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Banca Monte dei Paschi di Siena

Annual Report Apr 23, 2025

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Relazione finanziaria al 31 dicembre 2024

Il presente documento, in formato PDF, non costituisce adempimento agli obblighi derivanti dalla Direttiva 2004/109/CE (la "Direttiva Transparency") e dal Regolamento Delegato (UE) 2019/815 (il "Regolamento ESEF" - European Single Electronic Format) per cui è stato elaborato apposito formato XHTML, che è la versione oggetto delle relazioni emesse da parte del Collegio Sindacale e da parte della società di revisione.

Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2024

Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.a.

Sede Sociale in Piazza Salimbeni 3, Siena, Italia

Capitale sociale: € 7.453.450.788,44 interamente versato

Iscritta al Registro delle Imprese di Arezzo - Siena, numero di iscrizione e codice fiscale 00884060526

Gruppo IVA MPS – Partita IVA 01483500524

Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. Iscritta all'Albo delle banche al n. 5274

Gruppo bancario Monte dei Paschi di Siena, iscritto all'Albo dei Gruppi bancari

Sommario

Gli Organi Amministrativi e di Controllo 5
Relazione finanziaria consolidata 7
Relazione consolidata sulla gestione 9
Principi generali di redazione 10
Risultati in sintesi 11
Executive summary 14
Panoramica del Gruppo 16
Azionariato 17
Informazioni sul titolo BMPS 18
Assetto organizzativo 19
Sistemi di governo e controllo 21
Canali distributivi 24
Patrimonio clienti 26
Contesto di riferimento 27
Eventi rilevanti dell'esercizio 2024 30
Risorse Umane 33
Piano Industriale di Gruppo 2024-2028 37
Criteri gestionali di riclassificazione dei dati economici e patrimoniali 44
Conto economico riclassificato 48
Stato Patrimoniale riclassificato 56
La posizione fiscale del Gruppo 69
L'attività di Ricerca, Sviluppo e Innovazione 73
Principali rischi e incertezze 75
Rischi finanziari e politiche connesse all'attività di copertura 79
Informativa su rischi legali, giuslavoristici, fiscali e reclami 82
Attività Ispettive e procedimenti delle Autorità di Vigilanza 83
Evoluzioni Regolamentari 87
Risultati per Segmento Operativo 93
Gestione delle partecipazioni 119
Prospettive ed evoluzione prevedibile della gestione 120
Rendicontazione di Sostenibilità 121
Schemi del bilancio consolidato 305
Stato patrimoniale consolidato 306
Conto economico consolidato 308
Prospetto della redditività consolidata complessiva 310
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato – esercizio 2024 311
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato – esercizio 2023 312
Rendiconto finanziario consolidato – metodo indiretto 313
Bilancio 2024 -
Nota integrativa consolidata 315
Parte A - Politiche Contabili 316
Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale 405
Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato 490
Parte D - Redditività consolidata complessiva 515
Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 516
Parte F - Informazioni sul patrimonio consolidato 656
Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda 661
Parte H – Operazioni con parti correlate 662
Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 672
Parte L – Informativa di settore 674
Parte M - Informativa sul leasing 678
Informativa al pubblico Stato per Stato 683
Attestazioni 687
Relazioni della società di revisione 691
Allegati 707
Bilancio dell'impresa della Banca Monte dei Paschi di Siena 719
Relazione sulla gestione dell'impresa 721
Bilancio dell'impresa 743
Schemi di Bilancio dell'impresa 745
Relazione sulla gestione dell'impresa 721
Bilancio dell'impresa 743
Schemi di Bilancio dell'impresa 745
Stato patrimoniale 746
Conto economico 748
Prospetto della redditività complessiva 750
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto-esercizio 2024 751
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto- esercizio 2023 752
Rendiconto finanziario – metodo indiretto 753

Nota Integrativa 755

Parte A - Politiche Contabili 757
Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale 839
Parte C - Informazioni sul conto economico 920
Parte D - Redditività complessiva 945
Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 946
Parte F - Informazioni sul patrimonio 1025
Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda 1028
Parte H - Operazioni con parti correlate 1029
Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 1040
Parte M - Informativa sul leasing 1042
Attestazione 1047
Relazione della società di revisione 1049
Relazione del Collegio Sindacale 1061

Allegati 1119

Gli Organi Amministrativi e di Controllo

Consiglio di Amministrazione

Nicola MAIONE Presidente
Gianluca BRANCADORO Vice Presidente
Luigi LOVAGLIO Amministratore Delegato
Alessandra Giuseppina BARZAGHI Consigliere
Alessandro CALTAGIRONE Consigliere
Paola DE MARTINI Consigliere
Elena DE SIMONE Consigliere
Stefano DI STEFANO Consigliere
Domenico LOMBARDI Consigliere
Paola LUCANTONI Consigliere
Raffaele ORIANI Consigliere
Marcella PANUCCI Consigliere
Francesca PARAMICO RENZULLI Consigliere
Renato SALA Consigliere
Barbara TADOLINI Consigliere

Collegio Sindacale

Enrico CIAI Presidente
Lavinia LINGUANTI Sindaco Effettivo
Giacomo GRANATA Sindaco Effettivo
Paola Lucia Isabella GIORDANO Sindaco Supplente
Pierpaolo COTONE Sindaco Supplente

Direzione Generale

Luigi LOVAGLIO Direttore Generale
Maurizio BAI Vice Direttore Generale Commerciale e Vicario

Dirigente Preposto alla Redazione dei Documenti Contabili Societari

Nicola Massimo Clarelli

Società di Revisione

PricewaterhouseCoopers S.p.A.

Relazione finanziaria consolidata

Relazione consolidata sulla gestione

Principi generali di redazione

La Relazione consolidata sulla Gestione al 31 dicembre 2024 presenta una descrizione delle attività e dei risultati che hanno caratterizzato maggiormente l'andamento della gestione del Gruppo nell'anno, sia in termini complessivi che nei vari segmenti di business.

In particolare, gli indicatori economico-patrimoniali, basati sui dati di contabilità, sono quelli utilizzati nei sistemi interni di performance management e reporting direzionale e sono coerenti con le metriche maggiormente diffuse nel settore bancario, a garanzia della comparabilità dei valori presentati.

I prospetti di conto economico e stato patrimoniale sono rappresentati in forma riclassificata sulla base di criteri espositivi più adatti a rappresentare il contenuto delle voci secondo criteri di omogeneità gestionale.

Inoltre, nella Relazione sono integrate informazioni societarie, extra-contabili, utili a descrivere le attività, i capitali, i rischi e le relazioni che influenzano maggiormente le performance correnti e future del Gruppo. Tali informazioni sono altresì approfondite in comunicazioni aziendali disponibili sul sito web di Banca MPS www.mps.it, quali: la "Relazione sul Governo Societario e gli Assetti Proprietari", la "Relazione sulla Remunerazione", l'"Informativa al Pubblico Pillar 3".

Risultati in sintesi

Di seguito sono rappresentati i principali valori economici e patrimoniali del Gruppo Montepaschi al 31 dicembre 2024, calcolati sulla base dei prospetti contabili riclassificati, le cui modalità di costruzione sono illustrate nella sezione "Criteri gestionali di riclassificazione dei dati economici e patrimoniali" della presente Relazione, e confrontati con quanto rilevato nell'anno precedente. Sono, inoltre, rappresentati gli Indicatori Alternativi di Performance (IAP) individuati dagli amministratori per facilitare la comprensione dell'andamento economico e finanziario della gestione del Gruppo. Gli IAP, costruiti utilizzando i dati riclassificati riportati nei capitoli Conto economico riclassificato e Stato Patrimoniale riclassificato, sono basati sui dati di contabilità, corrispondenti a quelli utilizzati nei sistemi interni di performance management e di reporting direzionale e coerenti con le metriche maggiormente diffuse nel settore bancario, a garanzia della comparabilità dei valori presentati. Gli IAP non sono previsti dai principi contabili internazionali IAS/IFRS e, pur essendo calcolati su dati di bilancio, non sono soggetti a revisione contabile completa o limitata.

I suddetti indicatori tengono conto degli Orientamenti emessi dall'ESMA il 5 ottobre 2015, che Consob ha incorporato nelle proprie prassi di vigilanza (Comunicazione n. 0092543 del 3 dicembre 2015), e sono divenuti applicabili dal 3 luglio 2016. Con riferimento al contesto conseguente al conflitto militare fra Russia e Ucraina si segnala che, in coerenza con le indicazioni ESMA, non sono stati introdotti nuovi indicatori, né sono state apportate modifiche agli indicatori normalmente utilizzati. Si evidenzia che per ciascun IAP è fornita evidenza della definizione e dei metodi di calcolo; le grandezze utilizzate sono tracciabili attraverso le informazioni contenute nelle tabelle che seguono o negli schemi di bilancio riclassificati contenuti nella presente Relazione consolidata sulla gestione. Detti schemi sono stati costruiti a partire dagli schemi di bilancio previsti dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005 e successivi aggiornamenti seguendo i medesimi criteri di aggregazione e di classificazione adottati nell'esercizio precedente, più dettagliatamente illustrate nella sezione "Criteri gestionali di riclassificazione dei dati economici e patrimoniali" della presente Relazione consolidata sulla gestione.

VALORI ECONOMICI e PATRIMONIALI
GRUPPO MONTEPASCHI
VALORI ECONOMICI (mln di euro) 31 12 2024 31 12 2023 Var.
Margine di interesse 2.355,8 2.292,1 2,8%
Commissioni nette 1.465,3 1.321,9 10,8%
Altri ricavi della gestione finanziaria 206,9 170,1 21,6%
Altri proventi e oneri di gestione 5,7 12,8 -55,5%
Totale Ricavi 4.033,8 3.796,8 6,2%
Oneri operativi (1.869,1) (1.842,8) 1,4%
Costo del credito clientela (409,5) (440,3) -7,0%
Altre rettifiche di valore (6,7) (3,2) n.s.
Risultato operativo netto 1.748,5 1.510,6 15,7%
Componenti non operative (304,0) 195,9 n.s.
Utile (Perdita) di esercizio di pertinenza della capogruppo 1.950,8 2.051,8 -4,9%
UTILE (PERDITA) PER AZIONE (euro) 31 12 2024 31 12 2023 Var.
Utile (Perdita) base per azione (basic EPS) 1,549 1,629 -4,9%
Utile (Perdita) diluito per azione (diluted EPS) 1,549 1,629 -4,9%
DATI PATRIMONIALI CONSOLIDATI (mln di euro) 31 12 2024 31 12 2023 Var.
Totale Attivo 122.601,7 122.613,7 0,0%
Finanziamenti clientela 77.309,6 76.815,6 0,6%
Raccolta Diretta 93.971,9 90.639,0 3,7%
Raccolta Indiretta 103.237,8 96.844,9 6,6%
di cui Risparmio Gestito 59.924,0 56.887,8 5,3%
di cui Risparmio Amministrato 43.313,8 39.957,1 8,4%
Patrimonio netto di Gruppo 11.649,0 9.978,5 16,7%
STRUTTURA OPERATIVA 31 12 2024 31 12 2023 Var.
Numero Dipendenti - dato puntuale 16.727 16.737 (10)
Numero Filiali Rete Commerciale Italia 1.312 1.362 (50)

INDICATORI ALTERNATIVI DI PERFORMANCE
GRUPPO MONTEPASCHI
INDICATORI DI REDDITIVITÀ CONSOLIDATA (%) 31 12 2024 31 12 2023 Var.
Cost/Income ratio 46,3 48,5 -2,2
R.O.E. (su patrimonio medio) 18,0 23,0 -5,0
Return on Assets (RoA) ratio 1,6 1,7 -0,1
ROTE (Return on tangible equity) 18,3 23,5 -5,2
INDICI DI QUALITÀ DEL CREDITO (%) 31 12 2024 31 12 2023 Var.
Net NPE ratio 2,4 2,3 0,1
Gross NPL ratio 3,8 3,6 0,2
Tasso di variazione dei finanziamenti deteriorati 3,0 5,7 -2,7
Finanziamenti clientela in sofferenza / Finanziamenti clientela 0,6 0,6 n.s.
Finanziamenti clientela al costo ammortizzato stadio 2 /
Finanziamenti clientela performing al costo ammortizzato
13,4 12,8 0,6
Coverage finanziamenti clientela deteriorati 48,5 49,1 -0,6
Coverage finanziamenti clientela in sofferenza 66,5 68,1 -1,6
Provisioning 0,53 0,57 -0,04
Texas ratio 27,6 30,3 -2,7

Cost/Income ratio: rapporto tra gli Oneri operativi (Spese amministrative e Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali) e Totale ricavi (per la composizione dell'aggregato cfr. schema del Conto economico riclassificato).

Return On Equity (ROE): rapporto tra il Risultato netto di esercizio e la media tra il Patrimonio netto di Gruppo (comprensivo dell'Utile e delle Riserve da valutazione) di fine esercizio e quello di fine anno precedente.

Return On Asset (ROA): rapporto tra il Risultato netto d'esercizio ed il Totale attivo di fine anno.

Return On Tangible Equity (ROTE): rapporto tra il Risultato netto di esercizio e la media tra il Patrimonio netto tangibile1 di fine esercizio e quello di fine anno precedente.

Net NPE Ratio: rapporto tra le esposizioni deteriorate nette verso la clientela e il totale delle esposizioni nette verso la clientela, entrambe al netto delle attività in via di dismissione (esclusi i titoli governativi).

Gross NPL Ratio2: incidenza lorda dei crediti deteriorati calcolata come rapporto tra i Finanziamenti clientela e banche3 deteriorati lordi, al netto delle attività in via di dismissione, e il totale Finanziamenti clientela e banche lordi, al netto delle attività in via di dismissione.

Tasso di variazione dei finanziamenti clientela deteriorati: rappresenta il tasso di crescita annuale dei Finanziamenti clientela lordi non performing basato sulla differenza tra stock annuali.

Coverage finanziamenti clientela deteriorati e coverage finanziamenti clientela in sofferenza: il coverage ratio sui Finanziamenti clientela deteriorati e sui Finanziamenti clientela in sofferenza è calcolato come rapporto tra i relativi Fondi rettificativi e le corrispondenti Esposizioni lorde.

Provisioning: rapporto tra il Costo del credito clientela e la somma dei Finanziamenti clientela e del valore dei titoli rivenienti da operazioni di cessione/cartolarizzazione di crediti non performing.

Texas Ratio: rapporto tra i Finanziamenti clientela deteriorati lordi e la somma, al denominatore, dei relativi fondi rettificativi e del Patrimonio netto tangibile.

2 EBA Risk Dashboard.

1 Patrimonio netto contabile del Gruppo comprensivo del risultato di esercizio, depurato dell'avviamento e delle altre attività immateriali.

3 I Finanziamenti banche includono i conti correnti e i depositi a vista presso banche e banche centrali classificati nella voce "Cassa" dell'attivo patrimoniale.

INDICATORI REGOLAMENTARI
GRUPPO MONTEPASCHI
RATIO PATRIMONIALI (%) 31 12 2024 31 12 2023 Var.
Common Equity Tier 1 (CET1) ratio - phase in 18,3 18,1 0,2
Common Equity Tier 1 (CET1) ratio - fully loaded 18,2 18,1 0,1
Total Capital ratio - phase in 20,6 21,6 -1,0
Total Capital ratio - fully loaded 20,5 21,6 -1,1
MREL-TREA (total risk exposure amount) 28,5 28,2 0,3
MREL-LRE (leverage ratio exposure) 11,2 10,8 0,4
INDICE DI LEVA FINANZIARIA (%) 31 12 2024 31 12 2023 Var.
Indice di leva finanziaria - transitional definition 7,2 7,0 0,2
Indice di leva finanziaria - fully phased 7,2 6,9 0,3
RATIO DI LIQUIDITÀ (%) 31 12 2024 31 12 2023 Var.
LCR 166,5 163,3 3,2
NSFR 134,1 130,1 4,0
Asset encumbrance ratio 22,6 28,5 -5,9
Loan to deposit ratio 82,3 84,7 -2,4

Nella determinazione dei ratios patrimoniali la versione "phase-in" (o "transitional") rappresenta l'applicazione delle regole di calcolo secondo il quadro normativo in vigore alla data di riferimento, mentre la versione "fully loaded" incorpora nel calcolo le regole come previste a regime.

Common equity Tier 1 (CET1) ratio: rapporto tra Capitale primario di classe 1 e le Attività ponderate per il rischio complessive.

Total Capital ratio: rapporto tra Fondi propri e le Attività ponderate per il rischio complessive.

MREL-TREA: determinato come il rapporto tra la somma di Fondi propri e Passività ammissibili e l'importo delle Attività ponderate per il rischio complessive.

MREL-LRE: determinato come il rapporto tra la somma di Fondi propri e Passività ammissibili e l'importo delle esposizioni complessive di leva finanziaria.

Indice di leva finanziaria: calcolato come rapporto tra il Capitale di classe 1 (Tier 1) e le esposizioni complessive, secondo quanto previsto dall'art. 429 del Regolamento 575/2013.

Liquidity Coverage Ratio (LCR): indicatore di liquidità di breve termine corrispondente al rapporto tra l'ammontare degli High Quality Liquidity Asset (attività liquide di elevata qualità) e il totale dei deflussi di cassa netti nei 30 giorni di calendario successivi alla data di riferimento.

Net Stable Funding Ratio (NSFR): indicatore di liquidità strutturale a 12 mesi e corrisponde al rapporto tra l'ammontare disponibile di provvista stabile e l'ammontare obbligatorio di provvista stabile.

Asset encumbrance ratio: rapporto tra il totale del valore contabile delle attività vincolate e delle garanzie reali ricevute riutilizzate e il totale delle attività e garanzie totali ricevute disponibili.

Loan to deposit ratio: rapporto tra Finanziamenti clientela netti e la Raccolta diretta (debiti verso clientela e titoli emessi).

Counterbalancing capacity a pronti: sommatoria di poste certe e libere da qualsiasi impegno utilizzabili dal Gruppo per far fronte al proprio fabbisogno di liquidità, costituite da attivi finanziari e commerciali eligible ai fini delle operazioni di rifinanziamento con BCE e da attivi conferiti in MIC (mercato interbancario collateralizzato) e non utilizzati, cui viene prudenzialmente applicato lo scarto di garanzia (haircut) pubblicato giornalmente dalla BCE.

Executive summary

Si riepiloga qui di seguito la dinamica dei principali aggregati economici e patrimoniali del Gruppo registrata al 31 dicembre 2024.

  • Il Margine di Interesse, è risultato pari a 2.356 mln di euro, in aumento rispetto al 2023 (+2,8%, pari a +63,7 mln di euro). La crescita è stata guidata prevalentemente dal maggior contributo dei rapporti con banche centrali, dei derivati di copertura e del portafoglio titoli. In particolare, nei rapporti con banche centrali, al 31 dicembre 2024 è stato contabilizzato un beneficio netto pari a 143 mln di euro, rispetto al costo netto di 70 mln di euro del 2023. Tale andamento riflette, tra le altre cose, la dinamica della posizione netta verso BCE, passata da un saldo medio passivo pari a 1,5 mld di euro nel 2023 ad un saldo medio attivo di 4,9 mld di euro nel 2024, grazie all'ottimizzazione del costo complessivo del funding. Le positive dinamiche sopra citate hanno più che compensato il maggior costo delle emissioni obbligazionarie, principalmente a seguito del rinnovato ricorso al mercato istituzionale, e i tassi passivi più elevati registrati sui rapporti con clientela soprattutto nel primo semestre 2024.
  • Le Commissioni Nette, pari a 1.465 mln di euro, evidenziano una significativa crescita rispetto a quelle consuntivate nell'anno precedente (+10,8%). Tale andamento è riconducibile alla positiva dinamica dell'attività di gestione/intermediazione e consulenza (+19,0%, pari a +113,7 mln di euro) e dell'attività bancaria commerciale (+4,1%, pari a +29,7 mln di euro). Nel dettaglio, nella prima area commissionale è aumentato l'apporto della distribuzione e gestione portafogli (+30,1%, pari a +109,7 mln di euro) e dei prodotti assicurativi (+8,5%, pari a +16,3 mln di euro). Nell'area bancaria commerciale hanno agito in positivo le commissioni su garanzie (+28,9 mln di euro) e le altre commissioni nette (+12,4 mln di euro) in parte bilanciate dalle minori commissioni sui conti correnti (-16,4 mln di euro) in relazione alla riduzione da parte della Banca delle spese di tenuta conto applicate alla clientela, e sul servizio bancomat e carte di credito (-10,1 mln di euro). Il risultato del quarto trimestre dell'esercizio 2024 ha mostrato un incremento rispetto al trimestre precedente (+4,9%) grazie alla crescita sull'attività bancaria commerciale (+8,1%).
  • Gli Altri ricavi della gestione finanziaria, pari a 207 mln di euro, registrano un aumento del 21,6% rispetto all'anno precedente. La dinamica è riferibile principalmente alla crescita del risultato di negoziazione, dovuta al contributo dei volumi di business derivanti dalla gestione delle operazioni nei confronti della clientela istituzionale e corporate, all'attività di market making e ad un contesto di mercato favorevole.
  • Gli Altri proventi/oneri di gestione, pari a +6 mln di euro, si raffrontano a un contributo pari a +13 mln di euro registrato nel 2023.
  • A seguito delle dinamiche sopra descritte, i Ricavi totali si attestano a 4.034 mln di euro, in crescita del 6,2% rispetto a quelli conseguiti nell'anno precedente.
  • Gli Oneri Operativi risultano pari a 1.869 mln di euro, in crescita rispetto al 31 dicembre 2023 (+1,4%) per gli impatti del rinnovo del CCNL sulle spese per il personale, parzialmente compensati dalla continua ottimizzazione delle Altre Spese Amministrative (-3,8% rispetto al 2023). In particolare, all'interno dell'aggregato, le Spese per il Personale, che ammontano a 1.229 mln di euro, risultano superiori rispetto a quanto registrato nell'anno precedente (+4,2%), a seguito dei maggiori oneri conseguenti al rinnovo del CCNL dei bancari avvenuto nel novembre 2023. Le Altre Spese Amministrative, pari a 469 mln di euro, risultano in flessione rispetto al 31 dicembre 2023 (-3,8%), grazie anche alla messa a regime di un rigoroso processo di governo della spesa e la focalizzazione sulle azioni di ottimizzazione dei costi. Le Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali, pari a 171 mln di euro, registrano un calo del 2,5% rispetto all'anno precedente.
  • Il Costo del Credito Clientela si attesta a 410 mln di euro, in riduzione rispetto ai 440 mln di euro rilevati nell'anno precedente. Il Tasso di Provisioning è pari a 53 bps (57 bps al 31 dicembre 2023).
  • Il Risultato Operativo Netto al 31 dicembre 2024 è pari a 1.748 mln di euro, in forte crescita rispetto al risultato di 1.511 mln di euro registrato al 31 dicembre 2023.
  • Alla dinamica dei suddetti aggregati economici si aggiungono le componenti non operative, che risultano pari a -304 mln di euro al 31 dicembre 2024 (+196 mln di euro nello stesso periodo del 2023). Le componenti non operative includono: gli Altri Accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri, pari a -68 mln di euro (+471 mln di euro al 31 dicembre 2023); gli Altri utili/perdite da partecipazioni, pari a -1 mln di euro (-3 mln di euro al 31 dicembre 2023); gli Oneri di ristrutturazione/Oneri una tantum, pari a -72 mln di euro (-23 mln di euro al 31 dicembre 2023); i costi connessi ai Fondi SRF, DGS e schemi similari, pari a -78 mln di euro (-134 mln di euro al 31 dicembre 2023); il Canone DTA, pari a -61 mln di euro (-63 mln di euro al 31 dicembre 2023); il Risultato della valutazione al fair value di attività materiali e immateriali, pari a -27 mln di euro (-53 mln di euro al 31 dicembre 2023); gli Utili/perdite da cessioni di investimenti, pari a +4 mln di euro (+0,4 mln di euro al 31 dicembre 2023).

Bilancio 2024 - Relazione consolidata sulla gestione

  • Come conseguenza di tali andamenti, uniti all'impatto positivo delle Imposte sul reddito di esercizio di 506 mln di euro (a fronte di un contributo positivo di 345 mln di euro al 31 dicembre 2023), il Gruppo registra un Utile di esercizio di pertinenza della Capogruppo pari a 1.951 mln di euro, a fronte di un utile di 2.052 mln di euro conseguito nell'esercizio 2023.
  • Al 31 dicembre 2024 i volumi di Raccolta complessiva del Gruppo sono risultati pari a 197,2 mld di euro, in aumento di 4,3 mld di euro rispetto al 30 settembre 2024, sia sulla Raccolta Diretta (+2,7 mld di euro, di cui +2,1 mld di euro relativi ai conti correnti) sia sulla Raccolta Indiretta (+1,6 mld di euro). In particolare, per quanto riguarda la Raccolta Diretta, la crescita è stata registrata sulle forme tecniche dei conti correnti (+2,1 mld di euro), delle obbligazioni (+0,8 mld di euro) e delle altre forme di raccolta diretta (+0,5 mld di euro), mentre diminuiscono i PCT (-0,8 mld di euro). Sostanzialmente stabili i depositi a scadenza (+0,1 mld di euro). La Raccolta Indiretta si pone in crescita di 1,6 mld di euro rispetto al 30 settembre 2024, sia sul risparmio gestito (+0,5 mld di euro) sia sul risparmio amministrato (+1,1 mld di euro). Entrambe le componenti beneficiano, in particolare, di un effetto mercato positivo. Rispetto al 31 dicembre 2023 la Raccolta complessiva registra un aumento delle masse di 9,7 mld di euro, trainata principalmente dalla Raccolta Indiretta (+6,4 mld di euro) e, in misura minore, anche dalla Raccolta Diretta (+3,3 mld di euro). All'interno della Raccolta si assiste ad una crescita della raccolta indiretta di 6,4 mld di euro, sia per la crescita del risparmio gestito (+3,0 mld di euro), legata principalmente ad un effetto mercato positivo, sia per l'aumento del risparmio amministrato (+3,4 mld di euro). La dinamica della Raccolta Diretta è legata ad un incremento di conti correnti (+1,7 mld di euro), depositi a scadenza (+1,2 mld di euro), altre forme di raccolta diretta (+0,3 mld di euro) ed infine dei PCT (+0,2 mld di euro). In lieve flessione, invece, le obbligazioni (-0,2 mld di euro).
  • IFinanziamenti Clientela si sono attestati al 31 dicembre 2024 a 77,3 mld di euro, in lieve aumento rispetto al 30 settembre 2024 (+0,7 mld di euro), grazie ai mutui (+0,3 mld di euro) e agli altri finanziamenti (+0,8 mld di euro), mentre si pongono in lieve flessione i conti correnti (-0,2 mld di euro) e i PCT (-0,2 mld di euro). Nel confronto con il 31 dicembre 2023, l'aggregato risulta in crescita (+0,5 mld di euro).
  • Al 31 dicembre 2024 la percentuale di copertura dei crediti deteriorati si è attestata al 48,5%, in flessione rispetto al 30 settembre 2024, quando era pari al 49,9%, a seguito del deconsolidamento dei portafogli ceduti (caratterizzati da livelli di copertura superiore alla media), avvenuto nell'ultimo trimestre dell'anno. Tale effetto riguarda, in particolare, la percentuale di copertura delle Sofferenze, che passa dal 68,4% al 66,5%; in aumento, invece, la percentuale di copertura delle Inadempienze probabili, che passa dal 37,7% al 38,8% e quella dei Finanziamenti scaduti deteriorati, che passa dal 22,8% al 26,3%. La percentuale di copertura dei crediti deteriorati risulta in flessione rispetto al 31 dicembre 2023 (pari al 49,1%). A livello di singoli stati amministrativi, la dinamica è riferibile alla percentuale di copertura delle Sofferenze (il cui coverage passa dal 68,1% al 66,5%), mentre aumentano le percentuali di copertura delle Inadempienze probabili (che passa dal 37,6% al 38,8%) e dei Finanziamenti scaduti deteriorati (che passa dal 21,7% al 26,3%).

Per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali, al 31 dicembre 2024 il Common Equity Tier 1 Ratio si è attestato a 18,3% (rispetto al 18,2% del 30 settembre 2024 e al 18,1% del 31 dicembre 2023) deducendo dal capitale i dividendi dell'esercizio determinati assumendo un pay out ratio del 75% dell'utile ante imposte, e il Total Capital Ratio è risultato pari a 20,6% (rispetto al 21,4% del 30 settembre 2024 e al 21,6% del 31 dicembre 2023).

Panoramica del Gruppo

Il Gruppo Montepaschi è il polo bancario guidato da Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.a., quotata nel Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A, con sede in Piazza Salimbeni 3 Siena la cui attività è incentrata nei servizi tradizionali del retail & commercial banking svolti prevalentemente in Italia.

Il Gruppo è inoltre attivo in aree di business quali il factoring, la finanza d'impresa e l'investment banking. Il ramo assicurativo-previdenziale è presidiato grazie alla partnership strategica con AXA, mentre l'attività di asset management si sostanzia nell'offerta di prodotti d'investimento di case terze indipendenti.

Il Gruppo integra modelli d'offerta tradizionali, operativi attraverso la rete delle filiali e dei centri specialistici, con un innovativo sistema di servizi digitali e self service, arricchiti dalle competenze della rete di consulenti finanziari di Widiba.

L'operatività estera è focalizzata sul supporto ai processi di internazionalizzazione delle imprese clienti ed interessa i principali mercati finanziari esteri.

SOCIETÀ ATTIVITÀ
Banca Monte dei Paschi di Siena opera nei diversi segmenti dell'attività bancaria e finanziaria,
da quella tradizionale inclusi i prodotti di factoring, al credito speciale, all'asset management,
alla bancassurance, all'investment banking. Esercita funzioni di indirizzo, coordinamento e
controllo delle Società del Gruppo, nell'ambito degli indirizzi generali definiti dal CdA nel ri
spetto delle istruzioni impartite dalla Banca d'Italia nell'interesse della stabilità del Gruppo
Bancario.
L'attività di Monte Paschi Fiduciaria offre i suoi servizi a soggetti privati e aziende che deside
rano far leva sulla massima riservatezza in relazione ai propri interessi e al proprio business,
attraverso lo strumento del mandato fiduciario. Inoltre, Monte Paschi Fiduciaria può assu
mere anche la veste di Trust Company per l'amministrazione di beni in qualità di trustee o di
guardiano (o protector).
Widiba (WIse-DIalog-BAnking) è la banca del Gruppo che integra un'offerta self service con le
competenze della rete di consulenti finanziari.
Monte Paschi Banque SA è la banca del Gruppo a sostegno dell'interscambio commerciale e
degli investimenti delle imprese italiane all'estero.

Oltre a quanto sopra rappresentato, sono presenti aziende operanti nel settore agricolo, sia vitivinicolo che agroalimentare, con anche una componente real estate destinata ad attività agrituristiche e ricettive (MPS Tenimenti Poggio Bonelli e Chigi Saracini Società Agricola S.p.A.) e dei servizi di custodia e deposito di beni alimentari per conto terzi (Magazzini generali).

L'operatività infragruppo riguarda principalmente il supporto finanziario da parte della Capogruppo alle altre società, per la maggior parte sotto forma di depositi e servizi in outsourcing relativi alle attività di carattere ausiliario prestate dalla Capogruppo (servizi amministrativi e amministrazione immobili).

La descrizione delle principali operazioni effettuate dalla Capogruppo con le proprie controllate e collegate è fornita nella Parte H della Nota Integrativa del bilancio separato della Capogruppo.

Bilancio 2024 - Relazione consolidata sulla gestione

Azionariato

Al 31 dicembre 2024 il capitale sociale della Capogruppo Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. è pari a 7.453.450.788,44 euro, suddiviso in 1.259.689.706 azioni ordinarie.

Secondo quanto risulta dalle comunicazioni ricevute ai sensi della normativa vigente ed in base alle altre informazioni a disposizione, nonché sulla base di quanto risultante dal sito istituzionale della CONSOB, i soggetti che alla data del 31 dicembre 2024 possiedono, direttamente e/o indirettamente, azioni ordinarie rappresentative di una percentuale superiore al 3% del capitale sociale dell'Emittente e che non ricadono nei casi di esenzione previsti dall'art. 119-bis del Regolamento Emittenti sono i seguenti:

Azionisti rilevanti BMPS al 31 dicembre 2024
Dichiarante % di azioni possedute sul capitale sociale ordinario
Ministero dell'Economia e delle Finanze 11,731%
Gruppo Francesco Gaetano Caltagirone (*) 5,026%
Banco BPM Spa 5,003%
Anima Holding Spa 3,992%
Delfin Sàrl 3,509%

* Partecipazioni detenute tramite Ausonia S.r.l., Esperia 15 S.r.l., MK 87 S.r.l., Istituto Finanziario 2012 S.p.A., Gamma S.r.l., Azufin S.p.A., VM 2006 S.r.l., Mantegna 87 S.r.l., Calt 2004 S.r.l., Finanziaria Italia 2005 S.p.A..

Si riportano di seguito le principali variazioni intervenute nel corso del 2024, nonché subito dopo la chiusura dell'esercizio:

  • attraverso il perfezionamento di due operazioni di "Accelerated Book Building ABB" riservate a investitori istituzionali italiani ed esteri, comunicato rispettivamente in data 26 marzo 2024 e 13 novembre 2024, il Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) ha ridotto la propria partecipazione dal 39,232% al 26,732% e dal 26,732% all'11,731%;
  • a seguito della seconda operazione di ABB di novembre, Delfin Sarl, Banco BPM, Anima Holding S.p.A. (già detentrice di una quota di circa 1%) e il Gruppo Francesco Gaetano Caltagirone, detengono, rispettivamente, le seguenti partecipazioni in BMPS: 3,509%, 5,003%, 3,992% e 3,645%;
  • in data 2 dicembre 2024 il Gruppo Francesco Gaetano Caltagirone ha incrementato la quota di partecipazione nel capitale sociale della Banca, passando dal 3,645% al 5,026%;
  • successivamente, in data 6 gennaio 2025, Delfin Sàrl ha comunicato di aver incrementato la propria quota di partecipazione nel capitale sociale della Banca, dal 3,509% al 9,780%.

Informazioni sul titolo BMPS

L'azione BMPS ha chiuso il quarto trimestre 2024 ad un valore pari a 6,81 euro con una crescita nel periodo pari al +31,3%, mentre l'indice di settore FTSE All Share Banks ha mostrato un aumento del +3,6% e il FTSE MIB ha registrato un incremento del +0,2%. Sempre nell'arco del trimestre, il volume medio di titoli MPS scambiati giornalmente si è attestato a circa 15,2 milioni.

RIEPILOGO STATISTICO QUOTAZIONI (dal 30/09/2024 al 31/12/2024)
Media 5,72
Minima 4,79
Massima 6,81

Rating

Di seguito le valutazioni delle agenzie di rating:

Agenzie di rating Debito a breve termine Outlook Debito a lungo termine Outlook Ultima rating action
Moody's (P)NP - Ba2* Stabile 15/05/24
Fitch B - BB+ Positivo 25/10/24
Mornigstar DBRS R-3 Positivo BB (high) Positivo 15/04/24

* Long-Term Senior Unsecured Debt Rating

  • Il 25 ottobre 2024 Fitch Ratings ("Fitch") ha alzato i rating della Banca di 1 notch, portando, tra gli altri, il Long-Term Issuer Default Rating a "BB+" da "BB", e il rating standalone Viability Rating a "bb+" da "bb". L'outlook è stato cambiato in positivo da stabile.
  • Il 15 maggio 2024 l'agenzia di rating Moody's Investors Service ("Moody's") ha alzato i rating della Banca di 1 notch, portando, tra gli altri, il rating standalone Baseline Credit Assessment a "ba2" da "ba3", il long-term deposit rating a "Baa3" da "Ba1" e il long-term senior unsecured debt a "Ba2" da "Ba3". L'outlook sui rating di lungo termine dei depositi e del debito senior unsecured è stato portato a stabile. In data 31 gennaio 2025 quest'ultimo, a seguito dell'annuncio del 24 gennaio 2025 di lanciare un'offerta pubblica di scambio volontaria sulle azioni di Mediobanca, è stato migliorato a positivo.
  • Il 15 aprile 2024 l'agenzia di rating DBRS Ratings GmbH ("Morningstar DBRS") ha aumentato di 2 notches i rating della Banca, portando il rating standalone Intrinsic Assessment, il long-term issuer rating il long-term senior debt rating a "BB (high)" da "BB (low)", e il long-term deposit rating a "BBB (low)" da "BB". Il rating del debito subordinato è stato aumentato di 3 notches a "BB (low)" da "B (low)". L'outlook è stato cambiato in positivo da stabile.

Assetto organizzativo

Banca Monte dei Paschi di Siena, attraverso la propria Direzione Generale, esercita funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo delle Società del Gruppo, nell'ambito degli indirizzi generali definiti dal Consiglio di Amministrazione e nell'interesse della stabilità del Gruppo.

Organigramma della Direzione Generale della Banca Capogruppo (al 31 dicembre 2024)

Il 2024 è stato caratterizzato dal completamento del percorso organizzativo previsto dal piano industriale 2022-2026 su Direzione Generale, Direzioni Territoriali e Rete Commerciale e da alcuni interventi organizzativi minori.

A gennaio 2024 sono state chiuse 50 filiali con riconduzione della clientela e dei rapporti in essere su altrettante filiali incorporanti.

A febbraio 2024 sono stati effettuati alcuni interventi di ottimizzazione della Direzione Generale, e in particolare, la costituzione della Vice Direzione Generale Commerciale a cui riportano il Chief Commercial Officer Retail e il Chief Commercial Officer Imprese e Private.

Ad aprile 2024 sono stati effettuati alcuni interventi di ottimizzazione sugli specialisti di prodotto e sulla clientela small business, in particolare:

  • accentramento degli specialisti agrifood e degli specialisti wealth management rispettivamente nelle funzioni "Prodotti Imprese, Finanza Agevolata e OdG" e "Private" a riporto del Chief Commercial Officer Imprese e Private;
  • costituzione di 132 centri specialistici denominati "distretti small business", a diretto riporto delle Direzioni Territoriali Imprese e Private, dedicati alla gestione della clientela small business precedentemente gestita nelle filiali e contestuale riconduzione della clientela POE (Piccoli operatori economici) sulla linea valore della filiale.

A giugno 2024 è avvenuto il trasferimento a diretto riporto dell'Amministratore Delegato della funzione AML-CFT precedentemente allocata a diretto riporto del Chief Risk Officer.

A luglio 2024 è avvenuto il trasferimento delle responsabilità connesse alla "Banking Recovery and Resolution Directive"- BRRD, dallo staff Programma Trasparenza alla funzione Capital Planning, BRRD, Studi e Ricerche all'interno della direzione del Chief Financial Officer.

Relativamente ai processi di rete, sono proseguiti gli interventi orientati a migliorare la qualità del lavoro, liberare il tempo commerciale ed incrementare la qualità del servizio offerto al cliente, riducendo i tempi di risposta/erogazione del servizio attraverso la razionalizzazione delle attività "amministrative" e dei costi per la gestione documentale, con un forte orientamento alla revisione dei processi in logica digitale.

Sistemi di governo e controllo

Corporate governance

La corporate governance della Capogruppo tiene conto dell'obiettivo di realizzare un sistema di norme e strutture coordinate in grado di garantire una trasparente ed accurata gestione dei rapporti con gli azionisti e tra questi e gli amministratori ed il top management.

Gli organi della Capogruppo operano in modo da perseguire il corretto funzionamento dell'impresa nella sua complessità.

Attraverso un sistema di governo societario equo e trasparente e un Codice Etico condiviso, la Capogruppo si è data delle regole per assicurare che le legittime aspettative di tutti gli stakeholder, in particolare per quanto concerne i profili di sostenibilità ambientale, sociale e di governance, vengano integrate negli obiettivi e strategie aziendali.

Il complessivo sistema di governo societario fa riferimento alla vigente normativa codicistica, di vigilanza bancaria e finanziaria, al Codice di Corporate Governance, al fine di assicurare una chiara distinzione dei ruoli e delle responsabilità, l'appropriato bilanciamento dei poteri, l'equilibrata composizione degli organi societari, l'efficacia dei controlli, il presidio dei rischi aziendali e l'adeguatezza dei flussi informativi

La Banca adotta il modello di amministrazione e controllo di tipo tradizionale caratterizzato dalla presenza di un Consiglio di Amministrazione e di un Collegio Sindacale, nominati dall'Assemblea degli azionisti. Sono inoltre presenti: l'Amministratore Delegato, che riveste anche l'incarico di Direttore Generale, e cinque comitati interni al Consiglio, segnatamente Comitato Rischi e Sostenibilità, Comitato Nomine, Comitato Remunerazione, Comitato per le Operazioni con le Parti Correlate e Comitato IT e Digitalizzazione.

La Capogruppo, inoltre, in conformità con quanto disposto dal D.Lgs. n.231/2001, ha costituito un Organismo di Vigilanza 231 cui è affidato il compito di vigilare sul funzionamento e sull'osservanza del Modello 231, nonché quello di curarne l'aggiornamento.

La scelta della Capogruppo è stata di attribuire il ruolo di Organismo di Vigilanza 231 ad una struttura collegiale ad hoc, distinta dal Collegio Sindacale, di natura "mista" composto da tre membri, di cui due professionisti esterni e un consigliere di amministrazione in possesso dei requisiti di indipendenza.

Il sistema di controllo interno messo in atto dalla Capogruppo intende assicurare processi di identificazione, misurazione, gestione e monitoraggio dei rischi, idonei a consentire una conduzione dell'azienda sana, corretta e coerente con gli obiettivi prefissati.

Per approfondimenti sulla governance, anche per quanto riguarda il tema della diversity degli organi sociali, si veda la "Relazione sul Governo Societario e gli Assetti Proprietari", disponibile nel sito web della Capogruppo (https://www.gruppomps. it/corporate-governance/relazioni-corporate-governance.html).

Il governo dei rischi

Le strategie di governo dei rischi sono definite in coerenza con il modello di business del Gruppo, con gli obiettivi a medio termine del Piano Industriale 2024-2028 e con i vincoli esterni di natura normativa e regolamentare.

Le politiche relative all'assunzione, gestione, copertura, monitoraggio e controllo dei rischi sono definite dal CdA della Capogruppo. In particolare, il CdA definisce e approva periodicamente gli indirizzi strategici in materia di governo dei rischi ed esprime quantitativamente il livello complessivo di propensione al rischio di tutto il Gruppo.

Il CdA della Capogruppo definisce, infatti, il "Risk Appetite Framework" (RAF) complessivo per tutto il Gruppo e approva almeno annualmente il "Group Risk Appetite Statement" (RAS).

Il processo di Governo del RAF è accentrato nella Capogruppo che ne delinea il perimetro di interesse a livello di Gruppo e ne definisce l'articolazione sulle Società del Gruppo, in funzione dei rischi assunti, delle caratteristiche dimensionali e di complessità operativa di ciascuna entità legale. Nel RAF sono definiti i ruoli di organi e funzioni aziendali coinvolte nella definizione della "propensione al rischio" e le procedure da attivare nel caso in cui sia necessario ricondurre il livello di rischio verso l'obiettivo o entro i limiti prestabiliti.

Il RAS rappresenta un momento fondamentale in termini di definizione della strategia di rischio del Gruppo. Il RAS è il documento formale che contiene la dichiarazione esplicita degli obiettivi/limiti di rischio/rendimento (complessivo, per tipologia e declinati sulle singole società/unità di business) che la banca intende assumere per perseguire le sue strategie. Con il RAS, quindi, vengono individuati gli obiettivi/vincoli di rischio e declinati gli indicatori anche per Business Unit/Legal Entity (c.d. "cascading down" del Risk Appetite). Ciò muove nella direzione di accrescere la Risk Culture di Gruppo e respon-

sabilizzare pienamente tutte le Unità Organizzative rilevanti al rispetto e al perseguimento degli obiettivi di propensione al rischio, come richiesto dalle normative e suggerito anche dalle best practice.

Il Processo di Risk Appetite è strutturato in modo da essere coerente con i processi ICAAP e ILAAP e con i processi di Pianificazione e Budget e di Recovery, sia in termini di governo, ruoli, responsabilità, metriche, metodologie di stress test e monitoraggio dei key risk indicators.

Le disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche, coerentemente con quanto indicato dalle linee-guida del Comitato di Basilea e dalle best practices, prevedono che gli istituti di credito effettuino adeguate prove di stress testing.

Il Gruppo conduce regolarmente analisi di stress test su tutti i fattori di rischio. Le prove di stress permettono di valutare la capacità del Gruppo di assorbire ingenti perdite potenziali al verificarsi di eventi di mercato avversi ma plausibili, in modo da poter individuare le misure da intraprendere per ridurre il profilo di rischio e preservare il patrimonio.

L'approccio metodologico di stress test del Gruppo è basato sull'individuazione dei principali fattori di rischio, sia di Primo Pilastro che di Secondo Pilastro, avendo come obiettivo la selezione di eventi o di combinazioni di eventi (scenari) che evidenzino particolari vulnerabilità a livello di Gruppo.

Gli esiti delle prove di stress test sono portati all'attenzione dell'Alta Direzione e del CdA. Vengono esaminati formalmente dal CdA nell'ambito dell'approvazione del Rendiconto Annuale ICAAP/ILAAP, in ottica di autovalutazione della adeguatezza patrimoniale e della liquidità attuale e prospettica del Gruppo e durante l'anno secondo un predefinito Stress Test Programme interno approvato dal Consiglio.

Il Governo dei rischi di Gruppo è garantito in modo accentrato dal CdA della Capogruppo, sotto la cui supervisione e responsabilità sono ricondotti anche l'aggiornamento e l'emanazione di policy e delle principali regolamentazioni interne, nell'ottica di promuovere e garantire una sempre maggiore e più capillare diffusione della cultura del rischio a tutti i livelli della struttura organizzativa. La consapevolezza dei rischi e la corretta conoscenza e applicazione dei processi e dei modelli interni a presidio di tali rischi - in primis di quelli validati a fini regolamentari - costituiscono il presupposto fondamentale per una efficace, sana e prudente gestione aziendale.

Alla Funzione di Controllo dei Rischi è assegnato in particolare il compito di effettuare il monitoraggio dei Key Risk Indicators (KRI), predisporre un'informativa periodica al CdA e attivare i processi di escalation/autorizzativi in caso di sconfinamento.

L'incorporazione nelle politiche di remunerazione e incentivazione del personale di macroindicatori di rischio e di performance risk-adjusted, coerenti con il RAF, rappresenta una ulteriore leva per promuovere la consapevolezza dei comportamenti agiti da tutte le risorse e l'accrescimento di una sana cultura del rischio.

In tema di promozione della Risk Culture all'interno del Gruppo, nel corso del 2024 sono proseguite sia le iniziative rivolte agli Organi apicali (con cicli di board inductions su temi specifici) sia le iniziative formative generali (con strumenti on-line) rivolte a tutto il personale in tema di monitoraggio, gestione e mitigazione dei rischi. La Direzione Chief Risk Officer in collaborazione con la Direzione Chief Human Capital Officer ha portato avanti, in continuità con lo scorso anno, la progettualità rivolta a tutto il personale del Gruppo sul tema della "Risk Culture" attraverso un programma di classi on line e strumenti di eLearning in cui sono state rappresentate tematiche risk related sia in termini di frameworks adottati dalla Banca sia di relazione con situazioni di operatività tipica della Banca stessa. Particolare attenzione è stata rivolta al personale neo inserito nella Direzione CRO attraverso l'erogazione di un percorso formativo strutturato in più sessioni sia in presenza sia online. Gli interventi ed i relativi contenuti sono poi stati resi disponibili sulla piattaforma di e-learning per consentire una più ampia fruizione del materiale.

Nel corso del 2024 sono proseguite poi le iniziative interne volte a garantire la continua compliance con le disposizioni normative nazionali ed internazionali.

È stato finalizzato l'invio dei packages ICAAP e ILAAP al Regulator secondo le prescrizioni normative della BCE riguardanti "Technical implementation of the EBA Guidelines on ICAAP/ILAAP information for SREP Purposes" nonché in coerenza con le linee guida "ECB Guide to the Internal Capital/Liquidity Adequacy Assessment Process (ICAAP/ILAAP)" del novembre 2018.

Nel 2024, il Gruppo Montepaschi ha presentato il Piano Industriale 2024-2028 mirato a creare una Banca pronta per il futuro in grado di soddisfare con successo le esigenze in evoluzione dei clienti, attraverso un processo di innovazione aziendale e tecnologica sostenuto da un ampio piano di investimenti, valorizzando appieno le risorse talentuose della Banca, migliorando ulteriormente la sostenibilità del business, rafforzando il bilancio e concentrandosi su distribuzione e creazione di valore per tutti gli stakeholders di BMPS.

Il Gruppo Montepaschi rientra tra le banche italiane che sono assoggettate al Meccanismo Unico di Vigilanza della BCE (Single Supervisory Mechanism).

Sistemi di Compliance

Nell'ambito del più ampio sistema di controllo interno, la Funzione Compliance della Capogruppo, governa in modo autonomo e indipendente il rischio di non conformità a livello di Gruppo, riportando periodicamente agli Organi aziendali e alle Autorità di Vigilanza in ordine al complessivo stato di conformità su sistemi, processi e operatività.

Nel corso del 2024, in un'ottica di costante efficientamento ed aggiornamento rispetto all'evoluzione del quadro normativo esterno, l'assetto organizzativo della funzione è stato modificato. In particolare, la previgente truttura che si occupava di tematiche ICT e Outsourcing è stata riallocata all'interno dello staff DPO (Data Protection Officer) e Advisory ICT, mentre è stato realizzato l'upgrade della struttura Controlli sulle medesime tematiche collocandola a riporto della funzione "Compliance, Metodologie e Controlli". Tale riassetto organizzativo risponde a quanto previsto nel Compliance Plan 2024, con riferimento al 40° aggiornamento della Circolare 285/2013. L'iniziativa ha risposto anche all'esigenza di potenziare il presidio in materia ICT e Outsourcing in relazione alla prossima efficacia (gennaio 2025) delle nuove regole europee in materia di resilienza operativa digitale per il settore finanziario (DORA).

Inoltre, si è proceduto al seguimento delle attività progettuali e di adeguamento normativo, con particolare riferimento a:

  • attività progettuali finalizzate all'adeguamento alle previsioni del Regolamento DORA (Digital Operational Resilience Act) sulla resilienza dei sistemi ICT, dal punto di vista del raggiungimento della conformità normativa, con la revisione delle responsabilità e l'aggiornamento dei documenti aziendali in materia;
  • seguimento delle attività relative alla messa a terra del Programma ESG con implicazioni in materia di servizi di investimento, governance societaria, diritto del lavoro e vigilanza prudenziale, al fine di presidiarne la conformità normativa;
  • definizione di un framework in materia di Anti Financial Crime per il Gruppo MPS, con l'obiettivo di identificare le misure, le strategie, le politiche e le procedure atte a prevenire, scoraggiare, rilevare, investigare e contrastare tutte le forme di crimine finanziario.

Nel corso dell'anno sono state, infine, implementate ulteriori attività, con particolare riferimento:

  • all'evoluzione delle soluzioni di digitalizzazione al fine di migliorare l'efficacia delle attività di Compliance;
  • all'implementazione di ulteriori strumenti di continuous monitoring con lo sviluppo, anche di soluzioni di Robotic Process Automation (RPA) per le attività ripetitive e la sperimentazione di soluzioni applicative di strumenti di Generative Artificial Intelligence (AI).

Canali distributivi

Il Gruppo opera in un'ottica di sviluppo e razionalizzazione della propria rete distributiva, coniugando il presidio del territorio con il potenziamento dei canali innovativi.

Gli sportelli domestici tradizionali sono affiancati dai centri commerciali specialistici, che curano il seguimento relazionale e la gestione specifica di particolari segmenti di clientela (es. Piccole Medie Imprese, Private, ecc.) e da n. 567 Consulenti Finanziari (566 al 31 dicembre 2023) che svolgono la loro attività disponendo di uffici aperti al pubblico distribuiti su tutto il territorio nazionale.

GRUPPO MONTEPASCHI - RETE COMMERCIALE ITALIA AL 31/12/2024
Centri specilialistici (**)
Regione Sportelli
domestici
()(*)
Inc. Imprese Family
Office
Private Tot. Inc. Uffici di
Promozione
Finanziaria
Inc.
Emilia Romagna 83 6.3% 5 6 11 8.7% 6 5.7%
Friuli Venezia Giulia 32 2.4% 3 1 4 3.1% 3 290.0%
Liguria 17 1.3% 1 1 2 1.6% 4 3.8%
Lombardia 182 13.9% 10 1 7 18 14.2% 10 9.5%
Piemonte 31 2.4% 2 1 3 2.4% 2 1.9%
Trentino Alto Adige 2 0.2% 1 1.0%
Valle d'Aosta 2 0.2%
Veneto 172 13.1% 13 1 6 20 15.7% 5 4.8%
Nord Italia 521 39.7% 34 2 22 58 45.7% 31 29.5%
Abruzzo 27 2.1% 2 1 3 2.4% 2 1.9%
Lazio 109 8.3% 5 2 3 10 7.9% 11 10.5%
Marche 34 2.6% 4 1 5 3.9% 3 2.9%
Molise 3 0.2% 0 1 1.0%
Toscana 287 21.9% 11 1 8 20 15.7% 8 7.6%
Umbria 30 2.3% 2 2 4 3.1% 4 3.8%
Centro Italia 490 37.3% 24 3 15 42 33.1% 29 27.6%
Basilicata 10 0.8% 2 1.9%
Calabria 37 2.8% 1 1 0.8% 3 2.9%
Campania 76 5.8% 4 1 3 8 6.3% 16 15.2%
Puglia 78 5.9% 6 4 10 7.9% 15 14.3%
Sardegna 10 0.8% 1 1 2 1.6% 2 1.9%
Sicilia 90 6.9% 3 3 6 4.7% 7 6.7%
Sud e Isole 301 22.9% 15 1 11 27 21.3% 45 42.9%
Totale 1,312 100.0% 73 6 48 127 100.0% 105 100.0%

(*) Segnalazioni all'Istituito di Vigilanza di Banca d'Italia a Banca MPS.

(**) di cui n. 7 segnalazioni all'Istituito di Vigilanza di Banca d'Italia in quanto centro non consedente con filiale.

A fine 2024 la rete Italia conta n. 1.312 sportelli censiti dall'Organo di Vigilanza, con una riduzione di n. 50 filiali rispetto al 31 dicembre 2023, per effetto della chiusura delle suddette filiali avvenuta nel mese di gennaio 2024.

A fine gennaio 2025, gli sportelli domestici4 sono n 1.258, a seguito dell'avvenuta chiusura di n. 53 filiali e del rilascio di una licenza relativa ad un centro specialistico non più consedente con filiale. La Capogruppo ha deciso di effettuare tale chiusura in gennaio per minimizzare i rischi operativi potenzialmente derivanti dalla relativa migrazione di dati in corrispondenza delle chiusure contabili al 31 dicembre 2024 e per non creare potenziali disagi ai clienti in corrispondenza delle festività di fine anno.

Tali chiusure sono state effettuate coerentemente a quanto previsto dai commitment connessi agli Aiuti di Stato ricevuti nel 2017.

Il Gruppo si avvale anche di n. 127 Centri Specialistici (127 anche al 31 dicembre 2023), di cui n. 73 dedicati alle Imprese, n. 48 alla clientela Private e n. 6 al Family Office.

Il Gruppo vanta un parco ATM composto da n. 2.476 apparecchiature (-66 unità rispetto al 31 dicembre 2023), delle quali n. 1.993 consedenti con gli sportelli tradizionali (n. 1.591 di queste sono ubicate in locali con ingresso indipendente accessibili anche al di fuori dell'orario di sportello) e n. 483 installati in luoghi pubblici ad alto potenziale di operatività, di cui n. 77 all'interno di enti/aziende. Le apparecchiature ATM dotate di funzionalità "cash in" sono n. 1.321 (di cui n. 917 ubicate in Area Self, n. 391 interne alle filiali, n. 1 all'interno di enti/aziende e n. 12 installati in luoghi pubblici).

In ambito internazionale il Gruppo è presente su importanti piazze finanziarie ed economiche ed in paesi emergenti ad alto tasso di sviluppo, con rilevanti rapporti commerciali con l'Italia, con una Rete Estera distribuita geograficamente, attualmente così articolata:

  • n. 7 uffici di rappresentanza in aree target di Europa, Nord Africa, India e Cina;
  • n. 1 banche di diritto estero, e precisamente Monte Paschi Banque S.A., operativa in Francia (in corso di dismissione).

Oltre alla presenza fisica sul territorio, la Capogruppo offre alla propria clientela servizi bancari tramite canali telematici con i prodotti di internet banking per la clientela retail e per la clientela corporate. Al 31 dicembre 2024 si registrano n. 1.563.215 utenti attivi (+91.214 rispetto al 31 dicembre 2023), di cui n. 1.434.631 relativi alla clientela retail e n. 128.584 alla clientela corporate.

Patrimonio clienti

Al 31 dicembre 2024 il Gruppo5 intrattiene rapporti con circa 3,6 milioni di clienti, sostanzialmente stabili rispetto all'esercizio precedente. I clienti al 31 dicembre 2024 sono così suddivisi:

  • circa 3,3 milioni (sostanzialmente stabili al 31 dicembre 2023) sono gestiti dalla Rete Commerciale della Capogruppo Banca Monte dei Paschi S.p.A.;
  • circa 0,3 milioni (sostanzialmente stabili rispetto al 31 dicembre 2023) sono gestiti in via esclusiva da Widiba, la Banca On Line del Gruppo.

A fine 2024 gli indicatori6 di Retention e Acquisition si sono attestati rispettivamente a 94,9% e 4,6%, evidenziando un miglioramento rispetto al 2023 (pari rispettivamente a 94,3% e 4,0%).

6 Gli indicatori si riferiscono alla sola Capogruppo e sono stati depurati dall'effetto della migrazione dei clienti a Widiba.

5 Inteso come somma del totale Rete MPS e Widiba senza conteggiare i clienti delle altre società del Gruppo.

Contesto di riferimento

Lo scenario internazionale

Nel 2024 l'attività economica ha continuato ad espandersi pur con andamenti differenziati tra aree. Negli Stati Uniti, l'attività è rimasta robusta, mentre ha mostrato fragilità in area euro, dove alla persistente debolezza della manifattura si sono aggiunti recenti segnali di rallentamento nei servizi. In Cina la domanda interna ha risentito ancora della crisi del mercato immobiliare. La ricomposizione dell'inflazione globale è proseguita grazie al rientro delle quotazioni energetiche anche se, dallo scorso autunno, i prezzi del petrolio e del gas naturale sono tornati leggermente a salire. Le principali Autorità monetarie hanno avviato la distensione monetaria pur con ritmi di intervento differenziati. L'escalation delle tensioni internazionali ha influenzato la dinamica del commercio mondiale. L'economia globale resta condizionata dalla geopolitica (ie. Ucraina e Medio Oriente) e dall'incertezza sulle politiche economiche che saranno intraprese dalla nuova amministrazione statunitense.

Gli Stati Uniti hanno mostrato un'espansione consistente, con il PIL che nei trimestri centrali dell'anno è cresciuto intorno al 3% t/t annualizzato per poi rallentare a fine anno (+2,3% t/t annualizzato il dato preliminare nel quarto trimestre). Il processo disinflazionistico che aveva preso vigore nei mesi centrali dell'anno si è recentemente indebolito: l'indice generale dei prezzi ha riavvicinato il 3% tendenziale a fine 2024; l'inflazione core7 si è stabilizzata leggermente sopra il 3% a/a nel corso dell'anno. Il mercato del lavoro, nonostante alcune tensioni, ha mostrato solidità (dalla primavera la disoccupazione è rimasta poco sopra al 4%; i nuovi occupati sono saliti a fine anno) consentendo un approccio cauto alla FED nel processo di riduzione dei tassi avviato in settembre. Il neoeletto presidente Trump ha annunciato, in campagna elettorale una serie di misure di policy quali: l'estensione delle tariffe alle importazioni dall'estero (in primis per Cina, Canada e Messico), il controllo dell'immigrazione irregolare, la deregulation sulle imprese, la riforma delle agenzie del governo federale, misure di riduzione fiscale, uscita dalle politiche per il clima; il presidente ha inoltre avanzato mire di controllo territoriale (ie. Groenlandia, Panama, Canada). La traduzione, anche parziale, di tali annunci in misure effettive potrà impattare sulle dinamiche di crescita e inflazione statunitensi e mondiali.

In Area Euro, nonostante una crescita del PIL che nel terzo trimestre ha sorpreso al rialzo (+0,4% t/t), il ciclo economico è rimasto debole registrando un'espansione nulla su base congiunturale nel quarto trimestre (dato preliminare). L'attività è stata sostenuta dalla spinta dei servizi ma il comparto manifatturiero ha confermato le fragilità; il rallentamento del commercio globale e, più di recente, le incertezze legate agli annunci protezionistici degli USA hanno condizionato la componente estera di domanda soprattutto dei paesi più esposti al commercio con gli Stati Uniti. L'economia tedesca ha registrato contrazione per il secondo anno consecutivo. La crisi nella governance politica di alcuni tra i principali paesi dell'Area (Germania, Francia) non è ancora stata superata. L'inflazione, che da inizio anno è scesa fino all'1,7% a/a in settembre, ha recentemente mostrato segnali di una ripresa già prezzata nelle attese della BCE che non ha pertanto modificato il proprio orientamento all'allentamento monetario. A dicembre l'indice generale dei prezzi è comunque risalito al 2,4% a/a; la componente di fondo è rimasta stabile (al 2,7% a/a). Il mercato del lavoro ha mostrato resilienza con la disoccupazione poco mossa intorno 6,3% dall'estate.

La Commissione UE ha esaminato, nell'ambito della nuova governance economica europea approvata lo scorso aprile, i piani strutturali di bilancio di medio termine (quattro o sette anni) stilati dai singoli paesi8 dopo averne verificato la coerenza con le traiettorie di riferimento inviate a giugno. Tutti i piani presentati (eccetto quelli di Paesi Bassi e Ungheria) hanno ricevuto una valutazione positiva. La Commissione ha inoltre esaminato i documenti programmatici di bilancio nazionali per il 2025 dei paesi membri, valutandone l'allineamento con le raccomandazioni specifiche inviate a ciascuno Stato, nonché la coerenza con gli obiettivi di finanza pubblica indicati nei rispettivi piani strutturali: solo otto paesi, tra cui l'Italia, sono risultati in linea con le raccomandazioni del Consiglio. E' proseguita l'attuazione dei Piani di ripresa e resilienza dei singoli Stati: dal 10 ottobre scorso sono stati erogati 39 mld di euro in finanziamenti connessi con i PNRR dei singoli paesi, portando il totale degli esborsi a 306 mld di euro. A settembre, Mario Draghi ha presentato il rapporto sulla competitività dell'economia dell'UE tracciando le linee guida per una strategia comune di politica economica comunitaria.

Tra i paesi emergenti la Cina centra il target governativo di crescita sul Pil 2024, pari a ca. il 5%, ma l'espansione annua è risultata tra le più basse degli ultimi decenni. Nell'ultimo trimestre la crescita del PIL ha superato le attese (+5,4% annuo) beneficiando delle misure di policy governative e della Banca centrale cinese, adottate da settembre, che hanno consolidato il quadro finanziario (debito, borsa, bilanci bancari). La debolezza della domanda interna, condizionata dalla crisi immobiliare, ha contribuito a mantenere l'inflazione poco sopra allo zero. La domanda estera ha bilanciato la sovraca-

7 Indice depurato dalle componenti di prezzo dei beni alimentari ed energetici (tipicamente più volatili).

8 Secondo la nuova governance di bilancio europea, per traiettoria di riferimento s'intende il percorso pluriennale della spesa netta trasmesso dalla Commissione ai paesi il cui debito o disavanzo superino le soglie stabilite dal Trattato di Maastricht (il 60% e il 3% del PIL, rispettivamente). Tale percorso dovrebbe essere in grado di portare il rapporto fra il debito e il prodotto su una traiettoria plausibilmente discendente o di farlo rimanere su livelli prudenti; dovrebbe inoltre portare o mantenere il disavanzo al di sotto del 3% del PIL nel medio termine.

pacità produttiva non assorbita internamente, anche se, gli annunci di nuovi dazi sui prodotti esportati negli USA, stanno gradualmente spingendo la Cina ad un riposizionamento dell'export verso altri mercati di sbocco (in primis asiatici). In Russia a fronte di una crescita sostenuta dall'economia di guerra, si sono ampliati i disequilibri macroeconomici. In India, il PIL pur rallentando è atteso registrare un'espansione annua superiore al 6%. Sono aumentate le pressioni con le monete emergenti più esposte verso gli USA.

Italia: contesto economico

In Italia la crescita ha progressivamente rallentato nel corso del 2024. La manifattura ha risentito del calo della domanda esterna condizionata dalle difficoltà della Germania mentre le esportazioni hanno frenato sui timori di dazi. Gli investimenti in costruzioni hanno registrato una crescita nella componente pubblica stimolata dal PNRR, che ha compensato il calo nella componente residenziale. Il rimbalzo estivo dei consumi, favorito dalla bassa inflazione, si è ricomposto. Il numero di occupati è aumentato contribuendo a contenere la disoccupazione. L'inflazione annua è risultata inferiore alla media europea, anche se, a fine anno, è leggermente aumentata (all'1,3% a/a in dicembre); l'inflazione di fondo è rimasta moderata e relativamente più elevata nei servizi. Segnali di ripresa del mercato immobiliare sono giunti nella seconda metà dell'anno.

L'azione del Governo nell'arco del 2024 ha riguardato, tra l'altro, una serie di misure in ambito fiscale, attraverso le modifiche in materia di Superbonus e bonus edilizi e la revisione dei regimi IRPEF e IRAP (resa strutturale dalla Legge di bilancio 2025) e in ambito della crisi di impresa e dell'insolvenza, con le disposizioni integrative e correttive apportate al Codice e in materia di concordato preventivo biennale. Alcune delle misure adottate hanno avuto impatto sul sistema bancario, in particolare per quanto riguarda le modifiche, anche retroattive, riguardanti i profili temporali di rientro dei crediti d'imposta derivanti dai c.d. "bonus edilizi" (Superbonus, Bonus Barriere, Sismabonus, ecc.), in particolare allungando (fino a 10 anni) i tempi di recupero.

Di rilievo l'introduzione del nuovo "Piano Transizione 5.0", programma che mira a sostenere gli investimenti in digitalizzazione e nella transizione green delle imprese attraverso un innovativo schema di crediti d'imposta. Attiva, inoltre, dal 1° ottobre 2024, la "Nuova Sabatini Capitalizzazione" che ha l'obiettivo di sostenere i processi di capitalizzazione delle micro, piccole e medie imprese, costituite in forma societaria. Tra le misure recate nella Legge di bilancio 2025, approvata a dicembre, rileva la norma sul rinvio delle deduzioni delle quote di svalutazioni e perdite dei crediti e dell'avviamento correlate alle DTA (imposte differite attive), per il biennio 2025-2026.

  • Tra le direttive europee recepite nel corso dell'anno, si evidenzia: i) l'approvazione del decreto legislativo 30 luglio 2024, n. 116 volto al recepimento della direttiva (UE) «Secondary Market Directive» o «SMD»), relativa ai gestori e agli acquirenti di crediti deteriorati, che mira ad aumentare il livello di armonizzazione all'interno del mercato unico; ii) l'approvazione, nell'ambito della disciplina della rendicontazione societaria di sostenibilità, del decreto legislativo n. 125, che recepisce la Direttiva (UE) "Corporate Sustainability Reporting Directive" (CSRD).
  • Il Consiglio dei ministri ha approvato il 24 maggio la Legge di delegazione europea 2024, attualmente in discussione in Parlamento, che prevede il recepimento di diverse Direttive e Regolamenti, alcuni di interesse per il sistema bancario (ad esempio in materia di contratti di credito e contratti di servizi finanziari conclusi a distanza, obbligazioni verdi ed ecosostenibili, efficienza energetica, cooperazione amministrativa nel settore fiscale, mercati degli strumenti finanziari, accordi di delega, gestione del rischio di liquidità, segnalazioni a fini di vigilanza, fornitura dei servizi di custodia e depositario, concessione di prestiti da parte di fondi di investimento alternativi, requisito minimo di fondi propri e passività ammissibili).

Relativamente al PNRR, 18 novembre 2024 il Consiglio europeo ha dato via libera ad una richiesta di modifica del Piano presentata dal Governo. La richiesta ha riguardato l'adeguamento di 21 misure; in alcuni casi sono state variate le scadenze dei traguardi e degli obiettivi. Nell'ambito del Dispositivo per la ripresa e la resilienza, l'Italia ha inoltre incassato a dicembre la sesta rata, pari a 8,7 mld di euro (di cui 1,8 sotto forma di sovvenzioni) portando il totale delle erogazioni fin qui ricevute a 122 mld di euro. Ad ottobre 2024 è stato aperto dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy il nuovo sportello per la presentazione delle domande di agevolazione per lo sviluppo di una maggiore efficienza energetica e per rendere più sostenibili i processi di produzione.

Mercati finanziari e politica monetaria

Dopo un avvio d'anno positivo, i listini hanno mostrato elevata volatilità nel corso del 2024 reagendo all'escalation delle tensioni geopolitiche. Archiviati i ribassi estivi, i mercati hanno ripreso a salire favoriti dall'allentamento monetario e dal miglioramento di alcuni indicatori congiunturali che hanno fugato i timori di recessione. Nell'ultimo trimestre dell'anno la vittoria elettorale di Trump ha ulteriormente sostenuto i listini americani e condizionato, al contempo, l'andamento di quelli dei paesi esposti alla potenziale introduzione di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti. In Europa l'incertezza sulla governance politica di alcuni paesi aderenti (ie. Francia, Germania) ha ulteriormente aumentato la volatilità. Da inizio anno sino al 31 dicembre 2024 il FTSE Mib ha guadagnato oltre il 12%; più contenuto il rialzo dell'Euro Stoxx (+8% ca.). Brillante l'S&P500 (oltre il +23%); bene anche il Nikkei (oltre il +19%). Lo Shanghai Shenzhen CSI 300 cinese, in sofferenza per gran parte del 2024, ha invertito la tendenza da fine settembre in scia all'adozione/annunci di nuove misure di stimolo alla crescita domestica (vicino al +15% il rialzo annuo).

La fase ascendente dei rendimenti, che si era invertita in estate su aspettative di inflazione sui target e riduzione dei tassi monetari, è sostanzialmente ripresa nell'ultimo trimestre 2024. Il possibile rallentamento nel rientro dell'inflazione statunitense, condizionato dalle politiche economiche annunciate da Trump e dalla tenuta dell'economia USA, ha sostenuto il rendimento del treasury tornato a dicembre sui massimi annuali; tale movimento rialzista si è parzialmente esteso all'omologo tedesco la cui dinamica è risultata più correlata alle difficoltà della Germania. Le incertezze politiche/fiscali hanno pesato sull'aumento del decennale francese. Al 31 dicembre 2024 il decennale USA si è attestato al 4,57% e quello tedesco al 2,37%, rispettivamente +69 punti base e +34 punti base rispetto ai livelli di fine 2023. Il decennale italiano dalla seconda metà del 2024 ha mostrato una tendenza al ribasso e, pur risalendo in dicembre, ha chiuso l'anno al 3,52% (-18 punti base dai valori di fine 2023). Lo spread BTP-Bund, nonostante una certa volatilità, si è ridotto nell'anno attestandosi al 31 dicembre 2024 a ca. 116 punti base (-52 punti base rispetto alla chiusura 2023); il differenziale ha beneficiato dei giudizi di Fitch e DBRS che in ottobre, pur confermando il rating BBB sull'Italia, ne hanno migliorato l'outlook da stabile a positivo.

Dopo l'estate, la Federal Reserve ha avviato la fase di distensione monetaria: a settembre ha ridotto i tassi di interesse (-50 punti base) per la prima volta dopo quattro anni di stabilità; successivamente ha operato ulteriori riduzioni da 25 punti base sia nella riunione di novembre che in quella di dicembre abbassando così il costo del denaro nel range 4,25-4,50%. Tuttavia, a causa dei rischi al rialzo sull'inflazione domestica e della solidità dell'economia e del mercato del lavoro statunitense, già nella riunione di fine anno la decisione sul taglio dei tassi non ha raccolto l'unanimità dei membri del FOMC9 . Nel primo meeting del 2025 la FED ha confermato l'orientamento alla cautela decidendo di lasciare i tassi invariati. I mercati, in prevalenza, scontano un'estensione dell'attuale fase di pausa nel processo di riduzione dei tassi monetari alla prima metà del 2025.

La BCE, dopo aver apportato in marzo rilevanti modifiche dell'assetto operativo per l'attuazione della politica monetaria10, ha avviato a metà anno un ciclo di ribassi dei tassi, operando tagli da 25 punti base nelle riunioni di giugno, settembre, ottobre e dicembre. L'Autorità monetaria ha così portato a fine 2024 il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali al 3,15%, quello sui depositi presso la BCE al 3,00% e quello sulle operazioni di rifinanziamento marginale al 3,40%. Nella riunione di dicembre è stata discussa la possibilità di una riduzione da 50 punti base dei tassi di riferimento, in forza di un processo disinflazionistico ben avviato, ma è prevalso consenso unanime da parte dei membri BCE verso una soluzione più cauta. La distensione monetaria è proseguita ad inizio 2025 con la BCE, che nella riunione di gennaio, come da attese, ha tagliato, all'unanimità, i tassi monetari di ulteriori 25pb (portando così al 2,75% il tasso sui depositi), mostrando fiducia nel raggiungimento del target sull'inflazione nel breve periodo. Riguardo al quadro macro, l'Autorità ha confermato i rischi al ribasso sulla crescita. BCE continuerà a seguire un approccio data-dependent nel calibrare, riunione dopo riunione, la corretta politica monetaria (che ancora viene definita "restrittiva"). I mercati si attendono la prosecuzione dei ribassi dei tassi nel corso dei prossimi meeting.

È proseguita la ricomposizione del bilancio BCE. I portafogli del PAA (Asset Purchase Programme) e del PEPP (Pandemic Emergency Purchase Programme) si stanno riducendo a un ritmo misurato e prevedibile, dato che l'Eurosistema non reinveste più il capitale rimborsato sui titoli in scadenza. Il 18 dicembre scorso, con il rimborso dei restanti importi ricevuti dalle banche nell'ambito delle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine, si è conclusa questa parte del processo di normalizzazione del bilancio.

9 Federal Open Market Committee della FED.

10 Il Consiglio direttivo in particolare ha stabilito che continuerà a indirizzare l'orientamento della politica monetaria attraverso il tasso di interesse sui depositi presso la Banca centrale e che il differenziale tra questo tasso e quello sulle operazioni di rifinanziamento principali viene ridotto a 15 punti base a partire dal 18 settembre 2024.

Eventi rilevanti dell'esercizio 2024

In data 7 febbraio 2024, la Capogruppo ha annunciato nuove nomine ai vertici di alcune funzioni chiave con la valorizzazione del patrimonio di risorse interne. Nel dettaglio, oltre alla nomina di Maurizio Bai quale vice Direttore Generale è stato affidato l'incarico di Chief Human Capital Officer a Fiorella Ferri, il ruolo di Chief Operating Officer ad Alessandro Giacometti, l'incarico di Chief Safety Officer a Vittorio Calvanico ed infine Marco Tiezzi ha assunto il ruolo di Chief Commercial Officer Retail.

In data 29 febbraio 2024, Standard Ethics ha migliorato l'outlook di breve periodo di Banca Monte dei Paschi di Siena che è passato da "Stabile" a "Positivo". L'agenzia di rating ha evidenziato l'impegno della Banca nell'integrazione dei criteri ESG, confermando il rating "EE" e anticipando un potenziale upgrade a "EE+" entro 12-24 mesi, in seguito all'attuazione del Piano Industriale 2022-2026 e del nuovo Piano di Sostenibilità.

In data 8 marzo 2024, Banca MPS ha concluso con successo il collocamento di una nuova emissione obbligazionaria unsecured senior preferred con scadenza 5 anni (rimborsabile anticipatamente dopo 4 anni) per un ammontare pari a 500 mln di euro ed una cedola fissata al 4,75%.

In data 11 aprile 2024 si è tenuta l'Assemblea Ordinaria degli Azionisti di Banca Monte dei Paschi di Siena, nella quale sono stati deliberati, tra gli altri, l'approvazione del Bilancio d'esercizio 2023, il pagamento del dividendo, le politiche di remunerazione, i piani di incentivazione e le nomine del Prof. Raffaele Oriani come consigliere, del Dott. Giacomo Granata come sindaco effettivo e della Dott.ssa Paola Lucia Giordano come sindaco supplente.

In data 16 aprile 2024, Banca MPS ha concluso con successo il collocamento di un'emissione di covered bond, la prima dopo il recepimento della direttiva europea di armonizzazione sui covered bond, con scadenza 5 anni, destinata ad investitori istituzionali italiani ed esteri, per un ammontare pari a 750 mln di euro e una cedola fissata al livello di 3,5%.

In data 22 maggio 2024 (con data stacco 20 maggio e record date 21 maggio) è stato messo in pagamento il dividendo relativo all'esercizio 2023 per un importo di 314.922.426,50 euro, corrispondente a 0,25 centesimi di euro per ciascuna delle n. 1.259.689.706 azioni ordinarie prive di valore nominale in circolazione alla record date.

In data 13 giugno 2024 il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo ha approvato un accordo di esclusiva con un fondo di private equity per la vendita del 100% della controllata Monte Paschi Banque S.A.. In data 9 dicembre 2024, le parti hanno sottoscritto un accordo che ha consentito di avviare la consultazione sindacale, prevista dal Codice di Commercio francese, obbligatoria per poter sottoscrivere, una volta ultimata, il contratto di compravendita. La procedura coinvolge la controllata e consiste nella preventiva informativa al comitato aziendale ("Comité Social et Economique" o "CSE") della prospettata operazione, i motivi e gli eventuali impatti sui lavoratori. Al termine della consultazione sindacale e una volta ottenuto il relativo parere non vincolante del CSE, la Capogruppo potrà proseguire nella transazione, il cui perfezionamento è atteso nel corso del 2025.

In data 9 luglio 2024, Banca MPS ha concluso con successo il collocamento di un'emissione di Social Conditional Pass Through ("CPT") European Covered Bond con scadenza 6 anni (16 luglio 2030), destinata ad investitori istituzionali italiani ed esteri, per un ammontare pari a 750 mln di euro ed una cedola fissata al 3,375%.

In data 5 agosto 2024, la Capogruppo ha approvato il Piano Industriale 2024-2028, con un aggiornamento dei target finanziari, a seguito del superamento dei principali obiettivi del precedente Piano 2022-2026, e delle linee guida strategiche per rafforzare il posizionamento di "Clear and Simple Commercial Bank" attraverso una trasformazione digital-driven e una crescente specializzazione del modello di servizio per famiglie e imprese.

In data 7 novembre 2024, la Capogruppo ha sottoscritto i contratti avente ad oggetto la cessione pro-soluto di un portafoglio di crediti deteriorati nell'ambito del progetto cosiddetto "Bricks" per un'esposizione lorda complessiva di circa 0,3 mld di euro, di cui 0,2 mld di euro relativi a sofferenze secured e 0,1 mld di euro relativi a sofferenze unsecured. Il deconsolidamento del portafoglio è avvenuto nel dicembre 2024.

In data 20 novembre 2024, Banca MPS ha concluso con successo il collocamento di una nuova emissione obbligazionaria Senior Preferred Unsecured, con durata 6 anni (scadenza 2030) e con opzione di rimborso anticipato dopo 5 anni, per un ammontare pari a 750 mln di euro ed una cedola fissata al 3,625%.

In data 11 dicembre 2024, la Banca ha ricevuto notifica della decisione finale della Banca Centrale Europea riguardante i requisiti patrimoniali da soddisfare su base consolidata dal 1° gennaio 2025, a conclusione del processo annuale di revisione e valutazione prudenziale condotto nel 2024. Il requisito aggiuntivo di capitale "P2R" risulta in miglioramento di 25 bps rispetto ai livelli 2024 (2,75%), attestandosi al 2,50%.

ll requisito minimo complessivo in termini di Common Equity Tier 1 ratio si attesta all'8,78%, somma tra Pillar 1 - P1R (4,50%), Pillar 2 - P2R (1,41%) e Combined Buffer Requirement - CBR (2,87%). La Pillar II Capital Guidance "P2G", fissata all'1,15%, risulta invariata rispetto ai livelli 2024.

Rispetto alla decisione finale 2023, BCE ha rimosso l'obbligo di autorizzazione preventiva per la distribuzione dei dividendi.

In data 12 dicembre 2024 il Consiglio di Amministrazione di Banca MPS, ha designato all'unanimità - con l'astensione dell'interessata - il Consigliere indipendente Avv. Paola De Martini, quale Lead Independent Director della Banca.

In data 17 dicembre 2024 i Consiglieri indipendenti Paolo Fabris De Fabris, Lucia Foti Belligambi, Laura Martiniello, Annapaola Negri-Clementi e Donatella Visconti - indicati dal Ministero dell'Economia e delle Finanze nella lista presentata il 27 marzo 2023- hanno rassegnato le proprie dimissioni.

A seguito delle sopracitate dimissioni, in data 27 dicembre 2024 il Consiglio di Amministrazione di Banca MPS, ha proceduto, con voto unanime e con il parere positivo del Collegio Sindacale, alla nomina per cooptazione di: Alessandro Caltagirone (non indipendente), Elena De Simone (non indipendente), Marcella Panucci (indipendente), Francesca Renzulli (indipendente) e Barbara Tadolini (indipendente).

I nuovi Consiglieri rimarranno in carica sino alla prossima Assemblea dei Soci chiamata ad esprimersi sulla conferma dei Consiglieri cooptati.

In considerazione dei mutamenti occorsi nell'assetto azionario della Banca, per effetto della progressiva riduzione della partecipazione detenuta dal MEF, la selezione dei nominativi dei nuovi Consiglieri da parte del Comitato Nomine è avvenuta a seguito di un apposito processo di interlocuzione con alcuni dei nuovi soci della Banca e con il supporto di una società di selezione.

Eventi rilevanti successivi alla chiusura dell'esercizio

In data 3 gennaio 2025 e 10 febbraio 2025 Banca MPS ha comunicato, l'esercizio in data 22 gennaio 2025 e 2 marzo 2025 rispettivamente, in linea col funding plan e avendo ricevuto le autorizzazioni da parte della Banca Centrale Europea, dell'opzione di rimborso integrale in via anticipata dell'obbligazione subordinata Tier 2 denominata "€400.000.000 8,000 per cent. Reset Callable Subordinated Notes" e dell'obbligazione di tipo senior denominata "€ 750.000.000 Fixed to Floating Rate Callable Senior Notes due 2 March 2026".

In data 28 febbraio 2025 Standard Ethics ha elevato il Corporate Standard Ethics Rating (SER) di Banca MPS a "EE+", dal precedente "EE". L'agenzia di rating ha confermato che l'upgrade a "EE+" (Very Strong) porta al raggiungimento del rating atteso di lungo periodo e l'outlook si mantiene positivo.

Offerta pubblica di scambio totalitaria volontaria sulle azioni ordinarie di Mediobanca – Banca di Credito Finanziario Società per Azioni promossa da Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A.

In data 23 gennaio 2025, il Consiglio di Amministrazione di Banca MPS ha approvato il lancio di un'Offerta Pubblica di Scambio volontaria (l'Offerta) su tutte le azioni ordinarie di Mediobanca – Banca di Credito Finanziario Società per Azioni ("Mediobanca"). L'Offerta resta condizionata all'ottenimento delle relative autorizzazioni regolamentari e alle condizioni indicate nella comunicazione al mercato del 24 gennaio 2025 e ulteriormente precisate nel Documento di offerta.

Il rapporto di concambio è stato fissato a 2,300 azioni di nuova emissione di Banca MPS per ogni azione esistente di Mediobanca, che comporta un prezzo implicito di Offerta pari a euro 15,992 per azione, e un premio pari al 5,03% rispetto ai prezzi ufficiali del 23 gennaio 2025.

Il successo dell'Offerta consentirà un'accelerazione nell'utilizzo delle DTA detenute da Banca MPS, con un valore attuale netto stimato a beneficio degli azionisti di Mediobanca aderenti all'Offerta di 1,2 mld di euro, pari a circa il 10% dell'attuale valore di mercato di Mediobanca.

L'Offerta ha l'obiettivo di creare un nuovo campione nazionale nel settore bancario italiano, che si posiziona al terzo posto nei segmenti di business chiave, attraverso la combinazione industriale di due dei principali player del settore MPS nel Retail/Commercial Banking e Mediobanca nel Wealth Management, Corporate & Investment Banking (CIB) e Credito al consumo. In particolare, il nuovo Gruppo si contraddistinguerà come:

  • un player di Wealth Management di prim'ordine, grazie alla combinazione dell'expertise di Banca MPS e Mediobanca nel private banking e di Banca Widiba e Mediobanca Premier nell'asset gathering, grazie a circa 1.200 consulenti finanziari;
  • un forte operatore CIB in tutti i prodotti (ad esempio, corporate finance, mercati dei capitali, prestiti alle imprese), con una posizione di leadership nel mercato Equity Capital Markets e M&A e una forte complementarità della base clienti e al contempo con un'opportunità di crescita in particolare nel segmento di mercato in via di sviluppo delle medie imprese;
  • il leader nel settore dei finanziamenti al consumo attraverso Compass, già partner scelto da MPS;
  • operatore che beneficia di un flusso di cassa sostenibile, derivante dall'investimento assicurativo. La business combination consentirà di ampliare l'offerta di prodotti e servizi e rafforzare la capacità di sostenere nuovi investimenti, attra-

verso un modello bancario sinergico e facendo leva sui punti di forza, le competenze distintive e l'eccellente capitale umano delle due organizzazioni.

L'acquisizione di Mediobanca accelera l'implementazione delle linee guida strategiche del Piano Industriale 2024-2028 di Banca MPS, che si concentra su: i) la crescita dei business specialistici che generano elevati flussi di commissioni; ii) lo sviluppo di nuovi modelli di servizio dedicati per le attività a valore aggiunto; iii) l'ampliamento delle soluzioni di prestito alle famiglie e lo sviluppo di nuovi servizi per le PMI; iv) il rinnovamento e l'ottimizzazione delle piattaforme distributive e v) l'adozione di un approccio al rischio zero-based.

La transazione presenta benefici chiari e tangibili per tutti gli stakeholder coinvolti:

  • Azionisti: elevata creazione di valore sia per gli azionisti di Banca MPS che di Mediobanca grazie ad una maggiore redditività, con un dividend pay-out fino al 100% dell'utile netto, mantenendo al contempo una forte solidità patrimoniale. Inoltre, l'operazione consentirà l'accelerazione dell'utilizzo delle DTA di Banca MPS e la generazione di sinergie industriali significative;
  • Clienti: accesso ad una value proposition di eccellenza, con un'offerta più ampia e attraente di prodotti, soluzioni su misura e servizi per famiglie, imprese e PMI e una piattaforma multicanale con reti distributive complementari;
  • Dipendenti: opportunità di crescita professionale in un contesto con forte capacità di trattenere, attrarre e sviluppare talenti professionali;
  • Economia italiana e comunità: forte valore per il sistema Paese contribuendo a incrementarne la competitività. Motore di sviluppo dei progetti e delle iniziative dei territori a beneficio delle economie locali, continuando a rappresentare un modello di riferimento in termini di sostenibilità.

Banca MPS punta a raggiungere una significativa redditività e a mantenere una forte solidità patrimoniale, anche grazie al contributo delle sinergie industriali attese e delle DTA. In particolare, ci si attende: (i) RoTE pro-forma di circa il 14%, (ii) CET 1 ratio pro-forma a circa il 16%; (iii) Accelerazione dell'utilizzo delle DTA e (iv) circa 700 mln di euro di sinergie ante imposte all'anno.

La transazione permetterà di beneficiare del valore delle DTA di Banca MPS, facendo leva su una base imponibile consolidata più elevata. Il nuovo Gruppo sarà, infatti, in grado di accelerare l'utilizzo di 2,9 mld di euro di DTA nei prossimi sei anni, con 0,5 mld di euro all'anno e un significativo beneficio di capitale. Inoltre, il nuovo Gruppo beneficerà di sinergie ante imposte a regime per circa 700 mln di euro all'anno, di cui circa 300 mln di euro rappresentate da sinergie di ricavo, circa 300 mln di euro da sinergie di costo e circa 100 mln di euro da sinergie di funding. Le sinergie di ricavo saranno realizzate ampliando l'offerta di prodotti e servizi e rafforzando le competenze nelle diverse aree di business (ad es. credito al consumo, mutui ipotecari e asset gathering), insieme a una maggiore penetrazione nei segmenti chiave (ad es. PMI). Si prevede che le sinergie di costo siano realizzate attraverso misure volte all'ottimizzazione delle funzioni centrali, siano relative alle spese informatiche e avvengano attraverso la riduzione delle spese amministrative. Le sinergie di funding saranno realizzate attraverso il miglioramento della struttura di finanziamento wholesale, sfruttando anche le capacità di finanziamento commerciale di Banca MPS. Nell'ambito dell'operazione, il Gruppo prevede costi di integrazione pari a circa 600 mln di euro al lordo delle imposte, da sostenere nel primo anno di attività. Sono previsti benefici significativi per gli azionisti di entrambe le banche con la distribuzione di un dividendo per azione (Dividend per Share- DPS) sostenibile e in crescita nel periodo:

  • incremento a doppia cifra degli Earnings per Share (EPS) adjusted;
  • generazione organica di capitale superiore all'utile netto che permette un crescente DPS con un pay-out ratio fino al 100% dell'utile netto, preservando al contempo una forte solidità patrimoniale.

L'Offerta Pubblica di Scambio è attesa sia completata entro il terzo trimestre del 2025.

In data 13 febbraio 2025, la Capogruppo ha depositato presso la Consob il Documento di Offerta che sarà pubblicato al termine dell'istruttoria svolta dall'Autorità ai sensi dell'articolo 102, comma 4, del TUF. In pari data, Banca MPS ha provveduto a presentare alle competenti autorità: (i) le istanze per l'ottenimento delle autorizzazioni richieste dalla normativa di settore in relazione all'Offerta ai sensi e per gli effetti dell'articolo 102, comma 4 del TUF e dell'articolo 37-ter, comma 1, lettera b), del Regolamento Emittenti, e (ii) le notifiche/comunicazioni in materia antitrust e golden power.

Risorse Umane

Coerentemente con obiettivi e linee temporali del Piano Industriale, nel 2024 i tratti caratterizzanti degli interventi in ambito HR hanno riguardato: attivazione di percorsi professionali e definizione dei ruoli chiave con focus sulla rete commerciale; modello formativo multidimensionale orientato a logiche risk based con piano di formazione interamente finanziato da fondi di settore; piani di sviluppo del capitale umano in coerenza con gli obiettivi strategici aziendali; consolidamento sistema di welfare aziendale; valorizzazione dell'inclusione con un piano sulla Diversity & Inclusion. Inoltre, con il raggiungimento degli obiettivi di Gruppo e dopo l'approvazione del Bilancio dell'esercizio precedente, il 2024 è stato caratterizzato dall'erogazione del premio aziendale - definito con accordo sindacale che ne ha previsto l'erogazione anche in "welfare" - e dei sistemi incentivanti. Questi ultimi rappresentano una leva strategica per la valorizzazione del capitale umano, garantiscono lo sviluppo sostenibile in ambito ESG (Environmental, Social and Governance) attraverso l'adozione di parametri di incentivazione correlati al raggiungimento degli indirizzi strategici di Gruppo su tali tematiche, assicurano l'allineamento tra il management e gli interessi dell'azionista e degli investitori in vista degli sfidanti obiettivi da conseguire.

KPI al 31.12.24

Dislocazione Operativa (%) Inquadramento (%) Altri indicatori
Indicatori Organico Strutture
Centrali*
Rete Italia** Dirigenti Quadri
Direttivi
Aree
Professionali
Formazione
procapite
(ore)***
Personale
femminile
(%)
Dirigenti
donna (%)
31/12/24 16,727 32.4 67.6 0.9 37 62.1 41 53.6 20.4
31/12/23 16,737 31.9 68.1 1 36.4 62.6 44 53.6 19.5

* Direzione Generale, strutture di Presidio Territoriale di Banca MPS e altre aziende, di cui 1.616 risorse con sede di lavoro su Siena.

** Filiali e Centri Specialistici di Banca MPS.

*** Per il 2024, oltre a Banca MPS, Widiba e MPS Fiduciaria, sono inclusi MPS Tenimenti e Magazzini Generali Fiduciari di Mantova

Dinamiche degli organici

Al 31 dicembre 2024 il Gruppo impiegava n. 16.727 risorse in forza effettiva, in flessione di 10 unità rispetto al 31 dicembre 2023. La dinamica è principalmente ascrivibile a:

  • 243 ingressi, principalmente giovani risorse impiegate in prevalenza per il rafforzamento della rete commerciale;
  • 256 cessazioni, di cui 131 per dimissioni.

La distribuzione della forza lavoro a fine 2024 si attesta al 67,6% in favore delle strutture a diretto contatto con la clientela (filiali e centri specialistici) e al 32,4% per quanto riguarda le strutture centrali di Direzione e presidio territoriale.

Misure di gestione del personale

Le politiche di gestione del personale hanno continuato a supportare e consolidare i progetti di riorganizzazione in linea con gli obiettivi del nuovo Piano Industriale, attraverso programmi di mobilità (professionale e territoriale) in ottica di opportunità di sviluppo per i dipendenti e secondo logiche di trasparenza, partecipazione e inclusione.

In particolare, il programma aziendale di sviluppo delle persone (MPS Sviluppa) è finalizzato a soddisfare le diverse esigenze aziendali in termini di fabbisogni di professionalità e risponde all'obiettivo di accrescere le competenze, le capacità professionali, la motivazione e l'ingaggio delle persone. Il programma si ispira a principi di pari opportunità e accessibilità delle attività formative e di sviluppo, in coerenza con le previsioni del Codice Etico e del documento "Regole in materia di Inclusione".

Nel 2024, le iniziative di valorizzazione del personale si sono consolidate ed evolute per accompagnare anche la fase di transizione tra il Piano Industriale 2022-2026 e il Piano Industriale 2024-2028 enfatizzando la "componente umana" di quest'ultimo. A tal fine, le iniziative e gli strumenti di sviluppo professionale e manageriale sono stati in parte riprogettati ed arricchiti, con l'intento di conferire al programma ulteriore coerenza e aumentare la copertura della popolazione aziendale con un'ottica sempre più spostata sull'arco temporale dell'intero Piano Industriale.

Fra le principali iniziative realizzate nell'ambito di MPS Sviluppa si segnala:

  • percorsi professionali verticali verso il ruolo di titolare di filiale;
  • piani di continuità manageriale, per assicurare la successione in caso di scopertura delle principali posizioni di responsabilità di rete e delle strutture centrali valorizzando le professionalità interne;
  • programmi di sviluppo delle competenze soft, realizzati mediante percorsi di coaching, mappatura delle capacità realizzata tramite assessment e questionari di feedback 270° e formazione sui comportamenti;
  • prosecuzione dei percorsi di reskilling, con particolare riferimento alla riqualificazione delle persone verso ruoli commerciali;
  • avvio dell'"Accademia dei Talenti", programma finalizzato all'individuazione, fidelizzazione e gestione di risorse con elevate performance continuative, che manifestano elementi di sviluppabilità in chiave manageriale utili a ricoprire nel medio termine ruoli di responsabilità e/o maggiore complessità;
  • attivazione di percorsi di sviluppo manageriale dedicati al personale femminile (programma "Leadership femminile").

Per supportare al meglio il raggiungimento degli obiettivi di Piano Industriale, nel corso del 2024 è stata rilasciata la nuova versione del sistema valutativo. La revisione, pur mantenendo elementi di continuità con il sistema precedente, amplia la vista complessiva sulla persona valutata, con l'integrazione negli elementi valutativi di attività specifiche di ruolo e di comportamenti coerenti con il modello di competenze soft di Gruppo che promana dal Codice Etico aziendale. Il processo, inoltre, ha consentito di supportare lo sviluppo professionale delle risorse da "valorizzare" attraverso le indicazioni di sviluppo orizzontale o verticale proposte dal responsabile diretto e confermate dal filtro gestionale e di business.

Il welfare ha un ruolo centrale nell'ambito della Contrattazione di II livello per cui prosegue lo sviluppo del confronto sul rinnovo per gli istituti di maggior rilievo esteso anche alle risorse aderenti al fondo di solidarietà del settore per tutto il periodo di permanenza nel medesimo. Grazie anche al confronto costante nell'ambito della relativa Commissione Paritetica, il welfare ha consolidato la propria articolazione in un complesso di istituti contrattuali in continua evoluzione, differenziati in base ai bisogni - tradizionali e nuovi - dei dipendenti in ambito di:

  • previdenza complementare, in particolare fondi di previdenza aziendale estensibili anche ai familiari a carico e coperture assicurative in caso di premorienza e invalidità permanente; nel 2024 è stato sottoscritto un importante accordo – con decorrenza gennaio 2025 - riguardo all'incremento della misura del contributo per i dipendenti a carico della Banca (dal 2,5% al 3%);
  • sostegno al reddito, con riferimento ad assunzione del familiare del dipendente deceduto, buono pasto, con aumento del valore giornaliero già dal mese di dicembre, condizioni agevolate su finanziamenti, contribuzione alla Cassa Mutua (punto di riferimento "istituzionale" per i dipendenti) per il piano di interventi economici integrativi;
  • salute, relativamente a coperture assicurative malattia e infortuni, con rafforzamento della copertura in logica prevenzionistica;
  • solidarietà interna, con riferimento a MPSolidale, un fondo alimentato dalle donazioni di ore e giornate da parte dei dipendenti per far fronte a gravi e accertati bisogni personali e familiari, dando priorità alla cura dei figli;
  • nuove iniziative di wellbeing e cultura e tempo libero, valutate di volta in volta in base alle esigenze contingenti, come ad esempio un programma di accesso alle attività sportive, un programma di studio delle lingue straniere e una biblioteca aziendale digitale con prestito di ebook;
  • due nuove iniziative per la genitorialità volte a sostenere e supportare i genitori nella crescita dei figli, in particolare: un percorso costituito da webinar periodici su tematiche attuali come il bullismo, disturbi alimentari e l'educazione alla diversità; percorsi di studio personalizzati dedicati ai figli con disturbi specifici dell'apprendimento o bisogni educativi speciali;
  • conciliazione vita-lavoro, con particolare riferimento all'impegno costante della Capogruppo al fine di aumentare gli strumenti di flessibilità, quali ad esempio il lavoro agile, con un approccio evolutivo.

Nel 2024 sono proseguite le iniziative e le attività in ambito Diversity & Inclusion, in coerenza con il percorso di valorizzazione delle diversità, riconosciute come motore strategico di sviluppo e di diffusione di una cultura aziendale inclusiva. In seguito all'ottenimento della Certificazione della Parità di Genere, è stato presidiato il Sistema di Gestione della Parità di Genere, secondo quanto previsto dalla Prassi di Riferimento UNI/PdR 125:2022, con un focus specifico su: piano di comunicazione, piano di formazione, sistema di audit interno, gestione delle non conformità e gestione di un Piano Strategico della Parità di Genere, approvato da un apposito Comitato Guida e aggiornato periodicamente.

Bilancio 2024 - Relazione consolidata sulla gestione

Una cultura inclusiva è un valore per il Gruppo, sviluppa flessibilità e capacità innovative, accresce la motivazione delle persone in azienda e l'interesse verso le nuove generazioni, con conseguente impatto positivo per il business. Tali principi - in linea con le integrazioni al Codice Etico e precisati nel documento "Regole in materia di Inclusione" - sono comunicati a tutti gli stakeholder nella "Politica sulla Parità di Genere"; la Politica, disponibile sul sito del Gruppo, definisce gli impegni in termini di valorizzazione delle diversità e dell'inclusione, equità e parità che l'azienda si propone di perseguire in tutte le fasi della vita professionale di ogni persona, negli aspetti organizzativi e operativi, nella comunicazione interna ed esterna e nel suo rapporto con il territorio. In coerenza con quanto in essa dichiarato - tra cui la tolleranza "zero" verso la violenza e le molestie sul luogo di lavoro - è stato messo a punto un processo per la gestione delle segnalazioni di comportamenti inappropriati, definiti nel documento "Regole in materia di prevenzione e contrasto alle molestie di genere sui luoghi di lavoro". La versione ridotta del documento è stata pubblicata sul sito del Gruppo, a disposizione di tutti gli stakeholder.

Per diffondere i principi del documento di "Regole in materia di Inclusione" e della "Politica sulla Parità di Genere" sono state effettuate ulteriori edizioni di "Management Plurale", il laboratorio formativo rivolto a tutti i responsabili di risorse; sulle tematiche specifiche del genere si è svolto "Growth Together", evoluzione del precedente "Women Leadership Program", un percorso indirizzato alle donne che ricoprono ruoli di responsabilità; è proseguita la collaborazione con "Valore D" con la partecipazione a percorsi formativi interaziendali. È stata inoltre confermata l'adesione della Capogruppo, in quanto supporter, al Progetto D&I in Finance, finalizzato a consolidare gli interventi svolti dall'industria bancaria e finanziaria e da altre realtà imprenditoriali a favore dell'inclusione, dell'equità e della valorizzazione delle diversità. Il tema delle Diverse Abilità è stato affrontato con analisi dedicate proseguendo la partecipazione al Disability Lab (laboratorio interaziendale nato come naturale prosecuzione del progetto di ricerca "Disabilità e Lavoro" in collaborazione con Fondazione Istud) e mediante incontri info-formativi che hanno coinvolto, sulla base di autocandidature, tutta la popolazione aziendale. Al termine degli incontri è stato redatto e pubblicato sulla intranet aziendale un apposito Manifesto, che riepiloga gli impegni che la Capogruppo intende perseguire in questo ambito. In coerenza con il Manifesto, sono stati realizzati percorsi formativi destinati a Responsabili di risorse. Le attività sono oggetto di confronto continuo nell'ambito della Commissione Pari Opportunità.

Sono state rinnovate ed estese le iniziative di MPS Orienta, il programma che racchiude le attività che la Capogruppo dedica all'orientamento professionale, allo sviluppo di competenze trasversali, all'educazione finanziaria e, in generale, ai rapporti con scuole e università. Il programma ha l'obiettivo di promuovere l'employer branding, rafforzare il legame tra percorsi di studio e mondo del lavoro, sostenere lo sviluppo economico e sociale del Paese, contribuire a strategie di crescita sostenibili e consolidare il rapporto con la clientela e il territorio dove il Gruppo opera. Le principali iniziative mirano a:

  • sviluppare collaborazioni con università e scuole di specializzazione; in tale contesto si collocano l'attivazione di tirocini, le attività di co-teaching e di cooperazione mirata, la partecipazione a eventi di orientamento professionale, la collaborazione alla stesura di tesi di laurea in azienda;
  • promuovere progetti di formazione, orientamento e educazione finanziaria con scuole primarie, medie e superiori;
  • progettare e realizzare attività di educazione finanziaria e orientamento al lavoro da promuovere sia sull'interno sia sull'esterno attraverso workshop dedicati a determinati target.

I piani gestionali sono stati improntati agli obiettivi dettati dal Piano Industriale, in particolare:

  • la chiusura di 50 sportelli, avvenuta nel mese di gennaio, attuata con una forte attenzione al mantenimento e alla crescita delle competenze e professionalità dei colleghi, nell'ottica di agevolare la mobilità delle risorse nel rispetto delle esigenze aziendali, preceduta da un confronto con le Organizzazioni Sindacali. La manovra ha contemplato anche l'attivazione di percorsi formativi per le risorse interessate da un cambio di ruolo;
  • la revisione dell'assetto organizzativo della Direzione Generale, con particolare riferimento alla creazione del ruolo di Vice Direttore Generale Commerciale Vicario con lo spostamento di alcune strutture a diretto riporto, insieme al rafforzamento della filiera wealth management nel primo quadrimestre dell'anno, e il rafforzamento delle filiere legate al supporto del settore Agroalimentare italiano e alla DOP Economy nel secondo quadrimestre;
  • l'evoluzione dei modelli di servizio "Small Business" e "Valore", avvenuta nel mese di aprile, che ha cambiato l'assetto organizzativo del mondo imprese ed il modello di servizio Small Business nonché l'assetto organizzativo delle filiali e il modello di servizio Valore ed ha consentito lo sviluppo delle competenze anche relazionali e manageriali in entrambi gli ambiti, oltre a opportunità di crescita professionale per la copertura dei nuovi ruoli. La manovra è stata accompagnata da un piano gestionale per la piena valorizzazione delle professionalità interne, con programmi formativi mirati per adeguare le competenze ai nuovi profili e per supportare l'ingresso nei nuovi ruoli, anche attraverso percorsi di riqualificazione in caso di cambi di ruolo;
  • la copertura delle attività di rete, anche nel previsto potenziamento dei ruoli commerciali, è stata garantita da processi di upgrade;

• per le funzioni di controllo, oggetto di particolare attenzione, in continuità con l'anno 2023, è proseguito lo specifico piano di reintegro.

Nell'attività ordinaria di gestione del capitale umano e nelle diverse progettualità permane l'obiettivo di perseguire la migliore allocazione delle risorse e la massimizzazione dell'ingaggio accompagnandone l'execution con l'utilizzo di tutti i canali di comunicazione interna oltre che con un programma di colloqui individuali per condividere i principali razionali e i benefici attesi.

La comunicazione interna supporta la condivisione delle strategie di Gruppo in linea con il Piano Industriale 2024-2028, tutela l'identità aziendale e ne diffonde i valori. Le funzioni aziendali condividono con la comunicazione interna le esigenze di informazione e coinvolgimento dei colleghi per tradurle in piani editoriali declinati attraverso l'uso integrato dei canali interni in relazione ad attività ricorrenti o straordinarie.

Nel corso del 2024 sono stati realizzati specifici piani di comunicazione multicanale con i quali si è diffusa la conoscenza dei principali temi trasversali:

  • misure e regole di funzionamento del sistema premiante e sviluppo professionale per favorire un racconto univoco e coerente e la condivisione di una "sana" cultura del merito
  • sensibilizzazione su tematiche ESG, sostenibilità ambientale ed equità sociale. In particolare, nel corso dell'anno sono stati restituiti i risultati della Rilevazione su pari opportunità e molestie sul luogo di lavoro
  • cultura del rischio con uscite periodiche durante tutto l'anno e l'organizzazione di un incontro in presenza di figure apicali.

Il 2024 è stato caratterizzato dalla evoluzione della piattaforma di formazione (MPS Academy) con l'integrazione di strumenti di analisi (questionari di Skill gap analysis) che consolidano l'applicazione del framework formativo 3D Approach. Tali strumenti, combinati con i percorsi formativi dinamici, consentono una formazione "su misura" in grado di personalizzare le iscrizioni per ruolo a parità di durata complessiva dei percorsi formativi.

Nel 2024 sono state erogate circa 690.000 ore di formazione a livello di Gruppo MPS pari a 41 ore pro capite. L'attività ha riguardato il 99% del personale ed è oggetto di seguimento congiunto con le organizzazioni sindacali anche all'interno dell'Organismo Paritetico sulla Formazione.

Nell'ottica di favorire la diffusione della risk culture e di far emergere il valore creato dalle iniziative formative in termini di copertura dei processi e presidio dei rischi aziendali, già da alcuni anni è stato implementato un framework unitario della formazione, che consente di associare a ciascuna attività formativa uno o più processi/rischi aziendali sin dalla fase di progettazione. Tale framework garantisce una programmazione "su misura" sugli ambiti high-risk (quali Credito, Antiriciclaggio e crimini finanziari, Customer Protection e Trasparenza, Data Governance e Cyber Security) condotta al termine di un esercizio di Risk Assessment e Skills Gap Analysis, che consentono di determinare l'esposizione al rischio (c.d. risk rating) per ciascun ruolo aziendale e il conseguente specifico fabbisogno formativo, orientando la formazione sulle aree a maggior rischio e sui profili aziendali maggiormente esposti, che necessitano quindi di maggiori competenze. Inoltre, valorizzando le potenzialità del modello 3D e proseguendo la sua evoluzione, è stato consolidato il sistema formativo in materia 231/01 che rafforza la consapevolezza e il presidio del rischio. In continuità con quanto già avviato negli anni precedenti, è proseguita anche nel 2024 la formazione multimediale su cultura del rischio, dedicata a tutto il personale, attraverso una collana di corsi con pubblicazione mensile su temi riguardanti ambiti di rischio diversi: dalla sostenibilità in ambito ESG ai rischi operativi, antiriciclaggio, al tema della privacy.

Fra le iniziative che hanno coinvolto ruoli chiave e strategici è stato realizzato un evento di Board Induction per tutti i membri del CDA e del Collegio Sindacale sul tema Cybersecurity.

Infine, la formazione in materia di Salute e Sicurezza si è intensificata concentrandosi sull'erogazione di corsi specifici per addetti alle emergenze, preposti e dirigenti, RLS, RSA raggiungendo una copertura formativa pressoché totale.

Con riferimento alle politiche di remunerazione si evidenzia che le stesse promuovono la sostenibilità delle performance, il raggiungimento di obiettivi strategici a breve e lungo termine e la fidelizzazione dei dipendenti, valorizzando merito, competenze e crescita professionale. La definizione degli assetti retributivi, neutrale rispetto al genere, riflette tali orientamenti ed è effettuata in correlazione alle prassi di mercato applicabili utilizzando la pesatura delle posizioni aziendali , il che consente di valutare nel continuo e con maggiore precisione sia l'equità interna, mediante la verifica sulla coerenza dei pacchetti retributivi delle risorse a parità di livello di classificazione, sia la competitività esterna, tramite il confronto con il mercato.

Le politiche di remunerazione e incentivazione rappresentano, inoltre, un'importante leva gestionale per orientare il management e il personale verso una leadership inclusiva e diffusa, nonché una leva strategica nel perseguire l'obiettivo del raggiungimento del valore sostenibile, mediante un adeguato bilanciamento e dimensionamento della componente variabile

della remunerazione rispetto a quella fissa e assicurando che la parte variabile della retribuzione risulti connessa, tra gli altri, a parametri di performance legati agli obiettivi ESG.

Per maggiori informazioni si rinvia alla "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti", redatta ai sensi dell'articolo 123-ter del Testo Unico della Finanza, sottoposta all'approvazione dell'Assemblea dei Soci e pubblicata sul sito del Gruppo.

Piano Industriale di Gruppo 2024-2028

Nel corso del precedente esercizio Banca MPS ha raggiunto, in anticipo sui tempi, i principali Key performance indicator economici e finanziari di Gruppo definiti nel Piano Strategico 2022-2026, lanciando una serie di iniziative che hanno posto le basi per un ulteriore miglioramento della performance nel tempo. Alla luce dei risultati già raggiunti e delle evoluzioni del contesto macroeconomico, è stato ritenuto opportuno sviluppare il nuovo Piano Strategico 2024-2028.

Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo in data 5 agosto 2024 ha approvato un nuovo Piano Industriale per il periodo 2024-2028, "A Clear and Simple Commercial Bank Revolving Around Customers, Combining Technology With Human Touch" che mira ad una Banca in grado di soddisfare con successo le esigenze in termini di evoluzione dei clienti, attraverso un processo di innovazione aziendale e tecnologica sostenuto da un ampio piano di investimenti, valorizzando appieno le risorse talentuose, migliorando ulteriormente la sostenibilità del business, rafforzando il bilancio e concentrandosi su distribuzione e creazione di valore per tutti gli stakeholders. Il Piano si articola attorno a cinque pilastri cardine:

    1. Evoluzione della proposta di prodotti e servizi "fee-based" attraverso molteplici leve tra cui:
    2. sviluppo e arricchimento dell'offerta di Wealth Management, introducendo servizi di consulenza altamente personalizzati, per indirizzare proattivamente le esigenze più evolute dei clienti;
    3. profonda innovazione dell'offerta di protezione assicurativa, sviluppando soluzioni olistiche e modulari atte ad offrire una copertura sempre più completa al cliente anche tramite la ridefinizione dell'offerta assicurativa sui canali digitali;
    4. potenziamento della piattaforma Widiba, grazie all'ampliamento della rete di consulenti finanziari sulle aree territoriali a maggiore priorità strategica, lo sviluppo della piattaforma tecnologica anche grazie all'innovazione dei sistemi di CRM, e l'arricchimento della gamma prodotti per supportare il trend di conversione degli asset dei clienti in prodotti gestiti;
    5. rafforzamento dell'offerta di prodotti "fee-based" per i clienti Business.
    1. Nuovi modelli di servizio per attività ad alto valore aggiunto, da realizzarsi attraverso:
    2. introduzione di un nuovo segmento di clientela "Upper Affluent", al fine di migliorare significativamente la customer experience ed elevare il livello di consulenza offerto, tramite l'allocazione di Relationship Manager totalmente dedicati assieme al lancio di numerose iniziative mirate;
    3. attivazione di un nuovo "Wealth Management Center & Advisory", atto a migliorare l'analisi del rischio e l'analisi del portafoglio per sviluppare soluzioni d'investimento su misura;
    4. evoluzione della proposta omnicanale, potenziando ulteriormente i canali digitali in modo da diventare lo strumento principale, più semplice e intuitivo, per effettuare transazioni bancarie quotidiane e al contempo veicolare al meglio offerte proattive, dedicando invece la rete di filiali dispiegata sul territorio nazionale ad attività a più alto valore aggiunto a servizio delle esigenze più complesse dei clienti.
    1. Potenziamento dell'offerta dei prodotti di finanziamento per le famiglie e sviluppo di nuove verticali per le piccole e medie imprese, tramite:
    2. sviluppo e innovazione della proposizione commerciale relativa a soluzioni di finanziamento alle famiglie, con focus sui mutui, facendo leva su processi di erogazioni digitalizzati, che permettano di ridurre il "time-to-decision", l'accuratezza della profilazione e il miglioramento dell'esperienza del cliente;
    3. crescita nel credito al consumo, cogliendo il forte potenziale di penetrazione della base clienti della Banca, facendo leva su una proposizione commerciale innovativa, costruita su misura in base delle esigenze del cliente;
    4. lancio di una unità dedicata a verticali specializzati per le PMI, quali l'Agroalimentare e la transizione verso fonti energetiche rinnovabili;
    5. rafforzamento della proposizione di finanza garantita e agevolata, grazie alla completa digitalizzazione della piattaforma e il supporto fornito dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR);
    6. miglioramento complessivo dell'offerta di prodotti per soddisfare le varie esigenze dei clienti aziende.

4. Rinnovamento e ottimizzazione della piattaforma, tramite:

  • continuo perseguimento di una forte disciplina per la gestione e il contenimento delle spese generali e amministrative, ottimizzando il "cost-to-serve" complessivo delle attività bancarie attraverso la digitalizzazione e l'innovazione;
  • attivazione di una nuova unità centrale dedicata alla "project governance" per la definizione degli investimenti strategici ed il controllo costante su tempistica e qualità di esecuzione;
  • rafforzamento dell'infrastruttura IT, massimizzando velocità e potenza computazionale, potenziando i sistemi di sicurezza relativi a tutte le strutture della Banca;
  • attenta strategia di assunzioni rivolta a giovani professionisti di talento, combinata con il ricollocamento dei professionisti della Banca ad alto potenziale in aree di maggiore valore aggiunto, in seguito ad una intensa attività di formazione, assieme al naturale ricambio generazionale delle risorse.
    1. Approccio al rischio "zero-based" per effetto del rafforzamento dei processi di underwriting, in linea con le nuove priorità creditizie, migliorando i sistemi di monitoraggio e allerta e accelerando il recupero crediti attraverso nuove strategie di valutazione, classificazione e raccolta delle esposizioni creditizie. Tali iniziative saranno abilitate e accelerate dall'uso dei progressi digitali, tra cui le capacità algoritmiche per l'originazione del credito al consumo, i sistemi di scoring abilitati all'intelligenza artificiale, l'analisi avanzata per i flussi di lavoro di gestione precoce e l'innovazione tecnologica della piattaforma NPE.

Fattori abilitanti: la Tecnologia

L'attuazione delle iniziative distintive del Piano sarà resa possibile e accelerata dalla digitalizzazione ed adozione di nuove tecnologie, secondo le seguenti proposizioni chiave:

  • evoluzione dell'offerta sui canali digitali, tra cui la "Filiale Digitale" e la "Piattaforma Modulare per le imprese", consentendo un'esperienza best-in-class ed un livello di servizio fortemente evoluto, perfettamente integrata con i vari canali fisici della Banca. In particolare, la Filiale Digitale prevederà l'abilitazione dell'attività di offerta e sottoscrizione di contratti tramite firma digitale, implementazione di chatbot conversazionali AI-driven con funzioni informative e dispositive e l'evoluzione dei sistemi di Customer Relationship Management per ottimizzare il contatto con il cliente. Analogamente, la Piattaforma Modulare per le imprese prevederà un'offerta completa di funzionalità dispositive digitali per abilitare esperienze pienamente "self" anche attraverso nuovi canali remoti di interazione (i.e., Chat e Videochat), nonché l'utilizzo di tecnologie innovative (es., Advanced Analytics e Open Banking) per rafforzare l'offerta commerciale;
  • sviluppo di modelli di Advanced Analytics al fine di supportare un'offerta commerciale proattiva e altamente personalizzata, il potenziamento delle attività di digital marketing, l'identificazione di clienti ad alto potenziale per profilo di rischio e propensione all'acquisto, specialmente in aree chiave come il Wealth Management (e.g. Athena), consumer finance e protezione ed il riconoscimento di opportunità di cross-selling tramite analisi multivariata delle caratteristiche della clientela;
  • implementazione di processi end-to-end completamente digitalizzati, inclusivi di sistemi di valutazione automatizzati, monitoraggio near-real-time dell'avanzamento delle pratiche e riduzione del "time to decision".
  • sviluppo di un "centro di competenza algoritmico" per l'erogazione di crediti retail, sfruttando sistemi di scoring avanzato tramite intelligenza artificiale ed una piattaforma innovativa per la gestione del workflow (anche attraverso Advanced Analytics) in modo da implementare l'approccio "zero-based" nella gestione dei rischi;
  • attuazione dell'approccio di sicurezza e prestazioni "by design", anche attraverso l'ammodernamento dell'infrastruttura e l'aggiornamento di hardware/licenze, in linea con le best-practice di mercato. Nuova strumentazione dotata delle tecnologie all'avanguardia per aumentare significativamente la capacità computazionale e permettere volumi più consistenti di attività, con aggiornamento licenze per garantire i migliori livelli di performance e accrescere la sicurezza nei sistemi periferici.

Il piano completo di sviluppo IT è supportato da investimenti di 500 mln di euro nel periodo 2024- 2028.

Fattori abilitanti: le Risorse Umane Talentuose

Il piano di digitalizzazione e di adozione diffusa dell'innovazione tecnologica, fondamento del Piano Industriale 2024-2028, permetterà di realizzare un circolo virtuoso che valorizzi il capitale umano della Banca, da sempre al centro della strategia di sviluppo di BMPS.

In questo contesto, sarà lanciato un programma di riqualificazione dedicato che permetterà a più di 1.300 professionisti ad alto potenziale di essere formati per lo svolgimento di attività ad alto valore aggiunto. Al centro dello sviluppo del capitale umano si colloca la BMPS Academy, strumento chiave per il rafforzamento delle competenze dei dipendenti attraverso programmi di formazione dedicati e intensivi, fornendo strumenti per concentrarsi su aree ad alta priorità, anche in logica digitale e con focus sulla diffusione della cultura del rischio a tutti i livelli organizzativi, per garantirne l'efficace presidio.

Il Piano prevede inoltre l'assunzione di circa 800 risorse con distinte competenze in ambiti ad alta priorità quali IT e Advanced Analytics/GenAI.

Infine, la Banca prevederà il potenziamento dei sistemi di incentivazione e compensazione, strettamente legati alle performance, rafforzando le iniziative per il riconoscimento del merito, con la finalità di potenziare l'attrazione, l'individuazione e la fidelizzazione dei talenti.

Il Piano consentirà al Gruppo di accelerare ulteriormente il proprio percorso verso un modello di business sostenibile a seguito di un impegno di lunga data e dell'obiettivo di raggiungere una posizione distintiva nella gestione delle tematiche ESG, supportando i clienti nell'imminente processo di trasformazione "green" e contribuendo alla creazione di una società basata su sostenibilità, uguaglianza e inclusione. Per maggiori informazioni circa le strategie per il rafforzamento del posizionamento ESG di Gruppo si rinvia alla sezione "Rendicontazione sulla sostenibilità" della presente Relazione sulla Gestione.

Principali target finanziari 2024-2028

Dall'implementazione delle iniziative di Piano, è attesa una evoluzione dell'Utile ante imposte da 1,3 mld di euro nel 2024, a 1,42 mld di euro nel 2026 e 1,657 mld di euro al 2028. Tale risultato atteso è funzione delle seguenti componenti:

  • Ricavi commerciali (margine di interesse relativo ad attività commerciali e commissioni nette) attesi in leggera contrazione tra 2024 e 2026, pari a circa -14 mln di euro, mentre in espansione tra 2024 e 2028, pari a circa 260 mln di euro;
  • Cost/income ratio pressoché stabile in arco piano, dal 49% nel 2024 al 51% nel 2026 e al 50% nel 2028, per effetto delle iniziative di risparmio costi di Piano a mitigazione dell'incremento della base costi risultante da inflazione, rinnovo del Contratto Nazionale del Lavoro e costi di trasformazione;
  • Costo del rischio in significativa e costante contrazione da 54 punti base nel 2024, a 44 punti base al 2026 e 34 punti base al 2028, per effetto (i) del miglioramento atteso del tasso di recupero, supportato anche dall'ampia base crediti coperti da garanzie statali e dal forte track record dimostrato della Banca, (ii) della tenuta del cure rate, supportato dalla positiva evoluzione prevista del portafoglio mutui forborne (per cui sono già state proattivamente attivate iniziative di recupero e restructuring) e da iniziative per l'analisi, classificazione e collection, (iii) del miglioramento atteso del default rate, grazie ad azioni di ricomposizione del mix degli impieghi e all'evoluzione macroeconomica attesa, e (v) della gestione proattiva del portafoglio crediti deteriorati anche attraverso operazioni di cessione;
  • Oneri sistemici, costi di ristrutturazione straordinari e altri costi non-ricorrenti previsti in riduzione in arco piano;
  • Il CET1 Ratio è atteso rimanere al di sopra del 18% in arco Piano.

In termini di target economici, il risultato del 2024 si pone al di sopra degli obiettivi di Piano grazie, in particolare, ai maggiori ricavi e al minor livello degli oneri operativi. Sul fronte del credito, gli obiettivi sia di destocking ordinario, sia di ripristino in performing, in aggiunta ai contributi delle operazioni di cessione (finalizzate nell'ultima parte dell'anno), hanno consentito di contenere il Gross NPE ratio sui livelli del Piano (nonostante il contesto di incertezza del quadro macroeconomico dovuto anche alle tensioni geopolitiche) con un livello di costo lievemente al di sotto delle attese di Piano. In relazione ai rischi legali, il 2024 registra un livello di accantonamenti complessivamente contenuto. In conseguenza delle dinamiche economiche sopra descritte, gli indicatori di redditività (Cost income, ROE, ROTE), sono risultati più che in linea al Piano. Il Gruppo ha altresì raggiunto al 31 dicembre 2024 un CET1 ratio pari a 18,2 % (fully loaded), al di sopra del Piano e tra i migliori livelli del sistema bancario. Il rafforzamento della performance di Banca MPS e del suo livello di capitale, insieme al miglioramento della qualità dell'attivo e al nuovo accesso al mercato del debito, ha indotto le agenzie di rating a migliorare il rating della Banca.

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Strategia commerciale

Le strategie commerciali nel 2024, in continuità con il percorso già avviato, hanno indirizzato il business sulle aree core per rilanciare le performance economiche del Gruppo, confermando il supporto verso la clientela e verso un modello di sviluppo più sostenibile. Nel seguito sono riportate le principali iniziative strategiche per i modelli di servizio Privati e Imprese.

Privati: La Capogruppo focalizza la propria attività su quattro aree di business per servire clienti privati e Piccoli Operatori Economici (POE), innovando la gamma di prodotti e servizi: credito al consumo, mutui, risparmi gestito e bancassurance.

  • per quanto riguarda il credito al consumo, Banca MPS intende sviluppare competenze in-house e modellistica di Advanced Analytics valorizzando il patrimonio informativo e l'esperienza acquisita negli ultimi anni per identificare la clientela a basso profilo di rischio che sia propensa all'acquisto di tale servizio, allineando il livello di penetrazione del prodotto alla media del mercato italiano; identificando altresì opportunità di cross-selling con offerta mutui per acquisto o ristrutturazione casa;
  • con riferimento ai mutui, i nuovi modelli di assessment del rischio oggettivo permetteranno alla Banca di innovare il modello di servizio, fornendo alla clientela risposte tempestive e abilitando l'introduzione dei "MPS Voucher" per supportare i clienti nella ricerca della casa con più tranquillità. La Banca inoltre incrementerà il focus commerciale su mutui green;
  • nel risparmio gestito la Banca intende fare leva sulla neo-costituita unità con competenze di wealth management per fornire un servizio sempre più personalizzato alla clientela. È previsto lo sviluppo di un nuovo servizio di consulenza evoluta in ambito finanziario, immobiliare, assicurativo e di passaggio generazionale facendo leva sulla piattaforma Athena;
  • con riferimento alla bancassicurazione, la Banca si propone di attuare una profonda innovazione dell'offerta non-life, tramite la creazione di un nuovo contratto assicurativo unico e modulare che comprenderà tutte le coperture danni offerte da AXA e il ridisegno dell'offerta prodotti assicurativi su canali digitali con premi di importo limitato e possibilità di acquisto in pochi click.

Imprese: MPS intende focalizzare lo sviluppo del segmento Imprese su due settori prioritari (agribusiness e transizione green) e su una selezionata gamma di prodotti: finanza agevolata e garantita, factoring e servizi fee-based.

  • Relativamente alle iniziative agribusiness e transizione green, la Capogruppo intende specializzarsi nel servire le aziende delle filiere agricole e agroindustriale, nonché nel supportare le imprese (in particolare small business) a catturare le opportunità della transizione green, accedendo agli investimenti previsti a livello europeo (es., PNRR) per lo sviluppo di comunità energetiche rinnovabili, agrivoltaico, autoproduzione e transizione 5.0. Per raggiungere questo obiettivo, la Banca innoverà la gamma di offerta introducendo prodotti di credito specialistici rafforzando il focus su crediti garantiti (es., finanziamenti impiantolivo) e su prodotti di protezione;
  • nel settore finanza agevolata e garantita la Capogruppo si propone di sviluppare una piattaforma digitale per valorizzare le opportunità offerte dal PNRR. In particolare, nei finanziamenti garantiti che abilitano un continuo coordinamento con i principali enti centrali (es., MCC, SACE) al fine di monitorare nuove opportunità di erogazione di finanziamenti garantiti ed accelererà il processo di richiesta e liquidazione delle garanzie grazie ad un canale digitale di trasmissione delle domande;
  • per quanto riguarda il Factoring, la Banca persegue la crescita della penetrazione del prodotto ai clienti PMI, rafforzando il focus commerciale, potenziando la cooperazione tra i gestori e gli specialisti di prodotto, valorizzando la nuova piattaforma per efficientare il processo di valutazione creditizia e introducendo meccanismi di pre -scoring;
  • infine la Capogruppo intende porre in essere un focus ad hoc sui servizi fee-based, sviluppando un'offerta di prodotti assicurativi di protezione per piccoli imprenditori e aziende e incrementando i servizi di M&A, debt advisory e capital market sul segmento mid-corporate.

Per maggiori informazioni sulle iniziative poste in essere da entrambi i modelli di servizio nel corso dell'esercizio si rinvia al paragrafo "Risultati per Segmento Operativo" incluso all'interno della presente Relazione sulla Gestione.

Funding strategy

Il Liquidity and Funding Plan di Gruppo 2024-2028, definisce le linee guida dell'attività di gestione della liquidità e del funding del Gruppo con un orizzonte temporale pluriennale, a supporto dello sviluppo e degli obiettivi delineati nel Piano. Esso delinea, per ciascuna delle scadenze prospettiche, a partire dal piano commerciale e dall'evoluzione attesa dello sbilancio da esso determinato, le modalità di reperimento della cassa e della counterbalancing capacity necessarie per la funzionalità dei processi nel breve termine, al contempo garantendo l'equilibrio strutturale nel profilo di funding e lo sviluppo del business nel medio/lungo termine. Il profilo delle scadenze nell'orizzonte temporale 2024-2028 è rappresentato principalmente dalle aste BCE che, al 31 dicembre 2024, si sono attestate a 8,5 mld di euro (9 mld di euro al 30 settembre 2024, 12 mld di euro al 30 giugno 2024 e 13 mld di euro al 31 dicembre 2023) costituite da aste LTRO pari a 5 mld di euro e aste MRO pari a 3,5 mld di euro. Nel periodo 2024-2028, le altre scadenze sono rappresentate dai bond istituzionali, per complessivi 5,8 mld di euro circa da rimborsare, di cui:

  • 1,8 mld di euro nel 2025 (1 mld di euro di covered bond e 0,75 mld di euro di senior unsecured);
  • 2,8 mld di euro nel 2026 (1,1 mld di euro di covered bond e 1,65 mld di euro di senior unsecured);
  • 0,5 mld di euro nel 2027 (0,5 mld di euro di senior unsecured) ed infine circa;
  • 0,8 mld di euro nel 2028 (0,75 mld di euro di bond subordinato Tier2).

Nel mese di gennaio 2025, è stata esercitata la call del titolo subordinato Tier2 di nominale pari a 0,4 mld di euro emesso nel gennaio 2020, con scadenza originaria 2030. Nel mese di marzo 2025, è stata esercitata inoltre la call del titolo senior unsecured di nominale pari a 0,75 mld di euro emesso nel febbraio 2023, con scadenza originaria 2026. Nel corso dell'anno potrà essere altresì esercitata la call di un ulteriore titolo subordinato Tier2 emesso a settembre 2020, con scadenza originaria anch'essa fissata nel 2030, di nominale pari a 0,3 mld di euro. Nel 2026 sarà esercitabile la call di un senior unsecured di 0,5 mld di euro (la cui scadenza finale è nel 2027) e nel 2028 la call di un senior unsecured di 0,5 mld di euro (la cui scadenza finale è nel 2029). Considerando l'esercizio delle call dei bond le cui scadenze originarie ricadono nel 2029 e nel 2030, che avranno luogo in funzione della convenienza economica in termini di spread/tasso di sostituzione, della situazione di liquidità/patrimoniale e che saranno comunque soggetti alle autorizzazioni preventive delle autorità di Vigilanza competenti (SRB/BCE), le complessive scadenze dei bond istituzionali nell'orizzonte di Piano (a partire dall'ultimo trimestre del 2024) ammontano a complessivi 7 mld di euro circa, compresa la call già esercitata a gennaio 2025.

In relazione all'attività di emissione di strumenti obbligazionari, nel corso del 2024, si segnalano quattro collocamenti per complessivi 2,75 mld di euro. Nel dettaglio la Capogruppo ha emesso: (i) a marzo 2024, un'obbligazione senior preferred da 0,5 mld di euro, scadenza marzo 2029, callable a marzo 2028 e una cedola del 4,75%; (ii) ad aprile 2024, un covered bond da 0,75 mld di euro con scadenza aprile 2029 e una cedola del 3,5%; (iii) nel mese di luglio, il primo social european covered bond con scadenza 6 anni, per 0,75 mld di euro e una cedola del 3,375%; (iv) e nel mese di novembre, un senior preferred da 0,75 mld di euro, con scadenza novembre 2030, callable a novembre 2029 e una cedola del 3,652%.

A fronte delle scadenze previste, le strategie di funding del Gruppo si pongono l'obiettivo di mantenere gli indicatori di liquidità su livelli adeguati, ampiamente superiori ai limiti normativi, nonché garantire – per quanto riguarda in particolare i piani di emissioni obbligazionarie pubbliche – il soddisfacimento dei requisiti in termini di indicatori di liquidità e MREL. Il Liquidity and Funding Plan di Gruppo 2024-2028 richiederà comunque una declinazione annuale, tempo per tempo, che rappresenterà con maggior livello di dettaglio le azioni effettive da intraprendere nel corso dell'anno di riferimento e le autorizzazioni alle strutture operative per la loro realizzazione.

Commitment connessi agli Aiuti di Stato ricevuti nel 2017

In data 3 ottobre 2022, la Commissione Europea ha pubblicato una revisione dei commitment già previsti nel previgente Piano di Ristrutturazione 2017-2021, aggiornandoli come di seguito riportato:

    1. divieto di acquisizione: la Banca non potrà acquisire né società né rami d'azienda, salvo alcune possibilità di deroga per casi selezionati. Con riguardo alle possibili deroghe, si segnala che la Banca potrà perfezionare acquisizioni: (i) in circostanze eccezionali, previa approvazione della Commissione, se necessario per reinstaurare la stabilità finanziaria o per assicurare la concorrenza nonché (ii) se il prezzo di acquisto della singola transazione e cumulato nel periodo è inferiore ad alcune soglie definite;
    1. divieto di distribuire dividendi: la Banca non potrà procedere alla distribuzione di dividendi, salvo che sia il CET 1 ratio nonché il Total Capital Ratio siano superiori alla SREP guidance fornita dalla BCE di almeno [50-100] punti base, a condizione che non siano in vigore proibizioni di distribuzione di dividendi stabilite dalla BCE o dall'SRB;
    1. divieto di pubblicità: la Banca non potrà avvalersi delle misure di aiuti di Stato o della partecipazione dello Stato al capitale azionario al fine di promuovere i prodotti della banca o il suo posizionamento sul mercato;
    1. politica commerciale sostenibile e divieto di politiche di prezzo aggressive: BMPS non dovrà implementare strategie commerciali aggressive che non sarebbero implementate in assenza di supporti di Stato;
    1. remunerazione dei dipendenti e dei manager della Banca: la Capogruppo dovrà applicare stringenti politiche di remunerazione dei dirigenti e la remunerazione di qualsiasi dipendente non potrà eccedere 10 volte la remunerazione media dei dipendenti della Banca. Fermo restando quanto precede, la Banca potrà derogare a tale previsione per un limitato numero di responsabili di funzioni chiave a condizione che l'impegno di cui al successivo n. 12, inerente alla partecipazione dello Stato, sia soddisfatto e la remunerazione addizionale sia variabile e in linea con le Guidelines dell'EBA, sulla base della Direttiva 2013/36/UE;
    1. numero di filiali: il numero di filiali della Banca non potrà eccedere [1350-1370] entro la fine dell'anno 2022, [1300-1350] entro la fine dell'anno 2023 e 1.258 entro la fine dell'anno 2024;
    1. numero di dipendenti: il numero di dipendenti della Banca non potrà eccedere [20.000-21.100] entro la fine dell'anno 2022, [18.000-20.000] entro la fine dell'anno 2023 e 17.634 entro la fine dell'anno 2024;
    1. Cost-income ratio: il rapporto costi ricavi (il c.d. cost-income ratio) della Banca non potrà eccedere il maggiore fra il cost-income ratio medio riportato tempo per tempo dall'EBA per le istituzioni di credito italiane significative incluse nel campione del Risk Dashboard e i seguenti obiettivi: [70-80]% nell'anno 2022 (con un margine di tolleranza di [200-250] punti base), [60-70]% nell'anno 2023 (con un margine di tolleranza di [150-200] punti base) e 60% nell'anno 2024 (con un margine di tolleranza di [100-150] punti base);
    1. Costi operativi: i costi operativi (spese del personale, altri costi amministrativi, ammortamenti) non potranno eccedere, con un margine di tolleranza di [0-5] punti percentuali, [2.000-2.500] mln di euro nell'anno 2022, [1.500-2.000] mln di euro nell'anno 2023 e 1.872 mln di euro nell'anno 2024;
    1. Obiettivo di totale attivo: è richiesto che la voce totale attivo della Banca non ecceda [140-150] mld di euro;
    1. Loan to deposit ratio: il rapporto fra crediti netti e depositi della banca non dovrà eccedere l'87% entro la fine dell'anno 2024, con un margine di tolleranza di [200-250] punti base;
    1. Cessione della partecipazione dello Stato: la Repubblica Italiana dovrà ridurre la propria partecipazione nel capitale sociale della Banca entro una data definita e dovrà compiere ogni ragionevole sforzo per cedere la partecipazione prima di tale scadenza. Inoltre, lo Stato dovrà cedere le azioni acquisite nel contesto della ricapitalizzazione precauzionale del 2017. In caso di cessione della partecipazione dello Stato per mezzo di fusione, rimarranno in vigore fino ad una data predefinita solo gli impegni ai nn. 6, 15 e 22. In tutti gli altri casi di cessione della partecipazione dello Stato, rimarranno in vigore fino a una data predefinita i seguenti impegni: nn. 2, 3, 4, 6, 7, 8, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 20, 21 e 22;
    1. Prezzo dei depositi: BMPS dovrà continuare a prezzare i depositi contratti o rinnovati dopo la data di adozione della decisione della Commissione al fine di mantenere il tasso in linea con quella della media del sistema bancario italiano, così come riportata da Banca d'Italia, con un margine di tolleranza di [0-10] punti base. La Banca, inoltre, dovrà continuare a prezzare i prodotti di credito concessi dopo la data della decisione a un livello non inferiore a quello medio di mercato dei prodotti con caratteristiche similari;
    1. MP Banque: la Banca dovrà continuare il processo di risoluzione delle attività sulla base di una tempistica definita, entro la quale il totale attivo della stessa dovrà ridursi del [75-85] % rispetto alla dimensione del totale attivo al 31 dicembre 2017, quando era pari ad 1.231 mln di euro. In aggiunta, MP Banque non potrà svolgere attività non necessarie per il processo di risoluzione delle attuali ovvero nuove attività;
    1. Portafoglio di leasing: il Gruppo dovrà proseguire la riduzione del portafoglio di leasing, che dovrà risultare in una riduzione delle attività di [0-5] mld di euro rispetto al 31 dicembre 2021 pari ad 3,341 mld di euro;
    1. Crediti deteriorati: il Gruppo non dovrà eccedere il più alto fra un NPL ratio lordo del 4%, con un margine di tolleranza di [25-75] punti base, e l'NPL ratio medio riportato tempo per tempo dall'EBA per le istituzioni di credito italiane significative incluse nel campione del Risk Dashboard;
    1. Cessione di immobili: il Gruppo dovrà cedere proprietà immobiliari per un importo di 100 mln di euro in un periodo predefinito;
    1. Cessione di partecipazioni non strategiche: la Capogruppo dovrà cedere le partecipazioni in Visa, Bancomat, Veneto Sviluppo, MPS Tenimenti Poggio Bonelli e Chigi Saracini S.p.A. e Immobiliare Novoli S.p.A. entro il 31 dicembre 2024 o, in alternativa, dovrà cedere la propria partecipazione in Banca d'Italia;
    1. Chiusura delle filiali estere: la Capogruppo dovrà chiudere la filiale di Shanghai entro la fine del 2024;
    1. Gestione separata della partecipazione della Repubblica italiana in banche a proprietà pubblica: la Repubblica italiana si impegna a garantire che ciascuna banca di proprietà dello Stato rimanga un'unità economica separata con poteri

Bilancio 2024 - Relazione consolidata sulla gestione

decisionali indipendenti ai sensi del Regolamento CE 139/2004 relativo al controllo delle concentrazioni tra imprese e della Comunicazione consolidata della Commissione sui criteri di competenza giurisdizionale a norma del menzionato regolamento (CE) n. 139/2004. In particolare, la Repubblica italiana si impegna a che: (i) tutte le informazioni riservate, sensibili dal punto di vista commerciale o personali fornite agli organi governativi saranno trattate di conseguenza e non saranno trasmesse ad altre banche e società partecipate dalla stessa Repubblica italiana; (ii) l'Italia gestirà e manterrà la sua partecipazione nella Banca separatamente dalla gestione delle sue partecipazioni in qualsiasi altra banca partecipata; (iii) l'esercizio di qualsiasi diritto detenuto dall'Italia e la gestione delle partecipazioni dell'Italia in qualsiasi banca avverranno su base commerciale e non impediranno, limiteranno, distorceranno o ridurranno in modo significativo né ostacoleranno la concorrenza effettiva. Qualsiasi cessione della partecipazione dell'Italia deve essere condotta in un processo trasparente, pubblico e concorrenziale;

    1. Conferma di alcuni impegni del 2017: la Banca non dovrà violare alcuni impegni che ha adottato e continuerà a rispettare le politiche interne e i comportamenti che ha adottato al fine di rispettare gli impegni 12 (a)-(j), 13 e 22 della decisione della Commissione C(2017)4690;
    1. Monitoring trustee: il pieno rispetto degli impegni sarà monitorato da un Monitoring Trustee indipendente rispetto alla Repubblica Italiana e privo di conflitti di interesse.

Nel corso dei mesi di marzo e novembre 2024 il MEF ha perfezionato, con due distinte operazioni, la cessione della partecipazione pari al 27,5% del capitale sociale di Banca MPS e, pertanto alla data di riferimento del presente bilancio, la partecipazione detenuta dal MEF in Banca MPS si è attestata all'11,7% circa del capitale sociale con conseguente soddisfacimento del commitment #12.

Quindi, come previsto dal committment #12 e come comunicato ufficialmente dalla stessa Commissione Europea, i committment #1 (Divieto di acquisizione), #5 (remunerazione dei dipendenti e dei manager della Banca), #9 (Costi operativi), #10 (Obiettivo di totale attivo), #11 (Loan to deposit ratio) e #19 (Chiusura delle filiali estere) sono cessati in conseguenza della suddetta cessione.

Al 31 dicembre 2024, la Capogruppo risulta sostanzialmente conforme agli impegni assunti.

Nel corso del 2025, è attesa la chiusura formale dei committment da parte della Commissione Europea, a seguito del rilascio del report del Monitoring Trustee basato sui dati finanziari dell'ultimo trimestre del 2024.

Criteri gestionali di riclassificazione dei dati economici e patrimoniali

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico vengono di seguito rappresentati in forma riclassificata, secondo criteri gestionali, al fine di fornire indicazioni sull'andamento generale del Gruppo fondate su dati economici-finanziari di rapida e facile determinazione.

Di seguito si fornisce informativa sulle aggregazioni e sulle principali riclassificazioni sistematicamente effettuate rispetto agli schemi di bilancio previsti dalla Circolare n. 262/05. I dettagli analitici di tali aggregazioni e riclassificazioni sono forniti, con distinti prospetti, tra gli allegati al presente fascicolo, in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Si evidenzia che a partire dal 30 giugno 2024, in considerazione delle trattative in essere con un potenziale acquirente, la controllata Monte Paschi Banque S.A. (nel seguito MP Banque) è stata classificata come un'unità operativa in dismissione e quindi valutata tenendo conto del prezzo di cessione atteso, inferiore al suo valore netto contabile, ai sensi di quanto previsto dal principio contabile IFRS 5. Alla data di riferimento della presente relazione la valutazione di MP Banque secondo il citato principio ha comportato la rilevazione di un impatto di -36,4 mln di euro (al lordo del relativo effetto fiscale) rilevato tra gli oneri di ristrutturazione; escludendo tale effetto, la controllata ha contribuito in modo positivo all'utile di Gruppo per circa 14,4 mln di euro. Pertanto, al 31 dicembre 2024, per consentire la continuità con i commenti pubblicati e agevolare la comprensione degli andamenti economici e patrimoniali rispetto ai trimestri del corrente anno e ai corrispondenti periodi a raffronto, i costi ed i ricavi nonché gli attivi e i passivi riferiti alla contribuzione consolidata della controllata MP Banque, ancorché classificata come unità operativa in dismissione ai sensi del principio contabile IFRS 5, sono ricompresi linea per linea nelle singole voci economiche e patrimoniali di pertinenza.

Si segnala, infine, che i dati patrimoniali ed economici del primo e terzo trimestre 2024 e i dati comparativi dei corrispondenti periodi a raffronto riferiti alle collegate assicurative AXA MPS Assicurazioni Danni S.p.A. e AXA MPS Assicurazioni Vita S.p.A., sono da queste stimati utilizzando proxy o modelli di calcolo semplificati, stante la maggiore onerosità delle elaborazioni contabili in vigenza dei principi contabili IFRS 17 e IFRS 9.

Dati economici

  • La voce "Margine di interesse" accoglie il saldo delle voci di bilancio 10 "Interessi attivi e proventi assimilati" e 20 "Interessi passivi e oneri assimilati" e la quota relativa alla controllata MP Banque pari a 35,1 mln di euro contabilizzata nella voce 320 "Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte".
  • La voce "Commissioni nette" accoglie il saldo della voce di bilancio 40 "Commissioni attive", depurato del costo per rimborsi alla clientela (-1,3 mln di euro), ricondotto alla voce "Altri accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri", e il saldo della voce di bilancio 50 "Commissioni passive". L'aggregato include inoltre la quota relativa alla controllata MP Banque pari a 8,9 mln di euro contabilizzata nella voce 320 "Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte".
  • La voce "Dividendi, proventi simili e Utili (Perdite) delle partecipazioni" comprende la voce di bilancio 70 "Dividendi proventi e simili" e la quota di pertinenza degli utili delle partecipazioni collegate, pari a 75,2 mln di euro, inclusa nella voce di bilancio 250 "Utili (Perdite) delle partecipazioni". L'aggregato è stato, inoltre, depurato dei dividendi percepiti su titoli azionari diversi dalle partecipazioni (+5,2 mln di euro), ricondotti alla voce "Risultato netto della negoziazione, delle valutazioni al fair value di attività/passività e degli utili da cessioni/riacquisti".
  • La voce "Risultato netto della negoziazione, delle valutazioni al fair value di attività/passività e degli utili da cessioni/ riacquisti" comprende i valori delle voci di bilancio 80 "Risultato netto dell'attività di negoziazione", 100 "Utile (Perdite) da cessione o riacquisto" depurata dal contributo dei finanziamenti alla clientela (+0,5 mln di euro) e 110 "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", depurata dal contributo dei finanziamenti alla clientela (-1,3 mln di euro) e dei titoli rivenienti da operazioni di cessione/cartolarizzazione di crediti non performing (+0,5 mln di euro) ricondotti alla voce riclassificata "Costo del credito clientela". Tale aggregato incorpora altresì i valori afferenti ai dividendi percepiti su titoli azionari diversi dalle partecipazioni (+5,2 mln di euro) nonché la quota relativa alla controllata MP Banque per +0,2 mln di euro contabilizzata nella voce 320 "Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte".
  • La voce "Risultato netto dell'attività di copertura" comprende la voce di bilancio 90 "Risultato netto dell'attività di copertura".
  • La voce "Altri proventi/oneri di gestione" accoglie il saldo della voce di bilancio 230 "Altri oneri/proventi di gestione" al netto di:

  • recuperi di imposte indirette e tasse e altre spese che vengono ricondotti alla voce riclassificata "Altre Spese Amministrative" (222,1 mln di euro);
  • recuperi di oneri di formazione, riclassificati a riduzione delle "Spese per il personale" (1,4 mln di euro) e delle "Altre Spese Amministrative" (1,2 mln di euro).

La voce incorpora, altresì, la quota relativa alla controllata MP Banque pari a -0,9 mln di euro contabilizzata nella voce 320 "Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte".

  • La voce "Spese per il Personale" accoglie il saldo della voce di bilancio 190a "Spese per il personale" dalla quale sono stati scorporati oneri pari a 25,9 mln di euro, connessi alle uscite attraverso l'Esodo o l'accesso al Fondo di Solidarietà, ed oneri pari a 1,2 mln di euro relativi alla chiusura della filiale di Shanghai, entrambi riclassificati alla voce "Oneri di ristrutturazione/Oneri una tantum". L'aggregato include, inoltre, il recupero di oneri di formazione (1,4 mln di euro) contabilizzati in bilancio nella voce 230 "Altri oneri/proventi di gestione" nonché la quota di costo relativa alla controllata MP Banque pari a 9,7 mln di euro, contabilizzata nella voce 320 "Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte".
  • La voce "Altre Spese Amministrative" accoglie il saldo della voce di bilancio 190b "Altre Spese Amministrative" decurtato delle seguenti componenti di costo:
    • oneri, pari a 75,3 mln di euro, introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di tutela dei depositi (DGS), ricondotti alla voce riclassificata "Rischi e oneri connessi a SRF, DGS e schemi similari";
    • oneri, pari a 2,2 mln di euro, riferiti al neo-costituito Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita di cui alla legge del 30 dicembre 2023, n. 213;
    • canone sulle DTA (Deferred Tax Assets) trasformabili in credito di imposta, per 61,3 mln di euro, ricondotto alla voce riclassificata "Canone DTA";
    • oneri, pari a 8,3 mln di euro, riferiti alle chiusure di sportelli e della filiale di Shanghai nonché ad ulteriori iniziative progettuali previste dai commitment connessi agli Aiuti di Stato ricevuti nel 2017, ricondotti alla voce riclassificata "Oneri di ristrutturazione/Oneri una tantum".

La voce incorpora, inoltre, le imposte indirette e tasse e altre spese recuperate dalla clientela (222,1 mln di euro) e il recupero di oneri sostenuti per la formazione (1,2 mln di euro) contabilizzati in bilancio nella voce 230 "Altri oneri/proventi di gestione", nonché la quota di costo relativa alla controllata MP Banque per 13,7 mln di euro, contabilizzata nella voce 320 "Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte".

  • La voce "Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali" ricomprende i valori delle voci di bilancio 210 "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali" e 220 "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali". Dall'aggregato sono state scorporate rettifiche per -0,3 mln di euro riferite alla chiusura di sportelli, ricondotte alla voce riclassificata "Oneri di ristrutturazione/Oneri una tantum". Vi è altresì ricompresa la quota delle rettifiche relative alla controllata MP Banque per -2,3 mln di euro, contabilizzata nella voce 320 "Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte".
  • La voce "Costo del credito clientela" comprende le componenti economiche afferenti i finanziamenti alla clientela delle voci di bilancio 100a "Utili/Perdite da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (+0,5 mln di euro), 110b "Risultato netto delle attività e passività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" (-1,3 mln di euro), 130a "Rettifiche e riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (-400,2 mln di euro), 140 "Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni" (-10,0 mln di euro) e 200a "Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per impegni e garanzie rilasciate" (+3,9 mln di euro). La voce comprende inoltre le componenti economiche afferenti i titoli rivenienti da operazioni di cessione/cartolarizzazione di crediti non performing iscritte nella voce di bilancio 110b "Risultato netto delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" (+0,5 mln di euro). L'aggregato è stato integrato della quota di rettifiche nette (-3,4 mln di euro) e di accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per impegni e garanzie rilasciate (+0,5 mln di euro) relativi alla controllata MP Banque, contabilizzati nella voce 320 "Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte".
  • La voce "Rettifiche di valore nette deterioramento titoli e finanziamenti banche" comprende la quota relativa ai finanziamenti alle banche (-6,0 mln di euro) della voce di bilancio 130a "Rettifiche e riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e la voce di bilancio 130b "Rettifiche e riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".
  • La voce "Altri accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri" accoglie il saldo della voce di bilancio 200 "Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri" decurtato della componente relativa ai finanziamenti clientela della voce 200a "Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per impegni e garanzie rilasciate" (+3,9 mln di euro) che è stata ricon-

dotta alla voce specifica "Costo del credito clientela". La voce accoglie inoltre il costo per rimborsi alla clientela rilevato a decurtazione delle "Commissioni attive" per un importo pari a -1,3 mln di euro, nonché la quota relativa alla controllata MP Banque per +0,5 mln di euro, contabilizzata nella voce 320 "Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte".

  • La voce "Altri utili (perdite) da partecipazioni" accoglie il saldo della voce di bilancio 250 "Utili (Perdite) delle partecipazioni" decurtato della quota di pertinenza degli utili delle collegate pari a 75,2 mln di euro ricondotto alla voce riclassificata "Dividendi, proventi simili e utili (perdite) delle partecipazioni".
  • La voce "Oneri di ristrutturazione/Oneri una tantum" accoglie i seguenti importi:
    • costi per 25,9 mln di euro connessi alle uscite attraverso l'Esodo o l'accesso al Fondo di Solidarietà contabilizzati in bilancio nella voce 190a "Spese per il personale";
    • oneri, pari a 9,8 mln di euro, riferiti alle chiusure di sportelli e della filiale di Shanghai nonché ad ulteriori iniziative previste dai commitment connessi agli Aiuti di Stato ricevuti nel 2017, contabilizzati nelle voci 190a "Spese per il personale" (-1,2 mln di euro), 190b "Altre spese amministrative" (-8,3 mln di euro), 210 "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali" (-0,3 mln di euro);
    • oneri per 36,4 mln di euro relativi alla perdita attesa dalla dismissione della controllata MP Banque inclusi nella voce 320 "Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte".
  • La voce "Rischi e oneri connessi a SRF, DGS e schemi similari" accoglie gli oneri connessi alle contribuzioni ai sistemi di garanzia dei depositi (75,3 mln di euro) e al neo-costituito Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita (2,2 mln di euro) di cui alla legge del 30 dicembre 2023, n. 213, rilevati nella voce 190b "Altre Spese Amministrative".
  • La voce "Canone DTA" accoglie gli oneri relativi al canone sulle DTA trasformabili in credito di imposta rilevato nella voce 190b "Altre Spese Amministrative", per un importo pari a 61,3 mln di euro.
  • La voce "Risultato della valutazione al fair value di attività materiali e immateriali" accoglie il saldo della voce di bilancio 260 "Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali".
  • La voce "Utili (Perdite) da cessione di investimenti" accoglie il saldo della voce di bilancio 280 "Utili (Perdite) da cessione di investimenti" e la quota relativa alla controllata MP Banque per +1,0 mln di euro contabilizzata nella voce 320 "Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte".
  • La voce "Imposte sul reddito di esercizio" accoglie il saldo della voce 300 "Imposte sul reddito di esercizio dell'operatività corrente" e la quota relativa alla controllata MP Banque per -2,0 mln di euro contabilizzata nella voce 320 "Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte".
  • La voce "Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte" accoglie il saldo della voce 320 "Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte" che è stata azzerato. Nel dettaglio, l'importo di -36,4 mln di euro riferito alla perdita attesa dalla cessione della controllata MP Banque è stato riclassificato in "Oneri di ristrutturazione/Oneri una tantum" e, il risultato di esercizio della controllata pari a +14,4 mln di euro, è stato ricondotto alle singole voci economiche di pertinenza.
  • La voce "Utile (Perdita) di esercizio" accoglie il saldo della voce 330 "Utile (Perdita) di esercizio".

Dati patrimoniali

  • La voce dell'attivo "Cassa e disponibilità liquide" ricomprende la quota relativa ai rapporti con banche centrali della voce di bilancio 10 "Cassa e disponibilità liquide", integrata della quota di 780,5 mln di euro riferita alla controllata MP Banque, contabilizzata nella voce 120 "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione".
  • La voce dell'attivo "Finanziamenti banche centrali" ricomprende la quota relativa ai rapporti con banche centrali delle voci di bilancio 40 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato. L'aggregato incorpora, inoltre, la quota riferita alla controllata MP Banque, pari a 4,7 mln di euro e contabilizzata nella voce 120 "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione".
  • La voce dell'attivo "Finanziamenti banche" ricomprende la quota relativa ai rapporti con banche delle voci di bilancio 40 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", 20 "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico". L'aggregato incorpora, inoltre, la quota riferita alla controllata MP Banque, pari a 0,8 mln di euro e contabilizzata nella voce 120 "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione".
  • La voce dell'attivo "Finanziamenti clientela" ricomprende la quota relativa ai finanziamenti con clientela delle voci di bilancio 20 "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", 40 "Attività finanziarie valutate al

costo ammortizzato", integrata della quota pari a 243,7 mln di euro riferiti alla controllata MP Banque, contabilizzata nella voce 120 "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione".

  • La voce dell'attivo "Attività in titoli" ricomprende la quota relativa ai titoli delle voci di bilancio 20 "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", 30 "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", 40 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".
  • La voce dell'attivo "Derivati" ricomprende la quota relativa ai derivati delle voci di bilancio 20 "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" e 50 "Derivati di copertura".
  • La voce dell'attivo "Partecipazioni" ricomprende la voce di bilancio 70 "Partecipazioni".
  • La voce dell'attivo "Attività materiali e immateriali" ricomprende le voci di bilancio 90 "Attività materiali", 100 "Attività immateriali" e gli importi, pari a 32,6 mln di euro relativi alle attività materiali e attività immateriali della voce di bilancio 120 "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione", di cui 16,4 mln di euro riferiti alla controllata MP Banque.
  • La voce dell'attivo "Attività fiscali" ricomprende la voce di bilancio 110 "Attività fiscali" e la quota, pari a 1,1 mln di euro, relativa alla controllata MP Banque e contabilizzata nella voce 120 "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione".
  • La voce dell'attivo "Altre attività" ricomprende le voci di bilancio 60 "Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica", 130 "Altre attività" e gli importi della voce 120 "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" non ricondotti nelle voci precedenti per un importo di 7,8 mln di euro, interamente riferito alla controllata MP Banque.
  • La voce del passivo "Debiti verso clientela" ricomprende la voce di bilancio 10b "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - debiti verso clientela", la componente relativa a titoli clientela della voce di bilancio 10c "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli in circolazione" e gli importi della voce 70 "Passività associate ad attività in via di dismissione" pari a 912,1 mln di euro ed integralmente riferibili alla controllata MP Banque.
  • La voce del passivo "Titoli emessi" ricomprende le voci di bilancio 10c "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli in circolazione", da cui è stata scorporata la componente relativa a titoli clientela, e 30 "Passività finanziarie designate al fair value".
  • La voce del passivo "Debiti verso Banche centrali" ricomprende la quota della voce di bilancio 10a "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - debiti verso banche" relativa a rapporti con banche centrali.
  • La voce del passivo "Debiti verso Banche" ricomprende la quota della voce di bilancio 10a "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - debiti verso banche" relativa a rapporti con banche (escluse le banche centrali) e gli importi della voce 70 "Passività associate ad attività in via di dismissione", pari a 0,6 mln di euro, integralmente riferibili alla controllata MP Banque.
  • La voce del passivo "Passività finanziarie di negoziazione per cassa" ricomprende la quota della voce di bilancio 20 "Passività finanziarie di negoziazione" depurata dagli importi relativi a derivati di negoziazione.
  • La voce del passivo "Derivati" ricomprende la voce di bilancio 40 "Derivati di copertura" e la quota relativa ai derivati della voce di bilancio 20 "Passività finanziarie di negoziazione".
  • La voce del passivo "Fondi a destinazione specifica" ricomprende le voci di bilancio 90 "Trattamento di fine rapporto del personale", 100 "Fondi per rischi e oneri" e gli importi della voce 70 "Passività associate ad attività in via di dismissione" pari a 3,0 mln di euro ed integralmente riferibili alla controllata MP Banque.
  • La voce del passivo "Passività fiscali" ricomprende la voce di bilancio 60 "Passività fiscali" e l'importo della voce 70 "Passività associate ad attività in via di dismissione" pari a +1,0 mln di euro integralmente riferibile alla controllata MP Banque.
  • La voce del passivo "Altre passività" ricomprende le voci di bilancio 50 "Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica", 80 "Altre passività" e gli importi della voce 70 "Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione" non ricondotti nelle voci precedenti (pari a 59,9 mln di euro ed integralmente riferibili alla controllata MP Banque).
  • La voce del passivo "Patrimonio netto di Gruppo" ricomprende le voci di bilancio 120 "Riserve da valutazione", 150 "Riserve", 170 "Capitale" e 200 "Utile (Perdita) di esercizio".

Conto economico riclassificato

Conto economico consolidato riclassificato con criteri gestionali
31 12 2024 31 12 2023 Variazioni
GRUPPO MONTEPASCHI Ass. %
Margine di interesse 2,355.8 2,292.1 63.7 2.8%
Commissioni nette 1,465.3 1,321.9 143.4 10.8%
Margine intermediazione primario 3,821.1 3,613.9 207.2 5.7%
Dividendi, proventi simili e Utili (Perdite) delle partecipazioni 92.7 107.1 (14.4) -13.4%
Risultato netto della negoziazione, delle valutazioni al fair value
di attività/passività e degli utili da cessioni/riacquisti
115.2 67.3 47.9 71.2%
Risultato netto dell'attività di copertura (1.0) (4.4) 3.4 -77.3%
Altri proventi/oneri di gestione 5.7 12.8 (7.1) -55.5%
Totale Ricavi 4,033.8 3,796.8 237.0 6.2%
Spese amministrative: (1,697.8) (1,667.1) (30.7) 1.8%
a) spese per il personale (1,228.8) (1,179.6) (49.2) 4.2%
b) altre spese amministrative (469.0) (487.5) 18.5 -3.8%
Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali (171.3) (175.7) 4.4 -2.5%
Oneri Operativi (1,869.1) (1,842.8) (26.3) 1.4%
Risultato Operativo Lordo 2,164.7 1,954.1 210.6 10.8%
Costo del credito clientela (409.5) (440.3) 30.8 -7.0%
Rettifiche di valore deterioramento titoli e finanziamenti banche (6.7) (3.2) (3.5) n.s.
Risultato operativo netto 1,748.5 1,510.6 237.9 15.7%
Altri accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (68.4) 471.2 (539.6) n.s.
Altri utili (perdite) da partecipazioni (1.0) (3.0) 2.0 -66.7%
Oneri di ristrutturazione/Oneri una tantum (72.1) (22.9) (49.2) n.s.
Rischi e oneri connessi a SRF, DGS e schemi similari (77.5) (133.7) 56.2 -42.0%
Canone DTA (61.3) (62.9) 1.6 -2.5%
Risultato della valutazione al fair value di attività materiali e immateriali (27.4) (53.1) 25.7 -48.4%
Utili (Perdite) da cessione di investimenti 3.7 0.4 3.3 n.s.
Utile (Perdita) di esercizio al lordo delle imposte 1,444.5 1,706.5 (262.0) -15.4%
Imposte sul reddito di esercizio 506.1 345.1 161.0 46.7%
Utile (Perdita) al netto delle imposte 1,950.6 2,051.6 (101.0) -4.9%
Utile (Perdita) di esercizio 1,950.6 2,051.6 (101.0) -4.9%
Utile (Perdita) di esercizio di pertinenza di terzi (0.2) (0.2) - 0.0%
Utile (Perdita) di esercizio di pertinenza della capogruppo 1,950.8 2,051.8 (101.0) -4.9%

Evoluzione trimestrale conto economico consolidato riclassificato con criteri gestionali
Esercizio 2024 Esercizio 2023
GRUPPO MONTEPASCHI 4°Q
2024
3°Q
2024
2°Q
2024
1°Q
2024
4°Q
2023
3°Q
2023
2°Q
2023
1°Q
2023
Margine di interesse 588,0 595,6 585,2 587,0 604,2 605,0 578,3 504,5
Commissioni nette 373,5 356,0 370,5 365,3 335,3 316,6 338,3 331,7
Margine intermediazione primario 961,5 951,6 955,7 952,3 939,5 921,6 916,6 836,2
Dividendi, proventi simili e Utili (Perdite)
delle partecipazioni
25,7 26,8 21,2 19,0 34,4 19,7 34,4 18,7
Risultato netto della negoziazione, delle valutazioni al
fair value di attività/passività e degli utili da cessioni/
riacquisti
14,8 25,6 40,3 34,4 12,6 7,6 22,0 25,1
Risultato netto dell'attività di copertura (0,3) (2,3) 2,0 (0,4) (2,6) (1,9) (0,5) 0,6
Altri proventi/oneri di gestione (5,3) 4,9 (1,3) 7,4 8,6 6,0 (0,2) (1,7)
Totale Ricavi 996,4 1.006,7 1.017,9 1.012,8 992,5 953,0 972,3 878,9
Spese amministrative: (432,2) (425,1) (420,9) (419,7) (440,6) (399,2) (406,2) (421,1)
a) spese per il personale (311,1) (309,5) (303,6) (304,6) (320,9) (284,3) (286,7) (287,6)
b) altre spese amministrative (121,1) (115,6) (117,3) (115,1) (119,7) (114,8) (119,5) (133,5)
Rettifiche di valore nette su attività materiali
ed immateriali
(44,6) (42,3) (42,0) (42,4) (44,4) (44,8) (43,0) (43,5)
Oneri Operativi (476,8) (467,4) (462,9) (462,0) (485,0) (444,0) (449,2) (464,6)
Risultato Operativo Lordo 519,6 539,3 555,0 550,8 507,6 509,1 523,1 414,3
Costo del credito clientela (109,3) (96,3) (98,3) (105,7) (133,3) (102,1) (97,7) (107,2)
Rettifiche di valore deterioramento titoli
e finanziamenti banche
(1,1) (0,9) (3,9) (0,8) (2,9) (1,9) 0,1 1,5
Risultato operativo netto 409,2 442,2 452,8 444,3 371,3 405,1 425,5 308,6
Altri accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (31,9) (21,7) (10,8) (4,0) 466,1 7,5 4,1 (6,5)
Altri utili (perdite) da partecipazioni 2,8 0,0 (3,8) 0,0 0,1 (1,8) 0,3 (1,6)
Oneri di ristrutturazione/Oneri una tantum (14,2) (16,5) (33,7) (7,7) (13,3) (13,1) 9,7 (6,2)
Rischi e oneri connessi a SRF, DGS e schemi similari (2,2) 0,1 (0,4) (75,0) 0,1 (75,2) (0,2) (58,4)
Canone DTA (15,3) (15,3) (15,3) (15,3) (15,7) (15,7) (15,7) (15,7)
Risultato della valutazione al fair value di attività
materiali e immateriali
(9,1) 1,0 (19,3) - (24,3) - (28,9) 0,1
Utili (Perdite) da cessione di investimenti 8,9 0,8 0,1 (6,1) - 0,2 0,2 -
Utile (Perdita) di esercizio al lordo delle imposte 348,2 390,5 369,6 336,2 784,3 306,9 395,0 220,3
Imposte sul reddito di esercizio 36,6 16,2 456,8 (3,5) 338,8 2,7 (11,8) 15,4
Utile (Perdita) al netto delle imposte 384,8 406,7 826,4 332,7 1.123,1 309,6 383,2 235,7
Utile (Perdita) di esercizio 384,8 406,7 826,4 332,7 1.123,1 309,6 383,2 235,7
Utile (Perdita) di esercizio di pertinenza di terzi (0,1) - (0,1) - (0,1) - (0,1) -
Utile (Perdita) di esercizio di pertinenza
della capogruppo
384,9 406,7 826,5 332,7 1.123,2 309,6 383,3 235,7

Lo sviluppo dei ricavi

Al 31 dicembre 2024 il Gruppo ha realizzato Ricavi complessivi per 4.034 mln di euro, in aumento del 6,2% rispetto all'anno precedente.

Tale dinamica è da ricondurre principalmente alla crescita del Margine di Intermediazione Primario, che si pone in aumento sia sulla componente del Margine di Interesse (+2,8%) sia sulle Commissioni Nette (+10,8%); in crescita anche agli Altri Ricavi della Gestione Finanziaria (+21,6%), impattati positivamente dalla significativa crescita del risultato di negoziazione.

Nel quarto trimestre 2024 la crescita delle Commissioni Nette è stata più che compensata dalla dinamica del Margine di Interesse, influenzata dallo scenario dei tassi, degli Altri Ricavi della Gestione Finanziaria e degli Altri Proventi e Oneri di Gestione, portando a un lieve calo dei ricavi rispetto al trimestre precedente (-1,0%).

In relazione alla rappresentazione dei ricavi per ciascuno dei segmenti operativi individuati secondo le previsioni del principio IFRS8 si rimanda al capitolo dei "Risultati per Segmento Operativo" della presente Relazione consolidata sulla gestione.

Il Margine di Interesse al 31 dicembre 2024 è risultato pari a 2.356 mln di euro, in aumento rispetto al 2023 (+2,8%, pari a +63,7 mln di euro). La crescita è stata guidata prevalentemente dal maggior contributo dei rapporti con banche centrali, dei derivati di copertura e del portafoglio titoli. In particolare, nei rapporti con banche centrali, al 31 dicembre 2024 è stato contabilizzato un beneficio netto pari a 143 mln di euro, rispetto al costo netto di 70 mln di euro del 2023. Tale andamento riflette, tra le altre cose, la dinamica della posizione netta verso BCE, passata da un saldo medio passivo pari a 1,5 mld di euro nel 2023 ad un saldo medio attivo di 4,9 mld di euro nel 2024, grazie all'ottimizzazione del costo complessivo del funding. Le positive dinamiche sopra citate hanno più che compensato il maggior costo delle emissioni obbligazionarie, principalmente a seguito del rinnovato ricorso al mercato istituzionale, e i tassi passivi più elevati registrati sui rapporti con clientela soprattutto nel primo semestre 2024.

Il Margine di Interesse del quarto trimestre 2024 risulta lievemente inferiore rispetto al trimestre precedente (-1,3%, pari a -7,6 mln di euro), con un resiliente spread commerciale anche grazie all'efficace gestione del costo della raccolta commerciale.

Voci 31 12 2024 31 12 2023 Variazione Y/Y 4°Q 3°Q Variazione Q/Q
ass. % 2024 2024 ass. %
Rapporti con la clientela al costo ammortizzato 2.059,6 2.378,9 (319,3) -13,4% 500,8 509,4 (8,6) -1,7%
Rapporti con le banche al costo ammortizzato 113,3 79,2 34,1 43,1% 27,9 32,0 (4,1) -12,8%
Rapporti con banche centrali 143,3 (69,5) 212,8 n.s. 39,7 36,7 3,0 8,2%
Titoli di stato e altri emittenti non bancari
al costo ammortizzato
283,3 217,4 65,9 30,3% 74,1 76,7 (2,6) -3,4%
Titoli in circolazione emessi (472,8) (382,7) (90,1) 23,5% (113,8) (120,6) 6,8 -5,6%
Derivati di copertura 9,7 (90,5) 100,2 n.s. 1,7 2,6 (0,9) -34,6%
Portafogli di negoziazione 58,6 40,3 18,3 45,4% 16,3 16,6 (0,3) -1,8%
Portafogli valutati al fair value 7,5 7,2 0,3 4,2% 1,9 1,9 - 0,0%
Attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
42,1 46,2 (4,1) -8,9% 10,3 10,8 (0,5) -4,6%
Altre attività e passività 111,2 65,6 45,6 69,5% 29,1 29,5 (0,4) -1,4%
Margine interesse 2.355,8 2.292,1 63,7 2,8% 588,0 595,6 (7,6) -1,3%
di cui: interessi attivi su attività finanziarie
impaired
102,1 84,0 18,1 21,5% 26,0 26,0 - 0,0%

Bilancio 2024 - Relazione consolidata sulla gestione

Le Commissioni Nette al 31 dicembre 2024, pari a 1.465 mln di euro, evidenziano una significativa crescita rispetto a quelle consuntivate nell'anno precedente (+10,8%). Tale andamento è riconducibile soprattutto alla positiva dinamica dell'attività di gestione/intermediazione e consulenza (+19,0%, pari a +113,7 mln di euro) e dell'attività bancaria commerciale (+4,1%, pari a +29,7 mln di euro). Nel dettaglio, nella prima area commissionale è aumentato l'apporto della distribuzione e gestione portafogli (+30,1%, pari a +109,7 mln di euro) e dei prodotti assicurativi (+8,5%, pari a +16,3 mln di euro). Nell'area bancaria commerciale hanno agito in positivo le commissioni su garanzie (+28,9 mln di euro) e le altre commissioni nette (+12,4 mln di euro) in parte bilanciate dalle minori commissioni sui conti correnti (-16,4 mln di euro) in relazione alla riduzione da parte della Banca delle spese di tenuta conto applicate alla clientela, e sul servizio bancomat e carte di credito (-10,1 mln di euro). Il risultato del quarto trimestre dell'esercizio 2024 ha mostrato un incremento rispetto al trimestre precedente (+4,9%) grazie alla crescita sull'attività bancaria commerciale (+8,1).

Servizi / Valori 31 12 2024 31 12 2023 Variazione Y/Y 4°Q Variazione Q/Q
ass. % 2024 2024 ass. %
Finanziamenti 250,1 242,7 7,4 3,0% 66,1 61,3 4,8 7,8%
Conti correnti 215,8 232,2 (16,4) -7,1% 53,8 53,8 - 0,0%
Servizi di incasso e pagamento 128,5 121,0 7,5 6,2% 37,0 31,5 5,5 17,5%
Servizio Bancomat e carte di credito 78,3 88,4 (10,1) -11,4% 17,9 18,3 (0,4) -2,2%
Garanzie rilasciate e ricevute 31,7 2,8 28,9 n.s. 9,3 7,6 1,7 22,4%
Altre commissioni nette 47,7 35,3 12,4 35,1% 13,4 10,1 3,3 32,7%
Attività bancaria commerciale 752,1 722,4 29,7 4,1% 197,5 182,7 14,8 8,1%
Distribuzione e gestione portafogli 474,6 364,9 109,7 30,1% 123,8 117,3 6,5 5,5%
Distribuzione di prodotti assicurativi 208,3 192,0 16,3 8,5% 48,9 51,7 (2,8) -5,4%
Consulenti finanziari (63,0) (52,9) (10,1) 19,1% (17,8) (14,9) (2,9) 19,5%
Intermediazione e collocamento titoli e valute 66,8 71,4 (4,6) -6,4% 13,8 12,8 1,0 7,8%
Altre commissioni intermediazione/gestione
e consulenza
26,5 24,1 2,4 10,0% 7,3 6,4 0,9 14,1%
Attività di gestione/intermediazione e
consulenza
713,2 599,5 113,7 19,0% 176,0 173,3 2,7 1,6%
Commissioni nette 1.465,3 1.321,9 143,4 10,8% 373,5 356,0 17,5 4,9%

Per quanto riguarda l'apertura delle commissioni attive per segmento operativo, si rimanda alla parte C della Nota integrativa.

I Dividendi, proventi simili e utili (perdite) delle partecipazioni ammontano a 93 mln di euro e risultano in calo di 14 mln di euro rispetto al 2023, in relazione principalmente alla minore contribuzione delle società assicurative. Il risultato del quarto trimestre 2024 registra una flessione di 1,1 mln di euro rispetto al trimestre precedente.

Il Risultato netto della negoziazione, delle valutazioni al fair value di attività/passività e degli utili da cessioni/riacquisti al 31 dicembre 2024 ammonta a 115 mln di euro, in crescita rispetto ai valori registrati nell'anno precedente (+47,9 mln di euro), con un contributo del quarto trimestre 2024 in flessione rispetto al trimestre precedente (-10,8 mln di euro). Dall'analisi dei principali aggregati emerge quanto segue:

  • Risultato netto dell'attività di negoziazione positivo per 133 mln di euro, rispetto al risultato di 61 mln di euro registrato nell'anno precedente (+72,2 mln di euro). La crescita è riferibile principalmente al contributo dei volumi di business derivanti dalla gestione delle operazioni nei confronti della clientela istituzionale e corporate, all'attività di market making e ad un contesto di mercato favorevole. Il risultato del quarto trimestre è pari a 18 mln di euro rispetto ai 33 mln di euro del trimestre precedente.
  • Risultato netto delle altre attività/passività valutate al fair value con impatto conto economico negativo per 9 mln di euro, e si confronta con il risultato negativo per 4 mln di euro del 2023. Il risultato del quarto trimestre 2024 è pari a -4 mln di euro, in crescita rispetto al risultato negativo per 9 mln di euro registrato nel trimestre precedente.
  • Risultati da cessione/riacquisto (esclusi i finanziamenti clientela al costo ammortizzato) negativi per 9 mln di euro, rispetto ai +10 mln di euro del 2023, a seguito principalmente di interventi di ricomposizione del portafoglio titoli, a sostegno del margine di interesse. Il risultato del quarto trimestre 2024 è positivo per 1 mln di euro rispetto al risultato positivo di 1,4 mln di euro del trimestre precedente.

Voci 31 12 2024 31 12 2023 Variazione Y/Y 4°Q 3°Q Variazione Q/Q
ass. % 2024 2024 ass. %
Attività finanziarie di negoziazione 82,1 177,0 (94,9) -53,6% (7,7) 85,6 (93,3) n.s.
Passività finanziarie di negoziazione (0,3) (65,7) 65,4 -99,5% 18,2 (43,4) 61,6 n.s.
Effetti cambio 10,0 (7,2) 17,2 n.s. 8,6 (4,8) 13,4 n.s.
Strumenti derivati 41,4 (43,1) 84,5 n.s. (1,3) (4,6) 3,3 -71,7%
Risultato di negoziazione 133,2 61,0 72,2 n.s. 17,8 32,8 (15,0) -45,7%
Risultato netto delle altre attività e passività
finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico
(9,1) (3,7) (5,4) n.s. (4,2) (8,6) 4,4 -51,2%
Cessione/riacquisto (esclusi i finanziamenti
clientela al costo ammortizzato)
(8,9) 10,0 (18,9) n.s. 1,2 1,4 (0,2) -14,3%
Risultato netto della negoziazione, delle
valutazioni al fair value di attività/passività e
degli utili da cessioni/riacquisti
115,2 67,3 47,9 71,2% 14,8 25,6 (10,8) -42,2%

Contribuiscono alla formazione dei Ricavi anche le voci:

  • Risultato netto dell'attività di copertura pari a -1 mln di euro, rispetto al risultato di -4 mln di euro conseguito nell'anno precedente. Il dato del quarto trimestre 2024 risulta sostanzialmente nullo, rispetto al contributo del trimestre precedente negativo per 2 mln di euro;
  • Altri proventi/oneri di gestione positivi per 6 mln di euro (rispetto ai +13 mln di euro conseguiti nell'anno precedente). Il risultato del quarto trimestre 2024 è pari a -5 mln di euro (+5 mln di euro il contributo del trimestre precedente).

Costi di gestione: gli oneri operativi

Al 31 dicembre 2024 gli Oneri Operativi sono risultati pari a 1.869 mln di euro, in crescita rispetto al 31 dicembre 2023 (+1,4%) per gli impatti del rinnovo del CCNL sulle spese per il personale, parzialmente compensati dalla continua ottimizzazione delle Altre Spese Amministrative (-3,8% rispetto al 2023); anche il risultato del quarto trimestre 2024 evidenzia un aumento (+2,0%) rispetto al trimestre precedente. Esaminando in dettaglio i singoli aggregati emerge quanto segue:

  • Le Spese Amministrative si sono attestate a 1.698 mln di euro e risultano in crescita rispetto al 31 dicembre 2023 (+1,8%), con un contributo del quarto trimestre 2024 in aumento rispetto al trimestre precedente (+1,7%). All'interno dell'aggregato:
    • Le Spese per il Personale, che ammontano a 1.229 mln di euro, risultano superiori rispetto a quanto registrato nell'anno precedente (+4,2%) a seguito dei maggiori oneri conseguenti al rinnovo del CCNL dei bancari avvenuto nel novembre 2023. Il dato del quarto trimestre 2024 risulta in crescita rispetto al trimestre precedente (+0,5%) a causa del secondo aumento delle retribuzioni previsto dal citato CCNL, con decorrenza a partire dal 1°settembre 2024;
    • Le Altre Spese Amministrative, che ammontano a 469 mln di euro, risultano in flessione rispetto al 31 dicembre 2023 (-3,8%), grazie anche alla messa a regime di un rigoroso processo di governo della spesa e alla focalizzazione sulle azioni di ottimizzazione dei costi. Le altre spese amministrative del quarto trimestre 2024 sono in crescita rispetto al trimestre precedente (+4,8%), riflettendo la tipica stagionalità dell'ultimo trimestre dell'anno.
  • Le Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali ammontano a 171 mln di euro al 31 dicembre 2024 e risultano in flessione rispetto al 31 dicembre 2023 (-2,5%); il contributo del quarto trimestre 2024 risulta in crescita rispetto al trimestre precedente (+5,4%) in conseguenza della svalutazione di alcuni software e diritti d'uso.
Tipologia 31 12 2024 31 12 2023 Variazione Y/Y 4°Q 3°Q Variazione Q/Q
ass. % 2024 2024 ass. %
Salari e stipendi (871,1) (845,7) (25,4) 3,0% (222,1) (217,9) (4,2) 1,9%
Oneri sociali (235,2) (231,8) (3,4) 1,5% (58,1) (60,3) 2,2 -3,6%
Altri oneri del personale (122,5) (102,1) (20,4) 20,0% (30,9) (31,3) 0,4 -1,3%
Spese per il personale (1.228,8) (1.179,6) (49,2) 4,2% (311,1) (309,5) (1,6) 0,5%
Imposte (226,2) (211,0) (15,2) 7,2% (69,8) (51,4) (18,4) 35,8%
Spese mobiliari, immobiliari e di sicurezza (79,7) (92,1) 12,4 -13,5% (19,4) (20,3) 0,9 -4,4%
Spese generali di funzionamento (166,7) (168,7) 2,0 -1,2% (41,0) (42,1) 1,1 -2,6%
Spese per servizi ICT (119,5) (111,0) (8,5) 7,7% (30,0) (29,2) (0,8) 2,7%
Spese legali e professionali (63,3) (61,5) (1,8) 2,9% (20,8) (14,3) (6,5) 45,5%
Costi indiretti del personale (5,2) (4,7) (0,5) 10,6% (1,5) (1,1) (0,4) 36,4%
Assicurazioni (16,3) (17,4) 1,1 -6,3% (4,1) (4,8) 0,7 -14,6%
Pubblicità, sponsorizzazioni e promozioni (3,1) (6,3) 3,2 -50,8% (1,3) (0,7) (0,6) 85,7%
Altre (12,2) (13,2) 1,0 -7,6% (2,9) (3,0) 0,2 -3,3%
Recuperi spese 223,3 198,4 24,9 12,6% 69,8 51,4 18,4 35,8%
Altre spese amministrative (469,0) (487,5) 18,5 -3,8% (121,1) (115,6) (5,5) 4,8%
Immobilizzazioni materiali (103,3) (108,4) 5,1 -4,7% (26,5) (25,7) (0,8) 3,1%
Immobilizzazioni immateriali (68,0) (67,3) (0,7) 1,0% (18,1) (16,6) (1,5) 9,0%
Rettifiche di valore nette su attività materiali ed
immateriali
(171,3) (175,7) 4,4 -2,5% (44,6) (42,3) (2,3) 5,4%
Oneri operativi (1.869,1) (1.842,8) (26,3) 1,4% (476,8) (467,4) (9,4) 2,0%

Per effetto delle dinamiche sopra descritte, il Risultato Operativo Lordo del Gruppo è pari a 2.165 mln di euro, in crescita rispetto al 31 dicembre 2023 (pari a 1.954 mln di euro). Il contributo del quarto trimestre (pari a 520 mln di euro) risulta in flessione rispetto al trimestre precedente (pari a 539 mln di euro) per le dinamiche sopra citate.

Costo del Credito Clientela

Al 31 dicembre 2024 il Gruppo ha contabilizzato un Costo del Credito Clientela pari a 410 mln di euro, in riduzione rispetto ai 440 mln di euro rilevati nell'anno precedente. Il dato del quarto trimestre 2024 è pari a 109 mln di euro, rispetto ai 96 mln di euro del trimestre precedente.

Al 31 dicembre 2024 il Tasso di Provisioning, espresso come rapporto tra il Costo del Credito Clientela e la somma dei Finanziamenti Clientela e del valore dei titoli rivenienti da operazioni di cessione/cartolarizzazione di crediti non performing, è pari a 53 bps, risultando sostanzialmente stabile rispetto al 30 settembre 2024 (pari a 52 bps) e in miglioramento rispetto ai 57 bps al 31 dicembre 2023.

Voci 31 12 2024 31 12 2023 Variazione Y/Y 4°Q 3°Q Variazione Q/Q
ass. % 2024 2024 ass. %
Finanziamenti verso clientela al costo
ammortizzato
(403,1) (417,5) 14,4 -3,4% (87,9) (91,6) 3,7 -4,0%
Utili/perdite da modifiche contrattuali senza
cancellazioni
(10,0) (6,8) (3,2) 47,1% (2,9) (2,2) (0,7) 31,8%
Utili (perdite) da cessione/riacquisto di
finanziamenti verso la clientela al costo
ammortizzato
0,5 (0,1) 0,6 n.s. - (0,3) 0,3 -100,0%
Variazione netta di valore finanziamenti valutati
obbligatoriamente al fair value
(1,3) (0,5) (0,8) n.s. - (0,3) 0,3 -100,0%
Accantonamenti netti impegni e garanzie
rilasciate
4,4 (15,4) 19,8 n.s. (18,5) (1,9) (16,6) n.s.
Costo del credito clientela (409,5) (440,3) 30,8 -7,0% (109,3) (96,3) (13,0) 13,5%

Il Risultato Operativo Netto del Gruppo al 31 dicembre 2024 è pari a 1.748 mln di euro, in forte crescita rispetto al risultato di 1.511 mln di euro registrato al 31 dicembre 2023. Il risultato del quarto trimestre 2024 è pari a 409 mln di euro rispetto al risultato di 442 mln di euro del trimestre precedente.

La redditività extra-operativa, le imposte ed il risultato di esercizio

Alla formazione del Risultato di esercizio concorrono anche le seguenti voci:

  • Altri accantonamenti netti al fondo rischi e oneri pari a -68 mln di euro al 31 dicembre 2024, rispetto ai rilasci netti pari a 471 mln di euro contabilizzati nell'anno precedente (riferibili, per la quasi totalità, al miglioramento nel profilo di rischio del contenzioso relativo a informazioni finanziarie diffuse nei precedenti esercizi, conseguente alle positive sentenze dell'ultimo trimestre del 2023). Il contributo del quarto trimestre 2024, pari a -32 mln di euro, si confronta con i -22 mln di euro del trimestre precedente.
  • Altri utili (perdite) da partecipazioni pari a -1 mln di euro al 31 dicembre 2024 (-3 mln di euro il risultato del 2023), con un contributo positivo del quarto trimestre pari a 3 mln di euro (che si confronta con un risultato nullo conseguito nel trimestre precedente).
  • Oneri di ristrutturazione/Oneri una tantum pari a -72 mln di euro, che si confrontano con il contributo di -23 mln di euro del 2023; includono, in particolare, l'effetto dell'attualizzazione degli oneri connessi alle uscite attraverso l'esodo o l'accesso al Fondo di Solidarietà e l'impatto atteso dalla dismissione della controllata MP Banque, quest'ultimo per un importo pari a -36 mln di euro, di cui -3 mln di euro rilevati nel quarto trimestre. Il risultato del quarto trimestre 2024, pari a -14 mln di euro, risulta in lieve flessione rispetto al trimestre precedente (pari a -17 mln di euro).
  • Rischi e oneri connessi a SRF, DGS e schemi similari pari a -78 mln di euro, di cui -75 mln di euro contabilizzati nel primo trimestre e costituiti dal contributo 2024 riconosciuto al Fondo di garanzia dei depositi per le banche italiane del Gruppo (DGS) che, nel precedente esercizio, era stato rilevato nel terzo trimestre; includono inoltre, nel quarto trimestre 2024, -2 mln di euro riferibili alla quota stimata dell'onere di contribuzione al neo-costituito Fondo di garanzia assicurativa dei rami vita a carico delle società distributrici del Gruppo. Nel 2023 era stato contabilizzato anche il contributo di -59 mln di euro per il Fondo di Risoluzione Unico (SRF), non dovuto nel corrente esercizio11.

11 Lo Statuto del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), in coerenza con quanto previsto dalla Direttiva DGS, dispone che il Fondo costituisca risorse finanziarie disponibili fino al raggiungimento del livello‑obiettivo pari allo 0,8% del totale dei depositi protetti entro il 3 luglio 2024. Per consentire il raggiungimento del livello-obiettivo nella tempistica definita dalla legge, il FITD ha richiamato la contribuzione 2024, in via eccezionale, entro il 2 luglio 2024. Per quanto riguarda invece il contributo annuale dovuto al Fondo di Risoluzione Unico, il Single Resolution Board (SRB) ha annunciato che nel 2024 non avrebbe richiesto alcun contributo al sistema bancario europeo, a meno di circostanze specifiche o azioni di risoluzione che dovessero comportare il ricorso al Single Resolution Fund.

Bilancio 2024 - Relazione consolidata sulla gestione

  • Canone DTA pari a -61 mln di euro, in flessione rispetto a quanto registrato l'anno precedente (pari a -63 mln di euro); in linea con il trimestre precedente il contributo del quarto trimestre 2024. L'importo, determinato secondo i criteri del DL 59/2016 convertito in Legge n. 119 del 30 giugno 2016, rappresenta il canone di competenza al 31 dicembre 2024 sulle DTA (Deferred Tax Assets) trasformabili in credito di imposta.
  • Risultato della valutazione al fair value di attività materiali e immateriali pari a -27 mln di euro (di cui -8 mln di euro registrati nel secondo semestre 2024) conseguente all'aggiornamento semestrale delle valutazioni immobiliari, rispetto alla minusvalenza di -53 mln di euro contabilizzata nel 2023.
  • Utili (Perdite) da cessione di investimenti, pari a +4 mln di euro al 31 dicembre 2024, con un contributo del quarto trimestre positivo per 9 mln di euro per effetto del perfezionamento della vendita di alcuni immobili; sostanzialmente nulli i risultati dell'anno precedente.

Per effetto delle dinamiche sopra evidenziate, l'Utile di esercizio al lordo delle imposte del Gruppo è pari a 1.445 mln di euro, rispetto all'Utile ante imposte di 1.707 mln di euro registrato nel 2023 (che aveva beneficiato dei sopra citati rilasci netti nella voce degli Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri). Il risultato del quarto trimestre 2024 è pari a 348 mln di euro, rispetto al risultato di 390 mln di euro del trimestre precedente.

Le Imposte sul reddito di esercizio registrano un contributo positivo pari a 506 mln di euro (345 mln di euro il contributo positivo al 31 dicembre 2023) imputabile principalmente alla rivalutazione delle DTA, conseguente all'aggiornamento delle proiezioni reddituali del Gruppo effettuato a partire dal secondo trimestre sulla base del Piano Industriale 2024-2028, al netto della fiscalità relativa al risultato economico dell'esercizio.

A seguito delle dinamiche sopra descritte, l'Utile di esercizio di pertinenza della Capogruppo ammonta a 1.951 mln di euro al 31 dicembre 2024, che si compara a un utile di 2.052 mln di euro conseguito nel 2023 (che aveva beneficiato dei sopra citati rilasci netti nella voce degli accantonamenti ai fondi per rischi e oneri). L'utile del quarto trimestre è pari a 385 mln di euro (407 mln di euro l'utile del trimestre precedente).

Coerentemente con le istruzioni Consob, di seguito si riporta il prospetto di raccordo tra il patrimonio netto ed il risultato
di esercizio della Capogruppo con il consolidato:
Prospetto di raccordo tra utile e patrimonio individuale e consolidato
Patrimonio netto Utile (Perdita)
di esercizio
Saldo come da bilancio Capogruppo 11.284,5 1.922,9
di cui riserve da valutazione della Capogruppo 52,6
Effetto del consolidamento delle imprese controllate (0,4) 13,4
Effetto del consolidamento delle imprese controllate congiuntamente e collegate 152,5 55,0
storno dividendi incassati nell'esercizio - (35,6)
storno svalutazioni partecipazioni 193,1 -
altre rettifiche 11,5 (4,9)
riserve da val. di controllate e collegate 7,9 -
Bilancio consolidato 11.649,0 1.950,8
di cui riserve da valutazione 60,4

Stato Patrimoniale riclassificato

Di seguito si forniscono (i) lo schema di stato patrimoniale riclassificato al 31 dicembre 2024 comparato con i saldi risultanti dal bilancio al 31 dicembre 2023 e (ii) lo schema di evoluzione trimestrale dello stesso a partire dal primo trimestre dell'anno precedente.

Stato Patrimoniale consolidato riclassificato
Attività 31 12 2024 31 12 2023 Variazioni
ass. %
Cassa e disponibilità liquide 14.029,9 14.317,3 (287,4) -2,0%
Finanziamenti banche centrali 565,5 526,8 38,7 7,3%
Finanziamenti banche 2.068,3 2.582,2 (513,9) -19,9%
Finanziamenti clientela 77.309,6 76.815,6 494,0 0,6%
Attività in titoli 17.447,4 17.276,9 170,5 1,0%
Derivati 2.406,4 2.776,3 (369,9) -13,3%
Partecipazioni 672,3 726,7 (54,4) -7,5%
Attività materiali e immateriali 2.297,7 2.482,7 (185,0) -7,5%
di cui: avviamento 7,9 7,9 - 0,0%
Attività fiscali 2.538,0 2.150,9 387,1 18,0%
Altre attività 3.266,6 2.958,3 308,3 10,4%
Totale dell'Attivo 122.601,7 122.613,7 (12,0) 0,0%
Passività 31 12 2024 31 12 2023 Variazioni
ass. %
Raccolta diretta 93.971,9 90.639,0 3.332,9 3,7%
a) Debiti verso Clientela 84.049,4 80.558,4 3.491,0 4,3%
b) Titoli emessi 9.922,5 10.080,6 (158,1) -1,6%
Debiti verso Banche centrali 8.510,9 13.148,2 (4.637,3) -35,3%
Debiti verso Banche 1.301,0 1.350,6 (49,6) -3,7%
Passività finanziarie di negoziazione per cassa 1.617,9 1.823,2 (205,3) -11,3%
Derivati 1.346,2 1.361,7 (15,5) -1,1%
Fondi a destinazione specifica 1.006,7 1.050,3 (43,6) -4,2%
a) Fondo tratt.to di fine rapporto di lavoro sub. 72,4 72,0 0,4 0,6%
b) Fondo impegni e garanzie rilasciate 149,9 154,3 (4,4) -2,9%
c) Fondi di quiescenza 3,3 3,4 (0,1) -2,9%
d) Altri fondi 781,1 820,6 (39,5) -4,8%
Passività fiscali 6,6 9,1 (2,5) -27,5%
Altre passività 3.191,2 3.252,4 (61,2) -1,9%
Patrimonio netto di Gruppo 11.649,0 9.978,5 1.670,5 16,7%
a) Riserve da valutazione 60,4 27,9 32,5 n.s.
d) Riserve 2.184,3 445,3 1.739,0 n.s.
f) Capitale 7.453,5 7.453,5 - 0,0%
h) Utile (Perdita) di esercizio 1.950,8 2.051,8 (101,0) -4,9%
Patrimonio di pertinenza terzi 0,3 0,7 (0,4) -57,1%
Totale del Passivo e del Patrimonio netto 122.601,7 122.613,7 (12,0) 0,0%
Bilancio 2024 - Relazione consolidata sulla gestione
------------------------------------------------------ --
Stato Patrimoniale consolidato riclassificato - Evoluzione Trimestrale
Attività 31 12 2024 30 09 2024 30 06 2024 31 03 2024 31 12 2023 30 09 2023 30 06 2023 31 03 2023
Cassa e disponibilità liquide 14.029,9 13.734,3 17.692,0 16.003,5 14.317,3 13.514,5 11.769,1 14.512,4
Finanziamenti banche centrali 565,5 588,8 566,4 832,4 526,8 522,6 544,1 656,4
Finanziamenti banche 2.068,3 2.264,8 2.670,9 2.313,0 2.582,2 2.270,1 2.237,9 2.125,8
Finanziamenti clientela 77.309,6 76.649,0 77.974,7 78.422,9 76.815,6 77.981,6 76.056,0 77.755,6
Attività in titoli 17.447,4 17.800,6 18.398,6 18.175,7 17.276,9 18.323,3 19.589,7 18.652,3
Derivati 2.406,4 2.578,3 2.909,0 2.734,6 2.776,3 3.122,8 3.023,6 3.215,9
Partecipazioni 672,3 744,3 708,1 739,1 726,7 689,1 677,3 772,0
Attività materiali e immateriali 2.297,7 2.330,7 2.356,0 2.423,1 2.482,7 2.499,6 2.495,8 2.567,1
di cui: avviamento 7,9 7,9 7,9 7,9 7,9 7,9 7,9 7,9
Attività fiscali 2.538,0 2.517,5 2.523,8 2.153,0 2.150,9 1.922,4 2.065,6 2.219,7
Altre attività 3.266,6 3.270,6 2.901,0 2.978,0 2.958,3 2.346,4 2.342,0 1.808,8
Totale dell'Attivo 122.601,7 122.478,9 128.700,5 126.775,3 122.613,7 123.192,4 120.801,1 124.286,0
Passività 31 12 2024 30 09 2024 30 06 2024 31 03 2024 31 12 2023 30 09 2023 30 06 2023 31 03 2023
Raccolta diretta 93.971,9 91.249,4 96.521,6 92.718,1 90.639,0 89.414,6 84.142,3 84.067,0
a) Debiti verso Clientela 84.049,4 82.159,5 86.180,1 83.204,1 80.558,4 79.494,9 74.726,7 74.708,3
b) Titoli emessi 9.922,5 9.089,9 10.341,5 9.514,0 10.080,6 9.919,7 9.415,6 9.358,7
Debiti verso Banche centrali 8.510,9 9.016,4 12.009,7 11.629,3 13.148,2 13.105,6 15.283,4 19.317,2
Debiti verso Banche 1.301,0 1.226,5 1.114,1 1.304,4 1.350,6 1.790,8 1.897,7 1.884,6
Passività finanziarie di negoziazione
per cassa
1.617,9 3.216,5 2.932,7 5.164,3 1.823,2 3.614,6 2.859,9 3.276,3
Derivati 1.346,2 1.341,0 1.353,6 1.396,7 1.361,7 1.493,9 1.554,5 1.608,7
Fondi a destinazione specifica 1.006,7 945,3 934,8 1.012,1 1.050,3 1.501,9 1.523,3 1.554,2
a) Fondo tratt.to di fine rapporto di
lavoro sub.
72,4 70,1 70,1 72,0 72,0 67,7 67,7 69,9
b) Fondo impegni e garanzie rila
sciate
149,9 131,4 129,5 138,0 154,3 152,6 148,6 152,8
c) Fondi di quiescenza 3,3 3,1 3,2 3,3 3,4 3,5 3,7 3,8
d) Altri fondi 781,1 740,7 732,0 798,8 820,6 1.278,1 1.303,3 1.327,7
Passività fiscali 6,6 6,9 5,9 9,9 9,1 8,3 7,0 6,9
Altre passività 3.191,2 4.211,6 3.032,7 3.232,8 3.252,4 3.454,9 5.032,7 4.441,3
Patrimonio del Gruppo 11.649,0 11.264,9 10.795,0 10.307,1 9.978,5 8.807,1 8.499,5 8.128,9
a) Riserve da valutazione 60,4 64,5 1,3 25,8 27,9 (15,8) (18,4) 7,2
d) Riserve 2.184,3 2.181,0 2.181,0 2.495,1 445,3 440,8 445,4 432,5
f) Capitale 7.453,5 7.453,5 7.453,5 7.453,5 7.453,5 7.453,5 7.453,5 7.453,5
h) Utile (Perdita) di esercizio 1.950,8 1.565,9 1.159,2 332,7 2.051,8 928,6 619,0 235,7
Patrimonio di pertinenza terzi 0,3 0,4 0,4 0,6 0,7 0,7 0,8 0,9
Totale del Passivo e del Patrimonio
netto
122.601,7 122.478,9 128.700,5 126.775,3 122.613,7 123.192,4 120.801,1 124.286,0

Raccolta da clientela

Al 31 dicembre 2024 i volumi di Raccolta complessiva del Gruppo sono risultati pari a 197,2 mld di euro, in aumento di 4,3 mld di euro rispetto al 30 settembre 2024, sia sulla Raccolta Diretta (+2,7 mld di euro, di cui +2,1 mld di euro relativi ai conti correnti) sia sulla Raccolta Indiretta (+1,6 mld di euro).

L'aggregato si pone in aumento anche rispetto al 31 dicembre 2023 (+9,7 mld di euro), trainato principalmente dalla Raccolta Indiretta (+6,4 mld di euro) e in misura minore anche dalla Raccolta Diretta (+3,3 mld di euro).

La quota di mercato 12del Gruppo sulla raccolta diretta si è attestata al 3,45% (dato aggiornato a dicembre 2024), in aumento rispetto a dicembre 2023 (pari a 3,39%), mentre la quota di mercato sui depositi a vista è pari al 4,71%, anch'essa in aumento rispetto a dicembre 2023 (pari a 4,67%).

Informazioni di sistema

La transizione della politica monetaria verso una fase espansiva, avviata dalla BCE dalla metà del 2024 ha contribuito a modificare le scelte di allocazione della ricchezza finanziaria da parte della clientela.

Dopo mesi di contrazione dei depositi, in parte compensato dal ricorso a strumenti finanziari più remunerativi per la clientela, si è registrato nell'ultima parte dell'anno un più contenuto decremento della raccolta (-2,2% a novembre su base annua), supportato da un afflusso di liquidità del settore privato con un ridimensionamento della crescita dei flussi su depositi vincolati e strumenti finanziari a più lungo termine. Complessivamente le consistenze dei depositi detenuti dal settore privato (escluse le IFM e Amministrazioni Pubbliche corretti sulla base della metodologia SEBC) hanno recuperato le riduzioni del primo semestre portandosi a novembre a circa +78 mld sul livello di fine anno precedente (+4,4% la variazione sui 12 mesi).

I depositi del settore produttivo (società non finanziarie e famiglie produttrici) hanno registrato l'aumento più consistente del +4,2%, a novembre rispetto alla fine del 2023, mentre quelli delle famiglie consumatrici, sullo stesso periodo, si sono mantenuti sostanzialmente invariati).

Più nel dettaglio, la dinamica dei conti correnti ha mostrato variazioni negative fino al terzo trimestre ed una ripresa a fine anno attestandosi su un valore positivo del +0,3% a novembre rispetto ai valori di fine 2023; i depositi con durata prestabilita, dopo il forte incremento registrato su gran parte del 2024 (con variazioni che hanno superato il 50% a/a nel primo semestre), negli ultimi mesi hanno ridimensionato la crescita (+12,5% tendenziale a novembre) anche in seguito alla flessione del rendimento marginale.

Le obbligazioni hanno continuato a registrare significativi incrementi, con una crescita che a novembre ha raggiunto il +6,6% su base annua. È proseguito, inoltre, il processo di riduzione dell'esposizione del sistema bancario verso l'Eurosistema connesso principalmente con il rimborso dei prestiti erogati dall'Eurosistema alle istituzioni creditizie nell'ambito della terza serie di operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (Targeted Longer-Term Refinancing Operations, TLTRO3).

Nella seconda parte dell'anno i tassi sulle principali forme di raccolta hanno cominciato a decrescere: a novembre il tasso d'interesse sui depositi di società non finanziarie e famiglie si è attestato sullo 0,93% (-4 bps ca. da fine 2023); il tasso sui conti correnti è sceso allo 0,48% (in diminuzione di -6 bps ca. su fine 2023); quello sui depositi con durata stabilita si è attestato al 3,30% registrando il decremento più modesto (-2 bps ca. su dicembre 2023). Sulle obbligazioni il tasso medio sulle consistenze è salito al 2,89 a novembre (+ 16 bps ca. rispetto a fine 2023).

Sul risparmio gestito, il saldo complessivo della raccolta netta nei dati di novembre, ha registrato un valore 16,7 mld di euro da inizio anno. I Fondi, da gennaio a novembre 2024, hanno segnato un saldo netto per 4,7 mld di euro, mentre le Gestioni Patrimoniali Retail hanno mostrato ancora una raccolta netta positiva (per +8,2 mld di euro da inizio anno). A livello di categorie, i risparmiatori hanno indirizzato le proprie scelte sui fondi obbligazionari (+44,3 mld di euro di raccolta netta da inizio anno); tuttora in fase di smobilizzo la classe dei fondi azionari, bilanciati e flessibili. Il patrimonio gestito totale a fine novembre si è attestato a 2.504 mld di euro, sostanzialmente invariato rispetto al terzo trimestre. Per il mercato assicurativo vita, da inizio anno a novembre, è stata registrata nuova produzione per 80,5 mld di euro, rispetto ai 64,5 mld di euro dello stesso periodo dell'anno precedente, con un incremento su base annua del quasi 25%. Sul canale distributivo degli sportelli bancari e postali, a novembre 2024, si è assistito ad una crescita sul collocamento delle soluzioni a più elevato contenuto finanziario (unit classiche, +83,6%) delle proposte ibride (+ 31,8%) e dei prodotti tradizionali (+11 a/a). Con riferimento ai canali di collocamento dei prodotti assicurativi vita, a novembre 2024, il canale bancario ha distribuito il 68,6% della nuova produzione, in crescita i consulenti finanziari che si attestano su un 16% e infine, il canale agenziale, con un 10,2% di collocamenti su ramo vita.

12 Depositi e PCT (esclusi PCT con controparti centrali) da clientela ordinaria residente e obbligazioni, al netto dei riacquisti, collocate a clientela ordinaria residente come primo prenditore.

Raccolta complessiva da clientela
31/12/24 30/09/24 31/12/23 Var. Q/Q Var. Y/Y
Ass. % Ass. %
Raccolta diretta 93.971,9 91.249,4 90.639,0 2.722,5 3,0% 3.332,9 3,7%
Raccolta indiretta 103.237,8 101.673,5 96.844,9 1.564,3 1,5% 6.392,9 6,6%
Raccolta complessiva 197.209,7 192.922,9 187.483,9 4.286,8 2,2% 9.725,8 5,2%

I volumi di Raccolta Diretta si sono attestati a 94,0 mld di euro e risultano in aumento rispetto ai valori di fine settembre 2024 (+2,7 mld di euro). La crescita è stata registrata sulle forme tecniche dei conti correnti (+2,1 mld di euro), delle obbligazioni (+0,8 mld di euro) e delle altre forme di raccolta diretta (+0,5 mld di euro), mentre diminuiscono i PCT (-0,8 mld di euro). Sostanzialmente stabili i depositi a scadenza (+0,1 mld di euro).

L'aggregato risulta in crescita anche rispetto al 31 dicembre 2023 (+3,3 mld di euro). Nel dettaglio, la dinamica è legata ad un incremento dei conti correnti (+1,7 mld di euro), dei depositi a scadenza (+1,2 mld di euro), delle altre forme di raccolta diretta (+0,3 mld di euro) ed infine dei PCT (+0,2 mld di euro). In lieve flessione, invece, le obbligazioni (-0,2 mld di euro).

Raccolta Diretta da Clientela
Tipologia 31/12/24 30/09/24 31/12/23 Var. Q/Q Var. Y/Y
Ass. % Ass. %
Conti Correnti 67.180,3 65.098,7 65.446,3 2.081,6 3,2% 1.734,0 2,6%
Depositi a scadenza 7.151,0 7.080,8 5.947,6 70,2 1,0% 1.203,4 20,2%
Pronti Contro Termine passivi 6.800,1 7.563,8 6.565,1 (763,7) -10,1% 235,0 3,6%
Obbligazioni 9.922,5 9.089,9 10.080,6 832,6 9,2% (158,1) -1,6%
Altre forme di Raccolta Diretta 2.918,0 2.416,2 2.599,4 501,8 20,8% 318,6 12,3%
Totale 93.971,9 91.249,4 90.639,0 2.722,5 3,0% 3.332,9 3,7%

La Raccolta Indiretta si è attestata a 103,2 mld di euro, in crescita di 1,6 mld di euro rispetto al 30 settembre 2024, sia sul risparmio gestito (+0,5 mld di euro) sia sul risparmio amministrato (+1,1 mld di euro). Entrambe le componenti beneficiano in particolare di un effetto mercato positivo.

Nel confronto con il 31 dicembre 2023 si assiste ad una crescita della raccolta indiretta di 6,4 mld di euro, sia per la crescita del risparmio gestito (+3,0 mld di euro), legata principalmente ad un effetto mercato positivo, sia per l'aumento del risparmio amministrato (+3,4 mld di euro).

Raccolta indiretta
31/12/24 30/09/24 31/12/23 Var. Q/Q Var. Y/Y
Ass. % Ass. %
Risparmio gestito 59.924,0 59.419,8 56.887,8 504,2 0,8% 3.036,2 5,3%
Fondi 29.580,7 29.103,0 26.745,5 477,8 1,6% 2.835,2 10,6%
Gestioni Patrimoniali 5.376,7 5.367,0 4.961,0 9,6 0,2% 415,7 8,4%
Bancassurance 24.966,6 24.949,8 25.181,3 16,8 0,1% (214,7) -0,9%
Risparmio amministrato 43.313,8 42.253,7 39.957,1 1.060,1 2,5% 3.356,7 8,4%
Titoli di Stato 19.843,9 19.638,9 18.055,4 205,0 1,0% 1.788,5 9,9%
Altri 23.469,9 22.614,9 21.901,7 855,1 3,8% 1.568,2 7,2%
Totale 103.237,8 101.673,5 96.844,9 1.564,3 1,5% 6.392,9 6,6%

Finanziamenti clientela

Al 31 dicembre 2024 i Finanziamenti Clientela del Gruppo si sono attestati a 77,3 mld di euro, in lieve aumento rispetto al 30 settembre 2024 (+0,7 mld di euro), grazie ai mutui (+0,3 mld di euro) e agli altri finanziamenti (+0,8 mld di euro), mentre si pongono in lieve flessione i conti correnti (-0,2 mld di euro) e i PCT (-0,2 mld di euro).

L'aggregato si pone in crescita anche nel confronto con il 31 dicembre 2023 (+0,5 mld di euro). La maggiore operatività in PCT (+0,8 mld di euro) e l'aumento degli altri finanziamenti (+0,8 mld di euro) sono stati infatti solo in parte bilanciati dalla flessione dei mutui (-1,1 mld di euro, penalizzati dal rallentamento della domanda, registrato soprattutto nella prima parte dell'anno, e dall'approccio selettivo del Gruppo) e dei conti correnti (-0,1 mld di euro).

La quota di mercato13 del Gruppo risulta pari al 4,37% (dato aggiornato a dicembre 2024) in crescita rispetto a dicembre 2023 (pari a 4,33%).

Informazioni di sistema

La crescita economica moderata ed un ciclo di investimenti ancora debole per l'incertezza dovuta al contesto internazionale hanno influito negativamente sul fabbisogno finanziario del 2024.

Il nuovo corso della politica monetaria in senso espansivo sta avendo alcuni effetti positivi sulla dinamica dei prestiti bancari che, dopo continui segni negativi nel corso dell'anno, mostra segnali di ripresa alla fine del 2024.

I finanziamenti al settore privato (al netto dei pct con controparti centrali e corretti per le esposizioni cedute e cancellate), in calo tendenziale fin da gennaio, hanno registrato una variazione negativa del -1,1% a novembre a/a (-2,8% a/a a dicembre 2023).

Più marcato il calo dei prestiti alle società non finanziarie che si sono ridotti di oltre 20 miliardi nei mesi fino a novembre (con una variazione del -3,29% annuo) ma con una flessione più contenuta rispetto al -4,8% dell'anno precedente; sostanzialmente il credito alle imprese ha risentito negativamente: i) della limitatezza del fabbisogno finanziario collegato ad un ciclo economico debole; ii) del rimborso di linee di credito per imprese con eccesso di liquidità rispetto alle esigenze operative ; iii) di un costo del credito bancario che, pur in flessione è rimasto ancora elevato e iv) del ricorso del settore a fonti dirette e alternative sul mercato con emissione di titoli di debito; d'altro canto, il credito ha invece risentito positivamente della riduzione dei tassi e dell'allentamento dei criteri di offerta bancaria con una riduzione delle richieste di finanziamento respinte dalle banche.

Anche il credito alle famiglie ha avuto un segno negativo su tutto l'anno rispetto ai volumi di dicembre 2023 (-0,72% media primo semestre) ma in recupero a fine anno ( -0,42% a novembre su dicembre 2023).

I mutui e gli altri prestiti per l'acquisto di abitazioni hanno mostrato un andamento debole e costantemente negativo su quasi tutto l'anno, ma con una progressiva stabilizzazione nel secondo semestre ed una variazione tornata positiva nell'ultimo mese rilevato (+0,13% a novembre in termini annui), risentendo positivamente del graduale rientro dei tassi di interesse e del miglioramento delle prospettive del mercato immobiliare. Il credito al consumo ha invece confermato lo slancio positivo degli ultimi anni, se pur a ritmi inferiori, con un aumento percentuale di ca. il +4% in novembre rispetto ad inizio anno.

Gli intermediari intervistati a fine anno nell'indagine trimestrale sul credito bancario nell'area dell'euro (BLS - Bank Lending Survey - del 28 gennaio 2025) hanno dichiarato che, nel 4° trimestre del 2024 i criteri di offerta sui prestiti alle imprese sono stati lievemente allentati. Gli intermediari hanno, infatti, rilevato un generale miglioramento sia dei termini che delle condizioni di tasso per le imprese; per quanto riguarda i finanziamenti alle famiglie i criteri di offerta sui prestiti per l'acquisto di abitazioni sono stati lievemente irrigiditi, mentre sono rimasti invariati quelli sui prestiti per il consumo; per il primo trimestre del 2025 si ritiene che i finanziamenti alle imprese possano avere un ulteriore allentamento mentre si potrebbe verificare un leggero irrigidimento di quelli per il credito al consumo.

Con riferimento ai tassi d'interesse sulle consistenze dei prestiti, il decremento più consistente ha riguardato quello sui prestiti alle imprese non finanziarie (4,95 a novembre -36 pb ca. da dicembre 2023) rispetto a quello sui prestiti alle famiglie (al 4,20% a novembre, -4 pb ca. da dicembre 2023). Sulle nuove operazioni a imprese, a novembre, il tasso medio è diminuito di 93 pb dai valori di fine 2023, collocandosi al 4,53%. Sulle nuove operazioni a famiglie, a novembre il tasso sui prestiti per acquisto abitazioni è sceso al 3,23% ( -119 pb circa rispetto a dicembre 2023) mentre quello sul credito al consumo ha avuto un calo più contenuto attestandosi sul valore di 8,45% di novembre (-5 pb ca. da fine 2023).

L'incidenza dei crediti deteriorati sul totale dei finanziamenti si è mostrata ancora contenuta e l'NPL ratio si conferma su livelli storicamente bassi.

Finanziamenti clientela
Tipologia 31/12/24 30/09/24 31/12/23 Var. Q/Q Var. Y/Y
Ass. % Ass. %
Conti Correnti 2.658,9 2.883,6 2.755,7 (224,7) -7,8% (96,8) -3,5%
Mutui 50.705,4 50.400,4 51.837,6 305,0 0,6% (1.132,2) -2,2%
Altri finanziamenti 15.023,4 14.209,1 14.218,7 814,3 5,7% 804,7 5,7%
Pronti contro termine 7.035,2 7.211,6 6.230,0 (176,4) -2,4% 805,2 12,9%
Crediti deteriorati 1.886,7 1.944,3 1.773,6 (57,6) -3,0% 113,1 6,4%
Totale 77.309,6 76.649,0 76.815,6 660,6 0,9% 494,0 0,6%
Primo stadio (stage 1) 65.222,1 64.271,0 65.325,6 951,1 1,5% (103,5) -0,2%
Secondo stadio (stage 2) 10.058,6 10.243,8 9.594,1 (185,2) -1,8% 464,5 4,8%
Terzo stadio (stage 3) 1.883,2 1.940,5 1.769,8 (57,3) -3,0% 113,4 6,4%
Impaired acquisiti/originati 2,2 2,7 2,8 (0,5) -18,5% (0,6) -21,4%
Finanziamenti bonis valutati al fair value 141,3 188,7 121,2 (47,4) -25,1% 20,1 16,6%
Finanziamenti deteriorati valutati al fair value 2,2 2,3 2,1 (0,1) -4,3% 0,1 4,8%
31 12 2024 30 09 2024 31 12 2023 Var. Q/Q Var. 31.12
Finanziamenti
clientela
performing
al costo
ammortizzato
Primo stadio
(stage 1)
Secondo stadio
(stage 2)
clientela al costo
ammortizzato
Totale fin.
Primo stadio
(stage 1)
Secondo stadio
(stage 2)
clientela al costo
ammortizzato
Totale fin.
Primo stadio
(stage 1)
Secondo stadio
(stage 2)
clientela al costo
ammortizzato
Totale fin.
Primo stadio
(stage 1)
Secondo stadio
(stage 2)
Primo stadio
(stage 1)
Secondo stadio
(stage 2)
Esposizione
lorda
65.334,1 10.408,1 79.456,9 64.370,6 10.634,8 78.878,7 65.431,2 9.962,6 78.871,1
Rettifiche 112,0 349,5 2.290,8 99,6 391,0 2.420,7 105,6 368,5 2.178,8
Esposizione
netta
65.222,1 10.058,6 77.166,1 64.271,0 10.243,8 76.458,0 65.325,6 9.594,1 76.692,3
Coverage ratio 0,2% 3,4% 2,9% 0,2% 3,7% 3,1% 0,2% 3,7% 2,8% 0,0% -0,3% 0,0% -0,3%
Incidenza %
crediti clientela
al costo
ammortizzato
84,5% 13,0% 100,0% 84,1% 13,4% 100,0% 85,2% 12,5% 100,0% 0,4% -0,4% -0,7% 0,5%

L'esposizione lorda dei crediti classificati nel primo stadio, pari a 65,3 mld di euro al 31 dicembre 2024, registra una crescita rispetto al 30 settembre 2024 (pari a 64,4 mld di euro) dovuta in particolar modo al flusso delle nuove erogazioni osservate nel trimestre sulla clientela aziende e risulta sostanzialmente stabile rispetto al 31 dicembre 2023 (pari a 65,4 mld di euro).

Le posizioni classificate nel secondo stadio, la cui esposizione lorda ammonta al 31 dicembre 2024 a 10,4 mld di euro, risultano in lieve flessione rispetto ai 10,6 mld di euro del 30 settembre 2024 ma in crescita rispetto ai 10,0 mld di euro del 31 dicembre 2023, per l'inserimento di nuovi criteri di classificazione nel perimetro High Risk.

In flessione il livello di copertura dei crediti performing, al costo ammortizzato, pari al 2,8% (3,1% al 30 settembre 2024), ma in linea con i livelli di copertura di fine 2023. La flessione osservata nell'ultimo trimestre è riconducibile al minor tasso di default di lungo periodo osservato post ristima dei modelli IFRS9 effettuata nel corso degli ultimi mesi del 2024.

Esposizioni deteriorate dei finanziamenti clientela

Nelle tabelle di seguito riportate, i Finanziamenti Clientela Deteriorati sono rappresentati da tutte le esposizioni per cassa, sotto forma di finanziamenti verso la clientela, qualunque sia il portafoglio contabile di appartenenza.

Il Totale Finanziamenti Clientela Deteriorati del Gruppo al 31 dicembre 2024 è risultato pari a 3,7 mld di euro in termini di esposizione lorda, in flessione (-0,2 mld di euro) rispetto al 30 settembre 2024 e in aumento rispetto al 31 dicembre 2023 (+0,2 mld di euro). La flessione rispetto al 30 settembre 2024, che riguarda le sofferenze, è dovuta principalmente all'operazione di cessione denominata "Bricks" e ad alcune cessioni single name perfezionate nel mese di dicembre. In particolare:

  • l'esposizione lorda delle sofferenze, pari a 1,3 mld di euro, risulta in flessione sia rispetto al 30 settembre 2024 (pari a 1,6 mld di euro) sia rispetto al 31 dicembre 2023 (pari a 1,4 mld di euro), principalmente a seguito delle sopracitate cessioni;
  • l'esposizione lorda delle inadempienze probabili, pari a 2,2 mld di euro, risulta sostanzialmente stabile rispetto al 30 settembre 2024 (pari a 2,2 mld di euro) e in lieve aumento rispetto al 31 dicembre 2023 (pari a 2,0 mld di euro);
  • l'esposizione lorda dei finanziamenti scaduti deteriorati, pari a 99,0 mln di euro, registra una crescita rispetto agli 84,2 mln di euro del 30 settembre 2024 e una flessione rispetto ai 131,1 mln di euro del 31 dicembre 2023.

Al 31 dicembre 2024 l'esposizione netta in termini di Finanziamenti Clientela Deteriorati del Gruppo si è attestata a 1,9 mld di euro, sostanzialmente stabile sia rispetto agli 1,9 mld di euro registrati al 30 settembre 2024 sia agli 1,8 mld di euro del 31 dicembre 2023.

Bilancio 2024 - Relazione consolidata sulla gestione

Finanziamenti verso clientela
Sofferenze Inadempienze
probabili
Finanziamenti
scaduti
deteriorati
Totale
finanziamenti
clientela
deteriorati
in bonis Totale
finanziamenti
clientela
31 12 2024 Esposizione lorda 1.320,8 2.240,6 99,0 3.660,4 Finanziamenti
75.883,8
460,9
75.422,9
0,6%
97,6%
75.195,2
79.544,2
Rettifiche 878,2 869,5 26,0 1.773,7 2.234,6
Esposizione netta 442,6 1.371,1 73,0 1.886,7 77.309,6
Coverage ratio 66,5% 38,8% 26,3% 48,5% 2,8%
Incidenza % crediti clientela 0,6% 1,8% 0,1% 2,4% 100,0%
30 09 2024 Esposizione lorda 1.587,2 2.209,3 84,2 3.880,7 79.075,9
Rettifiche 1.085,3 831,9 19,2 1.936,4 490,5 2.426,9
Esposizione netta 501,9 1.377,4 65,0 1.944,3 74.704,7 76.649,0
Coverage ratio 68,4% 37,7% 22,8% 49,9% 0,7% 3,1%
Coverage ratio 68,4% 37,7% 22,8% 49,9% 0,7% 3,1%
Incidenza % crediti clientela 0,7% 1,8% 0,1% 2,5% 97,5% 100,0%
31 12 2023 Esposizione lorda 1.383,4 1.970,4 131,1 3.484,9 75.516,1 79.001,0
Rettifiche 941,6 741,3 28,4 1.711,3 474,1 2.185,4
Esposizione netta 441,8 1.229,1 102,7 1.773,6 75.042,0 76.815,6
Coverage ratio 68,1% 37,6% 21,7% 49,1% 0,6% 2,8%
Incidenza % crediti clientela 0,6% 1,6% 0,1% 2,3% 97,7% 100,0%

Al 31 dicembre 2024 la percentuale di copertura dei crediti deteriorati si è attestata al 48,5%, in flessione rispetto al 30 settembre 2024, quando era pari al 49,9%, a seguito del citato deconsolidamento dei portafogli ceduti (caratterizzati da livelli di copertura superiore alla media), avvenuto nell'ultimo trimestre dell'anno. Tale effetto riguarda, in particolare, la percentuale di copertura delle Sofferenze, che passa dal 68,4% al 66,5%; in aumento, invece, la percentuale di copertura delle Inadempienze probabili, che passa dal 37,7% al 38,8%, in parte condizionato da nuovi criteri di copertura (più elevati) su crediti di elevata vintage e quella dei Finanziamenti scaduti deteriorati, che passa dal 22,8% al 26,3%, determinata dai diversi livelli di copertura delle garanzie sottostanti.

La percentuale di copertura dei crediti deteriorati risulta in flessione rispetto al 31 dicembre 2023 (pari al 49,1%). A livello di singoli stati amministrativi, la dinamica è riferibile alla percentuale di copertura delle Sofferenze (il cui coverage passa dal 68,1% al 66,5%), mentre aumentano le percentuali di copertura delle Inadempienze probabili (che passa dal 37,6% al 38,8%) e dei Finanziamenti scaduti deteriorati (che passa dal 21,7% al 26,3%).

Variazione delle esposizioni lorde
ass/% Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Totale crediti
deteriorati
Crediti
in bonis
Totale crediti
clientela
ass. (266,4) 31,3 14,8 (220,3) 688,6 468,3
Q/Q % -16,8% 1,4% 17,6% -5,7% 0,9% 0,6%
Y/Y ass. (62,6) 270,2 (32,1) 175,5 367,7 543,2
% -4,5% 13,7% -24,5% 5,0% 0,5% 0,7%
Variazioni del coverage ratio
Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Totale crediti
deteriorati
Crediti
in bonis
Totale crediti
clientela
Q/Q -1,9% 1,2% 3,5% -1,4% 0,0% -0,3%
Y/Y -1,6% 1,2% 4,6% -0,6% 0,0% 0,0%

Altre Attività/Passività finanziarie

Al 31 dicembre 2024 le Attività in titoli del Gruppo sono risultate pari a 17,4 mld di euro, in calo rispetto al 30 settembre 2024 (-0,4 mld di euro) in relazione alle attività finanziarie detenute per la negoziazione (-0,8 mld di euro), mentre risultano in aumento le altre componenti e, in particolare, i titoli verso clientela classificati al costo ammortizzato (+0,2 mld di euro). Si segnala che il valore di mercato dei titoli presenti nei crediti verso clientela e banche al costo ammortizzato è pari a 9.838,5 mln di euro e 650,7 mln di euro (con minusvalenze implicite per 399,2 mln di euro e 86,9 mln di euro rispettivamente).

L'aggregato risulta in aumento rispetto al 31 dicembre 2023 (+0,2 mld di euro) soprattutto in relazione alla crescita registrata sulla componente dei titoli verso clientela classificati al costo ammortizzato (+0,2 mld di euro), parzialmente bilanciata dalla flessione della componente delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (-0,1 mld di euro); sostanzialmente stabili le altre componenti.

Le Passività finanziarie di negoziazione per cassa si attestano al 31 dicembre 2024 a 1,6 mld di euro e risultano in flessione sia rispetto al 30 settembre 2024 (pari a 3,2 mld di euro) sia rispetto al valore registrato al 31 dicembre 2023 (pari a 1,8 mld di euro).

Al 31 dicembre 2024 la Posizione netta in derivati, positiva per 1,1 mld di euro, risulta in flessione sia rispetto al 30 settembre 2024 (positiva per 1,2 mld di euro) sia rispetto al 31 dicembre 2023 (positiva per 1,4 mld di euro).

Variazioni Q/Q Variazioni Y/Y
Voci 31 12 2024 30 09 2024 31 12 2023 ass. % ass. %
Attività in titoli 17.447,4 17.800,6 17.276,9 (353,2) -2,0% 170,5 1,0%
Attività finanziarie detenute
per la negoziazione
3.764,4 4.537,9 3.810,6 (773,5) -17,0% (46,2) -1,2%
Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
312,7 232,4 245,5 80,3 34,6% 67,2 27,4%
Attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
2.337,4 2.267,1 2.477,3 70,3 3,1% (139,9) -5,6%
Attività in via di dismissione 57,6 0,0 0,4 57,6 n.s. 57,2 n.s.
Crediti verso clientela al costo
ammortizzato
10.237,7 10.063,8 10.061,2 173,9 1,7% 176,5 1,8%
Crediti verso banche al costo
ammortizzato
737,6 699,4 681,9 38,2 5,5% 55,7 8,2%
Passività finanziarie di negoziazione
per cassa
(1.617,9) (3.216,5) (1.823,2) 1.598,6 -49,7% 205,3 -11,3%
Posizioni nette in derivati 1.060,2 1.237,3 1.414,6 (177,1) -14,3% (354,4) -25,1%
Altre attività/passività finanziarie 16.889,7 15.821,4 16.868,3 1.068,3 6,8% 21,4 0,1%
31 12 2024 30 09 2024 31 12 2023
Voci Attività in titoli Passività
finanziarie di
negoziazione
per cassa
Attività
in titoli
Passività
finanziarie di
negoziazione
per cassa
Attività
in titoli
Passività
finanziarie di
negoziazione
per cassa
Titoli di debito 16.877,7 - 17.281,8 - 16.677,8 -
Titoli di capitale e O.I.C.R. 569,8 - 518,8 - 599,1 -
Debiti - 1.617,9 - 3.216,5 - 1.823,2
Totale 17.447,5 1.617,9 17.800,6 3.216,5 17.276,9 1.823,2

Raccolta e impieghi verso banche

Al 31 dicembre 2024, la posizione interbancaria netta del Gruppo si è attestata a 6,1 mld di euro in impiego, superiore rispetto agli impieghi interbancari netti di 5,7 mld di euro del 30 settembre 2024 e ai 2,2 mld di euro del 31 dicembre 2023. Sulla variazione rispetto al trimestre precedente (+0,4 mld di euro) impattano in egual misura i rapporti con banche centrali (+0,2 mld di euro) e la posizione netta con banche (+0,2 mld di euro).

La variazione rispetto alla fine dell'anno precedente (+3,9 mld di euro) è principalmente riferibile all'evoluzione dei rapporti con banche centrali. Nel dettaglio, la dinamica del 2024 è stata caratterizzata da: (i) scadenze di tranche TLTRO per un importo di 5,5 mld di euro, e (ii) accesso ad aste MRO e LTRO per circa 1,0 mld di euro, a fronte di un livello depo facility sostanzialmente in linea con il fine anno precedente (-0,3 mld di euro).

Rapporti interbancari
Var. Q/Q Var. Y/Y
31/12/24 30/09/24 31/12/23 Ass. % Ass. %
Finanziamenti attivi verso banche 2.068,3 2.264,8 2.582,2 (196,5) -8,7% (513,9) -19,9%
Finanziamenti passivi verso banche 1.301,0 1.226,5 1.350,6 74,5 6,1% (49,6) -3,7%
Conti correnti e depositi a vista
presso banche (Cassa)
1.656,9 1.189,8 1.701,6 467,1 39,3% (44,7) -2,6%
Posizione netta banche 2.424,2 2.228,1 2.933,2 196,1 8,8% (509,0) -17,4%
Finanziamenti attivi verso banche
centrali
565,5 588,8 526,8 (23,3) -4,0% 38,7 7,3%
Finanziamenti passivi verso banche
centrali
8.510,9 9.016,4 13.148,2 (505,5) -5,6% (4.637,3) -35,3%
Conti correnti e depositi a vista
presso banche centrali (Cassa)
11.617,9 11.896,0 11.907,5 (278,1) -2,3% (289,6) -2,4%
Posizione netta banche centrali 3.672,5 3.468,4 (713,9) 204,1 5,9% 4.386,4 n.s.
Posizione interbancaria netta 6.096,7 5.696,5 2.219,3 400,2 7,0% 3.877,4 n.s.

Al 31 dicembre 2024 la posizione di liquidità operativa presenta un livello di Counterbalancing Capacity non impegnata pari a 33,0 mld di euro, superiore sia rispetto al 30 settembre 2024 (pari a 31,6 mld di euro) sia rispetto al 31 dicembre 2023 (pari a 29,8 mld di euro).

Altre Attività

La voce Altre Attività include il valore dei diamanti, pari a 53,5 mln di euro, oggetto dell'azione di ristoro avviata dalla Capogruppo nel corso del 2018 che ha previsto il riconoscimento alla clientela di un corrispettivo fino a un importo pari a quello da quest'ultima originariamente pagato a Diamond Private Investment per l'acquisto delle pietre, con contestuale cessione delle stesse alla Banca e perfezionamento di idonea transazione.

La voce include tra l'altro i crediti d'imposta originati nell'ambito delle agevolazioni di cui ai decreti legge "Cura Italia" e "Rilancio" (c.d. Ecobonus e Sismabonus) per un valore di bilancio pari a 1.804,8 mln di euro.

Patrimonio netto

Al 31 dicembre 2024 il Patrimonio netto del Gruppo e di pertinenza di terzi risulta pari a 11,6 mld di euro in aumento di 384 mln di euro rispetto al 30 settembre 2024, principalmente per effetto del risultato positivo registrato nel trimestre.

Rispetto al 31 dicembre 2023 quando si attestava a 10,0 mld di euro, il Patrimonio netto del Gruppo e di pertinenza di terzi risulta in aumento di 1.670 mln di euro, principalmente per l'utile maturato nell'esercizio 2024, pari a 1.951 mln di euro, in parte bilanciato dalla distribuzione nel maggio 2024 del dividendo su utili del 2023, pari a 315 mln di euro.

Stato Patrimoniale riclassificato
30/09/24 31/12/23 Var. Q/Q Var. Y/Y
Patrimonio Netto 31/12/24 ass. % ass. %
Patrimonio netto di Gruppo 11.649,0 11.264,9 9.978,5 384,1 3,4% 1.670,5 16,7%
a) Riserve da valutazione 60,4 64,5 27,9 (4,1) -6,4% 32,5 n.s.
d) Riserve 2.184,3 2.181,0 445,3 3,3 0,2% 1.739,0 n.s.
f) Capitale 7.453,5 7.453,5 7.453,5 - 0,0% - 0,0%
h) Utile (Perdita) di esercizio 1.950,8 1.565,9 2.051,8 384,9 24,6% (101,0) -4,9%
Patrimonio di pertinenza terzi 0,3 0,4 0,7 (0,1) -25,0% (0,4) (0,6)
Totale Patrimonio Netto del Gruppo
e di pertinenza di Terzi
11.649,3 11.265,3 9.979,2 384,0 3,4% 1.670,1 16,7%

Adeguatezza patrimoniale

Patrimonio di vigilanza e requisiti regolamentari

In esito alla conclusione dello SREP condotto con riferimento ai dati al 31 dicembre 2022 e tenuto conto anche di informazioni pervenute successivamente a tale data, con l'invio a dicembre 2023 della SREP Decision 2023, la BCE ha richiesto alla Capogruppo di mantenere, a partire dal 1° gennaio 2024, su base consolidata, un livello di TSCR pari a 10,75% che include un requisito minimo di Pillar 1 ("P1R") dell'8% ai sensi dell'art. 92 del CRR e un requisito aggiuntivo di Pillar 2 ("P2R") del 2,75%, che dovrà essere rispettato almeno per il 56,25% con CET1 e per almeno il 75% con Tier 1.

Per quanto riguarda la Pillar II Capital Guidance (P2G), la BCE si aspetta che la Capogruppo si adegui su base consolidata ad un requisito dell'1,15%, da soddisfare interamente con Capitale Primario di Classe 1 in aggiunta al requisito complessivo di capitale (OCR). La non osservanza di tale linea guida di capitale non equivale comunque al mancato rispetto dei requisiti di capitale.

Infine, si segnala che, a partire dal 1° gennaio 2019 il Capital Conservation Buffer (CCB) è pari al 2,5%, e che a partire dal 1° gennaio 2024 il Gruppo non è più tenuto al rispetto dell'O-SII Buffer non essendo stato identificato per gli anni 2024 e 2025 dalla Banca d'Italia come istituzione a rilevanza sistemica nazionale autorizzata in Italia. Inoltre, a partire dal 31 dicembre 2024 il Gruppo deve rispettare il Systemic Risk Buffer (SyRB), pari all'1% delle esposizioni ponderate per il rischio di credito e di controparte verso i residenti in Italia, che deve essere raggiunto gradualmente costituendo una riserva pari allo 0,5% delle esposizioni rilevanti entro il 31 dicembre 2024 e il rimanente 0,5% entro il 30 giugno 2025.

Di conseguenza, il Gruppo deve rispettare a livello consolidato al 31 dicembre 2024 i seguenti requisiti:

  • 8,93% CET1 Ratio;
  • 10,95% Tier1 Ratio;
  • 13,64% Total Capital Ratio.

I suddetti ratio comprendono, oltre al P2R, il 2,5% in termini di Capital Conservation Buffer, lo 0,028% in termini di Countercyclical Capital Buffer (CCyB)14 e 0,36% in termini di Systemic Risk Buffer.

Si evidenzia che nell'ambito dello SREP 2023 la Capogruppo ha ricevuto la SREP Decision 2024. Con riferimento ai requisiti prudenziali quantitativi, nello specifico è indicato che la Capogruppo deve mantenere, a partire dal 1° gennaio 2025, su base consolidata, un livello di TSCR pari a 10,50%, che include un requisito minimo di Pillar 1 dell'8% ai sensi dell'art. 92 del CRR e un requisito aggiuntivo di Pillar 2 del 2,50%, in riduzione rispetto al livello del 2,75% del 2024, che dovrà essere rispettato almeno per il 56,25% con CET1 e per almeno il 75% con Tier 1. Inoltre, con riferimento alla P2G, la BCE si aspet-

14 Calcolato considerando l'esposizione al 31 dicembre 2024 nei vari paesi in cui il Gruppo MPS opera e i requisiti stabiliti dalle competenti autorità nazionali.

ta che BMPS mantenga, su base consolidata, un requisito del 1,15%, da soddisfare interamente con Capitale Primario di Classe 1 in aggiunta al requisito complessivo di capitale.

Al 31 dicembre 2024 il livello patrimoniale del Gruppo, su base transitional, si presenta come da tabella seguente:
-- -- -- -- -- -- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Variazioni su 31 12 2023
Categorie/Valori 31 12 2024 31 12 2023 ass. %
FONDI PROPRI
Common Equity Tier 1 (CET1) 8.847,4 8.726,7 120,7 1,38%
Tier 1 (T1) 8.847,4 8.726,7 120,7 1,38%
Tier 2 (T2) 1.112,1 1.680,4 (568,3) -33,82%
Total capital (TC) 9.959,5 10.407,1 (447,6) -4,30%
ATTIVITÀ DI RISCHIO PONDERATE
Rischio di credito e di controparte 36.675,0 36.047,8 627,2 1,74%
Rischio di aggiustamento della valutazione del credito 261,6 398,2 (136,6) -34,30%
Rischi di mercato 1.840,2 2.121,1 (280,9) -13,24%
Rischio operativo 9.613,4 9.531,9 81,5 0,86%
Totale attività di rischio ponderate 48.390,2 48.099,0 291,2 0,61%
COEFFICIENTI DI VIGILANZA
CET1 capital ratio 18,28% 18,14% 0,14%
Tier1 capital ratio 18,28% 18,14% 0,14%
Total capital ratio 20,58% 21,64% -1,06%

Rispetto al 31 dicembre 2023, il CET1 registra un incremento complessivo pari a +121 mln di euro.

Tale variazione è essenzialmente riconducibile in positivo all'inclusione nel CET1 di una quota del risultato di esercizio al 31 dicembre 2024, al decremento delle deduzioni da attività immateriali (software) e all'introduzione del filtro prudenziale relativo alla Riserva Other Comprehensive Income (OCI) sui titoli di Stato (effetto positivo pari a 28 mln di euro), mentre in negativo all'incremento delle deduzioni relative alle DTA (Attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee).

Il filtro prudenziale relativo alla Riserva OCI sui titoli di Stato, trattamento temporaneo applicabile dal 30 settembre 2024 al 31 dicembre 2025, consente di escludere dagli elementi del CET1 l'importo dei profitti e delle perdite non realizzati cumulati a partire dal 31 dicembre 2019, contabilizzato alla voce di bilancio "Variazioni di fair value di strumenti di debito valutati al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo", con riferimento alle esposizioni verso amministrazioni centrali, sempreché tali esposizioni siano classificate tra le attività finanziarie non deteriorate.

Il Tier 2 registra un decremento di -568 mln di euro rispetto a fine dicembre 2023, ascrivibile prevalentemente per - 574 mln di euro al minor apporto degli strumenti subordinati di Tier 2 e per + 5 mln di euro all'incremento del contributo al Tier 2 dell'eccedenza delle rettifiche di valore rispetto alle perdite attese.

Il Total Capital riflette pertanto un decremento complessivo dei fondi propri pari a -448 mln di euro.

Gli RWA registrano un leggero incremento pari a +0,3 mld di euro. In particolare, a fronte di un incremento dei rischi di credito (+0,6 mld di euro) e dei rischi operativi (+0,1 mld di euro), si rileva una riduzione dei rischi di mercato (-0,3 mld di euro) e CVA (-0,1 mld di euro).

Al 31 dicembre 2024 la Capogruppo, su base consolidata, rispetta quindi tutti i requisiti patrimoniali compresi quelli relativi alla P2G.

Al 31 dicembre 2024 il Gruppo, su base transitional, presenta un leverage ratio del 7,2% superiore al minimo regolamentare del 3%.

MREL capacity

Ai sensi dell'articolo 45 della Direttiva 2014/59/UE, così come successivamente modificata, le banche devono rispettare in qualsiasi momento un requisito minimo di fondi propri e passività ammissibili (il MREL) allo scopo di assicurare che, in caso di applicazione del bail-in, abbiano passività sufficienti per assorbire le perdite e per assicurare il rispetto del requisito di Capitale primario di classe 1 previsto per l'autorizzazione all'esercizio dell'attività bancaria, nonché per generare nel mercato una fiducia sufficiente in essa.

Con lettera del 29 novembre 2024 la Capogruppo ha ricevuto da Banca d'Italia, in qualità di Autorità di Risoluzione, la decisione SRB/EES/2024RPC/57 del Comitato di Risoluzione Unico sulla determinazione del requisito minimo di fondi propri e passività ammissibili.

A partire dal 29 novembre 2024, la Capogruppo deve rispettare, su base consolidata, un MREL pari al 23,59% in termini di TREA, a cui va sommato il Requisito Combinato di Riserva di Capitale (CBR) pari al 2,89%, e il 6,43% in termini di LRE. A questi si aggiungono gli ulteriori requisiti di MREL subordinato, da soddisfarsi con fondi propri e strumenti subordinati, pari a 13,99% di TREA, a cui va aggiunto il CBR, e 6,43% di LRE.

Al 31 dicembre 2024 il Gruppo presenta valori superiori ai requisiti:

  • una MREL capacity del 28,50% in termini di TREA e del 11,19% in termini di LRE ("Leverage ratio exposure measure"); e
  • una MREL subordination capacity del 21,24% in termini di TREA e del 8,34% in termini di LRE.

Al riguardo, si evidenzia che le strategie di funding del Gruppo si pongono l'obiettivo di garantire – per quanto riguarda in particolare i piani di emissioni obbligazionarie – il costante soddisfacimento dei requisiti MREL.

La posizione fiscale del Gruppo

Consolidato fiscale nazionale Gruppo MPS

La Capogruppo ha optato sin dal 2004 per l'istituto del Consolidato Fiscale Nazionale (artt. 117 e seguenti del T.U.I.R.). Il perimetro del consolidato fiscale del Gruppo MPS al 31 dicembre 2024 include: Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A., Monte Paschi Fiduciaria S.p.A., Wise Dialog Bank S.p.A., Aiace Reoco s.r.l. in liquidazione, MPS Tenimenti Poggio Bonelli e Chigi Saracini soc. agricola S.p.a..

Attività fiscali anticipate nette (DTA nette)

Al 31 dicembre 2024 il Gruppo presenta la seguente situazione:

Tipologia DTA Iscritte in Bilancio
al 31/12/2024
% Non iscritte
in Bilancio
al 31/12/2024
% Totale DTA
potenziali
al 31/12/2024
%
Trasformabili L. 214/2011 354,5 14,6% 0,0% 354,5 8,8%
Perdite fiscali non trasformabili 1.512,2 62,2% 1.587,5 100,0% 3.099,7 77,1%
Eccedenza ACE 10,3 0,4% 0,0 0,0% 10,3 0,3%
Altre non trasformabili 555,7 22,8% 0,0 0,0% 555,7 13,8%
2.432,6 100,0% 1.587,5 100,0% 4.020,1 100,0%

I valori delle attività fiscali anticipate sono presentati al netto delle passività fiscali differite portate in compensazione.

Con riferimento al profilo temporale di rientro delle suddette DTA iscritte in bilancio si stima il seguente andamento:

L'ammontare delle DTA iscritte in bilancio in generale può essere soggetto, tra un esercizio e il successivo, ad oscillazioni rilevanti in quanto il relativo processo valutativo si basa anche su variabili spesso indipendenti dal controllo della società, ciascuna delle quali in grado di influenzare in maniera significativa i redditi imponibili futuri, che costituiscono la misura in cui le DTA risultano iscrivibili.

Il Gruppo MPS si caratterizza per il fatto di disporre di rilevanti perdite fiscali consolidate maturate nei passati esercizi, inoltre, avendo effettuato significativi incrementi della propria dotazione patrimoniale (aumenti di capitale), ha avuto diritto fino al 2023 all'agevolazione per incentivo alla patrimonializzazione delle imprese (ex ACE). In vigenza della relativa normativa, nel probability test, ai fini della compensazione con i redditi imponibili prospettici, la deduzione ACE andava computata prima della compensazione delle perdite fiscali consolidate pregresse. Per effetto di tale gerarchia nel computo delle perdite fiscali e della deduzione ACE, le modifiche normative succedutesi nel tempo, che hanno inciso su dimensione e, da ultimo, sull'esistenza di tale agevolazione, hanno determinato nei bilanci degli ultimi esercizi una significativa volatilità dell'ammontare di DTA da perdite fiscali consolidate iscrivibili, con riflessi corrispondenti sulla voce imposte del conto economico.

Con l'abrogazione dell'ACE, disposta dall'art. 5 del D.lgs. 30/12/2023 n. 216 con effetto a decorrere dal 2024, nello scenario normativo vigente, il principale fattore che determina la volatilità dell'ammontare delle DTA iscritte in bilancio è rappresentato dalla revisione periodica delle prospettive reddituali, che devono evidentemente tenere conto, oltre che della situazione interna al Gruppo, anche dello scenario economico generale. A questo riguardo, in data 5 agosto 2024 il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo ha approvato il Piano Industriale per il periodo 2024-2028, che prevede il consolidamento e rafforzamento della crescita reddituale del Gruppo. La stima dei redditi imponibili dei futuri esercizi, ai fini del probability test, è avvenuta, quindi, ipotizzando di conseguire nel triennio 2025-2027 il risultato economico di Gruppo previsto nell'ambito delle proiezioni reddituali contenute nel suddetto Piano Industriale; per la stima dei redditi imponibili degli esercizi successivi, a partire dal 2028, inoltre, si è ipotizzato di conseguire un risultato ante imposte (cap) che, proiettato negli esercizi successivi per l'arco temporale ventennale considerato dal probability test e rivalutato ad un tasso di crescita g pari al 2% annuo, consenta di conseguire un tasso di remunerazione del capitale proprio (ROE) di Gruppo non superiore al ROE medio registrato nel settore bancario negli ultimi 20 anni ("reddito medio tendenziale").

Per maggiori approfondimenti si rinvia al paragrafo 11.8 "Altre informazioni" della Nota integrativa consolidata - Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale al presente Bilancio.

Perdite fiscali pregresse e beneficio ACE

Le perdite fiscali pregresse del consolidato fiscale MPS sono pari a 11,5 mld di euro (di cui solo 5,5 mld con DTA iscritte). Il beneficio ACE maturato fino al 31 dicembre 2023 risulta interamente utilizzato in compensazione del reddito imponibile, ad eccezione di un'eccedenza residua pari a circa 294 mln di euro riportabile dalla Capogruppo ai fini dell'addizionale IRES.

Canone DTA

Con specifico riferimento alle DTA trasformabili ai sensi della Legge 214/2011, le società aderenti al consolidato fiscale del Gruppo MPS hanno optato, tramite la Capogruppo, per il regime previsto dall'art. 11 del D.L. 59/2016.

Si evidenzia che, a fronte dell'impegno al pagamento del relativo canone, l'adesione operata da parte del Gruppo MPS all'opzione di cui all'art. 11 del D.L. 59/2016 garantisce il diritto alla trasformazione in credito d'imposta delle DTA di cui alla L. 214/2011 al ricorrere dei presupposti previsti dalla normativa.

L'importo del canone versato nel 2024 è stato pari a circa 61 mln di euro. Per gli esercizi successivi si stima un lento decremento dell'ammontare dovuto, dal momento che il Gruppo MPS si troverà nella condizione di versare imposte in misura relativamente ridotta, a causa dell'ingente ammontare di perdite fiscali pregresse.

Imposta straordinaria sull'incremento del margine di interesse

L'art. 26 del D.L. 10/08/2023 n. 104 (convertito nella Legge 09/10/2023 n. 136) ha introdotto un'imposta straordinaria (una-tantum) a carico delle banche calcolata sull'incremento del margine di interesse (c.d. "Tassa sugli extraprofitti"). Tale imposta si determina applicando un'aliquota pari al 40% sull'ammontare del margine interesse dell'esercizio 2023 che eccede per almeno il 10% il margine di interesse dell'esercizio 2021, tuttavia l'ammontare dovuto non può essere superiore a una quota pari allo 0,26% degli RWA alla data del 31 dicembre 2022 (il "cap").

Per le banche del Gruppo cui sono tornate applicabili le richiamate disposizioni (Banca MPS e Banca Widiba) l'imposta potenzialmente dovuta è risultata complessivamente pari a circa 125 mln di euro (importo determinato per effetto dell'applicabilità del cap previsto dalla norma). Le banche del Gruppo, tuttavia, avvalendosi della facoltà prevista dalla suddetta normativa, in luogo del pagamento dell'imposta, in sede di approvazione del bilancio al 31 dicembre 2023 hanno deliberato di destinare una quota dell'utile d'esercizio 2023, pari a 2,5 volte l'ammontare dell'imposta dovuta, alla costituzione di un'apposita riserva non distribuibile. L'ammontare di tale riserva è pari complessivamente a circa 313 mln di euro (di cui 308,9 mln di euro in capo a Banca MPS e 3,7 mln di euro in capo a Banca Widiba).

Si evidenzia che nel caso in cui tale riserva venisse successivamente utilizzata per la distribuzione di utili, la normativa prevede che l'imposta dovuta, maggiorata al tasso di interesse sui depositi presso la BCE a decorrere dal 30 giugno 2024, debba essere versata entro 30 giorni dalla relativa delibera assembleare.

Pillar 2 – Global Minimum Tax

Nel dare attuazione ai principi previsti dalla legge 9 agosto 2023 n. 111, il D.Lgs. 27 dicembre 2023 n. 209 ha recepito nell'ordinamento italiano la Direttiva (UE) 2022/2523 del Consiglio del 15 dicembre 2022, intesa a garantire un livello di imposizione fiscale minimo globale per i grandi gruppi multinazionali di imprese e i gruppi nazionali su larga scala nell'Unione, seguendo l'approccio comune condiviso a livello internazionale.

La Direttiva recepisce nel mercato unico il nucleo principale dell'accordo globale sul c.d. Secondo Pilastro (Pillar 2) raggiunto in sede OCSE/G20, che mira ad introdurre una tassazione minima effettiva delle imprese multinazionali a livello globale ("global minimum tax", anche GMT), prevedendo un sistema coordinato di regole (c.d. Model Rules o Regole GloBE) in grado di assicurare che i grandi gruppi di imprese siano soggetti ad un livello impositivo minimo almeno pari al 15 per cento in relazione a ciascuno dei Paesi in cui tali gruppi operano e producono reddito, ciò allo scopo di raggiungere un livello di parità concorrenziale tra imprese a livello globale, ponendo un freno alla concorrenza fiscale attuata tramite la corsa al ribasso delle aliquote e, quindi, promuovendo efficienti decisioni di investimento e localizzazione delle attività d'impresa.

Al fine di garantire un livello impositivo minimo dei gruppi multinazionali o nazionali di imprese il citato D.Lgs. 209/2023, mutuando il sistema di regole condiviso in sede OCSE (seppur con talune modifiche finalizzate ad assicurare la compatibilità con il diritto dell'Unione), dispone una imposizione integrativa da prelevarsi in Italia attraverso:

  • a) l' "imposta minima integrativa" (c.d. IIR, "Income Inclusion Rule"), dovuta dalla capogruppo o entità residente in Italia controllante di ultimo livello di un gruppo multinazionale o di un gruppo nazionale, in relazione alle imprese appartenenti al gruppo che scontano una bassa tassazione nel Paese in cui sono localizzate;
  • b) l' "imposta minima suppletiva" (c.d. UTPR, "Untertaxed Profits Rule") dovuta da una o più imprese del gruppo multinazionale residenti in Italia in relazione a quelle imprese del gruppo che sono localizzate in Paesi a bassa imposizione solamente allorché non sia stata addebitata, in tutto o in parte, l'imposta minima integrativa in altri Paesi;
  • c) l' "imposta minima nazionale" (c.d. QDMTT, "Qualified Domestic Minimum Top-Up Tax") dovuta in relazione a tutte le imprese di un gruppo multinazionale o nazionale soggette ad una bassa imposizione localizzate in Italia.

I seguenti decreti attuativi hanno delineato la normativa di riferimento nei rispettivi ambiti di applicazione:

  • D.M. 20.05.2024 (Regimi transitori semplificati),
  • D.M. 01.07.2024 (Imposta minima nazionale),
  • D.M. 11.10.2024 (Riduzione della base imponibile della minimum tax derivante dall'attività economica sostanziale c.d. SBIE),
  • D.M. 20.12.2024 (Disposizione varie di attuazione della Global minimum tax),
  • D.M. 27.12.2024 (Disciplina della fiscalità differita nell'esercizio transitorio).

La normativa si applica ai gruppi con ricavi consolidati annui almeno pari a 750 mln di euro (soglia che deve essere superata in almeno due dei quattro esercizi immediatamente precedenti a quello considerato), con efficacia a decorrere dal 1° gennaio 2024.

Il Gruppo MPS, configurando un Gruppo multinazionale (con Banca MPS nella veste di controllante capogruppo, o UPE "Ultimate Parent Entity"), integra i presupposti soggettivi per l'applicazione del nuovo tributo, quindi è potenzialmente impattato dallo stesso, in particolare, avendo riguardo, oltre all'Italia, alle ulteriori giurisdizioni ove sono presenti entità rilevanti, di seguito elencate: Francia, Irlanda e Cina.

A tal proposito preme evidenziare che Francia, Irlanda e Italia, oltre ad aver implementato l'imposta minima integrativa (IIR) e l'imposta minima nazionale (DMTT), hanno anche ottenuto, in via transitoria, lo status "qualificato" e, con riferimento all'imposta minima nazionale, anche lo status di "safe harbour" (cfr. lista giurisdizioni qualificate pubblicata nel sito istituzionale OCSE in data 15 gennaio 2025 e relativo comunicato MEF del 23 gennaio 2025).

In base alle stime svolte si ritiene che i potenziali impatti del nuovo tributo sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo possano considerarsi non significativi, potendosi evidenziare, in estrema sintesi, che:

  • i. l'aliquota minima della Global Minimum Tax (15%) è sensibilmente inferiore all'aliquota di imposizione effettiva stimata applicabile per le società del Gruppo localizzate sia in Italia che in Francia,
  • ii. con riferimento alla filiale localizzata in Cina (Shanghai), la Capogruppo anche in considerazione delle attività di chiusura attualmente in corso (la cui conclusione è programmata entro la fine del 2025), fruirebbe dell' "esclusione de minimis" prevista dalla normativa dei regimi transitori semplificati,

iii. con riferimento all'unica impresa del Gruppo localizzata in Irlanda (Axa MPS Financial DAC Ltd, impresa inquadrabile, secondo la normativa Pillar 2, come "a controllo congiunto", di cui Banca MPS detiene un'interessenza indiretta pari al 50% del capitale) non risulterebbe dovuta alcuna imposta minima integrativa in Italia dalla Capogruppo BMPS in ragione dello status di "safe harbour" della imposta QDMTT ("Qualified Domestic Minimum Top-up-tax") prevista dalla normativa locale.

Le Attività Fiscali Correnti

Al 31 dicembre 2024 le attività fiscali correnti del Gruppo sono risultate pari a 104 mln di euro. Parte di tale ammontare, pari a 58 mln di euro (importo al netto di rettifiche di valore per 17 mln di euro), è rappresentato da crediti verso l'erario oggetto di specifiche richieste di rimborso, quindi, produttivi di interessi nelle misure previste dalle pertinenti disposizioni di legge tributarie applicabili (per le imposte sui redditi al 2% annuo). Le altre attività fiscali correnti, pari a 46 mln di euro (importo al netto del debito corrente IRAP, per 61 mln di euro, e del debito corrente IRES, per 35 mln di euro) sono rappresentate da crediti verso l'erario (infruttiferi) disponibili per l'utilizzo in compensazione con debiti d'imposta futuri e includono i crediti IRAP generati dalla trasformazione di eccedenze ACE, i pagamenti a titolo di acconto IRES ed IRAP, le ritenute subite a titolo di acconto IRES, nonché i crediti d'imposta originati dalla trasformazione delle DTA (ex L. 214/2011 e art. 55 D.L. 18/2020).

Gruppo IVA

L'esercizio 2024 è stato il sesto anno di validità del "Gruppo IVA MPS". Con riferimento al periodo d'imposta 2024 il Gruppo IVA MPS include le seguenti 7 società: Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A., Cirene Finance S.r.l., G. Imm. Astor S.r.l., Monte Paschi Fiduciaria S.p.A., MPS Covered Bond S.r.l., MPS Covered Bond 2 S.r.l., Wise Dialog Bank S.p.A..

Le suddette società costituiscono un unico indistinto soggetto ai fini IVA, riconducibile al "rappresentante" (la Capogruppo), con attribuzione di un'unica partita IVA. Conseguentemente:

  • tutte le transazioni che intercorrono tra tali società sono, di regola, irrilevanti ai fini IVA, pur rimanendo ferma la rilevanza di talune operazioni poste in essere tra attività separate;
  • sono accentrate sulla Capogruppo, in aggiunta a tutti gli obblighi di legge (liquidazione, versamento, dichiarazione annuale e comunicazioni periodiche), anche le responsabilità amministrative (e penali).

Per quanto attiene i profili di responsabilità, gli altri soggetti appartenenti al Gruppo IVA, invece, sono responsabili in solido per il pagamento di imposta, interessi e sanzioni, a prescindere dal soggetto cui sia ascrivibile in concreto l'eventuale violazione contestata.

Contenzioso fiscale

Per l'informativa relativa al contenzioso fiscale si rinvia al paragrafo "Principali tipologie di rischi legali, giuslavoristici e fiscali" della parte E di Nota integrativa consolidata – 1.5 Rischi Operativi.

L'attività di Ricerca, Sviluppo e Innovazione

Anche nel 2024 l'attività di Ricerca, Sviluppo e Innovazione del Gruppo è stata focalizzata nella ricerca e nella realizzazione di soluzioni rivolte alla Clientela, con l'obiettivo di individuare tecnologie e sistemi innovativi per migliorare processi e servizi mediante l'adozione di modelli di gestione e di interazione sempre più efficienti.

In relazione ai processi interni, la strategia digitale ed IT ha puntato sull'incremento dei livelli di automazione e di integrazione procedurale e sulla dematerializzazione dei documenti, garantendo la compliance alle evoluzioni normative.

Il piano strategico IT ha presidiato l'evoluzione dell'Information Technology e dell'Information Security in termini organizzativi, infrastrutturali, applicativi e di sicurezza, a supporto degli obiettivi definiti dal Piano Industriale.

In quest'ambito, il Piano Triennale di Sicurezza Logica ha attivato piani operativi volti a potenziare la postura di sicurezza a fronte dell'evoluzione dei sistemi informativi e delle infrastrutture e, soprattutto, a fronte delle continue minacce derivanti dal contesto esterno al Gruppo.

Al 31 dicembre 2024 il software rilevato tra le attività immateriali ammonta a complessivi 147,2 mln di euro e si riferisce alle seguenti progettualità:

  • Progetti Software di Digitalizzazione (77,5 mln di euro);
  • Progetti per Rinnovamento Tecnologico e Licenze (30,9 mln di euro);
  • Progetti di Sviluppo Commerciale (28,2 mln di euro);
  • Altri Progetti Software (10,6 mln di euro).

Servizi in outsourcing

Si segnalano nel seguito i contratti più rilevanti di servizi svolti in outsourcing da società esterne al Gruppo.

Fruendo e Accenture (servizi di back office)

L'attività di esternalizzazione è disciplinata, a partire dal 26 luglio 202115 in un unico master service agreement (MSA), avente ad oggetto la prestazione di servizi di back office resi da parte di Fruendo in favore della Capogruppo e delle sue società controllate.

I servizi oggetto del MSA riguardano: Assistenza Filiali; Back Office Rete (assegni, bonifici, deleghe F24, estinzioni CC, centro documentale, anticipi fatture, incassi commerciali, effetti, trasferibilità, altri servizi accentrati); Credito (back office contenzioso, gestione accentrata garanzie, back-office intermediari e reti terze, altri servizi del credito accentrati); Gestione Documenti di Pagamento (ciclo passivo, condomini e fitti, utenze e tasse); Indagini Bancarie, Logistica (posta, commessi e portieri, parco auto); Servizi Pagamento e Corrispondenti (portafoglio estero, corrispondenti, carte di pagamento, incassi, mutui, successioni, servizi vari, back office Leasing e Factoring); Widiba (back-office Promotori Finanziari, Trasferibilità, Incassi ed altre Operations Widiba).

Il MSA ha scadenza 31 dicembre 2031. La Capogruppo ha facoltà di recedere con preavviso di diciotto mesi da comunicarsi i primi due mesi del 2024 (facoltà non esercitata) e del 2028, riconoscendo una penale.

I corrispettivi per i servizi erogati da Fruendo sono fissati per l'intera durata del contratto e decrescono nel corso del tempo per tener conto dell'efficienza e dello sviluppo tecnologico atteso.

Nexi (servizi di pagamento)

Gestione ATM per il Gruppo MPS. L'accordo di esternalizzazione risalente al 2009 e tempo per tempo emendato, ha ad oggetto i servizi afferenti alla gestione degli apparati ATM: in particolare servizi di manutenzione dei terminali ATM, gestione del magazzino, servizi di attivazione e messa in esercizio ATM ed assistenza manutenzione, Help Desk e monitoraggio.

Prestazione di servizi di gestione di carte di credito. Il contratto di gestione delle carte di credito del Gruppo MPS risale a settembre 2012 ed è stato nel tempo oggetto di integrazioni e modifiche. I servizi prestati da Nexi riguardano un full outsourcing del processo di emissione e gestione delle carte di credito.

15 L'accordo originario sottoscritto in data 29 dicembre 2013 con efficacia dal 1°gennaio 2014 tra la Capogruppo e rispettivamente Fruendo e Accenture, dal 26 luglio 2021 è disciplinato da un unico MSA che accorpa i due precedenti a seguito dell'acquisizione del controllo di Fruendo da parte di Accenture e successiva cessione del contratto di quest'ultimo a favore di Fruendo.

Corporate Banking Interbancario. L'accordo per il Servizio Corporate banking Interbancario - CBI Global Banking Web - è stato siglato il 30 giugno 2011 e successivamente integrato e modificato. Il Servizio è composto dall'insieme delle strutture informatiche, tecniche e operative finalizzate all'erogazione delle funzionalità previste nelle disposizioni ABI tramite il Consorzio CBI, in particolare:

  • gestione del pagamento/incasso (SEPA compliant);
  • gestione documentale, di rendicontazione e riconciliazione.

Il servizio stabilisce un canale diretto fra le banche del Gruppo e la propria clientela e consente di:

  • ricevere informazioni relative ai rapporti intrattenuti con i propri Istituti;
  • inoltrare le disposizioni telematiche da recapitare alle banche destinatarie.

Carte prepagate. Il contratto è stato siglato ad agosto 2019 e ha ad oggetto l'outsourcing della gestione delle carte prepagate "internazionali" di tipo Business e Consumer, ivi compresi i servizi IT e di Back Office.

Servizi di pagamento sui circuiti internazionali riferibili alle carte di debito internazionale. L'accordo firmato nel dicembre 2020 ha ad oggetto lo svolgimento da parte di Nexi Payments Spa, in qualità di licenziataria nei confronti dei circuiti di pagamento, delle attività connesse all'emissione e alla gestione dei servizi di pagamento relativi alle carte di debito con circuito internazionale.

Principali rischi e incertezze

Identificazione dei rischi

I principali rischi ed incertezze del Gruppo sono rappresentati dal rischio di credito, rischio di mercato (incluso il rischio di tasso sul banking book ed il rischio emittente) e rischio operativo (ivi compresi rischio legale e cyber risk), il rischio di business e strategico nonché il rischio di liquidità per le componenti di funding risk e lo short term liquidity risk.

Si segnalano inoltre altri rischi ed incertezze connessi ai potenziali esiti degli esercizi di stress test regolamentari, dagli accertamenti delle Autorità di Vigilanza, dal rischio reputazionale, dai rischi connessi al contesto economico – politico, dai rischi del settore immobiliare e dai rischi climatici ed ambientali.

Di seguito si rappresentano più in dettaglio i rischi classificati a rilevanza alta nonché altri rischi specifici cui il Gruppo è esposto.

Rischio di credito

L'attività creditizia rappresenta il core business del Gruppo e la principale componente di rischio, costituendo circa la metà delle attività di rischio ponderate totali del Gruppo medesimo (e più della metà delle attività di rischio ponderate di primo pilastro). La classificazione quale rischio alto è rimasta invariata rispetto all'anno precedente, soprattutto in funzione della persistente incertezza sul quadro macroeconomico generale e di settore.

Nel dettaglio, il perdurare delle tensioni geopolitiche internazionali derivanti dal conflitto Russia-Ucraina e dall'aggravarsi delle tensioni in Medio Oriente, con impatto negativo in termini di sicurezza e costi sul commercio internazionale, potrebbero avere un impatto negativo sulla capacità della clientela del Gruppo di onorare gli impegni assunti e determinare, di conseguenza, un significativo peggioramento della qualità del credito della Capogruppo e/o del Gruppo, con possibili effetti negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Capogruppo e/o del Gruppo.

Inoltre, eventuali oscillazioni degli indici immobiliari potrebbero comportare una riduzione del valore delle garanzie ipotecarie a valere sui finanziamenti erogati che, congiuntamente alla presenza di eventi di insolvenza delle controparti dovuti anche al mutato scenario macroeconomico, determinerebbero la necessità di maggiori accantonamenti con effetti negativi sui risultati del Gruppo. Similmente, il peggioramento dell'andamento del settore immobiliare potrebbe comportare una diminuzione della solvibilità delle proprie controparti operanti nella costruzione, nella locazione e/o nella compravendita di immobili che, riflettendosi sui prezzi di vendita e/o di locazione, condiziona la situazione economico-finanziaria delle imprese finanziate riflettendosi in un peggioramento della qualità creditizia del portafoglio crediti del Gruppo.

In tale contesto il Gruppo nel 2024 ha continuato a monitorare le aziende affidate operanti nel settore immobiliare, mentre, sui crediti non performing, ha proseguito le attività finalizzate al contenimento dello stock degli NPL.

Rischio di mercato

Il rischio di mercato rimane un rischio rilevante a cui il Gruppo è esposto data la potenziale volatilità delle sottostanti variabili, in un contesto generale di incertezza caratterizzato ancora da uno scenario geopolitico avverso, con il protrarsi della guerra in Ucraina e dei conflitti in Medio Oriente. Nonostante il tasso di inflazione sia vicino al tasso obiettivo della BCE, permane il rischio di recessione in UE, con un livello dei prezzi superiore a quello ante shock inflattivo, con ricadute sui consumi e sulle imprese e di conseguenza sui mercati finanziari. Le politiche monetarie hanno mantenuto un sentiero accomodante nel corso dell'anno, con il rischio, in caso di inasprimento del contesto geopolitico, di un rallentamento nella discesa dei tassi e di risalita degli spread creditizi.

In particolare, il riferimento al rischio di mercato è riconducibile alle esposizioni sovereign sia del trading book, sia del banking book, anche se la tendenza nel corso dell'anno, sulla componente di banking book in FVOCI (Fair Value through Other Comprehensive Income), ha evidenziato una contrazione delle esposizioni complessive concentrate sui titoli governativi italiani, con graduale diversificazione di portafoglio verso titoli governativi europei core (emissioni UE). Tra i punti di attenzione si evidenzia l'esposizione e concentrazione in titoli di stato italiani in termini di rischio emittente, per posizioni in prevalenza classificate al costo ammortizzato, e la relativa vulnerabilità del portafoglio a fronte di cambiamenti sfavorevoli delle condizioni di mercato, in particolare sui tassi di interesse e sul credit spread Italia, per i titoli in FVOCI. In tale ambito, come condizione di maggior stabilità patrimoniale, si segnala la decisione del Gruppo di applicare il filtro prudenziale temporaneo alle posizioni in FVOCI in titoli di Stato fino a dicembre 202516.

A partire dalla riunione di giugno, BCE ha inaugurato una serie di tagli al costo del denaro in area euro (l'ultimo taglio comunicato proprio nel meeting di marzo) che ha portato il tasso di rifinanziamento principale a raggiungere il livello di 2,65% da 4,5% di inizio 2024: la contrazione dell'inflazione prevista per il 2026/2027 ed un evidente deterioramento del contesto

16 Cfr. art. 468 del Regolamento (UE) 2020/873, in merito alla facoltà, reintrodotta dalla nuova normativa prudenziale "CRR3", di sterilizzare dal Patrimonio di Vigilanza gli effetti positivi e negativi della riserva OCI sui titoli di Stato, precedentemente in vigore da giugno 2020 fino a dicembre 2022 nell'ambito delle misure in risposta alla pandemia.

economico (con conseguenti previsioni di crescita corrette al ribasso) stanno orientando il mercato a prezzare ulteriori azioni espansive da parte della Banca Centrale fino ad arrivare al tasso di neutralità, ad oggi visto in un range 1,75%-2,25%, nel secondo semestre del 2025.

La scelta strategica del Gruppo di ridurre gradualmente l'esposizione al rischio tasso ha consentito di ottimizzare e, allo stesso momento difendere, il margine di interesse preservandone il valore economico del capitale nel medio/lungo periodo: la rimodulazione delle coperture dell'attivo sia cartolare che commerciale e una gestione mirata delle coperture del passivo cartolare, ha permesso di raggiungere un livello adeguato di sensitivity in termini di variazione sia del margine prospettico sia del valore economico del capitale.

In attesa di monitorare le evoluzioni macroeconomiche all'interno dell'Unione Europea (in particolare la situazione politica/ economica di Germania e Francia) e il quadro geopolitico (Medio Oriente ed Ucraina) nonché di verificare l'effettivo orientamento del nuovo presidente USA Trump riguardo alla politica estera, la strategia del Gruppo rimarrà sostanzialmente quella intrapresa nel 2024 con l'obiettivo di ridurre ulteriormente l'esposizione al rischio tasso a difesa del margine di interesse.

Rischio operativo

Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di processi, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni, ivi compreso il rischio legale, di condotta ed il rischio IT e di Sicurezza. La classificazione quale rischio alto è rimasta, in via conservativa, invariata rispetto all'anno precedente nonostante il trend positivo delle sentenze civili e penali registratosi a partire dall'ultimo trimestre 2023, avuto riguardo soprattutto alle contestazioni di natura legale riferite: i) agli aumenti di capitale, in particolare i procedimenti penali 33714/16 e 29877/22 in tema di false comunicazioni sociali relative ai bilanci 2013-2017 ed alle relazioni semestrali 2015-2016 e ii) alle cessioni di crediti non performing, per cui le incertezze sono legate all'esito delle contestazioni ancora pendenti per presunte violazioni di clausole contrattuali (Representations & Warranties).

In considerazione della centralità del sistema informativo e delle innovazioni tecnologiche a supporto del proprio piano strategico, tra le altre componenti del rischio operativo il Gruppo presta particolare attenzione al rischio ICT e di sicurezza, anche in ragione dell'evoluzione del contesto normativo, delle evoluzioni tecnologiche e delle incertezze legate al continuo cambiamento del panorama delle minacce esterne. Tali rischi sono governati con uno specifico framework, recentemente adeguato alle previsioni del Regolamento Europeo DORA, ed attivando continui monitoraggi ed interventi di mitigazione su specifiche aree di rischio. Nell'ambito del rafforzamento della risk culture vengono effettuati di continuo interventi di formazione e sensibilizzazione del personale sul cyber risk.

Rischio di business e strategico

Il rischio di business e strategico è definito come rischio attuale e/o prospettico di incorrere in perdite inattese generate da elevata volatilità del business (rischio di business), decisioni strategiche errate e/o scarsa reattività a cambiamenti del contesto competitivo (rischio strategico).

Sebbene, al momento, gli indicatori di redditività siano risultati più che in linea al Piano 2024-2028 (per maggiori dettagli si veda il paragrafo "Piano Industriale di Gruppo 2024-2028" della presente Relazione consolidata sulla gestione), la rapida evoluzione del contesto economico e tecnologico rappresenta una sfida rilevante per il Gruppo e per la sua capacità di sviluppare l'attuale modello di business in modo idoneo a mantenere rendimenti ricorrenti adeguati e a garantirne, anche in un contesto sostanzialmente diverso, la sostenibilità a lungo termine, mantenendo al contempo adeguati livelli di capitale.

A fronte di tale contesto il Gruppo analizza e rivede le proprie iniziative strategiche per rispondere ai cambiamenti in corso e alle sfide attese.

Funding risk e Liquidity risk

In generale, nel corso dell'esercizio 2024, il profilo di liquidità del Gruppo si è mantenuto su livelli di assoluta robustezza.

Relativamente al funding risk, la sostenibilità del profilo di finanziamento (inteso come capacità di finanziare le attività bancarie con risorse stabili) si mantiene alta, come evidenziano i livelli degli indicatori di liquidità di medio/lungo termine.

Con riferimento allo short term liquidity risk, dopo aver sperimentato, nel passato, fasi di stress sulla liquidità, il Gruppo ha mantenuto, negli ultimi anni, indicatori di liquidità a breve termine su livelli molto elevati, anche successivamente alle scadenze, nel mese di marzo e di giugno 2024, delle operazioni di rifinanziamento di lungo termine con BCE (TLTRO), per complessivi 5,5 mld di euro, parzialmente sostituite con le nuove aste di breve termine con BCE (MRO/LTRO). Alla data del 31 dicembre 2024 l'ammontare complessivo delle aste con BCE è pari a 8,5 mld di euro (3,5 mld di euro MRO e 5,0 mld di euro di LTRO) in riduzione rispetto ai 13 mld di euro di fine dicembre 2023.

A prescindere dai livelli di adeguatezza, la classificazione di tale rischio resta comunque "alta", in ragione della specifica natura del rischio di liquidità, in quanto le crisi sistemiche e/o idiosincratiche possono svilupparsi in maniera improvvisa (cd. fast moving), con potenziali immediate e forti ripercussioni sia sui comportamenti della clientela che sull'accesso ai mercati.

Altri rischi e incertezze

Rischi connessi agli esercizi di stress test regolamentari

Nell'ambito delle attività di vigilanza prudenziale, la BCE, in cooperazione con l'EBA e le altre Autorità di Vigilanza competenti, effettua periodicamente esercizi di stress test sulle banche vigilate al fine di verificare la resilienza delle banche rispetto a scenari macroeconomici di base e stressati. L'impatto di tali esercizi dipende dalle metodologie di valutazione, dagli scenari di stress e dall'esito delle attività di quality assurance presi a riferimento dall'Autorità di Vigilanza. Il Gruppo Montepaschi è pertanto esposto alle incertezze derivanti dagli esiti di tali esercizi, consistenti nella possibilità di incorrere in un potenziale inasprimento dei requisiti patrimoniali da soddisfare, qualora i risultati evidenzino una particolare vulnerabilità del Gruppo medesimo agli scenari di stress ipotizzati dalle suddette Autorità di Vigilanza. Si ricorda che il Gruppo è stato inserito nel campione delle banche chiamate ad effettuare il prossimo EBA EU-wide Stress Test, che si svolgerà nella prima metà del 2025.

Rischi connessi agli accertamenti delle Autorità di Vigilanza

Il Gruppo è esposto al rischio che a seguito degli accertamenti delle Autorità di Vigilanza possano emergere carenze procedurali che potrebbero implicare la necessità di adottare interventi di carattere organizzativo e di rafforzamento dei presidi volti a colmare tali carenze. L'eventuale inadeguatezza delle azioni correttive e dei piani di rimedio intrapresi dalla Banca per il recepimento delle eventuali raccomandazioni formulate dalle Autorità di Vigilanza potrebbe determinare ingenti effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria del Gruppo e possibili procedimenti sanzionatori anche di natura interdittiva, con conseguenti ricadute di natura reputazionale.

Rischi connessi al Contesto Economico – Politico

I risultati del Gruppo sono influenzati dal contesto economico generale e dalla dinamica dei mercati finanziari e, in particolare, dall'andamento dell'economia in Italia in quanto Paese in cui il Gruppo opera quasi esclusivamente.

In una fase di relativo rallentamento del ciclo globale, il contesto rimane caratterizzato da un'elevata incertezza legata all'evoluzione delle tensioni geopolitiche; la prosecuzione della guerra in Ucraina, la fragilità della tregua israelo-palestinese, le posizioni economiche e di politica internazionale che caratterizzeranno la nuova amministrazione americana dopo le recenti elezioni, condizionano le prospettive di crescita internazionali e domestiche con impatti sulla dinamica di business del Gruppo. Una possibile escalation dei conflitti in corso, con ricadute sui mercati energetici e sulle rotte commerciali, rappresenta un rischio per il processo di moderazione dell'inflazione globale in atto. Nonostante le banche centrali abbiano avviato la distensione monetaria, una ricomposizione dei prezzi meno decisa potrebbe costringere le stesse a mantenere i tassi di riferimento su livelli elevati più a lungo del previsto, contribuendo a frenare l'economia ed alimentare le tensioni sui mercati finanziari. Anche i nuovi equilibri nella governance politica internazionale possono condizionare il contesto economico.

La possibilità di un ritorno a politiche commerciali protezionistiche da parte degli Stati Uniti, un loro ipotetico e progressivo disimpegno dalle politiche climatiche, sanitarie e di difesa, un forte controllo dei flussi migratori ed un minor contenimento dei conti pubblici americani potrebbero avere ricadute negative sulla crescita globale nel medio termine. In Europa il rinnovato Parlamento europeo e la nuova Commissione UE sono attesi confrontarsi con decisioni comunitarie particolarmente sfidanti e dibattute, quali: sostegno all'Ucraina, definizione dei rapporti commerciali con la Cina, reazione alla possibile imposizione di dazi commerciali da parte degli USA, unione dei mercati dei capitali, completamento dell'unione bancaria. Tra gli stati membri, Francia e Germania affrontano la crisi dei rispettivi governi. Le frizioni tra USA e Cina nel Pacifico ed il minor dinamismo dell'economia cinese, condizionata della crisi del mercato immobiliare domestico, rappresentano ulteriori fattori di rischio per lo scenario economico globale.

A livello domestico, un'attuazione incompleta o ritardata delle misure previste dalla revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) potrebbe comportare un minore sostegno alla crescita, in un contesto di domanda interna ancora moderata. La restrizione richiesta alla politica fiscale nazionale, alla luce dell'entrata in vigore della riforma delle regole di bilancio comunitarie e dell'apertura della procedura d'infrazione per deficit eccessivo nei confronti dell'Italia, potrebbe pesare sul reddito disponibile delle famiglie e sugli utili delle aziende. Contestualmente, una politica di bilancio percepita come non pienamente in linea con l'obiettivo della sostenibilità dei conti pubblici, in un contesto di inferiore crescita attesa ed aumentata spesa per interessi, potrebbe incidere negativamente sulla percezione del rischio-Italia, alimentare il rialzo dello spread ed inasprire ulteriormente le condizioni di finanziamento. Inoltre, dal lato dell'attività economica, la domanda estera italiana può essere influenzata dalle difficoltà del settore industriale della Germania che è primo partner commerciale dell'Italia, e venire condizionata da un'eventuale imposizione di tariffe commerciali verso i mercati americani. Nel caso in cui tali rischi determinino un ristagno o un andamento recessivo dell'economia italiana nel medio periodo, la dinamica dei principali aggregati bancari potrebbe essere condizionata negativamente con impatti potenzialmente rilevanti sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale della Banca e del Gruppo. In particolare, potrebbe manifestarsi per il settore bancario una contrazione della domanda di credito, una diminuzione della raccolta da clientela principalmente con

riferimento alle imprese, rallentamento dell'attività bancaria ordinaria, deterioramento del portafoglio crediti con contestuale aumento degli stock di crediti deteriorati e delle situazioni di insolvenza, deterioramento dei ricavi e aumento delle rettifiche su crediti, con effetti negativi sull'attività e sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale del Gruppo. Nuove pressioni inflazionistiche potrebbero inoltre comportare un incremento dei costi di funzionamento.

Si noti infine che eventuali scostamenti significativi tra le effettive dinamiche macroeconomiche e quelle assunte nei processi di pianificazione pluriennale potrebbero determinare ricadute sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria prospettica del Gruppo.

Rischi climatici ed ambientali

Il Gruppo è esposto ai rischi ambientali legati o meno al cambiamento climatico che si declinano in i) rischio fisico, ovvero il rischio che eventi climatici naturali estremi (rischio fisico acuto), mutamenti climatici progressivi (rischio fisico cronico) o eventi a carico degli ecosistemi (rischio fisico ambientale non climatico) possano determinare direttamente o indirettamente danni materiali, calo della produttività e interruzione della catena produttiva con impatto negativo sia sulla capacità di famiglie ed imprese di far fronte ai propri impegni finanziari sia sul valore delle garanzie reali prestate e ii) rischio di transizione derivante da possibili perdite in cui un soggetto può incorrere, direttamente od indirettamente, a seguito del processo di aggiustamento verso un' "economia a basse emissioni di carbonio" (rischio transizione climatico) o verso un utilizzo e relativo impatto più sostenibili nei confronti degli asset eco-sistemici (rischio di transizione ambientale non climatico).

Inoltre, i rischi fisici e di transizione ambientali (climatici e non) possono causare per il Gruppo perdite derivanti direttamente o indirettamente da azioni legali ovvero generare un danno reputazionale qualora l'ente venga percepito come associato ad attività o a soggetti che abbiano recato danni rilevanti all'ecosistema.

Ulteriori elementi – anche quantitativi - sui fattori di rischio tipici delle attività del Gruppo sono contenuti nella parte E della Nota integrativa consolidata cui si rinvia.

Rischi finanziari e politiche connesse all'attività di copertura

I rischi finanziari cui è esposto il Gruppo sono il rischio di credito, il rischio di mercato del portafoglio di negoziazione, il rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario, il rischio cambio e il rischio liquidità.

Gestione Rischio di credito

Le metodologie avanzate (AIRB), basate sui rating interni, sono da tempo utilizzate nell'ambito del processo di definizione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP). Più precisamente, il Gruppo ha adottato le metodologie avanzate (AIRB) a partire dalle Segnalazioni di Vigilanza del 2008 e, nell'attualità è autorizzato ad utilizzare, per il portafoglio imprese ed esposizioni al dettaglio, le stime interne della PD, della LGD e dell'EAD su Banca MPS e Widiba.

Di seguito si dettagliano gli ultimi aggiornamenti/implementazioni relativi ai modelli interni:

  • nel corso del 2023 e del primo semestre 2024 è stata effettuata una revisione dei modelli regolamentari di PD, LGD e EAD (Model change 2024-MC24) con lo scopo di aggiornare le stime utilizzate e risolvere i finding rilevati da parte dell'Autorità di Vigilanza sul Model Change 2021, in produzione da marzo 2023 per la Capogruppo e da dicembre 2023 per Widiba. L'istanza di modifica sostanziale i modelli AIRB e l'application package con la relativa documentazione è stata inviata a BCE entro la fine di agosto 2024;
  • nel dicembre 2024 ha preso avvio un'ispezione on-site (IMI-2024-ITMPS-0241024) da parte di BCE avente ad oggetto la modifica suddetta. Il passaggio in produzione dei modelli MC24 ai fini regolamentari avverrà dopo la ricezione dell'autorizzazione da parte dell'autorità di Vigilanza all'uso dei suddetti modelli, attesa nel primo trimestre 2026.

In linea generale, tali modelli interni, oltre che per le finalità segnaletiche, sono utilizzati in diversi processi gestionali per finalità operative del Gruppo.

La qualità del credito rientra in un processo di monitoraggio mensile finalizzato a garantire il rispetto delle soglie stabilite sia nell'ambito del RAF sia nelle Politiche Creditizie al fine di assicurare coerenza nel continuo tra il profilo di rischio effettivo del Gruppo (risk profile) e la propensione al rischio deliberata ex-ante dal CdA.

Il RAF annuale viene formalizzato nel c.d. "Risk Appetite Statement" (RAS) approvato dal CdA e declinato su un insieme di key risk indicators (KRI) definiti a livello di Gruppo, legal entity e business unit tra i quali rientrano indicatori finalizzati al monitoraggio dei livelli di concentrazione attesa sulle large exposures e sulle related parties e che permettono inoltre di monitorare il livello massimo di esposizione e quindi di RWA sulle singole controparti.

Nell'ambito del RAS, i sistemi di gestione e misurazione dei rischi posti in essere dal Gruppo consentono un monitoraggio nel continuo del risk profile ed una rendicontazione periodica agli Organi Aziendali, con attivazione di opportuni meccanismi di escalation e remediation in caso di sconfinamenti delle soglie rilevanti.

Per quanto riguarda i processi e gli strumenti di gestione e controllo della qualità del portafoglio crediti afferenti alla clientela corporate e retail, un elemento chiave è costituito dai rating interni che sono calcolati tramite modelli differenziati e stimati specificatamente per segmento di clientela. Il rating rappresenta la valutazione, riferita ad un orizzonte temporale di 12 mesi, effettuata sulla base di tutte le informazioni ragionevolmente accessibili, di natura sia quantitativa sia qualitativa, ed espressa mediante una classificazione su scala ordinale, della capacità di un soggetto affidato o da affidare di onorare le obbligazioni contrattuali.

Il rating riveste un ruolo centrale nei processi di concessione del credito, di erogazione dei prodotti creditizi e di monitoraggio e gestione andamentale. In particolare, esso concorre alla determinazione degli Organi competenti per la delibera degli affidamenti, influisce sull'applicazione del meccanismo di rinnovo automatico delle posizioni con fidi a revoca e contribuisce a determinare l'intercettamento automatico nel processo di monitoraggio e gestione.

Il Gruppo è altresì da sempre attento all'acquisizione di strumenti a maggior tutela del credito ovvero all'utilizzo di applicativi e tecniche che determinino una riduzione del rischio di credito. A tale fine sono acquisite, quando ritenute necessarie, le garanzie tipiche dell'attività bancaria, vale a dire, principalmente, ipoteche su beni immobili, garanzie reali su titoli oltre alle garanzie personali rilasciate dai fideiussori. In generale, la decisione sull'acquisizione di una garanzia si basa sulla valutazione del merito creditizio del cliente e sulle caratteristiche dell'operazione. Dopo tale analisi, può essere ritenuto opportuno raccogliere delle garanzie supplementari ai fini della mitigazione del rischio, tenuto conto del presumibile valore recuperabile offerto dalla garanzia. Per quanto riguarda, invece, la fase di monitoraggio dei beni oggetto di garanzia, in particolare gli immobili, il Gruppo si è dotato di una policy che fissa gli importi dell'esposizione garantita e la vetustà della perizia, oltre i quali si avvia il processo di riperizia dei beni. Per le esposizioni inferiori alle soglie definite, in ogni caso, il Gruppo dispone di un monitoraggio semestrale del valore degli immobili basato su dati di mercato.

Per maggiori informazioni sul presente rischio e relativi presidi si rinvia alla parte E "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura", sezione 1.1 Rischio di credito della Nota integrativa consolidata. Con riferimento, infine, agli aspetti

quantitativi sul grado di esposizione del Gruppo al rischio di credito e sulla qualità del credito si rinvia alla sezione A. Qualità del credito, Informazioni di natura quantitativa della suddetta parte E ed alle informazioni su "Esposizioni deteriorate dei finanziamenti clientela" incluse nella sezione "Stato patrimoniale riclassificato" della presente relazione sulla gestione.

Gestione Rischio di mercato del portafoglio di negoziazione

Il rischio di mercato è il rischio che la Banca realizzi minori ricavi rispetto a quelli previsti, subisca perdite di valore delle poste patrimoniali o minusvalenze economiche relativamente alle posizioni finanziarie detenute, a causa di sensibili e avverse variazioni delle condizioni di mercato e in particolare dei tassi di interesse, dei corsi azionari, dei cambi, delle commodities e delle relative volatilità e correlazioni (rischio generico), o per il verificarsi di fattori che compromettano la capacità di rimborso dell'emittente (rischio di default) o che comunque comportino una variazione della solvibilità dell'emittente stesso (rischio spread di credito). Il rischio di mercato si manifesta sia relativamente al portafoglio di negoziazione (trading book), comprendente gli strumenti finanziari di negoziazione e gli strumenti derivati ad essi collegati, sia al portafoglio bancario (banking book), che comprende le attività e passività finanziarie contabilizzate diversamente da quelle costituenti il trading book.

L'attività di controllo della gestione del rischio tasso di interesse e del rischio di prezzo, volta all'individuazione delle diverse tipologie di rischi, alla definizione delle metodologie di misurazione degli stessi, al controllo dei limiti a livello strategico e della coerenza dell'operatività delle stesse con gli obiettivi di rischio/rendimento assegnati, è accentrata nella Capogruppo sotto la responsabilità della Funzione Risk Management.

Il monitoraggio dei suddetti rischi viene effettuato mediante l'utilizzo di indicatori sia deterministici, quali la sensitività ai fattori di rischio di mercato, sia probabilistici quali il VaR (Value at Risk), che è una misura di massima perdita potenziale del portafoglio entro un certo orizzonte temporale e con un dato livello di confidenza.

Il VaR gestionale viene calcolato servendosi del modello interno di misurazione dei rischi implementato dalla suddetta funzione, in linea con le principali best practices internazionali. Per sole finalità segnaletiche, in tema di Rischi di Mercato, il Gruppo si avvale della metodologia standardizzata. Periodicamente, informazioni sui rischi di mercato vengono veicolate al Comitato Gestione Rischi e agli Organi Apicali nell'ambito dei flussi informativi con i quali l'Alta Direzione e gli Organi di Vertice vengono informati in merito al profilo di rischio complessivo del Gruppo.

Nel corso del 2024 i rischi di mercato del Portafoglio di Negoziazione di Vigilanza del Gruppo hanno mostrato, in termini di VaR, un andamento determinato prevalentemente per attività di trading proprietario nei comparti Credit Spread e Interest Rate (operatività in titoli Governativi italiani ed hedge mediante swap e long futures) e, in misura minore, per attività di client driven nel comparto Equity collegate alla strutturazione di prodotti di bancassurance.

Il VaR di Gruppo è rimasto su livelli medi inferiori rispetto all'anno precedente, in virtù del mantenimento di un generale processo di contenimento dei rischi.

Per maggiori informazioni sulle misure di VAR e su analisi di sensitività si rinvia alla sezione 1.2.1 Rischio di interesse e rischio di prezzo- Portafoglio di Negoziazione di Vigilanza della Nota integrativa consolidata.

Gestione Rischio tasso del portafoglio bancario

Il rischio di tasso di interesse relativo al portafoglio bancario deriva principalmente dall'attività caratteristica esercitata in qualità di intermediario impegnato nel processo di trasformazione delle scadenze. In particolare, costituiscono fonte di rischio di tasso da "fair value" le emissioni di prestiti obbligazionari a tasso fisso, l'erogazione di mutui e impieghi commerciali a tasso fisso e la raccolta mediante conti correnti a vista mentre costituiscono fonte di rischio di tasso di interesse da flussi di cassa le attività/passività finanziarie a tasso variabile.

L'attività di monitoraggio e controllo del rischio di tasso d'interesse del portafoglio bancario è svolta dalla Funzione Risk Management della Capogruppo, anche per le società finanziarie controllate. L'attività, condotta su base mensile, si pone l'obiettivo di verificare il rispetto dei limiti fissati in termini di variazione del margine di interesse e del valore economico del portafoglio bancario.

Nel dettaglio, il Gruppo adotta un sistema di governo e gestione del rischio di tasso, noto come IRRBB Framework, che si avvale di:

  • un modello quantitativo, sulla base del quale viene calcolata mensilmente l'esposizione del Gruppo e delle singole società al rischio di tasso di interesse in termini di indicatori di rischio;
  • processi di monitoraggio del rischio, tesi a verificare periodicamente il rispetto di limiti operativi (risk limits e risk tolerance) assegnati al Gruppo nel complesso e alle singole legal entities nell'ambito del RAS;

• processi di controllo e gestione del rischio, finalizzati a porre in essere iniziative adeguate ad ottimizzare il profilo di rischio e ad attivare eventuali necessari interventi correttivi in caso di sconfinamento e/o di disallineamento rispetto all'IRRBB Strategy.

Nell'ambito del modello definito, la funzione Finanza Tesoreria e Capital Management (FTCM) della Capogruppo ha la responsabilità della gestione operativa del rischio di tasso e liquidità di Gruppo nel suo complesso.

Con riferimento al monitoraggio del rischio di tasso di interesse, in particolare le misure di rischio utilizzate internamente sono:

  • la variazione del margine di interesse atteso a 1 anno a seguito di uno shock parallelo delle curve dei tassi spot per uno shock di +/- 100 p.b. Al 31 dicembre 2024 tale sensitivity registra un valore medio pari a -140,7 mln di euro, con un valore massimo pari a -166,9 mln di euro e con un minimo di -114,2 mln di euro;
  • la variazione del valore economico a seguito di uno shock parallelo delle curve dei tassi spot di +/-100 p.b. in relazione ai Fondi Propri (prospettiva patrimoniale). L'entità del valore economico a rischio si attesta a fine 2024 su un valore medio pari a -282,2 mln di euro, con un minimo di -186,5 mln di euro ed un valore massimo pari -388,1 mln di euro.

Per maggiori informazioni si rinvia alla sezione 1.2.2 Rischio di interesse e rischio di prezzo- Portafoglio Bancario della Nota integrativa consolidata.

Gestione Rischio cambio

L'operatività in cambi è basata essenzialmente sul trading in ottica di breve periodo con un pareggio sistematico delle transazioni originate dalle strutture commerciali e dalle banche reti che alimentano in modo automatico la posizione del Gruppo.

Relativamente ai metodi di misurazione e controllo del rischio di cambio generato dal portafoglio di negoziazione, si rimanda a quanto rappresentato nel paragrafo precedente su Rischio di mercato del portafoglio di negoziazione.

Per maggiori informazioni si rinvia alla sezione 1.2.3 Rischio di cambi della Nota integrativa consolidata.

Gestione rischio tasso del rischio liquidità

Per rischio di liquidità si intende il rischio che il Gruppo non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento, certi o previsti con ragionevole certezza. Normalmente vengono individuate due manifestazioni del rischio di liquidità: (i) il rischio che il Gruppo non sia in grado, nel breve (liquidity) e/o nel lungo termine (funding), di far fronte ai propri impegni di pagamento e alle proprie obbligazioni in modo efficiente; (ii) il rischio che il Gruppo non sia in grado di liquidare un'attività senza incorrere in perdite in conto capitale a causa della scarsa profondità del mercato di riferimento e/o in conseguenza del timing con cui è necessario realizzare l'operazione.

Il rischio di liquidità viene gestito e monitorato nell'ambito del processo di valutazione interna dell'adeguatezza della liquidità (ILAAP – Internal Liquidity Adequacy Assessment Process) che rappresenta il processo con cui il Gruppo identifica, misura, monitora, mitiga e rendiconta il proprio profilo di rischio di liquidità. Nell'ambito di tale processo il Gruppo procede a un'autovalutazione annuale circa l'adeguatezza del framework complessivo di gestione e misurazione del rischio di liquidità che include, inoltre, governance, metodologie, sistemi informativi, strumenti di misurazione e reporting. I risultati della valutazione di adeguatezza del profilo di rischio e dell'autovalutazione complessiva sono rendicontati agli Organi aziendali e portati a conoscenza dell'Autorità di Vigilanza.

Il governo della liquidità è accentrato presso la Capogruppo. L'attività di monitoraggio e controllo del rischio di liquidità è condotta su base giornaliera (liquidità di breve termine) e mensile (liquidità strutturale) e si pone l'obiettivo di monitorare l'evoluzione del profilo di rischio verificandone l'adeguatezza rispetto al Risk Appetite Framework e ai limiti operativi previsti. In particolare, il Gruppo utilizza un sistema di monitoraggio che include indicatori di liquidità sia di breve termine, sia di lungo termine. A tal fine sono utilizzate sia metriche regolamentari (LCR, NSFR) sia metriche elaborate internamente e che includono l'utilizzo di modelli di stima di parametri comportamentali e/o opzionali.

Nel corso del 2024, il profilo di liquidità e funding del Gruppo si è mostrato superiore ai limiti di rischio regolamentari e interni.

Per maggiori informazioni sul presente rischio e relativi presidi nonché sulla distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie si rinvia alle informazioni di natura qualitativa e quantitativa incluse nella sezione 1.4 Rischio di Liquidità della Nota integrativa consolidata.

Informativa su rischi legali, giuslavoristici, fiscali e reclami

Informativa su rischi legali, giuslavoristici e fiscali

Il Gruppo esamina e monitora attentamente i rischi insiti o connessi alle vertenze legali, intese per tali quelle radicate di fronte ad Organi giurisdizionali e ad arbitri, ed alle richieste stragiudiziali, provvedendo in presenza di vertenze e richieste stragiudiziali con rischio "probabile" ad effettuare specifici stanziamenti al fondo rischi ed oneri con criteri statistici o analitici.

Al 31 dicembre 2024 risultavano pendenti:

  • vertenze legali con un petitum complessivo, ove quantificato, di 3.320,7 mln di euro, di cui circa 1.603,0 mln di euro quale petitum attinente alle vertenze classificate a rischio di soccombenza "probabile" per le quali sono rilevati fondi per 456,7 mln di euro e circa 1.717,7 mln di euro quale petitum attribuito alle vertenze classificate a rischio di soccombenza "possibile";
  • richieste stragiudiziali per un petitum complessivo, ove quantificato, di circa 81,9 mln di euro, di cui 40,4 mln di euro classificate a rischio di soccombenza "probabile" e 41,5 mln di euro a rischio di soccombenza "possibile".

Gli eventi di maggior rilievo dell'anno 2024 si riferiscono a contenziosi riguardanti:

  • revocatorie fallimentari, anatocismo e interessi per un petitum complessivo di 215,0 di euro, di cui a rischio di soccombenza "probabile" 207,4 mln di euro;
  • derivati per un petitum complessivo di 126,0 mln di euro, di cui a rischio di soccombenza "probabile" 40,8 mln di euro e a rischio di soccombenza "possibile" 66,3 mln di euro;
  • informazioni finanziarie diffuse nel periodo 2008-2015, per un petitum complessivo quantificabile in 1.343 mln di euro, suddiviso come segue:
Tipologia 31/12/24 30/09/24 30/06/24 31/03/24 31/12/23
Contenzioso civile 674 675 675 670 685
Costituzioni Parte Civile pp 955/16 160 160 160 160 160
Costituzioni Parte Civile pp 33714/16 483 483 483 495 495
Costituzioni Parte Civile pp 29877/22 26 - - - -
Totale Contenzioso 1.343 1.318 1.318 1.325 1.340

Con riferimento al contenzioso civile, il decremento di petitum registrato al 31 dicembre 2024 rispetto alla fine dell'anno precedente è imputabile principalmente all'estinzione di alcune vertenze a seguito della costituzione degli attori nel procedimento penale PP 33714/16.

Con riferimento ai procedimenti penali si rileva: (i) nel PP 33714 la diminuzione del petitum, pari a circa 12 mln di euro, è dovuta all'esclusione di alcune parti civili disposta con ordinanza del 22 aprile 2024; (ii) nel PP 29877/22 il petitum, pari a 26 mln di euro, trova rappresentazione per la prima volta nel quarto trimestre del 2024, a seguito della costituzione della Capogruppo nel novembre 2024 quale responsabile civile. Il suddetto petitum, laddove quantificato, è stato determinato avuto riguardo alle richieste delle parti civili costituite nel predetto procedimento decurtato di quanto già richiesto nel collegato PP 33714/16 dalle parti civili intervenute in entrambi i procedimenti.

Anche i rischi di natura fiscale (petitum complessivo 35,5 mln di euro, di cui a rischio di soccombenza "probabile" per 12,2 mln di euro) e giuslavoristico (petitum complessivo 44,6 mln di euro, di cui a rischio di soccombenza "probabile" per 32,1 mln di euro) sono oggetto di monitoraggio e valutazione da parte delle funzioni competenti del Gruppo, e nel caso di contenziosi con rischio "probabile" sono previsti adeguati accantonamenti al fondo rischi ed oneri.

Per quanto riguarda gli altri rischi legali non riconducibili al contenzioso, si segnalano gli indennizzi da riconoscere alle controparti cessionarie di portafogli di crediti non performing qualora le dichiarazioni e garanzie (R&W) rilasciate nell'ambito delle operazioni di cessione non risultassero veritiere. Il petitum complessivo di queste operazioni al 31 dicembre 2024 è pari a 271,3 mln di euro, di cui 63,9 mln di euro classificati a rischio di soccombenza "probabile" e circa 207,5 mln di euro a rischio di soccombenza "possibile".Per l'informativa completa si rinvia al paragrafo "Principali tipologie di rischi legali, giuslavoristici e fiscali" della parte E di Nota integrativa consolidata – 1.5 Rischi Operativi.

Informativa su reclami e ricorsi

La gestione dei reclami rappresenta:

  • un'attività fondamentale nella gestione della relazione con i clienti;
  • uno strumento per individuare eventuali criticità e per migliorare la qualità dei prodotti/servizi erogati;
  • un utile presidio a tutela del cliente sia per incentivare la soluzione amichevole delle contestazioni, sia per definire, nei casi in cui ciò non avvenga, la posizione delle parti, esperendo una prima istruttoria in vista della prosecuzione della controversia in altre sedi.

Il Gruppo mette a disposizione della clientela sul proprio sito internet, sui siti delle controllate ed anche presso tutte le filiali l'informativa sulle modalità di trattamento dei reclami - allo scopo di pubblicizzare le modalità per la presentazione degli stessi ed i tempi occorrenti per la loro gestione - nonché sui principali sistemi stragiudiziali di risoluzione delle controversie attualmente presenti in Italia (cd. ADR), a cui la stessa aderisce. Trattasi dell'Arbitro Bancario Finanziario (ABF), dell'Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF) e dei vari organismi di mediazione iscritti nell'apposito registro tenuto dal Ministero della Giustizia.

Nel 2024 sono pervenuti circa n. 6.639 reclami (di cui 6.297 ricevuti dalla Capogruppo) riferibili principalmente a:

  • ritardi delle lavorazioni sulle cessioni di credito d'imposta per i bonus edilizi;
  • problematiche connesse all'applicazione delle condizioni sui mutui casa (es. clausola "floor" sui contratti di mutuo a tasso variabile, tematica della nullità del tasso variabile applicato a finanziamenti in quanto parametrati a tasso Euribor);
  • problematiche relative alle aperture di credito (es. segnalazioni in Centrale Rischi, usura ed anatocismo);
  • errori/ritardi nell'esecuzione delle operazioni su conti correnti e mutui;
  • problematiche connesse a frodi e smarrimenti su carte e sistemi di pagamento;
  • asserite carenze nell'informativa preventiva fornita ai clienti che hanno effettuato operazioni su azioni ed obbligazioni, risalenti agli anni scorsi.

Nel corso dell'esercizio sono stati evasi n. 6.403 reclami con una percentuale di accoglimento del 13,4%. Gli ambiti su cui è stato registrato il maggior numero di esiti favorevoli per la clientela sono stati i conti correnti, gli altri finanziamenti (soprattutto per la tematica dei ritardi delle lavorazioni sulle cessioni di credito d'imposta per i bonus edilizi) ed i mutui casa.

I ricorsi ABF ricevuti e registrati nell'anno sono stati n. 199 mentre le decisioni sono state n. 226; il 72% circa sono risultate favorevoli alla Capogruppo, col rigetto delle istanze formulate dalla clientela, mentre il 13% circa ha registrato esiti favorevoli, in tutto o in parte, ai ricorrenti; il restante 15% circa è rappresentato da controversie che si sono concluse col raggiungimento di un accordo tra le parti.

I ricorsi ACF lavorati nel corso del 2024 sono stati n.73 e le decisioni n.60, di cui il 60% con esito favorevole per la Capogruppo, non si sono registrati ricorsi ACF estinti per transazione.

Attività Ispettive e procedimenti delle Autorità di Vigilanza

Nel corso del normale svolgimento della propria attività, il Gruppo è oggetto di accertamenti ispettivi promossi dalle Autorità di Vigilanza. In particolare, nell'ambito del sistema europeo di vigilanza bancaria (Single Supervisory Mechanism), il Gruppo è soggetto alla vigilanza prudenziale della Banca Centrale Europea (BCE); con riferimento a specifiche tematiche, l'attività di vigilanza è di competenza diretta della Banca d'Italia e di Consob.

Alla data della presente relazione, come illustrato dettagliatamente nel prosieguo, talune ispezioni risultano ancora in corso (alcune delle quali avviate in periodi precedenti) o in attesa della ricezione della Final follow-up letter o della Final Decision da parte di BCE, per altre, invece, residua solo la conclusione degli interventi correttivi.

Attività ispettiva sui modelli interni - Internal Model Investigation (IMI-2022-ITMPS-0197502)

Nel corso del mese di febbraio 2022 BCE ha avviato un'attività ispettiva on-site per l'approvazione dell'istanza di autorizzazione (inviata dalla Capogruppo in data 9 novembre 2021) alle modifiche materiali per i modelli di rischio credito. Le modifiche materiali sono relative all'adeguamento dei modelli AIRB (PD e LGD) alla normativa regolamentare di riferimento (EBA/GL/2017/16), alla risoluzione dei finding emersi in precedenti ispezioni ed al roll-out del parametro EAD. Le attività di verifica si sono concluse in data 13 maggio 2022. In data 1° marzo 2023 la Capogruppo ha ricevuto la Final Decision Letter da parte della BCE, con l'approvazione del model change 2021. Tutti i rilievi delle precedenti ispezioni sui modelli IRB sono stati indirizzati ed è stato sviluppato un apposito piano d'azione per porre rimedio ai rilievi individuati con l'ispezione IMI 0197502. I modelli sono stati implementati nei sistemi di gestione del Gruppo a partire da febbraio 2023 e sono stati utilizzati a partire dalla rendicontazione regolamentare del trimestre 2023. Il piano di azione è stato implementato, ad eccezione di una obligation la cui risoluzione è prevista entro il mese di marzo 2025, in linea con le aspettative di BCE.

Supervisory assessment, piano di implementazione e Thematic Review BCE sui rischi climatici ed ambientali

Nel corso del 2024, il Gruppo ha proseguito l'implementazione del piano di integrazione dei rischi climatici ed ambientali (rischi C&E) nel framework di gestione del rischio, in linea con le indicazioni ricevute da BCE nell'ambito della specifica Thematic Review avviata ad inizio 2022.

Il 19 settembre 2023 la BCE ha inviato alla Capogruppo una Decision Letter sul processo di identificazione dei rischi C&E, richiedendo un ulteriore rafforzamento sul processo di identificazione dei rischi materiali C&E, sul monitoraggio degli impatti dei rischi C&E nel contesto di business in cui opera la Banca e raccomandando di effettuare un aggiornamento del materiality assessment sul rischio liquidità, a tal proposito, la Capogruppo ha definito specifiche azioni che ha successivamente sviluppato nei tempi indicati.

Il 10 luglio 2024 la Capogruppo ha ricevuto una "Feedback Letter" sulle attività implementate in risposta alle indicazioni contenute nella Thematic Review sopra citata. In tale lettera BCE riconosce che la Banca è sostanzialmente in linea con le osservazioni formulate nella Thematic Review, richiede tuttavia un ulteriore rafforzamento di alcune tematiche sul rischio ambientale, con particolare riferimento ai fattori di rischio ambientali non climatici.

Il Gruppo ha impostato un piano di attività volte a rispondere tempestivamente alle indicazioni della Feedback Letter, tutte concluse nel corso del 2024 in ottemperanza sia all'agenda della thematic review che alle raccomandazioni incluse nella "Feedback letter" di luglio 2024.

La Capogruppo ha inoltre partecipato, nel corso del primo trimestre 2024, all'esercizio "Fit-for-55 climate risk scenario analysis" condotto dall'EBA, congiuntamente a BCE ed SRB. L'esercizio aveva lo scopo di valutare i progressi compiuti dalle banche nella gestione dei dati relativi ai rischi C&E e nell'allineamento alle best practices BCE sulla tematica. In data 31 maggio 2024, la Capogruppo ha ricevuto uno specifico Output Report sull'esercizio: in termini di data capability i risultati sono essenzialmente allineati a quanto rilevato nel gruppo dei peers, mostrando buone capacità di raccolta dati, relativi all'efficienza energetica degli immobili a garanzia dei finanziamenti (soprattutto residenziali), alcuni ambiti di miglioramento sono stati indicati tuttavia sulla raccolta dei dati relativi alle emissioni GHG ed agli obiettivi Net Zero delle controparti.

Attività ispettiva in materia di rischio credito e controparte (OSI 0198380)

Il 19 aprile 2022, BCE ha avviato un'ispezione in materia di rischio credito e controparte riferita ai segmenti Corporate e Large SME con le finalità di i) identificare e quantificare eventuali effetti di deterioramento sui portafogli in perimetro di indagine, ii) verificare il modello di provisioning IFRS 9 per i portafogli in esame e iii) esaminare il processo di classificazione e provisioning del credito. Le attività si sono concluse nel terzo trimestre 2022 e la Capogruppo ha ricevuto in data 10 luglio 2023 la Follow-up Letter con indicazione delle raccomandazioni associate ai finding emersi nel rapporto ispettivo, a seguito della quale ha predisposto uno specifico piano di azione, la cui implementazione si è conclusa nella prima metà del 2024.

Residential Real Estate Targeted Review

Nel corso del quarto trimestre 2022 la Capogruppo è stata coinvolta in una indagine promossa dalla BCE di tipo Targeted Review del portafoglio "immobili residenziali", con focus sul processo di concessione del credito. L'esercizio prevedeva una fase preliminare, conclusasi nel mese di febbraio 2023, di raccolta dati e verifiche di benchmarking, seguita da un workshop di confronto con le istituzioni coinvolte.

In data 31 ottobre 2023 la Banca ha ricevuto un Operational Act con indicazione di nove finding e delle relative raccomandazioni. I tre principali ambiti di intervento riguardano la revisione delle autonomie delle filiali, il rafforzamento del framework di stress testing ed il processo di valutazione della capacità di rimborso del prestito da parte del cliente. L'implementazione delle azioni di rimedio per la risoluzione dei finding si è conclusa nella prima metà del 2024.

Attività ispettiva sui modelli interni - Internal Model Investigation (IMI 0227377)

In data 19 giugno 2023 BCE ha avviato un'ispezione in loco per l'approvazione di un'istanza di autorizzazione delle modifiche materiali per i modelli di rischio credito utilizzati per la determinazione dei requisiti patrimoniali di Banca Widiba. L'istanza si è basata sulla richiesta di estensione dei modelli di Gruppo (corporate e retail) sui tre parametri PD/LGD/EAD alla controllata Banca Widiba.

L'ispezione si è conclusa nel mese di agosto 2023 e BCE ha inviato il report ispettivo e la Decision Letter, rispettivamente in data 23 ottobre 2023 e 22 febbraio 2024; la Capogruppo, in risposta ai rilievi segnalati, ha inviato, in data 19 marzo 2024, uno specifico piano di azione le cui implementazioni sono state completate nel corso del terzo trimestre 2024.

Cyber Resiliency Stress Test 2024

La Capogruppo è stata selezionata da BCE a partecipare allo stress test 2024 sulla cyber resiliency, finalizzato a valutare la resilienza operativa digitale degli enti significativi al materializzarsi di una grave minaccia di sicurezza informatica.

BCE ha comunicato alla Capogruppo l'esito dell'esercizio nel corso del mese di luglio 2024 segnalando cinque finding: uno è stato chiuso alla fine del 2024 mentre i restanti saranno chiusi entro dicembre 2025.

Cyber Resilience Targeted Review

Nel corso del secondo semestre del 2024 la Banca è stata inclusa in una verifica Targeted Review sulla "Cyber Resilience", la Capogruppo ha risposto al questionario nel mese di ottobre 2024 ed è in attesa di ricevere gli esiti da parte dell'Autorità di Vigilanza.

IFRS 9 Exercise 2022

Nel corso della seconda metà del 2022 la Capogruppo ha preso parte all'esercizio condotto da EBA in tema di benchmarking IFRS 9, con l'obiettivo di valutare se l'utilizzo di diverse tecniche di modellizzazione possa portare a incoerenze significative in termini di ammontare delle perdite attese su crediti (ECL) che incidono direttamente sui fondi propri e sui ratios regolamentari. I due finding di maggiore rilievo emersi a seguito delle attività sono relativi al processo di governo degli overlay ed ai criteri di staging collettivo. La Capogruppo ha pertanto provveduto, nel corso del secondo semestre 2023, a formalizzare la governance del processo e a finalizzare i criteri di staging collettivo, adottati a partire dalle valutazioni contabili del 31 dicembre 2023.

La Vigilanza ha sottoposto alla Capogruppo il presente esercizio anche a valere sull'anno 2023, al fine di monitorare il conseguimento delle aspettative precedentemente comunicate; la Capogruppo ha inviato risposta nel mese di febbraio 2024 ed è in attesa dell'esito delle verifiche.

UTP Deep Dive

Nel corso del mese di ottobre 2024 la Banca è stata inclusa in una verifica DeeP Dive sui crediti UTP, con focus sui processi di governo e monitoraggio e con specifica credit file review; la Capogruppo ha ricevuto la draft letter in febbraio e attende un riscontro finale nel mese di marzo 2025.

Outsourcing Targeted Review

Nel corso del mese di ottobre 2024 BCE ha avviato una verifica Targeted Review sui processi di outsourcing implementati dalla Banca, che resta in attesa di ricevere gli esiti da parte dell'Autorità di Vigilanza.

Attività ispettiva in materia di rischio credito e controparte (OSI 0240556)

Nel periodo novembre 2024-marzo 2025 BCE ha avviato un'attività ispettiva in loco in materia di rischio credito e controparte riferita al segmento SME, con i principali obiettivi di verificare la conformità ai principi IFRS9, esaminare i processi del credito ed eseguire una specifica credit quality review.

Funding Plan feasibility Targeted Review

In data 04 novembre 2024 la Banca ha ricevuto l'esito della Targeted Review in materia di funding plan, svolta nel corso del secondo semestre del 2023, che ha sollevato tre finding con scadenza 30 aprile 2025.

Deep Dive on Digital Transformation

Nel corso del secondo semestre 2024 la Banca è stata inclusa in una verifica DeeP Dive sul processo di digital transformation, al fine di verificare l'aderenza della strategia/processi implementati alle aspettative della Vigilanza. In data 03 gennaio 2025 la Capogruppo ha ricevuto una Draft Feedback Letter sugli esiti delle verifiche, ed è tenuta a predisporre un Piano di Rimedio entro la fine del primo trimestre 2025.

Attività ispettiva sui modelli interni - Internal Model Investigation (IMI-2024-ITMPS-0241024)

Nel corso del mese di dicembre 2024 BCE ha avviato un'attività ispettiva on-site per l'approvazione dell'istanza di autorizzazione presentata dalla Banca per l'applicazione di material model change in ambito dei modelli di rischio credito.

EBA EU-Wide Stress Test 2025

La Capogruppo è stata selezionata per partecipare all'esercizio EBA EU-Wide Stress Test 2025, in corso di svolgimento nel primo semestre 2025, mirato a valutare la resilienza del settore bancario europeo; l'esito dell'esercizio è atteso essere pubblicato nel mese di agosto 2025.

Internal Governance and Risk Management Investigation Activity (OSI 0259894)

Nel mese di febbraio 2025 BCE ha avviato una ispezione in loco in materia di internal governance e risk management, con l'obiettivo di verificare i relativi processi di governo e gestione del rischio implementati dalla Capogruppo.

Attività Ispettiva Consob su Servizi di Investimento

Dal 3 maggio 2022 al 17 febbraio 2023 si è svolta un'ispezione Consob in Capogruppo finalizzata ad accertare lo stato di adeguamento alla normativa conseguente al recepimento della direttiva 2014/65/UE (cd. MiFID II) con riguardo ai seguenti profili: (i) gli assetti procedurali definiti in materia di product governance; (ii) le procedure per la valutazione dell'adeguatezza delle operazioni effettuate per conto della clientela. In esito ai suddetti accertamenti ispettivi, in data 28 luglio 2023 Consob, evidenziando un contesto di sostanziale conformità al quadro normativo e di presidio da parte delle funzioni di controllo, ha comunicato alla Banca alcuni profili meritevoli di approfondimento e di aggiornamento emersi nel corso dell'ispezione, in relazione ai quali il piano di azione è stato portato a termine nel novembre 2024.

Attività di supervisione e avvio procedimento sanzionatorio Consob sul reporting EMIR

In data 12 settembre 2024 la Consob ha avviato nei confronti di Banca MPS un procedimento sanzionatorio ai sensi degli articoli 193-quater e 195 del TUF per asserita violazione all'art. 9 del Regolamento UE 648/2012 (Reg.to EMIR) in relazione ad alcuni errori nelle segnalazioni relative ai contratti derivati. La procedura è in corso.

Ispezione sportellare Banca d'Italia su Direttiva PAD

Nel mese di ottobre 2024 è stata avviata da Banca d'Italia una visita ispettiva sportellare volta ad indagare il rispetto delle disposizioni attuative della Direttiva 2014/92/UE (Payment Accounts Directive – PAD) su 12 filiali selezionate all'interno di 4 regioni (Toscana, Lombardia, Puglia e Calabria). La visita si è conclusa nel dicembre 2024 e la Capogruppo è in attesa di ricevere il rapporto finale dalla Banca d'Italia.

Accertamento ispettivo da parte del Garante per la protezione dei dati personali

Nel mese di ottobre 2024, è stata avviata un'ispezione in loco da parte dell'Autorità Garante per la protezione dei dati personali al fine di verificare l'osservanza delle disposizioni in materia di protezione dei dati personali in generale e, più in particolare, verificare la liceità di alcuni accessi da parte di terzi e da parte di alcuni dipendenti della Capogruppo sui conti correnti bancari dei clienti. L'Autorità Garante per la protezione dei dati personali comunicherà alla Capogruppo l'esito degli accertamenti condotti.

Attività ispettiva della Banca d'Italia e UIF in materia di antiriciclaggio

A partire dal 2023, la Vigilanza ha avviato una serie di incontri annuali con tutte le banche classificate come "significative", con l'obiettivo di avere una vista completa sul comparto antiriciclaggio (AML-CFT).

In tale ambito, tra aprile e maggio 2024, l'Autorità ha richiesto alla Capogruppo approfondimenti sulle iniziative di rafforzamento pianificate a seguito degli esiti dei precedenti accertamenti ispettivi, al termine dei quali ha evidenziato alcune aree di miglioramento, debitamente prese in considerazione da parte della Banca che, in data 20 giugno 2024, ha provveduto ad inviare a Banca d'Italia la lettera di risposta con la descrizione delle misure correttive previste in un apposito Piano, preventivamente approvate dal Consiglio di Amministrazione.

In data dal 10 giugno 2024 la AML Supervision and Regulation Unit di Banca d'Italia ha avviato un accertamento ispettivo on-site appartenente alla tipologia ricognitiva/tematica, con focus principale sul processo di rinnovo dell'adeguata verifica, conclusosi il 9 agosto 2024, il cui esito "parzialmente favorevole" è stato rappresentato dall'Autorità di Vigilanza nel CdA del 12 dicembre 2024. La Capogruppo, con lettera a firma dei componenti degli Organi aziendali approvata nella seduta del CdA del 23 gennaio 2025, ha fornito alla Vigilanza in data 24 gennaio 2025 le proprie considerazioni in ordine ai rilievi formulati, dando anche notizia dei provvedimenti già assunti e di quelli che intenderà assumere.

Evoluzioni Regolamentari

Con riferimento al quadro normativo di vigilanza prudenziale, in data 19 giugno 2024 sono stati pubblicati il Regolamento (UE) 2024/1623 (CRR3) che modifica il Regolamento (UE) n. 575/2013 e la Direttiva (UE) 2024/1619 (CRD VI) che modifica la Direttiva 2013/36/UE. Le nuove disposizioni normative recepiscono gli standard approvati dal Comitato di Basilea a fine 201717, con specifico riferimento al trattamento dei principali rischi (credito, mercato e operativo) e al cosiddetto "output floor" che mira a contrastare la possibile sottostima del rischio derivante dall'utilizzo dei modelli interni delle banche.

Le nuove previsioni CRR3 sono entrate in vigore il 9 luglio 2024 e si applicano a decorrere dal 1° gennaio 2025, salve specifiche disposizioni applicabili a far data dal 9 luglio 2024; la Direttiva CRD VI dovrà invece essere recepita dagli Stati membri entro il 10 gennaio 2026 e la normativa di recepimento sarà applicabile a decorrere dall'11 gennaio 2026.

Il regolamento CRR3 prevede una serie di novità, tra cui:

Rischio di credito - metodologia standardizzata (SA-CR):

  • introduzione di un più rigoroso trattamento per gli impegni liberamente cancellabili (unconditionally cancellable committments, UCC), per i quali è previsto un fattore di conversione del credito (CCF) che passa dallo 0% al 10% determinando pertanto un assorbimento patrimoniale;
  • revisione dei fattori di ponderazione del rischio per le esposizioni sottoforma di subordinati che passano dal 100% al 150% e le esposizioni in strumenti di capitale che passano dal 100% al 250%, distinguendo queste ultime dagli investimenti speculativi a breve termine e più rischiosi ai quali è assegnato un fattore di ponderazione del rischio del 400%;
  • introduzione di un metodo standardizzato di valutazione del rischio di credito per le esposizioni verso enti per i quali non è disponibile una valutazione del merito di credito da parte di un'ECAI prescelta. Tale metodo impone alle banche di classificare le suddette esposizioni in una delle tre classi previste (alle quali corrispondono differenti fattori di ponderazione) in base a criteri quantitativi e qualitativi definiti dal regolatore;
  • revisione del trattamento delle esposizioni garantite da immobili che mantiene la distinzione tra ipoteche su immobili residenziali e non residenziali, con l'introduzione di un ulteriore driver che prevede un trattamento specifico per i mutui ipotecari garantiti da immobili produttori di reddito (IPRE), ossia mutui ipotecari il cui rimborso dipende in misura rilevante dai flussi di cassa (nella forma di canoni leasing o locazione ovvero proventi della vendita) generati dall'immobile a garanzia. Tali esposizioni ricevono un fattore di ponderazione differenziato sulla base del valore assunto dal rapporto tra il valore lordo dell'esposizione e valore dell'immobile a garanzia (ETV). Tra le novità principali vi è inoltre il trattamento specifico per i prestiti che finanziano l'acquisizione, lo sviluppo o la costruzione di immobili residenziali o non residenziali, cosiddetti finanziamenti "ADC", per i quali è prevista una ponderazione del 150% laddove non ci siano contratti di pre-vendita o pre-locazione vincolanti che costituiscano una parte significativa dei contratti totali oppure il debitore non abbia un importo adeguato di capitale proprio a rischio (in relazione alla definizione di questi due ultimi punti l'EBA emanerà degli orientamenti entro il 10 luglio 2025);
  • reintroduzione del "filtro prudenziale" sui titoli di stato fino al 31 dicembre 2025, prevedendo una sterilizzazione piena al 100% per tutto il periodo di applicazione.

È comunque previsto un lungo regime transitorio (2025-2032) che consentirà alle banche di dilazionare gli impatti patrimoniali.

Rischio di credito- metodo basato sui rating interni (IRB-CR):

  • limitazione all'utilizzo dell'approccio Internal Ratings-Based avanzato (A-IRB) che non sarà più utilizzabile per le classi di esposizioni "Large corporate" (gruppi consolidati con fatturato > 500 mln di euro), enti e strumenti di capitale; per le esposizioni verso Large corporate ed enti potrà essere utilizzato il modello interno di base (F-IRB), mentre per le esposizioni in equity sarà obbligatorio utilizzare la metodologia standardizzata;
  • ricalibrazione dei floor di PD ed introduzione di floor ai parametri di LGD ed EAD per le esposizioni corporate e retail;
  • eliminazione dello scaling factor (1.06), attualmente previsto dalle formule di calcolo dell'IRB come calibrazione dei risk weight;
  • modifica del metodo di calcolo per l'ottenimento delle stime interne dei fattori di conversione del credito (CCF), per il quale si attende da parte dell'EBA la pubblicazione delle linee guida sulla metodologia da adottare (entro il 31 dicembre 2026) e la modifica del perimetro di applicazione dei CCF stimati internamente limitato esclusivamente agli impegni cosiddetti "rotativi".

17 Cfr. Basel III: Finalising post-crisis reforms, December 2017.

Rischio di mercato: il Regolamento Delegato (UE) 2024/2795 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell'UE del 31 ottobre 2024 che modifica il CRR per quanto riguarda l'applicazione dei requisiti di fondi propri per i rischi di mercato, ha confermato il posticipo al 1° gennaio 2026 dell'applicazione della Fundamental Review of the Trading Book (FRTB), finora introdotta in Europa (con la CRR2) solo per finalità di reportistica.

Rischio operativo: viene introdotto per il calcolo del requisito patrimoniale, un unico metodo standardizzato applicabile da tutte le banche – New Standardised Measurement Approach (SMA), in sostituzione dei metodi ad oggi utilizzati per il calcolo del rischio operativo (Basic Indicator Approach-BIA; The Standardised Approach- TSA; Alternative Standardised Approach- ASA, compreso l'approccio basato sui modelli interni Advanced Measurement Approach -AMA).

Il nuovo metodo è basato su un patrimonio informativo di derivazione contabile e determina il requisito di fondi propri come una % al Business Indicator, dove quest'ultimo è dato dalla sommatoria di tre componenti, ciascuna calcolata come media degli ultimi tre anni:

  • ILDC- Interest Leases Dividends Component: interessi, inclusi quelli da leasing, e dividendi;
  • SC- Service Component: componente di servizi;
  • FC Financial Component: componente finanziaria.

Output floor: al fine di assicurare livelli minimi di capitale, mitigare il rischio di modello e rafforzare la comparabilità tra banche, il meccanismo dell'output floor prevede che le banche che adottano i modelli interni per calcolare le esposizioni ponderate per il rischio non possono avere esposizioni ponderate complessive (Unfloored Total Risk Exposure, U-TREA) al di sotto del 72,5% delle esposizioni ponderate per il rischio che sarebbero ottenute utilizzando i soli metodi standardizzati (Standardised Total Risk Exposure, S-TREA).

Rischi ambientali, sociali e di governance: vengono introdotti i primi riferimenti sul tema dei rischi climatici e su come banche e supervisori ne dovranno tenere conto con l'obiettivo principale di rafforzare ulteriormente la resilienza del sistema bancario europeo, contribuire alla sostenibilità con una "transizione verde" e rendere più incisivi i poteri di vigilanza.

Inoltre, in seguito alla rapida crescita negli ultimi anni dei mercati delle cripto-attività, la CRR3 introduce un trattamento prudenziale specifico per tali tipologie di esposizioni. Sono previste delle regole di calcolo transitorie per il requisito di fondi propri, in attesa della pubblicazione della proposta legislativa da parte della Commissione Europea (entro giugno 2025), volta ad introdurre un trattamento dedicato per le cripto-attività.

Sulla base dei calcoli preliminari effettuati sui dati al 31 dicembre 2024, il Gruppo si attende che le nuove disposizioni normative determinino una riduzione dei requisiti patrimoniali nell'ordine del 8% (in un range di 3-4 mld di RWA).

Bilancio 2024 - Relazione consolidata sulla gestione

Novità Fiscali

Sono esposti nel prosieguo gli interventi normativi di maggiore rilevanza per il Gruppo in tema di fiscalità introdotti nel corso del 2024.

Global minimum Tax

Con riferimento alle disposizioni di attuazione in materia di imposizione minima globale ("Global Minimum Tax") sono stati emanati i seguenti decreti attuativi riguardanti i rispettivi ambiti di applicazione:

  • D.M. 20.05.2024 (Regimi transitori semplificati, c.d. Transitional Safe Harbours), disciplina i regimi opzionali, di carattere temporaneo, applicabili solo per i primi esercizi di entrata in vigore della normativa della Global Minimum Tax, al fine di ridurre gli oneri amministrativi e di conformità per i gruppi multinazionali e le amministrazioni fiscali. L'accesso a tali regimi semplificati è ammesso in caso di superamento di almeno uno dei tre test semplificati previsti, ovvero:
    • il requisito de minimis: il Gruppo ha ricavi totali inferiori a 10 mln di euro e un utile ante imposte inferiore a 1 mln di euro ovvero una perdita ante imposte;
    • il requisito dell'aliquota di imposizione effettiva semplificata: il Gruppo ha un'aliquota di imposizione effettiva semplificata uguale o superiore all'aliquota di imposizione transitoria;
    • il requisito del profitto ordinario: il Gruppo realizza una perdita ante imposte o consegue un utile ante imposte inferiore alla riduzione da attività economica sostanziale di cui all'articolo 35 del D.Lgs. n. 209/2023 con riguardo alle imprese localizzate nel Paese evidenziato nella rendicontazione Paese per Paese predisposta e presentata utilizzando rendiconti finanziari qualificati.
  • D.M. 01.07.2024 (Imposta minima nazionale), disciplina l'imposta minima applicabile alle imprese e alle entità a controllo congiunto localizzate in Italia facenti parte di un gruppo multinazionale o nazionale con i requisiti dell'art. 10 del D.Lgs. 209/2023.
  • D.M. 11.10.2024 (Riduzione della base imponibile della minimum tax derivante dall'attività economica sostanziale c.d. SBIE), disciplina il meccanismo della riduzione del reddito netto rilevante di un gruppo multinazionale o nazionale, ai fini della determinazione dell'imposizione integrativa, per un dato esercizio derivante dallo svolgimento di un'attività economica sostanziale riconducibile al fattore lavoro e alle immobilizzazioni materiali impiegati in tale Paese.
  • D.M. 20.12.2024 (Disposizione varie di attuazione della Global minimum tax), che reca disposizioni attuative di varia natura volte a trasporre nell'ordinamento nazionale i chiarimenti forniti dall'OECD nelle Guide amministrative (Administrative Guidance – AG) pubblicate nel corso del 2023 su vari temi.
  • D.M. 27.12.2024 (Disciplina della fiscalità differita nell'esercizio transitorio), che reca le disposizioni attuative riguardanti la disciplina della fiscalità differita nell'esercizio transitorio, come definito nell'articolo 54 del D.Lgs. n. 209/2023, tenendo conto dei chiarimenti forniti nel Commentario OCSE all'articolo 9.1 delle Model Rules, pubblicato il 14 marzo 2022 "Tax Challenges Arising from the Digitalisation of the Economy - Commentary to the Global Anti Base Erosion Model Rules (Pillar Two)" come modificato e integrato dalle successive Guide Amministrative approvate dal Quadro Inclusivo sul BEPS, pubblicate il 2 febbraio 2023 (AG febbraio 2023) e il 17 giugno 2024 (AG giugno 2024).

Interventi in materia di Bonus Edilizi

La Legge 23 maggio 2024, n. 67, che ha convertito con modificazioni il D.L. 29 marzo 2024, n. 39, recante misure urgenti in materia di agevolazioni fiscali di cui agli articoli 119 e 119-ter del D.L. 19 maggio 2020, n. 34, ha modificato la disciplina relativa alle detrazioni fiscali riconosciute per specifici interventi in ambito edilizio (cc.dd. "Bonus Edilizi"), in tema di:

  • opzioni per la cessione dei crediti o sconto in fattura;
  • disciplina della remissione in bonis;
  • utilizzabilità dei crediti fiscali.

Opzioni per la cessione dei crediti o sconto in fattura

Viene eliminata la possibilità della cessione del credito e del c.d. "sconto in fattura" per tutte le fattispecie residue (IACP, cooperative di abitazione a proprietà indivisa, enti del terzo settore, nonché interventi effettuati nei comuni dei territori colpiti da eventi sismici, quelli effettuati in relazione agli immobili danneggiati dagli eventi meteorologici e quelli relativi all'eliminazione di barriere architettoniche).

Tuttavia, resta la possibilità di esercitare le opzioni di cessione/sconto in fattura in relazione a spese sostenute per gli interventi per i quali in data anteriore a quella di entrata in vigore del decreto:

  • risulti presentata la richiesta del titolo abilitativo, ove necessario;
  • siano già iniziati i lavori oppure, nel caso in cui i lavori non siano ancora iniziati, sia già stato stipulato un accordo vincolante tra le parti per la fornitura dei beni e dei servizi oggetto dei lavori e sia stato versato un acconto sul prezzo, se per gli interventi non è prevista la presentazione di un titolo abilitativo.

È prevista inoltre una specifica deroga per gli interventi di cui all'art. 119 cc. 1-ter, 4-quater del D.L. 34/2020 effettuati in relazione a immobili danneggiati dagli eventi sismici.

Disciplina della remissione in bonis

Il Decreto ha eliminato la possibilità di esercizio dell'istituto della remissione in bonis al fine di sanare le omesse comunicazioni di esercizio delle opzioni di cessione/sconto in fattura entro le ordinarie scadenze previste su base annuale.

Utilizzabilità dei crediti fiscali

Al fine di evitare la fruizione dei bonus edilizi anche da parte dei soggetti che hanno debiti nei confronti dell'erario, il Decreto ha disposto la sospensione, fino a concorrenza di quanto dovuto, dell'utilizzabilità dei crediti di imposta inerenti i bonus edilizi in presenza di iscrizioni a ruolo o carichi affidati agli agenti della riscossione relativi a imposte erariali nonché ad atti emessi dall'Agenzia delle entrate per importi complessivamente superiori a 10.000 euro, se scaduti i termini di pagamento e purché non siano in essere provvedimenti di sospensione o non siano in corso piani di rateazione per i quali non sia intervenuta decadenza.

Il Decreto, inoltre, ha introdotto a partire dal 1° luglio 2024 un divieto generale alla possibilità di avvalersi della compensazione di cui all'art. 17 del D.Lgs. n. 241/1997 (fatta eccezione per alcune casistiche specifiche di crediti), in presenza di iscrizioni a ruolo o carichi affidati agli agenti della riscossione relativi a imposte erariali nonché ad atti emessi dall'Agenzia delle entrate per importi complessivamente superiori a 100.000 euro, se scaduti i termini di pagamento e purché non siano in essere provvedimenti di sospensione o non siano in corso piani di rateazione per i quali non sia intervenuta decadenza.

L'art 4 bis del decreto in commento ha previsto, per i c.d. "soggetti qualificati" (i.e. banche, intermediari finanziari e imprese di assicurazione), a decorrere dal 1° gennaio 2025, il divieto di compensazione "orizzontale" (ex art. 17 D.lgs. 241/97) dei crediti da Bonus Edilizi con i debiti per contributi previdenziali, contributi assistenziali, premi per assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

Con il comma 6, il decreto ha disposto l'introduzione del comma 3-ter dell'art. 121 del D.L. 34/2020, che ha previsto per i "soggetti qualificati" l'obbligo di ripartizione in sei quote annuali di pari importo (in luogo dell'originaria rateazione prevista) delle rate dei crediti d'imposta derivanti da opzione ai sensi dell'art. 121 del D.L. 34/2020, relativi a interventi agevolati ex art. 119 del D.L. 34/2020 (c.d. superbonus), ex art. 119-ter del D.L. 34/2020 (c.d. bonus barriere architettoniche) e ex art. 16 co. 1-bis - 1-septies del D.L. 63/2013 (c.d. sismabonus), che siano tracciabili (i.e. riferiti a comunicazioni della prima cessione o dello sconto in fattura inviate all'Agenzia delle Entrate a partire dal 1 maggio 2022) e utilizzabili a partire dall'anno 2025. È prevista tuttavia una esimente per i soggetti qualificati che abbiano acquistato le rate dei suddetti crediti ad un corrispettivo pari o superiore al 75% dell'importo delle corrispondenti detrazioni e che abbiano dichiarato tale circostanza all'Agenzia delle Entrate entro il 31 dicembre 2024 con apposita comunicazione il cui contenuto e modalità di trasmissione sono stati definiti dal provvedimento dell'Agenzia delle Entrate n. 422331 del 21 novembre 2024.

Da ultimo, la L. 30 dicembre 2024 n. 207(c.d. "Legge di Bilancio 2025"), interviene nuovamente sul tema, disponendo la proroga dell'agevolazione per interventi volti al recupero del patrimonio edilizio, alla riqualificazione energetica degli edifici (ecobonus) e alla riduzione del rischio sismico (sismabonus), con aliquote diverse a seconda che l'unità immobiliare sia destinata ad abitazione principale o meno (rispettivamente 50% o 36% per le spese sostenute nel 2025 e 36% o 30% per le spese sostenute nel 2026 e 2027). Relativamente al superbonus vengono introdotti ulteriori requisiti per fruire dell'agevolazione con aliquota del 65% per le spese sostenute nel 2025; è inoltre introdotta la facoltà di ripartire in dieci quote annuali di pari importo la detrazione spettante per le spese sostenute dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023.

Per quanto riguarda le consistenze dei crediti acquistati dalla Capogruppo al 31 dicembre 2024 si rinvia alla Sezione 12 - Altre attività - Voce 120 della Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale.

Legge di Bilancio 2025

Differimento deducibilità componenti negativi di reddito e ricalcolo degli acconti

L'art. 1 della L. 30 dicembre 2024 n. 207 (c.d. "Legge di Bilancio 2025"), ai commi da 14 a 20, dispone un differimento delle deduzioni spettanti ai fini IRES e IRAP per il periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2025 e per il periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2026 a titolo di:

  • svalutazioni e perdite su crediti non dedotte ai sensi dell'art. 16 del D.L. n. 83/2015 dagli intermediari finanziari,
  • quote di ammortamento dell'avviamento rideterminate ai sensi dell'art. 1, comma 1079 della Legge n. 145/2018,
  • perdite attese su crediti, rilevate in applicazione della FTA dell'IFRS9, non dedotte dagli intermediari finanziari ai sensi dell'art. 1, commi 1067 e 1068 della Legge n. 145/2018.

In particolare, la deduzione spettante ai fini IRES e IRAP per il periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2025 è differita in quote costanti al periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2026 ed ai successivi tre periodi, mentre quella spettante per il periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2026 è differita in quote costanti al periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2027 ed ai successivi due periodi.

Per il solo periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2025, l'ammontare corrispondente al maggior reddito imponibile dovuto ai suddetti differimenti di deduzioni potrà essere compensato entro il limite massimo del 54% dello stesso con eventuali perdite fiscali pregresse di cui all'art. 84 del TUIR ed eccedenze residue di ACE. Per effetto delle modifiche sopra menzionate è prevista la rideterminazione degli acconti relativi ai periodi d'imposta 2025 e ai quattro successivi; inoltre, per i periodi d'imposta 2025 e 2026, per la parte di maggiori acconti dovuti in applicazione delle disposizioni in commento, è altresì introdotto il divieto di compensazione "orizzontale" ai sensi dell'art. 17 D.Lgs. 241/97 e "verticale" ai sensi dell'art. 4 c. 3 del D.L. 69/89 con crediti fiscali preesistenti.

Requisiti per la deducibilità delle spese di trasferta e di rappresentanza

L'art. 1, commi da 81 a 83 della Legge di Bilancio 2025, interviene in tema di spese per vitto, alloggio, viaggi e trasporti nonché di spese di rappresentanza, limitandone la deducibilità ai fini IRES e IRAP ai soli casi in cui il pagamento delle stesse sia avvenuto con metodi tracciabili, quali versamenti bancari o altri sistemi di pagamento previsti dall'art. 23 del D.Lgs. n. 241 del 1997. La modifica interessa sia le spese direttamente sostenute dalle imprese e dai professionisti, sia i rimborsi analitici di tali spese sostenute direttamente dai propri dipendenti o fornitori liberi professionisti. In presenza di tali modalità di pagamento i rimborsi di tali spese non concorrono a formare il reddito di lavoro dipendente.

Super deduzione per le nuove assunzioni

La super deduzione per le nuove assunzioni, introdotta con l'art. 4 del D.Lgs. 216/2023, viene prorogata anche per gli esercizi 2025, 2026, 2027, come disposto dall'art. 1 commi 399 – 400 della Legge di Bilancio 2025.

Crediti d'imposta per investimenti in beni strumentali

I commi da 427 a 429 dell'art. 1 della Legge di Bilancio 2025 apportano delle modifiche alla disciplina riguardante il credito d'imposta transizione 5.0. Per ogni tipologia di riduzione di consumi energetici della struttura produttiva di riferimento o dei processi interessati sono stati accorpati i primi due scaglioni di investimento fino a 10 mln di euro, al quale si applicano le aliquote più alte previste dalla precedente normativa per il primo scaglione. È inoltre espressamente prevista la cumulabilità con il credito per investimenti nella ZES unica Mezzogiorno e con ulteriori agevolazioni riguardanti programmi europei.

I commi da 445 a 448 dell'articolo in commento abrogano per il 2025 il credito d'imposta per investimenti in beni immateriali 4.0 previsto dall'art. 1 comma 1058-ter della L. 178/2020 e introducono un limite massimo di spesa pari a 2,2 mld di euro per il credito d'imposta per investimenti in beni materiali previsto dall'art. 1 comma 1057-bis della L. 178/2020, mantenendo invece inalterate le misure dell'agevolazione.

IRES premiale

Con l'art 1, commi da 436 a 444, della Legge di Bilancio 2025 è introdotta la c.d. "IRES premiale", consistente nella riduzione, per il solo periodo d'imposta 2025, di 4 punti percentuali (da 24% a 20%) dell'aliquota IRES applicata sul reddito d'impresa dichiarato dalle società che rispettano determinati requisiti quali:

  • l'accantonamento a riserva disponibile di almeno l'80% degli utili realizzati nel periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2024;
  • investimenti relativi all'acquisto di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato, indicati negli allegati A e B annessi alla L. 232/2016 (beni materiali 4.0) e nell'art. 38 D.L. 19/2024 (beni 5.0) in misura almeno pari al 30% dell'utile accantonato alla riserva di cui al punto precedente ed effettuati a decorrere dal 1° gennaio 2025 e fino al 31 ottobre 2026;

  • condizioni riguardanti il lavoro dipendente impiegato:

    • il numero di unità lavorative non deve risultare ridotto rispetto alla media del triennio precedente,
    • devono essere effettuate nuove assunzioni a tempo indeterminato che contribuiscano all'incremento almeno dell'1% del numero dei lavoratori a tempo indeterminato mediamente occupati nell'esercizio 2024,
    • non deve essere stato fatto ricorso nel 2024 e 2025 all'istituto della cassa integrazione guadagni.

Novità giuslavoristiche

Politiche di remunerazione

Il 21 maggio 2024, la Banca d'Italia ha comunicato all'Autorità Bancaria Europea (EBA) la sua intenzione di conformarsi agli Orientamenti dell'EBA sul raffronto delle pratiche relative alla diversità, comprese le politiche in materia di diversità e il divario retributivo di genere, ai sensi della direttiva 2013/36/UE e della direttiva (UE) 2019/2034 (ABE/GL/2023/08). Questi orientamenti sono entrati in vigore il 27 giugno 2024.

A partire da questa data, le banche e le imprese di investimento (SIM), selezionate dalla Banca d'Italia per far parte del campione, dovranno trasmettere i dati richiesti entro il 30 aprile 2025 e successivamente ogni tre anni. La data di riferimento per la raccolta dei dati sarà il 31 dicembre dell'anno precedente e la trasmissione dovrà avvenire secondo le modalità previste dagli stessi Orientamenti.

Tali Orientamenti riflettono l'impegno continuo delle istituzioni nel garantire una maggiore trasparenza e parità di trattamento nel mondo del lavoro, con un focus particolare sulla diversità di genere e sulla riduzione del divario retributivo.

Amministrazione del personale

Il 1° luglio 2024 è decorsa la riduzione dell'orario settimanale di lavoro di 30 minuti, come sancito dall'accordo di rinnovo del CCNL 19 dicembre 2019 per i quadri direttivi e per il personale delle aree professionali del settore. La Capogruppo l'ha attuata riducendo l'orario di lavoro del venerdì, anticipando l'uscita pomeridiana.

Sempre per l'accordo di rinnovo del CCNL 19 dicembre 2019, nel mese di settembre è stata applicata la seconda tranche degli aumenti tabellari previsti.

Nel corso del 2024 è stato erogato il premio aziendale di competenza 2023. È stata prevista la facoltà di scelta da parte dei dipendenti per l'erogazione monetaria del premio, detassato al 5% ove ne ricorrevano le condizioni fiscali richieste, oppure per la conversione dello stesso in un "conto welfare", utilizzabile mediante una piattaforma informatica fino al 30 novembre. Con tale modalità è stato possibile optare per un ventaglio ampio di servizi e/o rimborsi in esenzione contributiva e fiscale o per la destinazione del premio alla previdenza complementare.

Fisco

Nell'anno 2024 è stata applicata la prima parte della riforma fiscale di cui alla delega al Governo assegnata con la Legge 111 del 2023. Con essa sono state ridotte da 4 a 3 le aliquote di tassazione dell'IRPEF:

  • Fino a 28.000 euro 23%;
  • Fino a 50.000 euro 35%;
  • Oltre 50.000 euro 43%.

Sono state inoltre innalzate le detrazioni per i redditi da lavoro dipendente di 75 euro per i redditi fino a 15.000 euro.

Con la tredicesima mensilità di dicembre 2024 è stato erogato il cd. "Bonus Natale", previsto dalla L.143/2024; si tratta di una somma fino a 100 euro erogata su richiesta espressa del dipendente in possesso di determinati requisiti familiari e reddituali.

Previdenza

L'istituto della "pensione anticipata flessibile" (c.d. "Quota 103"), prevista in maniera sperimentale per l'anno 2023, è stato confermato anche per il 2024. La norma prevede che si possa uscire dal mercato del lavoro al compimento di un'età anagrafica di almeno 62 anni e di un'anzianità contributiva minima di 41 anni. La pensione anticipata flessibile prevede specifiche limitazioni sul valore massimo dell'assegno lordo mensile e sulla possibilità di cumulo con altri redditi da lavoro.

Con la Legge di Bilancio per il 2024 si è ulteriormente estesa la facoltà di optare per l'anticipo pensionistico c.d. "opzione donna" anche alle lavoratrici che abbiano maturato, entro il 31 dicembre 2023, i requisiti di anzianità contributiva di 35 anni ed età pari a 61 anni (60 anni in presenza di un figlio, 59 anni in presenza di due o più figli), purché assistano un familiare in situazione di gravità ai sensi della Legge 104, abbiano una riduzione della capacità lavorativa superiore o uguale al 74% o siano impiegate in aziende in crisi.

Nella medesima Legge è stato confermato per tutto il 2024 l'esonero contributivo del 6% – 7% per i lavoratori dipendenti con imponibili previdenziali mensili inferiori rispettivamente a 2.692 euro e 1.923 euro.

Risultati per Segmento Operativo

Individuazione dei Segmenti Operativi

Conformemente a quanto previsto dal principio IFRS 8, i segmenti operativi sono stati individuati in base ai principali settori di business in cui il Gruppo opera. Conseguentemente, adottando il cosiddetto "business approach", i dati reddituali e patrimoniali consolidati sono scomposti e riaggregati sulla base dei criteri quali l'area di business presidiata, la struttura operativa di riferimento, la rilevanza e la strategicità dell'attività svolta, i cluster di clientela servita.

Si evidenzia che a partire dal primo trimestre 2024 i risultati economici e patrimoniali, nonché la rappresentazione del numero dei clienti, recepiscono la rappresentazione del nuovo modello di servizio Small Business, implementato a fine aprile 2024, che ha comportato la migrazione di circa 190 mila clienti dal modello di servizio Small Business al modello di servizio Valore ovvero dal segmento Corporate Banking al segmento Retail. I dati comparativi (patrimoniali ed economici) sono stati conseguentemente riesposti al fine di consentire un confronto omogeneo.

In relazione ai dati comparativi si ricorda che il 24 aprile 2023 e il 29 maggio 2023 hanno avuto efficacia le fusioni per incorporazione nella Capogruppo di MPS Leasing & Factoring S.p.A. e MPS Capital Services Banca per le Imprese S.p.A. rispettivamente. Sebbene in entrambi i casi gli effetti contabili e fiscali decorressero dal 1° gennaio 2023, per il primo semestre 2023 le società incorporate erano state incluse nei risultati per segmento operativo sulla base del loro contributo ai risultati del Gruppo come business unit autonome (stimato sulla base di evidenze gestionali e, ove disponibili, contabili), in coerenza con l'informativa direzionale. A partire dal secondo semestre 2023 il contributo della clientela delle società incorporate era stato invece attribuito ai segmenti operativi sulla base del modello di servizio effettivamente assegnato ai clienti. I risultati economici al 31 dicembre 2023, pertanto, non risultano del tutto comparabili (ciò con particolare riferimento ai segmenti Corporate Banking e Large Corporate e Investment Banking); i risultati patrimoniali comparativi al 31 dicembre 2023 consentono invece un confronto omogeneo.

Si segnala infine che a partire dal 30 giugno 2024, come più ampiamente descritto nel paragrafo "Criteri gestionali di riclassificazione dei dati economici e patrimoniali" a cui si rinvia, i costi ed i ricavi nonché gli attivi e i passivi riferiti alla contribuzione consolidata della controllata MP Banque, sono ricompresi linea per linea nelle singole voci economiche e patrimoniali di pertinenza all'interno del Corporate Center. I dati comparativi (patrimoniali ed economici) sono stati conseguentemente riesposti al fine di consentire un confronto omogeneo.

Sulla base dei criteri di rendicontazione del Gruppo, che tengono conto anche degli assetti organizzativi e di quanto sopra rappresentato, sono quindi definiti i seguenti segmenti operativi:

  • Retail Banking, che include i risultati economico/patrimoniali della clientela Retail (segmenti Valore e Premium) e Banca Widiba SpA (Rete di consulenti finanziari e canale Self);
  • Wealth Management che include i risultati economico/patrimoniali della clientela Private (segmenti Private e Family Office) e la società controllata MPS Fiduciaria;
  • Corporate Banking, che include i risultati economico/patrimoniali della clientela Imprese (segmenti PMI, Corporate Client e Small Business) e la Filiale Estera;
  • Large Corporate e Investment Banking, che include i risultati economico/patrimoniali della clientela Large Corporatee delle Business Unit Corporate Finance e Investment Banking e Global Market;
  • Corporate Center, che accoglie le elisioni a fronte delle partite infragruppo ed i risultati dei seguenti centri di business:
    • clientela Non Performing gestita centralmente dalla Non Performing Loans Unit;
    • società consolidate con il metodo del patrimonio netto e quelle in via di dismissione;
    • rami operativi quali, ad esempio, l'attività di finanza proprietaria, tesoreria e capital management;
    • strutture di servizio che forniscono supporto all'attività del Gruppo, con particolare riguardo allo sviluppo e gestione dei sistemi informativi.

Nei paragrafi successivi vengono mostrati i risultati economico-patrimoniali per ciascun segmento operativo individuato.

Risultati in sintesi

Nella tabella seguente sono riportati i principali aggregati economici e patrimoniali che hanno caratterizzato i segmenti operativi del Gruppo al 31 dicembre 2024:

SEGMENT REPORTING Segmenti Commerciali Corporate Totale
Principali settori di business Retail banking Wealth
Management
Corporate
Banking
Large Corp. & In
vestment Banking
Center Gruppo
Montepaschi
(mln di euro) 31/12/24 Var. %
Y/Y
31/12/24 Var. %
Y/Y
31/12/24 Var. %
Y/Y
31/12/24 Var. %
Y/Y
31/12/24 Var. %
Y/Y
31/12/24 Var. %
Y/Y
AGGREGATI ECONOMICI
Totale Ricavi 2.362,1 9,7% 188,8 4,6% 1.322,8 2,7% 324,5 38,1% (164,4) n.s. 4.033,8 6,2%
Oneri operativi (1.156,6) 1,3% (116,5) 6,3% (397,5) 6,2% (73,1) -7,8% (125,4) -8,8% (1.869,1) 1,4%
Risultato Operativo Lordo 1.205,5 19,2% 72,3 1,9% 925,3 1,3% 251,4 61,4% (289,8) 46,6% 2.164,7 10,8%
Costo del credito clientela /
Rettifiche di valore deteriora
mento titoli e finanziamenti
banche
(87,5) -42,4% (1,9) -41,0% (223,4) -6,5% (57,2) n.s. (46,2) -6,0% (416,2) -6,1%
Risultato Operativo Netto 1.118,0 30,0% 70,4 4,0% 702,0 4,1% 194,1 25,0% (336,0) 36,1% 1.748,5 15,7%
31/12/24 Var. %
31/12
31/12/24 Var. %
31/12
31/12/24 Var. %
31/12
31/12/24 Var. %
31/12
31/12/24 Var. %
31/12
31/12/24 Var. %
31/12
AGGREGATI PATRIMONIALI
Finanziamenti "vivi" lordi
verso clientela (*)
32.409 1,1% 489 -5,8% 29.774 -2,8% 4.465 13,3% 11.087 5,9% 78.223 0,8%
Raccolta diretta 44.717 3,2% 3.037 15,8% 20.364 -1,6% 4.477 37,5% 21.376 3,0% 93.972 3,7%
Raccolta indiretta 61.773 8,1% 16.425 6,9% 6.052 6,9% 8.210 3,0% 10.778 0,6% 103.237,8 6,6%
Risparmio Gestito 47.080 6,6% 11.052 6,3% 1.156 -31,5% 38 1,7% 598 1,1% 59.924 5,3%
Risparmio Amministrato 14.693 13,4% 5.373 8,2% 4.896 23,2% 8.173 3,0% 10.179 0,5% 43.314 8,4%

(*) Il valore esposto nel Gruppo così come quello nei segmenti commerciali è rappresentato dai Finanziamenti vivi lordi verso clientela, non inclusivi quindi dei fondi rettificativi.

Retail Banking

Aree di business

Retail MPS

  • Raccolta del risparmio e offerta di prodotti assicurativi.
  • Erogazione creditizia.
  • Servizi di consulenza finanziaria. • Servizi di pagamento elettronici.
  • Banca Widiba.
  • Prodotti e Servizi di banking, conto deposito, carte e sistemi di pagamento evoluti; operatività della clientela in modalità self attraverso i canali digitali della banca o in modalità assistita con il supporto di un Consulente Finanziario.
  • Piattaforma online completamente personalizzabile che si avvale di una rete di 567 consulenti finanziari presenti su tutto il territorio.
  • Raccolta del risparmio, servizio di consulenza globale e pianificazione finanziaria attraverso la piattaforma evoluta WISE e le competenze della Rete dei consulenti finanziari.
  • Mutui, fidi e prestiti personali.
  • •Interazione innovativa tramite pc, smartphone, tablet, Watch e TV.

Clienti

I clienti del Retail Banking sono circa 3,4 mln e includono circa 241.400 clienti esclusivi di Banca Widiba. Il totale dei clienti di Banca Widiba, compresi anche quelli condivisi con la Capogruppo, è pari a circa 264.200 di cui circa 110.000 sul canale della rete dei consulenti finanziari, circa 108.700 sul canale Self, circa 45.500 clienti migrati dalla rete di filiali MPS.

Risultati economico-patrimoniali

Al 31 dicembre 2024 la Raccolta Complessiva del Retail Banking è risultata pari a 106,5 mld di euro, in aumento di 1,5 mld di euro rispetto ai livelli di settembre 2024 e di 6,0 mld di euro su fine anno 2023. In maggior dettaglio:

  • la Raccolta Diretta, pari a 44,7 mld di euro, risulta in crescita di 0,7 mld di euro rispetto al 30 settembre 2024 per effetto dell'incremento della raccolta a vista (+0,7 mld di euro). L'aggregato risulta in aumento di 1,4 mld di euro nel confronto con il 31 dicembre 2023, con una crescita della raccolta a breve termine (+1,7 mld di euro) e a vista (+0,5 mld di euro), mentre diminuisce la raccolta a medio lungo temine (-0,8 mld di euro);
  • la Raccolta Indiretta, pari a 61,8 mld di euro, registra una crescita di 0,9 mld di euro rispetto ai livelli di fine settembre 2024, di cui 0,8 mld di euro sul risparmio gestito e 0,1 mld di euro sul risparmio amministrato. L'aggregato risulta in crescita anche rispetto al 31 dicembre 2023 (+4,6 mld di euro), sia sulla componente del risparmio gestito (+2,9 mld di euro), sia sulla componente del risparmio amministrato (+1,7 mld di euro);
  • iFinanziamenti "vivi" lordi verso clientela del Retail Banking si attestano a 32,4 mld di euro, in crescita sia rispetto al 30 settembre 2024 (+0,4 mld di euro) sia rispetto al 31 dicembre 2023 (+0,4 mld di euro).
Retail Banking - Aggregati patrimoniali
(mln di euro) 31/12/24 30/09/24 31/12/23 Var. Ass.
Q/Q
Var. %
Q/Q
Var. Ass.
Y/Y
Var. %
Y/Y
Raccolta diretta 44.717 44.060 43.320 657 1,5% 1.396 3,2%
Risparmio Gestito 47.080 46.322 44.176 759 1,6% 2.904 6,6%
Risparmio Amministrato 14.693 14.593 12.953 100 0,7% 1.739 13,4%
Raccolta indiretta da clientela 61.773 60.914 57.129 858 1,4% 4.643 8,1%
Raccolta complessiva 106.490 104.974 100.450 1.515 1,4% 6.040 6,0%
Finanziamenti "vivi" lordi verso clientela 32.409 31.982 32.044 427 1,3% 365 1,1%

Per quanto concerne i risultati economici, al 31 dicembre 2024 il Retail Banking ha realizzato Ricavi complessivi pari a 2.362 mln di euro, in aumento del 9,7% rispetto al 2023. All'interno dell'aggregato:

  • il Margine di Interesse è risultato pari a 1.335 mln di euro in crescita di 87 mln di euro rispetto al 31 dicembre 2023, grazie alla maggiore operatività con la clientela;
  • le Commissioni Nette sono risultate pari a 971 mln di euro in crescita di 128 mln di euro rispetto all'anno precedente, principalmente per i maggiori proventi sul collocamento di prodotti e sul credito;
  • gli Altri ricavi della gestione finanziaria e assicurativa sono risultati pari a 63 mln di euro, in calo di 7 mln di euro rispetto all'anno precedente.

Considerando l'impatto degli Oneri Operativi, in aumento dell'1,3% rispetto all'anno precedente, il Retail Banking ha conseguito un Risultato Operativo Lordo pari a 1.206 mln di euro (1.012 mln di euro al 31 dicembre 2023). Il Costo del credito si attesta a -88 mln di euro (-152 mln di euro il dato al 31 dicembre 2023).

Il Risultato Operativo Netto al 31 dicembre 2024 è positivo per 1.118 mln di euro.

Le componenti non operative si attestano a -8 mln di euro, rispetto al valore di -6 mln di euro del 31 dicembre 2023.

L'Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte risulta pari a 1.110 mln di euro (854 mln di euro il risultato al 31 dicembre 2023).

Il cost income del Segmento Operativo è pari a 49,0% (a fronte di 53,0% del 31 dicembre 2023).

Retail Banking - Aggregati economici
Var. Y/Y
(mln di euro) 31/12/24 31/12/23 Ass. %
Margine di interesse 1.335,5 1.248,2 87,2 7,0%
Commissioni nette 971,1 843,3 127,7 15,1%
Altri ricavi della gestione finanziaria e assicurativa 63,1 69,9 (6,9) -9,8%
Altri proventi e oneri di gestione (7,5) (7,7) 0,2 -2,5%
Totale Ricavi 2.362,1 2.153,8 208,3 9,7%
Oneri operativi (1.156,6) (1.142,1) (14,5) 1,3%
Risultato Operativo Lordo 1.205,5 1.011,7 193,8 19,2%
Costo del credito clientela /Rettifiche di valore deterioramento titoli e finanzia
menti banche
(87,5) (151,8) 64,3 -42,4%
Risultato Operativo Netto 1.118,0 859,9 258,1 30,0%
Componenti non operative (8,5) (6,1) (2,4) 38,7%
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 1.109,5 853,8 255,7 30,0%

Composizione dei ricavi

Principali iniziative commerciali ed innovazione di prodotto/servizio

Nel corso del 2024, la Capogruppo si è fortemente focalizzata sulle attività di sostegno alle persone e ai territori, rispondendo alle necessità emerse con azioni straordinarie di supporto alla clientela Retail, anche sulla base delle disposizioni governative. In particolare, si riportano le principali iniziative sviluppate:

Finanziamenti e mutui Retail:

  • sviluppo offerta dedicata ESG attraverso il lancio del Mutuo Green, prodotto dedicato al finanziamento di interventi di efficientamento energetico;
  • proseguimento vendite del mutuo con garanzia Consap (LTV 80% e 100%) per acquisto abitazione principale, con particolare focus sulle esigenze dei giovani under 36;
  • introduzione a catalogo della tipologia tasso fisso del mutuo con garanzia Consap per beneficiari prioritari e LTV 100%;
  • rafforzamento della partnership con le reti terze anche grazie all'introduzione di un portale web dedicato all'intermediazione;
  • revisione del pricing e gestione attiva per massimizzare il posizionamento nel comparto;
  • piena abilitazione funzionalità processi post vendita.

Al fine di supportare la clientela ad affrontare l'andamento crescente dei tassi di interesse, nel corso del 2024 sono state poste in essere le seguenti iniziative:

  • rinegoziazione mutui a tasso variabile, secondo le modalità previste dalla L. 197/22 con particolare riferimento alla clientela con ISEE non superiore ai 40.000 euro;
  • sospensione mutui: possibilità di richiedere la sospensione del pagamento delle rate dei mutui in applicazione delle disposizioni della legge Gasparrini;

• attivato prodotto per l'anticipo del TFS-TFR destinato a supportare i dipendenti pubblici in attesa della liquidazione del Trattamento da parte di INPS; avviato accentramento progressivo su processi operativi su mutui, nell'ottica di liberare tempo commerciale in rete per gestione vendita e postvendita alla clientela.

Consumer Finance:

  • lancio di MPS Prestito Ricarica, per intercettare clientela con bisogno di liquidità e con altri prestiti personali MPS in ammortamento;
  • nel quarto trimestre è stata avviata una iniziativa commerciale denominata "HUB Prestiti" con l'obiettivo di sperimentare la promozione del prestito personale ordinario MPS tramite canale telefonico e successiva finalizzazione mediante Digital Banking; è stato inoltre attivato un nuovo processo di collocamento "ibrido" della CPI Prestito Protetto per la firma della documentazione di polizza (filiale e "remote collaboration") e per il miglioramento della customer experience.

Raccolta, Risparmio Gestito e Bancassurance

Nel 2024, per la clientela Privati, l'attività di consulenza sugli investimenti si è focalizzata in primis sul ribilanciamento del business mix, nuova liquidità/denaro fresco e conversione amministrato verso il risparmio gestito anche con promozioni dedicate e target a supporto in coordinamento con le strutture territoriali.

La Raccolta indiretta a medio/lungo termine si è basata su due collocamenti di certificates e obbligazioni di emittenti terzi con durata di 3 e 7 anni.

Nell'ambito della Raccolta Diretta, tenuto conto delle esigenze della clientela in un contesto di aumento dei tassi di interesse, sino alla metà del 2024 l'attività si è concentrata con la proposizione di prodotti di liquidità specifici a tasso fisso (CID), che offrono una maggiore remunerazione rispetto ai conti correnti a fronte di un vincolo temporale predeterminato. L'offerta dei CID si è concretizzata con tre linee dalle differenti caratteristiche finanziarie con diversi vincoli temporali (variabili da 3 a 36 mesi).

Nell'ambito del Risparmio Gestito per i segmenti Premium e Valore si è consolidata l'offerta sia di fondi aperti gestiti dai partner Anima, JP Morgan, BlackRock, che "a finestra". È stata confermata l'attenzione alle soluzioni con politiche di investimento ESG, ambito nel quale la Capogruppo già a partire dal 2022 ha adottato i presidi necessari per una corretta proposizione alla clientela, ampliando nel corso del 2023 e del 2024 l'approfondimento sulle preferenze ESG all'interno del questionario di profilazione MiFID.

In particolare, per le gestioni patrimoniali, nel corso del 2024, Banca MPS ha ultimato l'attività volta a trasformare/integrare la gamma delle linee di gestione patrimoniale secondo le specifiche riportate all'art. 8 del Regolamento Delegato UE 2019/2088. Dopo la trasformazione, con efficacia dal 1° gennaio, delle linee azionarie con un'inclinazione ESG già presenti in catalogo (Global Equity Bias ESG e ETF Etica), dal 24 giugno sono state introdotte tre linee bilanciate (ETF Bil ESG 10, ETF Bil ESG 30 e ETF Bil ESG 50) ed una linea obbligazionaria (Obbligazionaria Euro ESG) al fine di coprire l'intero spettro delle classi di rischio.

L'offerta dei prodotti assicurativi Savings nel corso dell'anno si è evoluta grazie alla revisione dei fondi/SICAV abbinati alle polizze unit linked e Multiramo, caratterizzata anche dall'inserimento di ulteriori soluzioni nel comparto ESG.

Nel 2024 l'offerta si è consolidata con il lancio di una nuova polizza multiramo denominata InvestiSemplice dedicata ai clienti con profilo più conservativo e con sottostante la nuova Gestione Separata MPV Plus di AXA MPS.

È proseguito inoltre il collocamento delle polizze unit linked in tranche con emissioni della famiglia "Rendimento Plus e "Valore Dividendo". Rendimento Plus è caratterizzata da un investimento del sottostante in un paniere di titoli obbligazionari e dalla distribuzione di una cedola periodica, mentre Valore Dividendo si distingue per un investimento iniziale in una componente obbligazionaria e da un accumulo graduale della componente equity a fronte di un investimento unico da parte del cliente.

Per il comparto Protezione, è stato rilasciato il nuovo Percorso di analisi dei bisogni "Athena" che, attraverso un approfondito esame della posizione assicurativa dei clienti, sensibilizza sull'importanza di coprire aree di bisogni legate alla protezione.

Per quanto riguarda la Protezione assicurativa danni nel 2024 è proseguito l'arricchimento della polizza Protezione Business, prodotto multigaranzia dedicato alle aziende e alla clientela POE Valore, con la nuova Garanzie Catastrofali (CAT) ed è stata adeguata l'offerta motor alla nuova normativa che prevede la sospensione delle polizze RCA.

Per tutto il 2024, in maniera trasversale a tutto il comparto Bancassurance, è proseguito il focus sui miglioramenti operativi incentrati in particolare sulla rivisitazione dei processi di post vendita attraverso lo sviluppo della digitalizzazione dell'offerta (utilizzo Firme digitali per il 100% dei prodotti di investimento assicurativo, per i principali prodotti di Protezione Danni e Salute, Motor, Protezione Vita e CPI su prestiti), funzionale a favorirne l'efficientamento e la fruibilità da parte della

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Rete di Vendita e per offrire alla clientela un servizio di maggiore qualità (semplificazione e riorganizzazione dei processi di vendita e post vendita).

Consulenza finanziaria e non finanziaria

Nel 2024, per la clientela Privati, si è consolidata l'iniziativa di valorizzazione del servizio di consulenza avanzata Platinum, erogato tramite la piattaforma MPS Athena, con l'obiettivo di offrire alla clientela Premium e Private un servizio di eccellenza in logica all inclusive con fee a remunerazione dei servizi evoluti di consulenza. Nel 2025 l'offerta Platinum si consoliderà ulteriormente su clientela evoluta anche attraverso la valorizzazione della consulenza su ambiti non strettamente finanziari quali il passaggio generazionale e la consulenza immobiliare.

Per la clientela privati è stata ampliata l'offerta di consulenza a 360° attraverso l'individuazione di interventi mirati, definiti con la rete (Gestori e Specialisti), per rafforzare il supporto al Gestore durante tutte le fasi di consulenza rivolta al cliente e l'ampliamento della gamma dei servizi offerti attraverso la Piattaforma, che diventerà l'unico punto di accesso per le attività di consulenza rivolta al cliente. Di seguito le principali novità introdotte:

  • il rilascio di un percorso di analisi dei bisogni assicurativi rivolto ad integrare l'offerta di protezione, questo consente un approfondito esame della posizione assicurativa e offre al gestore l'opportunità di sensibilizzare il cliente sull'importanza di coprire aree di bisogni legati alla protezione in coerenza con le caratteristiche dei prodotti AXA MPS;
  • il rilascio di nuove funzionalità che semplificano l'operatività della Rete sul post-vendita dei PAC OICR, sugli ordini inesitati attraverso la robotizzazione del processo, il miglioramento dei processi di gestione delle gestioni patrimoniali e l'ottimizzazione della reportistica di consulenza da utilizzare e consegnare al cliente.

Conti Correnti, Incassi e Pagamenti

Tra le attività realizzate nel 2024, si segnala in particolare il rilascio del Bonifico di importo rilevante (c.d. BIR) sul canale Paskey Azienda Online per venire incontro alle esigenze delle aziende nostre clienti più evolute.

È stato fatto un fine tuning dei prodotti per efficientare i) il processo del diritto di recesso da parte del cliente per i conti a pacchetto ii) alcuni aspetti del processo relativo al servizio Sepa Direct Debit e iii) sono state rafforzate le procedure sottostanti ai pagamenti Cbill/PagoPA.

Si segnala infine il rilascio del conto corrente MPS Mio Futuro, destinato al segmento dei minori (fascia 0-18), per completare il catalogo prodotti sprovvisto al momento di un prodotto dedicato a tale target di riferimento.

Il conto corrente attualmente utilizzato per attività di acquisition (MPS MIO) ha mantenuto anche per il 2024 un ottimo posizionamento tra i conti correnti più convenienti sul mercato.

Monetica

Tra le attività realizzate nel 2024, si segnala in particolare:

  • l'abilitazione delle carte di pagamento emesse dalla Banca (carte di credito VISA e Mastercard, di debito internazionale Mastercard e prepagate Mastercard) all'utilizzo con il wallet "Apple Pay", per consentire ai clienti titolari delle carte di effettuare i pagamenti mediante tale strumento;
  • la prosecuzione delle campagne commerciali, avviate nell'anno precedente, a supporto della sostituzione delle carte di debito MONDO CARD (attive sui circuiti Maestro, BANCOMAT® e PagoBANCOMAT®) in carte di debito a valere sul circuito Mastercard, quale modalità di adempimento agli obblighi derivanti dalla decisione di Mastercard, proprietaria del circuito, di vietare dal 1° luglio 2023 emissione/rinnovo delle carte a circuito Maestro;
  • l'estensione anche alle carte su circuito internazionale della funzionalità di audioguida, per i clienti non vendenti o ipovedenti, agli sportelli A.T.M. della Banca per le principali funzioni (inquiry movimenti e saldo del conto corrente e prelievo);
  • la proroga fino al 28 febbraio 2025 dell'offerta promozionale riservata da Nexi in via esclusiva per la Banca che prevede condizioni agevolate per la clientela Montepaschi;
  • la dematerializzazione del P.I.N. delle carte di debito internazionale, reso disponibile nell'apposita sezione riservata alla carta in Digital Banking in sostituzione del P.I.N. consegnato cartaceo in fase di vendita della carta, al fine di favorire la digitalizzazione massiva lato Banca e clientela;
  • la promozione dell'APP di pagamento denominata "YAP" di Nexi (YAP è una carta prepagata virtuale emessa da Nexi e attivabile in modalità self dai clienti tramite APP mobile), destinata al segmento dei minori (fascia 12-18), per completare il catalogo prodotti.

99

Digital Banking

Nel 2024 si sono arricchiti i servizi di pagamento digitale con il rilascio di Apple Pay e l'ampliamento delle carte abilitabili a Google Pay (servizio già disponibile su alcune carte dal 2021), che si aggiungono a BANCOMAT Pay® (già disponibile dal 2019): una novità in grado di favorire un nuovo posizionamento della Banca sul mercato.

Per diffondere l'utilizzo di Digital Banking sono state effettuate campagne commerciali verso i clienti per informarli delle nuove funzionalità rilasciate, dei servizi già disponibili online e delle opportunità di utilizzo del servizio (a mezzo e-mail, campagne di telemarketing, pop up su ATM e Digital Banking). Iniziative commerciali dedicate alla promozione di Apple Pay sono state effettuate anche sui canali social.

Inoltre, sono state effettuate sessioni formative (webinar) sulla Rete, dedicate ad alcuni aspetti commerciali e volte a rappresentare i punti di forza del possesso e dell'utilizzo del servizio.

Per incentivare la digitalizzazione della clientela, inoltre, nell'ultimo trimestre del 2024 è stata rilasciata:

  • la vendita abbinata della Nuova Carta Montepaschi Debit Mastercard con Digital Banking in analogia a quanto già avviene per il Conto corrente MPS Mio e per la carta prepagata Quickard Plus;
  • la visualizzazione online del PIN della carta, che snellisce il processo di vendita della carta, permette al cliente che dimentica o smarrisce il PIN di recuperarlo rapidamente e in qualsiasi momento e con tutta la sicurezza garantita dal sistema di autenticazione del servizio Digital Banking.

ATM

Anche nel 2024 è proseguito l'impegno di Banca MPS a mantenere elevata l'efficienza del parco ATM su tutto il territorio nazionale e presidiare il livello di servizio per la clientela, concentrandosi su sostituzione delle macchine obsolete e focalizzazione dell'attenzione a situazioni eccezionali di inoperatività delle macchine. Nel corso dell'anno è stato avviato un piano di migrazione, che terminerà nel 2025, relativo all'aggiornamento del sistema operativo degli ATM per garantire una maggior sicurezza delle macchine rendendole meno vulnerabili e per una migliore compatibilità con i software e gli hardware forniti dai vendor.

È stato implementato il servizio di audioguida, già disponibile per le carte operanti sul circuito Bancomat, anche ai circuiti internazionali, che permette ai clienti e non clienti possessori, di tali carte, di svolgere le principali operazioni su ATM: (i) prelievo BANCOMAT; (ii) prelievo da conto; (iii) interrogazioni movimenti c/c e (iv) interrogazioni saldo c/c.

Open Banking

Nel 2024 la Banca, facendo leva su una piattaforma Open Banking ormai consolidata, come indicato dal regolatore ha pianificato l'estensione dei servizi disponibili prevedendo la Payment Cancellation (i clienti potranno chiedere la cancellazione di un pagamento attraverso la terza parte utilizzata per disporlo) e i Bulk Payments (le terze parti potranno offrire un servizio per inviare una lista di pagamenti con una sola operazione). Parallelamente sono allo studio soluzioni per ridurre le frizioni sulle terze parti in fase di autorizzazione dei pagamenti da parte del cliente. La Banca, inoltre, sta provvedendo a consolidare i processi di monitoraggio e le policy necessarie a garantire la sicurezza e l'affidabilità dei sistemi informativi a supporto dei processi aziendali come previsto dall'Atto sulla resilienza operativa digitale (Digital Operational Resilience Act - DORA) dell'Unione Europea in vigore dal 17 gennaio 2023 e applicato a partire dal 17 gennaio 2025.

Risultato della controllata Banca Widiba S.p.A.

Al 31 dicembre 2024 la Raccolta Complessiva di Banca Widiba è risultata pari a circa 11,0 mld di euro, in crescita di circa 0,4 mld di euro rispetto al 30 settembre 2024 e di 1,1 mld di euro sul fine anno 2023. I rialzi del quarto trimestre si concentrano maggiormente sulla Raccolta Indiretta e in particolare sul Risparmio Gestito (+0,2 mld di euro) beneficiando, sul totale della Raccolta Indiretta, sia di flussi netti di raccolta positivi nel trimestre per 159 mln di euro (409 mln di euro da inizio anno) che degli effetti favorevoli dei mercati finanziari pari a circa 103 mln di euro nel trimestre (509 mln di euro da inizio anno). I flussi netti di raccolta complessiva nell'anno sono risultati pari a 624 mln di euro.

Per quanto riguarda i risultati economici, al 31 dicembre 2024 Banca Widiba ha realizzato Ricavi complessivi pari a 126,0 mln di euro, in flessione di 28,6 mln di euro rispetto all'anno precedente, per effetto del calo del Margine di Interesse; le Commissioni Nette pari a 23,1 mln si attestano, invece, in crescita di 2,3 mln di euro rispetto all'anno precedente. Si evidenzia un deciso rialzo delle commissioni attive lorde sulla Raccolta Indiretta assorbito parzialmente da maggiori commissioni passive sulla Rete dei consulenti finanziari, in coerenza con l'andamento dei proventi lordi. Risultano in crescita anche le commissioni nette del perimetro banking e monetica.

Il Risultato Operativo Lordo si attesta a 61,1 mln di euro, in calo di 28,8 mln di euro rispetto all'anno precedente, per effetto delle sopracitate dinamiche sul margine di interesse, assorbendo il dato degli Oneri Operativi pari a 64,9 mln di euro, sostanzialmente stabile rispetto al 2023.

In relazione a un Costo del credito pari a 1,5 mln di euro, inferiore di -1,8 mln di euro rispetto al 2023, il Risultato Operativo Netto è pari a 59,6 mln di euro, con un decremento di -27,0 mln di euro rispetto al 2023.

Le componenti non operative assorbono accantonamenti pari a 2,3 mln di euro su alcune poste del fondo rischi e oneri, 1,3 mln di euro per oneri relativi all'operazione Eurovita e 4,2 mln di euro per oneri DGS. Il Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte è pari a 51,6 mln di euro, in calo di 28,8 mln di euro rispetto all'anno precedente.

Principali iniziative

Nel 2024, per quanto riguarda il comparto banking, sono stati apportati miglioramenti e innovazioni di processo, sia per la clientela che per i consulenti finanziari, con il rafforzamento delle partnership per l'offerta di servizi a valore aggiunto per i clienti e un piano di campagne informative e commerciali sui clienti sia in ottica di cross selling che di caring.

La Banca si è inoltre dedicata alle progettualità inerenti alla conformità in materia di Trasparenza Bancaria, che hanno previsto una revisione globale della documentazione precontrattuale, contrattuale e periodica, anche attraverso l'implementazione di una piattaforma dedicata.

L'offerta commerciale si è arricchita grazie all'introduzione di nuovi pacchetti conto: un pacchetto base che introduce, rispetto al passato, nuove condizioni di sconto dedicate a clienti che sottoscrivono prodotti di finanziamento, investimento, risparmio e trading con la Banca e un pacchetto "Élite" dedicato ai clienti a maggior valore caratterizzato dalla gratuità del canone del conto, delle carte e delle principali operazioni di pagamento a fronte della presenza di patrimoni o volume di investimenti rilevanti.

Per quanto riguarda la monetica, è stata estesa l'abilitazione dei wallet digitali di pagamento Google Pay e Apple Pay anche alle carte di credito emesse da Banca Widiba.

Sono state infine realizzate nel corso dell'anno campagne di marketing periodiche e a evento, volte a incrementare customer base e ricavi, con incentivazioni per l'apertura del conto corrente, l'accredito di emolumenti, l'apporto di denaro fresco, l'acquisto di carte di credito.

Nel 2024, è partito un nuovo call center con un pilota orientato alla gestione delle tematiche annesse al tema della Migrazione Carte Maestro ad ottobre, mentre l'intera gestione è stata trasferita il 1° novembre.

Il media center è stato quindi impegnato in una prima fase dell'anno nel mantenimento degli standard qualitativi contrattuali previsti e per consentire il raggiungimento di un elevato livello di soddisfazione. Sono quindi proseguite le azioni di monitoraggio degli outsourcer, utili a individuare elementi migliorabili sia a livello qualitativo che di processo. Sono state realizzate azioni formative mirate che hanno generato efficientamenti di iter, con conseguente riduzione della filiera di gestione delle segnalazioni dei clienti anche in termini di tempo.

La media del rating dei clienti nell'anno è stata pari a 4,3/5, mentre il tasso di abbandono telefonico si è attestato al 14,5%.

Per favorire la centralità del cliente e la riduzione dei contatti al Media Center, sono state affinate le logiche di supporto alla predittività, con lo scopo di prevedere le esigenze del cliente prima ancora che quest'ultimo senta il bisogno di attivare l'input di assistenza mediante domanda. Il totale dei messaggi predittivi è stato 670.260, con un'efficacia del 98,8% di no recall nei 7 giorni successivi al messaggio.

Per quanto riguarda i mutui, i volumi di erogato sono stati pari a 57,2 mln di euro. Si evidenzia che, a partire da settembre, è stato introdotto un nuovo criterio di erogazione dei mutui che restringe l'offerta ai titolari di conto corrente da almeno 3 mesi alla data di richiesta del mutuo.

Per quanto riguarda il credito al consumo i volumi di prestiti personali collocati nel 2024 sono stati pari a 17,6 mln di euro, mentre le rateizzazioni istantanee legate al servizio My Instant Credit sono state pari a pari a 7,88 mln di euro.

Relativamente ai prodotti di investimento, l'attività del 2024 si è focalizzata su tre driver principali, già definiti all'interno dello specifico piano prodotti 2024: lo sviluppo prodotti ed arricchimento dell'offerta, l'efficienza commerciale e l'evoluzione del modello commerciale.

Per quanto riguarda le specificità dell'offerta, il servizio di Gestione Patrimoniale è stato potenziato ad inizio anno mediante la revisione/inserimento di 8 linee di gestione già presenti nei cataloghi i cataloghi System Portfolio, trasformandole in linee Art.8 (SFDR) ed è stata lanciata una iniziativa commerciale (denominata "PayOut = PayIn") a supporto della raccolta che, inizialmente prevista in scadenza a fine giugno, è stata poi prorogata fino a fine settembre. Inoltre, sono stati rivisti i processi operativi atti a migliorare l'efficienza della vendita e del postvendita del catalogo GPA Alta Gamma, catalogo che permette la personalizzazione del benchmark a cui il gestore si riferisce nella sua gestione e l'identificazione di un universo investibile specifico, anche sull'onda del riposizionamento della Banca verso la clientela Private. Sono stati, inoltre, rilasciati ulteriori affinamenti di processo per permettere la sottoscrizione di più mandati a parità di catalogo e alcune revisioni di strategia sulle linee di gestione più vecchie per adeguarsi alla situazione macroeconomica del mercato.

Sempre in ambito di miglioramento dei servizi offerti dalla banca, nel primo semestre è stato rilasciato il servizio denominato "Gestito Online" che permette ai clienti di operare su fondi e sicav direttamente tramite internet banking e mobile banking. Inoltre, è stato migliorato il Servizio di Obiettivi di Vita, all'interno della "Consulenza Globale PRO", servizio di consulenza a parcella, mediante l'inserimento del cono di ibbotson, descrizione grafica di facile comprensione che permette al cliente di capire immediatamente se la partizione di portafoglio assegnata al raggiungimento dell'obiettivo sia sotto o sovra dimensionato o anche se l'asset allocation utilizzata sia o meno efficace.

In ambito di gestione del catalogo d'offerta, lato OICR, nel corso dell'anno sono stati rilasciati 12 fondi a finestra, coerenti con la situazione macroeconomica, molto utilizzati nella raccolta dell'anno. Inoltre, sono stati rivisti o inseriti circa 150 comparti di OICR delle diverse case di gestione in distribuzione diretta.

Per quanto riguarda l'offerta Bancassurance, a luglio, è stata rilasciata la nuova polizza Unit Linked di Axa MPS Financial con una struttura innovativa, grazie alla previsione di due profili all'interno dello stesso contratto. A fine anno, il prodotto è stato completato con il rilascio della gestione automatizzata del cambiamento di profilo, permettendo al cliente che passasse da profilo base a profilo avanzato (e viceversa) di mantenere la stessa polizza senza dover ricontrattualizzare. Inoltre, in termini di supporto alla rete, nel corso dell'anno sono state rilasciate (o proseguite) due campagne commerciali, condivise con la Compagnia, su prodotti di tipo Multiramo (su "Private Choice") e Ramo I (su "Private Prestige") volte allo sviluppo della raccolta o a ridurne il disinvestimento, incrementando la redditività della componente Unit nel primo caso o contenere il differenziale di rendimento delle Gestioni Separate rispetto ai titoli di stato nel secondo.

In ultimo, è proseguita l'iniziativa commerciale "Investi con Widiba 2024" per cui, a fronte di apporto di nuova liquidità investita in prodotti di investimento, la Banca riconosce il rimborso dell'imposta di bollo. L'iniziativa ha supportato la nuova raccolta per oltre 50 mln di euro (rispetto alla rilevazione di fine marzo 2024). Sulla scorta di tale risultato, a ottobre è stata lanciata una iniziativa commerciale similare, ma valida sull'anno 2025, con caratteristiche simili, sebbene rivolta anche a clientela leggermente meno patrimonializzata (riducendo il minimo investimento da 50 a 25 mila euro).

Rete Consulenti Finanziari

La Rete consulenti finanziari al 31 dicembre 2024 conta complessivamente un organico di 567 risorse (566 al 31 dicembre 2023). Lo stock di raccolta complessiva dei clienti gestiti dai Consulenti finanziari al 31 dicembre 2024 è pari a 9,094 mld di euro: più nel dettaglio, il patrimonio gestito è pari a 5,63 mld di euro - e rappresenta circa il 62% dello stock totale - mentre il patrimonio amministrato è pari a 1,64 mld di euro (18% del totale) e la raccolta diretta è pari a 1,82 mld di euro (20% del totale).

Le masse medie per consulente si attestano a 16 mln di euro al 31 dicembre 2024.

La raccolta complessiva mostra flussi netti positivi: al 31 dicembre 2024 i flussi netti totali sono stati pari a +498 mln di euro e i flussi netti di raccolta gestita sono stati pari a 209 mln di euro. Sempre in ambito gestito, i flussi di collocamento sono stati in crescita del 42% rispetto al 2023 (1,118 mld di euro nel 2024 vs. 649 mln di euro nel 2023). Positivi anche i flussi di risparmio amministrato, pari a +176 mln di euro, e i flussi di raccolta diretta pari a +113 mln.

La crescita della Consulenza Globale Pro (il modello di consulenza a parcella) si conferma anche nel 2024 una delle tendenze più rilevanti, che passa da 498 mln di euro al 31 dicembre 2023 a 995 mln di euro al 31 dicembre 2024.

Di tali masse, 335 mln di euro (pari al 34% delle masse complessive in Consulenza Globale Pro) sono composti da patrimonio amministrato.

Per il 2025 è prevista una forte spinta sul reclutamento all'interno di un piano di sviluppo pluriennale.

Comunicazione

Nel corso del 2024 le attività si sono incentrate sul rafforzamento della reputazione con focus sui principali driver di Comunicazione: la consulenza finanziaria e il recruiting, l'innovazione e la sostenibilità.

Il lavoro in quest'ambito ha permesso di ottenere otto importanti riconoscimenti dal mercato. Segnaliamo, in particolare l'inserimento nella classifica "World's Best Banks" promossa da Forbes, il primo premio dei Qorus Reinvention Awards – Europe" nella categoria "New Ways of Working" per "Team CF" e il premio Miglior Progetto Digital CX nell'ambito dei Banking Award 2024 organizzati da Forum Banca.

Il presidio della visibilità della consulenza finanziaria è stato portato avanti, come di consueto, valorizzando il modello di Banca Widiba, dando voce al management e ai consulenti finanziari sui media e con social post dedicati. A supporto della Rete sono stati pubblicati 327 articoli, tra cui 46 interviste. I post pubblicati hanno generato risultati pari a 15k visualizzazioni e oltre 700 interazioni. La Rete è stata supportata anche con l'ideazione e la produzione di materiali di visibilità, richiesti dai consulenti finanziari nel corso dell'anno.

Nel 2024 è proseguito il focus sulle tematiche ESG attraverso l'attività sui canali social della Banca. In particolare, sono stati realizzati due progetti dedicati a questi temi. Il primo riguarda la collaborazione con la social community di educazione finanziaria Bank Station, per la produzione di una serie di 3 video pillole sul tema MIFID, diffuse sui canali social del partner (oltre 200K follower) e quelli di Banca Widiba; il secondo progetto ha visto la realizzazione di una serie di interviste ad alcune donne di Banca Widiba (dipendenti, consulenti, clienti) sui temi legati agli stereotipi e pregiudizi sulle donne nel mondo della gestione del denaro. Le video-interviste realizzate hanno totalizzato 300.000 views e oltre 4.000 interazioni.

Sui social media tutti i principali KPI sono risultati in crescita rispetto al 2023: + 11% follower, +86,5% numero post pubblicati, engagement rate sopra la media a 5,84% vs 4,6% nel 2023, e +5% interazioni generate.

Numerose anche le occasioni di engagement verso i clienti, i prospect e la rete dei Consulenti finanziari, che hanno permesso alla Banca di mantenere un presidio solido sui media nazionali e di settore.

Tra le attività di maggior visibilità la partecipazione, in qualità di sponsor, ai due più grandi eventi di settore dell'anno, ConsulenTia 2024 e Il Salone del Risparmio 2024. Durante tali eventi sono stati più di 1.000 i contatti unici registrati allo stand di Banca Widiba e più di 12.660 i partecipanti (+55% vs 2023).

Lato Customer Experience (CX), sono proseguite le progettualità di sviluppo e ottimizzazione di App e sito per migliorare costantemente l'esperienza del cliente, realizzando, per il 2024, 150 progetti con impatti sulla CX. Tra le principali progettualità ad alto impatto: nuove Adesioni Online (AOL), con l'intero redesign del processo di acquisizione e redesign della funzionalità trading nella parte privata del sito. È stato implementato il servizio di Gestito online, con nuove funzionalità nella sezione investimenti dell'area privata e una nuova tecnologia front-end che rende l'esperienza utente snella e completamente accessibile da piattaforme mobile (App e Browser). Tra gli altri progetti ad alto impatto segnaliamo inoltre: Ottimizzazione Adesioni Online (Aol), Nuova Experience per Promo Fresh Money, Dismissione Maestro, Passaggio a React, Ottimizzazione Carte e il Biometrico da App.

Tra i KPI di Customer Experience segnaliamo il rating di soddisfazione dei clienti di 4,85/5, che corrisponde al 97% dei commenti positivi su prodotti e servizi.

L'App Widiba è risultata ancora il canale più utilizzato per l'accesso alla Banca, e tutti gli indicatori ne hanno dimostrato l'efficacia: 160k+ utenti attivi su App; 72% login da app; 4,6/5 – Valutazione Apple AppStore; 3,8/5 – Valutazione Google Playstore.

Wealth Management

Aree di business

  • Raccolta del risparmio, erogazione creditizia, offerta di prodotti assicurativi servizi finanziari e non a favore di clientela private.
  • Servizi e prodotti rivolti alla clientela di elevato standing in materia di gestione patrimoniale e pianificazione finanziaria, consulenza su servizi non strettamente finanziari (tax planning, real estate, art & legal advisory).
  • Servizi fiduciari e trust (tramite la controllata MPS Fiduciaria).

Risultati economico-patrimoniali

Al 31 dicembre 2024 la Raccolta Complessiva del Wealth Management è risultata pari a 19,5 mld di euro, sostanzialmente stabile rispetto al 30 settembre 2024 (+0,1 mld di euro) e in aumento di 1,5 mld di euro su fine anno 2023. In maggior dettaglio:

  • la Raccolta Diretta si attesta a 3,0 mld di euro, sostanzialmente in linea rispetto al 30 settembre 2024 e in crescita di 0,4 mld di euro rispetto al 31 dicembre 2023;
  • la Raccolta Indiretta, pari a 16,4 mld di euro, risulta stabile rispetto al 30 settembre 2024 e in crescita di 1,1 mld di euro rispetto al fine anno 2023 grazie alla crescita sia del risparmio gestito (+0,7 mld di euro) sia del risparmio amministrato (+0,4 mld di euro);
  • iFinanziamenti "vivi" lordi verso clientela risultano sostanzialmente stabili sia rispetto al 30 settembre 2024, sia rispetto a fine 2023, attestandosi a 0,5 mld di euro.
Retail Banking - Aggregati patrimoniali
(mln di euro) 31/12/24 30/09/24 31/12/23 Var. Ass.
Q/Q
Var. %
Q/Q
Var. Ass.
Y/Y
Var. %
Y/Y
Raccolta diretta 3.037 3.006 2.623 32 1,1% 414 15,8%
Risparmio Gestito 11.052 10.887 10.394 165 1,5% 658 6,3%
Risparmio Amministrato 5.373 5.449 4.967 -76 -1,4% 406 8,2%
Raccolta indiretta da clientela 16.425 16.337 15.362 89 0,5% 1.064 6,9%
Raccolta complessiva 19.463 19.342 17.985 120 0,6% 1.478 8,2%
Finanziamenti "vivi" lordi verso clientela 489 491 519 -2 -0,5% -30 -5,8%

Per quanto concerne i risultati economici, al 31 dicembre 2024 il Wealth Management ha realizzato Ricavi complessivi pari a 189 mln di euro, in crescita del 4,6% rispetto all'anno precedente. All'interno dell'aggregato:

  • il Margine di Interesse è risultato pari a 58 mln di euro, in crescita di 3 mln di euro rispetto al 2023;
  • le Commissioni Nette sono state pari a 118 mln di euro, in crescita di 9 mln di euro rispetto al 31 dicembre 2023, grazie al maggior contributo delle commissioni di collocamento;
  • gli Altri Ricavi della Gestione Finanziaria e Assicurativa sono stati pari a 14 mln di euro, in calo di 3 mln di euro su base annua.

Considerando l'impatto degli oneri operativi, in aumento del 6,3% rispetto all'anno precedente, il Wealth Management ha conseguito un Risultato Operativo Lordo pari a 72 mln di euro (71 mln di euro al 31 dicembre 2023). Includendo il Costo del credito, pari a -2 mln di euro, il Risultato Operativo Netto è pari a 70 mln di euro.

Le componenti non operative si attestano a -0,2 mln di euro (+0,2 mln di euro al 31 dicembre 2023).

Il Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte è pari a 70 mln di euro (68 mln di euro il risultato al 31 dicembre 2023).

Il cost income del Segmento Operativo è pari a 61,7% (a fronte di 60,7% del 2023).

Wealth Management - Aggregati economici
Var. Y/Y
(mln di euro) 31/12/24 31/12/23 Ass. %
Margine di interesse 57,6 54,9 2,7 4,9%
Commissioni nette 118,5 109,8 8,6 7,9%
Altri ricavi della gestione finanziaria e assicurativa 14,1 17,0 -2,9 -17,0%
Altri proventi e oneri di gestione (1,4) (1,3) -0,1 8,9%
Totale Ricavi 188,8 180,5 8,3 4,6%
Oneri operativi (116,5) (109,6) -7,0 6,3%
Risultato Operativo Lordo 72,3 70,9 1,4 1,9%
Costo del credito clientela /Rettifiche di valore deterioramento titoli
e finanziamenti banche
(1,9) (3,2) 1,3 -41,0%
Risultato Operativo Netto 70,4 67,7 2,7 4,0%
Componenti non operative (0,2) 0,2 -0,4 n.s.
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 70,2 67,9 2,3 3,4%

Composizione dei ricavi - Rete Commerciale

Principali iniziative commerciali ed innovazione di prodotto/servizio

Nel 2024, la Programmazione Commerciale del Private Banking si è sviluppata secondo tre principali driver strategici: Sviluppo, Consulenza, Fidelizzazione. Per ogni ambito sono state implementate iniziative specifiche, supportate anche da leve e offerte promozionali per specifici target e cluster di clientela. In particolare:

  • Sviluppo: ai fini del raggiungimento degli obiettivi di crescita di masse e di nuova clientela, le attività sono state in primis orientate a corroborare la relazione con la clientela imprenditoriale, mediante l'attività di sinergia tra il mercato Private e il mercato Imprese, con l'obiettivo di fornire un supporto specialistico alle esigenze personali e aziendali dei clienti. Sono state inoltre rilasciate specifiche leve promozionali riservate ai nuovi clienti anche grazie all'istituzione, assieme agli altri Mercati, di un plafond a sostegno sia della retention di liquidità che dell'acquisition di nuove masse. Un focus particolare è stato inoltre posto sullo sviluppo della clientela in essere, mediante iniziative finalizzate sia al recupero delle masse trasferite presso altri intermediari, sia al consolidamento della relazione con tutti i componenti dei Gruppi di Relazione;
  • Consulenza: in ottica di miglioramento e costante presidio della qualità del servizio di consulenza erogato, nel corso del 2024 sono state rilasciate specifiche iniziative al fine di assicurare alla clientela un'efficiente diversificazione degli investimenti e una copertura completa dei bisogni finanziari e non finanziari attraverso l'utilizzo dell'intera gamma di offerta disponibile. A tal fine, sono state rilasciate anche soluzioni specifiche che affiancano soluzioni tattiche alle componenti "core" dei portafogli, di particolare utilità per i clienti nel contesto di mercato di riferimento;
  • Fidelizzazione: è stato attivato un focus specifico al fine di ridurre il livello di attrition sia in termini di masse che di clienti, finalizzato anche a mettere a disposizione dei clienti supporti funzionali alla gestione del passaggio generazionale e della continuità aziendale, in linea con le recenti novità normative, grazie anche ai servizi fiduciari, che consentono un'efficace gestione della trasmissione dei portafogli.

Innovazione di prodotto/servizio

Nel 2024 l'offerta di prodotti e servizi per la Clientela Private e Family Office si è caratterizzata per lo sviluppo di nuove soluzioni d'investimento e al tempo stesso per la ricerca di una sempre maggiore razionalizzazione e semplificazione dell'offerta.

Gli sviluppi nel comparto dei prodotti d'investimento assicurativo hanno riguardato il consolidamento dell'offerta Wrapper (sia multiramo che unit) con il periodico aggiornamento della gamma di nuovi fondi esterni (principalmente tematici e settoriali).

Nell'ambito del risparmio gestito l'offerta di Fondi/Sicav è caratterizzata da ca. 4.000 comparti in collocamento ed è proseguita nell'ottica di continua evoluzione dell'offerta stessa, finalizzata a mantenere un elevato livello qualitativo della gamma in collocamento grazie agli accordi di collocamento sottoscritti con i principali Asset Manager.

Nel corso dell'anno 2024 i principali rilasci hanno riguardato:

  • il collocamento di 14 nuovi Fondi a finestra Anima ed alcuni nuovi fondi a finestra di altre primarie case di investimento (3 JP Morgan A.M., 1 Fondo di Fidelity, 1 di AXA Investment Managers, 1 di Pictet);
  • il costante aggiornamento della gamma d'offerta OICR per tutte le case di investimento in collocamento diretto.

Per quanto riguarda il comparto delle Gestioni Patrimoniali nel corso dell'anno si è consolidata l'attenzione sulla ricerca di soluzioni d'investimento che rispondessero ai nuovi trend di mercato e alle dinamiche ed alle esigenze espresse dalla clientela nello specifico contesto di mercato che ha caratterizzato il 2024.

Iniziative di formazione

Numerose attività formative hanno interessato nel 2024 le risorse del mercato Private e Family office, tutte inserite all'interno di un percorso denominato "Private Academy" finalizzato a rafforzare e accrescere le competenze dei banker e dei ruoli manageriali, attraverso percorsi mirati in collaborazione con enti certificati e strutture di elevato standing.

La Private Academy si è arricchita nel 2024 di un nuovo percorso per favorire e sviluppare le sinergie tra il Mercato Private ed il Mercato Imprese. Il corso, rivolto a figure commerciali di Rete Private e Imprese, ha l'obiettivo di formare le risorse sia in termini di soft skills - definendo interventi volti a rafforzare logiche di collaborazione - che di competenze tecniche.

Confermato anche nel 2024 il corso di preparazione all'esame per la certificazione EFA, rilasciata da EFPA, che ha permesso di ottenere l'importante riconoscimento ad ulteriori risorse portando così il numero di certificati EFA a circa il 18% della rete private.

Bilancio 2024 - Relazione consolidata sulla gestione

Grazie al supporto delle case di investimento partner, sono state inoltre realizzate delle iniziative info-formative per fornire un supporto specifico e tempestivo anche in base agli scenari, così da consolidare le competenze necessarie ad erogare un servizio alla clientela in grado di soddisfare i bisogni legati al contesto di riferimento. Completano il quadro formativo, gli aggiornamenti a cura delle strutture interne di advisory, su possibili scenari di mercato, con la possibilità pertanto di adattare i portafogli a livello tattico.

Iniziative di comunicazione

Nel corso del 2024, è stato promosso e realizzato un ampio programma di iniziative di comunicazione info-formative, con l'obiettivo di offrire ai partecipanti elementi concreti per comprendere meglio le dinamiche dei mercati e sostenere pertanto l'educazione finanziaria.

In particolare, sono stati realizzati 25 eventi su tutto il territorio nazionale, coinvolgendo un pubblico di oltre 1.000 ospiti, tra clienti e prospect del segmento Private e Family Office, nonché del segmento Imprese al fine di rafforzare e favorire il dialogo e la creazione di networking e sinergie strategiche.

Tali eventi sono stati sviluppati ed organizzati in stretta collaborazione con le Case di Investimento partner, che hanno contribuito ed arricchito gli incontri con il loro know-how e le loro analisi sui principali trend di mercato, offrendo ai partecipanti una visione approfondita e sempre aggiornata.

In linea con il nostro impegno verso la sostenibilità ambientale, tutti gli incontri sono stati concepiti con un approccio paperless, riducendo l'utilizzo di materiali cartacei e favorendo soluzioni digitali interattive per la condivisione di contenuti e approfondimenti.

Risultato della controllata MPS Fiduciaria

Al 31 dicembre 2024 MPS Fiduciaria ha realizzato un utile di esercizio pari a 0,52 mln di euro (0,38 mln di euro al 31 dicembre 2023).

La società, nel corso del 2024, ha assistito la Capogruppo nelle iniziative commerciali tese ad ampliare la diffusione dei servizi con particolare riferimento alla gestione della liquidità aziendale, agli escrow account, ai passaggi generazionali di strumenti finanziari e d'impresa, alla protezione patrimoniale ed all'assunzione di ruolo di Trustee di Trust. Beneficiando della riorganizzazione delle strutture commerciali di Capogruppo, ha proseguito nella collaborazione con i mercati di riferimento facendo leva sui "global advisors" individuati per la promozione dei servizi fiduciari presso la Rete ed i professionisti esterni. Di rilievo la partecipazione a eventi specializzati dedicati al tema dei passaggi generazionali e d'impresa, così come gli investimenti formativi su risorse della Società e della Rete. Queste attività hanno consentito di chiudere l'anno con una crescita netta dello stock delle masse e del numero mandati.

Le linee guida per i prossimi sviluppi della controllata prevedono un ulteriore rilancio dell'attività commerciale da realizzare prevalentemente attraverso una strutturazione dell'offerta personalizzata per famiglie, imprenditori e aziende, ma sempre nell'ottica delle sinergie tra mondo imprese (origination) e mondo privati (allocazione degli investimenti familiari), connaturata al tipo di attività. Sono previsti anche interventi di ottimizzazione su alcuni processi fondamentali (operations e controlli), da realizzare in stretto raccordo con la Capogruppo.

Corporate Banking

Nel Corporate Banking confluiscono i risultati economico/patrimoniali della clientela imprese (segmenti PMI, corporate client e small business), della filiale estera e, per il primo semestre del 2023, dell'incorporata MPS Leasing & Factoring. I risultati economici, sia in termini di costi che di ricavi, nel confronto anno su anno non risultano pertanto del tutto comparabili.

Aree di business

  • •Intermediazione creditizia e offerta di prodotti e servizi finanziari alle imprese anche attraverso la collaborazione strategica con associazioni di categoria e con i Confidi, con organismi di garanzia (anche pubblici) e con soggetti istituzionali tramite i quali acquisire provvista a condizioni favorevoli.
  • Offerta di pacchetti integrati di factoring per le imprese, gli artigiani, i professionisti.
  • Servizi di custodia e deposito c/terzi di prodotti caseari (tramite la controllata Magazzini Generali Fiduciari di Mantova S.p.A., società autorizzata altresì al rilascio di titoli rappresentativi della merce, che permettono un più agevole accesso a operazioni bancarie di finanziamento).

Clienti

Circa 117.600 i clienti Corporate della Capogruppo, direttamente seguiti dal Corporate Banking.

Risultati economico-patrimoniali

Al 31 dicembre 2024, la Raccolta Complessiva del Corporate Banking è risultata pari a 26,4 mld di euro, in crescita rispetto al 30 settembre 2024 (+0,4 mld di euro), grazie all'incremento della Raccolta Diretta (+0,4 mld di euro) mentre risulta stabile la Raccolta Indiretta. L'aggregato risulta stabile rispetto a fine 2023, per effetto di un incremento della Raccolta Indiretta (+0,4 mld di euro) compensato dal calo della Raccolta Diretta (-0,3 mld di euro).

Relativamente all'attività creditizia, al 31 dicembre 2024 i Finanziamenti "vivi" lordi verso clientela del Corporate Banking sono risultati pari a 29,8 mld di euro, stabili rispetto al 30 settembre 2024 e in flessione rispetto al 31 dicembre 2023 (-0,9 mld di euro).

Corporate Banking - Aggregati Patrimoniali
(mln di euro) 31/12/24 30/09/24 31/12/23 Var. Ass.
Q/Q
Var. %
Q/Q
Var. Ass.
Y/Y
Var. %
Y/Y
Raccolta diretta 20.364 19.915 20.687 449 2,3% -323 -1,6%
Risparmio Gestito 1.156 1.630 1.688 -475 -29,1% -533 -31,5%
Risparmio Amministrato 4.896 4.463 3.975 433 9,7% 921 23,2%
Raccolta indiretta da clientela 6.052 6.093 5.663 -42 -0,7% 389 6,9%
Raccolta complessiva 26.416 26.008 26.350 408 1,6% 66 0,3%
Finanziamenti "vivi" lordi verso clientela 29.774 29.771 30.644 3 0,0% -870 -2,8%

Sul fronte reddituale, al 31 dicembre 2024 il Corporate Banking ha realizzato Ricavi pari a 1.323 mln di euro (+2,7% rispetto all'anno precedente). All'interno dell'aggregato:

  • il Margine di Interesse è risultato pari a 894 mln di euro, in crescita di 19 mln di euro su base annua;
  • le Commissioni Nette si attestano a 405 mln di euro al 31 dicembre 2024 e risultano in crescita di 11 mln di euro rispetto all'anno precedente;
  • gli Altri Ricavi della Gestione Finanziaria e Assicurativa si sono attestati a 23 mln di euro, stabili rispetto ai livelli registrati al 31 dicembre 2023.

Considerando l'impatto degli Oneri Operativi, in aumento del 6,2% rispetto all'anno precedente, il Risultato Operativo Lordo risulta pari a 925 mln di euro (913 mln di euro al 31 dicembre 2023).

Il Risultato Operativo Netto si attesta a 702 mln di euro (674 mln di euro al 31 dicembre 2023) a fronte di un Costo del credito pari a -223 mln di euro (rispetto a -239 mln di euro al 31 dicembre 2023).

Le componenti non operative sono pari a 0,2 mln di euro, rispetto al valore di -7 mln di euro del 31 dicembre 2023.

Il Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte è pari a 702 mln di euro (668 mln di euro il risultato al 31 dicembre 2023).

Il cost income del Corporate Banking si attesta al 30,0% (pari a 29,1% al 31 dicembre 2023).

Corporate Banking - Aggregati Economici
Var. Y/Y
(mln di euro) 31/12/24 31/12/23 Ass. %
Margine di interesse 894,1 875,0 19,1 2,2%
Commissioni nette 404,8 393,6 11,2 2,9%
Altri ricavi della gestione finanziaria e assicurativa 22,9 23,6 (0,7) -2,9%
Altri proventi e oneri di gestione 0,9 (4,5) 5,4 n.s.
Totale Ricavi 1.322,8 1.287,7 35,1 2,7%
Oneri operativi (397,5) (374,3) (23,1) 6,2%
Risultato Operativo Lordo 925,3 913,4 11,9 1,3%
Costo del credito clientela /Rettifiche di valore deterioramento titoli e
finanziamenti banche
(223,4) (238,9) 15,6 -6,5%
Risultato Operativo Netto 702,0 674,4 27,5 4,1%
Componenti non operative 0,2 (6,6) 6,8 n.s.
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 702,2 667,8 34,4 5,1%

Composizione dei ricavi - Rete Commerciale

Principali iniziative commerciali

Nel 2024 è stata ampliata la gamma funzionale della piattaforma di corporate banking con importanti rilasci, molto apprezzati dai clienti utilizzatori, tra i quali: il reset remoto (cioè la rigenerazione in self-service delle credenziali) e il bonifico urgente da canale telematico.

La strategia ha mirato al consolidamento degli asset, intervenendo sulle modalità di assistenza (help desk) con una revisione della user experience nell'ottica di migliorare la qualità percepita dagli utilizzatori.

Di rilievo anche la gestione di due aggiornamenti normativi relativi ai tracciati CBI per lo scambio di disposizioni di bonifico, incasso SDD e SEDA (a marzo e a novembre), portati a termine senza interruzioni di servizio per la clientela.

Nell'ultima parte dell'anno è stata incrementata la comunicazione sul canale per aumentare le conoscenze relative alle modalità operative del servizio (specialmente sull'uso di anticipi online e dell'operatività sui conti esteri) e sono state completate le azioni di formazione interna, necessarie per potere rispondere in modo esauriente e tempestivo alle richieste della clientela.

Imprese

Nel corso dell'anno 2024 è proseguita l'attività di sostegno alle aziende per fronteggiare le straordinarie ed urgenti necessità di contenere gli effetti economici negativi derivanti dalle tensioni internazionali.

Al fine di prevedere misure di sostegno alla liquidità delle imprese aventi sede in Italia colpite da tale crisi, la Capogruppo ha proseguito nell'offerta dei prodotti assistiti dalle garanzie di Fondo di Garanzia "Finanziamenti Temporary Crisis Framework".

La sezione 2.2 del Temporary Crisis Framework utilizzata per il rilascio dei menzionati prodotti è terminata il 31 dicembre 2023, tuttavia è stato possibile procedere con il perfezionamento delle operazioni in sospeso fino al 30 giugno 2024.

Nel corso del 2024, la Capogruppo ha continuato – attraverso la Garanzia di SACE "Green New Deal" a supportare i progetti inerenti agli obiettivi ambientali (mitigazione dei cambiamenti climatici, adattamento ai cambiamenti climatici, protezione delle acque e risorse marine, economia circolare; prevenzione e riduzione inquinamento e protezione e ripristino biodiversità ed ecosistemi) rientranti in ambito c.d. "Green New Deal".

Inoltre, la Capogruppo ha aderito alla Convenzione "Garanzia Futuro", promossa da SACE. Questo strumento di garanzia è dedicato a tutte le imprese italiane, in particolare alle PMI, e consente di accedere più facilmente a finanziamenti a medio/ lungo termine. I finanziamenti che beneficiano della garanzia Futuro sono quelli mirati a promuovere la crescita sui mercati globali, sostenere l'innovazione tecnologica ed il processo di digitalizzazione, investire nelle infrastrutture e sostenibilità, supportare filiere strategiche e aree economicamente svantaggiate. Inoltre, l'iniziativa contribuisce anche alla crescita dell'ecosistema sociale attraverso lo sviluppo dell'imprenditoria femminile, con un focus particolare sulle iniziative collegate al PNRR, al fine di stimolare la competitività e la produttività del Sistema Paese.

A testimonianza dell'impegno di Banca MPS come riferimento per la DOP Economy e per il settore agroalimentare italiano, in data 8 luglio 2024, è stato rilasciato un nuovo prodotto di finanziamento destinato a sostenere lo sviluppo e la crescita delle aziende olivicole denominato "Impiantolivo". Si tratta di un finanziamento a medio e lungo termine, destinato alle aziende agricole che investono in impianti olivicoli, per loro natura caratterizzati da tempi più lunghi per l'entrata in produzione rispetto ad altri comparti agricoli, con la conseguente necessità di modulare il periodo di ammortamento e preammortamento. Nello specifico, possono essere finanziate le aziende agricole che intendono realizzare, ripristinare o rinnovare impianti olivicoli, nonché per la realizzazione di frantoi aziendali, compresi gli impianti di imbottigliamento, e può essere concesso sia per l'acquisto dei terreni su cui dovrà essere realizzato un nuovo impianto olivicolo, sia per la realizzazione dell'impianto o miglioramento dell'impianto stesso.

Covenant ESG

In data 11 luglio 2024, l'offerta commerciale di Banca MPS è stata arricchita da prodotti di finanziamento alle imprese che, attraverso specifici impegni (denominati "Covenant ESG") della clientela, incentivano il raggiungimento di obiettivi ambiziosi e predeterminati in termini di performance di sostenibilità.

I finanziamenti che integrano nel contratto i "Covenant ESG" vengono definiti "Sustainability Linked Loan" ("SLL"). Le componenti essenziali di un prodotto "SLL" si possono riassumere con:

  • la definizione di obiettivi di performance aziendale in ambito "E Enviromental", "S Social" e/o "G Governance";
  • la selezione di adeguati "KPI" in rispondenza agli obiettivi di cui sopra;
  • gli elementi necessari utili alla verifica del raggiungimento dei KPI ad una determinata data contrattualmente pattuita (c.d. "Data di Verifica").

Il raggiungimento di tali obiettivi alla Data di Verifica comporta l'attivazione di un sistema di incentivazione, preventivamente concordato e strettamente legato alle performance di sostenibilità, e identificato, per i prodotti di finanziamento alle imprese, in una riduzione del tasso di interesse contrattuale da applicarsi a far data dalla prima scadenza utile successiva alla data di verifica.

Multiscopo Emilia-Romagna

Banca MPS ha aderito alla Convenzione con Artigiancredito Consorzio Fidi della Piccola e Media Impresa Società Cooperativa che agisce in qualità di capogruppo mandataria del Raggruppamento Temporaneo di Imprese denominato "A.T.I. Fondo Multiscopo Emilia-Romagna", avente ad oggetto l'erogazione di finanziamenti a valere sul "Fondo Regionale Multiscopo di Finanza Agevolata" a compartecipazione privata.

In considerazione dell'adesione della Banca alla Convenzione per l'erogazione di finanziamenti a valere sul Fondo Rotativo Regionale Multiscopo sono stati rilasciati, in data 9 settembre 2024, i relativi aggiornamenti ai prodotti di finanziamento a tale scopo predisposti.

Il Fondo Multiscopo in relazione alla presente Convenzione si compone di due sezioni:

  • 1) la sezione Crescita, a valere sul Fondo Starter, a cui fanno riferimento gli obiettivi di favorire la nascita di nuove imprese, l'imprenditoria femminile, sostenere la crescita delle nuove PMI (non più di cinque anni di vita)
  • 2) la sezione Energia, a valere sul Fondo Energia, a cui fanno riferimento gli obiettivi di favorire i processi di efficientamento e riqualificazione energetica delle imprese, supportare la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, sostenere lo sviluppo di comunità energetiche e gli interventi per la circolarità dei processi.

FRI Campania

Banca MPS ha aderito alla Convenzione per la regolamentazione del rapporto tra Sviluppo Campania e la Banca Finanziatrice per l'operatività dello strumento finanziario "Fondo Rotativo PMI" (FRI Campania).

Lo strumento finanziario Fondo Rotativo PMI Regione Campania è un intervento, realizzato con fondi comunitari (FESR), che ha lo scopo di consentire alle PMI della Regione Campania l'accesso al mercato del credito a condizioni favorevoli. Gli interventi riguardano investimenti produttivi strategici ed innovativi da realizzare sul territorio della Regione Campania, finalizzati a rafforzare la capacità competitiva delle imprese, a sostenere l'adozione delle tecnologie emergenti e la diffusione dei processi di innovazione nonché il sostegno all'accompagnamento dei processi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale.

Regione Toscana EU blending 2023-2028

La Regione Toscana ha previsto, per l'attuazione di interventi di aiuto a favore delle PMI toscane, alcune misure agevolative che prevedono l'abbattimento degli interessi sui prestiti erogati dalle banche alle imprese toscane, nell'ambito di una provvista della Banca Europea per gli Investimenti ("BEI"). Le misure agevolative regionali toscane sono attivabili dalla clientela solo tramite le banche aderenti.

MPS è banca selezionata da BEI ed è autorizzata a sottoscrivere i contratti di finanziamento con la clientela mediante provvista BEI.

Garanzie fideiussorie per finanziamenti SIMEST

A valere sul Fondo di cui alla Legge 394/81, SIMEST mette a disposizione finanziamenti agevolati supportati da garanzie fidejussorie rilasciate dal sistema creditizio. L'erogazione del finanziamento Simest è, tra l'altro, sottoposta alla condizione sospensiva del preventivo rilascio di una garanzia autonoma a prima richiesta.

Banca MPS mette a disposizione della propria clientela la possibilità di rilasciare la garanzia fideiussoria, presentando documentazione istruttoria con i dettagli dell'operazione da garantire.

Convenzione Quadro Regione Lombardia

Banca MPS ha aderito nel 2023 alla Convenzione Quadro Regione Lombardia avente come oggetto l'attivazione di strumenti finanziari sul programma FESR 2021-2027 e su risorse regionali. L'adesione ha rappresentato un presupposto per la partecipazione alle singole specifiche iniziative disciplinate con apposite schede tecniche di misura predisposte e pubblicate da Regione Lombardia anche tramite Finlombarda S.p.A., che agisce in qualità di soggetto gestore su mandato della regione stessa.

La Capogruppo ha aderito in data 11 maggio 2023 alle seguenti schede tecniche di misura a fronte delle quali ha rilasciato specifici prodotti di finanziamento:

  • misura "Investimenti Linea Sviluppo Aziendale" in attuazione della D.G.R. n. XI/7595 del 15 dicembre 2022;
  • misura "Investimenti Linea Attrazione Investimenti" in attuazione della D.G.R. n. XI/7595 del 15 dicembre 2022;
  • misura "Investimenti Linea Green" in attuazione della D.G.R. n. XI/7595 del 15 dicembre 2022.

Nel corso del 2024 si è proceduto alle attività di finanziamento delle misure.

ISMEA

Ismea ha reso operativa la nuova garanzia rilasciata a titolo gratuito c.d. "GR8" che assiste i finanziamenti destinati alla realizzazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile, con copertura del 100% del finanziamento concesso. Con la decisione C 9090 del 18 dicembre 2023, la Commissione Europea ha autorizzato la proroga della durata dei regimi di aiuto SA.103166 e SA.108084, relativi alle Garanzie "GR8" a seguito di ciò la data ultima di presentazione delle domande di garanzia è stata prorogata fino al 7 giugno 2024.

Finanza Agevolata

La value proposition di Banca MPS è quella di posizionarsi come punto di riferimento per il cliente con una proposizione completa e "pronta all'uso". Nell'intento di valorizzare maggiormente il comparto della finanza agevolata e garantire un più capillare e tempestivo supporto alla Rete e alla clientela incrementando l'efficacia commerciale del comparto, sono state consolidate le collaborazioni con delle controparti di comprovata esperienza in tema di advisory sulla finanza agevolata finalizzate a:

  • accompagnare le aziende nel percorso di rilancio e modernizzazione;
  • fornire consulenza specializzata alle imprese sulla sostenibilità del loro business e accompagnarle alla certificazione ESG;
  • offrire alla clientela un servizio professionale "chiavi in mano": supporto consulenziale specializzato per le aziende clienti della Banca - con particolare attenzione a quelle sprovviste di consulenti di riferimento - arricchendo di fatto la gamma di offerta della Banca con un servizio qualificato e distintivo svolto da controparti referenziate;
  • fornire una proposta strategica, sinergica e complementare con l'attività bancaria.

Per dare maggiore consapevolezza delle possibilità e degli strumenti della finanza agevolata, aumentare i contatti e le opportunità commerciali e sviluppare modalità innovative di ingaggio delle imprese partendo dalla consulenza e non dal prodotto, la Capogruppo si è impegnata in un articolato processo di ulteriore potenziamento del know how della propria rete sulle potenzialità della finanza agevolata.

Nel corso del 2024 è proseguita l'attività di affiancamento alle imprese nel processo di concessione delle agevolazioni dei Contratti di Filiera Agricoli sia come Banca Autorizzata, con asseverazione di 11 nuovi contratti di filiera, che come Banca Finanziatrice (in pool con Cassa Depositi e Prestiti) per il sostegno dei progetti di investimento delle aziende agricole.

Sviluppo Business Agridop

La Capogruppo ha continuato a sviluppare il network di relazioni locali e nazionali nel mondo Agridop attraverso specifici poli territoriali denominati "Centri AgriDOP" presidiati da figure specializzate con l'obiettivo di migliorare le modalità di interazione e relazione con i clienti e con il territorio e cogliere le opportunità previste dal PNRR, dai vari bandi nazionali e regionali offrendo soluzioni tese ad accompagnare le aziende verso un percorso di sviluppo caratterizzato da innovazione, digitalizzazione e sostenibilità.

A fine 2023 si contavano 15 Centri AgriDOP dislocati in tutto il territorio nazionale, diventati 21 nel 2024 con l'apertura dei centri di Verona, Imperia, Oristano, Ostuni, Cosenza e Marsala, e con l'obiettivo di arrivare a 45 centri nel 2026.

Sviluppo Business Energia Verde

Alla luce degli importanti interventi previsti nell'ambito del PNRR sul tema della transizione energetica, la Capogruppo ha ritenuto opportuno sviluppare una business line verticale incentrata su consulenza e offerta di finanziamenti per la realizzazione di impianti di produzione di energia da Fonti Rinnovabili, con il supporto di una Rete di Specialisti e di partner terzi.

Bilancio 2024 - Relazione consolidata sulla gestione

È prevista entro il primo trimestre 2026 l'apertura di 40 Centri "Energia Verde" presidiati da Specialisti per implementare la presenza e la vicinanza al territorio.

Factoring

L'attività commerciale, sviluppata in forte sinergia con le singole DTIP (Direzioni Territoriali Imprese e Privati), si è focalizzata in particolare su:

  • lo sviluppo di nuovi rapporti cedenti per attività di acquisto crediti e factoring pro-soluto, andando ad intercettare le esigenze di clientela già operante con la Banca priva di rapporti factoring;
  • il consolidamento delle relazioni factoring già esistenti, attraverso azioni mirate all'ottimizzazione delle linee/plafond esistenti, all'incremento dei contratti in esclusiva ed alla rivitalizzazione dei rapporti meno utilizzati;
  • il seguimento tailor made della clientela Large Corporate, in affiancamento ai gestori, per operazioni di maggiori dimensioni e complessità;
  • il supporto alla clientela in ambito Supply Chain Financing, al fine di garantire una gestione ottimizzata della liquidità di tutte le filiere interessate. In particolare, l'attività ha riguardato l'ampliamento dei convenzionamenti sia per il Reverse Factoring che per il Confirming;
  • il graduale upgrade tecnologico della piattaforma e progressiva evoluzione del progetto Digital Factoring con l'obiettivo di essere sempre allineati alla best practice di mercato.

L'impegno sinergico tra la struttura di Direzione Generale Factoring e le DTIP ha consentito di esprimere al meglio le potenzialità derivanti dal know how di prodotto.

Il risultato di tale sinergia si è tradotto in un incremento degli impieghi factoring di circa il 37% rispetto all'anno precedente contro una performance di mercato (fonte Associazione di categoria – Assifact) in flessione del 2%.

Large Corporate & Investment Banking

Nel Large Corporate e Investment Banking confluiscono i risultati economico/patrimoniali della clientela Large Corporate, delle business unit Corporate Finance e Investment Banking e Global Market e dell'incorporata MPS Capital Services Banca per le Imprese S.p.A (per il primo semestre del 2023). I risultati economici, sia in termini di costi che di ricavi, nel confronto anno su anno non risultano pertanto del tutto comparabili.

Aree di business

  • •Intermediazione creditizia finalizzata al seguimento specialistico; fornitura di prodotti e servizi tailor made in ottica di coverage team; cross fertilization delle competenze tra risorse del gruppo e di prodotti e servizi finanziari alle imprese, anche attraverso la collaborazione strategica con soggetti istituzionali.
  • Finanza d'impresa credito a medio e lungo termine, corporate finance e finanza strutturata.

Clienti

Circa 1.050 i clienti Grandi Gruppi della Capogruppo, direttamente seguiti dal Large Corporate & Investment Banking.

Risultati economico-patrimoniali

La Raccolta Complessiva del Large Corporate &Investment Banking al 31 dicembre 2024 è risultata pari a 12,7 mld di euro, in crescita di 1,5 mld di euro rispetto al 30 settembre 2024, di cui 1,1 mld di euro sulla Raccolta Diretta e 0,4 mld di euro sulla Raccolta Indiretta. L'aggregato risulta in crescita anche rispetto a fine dicembre 2023 (+1,5 mld di euro), per effetto dell'aumento sia della Raccolta Diretta (+1,2 mld di euro) sia della Raccolta Indiretta (+0,2 mld di euro).

Relativamente all'attività creditizia, al 31 dicembre 2024 i Finanziamenti "vivi" lordi verso clientela del Large Corporate & Investment Banking sono risultati pari a 4,5 mld di euro, in crescita di 0,3 mld di euro rispetto al 30 settembre 2024 e di 0,5 mld di euro rispetto a fine 2023.

Large Corporate e Investment Banking
(mln di euro) 31/12/24 30/09/24 31/12/23 Var. Ass.
Q/Q
Var. %
Q/Q
Var. Ass.
Y/Y
Var. %
Y/Y
Raccolta diretta 4.477 3.401 3.257 1.077 31,7% 1.221 n.s.
Risparmio Gestito 38 38 37 0 0,3% 1 1,7%
Risparmio Amministrato 8.173 7.781 7.935 392 5,0% 237 3,0%
Raccolta indiretta da clientela 8.210 7.818 7.972 392 5,0% 238 3,0%
Raccolta complessiva 12.688 11.219 11.229 1.468 13,1% 1.459 13,0%
Finanziamenti "vivi" lordi verso clientela 4.465 4.142 3.942 323 7,8% 523 13,3%

Sul fronte reddituale, al 31 dicembre 2024 il Large Corporate & Investment Banking ha realizzato Ricavi pari a 324 mln di euro (+38,1% rispetto al 2023). All'interno dell'aggregato:

  • il Margine di Interesse è risultato pari a 165 mln di euro in crescita di 37 mln di euro su base annua;
  • le Commissioni Nette sono risultate in crescita di 12 mln di euro rispetto al 2023, attestandosi a 68 mln di euro;
  • gli Altri Ricavi della Gestione Finanziaria e Assicurativa sono stati pari a 92 mln di euro, in aumento rispetto all'anno precedente (pari a 50 mln di euro), grazie alla positiva dinamica registrata dalle attività di finanza dell'incorporata MPS Capital Services.

Considerando l'impatto degli Oneri Operativi, in calo del 7,8% rispetto al 31 dicembre 2023, il Risultato Operativo Lordo risulta pari a 251 mln di euro (156 mln di euro al 31 dicembre 2023).

Il Risultato Operativo Netto si attesta a 194 mln di euro (155 mln di euro al 31 dicembre 2023), a fronte di un Costo del credito pari a -57 mln di euro (sostanzialmente nullo al 31 dicembre 2023).

Le componenti non operative sono sostanzialmente nulle, rispetto ai -14 mln di euro del 2023.

Il Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte è pari a 194 mln di euro (+142 mln di euro il risultato del 2023).

Il cost income del Large Corporate&Investment Banking si attesta al 22,5% (pari a 33,7% al 31 dicembre 2023).

Large Corporate & Investment Banking - Aggregati economici
Var. Y/Y
(mln di euro) 31/12/24 31/12/23 Ass. %
Margine di interesse 165,2 127,8 37,4 29,3%
Commissioni nette 67,6 56,1 11,5 20,5%
Altri ricavi della gestione finanziaria e assicurativa 91,6 50,3 41,2 82,0%
Altri proventi e oneri di gestione 0,0 0,7 (0,7) -97,2%
Totale Ricavi 324,5 234,9 89,5 38,1%
Oneri operativi (73,1) (79,2) 6,1 -7,8%
Risultato Operativo Lordo 251,4 155,7 95,7 61,4%
Costo del credito clientela /Rettifiche di valore deterioramento titoli e finanzia
menti banche
(57,2) (0,4) (56,9) n.s.
Risultato Operativo Netto 194,1 155,4 38,8 25,0%
Componenti non operative 0,0 (13,8) 13,8 n.s.
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 194,1 141,6 52,6 37,1%

Principali iniziative commerciali

Large Corporate

Nel corso del 2024 il Mercato Large Corporate ha incrementato ulteriormente lo share of wallet sulla propria clientela, sia attraverso il rafforzamento del ruolo di banca commerciale, con la canalizzazione degli incassi e dei pagamenti, elementi essenziali per dare impulso sia alla raccolta che agli impieghi, ma anche fornendo prodotti e servizi a maggior valore aggiunto, quindi più redditizi per la banca, con l'ausilio delle strutture di supporto CIB, Factoring ed Estero. È stata inoltre svolta un'intensa attività per ampliare il perimetro di clientela attraverso un'azione di sviluppo in estensione.

Sul fronte della Raccolta Diretta, particolare attenzione è stata riservata al ruolo di Banca MPS come interlocutore anche nella gestione delle liquidità aziendali, coerentemente con le dinamiche operative della clientela che determinano la temporalità degli investimenti, con l'obiettivo di stabilizzare i volumi dei depositi. Insieme a questa attività è proseguita quella relativa alla Raccolta Indiretta rivolta, oltre che alla clientela corporate, anche alle istituzioni finanziarie. Tutto ciò ha consentito di ottenere un incremento importante dei volumi rispetto al precedente esercizio, rafforzando ulteriormente la convinzione nella clientela circa la capacità della Banca di attrarre e gestire in maniera efficiente la loro liquidità e gli investimenti anche in un contesto di tassi in riduzione e di forte tensione competitiva del mercato.

Per quanto concerne gli Impieghi è stato assicurato un adeguato e costante supporto finanziario alla clientela, con particolare riguardo alle modalità di intervento, analizzando accuratamente i rischi connessi al fine di preservare la qualità del portafoglio creditizio privilegiando interventi di tipo "secured" attraverso il ricorso alle garanzie SACE. In ogni ambito è rimasta attenta la gestione del price to market, quindi la redditività attesa in funzione del rischio assunto, e il contenimento degli RWA. I finanziamenti Large Corporate sono stati indirizzati a tutti i settori, dall'industriale al terziario; un focus particolare è stato tuttavia rivolto al settore agroalimentare, individuando opportunità commerciali per le filiere di fornitori delle grandi aziende italiane, puntando a favorire la trasformazione e la crescita sostenibile dei fornitori delle filiere stesse. Si è intensificata l'attività di ricerca di opportunità riconducibili al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e alle aziende clienti impegnate in investimenti di natura ESG.

Oltre agli impieghi commerciali e ai finanziamenti a medio/lungo termine, a completare la gamma di prodotti offerti alla clientela è stato incrementato in modo molto rilevante il ricorso a operazioni di factoring diretto ed indiretto, quest'ultimo anche a servizio di clientela cedente non Large Corporate gestita in altri modelli di servizio della banca. Si è ulteriormente intensificato l'interscambio con finalità sinergica con gli specialist di prodotto/servizio della Banca, per valorizzare e integrare l'offerta anche attraverso finanziamenti strutturati e strumenti di hedging. A completamento del presidio delle componenti tradizionali di ricavo ed allo sviluppo di ulteriori entrate commissionali si è costantemente registrata l'attività sinergica con la Funzione Estero: la costante attenzione rivolta ai clienti Large Corporate operanti sui mercati internazionali, attraverso soluzioni personalizzate relative ai bisogni manifestati, ha permesso la realizzazione di operazioni con primarie controparti su mercati esteri con interessanti ritorni economici. Tale approccio operativo ha consentito di poter cogliere talune opportunità nonostante i complessi nuovi scenari macroeconomici e geopolitici che si stanno sempre più significativamente manifestando sia in ambito delle esportazioni che delle importazioni.

Corporate Finance

Nel 2024 la Capogruppo ha confermato il proprio posizionamento tra le principali banche in Italia per i finanziamenti al settore delle energie rinnovabili e delle infrastrutture su base Project Financing, nonché nel settore del Real Estate con importanti interventi di riqualificazione immobiliare ed operazioni rivolte a clientela istituzionale qualificata (es. Fondi Immobiliari). Tra le operazioni di finanziamento perfezionate nell'esercizio 2024, si segnalano:

Project Financing & Energia

  • finanziamento a favore della Società Calimera Bio S.r.l. (Gruppo Arjun) finalizzato alla realizzazione di un impianto di trattamento della FORSU per la produzione di biometano avanzato e di ammendante compostato misto ubicato nella provincia di Lecce. L'operazione ha visto la concessione di un finanziamento su basi project finance, articolato su diverse linee di credito, per un importo di 10 mln di euro, in cui Banca MPS ha agito come unico lender ricoprendo il ruolo di Mandated Lead Arranger, Hedging Bank, Banca Depositaria e Banca Agente;
  • finanziamento a favore della società Tozzi Green S.p.A. a breve termine di complessivi 63,1 mln di euro finalizzato alla realizzazione di un impianto eolico della potenza di 45 MWp sito nei Comuni di San Pancrazio Salentino (BR), Avetrana (TA), ed Erchie (BR). L'intervento finanziario è stato concluso in pool, in cui Banca MPS ha partecipato con il ruolo di Structuring Mandated Lead Arranger & Underwriter, Hedging Bank, Banca Depositaria;
  • finanziamento a favore di MV Holding S.r.l. (Gruppo Tozzi) finalizzato alla realizzazione e al rifinanziamento di un portafoglio di impianti eolici avente una potenza complessiva di 81,8 MWp situati nel Sud Italia. L'intervento finanziario di complessivi 116,1 mln di euro è stato sottoscritto da un pool composto da primari istituti di credito, con una quota sottoscritta da MPS per complessivi 10 mln di euro.

Infrastrutture e Real estate

  • Finanziamento a favore della società Argo Srl, appartenente al gruppo Bizzi & Partner, a supporto delle esigenze finanziarie derivanti dal programma di ricostruzione e riqualificazione del Porto di Rapallo. L'intervento di finanziamento è stato strutturato in pool con primari istituti di credito per un importo complessivo di 67,7 mln di euro – quota MPS 15 mln di euro. MPS svolge anche il ruolo di Banca Hedging dell'operazione.
  • Finanziamento a favore della società Tram di Firenze Spa, per sostenere le esigenze finanziarie derivanti dalla realizzazione di una nuova Linea Tramviaria denominata 3.2.1. che collegherà il centro di Firenze con Bagno a Ripoli per una lunghezza complessiva di oltre 7 km. L'intervento di finanziamento è stato strutturato in pool con primari istituti di credito per un importo complessivo di 58 mln di euro, quota MPS 10,8 mln di euro circa in qualità di Banca capofila, Banca Agente e Banca Depositaria. MPS svolge anche il ruolo di Banca Hedging dell'operazione.
  • Finanziamento a favore del Comparto 4 di RealStep Sicaf Spa, primaria Società di investimento italiana operante in ambito immobiliare, al fine di sostenere le esigenze finanziarie connesse ad un ampio programma di riqualificazione urbana del distretto di Milano Certosa - attraverso l'acquisizione e completa ristrutturazione di vari assets. L'intervento di finanziamento è stato strutturato e sottoscritto integralmente da MPS per complessivi 13,5 mln di euro, svolgendo anche il ruolo di Banca Hedging e Banca Agente dell'operazione.
  • finanziamento a medio lungo termine a supporto del programma di acquisizione, riqualificazione e ampliamento di un resort di elevato standing nella regione Puglia in provincia di Bari, in una delle mete turistiche di maggior richiamo internazionale dove saranno previste la realizzazione di oltre 140 camere, campi da tennis/padel, piscine, centro benessere, ristoranti, su di una superficie di oltre 7500 mq. L'intervento di finanziamento è stato strutturato e sottoscritto integralmente da MPS per complessivi 39,5 mln di euro, svolgendo il ruolo di Banca Hedging e Banca Agente dell'operazione.

In relazione alle operazioni di finanza d'impresa perfezionate nell'esercizio 2024, si segnala:

  • la strutturazione e sottoscrizione, in qualità di unico lender, di un finanziamento di complessivi 34 mln di euro, assistito da Garanzia SACE Futuro, a favore di un importante operatore multinazionale del settore siderurgico, destinato a reintegrare i costi sostenuti relativi ad investimenti effettuati ed in corso di completamento presso un sito industriale nel Nord-Italia, per la realizzazione di impianti ed attrezzature a servizio di nuovo treno di laminazione per travi che ha comportato un investimento complessivo di oltre 200 mln di euro;
  • la sottoscrizione di un finanziamento in pool, con il ruolo di Banca Finanziatrice e Bookrunner, di complessivi 225 mln di euro, a favore di primario gruppo della sanità privata convenzionata. L'operazione di finanziamento, alla quale si è affiancato un private placement destinato a investitori istituzionali di 50 mln di euro, è a supporto del rifinanziamento di indebitamento finanziario pregresso nonché a supporto della crescita del gruppo, sia organica che per linee esterne.

Con riferimento all'attività di Acquisition Finance la Capogruppo nel corso del 2024 ha continuato l'attività di origination e strutturazione di operazioni di acquisizione a supporto di controparti di primario standing, focalizzandosi su integrazioni industriali realizzate da operatori corporate e mantenendo altresì un forte presidio sul mercato dei LBO's promossi dai principali operatori di private equity in Italia. Tra le principali operazioni organizzate e finanziate si segnalano le seguenti:

  • acquisizione di Autry International operatore attivo nella produzione e commercializzazione di sneakers destinate a un segmento di mercato di fascia premium con il marchio Autry, registrato a Dallas negli anni '80 e rilanciato nel 2019 dall'imprenditore Marco Doro - da parte dell'operatore di private equity Style Capital SGR (LBO);
  • acquisizione di BAT holding operativa a capo di un gruppo internazionale specializzato nella progettazione, produzione e vendita di componenti e di prodotti finiti per la schermatura dal sole (tende e pergole) per uso domestico e professionale - da parte dell'operatore di private equity ProA Capital (LBO);
  • acquisizione di La Bottega player operante nella produzione e commercializzazione di hotel amenities (set di cortesia e accessori) per alberghi di fascia luxury e top luxury - da parte dell'operatore di private equity Three Hills Capital Partners (LBO);
  • acquisizione di Molino Nicoli attivo nella produzione e commercializzazione di cereali per la colazione e barrette di cereali (in particolare prodotti Allergen & Gluten Free) e di alimenti per bambini (in particolare Snacks soffiati), con esclusione di quelli con presenza di latte nelle ricette - da parte dell'operatore di private equity Clessidra SGR (LBO);
  • acquisizione di F.lli Polli holding operativa a capo di un gruppo internazionale presente in oltre 50 paesi che si occupa di produzione e vendita di conserve alimentari, condimenti e salse - da parte dell'operatore di private equity Platinum Equity (LBO);
  • acquisizione della business unit Issuing & Acquiring di Banco BPM da parte di Numia (società riconducibile all'operatore di private equity FSI SGR in cui, nel corso del 2022, sono confluite tutte le attività di monetica del Gruppo ICCREA), operazione che rientra nell'ambito di un più ampio progetto industriale che porterà alla creazione di una realtà leader nel proprio mercato di riferimento (Corporate Acquisition);
  • acquisizione di SACMI Beverage (operatore attivo nelle fasi di imbottigliamento e di etichettatura per il settore beverage) da parte di Omnia Technologies Group (leader a livello mondiale nello sviluppo, engineering, produzione e vendita di macchine e sistemi automatizzati per i settori del vino, del beverage, del lattiero/caseario, del farmaceutico e del medicale), operazione che rappresenta un'importante opportunità industriale e un ulteriore sviluppo per il Gruppo grazie all'internalizzazione della tecnologia per realizzare l'imbottigliamento e il packaging ad alta velocità e completare in tal modo l'offerta di macchinari per il beverage (Corporate Acquisition).

Investment Banking

La Capogruppo ha offerto i propri servizi affiancando la clientela di riferimento del Gruppo in operazioni di finanza straordinaria, in particolare, assistendo le imprese nel ruolo di advisor finanziario in tutte le fasi di sviluppo e nell'attività di reperimento dei fondi necessari al servizio delle operazioni.

In tal senso, la Capogruppo ha supportato i clienti industriali e finanziari con la propria capacità di realizzare operazioni di mercato, in particolare, strumenti di debito adeguati alle caratteristiche degli investitori di riferimento, sia in forma pubblica sia di private placement, con un'attività che copre tutte le fasi dell'operazione, dalla strutturazione alla distribuzione, e tutte le principali tipologie di prodotto.

Inoltre, in virtù del proprio ruolo di Specialist in Titoli di Stato italiani, Banca MPS ha continuato a svolgere il proprio ruolo riconosciuto tra i principali operatori nei sindacati di collocamento di titoli governativi italiani, sia con il ruolo di Joint Lead Manager e Bookrunner, sia con il ruolo di Co-Lead Manager, contribuendo in tale ruolo anche al collocamento di titoli sovranazionali in euro.

Infine, nel corso del 2024, la Capogruppo ha sviluppato iniziative finalizzate alla partecipazione ad operazioni di raccolta di capitali attraverso strumenti finanziari che prevedono il coinvolgimento anche di investitori retail.

Finanza Client Driven

Nel corso del 2024 l'attività sui mercati e con la clientela istituzionale e corporate ha ottenuto risultati più che soddisfacenti, caratterizzati da dinamiche molto variegate.

L'attività con la clientela istituzionale registra il positivo andamento della gran parte delle linee di business. Sia il comparto delle aste che quello della negoziazione titoli obbligazionari sul mercato secondario hanno registrato un significativo incremento rispetto allo scorso anno. Anche l'attività in derivati è stata interessata da un aumento di volumi e ricavi su base annua, in linea con le dinamiche dell'industria nel suo complesso. Relativamente al mercato primario si riscontrano ricavi in linea con lo scorso anno grazie al coinvolgimento della Capogruppo da parte del Tesoro Italiano nei ruoli di Joint Lead e Co-Lead Manager delle emissioni sindacate.

Le operazioni di copertura per la clientela corporate della Banca MPS hanno registrato una leggera riduzione dei volumi su commodities alla luce delle dinamiche osservate nell'anno in termini di domanda e volatilità sui diversi comparti del settore, e mentre si è assistito ad una sostanziale stabilità sulle valute.

Diversamente, per le coperture tasso si è rilevato un deciso incremento riconducibile sia alla particolare congiuntura di mercato (inclinazione negativa della curva dei tassi) sia al contributo delle operazioni di specialized lending strutturate dal CIB con clientela dei modelli di servizio Imprese e Large Corporate.

La funzione di Market Execution ha continuato l'attività di esecuzione degli ordini trasmessi dai clienti della Rete, dai clienti istituzionali e da Widiba.

I team di strutturazione della funzione Global Markets hanno continuato a ricercare soluzioni per prodotti di investimento adeguati alle condizioni di mercato: il livello dei tassi ha permesso di offrire sia al segmento retail che a quello private del Gruppo soluzioni ideate con il partner assicurativo AXA che si sono rivelate innovative e competitive con il segmento obbligazionario; allo stesso tempo sono state riaperte linee di business di fondi strutturati assenti negli esercizi precedenti che hanno ricevuto un buon successo commerciale.

La gestione dei portafogli a servizio dell'attività client driven ha proseguito all'insegna di un'attenta gestione dei rischi, con metriche di Var in linea con i precedenti trimestri.

Coverage Rete

Nel 2024, in continuità con l'implementazione organizzativa avviata nell'esercizio precedente, la funzione Coverage CIB, a diretto riporto della struttura Marketing, Sales & Coverage, ha proseguito l'attività di supporto specialistico alla rete commerciale di Banca MPS, orientata alla crescita degli impieghi e delle commissioni nel mercato corporate, attraverso prodotti Corporate & Investment Banking (CIB), nell'alveo della finanza specialistica e del capital market.

Corporate Center

Il Corporate Center comprende:

  • i risultati economico/patrimoniali della clientela Non Performing gestita centralmente dalla Non Performing Loans Unit;
  • rami operativi quali, ad esempio, l'attività di finanza proprietaria, tesoreria e capital management;
  • strutture di servizio e supporto al business, con particolare riguardo allo sviluppo e alla gestione dei sistemi informativi;
  • le elisioni a fronte delle partite infragruppo e i risultati delle società consolidate con il metodo del patrimonio netto e di quelle in via di dismissione, in particolare MP Banque.

Per quanto riguarda la clientela Non Performing gestita centralmente dalla Non Performing Loans Unit, al 31 dicembre 2024, i Finanziamenti "vivi" lordi verso clientela sono pari a 1,4 mld di euro; il contributo ai risultati economici del Corporate Center è risultato pari a 8 mln di euro di Ricavi, -53 mln di euro di Oneri Operativi e -31 mln di euro di Costo del Credito.

Per quanto riguarda l'attività di finanza, le vendite di titoli realizzate nel 2024 ammontano a 1.799 mln di euro (posizioni principalmente classificate a costo ammortizzato); sono invece scaduti titoli per 149 mln di euro, interamente classificati nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva. A compensazione di tali vendite e/o scadenze, sono stati riacquistati titoli per 2.217 mln di euro circa, la maggior parte classificati a costo ammortizzato.

Gestione delle partecipazioni

Nel corso del 2024 è proseguita l'attività di razionalizzazione del portafoglio partecipativo del Gruppo anche attraverso la semplificazione dell'assetto del Gruppo Bancario.

Di seguito si riportano in dettaglio le operazioni più significative eseguite nell'esercizio.

Acquisizioni

  • La Capogruppo ha ricevuto ulteriori n. 208 azioni Visa Inc. Preferred class. A. a fronte di conversione parziale delle azioni Via Inc. Preferred class C, precedentemente acquisite nell'ambito dell'operazione di cessione Visa Europe alla medesima Visa Inc. Tali azioni sono state successivamente cedute previa conversione in azioni Visa Inc. Class A Common Stock.
  • Sono state assegnate gratuitamente n. 319,75 quote della Società Consorzio per la tutela del credito S.c.a.r.l. a seguito del recesso di altri consorziati.
  • A seguito del perfezionamento di operazione di ristrutturazione e conversione di credito, sono stati acquisiti strumenti partecipativi della Società Cimolai S.p.A (0,18% del totale degli strumenti emessi).

Dismissioni

  • Sono state dismesse le partecipazioni in: Società per azioni Autovie Venete S.a.a.v. (0,84% del capitale sociale) e, a seguito raggruppamento azioni con rimborso dei resti, Mediterraneo S.p.A (0,15% del capitale sociale).
  • E' proseguita la dismissione parziale della partecipazione in Campus Bio Medico S.p.A. (dallo 0,68% allo 0,59% del capitale sociale).
  • A conclusione delle rispettive liquidazioni volontarie, sono state cancellate le partecipazioni detenute in: Siena Lease 2016-2 S.r.l. in liquidazione (100%), Siena Mortgages 09-6 S.r.l. in liquidazione (100%), Siena Mortgages 10-7 S.r.l in liquidazione (100%), Armorlite S.r.l. in liquidazione (3,48%), Classica Sviluppo S.r.l. in liquidazione (9,40%), Cori S.p.A. in liquidazione (7,30%), Gestioni esattoriali della Capitanata S.p.A. in liquidazione (0,67%) e Sei Energia in liquidazione (13,08%).
  • Sono stati inoltre dismessi gli strumenti finanziari partecipativi detenuti in Ferroli S.p.A. (14,14% del totale degli strumenti emessi).
  • Sono stati raggiunti accordi per la vendita dell'intera partecipazione detenuta in Bancomat S.p.A. (4,32%) e per la dismissione parziale di alcune quote (n 2.000) detenute nel capitale di Banca d'Italia.

Prospettive ed evoluzione prevedibile della gestione

Nei prossimi trimestri, in un contesto di crescita economica modesta e condizionata dalle misure protezionistiche statunitensi, la riduzione dei tassi di interesse potrebbe accrescere l'appetibilità dei prestiti bancari. La ripresa del potere d'acquisto delle famiglie, combinata con la tenuta dei mercati finanziari, dovrebbe sostenere i consumi favorendo una dinamica positiva dei prestiti alle famiglie. La debolezza del ciclo degli investimenti, condizionata anche dall'elevata incertezza riguardo agli scambi internazionali, potrebbe invece limitare la domanda di prestiti delle imprese. La pur modesta riattivazione degli investimenti in impianti e macchinari, favorita dal contributo del PNRR, potrà alimentare il fabbisogno finanziario delle imprese ma, al tempo stesso, gli investimenti in costruzioni sono attesi contrarsi a seguito della fine degli incentivi del Superbonus in particolare per il segmento residenziale. Nonostante l'incertezza relativa al ciclo economico, gli indicatori di rischiosità del credito sono attesi su livelli storicamente contenuti e gestibili per il settore bancario: la maggiore attenzione degli operatori ai criteri di erogazione e una domanda di credito più attenta, hanno infatti generato coorti di prenditori di migliore qualità in grado di meglio sostenere un eventuale deterioramento dello scenario.

Nei prossimi anni è attesa una moderata crescita della raccolta diretta grazie all'espansione dei depositi vincolati e delle obbligazioni, sebbene i flussi siano previsti subire un ridimensionamento rispetto al passato; la riduzione dei depositi a vista potrebbe rallentare e il processo di ricomposizione da tale forma tecnica a quella vincolata risentire della riduzione dei tassi di rifinanziamento che determinerà un minore costo opportunità nel detenere attività liquide. Gli investimenti in titoli di Stato, pur positivi, sono attesi scontare rendimenti inferiori, favorendo l'accumulo, pur contenuto, di attività liquide e il maggiore interesse per fondi comuni e prodotti assicurativi. Grazie al ruolo delle reti di consulenza e agli obiettivi strategici degli operatori, la gestione del risparmio guadagnerà centralità.

Con il completamento dei rimborsi TLTRO avvenuto entro il primo semestre 2024, il processo di ricomposizione in atto del funding è atteso proseguire riflettendo, oltre alle esigenze di riallocazione tra voci di raccolta (verso forme più idonee ai requisiti regolamentari), anche il processo di disintermediazione dei finanziamenti bancari, in particolare alle imprese, che potrà portare le banche ad avere un fabbisogno di fondi strutturalmente meno elevato.

La discesa dei tassi di politica monetaria condizionerà la marginalità del sistema bancario. Il margine da clientela è previsto ridursi influenzato dal restringimento della forbice bancaria e da una crescita contenuta dei volumi intermediati. Il trend del margine di interesse potrà tornare positivo solo nel medio termine con il maggior contributo degli interessi cedolari sul portafoglio titoli ed una possibile stabilizzazione/inversione nell'intonazione di politica monetaria. I ricavi da gestione e intermediazione del risparmio sono previsti aumentare con la crescita della raccolta netta intermediata e degli stock medi in gestione, ma verranno condizionati dalla composizione dei portafogli (su cui insisteranno titoli in custodia e prodotti di natura obbligazionaria, a marginalità unitaria più bassa) e dall'adeguamento del pricing sui prodotti. I ricavi da servizi di gestione della liquidità potranno risentire degli impatti normativi sui pagamenti digitali. Con la flessione del margine da interesse compensata solo in parte dalla crescita dei ricavi da servizi e con i costi operativi attesi ridursi in misura modesta (nonostante il ridimensionamento degli oneri sistemici) per la presenza di investimenti ancora significativi in ambito IT e ESG, la redditività del settore, pur mentendosi elevata, è attesa ridursi in media.

In tale scenario, nel 2025, il mix dei ricavi del Gruppo beneficerà della positiva dinamica delle commissioni attive, attese in crescita soprattutto nell'ambito della gestione del risparmio e della protezione, supportate dall'attuazione di mirate iniziative commerciali previste dal Piano Industriale 2024-2028; il margine di interesse, in coerenza con le dinamiche del sistema, risentirà dello scenario di mercato e, in particolare, della flessione dei tassi.

Gli oneri operativi sono attesi incrementarsi nel 2025 principalmente per il rinnovo del contratto collettivo nazionale del lavoro ("CCNL") del settore creditizio e finanziario e per gli investimenti in ambito tecnologico da porre in essere per abilitare la trasformazione digitale del Gruppo.

Nonostante la perdurante incertezza del ciclo economico, non sono attese tensioni sul costo del credito.

La posizione di capitale è prevista rimanere su livelli elevati.

Si evidenzia che l'evoluzione prevedibile della gestione del Gruppo MPS sopra rappresentata non tiene conto degli impatti attesi dall'annunciata operazione di Offerta pubblica di scambio totalitaria volontaria sulle azioni ordinarie di Mediobanca.

Per maggiori informazioni sulle caratteristiche, obiettivi e benefici dell'operazione si rinvia al paragrafo "Eventi rilevanti successivi alla chiusura dell'esercizio" della presente Relazione sulla Gestione.

Rendicontazione di Sostenibilità

Sezione 1 – Informazioni Generali

Criteri per la redazione

[ESRS 2]

Criteri generali per la redazione della Rendicontazione di Sostenibilità

La presente Rendicontazione di Sostenibilità (di seguito anche "Rendicontazione") è redatta su base consolidata, in conformità con la Direttiva 2022/2464 dell'Unione Europea in materia di rendicontazione della sostenibilità aziendale Corporate Sustainability Reporting Directive (di seguito anche CSRD), con il Regolamento Delegato 2023/2772 (European Sustainability Reporting Standards - ESRS) e con il D.Lgs. 125/2024 che ha recepito la sopracitata direttiva nell'ordinamento italiano.

Il perimetro di consolidamento della Rendicontazione di Sostenibilità coincide con il perimetro di consolidamento del Bilancio Consolidato e pertanto include la società Capogruppo (di seguito anche la "Banca") e le imprese controllate consolidate integralmente all'interno del Bilancio Consolidato (di seguito anche il Gruppo). Per maggiori dettagli in merito alle società rientranti nel perimetro di consolidamento della Rendicontazione si rimanda alla Parte A - Sezione 3 - "Area e Metodi di consolidamento" della Nota integrativa del Bilancio Consolidato.

Le imprese controllate incluse nel consolidamento sono esentate dalla rendicontazione individuale di sostenibilità in coerenza con le disposizioni di cui al D.Lgs. 125/2024, art. 7, comma 1. in quanto non presentano i requisiti richiesti dalla normativa e sono incluse nella Relazione consolidata sulla sostenibilità della Capogruppo.

La Rendicontazione di Sostenibilità copre i principali segmenti della catena del valore del Gruppo, a monte (upstream), a valle (downstream) e operazioni proprie (own operation) e tiene conto della relativa valutazione degli impatti, dei rischi e delle opportunità ("IRO") identificati.

Il Gruppo non si è avvalso:

  • dell'opzione di omettere una disclosure specifica connessa a proprietà intellettuale, know-how o a risultati dell'innovazione (cfr. ESRS 1, sezione 7.7 Informazioni classificate e sensibili e informazioni su proprietà intellettuale, know-how o risultati dell'innovazione)
  • della esenzione dalla comunicazione di informazioni concernenti gli sviluppi imminenti o le questioni oggetto di negoziazione, a norma dall'articolo 19 bis, paragrafo 3, e dell'articolo 29 bis, paragrafo 3, della direttiva 2013/34/UE.

La Rendicontazione contiene le informazioni relative ai soli elementi di informativa (c.d. datapoints) richiesti dagli standard ESRS, identificati come rilevanti a seguito dell'analisi di doppia materialità e pertanto obbligatori secondo gli ESRS. L'indice di pag. 151 riporta i riferimenti alle specifiche sezioni della Rendicontazione dove sono trattati. Ove possibile, la Banca ha fatto uso del principio di "Inclusione mediante riferimento" per garantirne l'integrazione all'interno della Relazione consolidata sulla gestione.

La Rendicontazione è soggetta a revisione limitata.

La Rendicontazione contiene inoltre le informazioni ritenute adeguate a comunicare all'Agenzia delle Nazioni Unite Global Compact (UNEP) i progressi compiuti nell'implementare i Principi per l'attività bancaria responsabile (Principles for Responsible Banking) a seguito dell'adesione volontaria da parte nel Gruppo nel 2019.

Informativa in relazione a circostanze specifiche

Stime della catena del valore

Le metriche comunicate all'interno della Rendicontazione includono dati stimati relativi alla catena del valore mediante la rielaborazione di informazioni indirette riguardanti le emissioni di gas a effetto serra Scope 3, incluse all'interno della sezione 2 – Informazioni ambientali. Il calcolo in via diretta di tali emissioni richiede dati e informazioni relativi a clienti, fornitori e partner commerciali del Gruppo. Secondo quanto stabilito dai principi di rendicontazione, laddove non sia possibile raccogliere informazioni in via diretta relative alla catena del valore attraverso sforzi ragionevoli, tali informazioni devono essere stimate utilizzando informazioni provenienti da fonti indirette.

Di seguito, si riportano le limitazioni in merito ai dati relativi alla catena del valore alla base della decisione del Gruppo di utilizzare dati stimati:

  • Limitazioni normative relativamente ai dati e alle informazioni da considerare per le istituzioni finanziarie appartenenti alla catena del valore del Gruppo;
  • Limitazioni relative all'accesso e alla condivisione delle informazioni relative agli attori della catena del valore;
  • Limitazioni circa l'affidabilità e la qualità delle informazioni relative agli attori della catena del valore connesse alla possibile mancanza di competenze tecniche degli attori coinvolti.

Al fine di migliorare il livello di accuratezza delle metriche indicate relative alla catena del valore, il Gruppo valuta periodicamente l'aggiornamento della metodologia di calcolo, in particolare con riferimento ai fattori di conversione utilizzati, affinché siano in linea con i protocolli nazionali e internazionali applicati (dettagliati all'interno del paragrafo precedentemente indicato all'interno della sezione 2 – Informazioni ambientali).

Cause di incertezza nelle stime e nei risultati

Per maggiori dettagli circa la metodologia di stima utilizzata nel calcolo delle emissioni indirette di Scope 3, incluse le fonti delle informazioni, le assunzioni effettuate e i fattori di conversione utilizzati in sede di calcolo, si rimanda a quanto descritto all'interno del paragrafo "Metodologia di calcolo delle emissioni proprie dirette e indirette (scope 1 e 2) e delle emissioni indirette di scope 3" all'interno della sezione 2 – Informazioni ambientali.

Errori e modifiche nella redazione e nella presentazione delle informazioni sulla sostenibilità

Trattandosi del primo anno di applicazione delle disposizioni di cui al D.Lgs. 125/2024 non emergono cambiamenti nella preparazione e presentazione delle informazioni. Inoltre, secondo quanto previsto dall'ESRS 1 – Prescrizioni generali par.136, nel primo anno di preparazione della Rendicontazione di Sostenibilità ai sensi dei principi ESRS, non vengono riportate informazioni comparative con l'anno precedente.

Informative richieste da altre informative

La Rendicontazione include la disclosure richiesta dall'articolo 8 del Regolamento (UE) 2020/852 (EU Taxonomy) all'interno della sezione 2 "Informazioni ambientali". Si specifica che i relativi dati comparativi non sono soggetti a revisione limitata per l'anno corrente.

Inclusione mediante riferimento

Le inclusioni mediante riferimento ad altri documenti effettuate dal Gruppo e presenti all'interno della Rendicontazione soddisfano i requisiti previsti dall' ESRS 1 – Prescrizioni generali par. 119 e 120. In particolare, gli obblighi di informativa inclusi mediante riferimento all'interno della Rendicontazione sono:

  • ESRS 2 BP-1: ai fini dell'identificazione delle società rientranti nel perimetro di consolidamento della presente Rendicontazione si rimanda alla descrizione del perimetro di consolidamento all'interno della Parte A Sezione 3 – "Area e Metodi di Consolidamento" della Nota integrativa del Bilancio Consolidato;
  • ESRS 2 IRO-1: Per maggiori dettagli sul framework dedicato al monitoraggio dei potenziali rischi ambientali si rimanda al paragrafo "Rischi ESG" - Parte E – "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della Nota integrativa consolidata;
  • E1 ESRS 2 SBM-3: ai fini della descrizione del processo di analisi finalizzato all'identificazione dei rischi legati al cambiamento climatico si rimanda al paragrafo "Rischi ESG" - Parte E – "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della Nota integrativa consolidata.

122

Governance

Il ruolo degli organi di amministrazione, direzione e controllo

La Banca, nel suo ruolo di Capogruppo, esercita funzioni di indirizzo, governo e controllo delle Società del Gruppo, nell'ambito degli indirizzi generali definiti dal Consiglio di Amministrazione e nell'interesse della stabilità del Gruppo.

Il sistema di governance della Capogruppo, articolato secondo una struttura tradizionale, è composto dal Consiglio di Amministrazione, dal Collegio Sindacale, dall'Assemblea dei Soci, dall'Amministratore Delegato (che, al momento, riveste anche l'incarico di Direttore Generale) e da cinque comitati interni al Consiglio, cd. Endoconsiliari:

  • Comitato Nomine,
  • Comitato Remunerazione,
  • Comitato Rischi e Sostenibilità,
  • Comitato per le Operazioni con Parti Correlate,
  • Comitato IT e Digitalizzazione.

Il Consiglio di Amministrazione è stato nominato dall'Assemblea in data 20 aprile 2023, sulla base di liste presentate dagli azionisti, per gli esercizi 2023-2024-2025 e quindi fino alla data dell'Assemblea per l'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2025.

In data 11 aprile 2024, l'Assemblea degli Azionisti di Banca MPS ha deliberato la nomina del Prof. Raffaele Oriani quale Consigliere, in sostituzione del Prof. Marco Giorgino; cessato dalla carica per dimissioni in data 13 novembre 2023; in data 17 dicembre 2024, cinque amministratori non esecutivi e indipendenti hanno rassegnato le proprie dimissioni e, successivamente, in data 27 dicembre 2024, il Consiglio di Amministrazione ha provveduto alla nomina per cooptazione di cinque nuovi membri. La Banca, in data 23 gennaio 2025 ha proceduto, nei termini di legge alla verifica dei requisiti di idoneità dei Consiglieri cooptati, in ossequio alla normativa vigente. È in corso il processo di valutazione da parte delle Autorità di Vigilanza.

Considerato che i cambiamenti sostanziali nella composizione del Consiglio di Amministrazione sono relativi ai soli ultimi 15 giorni del 2024, le informazioni rese nel seguente paragrafo, comprese le percentuali sulle quote di indipendenti e le percentuali sulle competenze specifiche dei membri del Consiglio, sono riferite alla composizione dell'organo antecedente a tali avvicendamenti.

Laddove le informazioni siano riferite alla composizione del Consiglio di Amministrazione in carica ciò è espressamente specificato.

La composizione del Consiglio di Amministrazione della Banca, dalla nomina di aprile 2023 fino al 31 dicembre 2024, non include rappresentanti dei dipendenti/lavoratori, la cui nomina negli organi sociali non è peraltro, allo stato, prevista dalla normativa italiana, né dallo Statuto della Banca.

Tutti i componenti del Consiglio eletti nel corso del mandato sono stati riconosciuti in possesso dei requisiti e criteri di idoneità stabiliti dalla normativa applicabile vigente e al 31 dicembre 2024 gli amministratori valutati indipendenti in carica ai sensi dell'art. 15 dello Statuto sono 11 su 15 (pari al 73,33% dei componenti il CdA).

L'Amministratore Delegato è il solo componente esecutivo, mentre i componenti del CdA non esecutivi sono pari a 14.

Nella tabella seguente si riepilogano i componenti del CdA.18

Componenti
in carica al 31.12.2024
Carica Comitato
Remunerazione
Comitato Rischi
e Sostenibilità
Comitato per le
Operazioni con
Parti Correlate
Comitato
Nomine
Comitato IT e
Digitalizzazione
Maione Nicola (*) Presidente
Non Esecutivo
Brancadoro Gianluca (*) Vice Presidente P
Non Esecutivo
Lovaglio Luigi Amministratore Delegato
e Direttore Generale (CEO)
Esecutivo
Barzaghi Alessandra (*) Consigliere P C C
Non Esecutivo
Caltagirone Alessandro Consigliere
Non esecutivo
De Martini Paola (*) Consigliere
Lead Independent Director
C P C
Non Esecutivo
De Simone Elena Consigliere
Non Esecutivo
Di Stefano Stefano Consigliere C
Non Esecutivo
Lombardi Domenico (*) Consigliere C P
Non Esecutivo
Lucantoni Paola (*) Consigliere C
Non Esecutivo
Oriani Raffaele (*) Consigliere P
Non Esecutivo
Panucci Marcella (*) Consigliere
Non Esecutivo
Paramico Renzulli Francesca (*) Consigliere
Non esecutivo
Sala Renato (*) Consigliere C C C
Non Esecutivo
Tadolini Barbara (*) Consigliere
Non Esecutivo

* Consiglieri indipendenti

P= Presidente di Comitato endoconsiliare, C = Componente di Comitato endo-consiliare

Il Collegio Sindacale in carica è stato nominato dalla citata Assemblea del 20 aprile 2023 per gli esercizi 202320242025 e quindi fino alla data dell'Assemblea per l'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2025.

L'Assemblea dell'11 aprile 2024 ha deliberato l'integrazione del Collegio Sindacale a seguito delle dimissioni rassegnate dal Sindaco supplente Dr.ssa Piera Vitali (in data 2 maggio 2023) e dal Sindaco effettivo Prof. Roberto Serrentino (in data 15 maggio 2023). In conformità alle disposizioni statutarie e normative vigenti, nel rispetto del principio di necessaria rappresentanza delle minoranze e del principio di equilibrio di genere previsto dalla normativa pro-tempore vigente, la citata Assemblea dell'11 aprile 2024 ha deliberato la nomina del Dr. Giacomo Granata alla carica di Sindaco Effettivo e della Dr.ssa Paola Lucia Isabella Giordano alla carica di Sindaco Supplente, per il restante periodo del mandato in corso; l'Avv. Pierpaolo Cotone, a sua volta subentrato come Sindaco effettivo il 15 maggio 2023 a seguito delle dimissioni del precedente Sindaco effettivo Roberto Serrentino (come unico Sindaco supplente) è tornato a ricoprire la carica di Sindaco supplente a far data dall'11 aprile 2024.

18 Si precisa che la composizione dei Comitati endoconsiliari è variata a febbraio 2025 Per la nuova composizione dei Comitati cfr Comunicato stampa del 6 febbraio 2025 https://www.gruppomps.it/media-e-news/comunicati/cs-06022025.html

Nella tabella che segue si riporta la composizione del Collegio Sindacale in carica.

Componenti Carica
1. Ciai Enrico Presidente
2. Linguanti Lavinia Sindaco effettivo
3. Granata Giacomo Sindaco effettivo
4. Cotone Pierpaolo Sindaco Supplente
5. Giordano Paola Lucia Isabella Sindaco Supplente

Nessuno dei membri del Collegio Sindacale ha rapporti di parentela con gli altri membri del Collegio Sindacale, con i membri del Consiglio di Amministrazione, con il Dirigente Preposto, con il Direttore Generale e con i principali dirigenti della società. Il Dirigente Preposto alla Rendicontazione di Sostenibilità coincide il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili Societari.

Il numero e la qualità degli incarichi ricoperti dai Sindaci consente il puntuale rispetto delle norme in materia di limiti al cumulo di incarichi dei componenti degli organi di controllo contenute nel Titolo V-bis, Sez. V, Capo II del Regolamento Emittenti Consob e nell'art. 17 del Decreto MEF n. 169/2020.

La diversità negli organi di governo

La composizione degli organi sociali della Banca nel 2024 - risultata conforme alla normativa primaria e di vigilanza in materia di equilibrio tra generi - è la seguente: per il Consiglio di Amministrazione il 53% è riconducibile al genere maschile e il 47% al genere femminile, e per il Collegio Sindacale n.2 sindaci effettivi sono di genere maschile e un sindaco effettivo è di genere femminile mentre i sindaci supplenti sono uno di genere maschile e uno di genere femminile. Si ricorda che a dicembre 2024 è stata nominata quale Lead Independent Director l'Avv. Paola De Martini.

Con riferimento alla composizione del Consiglio di Amministrazione, dei Comitati endoconsiliari e del Collegio Sindacale in termini di diversità di genere, di età e di competenze manageriali e professionali, si ricorda che, quale banca quotata, la Banca applica le specifiche previsioni prescritte dalle discipline normative e regolamentari di riferimento19, nonché i principi e le raccomandazioni contenuti nel Codice di Corporate Governance, cui la Banca aderisce. Infine, lo Statuto sociale della Banca contiene previsioni specifiche in materia di diversità di genere (art. 15 e art. 25) richiamando il rispetto della normativa vigente sia per la fase di nomina, sia in corso di mandato.

Il Gruppo, nel rispetto del proprio Codice Etico, della Direttiva in materia di Sostenibilità e ESG20 e della Politica sulla parità di genere del Gruppo, riconosce e promuove i benefici della diversità all'interno della composizione complessiva dei propri Organi Sociali, considerando aspetti quali il genere, l'età ed anzianità di carica, le competenze e il profilo formativo e professionale dei relativi componenti, al fine di promuovere una discussione critica degli argomenti con una varietà di punti di vista ed esperienze secondo quanto raccomandato dalla normativa di vigilanza.

Nella composizione complessiva degli Organi Sociali sono quindi valorizzate le differenze per gli ambiti di cui sopra, promuovendo la diversità come un valore propedeutico alla creazione di un clima collaborativo e di un approccio aperto all'inclusione di tutte le diversità e alla realizzazione delle "pari opportunità". Alle persone vengono garantite le stesse opportunità indipendentemente da età, orientamento sessuale, credo religioso, genere, etnia e diverse abilità, garantendo l'assenza di qualsiasi discriminazione21.

Nel concreto, l'applicazione dei criteri di diversità adottati22 per la definizione della composizione degli organi di governo ha determinato per il 2024:

  • un equilibrio tra i generi in termini di livello di rappresentanza, nel rispetto di quello previsto dalla normativa;
  • una diversificazione per età (degli amministratori, con una età compresa tra un minimo di 48 anni ad un massimo di 71 anni, una età media di 59 anni e con due Consiglieri di età inferiore a 50 anni; dei sindaci, con un'età compresa tra un minimo di 38 anni a un massimo di 74 anni, un'età media di 61 anni), e per durata di permanenza nell'incarico (per gli amministratori, con n. 1 esponente al terzo mandato, 4 esponenti al secondo mandato, 10 esponenti al primo mandato; per i sindaci, con il Presidente al secondo mandato e n. 4 sindaci al primo mandato);
  • la presenza di requisiti e il rispetto dei criteri di idoneità necessari allo svolgimento dell'incarico (percorso di formazio-

19 Ad esempio, TUF, Disposizioni di Vigilanza in materia di governo societario, DM 169/2020.

20 Disponibile sul sito di istituzionale di Gruppo con la seguente denominazione: "Linee guida in materia di Sostenibilità e ESG".

21 Si precisa che in data 24 febbraio 2025 il Consiglio di Amministrazione ha approvato la "Politica di diversità sulla composizione degli organi sociali di Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.a.", pubblicata sul sito.

22 Di tali aspetti, che sono parte integrante di un assetto di governance delle diversità allineato alle best practice, si è tenuto conto nel rinnovo degli organi collegiali in occasione dell'Assemblea del 20 aprile 2023 che ha provveduto a nominare il Consiglio di Amministrazione e il Collegio Sindacale, nonché in occasione dell'Assemblea del 11 aprile 2024, che, inter alia, ha deliberato le nomine del Prof. Raffaele Oriani come Consigliere, del Dott. Giacomo Granata come Sindaco Effettivo e della Dott.ssa Paola Lucia Giordano come Sindaco Supplente.

ne, esperienza professionale, indipendenza di giudizio, tempo disponibile, divieto di interlocking), valutati periodicamente sia con riguardo al singolo esponente, sia con riguardo all'assetto complessivo degli organi di governo.

I criteri quali-quantitativi relativi alla composizione del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale sono resi noti agli azionisti in via propedeutica al rinnovo degli organi sociali.

ll Collegio Sindacale accerta con una periodicità annuale o in caso di eventi sopravvenuti rilevanti (i) la sussistenza dei requisiti di indipendenza in capo ai propri membri (ii) la corretta applicazione dei criteri e delle procedure di accertamento adottati dal CdA per valutare l'indipendenza dei propri membri non esecutivi. L'esito di tali controlli è reso noto al mercato nell'ambito della relazione sul governo societario o della relazione del collegio sindacale all'assemblea.

Composizione del Consiglio di Amministrazione per genere ed età

Al 31 dicembre 2024 l'indice di diversità di genere all'interno del consiglio di amministrazione, calcolato come rapporto medio tra i membri femminili e quelli maschili, è pari all'88%.

Con riferimento al Collegio Sindacale, lo stesso al 31 dicembre 2024 risulta composto da 3 sindaci effettivi (di cui 2 di genere maschile e 1 di genere femminile) e 2 sindaci supplenti (1 di genere maschile e 1 di genere femminile)23. L'età dei sindaci è compresa tra un minimo di 38 anni ed un massimo di 74 anni, con una età media di 61 anni ed un sindaco di età inferiore a 50 anni.

23 Il Collegio Sindacale, a seguito delle dimissioni di un sindaco effettivo e di un sindaco supplente intervenute nel 2023 è stato integrato dall'Assemblea degli azionisti del giorno 11 aprile 2024, che ha nominato un nuovo sindaco effettivo e un nuovo sindaco supplente, ai sensi dell'art. 2401 del Codice civile.

Responsabilità degli organi con funzioni di supervisione strategica, gestione e controllo in materia di Impatti, Rischi ed Opportunità

Il sistema di governance della Banca prevede responsabilità specifiche riguardo alle tematiche di sostenibilità, distribuite tra gli organi e le funzioni della Banca secondo quattro direttici (strategia, azioni e politiche, gestione dei fattori di rischio, monitoraggio e rendicontazione). Nel dettaglio, si riportano di seguito le principali responsabilità in tema di sostenibilità:

Consiglio di
Amministrazione
Approva le strategie e le politiche in materia di sostenibilità ed ESG ed il Piano di Sostenibilità co
erentemente ai valori, principi e regole di comportamento definiti nel Codice Etico, agli impegni
derivanti da adesione a iniziative volontarie, tenendo conto degli impatti dei fattori ESG (ambientali,
sociali e di governance);
Approva la Direttiva di Gruppo in materia di sostenibilità ed ESG e ne verifica l'implementazione;
Valuta l'integrazione dei fattori ESG nella definizione delle strategie aziendali e nei processi deci
sionali;
Approva l'adesione ad iniziative nazionali e sovranazionali nell'ambito della Sostenibilità;
Verifica la presenza di adeguati presidi dei fattori di rischio ESG nell'ambito dell'intero framework di
Gestione del Rischio, integrandoli nei processi di valutazione, gestione, monitoraggio e controllo dei
rischi esistenti, definendo il Risk Appetite di Gruppo;
Valuta e approva le risultanze dell'Analisi di Doppia Materialità (con relativi Impatti, Rischi e Oppor
tunità identificati);
Approva le politiche di indirizzo e coordinamento in materia di Rendicontazione di Sostenibilità;
Approva la Rendicontazione di Sostenibilità, previo parere del Comitato Rischi e Sostenibilità.
Collegio
Sindacale
Vigila che la rendicontazione di sostenibilità sia redatta e pubblicata in conformità alle previsioni
normative di riferimento e vigila sull'adeguatezza del sistema organizzativo, amministrativo e di
rendicontazione e controllo adottato al fine di consentire una corretta e completa rappresentazione
nella rendicontazione di sostenibilità consolidata "delle informazioni necessarie alla comprensione,
sia dell'impatto dell'impresa sulle questioni di sostenibilità, sia del modo in cui le questioni di soste
nibilità influiscono sull'andamento dell'impresa, sui suoi risultati e sulla sua situazione".
Comitato Rischi
e Sostenibilità
Valuta le proposte in merito alle linee guida e ai macro-obiettivi strategici in tema di sostenibilità,
verificandone la coerenza con gli indirizzi strategici;
Formula proposte in materia di strategia ambientale e sociale, obiettivi annuali e traguardi da rag
giungere, monitorandone nel tempo l'attuazione;
Presidia l'evoluzione della sostenibilità anche alla luce degli indirizzi e dei principi internazionali in
materia, monitorandone la performance;
Esamina e approva argomenti relativi alla sostenibilità, compresa la validazione della Analisi di Dop
pia Materialità ai fini della redazione della Rendicontazione di Sostenibilità;
Supporta il Consiglio di Amministrazione con funzioni istruttorie, di natura propositiva e consultiva,
nelle valutazioni e decisioni relative alla sostenibilità e alla gestione dei rischi ESG;
Monitora il posizionamento del Gruppo rispetto alla sostenibilità;
Vigila sull'osservanza delle disposizioni stabilite ai sensi del Decreto Legislativo n.125 del 10 set
tembre 2024 con riferimento alla redazione della Rendicontazione di Sostenibilità.
Comitato
Remunerazione
Ha facoltà di formulare indirizzi e raccomandazioni sui compensi del personale i cui sistemi di re
munerazione e incentivazione sono decisi dal Consiglio di Amministrazione;
Valuta periodicamente i criteri adottati per la remunerazione dei dirigenti con responsabilità strate
giche, vigilando sulla loro applicazione.

Amministratore
Delegato
Garantisce l'esecuzione delle delibere del CdA e il perseguimento delle linee strategiche integrate
del profilo di sostenibilità, mediante il supporto del Comitato Direttivo24;
Presidia le attività inerenti alla sostenibilità e le azioni da implementare, monitorando e garantendo
il raggiungimento degli obiettivi definiti.
Comitato
Direttivo
Attraverso la sessione specifica "ESG e Sostenibilità", supporta l'Amministratore Delegato nella de
finizione delle linee strategiche e delle politiche di sostenibilità e nella finalizzazione delle iniziative
del Piano di Sostenibilità;
Monitora l'evoluzione delle iniziative del Piano di Sostenibilità garantendo adeguata sponsorship
alle iniziative e indirizzando la risoluzione di criticità al fine di conseguire gli obiettivi strategici del
Gruppo.
CFO È responsabile della funzione Sostenibilità, della promozione e integrazione delle tematiche ESG
nella strategia generale. Delinea, inoltre, la definizione delle strategie ESG con il supporto delle altre
funzioni della Capogruppo e coinvolge il Comitato Direttivo – Sessione ESG per la condivisione del
la strategia e delle politiche in materia di sostenibilità nonché per indirizzare le criticità legate alla
realizzazione della strategia ESG e del Piano di Sostenibilità.
Funzione ESG e
Sostenibilità
Supporta il Responsabile della funzione Sostenibilità, delinea la strategia ESG, il Piano di Soste
nibilità e garantisce la coerenza delle iniziative strategiche con la strategia ESG complessiva del
Gruppo. Delinea le politiche di indirizzo e coordina la redazione e la pubblicazione della informativa
di sostenibilità;
Realizza l'analisi di Doppia Materialità con relativa identificazione degli Impatti, Rischi e Opportu
nità, con successiva approvazione da parte del Comitato Rischi e Sostenibilità e del Consiglio di
Amministrazione.

Il processo di redazione della presente Rendicontazione è parte integrante del processo di rendicontazione finanziaria e si basa su un sistema di controlli strutturato, finalizzato a garantire la qualità e l'affidabilità delle informazioni rendicontate. La funzione ESG e Sostenibilità, mediante interazione con le diverse strutture del Gruppo, coordina il processo di rendicontazione e assicura che i controlli siano adeguatamente integrati nelle attività operative. In questo contesto, le verifiche sulla Rendicontazione di Sostenibilità, comprese quelle relative agli impatti, ai rischi e alle opportunità, sono incorporate nei sistemi di controllo delle altre funzioni, assicurando un approccio coerente e allineato con i presidi esistenti.

Le responsabilità del Consiglio di Amministrazione, dei Comitati endoconsiliari e del Collegio Sindacale sono descritte e formalizzate nella Relazione sul Governo Societario e gli Assetti Proprietari, redatta ai sensi dell'art. 123 bis del TUF e approvato in data 6 marzo 2025 in conformità alla vigente disciplina e allo Statuto sociale.

Organi di amministrazione, direzione e controllo: esperienza e competenze

Tutti gli amministratori e i sindaci eletti nel 2023 e ad aprile 2024 sono stati valutati idonei allo svolgimento dell'incarico da parte dell'Autorità di Vigilanza (Banca Centrale Europea - BCE) a seguito dell'apposito processo di verifica, e sono stati dunque riconosciuti in possesso anche delle conoscenze ed esperienze di base richieste dalla normativa vigente relativamente ai settori (bancario e finanziario) e ai prodotti (bancari e finanziari) nei quali opera la Banca, in virtù delle competenze acquisite attraverso cariche sociali, incarichi direttivi o dirigenziali, attività lavorative o professionali o ruoli accademici e di ricerca. Nello specifico, tenuto conto anche degli esiti del processo di autovalutazione, risulta che nel 2024 i Consiglieri in possesso di competenze specifiche, rappresentavano una percentuale dell'83% circa con riferimento ai mercati bancari e finanziari e una percentuale del 77% circa con riferimento specifico ai prodotti bancari/finanziari.

Con riferimento alle aree geografiche, considerato che, allo stato, la Banca non opera in modo significativo nel mercato internazionale e svolge prevalentemente la sua attività sul territorio nazionale, si precisa che tutti i consiglieri eletti e i sindaci sono di nazionalità italiana. Alcuni degli stessi sono in possesso di esperienze formative maturate a livello internazionale, tramite attività lavorative, professionali o ruoli accademici, ovvero avendo svolto incarichi societari/manageriali/ dirigenziali in società bancarie, assicurative, finanziarie estere o in analoghe società italiane, ma operanti in modo significativo in ambito internazionale. Inoltre, si segnala, sempre con riferimento alla composizione nel 2024 del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, la presenza di soggetti con specifiche competenze nel governo dei rischi e in

24 Il Comitato Direttivo è un comitato manageriale composto da Amministratore Delegato, Responsabile Vice Direzione Generale Commerciale, tutti i capi delle Direzione e il Dirigente Preposto.

materia di governance bancaria, in ambito legale e di regolamentazione (per il CdA pari a circa l'87%) ed esponenti con profilo accademico e legale.

La composizione del CdA e del Collegio Sindacale nel 2024 evidenzia diversificazione con riguardo alla formazione, caratteristiche professionali e manageriali, competenze e conoscenze tecniche, esperienze e specializzazioni dei componenti. Ciò che ha contribuito ad arricchire il processo decisionale anche nell'ambito delle competenze di sostenibilità, rischi climatici e ESG e a garantire al Consiglio di Amministrazione e al Collegio Sindacale un livello complessivo di conoscenze, competenze ed esperienze adeguato a comprendere i principali rischi ed opportunità, inclusi i relativi impatti.

Al riguardo si fa presente che nel 2024 gli amministratori della Banca con competenze acquisite in materia di Sostenibilità, per esperienze maturate quali componenti di Comitati endoconsiliari con compiti in materia di Sostenibilità (anche nella Banca), componente di Commissione ESG, attività di studio accademiche (coordinamento di Master e pubblicazioni), predisposizione di linee guida ESG per altre realtà industriali, conoscenze acquisite tramite attività di formazione specifica in materia di Sostenibilità erogata da enti esterni, rappresentavano una percentuale del 37% circa.

Per completezza si precisa che, con le nomine di dicembre 2024, è stata rafforzata l'idoneità collettiva e le conoscenze complessive dell'organo amministrativo attraverso l'integrazione di ulteriori profili professionali con esperienze pratiche maturate anche in realtà aziendali caratterizzate da una forte attenzione ai temi ESG, inclusi rischi ESG, quali elementi sostanziali delle strategie di business.

Il tema delle capacità e competenze in materia di Sostenibilità possedute dal CdA e dal Collegio, nel loro insieme, è oggetto di specifica attenzione anche nell'ambito del processo di autovalutazione annuale, e viene trattato espressamente anche con riferimento agli obiettivi e impatti rilevanti, in relazione al Piano Industriale del Gruppo.

Ai fini dell'aggiornamento e dello sviluppo nel continuo delle competenze del CdA in materia di Sostenibilità, anche nel 2024, in data 29 gennaio, è stato tenuto un incontro di Board Induction, avente ad oggetto "La governance della sostenibilità e l'evoluzione della reportistica di sostenibilità" e in data 7 novembre una sessione informativa avente ad oggetto "Rendicontazione di sostenibilità 2024: Analisi di Doppia materialità" con partecipazione aperta a tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale.

In riferimento alle attività formative, i componenti del Collegio Sindacale, al fine di garantire la continuità e la salvaguardia dell'esperienza maturata e approfondire nel continuo un'adeguata conoscenza dei settori in cui operano la Capogruppo e il relativo Gruppo, nel corso dell'esercizio 2024, hanno altresì partecipato a piani di Alta Formazione organizzati da "ABI Formazione" per i membri del Collegio sindacale delle Banche e attinenti ai seguenti temi: La governance della sostenibilità e del rischio climatico; La governance dell'IT e del rischio Cyber.

Ruoli e responsabilità degli organi di gestione nell'esercizio della supervisione del processo per la gestione degli impatti materiali, dei rischi e delle opportunità

Gli organi di governance sono informati sugli impatti, rischi e opportunità materiali attraverso flussi informativi periodici e meccanismi di controllo. Il CdA, con il supporto del Comitato Rischi e Sostenibilità (CRS o comitato), esamina e approva le risultanze dell'Analisi di Doppia Materialità, valutando l'efficacia delle politiche adottate e il loro contributo alla gestione dei rischi ESG e alla valorizzazione delle opportunità.

Il CRS, nell'ambito delle proprie funzioni istruttorie, consultive e propositive, supervisiona le tematiche di sostenibilità connesse all'attività della Banca e alle sue relazioni con gli stakeholder, valutando la coerenza delle strategie e delle linee guida ESG con gli indirizzi strategici generali. Inoltre, formula proposte in materia di strategia ambientale e sociale, definisce gli obliettivi e monitoraggio della loro attuazione nel tempo. Nel dettaglio, i flussi informativi sottoposti al Comitato Rischi e Sostenibilità sono definiti in linea con quanto previsto dalla normativa Policy di Gruppo in materia di sistema dei controlli interni e nelle normative di competenza per materia pro tempore vigenti. Il Comitato, nell'ambito delle sue funzioni di supporto al CdA, identifica eventuali ulteriori flussi informativi che a esso devono essere indirizzati in materia di rischi (stabilendo oggetto, formato, frequenza, ecc.).

Nella revisione della strategia aziendale, il CdA integra i fattori ESG nei processi decisionali, assicurando che gli impatti materiali siano considerati nell'elaborazione delle strategie e nella definizione del Risk Appetite. Il CRS supporta tale processo attraverso un'attività di monitoraggio costante, verificando che le azioni intraprese siano in linea con gli obiettivi di lungo termine e con il quadro normativo di riferimento, contribuendo così all'integrazione della sostenibilità nelle strategie aziendali.

L'elenco degli Impatti, Rischi e Opportunità (IRO) risultati materiali e oggetto di approvazione da parte del CdA sono riepilogati all'interno dei capitoli dedicati alla trattazione di dettaglio di ciascuno Standard ESRS. Tali capitoli rappresentano, per ciascuna tematica di sostenibilità definita dalla normativa, gli IRO risultati rilevanti, i relativi orizzonti temporali (i.e. breve, medio e lungo termine) di riferimento ed il perimetro (e.g. Own Operations, Value Chain Downstream, Value Chain Upstream) risultato rilevante nell'ambito degli Standard ESRS di riferimento.

Ruolo dell'organo di controllo nella Vigilanza sulla rendicontazione di sostenibilità

Il Collegio Sindacale vigila sull'osservanza delle disposizioni stabilite dall'ordinamento in tema di rendicontazione societaria di sostenibilità consolidata e sul processo di formazione della rendicontazione di sostenibilità, con il supporto delle Funzioni aziendali di controllo. Nell'ambito di detta attività, in quanto comitato per il controllo interno e la revisione contabile, il medesimo Organo deve accertarsi altresì che il sistema di controllo interno e di gestione dei rischi sia adeguato a identificare, monitorare e mitigare i rischi ESG.

A tal fine il Collegio acquisisce conoscenza dalle strutture preposte al processo di rendicontazione e verifica (i) l'adeguatezza della struttura organizzativa preposta alla predisposizione della Rendicontazione di sostenibilità in termini di risorse umane, economiche e sistemi informativi; (ii) l'esistenza di direttive, procedure e prassi operative adottate dalla società allo scopo di garantire che la rendicontazione consolidata di sostenibilità sia al tempo stesso tempestiva, completa e attendibile, fermo restando che l'organo d'amministrazione resta responsabile della strutturazione del processo di produzione della rendicontazione di sostenibilità.

Il Collegio Sindacale vigila sull'adeguatezza del sistema amministrativo contabile anche ai fini della rendicontazione di sostenibilità e vigila in merito alla implementazione e ricezione di adeguati flussi informativi periodici, sia quantitativi che qualitativi, funzionali alla definizione della rendicontazione.

L'Organo di controllo effettua una verifica complessiva volta a garantire la correttezza del processo, in base alla quale viene redatta la Rendicontazione, e acquisisce apposita attestazione da parte dell'Organo amministrativo delegato e del Dirigente Preposto alla Rendicontazione di Sostenibilità.

Nell'ambito dei propri doveri di vigilanza, il Collegio Sindacale acquisisce informazioni circa le attività programmate e poi svolte: (i) dal Dirigente Preposto ai fini del rilascio dell'attestazione interna relativa alla conformità della Rendicontazione agli standard di riferimento, ivi comprese le informazioni da fornire in base al cd Regolamento Tassonomia; (ii) dalle funzioni di controllo di secondo livello, avendo particolare riguardo all'implementazione del sistema di individuazione e gestione dei rischi, e di terzo livello (Internal Audit) in materia di Rendicontazione di Sostenibilità.

Il Collegio monitora l'attività di attestazione della rendicontazione di sostenibilità ponendo in essere un regolare scambio di flussi informativi con la società di revisione incaricata dell'attestazione della Rendicontazione, al fine di acquisire notizie in merito alla pianificazione delle relative attività e all'ampiezza delle verifiche relative ai dati inseriti nella stessa.

Infine, il collegio sindacale vigila sul rispetto degli obblighi di pubblicità del reporting, verificando che la rendicontazione consolidata di sostenibilità inclusa nella relazione sulla gestione, nonché la relazione di attestazione della conformità di cui all'art. 14-bis del d.lgs. 27 gennaio 2010, n. 39, siano pubblicate con le modalità e i termini previsti dagli artt. 2429 e 2435 c.c. e sul sito internet del Gruppo.

Il Collegio Sindacale riferisce nella propria Relazione all'assemblea dei soci sulle attività di vigilanza espletate in merito alla Rendicontazione di Sostenibilità ex art. 10, co. 1, d.lgs. n. 125/2024 e, segnala altresì il rilascio da parte della società di revisione legale dell'attestazione sulla conformità della Rendicontazione di Sostenibilità ai sensi degli artt. 8 e 18, co. 1, d.lgs. n. 125/2024.

Integrazione delle prestazioni di sostenibilità nei sistemi di incentivazione

Politiche di remunerazione

Le politiche di remunerazione del Gruppo sono orientate alla creazione di valore sostenibile nel tempo, alla valorizzazione del merito, alla crescita di tutti i dipendenti, in piena coerenza con le politiche di governo dei rischi e in tema di diversità e inclusione. Le politiche di remunerazione promuovono un trattamento economico equo e competitivo, nel rispetto delle normative e delle pratiche di mercato e un equilibrato rapporto tra componente fissa e variabile della remunerazione (c.d. Pay-Mix) al fine di evitare conflitti di interesse nel raggiungimento degli obiettivi di lungo termine.

Principali caratteristiche dei sistemi di incentivazione

Gli assetti retributivi dell'alta dirigenza e del personale del Gruppo, in conformità con le disposizioni di vigilanza, possono essere costituiti da una componente fissa e una variabile. Ove sussistano i requisiti, la componente fissa può essere integrata da una componente variabile incentivante, le cui condizioni di attribuzione sono stabilite ex ante per ciascuna sottocategoria di personale, in conformità con le disposizioni in materia, in modo da non indurre a comportamenti orientati a un'eccessiva assunzione dei rischi. Con riferimento alle schede obiettivo destinate all'Amministratore Delegato/Direttore Generale e a tutto il personale più rilevante25, inclusi i Dirigenti con responsabilità strategica, rimane stretta la correlazione con obiettivi economici, finanziari, ESG e legati al rischio. Con riferimento agli amministratori non esecutivi e ai componenti del Collegio Sindacale è confermato il principio, approvato dall'Assemblea, di non prevedere alcun legame con i risultati economici conseguiti dal Gruppo, né di destinare agli stessi piani di incentivazione di qualsivoglia natura.

Nel determinare la remunerazione, la Capogruppo prende in considerazione, in aggiunta al peso della posizione e al relativo benchmarking, i seguenti aspetti: competenze possedute e impegno, sede di servizio e relativo costo della vita, livello di istruzione, scarsità di personale disponibile nel mercato del lavoro per posizioni specializzate, natura del contratto di lavoro, durata dell'esperienza professionale, certificazioni professionali.

La remunerazione variabile incentivante si basa su obiettivi economici-finanziari e obiettivi qualitativi, ponderati e definiti ex ante. Il Gruppo sin dal 2023 ha integrato gli obiettivi ESG, correlati agli obiettivi strategici inseriti nel Piano Industriale nelle proprie politiche di remunerazione. La realizzazione degli obiettivi ESG è integrata nelle iniziative del Piano di Sostenibilità approvato dal Consiglio di Amministrazione e annualmente aggiornato.

La remunerazione dell'Amministratore Delegato/Direttore Generale della Banca è composta da una componente fissa e da una componente variabile annuale riconosciuta, verificato il conseguimento degli obiettivi assegnati ex-ante, lungo un orizzonte temporale di lungo termine. L'Amministratore Delegato/Direttore Generale è destinatario del "Sistema Incentivante 2024" in coerenza con le previsioni regolamentari, le linee guida degli investitori e gli interessi dei più ampi stakeholders, secondo la scheda obiettivo costituita da obiettivi economico-finanziari (80%), di gestione del rischio (10%) e di raggiungimento di obiettivi ESG (10%).

Le priorità ESG e i relativi obiettivi definiti per il 2024 sono strettamente correlate agli obiettivi del Piano di Sostenibilità approvato dal Consiglio di Amministrazione nel mese di febbraio 2024. Nel dettaglio, il KPI ESG è composto dai seguenti indicatori:

  • Volumi dei finanziamenti con caratteristiche ESG erogati verso target;
  • % Raggiungimento Programma ESG;
  • % Genere meno rappresentato negli incarichi di responsabilità;
  • Definizione road map strategica ESG.

Tra le principali novità del 2024 rispetto all'anno precedente, si evidenzia che il KPI composito ESG come descritto, per le altre strutture/funzioni rilevanti è strutturato in almeno 3 indicatori condivisi ed indicatori per specificità di business, definiti in linea con il Piano di Sostenibilità.

Sistemi di incentivazione – considerazioni legate al clima

La definizione del KPI ESG composito, destinato all'Amministratore Delegato/Direttore Generale, e a tutto il personale più rilevante, include considerazioni e sub-obiettivi legati al cambiamento climatico.

L'indicatore dei Volumi dei finanziamenti con caratteristiche ESG erogati verso target si suddivide in sub obiettivi legati ai Volumi Green a supporto della strategia di decarbonizzazione. Nel dettaglio, l'indicatore della percentuale di raggiungimento del programma ESG include:

• obiettivi relativi alla realizzazione di iniziative legate alla definizione dei target di decarbonizzazione, del relativo piano di transizione climatica e monitoraggio associato;

25 Personale Più Rilevante, quei soggetti la cui attività professionale ha o può avere un impatto rilevante sul profilo di rischio della Banca o del Gruppo Bancario, identificati come tali dalla Capogruppo secondo le disposizioni normative e regolamentari in materia.

  • realizzazione di azioni a supporto del raggiungimento e della progressiva integrazione strutturata dei rischi climatici e ambientali nel più ampio framework di Risk Management nonché degli standard e processi creditizi;
  • strutturazione di un data base ESG di Gruppo.

L'indicatore della road map strategica ESG analogamente include la definizione di strategie legate al percorso di decarbonizzazione e supporto al cambiamento climatico. In maniera simile, gli indicatori per specificità di Business includono considerazioni e sub obiettivi legati alla strategia a supporto del cambiamento climatico.

Le considerazioni climatiche sono incluse nella scheda obiettivo all'interno della percentuale di raggiungimento degli obiettivi ESG (10%).

Approvazione e aggiornamento dei sistemi di incentivazione

Le politiche di remunerazione per il 2024 sono state approvate dall'Assemblea tenutasi l'11 aprile 2024.

Si riportano di seguito le responsabilità di ciascun organo in merito all'approvazione e all'aggiornamento dei sistemi di incentivazione:

Assemblea
Ordinaria
L'art. 13 dello Statuto assegna all'Assemblea ordinaria il compito di approvare le politiche di remu
nerazione e incentivazione, i piani di compensi basati su strumenti finanziari a favore dei consiglieri
di amministrazione, dei dipendenti e dei collaboratori - non legati da rapporti di lavoro subordinato
- della Banca;
Le Disposizioni di Vigilanza attribuiscono inoltre all'Assemblea, solo se previsto dallo Statuto, la com
petenza a deliberare, in sede di approvazione delle politiche di remunerazione e incentivazione di
Gruppo, eventuali variazioni al limite di 1:1 (e nel massimo di 2:1) tra la componente variabile e la
componente fissa della remunerazione26.
Consiglio di
Amministrazione
Spetta al Consiglio di Amministrazione (Circolare 285 e artt. 17 e 26 dello Statuto) il compito di ela
borare e sottoporre all'Assemblea le politiche di remunerazione e incentivazione e darne attuazione
una volta approvate dall'Assemblea, in primis riguardo alla remunerazione degli amministratori che
rivestono particolari cariche (tra i quali l'Amministratore Delegato e gli amministratori che compon
gono i comitati endoconsiliari) e del Direttore Generale (sentito il parere del Collegio Sindacale);
Il quadro delle responsabilità del Consiglio di Amministrazione in materia, tenendo conto delle indi
cazioni della Circolare 285 (37° Aggiornamento-Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 2, Sezione II, Ruolo e
responsabilità dell'assemblea e degli organi aziendali), prevede inoltre che il Consiglio stesso:

definisca i sistemi di remunerazione e incentivazione almeno per i seguenti soggetti: i consiglie
ri esecutivi; i direttori generali; i condirettori generali, i vicedirettori generali e figure analoghe; i
responsabili delle principali linee di business, funzioni aziendali o aree geografiche; coloro che
riportano direttamente agli organi con funzione di supervisione strategica, gestione e controllo; i
responsabili e il personale di livello più elevato delle funzioni aziendali di controllo. Esso, in parti
colare, assicura che detti sistemi siano coerenti con le scelte complessive della banca in termini
di assunzione dei rischi, strategie, obiettivi di lungo periodo, assetto di governo societario e dei
controlli interni;

assicuri, tra l'altro, che i sistemi di remunerazione e incentivazione siano idonei a garantire il ri
spetto delle disposizioni di legge, regolamentari e statutarie nonché di eventuali codici etici o di
condotta, promuovendo l'adozione di comportamenti ad essi conformi.

26 Alla data del 31 dicembre 2024, lo Statuto della Banca non prevede la facoltà per l'Assemblea di deliberare, in sede di approvazione delle politiche di remunerazione e incentivazione, sull'eventuale proposta del Consiglio di Amministrazione di fissare un limite al rapporto tra la componente variabile e quella fissa della remunerazione individuale superiore a 1:1, nel rispetto dei limiti indicati dalle vigenti Disposizioni di Vigilanza.

Nel caso di gruppi, l'assemblea competente a deliberare sulla proposta di fissare un limite superiore a 1:1 è quella della banca in cui opera il personale a cui la decisione si riferisce. La società capogruppo può esprimere voto favorevole sulla proposta di aumento del limite sottoposta all'approvazione dell'assemblea di una banca del gruppo soltanto se la politica di remunerazione del gruppo (approvata dall'assemblea della capogruppo) consente alle banche del gruppo di elevare detto limite o se l'assemblea della capogruppo si è comunque espressa favorevolmente in questo senso.

Comitato
Remunerazione
Il Comitato Remunerazione, ha il compito - anche avvalendosi del supporto della funzione Risk Manage
ment, il cui responsabile è opportunamente coinvolto nelle riunioni del Comitato stesso - di esprimere
un giudizio indipendente in ordine alle politiche e prassi retributive e di avanzare proposte al Consiglio
di Amministrazione in ordine alla remunerazione e al trattamento economico delle figure il cui assetto
retributivo è, in base allo Statuto, di esclusiva competenza del Consiglio di Amministrazione.
Il Comitato Remunerazione, ai sensi delle vigenti disposizioni di legge e di Statuto inoltre svolge le
seguenti attività:

valuta periodicamente i criteri adottati per la remunerazione dei dirigenti con responsabilità stra
tegiche, vigilando sulla loro applicazione e formula al Consiglio di Amministrazione raccomanda
zioni generali in materia (Statuto, art. 17, comma 4, lettera a);

vigila direttamente sulla corretta applicazione delle regole relative alla remunerazione dei respon
sabili delle funzioni aziendali di controllo, in stretto raccordo con l'organo con funzione di controllo
(Circolare 285, 37° Aggiornamento-Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 2, Sezione II, Ruolo e responsa
bilità dell'assemblea e degli organi aziendali);

cura la preparazione della documentazione da sottoporre all'organo con funzione di supervisione
strategica per le relative decisioni (Circolare 285, 37° Aggiornamento-Parte Prima, Titolo IV, Capi
tolo 2, Sezione II, Ruolo e responsabilità dell'assemblea e degli organi aziendali).

Le funzioni aziendali Compliance, Risk Management e Internal Audit (Revisione Interna) garantiscono che le politiche di remunerazione siano conformi ai requisiti normativi e agli impegni presi nei confronti degli stakeholders, con particolare attenzione alla corretta gestione del rapporto con la clientela, affiancando la funzione Risorse Umane e gli organi aziendali nella progettazione delle politiche di remunerazione e intervenendo nell'attuazione delle stesse per renderle coerenti con la propensione al rischio della Banca.

Dichiarazione sul dovere di diligenza (due diligence)

Il processo di due diligence del Gruppo è integrato all'interno del suo modello di business e del quadro strategico complessivo adottato, pur non costituendo una procedura separata e formalizzata. Tale processo include i passaggi per identificare, gestire, e rendicontare gli impatti negativi, attuali e potenziali, causati e contribuiti del Gruppo su ambiente e persone.

In particolare, nell'ambito dell'Analisi di Doppia Materialità 2024 il Gruppo ha individuato per ciascun topic, sub-topic e subsub-topic, impatti, rischi e opportunità rilevanti. Si riepilogano di seguito gli impatti negativi materiali identificati:

Nel dettaglio, gli elementi fondamentali del dovere di diligenza sono riflessi in alcuni degli obblighi d'informativa previsti dall'ESRS 2 ed ESRS tematici, quali:

Elementi fondamentali del dovere di diligenza Riferimenti
Integrazione del dovere di diligenza nella governance, nella
strategia e nel modello aziendale
Informazioni generali - Ruoli e responsabilità degli organi di gestione nell'esercizio
della supervisione del processo per la gestione degli impatti materiali, dei rischi e delle
opportunità
Informazioni generali - Integrazione delle prestazioni di sostenibilità nei sistemi di
incentivazione
Informazioni generali – Fase 2 – Identificazione Impatti, Rischi e Opportunità
Coinvolgimento dei portatori di interessi Informazioni generali – Fase 3 – Valutazione degli IRO potenzialmente rilevanti e
coinvolgimento degli stakeholder
Informazioni generali - Ruoli e responsabilità degli organi di gestione nell'esercizio
della supervisione del processo per la gestione degli impatti materiali, dei rischi e delle
opportunità
Individuazione e valutazione degli impatti negativi su persone e
ambiente
Cambiamento climatico – Impatti, Rischi e Opportunità
Lavoratori nella catena del valore – Impatti, Rischi e Opportunità
Consumatori e utilizzatori finali – Impatti, Rischi e Opportunità
Condotta dell'Impresa – Impatti, Rischi e Opportunità
Interventi per far fronte agli impatti negativi su persone e
ambiente
Cambiamento climatico – Leve di decarbonizzazione e azioni chiave per la riduzione
delle emissioni indirette legate al portafoglio crediti; Azioni relative alle azioni proprie;
Azioni in materia di cambiamenti climatici relativamente alla catena del valore a valle
Lavoratori nella catena del valore – Azioni
Consumatori e utilizzatori finali – Privacy - Azioni
Condotta dell'Impresa – Cultura d'impresa - Azioni
Monitoraggio dell'efficacia delle azioni adottate Cambiamento climatico – Trasparenza e monitoraggio dei progressi; Obiettivi in materia
di cambiamenti climatici relativamente alle operazioni proprie; Obiettivi in materia di
cambiamenti climatici relativamente alla catena di valore a valle; Metriche
Lavoratori nella catena del valore – Obiettivi
Consumatori e utilizzatori finali – Privacy - Obiettivi
Condotta dell'Impresa – Cultura d'impresa - Obiettivi

Gestione del rischio e controlli interni sulla rendicontazione di sostenibilità

Il processo di predisposizione della Rendicontazione di sostenibilità è integrato all'interno del processo del financial reporting ed è in capo alla Funzione Sostenibilità e ESG, in interazione con le diverse strutture della Banca e del Gruppo.

Il modello organizzativo prevede l'accentramento in Capogruppo del presidio della normativa sul reporting di sostenibilità, la realizzazione e il monitoraggio delle relative progettualità, il coordinamento della predisposizione della disclosure e la relativa predisposizione.

Il Gruppo ha adottato un modello di esecuzione dei controlli sulla Rendicontazione di sostenibilità comune a tutte le aziende del Gruppo, secondo i requisiti previsti nel Sistema dei Controlli Interni (disciplinati dalla Circolare Banca d'Italia n. 285/2013, Titolo IV Capitolo 3 – Il sistema dei controlli interni), che prevede un'organizzazione strutturata e permanente per la realizzazione dei controlli, dotata di procedure efficaci in grado di segnalare tempestivamente l'insorgere di anomalie.

Tale modello di controllo si basa sulla identificazione:

  • delle funzioni, individuate nell'ambito delle direzioni della Capogruppo, responsabili dell'esecuzione dei controlli di linea diretti ad assicurare la completezza, la correttezza, l'affidabilità e la tempestività delle informazioni fornite ai fini della predisposizione della Rendicontazione. Dette funzioni, nell'ambito della propria operatività, garantiscono il presidio sulla conformità ai principi normativi delle sezioni della Rendicontazione di Sostenibilità di propria competenza, attraverso l'esecuzione dei controlli di primo livello;
  • delle società controllate, appartenenti al perimetro di rendicontazione, responsabili dell'esecuzione dei controlli di linea diretti ad assicurare la completezza, la correttezza, l'affidabilità e la tempestività delle informazioni fornite ai fini della predisposizione del reporting di sostenibilità e la conformità delle stesse ai requisiti normativi. Il contributo per il Reporting di sostenibilità è sottoposto all'approvazione del C.d.A. della Società controllata;
  • della Funzione Sostenibilità e ESG che effettua annualmente, in conformità a quanto richiesto dalla CSRD e dal documento metodologico emanato dall'EFRAG sulle linee guida per la predisposizione dell'analisi di materialità "IG1 Materiality Assessment Implementation Guidance", l'analisi di doppia materialità al fine di identificare i c.d. data-points rilevanti e oggetto di rendicontazione, svolgendo un ruolo attivo nell'identificare, indirizzare e coordinare la definizione di politiche, azioni e target da adottare;
  • delle funzioni aziendali di controllo incaricate delle attività di verifica di propria competenza e che includono:
    • la direzione Chief Risk Officer che con riferimento alla gestione dei fattori di rischio ESG, i) integra i fattori di rischio ESG nel framework di gestione dei rischi e nella definizione della propensione al rischio di "Gruppo"; ii) integra le informazioni relative ai fattori di rischio ESG nella propria reportistica interna sui rischi aggregati, in modo da consentire agli organi aziendali preposti di assumere decisioni informate; iii) svolge la risk materiality assessment in materia di rischi ESG e ne condivide gli esiti con la Funzione Sostenibilità e ESG;
    • la direzione Chief Compliance Executive che, nell'ambito del proprio perimetro di presidio i) supporta il CdA al fine di assicurare la conformità alla normativa esterna nazionale ed europea; ii) valuta il possibile impatto di qualsiasi mutamento del contesto normativo e regolamentare in ambito sostenibilità sulle attività del Gruppo e sul quadro di riferimento in materia di conformità; iii) controlla e presidia la corretta applicazione della regolamentazione interna ed esterna in materia di sostenibilità;
    • la direzione Chief Audit Executive che, con riferimento ad azioni, politiche e procedure ESG, valuta l'adeguatezza del sistema dei controlli interni e dei presidi posti in essere per la gestione delle tematiche di sostenibilità e dei fattori di rischio ESG.
  • della Funzione ICT che presidia il processo per la componente di Information Technology garantendo l'integrità dei dati;
  • del Dirigente preposto e dell'Amministratore Delegato che esprimono un giudizio sulla conformità della Rendicontazione di Sostenibilità agli standard di rendicontazione mediante l'attestazione di conformità. Costituisce oggetto di attestazione, inoltre, anche il fatto che la Rendicontazione di Sostenibilità è stata redatta con le specifiche adottate a norma dell'articolo 8, par. 4, del regolamento UE 2020/852 del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 18 giugno 2020.

L'approccio metodologico adottato a livello di Gruppo per le attività di verifica svolte dalla Funzione Controlli Legge 262 a supporto dell'attestazione del Dirigente Preposto si basa un modello operativo «misto».

Tale modello prevede l'adozione in maniera congiunta e complementare di un approccio analitico (verifiche di adeguatezza ed effettività direttamente svolte dalla Funzione Controlli L.262 e acquisizione degli esiti delle verifiche svolte dalle altre Funzioni aziendali con compiti di controllo) e di un approccio sintetico (processo di check-list e sub attestazione da parte delle Direzioni contributrici all'informativa e delle Società controllate).

Tale approccio permette di mitigare i rischi insiti nel processo di Rendicontazione di sostenibilità tra i quali si annoverano il rischio di non conformità dell'informativa di sostenibilità rispetto alle disposizioni della normativa esterna di riferimento sopra citata, anche con riferimento alle caratteristiche qualitative definite dal principio ESRS 1 (pertinenza, rappresentazione fedele, comparabilità, verificabilità comprensibilità), il rischio inerente l'incompletezza, errata elaborazione, conservazione e trasferimento dei dati.

A conclusione dell'attività di verifica il Dirigente Preposto effettua una valutazione complessiva del sistema controlli interni sull'informativa di sostenibilità, contabile e finanziaria e definisce gli interventi a mitigazione delle criticità rilevate, formalizzata in una «Relazione per l'emissione dell'Attestazione».

È prevista, inoltre, una rendicontazione periodica delle risultanze della valutazione del rischio e del sistema dei controlli interni relativi alla rendicontazione di sostenibilità, per gli ambiti di rispettiva responsabilità, dalle Funzioni aziendali di controllo agli Organi di amministrazione, direzione e controllo.

Tali organi esaminano, inoltre, la Relazione per l'emissione dell'attestazione da parte del Dirigente preposto in cui sono formalizzati i risultati dell'attività di revisione sul sistema dei controlli interni relativi al processo di redazione del bilancio e di informativa contabile societaria, compresa la rendicontazione di sostenibilità, funzionale a rilasciare le attestazioni di competenza.

Strategia, modello aziendale e catena del valore

Strategia

Il Gruppo, in coerenza con la propria vocazione storica di banca che ruota intorno alle esigenze delle famiglie e dei territori in cui opera, riconosce la connessione esistente tra sviluppo economico, sviluppo sociale e tutela dell'ambiente al fine di generare valore sostenibile nel tempo.

Il nostro Purpose: Il bene del Cliente e dei Territori è la nostra stella polare

è quello di costruire un futuro dove il benessere delle persone, dei territori e la sostenibilità siano al centro delle nostre decisioni strategiche. Cogliere le opportunità derivanti dalla transizione verso pratiche più sostenibili, prestare particolare attenzione al cambiamento climatico e alla tutela dell'ambiente, consolidare la positività del proprio ruolo sociale, contribuendo allo sviluppo dei clienti, dell'ambiente, dei territori e della società in cui opera e al contempo alla gestione dei rischi associati, rappresentano fattori imprescindibili per le finalità e il purpose del Gruppo.

Il Gruppo da sempre orienta, dunque, la propria azione alla creazione di valore condiviso nel lungo periodo, combinando la tecnologia e il tocco umano e lo sviluppo del business e la solidità finanziaria con la sostenibilità sociale, ambientale e di governance.

Con la crescente importanza delle tematiche della Sostenibilità per tutti gli stakeholder e della relativa trasparenza, il Gruppo ha avviato un percorso di integrazione progressiva e strutturale dei fattori ESG nella propria strategia aziendale e nel proprio modello di business, aderendo volontariamente a diverse iniziative in tema di Sostenibilità e facendo propri gli obiettivi globali di organismi internazionali volti a preservare il pianeta, la società e gli interessi delle future generazioni.

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Il Gruppo persegue l'integrazione, nella propria strategia aziendale e attività, dei principi ESG con riferimento alle tre dimensioni della Sostenibilità:

  • Sostenibilità Ambientale (E): definizione di criteri generali, linee guida e misure che garantiscano la riduzione dell'impatto ambientale diretto e indiretto delle proprie attività, attraverso il miglioramento degli indicatori di performance ambientale, l'allineamento della strategia del Gruppo agli obiettivi di contrasto al cambiamento climatico, il supporto finanziario alla clientela per la transizione verso modelli di business sostenibili, lo sviluppo di prodotti e servizi in coerenza anche con i Sustainable Development Goals e con l'Accordo di Parigi, nonché il governo dei fattori di rischio climatici e ambientali;
  • Sostenibilità Sociale (S): definizione di criteri generali, linee guida e misure allo scopo di garantire equità, accesso ai servizi, benessere per tutti gli individui all'interno di una società, nel rispetto delle diversità culturali, economiche e sociali. In tale contesto, un pilastro chiave è garantire il benessere e il rispetto del talento delle nostre persone, promuovendo un ambiente di lavoro inclusivo e fondato sulle competenze e sulla crescita professionale e sullo sviluppo personale nonché sulla diffusione della nostra cultura sostenibile. Questo non solo contribuisce a preservare l'ambiente, ma crea anche un legame profondo con la comunità e i nostri stakeholder;
  • Sostenibilità di Governance (G): definizione di criteri generali, linee guida e misure che garantiscano la diffusione della nostra storica cultura di sostenibilità nell'organizzazione e di una gestione aziendale ispirata a buone pratiche incrementando il livello di consapevolezza sui possibili impatti che tali temi possono avere sui processi operativi del Gruppo e contribuendo a creare un legame profondo con la comunità e i nostri stakeholder e a preservare l'ambiente.

La Sostenibilità, parte integrante della strategia delineata dal Gruppo, è stata ulteriormente rafforzata nel Piano Industriale 2024-2028 "A Clear and Simple Commercial Bank, Revolving Around Customers, Combining Technology With Human Touch", che sviluppa le dimensioni della Sostenibilità con riferimento all'intera attività e catena del valore del Gruppo.

Nell'ambito della Strategia di Sostenibilità il Gruppo ha identificato le azioni per il perseguimento dei propri obiettivi, tra le quali:

  • In ambito ambientale mediante il supporto alla decarbonizzazione delle attività proprie e della propria catena del valore downstream con:
    • l'Adesione alla Net Zero Banking Alliance (NZBA) nel gennaio 2022 e la definizione di
      • » un percorso di abbattimento degli impatti ambientali diretti del Gruppo verso l'esterno con l'obiettivo di traguardare la net zero entro il 2030 (scope 1 e 2 - market based);
      • » una strategia di decarbonizzazione del proprio portafoglio impieghi basata su obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 per i settori finanziati considerati ad alta intensità emissiva e ad alto impatto ambientale, fissati sulla base di scenari climatici a lungo termine scientificamente riconosciuti e sul perseguimento del Piano di transizione a supporto. In tal senso l'impegno del Gruppo è presente sin dal 2022, data di adesione alla NZBA, attraverso, l'introduzione formale dal 2023 del Phase out dal settore del carbone (obiettivo già raggiunto), la definizione di obiettivi NZBA, comunicati all'esterno, con piani di transizione per i primi tre settori prioritari ad alta intensità emissiva (pubblicati ad agosto 2023) integrati con ulteriori obiettivi, relativi ad altri due settori considerati prioritari (definiti a febbraio 2025) e la definizione di target gestionali per i settori non prioritari;
    • la non presenza di attività dirette del Gruppo nei settori dei combustibili fossili (carbone, petrolio e gas) e della produzione di prodotti chimici e conseguentemente non presenza di ricavi associati a tali attività; l'adozione, con riferimento alle esposizioni creditizie, di criteri di esclusione e/o maggiormente restrittivi nella concessione di finanziamenti a progetti e controparti caratterizzate da impatti particolarmente dannosi in termini di emissioni e in termini di conseguenze sugli equilibri degli ecosistemi in ragione dell'utilizzo del carbone e a favore del graduale abbandono dei combustibili fossili e di petrolio e gas non convenzionali. Tali criteri si applicano ai settori relativi alla Produzione, commercializzazione e distribuzione di energia elettrica e all'Oil&Gas;
    • l'adozione di criteri minimi generali di Screening nel processo di valutazione delle controparti e dei progetti finanziati, coerenti con i principi del Codice Etico e con gli obiettivi globali a tutela dell'ambiente. In tale contesto il Gruppo si impegna, quindi, a non erogare finanziamenti a controparti e progetti per i quali, in fase di valutazione, dovessero emergere elementi che attestino un impatto negativo sui siti patrimonio dell'umanità (UNESCO), sulle zone umide secondo la convenzione Ramsar e sulle aree protette o sensibili finalizzate alla preservazione della biodiversità (IUCN Category I-VI Areas);
    • il supporto alla transizione delle piccole e medie imprese verso fonti di energia rinnovabili con particolare focus sul settore agrifood;
    • l'arricchimento dell'offerta di prodotti di finanziamento e di investimento, funding e assicurativi a favore della mitiga-

zione del cambiamento climatico e di supporto al perseguimento degli obiettivi globali legati agli altri temi ambientali;

Per maggiori dettagli sulle politiche di esclusione, sulle restrizioni applicate dal Gruppo, sulle politiche, le azioni e i target definiti in ambito ambientale si rimanda alla relativa Sezione 2 – Informazioni ambientali.

  • In ambito sociale mediante il consolidamento del proprio ruolo di supporto alla transizione verso una società maggiormente equa ed inclusiva e facendo leva sulle nostre persone e sulla rete, patrimonio distintivo del gruppo, con:
    • la promozione di un contesto lavorativo orientato a garantire il benessere, la sicurezza, lo sviluppo e la valorizzazione delle competenze e l'equilibrio tra vita professionale e privata, con la predisposizione di programmi specifici e percorsi dedicati anche alla diffusione della cultura aziendale e delle tematiche di Diversità e Inclusione;
    • l'adozione, con riferimento alle esposizioni creditizie, di criteri di valutazione maggiormente restrittivi nella concessione di finanziamenti a progetti e controparti caratterizzate da impatti dannosi sul benessere degli individui e sulla società. Tali criteri si applicano ai settori relativi alla coltivazione e produzione di Tabacco, al Gioco d'azzardo e alle Armi controverse;
    • l'adozione di criteri minimi criteri generali di Screening nel processo di valutazione delle controparti e dei progetti finanziati, coerenti con i principi del Codice Etico e delle convenzioni internazionali, europee e nazionali in materia quale l'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL). In tal senso, il Gruppo si impegna, quindi, a non erogare finanziamenti a controparti e progetti per i quali, in fase di valutazione, dovessero emergere elementi che attestino procedimenti giudiziari afferenti: violazione dei diritti umani, e di norme in materia di salute e sicurezza; violazione dei diritti fondamentali nel lavoro e norme in materia di lavoro minorile e forzato; frodi in materia di rendicontazione finanziaria e non finanziaria, riciclaggio, corruzione o finanziamento del terrorismo; la non presenza di attività dirette del Gruppo nel settore delle armi controverse, nella coltivazione e produzione di tabacco e nel settore del gioco d'azzardo e conseguentemente non presenza di ricavi associati a tali attività;
    • l'offerta di prodotti dedicati alla clientela attuale e prospect del Gruppo atti a finanziare la transizione delle imprese verso modelli di business maggiormente equi ed inclusivi;
    • l'offerta di prodotti dedicati a privati ed imprese appartenenti a settori e categorie svantaggiate unitamente a programmi di educazione finanziaria.

Per maggiori dettagli sulle politiche di esclusione, sulle restrizioni applicate dal Gruppo, sulle politiche, le azioni e i target definiti si rimanda alla relativa Sezione 3 – Informazioni Sociali della presente Rendicontazione.

  • In ambito di governance attraverso:
    • la promozione della cultura ESG all'interno del Gruppo attraverso specifiche sessioni di formazione ricorsive e mediante la previsione di sistemi di remunerazione variabile legati anche al raggiungimento degli obiettivi ESG;
    • l''adozione di politiche creditizie e di misurazioni di rischio sempre più integrate con elementi di valutazione e fattori di rischio ESG e coerenti con gli obiettivi ESG strategici complessivi;
    • l'ulteriore irrobustimento della qualità dei dati ESG e dei processi di monitoraggio integrati nei processi aziendali per favorire la trasparenza sulla nostra strategia ESG nonché sui risultati delle azioni implementate.

Per maggiori dettagli sulle politiche, le azioni e i target definiti si rimanda alla relativa "Sezione 4 – Informazioni sulla Governance" della presente Rendicontazione.

Al fine di implementare la propria strategia e le azioni sopra descritte, rispondere alle indicazioni dei regolatori (contenute ad esempio nelle Linee Guida BCE sui Rischi Climatici e Ambientali) e agli impegni volontariamente sottoscritti (Sustainable Development Goals, Principles for Responsible Banking, Net Zero Banking Alliance), il Gruppo ha dunque definito le iniziative da sviluppare con l'obiettivo di perseguire una strutturale integrazione dei fattori ESG nel modello di business, nei processi decisionali e nelle strategie commerciali, creditizie e di gestione del rischio attraverso una gestione coordinata e integrata di tutte le iniziative identificate, data l'elevata interdipendenza tra di esse. Tutte le iniziative identificate trovano rappresentazione all'interno del Piano di Sostenibilità, approvato dal Consiglio di Amministrazione e soggetto ad aggiornamento annuale, e del Programma ESG. Tale programma interfunzionale è dotato di una propria struttura gerarchica, operativa e di monitoraggio che garantisce la coerenza complessiva con la strategia ESG del Gruppo e il raggiungimento degli obiettivi strategici ESG in coerenza col Piano Industriale del Gruppo, garantendo al contempo la piena compliance con la normativa di riferimento. Il Piano di Sostenibilità identifica quindi le iniziative prioritarie, definendone scadenze e responsabilità per raggiungere nel medio - lungo termine gli obiettivi definiti per mezzo di azioni concrete, misurabili e monitorabili. Tali iniziative sono state prevalentemente declinate all'interno di specifici filoni progettuali, ricompresi nel Programma ESG, che ne permetteranno un'implementazione coerente e strutturata e un efficace monitoraggio. Gli organi apicali sono informati periodicamente dello stato di avanzamento e il Comitato Direttivo – sessione ESG indirizza eventuali criticità e identifica le azioni di mitigazioni in caso di scostamento dal percorso definito.

Ai fini della presente Rendicontazione le informazioni prospettiche vengono utilizzate in conformità agli ESRS. Agli Amministratori è richiesta l'elaborazione di tali informazioni sulla base di ipotesi, descritte negli specifici paragrafi del presente documento, in merito a eventi che potranno accadere in futuro e a possibili future azioni da parte del Gruppo. A causa dell'aleatorietà connessa alla realizzazione di qualsiasi evento futuro, sia per quanto concerne il concretizzarsi dell'accadimento sia per quanto riguarda la misura e la tempistica della sua manifestazione, gli scostamenti fra i valori consuntivi e le informazioni prospettiche potrebbero essere significativi.

Modello aziendale

Il Gruppo Montepaschi è fondato principalmente da Banca MPS che è una banca commerciale caratterizzata da un modello di business fortemente radicato nei territori di riferimento, che combina la solidità e le competenze della rete di filiali ad una piattaforma digitale avanzata, al fine di garantire una esperienza ibrida per la clientela e di valore al passo con le tecnologie disponibili. L'innovazione tecnologica e le competenze delle persone sono i pilastri di questa trasformazione, orientata a garantire un servizio efficiente, personalizzato e accessibile. La strategia di creazione di valore si articola su cinque direttrici chiave:

  • l'adozione di nuovi modelli di servizio focalizzati su attività ad alto valore aggiunto, che ruotano intorno alle reali esigenze, per clientela privati e imprese;
  • l'ottimizzazione della piattaforma digitale basata sull'interazione tra canali fisici e digitali perseguendo elevati standard di sicurezza e garantendo l'accessibilità inclusiva ai servizi;
  • un approccio "zero-based" alla gestione del rischio, basato su strumenti avanzati di analisi e monitoraggio;
  • l'evoluzione dell'offerta di prodotti e servizi "fee-based", per diversificare le fonti di ricavo e rafforzare il ruolo consulenziale del Gruppo;
  • il potenziamento dell'offerta di finanziamenti per le famiglie e lo sviluppo di soluzioni specifiche per le PMI, con particolare attenzione alla sostenibilità e all'innovazione;

Gli input principali del modello di business comprendono risorse finanziare, tecnologiche, infrastrutture digitali, e competenze specialistiche. La raccolta di questi input avviene mediante una rete di fornitori e partner selezionati sulla base di criteri di affidabilità e sicurezza previsti dalle normative del Gruppo.

Grazie a questa visione, il Gruppo si conferma un punto di riferimento per clienti e comunità, con un modello di business sostenibile, resiliente e orientato alla crescita di lungo periodo.

Nello specifico, l'attività del Gruppo è incentrata nei servizi tradizionali del retail &commercial banking svolti prevalentemente in Italia. Il Gruppo è inoltre attivo in aree di business quali il factoring, la finanza d'impresa e l'investment banking. Il ramo assicurativo-previdenziale è presidiato grazie alla partnership strategica con AXA, mentre l'attività di asset management si sostanzia nell'offerta di prodotti d'investimento di case terze indipendenti. Nel dettaglio, il Gruppo, che al 31 dicembre 2024 impiegava 16.727 risorse in forza effettiva, opera in diverse aree strategiche del settore finanziario, con un'ampia gamma di prodotti e servizi, rivolgendosi principalmente ai seguenti gruppi di consumatori:

  • Retail: privati e famiglie, a cui offre soluzioni per il risparmio, prodotti di investimento, mutui, prestiti personali e strumenti di pagamento innovativi;
  • Private Banking: individui con patrimoni significativi, a cui offre servizi personalizzati di gestione patrimoniale e consulenza finanziaria avanzata;
  • Imprese: piccole e medie aziende, per le quali propone servizi di finanziamento, gestione della liquidità, factoring e prodotti assicurativi dedicati;
  • Large Corporate: aziende di grandi dimensioni per le quali è prevista una offerta commerciale di tipo personalizzato, caratterizzata da servizi finanziari ad alto valore aggiunto, operazioni di impieghi, di raccolta e di gestione dei flussi operativi.

L'offerta commerciale per privati e imprese è stata nel tempo ampliata con prodotti ESG finalizzati a favorire pratiche sostenibili. Questi si articolano in tre principali categorie:

  • Sustainability Linked Loan: prodotti finanziari che incentivano il raggiungimento, da parte del cliente, di obiettivi ambiziosi e predeterminati in termini di performance di sostenibilità;
  • Green/Social Loan: prestiti destinati esclusivamente al finanziamento o rifinanziamento di nuovi e/o esistenti progetti con finalità green o con finalità sociali;
  • Taxonomy Aligned Loan: una particolare tipologia di Green Loan destinati esclusivamente al finanziamento o rifinanziamento di nuovi e/o esistenti progetti conformi ai principi e ai requisiti tecnici della Tassonomia Europea.

Tali prodotti sono stati sviluppati in coerenza con le principali linee guida di riferimento, quali il Green and Sustainable Lending Glossary of Terms della Loan Market Association (LMA) e la Tassonomia EU (Regolamento UE 2020/852).

Inoltre, l'offerta dei prodotti assicurativi si è evoluta nel corso dell'anno grazie alla revisione dei fondi/SICAV abbinati alle polizze unit linked e Multiramo, caratterizzata anche dall'inserimento di ulteriori soluzioni nel comparto ESG.

Per quanto attiene alla Monetica, il Gruppo ha esteso alle carte su circuito internazionale la funzionalità di audioguida presso gli sportelli ATM del Gruppo. Questa innovazione consente ai clienti non vedenti o ipovedenti di accedere alle principali funzioni, come la consultazione di saldo e movimenti del conto corrente e il prelievo. Inoltre, è stata estesa l'abilitazione dei wallet digitali di pagamento Google Pay e Apple Pay anche alle carte di credito emesse da Banca Widiba.

Il modello di business risulta quindi pervaso trasversalmente dagli obiettivi e dalle logiche di sostenibilità, identificando, per le diverse aree di attività, indicatori, target e processi adeguati e coerenti con le strategie di Sostenibilità descritte in precedenza, coadiuvate da opportuni meccanismi di cascading e monitoraggio che garantiscono il raggiungimento dei risultati previsti confermando l'impegno del Gruppo verso un modello di crescita sostenibile, rispondendo alle esigenze dei diversi segmenti di clientela e contribuendo a creare valore nel lungo termine.

Per maggiori dettagli sulla gamma di prodotti e servizi che favoriscono pratiche sostenibili, si rimanda alle relative Sezioni 2 – Informazioni ambientali e Sezione 3 – Informazioni Sociali della presente Rendicontazione.

Per ulteriori approfondimenti sulla panoramica del Gruppo, sul patrimonio clienti e sui canali distributivi si rimanda ai relativi paragrafi nella Relazione consolidata sulla gestione.

Catena del valore

La catena del valore del Gruppo può essere scomposta in due principali segmenti: upstream (a monte) e downstream (a valle), che insieme descrivono i processi e gli attori coinvolti nella creazione di valore da parte del Gruppo.

UPSTREAM OWN OPERATION DOWNSTREAM
Definizione Rappresentano tutti
i processi operativi
della Banca con
riferimento alla catena
di fornitura (Value chain
– Upstream). Gli attori
a monte (ad esempio
i fornitori) forniscono
i prodotti o i servizi
usati nello sviluppo dei
prodotti o dei servizi
della Banca stessa.
Rappresentano tutti i processi operativi della
Banca in quanto azienda indipendentemente
dal Business. Comprendono attività, risorse e
relazioni che fanno parte delle operazioni proprie
della Banca, come le risorse umane.
Rappresentano tutti i
processi di business
della Banca e relativi
processi di supporto,
ivi incluse le relazioni
commerciali (Value
chain – Downstream).
I soggetti a valle
(ad esempio clienti)
ricevono i prodotti o i
servizi della Banca.
Perimetro
Fornitori

Partner commerciali
(es. AXA)

Partner
non commerciali
(associazioni ed enti
terzi non clienti)
RISORSE

Dipendenti

Immobili

Hardware
PRODOTTI

Credito

Gestioni
patrimoniali

Emissioni
obbligazionarie
BMP3
SERVIZI

Pagamento

Consulenza

Deposito

Digitali

Clienti (raccolta,
impieghi)

Distributori (agenti,
reti agenziali,
promotori)

La posizione del Gruppo all'interno della catena del valore è principalmente legata alla fornitura di servizi finanziari, ma anche al sostegno alle imprese e agli individui, fungendo da intermediario tra i vari attori economici e collegando di conseguenza i fornitori di capitale con aziende e privati mediante l'offerta di soluzioni e servizi di carattere finanziario.

141

Segmento Upstream

Il segmento upstream raggruppa gli attori coinvolti e i processi finalizzati alla raccolta delle risorse necessarie alla realizzazione delle operazioni aziendali. In altre parole, gli attori a monte forniscono i prodotti e i servizi funzionali allo sviluppo e all'erogazione dei prodotti e dei servizi del Gruppo.

Nel dettaglio, tra i principali attori del segmento Upstream della catena del valore si individuano:

Fornitori: includono fornitori di servizi operativi e infrastrutturali (fornitura di hardware e software, fornitura di energia elettrica e gas, manutenzione e gestione degli immobili), servizi tecnologici e digitali (fornitori di sistemi IT e infrastrutture digitali), provider di tecnologia per il supporto delle infrastrutture bancarie, come sistemi di pagamento, piattaforme online, software per la gestione del rischio, servizi finanziari e assicurativi (servizi finalizzati alla gestione del rischio finanziario, assicurazioni su beni aziendali e servizi di consulenza legali, fiscali e tributari), servizi logistici e amministrativi e servizi di outsourcing per attività non core.

Partner commerciali: il Gruppo collabora con diversi partner commerciali strategici, i cui servizi e competenze contribuiscono a completarne e arricchirne l'offerta. Nello specifico tali partner offrono le seguenti principali tipologie di prodotti e servizi:

  • Polizze assicurative (vita, danni e assicurazioni connesse all'attività creditizia) per clienti privati e aziende;
  • Consulenza assicurativa attraverso l'offerta di soluzioni personalizzate per la protezione patrimoniale e il risparmio;
  • Servizi di pagamento e carte di credito tra i quali carte prepagate, soluzioni di pagamento contactless, pagamenti internazionali e transazioni in tempo reale attraverso la fornitura di sistemi di pagamento elettronico (ad esempio SEPA27 e Swift28) e sistemi di mobile payment;
  • Promozione di finanziamenti per l'acquisto di immobili attraverso collaborazioni con agenzie immobiliari e società di real estate.

Partner non commerciali: il Gruppo si inserisce in un quadro di cooperazione con associazioni e istituzioni finanziarie pubbliche per favorire la crescita economica e la stabilità finanziaria del paese. In tale contesto opera nella gestione di fondi e finanziamenti pubblici destinati a progetti di sviluppo economico e infrastrutturale, nel collocamento dei titoli di stato nonché nel sostegno a politiche di sviluppo regionale e interventi legati a programmi governativi, come i fondi europei o i finanziamenti per la digitalizzazione e la sostenibilità.

Segmento Downstream

Il segmento downstream raggruppa gli attori coinvolti e i processi business, nonché i relativi processi di supporto finalizzati alle operazioni che riguardano l'erogazione diretta dei servizi bancari, la distribuzione di prodotti finanziari, la gestione delle relazioni con i clienti, l'erogazione dei prestiti e la finalizzazione degli investimenti.

I principali attori coinvolti nell'ambito della catena del valore downstream comprendono:

Clienti: sono inclusi sia i soggetti dai quali il Gruppo raccoglie capitale (raccolta) sia i soggetti verso i quali eroga finanziamenti (impieghi).

Distributori: sono inclusi consulenti finanziari, agenti in attività finanziaria, mediatori creditizi e segnalatori.

27 Single Euro Payments Area.

28 Society for worldwide interbank financial telecommunication.

Analisi di doppia materialità

Nel corso degli ultimi anni il processo di analisi di doppia materialità, in coerenza con l'evoluzione del concetto di sostenibilità, ha acquisito una crescente rilevanza richiedendo una progressiva integrazione delle considerazioni di sostenibilità nelle strategie aziendali, nella gestione del rischio e nelle decisioni di investimento delle aziende. Costituendo una attività fondamentale per il Gruppo al fine di garantire la resilienza e la sostenibilità a lungo termine, è stata di conseguenza oggetto di una evoluzione anche di carattere metodologico.

Nel 2022 è stata introdotta la metodologia dell'analisi di impatto in sostituzione della precedente "Single Materiality" e nel 2023 sono state introdotte le prime riflessioni in ottica di analisi di doppia materialità, in coerenza ai GRI Standards29. Successivamente, nel corso del 2024, è stata introdotta una nuova metodologia per l'analisi di doppia materialità, allineata ai requisiti normativi degli ESRS, alle linee guida di riferimento e agli sviluppi interni del Gruppo.

L'analisi di doppia materialità è stata svolta, coerentemente con gli standard di riferimento, secondo le logiche della materialità di impatto, mediante la valutazione degli impatti positivi e negativi, attuali e potenziali che l'azienda genera sulla società, sull'economia e sull'ambiente circostante legati allo svolgimento della propria attività e alle proprie relazioni di business, e della materialità finanziaria, mediante la valutazione dei rischi e delle opportunità che hanno, o che si prevede possano avere, effetti finanziari rilevanti sul Gruppo ovvero sulla relativa situazione patrimoniale-finanziaria, risultato economico, flussi finanziari, accesso ai finanziamenti e costo del capitale. Tale processo è stato sviluppato in coerenza con il contesto di business del Gruppo e attraverso un dialogo con i portatori di interesse.

Secondo il citato approccio, una tematica di sostenibilità è considerata rilevante quando soddisfa i criteri di rilevanza d'impatto o di rilevanza finanziaria, o entrambi. Gli esiti delle analisi condotte e, conseguentemente, le tematiche risultate rilevanti contribuiscono a consolidare e finalizzare ulteriormente la strategia del Gruppo e ad indirizzare i relativi processi operativi, gestiti attraverso lo sviluppo di politiche, azioni e obiettivi specifici, come dettagliato nei paragrafi dedicati.

Per la determinazione della materialità di impatti, rischi ed opportunità, il Gruppo ha adottato un processo decisionale strutturato articolato nelle fasi di seguito dettagliate:

  • Fase 1 Comprensione del contesto dell'organizzazione e definizione del perimetro di riferimento: tale fase prevede una rassegna delle attività proprie del Gruppo, dei rapporti commerciali e del contesto in cui questi si svolgono;
  • Fase 2 Identificazione degli impatti, rischi e opportunità (di seguito anche IRO) potenzialmente rilevanti: tale fase consiste nella mappatura degli impatti positivi e negativi, effettivi e potenziali sul contesto di riferimento (e.g. persone, ambiente, economia) e dei rischi e delle opportunità generati dall'ambiente esterno;
  • Fase 3 Valutazione degli IRO potenzialmente rilevanti e coinvolgimento degli Stakeholder: tale fase si sostanzia in un'analisi basata su metriche quali-quantitative volte a identificare impatti, rischi e opportunità rilevanti per il Gruppo. Nell'ambito della conduzione e della validazione delle analisi condotte è previsto il coinvolgimento delle strutture interne (di seguito anche Stakeholder Management) del Gruppo e degli stakeholder esterni (di seguito anche Stakeholder Engagement);
  • Fase 4 Identificazione e validazione dei temi materiali: tale fase consiste nell'aggregazione delle risultanze derivanti dalla valutazione di impatti, rischi e opportunità al fine di definire quali tematiche risultano rilevanti per il Gruppo, nonché nella condivisione e approvazione delle stesse da parte degli organi apicali del Gruppo.

Fase 1 - Comprensione del contesto

La comprensione del contesto consiste nell'identificazione del perimetro delle attività proprie del Gruppo, dei rapporti commerciali e del contesto in cui questi si svolgono e nel definire gli input necessari per l'identificazione di impatti, rischi ed opportunità. Coerentemente con le richieste regolamentari e le linee guida di riferimento30, l'analisi di contesto è stata condotta considerando:

  • La strategia del Gruppo definita nel Piano Industriale 2024-2028 e i relativi obiettivi;
  • Le tematiche rilevanti e oggetto di valutazione da parte di analisti, investitori e agenzie di rating e i feedback ricevuti attraverso interviste dirette e questionari (unsolicited) delle principali agenzie di rating ESG;
  • Gli elementi di contesto relativi alla mappatura delle esigenze ambientali, sociali ed economiche del Paese Italia identificati nel corso dell'analisi, in coerenza alle linee guida dei Principles for Responsible Banking e al posizionamento dell'Italia nel percorso verso il raggiungimento degli obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) e alle raccomandazioni della UE agli Stati Membri circa le azioni da attuare per realizzare l'Agenda 2030;

29 GRI (Global Reporting Initiative) Universal Standards (2021).

30 Regolamento Delegato (UE) 2023/2772 della Commissione del 31 luglio 2023) e dalle Linee Guida EFRAG (EFRAG IG 1: Materiality Assessment Implementation Guidance.

  • La normativa internazionale, europea e nazionale (e.g. Tassonomia31, Standard ESRS32, CSRD33, Reg. 2019/208834, Linee Guida BCE in tema di gestione dei Rischi ambientali e climatici);
  • La normativa interna sui temi di sostenibilità (e.g. Direttiva in tema di sostenibilità e ESG, Politica ambientale, Piano e Regole di Inclusione);
  • L'analisi di benchmark realizzata sul settore bancario in relazione agli aspetti materiali e agli Stakeholder rilevanti (Rendicontazioni di sostenibiltà/Dichiarazioni Consolidate Non Finanziarie e ulteriore documentazione pubblica di altri gruppi finanziari nazionali e internazionali).

Sulla base della sopracitata analisi, il Gruppo ha definito il perimetro per l'analisi di doppia materialità, includendo attività, risorse e relazioni che fanno parte della propria catena del valore così suddivisa:

  • Own Operations: operazioni proprie dell'impresa, quali le risorse umane;
  • Value Chain Upstream: processi di approvvigionamento, quali l'acquisto di materiali e servizi;
  • Value Chain Downstream: processi di commercializzazione e distribuzione, quali la vendita di prodotti e servizi.

Fase 2 - Identificazione Impatti, Rischi e Opportunità

Un'efficace identificazione di impatti, rischi e opportunità potenzialmente rilevanti con riferimento agli orizzonti temporali di breve, medio e lungo termine non può prescindere dalla comprensione delle dinamiche interne ed esterne che possono influenzare l'attività e offre al contempo una visione chiara sulle sfide e le opportunità emergenti, costituendo un passaggio chiave nell'indirizzare la revisione di processi, politiche e obiettivi. Un approccio proattivo nella gestione degli impatti, rischi e opportunità migliora la resilienza del Gruppo e favorisce la realizzazione di contributi positivi verso comunità e ambiente. Richiede inoltre la valutazione delle tendenze di mercato, delle dinamiche sociali, economiche, normative e delle aspettative delle parti, delle caratteristiche delle attività svolte dal Gruppo e della tipologia di clientela a cui si rivolge e le relative aspettative ed esigenze.

Il Gruppo ha individuato i propri impatti - effettivi e potenziali, positivi e negativi – sul contesto di riferimento, ivi inclusi quelli sui diritti umani, rischi ed opportunità considerando il massimo livello di granularità delle tematiche definite dagli standard ESRS, ovvero Sub Topic e Sub Sub Topic, ove disponibili, senza procedere all'identificazione di tematiche c.d. entity-specific. Tali IRO sono stati inoltre ricondotti al perimetro di pertinenza (ambito della value chain).

Nel processo adottato per la mappatura degli IRO, il Gruppo, ha individuato le seguenti connessioni tra impatti, rischi ed opportunità:

  • un impatto relativo a iniziative legate al terzo settore (e.g. iniziative di sostegno alla comunità) potrebbe contribuire, con riferimento alle opportunità, al miglioramento della brand reputation del Gruppo e/o all'aumento della fiducia degli Stakeholder;
  • un impatto legato a strategie di finanziamento in ambito ESG potrebbe favorire, con riferimento alle opportunità, l'espansione dell'offerta di prodotti attraverso lo sviluppo di soluzioni allineate agli obiettivi di sostenibilità;
  • un impatto legato al finanziamento in settori potenzialmente esposti con riferimento a tematiche ESG potrebbe generare rischi finanziari (e.g. Rischio di Credito, Rischio di Mercato) derivanti da tale significativa concentrazione.

Fase 3 - Valutazione degli IRO potenzialmente rilevanti e coinvolgimento degli Stakeholder

Ciascun impatto, rischio ed opportunità è stato analizzato utilizzando informazioni qualitative e quantitative, tenendo conto delle valutazioni elaborate nell'ambito della comprensione del contesto e del processo di coinvolgimento degli Stakeholder interni ed esterni.

In caso di adozione di approccio quantitativo per determinare la rilevanza degli IRO identificati, i dati necessari per le analisi sono raccolti in coerenza con le specificità di business del Gruppo, i processi esistenti e la disponibilità effettiva delle informazioni. Nell'eventualità di approccio qualitativo, invece, la valutazione della rilevanza degli IRO si basa sull'analisi di iniziative, politiche e strategie interne attuate o pianificate dal Gruppo.

Il coinvolgimento di Stakeholder, sia interni che esterni, è previsto altresì in fase di consolidamento della valutazione degli IRO condotta.

31 Regolamento UE 2020/852

32 Regolamento delegato (UE) 2023/2772

33 Direttiva n. 2022/2464

34 Regolamento (UE) 2019/2088 del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 novembre 2019 relativo all'informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari

La valutazione degli impatti ha previsto il ricorso alle seguenti metriche definite dalla normativa di riferimento:

  • Entità: indica la gravità dell'impatto, in caso di impatto negativo, o l'entità del beneficio dall'impatto, in caso di impatto positivo;
  • Estensione: indica la diffusione o la portata dell'impatto;
  • Carattere di irrimediabilità: tale metrica, applicabile ai soli impatti negativi, indica quanto è complesso porre rimedio al danno che deriva dall'impatto o neutralizzare tale impatto negativo;
  • Probabilità: tale metrica risulta da valutare solo con riferimento agli impatti potenziali ed indica quanto è probabile che un impatto sia generato in un determinato periodo di tempo.

L'identificazione della materialità avviene mediante l'attribuzione di un punteggio alle metriche citate secondo quanto descritto di seguito:

  • La rilevanza degli impatti effettivi positivi è data dalla significatività (media di Scale e Scope) in base a una determinata soglia;
  • La rilevanza degli impatti effettivi negativi è data dalla significatività (media di Scale, Scope e Carattere di irrimediabilità) in base a una determinata soglia;
  • La rilevanza degli impatti potenziali positivi è data dalla significatività (media di Scale e Scope) e dalla probabilità in base a una determinata soglia;
  • La rilevanza degli impatti potenziali negativi è data dalla significatività (media di Scale, Scope e Carattere di irrimediabilità) e dalla probabilità in base a una determinata soglia.

Allo scopo di favorire comparabilità e trasparenza delle informazioni, in coerenza con i requisiti richiesti dallo standard di rendicontazione, è stata fissata la soglia di materialità per la Rendicontazione di sostenibilità includendo tutti i temi che avessero una valutazione degli impatti con un punteggio superiore a 3.

A valle della conduzione dell'analisi di materialità sono emersi impatti rilevanti per il Gruppo derivanti sia dalle own operations sia dalla value chain.

Valutazione dei Rischi e delle Opportunità potenzialmente rilevanti

Nell'ambito della materialità finanziaria, i rischi e le opportunità sono analizzati tenendo conto delle caratteristiche specifiche dell'attività di intermediazione finanziaria svolta dal Gruppo. In particolare, i rischi individuati sono valutati in conformità e in linea con il sistema di gestione e di monitoraggio dei rischi tradizionali attualmente adottato dal Gruppo e con le normative in vigore. Ogni rischio è dettagliato, ove pertinente, con riferimento alla tematica di sostenibilità esaminata, approfondendola al massimo livello di dettaglio fornito dalla normativa di riferimento (cd. Sub Sub Topic). Le opportunità sono invece identificate e analizzate tenendo conto delle iniziative, delle politiche e delle strategie ESG adottate dal Gruppo che potrebbero generare un'espansione dell'offerta di prodotti e del portafoglio clienti, un rafforzamento della reputazione del brand e un incremento della fiducia da parte degli Stakeholder, nonché la capacità di attrarre nuovi talenti.

I rischi e le opportunità sono analizzati, considerando le peculiarità delle attività principali svolte dal Gruppo, sulla base di parametri di valutazione definiti dagli standard di rendicontazione ESRS: la magnitudo, che misura la potenziale portata degli effetti finanziari associati a rischi o opportunità, e la probabilità di accadimento, che misura la probabilità che un rischio o un'opportunità finanziaria si concretizzi.

Al fine di valutare la magnitudo e la probabilità associata ai rischi e alle opportunità identificate, coerentemente con le Linee Guida EFRAG35, sono state prese in considerazione analisi e metriche di natura qualitativa e quantitativa già presenti all'interno del Gruppo integrando queste ultime, ove necessario, con ulteriori valutazioni, a cui è assegnato un punteggio, con scala da 1 a 5, al fine di poterli valutare e prioritizzare. Il punteggio finale deriva dalla media delle citate grandezze e, ai fini della Rendicontazione di sostenibilità, sono stati ritenuti materiali tutti i rischi e le opportunità che avessero una valutazione superiore a 3.

L'analisi di materialità dei rischi è stata condotta adottando, ove possibile, stime e valutazioni effettuate dal Gruppo nell'ambito delle ordinarie attività di analisi dei rischi. Tali analisi hanno previsto la valutazione, ove opportuno, dell'esposizione del Gruppo in termini di asset o di costi attuali e prospettici adottando, in coerenza alle linee guida, una logica di rischio inerente. Approcci, metriche e metodologie interne e consolidate all'interno del Gruppo sono state opportunamente integrate con analisi aggiuntive, per ricondurle alla maggiore granularità richiesta dalla CSRD.

Con riferimento alle opportunità, invece, la valutazione degli effetti finanziari si è basata sugli impatti attuali e prospettici connessi all'erogazione di prodotti specifici nell'ambito delle tematiche indagate.

Coinvolgimento degli Stakeholder

Il coinvolgimento dei portatori di interessi del Gruppo è una fase cruciale dell'analisi di doppia materialità, che attraverso un confronto continuo con i portatori di interesse consente una comprensione più approfondita dei trend del settore, delle aspettative legate agli aspetti sociali, ambientali e di governance, degli impatti significativi legati all'attività svolta dal Gruppo e dalla sua catena del valore e di raccogliere la percezione degli Stakeholder anche sui rischi ed opportunità legati ai temi di sostenibilità per gli istituti finanziari e per il Gruppo, in modo flessibile e personalizzato.

L'identificazione delle categorie di Stakeholder prioritari per il Gruppo, ovvero di coloro i cui interessi potrebbero essere o sono influenzati positivamente o negativamente dall'attività svolta dal Gruppo, è stata effettuata sulla base delle caratteristiche dell'attività, del contesto aziendale, della strategia di sostenibilità e delle iniziative avviate e delle principali tendenze ed evoluzioni della sostenibilità nel contesto globale ed è stato condotto secondo un duplice approccio:

  • Stakeholder Management: si basa sul coinvolgimento, mediante interviste, delle strutture interne del Gruppo che mantengono un dialogo continuo con gli Stakeholder interessati al fine di identificare e valutare i relativi impatti, rischi e opportunità. Con tale approccio sono stati coinvolti indirettamente, i clienti, i dipendenti e i fornitori del Gruppo;
  • Stakeholder Engagement: si basa sul coinvolgimento diretto, attraverso interviste one to one, degli Stakeholder esterni, al fine di valutare e condividere la rilevanza degli impatti, rischi e opportunità identificata dal Gruppo. Nel corso del 2024 sono stati coinvolti, mediante interviste One-to-One, Stakeholder appartenenti al mondo accademico, alle associazioni in ambito sostenibilità ed alle associazioni di rappresentanza dei clienti del Gruppo.

Le tematiche affrontate con i singoli Stakeholder riguardano gli aspetti di sostenibilità trattati negli standard ESRS di riferimento. L'attività di Stakeholder engagement ha consentito al Gruppo di cogliere input e nuovi punti di vista strettamente connessi alla propria operatività e ha contribuito a supportare il processo di valutazione e consolidamento della rilevanza delle tematiche di sostenibilità, integrando le analisi condotte sulla base dei dati reperibili internamente al Gruppo ed esternamente sulla base di attività di benchmarking ed analisi degli aggiornamenti normativi.

Fase 4 - Identificazione e validazione dei temi materiali

La determinazione della rilevanza delle tematiche di sostenibilità è stata condotta, coerentemente con la normativa di riferimento. In particolare, qualora almeno un impatto, rischio od opportunità mappato risulti rilevante per l'ambito di analisi, tale tematica risulta rilevante per il Gruppo.

Di seguito è rappresentata la lista delle tematiche di sostenibilità risultate rilevanti per il Gruppo:
Topic Sub/Sub sub topic Esito di Materialità
Impatti Rischi Opportunità
E1 - Climate change Climate Change Adaptation P P O
Climate Change Mitigation P P P
Energy P P P
E5 – Circular Economy Resource outflows related to products and services O O P
S1 - Own workforce Secure employment P O P
Working time P O P
Adequate wages P O P
Social dialogue P O P
Freedom of association/ Collective bargaining P O P
Work-life balance P O P
Health and safety P O P
Gender equality and equal pay for work of equal value P O P
Training and skills development P O P

Bilancio 2024 - Rendicontazione di Sostenibilità

Employment and inclusion of persons with disabilities P O O
Measures against violence and harassment in the workplace P O P
Diversity P O P
Privacy P O O
S2 – Workers in the value
chain
Secure employment P O O
Working time P O O
Adequate wages P O O
Social dialogue P O O
Freedom of association/ Collective bargaining P O O
Work-life balance P O O
Health and safety P O O
Child labour P O O
Forced labour P O O
Privacy P O O
S3 – Affected communities Land-related impacts P O P
S4 – Consumers and
endusers
Privacy P P P
Freedom of expression P O P
Access to (quality) information P O O
Health and safety P O O
Non-discrimination P O O
Access to products and services P O P
Responsible marketing practices P O O
G1 – Business Conduct Corporate culture P P O
Protection of whistle-blowers P O P
- Prevention and detection including training
- Incidents
P O O

Il dettaglio degli IRO identificati come rilevanti per il Gruppo, i relativi orizzonti temporali di riferimento ed il relativo perimetro di rilevanza vengono descritti nei capitoli successivi dedicati ai singoli Standard ESRS di riferimento.

In tale contesto, la resilienza della strategia e del modello di business del Gruppo si manifesta nella capacità di affrontare i rischi e gli impatti materiali emersi, nonché di cogliere a proprio favore le opportunità identificate. Tale resilienza è assicurata dalla coerenza delle analisi svolte nel contesto dell'analisi di doppia materialità con l'attività di Stakeholder engagement, con il Piano d'Impresa 2024-2028 e con le analisi dell'impatto dei fattori di rischio ESG sui rischi tradizionali dell'intermediario per cui si rimanda al paragrafo "Rischi ESG" - Parte E – "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della Nota integrativa consolidata.

Il processo adottato ai fini della conduzione dell'analisi di doppia materialità presenta un maggior grado di dettaglio rispetto all'analisi presentata nella "Dichiarazione Non Finanziaria Consolidata 2023". Ciò in quanto la mappatura e la valutazione di impatti, rischi ed opportunità sono state condotte conformemente con i requisiti normativi e le linee guida di riferimento per la disclosure ai fini CSRD. Oltre a una più granulare identificazione delle tematiche di sostenibilità oggetto di trattazione, i nuovi standard richiedono infatti anche la valutazione di rischi ed opportunità.

147

Validazione delle tematiche materiali

Il processo di mappatura e valutazione degli impatti, rischi e opportunità è stato condiviso e consolidato, dalle funzioni competenti del Gruppo attraverso il processo di Stakeholder management sopracitato. A valle della conduzione dell'analisi di materialità, la lista delle tematiche risultate rilevanti per il Gruppo è stata condivisa con il management del Gruppo nella Sessione ESG del Comitato Direttivo, con il Comitato Rischi e Sostenibilità, il Collegio Sindacale e il Consiglio di Amministrazione.

Approfondimento tematiche non materiali

A valle delle analisi condotte, le seguenti tematiche sono risultate non rilevanti per il Gruppo:

  • ESRS E2 Inquinamento
  • ESRS E3 Acque e risorse marine
  • ESRS E4 Biodiversità ed ecosistemi

La valutazione dei sopracitati standard e delle relative tematiche di sostenibilità risulta coerente con l'approccio descritto nel paragrafo "1. Processo di analisi di doppia materialità". In particolare, gli IRO mappati con riferimento alle operazioni proprie e alla catena di valore a monte e a valle, sono stati valutati impiegando approcci quali-quantitativi che hanno previsto anche confronti One-to-One con gli esperti degli ambiti indagati e la valorizzazione di analisi interne consolidate.

In particolare, con riferimento allo standard E2, la valutazione degli impatti si è incentrata sul contributo negativo, in ambito Value Chain Downstream, del Gruppo all'inquinamento dell'aria, dell'acqua, del suolo attraverso il finanziamento e l'investimento nei confronti di imprese con presidi meno strutturati in tale ambito. Sono stati inoltre analizzati il Rischio Operativo e Reputazionale derivante dall'assenza di robusti presidi volti a prevenire potenziali eventi di inquinamento con riferimento alle operazioni proprie del Gruppo ed i Rischi di Credito, Mercato e Liquidità derivanti dall'elevata esposizione ad analoghi possibili rischi con riferimento alle controparti. L'analisi delle opportunità si è invece incentrata sul potenziale ampliamento della gamma prodotti al fine di rispondere alla necessità delle controparti in merito.

In merito allo standard E3, è stato analizzato il potenziale utilizzo non efficiente, in ambito Own Operations, dell'acqua da parte del Gruppo, a fronte della mancata definizione di politiche interne e strategie aziendali finalizzate all'uso responsabile dell'acqua. Con riferimento alla catena di valore a valle, è stato valutato il possibile contributo allo spreco delle risorse idriche ed alla creazione di danni derivanti dallo scarico attraverso il finanziamento e investimento a imprese che hanno predisposto presidi meno strutturati in tale ambito. Sono stati inoltre valutati il Rischio Operativo e Reputazionale derivanti da eventuali comportamenti non virtuosi in merito di acque e risorse da parte del Gruppo e i rischi di Credito, Mercato e Liquidità derivanti dall'elevata esposizione ad analoghi potenziali rischi in merito alle controparti. L'analisi delle opportunità si è invece incentrata sul potenziale ampliamento della gamma prodotti al fine di rispondere alla necessità delle controparti in merito.

Da ultimo, per quanto attiene allo standard E4, è stato analizzato, con riferimento alle operazioni proprie, il contributo negativo all'impatto sulla biodiversità, attraverso la presenza di filiali e sedi operative in zone caratterizzate da un significativo patrimonio di biodiversità, e quello positivo sugli ecosistemi di riferimento attraverso la definizione di politiche e iniziative interne volte al contrasto di cambiamenti climatici, eccessivo sfruttamento di terreni e specie, introduzione di specie animali e vegetali in grado di minacciare l'equilibrio degli ecosistemi. Con riferimento alla Value Chain Downstream, è stato invece valutato il contributo alla perdita di biodiversità attraverso il processo di erogazione del credito a imprese operanti in settori in grado di determinare potenziali impatti negativi diretti sulla biodiversità, sulla numerosità di una specie e sulle condizioni generali di un ecosistema. Per quanto attiene ai rischi, sono stati analizzati il Rischio Operativo e Reputazionale derivante dalla assenza di presidi volti a contrastare possibili eventi di cambiamento climatico e al rischio di estinzione delle specie ed i rischi di Credito, Mercato e Liquidità derivanti dall'elevata o possibile elevata esposizione ai potenziali rischi in tale ambito con riferimento a tali controparti. L'analisi delle opportunità si è invece incentrata sul potenziale ampliamento della gamma prodotti al fine di rispondere alla necessità delle controparti in merito.

L'analisi di materialità finanziaria relativa alle tematiche di natura ambientale, secondo gli standard E2, E3 ed E4, non ha fatto emergere elementi di rischio ritenuti rilevanti ai fini della rendicontazione.

L'analisi è stata svolta considerando, nella catena di valore, l'esposizione del Gruppo a rischi di natura ambientale diretti (relativamente alle operazioni proprie) e indiretti (ossia derivanti dalla catena di valore a monte e a valle).

Il Gruppo ha attivato presidi prudenziali, al fine di monitorare costantemente e indirizzare eventuali aspetti anomali che potrebbero coinvolgerlo sulle tematiche sopra esposte, anche identificando soglie interne di rischio legate ai temi ambientali climatici, oggetto di monitoraggio nel Risk Appetite Statement (RAS) 2024 del Gruppo. Inoltre, sono stati definiti due appositi KRI su rischi ambientali non climatici, che saranno monitorati nel RAS 2025 relativi al rischio di transizione E-non climatico e al rischio fisico E-non climatico e corrispondenti limiti operativi sull'esposizione complessiva a tali rischi del

portafoglio Aziende non finanziarie (Value Chain Downstream del Gruppo). Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo "Rischi ESG" - Parte E – "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della Nota integrativa consolidata.

Pur non ravvedendo quindi oggi, rispetto ai requisiti della normativa di rendicontazione, elementi di rischio specifici che debbano essere rappresentati e rendicontati in questa sede, viene evidenziata la particolare attenzione e sensibilità del Gruppo sui temi ambientali, che si esplicita, come descritto sopra, anche attraverso un framework dedicato di monitoraggio dei potenziali rischi collegati. Per maggiori dettagli si rimanda alla parte E della Nota integrativa.

Indice dei Contenuti

Sezione ESRS
tematico
Obbligo di informativa Numero di pagina
Sezione 1 -
ESRS 2 -
Informazioni
Informazioni
BP-1 Criteri generali per la redazione delle dichiarazioni sulla sostenibilità 121
generali Generali BP-2 Informativa in relazione a circostanze specifiche
122
GOV-1 Ruolo degli organi di amministrazione, direzione e controllo 123
GOV-2 Informazioni fornite agli organi di amministrazione, direzione e controllo dell'impresa e
questioni di sostenibilità da questi affrontate
123
GOV-3 Integrazione delle prestazioni di sostenibilità nei sistemi di incentivazione 131
GOV-4 Dichiarazione sul dovere di diligenza
GOV-5 Gestione del rischio e controlli interni sulla rendicontazione di sostenibilità
134
135
SBM-1 Strategia, modello aziendale e catena del valore 137
SBM-2 Interessi e opinioni dei portatori di interessi 143
SBM-3 Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro interazione con la strategia e il modello
aziendale
143
IRO-1 Descrizione dei processi per individuare e valutare gli impatti, i rischi e le opportunità rilevanti 143
IRO-2 Obblighi di informativa degli ESRS oggetto della dichiarazione sulla sostenibilità dell'impresa 143
Sezione ESRS
tematico
Obbligo di informativa Numero di pagina
Sezione 2 -
Informazioni
ambientali
E1
Cambiamento
Climatico
ESRS 2 GOV-3 Integrazione delle prestazioni in termini di sostenibilità nei sistemi di incentivazione 131
ESRS 2 SBM-3 Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro interazione con la strategia e il modello
aziendale
154
ESRS 2 IRO-1 Descrizione dei processi per individuare e valutare gli impatti, i rischi e le opportunità
rilevanti legati al clima
154
E1-1 Piano di transizione per la mitigazione dei cambiamenti climatici 156
E1-2 Politiche relative alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all'adattamento agli stessi 159
E1-3 Azioni e risorse relative alle politiche in materia di cambiamenti climatici 162
E1-4 Obiettivi relativi alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all'adattamento agli stessi 166
E1-5 Consumo di energia e mix energetico 170
E1-6 Emissioni lorde di GHG di scopo 1, 2, 3 ed emissioni totali di GHG 173
E1-7 Assorbimenti di GHG e progetti di mitigazione delle emissioni di GHG finanziati con crediti di
carbonio
178
E1-8 Prezzo interno del carbonio Non applicabile
E1-9 Effetti finanziari attesi di rischi fisici e di transizione rilevanti e potenziali opportunità legate al
clima
Phased-in
E5
Uso delle
risorse ed
economia
circolare
ESRS 2 IRO-1 Descrizione dei processi per individuare e valutare gli impatti, rischi e le opportunità
rilevanti connessi all'uso delle risorse e all'economia circolare
179
E5-1 Politiche relative all'uso delle risorse e all'economia circolare Non applicabile
E5-2 Azioni e risorse relative all'uso delle risorse e all'economia circolare Non materiale
E5-3 Obiettivi relativi all'uso delle risorse e all'economia circolare Non applicabile

Sezione 2 -
Informazioni
ambientali
E5
Uso delle
risorse ed
economia
circolare
E5-4 Flussi di risorse in entrata Non materiale
E5-5 Flussi di risorse in uscita Non materiale
E5-6 Effetti finanziari attesi derivanti da rischi e opportunità connessi all'uso delle risorse e
all'economia circolare
Phased-in
Sezione ESRS
tematico
Obbligo di informativa Numero di pagina
Sezione 3 -
Informazioni
Sociali
S1
Forza lavoro
ESRS 2 SBM-2 Interessi e opinioni dei portatori d'interessi 143
propria ESRS 2 SBM-3 Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro interazione con la strategia e il modello
aziendale
183
S1-1 Politiche relative alla forza lavoro propria 185
S1-2 Processi di coinvolgimento dei lavoratori propri e dei rappresentanti dei lavoratori in merito
agli impatti
197
S1-3 Processi per porre rimedio agli impatti negativi e canali che consentono ai lavoratori propri di
sollevare preoccupazioni
185
S1-4 Interventi su impatti e approcci rilevanti per la mitigazione dei rischi rilevanti e il
perseguimento di opportunità rilevanti in relazione alla forza lavoro propria, nonché efficacia di tali
azioni e approcci
186
S1-5 Obiettivi legati alla gestione degli impatti rilevanti, al potenziamento degli impatti positivi
nonché ai rischi e alle opportunità
195
S1-6 Caratteristiche dei dipendenti dell'impresa 200
S1-7 Caratteristiche dei lavoratori non dipendenti nella forza lavoro propria dell'impresa 200
S1-8 Copertura della contrattazione collettiva e dialogo sociale 200
S1-9 Metriche della diversità 201
S1-10 Salari adeguati 201
S1-11 Protezione Sociale 201
S1-12 Persone con disabilità 204
S1-13 Metriche di formazione e sviluppo delle competenze 204
S1-14 Salute e sicurezza 206
S1-15 Equilibrio tra vita professionale e vita privata 206
S1-16 Metriche di retribuzione (divario retributivo e retribuzione totale) 207
S1-17 Incidenti, denunce e impatti gravi in materia di diritti umani 207
S2
Lavoratori
nella catena
del valore
ESRS 2 SBM-2 Interessi e opinioni dei portatori d'interessi 143
ESRS 2 SBM-3 Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro interazione con la strategia e il modello
aziendale
208
S2-1 Politiche connesse ai lavoratori nella catena del valore 209
S2-2 Processi di coinvolgimento dei lavoratori nella catena del valore in merito agli impatti 212
S2-3 Processi per porre rimedio agli impatti negativi e canali che consentono ai lavoratori nella
catena del valore di esprimere preoccupazioni
212
S2-4 Interventi su impatti rilevanti per i lavoratori nella catena del valore e approcci per la gestione
dei rischi rilevanti e il conseguimento di opportunità rilevanti per i lavoratori nella catena del valore,
nonché efficacia di tali azioni
211
S2-5 Obiettivi legati alla gestione degli impatti negativi rilevanti, al potenziamento degli impatti
positivi e alla gestione dei rischi e delle opportunità rilevanti
211
S3
Comunità
Interessate
ESRS 2 SBM-2 Interessi e opinioni dei portatori d'interessi 143
ESRS 2 SBM-3 Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro interazione con la strategia e il modello
aziendale
213
S3-1 Politiche relative alle comunità interessate 214
S3-2 Processi di coinvolgimento delle comunità interessate in merito agli impatti 219
S3-3 Processi per porre rimedio agli impatti negativi e canali che consentono alle comunità
interessate di esprimere preoccupazioni
219

Sezione 3 -
Informazioni
Sociali
S3
Comunità
Interessate
S3-4 Interventi su impatti rilevanti sulle comunità interessate e approcci per gestire i rischi rilevanti
e conseguire opportunità rilevanti per le comunità interessate, nonché efficacia di tali azioni
216
S3-5 Obiettivi legati alla gestione degli impatti rilevanti negativi, al potenziamento degli impatti
positivi e alla gestione dei rischi e delle opportunità rilevanti
Non applicabile
S4
Consumatori
ed utilizzatori
finali
ESRS 2 SBM-2 Interessi e opinioni dei portatori d'interessi 143
ESRS 2 SBM-3 Impatti, rischi e opportunità rilevanti e loro interazione con la strategia e il modello
aziendale
220
S4-1 Politiche connesse ai consumatori e agli utilizzatori finali 222
S4-2 Processi di coinvolgimento dei consumatori e degli utilizzatori finali in merito agli impatti 238
S4-3 Processi per porre rimedio agli impatti negativi e canali che consentono ai consumatori e agli
utilizzatori finali di esprimere preoccupazioni
238
S4-4 Interventi su impatti rilevanti per i consumatori e gli utilizzatori finali e approcci per
la mitigazione dei rischi rilevanti e il conseguimento di opportunità rilevanti in relazione ai
consumatori e agli utilizzatori finali, nonché efficacia di tali azioni
223
S4-5 Obiettivi legati alla gestione degli impatti rilevanti negativi, al potenziamento degli impatti
positivi e alla gestione dei rischi e delle opportunità rilevanti
224
Sezione ESRS
tematico
Obbligo di informativa Numero di pagina
Sezione 4 -
Informazioni
sulla
governance
G1
Condotta
dell'impresa
ESRS 2 IRO-1 Descrizione dei processi per individuare e valutare gli impatti, i rischi e le opportunità
rilevanti
244
ESRS 2 GOV-1 Ruolo degli organi di amministrazione, direzione e controllo 244
G1-1 Politiche in materia di cultura d'impresa e condotta delle imprese 244
G1-2 Gestione dei rapporti con i fornitori Non materiale
G1-3 Prevenzione e individuazione della corruzione attiva e passiva 249
G1-4 Casi accertati di corruzione attiva o passiva 252
G1-5 Influenza politica e attività di lobbying Non materiale
G1-6 Prassi di pagamento Non materiale

Elementi di informazione derivanti da altre normative della UE

Obbligo di informativa Rilevante/Non
rilevante
Rif
ESRS 2 GOV-1 Diversità di genere del Consiglio di Amministrazione, paragrafo 21 (d) Rilevante 126
ESRS 2 GOV-1 Percentuale di membri del Consiglio di Amministrazione indipendenti, paragrafo 21 (e) Rilevante 123
ESRS 2 GOV-4 Dichiarazione sulla due diligence paragrafo 30 Rilevante 134
ESRS 2 SBM-1 Coinvolgimento in attività connesse alla produzione chimica, paragrafo 40 (d) ii Non applicabile
ESRS 2 SBM-1 Coinvolgimento in attività relative ad armi controverse, paragrafo 40 (d) iii Non applicabile
ESRS 2 SBM-1 Partecipazione ad attività connesse alla coltivazione e alla produzione di tabacco, paragrafo 40
(d) iv
Non applicabile
ESRS E1-1 Piano di transizione per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, paragrafo 14 Rilevante 156
ESRS E1-1 Imprese escluse dai parametri di riferimento allineati a Parigi, paragrafo 16 (g) Rilevante 159
ESRS E1-4 Obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra, paragrafo 34 Rilevante 166
ESRS E1-5 Consumo di energia da fonti fossili disaggregato per fonti (solo settori ad alto impatto climatico),
paragrafo 38
Rilevante 171
ESRS E1-5 Consumo e mix energetico, paragrafo 37 Rilevante 160
ESRS E1-5 Intensità energetica associata alle attività nei settori ad alto impatto climatico, paragrafi 40-43 Rilevante 171
ESRS E1-6 Emissioni lorde di gas serra di Scope 1, 2, 3 e totali, paragrafo 44 Rilevante 173
ESRS E1-6 Intensità delle emissioni lorde di gas serra, paragrafi 53-55 Rilevante 177
ESRS E1-7 Rimozione dei gas serra e crediti di carbonio, paragrafo 56 Rilevante 178
ESRS E1-9 Esposizione del portafoglio benchmark ai rischi fisici legati al clima, paragrafo 66 Phased-in
ESRS E1-9 Disaggregazione degli importi monetari per rischio fisico acuto e cronico paragrafo 66 (a) Phased-in
ESRS E1-9 Localizzazione delle attività significative a rischio fisico rilevante, paragrafo 66 c Phased-in
ESRS E1-9 Ripartizione del valore contabile del proprio patrimonio immobiliare per classi di efficienza energetica,
paragrafo 67 c
Phased-in
ESRS E1-9 Grado di esposizione del portafoglio legato al clima in relazione alle opportunità, paragrafo 69 Mate
riale
Phased-in
ESRS E2-4 Quantità di ciascuna sostanza inquinante elencata nell'allegato E-PRT II del regolamento (Registro
europeo delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti) emessa in aria, acqua e suolo, paragrafo 28
Non rilevante
ESRS E3-1 Risorse idriche e marine, paragrafo 9 (solo acqua) Non rilevante
ESRS E3-1 Politica dedicata, paragrafo 13 Non rilevante
ESRS E3-1 Oceani e mari sostenibili, paragrafo 14 Non rilevante
ESRS E3-4 Totale acqua riciclata e riutilizzata, paragrafo 28 (c) Non rilevante
ESRS E3-4 Consumo totale di acqua in m3 per ricavi netti da operazioni proprie, paragrafo 29 Non rilevante
ESRS 2 - IRO 1 - E4, paragrafo 16 (a) i Non rilevante
ESRS 2 - IRO 1 - E4, paragrafo 16 (b) Non rilevante
ESRS 2 - IRO 1 - E4, paragrafo 16 (c) Non rilevante
ESRS E4-2 Pratiche o politiche agricole e territoriali sostenibili, paragrafo 24 (b) Non rilevante
ESRS E4-2 Pratiche o politiche sostenibili per oceani/mari paragrafo 24 (c) Non rilevante
ESRS E4-2 Politiche per affrontare la deforestazione, paragrafo 24 (d) Non rilevante
ESRS E5-5 Rifiuti non riciclati, paragrafo 37 (d) Non rilevante
ESRS E5-5 Rifiuti pericolosi e rifiuti radioattivi, paragrafo 39 Non rilevante
ESRS 2 - SBM3 - S1 Rischio di episodi di lavoro forzato, paragrafo 14 (f) Non applicabile
ESRS 2 - SBM3 - S1 Rischio di episodi di lavoro minorile, paragrafo 14 (g) Non applicabile
ESRS S1-1 Impegni in materia di diritti umani, paragrafo 20 Rilevante 199
Bilancio 2024 - Rendicontazione di Sostenibilità
-- -------------------------------------------------- --
ESRS S1-1 Politiche di due diligence su questioni affrontate dalle Convenzioni fondamentali dell'Organizzazione
Internazionale del Lavoro da 1 a 8, paragrafo 21
Rilevante 199
ESRS S1-1 Processi e misure per prevenire la tratta di esseri umani, paragrafo 22 Non applicabile
ESRS S1-1 Politica di prevenzione degli infortuni sul lavoro o sistema di gestione, paragrafo 23 Rilevante 206
ESRS S1-3 Meccanismi di gestione delle lamentele/dei reclami, paragrafo 32 (c) Rilevante 198
ESRS S1-14 Numero di decessi e numero e tasso di infortuni sul lavoro, paragrafi 88 (b) e (c) Rilevante 206
ESRS S1-14 Numero di giorni persi per infortuni, incidenti, decessi o malattie, paragrafo 88 (e) Rilevante 206
ESRS S1-16 Divario retributivo di genere non corretto, paragrafo 97 (a) Rilevante 207
ESRS S1-16 Rapporto di remunerazione eccessiva degli amministratori delegati, paragrafo 97 (b) Rilevante 207
ESRS S1-17 Episodi di discriminazione, paragrafo 103 (a) Rilevante 207
ESRS S1-17 Mancata risposta agli UNGP su imprese e diritti umani e OCSE, paragrafo 104 (a) Rilevante 207
ESRS 2 - SBM3 - S2 Rischio significativo di lavoro minorile o lavoro forzato nella catena del valore, paragrafo 11 (b) Non applicabile
ESRS S2-1 Impegni in materia di diritti umani, paragrafo 17 Rilevante 208
ESRS S2-1 Politiche relative ai lavoratori della catena del valore, paragrafo 18 Rilevante 209
ESRS S2-1 Mancato rispetto dei principi dell'UNGP su imprese e diritti umani e delle linee guida dell'OCSE, para
grafo 19
Rilevante 209
ESRS S2-1 Politiche di due diligence su questioni affrontate dalle Convenzioni fondamentali dell'Organizzazione
Internazionale del Lavoro da 1 a 8, paragrafo 19
Rilevante 209
ESRS S2-4 Questioni e incidenti relativi ai diritti umani legati alla propria catena del valore a monte e a valle,
paragrafo 36
Rilevante 209
ESRS S3-1 Impegni della politica sui diritti umani, paragrafo 16 Rilevante 219
ESRS S3-1 Mancato rispetto degli UNGP su Imprese e Diritti Umani, dei principi dell'ILO e delle linee guida dell'OC
SE, paragrafo 17
Rilevante 219
ESRS S3-4 Questioni e incidenti relativi ai diritti umani, paragrafo 36 Non applicabile
ESRS S4-1 Politiche relative ai consumatori e agli utenti finali, paragrafo 16 Rilevante 222
ESRS S4-1 Mancato rispetto degli UNGP su Imprese e Diritti umani e delle linee guida dell'OCSE, paragrafo 17 Rilevante 222
ESRS S4-4 Questioni e incidenti relativi ai diritti umani, paragrafo 35 Non applicabile
ESRS G1-1 Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione, paragrafo 10 (b) Non applicabile
ESRS G1-1 Protezione dell'informatore di cui al paragrafo 10 (d) Non applicabile
ESRS G1-4 Multe per violazione delle leggi anticorruzione e anticoncussione, paragrafo 24 (a) Rilevante 252
ESRS G1-4 Standard anticorruzione e anti-concussione, paragrafo 24 (b) Rilevante 252

Sezione 2 – Informazioni Ambientali

Cambiamento climatico

[ESRS E1]

La presente sezione riporta, in relazione alla gestione del "cambiamento climatico", la descrizione degli impatti, dei rischi e delle opportunità risultate rilevanti dall'analisi di doppia materialità. A seguire, la sezione illustra il piano di transizione del Gruppo, le politiche e le azioni adottate per la gestione e la mitigazione degli impatti negativi e dei rischi legati al cambiamento climatico e per cogliere le opportunità rilevanti, nonché gli obiettivi fissati e le metriche utilizzate per monitorare l'efficacia delle azioni e delle misure adottate.

Impatti, Rischi e Opportunità

Il processo di mappatura degli impatti, rischi e opportunità con riferimento allo standard in oggetto tiene conto delle specificità legate all'attività operativa e commerciale e delle strategie di decarbonizzazione del Gruppo. In particolare, ai fini della mappatura è stata analizzata la documentazione interna in aggiunta a quella disponibile sul sito internet del Gruppo (e.g. Politica ambientale, Direttiva ESG, Politiche Creditizie, Direttiva in materia di Governo dei Rischi). Il Gruppo ha infatti istituito presidi, sia per quanto attiene alle operazioni proprie che con riferimento alla catena del valore, volti a garantire un opportuno adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici e la gestione delle tematiche connesse all'energia. L'interazione con le controparti appartenenti alla catena del valore potrebbe comportare dei rischi, a fronte della difficoltà delle controparti di gestire i cambiamenti climatici, ma anche opportunità di ampliamento della gamma prodotti supportare la transizione, stimolando la consapevolezza dei clienti sulle azioni da implementare a favore della transizione. Da ultimo, la definizione, da parte del Gruppo, di obiettivi volti alla gestione del cambiamento climatico potrebbe generare delle opportunità di miglioramento della propria reputazione.

A valle della conduzione dell'analisi di doppia materialità sono risultati rilevanti:

  • Impatti positivi su Value Chain Upstream, riconducibili all'attività di sensibilizzazione dei fornitori in ragione dell'utilizzo dei criteri di selezione che includono la valutazione delle politiche dei presidi in materia di adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici, e su Value Chain Downstream, afferenti all'attività di sensibilizzazione della clientela sulla necessità di accelerare la transizione climatica e sugli impegni relativi alla mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici e alla riduzione dei consumi energetici, in ragione dell'utilizzo del questionario ESG che sintetizzando la valutazione del profilo ESG, incluso quello ambientale, del cliente, e condividendo gli esiti, indirizza la proposizione commerciale, combinando la valutazione complessiva e le reali esigenze del cliente e in coerenza alla strategia di decarbonizzazione e creditizia ESG del Gruppo;
  • Impatti negativi relativamente alle Own oparations associati alle emissioni dirette (scope 1 e 2) nel normale svolgimento delle attività proprie (e.g. riscaldamento, flotta aziendale basata su combustibili fossili e scarso ricorso ad auto ibride/elettriche) e dei consumi energetici diretti del Gruppo. A fronte di tali impatti, il Gruppo ha adottato politiche interne e strategie aziendali volte a ridurre le proprie emissioni ed i consumi energetici diretti. Sono emersi inoltre impatti negativi anche con riferimento alla Value Chain Downstream a fronte del possibile finanziamento di controparti altamente emissive e che non hanno definito piani di transizione e iniziative di riduzione delle emissioni;
  • Rischi attinenti alla Value Chain Downstream e, in particolare, Rischio di Credito legato al deterioramento del merito di credito della controparte a seguito di perdite finanziarie legate al mancato allineamento alla transizione e a danni dovuti ad eventi acuti e cronici, agli impianti e ai siti produttivi della stessa. Tale rischio è stato ritenuto rilevante con riferimento alle tematiche "Adattamento al cambiamento climatico", "Mitigazione del cambiamento climatico" ed "Energia" e Rischio Reputazionale con riferimento al finanziamento di controparti altamente emissive e che non abbiano nessun piano di transizione;
  • Opportunità con riferimento all'ampliamento della gamma prodotti (Value Chain Downstream) relativamente alle tematiche "Mitigazione del cambiamento climatico" e "Energia" e l'opportunità di miglioramento della brand reputation (Own Operations) con riguardo alla tematica "Mitigazione del cambiamento climatico".

Catena del Valore a Monte

Catena del Valore a Valle

Topic Sub-Topic/
Esiti della
Sub-Sub-Topic
materialità
di Impatto
Esiti della materialità
finanziaria
Impatti Rischi Opportunità
E1 Adattamento ai cambiamenti
climatici
Cambiamento
Climatico
Mitigazione dei cambiamenti
climatici
Energia

Per tali tematiche vengono descritte nei paragrafi seguenti le relative Politiche, Azioni e Target definite dal Gruppo in materia di cambiamento climatico.

positivo/negativo

Analisi di resilienza

Operazioni proprie

Il processo di individuazione e valutazione dei rischi connessi al cambiamento climatico, relativamente agli ambiti tassonomici definiti come Climate Change Mitigation (o "CCM") e Adaptation (o "CCA"), di seguito rischi C&A, è stato sviluppato in un percorso intrapreso sulla scorta delle Guidelines BCE del novembre 2020 e volto ad integrare il più ampio framework di gestione del rischio con i fattori di rischio legati al tema in analisi.

L'analisi dei fattori di rischio connessi al cambiamento climatico ed impattanti sui rischi core finanziari e non finanziari del Gruppo è stata svolta per il rischio di transizione (Climate Change Mitigation) e per il rischio fisico (Climate Change Adaptation), secondo un percorso che prevede:

  • identificazione dei possibili canali di trasmissione ed analisi di materialità degli stessi a valere sui principali rischi (rischi core);
  • predisposizione delle misure di esposizione e definizione degli indicatori chiave di esposizione per i rischi ritenuti materiali;
  • analisi degli impatti sul conto economico e/o sul valore degli asset del Gruppo, principalmente tramite analisi di scenario;
  • definizione di soglie di attenzione (tolerance) e di relativi limiti operativi, assegnati alle strutture organizzative capaci di incidere operativamente sul livello degli indicatori, con opportuni processi di escalation volti ad intervenire in caso di sforamento e far rientrare i livelli sforati.

Nell'ambito dell'evoluzione dei modelli gestionali, sono state integrate variabili legate al rischio fisico e di transizione nei processi di simulazione per determinare add-on di rischio. Tali add-on, calcolati attraverso la Probabilità di Default (PD) e/o la Loss Given Default (LGD), tengono conto dei rischi fisici e di transizione delle controparti analizzate.

L'approccio alla gestione del rischio C&A prevede la definizione di un margine di tolleranza basato sulle analisi di scenario avverso condotte nei programmi di stress test climatici, sia interni che istituzionali. All'interno di tale spazio, vengono stabiliti limiti operativi di esposizione al rischio, assegnati alle strutture commerciali per garantire un equilibrio tra contenimento del rischio e orientamento del business verso strategie di mitigazione. In caso di superamento dei limiti C&A, viene attivato un processo di escalation agli organi decisionali, che adottano le misure correttive necessarie per riportare l'esposizione entro i limiti prestabiliti o per evitare un incremento del rischio.

L'identificazione e la valutazione dell'esposizione ai rischi climatici si basano su scenari caratterizzati da elevati rischi fisici e di transizione. Gli scenari climatici utilizzati per il rischio fisico sono basati su dati Open Data (ISPRAmbiente, IPCC, Copernicus) e fonti commerciali (Cerved Spa), con proiezioni di impatto nel medio-lungo termine secondo modelli "Current Policies" (Hot House World). Per il rischio di transizione, vengono utilizzati scenari che prevedono una drastica riduzione delle emissioni di gas serra, come il "Net Zero 2050", in linea con l'Accordo di Parigi.

Le Risk Appetite Statement sono strutturate su tre orizzonti temporali, in coerenza a quelli utilizzati ai fini del Risk Appetite Statement (RAS):

Breve termine (BT): fino a 1 anno, con riferimento alla data di cut-off.

  • Medio termine (MT): tra 1 e 5 anni, con bucket di riferimento a 3 anni.
  • Lungo termine (LT): oltre i 5 anni, con bucket di riferimento a 10 anni.

L'analisi di materialità, per gli orizzonti temporali sopra descritti, è stata effettuata sulla base delle proiezioni delle mappe di rischiosità aggiornate, arricchite da tendenze di peggioramento rilevate da studi settoriali o scientifici.

Dall'analisi dei fattori di rischio climatico, il Gruppo ha identificato come materiali e sottoposto a monitoraggio continuo le esposizioni ai seguenti rischi:

  • Rischio fisico climatico per il rischio di credito nei portafogli Corporate non finanziari.
  • Rischio fisico climatico per il rischio di credito nei portafogli di mutui ai Privati.
  • Rischio di transizione climatico per il rischio di credito nei portafogli Corporate non finanziari.
  • Rischio di transizione climatico per il rischio di credito nei portafogli di mutui ai Privati.
  • Rischio di transizione climatico per il rischio operativo e reputazionale (legato all'esposizione verso controparti che operano in settori cd brown36 e alla percezione del rischio da parte degli stakeholder del Gruppo).

Tutti questi fattori sono rilevanti su tutti gli orizzonti temporali e, in quanto tali, sono stati associati a Key Risk Indicators (KRI) definiti nel RAS con la relativa identificazione di limiti operativi. I KRI RAS e i relativi limiti operativi vengono monitorati trimestralmente e riportati periodicamente al top management della Capogruppo nell'ambito del Risk Appetite Monitoring.

L'integrazione dei fattori di rischio climatico nella gestione del rischio e nei processi strategici rafforza il commitment del Gruppo impegnato a supportare la transizione verso la neutralità climatica, garantendo al contempo la mitigazione dei rischi, la stabilità finanziaria e la resilienza ai rischi emergenti.

Per la descrizione del processo di analisi svolto ai fini dell'identificazione dei rischi legati al cambiamento climatico si rimanda al paragrafo "Rischi ESG" - Parte E – "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della Nota integrativa consolidata.

Piano di transizione per la mitigazione dei cambiamenti climatici

Il Gruppo, consapevole dell'importanza della mitigazione cliematica e del ruolo delle istituzioni finanziarie nel supportare la transizione verso un'economia a zero emissioni nette entro il 2050 attraverso l'attività di finanziamento, di investimento e di offerta di prodotti e servizi, è impegnato a fare la sua parte per mitigare il cambiamento climatico con riferimento all'attività di finanziamento e alle attività proprie.

In quanto istituto finanziario, le emissioni complessive di CO2 del Gruppo sono riconducibili per il 99,95% alle emissioni indirette legate alla catena del valore downstream (Scope 3 legato principalmente al portafoglio Impieghi verso aziende non finanziarie) e per lo 0,05 % riconducibili alle attività proprie e ai consumi propri (Scope 1, 2 market based).

36 I crediti brown sono finanziamenti concessi a settori o imprese con un elevato impatto ambientale negativo, ovvero attività altamente emissive di CO₂ e non allineate alla transizione ecologica.

In coerenza con le caratteristiche del proprio profilo emissivo, il Gruppo ha definito una propria strategia di decarbonizzazione delle emissioni finanziate legate al portafoglio impieghi, seguendo le linee guida della Net-Zero Banking Alliance (NZBA), a cui il Gruppo ha aderito dal 2022. La NZBA, iniziativa promossa dall'ONU per accelerare, secondo un framework condiviso, il percorso di azzeramento delle emissioni nette che si basa sulla definizione di target intermedi al 2030, cd Target NZBA, e di azioni specifiche a supporto della transizione, mediante l'utilizzo di scenari climatici scientificamente riconosciuti, nonché sul monitoraggio e sulla pubblicazione dei risultati conseguiti, garantendo nel tempo la coerenza degli obiettivi con le scienze del clima.

In coerenza con tale framework gli obiettivi intermedi NZBA di riduzione delle emissioni finanziate al 2030 sono stati definiti sui settori prioritari ad alta intensità emissiva, in linea con le linee guida della Net Zero Banking Alliance (NZBA), sulla base di scenari climatici (IEA e NGFS), scientificamente riconosciuti e in linea con l'obiettivo dell'Accordo di Parigi di limitare la temperatura a +1,5°C verso i livelli preindustriali. In particolare, il Gruppo ha fissato e comunicato obiettivi per cinque settori ad alta intensità emissiva (di cui i primi tre comunicati ad agosto 2023 sui settori Petrolio&Gas, Produzione e distribuzione di energia elettrica e Ferro e Acciaio e i restanti due comunicati a febbraio 2025 sui settori Cemento e Alluminio nonché l'obiettivo, già raggiunto di phase out dal settore del carbone). I target NZBA, fissati e comunicati al mercato, coprono circa il 90% delle emissioni finanziate dei settori ad alta intensità emissiva (cd. Settori NZBA). Per ulteriori dettagli sulla metodologia e sulla definizione dei target NZBA si rimanda al paragrafo degli obiettivi.

Nel corso del 2024 il Gruppo ha fissato ulteriori target gestionali intermedi al 2030 di riduzione delle emissioni finanziate sui settori residui non prioritari ad alta intensità emissiva e sui settori ad alto impatto climatico/ambientale, adottando, ove disponibile, la stessa metodologia utilizzata per la definizione dei target NZBA al fine di supportare in maniera strutturata anche i clienti di tali settori nell'identificare le azioni per ridurre il loro impatto negativo sull'ambiente e gestire il rischio di transizione del Gruppo.

Sono state definite leve di transizione/decarbonizzazione specifiche per ciascun settore, sulla base delle quali il Gruppo sviluppa politiche creditizie integrando la propria offerta commerciale e di servizi, e definendo accordi con partner specializzati per supportare le aziende su tali temi e organizzando incontri volti ad aumentare la consapevolezza del proprio portafoglio clienti sulla transizione climatica. La strategia di decarbonizzazione del Gruppo è allineata agli obiettivi globali per il cambiamento climatico dell'Accordo di Parigi, alle politiche nazionali ed europee di decarbonizzazione, e relativi obiettivi, e alle specifiche linee guida della Net Zero Banking Alliance (NZBA). È inoltre coerente con le valutazioni di esposizione al rischio climatico espresse dalla funzione Risk Management del Gruppo sulla base di una metodologia interna e si pone il duplice obiettivo di supportare la transizione verso una economia a zero emissioni dei clienti e, al contempo, di gestire e mitigare l'esposizione al rischio di transizione e al rischio fisico del Gruppo.

Il piano di transizione e i relativi target di decarbonizzazione, definiti a supporto della mitigazione del cambiamento climatico, della decarbonizzazione del Gruppo e della gestione dei rischi climatici e ambientali, sono stati condivisi e discussi nel Comitato Direttivo – Sessione ESG e approvati da parte del Consiglio di Amministrazione, previo parere vincolante del Comitato Rischi e Sostenibilità. Il piano di transizione, integrato con gli ulteriori target di decarbonizzazione e leve da attivare, definiti nel corso del 2024, è stato approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione a gennaio 2025.

Il monitoraggio della strategia di decarbonizzazione e dell'esposizione ai rischi climatici e ambientali, effettuato periodicamente dalla Funzione Sostenibilità e ESG con le Funzioni Interessate e trimestralmente condiviso con gli organi apicali, permette di identificare tempestivamente eventuali scostamenti dalle traiettorie definite e di individuare azioni correttive.

Con riferimento ai target di decarbonizzazione e alla descrizione del piano di transizione definito per i settori soggetti a target NZBA viene effettuato il monitoraggio in coerenza alle linee guida NZBA e comunicato all'UNEP e pubblicato nella sezione Sostenibilità – Report del sito istituzionale www.gruppomps.it.

L'implementazione di tale strategia ha comportato una progressiva integrazione delle politiche, processi e standard creditizi con indicatori relativi ai target di settore e al profilo di rischio Climate and Environmental (C&E) di ciascuna controparte nonché delle politiche dei processi commerciali e di sviluppo di nuovi strumenti di supporto che viene realizzata dal 2023 mediante l'attivazione del Progetto ESG, composto da un team interfunzionale che annualmente identifica e implementa le iniziative a supporto della strategia di decarbonizzazione secondo un'ottica evolutiva ed incrementale. Tale progetto è soggetto ad un monitoraggio che trimestralmente è condiviso con gli organi apicali. Per ulteriori dettagli si rimanda al paragrafo "Strategia, modello aziendale e catena del valore – Sezione rmazioni Generali del presente documento.

Il Gruppo ritiene che anche la gestione degli impatti ambientali legati alle proprie attività possa contribuire alla transizione verso un'economia a zero emissioni nette e ha già attivato negli anni scorsi diverse iniziative volte a ridurre il proprio impatto ambientale, con riferimento alle emissioni proprie dirette e indirette (Scope 1 e Scope 2 – market based), ponendosi degli obiettivi quantitativi. Ai fini della definizione del target e del monitoraggio dei progressi ha adottato come baseline le performance evidenziate a fine 2024. In tale contesto, il Gruppo ha implementato azioni volte a ridurre l'utilizzo di combustibili fossili, quali il petrolio, a favore di combustibili meno emissivi, azioni di dematerializzazione dei propri processi interni e rivolti verso la clientela, iniziative volte alla riduzione dell'utilizzo della carta e dei rifiuti, iniziative di efficientamento ener-

getico nonché l'utilizzo al 100% circa di energia elettrica da fonte rinnovabile. In fase di definizione del piano 2024-2028 il Gruppo ha rafforzato ulteriormente il suo obiettivo prevedendo di raggiungere l'azzeramento delle emissioni Scope 1 e Scope 2 – market based entro il 2030, per l'ottenimento del quale identificherà ulteriori azioni nel corso del 2025.

Leve di decarbonizzazione e azioni chiave per la riduzione delle emissioni indirette legate al portafoglio crediti

Il Gruppo ha sviluppato un approccio organico volto a supportare la transizione dei propri clienti verso la neutralità climatica per perseguire gli obiettivi di riduzione delle emissioni legate al portafoglio impieghi verso a aziende non finanziarie e gestire al contempo i rischi associati al cambiamento climatico e all'adattamento climatico e la resilienza del proprio modello di business, differenziato per settori prioritari ad alta intensità emissiva, settori non prioritari ad alta intensità emissiva e altri settori ad alto impatto climatico/ambientale e altri settori. Tale approccio riflette la convinzione del Gruppo che tutti i settori possano contribuire alla transizione climatica, pertanto, ha definito leve di transizione trasversali a tutti i settori e leve specifiche per i settori prioritari ad alta intensità emissiva sulla base delle relative caratteristiche. Tali leve vertono sul passaggio a fonti di energia rinnovabili, a processi produttivi più efficienti dal punto di vista energetico che includono l'utilizzo di tecnologie basate su fonti rinnovabili, di materiale da riciclo e della compensazione e cattura di emissioni. L'attivazione di tali leve viene resa possibile grazie al:

  • Coinvolgimento dei clienti per sensibilizzarli sull'importanza della transizione e supportarli nella definizione di azioni a supporto della transizione mediante la condivisione del profilo ESG del cliente con focus sul profilo emissivo e ambientale del cliente. Tale condivisione avviene mediante la somministrazione di questionari volti a valutarne il profilo ESG e di conseguenza permette di modulare le esigenze e il quadro affidativo del cliente;
  • Offerta di prodotti green legati ad indicatori di performance green (cd. Sustanaibility Linked Loan) e/o volti a finanziare i progetti/attività green (cd. Green loan, Taxonomy aligned), prevedendo un pricing differenziato al fine di incentivare le aziende con piani di transizione e impegni green e ottimizzare il portafoglio impieghi in funzione dell'intensità emissiva delle controparti;
  • Definizione di protocolli e linee guida al fine di supportare e coinvolgere le Istituzioni e le associazioni di categoria per accelerare la transizione;
  • Definizione di Politiche e processi creditizi basati su criteri ESG, che integrano la valutazione delle controparti con il profilo emissivo delle controparti stesse (score ESG), l'esposizione al rischio di transizione e l'intensità emissiva nei propri processi decisionali definendo indirizzi creditizi coerenti con la più ampia strategia di decarbonizzazione del gruppo.

Trasparenza e monitoraggio dei progressi

Per supportare efficacemente la transizione verso un modello economico sostenibile, il Gruppo ha adottato una serie di misure integrate volte a favorire la diffusione delle strategie di decarbonizzazione, il raggiungimento degli obiettivi prefissati e l'utilizzo delle leve operative dedicate.

In particolare, sono state implementate le seguenti azioni di:

  • Formazione mirata e creazione di competenze ESG con l'attivazione di percorsi formativi specifici differenziati per il ruolo svolto all'interno dell'organizzazione e la costituzione di team trasversali di esperti ESG a supporto della rete e per garantire un'adeguata conoscenza e sensibilizzazione sui temi della sostenibilità;
  • Raccolta strutturata e analisi dei dati relativi alle emissioni finanziate con predisposizione di sistemi di monitoraggio e reporting;
  • Incontri periodici con le Direzioni Commerciali, la Funzione Sostenibilità ed ESG, la Direzione Chief Lending Officer e la Direzione Chief Risk Officer finalizzati alla condivisione dei risultati del monitoraggio, all'individuazione di azioni correttive tempestive e all'elaborazione di iniziative aggiuntive a supporto della strategia di decarbonizzazione;
  • Strumenti di supporto alla rete Commerciale che consentono di analizzare il cliente nella sua totalità incluso il profilo emissivo, di rischio di transizione e fisico e l'identificazione delle relative possibili aree di miglioramento e delle soluzioni di finanziamento più idonee;
  • Strumenti di simulazione e definizione dei KPI ai fini della definizione dei KPI ESG per i prodotti green e supporto da parte di un team interfunzionale, costituito dal team ESG, ESG RISK e Finanza Sostenibile, ai Relationship manager nella definizione e strutturazione di operazioni e soluzioni Green per i clienti Corporate e PMI.

Queste misure riflettono un approccio integrato e proattivo, che mira a presidiare le aree strategiche e operative essenziali per la transizione verso un'economia a basso impatto di carbonio e per perseguire il raggiungimento della strategia di decarbonizzazione.

Bilancio 2024 - Rendicontazione di Sostenibilità

Nel quadro della gestione del piano di transizione, il Gruppo ha previsto specifici investimenti per l'integrazione e il monitoraggio complessivo della strategia di decarbonizzazione e ESG, volti a garantire un'adeguata gestione delle variabili climatiche e ambientali nei processi aziendali. Gli investimenti sono riconducibili alle iniziative progettuali inserite all'interno del Programma ESG del Gruppo. Si segnala che le risorse finanziarie destinate ai piani di azioni (CapEx ed OpEx) sono spese non significative.

Gli investimenti in CapEx nel corso del 2024 sono stati focalizzati sullo sviluppo interno del data base ESG accentrato e delle relative dashboard, con l'obiettivo di migliorare il monitoraggio e la reportistica interna e obbligatoria (es. CSRD, Pillar 3, Social e Green Bond, report NZBA) sull'implementazione delle infrastrutture tecnologiche ESG al fine di strutturare prodotti green e garantirne la corretta identificazione e il relativo monitoraggio dei KPI in coerenza all'evoluzione normativa. Ulteriori investimenti sono relativi allo sviluppo di applicativi per i modelli interni di gestione del rischio climatico, essenziali per il monitoraggio dei rischi C&E, il Climate Stress Test Program e l'adeguamento alle normative vigenti.

Parallelamente, gli investimenti in OpEx comprendono l'acquisto di database esterni, fondamentali per ottenere informazioni necessarie allo sviluppo e al monitoraggio dei target di decarbonizzazione, oltre che per supportare le attività di emissione e tracciamento degli strumenti finanziari ESG nonché il supporto di esperti ai fini della definizione della strategia di decarbonizzazione e del più ampio piano di transizione. A questi si affiancano iniziative di formazione e sensibilizzazione rivolte alle risorse interne, con l'obiettivo di potenziarne la consapevolezza e la preparazione in merito alla gestione del rischio climatico e alla transizione ESG. Infine, un ulteriore intervento riguarda la definizione del framework ESG, per la quale è previsto il supporto di un provider esterno nella strutturazione della governance e dei processi aziendali dedicati.

Tali investimenti mirano a rafforzare il commitment del Gruppo a supporto della transizione sostenibile, integrando i principi ESG nei processi di risk management e rendicontazione, in linea con gli obiettivi di conformità agli standard ESRS e alla normativa europea in materia di sostenibilità.

Il Gruppo appartiene al settore finanziario, che viene incluso negli indici di riferimento dell'Unione Europea allineati con l'accordo di Parigi perché svolge un ruolo cruciale per il finanziamento della transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio.

Politiche, Azioni e Target in merito ai cambiamenti climatici

Afferiscono alla presente sezione la descrizione delle politiche, che il Gruppo ha adottato in relazione alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all'adattamento agli stessi, delle azioni e dei target sia in relazione alle operazioni proprie che alla catena del valore.

Politiche

Il Gruppo adotta un modello organizzativo che mira ad integrare progressivamente i principi di sostenibilità ambientale, sociale e di governance nella definizione della strategia, del modello di business e delle politiche aziendali in coerenza con l'evoluzione del quadro normativo e del contesto in cui opera.

L'impegno del Gruppo rispetto alle tematiche della mitigazione e all'adattamento al cambiamento climatico si riflette nelle politiche di sostenibilità del Gruppo all'interno delle quali definisce gli ambiti di impegno con i quali il Gruppo, considerate le proprie attività e le proprie caratteristiche, può maggiormente e concretamente contribuire a generare un impatto positivo sul clima e sull'ambiente e a sostenerne la transizione verso modelli di sviluppo sostenibili e a zero emissioni nette.

Le politiche di sostenibilità del Gruppo sono definite in coerenza agli obblighi normativi e agli standard internazionali, contribuendo alla creazione di valore nel lungo periodo e promuovendo la transizione climatica. Tutte le politiche adottate sono state approvate dal Consiglio di Amministrazione previo parere del Comitato Rischi e Sostenibilità e discusse con il Comitato Direttivo – sessione ESG.

In tale contesto, la Direttiva di Gruppo in materia di Sostenibilità e ESG (di seguito "la Direttiva") declina le modalità con le quali il Gruppo si impegna a contribuire positivamente allo sviluppo sostenibile e alla transizione climatica e ad incorporare nella propria strategia aziendale i principi ambientali. In particolare, la Direttiva fornisce una definizione degli ambiti di impegno del Gruppo in relazione agli impatti ambientali identificando l'obiettivo di misurare e ridurre progressivamente le proprie emissioni climalteranti di Scope 1, Scope 2 e Scope 3 e a ricorrere all'impiego di energia proveniente da fonti rinnovabile quali principali direttive di azione da perseguire al fine di raggiungere i propri obiettivi. Inoltre, la Direttiva definisce l'impegno del Gruppo a supportare la transizione delle imprese verso modelli a zero emissioni e sostenibili tramite la predisposizione di processi e standard creditizi e di investimento, strumenti di analisi e monitoraggio integrati con il profilo ESG delle controparti, prodotti e servizi ad alto valore aggiunto ambientale e sociale e la progressiva introduzione di prodotti ESG nell'offerta commerciale del Gruppo, attraverso tre filoni strategici:

• erogazione del credito green, ovvero adottando un processo di valutazione creditizia basato su strategie, standard creditizi integrati con criteri ESG e mediante l'offerta di prodotti e soluzioni di finanziamento dedicati e in grado di favorire la transizione delle imprese verso modelli di sviluppo sostenibili e a zero emissioni nette;

  • servizi di investimento, implementando progressivamente l'offerta di consulenza e prodotti d'investimento e assicurativi con strategie sottostanti legate al tema della Sostenibilità e del l'impatto sull'ambiente e sul clima;
  • emissione di green bond.

Per un dettaglio in merito alla descrizione di prodotti di finanziamento sostenibili offerti dal Gruppo si rimanda al paragrafo "Azioni in materia di cambiamenti climatici relativamente alla catena del valore a valle".

Inoltre, il Codice Etico identifica l'ambiente quale bene primario che il Gruppo si impegna a salvaguardare, ricercando un equilibrio tra iniziative economiche e imprescindibili esigenze dell'ecosistema e tenendo in considerazione i diritti delle generazioni future. Il Gruppo gestisce in modo organizzato e con crescente efficienza i propri impatti sull'ambiente attraverso la definizione di criteri generali, linee guida e misure che garantiscano la riduzione dell'impatto ambientale diretto e indiretto delle proprie attività, il miglioramento degli indicatori di performance ambientale, l'allineamento della strategia del "Gruppo" agli obiettivi di contrasto al cambiamento climatico, il supporto finanziario alla clientela per la transizione verso modelli di business sostenibili, lo sviluppo di prodotti e servizi in coerenza anche con i Sustainable Development Goals (SDG's)37 e con l'Accordo di Parigi38, nonché il governo dei fattori di rischio climatici e ambientali. All'interno del Gruppo, la declinazione dei principi del Codice Etico ha pertanto permesso lo sviluppo di diverse politiche volte a mitigare gli impatti relativi al cambiamento climatico nell'ambito delle attività svolte, con particolare riferimento alla mitigazione e all'adattamento al cambiamento climatico e all'efficientamento energetico.

In tale contesto si citano inoltre la policy in materia ambientale e la Direttiva in materia di Presidio del modello di gestione ambientale, che definiscono i criteri guida da seguire, in coerenza al Codice Etico, al fine di ottimizzare la gestione delle attività che possono avere impatti rilevanti sull'ambiente e il modello organizzativo adottato dal Gruppo per il Presidio del modello di gestione ambientale, per il monitoraggio delle procedure volte al rispetto delle norme in materia di tutela ambientale. La gestione operativa del modello è in carico a diverse funzioni specialistiche di Gruppo. In particolare, all'interno della Direttiva in materia di Presidio del modello di gestione ambientale, il Gruppo definisce i principi che intende perseguire nei contesti operativi interni e nelle relazioni con il mercato, rispetto al quale il Gruppo si impegna a sviluppare politiche di credito che tengano conto anche dei possibili impatti ambientali delle imprese clienti e dei loro progetti; supportare i clienti nei propri obiettivi di risparmio e gestione ottimale delle risorse naturali, sostenere e promuovere gli investimenti nei settori della tutela dell'ambiente.

37 Nel settembre 2015 l'Assemblea Generale dell'ONU approva i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG's), conosciuti anche come Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, riconoscendo la forte interconnessione tra la conservazione dei sistemi naturali, il benessere umano e lo sviluppo economico. Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile coprono infatti una serie di tematiche, tra cui la lotta alla povertà, alla fame, il diritto all'istruzione, la promozione di modelli sostenibili di produzione e consumo, nonché l'urbanizzazione e l'uguaglianza sociale.

38 A fine novembre 2015, si svolge a Parigi la 21° sessione della Conferenza delle Parti (COP 21) della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che, riconoscendo l'esigenza di una risposta efficace e progressiva all'urgente minaccia dei cambiamenti climatici, si conclude con il raggiungimento di un accordo volto a limitare il riscaldamento globale al di sotto dei 2°C. Sulla base di tale accordo, ciascun paese aderente adotta un piano di azione e comunica ogni cinque anni alla Conferenza delle Parti il proprio contributo al raggiungimento dell'obiettivo comune. Si istituisce così un concreto meccanismo di contribuzione e monitoraggio finalizzato alla mitigazione dei cambiamenti climatici e allo sviluppo sostenibile.

Nel definire i contenuti delle politiche citate, il Gruppo tiene in debita considerazione gli interessi dei principali stakeholder di riferimento, secondo quanto dettagliato nella sezione del presente documento relativa al processo di Stakeholder Engagement.

Policy Descrizione dei contenuti
principali
Ambito di riferimento
(e.g. Own Operations/
Value Chain Upstream
o Downstream, ambito
geografico)
Massimo livello
dirigenziale
Riferimento a iniziative
di terzi riconosciute e/o
standard di riferimento
Disponibilità (sito
istituzionale,
intranet aziendale)
Direttiva di
Gruppo in
materia di
Sostenibilità e
ESG
"La Direttiva definisce il
modello organizzativo
adottato dal Gruppo per
indirizzare l'integrazione
dei principi di
sostenibilità secondo le
tre direttrici, ambientale,
sociale e di governance
(ESG) nella definizione
della strategia, del
modello di business e
delle politiche d'impresa
perseguite nello
svolgimento della propria
attività.
In particolare, il
documento definisce i
princìpi, le linee guida
e le tematiche rilevanti
di sostenibilità che
vengono identificate,
implementate e
monitorate al fine di
rispondere a tutti i
portatori di interesse.
Relativamente alla
sostenibilità ambientale,
la Direttiva definisce
i criteri generali, linee
guida e misure che
garantiscano la riduzione
dell'impatto ambientale
diretto e indiretto delle
proprie attività, attraverso
il miglioramento
degli indicatori di
performance ambientale,
l'allineamento della
strategia del "Gruppo"
agli obiettivi di contrasto
al cambiamento
climatico, il supporto
finanziario alla clientela
per la transizione verso
modelli di business
sostenibili, lo sviluppo
di prodotti e servizi in
coerenza anche con i
Sustainable Development
Goals e con l'Accordo di
Parigi, nonché il governo
dei fattori di rischio
climatici e ambientali."
La Direttiva è destinata
alla Capogruppo ed
a tutte le Società del
Gruppo e copre le own
operation e la value chain
downstream e upstrream.
"La Direttiva è sottoposta
all'approvazione
del Consiglio di
Amministrazione, previo
parere del Comitato
Endoconsiliare Rischi
e Sostenibilità e del
Comitato Direttivo –
Sessione ESG.
La Direttiva è classificata
come documento
strategico e prevede
l'aggiornamento almeno
triennale o inferiore in
caso di variazioni di
contesto rilevanti del
contesto interno ed
esterno."
La Direttiva, nell'ambito
della definizione degli
ambiti di impegno
è stata realizzata in
coerenza alle iniziative
di organizzazioni
internazionali e autorità
europee quali ad
esempio:
-Sustainable
Development Goals
(2015)
- Accordo di Parigi
(2015)
- Piano di azione per
finanziare la crescita
sostenibile (2018);
- Green Deal Europeo
(2019;
- PNIEC);
- Regolamento
Tassonomia UE
(852/2020):
e nell'ambito dello
sviluppo e della
distribuzione prodotti,
è realizzata in coerenza
con:
- Insurance Distribution
Directive (di seguito
anche "Direttiva IDD");
- Direttiva (UE) 2016/97;
- Direttiva Delegata UE
2021/1269 (di seguito
anche MiFID 2 ESG);
- SFDR (Reg. EU
2019/2088):
Disponibile
nella sezione
Sostenibilità sul
sito istituzionale del
Gruppo.
Codice Etico Gli obiettivi del Codice
Etico sono:
- definire standard di
"buona condotta" per
le politiche e procedure
aziendali;
- informare i dipendenti
sui comportamenti a loro
richiesti;
- contribuire ad attuare le
politiche di sostenibilità
del Gruppo;
- contribuire a rendere
compatibili gli obiettivi
del Gruppo con gli
interessi della società
civile.
Il Codice Etico
è destinato ad
Amministratori, Sindaci,
dirigenti delle società e
dipendenti del Gruppo di
ogni ordine e grado.
Il Codice Etico ed
ogni sua eventuale
modifica sono rimessi
all'approvazione
del Consiglio
d'Amministrazione della
Capogruppo.
Il Gruppo si impegna
al rispetto di codici
esterni e accordi, anche
internazionali, Codici di
autodisciplina, Codici di
condotta specifici per
settore d'attività, Global
Compact delle Nazioni
Unite, Dichiarazione
Universale dei Diritti
Umani delle Nazioni
Unite, United Nations
Environment Programme
– UNEP FI, Principles for
Responsible Banking –
UNEP FI.
Disponibile
nella sezione
Sostenibilità sul
sito istituzionale del
Gruppo.

Direttiva di
Gruppo in
materia di
Presidio del
modello di
gestione
ambientale
La Direttiva definisce il
modello organizzativo
adottato dal Gruppo per
il Processo di Presidio
del modello di gestione
ambientale (Sistema di
Gestione Ambientale -
SGA), che ha l'obiettivo di
presidiare le procedure
finalizzate al rispetto
delle norme in materia di
tutela ambientale.
La Direttiva è destinata
alla Capogruppo e a tutte
le Società del Gruppo.
Il documento è
approvato dal Consiglio
di Amministrazione.
Inoltre, i contenuti della
Politica vengono verificati
qualora se ne rilevi la
necessità o comunque
almeno una volta
l'anno, in occasione del
Riesame della Direzione,
ed eventualmente
aggiornati. L'eventuale
nuova versione del
documento è sottoposta
all'approvazione
del Consiglio di
Amministrazione.
La politica è realizzata
conformemente alle
normative cogenti e
alla Norma UNI EN
ISO14001 (Environmental
Management Systems).
Disponibile a tutti
i dipendenti nella
Intranet Aziendale.
Politica
Ambientale
La Politica Ambientale
indica i criteri guida che il
Gruppo, in coerenza con
il proprio Codice Etico, si
impegna a seguire al fine
di ottimizzare la gestione
delle attività proprie e
relative alle relazioni con
il mercato che possono
avere impatti rilevanti
sull'ambiente.
La Direttiva è destinata
alla Capogruppo e a tutte
le società del Gruppo.
La Policy è sottoposta
all'approvazione
del Consiglio di
Amministrazione,
previo parere dei
Comitati Endoconsiliari
competenti e del
Comitato Manageriale.
La Politica Ambientale
è presidiata dalla
Capogruppo che,
attraverso le funzioni
competenti, coordina la
realizzazione di tutti i
progetti attuativi.
La politica è realizzata
nel rispetto di tutte
le norme applicabili
in materia di tutela
dell'ambiente, compresi
i codici di condotta di
emanazione esterna cui
le Società del Gruppo
aderiscono (tra questi,
la Dichiarazione UNEP
degli istituti finanziari
sull'ambiente e sullo
sviluppo sostenibile ed
il Global Compact delle
Nazioni Unite).
Disponibile
nella sezione
Sostenibilità sul
sito istituzionale del
Gruppo.
Policy di Gruppo
in materia di
Sicurezza e
Ambiente
La Policy definisce
i modelli e le regole
aziendali adottate a
livello di Gruppo in
materia di Sicurezza ed
Ambiente.
La Policy è destinata alla
Capogruppo ed a tutte le
Società del Gruppo.
Le regole definite nella
presente Policy di Gruppo
devono essere applicate
anche da tutte le terze
parti (fornitori, consulenti,
ecc.) che operano nel
contesto del Gruppo per
quanto di competenza
con l'attività svolta.
La Policy è sottoposta
all'approvazione
del Consiglio di
Amministrazione,
previo parere dei
Comitati Endoconsiliari
competenti e del
Comitato Manageriale.
La politica è realizzata
conformemente alle
disposizioni normative
del D.Lgs. 152/2006 (c.d.
"Codice dell'Ambiente")
e D.Lgs. 121/2011,
nonché allo Standard
Internazionale UNI EN
ISO14001:2015.
Disponibile a tutti
i dipendenti nella
Intranet Aziendale.

Azioni in materia di cambiamenti climatici relativamente alle operazioni proprie

Il Gruppo ha adottato azioni specifiche volte alla gestione della mitigazione dei cambiamenti climatici legata alla propria attività. Per maggiori dettagli in merito si rimanda alla sezione "Piano di transizione per la mitigazione dei cambiamenti climatici". Il Gruppo persegue da anni la riduzione degli impatti diretti di Scope 1 e indiretti di Scope 2 e 3 relativi alle operazioni proprie ed ha attivato e realizzato iniziative volte alla riduzione dell'utilizzo dei combustibili fossili, alla riduzione complessiva dei consumi energetici, all'aumento dell'utilizzo di energia da fonti rinnovabili e più in generale a raggiungere gli obiettivi fissati in termini di riduzione dello scope 1 e dello scope 2 e di utilizzare il 100%, obiettivo posto sin dal 2012, di energia da fonti rinnovabili e di azzerare le emissioni di Scope 2 – market based.

Di seguito si riportano alcune iniziative di dettaglio afferenti al perimetro operazioni proprie, le cui tempistiche di riferimento risultano coerenti con gli obiettivi definiti, per la cui misurazione è stata fissata come baseline le performance ambientali evidenziate a fine 2017.

Il Gruppo, ai fini del perseguimento del più ampio obiettivo di ridurre i consumi energetici, dal 2019 stila il Piano Misura & Verifica (M&V) in coerenza con l'International Performance Measurement and Verification Protocol (IPMVP), con lo scopo di verificare secondo un framework consolidato i risultati dei progetti di efficienza energetica, efficienza idrica e fonti rinnovabili. L' IPMVP adottato dal Gruppo costituisce il principale protocollo a livello internazionale in tema di verifica dei risultati di risparmio energetico.

Il Piano M&V si fonda sulla costruzione della base di partenza, identificata con il 2019, con cui effettuare il confronto, prevedendo aggiustamenti ordinari (ad esempio, dovuti a variazioni di condizioni climatiche) ed aggiustamenti straordinari (ad esempio, dovuti a variazioni di orari di funzionamento, di dotazioni tecnologiche, di numero di dipendenti).

L'utilizzo del Piano M&V, certificato dall'Università di Roma Tor Vergata, ha permesso di rendicontare per l'anno 2024 la riduzione dei consumi afferente al progetto di 6.018 MWh rispetto alla baseline del 2019.

Durante il 2024 è stata consolidata la piattaforma di energy management di rete (PER), che grazie all'attuazione del programma di monitoraggio in tempo reale dei consumi energetici e dei parametri ambientali, già installato in oltre 1.200 filiali, ha permesso di conseguire importanti risparmi in termini di consumo di energia elettrica. La piattaforma infatti consente di monitorare, tramite sistemi di Intelligenza Artificiale e di machine learning, la correlazione dei parametri ambientali, dei setpoint di funzionamento dei sistemi di climatizzazione e la manutenzione predittiva dei sistemi di condizionamento dell'aria (Heating, Ventilation and Air Conditioning - HVAC). La piattaforma è attiva sulle filiali diffuse su tutto il territorio nazionale.

Sono inoltre proseguite anche nel 2024 le azioni finalizzate al contenimento dei consumi energetici, attraverso il puntuale monitoraggio delle condizioni climatiche con la strumentazione definita, agendo conseguentemente sulle regolazioni degli impianti climatici. Ciò in coerenza con le indicazioni di risparmio energetico del "Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale", come da Decreto 383 del 6/10/2022, ancorché non più cogenti.

Il Gruppo ha aderito nel 2024 alle due iniziative dedicate al risparmio energetico: il 16 febbraio a quella nazionale c.d. "M'illumino di meno" e il 18 febbraio alla Giornata Internazionale del Risparmio Energetico. In queste occasioni sono state spente la maggior parte delle insegne luminose ed è stata limitata al minimo l'illuminazione notturna della sede in Piazza Salimbeni 3 a Siena.

Inoltre, il Gruppo prosegue con il perseguimento dell'obiettivo di dotarsi di processi full paperless mediante la progressiva digitalizzazione dei processi interni e di quelli rivolti alla clientela finalizzati anche alla riduzione dell'utilizzo della carta e quindi a ridurre le relative emissioni di Scope 3.

Azioni in materia di cambiamenti climatici relativamente alla catena del valore a valle

Il Gruppo ha identificato azioni specifiche volte a gestire gli impatti negativi sulla mitigazione del cambiamento climatico in coerenza agli obiettivi del proprio Piano di Transizione, per i cui dettagli si rimanda alla sezione "Piano di transizione per la mitigazione dei cambiamenti climatici". Tali azioni si sostanziano nella definizione di azioni strategiche differenziate per settore di attività economica, intensità emissiva ed esposizione ai rischi climatici, di indirizzi di esclusione e/o indirizzi più restrittivi per taluni settori e attività economiche, di strategie e processi e standard creditizi volti a valutare il profilo ESG del cliente e indirizzare l'erogazione del credito e nell'offerta di prodotti creditizi e servizi di consulenza volti a favorire la transizione delle controparti e la sottoscrizione di misure agevolative previste a livello nazionale a favore del clima e dell'ambiente.

Di seguito si riportano alcune iniziative di dettaglio afferenti al perimetro catena del valore a valle, le cui tempistiche di riferimento risultano coerenti con gli obiettivi definiti.

Azioni Strategiche differenziate per settore

Il Gruppo ha suddiviso i settori di attività economica, sulla base di indicatori che valutano gli aspetti relativi all'intensità emissiva, all'esposizione al rischio climatico e alle tecnologie disponibili in tema di cambiamento climatico e impatto sul profilo emissivo del Gruppo, in tre cluster: settori prioritari ad alta intensità emissiva (Petrolio e gas; Produzione e distribuzione di energia Elettrica, Ferro e acciaio, Cemento e Alluminio), settori non prioritari ad alta intensità emissiva (Real estate, Trasporti, Automotive e Agricoltura) e ad alto impatto climatico (Chimico) e altri settori. Per i primi due cluster, ha definito obiettivi intermedi di decarbonizzazione al 2030, in coerenza alle linee guida NZBA, alla disponibilità di scenari climatici e all' approccio per portafoglio, e specifici indirizzi nelle politiche creditizie e commerciali da realizzare con l'erogazione mediante i prodotti e servizi ESG messi a disposizione. Per il terzo cluster, caratterizzati da un minore rischio di transizione e una minore intensità emissiva, ha definito invece azioni strategiche trasversali secondo un approccio per controparte che, sulla base del profilo ESG, può usufruire dell'offerta commerciale ESG del Gruppo.

Indirizzi e/o criteri di esclusione

Il Gruppo, in aggiunta alle azioni strategiche differenziate per settori, ha inoltre introdotto criteri restrittivi di esclusione per alcuni settori, in ragione dell'elevato impatto sull'ambiente e della non coerenza con i piani di azione climatica nazionali ed europei, al fine di minimizzare l'esposizione a progetti e controparti che potrebbero compromettere gli obiettivi climatici e ambientali. I criteri di esclusione si applicano in particolare ai settori legati all'estrazione del carbone, alla produzione e distribuzione di energia elettrica con un intenso utilizzo di carbone e all'industria petrolifera e del gas con riferimento alla creazione di nuovi siti di produzione di petrolio e gas non convenzionali. Tali criteri sono disciplinati dalla Direttiva in materia di Sostenibilità e ESG, pubblicata anche sul sito istituzionale del Gruppo e di seguito riassunti.

Estrazione del Carbone (Coal): in coerenza con l'accordo di Parigi e il Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima (PNIEC), il Gruppo esclude qualsiasi nuova esposizione verso imprese operanti nel settore dell'estrazione del carbone, in linea con l'obiettivo di phase out entro il 2025. Le principali misure adottate sono:

  • esclusione di nuovi finanziamenti per l'esplorazione e la creazione di nuove miniere di carbone;
  • esclusione di finanziamenti per lo sviluppo o l'espansione di miniere di carbone esistenti;
  • mancato rinnovo alla naturale scadenza delle esposizioni attive esistenti, portando al phase out completo del settore.

Tuttavia, il Gruppo potrebbe concedere finanziamenti per progetti di riconversione e bonifica di siti minerari, a condizione che gli obiettivi e i benefici ambientali siano chiaramente valutati e documentati tramite una due diligence specifica.

Produzione, Commercializzazione e Distribuzione di Energia Elettrica (Power Generation): La produzione di energia rappresenta una opportunità in ottica Net-Zero, in considerazione della crescente rilevanza delle energie rinnovabili. Il settore della produzione di energia elettrica è considerato ad alta intensità emissiva, a causa dell'utilizzo predominante di combustibili fossili e delle elevate emissioni di gas serra, e in tal senso soggetto a regolamentazioni e tecnologie in forte sviluppo. In tale contesto, le leve di decarbonizzazione definite dal Gruppo contemplano soluzioni finanziarie volte a promuovere il ricorso ad energie rinnovabili con la finalità di condurre la propria clientela su percorsi di miglioramento degli aspetti emissivi e confermare il sentiero Net-Zero intrapreso.

Qualora il Gruppo identifichi, nonostante gli sforzi e le attività funzionali alla riconversione e transizione delle controparti, situazioni specifiche nelle quali sussistano elementi critici che possono significativamente limitare il percorso di riduzione delle emissioni in maniera strutturale, sono stati definiti criteri di limitazione nei confronti di controparti che pianificano di espandere la capacità di produzione di energia elettrica da carbone, che intendono realizzare nuove centrali a carbone o che producono più del 30% della loro energia da carbone senza un piano di transizione coerente con gli obiettivi dell'accordo di Parigi, o che non hanno piani di transizione per aumentare la quota di energia rinnovabile fino al raggiungimento di almeno il 40% della produzione entro il 2030.

Oil & Gas: Il settore petrolifero e del gas determina impatti significativi in termini di inquinamento ambientale ed emissioni di gas serra; ciò nonostante, si riscontra un generalizzato impegno delle società operanti in tale ambito nel ridurre le emissioni. Tale settore è caratterizzato da forti trend di investimento e politiche complessive dei principali player che stanno implementando strategie progressive volte alla riconversione verso tecnologie con minor impatto climatico e basate sullo sfruttamento di minori risorse GHG intensive. In tale contesto, il Gruppo offre soluzioni finanziarie, quali il Sustainability-linked loan e i Green bond, e di consulenza al fine di agevolare la transizione delle controparti verso tecnologie caratterizzate da contenute emissioni di carbonio.

Qualora il Gruppo identifichi, nonostante gli sforzi e le attività funzionali alla riconversione e transizione delle controparti, situazioni specifiche nelle quali sussistano elementi critici che possano significativamente limitare il percorso di riduzione delle emissioni in maniera strutturale, sono state definiti criteri di esclusione relativi al finanziamento di controparti e progetti finalizzati alla realizzazione, ampliamento o espansione di siti di esplorazione e produzione di petrolio e gas non convenzionali quali il fracking, le sabbie bituminose, l'estrazione nella regione Artica, nell'area "Amazon Sacred Headwaters" dell'Amazzonia, e nelle acque ultra-profonde. Tali criteri di esclusione si applicano anche nei confronti di aziende che generano più del 20% dei loro ricavi da attività legate all'estrazione o al trasporto di petrolio e gas non convenzionali o che intraprendano attività relative a nuove esplorazioni petrolifere e la realizzazione di nuove infrastrutture petrolifere (in coerenza con quanto previsto dall'accordo COP-28 di Dubai 2023).

Per ulteriori informazioni in merito alle azioni intraprese al fine di contenere il livello di emissioni con riferimento alla catena di valore a valle, si rimanda al paragrafo "Leve di decarbonizzazione e azioni chiave per la riduzione delle emissioni indirette legate al portafoglio crediti" del presente capitolo.

Strategie, processi e standard creditizi ESG

Il Gruppo dal 2022 ha introdotto un ulteriore elemento di valutazione denominato "outlook ESG" ai fini della definizione delle proprie strategie creditizie, articolate su tre livelli: strategia ordinaria, indirizzi ESG e indirizzi strategici specifici. L'Outlook ESG sintetizza l'allineamento settoriale alla transizione climatica (indicatore di esposizione al rischio climatico di transizione) e il profilo ESG della controparte (score ESG), definito sulla base del questionario ESG. Per le controparti con Outlook ESG Negativo è prevista l'adozione di assunzioni conservative nella valutazione business plan (add-on di sensitivity) e l'erogazione di finanziamenti volti a migliorare il profilo emissivo del cliente. L'Outlook ESG, in combinazione con la strategia standard, determina la misura complessiva dello stress da applicare ad un business plan.

Il questionario ESG consente di raccogliere in maniera puntuale le informazioni relative al profilo ESG del singolo Cliente e, oltre ad arricchire il patrimonio informativo della Banca, contribuisce a definire in maniera ottimale il profilo ESG e a gestire il profilo di rischio del Cliente. È integrato nel sistema operativo del Gruppo, pur essendo in continua evoluzione, in quanto integra l'analisi del profilo ESG del cliente, con l'esposizione al rischio di transizione e al rischio fisico della controparte.

Offerta di prodotti e servizi Green

Prodotti di finanziamento

Il Gruppo contribuisce attivamente a supportare i propri clienti nella transizione verso modelli economici a zero emissioni nette sviluppando e promuovendo prodotti di finanziamento legati ad obiettivi Green e attività green allineati alle principali linee guida in materia: Loan Market Association's (LMA), 'Green and Sustainable Lending Glossary of Terms, e Tassonomia EU e in partnership con i bandi in materia previsti a livello nazionale ed EU ( es. Sace new Green Deal, Bei). L'offerta commerciale Green distingue prevede tre principali categorie, che si differenziano per finalità, requisiti e metodologia di reporting:

    1. Sustainability Linked Loan (SLL): finanziamenti generici che premiano le imprese per il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità predeterminati. Questi prestiti sono legati a specifici KPI ESG che incentivano la performance sostenibile delle controparti, includendo KPI legati ai temi della mitigazione del cambiamento climatico e alla relativa governance;
    1. Green Loan: prestiti finalizzati a finanziare progetti con impatti positivi sull'ambiente e/o la società. Tali prestiti sono destinati a progetti a supporto della transizione verde e volti ad es. all'incremento della produzione e utilizzo di energia rinnovabile, la mobilità sostenibile e l'agricoltura sostenibile;
    1. Taxonomy Aligned Loan: tipologia di Green Loan che adotta i requisiti stabiliti dalla Tassonomia Ambientale Europea al fine di valutare la sostenibilità dell'attività/progetto in coerenza ai criteri ambientali dettati dell'Unione Europea.

Nel corso del 2024 il Gruppo ha erogato circa 904,5 mln di euro di finanza green di cui 424,5 mln di euro di Sustainability Linked Loan e circa 480 mln di euro di green loan. Di seguito si riportano alcune delle misure agevolative previste a livello nazionale alle quali il gruppo ha aderito per supportare la transizione climatica.

Misure a supporto delle PMI

Nuova Sabatini - Plafond Beni strumentali - Accesso al credito per investimenti

A fine di sostenere l'accesso alle misure agevolative, previste a livello nazionale, a favore delle imprese impegnate in programmi di investimento in beni strumentali a basso impatto ambientale, il Gruppo aderisce alla Beni strumentali ("Nuova Sabatini") che dal 1° gennaio 2023, ha introdotto la nuova tipologia di contributo cd. "Green", destinata a supportare investimenti a basso impatto ambientale e programmi finalizzati a migliorare l'ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi. L'intervento agevolativo offerto dal Gruppo è così strutturato:

  • concessione in favore delle PMI da parte del Gruppo di un finanziamento bancario o leasing, con eventuale ricorso all'utilizzo degli specifici fondi messi a disposizione da parte della Cassa Depositi e Prestiti Spa nell'ambito della Convenzione ABI/CDP/MIMIT (cd. Plafond Beni Strumentali);
  • il finanziamento deve essere di importo compreso tra 20.000 euro e 4.000.000 euro, nonché di durata massima 5 anni, e può essere assistito dalla garanzia del "Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese" fino all'80% dell'ammontare del finanziamento;
  • concessione da parte del MIMIT di un contributo in conto impianti commisurato alla misura degli interessi sul finanziamento. Tale contributo è pari all'ammontare degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di 5 anni e di importo corrispondente all'investimento, ad un tasso d'interesse annuo pari al: 2,75% per gli investimenti ordinari; 3,575% per gli investimenti 4.0 e 3,575% per gli investimenti green.

Nel corso del 2024, su tale misura sono stati erogati complessivamente circa 47,5 mln di euro di cui 30 mln di euro per investimenti 4.0 e 3,2 mln di euro per investimenti green.

SACE Green New Deal

Il Gruppo sin dal 2022 ha stipulato la convenzione New Green Deal con SACE, Export Credit Agency italiana che da oltre quarant'anni sostiene le imprese italiane nei progetti di export e internazionalizzazione che, nell'ambito del Green New Deal rilascia garanzie pubbliche a favore di progetti green per dare un nuovo impulso alla sostenibilità del paese. Il Gruppo dal 2022 ad oggi ha erogato 232,8 mln di euro di cui 40,4 nel 2024.

Prestiti obbligazionari green

Il Gruppo supporta inoltre i clienti large corporate nella strutturazione e collocamento di prestiti obbligazionari green per investitori istituzionali. conformi agli standard internazionali e alle Linee guida ICMA per la Finanza Sostenibile e alla Tassonomia UE della finanza sostenibile. I titoli obbligazionari emessi sono destinati a finanziare o rifinanziare progetti con finalità green o social, o a finanziare attività che raggiungano specifici KPI sostenibili. Nel corso del 2024, in coordinazione con altre banche, ha supportato il collocamento di 500 Mln di euro di green bond.

Prodotti di investimento - Fondi OICR e gestioni patrimoniali

Nel corso dell'anno, con riferimento all'attività di collocamento di prodotti finanziari di società terze, sono stati rilasciati oltre 130 nuovi OICR in coerenza con la classificazione ESG prevista dall'artt.8 e 9 del Regolamento SFDR e a fine anno circa il 74% del numero dei fondi a catalogo prodotti sono coerenti con artt. 8 e 9 SFDR. Inoltre, il Gruppo a fine 2024 evidenzia il 40% dei fondi ESG rispetto al totale dei fondi collocati (dati di stock) pari a circa 10 mld di euro in coerenza con l'obiettivo di piano industriale di mantenere nel periodo 2024-2028 una percentuale almeno pari al 40%.

Con riferimento agli investimenti ESG gestioni patrimoniali, di cui il Gruppo è produttore, al fine di rispondere in maniera sempre più coerente e precisa ai dettami normativi e alle preferenze eventualmente espresse dalla clientela, il Gruppo ha avviato lo sviluppo di regole dedicate alla valutazione delle caratteristiche ESG dei singoli prodotti OICR inclusi nelle gestioni patrimoniali. In tale contesto, il 2 gennaio 2024 sono state modificate e sviluppate in ottica ESG quattro linee di gestioni patrimoniali, e variando il benchmark di riferimento adottando strategie che mirano a valorizzare l'investimento ESG. A seguire, nel mese di giugno 2024, sono state lanciate ulteriori sei linee di fondi ETF e 2 linee obbligazionarie ESG (quattro dedicate alla clientela Private e 4 dedicate alla clientela Premium).

Prodotti assicurativi

Nel 2024 l'offerta di prodotti assicurativi è stata ampliata con il lancio di una nuova polizza di investimento multiramo denominata InvestiSemplice a premio unico o a premi ricorrenti le cui prestazioni sono direttamente collegate ad una gestione separata e all'andamento di una selezione di fondi che investono in aziende responsabili e sostenibili.

In ambito prodotti di protezione dedicati alle aziende il Gruppo ha introdotto una nuova copertura assicurativa sui "rischi catastrofali" (Garanzia CAT) per rispondere all'obbligo di assicurazione obbligatoria contro i rischi catastrofali naturali così come previsto dalla Legge di Bilancio 2024, a supporto del proprio impegno a mitigare l'impatto negativo legato all'adattamento al cambiamento climatico.

Azioni in materia di cambiamenti climatici relativamente alla catena di valore a monte

Il Gruppo si impegna a mantenere elevati standard nella selezione e nella gestione dei fornitori, con l'obiettivo di promuovere il rispetto dei criteri ambientali lungo l'intera catena di fornitura. Il Gruppo adotta un processo ordinario di selezione dei fornitori volto a verificare l'affidabilità e qualità dei prodotti e servizi acquistati, mirando a ottenere condizioni economiche competitive nel rispetto dei principi di Sostenibilità ambientale. In particolare, la selezione avviene attraverso un procedimento strutturato che, nelle fasi di preselezione, aggiudicazione e contrattualizzazione, valuta esplicitamente il possesso di certificazioni ESG, incluse quelle ambientali, da parte della controparte, utilizzando apposite domande.

In questo modo, le aziende fornitrici vengono valutate secondo un percorso di qualifica predefinito, basato sull'analisi delle capacità potenziali di rispettare i requisiti di solidità economica, competitività e qualità predefiniti, sul possesso delle principali certificazioni ambientali.

Contestualmente, a livello di Gruppo, vengono effettuati controlli annuali per verificare eventuali aggiornamenti nella documentazione fornita dai fornitori, monitorando così il rispetto degli obblighi previsti al momento della registrazione.

A tal fine, il Gruppo ha assegnato alla Funzione Acquisti il compito prioritario di raccogliere e verificare la documentazione necessaria, assicurando il possesso dei requisiti richiesti per l'iscrizione all'Albo Fornitori del Gruppo.

Obiettivi

Dal 2012, il Gruppo ha iniziato un percorso di riduzione delle emissioni proprie al fine di limitare il proprio impatto negativo sul cambiamento climatico e ha identificato, con un approccio basato su dati scientifici certi, obiettivi progressivi di riduzione delle emissioni dirette e indirette delle proprie attività, ponendosi inizialmente l'obiettivo di ridurre le emissioni di Scope 1 del 60% entro il 2026 rispetto al 2017 e di adottare il 100%39 di energia elettrica da fonti rinnovabili e successivamente di perseguire la Net Zero Operation (Scope 1 e Scope 2 market based) sulle attività proprie entro il 2030. Il Gruppo ha adottato pertanto misure concrete, implementando iniziative volte a migliorare l'efficienza energetica delle proprie strutture, a ridurre l'utilizzo di combustibili fossili, supportando progressivamente il passaggio dall'uso di gasolio verso combustibili meno inquinanti quali il gas e la benzina, e a favorire l'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili. In tale percorso, il Gruppo si è fissato come baseline l'anno 2017 sia per la determinazione dei propri obiettivi sia per il monitoraggio dei risultati, raggiungendo i risultati di seguito descritti:

Emissioni dirette di Scope 1: riduzione di circa il 75 % vs la baseline 2017 superando l'obiettivo di riduzione del 60% entro il 2026 fissato nel proprio piano industriale. Tale riduzione è legata in parte alla riduzione del 48% dei consumi complessivi di combustibili fossili verso il 2017, ed in parte al graduale abbandono dell'utilizzo del petrolio a favore di

39 Il Gruppo ha fissato l'obiettivo di utilizzo di energia da fonte rinnovabile al 100% nel Piano industriale 2022-2026 con riferimento all'intero perimetro di consolidamento del Gruppo ad esclusione di MPS Banque.

Bilancio 2024 - Rendicontazione di Sostenibilità

gas e benzina. Inoltre, il Gruppo utilizza come ulteriore azione di riduzione delle emissioni di Scope 1 c.d. hard to habate l'acquisto di crediti di carbonio compensando circa il 69% delle emissioni derivanti dall'utilizzo del gas naturale del 2024. Si evidenzia pertanto che l'obiettivo di riduzione sopra descritto include il beneficio derivante dall'utilizzo di crediti carbonio.

  • Emissioni indirette da consumo di energia di Scope 2 Market-Based: nel corso del 2024 il Gruppo ha raggiunto l'obiettivo di utilizzo di energia elettrica da fonti rinnovabili al 100% per il perimetro di consolidamento del Gruppo previsto in occasione della definizione del target40, azzerando le emissioni di Scope 2 market based legate all'utilizzo di energia. Il Gruppo ha adottato iniziative volte a ridurre i consumi energetici totali ed ha implementato iniziative di efficienza energetica evidenziando una riduzione dei consumi di energia del 35% rispetto al 2017 e una riduzione dello scope 2 – location based del 36%.
  • emissioni dirette e indirette di Scope 1 e di Scope 2 market-based: In fase di revisione dei propri obiettivi nel corso del 2024, il Gruppo ha rafforzato ulteriormente i propri impegni a favore del cambiamento climatico prevedendo nel piano industriale 2024-2028 l'obiettivo di raggiungere emissioni nette di Scope 1 e Scope 2 market based legate alla propria attività pari a zero (net zero) entro il 2030 Al 31 dicembre 2024, il Gruppo evidenzia una riduzione del 15% di Scope 1 e 2 confermando il proprio impegno nel perseguire la riduzione rispetto al 2023.

Tali risultati sono il frutto anche dell'adozione di robuste politiche ambientali, dell'implementazione di un sistema di gestione ambientale conforme agli standard della certificazione ISO 14001, acquisita dal 2003 e confermata negli anni successivi grazie al miglioramento continuo delle pratiche di gestione ambientale e all'impegno continuo nella gestione dell'energia, supervisionato da un Energy Manager qualificato, figura introdotta dal 2009 . Per maggiori dettagli in merito alle politiche adottate relativamente alla gestione dei cambiamenti climatici, si rimanda alla sezione dedicata all'interno del presente capitolo.

L'individuazione degli obiettivi tiene conto dei fattori analizzati in conseguenza delle politiche adottate, comprese le valutazioni associate alle opinioni degli stakeholder.

Obiettivi in materia di cambiamenti climatici relativamente alla catena di valore a valle

Il Gruppo ha intrapreso un percorso per contribuire agli obiettivi dell'Accordo di Parigi, allineando le proprie attività finanziarie alla traiettoria di limitazione del riscaldamento globale a 1,5°C. In linea con l'impegno assunto come membro della Net Zero Banking Alliance (NZBA), ha definito target intermedi di decarbonizzazione in termini di emissioni finanziate al 2030 per le esposizioni verso aziende non finanziarie dei settori prioritari a maggiore intensità emissiva (cd. Target NZBA), riportati nella tabella di seguito: Petrolio e Gas (Oil & Gas); Produzione Energia Elettrica (Power Generation); Ferro e Acciaio (Iron & Steel); Carbone (Coal mining); Cemento (Cement); Alluminio (Aluminium), con un approccio basato su dati scientifici e scenari climatici credibili, definendo diverse baseline. I target sul settore del Cemento e dell'Alluminio sono stati definiti nel corso del 2024 e comunicati a Febbraio 2025 e il relativo monitoraggio è previsto, in coerenza alle linee guida NZBA, a partire da fine 2025. Con riferimento al settore del Carbone, il target è stato definito in termini di esposizione finanziaria.

La definizione dei target NZBA e dei target gestionali è avvenuta in due distinte fasi:

  • la prima terminata ad agosto 2023 con la pubblicazione dei target di riduzione delle emissioni finanziate, cd target NZBA, sui primi settori ad alta intensità emissiva (petrolio e gas; produzione e distribuzione di energia elettrica; ferro e acciaio) e dell'obiettivo di phase out dal settore del carbone,
  • la seconda, conclusa a febbraio 2025 con la comunicazione dei target intermedi al 2030 di riduzione delle emissioni finanziate, cd target NZBA, sugli altri due settori prioritari ad alta intensità emissiva (cemento e alluminio) e dei target gestionali intermedi al 2030 di riduzione delle emissioni finanziate, sui restanti settori non prioritari ad alta intensità emissiva. Il monitoraggio del target NZBA è comunicato in coerenza alle linee guida NZBA. I target gestionali sono soggetti ad un monitoraggio interno.

e ha previsto:

analisi del portafoglio esposizioni verso aziende non finanziarie del Gruppo (inclusi bond ed equity) e definizione della baseline: è stata condotta un'attenta analisi del profilo emissivo delle controparti per ciascun settore di attività economica, della disponibilità e qualità del dato sul profilo emissivo delle controparti e delle caratteristiche di maturità, e quindi delle leve attivabili, dei settori stessi rispetto alla transizione ecologica. Successivamente è stato identificato il perimetro in termini di codici NACE da includere nel settore, includendo anche le società operanti nei settori upstream e downstream, e in termini di scope, optando di includere lo scope 3 solo per taluni settori di attività economica e infine definita la baseline. Per tale analisi sono stati utilizzati i dati, forniti da un provider esterno, del profilo emissivo di tutte le controparti del perimetro finanziamenti (inclusi bond ed equity) verso aziende non finanziarie, per la totalità dei settori

40 Il Gruppo ha fissato l'obiettivo di utilizzo di energia da fonte rinnovabile al 100% nel Piano industriale 2022-2026 con riferimento all'intero perimetro di consolidamento del Gruppo ad esclusione di MPS Banque.

in coerenza alle linee guida NZBA. In seguito a considerazioni relative alle caratteristiche del settore e al peso dello stesso rispetto al profilo emissivo totale del Gruppo, sono stati identificati i settori ad alta intensità emissiva e suddivisi, tra prioritari e non prioritari;

  • Scenari climatici e definizione dei percorsi di allineamento alla Net Zero: definizione delle traiettorie emissive sulla base di scenari climatici per tutti i settori ad alta intensità emissiva e identificazione del target. In particolare:
    • per i settori Petrolio&Gas, Produzione Energia e Ferro&Acciaio sono stati utilizzati gli scenari Net Zero 2050 pubblicati dall'NGFS (Network for Greening the Financial System) con baseline 2022;
    • per i settori Cemento e Alluminio sono stati utilizzati gli scenari IEA NZE2050 con baseline 2023.

Settori prioritari ad alta intensità emissiva con Target NZBA

Nella tabella di seguito i riportano i dettagli dei target NZBA, le relative baseline e l'avanzamento evidenziato a fine 2024.

Settore Petrolio
e Gas
(Oil&Gas)
Settore Produzione
energia elettrica
(Power Gen)
Settore Ferro e
Acciaio
(Iron & Steel)
Settore Carbone
(Coalmining)
Settore Cemento
(Cement)
Settore Alluminio
(Aluminium)
Perimetro settoriale Società operanti
nei settori
Società operanti
nei settori
Società operanti
nei settori
Società operanti
nei settori
Società operanti
nei settori
Società operanti
nei settori
Upstream: B06 -a
B09
Upstream: C33 Upstream: G46 Upstream: B05 –
B08.92
Upstream: B08 Core: C24
Core: C19 - C20 Core: D35 Core: C24 Core: C23
Downstream:
D35 - 6
Downstream: F43 Downstream: C25
Emissioni utilizzate Scope 1, 2, 3 Scope 1, 2 Scope 1, 2 n.a. Scope 1, 2 Scope 1, 2
Metodologia
utilizzata
PCAF PCAF PCAF n.a. PCAF PCAF
PCAF Asset Class Business Loans and
unlisted equity
Business Loans and
unlisted equity
Business Loans and
unlisted equity
n.a. Business Loans and
unlisted equity
Business Loans and
unlisted equity
PCAF Data Quality* Score 2 Score 2 Score 2 n.a. Score 2 Score 2
Metrica Emissioni Finan
ziate
Emissioni Finan
ziate
Emissioni Finan
ziate
Esposizione Finan
ziaria (Mln di euro)
Emissioni Finan
ziate
Emissioni Finan
ziate
Fonti dati Dati finanziari –
interna
Dati finanziari –
interna
Dati finanziari –
interna
Dati finanziari –
interna
Dati finanziari –
interna
Dati finanziari –
interna
Emissioni – forni
tore esterno
Emissioni – forni
tore esterno
Emissioni – forni
tore esterno
Emissioni – forni
tore esterno
Emissioni – forni
tore esterno
Tipologia dati
finanziari utilizzati
Gross carrying
amount - Porta
foglio creditizio
corporate
Gross carrying
amount - Porta
foglio creditizio
corporate
Gross carrying
amount (GCA) -Por
tafoglio creditizio
corporate
Gross carrying
amount - Porta
foglio creditizio
corporate
Gross carrying
amount - Porta
foglio creditizio
corporate
Gross carrying
amount - Porta
foglio creditizio
corporate
Scenario utilizzato NGFS NET ZERO
2050
NGFS NZE NGFS NZE n.a. IEA NZE2050 IEA NZE2050
Baseline 657 mgl tCO2e 196 mgl tCO2e 1.067 mgl tCO2e 0 Mln di euro 466 mgl tCO2e 109 mgl tCO2e
(31.12.2022) (31.12.2022) (31.12.2022) (31.12.2022) (31.12.2023) (31.12.2023)
Dati al 31.12.2024 (+264% vs baseline
2022)
(-73% vs baseline
2022)
(-69% vs baseline
2022)
0 Mln di euro - -
TARGET 2030 391 mgl tCO2e 45 mgl tCO2e 762 mgl tCO2e 0 Mln di euro 349 mgl tCO2e 99 mgl tCO2e
(-40,0%) (-77,0%) (-29,0%) (-23,6%) (-9,1%)

A luglio 2024, in coerenza alle linee guida NZBA, è stato pubblicato il primo report di monitoraggio e il piano di transizione relativo ai target di riduzione delle emissioni finanziate sui primi settori prioritari ad alta intensità emissiva (petrolio e gas; produzione e distribuzione di energia elettrica; ferro e acciaio) e sull'obiettivo di phase out dal settore del carbone.

In particolare, con riferimento al raggiungimento degli obiettivi NZBA, i tre settori prioritari NZBA (Oil & Gas; Power Gen; Iron & Steel), per i quali è stato già comunicato il target di riduzione delle emissioni finanziate evidenziano un percorso di riduzione delle stesse verso la baseline 2022 ad eccezione del settore Oil & Gas che invece evidenzia un incremento significativo delle emissioni finanziate rispetto alla baseline di +264% vs un target 2030 di riduzione del -40%. La dinamica positiva dei settori Power Gen e Iron & Steel è determinata dall'incremento delle esposizioni verso controparti a minore intensità emissiva, grazie all'aumento della quota di energie rinnovabili nel loro mix di produzione.

La dinamica evidenziata dal settore Oil & Gas, coerente con l'approccio NZBA, è stata in parte influenzata dalla volatilità della metrica adottata per stimare il profilo emissivo delle controparti, basata prevalentemente su dati di stima e legato

Bilancio 2024 - Rendicontazione di Sostenibilità

a variabili economiche fortemente influenzate dalle dinamiche inflattive, nonché ad un progressivo miglioramento della copertura e della qualità dei dati relativi al profilo emissivo delle controparti. Su tale settore il Gruppo ha identificato azioni di mitigazione da implementare nel corso degli anni successivi al fine di traguardare l'obiettivo di riduzione delle emissioni al 2030, che includono l'integrazione degli strumenti adottati per valutare il cliente con informazioni relative al profilo emissivo, all'esposizione al rischio di transizione e l'introduzione di leve attivabili al fine di identificare soluzioni di finanziamento per supportare e accelerare la transizione.

A supporto dell'intera strategia di decarbonizzazione verso tali settori, il Gruppo ha introdotto a inizio 2024 nuove linee guida per la transizione e l'esclusione di finanziamenti verso attività legate a Oil&Gas non convenzionale o nuovi giacimenti. Parallelamente, è stato avviato un dialogo attivo con le controparti ad alta intensità emissiva, con l'obiettivo di supportarne la transizione mediante finanziamenti legati a KPI di riduzione delle emissioni e allo sviluppo di energie rinnovabili e attivato uno stretto monitoraggio delle esposizioni verso tale settore.

In coerenza alle linee guida NZBA, i target saranno riesaminati almeno ogni cinque anni, o prima qualora se ne ravveda la necessità in coerenza alle evoluzioni della base dati o degli scenari adottati garantendo l'adeguatezza rispetto agli sviluppi scientifici e normativi. Il Gruppo continuerà a monitorare le performance emissive e a promuovere investimenti significativi verso energie pulite e soluzioni innovative per la transizione.

Il Gruppo, al fine di poter traguardare la propria strategia e gli obiettivi di decarbonizzazione NZBA e di supportare la più ampia transizione sostenibile dei propri clienti, si è posta il raggiungimento dei seguenti obiettivi:

  • il 7,6% di green loans sul totale dei finanziamenti verso i settori NZBA (in termini di stock) entro il 2028, per supportare la transizione verso un'economia a zero emissioni nette dei clienti nei settori ad alta intensità emissiva mediante l'erogazione di finanza green;
  • il 30% dei volumi ESG erogati rispetto al totale dei volumi annui erogati entro il 2028 per supportare la più ampia transizione verso una economia sostenibile e a zero emissioni nette. A fine 2024 il Gruppo evidenzia il 18% dei finanziamenti erogati con finalità ESG rispetto al totale dei volumi annui erogati, per un totale di 1.858 mln di euro, di cui 904 mln di euro con finalità green e 954 mln di euro con finalità social;
  • il 25% di emissione di Green e Social Bonds sul totale delle emissioni nel periodo 2024-2028: nel corso del 2024 il Gruppo ha emesso social bond per 750 mln, pari al 25% del totale delle emissioni.

L'individuazione degli obiettivi tiene conto dei fattori analizzati in conseguenza delle politiche adottate, comprese le valutazioni associate alle opinioni degli stakeholder.

Obiettivi in materia di cambiamenti climatici relativamente alla catena di valore a monte

Il Gruppo non ha, ad oggi, definito degli obiettivi specifici per gestire i cambiamenti climatici con riferimento alla catena del valore a monte.

Tuttavia, l'efficacia delle politiche e delle azioni adottate in materia viene garantita mediante il monitoraggio di specifici indicatori al fine di assicurare una gestione della catena di fornitura finalizzata al rispetto dei principi di sostenibilità ambientale. In tal senso, la verifica, negli anni successivi a quelli della prima contrattualizzazione, della sussistenza dei requisiti per l'iscrizione all'Albo Fornitori del Gruppo, nonché i controlli agiti dalle funzioni di Controllo e Revisione, garantiscono l'efficacia delle politiche e delle azioni intraprese dal Gruppo. Nel corso del 2024 sono stati valutati il 100% dei nuovi fornitori (n. 114) secondo criteri ambientali, in conformità con gli standard internazionali.

Metriche

Consumo di energia e mix energetico

Consumo di energia e mix energetico 2024
1) Consumo di combustibile da carbone e prodotti del carbone (MWh) -
2) Consumo di combustibile da petrolio grezzo e prodotti petroliferi (MWh) 7.007
3) Consumo di combustibile da gas naturale (MWh) 29.747
4) Consumo di combustibili da altre fonti non rinnovabili (MWh) -
5) Consumo di energia elettrica, calore, vapore e raffrescamento da fonti fossili, acquistati o acquisiti (MWh) 1.211
6) Consumo totale di energia da fonti fossili (MWh) (somma delle righe da 1 a 5) 37.966
Quota di fonti fossili sul consumo totale di energia (%) 28,04%
7) Consumo da fonti nucleari (MWh) 506
Quota di fonti nucleari sul consumo totale di energia (%) 0,4%
8) Consumo di combustibili per le fonti rinnovabili, compresa la biomassa
(include anche i rifiuti industriali e urbani di origine biologica, il biogas, l'idrogeno rinnovabile, ecc.) (MWh)
-
9) Consumo di energia elettrica, calore, vapore e raffrescamento da fonti rinnovabili, acquistati o acquisiti (MWh) 96.144
10) Consumo di energia rinnovabile autoprodotta senza ricorrere a combustibili (MWh) 707
11) Consumo totale di energia da fonti rinnovabili (MWh) (somma delle righe da 8 a 10) 96.851
Quota di fonti rinnovabili sul consumo totale di energia (%) 71,58%
Consumo totale di energia (MWh) (somma delle righe 6, 7 e 11) 135.322

I dati dei consumi energetici alla fine 2024 sono stati raccolti da ciascuna società del Gruppo per ogni edificio incluso nel perimetro di consolidamento. Inoltre, i dati includono, oltre i canonici consumi di gas naturale e energia elettrica, il consumo di carburante delle autovetture strumentali e in fringe benefit (opportunamente ponderate) utilizzate dai dipendenti del Gruppo e il gasolio utilizzato per il riscaldamento. I dati riportati si riferiscono al consumo di energia in MWh relativo alle proprie operazioni e sono stati espressi a partire dalla documentazione resa disponibile dai fornitori dei singoli servizi rendicontati (report, fatture, ecc.).

Bilancio 2024 - Rendicontazione di Sostenibilità

2024
GRUPPO
MONTE DEI
PASCHI DI
SIENA S.P.A.
CAPOGRUPPO
MONTE DEI
PASCHI DI
SIENA S.P.A.
WIDIBA WISE
DIALOG BANK
SPA
MONTE
PASCHI
FIDUCIARIA
S.P.A.
MPS TENIMENTI
POGGIO BONELLI
E CHIGI SARACINI
SOCIETA'
AGRICOLA SPA
MAGAZZINI
GENERALI
FIDUCIARI DI
MANTOVA
SOCIETA' PER
AZIONI
MPS
BANQUE
Energia Elettrica rinnovabile
con Garanzia d'Origine o
altre Certificazioni [MWh]
95.734 92.513 2.170 - 163 888 -
Totale Energia Elettrica 97.234 92.736 2.170 - 203 1.406 719
% di Energia Elettrica
rinnovabile con Garanzia
d'Origine o altre
Certificazioni [MWh]
98% 100% 100% 80% 63% 0%
2024
GRUPPO
MONTE DEI
PASCHI DI
SIENA S.P.A.
CAPOGRUPPO
MONTE DEI
PASCHI DI
SIENA S.P.A.
WIDIBA WISE
DIALOG BANK
SPA
MONTE
PASCHI
FIDUCIARIA
S.P.A.
MPS TENIMENTI
POGGIO BONELLI
E CHIGI SARACINI
SOCIETA'
AGRICOLA SPA
MAGAZZINI
GENERALI
FIDUCIARI DI
MANTOVA
SOCIETA' PER
AZIONI
MPS
BANQUE
Energia Elettrica rinnovabile
con Garanzia d'Origine
o altre Certificazioni o
autoprodotta senza ricorrere
a combustibili [MWh]
96.441 92.662 2.170 - 203 1.406 -
Totale Energia Elettrica 97.234 92.736 2.170 - 203 1.406 719
% di Energia Elettrica
rinnovabile con
Garanzia d'Origine o
altre Certificazioni o
autoprodotta senza ricorrere
a combustibili [MWh]
99% 100% 100% 100% 100% 0%

Intensità energetica in base ai ricavi netti

Intensità energetica rispetto ai ricavi netti 2024
Consumo totale di energia delle attività in settori ad alto impatto climatico rispetto
ai ricavi netti derivanti da tali attività (MWh/unità monetaria)
56,80%

L'eventuale inclusione delle attività del Gruppo tra i settori ad alto impatto climatico è stata effettuata verificando la rispondenza dei settori ATECO/NACE della Capogruppo e delle sue controllate ai settori di cui all'allegato I, sezioni da A ad H ed L del Regolamento 1893/2006. L'analisi ha condotto alla classificazione quali società rientranti nell'ambito dei settori ad alto impatto climatico delle seguenti controllate: MPS Tenimenti, MPS Magazzini Fiduciari Mantova e le due società controllate di MPS Banque: Monte Paschi Conseil France Société par Actions Simplifiée e Immobiliere Victor Hugo s.c.i.. Nel dettaglio:

  • MPS Tenimenti Coltivazione di Uva (Nace: 01.21)
  • MPS Magazzini Fiduciari Mantova Magazzinaggio e custodia (52.10)
  • Monte Paschi Conseil France Societe par Actions Simplifiee Agenzie di mediazione immobiliare (68.31)
  • Immobiliere Victor Hugo s.c.i. Gestione di immobili per conto terzi (68.32).

Riconciliazione dei ricavi netti derivanti da attività in settori ad alto impatto climatico

Si riporta di seguito la riconciliazione dei ricavi netti derivanti da attività in settori ad alto impatto climatico utilizzato per calcolare il tasso di intensità energetica con l'informativa pertinente nel Bilancio Consolidato:

Mgl euro 2024
Ricavi netti derivanti da attività in settori ad alto impatto climatico utilizzati per calcolare l'intensità energetica 5.709
Ricavi netti (società non operanti in settori ad alto impatto climatico) 6.917.319
Ricavi netti attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione (bilancio) 50.042
Ricavi netti totali (bilancio) 6.872.986

Il Gruppo ha ottenuto i ricavi per le attività in settori ad alto impatto climatico dalle seguenti voci di bilancio:

  • Voce 10: Interessi attivi e proventi assimilati;
  • Voce 40: Commissioni attive;
  • Voce 70: Dividendi e proventi simili;
  • Voce 80: Risultato netto dell'attività di negoziazione (di cui Plusvalenze e Utili negoziazione consolidati pari a 12.840,2 mln di euro);
  • Voce 90: Risultato netto dell'attività di copertura (di cui Proventi dell'attività di copertura consolidati pari a 325,3 mln di euro);
  • Voce 100: Utili (perdite) da cessione o riacquisto (di cui Utili consolidati pari a 7,4 mln di euro);
  • Voce 110: Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (di cui Plusvalenze e Utili da realizzo consolidati pari a 23 mln di euro);
  • Voce 230: Altri proventi/oneri di gestione (solo componenti positive);
  • Voce 250: Utili/Perdite da partecipazioni (solo componenti positive);
  • Voce 280: Utili /perdite da cessione di investimenti (solo componenti positive).

Emissioni lorde di Gas Effetto Serra (GES) di scope 1, 2, 3

In relazione alle emissioni proprie, rispetto ai dati rendicontati negli anni precedenti, il Gruppo ha ampliato il perimetro di rendicontazione adeguandolo ai requisiti CSRD ed allineandolo, pertanto, a quello della rendicontazione finanziaria. Inoltre, è stata estesa la raccolta dei dati relativamente ai consumi energetici. Infine, si segnala che per quanto attiene la rendicontazione delle Scope 3 è stata estesa la rendicontazione aumentando le categorie di rilevazione delle emissioni.

Con riferimento al calcolo delle emissioni proprie, tenuto conto che il periodo di rendicontazione del Gruppo è allineato alle entità della catena del valore, non si rilevano eventi o cambiamenti significativi che si verificano tra la data di rendicontazione delle entità incluse nella catena del valore del Gruppo MPS e la data di riferimento della presente Rendicontazione di sostenibilità.

Bilancio 2024 - Rendicontazione di Sostenibilità

Per gli obiettivi 2030 Net Zero, i progressi sono riportati all'interno sezione "Metodologia di definizione dei target NZBA e monitoraggio".

Emissioni totali di GES disagregate per Scope 1 e 2 e per categorie significative di Scope 3 2024
Emissioni di GES di Scope 1
Emissioni lorde di GES di Scope 1 (tCO2eq) 9.341
Percentuale di emissioni di GES di Scope 1 coperta da sistemi regolamentati di scambio di quote di emissioni (%) -
Emissioni di GES di Scope 2
Emissioni lorde di GES di Scope 2 basate sulla posizione (tCO2eq) 29.924
Emissioni lorde di GES di Scope 2 basate sul mercato (tCO2eq) 244
Emissioni significative di GES di Scope 3
Emissioni indirette lorde totali di GES (Scope 3) (tCO2eq) 20.398.726
1. Beni e servizi acquistati 72.258
2. Beni strumentali 5.523
3. Attività legate ai combustibili e all'energia (non incluse negli Scope 1 o 2) 3.274
4. Trasporto e distribuzione a monte 11
5. Rifiuti generati nel corso delle operazioni 6
6. Viaggi d'affari 749
7. Pendolarismo dei dipendenti -
8. Attivi in leasing a monte -
9. Trasporto a valle 11
10. Trasformazione dei prodotti venduti -
11. Uso dei prodotti venduti -
12. Trattamento di fine vita dei prodotti venduti -
13. Attivi in leasing a valle 3.129
14. Franchising -
15. Investimenti 20.313.765
Emissioni totali di GES
Emissioni totali di GES (basate sulla posizione) (tCO2eq) 20.437.991
Emissioni totali di GES (basate sul mercato) (tCO2eq) 20.408.311

Si precisa che ai fini del calcolo delle emissioni dello Scope 3 sono state utilizzate stime per il 99,98%.

Il Gruppo continua ad impegnarsi, in coerenza agli obiettivi di piano Industriale 2024-2028, ad utilizzare energia proveniente da fonti rinnovabili al 100% circa, relativamente alle utenze intestate al Gruppo stesso, tramite l'acquisto di Garanzie d'Origine. Rispetto al consumo totale di energia elettrica, per il 2024 la quota di energia elettrica rinnovabile certificata tramite Garanzie d'Origine risulta pari al 98,5%.

Al 31 dicembre 2024 si segnala che il Gruppo non presenta emissioni biogeniche di CO2 derivanti dalla combustione o dalla biodegradazione della biomassa per lo Scope 1 e Scope 2 e Scope 3.

Metodologia di calcolo delle emissioni proprie dirette e indirette (scope 1 e 2) e delle emissioni indirette di scope 3

Scope 1 e Scope 2

Ai fini del calcolo delle emissioni dirette di Scope 1 ed indirette di Scope 2 per il 2024, sono stati utilizzati i fattori di conversione tratti dalle "Linee Guida ABI Lab (versione dicembre 2024). I gas inclusi nel calcolo - e specificati all'interno della guida - sono CO2, CH4, N2O. Inoltre, si specifica che – ai fini del calcolo delle emissioni di CO2 equivalenti, sono stati utilizzati i fattori di emissione contenuti nel documento ISPRA "Italian Greenhouse Gas Inventory 1990 – 2022 – National Inventory Report 2024", mentre per CH4 e N2O sono stati utilizzati i Global Warming Potential (GWP), come riportati nel report dell'IPCC "Climate Change 2021: The Physical Science Basis", secondo quanto indicato da ABI nel documento "Linee Guida ABI Lab (versione dicembre 2024). Si specifica che per le auto ad uso promiscuo il valore equivale al totale litri consumati moltiplicato per il coefficiente di 0,70 (% di utilizzo aziendale delle auto in fringe benefit).

Ai fini del calcolo delle emissioni indirette di Scope 2 legate ai propri consumi di energia elettrica, coerentemente con la metodologia Location-Based, è stato utilizzato il contributo dei fattori di emissione medi della rete di distribuzione utilizzata dall'organizzazione. Pertanto, nel calcolo delle emissioni si considera la quantità complessiva di energia elettrica acquistata, da fonte rinnovabile e da fonte non rinnovabile. Ai fini del calcolo delle emissioni indirette di Scope 2, in coerenza alla metodologia Market-based, legate ai propri consumi di energia elettrica è stato considerato il contributo dei fattori di emissione specifici legati alle forme contrattuali di acquisto adottate dall'organizzazione. In questo caso la quantità di energia elettrica coperta dalla garanzia di origine avrà un fattore di emissione pari a 0.

Per quanto attiene al calcolo delle emissioni dirette di Scope 1 e indirette di scope 2 della controllata MPS Banque, è stata utilizzata la metodologia riportata nella Guida ADEME, sulla base dei dati relativi ai 3 ambiti raccolti annualmente dalle Funzioni del Gruppo preposte al tema e dell'applicazione di un fattore di emissione a ciascun elemento dei dati raccolti per determinare il valore delle emissioni.

Scope 3

Nel calcolo delle emissioni indirette di Scope 3 del Gruppo, si tiene conto di tutte le aziende del perimetro consolidato e sono state incluse le seguenti categorie (GHG Protocol):

Si riporta nella tabella seguente il dettaglio delle Categorie di Scope 3 incluse nel calcolo, le metodologie utilizzate per ciascuna categoria e i fattori di conversione utilizzati:

Categorie incluse Metodologia di calcolo Fattore di conversione
Categoria 1
Acquisto di beni e servizi
È stata utilizzata la metodologia spend-based, utilizzando come fattore di
conversione i coefficienti EEIO per codice NACE. A tale scopo sono stati
raggruppati i fornitori in base al proprio codice NACE (fonte database
interno e visure camerali) e i relativi importi fatturati al gruppo
Coefficienti EEIO
Categoria 2
Beni strumentali
È stata adottata la metodologia spend-based utilizzando gli importi degli
acquisti di beni strumentali acquistati e iscritti nel libro cespiti nel 2024.
i beni acquistati sono stati ricondotti in base alla tipologia ad un settore
Nace, e quindi applicati i coefficienti EEIO.
Coefficienti EEIO
Categoria 3
Attività legate
ai combustibili e all'energia
(non incluse negli Scope 1 o 2
Sono stati utilizzati i dati raccolti a livello di gruppo per consumi diretti ed
indiretti moltiplicandoli per il fattore di emissione DEFRA.
I consumi ascrivibili ad utenze condominiali. A partire dai dati economici
dei rimborsi effettuati ai condomini ed afferenti alle utilities, è stata
effettuata la stima dei consumi relativi agli impianti condominiali,
utilizzando valori medi di costo della materia prima a livello nazionale.
Coefficienti di conversione utilizzati per
l'ottenimento delle Emissioni Scope 3 tratti
dal Department for Environment, Food &
Rural Affairs (DEFRA 2024)
Categoria 4
Trasporto e distribuzione
a monte
Il dato riportato è relativo solo a MPS Tenimenti in quanto non stato
possibile recuperare i dati relativi alle sole spese di trasporto delle merci
acquistate per il Gruppo. In ragione di ciò, sono quindi state ricomprese
nei dati della categoria 1.
Coefficienti EEIO
Categoria 5
Rifiuti
Sono stati utilizzati i dati raccolti a livello di Gruppo per i rifiuti e le
relative modalità di smaltimento moltiplicandoli per il fattore DEFRA
Coefficienti di conversione utilizzati per
l'ottenimento delle Emissioni Scope 3 tratti
dal Department for Environment, Food &
Rural Affairs (DEFRA 2024)
Categoria 6
Viaggi di lavoro
Sono stati considerati il chilometraggio dei veicoli del Gruppo (in km
e distinzione nel tipo di motorizzazione del veicolo) ed il trasporto
ferroviario e aereo del personale (a seconda della tratta interessata)
Coefficienti di conversione utilizzati per
l'ottenimento delle Emissioni Scope 3 tratti
dal Department for Environment, Food &
Rural Affairs (DEFRA 2024)
Categoria 9
Trasporto a valle
Solo per MPS Tenimenti e MPS Banque Coefficienti EEIO

Categoria 13
Beni in leasing a valle
Immobili di proprietà in locazione a terzi
I consumi degli immobili di proprietà del Gruppo dati in affitto a terzi. La
rendicontazione avviene in seguito a stime che prendono in esame la
superficie, la zona climatica e l'attività caratteristica del locatore.
Il Gruppo è proprietario di immobili concessi in locazione riconducibili a
nr. 4 categorie differenziabili per la tipologia di utilizzo (uso terziario, uso
autorimessa/magazzino, uso industria, uso abitativo). Tutti i consumi
afferenti a questa tipologia di utilizzo sono stati considerati da fonte non
rinnovabile.
Le quattro categorie identificate risultano caratterizzate da consumi
diversi e pertanto per ognuna di esse sono stati individuati, tramite
clusterizzazione, uno o più coefficienti ai fini della definizione del
consumo specifico.
La clusterizzazione è stata effettuata sulla base dell'attività caratteristica
del locatore, della superficie e per il settore terziario (cluster più
popolato) della zona climatica. Di seguito si esplicitano i coefficienti
scelti e le relative fonti di riferimento:
Per i consumi di gas naturale e energia
elettrica sono stati utilizzati i fattori di
conversione tratti dalle "Linee Guida ABI
Lab (versione dicembre 2024) e nello
specifico per l'energia elettrica utilizzata la
metodologia location Based

Civile abitazione:
- Energia elettrica: 2700 KwH annui consumo di una famiglia media, si
ipotizza un'abitazione media di 100 mq per un consumo specifico di
27 KWh/mq
https://www.enel.it/it/supporto/faq/consumo-medio-energia-elettrica
- Gas naturale: 1400 mc annui consumo di una famiglia media, si ipo
tizza un'abitazione media di 100 mq per un consumo specifico di 14
mc/mq
Gas: sostanziale stabilità, -0,2%, per i consumi di maggio - Arera

Autorimessa/magazzino:
- Energia elettrica: utilizzo del consumo specifico medio del Gruppo su
gli immobili con stessa destinazione
- Gas naturale: n.p.

Settore industriale (lavorazione pellame): sono stati utilizzati i dati di
consumo forniti direttamente dagli utilizzatori quando disponibili; quan
do non disponibili si è usato per stimarli il parametro di consumo speci
fico degli utilizzatori che hanno fornito il dato.

Settore terziario: per analogia sono stati ritenuti assimilabili ai consumi
degli immobili strumentali del settore Bancario. Sia per l'energia elettrica
che per il gas naturale sono stati usati i coefficienti di consumo speci
fico tabellati nel report "BENCHMARK DEI CONSUMI DI ENERGIA DEL
SETTORE BANCARIO" prodotto da AbiLab nel corso del 2022 sui dati
consuntivi dell'anno 2021
Categoria 15
Emissioni finanziate
Le emissioni finanziate sono state calcolate utilizzando la metodologia
del Partnership for Carbon Accounting Financials (PCAF), edizione
dicembre 2022, per ciò che concerne l'asset class business loans and
unlisted equity con Score 2 opzione 1b, utilizzando la seguente formula:
Per il calcolo del fattore di attribuzione
sono stati considerati i dati finanziari
della controparte, il valore dell'azienda e
l'esposizione creditizia iscritta a bilancio.

emissioni finanziate per singola controparte = (Gross Carrying amount
della controparte/totale attivo della controparte) * unverified company
emissioni della controparte
Per il dettaglio delle metodologie di calcolo utilizzate si rimanda al para
grafo dedicato alle "Scope 3 - metodologia di stima categoria 15".
Il Gruppo, nelle more del consolidamento di una prassi comune nel setto
re, ha valutato di calcolare solo le emissioni sui finanziamenti alle imprese
non finanziarie in quanto, per le altre categorie di assets presenti nel pro
prio portafoglio ha ritenuto i dati non significativi. Il Gruppo è costante
mente impegnato ad ampliare la qualità dei dati, la copertura del profilo
emissivo per le altre categorie di asset e di affinare gli approcci di stima
utilizzati.

Si segnala inoltre che, al 31 dicembre 2024, il Gruppo non presenta emissioni biogeniche di CO2 derivanti dalla combustione o dalla biodegradazione della biomassa incluse nelle emissioni di Scope 3.

Dal calcolo delle emissioni di Scope 3 sono state escluse le seguenti categorie:

  • Categoria 7. Pendolarismo dei dipendenti: Il dato è stato calcolato per l'anno 2023 ma non è stato replicato per l'anno 2024, inoltre il dato era relativo alle sole sedi con più di 100 dipendenti.
  • Categoria 8. Beni in leasing a monte già compresi nello scope 1
  • Categoria 10. Lavorazione dei prodotti venduti: non materiale per il Gruppo
  • Categoria 11. Utilizzo dei prodotti venduti: non materiale per il Gruppo
  • Categoria 12. Trattamento di fine vita dei prodotti venduti: non materiale per il Gruppo
  • Categoria 14. Franchising non materiale per il Gruppo.

Metodologia di calcolo – focus dati stimati

Scope 1 e Scope 2 - metodologia di stima dei consumi

In relazione al perimetro dei consumi rendicontati, si riporta il dettaglio dei calcoli e delle stime effettuate da parte del Gruppo per i consumi di utenze residuali, come GPL e teleriscaldamento.

Nel corso del 2025 sono attese linee guida addizionali da parte dell'EFRAG in merito al reporting (lato lessor) delle emissioni derivanti da asset in leasing.

Utenze residuali (GPL e teleriscaldamento)

Alcuni immobili del Gruppo sono utilizzatori di utenza GPL o Teleriscaldamento.

Il dato relativo ai consumi delle due fonti è stato evinto dai documenti di fatturazione, che però non risultano ancora coprire tutto l'anno oggetto di rendicontazione.

Quindi, laddove non disponibile il valore del consumo mensile di alcuni mesi perché ancora non fatturato, per analogia di fonte emissiva, questo è stato stimato utilizzando la proporzione mese mancante/mesi disponibili della fonte gas naturale per la Capogruppo e Banca WIDIBA.

A titolo di esempio, dicembre rappresenta il 27% del valore di consumo dei mesi da gennaio a novembre: laddove su una utenza il dato del consumo del mese di dicembre non sia disponibile, è stato puntualmente applicato questo coefficiente di stima ai valori di consumo registrati fino a novembre per avere il valore totale sull'anno.

I consumi afferenti al teleriscaldamento sono stati considerati da fonte rinnovabile o non rinnovabile in funzione della singola sorgente dell'impianto di riferimento degli immobili. In particolare, sono stati considerati consumi da fonte rinnovabile quelli forniti dai seguenti impianti:

In merito agli ultimi due immobili, poiché la fatturazione viene effettuata a forfait, non sono disponibili i dati di consumo. Pertanto, gli stessi sono stati stimati a partire dalla superficie interna a cui è stato applicato il valore medio Banca che risulta pari a 51,03 MWh/mq.

Emissioni indirette di Scope 3 categoria 15 - metodologia di stima

Per il calcolo delle emissioni finanziate delle controparti (Scope 1, Scope 2, Scope 3), i dati delle emissioni assolute delle controparti vengono forniti da un provider esterno e sono calcolati sulla base di una metodologia di stima proprietaria dello stesso provider. In generale, i dati emissivi di controparte possono essere:

  • puntuali (es. rendicontati direttamente dall'azienda su documenti aziendali accessibili al pubblico (Dichiarazioni Non Finanziarie, Bilancio di Sostenibilità);
  • stimati secondo la logica riportata di seguito:

Scope 1

La procedura di calcolo si basa su dati ufficiali di fonte pubblica (Eurostat) relativi all'intensità delle emissioni, espresse in tonnellate CO2/€ valore aggiunto, per codice NACE e per paese europeo. Questo dato è ulteriormente affinato utilizzando, ove disponibile, dati più granulari sulle emissioni per codici NACE/Ateco più dettagliati (fonte: Ispra/Registro dell'Unione per l'Emissions Trading Scheme). Questo coefficiente viene poi parametrato sui ricavi, attraverso una procedura di ricalibrazione, che prevede innanzitutto il calcolo del rapporto tra valore aggiunto di settore fornito da Eurostat e il valore aggiunto di settore calcolato dal data provider esterno attraverso l'aggregazione dei bilanci individuali, per ciascun settore e, infine, applicando il rapporto tra valore aggiunto e ricavi, sempre a livello di settore. Il dato così ottenuto viene poi ulteriormente affinato attraverso il confronto con l'analogo indicatore calcolato sui dati medi del campione di imprese operanti nello stesso settore a partire da dati puntuali, quando sono disponibili campioni omogenei e statisticamente significativi.

Scope 2

I dati sulle emissioni Scope 2 sono stati stimati utilizzando i seguenti dati:

Consumi di energia elettrica (in Mw/h) a livello di codice NACE a 2 cifre (fonte Terna);

Coefficiente di conversione, adottato per convertire i consumi elettrici in emissioni di CO2 (in Ton CO2 eq/Gw/h) (fonte Enel).

Scope 3

La stima delle emissioni di Scope 3 è effettuata attraverso una metodologia del provider dei dati, mutuata dal tool Eurostat41 (Consumption based accounting tool) che stima le emissioni (totali) di tutta la filiera di un determinato prodotto, aggiustato per tener conto delle emissioni connesse ai prodotti intermedi (non finiti). Dalle emissioni totali, gli Scope 3 sono poi determinati sottraendo le emissioni di Scope 1-2.

Intensità di GHG in base ai ricavi netti e riconciliazione

Intensità di GES rispetto ai ricavi netti (in Mgl euro) 2024
Emissioni totali di GES (in base alla posizione) rispetto ai ricavi netti (tCO2eq/Mgl euro) 2.965
Emissioni totali di GES (in base al mercato) rispetto ai ricavi netti (tCO2eq/Mgl euro) 2.961
Riconciliazione
Ricavi netti utilizzati per calcolare l'intensità di GES 6.923.029
Ricavi netti (altro) -
Ricavi netti attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione (bilancio) 50.042
Ricavi netti totali (in bilancio) 6.872.986

Assorbimenti di GHG e progetti di mitigazione delle emissioni di GHG finanziati con crediti di carbonio

Nel 2024 il Gruppo ha compensato emissioni per l'utilizzo di 2 milioni di Smc di gas naturale, pari a oltre il 69% del consumo totale di gas naturale, grazie all'acquisto di Crediti VER per l'adesione al progetto denominato Vishnuprayag Hydro-electric Project (VHEP) by Jaiprakash Power Ventures Ltd. Il progetto VHEP ha realizzato la costruzione di una centrale idroelettrica volta a fornire energia da fonti rinnovabili alla rete elettrica indiana. La rete indiana è operativa con un mix di centrali idroelettriche, nucleari e a combustibili fossili. La costruzione di tale centrale ha permesso di ridurre le emissioni antropiche di gas serra (GHG) che altrimenti sarebbero state generate per fornire energia alla rete attraverso l'utilizzo di combustibili fossili (oltre il 70% dell'energia nella rete elettrica settentrionale dell'India è ottenuta da combustibili fossili). Lo standard di verifica adottato per il progetto è VCS (Verified Carbon Standard) di Verra, leader globale che supporta azioni misurabili per il clima e risultati di sviluppo sostenibile guidando investimenti su larga scala in attività che riducono le emissioni, migliorano i mezzi di sussistenza e proteggono la natura.

Crediti di carbonio cancellati nell'anno di riferimento 2024
Totale (tCO2eq) 4.064
Quota da progetti di assorbimento (%) -
Quota da progetti di riduzione (%) 100%
Norma di qualità riconosciuta 1 (%) -
Norma di qualità riconosciuta 3 (%) -
Quota da progetti all'interno dell'UE (%) -
Quota di crediti di carbonio che possono essere considerati adeguamenti corrispondenti (%) -
Crediti di carbonio di cui si prevede la cancellazione in futuro
Totale (tCO2eq) -

L'obiettivo di riduzione delle emissioni di scope 1 pubblicato nel piano industriale 2022-2024, prevede il supporto dell'acquisto di crediti di carbonio per il raggiungimento dello stesso. I crediti di carbonio sono accessori per compensare la quota di emissioni hard to abate.

Uso delle risorse ed economia circolare

[ESRS E5]

La presente sezione riporta, in relazione alla gestione dell' "uso delle risorse e economia circolare", la descrizione delle opportunità risultate rilevanti dall'analisi di doppia materialità. A seguire, la sezione illustra le politiche e le azioni adottate per la gestione del tema, per cogliere le opportunità rilevanti, nonché i processi attraverso i quali il Gruppo monitora l'efficacia delle sue politiche ed azioni.

Impatti, rischi e opportunità

Il processo di mappatura di impatti, rischi e opportunità con riferimento allo standard in oggetto tiene conto delle specificità legate all'attività operativa e commerciale del Gruppo. In particolare, tale processo comprende l'analisi della documentazione sia interna che pubblica (e.g. Politica ambientale, Strategie di decarbonizzazione) e l'identificazione delle iniziative adottate per promuovere il riciclo e l'uso di materiali sostenibili (e.g. gestione dei rifiuti, riduzione dell'uso della carta, raccolta differenziata).

A fronte delle analisi svolte, sono risultate rilevanti:

Opportunità relative al perimetro Value Chain Downstream riconducibili alla possibilità di ampliare l'offerta attraverso lo sviluppo di prodotti allineati alle necessità delle controparti in materia di ri-utilizzo di risorse connesse a prodotti e servizi (e.g. offerta di finanziamenti per iniziative riciclo/contribuzione a sistemi di economia circolare (con particolare riferimento alle risorse in output)).

Topic Sub-Topic/
Sub-Sub-Topic
Esiti della
materialità
di Impatto
Esiti della materialità
finanziaria
Impatti Rischi Opportunità
E5
Economia
Circolare
Deflussi di risorse connessi a
prodotti e servizi
Ambito rilevante
Ambito rilevante
Ambito rilevante
Operazioni proprie
Catena del Valore a Monte
Catena del Valore a Valle

Per la tematica risultata rilevante vengono descritte nei paragrafi seguenti le Politiche, Azioni e Target definite dal Gruppo.

Politiche, Azioni e Target relative all'uso delle risorse e all'economia circolare

Deflussi di risorse connessi a prodotti e servizi

Afferiscono al presente paragrafo i temi relativi ai deflussi di risorse connessi a prodotti e servizi con riferimento alla catena di valore a valle.

Politiche

Il Gruppo in linea con la propria strategia, le tendenze di mercato e le nuove normative europee in ambito di Finanza sostenibile, si impegna ad operare per supportare lo sviluppo sostenibile mediante l'integrazione incrementale dei principi della sostenibilità nelle strategie e nei processi operativi. In particolare, riconosce l'importanza di una gestione sostenibile delle risorse in termini di riduzione dell'impatto ambientale e di utilizzo ottimale delle risorse mediante processi di economia circolare. In tal senso, in coerenza al suo impegno a supporto della transizione delle proprie aziende clienti verso un'economia circolare e un utilizzo efficiente delle risorse, il Gruppo identifica un'opportunità nel perseguimento di strategie di investimento verso progetti e prodotti sostenibili a lungo termine offrendo soluzioni di credito dedicate a imprese che operano nel recupero e riutilizzo dei materiali.

L'impegno del Gruppo si riflette all'interno di politiche generali che disciplinano le diverse iniziative e collaborazioni, in corso e pianificate, volte a promuovere la transizione ecologica. In particolare, si cita la Direttiva di Gruppo in materia di Sostenibilità e ESG all'interno della quale sono declinati gli impegni con riferimento all'impatto sull'ambiente e sugli ecosistemi e all'economia circolare.

Inoltre, a febbraio 2025 è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione una Politica Creditizia, relativa, tra l'altro, agli investimenti nei confronti di imprese che supportano la transizione verso un'economia circolare ed una gestione efficiente delle risorse.

Politiche Descrizione dei contenuti principali Ambito di
riferimento
(e.g. Own
Operations/
Value Chain
Upstream o
Downstream,
ambito
geografico)
Validazione degli
Organi Apicali
Riferimento a
iniziative di terzi
riconosciute
e/o standard di
riferimento
Disponibilità
(sito
istituzionale,
intranet
aziendale)
Direttiva di
Gruppo in
materia di
Sostenibilità e
ESG
La Direttiva definisce il modello organizzativo
adottato dal Gruppo per indirizzare l'integrazione
dei principi di sostenibilità secondo le tre direttrici,
ambientale, sociale e di governance (ESG) nella
definizione della strategia, del modello di business
e delle politiche d'impresa perseguite nello
svolgimento della propria attività.
In particolare, il documento definisce i princìpi, le
linee guida e le tematiche rilevanti di sostenibilità
che vengono identificate, implementate e
monitorate al fine di rispondere a tutti i portatori
di interesse. All'interno della Direttiva è descritto
l'impegno del Gruppo che, in linea con la propria
strategia, le tendenze di mercato su questi temi e
le nuove normative europee in ambito di «Finanza
sostenibile», si impegna ad operare per supportare
lo sviluppo sostenibile mediante l'integrazione
incrementale dei principi della sostenibilità nelle
strategie e nei processi operativi. Nelle sue attività
di finanziamento e investimento, il Gruppo pone
infatti attenzione ai fattori di tipo ambientale
(Environmental), sociale (Social) e di governo
societario (Governance), i cosiddetti fattori ESG,
indirizzando i capitali verso attività, progetti e
prodotti sostenibili a più lungo termine.
In tale contesto, il Gruppo opera quindi ponendo
attenzione all'impatto sull'ambiente e sugli
ecosistemi, all'uso responsabile delle risorse
naturali, all'economia circolare, alla prevenzione
e riduzione dell'inquinamento, alla protezione e al
ripristino della biodiversità e degli ecosistemi, al
rispetto dei diritti umani, di equità e di inclusione,
dei diritti fondamentali nel lavoro e alle norme in
materia di lavoro minorile e forzato, di salute e
sicurezza e all'adozione di pratiche di buon governo
aziendale.
La Direttiva è
destinata alla
Capogruppo ed
a tutte le Società
del Gruppo.
La Direttiva
è sottoposta
all'approvazione
del Consiglio di
Amministrazione,
previo parere
dei Comitati
Endoconsiliari
competenti e
del Comitato
Direttivo.
Il recepimento
della Direttiva
deve essere
notificato
alle seguenti
Strutture e
Funzioni della
Capogruppo:
- Struttura cui fa
capo il riporto
societario della
singola società;
- Struttura
Business Owner
referente per
il processo:
Chief Financial
Officer e Staff
Sostenibilità e
ESG;
- Funzione
Organizzazione.
La Direttiva,
nell'ambito dello
sviluppo e della
distribuzione
prodotti, è
realizzata in
coerenza con:
- Insurance
Distribution
Directive (di
seguito anche
"Direttiva IDD");
- Direttiva (UE)
2016/97;
- Direttiva
Delegata UE
2021/1269 (di
seguito anche
MiFID 2 ESG).
Disponibile
nella sezione
Sostenibilità sul
sito istituzionale
del Gruppo.

Azioni

Il Gruppo riconosce l'importanza della transizione verso una economia circolare e di una gestione sostenibile delle risorse per raggiungere l'obiettivo della neutralità climatica dell'UE entro il 2050 e per arrestare la perdita di biodiversità. L'uso estensivo delle risorse mette sotto pressione l'ambiente e la natura durante l'estrazione delle materie prime ed il clima in ragione delle emissioni climalteranti durante la produzione di beni e prodotti e il processo di raccolta. L'adozione di approcci di economia circolare può contribuire a ridurre le emissioni climalteranti in settori industriali prioritari quali ad esempio l'agroalimentare, la produzione di beni di largo consumo, la chimica, i trasporti, la moda e tessile, l'energia, utilities e le costruzioni.

In coerenza al suo impegno a favore della decarbonizzazione ed alle azioni definite a supporto della transizione delle proprie aziende clienti verso una economia a emissioni nette pari a zero il Gruppo vede nella finanza sostenibile una opportunità per promuovere e sostenere l'economia circolare e rafforzare ulteriormente il suo contributo alla mitigazione del cambiamento climatico. ll Gruppo, pertanto, riconoscendo l'importanza della gestione sostenibile delle risorse in uscita e intende cogliere le opportunità derivanti dall'ampliamento della propria gamma di prodotti finanziari in risposta alle necessità delle controparti.

In tal senso, il Gruppo offre soluzioni di credito dedicate a imprese che operano nel recupero e riutilizzo dei materiali, sostenendo attività come il riciclo, la gestione dei rifiuti e il riutilizzo delle materie prime e secondarie sviluppando un processo di valutazione creditizia che integra i fattori ESG, inclusi i fattori relativi ai modelli di economia circolare, in ogni fase, dalla concessione alla revisione del credito, con l'obiettivo di supportare la transizione e monitorare l'esposizione ai rischi ESG. In tale contesto, l'adozione del Questionario ESG, discusso unitamente alle aziende, consente al Gruppo di raccogliere informazioni qualitative e quantitative sul loro impegno verso modelli di economia circolare e di indirizzare la concessione di credito in modo coerente con gli obiettivi di sostenibilità, ivi inclusi quelli relativi all'economia circolare e alla strategia di decarbonizzazione.

Inoltre, il Gruppo aderisce a progettualità di transizione ecologica, che promuovono anche l'economia circolare. Tra le progettualità alle quali il Gruppo aderisce, si citano:

  • Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR): Il Gruppo partecipa attivamente al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), con particolare attenzione alla "Rivoluzione verde e transizione ecologica", attraverso cui il Gruppo sostiene progetti che promuovono l'economia circolare, contribuendo alla transizione ecologica del Paese.
  • SACE Green New Deal: Accesso a garanzie finanziarie per imprese che sviluppano progetti allineati agli obiettivi di economia circolare e transizione ecologica, favorendo investimenti sostenibili. Nel 2024 è stata rinnovata la convenzione di collaborazione con SACE nell'ambito dello strumento di garanzia denominato SACE Green New Deal, con l'obiettivo di incentivare progetti finalizzati a ridurre l'impatto ambientale ed avviare una transizione ecologica attraverso finanziamenti assistiti da garanzia prestata da SACE per circa l'80% dell'importo erogato.
  • Il Gruppo aderisce alla Convenzione tra il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Invitalia e ABI la quale disciplina le modalità con cui le imprese accedono alle agevolazioni per il tramite di un conto corrente vincolato in grado di garantire il pagamento dei fornitori dei beni agevolati. In particolare, la Convenzione facilita la concessione e l'erogazione delle agevolazioni relative a programmi di investimento innovativi da parte di PMI, finalizzati, tra gli altri, alla transizione dell'impresa verso l'economia circolare (agevolazione "Investimenti sostenibili 4.0").
  • Il Gruppo aderisce alla Convenzione tra il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, CDP e ABI per la concessione di agevolazioni finanziarie a sostegno dei progetti di ricerca, sviluppo e innovazione per la transizione ecologica e circolare a sostegno delle finalità del "Green New Deal italiano".

Le sopracitate iniziative rientrano nella normale operatività del Gruppo e vengono pertanto annualmente monitorate e rinnovate sulla base dell'evoluzione del contesto normativo e di mercato di riferimento.

È prevista, in ottica prospettica, la definizione di ulteriori azioni dedicate a favorire la transizione ecologica e circolare della clientela di riferimento ed un attento monitoraggio delle richieste normative emergenti, nazionali e internazionali, e delle aspettative del mercato e degli Stakeholder di riferimento.

Obiettivi

Il Gruppo non ha, ad oggi, definito obiettivi quantitativi specifici per la gestione della tematica relativa ai deflussi di risorse connessi a prodotti e servizi con riferimento alla catena del valore a valle. L'adozione di obiettivi specifici dedicati a favorire la transizione ecologica e circolare della clientela di riferimento sarà valuta in futuro al fine di garantire un continuo miglioramento dell'impegno sulla tematica. Tuttavia, la tematica è opportunamente presidiata mediante il più ampio framework degli obiettivi di decarbonizzazione fissati dal Gruppo in coerenza all'adesione alla NZBA.

Informativa a norma dell'articolo 8 del regolamento (UE) 2020/852 (regolamento sulla tassonomia)

La Tassonomia è un sistema di classificazione creato dall'Unione Europea per determinare se un'attività economica può essere considerata sostenibile dal punto di vista ambientale.

Introdotta con il Regolamento UE 2020/852 (c.d "Regolamento tassonomia") prevede che possano essere definite "ecosostenibili" quelle attività che contribuiscono ad almeno uno dei seguenti sei obiettivi ambientali e svolte nel rispetto di garanzie minime di salvaguardia;

  • mitigazione dei cambiamenti climatici;
  • adattamento ai cambiamenti climatici;
  • uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine;
  • transizione verso un'economia circolare;
  • prevenzione e controllo dell'inquinamento;
  • protezione degli ecosistemi e della biodiversità.

Tale Regolamento è stato integrato nel tempo da atti delegati che definiscono, per ciascuno dei sei obiettivi ambientali, le attività economiche ed i criteri di vaglio tecnico per verificare che soddisfino i requisiti della Tassonomia Europea, nonché gli obblighi di rendicontazione da parte del mercato rispetto alle attività che svolgono o, nel caso degli enti finanziari, che supportano tramite finanziamenti ed investimenti.

In particolare, il Regolamento Delegato UE 2021/2139 ed il Regolamento Delegato UE 2023/2485 per i primi due obiettivi climatici, ed il Regolamento Delegato UE 2023/2486, per i restanti quattro obiettivi ambientali, stabiliscono le tipologie di attività economiche che hanno il potenziale di contribuire a tali obiettivi (c.d. "ammissibili alla Tassonomia") ed i criteri di vaglio tecnico che, nello specifico caso, consentono di confermare un contributo sostanziale di tali attività agli obiettivi ambientali (c.d. "allineate alla Tassonomia").

Inoltre, il Regolamento Delegato UE 2021/2178 definisce specifici indicatori di prestazione per adempiere all'obbligo di rendicontazione in capo alle imprese, i quali variano dal tipo di impresa e, nell'ambito delle imprese finanziarie, dal tipo di attività svolta, distinguendo infatti tra enti creditizi, gestori di attività finanziarie, imprese assicurative e riassicurative e imprese di investimento. Con l'introduzione di specifiche attività economiche legate al settore del gas fossile e nucleare tra quelle che possono contribuire alla transizione energetica, il quadro legislativo è stato arricchito da un ulteriore atto normativo, il Regolamento Delegato UE 2022/1214, che integra tali specifiche attività nella Tassonomia Europea e definisce rispetto a quest'ultime obblighi informativi addizionali per tutte le imprese.

Alla luce di tale quadro normativo, corredato dai chiarimenti interpretativi da parte della Commissione Europea forniti tramite FAQ in data 21 dicembre 2023 e novembre 2024, e sull'implementazione degli obblighi informativi pubblicati progressivamente dalla Commissione Europea, il Gruppo ha provveduto a predisporre le informative richieste, come riportato nella "Sezione 5 – Allegati" del presente documento.

Sezione 3 – Informazioni Sociali

Forza lavoro propria

[ESRS S1]

La presente sezione riporta, in relazione alla gestione della "forza lavoro propria", la descrizione degli impatti e delle opportunità risultati rilevanti dall'analisi di doppia materialità. A seguire, la sezione illustra le politiche e le azioni adottate per la gestione del tema, per cogliere le opportunità rilevanti, nonché gli obiettivi fissati per monitorare l'efficacia delle azioni. Inoltre, illustra i processi generali per coinvolgere i lavoratori sugli impatti rilevanti che li riguardano, nonché i canali attraverso cui possono esprimere le loro preoccupazioni. Infine, la sezione riporta le metriche utilizzate per monitorare l'efficacia delle misure adottate.

Impatti, Rischi e Opportunità

Ai fini della conduzione dell'analisi di doppia materialità con riferimento al presente standard, sono stati considerati tutti i lavoratori propri del Gruppo, sia con contratto a tempo determinato che indeterminato, sia full-time che part-time.

Il processo di mappatura di impatti, rischi e opportunità con riferimento allo standard in oggetto fattorizza le specificità legate all'attività operativa del Gruppo. In particolare, tale processo comprende l'analisi della normativa interna del Gruppo (e.g. politiche volte a normare la parità di trattamento e l'inclusione dei dipendenti) della documentazione pubblica e l'identificazione delle iniziative adottate a tutela dei dipendenti (e.g. definizione di una Funzione organizzativa dedicata alla Diversità e Inclusione (D&I) Il Gruppo risulta infatti dotato di presidi volti a garantire la tutela dei diritti dei propri dipendenti. Tali presidi consentono al Gruppo di rafforzare la fiducia della forza lavoro propria e di attrarre e trattenere nuovi talenti.

In particolare, a fronte delle analisi svolte, sono risultati rilevanti:

  • Impatti positivi afferenti al perimetro Own Operations connessi all'esistenza di misure e processi volti a garantire adeguate condizioni di lavoro, parità di trattamento ed opportunità per i dipendenti e la privacy degli stessi;
  • Opportunità, con riferimento al perimetro Own Operations, di miglioramento della reputazione aziendale, a fronte della stabilità dell'occupazione garantita ai dipendenti, in considerazione della tutela garantita alle risorse del Gruppo in termini di orario di lavoro, adeguamento salariale, dialogo sociale e formazione e sviluppo delle competenze. La fiducia dei dipendenti e degli stakeholder rilevanti del Gruppo è inoltre rafforzata in considerazione della libertà di associazione e di contrattazione collettiva garantita alla forza lavoro, dell'esistenza di comitati aziendali, dell'equilibrio esistente tra vita professionale e vita privata e della tutela dei diritti di salute e sicurezza, parità di trattamento e della prevenzione della violenza e delle molestie sul luogo di lavoro.

La tabella seguente riepiloga i sub topic/sub sub topic ritenuti materiali in termini di Impatti, Rischi e Opportunità e perimetro relativo alla catena del valore per lo standard S1:

Topic Sub-Topic/
Sub-Sub-Topic
Esiti della
materialità
di Impatto
Esiti della materialità
finanziaria
Impatti Rischi Opportunità
Occupazione sicura
Orari di lavoro
Salari adeguati
Dialogo sociale
Libertà di associazione
S1
Forza lavoro
propria
Equilibrio tra vita professionale
e vita privata
Salute e sicurezza
Parità di genere e parità di
retribuzione
Formazione e sviluppo
competenze
Occupazione e inclusione
delle persone con disabilità
Misure contro la violenza e le
molestie sul luogo di lavoro
Diversità
Privacy
Ambito rilevante
Operazioni proprie
Impatto
positivo/negativo
Ambito rilevante
Catena del Valore a Monte
Ambito rilevante
Catena del Valore a Valle

Per tali tematiche vengono descritte nei paragrafi seguenti le relative Politiche, Azioni e Target definite dal Gruppo su Tutela delle condizioni di lavoro (che raggruppa le tematiche Occupazione sicura, Orari di lavoro, Salari adeguati, Dialogo sociale, Libertà di associazione ed Equilibrio fra vita professionale e vita privata), Salute e sicurezza, Formazione e sviluppo delle competenze, Diversità e inclusione (che raggruppa le tematiche Parità di genere e parità di retribuzione, Occupazione ed inclusione di persone con disabilità, Misure contro la violenza e le molestie sul luogo di lavoro e Diversity) e Privacy.

Politiche, Azioni e Target in merito alla forza lavoro propria

Tutela delle condizioni di lavoro

Afferiscono al presente paragrafo i temi connessi all' occupazione sicura, agli orari di lavoro dei dipendenti, ai salari adeguati, al dialogo sociale, alla libertà di associazione e di contrattazione collettiva e all'equilibrio lavoro – vita privata.

Politiche

Il Gruppo si impegna a garantire condizioni di lavoro adeguate nel rispetto della normativa vigente, affrontando e gestendo tematiche quali occupazione sicura, orario di lavoro, retribuzione equa, dialogo sociale, libertà di associazione, contrattazione collettiva ed equilibrio tra vita privata e professionale. A tal fine, valuta attentamente i rischi connessi e adotta le necessarie misure di prevenzione e protezione per ridurli al minimo.

Tutti i dipendenti del Gruppo sono coperti dalla contrattazione collettiva, a livello nazionale con l'applicazione dei CCNL di categoria del settore bancario e aziendale con la sottoscrizione degli accordi della Contrattazione di II livello.

In tale contesto, la Capogruppo ha implementato un modello organizzativo per la Gestione delle Risorse Umane, basato sulla Direttiva di Gruppo in materia, che valorizza le competenze interne, supporta lo sviluppo professionale dei dipendenti e tiene conto delle loro aspirazioni ed esigenze, attraverso una politica di remunerazione mirata.

Politiche Descrizione
dei contenuti principali
Ambito di riferimento
(e.g. Own Operations/
Value Chain Upstream
o Downstream, ambito
geografico)
Validazione
degli Organi Apicali
Riferimento a iniziative
di terzi riconosciute e/o
standard di riferimento
Disponibilità
(sito istituzionale,
intranet aziendale)
Direttiva di
Gruppo in
materia di
Gestione Risorse
Umane
Definisce il modello
organizzativo adottato
dal Gruppo (principi,
responsabilità e
attività) per il Processo
di Gestione Risorse
Umane, con l'obiettivo
di definire e attuare, nel
rispetto delle vigenti
norme di legge e di
contratto nazionale ed
aziendale, le politiche
in ambito Gestione
Risorse Umane
definite dall'azienda,
ottimizzando la
performance dei
processi aziendali,
anche a supporto del
business e valorizzando
le professionalità
presenti, offrendo
opportunità di sviluppo
a tutte le risorse nel
rispetto delle loro
aspirazioni ed esigenze
dove possibile e in
coerenza con i principi
di inclusione e con
gli impegni definiti
dall'Azienda nella
Politica sulla Parità di
Genere.
La Direttiva è destinata
alla Capogruppo
e alle società del
Gruppo (Widiba, MPS
Fiduciaria)
La struttura approvante
è l'Amministratore
Delegato
- Disponibili a tutti i
dipendenti nella Intranet
Aziendale
Politica in
materia di
remunerazione
Le politiche di
remunerazione del
Gruppo sono orientate
alla creazione di
valore sostenibile nel
tempo, a motivare
e fidelizzare tutti i
dipendenti, e ad attrarre
professionalità esterne,
in piena coerenza con
le politiche di governo
dei rischi.
Il documento è
destinato alla
Capogruppo e a tutte le
Società del Gruppo.
Le funzioni Aziendali di
Controllo Compliance,
Risk Management
e Revisione Interna
forniscono il loro
contributo supportando
gli organi aziendali nella
fase di progettazione
delle politiche di
remunerazione e
intervenendo nei
corrispondenti processi
attuativi.
La politica in materia
di remunerazione è
definita in conformità
con l'ordinamento
giuridico e
regolamentare di
riferimento e assolve
agli obblighi di
informativa previsti
dalla normativa Consob
e dalle Disposizioni
di Vigilanza di Banca
d'Italia.
Disponibile nella
sezione Sostenibilità
sul sito istituzionale del
Gruppo

Azioni

A fronte delle citate politiche in essere, il Gruppo ha attuato e pianificato molteplici azioni al fine di tutelare le condizioni lavorative della propria forza lavoro. In particolare, sono citati i presidi garantiti dagli accordi di contrattazione collettiva e le iniziative del Gruppo volte a prevenire i rischi psico-sociali, a garantire l'equilibrio lavoro e vita privata, nonché a promuovere la previdenza complementare.

Tutti i dipendenti sono coperti da accordi di contrattazione collettiva. Ciò garantisce un'adeguata tutela della forza lavoro in termini di occupazione stabile, adeguatezza salariale, dialogo sociale e libertà di associazione. In particolare, il trattamento economico e normativo garantito dal CCNL è integrato dalla contrattazione aziendale con previsioni migliorative su particolari ambiti (welfare, integrazioni economiche, formazione e sviluppo professionale). A questo riguardo, sono stati sottoscritti importanti accordi sull'attivazione del premio aziendale, anche in forma di welfare, sull'aumento della contribuzione aziendale ai fondi di previdenza complementare e del valore del buono pasto.

Gestione dei rischi psico-sociali

In tale contesto, in ottica di mitigazione e di attenzione nei confronti dei rischi psico-sociali, sin dal 2016, è stato istituito nella Capogruppo un servizio di ascolto psicologico, gradualmente esteso a tutte le Aziende del Gruppo. Dal 3 giugno 2024, inoltre, è stato attivato il nuovo servizio di ascolto e counseling psicologico, un centro di ascolto dedicato ad accogliere momenti di malessere o disagio psicologico, sia in ambito lavorativo e nelle relazioni con i colleghi, sia nella vita privata e nella gestione dei figli, garantendo il totale anonimato.

In tema di aggiornamento della valutazione del rischio stress lavoro correlato, è stata condivisa con i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza la realizzazione di focus group per verificare l'efficacia, mediante l'analisi della percezione di un campione selezionato di lavoratori, delle misure individuate nel "Piano di azioni di mitigazione del rischio SLC". I focus group sono stati condotti dal medico competente coordinatore del Servizio Sanitario del Gruppo, assistito da un comitato scientifico e dal Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione con la relativa struttura. La scelta dei partecipanti è stata effettuata tramite estrazione casuale, nel rispetto della proporzionalità della popolazione aziendale in termini di ruolo organizzativo, sesso, età anagrafica, distribuzione territoriale.

In tutte le aree esaminate sono emersi riscontri positivi rispetto alle azioni di mitigazione messe in atto, con un generale riconoscimento dell'impegno dell'azienda a tenere sotto controllo il monitoraggio degli indicatori di stress lavoro correlato, pur permanendo ambiti di miglioramento. Il Gruppo, recependo tali spunti, prevede di gestirli opportunamente, confermando la necessità di procedere ad una nuova valutazione finalizzata alla rilevazione delle percezioni dei lavoratori riguardo gli aspetti di contenuto e di contesto del lavoro connessi con il rischio SLC.

Le famiglie e il tempo libero

La Capogruppo si impegna ad ampliare gli strumenti di flessibilità con un approccio evolutivo, favorendo la conciliazione tra vita privata e lavoro del personale, attraverso un dialogo continuo, sia in chiave gestionale che nelle relazioni sindacali. L'orizzonte temporale di riferimento delle attività descritte è principalmente quello del Piano Industriale 2024 -2028. In questo modo, gli istituti tipici di welfare si completano con iniziative specifiche anche a beneficio dei familiari, accompagnate da un piano di comunicazione interna dedicato:

  • Programma di copertura delle spese mediche esteso ai familiari; polizza infortuni e permessi per visite mediche;
  • MPSolidale, fondo di solidarietà interna alimentato dalle donazioni di ore e giornate dei colleghi o da quote di retribuzione dei livelli manageriali più elevati per supportare gravi e accertati bisogni personali e familiari, dando priorità alla cura dei figli;
  • Sostegno alla genitorialità con un percorso di orientamento per i neogenitori (Progetto Professione Genitori) e nuove iniziative per la crescita dei figli, anche con percorsi personalizzati di studio per particolari esigenze, nonché programmi riservati a dipendenti e familiari per favorire l'accesso ad attività sportive e a supporto del benessere psico-fisico attraverso una piattaforma online;
  • Programma di studio di lingue straniere attraverso una piattaforma online dedicata sia a colleghi che familiari e convenzione per iscrizione a programmi di studio universitari; permessi studio per lavoratori studenti;
  • Biblioteca aziendale digitale che dà la possibilità a colleghi e familiari di prendere in prestito ebook;
  • Piattaforma di offerte riservata ai colleghi e familiari;
  • Sostegno alle attività ricreative, sportive e culturali promosse dai CRAL aziendali.

È inoltre prevista l'assunzione dei familiari di dipendenti deceduti in servizio (o in costanza di fondo di solidarietà).

La Capogruppo supporta anche i piani di interventi al personale attivati dalla Cassa Mutua e dalla Associazione di Mutua

Assistenza, enti a partecipazione diretta dei dipendenti che operano fin dal 1950.

Previdenza complementare e agevolazioni finanziarie

Ai fondi di previdenza aziendali le società del Gruppo destinano il 2,5% della retribuzione, con estensione della possibilità di adesione anche ai familiari a carico. Nel 2024 è stato sottoscritto un accordo sindacale, con decorrenza gennaio 2025, che riguarda l'incremento della misura del contributo a carico della Capogruppo al 3%. Sono inoltre previste coperture assicurative nel caso di eventi gravi quali premorienza e invalidità permanente.

Inoltre, al personale sono riservate condizioni agevolate sui finanziamenti, anche attraverso iniziative di rinegoziazione, e su operazioni bancarie, finanziarie e assicurative.

Obiettivi

L'attenzione alle condizioni di lavoro della forza lavoro propria si concretizza nella definizione annuale di obiettivi quali-quantitativi, in linea con le indicazioni strategiche del Gruppo. In particolare, questi obiettivi riguardano:

  • l'empowerment delle risorse rafforzato con:
    • l'assegnazione in ruoli in linea con le capacità, competenze e, quanto più possibile, con le aspettative delle risorse, in ottica di valorizzazione delle persone e rispetto dei principi di pari opportunità di sviluppo;
    • l'adeguata formazione delle risorse;
    • la coerenza nel continuo della valutazione della prestazione professionale delle risorse con i percorsi di sviluppo e con il sistema incentivante;
  • il presidio del clima e dell'employee satisfaction (ascolto attivo tramite colloqui e visite alle strutture, relazioni con Rappresentanze Sindacali Aziendali, ecc.);
  • l'assegnazione delle risorse a strutture/ruoli in coerenza con i modelli di dimensionamento e di adeguatezza degli organici definiti dal Gruppo e rispetto agli obiettivi di Piano Industriale;
  • il monitoraggio e il presidio dei budget gestionali assegnati relativamente alle voci di costo del personale (sia spese per il personale che altre spese amministrative comprendenti la gestione del tempo/lavoro, indennità modali, missioni, forniture alloggio, diarie per trasferimento);
  • la definizione degli indicatori di performance sulle attività di gestione.

Salute e sicurezza sui luoghi di lavoro

Afferiscono al presente paragrafo i temi connessi alla tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro.

Politiche

Nell'ambito della tutela del personale, per quanto concerne la salute e la sicurezza sul lavoro, il Gruppo si impegna a rispettare la normativa vigente valutando adeguatamente tutti i rischi e pianificando e implementando le misure di prevenzione e protezione necessarie al fine di minimizzare tali rischi.

A tal proposito, il Gruppo ha implementato, un Sistema di Gestione Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro (SGSSL), certificato dal 2008 e disciplinato dal documento interno "Presidio della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro" che, insieme alla Politica per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, descrive le responsabilità assegnate, le modalità operative e le registrazioni correlate, oltre che le regole di verifica e controllo.

La rilevazione dei rischi in materia di salute e sicurezza sul lavoro è effettuata e documentata nel Documento di Valutazione dei Rischi42 (di seguito anche DVR), aggiornato periodicamente in relazione alle attività svolte. L'ultimo aggiornamento del DVR della Capogruppo e delle altre aziende del Gruppo, che hanno esternalizzato il Servizio di Prevenzione e Protezione presso la Capogruppo, risale al 30 giugno 2024. Il SGSSL è regolarmente presidiato e mantenuto attivo attraverso periodiche attività di controllo, tra cui, con cadenza minima annuale, attività di audit sia interne (svolte da personale adeguatamente qualificato) che esterne (da parte di un Ente terzo di certificazione). I contenuti dei documenti vengono verificati, qualora se ne rilevi la necessità o comunque almeno una volta l'anno ed eventualmente aggiornati. Il documento ed eventuali modifiche sono portate a conoscenza di tutto il personale, nonché di terzi attraverso i canali interni ed esterni della Capogruppo (es. portale intranet, sito istituzionale, informative, ecc.).

42 Il Documento di Valutazione dei Rischi illustra il complesso delle operazioni concernenti la valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori ai sensi dell'art. 17, comma 1, lett. a) ed art. 28 del D.Lgs. 81/08. I DVR sono stati redatti dai Datori di Lavoro delle singole aziende del Gruppo (Capogruppo, Banca Widiba, MPS Fiduciaria, MPS Tenimenti e MGFM), in collaborazione con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, il Coordinatore dei Medici Competenti del Servizio Sanitario e l'Esperto in Radioprotezione (ove nominato), previa consultazione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza.

Politiche Descrizione dei
contenuti principali
Ambito di riferimento
(e.g. Own Operations/
Value Chain Upstream
o Downstream, ambito
geografico)
Validazione degli
Organi Apicali
Riferimento a iniziative
di terzi riconosciute e/o
standard di riferimento
Disponibilità (sito
istituzionale, intranet
aziendale)
Politica di Banca
Monte dei Paschi
di Siena S.p.A.
per la salute e
la sicurezza sui
luoghi di lavoro
(Safety Policy)
La Politica definisce gli
obiettivi in materia, tra
cui l'impegno a:
- prevenire infortuni e
malattie;
migliorare nel continuo
la gestione della salute
e sicurezza e della
relativa performance;
- comunicare ai propri
stakeholder i principi
ispiratori;
- conformarsi alle
prescrizioni legali
applicabili e ad altre
prescrizioni che
l'Azienda decide di
sottoscrivere.
La Politica fornisce,
inoltre, il quadro di
riferimento per stabilire
e riesaminare gli
obiettivi di salute e
sicurezza.
La Politica si applica
alla Capogruppo e a
tutte le Aziende del
Gruppo.
La Politica è
approvata dal CdA
della Capogruppo.
La responsabilità di
guidare l'attuazione
della Safety Policy è
dell'Alta Direzione e di
tutto il Management
della Capogruppo.
La politica è realizzata
conformemente alla
legislazione nazionale e
comunitaria in materia
di salute e sicurezza
sui luoghi di lavoro,
nonché alla Norma
UNI ISO 45001 (che
sostituisce, a partire da
marzo 2021, lo standard
OHSAS 18001), i cui
principi sono di primario
riferimento per gli
obiettivi generali della
gestione aziendale.
La sintesi è disponibile
nella sezione
Sostenibilità sul sito
istituzionale del Gruppo
e sull'Albo Fornitori.
È inoltre disponibile a
tutti i dipendenti nella
Intranet Aziendale.

Azioni

Nel periodo dal 13 dicembre 2023 al 15 aprile 2024 sono state effettuate le verifiche ispettive esterne da parte dell'Ente RINA Services per il mantenimento del SGSSL, in conformità alla norma ISO 45001:2018. L'Ente di certificazione, per l'anno 2024, ha verificato, nel complesso, l'adeguata applicazione del sistema all'interno del contesto aziendale, la competenza nell'ambito normativo oggetto di verifica e la corretta implementazione del sistema in merito al personale intervistato, confermando il rinnovo della certificazione. La prossima verifica di mantenimento della certificazione del sistema di gestione è prevista entro il mese di marzo 2025. A fronte delle citate verifiche, sono stati definiti appositi programmi di miglioramento volti alla promozione della salute dei lavoratori, con la relativa tempistica di attuazione.

Nel corso del 2024, sono stati inoltre svolti diversi incontri con i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) su diverse tematiche inerenti alle attività ordinarie connesse agli adempimenti obbligatori, quali, ad esempio, le riunioni di consultazione ex art.50 D.Lgs. 81/08 per aree territoriali o per singole tematiche, la riunione periodica ex art.35 D.Lgs. 81/08 e l'attività di formazione ai sensi dell'art 37 del D.Lgs. 81/08.

Obiettivi

Il Gruppo non è dotato, ad oggi, di target specifici per gestire il tema legato alla sicurezza sul lavoro. Tuttavia, il presidio del tema è garantito dalle verifiche ispettive esterne citate e dai programmi di miglioramento e di confronto continuo con i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, processi attraverso i quali il Gruppo assicura un monitoraggio continuo del tema in materia di salute e sicurezza sul lavoro, garantendo un approccio proattivo nella gestione dei rischi e nel miglioramento delle condizioni di lavoro.

Formazione e sviluppo delle competenze

Afferiscono al presente paragrafo i temi relativi alla formazione e allo sviluppo delle competenze dei dipendenti del Gruppo.

Politiche

Al fine di valorizzare le competenze e contribuire allo sviluppo professionale delle risorse interne, la Capogruppo promuove modelli organizzativi che sviluppino e stimolino la crescita, anche attraverso percorsi dedicati, in linea con le esigenze del mercato e lo sviluppo sostenibile. Il Gruppo pone particolare attenzione al monitoraggio delle esigenze formative dei dipendenti al fine di evitare il disallineamento tra le competenze possedute e quelle necessarie per garantire un servizio di qualità al cliente.

In questo contesto, il processo di sviluppo risorse umane, inclusi i piani di reskilling e change management, è disciplinato dai documenti normativi interni denominati "Percorsi di Sviluppo Professionale".

Politiche Descrizione contenuti
principali
Ambito di riferimento
(e.g. Own Operations/
Value Chain Upstream
o Downstream, ambito
geografico)
Validazione degli
Organi Apicali
Riferimento a standard
e/o iniziative di terzi
riconosciute
Disponibilità (sito
istituzionale, intranet
aziendale)
Percorsi di
Sviluppo
Professionale
In coerenza con gli
obiettivi strategici del
Gruppo e in linea con
le previsioni del CCNL
e della contrattazione
aziendale, sono previsti
percorsi di sviluppo
delle competenze
professionali che
combinano step
esperienziali, con
mobilità professionale
programmata su
diverse posizioni, e
piani formativi e di
sviluppo, al fine di
agevolare l'acquisizione
di competenze tecniche
e di potenziare le
competenze soft
richieste nel ruolo
obiettivo.
La disciplina definita nel
documento è destinata
alla Capogruppo.
La struttura approvante
è la funzione di primo
livello "Sviluppo
Professionale, D&I e
Formazione".
Non si rinvengono
riferimenti diretti a
iniziative/standard di
terzi nella politica.
Disponibile a tutti i
dipendenti nella Intranet
Aziendale.
Piani di
Reskilling
e Change
Management
Il documento norma
in dettaglio i piani di
reskilling e change
management,
descrivendo le
attività svolte, dalla
definizione delle
esigenze di reskilling
alla verifica delle
competenze possedute,
al monitoraggio delle
attività e dei risultati in
seguito alle iniziative di
formazione e sviluppo
attuate.
Il documento è
destinato alla
Capogruppo e a tutte le
Società del Gruppo.
La struttura approvante
è la funzione di primo
livello "Sviluppo
Professionale, D&I e
Formazione".
Non applicabile. Disponibile a tutti i
dipendenti nella Intranet
Aziendale.

Azioni

Il modello formativo del Gruppo mira a rispondere, in maniera proattiva e dinamica, alle nuove sfide conoscitive poste dai mercati e dalla continua evoluzione del sistema bancario e dei processi aziendali, nonché dagli impatti che ne derivano.

Uno dei capisaldi del modello formativo è costituito dal processo di pianificazione annuale della formazione fondato sulla collaborazione di diverse Funzioni aziendali coinvolte e su una metodologia di prioritizzazione delle iniziative formative.

In particolare, nell'ottica di favorire una cultura del rischio, è stato definito un processo che, sin dalla fase di pianificazione, associa a ciascuna attività formativa uno o più processi e rischi aziendali: questo approccio garantisce una programmazione su misura sugli ambiti che MPS Academy - la struttura di presidio della formazione aziendale - ha classificato ad alto rischio (Credito, Antiriciclaggio e Crimini Finanziari, Customer Protection e Trasparenza, Data Governance, Data Protection, D. Lgs. 231 e Cyber Security). Il modello si fonda su due attività annuali che coinvolgono tutti i dipendenti: l'esercizio di risk assessment che definisce l'esposizione al rischio di ciascun ruolo aziendale e quello di skills gap analysis che consente di determinare il fabbisogno formativo di ciascun dipendente.

Principali progetti realizzati
Percorso di formazione e sviluppo
previsto dal Regolamento
Intermediari Consob
Nel 2024 ai fini dell'applicazione della Direttiva Mifid 2, sono state coinvolte circa 10.000 persone che hanno con
tatto diretto con la clientela per un totale di 30 ore di formazione pro capite; inoltre, i Gestori Premium sono stati
formati anche in maniera sincrona, con interventi finalizzati a lavorare sugli strumenti commerciali per un'efficace
analisi dei fabbisogni dei clienti, della loro protezione finanziaria.
Percorso di info-formazione su
Cultura del Rischio
Il tema del rischio è presidiato con piani di comunicazione interna in tutte le sue declinazioni (AML, Compliance,
Credito, Cybersecurity, Sostenibilità e ESG, altre). "Cultura del rischio" è anche il nome di un piano info-formativo
ormai stabile, che associa l'operatività ai principali rischi a essa connessi. Il piano consiste in una serie di articoli
Intranet, ognuno con una Learning Card (anche su temi riguardanti ESG con il coinvolgimento di 16.000 persone).
Tutti gli articoli sono raccolti in una sezione Intranet permanente.
Ad aprile 2024 si è svolto l'incontro annuale "Cultura del rischio. Elemento fondamentale per un business sano"
presieduto dal Presidente del Collegio Sindacale. Partecipanti: Amministratore Delegato, Collegio Sindacale, tar
get dalle 3 filiere commerciali e ruoli di Direzione Generale.

Principali progetti realizzati
Formazione multimediale su Cultura
del Rischio
Formazione dedicata a tutto il personale, in continuità con gli anni precedenti, attraverso una collana di corsi
con pubblicazione periodica su temi riguardanti ambiti di rischio diversi: dal Wealth Risk Management ai Rischi
operativi e Antiriciclaggio.
Formazione su materie Compliance Nel corso dell'anno sono stati rilasciati due nuovi corsi: "Codice Etico" e "Responsabilità Amministrativa degli
Enti - D.Lgs. 231/2001" che recepisce le novità normative del modello adottato dalla Capogruppo a cui sono state
iscritte tutte le risorse del Gruppo. Sono stati poi rilasciati due corsi sul tema market abuse, uno per le risorse di
rete e l'altro per specialisti di DG. Al corso anticorruzione sono iscritte tutte le risorse della Capogruppo.
Percorsi formativi professionalizzanti Prevista la certificazione finale ed erogati ad auditors e specialisti della funzione Information Security.
Formazione risk-based in
ambito antiriciclaggio, credito e
cybersecurity & Data Risk
Risk assessment per individuare i principali rischi a cui sono esposti i diversi ruoli e skill gap analysis per valutare
i gap formativi (oltre 11.000 persone per Antiriciclaggio e 4.300 per credito), con azioni formative online, aula
virtuale e coaching operativo (formazione online per circa 11.000 persone sull'antiriciclaggio e 4.300 sul credito,
formazione webinar per 1200 persone per antiriciclaggio e 600 persone sul credito, 100 persone in coaching
operativo su antiriciclaggio e 70 su credito). Nel 2024 c'è stato inoltre un ritorno in aula per circa 800 persone in
ambito credito.
È stata erogata la formazione post skill gap analysis cyber security & data risk, sui temi cybersecurity, data gover
nance, data protection e Responsabilità Amministrativa degli enti ex D.Lgs. n. 231/01, che ha coinvolto le risorse
delle strutture centrali (oltre 3.900) con una percentuale di fruizione dei corsi del 60%.
Piano info formativo e
sensibilizzazione sulla sicurezza
dell'informazione
Come da Piano, e in continuità con quanto già avviato negli anni precedenti, sono stati erogati corsi rivolti a tutto
il personale, sulle principali minacce: siti fraudolenti, phone hacking, classificazione dei dati non strutturati. I
corsi sono accessibili, oltre che dalla piattaforma MPS Academy, anche dalla intranet nella sezione cybersecurity.
Nel Piano è stata prevista una formazione specialistica per il personale delle funzioni aziendali di controllo di
secondo livello a presidio dei rischi di compliance post skill assessment (19 persone), per ruoli IT connessi all'ag
giornamento o all'acquisizione di certificazioni, ad esempio corsi AIIA per internal auditors (18 persone coinvol
te), corsi cyber agli operatori SWIFT per compliance a CSP (Customer Security Program SWIFT) nel rispetto dei
requisiti di sicurezza previsti dagli standard internazionali (300 persone), corsi erogati a cura di enti certificatori
esterni (es. ISACA), che prevedono in alcuni casi rilascio di attestazione internazionale (24 persone), formazione
online su business continuity manager (290 persone).
Per le iniziative che hanno coinvolto ruoli chiave e strategici della Capogruppo è stato realizzato un evento di
board induction per tutti i consiglieri e sindaci della Capogruppo e i membri del Collegio Sindacale sul tema cy
bersecurity: "La sicurezza Informatica".
APP Regulation & Risk Culture È stata attivata un'applicazione funzionante su smartphone per la pubblicazione di contenuti formativi su temi
normativi in continua evoluzione. Le pubblicazioni avvengono periodicamente una volta al mese e si sostanziano
di un video, che utilizza un avatar prodotto con intelligenza artificiale generativa, e contenuti testuali. I contenuti
sono prodotti da Deloitte Risk Advisory.
Percorsi di formazione a supporto
della riorganizzazione di Rete:
induction Ruoli Valore POE e nuovo
ruolo SB
A seguito della evoluzione del Modello di servizio Small Business e in particolare della costituzione dei Distretti
Small Business (SB) è stato predisposto e avviato un piano formativo a supporto della "manovra" che si declina
su due direttrici: formazione di ingresso al ruolo Valore POE (1.000 persone coinvolte per 10 ore circa ciascuna)
e formazione di rinforzo per gestori e responsabili di Distretto SB (870 persone coinvolte in formazione per 11
ore ciascuna).
Formazione manageriale per Titolari Attivati tre diversi percorsi di formazione manageriale, dedicati rispettivamente ai neo-titolari, per l'apprendimen
to delle competenze per la gestione della squadra, ai titolari già nel ruolo da almeno tre anni, come allenamento
delle competenze e rinforzo sulla leadership, e ai titolari coinvolti nel percorso di sviluppo professionale dedicato.
Formazione di induction per principali
ruoli di rete
Percorsi formativi dedicati all'apprendimento delle competenze tecniche e operative indispensabili per chi assu
me un nuovo ruolo.
Percorso di formazione per neo
ingressi funzione CRO
Da maggio a ottobre si è svolto il percorso formativo per neo-ingressi nella direzione Chief Risk Officer (CRO)
(formazione in aula per 30 persone) che ha coinvolto comunque tutte le persone di questa direzione (formazione
webinar per 30 persone ca) in 10 sessioni formative da 2,5 ore ciascuna. Il percorso formativo è stato progettato
con la collaborazione della funzione CRO e il supporto di Deloitte Risk Advisory.
Piano formativo per neoassunti A supporto dell'ingresso in Capogruppo di circa 200 nuovi addetti, è stato sviluppato un piano formativo dedicato,
che comprende sia interventi di carattere tecnico-specialistico e abilitante (formazione di ingresso per collocatori
di polizze), sia interventi di sviluppo delle capacità (focus su abilità commerciali).
Essere consulente Percorso formativo in aula, dedicato all'omogeneizzazione dell'azione commerciale: programmazione e strumen
ti, rischi e controlli per gestori Premium.
Obiettivo Valore Formazione in aula rivolta agli addetti Valore, finalizzata al rinforzo del processo commerciale di offerta del
credito al consumo. Coinvolte nel 2024 le prime sette DTR, il percorso proseguirà nel 2025 con le restanti sette.
Private Academy Articolata in tre step formativi progressivi e in successive iniziative di specializzazione e certificazione, Priva
te Academy è il programma che accompagna i gestori Private della Capogruppo alla piena acquisizione delle
competenze indispensabili per l'efficace copertura del ruolo e le aggiorna costantemente in un'ottica di piena
copertura dei bisogni evolutivi della clientela.
Programma formativo "Trasparenza" La skill gap analysis 2024 ha previsto la revisione del basket delle domande, con particolare attenzione ad alcu
ne tematiche sensibili come il tema dei disconoscimenti delle operazioni e gli adempimenti connessi alla fase
precontrattuale.

Principali progetti realizzati
Percorso Formativo su tematiche
legate al mercato Agroalimentare
È stato avviato un percorso formativo che si concluderà nel 2025, che ha coinvolto, oltre agli specialisti dei cen
tri Agrifood, i gestori SB e imprese che hanno in portafoglio clienti del settore (320 persone ca). Il programma
prevede l'erogazione di 14 webinar di 1,5 ore circa cadauno e il supporto di una campagna di comunicazione
interna che si sostanzia di una newsletter periodica di introduzione alle sessioni webinar, dei video introduttivi e
una sezione web dedicata nella intranet. Le attività didattiche sono supportate da funzionalità di auto iscrizione
attivate nella piattaforma MPS Academy ("Scelgo io") da parte degli utenti. Il percorso formativo è stato proget
tato in collaborazione con la funzione Chief Commercial Officer (CCO) imprese e il partner Santa Chiara Next che
ha selezionato i docenti/relatori per ciascun webinar, mediando con i più qualificati istituti nel settore (INIPA,
ISMEA, QUALIVITA, ecc.).
Formazione post Audit di Rete È stato avviato un percorso formativo su pratiche e rischi operativi, per risorse afferenti a filiali oggetto di visite
audit per le quali sono stati rilevati gap rilevanti. La formazione si compone di corsi webinar a cura dei docenti
della Faculty MPS Academy e di corsi online che sfruttano la tecnologia adaptive. Nel 2024 sono state coinvolte
circa cento riscorse.
Accompagnamento ai processi di
digitalizzazione della Capogruppo
Sono state predisposte iniziative di formazione e comunicazione a supporto dei principali applicativi e processi
(Consumer Finance, Elise, PEF Modulare, Workflow Mutui, ecc.).
Sviluppo competenze digitali È stato avviato nel 2024 il progetto formativo "Digital Agility", volto a rafforzare le competenze digitali delle per
sone delle strutture centrali della Capogruppo, in coerenza con il framework europeo Digicomp 2.0. Il progetto
coinvolgerà entro aprile 2025 oltre 1000 persone, attraverso percorsi formativi sincroni (via webinar). Nell'ambito
del progetto è inoltre in corso una iniziativa specifica per la Direzione IT, "Nuova Accademia di innovazione e
Tecnologia", finalizzata a fornire riferimenti di contesto e aggiornamento sui temi della modernizzazione archi
tetturale, AI, Low Code.

"MPS Academy" e i programmi di awareness in ambito ESG

Le attività formative sono sistematizzate nella MPS Academy, la scuola di formazione permanente aziendale, che dal 2012 accompagna l'evoluzione dei modelli organizzativi e sostiene le persone nei percorsi di sviluppo professionale, progettando, programmando, presidiando e finanziando l'attività formativa.

In tale contesto, MPS Academy ha promosso una serie di iniziative sul tema per agevolare la diffusione dei principi ESG, quali, a titolo esemplificativo, corsi online, workshop e seminari esterni dedicati a temi di sostenibilità, attività di formazione su misura connesse alle analisi dei gap in termini di competenze in ambito Credito e AML/CFT, nonché in materia di diversità, equità e inclusione.

Il programma "MPS Sviluppa"

Il programma di sviluppo delle persone è finalizzato a soddisfare le diverse esigenze aziendali in termini di fabbisogni di professionalità, rispondendo agli obiettivi di:

  • accrescere le competenze e le capacità professionali;
  • sostenere la motivazione e l'ingaggio delle persone;
  • valorizzare il capitale umano in chiave di crescita.

Il programma si ispira a principi di pari opportunità e accessibilità delle attività formative e di sviluppo, in coerenza con le previsioni del Codice Etico e del documento "Regole in materia di inclusione".

Tra i principali strumenti resi disponibili nel programma, la cui esecuzione è simmetrica all'orizzonte temporale di esecuzione dei progetti del Piano Industriale 2024 – 2028, rientrano:

  • sviluppo delle competenze soft: si tratta di iniziative differenziate sulla base del ruolo ricoperto e delle sfide professionali specifiche ad esso collegate, attraverso l'uso di strumenti quali il coaching in modalità digitale, che prevede un percorso con un coach certificato della durata di diversi mesi, le valutazioni, che rappresentano un momento di riflessione e diagnosi sui punti di forza, nonché le aree di miglioramento, i questionari di feedback, che mettono a confronto la propria autovalutazione sui comportamenti con l'osservazione di un gruppo di persone individuate tra i collaboratori, peers ed altri osservatori;
  • Reskilling: sono stati definiti interventi mirati dedicati alla riqualificazione di risorse delle Strutture Centrali verso ruoli di Rete e Funzioni Aziendali di Controllo (FAC). Tale processo, strutturato e scalabile, si pone l'obiettivo di gestire attivamente la riqualificazione, attraverso la valorizzazione delle competenze e delle esperienze possedute dalle persone coinvolte e la definizione di percorsi formativi personalizzati che privilegiano l'apprendimento esperienziale;
  • Accademia dei talenti: si tratta di un programma annuale finalizzato all'individuazione, fidelizzazione e gestione dei talenti, intesi come risorse con elevate performance continuative, che manifestano elementi di sviluppo in chiave manageriale utili a ricoprire nel medio termine ruoli di responsabilità e/o maggiore complessità.

Obiettivi

L'impegno alla valorizzazione del capitale umano si concretizza attraverso la definizione annuale di obiettivi quali-quantitativi da parte della Direzione Risorse Umane, in linea con le indicazioni strategiche dell'azienda. In particolare, vengono considerati aspetti quali l'adeguata copertura formativa, la coerenza della valutazione della prestazione e del potenziale con i percorsi di sviluppo professionale e con il sistema di incentivazione. Il monitoraggio del raggiungimento di tali obiettivi è garantito attraverso KPI di processo appositamente predisposti.

Diversità e inclusione

Afferiscono al presente paragrafo i temi relativi a diversità e inclusione e, in particolare, la garanzia della parità di genere e di retribuzione per un lavoro di pari valore, l'occupazione e inclusione delle persone con disabilità, le misure previste contro la violenza e le molestie sul luogo di lavoro e la tutela della diversità.

Politiche

Il modello e l'assetto organizzativo del Gruppo prevedono che tutte le strutture aziendali abbiano la responsabilità di improntare i comportamenti a principi di eticità e cultura del rischio, oltre che a favorire una cultura aziendale basata su etica, inclusione, responsabilità e legalità, nel rispetto del Codice Etico. Questo sancisce, fra i principi fondamentali, il rispetto dei diritti umani nello svolgimento delle attività e nelle relazioni con i propri stakeholder.

A tal proposito, l'importanza della diffusione di una cultura aziendale inclusiva come motore strategico di sviluppo e la tolleranza zero nei confronti di ogni tipo di discriminazione (razza e origine etnica, colore della pelle, sesso, orientamento sessuale, identità di genere, disabilità, età, religione, opinioni politiche, ascendenza nazionale o estrazione sociale, e qualsiasi altra forma di discriminazione contemplata dalla normativa dell'Unione Europea e dal diritto nazionale) sono ribaditi nel documento di normativa interna Regole in materia di Inclusione, nonché nella Politica sulla Parità di Genere.

Politiche Descrizione dei contenuti
principali
Ambito di riferimento
(e.g. Own Operations/
Value Chain Upstream
o Downstream, ambito
geografico)
Validazione degli
Organi Apicali
Riferimento a standard
e/o iniziative di terzi
riconosciute
Disponibilità (sito
istituzionale, intranet
aziendale)
Regole in
materia di
Inclusione
Il documento definisce
gli impegni in termini
di valorizzazione delle
diversità e di inclusione,
equità e parità che il
Gruppo si propone di
perseguire in tutte le fasi
della vita aziendale di
ogni persona, negli aspet
ti organizzativi e operativi
e nella comunicazione
interna ed esterna. A que
sti si rifanno le Direttive e
i Processi adottati dalla
direzione Risorse Umane.
La policy è destinata
alla Capogruppo e a
tutte le società del
Gruppo.
Tutta la popolazione del
Gruppo è tenuta ad atte
nersi a quanto riportato
nel documento.
La struttura appro
vante del documento
normativo è la
Direzione CHCO.
La politica è realizzata
rispettando i principi adot
tati dalle organizzazioni
internazionali (e.g. Carta
dei Diritti fondamentali
dell'UE, Dichiarazione dei
diritti dell'Uomo delle Na
zioni Unite, l'Agenda 2030
per lo Sviluppo Sostenibile
e i Principles for Respon
sible Banking), nonché al
quadro normativo europeo
e nazionale di riferimento:
- CRD V, Direttiva UE
2019/878 del 20 maggio
2019;
- Linee Guida EBA su sane
politiche di remunerazio
ne (EBA/GL/2021/04);
- Direttiva UE 2023/970;
Circolare BankIT 285;
Legge 5 novembre 2021,
n. 162.
Il documento conferma
inoltre l'adesione del Grup
po a primarie associazioni
e campagne dedicate (e.g.
la Carta delle Donne in
Banca).
Disponibile nella sezio
ne Sostenibilità sul sito
istituzionale del Gruppo.

Politiche Descrizione dei contenuti
principali
Ambito di riferimento
(e.g. Own Operations/
Value Chain Upstream
o Downstream, ambito
geografico)
Validazione degli
Organi Apicali
Riferimento a standard
e/o iniziative di terzi
riconosciute
Disponibilità (sito
istituzionale, intranet
aziendale)
Politica sulla
Parità di Genere
La politica definisce gli
impegni per la valoriz
zazione delle diversità,
dell'inclusione, dell'equità
e parità, promuovendoli
in tutte le fasi della
vita aziendale di ogni
persona, negli aspetti
organizzativi e operativi,
nonché nella comunica
zione interna ed esterna.
In tale documento
vengono espressi principi
volti a
favorire un clima che
legittimi l'ascolto, il
rispetto, l'espressione
delle differenze e la
valorizzazione di
tutti.
Il documento è destina
to a tutti gli stakeholder.
L'organo approvante
del documento è il
CdA.
Il documento è realizzato
in conformità alla Prassi
di riferimento UNI/PdR
125:2022.
Disponibile nella sezio
ne Sostenibilità sul sito
istituzionale del Gruppo.
Regole in
materia di
prevenzione e
contrasto alle
molestie di
genere sui luoghi
di lavoro
Il documento definisce i
principi generali e impre
scindibili di riferimento e
le condotte non tollerate
per assicurare un am
biente di lavoro libero
dalle discriminazioni di
genere, dalle violenze
e dalle molestie al cui
rispetto deve impegnarsi
ogni persona.
Il documento è desti
nato alla Capogruppo
e a tutte le Società del
Gruppo.
Tutta la popolazione del
Gruppo è tenuta ad atte
nersi a quanto riportato
nel documento.
La struttura appro
vante del documento
normativo è la
direzione CHCO.
Il documento è realizzato
rispettando il dettato
normativo contenuto
all'interno della Legge n. 4
del 15 gennaio 2021 di ra
tifica ed esecuzione della
Convenzione dell'Organiz
zazione Internazionale del
Lavoro n. 190 del 2019.
Disponibile nella sezio
ne Sostenibilità sul sito
istituzionale del Gruppo.
Direttiva di
Gruppo in
materia di
Gestione dei
sistemi interni
di segnalazione
delle violazioni
La Direttiva gestisce,
mediante il sistema di
whistleblowing, le reali o
potenziali "non confor
mità", quali violazioni dei
principi di pari opportu
nità, equità e inclusione
riportati nel Codice Etico,
nonché altre fattispecie
che possano costituire
violazione del Diritto
dell'Unione Europea e
delle norme esterne e
interne in materia.
La Direttiva si applica a
tutto il personale della
Capogruppo e delle So
cietà del Gruppo: Banca
Widiba e Monte Paschi
Fiduciaria.
Il recepimento deve
essere notificato alle
seguenti Strutture
e Funzioni della
Capogruppo:
Direzione di Riporto
Societario;
Staff CAE e Governo
Audit Controllate;
Organization Partner;
Funzione Organizza
zione.
Il documento è realizzato
rispettando:
la Direttiva 2013/36/UE
(cosiddetta CRD IV);
il recepimento nell'ordi
namento italiano di tali
disposizioni, avvenuto con
D.LGS. 72 del 12/5/2015,
che ha introdotto l'articolo
52-bis del TUB.
l'11° e il 34° aggiornamen
to alla Circolare 285 di
Banca d'Italia;
la Direttiva 2019/1937/UE.
Disponibile nella sezio
ne Sostenibilità sul sito
istituzionale del Gruppo.

Le reali o potenziali non conformità, quali violazioni dei principi di pari opportunità, equità e inclusione riportati nel Codice Etico e altre fattispecie che possano costituire violazione del Diritto dell'Unione Europea e delle norme esterne e interne in materia, sono gestite mediante il sistema di whistleblowing, come previsto dalla Direttiva di Gruppo in materia di Gestione dei sistemi interni di segnalazione delle violazioni.

Relativamente alla segnalazione dei comportamenti inappropriati sui luoghi di lavoro, la persona segnalante, oltre a utilizzare lo strumento del whistleblowing, può rivolgersi a un apposito Collegio di Tutela, come specificato nel documento Regole in materia di prevenzione e contrasto alle molestie di genere sui luoghi di lavoro e nel documento Presidio del Sistema di Gestione della Parità di Genere.

L'attuazione e il governo dei documenti normativi e dei relativi processi appena citati descrivono l'approccio generale per le misure di rimedio rispetto a eventuali scostamenti/non conformità che si dovessero manifestare. In coerenza con tale impostazione di fondo, sin dall'instaurarsi del rapporto di lavoro, ogni risorsa riceve informazioni e formazione nel continuo sulle caratteristiche della funzione da svolgere, sugli elementi normativi regolati dal CCNL e sulle specifiche informative (quali privacy, antiriciclaggio, d.lgs. n. 231/2001, codice etico, prevenzione e sicurezza, codice di autodisciplina, ecc.).

Azioni

Al fine di garantire il presidio delle attività e degli ambiti inerenti alla parità di genere, con particolare riferimento alla gestione delle non conformità, è stato aggiornato il Sistema di Gestione della Parità di Genere. In base all'esito delle verifiche effettuate, è stata definita la gestione delle raccomandazioni, garantendo l'attivazione di eventuali azioni correttive. In ottica di miglioramento continuo negli ambiti della parità di genere e dell'inclusione, il Sistema prevede la predisposizione,

193

la gestione e l'aggiornamento di un Piano Strategico sulla Parità di Genere, in cui sono definiti gli obiettivi e le azioni decise per colmare i gap individuati in base all'analisi di indicatori dedicati. Il Piano è condiviso e approvato da un apposito Comitato Guida, composto dal Top Management. Contestualmente, è prevista la gestione di situazioni non conformi, quali violazioni dei principi di pari opportunità, equità e inclusione, nonché la redazione di un'apposita reportistica.

Con l'obiettivo di monitorare nel tempo la realizzazione dei principi espressi nella Politica sulla parità di genere, il Gruppo si è impegnato ad adottare appositi KPI che, in linea e in coerenza con i principi contenuti nei documenti normativi di riferimento, consentano il monitoraggio e la misurazione dei progressi e dei risultati raggiunti, a sostegno del cambiamento culturale in tema di diversità ed inclusione.

Di seguito, sono indicate le principali azioni afferenti all'impiego e all'inclusione di persone con disabilità, alla prevenzione di violenze e molestie sui luoghi di lavoro e volte a favorire la diversità.

Tali iniziative sono realizzate a livello di Gruppo, interessano tutto il personale e hanno carattere di continuità nell'orizzonte temporale di riferimento coincidente con il Piano Industriale 2024-2028.

Iniziative dedicate alla parità di trattamento e di opportunità per tutti
Progetto Management
Plurale
Nel 2024 è proseguito, a docenza interna, il percorso formativo di sensibilizzazione al rispetto delle diversità e
all'inclusione, con particolare attenzione al tema del genere e della disabilità e un focus sulla Politica sulla Parità di
Genere. Complessivamente, sono stati coinvolti 2.633 responsabili, di cui 210 nel 2024.
Growth Together É stato realizzato "Growth Together", quale proseguimento del progetto "Women Leadership Program", un laboratorio
per sostenere lo sviluppo manageriale delle donne in ruoli di responsabilità, facilitando la consapevolezza di sé e delle
proprie competenze e dandosi obiettivi concreti. Dal suo avvio nel 2020 il progetto ha visto la partecipazione di 609 donne
manager provenienti da tutte le linee di business.
Formazione Top
Management
L'attivo coinvolgimento del Top Management sui temi di diversità e inclusione è stato accompagnato da un'attività
informativa e formativa dedicata, incentrata sulla parità di genere e sul contrasto e la prevenzione alle molestie di genere
sui luoghi di lavoro, a cura di Fondazione Libellula.
Formazione "Safe at work" Nel 2024 si è svolto un incontro formativo, dedicato a figure specialistiche, di approfondimento su come intervenire per
prevenire e gestire eventuali episodi di molestia, a cura di Fondazione Libellula.
Incontri del Disability Lab Nel 2024 sono proseguiti gli incontri del "Disability LAB", un network di aziende nato per favorire il confronto sui piani di
azione concreti, a cura di Wise Growth.
In particolare, sono stati trattati i seguenti temi: "La formazione del Management in campo disabilità", "La rilevazione delle
situazioni di disabilità in azienda", "Team con disabilità: quando e come supportarli?".
Incontri formativi "I'm
Possible"
Nel 2024 sono stati realizzati percorsi formativi per responsabili di risorse finalizzati a incrementare la consapevolezza e
la conoscenza nell'ambito delle diverse esperienze con team inclusivi, con particolare attenzione ai temi della disabilità.
Unconscious Bias È stato messo a disposizione di tutta la popolazione aziendale il corso "Unconscious Bias" con l'obiettivo di conoscere il
fenomeno dei bias e far riflettere su come questi possono condizionare la percezione e il giudizio nelle nostre relazioni. Il
corso on line è stato fruito dal 97% della popolazione aziendale.
Equità di genere Nel 2024 è stato messo a disposizione di tutta la popolazione aziendale il corso "Equità di genere", fruito dal 92% della
popolazione aziendale.
Sensibilizzazione sulla
prevenzione delle molestie
di genere
Il 25 novembre, "Giornata internazionale contro la violenza sulle donne", la Capogruppo ha aderito all'iniziativa di ABI
"Parole di inclusione" per promuovere l'autonomia finanziaria, collana di podcast dedicati al tema della violenza economica.
Sono stati realizzati i percorsi formativi "Educazione finanziaria: uno strumento di empowerment" incentrati sulla
valorizzazione dell'educazione finanziaria come strumento di prevenzione e contrasto al fenomeno della violenza
economica.
Sezione D&I Intranet
aziendale
É in costante aggiornamento la sezione Intranet interamente dedicata alla Diversity & Inclusion, in cui è possibile esprimere
le proprie opinioni e dare suggerimenti, anche rispetto a letture, film, newsletter, altro. La sezione si arricchisce ogni mese
di una nuova parola del glossario inclusivo, che ha l'obiettivo di chiarire il significato di alcuni termini entrati nell'uso
comune ma non sempre utilizzati correttamente.
Formazione Neoassunti su
temi D&I
Nei percorsi di inserimento dei neoassunti è previsto un apposito modulo info-formativo, a docenza interna, dedicato ai
temi della Diversity & Inclusion.
Settimana dell'Inclusione A marzo 2024 si è svolta una settimana di aule virtuali che hanno coinvolto tutte le persone del Gruppo, su base volontaria,
per riflettere su due macro ambiti: contrasto e prevenzione delle molestie sui luoghi di lavoro (a cura di Fondazione
Libellula) e disabilità (a docenza interna). A conclusione delle aule, è stata pubblicato un manifesto della disabilità, in cui
sono stati raccolti suggerimenti e proposte per promuovere iniziative che accolgano le necessità di ogni collega.
Open Jam Nell'ambito delle progettualità volte a rafforzare l'impegno nella valorizzazione delle diversità e nella diffusione di
una cultura inclusiva, il Gruppo ha anche aderito all'iniziativa "Open Jam 2024", promossa da The European House –
Ambrosetti, con l'intento di valorizzare il confronto fra le diverse generazioni presenti in azienda (GenZ, Millennials, GenX,
Boomers).

Obiettivi

L'attenzione alle tematiche connesse a diversità e inclusione si rafforza con un arricchimento degli indicatori di performance in coerenza con il documento "Regole in materia di Inclusione" e con un monitoraggio costante degli indicatori esistenti. In particolare, si cita l'indicatore relativo alla percentuale di ruoli di responsabilità43 ricoperti da donne. Tale indicatore - già individuato come smart target per il periodo 2021-2023, in linea con gli impegni assunti con l'adesione ai Principles for Responsible Banking dell'UNEP FI e con quanto previsto dalla Prassi di Riferimento UNI/PdR 125/2022 relativa alla Certificazione della Parità di Genere - è stato fissato al 35% entro il 2023 e ampiamente superato, alla scadenza, attestandosi al 37% e crescendo ulteriormente al 37,6% a fine 2024. Tale indicatore continuerà ad essere attenzionato, con l'intento di raggiungere l'obiettivo previsto dal Piano Industriale 2024-2028, pari a oltre il 40% nel 2028.

La definizione degli obiettivi avviene in base all'analisi dei KPI, anche al fine di proseguire l'obiettivo di miglioramento continuo negli ambiti della parità di genere e dell'inclusione, mediante il coinvolgimento delle funzioni che direttamente presidiano le tematiche di riferimento. Il monitoraggio degli indicatori definiti è gestito dalle funzioni competenti che, in caso di scostamenti, individuano azioni correttive per allinearsi agli obiettivi del Piano Strategico della Parità di Genere.

43 Sono considerate risorse con incarichi di responsabilità: in Direzione Generale (sia della Banca che delle altre aziende del Gruppo) quelle a capo di strutture fino al livello di settore (Amministratore Delegato, Direttore Generale, Vice Direttore Generale, Responsabile di Direzione, di Struttura di I° II° e III° livello, Area, Servizio, Staff, Segreteria Tecnica, Ufficio e Settore), nelle Direzioni Territoriali Commerciali (i Direttori Territoriali Imprese e Private, i Direttori Territoriali Retail, i Direttori Private e i Responsabili Distretto Retail), nelle Direzioni Credito Territoriali (i Responsabili DCT Imprese e i Responsabili DCT Retail) e in Rete i Titolari di Filiale e i Responsabili dei Centri Specialistici (es. Imprese, Private, ecc.).

Privacy

Afferisce al presente paragrafo il tema della Privacy ovvero la tutela della riservatezza dei dati delle persone del Gruppo.

Politiche

Al fine di prevenire la violazione dei diritti sulla riservatezza dei dati personali, vengono garantiti, attraverso la " Policy in materia di protezione dei dati personali", presidi a supporto della protezione dei dati e canali di ascolto per consentire ai lavoratori di sollevare preoccupazioni.

Politiche Descrizione dei
contenuti principali
Ambito di riferimento
(e.g. Own Operations/
Value Chain Upstream
o Downstream, ambito
geografico)
Validazione degli
Organi Apicali
Riferimento a standard
e/o iniziative di terzi
riconosciute
Disponibilità (sito
istituzionale, intranet
aziendale)
Policy in materia
di protezione dei
dati personali
Nella policy viene
descritta la politica
di tutela della
privacy adottata dal
Gruppo secondo il
seguente approccio
metodologico:
- presidio operativo e di
controllo della privacy,
finalizzato a garantire:
(i) il rispetto dei principi
in materia di tutela dei
dati personali fin dalla
fase di ideazione dei
progetti o di utilizzo
delle tecnologie;
(ii) il rispetto dei
diritti esercitati dagli
interessati;
(iii) l'attuazione
del Registro dei
Trattamenti;
(iv) la gestione degli
eventi di Data breach.
- ruoli e responsabilità
in Banca;
- flussi informativi in
materia di privacy;
- programmazione e
rendicontazione delle
attività e dei controlli
svolti;
- formazione e
responsabilizzazione
dei dipendenti.
Attualmente la policy si
riferisce alla Banca con
previsione di estendere
la redazione di questo
documento anche
alle altre aziende del
Gruppo.
Il Consiglio di
Amministrazione della
Banca è responsabile
della supervisione
complessiva del
sistema di gestione
degli adempimenti
relativi alla privacy.
Approva inoltre le
politiche ed il processo
di gestione della
privacy, fornendo gli
indirizzi strategici in
materia e impartendo
le necessarie istruzioni
affinché ne venga data
concreta attuazione.
Ai fini della conformità
in materia di privacy
la Banca rispetta le
seguenti norme:
Regolamento UE
2016/679 (GDPR);
d.Lgs.196/2003
(Codice Privacy) come
successivamente
novellato dal D. Lgs
101/2018;
Linee Guida,
provvedimenti e
altri pronunciamenti
del Garante per la
Protezione dei dati
personali e dell'EDPB,
nonché altre normative
generali che abbiano
impatti in materia di
privacy.
Disponibile nella
sezione Sostenibilità
sul sito istituzionale del
Gruppo.

Azioni

Al fine di garantire la formazione dei dipendenti in merito alla tematica della protezione di dati il Gruppo prevede interventi formativi per i dipendenti, ovvero iniziative atte a promuovere la cultura della protezione dati. In particolare, tali percorsi formativi rientrano nella prassi consolidate del Gruppo e sono previsti per i dipendenti sia al momento dell'immissione in servizio, nonché nelle occasioni di cambiamenti di mansioni o di introduzione di nuovi significativi strumenti rilevanti rispetto al trattamento di dati personali.

I percorsi formativi in materia riguardano non solo gli aspetti prettamente normativi (es. rispetto della normativa privacy, riservatezza dei dati, gestione di un data breach) ma anche quelli attinenti alla protezione dei dati sotto il profilo tecnologico, ad esempio relativamente al phishing o altre tecniche di truffe.

Le persone autorizzate al trattamento dei dati sono tutti i dipendenti che, in relazione alle attività svolte, entrano in contatto e procedono a forme di trattamento dei dati personali a cui hanno accesso. L'accesso ai dati personali, sia informatici sia cartacei, da parte delle persone autorizzate al trattamento dei dati, deve essere effettuato soltanto qualora la loro conoscenza sia strettamente necessaria ad adempiere ai compiti assegnati. A tale proposito, a ogni incaricato viene assegnata un'utenza di accesso al Sistema Informativo della Banca, il cui profilo autorizzativo è in stretta relazione al ruolo dallo stesso ricoperto, ai compiti affidati e all'entità operativa di appartenenza.

Obiettivi

Il gruppo non ha, ad oggi, definito degli obiettivi specifici per gestire i temi afferenti alla privacy dei dipendenti. Nonostante ciò, il Gruppo presidia l'efficacia del monitoraggio delle politiche e delle azioni in relazione alla tematica in oggetto. In particolare, la responsabilità dei controlli di secondo livello sulle prescrizioni normative della disciplina relativa agli obblighi in materia di privacy è attribuita alla Funzione Controlli di Conformità. Tali controlli rientrano nella normale operatività del Gruppo e si sostanziano in:

  • pianificazione ed effettuazione nel corso dell'anno di controlli a distanza e on-site, tenuto conto anche delle istanze avanzate dal Data Protection Officer (di seguito anche DPO);
  • qualora emergano aspetti di non conformità nel comportamento dei dipendenti nell'ambito dell'assolvimento degli adempimenti loro demandati in materia di privacy, effettuazione delle comunicazioni alla Funzione Internal Audit e allo Staff DPO;
  • effettuazione dei controlli di secondo livello sulla corretta esecuzione della Data Protection Impact Assessment (di seguito anche DPIA);
  • nell'ambito del reporting verso i vertici aziendali predisposto dal DPO, supporto al DPO relativamente agli esiti dei controlli di conformità in materia di privacy effettuati.

Processi di coinvolgimento dei lavoratori propri e dei rappresentanti dei lavoratori

La gestione degli impatti rilevanti implica che il Gruppo sia dotato di processi di coinvolgimento per i lavoratori propri al fine di tenere conto del loro punto di vista.

Il Gruppo, in coerenza con i principi costituzionali e le normative vigenti, favorisce la libertà di associazione dei dipendenti, che si realizza in molteplici modi. In piena coerenza con il quadro normativo di riferimento, la contrattazione di secondo livello conferma il valore strategico del confronto e del coinvolgimento attivo delle organizzazioni sindacali, alla base di un clima aziendale di positiva partecipazione. A tal fine, il Gruppo persegue la valorizzazione dei diritti di informazione e consultazione delle organizzazioni sindacali affinché, nel rispetto dei reciproci ruoli, siano ricercate soluzioni nell'interesse comune di creare le basi per una crescita sostenibile del Gruppo nel lungo periodo.

Il confronto tra le Parti, a livello centrale e periferico, ha l'obiettivo condiviso di favorire una cognizione e valutazione dei riflessi dei riassetti sulle risorse e di ricercare le opportune convergenze per contenerne le ricadute e garantire la qualità delle condizioni di lavoro in un processo di innovazione e cambiamento. In tutti i casi di riassetto, riorganizzazione aziendale o altre attività che comportino ricadute sul personale sotto il profilo dell'organizzazione del lavoro e della mobilità territoriale e professionale, il Gruppo deve attivare, per norme di CCNL, apposite procedure di informativa e/o confronto sindacale per analizzare gli impatti sulle risorse. Solo dopo la chiusura del confronto, che ha durata diversa e prefissata dalle norme di contratto a seconda del riassetto (fino a 50 giorni), è possibile adottare le manovre previste.

Le relazioni industriali di Gruppo sono presidiate e gestite attraverso la programmazione e la gestione delle attività (avvio, sviluppo e definizione delle procedure di consultazione) e l'ascolto attivo delle rappresentanze sindacali aziendali per garantire conformità alle regole di legge e di contrattazione nazionale e di secondo livello.

In questo contesto, le Commissioni Paritetiche, composte da membri aziendali e sindacali, rivestono un ruolo fondamentale nella contrattazione di secondo livello, occupandosi di ambiti specifici per esaminare congiuntamente tematiche rilevanti e promuovere iniziative di valorizzazione e crescita all'interno delle politiche e dei processi aziendali.

Le commissioni - riunitesi nel 2024 in 11 sessioni - sono suddivise per ambito e materie di confronto. In particolare, la commissione "Pari Opportunità" ha il compito di condividere gli indici dell'occupazione femminile in azienda, oltre che individuare opportune politiche di valorizzazione. L'attività della commissione è stata rafforzata al fine di trovare soluzioni concrete per valorizzare le persone nell'ambito delle rispettive diversità, individuate quali fattori di crescita culturale e sociale per il Gruppo. Analoga rilevanza assume l'attività di analisi svolta nell'ambito dell'osservatorio aziendale, organismo paritetico che ha la finalità di monitorare l'interazione tra il personale delle diverse realtà operative con modelli di comunicazione che coinvolgono persone di tutti i livelli. Il suo focus riguarda sia i rapporti per preservare la personalità individuale e mantenere un elevato standard della "qualità" della vita in azienda, sia le situazioni potenzialmente lesive della dignità dei lavoratori e delle lavoratrici.

L'ascolto dei dipendenti

L'ascolto delle persone è per il Gruppo un elemento fondante della relazione con i dipendenti ed è praticato in modo strutturato attraverso l'utilizzo di diversi strumenti e canali.

Nell'ottica dell'aggiornamento continuo e della condivisione dei temi più importanti per il Gruppo, è proseguito l'impegno diretto dell'Amministratore Delegato (AD). In particolare, l'AD - nel corso del 2024 - ha tenuto 14 incontri sul territorio (coinvolti oltre 4.000 colleghi) con l'obiettivo di condividere le linee guida della strategia aziendale (Piano Industriale 2024 – 2028), favorire il dialogo, l'ascolto e la partecipazione attiva.

A questi si sono aggiunti altri sei eventi in presenza, nei quali l'AD ha incontrato colleghi inseriti in percorsi di sviluppo "Accademia dei Talenti" e i neoassunti.

I responsabili delle direzioni commerciali hanno tenuto 24 live meeting con i colleghi delle rispettive direzioni per condividere e migliorare la comprensione delle linee e degli obiettivi aziendali di periodo. In ognuna di queste occasioni di incontro, i colleghi hanno potuto inviare domande o considerazioni, commentate in diretta o post evento sugli altri canali interni di comunicazione. Alcune funzioni commerciali tengono, con cadenza prestabilita, specifici momenti di ascolto - talvolta anche con la collaborazione di partner commerciali - per presentare outlook di mercato. Il totale di incontri nel 2024 è pari a 45.

A luglio 2024 si è tenuta la prima edizione di "Un giorno in Filiale": oltre 60 filiali (per un totale di circa 2.500 persone coinvolte) su tutto il territorio italiano hanno ospitato altrettanti manager delle strutture centrali per realizzare un confronto diretto e proficuo avente ad oggetto aspetti pratici dell'attività di rete, così da valorizzare insieme ogni elemento concreto e perseguire, in tal senso, la crescita della Banca e delle sue persone. Agli incontri hanno partecipato anche l'Amministratore Delegato e il Vice Direttore Generale Commerciale del Gruppo. Le principali segnalazioni e domande della Rete sono state prese in carico dalle direzioni, fornendo un feedback strutturato a tutto il personale attraverso un articolo pubblicato sulla Intranet.

L'efficacia del coinvolgimento

Le rilevazioni in merito al clima interno e la raccolta di feedback vengono realizzati mediante focus group e questionari sulla soddisfazione dei dipendenti dopo gli eventi, nonché funzioni interattive nella intranet aziendale (commenti, like, condividi). A queste si aggiunge un'ulteriore modalità di interazione ("Questo articolo ti è stato utile?") per raccogliere dai colleghi il parere sull'utilità e la chiarezza dell'esposizione degli argomenti trattati.

Tutti i dipendenti, sulla base delle modalità descritte, possono esprimere la propria opinione sulla vita lavorativa all'interno del Gruppo, sugli applicativi rilasciati e sulle iniziative intraprese.

Parallelamente, permane la pratica strutturata e sistematica di incontri e colloqui one to one con i dipendenti da parte dei Gestori Risorse Umane, effettuati anche a richiesta diretta del singolo dipendente. Inoltre, per i nuovi assunti, sono attive modalità di ascolto mirato entro i primi mesi di lavoro attraverso questionari appositi per raccoglierne il grado di soddisfazione e la percezione sull'ingresso in azienda nonché colloqui di feedback durante il periodo di prova nei quali vengono recepiti eventuali esigenze o punti di attenzione.

Processi per porre rimedio agli impatti e canali che consentono ai lavoratori propri di sollevare preoccupazioni

Il Gruppo promuove, mediante incontri territoriali, momenti di confronto e occasioni di dialogo, al fine di favorire l'opportunità di espressione di eventuali preoccupazioni ed esigenze da parte di propri lavoratori.

Nel dettaglio, il Gruppo mette a disposizione dei dipendenti gli strumenti opportuni per la segnalazione di eventuali violazioni delle regole di condotta previste (sistema di 'Whistleblowing'). In particolare, mediante il sistema di Whistleblowing, come disciplinato all'interno del Codice Etico del Gruppo, ciascun dipendente è tenuto a collaborare attivamente per il raggiungimento di standard etici, sia direttamente – agendo con responsabilità - sia indirettamente - segnalando eventuali violazioni di leggi, regolamenti e procedure che potrebbero avere un impatto negativo per il Gruppo. Attraverso la piattaforma informatica dedicata oppure in forma orale tramite apposito servizio telefonico, il personale e i soggetti esterni qualificati possono segnalare - in modo riservato - circostanze e condotte irregolari o non corrette delle quali sospettano o sono venuti a conoscenza durante lo svolgimento delle proprie funzioni. Tali segnalazioni sono ricevute dalla struttura di Fraud Audit che ha anche il compito di eseguire gli accertamenti interni. Per maggiori dettagli sul processo di gestione dei reclami nonché sulle politiche di tutela dei lavoratori che si avvalgono delle strutture di reclamo si rimanda a quanto rendicontato all'interno della sezione 4 – Informazioni sulla governance (par. "Politiche, obiettivi e azioni relative al whistleblowing"). In tema, nel 2024 è stato realizzato un nuovo corso multimediale al quale sono state iscritte tutte le risorse del Gruppo oltre a specifici interventi formativi per titolari e neoassunti.

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La tutela dei diritti umani dei lavoratori propri

Il Gruppo considera come prioritaria la valorizzazione delle competenze interne, favorendo lo sviluppo professionale dei propri dipendenti. A tal fine, adotta modelli organizzativi finalizzati alla crescita, condividendo obiettivi, conoscenze e promuovendo la diffusione della cultura ESG a tutti i livelli dell'organizzazione, anche attraverso il rispetto dei principali accordi e trattati internazionali in materia. In tale contesto, il Gruppo si impegna a rispettare la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, promuovendone la tutela, ivi compresi i principi in materia di Lavoro Minorile e Lavoro Forzato, favorendo comportamenti ispirati all'integrità e al rispetto in linea con quanto previsto dal Global Compact delle Nazioni Unite e dai Principles for Responsible Banking dell'UNEP. Tali principi fanno riferimento alla Carta Internazionale dei Diritti dell'Uomo, nonché alla Dichiarazione dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL).

Il Gruppo garantisce quindi, il rispetto della vita e della dignità delle persone, e che le scelte di organizzazione del lavoro salvaguardino il valore dei singoli nonché la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, la tutela delle condizioni di lavoro, la diversità e inclusione, la formazione e lo sviluppo delle competenze, nonché la privacy.

Metriche

La presente sezione riporta le metriche utilizzate dal Gruppo per monitorare l'efficacia delle misure adottate dall'impresa per gestire la forza lavoro propria. Le seguenti tabelle rappresentano il numero reale (non stimato e non medio) dei dipendenti attivi alla fine del periodo, espressi in headcount (HC).

Caratteristiche e composizione dei dipendenti dell'impresa

Modello per la presentazione di informazioni sul numero di dipendenti in base al genere

Genere Numero di dipendenti
(in numero di persone)
2024
Uomini 7.760
Donne 8.967
Altro -
Non comunicato -
Totale dipendenti 16.727

Modello per la presentazione del numero di dipendenti nei paesi in cui l'impresa conta almeno 50 dipendenti che rappresentano almeno il 10 % del numero totale di dipendenti

Paese Numero di dipendenti
(in numero di persone)
2024
Algeria 1
Cina 9
Egitto 2
Francia 128
India 1
Italia 16.582
Marocco 1
Russia -
Tunisia 1
Turchia 2
Totale 16.727

Modello per la presentazione di informazioni sui dipendenti in base al tipo di contratto, suddivisi per genere

Numero di persone 2024
DONNE UOMINI ALTRO (*) NON
COMUNICATO
Totale
Numero di dipendenti 8.967 7.760 - - 16.727
Numero di dipendenti a tempo indeterminato 8.962 7.749 - - 16.711
Numero di dipendenti a tempo determinato 5 11 - - 16
Numero di dipendenti a orario variabile - - - - -
Numero di dipendenti a tempo pieno 7.332 7.650 - - 14.982
Numero di dipendenti a tempo parziale 1.635 110 - - 1.745

(*) Genere quale specificato dagli impiegati stessi

Bilancio 2024 - Rendicontazione di Sostenibilità

Modello per la presentazione di informazioni sui dipendenti in base al tipo di contratto, suddivisi per regione

Numero di persone 2024
Nord Centro Sud Isole Estero Totale
Numero di dipendenti 5.759 6.689 3.111 1.023 145 16.727
Numero di dipendenti a tempo indeterminato 5.757 6.675 3.111 1.023 145 16.711
Numero di dipendenti a tempo determinato 2 14 - - - 16
Numero di dipendenti a orario variabile - - - - - -
Numero di dipendenti a tempo pieno 4.906 6.081 2.907 950 138 14.982
Numero di dipendenti a tempo parziale 853 608 204 73 7 1.745

Il Gruppo assume quasi in via esclusiva con contratti a tempo indeterminato; in casi residuali si utilizza il contratto a tempo determinato per posizioni ad elevata specializzazione in relazione alle quali può essere funzionale un maggiore periodo di osservazione. Tutti i contratti a tempo determinato in scadenza nel 2024 sono stati trasformati in contratti a tempo indeterminato. Tutti i contratti offerti negli ultimi anni hanno previsto l'orario di ufficio dal lunedì al venerdì.

Numero e tasso di turnover dei dipendenti

Al 31 dicembre 2024 il Gruppo impiegava n. 16.727 risorse in forza effettiva. Nel corso dell'anno ha evidenziato:

  • 243 ingressi, principalmente giovani risorse impiegate in prevalenza per il rafforzamento della rete commerciale;
  • 256 cessazioni, di cui 131 per dimissioni.

Il tasso di turnover, calcolato come rapporto tra il numero totale di cessazioni (256) e il numero totale di risorse in forza effettiva (16.727), è pari a 1,53%. Nelle cessazioni sono ricompresi i dipendenti che lasciano il luogo di lavoro su base volontaria o a causa di licenziamento, pensionamento o decesso in servizio.

Caratteristiche dei lavoratori non dipendenti nella forza lavoro propria dell'impresa

Il numero totale di lavoratori non dipendenti, ma il cui lavoro è controllato dall'organizzazione, risulta a fine periodo pari a 6. Nel conteggio di HC sono considerati solo i lavoratori messi a disposizione da imprese che esercitano principalmente "attività di ricerca, selezione e fornitura di personale" (NACE N78 – somministrati).

Copertura della contrattazione collettiva e dialogo sociale

La totalità dei dipendenti Italia è coperta da accordi di contrattazione collettiva; pertanto, la percentuale è pari al 100%. Modello di rendicontazione per la copertura della contrattazione collettiva e il dialogo sociale

2024
Copertura della contrattazione collettiva Dialogo sociale
Tasso di copertura Lavoratori dipendenti – SEE
(per i paesi con > 50 dip. che
rappresentano > 10 % dei
dipendenti totali)
Lavoratori dipendenti – non SEE
(stima per le regioni con > 50 dip.
che rappresentano > 10 % dei
dipendenti totali)
Rappresentanza sul luogo di lavoro
(soltanto SEE)
(per i paesi con > 50 dip. che
rappresentano > 10 % dei
dipendenti totali)
0-19%
20-39%
40-59%
60-79%
80-100% ITA ITA

Metriche della diversità

2024
Numero totale di componenti di alta dirigenza* per genere N. 72
Di cui Uomini N. 55
% 76,40%
Di cui Donne N. 17
% 23,60%
Numero totale di dipendenti fasce d'età N. 16.727
Meno di 30 anni N. 361
% 2,20%
Tra i 30 anni e i 50 anni N. 7.923
% 47,40%
Oltre i 50 anni N. 8.443
% 50,50%

* Primo e secondo livello a riporto degli organi di amministrazione e controllo: per la Capogruppo, Chief e Primi Livelli; per le Società del Gruppo, il Direttore Generale, se presente.

Salari adeguati

Gli assetti retributivi del personale del Gruppo, in conformità con le disposizioni di vigilanza, possono essere costituiti da una componente fissa e una variabile. La retribuzione fissa, che è la principale componente del valore economico distribuito ai dipendenti, è allineata alle previsioni del CCNL di settore e alla contrattazione aziendale tempo per tempo vigenti.

Protezione sociale

I Dipendenti con rapporto di lavoro subordinato (contratto Italia) con una delle Aziende del Gruppo sono coperti contro le diverse fattispecie di perdita del reddito da lavoro dalle tutele previste dalla Legge Italiana. Per la Capogruppo e per Banca Widiba valgono inoltre le previsioni del Contratto Collettivo Settore Credito Italia e dal Contratto Integrativo MPS. Per MPS Tenimenti e MPS Magazzini Generali Fiduciari valgono le norme rinvenienti dai CCNL applicati in tali aziende. Nel dettaglio per la Capogruppo e Widiba sono previste le seguenti coperture:

  • perdita di reddito a seguito di malattia: conservazione retribuzione e posto di lavoro per periodi crescenti in base all'anzianità, fino a 36 mesi (CCNL Credito), indennità NASPI per i 24 mesi successivi eventuale licenziamento (Legge Italia), assunzione figlio/coniuge in caso premorienza (CIA MPS);
  • perdita di reddito per disoccupazione: percezione indennità NASPI per i 24 mesi successivi eventuale licenziamento (Legge Italia);
  • perdita di reddito per infortunio sul lavoro e disabilità acquisita: conservazione retribuzione e posto di lavoro per periodi crescenti in base all'anzianità, fino a 36 mesi (CCNL Credito), permessi/congedi indennizzati per disabilità (Legge Italia), benefici di avvicinamento dell'accesso alla pensione (Legge Italia), indennità NASPI per i 24 mesi successivi eventuale licenziamento (Legge Italia), copertura assicurativa per invalidità permanente / morte da infortunio (Legge Italia e CIA MPS), assunzione figlio/coniuge in caso premorienza (CIA MPS);
  • perdita di reddito per congedo parentale: conservazione posto di lavoro e percezione indennità per congedo obbligatorio e per congedo facoltativo (Legge Italia), in aggiunta integrazioni economiche (CCNL Credito);
  • perdita di reddito per pensionamento: percezione assegno straordinario di sostegno al reddito entro i 5 anni dal diritto a pensione AGO (Fondo Solidarietà Settore Credito), percezione dell'assegno secondo norme sulla pensione AGO (Legge Italiana), percezione prestazione di previdenza complementare (Fondo Pensioni MPS / Cassa MPS).

Si riportano di seguito le fattispecie previste da MPS Tenimenti e MPS Magazzini Generali Fiduciari:

  • perdita di reddito a seguito di malattia: conservazione retribuzione e posto di lavoro per periodi crescenti in base all'anzianità, indennità per i 12/24 mesi successivi eventuale licenziamento (Legge Italia);
  • perdita di reddito per disoccupazione: percezione indennità i 12/24 mesi successivi eventuale licenziamento (Legge Italia);
  • perdita di reddito per infortunio sul lavoro e disabilità acquisita: conservazione retribuzione e posto di lavoro per periodi crescenti in base all'anzianità, permessi/congedi indennizzati per disabilità (Legge Italia), benefici di avvicinamento dell'accesso alla pensione (Legge Italia), indennità per i 12/24 mesi successivi eventuale licenziamento (Legge Italia), copertura assicurativa per invalidità permanente / morte da infortunio (Legge Italia);
  • perdita di reddito per congedo parentale: conservazione posto di lavoro e percezione indennità per congedo obbligatorio e per congedo facoltativo (Legge Italia);
  • perdita di reddito per pensionamento: percezione dell'assegno secondo norme sulla pensione AGO (Legge Italiana).

I Fondi Pensione MPS

Nell'ambito del sistema di welfare previsto dal Gruppo, in relazione alla perdita di reddito per pensionamento, a partire dal 2020 sono stati introdotti il Fondo Pensione MPS e Cassa di Previdenza MPS quali forme di sistema pensionistico integrativo, con possibilità di adesione estesa anche ai familiari fiscalmente a carico dei dipendenti del Gruppo. L'impianto di allocazione è orientato ai criteri ESG ed entrambi i suddetti fondi risultano sottoscrittori del Protocollo UNPRI (Principles for Responsible Investment).

Inoltre, entrambi i fondi pensione richiamati, in attuazione delle disposizioni vigenti, hanno approvato e pubblicato sui propri siti web i documenti relativi alle informazioni in merito alla politica di impegno e alle politiche sull'integrazione dei rischi di sostenibilità nei processi decisionali relativi agli investimenti. I Fondi definiscono inoltre le modalità di monitoraggio e il piano di rendicontazione delle tematiche ESG prevedendo per ciascun comparto un'analisi quantitativa dei fattori di sostenibilità implementati da specifici indicatori per ciascuna dimensione: ambiente, sociale e governance.

Nel 2024 i Fondi hanno concluso l'adeguamento alla legge 9 dicembre 2021 n.220 e conseguenti modifiche a seguito della legge n.122/2022, introducendo la policy sulle misure per contrastare il finanziamento delle imprese produttrici di mine antipersona, di munizioni e submunizioni a grappolo, in qualità di intermediari abilitati. Con riferimento, inoltre, al Fondo Pensione MPS, nel 2024 è proseguita l'attività di adeguamento dell'Asset Allocation Strategica, con previsione di investimento nei mercati privati attraverso strumenti di investimento aventi strategie che integrano in modo esplicito considerazioni ambientali e/o sociali nella gestione degli investimenti (art.8 SFDR - regolamento relativo all'informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari che si inserisce nel Piano d'azione UE per la finanza sostenibile) e con prodotti che hanno

come obiettivo investimenti sostenibili (art.9 SFDR - regolamento relativo all'informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari che si inserisce nel Piano d'azione UE per la finanza sostenibile).

Persone con disabilità

La quota di dipendenti propri con disabilità è pari al 6% (di cui 52% uomini e 48% donne).

In particolare, si tratta di lavoratori assunti in ottemperanza alla Legge 68/1999 sul collocamento obbligatorio dei disabili in Italia, per i quali è prevista l'assegnazione di mansioni compatibili con la disabilità del lavoratore.

I criteri che contraddistinguono le persone considerate "disabili" ai sensi della Legge 68/1999 sono indicate all'art. 1 della Legge stessa. Annualmente, nel rispetto delle norme vigenti, il Gruppo verifica, sulla base degli organici complessivi, il numero di lavoratori disabili da inserire e procede, di norma in accordo con i centri per l'impiego (Uffici Provinciali del Ministero del Lavoro competenti sul collocamento obbligatorio) all'assunzione di lavoratori disabili. Vi sono poi ulteriori lavoratori afferenti alle "altre Categorie Protette" di cui alla Legge 68/1999 art. 18; si tratta di lavoratori ai quali, pur non essendo disabili, viene riservata una quota di assunzioni obbligatorie nelle aziende (esempio orfani di deceduti per causa del lavoro, profughi).

Metriche di formazione e sviluppo delle competenze

Numero e percentuale dipendenti destinatari di una valutazione

Nelle tabelle di seguito riportate viene presentato il numero totale di dipendenti che hanno ricevuto una valutazione delle performance suddivisi per genere e per categorie.

I dati sull'organico e l'incidenza percentuale sono calcolati sulla base delle numeriche complessive dei dipendenti al 31 dicembre 2023 (anno di riferimento della valutazione). Viene conteggiato ciascun destinatario della scheda di valutazione, secondo le previsioni della relativa normativa interna, delle seguenti società del Gruppo: Capogruppo, Widiba, MPS Fiduciaria, MPS Tenimenti e Magazzini Generali Fiduciari Mantova (MGFM).

Valutati Non Valutati N. totale
Genere N. % N. %
F 8.840 99,67% 29 0,33% 8.869
M 7.663 99,39% 47 0,61% 7.710
Totale 16.503 99,54% 76 0,46%

Numero di dipendenti destinatari di una valutazione delle performance - suddivisione per genere

Numero di dipendenti destinatari di una valutazione delle performance - suddivisione per categorie

Valutati Non Valutati N. totale
Categoria N. % N. %
Dirigenti 155 98,73% 2 1,27% 157
Quadri Direttivi 6.013 99,87% 8 0,13% 6.021
Aree Professionali (e altre
qualifiche, incluse qualifiche
non ricomprese nel CCNL Credito)
10.335 99,37% 66 0,63% 10.401
Totale 16.503 99,54% 76 0,46% 16.579

Numero medio di ore di formazione

Nelle tabelle di seguito riportate viene indicato il numero medio di ore di formazione per genere e per categoria di dipendente. I dati sono stati calcolati estraendo i tracciamenti sulla formazione erogata dal 1 gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 e l'elenco di tutti i corsi completati da ciascuna risorsa che accede alla piattaforma nel periodo di riferimento. Successivamente, sono state attribuite le ore di formazione erogate a ciascuna risorsa. Si considerano solo le ore dei corsi che ciascuna risorsa ha completato nel corso dell'anno.

Bilancio 2024 - Rendicontazione di Sostenibilità

Numero medio di ore di formazione per genere

Dettagli richiesti QL/QT UdM 2024
Numero totale ore medie di formazione per dipendente QT h 41,5
Numero ore medie di formazione per dipendenti uomini QT h 41.1
Numero ore medie di formazione per dipendenti donne QT h 41,8

Numero medio di ore di formazione per dipendente

Dettagli richiesti QL/QT UdM 2024
Numero totale ore medie di formazione per dipendente QT h 41,5
Numero ore medie di formazione erogate ai Dirigenti QT h 28,5
Numero ore medie di formazione erogate ai Quadri QT h 42,1
Numero ore medie di formazione erogate agli Impiegati QT h 41,3

Nota: Per il 2024, oltre a Banca MPS, Widiba e MPS Fiduciaria, sono inclusi MPS Tenimenti e MGFM

Il modello 3D Approach ha consentito anche nel 2024:

  • una riduzione dei gap gravi e molto gravi in favore dei gap lievi e irrilevanti;
  • una riduzione del numero di ore medie pro capite annuali. L'investimento in formazione «su misura» consente un miglioramento delle competenze orientando il tempo dedicato alla formazione sulle reali esigenze.

Si evidenzia l'aumento del numero delle risorse che hanno totalizzato un numero di ore di formazione nella fascia 40-60 ore.

Metriche di salute e sicurezza

Nota: in continuità con gli anni precedenti, al momento, il dato richiesto sul numero totale di lavoratori non dipendenti, ma il cui lavoro e/o luogo di lavoro è controllato dall'organizzazione non è disponibile

Lavoratori coperti da un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro 2024
Numero di dipendenti coperti dal sistema di gestione salute e sicurezza (N.) 16.305
Percentuale di dipendenti coperti dal sistema di gestione salute e sicurezza (%) 97,48%

Nota: Il dato richiesto sul numero totale di lavoratori non dipendenti, ma il cui lavoro e/o luogo di lavoro è controllato dall'organizzazione non è disponibile. Il calcolo della percentuale è stato effettuato considerando il rapporto tra i lavoratori delle aziende certificate (BMPS e MGFM) ed il totale dei lavoratori totali considerati nel perimetro del Bilancio.

Infortuni sul lavoro 2024
Numero totale dei decessi dovuti a infortuni sul lavoro (N). 0
Numero totale di infortuni sul lavoro gravi (escludendo i decessi) (N.) 0
Numero totale di infortuni sul lavoro registrabili (N.) 53
Ore lavorate (N.) 24.737.728
Tasso di decessi dovuti a infortuni sul lavoro 0
Tasso di infortuni gravi sul lavoro (escludendo i decessi) 0
Tasso di infortuni sul lavoro registrabili 2,14
Infortuni in itinere 92
Tasso di infortuni in itinere 3,72

Nota: Il dato richiesto sul numero totale di lavoratori non dipendenti, ma il cui lavoro e/o luogo di lavoro è controllato dall'organizzazione non è disponibile.

Malattia professionale 2024
Numero di malattie a lavoratori dipendenti (N.) 0
Numero totale di casi di malattia professionale registrabili 0
di cui casi di decesso causati da malattia professionali 0
numero di giornate perdute a causa di lesioni e decessi sul lavoro dovuti a infortuni sul lavoro,
malattie connesse al lavoro e decessi a seguito di malattie
0

Nota: Il dato richiesto sul numero totale di lavoratori non dipendenti, ma il cui lavoro e/o luogo di lavoro è controllato dall'organizzazione non è disponibile.

Metriche dell'equilibrio tra vita professionale e vita privata

Il Gruppo è impegnato nelle politiche di welfare, che perseguono la creazione di valore per le persone e il miglioramento del clima aziendale: ogni elemento del welfare è finalizzato a sostenere i colleghi e le loro famiglie in termini economici, sociali e di conciliazione tempo di vita/lavoro, contribuendo così all'aumento di soddisfazione, benessere, alla fidelizzazione e alla produttività.

Il welfare è un elemento centrale della Contrattazione di secondo livello per la quale prosegue lo sviluppo del confronto sul rinnovo e ha continuato nel 2024 ad essere punto di riferimento per tutti i colleghi, nei suoi istituti principali, grazie al costante confronto con le organizzazioni sindacali. Questo modello è stato esteso anche alle risorse aderenti al Fondo di solidarietà del settore per tutto il periodo di permanenza nel medesimo.

Pur in un quadro di compatibilità e sostenibilità economica complessiva, il welfare interno è stato integrato nel tempo con beni e servizi che rispondono all'evoluzione dei bisogni dei dipendenti, del personale in quiescenza e dei loro nuclei familiari (attualmente oltre 50.000 persone). I benefit sono riconosciuti a tutti i dipendenti, per ogni tipologia di contratto, indipendentemente dall'orario lavorativo (part-time o full-time).

Tutti i dipendenti dell'impresa hanno diritto a congedi per motivi familiari. Al rientro dal congedo parentale il mantenimento del posto di lavoro è garantito al 100%. Occorre precisare inoltre che il congedo parentale, ai sensi delle vigenti norme di legge, può essere fruito fino ai 12 anni di età del bambino.

Nel corso del 2024, un totale di 1.452 dipendenti (pari al 28% del personale avente diritto) ha usufruito del congedo parentale, di cui 325 uomini (pari al 14% degli uomini aventi diritto) e 1.127 donne (pari al 37% delle donne aventi diritto). Il tasso di rientro dopo la maternità/paternità è stato pari al 94% ca., e il tasso di mantenimento del posto di lavoro dopo 12 mesi dal congedo è stato del ca. 98%44, con una percentuale del 99% per le donne e 98% per gli uomini.

Metriche di retribuzione (divario retributivo e retribuzione totale)

Il Gruppo riserva una particolare attenzione verso il tema dell'uguaglianza retributiva di genere a tutti i livelli. Il divario retributivo di genere (c.d. gender pay gap) è definito come la differenza tra i livelli retributivi a parità di orari medi, corrisposti ai lavoratori di sesso femminile e a quelli di sesso maschile. Per il 2024 la differenza percentuale tra la media della retribuzione oraria lorda dei dipendenti di sesso maschile e la media della retribuzione oraria lorda delle dipendenti di sesso femminile corrisponde all'11,35%.

Questo rapporto è stato anche suddiviso per tipologia di inquadramento: dirigenti, quadri e impiegati ed è pari rispettivamente a 14,80%, 6,82% e -0,91%.

L'approccio oggettivo del peso delle posizioni contribuisce a garantire che la politica in materia di remunerazione sia neutra rispetto al genere e consente di perseguire la parità retributiva, come evidenziato dalla flessione del gender pay gap nel Gruppo registrata negli ultimi anni.

Il Gruppo, inoltre, adotta misure specifiche e azioni di mitigazione finalizzate alla promozione dell'equilibrio di genere e della parità salariale a parità di mansioni, di esperienza e degli altri elementi oggettivi previsti dalle Guidelines EBA (EQUAL PAY).

Per la determinazione della retribuzione oraria lorda è stato utilizzato il valore della retribuzione totale annua lorda (RTA Lorda)45 neutralizzando l'effetto distorsivo del maggior ricorso delle donne al Part Time, e suddividendo il valore risultante per il valore teorico delle ore lavorate nell'anno pari a 1.554.

Per il 2024 il tasso di remunerazione totale, calcolato come il rapporto tra la remunerazione totale annua lorda[3] della persona con il salario più elevato rispetto alla mediana della RTA Lorda dei restanti dipendenti (esclusa la suddetta persona) è pari a 8,97.

Incidenti, denunce e impatti gravi in materia di diritti umani

Non sono rilevate evidenze di cause e/o stragiudiziali in merito a episodi di violazione da parte della forza lavoro dei diritti riferibili alla parità di genere (a fronte di otto segnalazioni in tema "molestie sui luoghi di lavoro"). Più in generale, si conferma l'assenza di domande giudiziali e/o stragiudiziali in tema di incidenti gravi in materia di diritti umani.

44 La percentuale inferiore al 100% è dovuta a dimissioni dal servizio volontarie.

45 RTA teorica lorda al 31/12/2024 + il valore fiscale del Fringe benefit per alloggi e auto concessi ai dipendenti + la quota aziendale dei versamenti al FPC + il contributo aziendale di tutte le coperture assicurative in essere a favore dei dipendenti + le remunerazioni variabili erogate nel 2024 – Sistemi Incentivanti e Premio Aziendale - sulle prestazioni dell'anno 2023.

L'RTA teorica lorda è stata calcolata includendo: il salario di base, pari alla pari alla somma delle retribuzioni in contanti garantite, a breve termine e non variabili (scatti di anzianità, ex ristrutturazione tabellare, ad personam e previsioni rivenienti da CCNL e CIA, anche passati) e tutte le altre prestazioni in denaro ricorrenti come indennità legate al ruolo/posizione/disagio del dipendente e i patti legati alla permanenza/stabilità/non concorrenza del rapporto di lavoro, voci non revocabili a discrezione aziendale, e quindi facenti parte della paga base riconosciuta al dipendente.

Lavoratori nella catena del valore

[ESRS S2]

La presente sezione riporta, in relazione alla gestione dei "lavoratori nella catena del valore", la descrizione degli impatti risultati rilevanti dall'analisi di doppia materialità. A seguire, la sezione descrive le politiche e le azioni adottate per la gestione del tema, per mitigare gli impatti negativi, nonché i processi attraverso i quali monitora l'efficacia delle sue politiche e azioni. Inoltre, illustra i canali attraverso i quali i lavoratori nella catena del valore possono esprimere le loro preoccupazioni.

Impatti, rischi e opportunità

Il processo di mappatura di impatti, rischi e opportunità con riferimento allo standard in oggetto include le specificità legate all'attività operativa e commerciale del Gruppo, comprendendo l'analisi della normativa interna, della documentazione pubblica e l'identificazione delle iniziative adottate a tutela dei dipendenti nella catena del valore (e.g. selezione dei fornitori secondo criteri di sostenibilità sociale). L'interazione con gli attori appartenenti alla catena del valore del Gruppo Upstream e Downstream potrebbe infatti determinare impatti sulla forza lavoro degli stessi, connessi, ad esempio, agli orari di lavoro e all'equilibrio tra lavoro e vita privata. A fronte delle analisi svolte, sono risultati rilevanti:

A fronte delle analisi svolte, sono risultati rilevanti:

  • Impatti negativi con riferimento al perimetro Upstream Value Chain connessi alla potenziale inadeguatezza dei presidi volti a garantire adeguate condizioni lavorative con riferimento a stabilità lavorativa, orario di lavoro, adeguatezza salariale, dialogo sociale ed equilibrio tra lavoro e vita privata;
  • Impatti positivi afferenti al perimetro Upstream Value Chain connessi all'esistenza di prassi e strategie aziendali volte a salvaguardare la salute e sicurezza e la privacy dei lavoratori nella catena del valore e a prevenire episodi di lavoro minorile e lavoro forzato.
Topic Sub-Topic/
Sub-Sub-Topic
Esiti della
materialità
di Impatto
Esiti della materialità
finanziaria
Impatti Rischi Opportunità
S2
Lavoratori
nella catena
Condizioni di lavoro*
del valore Altri diritti connessi al lavoro**
Ambito rilevante
Operazioni proprie
Impatto
positivo/negativo
Ambito rilevante
Catena del Valore a Monte
Ambito rilevante
Catena del Valore a Valle

*Rientrano nel sub-topic "Condizioni di lavoro" le tematiche afferenti ai seguenti sub-sub-topic: occupazione sicura, orari di lavoro, salari adeguati, dialogo sociale, libertà di associazione ivi compresa l'esistenza di comitati aziendali, equilibrio tra vita professionale e vita privata, salute e sicurezza. ** Rientrano nel sub-topic "Altri diritti connessi al lavoro" le tematiche afferenti ai seguenti sub-sub-topic: lavoro minorile, lavoro forzato, privacy.

Politiche, Azioni e Target in merito ai lavoratori nella catena del valore

Il processo di mappatura di Impatti, Rischi e Opportunità relativamente ai lavoratori nella catena del valore a monte ed a valle, ha determinato l'individuazione di impatti rilevanti in relazione al solo perimetro a monte (Upstream Value Chain). Pertanto, in merito alle tematiche "Condizioni di lavoro" e "Altri diritti connessi al lavoro", vengono descritte nei paragrafi seguenti Politiche, Azioni e Target definiti dal Gruppo associati alla forza lavoro appartenente alla catena del valore a monte.

Condizioni lavorative e altri diritti relativi al lavoro

Afferiscono al presente paragrafo le tematiche relative, con riferimento alla catena del valore a monte, alle condizioni lavorative e agli altri diritti connessi al lavoro.

Politiche

Il Codice Etico del Gruppo costituisce il documento che disciplina i principi guida, i valori e le regole di condotta che si affiancano agli obblighi di legge e regolamentari per quanto attiene ai lavoratori nella catena del valore a monte. Il Gruppo si impegna a favorire l'adozione dello stesso tra le società controllate, collegate, partner commerciali, consulenti e collaboratori al fine di indirizzare comportamenti ispirati a standard etici e professionali.

Tale documento riflette l'impegno del Gruppo nella strutturazione di rapporti con i propri fornitori improntati alla correttezza e alla trasparenza. Vengono inoltre promosse trasparenza, collaborazione, correttezza e integrità, evitando situazioni di conflitto d'interessi o di comportamento illecito.

L'applicazione del Codice è assicurata attraverso il sistema dei controlli interni, quale elemento del complessivo sistema di governo di un'azienda. Nel dettaglio, i fornitori sono sensibilizzati a prestare i propri servizi seguendo standard di condotta coerenti con quelli indicati nel Codice Etico. Infatti, sulla base dei contratti e delle condizioni generali di acquisto, è richiesta l'espressa accettazione da parte dei fornitori, mediante apposito modulo, della dichiarazione di impegno a non attuare comportamenti in contrasto con quanto previsto dal Codice Etico del Gruppo. Pertanto, i fornitori, in ottemperanza alle condizioni contrattuali di acquisto, sono indirizzati al rispetto dei diritti dei propri lavoratori e alla gestione responsabile degli eventuali criteri sociali conseguenti. Il Gruppo si impegna, altresì, a rispettare la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, promuovendo la tutela dei diritti umani, ivi compresi i principi in materia di lavoro minorile e lavoro forzato.

Per maggiori dettagli in merito al Codice Etico di Gruppo si rimanda al paragrafo "Politiche, Azioni e Target in materia di condotta d'impresa" all'interno della "Sezione 4 – Informazioni sulla Governance".

Il Gruppo rispetta altresì, nel rapportarsi con gli attori della catena del valore a monte, i dettami del Modello di organizzazione, gestione e controllo per la prevenzione dei reati ex D.Lgs. 231/01, il quale sancisce rigide regole di condotta da rispettare nella selezione della catena di fornitura. Il Gruppo si impegna inoltre, a selezionare i propri fornitori considerando anche aspetti relativi alla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e promuovere iniziative comuni per la gestione e la risoluzione di eventuali situazioni di rischio in un'ottica di reciproca collaborazione, nonché adottare una politica degli acquisti che rispetti i principi di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, dell'ambiente e delle persone in generale. La tutela delle condizioni di lavoro viene salvaguardata anche attraverso la Politica del Gruppo Mps per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro (Safety Policy) e la Direttiva di Gruppo in materia di Sostenibilità e ESG.

Il costante coinvolgimento dei fornitori, al fine di garantire la tutela dei loro interessi, avviene mediante il processo di Stakeholder Management condotto dalla funzione Acquisti. Per maggiori dettagli in merito al coinvolgimento dei portatori di interesse, si rimanda alla "Sezione 1 – Informazioni generali" del presente documento dedicata al processo di "Stakeholder Engagement".

Ad oggi non si rilevano, a livello di Gruppo, casi di inosservanza dei principi guida delle Nazioni Unite, della dichiarazione dell'OIL o delle linee guida OCSE con riferimento ai lavoratori nella catena del valore a monte.

Politiche Descrizione dei contenuti
principali
Ambito di
riferimento
(e.g. Own
Operations/Value
Chain Upstream o
Downstream, ambito
geografico)
Validazione degli
Organi Apicali
Riferimento a iniziative
di terzi riconosciute e/o
standard di riferimento
Disponibilità (sito
istituzionale,
intranet aziendale)
Direttiva di
Gruppo per
la Gestione
adempimenti
prescrittivi in
materia di D.
Lgs.231/2001
sulla
responsabilità
amministrativa
La Direttiva definisce il Modello
231 adottato dal Gruppo,
inteso come insieme di regole
deontologiche ed operative
idonee a prevenire i reati
rilevanti ai sensi del citato
D.Lgs. 231/2001.
La Direttiva è
destinata alla
Capogruppo ed alle
altre Aziende del
Gruppo:
È approvata
dal Consiglio di
Amministrazione
Il Documento è stato
redatto per aggiornare il
Modello Organizzativo
di prevenzione dei rischi
ex Decreto Legislativo
231/2001 ("Disciplina
della responsabilità
amministrativa delle
persone giuridiche,
delle società e delle
associazioni anche
prive di personalità
giuridica").
Disponibile
nella sezione
Sostenibilità sul
sito istituzionale del
Gruppo
Politica di Banca
Monte dei Paschi
di Siena S.p.A.
per la salute e
la sicurezza sui
luoghi di lavoro
(Safety Policy)
La Politica definisce gli obiettivi
in materia, tra cui l'impegno a:
- prevenire infortuni e malattie;
- migliorare nel continuo
la gestione della salute e
sicurezza e della relativa
performance;
- comunicare ai propri
stakeholder i principi ispiratori;
- conformarsi alle prescrizioni
legali applicabili e ad altre
prescrizioni che l'Azienda
decide di sottoscrivere.
La Politica fornisce, inoltre,
il quadro di riferimento per
stabilire e riesaminare gli
obiettivi di salute e sicurezza.
La Politica si applica
alla Capogruppo e a
tutte le Aziende del
Gruppo.
La Politica è
approvata dal CdA
della Capogruppo.
La responsabilità di
guidare l'attuazione
della Safety Policy è
dell'Alta Direzione e di
tutto il Management
della Capogruppo.
La politica è realizzata
conformemente alla
legislazione nazionale e
comunitaria in materia
di salute e sicurezza
sui luoghi di lavoro,
nonché alla Norma
UNI ISO 45001 (che
sostituisce, a partire da
marzo 2021, lo standard
OHSAS 18001), i cui
principi sono di primario
riferimento per gli
obiettivi generali della
gestione aziendale.
La sintesi è
disponibile
nella sezione
Sostenibilità sul
sito istituzionale del
Gruppo e sull'Albo
Fornitori. È inoltre
disponibile a tutti
i dipendenti nella
Intranet Aziendale
Direttiva di
Gruppo in
materia di
Sostenibilità e
ESG
La Direttiva definisce il
modello organizzativo adottato
dal Gruppo per indirizzare
l'integrazione dei principi di
sostenibilità secondo le tre
direttrici, ambientale, sociale
e di governance (ESG) nella
definizione della strategia, del
modello di business e delle
politiche d'impresa perseguite
nello svolgimento della propria
attività.
In particolare, il documento
definisce i princìpi, le linee
guida e le tematiche rilevanti
di sostenibilità che vengono
identificate, implementate e
monitorate al fine di rispondere
a tutti i portatori di interesse.
La Direttiva, in ambito di
sostenibilità sociale descrive
la definizione di criteri generali,
linee guida e misure che
garantiscano il monitoraggio
dell'impatto sociale diretto e
indiretto delle proprie attività,
attraverso l'identificazione
di indicatori di performance
e di rischio nelle aree di
impatto sociale più rilevanti
per il Gruppo, nei confronti
dei propri collaboratori e
della catena del valore, e
favorendo il coinvolgimento
degli stakeholder al fine di
comprendere le loro aspettative
e rifletterle nella strategia
aziendale.
La Direttiva è
destinata alla
Capogruppo ed a
tutte le Società del
Gruppo.
La Direttiva è sottoposta
all'approvazione
del Consiglio di
Amministrazione,
previo parere dei
Comitati Endoconsiliari
competenti e del
Comitato Direttivo.
Il recepimento della
Direttiva deve essere
notificato alle seguenti
Strutture e Funzioni
della Capogruppo:
- Struttura cui fa capo il
riporto societario della
singola società;
- Struttura Business
Owner referente per
il processo: Chief
Financial Officer e
Staff Sostenibilità e
ESG;
- Funzione
Organizzazione.
La Direttiva, nell'ambito
dello sviluppo e della
distribuzione prodotti,
è realizzata in coerenza
con:
- Insurance Distribution
Directive (di seguito
anche "Direttiva IDD");
- Direttiva (UE) 2016/97;
- Direttiva Delegata UE
2021/1269 (di seguito
anche MiFID 2 ESG).
Disponibile
nella sezione
Sostenibilità sul
sito istituzionale del
Gruppo

Azioni

Le iniziative di seguito riportate coinvolgono la generalità dei fornitori e dei prestatori di servizi esterni del Gruppo, inclusi professionisti, imprese e aziende estere e rientrano nell'ordinaria prassi del Gruppo in merito alla gestione dei rapporti di fornitura. Si precisa, altresì, che gli impatti rilevanti identificati nell'ambito dell'analisi di doppia materialità risultano essere potenziali, pertanto, ad oggi, il Gruppo non è dovuto intervenire per porre rimedio ad impatti negativi effettivi.

Il Gruppo si impegna ad adottare standard di selezione e gestione dei fornitori al fine di incentivare il rispetto dei criteri sociali e dei diritti umani lungo tutta la catena di fornitura. La selezione dei fornitori avviene mediante un processo di valutazione che, in fase di preselezione, aggiudicazione e contrattualizzazione della fornitura, valuta esplicitamente, attraverso apposite domande, il rispetto delle norme in materia di legislazione del lavoro, l'applicazione del CCNL, la regolarità contributiva attestata mediante il Documento Unico di Regolarità Contributiva (di seguito anche DURC) ed il possesso di certificazioni in ambito ESG della controparte. Viene inoltre richiesta l'acquisizione in fase di registrazione dei documenti in merito alla Dichiarazione 231 (con riferimenti alla normativa anticorruzione) e antimafia con specifiche domande in merito alle certificazioni ed al Codice Etico. Nel dettaglio, le norme del Codice Etico di cui eventualmente dispone la controparte non devono essere in contrasto con quanto sancito dal Codice Etico di Gruppo.

Il Modello 231 del Gruppo, che presidia sul piano generale i rapporti con i partner, non consente di intrattenere rapporti con i fornitori che non dichiarano e non garantiscono di conoscere e rispettare il D.lgs. 231/2001. Per specifiche categorie merceologiche, dove sono rilevanti gli aspetti peculiari della tutela dell'integrità fisica e della personalità morale dei lavoratori, l'impegno è indirizzato nel cercare di approfondire sia la condizione economico-finanziaria del fornitore, sia il livello di tutela dei lavoratori, avvalendosi di strumenti di indagine volti ad appurare il possesso di autorizzazioni e permessi, l'adozione di misure di prevenzione e sicurezza e l'effettuazione di interventi di formazione specialistica. Ai singoli fornitori vengono comunicate le politiche e le procedure anticorruzione del Gruppo, coprendo il 100% dei fornitori con cui si ha un rapporto commerciale.

Contestualmente, a livello di Gruppo, vengono condotti controlli con frequenza annuale volti a verificare eventuali aggiornamenti nella documentazione che la controparte fornitrice ha messo a disposizione del Gruppo in merito alla propria sostenibilità sociale. Tale processo consente di monitorare l'eventuale mancato adempimento, da parte dei fornitori, degli obblighi previsti al momento della registrazione nell'Albo Fornitori del Gruppo. Inoltre, qualora venga nominato un nuovo legale, è richiesta la firma della documentazione relativa alla contrattualistica da parte di quest'ultimo.

Il Gruppo ha individuato la funzione Acquisti quale funzione dedicata, in via prioritaria, alla raccolta della documentazione e alla verifica dell'esistenza dei requisiti richiesti ai fornitori ai fini dell'iscrizione nell'Albo Fornitori del Gruppo.

Dalle funzioni di Controllo vengono svolte attività di verifica relative all'estensione e alla conformità dei programmi di protezione dei dati utilizzati da fornitori e partner commerciali del Gruppo. Inoltre, la tutela dei dati viene assicurata anche negli accordi contrattuali o di collaborazione con terze parti mediante la previsione di specifiche clausole volte ad identificare ruoli privacy assunti da ciascuna parte.

A fronte delle analisi condotte dalle funzioni coinvolte, non si segnalano, ad oggi, gravi problemi o incidenti connessi ai diritti umani nella catena del valore a monte.

Obiettivi

Il Gruppo non ha, ad oggi, definito degli obiettivi specifici per gestire il tema dei lavoratori della catena del valore.

Tuttavia, l'efficacia delle politiche e delle azioni adottate in materia viene garantita mediante il monitoraggio di specifici indicatori al fine di assicurare una gestione della catena di fornitura finalizzata al rispetto dei principi di sostenibilità sociale e ambientale. In tal senso, la verifica, negli anni successivi a quelli della prima contrattualizzazione, della sussistenza dei requisiti per l'iscrizione all'Albo Fornitori del Gruppo, nonché i controlli agiti dalle funzioni di Controllo e di Revisione Interna, garantiscono l'efficacia delle politiche e delle azioni intraprese dal Gruppo al fine di tutelare i diritti dei lavoratori nella catena del valore a monte e di perseguire lo sviluppo di rapporti con i fornitori improntati al rispetto dei diritti umani dei loro lavoratori. Nel corso del 2024 sono stati valutati il 100% dei nuovi fornitori (n. 114) secondo criteri sociali, in conformità con gli standard internazionali. L'attività di verifica descritta viene realizzata nel continuo in relazione a ciascun nuovo fornitore.

L'adozione di obiettivi specifici per gestire il tema sarà valutata in futuro al fine di garantire un continuo miglioramento dell'impegno del Gruppo nei confronti dei lavoratori nella catena del valore.

Processi di coinvolgimento dei lavoratori nella catena del valore in merito agli impatti

Il Gruppo, pur non disponendo di un processo di coinvolgimento formalizzato dei lavoratori dei fornitori, né di tipo diretto né per il tramite di rappresentanti, ritiene che i requisiti valutati in sede di sottoscrizione dei contratti con i fornitori consentano indirettamente di valutare il rispetto dei diritti dei lavoratori dei fornitori.

In particolare, nella fase di valutazione dei fornitori viene sottoposto un questionario le cui risposte relative al possesso delle certificazioni vengono valutate in base a punteggi. I fornitori che possiedono le certificazioni ottengono punteggi che pesano maggiormente anche in fase di selezione per l'assegnazione della fornitura/servizio.

Nella fase di registrazione viene richiesta inoltre, a tutti i fornitori un'autodichiarazione dell'applicazione (dove prevista) dei contratti collettivi nazionali/regionali.

Processi per porre rimedio agli impatti negativi e canali che consentono ai lavoratori nella catena del valore di esprimere preoccupazioni

Al fine di prevenire e/o porre rimedio alle preoccupazioni dei lavoratori della catena del valore, il Gruppo mette a disposizione canali di libero accesso anche a soggetti esterni, come il sistema di Whistleblowing. Tale sistema aiuta a controllare e prevenire i rischi cui il Gruppo può andare incontro per via di fatti ed azioni contrari alla normativa esterna, ai regolamenti aziendali e alle procedure interne e al proprio Codice Etico, contribuendo ad attuare le politiche di sostenibilità, favorendone l'integrità e la correttezza.

Le modalità di accesso sono, peraltro, raggiungibili attraverso i canali istituzionali e pertanto, ad esso possono accedere anche eventuali lavoratori o collaboratori non solo del Gruppo, come ad esempio i dipendenti afferenti a società che forniscono beni o servizi o che realizzano opere in favore di terzi e svolgono o hanno svolto la propria attività lavorativa presso il Gruppo. Per maggiori dettagli sull'efficacia del sistema di Whistleblowing, nonché sulle misure di tutela e protezione dei segnalanti, si rimanda al paragrafo "Protezione degli informatori" all'interno della Sezione 4 – Informazioni sulla governance del presente documento.

Comunità Interessate

[ESRS S3]

La presente sezione riporta in relazione alla gestione delle "comunità interessate", la descrizione degli impatti e delle opportunità risultate rilevanti dall'analisi di doppia materialità. A seguire, la sezione illustra le politiche e le azioni adottate per la gestione del tema e cogliere le opportunità rilevanti, ed i processi attraverso i quali monitora l'efficacia delle sue politiche e azioni relative agli impatti e alle opportunità rilevanti legati al tema.

Impatti, Rischi e Opportunità

Il processo di mappatura di impatti, rischi e opportunità con riferimento allo standard in oggetto include le specificità legate all'attività operativa del Gruppo. Risultano infatti in corso e pianificate molteplici iniziative rivolte alla tutela delle comunità di riferimento, che potrebbero generare impatti positivi sulle stesse. Tali impatti afferiscono, ad esempio, iniziative in ambito culturale, scientifico, sociale e ambientale, attività di orientamento al lavoro, collaborazioni con istituzioni locali per la crescita sostenibile dei tessuti produttivi. L'interazione con le comunità potrebbe comportare anche opportunità per il Gruppo legate all'offerta di finanziamenti per sostenere le aziende appartenenti al tessuto produttivo nazionale.

Il processo di mappatura ha incluso l'analisi della documentazione, interna e pubblica del Gruppo e l'identificazione delle iniziative adottate a tutela delle comunità (e.g. supporto al settore agro-alimentare) che potrebbero subire impatti rilevanti da parte del Gruppo.

A fronte delle analisi svolte, sono risultati rilevanti:

  • Impatti positivi con riferimento al perimetro Own Operations connessi al sostegno alle comunità attraverso iniziative volte a tutelare e valorizzare il territorio nel quale risiedono da un punto di vista urbano, culturale e di occupabilità giovanile e per quanto attiene al perimetro Value Chain Downstream per le azioni intraprese a supporto dell'occupabilità in alcuni settori chiave a livello nazionale;
  • Opportunità relative al perimetro Value Chain Downstream riconducibili all'ampliamento dell'offerta di prodotti e servizi volti a sostenere le imprese operanti in settori chiave per l'economia nazionale.
Topic Sub-Topic/
Esiti della
Sub-Sub-Topic
materialità
di Impatto
Esiti della materialità
finanziaria
Impatti Rischi Opportunità
S3
Comunità
interessate
Impatti legati al territorio
Ambito rilevante
Operazioni proprie
Impatto
positivo/negativo
Ambito rilevante
Catena del Valore a Monte
Ambito rilevante
Catena del Valore a Valle

Per la tematica risultata rilevante vengono descritte nei paragrafi seguenti Politiche, Azioni e Target definiti dal Gruppo in relazione agli impatti legati al territorio.

Politiche, azioni e target relative alle comunità interessate

Impatti legati al territorio

Afferiscono al presente paragrafo i temi relativi agli impatti legati al territorio, con riferimento alle politiche, ai processi e ai presidi definiti dal Gruppo al fine di garantire il supporto alle comunità di riferimento da un punto di vista urbano, culturale e di occupabilità giovanile e in alcuni settori specifici dell'economia.

Politiche

Il Gruppo persegue lo sviluppo sociale e ambientale della comunità in cui opera mediante lo sviluppo professionale e attraverso gli eventi dedicati all'orientamento professionale, la promozione di eventi relativi all'educazione finanziaria, il supporto alle categorie più deboli e la valorizzazione del patrimonio artistico (bancario e nazionale). Un efficace presidio delle modalità di pianificazione ed attuazione delle azioni in essere e pianificate è garantito dalle politiche vigenti in materia.

Politiche Descrizione dei contenuti principali Ambito di
riferimento
(e.g. Own
Operations/
Value Chain
Upstream o
Downstream,
ambito
geografico)
Validazione degli
Organi Apicali
Riferimento a iniziative
di terzi riconosciute e/o
standard di riferimento
Disponibilità
(sito
istituzionale,
intranet
aziendale)
Direttiva di
Gruppo in
materia di
Comunicazione
e Relazioni
Esterne
La Direttiva definisce linee guida e
responsabilità per il governo della
Comunicazione esterna mediante il
Piano Strategico di Comunicazione,
il quale dettaglia le attività di
media relation e social media
communication, pubblicità e corporate
image, eventi, sponsorizzazioni e
patrimonio artistico, sviluppando temi
e modi degli interventi.
In particolare, il Piano tratta iniziative
di comunicazione esterna finalizzate
alla valorizzazione dell'immagine del
Gruppo (ad esempio per conferire
adeguata visibilità ad eventi con
risonanza territoriale, inaugurazioni,
iniziative a sostegno di comunità
locali e/o in occasione di particolari
circostanze) per le quali sono previsti
specifici iter autorizzativi.
La Direttiva
costituisce il
documento
Guida per il
Gruppo per la
definizione delle
singole iniziative
nei diversi ambiti.
La funzione
Comunicazione esterna,
Relazioni Istituzionali
e Sostenibilità,
in coerenza con
le strategie di
comunicazione e di
budget approvate dal
CDA, redige e sottopone
alla valutazione del
Comitato Direttivo
per la successiva
approvazione del
CDA, il Piano della
Comunicazione.
La Direttiva è stata
aggiornata per garantire
maggiore conformità
ed il rispetto alle
previsioni normative e
regolamentari vigenti
di cui al D. Lgs. 39
del 27/01/2010 a cui
ha fatto seguito la
Circolare ABI n.15 del
25/06/2010 in materia
di revisione legale di
Conti. Risulta altresì
pienamente allineata
alla Circolare 285/2013
di Banca d'Italia, avendo
attribuito al Consiglio
di Amministrazione
la supervisione
del processo di
informazione e
comunicazione al
pubblico.
Disponibile a
tutti i dipendenti
nella Intranet
Aziendale.
Gestione
dell'archivio
storica
Il documento norma in dettaglio gli
adempimenti inerenti la:
- produzione di documenti che
rivestono interesse storico;
- l'archiviazione di tali documenti
nell'archivio di deposito;
- il conferimento all'archivio storico,
al termine della conservazione
nell'archivio di deposito.
Il documento è
destinato alla
Banca.
L'Archivio è sottoposto
a vigilanza da parte
della Soprintendenza
Archivista per la
Toscana, con la cui
collaborazione è
stato predisposto
il Massimario di
conservazione della
documentazione
prodotta dalla Banca
Monte dei Paschi di
Siena, approvato dal
CdA della Banca e dal
competente Ministero.
La funzione Patrimonio
Storico governa
l'Archivio Storico e la
relativa alimentazione
da parte delle strutture
produttrici dei
documenti di interesse
storico individuati
dal Massimario di
conservazione.
Il documento è
strutturato nel
rispetto del Codice
dei Beni Culturali e del
Paesaggio (D. Lgs.
42/2004).
Il documento stabilisce
inoltre regole per
evitare che un ente sia
ritenuto responsabile,
secondo il D.lgs.
231/2001, per reati
contro il patrimonio
culturale introdotti
dalla L. 22/2022,
come il riciclaggio o
il saccheggio di beni
culturali.
Disponibile a
tutti i dipendenti
nella Intranet
Aziendale.

Gestione del
Patrimonio
Artistico
Il documento norma in dettaglio gli
adempimenti inerenti alla Gestione
del Patrimonio Artistico della Banca,
inteso ai fini del presente documento
con riferimento limitato ed esclusivo
ai soli beni mobili che, secondo
la definizione dell'art. 10 comma
terzo lettera a) del D. Lgs. 42/2004,
presentano interesse artistico, storico,
archeologico o etnoantropologico
particolarmente importante.
Il documento
si applica alla
Banca.
Nel rispetto delle
normative vigenti, la
funzione Patrimonio
Storico Artistico
si occupa della
catalogazione,
tutela, valorizzazione
e protezione del
patrimonio artistico
della Banca.
Il documento è
strutturato in coerenza
con la Costituzione
italiana e con il D.
Lgs. 22 gennaio 2004,
n. 42 "Codice dei
beni culturali e del
paesaggio" (di seguito
D. Lgs. 42/2004).
Disponibile a
tutti i dipendenti
nella Intranet
Aziendale.
Gestione
Sponsorizzazioni
e Raccolte Fondi
Il documento norma in dettaglio le
attività relative alle sponsorizzazioni
ed alle iniziative di raccolta fondi.
Il documento
è destinato al
Gruppo, tranne
Widiba che opera
in autonomia.
Le sponsorizzazioni
possono essere di
natura commerciale o
istituzionale:
- le sponsorizzazioni
commerciali richiedono
la validazione da parte
della Funzione di
Business competente
per mercato e
sono soggette ad
un processo di
verifica preventiva
e consuntiva per
apprezzarne l'effettivo
risultato commerciale
e di visibilità;
- le sponsorizzazioni
istituzionali sono
iniziative di visibilità e
di prestigio, presidiate
direttamente dagli
Organi di vertice
aziendali.
Il documento è redatto
coerentemente con le
principali normative e
prassi vigenti.
Disponibile a
tutti i dipendenti
nella Intranet
Aziendale.
Direttiva di
Gruppo in
materia di
Sostenibilità e
ESG
La Direttiva definisce il modello
organizzativo adottato dal Gruppo per
indirizzare l'integrazione dei principi di
sostenibilità secondo le tre direttrici,
ambientale, sociale e di governance
(ESG) nella definizione della strategia,
del modello di business e delle
politiche d'impresa perseguite nello
svolgimento della propria attività.
In particolare, il documento definisce
i princìpi, le linee guida e le tema
tiche rilevanti di sostenibilità che
vengono identificate, implementate e
monitorate al fine di rispondere a tutti
i portatori di interesse.
La Direttiva descrive l'impegno a favo
rire l'abilitazione economica e sociale
dei territori tramite prodotti, servizi
e iniziative di supporto al tessuto
imprenditoriale per lo sviluppo delle
comunità locali e in favore di persone,
famiglie e piccole imprese, garanten
do l'inclusione e l'accessibilità.
In questo ambito, il Gruppo si
caratterizza da sempre per una forte
presenza sul territorio e per un ruolo
attivo esercitato attraverso iniziative
di confronto e dialogo con i clienti e le
comunità per costruire e consolidare
il rapporto di fiducia tra la Banca e
i clienti, attraverso lo sviluppo delle
comunità locali mediante iniziative
dedicate all'orientamento professiona
le, al supporto dei giovani nella ricerca
del lavoro, alla valorizzazione del
patrimonio artistico e della cultura, e
all'educazione finanziaria.
La Direttiva è
destinata alla
Capogruppo ed
a tutte le società
del Gruppo.
La Direttiva è
sottoposta
all'approvazione del
Consiglio
di Amministrazione,
previo parere dei
Comitati
Endoconsiliari
competenti e
del Comitato Direttivo.
Il recepimento della
Direttiva
deve essere notificato
alle
seguenti Strutture e
Funzioni
della Capogruppo:
- Struttura cui fa capo il
riporto societario della
singola società;
- Struttura Business
Owner referente per
il processo: Chief
Financial Officer e Staff
Sostenibilità e ESG;
- Funzione
Organizzazione.
La Direttiva, nell'ambito
dello sviluppo
e della distribuzione
prodotti, è realizzata
in coerenza
con:
- Insurance Distribution
Directive (di seguito
anche "Direttiva IDD");
- Direttiva (UE) 2016/97;
- Direttiva Delegata UE
2021/1269 (di seguito
anche MiFID 2 ESG).
Disponibile nella
sezione Sosteni
bilità
sul sito
istituzionale del
Gruppo.

Azioni

Nella presente sezione si riportano le principali azioni adottate dal Gruppo per la gestione degli impatti legati al territorio, connesse prevalentemente: all'orientamento professionale degli studenti di scuole e università, al supporto del mondo agro-alimentare caratterizzante il territorio in cui il Gruppo opera ed alla promozione di iniziative culturali finalizzate alla diffusione della conoscenza nel mondo dell'arte.

MPS Orienta

Il Gruppo ha realizzato nel 2024, in continuità con quanto fatto negli anni precedenti, il programma MPS Orienta, dedicato all'orientamento professionale, allo sviluppo di competenze trasversali, all'educazione finanziaria e, in generale, ai rapporti con scuole e università.

Le iniziative hanno l'obiettivo di promuovere l'employer branding, rafforzare il legame tra percorsi di studio e mondo del lavoro, sostenere lo sviluppo economico e sociale del Paese, contribuire a strategie di crescita sostenibili e consolidare il rapporto con la clientela e il territorio dove il Gruppo opera.

Tra le principali iniziative del programma MPS Orienta attive per il 2024 si annoverano:

  • Convenzioni e accordi quadro con università, master e scuole di specializzazione su tutto il territorio nazionale: questi accordi permettono a giovani laureati o laureandi di svolgere tirocini curricolari e non curriculari presso funzioni specialistiche coerenti con i percorsi di studio svolti;
  • Tirocini presso il Gruppo: nel 2024 sono stati attivati 40 tirocini in strutture specialistiche, con una durata media di 6 mesi, alcuni dei quali conclusi con l'assunzione;
  • Career Day: il Gruppo ha partecipato ai 2 Career Day organizzati dall'Università di Siena con colloqui di orientamento al lavoro e presentazione delle posizioni di tirocinio aperte;
  • Convenzione per i dipendenti e loro familiari: è stata stipulata una convenzione con Unitelma (l'università telematica de "La Sapienza" di Roma) rivolta ai dipendenti del Gruppo e ai loro familiari per accedere a condizioni agevolate a corsi di laurea e master online. Dalla stipula della convenzione, avvenuta nel 2020 e rinnovata anche per il biennio 2025-26, sono state registrate 43 iscrizioni a corsi di laurea e 184 iscrizioni a master post-laurea di I e II livello.

Il Gruppo e il supporto all'agro-alimentare

Il Gruppo, al fine di supportare la componente agro-alimentare della realtà in cui opera, nel 2024 ha perseguito l'obiettivo di specializzare la propria offerta per supportare la sostenibilità dei territori e delle imprese, con servizi finanziari su misura e un supporto strategico costante attraverso una rete di centri specialistici nei principali distretti agroalimentari italiani.

In tale contesto, il Gruppo ha continuato a promuovere MPS AgriDOP, un progetto realizzato per supportare le imprese nella transizione ecologica, attraverso lo sviluppo di servizi e prodotti dedicati, con particolare attenzione alle aziende operanti nel settore della "Dop Economy46". L'iniziativa si basa su una strategia di lungo periodo a sostegno delle filiere produttive e dei Consorzi di Tutela orientati alla valorizzazione di prodotti DOP o IGP e alle certificazioni biologiche o ambientali (e.g. transizione ecologica, avvio del programma europeo Green Deal finalizzato a raggiungere l'innovazione tecnologica e un'economia circolare, efficiente e sostenibile).

Il network volto a supportare e affiancare gli imprenditori agricoli (così come gli artigiani, commercianti e operatori turistici che operano nella filiera dell'agroalimentare) nella scelta dei finanziamenti si è ampliato da 15 a 21 Centri Agrifood dislocati su tutto il territorio italiano nelle zone a maggior vocazione agricola, consulenti specializzati e offerta di prodotti distintivi (dai finanziamenti alle polizze di protezione).

I Centri, oltre a prevedere una serie di azioni mirate a offrire supporto alle aziende target tramite l'attivazione e lo sviluppo di iniziative e campagne ad hoc, svolgono un ruolo proattivo e di consulenza nell'individuazione e nell'analisi delle misure agevolative disponibili nell'ambito territoriale di competenza, favorendo lo sviluppo di progetti che incidano positivamente sullo sviluppo aziendale. Sono inoltre offerti sia il supporto di esperti di settore, che soluzioni tese ad accompagnare le aziende verso un percorso di sviluppo caratterizzato da innovazione, digitalizzazione e sostenibilità, che rappresentano elementi centrali del PNRR.

Il 2024 ha inoltre visto la partecipazione della Capogruppo a eventi e l'attivazione di collaborazioni con partner di rilievo tra cui la sponsorizzazione Guida Oli d'Italia 2024 promossa da Gambero Rosso, la partecipazione all'evento Vinitaly di aprile e all'evento «Stati Generali dell'olivicoltura nazionale ed internazionale», quest'ultimo organizzato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali MASAF, la partecipazione a Divinazione Expo (21-29 settembre), all'interno del quale si è svolto il G7 Agricoltura.

46 Segmento della produzione e trasformazione dei prodotti agricoli destinati all'alimentazione a Indicazione geografica, che costituisce una parte importante del valore agroalimentare nazionale.

Bilancio 2024 - Rendicontazione di Sostenibilità

Oltre alla collaborazione e alla partecipazione ad eventi dedicati, il Gruppo ha intrapreso iniziative per supportare il tessuto produttivo in termini di accesso al credito e ai servizi. In tale contesto, è stato rilasciato i primi di luglio 2024 il prodotto dedicato all'olivicoltura, denominato "Finanziamento Impiantolivo" con garanzia diretta Ismea per finanziare le aziende agricole che intendono realizzare, ripristinare o rinnovare impianti olivicoli e/o realizzare frantoi aziendali compresi gli impianti di imbottigliamento.

In aggiunta, sono stati siglati importanti protocolli in materia:

  • Protocollo di Intesa con Assocamerestero: costituito il Comitato Paritetico per la messa a terra del piano operativo e organizzati sedute e tavoli operativi periodici per dare impulso all'accordo;
  • Protocollo di intesa con Ministero dell'Agricoltura della sovranità alimentare e delle foreste;
  • Protocollo di intesa con Regione Siciliana Dipartimento dell'Agricoltura;
  • Accordo di mediazione creditizia con Simec;
  • Accordo di collaborazione con Coldiretti / CIB (Consorzio Italiano Biogas).

Il Gruppo ha altresì aderito alle convenzioni sottoscritte tra il MASAF e Cassa Depositi e Prestiti (CDP) aventi ad oggetto il finanziamento di progetti a sostegno di investimenti nel settore agroalimentare. In particolare, il Ministero ha stipulato le convenzioni che regolano i rapporti tra gli enti per l'attuazione e la gestione dei finanziamenti agevolati. Tramite le convenzioni sono stati attivati specifici Bandi (IV e V) aventi ad oggetto i cosiddetti "Contratti di Filiera", strumento destinato a favorire, mediante supporto finanziario pubblico e privato, i processi di riorganizzazione dei rapporti tra soggetti appartenenti alla filiera Agroalimentare e alla filiera Agroenergetica. Nel 2024 le proroghe dei finanziamenti deliberate in relazione al IV Bando e le nuove delibere relative al V Bando sono state totali 198 per circa 124 mln di euro di accordato complessivo, mentre le stipule riguardanti IV Bando nell'anno sono state 47 per circa 31 mln di euro. Dal punto di vista geografico il 68% dei beneficiari appartiene alle aree meridionali, sostenuto con il 41% delle risorse deliberate, mentre il 18% dei beneficiari sono situati al centro Italia, ricevendo il 20% dei contributi. Infine, il 15% del nord è stato finanziato con il 39% delle risorse, secondo lo schema seguente:

AREE
GEOGRAFICHE
DISTRIBUZIONE %
NR BENEF. IMPORTO
SUD 68% 41%
NORD 15% 39%
CENTRO 18% 20%

In questo contesto è proseguito il percorso teso a rafforzare il numero di convenzioni con consorzi di tutela e organizzazioni di produttori. Tali rapporti di collaborazione consentono infatti di dettagliare meglio le specificità finanziarie delle aziende produttrici connesse ad ogni singolo disciplinare. Nel 2024 sono stati aperti 23 rapporti bancari con Consorzi DOP e IGP, facilitando l'attivazione di circa 1900 rapporti con gli associati/consorziati.

Altre iniziative a supporto delle comunità

Turismo

Al fine di sostenere le imprese e gli investimenti per lo sviluppo del settore turistico, il Gruppo ha aderito alla Convenzione ABI, CDP e Ministero del Turismo, per promuovere il Fondo Rotativo Imprese per il sostegno alle imprese e gli investimenti di sviluppo nel turismo con l'obiettivo incentivare gli interventi di riqualificazione energetica, sostenibilità ambientale e innovazione digitale per il settore turismo. L'incentivo punta a migliorare i servizi di ospitalità e a potenziare le strutture ricettive, in un'ottica di digitalizzazione e sostenibilità ambientale (Il 50% delle risorse è destinato agli interventi di riqualificazione energetica). Nel 2024 sono state finanziate 11 iniziative ed altre 4 nei primi 2 mesi del 2025 per oltre 41 mln di euro di investimenti complessivi.

Il Gruppo e il supporto all'energia verde

Per favorire gli investimenti in strutture produttive o processi che tramite l'utilizzo di fonti rinnovabili permettono di ridurre i consumi energetici o ricercare l'autonomia energetica, il Gruppo, ha attivato una nuova linea di business con uno specifico brand, MPS Energia Verde, con cui intende supportare imprese e famiglie nel loro percorso di transizione, mettendo a disposizione dei clienti prodotti e soluzioni dedicati e flessibili, consulenza specialistica e network con partner specializzati.

In particolare, il Gruppo intende incentivare la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, con il supporto di specialisti in grado fornire una consulenza dettagliata sul funzionamento delle misure a sostegno della filiera energetica anche attraverso il supporto al fine di accedere alle agevolazioni previste dal PNRR, soprattutto per quanto riguarda:

  • Transizione 5.0, che sostiene il processo di trasformazione digitale ed energetica delle imprese
  • CER, che stimola la nascita e lo sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili
  • Agrivoltaico, che promuove sistemi ibridi agricoltura-energia attraverso contributi a fondo perduto e tariffe incentivanti per l'energia elettrica immessa in rete
  • Biometano che sostiene gli investimenti per realizzare nuovi impianti di produzione di biometano e per la riconversione, totale o parziale, di impianti esistenti a biogas alimentati da biomasse agricole o agroindustriali
  • Sostegno all'autoproduzione, per incentivare l'autoproduzione di energia da fonti rinnovabili in Italia.

L'iniziativa ha previsto l'apertura di 15 centri MPS Energia Verde dislocati su tutto il territorio italiano, ove operano risorse specializzate che hanno accesso a un network di contatti con associazioni ed esperti del settore, provenienti anche dal mondo accademico.

L'arte e la cultura per il Gruppo

Le strategie adottate sono volte a promuovere anche le iniziative culturali come elemento dell'identità del Gruppo. Nel 2024 le principali linee d'azione in questo ambito hanno riguardato la conservazione e la valorizzazione del patrimonio storico-artistico del Gruppo per rispondere a due esigenze fondamentali: preservare i beni per le generazioni future e favorire la fruizione culturale e la diffusione della conoscenza. Le attività connesse alle politiche di valorizzazione sono sviluppate in modo compatibile con la tutela, senza compromettere le esigenze di conservazione. Il patrimonio del Gruppo, stratificatosi nel tempo, si compone della collezione d'arte, articolata in vari nuclei collezionistici, e dell'Archivio Storico47.

In merito alla conservazione e al restauro, il Gruppo adotta un'attenta e costante vigilanza sulle opere della collezione, monitorando regolarmente sia lo stato di conservazione sia gli aspetti di sicurezza, al fine di prevenire possibili rischi di danneggiamento e preservare la loro integrità. Annualmente, inoltre, vengono effettuate attività di manutenzione e restauro sui beni che necessitano di interventi specifici. Tali azioni sono pianificate in accordo con le Soprintendenze territorialmente competenti e affidate a professionisti altamente qualificati. Nel corso dell'anno sono stati effettuati interventi su n. 139 opere, di cui n. 110 dipinti, n. 24 sculture, n. 5 piatti in ceramica e bronzo. La scelta dei restauratori ha tenuto conto dell'Elenco dei nominativi abilitati all'esercizio della professione di restauratore di beni culturali ex art. 182 D. Lgs. 42/2004 in base alla tipologia del bene interessato.

Il Gruppo, mediante la partecipazione al Gruppo di lavoro Relazioni Culturali dell'Associazione Bancaria Italiana (ABI), individua le strategie culturali da perseguire, condivise da tutti gli istituti bancari. In tale contesto, il Gruppo garantisce la possibilità di consultare i materiali librari e archivistici. Inoltre, al fine di favorire la fruizione del pubblico, sono stati stipulati contratti di comodato d'uso gratuito con enti e istituzioni culturali, che consentono di ampliare l'apertura alle comunità attraverso progetti che arricchiscono l'offerta culturale locale e nazionale. Nel 2024, oltre 130 opere sono state oggetto di prestiti d'opere d'arte nell'ambito di 12 mostre temporanee in Italia e all'estero. Per quanto attiene, invece, alle consultazioni per attività di studio e ricerca, nel 2024 sono stati registrati 20 accessi all'Archivio Storico.

Sono stati inoltre rinnovati i comodati d'uso gratuito delle opere presso la Fondazione Casa Buonarroti, Firenze, e il Comune di Casole d'Elsa. Nel corso dell'anno è stato stipulato un accordo di comodato con il Complesso museale di Palazzo Ducale di Mantova, relativo alla collezione di monete e medaglie gonzaghesche (costituita da 2.184 beni), con finalità espositive nei locali della Rustica di Palazzo Ducale per la valorizzazione sul territorio di riferimento.

Obiettivi

Il Gruppo attualmente non ha definito obiettivi misurabili specifici per gestire la tematica risultata materiale con riferimento alle comunità interessate, ma presidia il monitoraggio delle politiche e delle azioni in relazione agli impatti sul territorio valutando l'andamento di specifici indicatori legati alle iniziative proposte. Ad esempio, nell'ambito di MPS Orienta, il Gruppo annualmente rileva il numero di tirocini attivati e il numero di partecipanti alle iniziative di career day.

L'adozione di obiettivi specifici per gestire il tema sarà valuta in futuro al fine di garantire un continuo miglioramento dell'impegno del Gruppo nei confronti delle comunità interessate.

47 L'Archivio Storico della Banca è stato riconosciuto dal Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali (atto n. 685 del 07/04/1997) come "Archivio privato di notevole interesse storico" ed è pertanto soggetto ai vincoli, obblighi e responsabilità amministrative di tenuta in ordine e corretta conservazione che ne derivano.

Processi di coinvolgimento delle comunità interessate in merito agli impatti

Il modello di business del Gruppo ricerca la valorizzazione delle esigenze dei clienti e delle piccole e medie imprese radicate sul territorio attraverso l' ascolto dei loro bisogni al fine di identificare nuove opportunità e nuovi bisogni della comunità. Il Gruppo riconosce l'importanza del punto di vista delle comunità interessate, promuovendo un'interazione strutturata con associazioni, enti, istituzioni e soggetti dell'economia civile attivi sul territorio. In particolare, attraverso il dialogo con la comunità ed i territori, il Gruppo cerca di condividere il proprio patrimonio artistico e le proprie conoscenze.

L'attenzione alla comunicazione con le comunità di riferimento, ed il coinvolgimento delle stesse, si realizza direttamente attraverso eventi e sponsorizzazioni quali strumenti di dialogo e il confronto con gli stakeholder. Attraverso tali iniziative, l'istituto mira a costruire relazioni solide e trasparenti, favorendo la partecipazione e il coinvolgimento di tutti gli attori locali.

L'impegno si traduce in un approccio regolamentato e formalizzato, ricercando coerenza e chiarezza nelle attività di comunicazione, disciplinato dalla Direttiva di Gruppo in materia di Comunicazione e Relazioni Esterne. In particolare, la comunicazione esterna del Gruppo è presidiata dalla funzione Comunicazione Esterna, Relazioni Istituzionali, attraverso:

  • la definizione di politiche, criteri, regole e la pianificazione degli interventi di comunicazione (opportunità, priorità, ecc.);
  • la realizzazione diretta degli interventi di comunicazione o il monitoraggio ed il controllo degli interventi realizzati direttamente dalle aziende del Gruppo nei limiti delle facoltà concesse;
  • la progettazione e la realizzazione di convegni (congressi, seminari, inaugurazioni) e di mostre e fiere.

Inoltre, la funzione Relazioni Media, Eventi E Sponsorizzazioni coordina e supervisiona le eventuali attività demandate alle funzioni del Gruppo interessate. In particolare, le funzioni delle società del Gruppo coinvolte nell'ideazione e/o programmazione di un intervento di engagement sono tenute a segnalare i dati dell'intervento stesso alla funzione sopracitata. Tale adempimento deve essere svolto sin dal momento della formulazione dell'ipotesi realizzativa dell'intervento o, per gli eventi progettati da soggetti esterni, dal momento in cui se ne viene a conoscenza, al fine di consentire una valutazione accurata dell'iniziativa da parte delle funzioni di governo della materia.

Il Gruppo è inoltre impegnato nel supporto delle comunità più vulnerabili ed emarginate mediante azioni specifiche per ascoltarne e rispondere alle necessità. Grazie a programmi di sostegno, il Gruppo stimola l'occupabilità giovanile e sostiene settori strategici come l'agro-alimentare e il turismo.

L'impegno del Gruppo in materia di diritti delle comunità

Il Gruppo persegue la creazione di valore per tutti gli interlocutori significativi, mediante un modello di sviluppo sostenibile finalizzato alla crescita dei suoi clienti e del territorio in cui opera.

Il Gruppo ricerca la promozione, lo sviluppo del benessere economico e la qualità dei contesti sociali in cui opera mediante il sostegno a programmi di tutela delle comunità e dei territori. Nel dettaglio, si segnalano:

  • contributi per iniziative in ambito culturale, scientifico, sociale e ambientale;
  • attività di orientamento al lavoro e di educazione finanziaria;
  • prodotti e servizi in favore di categorie e soggetti più svantaggiati e bisognosi della società;
  • collaborazioni con istituzioni locali per la crescita sostenibile dei tessuti produttivi, nonché per lo sviluppo del benessere e della salute del contesto sociale.

La politica di riferimento è il Codice Etico del Gruppo, all'interno del quale è sancito l'impegno a rispettare le norme e le procedure interne, i codici esterni e gli accordi, anche internazionali, cui aderisce, le disposizioni contrattuali e gli obblighi di legge e regolamentari vigenti in ogni contesto geografico e ambito d'attività in cui opera.

I principi del Codice si applicano alle attività del Gruppo ed afferiscono a tutti gli interventi dedicati a territorio, ambiente e comunità di riferimento. Per ulteriori approfondimenti in merito al Codice Etico e all'allineamento con standard e iniziative di respiro internazionale, si rimanda alla sezione 4 – Informazioni sulla governance, capitolo "Condotta dell'Impresa".

Consumatori e utilizzatori finali

[ESRS S4]

La presente sezione riporta in relazione alla gestione dei "consumatori ed utilizzatori finali", la descrizione degli impatti, dei rischi e delle opportunità risultate rilevanti dall'analisi di doppia materialità. A seguire, la sezione illustra le politiche e le azioni adottate per la gestione del tema, per mitigare i rischi e gli impatti negativi, cogliere le opportunità rilevanti, nonché gli obiettivi fissati per monitorare l'efficacia delle azioni identificate. Inoltre, illustra i processi generali per coinvolgere i consumatori e/o gli utilizzatori finali e i loro rappresentanti sugli impatti rilevanti che li riguardano, nonché i meccanismi di rimedio per gli impatti negativi e i canali attraverso cui possono esprimere le loro preoccupazioni.

Impatti, rischi e opportunità

Il processo di mappatura di impatti, rischi e opportunità con riferimento allo standard in oggetto include le specificità legate all'attività operativa e commerciale del Gruppo. In qualità di istituto finanziario, il Gruppo offre infatti un'ampia gamma di prodotti e servizi finanziari che potrebbero avere impatti su consumatori e utilizzatori finali, in qualità di clienti. Tali impatti afferiscono, ad esempio, ai temi della tutela dei dati personali, dell'accessibilità ai servizi finanziari e dell'inclusione. L'interazione con i clienti e gli utilizzatori finali dei nostri prodotti e servizi potrebbe, d'altronde, comportare anche dei rischi, quali ad esempio i rischi legati alla potenziale violazione dei sistemi informativi con conseguente perdita di dati sensibili e impatti reputazionali. Tale interazione può infine generare anche opportunità per il Gruppo legate, ad esempio, all'aumento della fiducia dei clienti a fronte dei presidi definiti per la tutela del cliente.

Il processo di mappatura ha incluso l'analisi della documentazione, interna e pubblica del Gruppo, l'identificazione delle iniziative adottate a tutela dei clienti e degli utilizzatori finali (e.g. comunicazioni digitalizzate verso i clienti e operazioni di Digital Banking) con riferimento a tutte le categorie di clienti e utilizzatori finali che potrebbero subire impatti rilevanti da parte del Gruppo. In particolare, i clienti e gli utilizzatori finali includono la clientela istituzionale, corporate e retail dei prodotti e servizi del Gruppo nonché i partner commerciali e i fornitori.

A fronte delle analisi svolte, sono risultati rilevanti:

  • Impatti negativi con riferimento al perimetro Own Operations e Value Chain Downstream connessi alla potenziale inadeguatezza dei presidi volti alla tutela delle informazioni riguardanti clienti e utilizzatori finali;
  • Impatti positivi afferenti al perimetro Own Operations connessi all'esistenza di prassi e strategie aziendali volte a salvaguardare la libertà di espressione della clientela, la possibilità di accesso a prodotti e servizi presentati in modo chiaro e trasparente, la sicurezza personale e l'inclusione sociale. A titolo esemplificativo, si citano le iniziative volte alla digitalizzazione dei processi (e.g. modalità di autenticazione degli utenti volta al miglioramento della customer experience, adozione di soluzioni tecnologiche e prodotti volti all'inclusione sociale);
  • Rischio Operativo e Reputazionale relativo al perimetro Own Operations e Value Chain Downstream e legato alla potenziale violazione della tutela dei dati personali di clienti e utilizzatori finali;
  • Opportunità relative al perimetro Own Operations riconducibili all'aumento della fiducia degli Stakeholder a fronte della definizione e implementazione di presidi per garantire la libertà di espressione (ad esempio mediante la presentazione di reclami) e la tutela dei dati personali dei clienti. Per quanto attiene alla Value Chain Downstream le opportunità sono riconducibili all'ampliamento dell'offerta di prodotti e servizi volti a garantire l'inclusione sociale della clientela e a favorire il rafforzamento dei presidi a tutela della privacy.
Topic Sub-Topic/
Sub-Sub-Topic
Esiti della
materialità
di Impatto
Esiti della materialità
finanziaria
Impatti Rischi Opportunità
S4
Consumatori
e utilizzatori
finali
Privacy
Libertà di espressione
Accesso a informazioni
(di qualità)
Salute e sicurezza
Non discriminazione
Accesso a prodotti e servizi
Pratiche commerciali
responsabili

Per le tematiche risultate rilevanti vengono descritte nei paragrafi seguenti le Politiche, Azioni e Target definite dal Gruppo in relazione alla tutela dei dati personali (di seguito privacy), ai processi di ascolto della clientela e presentazione dei reclami, alla qualità delle informazioni in merito ai prodotti offerti, alla sicurezza personale, alla non discriminazione, all'accessibilità dei prodotti e servizi offerti (anche in termini di digitalizzazione) e all'adozione di pratiche commerciali responsabili.

Politiche, Azioni e Target relativi ai consumatori ed utilizzatori finali

Privacy

Afferiscono al presente paragrafo i temi relativi alla privacy, con riferimento alle politiche, ai processi e ai presidi definiti dal Gruppo al fine di garantire la sicurezza informatica e proteggere i dati personali di clienti e utilizzatori finali da accessi non autorizzati, perdite dei dati.

Politiche

Politiche Descrizione dei contenuti
principali
Ambito di riferimento
(e.g. Own Operations/
Value Chain Upstream
o Downstream, ambito
geografico)
Validazione degli
Organi Apicali
Riferimento a standard
e/o iniziative di terzi
riconosciute
Disponibilità
(sito
istituzionale,
intranet
aziendale)
Direttiva di
Gruppo in
materia di
Gestione degli
adempimenti
prescrittivi
in materia di
tutela dei dati
personali) Policy
in materia di
protezione dei
dati personali
Descrive la politica di tutela
della privacy adottata dal
Gruppo secondo il seguente
approccio metodologico:
- presidio operativo e di
controllo della privacy,
finalizzato a garantire:
(i) rispetto dei principi di
tutela dei dati personali fin
dalla fase progettazione o
utilizzo delle tecnologie;
(ii) rispetto dei diritti
esercitati dagli interessati
(accesso, rettifica,
cancellazione, ecc.);
(iii) attuazione del Registro dei
Trattamenti;
(iv) gestione degli eventi di
Data breach.
- ruoli e responsabilità in
Banca;
- formazione e
responsabilizzazione dei
dipendenti in tutte le linee di
business rilevanti
- programmazione e
rendicontazione delle attività
e dei controlli;
- flussi informativi sulla privacy;
- programmazione e
rendicontazione delle attività
e dei controlli; - formazione
e responsabilizzazione dei
dipendenti in tutte le linee di
business rilevanti
Capogruppo e Società
del Gruppo Widiba e
Fiduciaria
La Direttiva è approvata
dal CdA, responsabile
della supervisione
complessiva del
sistema di gestione
degli adempimenti
relativi alla tutela dei
dati personali, delle
politiche e del processo
di gestione della
privacy, fornendo gli
indirizzi strategici in
materia e impartendo
le necessarie istruzioni
affinché ne venga data
concreta attuazione da
tutte le linee di business
Realizzata in conformità
con:
- il Regolamento UE
2016/679 (GDPR);
-il d. Lgs.196/2003
(Codice Privacy) come
successivamente
novellato dal D. Lgs
101/2018;
-le Linee Guida,
provvedimenti e
altri pronunciamenti
del Garante per la
Protezione dei dati
personali e dell'EDPB,
nonché altre normative
generali che abbiano
impatti in materia di
privacy"
I contenuti della
Direttiva sono
disponibili nel
documento
"Privacy Policy"
disponibile
nella sezione
Sostenibilità sul
sito istituzionale
del Gruppo
Direttiva
di Gruppo
in materia
di Governo
Sicurezza Logica
Definisce il modello organizza
tivo del Gruppo, i principi e le
responsabilità per il processo
di "Governo Sicurezza Logica",
con l'obiettivo di proteggere il
patrimonio informativo azien
dale tramite il "Sistema di Ge
stione della Sicurezza delle
Informazioni" (SGSI), fornendo
un indirizzo strategico di me
dio/lungo termine
Tutte le società del
Gruppo
Le Società del Gruppo
recepiscono con deli
bera dei propri Organi
Apicali adeguando re
sponsabilità, processi e
regole interne, in coeren
za con le proprie caratte
ristiche e dimensioni.
Il governo della sicurez
za logica del Gruppo è
accentrato
presso
la
funzione
Information
Security di Capogruppo.
L'attuazione della diretti
va viene guidata e mes
sa in piedi dalle funzioni
di Information Security e
Information Technology
Disciplina le modalità
di gestione del SGSI in
conformità alle normati
ve interne ed esterne di
riferimento (e.g. ISO/IEC
2700x (series))
Disponibile a tutti
i dipendenti nella
Intranet
Azien
dale

Nell'ambito della tutela di clienti ed utilizzatori finali, la tutela della privacy e i presidi di sicurezza informatica rivestono un ruolo fondamentale nel garantire che dati ed informazioni, durante il loro intero ciclo di vita, siano adeguatamente protetti, in conformità con i requisiti normativi in materia di protezione dei dati personali e di salvaguardia degli asset aziendali.

Il Gruppo attua politiche sul tema in questione mediante la "Policy in materia di protezione dei dati personali "e la "Direttiva di Gruppo in materia di Governo Sicurezza Logica" che definiscono le linee guida e gli obiettivi da perseguire, mediante il "Sistema di Gestione della Sicurezza delle Informazioni" (di seguito SGSI) per assicurare che i dati e le informazioni, duran-

te il loro intero ciclo di vita, siano adeguatamente protetti, in conformità con i requisiti normativi in materia di protezione dei dati personali e di salvaguardia degli asset aziendali.

Il SGSI si basa sulla valutazione di tutti i rischi associati al tema e sulla relativa gestione mediante la pianificazione e l'implementazione delle misure di prevenzione e di protezione necessarie a minimizzare tali rischi. Al fine di garantire la tutela delle informazioni trattate, nonché l'efficacia e l'efficienza dei processi che coinvolgono gli stakeholder del Gruppo (clienti, azionisti, fornitori, partner, ecc.), tutti gli aspetti di sicurezza devono essere opportunamente tenuti in considerazione e integrati in tutte le fasi del ciclo di vita dei servizi ICT e si applicano a tutte le forme di dati personali, indipendentemente dall'interessato a cui si riferiscono e/o dal canale attraverso cui sono ricevuti e si applica a tutte le aziende del Gruppo. La suddetta direttiva viene revisionata annualmente e aggiornata con cadenza almeno triennale, o comunque ogni qual volta si rilevi l'introduzione o la variazione significativa di norme legislative di riferimento, standard di sicurezza, processi interni, processi adottati dagli outsourcer, scenari di attacco, tecnologie del Gruppo e assetto organizzativo.

Azioni

La Capogruppo, con il supporto e la collaborazione di tutte le funzioni aziendali e delle Società del Gruppo, ha istituito, per quanto di competenza, il Sistema di Gestione della Sicurezza delle Informazioni (SGSI): un insieme di strutture organizzative, processi, procedure e soluzioni tecnologiche adottate allo scopo di proteggere il patrimonio informativo proprio del Gruppo e delle informazioni che i Clienti e gli utilizzatori finali scambiano con il Gruppo medesimo. Nello specifico, il SGSI:

  • formalizza i requisiti di sicurezza di processo, operativi e tecnologici, in conformità alle norme vigenti e alle "best practices" di settore, definendo i piani strategici di sicurezza e le modalità di monitoraggio dei risultati;
  • definisce e implementa l'architettura di sicurezza;
  • garantisce la riservatezza, l'integrità, la disponibilità, la verificabilità e l'accountability delle informazioni;
  • gestisce operativamente le attività di sicurezza (gestione degli incidenti, attività di prevenzione frodi, gestione della comunicazione in emergenza, gestione dei cambiamenti, ecc.);
  • supporta la consapevolezza e la formazione del personale in tema di sicurezza delle informazioni;
  • permette di monitorare i livelli di sicurezza e l'efficacia delle misure adottate al fine di agevolare le verifiche e di implementare un processo di miglioramento continuo.

Tutte le iniziative pianificate nell'orizzonte temporale 2022 – 2024 sono state completate nel corso del 2024 e le più significative sono di seguito descritte:

  • Firewall Configuration Review, volta a rafforzare la gestione dei firewall della Banca, ovvero le misure di sicurezza che proteggono i sistemi informatici e le informazioni sensibili da accessi non autorizzati e attacchi informatici, effettuando una revisione delle regole attualmente attive, in coerenza ai framework internazionali, eliminando le regole non conformi e creandone nuove in linea con gli standard stessi.
  • Zero Password volta a prevedere specifiche soluzioni di autenticazione che non prevedano l'inserimento di password da parte dei clienti e degli utenti della Banca e consentano l'autenticazione degli stessi, ad esempio tramite notifica push ricevuta sul proprio dispositivo, o attraverso un identificatore biometrico.

Al fine di rafforzarne la consapevolezza del proprio personale in tema di sicurezza delle informazioni, ritenuta cruciale per garantire l'efficacia del SGSI, il Gruppo predispone regolarmente programmi di formazione per educare i dipendenti sulle policy perseguite, sulle pratiche di sicurezza, sui rischi associati e sulle procedure da seguire in caso di incidenti. Le esigenze formative vengono identificate secondo il modello 3D approach descritto nella sezione Forza Lavoro propria.

Obiettivi

I principali obiettivi in tema di Sicurezza Informatica sono stati definiti all'interno del Piano Strategico relativo alla Sicurezza Informatica 2024-2028. Per il 2025 è stato previsto il completamento degli ambiti progettuali già avviati nel 2024, con particolare riferimento a quelli derivanti dagli esiti del Cyber Resilience Stress Test, e l'avvio di nuove iniziative per il rafforzamento di alcuni processi e piattaforme di sicurezza.

Di seguito si riportano le principali iniziative previste:

  • Rafforzamento dei presidi di sicurezza al fine di incrementare ed evolvere la postura di sicurezza48 (Cybersecurity posture), del Gruppo a protezione dei dati e delle informazioni gestite dal sistema informativo, mediante:
    • l'implementazione di soluzioni avanzate di data Security e di Identity & Access Management;
    • il rafforzamento dei presidi di difesa perimetrale;
    • il miglioramento dei sistemi di detection e gestione degli incidenti di sicurezza;
    • il rafforzamento dei controlli e presidi di sicurezza sui device aziendali;
  • Rafforzamento della Digital Resilience al fine di definire e adottare misure tecnologiche/organizzative volte a garantire la resilienza operativa del Gruppo, a fronte della continua evoluzione delle minacce alla sicurezza e all'operatività, e di rafforzare in ultimo il framework di gestione della continuità operativa e le infrastrutture a supporto delle applicazioni e dei dati aziendali;
  • Recepimento dei requisiti regolamentari con l'obiettivo di garantire l'adeguamento continuo alle prescrizioni di Vigilanza tempo per tempo vigenti e ai rilievi emersi dagli interventi delle Autorità di Vigilanza e di uniformare e rafforzare la resilienza di "sistema";
  • Incremento della Cybersecurity Awareness al fine di aumentare il livello di consapevolezza della clientela in merito ai rischi cyber e alle principali tecniche di difesa, prevedendo iniziative di formazione e campagne periodiche di comunicazione.

Nel definire tali obiettivi, il Gruppo tiene in debita considerazione gli interessi dei principali stakeholder di riferimento, secondo quanto dettagliato nella sezione del presente documento relativa al processo di Stakeholder Engagement.

Le performance in termini di sicurezza informatica vengono valutate mediante un framework proprietario che permette di valutare il livello di maturità dei presidi di sicurezza del Gruppo. Tale framework è oggetto di valutazione trimestrale e include la verifica dello stato di avanzamento della postura di sicurezza, che tiene conto di eventuali nuove implementazioni/ iniziative progettuali intervenute durante il periodo oggetto di analisi.

Libertà di espressione

Afferiscono al presente paragrafo i temi relativi alla libertà di espressione della clientela con particolare riferimento ai processi di ascolto e alla presentazione dei reclami da parte della stessa.

Politiche

Come sancito nel Codice Etico, il Gruppo si impegna a dare riscontro ai reclami provenienti da clienti ed associazioni a loro tutela, avvalendosi di sistemi di comunicazione idonei e tempestivi. I reclami sono gestiti in modo da garantire una loro sollecita ed esaustiva trattazione e costituiscono elemento importante per migliorare le attività e le procedure, per superare conflittualità e per recuperare fiducia e soddisfazione dei clienti. A tal proposito, ai clienti insoddisfatti viene garantita un'interazione chiara e gratuita.

Il Gruppo si impegna inoltre a fornire ai clienti informazioni chiare ed esaustive in merito alle modalità di presentazione e alla trattazione dei reclami, nonché sull'accesso agli organismi di risoluzione stragiudiziale delle controversie.

Inoltre, come sancito dalla Direttiva di Gruppo in materia di gestione reclami, ricorsi ABF e ACF ed esposti, la corretta gestione dei reclami costituisce per il Gruppo:

  • un'attività fondamentale per instaurare una soddisfacente relazione con la clientela;
  • uno strumento per individuare eventuali criticità e migliorare la qualità dei prodotti/servizi erogati;
  • un presidio utile a tutela del cliente, sia per incentivare la soluzione amichevole delle contestazioni sia, nei casi in cui ciò non avvenga, per definire la posizione delle parti esperendo una prima fase istruttoria in vista della prosecuzione della controversia in altre sedi.

48 La cybersecurity posture, traducibile come "postura di sicurezza informatica," rappresenta l'insieme delle misure, delle politiche e delle tecnologie messe in campo da un'organizzazione per mitigare i rischi informatici e proteggere le risorse digitali.

Nel definire i contenuti della policy, il Gruppo tiene in debita considerazione gli interessi dei principali stakeholder di riferimento, secondo quanto dettagliato nella sezione del presente documento relativa al processo di Stakeholder Engagement.

Politiche Descrizione dei
contenuti principali
Ambito di riferimento
(e.g. Own Operations/
Value Chain Upstream
o Downstream, ambito
geografico)
Validazione degli
Organi Apicali
Riferimento a iniziative
di terzi riconosciute e/o
standard di riferimento
Disponibilità (sito
istituzionale, intranet
aziendale)
Direttiva di
Gruppo in
materia di
gestione reclami,
ricorsi ABF e
ACF ed esposti
La politica ha le
seguenti finalità:
garantire risposte
rapide, chiare, complete
ed esaustive ai clienti,
ridurre il contenzioso
con la clientela e, nei
casi in cui ciò non
avvenga, definire la
posizione delle parti
esperendo una prima
fase istruttoria in
vista dell'eventuale
prosecuzione della
controversia in
altre sedi; ottenere
informazioni
sull'operatività
aziendale e identificare
eventuali criticità e/o
aree di miglioramento.
La Direttiva è destinata
alla Banca e alle
seguenti Società del
Gruppo:
- Widiba;
- MPS Fiduciaria.
Il Consiglio di
Amministrazione della
Capogruppo discute,
definisce ed approva le
politiche in materia di
trattamento dei reclami
e dei ricorsi all'ABF e
all'ACF.
La politica è redatta in
conformità ai principali
riferimenti legislativi e
regolamentari esterni
in materia (e.g. TUB,
disposizioni in materia
di Banca d'Italia,
delibere pertinenti della
Consob).
I contenuti sono
disponibili al link
Reclami e Ricorsi
all'interno della sezione
Sostenibilità sul sito
istituzionale del Gruppo.

Azioni

Le procedure operative di gestione dei reclami adottate dalle Società declinano le responsabilità attribuite alle varie strutture aziendali e definiscono almeno le seguenti attività:

  • la ricezione del reclamo;
  • il censimento e presa in carico dello stesso;
  • l'istruttoria (durante la quale vengono acquisiti gli elementi informativi e documentali necessari a determinare la fondatezza o meno del reclamo, ricorrendo ove necessario al contributo delle strutture di volta in volta competenti) che si conclude con la predisposizione di una proposta di definizione volta all'assunzione di una decisione legittima e corretta sull'esito della controversia;
  • la delibera che stabilisce l'esito del reclamo (respinto, accolto o parzialmente accolto); tale delibera è assunta sulla base degli elementi probativi e conoscitivi raccolti nel corso dell'istruttoria;
  • la comunicazione dell'esito al cliente;
  • la contabilizzazione.

Nell'effettuazione di tale attività viene tenuto conto, in particolare, dei seguenti aspetti, in relazione alle peculiarità dei singoli reclami:

  • situazione che ha originato la controversia e circostanze emerse nella ricostruzione degli accadimenti, valutando eventuali criticità nel processo di commercializzazione e nell'informativa al cliente, la corretta applicazione della normativa aziendale e delle previsioni contrattuali nonché l'eventuale presenza di frodi interne;
  • formalizzazione contrattuale dei prodotti/servizi oggetto di reclamo, riscontrando eventuali carenze documentali;
  • valutazione commerciale della relazione con il cliente anche per gli aspetti di natura creditizia;
  • contenuto dei pareri espressi da altre funzioni aziendali eventualmente interpellate;
  • orientamenti consolidati assunti dagli arbitri (ABF e ACF) o dalla giurisprudenza di merito e di legittimità;
  • rischi di soccombenza e rispetto delle norme esterne;
  • congruità delle richieste economiche eventualmente formulate dalla clientela rispetto alle doglianze lamentate e/o alle perdite/pregiudizi/danni effettivamente subiti.

Obiettivi

Nell'ambito della tematica della "libertà di espressione", il Gruppo non ha previsto l'identificazione di obiettivi quantitativi misurabili. Tuttavia, ha definito politiche ed azioni volte a garantire la qualità dei servizi prestati al cliente e a monitorarne il costante miglioramento della sua esperienza, in coerenza con le normative esterne vigenti. Ciò si traduce in un monitoraggio costante, sia quantitativo che qualitativo, dell'attività svolta dalla Funzione Reclami e Mediazioni in termini di rispetto dei tempi di evasione ed in termini di efficacia; in particolare il focus riguarda il numero dei reclami accolti/parzialmente accolti/respinti ed il numero delle decisioni arbitrali favorevoli/parzialmente favorevoli/sfavorevoli.

Salute e sicurezza

Afferiscono al presente paragrafo i temi relativi alla tutela della salute e sicurezza di clienti e utilizzatori finali ovvero all'insieme delle politiche, misure e procedure adottate dal Gruppo per garantire che l'uso dei prodotti e i servizi offerti avvenga nel rispetto della tutela della salute e sicurezza degli stessi e con riferimento all'attività svolta dal Gruppo e all'interno dei propri Uffici e Filiali prevenendo infortuni e malattie.

Politiche

La tutela dei clienti e degli utilizzatori finali rappresenta un obiettivo primario in capo al Gruppo, al fine di garantire la sicurezza dei propri clienti e contribuire ad un duraturo rapporto di fiducia.

Il successo dei presidi di salute e sicurezza definiti dipende dalla conoscenza e dal costante impegno e rispetto da parte di tutto il Personale. Pertanto, le attività inerenti all'informazione e alla formazione sui temi di salute e sicurezza sul lavoro sono considerate essenziali all'interno del Gruppo per diffondere tra la forza lavoro una adeguata consapevolezza dell'importanza di tali tematiche e per far accrescere la "cultura della sicurezza" in senso più ampio.

In tale contesto, la Politica per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro (di seguito Safety Policy) costituisce il punto di riferimento all'interno del Gruppo per la valutazione dei rischi, la definizione ed il riesame degli obiettivi di salute e sicurezza. Pertanto, il Gruppo si impegna a informare tutti coloro che sono presenti negli ambienti aziendali (dipendenti, fornitori, clienti) sull'organizzazione preposta alla gestione della sicurezza e dell'emergenza, oltre che sui rischi presenti e sulle relative norme di prevenzione e protezione adottate.

Nel definire i contenuti della suddetta policy, il Gruppo tiene in debita considerazione gli interessi dei principali stakeholder di riferimento, secondo quanto dettagliato nella sezione del presente documento relativa al processo di Stakeholder Engagement.

Politiche Descrizione dei
contenuti principali
Ambito di riferimento
(e.g. Own Operations/
Value Chain Upstream
o Downstream, ambito
geografico)
Validazione degli
Organi Apicali
Riferimento a standard
e/o iniziative di terzi
riconosciute
Disponibilità (sito
istituzionale, intranet
aziendale)
Politica di Banca
Monte dei Paschi
di Siena S.p.A.
per la salute e
la sicurezza sui
luoghi di lavoro
(Safety Policy)
La Politica definisce gli
obiettivi in materia, tra
cui l'impegno a:
- prevenire infortuni e
malattie;
- migliorare nel continuo
la gestione della salute
e sicurezza e della
relativa performance;
- comunicare ai propri
stakeholder i principi
ispiratori;
- conformarsi alle
prescrizioni legali
applicabili e ad altre
prescrizioni che
l'Azienda decide di
sottoscrivere.
- La Politica fornisce,
inoltre, il quadro di
riferimento per stabilire
e riesaminare gli
obiettivi di salute e
sicurezza.
La Politica si applica
alla Capogruppo e a
tutte le Aziende del
Gruppo.
La Politica è
approvata dal CdA
della Capogruppo.
La responsabilità di
guidare l'attuazione
della Safety Policy è
dell'Alta Direzione e di
tutto il Management
della Capogruppo.
La politica è realizzata
conformemente alla
legislazione nazionale e
comunitaria in materia
di salute e sicurezza
sui luoghi di lavoro,
nonché alla Norma
UNI ISO 45001 (che
sostituisce, a partire da
marzo 2021, lo standard
OHSAS 18001), i cui
principi sono di primario
riferimento per gli
obiettivi generali della
gestione aziendale.
La sintesi è disponibile
nella sezione
Sostenibilità sul sito
istituzionale del Gruppo
e sull'Albo Fornitori.
È inoltre disponibile a
tutti i dipendenti nella
Intranet Aziendale.

Azioni

Al fine di costruire solidi presidi tecnici e organizzativi nella gestione della Salute e Sicurezza aziendale la Capogruppo ha messo in atto quanto necessario al fine di sviluppare il "Sistema di Gestione per la Salute e la Sicurezza sui Luoghi di Lavoro" e tendere alla sua progressiva integrazione con gli altri Sistemi di Gestione realizzati, nonché alla sua estensione ad altre società del Gruppo, promuovendo anche iniziative volte alla diffusione della cultura della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e l'interazione fra le strutture aziendali onde realizzare una collaborazione finalizzata al raggiungimento dell'efficienza aziendale sotto i profili della Safety, garantendo la tracciabilità delle relative responsabilità.

Per maggiori dettagli relativi alle azioni in merito a Salute e Sicurezza aziendale si rimanda al capitolo Forza lavoro propria della Sezione 3 – Informazioni Sociali della presente Rendicontazione.

Obiettivi

Nell'ambito della tematica relativa alla tutela della salute e sicurezza dei consumatori e degli utilizzatori finali il Gruppo non ha ad oggi previsto degli obiettivi misurabili. Tuttavia, l'efficacia delle politiche e delle azioni adottate è opportunamente garantita dalle verifiche ispettive esterne e dai programmi di miglioramento e di confronto continuo con i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, processi attraverso i quali il Gruppo assicura un monitoraggio continuo del "Sistema di Gestione per la Salute e Sicurezza sui Luoghi di Lavoro".

Non discriminazione

Afferiscono al presente paragrafo i temi relativi alla non discriminazione di clienti e consumatori finali nell'accesso ai prodotti e servizi offerti dal Gruppo.

Politiche

Le Regole in materia di inclusione definiscono l'impegno del Gruppo nel garantire inclusione, equità e parità, rispetto e ascolto, valori ispiratori del Gruppo e confermati nel Codice Etico. Nell'ambito della interazione quotidiana con la clientela e gli utilizzatori finali, il personale mantiene un approccio aperto e consapevole, tenendo conto delle peculiarità di ognuno e, di fronte a controparti che presentano problemi fisici, di qualunque tipo, o che, a titolo esemplificativo, provengono da paesi stranieri, agisce con naturalezza e rispetto, assumendo un approccio teso all'ascolto e alla disponibilità, senza invadenza e senza imporre il proprio aiuto.

Nel definire i contenuti della suddetta policy, il Gruppo tiene in debita considerazione gli interessi dei principali stakeholder di riferimento, secondo quanto dettagliato nella sezione del presente documento relativa al processo di Stakeholder Engagement.

Politiche Descrizione dei
contenuti principali
Ambito di riferimento
(e.g. Own Operations/
Value Chain Upstream
o Downstream, ambito
geografico)
Validazione degli
Organi Apicali
Riferimento a iniziative
di terzi riconosciute e/o
standard di riferimento
Disponibilità (sito
istituzionale, intranet
aziendale)
Regole in
materia di
Inclusione
Il documento definisce
gli impegni in termini
di valorizzazione delle
diversità e di inclusione,
equità e parità che
l'Azienda si propone di
perseguire in tutte le
fasi della vita aziendale
di ogni persona.
La Policy è destinata
alla Capogruppo e a
tutte le società del
Gruppo.
Il recepimento del
documento deve essere
notificato alla Struttura
cui fa capo il riporto
societario della singola
società, alle funzioni di
Sviluppo Professionale,
D&I e Comunicazione
Interna.
La politica è
realizzata rispettando
i principi adottati
dalle organizzazioni
internazionali (e.g.
Carta dei Diritti
fondamentali dell'UE,
Dichiarazione dei diritti
dell'Uomo delle Nazioni
Unite, l'Agenda 2030 per
lo Sviluppo Sostenibile
e i Principles for
Responsible Banking).
Disponibile nella
sezione Sostenibilità
sul sito istituzionale del
Gruppo.

Azioni

La comunicazione, mezzo fondamentale per la condivisione delle informazioni aziendali, viene sviluppata con un linguaggio che contribuisca a contrastare la formazione di stereotipi e pregiudizi e a eliminare le discriminazioni nei confronti della clientela e di tutto il pubblico esterno. Una comunicazione paritaria efficace garantisce che le persone siano rappresentate, ascoltate e trattate allo stesso modo, rispettando le differenze e promuovendo l'inclusione, nel rispetto delle indicazioni contenute nella Direttiva UE/54/2006 in materia di attuazione del principio delle pari opportunità e della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego e della Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità dell'Onu.

Le indicazioni aziendali da osservare nella comunicazione riguardano:

  • l'uso di un linguaggio adeguato al target individuato e, ove possibile, inclusivo e accessibile;
  • l'uso di immagini che considerano le differenze di genere, sociali, etniche e cultural;
  • l'adozione di canali di comunicazione che veicolano comunicazioni chiare e accessibili orientate all'inclusione, al contrasto di ogni tipo di discriminazione e pregiudizio;
  • l'organizzazione di eventi (e.g. congressi, seminari, inaugurazioni) gestiti in modo da prevedere un'equa distribuzione degli interventi (tra uomini e donne) e dei partecipanti, dell'accessibilità del luogo prescelto.

Obiettivi

Nell'ambito della tematica della "Non discriminazione" il Gruppo non ha previsto l'identificazione di obiettivi quantitativi misurabili. Tuttavia, l'efficacia delle politiche e delle azioni adottate in materia viene adeguatamente monitorata attraverso la raccolta di feedback e il coinvolgimento dei consumatori adeguatamente descritti nel paragrafo "Processi di coinvolgimento dei consumatori e utilizzatori finali".

Accesso a prodotti e servizi in termini di digitalizzazione dell'offerta

Afferiscono al presente paragrafo i temi relativi all'accesso a prodotti e servizi relativamente a clienti e utilizzatori finali in termini di offerta di prodotti e servizi digitalizzati.

Politiche

Il Gruppo, operando in un contesto di continua evoluzione e trasformazione, continua la sua iniziativa di digitalizzazione delle interazioni con i clienti ampliando la gamma di prodotti, servizi e canali di accesso offerti e migliorando l'accesso ai servizi e prodotti bancari per le categorie di stakeholder meno digitalizzate garantendo un'esperienza più fluida e soddisfacente per tutti i clienti, indipendentemente dal loro grado di familiarità con le tecnologie digitali, con lo scopo ultimo di ottimizzarne la customer experience.

Il Gruppo, tramite la Direttiva di Gruppo in materia di Governo e Definizione Strategia ICT, ha definito una strategia IT con l'obiettivo di migliorare costantemente la stabilità, le performance, la qualità e il livello di gradimento dei servizi erogati ai clienti e ai dipendenti del Gruppo.

Questa strategia mira a sviluppare un modello di rapporto banca-cliente incentrato sulla possibilità di raggiungere la banca in ogni momento e da qualunque dispositivo grazie all'utilizzo di tecnologie abilitanti per fornire un servizio distintivo e anticipando i bisogni dei clienti.

Nel definire i contenuti della suddetta policy, il Gruppo tiene in debita considerazione gli interessi dei principali stakeholder di riferimento, secondo quanto dettagliato nella sezione del presente documento relativa al processo di Stakeholder Engagement.

Politiche Descrizione dei
contenuti principali
Ambito di riferimento
(e.g. Own Operations/
Value Chain Upstream
o Downstream, ambito
geografico)
Validazione degli
Organi Apicali
Riferimento a iniziative
di terzi riconosciute e/o
standard di riferimento
Disponibilità (sito
istituzionale, intranet
aziendale)
Direttiva di
Gruppo in
materia di
Governo e
definizione
strategia IT.
Definisce il modello
organizzativo adottato
dal Gruppo, i principi
e le responsabilità per
il Processo "Governo
Sicurezza Logica"
con l'obiettivo di
proteggere il patrimonio
informativo aziendale,
fornendo un indirizzo
generale e strategico di
medio/lungo termine
che consenta di
conseguire gli obiettivi
fissati nella propria
Strategia di Resilienza
Operativa Digitale.
La Direttiva è destinata
alla Banca ed a tutte le
Società del Gruppo.
Il recepimento della
Direttiva deve essere
notificato alla struttura
a cui fa capo il riporto
societario della singola
società, alla funzione
IT (Information
Technology) e all'Area
Organizzazione.
La Direttiva è realizzata
in conformità con
quanto disposto dalla
Circolare 285/2013
di Banca d'Italia che
descrive il governo e
l'esercizio dei sistemi
informativi a supporto
della Banca.
Disponibile a tutti i
dipendenti nella Intranet
Aziendale.

Azioni

A fronte della strategia IT definita, il Gruppo ha pianificato e posto in essere molteplici azioni finalizzate all'innovazione di canali di distribuzione alternativi, rivolti anche a demografie svantaggiate, con riferimento ai servizi di seguito descritti.

Servizi ATM e Monetica

È stato avviato un piano di migrazione del parco ATM, che terminerà nel 2025, che prevede l'aggiornamento del sistema operativo delle macchine, volto a incrementarne la sicurezza e ridurne la vulnerabilità, a contrastare gli attacchi malevoli e a rendere maggiormente compatibili software e hardware rilasciati dai fornitori, al fine di migliorare l'esperienza digitale del cliente in termini di protezione nell'utilizzo del servizio.

Per quanto attiene ai servizi di Monetica, il Gruppo ha esteso alle carte di credito e debito su circuito internazionale la funzionalità di audioguida presso gli sportelli ATM della Banca. Questa innovazione consente ai clienti non vedenti o ipovedenti di accedere alle principali funzioni, come la consultazione di saldo, movimenti del conto corrente e il prelievo. Inoltre, è stata estesa l'abilitazione ai wallet digitali di pagamento Apple Pay, in aggiunta a Google Pay, per le carte dei clienti della Capogruppo e di Banca Widiba.

Servizi di internet banking

La Capogruppo offre servizi di internet banking per la propria clientela retail e corporate. Nel corso del 2024, è proseguito il percorso di ottimizzazione della piattaforma multicanale, migliorando l'esperienza delle controparti e potenziando gli strumenti di protezione. Al contempo, è stata ampliata la gamma dei servizi online offerti e migliorata l'interazione tra la filiale e i canali online per consentire l'estensione dei processi full paperless e un conseguente risparmio di tempo per clienti e gestori attraverso l'arricchimento del perimetro degli atti e contratti predisposti in filiale e firmabili tramite l'internet banking , e perseguire l'obiettivo di minimizzare l'utilizzo della carta in coerenza all'impegno del Gruppo a favore della lotta al cambiamento climatico e della tutela dell'ambiente.

Nel 2024 è proseguito l'impegno della Capogruppo sui temi dell'accessibilità e usabilità di tutti i canali a disposizione dei clienti e dei dipendenti. A tale proposito, la Banca utilizza tecnologie assistive, coerenti con la tecnologia disponibile sul mercato, per rendere leggibili siti e App attraverso Screen Reader e motore integrato negli smartphone (es. Voice Over) ed esegue verifiche periodiche per l'individuazione di eventuali problematiche tecniche e di user experience.

La Capogruppo continua ad avvalersi di fornitori specializzati ed associazioni di categoria per garantire una completa accessibilità e usabilità dell'operatività informativa e dispositiva di Internet Banking da desktop, mobile e App.

Nel 2024 Banca MPS, facendo leva su una piattaforma Open Banking ormai consolidata, ha pianificato l'estensione dei servizi disponibili prevedendo la Payment Cancellation, con il quale i clienti potranno chiedere la cancellazione di un pagamento attraverso la terza parte utilizzata per disporlo, i Bulk Payments, con il quale le terze parti potranno offrire un servizio per inviare una lista di pagamenti con una sola operazione. Parallelamente, sono in fase di studio soluzioni per ridurre e/o eliminare le difficoltà nelle interazioni con le terze parti in fase di autorizzazione dei pagamenti da parte del cliente.

Obiettivi

In merito alla tematica "Accesso a prodotti e servizi in termini di digitalizzazione dell'offerta" il Gruppo non ha previsto l'identificazione di obiettivi quantitativi misurabili. Tuttavia, l'efficacia delle politiche e delle azioni adottate, descritte precedentemente, viene adeguatamente presidiata attraverso le attività di monitoraggio svolte da parte dell'Organo con Funzione di Supervisione Strategica (OFSS) che, secondo quanto stabilito all'interno della "Direttiva di Gruppo in materia di Governo e definizione strategia IT", valuta l'adeguatezza, la funzionalità e l'affidabilità dell'intero sistema informativo e dei singoli servizi erogati. Nel dettaglio, l'Organo è informato con cadenza almeno annuale circa l'adeguatezza dei servizi erogati.

Pratiche commerciali responsabili del Gruppo, accesso ai prodotti offerti in termini di inclusione sociale e informazioni di qualità in merito a tali prodotti

Afferiscono al presente paragrafo i temi relativi alle pratiche commerciali responsabili del Gruppo, all'offerta di prodotti volti a favorire l'inclusione sociale e alla disponibilità di informazioni di qualità in merito a tali prodotti.

Politiche

Rispondere alle esigenze della clientela è condizione fondamentale per il Gruppo nello svolgimento della propria attività e necessità imprescindibile per mantenere e migliorare il rapporto di fiducia con il cliente. Per questo motivo, la Capogruppo è fortemente focalizzata sul mantenimento di una comunicazione trasparente, continua e non discriminatoria.

La Policy di Gruppo in materia di Politiche Commerciali garantisce un'efficace esecuzione e presidio dei processi inerenti alle interazioni tra il Gruppo e la propria clientela. Tenendo conto degli obblighi previsti dalla normativa esterna in materia di servizi di investimento e bancari e delle relative regole di condotta nei confronti della clientela, definisce metodologie, modelli e regole aziendali con riferimento a processi chiave quali:

  • definizione e gestione dei modelli di servizio, ovvero la definizione e gestione degli elementi a supporto della valorizzazione della relazione con il cliente;
  • definizione di processi e regole sulla tutela dei clienti relativi all'offerta di prodotti e servizi bancari in coerenza alla gestione degli obblighi derivanti dai requisiti normativi previsti dalla normativa vigente;
  • definizione dei piani di marketing commerciale, che declinano la strategia commerciale di mercato, programmando obiettivi annuali e di periodo e definendo le leve in termini di iniziative, pricing, prodotti, promozioni e comunicazioni per supportarne il raggiungimento;
  • presidio di customer relationship management.

Il Gruppo attua politiche di ideazione, sviluppo e commercializzazione dei prodotti che tengono conto delle esigenze dei propri clienti nonché delle disposizioni di legge in materia di trasparenza e correttezza nelle relazioni con la clientela, al fine di prevenire pratiche commerciali scorrette. Ciò è ribadito anche nel Codice Etico, in cui si evidenzia che il Gruppo ha predisposto opportune procedure operative che consentono di proporre i prodotti o servizi più idonei sulla base delle necessità e dei bisogni effettivi dei clienti. I clienti, prima della sottoscrizione di un prodotto o servizio, sono informati in modo chiaro e completo sulle condizioni e prestazioni offerte, per favorire scelte consapevoli.

Viene assicurata una particolare attenzione ai bisogni delle fasce più deboli dei clienti e in generale della società, favorendone l'accesso ai servizi bancari, l'uso consapevole del credito e la prevenzione del sovraindebitamento. Inoltre, il Gruppo favorisce il benessere sociale attraverso la creazione di prodotti e servizi sostenibili e adeguati alle esigenze della propria clientela supportando un modello di sviluppo volto ad includere anche le categorie di persone con esigenze finanziarie di base.

In tale contesto, come riportato all'interno della "Direttiva Sostenibilità e ESG", il Gruppo opera ponendo attenzione al rispetto dei diritti umani, di equità e di inclusione, dei diritti fondamentali nel lavoro e alle norme in materia di lavoro minorile e forzato, di salute e sicurezza e all'adozione di pratiche di buon governo aziendale. Al fine di contribuire alla tutela del benessere della salute e dello sviluppo dell'intera comunità e in coerenza ai valori e ai principi espressi nel Codice Etico, all'interno della Direttiva Sostenibilità e ESG sono state definite policy di esclusione e di due diligence rafforzata per alcuni settori ad alto impatto sociale. Nello specifico:

Produzione e commercializzazione di materiali di armamento:

  • Policy di esclusione volte ad evitare il coinvolgimento in attività di finanziamento e di intermediazione di operazioni riconducibili alla produzione e al commercio di armi, di cui alla legge n.185/90. Con riferimento alla produzione, al transito e/o alla commercializzazione di materiali di armamento, il Gruppo può supportare le operazioni che abbiano ricevuto autorizzazione da parte delle autorità di competenza e che siano conformi alla legislazione applicabile e vigente;
  • Policy di esclusione verso controparti e operazioni che riguardino armi controverse e/o bandite dai trattati internazionali, ad esempio armi nucleari, biologiche e chimiche, bombe a grappolo, armi contenenti uranio impoverito, mine terrestri antipersona e non supporta operazioni destinate a Paesi oggetto di sanzioni ed embarghi, Paesi in conflitto armato e/o i cui governi si siano resi responsabili di gravi violazioni delle Convenzioni internazionali in materia di diritti umani, né intrattiene rapporti con soggetti che operino in questi settori di mercato.

Una due diligence delle operazioni finalizzate a finanziare controparti e attività/progetti relative alla coltivazione del tabacco e industria del tabacco sulla base dei seguenti criteri:

  • il coinvolgimento o meno in fatti di corruzione o controversi sotto il profilo etico, che espongano l'azienda ad una particolare attenzione e critica mediatica;
  • azienda statale o fornitore di servizi in concessione statale;
  • azienda avente ricavi prevalentemente da attività legate alla coltivazione e produzione di tabacco;
  • azienda avente ricavi prevalentemente da attività legate alla coltivazione e produzione di tabacco a scopi farmaceutici.

Sviluppo e diffusione del Gioco d'azzardo:

Una due diligence relativamente ai rischi, anche reputazionali, connessi alla natura e alla finalità dell'operazione e al profilo della controparte. Nello specifico, con riferimento alla natura e alla finalità della singola operazione, sono oggetto di valutazione estesa tutte le operazioni finalizzate alla:

  • predisposizione di piattaforme online di gioco d'azzardo;
  • acquisto, costruzione, sviluppo e ampliamento di sale di gioco d'azzardo;
  • acquisto e produzione di macchinari che favoriscono il gioco d'azzardo;
  • attività di marketing e promozione commerciale connesse al gioco d'azzardo.

Nel definire i contenuti della policy, il Gruppo tiene in debita considerazione gli interessi dei principali stakeholder di riferimento, secondo quanto dettagliato nella sezione del presente documento relativa al processo di Stakeholder Engagement.

Inoltre, tutte le policy e le direttive del Gruppo sono preventivamente validate dalla funzione Compliance al fine di certificare la coerenza dei contenuti del testo con gli aspetti di conformità alle norme esterne e di presidio dei rischi. Le policy e le direttive classificate con contenuti a valenza strategica (quale ad es. la policy in materia di prodotti, di politiche commerciali, direttiva in materia di governance e controllo su prodotti finanziari) sono soggette a revisione almeno triennale e soggette all'approvazione da parte del CdA.

Inoltre, le policy relative a linee guida strategiche di assunzione, gestione, monitoraggio e mitigazione dei rischi a cui il Gruppo è esposto, la frequenza della verifica è almeno annuale e prevede il parere preventivo del Comitato Rischi e Sostenibilità.

Politiche Descrizione dei contenuti
principali
Ambito di riferimento
(e.g. Own
Operations/Value
Chain Upstream o
Downstream, ambito
geografico)
Validazione degli Organi
Apicali
Riferimento a
iniziative di terzi
riconosciute
e/o standard di
riferimento
Disponibilità
(sito
istituzionale,
intranet
aziendale)
Policy di Gruppo
in materia
di Politiche
Commerciali
La Policy definisce le
metodologie, i modelli e le
regole aziendali adottate dal
Gruppo in materia di Politiche
Commerciali sull'insieme degli
elementi che caratterizzano
la relazione tra il Gruppo e la
propria Clientela.
La Policy è destinata
alla Capogruppo
e alle società del
Gruppo coinvolte
nelle Politiche
Commerciali (Widiba,
MPS Fiduciaria, MPS
Belgio, Montepaschi
Banque).
La policy, classificata a
valenza strategica, è validata
dal CdA, responsabile
degli indirizzi complessivi
in materia di politiche
commerciali.
Le Politiche
Commerciali sono
conformi agli
obblighi previsti dalla
normativa esterna
in materia di servizi
di investimento
e bancari e delle
relative regole
di condotta nei
confronti della
clientela (quali
ad esempio.
Regolamento UE
GDPR 2016/679;
MIFID II 2014/65,
ecc)
Disponibile a
tutti i dipendenti
nella Intranet
Aziendale
Policy di Gruppo
in materia di
Prodotti
La Policy definisce modelli
e principi generali adottati
dal Gruppo nelle attività di
ideazione, acquisizione e
controllo dei nuovi prodotti
o servizi; sviluppo di nuove
attività; ingresso in nuovi
segmenti operativi o di mercato.
La Policy è destinata
alla Capogruppo e a
tutte le società del
Gruppo.
La policy, classificata come a
valenza strategica, è validata
dal CdA, responsabile degli
indirizzi complessivi per
il governo delle attività di
emissione e/o strutturazione
e/o revisione e/o distribuzione
di prodotti finanziari e di
garantire l'allineamento con
l'evoluzione normativa e le
indicazioni interpretative
fornite dalle competenti
Autorità di Vigilanza.
Il CdA è inoltre coinvolto
nell'approvazione dei
prodotti innovativi, a valenza
strategica/rischio rilevante
e le istruttorie per le quali le
Funzioni Controllo valutano
sia necessario effettuare un
risk assessment sottoposto al
parere del Comitato Gestione
Rischi, previo parere del
Comitato Gestione Rischi e del
Comitato Rischi e Sostenibilità
(endoconsiliare). Inoltre,
le proposte che abbiano
ricevuto parere negativo da
parte della Funzione preposta
al controllo dei rischi, o da
parte del Comitato Gestione
Rischi, possono comunque
essere presentate in
approvazione, e in questo caso
obbligatoriamente approvate
dal CdA, previo passaggio
nel comitato endoconsiliare
Rischi e Sostenibilità. I
prodotti devono rispondere a
requisiti di sostenibilità per il
Gruppo in termini di profili di
rischio, efficacia commerciale,
strumenti e funzionalità,
processi, impatti sul sistema
informativo, conformità alle
normative interne ed esterne
e pertanto, ogni prodotto
dev'essere sottoposto, prima
della messa in commercio,
ad un processo di validazione
da parte di tutte le Funzioni
necessarie, incluse le Funzioni
di controllo, e alla successiva
delibera da parte di un ruolo
formalmente facoltizzato.
La Policy è elaborata
nel rispetto delle
normative vigenti
in materia di
trasparenza delle
operazioni e dei
servizi bancari e
finanziari, delle
Disposizioni di
Vigilanza in materia
di trasparenza
delle operazioni e
dei servizi bancari
e finanziari"" e
degli Orientamenti
dell'Autorità Bancaria
Europea in materia
di governance e di
controllo sui prodotti
bancari.
Per quanto
riguarda i prodotti
di investimento
assicurativo è
coerente alla
Direttiva UE 2016/97
(Direttiva IDD) e dal
Regolamento UE
2017/2358.
La sintesi del
documento
è disponibile
nella sezione
Sostenibilità sul
sito istituzionale
del Gruppo

Politiche Descrizione dei contenuti
principali
Ambito di riferimento
(e.g. Own
Operations/Value
Chain Upstream o
Downstream, ambito
geografico)
Validazione degli Organi
Apicali
Riferimento a
iniziative di terzi
riconosciute
e/o standard di
riferimento
Disponibilità
(sito
istituzionale,
intranet
aziendale)
Regole in
materia di servizi
di investimento:
mappatura e
individuazione
ai fini ESG
dei prodotti
finanziari
Il documento definisce le regole
per accertare la veridicità
della qualifica ESG, quindi
della sostenibilità, associata
ai prodotti finanziari in
collocamento, al fine di gestire
e contenere il "greenwashing"
per i prodotti in perimetro
oggetto di analisi.
La Policy è destinata
alla Capogruppo e a
Widiba.
La Funzione Prodotto cura
il reporting periodico al
Comitato Guida Investimenti
e Prodotti – Sessione
Investimenti.
La Policy è realizzata
rispettando il
Regolamento (UE)
2019/2088 integrato
dal Regolamento
1288/2022).
Disponibile a
tutti i dipendenti
nella Intranet
Aziendale
Direttiva di
Gruppo in
materia di
governance e
controllo prodotti
bancari per la
clientela
La direttiva definisce il modello
organizzativo adottato per il
rilascio dei prodotti da offrire
alla propria clientela. Tale
processo, descrive le attività da
svolgere nelle diverse fasi:
1. l'ideazione/acquisizione
che include l'identificazione
del Target Market Potenziale,
al fine di limitare il rischio che
i prodotti bancari non siano
coerenti con le caratteristiche,
le esigenze e gli obiettivi della
clientela ai quali sono destinati;
2. valutazione preliminare dei
rischi nella quale le Funzioni
di Controllo e la Funzione
Legale valutano la conformità
e i rischi del prodotto per la
Banca, individuando eventuali
azioni di mitigazione di cui
tenere conto nel corso della sua
realizzazione;
3. implementazione, validazione
e delibera del prodotto;
4. Monitoraggio prodotti, che
rappresenta l'insieme delle
attività di controllo dei diversi
aspetti del prodotto nel suo
ciclo di vita;
5. Delisting/sospensione
vendita prodotto, infine, che
disciplina le modalità per la
sospensione di prodotti dal
Catalogo (c.d. delisting).
La fase di valutazione
preliminare dei rischi in caso
di ideazione di prodotti a
carattere innovativo o a valenza
strategica/rischio rilevante
prevede uno specifico risk
assessment al fine di valutarne
l'impatto sul RAF, e prevede
anche l'approvazione del
Comitato Gestione Rischi.
Il documento è
destinato alla Banca
Mps e alle seguenti
aziende del Gruppo:
Widiba e Monte
Paschi Banque.
La policy, classificata come a
valenza strategica, è validata
dal CdA, responsabile degli
indirizzi complessivi per
il governo delle attività di
emissione e/o strutturazione
e/o revisione e/o distribuzione
di prodotti finanziari e di
garantire l'allineamento con
l'evoluzione normativa e le
indicazioni interpretative
fornite dalle competenti
Autorità di Vigilanza.
Il CdA della Capogruppo e
di ogni Società del Gruppo
approva o meno le proposte
di sviluppo di nuovi prodotti
o di modifiche a prodotti
esistenti destinati alla propria
clientela, che, in base ai
criteri definiti nella Policy di
Gruppo in materia di Prodotti,
devono essere portati alla
sua attenzione (es. prodotti
a valenza strategica e/o
rischio rilevante e/o prodotti
per il quale è stato ritenuto
necessario effettuare un risk
assessment sottoposto al
parere del Comitato Gestione
Rischi).
Il Comitato Guida Investimenti
e Prodotti approva
annualmente il piano per
lo sviluppo e l'evoluzione
dei prodotti. Eventuali
nuovi prodotti non previsti
richiedono approvazione per
la commercializzazione.
Per i prodotti bancari
destinati a clientela
al dettaglio, la
Direttiva tiene conto
degli Orientamenti
dell'Autorità
Bancaria Europea
in materia di
dispositivi di
governance e
di controllo sui
prodotti bancari
retail e governance
interna.
Disponibile a
tutti i dipendenti
nella Intranet
Aziendale
Direttiva di
Gruppo in
materia di
governance e
controllo prodotti
finanziari per la
clientela
La Direttiva definisce gli
specifici presidi di Governance
e Controllo su Prodotti Finan
ziari e descrive le linee guida
adottate con riferimento alla
distribuzione di prodotti finan
ziari complessi nei confronti di
clienti classificati "al dettaglio".
La Direttiva è destina
ta alla Banca e a Widi
ba. Questa si applica
a tutti i prodotti/servi
zi finanziari destinati
alla clientela emessi/
istituiti successiva
mente alla data del
3 gennaio 2018 e a
tutti i prodotti/servizi
finanziari emessi/
istituiti prima del 3
gennaio 2018 e che
sono ancora distribui
bili anche successiva
La Direttiva, classificata a va
lenza strategica, è approvata
dal CdA della Capogruppo,
responsabile degli indirizzi
complessivi per il governo
delle attività di emissione e/o
strutturazione e/o distribu
zione di prodotti finanziari. Il
Comitato Guida Investimenti e
Prodotti approva annualmente
il piano per lo sviluppo e l'evo
luzione dei prodotti. Eventuali
nuovi prodotti non previsti
richiedono approvazione per
la commercializzazione.
La Direttiva è realiz
zata in coerenza con
la Product Gover
nance, prevista dalla
Direttiva 2014/65/
UE (MiFID II) che
viene integrata dalla
Direttiva Delegata
(UE) 2017/593.
Disponibile a
tutti i dipendenti
nella Intranet
Aziendale

49 Non rientrano nel perimetro di applicazione della presente Direttiva (i) i prodotti /servizi di Capital Markets e (i) i prodotti dedicati esclusivamente a "Controparti Qualificate" ai fini MiFID e "Financial Counterparties" ai fini EMIR

mente a tale data49.

Politiche Descrizione dei contenuti
principali
Ambito di riferimento
(e.g. Own
Operations/Value
Chain Upstream o
Downstream, ambito
geografico)
Validazione degli Organi
Apicali
Riferimento a
iniziative di terzi
riconosciute
e/o standard di
riferimento
Disponibilità
(sito
istituzionale,
intranet
aziendale)
Direttiva di
Gruppo in
materia di
Distribuzione
di prodotti
assicurativi
di protezione
e forme
pensionistiche
complementari
La Direttiva definisce il modello
organizzativo adottato dal
Gruppo per il processo di
"Distribuzione di prodotti assi
curativi di protezione e di forme
pensionistiche complementari",
stabilendo i presidi di governo e
controllo di tali prodotti.
La Direttiva è destina
ta alla Capogruppo e
a Banca Widiba.
La Direttiva si applica
alle polizze assicurati
ve di protezione dei
rami danni e vita
diverse dai prodotti
di investimento
assicurativo e alle
forme pensionistiche
complementari di
nuova emissione di
stribuite dalla Banca,
o esistenti qualora
modificati in modo
sostanziale50.
La Direttiva, classificata a
valenza strategica, quale
documento sui meccanismi di
distribuzione, è approvata dal
CdA della Capogruppo.
La Direttiva è rea
lizzata in coerenza
con la Direttiva (UE)
2016/97 ("Direttiva
IDD"), il Regola
mento delegato
della Commissione
Europea n. 2358 del
21 settembre 2017
("Regolamento POG
UE") modificato dal
Regolamento delega
to UE 2021/1257, il
Regolamento IVASS
n.45.
Disponibile a
tutti i dipendenti
nella Intranet
Aziendale
Direttiva di
Gruppo in
materia di
Sostenibilità e
ESG
La Direttiva definisce il modello
organizzativo adottato dal Grup
po per indirizzare l'integrazione
dei principi di sostenibilità
secondo le tre direttrici, ambien
tale, sociale e di governance
(ESG) nella definizione della
strategia, del modello di busi
ness e delle politiche d'impresa
perseguite nello svolgimento
della propria attività.
In particolare, il documento
definisce i princìpi, le linee
guida e le tematiche rilevanti
di sostenibilità che vengono
identificate, implementate e
monitorate al fine di rispondere
a tutti i portatori di interesse.
In particolare, relativamente agli
impatti sulla società, la Direttiva
descrive come il Gruppo perse
gue trasversalmente l'obiettivo
di generare un impatto positivo
sulla comunità, garantendo
opportunità di sviluppo digitale
e crescita sostenibile a tutti i
Clienti, territori e comunità" e
identificando soluzioni e misure
di sostegno alla liquidità delle
imprese colpite dagli effetti eco
nomici legati ad eventi calami
tosi e straordinari (es. catastrofi
naturali, ecc), a favorire la
nascita di nuove attività impren
ditoriali nelle regioni con minore
crescita e a fornire supporto
all'imprenditoria femminile e di
particolari segmenti di clientela
e a prevenire e contrastare il
La Direttiva è destina
ta alla Capogruppo ed
a tutte le Società del
Gruppo.
La Direttiva è sottoposta
all'approvazione del Consiglio
di Amministrazione, previo
parere dei Comitati Endo
consiliari competenti e del
Comitato Direttivo.
Il recepimento della Direttiva
deve essere notificato alle
seguenti Strutture e Funzioni
della Capogruppo:
- Struttura cui fa capo il ripor
to societario della singola
società;
- Struttura Business Owner
referente per il processo:
Chief Financial Officer e
Staff Sostenibilità e ESG;
- Funzione Organizzazione.
La Direttiva, nell'am
bito dello sviluppo e
della distribuzione
prodotti, è realizzata
in coerenza con:
- Insurance Distri
bution Directive
(di seguito anche
"Direttiva IDD");
- Direttiva (UE)
2016/97;
- Direttiva Delegata
UE 2021/1269
(di seguito anche
MiFID 2 ESG).
Disponibile nella
sezione Soste
nibilità sul sito
istituzionale del
Gruppo

50 La Direttiva non si applica ai prodotti assicurativi che consistono nell'assicurazione dei grandi rischi.

fenomeno dell'usura.

Azioni

Il Gruppo nell'ambito del più ampio processo di ideazione dei propri prodotti e servizi garantisce che le caratteristiche dei prodotti siano definite tenendo conto delle risultanze emerse dalle analisi di customer intelligence. Tali analisi sono volte alla rilevazione delle caratteristiche e dei bisogni della clientela mediante, tra l'altro, la valutazione del profilo comportamentale dei diversi segmenti di clientela, del profilo MiFID e dell'analisi dei portafogli della clientela per i prodotti di investimento, della domanda potenziale da parte della clientela e la valorizzazione a scopi conoscitivi dei molteplici momenti di interazione tra banca e cliente e l'acquisizione di feedback diretti ed indiretti.

Il processo di ideazione dei prodotti garantisce inoltre:

  • La valutazione del profilo di rischio dei prodotti di investimento relativamente al presidio della verifica di adeguatezza/ appropriatezza;
  • La definizione di condizioni economiche nel rispetto delle norme vigenti (ad es. in materia di usura) e, ove previste, delle Policy interne in materia di pricing;
  • La definizione delle caratteristiche della clientela alla quale il prodotto è destinato;
  • Il rispetto dei principi e delle regole definiti nella Direttiva di Gruppo in materia di Governance e controllo prodotti bancari per la clientela per quanto riguarda la definizione del Target Market;
  • Il rispetto dei requisiti di sostenibilità definiti in termini di profili di rischio, efficacia commerciale, strumenti e funzionalità, processi, impatti sul sistema informativo, conformità alle normative interne ed esterne.

Prodotti volti all'inclusione sociale di consumatori e utilizzatori finali

In tale contesto, il Gruppo prosegue nel proprio impegno al supporto dei bisogni sociali delle categorie più deboli, proponendo alla propria clientela molteplici prodotti volti a favorire l'accesso all'inclusione sociale di utilizzatori e consumatori finali, come di seguito descritto.

Conto MPS Mio Futuro e Servizio Salvadanaio Libero

A partire dal 16 dicembre 2024, è disponibile il nuovo conto corrente a pacchetto per la clientela "under 18", uno strumento di inclusione finanziaria e di educazione al risparmio che consente, sotto il controllo dei genitori, l'opportunità per il minore di avviare l'accumulo dei propri risparmi.

Mutui con garanzia del Fondo Prima Casa

Nel corso del 2024 la Capogruppo ha proseguito l'impegno nell'ambito dell'offerta di mutui con garanzia del Fondo Prima Casa gestito da Consap. Si tratta di mutui ipotecari a medio e lungo termine, destinati all'acquisto e alla ristrutturazione di immobili adibiti ad abitazione principale concessi fino al 100% del valore dell'immobile e sono in particolare destinati a Clientela rientrante nelle fattispecie previste dalla Normativa (Fondo prima casa) ovvero a favore di:

  • Giovani coppie in cui almeno uno dei componenti non abbia superato i 35 anni;
  • Nuclei familiari mono genitoriali con figli minori;
  • Conduttori di alloggi di proprietà degli Istituti autonomi per le case popolari;
  • Giovani di età inferiore ai trentacinque anni e titolari di un rapporto di lavoro atipico.

SACE Garanzia Futuro

Nel corso del 2024 la Capogruppo ha aderito allo strumento di garanzia promosso da SACE: "Garanzia Futuro" grazie al quale sono stati erogati nuovi finanziamenti a sostegno del processo di crescita delle imprese in Italia e sui mercati globali, degli investimenti in infrastrutture, delle filiere e dei territori e dell'imprenditoria femminile.

Sustainability Linked Loans

Nel corso del 2024 è stato reso disponibile per l'offerta commerciale verso tutta la clientela il Sustainability Linked Loans, che sulla base della definizione dei c.d. "Covenant ESG" permette di legare obiettivi del cliente sui temi di sostenibilità, prevedendo KPI legati all'ambito sociale, ambientale e di governance, a condizioni di pricing migliorative. Tali covenant vengono associati ad alcuni prodotti di finanziamento a medio e lungo termine con ammortamento graduale destinati alle imprese. Il Gruppo ha erogato nel corso dell'anno 2024 n. 27 Sustainability Linked Loan con covenant social, per complessivi 188,5 mln di euro.

Finanziamenti volti a contrastare il fenomeno dell'usura

Il Gruppo al fine di prevenire e contrastare il fenomeno dell'usura ha previsto dei finanziamenti, in particolare in tale ambito, coerenti alle convenzioni vigenti con Fondazione Toscana per la prevenzione dell'usura Onlus e Adiconsum. Sono stati erogati complessivamente circa 1,7 mln di euro nel 2024.

Resto al sud

Il Gruppo ha previsto prodotti dedicati alle imprese aventi sede legale nelle regioni del Sud Italia. In particolare, MPS Resto al Sud è un finanziamento volto a favorire la nascita di nuove attività imprenditoriali nelle regioni del Mezzogiorno, nelle aree colpite dal sisma del Centro Italia e nelle isole minori marine, lagunari e lacustri del Centro-Nord. Tale finanziamento è erogato in coerenza alle previsioni del Ministro per la Coesione territoriale, e il Mezzogiorno, che lo promuove ed al soggetto gestore Invitalia. Questo incentivo copre fino al 100% delle spese, con un finanziamento massimo di 50.000 euro per ogni richiedente. Nel corso del 2024, sono stati erogati 5,8 mln di euro.

Eventi calamitosi

Il Gruppo ha istituito una serie di finanziamenti agevolati con funding CDP al fine di supportare i soggetti danneggiati da eventi calamitosi. A fine 2024 sono ancora attivi due Finanziamenti agevolati, istituiti ad hoc dal Gruppo, a favore dei soggetti colpiti dagli eventi sismici verificatisi in Emilia-Romagna nel 2012 e nel Centro Italia nel 2016. I finanziamenti sono dedicati ai soggetti di queste aree che sono stati particolarmente impattati dall'evento, in particolare negli immobili, nei siti produttivi e nei servizi pubblici e privati. Inoltre, nell'anno 2024, sempre per eventi calamitosi verificatisi a settembre (Emilia-Romagna), la Capogruppo ha istituito una serie di finanziamenti a condizioni agevolate destinato alle imprese residenti e/o con sede nelle zone colpite che hanno subito danni.

Infine, sono state realizzate iniziative per la sospensione delle rate dei finanziamenti per le zone colpite dallo stato di emergenza sia su disposizioni regionali che su iniziativa Banca.

Adesione a Protocolli, Prodotti e Plafond

La Capogruppo ha aderito alla Convenzione per la regolamentazione del rapporto tra Sviluppo Campania e la Banca Finanziatrice per l'operatività dello strumento finanziario "Fondo Rotativo PMI" (FRI Campania). Si tratta di un intervento, realizzato con fondi comunitari (FESR), che ha lo scopo di consentire alle PMI della Regione Campania di accedere al mercato del credito a condizioni favorevoli, con l'intento di rafforzarne la capacità competitiva, sostenerne l'adozione delle tecnologie emergenti, di processi di innovazione e di processi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale.

La Capogruppo sostiene l'attuazione delle misure di aiuto a favore delle PMI toscane previste dalla Regione Toscana, che prevedono l'abbattimento degli interessi sui prestiti erogati dalle banche alle imprese toscane, nell'ambito di una provvista della Banca Europea per gli Investimenti ("BEI").

La Capogruppo ha aderito nell'ambito del Fondo Crescita Sostenibile al provvedimento "Specializzazione intelligente" per il sostegno di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale di rilevanza strategica per il sistema produttivo, coerenti con le aree tematiche della strategia nazionale specializzazione intelligente51 ovvero finalizzati a individuare traiettorie tecnologiche e applicative evolutive della stessa con focus sulle Regioni meno sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia).

Il Gruppo, inoltre, per supportare e famiglie e le imprese ad affrontare l'aumento dei tassi di interesse ha previsto nel 2024 le seguenti iniziative:

  • rinegoziazione mutui a tasso variabile, secondo le modalità previste dalla L. 197/22 con particolare riferimento alla clientela con ISEE non superiore ai 40.000 euro;
  • sospensione mutui: possibilità di richiedere la sospensione del pagamento delle rate dei mutui in applicazione delle disposizioni della legge Gasparrini che prevede la sospensione dell'intera rata prevista dal Fondo se almeno uno dei cointestatari del mutuo rientra in una di queste situazioni:
    • stato di disoccupazione a seguito di cessazione dei rapporti di lavoro previsto dall'art. 409, n.3 del Codice di procedura civile;
    • stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro subordinato;
    • sospensione dal lavoro per almeno 30 giorni lavorativi consecutivi;

51 La Strategia Nazionale di Specializzazione Intelligente (SNSI) individua le priorità di investimento di lungo periodo condivise con le Regioni ed i principali stakeholder, assicurando la complementarietà tra le azioni previste a livello centrale e quelle a livello territoriale, così da ridurre i rischi di duplicazione o di sovrapposizione e rafforzarne l'impatto. L'obiettivo è creare nuove catene del valore che, partendo dalla ricerca e sviluppo, arrivino fino alla generazione di prodotti e servizi innovativi e allo sviluppo delle tecnologie abilitanti (key enabling technologies) per la realizzazione delle successive generazioni di prodotti per far crescere la ricchezza, migliorare la sua distribuzione e scommettere sulla possibilità di nuovi posti di lavoro che possano durare nel tempo.

  • riduzione dell'orario di lavoro pari almeno al 20% dell'orario complessivo per un periodo di almeno 30 giorni lavorativi consecutivi;
  • morte o riconoscimento di handicap grave o di invalidità civile non inferiore all'80%;
  • attivazione del prodotto per l'anticipo del TFS-TFR destinato a supportare i dipendenti pubblici in attesa della liquidazione del Trattamento da parte di INPS.

Iniziative a supporto dell'educazione finanziaria

Con l'intento di garantire ai propri clienti l'accesso a prodotti e servizi in maniera trasparente e consapevole, il Gruppo prosegue con le iniziative a supporto dell'educazione finanziaria di clienti e consumatori finali.

Webinar "Flash Mercati"

Il tradizionale webinar settimanale "Flash Mercati", dedicato alle reti Private e Retail, è proseguito con cadenza settimanale, e con circa 45 incontri/webinar complessivi lungo l'arco dell'anno. Oltre a tali incontri, il gruppo ha favorito appuntamenti dedicati, organizzati in forma digitale o in presenza su richiesta della rete, per affrontare specifiche tematiche di mercato o di prodotto.

Per la rete Imprese sono stati erogati webinar, ciascuno della durata di circa 45 minuti, con cadenza mensile, denominati "Mercati e spunti operativi su servizi specialistici (Gestione Liquidità e Coperture)".

Digital B2B

Si tratta di un ciclo di webinar interattivi erogati da figure specializzate, su specifici temi, quali ad esempio l'andamento dei mercati finanziari e destinati agli specialisti Wealth Management e a tutte le risorse della Rete Private e Family Office.

Incontri info-formativi sul territorio nazionale

Durante l'anno sono state implementate: (i) "Le Giornate del Private Banking", svolte con tre diverse edizioni, ciascuna delle quali ha coinvolto circa 140 risorse della rete Private e Family Office; e (ii) 19 sessioni di circa 60 minuti cadauna, che hanno coinvolto nel complesso tutta la rete Private e Family Office al fine di approfondire le tematiche salienti relative al contesto economico-finanziario.

Obiettivi

Nel corso del 2024, il Gruppo ha identificato l'inclusione finanziaria come una priorità strategica, evidenziando l'importanza della relazione con i clienti e i legami con i territori. Tale priorità è rafforzata dalla capillare presenza territoriale e dalla missione storica di sostenere la comunità e i clienti, nell'accesso ai servizi finanziari, attraverso un continuo ascolto e confronto, favorendo al contempo l'educazione finanziaria. Nel definire gli obiettivi, il Gruppo tiene in debita considerazione gli interessi dei principali stakeholder di riferimento, secondo quanto dettagliato nella sezione del presente documento relativa al processo di Stakeholder Engagement.

Per il triennio 2024-2027, il Gruppo si è posto l'obiettivo di aumentare l'inclusione finanziaria dei giovani clienti retail, migliorandone la capacità di pianificazione e resilienza economica. Il target specifico si concentra sulla fascia di età 18-35 anni, della clientela Retail totale. Questo cluster è stato identificato sulla base di analisi interne ed esterne relative alle caratteristiche socioeconomiche della generazione Z e al contesto italiano, caratterizzato da precarietà occupazionale e una bassa propensione al risparmio.

Il Gruppo mira a incrementare dell'1,2% la penetrazione di prodotti di risparmio, in particolare piani di accumulo e previdenziali, tra i clienti Retail di età compresa tra i 18 e i 35 anni, passando dal 6,2% al 7,4% entro il 2027. Tale obiettivo verrà perseguito attraverso:

  • Azioni commerciali volte a coinvolgere direttamente il cluster identificato;
  • Soluzioni finanziarie agevolate, con pricing dedicato per favorire l'accesso a strumenti di risparmio e previdenza;
  • Iniziative di educazione finanziaria, orientate ad accrescere la consapevolezza dei giovani clienti sull'importanza della pianificazione economica e del risparmio di lungo periodo.

Il progresso verso l'obiettivo sarà monitorato periodicamente attraverso dati interni, che segmentano la clientela Retail per fasce di età e raccolta complessiva e sarà pubblicato annualmente. Le metriche principali includeranno il tasso di penetrazione dei prodotti di risparmio nel cluster di riferimento e l'efficacia delle iniziative commerciali e formative.

Altri indicatori di monitoraggio per le tematiche sociali

Inoltre, con riferimento alle attività di investimento realizzate da parte del Gruppo, all'interno del Piano Industriale 2024- 2028 sono stati rafforzati gli obiettivi di erogazioni con finalità ESG (che pertanto incorporano nei criteri di erogazione anche fattori sociali) prevedendo di raggiungere il 30 % per il 2028 dei volumi ESG erogati rispetto al totale dei volumi erogati

nel corso dell'anno e il 25% di emissioni di green e social bonds rispetto al totale delle emissioni realizzate nell'anno e per il periodo 2024-2028.

Processi di coinvolgimento dei consumatori e utilizzatori finali

La gestione degli impatti rilevanti implica che il Gruppo sia dotato di processi di coinvolgimento per i clienti e gli utilizzatori finali al fine di tenere conto del loro punto di vista. In merito, tra gli impegni assunti dal Gruppo all'interno del Codice Etico, rientra quello di creare e sviluppare rapporti con i clienti finalizzati all'incremento della loro soddisfazione. L'obiettivo è porre il cliente al centro delle strategie commerciali del Gruppo in modo da rispondere ai loro bisogni e preferenze, mediante comportamenti trasparenti, innovazione e valorizzazione delle esigenze e caratteristiche della clientela.

Per diffondere la cultura della relazione il Gruppo monitora il raggiungimento di obiettivi legati alla soddisfazione e alla fedeltà dei clienti. In particolare, il Gruppo raccoglie i suggerimenti e le proposte dei clienti e degli altri interlocutori significativi relativi ai servizi e ai prodotti offerti. Il Gruppo, infatti, adotta un approccio basato sull'ascolto attivo e sul coinvolgimento della clientela. L'obiettivo principale è garantire un'esperienza bancaria personalizzata, innovativa e accessibile, mediante un modello omnicanale che assicuri un'interazione con la clientela attraverso strumenti digitali e un'assistenza qualificata. Il monitoraggio dei feedback consente di rispondere alle diverse esigenze dei clienti, favorendo un aggiornamento dei prodotti e dei servizi offerti.

Nel dettaglio, il coinvolgimento dei clienti avviene mediante un Contact Center articolato in due aree principali:

  • L'Isola della Rete che fornisce assistenza commerciale e specialistica, mediante il presidio della Chatbot MIA, un assistente virtuale che gestisce autonomamente il 44% delle richieste, il presidio di consulenti, che tramite chat (70%) e telefono (30%), gestiscono il restante 56% delle richieste;
  • L'Isola della Clientela che offre assistenza informativa e dispositiva e attività outbound per la consulenza commerciale. Attraverso una presenza multicanale, il Gruppo consente ai clienti di contattarla via telefono, e-mail, webform, PEC e call me back. Mediante tali strutture di contatto si rileva un flusso medio annuo di circa 420.000 chiamate e 70.000 richieste gestite tramite altri canali.

L'innovazione tecnologica e la digitalizzazione rivestono un ruolo significativo nella valutazione dei servizi offerti dal Gruppo. Nell'ambito del digital banking, i servizi sono forniti prevalentemente attraverso l'APP ufficiale della Banca, disponibile sugli store Apple e Google Play. I clienti possono recensire l'APP ed esprimere una valutazione da 1 a 5 stelle, contribuendo al miglioramento del servizio. L'Assistenza Clientela Banca (2° livello) monitora e risponde alle recensioni utilizzando modelli standard definiti dalla Funzione di Business e validati dalla Funzione Comunicazione. Qualora un modello standard non sia adeguato, viene richiesta la predisposizione di una risposta specifica. Il monitoraggio delle valutazioni consente al Gruppo di adottare le azioni necessarie per migliorare l'app i servizi digitali, ottimizzando l'esperienza utente.

All'interno del Gruppo, Banca Widiba si distingue per alcune specificità previste nel modello di customer experience. Il coinvolgimento della clientela avviene attraverso un sistema di rating che permette di assegnare un punteggio da 1 a 5 ai prodotti e ai servizi, accompagnato da commenti e suggerimenti. Tutti i feedback vengono analizzati al fine di migliorare l'offerta e la qualità del servizio. I dati del 2024 evidenziano una media di 16.000 commenti mensili, di cui il 97,2% positivi.

Processi per porre rimedio agli impatti e canali che consentono ai consumatori e agli utilizzatori finali di esprimere preoccupazioni

Nell'ambito dei processi per gestire gli impatti negativi materiali sui clienti ed utilizzatori finali, il Gruppo è dotato di processi che consentono di porre rimedio e gestire le preoccupazioni espresse dalla clientela.

All'interno del Gruppo, la gestione delle contestazioni della clientela segue un processo strutturato e uniforme, pur tenendo conto delle specificità delle diverse realtà aziendali che compongono lo stesso, tra cui Banca Widiba.

Nell'attualità, le contestazioni della clientela si possono concretizzare in reclami, esposti alle Autorità di Vigilanza, richieste di mediazione (ai sensi del D.Lgs. 28/2010 e successive modificazioni intervenute) e istanze di negoziazione assistita (ai sensi del D.Lgs. 132/2014 e successive modificazioni intervenute). Inoltre, a seguito di reclami non accolti o parzialmente accolti o per i quali non è stato fornito riscontro nei termini previsti, i clienti possono adire l'Arbitro Bancario Finanziario (ABF), competente sulle controversie inerenti prodotti e servizi bancari e finanziari e l'Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF), in merito agli obblighi di diligenza, correttezza, informazione e trasparenza nella prestazione di servizi di investimento e di gestione collettiva del risparmio.

Relativamente ai canali messi a disposizione dei clienti, in aggiunta al processo di gestione dei reclami, la Banca ha strutturato e formalizzato processi di gestione relativamente a:

  • Istanze (presentate da clienti o non clienti) che includono le richieste o segnalazioni, principalmente di natura logistica, relazionale e commerciale, ricevute esclusivamente in forma scritta;
  • Lamentele, che comprendono:
    • le contestazioni effettuate in forma verbale relative ai servizi resi dalla banca o derivanti dai rapporti contrattuali intrattenuti con la Banca (comprese le contestazioni sollevate dai clienti e dai potenziali clienti sulla gestione della fase precontrattuale);
    • tutte le contestazioni, in forma verbale, inerenti problematiche relazionali con il personale dipendente della Banca;
    • le contestazioni, inerenti a prodotti o servizi offerti, formulate sui canali web o sui social network;
    • le richieste di chiarimento, le osservazioni e/o le contestazioni sui prodotti o sui servizi offerti o su presunti disservizi, ricevute da giornalisti/testate giornalistiche.

Gestione dei reclami

Il Gruppo persegue la trasparenza e l'accessibilità dei canali di presentazione dei reclami, informando attivamente i consumatori sulla loro esistenza attraverso il sito istituzionale, la documentazione contrattuale e la comunicazione diretta presso le filiali e i centri specialistici.

La presentazione del reclamo da parte della clientela può avvenire mediante le seguenti modalità:

  • consegna diretta presso una filiale o un centro specialistico;
  • lettera semplice o raccomandata;
  • modulo on line presente sul sito istituzionale della Banca;
  • posta elettronica e posta elettronica certificata della Funzione Reclami.

Il presidio operativo dell'intero processo di gestione dei reclami, degli esposti, dei ricorsi della clientela all'ABF e all'ACF, delle mediazioni e delle negoziazioni assistite è gestito e garantito dalla Funzione Reclami e Mediazioni.

Le varie fasi di cui si compone l'iter di gestione dei reclami sono:

  • la ricezione del reclamo e relativa trasmissione alla Funzione Reclami e Mediazione;
  • il censimento del reclamo, che viene eseguito con l'ausilio dell'applicativo Gestione Reclami (GRB);
  • l'istruttoria, che viene eseguita con il supporto della Filiale/Centro di riferimento del cliente o supportata dalle Funzioni competenti per materia;
  • la delibera, nel rispetto delle autonomie previste tempo per tempo dalla normativa interna;
  • la contabilizzazione e la liquidazione del reclamo, qualora lo stesso abbia un esito che prevede un esborso a favore del cliente.

Bilancio 2024 - Rendicontazione di Sostenibilità

In ottemperanza a quanto previsto dalla normativa, con particolare riguardo all'art. 17 del Regolamento congiunto Banca d'Italia/Consob, alle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia sulla trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari e al Regolamento ISVAP n. 24/2008, la Banca ha stabilito i seguenti tempi massimi52 per fornire risposta ai reclami presentati dalla clientela:

  • 60 giorni di calendario per i reclami sui prodotti e servizi bancari e finanziari e servizi di investimento, decorrenti dalla data di ricezione del reclamo;
  • 45 giorni di calendario per i reclami sui servizi relativi all'intermediazione assicurativa, decorrenti dalla data di ricezione del reclamo;
  • 30 giorni di calendario per i reclami relativi alle violazioni del Codice di condotta per i sistemi informativi gestiti da privati per i crediti al consumo (S.I.C.);
  • 15 giorni lavorativi per i reclami sui servizi di pagamento, decorrenti dalla data di ricezione del reclamo.

Il Gruppo persegue la riservatezza delle segnalazioni e la protezione da eventuali ritorsioni per i soggetti che si avvalgono delle strutture di reclamo, in linea con i principi di trasparenza e correttezza che regolano il rapporto con la clientela. L'attività svolta dalla Funzione Reclami e Mediazioni è improntata alla massima obiettività e terzietà a tutela dei diritti degli stakeholder, indipendentemente dall'area geografica di appartenenza,. Inoltre, il Gruppo promuove l'accessibilità e la chiarezza delle informazioni relative alle modalità di presentazione dei reclami, affinché tutti i clienti possano esercitare i propri diritti con piena consapevolezza e fiducia nel processo di gestione delle contestazioni.

Qualora dalla gestione dei reclami emergano elementi di attenzione o di rischio nonché aree di miglioramento per la Banca, la Funzione Reclami segnala tali aspetti alle pertinenti Funzioni Aziendali responsabili per materia, informando la Funzione Compliance e la Funzione Risk.

Non è previsto un coinvolgimento degli stakeholder (ovvero i clienti reclamanti o ricorrenti) nella progettazione, revisione, funzionamento e miglioramento della procedura sopra descritta. Inoltre, è prevista una tracciatura dell'efficacia delle procedure nell'ottica degli stakeholder che consente di valutare la soddisfazione dei clienti, quali ad esempio la presentazione di un ricorso ABF/ACF o di un reitero del reclamo di per sé costituisce il sintomo di una insoddisfazione dei medesimi rispetto alle repliche fornite dalla Banca e analogamente l'accoglimento del reclamo prevedibilmente gratifica il cliente.

È invece previsto un monitoraggio quantitativo e qualitativo dell'attività svolta dalla Funzione Reclami e Mediazioni in termini di rispetto dei tempi di evasione ed in termini di efficacia; in particolare il focus riguarda il numero dei reclami accolti, parzialmente accolti o respinti e il numero delle decisioni arbitrali favorevoli, parzialmente favorevoli o sfavorevoli.

In questo quadro e conformemente a quanto previsto dalla Sezione XI delle Disposizioni di vigilanza della Banca d'Italia del 20 giugno 2012 e successive modificazioni in tema di "Trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari – Correttezza delle relazioni tra intermediari e clienti", il Gruppo redige e pubblica annualmente il rendiconto sull'attività di gestione dei reclami sul proprio sito istituzionale.

La Funzione Reclami e Mediazioni è separata ed indipendente da quelle preposte alla commercializzazione di prodotti e servizi, così da prevenire potenziali situazioni di conflitto di interessi e garantire la massima tutela all'interesse del cliente.

All'interno del Gruppo, Banca Widiba adotta un approccio alla gestione delle lamentele che, pur allineandosi ai principi generali del Gruppo, presenta alcune peculiarità. In tal senso, il cliente che ravvisi di non aver ricevuto un livello di servizio consono rispetto alle proprie aspettative e agli impegni contrattuali sottoscritti può rivolgersi al Customer Care attraverso gli strumenti del Mediacenter e secondo le modalità descritte nel sito Internet di Banca Widiba per suggerire eventuali correttivi oppure al proprio consulente di seguimento.

Qualora nella sede sopra esposta non risulti possibile, per qualsiasi motivo, superare le divergenze sorte, il cliente può indirizzare un reclamo in forma scritta all'Ufficio Reclami di Banca Widiba, con le seguenti modalità: posta ordinaria, con busta affrancata e indirizzata a Ufficio Reclami presso Banca Widiba, via Messina 38, Torre D, 20154 - Milano; posta elettronica, all'indirizzo e-mail: [email protected]; consegna diretta presso il consulente finanziario di seguimento.

Nell'interesse del cliente, il reclamo deve presentare almeno i seguenti contenuti: dati identificativi (nome, cognome, data e luogo di nascita, domicilio) del cliente; numero identificativo del rapporto (conto corrente o deposito titoli); recapito telefonico al quale il cliente può essere eventualmente contattato; una descrizione chiara del prodotto/servizio fornito dalla Banca e dei motivi per i quali il cliente si ritiene insoddisfatto; eventuale documentazione a supporto dei fatti oggetto di contestazione.

52 Fanno eccezione le contestazioni relative alla possibile violazione delle norme afferenti al "Codice di condotta per i sistemi informativi gestiti da soggetti privati in tema di crediti al consumo, affidabilità e puntualità nei pagamenti", per cui i tempi massimi di riscontro sono 30 giorni lavorativi (prorogabili per ulteriori due mesi in casi eccezionali e motivati) così come previsto dall'art.12 comma 3 del Regolamento Europeo 2016/679 (GDPR).

Al fine di uniformare la gestione delle lamentele in essere in Banca Widiba rispetto a quanto già previsto dal Gruppo, e per intervenire tempestivamente sulla risoluzione della casistica in modo che una lamentela non si trasformi in reclamo formale, è stato creato un processo formale denominato "Registro delle Lamentele" che si pone come metodo di raggiungimento dell'obiettivo atteso:

  • Il censimento di tutte le lamentele esposte dai clienti e consulenti finanziari mediante mappatura delle casistiche con l'utilizzo della classificazione ABI dei Reclami;
  • Il monitoraggio della lamentela.

È stato definito che una lamentela si configura come tale se:

  • la contestazione viene effettuata in forma verbale relativa ai servizi resi dalla Banca o derivanti dai rapporti contrattuali intrattenuti con la Banca;
  • la contestazione viene effettuata in forma scritta formulata sui canali web (quali chat e social network);
  • la contestazione viene effettuata nella forma di richiesta di chiarimenti, in forma verbale o scritta, da parte di giornalisti e testate giornalistiche.

La tutela dei diritti umani di consumatori e utilizzatori finali

In coerenza con la rilevanza emersa nell'ambito dell'analisi di doppia materialità delle tematiche connesse a clienti ed utilizzatori finali, il Gruppo si impegna a sviluppare con i clienti rapporti di fiducia e di reciproca e duratura soddisfazione, improntati a valori di trasparenza e correttezza. Il Gruppo si è pertanto dotato di politiche e processi volti a promuovere la tutela dei diritti umani e seguire comportamenti ispirati all'integrità e al rispetto impegnandosi a:

  • rispettare le norme e le procedure interne, i codici esterni e gli accordi, nazionali e internazionali, cui aderisce, le disposizioni contrattuali e gli obblighi di legge e regolamentari vigenti in ogni contesto geografico e ambito d'attività in cui opera;
  • valutare sotto il profilo della serietà e dell'affidabilità le organizzazioni con cui è in rapporto diretto o indiretto, attenzionando l'eventuale loro implicazione in attività illecite, lesive dei diritti umani, dannose per la salute e sicurezza dell'umanità;
  • operare in linea con i principi del Global Compact delle Nazioni Unite e dei Principles for Responsible Banking dell'UNEP a cui aderisce;
  • rispettare i criteri minimi di sostenibilità, identificati dal Gruppo come imprescindibili, in coerenza alle convenzioni internazionali, europee e nazionali in materia (OIL) che si applicano a tutte le controparti e progettualità, al fine di non erogare finanziamenti a controparti e progetti per i quali, in fase di valutazione, dovessero emergere elementi che attestino un impatto negativo e evidenze di procedimenti giudiziari afferenti a violazione dei diritti umani (ivi incluse norme in materia di salute e sicurezza), violazione dei diritti fondamentali nel lavoro e norme in materia di lavoro minorile e forzato, frodi in materia di rendicontazione finanziaria e non finanziaria, riciclaggio, corruzione o finanziamento del terrorismo e che riguardino armi controverse e/o bandite dai trattati internazionali (e.g. armi nucleari, biologiche e chimiche, bombe a grappolo, armi contenenti uranio impoverito, mine terrestri antipersona) e non supporta operazioni destinate a Paesi oggetto di sanzioni ed embarghi, Paesi in conflitto armato e/o i cui governi si siano resi responsabili di gravi violazioni delle Convenzioni internazionali in materia di diritti umani, né intrattiene rapporti con soggetti che operino in questi settori di mercato.

Sezione 4 – Informazioni sulla Governance

Condotta d'impresa

[ESRS G1]

La presente sezione riporta in relazione alla gestione della "condotta d'impresa", la descrizione degli impatti, dei rischi e delle opportunità risultate rilevanti dall'analisi di materialità condotta, le politiche adottate per prevenire, attenuare e correggere eventuali comportamenti non in linea e le azioni per mitigare gli impatti effettivi e potenziali, affrontare i rischi e cogliere le opportunità rilevanti, gli obiettivi fissati per monitorare l'efficacia delle azioni e le metriche utilizzate per monitorare l'efficacia delle misure adottate.

Ruolo degli organi di amministrazione, direzione e controllo nell'ambito della condotta delle imprese

Il Gruppo adotta un Codice Etico che costituisce il fondamento delle attività. Esso viene approvato dal Consiglio di Amministrazione così come il Modello 231 previsto della Banca ed esplicita i princìpi guida, i valori e le regole di condotta (che si affiancano agli obblighi di legge e regolamentari), che gli amministratori, sindaci, dirigenti e dipendenti delle società del Gruppo si impegnano a rispettare e a diffondere nello svolgimento delle proprie funzioni, in relazione alle rispettive responsabilità.

Il Gruppo, inoltre, si impegna a favorire la diffusione dei principi del Codice Etico alle società collegate, controllate, partecipate, partner commerciali, consulenti e collaboratori. Il suo rispetto è elemento di valutazione dei rapporti attuali e futuri. Il Codice Etico rappresenta quindi uno strumento di governance e una parte integrante del Modello 231, vincolante per tutti coloro che coinvolge. La sua applicazione viene monitorata e verificata nell'ambito del sistema dei controlli interni.

Si segnala inoltre, la presenza nel Consiglio di amministrazione e nel Collegio Sindacale, nell'anno 2024, di componenti in possesso di conoscenze teoriche ed esperienze pratiche specifiche sulla materia della condotta delle imprese, con focus sulla responsabilità amministrativa ex D.Lgs. n.231/2001, acquisite e maturate mediante:

  • ruolo di componente di Organismi di Vigilanza ai sensi del D.Lgs. 231, anche in società quotate e banche;
  • esperienza come amministratore e/o sindaco di società quotate e banche;
  • ruolo di docente in Master in materia di Responsabilità amministrativa degli Enti;
  • appartenenza ad associazioni/organizzazioni/organismi indipendenti con scopi etici e componente di gruppi di studio in materia di Responsabilità amministrativa degli Enti;
  • consulenze su criminalità economica;
  • conoscenze giuridiche derivanti da studi in giurisprudenza, esercizio della professione forense e/o accademica, e pubblicazione di articoli di dottrina.

Impatti, Rischi e Opportunità

Il processo di mappatura di impatti, rischi e opportunità con riferimento allo standard in oggetto si basa sull'analisi delle specificità legate all'attività operativa e commerciale del Gruppo, della documentazione strategica e di governance sia interna che pubblica del Gruppo e sull'identificazione delle iniziative identificate e adottate a tutela dei clienti e dei consumatori finali (e.g. Formazione continua sui temi dell'anticorruzione, whistleblowing e Modello di Gestione 231). Il Gruppo ha infatti istituito solidi presidi volti a definire e a garantire il rispetto dei principi relativi alla cultura aziendale, a tutelare i soggetti che segnalano abusi e a prevenire la corruzione attiva e passiva. L'evoluzione del contesto di riferimento potrebbe comportare anche dei rischi per l'istituto finanziario, quali ad esempio i rischi legati alla potenziale violazione della sicurezza informatica del Gruppo. Tale interazione può infine generare anche opportunità per il Gruppo legate, ad esempio, all'aumento della fiducia degli stakeholder a fronte dei presidi definiti a tutela degli informatori.

A valle della conduzione dell'analisi di doppia materialità sono risultati rilevanti con riferimento al perimetro Own operations:

Impatti positivi: legati all'adozione di prassi e politiche aziendali volte a diffondere una consapevole e adeguata cultura di impresa all'interno del Gruppo, a garantire la protezione degli informatori/whistleblowers e a prevenire fenomeni di corruzione anche mediante la formazione;

  • Impatto negativo: connesso alla mancanza di adeguati presidi volti a garantire la sicurezza dei sistemi informatici e di rete del Gruppo a beneficio dei clienti attraverso l'implementazione di policy e presidi in materia di cybersecurity;
  • Rischi: legati al Rischio Reputazionale derivante da possibili inadeguati presidi in materia di cybersecurity volti a garantire la sicurezza dei sistemi informatici e di rete a beneficio dei clienti e degli stakeholder del Gruppo e dalla violazione della privacy/informazioni relativi ai clienti da parte dei dipendenti;
  • Opportunità: di aumento della fiducia degli stakeholder connessa alla protezione degli informatori (whistleblowers).
Topic Sub-Topic/
Sub-Sub-Topic
Esiti della
materialità
di Impatto
Esiti della materialità
finanziaria
Impatti Rischi Opportunità
G1
Condotta delle
Cultura d'impresa*
imprese Protezione degli informatori
Corruzione attiva e passiva**
Ambito rilevante
Operazioni proprie
Impatto
positivo/negativo
Ambito rilevante
Catena del Valore a Monte
Ambito rilevante
Catena del Valore a Valle

*La tematica "Cultura d'impresa" include anche aspetti legati alla Cybersecurity

**La tematica "Corruzione attiva e passiva" include anche aspetti relativi al Contrasto al Riciclaggio e al Finanziamento del Terrorismo

Per tali tematiche vengono descritte nei paragrafi seguenti le relative Politiche, Azioni e Target definite dal Gruppo su cultura di impresa in termini di protezione degli informatori/whistleblowers e prevenzione dei fenomeni di corruzione e cybersecurity in termini di sicurezza dei sistemi informatici e di rete.

Politiche, Azioni e Target in materia di condotta d'impresa

Cultura d'impresa

Afferiscono al presente paragrafo le tematiche connesse alla cultura d'impresa.

Politiche

Tra le politiche rilevanti per il Gruppo in materia di cultura d'impresa, si citano il Codice Etico e la Direttiva di Gruppo in materia di Governo Sicurezza Logica.

Codice Etico

Il Codice Etico del Gruppo contiene i princìpi, i valori e le regole di condotta che il Gruppo si impegna a seguire in ogni attività, sia nei rapporti interni, che nelle relazioni con il mercato, gli interlocutori significativi e l'ambiente.

Il Codice costituisce un elemento essenziale del Modello 231 (Modello di Organizzazione, gestione e controllo per la prevenzione dei reati ex D.Lgs. 231/01) in quanto lo integra sul piano dell'espressione e comunicazione dei valori, dei principi e delle regole di comportamento.

Eventuali inosservanze e comportamenti ritenuti non in linea con le indicazioni del Codice possono essere rilevati da ciascuna funzione aziendale, nell'ambito delle attività di controllo attinenti alla propria sfera di competenza. Le relative segnalazioni vanno inviate contestualmente alle funzioni Compliance e Revisione Interna attraverso la procedura di trasmissione delle comunicazioni formali. Esse devono essere trattate con riservatezza e analizzate per valutarne la rilevanza, adottando, se necessario, azioni correttive e/o di miglioramento. A tale scopo, la funzione compliance esamina le segnalazioni per gli aspetti di competenza, informando anche la funzione di revisione interna che, attraverso attività di audit, valuta ed accerta i possibili comportamenti che fanno presupporre la violazione del Codice, e presenta gli esiti agli organi aziendali pertinenti e all'Organismo di Vigilanza 231 (di seguito, anche, ODV 231).

Nel definire i contenuti della policy, il Gruppo tiene in debita considerazione gli interessi dei principali stakeholder di riferimento, secondo quanto dettagliato nella sezione del presente documento relativa al processo di Stakeholder Engagement.

Politiche Descrizione dei
contenuti principali
Ambito di riferimento
(e.g. Own Operations/
Value Chain Upstream
o Downstream, ambito
geografico)
Validazione degli
Organi Apicali
Riferimento a iniziative
di terzi riconosciute e/o
standard di riferimento
Disponibilità (sito
istituzionale, intranet
aziendale)
Codice Etico Gli obiettivi del Codice
sono:
- definire standard di
"buona condotta" per
le politiche e procedure
aziendali;
- informare i dipendenti
sui comportamenti a
loro richiesti;
- contribuire ad
attuare le politiche
di Sostenibilità del
Gruppo;
- contribuire a rendere
compatibili gli obiettivi
del Gruppo con gli
interessi della società
civile.
Il Codice Etico è
applicabile a tutti i
clienti del Gruppo.
Le politiche adottate
dal Gruppo in materia
di condotta sono
destinate a tutta la
popolazione aziendale
senza esclusioni e
senza distinzioni legate
all'area geografica di
riferimento e alla catena
del valore.
Il Codice ed ogni sua
eventuale modifica sono
rimessi all'approvazione
del Consiglio
d'Amministrazione della
Banca.
L'applicazione e il
recepimento del Codice
da parte delle Società
del Gruppo è assicurata
attraverso il sistema dei
controlli interni.
Il Gruppo si impegna al
rispetto di:
- norme e procedure
interne;
- codici esterni e
accordi, anche
internazionali, cui
aderisce;
- disposizioni
contrattuali e
obblighi di legge e
regolamentari vigenti
in ogni contesto
geografico e ambito
d'attività in cui opera.
Disponibile nella
sezione Sostenibilità
sul sito istituzionale del
Gruppo.

Cybersecurity

La sicurezza informatica rappresenta uno dei pilastri della cultura del Gruppo, che si impegna a garantire la resilienza, la robustezza e la reattività del proprio sistema digitale.

A tal proposito, il Gruppo adotta la Direttiva di Gruppo in materia di Governo Sicurezza Logica, con l'obiettivo di minimizzare i rischi connessi alla violazione della cybersecurity e assicurare una protezione adeguata di dati e informazioni, lungo il loro intero ciclo di vita. In tal senso, la Direttiva definisce il "Sistema di Gestione della Sicurezza delle Informazioni" (SGSI), finalizzato a garantire la tutela e la protezione nell'ambito di tutte le attività aziendali.

Politiche Descrizione dei
contenuti principali
Ambito di riferimento
(e.g. Own Operations/
Value Chain Upstream
o Downstream, ambito
geografico)
Validazione degli
Organi Apicali
Riferimento a iniziative
di terzi riconosciute e/o
standard di riferimento
Disponibilità (sito
istituzionale, intranet
aziendale)
Direttiva
di Gruppo
in materia
di Governo
Sicurezza
Logica.
La Direttiva definisce il
modello organizzativo
adottato dal Gruppo,
i principi e le
responsabilità per il
Processo "Governo
Sicurezza Logica"
con l'obiettivo di
proteggere il patrimonio
informativo aziendale
attraverso il "Sistema
di Gestione della
Sicurezza delle
Informazioni" (SGSI),
adottato a livello di
Gruppo fornendo un
indirizzo generale e
strategico di medio/
lungo termine.
La Direttiva è destinata
alla Capogruppo e a
tutte le Società del
Gruppo.
Le Società del Gruppo
recepiscono la
Direttiva con delibera
dei propri Organi
Apicali adeguando
responsabilità, processi
e regole interne, in
coerenza con le proprie
caratteristiche e
dimensioni.
Il governo della
sicurezza logica del
Gruppo è accentrato
presso la funzione
Information Security di
Capogruppo.
L'attuazione della
direttiva viene guidata
e messa in piedi dalle
funzioni di Information
Security e Information
Technology.
La direttiva disciplina le
modalità di gestione del
SGSI in conformità alle
normative interne ed
esterne di riferimento
(e.g. ISO/IEC 2700x
(series)).
La sintesi è disponibile
nella sezione
Sostenibilità sul sito
istituzionale del Gruppo.

Azioni

Al fine di garantire e assicurarsi che tutti i dipendenti siano consapevoli e comprendano i valori e i principi a cui è ispirata l'attività del Gruppo, è previsto un modello strutturato di formazione il quale sancisce che tutti i dipendenti completino i corsi assegnati.

I corsi vengono aggiornati su indicazione della funzione Compliance ogni volta che interviene una novità normativa o procedurale. Di conseguenza, vengono programmate le campagne di iscrizione ai corsi, la cui fruizione è soggetta ad un monitoraggio mensile e prevede un piano di solleciti per tutte le persone che non completino la formazione assegnata. Ogni corso online prevede un test finale il cui superamento è obbligatorio per la chiusura dello stesso.

Il Gruppo si avvale di un modello formativo multidimensionale finalizzato ad una più efficace e ampia diffusione della cultura del rischio. L'interazione del modello formativo con il Modello 231/01 ha consentito di identificare gli argomenti rilevanti per quest'ultimo, assegnando a ciascuno di essi un livello di rilevanza.

Per quanto attiene alla sicurezza delle informazioni, la Banca, con il supporto e la collaborazione di tutte le strutture aziendali e delle società del Gruppo, per quanto di competenza, ha istituito il Sistema di Gestione della Sicurezza delle Informazioni (SGSI), un insieme di strutture organizzative, processi, procedure e soluzioni tecnologiche adottate allo scopo di proteggere il patrimonio informativo proprio del Gruppo e delle informazioni che i clienti scambiano con il Gruppo. Per maggiori informazioni in merito alle azioni intraprese dal Gruppo in materia di Cybersecurity, si rimanda alle azioni citate con riferimento alla tematica "Privacy" nel capitolo Consumatori e utilizzatori finali.

Nelle tabelle seguenti si riportano, inoltre, le percentuali di copertura formativa sulle tematiche 231 relevant e sull'anticorruzione per l'anno 2024 per quadri, dirigenti, ed impiegati, Amministratore Delegato e C-Levels del Gruppo.

Formazione su tematiche 231 relevant U.d.M. 2024 Formazione su tematiche 231 relevant U.d.M. 2024
Dipendenti del gruppo che hanno N. 16.433 Dipendenti della Banca che N. 16.159
ricevuto una formazione su tematiche
231 relavant
% 99% hanno ricevuto una formazione
sull'anticorruzione
% 99%
N. 155 AD E STRUTTURE A DIRETTO N. 97
Dirigenti % 99% RIPORTO % 99%
N. 12 N. 152
Di cui residenti nel Nord-est % 100% CHIEF AUDIT EXECUTIVE % 100%
N. 24 CHIEF COMMERCIAL OFFICER N. 2.574
Di cui residenti nel Nord-ovest % 100% IMPRESE E PRIVATI % 100%
CHIEF COMMERCIAL OFFICER
N.
116
N. 225
Di cui residenti nel Centro-sud % 100% LARGE CORPORATE & INVESTMENT
BANKING
% 99%
N. 3 CHIEF COMMERCIAL OFFICER N. 9.899
Di cui residenti nelle Isole % 100% RETAIL % 99%
N. 6.088 N. 67
Quadri % 100% CHIEF COMPLIANCE EXECUTIVE % 100%
N. 1.280 N. 240
Di cui residenti nel Nord-est % 100% CHIEF FINANCIAL OFFICER % 100%
N. 1.070 N. 214
Di cui residenti nel Nord-ovest % 99% CHIEF HUMAN CAPITAL OFFICER % 97%
N. 3.401 N. 766
Di cui residenti nel Centro-sud % 100% CHIEF LENDING OFFICER % 100%
N. 337 N. 1.332
Di cui residenti nelle Isole % 100% CHIEF OPERATING OFFICER % 99%
N. 10.190 N. 172
Impiegati % 99% CHIEF RISK OFFICER % 99%
N. 1.716 CHIEF SAFETY AND SECURITY N. 115
Di cui residenti nel Nord-est % 99% OFFICER % 100%
N. 1.594 N. 151
Di cui residenti nel Nord-ovest % 99% GROUP GENERL COUNSEL % 99%
N. 6.200 N. 165
Di cui residenti nel Centro-sud % 99% VDG COMMERCIALE % 100%
N. 680
Di cui residenti nelle Isole % 100%
N. 16.433 Dipendenti della Banca che N. 16.159
% 99% hanno ricevuto una formazione
sull'anticorruzione
% 99%
N. 155 AD E STRUTTURE A DIRETTO N. 97
% 99% RIPORTO % 99%
N. 12 N. 152
% 100% CHIEF AUDIT EXECUTIVE % 100%
N. 24 CHIEF COMMERCIAL OFFICER N. 2.574
% 100% IMPRESE E PRIVATI % 100%
N. 116 CHIEF COMMERCIAL OFFICER N. 225
% 100% LARGE CORPORATE & INVESTMENT
BANKING
% 99%
N. 3 CHIEF COMMERCIAL OFFICER N. 9.899
% 100% RETAIL % 99%
N. 6.088 N. 67
% 100% CHIEF COMPLIANCE EXECUTIVE % 100%
N. 1.280 N. 240
% 100% CHIEF FINANCIAL OFFICER % 100%
N. 1.070 N. 214
% 99% CHIEF HUMAN CAPITAL OFFICER % 97%
N. 3.401 N. 766
% 100% CHIEF LENDING OFFICER % 100%
N. 337 N. 1.332
% 100% CHIEF OPERATING OFFICER % 99%
N. 10.190 N. 172
% 99% CHIEF RISK OFFICER % 99%
N. 1.716 CHIEF SAFETY AND SECURITY N. 115
% 99% OFFICER % 100%
N. 1.594 N. 151
% 99% GROUP GENERL COUNSEL % 99%
N. 6.200 N. 165
% 99% VDG COMMERCIALE % 100%
N. 680

Obiettivi

Il sistema dei controlli interni, che rappresenta un elemento fondamentale del complessivo e ordinario sistema di governo del Gruppo, assicura l'osservanza del Codice Etico. In particolare, ciascuna Funzione aziendale effettua controlli finalizzati a gestire, presidiare e governare il complesso dei rischi relativi agli ambiti operativi e di responsabilità di propria pertinenza, ivi compreso quello di mancato rispetto del Codice.

Esistono, inoltre, le Funzioni di controllo, che per disposizione legislativa, regolamentare, statutaria o di autoregolamentazione hanno compiti di controllo, e la Funzione di revisione interna che, attraverso attività di revisione e controllo, verifica il regolare andamento dell'operatività e l'evoluzione dei rischi oltre a valutare la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità e l'affidabilità della struttura organizzativa e delle altre componenti del sistema dei controlli interni.

Con riferimento alla sicurezza informatica, per assicurare un'adeguata gestione della stessa, all'interno del Gruppo sono stati definiti ruoli e responsabilità relativi alla sicurezza delle informazioni, in modo da separare compiti e aree di responsabilità in potenziale sovrapposizione.

Inoltre, nell'ambito del SGSI, sono definiti framework di sicurezza ed indicatori per l'indirizzo, il controllo e il monitoraggio delle misure di protezione e di salvaguardia dei principi generali del Gruppo e sono mantenuti contatti con le autorità competenti e con associazioni di settore per garantire costante allineamento ed info-sharing.

Protezione degli informatori

Afferisce al presente paragrafo il tema della protezione degli informatori (whistleblowers).

Politiche

Per quanto riguarda le segnalazioni delle violazioni pervenute tramite il canale di Whistleblowing, il Gruppo si è dotato di una specifica procedura per la gestione di tali segnalazioni, che il personale in servizio e i soggetti esterni qualificati devono seguire in caso di fenomeni fraudolenti, irregolarità nella conduzione aziendale o violazione delle norme disciplinanti l'attività bancaria e del diritto dell'Unione Europea. Il relativo processo è disciplinato dalla Direttiva di Gruppo in materia di Gestione dei sistemi interni di segnalazione delle violazioni.

Ciascun dipendente è tenuto a collaborare attivamente per il raggiungimento di elevati standard etici, sia direttamente, svolgendo il proprio dovere in modo responsabile, sia indirettamente, segnalando eventuali violazioni di leggi, regolamenti e procedure che potrebbero determinare un impatto negativo per il Gruppo, i suoi clienti, i dipendenti e la collettività in generale.

Nel definire i contenuti della Direttiva, il Gruppo tiene in debita considerazione gli interessi dei principali stakeholder di riferimento, secondo quanto dettagliato nella sezione del presente documento relativa al processo di Stakeholder Engagement.

Politiche Descrizione dei
contenuti principali
Ambito di riferimento
(e.g. Own Operations/
Value Chain Upstream
o Downstream, ambito
geografico)
Validazione degli
Organi Apicali
Riferimento a iniziative
di terzi riconosciute e/o
standard di riferimento
Disponibilità (sito
istituzionale, intranet
aziendale)
Direttiva di
Gruppo in
materia di
Gestione dei
sistemi interni
di segnalazione
delle violazioni.
La Direttiva gestisce,
mediante il sistema
di whistleblowing, le
reali o potenziali "non
conformità", quali
violazioni dei principi di
pari opportunità, equità
e inclusione riportati
nel Codice Etico e altre
fattispecie che possano
costituire violazione
del diritto dell'Unione
Europea e delle norme
esterne e interne in
materia.
La Direttiva si applica a
tutto il personale della
Capogruppo e delle
Società del Gruppo:
- Banca Widiba e Monte
- Paschi Fiduciaria.
Il recepimento deve
essere notificato alle
seguenti Strutture
e Funzioni della
Capogruppo:
- Direzione di Riporto
Societario;
- Staff CAE e Governo
Audit Controllate;
- Organization Partner;
- Funzione
Organizzazione.
Il Consiglio di
Amministrazione del
Gruppo è l'Organo con
funzione di supervisione
strategica e approva
il sistema interno di
segnalazione delle
violazioni, mentre il
Collegio Sindacale
della Banca ha la
funzione di supervisione
sull'intero sistema di
segnalazione.
Il documento è
realizzato rispettando:
- la Direttiva 2013/36/
UE;
- il recepimento
nell'ordinamento
italiano di tali
disposizioni (D.LGS. 72
del 12/5/2015);
- l'11° e il 34°
aggiornamento alla
Circolare 285 di Banca
d'Italia
- la Direttiva 2019/1937/
UE.
Disponibile nella
sezione Sostenibilità
sul sito istituzionale del
Gruppo.

Attraverso la piattaforma informatica dedicata, accessibile via internet anche a soggetti esterni qualificati, oppure in forma orale tramite un apposito servizio telefonico, il personale e i soggetti esterni definiti possono segnalare circostanze e condotte negligenti, illecite, irregolari o non corrette riguardanti l'attività lavorativa di cui sospettano o sono venuti a conoscenza durante lo svolgimento delle proprie funzioni.

Possono effettuare segnalazioni whistleblowing53 le seguenti categorie di soggetti:

  • il personale, cioè i dipendenti e coloro che comunque operano sulla base di rapporti che ne determinano l'inserimento nell'organizzazione aziendale;
  • i soggetti esterni qualificati, quali:
    • fornitori, lavoratori autonomi, liberi professionisti e consulenti che prestano la propria attività presso la Banca;
    • personale cessato, ove le informazioni oggetto di segnalazione siano state acquisite nel corso del rapporto di lavoro;
    • soggetti per i quali il rapporto di lavoro non sia ancora iniziato, ove le informazioni oggetto di segnalazione siano state acquisite durante il processo di selezione;
    • azionisti e persone con funzioni di amministrazione, direzione e controllo.

La struttura di Fraud Audit, costituita all'interno della funzione Internal Audit, riceve le segnalazioni ed ha il compito di eseguire verifiche preliminari, indagini e accertamenti interni, per definire la fondatezza e l'attendibilità di quanto segnalato, ottenere elementi di riscontro e ricostruire i fatti. Tale struttura comunica al segnalante, entro 7 giorni dalla data di ricezione, che la sua segnalazione è stata correttamente ricevuta ed è stata presa in carico. Provvede, altresì, a fornire riscontro al segnalante, entro 3 mesi dalla ricezione della segnalazione, in merito al seguito che è stato dato alla stessa.

Al termine di ogni indagine riguardante le segnalazioni pervenute, viene redatta specifica nota di riepilogo degli esiti delle attività svolte, ovvero, qualora dagli accertamenti emergano responsabilità a carico del personale dipendente, viene redatto un Report di Special Investigation, pubblicato come previsto dagli standard in vigore.

Il Gruppo tutela il soggetto segnalante in buona fede contro condotte ritorsive, discriminatorie o comunque sleali conseguenti la segnalazione, che non costituirà pertanto pregiudizio per il proseguimento del rapporto di lavoro. Il Gruppo garantisce la confidenzialità della segnalazione e la riservatezza dei dati personali del segnalante e del soggetto eventualmente segnalato. Sono infatti previste misure sanzionatorie a carico di chi violi le misure di tutela della riservatezza del segnalante, commetta contro quest'ultimo atti di ritorsione o discriminatori o che metta in atto azioni per ostacolare la segnalazione o tentare di ostacolarla.

Obiettivi

Il ruolo di supervisione sull'intero sistema è garantito dal Collegio Sindacale della Capogruppo. Il Responsabile dei sistemi interni di segnalazione, individuato all'interno della funzione Internal Audit, assicura altresì il corretto svolgimento del procedimento e fornisce una relazione annuale a consuntivo al Collegio Sindacale, al Consiglio di Amministrazione, al Comitato Rischi e Sostenibilità, all'Amministratore Incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi.

Il processo così strutturato garantisce una adeguata tutala dei segnalatori, pur non essendo stati definiti obiettivi quantitativi in merito.

Corruzione attiva e passiva

Afferiscono al presente paragrafo i temi di corruzione attiva e passiva, ivi incluso il contrasto al riciclaggio e al finanziamento al terrorismo.

Politiche

Il Gruppo promuove i princìpi di trasparenza, responsabilità e integrità nei rapporti con le Pubbliche Amministrazioni e con i collaboratori esterni, dotandosi di procedure e linee d'azione interne anticorruzione rivolte a tutto il personale.

Per rafforzare tale impegno, il Gruppo ha emanato un documento di regole contenente le linee guida per la prevenzione di eventi corruttivi, che costituisce il quadro di riferimento sulla prevenzione dei rischi di corruzione. Il documento integra e rafforza la politica anticorruzione già adottata dal Gruppo nel tempo attraverso il nuovo Codice Etico, il Modello 231 e la previsione di specifiche procedure di gestione dell'esercizio dei poteri di firma, del ciclo passivo, della spesa e dei rapporti con i fornitori.

53 Le segnalazioni in ambito whistleblowing riguardano, a titolo esemplificativo, irregolarità amministrative e negli adempimenti contabili e fiscali, violazioni, potenziali o effettive, delle disposizioni dettate in funzione di prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, market abuse (insider trading, manipolazione) e altre irregolarità nei servizi e attività di investimento, violazioni della disciplina sulla riservatezza dei dati.

Il Gruppo presta inoltre massima attenzione al rispetto della normativa nazionale e internazionale volta a contrastare il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo54. Per questo motivo, ha adottato una "Politica in materia di contrasto al riciclaggio ed al finanziamento del terrorismo" come espressione del proprio impegno a combattere i suddetti fenomeni criminali su base internazionale, dedicando particolare attenzione agli strumenti di contrasto, nella consapevolezza che la ricerca della redditività e dell'efficienza debba essere coniugata con il presidio continuo ed efficace dell'integrità delle strutture aziendali.

Nel definire i contenuti dei citati documenti, il Gruppo tiene in debita considerazione gli interessi dei principali stakeholder di riferimento, secondo quanto dettagliato nella sezione del presente documento relativa al processo di stakeholder engagement.

Politiche Descrizione dei
contenuti principali
Ambito di riferimento
(e.g. Own Operations/
Value Chain Upstream
o Downstream, ambito
geografico)
Validazione degli Organi
Apicali
Riferimento a iniziative
di terzi riconosciute e/o
standard di riferimento
Disponibilità (sito
istituzionale,
intranet
aziendale)
Regole per la
prevenzione
della corruzione
nel Gruppo
Il Documento descrive
i principi e le regole di
comportamento a cui
il personale del Gruppo
deve uniformarsi per
prevenire potenziali "Atti
di corruzione".
Il documento è
destinato a tutto il
personale del Gruppo,
nonché a tutti coloro
che agiscono in nome
e/o per conto delle
singole aziende del
Gruppo, ivi compresi i
consulenti esterni.
Il Consiglio di
Amministrazione approva
il presente documento al
cui interno si definiscono
le linee guida ed i principi
cui il Gruppo deve
attenersi con riguardo
all'anticorruzione.
Le attività di controllo
volte a mitigare i rischi di
corruzione e/o accertare
eventuali condotte non
conformi in materia, sono
demandate alle Funzioni
Aziendali di Controllo,
definite nell'ambito del
Sistema dei Controlli
Interni.
Il Gruppo è impegnato a
contrastare ogni forma di
corruzione, in linea con i
princìpi del Programma
Global Compact delle
Nazioni Unite e dei
Principles for Responsible
Banking dell'UNEP, nonchè
in coerente attuazione
del proprio Codice Etico.
A tal fine, si impegna a
rispettare le normative
nazionali e internazionali
di riferimento, tra cui il
Codice Penale e il Codice
Civile italiani, specifiche
leggi e decreti in materia
di anticorruzione,
nonché convenzioni
e raccomandazioni di
organismi internazionali
come l'OCSE, l'ONU, il G20,
Transparency International
e il Wolfsberg Group.
Disponibile
nella sezione
Sostenibilità sul
sito istituzionale
del Gruppo.
Policy di Gruppo
in materia di
Contrasto al
Riciclaggio e al
Finanziamento
del Terrorismo
Il documento individua
la politica globale del
Gruppo in materia
di contrasto al
riciclaggio di denaro
e al finanziamento del
terrorismo.
La Policy è destinata
alla Capogruppo e a
tutte le Società del
Gruppo.
Il Consiglio di
Amministrazione
esamina ed approva la
Policy Antiriciclaggio
e la Relazione annuale
predisposta dalla
funzione Antiriciclaggio,
comprensiva dell'esercizio
di autovalutazione del
rischio di riciclaggio e
di finanziamento del
terrorismo e del piano delle
attività.
Il documento è realizzato
in coerenza con le regole
e i principi dettati dalle
disposizioni normative
nazionali e comunitarie, in
adeguamento agli standard
internazionali in materia.
Disponibile
nella sezione
Sostenibilità sul
sito istituzionale
del Gruppo.

Azioni

Il Gruppo opera in coerenza con i propri valori e con senso di responsabilità verso la società applicando la "tolleranza zero" nei confronti di qualsiasi pratica corruttiva (diretta o indiretta, pubblica o privata, esterna o intra organizzativa, istigata, tentata, consumata), al fine di garantire che il personale e tutti i soggetti che vi operano rispettino le normative anticorruzione, adottando ogni misura necessaria per prevenirne e contrastarne efficacemente il rischio. A tal proposito, il Gruppo si impegna a svolgere un'attività di autovalutazione dei rischi, da sottoporre periodicamente alle funzioni aziendali per valutarne la probabilità di accadimento e l'efficacia dei relativi presidi normativi e di controllo.

Il Gruppo individua periodicamente, con frequenza non inferiore ai due anni, le principali aree considerate a rischio corruzione connesse ad attività significativamente sensibili55 e, per le stesse, integra i processi esistenti con precise indicazioni volte a prevenirne eventuali episodi. In aggiunta alle sanzioni previste dalla normativa, qualsiasi violazione delle previsioni

54 Tali concetti afferiscono al rischio derivante dalla violazione di previsioni di legge, regolamentari e di autoregolamentazione funzionali alla prevenzione dell'uso del sistema finanziario per finalità di riciclaggio, di finanziamento del terrorismo o di finanziamento dei programmi di sviluppo delle armi di distruzione di massa, nonché il rischio di coinvolgimento in episodi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo o di finanziamento dei programmi di sviluppo delle armi di distruzione di massa.

55 Tra cui: conferimento di incarico a fornitori; joint venture, acquisizioni e cessioni di partecipazioni societarie; omaggi e intrattenimenti; eventi e sponsorizzazioni; offerte di lavoro; erogazione del credito; gestione del ciclo passivo (spesa); consulenze; operazioni nelle quali la Banca è soggetto incaricato di pubblico servizio (finanza agevolata); contributi politici, liberalità, quote associative, no profit; gestione di servizi a carattere pubblicistico.

Per ciascun processo aziendale sono valutati i rischi corruttivi a cui il Gruppo è potenzialmente sottoposto56. Dagli esiti dell'ultimo esercizio di valutazione svolto nel 2024, nonostante la sussistenza di rischi potenziali su tutte strutture del Gruppo, non è emersa la necessità di intraprendere azioni ulteriori rispetto ai presidi attualmente in essere.

Con specifico riferimento ai rapporti con la Pubblica Amministrazione, particolarmente sensibili al rischio corruzione, il Gruppo vieta espressamente la concessione di contributi politici o qualsiasi erogazione in denaro o in natura a sostegno di alcuna causa politica.

In relazione ai presidi posti in tema di corruzione attiva e passiva, il Gruppo si impegna al rispetto di un programma anticorruzione che prevede:

  • un'attività di risk self assessment da sottoporre periodicamente alle funzioni aziendali con riferimento ai rischi/presidi insiti nei rispettivi processi;
  • un piano di formazione e sensibilizzazione per i dipendenti.

La funzione Formazione provvede ad aggiornare i contenuti del corso sull'anticorruzione su indicazione della funzione Compliance (responsabile della validazione dei contenuti) ogni volta che intercorrono novità normative, procedurali o rilievi di gap in fase di Audit.

Inoltre, nell'ambito del piano formativo destinato alla funzione Internal Audit si prevedono specifiche attività di formazione per il personale della struttura di Fraud Audit, tra cui una pillola formativa e un corso più strutturato anche mediante il ricorso a percorsi di certificazione internazionale (es. Certified Fraud Examiner).

Per i CdA delle Società controllate sono previste apposite sessioni di Board Induction sui temi di responsabilità amministrativa degli enti e sulla struttura dei Modelli 231 del Gruppo.

In materia di contrasto al riciclaggio e finanziamento al terrorismo, i presidi del Gruppo si sostanziano nelle attività di seguito elencate:

  • identificazione delle normative applicabili, valutazione dell'impatto su processi e procedure, aggiornamento dell'impianto normativo interno;
  • implementazione di idonee procedure informatiche per la coerente gestione del rischio, l'adeguata verifica, la conservazione dei dati e delle informazioni, il monitoraggio nel continuo della clientela e delle transazioni, la rilevazione di operazioni potenzialmente sospette e la segnalazione alla unità di Informazione Finanziaria;
  • valutazione dell'adeguatezza del processo di gestione dei rischi e dell'idoneità del sistema dei controlli interni e delle procedure;
  • predisposizione di formazione in materia di antiriciclaggio e antiterrorismo rivolta a tutto il personale dipendente.

Obiettivi

Nell'ambito delle attività di prevenzione dei fenomeni corruttivi, la Funzione Compliance:

  • identifica, con le strutture responsabili, i processi aziendali in cui si colloca il rischio di corruzione, valutando l'adeguatezza dei presidi adottati;
  • coordina le attività finalizzate alla corretta applicazione delle Regole per la prevenzione della corruzione nel Gruppo (ad esempio, attraverso la predisposizione di un piano formativo);
  • fornisce consulenza e assistenza su tematiche anticorruzione;
  • supporta la Funzione Risorse Umane nello sviluppo di un programma info-formativo relativo alla prevenzione del reato di corruzione da fornire ai dipendenti del Gruppo.

In data 06 febbraio 2024 il CdA della Banca ha deliberato il programma delle attività e dei controlli (Compliance Plan 2024) che la Funzione Compliance si era impegnata a completare nel corso dell'esercizio 2024. In particolare, per il 2024 a fronte dei n. 692 controlli che la suddetta funzione aveva pianificato di svolgere, ne sono stati svolti n. 797. Tra le attività svolte, sono stati altresì emanati n. 758 pareri di conformità e n.649 pareri di validazione della normativa interna.

La Funzione Revisione Interna è la struttura deputata allo svolgimento dei controlli di terzo livello e, pertanto, esercita le responsabilità definite all'interno della normativa aziendale in materia di Sistema dei Controlli Interni.

56 Tali fattispecie di rischio includono, a titolo esemplificativo, corruzione in atti giudiziari, corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio perpetrata da incaricato di pubblico servizio, corruzione per un atto d'ufficio, concussione, istigazione alla corruzione.

Sulla base dei citati presidi, il Gruppo garantisce la prevenzione dei fenomeni di corruzione attiva e passiva, ivi incluso il contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo, pur non avendo definito obiettivi quantitativi in merito.

Per quanto attiene al contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo, invece, il presidio dei rischi in materia è assicurato dalla Funzione Antiriciclaggio della Capogruppo, la cui responsabilità a livello di Gruppo è attribuita al Responsabile della Direzione Chief Risk Officer che riporta direttamente al CDA ed esercita centralmente la funzione anche per le Società Controllate italiane del Gruppo. Inoltre, in coerenza con il modello adottato relativamente al Sistema dei Controlli Interni del Gruppo, gli Organi Societari sono specificamente coinvolti nella mitigazione dei rischi suddetti, attraverso compiti e responsabilità chiaramente definiti.

Metriche

Si riportano nel presente paragrafo le metriche utilizzate per monitorare l'efficacia delle misure adottate per la gestione della condotta di business, relativamente alla formazione sulla lotta alla corruzione ed ai casi di corruzione attiva e passiva.

Formazione sulla lotta alla corruzione attiva e passiva

Nell'ambito delle attività periodiche svolte dal Gruppo al fine di identificare le principali aree considerate "a rischio corruzione", all'interno della quale si colloca la mappatura delle funzioni a rischio effettuata dalla funzione Compliance, potenzialmente tutte le strutture aziendali sono esposte al "rischio corruzione".

In tale contesto, si specifica che il 100% del personale della Capogruppo, in quanto potenzialmente esposto al rischio di corruzione, è coinvolto nella campagna di iscrizione ai corsi di anticorruzione. All'interno della tabella seguente si riporta il numero totale (in n. dei lavoratori) dei soggetti rientranti fra le funzioni a rischio che hanno usufruito dai corsi di formazione, tenuto conto delle assenze per malattia e dell'astensionismo. Inoltre, la tabella include le informazioni in merito la natura, la portata e dei temi trattati dai programmi di formazione contro la corruzione attiva e passiva e la misura in cui la misura in cui la formazione è impartita ai membri degli organi di amministrazione, direzione e controllo.

Tabella sulla formazione sulla lotta alla corruzione attiva e passiva

2024
Funzioni a rischio Dirigenti Organi di
amministrazione,
direzione e
controllo
Altri lavoratori
propri
Estensione della formazione (n. lavoratori)
Totale 16.439 155 7 -
Totale destinatari della formazione 16.321 155 7 -
Modalità di erogazione e durata (ore)
Formazione in aula (totale ore) 19,0 - 5,0 -
Formazione tramite computer (totale ore) 12.227,0 116,3 2,0 -
Formazione volontaria tramite computer (totale ore) - - - -
Totale ore formazione 12.246,0 116,3 7,0 -
Frequenza (nell'anno)
Con quale frequenza è richiesta la formazione ? 1 1 - -
Temi trattati (S/N)
Definizione di corruzione S S
Politica S S
Procedure in materia di sospetto/rilevamento S S

Casi accertati di corruzione attiva o passiva

Nel corso del 2024 non sono stati rilevati casi di non conformità a leggi e regolamenti all'interno del Gruppo, senza nessun tipo di pena pecuniaria o sanzione non pecuniaria, e non sono stati individuati episodi di corruzione accertati in cui fosse coinvolta la forza lavoro.

Sezione 5 - Allegati

INDICATORI FONDAMENTALI DI PRESTAZIONE (KPI) DEGLI ENTI CREDITIZI

Introduzione

Le seguenti tabelle mostrano gli obblighi di divulgazione previsti dall'Articolo 8 del Disclosures Delegated Act che integra il Regolamento sulla Tassonomia dell'UE (2020/852)57.

Tali obblighi richiedono alle aziende finanziarie di comunicare i KPI di ammissibilità e allineamento alla Tassonomia a partire dall'anno solare 2023 al fine di garantire trasparenza sulla sostenibilità e accelerare la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio. In particolare, l'Articolo 8 del Regolamento richiede alle imprese rientranti nel perimetro di applicazione della Direttiva sulla Rendicontazione Non Finanziaria - Non-Financial Reporting Directive (NFRD) 2014/95/EU di pubblicare informazioni su come e in che misura le loro attività economiche si qualificano come "sostenibili per l'ambiente" secondo il Regolamento sulla Tassonomia. Il risultato è presentato dal Green Asset Ratio (GAR), ossia l'esposizione ad attività allineate alla Tassonomia (numeratore) diviso per il totale degli attivi (denominatore).

Al 31 dicembre 2024 il GAR Turnover-based ed il GAR Capex-based sono pari rispettivamente a 1,06% (0,50% al 31 dicembre 2023) e 1,15% (0,53% al 31 dicembre 2023) a fronte di un totale attivi GAR pari a 94.586 mln di euro (94.254 mln di euro al 31 dicembre 2023). Contribuiscono le esposizioni verso controparti che sono tenute a pubblicare le informazioni di carattere finanziario e quindi i KPI.

Ad oggi, per il calcolo del GAR, sono necessari i dati effettivi divulgati dalle controparti per valutare i KPI delle banche relativi alla Tassonomia per le imprese finanziarie e non finanziarie. Questo significa che sono escluse le imprese non soggette all'obbligo di pubblicare informazioni di carattere non finanziario (NFRD), e questa mancanza di dati si riflette nel GAR relativo alla banca.

Metodologia

Di seguito sono descritte le principali scelte metodologiche adottate dal Gruppo sulla base della normativa vigente. In particolare, il Gruppo ha adottato gli indicatori fondamentali di prestazione (KPI) così come previsto nell'allegato V del Regolamento Delegato UE 2021/2178.

Il Green Asset Ratio (GAR) è dato dal rapporto tra esposizioni ad attività allineate alla Tassonomia ed il valore del totale degli attivi coperti58:

Per la determinazione della quota di esposizioni ammissibili ed allineate sono state effettuate le seguenti scelte metodologiche:

  • Imprese finanziarie e non soggette ad obbligo di pubblicazione delle informazioni non finanziarie (D.lgs. 254/2016 e/o Regolamento europeo 2013/34/UE- NFRD): le esposizioni con "use of proceeds not known" -determinate con il supporto di un fornitore esterno - sono state ponderate in funzione degli indicatori di Fatturato (Turnover) e Spese in conto capitale (CapEx) ammissibili e allineati alla Tassonomia rispetto ai 6 obiettivi ambientali pubblicati da tali controparti nelle rispettive dichiarazioni di carattere non finanziario. Tenuto conto dei criteri di vaglio tecnico stabiliti dal Regolamento Delegato 2021/2139 UE non risultano invece esposizioni ammissibili ed allineate sulla base dell'utilizzo dei proventi ("use of proceeds"). Si evidenzia che, alla luce dei chiarimenti interpretativi da parte della Commissione Europea forniti tramite FAQ in data 21 dicembre 2023 e novembre 2024, nell'identificazione delle controparti NFRD sono state altresì incluse, rispetto a quanto effettuato al 31 dicembre 2023, le controparti le cui Capogruppo sono soggette agli obblighi di informativa non finanziaria;
  • prestiti alle famiglie garantiti: sulla base del Regolamento Delegato 2021/2139 sono state considerate ai fini dell'ammissibilità esclusivamente prestiti garantiti da immobili residenziali. Sono stati invece esclusi dal perimetro i finanziamenti per "Ristrutturazione edilizie" previsto dallo stesso regolamento e per l'acquisto di "Veicoli a motore", per la mancanza di informazioni specifiche relative all'identificazione dei "finanziamenti green". Per la determinazione dei KPI di allineamento sono stati applicati i criteri di vaglio tecnico previsti dal sopracitato Regolamento Delegato distinguendo pertanto i beni immobili tra quelli costruiti prima e dopo il 31 dicembre 2020. Si evidenzia che a seguito dei predetti chiarimenti forniti dalla Commissione Europea, il Gruppo per l'esercizio 2024 ha utilizzato, per gli immobili costruiti prima

57 Per una disamina completa del quadro normativo di riferimento si rimanda al paragrafo "Informativa a norma dell'articolo 8 del regolamento (UE) 2020/852 (regolamento sulla tassonomia)" della sezione 2 "Informazioni ambientali" della presente Rendicontazione di Sostenibilità.

58 In linea con le disposizioni previste dal regolamento Delegato UE 2021/2178 per totali attivi GAR si intende il valore contabile lordo del totale degli attivi del Gruppo al netto delle esposizioni classificate nel portafoglio di negoziazione e delle esposizioni verso governi centrali, banche centrali ed emittenti sovranazionali.

del 2020 che non evidenziano il requisito dell'attestato di prestazione energetica di classe A, il criterio del rientro dell'edificio nel primo 15 % del parco immobiliare nazionale o regionale in termini di fabbisogno di energia primaria operativo potendo far ricorso, diversamente da quanto agito nell'esercizio precedente, anche a studi resi pubblici da ente privati;

  • Flussi: in linea con quanto stabilito dal Regolamento EU 2021/2178 si considera come flusso l'importo delle nuove esposizioni sulla base del valore contabile lordo; sono considerati esclusivamente i flussi positivi senza dedurre gli importi dei rimborsi dei prestiti o delle cessioni di titoli di debito/strumenti rappresentativi di capitale verificatisi nello stesso periodo;
  • patrimonio gestito (Asset under Management): è stato considerato il rapporto tra il portafoglio di titoli di capitale e di debito presenti nelle Gestioni Patrimoniali ed emessi da società finanziarie e non finanziarie soggette a NFRD obbligatoria ed il totale dei titoli di capitale e di debito presenti nelle gestioni patrimoniali.

Infine, come richiesto dalla Regolamentazione, sono stati pubblicati i template riferiti al 31dicembre 2023. Tuttavia, si segnala che i confronti non sono omogenei in conseguenza delle sopra citate variazioni al perimetro dell'informativa 2024.

MODELLI GAS & NUCLEARE

In linea Il Regolamento Delegato (UE) 2022/1214 della Commissione del 9 marzo 2022 modifica il Regolamento Delegato (UE) 2021/2139 il Gruppo pubblica i modelli relativi all'allineamento, ammissibilità e non ammissibilità delle attività legate al gas e nucleare.

La compilazione dei modelli previsti dal regolamento riguarda esclusivamente le imprese non finanziarie che, nella loro rendicontazione 2023, hanno riportato i Key Performance Indicators (KPI) relativi all'allineamento, all'ammissibilità e alla non ammissibilità delle loro attività economiche previste dal Regolamento.

Bilancio 2024 - Rendicontazione di Sostenibilità

Allegato VI – Modello per i KPI degli enti creditizi

2024
Totale asset
ecosostenibili
- Turnover
(mln €)
Totale asset
ecosostenibili
- Capex (mln
€)
% GAR
Turnover
% GAR
Capex
% copertura
del Totale
Attivo
% Attivi
esclusi dal
numeratore
del GAR
(Articole 7(2)
and (3) and
Section 1.1.2.
of Annex V)
% Attivi
esclusi dal
denominatore
GAR (Article
7(1) and
Section 1.2.4
of Annex V)
KPI
PRINCIPALE
Green asset ratio
(GAR) stock
997 1.089 1,05 1,15 75,77 44,96 24,23
Kpi aggiuntivi Green asset ratio
(GAR) (flussi)
587 1.055 0,62 1,12 6,54 n.a n.a
Portafoglio di
negoziazione *
- - - -
Garanzie finanziarie 13 33 1,06 2,75
Assets under
management
14 30 3,45 7,24
Ricavi relativi a
commissioni e
compensi
- - - -
2023
Totale asset
ecosostenibili
- Turnover
(mln €)
Totale asset
ecosostenibili
- Capex (mln
€)
% GAR
Turnover
% GAR
Capex
% copertura
del Totale
Attivo
% Attivi
esclusi dal
numeratore
del GAR
(Articole 7(2)
and (3) and
Section 1.1.2.
of Annex V)
% Attivi
esclusi dal
denominatore
GAR (Article
7(1) and
Section 1.2.4
of Annex V)
KPI
PRINCIPALE
Green asset ratio
(GAR) stock
467 496 0,50 0,53 75,52 49,52 24,48
Kpi aggiuntivi Green asset ratio
(GAR) (flussi)
141 151 0,15 0,16 75,52 49,52 24,48
Portafoglio di
negoziazione *
- - - -
Garanzie finanziarie 1 1 0,08 0,11
Assets under
management
7 21 0,23 0,67
Ricavi relativi a
commissioni e
compensi
- - - -
in Milioni di Eur 2024
contabile
Valore
(CCM) Mitigazione dei cambiamenti climatici climatici (CCA) Adattamento ai cambiamenti (WTR) Acqua e risorse marine Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) (BIO) Biodiversità ed Ecosistemi PPC + BIO) TOTAL (CCM + CCA + WTR + CE +
Totale
lordo
tassonomia) Di cui verso i settori pertinenti per
la tassonomia (ammissibile alla
tassonomia) Di cui verso i settori
(ammissibile alla
pertinenti per la tassonomia Di cui verso i settori
(ammissibile alla
tassonomia)
pertinenti per la tassonomia Di cui verso i settori
(ammissibile alla
tassonomia)
pertinenti per la tassonomia pertinenti per la tassonomia
Di cui verso i settori
(ammissibile alla
tassonomia)
(ammissibile alla
tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
Di cui verso i settori
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
(allineato alla
tassonomia)
Di cui ecosostenibile (allineato alla
tassonomia)
Di cui ecosostenibile tassonomia) Di cui ecosostenibile
(allineato alla
tassonomia) Di cui ecosostenibile
(allineato alla
Di cui ecosostenibile
(allineato alla
tassonomia)
alla tassonomia) Di cui ecosostenibile (allineato
specializzati
ti
Di cui finanziamen
e
Di cui di transizion
Di cui abilitante ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitante
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitante
specializzati
Di cui abilitante
specializzati
ti
Di cui finanziamen
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitante specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitante specializzati
ti
Di cui finanziamen
e
Di cui di transizion
Di cui abilitante
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al
denominatore
rappresentativi di capitale non posseduti per la
negoziazione ammissibili per il calcolo del GAR
Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti
1
38.412 30.907 994 - 6 56 19 -
2
0 12 -
1
0 26 0 -
-
1 0 - - -
-
- - 30.964 997 - 6 56
Imprese finanziarie
2
1.474 264 20 - 3 4 2 -
1
- 0 -
-
- 4 0 -
-
0 - - - -
-
- - 271 21 - 3 4
Enti Creditizi
3
1.154 257 18 - 3 4 1 -
0
- 0 -
-
- 0 - -
-
0 - - - -
-
- - 258 19 - 3 4
Prestiti e anticipi
4
398 76 6 - 1 1 0 -
0
- 0 -
-
- 0 - -
-
0 - - - -
-
- - 76 6 - 1 1
Titoli di debito, compresa UoP
5
756 181 13 - 2 3 1 -
0
- 0 -
-
- 0 - -
-
0 - - - -
-
- - 182 13 - 2 3
Strumenti rappresentativi di capitale
6
- - - - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - -
Altre imprese finanziarie
7
320 7 2 - 0 - 1 -
1
- 0 - -
-
4 0 -
-
0 - - - -
-
- - 13 3 - 0 -
di cui imprese di investimento
8
- - - - - - - -
-
- - -
-
- - - -
-
- - - - -
-
- - - - - - -
Prestiti e anticipi
9
- - - - - - - -
-
- - - -
-
- - -
-
- - - - -
-
- - - - - - -
Titoli di debito, compresa UoP
10
- - - - - - - -
-
- - - -
-
- - -
-
- - - - -
-
- - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale
11
- - - - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - -
di cui società di gestione
12
28 2 1 - 0 - 0 -
0
- 0 - -
-
0 0 -
-
0 - - - -
0
- - 2 1 - 0 -
Prestiti e anticipi
13
12 - - - - - - -
-
- - -
-
- - - -
-
- - - - -
-
- - - - - - -
Titoli di debito, compresa UoP
14
- - - - - - - -
-
- - -
-
- - - -
-
- - - - -
-
- - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale
15
16 2 1 0 - 0 0 - 0 - - 0 0 - 0 - - -
0
- 2 1 0 -
di cui imprese di assicurazione
16
0 0 0 - 0 0 - -
-
- - -
-
- - - -
-
- - - - -
-
- - 0 0 - 0 0
Prestiti e anticipi
17
- - - - - - - -
-
- - -
-
- - - -
-
- - - - -
-
- - - - - - -
Titoli di debito, compresa UoP
18
- - - - - - - -
-
- - -
-
- - - -
-
- - - - -
-
- - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale
19
0 0 0 0 0 - - - - - - - - - - - - -
-
- 0 0 0 0
Imprese non finanziarie
20
2.070 289 106 - 3 52 16 -
1
0 12 1 0
-
22 0 -
-
1 0 - - -
-
- - 339 109 - 3 52
Prestiti e anticipi
21
1.951 274 95 - 3 42 13 -
1
0 12 1 0
-
21 0 -
-
1 0 - - -
-
- - 321 98 - 3 43
Titoli di debito, compresa UoP
22
119 15 11 - 0 10 3 -
0
0 0 0 -
-
0 0 -
-
0 0 - - -
-
- - 18 11 - 0 10
Strumenti rappresentativi di capitale
23
0 0 0 0 - 0 - - - - - - - - - - - -
-
- 0 0 0 -
Famiglie
24
34.867 30.354 867 - - - - -
-
- - - -
-
30.354 867 - - -
di cui prestiti garantiti da immobili residenziali
25
30.354 30.354 867 - - - - -
-
- - - -
-
30.354 867 - - -
di cui prestiti per ristrutturazioni edilizie
26
- - - - - - - -
-
- - - -
-
- - - - -
di cui prestiti per veicoli a motore
27
- - - - - - - - - - -
Finanziamenti alle amministrazioni locali
28
- - - - - - - -
-
- - -
-
- - - -
-
- - - - -
-
- - - - - - -
Garanzie reali ottenute mediante presa di possesso:
immobili residenziali e non residenziali
29
- - - - - - - -
-
- - -
-
- - - -
-
- - - - -
-
- - - - - - -
Altri finanziamenti delle amministrazioni locali
30
- - - - - - - -
-
- - -
-
- - - -
-
- - - - -
-
- - - - - - -

2 3 4 5 6 7 8 9

1.Attivi per il calcolo del GAR (stock) – Turnover

in Milioni di Eur 2024
contabile
Valore
(CCM) Mitigazione dei cambiamenti climatici climatici (CCA) Adattamento ai cambiamenti (WTR) Acqua e risorse marine Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) Biodiversità ed Ecosistemi
(BIO)
PPC + BIO) TOTAL (CCM + CCA + WTR + CE +
Totale
lordo
tassonomia) Di cui verso i settori pertinenti per
la tassonomia (ammissibile alla
tassonomia) pertinenti per la tassonomia
Di cui verso i settori
(ammissibile alla
tassonomia) pertinenti per la tassonomia
Di cui verso i settori
(ammissibile alla
tassonomia) Di cui verso i settori
(ammissibile alla
pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla
tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
Di cui verso i settori
pertinenti per la tassonomia
Di cui verso i settori
(ammissibile alla
tassonomia)
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
Di cui ecosostenibile
(allineato alla
tassonomia)
Di cui ecosostenibile
(allineato alla
tassonomia)
(allineato alla
tassonomia)
Di cui ecosostenibile Di cui ecosostenibile
(allineato alla
tassonomia)
Di cui ecosostenibile
(allineato alla
tassonomia)
alla tassonomia) Di cui ecosostenibile (allineato
ti
Di cui finanziamen
e
Di cui di transizion
specializzati
Di cui abilitante specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitante specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitante Di cui abilitante
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitante
specializzati
ti
Di cui finanziamen
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitante specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitante
e
Di cui di transizion
Garanzie ottenute con la presa di possesso:
immobili residenziali e non residenziali
31
54 - -
-
- - - -
-
- - -
-
- - - - -
-
- -
-
- - - - - - - -
-
Altri attivi esclusi dal numeratore per il calcolo del
GAR (inclusi nel denominatore)
32
56.120 - -
-
- - - -
-
- - -
-
- - - - -
-
- -
-
- - - - - - - -
-
Imprese finanziarie e non finanziarie
33
43.849
PMI e Imprese non finanziarie (diverse dalle PMI) non
soggette agli obblighi di informativa NFRD
34
42.832
Prestiti e anticipi
35
41.321
di cui prestiti garantiti da immobili residenziali
36
7.324
di cui prestiti per ristrutturazione di edifici
37
-
Titoli di debito
38
1.240
Strumenti rappresentativi di capitale
39
272
Controparti di paesi terzi non soggette agli obblighi
di comunicazione della direttiva NFRD
40
1.017
Prestiti e anticipi
41
960
Titoli di debito
42
51
Strumenti rappresentativi di capitale
43
6
Derivati
44
94
Prestiti interbancari a vista
45
1.580
Disponibilità liquide e attivi in contanti
46
752
Altri attivi (ad esempio avviamento, merci, ecc.)
47
9.845
Totale attivi GAR
48
94.586 30.907 994 - 6 56 19 -
2
0 12 -
1
0 26 0 - 1
-
0 -
-
- - - - 30.964 997 - 6 56
Altri attivi non coperti per il calcolo del GAR
49
30.245
Sovrani
50
12.553
Esposizione verso le banche centrali
51
11.616
Portafoglio di negoziazione
52
6.077
Attivi totali
53
124.832 30.907 994 - 6 56 19 -
2
0 12 -
1
0 26 0 - 1
-
0 -
-
- - - - 30.964 997 - 6 56
Esposizioni fuori bilancio - Imprese soggette agli obblighi di informativa della direttiva NFRD
Garanzie finanziarie
54
1.212 32 -
10
0 3 12 -
2
0 3 -
0
- 3 0 - 0
-
0 -
-
0 - - - 50 13 - 0 3
Attività finanziarie gestite
55
409 21 -
14
1 9 1 -
0
0 0 -
0
- 3 1 - 0
0
0 -
-
- - - - 25 14 - 1 9
Di cui titoli di debito
56
25 3 -
3
0 1 0 -
-
0 - -
-
- 0 0 - -
-
- -
-
- - - - 3 3 - 0 1
Di cui strumenti rappresentativi di capitale
57
384 18 -
11
1 7 1 -
0
0 0 -
0
- 3 1 - 0
0
0 -
-
- - - - 21 11 - 1 7

Bilancio 2024 - Rendicontazione di Sostenibilità

in Milioni di Eur 2023
contabile
Valore
Mitigazione dei cambiamenti climatici
(CCM)
climatici (CCA) Adattamento ai cambiamenti (WTR) Acqua e risorse marine Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) (BIO) Biodiversità ed Ecosistemi TOTAL (CCM + CCA + WTR + CE +
PPC + BIO)
Totale
lordo
Di cui verso i settori pertinenti per
la tassonomia (ammissibile alla
tassonomia)
(ammissibile alla
tassonomia)
Di cui verso i settori pertinenti per la tassonomia Di cui verso i settori
(ammissibile alla
tassonomia)
pertinenti per la tassonomia tassonomia) Di cui verso i settori
(ammissibile alla
pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla
tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
Di cui verso i settori
pertinenti per la tassonomia
Di cui verso i settori
(ammissibile alla
tassonomia)
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
(allineato alla
tassonomia)
Di cui ecosostenibile (allineato alla
tassonomia)
Di cui ecosostenibile (allineato alla
tassonomia)
Di cui ecosostenibile Di cui ecosostenibile
(allineato alla
tassonomia)
(allineato alla
tassonomia)
Di cui ecosostenibile Di cui ecosostenibile (allineato
alla tassonomia)
specializzati
ti
Di cui finanziamen
e
Di cui di transizion
Di cui abilitante ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitante
specializzati
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitante ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitante
specializzati
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitante specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitante ti
Di cui finanziamen
Di cui di transizion
specializzati
Di cui abilitante
e
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al
denominatore
negoziazione ammissibili per il calcolo del GAR
rappresentativi di capitalenon posseduti per la
Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti
1
32.404 30.690 467 - 40 12 - - - - 26 - - - 50 -
-
- 10 - - - - - - - 30.776 467 - 40 12
Imprese finanziarie
2
957 175 - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - - - -
175
- -
-
Enti Creditizi
3
882 174 - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - - - -
174
- -
-
Prestiti e anticipi
4
475 70 - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - - - -
70
- -
-
Titoli di debito, compresa UoP
5
408 104 - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - - - -
104
- -
-
Strumenti rappresentativi di capitale
6
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
-
-
-
Altre imprese finanziarie
7
75 1 - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - - - -
1
- -
-
di cui imprese di investimento
8
- - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - - - -
-
- -
-
Prestiti e anticipi
9
- - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - - - -
-
- -
-
Titoli di debito, compresa UoP
10
- - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - - - -
-
- -
-
Strumenti rappresentativi di capitale
11
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
-
-
-
di cui società di gestione
12
- - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - - - -
-
- -
-
Prestiti e anticipi
13
- - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - - - -
-
- -
-
Titoli di debito, compresa UoP
14
- - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - - - -
-
- -
-
Strumenti rappresentativi di capitale
15
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
-
-
-
di cui imprese di assicurazione
16
0 0 - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - - - -
0
- -
-
Prestiti e anticipi
17
0 0 - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - - - -
0
- -
-
Titoli di debito, compresa UoP
18
- - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - - - -
-
- -
-
Strumenti rappresentativi di capitale
19
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
-
-
-
Imprese non finanziarie
20
1.136 205 51 - 40 12 - - - - 26 - - - 50 -
-
- 10 - - - - - - - 291 -
51
40 12
Prestiti e anticipi
21
1.059 198 50 - - 12 - - - - 26 - - - 44 -
-
- 10 - - - - - - - 278 -
50
- 12
Titoli di debito, compresa UoP
22
77 7 1 - 40 0 - - - - - - - - 6 -
-
- - - - - - - - - 13 -
1
40 0
Strumenti rappresentativi di capitale
23
0 0 0 - - - - - - - - - - - - - - - - - 0 0 -
-
Famiglie
24
30.310 30.310 416 - - - - - - - - -
-
- 30.310 416 - -
-
di cui prestiti garantiti da immobili residenziali
25
30.310 30.310 416 - - - - - - - - -
-
- 30.310 416 - -
-
di cui prestiti per ristrutturazioni edilizie
26
- - - - - - - - - - - -
-
- -
-
- - -
di cui prestiti per veicoli a motore
27
- - - - - - -
-
- -
-
Finanziamenti alle amministrazioni locali
28
- - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - - - -
-
- -
-
Garanzie reali ottenute mediante presa di possesso:
immobili residenziali e non residenziali
29
- - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - - - -
-
- -
-
Altri finanziamenti delle amministrazioni locali
30
- - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - - - -
-
- -
-
Garanzie ottenute con la presa di possesso:
immobili residenziali e non residenziali
31
51 - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - - - -
-
- -
-
in Milioni di Eur 2023
contabile
Valore
(CCM) Mitigazione dei cambiamenti climatici climatici (CCA) Adattamento ai cambiamenti (WTR) Acqua e risorse marine Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) (BIO) Biodiversità ed Ecosistemi PPC + BIO) TOTAL (CCM + CCA + WTR + CE +
Totale
lordo
tassonomia) la tassonomia (ammissibile alla Di cui verso i settori pertinenti per Di cui verso i settori
(ammissibile alla
tassonomia)
pertinenti per la tassonomia pertinenti per la tassonomia
Di cui verso i settori
(ammissibile alla
tassonomia)
Di cui verso i settori
(ammissibile alla
tassonomia)
pertinenti per la tassonomia Di cui verso i settori
(ammissibile alla
tassonomia)
pertinenti per la tassonomia pertinenti per la tassonomia
Di cui verso i settori
(ammissibile alla
tassonomia)
Di cui ecosostenibile (allineato alla tassonomia) tassonomia) Di cui ecosostenibile
(allineato alla
(allineato alla
tassonomia)
Di cui ecosostenibile Di cui ecosostenibile
(allineato alla
tassonomia)
Di cui ecosostenibile
(allineato alla
tassonomia)
(allineato alla
tassonomia)
Di cui ecosostenibile Di cui ecosostenibile (allineato
alla tassonomia)
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitante
e
Di cui di transizion
specializzati
Di cui abilitante
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitante
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitante
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitante
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitante
specializzati
ti
Di cui finanziamen
specializzati
ti
Di cui finanziamen
e
Di cui di transizion
Di cui abilitante
Altri attivi esclusi dal numeratore per il calcolo del
GAR (inclusi nel denominatore)
32
61.791 - -
-
-
-
- - -
-
- - -
-
- - -
-
- - -
-
- - -
-
- - - - -
Imprese finanziarie e non finanziarie
33
45.723
PMI e Imprese non finanziarie (diverse dalle PMI) non
soggette agli obblighi di informativa NFRD
34
45.310
Prestiti e anticipi
35
42.999
di cui prestiti garantiti da immobili residenziali
36
8.007
di cui prestiti per ristrutturazione di edifici
37
-
Titoli di debito
38
2.088
Strumenti rappresentativi di capitale
39
224
Controparti di paesi terzi non soggette agli obblighi
di comunicazione della direttiva NFRD
40
413
Prestiti e anticipi
41
412
Titoli di debito
42
1
Strumenti rappresentativi di capitale
43
-
Derivati
44
704
Prestiti interbancari a vista
45
1.702
Disponibilità liquide e attivi in contanti
46
708
Altri attivi (ad esempio avviamento, merci, ecc.)
47
12.954
Totale attivi GAR
48
94.246 30.690 467 - 40 -
12
- -
-
26 - -
-
50 - -
-
10 - -
-
- - -
-
30.776 467 - 40 12
Altri attivi non coperti per il calcolo del GAR
49
30.547
Sovrani
50
12.230
Esposizione verso le banche centrali
51
12.434
Portafoglio di negoziazione
52
5.883
Attivi totali
53
124.793 30.690 467 - 40 -
12
- -
-
26 - -
-
50 - -
-
10 - -
-
- - -
-
30.776 467 - 40 12
Esposizioni fuori bilancio - Imprese sog agli obbli di com della direttiva NFRD
Garanzie finanziarie
54
1.253 2 -
1
-
-
- - -
-
- - -
-
- - -
-
- - -
-
- - -
-
2 1 - - -
Attività finanziarie gestite
55
3.143 10 -
7
-
-
- - -
-
- - -
-
- - -
-
- - -
-
- - -
-
10 7 - - -
Di cui titoli di debito
56
2.766 2 -
1
-
-
- - -
-
- - -
-
- - -
-
- - -
-
- - -
-
2 1 - - -
Di cui strumenti rappresentativi di capitale
57
377 8 -
6
-
-
- - -
-
- - -
-
- - -
-
- - -
-
- - -
-
8 6 - - -

Bilancio 2024 - Rendicontazione di Sostenibilità

in Milioni di Eur 2024
contabile
Valore
(CCM) Mitigazione dei cambiamenti climatici climatici (CCA) Adattamento ai cambiamenti (WTR) Acqua e risorse marine Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) (BIO) Biodiversità ed Ecosistemi PPC + BIO) TOTAL (CCM + CCA + WTR + CE +
Totale
lordo
tassonomia) Di cui verso i settori pertinenti per
la tassonomia (ammissibile alla
tassonomia) Di cui verso i settori
(ammissibile alla
pertinenti per la tassonomia Di cui verso i settori
(ammissibile alla
tassonomia)
pertinenti per la tassonomia Di cui verso i settori
(ammissibile alla
tassonomia)
pertinenti per la tassonomia tassonomia) pertinenti per la tassonomia
Di cui verso i settori
(ammissibile alla
pertinenti per la tassonomia
Di cui verso i settori
(ammissibile alla
tassonomia)
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
(allineato alla
tassonomia)
Di cui ecosostenibile Di cui ecosostenibile
(allineato alla
tassonomia)
(allineato alla
tassonomia)
Di cui ecosostenibile Di cui ecosostenibile
(allineato alla
tassonomia)
(allineato alla
tassonomia)
Di cui ecosostenibile Di cui ecosostenibile (allineato
alla tassonomia)
specializzati
ti
Di cui finanziamen
e
Di cui di transizion
Di cui abilitante ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitante
specializzati
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitante ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitante
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitante
specializzati
Di cui abilitante
specializzati
ti
Di cui finanziamen
specializzati
ti
Di cui finanziamen
e
Di cui di transizion
Di cui abilitante
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al
denominatore
rappresentativi di capitale non ammissibili al calcolo
Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti
del GAR
38.412 31.035 1.077 - 19 104 22 -
5
0 27 6 - 0 0
13
- - 4 -
1
- 0 0 -
-
31.102 1.089 - 19 104
Imprese finanziarie
2
1.474 290 37 - 14 11 2 -
1
- 0 - - - -
0
- - - -
-
- - - -
-
292 38 - 14 11
Enti Creditizi
3
1.154 265 31 - 14 11 1 -
1
- 0 - - - -
0
- - - -
-
- - - -
-
266 32 - 14 11
Prestiti e anticipi
4
398 82 11 - 4 3 0 -
0
- 0 - - - -
0
- - - -
-
- - - -
-
83 11 - 4 3
Titoli di debito, compresa UoP
5
756 182 21 - 9 8 1 -
1
- 0 - - - -
0
- - - -
-
- - - -
-
184 22 - 9 8
Strumenti rappresentativi di capitale
6
- - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - -
-
- - - -
-
- - - - -
Altre imprese finanziarie
7
320 25 5 - 0 - 1 -
0
- 0 - - - -
0
- - - -
-
- - - -
-
26 5 - 0 -
di cui imprese di investimento
8
- - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - -
-
- - - -
-
- - - - -
Prestiti e anticipi
9
- - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - -
-
- - - -
-
- - - - -
Titoli di debito, compresa UoP
10
- - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - -
-
- - - -
-
- - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale
11
- - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - - - - - -
di cui società di gestione
12
28 2 1 - - - 0 -
0
- 0 - - - -
0
- - 0 -
-
- 0 - -
-
3 1 - - -
Prestiti e anticipi
13
12 - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - -
-
- - - -
-
- - - - -
Titoli di debito, compresa UoP
14
- - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - -
-
- - - -
-
- - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale
15
16 2 1 - - 0 0 - 0 - - -
0
- 0 - - 0 - - 3 1 - -
di cui imprese di assicurazione
16
0 0 0 - 0 0 - -
-
- - - - -
-
- - - - -
-
- - - -
-
0 0 - 0 0
Prestiti e anticipi
17
- - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - -
-
- - - -
-
- - - - -
Titoli di debito, compresa UoP
18
- - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - -
-
- - - -
-
- - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale
19
0 0 0 0 0 - - - - - -
-
- - - - - - - - 0 0 0 0
Imprese non finanziarie
20
2.070 392 173 - 6 93 20 -
4
0 27 6 - 0 0
13
- - 4 -
1
- 0 0 -
-
456 184 - 6 94
Prestiti e anticipi
21
1.951 372 161 - 5 83 17 -
4
0 27 5 - 0 0
12
- - 4 -
1
- 0 0 -
-
432 171 - 5 83
Titoli di debito, compresa UoP
22
119 20 12 - 1 10 3 -
0
0 0 0 - - 0
0
- - 0 -
0
- - - -
-
24 13 - 1 10
Strumenti rappresentativi di capitale
23
0 0 0 0 - 0 - - - - -
-
- - - - - - - - 0 0 0 -
Famiglie
24
34.867 30.354 867 - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - -
-
- - - -
-
30.354 867 - - -
di cui prestiti garantiti da immobili residenziali
25
30.354 30.354 867 - - - - -
-
- - - - - - -
-
- - - -
-
30.354 867 - - -
di cui prestiti per ristrutturazioni edilizie
26
- - - - - - - -
-
- - - - - - -
-
- - - -
-
- - - - -
di cui prestiti per veicoli a motore
27
- - - - - - - - - - -
Finanziamenti alle amministrazioni locali
28
- - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - -
-
- - - -
-
- - - - -
Garanzie reali ottenute mediante presa di possesso:
immobili residenziali e non residenziali
29
- - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - -
-
- - - -
-
- - - - -
Altri finanziamenti delle amministrazioni locali
30
- - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - -
-
- - - -
-
- - - - -

2 3 4 5 6 7 8 9

  1. Attivi per il calcolo del GAR (stock) – Capex
in Milioni di Eur 2024
contabile
Valore
(CCM) Mitigazione dei cambiamenti climatici climatici (CCA) Adattamento ai cambiamenti (WTR) Acqua e risorse marine Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) (BIO) Biodiversità ed Ecosistemi PPC + BIO) TOTAL (CCM + CCA + WTR + CE +
Totale
lordo
tassonomia) Di cui verso i settori pertinenti per
la tassonomia (ammissibile alla
tassonomia) pertinenti per la tassonomia
Di cui verso i settori
(ammissibile alla
tassonomia) pertinenti per la tassonomia
Di cui verso i settori
(ammissibile alla
pertinenti per la tassonomia
Di cui verso i settori
(ammissibile alla
tassonomia)
(ammissibile alla
tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
Di cui verso i settori
tassonomia) Di cui verso i settori
(ammissibile alla
pertinenti per la tassonomia
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
Di cui ecosostenibile
(allineato alla
tassonomia)
(allineato alla
tassonomia)
Di cui ecosostenibile (allineato alla
tassonomia)
Di cui ecosostenibile Di cui ecosostenibile
(allineato alla
tassonomia)
(allineato alla
tassonomia)
Di cui ecosostenibile Di cui ecosostenibile (allineato
alla tassonomia)
ti
Di cui finanziamen
e
Di cui di transizion
specializzati
Di cui abilitante specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitante ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitante
specializzati
Di cui abilitante
specializzati
ti
Di cui finanziamen
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitante ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitante
specializzati
specializzati
ti
Di cui finanziamen
e
Di cui di transizion
Di cui abilitante
Garanzie ottenute con la presa di possesso:
immobili residenziali e non
31
54 - -
-
- - - -
-
- - -
-
- - - -
-
- - - - - -
-
- - - - - -
Altri attivi esclusi dal numeratore per il calcolo del
GAR (inclusi nel denominatore)
32
56.120 - -
-
- - - -
-
- - -
-
- - - -
-
- - - - - -
-
- - - - - -
Imprese finanziarie e non finanziarie
33
43.849
PMI e Imprese non finanziarie (diverse dalle PMI) non
soggette agli obblighi di informativa NFRD
34
42.832
Prestiti e anticipi
35
41.321
di cui prestiti garantiti da immobili residenziali
36
-
di cui prestiti per ristrutturazione di edifici
37
-
Titoli di debito
38
1.240
Strumenti rappresentativi di capitale
39
272
Controparti di paesi terzi non soggette agli obblighi
di comunicazione della direttiva NFRD
40
1.017
Prestiti e anticipi
41
960
Titoli di debito
42
51
Strumenti rappresentativi di capitale
43
6
Derivati
44
94
Prestiti interbancari a vista
45
1.580
Disponibilità liquide e attivi in contanti
46
752
Altri attivi (ad esempio avviamento, merci, ecc.)
47
9.845
Totale attivi GAR
48
94.586 31.035 1.077 - 19 104 22 -
5
0 27 -
6
0 13 0 -
-
4 1 - - 0 -
0
- 31.102 1.089 - 19 104
Altri attivi non coperti per il calcolo del GAR
49
30.245
Sovrani
50
12.553
Esposizione verso le banche centrali
51
11.616
Portafoglio di negoziazione
52
6.077
Attivi totali
53
124.832 31.035 1.077 - 19 104 22 -
5
0 27 -
6
0 13 0 -
-
4 1 - - 0 -
0
- 31.102 1.089 - 19 104
Esposizioni fuori bilancio - Imprese soggette agli obblighi di comunicazione della direttiva NFRD
Garanzie finanziarie
54
1.212 45 -
24
0 6 20 -
9
0 12 -
1
- 1 0 -
-
0 0 - - 0 -
-
- 78 33 - 0 7
Attività finanziarie gestite
55
409 35 -
29
1 15 5 -
0
- 0 -
0
- 2 0 - 0
0
0 - - - -
-
- 42 30 - 1 15
Di cui titoli di debito
56
25 6 -
6
0 0 5 -
0
- - -
-
- 0 0 -
-
0 0 - - - -
-
- 10 6 - 0 0
Di cui strumenti rappresentativi di capitale
57
384 29 -
23
1 15 1 -
0
- 0 -
0
- 2 0 - -
0
- - - - -
-
- 31 24 - 1 15

Bilancio 2024 - Rendicontazione di Sostenibilità

in Milioni di Eur 2023
contabile
Valore
(CCM) Mitigazione dei cambiamenti climatici climatici (CCA) Adattamento ai cambiamenti (WTR) Acqua e risorse marine Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) (BIO) Biodiversità ed Ecosistemi TOTAL (CCM + CCA + WTR + CE +
PPC + BIO)
Totale
lordo
tassonomia) Di cui verso i settori pertinenti per
la tassonomia (ammissibile alla
Di cui verso i settori
(ammissibile alla
tassonomia)
pertinenti per la tassonomia tassonomia) pertinenti per la tassonomia
Di cui verso i settori
(ammissibile alla
Di cui verso i settori
(ammissibile alla
tassonomia)
pertinenti per la tassonomia (ammissibile alla
tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
Di cui verso i settori
pertinenti per la tassonomia
Di cui verso i settori
(ammissibile alla
tassonomia)
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
Di cui ecosostenibile
(allineato alla
tassonomia)
Di cui ecosostenibile
(allineato alla
tassonomia)
tassonomia) Di cui ecosostenibile
(allineato alla
Di cui ecosostenibile
(allineato alla
tassonomia)
tassonomia) Di cui ecosostenibile
(allineato alla
alla tassonomia) Di cui ecosostenibile (allineato
specializzati
ti
Di cui finanziamen
e
Di cui di transizion
Di cui abilitante specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitante ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitante
specializzati
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitante specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitante specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitante ti
Di cui finanziamen
specializzati Di cui abilitante
e
Di cui di transizion
GAR - Attivi coperti sia al numeratore che al
denominatore
rappresentativi di capitale non ammissibili al calcolo
Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti
del GAR
1
32.404 30.764 496 - 0 18 - - - - 26 -
-
- 50 - - - -
0
- - - - - - 30.840 496 - 0 18
Imprese finanziarie
2
957 185 - - - - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - - - - -
185
- -
-
Enti Creditizi
3
882 174 - - - - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - - - - -
174
- -
-
Prestiti e anticipi
4
475 68 - - - - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - - - - -
68
- -
-
Titoli di debito, compresa UoP
5
408 105 - - - - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - - - - -
105
- -
-
Strumenti rappresentativi di capitale
6
- - - - - - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - - - - -
-
- -
-
Altre imprese finanziarie
7
75 11 - - - - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - - - - -
11
- -
-
di cui imprese di investimento
8
- - - - - - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - - - - -
-
- -
-
Prestiti e anticipi
9
- - - - - - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - - - - -
-
- -
-
Titoli di debito, compresa UoP
10
- - - - - - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - - - - -
-
- -
-
Strumenti rappresentativi di capitale
11
- - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - -
-
-
-
di cui società di gestione
12
- - - - - - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - - - - -
-
- -
-
Prestiti e anticipi
13
- - - - - - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - - - - -
-
- -
-
Titoli di debito, compresa UoP
14
- - - - - - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - - - - -
-
- -
-
Strumenti rappresentativi di capitale
15
- - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - -
-
-
-
di cui imprese di assicurazione
16
0 0 - - - - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - - - - -
0
- -
-
Prestiti e anticipi
17
0 0 - - - - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - - - - -
0
- -
-
Titoli di debito, compresa UoP
18
- - - - - - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - - - - -
-
- -
-
Strumenti rappresentativi di capitale
19
- - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - -
-
-
-
Imprese non finanziarie
20
1.136 269 80 - 0 18 - - - - 26 -
-
- 50 - - - -
0
- - - - - - 345 80 - 0 18
Prestiti e anticipi
21
1.059 255 75 - 0 17 - - - - 26 -
-
- 44 - - - -
0
- - - - - - 325 75 - 0 17
Titoli di debito, compresa UoP
22
77 14 4 - 0 0 - - - - - -
-
- 6 - - -
-
- - - - - - - 20 4 - 0 0
Strumenti rappresentativi di capitale
23
0 0 0 - - - - - - - - - - -
-
- - - - - 0 0 -
-
Famiglie
24
30.310 30.310 416 - - - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - - - - 30.310 416 - -
-
di cui prestiti garantiti da immobili residenziali
25
30.310 30.310 416 - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - 30.310 416 - -
-
di cui prestiti per ristrutturazioni edilizie
26
- - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - -
-
- -
-
di cui prestiti per veicoli a motore
27
- - - - - - -
-
- -
-
Finanziamenti alle amministrazioni locali
28
- - - - - - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - - - - -
-
- -
-
Garanzie reali ottenute mediante presa di possesso:
immobili residenziali e non residenziali
29
- - - - - - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - - - - -
-
- -
-
Altri finanziamenti delle amministrazioni locali
30
- - - - - - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - - - - -
-
- -
-
Garanzie ottenute con la presa di possesso:
immobili residenziali e non
31
51 - - - - - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - - - - -
-
- -
-
in Milioni di Eur 2023
contabile
Valore
(CCM) Mitigazione dei cambiamenti climatici Adattamento ai cambiamenti
climatici (CCA)
(WTR) Acqua e risorse marine Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) (BIO) Biodiversità ed Ecosistemi PPC + BIO) TOTAL (CCM + CCA + WTR + CE +
Totale
lordo
tassonomia) Di cui verso i settori pertinenti per
la tassonomia (ammissibile alla
pertinenti per la tassonomia
Di cui verso i settori
(ammissibile alla
tassonomia)
Di cui verso i settori
(ammissibile alla
tassonomia)
pertinenti per la tassonomia Di cui verso i settori
(ammissibile alla
tassonomia)
pertinenti per la tassonomia Di cui verso i settori
(ammissibile alla
tassonomia)
pertinenti per la tassonomia tassonomia) pertinenti per la tassonomia
Di cui verso i settori
(ammissibile alla
(allineato alla tassonomia)
Di cui ecosostenibile
(allineato alla
tassonomia)
Di cui ecosostenibile tassonomia) Di cui ecosostenibile
(allineato alla
Di cui ecosostenibile
(allineato alla
tassonomia)
tassonomia) Di cui ecosostenibile
(allineato alla
(allineato alla
tassonomia)
Di cui ecosostenibile Di cui ecosostenibile (allineato
alla tassonomia)
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitante
e
Di cui di transizion
Di cui finanziamen Di cui abilitante
specializzati
ti
Di cui abilitante
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitante
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitante
specializzati
ti
Di cui finanziamen
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitante
specializzati
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitante
e
Di cui di transizion
Altri attivi esclusi dal numeratore per il calcolo del
GAR (inclusi nel denominatore)
32
61.791 - -
-
-
-
- - -
-
- - - -
-
- -
-
- - -
-
- -
-
- - - - -
-
Imprese finanziarie e non finanziarie
33
45.723
PMI e Imprese non finanziarie (diverse dalle PMI) non
soggette agli obblighi di informativa NFRD
34
45.310
Prestiti e anticipi
35
42.999
di cui prestiti garantiti da immobili residenziali
36
8.007
di cui prestiti per ristrutturazione di edifici
37
-
Titoli di debito
38
2.088
Strumenti rappresentativi di capitale
39
224
Controparti di paesi terzi non soggette agli obblighi
di comunicazione della direttiva NFRD
40
413
Prestiti e anticipi
41
412
Titoli di debito
42
1
Strumenti rappresentativi di capitale
43
-
Derivati
44
704
Prestiti interbancari a vista
45
1.702
Disponibilità liquide e attivi in contanti
46
708
"Altri attivi (ad esempio avviamento, merci, ecc.)
47
12.954
Totale attivi GAR
48
94.246 30.764 496 - 18
0
- - -
-
26 - - 50
-
- -
-
0 - -
-
- -
-
- 30.840 496 - 18
0
Altri attivi non coperti per il calcolo del GAR
49
30.547
Sovrani
50
12.230
Esposizione verso le banche centrali
51
12.434
Portafoglio di negoziazione
52
5.883
Attivi totali
53
124.793 30.764 496 - 18
0
- - -
-
26 - - 50
-
- -
-
0 - -
-
- -
-
- 30.840 496 - 18
0
Esposizioni fuori bilancio - Imprese soggette agli obblighi di comunicazione della direttiva NFRD
Garanzie finanziarie
54
1.253 3 -
1
-
-
- - -
-
- - - -
-
- -
-
- - -
-
- -
-
- 3 1 - -
-
Attività finanziarie gestite
55
3.143 23 -
21
-
-
- - -
-
- - - -
-
- -
-
- - -
-
- -
-
- 23 21 - -
-
Di cui titoli di debito
56
2.766 7 -
7
-
-
- - -
-
- - - -
-
- -
-
- - -
-
- -
-
- 7 7 - -
-
Di cui strumenti rappresentativi di capitale
57
377 16 -
14
-
-
- - -
-
- - - -
-
- -
-
- - -
-
- -
-
- 16 14 - -
-

Bilancio 2024 - Rendicontazione di Sostenibilità

Scomposizione per settore - livello Nace a 4 cifre (codice e
marchio)
climatici (CCM) Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCA) Adattamento ai cambiamenti Acqua e risorse marine (WTR) Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) Biodiversity and Ecosystems
(BIO)
PPC + BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE +
finanziarie direttiva NFRD)
(soggette alla
Imprese non
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
imprese non
PMI e altre
direttiva NFRD)
(soggette alla
Imprese non
finanziarie
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
imprese non
PMI e altre
direttiva NFRD)
(soggette alla
Imprese non
finanziarie
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
imprese non
PMI e altre
Imprese non
alla direttiva
finanziarie
(soggette
NFRD)
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
imprese non
PMI e altre
Imprese non
alla direttiva
finanziarie
(soggette
NFRD)
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
imprese non
PMI e altre
Imprese non
alla direttiva
finanziarie
(soggette
NFRD)
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
imprese non
PMI e altre
direttiva NFRD)
(soggette alla
Imprese non
finanziarie
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
imprese non
PMI e altre
Valore contabile lordo contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
in milioni di EUR (CCM)
bile
Di cui ecososteni
(CCM)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(CCA)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(CCA)
(WTR)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(WTR)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(CE)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(CE)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(PPC)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(PPC)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(BIO)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(BIO)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
in milioni di EUR
CE + PPC + BIO)
(CCM + CCA + WT
R +
CE + PPC + BIO)
(CCM + CCA + WT
R +
le
Di cui ecosostenibi
1511-preparazione e concia del cuoio; preparazione e tintura
di pellicce
1
1 0 0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1722-fabbricazione di prodotti igienico-sanitari e per uso
domestico in carta e ovatta di cellulosa
2
1 0 -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0
1
1920-fabbricazione di prodotti derivanti dalla raffinazione
del petrolio
3
83 0 -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0
83
2011-fabbricazione di gas industriali
4
2 0 -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0
2
2060-fabbricazione di fibre sintetiche e artificiali
5
22 0 -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0
22
2351-produzione di cemento
6
0 0 0
0
-
-
-
-
-
-
-
-
0
0
2420-fabbricazione di tubi, condotti, profilati cavi e relativi
accessori in acciaio (esclusi quelli in a
7
0 0 -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0
0
2511-fabbricazione di strutture metalliche e di parti di
strutture
8
2 0 0
2
-
-
0
2
-
-
-
-
0
2
2512-fabbricazione di porte e finestre in metallo
9
4 0 -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0
4
misurazione, prova e navigazione (esclusi quelli ottici)
2651-fabbricazione di strumenti e apparecchi di
10
5 2 -
-
0
5
-
-
-
-
-
-
2
5
2732-fabbricazione di altri fili e cavi elettrici ed elettronici
11
1 0 -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0
1
2751-fabbricazione di elettrodomestici
12
0 0 -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0
0
2811-fabbricazione di motori e turbine (esclusi i motori per
aeromobili, veicoli e motocicli)
13
10 0 0
10
-
-
0
10
-
-
-
-
0
10
2822-fabbricazione di macchine e apparecchi di
sollevamento e movimentazione
14
7 3 -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
3
7
2829-fabbricazione di altre macchine di impiego generale
nca
15
59 4 -
-
-
-
0
59
-
-
-
-
4
59
2830-fabbricazione di macchine per l'agricoltura e la
silvicoltura
16
1 0 -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0
1
2892-fabbricazione di macchine da miniera, cava e cantiere 0
17
0 -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0
0
2893-fabbricazione di macchine per l'industria alimentare,
delle bevande e del tabacco
18
1 0 -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0
1
2896-fabbricazione di macchine per l'industria delle materie
plastiche e della gomma (incluse parti e acc
19
8 0 -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0
8
2910-fabbricazione di autoveicoli
20
2 0 -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0
2
3010-costruzione di navi e imbarcazioni
21
95 14 -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
95 14
3012-costruzione di imbarcazioni da diporto e sportive
22
0 0 -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0
0
3091-fabbricazione di motocicli (inclusi i motori)
23
22 1 -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
1
22
3510-produzione, trasmissione e distribuzione di energia
elettrica
24
22 2 -
-
0
0
-
-
-
-
-
-
2
22
3511-produzione di energia elettrica
25
19 4 -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
4
19
3512-trasmissione di energia elettrica
26
16 14 -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
16 14
3513-distribuzione di energia elettrica
27
16 5 0
0
-
-
-
-
-
-
-
-
5
16

Scomposizione per settore - livello Nace a 4 cifre (codice e
marchio)
climatici (CCM) Mitigazione dei cambiamenti Adattamento ai cambiamenti
climatici (CCA)
Acqua e risorse marine (WTR) Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) Biodiversity and Ecosystems
(BIO)
PPC + BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE +
Imprese non PMI e altre Imprese non PMI e altre Imprese non PMI e altre Imprese non PMI e altre Imprese non PMI e altre Imprese non PMI e altre Imprese non PMI e altre
direttiva NFRD)
(soggette alla
finanziarie
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
imprese non
direttiva NFRD)
(soggette alla
finanziarie
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
imprese non
direttiva NFRD)
(soggette alla
finanziarie
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
imprese non
alla direttiva
finanziarie
(soggette
NFRD)
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
imprese non
alla direttiva
finanziarie
(soggette
NFRD)
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
imprese non
alla direttiva
finanziarie
(soggette
NFRD)
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
imprese non
direttiva NFRD)
(soggette alla
finanziarie
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
imprese non
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
bile
Di cui ecososteni
in milioni di EUR
in milioni di EUR
(CCM)
(CCM)
le
Di cui ecosostenibi
(CCA)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(CCA)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(WTR)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(WTR)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(CE)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(CE)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(PPC)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(PPC)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(BIO)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(BIO)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
CE + PPC + BIO)
(CCM + CCA + WT
R +
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
CE + PPC + BIO)
(CCM + CCA + WT
R +
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
3514-commercio di energia elettrica
28
1 0 0
0
-
-
-
-
-
-
-
-
0
1
3522-distribuzione di combustibili gassosi mediante
condotte
29
1 0 -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0
1
3600-raccolta, trattamento e fornitura di acqua
30
31 5 0
0
1
21
0
21
0
21
-
-
6
31
3700-gestione delle reti fognarie
31
1 0 0
1
-
-
-
-
-
-
-
-
0
1
3800-attività di raccolta, trattamento e smaltimento rifiuti;
recupero dei materiali
32
0 0 -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0
0
3811-raccolta di rifiuti non pericolosi
33
2 0 0
2
-
-
-
-
-
-
-
-
1
2
3821-trattamento e smaltimento di rifiuti non pericolosi
34
38 14 -
-
0
0
0
0
0
0
-
-
14
38
3832-recupero e cernita di materiali
35
0 0 -
-
0
0
0
0
0
0
-
-
0
0
3900-attività di risanamento e altri servizi di gestione dei
rifiuti
36
2 0 -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0
2
4120-costruzione di edifici residenziali e non residenziali
37
0 0 -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0
0
4200-ingegneria civile
38
17 5 0
17
-
-
-
-
-
-
-
-
5
17
4211-costruzione di strade e autostrade
39
18 1 0
18
-
-
0
18
-
-
-
-
1
18
4221-costruzione di opere di pubblica utilità per il trasporto
di fluidi
40
1 0 -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0
1
4519-commercio di altri autoveicoli
41
0 0 -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0
0
4662-commercio all'ingrosso di macchine utensili
42
4 1 -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
1
4
4662-commercio all'ingrosso di macchine utensili
43
4 0 -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0
4
4672-commercio all'ingrosso di metalli e di minerali
metalliferi
44
0 0 -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0
0
4931-trasporto terrestre di passeggeri in aree urbane e
suburbane
45
1 1 -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
1
1
4941-trasporto di merci su strada
46
7 0 -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0
7
5221-attività dei servizi connessi ai trasporti terrestri
47
22 13 0
0
-
-
0
0
-
-
-
-
13
22
5223-attività dei servizi connessi al trasporto aereo
48
2 2 -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
2
2
6110-telecomunicazioni fisse
49
223 8 0
373
-
-
0
218
-
-
-
-
8
373
6202-consulenza nel settore delle tecnologie
dell'informatica
50
0 0 0
0
-
-
-
-
-
-
-
-
0
0
6311-elaborazione dei dati, hosting e attività connesse
51
6 2 0
6
-
-
-
-
-
-
-
-
2
6
6820-affitto e gestione di immobili di proprietà o in leasing 10
52
1 0
7
-
-
-
-
-
-
-
-
1
10
7010-attività di direzione aziendale
53
50 1 -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
1
50
7022-consulenza imprenditoriale e altra consulenza
amministrativo-gestionale
54
0 0 -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0
0
7112-attività degli studi d'ingegneria ed altri studi tecnici
55
1 0 0
0
-
-
0
0
-
-
-
-
0
1
8299-altri servizi di supporto alle imprese nca
56
0 0 0
0
-
-
-
-
-
-
-
-
0
0
9603-servizi di pompe funebri e attività connesse
57
1 1 0
0
-
-
-
-
-
-
-
-
1
1
CE + PPC + BIO)
non soggette alla
Valore contabile
(CCM + CCA + WT
R +
direttiva NFRD
le
Di cui ecosostenibi
lordo
in milioni di EUR
CE + PPC + BIO)
Valore contabile lordo
(CCM + CCA + WT
R +
10
19
0
0
0
0
0
4
3
0
7
1
0
0
0
1
2
1
0
0
0
0
1
le
Di cui ecosostenibi
-
-
-
-
-
-
-
-
NFRD)
136
136
353
19
20
26
70
11
46
17
8
2
0
0
1
0
2
7
1
0
8
0
1
in milioni di EUR
-
-
-
-
-
-
-
-
Valore contabile
(BIO)
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
le
Di cui ecosostenibi
lordo
in milioni di EUR
Valore contabile
(BIO)
direttiva NFRD)
(soggette alla
le
Di cui ecosostenibi
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
lordo
in milioni di EUR
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Valore contabile
(PPC)
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
le
Di cui ecosostenibi
lordo
in milioni di EUR
Valore contabile
(PPC)
direttiva NFRD)
(soggette alla
le
Di cui ecosostenibi
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
lordo
in milioni di EUR
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Valore contabile
(CE)
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
le
Di cui ecosostenibi
lordo
in milioni di EUR
(CE)
le
Di cui ecosostenibi
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Adattamento ai cambiamenti climatici
Imprese non
(CCA)
Mitigazione dei cambiamenti climatici
PMI e altre
Imprese non
(CCM)
Scomposizione
PMI e altre Acqua e risorse marine (WTR)
Imprese non
PMI e altre Economia circolare (CE)
2023
Imprese non
PMI e altre Imprese non Inquinamento (PPC) PMI e altre Imprese non Biodiversity and Ecosystems (BIO)
PMI e altre
TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC + BIO)
Imprese non finanziarie
PMI e altre imprese
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
imprese non
direttiva NFRD)
(soggette alla
finanziarie
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
imprese non
direttiva NFRD)
(soggette alla
finanziarie
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
imprese non
finanziarie (soggette
alla direttiva NFRD)
direttiva NFRD)
(soggette alla
finanziarie
imprese non finanziarie imprese non finanziarie imprese non (soggette alla direttiva non finanziarie
Valore contabile
lordo
Valore contabile
lordo
Valore contabile
lordo
Valore contabile
lordo
Valore contabile
lordo
Valore contabile
lordo
Valore contabile
lordo
(WTR)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(WTR)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(CCA)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(CCA)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(CCM)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(CCM)
bile
Di cui ecososteni
in milioni di EUR
in milioni di EUR
-
-
-
-
0
20
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0
1
-
-
-
-
10
26
-
-
-
-
0
0
-
-
-
-
0
8
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0
2
-
-
-
-
4
70
-
-
-
-
3
7
-
-
-
-
0
11
-
-
-
-
7
136
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
1
19
-
-
-
-
0
2
-
-
-
-
0
0
-
-
-
-
0
0
-
-
-
-
0
136
-
-
-
-
0
1
-
-
-
-
0
0
-
-
-
-
1
8
-
-
-
-
19
46
-
-
-
-
0
0
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
1
17
-
-
-
-
2
353
-
-
-
-
1
1
-
-
-
-
-
-
Scomposizione per settore - livello Nace a 4 cifre (codice e
marchio)
climatici (CCM) Mitigazione dei cambiamenti Adattamento ai cambiamenti
climatici (CCA)
Acqua e risorse marine (WTR) Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) (BIO) Biodiversity and Ecosystems PPC + BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE +
finanziarie direttiva NFRD)
(soggette alla
Imprese non
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
imprese non
PMI e altre
Imprese non
finanziarie
direttiva NFRD)
(soggette alla
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
imprese non
PMI e altre
Imprese non
alla direttiva
finanziarie
(soggette
NFRD)
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
imprese non
PMI e altre
Imprese non
alla direttiva
finanziarie
(soggette
NFRD)
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
imprese non
PMI e altre
Imprese non
alla direttiva
finanziarie
(soggette
NFRD)
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
imprese non
PMI e altre
Imprese non
alla direttiva
finanziarie
(soggette
NFRD)
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
imprese non
PMI e altre
gette alla direttiva
finanziarie (sog
Imprese non
NFRD)
se non finanziarie
PMI e altre impre
non soggette alla
direttiva NFRD
Valore contabile lordo contabile lordo
Valore
Valore contabile lordo contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
in milioni di EUR (CCM)
bile
Di cui ecososteni
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
in milioni di EUR
(CCM)
in milioni di EUR
(CCA)
le
Di cui ecosostenibi
(CCA)
le
Di cui ecosostenibi
(WTR)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(WTR)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(CE)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(CE)
(PPC)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(PPC)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(BIO)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(BIO)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
in milioni di EUR
CE + PPC + BIO)
(CCM + CCA + WT
R +
(CCM + CCA + WT
R +
le
Di cui ecosostenibi
CE + PPC + BIO)
0610-estrazione di petrolio greggio
1
40 0 0 0 0
0
0
0
0
0
0
0
0
40
1070-produzione di prodotti da forno e farinacei
2
147 5 - - -
-
-
-
-
-
-
-
5
147
1413-confezione di altro abbigliamento esterno
3
1 0 - - -
-
-
-
-
-
-
-
0
1
1511-preparazione e concia del cuoio; preparazione e tintura
di pellicce
4
1 0 - - -
-
-
-
-
-
-
-
0
1
1520-fabbricazione di calzature
5
13 0 - - -
-
-
-
-
-
-
-
0
13
1722-fabbricazione di prodotti igienico-sanitari e per uso
domestico in carta e ovatta di cellulosa
6
1 0 1 0 -
-
-
-
-
-
-
-
0
1
1920-fabbricazione di prodotti derivanti dalla raffinazione
del petrolio
7
83 17 - - -
-
-
-
-
-
-
-
83 17
2060-fabbricazione di fibre sintetiche e artificiali
8
22 3 - - -
-
-
-
-
-
-
-
3
22
2351-produzione di cemento
9
- - 0 0 -
-
-
-
-
-
-
-
0
-
2420-fabbricazione di tubi, condotti, profilati cavi e relativi
accessori in acciaio (esclusi quelli in a
10
0 0 - - -
-
-
-
-
-
-
-
0
0
2511-fabbricazione di strutture metalliche e di parti di
strutture
11
2 0 2 0 -
-
-
-
-
-
-
-
0
2
2512-fabbricazione di porte e finestre in metallo
12
4 0 - - -
-
-
-
-
-
-
-
0
4
misurazione, prova e navigazione (esclusi quelli ottici)
2651-fabbricazione di strumenti e apparecchi di
13
5 3 - - 0
5
-
-
-
-
-
-
3
5
2732-fabbricazione di altri fili e cavi elettrici ed elettronici
14
1 1 - - -
-
-
-
-
-
-
-
1
1
2751-fabbricazione di elettrodomestici
15
0 0 - - -
-
-
-
-
-
-
-
0
0
2811-fabbricazione di motori e turbine (esclusi i motori per
aeromobili, veicoli e motocicli)
16
10 1 10 0 -
-
-
-
-
-
-
-
1
10
2822-fabbricazione di macchine e apparecchi di
sollevamento e movimentazione
17
7 3 - - -
-
-
-
-
-
-
-
3
7
2829-fabbricazione di altre macchine di impiego generale
nca
18
59 2 - - -
-
0
59
-
-
-
-
2
59
2830-fabbricazione di macchine per l'agricoltura e la
silvicoltura
19
1 0 - - -
-
-
-
-
-
-
-
0
1
2892-fabbricazione di macchine da miniera, cava e cantiere 0
20
0 - - -
-
-
-
-
-
-
-
0
0
2893-fabbricazione di macchine per l'industria alimentare,
delle bevande e del tabacco
21
1 0 1 0 -
-
-
-
-
-
-
-
0
1
2910-fabbricazione di autoveicoli
22
2 0 - - -
-
-
-
-
-
-
-
0
2
3010-costruzione di navi e imbarcazioni
23
95 3 - - -
-
-
-
-
-
-
-
3
95
3012-costruzione di imbarcazioni da diporto e sportive
24
0 0 - - -
-
-
-
-
-
-
-
0
0
3030-fabbricazione di aeromobili, di veicoli spaziali e dei
relativi dispositivi
25
7 0 - - -
-
-
-
-
-
-
-
7 0
3091-fabbricazione di motocicli (inclusi i motori)
26
22 3 - - -
-
-
-
-
-
-
-
3
22
3510-produzione, trasmissione e distribuzione di energia
elettrica
27
22 5 - - 0
0
0
6
0
6
-
-
22 5

Bilancio 2024 - Rendicontazione di Sostenibilità

Scomposizione per settore - livello Nace a 4 cifre (codice e
marchio)
Mitigazione dei cambiamenti
climatici (CCM)
Adattamento ai cambiamenti
climatici (CCA)
Acqua e risorse marine (WTR) Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) (BIO) Biodiversity and Ecosystems TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE +
PPC + BIO)
Imprese non
finanziarie
imprese non
PMI e altre
Imprese non
finanziarie
imprese non
PMI e altre
Imprese non
finanziarie
imprese non
PMI e altre
Imprese non
finanziarie
imprese non
PMI e altre
Imprese non
finanziarie
imprese non
PMI e altre
Imprese non
finanziarie
imprese non
PMI e altre
finanziarie (sog
Imprese non
se non finanziarie
PMI e altre impre
direttiva NFRD)
(soggette alla
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
direttiva NFRD)
(soggette alla
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
alla direttiva
(soggette
NFRD)
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
alla direttiva
(soggette
NFRD)
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
alla direttiva
(soggette
NFRD)
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
alla direttiva
(soggette
NFRD)
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
gette alla direttiva
NFRD)
non soggette alla
direttiva NFRD
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
Valore contabile lordo
bile
Di cui ecososteni
in milioni di EUR
in milioni di EUR
(CCM)
(CCM)
le
Di cui ecosostenibi
(CCA)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(CCA)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(WTR)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(WTR)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(CE)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(CE)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(PPC)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(PPC)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(BIO)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(CCM + CCA + WT
R +
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(BIO)
in milioni di EUR
CE + PPC + BIO)
CE + PPC + BIO)
(CCM + CCA + WT
R +
le
Di cui ecosostenibi
3511-produzione di energia elettrica
28
19 10 -
-
-
-
-
-
-
-
0
0
11
19
3512-trasmissione di energia elettrica
29
16 15 -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
15
16
3513-distribuzione di energia elettrica
30
16 14 0
0
-
-
-
-
-
-
-
-
14
16
3514-commercio di energia elettrica
31
0
1
0
0
-
-
-
-
-
-
-
-
0
1
3522-distribuzione di combustibili gassosi mediante
condotte
32
1
1
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
1
1
3600-raccolta, trattamento e fornitura di acqua
33
9
31
0
1
5
21
0
21
1
21
-
-
15
31
3700-gestione delle reti fognarie
34
1
1
0
1
-
-
-
-
-
-
-
-
1
1
3800-attività di raccolta, trattamento e smaltimento rifiuti;
recupero dei materiali
35
0
0
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0
0
3811-raccolta di rifiuti non pericolosi
36
1
2
1
2
-
-
-
-
-
-
-
-
2
2
3821-trattamento e smaltimento di rifiuti non pericolosi
37
38 15 -
-
0
0
0
0
0
0
-
-
15
38
3832-recupero e cernita di materiali
38
0
0
-
-
0
0
0
0
0
0
-
-
0
0
3900-attività di risanamento e altri servizi di gestione dei
rifiuti
39
0
2
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0
2
4120-costruzione di edifici residenziali e non residenziali
40
0
0
0
0
-
-
-
-
-
-
-
-
0
0
4200-ingegneria civile
41
7
17
1
17
-
-
-
-
-
-
-
-
8
17
4211-costruzione di strade e autostrade
42
1
18
0
18
-
-
-
-
-
-
-
-
1
18
4221-costruzione di opere di pubblica utilità per il trasporto
di fluidi
43
0
1
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0
1
4519-commercio di altri autoveicoli
44
0
0
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0
0
4662-commercio all'ingrosso di macchine utensili
45
0
4
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0
4
4662-commercio all'ingrosso di macchine utensili
46
1
4
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
1
4
4672-commercio all'ingrosso di metalli e di minerali
metalliferi
47
0
0
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0
0
4719-commercio al dettaglio in altri esercizi non
specializzati
48
1
30
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
1
30
4778-commercio al dettaglio di altri prodotti (esclusi quelli
di seconda mano) in esercizi specializzati
49
0
1
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0
1
4931-trasporto terrestre di passeggeri in aree urbane e
suburbane
50
1
1
0
1
-
-
-
-
-
-
-
-
1
1
4941-trasporto di merci su strada
51
0
7
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0
7
5221-attività dei servizi connessi ai trasporti terrestri
52
22 18 1
22
-
-
-
-
-
-
-
-
18
22
5223-attività dei servizi connessi al trasporto aereo
53
2
3
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
2
3
6110-telecomunicazioni fisse
54
218 14 0
378
-
-
-
-
-
-
-
-
14
378
6202-consulenza nel settore delle tecnologie
dell'informatica
55
0
0
0
0
-
-
-
-
-
-
-
-
0
0
6311-elaborazione dei dati, hosting e attività connesse
56
3
6
0
6
-
-
-
-
-
-
-
-
3
6
6619-altre attività ausiliarie dei servizi finanziari (escluse
le assicurazioni e i fondi pensione)
57
0
0
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0
0
Scomposizione per settore - livello Nace a 4 cifre (codice e
marchio)
climatici (CCM) Mitigazione dei cambiamenti climatici (CCA) Adattamento ai cambiamenti Acqua e risorse marine (WTR) Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) Biodiversity and Ecosystems
(BIO)
TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE +
PPC + BIO)
direttiva NFRD)
(soggette alla
Imprese non
finanziarie
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
imprese non
PMI e altre
direttiva NFRD)
(soggette alla
Imprese non
finanziarie
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
imprese non
PMI e altre
Imprese non
alla direttiva
finanziarie
(soggette
NFRD)
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
imprese non
PMI e altre
Imprese non
alla direttiva
finanziarie
(soggette
NFRD)
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
imprese non
PMI e altre
Imprese non
alla direttiva
finanziarie
(soggette
NFRD)
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
imprese non
PMI e altre
Imprese non
alla direttiva
finanziarie
(soggette
NFRD)
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
imprese non
PMI e altre
gette alla direttiva
finanziarie (sog
Imprese non
NFRD)
se non finanziarie
PMI e altre impre
non soggette alla
direttiva NFRD
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
contabile lordo
Valore
Valore contabile lordo
(CCM)
bile
Di cui ecososteni
in milioni di EUR
(CCM)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(CCA)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(CCA)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(WTR)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(WTR)
(CE)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(CE)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(PPC)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(PPC)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(BIO)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(BIO)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
in milioni di EUR
CE + PPC + BIO)
(CCM + CCA + WT
R +
CE + PPC + BIO)
(CCM + CCA + WT
R +
le
Di cui ecosostenibi
6820-affitto e gestione di immobili di proprietà o in
leasing
58
5
10
0
10
-
-
-
-
-
-
-
-
5
10
7010-attività di direzione aziendale
59
5
50
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
5
50
7022-consulenza imprenditoriale e altra consulenza
amministrativo-gestionale
60
0
0
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0
0
7112-attività degli studi d'ingegneria ed altri studi tecnici
61
0
1
0
0
-
-
-
-
-
-
-
-
0
1
8230-organizzazione di convegni e fiere
62
0
0
-
-
-
-
0
0
-
-
-
-
0
0
8299-altri servizi di supporto alle imprese nca
63
0
0
0
0
-
-
-
-
-
-
-
-
0
0
9603-servizi di pompe funebri e attività connesse
64
0
1
0
0
-
-
-
-
-
-
-
-
0
1
Adattamento ai cambiamenti climatici Acqua e risorse marine (WTR) Economia circolare (CE)
2023
Inquinamento (PPC) Biodiversity and Ecosystems (BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC
Mitigazione dei cambiamenti climatici
(CCM)
(CCA) + BIO)
Imprese non finanziarie
(soggette alla direttiva
NFRD)
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
imprese non
PMI e altre
direttiva NFRD)
(soggette alla
Imprese non
finanziarie
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
imprese non
PMI e altre
direttiva NFRD)
(soggette alla
Imprese non
finanziarie
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
imprese non
PMI e altre
direttiva NFRD)
(soggette alla
Imprese non
finanziarie
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
imprese non
PMI e altre
direttiva NFRD)
(soggette alla
Imprese non
finanziarie
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
imprese non
PMI e altre
direttiva NFRD)
(soggette alla
Imprese non
finanziarie
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
imprese non
PMI e altre
Imprese non finanziarie
(soggette alla direttiva
NFRD)
finanziarie non
direttiva NFRD
soggette alla
imprese non
PMI e altre
Valore contabile lordo Valore contabile
lordo
Valore contabile
lordo
Valore contabile
lordo
Valore contabile
lordo
Valore contabile
lordo
lordo Valore contabile Valore contabile
lordo
Valore contabile
lordo
Valore contabile
lordo
Valore contabile
lordo
Valore contabile
lordo
Valore contabile lordo Valore contabile
lordo
(CCM)
bile
Di cui ecososteni
in milioni di EUR
(CCM)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(CCA)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(CCA)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(WTR)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
in milioni di EUR in milioni di EUR
(WTR)
le
Di cui ecosostenibi
(CE)
le
Di cui ecosostenibi
(CE)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(PPC)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(PPC)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(BIO)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(BIO)
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
CE + PPC + BIO)
(CCM + CCA + WT
R +
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
(CCM + CCA + WT
R +
le
Di cui ecosostenibi
in milioni di EUR
CE + PPC + BIO)
3
20
-
-
-
-
- - -
-
-
-
3
20
0
1
-
-
-
-
- - -
-
-
-
0
1
0
9
-
-
-
-
- - -
-
-
-
0
9
0
31
-
-
-
-
- - -
-
-
-
0
31
-
-
-
-
-
-
- - -
-
-
-
-
-
14
26
-
-
-
-
- - -
-
-
-
14
26
0
0
-
-
-
-
- - -
-
-
-
0
0
0
8
-
-
-
-
- - -
-
-
-
0
8
0
0
-
-
-
-
- - -
-
-
-
0
0
1
2
-
-
-
-
- - -
-
-
-
1
2
5
70
-
-
-
-
- - -
-
-
-
5
70
2
7
-
-
-
-
- - -
-
-
-
2
7
1
11
-
-
-
-
- - -
-
-
-
1
11
5
136
-
-
-
-
- - -
-
-
-
5
136
0
0
-
-
-
-
- - -
-
-
-
0
0
0
7
-
-
-
-
- - -
-
-
-
0
7
2
19
-
-
-
-
- - -
-
-
-
2
19
1
2
-
-
-
-
- - -
-
-
-
1
2
0
0
-
-
-
-
- - -
-
-
-
0
0
0
0
-
-
-
-
- - -
-
-
-
0
0
0
136
-
-
-
-
- - -
-
-
-
0
136
0
1
-
-
-
-
- - -
-
-
-
0
1
0
0
-
-
-
-
- - -
-
-
-
0
0
0
8
-
-
-
-
- - -
-
-
-
0
8
24
46
-
-
-
-
- - -
-
-
-
24
46
0
0
-
-
-
-
- - -
-
-
-
0
0
0
14
-
-
-
-
- - -
-
-
-
0
14
1
17
-
-
-
-
- - -
-
-
-
1
17
18
353
-
-
-
-
- - -
-
-
-
18
353
1
1
-
-
-
-
- - -
-
-
-
1
1
0
23
-
-
-
-
- - -
-
-
-
0
23

3. GAR KPI stock – Turnover (%)
% (a fronte del totale degli attivi coperti al 2024
denominatore) Mitigazione dei cambiamenti climatici
(CCM)
Adattamento ai cambiamenti
climatici (CCA)
Acqua e risorse marine (WTR) Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) Biodiversità ed Ecosistemi
(BIO)
TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE +
PPC + BIO)
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano i settori pertinenti
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano i settori pertinenti
Quota
del
per la tassonomia (ammissibili alla pertinenti per la tassonomia pertinenti per la tassonomia pertinenti per la tassonomia pertinenti per la tassonomia pertinenti per la tassonomia per la tassonomia (ammissibili alla totale
tassonomia) (ammissibili alla tassonomia) (ammissibili alla tassonomia) (ammissibili alla tassonomia) (ammissibili alla tassonomia) (ammissibili alla tassonomia) tassonomia) delle
Quota del totale degli attivi Quota del totale degli Quota del totale degli Quota del totale degli Quota del totale degli Quota del totale degli Quota del totale degli attivi attività
coperti che finanziano i settori attivi coperti che attivi coperti che attivi coperti che attivi coperti che attivi coperti che coperti che finanziano i settori coperte
pertinenti per la tassonomia finanziano i settori finanziano i settori finanziano i settori finanziano i settori finanziano i settori pertinenti per la tassonomia
(allineati alla tassonomia) pertinenti per la pertinenti per la pertinenti per la pertinenti per la pertinenti per la (allineati alla tassonomia)
tassonomia (allineati
alla tassonomia)
tassonomia (allineati
alla tassonomia)
tassonomia (allineati
alla tassonomia)
tassonomia (allineati
alla tassonomia)
tassonomia (allineati
alla tassonomia)
Di cui abilitanti
Di cui transitori
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
Di cui transitori
specializzati
ti
Di cui finanziamen
GAR - Attività coperte sia al numeratore che al
denominatore

Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti

rappresentativi di capitale non ammissibili al
1 rappresentativi di capitale non ammissibili al
calcolo del GAR
32,68 1,06 - 0,01 0,06 0,02 0,00 - 0,00 0,01 -
0,00
0,00 0,00
0,03
- - 0,00 0,00 - - - - - - 32,74 1,06 - 0,01 0,06 30,77
2 Imprese finanziarie 0,28 0,02 - 0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
-
0,00
- - 0,00
0,00
- - 0,00 - - - - - - - 0,29 -
0,02
0,00 0,00 1,18
3 Enti Creditizi 0,27 0,02 - 0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
-
0,00
- - -
0,00
- - 0,00 - - - - - - - 0,27 -
0,02
0,00 0,00 0,92
4 Prestiti e anticipi 0,08 0,01 - 0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
-
0,00
- - -
0,00
- - 0,00 - - - - - - - 0,08 -
0,01
0,00 0,00 0,32
5 Titoli di debito, compresi UoP 0,19 0,01 - 0,00 0,00 0,00 0,00 -
-
-
0,00
- - -
0,00
- - 0,00 - - - - - - - 0,19 -
0,01
0,00 0,00 0,61
6 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - -
-
- - - - - - - - - - - - - - - -
7 Altre imprese finanziarie 0,01 0,00 - 0,00 - 0,00 0,00 - - -
0,00
- - 0,00
0,00
- - 0,00 - - - - - - - 0,01 -
0,00
-
0,00
0,26
8 di cui imprese di investimento - - -
-
- - - - -
-
- - - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - -
9 Prestiti e anticipi - - -
-
- - - - -
-
- - - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - -
10 Titoli di debito, compresi UoP - - -
-
- - - - -
-
- - - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - -
11 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - -
-
- - - - - - - - - - - - - - - -
12 di cui società di gestione 0,00 0,00 - 0,00 - 0,00 0,00 - - -
0,00
- - 0,00
0,00
- - 0,00 - - - 0,00 - - - 0,00 -
0,00
-
0,00
0,02
13 Prestiti e anticipi - - -
-
- - - - -
-
- - - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - 0,01
14 Titoli di debito, compresi UoP - - -
-
- - - -
-
- - - - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - -
15 Strumenti rappresentativi di capitale 0,00 0,00 0,00 - 0,00 0,00 - -
0,00
- 0,00
0,00
- 0,00 - - 0,00 - - 0,00 0,00 -
0,00
0,01
16 di cui imprese di assicurazione 0,00 0,00 - 0,00 0,00 - - -
-
- - - - - - - - - - - - - - - - 0,00 -
0,00
0,00 0,00 0,00
17 Prestiti e anticipi - - -
-
- - - -
-
- - - - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - -
18 Titoli di debito, compresi UoP - - -
-
- - - - -
-
- - - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - -
19 Strumenti rappresentativi di capitale 0,00 0,00 0,00 0,00 - - -
-
- - - - - - - - - - - 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
20 Imprese non finanziarie 0,31 0,11 - 0,00 0,06 0,02 0,00 - 0,00 0,01 -
0,00
0,00 0,00
0,02
- - 0,00 0,00 - - - - - - 0,36 -
0,11
0,00 0,06 1,66
21 Prestiti e anticipi 0,29 0,10 - 0,00 0,04 0,01 0,00 - 0,00 0,01 -
0,00
0,00 0,00
0,02
- - 0,00 0,00 - - - - - - 0,34 -
0,10
0,00 0,05 1,56
22 Titoli di debito, compresi UoP 0,02 0,01 - 0,00 0,01 0,00 0,00 - 0,00 0,00 -
0,00
- 0,00
0,00
- - 0,00 0,00 - - - - - - 0,02 -
0,01
0,00 0,01 0,10
23 Strumenti rappresentativi di capitale 0,00 0,00 0,00 - 0,00 - -
-
- - - - - - - - - - - 0,00 0,00 -
0,00
0,00
24 Famiglie 32,09 0,93 -
-
- - - - -
-
- - - - - - - - - - - - - - 32,09 0,93 - - - 27,93
25 di cui prestiti garantiti da immobili residenziali 32,09 0,93 -
-
- - - - -
-
- - - - - - - - - - - 32,09 0,93 - - - 24,32
26 di cui prestiti per ristrutturazioni edilizie - - -
-
- - - - -
-
- - - - - - - - - - - - -
-
- - -
27 di cui prestiti per veicoli a motore - - -
-
- - - -
-
- - -

Bilancio 2024 - Rendicontazione di Sostenibilità

% (a fronte del totale degli attivi coperti al 2024
denominatore) Mitigazione dei cambiamenti climatici
(CCM)
climatici (CCA) Adattamento ai cambiamenti Acqua e risorse marine (WTR) Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) (BIO) Biodiversità ed Ecosistemi PPC + BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE +
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano i settori pertinenti
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano i settori pertinenti
Quota
del
per la tassonomia (ammissibili alla
tassonomia)
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
tassonomia) per la tassonomia (ammissibili alla totale
delle
Quota del totale degli attivi Quota del totale degli Quota del totale degli Quota del totale degli Quota del totale degli Quota del totale degli Quota del totale degli attivi attività
coperti che finanziano i settori
pertinenti per la tassonomia
finanziano i settori
attivi coperti che
finanziano i settori
attivi coperti che
finanziano i settori
attivi coperti che
finanziano i settori
attivi coperti che
finanziano i settori
attivi coperti che
coperti che finanziano i settori
pertinenti per la tassonomia
coperte
(allineati alla tassonomia) tassonomia (allineati
pertinenti per la
alla tassonomia)
tassonomia (allineati
pertinenti per la
alla tassonomia)
tassonomia (allineati
alla tassonomia)
pertinenti per la
tassonomia (allineati
pertinenti per la
alla tassonomia)
tassonomia (allineati
pertinenti per la
alla tassonomia)
(allineati alla tassonomia)
ti ti ti ti ti ti ti
Di cui abilitanti
Di cui transitori
specializzati
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
Di cui finanziamen
specializzati
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti specializzati
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti Di cui finanziamen Di cui transitori
specializzati
Di cui abilitanti
28 Finanziamenti alle amministrazioni locali -
-
-
-
-
- - -
-
- - -
-
- - -
-
- - - -
-
- - - - -
-
- - -
29 Finanziamento dell'edilizia abitativa -
-
-
-
-
- - -
-
- - -
-
- - - -
-
- - -
-
- - - - -
-
- - -
30 Altri finanziamenti delle amministrazioni locali -
-
-
-
-
- - -
-
- - -
-
- - - -
-
- - -
-
- - - - -
-
- - -
31 Garanzie ottenute con la presa di possesso:
immobili residenziali e commerciali
-
-
-
-
-
- - -
-
- - -
-
- - - -
-
- - -
-
- - - - -
-
- - 0,04
32 Totale attività GAR 0,01
-
32,68 1,06
0,02
0,06
0,00 - 0,01
0,00
0,00 - 0,03
0,00
0,00 - - 0,00
0,00
- -
-
- - - 32,74 1,06 - 0,01 0,06 30,81
% (a fronte del totale degli attivi coperti al 2023
denominatore) Mitigazione dei cambiamenti climatici
(CCM)
climatici (CCA) Adattamento ai cambiamenti Acqua e risorse marine (WTR) Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) (BIO) Biodiversità ed Ecosistemi PPC + BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE +
per la tassonomia (ammissibili alla
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano i settori pertinenti
tassonomia)
coperti che finanziano i settori
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
Quota del totale degli attivi
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano i settori coperti che finanziano i settori
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano i settori
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano i settori
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
Quota del totale degli attivi
tassonomia) per la tassonomia (ammissibili alla
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano i settori pertinenti
Quota
totale
delle
del
(allineati alla tassonomia) coperti che finanziano i settori
pertinenti per la tassonomia
Quota del totale degli attivi
attivi coperti che
alla tassonomia)
pertinenti per la
Quota del totale degli
tassonomia (allineati
finanziano i settori
Quota del totale degli
tassonomia (allineati
finanziano i settori
attivi coperti che
pertinenti per la
alla tassonomia)
Quota del totale degli
tassonomia (allineati
finanziano i settori
attivi coperti che
pertinenti per la
alla tassonomia)
Quota del totale degli
tassonomia (allineati
finanziano i settori
attivi coperti che
alla tassonomia)
pertinenti per la
Quota del totale degli
tassonomia (allineati
finanziano i settori
attivi coperti che
alla tassonomia)
pertinenti per la
coperti che finanziano i settori
pertinenti per la tassonomia
Quota del totale degli attivi
(allineati alla tassonomia)
coperte
attività
Di cui transitori
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti ti
Di cui finanziamen
Di cui transitori
specializzati
Di cui abilitanti
GAR - Attività coperte sia al numeratore che al
denominatore
rappresentativi di capitale non ammissibili al
Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti
calcolo del GAR
1
32,56 0,50 - 0,04 -
0,01
- - - 0,03 - - - 0,05 - - - -
0,01
- - - - - - 32,66 0,50 - 0,04 0,01 25,97
Imprese finanziarie
2
-
0,19
-
-
- - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - -
0,19
- - - 0,77
Enti Creditizi
3
-
0,18
-
-
- - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - -
0,18
- - - 0,71
Prestiti e anticipi
4
-
0,07
-
-
- - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - -
0,07
- - - 0,38
Titoli di debito, compresi UoP
5
-
0,11
-
-
- - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - -
0,11
- - - 0,33
Strumenti rappresentativi di capitale
6
-
-
- - - - - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - -
Altre imprese finanziarie
7
-
0,00
-
-
- - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - -
0,00
- - - 0,06
di cui imprese di investimento
8
-
-
-
-
- - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - -
-
- - - - -
Prestiti e anticipi
9
-
-
- -
-
- - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - -
-
- - - - -
Titoli di debito, compresi UoP
10
-
-
- -
-
- - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - -
-
- - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale
11
-
-
-
-
- - - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - -
di cui società di gestione
12
-
-
- -
-
- - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - -
-
- - - - -
Prestiti e anticipi
13
-
-
- -
-
- - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - -
-
- - - - -
Titoli di debito, compresi UoP
14
-
-
-
-
- - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - -
-
- - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale
15
-
-
- - - - - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - -
di cui imprese di assicurazione
16
-
0,00
-
-
- - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - -
0,00
- - - 0,00
Prestiti e anticipi
17
-
0,00
-
-
- - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - -
0,00
- - - 0,00
Titoli di debito, compresi UoP
18
-
-
-
-
- - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - -
-
- - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale
19
-
-
- - - - - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - -
Imprese non finanziarie
20
0,22 0,05 - 0,04 -
0,01
- - - 0,03 - - - 0,05 - - - -
0,01
- - - - - - 0,31 -
0,05
0,04 0,01 0,91
Prestiti e anticipi
21
0,21 0,05 - - -
0,01
- - - 0,03 - - - 0,05 - - - -
0,01
- - - - - - 0,29 -
0,05
- 0,01 0,85
Titoli di debito, compresi UoP
22
0,01 0,00 - 0,04 -
0,00
- - - - - - - 0,01 - - -
-
- - - - - - - 0,01 -
0,00
0,04 0,00 0,06
Strumenti rappresentativi di capitale
23
0,00 0,00 -
-
- - - - - - - - -
-
- - - - - 0,00 0,00 - - 0,00
Famiglie
24
32,16 0,44 - -
-
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - 32,16 0,44 - - - 24,29
di cui prestiti garantiti da immobili residenziali
25
32,16 0,44 - -
-
- - - - - - - - - - - - - - - - 32,16 0,44 - - - 24,29
di cui prestiti per ristrutturazioni edilizie
26
-
-
- -
-
- - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - -
di cui prestiti per veicoli a motore
27
-
-
-
-
- - - - - - - -
Finanziamenti alle amministrazioni locali
28
-
-
-
-
- - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - -
-
- - - - -
Finanziamento dell'edilizia abitativa
29
-
-
-
-
- - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - -
-
- - - - -

Bilancio 2024 - Rendicontazione di Sostenibilità

% (a fronte del totale degli attivi coperti al 2023
denominatore) Mitigazione dei cambiamenti climatici
(CCM)
Adattamento ai cambiamenti
climatici (CCA)
Acqua e risorse marine (WTR) Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) Biodiversità ed Ecosistemi
(BIO)
TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE +
PPC + BIO)
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano i settori pertinenti
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano i settori pertinenti
Quota
del
per la tassonomia (ammissibili alla
tassonomia)
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
per la tassonomia (ammissibili alla
tassonomia)
totale
delle
Quota del totale degli attivi Quota del totale degli Quota del totale degli Quota del totale degli Quota del totale degli Quota del totale degli Quota del totale degli attivi coperte
attività
coperti che finanziano i settori
pertinenti per la tassonomia
(allineati alla tassonomia)
finanziano i settori
attivi coperti che
pertinenti per la
finanziano i settori
attivi coperti che
pertinenti per la
finanziano i settori
attivi coperti che
pertinenti per la
finanziano i settori
attivi coperti che
pertinenti per la
finanziano i settori
attivi coperti che
pertinenti per la
coperti che finanziano i settori
pertinenti per la tassonomia
(allineati alla tassonomia)
tassonomia (allineati
alla tassonomia)
tassonomia (allineati
alla tassonomia)
tassonomia (allineati
alla tassonomia)
tassonomia (allineati
alla tassonomia)
tassonomia (allineati
alla tassonomia)
Di cui abilitanti
Di cui transitori
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
Di cui transitori
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Altri finanziamenti delle amministrazioni locali
30
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Garanzie ottenute con la presa di possesso:
immobili residenziali e commerciali
31
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0,04
Totale attività GAR
32
0,01
0,04
-
32,56 0,50
-
-
-
-
-
-
-
0,03
-
-
-
0,05
-
-
-
0,01
-
-
-
-
0,01
0,04
-
32,66 0,50
26,01

3. GAR KPI stock – Capex (%)
% (a fronte del totale degli attivi coperti al 2024
denominatore) Mitigazione dei cambiamenti climatici
(CCM)
Adattamento ai cambiamenti
climatici (CCA)
Acqua e risorse marine (WTR) Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) Biodiversità ed Ecosistemi
(BIO)
TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE +
PPC + BIO)
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano i settori pertinenti
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano i settori pertinenti
Quota
del
per la tassonomia (ammissibili alla
tassonomia)
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
per la tassonomia (ammissibili alla
tassonomia)
totale
delle
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
Quota del totale degli
attivi coperti che
Quota del totale degli
attivi coperti che
Quota del totale degli
attivi coperti che
Quota del totale degli
attivi coperti che
Quota del totale degli
attivi coperti che
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
coperte
attività
pertinenti per la tassonomia
(allineati alla tassonomia)
finanziano i settori
pertinenti per la
finanziano i settori
pertinenti per la
finanziano i settori
pertinenti per la
finanziano i settori
pertinenti per la
finanziano i settori
pertinenti per la
pertinenti per la tassonomia
(allineati alla tassonomia)
tassonomia (allineati
alla tassonomia)
tassonomia (allineati
alla tassonomia)
tassonomia (allineati
alla tassonomia)
tassonomia (allineati
alla tassonomia)
tassonomia (allineati
alla tassonomia)
Di cui abilitanti
Di cui transitori
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
Di cui transitori
specializzati
ti
Di cui finanziamen
GAR - Attività coperte sia al numeratore che al
denominatore

Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti

1 rappresentativi di capitale non ammissibili al
calcolo del GAR
32,81 1,15 - 0,02 0,11 0,02 0,01 - 0,00 0,03 0,01 - 0,00 0,01 0,00 - - 0,00 0,00 - - 0,00 0,00 - - 32,88 1,16 - 0,02 0,11 30,77
2 Imprese finanziarie 0,31 0,04 - 0,01 0,01 0,00 0,00 - - 0,00 - - - 0,00 - - - - - - - - - - - 0,31 0,04 - 0,01 0,01 1,18
3 Enti Creditizi 0,28 0,03 - 0,01 0,01 0,00 0,00 - - 0,00 - - - 0,00 - - - - - - - - - - - 0,28 0,03 - 0,01 0,01 0,92
4 Prestiti e anticipi 0,09 0,01 - 0,00 0,00 0,00 0,00 - - 0,00 - - - 0,00 - - - - - - - - - - - 0,09 0,01 - 0,00 0,00 0,32
5 Titoli di debito, compresi UoP 0,19 0,02 - 0,01 0,01 0,00 0,00 - - 0,00 - - - 0,00 - - - - - - - - - - - 0,19 0,02 - 0,01 0,01 0,61
6 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
-
-
7 Altre imprese finanziarie 0,03 0,01 - 0,00 - 0,00 0,00 - - 0,00 - - - 0,00 - - - - - - - - - - - 0,03 0,01 - 0,00 - 0,26
8 di cui imprese di investimento - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
-
-
9 Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
10 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
11 Strumenti rappresentativi di capitale - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
12 di cui società di gestione 0,00 0,00 - - - 0,00 0,00 - - 0,00 - - - 0,00 - - - 0,00 - - - 0,00 - - - 0,00 0,00 - - - 0,02
13 Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
-
0,01
14 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
-
-
15 Strumenti rappresentativi di capitale 0,00 0,00 - - 0,00 0,00 - 0,00 - - 0,00 - - 0,00 - - 0,00 - - 0,00 0,00 -
-
0,01
16 di cui imprese di assicurazione 0,00 0,00 - 0,00 0,00 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,00 0,00 - 0,00 0,00 0,00
17 Prestiti e anticipi - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
-
-
18 Titoli di debito, compresi UoP - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
-
-
19 Strumenti rappresentativi di capitale 0,00 0,00 0,00 0,00 - - - - - - - - - - - - - - - 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
20 Imprese non finanziarie 0,41 0,18 - 0,01 0,10 0,02 0,00 - 0,00 0,03 0,01 - 0,00 0,01 0,00 - - 0,00 0,00 - - 0,00 0,00 - - 0,48 0,19 - 0,01 0,10 1,66
21 Prestiti e anticipi 0,39 0,17 - 0,01 0,09 0,02 0,00 - 0,00 0,03 0,01 - 0,00 0,01 0,00 - - 0,00 0,00 - - 0,00 0,00 - - 0,46 0,18 - 0,01 0,09 1,56
22 Titoli di debito, compresi UoP 0,02 0,01 - 0,00 0,01 0,00 0,00 - 0,00 0,00 0,00 - - 0,00 0,00 - - 0,00 0,00 - - - - - - 0,03 0,01 - 0,00 0,01 0,10
23 Strumenti rappresentativi di capitale 0,00 0,00 0,00 - 0,00 - - - - - - - - - - - - - - 0,00 0,00 0,00 - 0,00
24 Famiglie 32,09 0,93 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 32,09 0,93 - - - 27,93
25 di cui prestiti garantiti da immobili residenziali 32,09 0,93 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 32,09 0,93 - - - 24,32
26 di cui prestiti per ristrutturazioni edilizie - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
-
-
27 di cui prestiti per veicoli a motore - - - - - - - - - -
-
-
28 Finanziamenti alle amministrazioni locali - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
-
-

Bilancio 2024 - Rendicontazione di Sostenibilità

% (a fronte del totale degli attivi coperti al 2024
denominatore) Mitigazione dei cambiamenti climatici
(CCM)
Adattamento ai cambiamenti
climatici (CCA)
Acqua e risorse marine (WTR) Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) Biodiversità ed Ecosistemi
(BIO)
TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE +
PPC + BIO)
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano i settori pertinenti
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano i settori pertinenti
Quota
del
per la tassonomia (ammissibili alla
tassonomia)
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
per la tassonomia (ammissibili alla
tassonomia)
totale
delle
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
Quota del totale degli
attivi coperti che
Quota del totale degli
attivi coperti che
Quota del totale degli
attivi coperti che
Quota del totale degli
attivi coperti che
Quota del totale degli
attivi coperti che
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
coperte
attività
pertinenti per la tassonomia
(allineati alla tassonomia)
tassonomia (allineati
finanziano i settori
alla tassonomia)
pertinenti per la
tassonomia (allineati
finanziano i settori
alla tassonomia)
pertinenti per la
tassonomia (allineati
finanziano i settori
pertinenti per la
alla tassonomia)
tassonomia (allineati
finanziano i settori
pertinenti per la
alla tassonomia)
tassonomia (allineati
finanziano i settori
alla tassonomia)
pertinenti per la
pertinenti per la tassonomia
(allineati alla tassonomia)
Di cui abilitanti
Di cui transitori
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
Di cui transitori
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Finanziamento dell'edilizia abitativa
29
-
-
-
-
-
- -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Altri finanziamenti delle amministrazioni locali
30
-
-
-
-
-
- -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Garanzie ottenute con la presa di possesso:
immobili residenziali e commerciali
31
-
-
-
-
-
- -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0,04
Totale attività GAR
32
0,02
-
32,81 1,15
0,02
0,11
0,00
-
0,01
0,00
-
0,01
0,03
-
-
0,00
0,01
-
-
0,00
0,00
-
-
0,00
0,00
0,11
0,02
-
32,88 1,16
30,81
% (a fronte del totale degli attivi coperti al 2023
denominatore) (CCM) Mitigazione dei cambiamenti climatici climatici (CCA) Adattamento ai cambiamenti Acqua e risorse marine (WTR) Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) (BIO) Biodiversità ed Ecosistemi PPC + BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE +
per la tassonomia (ammissibili alla
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano i settori pertinenti
tassonomia)
Quota del totale degli attivi coperti che finanziano i settori
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano i settori coperti che finanziano i settori
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano i settori
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano i settori
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
Quota del totale degli attivi
tassonomia) che finanziano i settori pertinenti per la tassonomia (ammissibili alla
Quota del totale degli attivi coperti
Quota
totale
delle
del
pertinenti per la tassonomia
Quota del totale degli attivi
(allineati alla tassonomia)
coperti che finanziano i settori finanziano i settori
attivi coperti che
pertinenti per la
alla tassonomia)
Quota del totale degli
tassonomia (allineati
Quota del totale degli
tassonomia (allineati
finanziano i settori
attivi coperti che
alla tassonomia)
pertinenti per la
Quota del totale degli
tassonomia (allineati
finanziano i settori
attivi coperti che
pertinenti per la
alla tassonomia)
attivi coperti che
pertinenti per la
alla tassonomia)
Quota del totale degli
tassonomia (allineati
finanziano i settori
Quota del totale degli
tassonomia (allineati
finanziano i settori
attivi coperti che
alla tassonomia)
pertinenti per la
(allineati alla tassonomia) coperti che finanziano i settori
pertinenti per la tassonomia
Quota del totale degli attivi
coperte
attività
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui transitori Di cui abilitanti ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
Di cui transitori
GAR - Attività coperte sia al numeratore che al
denominatore
rappresentativi di capitale non ammissibili al
Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti
calcolo del GAR
1
32,64 0,53 - 0,00 0,02 - - - - 0,03 - - - 0,05 - - - 0,00 - -
-
- - - - 32,72 0,53 - 0,00 25,97
0,02
Imprese finanziarie
2
0,20 - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - 0,20 - - -
-
0,77
Enti Creditizi
3
0,18 - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - 0,18 - - -
-
0,71
Prestiti e anticipi
4
0,07 - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - 0,07 - - -
-
0,38
Titoli di debito, compresi UoP
5
0,11 - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - 0,11 - - -
-
0,33
Strumenti rappresentativi di capitale
6
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
-
-
Altre imprese finanziarie
7
0,01 - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - 0,01 - - -
-
0,06
di cui imprese di investimento
8
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - -
-
-
Prestiti e anticipi
9
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - -
-
-
Titoli di debito, compresi UoP
10
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - -
-
-
Strumenti rappresentativi di capitale
11
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
-
-
di cui società di gestione
12
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - -
-
-
Prestiti e anticipi
13
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - -
-
-
Titoli di debito, compresi UoP
14
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - -
-
-
Strumenti rappresentativi di capitale
15
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
-
-
di cui imprese di assicurazione
16
0,00 - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - 0,00 - - -
-
0,00
Prestiti e anticipi
17
0,00 - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - 0,00 - - -
-
0,00
Titoli di debito, compresi UoP
18
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - -
-
-
Strumenti rappresentativi di capitale
19
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
-
-
Imprese non finanziarie
20
0,29 0,08 - 0,00 0,02 - - - - 0,03 - - - 0,05 - - - 0,00 - -
-
- - - - 0,37 0,08 - 0,00 0,91
0,02
Prestiti e anticipi
21
0,27 0,08 - 0,00 0,02 - - - - 0,03 - - - 0,05 - - - 0,00 - -
-
- - - - 0,34 0,08 - 0,00 0,85
0,02
Titoli di debito, compresi UoP
22
0,01 0,00 - 0,00 0,00 - - - - - - - - 0,01 - - - - - -
-
- - - - 0,02 0,00 - 0,00 0,06
0,00
Strumenti rappresentativi di capitale
23
0,00 0,00 - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,00 0,00 -
-
0,00
Famiglie
24
32,16 0,44 - - - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - 32,16 0,44 - -
-
24,29
di cui prestiti garantiti da immobili residenziali
25
32,16 0,44 - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - 32,16 0,44 - -
-
24,29
di cui prestiti per ristrutturazioni edilizie
26
- - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - -
-
-
di cui prestiti per veicoli a motore
27
- - - - - - - - - -
-
-
Finanziamenti alle amministrazioni locali
28
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - -
-
-
Finanziamento dell'edilizia abitativa
29
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - - - -
-
-

Bilancio 2024 - Rendicontazione di Sostenibilità

% (a fronte del totale degli attivi coperti al 2023
denominatore) Mitigazione dei cambiamenti climatici
(CCM)
Adattamento ai cambiamenti
climatici (CCA)
Acqua e risorse marine (WTR) Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) Biodiversità ed Ecosistemi
(BIO)
TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE +
PPC + BIO)
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano i settori pertinenti
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano i settori pertinenti
Quota
del
per la tassonomia (ammissibili alla
tassonomia)
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
per la tassonomia (ammissibili alla
tassonomia)
totale
delle
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
Quota del totale degli
attivi coperti che
Quota del totale degli
attivi coperti che
Quota del totale degli
attivi coperti che
Quota del totale degli
attivi coperti che
Quota del totale degli
attivi coperti che
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
attività
coperte
pertinenti per la tassonomia
(allineati alla tassonomia)
finanziano i settori
pertinenti per la
finanziano i settori
pertinenti per la
finanziano i settori
pertinenti per la
finanziano i settori
pertinenti per la
finanziano i settori
pertinenti per la
pertinenti per la tassonomia
(allineati alla tassonomia)
tassonomia (allineati
alla tassonomia)
tassonomia (allineati
alla tassonomia)
tassonomia (allineati
alla tassonomia)
tassonomia (allineati
alla tassonomia)
tassonomia (allineati
alla tassonomia)
Di cui abilitanti
Di cui transitori
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
Di cui transitori
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Altri finanziamenti delle amministrazioni locali
30
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Garanzie ottenute con la presa di possesso:
immobili residenziali e commerciali
31
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0,04
Totale attività GAR
32
0,02
0,00
-
32,64 0,53
-
-
-
-
-
-
-
0,03
-
-
-
0,05
-
-
-
0,00
-
-
-
-
0,02
0,00
-
32,72 0,53
26,01

attività
coperte
Quota
totale
delle
1,03
0,17
0,00
2,85
2,85
2,49
2,49
6,54
1,21
1,03
0,00
del
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
coperti che finanziano i settori
0,14
0,16
0,02
0,02
0,02
0,00
0,00
0,00
0,14
pertinenti per la tassonomia
TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE +
Quota del totale degli attivi
per la tassonomia (ammissibili alla
Quota del totale degli attivi coperti
Di cui abilitanti
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
(allineati alla tassonomia)
che finanziano i settori pertinenti
0,02
0,02
0,02
0,02
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Di cui transitori
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
specializzati
ti
Di cui finanziamen
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0,37
0,21
0,21
0,62
0,04
0,04
0,04
0,00
0,00
0,00
0,37
tassonomia)
PPC + BIO)
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
3,28
4,65
0,31
0,31
0,31
0,00
0,00
0,00
1,05
1,05
3,28
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli
tassonomia (allineati
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
Quota del totale degli attivi
finanziano i settori
Biodiversità ed Ecosistemi
Di cui abilitanti
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
attivi coperti che
pertinenti per la
alla tassonomia)
specializzati
ti
Di cui finanziamen
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0,00
0,00
0,00
(BIO)
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli
tassonomia (allineati
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
Quota del totale degli attivi
finanziano i settori
Di cui abilitanti
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
attivi coperti che
alla tassonomia)
pertinenti per la
specializzati
Inquinamento (PPC)
ti
Di cui finanziamen
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0,00
0,00
0,00
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0,00
0,00
0,00
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli
tassonomia (allineati
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
Di cui abilitanti
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
attivi coperti che
alla tassonomia)
pertinenti per la
Economia circolare (CE)
specializzati
ti
Di cui finanziamen
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0,00
0,00
0,00
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0,05
0,05
0,05
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
coperti che finanziano i settori
Acqua e risorse marine (WTR)
Quota del totale degli
0,00
0,00
0,00
tassonomia (allineati
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
Quota del totale degli attivi
finanziano i settori
Di cui abilitanti
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
attivi coperti che
pertinenti per la
alla tassonomia)
specializzati
ti
Di cui finanziamen
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0,02
0,02
0,02
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0,04
0,04
0,04
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli
0,00
0,00
0,00
tassonomia (allineati
Adattamento ai cambiamenti
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
Quota del totale degli attivi
finanziano i settori
Di cui abilitanti
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
attivi coperti che
pertinenti per la
alla tassonomia)
specializzati
ti
Di cui finanziamen
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
climatici (CCA)
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0,10
0,10
0,10
0,00
0,00
0,00
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
coperti che finanziano i settori
Mitigazione dei cambiamenti climatici
0,14
0,16
0,02
0,02
0,02
0,00
0,00
0,00
0,14
pertinenti per la tassonomia
per la tassonomia (ammissibili alla
Quota del totale degli attivi
Quota del totale degli attivi coperti
Di cui abilitanti
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
(allineati alla tassonomia)
che finanziano i settori pertinenti
0,02
0,02
0,02
0,02
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Di cui transitori
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
specializzati
ti
Di cui finanziamen
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0,35
0,21
0,21
0,60
0,04
0,04
0,04
0,00
0,00
0,00
0,35
tassonomia)
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
(CCM)
3,28
4,46
0,31
0,31
0,31
0,00
0,00
0,00
0,86
0,86
3,28
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
rappresentativi di capitale non ammissibili per il
GAR - Attività coperte sia al numeratore che al
di cui prestiti garantiti da immobili residenziali
Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti
di cui prestiti per ristrutturazioni edilizie
Strumenti rappresentativi di capitale
Strumenti rappresentativi di capitale
Strumenti rappresentativi di capitale
Strumenti rappresentativi di capitale
Strumenti rappresentativi di capitale
di cui prestiti per veicoli a motore
di cui imprese di assicurazione
di cui imprese di investimento
Titoli di debito, compresi UoP
Titoli di debito, compresi UoP
Titoli di debito, compresi UoP
Titoli di debito, compresi UoP
Titoli di debito, compresi UoP
di cui società di gestione
Altre imprese finanziarie
Imprese non finanziarie
Imprese finanziarie
Prestiti e anticipi
Prestiti e anticipi
Prestiti e anticipi
Prestiti e anticipi
Prestiti e anticipi
calcolo del GAR
denominatore
Enti Creditizi
Famiglie
% (a fronte del totale degli attivi coperti al 2024
12
10
13
14
15
16
17
18
19
20
22
11
21
2
3
4
5
6
7
8
9
1
denominatore)
24
25
26
27
23

2 3 4 5 6 7 8 9 Bilancio 2024 - Rendicontazione di Sostenibilità

% (a fronte del totale degli attivi coperti al 2024
denominatore) (CCM) Mitigazione dei cambiamenti climatici climatici (CCA) Adattamento ai cambiamenti Acqua e risorse marine (WTR) Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) (BIO) Biodiversità ed Ecosistemi PPC + BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE +
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano i settori pertinenti
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano i settori pertinenti
Quota
del
tassonomia) per la tassonomia (ammissibili alla (ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
tassonomia) per la tassonomia (ammissibili alla totale
delle
Quota del totale degli attivi Quota del totale degli Quota del totale degli Quota del totale degli Quota del totale degli Quota del totale degli Quota del totale degli attivi attività
coperti che finanziano i settori attivi coperti che attivi coperti che attivi coperti che attivi coperti che attivi coperti che coperti che finanziano i settori coperte
pertinenti per la tassonomia
(allineati alla tassonomia)
tassonomia (allineati
finanziano i settori
pertinenti per la
alla tassonomia)
tassonomia (allineati
finanziano i settori
pertinenti per la
alla tassonomia)
tassonomia (allineati
finanziano i settori
alla tassonomia)
pertinenti per la
tassonomia (allineati
finanziano i settori
pertinenti per la
alla tassonomia)
tassonomia (allineati
finanziano i settori
pertinenti per la
alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
(allineati alla tassonomia)
Di cui transitori
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui transitori Di cui abilitanti
28 Finanziamenti alle amministrazioni locali - - - -
-
- - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - - -
-
- - - -
29 Finanziamento dell'edilizia abitativa - - - -
-
- - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - - -
-
- - - -
30 Altri finanziamenti delle amministrazioni locali - - - -
-
- - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - - -
-
- - - -
31 Garanzie ottenute con la presa di possesso:
immobili residenziali e commerciali
- - - -
-
- - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - - -
-
- - - -
32 Totale attività GAR 4,46 0,60 - 0,02 0,16 0,10 -
0,00
0,00 0,04 0,02 - 0,00 0,05 -
0,00
- 0,00 -
0,00
- 0,00 - - - 4,65 -
0,62
0,02 0,16 6,54
% (a fronte del totale degli attivi coperti al 2023
denominatore) (CCM) Mitigazione dei cambiamenti climatici Adattamento ai cambiamenti
climatici (CCA)
Acqua e risorse marine (WTR) Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) (BIO) Biodiversità ed Ecosistemi TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE +
PPC + BIO)
tassonomia) per la tassonomia (ammissibili alla
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano i settori pertinenti
coperti che finanziano i settori
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano i settori
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
Quota del totale degli attivi
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano i settori coperti che finanziano i settori
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano i settori
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
Quota del totale degli attivi
per la tassonomia (ammissibili alla
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano i settori pertinenti
tassonomia)
Quota
totale
delle
del
pertinenti per la tassonomia
Quota del totale degli attivi
(allineati alla tassonomia)
coperti che finanziano i settori Quota del totale degli
tassonomia (allineati
finanziano i settori
attivi coperti che
pertinenti per la
alla tassonomia)
Quota del totale degli
tassonomia (allineati
finanziano i settori
attivi coperti che
pertinenti per la
alla tassonomia)
finanziano i settori
attivi coperti che
pertinenti per la
alla tassonomia)
Quota del totale degli
tassonomia (allineati
Quota del totale degli
tassonomia (allineati
finanziano i settori
attivi coperti che
alla tassonomia)
pertinenti per la
Quota del totale degli
tassonomia (allineati
finanziano i settori
attivi coperti che
pertinenti per la
alla tassonomia)
coperti che finanziano i settori
pertinenti per la tassonomia
Quota del totale degli attivi
(allineati alla tassonomia)
attività
coperte
ti
Di cui finanziamen
Di cui transitori
specializzati
Di cui abilitanti specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti Di cui abilitanti
specializzati
ti
Di cui finanziamen
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
Di cui abilitanti
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
ti
Di cui finanziamen
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
Di cui transitori
GAR - Attività coperte sia al numeratore che al
denominatore
rappresentativi di capitale non ammissibili per il
Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti
calcolo del GAR
1
4,12 -
0,15
- 0,01 - -
-
- -
-
-
-
- -
-
- - -
-
-
-
-
-
-
0,15
4,12
- - 25,97
0,01
Imprese finanziarie
2
-
0,01
- - - - -
-
- -
-
-
-
- -
-
- - -
-
-
-
-
-
-
-
0,01
- -
-
0,77
Enti Creditizi
3
0,01 -
-
- - - -
-
- -
-
-
-
- -
-
- - -
-
-
-
-
-
-
-
0,01
- -
-
0,71
Prestiti e anticipi
4
0,01 -
-
- - - -
-
- -
-
-
-
- -
-
- - -
-
-
-
-
-
-
-
0,01
- -
-
0,38
Titoli di debito, compresi UoP
5
- -
-
- - - -
-
- -
-
-
-
- -
-
- - -
-
-
-
-
-
-
- - - -
-
0,33
Strumenti rappresentativi di capitale
6
- - - - - - - -
-
- - - - - -
-
-
-
- - - -
-
-
Altre imprese finanziarie
7
- -
-
- - - -
-
- -
-
-
-
- -
-
- - -
-
-
-
-
-
-
- - - -
-
0,06
di cui imprese di investimento
8
- -
-
- - - -
-
- -
-
-
-
- -
-
- - -
-
-
-
-
-
-
- - - -
-
-
Prestiti e anticipi
9
- -
-
- - - -
-
- -
-
-
-
- -
-
- - -
-
-
-
-
- -
-
- - -
-
-
Titoli di debito, compresi UoP
10
- -
-
- - - -
-
- -
-
-
-
- -
-
- - -
-
-
-
-
- -
-
- - -
-
-
Strumenti rappresentativi di capitale
11
- - - - - - - -
-
- - - - - -
-
-
-
-
-
- - -
-
di cui società di gestione
12
- -
-
- - - -
-
- -
-
-
-
- -
-
- - -
-
-
-
-
- -
-
- - - -
-
Prestiti e anticipi
13
- -
-
- - - -
-
- -
-
-
-
- -
-
- - -
-
-
-
-
-
-
- - - -
-
-
Titoli di debito, compresi UoP
14
-
-
- - - - -
-
- -
-
-
-
- -
-
- - -
-
-
-
-
-
-
- - - -
-
-
Strumenti rappresentativi di capitale
15
- - - - - - - -
-
- - - - - -
-
-
-
- - - -
-
-
di cui imprese di assicurazione
16
- -
-
- - - -
-
- -
-
-
-
- -
-
- - -
-
-
-
-
-
-
- - - -
-
0,00
Prestiti e anticipi
17
- -
-
- - - -
-
- -
-
-
-
- -
-
- - -
-
-
-
-
-
-
- - - -
-
0,00
Titoli di debito, compresi UoP
18
- -
-
- - - -
-
- -
-
-
-
- -
-
- - -
-
-
-
-
-
-
- - - -
-
-
Strumenti rappresentativi di capitale
19
- - - - - - - -
-
- - - - - -
-
-
-
- - - -
-
-
Imprese non finanziarie
20
0,14 -
0,04
- 0,01 - -
-
- -
-
-
-
- -
-
- - -
-
-
-
-
-
-
0,04
0,14
- - 0,91
0,01
Prestiti e anticipi
21
0,14 -
0,04
- 0,01 - -
-
- -
-
-
-
- -
-
- - -
-
-
-
-
-
-
0,04
0,14
- - 0,85
0,01
Titoli di debito, compresi UoP
22
- -
-
- - - -
-
- -
-
-
-
- -
-
- - -
-
-
-
-
- -
-
- - -
-
0,06
Strumenti rappresentativi di capitale
23
- - - - - - - -
-
- - - - - -
-
-
-
-
-
- - 0,00
-
Famiglie
24
3,97 -
0,11
- - - -
-
- -
-
-
-
- -
-
- -
-
-
-
-
- - 0,11
3,97
- - 24,29
-
di cui prestiti garantiti da immobili residenziali
25
3,97 -
0,11
- - - -
-
- - - -
-
- -
-
-
-
-
- - 0,11
3,97
- - -
-
di cui prestiti per ristrutturazioni edilizie
26
- -
-
- - - -
-
- - - -
-
- -
-
-
-
-
-
-
- - - -
-
-
di cui prestiti per veicoli a motore
27
-
-
- - - - - - - -
-
-
Finanziamenti alle amministrazioni locali
28
-
-
- - - - -
-
- -
-
-
-
- -
-
- - -
-
-
-
-
-
-
- - - -
-
-
Finanziamento dell'edilizia abitativa
29
- -
-
- - - -
-
- -
-
-
-
- -
-
- - -
-
-
-
-
-
-
- - - -
-
-

attività

coperte

% (a fronte del totale degli attivi coperti al 2023
denominatore) Mitigazione dei cambiamenti climatici
(CCM)
Adattamento ai cambiamenti
climatici (CCA)
Acqua e risorse marine (WTR) Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) Biodiversità ed Ecosistemi
(BIO)
TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE +
PPC + BIO)
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano i settori pertinenti
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano i settori pertinenti
per la tassonomia (ammissibili alla
tassonomia)
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
per la tassonomia (ammissibili alla
tassonomia)
coperti che finanziano i settori
pertinenti per la tassonomia
Quota del totale degli attivi
(allineati alla tassonomia)
Quota del totale degli
tassonomia (allineati
finanziano i settori
attivi coperti che
pertinenti per la
Quota del totale degli
tassonomia (allineati
finanziano i settori
attivi coperti che
pertinenti per la
Quota del totale degli
tassonomia (allineati
finanziano i settori
attivi coperti che
pertinenti per la
Quota del totale degli
tassonomia (allineati
finanziano i settori
attivi coperti che
pertinenti per la
Quota del totale degli
tassonomia (allineati
finanziano i settori
attivi coperti che
pertinenti per la
coperti che finanziano i settori
pertinenti per la tassonomia
Quota del totale degli attivi
(allineati alla tassonomia)
alla tassonomia) alla tassonomia) alla tassonomia) alla tassonomia) alla tassonomia)
Di cui abilitanti
Di cui transitori
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
Di cui transitori
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Altri finanziamenti delle amministrazioni locali
30
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Garanzie ottenute con la presa di possesso:
immobili residenziali e commerciali
31
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Totale attività GAR
32
0,01
-
-
0,15
4,12
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0,01
-
-
0,15
4,12

coperte
attività
Quota
totale
2,49
2,49
delle
6,54
1,21
1,03
1,03
0,17
0,00
0,00
2,85
2,85
del
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
coperti che finanziano i settori
0,49
0,06
0,06
0,06
0,00
0,00
0,00
0,43
0,43
pertinenti per la tassonomia
TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE +
Quota del totale degli attivi
per la tassonomia (ammissibili alla
Quota del totale degli attivi coperti
Di cui abilitanti
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
(allineati alla tassonomia)
che finanziano i settori pertinenti
0,00
0,00
0,01
0,01
0,10
0,09
0,09
0,09
0,00
Di cui transitori
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
specializzati
ti
Di cui finanziamen
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
1,12
0,16
0,16
0,16
0,00
0,00
0,00
0,74
0,74
0,21
0,21
tassonomia)
PPC + BIO)
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0,32
0,00
0,00
1,26
1,26
3,28
3,28
4,86
0,32
0,32
0,00
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
relevant sectors (Taxonomy
(Taxonomy-aligned)
Proportion of total covered
Biodiversità ed Ecosistemi
Proportion of total
funding taxonomy
Di cui abilitanti
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
assets funding taxonomy
relevant sectors
covered assets
specializzati
ti
Di cui finanziamen
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0,00
0,00
0,00
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
eligible)
0,00
0,00
0,00
(BIO)
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
relevant sectors (Taxonomy
(Taxonomy-aligned)
Proportion of total covered
Proportion of total
funding taxonomy
Di cui abilitanti
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
assets funding taxonomy
relevant sectors
covered assets
specializzati
Inquinamento (PPC)
ti
Di cui finanziamen
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0,00
0,00
0,00
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
eligible)
0,00
0,00
0,00
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
relevant sectors (Taxonomy
(Taxonomy-aligned)
Proportion of total covered
Proportion of total
funding taxonomy
Di cui abilitanti
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
assets funding taxonomy
relevant sectors
Economia circolare (CE)
covered assets
specializzati
ti
Di cui finanziamen
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0,00
0,00
0,00
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
eligible)
0,02
0,02
0,02
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0,00
0,00
Acqua e risorse marine (WTR)
0,00
relevant sectors (Taxonomy
(Taxonomy-aligned)
Proportion of total covered
Proportion of total
funding taxonomy
Di cui abilitanti
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
assets funding taxonomy
relevant sectors
covered assets
specializzati
ti
Di cui finanziamen
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0,03
0,03
0,03
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
eligible)
0,08
0,08
0,08
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
tassonomia (allineati
Adattamento ai cambiamenti
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
finanziano i settori
Quota del totale degli attivi
Di cui abilitanti
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
attivi coperti che
alla tassonomia)
pertinenti per la
specializzati
ti
Di cui finanziamen
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
climatici (CCA)
0,03
0,03
0,03
0,00
0,00
0,00
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0,08
0,00
0,00
0,00
0,08
0,08
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
coperti che finanziano i settori
Mitigazione dei cambiamenti climatici
0,49
0,06
0,06
0,06
0,00
0,00
0,00
0,43
0,43
pertinenti per la tassonomia
Quota del totale degli attivi
per la tassonomia (ammissibili alla
Quota del totale degli attivi coperti
Di cui abilitanti
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
(allineati alla tassonomia)
che finanziano i settori pertinenti
0,00
0,01
0,01
0,10
0,09
0,09
0,09
0,00
0,00
Di cui transitori
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
specializzati
ti
Di cui finanziamen
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
1,05
0,16
0,16
0,16
0,00
0,00
0,00
0,68
0,68
0,21
0,21
tassonomia)
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
(CCM)
0,00
0,00
1,07
1,07
3,28
3,28
4,67
0,32
0,32
0,32
0,00
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
% (a fronte del flusso totale degli attivi ammissibili) 2024
GAR - Attività coperte sia al numeratore che al
di cui prestiti garantiti da immobili residenziali
rappresentativi di capitale non ammissibili al
Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti
di cui prestiti per ristrutturazioni edilizie
Strumenti rappresentativi di capitale
Strumenti rappresentativi di capitale
Strumenti rappresentativi di capitale
Strumenti rappresentativi di capitale
Strumenti rappresentativi di capitale
di cui prestiti per veicoli a motore
di cui imprese di assicurazione
di cui imprese di investimento
Titoli di debito, compresi UoP
Titoli di debito, compresi UoP
Titoli di debito, compresi UoP
Titoli di debito, compresi UoP
Titoli di debito, compresi UoP
di cui società di gestione
Altre imprese finanziarie
Imprese non finanziarie
Imprese finanziarie
Prestiti e anticipi
Prestiti e anticipi
Prestiti e anticipi
Prestiti e anticipi
Prestiti e anticipi
calcolo del GAR
denominatore
Enti Creditizi
Famiglie

2 3 4 5 6 7 8 9 Bilancio 2024 - Rendicontazione di Sostenibilità

relevant sectors (Taxonomy
(Taxonomy-aligned)
Proportion of total covered
Proportion of total
funding taxonomy
Di cui abilitanti
-
-
-
-
assets funding taxonomy
relevant sectors
covered assets
specializzati
Inquinamento (PPC)
ti
Di cui finanziamen
-
-
-
-
-
-
-
-
eligible)
-
-
-
-
relevant sectors (Taxonomy
(Taxonomy-aligned)
Proportion of total covered
Proportion of total
funding taxonomy
Di cui abilitanti
-
-
-
-
assets funding taxonomy
relevant sectors
Economia circolare (CE)
covered assets
2024
specializzati
ti
Di cui finanziamen
-
-
-
-
-
-
-
-
eligible)
-
-
-
-
Acqua e risorse marine (WTR)
relevant sectors (Taxonomy
(Taxonomy-aligned)
Proportion of total covered
Proportion of total
funding taxonomy
Di cui abilitanti
-
-
-
-
assets funding taxonomy
relevant sectors
covered assets
specializzati
ti
Di cui finanziamen
-
-
-
-
-
-
-
-
eligible)
-
-
-
-
coperti che finanziano i settori
Quota del totale degli
tassonomia (allineati
Adattamento ai cambiamenti
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
finanziano i settori
relevant sectors (Taxonomy
(Taxonomy-aligned)
Proportion of total covered
Proportion of total
Biodiversità ed Ecosistemi
funding taxonomy
Di cui abilitanti
-
-
-
-
assets funding taxonomy
relevant sectors
covered assets
specializzati
ti
Di cui finanziamen
-
-
-
-
-
-
-
-
eligible)
(BIO)
-
-
-
-
coperti che finanziano i settori
pertinenti per la tassonomia
Quota del totale degli attivi
TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE +
per la tassonomia (ammissibili alla
Quota del totale degli attivi coperti
Di cui abilitanti
-
-
-
-
(allineati alla tassonomia)
che finanziano i settori pertinenti
Di cui transitori
-
-
-
-
specializzati
ti
Di cui finanziamen
-
-
-
-
tassonomia)
PPC + BIO)
-
-
-
-
-
-
-
-
% (a fronte del flusso totale degli attivi ammissibili) 2023
(CCM) Mitigazione dei cambiamenti climatici Adattamento ai cambiamenti
climatici (CCA)
Acqua e risorse marine (WTR) Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) (BIO) Biodiversità ed Ecosistemi PPC + BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE +
per la tassonomia (ammissibili alla
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano i settori pertinenti
tassonomia)
coperti che finanziano i settori
(ammissibili alla tassonomia)
pertinenti per la tassonomia
Quota del totale degli attivi
eligible) relevant sectors (Taxonomy
Proportion of total covered
assets funding taxonomy
eligible) relevant sectors (Taxonomy
Proportion of total covered
assets funding taxonomy
eligible) relevant sectors (Taxonomy
Proportion of total covered
assets funding taxonomy
eligible) relevant sectors (Taxonomy
Proportion of total covered
assets funding taxonomy
tassonomia) per la tassonomia (ammissibili alla
Quota del totale degli attivi coperti
che finanziano i settori pertinenti
Quota
totale
delle
del
Quota del totale degli attivi
(allineati alla tassonomia)
coperti che finanziano i settori
pertinenti per la tassonomia
alla tassonomia)
pertinenti per la
Quota del totale degli
tassonomia (allineati
finanziano i settori
attivi coperti che
(Taxonomy-aligned)
Proportion of total
funding taxonomy
relevant sectors
covered assets
(Taxonomy-aligned)
Proportion of total
funding taxonomy
relevant sectors
covered assets
(Taxonomy-aligned)
Proportion of total
funding taxonomy
relevant sectors
covered assets
(Taxonomy-aligned)
Proportion of total
funding taxonomy
relevant sectors
covered assets
coperti che finanziano i settori
pertinenti per la tassonomia
Quota del totale degli attivi
(allineati alla tassonomia)
coperte
attività
ti
Di cui finanziamen
Di cui transitori
specializzati
Di cui abilitanti Di cui abilitanti
specializzati
ti
Di cui finanziamen
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui transitori Di cui abilitanti
GAR - Attività coperte sia al numeratore che al
denominatore
rappresentativi di capitale non ammissibili al
Prestiti e anticipi, titoli di debito e strumenti
calcolo del GAR
1
4,12 0,16 - 0,00 0,01 - - -
-
- - - - - -
-
- - - - - -
-
- - 4,12 0,16 - 0,00 0,01 25,97
Imprese finanziarie
2
0,01 - - - - - - -
-
- - - - - -
-
- - - - - -
-
- - 0,01 - - - - 0,77
Enti Creditizi
3
0,01 - - - - - - -
-
- - - - - -
-
- - - - - -
-
- - 0,01 - - - - 0,71
Prestiti e anticipi
4
- - - - - - - -
-
- - - - - -
-
- - - - - -
-
- - - - - - - 0,38
Titoli di debito, compresi UoP
5
0,01 - - - - - - -
-
- - - - - -
-
- - - - - -
-
- - 0,01 - - - - 0,33
Strumenti rappresentativi di capitale
6
- - - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - -
Altre imprese finanziarie
7
- - - - - - - -
-
- - - - - -
-
- - - - - -
-
- - - - - - - 0,06
di cui imprese di investimento
8
- - - - - - - -
-
- - - - - -
-
- - - - - -
-
- - - - - - - -
Prestiti e anticipi
9
- - - - - - - -
-
- - - - - -
-
- - - - - -
-
- - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP
10
- - - - - - - -
-
- - - - - -
-
- - - - - -
-
- - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale
11
- - - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - -
di cui società di gestione
12
- - - - - - - -
-
- - - - - -
-
- - - - - -
-
- - - - - - - -
Prestiti e anticipi
13
- - - - - - - -
-
- - - - - -
-
- - - - - -
-
- - - - - - - -
Titoli di debito, compresi UoP
14
- - - - - - - -
-
- - - - - -
-
- - - - - -
-
- - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale
15
- - - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - -
di cui imprese di assicurazione
16
- - - - - - - -
-
- - - - - -
-
- - - - - -
-
- - - - - - - 0,00
Prestiti e anticipi
17
- - - - - - - -
-
- - - - - -
-
- - - - - -
-
- - - - - - - 0,00
Titoli di debito, compresi UoP
18
- - - - - - - -
-
- - - - - -
-
- - - - - -
-
- - - - - - - -
Strumenti rappresentativi di capitale
19
- - - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - -
Imprese non finanziarie
20
0,14 0,05 - 0,00 0,01 - - -
-
- - - - - -
-
- - - - - -
-
- - 0,14 0,05 - 0,00 0,01 0,91
Prestiti e anticipi
21
0,14 0,05 - 0,00 0,01 - - -
-
- - - - - -
-
- - - - - -
-
- - 0,14 0,05 - 0,00 0,01 0,85
Titoli di debito, compresi UoP
22
- - - - - - - -
-
- - - - - -
-
- - - - - -
-
- - - - - - - 0,06
Strumenti rappresentativi di capitale
23
- - - - - - - - - - - - - - - - -
-
- - - - - 0,00
Famiglie
24
3,97 0,11 - - - - - -
-
- - - - - -
-
- - - - -
-
- - 3,97 0,11 - - - 24,29
di cui prestiti garantiti da immobili residenziali
25
3,97 0,11 - - - - - -
-
- - -
-
- - - - -
-
- - 3,97 0,11 - - - 24,29
di cui prestiti per ristrutturazioni edilizie
26
- - - - - - - -
-
- - -
-
- - - - -
-
- - - - - - - -
di cui prestiti per veicoli a motore
27
- - - - - - - - - - - -
Finanziamenti alle amministrazioni locali
28
- - - - - - - -
-
- - - - - -
-
- - - - - -
-
- - - - - - - -

attività

coperte

ment - Stock Capex-Stock Turnover-Flussi
missibilità relativi alle esposizioni fuori bilancio – Garanzie finanziarie e Asset under manage
m
mento e a
5 KPI di allinea Capex-Flussi Turnover
% (a fronte del totale degli attivi fuori 2024
bilancio ammissibili) (CCM) Mitigazione dei cambiamenti climatici climatici (CCA) Adattamento ai cambiamenti Acqua e risorse marine (WTR) Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) Biodiversità ed Ecosistemi (BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC
+ BIO)
Quota totale attivi coperti che finanziano i
settori ammissibili alla tassonomia
finanziano i settori ammissibili
Quota totale attivi coperti che
alla tassonomia
alla tassonomia finanziano i settori ammissibili
Quota totale attivi coperti che
alla tassonomia finanziano i settori ammissibili
Quota totale attivi coperti che
alla tassonomia finanziano i settori ammissibili
Quota totale attivi coperti che
alla tassonomia finanziano i settori ammissibili
Quota totale attivi coperti che
settori ammissibili alla tassonomia Quota totale attivi coperti che finanziano i
tassonomia Quota totale attivi coperti che
finanziano i settori allineati
Quota totale attivi
i settori allineati
tassonomia
coperti che finanziano coperti che finanziano
Quota totale attivi
i settori allineati
tassonomia
i settori allineati
tassonomia
coperti che finanziano
Quota totale attivi
coperti che finanziano
Quota totale attivi
i settori allineati
tassonomia
Quota totale attivi
i settori allineati
tassonomia
coperti che finanziano Quota totale attivi coperti che
finanziano i settori allineati
tassonomia
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui transitori Di cui abilitanti ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti Di cui abilitanti
specializzati
ti
Di cui finanziamen
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti Di cui abilitanti
specializzati
ti
Di cui finanziamen
ti
Di cui finanziamen
Di cui transitori
specializzati
Di cui abilitanti
stock Capex
Garanzie finanziarie (KPI relativo)
1
3,71 1,95 - 0,01 0,54 1,65 -
0,74
- 0,98 0,05 - - 0,11 - -
-
0,01 0,01 - - - - -
-
2,75
6,46
- 0,01 0,54
Attività finazniarie gestite (AuM KPI)
2
8,45 7,09 - 0,22 4,29 1,24 -
0,05
0,10 0,10 - - - 0,43 0,10 -
-
- - - - - - -
-
7,24
10,22
- 0,22 4,39
stock Turnover
Garanzie finanziarie (KPI relativo)
1
2,67 0,86 - - 0,22 1,00 -
0,19
0,01 0,27 0,01 - - 0,23 - -
-
- - - - - - -
-
1,06
4,17
- - 0,23
Attività finazniarie gestite (AuM KPI)
2
5,14 3,31 - 0,16 2,10 0,18 -
0,01
0,01 0,03 - - - 0,70 0,13 -
-
- - - - - - -
-
3,45
6,05
- 0,16 2,11
Flussi Capex
Garanzie finanziarie (KPI relativo)
1
2,32 0,23 - - 0,13 0,20 -
0,04
- 0,02 0,01 - - - - -
-
- - - - - - -
-
0,28
2,54
- - 0,13
Attività finazniarie gestite (AuM KPI)
2
6,25 3,80 - 0,48 2,12 0,42 -
0,01
- 0,09 0,03 - - 0,13 0,08 -
-
0,01 - - - - - -
-
3,92
6,90
- 0,48 2,12
Flussi Turnover

2

Garanzie finanziarie (KPI relativo) 2,01 0,16 - - - 0,60 0,01 - - - - - - 0,01 - - - - - - - - - - - 2,62 0,17 - - -

Attività finazniarie gestite (AuM KPI) 4,97 1,88 - 0,14 0,93 0,02 - - - 0,03 0,01 - - 0,22 0,10 - - - - - - - - - - 5,24 1,99 - 0,14 0,93

% (a fronte del totale degli attivi fuori 2023
bilancio ammissibili) (CCM) Mitigazione dei cambiamenti climatici Adattamento ai cambiamenti
climatici (CCA)
Acqua e risorse marine (WTR) Economia circolare (CE) Inquinamento (PPC) Biodiversità ed Ecosistemi (BIO) TOTALE (CCM + CCA + WTR + CE + PPC
+ BIO)
settori ammissibili alla tassonomia Quota totale attivi coperti che finanziano i finanziano i settori ammissibili
Quota totale attivi coperti che
alla tassonomia
alla tassonomia finanziano i settori ammissibili
Quota totale attivi coperti che
finanziano i settori ammissibili
Quota totale attivi coperti che
alla tassonomia
alla tassonomia Quota totale attivi coperti che finanziano i settori ammissibili alla tassonomia finanziano i settori ammissibili
Quota totale attivi coperti che
Quota totale attivi coperti che finanziano i
settori ammissibili alla tassonomia
tassonomia Quota totale attivi coperti che
finanziano i settori allineati
tassonomia coperti che finanziano
Quota totale attivi
i settori allineati
Quota totale attivi
i settori allineati
tassonomia
coperti che finanziano tassonomia coperti che finanziano
Quota totale attivi
i settori allineati
Quota totale attivi
i settori allineati
tassonomia
coperti che finanziano tassonomia coperti che finanziano
Quota totale attivi
i settori allineati
Quota totale attivi coperti che
finanziano i settori allineati
tassonomia
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui transitori Di cui abilitanti specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti
specializzati
specializzati
ti
Di cui finanziamen
Di cui abilitanti ti
Di cui finanziamen
Di cui transitori
specializzati
Di cui abilitanti
stock Capex
Garanzie finanziarie (KPI relativo)
1
0,22 0,11 - - - - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - - - 0,22 -
0,11
- -
Attività finazniarie gestite (AuM KPI)
2
0,75 0,67 - - - - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - - - 0,75 -
0,67
- -
stock Turnover
Garanzie finanziarie (KPI relativo)
1
0,17 0,08 - - - - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - - - 0,17 -
0,08
- -
Attività finazniarie gestite (AuM KPI)
2
0,31 0,23 - - - - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - - - 0,31 -
0,23
- -
Flussi Capex
Garanzie finanziarie (KPI relativo)
1
0,05 0,02 - - - - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - - - 0,05 -
0,02
- -
Attività finazniarie gestite (AuM KPI)
2
0,40 0,35 - - - - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - - - 0,40 -
0,35
- -
Flussi Turnover
Garanzie finanziarie (KPI relativo)
1
0,05 0,02 - - - - - - - - - -
-
- - - - -
-
- - - - - - 0,05 -
0,02
- -

2 1 2 1 2 1 2

Attività finazniarie gestite (AuM KPI) 0,16 0,11 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 0,16 0,11 - - -

Informazioni supplementari sulle attività legate all'energia nucleare e ai gas fossili

Modello 1 - Attività legate al nucleare e ai gas fossili

Attività legate all'energia nucleare Loans & Advances
– Finanziamenti
Fuori bilancio –
Garanzie
Fuori bilancio
– Asset under
Management
1 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la ricerca, lo sviluppo, la
dimostrazione e la realizzazione di impianti innovativi per la generazione di
energia elettrica che producono energia a partire da processi nucleari con una
quantità minima di rifiuti del ciclo del combustibile.
NO NO NO
2 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione e l'esercizio
sicuro di nuovi impianti nucleari per la generazione di energia elettrica o calore
di processo, anche a fini di teleriscaldamento o per processi industriali quali la
produzione di idrogeno, e miglioramenti della loro sicurezza, con l'ausilio delle
migliori tecnologie disponibili.
NO NO NO
3 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso l'esercizio sicuro di impianti
nucleari esistenti che generano energia elettrica o calore di processo, anche
per il teleriscaldamento o per processi industriali quali la produzione di idroge
no a partire da energia nucleare, e miglioramenti della loro sicurezza.
NO NO NO
Attività legate ai gas fossili
4 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione o la gestione
di impianti per la produzione di energia elettrica che utilizzano combustibili
gassosi fossili.
SI SI SI
5 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione, la riqualifica
zione e la gestione di impianti di generazione combinata di calore/freddo ed
energia elettrica che utilizzano combustibili gassosi fossili.
SI SI SI
6 L'impresa svolge, finanzia o ha esposizioni verso la costruzione, la riqualifica
zione e la gestione di impianti di generazione di calore che producono calore/
freddo utilizzando combustibili gassosi fossili.
SI SI SI

Modello 2 – Attività economiche allineate alla tassonomia- Stock Capex- Stock Turnover-Flussi Capex-Flussi Turnover

Attività
economiche
Loans & Advances –
Finanziamenti: importo e quota
Fuori bilancio –
Garanzie: importo e quota
Fuori bilancio –
Asset under Management: importo e quota
CCM + CCA cambiamenti
climatici
(CCM)
Mitigazione dei climatici
(CCA)
Adattamento ai
cambiamenti
CCM + CCA ci (CCM) Mitigazione
dei cambia
menti climati
Adattamento
ai cambia
(CCA)
menti climatici CCM + CCA cambiamenti
climatici
(CCM)
Mitigazione dei ai cambia
ci (CCA)
Adattamento
menti climati
Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo %
Stock -Capex
1 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.26
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
2 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.27
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
3 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.28
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
0 0,00 0 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
4 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.29
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
5 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.30
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
0 0,00 0 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
6 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.31
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
7 Importo e quota di
altre attività economiche
allineate alla tassonomia
non incluse nelle righe da
1 a 6 al denominatore del
KPI applicabile
1.091 1,15 1.086 1,15 5 0,01 33 2,69 24 1,95 9 0,74 29 7,14 29 7,09 0 0,00
8 KPI applicabile totale 1.091 1,15 1.086 1,15 5 0,01 33 2,69 24 1,95 9 0,74 29 7,14 29 7,09 0 0,05
Stock -Turnover
1 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.26
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
Attività
economiche
Loans & Advances –
Finanziamenti: importo e quota
Fuori bilancio –
Garanzie: importo e quota
Fuori bilancio –
Asset under Management: importo e quota
CCM + CCA climatici
(CCM)
Mitigazione dei
cambiamenti
climatici
(CCA)
Adattamento ai
cambiamenti
CCM + CCA ci (CCM) Mitigazione
dei cambia
menti climati
Adattamento
ai cambia
(CCA)
menti climatici CCM + CCA Mitigazione dei
cambiamenti
climatici
(CCM)
ai cambia
ci (CCA)
Adattamento
menti climati
Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo %
2 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.27
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
0 0,00 0 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
3 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.28
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
4 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.29
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
0 0,00 0 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
5 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.30
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
6 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.31
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
7 Importo e quota di
altre attività economiche
allineate alla tassonomia
non incluse nelle righe da
1 a 6 al denominatore del
KPI applicabile
1.005 1,06 1.003 1,06 2 0,00 13 1,05 10 0,86 2 0,19 14 3,32 14 3,31 0 0,01
8 KPI applicabile totale 1.005 1,06 1.003 1,06 2 0,00 13 1,05 10 0,86 2 0,19 14 3,32 14 3,31 0 0,01
Flussi -Capex
1 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.26
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
2 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.27
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
3 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.28
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
0 0,00 0 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00

Attività
economiche
Loans & Advances –
Finanziamenti: importo e quota
Fuori bilancio –
Garanzie: importo e quota
Fuori bilancio –
Asset under Management: importo e quota
CCM + CCA climatici
(CCM)
Mitigazione dei
cambiamenti
climatici
(CCA)
Adattamento ai
cambiamenti
CCM + CCA ci (CCM) Mitigazione
dei cambia
menti climati
Adattamento
ai cambia
menti climatici
(CCA)
CCM + CCA cambiamenti
climatici
(CCM)
Mitigazione dei ai cambia
ci (CCA)
Adattamento
menti climati
Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo %
4 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.29
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 0 0,03 0 0,03 - 0,00
5 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.30
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 2 0,38 2 0,38 - 0,00
6 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.31
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
7 Importo e quota di
altre attività economiche
allineate alla tassonomia
non incluse nelle righe da
1 a 6 al denominatore del
KPI applicabile
824 0,00 795 0,00 30 0,00 1 0,00 1 0,23 0 0,04 22 3,39 22 3,38 0 0,01
8 KPI applicabile totale
Flussi -Turnover
825 0,00 795 0,00 30 0,00 1 0,00 1 0,23 0 0,04 24 3,81 24 3,80 0 0,01
1 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.26
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
2 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.27
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
3 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.28
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
0 0,00 0 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
4 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.29
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
5 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.30
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
Bilancio 2024 - Rendicontazione di Sostenibilità
Attività
economiche
Loans & Advances –
Finanziamenti: importo e quota
Fuori bilancio –
Garanzie: importo e quota
Fuori bilancio –
Asset under Management: importo e quota
CCM + CCA Mitigazione dei
cambiamenti
climatici
(CCM)
Adattamento ai
cambiamenti
climatici
(CCA)
CCM + CCA Mitigazione
dei cambia
menti climati
ci (CCM)
Adattamento
ai cambia
menti climatici
(CCA)
CCM + CCA Mitigazione dei
cambiamenti
climatici
(CCM)
Adattamento
ai cambia
menti climati
ci (CCA)
Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo %
6 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.31
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
7 Importo e quota di
altre attività economiche
allineate alla tassonomia
non incluse nelle righe da
1 a 6 al denominatore del
KPI applicabile
571 7,00 569 6,97 2 0,03 1 0,17 1 0,16 0 0,01 12 1,89 12 1,88 0 0,00
8 KPI applicabile totale 571 7,00 569 6,97 2 0,03 1 0,17 1 0,16 0 0,01 12 1,89 12 1,88 0 0,00

Modello 3 – Attività economiche allineate alla tassonomia -Stock Capex - Stock Turnover- Flussi Capex -Flussi Turnover

Attività
economiche
Loans & Advances –
Finanziamenti: importo e quota
Fuori bilancio –
Garanzie: importo e quota
Fuori bilancio –
Asset under Management: importo e quota
CCM + CCA Mitigazione dei
cambiamenti
climatici
(CCM)
Adattamento ai
cambiamenti
climatici
(CCA)
CCM + CCA cambiamenti
climatici
(CCM)
Mitigazione dei cambiamenti
climatici
(CCA)
Adattamento ai CCM + CCA Mitigazione dei
cambiamenti
climatici
(CCM)
Adattamento ai
cambiamenti
climatici
(CCA)
Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo %
Stock -Capex
1 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.26
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
2 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.27
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
3 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.28
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
0 0,00 0 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
4 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.29
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
5 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.30
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
0 0,00 0 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
6 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.31
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
7 Importo e quota di
altre attività economiche
allineate alla tassonomia
non incluse nelle righe da
1 a 6 al numeratore del
KPI applicabile
1.091 100,00 1.086 100,00 5 100,00 33 100,00 24 100,00 9 100,00 29 100,00 29 100,00 0 100,00
8 Importo e quota totali
delle attività economiche
allineate alla tassonomia
al numeratore del KPI
applicabile
1.091 100,00 1.086 100,00 5 100,00 33 100,00 24 100,00 9 100,00 29 100,00 29 100,00 0 100,00
Stock -Turnover
1 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.26
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00

applicabile

Attività
economiche
Loans & Advances –
Finanziamenti: importo e quota
Fuori bilancio –
Garanzie: importo e quota
Fuori bilancio –
Asset under Management: importo e quota
CCM + CCA Mitigazione dei
cambiamenti
climatici
(CCM)
climatici
(CCA)
Adattamento ai
cambiamenti
CCM + CCA climatici
(CCM)
Mitigazione dei
cambiamenti
climatici
(CCA)
Adattamento ai
cambiamenti
CCM + CCA Mitigazione dei
cambiamenti
climatici
(CCM)
Adattamento ai
cambiamenti
climatici
(CCA)
Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo %
2 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.27
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
0 0,00 0 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
3 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.28
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
4 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.29
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
0 0,00 0 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
5 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.30
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
6 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.31
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
7 Importo e quota di
altre attività economiche
allineate alla tassonomia
non incluse nelle righe da
1 a 6 al numeratore del
KPI applicabile
1.005 100,00 1.003 100,00 2 100,00 13 100,00 10 100,00 2 100,00 14 100,00 14 100,00 0 100,00
8 Importo e quota totali
delle attività economiche
allineate alla tassonomia
al numeratore del KPI
applicabile
1.005 100,00 1.003 100,00 2 100,00 13 100,00 10 100,00 2 100,00 14 100,00 14 100,00 0 100,00
Flussi -Capex
1 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.26
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
2 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.27
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00

Attività
economiche
Loans & Advances –
Finanziamenti: importo e quota
Fuori bilancio –
Garanzie: importo e quota
Fuori bilancio –
Asset under Management: importo e quota
CCM + CCA cambiamenti
climatici
(CCM)
Mitigazione dei cambiamenti
climatici
(CCA)
Adattamento ai CCM + CCA cambiamenti
climatici
(CCM)
Mitigazione dei cambiamenti
climatici
(CCA)
Adattamento ai CCM + CCA Mitigazione dei
cambiamenti
climatici
(CCM)
cambiamenti
climatici
(CCA)
Adattamento ai
Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo %
3 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.28
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
0 0,00 0 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
4 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.29
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 0 0,00 0 0,00 - 0,00
5 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.30
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 0 0,00 0 0,00 - 0,00
6 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.31
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
7 Importo e quota di
altre attività economiche
allineate alla tassonomia
non incluse nelle righe da
1 a 6 al numeratore del
KPI applicabile
825 100,00 795 100,00 30 100,00 1 100,00 1 100,00 0 100,00 24 100,00 24 100,00 0 100,00
8 Importo e quota totali
delle attività economiche
allineate alla tassonomia
al numeratore del KPI
applicabile
825 100,00 795 100,00 30 100,00 1 100,00 1 100,00 0 100,00 24 100,00 24 100,00 0 100,00
Flussi -Turnover
1 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.26
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
2 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.27
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
3 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.28
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
0 0,00 0 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00

Attività
economiche
Loans & Advances –
Finanziamenti: importo e quota
Fuori bilancio –
Garanzie: importo e quota
Fuori bilancio –
Asset under Management: importo e quota
CCM + CCA Mitigazione dei
cambiamenti
climatici
(CCM)
Adattamento ai
cambiamenti
climatici
(CCA)
CCM + CCA Mitigazione dei
cambiamenti
climatici
(CCM)
Adattamento ai
cambiamenti
climatici
(CCA)
CCM + CCA Mitigazione dei
cambiamenti
climatici
(CCM)
Adattamento ai
cambiamenti
climatici
(CCA)
Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo %
4 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.29
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
5 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.30
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
6 Importo e quota
dell'attività economica
allineata alla tassonomia
di cui alla sezione 4.31
degli allegati I e II del
regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al
denominatore del KPI
applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
7 Importo e quota di
altre attività economiche
allineate alla tassonomia
non incluse nelle righe da
1 a 6 al numeratore del
KPI applicabile
571 100,00 569 100,00 2 100,00 1 100,00 1 100,00 0 100,00 12 100,00 12 100,00 0 100,00
8 Importo e quota totali
delle attività economiche
allineate alla tassonomia
al numeratore del KPI
applicabile
571 100,00 569 100,00 2 100,00 1 100,00 1 100,00 0 100,00 12 100,00 12 100,00 0 100,00

Modello 4 – Attività economiche ammissibili alla tassonomia ma non allineate alla tassonomia - Stock Capex - Stock Turnover - Flussi Capex - Flussi Turnover

Attività
economiche
Loans & Advances –
Finanziamenti: importo e quota
Fuori bilancio –
Garanzie: importo e quota
Fuori bilancio –
Asset under Management: importo e quota
CCM + CCA Mitigazione dei
cambiamenti
climatici
(CCM)
climatici
(CCA)
Adattamento ai
cambiamenti
CCM + CCA climatici
(CCM)
Mitigazione dei
cambiamenti
climatici
(CCA)
Adattamento ai
cambiamenti
CCM + CCA Mitigazione dei
cambiamenti
climatici
(CCM)
climatici
(CCA)
Adattamento ai
cambiamenti
Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo %
Stock -Capex
1 Importo e quota dell'attività
economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla
sezione 4.26 degli allegati I e
II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denomina
tore del KPI applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
2 Importo e quota dell'attività
economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla
sezione 4.27 degli allegati I e
II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denomina
tore del KPI applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
3 Importo e quota dell'attività
economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla
sezione 4.28 degli allegati I e
II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denomina
tore del KPI applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
4 Importo e quota dell'attività
economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla
sezione 4.29 degli allegati I e
II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denomina
tore del KPI applicabile
1 0,00 1 0,00 - 0,00 0 0,01 0 0,01 - 0,00 0 0,08 0 0,08 - 0,00
5 Importo e quota dell'attività
economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla
sezione 4.30 degli allegati I e
II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denomina
tore del KPI applicabile
14 0,01 14 0,01 - 0,00 0 0,02 0 0,02 - 0,00 3 0,77 3 0,77 - 0,00
6 Importo e quota dell'attività
economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla
sezione 4.31 degli allegati I e
II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denomina
tore del KPI applicabile
0 0,00 0 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
7 Importo e quota di altre
attività economiche ammis
sibili alla tassonomia ma non
allineate alla tassonomia
non incluse nelle righe da 1
a 6 al denominatore del KPI
applicabile
31.042 32,82 31.020 32,80 22 0,02 65 5,33 45 3,68 20 1,65 36 8,84 31 7,60 5 0,01
8 Importo e quota totali delle
attività economiche ammis
sibili alla tassonomia ma non
allineate alla tassonomia
al denominatore del KPI
applicabile
31.057 32,83 31.035 32,81 22 0,02 65 5,35 45 3,71 20 1,65 40 9,69 35 8,45 5 1,24
Stock -Turnover
1 Importo e quota dell'attività
economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla
sezione 4.26 degli allegati I e
II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denomina
tore del KPI applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00

<-- PDF CHUNK SEPARATOR -->

Bilancio 2024 - Rendicontazione di Sostenibilità
-- -------------------------------------------------- --
Attività
economiche
Loans & Advances –
Finanziamenti: importo e quota
Fuori bilancio –
Garanzie: importo e quota
Fuori bilancio –
Asset under Management: importo e quota
CCM + CCA Mitigazione dei
cambiamenti
climatici
(CCM)
Adattamento ai
cambiamenti
climatici
(CCA)
CCM + CCA Mitigazione dei
cambiamenti
climatici
(CCM)
climatici
(CCA)
Adattamento ai
cambiamenti
CCM + CCA Mitigazione dei
cambiamenti
climatici
(CCM)
climatici
(CCA)
Adattamento ai
cambiamenti
Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo %
2 Importo e quota dell'attività
economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla
sezione 4.27 degli allegati I e
II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denomina
tore del KPI applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
3 Importo e quota dell'attività
economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla
sezione 4.28 degli allegati I e
II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denomina
tore del KPI applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
4 Importo e quota dell'attività
economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla
sezione 4.29 degli allegati I e
II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denomina
tore del KPI applicabile
2 0,00 2 0,00 - 0,00 0 0,01 0 0,01 - 0,00 1 0,12 1 0,12 - 0,00
5 Importo e quota dell'attività
economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla
sezione 4.30 degli allegati I e
II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denomina
tore del KPI applicabile
16 0,02 16 0,02 - 0,00 0 0,02 0 0,02 - 0,00 5 1,16 5 1,16 - 0,00
6 Importo e quota dell'attività
economica ammissibile alla
tassonomia ma non allineata
alla tassonomia di cui alla
sezione 4.31 degli allegati I e
II del regolamento delegato
(UE) 2021/2139 al denomina
tore del KPI applicabile
0 0,00 0 0,00 - 0,00 0 0,00 0 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
7 Importo e quota di altre
attività economiche ammis
sibili alla tassonomia ma non
allineate alla tassonomia
non incluse nelle righe da 1
a 6 al denominatore del KPI
applicabile
30.908 32,68 30.889 32,66 19 0,02 44 3,64 32 2,64 12 1,00 16 4,03 16 3,85 1 0,18
8 Importo e quota totali delle
attività economiche ammis
sibili alla tassonomia ma non
allineate alla tassonomia
al denominatore del KPI
applicabile
30.926 32,70 30.907 32,68 19 0,02 44 3,67 32 2,67 12 1,00 22 5,32 21 5,14 1 0,18
Flussi -Capex
1 Importo e quota
dell'attività economica
ammissibile alla tassono
mia ma non allineata alla
tassonomia di cui alla
sezione 4.26 degli allega
ti I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139
al denominatore del KPI
applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
2 Importo e quota
dell'attività economica
ammissibile alla tassono
mia ma non allineata alla
tassonomia di cui alla
sezione 4.27 degli allega
ti I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139
al denominatore del KPI
applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00

Attività
economiche
Loans & Advances –
Finanziamenti: importo e quota
Fuori bilancio –
Garanzie: importo e quota
Fuori bilancio –
Asset under Management: importo e quota
CCM + CCA (CCM) Mitigazione dei
cambiamenti
climatici
Adattamento ai
cambiamenti
climatici
(CCA)
CCM + CCA Mitigazione dei
cambiamenti
climatici
(CCM)
Adattamento ai
cambiamenti
climatici
(CCA)
CCM + CCA Mitigazione dei
cambiamenti
climatici
(CCM)
Adattamento ai
cambiamenti
climatici
(CCA)
Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo %
3 Importo e quota
dell'attività economica
ammissibile alla tassono
mia ma non allineata alla
tassonomia di cui alla
sezione 4.28 degli allega
ti I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139
al denominatore del KPI
applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
4 Importo e quota
dell'attività economica
ammissibile alla tassono
mia ma non allineata alla
tassonomia di cui alla
sezione 4.29 degli allega
ti I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139
al denominatore del KPI
applicabile
4 0,00 4 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 0 0,03 0 0,03 - 0,00
5 Importo e quota
dell'attività economica
ammissibile alla tassono
mia ma non allineata alla
tassonomia di cui alla
sezione 4.30 degli allega
ti I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139
al denominatore del KPI
applicabile
17 0,00 17 0,00 - 0,00 0 0,00 0 0,00 - 0,00 2 0,38 2 0,38 - 0,00
6 Importo e quota
dell'attività economica
ammissibile alla tassono
mia ma non allineata alla
tassonomia di cui alla
sezione 4.31 degli allega
ti I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139
al denominatore del KPI
applicabile
0 0,00 0 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
7 Importo e quota di altre
attività economiche am
missibili alla tassonomia
ma non allineate alla
tassonomia non incluse
nelle righe da 1 a 6 al
denominatore del KPI
applicabile
1.373 0,00 1.296 0,00 77 0,00 12 0,00 11 2,32 1 0,20 40 6,25 37 5,83 3 0,42
8 Importo e quota totali
delle attività economiche
ammissibili alla tassono
mia ma non allineate alla
tassonomia al denomina
tore del KPI applicabile
1.394 0,00 1.317 0,00 77 0,00 12 0,00 11 2,32 1 0,20 43 6,67 40 6,25 3 0,42
Flussi -Turnover
1 Importo e quota
dell'attività economica
ammissibile alla tassono
mia ma non allineata alla
tassonomia di cui alla
sezione 4.26 degli allega
ti I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139
al denominatore del KPI
applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
2 Importo e quota
dell'attività economica
ammissibile alla tassono
mia ma non allineata alla
tassonomia di cui alla
sezione 4.27 degli allega
ti I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139
al denominatore del KPI
applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00

Attività
economiche
Loans & Advances –
Finanziamenti: importo e quota
Fuori bilancio –
Garanzie: importo e quota
Fuori bilancio –
Asset under Management: importo e quota
CCM + CCA Mitigazione dei
cambiamenti
climatici
(CCM)
Adattamento ai
cambiamenti
climatici
(CCA)
CCM + CCA Mitigazione dei
cambiamenti
climatici
(CCM)
Adattamento ai
cambiamenti
climatici
(CCA)
CCM + CCA climatici
(CCM)
Mitigazione dei
cambiamenti
Adattamento ai
cambiamenti
climatici
(CCA)
Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo % Importo %
3 Importo e quota
dell'attività economica
ammissibile alla tassono
mia ma non allineata alla
tassonomia di cui alla
sezione 4.28 degli allega
ti I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139
al denominatore del KPI
applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
4 Importo e quota
dell'attività economica
ammissibile alla tassono
mia ma non allineata alla
tassonomia di cui alla
sezione 4.29 degli allega
ti I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139
al denominatore del KPI
applicabile
9 0,11 9 0,11 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 0 0,05 0 0,05 - 0,00
5 Importo e quota
dell'attività economica
ammissibile alla tassono
mia ma non allineata alla
tassonomia di cui alla
sezione 4.30 degli allega
ti I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139
al denominatore del KPI
applicabile
7 0,09 7 0,09 - 0,00 0 0,00 0 0,00 - 0,00 4 0,58 4 0,58 - 0,00
6 Importo e quota
dell'attività economica
ammissibile alla tassono
mia ma non allineata alla
tassonomia di cui alla
sezione 4.31 degli allega
ti I e II del regolamento
delegato (UE) 2021/2139
al denominatore del KPI
applicabile
0 0,00 0 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00 - 0,00
7 Importo e quota di altre
attività economiche am
missibili alla tassonomia
ma non allineate alla
tassonomia non incluse
nelle righe da 1 a 6 al
denominatore del KPI
applicabile
4.294 52,63 4.201 51,48 93 1,15 12 2,61 9 2,01 3 0,60 28 4,35 28 4,33 0 0,02
8 Importo e quota totali
delle attività economiche
ammissibili alla tassono
mia ma non allineate alla
tassonomia al denomina
tore del KPI applicabile
4.310 52,82 4.217 51,67 93 1,15 12 2,61 9 2,01 3 0,60 32 4,98 32 4,97 0 0,02

Modello 5 – Attività economiche non ammissibili alla tassonomia Stock Capex - Stock Turnover - Flussi Capex - Flussi Turnover

Stock Loans & Advances –
Finanziamenti
Fuori bilancio –
Garanzie
Fuori bilancio –
Asset under Management
Importo % Importo % Importo %
Stock -Capex
1 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.26 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00
2 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.27 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00
3 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.28 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0 0,00 - 0,00 0 0,05
4 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.29 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00
5 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.30 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0 0,00 - 0,00 - 0,00
6 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.31 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00
7 Importo e quota di altre attività economiche non ammissibili alla tassonomia non
incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile
63.551 67,19 1.167 96,29 374 91,51
8 Importo e quota totali delle attività economiche non ammissibili alla tassonomia al
denominatore del KPI applicabile
63.551 67,19 1.167 96,29 374 91,55
Stock -Turnover
1 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.26 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0 0,00 - 0,00 - 0,00
2 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.27 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00
3 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.28 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0 0,00 - 0,00 0 0,06
4 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.29 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00
5 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.30 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0 0,00 - 0,00 - 0,00
6 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.31 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
0 0,00 - 0,00 - 0,00
7 Importo e quota di altre attività economiche non ammissibili alla tassonomia non
incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile
63.679 67,32 1.180 97,33 388 94,80
8 Importo e quota totali delle attività economiche non ammissibili alla tassonomia al
denominatore del KPI applicabile
63.679 67,32 1.180 97,33 388 94,86

Bilancio 2024 - Rendicontazione di Sostenibilità

Importo % Importo % Importo %
Flussi -Capex
1 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.26 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00
2 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.27 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00
3 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.28 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
2 0,00 - 0,00 0 0,02
4 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.29 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00
5 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.30 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00
6 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.31 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00
7 Importo e quota di altre attività economiche non ammissibili alla tassonomia non
incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile
3.738 0,00 446 97,68 600 93,73
8 Importo e quota totali delle attività economiche non ammissibili alla tassonomia al
denominatore del KPI applicabile
3.741 0,00 446 97,68 600 93,75
Flussi -Turnover
1 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.26 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00
2 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.27 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00
3 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.28 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
3 0,04 - 0,00 0 0,03
4 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.29 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00
5 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.30 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00
6 Importo e quota dell'attività economica di cui alla riga 1 del modello 1 che non è
ammissibile alla tassonomia conformemente alla sezione 4.31 degli allegati I e II del
regolamento delegato (UE) 2021/2139 al denominatore del KPI applicabile
- 0,00 - 0,00 - 0,00
7 Importo e quota di altre attività economiche non ammissibili alla tassonomia non
incluse nelle righe da 1 a 6 al denominatore del KPI applicabile
-4.220 -51,71 447 97,99 608 95,01
8 Importo e quota totali delle attività economiche non ammissibili alla tassonomia al
denominatore del KPI applicabile
-4.217 -51,67 447 97,99 608 95,03

Schemi del bilancio consolidato

Stato patrimoniale consolidato

Voci dell'attivo 31 12 2024 31 12 2023
10. Cassa e disponibilità liquide 13.249.398 14.317.277
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 6.532.829 6.251.563
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 6.076.580 5.882.804
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 456.249 368.759
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 2.337.364 2.477.256
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: 90.525.940 90.544.417
a) crediti verso banche 3.365.869 3.790.898
b) crediti verso clientela 87.160.071 86.753.519
50. Derivati di copertura 94.215 704.125
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (411.547) (561.183)
70. Partecipazioni 672.284 726.691
90. Attività materiali 2.109.077 2.228.699
100. Attività immateriali 156.066 178.224
- di cui avviamento 7.900 7.900
110. Attività fiscali 2.536.890 2.150.906
a) correnti 104.272 308.381
b) anticipate 2.432.618 1.842.525
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 1.128.665 76.232
130. Altre attività 3.670.569 3.519.484
Totale dell'attivo 122.601.750 122.613.691

segue: Stato patrimoniale consolidato

Voci del passivo e del patrimonio netto 31 12 2024 31 12 2023
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 102.751.412 105.026.527
a) debiti verso banche 9.811.321 14.498.833
b) debiti verso la clientela 82.632.195 80.422.081
c) titoli in circolazione 10.307.896 10.105.613
20. Passività finanziarie di negoziazione 2.605.745 2.854.721
30. Passività finanziarie designate al fair value 119.670 111.325
40. Derivati di copertura 358.391 330.193
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (692) (16.081)
60. Passività fiscali 5.616 9.057
a) correnti 1.275 3.601
b) differite 4.341 5.456
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 976.699 -
80. Altre passività 3.131.958 3.268.600
90. Trattamento di fine rapporto del personale 69.739 71.985
100. Fondi per rischi e oneri: 933.928 978.255
a) impegni e garanzie rilasciate 149.639 154.276
b) quiescenza e obblighi simili 3.255 3.381
c) altri fondi per rischi e oneri 781.034 820.598
120. Riserve da valutazione 60.449 27.929
150. Riserve 2.184.265 445.297
170. Capitale 7.453.451 7.453.451
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 336 651
200. Utile (Perdita) di esercizio (+/-) 1.950.783 2.051.781
Totale del passivo e del patrimonio netto 122.601.750 122.613.691

Conto economico consolidato

Voci 31 12 2024 31 12 2023*
10. Interessi attivi e proventi assimilati 4.677.948 4.328.801
di cui interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 3.844.940 3.619.232
20. Interessi passivi e oneri assimilati (2.357.199) (2.069.416)
30. Margine di interesse 2.320.749 2.259.385
40. Commissioni attive 1.688.468 1.546.018
50. Commissioni passive (233.431) (230.299)
60. Commissioni nette 1.455.037 1.315.719
70. Dividendi e proventi simili 22.723 26.547
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 127.877 54.864
90. Risultato netto dell'attività di copertura (1.041) (4.443)
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: (8.572) 9.972
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (7.677) 9.115
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (270) 1.034
c) passività finanziarie (625) (177)
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto
a conto economico:
(9.829) 5.850
a) attività e passività finanziarie designate al fair value 1.521 (3.121)
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (11.350) 8.971
120. Margine di intermediazione 3.906.944 3.667.894
130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: (406.883) (418.509)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (406.220) (419.091)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (663) 582
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (9.976) (6.827)
150. Risultato netto della gestione finanziaria 3.490.085 3.242.558
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 3.490.085 3.242.558
190. Spese amministrative: (2.073.227) (2.066.240)
a) spese per il personale (1.247.607) (1.182.320)
b) altre spese amministrative (825.620) (883.920)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (63.761) 452.572
a) impegni e garanzie rilasciate 3.876 (15.022)
b) altri accantonamenti netti (67.637) 467.594
210. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (101.502) (106.123)
220. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (67.847) (67.169)
230. Altri oneri/proventi di gestione 231.254 215.566
240. Costi operativi (2.075.083) (1.571.394)
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 74.229 83.608
260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali (27.355) (53.144)
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 2.668 77
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 1.464.544 1.701.705
300. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 508.100 345.576
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 1.972.644 2.047.281
320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte (22.021) 4.344
330. Utile (Perdita) di esercizio 1.950.623 2.051.625
340. Utile (Perdita) di esercizio di pertinenza di terzi (160) (156)

Bilancio 2024 - Schemi del bilancio consolidato

31 12 2024 31 12 2023*
Utile per azione base 1,549 1,629
Dell'operatività corrente 1,566 1,625
Delle attività operative cessate (0,017) 0,004
Utile per azione diluito 1,549 1,629
Dell'operatività corrente 1,566 1,625
Delle attività operative cessate (0,017) 0,004

* I valori economici al 31 dicembre 2023 sono stati riesposti, rispetto a quanto pubblicato alla data di riferimento, per tener conto della classificazione della controllata Monte Paschi Banque S.A. quale "discontinued operations" in conformità con quanto previsto dall'IFRS 5.

Prospetto della redditività consolidata complessiva

Voci 31 12 2024 31 12 2023
10. Utile (Perdita) di esercizio 1.950.623 2.051.625
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico (1.028) (29.495)
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva (56) (3.257)
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico
(variazioni del proprio merito creditizio)
(3.445) (2.761)
50. Attività materiali (10.558) (20.943)
70. Piani a benefici definiti 485 4.460
80. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 7.979 (2.415)
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 4.567 (4.579)
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico 33.519 84.391
120. Differenze di cambio 1.411 (1.025)
130. Copertura dei flussi finanziari 11.355 1.600
150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
30.224 75.989
170. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (9.471) 7.827
200. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 32.491 54.896
210. Redditività complessiva (Voce 10+200) 1.983.114 2.106.521
220. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi (188) (180)
230. Redditività complessiva consolidata di pertinenza della capogruppo 1.983.302 2.106.701

Bilancio 2024 - Schemi del bilancio consolidato

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato – esercizio 2024

Variazioni dell'esercizio
Allocazione risultato
esercizio precedente
Operazioni sul patrimonio netto
Esistenze al
31 12 2023
Modifica saldi apertura Esistenze al
01 01 2024
Riserve destinazioni
Dividendi e
altre
Variazioni
di riserve
Emissione di nuove
azioni
Acquisto azioni proprie straordinaria dividendi
Distribuzione
Variazione strumenti
di capitale
Derivati su proprie
azioni
Stock options Variazioni interessenze
partecipative
complessiva al
Redditività
31 12 2024
Totale Patrimonio
31 12 2024
netto al
Patrimonio netto del
31 12 2024
Gruppo al
Patrimonio netto di
31 12 2024
terzi al
Capitale: 7.454.052 7.454.052 - - - - - - - - - (19) - 7.454.033 7.453.451 582
a) azioni
ordinarie
7.454.052 7.454.052 (19) - 7.454.033 7.453.451 582
b) altre
azioni
- - - - - - - -
Sovrapprezzi
di emissione
2 - 2 - 2 - 2
Riserve: 444.240 - 444.240 1.736.594 - 2.109 - - - - - - - - 2.182.943 2.184.265 (1.322)
a) di utili 576.328 - 576.328 1.608.594 - 1.255 - - - - - - - 2.186.177 2.187.499 (1.322)
b) altre (132.088) - (132.088) 128.000 - 854 - - - - - - - - (3.234) (3.234) -
Riserve da
valutazione
29.190 - 29.190 32.491 61.681 60.448 1.233
Strumenti di
capitale
- - - - - - -
Azioni
proprie
- - - - - - -
Utile
(Perdita) di
esercizio
2.051.625 2.051.625 (1.736.594) (315.031) - 1.950.623 1.950.623 1.950.783 (160)
Totale
Patrimonio
netto
9.979.109 - 9.979.109 - (315.031) 2.109 - - - - - - (19) 1.983.114 11.649.282 11.648.946 336
Patrimonio
netto del
Gruppo
9.978.458 - 9.978.458 - (314.923) 2.109 - - - - - - - 1.983.302 11.648.946 11.648.946 X
Patrimonio
netto di terzi
651 - 651 - (108) - - - - - - - (19) (188) 336 X 336

Al 31 dicembre 2024 il patrimonio netto, comprensivo del patrimonio netto dei terzi e del risultato di esercizio, ammonta a 11.649,3 mln di euro, contro i 9.979,1 mln di euro del 31 dicembre 2023, con un incremento netto complessivo di 1.670,2 mln di euro. Tale andamento è dovuto principalmente: (i) all'utile di esercizio pari a 1.950,6 mln di euro, e (ii) alla variazione netta positiva delle riserve da valutazione pari a 32,5 mln di euro, le cui componenti di dettaglio sono rappresentate nel prospetto della redditività complessiva a cui si rinvia.

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato – esercizio 2023

Variazioni dell'esercizio
Allocazione risultato
esercizio precedente
Operazioni sul patrimonio netto
31 12 2022 *
Esistenze al
Modifica saldi apertura Esistenze al
01 01 2023
Riserve destinazioni
Dividendi e
altre
Variazioni
di riserve
Emissione di nuove
azioni
Acquisto azioni proprie straordinaria dividendi
Distribuzione
Variazione strumenti
di capitale
Derivati su proprie
azioni
Stock options Variazioni interessenze
partecipative
complessiva al
Redditività
31 12 2023
Totale Patrimonio
31 12 2023
netto al
Patrimonio netto del
31 12 2023
Gruppo al
Patrimonio netto di
31 12 2023
terzi al
Capitale: 7.454.061 - 7.454.061 - - - - - - - - - (9) - 7.454.052 7.453.451 601
a) azioni
ordinarie
7.454.061 - 7.454.061 (9) - 7.454.052 7.453.451 601
b) altre
azioni
- - - - - - - -
Sovrapprezzi
di emissione
2 - 2 - 2 - 2
Riserve: 611.082 - 611.082 (178.605) - 14.395 (2.629) - - - - - (3) - 444.240 445.297 (1.057)
a) di utili 738.746 - 738.746 (178.605) - 16.190 (3) - 576.328 577.385 (1.057)
b) altre (127.664) - (127.664) - - (1.795) (2.629) - (132.088) (132.088)
Riserve da
valutazione
(25.706) - (25.706) 54.896 29.190 27.929 1.261
Strumenti di
capitale
- - - - - - -
Azioni
proprie
- - - - - - -
Utile
(Perdita) di
esercizio
(178.509) (178.509) 178.605 (96) - 2.051.625 2.051.625 2.051.781 (156)
Totale
Patrimonio
netto
7.860.930 - 7.860.930 - (96) 14.395 (2.629) - - - - - (12) 2.106.521 9.979.109 9.978.458 651
Patrimonio
netto del
Gruppo
7.859.994 - 7.859.994 - - 14.395 (2.629) - - - - - (3) 2.106.701 9.978.458 9.978.458 X
Patrimonio
netto di terzi
936 - 936 - (96) (9) (180) 651 X 651

* I valori al 31 dicembre 2022 sono stati riesposti, rispetto a quanto pubblicato alla data di riferimento, a seguito dell'applicazione retrospettiva dei principi contabili IFRS 17 e IFRS 9 da parte delle società collegate assicurative.

Al 31 dicembre 2023 il patrimonio netto, comprensivo del patrimonio netto dei terzi e del risultato di esercizio, ammonta a 9.979,1 mln di euro, contro i 7.860,9 mln di euro del 31 dicembre 2022, con un incremento netto complessivo di 2.118,2 mln di euro. Tale andamento è dovuto principalmente: (i) all'utile di esercizio pari a 2.051,6 mln di euro, e (ii) alla variazione netta positiva delle riserve da valutazione pari a 54,9 mln di euro, riferibile alla rivalutazione dei titoli di debito valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva in parte compensata dalla svalutazione delle attività materiali.

Bilancio 2024 - Schemi del bilancio consolidato

Rendiconto finanziario consolidato – metodo indiretto

A. Attività OPERATIVA 31 12 2024 31 12 2023
1. Gestione 2.016.467 1.871.639
risultato di esercizio (+/-) 1.950.623 2.051.625
plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su attività/passività
finanziarie valutate al fair value (-/+)
(139.853) (119.547)
plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) 1.041 4.443
rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-) 557.933 582.941
rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immat.(+/-) 196.705 228.780
accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 74.516 (443.208)
imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+) (508.100) (345.117)
rettifiche/riprese di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto fiscale (+/-) 6.526 -
altri aggiustamenti (122.924) (88.278)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (989.765) (526.557)
attività finanziarie detenute per la negoziazione (44.459) 567.307
altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (99.853) 90.062
attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 125.567 2.281.679
attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (822.051) (2.810.014)
altre attività (148.969) (655.591)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (1.818.701) 429.263
passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (1.450.404) 1.625.946
passività finanziarie di negoziazione (247.611) (1.163.373)
passività finanziarie designate al fair value 4.736 7.065
altre passività (125.422) (40.375)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa (791.999) 1.774.345
B. Attività DI INVESTIMENTO 31 12 2024 31 12 2023
1. Liquidità generata da 107.575 118.517
dividendi incassati su partecipazioni 35.483 116.367
vendite di attività materiali 72.092 2.150
2. Liquidità assorbita da (68.424) (111.438)
acquisti di attività materiali (30.772) (28.405)
acquisti di attività immateriali (37.652) (83.033)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento 39.151 7.079
C. Attività DI PROVVISTA 31 12 2024 31 12 2023
emissione /acquisto di azioni proprie - (2.630)
distribuzione dividendi e altre finalità (315.031) (96)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista (315.031) (2.726)
LIQUIDITÀ NETTA GENERATA/ASSORBITA nell'esercizio (1.067.879) 1.778.698
Riconciliazione
Voci di bilancio 31 12 2024 31 12 2023
Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 14.317.277 12.538.578
Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio (1.067.879) 1.778.698
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio 13.249.398 14.317.277

Di seguito si evidenziano le informazioni richieste dallo IAS 7 paragrafo 44 A e B.

Variazioni non monetarie 31 12 2024
Voci di bilancio 31 12 2023 Flussi di
cassa
Variazioni
di fair value
Altro Voci di
schema
del passivo
10, 20, 30
Passività
associate ad
attività in via
di dismissione
10. Passività finanziarie valutate
al costo ammortizzato
105.026.527 (1.450.404) - 88.025 102.751.412 912.736
20. Passività finanziarie di negoziazione 2.854.721 (247.611) (1.365) - 2.605.745
30. Passività finanziarie designate
al fair value
111.325 4.736 3.609 - 119.670
Totali 107.992.573 (1.693.279) 2.244 88.025 105.476.827 912.736

Nota integrativa consolidata

Parte A - Politiche Contabili

A.1 – Parte generale

Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente bilancio consolidato, in applicazione del Decreto Legislativo n. 38 del 28 febbraio 2005, è redatto secondo i principi contabili IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) e le relative interpretazioni dell'IFRS Interpretations Committee adottati dall'Unione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002 ed in vigore al 31 dicembre 2024.

L'applicazione dei principi contabili internazionali è stata effettuata facendo riferimento anche al "Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio" (Conceptual Framework) ai documenti di Implementation Guidance e Basis for Conclusions e ad eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC a completamento dei principi contabili emanati.

Per una panoramica sui principi contabili e sulle relative interpretazioni omologati dalla Commissione Europea, la cui applicazione è prevista per l'esercizio 2024 (o esercizi futuri), si fa rinvio alla successiva "Sezione 5 – Altri Aspetti", nella quale sono altresì illustrati i principali impatti per il Gruppo.

Si sono inoltre considerate, per quanto applicabili, le comunicazioni degli Organi di Vigilanza (Banca d'Italia, BCE, Consob ed ESMA) e dai documenti interpretativi sull'applicazione degli IAS/IFRS predisposti dall'Organismo Italiano di Contabilità (OIC) e dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI), con i quali sono state fornite raccomandazioni sull'informativa da riportare nella Relazione Finanziaria, su taluni aspetti di maggior rilevanza in ambito contabile, sul trattamento contabile di particolari operazioni, sulle incertezze del contesto macroeconomico, e sugli impatti correlati ai rischi climatici.

Sezione 2 - Principi generali di redazione

Il bilancio consolidato è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla nota integrativa ed è corredato dalla relazione degli amministratori sull'andamento della gestione, sui risultati economici conseguiti e sulla situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo.

Il bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 è stato predisposto sulla base delle disposizioni contenute nella circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 emanata dalla Banca d'Italia "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", così come modificata dall'ottavo aggiornamento del 17 novembre 2022.

Il Gruppo ha tenuto conto, inoltre, della comunicazione di Banca d'Italia del 14 marzo 2023 "Aggiornamento delle disposizioni della Circolare n. 262 - Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione - aventi ad oggetto gli impatti del COVID-19 e delle misure a sostegno dell'economia", che richiede, in formato libero, le informazioni di bilancio sui finanziamenti oggetto di garanzia pubblica.

La redazione del bilancio è avvenuta nella prospettiva della continuità aziendale, secondo il principio della rilevazione per competenza economica, nel rispetto del principio di rilevanza e significatività dell'informazione, della prevalenza della sostanza sulla forma e nell'ottica di favorire la coerenza con le presentazioni future.

Il bilancio consolidato è redatto con chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, finanziaria e il risultato economico dell'esercizio di Banca MPS e delle società controllate come dettagliato nella successiva Sezione 3 "Area e metodi di consolidamento".

Se le informazioni richieste dai principi contabili internazionali e dalle disposizioni contenute nella citata circolare sono ritenute non sufficienti a dare una rappresentazione veritiera e corretta, nella nota integrativa sono fornite informazioni complementari necessarie allo scopo.

Qualora, in casi eccezionali, l'applicazione di una disposizione prevista dai principi contabili internazionali risultasse incompatibile con la rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico, la disposizione non sarebbe applicata. Nella nota integrativa sarebbero spiegati i motivi della eventuale deroga e la sua influenza sulla rappresentazione della situazione patrimoniale/finanziaria e del risultato economico.

Per ogni conto dello stato patrimoniale, del conto economico e del prospetto della redditività complessiva è indicato anche l'importo dell'esercizio precedente a meno che un principio contabile o una interpretazione non consentano o prevedano diversamente.

Gli schemi di bilancio forniscono, oltre al dato contabile al 31 dicembre 2024, l'informativa comparativa relativa all'ultimo bilancio approvato al 31 dicembre 2023.

Le attività e le passività, i costi e i ricavi non sono fra loro compensati, salvo che ciò sia ammesso o richiesto dai principi contabili internazionali o dalle disposizioni contenute nella circolare n. 262 della Banca d'Italia.

Negli schemi dello stato patrimoniale e del conto economico nonché nel prospetto della redditività complessiva non sono indicati i conti che non presentano importi né per l'esercizio al quale si riferisce il bilancio né per quello precedente. Se un elemento dell'attivo o del passivo ricade sotto più voci dello stato patrimoniale, nella nota integrativa è evidenziata la sua riferibilità anche a voci diverse da quella nella quale è iscritto, qualora ciò sia necessario ai fini della comprensione del bilancio.

Nel conto economico, nel prospetto della redditività complessiva e nella relativa sezione della nota integrativa i ricavi sono indicati senza segno, mentre i costi sono indicati fra parentesi.

Il prospetto della redditività complessiva, partendo dall'utile (perdita) d'esercizio, espone le componenti reddituali rilevate in contropartita delle riserve da valutazione, al netto del relativo effetto fiscale, in conformità ai principi contabili internazionali. La redditività complessiva consolidata è rappresentata fornendo separata evidenza delle componenti reddituali che non saranno in futuro riversate nel conto economico e di quelle che, diversamente, potranno essere successivamente riclassificate nell'utile (perdita) dell'esercizio al verificarsi di determinate condizioni.

Nel prospetto delle variazioni del patrimonio netto viene riportata la composizione e la movimentazione dei conti di patrimonio netto intervenuta nell'esercizio di riferimento del bilancio ed in quello precedente, suddivisi tra il capitale sociale (azioni ordinarie), le riserve di capitale, di utili e da valutazione di attività o passività di bilancio, gli strumenti di capitale ed il risultato economico. Le azioni proprie in portafoglio sono portate in diminuzione del patrimonio netto.

Il rendiconto finanziario è stato predisposto seguendo il metodo indiretto, in base al quale i flussi derivanti dall'attività operativa sono rappresentati dal risultato dell'esercizio rettificato degli effetti delle operazioni di natura non monetaria. I flussi finanziari sono suddivisi tra quelli derivanti dall'attività operativa, quelli generati dall'attività di investimento e quelli prodotti dall'attività di provvista. Nel prospetto i flussi generatisi nel corso dell'esercizio sono indicati senza segno, mentre quelli assorbiti sono indicati tra parentesi.

In conformità a quanto disposto dall'art. 5 del D.Lgs n. 38 del 28 febbraio 2005, il bilancio è redatto utilizzando l'euro come moneta di conto: gli schemi di bilancio e la nota integrativa sono redatti in migliaia di euro.

Le voci di natura o destinazione dissimile sono state presentate distintamente, a meno che siano state considerate irrilevanti. Sono stati rettificati tutti gli importi rilevati nel bilancio per riflettere i fatti successivi alla data di riferimento che, ai sensi del principio IAS 10, comportano l'obbligo di eseguire una rettifica (adjusting events). I fatti successivi che non comportano rettifica e che quindi riflettono circostanze che si sono verificate successivamente alla data di riferimento (non adjusting events) sono oggetto di informativa nella sezione 4 della presente Parte A quando rilevanti ed in grado di influire sulle decisioni economiche degli utilizzatori.

Note per un corretto raffronto degli schemi di bilancio comparativi

Come illustrato nella sezione dedicata agli "Eventi rilevanti dell'esercizio 2024" contenuta nella Relazione sulla gestione, in data 13 giugno 2024 il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo ha approvato un accordo di esclusiva con un fondo di private equity per la cessione della controllata Monte Paschi Banque S.A., il cui perfezionamento è atteso nel corso del 2025. A partire dalla Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2024, la partecipata in esame è stata classificata come unità operativa in dismissione ("discontinued operations") ai sensi del principio contabile IFRS 5. In particolare, nello stato patrimoniale al 31 dicembre 2024 le attività e correlate passività della controllata risultano esposte nelle voci di stato patrimoniale consolidato "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e "Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione", senza alcuna riesposizione dei saldi comparativi. Con riferimento al conto economico, il contributo della partecipata è stato esposto nella voce 320 del conto economico "Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte" sia per l'esercizio 2024 sia per l'esercizio precedente posto a confronto, che è stato pertanto riesposto rispetto a quanto originariamente pubblicato. Nel dettaglio, il contributo positivo di Monte Paschi Banque S.A., pari al 31 dicembre 2023 a 4,3 mln di euro, che nel bilancio consolidato 2023 risultava rappresentato nelle diverse voci del conto economico per effetto del consolidamento "linea per linea", è stato ricondotto nella suddetta voce di conto economico. Sotto il profilo valutativo, l'applicazione del criterio di valutazione previsto dal principio IFRS 5 ha comportato al 31 dicembre 2024 un impatto negativo di 36,4 mln di euro sul risultato economico dell'esercizio e sul patrimonio netto contabile.

Continuità aziendale

Il presente Bilancio è stato redatto ritenendo appropriato l'utilizzo del presupposto della continuità aziendale.

Dopo aver valutato l'evoluzione prospettica della posizione patrimoniale e della posizione di liquidità, con riferimento alle indicazioni fornite nell'ambito del Documento n. 2 del 6 febbraio 2009 e del Documento n. 4 del 3 marzo 2010, emanati congiuntamente da Banca d'Italia, Consob e ISVAP e successivi aggiornamenti, gli Amministratori ritengono che vi sia la ragionevole aspettativa che il Gruppo continui ad operare come un'entità in funzionamento in un futuro prevedibile e pertanto ritengono appropriato l'utilizzo del presupposto della continuità aziendale nella predisposizione del presente Bilancio.

Sezione 3 – Area e metodi di consolidamento

1. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

Nella seguente tabella sono elencate le partecipazioni in società controllate in via esclusiva. Per le informazioni sui rapporti partecipativi in imprese sottoposte a controllo congiunto e ad influenza notevole da parte del Gruppo si fa rinvio a quanto contenuto nella Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale consolidato – Sezione 7 – Partecipazioni - della presente Nota Integrativa.

Rapporto
di partecipazione
Denominazione imprese Sede
operativa
Sede legale Tipo
di rapporto
(*)
Impresa
partecipante
Quota % Disponib.
Voti %
(**)
A Imprese
A.0 BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA S.p.a. Siena Siena
A.1 Consolidate integralmente
A.1 MONTE PASCHI FIDUCIARIA S.p.a. Siena Siena 1 A.0 100,00
A.2 WISE DIALOG BANK S.p.a. - WIDIBA Milano Milano 1 A.0 100,00
A.3 MPS TENIMENTI POGGIO BONELLI
E CHIGI SARACINI SOCIETÀ AGRICOLA S.p.a.
Castelnuovo
Berardenga (SI)
Castelnuovo
Berardenga (SI)
1 A.0 100,00
A.4 G.IMM. ASTOR S.r.l. Lecce Lecce 1 A.0 52,00
A.5 AIACE REOCO S.r.l. in liquidazione Siena Siena 1 A.0 100,00
A.6 MAGAZZINI GENERALI FIDUCIARI
DI MANTOVA S.p.a.
Mantova Mantova 1 A.0 100,00
A.7 MONTE PASCHI BANQUE S.A. (***) Parigi Parigi 1 A.0 100,00
7.1 MONTE PASCHI CONSEIL FRANCE
SOCIETE PAR ACTIONS SEMPLIFIEE
Parigi Parigi A.7 100,00
7.2 IMMOBILIERE VICTOR HUGO S.C.I. Parigi Parigi A.7 100,00
A.8 MPS COVERED BOND S.r.l. Conegliano Conegliano 1 A.0 90,00
A.9 MPS COVERED BOND 2 S.r.l. Conegliano Conegliano 1 A.0 90,00
A.10 CIRENE FINANCE S.r.l. Conegliano Conegliano 1 A.0 60,00
A.11 SIENA MORTGAGES 07-5 S.p.a. Conegliano Conegliano 2 A.0 7,00
A.12 SIENA PMI 2016 S.r.l. Conegliano Conegliano 2 A.0 10,00

(*) Tipo di rapporto:

1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria

2 = altre forme di controllo

(**) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali.

(***) La partecipata Monte Paschi Banque S.A è classificata come unità operativa in dismissione (discontinued operations) ai sensi del principio contabile IFRS 5.

2. Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento

Area di consolidamento

Società controllate

Il bilancio consolidato del Gruppo Montepaschi comprende le risultanze patrimoniali ed economiche della Capogruppo e delle entità controllate direttamente e indirettamente; sono comprese le società controllate operanti in settori di attività dissimili da quello di appartenenza della Capogruppo e le entità strutturate, quando ne ricorrano i requisiti di effettivo controllo, anche indipendentemente dall'esistenza di una quota partecipativa.

Sono considerate controllate le imprese nelle quali la Banca MPS è esposta a rendimenti variabili, o detiene diritti su tali rendimenti, derivanti dal proprio rapporto con le stesse e nel contempo ha la capacità di incidere sui rendimenti esercitando il proprio potere su tali entità.

Il principio contabile IFRS 10 stabilisce un concetto di controllo fondato sulla presenza contemporanea di tre elementi: (i) il potere di dirigere le attività rilevanti, ossia le attività svolte dall'entità oggetto di investimento che sono in grado di influenzarne i rendimenti; (ii) l'esposizione alla variabilità dei rendimenti derivanti dall'attività dell'entità oggetto di investimento, che possono variare in aumento o in diminuzione e (iii) l'esercizio del potere per influenzare i rendimenti.

Il citato principio stabilisce quindi che, per detenere il controllo, l'investitore deve avere la capacità di dirigere le attività rilevanti dell'entità, per effetto di un diritto giuridico o per una mera situazione di fatto, ed essere altresì esposto alla variabilità dei risultati che derivano da tale potere.

Il Gruppo deve pertanto consolidare tutti i tipi di entità qualora siano soddisfatti tutti e tre i requisiti del controllo. Generalmente, quando un'entità è diretta per il tramite dei diritti di voto, il controllo deriva dalla detenzione di più della metà di tali diritti. Negli altri casi, la determinazione dell'area di consolidamento richiede di considerare tutti i fattori e le circostanze che conferiscono all'investitore la capacità pratica di condurre unilateralmente le attività rilevanti dell'entità (controllo di fatto). A tal fine risulta necessario considerare un insieme di fattori, quali, a mero titolo di esempio:

  • lo scopo ed il disegno dell'entità;
  • l'individuazione delle attività rilevanti e di come sono gestite;
  • qualsiasi diritto detenuto tramite accordi contrattuali che attribuiscono il potere di governare le attività rilevanti, quali il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali dell'entità, il potere di esercitare la maggioranza dei diritti di voto nell'organo deliberativo o il potere di nominare o di rimuovere la maggioranza dell'organo con funzioni deliberative;
  • eventuali diritti di voto potenziali esercitabili e considerati sostanziali;
  • coinvolgimento nell'entità nel ruolo di agente o di principale;
  • la natura e la dispersione di eventuali diritti detenuti da altri investitori.

Partecipazioni e titoli di capitale

Sono considerate controllate le partecipazioni e i titoli di capitale per i quali il Gruppo detiene, direttamente o indirettamente, la maggioranza assoluta dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria e tali diritti sono sostanziali nonché la maggioranza relativa dei diritti di voto e i diritti di voto detenuti degli altri investitori sono molto frazionati. Il controllo può esistere anche nelle situazioni in cui il Gruppo, pur in assenza della maggioranza dei diritti di voto, detiene diritti sufficienti ad avere la capacità pratica di condurre unilateralmente le attività rilevanti della partecipata ovvero in presenza di:

  • sostanziali diritti potenziali di voto attraverso underlying call option o strumenti convertibili;
  • diritti derivanti da altri accordi contrattuali che, combinati con i diritti di voto, conferiscono al Gruppo la capacità effettiva di condurre i processi produttivi, altre attività gestionali o finanziarie in grado di incidere in maniera significativa sui rendimenti della partecipata;
  • potere di incidere, per mezzo di norme statutarie o altri accordi contrattuali, sulla governance e sulle modalità di assumere decisioni in merito alle attività rilevanti;
  • maggioranza dei diritti di voto attraverso accordi contrattuali formalizzati con altri titolari di diritti di voto (i.e. patti di sindacato e patti parasociali).

Entità strutturate - fondi di investimento

Il Gruppo assume nei confronti dei fondi le seguenti posizioni:

  • sottoscrittore di quote, detenute a scopo di investimento a lungo termine o con finalità di trading;
  • controparte in finanziamenti/derivati.

Si configura un rapporto di controllo, qualora in capo al Gruppo siano verificate contemporaneamente le seguenti condizioni:

  • abbia il potere di dirigere le attività rilevanti, qualora:
    • agisca come gestore del fondo e non sussistano diritti sostanziali di destituzione da parte di altri investitori; o
    • abbia un diritto sostanziale di rimuovere il gestore del fondo (esterno al Gruppo) senza giusta causa o per cause imputabili alle performance dei fondi; o
    • la governance del fondo sia tale da consentire al Gruppo di governare in modo sostanziale le attività rilevanti;
  • abbia un'esposizione significativa ai rendimenti variabili del fondo, attraverso la detenzione diretta di quote ritenute significative, in aggiunta a qualsiasi altra forma di esposizione correlata ai risultati economici del fondo;
  • sia in grado di influenzare tali rendimenti attraverso l'esercizio del potere, qualora:
    • sia il gestore del fondo;
    • abbia un diritto sostanziale di rimozione del gestore del fondo (esterno al Gruppo);
    • abbia un diritto di partecipare ai Comitati del fondo, tali da attribuire al Gruppo la capacità giuridica e/o pratica di controllare le attività svolte dal gestore;
    • siano presenti rapporti contrattuali che vincolano il fondo al Gruppo per la sottoscrizione o il collocamento delle quote.

Entità strutturate - società veicolo per le cartolarizzazioni

Nel verificare la presenza dei requisiti di controllo sulle società veicolo per le cartolarizzazioni viene considerata sia la possibilità di esercitare a proprio beneficio il potere sulle attività rilevanti sia la finalità ultima dell'operazione, oltre che il coinvolgimento dell'investitore/sponsor nella strutturazione dell'operazione.

Per le entità autopilota la sottoscrizione della sostanziale totalità delle notes da parte di società del Gruppo è considerata un indicatore della presenza, in specie nella fase di strutturazione, di potere di gestione delle attività rilevanti per influenzare i rendimenti economici dell'operazione.

Partecipazioni in imprese controllate in modo congiunto e sottoposte a influenza notevole

Sono considerate controllate congiuntamente le imprese nelle quali i diritti di voto ed il controllo dell'attività economica della partecipata sono condivisi in modo paritetico dalla Capogruppo, in via diretta e indiretta, e da un'altra entità esterna. Un investimento partecipativo, inoltre, è qualificato come sottoposto a controllo congiunto quando, pur in assenza di una quota paritetica di diritti di voto, il controllo sull'attività economica e sugli indirizzi strategici della partecipata è condiviso con altri soggetti in virtù di accordi contrattuali.

Sono considerate collegate, cioè sottoposte ad influenza notevole, le imprese nelle quali la Capogruppo, direttamente o indirettamente, possiede almeno il 20% dei diritti di voto (ivi inclusi i diritti di voto "potenziali") o nelle quali – pur con una quota di diritti di voto inferiore – ha il potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali in virtù di particolari legami giuridici, quali la partecipazione a patti di sindacato.

Non sono considerate sottoposte ad influenza notevole alcune interessenze superiori al 20%, nelle quali il Gruppo non ha di fatto il potere di influenzare le politiche di gestione ed indirizzo delle politiche aziendali e può esercitare diritti di governance limitati alla tutela degli interessi patrimoniali.

Metodi di consolidamento

Per quanto concerne i metodi di consolidamento, le partecipazioni controllate sono consolidate con il metodo integrale, quelle assoggettate a controllo congiunto e le società sulle quali il Gruppo esercita un'influenza notevole sono consolidate con il metodo sintetico del patrimonio netto.

Metodo di consolidamento integrale

Il consolidamento integrale consiste nell'acquisizione "linea per linea" degli aggregati di stato patrimoniale e di conto economico delle società controllate. Dopo l'attribuzione ai terzi, in voce propria, delle quote di loro pertinenza del patrimonio e del risultato economico, il valore della partecipazione viene annullato in contropartita al valore residuo del patrimonio della controllata.

Le differenze risultanti da questa operazione, se positive, sono rilevate – dopo l'eventuale imputazione ad elementi dell'attivo o del passivo della controllata – nella voce Attività immateriali come avviamento o come altre attività intangibili. Le differenze negative sono imputate a conto economico.

Le attività, le passività, i proventi e gli oneri rilevati tra imprese consolidate sono eliminati.

Le acquisizioni di società sono contabilizzate secondo il "metodo dell'acquisizione" previsto dall'IFRS 3, in base al quale le attività identificabili acquisite e le passività identificabili assunte (comprese quelle potenziali) devono essere rilevate ai rispettivi fair value alla data di acquisizione. Inoltre, per ogni aggregazione aziendale, eventuali quote di minoranza nella società acquisita possono essere rilevate al fair value o in proporzione alla quota della partecipazione di minoranza nelle attività nette identificabili della società acquisita. L'eventuale eccedenza del corrispettivo trasferito (rappresentato dal fair value delle attività cedute, delle passività sostenute e degli strumenti di capitale emessi) e della eventuale rilevazione al fair value delle quote di minoranza rispetto al fair value delle attività e passività acquisite viene rilevata come avviamento; qualora il prezzo risulti inferiore, la differenza viene imputata al conto economico.

Il "metodo dell'acquisizione" viene applicato a partire dalla data dell'acquisizione come descritto nel paragrafo "Aggregazioni di aziende" contenuto nella successiva Sezione "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" a cui si fa rinvio, ossia dal momento in cui si ottiene effettivamente il controllo della società acquisita. Pertanto, i risultati economici di una controllata acquisita nel corso dell'esercizio di riferimento sono inclusi nel bilancio consolidato a partire dalla data della sua acquisizione.

Per contro, i risultati economici di una controllata ceduta sono inclusi nel bilancio consolidato fino alla data di cessione; la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il valore contabile delle attività nette della partecipata è rilevata nel conto economico alla voce 280 "Utili (Perdite) da cessione di investimenti".

In presenza di una cessione parziale dell'entità controllata che non determina la perdita di controllo, la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il relativo valore contabile viene rilevata in contropartita del patrimonio netto.

Ai fini della predisposizione del presente bilancio consolidato, tutte le società controllate in via esclusiva hanno predisposto una situazione patrimoniale ed economica redatta in conformità ai principi contabili del Gruppo.

Le partecipazioni in via di dismissione sono trattate in conformità al principio contabile internazionale di riferimento IFRS 5, che disciplina il trattamento delle attività non correnti destinate alla vendita. In tal caso, le attività e le passività in via di dismissione vengono ricondotte nelle voci di stato patrimoniale "120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e "70. Passività associate ad attività in via di dismissione".

Qualora la dismissione in corso dell'investimento partecipativo sia configurabile quale attività operativa cessata (cosiddetta "discontinued operations" ai sensi dell'IFRS 5), i relativi proventi ed oneri sono esposti nel conto economico, al netto dell'effetto fiscale, nella voce "320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte". Diversamente, il contributo della partecipata è esposto nel conto economico "linea per linea". Si rinvia per ulteriori dettagli al paragrafo "8 – Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" contenuto nella successiva sezione "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio".

Nel caso in cui il fair value delle attività e delle passività in via di dismissione, al netto dei costi di vendita, dovesse risultare inferiore al valore di carico, si procede ad effettuare una rettifica di valore da imputare a conto economico.

Metodo di consolidamento del patrimonio netto

Le partecipazioni detenute in società a controllo congiunto e le società sulle quali il Gruppo esercita un'influenza notevole (collegate), sono consolidate con il metodo sintetico del patrimonio netto.

Il metodo del patrimonio netto prevede l'iscrizione iniziale della partecipazione al costo e il suo successivo adeguamento di valore sulla base della quota di pertinenza del patrimonio netto. La quota di pertinenza dei risultati d'esercizio della par-

tecipata è rilevata alla voce 250 "Utili (Perdite) delle partecipazioni" del conto economico consolidato. Ogni cambiamento nella redditività complessiva relativo a queste partecipate è presentato, per la quota di pertinenza del Gruppo come parte della redditività complessiva consolidata nella voce del patrimonio netto "120. Riserve da valutazione".

Nella valorizzazione della quota di pertinenza non vengono considerati eventuali diritti di voto potenziali.

Dopo l'applicazione del metodo del patrimonio netto, l'investimento partecipativo in entità collegate o a controllo congiunto è sottoposto al test di impairment qualora vi siano evidenze obiettive di riduzione di valore che possano avere impatto sui flussi finanziari della partecipata e quindi sulla recuperabilità del valore di iscrizione dell'investimento stesso. Per maggiori dettagli si rinvia al paragrafo "Modalità di determinazione delle perdite di valore delle partecipazioni" incluso nella sezione successiva "Utilizzo di stime ed assunzioni nella predisposizione del bilancio".

Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, che rappresenta il maggiore tra il fair value, al netto dei costi di vendita, ed il valore d'uso. Quest'ultimo viene determinato attualizzando i flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell'investimento. Qualora il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza è rilevata nel conto economico, alla voce suindicata. Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico, fino a concorrenza dell'impairment in precedenza rilevato, nella stessa voce.

Il Gruppo interrompe l'utilizzo del metodo del patrimonio netto alla data in cui cessa di esercitare l'influenza notevole o il controllo congiunto sulla società partecipata; in tal caso, a partire da tale data, la partecipazione è riclassificata tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" o tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", a condizione che la società collegata o controllata congiuntamente non divenga controllata.

Per il consolidamento delle società sottoposte a controllo congiunto e delle partecipazioni in società collegate sono utilizzati i bilanci (annuali o infrannuali) più recenti approvati dalle stesse società. In alcuni marginali casi le società non applicano i principi IAS/IFRS e pertanto per tali società è stato verificato che l'eventuale applicazione dei principi IAS/IFRS non avrebbe prodotto effetti significativi sul bilancio consolidato del Gruppo.

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Le variazioni dell'area di consolidamento rispetto alla situazione al 31 dicembre 2023 sono riconducibili all'uscita dei seguenti veicoli:

  • SIENA LEASE 2016 2 S.r.l., di cui la Capogruppo deteneva il 100% del capitale sociale, già in liquidazione e cancellato in data 9 gennaio 2024 dal Registro delle Imprese;
  • SIENA MORTGAGES 09-6 S.r.l., di cui la Capogruppo deteneva il 7% del capitale sociale, già in liquidazione e cancellato in data 10 luglio 2024 dal Registro delle Imprese;
  • SIENA MORTGAGES 10-7 S.r.l., di cui la Capogruppo deteneva il 7% del capitale sociale, già in liquidazione e cancellato in data 11 luglio 2024.

3. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva con interessenze di terzi significative

La presente sezione non è compilata in quanto al 31 dicembre 2024, in linea con lo scorso esercizio, non esistono interessenze di terzi in società controllate ritenute significative per il Gruppo, sia individualmente sia nel loro complesso, come evidenziato anche nella tabella della "Sezione 16 – Patrimonio di pertinenza di terzi" contenuta nella Parte B del passivo della presente nota integrativa.

4. Restrizioni significative

Di seguito sono indicate le restrizioni significative alla capacità del Gruppo di accedere alle attività o di utilizzarle e di estinguere le passività:

Restrizioni regolamentari

La Capogruppo, con attivi e passivi, prima delle elisioni dei rapporti intercompany, pari rispettivamente alla data del 31 dicembre 2024 a 128.232,2 mln di euro ( 127.733,9 mln di euro alla data del 31 dicembre 2023), è soggetta alla disciplina prudenziale prevista dalla Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e dal Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR), volte a preservare l'adeguata patrimonializzazione in funzione dei rischi assunti; pertanto, in linea generale, la capacità delle banche di distribuire capitale o dividendi è vincolata al rispetto di dette discipline in termini di requisiti patrimoniali.

Restrizioni legali

La Capogruppo è tenuta, in accordo alle disposizioni statutarie, a dedurre il 10% degli utili netti annuali per la costituzione della riserva legale, fino a che questa non abbia raggiunto il 20% del capitale sociale. La riserva deve essere reintegrata se viene diminuita per qualsiasi ragione. La Capogruppo è tenuta altresì alla costituzione ed all'incremento di una riserva statutaria in misura non inferiore al 15% e nella misura di almeno il 25% dal momento in cui la riserva legale abbia raggiunto il 20% del capitale sociale.

Le società controllate di diritto italiano diverse dalle società veicolo per la cartolarizzazione, sono tenute, in accordo alle disposizioni civilistiche, a dedurre il 5% degli utili netti annuali per la costituzione della riserva legale, fino a che questa non abbia raggiunto il 20% del capitale sociale ed un'ulteriore quota del 5% da destinare a riserva statutaria.

Restrizioni contrattuali

Attività impegnate

Il Gruppo detiene attività non rientranti nella propria disponibilità, in quanto utilizzate a garanzia di operazioni di finanziamento (ad es. in operazioni di pronti contro termine o di cartolarizzazione).

L'informativa sulle attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni è fornita nella Sezione "Altre informazioni" della Parte B della presente Nota Integrativa consolidata cui si rimanda.

Attività del Gruppo relative ad operazioni di cartolarizzazione

Al 31 dicembre 2024 la voce dell'attivo 40 b) "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso clientela" non include importi di finanziamenti non cancellati dal bilancio in contropartita di una passività verso i veicoli emittenti (a fronte della cassa ricevuta con tali cessioni) in quanto tutte le cartolarizzazioni "proprie" senza derecognition sono state chiuse.

Altre restrizioni

Le entità bancarie del Gruppo sono assoggettate agli obblighi di riserva obbligatoria da detenere presso le Banche centrali nazionali. La riserva obbligatoria al 31 dicembre 2024, inclusa nella voce dell'attivo 40 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" di cui sottovoce a) "Crediti verso Banche", depositata presso Banca d'Italia è pari a 535,0 mln di euro (501,8 mln di euro al 31 dicembre 2023).

5. Altre informazioni

I bilanci processati per il consolidamento integrale delle società controllate sono riferiti al 31 dicembre 2024 ed approvati dai Consigli di Amministrazione delle rispettive società.

Sezione 4 – Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Si evidenzia che gli eventi significativi intervenuti nel periodo compreso tra la data di riferimento del bilancio (31 dicembre 2024) e la data di approvazione del bilancio consolidato da parte del CdA (6 marzo 2025), sono interamente riconducibili alla fattispecie dei "non adjusting events" ai sensi del principio contabile IAS 10, ossia agli eventi che non comportano alcuna rettifica dei saldi in bilancio, in quanto espressione di situazioni sorte successivamente alla data di riferimento del bilancio.

Per una disamina completa dei suddetti eventi, si faccia riferimento a quanto esposto nel paragrafo "Eventi rilevanti successivi alla chiusura dell'esercizio" incluso nella Relazione sulla gestione consolidata.

Sezione 5 – Altri aspetti

Interest rate benchmark reform

Avviata nel 2016, a seguito della pubblicazione del Regolamento dell'Unione Europea (Benchmark Regulation, Regolamento UE n. 2016/1011), la riforma dei tassi benchmark in Europa può considerarsi conclusa con la presenza ad oggi di due tassi pubblicati giornalmente e pienamente aderenti alla Regulation, il tasso Euribor per le scadenze fino a 12 mesi, amministrato da EMMI (European Money Market Institute) ed il tasso €STR per la scadenza overnight, rilevato e pubblicato dalla BCE.

Anche al di fuori dell'Eurozona sono stati ormai identificati e sono operativi per tutte le principali divise dei tassi risk free (RFR – Risk Free Rates) che hanno progressivamente sostituito il tasso LIBOR. Restava una sola eccezione relativa allo USD in quanto nell'aprile 2023 la Financial Conduct Authority (FCA) aveva richiesto all'amministratore del benchmark di continuare con la pubblicazione per le scadenze a 1, 3, e 6 mesi dello USD LIBOR in forma sintetica anche dopo la data di cessazione del 30 giugno 2023 e fino a settembre 2024 per facilitare la transizione dei contratti.

Di seguito una sintesi dei nuovi tassi risk-free che sono andati a sostituire i vecchi tassi IBOR corrispondenti con indicazione dell'ente che opera come amministratore del tasso.

Divisa Tasso IBOR Tasso risk-free Amministratore Descrizione
CHF CHF Libor SARON Swiss Infrastructure and Exchange Tasso di interesse interbancario overnight garantito
e denominato in franchi svizzeri
EUR EUR Libor €STR European Central Bank Tasso di interesse interbancario overnight non garantito
e denominato in euro
GBP GBP Libor SONIA Bank of England Tasso di interesse interbancario overnight non garantito
e denominato in sterline
JPY JPY Libor TONAR Bank of Japan Tasso di interesse interbancario overnight non garantito
e denominato in yen
USD USD Libor SOFR Federal Reserve Bank of New York Tasso di interesse interbancario overnight garantito
e denominato in dollari americani

Si ricorda che nel corso dell'esercizio 2020, il Gruppo aveva avviato un progetto per attuare tutti gli interventi necessari al fine di adeguare i processi operativi ed applicativi ai nuovi tassi "risk free" nell'ottica della progressiva sostituzione degli indici IBOR, la cui cessazione era programmata tra il 2021 e il 2023, secondo un calendario definito dal Regolatore.

Al 31 dicembre 2024 il Gruppo ha concluso le attività progettuali per l'adeguamento dei sistemi gestionali e contabili ai nuovi Alternative Reference Rates in sostituzione degli indici IBOR, come richiesto dal Regolamento (UE) 2016/1011 (Benchmark Regulation).

Il formato elettronico unico di comunicazione ESEF (European Single Electronic Format) per la redazione delle relazioni finanziarie annuali

Il Regolamento Delegato (UE) n.2019/815 (cd Regolamento ESEF), che modifica la Direttiva Transparency n. 2004/109/CE, stabilisce che gli emittenti i cui valori mobiliari sono quotati nei mercati regolamentati dell'Unione Europea devono redigere le relazioni finanziarie annuali secondo il formato elettronico unico di comunicazione ESEF approvato dall'ESMA: con linguaggio eXtensible HyperText Markup language (XHTML), "marcando" l'anagrafica di base, gli schemi del bilancio consolidato e la nota integrativa, con le specifiche del linguaggio Inline eXtensible Business Reporting Language (iXBRL).

Da un punto di vista operativo il processo di marcatura è stato effettuato secondo due modalità:

  • la marcatura di dettaglio, relativa alle voci numeriche dei prospetti del bilancio consolidato, contrassegna ogni valore numerico contenuto negli schemi stessi, individuando l'etichetta appropriata nella tassonomia di base;
  • la marcatura di blocco, relativa al contenuto della nota integrativa, prevede che per ogni elemento applicabile della tassonomia venga individuata la porzione concettualmente corrispondente della nota integrativa, composta da testo e tabelle (c.d. "bloc tag").

La tassonomia di base da utilizzare per il formato elettronico unico di comunicazione viene aggiornata dall'ESMA per tenere conto, tra gli altri aspetti, dell'emissione di nuovi IFRS, della modifica di quelli vigenti e dell'analisi delle informazioni pubblicate dagli emittenti. Nel dicembre 2022 l'ESMA ha emanato la versione aggiornata della tassonomia (Tassonomia 2022 ESEF), applicabile alle relazioni finanziarie annuali degli esercizi aventi inizio il 1° gennaio 2023.

In data 15 gennaio 2025 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea il Regolamento delegato (UE)

2025/19 della Commissione del 26 settembre 2024 che modifica le norme tecniche di regolamentazione di cui al regolamento delegato (UE) 2019/815 per quanto riguarda l'aggiornamento 2024 della tassonomia per il formato elettronico unico di comunicazione dell'informativa finanziaria. L'entrata in vigore è stata fissata al 1° gennaio 2025, consentendone l'applicazione anticipata. Il Gruppo non si è avvalso di tale facoltà, pertanto per l'esercizio 2024 gli schemi e la nota integrativa del Bilancio consolidato sono stati "marcati" utilizzando la Tassonomia 2022 ESEF.

Infine, si deve tuttavia precisare che alcune informazioni contenute nella Nota integrativa al Bilancio consolidato quando estratte dal formato XHTML in un'istanza XBRL, a causa di taluni limiti tecnici potrebbero non essere riprodotte in maniera identica rispetto alle corrispondenti informazioni visualizzabili nel Bilancio consolidato in formato XHTML.

La presente Relazione finanziaria annuale, redatta in conformità a quanto previsto dal Regolamento ESEF, è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione della Banca in data 6 marzo 2025 e sarà resa pubblica nei termini di legge.

ESMA Priorities 2024

Ad ottobre 2024 ESMA ha pubblicato il Public Statement European common enforcement priorities for 2024 annual financial reports nel quale si evidenziano le aree tematiche considerate di particolare rilevanza per l'informativa 2024. Le priorità sono suddivise in sezioni specifiche con riguardo a: relazione finanziaria, reporting di sostenibilità, reporting ESEF e considerazioni generali presenti negli statement degli anni precedenti.

Per quanto attiene le priorità di enforcement per il Bilancio 2024, queste riguardano principalmente tematiche legate a: i) al rischio di liquidità e ii) ai principi contabili, giudizi e stime significative applicati dall'entità.

Con riferimento al rischio di liquidità, ESMA richiama l'attenzione sulla nuova disclosure da fornire ai sensi dello IAS 7 sui Supplier Financial Arrangements (SFA), ossia sugli accordi in essere con fornitori che soddisfano le caratteristiche di cui al par. 44G dello IAS 7 e che risultino materiali. La richiesta di informativa si applica all'entità acquirente che cede i propri debiti a terzi per incrementare la propria la liquidità, posticipando il pagamento. Tale casistica non è rilevante per il Gruppo.

L'Autorità ricorda inoltre che con riferimento alle non current financil liabilities with covenants l'emittente deve fornire la disclosure prevista dallo IAS 1 in merito al rischio che le proprie passività diventino rimborsabili entro dodici mesi dalla data di chiusura dell'esercizio, quando l'emittente classifica le passività derivanti da accordi di finanziamento come non correnti e quando il suo diritto di differire il regolamento di tali passività è subordinato al rispetto delle clausole entro dodici mesi dalla data di chiusura dell'esercizio; a tal proposito si precisa che per il Gruppo, in considerazione del contenuto della modifica allo IAS 1 e stante l'obbligo di applicare gli schemi previsti dalla Circ. 262 della Banca d'Italia, tale disclosure non è rilevante.

Sempre con riferimento al rischio di liquidità, ESMA fornisce infine una serie di indicazioni relativamente alla predisposizione del rendiconto finanziario che costituiscono un richiamo alla trasparenza; a tal proposito si precisa che tale disclosure non è rilevante per il Gruppo stante l'obbligo di applicare gli schemi previsti dalla Circ. 262 della Banca d'Italia.

Per quanto riguarda i principi contabili, giudizi e stime, ESMA richiama in generale la necessità di fornire un'informativa entity specific ossia focalizzata sulle politiche contabili e i metodi di valutazione utilizzati evitando un'informativa standard, basata sulla ripetizione dei requisiti IFRS. Gli emittenti dovrebbero indicare chiaramente: (i) le valutazioni formulate che hanno effetto più significativo sugli importi rilevati nel bilancio e (ii) le ipotesi sul futuro e altre importanti fonti di incertezza che comportano il rischio significativo di rettificare in modo consistente il valore contabile delle attività e delle passività entro l'esercizio finanziario successivo. Occorre anche valutare e, se del caso, spiegare se e in che modo l'incertezza delle stime è influenzata da sviluppi attuali significativi del contesto generale (ad esempio macroeconomici, tecnologici, sociali, climatici e geopolitici). Per approfondire tali aspetti si rimanda al paragrafo "Stime ed assunzioni" della Parte A – Politiche contabili.

Più in particolare, l'Autorità richiama l'attenzione sulle valutazioni che richiedono giudizi significativi come nel caso:

  • delle valutazioni relative alla presenza del controllo, del controllo congiunto o dell'influenza notevole. In tali casi occorre prendere attentamente in considerazione gli elementi di giudizio e fornire informazioni chiare e dettagliate sulle valutazioni significative espresse. Per tali aspetti si rimanda alla Sezione 3 "Area e metodi di consolidamento" della Parte A e alla sezione 7.6 "Valutazioni e assunzioni significative per stabilire l'esistenza di controllo congiunto o influenza notevole" della Parte B;
  • della valutazione se i contratti long term stipulati dall'entità soddisfano la definizione di contratti con la clientela ai sensi dell'IFRS 15. Per i contratti che soddisfano il principio occorre prestare attenzione alla corretta inclusione nel corrispettivo di elementi variabili che coprono orizzonti temporali estremamente lunghi, caratterizzati da incertezza, e alla considerazione del contesto macro nella valutazione dell'esecuzione della performance obligation. Inoltre, ESMA cita altri aspetti potenzialmente critici come la valutazione del ruolo di agent o di principal per casistiche particolari (es. piattaforme di shopping online) e l'informativa specifica richiesta da IFRS 15 su importi e timing dei corrispettivi allocati a performance obligations non ancora soddisfatte. Tali aspetti non sono rilevanti nell'ambito dei contratti con la clientela stipulati dal Gruppo.

Infine, tra le considerazioni generali presenti negli statement degli anni precedenti ESMA evidenzia che restano valide le priorità riguardanti le questioni climatiche. L'Autorità sottolinea, in particolare, l'importanza della coerenza e della connessione tra le informazioni relative ai rischi e alle opportunità climatiche fornite nei bilanci e le informazioni incluse nella rendicontazione di sostenibilità. Ciò in quanto una potenziale fonte di greenwashing può consistere - fatte salve le specificità dei bilanci e delle rendicontazioni sulla sostenibilità – nell'esistenza nella relazione finanziaria annuale di informazioni divergenti sui temi della sostenibilità. ESMA invita, infine, gli emittenti a specificare quali questioni climatiche, seppure trattate nella rendicontazione di sostenibilità, non hanno effetti finanziari in bilancio spiegandone le motivazioni.

Per maggiori dettagli in merito alle questioni climatiche trattate dal Gruppo e i relativi effetti finanziari e non finanziari si rimanda al paragrafo "Cambiamento climatico" all'interno della "Sezione 2- informazioni ambientali" della Rendicontazione di Sostenibilità presente nella Relazione sulla Gestione Consolidata.

Richiamo di attenzione Consob

Nel mese di dicembre 2024 Consob ha pubblicato un richiamo di attenzione sull'informativa sul clima fornita nei bilanci.

Nel contesto delle raccomandazioni ESMA di cui al Public Statement European common enforcement priorities for 2024 annual financial reports, Consob rammenta gli ulteriori documenti pubblicati da ESMA con l'intento di supportare le società nella preparazione di una disclosure più solida e coerente (il Report "The Heat is On: Disclosures of Climate-Related Matters in the Financial Statements" ed il Public Statement "Clearing the smog: Accounting for Carbon Allowances in Financial Statements") e richiama l'attenzione degli emittenti su una serie di elementi chiave di cui tener conto per l'informativa 2024 alla luce dell'attività di monitoraggio condotta sulle informazioni finanziarie fornite nei bilanci 2023, anche tenuto conto dell'entrata in vigore degli obblighi informativi in materia di rendicontazione di sostenibilità disciplinati dal decreto n. 125/2024.

Innanzitutto, nell'ottica di facilitare gli investitori nell'accesso e la comprensione delle informazioni sugli aspetti climatici, Consob sottolinea l'opportunità di riportare le stesse in una specifica nota del bilancio, ovvero inserire specifici richiami alle note in cui queste ultime sono rappresentate. Le informazioni dovrebbero essere strutturate in modo da riguardare, se ritenuti rilevanti, tra l'altro, i rischi, le incertezze e gli impatti sulle voci di bilancio ovvero le motivazioni per le quali non sono stati individuati impatti.

Per approfondire tali aspetti si rimanda al capitolo "Rendicontazione di sostenibilità" della Relazione sulla Gestione consolidata ed ai paragrafi "Management Overlays" e "Rischi ESG" della Parte E rispettivamente "Sezione Rischi del consolidato prudenziale" e "Sezione Rischi Operativi" della Nota integrativa consolidata.

In secondo luogo, Consob richiama l'importanza di promuovere la coerenza tra informativa finanziaria e di sostenibilità. Nel bilancio occorre fornire informazioni rilevanti che consentano agli investitori di apprezzare gli eventuali impatti sulle stime contabili delle azioni individuate all'interno dei piani di transizione che saranno rappresentati nell'ambito del reporting di sostenibilità, illustrando le valutazioni che hanno condotto a rilevare o meno impatti nel bilancio. Al riguardo, Consob richiama le disposizioni contenute nel paragrafo 31 dello IAS 1 "Presentazione del bilancio" e le indicazioni contenute nella decisione dell'IFRS Interpretation Committee dell'11 dell'aprile 2024 sulle modalità di contabilizzazione degli impegni climatici assunti dagli emittenti in relazione ai propri obiettivi di riduzione delle emissioni. Inoltre, laddove nel bilancio si fa uso di scenari nell'analisi per la valutazione del rischio climatico, è opportuno chiarire, se rilevante, in che modo gli esiti delle analisi di scenario svolte hanno impattato sulle valutazioni contenute nei bilanci, anche avvalendosi, se opportuno, di specifiche analisi di sensitività dei valori espressi in bilancio, che tengano espressamente conto delle assunzioni formulate. Per maggiori dettagli sull'uso di scenari nell'analisi per la valutazione del rischio climatico si rimanda al paragrafo "Management Overlays" della Parte E "Sezione Rischi del consolidato prudenziale" della Nota Integrativa Consolidata.Infine, occorre fornire un'informativa chiara sulle considerazioni effettuate in merito agli impatti dei fattori climatici.

Di seguito si riporta un'illustrazione dei nuovi principi contabili o delle modifiche ai principi esistenti approvati dallo IASB, nonché delle nuove interpretazioni o modifiche di quelle esistenti, pubblicate dall'IFRIC, con evidenza separata di quelli applicabili nell'esercizio 2024 da quelli adottabili negli esercizi successivi.

Elenco dei principi contabili internazionali IAS/IFRS e delle relative interpretazioni SIC/IFRIC omologati la cui applicazione è obbligatoria a partire dal bilancio 2024

Il Regolamento (UE) 2023/2579 del 20 novembre 2023 ha omologato l'emendamento all'IFRS16 "Leases: Lease Liability in Sale and Leaseback" (amendment to IFRS 16) emesso dallo IASB in data 22 settembre 2022. L'emendamento chiarisce come un venditore-locatario debba effettuare la valutazione successiva delle passività in operazioni di vendita e retrolocazione (c.d. sale and leaseback)59 che presentano pagamenti variabili e soddisfano i requisiti dell'IFRS 15 ai fini della contabilizzazione come vendita. L'emendamento ha chiarito che:

  • alla rilevazione iniziale, il locatario-venditore include anche i canoni di locazione variabili, compresi quelli che non dipendono da un indice o da un tasso, nella misurazione della passività del leasing derivante dalla retrolocazione;
  • dopo la rilevazione iniziale, il locatario-venditore applica i requisiti generali previsti dall'IFRS 16 per la valutazione successiva delle passività del leasing facendo in modo di non rilevare utili o perdite sulla parte del diritto d'uso mantenuto.

Le modifiche sono obbligatoriamente applicabili dal 1° gennaio 2024 con applicazione retrospettiva secondo le previsioni dello IAS 8, alle transazioni di vendita e retrolocazione stipulate successivamente alla data di prima applicazione dell'IFRS 16, ovvero dal 1° gennaio 2019. Le modifiche introdotte al principio non assumono particolare rilevanza per il Gruppo, alla luce delle caratteristiche dei contratti di vendita e retrolocazione in essere che non presentano pagamenti variabili oppure che presentano pagamenti variabili poco significativi.

Il Regolamento (UE) 2023/2822 del 19 dicembre 2023 ha omologato gli emendamenti allo IAS 1 presentati dallo IASB in data 23 gennaio 2020 "Classification of Liabilites as Current or Non-Current Date" e in data 31 ottobre 2022 "Non-current Liabilities with Covenants", con l'obiettivo di chiarire il modo in cui un'impresa deve determinare, nel prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria, il debito e le altre passività con data di estinzione incerta. La relativa applicazione, inizialmente prevista per l'esercizio 2022, è stata dapprima differita al 1° gennaio 2023 per essere infine rinviata al 1° gennaio 2024. Nel dettaglio, l'ultimo emendamento dell'ottobre 2022, prevede che solo i covenant che un'entità è tenuta a rispettare alla data di rendicontazione o prima di tale data siano tali da influire sulla classificazione di una passività come corrente o non corrente. Viene inoltre richiesto di indicare in nota integrativa le informazioni che consentano agli utilizzatori del bilancio di comprendere il rischio che le passività non correnti con covenant possano diventare rimborsabili entro dodici mesi. Per le banche – in considerazione del contenuto della modifica e stante l'obbligo di applicare gli schemi previsti dalla Circolare n. 262/05 della Banca d'Italia – le limitate proposte di modifica allo IAS 1 non risultano rilevanti.

Il Regolamento (UE) 2024/1317 del 15 maggio 2024 ha omologato l'emendamento allo IAS 7 "Statement of Cash Flows" e all'IFRS 7 "Financial Instruments: Disclosures: Supplier Finance Arrangements", pubblicato dallo IASB in data 25 maggio 2023. Le modifiche introducono nuovi requisiti di informativa relativamente agli accordi di finanziamento per le forniture (denominati anche "supply chain finance" o reverse factoring). I nuovi obblighi sono intesi a fornire agli utilizzatori del bilancio informazioni che consentano loro di valutare l'impatto di tali accordi sulle passività e sui flussi finanziari di un'impresa, di comprenderne l'effetto sull'esposizione di quest'ultima al rischio di liquidità e di capire il modo in cui l'impresa stessa possa risentire dell'eventuale indisponibilità di detti accordi.

Le modifiche proposte interessano le entità che, in qualità di acquirenti, stipulano gli accordi di finanziamento e non i soggetti finanziatori. Pertanto, la casistica non risulta di interesse diretto per il Gruppo che agisce esclusivamente in qualità di finanziatore in accordi di finanziamento per le forniture.

Elenco dei principi contabili internazionali IAS/IFRS e delle relative interpretazioni SIC/IFRIC omologati la cui applicazione obbligatoria decorre successivamente al 31 dicembre 2024

Di seguito si fornisce evidenza dei principi o delle modifiche la cui applicazione decorre successivamente al 31 dicembre 2024 e per i quali il Gruppo, laddove previsto, non si è avvalso di un'applicazione anticipata.

Il Regolamento (UE) 2024/2862 del 12 novembre 2024 ha omologato l'emendamento allo IAS 21 "The effects of Changes in Foreign Exchange Rates: Lack of Exchangeability", pubblicato dallo IASB in data 15 agosto 2023. L'emendamento chiarisce quando una valuta è convertibile o meno in un'altra valuta, come stimare il tasso di cambio nel caso in cui la valuta non sia convertibile e l'informativa da fornire in nota integrativa. La modifica entra in vigore dal 1° gennaio 2025 ed è consentita l'applicazione anticipata.

Dal citato emendamento non sono attesi impatti significativi sulla situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo.

59 Le operazioni di vendita e retrolocazione sono operazioni con le quali un locatario vende un bene ed in seguito lo prende in locazione per un periodo di tempo lo stesso bene dal nuovo proprietario.

Principi contabili internazionali IAS/IFRS e relative interpretazioni SIC/IFRIC pubblicati dallo IASB e ancora in attesa di omologazione da parte della Commissione Europea

Lo IASB ha pubblicato in data 9 aprile 2024 l'IFRS 18 "Presentation and Disclosure in Financial Statement", che sostituisce lo IAS 1 "Presentation of Financial Statements". Il nuovo principio stabilisce i requisiti per la presentazione e l'informativa nei bilanci con l'obiettivo di rendere le informazioni più trasparenti e comparabili e per far sì che rappresentino fedelmente le attività, le passività, il patrimonio netto, i ricavi e le spese dell'entità. Le principali novità rispetto allo IAS 1 sono:

  • la classificazione dei proventi e degli oneri in cinque categorie (operating, investing, financing, income taxes, discontinued operations) sulla base delle principali attività di business dell'entità;
  • nuove voci di prospetto con totali parziali (operating profit; profit before financing and income taxes);
  • maggiori obblighi relativi all'etichettatura delle voci nonché all'aggregazione e disaggregazione delle informazioni sulla base delle caratteristiche che gli elementi di bilancio condividono o meno;
  • l'introduzione di requisiti di disclosure per l'inclusione di indici di misurazione della performance (MPSs), ossia indici della performance finanziaria che si basano su un totale o un subtotale richiesto dai principi IFRS, con alcune rettifiche (i.e. "adjusted profit or loss").

Il nuovo principio comporta inoltre modifiche limitate ad altri principi, tra cui, allo IAS 7 "Statement of Cash Flows", allo IAS 33 "Earnings per Share" e allo IAS 34 "Interim Financial Reporting".

L'applicazione decorre dal 1° gennaio 2027; in conformità allo IAS 34 l'entità sarà tenuta a presentare il proprio conto economico in conformità ai requisiti dell'IFRS 18 al primo semestre 2027.

Il Gruppo sta valutando gli impatti delle nuove disposizioni tenuto anche conto che le suddette modifiche, intervenendo sulla presentazione del conto economico e sulla disclosure di bilancio, dovranno trovare opportuno coordinamento con la Circolare n. 262 di Banca d'Italia, ossia la circolare che disciplina gli schemi di bilancio e le regole di compilazione del bilancio bancario.

Lo IASB ha pubblicato in data 9 maggio 2024 l'IFRS 19 "Subsidiaries without Public Accountability: Disclosures". Il nuovo principio consente alle società controllate che applicano i principi contabili internazionali, in costanza di determinate condizioni, di fornire un'informativa di bilancio ridotta alleggerendo in questo modo gli oneri per la preparazione del bilancio. Per poter applicare il principio la controllata: i) non deve avere responsabilità pubblica60 e ii) deve avere una controllante, finale o intermedia, che redige il bilancio consolidato ai sensi dei principi contabili internazionali. L'applicazione dell'IFRS 19 è facoltativa per le società controllate idonee e decorre dal 1° gennaio 2027.

Non è atteso un effetto significativo sul bilancio consolidato del Gruppo dall'adozione di questo principio.

Lo IASB ha pubblicato il 30 maggio 2024 l'emendamento all'IFRS 9 e all'IFRS 7 "Amendments to the Classification and Measurement of Financial Instruments". Le modifiche ai due principi chiariscono alcuni degli aspetti critici su classificazione e valutazione degli strumenti finanziari ai sensi dell'IFRS 9 emersi dalla post implementation review del principio. In particolare, i temi affrontati riguardano:

  • la classificazione degli strumenti finanziari con caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali impattati da clausole ESG. Su tale argomento lo IASB ha previsto alcuni esempi, non esaustivi, di strumenti finanziari che determinano il superamento o meno del test SPPI. In maggior dettaglio:
    • la presenza di una clausola che prevede il riconoscimento di interessi aggiuntivi nel caso in cui il mutuatario raggiunga un obiettivo ESG (ad esempio una riduzione delle emissioni di carbonio), la cui entità è predeterminata contrattualmente, ricade nel novero di un "basic lending agreement" quindi consente il passaggio del test;
    • l'esistenza di una condizione che prevede l'adeguamento del tasso di interesse in base ad una variabile di mercato (ad esempio l'indice del prezzo del carbonio) non compensa il prestatore per i rischi e i costi associati al prestito dell'importo principale; pertanto, non delinea un accordo di basic lending.
  • l'estinzione di passività mediante sistemi di pagamento elettronico. La modifica prevede che si possa estinguere una passività in contanti, utilizzando un sistema di pagamento elettronico, prima della data di regolamento (in deroga a quanto attualmente previsto) e se, e solo se l'istruzione di pagamento che è stata disposta dall'entità:

a) non può essere ritirata, interrotta o annullata;

b) il contante da utilizzare per il regolamento dell'istruzione di pagamento non è accessibile e

60 Una controllata ha responsabilità pubblica se: (i) i suoi strumenti di debito o di capitale sono negoziati in un mercato pubblico o è in procinto di emettere tali strumenti per la negoziazione in un mercato pubblico (una borsa valori nazionale o estera o un mercato over-the-counter, compresi i mercati locali e regionali), o (ii) una delle sue attività principali consiste nel detenere attività a titolo fiduciario per un ampio gruppo di persone (ad esempio, banche, cooperative di credito, compagnie di assicurazioni, intermediari di valori mobiliari, fondi comuni di investimento e banche d'investimento).

c) il rischio di regolamento associato al sistema di pagamento elettronico non è significativo, ovvero quando il completamento dell'istruzione di pagamento segue un procedimento amministrativo standard ed il tempo che intercorre tra i requisiti (a) e (b) e la consegna del contante alla controparte è breve. Tuttavia, il rischio di regolamento non sarebbe poco significativo se il completamento dell'istruzione di pagamento è subordinato alla capacità dell'entità di consegnare il contante alla data di regolamento.

Con tali modifiche all'IFRS 9 – Strumenti finanziari, lo IASB ha anche introdotto ulteriori requisiti di informativa, al fine di migliorare la trasparenza a beneficio degli investitori per quanto concerne gli strumenti di capitale per i quali è stata esercitata l'opzione per la rilevazione nel prospetto della redditività complessiva delle variazioni di fair value (OCI election) e gli strumenti finanziari con caratteristiche contingenti, ad esempio caratteristiche legate a obiettivi ESG-linked. Le modifiche entrano in vigore per gli esercizi che iniziano a partire dal 1° gennaio 2026.

Il Gruppo sta valutando gli impatti delle nuove disposizioni e prevede di aggiornare coerentemente le policy di Gruppo.

Infine, Lo IASB ha pubblicato in data 18 luglio 2024 il documento "Annual Improvements Volume 11" che contiene chiarimenti, semplificazioni, correzioni e modifiche minori ai principi contabili IFRS volti a migliorarne la coerenza. I principi contabili interessati sono:

  • IFRS 1 "First-time Adoption of International Financial Reporting Standards"
  • IFRS 7 "Financial Instruments: Disclosures" e la relativa Guidance on implementing IFRS 7,
  • IFRS 9 "Financial Instruments"
  • IFRS 10 "Consolidated Financial Statements"e
  • IAS 7 "Statement of Cash Flow".

Le modifiche si applicano a partire dal 1° gennaio 2026. È consentita l'applicazione anticipata.

Non è atteso un effetto significativo sul bilancio consolidato del Gruppo dall'adozione di questo documento.

Infine, in data 18 dicembre 2024 lo IASB ha pubblicato l'emendamento all'IFRS9 e all'IFRS7 "Contracts Referencing Nature dependent Electricity" con l'obiettivo di includere nell'informativa di bilancio anche una disclosure specifica per questa tipologia di contratti.

I contratti dipendenti dalla natura sono caratterizzati da termini contrattuali che espongono l'azienda alla variabilità della quantità di elettricità sottostante poiché la fonte di generazione dell'elettricità dipende da condizioni naturali non controllabili (ad. esempio vento, sole, ecc..) e possono essere sia contratti di "buy or sell" sia strumenti finanziari che fanno riferimento all'elettricità. Tali contratti sono spesso strutturati come accordi di acquisto di energia ("PPA") a lungo termine che:

  • forniscono all'acquirente una quantità di elettricità generata dalla fonte energetica dipendente dalla natura a un prezzo fisso per unità ("PPA fisici"), nonché certificati ambientali; oppure
  • contengono uno swap che regola la differenza netta tra un flusso di cassa a prezzo fisso e un flusso di cassa a prezzo variabile correlato a una quantità di elettricità generata dipendente dalla natura ("PPA virtuali" o "VPPA") e forniscono i relativi certificati ambientali.

Una caratteristica unica di questi PPA è che le fonti dipendenti dalla natura determinano se e quanta elettricità viene generata dall'impianto di riferimento in un dato momento. Gli emendamenti pubblicati dallo IASB riguardano:

  • l'introduzione di linee guida per valutare se i contratti soddisfano i requisiti per "l'uso proprio" e se possono quindi continuare ad essere considerati come detenuti allo scopo di ricevere l'energia in linea con i criteri di utilizzo attesi dall'entità, con la conseguente esenzione dall'applicazione del trattamento contabile previsto per i contratti di buy or sell di elementi non finanziari. Ciò si verifica se l'entità è stata, e si aspetta di essere, un "acquirente netto" di elettricità per il periodo contrattuale ossia se acquista elettricità sufficiente a compensare eventuali vendite di elettricità inutilizzata nello stesso mercato in cui ha venduto l'elettricità.
  • L'integrazione del trattamento dell'hedge accounting previsto dall'IFRS 9, qualora il contratto sia designato come strumento di copertura in una relazione di cash flow hedge. In questo caso, è possibile designare come elemento coperto l'importo nominale variabile delle transazioni elettriche previste, che sia allineato con l'importo variabile di elettricità dipendente dalla natura che si prevede verrà consegnata dall'impianto di generazione come indicato nello strumento di copertura.
  • L'introduzione di disclosure specifica relativamente ai contratti di acquisto di energia legata a fonti naturali che soddisfano i criteri per "l'uso proprio".

Le modifiche si applicano a partire dal 1° gennaio 2026. È consentita l'applicazione anticipata. In particolare, le modifiche relative all'esenzione per "uso proprio" si applicano in modo retrospettivo ai sensi dello IAS 8 mentre le modifiche relative al trattamento dell'hedge accounting si applicano prospetticamente alle relazioni designate alla data prima applicazione o successivamente.

Non è atteso un effetto significativo sul bilancio consolidato del Gruppo dall'adozione di questo emendamento.

A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio

I principi contabili

Di seguito sono descritti i principi contabili che sono stati adottati con riferimento alle principali voci patrimoniali dell'attivo e del passivo per la redazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle diverse poste dell'attivo e del passivo, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi. Tali principi sono allineati a quelli adottati per la redazione del bilancio comparativo al 31 dicembre 2023.

1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (FVTPL)

a) criteri di classificazione

Sono classificate in questa categoria le attività finanziarie diverse da quelle classificate tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e tra le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". In particolare, la voce include:

  • i titoli di debito o i finanziamenti che sono inclusi in un Business Model "Other", ossia una modalità di gestione delle attività finanziarie non finalizzata alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (Business Model "Hold to Collect") oppure alla raccolta dei flussi di cassa contrattuali e alla vendita di attività finanziarie (Business Model "Hold to Collect and Sell");
  • titoli di debito, i finanziamenti e le quote di OICR i cui termini contrattuali non prevedono esclusivamente rimborsi del capitale e pagamenti dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (ossia che non superano il cosiddetto test Solely Payment of Principal and Interest ("SPPI test"));
  • gli strumenti di capitale non qualificabili di controllo, collegamento e controllo congiunto, detenuti per finalità di negoziazione o per cui non si sia optato, in sede di rilevazione iniziale, per la designazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva;
  • i contratti derivati, contabilizzati tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione, che sono rappresentati come attività se il fair value è positivo e come passività se il fair value è negativo.

Con riferimento a questi ultimi è possibile compensare i valori correnti positivi e negativi derivanti da operazioni in essere con la medesima controparte - anche tra i contratti derivati allocati nel portafoglio di negoziazione e i contratti derivati di copertura, come previsto dalla Circolare 262 - soltanto qualora si abbia correntemente il diritto legale di compensare gli importi rilevati contabilmente e si intenda procedere al regolamento su base netta delle posizioni oggetto di compensazione.

Di seguito si forniscono informazioni di maggior dettaglio sulle tre sottovoci che compongono la categoria in esame, rappresentate da: "Attività finanziarie detenute per la negoziazione", "Attività finanziarie designate al fair value", "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Un'attività finanziaria (titoli di debito, titoli di capitale, finanziamenti, quote di OICR) è classificata come detenuta con finalità di negoziazione se è gestita con l'obiettivo di realizzare flussi finanziari mediante la vendita delle medesime, in quanto:

  • acquisite al fine di venderle a breve;
  • parte di un portafoglio di strumenti finanziari che sono gestiti unitariamente e per i quali è provata l'esistenza di una strategia volta all'ottenimento di profitti nel breve periodo.

Comprende altresì i derivati aventi un fair value positivo non designati nell'ambito di una relazione di copertura contabile. Fra i contratti derivati sono inclusi quelli incorporati in strumenti finanziari complessi, in cui il contratto primario è una passività finanziaria, che sono stati oggetto di rilevazione separata in quanto:

  • le loro caratteristiche economiche ed i rischi non sono strettamente correlati alle caratteristiche del contratto sottostante;
  • gli strumenti incorporati, anche se separati, soddisfano la definizione di derivato;
  • gli strumenti ibridi cui appartengono non sono valutati al fair value con le relative variazioni rilevate a conto economico.

Attività finanziarie designate al fair value

Un'attività finanziaria (titoli di debito e finanziamenti) può essere designata al fair value irrevocabilmente al momento della rilevazione iniziale, solo quando tale designazione consente di eliminare o di ridurre significativamente un'incoerenza valutativa (cosiddetto "accounting mismatch"). Tale categoria non è al momento utilizzata dal Gruppo.

Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Le altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value rappresentano una categoria residuale ed includono:

  • i titoli di debito e i finanziamenti quando i) i relativi flussi contrattuali non rappresentano solamente pagamenti di capitale e interessi sul capitale residuo (SPPI test non superato), oppure ii) non sono detenuti nel quadro di un modello di business il cui obiettivo è il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (business model "Hold to Collect") o il cui obiettivo è conseguito sia mediante la raccolta dei flussi finanziari contrattuali che mediante la vendita di attività finanziarie (business model "Hold to Collect and Sell");
  • quote di OICR;
  • i titoli di capitale detenuti con finalità diverse dalla negoziazione per i quali non è stata esercitata l'opzione di classificazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

b) criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale avviene alla data di regolamento per i titoli di debito, titoli di capitale e quote di OICR, alla data di erogazione per i finanziamenti e alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. All'atto della rilevazione iniziale, le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico sono rilevate al loro fair value, che corrisponde normalmente al corrispettivo pagato senza considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso, che sono invece imputati direttamente a conto economico.

c) criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico sono valorizzate al fair value, con rilevazione delle variazioni in contropartita del conto economico.

Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo, vengono utilizzate quotazioni di mercato rilevate alla data di riferimento del bilancio. In assenza di un mercato attivo, vengono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi comunemente adottati, che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato quali: valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni, valori rilevati in recenti transazioni comparabili. Per i titoli di capitale e per gli strumenti derivati che hanno per oggetto titoli di capitale, non quotati in un mercato attivo, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value soltanto in via residuale e limitatamente a poche circostanze, ossia in caso di non applicabilità di tutti i metodi di valutazione precedentemente richiamati, ovvero in presenza di un'ampia gamma di possibili valutazioni del fair value, nel cui ambito il costo rappresenta la stima più significativa.

Per maggiori informazioni sui criteri di determinazione del fair value, si rinvia alla Sezione "A.4 Informativa sul Fair Value" della Parte A della presente Nota integrativa consolidata.

d) criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Gli interessi delle tre sottovoci che compongono la categoria in esame sono esposti nella voce "10 - Interessi attivi e proventi assimilati".

Gli utili e le perdite realizzati, le plusvalenze e le minusvalenze da valutazione relativi alle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione", compresi i derivati connessi con le attività/passività finanziarie designate al fair value, sono rilevati nel conto economico nella voce "80 – Risultato netto dell'attività di negoziazione". I medesimi effetti reddituali attinenti alle "Attività finanziarie designate al fair value" nonché alle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" sono rilevati nel conto economico nella voce "110 - Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", rispettivamente nelle sottovoci "a) attività e passività finanziarie designate al fair value"; "b) altre attività finanziarie obbligatoriamente al fair value con impatto a conto economico".

e) criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio i) quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse, ii) quando la cessione dell'attività comporta il sostanziale trasferimento di tutti i rischi/benefici ad essa connessi. Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.

Infine, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un'obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi, senza un ritardo rilevante, ad altri soggetti terzi.

f) criteri di riclassifica

Secondo le regole generali previste dall'IFRS 9 in materia di riclassificazione delle attività finanziarie (ad eccezione dei titoli di capitale, per cui non è ammessa alcuna riclassifica), non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi, che ci si attende siano altamente infrequenti, le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al fair value con impatto a conto economico in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. In questo caso, il tasso di interesse effettivo dell'attività finanziaria riclassificata è determinato in base al suo fair value alla data di riclassificazione e tale data viene considerata come data di rilevazione iniziale per l'allocazione nei diversi stadi di rischio creditizio (stage assignment) ai fini dell'impairment.

Per maggiori informazioni sui criteri di classificazione degli strumenti finanziari si rinvia al successivo paragrafo "I criteri di classificazione delle attività finanziarie".

2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVTOCI)

a) criteri di classificazione

Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie rappresentate da:

  • strumenti di debito, gestite nell'ambito di un business model "Hold to collect and sell", i cui flussi contrattuali rappresentano solamente pagamenti di capitale e interessi sul capitale residuo (SPPI test superato);
  • strumenti di capitale (non qualificabili di controllo, collegamento e controllo congiunto), detenute nell'ambito di un business model diverso dalla negoziazione per le quali è stata esercitata irrevocabilmente, al momento della prima iscrizione del singolo strumento, l'opzione per la rilevazione nel prospetto della redditività complessiva delle variazioni di fair value successive alla prima iscrizione in bilancio (OCI election).

b) criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito o di capitale ed alla data di erogazione nel caso di finanziamenti.

All'atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al loro fair value, che corrisponde normalmente al corrispettivo pagato comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

c) criteri di valutazione

Le attività finanziarie rappresentate da titoli di debito e finanziamenti, successivamente alla rilevazione iniziale, continuano ad essere valutate al fair value, con rilevazione a conto economico degli interessi (in base al metodo del tasso d'interesse effettivo), delle expected credit losses e dell'eventuale effetto cambio, mentre gli altri utili o perdite derivanti da una variazione di fair value sono imputati in apposita riserva di patrimonio netto al netto del relativo effetto fiscale (voce "120 - Riserve da valutazione"). Al momento della cancellazione dell'attività finanziaria, gli utili o le perdite cumulati nella riserva da valutazione saranno oggetto di riciclo a conto economico (voce "100. Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva").

Le attività finanziarie rappresentate da strumenti di capitale, successivamente alla rilevazione iniziale, continuano ad essere valutate al fair value con imputazione delle variazioni in apposita riserva di patrimonio netto al netto del relativo effetto fiscale (voce "120 - Riserve da valutazione"). Gli importi rilevati in tale riserva non saranno mai trasferiti a conto economico, neanche in caso di cessione; in tal caso si procede ad una riclassifica in un'altra voce di patrimonio netto (voce "150 - Riserve"). Nessuna svalutazione di conto economico è inoltre prevista per tali attività in quanto non assoggettate ad alcun processo di impairment. La sola componente riferibile ai titoli di capitale in questione che è oggetto di rilevazione a conto economico è rappresentata dai relativi dividendi (voce "70- Dividendi e proventi simili").

Per i titoli di capitale inclusi in questa categoria, non quotati in un mercato attivo, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value soltanto in via residuale e limitatamente a poche circostanze, ossia in caso di non applicabilità di tutti i metodi di valutazione precedentemente richiamati, ovvero in presenza di un'ampia gamma di possibili valutazioni del fair value, nel cui ambito il costo rappresenta la stima più significativa.

Per maggiori informazioni sui criteri di determinazione del fair value, si rinvia alla Sezione "A.4 Informativa sul Fair Value" della Parte A della presente Nota integrativa consolidata.

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva – sia sotto forma di titoli di debito che di crediti – sono soggette alla verifica dell'incremento significativo del rischio creditizio (impairment) prevista dall'IFRS 9, al pari delle attività al costo ammortizzato, con conseguente rilevazione a conto economico di una rettifica di valore a copertura delle perdite attese. In sintesi, sugli strumenti classificati in stage 1 (ossia sulle attività finanziarie alla data dell'origination, ove non deteriorate, e sugli strumenti per cui non si è verificato un significativo incremento del rischio creditizio rispetto alla data di rilevazione iniziale) viene contabilizzata, alla data di rilevazione iniziale e ad ogni data di reporting successiva, una perdita attesa ad un anno. Invece, per gli strumenti classificati in stage 2 (bonis per i quali si è verificato un incremento significativo del rischio creditizio rispetto alla data di rilevazione iniziale) e in stage 3 (esposizioni deteriorate) viene contabilizzata una perdita attesa per l'intera vita residua dello strumento finanziario. Viceversa, non sono assoggettati al processo di impairment i titoli di capitale.

Per maggiori dettagli si rinvia al successivo paragrafo "Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione del bilancio - Modalità di determinazione delle perdite di valore degli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)".

d) criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Per quanto riguarda le attività finanziarie rappresentate da strumenti di debito:

  • gli interessi sono esposti nella voce "10 Interessi attivi e proventi assimilati";
  • le expected credit losses rilevate nell'esercizio sono contabilizzate nella voce "130 Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" in contropartita della specifica riserva da valutazione di patrimonio netto ("120. Riserve da valutazione"); lo stesso dicasi per i recuperi di parte o di tutte le svalutazioni effettuate in precedenti esercizi;
  • al momento della cancellazione, le valutazioni cumulate nella specifica riserva di patrimonio netto vengono riversate a conto economico nella voce "100 – Utili/perdite da cessione/riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva". Per quanto riguarda le attività finanziarie rappresentate da strumenti di capitale, per le quali si è optato per la c.d. "OCI election", sono rilevati nel conto economico soltanto i dividendi (voce "70 - Dividendi e proventi simili").

e) criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio i) quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse, ii) quando la cessione dell'attività comporta il sostanziale trasferimento di tutti i rischi/benefici ad essa connessi. Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.

Infine, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un'obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi, senza un ritardo rilevante ad altri soggetti terzi.

f) criteri di riclassifica

Secondo le regole generali previste dall'IFRS 9 in materia di riclassificazione delle attività finanziarie (ad eccezione dei titoli di capitale, per cui non è ammessa alcuna riclassifica), non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi, che ci si attende siano altamente infrequenti, le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria

valutata al fair value con impatto sulla redditività complessiva in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. Nel caso di riclassifica dalla categoria in oggetto a quella del costo ammortizzato, l'utile (perdita) cumulato rilevato nella riserva da valutazione è portato a rettifica del fair value dell'attività finanziaria alla data della riclassificazione. Nel caso invece di riclassifica nella categoria del fair value con impatto a conto economico, l'utile (perdita) cumulato rilevato precedentemente nella riserva da valutazione è riclassificato dal patrimonio netto all'utile (perdita) d'esercizio.

Per maggiori informazioni sui criteri di classificazione degli strumenti finanziari si rinvia al successivo paragrafo "I criteri di classificazione delle attività finanziarie".

3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

a) criteri di classificazione

Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie rappresentate da finanziamenti e titoli di debito possedute secondo un modello di business il cui obiettivo è conseguito mediante l'incasso dei flussi finanziari previsti contrattualmente previsti (Business Model "Hold to collect") e i cui flussi contrattuali rappresentano solamente pagamenti di capitale e interessi sul capitale da restituire (SPPI test superato).

Il portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato include:

  • l'intero portafoglio degli impieghi nelle diverse forme tecniche che rispettano i requisiti di cui sopra (compresi i pronti contro termine), stipulati sia con banche sia con clientela;
  • i titoli di debito, in prevalenza titoli governativi, che rispettano i requisiti di cui sopra;
  • i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di attività e di servizi finanziari come definiti dal T.U.B. e dal T.U.F. (ad esempio per distribuzione di prodotti finanziari ed attività di servicing);
  • i crediti originati da operazioni di leasing finanziario che, conformemente all'IFRS 16, vengono rilevati come credito in quanto trasferiscono rischi e benefici al locatario, compresi i valori riferiti ai beni in attesa di essere concessi in locazione finanziaria, inclusi gli immobili in corso di costruzione;
  • i crediti verso banche e Banche Centrali diversi da quelli "a vista".

b) criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito ed alla data di erogazione per i finanziamenti. In particolare, per quel che attiene ai finanziamenti, la data di erogazione normalmente coincide con la data di sottoscrizione del contratto. Qualora tale coincidenza non si manifesti, in sede di sottoscrizione del contratto si provvede ad iscrivere un impegno ad erogare fondi che si chiude alla data di erogazione del finanziamento. L'iscrizione avviene sulla base del fair value dello strumento finanziario, pari normalmente all'ammontare erogato, o prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi direttamente riconducibili al singolo strumento e determinabili sin dall'origine dell'operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.

Le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto o di rivendita a termine sono iscritte in Bilancio come operazioni di raccolta o impiego. In particolare, le operazioni di vendita a pronti e di riacquisto a termine sono rilevate in Bilancio come debiti per l'importo percepito a pronti, mentre le operazioni di acquisto a pronti e di rivendita a termine sono rilevate come crediti per l'importo corrisposto a pronti.

c) criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Dopo la rilevazione iniziale le attività finanziarie iscritte nella presente categoria sono valutate al costo ammortizzato mediante l'utilizzo del criterio del tasso di interesse effettivo. Tali interessi sono esposti nella voce "10 - Interessi attivi e proventi assimilati". Il valore contabile lordo è pari al valore di prima iscrizione:

  • diminuito dei rimborsi di capitale;
  • diminuito/aumentato dell'ammortamento calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo della differenza tra l'ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito.

Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri dell'attività, per capitale ed interesse, all'ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti all'attività. La stima dei flussi finanziari deve tenere conto di tutte le clausole contrattuali che possono influire sugli importi e sulle scadenze, senza considerare invece le perdite attese sull'attività. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una logica finanziaria, consente di distribuire l'effetto economico, lungo la vita residua attesa dell'attività, di tutti i costi di transazione, commissioni, premi o sconti considerati parte integrante del tasso di interesse effettivo. Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per i crediti a breve termine, per i quali l'effetto dell'applicazione della logica di attualizzazione risulta trascurabile, per i crediti senza una scadenza definita e per i crediti a revoca. Per maggiori dettagli sul costo ammortizzato si rinvia al paragrafo "costo ammortizzato" incluso nella successiva sezione "Altri trattamenti contabili rilevanti".

Il valore di bilancio delle attività finanziarie al costo ammortizzato è rettificato al fine di tenere conto dell'eventuale fondo a copertura delle perdite attese (expected credit losses). Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale le citate attività sono infatti assoggettate ad impairment con l'obiettivo di stimare le perdite attese di valore relative al rischio di credito (cosiddette "ECL - Expected Credit Losses"). Tali perdite sono rilevate a conto economico nella voce "130 - Rettifiche/ Riprese di valore nette per rischio di credito". Qualora si dovesse riscontrare l'insussistenza di ragionevoli aspettative di recupero, l'esposizione lorda è oggetto di stralcio (cosiddetto "write-off"): in tal caso, si procederà a ridurre l'esposizione lorda per l'ammontare ritenuto non recuperabile, in contropartita dello storno del fondo a copertura delle perdite attese e delle perdite di valore di conto economico, per la parte non coperta dal fondo. Per ulteriori dettagli sul trattamento contabile dei "write off" si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo relativo ai "criteri di cancellazione".

In maggior dettaglio, il modello di impairment, come meglio indicato al paragrafo "Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione del bilancio - Modalità di determinazione delle perdite di valore degli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)", prevede la classificazione delle attività in tre distinti "stage" (stage 1, stage 2, stage 3), in funzione dell'evoluzione del merito creditizio del debitore, a cui corrispondono diversi criteri di misurazione delle perdite attese:

  • stage 1: vi rientrano le attività finanziarie non deteriorate (performing) per le quali non si sia osservato un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale oppure il cui rischio di credito sia ritenuto basso. L'impairment è basato sulla stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari ad un anno (perdita attesa che risulti da eventi di default sull'attività finanziaria che siano ritenuti possibili entro un anno dalla data di riferimento);
  • stage 2: vi rientrano le attività finanziarie non deteriorate (performing) che hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla rilevazione iniziale. L'impairment è commisurato alla stima della perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari all'intera vita residua dell'attività finanziaria;
  • stage 3: rappresentata dalle attività finanziarie deteriorate (probabilità di default pari al 100%), da valutare sulla base di una stima della perdita attesa lungo tutta la vita dello strumento.

Per le attività performing le perdite attese vengono determinate secondo un processo collettivo in funzione di alcuni parametri di rischio rappresentati dalla probabilità di default (PD), dal tasso di perdita in caso di default (LGD) e dal valore dell'esposizione (EAD), derivanti dai modelli interni di calcolo del rischio di credito regolamentare opportunamente adeguati al fine di tenere conto dei requisiti specifici previsti dalla normativa contabile.

Per le attività deteriorate, ossia per le attività per le quali oltre ad un incremento significativo del rischio di credito siano state riscontrate oggettive evidenze di perdita di valore, le perdite di valore sono quantificate sulla base di un processo di valutazione - analitica o forfettaria in base a categorie omogenee di rischio - volto a determinare il valore attuale dei previsti flussi futuri recuperabili, scontati sulla base del tasso di interesse effettivo originario o di una sua ragionevole approssimazione, laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile.

Nel novero delle attività deteriorate rientrano le esposizioni alle quali è stato attribuito lo status di sofferenza, inadempienza probabile o di scaduto/sconfinante da oltre novanta giorni secondo le definizioni stabilite dalla vigente normativa di vigilanza (Circolare di Banca d'Italia n. 272 "Matrice dei conti") e richiamate dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262, in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile prevista dall'IFRS 9 in termini di evidenze obiettive di impairment.

In presenza di scenari di vendita, la determinazione dei flussi di cassa è basata, oltre che sulla previsione dei flussi recuperabili mediante l'attività di gestione interna, anche sulla base dei flussi ricavabili dall'eventuale cessione sul mercato, secondo l'approccio descritto nel successivo paragrafo "Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione del bilancio - Modalità di determinazione delle perdite di valore degli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)".

I flussi di cassa previsti tengono altresì conto delle attese in termini di tempi di recupero e di valore di realizzo di eventuali garanzie nonché dei costi connessi all'ottenimento e alla vendita della garanzia. A riguardo, nel caso in cui il Gruppo si avvalga di un soggetto terzo per le attività di recupero dei crediti deteriorati, le commissioni corrisposte all'outsourcer per le attività strettamente connesse al recupero sono considerate ai fini della stima delle perdite di valore. Tali costi sono

considerati sia per le esposizioni deteriorate che per quelle non deteriorate, qualora per queste ultime sia probabile che in caso di passaggio a sofferenza le attività di recupero siano affidate a soggetti terzi.

Il tasso effettivo originario utilizzato per l'attualizzazione dei previsti flussi di recupero, determinato come in precedenza illustrato, per le posizioni a tasso fisso rimane invariato nel tempo ancorché intervenga una modifica del tasso contrattuale imputabile a difficoltà finanziarie del debitore. Per le posizioni a tasso di interesse variabile, il tasso utilizzato per l'attualizzazione dei flussi è oggetto di aggiornamento relativamente al parametro di indicizzazione (esempio Euribor), mantenendo invece costante lo spread originariamente fissato.

Il valore originario delle attività finanziarie viene ripristinato negli esercizi successivi, a fronte di un miglioramento della qualità creditizia dell'esposizione rispetto a quella che ne aveva comportato la precedente svalutazione. La ripresa di valore è iscritta nel conto economico alla stessa voce ("130 - Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito") e, in ogni caso, non può superare il costo ammortizzato che l'attività avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche. Per approfondimenti sul modello di impairment si fa rinvio a quanto riportato nel successivo paragrafo "Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione del bilancio - Modalità di determinazione delle perdite di valore degli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)".

Per le esposizioni deteriorate gli interessi di competenza sono calcolati sulla base del costo ammortizzato, ossia sulla base del valore dell'esposizione - determinato in base al tasso di interesse effettivo - rettificato delle perdite attese. In caso di cura delle esposizioni deteriorate, ovvero di passaggio dallo stage 3 allo stage 2 o allo stage 1, gli interessi ritornano ad essere calcolati sulla base del valore lordo dell'esposizione; la differenza positiva viene rilevata, in quanto ripresa di precedenti impairment losses, in contropartita della voce "130 Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito". La medesima rilevazione contabile è effettuata nel caso in cui gli interessi incassati siano superiori rispetto ai flussi di cassa attesi.

Infine, per le esposizioni deteriorate che non maturano interessi contrattuali, quali le sofferenze, detto interesse corrisponde al progressivo rilascio dell'attualizzazione delle previsioni di recupero, per effetto del semplice passaggio del tempo.

d) criteri di cancellazione

Le attività finanziarie sono oggetto di cancellazione quando: (i) i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle medesime sono scaduti, (ii) l'attività finanziaria è ceduta con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà della stessa. Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, l'attività finanziaria viene cancellata dal bilancio qualora non sia mantenuto alcun tipo di controllo sulla stessa. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.

Le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un'obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi, senza un ritardo rilevante ad altri soggetti terzi.

Infine, sono cancellate le attività oggetto di modifiche sostanziali, come più ampiamente descritte nel paragrafo "Rinegoziazioni".

Per quanto riguarda le attività finanziarie deteriorate, la cancellazione può avvenire a seguito della presa d'atto dell'irrecuperabilità dell'esposizione e la conseguente conclusione del processo di recupero (cancellazione definitiva) e comporta la riduzione del valore nominale e del valore lordo contabile del credito. Tale fattispecie ricorre in presenza di accordi transattivi perfezionati con il debitore che comportano una riduzione del credito (accordi di saldo e stralcio) oppure in presenza di situazioni specifiche quali, a titolo di esempio:

  • l'intervenuta sentenza passata in giudicato che dichiara estinto una parte o l'intero credito;
  • la chiusura di procedura concorsuale o esecutiva sia nei confronti del debitore principale sia nei confronti dei garanti;
  • la conclusione di tutte le possibili azioni giudiziali e stragiudiziali per il recupero del credito;
  • il perfezionamento di una restrizione ipotecaria di un bene in garanzia, con conseguente cancellazione del credito garantito dall'ipoteca oggetto di restrizione, in assenza di ulteriori garanzie specifiche o di ulteriori azioni percorribili per il recupero dell'esposizione.

Tali specifiche situazioni possono comportare una cancellazione totale o parziale dell'esposizione ma non implicano necessariamente una rinuncia al diritto giuridico di recuperare il credito.

In aggiunta, per le attività finanziarie deteriorate la cancellazione può avvenire a seguito di stralcio delle stesse (cosiddetto "write off"), a seguito della presa d'atto dell'insussistenza di ragionevoli aspettative di recupero pur continuando con le azioni volte al loro recupero. Detto stralcio viene effettuato nell'esercizio in cui il credito o parte di esso è considerato non recuperabile – pur senza chiusura della pratica legale – e può avvenire prima che siano concluse definitivamente le azioni giudiziarie intraprese nei confronti del debitore e dei garanti per il recupero del credito. Esso non implica la rinuncia al diritto giuridico di recuperare il credito e viene effettuato qualora la documentazione creditizia contenga ragionevoli informazioni finanziarie da cui emerga l'impossibilità del debitore di rimborsare l'importo del debito. In tal caso il valore lordo nominale del credito rimane invariato, ma il valore lordo contabile viene ridotto di un ammontare pari all'importo oggetto di stralcio che può essere riferito all'intera esposizione o ad una quota parte della stessa. L'importo stralciato non può essere oggetto di successive riprese di valore a seguito di una variazione migliorativa delle previsioni di recupero, ma unicamente a seguito di recuperi da incasso.

In caso di cancellazione contabile, la differenza tra il valore contabile dell'attività alla data di derecognition e il corrispettivo ricevuto, inclusivo di eventuali attività ricevute al netto di eventuali passività assunte, deve essere contabilizzata a conto economico, alla voce "100 a) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

e) criteri di riclassifica

Secondo le regole generali previste dall'IFRS 9 in materia di riclassificazione delle attività finanziarie, non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi, che ci si attende siano altamente infrequenti, le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al costo ammortizzato in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. Gli utili o le perdite risultanti dalla differenza tra il costo ammortizzato dell'attività finanziaria e il relativo fair value sono rilevati a conto economico nel caso di riclassifica tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico ed a patrimonio netto, nell'apposita riserva di valutazione, nel caso di riclassifica tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Per maggiori informazioni sui criteri di classificazione degli strumenti finanziari si rinvia al successivo paragrafo "I criteri di classificazione delle attività finanziarie".

4 Operazioni di copertura

Il Gruppo si è avvalso della possibilità, prevista in sede di prima applicazione dell'IFRS 9, di continuare ad utilizzare integralmente in tema di "hedge accounting" quanto previsto dal principio contabile internazionale IAS 39 (nella versione carved out omologata dalla Commissione Europea) per ogni tipologia di copertura (sia per le coperture specifiche che per le macro-coperture).

a) criteri di classificazione – tipologia di coperture

Le operazioni di copertura dei rischi sono finalizzate a neutralizzare potenziali perdite rilevabili su un determinato strumento finanziario o su un gruppo di strumenti finanziari, attribuibili ad un determinato rischio, nel caso in cui quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi. Sono previste le seguenti tipologie di coperture:

  • copertura di fair value, che ha l'obiettivo di coprire l'esposizione alla variazione del fair value di una posta di bilancio attribuibile ad un particolare rischio. Vi rientrano anche le coperture generiche di fair value ("macrohedge") aventi l'obiettivo di ridurre le oscillazioni di fair value, imputabili al rischio tasso di interesse, di un importo monetario, riveniente da un portafoglio di attività e di passività finanziarie (inclusi i "core deposit"). Non possono essere oggetto di copertura generica importi netti derivanti dallo sbilancio di attività e passività;
  • copertura di flussi finanziari, che ha l'obiettivo di coprire l'esposizione a variazioni dei flussi di cassa futuri attribuibili a particolari rischi associati a poste del bilancio o ad un'operazione prevista altamente probabile;
  • copertura di un investimento in valuta, che attiene alla copertura dei rischi di un investimento in un'impresa estera espresso in valuta.

Solo gli strumenti che coinvolgono una controparte esterna al Gruppo possono essere designati come strumenti di copertura. Data la scelta esercitata dal Gruppo di avvalersi della possibilità di continuare ad applicare integralmente le regole dello IAS 39 per le relazioni di copertura, non è possibile designare i titoli di capitale classificati tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI) come oggetti coperti per il rischio di prezzo o di cambio, dato che tali strumenti non impattano il conto economico, nemmeno in caso di vendita (se non per i dividendi che sono rilevati a conto economico).

b) criteri di iscrizione

Gli strumenti finanziari derivati di copertura, al pari di tutti i derivati sono inizialmente iscritti al fair value alla data di stipula del contratto e sono classificati, in funzione del valore positivo o negativo dei medesimi, rispettivamente nell'attivo patrimoniale alla voce "50. Derivati di copertura" o nel passivo patrimoniale alla voce "40. Derivati di copertura".

Una relazione si qualifica come di copertura, e trova coerente rappresentazione contabile, se e soltanto se tutte le seguenti condizioni sono soddisfatte:

  • all'inizio della copertura vi è una designazione e documentazione formale della relazione di copertura, degli obiettivi della società nella gestione del rischio e della strategia nell'effettuare la copertura. Tale documentazione include l'identificazione dello strumento di copertura, l'elemento o l'operazione coperta, la natura del rischio coperto e come l'impresa valuta l'efficacia dello strumento di copertura nel compensare l'esposizione alle variazioni di fair value dell'elemento coperto o dei flussi finanziari attribuibili al rischio coperto;
  • la copertura è attesa altamente efficace;
  • la programmata operazione oggetto di copertura, per le coperture di flussi finanziari, è altamente probabile e presenta un'esposizione alle variazioni di flussi finanziari che potrebbe incidere sul Conto economico;
  • l'efficacia della copertura può essere attendibilmente valutata;
  • la copertura è valutata sulla base di un criterio di continuità ed è considerata altamente efficace per tutti gli esercizi di riferimento per cui la copertura era designata.

L'efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto o dei relativi flussi finanziari attesi risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Pertanto, l'efficacia è misurata dal confronto di suddette variazioni, tenuto conto dell'intento perseguito dall'impresa nel momento in cui la copertura è posta in essere. Si ha efficacia quando le variazioni di fair value (o dei flussi di cassa) dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente (nei limiti stabiliti dall'intervallo 80-125%) le variazioni dello strumento coperto, per l'elemento di rischio oggetto di copertura.

La valutazione dell'efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale utilizzando:

  • test prospettici, che giustificano l'applicazione della contabilizzazione di copertura, in quanto dimostrano l'attesa della sua efficacia;
  • test retrospettivi, che evidenziano il grado di efficacia della copertura raggiunto nel periodo cui si riferiscono, ovvero, misurano quanto i risultati effettivi si siano discostati dalla copertura perfetta.

c) criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

I derivati di copertura sono valutati al fair value. In particolare:

Coperture di fair value

In caso di coperture specifiche di fair value, la variazione del fair value dell'elemento coperto (per quanto riguarda le variazioni prodotte dal fattore di rischio sottostante) rettifica il valore contabile dell'elemento coperto ed è rilevato immediatamente, a prescindere dalla categoria di appartenenza dell'attività o passività coperta, unitamente alla variazione del fair value dello strumento di copertura, nella voce "90 - Risultato netto dell'attività di copertura" del conto economico. L'eventuale differenza, che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, ne costituisce l'effetto economico netto.

In caso di interruzione della relazione di copertura, lo strumento coperto, qualora non cancellato dal bilancio riacquisisce il criterio di valutazione originaria della classe di appartenenza. Nello specifico per gli strumenti valutati al costo ammortizzato le rivalutazioni/svalutazioni cumulate iscritte per effetto delle variazioni di fair value del rischio coperto sono rilevate nel conto economico tra gli interessi attivi e passivi lungo la vita residua dell'elemento coperto, sulla base del tasso di interesse effettivo. Invece se all'interruzione della copertura vi è altresì la cancellazione dal bilancio dell'elemento coperto (ad esempio vendita o rimborso anticipato), la quota di fair value non ancora ammortizzata è imputata immediatamente a conto economico alla voce "90 - Risultato netto dell'attività di copertura".

Relativamente alle operazioni di copertura generica di fair value ("macro hedge") le variazioni di fair value con riferimento al rischio coperto delle attività e delle passività oggetto di copertura sono imputate nello stato patrimoniale, rispettivamente, nella voce "60 Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica" oppure "50 Adeguamento

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte A - Politiche Contabili

di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica". La contropartita economica delle variazioni di valore riferite sia all'elemento coperto sia allo strumento di copertura, al pari delle coperture specifiche di fair value, è la voce "90 - Risultato netto dell'attività di copertura" del conto economico. Nel caso di interruzione di una relazione di copertura generica di fair value, le rivalutazioni/svalutazioni cumulate iscritte alle voci patrimoniali suindicate sono rilevate a conto economico tra gli interessi attivi o passivi lunga la durata residua delle originarie relazioni di copertura, previa verifica della sussistenza dei presupposti.

Coperture di flussi finanziari

Le variazioni di fair value dello strumento di copertura sono riportate a patrimonio netto in una apposita riserva (di cui della voce "120 - Riserve da valutazione") per la quota efficace della copertura, le variazioni di fair value dello strumento di copertura non compensate dalla variazione dei flussi finanziari dell'operazione coperta sono rilevate a conto economico nella voce "90 - Risultato netto dell'attività di copertura". Se la copertura dei flussi finanziari non è più considerata efficace, oppure la relazione di copertura è terminata, l'ammontare complessivo dei profitti o delle perdite sullo strumento di copertura, già rilevato tra le "Riserve da valutazione" viene imputato a conto economico solo nel momento in cui la transazione di copertura avrà luogo o nel momento in cui non sia più ritenuto possibile che la transazione si verifichi; in quest'ultima circostanza i profitti o le perdite sono trasferite dalla voce del patrimonio netto alla voce di conto economico "90. Risultato netto dell'attività di copertura".

Coperture di un investimento in valuta

Le coperture di un investimento in valuta sono contabilizzate allo stesso modo delle coperture di flussi finanziari.

d) criteri di cancellazione

Se i test non confermano l'efficacia della copertura, sia retrospettivamente che prospetticamente, la contabilizzazione delle operazioni di copertura viene interrotta secondo quanto sopra esposto. In questa circostanza il contratto derivato di copertura viene riclassificato nell'ambito delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" ed in particolare tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione.

Inoltre, la relazione di copertura cessa quando:

  • il derivato scade, viene estinto o esercitato;
  • l'elemento coperto viene venduto, scade o è rimborsato;
  • la copertura non soddisfa più i criteri per la contabilizzazione di copertura sopra detti;
  • l'impresa revoca la designazione.

Come eccezione alle previsioni dello IAS 39, non si effettua il discontinuing a seguito dell'aggiornamento della documentazione sulla relazione di copertura (per la modifica del rischio coperto, del sottostante coperto, del derivato di copertura o della modalità di verifica della tenuta della copertura) in caso di modifiche necessarie come diretta conseguenza della Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse (cosiddetta IBOR Reform) ed effettuate su basi economiche equivalenti.

5 Partecipazioni

a) criteri di classificazione

La voce include le interessenze detenute in società collegate o sottoposte a controllo congiunto, che vengono contabilizzate in base al metodo del patrimonio netto.

Si considerano collegate le società non controllate in cui si esercita un'influenza notevole. Si presume che la società eserciti un'influenza notevole in tutti i casi in cui detiene almeno il 20% dei diritti di voto (ivi inclusi i diritti di voto "potenziali") e, indipendentemente dalla quota posseduta, qualora sussista il potere di partecipare alla determinazione delle politiche gestionali e finanziarie delle partecipate, in virtù di particolari legami giuridici, quali patti parasociali, aventi la finalità per i partecipanti al patto di assicurare la rappresentatività negli organi di gestione e di salvaguardare l'unitarietà di indirizzo della gestione, senza tuttavia averne il controllo.

Sono considerate società a controllo congiunto le entità per le quali, il controllo è condiviso fra il Gruppo e uno o più altri soggetti sulla base di accordi contrattuali o di altra natura, in base ai quali è necessario il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo per l'assunzione di decisioni finanziarie e gestionali aventi valenza strategica. Ciò si verifica qualora i diritti di voto ed il controllo dell'attività economica della partecipata sono condivisi in modo paritetico da Banca MPS ed un altro soggetto. Inoltre, viene qualificato come controllo congiunto un investimento partecipativo nel quale, pur in assenza di una quota paritetica di diritti di voto, al fine dell'assunzione delle decisioni riguardanti le attività rilevanti è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo.

Per maggiori dettagli si rimanda alla Sezione 7.6 "Valutazioni e assunzioni significative per stabilire l'esistenza di controllo congiunto o influenza notevole" della parte B – "Attivo" della presente Nota integrativa.

b) criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie classificate nella presente categoria avviene alla data di regolamento, per un controvalore pari al costo, inclusivo dell'eventuale avviamento pagato in sede di acquisizione, il quale non è pertanto oggetto di autonoma e separata rilevazione.

c) criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Le partecipazioni sono valutate con il metodo sintetico del patrimonio netto. Tale metodo prevede che il valore contabile iniziale sia successivamente aumentato o diminuito per rilevare la quota di pertinenza del Gruppo degli utili e delle perdite complessivi della partecipata conseguiti dopo la data di acquisizione in contropartita della voce di conto economico "250 - Utili/perdite delle partecipazioni".

Qualora sia necessario effettuare delle rettifiche di valore derivanti da variazioni nel patrimonio netto della partecipata che la stessa non ha rilevato nel conto economico (es. variazioni derivanti dalla valutazione al fair value di Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, dalla valutazione degli utili/perdite attuariali di piani a benefici definiti), la quota parte di tali variazioni, di pertinenza del Gruppo, è rilevata direttamente nella voce del patrimonio netto "120 - Riserve da valutazione".

Nell'applicare il metodo del patrimonio netto, si utilizzano i più recenti bilanci disponibili della società collegata/sottoposta a controllo congiunto, opportunamente rettificati per tenere conto di eventuali eventi o transazioni significative, intervenute tra l'ultimo bilancio disponibile della partecipata e la data di riferimento del bilancio consolidato. Qualora la partecipata utilizzi principi contabili difformi rispetto a quelli impiegati dal Gruppo, sono apportate modifiche al bilancio della partecipata.

Dopo l'applicazione del metodo del patrimonio netto, l'investimento partecipativo è sottoposto al test di impairment qualora vi siano evidenze obiettive di riduzione di valore che possano avere impatto sui flussi finanziari della partecipata e quindi sulla recuperabilità del valore di iscrizione dell'investimento stesso.

Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa rappresentato dal maggiore tra il fair value al netto dei costi di vendita e il valore d'uso. Il valore d'uso è il valore attuale dei flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell'investimento. Qualora il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, inclusivo dell'eventuale avviamento, la relativa differenza è rilevata a conto economico nella voce "250 - Utili/perdite delle partecipazioni". Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico nella stessa voce, fino a concorrenza dell'impairment in precedenza rilevato.

Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo "Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione del bilancio - Modalità di determinazione delle perdite di valore delle partecipazioni".

I dividendi relativi a tali investimenti sono contabilizzati, nel bilancio della Capogruppo, a conto economico, indipendentemente dal fatto che siano stati generati dalla partecipata anteriormente o successivamente alla data di acquisizione. Nel bilancio consolidato tali dividendi sono portati a riduzione del valore contabile della partecipata.

Il risultato della cessione di partecipazioni valutate al patrimonio netto è imputato a conto economico nella voce "250 - Utili (Perdite) delle partecipazioni", mentre il risultato della cessione di partecipazioni diverse da quelle valutate al patrimonio netto è imputato a conto economico nella voce "280 - Utili (Perdite) da cessione di investimenti".

d) criteri di cancellazione

Le partecipazioni vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando sono cedute con trasferimento sostanziale tutti i rischi e benefici ad esse connessi. In presenza di una situazione che determina la perdita dell'influenza notevole o del controllo congiunto l'eventuale partecipazione residua è oggetto di riclassifica nei portafogli delle attività finanziarie IFRS 9. La cancellazione dalla voce "70. Partecipazioni" può inoltre avvenire in presenza di circostanze che determinano il conseguimento di una situazione di controllo. Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo "16 – Altre informazioni, Aggregazioni di aziende".

6 Attività materiali

a) criteri di classificazione

Le attività materiali comprendono i terreni, gli immobili strumentali, gli investimenti immobiliari, gli impianti, i mobili e gli arredi, le attrezzature di qualsiasi tipo che si ritiene di utilizzare per più di un periodo nonché le opere d'arte.

Si definiscono immobili strumentali quelli posseduti dal Gruppo ed utilizzati nella produzione o nella fornitura di beni e servizi o per fini amministrativi (classificati come "attività materiali ad uso funzionale" e iscritte secondo lo IAS 16) mentre si definiscono investimenti immobiliari quelli posseduti dal Gruppo al fine di riscuotere canoni di locazione e/o detenuti per l'apprezzamento del capitale investito (classificati come "attività materiali ad uso investimento" e seguono le regole previste dallo IAS 40).

La voce accoglie altresì le attività materiali classificate in base allo IAS 2 "Rimanenze", relative principalmente ai cespiti derivanti dall'attività di escussione di garanzie o dall'acquisto in asta che l'impresa ha intenzione di vendere nel prossimo futuro, senza effettuare rilevanti opere di ristrutturazione, e che non hanno i presupposti per essere classificati nelle categorie precedenti.

Tra le attività materiali risultano iscritti quei beni connessi con contratti di locazione finanziaria rientrati in possesso della società, in qualità di locatore, a seguito della risoluzione dei contratti e della contestuale chiusura dell'originaria posizione creditoria.

In tale categoria sono inclusi, altresì, i) i diritti d'uso acquisiti con il leasing, sia finanziario sia operativo, relativi ad attività materiali che il Gruppo utilizza in qualità di locatario ad uso funzionale o a scopo di investimento, ii) le attività concesse in leasing operativo (per i locatori), nonché iii) le migliorie e le spese incrementative sostenute su beni di proprietà e su beni di terzi, queste ultime purché identificabili e separabili (es. ATM).

b) criteri di iscrizione

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo, che comprende, oltre al prezzo di acquisto, tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all'acquisto e alla messa in funzione del bene.

Le spese di manutenzione straordinaria, che comportano un incremento dei benefici economici futuri, vengono imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a conto economico.

c) criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale le attività materiali strumentali sono valutate al costo, come sopra definito, al netto degli ammortamenti cumulati e di qualsiasi perdita di valore cumulata, ad eccezione:

  • degli immobili ad uso funzionale per i quali il Gruppo ha adottato l'opzione consentita dallo IAS 16, di valutarli in base al metodo della rideterminazione del valore;
  • degli immobili detenuti a scopo di investimento, per i quali il Gruppo ha adottato l'opzione, consentita dallo IAS 40, di valutarli in base al metodo del fair value;
  • delle attività materiali rientranti nella disciplina dello IAS 2, che sono valutate al minore tra il costo ed il valore netto di realizzo, rappresentato dal prezzo di vendita stimato meno i costi presunti per il completamento e gli altri costi necessari per realizzare la vendita.

Il metodo della rideterminazione del valore prevede che le attività siano iscritte ad un valore rideterminato, pari al fair value alla data di rideterminazione del valore, al netto degli ammortamenti cumulati e delle eventuali rettifiche di valore. Nel dettaglio:

  • se il valore contabile si incrementa a seguito di una rideterminazione di valore, l'incremento è rilevato con contropartita alla voce del passivo "120 - Riserve da valutazione", ad eccezione dei ripristini di valore rispetto a una precedente svalutazione rilevata precedentemente nel conto economico. In tale caso l'incremento è rilevato a conto economico nella voce "260 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali" nei limiti della suddetta svalutazione;
  • se il valore contabile di un bene è diminuito a seguito della rideterminazione di valore, la diminuzione è rilevata a conto economico nella voce "260 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali" a meno che il bene sia stato oggetto di una precedente rivalutazione, nel qual caso la riduzione di valore è rilevata a diminuzione della voce del passivo "120 - Riserve da valutazione" fino a capienza della medesima.

Per gli immobili strumentali il Gruppo procede alla rideterminazione del valore con una periodicità semestrale avvalendosi di perizie valutative redatte da esperti indipendenti.

Le attività materiali detenute ad uso funzionale, inclusi gli immobili strumentali valutati al "valore rideterminato", sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile. Il valore ammortizzabile, pari al costo (ovvero al valore netto rideterminato, qualora il metodo adottato per la valutazione sia quello della rideterminazione del valore) meno il valore residuo (ossia l'ammontare previsto che si otterrebbe normalmente dalla dismissione, dedotti i costi attesi di dismissione, se l'attività fosse già nelle condizioni, anche di vecchiaia, previste alla fine della sua vita utile), è ripartito sistematicamente lungo la vita utile dell'attività materiale adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti. La vita utile, oggetto di periodica revisione al fine di rilevare eventuali stime significativamente difformi dalle precedenti, è definita come:

  • il periodo di tempo nel quale ci si attende che un'attività sia utilizzabile dall'azienda o,
  • la quantità di prodotti o unità similari che l'impresa si aspetta di ottenere dall'utilizzo dell'attività stessa.

L'ammortamento ha inizio quando l'attività è disponibile per l'uso e cessa alla data più recente tra quella in cui l'attività è classificata come posseduta per la vendita e quella di eliminazione contabile. Per le attività materiali valutate al costo, l'ammortamento non cessa quando l'attività diventa inutilizzata o è ritirata dall'uso attivo, a meno che l'attività non sia completamente ammortizzata. Nel caso in cui un'immobile strumentale diventi inutilizzabile o sia ritirato dall'uso attivo, è necessario valutare prontamente la variazione della destinazione d'uso e la conseguente riclassifica tra gli investimenti immobiliari oppure tra le attività possedute per la vendita. In tali casi, l'ammortamento cessa.

Non vengono ammortizzati:

  • i terreni, siano essi a sé stanti o inclusi nel valore dell'immobile, non sono soggetti ad ammortamento in quanto immobilizzazioni a cui è associata vita utile indefinita;
  • le opere d'arte, in quanto il loro valore è generalmente destinato ad aumentare con il trascorrere del tempo;
  • gli immobili ad uso investimento, come richiesto dal principio contabile IAS 40, che sono valutati al fair value con contropartita il conto economico e pertanto non devono essere ammortizzati;
  • le attività materiali rilevate ai sensi dello IAS 2.

Per le migliorie su beni di terzi, rappresentate da attività materiali identificabili e separabili, l'ammortamento è determinato secondo la vita utile di tali attività.

Gli ammortamenti periodici vengono rilevati alla voce di conto economico "210 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali".

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, deve essere verificata la presenza di eventuali segnali di impairment, ovvero di indicazioni che dimostrino che un'attività possa aver subito una perdita di valore. In caso di presenza dei segnali suddetti, per gli immobili di proprietà, ad eccezione degli investimenti immobiliari, e per gli immobili detenuti in locazione si procede al confronto tra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero, pari al maggiore tra il fair value, al netto degli eventuali costi di vendita ed il relativo valore d'uso del bene, inteso come il valore attuale dei flussi futuri originati dal cespite.

Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita si dà luogo ad una ripresa di valore, che non può superare il valore che l'attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore.

Il metodo del fair value utilizzato per gli investimenti immobiliari prevede che la variazione positiva o negativa di fair value è imputata a conto economico alla voce "260- Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali". Ai fini della valorizzazione al fair value del patrimonio immobiliare in oggetto, è previsto un processo di stima del fair value con cadenza semestrale.

Per le modalità di determinazione del fair value e della periodicità di rideterminazione del patrimonio immobiliare, si fa rinvio ai criteri illustrati nella successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Le attività materiali a cui si applica lo IAS 2 sono valutate al pari delle rimanenze e quindi al minore tra il costo di iscrizione contabile ed il valore netto di realizzo, rappresentato dal prezzo di vendita stimato meno i costi presunti per il completamento e gli altri costi necessari per realizzare la vendita. Le eventuali perdite di valore, nel caso si manifestassero vanno rilevate a conto economico nella voce "210 - Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali".

Attività materiali rappresentate dal diritto d'uso di beni di cui a contratti di "leasing"

Ai sensi dell'IFRS 16 il "leasing" è un contratto, o parte di un contratto, che, in cambio di un corrispettivo, trasferisce il diritto d'uso (Right of Use – RoU) di un'attività (l'attività sottostante) per un periodo di tempo.

L'attività per il diritto d'uso acquisita con il leasing viene iscritta in bilancio alla data di decorrenza del contratto, ossia alla data in cui l'asset è messo a disposizione del locatario e viene inizialmente valutata al costo. Tale costo comprende:

  • l'importo della misurazione iniziale della passività di leasing al netto dell'IVA;
  • gli eventuali pagamenti di leasing effettuati entro la data di decorrenza, al netto di eventuali incentivi alla locazione;
  • gli eventuali costi diretti iniziali sostenuti, intesi come costi incrementali sostenuti per l'ottenimento del leasing che non sarebbero stati altrimenti sostenuti (es. commissioni di intermediazione e success fees);
  • i costi stimati di ripristino e smantellamento nei casi in cui il contratto li preveda.

In corrispondenza dell'attività consistente nel diritto d'uso, il locatario iscrive una passività per il leasing alla voce 10 "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" corrispondente al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing. Il tasso di attualizzazione utilizzato è il tasso di interesse implicito, se determinabile; in caso contrario viene utilizzato il tasso di interesse di finanziamento marginale del locatario. Il Gruppo utilizza quale tasso di sconto, ove non sia presente un tasso di interesse implicito nel contratto, la curva per scadenze allineate ai singoli contratti di locazione costituita dal tasso base Euribor 6M e dal funding spread blended, quest'ultimo pari alla media ponderata delle curve di funding per le obbligazioni senior unsecured, per i depositi protetti e per quelli privilegiati. L'adozione di tale curva è in linea con le caratteristiche dei contratti di leasing, i quali prevedono canoni tipicamente costanti lungo la durata del contratto, e delle attività sottostanti. Il tasso di sconto così definito tiene conto del merito creditizio del locatario, della durata del leasing, dell'attività consistente nel diritto di utilizzo e dell'ambiente economico, identificato nel mercato italiano, nel quale la transazione ha luogo e pertanto è in linea con quanto richiesto dal principio.

Il locatario può optare per rilevare i pagamenti dovuti per il leasing direttamente quale onere nel conto economico, a quote costanti lungo la durata del contratto di leasing oppure secondo un altro metodo sistematico rappresentativo delle modalità di fruizione dei benefici economico nel caso di:

  • leasing a breve termine (pari o inferiore a 12 mesi) che non includano un'opzione di acquisto dell'asset oggetto del leasing da parte del locatario;
  • leasing in cui l'attività sottostante è di modesto valore 61.

Il Gruppo MPS ha optato per rilevare direttamente l'onere nel conto economico a quote costanti lungo la durata del contratto di leasing.

La durata del leasing viene determinata tenendo conto di:

  • periodi coperti da un'opzione di proroga del leasing, in caso l'esercizio della medesima sia ragionevolmente certo;
  • periodi coperti da un'opzione di risoluzione del leasing, in caso l'esercizio della medesima sia ragionevolmente certo.

Nel corso della durata del contratto di leasing, il locatario deve:

  • valutare il diritto d'uso al costo, al netto degli ammortamenti62 cumulati e delle rettifiche cumulate di valore determinate e contabilizzate in base alle previsioni dello IAS 36 "Riduzioni di valore delle attività", rettificato per tenere conto delle eventuali rideterminazioni della passività del leasing;
  • incrementare la passività riveniente dall'operazione di leasing a seguito della maturazione di interessi passivi calcolati al tasso di interesse implicito del leasing, o, alternativamente, al tasso di finanziamento marginale e ridurla per i pagamenti delle quote capitale e interessi.

In caso di modifiche nei pagamenti dovuti per il leasing la passività deve essere rideterminata; l'impatto della rideterminazione della passività è rilevato in contropartita dell'attività consistente nel diritto di utilizzo.

d) criteri di cancellazione

Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall'uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri.

61 La soglia di significatività individuata è pari a 5.000 euro.

62 Nel determinare il periodo di ammortamento, si deve tenere conto del fatto che sia o meno previsto il trasferimento della proprietà dell'attività sottostante al termine della durata del leasing o che il costo dell'attività consistente nel diritto di utilizzo rifletta o meno il fatto che il locatario eserciterà l'opzione di acquisto. Nel primo caso, il periodo di ammortamento coincide con la vita utile dell'attività sottostante, determinata alla data di decorrenza. Nel secondo caso, il periodo di ammortamento coincide con la vita utile dell'attività consistente nel diritto di utilizzo o se inferiore alla durata del leasing.

Le eventuali plusvalenze o minusvalenze derivanti dallo smobilizzo o dalla dismissione delle attività materiali sono determinate come differenza tra il corrispettivo netto di cessione e il valore contabile del bene e sono rilevate nel conto economico nella voce "280 - Utili (Perdite) da cessione di investimenti".

In caso di vendita di un immobile ad uso strumentale, la relativa riserva da valutazione maturata viene trasferita tra le altre componenti di Patrimonio netto, nello specifico alla voce del passivo "150 – Riserve", senza rigiro a conto economico.

Le attività consistenti nel diritto di utilizzo, contabilizzate in base all'IFRS 16, sono eliminate al termine della durata del leasing.

7 Attività immateriali

a) criteri di classificazione

Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili e prive di consistenza fisica, originate da diritti legali o contrattuali, possedute per essere utilizzate in un periodo pluriennale o indefinito, dalle quali è probabile che affluiranno benefici economici futuri e il cui costo può essere misurato attendibilmente.

Le attività immateriali includono:

  • le attività immateriali legate alla tecnologia che comprendono le licenze software, i costi capitalizzati internamente, i progetti e licenze in corso di sviluppo; in particolare, i costi sostenuti internamente per lo sviluppo di progetti di software costituiscono attività immateriali solo se tutte le seguenti condizioni sono rispettate: a) il costo attribuibile all'attività di sviluppo è determinabile in modo attendibile, b) vi è l'intenzione, la disponibilità di risorse finanziarie e la capacità tecnica a rendere l'attività disponibile all'uso o alla vendita, c) è dimostrabile che l'attività è in grado di produrre benefici economici futuri. I costi di sviluppo di software capitalizzati comprendono le sole spese che possono essere attribuite direttamente al processo di sviluppo;
  • le attività immateriali rappresentative di relazioni con la clientela, rappresentate dalla valorizzazione, in occasione di operazioni di aggregazione, dei rapporti di asset management e under custody e dei core deposit;
  • l'avviamento, pari alla differenza positiva tra il corrispettivo sostenuto per un'aggregazione aziendale ed il fair value delle attività e passività di pertinenza di un'impresa acquisita, come meglio precisato nel paragrafo "16 – Altre informazioni, Aggregazioni di aziende".

b) criteri di iscrizione

Sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori, solo se è probabile che i futuri benefici economici attribuibili all'attività si realizzino e se il costo dell'attività stessa possa essere determinato attendibilmente. In caso contrario il costo dell'attività immateriale è rilevato a conto economico nell'esercizio in cui è stato sostenuto.

c) criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Il costo delle attività immateriali a vita utile definita è ammortizzato a quote costanti sulla base della relativa vita utile, in particolare per le attività immateriali originate da software sviluppato internamente ed acquisito da terzi l'ammortamento decorre dall'ultimazione e dall'entrata in funzione delle applicazioni. Le attività a vita utile indefinita non sono invece soggette ad ammortamento sistematico, ma solamente alla periodica verifica dell'adeguatezza del relativo valore di iscrizione in bilancio.

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, in presenza di evidenze di perdite di valore, si procede alla stima del valore di recupero dell'attività. L'ammontare della perdita, rilevato a conto economico, è pari alla differenza tra il valore contabile dell'attività ed il valore recuperabile.

L'avviamento iscritto non è soggetto ad ammortamento ma a verifica periodica della tenuta del valore contabile, eseguita con periodicità annuale od inferiore in presenza di segnali di deterioramento del valore. A tal fine vengono identificate le unità generatrici di flussi finanziari cui attribuire i singoli avviamenti. Dette unità rappresentano il livello minimo al quale l'avviamento è monitorato per finalità gestionali interne e non deve essere maggiore rispetto al settore operativo determinato in conformità al principio IFRS 8.

L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza tra il valore di iscrizione dell'avviamento ed il suo valore di recupero, se inferiore. Detto valore di recupero è pari al maggiore tra il fair value dell'unità generatrice di flussi finanziari, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, rappresentato dal valore attuale dei flussi di cassa stimati per gli esercizi di operatività dell'unità generatrice di flussi finanziari e derivanti dalla sua dismissione al termine della vita utile. Le conseguenti rettifiche di valore vengono rilevate a conto economico nella voce "220 - Rettifiche/riprese di valore su attività immateriali". Nella stessa voce vengono rilevati gli ammortamenti periodici

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte A - Politiche Contabili

per le attività immateriali a vita utile definita. Per quanto riguarda l'avviamento, non è ammessa la contabilizzazione di eventuali successive riprese di valore.

d) criteri di cancellazione

Un'attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione e qualora non siano attesi benefici economici futuri.

8 Attività non correnti e gruppi di attività/passività in via di dismissione

a) criteri di classificazione

Vengono classificate nella voce dell'attivo "120 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e in quella del passivo "70 - Passività associate ad attività in via di dismissione" le attività/passività non correnti ed i gruppi di attività/ passività il cui valore contabile sarà presumibilmente recuperato mediante la vendita anziché con l'uso continuativo.

Per essere classificate in tali voci, le attività o passività (o gruppo in dismissione) devono essere immediatamente disponibili per la vendita e devono essere riscontrati programmi attivi e concreti tali da far ritenere come altamente probabile la loro dismissione entro un anno rispetto alla data di classificazione come attività in via di dismissione.

b) criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale le attività ed i gruppi di attività non correnti in via di dismissione, con le relative passività, sono valutati al minore tra il valore contabile ed il fair value al netto dei costi di vendita, fatta eccezione per alcune tipologie di attività - riconducibili ad esempio a tutti gli strumenti finanziari rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 9 per le quali l'IFRS 5 prevede specificatamente che debbano essere applicati i criteri valutativi del principio contabile di riferimento.

Al momento di classificazione di un'attività non corrente tra le attività non correnti in via di dismissione l'eventuale processo di ammortamento viene interrotto.

Qualora i gruppi di attività e passività in via di dismissione siano riconducibili alla fattispecie delle attività operative cessate (identificabili con un importante ramo autonomo o area geografica di attività, anche facente parte di un unico programma coordinato di dismissione, piuttosto che una società controllata acquisita esclusivamente in funzione di una sua rivendita), i relativi proventi ed oneri, al netto dell'effetto fiscale, sono esposti nel conto economico alla voce "320 - Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte" di conto economico. Gli utili e le perdite riconducibili a singole attività in via di dismissione sono iscritti nella voce più idonea di conto economico.

c) criteri di cancellazione

Le attività ed i gruppi di attività/passività non correnti in via di dismissione sono eliminati dallo stato patrimoniale al momento della dismissione.

9 Fiscalità corrente e differita

a) criteri di iscrizione

Sono rilevati gli effetti relativi alle imposte correnti e differite calcolate nel rispetto della legislazione fiscale nazionale in base al criterio della competenza economica, coerentemente con le modalità di rilevazione in bilancio dei costi e ricavi che le hanno generate, applicando le aliquote di imposta vigenti.

Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico ad eccezione di quelle relative a voci addebitate od accreditate direttamente a patrimonio netto.

L'accantonamento per imposte sul reddito è determinato in base ad una prudenziale previsione dell'onere fiscale corrente, di quello anticipato e di quello differito.

In particolare, la fiscalità corrente accoglie il saldo netto tra le passività fiscali correnti dell'esercizio e le attività fiscali correnti nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria rappresentate dagli acconti, dai crediti derivanti dalle precedenti dichiarazioni e dagli altri crediti d'imposta per ritenute d'acconto subite. Le attività correnti includono anche i crediti d'imposta per i quali si è chiesto il rimborso alle Autorità Fiscali competenti. In tale ambito rimangono iscritti anche i crediti d'imposta ceduti in garanzia di propri debiti.

Le imposte anticipate e quelle differite vengono determinate sulla base delle differenze temporanee - senza limiti temporali - tra il valore attribuito ad un'attività o ad una passività secondo i criteri civilistici ed i corrispondenti valori assunti ai fini fiscali applicando il cosiddetto balance sheet liability method; le imposte anticipate e differite non vengono rilevate con riferimento alle differenze temporanee per cui si ritiene improbabile che possa verificarsi in futuro il presupposto per la relativa tassazione, in relazione alla natura durevole degli investimenti cui si riferiscono. Si evidenzia inoltre che il Gruppo non ha rilevato e non fornisce informazioni sulle attività e passività fiscali differite relative alle imposte sul reddito del secondo pilastro pubblicate dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), come previsto dal paragrafo 4A dello IAS 12.

Le attività per imposte anticipate determinate sulla base di differenze temporanee deducibili vengono iscritte in bilancio, o nella situazione infrannuale, nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero; tale probabilità viene valutata, attraverso lo svolgimento del probability test, sulla base della capacità di generare con continuità redditi imponibili positivi in capo alla società interessata o, per effetto dell'esercizio dell'opzione relativa al "Consolidato fiscale", al complesso delle società aderenti.

La probabilità del recupero delle imposte anticipate relative ad avviamenti, altre attività immateriali e svalutazioni di crediti (c.d. DTA trasformabili), è da ritenersi automaticamente soddisfatta per effetto delle disposizioni di legge che ne prevedono la trasformazione in credito d'imposta in presenza di perdita d'esercizio civilistica e/o fiscale.

In particolare, l'art. 2 - commi 55 e seguenti - del Decreto Legge 29 dicembre 2010 n. 225 (e successive modificazioni) prevede che:

  • in presenza di una perdita civilistica d'esercizio, la fiscalità anticipata (IRES ed IRAP) relativa agli avviamenti, alle altre attività immateriali e alle svalutazioni di crediti è oggetto di trasformazione in credito d'imposta per una quota pari al rapporto tra la perdita civilistica e il patrimonio netto contabile al lordo della perdita medesima. La trasformazione ha effetto a decorrere dalla data di approvazione, da parte dell'assemblea dei soci, del bilancio individuale in cui è stata rilevata la perdita;
  • in presenza di perdita fiscale d'esercizio (ovvero, ai fini IRAP, di valore della produzione negativo), la fiscalità anticipata relativa alle deduzioni riferite agli avviamenti, alle altre attività immateriali e alle svalutazioni di crediti, che hanno concorso alla formazione della perdita fiscale suddetta (ovvero del valore della produzione negativo) è oggetto di trasformazione in credito d'imposta. La suddetta trasformazione ha effetto a decorrere dalla data di presentazione della dichiarazione dei redditi relativa all'esercizio in cui viene indicata la perdita.

Per effetto delle disposizioni contenute nel Decreto Legge 27 giugno 2015 n. 83, le DTA trasformabili hanno cessato di incrementarsi a partire dal 2016. In particolare:

    1. per le imposte anticipate relative ad avviamenti, altre attività immateriali di nuova iscrizione, in bilancio dal 2016 in avanti, è stata disposta l'esclusione dalla normativa di cui all'art. 2 - commi 55 e seguenti - del D.L 225/2010;
    1. per le imposte anticipate relative a svalutazioni di crediti è cessato, dal 2016 in avanti, il presupposto contabile per la relativa iscrizione in bilancio essendo divenute tali svalutazioni interamente deducibili nell'esercizio di contabilizzazione. Si segnala che la manovra finanziaria per il 2019 (Legge 30 dicembre 2018 n. 145) ha derogato alla integrale deducibilità delle svalutazioni su crediti con riferimento a quelle rilevate in sede di prima applicazione dell'IFRS 9, esclusivamente a seguito dell'adozione del modello di rilevazione del fondo a copertura delle perdite attese (ECL), disponendo la deducibilità (IRES ed IRAP) delle stesse a rate costanti in 10 esercizi. É stato, tuttavia, espressamente chiarito che le relative DTA conseguentemente iscritte in bilancio, pur essendo riferite a svalutazioni su crediti verso la clientela, non rientrano

tra quelle trasformabili in credito d'imposta di cui al D.L. 225/2010. Si precisa peraltro che, rispetto al piano di rateazione originario, la rata riferita al 2019 è stata differita al 2028 (cfr. Legge 27 dicembre 2019 n. 160) e le rate riferite al 2025 e 2026 sono state differite, rispettivamente, in quattro quote annuali costanti dal 2026 al 2029 e in tre quote annuali costanti dal 2027 al 2029 (cfr. Legge del 30.12.2024 n. 207).

Si evidenzia, inoltre, che il Gruppo MPS ha esercitato l'opzione irrevocabile di cui al Decreto Legge 3 maggio 2016 n. 59 (e successive modificazioni) per il mantenimento del diritto alla trasformabilità in credito d'imposta delle DTA relative agli avviamenti, alle altre attività immateriali e alle svalutazioni e perdite su crediti; conseguentemente risulta dovuto il relativo canone annuo da corrispondere con riferimento a ciascuno degli esercizi a partire dal 2016 e successivamente, se ne ricorreranno annualmente i presupposti, fino al 2030.

Le imposte anticipate sulle perdite fiscali non utilizzate sono rilevate in base ai medesimi criteri previsti per la rilevazione delle imposte anticipate sulle differenze temporanee deducibili: esse sono pertanto iscritte in bilancio soltanto nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero, sulla base della capacità di generare nel futuro redditi imponibili positivi. Poiché l'esistenza di perdite fiscali inutilizzate può essere sintomo di difficoltà a conseguire nel futuro redditi imponibili positivi, lo IAS 12 prevede che, in presenza di perdite conseguite in periodi recenti, debbano essere fornite evidenze idonee a supportare l'esistenza nel futuro di tali redditi. Inoltre, si evidenzia che la vigente normativa fiscale italiana consente il riporto a nuovo illimitato nel tempo delle perdite IRES (art. 84 comma 1 del TUIR); di conseguenza, la verifica dell'esistenza di redditi imponibili futuri contro i quali utilizzare tali perdite non è soggetta a limiti temporali.

Il Gruppo, come sopra detto, verifica la probabilità del manifestarsi di redditi imponibili futuri (probability test) mediante l'approccio risk-adjusted che prevede l'applicazione di un fattore di sconto ai redditi prospettici. Tale fattore, applicato con il criterio dell'interesse composto sconta in misura crescente i redditi futuri per rifletterne l'incertezza. Per maggiori dettagli circa le valutazioni effettuate dal Gruppo per verificare la possibilità di rilevare attività per imposte anticipate si rinvia al paragrafo successivo "Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione del bilancio - Modalità di rilevazione delle attività per imposte anticipate (probability test)".

Le attività e le passività fiscali differite sono calcolate utilizzando le aliquote fiscali attese alla data di riversamento delle differenze temporanee, sulla base dei provvedimenti in essere alla data di riferimento del bilancio. Eventuali variazioni delle aliquote fiscali o delle norme tributarie, emanate o comunicate dopo la data di riferimento del bilancio e prima della data di autorizzazione alla pubblicazione, che hanno un effetto significativo sulle attività e passività fiscali differite sono trattate come fatti intervenuti dopo la data di riferimento del bilancio che non comportano rettifica ai sensi dello IAS 10, con conseguente informativa nella nota integrativa.

Le imposte anticipate e quelle differite vengono contabilizzate a livello patrimoniale operando le compensazioni a livello di medesima imposta.

b) criteri di classificazione e di valutazione

Le attività e le passività iscritte per imposte anticipate e differite vengono sistematicamente valutate per tenere conto sia di eventuali modifiche intervenute nelle norme o nelle aliquote sia di eventuali diverse situazioni soggettive delle società del Gruppo.

In relazione al Consolidato fiscale tra la Capogruppo e le società controllate che vi hanno aderito sono stati stipulati dei contratti che regolano i flussi compensativi relativi ai trasferimenti di utili e perdite fiscali. Tali flussi sono determinati applicando agli imponibili fiscali delle società aderenti l'aliquota IRES in vigore. Per le società che trasferiscono perdite fiscali, il flusso compensativo, calcolato come sopra, è riconosciuto dalla consolidante alla consolidata quando e nella misura in cui la consolidata stessa, trasferirà al consolidato fiscale, nei periodi d'imposta successivi a quello di conseguimento della perdita, imponibili fiscali positivi. I flussi compensativi così determinati sono contabilizzati come crediti e debiti nei confronti delle società aderenti al Consolidato fiscale, classificati nelle altre attività e nelle altre passività, in contropartita della voce "300 - Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente".

c) criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Qualora le attività e le passività fiscali differite si riferiscano a componenti che hanno interessato il conto economico la contropartita è rappresentata dalle imposte sul reddito. Nei casi in cui le imposte anticipate e differite riguardino transazioni che hanno interessato direttamente il patrimonio netto senza influenzare il conto economico, quali ad esempio le valutazioni degli strumenti finanziari valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva o dei contratti derivati di copertura di flussi finanziari, le stesse vengono iscritte in contropartita al patrimonio netto, interessando le specifiche riserve quando previsto.

10 Fondi per rischi ed oneri

Fondi per rischi e oneri: impegni e garanzie rilasciate

La sottovoce in esame accoglie i fondi per rischio di credito a fronte degli impegni ad erogare fondi e delle garanzie rilasciate che rientrano nel perimetro di applicazione delle regole di impairment ai sensi dell'IFRS 9, al pari di quanto previsto per le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e per le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva". Per approfondimenti sul modello di impairment si fa rinvio a quanto riportato nel successivo paragrafo "Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione del bilancio - Modalità di determinazione delle perdite di valore degli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)".

In aggiunta, sono inclusi nella sottovoce anche i fondi per rischi ed oneri costituiti a fronte di altre tipologie di impegni e di garanzie rilasciate che, in virtù delle proprie peculiarità, non rientrano nell'ambito applicativo dell'impairment ai sensi dell'IFRS 9.

Fondi per rischi e oneri: quiescenza e obblighi simili

La sottovoce "Fondi per rischi e oneri: b) quiescenza e obblighi simili" comprende gli stanziamenti, contabilizzati in base allo IAS 19 "Benefici ai dipendenti", ai fini del ripianamento del disavanzo tecnico dei fondi di previdenza complementare a benefici definiti. I piani pensionistici sono distinti nelle due categorie a benefici definiti e a contribuzione definita. Mentre per i piani a contribuzione definita l'onere a carico della società è predeterminato, per i piani a benefici definiti l'onere viene stimato e deve tener conto di un'eventuale insufficienza di contributi o di rendimento degli asset in cui i contributi sono investiti. Per i piani a benefici definiti la determinazione dei valori attuariali viene effettuata da un attuario esterno, con l'utilizzo del metodo della "proiezione unitaria del credito" (Projected Unit Credit Method). Gli utili e le perdite attuariali, definiti quale differenza tra il valore di bilancio della passività ed il valore attuale degli impegni a fine esercizio, derivano dalle modifiche alle ipotesi attuariali e dalle rettifiche basate sull'esperienza passata e sono contabilizzati per l'intero importo nel prospetto della redditività complessiva, nella voce "Riserve da valutazione". Per maggiori dettagli confrontare il successivo paragrafo "16 - Altre informazioni - Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti".

Fondi per rischi e oneri: altri fondi per rischi e oneri

Nella sottovoce "Fondi per rischi e oneri: c) altri fondi per rischi ed oneri" sono compresi gli stanziamenti a fronte degli esborsi stimati per obbligazioni legali o implicite derivanti da eventi passati. Tali esborsi possono essere i) di natura contrattuale - stanziamenti per sistema incentivante al personale, per incentivi all'esodo del personale e per indennizzi previsti da clausole contrattuali al verificarsi di determinati eventi - o ii) di natura risarcitoria e/o restitutoria derivanti, tra gli altri, da obblighi di legge per danni ambientali procurati, da cause passive - incluse le azioni revocatorie – da reclami della clientela per attività di intermediazione in titoli e da contenziosi di natura fiscale.

Sono altresì ricompresi i fondi istituiti alla data di decorrenza dei contratti di leasing, stipulati in qualità di locatario, che richiedono l'esecuzione di interventi di smantellamento/ripristino sugli asset sottostanti al termine del contratto. Tali fondi sono rilevati in contropartita delle attività iscritte per il valore dei diritti d'uso degli immobili (di cui voce "90 – Attività materiali").

I fondi per rischi ed oneri sono costituiti da passività di ammontare o scadenza incerti e sono rilevati in bilancio se:

  • esiste un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l'obbligazione; e
  • può essere effettuata una stima attendibile del probabile esborso futuro.

L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima dell'esborso finanziario necessario per assolvere all'obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio e riflette i rischi e le incertezze insite nei fatti e nelle circostanze esaminate. Laddove l'elemento temporale sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati utilizzando i tassi correnti di mercato. Ad eccezione dei fondi rischi legati ai contratti di leasing, l'accantonamento e l'effetto dell'attualizzazione sono rilevati a conto economico nella voce "200 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri", così come l'incremento del fondo per effetto del passare del tempo. I fondi accantonati sono riesaminati ad ogni data di riferimento del bilancio e rettificati per riflettere la migliore stima corrente. Quando l'impiego di risorse, atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione, diviene improbabile, oppure quanto l'obbligazione si estingue, l'accantonamento viene stornato.

In aggiunta, ciascun fondo è utilizzato unicamente per far fronte a quelle uscite per le quali è stato originariamente costituito.

A fronte di passività solo potenziali e non probabili non viene rilevato alcun accantonamento, ma viene fornita informativa in nota integrativa, salvo i casi in cui la probabilità di impiegare risorse sia remota oppure il fenomeno non risulti rilevante.

In particolare, si segnala che i fondi riferibili alle:

  • vertenze civili e penali derivanti dalle informazioni finanziarie diffuse nel periodo 2008-2015, sono determinati come media ponderata di due stime elaborate da periti esterni:
    • 1) il cd. "criterio del danno differenziale", che identifica il danno nel minor prezzo che l'investitore avrebbe dovuto corrispondere se avesse avuto a disposizione un quadro informativo completo e corretto;
    • 2) il cd. "criterio del risarcimento integrale", che prende le mosse dall'argomento in base al quale l'informazione falsa o incompleta può assumere un'incidenza causale nelle scelte di investimento del risparmiatore tale per cui egli, in presenza di un quadro informativo corretto, non avrebbe effettuato tout court l'investimento in questione. Sulla base di questo assunto, il danno risarcibile viene commisurato all'intero importo investito, dedotto (a) il valore residuo del titolo (ovvero l'importo ricavato dalla cessione del titolo), nonché (b) l'ulteriore importo che il risparmiatore avrebbe potuto ottenere provvedendo alla cessione dei titoli non appena ristabilita la parità informativa;
  • richieste stragiudiziali connesse al periodo 2008-2015, al fine di tener conto della probabilità di trasformazione delle stesse in vere e proprie vertenze, sono determinati applicando un fattore esperienziale alle richieste formulate dalle controparti;
  • dichiarazioni e garanzie rilasciate nel contesto di operazioni di cessione e di scissione di crediti deteriorati sono determinati sulla base delle analisi di fondatezza dei claims pervenuti, ovvero, in assenza di elementi idonei per effettuare una stima sufficientemente attendibile, mediante una metodologia statistica. Nel secondo caso la stima si basa sui risultati di un campione rappresentativo di posizioni dismesse/scisse rispetto alle quali le funzioni competenti valutano analiticamente la conformità o il rischio conformità per ciascuna delle dichiarazioni e garanzie rilasciate; nell'ambito di tale stima viene individuato il campione da analizzare ed effettuata l'inferenza dei risultati del campione sull'intera popolazione.

11 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

a) criteri di classificazione

La voce "10 - Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" comprende le sottovoci "a) debiti verso banche", "b) debiti verso la clientela" e "c) titoli in circolazione" ed è costituita dalle varie forme di provvista, sia interbancaria che nei confronti della clientela e dalla raccolta effettuata attraverso certificati di deposito e titoli obbligazionari in circolazione, al netto degli eventuali riacquisti. Vengono classificati tra i titoli in circolazione tutti i titoli che non sono oggetto di copertura "naturale" tramite derivati, i quali sono classificati tra le passività valutate al fair value.

Sono inoltre inclusi i debiti iscritti dal locatario nell'ambito di operazioni di leasing, finanziario e operativo, eventualmente stipulate, nonché le operazioni di pronti contro termine di raccolta e di titoli dati a prestito con ricevimento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore. Sono infine compresi i debiti di funzionamento connessi con la fornitura di servizi finanziari come definiti nel Testo Unico Bancario e nel Testo Unico della Finanza.

b) criteri di iscrizione

La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene all'atto della ricezione delle somme raccolte o della emissione dei titoli di debito e viene effettuata sulla base del relativo fair value, normalmente pari all'ammontare incassato od al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione e non rimborsati dalla controparte creditrice. Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo.

Le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto sono iscritte in bilancio come operazioni di raccolta per l'importo incassato a pronti.

Per gli strumenti strutturati, qualora sussistano i requisiti previsti dal principio IFRS 9 per la rilevazione separata dei derivati incorporati, questi ultimi sono separati dal contratto ospite e rilevati al fair value come attività o passività di negoziazione. Il contratto ospite è invece iscritto al costo ammortizzato.

Le passività per il leasing iscritte nei confronti del locatore vengono misurate come il valore attuale dei canoni futuri ancora da pagare per la durata del leasing. Per maggiori informazioni sulla determinazione della durata si rinvia a quanto esposto nel paragrafo 6 "Attività materiali rappresentate dal diritto d'uso di beni di cui ai contratti di leasing".

c) criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie emesse, al netto degli eventuali rimborsi e/o riacquisti, vengono valutate al costo ammortizzato col metodo del tasso di interesse effettivo. Fanno eccezione le passività a breve termine, ove il fattore temporale risulti trascurabile, che rimangono iscritte per il valore incassato. Gli interessi sono esposti nel conto economico alla voce "20 - Interessi passivi e oneri assimilati".

Riguardo le passività per il leasing, successivamente alla data di decorrenza del contratto, il valore contabile:

  • aumenta per gli interessi passivi maturati, esposti nel conto economico alla voce "20 Interessi passivi e oneri assimilati";
  • diminuisce per tener conto del pagamento dei canoni dovuti per il leasing;
  • viene rideterminato per tener conto di eventuali nuove valutazioni (ad es. estensione o riduzione della durata del contratto) o modifiche del leasing (ad es. rinegoziazione del corrispettivo del leasing) intervenute successivamente alla data di decorrenza; l'impatto della rideterminazione viene registrato in contropartita all'attività per il diritto d'uso.

Si evidenzia, inoltre, che gli strumenti di raccolta oggetto di una relazione di copertura efficace vengono valutati sulla base delle regole previste per le operazioni di copertura.

d) criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi. La differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrata a conto economico nella voce 100 "Utili/perdite da cessione o riacquisto". Il ricollocamento sul mercato di titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto a conto economico.

12 Passività finanziarie di negoziazione

a) criteri di classificazione

La voce comprende:

  • le passività finanziarie emesse con l'intento di riacquistarle nel breve periodo;
  • le passività facenti parte di un portafoglio di strumenti finanziari che sono gestiti congiuntamente e per il quale esiste una provata strategia volta al conseguimento di profitti nel breve periodo;
  • i contratti derivati aventi un fair value negativo e non designati come strumenti di copertura, inclusi sia quelli incorporati in strumenti finanziari complessi che sono stati oggetto di scorporo dalle passività valutate al costo ammortizzato, sia quelli collegati alle attività/passività designate al fair value con impatto a conto economico.

Sono inoltre incluse le passività che si originano da scoperti tecnici generati dall'attività negoziazione di titoli.

b) criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle passività finanziarie detenute per la negoziazione avviene alla data di regolamento per le passività per cassa e alla data di sottoscrizione per i contratti derivati.

All'atto della rilevazione iniziale le passività finanziarie detenute per la negoziazione vengono rilevate al loro fair value che corrisponde normalmente al corrispettivo incassato senza considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso, che sono imputati direttamente a conto economico.

c) criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale le passività finanziarie detenute per la negoziazione sono valorizzate al fair value, con imputazione del risultato della valutazione nel conto economico. Per un'illustrazione dei criteri utilizzati per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari si rinvia alla Sezione "A.4.5 Gerarchia del fair value" della presente Parte A di Nota integrativa.

d) criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Gli utili e le perdite da negoziazione e le plusvalenze e le minusvalenze da valutazione sono rilevati nella voce "80 - Risultato netto dell'attività di negoziazione" di conto economico, compresi quelli relativi a strumenti derivati passivi connessi con la Fair Value Option.

e) criteri di cancellazione

Le passività finanziarie di negoziazione vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui relativi flussi finanziari o quando le passività finanziarie sono cedute con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà delle stesse.

13 Passività finanziarie designate al fair value

a) criteri di classificazione

Sono classificabili in questa categoria le passività finanziarie per le quali è stata esercitata in sede di rilevazione iniziale l'opzione di rilevazione al fair value (Fair Value Option) con impatto a conto economico; tale opzione è ammessa quando:

    1. si elimina o si riduce notevolmente una mancanza di uniformità nella valutazione o nella rilevazione che altrimenti risulterebbe dalla valutazione di attività o passività o dalla rilevazione dei relativi utili e perdite su basi diverse (cosiddetto "accounting mismatch"); oppure
    1. la gestione e/o valutazione di un gruppo di strumenti finanziari al fair value con effetti a conto economico è coerente con una strategia di risk management o d'investimento documentata su tale base anche alla Direzione aziendale; oppure
    1. si è in presenza di uno strumento contenente un derivato implicito, che modifica in modo significativo i flussi di cassa dello strumento ospite e che avrebbe dovuto essere altrimenti oggetto di scorporo.

L'opzione di designare una passività al fair value è irrevocabile, viene effettuata sul singolo strumento finanziario e non richiede la medesima applicazione a tutti gli strumenti aventi caratteristiche similari. Non è ammessa la designazione al fair value di una sola parte di uno strumento finanziario, attribuibile ad una sola componente di rischio a cui lo strumento è assoggettato.

La Capogruppo ha esercitato tale opzione nell'ambito della casistica n. 1 di cui sopra, classificando in tale voce le passività finanziarie oggetto di "copertura naturale" tramite strumenti derivati. Nell'ambito della Sezione 16 "Altre informazioni" è inserito un capitolo di approfondimento sulle modalità di gestione delle coperture tramite l'adozione della Fair Value Option.

b) criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle passività finanziarie avviene alla data di emissione in misura pari al loro fair value, che corrisponde normalmente al corrispettivo incassato, senza considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso che sono invece imputati a conto economico.

c) criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale le passività finanziarie sono valorizzate al fair value. Gli utili e le perdite derivanti dalla variazione di fair value di tali passività sono rilevati come di seguito descritto:

  • alla voce "120 Riserve da valutazione", è imputata la quota relativa alla variazione di fair value attribuibile alle variazioni del merito creditizio dell'emittente, a meno che tale trattamento non crei o non amplifichi un'asimmetria contabile nell'utile (perdita) di esercizio, nel qual caso l'intera variazione di fair value della passività deve essere imputata a conto economico. Gli effetti correlati alla variazione del proprio merito creditizio sono oggetto di presentazione nel prospetto della redditività complessiva, al netto del relativo effetto fiscale, in corrispondenza delle altre componenti reddituali senza rigiro nel conto economico. L'importo imputato nella specifica riserva patrimoniale non sarà mai oggetto di rigiro nel conto economico nemmeno se la passività dovesse essere scaduta o estinta; in tal caso sarà necessario riclassificare l'utile (perdita) cumulato nella specifica riserva da valutazione in un'altra voce di patrimonio netto ("150 - Riserve");
  • alla voce di conto economico "110 Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" la quota di variazione di fair value non imputabile alle variazioni del proprio merito creditizio.

Per un'illustrazione dei criteri utilizzati per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari si rinvia alla Sezione "A.4.5 Gerarchia del fair value" della presente Parte A di Nota integrativa.

d) criteri di cancellazione

Le passività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui relativi flussi finanziari o quando la passività finanziaria è ceduta con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà della stessa.

Nel caso di passività finanziarie rappresentate da titoli emessi, la cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi. La differenza tra valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrata a conto economico nella voce "110 - Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value

con impatto a conto economico", ad eccezione degli utili/perdite connessi alla variazione del proprio merito creditizio che restano rilevati in una riserva di patrimonio netto, come in precedenza illustrato. Il ricollocamento sul mercato dei titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato contabilmente come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto a conto economico.

14 Operazioni in valuta

a) Definizione

La valuta estera è una valuta differente dalla valuta funzionale dell'entità; quest'ultima rappresenta la valuta dell'ambiente economico prevalente in cui l'entità stessa opera.

b) criteri di iscrizione

Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto applicando all'importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione.

c) criteri di valutazione, di cancellazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Ad ogni chiusura di bilancio le poste di bilancio in valuta estera vengono valorizzate come segue:

  • le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura;
  • le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in essere alla data dell'operazione;
  • le poste non monetarie valutate al fair value sono convertite utilizzando i tassi di cambio in essere alla data di chiusura.

Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali o di conversione del bilancio precedente sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono.

Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, la differenza cambio relativa a tale elemento è rilevata anch'essa a patrimonio. Per contro, quando un utile o una perdita sono rilevati a conto economico è rilevata in conto economico anche la relativa differenza cambio.

La conversione in euro della situazione contabile delle filiali estere aventi altra divisa funzionale è effettuata applicando i tassi di cambio correnti alla data di riferimento del bilancio. Le differenze di cambio imputabili ad investimenti in tali filiali estere nonché quelle relative alla traduzione in euro della loro situazione contabile, vengono rilevate tra le riserve di patrimonio netto e riversate a conto economico solo nell'esercizio in cui l'investimento viene dismesso o ridotto.

15 Attività e passività assicurative

Non sono presenti imprese di assicurazione nel perimetro di consolidamento.

16 Altre informazioni

Contenuto di altre voci di bilancio

Cassa e disponibilità liquide

La voce comprende le valute aventi corso legale, comprese le banconote e le monete divisionali estere e tutti i crediti "a vista" nelle forme tecniche di conto correnti e depositi, verso le banche e la Banca Centrale del Paese o dei Paesi in cui il Gruppo opera con proprie società o filiali, ad eccezione della riserva obbligatoria.

La voce è iscritta per il valore facciale. Per le divise estere il valore facciale viene convertito in euro al cambio di chiusura della data di fine esercizio.

Adeguamento di valore delle attività finanziarie e delle passività finanziarie oggetto di copertura generica

Nelle presenti voci figurano rispettivamente il saldo, positivo o negativo delle variazioni di fair value delle attività (voce "60 Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica") e passività finanziarie (voce "50 Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica"), oggetto di copertura generica (macrohedging) dal rischio di tasso di interesse, la cui contropartita economica è rappresentata dalla voce "90 Risultato netto dell'attività di copertura", così come per le coperture specifiche di fair value. Per maggiori dettagli si rinvia a quanto indicato nel paragrafo 4 "Operazioni di copertura".

Altre attività

Nella presente voce sono iscritte le attività non riconducibili nelle altre voci dell'attivo dello stato patrimoniale. La voce può includere a titolo esemplificativo:

  • l'oro, l'argento, metalli e pietre preziose;
  • partite in corso di lavorazione;
  • ratei e risconti attivi non riconducibili a voce propria;
  • i crediti connessi alla fornitura di beni o servizi non finanziari e i ratei attivi diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle relative attività finanziarie, ivi inclusi quelli derivanti da contratti con la clientela ai sensi IFRS 15;
  • costi sostenuti per l'acquisizione e l'adempimento dei contratti con la clientela aventi durata pluriennale, capitalizzati e ammortizzati nella misura in cui siano incrementali e si preveda di recuperarli, come previsto dai paragrafi 91 e successivi dell'IFRS 15;
  • eventuali rimanenze di beni secondo la definizione del principio IAS 2, ad esclusione di quelli classificati come rimanenze di attività materiali;
  • le partite fiscali debitorie diverse da quelle rilevate nella voce "110 Attività fiscali";
  • i crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio";
  • le migliorie e le spese incrementative sostenute su immobili di terzi diverse da quelle riconducibili alla voce "90 Attività materiali", in quanto non dotate di autonoma identificabilità e separabilità.

I costi indicati all'ultimo punto vengono appostati alla voce "130 - Altre attività" in considerazione del fatto che per effetto del contratto di affitto la società utilizzatrice ha il controllo dei beni e può trarre da essi benefici economici futuri. Tali costi vengono ammortizzati secondo il periodo più breve tra quello in cui le migliorie e le spese incrementative possono essere utilizzate e quello di durata residua del contratto, comprensivo del periodo di rinnovo, qualora vi siano evidenze in tal senso.

Altre passività

Nella presente voce figurano le passività non riconducibili nelle altre voci del passivo dello stato patrimoniale ed include a titolo esemplificativo:

  • partite in corso di lavorazione;
  • gli accordi di pagamento che l'IFRS 2 impone di classificare come debiti;
  • i debiti connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi non finanziari;
  • i ratei passivi diversi da quelli da capitalizzare sulle pertinenti passività finanziarie, ivi inclusi quelli derivanti da contratti con la clientela ai sensi IFRS 15;

• le partite fiscali creditorie varie diverse da quelle rilevate nella voce "60 - Passività fiscali" connesse, ad esempio, all'attività di sostituto d'imposta.

Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti.

Il trattamento di fine rapporto del personale si configura, ai sensi dello IAS 19, come un "beneficio successivo al rapporto di lavoro" classificato come:

  • "piano a contribuzione definita" per le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dal 1° gennaio 2007 (data di entrata in vigore della riforma della previdenza complementare di cui al Decreto Legislativo 5 dicembre 2005 n. 252) sia nel caso di opzione da parte del dipendente per la previdenza complementare, sia nel caso di destinazione al fondo di Tesoreria presso l'INPS. Per tali quote l'importo contabilizzato tra i costi del personale è determinato sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali;
  • "piano a benefici definiti" per la quota del trattamento di fine rapporto del personale maturata sino al 31 dicembre 2006. Tali quote sono iscritte sulla base del loro valore attuariale determinato utilizzando il metodo della "Proiezione Unitaria del Credito", senza applicazione del pro-rata del servizio prestato in quanto il costo previdenziale ("current service cost") del TFR è quasi interamente maturato e la rivalutazione dello stesso, per gli anni a venire, non si ritiene dia luogo a significativi benefici per i dipendenti.

In linea generale, i "piani successivi al rapporto di lavoro" - che comprendono, oltre al Fondo trattamento di fine rapporto, i Fondi di quiescenza - sono distinti nelle due categorie a "prestazioni definite" o a "contributi definiti" in base alle relative caratteristiche.

In particolare, per i piani a contributi definiti il costo è rappresentato dai contributi maturati nell'esercizio, dato che la società ha solo l'obbligo di versare dei contributi fissati su base contrattuale ad un fondo e conseguentemente non ha alcuna obbligazione legale o implicita a corrispondere, oltre al versamento della contribuzione, ulteriori importi qualora il fondo non disponga di sufficienti attività per pagare tutti i benefici ai dipendenti.

Per i piani a prestazioni definite, il rischio attuariale e di investimento, ossia il rischio di un'eventuale insufficienza di contributi o di un insufficiente rendimento degli asset in cui i contributi sono investiti, ricade sulla società. La passività viene determinata da un attuario esterno secondo la metodologia attuariale della "Proiezione unitaria del credito". In base alla citata metodologia è necessario prevedere gli esborsi futuri sulla base di ipotesi demografiche e finanziarie, da attualizzare per tenere conto del tempo che trascorrerà prima dell'effettivo pagamento e da riproporzionare in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati e l'anzianità teorica stimata al momento dell'erogazione del beneficio. Ai fini dell'attualizzazione, il tasso utilizzato è determinato con riferimento al rendimento di mercato di obbligazioni di aziende primarie tenendo conto della durata media residua della passività, ponderata in base alla percentuale dell'importo pagato e anticipato, per ciascuna scadenza, rispetto al totale da pagare e anticipare fino all'estinzione finale dell'intera obbligazione.

Il valore attuariale della passività così determinato deve poi essere rettificato del fair value delle eventuali attività al servizio del piano (passività/attività netta). Gli utili e le perdite attuariali, che si originano per effetto di aggiustamenti delle precedenti ipotesi attuariali formulate a seguito dell'esperienza effettivamente riscontrata o a causa di modifiche delle stesse ipotesi attuariali, comportano una rimisurazione della passività netta e sono imputati in contropartita di una riserva di patrimonio netto (voce "120 - Riserve da valutazione") e, pertanto, oggetto di rappresentazione nel "Prospetto della redditività complessiva". La variazione della passività conseguente ad una modifica o ad una riduzione di piano è rilevata nel conto economico come utile o perdita. Nello specifico, la fattispecie della modifica interviene qualora venga introdotto un nuovo piano, piuttosto che venga ritirato o modificato un piano esistente. Si ha invece una riduzione in presenza di una significativa variazione negativa del numero dei dipendenti compresi nel piano, come ad esempio nel caso di piani di riduzione del personale in esubero (accesso al Fondo di Solidarietà).

La metodologia della "Proiezione unitaria del credito", in precedenza descritta, viene seguita anche per la valutazione dei benefici a lungo termine, quali i "premi di anzianità" a favore dei dipendenti. A differenza di quanto descritto per i "piani a benefici definiti", gli utili e le perdite attuariali connessi alla valutazione dei benefici a lungo termine vengono rilevati immediatamente nel conto economico.

Riserve da valutazione

Nella presente voce figurano le riserve da valutazione relative ai titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva, alle attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, alla copertura di investimenti esteri, alla copertura dei flussi finanziari, alle differenze di cambio da conversione, alle "singole attività" e ai gruppi di attività in via di dismissione, alla quota parte delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto, agli utili (perdite) attuariali su piani a benefici definiti, agli utili/perdite connessi alla variazione del proprio merito creditizio relativamente alle passività in fair value option, agli immobili ad uso strumentale valutati in base al metodo del valore rideterminato.

Capitale e Azioni proprie

La voce ("170-Capitale") include l'importo delle azioni emesse al netto dell'importo dell'eventuale capitale sottoscritto ma non ancora versato alla data di bilancio. La voce è esposta al lordo delle eventuali azioni proprie detenute dal Gruppo. Queste ultime vengono iscritte in bilancio a voce propria come componente negativa del patrimonio netto.

Il costo originario delle azioni proprie riacquistate e gli utili o le perdite derivanti dalla loro successiva vendita sono rilevati come movimenti del patrimonio netto. I costi di transazione relativi ad un'operazione sul capitale, quale ad esempio un aumento del capitale sociale, sono contabilizzati come una riduzione del patrimonio netto, al netto di qualsiasi beneficio fiscale connesso. I dividendi su azioni ordinarie sono contabilizzati a riduzione del patrimonio netto nell'esercizio in cui l'Assemblea degli azionisti ne ha deliberato la distribuzione.

Patrimonio di pertinenza di terzi

La voce rappresenta la frazione calcolata in base agli "equity ratios" del patrimonio netto consolidato attribuibile ad azioni di pertinenza dei soci di minoranza. L'importo è calcolato al netto delle eventuali azioni proprie riacquistate dalle imprese consolidate.

Altri trattamenti contabili rilevanti

Ricavi derivanti da contratti con la clientela (IFRS 15)

I ricavi sono flussi lordi di benefici economici derivanti dallo svolgimento dell'attività ordinaria dell'impresa e sono rilevati nel momento in cui viene trasferito il controllo dei beni o servizi al cliente, ad un ammontare che rappresenta l'importo del corrispettivo a cui si ritiene di avere diritto. In particolare, i ricavi derivanti da contratti con la clientela sono rilevati in bilancio solo se il contratto da cui discendono è identificabile, ossia:

  • le parti hanno approvato il contratto e si sono impegnate per la sua esecuzione;
  • i diritti e gli obblighi delle parti possono essere chiaramente individuabili nel contratto;
  • i termini relativi ai pagamenti per i beni ed i servizi trasferiti possono essere identificati;
  • il contratto ha sostanza commerciale, nel senso che impatta i flussi di cassa dell'entità;
  • l'incasso del corrispettivo è considerato probabile a fronte del trasferimento dei beni e della prestazione dei servizi. In tale valutazione deve essere considerata solo la capacità e l'intenzione del cliente di pagare l'ammontare del corrispettivo dovuto.

Dopo che il corrispettivo del contratto è stato allocato alle singole obbligazioni derivanti dal medesimo, la rilevazione dei ricavi a conto economico avviene quando il cliente ottiene il controllo sui beni o servizi promessi (ossia quando si può ritenere soddisfatta la relativa performance obligation) e può avvenire:

  • in un determinato istante temporale (ad esempio quando l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o servizio promesso – at a point in time);
  • lungo un periodo temporale (ad esempio, mano a mano che l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o il servizio promesso – over time).

Il corrispettivo promesso nel contratto con il cliente può includere importi fissi, importi variabili o entrambi. Nel dettaglio, il corrispettivo del contratto può variare a seguito di riduzioni, sconti, rimborsi, incentivi, premi di rendimento o altri elementi analoghi. La variabilità del corrispettivo può altresì dipendere dal verificarsi o meno di un evento futuro (come nel caso di una commissione legata ad obiettivi di performance).

I metodi suggeriti dall'IFRS 15 per la stima della parte variabile della remunerazione sono:

  • l'expected value method, ossia la somma ponderata degli ammontari in un range di possibili corrispettivi (ad esempio, l'azienda ha un alto numero di contratti con caratteristiche simili);
  • il most likely amount method, ossia l'ammontare più probabile in un range di corrispettivi possibili (ad esempio, l'azienda riceve un bonus per la performance oppure no).

In presenza di corrispettivi variabili, la rilevazione del ricavo nel conto economico viene effettuata solo se è possibile stimare in modo attendibile il ricavo e se risulta altamente probabile che tale corrispettivo non debba essere successivamente stornato dal conto economico, in tutto o in una parte significativa. In caso di forte prevalenza di fattori di incertezza legati alla natura del corrispettivo, il medesimo sarà rilevato solo al momento in cui tale incertezza verrà risolta. In ogni caso, la parte stimata del transaction price va aggiornata al termine di ogni reporting period. Nella determinazione del prezzo vanno considerate se rilevanti anche la presenza di componenti finanziarie.

Nel caso di accordi commerciali che prevedono il riconoscimento all'entità di non-cash consideration variabili, legate al raggiungimento di specifici target e spendibili in prestazioni di servizi rese dal partner commerciale, il Gruppo rileva tali ricavi nel conto economico dell'esercizio in cui maturano, in misura non superiore al valore di fair value dei servizi effettivamente resi dal partner.

Qualora l'entità riceva dal cliente un corrispettivo che prevede di rimborsare, al cliente stesso, in tutto o in una parte, il ricavo ottenuto, viene rilevato un fondo rischi ed oneri a fronte dei previsti futuri rimborsi. Il caso si può verificare, ad esempio, quando il cliente ha un diritto di recesso sul bene o nel contratto è prevista una cosiddetta clausola di claw back. Tale principio si applica anche ai loyalty program a fronte dei quali viene rilevata una refund liability. La passività per rimborsi futuri è pari all'importo del corrispettivo ricevuto (o ricevibile) per il quale ci si aspetta di non avere diritto (ossia importi non compresi nel prezzo dell'operazione). La passività per rimborsi futuri (e la corrispondente modifica del prezzo dell'operazione e, di conseguenza, la passività derivante da contratto) deve essere aggiornata alla data di chiusura di ogni reporting period per tenere conto dei cambiamenti di circostanze.

A fronte di contratti per il collocamento di prodotti di terzi, che prevedono il rimborso di parte delle commissioni percepite in caso di estinzione anticipata da parte del cliente nonché in presenza di clausole di claw back legate al mancato raggiungimento di volumi commissionali target, il Gruppo, sulla base dell'osservazione storica delle estinzioni anticipate e dei rimborsi alla clientela, provvede alla quantificazione del succitato fondo rischi ed oneri. Il monitoraggio e la proiezione dei volumi delle provvigioni incassate e stornate consentono l'adeguamento del fondo ad ogni data di reporting. Il modello che viene utilizzato è del tipo most likely amount method.

Inoltre, il Gruppo ha in essere un programma di loyalty program legato alle carte di credito, sulla base del quale vengono attribuiti alla clientela punti premio commisurati ai volumi transatti; i punti premio sono riscattati con premi acquistati principalmente da fornitori esterni. L'attribuzione di punti premio ai clienti che sottoscrivono un prodotto/servizio del Gruppo implica la sospensione della rilevazione a conto economico della quota di ricavo attribuibile ai punti premio riconosciuti, in contropartita ad altre passività. A tal fine, si stima il transaction price della performance obligation associata ai punti premio attribuiti, utilizzando un modello basato sul fair value dei punti premio, calcolato sulla base di diversi fattori tra cui: le aspettative di redemption dei punti premio maturati dalla clientela e il costo relativo all'acquisto dei premi. La quota di corrispettivo allocabile ai punti premio è contabilizzata come refund liability; il rilascio a conto economico avviene solo quando si è adempiuto agli obblighi connessi ai punti premio, cioè al momento dell'effettivo riscatto da parte del cliente.

Infine, sono capitalizzati i costi incrementali relativi all'ottenimento del contratto che si prevede di recuperare e i costi per l'adempimento del contratto, quando tali costi possono essere direttamente attribuiti al contratto, possono generare risorse utilizzabili per adempiere alle future prestazioni contrattuali ed essere considerati recuperabili. L'attività così rilevata viene sistematicamente ammortizzata coerentemente con il trasferimento al cliente del bene o servizio al quale l'attività si riferisce e, quindi, coerentemente con la contabilizzazione dei corrispondenti ricavi.

Ricavi e costi relativi a strumenti finanziari

Con riferimento ai proventi ed oneri relativi alle attività/passività finanziarie si precisa che:

  • a) gli interessi sono riconosciuti pro-rata temporis sulla base del tasso di interesse contrattuale o di quello effettivo nel caso di applicazione del costo ammortizzato. In tal caso, eventuali costi e proventi marginali, ritenuti parte integrante del rendimento dello strumento finanziario, sono considerati nel tasso di interesse effettivo e rilevati tra gli interessi. La voce interessi attivi (ovvero interessi passivi) comprende anche i differenziali o i margini, positivi (o negativi), maturati sino alla data di riferimento del bilancio, relativi a contratti derivati finanziari:
    • di copertura di attività e passività che generano interessi;
    • classificati nello stato patrimoniale nel portafoglio di negoziazione, ma gestionalmente collegati ad attività e/o passività finanziarie valutate al fair value (fair value option);
    • connessi gestionalmente con attività e passività classificate nel portafoglio di negoziazione e che prevedono la liquidazione di differenziali o di margini a più scadenze;
  • b) gli interessi di mora sono contabilizzati a conto economico solo al momento del loro effettivo incasso;
  • c) i dividendi sono rilevati a conto economico nel momento in cui ne viene deliberata la distribuzione e quindi matura il diritto a ricevere il relativo pagamento;
  • d) le commissioni per ricavi da servizi sono iscritte, sulla base dell'esistenza di accordi contrattuali, nel periodo in cui i servizi stessi sono stati prestati. Le commissioni considerate nel costo ammortizzato ai fini della determinazione del tasso di interesse effettivo, sono rilevate tra gli interessi;
  • e) gli utili e le perdite conseguenti alla prima iscrizione al fair value, determinati dalla differenza tra il prezzo della transa-

f) gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di strumenti finanziari sono riconosciuti nel conto economico al momento di perfezionamento della vendita, con relativo trasferimento dei rischi e dei benefici, sulla base della differenza tra il corrispettivo incassato ed il valore di iscrizione degli strumenti stessi.

Costi in presenza di servizi costanti e pagamenti decrescenti

I principi contabili IFRS non forniscono linee guida specifiche in merito al trattamento contabile da applicare per il riconoscimento di costi legati a contratti di servizio, che sono resi dal fornitore attraverso un numero indeterminato di atti, lungo un determinato periodo di tempo. In presenza di fattispecie caratterizzate da servizi resi dai fornitori mediante una singola performance obligation relativa all'erogazione di uno specifico numero di unità, quali ad esempio determinati volumi di servizi, che rimangono costanti lungo tutta la durata contrattuale e tale singola perfomance obligation è soddisfatta over time con un profilo decrescente dei pagamenti dovuti dal cliente, il Gruppo applica in via analogica il trattamento contabile previsto dal principio contabile IFRS 15 (cfr le Basis for Conclusions 313-314).

Nel dettaglio, nei casi di fornitura di servizi caratterizzati da un volume costante nel tempo di servizi eguali con un profilo di pagamenti decrescenti, viene assegnato un costo medio unitario ai servizi ricevuti e rilevato su base lineare i relativi costi. Tale meccanismo di rilevazione lineare dei costi implica la necessità di iscrivere un prepaid asset che, ad ogni data di reporting, ai sensi dello IAS 36, viene sottoposto ad una valutazione circa la presenza di indicatori di perdita di valore che tengono conto anche delle analisi effettuate ai fini dei contratti onerosi. Nel caso in cui siano individuati degli indicatori di perdita di valore, deve essere determinato il valore recuperabile dell'attività e deve essere rilevata in bilancio una svalutazione quando il valore recuperabile è inferiore al valore contabile.

Pagamenti basati su azioni

Si tratta di pagamenti a favore dei dipendenti, come corrispettivo dell'attività lavorativa prestata, regolati con strumenti rappresentativi del capitale, che consistono, ad esempio, nell'assegnazione di:

  • diritti a sottoscrivere aumenti di capitale a pagamento (stock option);
  • diritti a ricevere azioni al raggiungimento di determinati obiettivi o al termine del rapporto di lavoro.

Ai sensi del principio IFRS 2, i pagamenti basati su azioni proprie si configurano in diverse categorie, tra cui:

  • piani "equity settled", ossia regolati in strumenti rappresentativi di capitale, da rilevare in base al fair value delle prestazioni lavorative ricevute;
  • come piani "cash-settled", ossia regolati per cassa per un importo indicizzato al valore delle azioni, da rilevare in base al fair value della passività assunta.

Per quanto riguarda i piani "equity settled", in considerazione delle difficoltà di stima diretta del fair value delle prestazioni lavorative ricevute in contropartita dell'assegnazione di azioni, è possibile misurare il valore delle prestazioni ricevute, in modo indiretto, facendo riferimento al fair value degli strumenti rappresentativi di capitale, alla data della loro assegnazione. Il fair value dei pagamenti regolati con l'emissione di azioni è rilevato, in base al criterio di competenza della prestazione fornita, nella voce di conto economico "190 - a) Spese per il personale" in contropartita di un incremento della voce "150 - Riserve".

Nel caso, invece, dei piani "cash-settled" il costo delle prestazioni lavorative ricevute è iscritto nella voce di conto economico "190 - a) Spese per il personale" in contropartita ad una passività da valutare al fair value sulla base del prezzo delle azioni assegnate. Il valore di fair value va aggiornato alla chiusura di ogni esercizio e alla data di regolamento imputando le variazioni di fair value a conto economico fino a quando la passività viene estinta.

Quando le azioni assegnate o il controvalore cash non sono immediatamente "usufruibili" dal dipendente, ma lo saranno quando il dipendente avrà completato uno specifico periodo di servizio, l'impresa riconosce il costo come corrispettivo della prestazione resa lungo il periodo di maturazione delle condizioni stesse ("vesting period").

Compensazione di strumenti finanziari

Ai sensi dello IAS 32, paragrafo 42, le attività finanziarie e le passività finanziarie sono oggetto di compensazione ed evidenziate in bilancio per il saldo netto, qualora l'entità:

  • abbia un diritto legale ad operare tale compensazione, correntemente esercitabile in tutte le circostanze, siano esse afferenti al normale svolgimento del business siano esse relative a situazioni di inadempimento, insolvenza, fallimento delle parti;
  • intenda regolare le transazioni per il saldo netto o in base ad un regolamento su base lorda i cui effetti sostanziali siano equivalenti ad un regolamento netto.

Per gli strumenti derivati rientranti in accordi di compensazione, che rispettano i requisiti in precedenza illustrati, la Circolare n. 262 prevede di effettuare la compensazione tra tutti i derivati di negoziazione e tutti i derivati di copertura. Qualora lo sbilancio dei derivati di negoziazione dovesse essere di segno opposto rispetto allo sbilancio di tutti i derivati di copertura, è prevista una rappresentazione su base netta di tali sbilanci: convenzionalmente, il saldo netto viene allocato nel portafoglio di negoziazione piuttosto che nei derivati di copertura, in funzione della prevalenza del valore assoluto tra lo sbilancio dei derivati di negoziazione e quello dei derivati di copertura.

In ottemperanza a quanto richiesto dal principio contabile IFRS 7, informazioni di maggior dettaglio sono fornite nelle tavole contenute nella Parte B – Altre informazioni della presente nota integrativa, nelle quali sono esposti in particolare:

  • i valori di bilancio di attività e passività che presentano i requisiti previsti dallo IAS 32, paragrafo 42, prima e dopo la compensazione contabile;
  • le esposizioni soggette ad accordi quadro di compensazione che non hanno dato luogo a compensazione ma che potenzialmente la possono attivare in seguito a specifiche circostanze;
  • le garanzie reali ad esse connesse.

Aggregazioni di aziende

Un'operazione di aggregazione aziendale si configura come il trasferimento del controllo di un'impresa (o di un gruppo di attività e beni integrati, condotti e gestiti unitariamente). Per la definizione di controllo si rinvia alla Sezione 3 "Area di consolidamento" della presente parte A della Nota integrativa.

Un'aggregazione aziendale può dar luogo ad un legame partecipativo tra la Capogruppo acquirente e la controllata acquisita. In questi casi l'acquirente applica il principio contabile IFRS 3 "Aggregazioni aziendali" al suo bilancio consolidato mentre nel bilancio separato rileva l'interessenza acquisita come partecipazione in una controllata applicando di conseguenza il principio contabile IAS 27 "Bilancio separato".

Un'aggregazione aziendale può prevedere anche l'acquisto dell'attivo netto di un'altra entità, incluso l'eventuale avviamento, oppure l'acquisto del capitale di un'altra entità (ad esempio fusioni, scissioni, acquisizioni di rami d'azienda). Una tale aggregazione aziendale non si traduce in un legame partecipativo analogo a quello tra controllante e controllata e quindi in questi casi si applica il principio contabile IFRS 3 anche nel bilancio separato dell'acquirente.

Le aggregazioni aziendali sono contabilizzate usando il metodo dell'acquisizione ("purchase method"), che richiede: (i) l'identificazione dell'acquirente; (ii) la determinazione della data di acquisizione; (iii) la determinazione del costo dell'aggregazione; (iii) l'allocazione del prezzo di acquisizione ("Purchase Price Allocation").

Identificazione dell'acquirente

Il principio IFRS 3 richiede che per tutte le aggregazioni aziendali venga individuato un acquirente, identificato nel soggetto che ottiene il controllo su un'altra entità, inteso come il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali di tale entità al fine di ricevere benefici dalle sue attività. In presenza di operazioni di aggregazione che determinano lo scambio di interessenze partecipative, l'individuazione dell'acquirente deve considerare fattori quali: (i) il numero delle nuove azioni ordinarie con diritto di voto emesse rispetto al totale delle azioni ordinarie con diritto di voto che costituiranno il capitale della società esistente dopo l'aggregazione; (ii) il fair value delle entità che partecipano all'aggregazione; (iii) la composizione dei nuovi organi societari; (iv) l'entità che emette le nuove azioni.

Determinazione della data di acquisizione

L'acquisizione deve essere contabilizzata alla data in cui l'acquirente ottiene effettivamente il controllo sull'impresa e/o sulle attività acquisite. Quando l'operazione avviene tramite un'unica operazione di scambio la data dello scambio coincide con la data di acquisizione, a meno di accordi tra le parti che comportino un trasferimento del controllo prima della data dello scambio.

Determinazione del costo dell'aggregazione

Il corrispettivo trasferito in un'aggregazione aziendale è pari al fair value, alla data dell'acquisizione, delle attività cedute, delle passività sostenute e degli strumenti di capitale emessi dall'acquirente in cambio dell'ottenimento del controllo dell'acquisito. Il corrispettivo che l'acquirente trasferisce in cambio dell'entità acquisita comprende qualsiasi attività e passività risultante da un accordo sul "corrispettivo potenziale", da rilevare alla data di acquisizione sulla base del fair value. Modifiche al corrispettivo trasferito sono possibili se derivano da informazioni addizionali su fatti e circostanze che esistevano alla data di acquisizione e sono riconoscibili entro il periodo di misurazione dell'aggregazione aziendale (ossia entro dodici mesi dalla data dell'acquisizione, come di seguito verrà precisato). Ogni altra modifica che deriva da eventi o circostanze successive all'acquisizione, come ad esempio quella riconosciuta al venditore legata al raggiungimento di determinate performance reddituali, deve essere rilevata nel conto economico.

I costi correlati all'acquisizione, che includono provvigioni di intermediazione, spese di consulenza, legali, contabili, professionali, costi amministrativi generali, sono registrati nel conto economico al momento del loro sostenimento, ad eccezione dei costi di emissione di titoli azionari e di titoli di debito che sono rilevati sulla base di quanto disposto dai principi IAS 32 e IFRS 9.

Allocazione del prezzo di acquisizione (Purchase Price Allocation)

In base al metodo dell'acquisto, alla data di acquisizione, l'acquirente deve allocare il costo dell'aggregazione (c.d. PPA, "Purchase Price Allocation") alle attività identificabili acquisite, alle passività assunte misurate ai relativi fair value a tale data, rilevando altresì il valore degli interessi di minoranza dell'entità acquisita. Eccezioni all'applicazione di questo principio sono la rilevazione di: (i) imposte sul reddito; (ii) passività relative ai benefici ai dipendenti; (iii) attività derivanti da indennizzi; (iv) operazioni con pagamento basato su azioni; (v) attività possedute per la vendita; leasing in cui l'acquisita è il locatario; (vi) diritti riacquisiti e (vii) contratti assicurativi per i quali si applicano i rispettivi principi di riferimento.

Occorre pertanto redigere una situazione patrimoniale della società acquisita, alla data dell'acquisizione, valorizzando al fair value le attività identificabili acquisite (comprese eventuali attività immateriali in precedenza non rilevate dall'entità acquisita) e le passività identificabili assunte (comprese quelle potenziali).

Per ogni aggregazione aziendale, le interessenze di minoranza possono essere rilevate al fair value o in proporzione alla quota detenuta nelle attività nette identificabili della società acquisita.

In aggiunta, se il controllo viene realizzato mediante acquisti successivi (aggregazioni aziendali realizzate in più fasi), l'interessenza azionaria in precedenza detenuta è oggetto di misurazione al fair value alla data dell'acquisizione e la differenza rispetto al precedente valore di carico deve essere rilevata nel conto economico o nelle altre componenti reddituali del prospetto della redditività complessiva.

Alla data di acquisizione l'acquirente deve quindi determinare la differenza tra:

  • la sommatoria di:
    • il costo dell'aggregazione;
    • l'importo di qualsiasi interessenza di minoranza come sopra illustrato;
    • il fair value delle eventuali interessenze azionarie in precedenza detenute dall'acquirente;

e

• il fair value delle attività nette identificabili acquisite, comprese le passività potenziali.

L'eventuale differenza positiva deve essere iscritta come avviamento (Goodwill); diversamente, l'eventuale differenza negativa deve essere rilevata nel conto economico dell'entità risultante dall'aggregazione aziendale quale utile derivante dall'acquisto a prezzi favorevoli (avviamento negativo o Badwill), dopo avere effettuato una nuova misurazione volta ad accertare il corretto processo di identificazione di tutte le attività acquisite e delle passività assunte.

L'identificazione del fair value delle attività e delle passività deve essere perfezionata in modo definitivo entro il termine massimo di dodici mesi dalla data di acquisizione (periodo di misurazione).

Una volta ottenuto il controllo ed applicato il metodo dell'acquisizione in precedenza descritto, qualsiasi ulteriore variazione in aumento o diminuzione nell'interessenza partecipativa in una società controllata che continua a mantenersi di controllo è contabilizzata come una transazione tra soci. Pertanto, i valori contabili del patrimonio netto di gruppo e di terzi devono essere rettificati per riflettere le modifiche di interessenze nella controllata. Qualsiasi differenza tra il valore per il quale le interessenze di minoranza vengono rettificate ed il fair value del corrispettivo pagato o ricevuto deve essere rilevata direttamente nel patrimonio netto di gruppo.

In presenza di un evento che determina la perdita del controllo, viene rilevato un effetto di conto economico pari alla differenza tra (i) la somma del fair value del corrispettivo ricevuto e del fair value dell'interessenza residua detenuta e (ii) il precedente valore contabile delle attività (incluso l'avviamento), delle passività della controllata, dell'eventuale patrimonio di terzi. Gli importi in precedenza riconosciuti nel prospetto della redditività complessiva (quali ad esempio le riserve da valutazione di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva) devono essere contabilizzati analogamente a quanto richiesto nel caso in cui la controllante avesse dismesso direttamente le attività o le relative passività (mediante riclassifica nel conto economico o nel patrimonio netto).

Il fair value di una qualsiasi interessenza detenuta nella ex partecipazione di controllo deve essere considerato pari al fair value al momento della rilevazione iniziale di un'attività finanziaria in base all'IFRS 9, oppure, laddove appropriato, pari al costo al momento della rilevazione iniziale in una società collegata o in un'entità a controllo congiunto.

Aggregazioni di aziende sottoposte a controllo comune

Le operazioni di aggregazione tra aziende sottoposte a controllo comune sono escluse dall'ambito di applicazione dell'IFRS 3 e, in mancanza di un principio di riferimento, sono contabilizzate facendo riferimento agli orientamenti preliminari Assirevi n. 1 e 2 (OPI 1 - "Trattamento contabile delle "business combinations of entities under common control" nel bilancio d'esercizio e nel bilancio consolidato" e OPI 2 – "Trattamento contabile delle fusioni nel bilancio d'esercizio"). Tali orientamenti considerano la rilevanza economica di tali operazioni con riferimento agli impatti sui flussi di cassa per il Gruppo. Le operazioni effettuate, qualora non presentino una significativa influenza sui flussi di cassa futuri, sono rilevate sulla base del principio della continuità dei valori. In particolare, i valori adottati sono quelli risultanti dal bilancio consolidato del Gruppo alla data di trasferimento delle attività. Ciò in aderenza a quanto previsto dallo IAS 8, paragrafo 10, che richiede, in assenza di un principio specifico, di fare uso del proprio giudizio nell'applicare un principio contabile al fine di fornire un'informativa rilevante, attendibile, prudente e che rifletta la sostanza economica dell'operazione.

Costo ammortizzato

Il costo ammortizzato di un'attività o passività finanziaria è il valore a cui questa è stata misurata alla rilevazione iniziale al netto dei rimborsi di capitale, accresciuto o diminuito dall'ammortamento complessivo calcolato usando il metodo dell'interesse effettivo, sulle differenze tra il valore iniziale e quello a scadenza e al netto di qualsiasi perdita di valore.

Il tasso di interesse effettivo è quel tasso che eguaglia il valore attuale di un'attività o passività finanziaria al flusso contrattuale dei pagamenti futuri in denaro o ricevuti fino alla scadenza o alla successiva data di ricalcolo del prezzo. Per il calcolo del valore attuale si applica il tasso di interesse effettivo al flusso dei futuri incassi o pagamenti lungo l'intera vita utile dell'attività o passività finanziaria - o per un periodo più breve in presenza di talune condizioni (per esempio la revisione dei tassi di mercato).

Successivamente alla rilevazione iniziale il costo ammortizzato permette di allocare ricavi e costi portati in diminuzione o aumento dello strumento lungo l'intera vita attesa dello stesso per il tramite del processo di ammortamento. La determinazione del costo ammortizzato è diversa a seconda che le attività/passività finanziarie oggetto di valutazione siano a tasso fisso o variabile.

Per gli strumenti a tasso fisso, i flussi futuri di cassa vengono quantificati in base al tasso di interesse noto durante la vita del finanziamento. Per le attività/passività finanziarie a tasso variabile, la cui variabilità non è nota a priori (perché per esempio legata ad un indice), la determinazione dei flussi di cassa è effettuata sulla base dell'ultimo tasso noto. Ad ogni data di revisione del tasso si procede al ricalcolo del piano di ammortamento e del tasso di rendimento effettivo su tutta la vita utile dello strumento, cioè fino alla data di scadenza. L'aggiustamento viene riconosciuto come costo o provento nel conto economico.

La valutazione al costo ammortizzato viene effettuata per le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato e per quelle valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva; nonché per le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

Le attività e le passività finanziarie negoziate a condizioni di mercato sono inizialmente rilevate al loro fair value, che normalmente corrisponde all'ammontare erogato o pagato comprensivo, per gli strumenti valutati al costo ammortizzato, dei costi di transazione e delle commissioni direttamente imputabili.

Sono considerati costi di transazione i costi ed i proventi marginali interni o esterni attribuibili all'emissione, all'acquisizione o alla dismissione di uno strumento finanziario e non riaddebitabili al cliente. Tali commissioni, che devono essere direttamente riconducibili alla singola attività o passività finanziaria, incidono sul rendimento effettivo originario e rendono il tasso di interesse effettivo associato alla transazione diverso dal tasso di interesse contrattuale. Sono esclusi i costi/proventi relativi indistintamente a più operazioni e le componenti correlate ad eventi che possono verificarsi nel corso della vita dello strumento finanziario, ma che non sono certi all'atto della definizione iniziale, quali ad esempio: commissioni per retrocessione, per mancato utilizzo, per estinzione anticipata.

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte A - Politiche Contabili

Non sono altresì considerati nel calcolo del costo ammortizzato le commissioni per servizi incassate a seguito dell'espletamento di attività di finanza strutturata che si sarebbero comunque incassate indipendentemente dal successivo finanziamento dell'operazione (quali ad esempio le commissioni di facility, di arrangement) nonché le operazioni di underwriting e di partecipazione alle operazioni sindacate.

Con particolare riferimento ai crediti, si considerano costi riconducibili allo strumento finanziario le provvigioni pagate ai canali distributivi (agenti, consulenti, mediatori) e i costi amministrativi connessi (perizie, notai etc..) ad eventuali surroghe; mentre i ricavi considerati nel calcolo del costo ammortizzato sono le commissioni di istruttoria e gestione pratica e le commissioni up-front correlate a crediti erogati a tassi inferiori a quelli di mercato.

Per quanto riguarda i titoli non valutati al fair value con impatto a conto economico, sono considerati costi di transazione sia le commissioni per contratti con broker operanti sui mercati azionari italiani sia quelle erogate agli intermediari operanti sui mercati azionari e obbligazionari esteri definite sulla base di tabelle commissionali.

Per i titoli emessi, sono considerati nel calcolo del costo ammortizzato le commissioni di collocamento dei prestiti obbligazionari pagate a terzi, le quote pagate alle borse valori ed i compensi pagati ai revisori per l'attività svolta a fronte di ogni singola emissione, mentre non si considerano attratte dal costo ammortizzato le commissioni pagate ad agenzie di rating, le spese legali e di consulenza/revisione per l'aggiornamento annuale dei prospetti informativi, i costi per l'utilizzo di indici e le commissioni che si originano durante la vita del prestito obbligazionario emesso.

Rispetto all'approccio generale il tasso di interesse effettivo deve essere calcolato in modo diverso per quegli strumenti finanziari valutati al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva, acquistati o originati, che al momento della loro prima iscrizione in bilancio risultano già credit impaired (cosiddetti PCI o OCI).

Il costo ammortizzato si applica anche per la valutazione della perdita di valore degli strumenti finanziari sopra elencati nonché per l'iscrizione di quelli emessi o acquistati ad un valore diverso dal loro fair value. Questi ultimi vengono iscritti al fair value, anziché per l'importo incassato o pagato, calcolato attualizzando i flussi di cassa futuri ad un tasso uguale al tasso di rendimento effettivo di strumenti simili (in termini di merito creditizio, scadenze contrattuali, valuta, ecc.), con contestuale rilevazione nel conto economico di un onere o di un provento finanziario; successivamente alla valorizzazione iniziale, sono valutati al costo ammortizzato con l'evidenziazione di interessi effettivi maggiori o minori rispetto a quelli nominali. Infine, sono valutate al costo ammortizzato anche le passività strutturate che non sono valutate al fair value con imputazione al conto economico in quanto si è provveduto a scorporare e rilevare separatamente il contratto derivato incorporato nello strumento finanziario.

Il criterio di valutazione al costo ammortizzato non si applica per le attività/passività finanziarie coperte per le quali è prevista la rilevazione delle variazioni di fair value relative al rischio coperto a conto economico. Lo strumento finanziario viene però nuovamente valutato al costo ammortizzato in caso di cessazione della copertura, momento a partire dal quale le variazioni di fair value precedentemente rilevate sono ammortizzate, calcolando un nuovo tasso di interesse effettivo di rendimento che considera il valore del credito aggiustato del fair value della parte oggetto di copertura, fino alla scadenza della copertura originariamente prevista. Inoltre, come già ricordato nei paragrafi relativi alle attività e passività finanziarie valutate al costo ammortizzato, la valutazione al costo ammortizzato non si applica per le attività/passività finanziarie la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto economico dell'attualizzazione né per i crediti senza una scadenza definita o a revoca.

Attività finanziarie impaired acquistate o originate (c.d. POCI)

Si tratta di strumenti per i quali il rischio di credito è molto elevato e che, in caso di acquisto, vengono comperati a un valore considerevolmente scontato rispetto al valore di erogazione iniziale; per tale motivo sono considerati già deteriorati (credit-impaired) al momento della prima rilevazione in bilancio. Tali attività sono classificate, in funzione del business model con il quale l'attività è gestita, nella voce "30 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" o nella voce "40 - Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e tra le esposizioni fuori bilancio.

Nell'ambito dei POCI si configurano due differenti tipologie:

  • strumenti o portafogli di crediti deteriorati acquistati sul mercato (Purchased Credit Impaired "PCI");
  • crediti erogati dal Gruppo a clienti contraddistinti da un rischio di credito molto elevato (Originated Credit Impaired "OCI").

Le attività finanziarie deteriorate acquistate mediante aggregazione aziendale ai sensi dell'IFRS 3 rientrano nell'ambito di applicazione dei PCI IFRS 9.

Si puntualizza che tali attività finanziarie sono inizialmente iscritte nello stage 3, ferma restando la possibilità di riclassificarle fra i crediti performing (stage 2), sui quali, pertanto, continuerà ad essere rilevata una perdita attesa secondo un mo-

dello di impairment basato su ECL lifetime, come successivamente illustrato. Si precisa che, a prescindere dallo stage in cui risultano iscritte, tali attività finanziarie sono rappresentate in maniera distinta rispetto ai tre stadi di rischio di credito.

Con riferimento ai criteri di rilevazione iniziale, valutazione e cancellazione si rimanda a quanto illustrato in corrispondenza delle voci di attività in cui possono essere classificate, salvo quanto di seguito specificato, con riferimento alla modalità di determinazione del costo ammortizzato e dell'impairment.

Nel dettaglio il costo ammortizzato e conseguentemente gli interessi attivi sono calcolati considerando un tasso di interesse effettivo corretto per il credito (cosiddetto "credit-adjusted effective interest rate" ovvero CEIR). Rispetto alla determinazione del tasso di interesse effettivo, la citata correzione per il credito, consiste nel considerare nella stima dei flussi di cassa futuri anche le perdite creditizie attese lungo l'intera durata residua dell'attività. Ai fini del calcolo del CEIR il Gruppo utilizza i flussi di cassa contrattuali al netto delle perdite attese.

In aggiunta, le attività in esame prevedono un trattamento particolare anche per quanto riguarda il processo di impairment, in quanto le stesse sono sempre soggette alla determinazione di una perdita attesa lungo la vita dello strumento finanziario (ECL lifetime). Successivamente all'iniziale iscrizione deve quindi essere rilevato a conto economico l'utile o la perdita derivanti dall'eventuale variazione delle perdite attese lungo tutta la vita del credito rispetto a quelle iniziali. Per tali attività non è quindi possibile che il calcolo delle perdite attese possa avvenire prendendo come riferimento un orizzonte temporale pari a un anno.

Rinegoziazioni

In alcuni casi, durante la vita delle attività finanziarie ed in particolare dei finanziamenti, le condizioni contrattuali originarie sono oggetto di successiva modifica per volontà delle parti del contratto. Quando, nel corso della vita di uno strumento, le clausole contrattuali sono oggetto di modifica (sia nel caso in cui la modifica sia formalizzata attraverso la sottoscrizione di un nuovo contratto sia mediante una modifica di un contratto esistente) occorre verificare se l'attività originaria deve continuare ad essere rilevata in bilancio o se, al contrario, lo strumento originario deve essere oggetto di cancellazione dal bilancio (derecognition) e debba essere rilevato un nuovo strumento finanziario.

In generale, le modifiche di un'attività finanziaria conducono alla cancellazione della stessa ed all'iscrizione di una nuova attività quando sono "sostanziali". La valutazione circa la "sostanzialità" della modifica viene effettuata considerando solo elementi qualitativi. In particolare, sono considerate sostanziali le rinegoziazioni che:

  • introducono specifici elementi oggettivi che incidono sulle caratteristiche e/o sui flussi finanziari dello strumento finanziario (quali a titolo di esempio il cambiamento della valuta di denominazione, il cambiamento della controparte non appartenente al medesimo gruppo del debitore originario, l'introduzione di indicizzazioni a parametri azionari o di merci, l'introduzione della possibilità di convertire il credito in strumenti azionari/finanziari partecipativi/altre attività non finanziarie, la previsione di clausole di "pay if you can" che consentano al debitore la massima libertà di rimborsare il credito in termini di tempistica ed ammontare) in considerazione del significativo impatto atteso sui flussi finanziari originari; oppure
  • sono effettuate nei confronti di clientela che non presenta difficoltà finanziarie, con l'obiettivo di adeguare l'onerosità del contratto alle correnti condizioni di mercato.

In quest'ultimo caso, si precisa che qualora il Gruppo non concedesse una rinegoziazione delle condizioni contrattuali, il cliente avrebbe la possibilità di finanziarsi presso altro intermediario con conseguente perdita per il Gruppo dei flussi di ricavi previsti dal contratto rinegoziato. In altri termini, a fronte di una rinegoziazione di natura commerciale, si ritiene che per il Gruppo non vi sia alcuna perdita da rilevare a conto economico conseguente al riallineamento alle migliori correnti condizioni di mercato per la propria clientela. In caso contrario, in presenza di rinegoziazioni considerate non sostanziali, si procede alla rideterminazione del valore lordo attraverso il calcolo del valore attuale dei flussi finanziari conseguenti alla rinegoziazione, sulla base del tasso originario dell'esposizione esistente prima della rinegoziazione. La differenza tra tale valore lordo ed il valore contabile lordo antecedente la modifica è rilevata alla voce 140 del conto economico "Utile/perdita da modifiche contrattuali senza cancellazioni" (cosiddetto "modification accounting").

Nella fattispecie di rinegoziazioni non sostanziali vi rientrano le modifiche concesse a controparti che presentano difficoltà finanziarie (concessioni di misure di forbearance) riconducibili al tentativo del Gruppo di massimizzare il recupero dell'esposizione originaria, i cui rischi e benefici continuano tuttavia ad essere trattenuti dal Gruppo. Fanno eccezione le modifiche che introducono nel contratto elementi oggettivi sostanziali in grado di per sé di comportare la cancellazione dell'attività finanziaria, come in precedenza illustrato.

Infine, le modifiche alle attività finanziarie a seguito della Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse (cosiddetta IBOR Reform), relative alla variazione della base per determinare i flussi finanziari contrattuali (sostituzione dell'indice di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse esistente con un tasso di riferimento alternativo), non costituiscono un evento di cancellazione contabile, ma sono considerate contabilmente come una mo-

difica. Tali modifiche, se effettuate come diretta conseguenza dell'IBOR Reform e su basi economiche equivalenti, sono rappresentate con un adeguamento prospettico del tasso di interesse effettivo - applicando il paragrafo B5.4.5 dell'IFRS 9 anziché il "modification accounting" - con impatti sul margine di interesse dei futuri periodi.

Fair Value Option

Nella politica di gestione dei rischi finanziari, relativamente agli strumenti finanziari inclusi nel banking book, la Capogruppo ha utilizzato, accanto alle modalità di copertura di Fair Value Hedge e di Cash Flow Hedge, la tecnica contabile della Fair Value Option.

La Fair Value Option è stata utilizzata per rappresentare contabilmente coperture gestionali di prestiti obbligazionari emessi a tasso fisso o strutturati e dei certificati di deposito emessi a tasso fisso (Accounting Mismatch).

Il perimetro di applicazione della Fair Value Option nell'attualità riguarda prevalentemente titoli a tasso fisso e titoli strutturati oggetto di copertura del rischio di tasso e del rischio derivante dalle componenti derivative incorporate.

L'IFRS 9 prevede che l'opzione di designare uno strumento finanziario in Fair Value Option possa essere esercitata irrevocabilmente solo al momento della prima iscrizione in bilancio.

La Fair Value Option, pertanto, non può essere utilizzata per la gestione contabile di coperture di strumenti di raccolta emessi antecedentemente alla decisione di porre in essere la copertura stessa; per tali coperture deve essere utilizzata la tecnica dell'hedge accounting che viene altresì utilizzata per gestire le coperture delle emissioni obbligazionarie che sono trattate nel mercato secondario a valori di mercato.

A differenza dell'hedge accounting, le cui regole di contabilizzazione prevedono che sullo strumento coperto si rilevino le sole variazioni di fair value attribuibili al rischio coperto, la Fair Value Option comporta la rilevazione di tutte le variazioni di fair value, indipendentemente dal fattore di rischio oggetto di copertura.

Per le emissioni in esame, la misurazione al fair value viene effettuata, in primis, facendo ricorso a prezzi osservabili sui mercati considerati attivi, quali mercati regolamentati, circuiti elettronici di negoziazione (es. Bloomberg) o sistemi di scambio organizzati o assimilabili. In assenza di prezzi osservabili su mercati attivi, la valutazione viene effettuata sulla base dei prezzi di transazioni recenti avvenute sullo stesso strumento in mercati non attivi piuttosto che ricorrendo a tecniche di valutazione, basate su un modello di attualizzazione dei flussi di cassa, le quali devono considerare tutti i fattori considerati rilevanti dai partecipanti del mercato nella determinazione di un'ipotetica transazione di scambio. In particolare, per la determinazione del merito creditizio si ricorre agli spread impliciti nelle emissioni comparabili dello stesso emittente contribuite su mercati attivi piuttosto che alla curva dei credit default swap della Capogruppo a parità di grado di subordinazione con il titolo oggetto di valutazione. La quantificazione degli effetti conseguenti alla variazione del proprio merito creditizio, intervenuta tra la data di emissione e la data di valutazione, è determinata per differenza tra il fair value ottenuto considerando tutti i fattori di rischio a cui il prestito è soggetto, compreso il rischio creditizio, ed il fair value ottenuto considerando gli stessi fattori, ad esclusione della variazione del rischio creditizio intervenuta nel periodo.

Per ulteriori specifiche sulla modalità di determinazione del fair value, si fa rinvio a quanto illustrato in dettaglio nel paragrafo dedicato, riportato nella "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Con riferimento ai criteri di rilevazione delle componenti patrimoniali ed economiche si fa presente che:

  • i derivati gestionalmente collegati alle passività valutate al fair value sono classificati tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione" o le "Passività finanziarie di negoziazione";
  • i differenziali ed i margini maturati sui derivati fino alla data di valutazione sono esposti, in funzione del saldo, tra gli "interessi attivi" o tra gli "interessi passivi", coerentemente con le competenze registrate sui prestiti obbligazionari oggetto di copertura gestionale;
  • gli utili e le perdite da realizzo e da valutazione dei prestiti in Fair value Option sono rilevati nella voce di conto economico "110 - Risultato netto delle altre attività e delle passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", ad eccezione degli effetti valutativi e realizzativi correlati alla variazione del proprio merito creditizio che sono contabilizzati in contropartita di una specifica riserva patrimoniale (voce "120 - Riserve da valutazione"), a meno che quest'ultimo trattamento sia tale da creare o amplificare un'asimmetria nel risultato economico, come descritto in maggior dettaglio in corrispondenza della voce paragrafo "13 - Passività finanziarie designate al fair value";
  • i risultati della valutazione dei derivati connessi con i prestiti in Fair value Option, sono iscritti nella voce di conto economico "80 - Risultato netto dell'attività di negoziazione".

Sotto il profilo della vigilanza prudenziale, nel rispetto della normativa vigente, i fondi propri sono depurati dagli effetti distorsivi delle variazioni di fair value dovute alle variazioni del merito creditizio.

Infine, si precisa che le plusvalenze registrate a conto economico con l'utilizzo della Fair Value Option e non ancora realizzate non sono distribuibili.

Contribuzioni ai sistemi di garanzia dei depositi e a meccanismi di risoluzione

A seguito del recepimento nell'ordinamento nazionale, delle Direttive 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive – "DGSD") del 16 aprile 2014 e 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive – "BRRD") del 15 maggio 2014, a partire dall'esercizio 2015, gli enti creditizi sono obbligati a fornire le risorse finanziarie necessarie per il finanziamento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e del Fondo di Risoluzione Nazionale (confluito nel Fondo di Risoluzione Unico (SRF) a partire dal 2016), tramite il versamento di contributi ordinari ex ante da versare annualmente, fino al raggiungimento dell'1% del totale dei depositi protetti entro il 31 dicembre 2023. Qualora i mezzi finanziari disponibili del FITD e/o del SRF non dovessero risultare sufficienti, rispettivamente per garantire il rimborso ai depositanti protetti o per finanziare la risoluzione, è previsto che gli enti creditizi debbano provvedere mediante versamento di contributi straordinari.

Le contribuzioni sono rilevate alla voce "190 – Spese amministrative - (b) altre spese amministrative" del conto economico, in applicazione dell'interpretazione IFRIC 21 "Tributi", in base alla quale la passività relativa al pagamento di un tributo nasce al verificarsi del "fatto vincolante" che crea l'obbligazione al pagamento. Le contribuzioni sono considerate assimilabili, sotto il profilo contabile, ad un tributo ed il momento dell'insorgenza del "fatto vincolante" è stato individuato nel primo trimestre per il SRF e nel terzo trimestre per il FITD.

Con riferimento al SRF, si segnala che a seguito del raggiungimento del livello obiettivo dell'1% dell'ammontare dei depositi protetti al 31 dicembre 2023, non sono stati richiesti al Gruppo e all'intero sistema bancario europeo ulteriori contribuzioni nell'esercizio 2024 (58,6 mln di euro al 31 dicembre 2023).

La contribuzione ordinaria al FITD, rilevata nel conto economico del 2024 ammonta a 75,3 mln di euro, sostanzialmente stabile rispetto al dato del 2023.

La Legge n.213 del 30 dicembre 2023 ha istituito il "Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita" a cui aderiscono le imprese di assicurazione italiane e le succursali di imprese di assicurazione extracomunitari. Il Fondo dispone di una dotazione finanziaria costituita mediante i contributi degli aderenti, che deve essere proporzionata alle passività dello stesso e comunque pari ad almeno lo 0,4% (c.d. "livello obiettivo") dell'importo delle riserve tecniche dei rami vita delle imprese aderenti. Tale obiettivo deve essere raggiunto gradualmente entro il 31 dicembre 2035. Per quanto attiene alla contribuzione richiesta agli intermediari assicurativi, i contributi sono determinati in relazione al volume complessivo dei prodotti vita distribuiti e ai ricavi ad essi associati, fermo restando che la contribuzione imposta agli stessi non supera un quinto della contribuzione annuale. Tuttavia, in fase di prima applicazione, i contributi dovuti dagli intermediari iscritti in sezione D del RUI, in cui sono incluse le banche, sono pari allo 0,1 per mille dell'importo delle riserve tecniche vita intermediate. Anche tali contribuzioni sono considerate assimilabili, sotto il profilo contabile, ad un tributo ed il momento dell'insorgenza del "fatto vincolante" è stato individuato per il 2024 nel mese di novembre quando gli aderenti sono stati identificati come soggetti ammessi all'assemblea del Fondo.

La contribuzione ordinaria al Fondo di Garanzia per le polizze vita rilevata nel conto economico del 2024 ammonta a 2,2 mln di euro.

Cartolarizzazioni sintetiche

Nelle operazioni di cartolarizzazione sintetica il Gruppo, attraverso la stipula di un contratto di garanzia finanziaria, acquista protezione sul rischio creditizio sottostante ad un portafoglio di finanziamenti, del quale mantiene la piena titolarità. Tali operazioni hanno l'obiettivo di liberare capitale regolamentare ed economico grazie alla riduzione del livello di rischio di credito del portafoglio sottostante l'operazione (Significant Risk Transfer – "SRT"), che viene trasferito ad una controparte esterna senza comportare la derecognition degli assets.

Il SRT deve essere costantemente monitorato anche nel corso della vita dell'operazione, al fine di verificare che siano rispettati i criteri previsti dalla normativa che prevede che l'Originator trattenga (Retention) una quota dell'interesse economico netto pari ad almeno il 5% del valore nominale del portafoglio cartolarizzato.

Le operazioni sono strutturate in diverse tranche in funzione della rischiosità del portafoglio. Da un punto di vista contabile, le operazioni di cartolarizzazione sintetica si configurano come garanzie finanziarie ricevute nelle quali il Gruppo si pone esclusivamente dal lato dell'acquirente di protezione dal rischio credito, qualora siano verificati i seguenti aspetti:

  • stipula del contratto con finalità di copertura dal rischio di credito, derivante da debt instrument;
  • presenza della deliverable obligation, ai fini dell'attivazione della garanzia finanziaria, nel bilancio dell'acquirente di protezione;
  • pagamenti non previsti in risposta a cambiamenti in specifici tassi, prezzi, rating, tassi di cambio, indici o altre variabili che sono disciplinati dalle regole sui derivati ma in conseguenza di un credit event (quale ad esempio il passaggio a default);
  • rimborsi effettuati dal venditore di protezione solo se l'acquirente di protezione abbia subito delle perdite a valere dell'asset coperto e per un importo non superiore alla perdita realmente conseguita.

Il premio pagato dal Gruppo agli investitori per la protezione dal rischio di credito è iscritto nella voce di conto economico "50. Commissioni passive". L'escussione della garanzia finanziaria ricevuta dagli investitori al manifestarsi delle condizioni stabilite contrattualmente (c.d. credit event) e riferite ai finanziamenti oggetto di cartolarizzazione alla voce di conto economico "130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio credito".

Per ulteriori dettagli si fa rinvio all'informativa riportata nella presente Nota Integrativa, in corrispondenza della "Parte E – Sezione 1 – C. Operazioni di cartolarizzazione".

Crediti d'imposta connessi con il Decreto Legge "Rilancio" acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti o di precedenti acquirenti

I Decreti Legge n. 18/2020 (c.d. "Cura Italia") e n. 34/2020 (c.d. "Rilancio") hanno introdotto nell'ordinamento italiano misure fiscali di incentivazione connesse sia con spese per investimenti (es. eco e sismabonus) sia con spese correnti (es. canoni di locazione di locali ad uso non abitativo). Ulteriormente il Governo è nuovamente intervenuto sul tema attraverso il Decreto Legge n. 50/2022 (c.d. "Decreto Aiuti") principalmente rimodulando la platea dei potenziali ricessionari.

Tali incentivi fiscali si applicano a famiglie o imprese, sono commisurati a una percentuale della spesa sostenuta (che in alcuni casi raggiunge anche il 110%) e sono erogati sotto forma di crediti d'imposta o di detrazioni d'imposta (trasformabili su opzione in crediti d'imposta). Le caratteristiche principali di tali crediti d'imposta sono: i) la possibilità di utilizzo in compensazione; ii) la cedibilità a terzi acquirenti; e iii) la non rimborsabilità da parte dell'Erario.

La contabilizzazione dei crediti d'imposta acquistati da un soggetto terzo (cessionario del credito d'imposta) non è riconducibile ad uno specifico principio contabile internazionale. Lo IAS 8 prevede che, nei casi in cui vi sia una fattispecie non esplicitamente trattata da un principio contabile IAS/IFRS, la direzione aziendale definisca un'accounting policy idonea a garantire un'informativa rilevante e attendibile di tali operazioni.

Il Gruppo, in linea con quanto specificato nel documento congiunto delle Autorità 63, ha definito la propria accounting policy che fa riferimento alla disciplina contabile prevista nell'IFRS 9, applicandone in via analogica le disposizioni compatibili con le caratteristiche dell'operazione e considerando che, sul piano sostanziale, tali crediti sono assimilabili ad attività finanziarie.

Il Gruppo acquista crediti in base alla propria Tax Capacity con l'obiettivo di detenerli ed utilizzarli per compensazioni future, pertanto tali crediti sono riconducibili ad un Business Model Hold to Collect e rilevati a costo ammortizzato, con rappresentazione della remunerazione nel margine di interesse lungo l'arco temporale di recupero.

La valutazione di tali crediti viene effettuata considerando i flussi di utilizzo attraverso le compensazioni future stimate, non risulta invece applicabile alla specifica casistica il framework contabile previsto dall'IFRS 9 per il calcolo delle perdite attese, ossia non viene calcolata l'expected credit loss (ECL), in quanto non esiste un rischio di credito della controparte, tenuto conto che il realizzo dei crediti d'imposta avviene tramite compensazione e non tramite incasso.

Infine, come specificato nel documento congiunto delle Autorità, tenuto conto che tali crediti d'imposta non rappresentano, ai fini dei principi contabili internazionali, attività fiscali, contributi pubblici, attività immateriali o attività finanziarie, la classificazione più appropriata ai fini della rappresentazione in bilancio è quella residuale tra le "Altre Attività" di Stato Patrimoniale.

Al 31 dicembre 2024 il valore nominale dei crediti d'imposta complessivamente acquistati ammonta a 3.124,8 mln di euro. Tenuto conto dei crediti finora compensati, pari a 1.136,1 mln di euro, il valore nominale residuo al 31 dicembre 2024 ammonta a 1.988,7 mln di euro. Il corrispondente valore di bilancio, esposto nella voce di stato patrimoniale "130. Altre attività" in base al costo ammortizzato, che tiene conto del prezzo di acquisto e delle competenze nette maturate al 31 dicembre 2024, ammonta a 1.804,8 mln di euro.

Si evidenzia altresì che la Capogruppo, alla data del 31 dicembre 2024, ha ricevuto richieste di cessione di tali crediti per un ammontare complessivo di circa 578,3 mln di euro, attualmente in corso di verifica/lavorazione. L'ammontare complessivo dei crediti acquistati e delle richieste di cessione in corso di lavorazione – queste ultime opportunamente corrette per fattorizzare l'incidenza delle pratiche abbandonate e/o rifiutate dalla Banca -, è in linea con la stima della capienza fiscale complessiva (c.d. "Tax Capacity") ovvero dei versamenti tributari/contributivi che il Gruppo prevede di effettuare e che

63 Trattamento contabile dei crediti d'imposta acquistati ai sensi dei Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio" pubblicato in data 5 gennaio 2021 dal Tavolo di coordinamento fra Banca d'Italia, Consob ed IVASS in materia di applicazione degli IAS/IFRS

sono disponibili per la compensazione con i crediti fiscali da "Bonus Edilizi". La suddetta valutazione tiene altresì conto della significativa contrazione della "Tax Capacity" prospettica stimata indotta dalle modifiche alle regole sottese all'utilizzo dei crediti fiscali acquistati introdotte dalla legge n. 67 del 23 maggio 2024 che ha convertito in legge, con modificazioni, il D.L. n. 39/2024 (c.d. decreto agevolazioni fiscali). Per maggiori dettagli sul citato decreto agevolazioni fiscali si rimanda a quanto esposto nel paragrafo "Novità Fiscali" della Relazione sulla Gestione.

Piani di incentivazione all'esodo

La cessazione del rapporto di lavoro si può realizzare con la volontaria accettazione da parte del lavoratore di un piano aziendale di riduzione del personale a seguito di una proposta per incentivare dimissioni volontarie per esuberi ossia nel caso di piani di incentivazione all'esodo.

Tali piani rappresentano benefici per la cessazione del rapporto di lavoro e sono predisposti, per quando riguarda il numero delle uscite ed i tempi di realizzazione, nell'ambito degli obiettivi del Piano Industriale.

Gli accordi siglati tra il Gruppo e le organizzazioni sindacali prevedono generalmente il perimetro del bacino dei potenziali aderenti ed i pagamenti erogati su base forfettaria oltre alla corresponsione aggiuntiva di componenti quali, ad esempio, il mantenimento della polizza assicurativa, il mantenimento delle coperture assistenziali e delle condizioni di previdenza complementare, fino al momento della fruizione del trattamento pensionistico INPS da parte del dipendente.

Il Gruppo rileva un accantonamento per natura tra le spese del personale in contropartita alla costituzione di un fondo rischi ed oneri alla voce "100 Fondi per rischi e oneri: c) altri fondi per rischi e oneri" al ricorrere dei presupposti dello IAS 37 ossia in presenza di un'obbligazione di natura contrattuale ad erogare le prestazioni ed i benefici contemplati nell'accordo, quando è probabile che sia necessario un flusso di risorse per adempiere l'obbligazione, per l'importo che rappresenti la migliore stima possibile della spesa necessaria per liquidare la relativa obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio. Trattandosi di un'obbligazione pluriennale, l'importo stimato è soggetto ad attualizzazione per tener conto dell'effetto del trascorrere del tempo (IAS 37.45).

Al risolversi dell'incertezza legata principalmente all'ammontare del costo d'incentivazione all'esodo, il Gruppo iscrive una passività in contropartita alla chiusura del Fondi per rischi e oneri.

Classificazione strumenti finanziari "ESG"

Nell'ambito della strategia ESG del Gruppo si colloca l'offerta commerciale di finanziamenti destinati a progetti sostenibili, la cui contrattualistica include clausole che legano l'ammontare dei flussi di cassa contrattuali al raggiungimento di specifici obiettivi in materia di sostenibilità ambientale (c.d. "covenant ESG"), con l'obiettivo di premiare le imprese che intraprendono percorsi virtuosi di sostenibilità, in termini di minor impatto ambientale (Environmental), perseguimento di politiche di inclusione e supporto alla comunità (Social) o di rafforzamento organizzativo (Governance). Tale premio consiste nella riduzione dello spread del finanziamento, in una misura massima contrattualmente stabilita (di regola pari a 10 basis point), che si verifica qualora venga certificato il raggiungimento di taluni obiettivi di sostenibilità specifici per il singolo debitore (di seguito anche "covenant ESG").

Da un punto di vista contabile, per gli strumenti finanziari non detenuti per finalità di negoziazione, la cui remunerazione dipende da un evento contingente rappresentato dal raggiungimento degli obiettivi ESG, il tema di rilievo è rappresentato dall'applicazione del test SPPI (Solely Payment of Principal and Interest). Su questo aspetto lo IASB ha fornito alcuni chiarimenti sul trattamento di tali clausole ai fini del test SPPI tramite l'emendamento all'IFRS 9 e all'IFRS 7 "Amendments to the Classification and Measurement of Financial Instruments" pubblicato il 30 maggio 2024, le cui modifiche entreranno in vigore per gli esercizi che iniziano a partire dal 1° gennaio 2026.

Sulla base delle analisi preliminari svolte, il Gruppo ritiene le clausole ESG attualmente applicate nei prodotti offerti alla propria clientela coerenti con il test SPPI, in quanto:

  • non critiche in presenza di analisi quali-quantitative deputate a verificare la residualità della relativa incidenza sui flussi contrattuali complessivi dello strumento;
  • la modifica dei flussi finanziari è legata ad un evento contingente specifico del debitore, come ad esempio gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas del debitore, e non a parametri/indici di mercato;
  • i flussi finanziari derivanti dall'avverarsi o meno dell'evento contingente non rappresentano né un investimento nel debitore né un'esposizione alla performance di asset specifici.

Pertanto, i prodotti creditizi del Gruppo con "covenant ESG" risultano interamente classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", in coerenza con il business model HTC e il test SPPI superato.

Medesime considerazioni sono applicabili agli investimenti effettuati dal Gruppo in titoli con covenant ESG, ai fini di consentirne la classificazione nei portafogli delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e delle "Attività finanziarie valutate a fair value con impatto sulla redditività complessiva".

Altri aspetti

I criteri di classificazione delle attività finanziarie

La classificazione delle attività finanziarie nelle tre categorie previste dal principio dipende da due criteri, o driver, di classificazione: il modello di business con cui sono gestiti gli strumenti finanziari (o Business Model) e le caratteristiche contrattuali dei flussi finanziari delle attività finanziarie (o SPPI test).

Dal combinato disposto dei due driver sopra menzionati discende la classificazione delle attività finanziare, secondo quanto di seguito evidenziato:

  • Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: attività che superano il test SPPI e rientrano nel Business Model Hold to collect (HTC);
  • Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI): attività che superano il test SPPI e rientrano nel Business Model Hold to collect and sell (HTCS);
  • Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (FVTPL): è una categoria residuale, in cui rientrano gli strumenti finanziari che non sono classificabili nelle categorie precedenti in base a quanto emerso dal Business Model test o dal test sulle caratteristiche dei flussi contrattuali (SPPI test non superato).

Business Model

Per quanto riguarda il Business Model, l'IFRS 9 individua tre fattispecie in relazione alla modalità con cui sono gestiti i flussi di cassa e le vendite delle attività finanziarie.

  • Hold to Collect (HTC): si tratta di un modello di business il cui obiettivo si realizza attraverso l'incasso dei flussi di cassa contrattuali delle attività finanziarie incluse nei portafogli ad esso associati. L'inserimento di un portafoglio di attività finanziarie in tale Business Model non comporta necessariamente l'impossibilità di vendere gli strumenti anche se è necessario considerare la frequenza, il valore e la tempistica delle vendite negli esercizi precedenti, le ragioni delle vendite e le aspettative riguardo alle vendite future;
  • Hold to Collect and Sell (HTCS): è un modello di business misto, il cui obiettivo viene raggiunto attraverso l'incasso dei flussi di cassa contrattuali delle attività finanziarie in portafoglio e (anche) attraverso un'attività di vendita che è parte integrante della strategia. Entrambe le attività (raccolta dei flussi contrattuali e vendita) sono indispensabili per il raggiungimento dell'obiettivo del modello di business. Pertanto, le vendite sono più frequenti e significative rispetto ad un business model HTC e sono parte integrante delle strategie perseguite;
  • Others/Trading: si tratta di una categoria residuale che comprende sia le attività finanziarie detenute con finalità di trading sia le attività finanziarie gestite con un modello di business non riconducibile alle categorie precedenti (Hold to Collect ed Hold to Collect and Sell). In generale tale classificazione si applica ad un portafoglio di asset finanziari la cui gestione e performance sono valutate sulla base del fair value.

Il Business Model riflette le modalità con le quali le attività finanziarie sono gestite per generare flussi di cassa a beneficio dell'entità e viene definito dal top management mediante l'opportuno coinvolgimento delle strutture di business. Viene osservato considerando la modalità di gestione delle attività finanziarie e, come conseguenza, la misura in cui i flussi di cassa del portafoglio derivano o dall'incasso di flussi contrattuali, o dalla vendita delle attività finanziarie o da entrambe di questi eventi.

La valutazione non avviene sulla base di scenari che, in base a previsioni ragionevoli dell'entità, non sono destinati a verificarsi, come i cosiddetti scenari "worst case" o "stress case". Per esempio, se l'entità prevede di vendere un determinato portafoglio di attività finanziarie solo in uno scenario "stress case", tale scenario non influisce sulla valutazione del modello di business dell'entità per tali attività se tale scenario, in base a previsioni ragionevoli dell'entità, non è destinato a verificarsi.

Il modello di business non dipende dalle intenzioni che il management ha con riferimento ad un singolo strumento finanziario, ma fa riferimento alle modalità con le quali gruppi di attività finanziarie vengono gestiti ai fini del raggiungimento di un determinato obiettivo di business.

In sintesi, il business model:

• riflette le modalità con cui le attività finanziarie sono gestite per generare flussi di cassa;

  • viene definito dal top management, mediante l'opportuno coinvolgimento delle strutture di business;
  • deve essere osservabile considerando le modalità di gestione delle attività finanziarie.

Nell'effettuare la valutazione del Business Model si utilizzano tutti i fattori rilevanti disponibili alla data dell'assessment. Le evidenze sopra richiamate comprendono la strategia, i rischi e la loro gestione, le politiche di remunerazione, il reporting e l'ammontare delle vendite. Nell'analisi del Business Model è essenziale che gli elementi indagati mostrino tra di loro coerenza ed in particolare siano coerenti rispetto alla strategia perseguita. L'evidenza di attività non in linea con la strategia deve essere analizzata e adeguatamente giustificata.

Per i portafogli Hold to Collect, il Gruppo ha definito le soglie di ammissibilità delle vendite che non inficiano la classificazione (frequenti ma non significative, individualmente e in aggregato, oppure infrequenti anche se di ammontare significativo) e, contestualmente, ha stabilito i parametri per individuare le vendite coerenti con tale modello di business in quanto riconducibili ad un incremento del rischio di credito o per titoli prossimi alla scadenza.

Più nel dettaglio, nell'ambito di un modello di business HTC le vendite sono ammesse i) in caso di incremento del rischio di credito, ii) quando effettuate in prossimità della scadenza ed infine iii) quando sono frequenti ma non significative in termini di valore o infrequenti anche se significative in termini di valore.

Di seguito si fornisce un'illustrazione delle circostanze al ricorrere delle quali il Gruppo ritiene ammissibile effettuare operazioni di vendita delle attività in esame.

Incremento del rischio di credito

Il Gruppo ritiene che vi sia un incremento del rischio di credito quando si verificano eventi tale da comportare:

  • la classificazione dell'attività finanziaria nello stage 2, in precedenza classificata nello stage 1;
  • la classificazione dell'attività finanziaria tra le attività deteriorate (ossia nello stage 3), in precedenza classificata negli stage 1 o 2.

Al ricorrere di tali fattispecie le vendite risultano ammissibili, a prescindere da qualsiasi soglia di frequenza e di significatività; ciò si verifica, ad esempio, per le cessioni di esposizioni creditizie deteriorate.

Prossimità dello strumento alla scadenza

Il Gruppo ritiene che, a prescindere da qualsiasi soglia di frequenza e di significatività, le cessioni siano compatibili con il Business Model HTC qualora l'intervallo temporale prima della scadenza sia pari al 10% della durata originaria dello strumento, con un limite assoluto pari a 12 mesi, e la differenza tra l'ammontare percepito dalla vendita ed i flussi di cassa contrattuali residui non sia superiore, in valore assoluto, alla soglia del 5%.

Frequenza e significatività inferiori a determinate soglie

  • la frequenza è definita come il rapporto percentuale tra il numero di posizioni vendute (ISIN o rapporti) nel corso del periodo di osservazione e il totale delle posizioni in portafoglio presenti all'inizio del periodo di osservazione. Sono infrequenti le vendite effettuate in numero inferiore ad un valore pari al 5% del numero dei titoli detenuti in portafoglio all'inizio dell'anno (tale valore è pari a zero se il numero dei titoli all'inizio dell'anno è inferiore a 40);
  • la significatività è definita come il rapporto percentuale tra il valore nominale delle vendite e il valore nominale totale degli strumenti in portafoglio presenti all'inizio del periodo di osservazione. La soglia di significatività delle singole vendite individuata dal Gruppo è pari al 5%.

Le due soglie devono essere considerate in maniera distinta; ne deriva che non sono ammissibili singole vendite effettuate per un ammontare superiore al 5% rispetto alle consistenze iniziali, anche se infrequenti. Nei casi di contestuale rispetto di entrambe le soglie di frequenza e significatività in termini di singola vendita, è previsto un ulteriore assessment in termini di ammontare aggregato delle vendite. In tal caso la soglia di significatività dell'ammontare aggregato delle vendite individuata dal Gruppo è pari al 10%.

Dette soglie sono state stabilite ed applicate a livello sia di singola entità giuridica appartenente al Gruppo sia del Gruppo medesimo e per il solo portafoglio dei titoli di debito, in quanto le vendite di portafogli di finanziamenti operate dal Gruppo sono riconducibili ad un incremento del rischio di credito e alla strategia di derisking richiesta dall'Autorità di Vigilanza.

Business Model "Hold to Collect" – Vendite

Il principio contabile IFRS 9 prevede che la cessione delle esposizioni incluse nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" avvenga nel rispetto delle sopradette circostanze. Al riguardo si rappresenta che le operazioni di cessione di titoli di debito effettuate dal Gruppo nel corso del 2024 sono avvenute complessivamente per un controvalore nominale di circa 389,5 mln di euro nel rispetto delle soglie di significatività e di frequenza, declinate nelle politiche contabili di Gruppo, illustrate nella parte "A.2. Parte relativa alle principali voci di bilancio", paragrafo "Altre Informazioni, Altri Aspetti - Business Model", a cui si fa rinvio per ulteriori dettagli.

In aggiunta, nell'ambito del processo di derisking illustrato nella Relazione sulla gestione del Gruppo nel paragrafo "Eventi rilevanti dell'esercizio", nel corso del 2024 sono proseguite le operazioni di cessione di esposizioni creditizie deteriorate rappresentate da finanziamenti verso la clientela, ritenute ammissibili a prescindere da qualsiasi soglia di frequenza e di significatività, in linea con la disciplina prevista dall'IFRS 9 e dalla policy di Gruppo.

Infine, si evidenzia che nel corso del 2024 e fino alla data di redazione del presente bilancio, non è intervenuta alcuna modifica in merito ai criteri di ammissibilità delle vendite di attività finanziarie gestite con il Business Model "HTC". Infine, si segnala che la gestione dei titoli di debito classificati nei portafogli "HTC" e "HTCS" prosegue in continuità con le scelte operate nei precedenti esercizi; non si è pertanto verificato nel corso dell'esercizio alcun cambiamento di Business Model che abbia comportato la necessità di riclassificare il portafoglio titoli.

SPPI test

L'altro criterio da utilizzare per determinare se un'attività finanziaria debba essere classificata tra gli strumenti finanziari valutati al costo ammortizzato o al FVOCI – oltre alla analisi del Business Model sopra rappresentata - è necessario che i termini contrattuali dell'attività stessa prevedano, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire ("solely payment of principal and interest" - SPPI). Tale analisi deve essere effettuata, in particolare, per i finanziamenti e i titoli di debito.

Il test SPPI deve essere effettuato su ogni singolo strumento finanziario, al momento dell'iscrizione nel bilancio.

Successivamente alla rilevazione iniziale, e finché è rilevata in bilancio, l'attività non è più oggetto di nuove valutazioni ai fini del test SPPI. Qualora si proceda alla cancellazione (derecognition contabile) di uno strumento finanziario e all'iscrizione di una nuova attività finanziaria occorre procedere all'effettuazione del test SPPI sul nuovo asset.

Ai fini dell'analisi, l'IFRS 9 propone una definizione dei termini capitale ed interesse come segue:

  • il capitale (principal) è inteso come il fair value dell'attività finanziaria al momento della sua rilevazione iniziale. Tale valore può modificarsi durante la vita dello strumento finanziario, per esempio per effetto dei rimborsi di parte del capitale;
  • l'interesse (interest) è il corrispettivo per il valore del denaro nel tempo, per il rischio di credito associato al capitale in un determinato periodo di tempo, per altri rischi e costi associati ai rischi di base di un'operazione di finanziamento e per il margine di profitto.

Nei contratti di finanziamento base (basic lending arrangement), il valore dell'interesse deve dipendere esclusivamente dal valore del denaro nel tempo e dal rischio di credito associato all'importo principale in un determinato periodo di tempo. Ogni qual volta i termini contrattuali introducono l'esposizione a rischi o volatilità dei flussi finanziari contrattuali non coerente con la definizione di basic lending arrangement, come ad esempio l'esposizione a variazione dei prezzi di azioni o di merci, i flussi contrattuali non soddisfano la definizione di SPPI.

Nei casi in cui il valore temporale del denaro sia modificato ("modified time value of money") – ad esempio quando il tasso di interesse dell'attività viene rideterminato periodicamente, ma la frequenza di tale rideterminazione o la frequenza del pagamento non corrisponde alla natura del tasso di interesse (ad esempio il tasso di interesse è rivisto mensilmente sulla base di un tasso a un anno) oppure quando il tasso d'interesse è rideterminato periodicamente sulla base di una media di particolari tassi di breve o medio-lungo termine – l'impresa deve valutare, sia utilizzando elementi quantitativi che qualitativi, se i flussi contrattuali rispondano ancora alla definizione di SPPI (c.d. benchmark cash flows test). Qualora dal test emerga che i flussi di cassa contrattuali (non attualizzati) risultano "significativamente differenti" rispetto ai flussi di cassa (anch'essi non attualizzati) di uno strumento benchmark (ovvero senza l'elemento di time value modificato) i flussi di cassa contrattuali non possono essere considerati come rispondenti alla definizione di SPPI.

Analisi particolari (c.d. "look through test") sono richieste dal principio e vengono di conseguenza poste in essere anche per gli strumenti multipli legati contrattualmente ("contractually linked instruments" – CLI) che creano concentrazioni di rischio di credito per il ripianamento del debito e per i non recourse asset, ad esempio nei casi in cui il credito può essere fatto valere solo in relazione a determinate attività del debitore o ai flussi finanziari derivanti da determinate attività.

Anche la presenza di clausole contrattuali che possono modificare la periodicità o l'ammontare dei flussi di cassa contrattuali deve essere considerata per valutare se tali flussi soddisfano i requisiti per essere considerati SPPI compliant (ad esempio opzioni di prepagamento, possibilità di differire i flussi di cassa previsti contrattualmente, strumenti con derivati incorporati, strumenti subordinati, eccetera).

Tuttavia, come previsto dall'IFRS 9, una caratteristica dei flussi finanziari contrattuali non influisce sulla classificazione dell'attività finanziaria qualora possa avere solo un effetto de minimis sui flussi finanziari contrattuali dell'attività finanziaria (in ciascun esercizio e cumulativamente). Analogamente, se una caratteristica dei flussi finanziari non è realistica (not genuine), ovvero se influisce sui flussi finanziari contrattuali dello strumento soltanto al verificarsi di un evento estremamente raro, molto insolito e molto improbabile, essa non influisce sulla classificazione dell'attività finanziaria.

Ai fini dell'effettuazione del test SPPI, per l'operatività in titoli di debito il Gruppo MPS si avvale dei servizi forniti da un info-provider. Solo nel caso in cui i titoli non siano gestiti dall'info-provider, il test è effettuato manualmente tramite l'utilizzo di un tool proprietario basato su una metodologia sviluppata internamente (alberi decisionali).

Per l'effettuazione del test SPPI nell'ambito dei processi di concessione del credito è stato sviluppato un tool proprietario basato su una metodologia sviluppata internamente (alberi decisionali). In particolare, date le significative differenti caratteristiche, è prevista una gestione differenziata per i prodotti riconducibili a uno standard contrattuale (tipicamente portafoglio crediti retail) e finanziamenti tailor made (tipicamente portafoglio crediti corporate). Per i prodotti standard, il test SPPI è effettuato in sede di strutturazione dello standard contrattuale, attraverso il processo "Product Approval" e l'esito del test viene esteso a tutti i singoli rapporti riconducibili al medesimo prodotto a catalogo. Invece per i prodotti tailor made, il test SPPI è effettuato per ogni nuova linea di credito/rapporto sottoposta all'organo deliberante attraverso l'utilizzo del tool. Gli alberi decisionali - inseriti nel tool proprietario - sono stati predisposti internamente (sia per i titoli di debito che i finanziamenti) e catturano le possibili caratteristiche non SPPI compliant. Gli alberi sono utilizzati sia per l'implementazione delle regole del tool proprietario, sia per la verifica e per la validazione della metodologia adottata dagli info-provider.

Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione del bilancio

L'applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti in bilancio e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali. Le assunzioni alla base delle stime formulate tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione del presente Bilancio consolidato nonché le ipotesi considerate ragionevoli, anche alla luce dell'esperienza storica. Per loro natura, non è quindi possibile escludere che le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. A tal proposito, si segnala che lo scenario macroeconomico di riferimento risulta ancora interessato da significativa incertezza indotta dalle tensioni geopolitiche che, dopo l'avvio del conflitto Russia-Ucraina e conseguenti sanzioni internazionali, hanno interessato anche l'area del Medio Oriente; ad esse si aggiunge l'acquisita consapevolezza a livello internazionale del rischio climatico e relative misure di contrasto. Tali incertezze influenzano le stime di bilancio, richiedendo di ricorrere a significativi elementi di giudizio nella selezione delle ipotesi ed assunzioni sottostanti la stessa stima. I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini della redazione del presente Bilancio consolidato e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche, ad oggi non prevedibili né stimabili, rispetto al valore contabile delle attività e delle passività iscritte in bilancio.

Al riguardo si evidenzia che le stime potrebbero dover essere riviste a seguito dei mutamenti nelle circostanze sulle quali le stesse erano fondate, della disponibilità di nuove informazioni o della maggiore esperienza registrata.

Infine, si segnala che per consentire un apprezzamento degli effetti sul bilancio correlati ai suddetti elementi di incertezza, nel presente bilancio consolidato, per le principali voci di bilancio soggette a stima (recuperabilità delle attività per imposte anticipate, perdite attese su finanziamenti non deteriorati, recuperabilità delle attività immateriali a vita utile indefinita) viene fornita l'informativa delle principali ipotesi ed assunzioni utilizzati nella stima, nonché un'analisi di sensitività rispetto ad ipotesi alternative.

Di seguito si illustrano le politiche contabili considerate maggiormente critiche al fine della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria del Gruppo, sia per la materialità dei valori da iscrivere in bilancio impattati da tali politiche, sia per l'elevato grado di giudizio insito nelle valutazioni che implica il ricorso a stime ed assunzioni da parte del management, con rinvio alle specifiche sezioni della Nota integrativa per un'informativa di dettaglio sui processi valutativi condotti al 31 dicembre 2024.

Le principali fattispecie per le quali è maggiormente richiesto l'impiego di valutazioni soggettive da parte della direzione aziendale sono:

a) la quantificazione delle perdite per riduzione di valore dei crediti e, in genere, delle altre attività finanziarie;

  • b) la valutazione della congruità del valore delle partecipazioni e delle altre attività non finanziarie (avviamenti, attività materiali, compresi i valori d'uso degli asset acquisiti con il leasing, e attività immateriali);
  • c) l'utilizzo di modelli valutativi per la rilevazione del fair value degli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • d) la stima e le assunzioni sulla recuperabilità delle attività fiscali per imposte anticipate;
  • e) la stima delle passività derivanti da fondi di quiescenza aziendale a prestazioni definite;
  • f) la quantificazione dei fondi per rischi ed oneri di natura legale e fiscale;
  • g) la quantificazione del fair value degli investimenti immobiliari e degli immobili strumentali.

Per talune delle fattispecie sopra elencate possono identificarsi i principali fattori che sono oggetto di stime da parte del Gruppo e che quindi concorrono a determinare il valore di iscrizione in bilancio di attività e passività. In sintesi, si segnala che:

  • a) per l'allocazione nei tre stadi di rischio creditizio previsti dall'IFRS 9 di crediti e titoli di debito classificati tra le Attività finanziarie al costo ammortizzato e le Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva ed il calcolo delle relative perdite attese, le principali stime riguardano:
    • la determinazione dei parametri di significativo incremento del rischio di credito, basati essenzialmente su modelli di misurazione delle probabilità di default (PD) all'origination delle attività finanziarie e alla data di bilancio;
    • l'inclusione di fattori forward looking, anche di tipo macroeconomico, per la determinazione di PD, EAD e LGD;
    • la determinazione delle stime dei flussi di cassa futuri rivenienti dai crediti deteriorati che avviene con riferimento ad alcuni elementi: i tempi di recupero attesi, il presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie nonché i costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell'esposizione creditizia; ed infine
    • la determinazione della probabilità di vendita per le posizioni per le quali esiste un piano di dismissione;
  • b) per la determinazione del valore d'uso delle attività immateriali a vita indefinita (avviamento) in riferimento alle Cash Generating Units (CGU) di cui si compone il Gruppo, sono oggetto di stima, separatamente ed opportunamente attualizzati, i flussi finanziari futuri nel periodo di previsione analitica e i flussi utilizzati per determinare il c.d. "terminal value", generati dalla CGU. Rientra tra gli elementi oggetto di stima anche il costo del capitale;
  • c) per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari non quotati su mercati attivi, qualora sia necessario l'utilizzo di parametri non desumibili dal mercato, le principali stime riguardano, da un lato, lo sviluppo dei flussi finanziari futuri (o anche flussi reddituali, nel caso di titoli azionari), eventualmente condizionati a eventi futuri e, dall'altro, il livello di determinati parametri in input non quotati su mercati attivi;
  • d) per la quantificazione dei fondi di quiescenza e per obblighi simili è oggetto di stima il valore attuale delle obbligazioni, tenuto conto dei flussi, opportunamente attualizzati, derivanti dalle analisi storico statistiche e della curva demografica;
  • e) per la quantificazione dei fondi per rischi e oneri è oggetto di stima ove possibile l'ammontare degli esborsi necessari per l'adempimento delle obbligazioni, tenuto conto della probabilità effettiva del dover impiegare risorse;
  • f) per la determinazione delle poste relative alla fiscalità differita è stimata la probabilità di un futuro effettivo sostenimento di imposte (differenze temporanee tassabili) ed il grado di ragionevole certezza – se esistente – di ammontari imponibili futuri al momento in cui si manifesterà la deducibilità fiscale (differenze temporanee deducibili e perdite fiscali riportate a nuovo);
  • g) per la determinazione del fair value degli immobili, effettuata attraverso la predisposizione di apposite perizie da parte di società qualificata ed indipendente, sono oggetto di stima taluni dati di input non osservabili quali, ad esempio, i canoni di locazione, i prezzi di vendita, i tassi di attualizzazione, i tassi di capitalizzazione, ecc.

Per i punti a), b) ed f) si rinvia ai rispettivi successivi paragrafi "Modalità di determinazione delle perdite di valore degli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)", "Modalità di determinazione delle perdite di valore delle partecipazioni", "Modalità di determinazione delle perdite di valore di altre attività non finanziarie" e "Modalità di rilevazione delle attività per imposte anticipate (probability test)"; per il punto g) si rinvia al paragrafo "Determinazione del fair value degli immobili" ed infine per il punto c) a quanto illustrato nel paragrafo A.4.5 "Gerarchia del fair value" della presente Nota integrativa. Nell'ambito delle singole sezioni della nota integrativa patrimoniale ed economica dove sono dettagliati i singoli contenuti delle singole voci di bilancio sono poi analizzate ed approfondite le effettive soluzioni tecniche e concettuali adottate dal Gruppo. Per quanto riguarda le fattispecie di cui ai punti d) ed e) si rinvia alla Sezione 10.5 del passivo della Nota Integrativa "Fondi di quiescenza aziendale a benefici definiti" e alla parte E della Nota Integrativa Sezione 1.5 "Rischi Operativi".

Modalità di determinazione delle perdite di valore degli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)

Ad ogni data di bilancio, ai sensi dell'IFRS 9, le attività finanziarie diverse da quelle valutate al fair value con impatto a conto economico sono sottoposte ad un processo di impairment, finalizzato a stimare le perdite di valore attese per il rischio di credito (cosiddette ECL - expected credit loss). Un'analisi analoga viene effettuata anche per gli impegni ad erogare fondi e per le garanzie rilasciate che rientrano nel perimetro da assoggettare ad impairment ai sensi dell'IFRS 9.

In particolare, il modello ECL prevede che i sopracitati strumenti debbano essere classificati in tre distinti "stage", in funzione della loro qualità creditizia assoluta o relativa rispetto all'erogazione iniziale, a cui corrispondono diversi criteri di misurazione delle perdite attese. Nel dettaglio:

  • stage 1: vi rientrano le esposizioni performing che non hanno subito una variazione significativa del rischio di credito rispetto alla rilevazione iniziale. Le rettifiche di valore corrispondono alle perdite attese legate al verificarsi di default nei 12 mesi successivi alla data di bilancio;
  • stage 2: accoglie le esposizioni performing il cui merito creditizio è interessato da una significativa variazione del rischio di credito, ma per cui le perdite non sono ancora osservabili. Le rettifiche sono calcolate considerando la perdita attesa su tutta la vita residua dello strumento (lifetime);
  • stage 3: comprende tutti i crediti deteriorati, ovvero le esposizioni non performing che presentano un'oggettiva evidenza di deterioramento e che devono essere rettificate utilizzando il concetto di perdita attesa lifetime64.

Eccezione a quanto sopra è rappresentata dalle attività finanziarie considerate come deteriorate fin dalla loro acquisizione o origine (cosiddetti "POCI – Purchased or Originates Credit Impaired"), per il cui trattamento si fa rinvio a quanto già illustrato nel precedente paragrafo ad esse dedicato.

Il perimetro delle esposizioni classificate nello stage 3 comprende le esposizioni deteriorate corrispondenti, secondo quanto previsto dalle regole di Banca d'Italia, definite nella Circolare n.272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti e richiamate dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", all'aggregato non performing exposures di cui agli ITS EBA (EBA/ITS/2013/03/rev1 24/7/2014)65.

Nel dettaglio, le richiamate circolari individuano le seguenti categorie di attività deteriorate:

  • Sofferenze: rappresentano il complesso delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dalla banca;
  • Inadempienze probabili ("unlikely to pay"): rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio, per cui non ricorrono le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze e per le quali si ritiene improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore adempia integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione viene effettuata in maniera indipendente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. La classificazione tra le inadempienze probabili non è necessariamente legata alla presenza esplicita di anomalie, quali il mancato rimborso, ma è legata alla sussistenza di elementi indicativi di una situazione di rischio di inadempimento del debitore (ad esempio, una crisi del settore industriale in cui opera il debitore);
  • Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: le esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, presentano una posizione scaduta e/o sconfinante da più di 90 giorni, secondo le soglie di significatività previste dalla citata normativa. Per il Gruppo MPS le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate sono determinate facendo riferimento alla posizione del singolo debitore.

Il Gruppo adotta, nell'identificazione delle esposizioni deteriorate, un approccio "per debitore". Pertanto, è l'intera controparte nel rapporto di credito a venir valutata e successivamente classificata, e non le singole linee di credito concesse alla medesima controparte.

In aggiunta, la normativa di Banca d'Italia, in linea con gli standard dell'EBA, ha introdotto la definizione di "esposizioni oggetto di concessione" (cosiddette "Forborne Exposure"). Trattasi in particolare delle esposizioni beneficiarie di misure di tolleranza, che consistono in concessioni nei confronti di un debitore, in termini di modifica e/o di rifinanziamento di un preesistente credito, esclusivamente in ragione di, o per prevenire, un suo stato di difficoltà finanziaria che potrebbe avere effetti negativi sulla sua capacità di adempiere agli impegni contrattuali originariamente assunti e che non sarebbero state concesse ad un altro debitore con analogo profilo di rischio non in difficoltà finanziaria. Dette concessioni devono essere identificate a livello di singola linea di credito e possono riguardare esposizioni di debitori classificati sia nello status performing che nello status non performing (deteriorato). Per le esposizioni con misure di forbearance classificate

64 La valutazione è statistica per le posizioni con saldo inferiore a 1 mln di euro e analitica, effettuata dai gestori, per le posizioni sopra tale soglia. 65 Il framework regolamentare della Nuova Definizione di Default è stato integrato con l'applicazione, a partire dal 1° gennaio 2021, delle "Linee Guida sull'applicazione della definizione di default come da art.178 del Regolamento UE n.575/2013" (EBA/GL/2016/07).

tra le inadempienze probabili, il ritorno tra le esposizioni performing può avvenire solo dopo che sia trascorso almeno un anno dal momento della concessione (cosiddetto "cure period") e che siano soddisfatte tutte le altre condizioni previste dal paragrafo 157 dell'ITS dell'EBA.

In ogni caso, le esposizioni rinegoziate non devono essere considerate forborne quando il debitore non si trovi in una situazione di difficoltà finanziaria (rinegoziazioni effettuate per motivi commerciali).

Perdite di valore delle attività finanziarie performing

Per le attività finanziarie performing, ossia per quelle attività non considerate come deteriorate occorre valutare, a livello di singolo rapporto, la presenza di un significativo deterioramento del rischio creditizio, tramite confronto tra il rischio di credito associato allo strumento finanziario all'atto della valutazione e quello al momento iniziale dell'erogazione o dell'acquisizione. Tale confronto viene effettuato assumendo a riferimento sia criteri quantitativi che qualitativi. Le conseguenze di tale verifica, dal punto di vista della classificazione (o, più propriamente, dello staging) e della valutazione, sono le seguenti:

  • ove tali indicatori sussistano, l'attività finanziaria confluisce nello stage 2. La valutazione, in tal caso, in coerenza con il dettato dei principi contabili internazionali e pur in assenza di una perdita di valore manifesta, prevede la rilevazione di rettifiche di valore pari alle perdite attese lungo l'intera vita residua dello strumento finanziario. Tali rettifiche sono oggetto di revisione ad ogni data di reporting successiva sia per verificarne periodicamente la congruità rispetto alle stime di perdita costantemente aggiornate, sia per tener conto – nel caso in cui vengano meno gli indicatori di una rischiosità creditizia "significativamente incrementata" – del mutato orizzonte previsionale di calcolo della perdita attesa;
  • ove tali indicatori non sussistano, l'attività finanziaria confluisce nello stage 1. La valutazione, in tal caso, in coerenza con il dettato dei principi contabili internazionali e pur in assenza di perdita di valore manifesta, prevede la rilevazione di perdite attese, per lo specifico strumento finanziario, nel corso dei dodici mesi successivi. Tali rettifiche sono oggetto di revisione ad ogni data di bilancio successiva sia per verificarne periodicamente la congruità rispetto alle stime di perdita costantemente aggiornate, sia per tener conto – nel caso dovessero presentarsi indicatori di una rischiosità creditizia "significativamente incrementata" – del mutato orizzonte previsionale di calcolo della perdita attesa.

Per quel che attiene alla valutazione delle attività finanziarie e, in particolare, all'identificazione dell'esistenza di un "significativo incremento" del rischio di credito (condizione necessaria e sufficiente per la classificazione dell'attività oggetto di valutazione nello stage 2), gli elementi che - ai sensi del principio e della sua declinazione operativa effettuata dal Gruppo MPS - costituiscono le determinanti principali da prendere in considerazione sono i seguenti:

  • criterio quantitativo relativo che si configura come driver "principale", basato sulla variazione (oltre soglie determinate) delle probabilità di default lifetime rispetto al momento dell'iscrizione iniziale in bilancio dello strumento finanziario;
  • criteri qualitativi assoluti, rappresentati dall'identificazione di trigger event o dal superamento di soglie assolute nell'ambito del processo di monitoraggio del credito, e backstop indicators, ovvero fattori di "delinquency" del credito, la cui manifestazione fa presumere che si sia verificato un significativo incremento del rischio di credito, a meno di evidenze contrarie. Vi rientrano:
    • tutte le esposizioni interessate da misure di forbearance e che presentano tale attributo ancora attivo, indipendentemente dalla regolarità o meno del probation period in corso;
    • esposizioni di controparti classificate nel portafoglio gestionale Gestione Proattiva contraddistinte da elementi di alto rischio (high risk)66;
    • esposizioni scadute da oltre 30 giorni;
    • esposizioni verso controparti retail ed imprese con fatturato inferiore ai 50 mln di euro e classificate dal sistema interno di early warning system (EWS) nella classe di rischiosità A867.

Con particolare riferimento al criterio quantitativo relativo applicabile alle esposizioni creditizie verso clientela, il Gruppo MPS ha definito di assumere come riferimento la variazione, all'interno di soglie interne differenziate per segmento, prodotto, classe di rating iniziale, vintage e area geografica tra la probabilità di default (PD) cumulata lifetime forward looking rilevata all'origine del rapporto contrattuale e la probabilità di default rilevata alla data di valutazione. Il superamento delle suddette soglie costituisce espressione di un significativo incremento del rischio di credito ed il conseguente trasferimento della singola linea di credito dallo stage 1 allo stage 2. Il confronto si basa su durate residue e modelli di PD omogenei, ad esempio se la definizione di default cambia nel tempo, la PD cumulata lifetime forward looking all'origine viene rideterminata per tener conto di tale nuova definizione di default. Le PD cumulate oggetto di confronto si basano sullo stesso modello utilizzato ai fini ECL (es: definizione di PD PIT (Point in Time), scenari macroeconomici, vita attesa/

66 I macro fattori che determinano l'assegnazione della targatura high risk all'interno del portafoglio gestionale "Gestione Proattiva" sono l'accensione di un parametro di default detection del sistema di early warning system classificato come o vincolante o non vincolante a rilevanza alta oppure due parametri non vincolanti a rilevanza bassa che si sono accesi a distanza di 3 mesi

67 La classe A8 rappresenta la classe di maggior rischio assegnata dal sistema EWS per un'esposizione classificata in stage 1.

vita contrattuale). Al fine di ottenere un risultato di classificazione univoco viene utilizzata una PD cumulata risultante dalla media ponderata delle PD cumulate calcolate per i singoli scenari prospettici utilizzando come pesi le probabilità degli scenari. Le soglie di significatività sono determinate misurando storicamente tramite analisi di regressione quantile per cluster quel livello di ratio, tra PD cumulata lifetime forward looking alla data di reporting e quella alla data di origination, che può considerarsi predittivo del passaggio a NPE68. Le soglie sono determinate in modo da minimizzare i cosiddetti falsi positivi e falsi negativi e massimizzare i veri positivi e i veri negativi.

Nei casi di difficoltà ad individuare fattori o indicatori di rischiosità a livello di singolo debitore, il significativo incremento del rischio di credito può essere valutato mediante un approccio di tipo collettivo che consenta di evidenziare le componenti del portafoglio creditizio che potrebbero subire maggiormente gli effetti di crisi senza peraltro una loro identificazione su base singola.

Per quanto riguarda i titoli di debito che non presentano un rating pari o superiore all'investment grade, il criterio quantitativo relativo è basato sulla variazione di PD cumulata lifetime forward looking tra data di reporting e data di origination confrontato con una determinata soglia. Per gli emittenti di tipo corporate la curva PD pluriennale è quella relativa alla vintage pari ad 1 del segmento Corporate stimata interamente dal Gruppo; per le emissioni governative la curva PD pluriennale è quella elaborata sulla base delle matrici di migrazione di Moody's, Standard & Poor's e Fitch a 1 anno dei titoli di stato; per la stima delle PD pluriennali delle esposizioni creditizie verso banche e verso imprese non bancarie e finanziarie (NBFI) sono state utilizzate le matrici di migrazione di Standard & Poor's corrispondenti all'area euro ; per i titoli emessi a fronte di cartolarizzazioni sia proprie che di terzi è utilizzata la matrice di PD pluriennali di Moody's. Le PD cumulate oggetto di confronto si basano sullo stesso modello utilizzato ai fini ECL e scenari macroeconomici. Al fine di ottenere un risultato di classificazione univoco viene utilizzata una PD cumulata risultante dalla media ponderata delle PD cumulate calcolate per i singoli scenari prospettici utilizzando come pesi le probabilità degli scenari. Le esposizioni sono classificate in stage 2 se il ratio tra la PD cumulata lifetime forward looking alla data di reporting rispetto a quella alla data di origination supera una data soglia di significatività pari, sia per titoli corporate che per quelli governativi, a quella utilizzata per le esposizioni corporate sotto forma di finanziamenti.

I titoli di debito che alla data di reporting presentano un rating pari all'investment grade, principalmente riconducibili ai titoli di Stato, sono classificati nello stage 1 in quanto per tale fattispecie, e solo per essa, il Gruppo MPS si è avvalso della "Low Credit Risk Exemption". Tale esenzione consiste nell'espediente pratico di non effettuare il test relativo al significativo deterioramento del rischio di credito, in presenza di esposizioni il cui rischio di credito è ritenuto basso. Tale esenzione trova applicazione ai titoli che presentano, alla data di valutazione, un livello di rating pari all'investment grade, in piena conformità a quanto previsto dal principio contabile IFRS 9. Anche per i titoli di debito è stato introdotto, ai fini dell'identificazione dell'esistenza di un "significativo incremento" del rischio di credito, un criterio qualitativo che determina l'allocazione in stage 2 di tranche appartenenti a controparti rientranti nel portafoglio gestionale high risk. In aggiunta, considerata la presenza di più transazioni di acquisto a fronte del medesimo titolo fungibile (ISIN), si è reso necessario individuare una metodologia per identificare le tranche vendute al fine di determinare le quantità residue cui associare la qualità creditizia alla data di rilevazione iniziale da confrontare con quella alla data di valutazione. A riguardo si è ritenuto idoneo l'utilizzo della metodologia FIFO (First In – First Out) in quanto permette una gestione più trasparente del portafoglio, anche dal punto di vista operativo (front office), consentendo, contestualmente, un continuo aggiornamento della valutazione del merito creditizio sulla base dei nuovi acquisti.

In linea generale il criterio di trasferimento tra stage è simmetrico. In particolare, un miglioramento del rischio creditizio tale da far venir meno le condizioni che avevano condotto all'incremento significativo del medesimo comporta la riattribuzione dello strumento finanziario dallo stage 2 allo stage 1. In tal caso l'entità ridetermina la rettifica di valore su un orizzonte temporale di dodici mesi anziché come precedentemente rilevata lifetime, rilevando, di conseguenza, nel conto economico una ripresa di valore. Al fine di ridurre la frequenza di passaggi tra stage, il Gruppo adotta una regola di stabilizzazione che richiede un probation period sia in entrata che in uscita.

Una volta definita l'allocazione delle esposizioni nei diversi stadi di rischio creditizio, la determinazione delle perdite attese (ECL) è effettuata, a livello di singola operazione o tranche di titolo, partendo dalla modellistica IRB/Gestionale, basata su parametri di Probabilità di Default (PD), Loss Given Default (LGD) e Exposure at Default (EAD), su cui sono effettuati specifici adattamenti, in modo da garantirne la compliance con le prescrizioni peculiari dell'IFRS 9.

Per PD, LGD ed EAD valgono le seguenti definizioni:

  • PD (Probabilità di Default): probabilità di migrare dallo stato di bonis a quello di credito deteriorato nell'orizzonte temporale di un anno. Nei modelli coerenti con le disposizioni di vigilanza, il fattore PD viene tipicamente quantificato attraverso il rating. Nel Gruppo MPS i valori di PD derivano dai modelli di rating interno laddove disponibili, integrati da valutazioni esterne o da dati medi di segmento/portafoglio;
  • LGD (Loss Given Default): percentuale di perdita in caso di default. Nei modelli coerenti con le disposizioni di vigilanza

viene quantificata attraverso l'esperienza storica dei recuperi attualizzati sulle pratiche passate a credito deteriorato;

• EAD (Exposure At Default) o equivalente creditizio: ammontare dell'esposizione al momento del default.

Come già sopra evidenziato, per poter rispettare il dettato dell'IFRS 9 si è reso necessario effettuare specifici interventi di adeguamento sui suddetti fattori, tra cui si ricordano in particolare:

  • l'adozione di una PD Point in Time (PIT) a fronte della PD Through the Cycle (TTC) usata ai fini regolamentari;
  • la rimozione dalla LGD di alcune componenti aggiuntive, quali i costi indiretti (costi non ripetibili), ulteriori margini di conservativismo specificatamente introdotti per i modelli regolamentari, la componente legata al ciclo economico avverso (c.d. "down turn"); nonché per riflettere i più attuali tassi di recupero (PIT), le aspettative circa i futuri trend (forward looking) e l'inclusione di eventuali recovery fees in caso di recupero affidato a soggetti terzi;
  • l'utilizzo di PD e, ove necessario, di LGD multiperiodali al fine di determinare la perdita attesa per l'intera vita residua dello strumento finanziario (stage 2 e 3);
  • l'utilizzo, nell'ambito del processo di attualizzazione dei flussi di cassa futuri attesi, del tasso di interesse effettivo della singola operazione, a differenza di quanto previsto dai modelli regolamentari, in cui lo sconto dei singoli flussi di cassa avviene tramite i tassi di attualizzazione determinati in conformità con la normativa prudenziale.

In relazione all'EAD multiperiodale, in linea con il dettato dell'IFRS 9, il Gruppo MPS ai fini della determinazione della scadenza economica fa riferimento ai piani contrattuali per le esposizioni a scadenza mentre per le esposizioni a vista effettua una stima del profilo di rimborso mediante l'applicazione di un modello comportamentale -adoperato anche in ambito rischi di liquidità ed ALM - distinto per tipologia di clientela, a prescindere dalle relative modalità di valutazione (costo ammortizzato o fair value con impatto sulla redditività complessiva). Per gli impegni ad erogare fondi e per le garanzie rilasciate (esposizioni fuori bilancio), l'EAD è, invece, assunta pari al valore nominale ponderato per un apposito fattore di conversione creditizia (CCF – credit conversion factor).

Lo standard IFRS 9 stabilisce che, a ogni data di reporting, un ente deve misurare il deterioramento di un'attività basandosi sulla expected credit loss, in considerazione di informazioni disponibili, ragionevoli e consistenti, senza incorrere in costi o sforzi eccessivi. L'approccio forward looking previsto dall'IFRS 9 ai fini della determinazione della perdita attesa rappresenta pertanto un aspetto centrale del modello valutativo.

Ciò premesso, il Gruppo MPS utilizza l'approccio forward looking per la stima della perdita attesa, sia nelle valutazioni analitiche che in quelle collettive. L'approccio forward looking è applicato ai seguenti parametri statistici:

  • PD: Probability of default, utilizzata per le posizioni performing;
  • LGD/EAD: Loss Given Default (LGD), utilizzato sia per le posizioni performing che per le posizioni non performing valutate statisticamente; Credit Conversion Factor (CCF) utilizzati per la stima dell'EAD delle posizioni performing;
  • Cure/Danger rate: utilizzati per le inadempienze probabili diverse dalle posizioni valutate statisticamente in quanto inferiori ad una data soglia;
  • haircut delle garanzie immobiliari, utilizzati, quando applicabili, per la valutazione analitica delle sofferenze e delle inadempienze probabili diverse dai ristrutturati.

Poiché la perdita attesa è stimata come media ponderata di un range di possibili risultati, i sopra citati parametri sono prima determinati sulla base delle evidenze storiche e poi corretti per tener conto di almeno 3 scenari economici che coprono un orizzonte futuro di almeno 3 anni: baseline, migliorativo e peggiorativo.

Le previsioni degli indicatori macroeconomici (forward looking), fornite da un consulente esterno di primario standing e rielaborate internamente dalla Funzione Studi e Ricerche, sono quantificati sulla base di tre possibili scenari futuri, che considerano le variabili economiche ritenute rilevanti (PIL Italia, tassi di interesse, tasso di disoccupazione, prezzo degli immobili commerciali e residenziali, inflazione, indici azionari), con un orizzonte temporale futuro di tre anni ai quali sono assegnate le rispettive probabilità di accadimento, determinate internamente dal Gruppo. Lo scenario macroeconomico viene aggiornato almeno una volta all'anno, in occasione del bilancio di esercizio, nonché ogni qualvolta l'ultimo scenario "base" evidenzi, rispetto a quello già in uso, una differenza cumulata netta del PIL nell'orizzonte di 3 anni maggiore o uguale, in valore assoluto, allo 0,5%. In maggior dettaglio, per la svalutazione dei crediti, accanto allo scenario "baseline", ossia allo scenario macroeconomico previsionale sulla base del quale il Gruppo MPS sviluppa le proprie proiezioni relative a dati economico/patrimoniali e di rischio lungo un orizzonte temporale di breve e di medio termine, vengono presi in considerazione due scenari simmetrici: uno scenario alternativo severo (severo ma plausibile) e uno scenario alternativo migliorativo (best), che si differenziano per un diverso grado di favore/avversità allo sviluppo economico e alla crescita. Per maggiori dettagli sugli scenari macroeconomici incorporati nel calcolo delle perdite attese delle esposizioni performing, si fa rinvio al successivo paragrafo "Scenari macroeconomici del Gruppo per la valutazione dei crediti nel bilancio 2024".

Viene stimata la sensitivity dei parametri statistici alle variabili macroeconomiche. In particolare, di seguito si riportano le

associazioni parametro statistico/variabile macroeconomica:

  • PD: PIL Italia, tasso di disoccupazione, tassi di interesse, inflazione, prezzo degli immobili commerciali e indici azionari;
  • LGD/EAD: PIL Italia, tasso di disoccupazione, prezzo degli immobili residenziali, tassi di interesse, investimenti in costruzioni, macchinari e mezzi di trasporto;
  • cure/danger rates: PIL Italia e Prezzo degli immobili residenziali;
  • haircut: prezzo degli immobili commerciali e residenziali.

Per quei parametri statistici (es: PD) per i quali non vi è una relazione lineare con la variabile macroeconomica, la misura del parametro non è calcolata sulla base della media ponderata delle variabili macroeconomiche e utilizzando come pesi le rispettive probabilità, bensì sulla base di determinate distinte misure del parametro. La media ponderata, in detti casi, avviene a livello di perdita attesa.

Ai fini della stima delle perdite attese lungo la vita dello strumento, l'arco temporale di riferimento è rappresentato dalla data di scadenza contrattuale; per gli strumenti senza scadenza, la stima delle perdite attese fa riferimento ad un orizzonte temporale stimato attraverso un modello comportamentale per i prodotti a vista e posta uguale ad un anno rispetto alla data di reporting negli altri casi.

Infine, con riferimento alle metodologie di stima delle perdite di valore delle attività finanziarie performing, è possibile che in determinate circostanze emerga l'esigenza di apportare aggiustamenti temporanei (management overlay) rispetto agli esiti della modellistica adottata, in ottica cautelativa. Tale evenienza può nascere, a titolo indicativo, a seguito di eventi esogeni, di natura inattesa, non controllabili ad opera della banca, e con conseguenze potenziali, anche su vasta scala, sulla misurazione della ECL dei portafogli per effetto di elementi che non vengono colti adeguatamente dalle modellistiche IFRS 9 in uso. Va ricordato, infatti, che le metodologie di stima IFRS 9 si fondano su assunzioni basate sull'esperienza ed hanno un forte ancoraggio alle osservazioni storiche, che vengono considerate su un arco temporale congruo e in un contesto di riferimento sufficientemente stabile. Pertanto, al fine di cogliere compiutamente gli effetti di particolari volatilità o di possibili e congiunturali deviazioni significative dagli scenari macroeconomici attesi, anche in relazione ai c.d. "rischi emergenti", è stato identificato un apposito framework di riferimento entro cui agire tali interventi- opportunamente approvati dai competenti organi- tesi a fattorizzare nel calcolo dell'ECL ulteriori elementi non ancora e/o non sufficientemente colti dalla modellistica in uso.

Per ulteriori dettagli sul modello determinazione delle perdite attese sulle esposizioni non deteriorate, con particolare riferimento ai criteri di stage assignment, alla modalità di calcolo dei parametri di rischio, agli scenari previsionali macroeconomici e alle relative probabilità di accadimento, e ai management overlay si rinvia a quanto illustrato nel paragrafo "Metodi per la misurazione delle perdite attese" contenuto nella "Parte E -– Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota integrativa.

Perdite di valore delle attività finanziarie non performing

Come in precedenza illustrato, per le attività finanziarie deteriorate, alle quali è associata una probabilità di default del 100%, l'ammontare delle rettifiche di valore per le perdite attese relative a ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, quest'ultimo calcolato utilizzando il tasso di interesse effettivo originario (o una sua proxy ove non disponibile). I flussi finanziari sono stimati sulla base delle previsioni di recupero attesi lungo l'intera durata dell'attività (lifetime), tenendo conto del presumibile valore di realizzo al netto delle eventuali garanzie e di eventuali costi connessi all'ottenimento e alla vendita della garanzia. A riguardo nel caso in cui il Gruppo si avvalga di un soggetto terzo per le attività di recupero dei crediti deteriorati, le commissioni corrisposte all'outsourcer per le attività strettamente connesse al recupero sono considerate ai fini della stima delle perdite di valore. Tali costi sono considerati sia per le esposizioni deteriorate che per quelle non deteriorate, qualora per queste ultime sia probabile che in caso di passaggio a sofferenza le attività di recupero siano affidate a soggetti terzi. Nel dettaglio sono inclusi nelle stime di LGD utilizzate per le valutazioni statistiche di tutti gli stati amministrativi, nei piani di recupero delle sofferenze e nelle valutazioni analitiche delle inadempienze probabili.

Al fine della stima dei flussi di cassa futuri e dei relativi tempi di incasso, i crediti in esame di ammontare significativo sono oggetto di un processo di valutazione analitica. Per alcune categorie omogenee di crediti deteriorati di ammontare non significativo, i processi valutativi contemplano che le previsioni di perdita siano basate su metodologie di calcolo di tipo forfettario/statistico, da ricondurre in modo analitico ad ogni singola posizione. Il perimetro delle esposizioni assoggettate ad un processo di valutazione forfettaria/statistica, ovvero sulla base di griglie statistiche di LGD gestionale, differenziate in funzione del segmento e della permanenza nello stato di rischio ("vintage") ed opportunamente integrate per tener conto delle informazioni forward looking, è rappresentato:

• dalle sofferenze e inadempienze probabili con esposizioni inferiore o uguale ad una soglia di rilevanza stabilita pari a 1 mln di euro;

• dal complesso delle esposizioni "past due" deteriorate a prescindere dalla soglia di rilevanza dell'esposizione. Trattasi in particolare dei crediti che presentano sconfinamenti continuativi o ritardati pagamenti, individuati in via automatica a cura delle procedure informatiche del Gruppo, secondo le citate regole dell'Organo di Vigilanza.

La valutazione statistica, effettuata per le sofferenze e le inadempienze probabili di importo inferiore ad 1 mln di euro e per tutti i crediti scaduti e/o sconfinanti, presenta delle peculiarità a seconda della tipologia di esposizione interessata.

Con riferimento alle sofferenze, la valutazione statistica si basa sulle griglie di LGD sofferenza, dove il modello LGD si caratterizza prevalentemente per la differenziazione dei tassi di perdita in funzione, oltre che della tipologia di clientela, della permanenza nello stato di rischio ("vintage"). Le griglie LGD risultano inoltre differenziate per gli altri assi di analisi significativi in sede di stima del modello (es. forma tecnica, tipologia di garanzia, area geografica, fascia di esposizione, ecc.). Per quanto attiene invece le griglie dei tempi di recupero queste si articolano principalmente per segmento regolamentare e per ulteriori assi di analisi significativi in sede di modellistica (es. procedure di recupero, fascia di esposizione, forma tecnica).

Con riferimento alle inadempienze probabili e alle esposizioni scadute deteriorate, la valutazione è effettuata mediante l'applicazione di griglie di LGD statistica stimate appositamente per le posizioni classificate in tali stati amministrativi, in coerenza con le griglie di LGD stimate per le sofferenze. La LGD per le inadempienze probabili e per le esposizioni scadute deteriorate è ottenuta tramite ricalibrazione della LGD sofferenza attraverso il modulo danger rate. Il danger rate è un fattore correttivo moltiplicativo volto a ricalibrare la LGD sofferenza con l'informazione disponibile sugli altri eventi di default, in modo da determinare una LGD rappresentativa di tutti i possibili eventi di default e della loro evoluzione.

Per quanto riguarda il trattamento delle cessioni massive, il Gruppo distingue le operazioni ordinarie e straordinarie, laddove la straordinarietà delle cessioni è connessa alla presenza di elementi strategici importanti e dimensioni rilevanti, ed è testimoniata da specifiche decisioni della BCE. Pertanto, le cessioni ordinarie rientrano sempre nella determinazione della LGD contabile in quanto la cessione rappresenta una modalità di "collection" alternativa ad un incasso diretto dal debitore, di converso le operazioni straordinarie non sono in alcun modo ritenute rappresentative delle operazioni che il Gruppo andrà ad eseguire in futuro, avendo ormai raggiunto un livello di NPE ratio fisiologico e sono pertanto escluse dalla stima della LGD contabile.

La valutazione analitico-specifica per le sofferenze e le inadempienze probabili superiori a 1 mln di euro è una valutazione operata dai gestori sulle singole posizioni basata su un'analisi quali-quantitativa della situazione economico-patrimoniale e finanziaria del debitore principale e dei garanti al fine di identificare e quantificare le fonti e i tempi di recupero coerenti con lo scenario più probabile di evoluzione del rapporto creditizio, ossia il ripristino in bonis della controparte o, in alternativa, il disimpegno progressivo anche tramite il ricorso a cessioni programmate in coerenza con la NPE Strategy.

In particolare, per le sofferenze assumono rilevanza una serie di elementi, diversamente presenti a seconda delle caratteristiche delle posizioni, e da valutare con la massima accuratezza e prudenza, tra i quali si citano a mero titolo esemplificativo:

  • natura del credito, privilegiato o chirografario;
  • consistenza patrimoniale netta degli obbligati/terzi datori di garanzie reali;
  • complessità del contenzioso in essere o potenziale e/o delle questioni giuridiche sottese;
  • esposizione degli obbligati nei confronti del sistema bancario e di altri creditori;
  • ultimi bilanci disponibili;
  • stato giuridico degli obbligati e pendenza di procedure concorsuali e/o individuali.

Ai fini della determinazione del presumibile valore di realizzo dei crediti garantiti da beni immobili, per tenere conto sia delle serie storiche dei recuperi, differenziati per immobili commerciali e residenziali, sia di considerazioni forward-looking in coerenza con l'IFRS 9, viene applicato un approccio incentrato sulla valutazione dei beni immobili con riferimento all'asta media attesa ed al relativo abbattimento del prezzo osservato, determinando degli haircut medi differenziati per tipologia di garanzia immobiliare (residenziale e non residenziale).

Con riferimento alle sofferenze immobiliari rivenienti da contratti di leasing, alla luce delle peculiarità del prodotto (assenza di aste), l'haircut è stimato come deprezzamento del bene osservato tra il valore di perizia ultimo disponibile e il prezzo di vendita atteso, determinato sulla base delle evidenze che emergono dal processo di recupero.

La valutazione delle inadempienze probabili si basa sull'analisi quali-quantitativa della situazione economico-patrimoniale e finanziaria del debitore e su una puntuale verifica della situazione di rischio.

La determinazione della perdita da impairment presuppone la valutazione dei flussi di cassa futuri che si ritiene il debitore

sia in grado di produrre e che saranno destinati anche al servizio del debito finanziario Tale stima deve essere effettuata sulla base di due approcci alternativi:

  • scenario di continuità operativa (c.d. "Going Concern Approach"): i flussi di cassa operativi del debitore (o del garante effettivo) continuano ad essere prodotti, e sono utilizzati per ripagare i debiti finanziari contratti, sulla base dei piani di rimborso previsti. L'ipotesi di continuità non esclude l'eventuale realizzo di garanzie, ma solo nella misura in cui ciò possa avvenire senza pregiudicare la capacità del debitore di generare flussi di cassa futuri. Il metodo "going concern" trova applicazione anche ai casi in cui la recuperabilità dell'esposizione si basi sulla eventuale cessione di attività da parte del debitore o su operazioni straordinarie;
  • scenario di cessazione dell'attività (c.d. "Gone Concern Approach"): applicabile nei casi in cui si ritiene che i flussi di cassa del debitore siano destinati a venir meno, o anche nei casi di ridotta attendibilità dei business plan aziendali. In tale ambito, assumendo che non siano ragionevolmente percorribili interventi degli azionisti e/o operazioni straordinarie di ristrutturazione del debito in contesti di turnaround, il recupero del credito si basa sostanzialmente sul valore delle garanzie che assistono il credito nonché, in subordine, sul valore di realizzo degli asset patrimoniali, tenuto conto della massa passiva e delle eventuali cause di prelazione.

Nel caso di inadempienze probabili garantite da immobili e valutate sulla base dell'approccio basato sullo scenario gone concern, l'haircut viene applicato non all'intero valore di mercato della garanzia (come nel caso delle sofferenze) ma alla sola quota pertinente alla porzione di esposizione creditizia che si ritiene passi a sofferenza; ovvero si tiene in considerazione del cure rate delle relative esposizioni.

In generale, le perizie utilizzabili per le valutazioni sono eseguite da periti indipendenti iscritti in albi e/o ordini professionali e sono soggette ad un processo di aggiornamento annuale.

Analizzando gli scenari alternativi di recupero, evidenzia come il Gruppo, in relazione agli obiettivi di riduzione dello stock di crediti non performing in essere, inclusi nei piani aziendali, ed agli impegni assunti con gli Organi di Vigilanza, con specifico riferimento alla c.d. NPL Strategy, considera la vendita di portafogli come la strategia che può, in determinate condizioni, massimizzare il recupero dei cash flow, anche in considerazione dei tempi di recupero.

Conseguentemente, la stima delle perdite attese delle esposizioni cedibili risulta variabile in funzione, oltre che della previsione dei flussi recuperabili mediante l'attività di gestione interna (work out), anche della previsione dei flussi recuperabili tramite l'eventuale cessione sul mercato delle medesime. Qualora i piani aziendali e le strategie del Gruppo identifichino specifici obiettivi di dismissione e conseguentemente un portafoglio di crediti deteriorati che può essere oggetto di cessione, i crediti inclusi in tale portafoglio sino al raggiungimento degli obiettivi di cessione sono valutati tenendo conto sia del valore recuperabile attraverso la gestione operativa, sia di valutazioni di mercato (sulla base di perizie esterne) e/o di prezzi di vendita se già definiti.

In particolare, qualora si identifichi un più ampio portafoglio di crediti oggetto di potenziale cessione rappresentato da crediti di proprietà del Gruppo che hanno caratteristiche di cedibilità rispetto agli obiettivi di vendita, il valore di bilancio del suddetto portafoglio viene determinato ponderando il valore recuperabile attraverso la gestione operativa con il valore recuperabile attraverso la cessione.

Sulla base di tali considerazioni, il modello contabile di impairment dei soli crediti deteriorati per il Gruppo prevede una applicazione differenziata per:

  • crediti oggetto di processo di recupero ordinario: applicazione delle policy contabili in essere in precedenza illustrate;
  • crediti rientranti nel programma di cessione: valutazione effettuata con policy ordinaria più eventuale add-on al fine di adeguare i portafogli al valore di presumibile cessione.

Per la determinazione dell'add-on il Gruppo considera i seguenti elementi:

  • selezione dei portafogli oggetto di presumibile cessione: il perimetro include posizioni con una certa appetibilità sul mercato desumibile anche in conseguenza della presenza di manifestazioni di interesse già ricevute, nonché ulteriori posizioni conseguenti a valutazioni di convenienza effettuate dai competenti organi della Capogruppo;
  • probabilità di cessione: la probabilità è guidata dall'ammontare del livello di cessioni target incluso nella NPL Strategy;
  • prezzi di cessione: i prezzi di cessione utilizzati sono derivati da transazioni massive su portafogli analoghi e single name effettuate dal Gruppo oppure da transazioni effettuate sul mercato nel corso degli ultimi anni.

Il suddetto add-on non è applicato in caso di vendite con vincolo di prezzo definito in misura non inferiore al valore netto di bilancio determinato in funzione del solo processo ordinario di recupero.

La metodologia in precedenza illustrata non trova applicazione agli eventuali crediti che, alla data di redazione del bilancio,

sono già identificati analiticamente come destinati alla vendita, in relazione ai quali ricorrono le condizioni previste dal principio contabile IFRS 5 per la classificazione nel portafoglio delle attività in via di dismissione. La valutazione di tali crediti è effettuata considerando il solo scenario di cessione, a cui è assegnata una probabilità del 100% ed assumendo a riferimento i prezzi di vendita o comunque le informazioni contenute negli accordi perfezionati con le controparti (offerte vincolanti).

Nell'ambito di un ventaglio di possibili approcci relativi ai modelli di stima consentiti dai principi contabili internazionali di riferimento, il ricorso ad una metodologia o la selezione di taluni parametri estimativi possono influenzare in modo significativo la valutazione dei crediti. Tali metodologie e parametri sono necessariamente soggetti ad un continuo processo di aggiornamento anche alla luce delle evidenze storiche disponibili, con l'obiettivo di affinare le stime per meglio rappresentare il valore presumibile di realizzo dell'esposizione creditizia.

Per gli aggiornamenti introdotti nella misurazione delle perdite attese, si fa rinvio a quanto illustrato nell'apposito paragrafo contenuto nella Sezione "Rischio di credito" della "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota Integrativa.

Alla luce di quanto sopra esposto, non si può escludere che criteri di monitoraggio alternativi o differenti metodologie, parametri, assunzioni nella determinazione del valore recuperabile delle esposizioni creditizie del Gruppo - influenzati peraltro anche da possibili strategie alternative di recupero delle stesse deliberate dai competenti organi aziendali nonché dall'evoluzione del contesto economico-finanziario e regolamentare di riferimento - possano determinare valutazioni differenti rispetto a quelle condotte ai fini della redazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2024.

Da ultimo si deve segnalare che, come rappresentato nella Relazione sulla gestione del Gruppo, a cui si fa rinvio per ulteriori dettagli, l'11 novembre 2024 ha preso avvio un'ispezione "on-site" da parte di BCE concernente il rischio delle esposizioni SME. Nel dettaglio l'ispezione riguarda la revisione della qualità degli attivi verso le suddette controparti, l'analisi dei modelli statistici IFRS9 utilizzati a supporto della classificazione in stage 2 e della stima delle expected credit losses nonché la valutazione dei correlati processi e procedure gestionali.

Alla data della presente Relazione finanziaria, non è pervenuto alcun "draft report" contenente le preliminari valutazioni da parte della BCE. Cio nonostante, gli elementi informativi acquisiti nell'ambito dell'interlocuzione con il team ispettivo con particolare riferimento al perimetro delle posizioni oggetto di verifica analitica, sono stati valutati e sostanzialmente incorporati nelle valutazioni della presente Relazione finanziaria, con l'intento di formulare la migliore stima del valore recuperabile delle esposizioni rientranti nel perimetro dell'ispezione in esame. Non è possibile escludere che, ad esito delle attività di verifica dell'Organo di Vigilanza, possano emergere ulteriori nuovi elementi informativi, non noti alla data di redazione della presente Relazione, da considerare ai fini delle valutazioni del portafoglio creditizio.

Incorporazione dei rischi climatici ed ambientali nella determinazione delle perdite attese

Uno degli aspetti più complessi da valutare, ai fini della stima delle perdite attese delle esposizioni creditizie, è l'effettiva rilevanza dei rischi climatici ed ambientali, considerata l'incertezza che inevitabilmente contraddistingue le previsioni di eventi che, per natura, si potranno verificare in un orizzonte temporale di lungo periodo.

I modelli attualmente utilizzati dal Gruppo per calcolare le perdite attese (ECL) non incorporano in maniera diretta i rischi derivanti dall'esposizione delle controparti debitrici ai fattori connessi a clima e ambiente, tuttavia il Gruppo nel corso dell'esercizio 2024 ha proseguito nell'affinamento dei modelli di PD, LGD ed EAD attualmente in uso al fine di poter discriminare al loro interno anche le variabili tipiche dei rischi climatici ed ambientali quali rischio fisico e di transizione.

Nelle more dell'approvazione del model change 2024 da parte di BCE, il Gruppo ha fattorizzato per l'esercizio 2024 i rischi climatico-ambientali nei modelli di calcolo dell'ECL stimando gli impatti che i diversi scenari di transizione possono produrre sui modelli contabili attualmente in uso tenuto conto che tali scenari sono contraddistinti da politiche di transizione e tempi di implementazione che possono significativamente incidere su diversi indicatori macroeconomici. La stima dei suddetti rischi è stata condotta attraverso aggiustamenti manageriali rispetto alle evidenze del modello "core" (cosiddetti "management overlay"), con un conseguente incremento delle perdite attese pari a 23,4 mln di euro (38,1 mln di euro al 31 dicembre 2023). Non si può pertanto escludere che l'eventuale sviluppo di modelli in grado di fattorizzare più compiutamente i rischi climatici ed ambientali, possa determinare valutazioni differenti rispetto a quelle condotte ai fini della redazione del presente bilancio consolidato.

Per un'illustrazione di come il Gruppo si stia adoperando per valutare i fattori ambientali nell'ambito delle politiche creditizie si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota integrativa.

Modalità di determinazione delle perdite di valore delle partecipazioni

Ad ogni data di bilancio le partecipazioni di collegamento o sottoposte a controllo congiunto sono assoggettate ad un test di impairment al fine di verificare se esistono obiettive evidenze che possano far ritenere non interamente recuperabile il valore di iscrizione delle attività stesse.

Il processo di rilevazione di eventuali impairment prevede la verifica della presenza di indicatori di possibili riduzioni di valore e la determinazione dell'eventuale svalutazione.

Il Gruppo ricorre alternativamente ad un set di indicatori in base a diversi fattori, riferiti alla partecipata, tra i quali la tipologia di business, la quotazione sul mercato ed obiettivi di budget. La presenza di indicatori di impairment comporta la rilevazione di una svalutazione nella misura in cui il valore recuperabile risulti inferiore al valore di iscrizione. Il valore recuperabile è rappresentato dal maggiore tra il fair value al netto dei costi di vendita ed il valore d'uso. Per i metodi utilizzati per la determinazione del fair value si rimanda a quanto indicato nel capitolo A.4 – Informativa sul fair value della Nota integrativa. Il valore d'uso è il valore attuale dei flussi finanziari attesi rivenienti dall'attività; esso riflette la stima dei flussi finanziari attesi dalle attività, la stima delle possibili variazioni nell'ammontare e/o nella tempistica dei flussi finanziari, il valore finanziario del tempo, il prezzo atto a remunerare la rischiosità dell'attività ed altri fattori che possano influenzare l'apprezzamento, da parte degli operatori di mercato, dei flussi finanziari attesi rivenienti dall'attività. Nella determinazione del valore d'uso si utilizza il metodo dell'attualizzazione, tramite tassi di sconto che riflettano il costo del capitale della partecipata, dei flussi di cassa futuri69.

I test di impairment effettuati a valere dell'esercizio 2024 non hanno comportato la necessità di eseguire rettifiche di valore. Per l'informativa sul valore di bilancio dei principali investimenti partecipativi, si rinvia a quanto illustrato nella sezione intitolata "Partecipazioni – Voce 70" contenuto nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della presente Nota Integrativa consolidata.

Modalità di determinazione delle perdite di valore di altre attività non finanziarie

L'avviamento iscritto a seguito di acquisizioni viene assoggettato ad impairment test almeno una volta all'anno e comunque quando vi siano segnali di deterioramento. Il Gruppo ha scelto di effettuare una verifica di impairment con riferimento al 31 dicembre di ogni anno: gli esiti delle suddette verifiche possono considerarsi validi per le successive situazioni infrannuali, a meno che dovessero emergere evidenze tali da richiedere una conduzione anticipata di un test di impairment volto ad accertare la recuperabilità del valore delle attività immateriali a vita utile indefinita.

Il test è effettuato considerando il valore dell'unita generatrice di flussi finanziari identificata (Cash Generating Unit – CGU) e a cui l'avviamento è stato attribuito. Nel dettaglio, l'avviamento è integralmente allocato alla CGU Widiba, unica ad essere sottoposta ad impairment test. Per la stima del valore recuperabile, identificato con il valore d'uso, è stato applicato Dividend Discount Model (DDM). I flussi finanziari considerati nella stima del valore recuperabile della CGU hanno assunto a riferimento proiezioni 2025 sottostanti al Budget di Gruppo (approvato dal C.d.A. della Capogruppo nella seduta del 12 dicembre 2024) e le proiezioni 2026-2027 sottostanti al RAS 2025 (approvato dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo il 5 febbraio 2025) sviluppate in coerenza con quanto previsto dal Piano Industriale 2024-2028, tenendo opportunamente in considerazione lo scenario macroeconomico approvato dal CdA nella seduta del 7 novembre 2024 senza particolari affinamenti introdotti per fattorizzare i rischi climatici ed ambientali. Si è infatti ritenuto che gli stessi non fossero in grado di influenzare gli esiti del test, a motivo della significativa eccedenza del valore recuperabile della CGU rispetto al valore contabile.

Gli esiti del test di impairment condotto al 31 dicembre 2024 hanno portato a confermare la recuperabilità dei valori di bilancio dell'avviamento, così come illustrato nella "Sezione 10 Attività immateriali – voce 100" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della presente Nota Integrativa, a cui si rimanda per ulteriori dettagli.

In ogni caso si deve segnalare che la verifica della recuperabilità di tale attività è un esercizio complesso i cui risultati risentono delle metodologie valutative adottate, nonché dei parametri e delle assunzioni sottostanti, che potrebbero dover essere modificati per tenere conto delle nuove informazioni o di evoluzioni non prevedibili alla data di redazione del presente bilancio consolidato. Per tale motivo nella citata sezione delle attività immateriali viene fornita un'analisi di sensitivity, al fine di poter apprezzare l'eventuale tenuta del valore recuperabile rispetto ad ipotesi ed assunzioni alternative.

Le attività materiali ed immateriali con vita utile definita sono soggette a test di impairment se esiste un'indicazione che il valore contabile del bene non può più essere recuperato. Il valore recuperabile viene determinato con riferimento al fair value dell'attività materiale o immateriale al netto degli oneri di dismissione o al valore d'uso se determinabile e se esso risulta superiore al fair value.

69 Per la determinazione dei flussi di cassa futuri non esplicitati dai piani delle società viene utilizzato un tasso di crescita (growth rate) applicato sui dati disponibili.

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte A - Politiche Contabili

In particolare, per quanto riguarda il software, con riferimento ai progetti chiusi con importo superiore ad un milione di euro, il Gruppo ha eseguito la verifica del valore recuperabile utilizzando assunzioni e stime in linea con quelle del Bilancio 2023. Il test di impairment condotto al 31 dicembre 2024 si è basato sul monitoraggio di specifici key performance indicator (KPI), individuati in sede di chiusura dei progetti, al fine di verificare i benefici economici ipotizzati nei business case di riferimento. L'esito del monitoraggio ha restituito valori dei predetti KPI superiori alle soglie di riferimento stabilite nei business case per tutti i progetti. Per i progetti con valore inferiore alla suddetta soglia, privi di specifici KPI, il test di impairment del relativo software è stato condotto in continuità con gli esercizi precedenti e ha portato alla rilevazione di una perdita di valore per 1,8 mln di euro. Qualora ne ricorrano i presupposti, sono soggetti al test di impairment i valori d'uso degli asset acquisiti con il leasing. Il test viene eseguito al sopraggiungere dei seguenti eventi o situazioni: l'integrale/parziale abbandono, il sottoutilizzo o il mancato utilizzo del bene preso in leasing. Inoltre, è necessario far riferimento ad indicatori provenienti da fonti interne quali segnali di obsolescenza e/o deterioramento fisico del bene, piani di ristrutturazione e chiusure sportelli e fonti esterne quali ad esempio, l'incremento dei tassi di interesse o di altri tassi di rendimento di mercato sugli investimenti che possono determinare un significativo decremento del valore recuperabile dell'attività. L'esito delle suddette verifiche alla data del 31 dicembre 2024 ha comportato la rilevazione di una perdita di valore per 0,8 mln di euro alla voce "Rettifiche/Riprese di valore su attività materiali".

Per l'informativa sui diritti d'uso acquisiti con il leasing si rinvia alla sezione intitolata "Attività materiali- Voce 90" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della presente Nota Integrativa consolidata.

Determinazione del fair value degli immobili

Gli immobili ad uso funzionale (IAS 16) e gli immobili detenuti a scopo d'investimento (IAS 40) sono valutati rispettivamente secondo il criterio del valore rideterminato e secondo il criterio del fair value. L'aggiornamento del fair value, in conformità ai requisiti stabiliti dal principio contabile IFRS 13, viene determinato attraverso il ricorso ad apposite perizie predisposte da esperti qualificati ed indipendenti, che in base anche alla rilevanza della singola unità immobiliare, sono condotte in due diverse modalità alternative:

  • perizie c.d."full": basate su un'ispezione fisica delle proprietà immobiliari da parte del valutatore; oppure
  • perizie c.d. "desk top" basate su una valutazione condotta senza effettuare un'ispezione fisica della proprietà immobiliare e, pertanto, basate su valori di mercato di riferimento.

Le metodologie valutative applicate dal perito in sede di stima sono in linea con la prassi internazionale IVS (International Valuation Standards), con quanto prescritto nell'ultima edizione70 del Red Book del Royal Institute of Chartered Surveyors (RICS) del Regno Unito e sono aderenti con quanto previsto dall'IFRS 13. Il principio contabile prevede, in particolare, per le attività non finanziarie che l'attuale uso da parte del proprietario risponda al requisito di massimo e migliore utilizzo, salvo il caso in cui il mercato si attenda una diversa destinazione d'uso per l'immobile che ne ottimizzerebbe pertanto il valore. L'approccio valutativo è definito quindi dall'esperto valutatore sulla base della destinazione d'uso corrente degli immobili, presumendo che rappresenti il massimo e migliore utilizzo, e considerando, in limitati casi, eventuali usi alternativi degli immobili ove rispondente alle aspettative di mercato. Per la determinazione del valore di ciascun immobile il valutatore individua quindi il metodo più idoneo in funzione delle caratteristiche del bene e delle condizioni del mercato di riferimento. Le metodologie applicate dal valutatore sono riconducibili a: Metodo dei flussi di cassa attualizzati (o Discounted Cash Flow – abbreviato in DCF); Metodo comparativo (MCA – Market Comparison Approach); Metodo della trasformazione con DCF. In tale contesto sono oggetto di stima i canoni di locazione, i prezzi di vendita, i tassi di attualizzazione e i tassi di capitalizzazione.

Con riferimento al tema ESG, in cui è compresa la questione ambientale, gli standard di valutazione RICS indicano le azioni che il valutatore deve seguire con riferimento ai sopralluoghi e alla raccolta di dati utili alla valutazione di tale aspetto. La gamma di problematiche da attenzionare comprende, tra gli altri, i principali rischi fisici (inondazioni, calore, incendi e tempeste) e i rischi transitori (efficienza energetica, emissioni di carbonio, impatto climatico). L'impatto di questi rischi è influenzato dall'uso attuale e storico del territorio, nonché dalla progettazione, configurazione, accessibilità, legislazione oltre che dalla gestione dalle normative fiscali.

Alla data del 31 dicembre 2024 sono stati aggiornati i valori di fair value dell'intero patrimonio immobiliare, il che avviene con cadenza almeno semestrale salvo situazioni di mercato e/o condizioni particolari che rendano opportuno anticipare le perizie valutative rispetto alla periodicità standard.

Alla luce di quanto sopra esposto, non si può escludere che l'utilizzo di metodologie o parametri di stima differenti influenzati dalle previsioni relative agli scenari di riferimento del mercato immobiliare rilevante per il Gruppo nonché dalle strategie con cui il Gruppo potrà gestire il patrimonio immobiliare, anche attraverso dismissioni di portafogli - possa condurre

70 La versione aggiornata è stata emessa a novembre 2021 ed è efficace dal 31 gennaio 2022.

a valutazioni differenti rispetto a quelle effettuate per il bilancio 2024, con conseguenti impatti negativi sulla situazione patrimoniale ed economica della Banca.

Gli esiti delle valutazioni eseguite al 31 dicembre 2024 sono illustrate nella sezione "Attività materiali – voce 90" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della presente Nota Integrativa consolidata, a cui si rimanda per ulteriori dettagli. Per approfondire, invece, l'approccio valutativo, le metodologie valutative e la selezione dei parametri estimativi che possono influenzare in modo significativo la determinazione del fair value si rimanda alla specifica informativa qualitativa e quantitativa predisposta in Parte A.4 – "Informativa sul fair value".

Modalità di rilevazione delle attività per imposte anticipate (probability test)

Il Gruppo verifica la possibilità di iscrivere le attività per imposte sulla base di un probability test, come di seguito riportato.

I redditi imponibili futuri, idonei a consentire il recupero delle attività per imposte anticipate, sono determinati:

  • a) per il triennio successivo alla data di bilancio, sulla base dell'evoluzione prevista dei conti economici del Gruppo nel nuovo Piano Industriale 2024-2028 approvato il 5 agosto 2024,
  • b) per gli esercizi successivi al primo triennio e fino al ventesimo, proiettando in avanti un risultato ante imposte che, rivalutato ad un tasso di crescita g pari al 2% annuo, consenta di esprimere un tasso di remunerazione medio del capitale proprio (ROE) di Gruppo non superiore al ROE medio registrato nel settore bancario negli ultimi 20 anni.

Al fine di riflettere l'incertezza connessa alla effettiva realizzazione dei risultati economici ipotizzati, viene utilizzato un fattore di sconto degli stessi basato anche su dati osservabili sul mercato e coerenti con le metriche di rischio dell'investimento in azioni di Banca MPS. Tale fattore di sconto alla data del 31 dicembre 2024 è stato pari al 9%71, invariato rispetto a quello utilizzato per il Bilancio al 31 dicembre 2023; in ragione della suddetta incertezza, si ritiene in ogni caso che l'orizzonte considerato ai fini del test dei redditi imponibili, la cui realizzazione è ritenuta probabile, non possa superare i 20 anni.

L'impostazione del probability test è coerente con quella dell'impairment test utilizzato per la valutazione degli avviamenti, salvo le specificità riconducibili ai requisiti normativi (IAS 12 e IAS 36 rispettivamente) quali ad esempio la possibilità nel probability test di tener conto delle azioni di ristrutturazione e riorganizzazione aziendale incluse nei piani previsionali, diversamente dall'impairment test degli avviamenti. Per una disamina di tale ultima informativa si rinvia al paragrafo "Impairment Test dell'avviamento del Gruppo" incluso all'interno della Sezione 11 dell'attivo consolidato della presente Nota integrativa.

Nello sviluppo del probability test, ove applicabile, si tiene conto degli accordi di consolidato fiscale nazionale, per le società del Gruppo che vi aderiscono e dell'opzione esercitata nella dichiarazione dei redditi riguardo all'eventuale attribuzione delle perdite fiscali residue nelle ipotesi di interruzione anticipata della tassazione di gruppo. Sulla base degli accordi e dell'opzione vigenti alla data del 31 dicembre 2024 nonché nei precedenti esercizi, la valutazione della recuperabilità delle perdite fiscali consolidate riportabili e la conseguente iscrizione delle relative DTA spettano interamente alla Banca in veste di consolidante, che rappresenta nel proprio bilancio individuale i relativi impatti contabili. Per maggiori informazioni si rimanda a quanto descritto nella presente Sezione di Nota Integrativa Parte A2 "Parte relativa alle principali voci di bilancio- Fiscalità corrente e differita".

Per maggiori informazioni si rinvia alla Sezione 11 - "Attività fiscali e passività fiscali" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della presente Nota Integrativa, in cui viene inoltre fornita l'informativa sulla composizione delle attività per imposte anticipate, sulle verifiche condotte in merito alla loro recuperabilità, sulle analisi di sensitivity finalizzate a consentire un apprezzamento dell'orizzonte temporale di recupero delle stesse, in funzione di ragionevoli variazioni delle principali ipotesi ad assunzioni sottostanti.

Impatti dei conflitti in Ucraina e in Medio Oriente

Le tensioni geopolitiche in essere alla data di redazione del presente bilancio, relative al conflitto Russia-Ucraina ed al conflitto in Medio Oriente, aggiungono nuove sfide e incertezze all'ambiente macroeconomico, aumentandone il rischio di una limitata predittività. In prospettiva, tali incertezze potrebbero comportare una revisione di stima delle poste di bilancio, sulla base della disponibilità di nuove informazioni, ad oggi tuttavia non prevedibili. In accordo alle raccomandazioni espresse dalle autorità di vigilanza (ESMA e CONSOB)72, finalizzate a garantire un corretto presidio sulle tematiche valutative impattate dai conflitti in esame ed una completa e trasparente informativa di bilancio, di seguito si fornisce evidenza delle esposizioni creditizie del Gruppo direttamente o indirettamente impattate.

71 Le modifiche al fattore di sconto sono considerate quando la media degli ultimi 3 anni del tasso calcolato alla data di riferimento si discosta di almeno ±1% rispetto all'ultimo tasso utilizzato.

72 Si vedano in particolare i documenti "ESMA Public Statement: ESMA coordinates regulatory response to the war in Ukraine and its impact on EU financial markets – 14.03.2022", "ESMA: Public Statement – Implication of Russia's invasion of Ukraine on half-yearly financial reports – 13.05.2022 "ESMA: European common enforcement priorities for 2022 annual financial reports – 28.10.22", "CONSOB richiama l'attenzione degli emittenti vigilati sull'impatto della guerra in Ucraina in ordine alle informazioni privilegiate e alle rendicontazioni finanziarie – 22 marzo 2022" ed infine "Richiamo di attenzione n. 3/22 del 19 maggio 2022".

Russia e Ucraina

Gli impatti direttamente correlati al conflitto Russia-Ucraina per il Gruppo risultano marginali, tenuto conto che non esistono attività operative localizzate in questi territori e che le esposizioni creditizie nei confronti di clientela residente nei suddetti paesi o indirettamente correlate a controparti russe o ucraine ammontano, alla data del 31 dicembre 2024, complessivamente a 1,2 mln di euro classificati integralmente in stage 3. La riduzione dell'esposizione lorda rispetto al precedente esercizio, che era pari a 10 mln di euro, è imputabile alla chiusura nel corso dell'esercizio di alcuni rapporti detenuti verso controparti russe.

Con riferimento agli altri rischi, si segnala che sono immateriali le esposizioni denominate in valuta russa, così come nessuna variazione negativa è stata osservata sui principali indicatori di liquidità.

Con riferimento agli impatti indiretti sulla qualità del credito, si segnala che nel corso del 2022 sono terminate le campagne di contatto con la clientela appartenente ai settori potenzialmente più vulnerabili al conflitto, in quanto maggiormente esposti all'incremento dei prezzi dell'energia e alle difficoltà nel reperimento delle materie prime. Nel corso dell'esercizio 2024, in linea con il 2023, non si sono resi necessari interventi differenti rispetto a quelli già previsti nell'ambito dell'ordinaria attività di monitoraggio creditizia.

Medioriente

Anche per quanto riguarda la crisi Israelo-Palestinese i rischi inerenti ai Paesi direttamente coinvolti dal conflitto risultano marginali. Nel dettaglio, l'esposizione creditizia verso le controparti dei paesi di Israele e dei territori palestinesi è pari, al 31 dicembre 2024, a 3,3 mln di euro (3,5 mln di euro al 31 dicembre 2023), a fronte di un accordato di 27,3 mln di euro. Per quanto riguarda il rischio di mercato e controparte nessuna esposizione materiale da segnalare a fine 2024.

L'analisi allargata ai Paesi circostanti potenzialmente coinvolti (Egitto, Libano, Iran e Qatar), evidenzia una rischiosità effettiva comunque contenuta: l'esposizione diretta verso le controparti dei suddetti paesi, per utilizzi di linee creditizie accordate, ammonta a circa 4,6 mln di euro, mentre i rischi indiretti per garanzie emesse ammontano a circa 8,1 mln di euro.

Previsioni macroeconomiche 2025, 2026 e 2027

Il 12 dicembre 2024 BCE ha pubblicato il periodico aggiornamento delle previsioni macroeconomiche per l'area Euro predisposto dal proprio staff con il contributo delle singole banche centrali nazionali prevedendo un graduale recupero dell'economia nell'area euro nei prossimi anni pur in presenza di notevoli incertezze sul piano geopolitico ed economico. L'espansione economica sarà sostenuta sia dai consumi - favoriti dall'aumento dei salari reali, dell'occupazione e dall'allentarsi delle condizioni di finanziamento - sia dai fondi messi a disposizione dal Next Generation EU (NGEU) che dovrebbero sostenere l'espansione dell'economia fino alla scadenza del programma previsto nel 2027.

Nello scenario base, che ipotizza un contesto in cui i prezzi delle materie prime e le curve dei tassi si riducono e il tasso di cambio euro/dollari resta costante, si attende un'accelerazione della produttività nel triennio 2024-2027. Nell'insieme il tasso di incremento medio annuo del PIL in termini reali si collocherebbe allo 0,7% nel 2024 (0,8% a settembre) all'1,1% nel 2025 e all'1,4% nel 2026 (rispettivamente 1,3% e 1,5% a settembre), per poi scendere all'1,3% nel 2027 (1,4% a settembre).

Sul fronte inflazione, questa sarebbe tornata ad aumentare nell'ultimo trimestre del 2024, principalmente a causa di effetti base relativi ai prezzi dell'energia, e si ritiene che scenda - attestandosi intorno all'obiettivo della BCE del 2% - a partire dal secondo trimestre del 2025. Nell'insieme l'inflazione complessiva misurata sullo IAPC scenderebbe nel prossimo biennio dal 2,3% nel 2024 (2,5% a settembre) a una media del 2,1% nel 2025 (2,2% a settembre) e del 1,9% nel 2026 (invariato rispetto a settembre) per poi subire un leggero aumento temporaneo ad una media del 2,1% nel 2027 come conseguenza delle misure di bilancio connesse alla transizione ecologica.

Nello scenario sfavorevole, che ipotizza un contesto in cui i prezzi delle materie prime subiscano un rialzo dovuto all'imminente scadenza dell'accordo relativo al transito del gas tra l'Ucraina e la Russia ed ai recenti ritardi nei progetti concernenti le forniture di gas naturale liquefatto, la crescita del PIL in termini reali dell'area dell'euro è stimata, rispetto allo scenario base, inferiore di 0,1 punti percentuali nel triennio. L'inflazione nell'area dell'euro misurata sullo IAPC aumenterebbe di 0,7 punti percentuali nel 2025 e di 0,6 punti percentuali e 0,3 punti percentuali, rispettivamente, nel 2026 e nel 2027.

Lo scenario specifico relativo all'Italia, incluso nello scenario base delle proiezioni BCE, è stato rilasciato da Banca d'Italia nel documento "Proiezioni macroeconomiche per l'economia italiana" pubblicato il 13 dicembre scorso e confermato nel Bollettino economico del 17 gennaio 2025. Lo scenario prevede un'espansione del prodotto interno nel 4° trimestre 2024 ed una sostenuta crescita dalla seconda metà del 2025, grazie soprattutto all'andamento favorevole dei consumi e alla ripresa delle esportazioni. In media d'anno il PIL aumenterebbe dello 0,5 per cento nel 2024, dello 0,8% nel 2025 e dell'1,1% e del 0,9% rispettivamente nel 2026 e nel 2027.

L'inflazione al consumo si collocherebbe all'1,1% nella media quest'anno e salirebbe all'1,5 nel 2025-26. Nel 2027 l'estensione del campo di applicazione del sistema per lo scambio di quote di emissione nell'Unione europea alla vendita di carburanti e di combustibili per il riscaldamento degli edifici (EU Emission Trading System 2, ETS2) determinerebbe un rialzo dei prezzi dei beni energetici che spingerebbe temporaneamente l'inflazione al consumo al 2% in media d'anno.

Scenari macroeconomici del Gruppo per la valutazione dei crediti nel bilancio 2024

Nel dicembre 2024 il Gruppo ha approvato un set di scenari macroeconomici previsionali per il periodo 2025-2027 sviluppati internamente, assumendo a riferimento anche le previsioni formulate da provider esterni nel mese di ottobre 2024. Tali scenari sono stati utilizzati nell'ambito del processo ordinario annuale di programmazione e del calcolo delle rettifiche di valore dei crediti performing e non performing alla data del 31 dicembre 2024.

Lo scenario baseline approvato dal Gruppo evidenzia un maggior livello di conservatività rispetto alle previsioni pubblicate da Banca d'Italia nel mese di dicembre 2024, in particolare, per gli anni 2026 e 2027, la crescita del PIL è prevista attestarsi rispettivamente a 0,71% (1,1% Banca di Italia) e 0,45% (0,9% Banca di Italia). In aggiunta allo scenario baseline, alla luce della oggettiva incertezza presente circa l'evoluzione del contesto economico e le prescrizioni dei Regulator sono stati delineati ulteriori scenari alternativi, nel dettaglio uno alternativo più negativo (c.d. severo ma plausible) e uno scenario alternativo migliorativo (c.d. best).

Lo scenario alternativo più severo (severo ma plausibile) prevede un peggioramento delle tensioni geopolitiche in Medioriente, il prosieguo della guerra in Ucraina e, a seguito delle elezioni americane, un progressivo disimpegno degli USA nello scacchiere internazionale. In tale scenario si assiste ad un aumento del prezzo del petrolio dovuto alle tensioni nelle catene di fornitura frenando la discesa dell'inflazione verso l'obiettivo del 2% ed inducendo conseguentemente le banche centrali a rallentare la riduzione dei tassi di interesse. In Italia si assiste ad una stagnazione del PIL nel 2025, con gli investimenti più penalizzati rispetto ai consumi e l'attività industriale ferma.

Lo scenario alternativo migliorativo (best) prevede invece un miglioramento delle tensioni geopolitiche sia in Medioriente che in Ucraina ed una distensione del clima internazionale che non risente degli esiti elettorali in USA. In tale scenario i prezzi del petrolio ripiegano velocemente su livelli di minimo e favoriscono il manifestarsi degli effetti base, spingendo l'inflazione complessiva europea sotto il 2% già nel corso del 2025 e garantendo una forte riduzione dei tassi di interesse in anticipo rispetto a quanto previsto nello scenario di base. In tale contesto riparte un ciclo positivo dei mercati finanziari, così che la domanda finale può essere sostenuta anche da effetti ricchezza di segno positivo.

Per un'informativa sull'andamento delle variabili macroeconomiche negli scenari sopra descritti si rinvia alla "Parte E- Informazioni sui rischi e sulle politiche di copertura, sezione 1.1 Rischio credito, paragrafo 2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese" della presente Nota Integrativa.

La tabella sottostante evidenzia, a titolo esemplificativo, gli aggiornamenti degli scenari effettuati dal Gruppo nel dicembre del 2024 sull'indicatore PIL con relativo confronto con lo scenario base pubblicato da Banca d'Italia a dicembre 2024 e con gli scenari utilizzati nel dicembre 2023.

Dic-24 Bollettino dic-24 Dic 23
GMPS Bankit
GMPS
Baseline Severo
ma plausibile
Best Baseline Baseline Severo
ma plausibile
Best
2024 n.a n.a n.a 0,50% 0,43% -0,40% 1,49%
2025 0,79% 0,09% 1,50% 0,80% 0,83% 0,45% 1,40%
2026 0,71% 0,41% 1,34% 1,10% 0,88% 0,49% 1,18%
2027 0,45% 0,30% 0,82% 0,90% n.a n.a n.a

Si osserva come lo scenario base utilizzato dal Gruppo, per l'esercizio 2024, sia in linea, se non più conservativo, delle previsioni fornite da parte della Banca d'Italia.

Con riferimento ai parametri di rischio, si segnala che nel corso del 2024, sono stati aggiornati tutti i modelli di PD, LGD ed EAD utilizzati ai fini delle valutazioni contabili IFRS 9 con conseguenti maggiori accantonamenti registrati nell'esercizio 2024 pari a complessivi 48,8 mln di euro.

In particolare, sono stati ristimati i modelli di PD, LGD ed EAD anche per seguire, come fatto anche nel corso del 2023, le evoluzioni dei modelli regolamentari sviluppate ai fini del Model Change 2024, opportunamente calibrati per riflettere le current conditions del ciclo economico. Nel dettaglio la ristima per i modelli PD ha interessato: i) i modelli macroeconomici

utilizzati per la stima delle probabilità di default; ii) l'aggiornamento delle serie storiche con il recepimento delle evidenze dei tassi di default osservati fino a gennaio 2024 e iii) la calibrazione dei rating pit con gli score del Model Change 2024; per i modelli LGD la ristima ha comportato l'aggiornamento delle serie storiche con le evidenze del 2023, e riduzione della lunghezza della serie storica (da 17 a 12 anni) per il modello LGD della sofferenza, per meglio cogliere i maggiori tassi di perdita osservati negli ultimi anni. Infine, per il modello EAD sono state aggiornate le serie storiche con le evidenze del 2023. La ristima dei modelli in esame ha comportato maggiori rettifiche per complessivi 35,5 mln di euro ed una riduzione delle esposizioni classificate in stage 2 di 74 mln di euro.

Si evidenzia inoltre che, sempre nel corso del 2024 alla luce delle ultime evidenze disponibili è stato prudenzialmente alzato da 12 a 18 mesi il parametro di attualizzazione utilizzato per la stima della perdita attesa delle esposizioni con garanzia statale pari al tempo medio di recupero delle garanzie in caso di passaggio a sofferenza della controparte. Complessivamente gli aggiornamenti indicati hanno comportato maggiori rettifiche per 13,3 mln di euro.

Per maggiori dettagli sugli aggiornamenti modellistici si rimanda a quanto esposto nella sezione Rischio di Credito - paragrafo "2.2 Sistemi di gestione misurazione e controllo" della Parte E della presente nota integrativa consolidata.

Management overlays

In tema di management overlay il Gruppo ha deciso di operare, ai fini del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2024, in sostanziale continuità metodologica rispetto a quanto agito ai fini del Bilancio 2023. Si ricorda che, al 31 dicembre 2023, erano stati adottati dei "post-model adjustment" agli esiti delle metodologie di stima della ECL, nel quadro della flessibilità consentita dal principio IFRS 9 ed alla luce della maggiore prudenza necessaria per le significative incertezze derivanti dal contesto corrente e prospettico. Infatti, gli esiti delle suddette metodologie, pur incorporando approcci "forward-looking" e gli aggiornamenti degli scenari macroeconomici, sono stati ritenuti non sufficienti da un lato a tener maggiormente conto delle incertezze e dei rischi delle previsioni, dall'altro per le caratteristiche di stima adottate, in quanto basate su una modellistica fortemente ancorata alle relazioni osservate di lungo periodo, che possono essere non pienamente adeguate in un contesto evolutivo che può originarsi da eventi non osservati e non prevedibili.

Rispetto a quanto fatto in sede di redazione del 31 dicembre 2023 si evidenza che: (i) è stato dismesso il correttivo sullo scenario "severo ma plausibile" per cogliere il rischio di deterioramento atteso del mercato immobiliare in quanto tale rischio è stato fattorizzato nei modelli con l'aggiornamento dello scenario "severo ma plausibile" in produzione nel calcolo della ECL alla data di riferimento del presente bilancio; e ii) è stato introdotto, in linea con quanto agito a partire dal primo semestre 2024, un correttivo al calcolo delle perdite attese di controparti retail e corporate, a seguito di analisi di backtesting - condotte nel corso del secondo semestre 2024 - che hanno evidenziato per le suddette categorie tassi di perdita osservati lievemente superiori a quelli stimati.

Il Gruppo ha confermato anche per l'esercizio 2024 l'inclusione dei fattori climatico-ambientali nelle stime del rischio di credito - in linea con le richieste pervenute nel 2023 da ESMA - integrando nel modello macroeconomico baseline adottato, gli indicatori macroeconomici osservati sullo scenario climatico "Net Zero 2050" aggiornato a novembre 2024. Quest'ultimo, caratterizzato da un comportamento proattivo del sistema economico rispetto alla transizione energetica, comporterebbe una contrazione economica globale dovuta agli ingenti costi sostenuti per il raggiungimento dell'obiettivo previsto. L'applicazione di tali correttivi sullo scenario baseline ha comportato maggiori accantonamenti per complessivi 23,4 mln di euro in diminuzione di 14,7 mln di euro rispetto al dato di 38,1 mln di euro del 2023. La variazione in diminuzione è riconducibile all'aggiornamento dello scenario utilizzato che prevede una minor contrazione economica globale rispetto allo scenario utilizzato per le valutazioni 2023.

Infine, l'analisi dei tassi di default osservati nel 2024 sui mutui a tasso variabile ha confermato i segnali di criticità riscontrati nel 2023 portando il Gruppo a mantenere l'applicazione di un correttivo su crediti retail con mutui a tasso variabile, determinato mediante un'analisi di sensitivity realizzata a valere del rapporto rata reddito in uno scenario di stress. L'applicazione di tale correttivo ha comportato maggiori accantonamenti per 25,2 mln di euro, in aumento rispetto al dato 2023 pari a 9,7 mln di euro, a causa dell'incremento del rapporto rata/reddito conseguente all'andamento dei tassi di interesse nel corso del 2024.

Nel complesso i management overlay adoperati per le valutazioni contabili alla data del 31 dicembre 2024 hanno determinato maggiori fondi rettificativi per circa 69,2 mln di euro (circa 54 mln di euro al 31 dicembre 2023).

Per ulteriori informazioni circa le ipotesi ed assunzioni utilizzate nelle stime, la composizione dei management overlay e la dinamica degli stessi rispetto al precedente esercizio, nonché per l'analisi di sensitività rispetto a scenari alternativi, si rinvia alla "Parte E- Informazioni sui rischi e sulle politiche di copertura, sezione 2– Rischi del consolidato prudenziale, 1.1 Rischio credito, paragrafo 2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese" della presente Nota Integrativa.

Inclusione delle garanzie statali

Infine, relativamente al trattamento delle garanzie statali, si segnala che le stesse, in coerenza con le indicazioni delle Autorità, non hanno impattato il calcolo del SICR, in quanto quest'ultimo non risulta connesso alle garanzie, ma al merito creditizio che rimane quello specifico di controparte, bensì hanno influito sulla stima dell'ECL, mediante l'utilizzo di un parametro di LGD che tenesse conto delle mitigazioni riconducibili allo Stato. Tale impostazione deriva dalla valutazione condotta sulle caratteristiche delle garanzie che permettono di considerare le medesime come parte integrante del contratto ai sensi dell'IFRS 9.

Informativa su erogazioni pubbliche di cui all'art. 1, comma 125 della Legge 4 agosto 2017, n. 124 ("Legge annuale per il mercato e la concorrenza")

•••

Si segnala che alla data di riferimento del presente bilancio, nel Registro nazionale degli aiuti di Stato sono presenti e pubblicamente consultabili alla sezione Trasparenza "Gli Aiuti Individuali" i contributi incassati dal Gruppo per l'anno 2024, prevalentemente a fronte dell'attività di formazione erogata per complessivi 3,0 mln di euro. Al riguardo si segnala che, in linea con le disposizioni di legge, non sono segnalati i vantaggi economici al di sotto della soglia di 10.000 euro (soglia riferita al totale dei vantaggi che la Capogruppo o ciascuna società del Gruppo hanno ricevuto dalla medesima autorità nell'esercizio 2024 in un unico atto o in una pluralità di atti).

Per i dettagli si rinvia al seguente link: https://www.rna.gov.it/sites/PortaleRNA/it\_IT/trasparenza.

Si segnala inoltre che sono pervenuti 0,1 mln di euro nell'anno 2024 alla controllata MPS Tenimenti Poggio Bonelli e Chigi Saracini Società Agricola S.p.A., quali aiuti, contributi e premi a sostegno della produzione agricola dei Paesi dell'Unione Europea.

A.3 Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie

Le tabelle sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie non sono compilate in quanto nell'esercizio 2024, così come in quelli precedenti, il Gruppo non ha effettuato alcuna operazione di riclassifica conseguente al cambiamento del modello di business, ossia delle modalità con le quali il Gruppo gestisce gli strumenti finanziari.

A.4 – Informativa sul fair value

Informativa di natura qualitativa

Il principio contabile IFRS13 definisce il fair value come il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato che operano in una situazione di continuità aziendale (ossia non in una liquidazione forzosa o in una vendita sottocosto) alle condizioni correnti alla data di valutazione nel mercato principale o nel mercato più vantaggioso (prezzo di uscita). Il Gruppo deve valutare il fair value di un'attività o passività adottando le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nella determinazione del prezzo dell'attività o passività, presumendo che essi agiscano per soddisfare nel modo migliore il proprio interesse economico.

Ai fini della misurazione al fair value di attività e passività, finanziarie e non, il principio IFRS 13 definisce una triplice gerarchia di fair value, basata sulla fonte e sulla qualità degli input utilizzati. Di seguito sono indicate le modalità di classificazione degli strumenti finanziari nei tre livelli della gerarchia del fair value.

Livello 1

In tale livello devono essere classificati gli strumenti finanziari valutati utilizzando, senza apportare aggiustamenti, prezzi quotati in mercati attivi73 per strumenti identici a quelli oggetto di valutazione.

Livello 2 e 3

Uno strumento è classificato nel livello 2 se tutti gli input significativi sono osservabili sul mercato, direttamente o indirettamente. Un input è osservabile quando riflette le stesse assunzioni utilizzate dai partecipanti al mercato, basate su dati di mercato forniti da fonti indipendenti rispetto al valutatore.

Gli input di livello 2 sono i seguenti:

  • a) prezzi quotati su mercati attivi per attività o passività similari;
  • b) prezzi quotati per lo strumento in analisi o per strumenti simili su mercati non attivi, vale a dire mercati in cui: (i) ci sono poche transazioni, (ii) i prezzi non sono correnti o variano in modo sostanziale nel tempo e tra i diversi market maker o (iii) poca informazione è resa pubblica;
  • c) input di mercato osservabili diversi da prezzi quotati (ad es.: tassi di interesse o curve di rendimento osservabili sui diversi buckets, volatilità, curve di credito, etc.);
  • d) input che derivano principalmente da dati di mercato osservabili la cui relazione è avvalorata da parametri, tra cui la correlazione.

Uno strumento finanziario è considerato di livello 3 nel caso in cui le tecniche di valutazione adottate utilizzino anche input non osservabili sul mercato e il loro contributo alla stima del fair value sia considerato significativo. Sono classificati nel livello 3 tutti gli strumenti finanziari non quotati in un mercato attivo quando:

  • pur disponendo di dati osservabili, si rendono necessari aggiustamenti significativi sugli stessi basati su dati non osservabili;
  • la stima si basa su assunzioni interne circa i futuri cash flow e l'aggiustamento per il rischio della curva di sconto.

73 Secondo l'IFRS 13, un mercato è attivo con riferimento ad uno specifico strumento finanziario quando:

i prezzi quotati sono prontamente e regolarmente disponibili in un listino di borsa oppure tramite un operatore, un intermediario, una società di settore o attraverso servizi di quotazione, enti autorizzati o autorità di regolamentazione;

i prezzi quotati rappresentano operazioni di mercato effettive che avvengono regolarmente in normali contrattazioni.

Per gli strumenti finanziari, oggetto di misurazione in bilancio al fair value, il Gruppo si è dotato di una "Fair Value Policy" che attribuisce la massima priorità ai prezzi quotati su mercati attivi (livello 1) e priorità più bassa all'utilizzo di input non osservabili (livello 3), in quanto maggiormente discrezionali, in linea con la gerarchia di fair value sopra rappresentata. Nel dettaglio tale policy definisce:

  • le regole di individuazione dei dati di mercato, la selezione/gerarchia delle fonti informative e le configurazioni di prezzo per valorizzare gli strumenti finanziari contribuiti su mercati attivi e classificati in corrispondenza del livello 1 della gerarchia di fair value;
  • le tecniche di valutazione ed i relativi parametri di input utilizzati in tutti i casi in cui non sia possibile per l'assenza di prezzi direttamente osservabili su mercati considerati attivi.

Nel determinare il fair value, il Gruppo utilizza se disponibili, informazioni basate su dati di mercato ottenuti da fonti indipendenti, in quanto considerate la migliore evidenza del fair value. In tal caso, il fair value è il prezzo di mercato dello stesso strumento oggetto di valutazione, ossia senza modifiche o ricomposizioni dello stesso strumento, desumibile dalle quotazioni espresse da un mercato attivo (e classificato nel livello 1 della gerarchia di fair value). In assenza di quotazione su un mercato attivo o in assenza di un regolare funzionamento del mercato, cioè quando il mercato non ha un sufficiente e continuativo numero di transazioni, il fair value degli strumenti finanziari è desunto dai prezzi osservati su transazioni recenti avvenute su strumenti similari in mercati attivi, opportunamente aggiustati per tenere conto delle differenze negli strumenti e nelle condizioni di mercato, piuttosto che dai prezzi di recenti transazioni sullo stesso strumento oggetto di valutazione non quotato su mercati attivi; ovvero in mancanza di prezzi di transazioni osservabili per lo strumento oggetto di valutazione o per strumenti simili, è necessario adottare un modello di valutazione.

La classificazione nel livello 2 piuttosto che nel livello 3 è determinata in base all'osservabilità sui mercati degli input significativi utilizzati ai fini della determinazione del fair value. Uno strumento finanziario deve essere classificato nella sua interezza in un unico livello; pertanto, qualora nella tecnica di valutazione siano impiegati input appartenenti a diversi livelli, l'intera valutazione deve essere classificata in corrispondenza del livello della gerarchia in cui è classificato l'input di più basso livello, qualora sia ritenuto significativo per la determinazione del fair value nel suo complesso.

Sono normalmente considerati di livello 2 le seguenti tipologie di investimento:

  • titoli di capitale non quotati su mercati attivi, valutati mediante la tecnica dei multipli di mercato, o valutati sulla base di effettive transazioni avvenute in un arco temporale ragionevolmente prossimo alla data di riferimento;
  • strumenti finanziari derivati OTC, qualora gli input dei modelli di pricing, utilizzati per la determinazione del fair value, siano osservabili sul mercato oppure, qualora non osservabili, siano ritenuti tali da non influenzare in modo significativo la misurazione del fair value;
  • titoli di debito di terzi o di propria emissione non quotati su mercati attivi i cui input, compresi gli spread creditizi, sono reperiti da fonti di mercato.

Sono di regola considerati di livello 3 i seguenti strumenti finanziari:

  • fondi hedge caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e per i quali si ritiene che il processo di valorizzazione/smobilizzo del patrimonio del fondo richieda, in misura significativa, una serie di assunzione e stime. La misurazione al fair value viene effettuata sulla base del NAV adjusted per tenere conto della scarsa liquidabilità dell'investimento;
  • fondi alternativi di investimento per i quali viene usato il discounted cash flow;
  • fondi di private equity e immobiliari valutati sulla base dell'ultimo NAV disponibile, eventualmente rettificato per tenere conto degli eventi non recepiti nella valorizzazione della quota o per riflettere una diversa valorizzazione degli asset sottostanti il fondo stesso;
  • titoli azionari per i quali non sono osservabili transazioni recenti o comparabili, e valutati sulla base del modello patrimoniale o reddituale;
  • titoli di debito, ABS e operazioni in derivati caratterizzati da strutture finanziarie complesse per i quali vengono di regola utilizzate fonti pubblicamente non disponibili;
  • titoli di debito emessi da soggetti in difficoltà finanziaria per i quali occorre stimare il "recovery rate";
  • strumenti finanziari rappresentati da derivati OTC per i quali i parametri di input non osservabili utilizzati dal modello di pricing sono ritenuti significativi ai fini della misurazione del fair value;
  • finanziamenti a medio-lungo termine (performing e non performing) valutati sulla base dei flussi di cassa attesi determinati con modelli variamente configurati in funzione dello status della controparte ed attualizzati in base ad un tasso di interesse di mercato.

Per l'informativa sul fair value delle attività non finanziarie, riconducibili alle attività materiali rappresentate dagli immobili, si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo.

A.4.1. Livello di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Nelle tabelle che seguono si riporta rispettivamente per gli strumenti finanziari di Livello 2 e 3, il portafoglio contabile, un riepilogo delle tipologie di strumenti in essere presso il Gruppo, l'evidenza delle relative tecniche di valutazione e degli input utilizzati.

Fair value Livello 2 31 12 2024
Voci Attività finanziarie detenute
negoziazione
per la
obbligatoriamente valutate al
Altre attività finanziarie
fair value
Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
Derivati di copertura Passività finanziarie di
negoziazione
Passività finanziarie designate
al fair value
Derivati di copertura Tipologie Tecnica di valutazione Input utilizzati
Titoli di debito 246.121 2.713 1.343 X 119.670 X Bonds Discounted Cash
Flow
Curva dei tassi, Curve CDS, Basi (yield), Curve
Inflazione
Bonds Strutturati Discounted Cash
Flow
Curva dei tassi, Curve CDS, Basi (yield),
Curve Inflazione + parametri necessari per
valorizzare la componente opzionale
Notes Discounted Cash
Flow
Curva dei tassi, Curve CDS, Basi (yield)
Notes Prezzo di mercato Prezzo di mercato
Titoli di capitale 3.752 8.039 X X X X Azioni/
Partecipazioni
Prezzo di mercato Prezzo di mercato,transazioni recenti, perizie,
report gestori
Partecipazioni Discounted cash
flow
Prezzi azioni,beta settore,tasso risk free
Partecipazioni Net asset adjusted Carrying Amount Asset/Liabilities
Quote di O.I.C.R. X X X X X Fondi Private Equity Nav Investor report Rendiconto di gestione, scheda tecnica asset
detenuti in portafoglio
Finanziamenti X X X X Repo Trade Discounted Cash
Flow
Curva dei tassi
Debiti X X X X 228 X Scoperti tecnici Prezzo di mercato,
Curve dei tassi,
Curve CDS
Prezzo di mercato, Comparable approach
Derivati
finanziari
2.312.174 X X 94.215 860.309 X 358.391 IRS/Asset/Currency
Swaps
Discounted Cash
Flow
Curva dei tassi, Curve CDS, Basi(yield), Curve
Inflazione, Tassi di cambio, Correlazione Tassi
Equity swaps Discounted Cash
Flow
Prezzi Azioni,Curva dei tassi,Tassi di Cambio
Forex Singlename
Plain
Option Pricing
Model
Curva dei tassi, Tassi di cambio, Volatilità
Forex
Forex Singlename
Exotic
Option
PricingModel
Curva dei tassi, Tassi di cambio, Volatilità
Forex (Superficie)
Equity Singlename
Plain
Option Pricing
Model
Curva dei tassi, prezzi azioni,Tassi di
cambio,Volatilità Equity
Equity Singlename
Exotic
Option Pricing
Model
Curva dei tassi, prezzi azioni,Tassi di
cambio,Volatilità Equity (superficie),Parametri
Modelli
Equity Multiname
Plain
Option Pricing
Model
Curva dei tassi, prezzi azioni,Tassi di
cambio,Volatilità Equity,Correlazioni Quanto,
Correlazioni Equity/Equity
Equity Multiname
Exotic
Option Pricing
Model
Curva dei tassi, prezzi azioni, Tassi di cambio,
Volatilità Equity (superficie), Parametri
Modelli, Correlazioni Quanto, Correlazioni
Equity/Equity
Tasso Plain Option Pricing
Model
Curva dei tassi,Curve Inflazione,prezzi
obbligazioni,Tassi di cambio,VolatilitàTasso,
Correlazioni tassi
Operazioni in
valuta
Prezzo di
mercato *
Prezzo di mercato, Swap Point
Derivati
creditizi
29 X X 124.570 X Default swaps Discounted Cash
Flow
Curve CDS, Curva Dei Tassi
Totale attività 2.562.076 2.713 9.382 94.215 X X X
Totale
passività
X X X X 985.107 119.670 358.391

*prezzi per strumenti finanziari identici quotati in mercati non attivi (IFRS 13 par.82 lett.b)

Fair value Livello 3 31 12 2024
Voci obbligatoriamente valutate al
Altre attività finanziarie
fair value
Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
Passività finanziarie di
negoziazione
Tipologie Tecnica di valutazione Input non osservabili (media ponderata)
Range
Titoli di debito 49.854 - - Notes Discounted Cash
Flow
Tasso di attualizzazione 11,24%
Titoli di capitale 1.236 165.582 X Partecipazioni Discounted Cash
Flow
Basi di Liquidità/Equity
Risk Premium/Beta
20%/8%/0.4
Partecipazioni Costo/Patrimonio
Netto
Fair value asset 0-12,6 Eur/mln
Quote di O.I.C.R. 258.984 X X Fondo Chiuso Riser
vato
Pricing esterno Fair value asset 6,4 Eur/mln
Fondi chiusi immo
biliari
Pricing esterno (
Relaz di gestione)
Valore di Bilancio Asset
Fondo
234 Eur/mln
Fondi Private Equity Nav Investor report Rendiconto di gestione,
scheda tecnica asset
detenuti in portafoglio
0,28-9,91 Eur/mln
Fondi Alternativi di
Investimento
Discounted Cash
Flow
Tasso di attualizzazione 8,72%- 10,95%
Finanziamenti 143.462 - Finanziamenti Discounted Cash
Flow
NPE spread 1,92% - 2,13%
Finanziamenti Discounted Cash
Flow
LGD 1,63% /73,23%
Finanziamenti Discounted Cash
Flow
PD 0,07% / 41,74%
Finanziamenti Discounted Cash
Flow
PE spread 0,01% / 1,26%
Derivati
Finanziari
X X 1.515 IR/Asset/Currency
Swaps
Discounted Cash
Flow
Surrender Rate Nessuna dina
mica/Volatilità
Stocastica
Totale attività 453.536 165.581 X
Totale passività X X 1.515

Le tecniche ed i parametri per la determinazione del fair value, nonché i criteri per l'assegnazione della gerarchia di fair value sono definiti e formalizzati in un'apposita "Fair value policy" adottata dal Gruppo. L'attendibilità delle valutazioni al fair value risulta inoltre garantita dalle attività di verifica svolte da una struttura di Risk Management, indipendente dalle unità di front office che detengono le posizioni, che rivede periodicamente l'elenco dei modelli di pricing da utilizzare ai fini della Fair value policy. Tali modelli devono infatti rappresentare standard o best practices di mercato e le relative tecniche di calibrazione devono garantire un risultato in linea con valutazioni che siano in grado di riflettere le "correnti condizioni di mercato". Nel dettaglio, ai fini di una corretta determinazione del fair value, per ogni prodotto risulta associato un modello di pricing, generalmente accettato dal mercato e selezionato in funzione delle caratteristiche e delle variabili di mercato sottostanti al prodotto stesso. Nel caso di prodotti particolarmente complessi, o nel caso in cui si ritenesse mancante o non adeguato il modello di valutazione esistente per i prodotti in essere, viene attivato un processo interno volto ad integrare gli attuali modelli. In base a tale processo, la citata struttura di Risk Management effettua una prima fase di validazione dei modelli di pricing, che possono essere nativi del sistema di Position Keeping o essere rilasciati da un'apposita struttura interna; segue poi una fase, da parte della medesima struttura, volta a garantire una costante affidabilità del modello in precedenza validato.

Nel dettaglio, l'attività di validazione, svolta su un perimetro di strumenti identificati sopra determinate soglie di materialità, è volta a verificare la robustezza teorica del modello, mediante un repricing indipendente del prezzo, un'eventuale calibrazione dei parametri ed un confronto con i prezzi delle controparti.

Successivamente alla fase di validazione, è prevista una continua attività di revisione al fine di confermare l'accuratezza e l'aderenza al mercato dei modelli di pricing in uso presso il Gruppo, mediante opportuni interventi, se necessari, sui modelli e sulle relative ipotesi teoriche sottostanti. Al fine di fronteggiare il rischio che i modelli di pricing, pur se validati, possano generare valori di fair value non immediatamente comparabili con i prezzi di mercato è prevista una adeguata rettifica per il cosiddetto "Rischio modello", come in seguito descritto.

Attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Le attività e le passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente sono rappresentate da tutti gli strumenti finanziari misurati in bilancio in base al criterio del fair value (voci 20, 30, 50 dell'attivo di stato patrimoniale e voci 20, 30, 40 del passivo di stato patrimoniale). Per tali strumenti finanziari, in assenza di prezzi direttamente osservabili su mercati attivi, risulta necessario determinare un fair value sulla base dell'approccio valutativo descritto nel precedente paragrafo. Di seguito si fornisce illustrazione sulle principali tecniche di valutazione adottate per ogni tipologia di strumento finanziario.

Titoli di debito

La valutazione dei titoli non contribuiti (ovvero titoli privi di quotazioni ufficiali espresse da un mercato attivo) viene effettuata tramite l'utilizzo di un appropriato credit spread, individuato a partire da strumenti finanziari contribuiti e liquidi con caratteristiche similari. Le fonti da cui attingere tale misura sono le seguenti:

  • titoli di debito contribuiti e liquidi del medesimo emittente;
  • credit default swap sulla medesima reference entity;
  • titoli contribuiti e liquidi emessi da emittente con medesimo rating e appartenente al medesimo settore. In ogni caso si tiene conto della differente seniority del titolo da prezzare relativamente alla struttura del debito dell'emittente.

Inoltre, nel caso di titoli obbligazionari non quotati su mercati attivi, al fine di tenere in considerazione il maggior premio richiesto dal mercato rispetto ad un titolo similare contribuito, si aggiunge al credit spread "fair" una ulteriore componente stimata sulla base dei bid/ask spread rilevati sul mercato.

Finanziamenti che non superano l'SPPI test

Trattasi dei finanziamenti che sono valutati obbligatoriamente al fair value in quanto i flussi contrattuali non prevedono esclusivamente il rimborso del capitale e il pagamento dell'interesse sul capitale da restituire (ossia che non superano il cosiddetto "SPPI test"), sia in virtù di clausole originariamente previste nel contratto sia a seguito di successive modifiche. Il fair value è valorizzato attraverso l'approccio Discounted Cash Flow applicato in modo differente a seconda che si tratti di finanziamenti perfoming/non perfoming:

  • per i finanziamenti performing il fair value è determinato sulla base dei flussi di cassa, opportunamente rettificati per le perdite attese, in funzione dei parametri non osservabili di PD e LGD. Detti flussi sono poi attualizzati sulla base di un tasso di interesse di mercato, rettificato per tenere conto di un premio ritenuto espressivo dei rischi e delle incertezze. In presenza di componenti opzionali implicite, che prevedono ad esempio la possibilità di variare il tasso di interesse, il fair value tiene altresì conto della valutazione di dette componenti;
  • per i finanziamenti non performing la misurazione del fair value ha l'obbiettivo di calcolare il fair value in funzione di parametri di mercato direttamente o indirettamente osservabili, riferiti a fattori di rischio presenti in operazioni di cessione di NPL in modo da ricavarne un prezzo di mercato rappresentativo dell'incertezza del processo di recupero. In particolare, le previsioni dei flussi di cassa sono espresse dai piani di rientro analitici che rappresentano l'informazione sul tasso di perdita stimato sulla posizione. I flussi di recupero così stimati sono attualizzati utilizzando un fattore di sconto che viene costruito partendo da uno spread rappresentativo dell'incertezza del processo di recupero (perdita inattesa) ed ogni altro rischio residuale; il tasso di attualizzazione viene quindi calcolato sommando questo spread alla curva risk free dei tassi di interesse, senza prendere in considerazione il tasso contrattuale.

Titoli di capitale non quotati

Sono valutati con riferimento a transazioni dirette sullo stesso titolo o su titoli similari osservate in un arco temporale rispetto alla data di valutazione, al metodo dei multipli di mercato di società comparabili e in via subordinata a metodi di valutazione finanziari, reddituali e patrimoniali.

Investimenti in OICR

Sono, di regola, valutati sulla base dei NAV o sui flussi attesi e/o business plan messi a disposizione dal fund administrator o dalla società di gestione. Nel caso in cui il NAV non rappresenti un fair value, nell'ottica di un operatore di mercato, il Gruppo può adottare taluni aggiustamenti/haircuts. Vi rientrano tipicamente i fondi di private equity, fondi di investimento alternativi tra cui fondi che investono in crediti non performing, i fondi immobiliari, i fondi hedge.

Nel caso specifico dei fondi di investimento alternativi che investono in crediti NPE, il Gruppo stima il valore delle quote come sommatoria dei valori attuali dei flussi attesi di distribuzione dei fondi (Discounted Cash Flows). Gli input adoperati sono i seguenti:

  • flussi di cassa riferiti alle distribuzioni nette previste per gli investitori nei business plan/rendiconti di gestione delle rispettive operazioni;
  • tasso di attualizzazione compreso tra l'8,72% ed il 10,95%, al variare della capital structure e del premio addizionale per il rischio di ciascuna operazione.

I prodotti strutturati di credito

Con riferimento agli ABS (asset backed securities), nel caso in cui non siano disponibili prezzi significativi, si fa ricorso a tecniche di valutazione che tengano conto di parametri desumibili da mercato attivo (input di livello 2) o, se non osservabili, stimati (input di livello 3 se significativo). Nel primo caso i cash flow sono acquisiti da info provider o piattaforme specializzate; gli spread sono desunti dai prezzi disponibili sul mercato/info provider, analizzando le performance dei sottostanti sulla base degli investor report. Nel caso in cui non siano disponibili, il Gruppo utilizza tecniche valutative volte a ricreare la waterfall contrattuale delle cartolarizzazioni al fine di stimare i potenziali recuperi delle outstanding notes.

Derivati over the counter (OTC)

I derivati di tasso, cambio, azionari, su inflazione, su merci e su credito, laddove non scambiati su mercati regolamentati, sono valutati mediante appositi modelli di valutazione, alimentati da parametri di input (quali, ad esempio, le curve di tasso, cambi e volatilità) osservati sul mercato e sottoposti ai processi di monitoraggio previsti nella "Fair Value Policy di Gruppo".

Questi modelli stimano la probabilità che uno specifico evento si verifichi incorporando assunzioni come la volatilità delle stime, il prezzo dello strumento sottostante e il tasso di ritorno atteso.

In aggiunta, al fine della misurazione del fair value la citata "Fair value policy di Gruppo" prevede che siano considerati alcuni "fair value adjustment" con l'obiettivo di riflettere al meglio il prezzo di realizzo di una transazione di mercato effettivamente possibile. Trattasi, in particolare, del rischio modello, del rischio di liquidità e del rischio di controparte di seguito esposti.

Rischio modello: tale rettifica è operata al fine di fronteggiare il rischio che i modelli di pricing, pur se validati, possano generare valori di fair value non direttamente osservabili o non immediatamente comparabili con i prezzi di mercato. É il caso di algoritmi di pricing o tipologie di pay-off che non presentano un adeguato grado di diffusione sul mercato o in presenza di modelli particolarmente sensibili a variabili difficilmente osservabili sul mercato.

Rischio liquidità: tale rettifica viene effettuata al fine di tenere conto dell'ampiezza del cosiddetto "bid/ask spread", ossia del costo effettivo di smobilizzo della posizione in strumenti finanziari in mercati scarsamente efficienti. L'effetto di correzione del rischio di liquidità è tanto maggiore quanto più il prodotto è strutturato, per i connessi costi di copertura/ smobilizzo, e quanto più il modello di valutazione non sia sufficientemente affermato e diffuso tra gli operatori, poiché ciò rende le valutazioni maggiormente aleatorie.

Rischio di controparte: le rettifiche del valore di mercato sugli strumenti derivati OTC, classificati "in bonis" sono operate al fine di riflettere:

  • il rischio di possibile default della controparte -Credit Valuation Adjustment (CVA);
  • il rischio di mancato adempimento delle proprie obbligazioni contrattuali nei confronti di una controparte ("own credit risk") - Debt Valuation Adjustment (DVA).

Il Gruppo calcola il Credit/Debit Value Adjustement su tutte le posizioni in derivati OTC con controparti istituzionali e commerciali non collateralizzate per ricomprendere il rischio di controparte nella valutazione del fair value. La metodologia si basa sul calcolo della perdita attesa gestionale legata al rating della controparte e stimata sulla duration della posizione. Al 31 dicembre 2024, l'impatto del CVA è pari a -3,2 mln di euro.

In maniera speculare e sul medesimo perimetro il Gruppo calcola l'aggiustamento del valore dei derivati OTC per tener conto del proprio merito di credito (DVA). Al 31 dicembre 2024, il valore del DVA ammonta complessivamente a 3,3 mln di euro.

Attività finanziarie valutate al fair value su base non ricorrente

Attività e passività finanziarie valutate in bilancio al costo ammortizzato

Per le attività e passività finanziarie iscritte in bilancio in base al costo ammortizzato, classificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (crediti verso banche e clientela) e delle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (debiti verso banche e clientela e titoli in circolazione), la determinazione del fair value è rilevante ai soli fini informativi, in linea alle disposizioni previste dal principio contabile di riferimento IFRS 7. I criteri di determinazione del fair value dei finanziamenti banche e clientela performing e non performing sono i medesimi adottati per la valutazione al fair value su base ricorrente dei finanziamenti che non superano il test SPPI a cui si rinvia. Fanno eccezione a tale regola i crediti verso banche centrali inclusi nel portafoglio "Crediti verso banche" per i quali il valore di bilancio viene considerato una buona approssimazione del fair value come consentito dal principio contabile IFRS 7, ed è classificato nel livello 2 della gerarchia. La medesima metodologia e classificazione è adoperata per i portafogli "Debiti verso banche" e "Debiti verso clientela".

Per i titoli di debito classificati nel portafoglio dei "Crediti verso banche o clientela" o dei "Titoli in circolazione", il fair value è stato determinato attraverso l'utilizzo di prezzi contribuiti su mercati attivi o mediante l'utilizzo di modelli valutativi, come descritto nel precedente paragrafo "Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente", a cui si fa rinvio anche in relazione all'assegnazione del fair value nella triplice gerarchia di valori.

Con riferimento alla classificazione dei finanziamenti clientela e banche nell'ambito della gerarchia del fair value si segnala che la clientela è classificata nel livello 3 e le banche nel livello 2, salvo i casi di esposizioni deteriorate.

Attività non finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Per il Gruppo le attività non finanziarie valutate al fair value su base ricorrente sono rappresentate dal patrimonio immobiliare di proprietà.

Fair value del patrimonio immobiliare di proprietà

Il Gruppo adotta il criterio della rideterminazione di valore per la valutazione del patrimonio immobiliare ad uso funzionale ai sensi dello IAS 16 e del fair value per gli immobili di investimento ai sensi dello IAS 40, per la valutazione successiva all'iscrizione iniziale.

Metodologia di valutazione del patrimonio immobiliare

Il metodo della rideterminazione del valore prevede che le attività ad uso funzionale, il cui fair value possa essere attendibilmente misurato, siano iscritte ad un valore rideterminato, pari al loro fair value alla data della rideterminazione di valore, al netto degli ammortamenti e delle eventuali perdite per riduzione di valore accumulate.

Per gli immobili detenuti a scopo di investimento, il Gruppo ha scelto il metodo di valutazione al fair value, secondo il quale, successivamente alla rilevazione iniziale, tutti gli investimenti immobiliari sono valutati al fair value.

Il fair value degli immobili, siano essi ad uso funzionale che di investimento, viene determinato attraverso il ricorso ad apposite perizie predisposte da parte di indipendenti società qualificate ed operanti nello specifico settore in grado di fornire valutazioni immobiliari sulla base degli standard RICS Valuation. Tali standard garantiscono che:

  • il fair value venga determinato coerentemente alle indicazioni del principio contabile internazionale IFRS 13, ossia rappresenti l'ammontare stimato a cui un'attività verrebbe ceduta e acquistata, alla data di valutazione, da un venditore e da un acquirente privi di legami particolari, entrambi interessati alla compravendita, a condizioni concorrenziali, dopo un'adeguata commercializzazione in cui le parti abbiano agito entrambe in modo informato, consapevole e senza coercizioni;
  • i periti presentino dei requisiti professionali, etici e di indipendenza allineati alle previsioni degli standard internazionali ed europei.

Le perizie in modalità "full", ossia con un sopralluogo dell'immobile oltre ad un'analisi di dettaglio della documentazione disponibile, sono condotte per gli immobili rilevanti (ossia con valore di bilancio superiore a 10 mln di euro) almeno una volta all'anno e a rotazione su tutti gli altri immobili in alternativa a perizie di tipo "desktop", ossia senza sopralluogo esterno, con il solo esame della documentazione. Il Gruppo ha stabilito di effettuare perizie di tipo "full" almeno sul 50% del valore complessivo di bilancio sia per gli immobili strumentali (IAS 16) sia per gli investimenti immobiliari (IAS 40).

Le metodologie valutative applicate dal valutatore, in linea con la prassi internazionale IVS (International Valuation Standards) e con quanto prescritto nel Red Book del Royal Institute of Chartered Surveyors (RICS), sono riconducibili alle seguenti fattispecie:

  • Metodo dei flussi di cassa attualizzati (o Discounted Cash Flow abbreviato in DCF);
  • Metodo comparativo (MCA Market Comparison Approach);
  • Metodo della trasformazione con DCF.

Il metodo dei flussi di cassa attualizzati è basato sui flussi di cassa netti generabili entro un periodo di tempo ed è il criterio estimativo più idoneo al fine di rappresentare adeguatamente il valore di mercato di cespiti suscettibili di essere acquisiti sia come beni immobili per utilizzo diretto (uso strumentale), sia ai fini d'investimento, poiché fonte di reddito perdurante da canoni di locazione. L'assunto alla base dell'approccio reddituale consiste nel fatto che un acquirente razionale non è disposto a pagare per l'acquisto del bene un prezzo superiore al valore attuale dei benefici che il bene sarà in grado di produrre in futuro. Il valore del bene, quindi, è funzione dei benefici economici che verranno da questo generati. Il Valore di Mercato (Market Value) è determinato dalla sommatoria dei ricavi netti attualizzati e del valore di vendita netto attualizzato alla data della valutazione. I ricavi netti vengono determinati in funzione dei ricavi lordi al netto dei costi operativi afferenti la proprietà. I ricavi lordi vengono determinati mediante indicizzazione dei canoni percepiti per le porzioni locate, ovvero quelli di mercato per le porzioni sfitte, considerando per l'elaborazione del DCF, uno scenario temporale compreso tra i 10 e i 20 periodi a seconda della destinazione d'uso dell'immobile e della duration residua dei contratti di locazione in essere. Il valore di vendita netto è ottenuto per capitalizzazione in perpetuità del reddito operativo relativo all'ultimo periodo del DCF con un tasso di capitalizzazione (cap rate) allineato ai rendimenti medi di mercato, da cui viene successivamente detratta la commissione di vendita. Quantificati, quindi, i ricavi netti annuali ed il valore di vendita netto, si procede a calcolare i valori attualizzati all'inizio del primo periodo, mediante un opportuno tasso di attualizzazione (discount rate) adeguato per ogni singolo immobile. I dati di input principali sono: i) ricavi (canoni di locazione contrattuali, canoni di locazione di mercato; ii) vacancy e take up period, step up contrattuali etc..; iii) costi (gestione amministrativa, property tax, premio assicurativo, tenant improvements, commissione di locazione e di vendita, ecc. e iv) tassi di interesse (WACC, exit cap rate).

Il metodo comparativo giunge alla stima del valore del bene mediante comparazione con immobili recentemente compravenduti o attualmente offerti in vendita sul mercato, comparabili sotto il profilo tipologico, edilizio e localizzazione. Il valore del bene immobile viene quindi ad essere determinato tenendo conto dei prezzi di vendita o dei canoni di locazione, aggiornati alla data di valutazione e risultanti da un'approfondita indagine di mercato, a cui vengono applicati specifici fattori di rettifica ritenuti adeguati in relazione alle caratteristiche intrinseche ed estrinseche del bene oggetto di valutazione oltre ad ogni altro fattore ritenuto pertinente. L'approccio comparativo è generalmente consigliato per gli immobili residenziali in cui è facile riscontrare transazioni su beni comparabili.

Il metodo della trasformazione con DCF viene utilizzato nel caso di beni suscettibili di trasformazione o già in trasformazione. Il valore che si individua è dato dalla differenza tra il più probabile valore di mercato del bene trasformato e la sommatoria di tutti i più probabili costi dei fattori che intervengono nella trasformazione del bene stesso. Il metodo della trasformazione viene utilizzato spesso per esprimere giudizi di convenienza economica relativi a interventi di recupero del patrimonio esistente, ma si presta ad essere impiegato anche come giudizio estimativo mirato a prevedere un valore di stima valido per la generalità degli operatori di mercato. Questa metodologia estimativa si basa sull'attualizzazione, alla data della valutazione, dei flussi di cassa generati dall'operazione immobiliare nell'arco di tempo corrispondente alla sua durata, convertendo i flussi di cassa imputati al momento del loro generarsi nel valore attuale netto (VAN) o Net Present Value (NPV) dell'operazione immobiliare tramite una procedura di sconto finanziario. Il modello simula le assunzioni di un tipico investitore, che mira a ricevere un soddisfacente ritorno economico dell'investimento. In particolare, il modello si articola in uno schema di flussi di cassa con entrate (ricavi) ed uscite (costi) relativi al progetto immobiliare di trasformazione. Tra le uscite sono previsti costi per la costruzione, demolizione, urbanizzazione, progettazione, direzione lavori e altri costi; tra le entrate sono previste le vendite effettuate per ciascun settore di destinazione d'uso (residenziale, industriale, artigianale, commerciale, terziario e dei servizi). Il modello finanziario non considera l'IVA e l'imposizione fiscale. I dati di input principali sono: ii) i ricavi generati dalla vendita di immobili realizzati o ristrutturati ii) i costi (costi di costruzione, oneri di urbanizzazione, costi di progettazione e direzione lavori, commissioni di vendita ecc, e iii) i tassi di interesse (WACC).

L'approccio valutativo è definito considerando per ciascun immobile:

  • la composizione in termini di unità immobiliare;
  • le destinazioni d'uso corrente di ciascuna unità immobiliare, presumendo che rappresenti il massimo e migliore utilizzo, e considerando eventuali usi alternativi degli immobili ove rispondente alle aspettative di mercato;
  • la natura dell'immobile, distinta in strumentale, ad uso investimento, mista.

A seconda della destinazione d'uso, dello stato occupazionale e della natura dell'asset viene applicata la metodologia di valutazione ritenuta più opportuna dal perito valutatore per ciascuna unità immobiliare ed il valore viene suddiviso tra porzioni funzionali e ad uso investimento.

Le proprietà sono valutate individualmente a livello di singolo immobile senza considerare alcuno sconto o premio che possa essere negoziato in una fase di trattativa commerciale qualora tutto, o parte del portafoglio, venga ceduto in blocco, sia per lotti che interamente.

Con riferimento alla valutazione del patrimonio immobiliare di Gruppo eseguita al 31 dicembre 2024, il metodo di valutazione prevalente è il DCF utilizzato per circa il 94,2% degli immobili, seguito dal metodo comparativo (per circa il 5,7%) e, in via residuale, dal metodo della trasformazione (per circa lo 0,1%).

La valutazione degli immobili si basa in modo significativo su stime che sono caratterizzate per loro natura da elementi di giudizio e soggettività, l'intero patrimonio immobiliare del Gruppo è quindi classificato in corrispondenza del livello 3 nella gerarchia di fair value.

Principali input

Canoni di locazione

I canoni possono essere riferiti alle locazioni in essere per gli spazi occupati o alle locazioni di mercato per gli spazi sfitti. I canoni contrattuali sono imputati nel modello di valutazione su base annua ed indicizzati al 75% o 100% dell'aumento dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) al netto dei tabacchi (indice ISTAT), sino alla scadenza contrattuale; i canoni di mercato sono indicizzati al 100% dell'aumento dell'indice ISTAT sino al momento della loro applicazione. Tale momento corrisponde con l'inizio del nuovo contratto di locazione assumendo una locazione con indicizzazione pari al 75% dell'indice ISTAT. Si ipotizza inoltre un periodo di vacancy stimato in funzione della tipologia e della dimensione dell'immobile allo scadere dei contratti in essere o per gli immobili sfitti.

Tasso di attualizzazione dei flussi (WACC)

Il tasso assunto per l'attualizzazione dei flussi di cassa attesi è rappresentato dal Weighted average cost of capital (WACC), ovvero dal costo medio del capitale ponderato per il peso specifico delle due componenti di copertura finanziaria del capitale investito: capitale di credito (mezzi di terzi) e capitale azionario (mezzi propri). La formula standard per il WACC è:

WACC = Kd (D/D+E) + Ke (E/D+E)

dove:

E = equity

D = debt

E + D = capitale investito

Kd = costo del debito, determinato come: (1+IRS)*(1+SPREAD) -1

Ke = costo dell'equity, determinato come: (1+Risk Free)*(1+Risk Premium) -1

I fattori rilevanti per la determinazione del costo del debito (Kd) e del costo dell'equity (Ke) sono i seguenti:

Risk Free = rendimento a medio/lungo termine dei titoli privi di rischio, calcolato come la media dei rendimenti lordi giornalieri dei BTP degli ultimi 90 giorni di apertura della borsa; considerati i rendimenti medi dei BTP a 5, 10, 15, 20 e 30 anni e di conseguenza i valori medi a 12, 18 e 25 anni, alla data di valutazione il Risk Free è compreso nel range 2,99%-4,20%;

Risk Premium = rischio specifico dell'immobile oggetto di valutazione, determinato attraverso l'approccio "Build up", combinando le singole voci di rischio sistematico attribuibili ad un immobile (location, stato locativo e caratteristiche del cespite);

EURIRS = tasso a medio-lungo termine solitamente alla base dei finanziamenti concessi dagli istituti di credito, calcolato sulla base del valore medio dei tassi giornalieri degli ultimi 90 giorni di apertura della borsa a 5, 10, 15, 20 e 30 anni e di conseguenza i valori medi a 12, 18 e 25 anni; alla data di valutazione il tasso è compreso nel range 2,32%-2,56%;

SPREAD = margine di guadagno dell'istituto di credito.

Tasso di capitalizzazione (Cap rate)

La metodologia sviluppata per il calcolo del tasso di capitalizzazione è allineata al processo decisionale di un investitore ordinario e tiene conto del fatto che il tasso di capitalizzazione esprime il livello di rischio/rendimento legato all'immobile oggetto di valutazione al momento del disinvestimento finale. In particolare, sulla base dell'approccio "Build up" si combina il tasso di rendimento reale nel lungo periodo delle attività prive di rischio (Risk Free_Exit) con il rischio specifico previsionale al momento del disinvestimento finale (Adjusted Risk Premium). La formula è la seguente:

CAP RATE = ((1+ Risk Free_Exit)/(1+Inflazione_Exit))*(1+ Adjusted Risk Premium)-1

dove:

Risk Free_Exit = rendimento a lungo termine dei titoli privi di rischio; il tasso Risk Free utilizzato nella costruzione del Cap Rate è quello a scadenza più lunga tra quelli disponibili ossia il rendimento medio a 30 anni pari a 4,28%

Adjusted Risk Premium = rischio specifico dell'immobile oggetto di valutazione al momento del disinvestimento finale

Inflazione_Exit: il dato applicato nella costruzione del Cap rate è pari all'inflazione prospettica da Bollettino Economico BCE pari a 2,00%

Inflazione

Il tasso di inflazione è utilizzato nella valutazione per l'indicizzazione dei canoni e nel calcolo del Cap Rate secondo il seguente schema:

  • Inflazione 1° periodo: 0,81%, pari alla media mobile delle ultime 12 rilevazioni del FOI indice nazionale dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati al netto dei tabacchi;
  • Inflazione 2° Periodo: 1,40%, pari alla media aritmetica tra inflazione 1° periodo e inflazione a regime;
  • Inflazione a Regime: 2,00%, pari all'inflazione prospettica da Bollettino Economico BCE.

Periodicità delle valutazioni

Per gli investimenti immobiliari è necessario rideterminare il fair value con cadenza almeno annuale secondo il principio contabile IAS 40.

Per gli immobili ad uso strumentale il principio IAS 16 prevede che le rideterminazioni di valore devono essere effettuate con regolarità in modo da assicurare che il valore contabile non differisca in modo rilevante dal fair value alla data di riferimento del bilancio. Il Gruppo ha stabilito di eseguire la rivalutazione, al pari di quanto fatto per gli immobili IAS 40, con cadenza almeno annuale. Nel dettaglio, al 31 dicembre 2024 il Gruppo ha eseguito l'aggiornamento peritale per tutto il patrimonio immobiliare con cadenza semestrale.

Riepilogo effetti delle valutazioni al fair value dell'esercizio 2024

Alla data del 31 dicembre 2024, tenuto anche conto dei risultati degli aggiornamenti valutativi effettuati al 30 giugno 2024, l'effetto negativo netto per l'esercizio 2024 ammonta a complessivi 42,7 mln di euro, di cui 42,9 mln di euro imputabili alla Capogruppo, al lordo della relativa fiscalità. L'effetto complessivo è riferito:

  • ad immobili classificati IAS 16 per un effetto negativo di 23,5 mln di euro;
  • ad immobili classificati IAS 40 per un effetto negativo di 18,4 mln di euro;
  • ad immobili classificati IAS 2 per un effetto negativo di 0,8 mln di euro;
  • rilevati in contropartita di:
    • voce 260 di conto economico "Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali" per una variazione complessivamente negativa di 27,3 mln di euro per il Gruppo (27,4 mln di euro per la Capogruppo) al lordo della relativa fiscalità;
    • voce 120 di stato patrimoniale "Riserva di valutazione" per una variazione complessivamente negativa di 15,4 mln di euro per il Gruppo (15,6 mln di euro per la Capogruppo) al lordo della relativa fiscalità.

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Analisi di sensitivity strumenti non finanziari

Alla stregua degli strumenti finanziari sono sottoposte ad analisi di sensitività anche le attività e passività non finanziarie valutate al fair value di livello 3 per le quali, in funzione del modello valutativo in uso per la determinazione del fair value, ne sia possibile l'esecuzione ed i cui risultati siano significativi.

In tale contesto, è stata eseguita l'analisi di sensitività per gli immobili del Gruppo per i quali la valutazione è stata condotta con il metodo dei flussi di cassa attualizzati, identificando le seguenti variabili di maggiore rilevanza: i canoni di mercato per gli immobili ad uso funzionale, e il c.d. "exit value" per gli immobili detenuti a scopo di investimento. Considerata una variazione pari al +/- 5% delle suddette variabili, l'analisi ha evidenziato uno scostamento medio del fair value degli immobili in un range compreso tra -5,3% e +5,3%.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

Di seguito si descrivono gli strumenti finanziari di livello 3 che mostrano una sensitivity rilevante rispetto alle variazioni di input non osservabili.

All'interno della colonna "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" nella categoria "Titoli di debito" valutati attraverso il metodo del Discount Cash Flow figurano sia le tranche mezzanine che junior riferite alla cartolarizzazione di un portafoglio di crediti classificati a sofferenza denominata "Siena NPL" per 28,5 mln di euro. Per tale posizione la variazione del tasso di attualizzazione (+/-1%) e dei flussi delle distribuzioni attese (+/-10%), determinerebbero un range di valori di 26,3 – 27,5 mln di euro e di 28,1 – 25,5 mln di euro rispettivamente.

Da segnalare in questa stessa categoria anche circa 18,6 mln di euro riferiti a taluni strumenti finanziari partecipativi acquisiti dal Gruppo in base ad accordi di ristrutturazione del credito per i quali non si è proceduto all'analisi di sensitivity in quanto il valore unitario delle singole esposizioni è al di sotto delle soglie di materialità minima stabilite dal Gruppo.

Sempre all'interno della colonna "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" sono presenti i finanziamenti (143,5 mln di euro) che sono valutati obbligatoriamente al fair value. I parametri non osservabili sono la Probabilità di Default (PD), la Loss Given Default (LGD) e lo spread distinto per attività performing e non. La variazione di tali parametri, rispettivamente del 10%, 5% ,1%, 1% determinerebbe un impatto sul fair value pari a circa -6,2 mln di euro.

L'importo prevalente delle quote di O.IC.R. si riferisce per 124,3 mln di euro a quote di fondi ricevute in cambio della cessione di crediti non performing (Back2bonis, IDEA CCR I, II e Nuova Finanza, Clessidra e Efesto). La variazione del tasso di attualizzazione (+/-1%) e dei flussi delle distribuzioni attese (+/-10%), determinerebbe i seguenti range di valori 122,1 – 126,6 mln di euro e 136,9 – 111,6 mln di euro rispettivamente.

All'interno della categoria degli OICR vi rientra altresì il totale dei conferimenti, fatto a partire dal giugno 2016, al Fondo Italia Recovery Fund (Ex Atlante due) per un valore di bilancio di 6,4 mln di euro determinato sulla base dell'ultimo NAV disponibile.

Sempre nella categoria OICR rientrano infine fondi di private equity e fondi chiusi immobiliari per 128,1 mln di euro, di cui 88,0 mln di euro corrispondono alle posizioni del Fondo Etrusco Distribuzione (82,9 mln di euro) e del Fondo Democrito (5,1 mln di euro) precedentemente classificati tra le partecipazioni in imprese sottoposte ad influenza notevole e riclassificate nell'esercizio in corso tra le attività finanziarie in seguito alla rivalutazione dei legami partecipativi tra il Gruppo ed i fondi immobiliari suddetti. Per tali posizioni la variazione della probabilità di default (+/-1%) e dei tassi di recovery (+/-10%), determinerebbero un range di valori di 88,2 – 87,9 mln di euro rispettivamente. Per le restanti posizioni non è stato possibile elaborare alcuna analisi quantitativa di sensibilità del fair value rispetto al cambiamento degli input non osservabili, in quanto il fair value è frutto di un modello i cui input sono specifici dell'entità oggetto di valutazione e per i quali non si dispone delle informazioni necessarie per un'analisi di sensitivity.

All'interno del portafoglio contabile delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" vi rientra la partecipazione nel capitale di Banca d'Italia (137,5 mln di euro), valutata attraverso il metodo del Discounted Cash Flow. Tale partecipazione è stata valutata con la metodologia individuata dal Comitato di Esperti all'interno del documento "Un aggiornamento del valore delle quote di capitale della Banca d'Italia". Tale documento, oltre a dettagliare le tecniche di valutazione adottate per pervenire al risultato finale, individuava i seguenti parametri entity specific: il beta con il mercato, l'equity risk premium e la base di liquidità. La valorizzazione di tale partecipazione trova conferma, peraltro, in transazioni di mercato effettuate negli ultimi anni da parte di alcune banche. I range dei possibili valori assegnabili ai suddetti parametri causano le seguenti variazioni di valore: circa -9 mln di euro per ogni 100 bps di aumento dell'equity risk premium, circa -18 mln di euro per ogni 10 punti % di aumento del beta con il mercato e di circa -18 mln di euro per ogni 10 punti % di aumento della base di liquidità.

Nella stessa categoria rientrano i titoli di capitale rappresentativi di tutte le partecipazioni valutate al fair value che non hanno avuto la possibilità di essere valutate secondo un modello market based. Tali posizioni ammontano a circa 28,1 mln

di euro. Per tali posizioni non si è proceduto ad un'analisi di sensitivity per le medesime motivazioni sopra riportate con riferimento agli OICR.

Tra le passività finanziarie di negoziazione vi rientrano i derivati finanziari (circa 1,5 mln di euro) inseriti per una corretta gestione del lapse risk inerenti i flussi commissionali derivanti dal collocamento di talune polizze unit linked. Per tali posizioni non si è proceduto ad un'analisi di sensitivity in quanto non ritenute materiali dal Gruppo.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Ai fini della compilazione dell'informativa sui trasferimenti tra i livelli fornita nei successivi paragrafi A.4.5.1, A.4.5.2 e A.4.5.3, si segnala che, per i titoli in posizione al 31 dicembre 2024 e che presentano un livello di fair value differente rispetto a quello attribuito al 1° gennaio 2024, si è ipotizzato che il trasferimento tra i livelli sia avvenuto con riferimento ai saldi esistenti all'inizio del periodo di riferimento.

A.4.4 Altre informazioni

Con riferimento al par. 93 lett. (i) dell'IFRS 13 si segnala che il Gruppo non detiene attività non finanziarie valutate al fair value il cui uso corrente non rappresenta il miglior uso possibile.

Con riferimento al par. 96 dell'IFRS 13 si segnala che il Gruppo non applica la c.d. portfolio exception prevista dal par. 48 dell'IFRS 13.

Informativa di natura quantitativa

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value.

Attività/passività finanziarie 31 12 2024 31 12 2023
misurate al fair value Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale
1. Attività finanziarie valute al
fair value con impatto a conto
economico
3.514.504 2.564.789 453.536 6.532.829 3.525.446 2.360.157 365.960 6.251.563
a) Attività finanziarie detenute
per la negoziazione
3.514.504 2.562.076 - 6.076.580 3.525.258 2.357.546 - 5.882.804
c) Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate
al fair value
- 2.713 453.536 456.249 188 2.611 365.960 368.759
2. Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
2.162.400 9.383 165.582 2.337.365 1.729.670 530.744 216.842 2.477.256
3. Derivati di copertura - 94.215 - 94.215 - 704.125 - 704.125
4. Attività materiali - - 1.738.312 1.738.312 - - 1.816.931 1.816.931
Totale attività 5.676.904 2.668.387 2.357.430 10.702.721 5.255.116 3.595.026 2.399.733 11.249.875
1. Passività finanziarie di
negoziazione
1.619.122 985.108 1.515 2.605.745 1.823.197 1.028.656 2.868 2.854.721
2. Passività finanziarie designate al
fair value
- 119.670 - 119.670 - 111.325 - 111.325
3. Derivati di copertura - 358.391 - 358.391 - 330.193 - 330.193
Totale passività 1.619.122 1.463.169 1.515 3.083.806 1.823.197 1.470.174 2.868 3.296.239

Per le informazioni relative agli strumenti finanziari classificati nel livello 3 si rinvia a quanto esposto in precedenza.

Nel corso dell'esercizio per alcune attività finanziarie, in particolare titoli azionari per circa 3,3 mln di euro, si è verificato un peggioramento, da livello 1 a livello 2 del livello di fair value.

Con riferimento agli strumenti finanziari che hanno registrato un miglioramento del livello di fair value, passando dal livello 2 al livello 1 della gerarchia, si segnala che tale dinamica ha interessato titoli obbligazionari valutati al fair value per un valore di circa 313,1 mln di euro.

Le suddette variazioni nel livello di fair value sono essenzialmente riconducibili rispettivamente al peggioramento/miglioramento delle condizioni di liquidità dei titoli (misurate in termini di ampiezza di bid-ask del prezzo quotato) tale da consentire, secondo quanto disposto dalla policy di Gruppo in materia di valorizzazione degli strumenti finanziari, i trasferimenti di livello.

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

31 12 2024
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico Attività
Totale Di cui: a)
attività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
Di cui: b)
attività
finanziarie
designate al
fair value
Di cui: c)
altre attività
finanziarie
obbligatoriamente
valutate al fair
value
finanziarie
valutate al
fair value con
impatto sulla
redditvità
complessiva
Attività
materiali
1. Esistenze iniziali 365.960 - - 365.960 216.842 1.816.931
2. Aumenti 145.818 - - 145.818 6.458 22.205
2.1 Acquisti - - - - - -
2.2 Profitti imputati a: 20.649 - - 20.649 6.457 9.083
2.2.1 Conto Economico 20.649 - - 20.649 - 8.582
- di cui plusvalenze 19.739 - - 19.739 - 8.582
2.2.2 Patrimonio netto - X X X 6.457 501
2.3 Trasferimenti da altri livelli - - - - 1 -
2.4 Altre variazioni in aumento 125.169 - - 125.169 - 13.122
3. Diminuzioni 58.242 - - 58.242 57.718 100.824
3.1 Vendite - - - - 115 3.139
3.2 Rimborsi 25.076 - - 25.076 - -
3.3 Perdite imputate a: 31.837 - - 31.837 35 51.067
3.3.1 Conto Economico 31.837 - - 31.837 - 35.190
- di cui minusvalenze 31.831 - - 31.831 - 35.190
3.3.2 Patrimonio netto - X X X 35 15.877
3.4 Trasferimenti ad altri livelli - - - - - -
3.5 Altre variazioni in diminuzione 1.329 - - 1.329 57.568 46.618
4. Rimanenze finali 453.536 - - 453.536 165.582 1.738.312

Si riportano di seguito i principali importi segnalati nella colonna "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" in corrispondenza della riga

  • "2.2.1 Profitti imputati a conto economico" pari a circa 20,6 mln di euro si riferiscono prevalentemente a rivalutazioni di alcune quote di OICR (19,1 mln di euro) e di finanziamenti (0,5 mln di euro);
  • "2.4 "Altre variazioni in aumento" pari a 125,2 mln di euro si riferiscono per 32,0 mln di euro a posizioni che in corso d'anno sono state classificate dal portafoglio dei crediti al costo ammortizzato al portafoglio delle altre attività obbligatoriamente valutate al fair value in conseguenza di modifiche creditizie sostanziali non coerenti con SPPI test, nonché nuove erogazioni. In tale riga sono ricompresi inoltre 88,0 mln di euro riferiti ai fondi Etrusco Distribuzione e Democrito trasferiti in corso d'anno nella categoria delle attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (per maggiori dettagli si rinvia alla sezione 7 Partecipazioni della Parte B della presente Nota Integrativa Consolidata);
  • "3.2 Rimborsi" per 25,1 mln di euro includono per circa 14,6 mln di euro il rimborso parziale di OICR e per 10,5 mln di euro a rimborsi su posizioni creditizie;
  • "3.3.1 Perdite imputate a conto economico -" pari a 31,8 mln di euro riconducibili a svalutazioni prevalentemente riferite per 17,4 mln di euro a quote OICR, per 12,4 mln di euro alle notes dell'operazione di cartolarizzazione Siena NPL ed infine 1,8 mln di euro a finanziamenti deteriorati.

Il valore di 57,6 mln di euro rilevato nelle altre variazioni in diminuzione del portafoglio "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" si riferisce al controvalore delle quote relative alla partecipazione nel capitale di Banca d'Italia e di alcuni titoli di capitale riclassificati tra le attività in via di dismissione ai sensi dell'IFRS 5.

Le Attività materiali valutate al fair value su base ricorrente sono rappresentate dal patrimonio immobiliare di proprietà ad uso strumentale e ad uso investimento. Si riportano di seguito i principali importi segnalati:

  • "2.2.1 Profitti imputati a conto economico di cui plusvalenze" pari a circa 8,6 mln di euro si riferiscono per 4,2 mln di euro a riprese di valore su immobili classificati IAS 16 oggetto di precedente svalutazione a conto economico e per 4,4 mln di euro a rivalutazioni di immobili classificati IAS 40 in seguito a perizie effettuate al 31 dicembre 2024;
  • "2.2.2 Profitti imputati a patrimonio netto" pari a circa 0,5 mln di euro si riferiscono a riprese di valore su immobili classificati IAS 16;
  • "2.4 "Altre variazioni in aumento" pari a circa 13,1 mln di euro si riferiscono prevalentemente a migliorie e spese incrementative per 8,3 mln di euro e a immobili rivenienti dalla risoluzione di contratti di leasing finanziario per 3,9 mln di euro;
  • "3.1-Vendite" pari a circa 3,1 mln di euro si riferiscono alla vendita di alcuni immobili classificati IAS 40 conclusa nel corso dell'esercizio;
  • "3.3.1 Perdite imputate a conto economico di cui minusvalenze" pari a circa 35,2 mln di euro si riferiscono per 12,4 mln di euro e 22,8 mln di euro ad immobili classificati IAS 16 e 40 rispettivamente;
  • "3.3.2 Perdite imputate a patrimonio netto" pari a circa 15,9 mln di euro si riferiscono interamente a svalutazioni effettuate su immobili classificati IAS 16 oggetto di una precedente rivalutazione rilevata a riserva OCI;
  • "3.5 Altre variazioni in diminuzione" pari a circa 46,6 mln di euro si riferiscono prevalentemente alla quota di ammortamento relativa ad immobili classificati IAS 16 per 27,5 mln di euro e ad immobili trasferiti in corso d'anno tra gli immobili in via di dismissione per 12,5 mln di euro. Sono inoltre inclusi 6,6 mln di euro riferiti al patrimonio immobiliare della controllata MPS Banque classificata come unità operativa in dismissione ai sensi del principio contabile IFRS 5.

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte A - Politiche Contabili

A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

31 12 2024
Passività finanziarie detenute
per la negoziazione
1. Esistenze iniziali 2.868
2. Aumenti 3.559
2.1 Emissioni -
2.2 Perdite imputate a: 3.559
2.2.1 Conto Economico 3.559
- di cui minusvalenze -
2.2.2 Patrimonio netto X
2.3 Trasferimenti da altri livelli -
2.4 Altre variazioni in aumento -
3. Diminuzioni 4.913
3.1 Rimborsi -
3.2 Riacquisti -
3.3 Profitti imputati a: 4.913
3.3.1 Conto Economico 4.913
- di cui plusvalenze 1.353
3.3.2 Patrimonio netto X
3.4 Trasferimenti ad altri livelli -
3.5 Altre variazioni in diminuzione -
4. Rimanenze finali 1.514

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

Attività/passività finanziarie non misurate al fair value 31 12 2024
o misurate al fair value su base non ricorrente Valore di bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale fair value
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 90.525.940 8.555.800 11.585.670 69.759.787 89.901.257
3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 1.128.665 13 - 80.368 80.381
Totale attività 91.654.605 8.555.813 11.585.670 69.840.155 89.981.638
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 102.751.412 8.687.964 94.386.273 - 103.074.237
2. Passività associate ad attività in via di dismissione 976.699 - - 976.699 976.699
Totale passività 103.728.111 8.687.964 94.386.273 976.699 104.050.936
Attività/passività finanziarie non misurate al fair value 31 12 2023
o misurate al fair value su base non ricorrente Valore di bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale fair value
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 90.544.417 8.259.192 11.183.842 70.644.224 90.087.258
3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 76.232 - - 76.232 76.232
Totale attività 90.620.649 8.259.192 11.183.842 70.720.456 90.163.490
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 105.026.527 8.715.149 96.468.826 - 105.183.975
Totale passività 105.026.527 8.715.149 96.468.826 - 105.183.975

Per il dettaglio dei criteri di valutazione delle attività e passività valutate al fair value su base non ricorrente si rimanda a quanto esposto nella corrispondente sezione qualitativa.

In merito alle attività in via di dismissione nei livelli di fair value sono state indicate le sole attività valutate al fair value o al fair value al netto dei costi di vendita.

A.5 Informativa sul c.d. "day one profit/loss"

Il Gruppo non ha rilevato "day one profit/loss" ai sensi del B.5.1.2A dell'IFRS 9 su strumenti finanziari, pertanto non viene fornita l'informativa ai sensi del paragrafo 28 dell'IFRS 7 e di altri paragrafi IAS/IFRS ad esso collegabili.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

ATTIVO

Sezione 1- Cassa e disponibilità liquide - Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
a) Cassa 752.282 708.220
b) Conti correnti e depositi a vista presso Banche Centrali 10.917.449 11.907.467
c) Conti correnti e depositi a vista presso banche 1.579.667 1.701.590
Totale 13.249.398 14.317.277

L'importo di 10.917,4 mln di euro riportato nella riga b) Conti correnti e depositi a vista presso Banche Centrali si riferisce quasi integralmente ai depositi a vista presso BCE.

Sezione 2 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico– Voce 20

Totale 31 12 2024 Totale 31 12 2023
Voci/Valori Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 3.382.364 246.121 - 3.628.485 3.332.505 290.363 - 3.622.868
1.1 Titoli strutturati 137.737 45.802 - 183.539 177.801 56.628 - 234.429
1.2 Altri titoli di debito 3.244.627 200.319 - 3.444.946 3.154.704 233.735 - 3.388.439
2. Titoli di capitale 104.366 3.752 - 108.118 83.546 119 - 83.665
3. Quote di O.I.C.R. 27.774 - - 27.774 104.041 - - 104.041
4. Finanziamenti - - - - - - - -
4.1 Pronti contro termine - - - - - - - -
4.2 Altri - - - - - - - -
Totale (A) 3.514.504 249.873 - 3.764.377 3.520.092 290.482 - 3.810.574
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari: - 2.312.174 - 2.312.174 5.166 2.067.064 - 2.072.230
1.1 di negoziazione - 2.241.570 - 2.241.570 5.166 2.000.653 - 2.005.819
1.2 connessi con la fair value
option
- 70.604 - 70.604 - 66.411 - 66.411
1.3 altri - - - - - - - -
2. Derivati creditizi: - 29 - 29 - - - -
2.1 di negoziazione - 29 - 29 - - - -
2.2 connessi con la fair value
option
- - - - - - - -
2.3 altri - - - - - - - -
Totale (B) - 2.312.203 - 2.312.203 5.166 2.067.064 - 2.072.230
Totale (A+B) 3.514.504 2.562.076 - 6.076.580 3.525.258 2.357.546 - 5.882.804

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

I criteri adottati per la classificazione degli strumenti finanziari nei tre livelli della "gerarchia del fair value" sono indicati nella sezione A.4 "Informativa sul fair value" della parte A "Politiche contabili" della nota integrativa alla quale si rimanda.

Ai sensi delle disposizioni previste dal principio contabile IFRS 9 in materia di derecognition delle attività finanziarie, nelle righe 1.1 Titoli strutturati e 1.2 Altri titoli di debito della voce "Attività per cassa" sono inclusi anche i titoli di debito impegnati in operazioni passive di pronti contro termine ed in operazioni di prestito titoli effettuate a valere su titoli di proprietà iscritti nel portafoglio di negoziazione.

L'importo dei Titoli di debito - Titoli strutturati, di cui alla sottovoce 1.1, al 31 dicembre 2024 si attesta a 183,5 mln di euro (234,4 mln di euro al 31 dicembre 2023) ed è prevalentemente rappresentato da titoli di debito a tasso fisso indicizzati, quale componente aggiuntiva, all'inflazione.

Alla data di riferimento del presente bilancio l'aggregato include esposizioni senior, mezzanine o junior assunte dal Gruppo con riferimento ad operazioni di cartolarizzazione di terzi per 24,4 mln di euro (35,6 mln di euro al 31 dicembre 2023) rilevate nella riga "1.2 Altri titoli di debito", in corrispondenza della colonna livello 2 riferite ad esposizioni senior e mezzanine.

Tra gli strumenti derivati sono classificati anche i derivati connessi con gli strumenti per i quali è stata adottata la fair value option: essi coprono i rischi inerenti la raccolta valutata al fair value derivanti dalle possibili oscillazioni dei tassi di interesse e dalla presenza di componenti opzionali implicite nelle obbligazioni strutturate ed a tasso fisso emesse dalla Capogruppo (copertura naturale). Il fair value positivo di tali derivati è evidenziato in tabella nella riga "B.1-1.2 – Connessi con la fair value option".

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti/controparti

Voci/Valori Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 3.628.485 3.622.868
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 3.223.167 3.197.425
c) Banche 195.106 181.166
d) Altre società finanziarie 150.835 183.408
di cui: imprese di assicurazione 11.266 9.055
e) Società non finanziarie 59.377 60.869
2. Titoli di capitale 108.118 83.665
a) Banche 2.984 1.875
b) Altre società finanziarie 60.887 36.919
di cui: imprese di assicurazione 56.840 36.734
c) Società non finanziarie 44.247 44.871
d) Altri emittenti - -
3. Quote di O.I.C.R. 27.774 104.041
4. Finanziamenti - -
Totale (A) 3.764.377 3.810.574
B. Strumenti derivati
a) Controparti Centrali - -
b) Altre 2.312.204 2.072.230
Totale (B) 2.312.204 2.072.230
Totale (A+B) 6.076.581 5.882.804

La composizione per debitori/emittenti è stata effettuata nel rispetto dei criteri di classificazione per settori e gruppi di attività economica previsti dalla Banca d'Italia.

Per quanto riguarda gli strumenti derivati si evidenzia che il fair value positivo dei derivati con clientela è generato per circa 61,0 mln di euro dalla operatività di negoziazione pareggiata finalizzata a fornire servizi di protezione finanziaria alla clientela della rete del Gruppo, mentre per la parte rimanente è generato da operazioni con soggetti operanti sul mercato finanziario che sono classificati come clientela ai sensi dei suddetti criteri di classificazione previsti dalla Banca d'Italia.

La tabella seguente fornisce un dettaglio della riga "A.3. Quote di O.I.C.R." della precedente tabella 2.2.

Categorie/Valori Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
Exchange Traded Funds (ETF) 23.854 97.872
Azionari 3.920 6.156
Altri - 13
Totale 27.774 104.041

2.3 Attività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

2.4 Attività finanziarie designate al fair value: composizione per debitori/emittenti

Le tabelle 2.3 e 2.4 non sono valorizzate in quanto, sia per l'anno in corso che per l'anno di raffronto, non esistono attività finanziarie designate al fair value.

2.5 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

Voci/Valori Totale 31 12 2024 Totale 31 12 2023
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale
1. Titoli di debito - 2.713 49.854 52.567 - 2.611 58.826 61.437
1.1 Titoli strutturati - - - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito - 2.713 49.854 52.567 - 2.611 58.826 61.437
2. Titoli di capitale - - 1.236 1.236 188 - 1.839 2.027
3. Quote di O.I.C.R. - - 258.984 258.984 - - 182.011 182.011
4. Finanziamenti - - 143.462 143.462 - - 123.284 123.284
4.1 Pronti contro termine - - - - - - - -
4.2 Altri - - 143.462 143.462 - - 123.284 123.284
Totale - 2.713 453.536 456.249 188 2.611 365.960 368.759

Alla riga 1.2 "Altri titoli di debito" sono inclusi 17,9 mln di euro riconducibili a SFP emessi nell'ambito di una procedura concordataria a cui ha preso parte la Capogruppo. Sono inoltre inclusi 28,5 mln di euro di esposizioni riferibili all'operazione di cartolarizzazione di un portafoglio di sofferenze del Gruppo MPS, di cui 27,9 mln di euro (36,4 mln di euro al 31 dicembre 2023) riferibili alla tranche mezzanine e 0,6 mln di euro (0,6 mln di euro al 31 dicembre 2023) riferibili alla tranche junior.

La riga "3 Quote di O.I.C.R." include in corrispondenza del livello 3, quote OICR assunte in cambio di cessione di crediti NPE per 129,4 mln di euro (116,3 mln di euro al 31 dicembre 2023) e le quote nel Fondo Italia Recovery Fund (Ex Atlante) per 6,4 mln di euro (7,7 mln di euro al 31 dicembre 2023). Nella medesima riga sono inoltre rilevate le posizioni verso i fondi immobiliari Etrusco Distribuzione e Democrito per complessivi 88,0 mln di euro riclassificati in corso d'anno nel presente portafoglio (per maggiori dettagli si rinvia alla sezione 7 – partecipazioni - della presente parte di Nota Integrativa Consolidata).

La riga 4" Finanziamenti" è costituita dalle attività finanziarie che devono essere obbligatoriamente valutate al fair value in conseguenza del mancato superamento del test SPPI.

Alla data di riferimento del presente bilancio non vi sono titoli di capitale rivenienti dal recupero di attività finanziarie impaired.

2.6 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione per debitori/emittenti

Voci/Valori Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
1. Titoli di capitale 1.237 2.027
di cui: banche - -
di cui: altre società finanziarie 1.150 1.133
di cui: società non finanziarie 87 894
2. Titoli di debito 52.567 61.437
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie 33.918 42.788
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie 18.649 18.649
3. Quote di O.I.C.R. 258.984 182.011
4. Finanziamenti 143.461 123.284
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie 129.600 106.673
f) Famiglie 13.861 16.611
Totale 456.249 368.759

Le principali minusvalenze cumulate relative a titoli di capitale di evidente scarsa qualità creditizia riferite ad esercizi precedenti sono Compagnia Investimento e Sviluppo (3,8 mln di euro), Newcolle S.r.l. (2,3 mln di euro), Porto industriale Livorno (1,9 mln di euro). Le svalutazioni di strumenti di capitale di evidente scarsa qualità creditizia effettuate dal Gruppo nel corso dell'esercizio sono di ammontare irrilevante.

Di seguito la composizione per le principali categorie di O.I.C.R..

Categorie/Valori Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
Hedge Funds 24 23
Private equity 38.058 57.510
Immobiliari 96.567 8.216
Creditizi NPE 124.335 116.262
Totale 258.984 182.011

Per l'informativa sui fondi comuni acquisiti nell'ambito di operazioni di cessione di crediti ricompresi nella precedente tabella alla voce "Creditizi NPE" si rinvia allo specifico paragrafo riportato nella Parte E della presente Nota Integrativa (Sottosezione E "Operazioni di Cessione" punto "C. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente").

L'incremento rilevato nella riga "Immobiliari" è ascrivibile per complessivi 88,0 mln di euro ai fondi immobiliari Democrito e Etrusco Distribuzione (per maggiori dettagli si rinvia alla sezione 7 – partecipazioni - della presente parte di Nota Integrativa Consolidata).

Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - Voce 30

Voci/Valori Totale 31 12 2024 Totale 31 12 2023
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale
1. Titoli di debito 2.162.400 1.343 - 2.163.743 1.729.670 520.213 - 2.249.883
1.1 Titoli strutturati 34.581 - - 34.581 33.621 - - 33.621
1.2 Altri titoli di debito 2.127.819 1.343 - 2.129.162 1.696.049 520.213 - 2.216.262
2. Titoli di capitale - 8.039 165.582 173.621 - 10.530 216.843 227.373
3. Finanziamenti - - - - - - - -
Totale 2.162.400 9.382 165.582 2.337.364 1.729.670 530.743 216.843 2.477.256

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica

Ai sensi delle disposizioni previste dal principio contabile IFRS 9 in materia di derecognition delle attività finanziarie, nella riga 1.2 sono inclusi anche i titoli di debito impegnati in operazioni passive di pronti contro termine e di prestito titoli effettuate a valere su titoli di proprietà iscritti tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

L'importo dei Titoli di debito - Titoli strutturati, di cui alla sottovoce 1.1, al 31 dicembre 2024 si attesta a 34,6 mln di euro (33,6 mln di euro al 31 dicembre 2023) ed è prevalentemente rappresentato da titoli di debito a tasso fisso indicizzati, quale componente aggiuntiva, all'inflazione.

La riga "1.2 Altri titoli di debito" pari a totali 2.129,2 mln di euro – di cui 256,6 mln di euro (446,0 mln di euro al 31 dicembre 2023) oggetto di copertura specifica del fair value interamente a copertura del rischio di tasso di interesse – si compone in prevalenza di titoli di stato italiani per circa 1.451,9 mln di euro, in riduzione rispetto ai 1.624,6 mln di euro al 31 dicembre 2023 a causa della vendita sul mercato di alcuni titoli prossimi alla scadenza. La riga include altresì 1,3 mln di euro (5,0 mln di euro al 31 dicembre 2023) di esposizioni riferibili alle notes senior di operazioni di cartolarizzazione originate da terzi.

La riga "2. Titoli di capitale" (colonna Livello 3) include la partecipazione nel capitale di Banca d'Italia per 137,5 mln di euro.

Alla data di riferimento del presente bilancio l'aggregato non include titoli di capitale rivenienti dal recupero di attività finanziarie impaired.

3.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione per debitori/emittenti

Voci/Valori Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
1. Titoli di debito 2.163.743 2.249.883
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 1.897.392 1.762.611
c) Banche 225.194 429.543
d) Altre società finanziarie 26.337 14.354
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie 14.820 43.375
2. Titoli di capitale 173.621 227.373
a) Banche 151.739 200.966
b) Altri emittenti: 21.882 26.407
- altre società finanziarie 11.232 17.770
di cui: imprese di assicurazione - -
- società non finanziarie 10.635 8.622
- altri 14 14
3. Finanziamenti - -
Totale 2.337.364 2.477.256

Le principali minusvalenze cumulate relative a titoli di capitale di evidente scarsa qualità creditizia, si riferiscono alla partecipata Restart S.r.l e sono state integralmente rilevate in esercizi pregressi, per un ammontare pari a 0,5 mln di euro.

Le svalutazioni di strumenti di capitale di evidente scarsa qualità creditizia effettuate dal Gruppo nel corso dell'esercizio sono di ammontare irrilevante.

3.3 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Valore lordo Rettifiche di valore complessive
Primo stadio Write-off
di cui
strumenti con
basso rischio
di credito
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
parziali
complessivi
(*)
Titoli di debito 2.163.610 2.108.869 2.674 - - 1.210 1.331 - - -
Finanziamenti - - - - - - - - - -
Totale 31 12 2024 2.163.610 2.108.869 2.674 - - 1.210 1.331 - - -
Totale 31 12 2023 2.237.398 2.106.236 14.645 - - 1.899 261 - - -

* Valore da esporre a fini informativi

Sezione 4 - Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Voce 40

4.1 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche

Totale 31 12 2024
Valore di bilancio Fair value
Tipologia operazioni/Valori Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
impaired
acquisite o
originate
Totale L1 L2 L3 Totale
A. Crediti verso Banche Centrali 560.821 - - 560.821 - 560.821 - 560.821
1. Depositi a scadenza 25.001 - - 25.001 X X X X
2. Riserva obbligatoria 535.006 - - 535.006 X X X X
3. Pronti contro termine - - - - X X X X
4. Altri 814 - - 814 X X X X
B. Crediti verso banche 2.797.015 8.033 - 2.805.048 2.945 2.706.616 8.033 2.717.594
1. Finanziamenti 2.059.426 8.033 - 2.067.459 - 2.058.846 8.033 2.066.879
1.1 Conti correnti - - - - X X X X
1.2 Depositi vincolati 37.776 - - 37.776 X X X X
1.3 Altri finanziamenti 2.021.650 8.033 - 2.029.683 X X X X
- Pronti contro termine attivi 856.438 - - 856.438 X X X X
- Finanziamenti per leasing - - - - X X X X
- Altri 1.165.212 8.033 - 1.173.245 X X X X
2. Titoli di debito 737.589 - - 737.589 2.945 647.770 - 650.715
2.1 Titoli strutturati - - - - - - - -
2.2 Altri titoli di debito 737.589 - - 737.589 2.945 647.770 - 650.715
Totale 3.357.836 8.033 - 3.365.869 2.945 3.267.437 8.033 3.278.415

La riga "Crediti verso Banche centrali 2. Riserva Obbligatoria" include il saldo della riserva obbligatoria che, a fine esercizio, ammonta a 535,0 mln di euro (501,7 mln di euro al 31 dicembre 2023). Si precisa che, il saldo puntuale della riserva obbligatoria, nell'ambito del rispetto del livello medio di mantenimento richiesto dalla normativa, può essere soggetto a variazioni, anche significative, in relazione al fabbisogno contingente di tesoreria del Gruppo.

La voce "Crediti verso banche, 1.3 Altri finanziamenti – Altri", pari a complessivi 1.173,2 mln di euro, comprende depositi cauzionali per circa 1.007,5 mln di euro.

Si evidenzia che la riga "B.2.2 Altri titoli di debito" include 428,3 mln di euro (657,0 mln di euro al 31 dicembre 2023) di attività oggetto di copertura specifica di fair value per il rischio di tasso di interesse.

Alla data di riferimento del presente bilancio, come per lo scorso esercizio, l'aggregato non include esposizioni senior, mezzanine e junior assunte dal Gruppo con riferimento ad operazioni di cartolarizzazione proprie e di terzi.

Totale 31 12 2023
Valore di bilancio Fair value
Tipologia operazioni/Valori Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
impaired
acquisite o
originate
Totale L1 L2 L3 Totale
A. Crediti verso Banche Centrali 526.753 - - 526.753 - 526.753 - 526.753
1. Depositi a scadenza 25.001 - - 25.001 X X X X
2. Riserva obbligatoria 501.752 - - 501.752 X X X X
3. Pronti contro termine - - - - X X X X
4. Altri - - - - X X X X
B. Crediti verso banche 3.263.747 398 - 3.264.145 2.924 3.194.214 398 3.197.536
1. Finanziamenti 2.581.828 398 - 2.582.226 - 2.582.841 398 2.583.239
1.1 Conti correnti - - - - X X X X
1.2 Depositi vincolati 17.136 - - 17.136 X X X X
1.3 Altri finanziamenti 2.564.692 398 - 2.565.090 X X X X
- Pronti contro termine attivi 1.030.587 - - 1.030.587 X X X X
- Finanziamenti per leasing - - - - X X X X
- Altri 1.534.105 398 - 1.534.503 X X X X
2. Titoli di debito 681.919 - - 681.919 2.924 611.373 - 614.297
2.1 Titoli strutturati - - - - - - - -
2.2 Altri titoli di debito 681.919 - - 681.919 2.924 611.373 - 614.297
Totale 3.790.500 398 - 3.790.898 2.924 3.720.967 398 3.724.289

31 12 2024
Tipologia operazioni Valore di bilancio Fair value
Valori Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
impaired
acquisite o
originate
Totale L1 L2 L3 Totale
1. Finanziamenti 75.059.674 1.860.577 2.156 76.922.407 - 7.032.613 69.751.754 76.784.367
1.1. Conti correnti 2.643.000 63.327 197 2.706.524 X X X X
1.2. Pronti contro termine attivi 7.035.199 - - 7.035.199 X X X X
1.3. Mutui 50.505.907 1.520.290 1.645 52.027.842 X X X X
1.4 Carte di credito, prestiti
personali e cessioni del quinto
1.453.661 6.175 - 1.459.836 X X X X
1.5. Finanziamenti per leasing 2.411.284 103.748 - 2.515.032 X X X X
1.6. Factoring 2.450.177 15.666 - 2.465.843 X X X X
1.7. Altri finanziamenti 8.560.446 151.371 314 8.712.131 X X X X
di cui: crediti di funzionamento 4.610 77 - 4.687 X X X X
di cui: leasing in costruendo 91.298 1.984 - 93.282 X X X X
2. Titoli di debito 10.237.664 - - 10.237.664 8.552.855 1.285.620 - 9.838.475
2.1. Titoli strutturati 1.103.945 - - 1.103.945 1.020.002 - - 1.020.002
2.2. Altri titoli di debito 9.133.719 - - 9.133.719 7.532.853 1.285.620 - 8.818.473
Totale 85.297.338 1.860.577 2.156 87.160.071 8.552.855 8.318.233 69.751.754 86.622.842

4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

Nei "Crediti verso clientela" figurano anche i crediti di funzionamento per 4,7 mln di euro (15,3 mln di euro al 31 dicembre 2023) -diversi da quelli connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi non finanziari ricondotti nella voce 150 "Altre attività" dell'attivo- soggetti alle disposizioni di cui all'IFRS 9, paragrafo 5.5.15 a) i).

La colonna impaired acquisite o originate per 2,1 mln di euro (2,7 mln di euro al 31 dicembre 2023) è costituita quasi integralmente da attività originate derivanti da accordi di ristrutturazione su posizioni deteriorate.

La riga "2.1 Titoli strutturati" pari al 31 dicembre 2024 a 1.103,9 mln di euro (1.109,0 mln di euro al 31 dicembre 2023) si riferisce a titoli di debito a tasso fisso indicizzati, quale componente aggiuntiva, all'inflazione.

La riga "2.2 Altri titoli di debito" pari a 9.133,7 mln di euro comprende in prevalenza titoli di stato italiano per 7.253,1 mln di euro (7.389,6 mln di euro al 31 dicembre 2023). Si evidenzia inoltre per 818,7 mln di euro (1.003,9 mln di euro al 31 dicembre 2023) la senior note attinente all'operazione di cartolarizzazione del portafoglio di sofferenze del Gruppo MPS,. La riga comprende altresì titoli obbligazionari non quotati in mercati attivi emessi in prevalenza da enti pubblici territoriali (B.O.C.).

Infine, rispetto al totale dei titoli di debito pari a 10.327,7 mln di euro, sono ricompresi 3.286,5 mln di euro (3.885,2 mln di euro al 31 dicembre 2023) di titoli oggetto di copertura specifica di fair value per il rischio di tasso di interesse e 1.463,2 di titoli a tasso variabile oggetto di copertura specifica di flussi di cassa per il rischio di variazione nei flussi di cassa attesi.

Nei "Crediti verso clientela" figurano i crediti erogati con fondi messi a disposizione dallo Stato o da altri enti pubblici, con assunzione di rischio parziale o totale da parte del Gruppo. La gestione di tali fondi avviene nell'ambito delle convenzioni sottoscritte dal Gruppo con Cassa Depositi e Prestiti (di seguito CDP), in cooperazione diretta con ABI e con Finanziarie regionali. In particolare, il Gruppo ha aderito alle convenzioni specificatamente strutturate da ABI e CDP per il sostegno del comparto imprenditoriale, per il sostegno dei privati ed in favore del territorio per calamità naturali. Tranne che per quest'ultima convenzione, i cui finanziamenti agevolati sono assistiti da garanzia dello Stato, i finanziamenti erogati dal Gruppo sono caratterizzati da condizioni svincolate dalla provvista CDP, oggetto di autonoma negoziazione tra le parti, e sono obbligatoriamente ceduti in garanzia a CDP. Nel 2024 il Gruppo non ha utilizzato fondi CDP per il sostegno del comparto imprenditoriale, ma ha utilizzato esclusivamente fondi dedicati al sostegno dei territori per calamità naturali.

Per quanto riguarda, invece, le operazioni di gestione di risorse messe a disposizione tramite provvedimenti regionali o nazionali, l'operatività del Gruppo fa riferimento a specifiche convenzioni stipulate con Finanziarie Regionali, quali Veneto Sviluppo, Finlombarda, Finpiemonte e Puglia Sviluppo, o altri Soggetti gestori di fondi regionali (Artigiancredito per il fondo Multiscopo della Regione Emilia Romagna), oppure con CDP riguardo a strumenti alternativi quali i c.d. "Fondi di Rotazione". Le risorse sono destinate ad incentivare e sostenere le imprese operanti in determinati territori ed in specifici settori economici. In genere, tali finanziamenti sono erogati con parte della provvista messa a disposizione con fondi pubblici e parte con risorse proprie della Banca (co-finanziamenti). La provvista con fondi pubblici varia in funzione dell'iniziativa da finanziare: la percentuale è definita da apposite Leggi o Delibere Regionali e, di norma, è prevista l'integrazione con risorse proprie della Banca fino alla copertura totale della spesa.

Si riporta infine che, in linea con la comunicazione di Banca d'Italia del 14 marzo 2023 "Aggiornamento delle disposizioni della Circolare n. 262 - Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione - aventi ad oggetto gli impatti del COVID-19 e delle misure a sostegno dell'economia", il Gruppo ha complessivamente erogato finanziamenti garantiti dallo Stato (in applicazione del Decreto Legge c.d. "Liquidità" n. 23 dell'8 aprile 2020) per un ammontare pari a 11,5 mld di euro per un valore di bilancio al 31 dicembre 2024 pari 4.673,5 mln di euro (7.064,2 mln di euro al 31 dicembre 2023).

31 12 2023
Tipologia operazioni Valore di bilancio Fair value
Valori Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
impaired
acquisite o
originate
Totale L1 L2 L3 Totale
1. Finanziamenti 74.919.736 1.769.813 2.744 76.692.293 - 6.228.029 70.643.826 76.871.855
1.1. Conti correnti 2.755.274 66.165 228 2.821.667 X X X X
1.2. Pronti contro termine attivi 6.229.986 - - 6.229.986 X X X X
1.3. Mutui 51.837.630 1.406.956 2.212 53.246.798 X X X X
1.4 Carte di credito, prestiti
personali e cessioni del quinto
1.130.474 6.030 - 1.136.504 X X X X
1.5. Finanziamenti per leasing 2.873.415 172.868 - 3.046.283 X X X X
1.6. Factoring 1.776.975 12.618 - 1.789.593 X X X X
1.7. Altri finanziamenti 8.315.982 105.176 304 8.421.462 X X X X
di cui: crediti di funzionamento 15.198 76 - 15.274 X X X X
di cui: leasing in costruendo 192.144 1.874 - 194.018 X X X X
2. Titoli di debito 10.061.226 - - 10.061.226 8.256.268 1.234.846 - 9.491.114
2.1. Titoli strutturati 1.109.029 - - 1.109.029 973.952 - - 973.952
2.2. Altri titoli di debito 8.952.197 - - 8.952.197 7.282.316 1.234.846 - 8.517.162
Totale 84.980.962 1.769.813 2.744 86.753.519 8.256.268 7.462.875 70.643.826 86.362.969

Totale 31 12 2024 Totale 31 12 2023
Tipologia operazioni
Valori
Primo e
secondo stadio
Terzo stadio impaired
acquisite o
originate
Primo e
secondo stadio
Terzo stadio impaired
acquisite o
originated
1. Titoli di debito 10.237.664 - - 10.061.226 - -
a) Amministrazioni pubbliche 9.111.266 - - 8.742.542 - -
b) Altre società finanziarie 919.158 - - 1.112.425 - -
di cui: imprese di assicurazione 62.492 - - 62.407 - -
c) Società non finanziarie 207.240 - - 206.259 - -
2. Finanziamenti verso: 75.059.675 1.860.576 2.156 74.919.736 1.769.813 2.744
a) Amministrazioni pubbliche 1.518.697 9.442 - 1.699.013 6.970 -
b) Altre società finanziari 8.510.238 2.420 - 7.721.810 2.100 -
di cui: imprese di assicurazione 7.887 - - 334 - -
c) Società non finanziarie 31.460.165 1.156.763 1.950 31.926.044 1.069.315 2.559
d) amiglie 33.570.575 691.951 206 33.572.869 691.428 185
Totale 85.297.339 1.860.576 2.156 84.980.962 1.769.813 2.744

4.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione per debitori/emittenti dei crediti verso clientela

4.4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Valore lordo Rettifiche di valore complessive
Primo stadio Write-off
Tipologia
operazioni
Valori
di cui
strumenti
con basso
rischio di
credito
Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite
o
originate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite
o
originate
parziali
complessivi*
Titoli di debito 10.118.410 9.809.348 867.819 - - 5.961 5.015 - - -
Finanziamenti 67.746.600 - 10.394.196 3.579.404 2.920 112.185 348.689 1.710.795 764 19.501
31 12 2024 77.865.010 9.809.348 11.262.015 3.579.404 2.920 118.146 353.704 1.710.795 764 19.501
31 12 2023 79.234.227 10.398.140 10.023.703 3.473.282 4.805 113.581 372.888 1.703.070 2.061 32.925

* Valore da esporre a fini informativi

Per le attività finanziarie incluse nella colonna terzo stadio e per le attività finanziarie impaired originate il valore lordo corrisponde al valore di bilancio al lordo delle relative rettifiche di valore complessive; queste ultime sono pari alla differenza tra il valore atteso di recupero e il valore lordo di bilancio. Per le attività finanziarie impaired acquistate, il valore lordo è pari al prezzo di acquisto e le rettifiche sono pari alla differenza tra il valore atteso di recupero e il valore lordo di bilancio.

Sezione 5 - Derivati di copertura - Voce 50

5.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

VN
Livello 1 Livello2 Livello 3 Totale Totale
31 12 2024
A. Derivati finanziari - 94.215 - 94.215 10.791.137
1) Fair value - 77.298 - 77.298 9.399.137
2) Flussi finanziari - 16.917 - 16.917 1.392.000
3) Investimenti esteri - - - - -
B. Derivati creditizi - - - - -
1) Fair value - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - -
Totale - 94.215 - 94.215 10.791.137

Legenda

VN = valore nozionale o nominale

La tabella presenta il valore di bilancio (fair value) positivo dei contratti derivati di copertura, per le coperture operate attraverso la tecnica dell'"hedge accounting".

La variazione annua in diminuzione del fair value positivo dei derivati finanziari di copertura utilizzati per coperture di fair value è ascrivibile principalmente alla chiusura di alcune relazioni di copertura di fair value.

Per quanto riguarda gli obiettivi e le strategie sottostanti alle operazioni di copertura si rinvia anche all'informativa fornita nella parte Parte E – "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" – Sezione Rischi di mercato.

VN
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale Totale
31 12 2023
A. Derivati finanziari - 704.125 - 704.125 20.577.981
1) Fair value - 704.125 - 704.125 20.577.981
2) Flussi finanziari - - - - -
3) Investimenti esteri - - - - -
B. Derivati creditizi - - - - -
1) Fair value - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - -
Totale - 704.125 - 704.125 20.577.981

Legenda

VN = valore nozionale o nominale

Fair Value Flussi finanziari
Specifica
Operazioni/Tipo di copertura tassi di interesse
titoli di debito e
titoli di capitale e
indici azionari
valute e oro credito merci altri Generica Specifica Generica Investimenti
Esteri
Totale
31 12 2024
1. Attività finanziarievalutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
773 - - - X X X - X X 773
2. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
13.021 X - - X X X 16.917 X X 29.938
3. Portafoglio X X X X X X 59.631 X - X 59.631
4. Altre operazioni - - - - - - X - X - -
Totale attività 13.794 - - - - - 59.631 16.917 - - 90.342
1. Passività finanziarie 3.873 X - - - - X - X X 3.873
2. Portafoglio X X X X - X - X - X -
Totale passività 3.873 - - - - - - - - - 3.873
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X -
2. Portafoglio di attività e passività
finanziarie
X X X X X X - X - - -
Totale 17.667 - - - - - 59.631 16.917 - - 94.215

5.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

Nella tabella sono indicati i fair value positivi dei derivati di copertura, suddivisi in relazione all'attività o alla passività coperta ed alla tipologia di copertura realizzata.

In particolare, per quanto riguarda le attività finanziarie, la copertura specifica di fair value è stata utilizzata per realizzare la copertura dal rischio di variazioni dei tassi di interesse su titoli obbligazionari classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" al fine di immunizzarli da possibili variazioni sfavorevoli dell'andamento dei tassi di interessi; la copertura generica di fair value sul rischio tasso si riferisce alle coperture di portafogli di mutui a tasso fisso e di componenti opzionali implicite di portafogli di mutui a tasso variabile. Per quanto attiene invece le coperture specifiche di flussi finanziari, queste consentono di coprire il rischio che movimenti della curva dei tassi di interesse riducano i flussi di cassa futuri su titoli di debito a tasso variabile classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie al costo ammortizzato".

Con riferimento alle passività finanziarie, si segnala che le coperture specifiche di fair value sul rischio di tasso d'interesse si riferiscono in prevalenza a coperture su passività rappresentate da titoli.

Sezione 6 - Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica - Voce 60

6.1 Adeguamento di valore delle attività coperte: composizione per portafogli coperti

Adeguamento di valore delle attività coperte / valori Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
1. Adeguamento positivo 158.844 148.025
1.1 di specifici portafogli: 158.844 148.025
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 158.844 148.025
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- -
1.2 complessivo - -
2. Adeguamento negativo 570.391 709.208
2.1 di specifici portafogli: 570.391 709.208
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 570.391 709.208
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- -
2.2 complessivo - -
Totale (411.547) (561.183)

L'adeguamento di valore riguarda principalmente portafogli di mutui a tasso fisso e a tasso variabile con cap/floor oggetto di copertura generica di fair value con contratti derivati, al fine di immunizzarli da possibili oscillazioni di valore a fronte del rischio di tasso di interesse. Poiché la copertura è generica, l'utile/perdita sull'elemento coperto attribuibile al rischio oggetto di copertura non può rettificare direttamente il valore dell'elemento medesimo (come avviene nei casi della copertura specifica), ma deve essere esposto in questa separata voce dell'attivo. Gli importi inclusi in questa voce devono essere rimossi dallo stato patrimoniale quando le attività o passività cui fanno riferimento sono eliminate contabilmente.

Il fair value relativo ai corrispondenti derivati di copertura è evidenziato, in base al segno, nelle tabelle 5.2 dell'attivo o 4.2 del passivo, entrambe denominate "Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura".

Le attività oggetto di copertura generica del rischio di tasso di interesse si riferiscono a mutui a tasso fisso e a tasso variabile con cap/floor inclusi nella voce di bilancio 40 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Crediti verso clientela", ed ammontano a complessivi 9.915,4 mln di euro al 31 dicembre 2024 ( 11.285,9 mln di euro al 31 dicembre 2023). La somma di tale valore e di quello esposto nella presente tabella permette di avere l'evidenza del valore di bilancio di tali crediti, rettificato per l'utile o la perdita attribuibile al rischio coperto.

Sezione 7 - Partecipazioni - Voce 70

7.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

Rapporto di partecipazione
Denominazioni Sede legale Sede operativa Tipo di
rapporto (1)
Impresa
partecipante
Quota % Disp.
voti % (2)
A. Imprese controllate in modo congiunto
Immobiliare Novoli S.p.a. Firenze Firenze 7 Banca Monte dei
Paschi di Siena
50,000 -
B. Imprese sottoposte ad influenza notevole
Axa Mps Assicurazioni Danni S.p.a. Roma Roma 8 Banca Monte dei
Paschi di Siena
50,000 -
Axa Mps Assicurazioni Vita S.p.a. Roma Roma 8 Banca Monte dei
Paschi di Siena
50,000 -
Fidi Toscana S.p.a. Firenze Firenze 8 Banca Monte dei
Paschi di Siena
27,460 -
Microcredito di Solidarietà S.p.a. Siena Siena 8 Banca Monte dei
Paschi di Siena
40,000 -

(1) Tipo di rapporto:

zioni annue".

7 = controllo congiunto;

8 = società sottoposta a influenza notevole. (2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali

Per maggiori dettagli relativi alla movimentazione si rimanda ai commenti in calce alla tabella "7.5 - Partecipazioni varia-

7.2 Partecipazioni significative: valore di bilancio, fair value e dividendi percepiti

Valore di bilancio
Denominazioni 31 12 2024 31 12 2023 Fair value Dividendi percepiti
A. Imprese controllate in modo congiunto
B. Imprese sottoposte ad influenza notevole
Axa Mps Assicurazioni Vita S.p.a. 565.995 523.598 - -
Axa Mps Assicurazioni Danni S.p.a. 90.102 97.424 - 35.003
Fidi Toscana S.p.a. 15.587 15.587 - -
Fondo Etrusco - 84.375 - 480
Fondo Democrito - 5.110 - -
Totale 671.684 726.094 - 35.483

I fondi immobiliari "Fondo Etrusco" e "Fondo Democrito", inclusi al 31 dicembre 2023 tra le partecipazioni in imprese sottoposte ad influenza notevole, nel corso dell'esercizio 2024 sono stati riclassificati alla voce "Attività finanziarie valutate al fair value in contropartita del conto economico" a seguito della rivalutazione dei legami partecipativi in essere tra la Capogruppo e i predetti Fondi immobiliari. Le analisi condotte hanno evidenziato – nonostante le percentuali di possesso detenute superino le soglie di influenza notevole- l'assenza di fatto della capacità di esercitare tale influenza in quanto la Capogruppo non partecipa al processo di indirizzo e di decisione delle politiche aziendali. La gestione dei fondi per il raggiungimento dello scopo sociale e lo svolgimento delle attività connesse sono di responsabilità del consiglio di amministrazione della società di gestione Fabrica Sgr, società in cui la Capogruppo non detiene nessuna interessenza.

Non vi sono alla data di riferimento del presente bilancio, né per l'esercizio di raffronto, partecipazioni rivenienti dal recupero delle attività finanziarie impaired.

7.3 Partecipazioni significative: informazioni contabili

Denominazioni Cassa e disponibilità liquide Attività finanziarie Attività non finanziarie Passività finanziarie Passività non finanziarie Ricavi totali Margine di interesse Rettifiche/riprese di valore su attività
materiali e immateriali
Utile (Perdita) operatività corrente
al lordo delle imposte
Utile (Perdita) operatività corrente
al netto delle imposte
Utile (Perdita) delle attività operative
cessate al netto delle imposte
Utile (Perdita) di esercizio
(1)
Altre componenti reddituali al netto
delle imposte (2)
Redditività complessiva
(3) = (1) + (2)
A. Imprese controllate in modo congiunto
B. Imprese sottoposte ad influenza
notevole
Axa Mps Assicurazioni Danni S.p.a. X 592.399 14.897 400.212 31.512 165.661 X X 81.071 56.194 - 56.194 (369) 55.825
Axa Mps Assicurazioni Vita S.p.a. X 18.765.371 304.163 17.759.412 14.109 1.075.136 X X 110.413 82.535 - 82.535 (9.440) 73.095
Fidi Toscana S.p.a. X 142.702 103.845 7 137.965 3.439 X X 1.011 1.003 - 1.003 (535) 468

422

AXA MPS ASSICURAZIONI DANNI S.P.A AXA MPS ASSICURAZIONI VITA S.p.a. FIDI TOSCANA S.p.a. FONDO ETRUSCO FONDO DEMOCRITO Quota di partecipazione 50,00% 50,00% 27,46% 48,00% 52,22% Cassa e disponibilità liquide X X X X X Attività finanziarie 592.399 18.765.371 142.702 - - Attività non finanziarie 14.897 304.163 103.845 - - Passività finanziarie 400.212 17.759.412 7 - - Passività non finanziarie 31.512 14.109 137.965 - - Patrimonio netto (100%) 175.573 1.296.012 108.576 - - Quota di partecipazione Gruppo 87.786 648.006 29.815 - - Eliminazione di utile/perdite infragruppo non realizzati - (44.683) - - - Avviamento 2.316 46.796 - - - Rettifiche di valore - - (25.633) - - Altre variazioni - (84.124) 11.406 - - Valore di bilancio della collegata al 31 12 2024 90.102 565.995 15.588 - - Valore di bilancio al 31 12 2023 97.424 523.598 15.588 84.375 5.110 Utile (Perdita) di esercizio 56.194 82.535 1.003 - - Altre componenti reddituali al netto delle imposte (369) (9.440) (535) - - Redditività complessiva attribuibile al Gruppo 27.913 36.548 129 - - Dividendi (35.003) - - (480) - Rettifiche/riprese di valore - - - - - Altre variazioni (232) 5.849 (129) (83.895) (5.110) Valore di bilancio della collegata al 31 12 2024 90.102 565.995 15.588 - -

7.3 a - Riconciliazione delle informazioni di natura contabile con il valore contabile di iscrizione delle partecipazioni

7.3 b – Partecipazioni significative: informazioni circa la natura dell'attività

Denominazioni Natura delle attività
Imprese sottoposte ad influenza notevole
Axa Mps Assicurazioni Danni S.p.a. Società specializzata nei rami danni che offre una gamma articolata di soluzioni assicurative
adatte alle esigenze di privati ed aziende.
Axa Mps Assicurazioni Vita S.p.a. Società con una posizione di rilievo nel mercato assicurativo nazionale che offre soluzioni
innovative e vantaggiose a esigenze di natura previdenziale ed assicurativa, di risparmio e di
investimento.
Fidi Toscana S.p.a. Società finanziaria toscana con l'obiettivo di agevolare l'accesso al credito alle piccole e medie
imprese

Le società collegate AXA MPS Assicurazione Danni S.p.A. ed AXA Mps Assicurazioni Vita S.p.A. sono strategiche per il Gruppo.

7.4 Partecipazioni non significative: informazioni contabili

Denominazioni Valore di bilancio delle
partecipazioni
Totale attivo Totale passività Ricavi totali operatività corrente al netto
Utile (Perdita) della
delle imposte
attività in via di dismissione
Utile (Perdita) dei gruppi di
al netto delle imposte
di esercizio(1)
Utile (Perdita)
Altre componenti reddituali
al netto delle imposte (2)
Redditività complessiva (3)
= (1) + (2)
A. Imprese controllate in modo
congiunto
- 123.934 122.806 21.742 2.226 - 2.226 - 2.226
B. Imprese sottoposte ad influenza
notevole
600 2.253 752 103 7 - 7 - 7

7.5 Partecipazioni: variazioni annue

Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
A. Esistenze iniziali 726.691 750.678
B. Aumenti 75.217 107.240
B.1 Acquisti - -
B.2 Riprese di valore - -
B.3 Rivalutazioni 75.217 90.793
B.4 Altre variazioni - 16.446
C. Diminuzioni 129.624 131.227
C.1 Vendite - -
C.2 Rettifiche di valore - 6.572
C.3 Svalutazioni 988 -
C.4 Altre variazioni 128.636 124.655
D. Rimanenze finali 672.284 726.691
E. Rivalutazioni totali - -
F. Rettifiche Totali 25.633 25.633

La riga B.3 "Rivalutazioni" accoglie la quota degli utili d'esercizio realizzati quasi integralmente dalle partecipate assicurative valutate con il metodo del patrimonio netto.

L'importo di 128,6 mln di euro rilevato nella riga C4 "Altre variazioni" si riferisce principalmente alla classificazione nel portafoglio delle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente al fair value" , a partire dal quarto trimestre del 2024, delle interessenze detenute nei Fondi Democrito ed Etrusco, per un importo di circa 88,0 mln di euro. Nella stessa riga è ricompresa, per la quota di competenza del Gruppo, la riduzione di valore del patrimonio netto delle partecipate per effetto della distribuzione dei dividendi, pari a circa 35,5 mln di euro.

Di seguito si riportano i principali avviamenti impliciti:

Avviamenti impliciti Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
Axa Mps Assicurazioni Vita S.p.a. 46.796 46.796
Axa Mps Assicurazioni Danni S.p.a. 2.316 2.316
Totale 49.112 49.112

7.6 Valutazioni e assunzioni significative per stabilire l'esistenza di controllo congiunto o influenza notevole

Il Gruppo considera collegate, cioè sottoposte ad influenza notevole, le imprese nelle quali detiene un quinto o più dei diritti di voto (ivi inclusi i diritti di voto potenziali) o nelle quali - pur con una quota di diritti di voto inferiore - il Gruppo ha il potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali in virtù di particolari legami giuridici, come, ad esempio, la partecipazione a patti di sindacato, la partecipazione a rilevanti comitati della società partecipata nonché la presenza di diritti di veto su decisioni significative.

Non sono considerate sottoposte ad influenza notevole alcune interessenze superiori al 20%, nelle quali il Gruppo non ha di fatto il potere di influenzare le politiche di gestione ed indirizzo delle politiche aziendali e può esercitare diritti di governance limitati alla tutela degli interessi patrimoniali.

Il Gruppo considera controllate congiuntamente le imprese per le quali siano verificate contemporaneamente le seguenti circostanze:

  • vi sia un accordo sottoscritto che attribuisca la compartecipazione alla gestione dell'attività della partecipata tramite presenza nello stesso Consiglio di Amministrazione;
  • nessuna delle parti aderenti all'accordo ne detenga il controllo esclusivo;
  • le decisioni relative alle attività rilevanti siano assunte all'unanimità dalle parti identificate (ciascuna possieda un diritto di veto implicito o esplicito sulle decisioni rilevanti).

7.7 Impegni riferiti a partecipazioni in società controllate in modo congiunto

Non si segnalano impegni riferiti a partecipazioni in società controllate in modo congiunto.

7.8 Impegni riferiti a partecipazioni in società sottoposte a influenza notevole

Nel contesto degli accordi attuativi dell'Accordo Quadro di bancassurance tra AXA e MPS sottoscritto nel 2007 (di seguito l'"Accordo Quadro"), il patto parasociale in essere tra le stesse sottoscritto nel 2007 (di seguito il "Patto Parasociale"), che disciplina la corporate governance delle società, AXA MPS Assicurazioni Vita S.p.A. (di seguito "AMAV") e AXA MPS Assicurazioni Danni S.p.A. (di seguito "AMAD"), prevede, inter alia, opzioni put e call a favore, rispettivamente, di AXA e MPS, che possono essere esercitate dalle stesse al verificarsi dei seguenti eventi: cambio di controllo, violazione del lock-up, disdetta e scioglimento naturale dell'Accordo Quadro, grave inadempimento ed infine, invalidità dell'intero Accordo Quadro per effetto di sentenza o decisione arbitrale definitiva e non più impugnabile.

Il prezzo di esercizio delle opzioni in esame è pari al valore di mercato delle azioni AMAD e AMAV definito come il valore delle stesse alla data dell'ultimo giorno del trimestre solare che precede il trimestre dell'anno solare nel quale la comunicazione dell'esercizio dell'opzione put di AXA o dell'opzione call di MPS, a seconda del caso, è ricevuta rispettivamente da MPS o da AXA. Tale valore, stabilito sulla base delle linee guida contenute nel Patto Parasociale, è conforme alle metodologie usualmente adottate nella prassi per la valutazione di società operanti nel settore assicurativo, e richiama principi generali e metodologie coerenti con la definizione di fair value prevista dall'IFRS 13.

In linea generale, le predette opzioni sono legate a condizioni sospensive ed hanno un valore protettivo tipico degli accordi di joint venture. Dal punto di vista contabile si evidenzia che le opzioni put e call connesse a tutti gli eventi sopra menzionati non sono contabilizzate nel bilancio del Gruppo, in quanto non si qualificano come derivati ai sensi della definizione prevista dall'IFRS9. A tal riguardo si deve precisare che il prezzo di esercizio delle opzioni è dato dal fair value del sottostante e pertanto il prezzo dell'opzione è sempre nullo ovvero nei casi in cui le opzioni prevedono un fattore di ponderazione applicato al prezzo di esercizio diverso dal 100%, il valore di tali opzioni è sostanzialmente nullo stante la probabilità remota dell'esercizio che è connesso ad eventi sotto il controllo delle parti e produttivi di effetti economici sfavorevoli per la parte che li attiva.

7.9 Restrizioni significative

Alla data di riferimento del bilancio non vi sono restrizioni significative alla capacità della società a controllo congiunto o delle società collegate di trasferire fondi nei confronti delle società del Gruppo, se non quelle riconducibili alla normativa regolamentare, che può richiedere il mantenimento di un ammontare minimo di fondi propri o alle disposizioni del codice civile sugli utili e riserve distribuibili.

7.10 Altre informazioni

La valutazione con il metodo sintetico del patrimonio netto è effettuata sulla base dei bilanci riferiti alla data del 31 dicembre 2024 per le partecipate assicurative; per le altre società sulle quali il Gruppo esercita un'influenza notevole o detiene il controllo congiunto e per cui le tempistiche di disponibilità del bilancio di fine esercizio non sono compatibili con le tempistiche di chiusura del bilancio consolidato del Gruppo MPS, si fa riferimento all'ultima reportistica contabile disponibile, rappresentata, nella maggior parte dei casi dalla situazione contabile al 30 giugno 2024. In ogni caso, quando la reportistica contabile della società collegata o della joint venture utilizzata nell'applicazione del metodo del patrimonio netto è riferita a una data diversa dal bilancio del Gruppo MPS, vengono effettuate rettifiche per tener conto di eventuali effetti di operazioni o fatti significativi che siano intervenuti tra quella data e la data di riferimento del bilancio del Gruppo MPS.

I test di impairment sulle partecipazioni

Come richiesto dai principi IFRS le partecipazioni sono state sottoposte al test di impairment al fine di verificare se esistono obiettive evidenze che possano far ritenere non interamente recuperabile il valore di iscrizione delle attività stesse. Il processo di rilevazione di eventuali impairment prevede la verifica della presenza di taluni indicatori e la determinazione dell'eventuale svalutazione. Per maggiori dettagli si rinvia alla parte A della presente Nota Integrativa consolidata, paragrafo "Utilizzo di stime ed assunzioni-Modalità di determinazione delle perdite di valore di partecipazioni". In presenza di violazione degli indicatori di impairment, si è proceduto alla determinazione del valore recuperabile attraverso l'adozione di due distinti approcci:

  • per le società che non presentano reddito positivo o un piano pluriennale di proiezione è stato utilizzato un metodo di valutazione basato sul patrimonio netto al 31 dicembre 2024 della società;
  • per le società che presentano un reddito positivo e/o un piano pluriennale di proiezione è stato utilizzato un metodo valutativo basato sull' attualizzazione dei flussi di dividendi distribuibili dalla società partecipata (DDM).

Le valutazioni al 31 dicembre 2024 non hanno evidenziato la necessità di eseguire rettifiche di valore; le valutazioni riferite all'anno precedente, avevano evidenziato la necessità di eseguire una rettifica di valore di 6,6 mln di euro per la società sottoposta a influenza notevole Fidi Toscana S.p.A.

Sezione 8 – Attività assicurative – Voce 80

La presente sezione non viene valorizzata in quanto le partecipazioni assicurative detenute dal Gruppo, essendo collegate, sono consolidate con il metodo sintetico del patrimonio netto.

Sezione 9 - Attività materiali - Voce 90

9.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Totale
Attività/Valori 31 12 2024 31 12 2023
1. Attività di proprietà 188.911 199.806
a) terreni - -
b) fabbricati - -
c) mobili 128.187 132.335
d) impianti elettronici 38.860 40.891
e) altre 21.864 26.580
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 159.496 185.017
a) terreni - -
b) fabbricati 159.132 183.733
c) mobili - 155
d) impianti elettronici - -
e) altre 364 1.129
Totale 348.407 384.823
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -

Tutte le attività materiali del Gruppo sono valutate al costo ad eccezione dei terreni e dei fabbricati.

Nella voce 1 "Attività di proprietà –c) mobili" sono incluse opere d'arte per 119,4 mln di euro (119,8 mln al 31 dicembre 2023).

I diritti d'uso acquisiti con il leasing sono imputabili quasi integralmente ai contratti di locazione di immobili adibiti a filiale e di spazi destinati ad ospitare bancomat o uffici interni.

Alla data di riferimento del presente bilancio, né per l'esercizio di raffronto, non sono presenti attività materiali ottenute tramite l'escussione di garanzie.

9.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo

Non sono presenti attività valutate al costo.

9.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate

Totale 31 12 2024 Totale 31 12 2023
Attività/Valori Livello 1 Livello 2
Livello 3
Totale Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale
1. Attività di proprietà - - 1.451.630 1.451.630 - - 1.531.684 1.531.684
a) terreni - - 826.877 826.877 - - 883.548 883.548
b) fabbricati - - 624.753 624.753 - - 648.136 648.136
c) mobili - - - - - - - -
d) impianti elettronici - - - - - - - -
e) altre - - - - - - - -
2. Diritti d'uso acquisiti con il
leasing
- - - - - - - -
a) terreni - - - - - - - -
b) fabbricati - - - - - - - -
c) mobili - - - - - - - -
d) impianti elettronici - - - - - - - -
e) altre - - - - - - - -
Totale - - 1.451.630 1.451.630 - - 1.531.684 1.531.684
di cui: ottenute tramite l'escussione
delle garanzie ricevute
- - - - - - - -

I terreni e i fabbricati classificati tra le attività materiali ad uso funzionale sono valutati secondo il criterio del valore rideterminato, per la valutazione successiva all'iscrizione iniziale. Nella riga "terreni" è evidenziato il valore dei terreni oggetto di rilevazione separata rispetto al valore degli edifici.

Al 31 dicembre 2024 il Gruppo ha concesso in leasing operativo attività di proprietà ad uso funzionale per un valore di 2,4 mln di euro interamente riferibile alle categorie a) terreni, b) fabbricati. Per maggiori dettagli sulle attività di leasing del Gruppo si rimanda alla Parte M della presente Nota Integrativa.

Non sono presenti alla data di riferimento del presente bilancio, né per l'esercizio di raffronto, attività materiali ottenute mediante leasing finanziario o tramite l'escussione di garanzie.

Attività/Valori 31 12 2024 31 12 2023
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale
1. Attività di proprietà - - 286.681 286.681 - - 285.247 285.247
a) terreni - - 114.904 114.904 - - 127.300 127.300
b) fabbricati - - 171.777 171.777 - - 157.947 157.947
2. Diritti d'uso acquisiti con il
leasing
- - - - - - - -
a) terreni - - - - - - - -
b) fabbricati - - - - - - - -
Totale - - 286.681 286.681 - - 285.247 285.247
di cui: ottenute tramite l'escussione
delle garanzie ricevute
- - 27.844 27.844 - - 25.764 25.764

9.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value

Le attività valutate al fair value sono rappresentate dagli immobili di proprietà non utilizzati per l'attività di impresa. Al riguardo si deve precisare che il Gruppo non detiene attività di investimento rappresentate da diritti d'uso acquisiti con il leasing.

Al 31 dicembre 2024 il Gruppo ha concesso in leasing operativo attività di proprietà detenute a scopo di investimento per un valore di 55,9 mln di euro interamente riferibile alle categorie a) terreni, b) fabbricati. Per maggiori dettagli sulle attività di leasing del Gruppo si rimanda alla Parte M della presente Nota Integrativa.

I criteri per la classificazione di un'attività materiale come un investimento immobiliare ai sensi dello IAS 40 sono descritti nelle politiche contabili cui si rinvia. L'informativa richiesta ai sensi dello IAS 40 paragrafo 75 lettera c) non viene fornita in quanto la classificazione non risulta difficoltosa.

Non sono presenti alla data di riferimento del presente bilancio, né per l'esercizio di raffronto, le fattispecie di cui al par. 75 lettera g), h) dello IAS 40 riconducibili a: restrizioni sulla realizzabilità degli investimenti immobiliari o sulla rimessa dei proventi e incassi connessi alla dismissione; obbligazioni contrattuali per l'acquisizione, la costruzione o lo sviluppo degli investimenti immobiliari o per riparazioni, manutenzione o migliorie.

9.5 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: composizione

Totale
Attività/Valori 31 12 2024 31 12 2023
1. Rimanenze di attività materiali ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - 153
a) terreni - 153
b) fabbricati - -
c) mobili - -
d) impianti elettronici - -
e) altre - -
2. Altre rimanenze di attività materiali 22.359 26.792
Totale 22.359 26.945

La riga "1. Rimanenze di attività materiali ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute" includeva terreni della controllata Aiace, in liquidazione, che sono classificati tra le "Attività non correnti in via di dismissione" al 31 dicembre 2024.

Le "Altre rimanenze di attività materiali" si riferiscono in prevalenza ad immobili merce della Capogruppo, acquisiti a seguito della fusione per incorporazione nel 2014 della ex controllata MPS Immobiliare S.p.A..

9.6 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
31 12 2024
A Esistenze iniziali lorde 916.330 1.519.369 536.757 839.584 525.481 4.337.521
A.1 Riduzioni di valore totali nette 32.782 687.501 404.267 798.693 497.771 2.421.014
A.2 Esistenze iniziali nette 883.548 831.868 132.490 40.891 27.710 1.916.507
B. Aumenti 1.903 73.344 1.662 16.560 4.650 98.119
B.1 Acquisti - 8.946 1.604 16.545 4.188 31.283
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 7.401 - - - 7.401
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a: 1.903 2.783 - - - 4.686
a) patrimonio netto - 501 - - - 501
b) conto economico 1.903 2.282 - - - 4.185
B.5 Differenze positive di cambio - 55 - 15 2 72
B.7 Altre variazioni - 54.159 58 - 460 54.677
C. Diminuzioni 58.573 121.327 5.965 18.591 10.133 214.589
C.2 Ammortamenti - 70.344 4.275 18.579 9.597 102.795
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a: - 765 - - - 765
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - 765 - - - 765
C.4 Variazioni negative di fair value imputate a: 19.998 8.135 - - - 28.133
a) patrimonio netto 13.939 1.788 - - - 15.727
b) conto economico 6.059 6.348 - - - 12.407
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: 15.074 31.339 1.354 - - 47.767
a) attività materiali detenute a scopo di
investimento
10.850 21.555 X X X 32.405
b) attività non correnti e gruppi di attività in via
di dismissione
4.224 9.784 1.354 - - 15.362
C.7 Altre variazioni 23.501 10.744 336 12 536 35.129
D. Rimanenze finali nette 826.878 783.885 128.187 38.860 22.227 1.800.037
D.1 Riduzioni di valore totali nette 32.782 737.842 385.785 815.785 506.407 2.478.601
D.2 Rimanenze finali lorde 859.660 1.521.727 513.972 854.645 528.634 4.278.638
E. Valutazione al costo 571.821 753.490 - - - 1.325.311

I mobili, gli impianti elettronici e le attività materiali comprese nella colonna "Altre" sono valutati al costo.

I terreni e i fabbricati sono invece valutati secondo il metodo del valore rideterminato, per la valutazione successiva all'iscrizione inziale al costo.

Nella riga B.4 "Variazioni positive di fair value" sono riportate variazioni complessive per 4,7 mln di euro di cui 4,2 mln di euro imputati a conto economico in quanto riprese di valore conseguenti a precedenti perdite di valore e 0,5 mln alle riserve di valutazione. Nella riga C.4 "Variazioni negative di fair value" sono riportate variazioni complessive per 28,1 mln di euro di cui 12,4 mln di euro imputati a conto economico e 15,7 mln di euro alle preesistenti riserve di valutazione. Tali variazioni derivano dall'aggiornamento del valore del patrimonio immobiliare imputabile agli immobili IAS 16 effettuato al 31 dicembre 2024. Per il dettaglio delle metodologie di valutazione si rimanda al par. "Livello di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati" in Parte A della presente Nota Integrativa.

Nella riga C3 "Rettifiche di valore da deterioramento imputate a: lett. b) conto economico" è riportata la svalutazione operata sul valore contabile dei diritti d'uso su immobili.

Nelle righe "B.7 – Altre variazioni" e "C.7 – Altre variazioni", in corrispondenza della colonna "fabbricati", trovano rappresentazione rispettivamente gli incrementi ed i decrementi correlati ai diritti d'uso di alcuni immobili, conseguenti ai rinnovi e alle rinegoziazioni dei contratti perfezionati nel corso dell'esercizio (cfr tabella 9.6 a.). Nelle medesime righe figurano anche in corrispondenza della colonna "terreni", i trasferimenti di valore tra la componente del "fabbricato" e quella del "terreno" di uno stesso immobile, in relazione al fatto che l'unità di misura considerata al fine di determinare gli effetti valutativi, da rilevare a patrimonio netto o a conto economico in funzione del segno, è costituita dal singolo immobile. A tal riguardo si deve, infatti, precisare che l'apertura del singolo immobile tra le due componenti ("terreno" e "fabbricato") è rilevante ai fini del calcolo degli ammortamenti, in funzione del diverso deperimento che le caratterizza; la suddetta apertura non è invece rilevante al fine di una determinazione separata degli effetti valutativi, tenuto conto che le due componenti di uno stesso immobile non sono vendibili separatamente.

La riga C.6 lett. a) "Trasferimenti ad attività materiali detenute a scopo di investimento" si riferisce principalmente agli immobili di proprietà del Gruppo che sono stati riclassificati in seguito al cambio della destinazione della porzione prevalente dell'immobile.

La riga E – "Valutazione al costo" è valorizzata in quanto, come da istruzioni di Banca d'Italia, la sua compilazione è prevista per le attività valutate in bilancio al fair value.

9.6 a Attività materiali ad uso funzionale diritti d'uso acquisiti: variazioni annue

Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
31 12 2024
A. Esistenze iniziali lorde - 417.842 190 20.800 7.461 446.293
A.1 Riduzioni di valore totali nette - 234.109 35 20.800 6.332 261.276
A.2 Esistenze iniziali nette - 183.733 155 - 1.129 185.017
B. Aumenti - 36.291 57 - 584 36.932
B.1 Acquisti - 8.946 - - 296 9.242
B.5 Differenze positive di cambio - 55 - - - 55
B.7 Altre variazioni - 27.290 57 - 288 27.635
C. Diminuzioni - 60.892 212 - 1.349 62.453
C.2 Ammortamenti - 42.854 - - 1.016 43.870
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento
imputate a:
- 765 - - - 765
b) conto economico - 765 - - - 765
C.6 Trasferimenti a: - 6.527 212 - - 6.739
Attività non correnti e gruppi di attività
in via di dismissione
- 6.527 212 - - 6.739
C.7 Altre variazioni - 10.746 - - 333 11.079
D. Rimanenze finali nette - 159.132 - - 364 159.496
D.1 Riduzioni di valore totali nette - 277.728 35 20.800 7.348 305.911
D.2 Rimanenze finali lorde - 436.860 35 20.800 7.712 465.407
E. Valutazione al costo - - - - - -

Nella riga B.1 "Acquisti" sono rappresentati i diritti d'uso su immobili derivanti dalla stipula di nuovi contratti di locazione.

L'esito del test di impairment eseguito alla data del 31 dicembre 2024 sui diritti d'uso sugli immobili ha comportato la rilevazione di una perdita di valore pari a 0,8 mln di euro rilevata alla voce di conto economico 210 "Rettifiche/Riprese di valore su attività materiali" ed evidenziato nella suddetta tabella nella riga "C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a conto economico".

Nelle "Altre variazioni" in aumento della riga B.7 sono riportate le variazioni del valore contabile dei diritti d'uso conseguenti al rinnovo di contratti in essere. Le "Altre variazioni" in diminuzione della riga C.7 sono dovute principalmente a:

  • rinegoziazioni dei termini economici dei contratti in essere, concordate nel corso dell'esercizio;
  • rilascio di immobili in locazione nell'ambito del piano di chiusura degli sportelli bancari.

9.7 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue

31 12 2024
Terreni Fabbricati Totale
A. Esistenze iniziali 127.300 157.947 285.247
B. Aumenti 14.376 32.684 47.060
B.1 Acquisti - - -
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 1.132 1.132
B.3 Variazioni positive di fair value 2.202 2.196 4.398
B.4 Riprese di valore - - -
B.5 Differenze di cambio positive - - -
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale 10.850 21.555 32.405
B.7 Altre variazioni 1.324 7.801 9.125
C. Diminuzioni 26.772 18.854 45.626
C.1 Vendite 2.471 668 3.139
C.2 Ammortamenti - - -
C.3 Variazioni negative di fair value 11.474 11.310 22.784
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento - - -
C.5 Differenze di cambio negative - - -
C.6 Trasferimenti a 6.836 6.836 13.672
a) immobili ad uso funzionale - - -
b) attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 6.836 6.836 13.672
C.7 Altre variazioni 5.991 40 6.031
D. Rimanenze finali 114.904 171.777 286.681
E. Valutazione al fair value - - -

Le attività materiali detenute a scopo di investimento, interamente rappresentate da immobili di proprietà, sono valutate al fair value.

Nelle righe B.3 "Variazioni positive di fair value" e C.3 "Variazioni negative di fair value" sono rilevate le variazioni imputabili a cambiamenti di stima del fair value conseguenti all'aggiornamento delle perizie al 31 dicembre 2024, che sono complessivamente negativi per 18,4 milioni di euro. Al riguardo si precisa che, ai fini della compilazione della tabella in esame, gli effetti da valutazione a fair value sono stati rappresentati a "saldi aperti" tra la componente "terreno" e la componente "fabbricato" per ogni unità immobiliare. Nella tabella di composizione della voce di conto economico "260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali", dove è riportato il suddetto impatto valutativo, le plusvalenze e le minusvalenze sono invece determinate prendendo il singolo immobile come unità di riferimento.

Nella riga C.6 "Trasferimenti a: b) attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" sono inclusi gli immobili per i quali ci si attende di recuperare il valore principalmente attraverso operazioni di compravendita.

La sottovoce "E. valutazione a fair value", da compilare per gli immobili ad uso investimento valutati al costo, risulta non valorizzata in quanto tutti gli immobili sono valutati al fair value. Al 31 dicembre 2024 il valore di bilancio delle attività materiali a scopo di investimento (sottovoce D) corrisponde pertanto al loro fair value.

9.8 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: variazioni annue

Rimanenze di attività materiali ottenute tramite l'escussione
delle garanzie ricevute
Altre
rimanenze
Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre di attività
materiali
Totale
A. Esistenze iniziali 153 - - - - 26.792 26.945
B. Aumenti 74 - - - - 197 271
B.1 Acquisti - - - - - 197 197
B.2 Riprese di valore 74 - - - - - 74
B.3 Differenze di cambio positive - - - - - - -
B.4 Altre variazioni - - - - - - -
C. Diminuzioni 227 - - - - 4.630 4.857
C.1 Vendite - - - - - 3.009 3.009
C.2 Rettifiche di valore da deterioramento - - - - - 821 821
C.3 Differenze di cambio negative - - - - - - -
C.3 Altre variazioni 227 - - - - 800 1.027
D. Rimanenze finali - - - - - 22.359 22.359

9.9 Impegni per acquisto di attività materiali

Non si registrano impegni per acquisto di attività materiali nell'esercizio 2024, così come per l'esercizio di raffronto.

9.10 Immobilizzazioni materiali: percentuali di ammortamento

Principali categorie di attività materiali %
Fabbricati 2,0% - 6,7%
Mobili e stigliatura 10,0% - 12,0%
Impianti allarme e video 20,0% - 30,0%
Macchine elettroniche e ordinarie d'ufficio 20%
Macchine elettroniche per trattamento dati 20,0% - 25,0%
Autoveicoli 20%
Telefonia 20,0% - 25,0%

Sono riportate in tabella le percentuali utilizzate per eseguire gli ammortamenti con riferimento alle principali categorie di attività materiali. Terreni ed opere d'arte non sono soggetti ad ammortamento in quanto cespiti a vita utile indefinita. I fabbricati detenuti a scopo di investimento valutati al fair value non sono soggetti ad ammortamento.

Per i fabbricati strumentali le aliquote di ammortamento vengono determinate in funzione del cluster di appartenenza del singolo fabbricato. I diversi cluster sono definiti sulla base della vita utile, a partire da una vita utile minima di 5 anni a una vita utile massima di 50 anni.

Si precisa che, per i diritti d'uso acquisiti in leasing, l'ammortamento avviene sulla base della durata del leasing.

Sezione 10 – Attività immateriali – Voce 100

10.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

31 12 2024 31 12 2023
Attività/Valori Durata
definita
Durata
indefinita
Totale Durata
definita
Durata
indefinita
Totale
A.1 Avviamento X 7.900 7.900 X 7.900 7.900
A.1.1 di pertinenza del gruppo X 7.900 7.900 X 7.900 7.900
A.1.2 di pertinenza dei terzi X - - X - -
A.2 Altre attività immateriali 148.166 - 148.166 170.324 - 170.324
di cui software 147.199 - 147.199 169.170 - 169.170
A.2.1 Attività valutate al costo: 148.166 - 148.166 170.324 - 170.324
a) Attività immateriali generate
internamente
29.085 - 29.085 33.354 - 33.354
b) Altre attività 119.081 - 119.081 136.970 - 136.970
A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - - - -
a) Attività immateriali generate
internamente
- - - - - -
b) Altre attività - - - - - -
Totale 148.166 7.900 156.066 170.324 7.900 178.224

Tutte le attività immateriali del Gruppo sono valutate al costo e hanno una vita utile definita ad eccezione dell'avviamento. Gli avviamenti iscritti all'attivo del bilancio non sono oggetto di sistematico ammortamento ma sono sottoposti ad una verifica della tenuta del valore contabile (Impairment Test). Tale verifica non ha evidenziato perdite di valore.

Nella riga "A.2.1 Attività valutate al costo – a) attività immateriali generate internamente" include attività immateriali legate alla tecnologia generate internamente per 29,1 mln di euro.

Nella riga "A.2.1 Attività valutate al costo – b) Altre attività" è incluso il software acquistato/prodotto da terzi per 119,1 mln di euro.

Il software, complessivamente iscritto nel bilancio per 147,2 mln di euro è ammortizzato, normalmente, in un periodo di tre o cinque anni salvo casi particolari. Infine, si segnala che l'analisi sull'utilità futura dei principali cespiti capitalizzati per verificarne la tenuta del valore ha comportato una rettifica di circa 1,8 mln di euro.

In sede di redazione del bilancio dell'esercizio 2024 si è provveduto ad eseguire la verifica della recuperabilità o tenuta del valore contabile degli avviamenti iscritti in bilancio. Nel rispetto anche delle indicazioni previste dal documento n. 4 del 3 marzo 2010 emanato congiuntamente da Banca d'Italia/Consob/IVASS oltre che delle prescrizioni esistenti nel principio contabile internazionale IAS 36 "Riduzione di valore di attività", di seguito sono illustrate le attività svolte per eseguire il test di recuperabilità del valore degli avviamenti.

Impairment Test dell'avviamento del Gruppo

Ai sensi dello IAS 36 tutte le attività immateriali a vita utile indefinita devono essere sottoposte almeno annualmente al test di impairment per verificare la recuperabilità del valore. Il Gruppo effettua la verifica di impairment con riferimento al 31 dicembre di ogni anno e, comunque, ogni volta che sia rilevata la presenza di indicatori di perdita.

Il citato principio richiede di determinare il valore recuperabile, definito come il maggior valore tra il fair value e il valore d'uso; qualora non sia possibile determinare in via diretta il valore recuperabile della specifica attività immateriale iscritta in bilancio, occorre determinare il valore recuperabile dell'unità generatrice di flussi finanziari alla quale l'attività appartiene (di seguito "CGU – Cash Generating Unit"). Ai fini dell'identificazione delle CGU alle quali attribuire le attività da sottoporre ad impairment test è necessario che le unità potenzialmente identificate generino flussi finanziari in entrata largamente indipendenti dai flussi finanziari in entrata generati da altre attività, o gruppi di attività rispetto alle quali il Gruppo dispone di una rilevazione autonoma dei risultati per il tramite di sistemi di reporting gestionale.

Si segnala inoltre che la procedura e i parametri di valutazione per il test di impairment degli avviamenti sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione in via autonoma ed anticipata rispetto all'approvazione del Bilancio consolidato.

a. Individuazione degli avviamenti

Oggetto dell'impairment test sono gli avviamenti; in bilancio non sono presenti altre attività immateriali a vita utile indefinita.

b. Identificazione delle CGU e allocazione degli avviamenti alle CGU identificate

Lo IAS 36 prevede che ogni CGU o gruppo di CGU su cui l'avviamento è allocato rappresenti il livello minimo, all'interno dell'entità, rispetto al quale l'avviamento è monitorato per finalità gestionali e non deve essere maggiore di un settore operativo determinato in conformità all'IFRS 8 ("Segmenti Operativi").

La verifica degli avviamenti del Gruppo, in continuità con l'impostazione adottata in sede di impairment test al 31 dicembre 2023, è stata condotta identificando quelle CGU per le quali è possibile scomporre l'attività del Gruppo e analizzare i flussi di redditività che le stesse saranno in grado di generare negli anni successivi, secondo un approccio coerente con l'informativa di settore presentata in bilancio e, quindi, con il reporting direzionale.

Le CGU sono identificate in coerenza con i segmenti operativi (segment reporting), eccetto il segmento operativo Retail Banking al cui interno è possibile identificare due distinte CGU, la CGU Retail e la CGU Widiba.

Le CGU, individuate sulla base di quanto sopra richiamato, sono le seguenti:

  • "CGU Retail", che include i risultati economico/patrimoniali della clientela Retail (segmenti Valore, Premium);
  • "CGU Widiba" che include i risultati economico/patrimoniali di Banca Widiba (rete di consulenti finanziari e canale Self);
  • "CGU Wealth Management" che include i risultati economico/patrimoniali della clientela Private (segmenti Privatee Family Office) e la società controllata MPS Fiduciaria;
  • "CGU Corporate Banking", che include i risultati economico/patrimoniali della clientela Imprese (segmenti PMI, Corporate Client e Small Business) e la filiale estera.
  • "CGU Large Corporate e Investment Banking", che include i risultati economico/patrimoniali della clientela Large Corporate, delle Business Unit Corporate Finance e Investment Banking e Global Markets.

Esse risultano essere coerenti con la modalità di rappresentazione primaria dei dati reddituali/patrimoniali adottata dal Gruppo (Segment Reporting). L'avviamento è allocato sulla CGU Widiba, pertanto unica CGU sottoposta ad Impairment Test.

c. Determinazione del valore recuperabile della CGU

In base al principio contabile IAS 36, l'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato dalla differenza tra il valore di carico della CGU, ed il suo valore recuperabile, se inferiore. Il valore recuperabile è definito come il maggiore tra il:

  • Fair value al netto dei costi di vendita valore inteso come ammontare ottenibile, al netto dei costi di dismissione, dalla vendita di un'attività in una regolare operazione tra operatori di mercato;
  • Valore d'uso pari al valore attuale dei flussi di cassa futuri che l'azienda si attende dall'uso continuativo di una specifica attività oppure da una Cash Generating Unit (CGU).

Il processo di impairment test degli avviamenti del Gruppo al 31 dicembre 2024 è stato condotto identificando il valore recuperabile della CGU Widiba nel valore d'uso, stimato attraverso l'attualizzazione dei flussi finanziari distribuibili futuri.

Il presente test è stato condotto sulla base dei risultati 2024 di Banca Widiba, delle proiezioni 2025 della società controllata sottostanti al Budget di Gruppo (approvato dal C.d.A. della Capogruppo nella seduta del 12 dicembre 2024) e delle proiezioni 2026-2027 sottostanti al RAS 2025 (approvato dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo il 5 febbraio 2025), sviluppate in coerenza con quanto previsto dal Piano Industriale 2024-2028, tenendo opportunamente in considerazione lo scenario macroeconomico approvato dal CdA nella seduta del 7 novembre 2024.

Il valore recuperabile è stato stimato mediante l'applicazione del Dividend Discount Model (DDM). Secondo tale metodo, il valore di un'azienda è funzione del flusso di dividendi che essa è in grado di generare in chiave prospettica. Nella fattispecie, il metodo utilizzato è il DDM nella variante Excess Capital, il quale assume che il valore economico di una società sia pari alla somma del valore attuale dei flussi di cassa futuri generati nell'orizzonte temporale di pianificazione prescelto e distribuibili agli azionisti mantenendo un livello di patrimonializzazione adeguato a garantire lo sviluppo futuro atteso, e la capitalizzazione perpetua del flusso dell'ultimo anno di previsione, in funzione della redditività a regime. L'applicazione del DDM comporta l'utilizzo della seguente formula:

$$\omega = \sum_{t=j}^{n} \frac{F_t}{(1+i)^{t}} + VT_a$$

dove:

Ft = flussi finanziari distribuibili nell'orizzonte temporale prescelto sulla base delle proiezioni economico finanziarie elaborate, mantenendo un livello soddisfacente di patrimonializzazione.

i = tasso di attualizzazione rappresentato dal costo del capitale di rischio (ke).

VTa = valore attuale del valore terminale ("Terminal Value") calcolato quale valore di una rendita perpetua stimata sulla base di un flusso finanziario normalizzato economicamente sostenibile e coerente con il tasso di crescita di lungo termine ("g").

Tassi di attualizzazione dei flussi finanziari

Per l'attualizzazione dei flussi futuri distribuibili è stato utilizzato il costo del capitale di rischio, pari al tasso di rendimento dei mezzi propri richiesto dagli investitori/azionisti per investimenti con analoghe caratteristiche di rischio. Tale tasso, pari al 9,86% è il costo del capitale del Gruppo MPS al 31 dicembre 2024 secondo la metodologia validata da Comitati gestionali interni74 e calcolato attraverso il Capital Asset Pricing Model ("CAPM") secondo la seguente formula:

$$\mathbf{k}_o = \mathbf{R}_t + \mathbf{B}\mathbf{\eta} \star \mathbf{E}\mathbf{R}\mathbf{P} + \mathbf{C}\mathbf{R}$$

dove:

Rf = risk free, pari al tasso di rendimento delle attività prive di rischio come media a 1 anno del rendimento del BUND 10Y, con floor a zero al 31 dicembre 2024.

Beta = fattore di correlazione tra il rendimento effettivo di un'azione e il rendimento complessivo del mercato di riferimento (misura della volatilità di un titolo rispetto al mercato), pari all'1,145% (al 31 dicembre 2024, fiveyears, weekly sull'indice FTSE MIB).

ERP = Equity Risk Premium, premio per il rischio richiesto da un mercato maturo (mercato USA, fonte Damodaran).

CR = country risk premium che riflette il differenziale di rischio tra un mercato maturo e l'Italia (rating based default spread – Moody's BAA3 - fonte Damodaran).

Il Terminal Value è stato determinato sulla base della seguente formula:

VT = Flusso finanziario distribuibile normalizzato/(ke – g)

considerando un flusso finanziario normalizzato e un tasso di crescita di lungo termine (g) ipotizzato pari a 2,00%, approssimato attraverso il tasso di inflazione atteso per l'Italia nel lungo periodo ("Inflation, end of period consumer prices" - "International Monetary Fund, World Economic Outlook Database, October 2024").

Sintesi dei parametri valutativi

I flussi distribuibili sono stati quindi determinati a partire dai dati economico-patrimoniali 2024-2027, come in precedenza illustrati, con i seguenti principali parametri di valutazione, che riflettono le più recenti condizioni di mercato, utilizzati nella determinazione del valore recuperabile della CGU stessa al 31 dicembre 2024:

  • un ratio obiettivo di vigilanza al 2027 (ratio patrimoniale) pari al 9,09%, tenuto conto delle caratteristiche del business di Widiba;
  • costo del capitale della CGU (ke) pari al 9,86% determinato utilizzando la metodologia sopradescritta;
  • un tasso di crescita di lungo termine (g) pari al 2,00%.

d. Risultati dell'impairment test

Di seguito si riportano i risultati (in mln di euro) dell'impairment test condotto sulla CGU Widiba sulla base dell'analisi condotta.

Patrimonio Netto Valore recuperabile Delta
CGU Widiba 234 329 95

In conclusione, l'impairment test dell'avviamento non evidenzia perdite di valore per la CGU Widiba, poiché il valore recuperabile risulta superiore al valore contabile per 95 mln di euro.

e. Analisi di sensitività

In conformità al dettato del principio IAS 36 sono state effettuate specifiche analisi di sensitivity del valore recuperabile, al fine di poter apprezzare la variabilità di questo ultimo valore rispetto a ragionevoli variazioni di alcuni parametri del modello valutativo.

In particolare, i parametri oggetto di sensitivity analysis sono stati individuati nel:

  • "costo del capitale (Ke)";
  • "tasso di crescita di lungo periodo (g)";

utilizzati nel modello valutativo sia per finalità previsionali (Terminal Value ottenuto come proiezione in perpetuity dell'ultimo flusso finanziario disponibile al tasso "g"), che ai fini dell'attualizzazione dei flussi finanziari futuri distribuibili (Ke) e del Terminal Value (Ke e g).

Inoltre, l'analisi di sensitivity ha riguardato anche i flussi finanziari utilizzati ai fini della determinazione del Terminal Value, corrispondenti al risultato di esercizio atteso nell'ultimo anno della proiezione pluriennale aggiornata.

Nella tabella seguente vengono rappresentati i differenziali espressi in termini relativi, tra il valore recuperabile come sopra determinato e il valore ottenuto, nell'ipotesi di ridurre e aumentare rispettivamente di 25 bps il tasso di crescita (g) e il costo del capitale (Ke), rispetto ai tassi effettivamente utilizzati, mantenendo invariate tutte le restanti ipotesi. Tali analisi comportano una riduzione del valore d'uso compresa tra un minimo del -0,9% ed un massimo del -1,4%. Infine, con riferimento al flusso finanziario considerato ai fini della determinazione del Terminal Value, una riduzione del 25% genera una riduzione del valore d'uso del -8,5%; ponendosi in una prospettiva più severa, si verificherebbe una svalutazione dell'avviamento solo in presenza di una riduzione di oltre l'80% dei flussi finanziari in Terminal Value.

VARIAZIONE DEL VALORE D'USO
Tasso di crescita lungo periodo (g) Tasso di attualizzazione (Ke) Flusso finanziario in Terminal Value
25 bps +25 bps -25%
CGU Widiba -0,90% -1,40% -8,50%

10.2 Attività immateriali: variazioni annue

Altre attività immateriali:
generate internamente
Altre attività immateriali: altre Totale
Avviamento a durata
definita
a durata
indefinita
a durata
definita
a durata
indefinita
31 12 2024
A. Esistenze iniziali lorde 6.605.132 551.502 - 2.124.028 - 9.280.662
A.1 Riduzioni di valore totali nette 6.597.232 518.148 - 1.987.058 - 9.102.438
A.2 Esistenze iniziali nette 7.900 33.354 - 136.970 - 178.224
B. Aumenti - 10.058 - 37.666 - 47.724
B.1 Acquisti - - - 37.652 - 37.652
B.2 Incrementi di attività
immateriali interne
X 10.058 - - - 10.058
B.3 Riprese di valore X - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
B.5 Differenze di cambio positive - - - 1 - 1
B.6 Altre variazioni - - - 13 - 13
C. Diminuzioni - 14.327 - 55.555 - 69.882
C.1 Vendite - - - - - -
C.2 Rettifiche di valore - 14.327 - 53.633 - 67.960
- Ammortamenti - 13.699 - 52.434 - 66.133
- Svalutazioni - 628 - 1.199 - 1.827
+ patrimonio netto - - - - - -
+ conto economico - 628 - 1.199 - 1.827
C.3 Variazioni negative di fair value - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
C.4 Trasferimenti alle attività
non correnti in via di dismissione
- - - 1.508 - 1.508
C.5 Differenze di cambio negative - - - - - -
C.6 Altre variazioni - - - 414 - 414
D. Rimanenze finali nette 7.900 29.085 - 119.081 - 156.066
D.1 Rettifiche di valore totali nette 6.597.232 532.475 - 2.025.496 - 9.155.203
E. Rimanenze finali lorde 6.605.132 561.560 - 2.144.577 - 9.311.269
F. Valutazione al costo - - - - - -

La riga C.4 "Trasferimenti alle attività non correnti in via di dismissione" si riferisce alle attività immateriali della controllata Monte Paschi Banque S.A, in via di dismissione.

La riga F "Valutazione al costo" non è valorizzata in quanto, come da istruzioni di Banca d'Italia, la sua compilazione è prevista solo per le attività immateriali valutate in bilancio al fair value.

10.3 Altre informazioni: percentuali di ammortamento delle immobilizzazioni immateriali

Principali categorie di attività immateriali % periodo di amm.to
residuo
Software 20,0% - 33,3% 3 anni
Concessioni e altre licenze 20,00%

Alla data di bilancio è ancora in uso software totalmente ammortizzato (IAS 38, par 128).

Si segnala infine che non vi sono al 31 dicembre 2024:

  • immobilizzazioni immateriali rivalutate;
  • immobilizzazioni immateriali acquisite per concessioni governative (IAS 38, par 44);
  • immobilizzazioni immateriali costituite in garanzia di debiti;
  • impegni per l'acquisto di attività immateriali.

Sezione 11 - Le attività fiscali e le passività fiscali - Voce 110 dell'attivo e voce 60 del passivo

Voci/Valori IRES in
contropartita
del CE
IRES in
contropartita
del PN
IRAP in
contropartita
del CE
IRAP in
contropartita
del PN
31 12 2024 31 12 2023
Crediti 194.743 - 28.291 - 223.034 266.718
Crediti (L. 214/2011) 74.678 - 9.844 - 84.522 203.632
Altri strumenti finanziari 258 - 2.186 - 2.444 3.006
Avviamenti (L.214/2011) 200.651 671 51.026 157 252.505 298.658
Avviamenti 1.690 - 342 - 2.032 2.177
Immobilizzazioni materiali 134.646 - 19.677 - 154.323 150.212
Immobilizzazioni immateriali 166 - 107 - 273 122
Immobilizzazioni immateriali (L. 214/2011) 14.248 - 3.198 - 17.446 20.366
Oneri relativi al personale 815 4.154 148 20 5.137 5.482
Eccedenze ACE 10.287 - - - 10.287 15.018
Perdite fiscali 1.463.288 48.908 - - 1.512.196 686.689
Riserve da valutazione strumenti finanziari - 21.965 - 5.362 27.327 43.380
Altre 222.084 - 5.462 - 227.546 237.930
Attività per imposte anticipate lorde 2.317.554 75.698 120.281 5.539 2.519.072 1.933.390
Compensazione con passività fiscali differite (13.243) (59.508) (2.037) (11.666) (86.454) (90.865)
Attività per imposte anticipate nette 2.304.311 16.190 118.244 (6.127) 2.432.618 1.842.525

11.1 Attività per imposte anticipate: composizione

L'iscrizione delle attività per imposte anticipate è stata effettuata previa verifica dell'esistenza di redditi imponibili futuri (c.d. probability test). Le svalutazioni ovvero le riprese di valore di svalutazioni precedenti operate sulla base del probability test sono complessivamente contabilizzate in contropartita della voce imposte del conto economico (voce 300 "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente"). Per maggiori informazioni si rinvia al successivo paragrafo 11.8 "Altre informazioni".

Gli importi evidenziati nelle colonne dell'IRES includono, oltre alle imposte anticipate riferite all'imposta principale (all'aliquota del 24%), anche quelle relative all'addizionale all'IRES (aliquota del 3,5%) introdotta dalla Legge 28 dicembre 2015 nr. 208, commi 65-66.

Il saldo della voce registra complessivamente un incremento nell'esercizio; per una descrizione più puntuale dei singoli effetti si rinvia ai paragrafi successivi della presente Sezione.

La riga "Crediti" include le imposte differite attive risultate iscrivibili relativamente ai decimi residui delle rettifiche di valore su crediti verso la clientela contabilizzate in sede di prima adozione del principio IFRS 9.

La riga "Altre" comprende la fiscalità attiva relativa ad accantonamenti a fondi rischi ed oneri a fronte di costi deducibili attesi in futuri esercizi e ad altre fattispecie residuali.

11.2 Passività per imposte differite: composizione

Voci/Valori IRES in
contropartita
del CE
IRES in
contropartita
del PN
IRAP in
contropartita
del CE
IRAP in
contropartita
del PN
Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
Immobilizzazioni materiali e immateriali 6.422 43.863 2.117 8.491 60.893 68.761
Strumenti finanziari 5.231 - 94 - 5.325 7.381
Oneri relativi al personale 4.053 - - - 4.053 4.666
Riserve da valutazione strumenti finanziari - 15.333 - 3.040 18.373 13.660
Altre 1 1.800 - 350 2.151 1.853
Passività per imposte differite lorde 15.707 60.996 2.211 11.881 90.795 96.321
Compensazione con attività fiscali anticipate (13.243) (59.508) (2.037) (11.666) (86.454) (90.865)
Passività per imposte differite nette 2.464 1.488 174 215 4.341 5.456

Gli importi evidenziati nelle colonne dell'IRES includono, oltre alle imposte differite riferite all'imposta principale (all'aliquota del 24%), anche quelle relative all'addizionale all'IRES (aliquota del 3,5%) introdotta dalla Legge 28 dicembre 2015 nr. 208, commi 65-66.

La riga "Riserve da valutazione strumenti finanziari" evidenzia la fiscalità passiva relativa alla valutazione dei derivati di copertura di cash flow hedge nonché degli strumenti finanziari classificati nel portafoglio "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" (OCI).

Il saldo della voce registra complessivamente un decremento nell'esercizio; per la quantificazione dei singoli effetti si rinvia ai paragrafi successivi della presente Sezione.

11.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
1. Importo iniziale 1.835.647 1.460.999
2. Aumenti 1.075.879 927.059
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 1.065.562 914.394
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) riprese di valore 987.480 827.194
d) altre 78.082 87.200
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 10.317 12.665
3. Diminuzioni 473.690 552.411
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 457.874 500.357
a) rigiri 457.874 498.755
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - 1.602
c) mutamento di criteri contabili - -
d) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni 15.816 52.054
a) trasformazioni in crediti d'imposta di cui alla L. 214/2011 - 8.567
b) altre 15.816 43.487
4. Importo finale 2.437.836 1.835.647

Tra le principali "Imposte anticipate rilevate nell'esercizio" alla riga 2.1. lett. d) si segnalano quelle relative:

  • agli accantonamenti tassati effettuati nell'esercizio al fondo rischi ed oneri;
  • alle svalutazioni contabilizzate nell'esercizio degli immobili di proprietà ad uso funzionale e a scopo d'investimento.

L'importo esposto alla riga 3.1 lett. a) "Rigiri" include le imposte anticipate relative a:

  • l'utilizzo di perdite fiscali pregresse in compensazione del reddito imponibile dell'esercizio;
  • il rigiro della quota delle rettifiche di valore su crediti verso la clientela deducibile nell'esercizio ai sensi dell'art. 16 del D.L. 83/2015;
  • gli utilizzi e i riconferimenti al conto economico di accantonamenti a fondi rischi ed oneri tassati in precedenti esercizi;
  • il rigiro delle quote di ammortamento di avviamenti e di altre attività immateriali;
  • il rigiro del decimo delle rettifiche di valore su crediti verso la clientela contabilizzate in sede di prima adozione del principio IFRS 9.

La tabella evidenzia gli effetti della valutazione delle imposte anticipate operata sulla base degli esiti del probability test condotto al 31 dicembre 2024. Nello specifico, l'importo indicato alla riga 2.1 lett. c) "Riprese di valore" è dovuto alla ripresa di valore di imposte anticipate riferite a: perdite fiscali maturate e non iscritte in precedenti esercizi, sia con riferimento all'IRES (nel Consolidato Fiscale) che all'addizionale IRES (nella dichiarazione individuale della Capogruppo) e, in misura residuale, ad altre differenze temporanee deducibili (trattasi di DTA non trasformabili in crediti d'imposta ai sensi della Legge 214/2011 come quelle relative ai fondi rischi ed oneri, alle rettifiche su crediti da FTA IFRS 9, ecc.). Per maggiori informazioni si rinvia al successivo paragrafo 11.8 "Altre informazioni".

11.4 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011 (in contropartita del conto economico)

Voci/Valori Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
1. Importo iniziale 521.524 575.738
2. Aumenti - 675
3. Diminuzioni 167.878 54.889
3.1 Rigiri 167.876 45.695
3.2 Trasformazione in crediti d'imposta - 8.567
a) derivante da perdite d'esercizio - 8.547
b) derivante da perdite fiscali - 20
3.3 Altre diminuzioni 2 627
4. Importo finale 353.646 521.524

L'importo esposto alla riga 3.1 "Rigiri" si riferisce ai rigiri della quota delle rettifiche di valore su crediti verso la clientela deducibile nell'esercizio ai sensi dell'art. 16 del D.L. 83/2015 e delle quote di ammortamento di avviamenti e di altre attività immateriali.

11.5 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
1. Importo iniziale 22.608 24.796
2. Aumenti 887 4.732
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 101 1.142
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
c) altre 101 1.142
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 786 3.590
3. Diminuzioni 5.577 6.920
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio 2.227 4.969
a) rigiri 2.227 4.969
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni 3.350 1.951
4. Importo finale 17.918 22.608

444

11.6 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
1. Importo iniziale 97.743 140.419
2. Aumenti 2.233 10.968
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 1.562 10.905
a) relative a precedenti esercizi 6 1.602
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
c) altre 1.556 9.303
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 671 63
3. Diminuzioni 18.739 53.644
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 17.891 53.481
a) rigiri 17.891 53.481
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
b) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni 848 163
4. Importo finale 81.237 97.743

La fiscalità anticipata annullata si riferisce principalmente alle riprese di valore di strumenti finanziari classificati nel portafoglio "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" (OCI).

11.6.1 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011 (in contropartita del patrimonio netto)

Totale
Voci/Valori 31 12 2024 31 12 2023
1. Importo iniziale 1.132 1.132
2. Aumenti - -
3. Diminuzioni 304 -
3.1 Rigiri 304 -
3.2 Trasformazione in crediti d'imposta - -
a) derivante da perdite d'esercizio - -
b) derivante da perdite fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 828 1.132

La tabella evidenzia le imposte anticipate trasformabili in credito d'imposta ai sensi della L. 214/2011 iscritte in contropartita del patrimonio netto. Si riferiscono ad avviamenti imputati dalla Capogruppo a patrimonio netto in quanto riferiti ad operazioni di passate aggregazioni di attività aziendali sotto comune controllo (c.d. "under common control").

11.7 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
1. Importo iniziale 73.713 85.109
2. Aumenti 6.534 4.105
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 6.267 4.022
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
c) altre 6.267 4.022
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 267 83
3. Diminuzioni 7.370 15.501
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio 6.377 14.515
a) rigiri 6.377 14.515
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni 993 986
4. Importo finale 72.877 73.713

Gli incrementi si riferiscono principalmente a fiscalità differita passiva sorta nell'esercizio con riferimento ai derivati di copertura cash flow hedge ed agli strumenti finanziari classificati nel portafoglio "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" (OCI).

I decrementi si riferiscono principalmente ai riassorbimenti di fiscalità differita passiva, iscritta in precedenti esercizi, relativa a terreni e fabbricati IAS 16.

11.8 Altre informazioni

Probability test

In conformità alla disciplina prevista dal principio contabile IAS 12 ed alla comunicazione dell'ESMA del 15 luglio 2019, il Gruppo ha rilevato attività per imposte anticipate (DTA – Deferred Tax Asset) previa verifica dell'esistenza di redditi imponibili futuri capienti ai fini del riassorbimento delle stesse (c.d Probability test).

In tale verifica si è tenuto conto delle diverse norme previste nell'ordinamento fiscale italiano che impattano sulla valutazione in questione, in particolare:

  • l'art. 2, commi 55-59, del D.L. 29/12/2010 n. 225 (convertito, con modificazioni, dalla Legge 26/02/2011 n. 10) che prevede l'obbligo per gli intermediari finanziari, in caso di perdita civilistica e/o di perdita fiscale, di trasformazione in credito d'imposta delle DTA (IRES ed IRAP) relative agli avviamenti, alle altre immobilizzazioni immateriali e alle rettifiche su crediti;
  • l'art. 84 comma 1 del Tuir che prevede la riportabilità a nuovo delle perdite fiscali IRES senza limiti temporali;
  • i commi da 61 a 66, art. 1, della Legge di Stabilità per il 2016 (Legge 28 dicembre 2015, n. 208) che hanno disposto, con effetto dall'esercizio 2017, la riduzione dell'aliquota dell'IRES dal 27,5% al 24% e la contestuale introduzione di un'addizionale IRES, pari al 3,5%, per gli enti creditizi e finanziari.

Il Gruppo MPS ha conseguito in passato rilevanti perdite fiscali consolidate, in particolare negli esercizi 2016 e 2017, il cui ammontare residuo al 31 dicembre 2024 è pari a 11,5 mld di euro; tali perdite fiscali sono riportabili in avanti per la compensazione con i redditi imponibili futuri senza limiti di importo e di tempo e costituiscono il presupposto per l'iscrizione nell'attivo del bilancio di corrispondenti DTA, previa verifica dell'esistenza di redditi imponibili futuri capienti. Nei propri recenti bilanci consolidati il Gruppo ha iscritto DTA su perdite fiscali solo in minima parte rispetto al valore nominale delle stesse, dal momento che i redditi imponibili prospettici considerati nell'orizzonte temporale di valutazione risultavano in larga parte assorbiti dai reversal di DTA relative a costi con deduzione fiscale rinviata, nonché alle deduzioni ACE di cui le principali società del Gruppo hanno potuto beneficiare in conseguenza degli aumenti di capitale realizzati dal 2011 in avanti; l'abrogazione di tale agevolazione, intervenuta con il D.Lgs. 216/2023, ha quindi incrementato, a partire dal 2023, le prospettive di assorbimento delle perdite fiscali consolidate generando un reassessment parziale delle relative DTA contabilizzate nel Bilancio Consolidato di Gruppo al 31 dicembre 2023 (per maggiori informazioni si rinvia al par. 11.8 – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale della nota integrativa al Bilancio Consolidato del 31 dicembre 2023). Nella prima metà dell'esercizio 2024 il Gruppo ha constatato la conferma del livello di redditività registrato nel 2023, attestatosi su livelli largamente superiori a quelli previsti nel Piano 2022-2026; considerato, inoltre, che il contesto generale per il settore bancario nel breve/medio periodo si presentava favorevole e gli obiettivi posti nel suddetto Piano erano stati sostanzialmente raggiunti, il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo in data 5 agosto 2024 ha approvato un nuovo Piano Industriale per il periodo 2024-2028, che ha previsto il consolidamento e rafforzamento della crescita reddituale del Gruppo. Ai fini della valutazione delle DTA, quindi, a decorrere dal bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024, sono state considerate le nuove proiezioni reddituali per il 2024-2028.

Dal punto di vista metodologico, il Probability test è stato così condotto seguendo i passaggi di seguito specificati.

Le DTA relative agli avviamenti, alle altre immobilizzazioni immateriali – limitatamente a quelle iscritte prima del 2015 - e alle rettifiche su crediti (c.d DTA "qualificate") sono state escluse dall'ammontare complessivo delle DTA per cui va riscontrata l'esistenza di redditi imponibili futuri capienti. Ciò perché il citato art. 2, commi 55-59, del D.L. 225/2010 ha reso certo il recupero di tale tipologia di DTA, sia ai fini IRES che IRAP, a prescindere dalla presenza di redditi imponibili futuri. Infatti, la norma prevede che, nel caso in cui il reddito imponibile dell'esercizio in cui è previsto il rientro delle DTA qualificate non fosse capiente per il loro riassorbimento, la conseguente perdita fiscale sarebbe trasformabile in credito d'imposta che può essere alternativamente: i) utilizzato in compensazione, senza limiti d'importo, dei vari tributi ordinariamente dovuti dalla Banca, o ii) chiesto a rimborso ovvero iii) ceduto a terzi. In aggiunta, le DTA qualificate possono essere trasformate in credito d'imposta, anticipatamente rispetto alla scadenza naturale, in caso di perdita d'esercizio civilistica o di liquidazione volontaria nonché di assoggettamento a procedura concorsuale.

In altre parole, per le DTA qualificate il Probability test deve intendersi automaticamente soddisfatto; ciò è confermato anche dal documento congiunto Banca d'Italia, Consob e ISVAP n. 5 del 15 maggio 2012 "Trattamento contabile delle imposte anticipate derivante dalla Legge 214/2011".

Per le DTA diverse dalle qualificate è stato individuato (ovvero stimato quando non certo) l'esercizio in cui è previsto il relativo rientro.

La stima dei redditi imponibili dei futuri esercizi è avvenuta, coerentemente con gli altri processi valutativi aziendali rilevanti, sulla base dell'evoluzione prevista dei conti economici del Gruppo desunta dalle sopra citate proiezioni reddituali

contenute nel Piano Industriale 2024-2028 di Gruppo, approvato dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo il 5 agosto 2024. In ottica prudenziale, ai fini della presente valutazione, l'evoluzione positiva dei risultati economici per i futuri esercizi delineata nel predetto Piano Industriale è stata limitata al primo triennio successivo alla data di riferimento del bilancio (2025-2027 per il presente bilancio al 31 dicembre 2024); per la stima dei redditi imponibili successivi al primo triennio, sono stati apportati, a decorrere dalla relazione semestrale al 30 giugno 2024, due affinamenti alla metodologia utilizzata nei bilanci precedenti:

  • i. si è ipotizzato di conseguire a partire dal primo esercizio successivo al primo triennio in avanti (dal 2028 per il presente bilancio) un risultato ante imposte ("cap" o "reddito medio tendenziale") che, proiettato negli esercizi successivi per l'arco temporale ventennale considerato dal probability test e rivalutato ad un tasso di crescita g, consenta di esprimere un tasso di remunerazione del capitale proprio (ROE) di Gruppo non superiore al ROE medio registrato nel settore bancario negli ultimi 20 anni; fino al 31 marzo 2024 il risultato ante imposte proiettato oltre il triennio del Piano Industriale era pari a quello dell'ultimo anno del triennio medesimo; in assenza del predetto cap, vale a dire operando in continuità con la metodologia adottata fino alla relazione trimestrale del 31 marzo 2024, l'utilizzo delle nuove proiezioni del Piano Industriale avrebbe comportato un ROE medio nell'orizzonte del probability test superiore a quello espresso mediamente dal sistema;
  • ii. il tasso di crescita g (del risultato ante imposte proiettato oltre il primo triennio) è stato portato al 2% annuo, anziché l'1,35% considerato fino al 31 marzo 2024, assunto pari al tasso di crescita nominale dell'economia, in linea con l'obiettivo di inflazione nell'ambito della politica di stabilità monetaria della BCE nel lungo periodo.

Al fine di riflettere il livello di incertezza che caratterizza l'effettiva realizzazione delle previsioni di lungo periodo è stato applicato un fattore di sconto ai risultati economici prospettici (c.d. Risk-adjusted profits approach) pari al 9%, invariato rispetto a quello utilizzato per il Bilancio al 31 dicembre 2023.Tale fattore è calcolato tenendo anche conto di parametri di mercato osservabili. In maggiore dettaglio, l'aggiustamento prudenziale dei redditi imponibili è ottenuto scontando i risultati economici ante imposte previsti per ciascun anno, a partire dal 2025 sino all'orizzonte temporale massimo di 20 anni, per il fattore del 9%, applicato secondo la formula della capitalizzazione composta. Con ciò si determina un abbattimento crescente dei flussi imponibili futuri considerati, in funzione dell'orizzonte temporale della stima.

I redditi imponibili sono pertanto stati stimati:

  • a livello di consolidato fiscale nazionale, per il probability test ai fini dell'IRES, dato che le società di maggiore rilevanza del Gruppo assolvono detta imposta avvalendosi dell'istituto previsto dagli artt. 117 e segg. del Tuir;
  • a livello individuale, ai fini dell'addizionale IRES;
  • a livello individuale, ai fini dell'IRAP.

L'esercizio valutativo condotto con il modello sopra descritto ha determinato una complessiva rivalutazione di DTA per 987,5 mln di euro, con i seguenti impatti sui conti del Gruppo:

  • con riferimento alle DTA per perdite fiscali pregresse consolidate una rivalutazione pari a 863,0 mln di euro;
  • con riferimento alle DTA per perdite fiscali pregresse ai fini dell'addizionale all'IRES una rivalutazione pari a 123,4 mln di euro;
  • con riferimento alle DTA diverse da quelle "qualificate" e da quelle relative all'ACE e alle perdite fiscali, una ripresa di valore complessivamente pari a 1,1 mln di euro.

Si evidenzia che la valutazione delle DTA al 31 dicembre 2024 condotta secondo le assunzioni metodologiche utilizzate nel bilancio 31 dicembre 2023 avrebbe comunque determinato una rivalutazione delle DTA pari a 592,7 mln di euro. Nel precedente Piano Industriale (2022-2026) si prevedeva, infatti, che a partire dal presente bilancio, si sarebbe eliminato, ai fini della valutazione delle DTA, il cap prudenzialmente adottato sull'evoluzione positiva dei risultati economici del Gruppo. Pertanto, si sarebbe iniziato a considerare i redditi imponibili previsti per il 2025 e 2026 (superiori al cap stabilito in misura pari al reddito previsto per il 2024) esclusi in precedenza.

Alla valutazione delle DTA nel presente bilancio hanno altresì positivamente concorso l'incremento del tasso di crescita g per 69,6 mln di euro e l'adozione delle (più positive) proiezioni reddituali incluse nel nuovo Piano Industriale 2024-2028 per 325,2 mln di euro.

In assenza dell'affinamento metodologico del cap (o "reddito medio tendenziale") introdotto nell'esercizio, l'adozione delle nuove proiezioni reddituali incluse nel Piano Industriale 2024-2028 avrebbe determinato una ulteriore maggior rivalutazione di DTA pari a 973,6 mln di euro, rispetto a quella effettivamente contabilizzata.

Per effetto della predetta valutazione il Gruppo presenta al 31 dicembre 2024 DTA non iscritte nell'attivo dello stato patrimoniale per complessivi 1.587,5 mln di euro (2.575,7 mln di euro al 31 dicembre 2023).

448

Tale ammontare costituisce per il Gruppo un asset potenziale, imprescrittibile secondo la normativa fiscale vigente, fatte salve le limitazioni alla riportabilità, in caso di operazioni straordinarie, previste agli artt. 172 e 173 del D.P.R. n. 917/1986; la relativa rilevazione nell'attivo dello stato patrimoniale sarà valutata alle future date di bilancio in funzione delle prospettive reddituali del Gruppo.

Le perdite fiscali del Gruppo MPS, pari a 11.512 mln di euro, sono maturate principalmente negli esercizi 2016 e 2017, in corrispondenza con l'inizio del percorso di ristrutturazione del Gruppo, e derivano essenzialmente per entrambe le annualità da consistenti rettifiche di valore su crediti. In particolare, per l'anno 2016 si rese necessario l'aggiornamento delle metodologie e dei parametri utilizzati nella valutazione dei crediti e per l'anno 2017 si rese necessario l'adeguamento al valore di realizzo dei crediti deteriorati oggetto di cessione nel corso del 2018. Pertanto, ai sensi di quanto disposto dal par. 36 lett. c) dello IAS 12, tenuto conto anche dell'elevata redditività del Gruppo, si ritiene che tali perdite fiscali non utilizzate derivino "da cause identificabili che è improbabile che si ripetano" e in questo senso sono state considerate nel processo di valutazione delle DTA parzialmente iscrivibili in bilancio. Nel grafico seguente si evidenzia l'evoluzione prevista del rientro delle DTA iscritte in bilancio al 31 dicembre 2024, sia quantitativamente che temporalmente, distinte tra DTA trasformabili ex L. 214/2011, DTA da perdite non trasformabili ed altre DTA non trasformabili.

Il modello di probability test in uso nel Gruppo MPS include alcuni dati di input le cui oscillazioni di valore possono incidere in misura rilevante sul risultato finale della valutazione delle DTA iscrivibili in bilancio. Si tratta, nello specifico, di:

    1. ammontare del "reddito medio tendenziale" o "cap" (reddito ante imposte, proiettato per gli esercizi oltre quelli del primo triennio desunti dal Piano Industriale - dal 2028 per il presente bilancio - tale da esprimere una redditività non superiore al ROE medio del settore bancario);
    1. tasso di sconto dei risultati prospettici (coefficiente utilizzato nel Risk-adjusted profits approach);
    1. aliquote d'imposta IRES, addizionale all'IRES e IRAP.

Di seguito si forniscono alcune indicazioni circa la sensitività dei risultati del modello di valutazione ipotizzando una variazione, sia in aumento che in diminuzione, di ciascuno dei dati di input sopra elencati. Gli effetti rappresentati in tabella si riferiscono allo scostamento che si sarebbe verificato sulla voce imposte del conto economico del 2024, rispetto a quanto effettivamente contabilizzato, modificando la singola variabile nella misura indicata.

Dati di input variabili modello Variazione in
diminuzione
Impatto economico
DTA della
variazione in
diminuzione
(€/mln)
Variazione in
aumento
Impatto economico
DTA della
variazione in
aumento
(€/mln)
Reddito medio tendenziale di Gruppo (cap) proiettato dal
2028
-100 mln -140,1 +100 mln 140,1
Tasso di sconto dei risultati prospettici -1% 152,6 +1% -135,6
Aliquota IRES -1% -84,1 +1% 84,1

Attività per imposte correnti

Voci/Valori Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
Acconti IRES e IRAP 14.505 476
Altri crediti e ritenute 186.189 375.653
Attività per imposte correnti lorde 200.694 376.129
Compensazione con passività fiscali correnti (96.422) (67.748)
Attività per imposte correnti nette 104.272 308.381

Gli "Altri crediti e ritenute" sono costituiti da crediti IRES/IRAP da precedenti dichiarazioni ed utilizzabili in compensazione per 101,5 mln di euro, crediti per imposte sul reddito richiesti a rimborso, credito d'imposta per trasformazione DTA L. 214/2011 per la quota residua ancora da utilizzare e da ritenute d'acconto subite.

Passività per imposte correnti

31 12 2024 31 12 2023
Voci/Valori Imputate a
patrimonio
netto
Imputate
a conto
economico
Totale Imputate a
patrimonio
netto
Imputate
a conto
economico
Totale
Debiti tributari IRES e IRAP (1.484) 99.181 97.697 (14.069) 85.413 71.344
Altri debiti per imposte correnti sul reddito - - - - 5 5
Debiti per imposte correnti lorde (1.484) 99.181 97.697 (14.069) 85.418 71.349
Compensazione con attività fiscali correnti (1.484) 97.906 96.422 (1.767) 69.515 67.748
Debiti per imposte correnti nette - 1.275 1.275 (12.302) 15.903 3.601

Sezione 12 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate - Voce 120 dell'attivo e voce 70 del passivo

12.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attività

Totale
31 12 2024 31 12 2023
A. Attività possedute per la vendita
A.1 Attività finanziarie 57.569 457
A.2 Partecipazioni - -
A.3 Attività materiali 16.187 75.775
di cui: ottenute tramite escussione delle garanzie ricevute 227 -
A.4 Attività immateriali - -
A.5 Altre attività non correnti - -
Totale A 73.756 76.232
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 73.756 76.232
B. Attività operative cessate
B.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 13 -
- attività finanziarie detenute per la negoziazione
- attività finanziarie designate al fair value 13 -
- altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - -
B.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
- -
B.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 249.219 -
B.4 Partecipazioni - -
B.5 Attività materiali 14.859 -
B.6 Attività immateriali 1.508 -
B.7 Altre attività 789.310 -
Totale B 1.054.909 -
di cui valutate al costo 1.048.284 -
di cui valutate al fair value livello 1 13 -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 6.612 -
C. Passività associate ad attività possedute per la vendita - -
C.1 Debiti - -
C.2 Titoli - -
C.3 Altre passività - -
Totale C - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
D. Passività associate ad attività operative cessate - -
D.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 912.736 -
D.2 Passività finanziarie di negoziazione - -
D.3 Passività finanziarie designate al fair value - -
D.4 Fondi 39.136 -
D.5 Altre passività 24.827 -
Totale D 976.699 -
di cui valutate al costo 976.699 -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -

La riga "A.1 Attività finanziarie", pari a 57,6 mln di euro, si riferisce per 50,0 mln di euro alle quote nel capitale di Banca d'Italia i cui contratti preliminari di compravendita sono stati siglati nel corso del mese di dicembre 2024 e per 7,6 mln di euro ad un ulteriore titolo di capitale. Il closing di tali operazioni è atteso entro il primo semestre del 2025.

La riga "A.3 Attività materiali", pari a 16,2 mln di euro è costituita interamente da immobili precedentemente classificati tra le attività materiali detenute a scopo di investimento IAS 40. Nel corso del 2024 si è perfezionata l'operazione di cessione di due immobili e relative opere d'arte -classificate in IFRS 5 al 31 dicembre 2023 -alla controparte Ardian per un valore complessivo di 61,7 mln di euro.

Le sezioni B. "Attività operative cessate" e D. "Passività associate ad attività operative cessate" pari rispettivamente a complessivi 1.054,9 mln di euro e 976,7 mln di euro si riferiscono alla controllata Monte Paschi Banque S.A, classificata come unità operativa in dismissione (discontinued operations) ai sensi del principio contabile IFRS 5.

Non vi sono alla data di riferimento del presente bilancio, né per l'esercizio di raffronto, titoli di capitale di evidente scarsa qualità creditizia.

12.2 Altre informazioni

Si riportano le informazioni relative alla composizione dei portafogli inclusi nelle "Attività operative cessate" e "Passività associate ad attività operative cessate" della precedente tabella 12.1, riferite alla controllata Monte Paschi Banque S.A alla data del 31 dicembre 2024.

La sottovoce "B.7 Altre attività" della tabella 12.1, pari a 789,3 mln di euro, è riconducibile prevalentemente alla voce "Cassa e disponibilità liquide", la cui composizione è riportata nella tabella seguente.

Cassa e disponibilità liquide: composizione

Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
a) Cassa 2.699 3.348
b) Conti correnti e depositi a vista presso Banche Centrali 700.494 629.529
c) Conti correnti e depositi a vista presso banche 77.270 66.232
Totale 780.463 699.109

La sottovoce "B.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" della tabella 12.1, pari a 249,2 mln di euro, è costituita da "crediti verso banche" per 5,5 mln di euro e "crediti verso clientela" per 243,7 mln di euro. Nel seguito sono riportate le tabelle di dettaglio.

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso banche

Tipologia operazioni/Valori Valore di bilancio
Primo e secondo
stadio
Terzo stadio Impaired acquisite
o originate
Totale
A. Crediti verso Banche Centrali 4.657 - - 4.657
2. Riserva obbligatoria 4.657 - - 4.657
B. Crediti verso banche 825 - - 825
1. Finanziamenti 825 - - 825
1.2 Depositi vincolati 825 - - 825
Totale 31 12 2024 5.482 - - 5.482
Totale 31 12 2023 8.681 - - 8.681

452

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso clientela

Tipologia operazioni
Valori
Valore di bilancio
Primo e secondo
stadio
Terzo stadio Impaired acquisite
o originate
Totale
1. Finanziamenti 221.056 22.683 - 243.739
1.1 Conti correnti 15.438 - - 15.438
1.3 Mutui 199.470 22.683 - 222.153
1.4 Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 2.192 - - 2.192
1.7 Altri finanziamenti 3.956 - - 3.956
Totale 31 12 2024 221.056 22.683 - 243.739
Totale 31 12 2023 300.237 22.755 - 322.992

La sottovoce "D.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" della tabella 12.1, pari a 912,7 mln di euro, è costituita da "debiti verso banche" per 0,6 mln di euro e "debiti verso clientela" per 912,2 mln di euro. Nel seguito viene riportata la tabella riferita alla composizione merceologica dei debiti verso clientela.

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica debiti verso banche

Si segnalano 0,6 mln di euro di "Debiti verso banche", suddivisi tra "Conti correnti e depositi a vista" per 0,3 mln di euro e "Depositi a scadenza" per 0,3 mln di euro.

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica debiti verso clientela

31 12 2024 31 12 2023
Tipologia operazioni/Valori Valore bilancio
1 Conti correnti e depositi a vista 852.932 923.304
2 Depositi a scadenza 51.545 45.929
3 Finanziamenti 145 729
3.2 Altri 145 729
5 Debiti per leasing 7.528 8.701
Totale 912.150 978.663

Sezione 13 - Altre attività - Voce 130

13.1 Altre attività: composizione

Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
Crediti tributari verso Erario e altri impositori 2.073.402 1.889.170
Assegni di terzi in giacenza presso la Cassa 3.746 5.678
Assegni tratti sull'azienda in giacenza presso la Cassa 718 982
Attività rappresentate da oro, argento e metalli preziosi 100.441 95.369
Partite viaggianti fra Filiali 315 2.649
Partite in corso di lavorazione 585.119 726.011
Crediti connessi con la fornitura di beni e servizi 6.966 5.811
Migliorie e spese incrementative su beni di terzi diverse da quelle incluse nella voce
'Attività materiali'
14.133 17.069
Ratei e risconti attivi non riconducibili a voce propria 560.673 523.278
Attività biologiche 1.947 2.037
Altre 323.109 251.430
Totale 3.670.569 3.519.484

Le righe "Partite in corso di lavorazione" e "Altre" comprendono operazioni che trovano sistemazione nei primi giorni del 2025.

La riga "Crediti tributari verso Erario e altri importi" comprende 1.804,8 mln di euro (1.660,3 mln di euro al 31 dicembre 2023) relativi a crediti di imposta connessi con il Decreto Legge "Rilancio" acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti o di precedenti acquirenti.

La riga "Ratei e risconti attivi non riconducibili a voce propria" comprende l'importo complessivo di 232,8 mln di euro (242,0 mln di euro al 31 dicembre 2023) quale risconto attivo dei costi per servizi di back office in outsourcing, resi dai fornitori costantemente lungo la durata contrattuale e regolati finanziariamente dal Gruppo con un profilo temporale decrescente. Per maggiori dettagli sulle modalità di rilevazione di dette tipologie di servizi si rinvia alla parte A, paragrafo "Altre Informazioni - Costi in presenza di servizi costanti e pagamenti decrescenti" della presente Nota Integrativa.

Nella riga "Altre" sono ricompresi inoltre 4,9 mln di euro relativi ad incentivi di reclutamento riconosciuti a consulenti finanziari al raggiungimento di obiettivi di raccolta, legati alla conclusione di nuovi contratti con la clientela, che si qualificano come costi incrementali per l'ottenimento del contratto ai sensi dell'IFRS 15. Le attività riconducibili a tali costi sono sistematicamente ammortizzate su un orizzonte temporale corrispondente al trasferimento al cliente dei beni o dei servizi ai quali l'attività si riferisce, stimata in otto anni.

La tabella sopra non include alla data di riferimento del presente bilancio né per l'esercizio di raffronto, fattispecie riconducibili alle definizioni di "contract assets" e "contract liabilites", di cui fornire informativa ai sensi dell'IFRS 15.116 e 118.

PASSIVO

Sezione 1 - Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche

Totale 31 12 2024 Totale 31 12 2023
Tipologia operazioni/Valori Valore Fair value Valore Fair value
bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3 bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Debiti verso banche centrali 8.510.879 X X X 13.148.229 X X X
2. Debiti verso banche 1.300.442 X X X 1.350.604 X X X
2.1 Conti correnti e depositi a
vista
80.650 X X X 288.575 X X X
2.2 Depositi a scadenza 34.477 X X X 1.215 X X X
2.3 Finanziamenti 678.703 X X X 185.622 X X X
2.3.1 Pronti contro termine passivi 649.658 X X X 138.188 X X X
2.3.2 Altri 29.045 X X X 47.434 X X X
2.4 Debiti per impegni di
riacquisto di propri strumenti
patrimoniali
- X X X - X X X
2.5 Debiti per leasing - X X X 426 X X X
2.6 Altri debiti 506.612 X X X 874.766 X X X
Totale 9.811.321 - 9.811.321 - 14.498.833 - 14.498.833 -

Il saldo della voce "Debiti verso banche centrali" pari a 8,5 mld di euro (13,1 mld di euro al 31 dicembre 2023) si riferisce ad operazioni di raccolta da BCE costituite da due finanziamenti a breve termine ("MRO/LTRO") sottoscritti per 7,5 mld di euro in due aste nel corso del 2023 e per 1,0 mld di euro in un'asta nel corso del 2024. La riduzione di 5,6 mld di euro rispetto al saldo del 31 Dicembre 2023 è dovuta al completamento dei rimborsi delle tranche TLTRO entro giugno 2024.

La riga "2.3.1 Pronti contro termine passivi" accoglie le passività finanziarie derivanti da operazioni passive di pronti contro termine effettuate con banche, a valere sia su titoli di proprietà che su titoli la cui disponibilità è stata ottenuta attraverso operazioni attive di pronti contro termine e di prestito titoli.

Tipologia operazioni/Valori Totale 31 12 2024 Totale 31 12 2023 Valore bilancio Fair value Valore bilancio Fair value Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3 1 Conti correnti e depositia vista 66.327.392 X X X 65.446.276 X X X 2 Depositi a scadenza 6.116.647 X X X 4.605.312 X X X 3 Finanziamenti 8.703.895 X X X 9.051.306 X X X 3.1 Pronti contro termine passivi 6.800.066 X X X 6.565.131 X X X 3.2 Altri 1.903.830 X X X 2.486.176 X X X 4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - X X X - X X X 5 Debiti per leasing 166.528 X X X 190.730 X X X

6 Altri debiti 1.317.733 X X X 1.128.457 X X X Totale 82.632.195 - 82.632.195 - 80.422.081 - 80.422.081 -

1.2 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela

1.3 Passività finanziarie al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

Totale 31 12 2024 Totale 31 12 2023
Tipologia titoli/Valori Fair value
Valore
Valore Fair value
bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale
A. Titoli
1. Obbligazioni 9.802.805 8.687.964 1.437.666 - 10.125.630 9.969.331 8.715.149 1.411.629 - 10.126.778
1.1 strutturate - - - - - - - - - -
1.2 altre 9.802.805 8.687.964 1.437.666 - 10.125.630 9.969.331 8.715.149 1.411.629 - 10.126.778
2. Altri titoli 505.091 - 505.091 - 505.091 136.282 - 136.282 - 136.282
2.1 strutturati - - - - - - - - - -
2.2 altri 505.091 - 505.091 - 505.091 136.282 - 136.282 - 136.282
Totale 10.307.896 8.687.964 1.942.757 - 10.630.721 10.105.613 8.715.149 1.547.911 - 10.263.060

La tabella evidenzia la raccolta rappresentata da titoli, comprensiva delle obbligazioni e dei certificati di deposito in essere e scaduti da rimborsare.

I debiti sono rappresentati al netto delle obbligazioni e dei certificati di deposito riacquistati. In proposito si segnala che al 31 dicembre 2024, così come nel precedente esercizio, il Gruppo non ha in essere emissioni con garanzia dello Stato.

La tabella include 4.824,6 mln di euro di passività oggetto di copertura specifica del fair value (3.204,5 mln di euro al 31 dicembre 2023), a copertura del rischio di tasso di interesse.

1.4 Dettaglio dei debiti/titoli subordinati

Grandfathering
Rimborso
Data di
Data di
anticipato a
Divisa
emissione
scadenza
patire da
31 12 2024 31 12 2023
Caratteristiche degli
strumenti
Tasso Step up valore
nominale
Valore di
bilancio
valore
nominale
Valore di
bilancio
Dettaglio debiti verso
banche debiti subordinati
- - - -
Dettaglio debiti verso
clientela debiti subordinati
- - - -
Dettaglio titoli in
circolazione debiti
subordinati
Prestito obligazionario
subordinato
18/01/18 18/01/28 18/01/23 NO Eur 5,375% fisso* NO 750.000 820.232 750.000 820.993
Prestito obligazionario
subordinato
23/07/19 23/07/29 NO NO Eur 10,5% fisso NO 300.000 311.797 300.000 311.448
Prestito obligazionario
subordinato
22/01/20 22/01/30 22/01/25 NO Eur 8,0% fisso NO 400.000 428.321 400.000 427.992
Prestito obligazionario
subordinato
10/09/20 10/09/30 10/09/25 NO Eur 8,5% fisso NO 300.000 304.628 300.000 304.179
Totale 1.750.000 1.864.978 1.750.000 1.864.611

*5,375% fino al 18 gennaio 2023, successivamente 5y eur mid swap rate + 5,005%

L'obbligazione subordinata del valore nominale di 400 mln di euro è stata rimborsata integralmente, in via anticipata, in data 22 gennaio 2025.

1.5 Dettaglio dei debiti strutturati

Il presente prospetto non è valorizzato in quanto sia per l'anno in corso che per l'anno di raffronto il Gruppo non ha in essere passività di tale specie.

1.6 Debiti per leasing

Tipologia operazioni/Valori 31 12 2024 31 12 2023
Debiti per leasing 236.706 196.933
Pagamenti dovuti inclusi nella passività leasing non attualizzati fino a 5 anni 200.033 153.948
Entro 1 mese 6.890 6.693
tra 1 e 3 mesi 5.069 4.829
tra 3 mesi e 1 anno 34.498 32.383
tra 1 anno e 5 anni 153.576 110.043
Totale flussi finanziari in uscita per il leasing oltre 5 anni 36.673 42.985

Nella tabella sono riportati i flussi di cassa in uscita non attualizzati per le passività del leasing suddivisi per fascia temporale.

Sezione 2- Passività finanziarie di negoziazione - Voce 20

2.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

Totale 31 12 2024
Tipologia operazioni/
componenti del gruppo
VN Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale FV*
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche 100.738 103.990 228 - 104.218 104.218
2. Debiti verso clientela 1.432.539 1.513.726 - - 1.513.726 1.513.726
3. Titoli di debito - - - - - -
3.1 Obbligazioni - - - - - -
3.1.1 Strutturate - - - - - X
3.1.2 Altre obbligazioni - - - - - X
3.2 Altri titoli - - - - - -
3.2.1 Strutturati - - - - - X
3.2.2 Altri - - - - - X
Totale A 1.533.277 1.617.716 228 - 1.617.944 1.617.944
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari 1.407 860.309 1.515 863.231
1.1 Di negoziazione X 1.407 860.309 1.515 863.231 X
1.2 Connessi con la fair value option X - - - - X
1.3 Altri X - - - - X
2. Derivati creditizi - 124.570 - 124.570
2.1 Di negoziazione X - 124.570 - 124.570 X
2.2 Connessi con la fair value option X - - - - X
2.3 Altri X - - - - X

Legenda VN = Valore nominale o nozionale

FV = Fair Value

FV* = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

I criteri adottati per la classificazione degli strumenti finanziari nei tre livelli della "gerarchia del fair value" sono indicati nella sezione A.3 "Informativa sul fair value" della parte A "Politiche contabili" della nota integrativa.

Totale B X 1.407 984.879 1.515 987.801 X Totale (A+B) X 1.619.123 985.107 1.515 2.605.745 X

Gli importi classificati alle righe "1. Debiti verso banche" e "2. Debiti verso clientela" sono in prevalenza correlati a quelli delle righe "1. Titoli di debito" e "4. Finanziamenti" della tabella 2.1 dell'attivo "Attività finanziarie detenute per la negoziazione". Si evidenzia altresì che nelle sottovoci "Debiti verso banche" e "Debiti verso clientela", di cui sopra, sono ricompresi gli scoperti tecnici. Gli stessi sono valutati al fair value coerentemente con quanto applicato alle posizioni "lunghe".

Il fair value evidenziato in tabella nella riga B1.1.1 "Derivati finanziari- di negoziazione" include le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio del Gruppo, Debit Value Adjustment (i.e. DVA), pari 3,3 mln di euro (9,3 mln di euro al 31 dicembre 2023).

Totale31 12 2023
Tipologia operazioni/
componenti del gruppo
VN Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale FV*
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche 451.366 442.450 - - 442.450 442.450
2. Debiti verso clientela 1.323.784 1.380.748 - - 1.380.748 1.380.748
3. Titoli di debito - - - - - -
3.1 Obbligazioni - - - - - -
3.1.1 Strutturate - - - - - X
3.1.2 Altre obbligazioni - - - - - X
3.2 Altri titoli - - - - - -
3.2.1 Strutturati - - - - - X
3.2.2 Altri - - - - - X
Totale A 1.775.150 1.823.198 - - 1.823.198 1.823.198
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari - 936.636 2.868 939.504
1.1 Di negoziazione X - 936.636 2.868 939.504 X
1.2 Connessi con la fair value option X - - - - X
1.3 Altri X - - - - X
2. Derivati creditizi - 92.019 - 92.019
2.1 Di negoziazione X - 92.019 - 92.019 X
2.2 Connessi con la fair value option X - - - - X
2.3 Altri X - - - - X
Totale B X - 1.028.655 2.868 1.031.523 X
Totale (A+B) X 1.823.198 1.028.655 2.868 2.854.721 X

Legenda

VN = Valore nominale o nozionale

FV = Fair Value

FV* = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

2.2 Dettaglio della voce 20 "Passività finanziarie di negoziazione": passività subordinate

La presente tabella non viene valorizzata in quanto sia per l'anno in corso che per l'anno di raffronto il Gruppo non ha in essere passività di tale specie.

2.3 Dettaglio della voce 20 "Passività finanziarie di negoziazione": debiti strutturati

La presente tabella non viene valorizzata in quanto sia per l'anno in corso che per l'anno di raffronto il Gruppo non ha in essere passività di tale specie.

Sezione 3 - Passività finanziarie designate al fair value - Voce 30

3.1 Passività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica
Totale 31 12 2024
Tipologia operazioni/valori
VN Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale FV*
1. Debiti verso banche - - - - - -
1.1 Strutturati - - - - - X
1.2 Altri - - - - - X
2. Debiti verso clientela - - - - - -
2.1 Strutturati - - - - - X
2.2 Altri - - - - - X
3. Titoli di debito 70.441 - 119.670 - 119.670 127.005
3.1 Strutturati - - - - - X
3.2 Altri 70.441 - 119.670 - 119.670 X
Totale 70.441 - 119.670 - 119.670 127.005

Legenda

VN = Valore nominale o nozionale

FV = Fair Value

FV* = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

La tabella evidenzia le passività finanziarie rappresentate da obbligazioni strutturate ed a tasso fisso che sono state classificate al fair value e che sono oggetto di copertura. Tale copertura, realizzata attraverso contratti derivati, riguarda sia il rischio di variazioni dei tassi d'interesse che il rischio derivante dalla presenza di opzioni implicite.

Nel conto economico, i differenziali o margini positivi e negativi relativi ai contratti derivati, sino alla data di riferimento del bilancio sono registrati tra gli interessi attivi e passivi, mentre i profitti e le perdite da valutazione sono rilevate nella voce 80 "Risultato netto dell'attività di negoziazione". L'utile/perdita della passività finanziaria designata al fair value è invece rilevato:

  • tra le altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico per l'ammontare riferibile alle variazioni del proprio merito creditizio;
  • nella voce di conto economico 110 "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" per l'ammontare residuo della variazione di fair value.

La suddetta modalità di rilevazione non crea né amplia un'asimmetria contabile nell'utile (perdita) di esercizio poiché gli effetti delle variazioni del rischio di credito delle passività del Gruppo non sono compensati a conto economico da una variazione di fair value di altro strumento finanziario valutato al fair value rilevato nell'utile (perdita) di esercizio.

Tipologia operazioni/valori Totale 31 12 2023
FV
VN Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale FV*
1. Debiti verso banche - - - - - -
1.1 Strutturati - - - - - X
1.2 Altri - - - - - X
2. Debiti verso clientela - - - - - -
2.1 Strutturati - - - - - X
2.2 Altri - - - - - X
3. Titoli di debito 70.441 - 111.325 - 111.325 123.789
3.1 Strutturati - - - - - X
3.2 Altri 70.441 - 111.325 - 111.325 X
Totale 70.441 - 111.325 - 111.325 123.789

Legenda

VN = Valore nominale o nozionale

FV = Fair Value

FV* = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

3.1.a Passività finanziarie designate al fair value: modalità di utilizzo della Fair Value Option

Tutte le passività per le quali è stata adottata la fair value option si riferiscono a coperture naturali tramite derivati di titoli di debito, per un valore di bilancio pari a 119,7 mln di euro (111,3 mln di euro al 31 dicembre 2023).

3.1.b Passività finanziarie designate al fair value: titoli di debito strutturati

Il presente prospetto non è valorizzato in quanto sia per l'anno in corso che per l'anno di raffronto il Gruppo non ha in essere obbligazioni strutturate emesse ed oggetto di valutazione al fair value.

3.2 Dettaglio delle "Passività finanziarie designate al fair value": passività subordinate

Il presente prospetto non è valorizzato in quanto sia per l'anno in corso che per l'anno di raffronto il Gruppo non ha in essere passività di tale specie.

Sezione 4 - Derivati di copertura - Voce 40

4.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

Fair value 31 12 2024
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale VN
Totale
A. Derivati finanziari - 358.391 - 358.391 11.105.812
1) Fair value - 358.391 - 358.391 11.105.812
2) Flussi finanziari - - - - -
3) Investimenti esteri - - - - -
B. Derivati creditizi - - - - -
1) Fair value - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - -
Totale - 358.391 - 358.391 11.105.812
VN
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale Totale
A. Derivati finanziari - 330.193 - 330.193 3.559.875
1) Fair value - 330.193 - 330.193 3.559.875
2) Flussi finanziari - - - - -
3) Investimenti esteri - - - - -
B. Derivati creditizi - - - - -
1) Fair value - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - -
Totale - 330.193 - 330.193 3.559.875

Legenda

VN = Valore nominale o nozionale

La tabella presenta il valore di bilancio (fair value) negativo dei contratti derivati di copertura, per le coperture operate attraverso lo strumento dell'"hedge accounting".

Per quanto riguarda gli obiettivi e le strategie sottostanti alle operazioni di copertura si rinvia anche all'informativa fornita nella Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 2 – Rischi di mercato.

Fair Value Flussi finanziari
Specifica
Operazioni/Tipo di copertura tassi d'interesse
titoli di debito e
titoli di capitale e
indici azionari
valute e oro credito merci altri Generica Specifica Generica Investimenti esteri Totale
31 12 2024
1. Attività finanziarievalutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
72 - - - X X X - X X 72
2. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
239.452 X 74.352 - X X X - X X 313.804
3. Portafoglio X X X X X X 44.515 X - X 44.515
4. Altre operazioni - - - - - - X - X - -
Totale attività 239.524 - 74.352 - - 44.515 - - - 358.391
1. Passività finanziarie - X - - - - X - X X -
2. Portafoglio X X X X X X - X - X -
Totale passività - - - - - - - - - - -
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X -
2. Portafoglio di attività e passività
finanziarie
X X X X X X - X - - -
Totale 239.524 - 74.352 - - - 44.515 - - - 358.391

4.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

Nelle tabelle sono indicati i fair value negativi dei derivati di copertura, suddivisi in relazione all'attività o alla passività coperta ed alla tipologia di copertura realizzata.

In particolare, per quanto riguarda le attività finanziarie, la copertura specifica di fair value è stata utilizzata per realizzare coperture dal rischio di variazioni del tasso di interesse su titoli obbligazionari classificati nel portafoglio delle "attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e su titoli e finanziamenti classificati nel portafoglio delle "attività finanziare valutate al costo ammortizzato", al fine di immunizzarli da possibili variazioni sfavorevoli dell'andamento dei tassi di interesse. La copertura generica del fair value è stata effettuata su portafogli di mutui a tasso fisso e tasso variabile con cap/floor.

Fair Value Flussi finanziari
Specifica
Operazioni/Tipo di copertura tassi d'interesse
titoli di debito e
titoli di capitale e
indici azionari
valute e oro credito merci altri Generica Specifica Generica Investimenti
esteri
Totale
31 12 2023
1. Attività finanziarievalutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
382 - - - X X X - X X 382
2. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
244.676 X 42.905 - X X X - X X 287.581
3. Portafoglio X X X X X X 42.230 X - X 42.230
4. Altre operazioni - - - - - - X - X - -
Totale attività 245.058 - 42.905 - - 42.230 - - - 330.193
1. Passività finanziarie - X - - - - X - X X -
2. Portafoglio X X X X X X - X - X -
Totale passività - - - - - - - - - - -
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X -
2. Portafoglio di attività e passività
finanziarie
X X X X X X - X - - -
Totale 245.058 - 42.905 - - - 42.230 - - - 330.193

Sezione 5 – Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 50

5.1 Adeguamento di valore delle passività coperte: composizione per portafogli coperti

Adeguamento di valore delle passività coperte /Valori del gruppo Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
1. Adeguamento positivo delle passività finanziarie - -
2. Adeguamento negativo delle passività finanziarie (692) (16.081)
Totale (692) (16.081)

Forma oggetto di rilevazione nella presente voce il saldo delle variazioni di valore delle passività oggetto di copertura generica (macrohedging) del rischio di tasso di interesse. Nel dettaglio trattasi di copertura di depositi a tasso fisso.

Sezione 6 - Passività fiscali - Voce 60

Le passività fiscali sono state commentate nella "Sezione 11 - Attività fiscali e passività fiscali" dello stato patrimoniale attivo.

Sezione 7 - Passività associate ad attività in via di dismissione - Voce 70

Per il dettaglio delle passività associate alle attività in via di dismissione si rimanda alla "Sezione 12 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate" dello stato patrimoniale attivo.

Sezione 8 - Altre passività - Voce 80

8.1 Altre passività: composizione

Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
Debiti tributari verso l'Erario e altri enti impositori 250.212 217.756
Debiti verso enti previdenziali 530.168 740.324
Somme a disposizione della clientela 81.089 95.871
Altri debiti verso il personale 16.535 10.210
Partite viaggianti fra le filiali 2.607 8.113
Partite in corso di lavorazione 548.055 961.236
Debiti connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi 191.753 195.624
Ratei e risconti passivi non riconducibili a voce propria 41.982 53.283
Altre 1.469.557 986.183
Totale 3.131.958 3.268.600

Le sottovoci "Partite in corso di lavorazione" e "Altre" comprendono operazioni che trovano sistemazione nei primi giorni del 2025.

L'importo rilevato in corrispondenza della sottovoce "Debiti verso Enti previdenziali" include la provvista di 480,0 mln di euro a favore del Fondo di Solidarietà, al netto del versamento della quota contributiva correlata, effettuata dal Gruppo per la gestione della riduzione del personale.

Per quanto attiene le informazioni da fornire ai sensi dell'IFRS 15.116 e IFRS 15.118 si rinvia alla sezione 13 dell'attivo.

Sezione 9 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 90

9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
A. Esistenze iniziali 71.985 70.210
B Aumenti 2.469 4.798
B.1 Accantonamento dell'esercizio 2.385 2.727
B.2 Altre variazioni 84 2.071
C Diminuzioni 4.715 3.023
C.1 Liquidazioni effettuate 1.742 2.711
C.2Altre variazioni 2.973 312
D. Rimanenze finali 69.739 71.985

La sottovoce "C.2 Altre variazioni" include l'importo del "trattamento di fine rapporto del personale" della controllata MP Banque S.A, in via di dismissione, per 2,7 mln di euro.

9.2 Altre informazioni

Il trattamento di fine rapporto del personale si configura ai fini dei principi contabili internazionali quale fondo a prestazione definita.

L'accantonamento dell'esercizio, come puntualizzato dalla Banca d'Italia, non comprende le quote che per effetto della riforma introdotta dal Decreto Legislativo 5 dicembre 2005, n. 252 sono versate direttamente dalla Banca, in funzione delle opzioni dei dipendenti, a forme di previdenza complementare oppure al Fondo di Tesoreria gestito direttamente dall'INPS. Tali componenti economiche sono rilevate nelle spese per il personale "versamenti ai fondi di previdenza complementare: a contribuzione definita".

9.2.a Variazioni nell'esercizio delle passività nette a benefici definiti: trattamento di fine rapporto

Voci/Valori Valore attuale DBO
31 12 2024 31 12 2023
Esistenze Iniziali 71.985 70.210
Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti 29 28
Interessi attivi/passivi 2.355 2.698
Rivalutazione della passività/attività netta per benefici definiti: 37 1.980
Utili/perdite attuariali derivanti da variazioni di assunzioni demografiche - (1)
Utili/perdite attuariali derivanti da esperienze passate (492) (272)
Utili/perdite attuariali derivanti da variazioni di assunzioni finanziarie 529 2.253
Pagamenti effettuati dal piano (1.742) (2.711)
Altre variazioni (2.925) (220)
Esistenze Finali 69.739 71.985

Nella tabella sopra si fornisce l'informativa richiesta dai parr. 140 e 141 dello IAS 19.

9.2.b Descrizione delle principali ipotesi attuariali

La valutazione attuariale del TFR è stata condotta da un attuario indipendente, secondo il metodo dei benefici maturati, utilizzando il criterio del "Projected Unic Credit" come previsto dallo IAS 19. Le principali ipotesi demografiche che stanno alla base delle valutazioni riguardano la probabilità di morte degli aderenti (Tavole di mortalità ISTAT 2022 ridotte del 20%), la probabilità di uscita dall'attività lavorativa per cause diverse dalla morte pari al 1,10% e una probabilità di anticipazione del fondo pari al 2,00%. Nella tabella in calce sono riepilogate le principali ipotesi economiche e finanziarie su cui si basa l'analisi, ovvero il tasso di sconto e il tasso medio atteso di rivalutazione. In particolare, per il tasso di sconto è stata presa a riferimento la curva EUR Composite in classe AA interpolata, rilevata alla data di valutazione, che assume a riferimento i rendimenti di titoli emessi da emittenti corporate compresi nella classe di rating "AA", appartenenti a diversi settori, tra cui Utility, Telephone, Financial, Bank, Industrial ed operanti nell'area Euro. Per quanto riguarda il tasso di inflazione, necessario ai fini della rivalutazione delle somme accantonate, è stato preso a riferimento quanto definito dal "Piano strutturale di Bilancio a medio termine, Italia 2025 – 2029" del 27 settembre 2024 (il tasso annuo medio di inflazione futura atteso pari a 1,8% per le annualità 2025-2027, 1,90% per l'annualità 2028 e 2,00% per le annualità successive).

Principali ipotesi attuariali/percentuali 31 12 2024 31 12 2023
Tasso di sconto 2,77% - 3,35% 2,96% - 3,26%
Tasso medio atteso di rivalutazione 2,00% 2,00%

9.2.c Analisi di sensitività della DBO del trattamento fine rapporto alla variazione delle principali ipotesi attuariali

Come richiesto dallo IAS 19, è stata condotta una analisi di sensitività dell'obbligazione relativa al trattamento di fine rapporto nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di sconto e il tasso di rivalutazione di 25 bps.

31 12 2024 31 12 2023
Ipotesi attuariali Variazione assoluta
della DBO
Variazione
percentuale della DBO
Variazione assoluta
della DBO
Variazione
percentuale della DBO
Tasso di sconto
Incremento di 0,25% (1.249) -1,79% (1.242) -1,73%
Decremento di 0,25% 1.220 1,75% 1.215 1,69%
Tasso medio atteso di rivalutazione
Incremento di 0,25% 742 1,06% 739 1,03%
Decremento di 0,25% (746) -1,07% (741) -1,03%

Sezione 10 - Fondi per rischi e oneri - Voce 100

10.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

Voci/Componenti Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate 149.639 154.276
2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate - -
3. Fondi di quiescenza aziendali 3.255 3.381
4. Altri fondi per rischi ed oneri 781.034 820.598
4.1 controversie legali e fiscali 468.756 464.360
4.2 oneri per il personale 44.390 66.048
4.3 altri 267.888 290.190
Totale 933.928 978.255

Per maggiori dettagli della sottovoce 4.3 "altri" si rinvia alla tabella successiva 10.6 "Fondi per rischi ed oneri – altri fondi".

10.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue

Totale 31 12 2024
Voci/Componenti Fondi su altri
impegni e altre
garanzie rilasciate
Fondi di quiescenza Altri fondi
per rischi ed oneri
Totale
A. Esistenze iniziali - 3.381 820.598 823.979
B. Aumenti - 2.232 217.218 219.450
B.1 Accantonamento dell'esercizio - 110 197.613 197.723
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - - 18.181 18.181
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - 1.424 1.424
B.4 Altre variazioni - 2.122 - 2.122
C. Diminuzioni - 2.358 256.782 259.140
C.1Utilizzo nell'esercizio - 460 164.579 165.039
C.2Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - 1.898 1.148 3.046
C.3Altre variazioni - - 91.055 91.055
D. Rimanenze finali - 3.255 781.034 784.289

10.2 bis Altri fondi per rischi e oneri: variazioni annue

Totale 31 12 2024
Voci/Componenti Fondi per
controversie legali
e fiscali
Fondi per oneri
del personale
Altri fondi Totale
A. Esistenze iniziali 464.361 66.048 290.189 820.598
B. Aumenti 127.680 34.330 55.208 217.218
B.1 Accantonamento dell'esercizio 112.009 33.476 52.128 197.613
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo 14.276 847 3.058 18.181
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto 1.395 7 22 1.424
B.4 Altre variazioni - - - -
C. Diminuzioni 123.285 55.988 77.509 256.782
C.1 Liquidazioni effettuate/Utilizzo nell'esercizio 52.272 53.780 58.527 164.579
C.2Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto 717 118 313 1.148
C.3Altre variazioni 70.296 2.090 18.669 91.055
D. Rimanenze finali 468.756 44.390 267.888 781.034

Per maggiori dettagli si rinvia alla sezione 5 Rischi operativi della Nota Integrativa Consolidata Parte E.

10.3 Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite
e originate
Totale
31 12 2024
Impegni a erogare fondi 5.405 15.092 - - 20.497
Garanzie finanziarie rilasciate 6.983 5.835 108.242 8.082 129.142
Totale 31 12 2024 12.388 20.927 108.242 8.082 149.639
Totale 31 12 2023 17.294 16.226 113.350 7.406 154.276

10.4 Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate

Al 31 dicembre 2024, così come al 31 dicembre 2023, il Gruppo non ha in essere fondi per tali tipologie di impegni e garanzie.

10.5 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

10.5.1. Illustrazione delle caratteristiche dei fondi e dei connessi rischi

Si riportano di seguito le informazioni relative ai fondi pensione a benefici definiti a favore dei dipendenti, in servizio o cessati, della Capogruppo e delle società del Gruppo per i quali l'obbligazione dell'erogazione futura delle rendite pensionistiche è posta a carico dei fondi e indirettamente della Capogruppo eventualmente chiamata ad aumentare il valore dell'obbligazione nel caso di inadeguatezza patrimoniale valutata secondo criteri attuariali.

Per ogni piano a benefici definiti la Capogruppo si avvale delle valutazioni di un attuario abilitato ed indipendente.

Nella contabilizzazione dei piani la determinazione dell'avanzo o del disavanzo viene stimata attraverso l'utilizzo della metodologia attuariale "proiezione unitaria del credito"; pertanto dal valore attuale dell'obbligazione risultante dal prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria viene dedotto il fair value delle attività a servizio del piano, ove presente. Per maggiori dettagli si rinvia alla parte A della presente nota integrativa.

Le valutazioni che hanno riguardato gli iscritti, che formano un gruppo chiuso di dipendenti in servizio e cessati, sono state effettuate in base alle collettività presenti nel mese di dicembre 2024.

Nella determinazione del costo complessivo di ciascun piano a benefici definiti, che com'è noto può essere influenzato da molte variabili, in applicazione del principio contabile IAS 19, sono state adottate basi tecniche oggettive e prudenziali sia nella formulazione delle ipotesi demografiche sia di quelle finanziarie.

In considerazione del carattere evolutivo dei principali aggregati aventi rilevanza, le valutazioni attuariali sono state eseguite in condizioni dinamiche in modo tale da riassumere nel medio lungo periodo sia le variazioni medie annue delle retribuzioni e delle prestazioni definite a carico di ogni piano, sia l'andamento dei saggi di interesse attesi sui mercati finanziari.

Tra le principali ipotesi attuariali formulate e poste a base della valutazione si segnalano:

  • basi tecniche di mortalità: sono state utilizzate le probabilità di morte delle tavole ISTAT 2022, distinte per sesso ed età, con mortalità ridotta del 30% per i fondi e del 25% per la sola Cassa di Previdenza Aziendale per il Personale del Monte dei Paschi di Siena per considerare il longevity risk;
  • basi economico-finanziarie: come tasso annuo di interesse relativo è stata utilizzata la curva EUR Composite in classe AA interpolata rilevata al 31 dicembre 2024.

Per ciascun piano a benefici definiti il patrimonio netto in bilancio risultante delle valutazioni post riconciliazione attuariale del passivo e dell'attivo al 31 dicembre 2024 è stato quindi sottoposto ad analisi di sensitività al variare delle principali ipotesi tecniche inserite nel modello di calcolo (tasso medio annuo di attualizzazione e tasso di inflazione) ed i risultati sono stati esposti in appositi prospetti.

I fondi a prestazione definita nei quali la Capogruppo risulta coobbligata nei limiti prefissati nei rispettivi statuti o regolamenti, sono fondi esterni dotati di autonomia soggettiva.

L'operazione di confluenza delle forme pensionistiche a prestazione definita all'interno della sezione B del Fondo Pensione Monte dei Paschi di Siena, realizzata nel corso del 2023, non modifica le obbligazioni pensionistiche della Capogruppo, che pertanto rileva passività nette qualora vi sia un deficit patrimoniale del Fondo MPS e analogamente, iscrive attività nette in presenza di surplus.

Fondo Pensione Monte dei Paschi di Siena

(n. iscrizione Albo 1643)

Il Fondo è dotato di personalità giuridica e piena autonomia patrimoniale e gestionale.

La governance del Fondo si basa su di un Consiglio di amministrazione e di un Collegio sindacale, aventi composizione paritetica, in quanto ne fanno parte membri designati dalla Capogruppo e membri eletti dagli iscritti, coadiuvati dal Direttore Generale.

La Capogruppo fornisce gratuitamente il personale, i locali e gli altri mezzi necessari per l'amministrazione autonoma del Fondo e assume a suo carico tutte le spese ed oneri inerenti, comprese quelle di funzionamento degli Organi amministrativi e di controllo.

Il Fondo, pur nella sua unitarietà soggettiva, è ripartito in due Sezioni contabilmente e patrimonialmente separate: la Sezione A, a contribuzione definita con capitalizzazione individuale, che opera secondo criteri di corrispettività tra accumulo e prestazioni; la Sezione B, a prestazione definita o capitalizzazione collettiva, a cui sono imputati i patrimoni di pertinenza degli ex fondi a prestazione definita.

470

Sotto il profilo delle garanzie prestate, secondo quanto previsto nell'art. 42 dello Statuto, eventuali carenze dei capitali di copertura della Sezione B che dovessero emergere dalle verifiche periodiche saranno ripianate dalla Capogruppo in relazione alla garanzia solidale verso gli iscritti e i terzi da essa a suo tempo assunta.

Gli attivi che compongono il patrimonio di riferimento sono gestiti in una sezione separata appositamente costituita.

Dal bilancio tecnico elaborato secondo criteri IAS 19 dall'attuario incaricato, emerge l'adeguatezza patrimoniale della Sezione B.

La Sezione B del Fondo è unica ed indivisa e continua a corrispondere senza soluzione di continuità le prestazioni secondo quanto indicato dai regolamenti e statuti degli ex fondi in essa confluiti. Ciascuna prestazione è definita in modo specifico secondo le specifiche regole ma ciascuna singola prestazione attinge al patrimonio comune della Sezione B.

Nella seguente tabella si riepilogano per ciascuno degli ex fondi a prestazione definita confluiti nella Sezione B del Fondo Pensione Monte dei Paschi di Siena le popolazioni (Pensionati, Attivi e Differiti) e le obbligazioni a benefici definiti (Defined Benefit Obligation), il valore del patrimonio (Asset Fair value) e l'eventuale surplus alla data del 31 dicembre 2024.

Pensionati Attivi Differiti Asset Fair
Value
(mln di euro)
Defined Benefit
Obligation
(mln di euro)
Surplus
mln di euro)
Trattamento di previdenza complementare per il personale
dell'ex comparto esattoriale della Banca Monte dei Paschi di
Siena S.p.A. (precedente n. iscrizione Albo 9185)
255 0 0 11,04
Trattamento delle prestazioni INPS per i dipendenti della ex
Banca Operaia di Bologna (precedente n. iscrizione Albo 9142)
60 0 0 4,04
Trattamento di pensionamento del personale dipendente della
ex Banca Credito Popolare e Cooperativo di Reggio Emilia
(precedente n. iscrizione Albo 9178)
5 0 0 0,40
Trattamento di pensionamento del personale dipendente della
ex Banca Popolare Veneta (precedente n. iscrizione Albo 9066)
8 0 0 0,13
Fondo Pensioni MPS Capital Services Banca per le Imprese
S.p.A. (precedente n. iscrizione Albo 9134)
25 0 0 1,46
Trattamento di pensionamento del personale dipendente della
ex Banca Nazionale Agricoltura (precedente n. iscrizione Albo
9047)
165 0 3 5,93
Trattamento di previdenza complementare per il personale ex
Banca Toscana (precedente n. iscrizione Albo 9110)
618 3 0 48,08
Fondo Pensioni per il personale della ex Banca Agricola
Mantovana S.p.A. (precedente n. iscrizione Albo 1341)
25 0 0 0,50
Fondo Pensioni per il personale della ex Banca Antonveneta
S.p.A. (precedente n. iscrizione Albo 1033)
23 0 0 1,11
TOTALE 1.184 3 3 85,56 72,69 12,87

Cassa di Previdenza Aziendale per il Personale del Monte dei Paschi di Siena

(n. iscrizione Albo 1127)

Il Fondo è dotato di personalità giuridica e piena autonomia patrimoniale e gestionale.

È riservato a dipendenti e pensionati della Capogruppo assunti fino al 31 dicembre 1990 che a seguito dell'accordo del 30 giugno 1989 hanno esercitato l'opzione per permanere nella specifica Sezione di previdenza integrativa in regime di prestazione definita.

La governance del Fondo si basa su di un Consiglio di amministrazione e di un Collegio sindacale, aventi composizione paritetica, in quanto ne fanno parte membri designati dalla Capogruppo e membri eletti dagli iscritti, coadiuvati dal Direttore Generale.

La Capogruppo fornisce gratuitamente il personale, i locali e gli altri mezzi necessari per l'amministrazione autonoma della Cassa ed assume a suo carico tutte le spese ed oneri inerenti, comprese quelle di funzionamento degli Organi amministrativi e di controllo.

Sotto il profilo delle garanzie prestate, secondo quanto previsto nell'art. 26 dello Statuto eventuali deficienze di copertura della Sezione che dovessero emergere dalle verifiche attuariali saranno ripianate dalla Capogruppo limitatamente a quanto necessario per mantenere le prestazioni di 1° livello in relazione alla garanzia solidale verso gli iscritti assunta a seguito della legge 218/90 e richiamata nell'accordo del 24 giugno 1991.

Il calcolo della pensione integrativa, che si determina detraendo dall'importo annuo della pensione integrata quella erogata dall'INPS, si compone infatti di due quote: una prima che eleva fino al 70% delle voci fisse della retribuzione del pari grado l'integrazione a carico della Cassa ed una seconda che eleva di un ulteriore 9% detta integrazione.

Gli attivi patrimoniali che compongono il patrimonio di riferimento sono costituiti prevalentemente da investimenti in titoli mobiliari gestiti quasi per l'intero in convenzione finanziaria e da immobili.

La popolazione è composta da n. 2.106 pensionati, n. 86 attivi e n. 16 differiti.

Dal bilancio tecnico elaborato secondo criteri IAS 19 dall'attuario incaricato, emerge l'adeguatezza patrimoniale della Sezione integrativa che a fronte di un valore di patrimonio (Asset Fair Value) – calcolato sulla base dell'ultimo valore disponibile (30 novembre 2024) - pari a 246,62 mln di euro sconta un'obbligazione a benefici definiti (DBO) al 31 dicembre 2024 di 54,64 mln di euro.

•••

Il fondo pensione a prestazione definita per il personale della filiale di Londra (BMPS UK Pension Fund) ha lo scopo di garantire le prestazioni che verranno erogate al momento del raggiungimento della normale età di pensionamento da parte degli iscritti e degli altri beneficiari in via di reversibilità. Il piano pensionistico è amministrato da un Trustee, composto anche da personale in servizio; la gestione delle risorse finanziarie è affidata ad una società specializzata. Dal bilancio tecnico elaborato secondo criteri IAS 19 dall'attuario incaricato alla data di valutazione del 31 dicembre 2024 emerge l'adeguatezza patrimoniale del piano che, a fronte di un valore di patrimonio (Asset Fair Value) di 40,39 mln di euro sconta un DBO (Defined Benefit Obligation) di 33,17 mln di euro.

Con riferimento alle prestazioni integrative riconducibili all'ex Credito Lombardo S.p.A., stante la natura contrattuale dell'obbligazione, gli oneri economici vengono sostenuti direttamente dalla Capogruppo. L'attuale limitata platea degli aventi diritto alle prestazioni riguarda complessivamente n. 66 pensioni immediate, di cui n. 44 dirette e n. 22 indirette. I calcoli attuariali alla data di valutazione del 31 dicembre 2024 evidenziano un DBO (Defined Benefit Obligation) di 1,34 mln di euro.

•••

Sussiste infine, una posizione riferita ad un ex Provveditore della Capogruppo per cui sono previsti determinati benefici economici diversi da quelli pensionistici, ma comunque valutati secondo parametri attuariali ai fini della determinazione del valore dell'obbligazione a carico della Capogruppo stessa. Trattasi, infatti, di un tipo di remunerazione definita ex contractu che consiste nell'erogazione di un trattamento su base mensile rivalutato secondo gli indici di perequazione automatica delle pensioni.

10.5.2 Variazioni nell'esercizio delle passività (attività) nette a benefici definiti e dei diritti di rimborso

Le tabelle che seguono evidenziano la movimentazione dell'esercizio con riferimento ai fondi interni ed esterni, che secondo i principi contabili internazionali rientrano nella definizione di fondi a prestazione definita.

10.5.2a Variazioni nell'esercizio delle passività (attività) nette a benefici definiti e dei diritti di rimborso – Fondi Interni

31 12 2024
A (-) B (+) C (+) D=A+B+C
Voci/Valori Attività a servizio
del piano
Valore attuale DBO Limite alla
disponibilità di
un'attività netta
(asset ceiling)
Passività/ attività
netta per benefici
definiti
Esistenze Iniziali - 3.381 - 3.381
Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti X - X -
Interessi attivi/passivi - 110 - 110
Rivalutazione della passività/attività netta per benefici
definiti:
- 224 - 224
Rendimento delle attività a servizio del piano al netto degli
interessi
- X X -
Utili/perdite attuariali derivanti da variazioni di assunzioni
demografiche
X - X -
Utili/perdite attuariali derivanti da esperienze passate X 147 X 147
Utili/perdite attuariali derivanti da variazioni di assunzioni
finanziarie
X 77 X 77
Variazioni dell'effetto di limitazioni alla disponibilitàdi
un'attività netta per piani a benefici definiti
X X - -
Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate X - X -
Differenze di cambio - - - -
Contributi: - - - -
Versati dal datore di lavoro - - X -
Versati dai dipendenti - - X -
Pagamenti effettuati dal piano - (460) X (460)
Effetti di aggregazioni aziendali e dismissioni - - - -
Effetto riduzioni del fondo - - X -
Effetto estinzioni del fondo - - X -
Altre variazioni - - - -
Esistenze Finali - 3.255 - 3.255

Il valore della passività netta per benefici definiti riportata nella riga "Esistenze iniziali" è riconducibile all'ex Credito Lombardo S.p.A. e all'ex Provveditore, esclusi dall'operazione di confluenza dei fondi interni funded e unfunded alla sezione B del Fondo Pensione MPS avvenuta nel 2023.

31 12 2023
A (-) B (+) C (+) D=A+B+C
Voci/Valori Attività a servizio
del piano
Valore attuale DBO Limite alla
disponibilità di
un'attività netta
(asset ceiling)
Passività/ attività
netta per benefici
definiti
Esistenze Iniziali (82.482) 94.615 14.367 26.500
Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti X - X -
Interessi attivi/passivi - 70 - 70
Rivalutazione della passività/attività netta per benefici
definiti:
- 22 - 22
Rendimento delle attività a servizio del piano al netto degli
interessi
- X X -
Utili/perdite attuariali derivanti da variazioni di assunzioni
demografiche
X (81) X (81)
Utili/perdite attuariali derivanti da esperienze passate X 183 X 183
Utili/perdite attuariali derivanti da variazioni di assunzioni
finanziarie
X (80) X (80)
Variazioni dell'effetto di limitazioni alla disponibilitàdi
un'attività netta per piani a benefici definiti
X X - -
Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate X - X -
Differenze di cambio - - - -
Contributi: - - - -
Versati dal datore di lavoro - - X -
Versati dai dipendenti - - X -
Pagamenti effettuati dal piano - (470) X (470)
Effetti di aggregazioni aziendali e dismissioni - - - -
Effetto riduzioni del fondo - - X -
Effetto estinzioni del fondo - - X -
Altre variazioni 82.482 (90.856) (14.367) (22.741)
Esistenze Finali - 3.381 - 3.381

10.5.2b Variazioni nell'esercizio delle passività (attività) nette a benefici definiti e dei diritti di rimborso: fondi esterni

31 12 2024
A (-) B (+) C (+) D=A+B+C
Voci/Valori Attività a servizio
del piano
Valore attuale DBO Limite alla
disponibilità di
un'attività netta
(asset ceiling)
Passività/ attività
netta per benefici
definiti
Esistenze Iniziali (379.867) 170.290 209.578 -
Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti X - X -
Interessi attivi/passivi (17.694) 5.690 12.004 -
Rivalutazione della passività/attività netta per benefici
definiti:
9.995 (570) (9.425) -
Rendimento delle attività a servizio del piano al netto degli
interessi
9.995 X X 9.995
Utili/perdite attuariali derivanti da variazioni di assunzioni
demografiche
X 2 X 2
Utili/perdite attuariali derivanti da esperienze passate X 1.402 X 1.402
Utili/perdite attuariali derivanti da variazioni di assunzioni
finanziarie
X (1.974) X (1.974)
Variazioni dell'effetto di limitazioni alla disponibilitàdi
un'attività netta per piani a benefici definiti
X X (9.425) (9.425)
Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro
passatee utili/perdite da regolamenti
X - X -
Differenze di cambio (2.101) 1.679 422 -
Contributi: - - - -
Versati dal datore di lavoro - - X -
Versati dai dipendenti - - X -
Pagamenti effettuati dal piano 16.586 (16.586) X -
Effetti di aggregazioni aziendali e dismissioni - - - -
Effetto riduzioni del fondo - - X -
Effetto estinzioni del fondo - - X -
Altre variazioni 513 - (513) -
Esistenze Finali (372.568) 160.503 212.066 -

31 12 2023
A (-) B (+) C (+) D=A+B+C
Voci/Valori Attività a servizio
del piano
Valore attuale DBO Limite alla
disponibilità di
un'attività netta
(asset ceiling)
Passività/ attività
netta per benefici
definiti
Esistenze Iniziali (303.433) 109.964 193.562 93
Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti X - X -
Interessi attivi/passivi (16.503) 8.195 8.308 -
Rivalutazione della passività/attività netta per benefici
definiti:
21.577 (22.929) (7.240) (8.592)
Rendimento delle attività a servizio del piano al netto degli
interessi
21.577 X X 21.577
Utili/perdite attuariali derivanti da variazioni di assunzioni
demografiche
X (9.881) X (9.881)
Utili/perdite attuariali derivanti da esperienze passate X (12.536) X (12.536)
Utili/perdite attuariali derivanti da variazioni di assunzioni
finanziarie
X (512) X (512)
Variazioni dell'effetto di limitazioni alla disponibilitàdi
un'attività netta per piani a benefici definiti
X X (7.240) (7.240)
Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro
passatee utili/perdite da regolamenti
X - X -
Differenze di cambio (866) 709 157 -
Contributi: (97.657) - - (97.657)
Versati dal datore di lavoro (97.657) - X (97.657)
Versati dai dipendenti - - X -
Pagamenti effettuati dal piano 16.505 (16.505) X -
Effetti di aggregazioni aziendali e dismissioni - - - -
Effetto riduzioni del fondo - - X -
Effetto estinzioni del fondo - - X -
Altre variazioni 509 90.856 14.791 106.156
Esistenze Finali (379.868) 170.289 209.578 -

10.5.2c Variazioni nell'esercizio delle passività (attività) nette a benefici definiti e dei diritti di rimborso – totale

Voci/Valori 31 12 2024
A (-) B (+) C (+) D=A+B+C
Attività a servizio del
piano
Valore attuale DBO Limite alla disponibilità
di un'attività netta
(asset ceiling)
Passività/ attività netta
per benefici definiti
Fondi interni - 3.255 - 3.255
Fondi esterni (372.568) 160.503 212.066 -
Totale fondi a benefici definiti (372.568) 163.758 212.066 3.255
Voci/Valori 31 12 2023
A (-) B (+) C (+) D=A+B+C
Attività a servizio del
piano
Valore attuale DBO Limite alla disponibilità
di un'attività netta
(asset ceiling)
Passività/ attività netta
per benefici definiti
Fondi interni - 3.381 - 3.381
Fondi esterni (379.867) 170.290 209.578 -
Totale fondi a benefici definiti (379.867) 173.671 209.578 3.381

10.5.3 Informativa sul fair value delle attività a servizio del piano

31 12 2024
Voci Piani Interni Piani Esterni
Quotati
in mercati attivi
Non quotati
in mercati attivi
Quotati
in mercati attivi
Non quotati
in mercati attivi
Cassa - - 109.150 -
di cui: utilizzata dal Gruppo - - - -
Strumenti di capitale - - 37.191 -
di cui : emessi dal Gruppo - - - -
Strumenti di debito - - 143.729 -
di cui emessi dal Gruppo - - - -
Immobili - - - 36.224
di cui: utilizzati dal Gruppo - - - -
Derivati - - - -
OICR - - 46.274 -
Titoli asset backed - - - -
Debiti strutturati - - - -
Totale - - 336.344 36.224
di cui: strumenti propri/attività utilizzate dal Gruppo - - - -

La tabella dà evidenza, per i piani a prestazione definita finanziati, della consistenza totale delle attività che risultano al servizio del piano. Si tratta in particolare delle attività relative a:

  • Cassa di previdenza aziendale per il personale del Monte dei Paschi di Siena, sezione a prestazione definita,
  • Fondo pensioni per il personale della Capogruppo della filiale di Londra,
  • Fondo Pensione Monte dei Paschi di Siena sezione B.

Tutti i fondi risultano eccedenti rispetto alle obbligazioni esistenti a fine esercizio.

478

31 12 2023
Voci Piani Interni Piani Esterni
Quotati
in mercati attivi
Non quotati
in mercati attivi
Quotati
in mercati attivi
Non quotati
in mercati attivi
Cassa - - 110.623 -
di cui: utilizzata dal Gruppo - - - -
Strumenti di capitale - - 32.325 -
di cui : emessi dal Gruppo - - - -
Strumenti di debito - - 150.658 -
di cui emessi dal Gruppo - - - -
Immobili - - - 41.454
di cui: utilizzati dal Gruppo - - - -
Derivati - - - -
OICR - - 44.807 -
Titoli asset backed - - - -
Debiti strutturati - - - -
Totale - - 338.413 41.454
di cui: strumenti propri/attività utilizzate dal Gruppo - - - -

10.5.4 Descrizione delle principali ipotesi attuariali

31 12 2024 31 12 2023
Principali ipotesi attuariali/percentuali Fondi a prestazione definita Fondi a prestazione definita
Piani interni Piani esterni Piani interni Piani esterni
Tasso di sconto 2,86% 3,67% 3,52% 3,32%
Tasso medio atteso di rivalutazione 2,00% 2,22% 1,00% 1,76%

È stato utilizzato un tasso pari a 2,86% per i piani interni e 3,67% per gli esterni (per il Trattamento di Fine Rapporto un range di tassi compresi tra 2,77 % e 3,35% cfr. tabella 9.2b), ricavato come media ponderata dei tassi della curva EUR Composite AA al 31 dicembre 2024, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata. La curva Eur Composite AA è ricavata giornalmente tramite l'information provider di Bloomberg e fa riferimento ad un paniere di titoli emessi da emittenti corporate "investment grade" compresi nella classe "AA" di rating residenti nell'area euro e appartenenti a diversi settori tra cui Utility, Telephone, Financial, Bank e Industrial. La suddetta curva è espressiva dei rendimenti di mercato di titoli di aziende primarie del paese in cui opera il Gruppo, in linea con le disposizioni contenute nel principio contabile IAS 19.

10.5.5 Informazioni su importo, tempistica e incertezza dei flussi finanziari

31 12 2024
Ipotesi attuariali Variazione assoluta
della DBO
Variazione percentuale
della DBO
Tasso di sconto
Incremento di 0,25% (4.458) -2,72%
Decremento di 0,25% 4.310 2,63%
Tasso medio atteso di rivalutazione
Incremento di 0,25% 2.581 1,58%
Decremento di 0,25% (2.944) -1,80%
31 12 2023
Ipotesi attuariali Variazione assoluta
della DBO
Variazione percentuale
della DBO
Tasso di sconto
Incremento di 0,25% (370) -0,21%
Decremento di 0,25% 490 0,28%
Tasso medio atteso di rivalutazione
Incremento di 0,25% 668 0,38%
Decremento di 0,25% (1.110) -0,64%

10.5.6 Piani relativi a più datori di lavoro

10.5.7 Piani a benefici definiti che condividono i rischi tra entità sotto controllo comune

Nel Gruppo non sono presenti piani aventi le caratteristiche sopra indicate.

10.6 Fondi per rischi e oneri: altri fondi

Voci/Componenti Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
Controversie legali e fiscali 468.756 464.361
- Revocatorie 13.943 17.044
- Altre vertenze legali 442.800 429.999
- Controversie fiscali 12.013 17.318
Oneri per il personale 44.390 66.048
- Contenzioso lavoro 14.819 39.504
- Esodi incentivati 915 406
- Altri 28.656 26.138
Altri 267.888 290.189
- Rischi connessi a cessioni di asset/rami d'azienda 5.672 5.878
- Oneri da ristrutturazioni aziendali 2.492 1.440
- Indennità ad agenti promotori finanziari 13.389 12.060
- Indennizzi connessi a garanzie contrattuali 104.728 132.563
- Oneri per malversazioni 734 1.887
- Reclami e accordi stragiudiziali 11.507 13.953
- Ristoro diamanti 1.720 2.156
- Clausole di claw back (IFRS 15) 14.355 16.692
- Rimborsi a clientela 6.268 5.617
- Stime oneri per servizi di assistenza legale 30.804 32.320
- Altri 76.219 65.623
Totale 781.034 820.598

L'importo di 104,6 mln di euro rilevato alla riga "Indennizzi connessi a garanzie contrattuali" rappresenta il fondo stanziato a fronte dei rischi connessi alle garanzie contrattuali rilasciate nell'ambito di operazioni di derisking di crediti deteriorati.

L'importo di 28,7 mln di euro rilevato alla riga "Oneri per il personale- Altri" include lo stanziamento per il sistema incentivante del personale.

10.7 Passività potenziali

Tipologie 31 12 2024 31 12 2023
Controversie legali e fiscali 1.740.957 1.906.988
Revocatorie 5.424 5.397
Altre vertenze legali 1.712.257 1.877.116
Controversie fiscali 23.276 24.475
Oneri per il personale 12.521 16.140
Contenzioso lavoro 12.521 16.140
Altri 271.819 249.513
Totale 2.025.297 2.172.641

Si definisce passività potenziale i) un'obbligazione possibile che scaturisce da eventi passati e la cui esistenza sarà confermata solamente dal verificarsi o meno di uno o più eventi futuri non totalmente sotto controllo, ovvero, ii) un'obbligazione attuale che deriva da eventi passati ma che non è rilevata perché non è probabile che sarà necessario l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione o perché l'importo dell'obbligazione non può essere determinato con sufficiente attendibilità.

Le passività potenziali non sono oggetto di rilevazione contabile bensì, qualora ritenute "possibili" sono unicamente oggetto di informativa. Diversamente, le passività potenziali ritenute "remote" non richiedono in ossequio alle previsioni dello IAS 37, alcuna informativa a riguardo. Pertanto, la tabella sopra riportata espone le sole passività "possibili".

Analogamente alle passività "probabili", anche le passività potenziali sono monitorate perché può accadere che le stesse, con la successione degli eventi, diventino "remote" oppure "probabili" con la necessità, in quest'ultimo caso, di provvedere ad eventuali accantonamenti.

In tale contesto si evidenzia che la classificazione delle passività potenziali e il relativo importo si basano su elementi di giudizio non oggettivi che richiedono il ricorso a procedimenti di stima, talvolta estremamente complessi, e pertanto non si può escludere che nel tempo possano essere oggetto di rideterminazione.

In particolare, si segnala che, con riferimento al contenzioso, la tabella riporta il petitum, ove quantificato; tale valore non può essere considerato una misura dell'esborso atteso secondo quanto previsto da IAS 37. Il Gruppo, infatti, non ritiene praticabile fornire una stima dell'esborso atteso per ragioni di complessità ed onerosità.

Per maggiori dettagli si rinvia a quanto rappresentato nella sezione 1.5 Rischi operativi della Parte E di Nota integrativa consolidata.

Sezione 11 – Passività assicurative – Voce 110

I prospetti della presente sezione non sono valorizzati in quanto sia per l'anno in corso che per quello di raffronto la fattispecie non è presente.

Sezione 12 - Azioni rimborsabili - Voce 120

I prospetti della presente sezione non sono valorizzati in quanto sia per l'esercizio in corso e per quello di raffronto non sono presenti dati.

Sezione 13 – Patrimonio del gruppo – Voci 120, 130, 140, 150, 160, 170 e 180

13.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

13.1.a "Capitale" composizione

(in unità di euro)
31 12 2024 31 12 2023
Voci/valori Valore
nominale
inespresso
Ammontare
complessivo del
capitale sociale
Valore
nominale
inespresso
Ammontare
complessivo del
capitale sociale
Azioni ordinarie 5,92 7.453.450.788 5,92 7.453.450.788
Totale capitale 7.453.450.788 7.453.450.788

In data 6 giugno 2011 l'Assemblea Straordinaria della Banca ha deliberato l'eliminazione del valore nominale per tutte le categorie di azioni; di conseguenza a partire dal 31 dicembre 2011 viene indicato il c.d. "valore nominale inespresso", ottenuto dividendo, per ogni categoria di azioni, l'ammontare complessivo del capitale sociale per il numero delle azioni della medesima categoria esistenti alla data di riferimento.

Le azioni ordinarie sono nominative ed indivisibili. Ogni azione dà diritto ad un voto. Le informazioni relative al numero delle azioni interamente liberate sono fornite in calce alla tabella "13.2 Capitale - Numero azioni: variazioni annue".

Alla data di riferimento del presente bilancio, il capitale sociale della Capogruppo è pari a euro 7.453.450.788, rappresentato da n. 1.259.689.706 azioni ordinarie senza indicazione del valore nominale, integralmente circolanti.

13.1.b "Azioni proprie": composizione

Il Gruppo non detiene azioni proprie in bilancio alla data di riferimento del presente bilancio, né per l'esercizio di raffronto.

13.2 Capitale - Numero azioni della capogruppo: variazioni annue

Voci/Tipologie 31 12 2024 31 12 2023
Ordinarie Ordinarie
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 1.259.689.706 1.259.689.706
- interamente liberate 1.259.689.706 1.259.689.706
- non interamente liberate - -
A.1Azioni proprie (-) - -
A.2Azioni in circolazione esistenze iniziali 1.259.689.706 1.259.689.706
B. Aumenti - -
B.1 Nuove emissioni - -
- a pagamento: - -
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre - -
- a titolo gratuito: - -
- a favore dei dipendenti - -
- a favore degli amministratori - -
- altre - -
B.2 Vendita di azioni proprie - -
B.3 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni - -
C.1Annullamento - -
C.2Acquisto di azioni proprie - -
C.3Operazioni di cessione di imprese - -
C.4Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 1.259.689.706 1.259.689.706
D.1 Azioni proprie (+) - -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 1.259.689.706 1.259.689.706
- interamente liberate 1.259.689.706 1.259.689.706
- non interamente liberate - -

Alla data del presente bilancio il capitale risulta interamente versato e liberato.

13.3 Capitale: altre informazioni

Non ci sono altre informazioni da segnalare rispetto a quanto riportato nei precedenti punti della presente sezione.

13.4 Riserve di utili: altre informazioni

Le Riserve di Gruppo iscritte nella voce 150 del passivo dello Stato Patrimoniale ammontano complessivamente a 2.184,3 mln di euro e presentano la seguente classificazione:

  • Riserve di utili per 2.187,5 mln di euro;
  • Riserve altre per -3,2 mln di euro.

Si rimanda al "prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato" per l'evidenza dell'evoluzione delle Riserve nel corso dell'esercizio 2024 e al prospetto inserito nella Nota integrativa del bilancio separato di Banca MPS per le informazioni previste dall'art. 2427 del Codice civile.

13.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Al 31 dicembre 2024, come per l'esercizio di raffronto, il Gruppo non detiene strumenti di capitale.

13.6 Altre informazioni

Si rimanda alla parte F- Informazioni sul patrimonio consolidato della presente Nota Integrativa per l'evidenza dell'evoluzione delle Riserve da valutazione nel corso dell'esercizio 2024.

Sezione 14 - Patrimonio di pertinenza di terzi - Voce 190

14.1 Dettaglio della voce 190 "patrimonio di pertinenza di terzi"

Denominazioni imprese 31 12 2024 31 12 2023
Partecipazioni in società consolidate con interessenze di terzi significative - -
Altre partecipazioni 336 651
Totale 336 651

14.2 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

All'interno del Gruppo non è presente la fattispecie.

Altre informazioni

1 Impegni e garanzie finanziarie rilasciate

31 12 2024
Valore nominale su impegni e garanzie
finanziarie rilasciate
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Totale Totale
31 12 2023
Impegni a erogare fondi 34.881.875 617.048 392.798 245 35.891.966 34.402.023
a) Banche Centrali 30.000 - - - 30.000 -
b) Amministrazioni pubbliche 976.881 - - - 976.881 524.879
c) Banche 1.275.654 - 13.510 - 1.289.164 1.212.405
d) Altre società finanziarie 11.008.253 1.756 534 - 11.010.543 9.450.201
e) Società non finanziarie 20.144.909 333.077 362.948 245 20.841.179 21.305.046
f) Famiglie 1.446.178 282.215 15.806 - 1.744.199 1.909.492
Garanzie finanziarie rilasciate 4.241.246 662.106 229.730 8.697 5.141.779 4.993.013
a) Banche Centrali 60 - - - 60 60
b) Amministrazioni pubbliche 47.152 91 - - 47.243 43.440
c) Banche 482.279 - - - 482.279 484.484
d) Altre società finanziarie 83.039 4.880 666 - 88.585 101.772
e) Società non finanziarie 3.580.924 648.461 227.750 8.697 4.465.832 4.274.166
f) Famiglie 47.792 8.674 1.314 - 57.780 89.091
Totale 39.123.121 1.279.154 622.528 8.942 41.033.745 39.395.036

2 Altri impegni e altre garanzie rilasciate

Valore nominale
31 12 2024 31 12 2023
Altre garanzie rilasciate 2.908 12.956
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche 749 6.778
d) Altre società finanziarie 2.159 6.178
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Altri impegni - -
di cui: esposizioni creditizie deteriorate - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale 2.908 12.956

La tabella riporta alla riga "Altre garanzie rilasciate" il rischio massimo conseguente alla eventuale violazione di dichiarazioni e garanzie rilasciate dal Gruppo nell'ambito di operazioni di derisking di crediti deteriorati e non giunte ancora a scadenza alla data di riferimento del presente bilancio.

3 Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni

Portafogli 31 12 2024 31 12 2023
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 1.145.240 1.924.188
2. Attività finanziarie valutate al fair value impatto redditivita complessiva 1.152.425 1.169.062
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 37.950.720 36.990.309
4. Attività materiali - -
di cui: Attività materiali che costituiscono rimanenze - -

La tabella riepiloga le attività costituite dal Gruppo a garanzia di proprie passività, rappresentate in prevalenza da operazioni di pronti contro termine passivi. L'ammontare indicato nella riga "3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" include circa 20,5 mld di euro relativi ai mutui ceduti ai veicoli MPS Covered Bond S.r.l. e MPS Covered Bond 2 S.r.l. nell'ambito dei due programmi di emissione di obbligazioni bancarie garantite (covered bond) e circa 11,4 mld di euro relativi a mutui conferiti a garanzia presso l'Eurosistema (ABACO).

4 Composizione degli investimenti a fronte delle polizze unit- linked e index-linked

Il Gruppo non detiene tali investimenti in quanto nessuna società del Gruppo emette polizze assicurative.

5 Gestione e intermediazione per conto terzi

Tipologia servizi
1. Esecuzione degli ordini per conto della clientela
a) acquisti 14.371.171
1. regolati 14.371.171
2. non regolati -
b) vendite 11.388.001
1. regolate 11.388.001
2. non regolate -
2. Gestioni di portafogli
a) individuali 5.366.566
b) collettive -
3. Custodia e amministrazione di titoli
a) titoli di terzi in deposito connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni di portafogli) -
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento -
2. altri titoli -
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): 64.173.262
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento 42.068
2. altri titoli 64.131.194
c) titoli di terzi depositati presso terzi 50.925.065
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 22.865.652
4. Altre operazioni 34.309.506

6 Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi quadro di compensazione o ad accordi similari

Ammontare Ammontare
delle passività
finanziarie
compensato
in bilancio (b)
Ammontare
netto delle
attività
finanziarie
riportato
in bilancio
(c=a-b)
Ammontari correlati
non oggetto di compensazione
in bilancio
Ammontare Ammontare
Forme Tecniche lordo delle
attività
finanziarie (a)
Strumenti
finanziari (d)
Depositi di
contante
ricevuti in
garanzia (e)
netto (f=c
d-e)
31 12 2024
netto
31 12 2023
1. Derivati 8.253.215 5.939.912 2.313.303 589.196 - 1.724.107 1.476.495
2. Pronti contro termine 7.891.637 - 7.891.637 7.834.765 - 56.872 58.512
3. Prestito titoli - - - - - - -
4. Altre - - - - - - -
Totale 31 12 2024 16.144.852 5.939.912 10.204.940 8.423.961 - 1.780.979 X
Totale 31 12 2023 17.132.719 7.165.734 9.966.985 7.734.646 697.332 X 1.535.007

7 Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi quadro di compensazione o ad accordi similari

Forme Tecniche Ammontare
lordo delle
passività
finanziarie (a)
Ammontare
delle attività
finanziarie
compensato in
bilancio (b)
Ammontare
netto delle
passività
finanziarie
riportato in
bilancio (c=a-b)
Ammontari correlati non oggetto
di compensazione in bilancio
Ammontare Ammontare
Strumenti
finanziari (d)
Depositi di
contante posti
in garanzia (e)
netto (f=c-d-e)
31 12 2024
netto
31 12 2023
1. Derivati 7.174.199 5.939.912 1.234.287 602.590 355.169 276.528 213.481
2. Pronti contro termine 7.449.724 - 7.449.724 7.449.724 - - 46.472
3. Prestito titoli - - - - - - -
4 Altre - - - - - - -
Totale 31 12 2024 14.623.923 5.939.912 8.684.011 8.052.314 355.169 276.528 X
Totale 31 12 2023 15.041.907 7.165.734 7.876.173 7.192.642 423.578 X 259.953

Nelle due tabelle precedenti viene fornita l'informativa richiesta dal principio IFRS 7 in merito agli strumenti finanziari:

  • compensati nello stato patrimoniale ai sensi dello IAS 32;
  • potenzialmente compensabili, in quanto regolati da "accordi quadro di compensazione o accordi simili", al ricorrere di determinate condizioni, ma esposti nello stato patrimoniale a saldi aperti in quanto non rispettano i criteri stabiliti dallo IAS 32 per operarne la compensazione in bilancio.

L'ammontare compensato in bilancio di 5.940 mln di euro, in corrispondenza delle colonne "Ammontare delle passività finanziarie compensato in bilancio (b)" ed "Ammontare delle attività finanziarie compensato in bilancio (b)", si riferisce quasi esclusivamente all'operatività in derivati OTC della Capogruppo stipulati, tramite accesso "indiretto", con controparti centrali. Tali strumenti vengono rappresentati in diminuzione delle seguenti voci di stato patrimoniale:

    1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico a) Attività finanziarie di negoziazione compensate per 5.559 mln di euro;
    1. Derivati di copertura fair value positivo– compensati per 381 mln di euro;
    1. Passività finanziarie di negoziazione compensate per 5.530 mln di euro;
    1. Derivati di copertura fair value negativo compensati per 410 mln di euro.

Ai fini della riconciliazione degli importi segnalati nella colonna (c) "ammontare netto delle attività/passività finanziarie riportato in bilancio" con i saldi patrimoniali riportati nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale" si evidenzia che:

  • l'importo relativo agli strumenti finanziari derivati, sia di negoziazione sia di copertura, assistiti da contratti di compensazione o similari, trova rappresentazione nelle voci 20 a) "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" e 50 "Derivati di copertura" dell'attivo e nelle voci 20 "Passività finanziarie di negoziazione" e 40 "Derivati di copertura" del passivo;
  • l'importo relativo ai pronti contro termine rientranti in accordi di compensazione o similari, trova rappresentazione nel dettaglio "Pronti contro termine attivi/passivi" esposto nelle tabelle di composizione della voce 40 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" dell'attivo e nella voce 10 "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" del passivo.

Con riferimento agli strumenti potenzialmente compensabili al ricorrere di taluni eventi, in corrispondenza delle colonne "Ammontari correlati non oggetto di compensazione in bilancio", si segnala nel Gruppo la presenza dei seguenti accordi:

  • per gli strumenti derivati: "ISDA Master Agreement" e accordi di compensazione con clearing houses;
  • per i pronti contro termine attivi e passivi: contratto quadro "Global Master Repurchase Agreements (GMRA)" ed accordi di compensazione con la "Cassa di Compensazione e Garanzia (CC&G)";
  • per le operazioni di prestito titoli: "Global Master Securities Lending Agreements (GMSLA)".

Gli effetti della potenziale compensazione:

  • dei controvalori di bilancio delle attività e passività finanziarie sono indicati in corrispondenza della colonna (d) "Strumenti finanziari", unitamente al fair value delle garanzie reali finanziarie rappresentate da titoli;
  • dell'esposizione con le relative garanzie in contanti figurano in corrispondenza della colonna (e) "Depositi di contante ricevuti/dati in garanzia".

Si evidenzia inoltre che:

  • il principio richiede altresì di prendere in considerazione gli effetti delle garanzie reali finanziarie (incluse le garanzie in disponibilità liquide) ricevute e prestate;
  • con riferimento alle operazioni di prestito titoli, nelle tabelle in oggetto le operazioni che prevedono il versamento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore sono incluse nella voce "Pronti contro termine";
  • le operazioni pronti contro termine sono rappresentate nelle tabelle secondo il criterio di valutazione del costo ammortizzato, mentre le relative garanzie reali finanziarie e le operazioni in derivati sono riportate al loro fair value.

In base alle modalità di compilazione rappresentate, gli accordi di netting tra gli strumenti finanziari e relative garanzie finanziarie consentono di ridurre in modo significativo l'esposizione creditoria/debitoria verso la controparte, come indicato in corrispondenza della colonna (f) "Ammontare netto".

8 Operazioni di prestito titoli

Il Gruppo non ha in essere, in qualità di borrower, operazioni di prestito titoli garantite da altri titoli né operazioni di prestito titoli con la clientela.

9 Informazioni sulle attività a controllo congiunto

Alla data di bilancio, così come per l'esercizio precedente, non sono presenti accordi a controllo congiunto qualificabili come "joint operation" ai sensi del principio contabili IFRS 11, in base ai quali le parti che detengono il controllo congiunto hanno diritti sulle attività e obbligazioni sulle passività relative all'accordo.

Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato

Sezione 1 - Gli interessi - Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre
operazioni
Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023*
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico
65.981 4.753 102 70.836 54.245
1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione 57.964 585 102 58.651 42.515
1.2 Attività finanziarie designate al fair value - - - - -
1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value
8.017 4.168 - 12.185 11.730
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
42.085 - X 42.085 45.856
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 311.626 3.491.229 X 3.802.855 3.573.376
3.1 Crediti verso banche 28.364 82.948 X 111.312 112.645
3.2 Crediti verso clientela 283.262 3.408.281 X 3.691.543 3.460.731
4. Derivati di copertura X X 113.785 113.785 114.451
5. Altre attività X X 648.385 648.385 540.269
6. Passività finanziarie X X X 3 604
Totale 419.692 3.495.982 762.272 4.677.949 4.328.801
di cui interessi su attività finanziarie impaired - 102.139 - 102.139 82.905
di cui interessi attivi su leasing finanziario X 198.153 X 198.153 199.744

*I dati del conto economico 2023 sono stati riesposti per tener conto della classificazione della controllata Monte Paschi Banque S.A. quale "discontinued operations" in conformità con quanto previsto dall'IFRS 5.

Nella riga 4 "Derivati di copertura", colonna "Altre operazioni", sono compresi i differenziali relativi ai derivati di copertura a correzione degli interessi attivi rilevati sugli strumenti finanziari coperti iscritti nell'attivo.

Nella riga 5 "Altre attività", colonna "Altre operazioni", sono riportati gli interessi maturati sui depositi a vista e conti correnti verso banche centrali classificati nella voce "Cassa e disponibilità liquide", per 488,7 mln di euro (456,8 mln di euro al 31 dicembre 2023). Nella medesima voce figurano inoltre per 109,0 mln di euro (56,2 mln di euro al 31 dicembre 2023) gli interessi attivi maturati su crediti d'imposta.

Gli interessi attivi, calcolati per le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato secondo il criterio del tasso di interesse effettivo, vengono inseriti nelle diverse colonne in base alla forma tecnica originaria. L'ammontare maturato nell'esercizio sulle posizioni che risultano classificate come "deteriorate" alla data di riferimento del bilancio, è pari complessivamente a 102,1 mln di euro (84,0 mln di euro al 31 dicembre 2023).

Gli interessi di mora partecipano alla formazione del margine di interesse solamente per la quota effettivamente incassata.

Per un'analisi andamentale delle grandezze in oggetto si rinvia a quanto riportato nella Relazione consolidata sulla Gestione.

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

1.2.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

Gli interessi attivi su attività finanziarie in valuta per l'esercizio 2024 ammontano a 43,8 mln di euro di euro, rispetto ai 42,7 mln di euro dell'esercizio 2023.

1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre
operazioni
Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (1.775.167) (472.769) - (2.247.936) (1.857.045)
1.1 Debiti verso banche centrali (370.709) X X (370.709) (540.576)
1.2 Debiti verso banche (48.495) X X (48.495) (58.027)
1.3 Debiti verso clientela (1.355.963) X X (1.355.963) (875.695)
1.4 Titoli in circolazione X (472.769) X (472.769) (382.747)
2. Passività finanziarie di negoziazione - - - - (2.144)
3. Passività finanziarie designate al fair value - (4.736) - (4.736) (4.507)
4. Altre passività e fondi X X (127) (127) (141)
5. Derivati di copertura X X (104.081) (104.081) (205.006)
6. Attività finanziarie X X X (319) (573)
Totale (1.775.167) (477.505) (104.208) (2.357.199) (2.069.416)
di cui interessi passivi relativi ai debiti per leasing (4.906) X X (4.906) (4.915)

*I dati del conto economico 2023 sono stati riesposti per tener conto della classificazione della controllata Monte Paschi Banque S.A. quale "discontinued operations" in conformità con quanto previsto dall'IFRS 5.

Nella riga 1.1 "Debiti verso Banche centrali" sono ricompresi gli interessi relativi alle operazioni di rifinanziamento con BCE detenute dalla Capogruppo per 370,7 mln di euro in riduzione rispetto ai 540,6 mln di euro del precedente esercizio, a seguito del completamento dei rimborsi TLTRO avvenuto a giugno e della riallocazione della raccolta su aste MRO e LTRO.

Nelle righe 1.2 "Debiti verso banche" e 1.3 "Debiti verso clientela", colonna "Debiti", sono compresi gli interessi relativi ai debiti per le operazioni di pronti contro termine passive su titoli di proprietà iscritti in bilancio o su titoli non iscritti in bilancio in quanto ottenuti tramite operazioni di pronti contro termine attive o provenienti da cartolarizzazioni proprie senza derecognition.

L'incremento registrato in corrispondenza della riga 1.3 "Debiti verso clientela" degli interessi corrisposto è ascrivibile a tassi passivi più elevati registrati sui rapporti a clientela soprattutto nel primo semestre 2024.

La riga 1.4 "Titoli in circolazione" evidenzia gli interessi passivi maturati nell'esercizio su obbligazioni e certificati di deposito valutati al costo ammortizzato, l'incremento rispetto allo scorso anno è legato alle due nuove emissioni di marzo e novembre 2024.

Nella riga 5 "Derivati di copertura", colonna "Altre operazioni", sono compresi i differenziali relativi ai derivati di copertura a correzione degli interessi passivi rilevati sulla raccolta commerciale e obbligazionaria a tasso fisso oggetto di copertura.

La riga 6. "Attività finanziarie" evidenzia gli interessi negativi maturati sulle attività finanziarie.

Per un'analisi andamentale delle grandezze in oggetto si rinvia a quanto riportato nella Relazione consolidata sulla Gestione.

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.4.1 Interessi passivi su passività in valuta

Gli interessi passivi su passività finanziarie in valuta per l'esercizio 2024 ammontano a 13,6 mln di euro, rispetto ai 9,1 mln di euro dell'esercizio 2023.

1.5 Differenziali relativi alle operazioni di copertura

Voci Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura 122.227 133.231
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura (112.523) (223.784)
C. Saldo (A+B) 9.704 (90.553)

492

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato

Sezione 2 - Le commissioni - Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

Tipologia servizi / Valori Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023*
a) Strumenti finanziari 127.892 122.365
1. Collocamento titoli 32.831 38.618
1.1 Con assunzione a fermo e/o sulla base di un impegno irrevocabile 16.852 24.105
1.2 Senza impegno irrevocabile 15.979 14.513
2. Attività di ricezione e trasmissione di ordini e esecuzione di ordini per conto dei clienti 25.611 25.339
2.1 Ricezione e trasmissione di ordini di uno o più strumenti finanziari 24.639 23.416
2.2 Esecuzione di ordini per conto dei clienti 972 1.923
3. Altre commissioni connesse con attività legate a strumenti finanziari 69.450 58.408
di cui: negoziazione per conto proprio 14.744 15.109
di cui: gestione di portafogli individuali 54.706 43.299
b) Corporate Finance 8.208 7.798
1. Consulenza in materia di fusioni e acquisizioni - -
2. Servizi di tesoreria 8.208 7.752
3. Altre commissioni connesse con servizi di corporate finance - 46
c) Attività di consulenza in materia di investimenti 8.027 5.504
d) Compensazione e regolamento 147 285
e) Gestione di portafogli collettive - -
f) Custodia e amministrazione 5.770 5.482
1. Banca depositaria - -
2. Altre commissioni legate all'attività di custodia e amministrazione 5.770 5.482
g) Servizi amministrativi centrali per gestioni di portafogli collettive - -
h) Attività fiduciaria 2.148 2.115
i) Servizi di pagamento 510.746 504.415
1. Conti correnti 216.356 219.275
2. Carte di credito 66.157 67.998
3. Carte di debito ed altre carte di pagamento 80.326 77.819
4. Bonifici e altri ordini di pagamento 86.742 67.343
5. Altre commissioni legate ai servizi di pagamento 61.165 71.980
j) Distribuzione di servizi di terzi 678.941 541.433
1. Gestioni di portafogli collettive 420.121 315.274
2. Prodotti assicurativi 208.272 192.028
3. Altri prodotti 50.548 34.131
di cui: gestioni di portafogli individuali - -
k) Finanza strutturata - -
l) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione 44 66
m) Impegni a erogare fondi 173.071 173.361
n) Garanzie finanziarie rilasciate 57.872 49.019
di cui: derivati su crediti - -
o) Operazioni di finanziamento 72.642 77.502
di cui: per operazioni di factoring 16.604 15.070
p) Negoziazione di valute 3.703 3.572
q) Merci - -
r) Altre commissioni attive 39.257 53.101
di cui: per attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio - -
di cui: per attività di gestione di sistemi organizzati di negoziazione - -
Totale 1.688.468 1.546.018

*I dati del conto economico 2023 sono stati riesposti per tener conto della classificazione della controllata Monte Paschi Banque S.A. quale "discontinued operations" in conformità con quanto previsto dall'IFRS 5.

La riga r) "Altre commissioni attive" include 10,2 mln di euro riferiti all'operatività leasing, 12,8 mln di euro riconducibili all'istruttoria di crediti d'imposta e connesse al recupero delle spese che la Capogruppo sostiene per la finalizzazione delle operazioni ed infine 3,6 mln di euro di agency fee per il ruolo svolto dalla Capogruppo in qualità di capofila/agente di finanziamenti in pool.

Per un'analisi andamentale delle commissioni attive e per l'informativa sulla disaggregazione, come richiesta dall'IFRS 15.114-115 viene fornito di seguito lo sviluppo delle commissioni per ciascuno dei segmenti operativi individuati, per tipologia di attività.

SEGMENT
REPORTING
Segmenti
Principali settori di
business
Retail banking Wealth
Management
Corporate banking Large Corp.
& Investment
Banking
Corporate
Center
Totale
Gruppo
Montepaschi
31/12/24 31/12/24 31/12/24 31/12/24 31/12/24 31/12/24
Attività bancaria
commerciale
432.947 10.819 391.526 64.453 86 899.831
Attività di gestione/
intermediazione e
consulenza
625.146 108.361 18.939 16.118 20.072 788.637
Commissioni attive 1.058.092 119.180 410.465 80.571 20.158 1.688.468

Per ulteriori approfondimenti si rimanda all'informativa della PARTE L "Informativa di settore" della presente Nota Integrativa consolidata.

Le Commissioni Attive del Gruppo riferite ai Segmenti Commerciali derivano per il 53,3% da commissioni legate all'attività bancaria commerciale e per il 46,7% da commissioni legate all'attività di gestione, intermediazione e consulenza. Più in dettaglio, le commissioni attive del Retail banking sono attribuibili per il 40,9% all'attività bancaria commerciale e per il 59,1% all'attività di gestione, intermediazione e consulenza. Le commissioni attive del Wealth Management sono essenzialmente riferibili all'attività di gestione, intermediazione e consulenza (90,9%) e in misura minore all'attività bancaria commerciale (9,1%). Le commissioni attive del Corporate Banking sono originate principalmente dall'attività bancaria commerciale per il 95,4% e dall'attività di gestione, intermediazione e consulenza per il 4,6% così come le commissioni attive riconducibili al Large Corporate & Investment banking, concentrate principalmente sulla componente dell'attività bancaria commerciale (80,0%) rispetto alla componente dell'attività di gestione, intermediazione e consulenza (20,0%).

Con riferimento all'informativa relativa alle performance obligations di cui IFRS 15.113,119 si riscontrano i seguenti principali servizi offerti dalle Società del Gruppo:

  • erogazione di servizi di incasso e pagamento, che comprendono l'offerta alla clientela di carte di credito e di debito di emissione della Banca. A fronte di tali servizi il cliente paga sia un canone annuale anticipato per l'attività di gestione amministrativa della carta, rilevato over time, sia commissioni calcolate sulle singole operazioni associate alla configurazione della carta che, se non comprese all'interno del canone, sono contabilizzate at a point in time in relazione all'esecuzione della singola performance obligation in un momento preciso; tra i servizi di incasso e pagamento sono inoltre compresi tutti i servizi di negoziazione in valuta, oltre ad altri servizi generici di incasso che prevedono l'incasso di commissioni a fronte della performance obligation prestata a consumo e rilevate at a point in time;
  • tenuta e gestione dei conti correnti. In tale contesto, le commissioni percepite per i diversi prodotti offerti alla clientela, possono prevedere un canone periodico a fronte del servizio di gestione del conto corrente (che può comprendere o meno un pacchetto di servizi) e commissioni percepite sulle singole operazioni effettuate dal cliente non incluse nel canone. La prima tipologia di commissione si riferisce a performance obligation eseguite overtime, mentre la seconda a servizi effettuati in un momento preciso e remunerati separatamente rispetto al canone trimestrale, che si configurano come performance obligation effettuate at a point in time;
  • distribuzione di prodotti e di servizi di terzi sulla base di accordi di partnership con controparti esterne, per i quali sono incassate commissioni di collocamento, rilevate at a point in time in quanto remunerative della performance obligation di intermediazione prestata dal Gruppo, e commissioni di continuing collegate all'attività di gestione amministrativa del cliente presso la rete, rilevate over time in quanto remunerative della performance obligation resa nel corso della durata dell'investimento. Alcuni accordi distributivi includono anche commissioni di tipo variabile, riconosciute dalle controparti esterne al raggiungimento di determinati volumi di collocamento o di altri parametri annuali previsti dagli accordi distributivi. Sulla base delle diverse previsioni contrattuali e in armonia con le disposizioni del principio IFRS15, ove ne ricorrano i presupposti vengono effettuate analisi nei periodi intermedi al fine di verificare la presenza delle condizioni che consentano la contabilizzazione anticipata del ricavo o di quota parte dello stesso. La contabilizzazione anticipa-

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato

ta avviene esclusivamente nel caso in cui è altamente probabile che, una volta risolta l'incertezza, non si verifichi un aggiustamento al ribasso dell'ammontare contabilizzato. Infine, in alcuni contratti sono presenti clausole di clawback, a fronte delle quali, nel caso si verifichino determinate condizioni, è prevista la restituzione totale o parziale delle commissioni di collocamento già contabilizzate al momento di esecuzione della performance obligation iniziale (rilevata at a point in time): in questo caso la clausola di claw back rappresenta una componente variabile del transaction price, in quanto l'importo percepito al momento del collocamento del prodotto non è definitivo, ma dipenderà da eventi futuri che sono fuori dal controllo del Gruppo. In tali situazioni si procede a stimare l'ammontare delle commissioni che saranno potenzialmente soggette a restituzione, appostando l'importo che si prevede dovrà essere restituito alla controparte terza ad apposito fondo rischi; il ricavo che si espone a conto economico è pari all'importo contabilizzato a fronte della performance obligation per l'attività di collocamento effettuata nell'esercizio, al netto di quanto accantonato al fondo;

  • gestioni di portafogli individuali, nell'ambito delle attività legate a strumenti finanziari, che comprendono prevalentemente commissioni di gestione, calcolate con una percentuale proporzionale alle masse detenute in gestione, rilevate over time in quanto a remunerazione di un servizio reso nel tempo;
  • servizi finanziari complessi, tra cui attività di consulenza, advisory/asseverazione/underwriting e raccolta ordini. All'interno dei contratti possono figurare varie tipologie di commissioni collegate ai vari servizi offerti. Alcune di queste sono collegate ad attività svolte lungo l'arco temporale di durata del contratto (overtime) e riconosciute dal cliente indipendentemente dalla buona riuscita dell'attività, mentre altre vengono prestate e pagate dal cliente solo al verificarsi di determinati eventi, pertanto sono collegate a servizi prestati in un momento preciso. La prima tipologia di commissioni, collegata a performance obligation over time, viene contabilizzata lungo la durata del contratto, mentre la seconda tipologia viene contabilizzata al momento in cui si verifica l'evento, in quanto remunerativa di una performance obligation effettuata at a point in time;
  • servizi fiduciari alla clientela per il tramite della controllata MP Fiduciaria, tra cui l'amministrazione in regime di riservatezza di denaro, strumenti finanziari e partecipazioni societarie non quotate, incarichi fiduciari a scopo di garanzia, sistemazioni di patrimoni familiari e trasferimento intergenerazionale di ricchezza. Essendo connessi a performance obligation che si protraggono e si ripetono nel tempo, i corrispettivi relativi ai servizi fiduciari sono rilevati over time per quanto riguarda le commissioni di continuing. Sono invece rilevate at a point in time le commissioni di apertura rapporto.

Con riferimento alla composizione dei ricavi (IFRS 15.116-118) si segnala che sono stati contabilizzati 2,0 mln di euro a componente di adjustment price maturato nell'esercizio sulle commissioni incassate a fronte dell'attività di collocamento di servizi di terzi effettuata dalla Capogruppo nel corso dell'esercizio precedente.

La voce accoglie lo storno di ricavi per 7,4 mln di euro effettuato in contropartita a un fondo rischi ai sensi IFRS 15, a fronte delle clausole di claw back presenti in contratti di collocamento di prodotti di terzi.

Canali / Valori 31 12 2024 31 12 2023
a) presso propri sportelli: 649.034 545.775
1. gestioni portafogli 49.413 38.845
2. collocamento di titoli 6.595 37.750
3. servizi e prodotti di terzi 593.026 469.180
b) offerta fuori sede: 72.523 62.866
1. gestioni portafogli 5.290 4.452
2. collocamento di titoli 386 605
3. servizi e prodotti di terzi 66.847 57.809
c) altri canali distributivi: 44.922 14.709
1. gestioni portafogli 3 2
2. collocamento di titoli 25.851 263
3. servizi e prodotti di terzi 19.068 14.444

2.1.a Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi

495

2.2 Commissioni passive: composizione

Tipologia servizi / Valori Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023*
a) Strumenti finanziari (5.042) (4.885)
di cui: negoziazione di strumenti finanziari (4.422) (3.486)
di cui: collocamento di strumenti finanziari - -
di cui: gestione di portafogli individuali (619) (1.400)
- Proprie - -
- Delegate a terzi (619) (1.400)
b) Compensazione e regolamento (4.483) (2.172)
c) Gestione di portafogli collettive - -
- Proprie - -
- Delegate a terzi - -
d) Custodia e amministrazione (4.296) (3.793)
e) Servizi di incasso e pagamento (89.169) (80.455)
di cui: carte di credito, carte di debito e altre carte di pagamento (72.828) (61.518)
f) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
g) Impegni a ricevere fondi - -
h) Garanzie finanziarie ricevute (26.710) (46.818)
di cui: derivati su crediti - -
i) Offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (63.996) (53.842)
j) Negoziazione di valute - -
k) Altre commissioni passive (39.735) (38.334)
Totale (233.431) (230.299)

*I dati del conto economico 2023 sono stati riesposti per tener conto della classificazione della controllata Monte Paschi Banque S.A. quale "discontinued operations" in conformità con quanto previsto dall'IFRS 5.

Nella riga a) "Strumenti finanziari di cui: gestioni patrimoniali individuali - delegate a terzi" sono incluse le commissioni passive su raccolta ordini titoli.

Nella riga b) "Compensazione e regolamento" sono rappresentate le commissioni passive per il servizio di clearing su derivati.

Nella riga "e) "Servizi di incasso e pagamento" sono incluse le commissioni derivanti dall'esternalizzazione del servicing amministrativo relativo alla gestione delle carte.

La riga g) Garanzie finanziarie ricevute include commissioni per 17,0 mln di euro (37,8 mln di euro al 31 dicembre 2023) riferibili all'acquisto di protezione dal rischio di credito nell'ambito delle operazioni di cartolarizzazioni sintetiche in essere.

Nella riga "i) "Offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi" sono ricomprese le provvigioni riconosciute ai promotori finanziari del Gruppo.

La riga k) "Altre commissioni passive" include 6,2 mln di euro riferiti all'operatività leasing, di cui 2,4 mln di euro per provvigioni e contributi per l'attività di intermediazione degli agenti.

Per un'analisi andamentale delle grandezze in oggetto si rinvia a quanto riportato nella Relazione consolidata sulla Gestione.

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Sezione 3 - Dividendi e proventi simili - Voce 70

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

Voci / Proventi 31 12 2024 31 12 2023
Dividendi Proventi
simili
Totale Dividendi Proventi
simili
Totale
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 4.068 1.056 5.124 4.851 1.103 5.954
B. Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value
- 8.485 8.485 - 8.092 8.092
C. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
9.114 - 9.114 12.501 - 12.501
D. Partecipazioni - - - - - -
Totale 13.182 9.541 22.723 17.352 9.195 26.547

La tabella evidenzia l'ammontare dei dividendi incassati sui titoli azionari negoziati nell'ambito del portafoglio di trading e sulle partecipazioni minoritarie classificate nel portafoglio "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva". Sono invece naturalmente esclusi i dividendi relativi alle società del Gruppo controllate e collegate, consolidate integralmente o con il metodo del patrimonio netto.

La riga "B Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" si riferisce integralmente a proventi distribuiti da Fondi di private equity.

La riga "C. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" include il dividendo di 8,5 mln di euro (8,5 mln di euro al 31 dicembre 2023) incassato a valere della partecipazione in Banca d'Italia.

Sezione 4 - Il risultato netto dell'attività di negoziazione - Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze Utili da
realizzo
Minusvalenze Perdite da
realizzo
Risultato netto
31 12 2024 31 12 2023*
1. Attività finanziarie di negoziazione 39.831 106.495 (12.827) (56.592) 76.907 170.938
1.1 Titoli di debito 22.503 90.281 (10.119) (49.448) 53.217 160.616
1.2 Titoli di capitale 15.499 12.708 (2.429) (5.903) 19.875 6.285
1.3 Quote di O.I.C.R 1.829 3.494 (279) (1.241) 3.803 4.020
1.4 Finanziamenti - - - - - -
1.5 Altre - 12 - - 12 17
2. Passività finanziarie di negoziazione 3.817 22.076 (2.453) (23.758) (318) (65.666)
2.1 Titoli di debito 3.785 21.544 (2.212) (23.690) (573) (65.491)
2.2 Debiti - - - - - -
2.3 Altre 32 532 (241) (68) 255 (175)
3. Altre attività e passività finanziarie: differenze di
cambio
X X X X 10.024 (7.189)
4. Strumenti derivati 4.687.521 7.980.485 (4.565.195) (8.089.882) 41.264 (43.219)
4.1 Derivati finanziari: 4.672.520 7.839.667 (4.486.394) (8.051.029) 3.099 (89.941)
- Su titoli di debito e tassi di interesse 4.528.964 7.708.691 (4.364.481) (7.904.991) (31.817) (161.117)
- Su titoli di capitale e indici azionari 133.611 72.141 (99.530) (5.948) 100.274 32.318
- Su valute e oro X X X X 28.335 47.261
- Altri 9.945 58.835 (22.383) (140.090) (93.693) (8.403)
4.2 Derivati su crediti 15.001 140.818 (78.801) (38.853) 38.165 46.722
di cui coperture naturali connesse con la fair
value option
X X X X - -
Totale 4.731.169 8.109.056 (4.580.475) (8.170.232) 127.877 54.864

*I dati del conto economico 2023 sono stati riesposti per tener conto della classificazione della controllata Monte Paschi Banque S.A. quale "discontinued operations" in conformità con quanto previsto dall'IFRS 5.

Si deve precisare che, in base alle disposizioni contenute nella Circolare di Banca d'Italia n. 262, la specifica in merito al "di cui: coperture naturali connesse con la fair value option" si riferisce ad una particolare tipologia di copertura prevista dal principio contabile IFRS 9. Al riguardo si segnala che non risultano importi da valorizzare, in quanto il Gruppo ha optato di continuare ad avvalersi del regime di hedge accounting previsto dal principio contabile IAS 39.

Nel corso dell'esercizio il Credit Value Adjustment (CVA) si è ridotto generando un impatto positivo di 0,1 mln di euro sui derivati OTC; parimenti, il Debit Value Adjustment (DVA) sui derivati OTC ha registrato un decremento con conseguente impatto negativo di 6,0 mln di euro.

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Sezione 5 - Il risultato netto dell'attività di copertura - Voce 90

5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione

Componenti reddituali/Valori Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value 129.237 223.001
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) 195.093 519.165
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) 940 -
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
A.5 Attività e passività in valuta - -
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 325.270 742.166
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value 196.319 526.657
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) 25.639 11.145
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) 104.353 208.807
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
B.5 Attività e passività in valuta - -
Totale oneri dell'attività di copertura (B) 326.311 746.609
C. Risultato netto dell'attività di copertura(A - B) (1.041) (4.443)
di cui: risultato delle coperture su posizioni nette - -

Per informazioni in merito ai derivati di copertura, i cui proventi ed oneri sono indicati rispettivamente nelle righe A.1 e A.4, B.1 e B.4 della presente tabella, si rinvia alla Sezione 5 "Derivati di copertura - Voce 50" dell'attivo e alla Sezione 4 – "Derivati di copertura - Voce 40" del passivo della parte B della presente nota integrativa.

Per ulteriori informazioni in merito alle attività e alle passività finanziarie coperte si rinvia alle tabelle di dettaglio esposte nella parte B della nota integrativa, nelle sezioni relative alle voci patrimoniali in cui sono iscritte le poste oggetto di copertura.

Sezione 6 - Utili (Perdite) da cessione/riacquisto - Voce 100

6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione

Totale 31 12 2024 Totale 31 12 2023
Voci/Componenti reddituali Utili
Perdite
Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
Attività finanziarie
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 5.823 (13.500)
(7.677)
15.602 (6.487) 9.115
1.1 Crediti verso banche - - - - - -
1.2 Crediti verso clientela 5.823 (13.500) (7.677) 15.602 (6.487) 9.115
2. Attività finanziarie valutate al fairvalue con impatto
sulla redditività complessiva
1.568 (1.838) (270) 1.034 - 1.034
2.1 Titoli di debito 1.568 (1.838) (270) 1.034 - 1.034
2.2 Finanziamenti - - - - - -
Totale attività (A) 7.391 (15.338) (7.947) 16.636 (6.487) 10.149
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli in circolazione 1 (626) (625) 2 (179) (177)
Totale passività (B) 1 (626) (625) 2 (179) (177)

La colonna "Risultato netto" della voce "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" della riga 1.2 "Crediti verso clientela" comprende prevalentemente le perdite nette conseguite dalla dismissione di alcuni titoli governativi effettuata nell'ambito di un complessivo progetto di ricomposizione del portafoglio titoli del Gruppo.

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato

Sezione 7 - Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto

7.1 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle attività e delle passività finanziarie designate al fair value

economico - Voce 110

Utili da Perdite da Risultato netto
Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze realizzo Minusvalenze realizzo 31 12 2024 31 12 2023
1. Attività finanziarie - - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - -
1.2 Finanziamenti - - - - - -
2. Passività finanziarie 2.151 - (630) - 1.521 (3.121)
2.1 Titoli in circolazione 2.151 - (630) - 1.521 (3.121)
2.2 Debiti verso banche - - - - - -
2.3 Debiti verso clientela - - - - - -
3. Attività e passività finanziarie in valuta: differenze
di cambio
X X X X - -
Totale 2.151 - (630) - 1.521 (3.121)

Nella voce confluiscono esclusivamente gli utili, le perdite, le plusvalenze e le minusvalenze relative ai titoli di debito a tasso fisso e strutturati rientranti nella fair value option. I saldi delle valutazioni economiche dei contratti derivati mediante i quali tali titoli sono oggetto di copertura naturale sono invece rilevati nella voce 80 "Risultato netto dell'attività di negoziazione".

Si precisa che le variazioni di fair value attribuibili al cambiamento del proprio merito creditizio sono rilevate nelle altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico.

7.2 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Operazioni / Componenti reddituali Utili da Perdite da Risultato netto
Plusvalenze realizzo Minusvalenze realizzo 31 12 2024 31 12 2023
1. Attività finanziarie
1.1 Titoli di debito 186 25 (13.037) - (12.826) 4.692
1.2 Titoli di capitale - 66 - (3) 63 2.345
1.3 Quote di O.I.C.R. 19.116 909 (17.374) (3) 2.648 4.071
1.4 Finanziamenti 556 - (1.809) - (1.253) (517)
2. Attività finanziarie in valuta: differenze di cambio X X X X 18 (1.620)
Totale 19.858 1.000 (32.220) (6) (11.350) 8.971

Il risultato netto, in corrispondenza della riga "1.1 attività finanziarie – Titoli di debito", include la minusvalenza delle tranche mezzanine e junior della cartolarizzazione Siena NPL per complessivi 12,4 mln di euro.

Il risultato netto, in corrispondenza della riga "1.3 attività finanziarie – quote di O.I.C.R", si riferisce alla rivalutazione di fondi creditizi NPE in parte compensata dalla svalutazione rilevata su alcuni fondi di private equity.

La riga 1.4 "Attività finanziarie – Finanziamenti" include nella colonna "Plusvalenze" riprese di valore relative a crediti per cui si è verificato un miglioramento del profilo rischio; nella colonna "Minusvalenze" sono riportate le svalutazioni di crediti classificati "unlikely to pay".

Sezione 8 - Le rettifiche/riprese di valore nette per rischio credito – Voce 130

8.1 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione

Rettifiche di valore Riprese di valore
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Totale Totale
Primo Stadio Secondo Stadio write-off Altre write-off Altre Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite
o originate
31 12 2024 31 12 2023*
A. Crediti verso
banche
(342) - - (5.979) - - 113 194 - - (6.014) 192
- Finanziamenti (336) - - (5.979) - - 109 194 - - (6.012) 225
- Titoli di debito (6) - - - - - 4 - - - (2) (33)
B. Crediti verso
clientela
(57.431) (169.230) (1.104) (627.077) - (26) 64.609 138.030 252.013 10 (400.206) (419.283)
- Finanziamenti (56.616) (168.421) (1.104) (627.077) - (26) 62.877 138.030 252.013 10 (400.314) (415.418)
- Titoli di debito (815) (809) - - - - 1.732 - - - 108 (3.865)
C. Totale (57.773) (169.230) (1.104) (633.056) - (26) 64.722 138.224 252.013 10 (406.220) (419.091)

*I dati del conto economico 2023 sono stati riesposti per tener conto della classificazione della controllata Monte Paschi Banque S.A. quale "discontinued operations" in conformità con quanto previsto dall'IFRS 5.

8.2 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Rettifiche di valore Riprese di valore
Operazioni/
Componenti
reddituali
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Totale Totale
31 12
2023 *
Primo stadio Secondo stadio write-off Altre write-off Altre Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
31 12 2024
A. Titoli di debito (118) (1.253) - - - - 525 183 -
-
(663) 582
B. Finanziamenti - - - - - - - - -
-
- -
- verso banche - - - - - - - - -
-
- -
- verso clientela - - - - - - - - -
-
- -
Totale (118) (1.253) - - - - 525 183 -
-
(663) 582

*I dati del conto economico 2023 sono stati riesposti per tener conto della classificazione della controllata Monte Paschi Banque S.A. quale "discontinued operations" in conformità con quanto previsto dall'IFRS 5.

Sezione 9 – Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni – Voce 140

9.1 Utili (perdite) da modifiche contrattuali: composizione

La voce, negativa per 9,9 mln di euro al 31 dicembre 2024 (negativa per 6,8 mln di euro al 31 dicembre 2023), accoglie gli impatti connessi alle modifiche contrattuali su impieghi a medio/lungo termine con la clientela che, non configurandosi quali modifiche di natura sostanziale, secondo le previsioni dell'IFRS9, nonché della normativa contabile di Gruppo, non comportano la cancellazione contabile delle attività bensì la rilevazione a conto economico delle modifiche apportate ai flussi di cassa contrattuali.

Sezione 10 - Risultato dei servizi assicurativi - Voce 160

Sezione 11 - Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa - Voce 170

I prospetti delle due sezioni non vengono presentati in quanto il Gruppo non esercita attività assicurativa, le fattispecie in esame non sono quindi presenti sia per l'esercizio 2024 che per l'esercizio di raffronto.

Sezione 12- Le spese amministrative - Voce 190

12.1 Spese per il personale: composizione

Tipologia di spesa / Settori Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023*
1. Personale dipendente (1.254.444) (1.188.580)
a) salari e stipendi (871.701) (837.707)
b) oneri sociali (235.226) (228.613)
c) indennità di fine rapporto (58.332) (54.639)
d) spese previdenziali - -
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (2.385) (2.727)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e simili: (110) (70)
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti (110) (70)
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (22.087) (20.615)
- a contribuzione definita (22.087) (20.615)
- a benefici definiti - -
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali (3.961) (1.683)
i) altri benefici a favore dei dipendenti (60.642) (42.526)
2. Altro personale in attività 9.225 8.815
3. Amministratori e sindaci (2.366) (2.536)
4. Personale collocato a riposo (22) (19)
Totale (1.247.607) (1.182.320)

*I dati del conto economico 2023 sono stati riesposti per tener conto della classificazione della controllata Monte Paschi Banque S.A. quale "discontinued operations" in conformità con quanto previsto dall'IFRS 5.

Il complessivo aumento delle spese per il personale è dovuto principalmente ai maggiori oneri conseguenti al riconoscimento della seconda tranche dell'aumento salariale previsto dal rinnovo del CCNL dei bancari.

La riga "f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e simili" comprende gli accantonamenti effettuati a fronte dei fondi interni mentre la riga "g) versamenti ai fondi di previdenza complementari esterni" evidenzia i contributi versati e gli adeguamenti effettuati sui fondi di previdenza esterni.

La riga h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali include il costo stimato dell'importo dovuto, valorizzato al fair value, delle phantom shares assegnate al personale più rilevante, quale parte variabile del sistema incentivante, oltre all'adeguamento periodico del fair value delle medesime.

La riga "i) altri benefici a favore dei dipendenti" pari a 60,6 mln di euro include l'effetto dell'attualizzazione degli oneri connessi alle uscite attraverso l'esodo o l'accesso al Fondo di Solidarietà.

La riga 2 "Altro personale in attività" include alla data del 31 dicembre 2024 circa 9,6 mln di euro (9,5 mln di euro al 31 dicembre 2023) riferibili a Fruendo e dovuti al reintegro e successivo distacco di alcuni dipendenti nel 2020.

12.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

Categoria dipendenti/Numero medio 31 12 2024 31 12 2023
Personale dipendente: 15.869 15.797
a) dirigenti 159 162
b) quadri direttivi 6.015 5.864
c) restante personale dipendente 9.695 9.771
Altro personale 6 8
Totale 15.875 15.805

12.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti: costi e ricavi

31 12 2024 31 12 2023
Voci/Valori Fondi di quiescenza aziendali a
prestazione definita
TFR Fondi di quiescenza aziendali a
prestazione definita
TFR
Piani interni Piani esterni Piani interni Piani esterni
Interessi attivi/passivi (110) - (2.355) (70) - (2.698)
Costo previdenziale relativo alle prestazioni di
lavoro correnti e utile e perdite da estinzioni del
fondo*
- - (29) - - (28)
Costo previdenziale relativo alle prestazioni di
lavoro passate
- - - - - -
Utile/perdite da estinzione del fondo** - - - - - -
Altri costi di gestione - - (1) - - (1)
Totale (110) - (2.385) (70) - (2.727)

* Ai sensi del par. 100 del principio IAS 19 si segnala che il costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate e l'importo degli utili e delle perdite al momento dell'estinzione non devono essere distinti se si verificano contemporaneamente.

** Solo in caso di estinzione non prevista dal piano.

12.4 Altri benefici a favore dei dipendenti

Non vi sono informazioni da fornire ai sensi dei paragrafi 53, 158 e 171 dello IAS 19.

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato

12.5 Altre spese amministrative: composizione

Voci/Valori 31 12 2024 31 12 2023*
Imposte di bollo (178.349) (164.746)
Imposte indirette e tasse (27.265) (25.668)
Imposta Municipale Unica (19.969) (20.278)
Affitti immobili banca (958) (1.032)
Appalti per pulizie locali (15.114) (16.303)
Assicurazioni (15.826) (16.910)
Canoni e noleggi vari (113.701) (114.061)
Compensi a professionisti esterni (60.724) (60.255)
Elaborazioni presso terzi (29.803) (31.314)
Locazione macchine (32.272) (18.153)
Luce riscaldamento acqua (35.914) (45.222)
Manutenzione mobili e immobili (strumentali) (30.112) (31.566)
Postali (16.160) (15.983)
Pubblicità (2.982) (6.223)
Quote associative (2.694) (3.364)
Rimborsi spese auto e viaggio a dipendenti (2.826) (2.428)
Servizi di sicurezza (6.118) (6.728)
Software (46.857) (55.526)
Spese per corsi di formazione (2.252) (2.172)
Spese rappresentanza (862) (669)
Stampati e cancelleria (3.550) (4.999)
Telegrafiche telefoniche e Telex (5.679) (7.492)
Trasporti (19.627) (18.760)
Varie condominiali e indennizzi per rilascio immobili strumentali (5.498) (5.594)
Contributi Fondi di risoluzione (SRF e NRF) e Sistemi di garanzia dei depositi (DGS) e
Fondo di garanzia assicurativo
(77.528) (133.489)
Canone per DTA (61.252) (62.927)
Altre (11.728) (12.058)
Totale (825.620) (883.920)

*I dati del conto economico 2023 sono stati riesposti per tener conto della classificazione della controllata Monte Paschi Banque S.A. quale "discontinued operations" in conformità con quanto previsto dall'IFRS 5.

La riga "Canoni e noleggi vari" include 77,6 mln di euro (76,9 mln di euro al 31 dicembre 2023) riferiti a costi per servizi in outsourcing avente ad oggetto attività di back office ed attività contabili e amministrative rese da un fornitore esterno e connesse alla gestione ed erogazione di specifici servizi del Gruppo. Tali servizi prevedono corrispettivi decrescenti lungo la durata contrattuale, a fronte di un volume costante di servizi ricevuti dal Gruppo. In accordo alle policy contabili (cfr Parte A, Altre Informazioni - Costi in presenza di servizi costanti e pagamenti decrescenti) la rilevazione dei suddetti costi a conto economico segue un andamento lineare lungo la durata contrattuale con conseguente necessità per il Gruppo di rilevare un risconto attivo. Il dato cumulato al 31 dicembre 2024 è pari a 232,8 mln di euro (242,0 mln di euro al 31 dicembre 2023) ed è incluso nella voce "Altre attività" riga "Ratei e risconti non riconducibili a voce propria della parte B della presente Nota integrativa. La riga include inoltre i costi relativi a contratti di leasing short term e low value per 3,1 mln di euro (3,5 mln di euro al 31 dicembre 2023).

La riga "Contributi Fondi di risoluzione (SRF e NRF) e Sistemi di garanzia dei depositi (DGS) e Fondo di garanzia assicurativo", pari a 77,5 mln di euro (133,5 mln di euro al 31 dicembre 2023), accoglie i contributi versati al DGS pari a 75,3 mln di euro (75,1 mln di euro al 31 dicembre 2023) e la stima, pari a 2,2 mln di euro, del contributo che il Gruppo si attende di versare al Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita. In aggiunta, lo scorso anno era stato rilevato un contributo al Fondo di risoluzione unico per 58,6 mln di euro, non richiesto per il 2024.

La riga "Canoni per DTA" espone gli oneri relativi al canone sulle DTA trasformabili in credito di imposta, previsto dall'art. 11 del DL n. 59 del 3 maggio 2016 convertito in Legge n. 119 del 30 giugno 2016.

Sezione 13 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - Voce 200

13.1 Accantonamenti netti per rischio di credito relativi a impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: composizione

Operazioni/
Componenti reddituali
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023*
1) Garanzie finanziarie rilasciate 4.294 1.412 6.377 12.083 (30.146)
Accantonamenti dell'esercizio (4.492) (4.036) (35.443) (43.971) (42.218)
Riprese di valore 8.786 5.448 41.820 56.054 12.072
2) Impegni a erogare fondi 3.394 (11.601) - (8.207) 15.124
Accantonamenti dell'esercizio (3.783) (14.284) - (18.067) (9.472)
Riprese di valore 7.177 2.683 - 9.860 24.596
Totale 7.688 (10.189) 6.377 3.876 (15.022)

*I dati del conto economico 2023 sono stati riesposti per tener conto della classificazione della controllata Monte Paschi Banque S.A. quale "discontinued operations" in conformità con quanto previsto dall'IFRS 5.

13.2 Accantonamenti netti relativi ad altri impegni e altre garanzie rilasciate: composizione

Alla data del presente bilancio e per l'esercizio di raffronto non è presente la fattispecie in oggetto.

13.3 Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi e oneri: composizione

Voci/Valori 31 12 2024 31 12 2023*
Accantonamenti
dell'esercizio
Riprese di
valore
Accantonamenti
netti
Accantonamenti
dell'esercizio
Riprese di
valore
Accantonamenti
netti
Controversie legali e fiscali (127.681) 71.013 (56.668) (117.212) 503.785 386.573
- onere (112.009) 70.296 (41.713) (87.979) 500.133 412.154
- effetto attualizzazione (15.672) 717 (14.955) (29.233) 3.652 (25.581)
Oneri del personale (2.794) 2.186 (608) (5.165) 5.127 (38)
Altri rischi e oneri (26.577) 16.216 (10.361) (21.817) 102.876 81.059
Totale (157.052) 89.415 (67.637) (144.194) 611.788 467.594

*I dati del conto economico 2023 sono stati riesposti per tener conto della classificazione della controllata Monte Paschi Banque S.A. quale "discontinued operations" in conformità con quanto previsto dall'IFRS 5.

I rilasci netti pari a 467,6 mln di euro contabilizzati nell'anno precedente erano riferibili, per la quasi totalità, al miglioramento nel profilo di rischio del contenzioso relativo a informazioni finanziarie diffuse nel periodo 2008-2015, conseguente alle positive sentenze dell'ultimo trimestre del 2023.

Sezione 14 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali - Voce 210

14.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

Attività/Componenti reddituali Ammortamento Rettifiche di
valore per
deterioramento
Riprese di valore Risultato netto
31 12 2024
Risultato netto
31 12 2023*
A. Attività materiali
1 Ad uso funzionale (100.737) (765) - (101.502) (106.123)
- di proprietà (58.109) - - (58.109) (60.066)
- diritti d'uso acquisiti con il leasing (42.628) (765) - (43.393) (46.057)
2 Detenute per scopo di investimento - - - - -
- di proprietà - - - - -
- diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - -
3 Rimanenze X - - - -
Totale (100.737) (765) - (101.502) (106.123)

*I dati del conto economico 2023 sono stati riesposti per tener conto della classificazione della controllata Monte Paschi Banque S.A. quale "discontinued operations" in conformità con quanto previsto dall'IFRS 5.

Sezione 15 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 220

15.1 Rettifiche di valore nette di attività immateriali: composizione

Attività/Componenti reddituali Ammortamento Rettifiche di
valore per
deterioramento
Riprese di valore Risultato netto
31 12 2024
Risultato netto
31 12 2023*
A. Attività immateriali
di cui software (65.963) (1.765) - (67.728) (67.116)
A.1 Di proprietà (66.020) (1.827) - (67.847) (67.169)
- Generate internamente dall'azienda (13.699) (628) - (14.327) (16.461)
- Altre (52.321) (1.199) - (53.520) (50.708)
A.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - -
Totale (66.020) (1.827) - (67.847) (67.169)

*I dati del conto economico 2023 sono stati riesposti per tener conto della classificazione della controllata Monte Paschi Banque S.A. quale "discontinued operations" in conformità con quanto previsto dall'IFRS 5.

Sezione 16 - Altri oneri e proventi di gestione - Voce 230

16.1 Altri oneri di gestione: composizione

Voci/Valori Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023*
Oneri per rapine (1.007) (510)
Ammortamenti spese per migliorie beni terzi classificati tra Altre Attività (4.299) (6.166)
Oneri per operazioni di locazione finanziaria (5.730) (5.644)
Oneri da sentenze e accordi transattivi (25.214) (19.822)
Altri oneri (23.874) (25.198)
Totale (60.124) (57.340)

*I dati del conto economico 2023 sono stati riesposti per tener conto della classificazione della controllata Monte Paschi Banque S.A. quale "discontinued operations" in conformità con quanto previsto dall'IFRS 5.

16.2 Altri proventi di gestione: composizione

Voci/Valori Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023*
Fitti attivi da immobili 7.090 8.229
Recuperi di imposte 189.640 171.211
Recuperi premi di assicurazione 1.327 2.148
Proventi per operazioni di locazione finanziaria 6.627 6.110
Recuperi di altre spese 35.158 29.822
Altri proventi 51.538 55.384
Totale 291.380 272.904

*I dati del conto economico 2023 sono stati riesposti per tener conto della classificazione della controllata Monte Paschi Banque S.A. quale "discontinued operations" in conformità con quanto previsto dall'IFRS 5.

L'importo di 35,1 mln di euro rilevato nella riga "Recuperi di altre spese" include, tra l'altro, la rivalsa delle spese legali sostenute per il recupero coatto dei crediti in sofferenza per 4,0 mln di euro (4,0 mln di euro al 31 dicembre 2023).

Il Gruppo non ha proventi derivanti dai subleasing di assets consistenti nel diritto d'uso (IFRS 16.53 (f)).

Tra gli "Altri proventi di gestione" non sono stati rilevati ricavi in scope IFRS 15.

Il Gruppo non ha proventi variabili non collegati ad un indice o tasso derivanti da attività di leasing operativo (IFRS 16.90 b).

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato

Sezione 17 - Utili (Perdite) delle partecipazioni - Voce 250

17.1 Utili (perdite) delle partecipazioni: composizione

Componenti reddituali/Settori Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
1) Imprese a controllo congiunto
A.Proventi - -
1.Rivalutazioni - -
2.Utili da cessione - -
3.Riprese di valore - -
4.Altre variazioni positive - -
B.Oneri - -
1.Svalutazioni - -
2.Rettifiche di valore da deterioramento - -
3.Perdite da cessione - -
4.Altre variazioni negative - -
Risultato netto - -
2) Imprese sottoposte a influenza notevole
A.Proventi 75.217 91.058
1.Rivalutazioni 75.217 90.793
2.Utili da cessione - -
3.Riprese di valore - -
4.Altre variazioni positive - 265
B.Oneri (988) (7.450)
1.Svalutazioni (988) -
2.Rettifiche di valore da deterioramento - (6.572)
3.Perdite da cessione - -
4.Altre variazioni negative - (878)
Risultato netto 74.229 83.608
Totale 74.229 83.608

L'importo di 75,2 mln di euro rilevato nella riga 2) A.1 "Rivalutazioni" è da ricondurre prevalentemente ai risultati delle partecipazioni collegate, in particolare di AXA MPS Vita S.p.A. e AXA MPS Danni S.p.A.

Al 31 dicembre 2024 non si rilevano svalutazioni su società partecipate (6,6 mln di euro al 31 dicembre 2023 riconducibile alla collegata Fidi Toscana).

Sezione 18 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali – Voce 260

18.1 Risultato netto della valutazione al fair value (o al valore rivalutato) o al valore di presumibile realizzo delle attività materiali e immateriali: composizione

Attività / Componente
reddituale
Rivalutazioni Svalutazioni Differenze di cambio Risultato netto
31 12 2023
(a) (b) Positive
(c)
Negative
(d)
Risultato netto
(a-b+c-d)
A. Attività materiali 8.656 36.011 - - (27.355) (53.144)
A.1 Ad uso funzionale 4.184 12.407 - - (8.223) (28.435)
- di proprietà 4.184 12.407 - - (8.223) (28.435)
- diritti d'uso acquisiti
con il leasing
- - - - - -
A.2 Detenute per scopo di
investimento
4.398 22.783 - - (18.385) (23.424)
- di proprietà 4.398 22.783 - - (18.385) (23.424)
- diritti d'uso acquisiti
con il leasing
- - - - - -
A.3 Rimanenze 74 821 - - (747) (1.285)
B. Attività immateriali - - - - - -
B.1 Di proprietà - - - - - -
- Generate internamente
dall'azienda
- - - - - -
- Altre - - - - - -
B.2 Diritti d'uso acquisiti
con il leasing
- - - - - -
Totale 8.656 36.011 - - (27.355) (53.144)

La voce, complessivamente negativa per 27,4 mln di euro (53,1 mln di euro era il saldo negativo dello scorso esercizio), accoglie i risultati conseguenti alla valutazione al fair value delle "attività materiali ad uso funzionale rivalutate", delle "attività materiali detenute a scopo di investimento", delle "rimanenze di attività materiali" ed infine delle "attività in via di dismissione", rappresentate dal patrimonio immobiliare di proprietà.

Sezione 19 - Rettifiche di valore dell'avviamento - Voce 270

19.1 Rettifiche di valore dell'avviamento: composizione

Gli avviamenti, in quanto cespiti a vita utile indefinita o illimitata, sono soggetti alla fine di ogni esercizio ad una verifica circa la sussistenza o recuperabilità del valore iscritto in Bilancio. L'esecuzione del test di impairment nell'esercizio 2024 non ha determinato alcuna rettifica di valore sull'avviamento allocato alla CGU (Cash Generating Unit) Widiba, poiché ha portato a confermare la recuperabilità del valore di bilancio.

Per maggiori dettagli informativi circa le modalità di esecuzione del test di impairment si rimanda all'apposito capitolo previsto nella Parte B della nota integrativa, sezione 10.1 dell'attivo "Attività immateriali: composizione per tipologia di attività".

Sezione 20 - Utili (Perdite) da cessione di investimenti - Voce 280

20.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione

Componenti reddituali/Settori Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023*
A. Immobili 2.666 151
- Utili da cessione 8.813 156
- Perdite da cessione (6.147) (5)
B. Altre attività 2 (74)
- Utili da cessione 4 3
- Perdite da cessione (2) (77)
Risultato netto 2.668 77

*I dati del conto economico 2023 sono stati riesposti per tener conto della classificazione della controllata Monte Paschi Banque S.A. quale "discontinued operations" in conformità con quanto previsto dall'IFRS 5.

L'utile netto rilevato nella voce "A. Immobili" per 2,7 mln di euro si riferisce quasi integralmente al perfezionamento di operazioni di vendita- concluse in anni precedenti- di immobili classificati tra le attività in via di dismissione al 31 dicembre 2023.

Si evidenzia ai sensi dell'IFRS 16.53 lettera i) che il Gruppo ha rilevato al 31 dicembre 2024 utili derivanti da operazioni di vendita e di retrolocazione per 8,7 mln di euro.

Sezione 21 - Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente - Voce 300

21.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

Totale
Componenti reddituali/Settori 31 12 2024 31 12 2023*
1. Imposte correnti (-) (98.164) (85.661)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) (1.065) 4.757
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - -
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla
legge n. 214/2011 (+)
- 8.567
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) 603.672 414.239
5. Variazione delle imposte differite (+/-) 3.657 3.674
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-)(-1+/-2+3+3bis+/-4+/-5) 508.100 345.576

* I dati del conto economico 2023 sono stati riesposti per tener conto della classificazione della controllata Monte Paschi Banque S.A. quale "discontinued operations" in conformità con quanto previsto dall'IFRS 5.

L'importo di cui alla riga 4. "Variazione delle imposte anticipate" esprime lo sbilancio positivo tra l'effetto complessivo delle valutazioni delle DTA derivante dagli esiti del probability test, pari a 987,5 mln di euro e i rigiri netti dell'esercizio. Per maggiori informazioni sulla composizione del reassessment delle DTA si rinvia al par. 11.8 – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale della presente nota integrativa).

21.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

Voci /Valori 31 12 2024 % 31 12 2023* %
Utile (perdita) dall'operatività corrente al lordo delle imposte 1.464.544 1.701.705
Utili (perdite) al lordo delle imposte attività non correnti in via di
dismissione
(20.053) 4.803
Utili (perdite) complessivo al lordo delle imposte 1.444.491 1.706.508
Provento (onere) IRES teorico all'aliquota vigente (397.235) 27,5% (469.290) 27,5%
Variazioni in aumento del reddito permanenti: (1.401) 0,1% (1.452) 0,1%
Interessi passivi indeducibili - 0,0% - 0,0%
Perdite da cessione/valutazione partecipazioni valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- 0,0% 20 0,0%
Spese amministrative non deducibili (IMU, automezzi, telefonia, ecc.) (1.401) 0,1% (1.472) 0,1%
Variazioni in diminuzione del reddito permanenti: 45 0,0% 35.008 -2,1%
Utili da cessione partecipazioni valutate al fair con impatto sulla
redditività complessiva
(11) 0,0% (115) 0,0%
Utili da cessione partecipazioni di controllo e collegamento - 0,0% 486 0,0%
Deduzione IRAP 56 0,0% 17 0,0%
Deduzione ACE - 0,0% 34.620 -2,0%
Storno onere fiscale teorico su utili/perdite nette delle partecipazioni
di collegamento (valutate al PN)
22.201 -1,5% 26.028 -1,5%
Effetto valutazione DTA relative a perdite fiscali pregresse 986.401 -68,3% 670.410 -39,3%
Effetto valutazione DTA altre 1.085 -0,1% 154.423 -9,0%
Effetto valutazione DTA ACE - 0,0% 2.361 -0,1%
Imposte su utili/perdite attività in via di dismissione (11.699) 0,8% 862 0,0%
Altre componenti (IRES relativa ad esercizi precedenti, differenziali tra
aliquota italiana ed estere, ecc.)
(966) 0,1% (3.866) 0,2%
Provento (onere) IRES effettivo 598.432 -41,4% 414.484 -24,3%
Provento (onere) IRAP teorico all'aliquota nominale (67.169) 4,65% (79.353) 4,65%
Componenti di c/e non rilevanti ai fini IRAP: (7.989) 0,6% 15.636 -0,9%
Rettifiche di valore e perdite su crediti (327) 0,0% 35 0,0%
Costo del personale non deducibile (254) 0,0% (181) 0,0%
Utile (perdita) su partecipazioni di controllo e collegamento (1.040) 0,1% (2.460) 0,1%
Altre spese amministrative non deducibili (10%) (3.860) 0,3% (4.126) 0,2%
Ammortamenti non deducibili (10%) (788) 0,1% (811) 0,0%
Accantonamenti a fondi rischi ed oneri (2.741) 0,2% 21.710 -1,3%
Altre componenti di c/e non rilevanti 1.022 -0,1% 1.469 -0,1%
Effetto maggiorazioni aliquota regionali (13.078) 0,9% (10.967) 0,6%
Imposte su utili/perditeattività in via di dismissione (1.978) 0,1% 223 0,0%
Rimborsi imposte esercizi precedenti - 0,0% 4.077 -0,2%
Altre componenti (IRAP relativa ad esercizi precedenti, differenziali tra
aliquota italiana ed estere, ecc.)
(2.085) 0,1% 1.018 -0,1%
Provento (onere) IRAP effettivo (92.299) 6,4% (69.366) 4,1%
Provento (onere) IRES e IRAP effettivo ** 506.132 -35,0% 345.118 -23,9%

* I dati del conto economico 2023 sono stati riesposti per tener conto della classificazione della controllata Monte Paschi Banque S.A. quale "discontinued operations" in conformità con quanto previsto dall'IFRS 5.

** Include l'eventuale componente "imposte" della voce 320 "Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte".

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato

La riconciliazione relativa all'IRES include, oltre l'imposta principale all'aliquota del 24%, anche l'addizionale del 3,5% introdotta dalla Legge 28 dicembre 2015 nr. 208, commi 65-66.

La riconciliazione evidenzia come l'onere teorico della tassazione nominale sull'utile al lordo delle imposte sia stato più che compensato nell'esercizio dai proventi derivanti dalla valutazione delle DTA; nella tabella, le righe denominate "Effetto valutazione DTA" esprimono l'ammontare delle imposte anticipate, maturate ma non iscrivibili nel bilancio dell'esercizio precedente per incapienza dei redditi imponibili futuri stimati, che sono state rivalutate nel bilancio corrente, in parte nella misura in cui sono state maggiormente utilizzate nell'esercizio in compensazione del reddito positivo consuntivato superiore alle previsioni, e in parte per effetto dell'adozione delle nuove proiezioni reddituali incluse nel Piano industriale 2024-2028. A parte i predetti fattori, in costanza della normativa fiscale vigente e ipotizzando il conseguimento dei risultati reddituali delineati nel Piano industriale di Gruppo, è ragionevole attendersi che la Capogruppo registrerà comunque in ciascuno dei prossimi esercizi nel medio periodo un progressivo reassessment di DTA da perdite fiscali (fino a completa iscrizione delle stesse), con corrispondenti proventi alla voce imposte del conto economico che ridurranno i tax rate di bilancio; ciò, considerati l'elevato ammontare di perdite fiscali pregresse disponibili con DTA off-balance e le assunzioni prudenziali alla base del probability test (orizzonte temporale limitato a 20 anni e applicazione di un tasso di sconto ai risultati prospettici). Per maggior informazioni si rinvia al par. 11.8 – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale della presente nota integrativa).

Sezione 22 - Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte - Voce 320

22.1 Utile (perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte: composizione

Componenti reddituali/Settori Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023*
1. Proventi 50.020 48.479
2. Oneri (31.395) (29.406)
3. Risultato delle valutazioni del gruppo di attività e delle passività associate (39.856) (14.547)
4. Utili (perdite) da realizzo 1.178 276
5. Imposte e tasse (1.968) (458)
Utile (Perdita) (22.021) 4.344

* I dati al 31 dicembre 2023 sono stati riesposti per tener conto della classificazione della controllata MP Banque S.A. come discontinued operation secondo quanto previsto dall'IFRS 5.

La tabella sopra si riferisce alla controllata MP Banque S.A., classificata a partire dal 30 giugno 2024, quale attività operativa cessata ai sensi di quanto previsto dall'IFRS 5.

La riga 3 "Risultato delle valutazioni del gruppo di attività e delle passività associate" include l'importo di: -36,4 mln di euro riferibile alla valutazione della partecipata ai sensi del citato principio, e l'importo di -3,4 mln di euro riferibile a rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

22.2 Dettaglio delle imposte sul reddito relative alle attività operative cessate

Le imposte sul reddito relative alle attività operative cessate ammontano al 31 dicembre 2024 a 2,0 mln di euro (0,5 mln di euro al 31 dicembre 2023).

Sezione 23 - Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi - Voce 340

23.1 Dettaglio della voce 340 "utile (perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi"

Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
Partecipazioni consolidate con interessenze di terzi significative - -
Altre Partecipazioni (160) (156)
Totale (160) (156)

Sezione 24 – Altre informazioni

Non si segnalano altre informazioni rilevanti oltre a quanto già indicato nelle sezioni precedenti.

Sezione 25 - Utile per azione

25.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito

25.2 Altre informazioni

Voci/Valori 31 12 2024 31 12 2023*
Media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione
(n. azioni)
1.259.689.706 1.259.689.706
Risultato netto (mgl euro):
Relativo all' operatività corrente e di pertinenza
della Capogruppo
1.972.804 2.047.437
Relativo alle attività operative cessate e di pertinenza
della Capogruppo
(22.021) 4.344
Complessivo di pertinenza della Capogruppo 1.950.783 2.051.781
EPS (euro): Base Diluito Base Diluito
Relativo all' operatività corrente e di pertinenza
della Capogruppo
1,566 1,566 1,625 1,625
Relativo alle attività operative cessate e di pertinenza
della Capogruppo
(0,017) (0,017) 0,004 0,004
Complessivo di pertinenza della Capogruppo 1,549 1,549 1,629 1,629

* L'utile per azione al 31 dicembre 2023 è stato riesposto, rispetto a quanto pubblicato alla data di riferimento, per tener conto della classificazione della controllata MP Banque S.A. quale "discontinued operaitions" in conformità con quanto previsto dall'IFRS 5.

Si segnala che, al 31 dicembre 2024, l'EPS base e l'EPS diluito coincidono in quanto non risultano in essere strumenti finanziari con potenziali effetti diluitivi.

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte D - Redditività consolidata complessiva

Parte D - Redditività consolidata complessiva

Prospetto analitico della redditività consolidata complessiva

Voci Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
10. Utile (Perdita) d'esercizio 1.950.623 2.051.625
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico (1.028) (29.495)
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: (13) (4.491)
a) Variazione di fair value 2.960 2.228
b) Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (2.973) (6.719)
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico
(variazioni del proprio merito creditizio):
(5.130) (4.111)
a) Variazione di fair value (5.130) (4.111)
50. Attività materiali (15.821) (31.085)
70. Piani a benefici definiti (261) 7.500
80. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 8.755 (2.790)
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 6.601 (6.619)
110. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali senza rigiro a conto
economico
4.841 12.101
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico 33.519 84.391
130. Differenze di cambio: 2.101 (1.526)
a) variazioni di valore - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni 2.101 (1.526)
140. Copertura dei flussi finanziari: 16.910 2.383
a) variazioni di fair value 16.910 2.383
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
di cui: risultato delle posizioni nette - -
160. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva:
45.080 113.243
a) variazioni di valore 41.857 97.453
b) rigiro a conto economico 3.223 15.790
- rettifiche per rischio di credito - -
- utili/perdite da realizzo 3.223 15.790
c) altre variazioni - -
180. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto: (13.691) 11.314
a) variazioni di fair value (13.691) 11.314
b) rigiro a conto economico - -
- rettifiche da deterioramento - -
- utili/perdite da realizzo - -
c) altre variazioni - -
210. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali con rigiro a conto
economico
(16.881) (41.023)
220. Totale altre componenti reddituali 32.491 54.896
230. Redditività complessiva (Voce 10 + 220) 1.983.114 2.106.521
240. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi (188) (180)
250. Redditività consolidata complessiva di pertinenza della Capogruppo 1.983.302 2.106.701

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Nota: si segnala che l'Informativa al Pubblico (III Pilastro di Basilea) viene pubblicata sul sito internet del Gruppo al seguente indirizzo: https://www.gruppomps.it/investor-relations.

Premessa

Di seguito si riporta una sintesi dell'organizzazione del governo dei rischi del Gruppo MPS, dei relativi processi e delle funzioni chiave. Viene altresì fornita una stima del Capitale Interno Complessivo e la descrizione dei relativi modelli di valutazione.

Per maggiori informazioni sulla Risk Governance e sulla cultura del rischio nel Gruppo si rinvia anche a quanto già specificato nella Relazione Consolidata sulla Gestione.

Sistema di governo dei rischi

Il sistema di governo dei rischi adottato dal Gruppo si caratterizza per una chiara distinzione di ruoli e responsabilità tra le funzioni di controllo di primo, secondo e terzo livello.

Le politiche relative all'assunzione, gestione, copertura, monitoraggio e controllo dei rischi sono definite dagli Organi statutari della Capogruppo. In particolare:

  • il CdA della Capogruppo definisce e approva gli indirizzi strategici e le politiche di governo dei rischi e, almeno una volta l'anno, esprime quantitativamente il livello complessivo di propensione al rischio di tutto il Gruppo (Risk Appetite);
  • il Collegio Sindacale e il Comitato Rischi e Sostenibilità valutano il grado di efficienza e di adeguatezza del sistema dei controlli interni, con particolare riguardo al controllo dei rischi;
  • l'AD/Direttore Generale garantisce il rispetto delle politiche e delle procedure in materia di rischi;
  • l'Amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, istituito in ottemperanza al Codice di autodisciplina delle società quotate, ha la responsabilità di istituire e mantenere un efficace sistema di controllo interno e di gestione dei rischi.

Al fine di favorire l'efficienza e la flessibilità nel processo decisionale e agevolare l'interazione tra le differenti funzioni aziendali coinvolte, sono operativi specifici Comitati di Gestione responsabili in materia di rischi:

  • il Comitato Gestione Rischi predispone le policy in materia di risk management, valuta la propensione al rischio del Gruppo, in accordo con gli obiettivi annuali e pluriennali di creazione di valore per il Gruppo e verifica e monitora il complessivo rispetto dei limiti assegnati ai vari livelli di operatività; valuta, a livello complessivo e delle singole società, il profilo di rischio raggiunto e quindi di consumo di capitale;
  • il Comitato Finanza e Liquidità formula i principi e gli indirizzi strategici in materia di finanza proprietaria; delibera e avanza proposte in materia di esposizioni di rischio tasso e liquidità del portafoglio bancario e di definizione delle azioni di capital management;
  • il Comitato Credito esprime gli indirizzi in materia di processi del credito ed un parere almeno annuo sulle politiche creditizie, verificandone la sostenibilità commerciale e la coerenza con il Risk Appetite. Inoltre, ha la responsabilità, sulla base dei poteri delegati, di deliberare in materia di erogazione del credito e gestione dei crediti e asset problematici.

Nell'ambito del Sistema dei Controlli Interni, la Direzione Chief Audit Executive svolge i controlli di terzo livello, la Funzione Risk Management e la Direzione Chief Compliance Executive i controlli di secondo livello e le Business Control Unit (BCU) i controlli di primo livello.

La Direzione Chief Audit Executive svolge un'attività indipendente e obiettiva di assurance e consulenza, diretta, da un lato, a controllare, anche con verifiche in loco, la regolarità dell'operatività e l'andamento dei rischi, dall'altro a valutare la funzionalità del complessivo sistema dei controlli interni, al fine di perseguire anche il miglioramento dell'efficacia e dell'efficienza dell'organizzazione. Svolge altresì un ruolo di Internal Secondary Supervisor con l'obiettivo di focalizzarsi sulle caratteristiche principali del processo di supervisione prudenziale adottate dall'Autorità di vigilanza europea e sugli orientamenti/priorità da quest'ultima tempo per tempo declinati al fine di valutare il posizionamento del Gruppo rispetto alle aspettative del Supervisore unico.

516

La Funzione Risk Management, a riporto diretto del CdA e con riporto funzionale all'Amministratore Delegato, assolve ai compiti di funzione di controllo dei rischi e di convalida interna. La funzione antiriciclaggio e contrasto del finanziamento al terrorismo (Anti Money Laundering nel seguito AML), nel corso del 2024 è stata scorporata dalla Funzione Risk Management e posta a diretto riporto dell'AD. Al Responsabile della Funzione Risk Management riporta, inoltre, il responsabile della Funzione di convalida interna, così come definito dalla normativa di Vigilanza e recepito internamente nella policy di Gruppo in materia di sistema dei controlli interni.

La Funzione Risk Management che include 6 unità organizzative di secondo livello (Integrazione Rischi e Reporting, Rischi di Credito, Rating, Rischi Operativi, Rischi di Mercato e Wealth Risk Management, Rischi di Liquidità e ALM) ha pertanto il compito di:

  • garantire il funzionamento complessivo del sistema di gestione dei rischi;
  • partecipare alla definizione ed alla verifica andamentale del Risk Appetite Framework (RAF), oltre a garantire la coerenza con il RAF delle operazioni di maggior rilievo;
  • verificare l'adeguatezza patrimoniale nell'ambito del processo ICAAP e l'adeguatezza della liquidità nell'ambito del processo ILAAP;
  • monitorare gli indicatori del Piano di Recovery;
  • assicurare il necessario reporting agli Organi di Vertice e all'Alta Direzione del Gruppo;
  • garantire una corretta ed adeguata attività di controllo alle Società del Gruppo che hanno esternalizzato l'omologa funzione aziendale;
  • assolvere alla funzione di convalida interna dei modelli di risk management.

La Direzione Chief Compliance Executive assolve alla funzione di controllo di conformità alle norme per la Capogruppo Bancaria. La funzione ha la responsabilità diretta della gestione dei rischi inerenti alla violazione di norme maggiormente rilevanti nel rapporto Banca-clienti e riporta periodicamente agli organi di vertice aziendali e alle autorità di vigilanza in ordine al complessivo stato di conformità dei sistemi e dell'operato della Banca. La funzione di Compliance è posta a riporto diretto dell'Amministratore Delegato.

Il Dirigente Preposto esercita funzioni di governo, presidio e coordinamento sull'intero processo di informativa contabile e societaria, per il quale ha responsabilità di controllo, di documentazione delle procedure e di comunicazione interna ed esterna al Gruppo. In tale ottica:

  • predispone adeguate procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio di esercizio e del bilancio consolidato;
  • promuove l'evoluzione dei metodi e dei sistemi di controllo del rischio di attendibilità dell'informativa contabile societaria, in termini di identificazione, gestione, controllo e mitigazione;
  • presiede, limitatamente al proprio ambito di competenza, al funzionamento del sistema di gestione del rischio dell'impresa e ne verifica il rispetto;
  • verifica l'adeguatezza e l'efficacia delle misure prese per rimediare alle carenze riscontrate;
  • verifica la correttezza dell'impianto contabile, predisponendo adeguate metodologie di analisi;
  • redige le attestazioni/dichiarazioni in ottemperanza agli adempimenti formali richiesti dalla legge e dai regolamenti.

Le BCU periferiche, dislocate presso le banche controllate o le principali aree di business, effettuano controlli di conformità sulle operazioni e rappresentano il primo presidio organizzativo sull'operatività nell'ambito del più generale Sistema dei Controlli Interni.

Pur nel rispetto dei requisiti di autonomia e di indipendenza di ciascuna funzione partecipante, è inoltre operativo il Comitato per il Coordinamento delle Funzioni con compiti di controllo. Il Comitato ha l'obiettivo di promuovere e condividere aspetti operativi e metodologici per individuare possibili sinergie nelle attività di controllo da parte delle Funzioni di secondo e terzo livello, coordinare modalità e tempistiche in materia di pianificazione e rendicontazione agli Organi Aziendali e di iniziative progettuali connesse al Sistema di Controllo Interno, condividere le aree di miglioramento evidenziate da tutte le Funzioni con compiti di controllo e dalle Autorità di Vigilanza.

Requisiti di autonomia e indipendenza della Funzione Risk Management

L'autonomia e l'indipendenza della funzione Risk Management sono assicurate dal riporto diretto verso l'Organo collegiale avente funzioni di supervisione strategica (CdA) e solo funzionalmente con l'Organo con funzione di gestione (AD). Ha accesso diretto all'Organo con funzione di controllo (Collegio Sindacale) e può comunicare nel continuo senza restrizioni e intermediazioni. Il Responsabile della funzione (Chief Risk Officer -CRO) ha inoltre facoltà a sua discrezione di partecipare alle riunioni del Comitato Rischi e Sostenibilità per intervenire o proporre discussioni su temi specifici.

La nomina/revoca del Responsabile della funzione della Capogruppo avviene su nomina da parte del CdA, su proposta del Comitato Rischi e Sostenibilità, che si avvale del contributo del Comitato Nomine, sentito il Collegio Sindacale.

La determinazione dell'assetto retributivo del CRO è deliberata da parte del CdA, su proposta del Comitato Remunerazione, previo parere del Comitato Rischi e Sostenibilità.

Attività connesse alla Normativa Internazionale di Vigilanza

Primo pilastro: dal 2008 il Gruppo utilizza modelli interni validati da Banca d'Italia per la misurazione e la gestione dei rischi di credito (AIRB - Advanced Internal Rating Based) e operativi (AMA - Advanced Measurement Approach). Nel tempo, di concerto con l'Autorità di Vigilanza, tali modelli sono stati ulteriormente sviluppati e ne è stato esteso il perimetro di applicazione a entità del Gruppo non ricomprese nel perimetro iniziale di validazione.

Secondo pilastro: nell'anno sono proseguite in particolare le iniziative volte a garantire la compliance con il framework Supervisory Review and Evaluation Process (SREP) e a migliorare ulteriormente i processi di autovalutazione dell'adeguatezza patrimoniale e di Liquidità del Gruppo (ICAAP - Internal Capital Adequacy Assessment Process ed ILAAP - Internal Liquidity Adequacy Assessment Process), dei quali viene resa informativa obbligatoria ai Supervisors.

La valutazione interna di adeguatezza patrimoniale/liquidità sono due processi collocati nell'ambito del più generale macroprocesso di Risk Management (Governo dei Rischi) e posti in diretta connessione con il Risk Appetite Framework (RAF), tramite la declinazione annua del Risk Appetite Statement (RAS) con le relative soglie.

La valutazione interna complessiva dell'adeguatezza patrimoniale/liquidità avviene periodicamente nell'ambito dei processi strategici ICAAP ed ILAAP e principalmente tramite:

    1. ICAAP/ILAAP Outcomes, ovvero valutazioni di tipo quantitativo (inherent risk) e qualitativo (risk management and controls) sul posizionamento di rischio predisposte dalla Funzione di Controllo dei Rischi e sottoposte al Consiglio di Amministrazione per le proprie deliberazioni (Capital Adequaacy Statement e Liquidity Adequacy Statement), ovvero le dichiarazioni sintetiche del Consiglio di Amministrazione che esprimono la propria visione e consapevolezza in ordine alla gestione dell'adeguatezza patrimoniale e di liquidità corrente e prospettica;
    1. ICAAP/ILAAP ongoing, che si sostanzia nelle periodiche analisi di adeguatezza patrimoniale e di liquidità, che trovano rappresentazione nel periodico reporting della Funzione di Controllo dei Rischi agli Organi aziendali.

Nel corso del 2024 è evoluto ulteriormente il quadro complessivo interno di riferimento per la determinazione della propensione al rischio di Gruppo (Risk Appetite Framework - RAF). Il Gruppo è stato altresì impegnato in diverse attività progettuali legate al miglioramento del sistema di gestione dei vari rischi ed in particolare in materia di rischi di Pillar 2(Credit Spread Risk Banking Book, IRRBB, Issuer Risk Banking Book e Rischio Business e Strategico).

Terzo pilastro: la relativa Informativa al Pubblico è diffusa trimestralmente attraverso il sito internet del Gruppo all'indirizzo www.mps.it/investors ed è continuamente aggiornata nel rispetto degli sviluppi normativi in materia.

Analisi del Capitale Interno

Il Capitale Interno Complessivo (o Capitale Interno Complessivamente Assorbito) è inteso come l'ammontare gestionale di risorse patrimoniali minime necessarie alla copertura delle perdite economiche dovute al verificarsi di eventi inattesi generati dall'esposizione simultanea alle diverse tipologie di rischio.

Le principali tipologie di rischio cui il Gruppo incorre nel corso della sua normale operatività possono schematicamente essere ricondotte alle seguenti: rischio di credito, rischio di mercato; rischio operativo; rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario; rischio spread creditizio del portafoglio bancario; rischio emittente del portafoglio bancario; rischio di controparte; rischio immobiliare; rischio emittente; rischio di concentrazione; rischio del portafoglio partecipazioni; rischio di business/strategico; rischio modello; rischio di liquidità e rischio reputazionale.

Concorrono alla quantificazione del Capitale Interno complessivo tutte le suddette tipologie di rischio con eccezione del rischio di liquidità e del rischio reputazionale, che sono invece mitigati tramite policy e processi di natura organizzativa.

Sono inoltre presidiati i rischi inerenti i prodotti/servizi di investimento destinati alla clientela del Gruppo in ottica sia di tutela alla clientela, sia di prevenzione di potenziali impatti di tipo reputazionale.

Modelli di valutazione

La Funzione Risk Management quantifica con regolarità il Capitale Interno relativo a ciascuna tipologia di rischio e ne rendiconta periodicamente gli esiti al Comitato Gestione Rischi e agli Organi di Vertice.

L'approccio utilizzato per la quantificazione e integrazione dei risks-to-capital, verso cui il Gruppo risulta essere esposto, è quello denominato Pillar 1 plus. Tale approccio prevede che, ai requisiti di Pillar 1 per il rischio di credito e controparte (che già includono i requisiti relativi a rischio emittente sul portafoglio bancario, rischio partecipazione e rischio immobiliare) e per il rischio operativo, vengano aggiunti (evitando double counting) i requisiti calcolati attraverso modelli interni relativi ai rischi di mercato sia del portafoglio di negoziazione, sia del portafoglio bancario nonché il rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario (rischio finanziario), il rischio spread creditizio e il rischio emittente del portafoglio bancario, il rischio concentrazione, e il rischio di business/strategico ed il rischio modello.

Il Capitale Interno complessivo è calcolato senza considerare la diversificazione inter-rischio, quindi sommando direttamente i contributi di capitale interno per i singoli rischi (approccio building block). Tale approccio tende ad assimilare le indicazioni presenti nelle linee guida SREP (Supervisory Review and Evaluation Process) pubblicate dall'EBA.

Il Gruppo procede inoltre a gestire e quantificare nel continuo il rischio di liquidità (risks-to-liquidity, come definito all'interno delle Linee Guida SREP) tramite metodologie interne e policy di natura organizzativa.

Sezione 1 – Rischi del consolidato contabile

Informazioni di natura quantitativa

A. Qualità del credito

Ai fini dell'informativa di natura quantitativa sulla qualità del credito:

  • con il termine "esposizioni creditizie per cassa" si intendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso banche o clientela, qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (valutate al fair value con impatto a conto economico, valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, valutate al costo ammortizzato, attività finanziarie non correnti e gruppi di attività in via di dismissione). I crediti a vista verso banche e banche centrali rientrano nella definizione di esposizioni creditizie per cassa ma sono convenzionalmente esclusi dalle tabelle della Sezione 1, salvo i casi espressamente indicati in cui occorre considerarli;
  • con il termine "esposizioni creditizie fuori bilancio" si intendono tutte le operazioni finanziarie diverse da quelle per cassa (garanzie finanziarie rilasciate, impegni revocabili e irrevocabili, derivati, ecc.) che comportano l'assunzione di un rischio creditizio, qualunque sia la finalità di tali operazioni (negoziazione, copertura, ecc.). Tra le esposizioni creditizie fuori bilancio vi rientra altresì il rischio di controparte connesso sia alle operazioni di prestito titoli sia alle operazioni di pronti contro termine passive, di concessione o assunzione di merci in prestito, nonché ai finanziamenti con margini rientranti nella nozione di "Operazioni SFT" (Securities Financing Transactions) definita nella normativa prudenziale.

Le esposizioni creditizie deteriorate (per cassa e fuori bilancio) non includono le attività finanziarie detenute per la negoziazione e i derivati di copertura, che sono pertanto, convenzionalmente, rilevati tra le esposizioni creditizie non deteriorate.

Sono esclusi i titoli di capitale e le quote di OICR.

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica e distribuzione economica

31 12 2024
Portafogli/Qualità Sofferenze Inadempienze
Probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute
non
deteriorate
Altre
esposizioni
non deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
426.613 1.377.254 66.051 371.404 88.284.618 90.525.940
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - - - 2.163.743 2.163.743
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
2.884 2.615 131 573 189.826 196.029
5. Attività finanziarie in corso di dismissione 15.799 - 6.883 2.507 224.030 249.219
Totale 31 12 2024 445.296 1.379.869 73.065 374.484 90.862.217 93.134.931
Totale 31 12 2023 444.480 1.230.281 102.664 521.874 90.679.722 92.979.021

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

Al 31 dicembre 2024, le esposizioni oggetto di misure di concessione (cosiddette esposizioni con misure di "forbearance"), ammontano a 1.750,1 mln di euro (1.862,7 mln di euro al 31 dicembre 2023), di cui 736,6 mln di euro deteriorate (716,9 mln di euro al 31 dicembre 2023) e 1.013,5 mln di euro non deteriorate (1.145,8 mln di euro al 31 dicembre 2023) e sono prevalentemente riconducibili al portafoglio "Attività finanziarie al costo ammortizzato - Crediti verso clientela". Per ulteriori informazioni su dette esposizioni si fa quindi rinvio alla successiva tabella A.1.5.

Attività deteriorate Attività non deteriorate
Portafogli/qualità Esposizione
lorda
Rettifiche
di valore
complessive
Esposizione
netta
Write-off
parziali
complessivi**
Esposizione
lorda
Rettifiche
di valore
complessive
Esposizione
netta
Totale
(esposizione
netta)
1. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
3.581.474 1.711.557 1.869.917 16.100 89.127.874 471.851 88.656.023 90.525.940
2. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - 2.166.283 2.540 2.163.743 2.163.743
3. Attività finanziarie designate al
fair value
- - - - X X - -
4. Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair
value
12.375 6.745 5.630 2 X X 190.399 196.029
5. Attività finanziarie in corso di
dismissione
84.716 62.034 22.682 - 227.095 558 226.537 249.219
Totale 31 12 2024 3.678.565 1.780.336 1.898.229 16.102 91.521.252 474.949 91.236.702 93.134.931
Totale 31 12 2023 3.507.882 1.730.455 1.777.427 29.260 91.511.024 488.631 91.201.594 92.979.021

A.1.2 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

**Valore da esporre ai fini informativi

Alla data di riferimento del presente bilancio il Gruppo ha in essere n. 44 posizioni relative a creditori che hanno fatto domanda di concordato preventivo (n. 29 nel 2023) per un'esposizione netta di circa 17,4 mln di euro (27,1 mln di euro al 31 dicembre 2023).

Al 31 dicembre 2024 il Gruppo detiene attività finanziarie impaired acquisite per un valore nominale di 19,0 mln di euro, classificati nel portafoglio "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" al prezzo di 0,7 mln di euro.

Nella seguente tabella si fornisce evidenza della qualità del credito riferita alle esposizioni creditizie classificate nel portafoglio delle attività finanziarie detenute per la negoziazione (titoli e derivati) e dei derivati di copertura (non oggetto di rappresentazione nella precedente tabella):

Attività di evidente scarsa qualità creditizia Altre attività
Portafogli/qualità minusvalenze cumulate Esposizione netta Esposizione netta
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 57.561 546 5.940.142
2. Derivati di copertura - - 94.215
Totale 31 12 2024 57.561 546 6.034.357
Totale 31 12 2023 58.511 332 6.398.891

B. Informativa sulle entità strutturate (diverse dalle società per la cartolarizzazione)

B.1 Entità strutturate consolidate

Al 31 dicembre 2024 non risultano entità strutturate consolidate contabilmente, diverse dalle società di cartolarizzazione, rientranti nel perimetro del Gruppo MPS.

B.2 Entità strutturate non consolidate contabilmente

B.2.1. Entità strutturate consolidate prudenzialmente

Al 31 dicembre 2024 non risultano entità strutturate consolidate prudenzialmente rientranti nel perimetro del Gruppo MPS.

B.2.2 Altre entità strutturate

Informazioni di natura qualitativa

Per l'informativa ai sensi dell'IFRS 12 si rimanda ai commenti in calce alla tabella successiva.

Informazioni di natura quantitativa

Portafogli contabili dell'attivo Portafogli
contabili del
passivo
Voci di bilancio/
Tipologia di entità
strutturata
Attività finanziarie detenute
per la negoziazione
Attivita finanziarie valutate
al fair value con impatto a
conto economico
Attivita finanziarie valutate
al costo ammortizzato
Totale
attività
(A)
Passività
finanziarie di
negoziazione
Totale
passività (B)
Valore
contabile
netto
(C=A-B)
Esposizione
massima al
rischio di
perdita
(D)
Differenza tra
esposizione
al rischio
di perdita
e valore
contabile
(E=D-C)
1. Società veicolo
2. OICR 718.337 258.984 25.770 1.003.092 435.110 435.110 567.982 582.432 14.450
Totale 718.337 258.984 25.770 1.003.092 435.110 435.110 567.982 582.432 14.450

OICR

L'aggregato include, in corrispondenza della colonna "Attività finanziarie detenute per la negoziazione":

  • 27,7 mln di euro (97,9 mln di euro al 31 dicembre 2023) relativi alle interessenze detenute dal Gruppo in quote di Fondi Obbligazionari ed Exchange Traded Funds che investono in azioni, obbligazioni e derivati. Tali quote vengono acquistate con finalità di hedging dei rischi generati dalle emissioni di obbligazioni strutturate e di fondi collocate attraverso la rete della Capogruppo oppure con finalità di riacquisto sul mercato secondario dei fondi strutturati di cui è stata curata l'originaria strutturazione;
  • 690,6 mln di euro (819,0 mln di euro al 31 dicembre 2023) relativi ad esposizioni in derivati finanziari con fair value positivo verso Anima Funds per 325,6 mln di euro – fondo di diritto irlandese gestito da Anima Asset Management –e verso i fondi mobiliari Anima Patrimonio – fondi di diritto italiano gestiti da Anima SGR – e i fondi interni di AXA MPS Financial Limited- gestiti da AXA Investment Managers - rispettivamente per 346,9 mln di euro e per 203,8 mln di euro. I fondi interni di MPS AXA Financial Limited sono i fondi a cui sono legate le prestazioni delle polizze unit linked collocate presso la clientela del Gruppo con la denominazione di "AXA MPS Valore Dividendo" e "AXA MPS Rendimento Plus".

La colonna "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" comprende:

• 32,4 mln di euro (53,2 mln di euro al 31 dicembre 2023) relativi alle interessenze detenute dalla Capogruppo in fondi di private equity, il cui scopo è l'incremento del valore dei rispettivi patrimoni attraverso operazioni di investimento principalmente di media e lunga durata aventi per oggetto, in via prevalente, l'acquisto e/o la sottoscrizione di azioni, quote e, in generale di titoli rappresentativi di capitale di rischio di imprese target, il tutto nell'interesse esclusivo degli investitori;

  • 4,7 mln di euro (4,3 mln di euro al 31 dicembre 2023) relativi al fondo chiuso di diritto italiano di direct lending Anima Alternative A, riservato a investitori professionali che investe prevalentemente in strumenti di debito e per una quota minoritaria in partecipazioni azionarie di minoranza;
  • 124,3 mln di euro (116,3 mln di euro al 31 dicembre 2023) relativi alle quote detenute nei fondi comuni di investimento alternativi italiano di tipo chiuso multi-comparto (Idea CCR I e II, Back2Bonis, Efesto, Clessidra). Tali fondi perseguono lo scopo di contribuire al rilancio delle imprese italiane di medie dimensioni in tensione finanziaria;
  • 8,5 mln di euro (8,2 mln di euro al 31 dicembre 2023) relativi alle quote detenute in un fondo di investimento immobiliare di tipo chiuso ad apporto privato (Athens RE Fund B) e riservato ad investitori qualificati. Il fondo, gestito da Unipol Sai Investimenti SGR, detiene prestigiosi complessi ad uso turistico ubicati in Toscana e in Sicilia;
  • 88,0 mln di euro relativo alle interessenze detenute nel Fondo Immobiliare Democrito Fondo immobiliare riservato finalizzato ad operazioni di investimento collettivo di capitali in beni immobili, diritti reali immobiliari e partecipazioni in società immobiliari - e nel Fondo Etrusco - Fondo immobiliare riservato a investitori istituzionali, il cui portafoglio si basa su operazioni di sale and lease back di immobili commerciali;
  • 0,02 mln di euro (0,02 mln di euro al 31 dicembre 2023) riferiti a interessenze in hedge funds, in particolare side pocket e fondi in liquidazione.

La colonna "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" comprende finanziamenti concessi alla controparte Fondo Athens RE Fund B per 25,8 mln di euro (27,3 mln di euro al 31 dicembre 2023).

La colonna "Passività finanziarie di negoziazione" comprende 435,1 mln di euro (258,5 mln di euro al 31 dicembre 2023) relativi al fair value negativo di derivati finanziari e creditizi verso Anima Funds per 154,4 mln di euro e verso i fondi mobiliari Anima Patrimonio e i fondi interni di MPS AXA Financial Limited rispettivamente per 9,9 mln di euro e 270,9 mln di euro.

Le entità in questione si finanziano con emissioni di quote.

L'esposizione massima al rischio di perdita è stata indicata in misura pari al valore contabile per le esposizioni in quote di OICR diverse dai derivati finanziari e creditizi per i quali il riferimento è al fair value positivo incrementato dell'add-on (calcolato tenendo conto anche delle posizioni con fair value negativo). Per gli OICR l'esposizione massima al rischio comprende anche gli impegni del Gruppo, non ancora richiamati dai fondi, a sottoscrivere ulteriori quote.

Ulteriore coinvolgimento da parte del Gruppo in entità strutturate è rappresentato dall'attività di collocamento presso la propria clientela di quote di Fondi di Investimento. Nel 2024 tale attività ha comportato ricavi netti per circa 420,1 mln di euro (315,3 mln di euro al 31 dicembre 2023).

Nel corso dell'esercizio di riferimento il Gruppo non ha fornito e non ha intenzione di fornire sostegno finanziario o di altro tipo alle entità strutturate non consolidate sopra indicate.

Non vi sono entità strutturate non consolidate sponsorizzate per le quali il Gruppo, alla data di riferimento del bilancio, non detiene alcuna interessenza.

Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale

1.1 Rischio di credito

Informazioni di natura qualitativa

1 Aspetti generali

Il Gruppo, nell'ambito delle linee guida approvate dall'Organo Amministrativo della Capogruppo e in coerenza con l'evoluzione del quadro normativo di vigilanza, persegue l'obiettivo prioritario teso al miglioramento della qualità del portafoglio impieghi e al conseguente contenimento del costo del credito.

L'attività creditizia del Gruppo viene gestita in un'ottica di forte proattività in tema di presidio del rischio e di valorizzazione delle opportunità di crescita, sviluppando politiche e sistemi creditizi che perseguano la valorizzazione delle informazioni andamentali a livello di singola relazione, in ottica di conoscenza approfondita e di gestione strategica della posizione.

Nel corso dell'anno il Gruppo MPS ha proseguito nell'azione di tempestivo contatto della clientela retail che presenta uno scoring di indebitamento indicativo di una presunta difficoltà finanziaria al fine di valutare la sostenibilità del piano finanziario e ricorrere, ove opportuno, alla proposta di modifica del quadro di affidamento o delle condizioni contrattuali; nell'ambito di tale iniziativa - al fine di rafforzare il processo di monitoraggio - il Gruppo ha avviato un processo di aggiornamento dei dati reddituali della propria clientela.

Sul fronte della clientela imprese, si evidenzia come il 2024 sia stato caratterizzato da una dinamica congiunturale di rallentamento dovuto sia al venir meno della spinta inflattiva - che contribuiva positivamente sui fatturati e che ha mostrato la crescente debolezza sul fronte della domanda di servizi e beni di consumo -sia da un quadro geopolitico di forte instabilità che non ha favorito la propensione al consumo e agli investimenti.

Il Gruppo in tale contesto ha rafforzato l'efficacia dei presidi di early management per mitigare tempestivamente il rischio creditizio in particolare nei comparti maggiormente interessati dal rallentamento della produzione e della redditività; è stato inoltre ulteriormente affinato il sistema di early warning, sia tramite l'applicazione di un indicatore sintetico di rischio sia tramite la clusterizzazione per livello di gravità dell'intero set di trigger events previsti.

2 Politiche di gestione del rischio di credito

2.1 Aspetti organizzativi

La Direzione Chief Lending Officer mostra, quale missione distintiva, la realizzazione delle attività di assunzione del rischio di credito e di monitoraggio operativo della qualità del credito, indirizzando e supportando le attività creditizie della rete, la gestione diretta dei crediti anomali, comprese le operazioni di ristrutturazione finanziaria e il monitoraggio degli impatti delle diverse operazioni creditizie sul costo del credito.

La suddetta direzione è sub-articolata, tra le altre, in tre funzioni specializzate nella gestione del credito performing e non Performing. La funzione Performing, suddivisa in Retail Lending e Corporate Lending, esercita le autonomie deliberative in coerenza con gli obiettivi di politiche creditizie e predispone i piani operativi creditizi finalizzati a preservare la qualità delle esposizioni e a risolvere prontamente le anomalie nel rapporto con i clienti debitori.

All'interno della filiera Retail Lending opera un struttura denominata "Gestione Credito e Proattiva Retail" che esercita sia la responsabilità in materia di erogazione del credito che di presidio della qualità del portafoglio creditizio ai fini di prevenzione dei fenomeni di deterioramento; nella filiera Corporate Lending le attività di erogazione e di prevenzione delle anomalie sono attribuite a due funzioni distinte, denominate rispettivamente "Credito Imprese" e "Gestione Proattiva Imprese". Inoltre, all'interno della filiera Retail Lending operano le funzioni specializzate nel credito al consumo e nella gestione industriale delle posizioni di piccolo ammontare; infine, sono state costituite, sia nella filiera Retail che nel Corporate, due strutture di indirizzo e monitoraggio responsabili della definizione e della declinazione delle iniziative di miglioramento della qualità del portafoglio creditizio.

All'interno della Direzione Chief Lending Officer operano, specularmente alle Direzioni commerciali Retail e Corporate, le Direzioni territoriali credito Retail e Corporate che attuano gli indirizzi ricevuti dalle rispettive funzioni di Direzione Generale, esercitando i poteri delegati in materia di credito coerentemente con le strategie creditizie definite dalla Capogruppo.

La funzione Non Performing, responsabile della gestione dei crediti deteriorati, si articola in cinque strutture; tra queste, l'Inadempienza Probabile, le Ristrutturazioni e la Workout esercitano i poteri deliberativi assegnati per gestire le esposizioni classificate a inadempienza probabile e sofferenza, sia in via ordinaria, tramite il ricorso a strategie di collections, write off, saldi e stralci, cura, sia in via straordinaria, supportando nell'impostazione e nell'execution di operazioni di cessioni in blocco; le altre due funzioni sono l'Indirizzo e Monitoraggio NPE responsabile di indirizzare operativamente e strategicamente le funzioni deliberanti in coerenza con gli obiettivi di politica creditizia di Capogruppo, e il Post Sale Portfolio Management incaricato di gestire i rapporti con i cessionari, con particolare riferimento all'analisi dei claims che pervengono dopo le operazioni di asset disposal.

ll Chief Lending Officer (CLO) si avvale altresì di altre due funzioni a suo diretto riporto:

  • Il Credit Portfolio Governance che, articolandosi in quattro strutture, è responsabile del monitoraggio del valore delle garanzie reali e della gestione delle pratiche documentali, del governo del ciclo passivo, della definizione delle strategie e degli standard creditizi, e, tramite la funzione Innovazione del Credito, dell'implementazione dei sistemi decisionali di erogazione e monitoraggio del credito mediante la realizzazione di score, segmentazioni ed algoritmi;
  • il Credit Control, quale funzione incaricata di supportare il CLO nelle attività di monitoraggio, supervisione e reporting direzionale, sia in tema di indicatori chiave di perfomance (KPI) che di indicatori chiave di rischio (KRI), nonché di svolgere i controlli creditizi a valenza contabile 262 e in ottemperanza alle disposizioni in materia di definizione di default.

2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo

La Banca Monte dei Paschi di Siena, in qualità di Capogruppo, ha definito gli standard di comportamento che devono essere seguiti al fine dell'assunzione e gestione equilibrata del rischio di credito; a tale scopo quantifica e monitora la qualità del credito affinché questa sia sempre coerente con gli obiettivi assunti.

Le principali metriche utilizzate per perseguire questi indirizzi sono: la Probabilty of Default (PD) che esprime la probabilità che il cliente vada a default nell'arco di un determinato periodo di tempo tipicamente un anno, la Loss given default (LGD) che esprime la perdita prevista in caso di insolvenza – tenendo conto dell'effetto delle garanzie che mitigano l'assunzione di rischio connesso all'affidamento, la dimensione dell'esposizione in caso di default (EAD) e la durata dell'esposizione (maturity).

Dal 2008 l'Autorità di Vigilanza ha autorizzato il Gruppo all'uso dei sistemi interni di rating avanzati per la determinazione dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito. In particolare, il Gruppo è attualmente autorizzato ad utilizzare, per il portafoglio imprese ed esposizioni al dettaglio, le stime interne della PD, della LGD e dell'EAD su Banca MPS e Widiba.

Tali modelli interni, oltre che per le finalità segnaletiche, sono utilizzati in diversi processi gestionali per finalità operative del Gruppo.

Tutti i processi creditizi utilizzano il rating di controparte come driver decisionale e sono definiti in funzione delle specificità dei diversi segmenti di clientela, al fine di ottimizzare l'utilizzo delle risorse impegnate nella gestione/monitoraggio del credito e di realizzare un giusto equilibrio tra spinta commerciale ed efficacia della gestione creditizia.

In particolare, per quanto attiene il processo creditizio relativo all'erogazione del credito questo si differenzia in base alla tipologia di cliente e di operazione richiesta e prevede la possibilità di eseguire il processo di attribuzione del rating per ogni controparte non consentendo l'esercizio di facoltà deliberative in assenza di un rating valido. Il rating di controparte del Gruppo è il risultato di un processo che valuta in maniera trasparente, strutturata ed omogenea tutte le informazioni di tipo economico finanziario, andamentale e qualitativo relative alla clientela che genera rischi di credito. Il rating ufficiale così determinato ha validità ordinaria fino al dodicesimo mese successivo ed entro la fine di tale mese deve essere revisionato. Risulta sottoposto a un processo di monitoraggio che può anticiparne la revisione in corso di validità qualora vengano intercettate variazioni significative di PD statistiche, che superano determinati cut-off.

Al fine di incrementare i livelli di efficienza nella gestione del rating interno, le agenzie interne di rating dislocate sul territorio sono diventate l'unico punto di riferimento per qualsiasi unità di business in materia di rating. Il ruolo delle agenzie consente una maggiore interazione con la rete in modo da rendere più efficace l'attività di assistenza, generare migliore sinergia e consentire un trasferimento più efficace delle conoscenze.

La qualità del credito rientra inoltre in un processo di monitoraggio mensile finalizzato a garantire il rispetto delle soglie stabilite sia nell'ambito del Risk Appetite Framework (RAF) sia nelle Politiche Creditizie al fine di assicurare coerenza nel continuo tra il profilo di rischio effettivo del Gruppo (risk profile) e la propensione al rischio deliberata ex-ante dal CdA.

Il RAF annuale viene formalizzato nel c.d. "Risk Appetite Statement" (RAS) approvato dal CdA e declinato su un insieme di key risk indicators (KRI) definiti a livello di Gruppo, legal entity e business unit tra i quali rientrano indicatori finalizzati al monitoraggio dei livelli di concentrazione attesa sulle large exposures e sulle related parties e che permettono inoltre di monitorare il livello massimo di esposizione e quindi di RWA sulle singole controparti.

Nell'ambito del RAS, i sistemi di gestione e misurazione dei rischi posti in essere dal Gruppo consentono un monitoraggio nel continuo del risk profile ed una rendicontazione periodica agli Organi Aziendali, con attivazione di opportuni meccanismi di escalation e remediation in caso di sconfinamenti delle soglie rilevanti.

La sostenibilità delle stime relative al rischio di credito è assicurata dall'impostazione di manovre concrete sul portafoglio crediti, che vengono trasmesse alle reti periferiche attraverso un documento normativo ed attraverso la modifica dei processi e dei parametri di erogazione e gestione del credito.

La determinazione delle rettifiche di valore delle esposizioni performing e sulle esposizioni non performing avviene mediante l'utilizzo di metodologie basate sul rispetto del principio contabile IFRS 9, descritte nel paragrafo "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese".

Sempre in ambito rettifiche di valore il Cda della Capogruppo, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Sostenibilità, approva le modifiche suscettibili di produrre impatti "rilevanti"75, afferenti: (i) la verifica del significativo incremento del rischio di credito (SICR) per l'allocazione dei portafogli creditizi ai vari stadi di rischio e (ii) la determinazione delle ipotesi e dei dati relativi ai modelli di determinazione della perdita attesa (ECL) su base collettiva e analitica.

Nell'ambito delle suddette modifiche sono ricompresi altresì i management overlays ai fini dell'inclusione di correttivi ad hoc, non colti dalla modellistica in uso, per meglio riflettere nella valutazione dei crediti le incertezze connesse al contesto macroeconomico. A riguardo il Gruppo adotta un processo che coinvolge trimestralmente un gruppo di lavoro multifunzionale che, esaminate le variabili salienti dei più attuali scenari macroeconomici disponibili, definisce le metriche di eventuali overlay da attivare, che vengono successivamente sottoposte a controllo da parte della funzione Convalida. Le risultanze delle analisi svolte sono portate all'attenzione del Comitato Gestione Rischi che, previo parere della Funzione convalida, può approvarne gli esiti.

Inoltre, relativamente al Rischio di Credito in ambito contabile e gestionale, il Gruppo ha definito un modello regressivo macroeconomico per la stima delle variazioni di PD/LGD/EAD come funzione delle principali variabili macroeconomiche. Vengono dapprima individuati i driver che spiegano in modo significativo le variazioni dei singoli modelli ed in base al modello regressivo vengono poi stimate le perturbazioni degli stessi, coerentemente con la situazione economica attuale e prospettica. Tale shock impresso da fattori macroeconomici determina la variazione dei parametri del portafoglio creditizio, innescando ad esempio la simulazione di un eventuale downgrading delle controparti.

2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese

I modelli interni di PD, LGD, EAD per la misurazione del rischio di credito rappresentano uno dei principali elementi di valutazione per tutte le strutture del Gruppo coinvolte nell'industria del credito, sia centrali (Risk Management, Crediti, CFO, Direzione Generale, Comitato Rischi, Consiglio di Amministrazione) sia periferiche (Agenzie di rating e Gestori). Come indicato nel paragrafo che precede, attualmente il Gruppo è autorizzato all'utilizzo dei sistemi interni di rating avanzati (AIRB - Advanced Internal Rating Based) per la determinazione dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito per i parametri PD, LGD ed EAD sui portafogli imprese ed esposizioni al dettaglio della Capogruppo e, a partire dalle segnalazioni regolamentari del 31 dicembre 2023, di Banca Widiba S.p.A.

Per sviluppare i sistemi interni di rating sono state adottate metodologie statistiche rigorose ed avanzate rispettando i requisiti previsti dalla normativa; allo stesso tempo i modelli sono stati selezionati in modo che i risultati ottenuti fossero coerenti con l'esperienza storica del Gruppo nella gestione del credito. Infine, allo scopo di ottimizzare il corretto utilizzo dei nuovi strumenti, i modelli di rating sono stati condivisi in una logica top-down dal Risk Management fino ai singoli gestori della clientela. Nella stima del modello del tasso di perdita sono state utilizzate le evidenze interne relative ai flussi di capitale, recupero e spese effettivamente registrate sulle posizioni passate in default. I risultati ottenuti dal modello sono stati successivamente confrontati con quanto osservato dalla funzione Work Out che è dedicata alla gestione ed al recupero dei crediti non performing.

Le principali caratteristiche dei sistemi avanzati di rating sono di seguito illustrate:

  • il rating, per tutti i portafogli regolamentari validati, è calcolato secondo un approccio per controparte, in linea con la prassi gestionale che prevede la valutazione del rischio di credito, sia in fase di erogazione sia di monitoraggio, a livello di singolo prenditore;
  • il rating si basa su una logica di Gruppo: ad ogni singola controparte viene attribuito un rating unico a livello di Gruppo; mentre la LGD è definita a livello di rapporto;
  • la segmentazione dei modelli di rating è stata definita in modo da rendere i singoli cluster di modello coerenti con le logiche commerciali, di processo del credito ed i portafogli regolamentari previsti dalla normativa;
  • la determinazione del rating finale è diversificata per tipologia di controparte. Il processo del credito prevede un livello di approfondimento proporzionale al rischio associato alla controparte: la valutazione dei finanziamenti concessi presenta una struttura complessa ed articolata per le controparti corporate medio-grandi, con rischi di esposizione e

75 Si intendono per modifiche rilevanti le modifiche che, singolarmente o complessivamente, in un trimestre comportano variazioni delle perdite attese superiori ad una data soglia assoluta o relativa.

concentrazione maggiori, ed una struttura semplificata per la clientela PMI, Small Business e Retail;

  • in linea con il processo, il rating finale per le società corporate medio-grandi, controparti con fatturato superiore a 50 mln di euro e accordato superiore a 2 mln di euro, è determinato come i) integrazione di più componenti: rating statistico, ii) rating qualitativo, iii) facoltà di override e valutazione del gruppo economico di appartenenza;
  • per le controparti PMI, small business e retail, invece, il rating è di norma determinato sulla base della sola componente statistica (salvo richieste motivate di override cd. rating statistico modificato per correzioni di anomalie tecniche o per il corporate override opzionale su richieste motivate);
  • il rating ha una validità interna pari a 12 mesi e di regola viene rivisto una volta l'anno, salvo ipotesi di rating review che seguono regole ben strutturate e codificate oppure che sono anticipate su iniziativa del gestore o in seguito ad un grave deterioramento della controparte; il Gruppo adotta singole cluster scale che consentono di attribuire a ciascun soggetto affidato o da affidare, non in default, un profilo di rischio che meglio si adatta alle caratteristiche del segmento in cui esso ricade. Tali diversi segmenti/modelli di rischio sono raccordati ad una master scale unica per tutte le tipologie di esposizioni a fini gestionali, consentendo a tutte le strutture coinvolte nella gestione del credito un confronto immediato della rischiosità associata a controparti o a portafogli diversi; inoltre, le probabilità di default delle classi di rating interne sono state mappate alla scala di rating esterna Standard&Poor's per rendere le misure di rischiosità interne confrontabili con quelle disponibili sul mercato finanziario;
  • il tasso di LGD si riferisce alla perdita economica registrata e non solo alla perdita contabile; per questo motivo nella fase di stima si includono anche i costi sostenuti nel processo di recupero ed il fattore tempo;
  • il tasso di perdita in caso di default è distinto per le diverse tipologie di finanziamento e l'attribuzione avviene a livello di singola operazione; è differenziato anche per area geografica, avendo riscontrato nella storia e nell'attualità tassi di recupero differenti tra il nord, il centro ed il sud e isole;
  • la stima del tasso di perdita su posizioni in uno stato di default diverso dalla sofferenza è stata effettuata secondo la logica dei danger rate.

L'attività di sviluppo e monitoraggio dei sistemi di rating è funzionalmente assegnata al Risk Management e sottoposta a controllo da parte della funzione di convalida interna e dalla funzione di controllo interno.

Di seguito sono riportati gli aspetti salienti dei modelli AIRB attualmente in produzione (Model change 2021) nell'ambito dei modelli di PD, LGD ed EAD regolamentari.

Modelli di PD:

  • La segmentazione dei modelli PD è definita al fine di determinare perimetri consoni alle differenti tipologie di clienti in portafoglio. Per tale scopo sono state identificate specifiche soglie tramite approcci statistici su alcuni risk driver di analisi quali fatturato e/o tipologia di prodotto dei clienti sul perimetro di stima;
  • il model design prevede determinate fasi (Risk differentiation-stima del modello di score, Risk Quantification-Calibrazione e introduzione di Margin of Conservatism (MoC));
  • la fase di Risk Quantification può essere condotta in due modi: a livello di segmento di calibrazione o a livello di singola classe sulla cluster scale di riferimento. La scelta della metodologia migliore fra le due dipende dalle caratteristiche del segmento di analisi;
  • definizione di diverse cluster scale per singolo segmento di calibrazione per soddisfare tutti i requisiti richiesti dalla normativa;
  • il tasso di default di lungo periodo su cui ancorare la calibrazione dei modelli di PD è definito in base al Likely range of variability (LRofV);
  • stima di Appropriate Adjustment e MoC (fattore peggiorativo), per far fronte a carenze in termini di dati e/o modifiche di processi interni che possono avere un impatto sulla PD.

Modello LGD Pre-Sofferenza e Sofferenza (congiuntamente LGD) ed EAD:

  • il campione di stima include tutti i clienti in default non a sofferenza fino al gennaio 2020 per i modelli LGD Pre-Sofferenza, e tutti i clienti in sofferenza fino al 31 dicembre 2019 per il Modello LGD Sofferenza; per l'EAD il campione di stima include tutti i clienti in default fino al gennaio 2020;
  • al fine di determinare tassi di LGD e valori di EAD consoni alle differenti tipologie di clienti in portafoglio, sono stati identificati specifici assi di analisi per sotto-segmentare il campione di stima;

  • il processo di stima di LGD e EAD è stato integrato con specifici test statistici ed econometrici per garantire maggiore robustezza agli esiti conseguiti;
  • stima di un correttivo downturn per includere nella LGD e nell'EAD un peggioramento dovuto all'attraversamento di fasi recessive;
  • revisione della stima dei MoC;
  • nuove analisi di performance del modello (i.e. backtesting) mediante specifici test statistici che confrontano i valori di LGD e EAD stimati con quelli effettivamente osservati;
  • introduzione per la LGD di uno specifico approccio per gestire gli Incomplete Workout (i.e. clienti il cui processo di recupero è ancora in corso) e l'art. 500 CRR2 (i.e. clienti oggetto di cartolarizzazione);
  • i flussi di cassa (recuperi e costi) della LGD sono attualizzati al tasso Euribor a 3 mesi + uno spread di conservatività al 5%;
  • gestione dei default multipli (i.e. default che si ripetono entro 9 mesi dalla chiusura del precedente default) per la LGD Pre-Sofferenza;
  • stima della perdita attesa per le esposizioni in default (LGD Expected Loss Best Estimate);
  • scorporo della quota interessi e calcolo della perdita sulla sola quota capitale (per la LGD-pre Sofferenza);
  • per la sola LGD Sofferenza viene stimato un fattore temporale (Maximum Recovery Period MRP) per identificare quei processi di recupero per i quali, nonostante siano ancora in corso, non ci si aspetta di ottenere ulteriori e significativi recuperi.

Modelli AIRB Model Change 2024

Nel corso del 2023 e del primo semestre 2024 è stata eseguita la revisione dei modelli AIRB (Model Change 2024 -MC24) nel cui ambito sono stati inclusi gli interventi per la risoluzione dei finding segnalati dalla BCE sui modelli AIRB a seguito delle attività di Internal Model Investigation (IMI) del 2022 e del 2023. L'istanza di autorizzazione preventiva è stata inviata all'Autorità di Vigilanza nel settembre 2024 per i solo modelli di PD e LGD. Il parametro EAD invece è stato escluso poiché, pur essendo stato stimato nel rispetto della normativa regolamentare tempo per tempo vigente e validato dalla funzione di convalida interna, presenta taluni aspetti di scostamento dal Regolamento (UE) 2024/1623 (cosiddetta CRR 3 entrata in vigore a partire da gennaio 2025) Nel dettaglio, è in corso un dialogo con la Vigilanza per capire come recepire, nell'ambito della convergenza alla nuova disciplina regolamentare, lo Statement EBA del 17 Luglio 202476 che precisa l'attesa pubblicazione di ulteriori linee guida da parte dell'EBA- entro il 2026- relativamente al credit conversion factor (CCF).

Come indicato nella Relazione sulla Gestione a cui si rinvia per maggiori dettagli, nel dicembre 2024 ha preso avvio l'ispezione on site (IMI-2024-ITMPS-0241024) da parte della BCE avente ad oggetto la suddetta modifica sostanziale ai modelli. Di seguito si evidenzino le caratteristiche salienti:

Modelli di PD:

  • ricalibrazione di tutti i modelli con l'aggiornamento della serie storica di calibrazione ossia inclusione degli anni dal 2020 al 2022;
  • affinamento del Likely range of variabilit (LRoV);
  • valutazione della possibile introduzione della componente di Rischio Fisico (Climate and Enviroment C&E) nei modelli attraverso la valutazione dell'impatto che le componenti di rischio fisico possono avere nella determinazione del rating della controparte e conseguentemente nella definizione del modello di score e della PD finale. A tal fine sono state applicate, su un campione di controparti basato sui segmenti retail e corporate rientranti nel perimetro del rating statistico (aziende con fatturato inferiore ai 50 mln di euro), variabili di rischio fisico - determinate partendo da variabili di rischio fisico disponibili nelle basi dati ISPRA, ISTAT e Corpo Forestale dello Stato – nei modelli di rating attualmente in produzione;
  • revisione della componente di questionario qualitativo per i segmenti Corporate;
  • revisione delle cluster scale di Segmento; in continuità con il modello attualmente in produzione (MC21); sono state costruite delle singole cluster scale per segmento di rating, raccordate poi in una master scale, utilizzata quest'ultima solo ai fini gestionali;
  • aggiornamento dei diversi framework. In particolare, il framework dei MOC, con la revisione e quantificazione del MOC C (errore generale di stima) definito sempre per classe di rating.

76 Statement on the application of CRR 3 in the area of credit risk for the Internal Ratings Based Approach.

Modello LGD Pre-Sofferenza e Sofferenza ed EAD:

  • il campione di stima include tutti i clienti in default non a sofferenza fino al gennaio 2023 per i modelli LGD Pre-Sofferenza, e tutti i clienti in sofferenza fino al 31 dicembre 2022 per il Modello LGD Sofferenza; per l'EAD il campione di stima include tutti i clienti in default fino al gennaio 2023;
  • modifica della definizione del Maximun Recovery Period (MRP): affinamento del processo di identificazione del MRP con la verifica di ulteriori risk driver;
  • affinamento del framework di stima dell'Expected Loss Best Estimate;
  • revisione dell'approccio metodologico di stima dell'EAD, in particolare è stato effettuato il passaggio dall'approccio a finestra variabile (coorti) a quello a finestra fissa.

Modelli contabili

Per la determinazione delle perdite attese richieste dal principio IFRS 9 la Capogruppo si è dotata di specifici modelli contabili che sono stati sviluppati a partire dai modelli regolamentari soprariportati tramite alcuni interventi di adeguamento, tra cui si ricordano in particolare:

  • l'adozione di una PD Point in Time (PIT), opportunamente integrata delle informazioni forward looking, a fronte della PD Through the Cycle (TTC) usata ai fini regolamentari;
  • la rimozione dalla LGD di alcune componenti specifiche della normativa regolamentare come meglio specificato nel seguito;
  • l'utilizzo di PD multiperiodali e di tassi di LGD che si adeguano in base alle dinamiche temporali dei driver del modello (quali ad esempio loan to value) al fine di determinare la perdita attesa per l'intera vita residua dello strumento finanziario (stage 2 e 3).

Nel corso del 2024, sono stati ristimati i modelli di PD, LGD ed EAD anche per seguire le evoluzioni dei modelli regolamentari sviluppate ai fini del Model Change 2024, opportunamente calibrati per riflettere le current conditions del ciclo economico in continuità con quanto fatto anche nella ristima del 2023. La ristima in esame ha comportato maggiori rettifiche per complessivi 35,5 mln di euro principalmente riconducibili ai parametri di LGD e PD con una sostanziale invarianza delle esposizioni classificate in stage 2.

Per ulteriori dettagli in merito alle modalità di determinazione delle perdite di valore dei crediti in ambito IFRS 9,alla definizione di default e alla modalità adoperata dal Gruppo per la classificazione delle attività finanziarie tra le attività deteriorate, si rinvia al paragrafo "Modalità di determinazione delle perdite di valore degli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)" della parte A "Politiche contabili" nonché al paragrafo nel seguito riportato "Esposizioni creditizie deteriorate" della presente nota integrativa consolidata.

PD IFRS9

La ristima ha determinato minori rettifiche di valore nette per complessivi 40,2 mln di euro ed ha riguardato:

  • l'aggiornamento dei modelli macroeconomici utilizzati per la stima forward looking delle probabilità di default tramite: i) allungamento del periodo di stima con l'inserimento degli ultimi dati disponibili (dal primo trimestre 2012 al secondo trimestre 2024) ii) mantenimento della differenziazione della rischiosità della clientela retail fra mutui a tasso fisso e tasso variabile e iii) mantenimento di un maggior dettaglio settoriale sulla clientela aziende prevedendo l'utilizzo del valore aggiunto lordo (GVA) settoriale (ovvero PIL di settore); tale aggiornamento ha determinato minori accantonamenti per complessivi 8 mln di euro;
  • l'aggiornamento delle curve di probabilità di default tramite: i) allungamento della serie storica utilizzata con l'inclusione del periodo gennaio 2023-gennaio 2024; ii) aggiornamento del rating PIT con gli score del Model Change 2024, calibrando la serie storica con i tassi di default dal 2004 al 2024; iii) adattamento della calibrazione del rating PIT, in sede di applicazione, alle evidenze del backtesting ed infine iv) aggiornamento dei driver di segmentazione. Tale aggiornamento ha determinato minori accantonamenti per complessivi 32,2 mln di euro.

Il processo per la stima delle curve di PD multi-periodale, è caratterizzato da un'analisi statistica sui driver disponibili, effettuata attraverso un processo di segmentazione della base dati di stima, e da una modellazione parametrica dei dati di sopravvivenza. La base dati utilizzata per la stima è stata costruita a partire dalla serie storica delle osservazioni dei rapporti del Gruppo per il periodo compreso da gennaio 2012 a gennaio 2024. Il processo di segmentazione è basato sull'analisi delle curve di sopravvivenza, che consiste nel costruire i tassi di sopravvivenza all'evento default all'interno dei driver prescelti, e tramite un test statistico (LogRank Test), viene calcolato il grado di separazione tra le curve di sopravvivenza relative alle modalità di ciascun driver. In seguito alla definizione dei cluster mediante il processo di segmentazione, si è

proceduto alla scelta della tipologia di modelli di sopravvivenza da utilizzare per la costruzione delle curve di PD cumulate, nonché alla stima di quest'ultimi. Il modello in produzione prevede quindi l'individuazione di specifiche curve differenziate per segmento, prodotto, classe di rating, anzianità del finanziamento, area geografica della controparte e classe di Ateco.

LGD IFRS9

Rispetto al modello regolamentare sono stati rimossi specifici elementi per poter rispettare la normativa contabile e realizzare una misura di LGD più predittiva, tra cui si menzionano:

  • eliminazione effetti di downturn, cioè le stime di LGD non includono fattori peggiorativi collegati ad eventuali periodi recessivi osservati nella storia della Banca;
  • non si considerano eventuali MoC;
  • le spese indirette, cioè le spese che il Gruppo sostiene per gestire l'intero processo di recupero e non direttamente riconducibili al singolo cliente (i.e. costo del personale, spese legali etc..), non sono considerate ai fini della determinazione della LGD;
  • la LGD finale viene attualizzata al tasso di interesse effettivo (EIR) al fine di considerare l'effetto tempo nella gestione del processo di recupero;
  • al fine di ottenere una LGD reattiva alle possibili condizioni macroeconomiche future viene stimato un fattore forward-looking a partire da specifiche analisi econometriche condotte sugli scenari previsionali macroeconomici;
  • inclusione di qualsiasi tipologia di garanzia collegata al cliente in portafoglio;
  • per le inadempienze probabili e scaduti deteriorati, nello sviluppo dei modelli AIRB la normativa richiede particolari accorgimenti, tra i quali la rappresentatività nel tempo dei risk driver selezionati ai fini della griglia finale. L'aggregazione delle classi di rischio Past Due (PD) e Unlikely To Pay (UTP) nasce dall'evidenza osservata negli anni più recenti secondo cui attualmente le casistiche UTP risultano molto più presenti rispetto alle medie storiche, mentre le casistiche PD sono meno rilevanti e limitate alle sole vintage iniziali. Ai fini contabili per cogliere la rischiosità intrinseca tra i differenti stati di default viene mantenuta la separazione tra PD e UTP. Per le controparti UTP, i tassi di perdita sono stati stimati considerando solo i clienti in UTP. Invece, data la minore rilevanza delle controparti PD che può rendere meno robusto il processo di stima dei contestuali parametri di perdita, è stato mantenuto l'approccio di stima che prevede l'utilizzo del campione composto sia da PD sia da UTP;
  • trattamento delle cessioni massive: sono state ricomprese nel data set di stima della LGD le perdite realizzate nelle cessioni "ordinarie" degli ultimi anni, in luogo del trattamento di incomplete work-out previsto dai modelli regolamentari. Sono escluse le cosiddette operazioni "straordinarie", ovvero quelle relative alle posizioni oggetto del LGD waiver (operazione Valentine e parzialmente Morgana e Merlino, escluse dalla stima).

La ristima del modello di LGD effettuata nel 2024, seguendo le evoluzioni dei modelli regolamentari sviluppate ai fini del Model Change 2024, opportunamente calibrati per riflettere le current conditions del ciclo economico (ottica point in time). Nel dettaglio la ristima ha riguardato:

  • LGD Sofferenza: sono state effettuate alcune analisi per verificare la possibilità di stimare un modello maggiormente predittivo rispetto alla versione regolamentare, stimata su un orizzonte temporale molto lungo che nella nuova versione Model Change 24 raggiunge un'ampiezza di 23 anni (1999-2022). Le analisi effettuate hanno portato, rispetto a dicembre 2023, ad una ulteriore riduzione della serie storica da 17 a 12 anni (2012-2023), in quanto tale orizzonte temporale è considerato, anche avuto riguardo agli esiti dell'attività di back-testing, quello che meglio consente di apprezzare la riduzione dei tassi di recupero in ragione delle maggiori cessioni. Nel dettaglio la scelta assolve al combinato disposto di tre finalità: (i) serie storica più "point-in-time" possibile, (ii) numero significativo di pratiche che abbiano completato il processo di work-out e (iii) qualità dei risultati di back-testing.
  • LGD Pre Sofferenza: la serie storica utilizzata per la ristima non comprende gli anni 2009, 2010, 2011, in linea con i modelli regolamentari. La modifica è stata effettuata per eliminare l'impatto nelle stime dei cicli brevi di default osservati in tale periodo dovuti all'applicazione della ricostruzione storica della nuova definizione di default, ed integrata con i nuovi default osservati fino al gennaio 2024.

La complessiva ristima del modello di LGD ha determinato maggiori accantonamenti per complessivi 75,2 mln di euro di cui 30,9 mln di euro relativi alla LGD Sofferenza e 44,3 mln alla LGD Pre-Sofferenza.

Infine, è stato confermato l'allineamento del modello contabile al modello regolamentare in tema di deducibilità degli interessi a seguito dell'ingresso in default. Conseguentemente, l'esposizione su cui viene calcolata la perdita realizzata è pari, ove possibile, alla sola quota capitale.

EAD IFRS 9

Sempre nell'ambito del Model Change 2024 il Gruppo ha aggiornato il modello EAD IFRS 9 con l'inclusione dell'ultimo anno disponibile, da 2012-2022 a 2012-2023. Quest'ultimo si discosta dal modello regolamentare per la rimozione della componente downturn, di eventuali MoC e l'inclusione di aspettative circa i futuri trend (forward looking) attesi.

Valutazione dell'incremento significativo del rischio di credito (SICR)

Come è noto, il principio IFRS 9 richiede che qualora sia rilevato un significativo incremento del rischio di credito - Significant Increase in Credit Risk (SICR) - che comporta la necessità di includere le esposizioni nel cd. stage 2, occorre valutare le perdite attese lungo l'intera vita residua dell'esposizione creditizia. Negli altri casi (assenza di significativo incremento del rischio di credito), la perdita attesa va calcolata avendo a riferimento l'orizzonte temporale di 12 mesi (esposizione ricompresa nel cd. stage 1).

Nell'approccio adottato dal Gruppo, il parametro che misura la variazione del rischio creditizio e, dunque, l'eventuale incremento "significativo" del rischio, è il rischio di default, espresso dalle variazioni della probabilità di default lifetime lungo l'intera durata residua dell'attività finanziaria (di seguito, "Delta PD lifetime"), registrata tra la data di prima iscrizione del rapporto, o tranche se titolo di debito, e quella di osservazione, rispetto ad un valore soglia, specifico per ogni rapporto, determinato in funzione delle caratteristiche rilevanti di rischiosità.

Oltre alla PD lifetime, nell'identificazione del SICR il Gruppo MPS prende in considerazione altri quattro elementi: (i) i giorni di scaduto come indicatore di deterioramento del merito di credito della controparte, deterioramento che diventa in via presuntiva "significativo" qualora lo scaduto superi i 30 giorni; (ii) le concessioni di misure di forbearance; (iii) la presenza di elementi di alto rischio (high risk) rilevati per le posizioni appartenenti al portafoglio gestionale Gestione Proattiva; iv) classificazione della clientela retail e corporate con fatturato inferiore ai 50 mln di euro da parte del sistema interno di early warning system nella classe interna di rischio più elevata .

Di seguito viene presentata una tabella che evidenzia l'incidenza percentuale dei diversi criteri di classificazione sopra descritti rispetto all'esposizione lorda dei crediti classificati in stage 2 al 31 dicembre 2024.

GRUPPO
Criterio di classificazione % di incidenza criteri su
GBV crediti stage 2
di cui Corporate di cui retail di cui altro
Scaduto 30 giorni 0,96% 66,88% 32,82% 0,30%
Forborne 9,34% 65,31% 30,30% 4,39%
Filiera High Risk 62,53% 76,66% 19,31% 4,03%
EWS 0,35% 23,69% 76,31% 0,00%
Quantitativo 26,81% 57,81% 40,28% 1,91%

Per quanto attiene i titoli di debito, il Gruppo ha deciso di i) avvalersi della "Low Credit Risk Exemption" per cui i titoli connotati da basso rischio di credito, identificato da ratingpari a "investment grade" sono classificati in stage 1 e solo in caso di perdita del livello di "Investment grade sono oggetto del test relativo al significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data iniziale", (ii) utilizzare il metodo FIFO (First In-First Out), al fine di confrontare, per ogni singola tranche di titoli di debito acquistata, il merito creditizio originario della medesima con quello ad essa attribuito alla data di reporting; (iii) utilizzare ai fini dell'identificazione dell'esistenza di un "significativo incremento" del rischio di credito un criterio qualitativo che determina l'allocazione in stage 2 di tranche appartenenti a controparti rientranti nel portafoglio gestionale high risk.

Con particolare riferimento all'indicatore quantitativo si evidenzia che, l'attribuzione della PD lifetime ai singoli rapporti viene effettuata in funzione del segmento, prodotto, classe di rating iniziale e vintage, sia alla data di prima iscrizione sia alla data di reporting. Le PD utilizzate nella valutazione del SICR sono le medesime utilizzate per il calcolo della ECL, che includono la previsione dei fattori macroeconomici futuri. La sopradescritta variazione relativa di PD lifetime rappresenta l'indicatore quantitativo della variazione del rischio di credito riscontrata nel periodo di riferimento rispetto all'origination. Al fine di stabilire se un incremento sia da ritenersi significativo, e pertanto comportare una differente allocazione negli stage, sono definite apposite soglie:

• qualora la variazione relativa di PD lifetime osservata sulla posizione sia inferiore alla soglia di significatività, allora l'incremento del rischio di credito viene ritenuto non significativo e la posizione è classificata in stage 1 con valutazione della perdita attesa nei successivi 12 mesi;

• qualora la variazione relativa di PD lifetime osservata sulla posizione sia superiore alla soglia di significatività, allora l'incremento del rischio di credito viene ritenuto significativo e la posizione è classificata in stage 2 con valutazione della perdita attesa su tutta la vita residua dello strumento.

Tale valore soglia è determinato mediante modelli statistici derivanti dall'analisi della distribuzione delle variazioni di PD lifetime nel portafoglio. La calibrazione della soglia è definita ad un livello per il quale l'incremento significativo del rischio di credito è posto almeno pari al livello di deterioramento di lungo termine del portafoglio, il quale viene osservato dalle matrici di migrazione storiche dei rating.

A titolo esemplificativo, di seguito viene presentata una tabella che evidenzia i valori massimi delle soglie di trasferimento per i principali portafogli creditizi del Gruppo costituiti da crediti per cassa verso clientela appartenenti ai segmenti Corporate e retail di Banca MPS e di Widiba. Si precisa che la rappresentazione tabellare costituisce un'aggregazione rispetto ai driver rappresentati dal rating all'origination e dalla vintage.

Segmento Prodotto (*) Ateco Area Soglia (max)
Large Corporate Tutti Diverso da immobiliare e
costruzioni
Tutti 76,02%
Large Corporate Tutti immobiliare e costruzioni Tutti 76,02%
Corporate Tutti Diverso da immobiliare e
costruzioni
Tutti 76,02%
Corporate Tutti immobiliare e costruzioni Tutti 76,02%
Società pluriennali
immobiliari
ALTRO Tutti Tutti 10,76%
Società pluriennali
immobiliari
Singolo prodotto leasing o
prodotto rateale, o più prodotti
contemporaneamente
Tutti Tutti 11,06%
PMI ALTRO Tutti Tutti 11,35%
PMI Singolo prodotto leasing o
prodotto rateale, o più prodotti
contemporaneamente
Tutti Tutti 21,79%
Small Business ALTRO Tutti Tutti 18,01%
Small Business Singolo prodotto leasing o
prodotto rateale, o più prodotti
contemporaneamente
Tutti Tutti 20,17%
Società di
persone - Ditte individuali
ALTRO Tutti Tutti 26,20%
Società di
persone - Ditte individuali
Singolo prodotto leasing o
prodotto rateale, o più prodotti
contemporaneamente
Tutti Tutti 27,28%
Small PMI ALTRO Tutti Tutti 4,44%
Small PMI Singolo prodotto leasing o
prodotto rateale, o più prodotti
contemporaneamente
Tutti Tutti 4,44%
Retail mutui Tutti Tutti NORD 1,02%
Retail mutui Tutti Tutti CENTRO 1,02%
Retail mutui Tutti Tutti SUD e ISOLE 1,02%
Retail no mutui ALTRO Tutti Tutti 1,52%
Retail no mutui Singolo prodotto leasing o
prodotto rateale, o più prodotti
contemporaneamente
Tutti Tutti 2,18%

Si segnala altresì, per quanto poco rilevante in termini di impatti sul passaggio in stage 2, la classificazione obbligatoria in stage 2 in caso di incremento di oltre il 200% della PD Lifetime. Si evidenzia, infatti, come le soglie sopra indicate siano inferiori al trigger del 200%.

Il Gruppo adotta un criterio di convalida del criterio quantitativo di staging finalizzato a ridurre il rischio che periodi di elevata incertezza possano comportare un'eccessiva volatilità dello staging.

La soluzione adottata è stata quella di stabilizzare lo staging, indotto dal solo criterio quantitativo, individuando, sulla base delle osservazioni dei mesi precedenti, la finestra ottimale di giacenza nel nuovo stage per cui ne può essere confermato il passaggio. Il Grippo ha individuato in quattro mesi continuativi (il mese corrente più i tre mesi precedenti) il periodo di giacenza ottimale per la convalida dello stage.

Per quanto riguarda, invece, il trigger "forbearance" che rappresenta in ogni caso una quota marginale delle causali di classificazione a Stage 2; si precisa che la permanenza nello Stage 2 è ancorata alla durata del periodo di probazione, conseguentemente l'eventuale ritorno allo Stage 1 è subordinato alla decorrenza di almeno due anni dalla data della concessione e all'assenza, in caso di rientro nello status di fully performing, di ulteriori indicatori quali-quantitativi di significativo incremento di rischio di credito.

Si evidenzia infine che, alla data di riferimento del presente Bilancio, non sono presenti classificazioni in stage 2 effettuate mediante un approccio di tipo collettivo.

Misurazione delle perdite attese

La metodologia di stima delle ECL adottata ai fini della determinazione delle perdite di valore sui crediti in coerenza con il principio internazionale IFRS 9 è effettuata, come richiamato in precedenza, a livello di singola operazione o tranche di titolo, partendo dalla modellistica AIRB dei parametri di Probabilità di Default (PD), Loss Given Default (LGD) e Exposure at Default (EAD), sulla quale sono effettuati opportuni interventi correttivi, in modo da garantirne la coerenza con le prescrizioni del principio.

In particolare, la valutazione delle attività finanziarie riflette, la miglior stima degli effetti delle condizioni future, prime tra tutte quelle di contesto economico, sulla base delle quali vengono condizionate le PD e LGD forward looking. Nell'ambito dell'IFRS 9, anche in base alle indicazioni dei Regulators internazionali, assumono rilevanza, in particolare, le informazioni sugli scenari macroeconomici futuri in cui il Gruppo può trovarsi ad operare e che influenzano, di tutta evidenza, la situazione dei debitori con riferimento sia alla "rischiosità" di migrazione delle esposizioni verso classi di qualità inferiore (riguardando quindi lo "staging") sia agli ammontari recuperabili (riguardando quindi la determinazione della perdita attesa sulle esposizioni). Da un punto di vista metodologico, nel rispetto delle previsioni dell'IFRS 9, per cui la stima dell'ECL deve essere il risultato della ponderazione di una serie di possibili scenari prospettici (c.d. "probability weighted"), il modello di impairment adottato dal Gruppo contempla l'utilizzo di uno scenario "baseline", ovvero l'utilizzo dello scenario ritenuto maggiormente probabile, unitamente a due scenari alternativi.

Gli scenari sono elaborati internamente dalla Funzione Studi e Ricerche, sulla base anche di previsioni contribuite da un primario fornitore esterno, sono approvati dal Consiglio di Amministrazione e vengono altresì adoperati per altri processi del Gruppo che fanno ricorso a elementi forward looking quali il Risk Appetite Framework (RAF), Recovery Plan, budget, forecast, impairment test degli avviamenti e delle partecipazioni. Gli scenari si differenziano per un diverso grado di favore/ avversità allo sviluppo economico e alla crescita, una loro descrizione dettagliata è riportata nella Parte A – Sezione "A.2 – Parte relativa alle principali voci di Bilancio" ed in particolare nel paragrafo "Scenari macroeconomici del Gruppo per la valutazione dei crediti nel bilancio 2024", a cui si rinvia.

Nel dicembre 2024 il Gruppo ha approvato un set di scenari macroeconomici previsionali per il periodo 2025-2027 sviluppati internamente, assumendo a riferimento anche le previsioni formulate da provider esterni nel mese di ottobre 2024. Tali scenari sono stati utilizzati nell'ambito del processo ordinario annuale di programmazione e del calcolo delle rettifiche di valore dei crediti performing e non performing alla data del 31 dicembre 2024.

Al 31 dicembre 2024 ai fini della stima dell'ECL, così come avvenuto al 31 dicembre 2023, il Gruppo ha adottato il trattamento simmetrico sia per il SICR che per il calcolo dell'ECL, utilizzando uno scenario baseline, uno migliorativo e uno peggiorativo, pesati sulla base dei percentili di riferimento.

Nel seguito si riportano le informazioni relative ai principali indicatori macroeconomici e finanziari utilizzati negli scenari "baseline", "severo ma plausibile" e "best", riferite al triennio 2025-2027, la cui stima è stata sviluppata nel mese di ottobre 2024:

• lo scenario "baseline" risulta essere uno scenario di modesta crescita caratterizzato da un'espansione del PIL Italia dello 0,79% nel 2025, dello 0,71% nel 2026 e dello 0,45% nel 2027, da un tasso di disoccupazione leggermente decrescente dal 6,97% del 2025 al 6,48% del 2027 e da tassi di interesse decrescenti a breve termine e crescenti a lungo termine;

  • lo scenario "severo ma plausibile" è caratterizzato da una stagnazione del PIL Italia nel 2025 (+0,09%) ed una crescita modesta nel biennio 2026-2027 rispettivamente pari a 0,41% e 0,30%, contestualmente sono previsti tasso di disoccupazione leggermente crescenti pari al 7,27%% nel 2025 e al 7,46% nel 2027. L'andamento atteso dei tassi di interesse a breve termine è decrescente, mentre quello dei tassi di interesse a lungo termine è crescente;
  • lo scenario "best" è caratterizzato da una sostenuta crescita del PIL Italia soprattutto nei prime due anni, da un tasso di disoccupazione atteso decrescente, dal 6,72% del 2025 al 5,16% del 2027, da un andamento atteso dei tassi di interesse a breve termine leggermente decrescente e dei tassi di interesse a lungo termine crescente.
Scenario Anno Prodotto
Interno lordo
Tasso di
disoccupazione
Indice dei
prezzi al
consumo
Tasso
d'interesse
interbancario a
3 mesi
Tasso
d'interesse
Eurirs 10y
(%)
Tasso
d'interesse
sui Btp a 10
anni
Tasso
d'interesse a
breve termine
sui prestiti
a famiglie e
imprese
Baseline
Bilancio 2024
2025 0,79% 6,97% 1,87% 2,45% 2,43% 3,28% 4,44%
2026 0,71% 6,76% 2,01% 2,24% 2,62% 3,48% 4,04%
2027 0,45% 6,48% 2,04% 2,25% 2,99% 3,76% 3,81%
AVG 0,65% 6,74% 1,97% 2,31% 2,68% 3,51% 4,10%
2025 0,09% 7,27% 2,31% 2,67% 2,37% 3,56% 4,61%
Severo plausibile 2026 0,41% 7,43% 2,12% 2,31% 2,53% 3,81% 4,14%
Bilancio 2024 2027 0,30% 7,46% 1,99% 2,25% 2,89% 4,08% 3,85%
AVG 0,27% 7,39% 2,14% 2,41% 2,60% 3,82% 4,20%
2025 1,50% 6,72% 1,19% 2,28% 2,65% 3,29% 4,29%
Best
Bilancio 2024
2026 1,34% 6,00% 1,84% 2,25% 2,85% 3,41% 4,02%
2027 0,82% 5,16% 2,05% 2,25% 3,22% 3,67% 3,79%
AVG 1,22% 5,96% 1,70% 2,26% 2,91% 3,46% 4,03%

La variabile macroeconomica maggiormente rilevante ai fini della determinazione della ECL è il PIL ed è pertanto la variabile rappresentativa che guida tutte le altre: il valore medio nel triennio 2025-2027 è pari a 0,65%, 0,27% e 1,22% rispettivamente nello scenario baseline, severo ma plausibile e best.

Inclusione delle garanzie statali

L'acquisizione di tali garanzie, anche in considerazione di quanto dichiarato da ESMA, non impatta il calcolo del SICR delle esposizioni creditizie, in quanto quest'ultimo non risulta connesso alle garanzie, ma al merito creditizio che rimane quello specifico di controparte, rilevando invece ai fini della misurazione della perdita attesa nella misura in cui le garanzie non sono oggetto di separata rilevazione in bilancioe sono ritenute parte integrante delle condizioni contrattuali che regolano i finanziamenti.

Il calcolo dell'impairment delle esposizioni assistite da garanzia statale avviene mediante l'applicazione di un parametro di LGD che tiene conto delle mitigazioni riconducibili allo Stato, introdotte e ampliate con i decreti "Cura Italia" e "Liquidità", e in coerenza con le indicazioni ESMA e EBA. Nel dettaglio, l'Expected Credit Losses è calcolata utilizzando una LGD definita in funzione della probabilità di default (0,30%) e del rischio di recupero associato al paese Italia.

Infine si segnala che nel corso del 2024, alla luce delle ultime evidenze disponibili è stato variato da 12 a 18 mesi il tempo di attualizzazione utilizzato per la stima della perdita attesa delle esposizioni con garanzia statale, pari al tempo medio di recupero delle garanzie in caso di passaggio a sofferenza della controparte. Complessivamente gli aggiornamenti indicati hanno comportato maggiori rettifiche per 13,3 mln di euro.

Management overlay

Con riferimento alle metodologie di stima delle perdite di valore delle esposizioni creditizie performing, è possibile che in determinate circostanze emerga l'esigenza di apportare aggravi alle valutazioni, correlati a contesti macroeconomici particolarmente complessi e volatili, rispetto agli esiti della modellistica adottata. Tale evenienza può nascere a seguito di eventi o rischi nuovi, di natura inattesa, non osservati nelle serie storiche alla base della predisposizione dei modelli e non proiettabili con affidabilità ai fini della componente forward looking richiesta dal principio IFRS 9.

Tali aggravi sono stati applicati dal Gruppo con il sorgere della pandemia COVID 19 a partire dall'esercizio 2020 e negli esercizi successivi mantenuti, seppure con dimensioni differenti, in relazione al conflitto russo-ucraino, alle successive conseguenze sui prezzi dell'energia e delle materie prime e sullo scenario di crescita di inflazione e di politica monetaria che ne sono derivati.

Anche con riferimento al Bilancio 2024, poiché il contesto geopolitico e le previsioni macroeconomiche presentano forti elementi di incertezza e volatilità, il Gruppo ha mantenuto l'applicazione di questi aggravi. Al 31 dicembre 2024 gli overlay hanno determinato maggiori rettifiche di valore per complessivi 69,2 mln di euro, in aumento di circa 15,2 mln di euro rispetto ai 54 mln di euro registrati al 31 dicembre 2023. Nel dettaglio essi sono riconducibili:

    1. Scenari C&E il Gruppo ha confermato l'inclusione di fattori climatico-ambientali nelle stime del rischio di credito integrando nello scenario baseline adottato dal Gruppo gli indicatori macroeconomici osservati nello scenario NGFS "Net Zero 2050" aggiornato a novembre 2024. Quest'ultimo, caratterizzato da un comportamento proattivo del sistema economico rispetto alla transizione energetica, comporterebbe una contrazione economica globale dovuta agli ingenti costi sostenuti per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni e contrasto al cambiamento climatico. L'applicazione di tali correttivi, a dicembre 2024, sullo scenario baseline, ha determinato maggiori fondi rettificativi per complessivi 23,4 mln di euro (38,1 mln di euro al 31 dicembre 2023);
    1. Mutui retail a tasso variabile classificati in stage 2 i tassi di default osservati nel 2024 sui mutui a tasso variabile hanno confermato i segnali di criticità già colti nel 2023. Ciò ha indotto a confermare per l'esercizio 2024 il correttivo applicato su tali tipologie di esposizione determinato attraverso un' analisi di sensitivity realizzata sul rapporto rata reddito in uno scenario di stress in cui gli ulteriori incrementi dei tassi comportano un raddoppio della rata ed un conseguente peggioramento del rapporto rata reddito del cliente. L'applicazione di tale correttivo, a dicembre 2024, ha comportato maggiori fondi rettificativi per 25,2 mln di euro (11,8 mln di euro);
    1. Analisi di backtesting a partire dal primo semestre 2024, il Gruppo ha realizzato un'attività di backtesting sulla perdita attesa sui singoli modelli, mediante il confronto dei tassi di LGD stimati su base storica con i tassi di perdita effettivamente osservati sulle posizioni chiuse nel periodo 2021-2023. Il confronto tra le ECL così determinate ha evidenziato a livello complessivo una conservatività degli accantonamenti sia statistici che analitici. Tuttavia, l'analisi ha evidenziato per alcuni cluster della LGD statistica dei tassi effettivi leggermente più alti di quelli stimati, le maggiori rettifiche pari a 20,6 mln di euro al 31 dicembre 2024 sono state rilevate a conto economico.

Il sopradetto aumento rispetto allo scorso esercizio si collega principalmente i) all'introduzione del correttivo relativo al backtesting ed a ii) ai maggiori accantonamenti rilevati in funzione del correttivo sui mutui retail a tasso variabile che recepisce l'impatto dell'andamento dei tassi di interesse nel corso del 2024. Tali effetti risultano parzialmente mitigati i) dalla dismissione del correttivo sullo scenario "severo ma plausibile" (2,7 mln di euro al 31 dicembre 2023) utilizzato in precedenza per cogliere il rischio di deterioramento atteso del mercato immobiliare ed ora fattorizzato nei modelli con l'aggiornamento dello scenario "severo ma plausibile" in produzione e ii) dalla ristima dell'overlay C&E conseguente all'aggiornamento dello scenario "Net Zero 2050" che prevede una minor contrazione economica globale rispetto allo scenario utilizzato per le valutazioni 2023.

Resta fermo il carattere transitorio dei suddetti management overlay legato alla capacità dei modelli basati sulle perdite attese su crediti di rilevare i rischi emergenti, in aggiunta alla considerazione che i risultati derivanti dai modelli di calcolo delle perdite attese sono influenzati da scenari macroeconomici in buona parte dipendenti da fenomeni non del tutto consolidati e comunque ancora soggetti ad estrema variabilità ed incertezza.

Analisi di sensitività delle perdite attese

Secondo quanto previsto dai paragrafi 1 e 125 dello IAS 1, nella nota integrativa devono essere fornite informazioni in merito ai principali fattori di incertezza che caratterizzano le stime di bilancio. Il successivo paragrafo 129 prevede che tale informativa debba essere fornita in modo tale da consentire al lettore di bilancio una chiara comprensione degli elementi di giudizio utilizzati dal management e i relativi impatti. Tra gli esempi menzionati per perseguire tale obiettivo vi sono le analisi di sensitività, mediante le quali il lettore è messo nella condizione di poter apprezzare gli impatti sulle stime di bilancio conseguenti a modelli alternativi di calcolo, variazioni ragionevolmente prevedibili degli input e delle assunzioni alla base delle stime.

Tra i valori di bilancio il cui processo di stima è caratterizzato dalla presenza di rilevanti fattori di incertezza figurano certamente i fondi rettificativi delle esposizioni creditizie non deteriorate (ECL).

Come rappresentato nella "Parte A – Politiche contabili", la determinazione delle perdite attese sui crediti implica significativi elementi di giudizio, con particolare riferimento al modello utilizzato per la misurazione delle perdite e dei relativi parametri di rischio, ai trigger ritenuti espressivi di un significativo deterioramento del credito, alla selezione degli scenari macroeconomici.

In particolare, l'inclusione dei fattori forward looking risulta essere un esercizio particolarmente complesso, in quanto richiede di formulare previsioni macroeconomiche, di selezionare scenari e relative probabilità di accadimento, nonché di definire un modello in grado di esprimere la relazione tra i citati fattori macroeconomici ed i tassi di inadempimento delle esposizioni oggetto di valutazione, come illustrato nel precedente paragrafo.

Al fine di valutare come i fattori forward looking possano influenzare le perdite attese si ritiene ragionevole effettuare un'analisi di sensitività nel contesto di differenti scenari basati su previsioni coerenti nell'evoluzione dei diversi fattori macroeconomici. Le innumerevoli interrelazioni tra i singoli fattori macroeconomici sono, infatti, tali da rendere scarsamente significativa un'analisi di sensitività delle perdite attese basata sul singolo fattore macroeconomico.

Di seguito viene pertanto presentata una tabella che evidenzia la sensitivity per i principali portafogli creditizi del Gruppo costituiti da crediti per cassa verso clientela appartenenti ai segmenti corporate e retail delle 2 banche (Banca MPS e Widiba), che rappresentano la quasi totalità dell'esposizione lorda complessiva di Gruppo, al netto dei crediti classificati nel portafoglio delle attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione. L'analisi mostra, in linea con il medesimo approccio adoperato per l'esercizio 2023, l'impatto per ogni stadio di rischio sulle esposizioni lorde, sulle rettifiche e sul coverage ratio nelle ipotesi di utilizzo di un peso pari al 100% rispettivamente degli scenari baseline, severo ma plausibile e best in luogo dello scenario definito ponderato - in quanto basato sulle ponderazioniche il Gruppo ha attribuito a ciascun scenario77 - utilizzato dal Gruppo ai fini della stima degli stadi di rischio e delle rettifiche di valore riferite al 31 dicembre 2024.

Lo scenario ponderato utilizzato per le valutazioni contabili al 31 dicembre 2024 si colloca, in termini di avversità, tra il severo ma plausibile ed il best. In particolare, per le esposizioni non deteriorate:

  • la sensitivity del portafoglio allo scenario severo ma plausibile vedrebbe (i) uno scivolamento di controparti in stage 2, la cui esposizione lorda subirebbe un incremento pari a 651,7 mln di euro (+6,34%), con un conseguente aumento dell'ECL 2024 stimato attorno al 14,70% (circa 46,7 mln di euro), e un maggior coverage medio di circa 24 bps, (ii) una speculare riduzione di controparti in stage1, la cui esposizione subirebbe un decremento di 651,7 mln di euro (-1,03%), un aumento dell'ECL di circa 1,4% (circa 1,4 mln di euro) con un coverage medio sostanzialmente invariato;
  • la sensitivity del portafoglio allo scenario baseline vedrebbe (i) un decremento di controparti in stage 2, la cui esposizione subirebbe una lieve flessione pari a circa 25,3 mln di euro (-0,25%) con una conseguente diminuzione dell'ECL 2024 stimata attorno al 0,72% (circa 2,3 mln di euro) ed un coverage medio sostanzialmente invariato (-1,0 bps), (ii) un modesto incremento sia in termini di esposizioni pari a circa 25,3 mln di euro (+0,04%) e una leggera riduzione dell' ECL pari a circa 0,3 mln di euro (-0,27%) per lo stage 1 con un coverage medio invariato;
  • viceversa, l'analisi di sensitività del portafoglio allo scenario best, vedrebbe (i) una riduzione dello stock di posizioni in stage 2 pari a 437,5 mln di euro (riduzione del 4,25%) con un potenziale beneficio economico sull'ECL 2024 di circa 40,5 mln di euro (12,76%), e conseguente diminuzione dell'indice di copertura di circa 27 bps; (ii) uno speculare incremento di controparti in stage1, la cui esposizione subirebbe una crescita pari a 437,5mln di euro (+0,69%), una flessione dell'E-CL del 2,02% circa (circa 2,0 mln di euro) con un coverage medio sostanzialmente invariato.

Stima della ECL – Stage 3

Con riferimento ai modelli utilizzati per la determinazione delle perdite attese sulle esposizioni classificate nello stage 3, ossia sulle esposizioni deteriorate, si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Modalità di determinazione delle perdite di valore degli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)" contenuto nella Parte "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio".

Come rappresentato nel paragrafo "'Utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio" contenuto nella "Parte A Politiche contabili", la determinazione delle perdite attese sui crediti deteriorati implica significativi elementi di giudizio, con particolare riferimento alla stima dei flussi ritenuti recuperabili e della relativa tempistica di recupero.

In maggior dettaglio, al 31 dicembre 2024 le perdite attese sui crediti deteriorati sono determinate analiticamente in base alle previsioni di recupero, formulate dal gestore o risultanti dall'applicazione di metodologie di calcolo statistiche, attua-

77 Lo scenario ponderato è stato determinato utilizzando una ponderazione del 26,3%, 52,6% e 21,1% rispettivamente per gli scenari Best, Baseline e Severo ma plausibile.

lizzate in funzione dei tassi di interesse effettivi originari e della relativa tempistica di recupero.

L'analisi di sensitivity delle rettifiche delle esposizioni deteriorate vedrebbe un incremento di 21,0 mln di euro (+1,30%) e di 0,5 mln di euro (+0,03%) rispettivamente nello scenario severo ma plausibile e nello scenario baseline (+0,03%) e una flessione di 27,4 mln di euro (-1,69%) nello scenario best.

Non è tuttavia possibile escludere che un deterioramento della situazione creditizia dei debitori, anche in conseguenza dei possibili effetti negativi sull'economia correlati alla situazione geopolitica internazionale, possa comportare la rilevazione di ulteriori perdite, anche significative, rispetto a quelle considerate al 31 dicembre 2024 sulla base delle condizioni in essere alla data chiusura di bilancio.

Scenari (Delta in € /mln)
Ponderato Severo ma plausibile Baseline Best
STAGE 1 Esposizione lorda 63.172,0 (651,7) 25,3 437,5
di cui CORPORATE 34.964,6 (615,8) 18,2 392,9
di cui RETAIL 28.207,4 (35,9) 7,1 44,6
STAGE 1 Rettifiche 100,1 1,4 (0,3) (2,0)
di cui CORPORATE 70,5 (0,5) (0,1) (0,3)
di cui RETAIL 29,5 1,9 (0,2) (1,8)
STAGE 1 coverage ratio (%) 0,16% 0,00% 0,00% 0,00%
di cui CORPORATE 0,20% 0,00% 0,00% 0,00%
di cui RETAIL 0,10% 0,01% 0,00% -0,01%
STAGE 2 Esposizione lorda 10.283,1 651,7 (25,3) (437,5)
di cui CORPORATE 7.962,1 615,8 (18,2) (392,9)
di cui RETAIL 2.321,0 35,9 (7,1) (44,6)
STAGE 2 Rettifiche 317,5 46,7 (2,3) (40,5)
di cui CORPORATE 262,1 41,2 (1,7) (35,1)
di cui RETAIL 55,5 5,5 (0,6) (5,4)
STAGE 2 coverage ratio (%) 3,09% 0,24% -0,01% -0,27%
di cui CORPORATE 3,29% 0,24% -0,01% -0,29%
di cui RETAIL 2,39% 0,20% -0,02% -0,19%
STAGE 3 Esposizione lorda 3.506,4 - - -
di cui CORPORATE 2.662,8 - - -
di cui RETAIL 843,6 - - -
STAGE 3 Rettifiche 1.620,0 21,0 0,5 (27,4)
di cui CORPORATE 1.338,4 10,2 0,3 (13,5)
di cui RETAIL 281,6 10,8 0,2 (14,0)
STAGE 3 coverage ratio (%) 46,20% 0,60% 0,01% -0,78%
di cui CORPORATE 50,26% 0,38% 0,01% -0,51%
di cui RETAIL 33,38% 1,28% 0,02% -1,66%
TOTALE Rettifiche 2.037,5 69,1 (2,1) (70,0)
di cui CORPORATE 1.670,9 50,9 (1,4) (48,8)
di cui RETAIL 366,6 18,2 (0,7) (21,2)

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2.4 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Le tecniche di mitigazione sono uno strumento importante per ridurre o trasferire parte del rischio di credito associato al portafoglio di esposizioni. In linea con la contenuta propensione al rischio, che ne caratterizza l'operatività, il Gruppo persegue la mitigazione del rischio di credito attraverso l'acquisizione di garanzie, reali o personali, ed alcuni contratti che determinano una riduzione del rischio di credito.

Per ciò che concerne le garanzie reali, il pegno denaro e il pegno titoli - depositati presso la Capogruppo - e le ipoteche su beni immobili rappresentano la sostanziale totalità dell'importo nominale delle garanzie reali acquisite e tutte garantiscono il rispetto dei requisiti normativi/legali/organizzativi richiesti dalle Disposizioni di Vigilanza per l'applicazione delle regole di attenuazione dei rischi di credito. Il Gruppo si è dotato di un processo unico per l'acquisizione delle garanzie reali, che è allo stesso tempo strumento di lavoro ed espressione delle politiche di gestione. La gestione delle garanzie viene attivata in seguito alla delibera della concessione del credito ed il processo si compone di diverse fasi:

  • acquisizione (anche multipla): in questa fase vengono effettuati i controlli di coerenza (formale e di importo) con le garanzie proposte in fase di delibera;
  • adeguamento/variazione/correzione: consente di modificare le caratteristiche della garanzia senza interrompere la protezione del credito;
  • interrogazione: consente di conoscere i dati attuali e l'evoluzione storica delle garanzie ricevute;
  • estinzione/annullamento.

Nel caso in cui le misure di monitoraggio sulle garanzie reali evidenzino anomalie operative in fase di acquisizione o eventuali inadeguatezze/perdite dei valori ricevuti a collaterale vengono attivati eventi appartenenti alle policy di monitoraggio del credito, che innescano adempimenti operativi di valutazione del rischio di credito.

In particolare, le garanzie reali di tipo ipotecario sono principalmente acquisite nell'ambito della clientela retail e, in forma minore, nel comparto corporate.

Le garanzie ipotecarie vengono gestite tramite una piattaforma informatica integrata con i sistemi della Capogruppo, che permette di trasferire in automatico le informazioni relative all'immobile - acquisite dai periti- direttamente all'interno degli stessi sistemi. La piattaforma alimenta in automatico tutti gli applicativi di gestione del credito della Capogruppo e garantisce l'archiviazione digitale della documentazione prodotta dal perito, consentendo anche di omogenizzare il set di informazioni fornito.

I periti sono scelti sulla base di una verifica individuale della capacità, professionalità ed esperienza e sono inseriti all'interno di un apposito elenco di professionisti accreditati; il loro operato viene costantemente monitorato anche attraverso uno specifico controllo degli scostamenti tra i valori censiti e i dati benchmark di mercato;inoltre, per le esposizioni oltre determinate soglie di importo è prevista una valutazione di second opinion affidata ad agenzia di elevato standing specializzata in servizi immobiliari.I periti devono redigere le proprie stime secondo metodologie di valutazione coerenti con le Linee guida per le banche sui crediti deteriorati (NPL).

Per quanto riguarda, invece, la fase di monitoraggio dei beni oggetto di garanzia, il Gruppo si è dotato di una policy che fissa gli importi dell'esposizione garantita e la vetustà della perizia, oltre i quali si avvia il processo di riperizia dei beni. Per le esposizioni inferiori alle soglie definite, in ogni caso, il Gruppo dispone di un monitoraggio semestrale del valore degli immobili basato su dati di mercato.

Inoltre, al fine di garantire l'eligibilità delle garanzie nell'ambito del processo di Credit Risk Mitigation, una specifica funzione all'interno della Funzione Crediti attiva processi di riperizia nei casi di superamento delle soglie di rilevanza, processi coerenti con gli indirizzi della policy, con particolare riferimento ai criteri di vetustà della perizia, valori di esposizione, loan to value, scostamenti rispetto a valutazioni georeferenziate.

L'erogazione del credito con acquisizione di garanzie è soggetta a specifiche misure di controllo, differenziate per tipologia di garanzia, applicate in sede di erogazione e di monitoraggio.

I requisiti generali, diretti ad assicurare la certezza giuridica e l'effettività delle garanzie, sono assicurati dal rispetto dei seguenti aspetti rilevanti:

  • il carattere vincolante dell'impegno giuridico tra le parti e l'azionabilità in giudizio;
  • la documentabilità, l'opponibilità dello strumento ai terzi in tutte le giurisdizioni rilevanti ai fini della costituzione e dell'escussione;
  • la tempestività di realizzo in caso di inadempimento;
  • il rispetto dei requisiti organizzativi.
    • 538

In merito al rispetto dei requisiti organizzativi l'attenuazione del rischio è assicurata:

  • dalla presenza di un sistema informativo a supporto delle fasi del ciclo di vita della garanzia (acquisizione, valutazione, gestione, rivalutazione, escussione);
  • dalla formulazione di politiche di gestione delle garanzie (principi, modalità, processi) normate e disponibili a tutti gli utenti.

Un altro rilevante strumento di mitigazione del rischio conforme con la normativa prudenziale in tema di Credit Risk Mitigation è rappresentato dalle garanzie personali rilasciate da Organismi Statali quali Sace, Fondo Centrale, Ismea e Consap che, anche grazie all'adozione del Temporary Framework sugli aiuti di Stato finalizzato a gestire gli impatti sull'economia e sulla stabilità del sistema finanziario generati prima dall'emergenza pandemica da Covid-19 e poi dal conflitto Russo-Ucraino,ormai rappresentano una quota significativa in termini di copertura rispetto al totale degli impieghi del Gruppo.

Inoltre il Gruppo utilizza altri strumenti a protezione del credito riassumibili nelle categorie di: (i) Fidejussione (ivi comprese le fidejussioni omnibus e le garanzie di tipo personale prestate da soggetti terzi); (ii) avallo; (iii) polizza fideiussoria; (iv) mandato di credito; (v) lettera di patronage forte/vincolante; (vi) effetti in bianco; (vii) contratto autonomo di garanzia; (viii) delegazione di debito; (ix) espromissione; (x) accollo; (xi) garanzie personali di diritto estero; (xii) derivati su crediti: credit default swaps; total return swaps; credit linked notes.

I principali prestatori di garanzie sono: (i) stati sovrani e banche centrali; (ii) enti del settore pubblico ed enti territoriali; (iii) banche multilaterali di sviluppo; (iv) intermediari vigilati; (v) organismi di garanzia (Confidi); (vi) aziende e privati.

La quasi totalità delle garanzie personali, al netto di quelle statali, è riconducibile a garanti aziende e privati. Solo ad una piccola parte di questa clientela è possibile attribuire un rating interno, trattandosi di garanti non affidati dalle aziende del Gruppo.

Con riferimento alle esposizioni con garanzia pubblica, è stata confermata, in linea con l'esercizio precedente, una task force dedicata i) al processo di escussione delle garanzie in particolare quelle relative alla lettera "m" dell'art. 13, comma 1 del DL Liquidità e ii) al monitoraggio specifico delle scadenze entro le quali portare a compimento gli adempimenti conseguenti alla segnalazione degli eventi di rischio e all'attivazione delle garanzie statali e consortili.

Sempre con riguardo le garanzie pubbliche, si è concluso nel giugno 2024, il comprehensive assessment, avviato nel corso del 2023, sulla completezza documentale relativa alle garanzie acquisite durante l'emergenza pandemica da Covid-19, al termine del quale, per le linee di credito con anomalie persistenti, è stata esclusa la garanzia sia ai fini del calcolo degli RWA del Gruppo che dell'ECL; a partire dal quarto trimestre 2024 è stata avviata una seconda wave di verifiche documentali su un'ulteriore porzione del portafoglio residuo con le stesse finalità della prima iniziativa.

La presenza di garanzie reali o personali si riflette, come sopra indicato, sulla quantificazione delle Expected Credit Losses (ECLs) di bilancio. Per quanto riguarda le valutazioni collettive, il canale di "trasmissione" principale è costituito dalla LGD, uno dei parametri di input utilizzati per le valutazioni: a tal fine, infatti, ogni esposizione viene suddivisa in tranches, determinate in funzione delle diverse tipologie di garanzia che assistono l'esposizione, e per ciascuna tranche viene calcolata una LGD specifica.

Per quanto riguarda le valutazioni analitiche, la presenza e l'aggiornamento del valoredi garanzie reali si riflette direttamente in caso di un approccio valutativo di tipo gone concern, applicato, oltre determinate soglie di importo, su tutte le sofferenze nonché sulle inadempienze probabili in cui è escluso lo scenario di continuità aziendale oppure in cui la parzialità e scarsa attendibilità dei business plan aziendali non consente di formulare una stima verosimile circa la capacità dell'azienda di onorare il debito tramite i flussi di cassa generati dall'attività imprenditoriale (metodo going concern). In sede di approccio gone concern vengono applicati specifici haircut calcolati all'interno delle serie storiche del Gruppo che contengono gli esiti derivanti dalle aggiudicazioni in sede di esecuzione immobiliare e fattorizzano gli scenari evolutivi del mercato immobiliare.

Per quanto riguarda la mitigazione del rischio di controparte per i derivati OTC (non regolamentati) e per le operazioni di tipo SFT (Securities Financing Transactions, ossia prestito titoli e pronti contro termine), il Gruppo utilizza accordi bilaterali di netting che consentono, nel caso di default della controparte, la compensazione delle posizioni creditorie e debitorie. Questo avviene tramite la sottoscrizione di accordi quadro facenti riferimento agli standard internazionali pubblicati, rispettivamente da International Swap Derivatives Association (ISDA Master Agreement); International Securities Lending Association (GMSLA) e International Capital Market Association (GMRA), che permettono, nel rispetto della normativa di vigilanza, anche la riduzione degli assorbimenti di capitale regolamentare. Nell'ambito dei citati contratti quadro è anche disciplinato lo scambio dei collaterali (o margini) finalizzati a garantire l'esposizione riveniente dalle relative operazioni. Con riferimento ai derivati OTC, è per il tramite di tali accordi di collateralizzazione (concernenti sia lo scambio di variation margin che di initial margin), che il Gruppo assolve agli obblighi di marginazione previsti dalla normativa EMIR.

Al 31 dicembre 2024, infine, sono in essere due operazioni di cartolarizzazione sintetica finalizzate dal Gruppo nel mese di luglio 2021 in ottica di ottimizzazione degli assorbimenti patrimoniali, denominate "Siena 2021-RegCap-1" e "Siena 2021- RegCap- Specialized Lending". Per i dettagli delle operazioni si rimanda a quanto illustrato nell'ambito del presente capitolo al paragrafo C. Operazioni di cartolarizzazione.

Il trasferimento significativo del rischio (SRT) agli investitori è stato realizzato per le suddette operazioni mediante l'acquisizione da parte di un investitore terzo di una garanzia finanziaria sotto forma di pegno su deposito vincolato.

3. Esposizioni creditizie deteriorate

3.1 Strategie e politiche di gestione

La classificazione delle esposizioni deteriorate nelle diverse categorie di rischio (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute deteriorate; congiuntamente non performing exposures), è effettuata in conformità alla normativa EBA, integrata con disposizioni interne che fissano criteri e regole automatiche per il passaggio dei crediti nell'ambito delle distinte categorie di rischio. In particolare, la classificazione viene effettuata, ad eccezione dei crediti scaduti e/o sconfinanti da oltre 90 giorni, per i quali la rilevazione avviene mediante l'utilizzo di procedure automatizzate, da organi rientranti nella filiera deliberativa creditizia sulla base di un processo che prevede una serie di controlli codificati volti a garantire la corretta classificazione degli asset. Per abilitare i controlli sono state integrate all'interno delle procedure industriali del Gruppo (il cosiddetto Monitoraggio del Credito) i parametri identificati per la default detection, in modo da sottoporre alla valutazione del gestore le posizioni più critiche ai fini anche di una eventuale riclassificazione.

Il Gruppo si è dotato di meccanismi procedurali di classificazione automatica a default delle controparti con esposizioni forborne sconfinate sui cui si accende sempre il parametro vincolante di classificazione; inoltre è prevista la classificazione automatica a inadempienza probabile per le esposizioni assistite da garanzie statali ed interessate dall'accensione dell'evento di rischio di sconfinamento superiore ai 90 giorni, al fine di rendere ancor più tempestivo il processo di attivazione della garanzia e l'avvio del successivo procedimento di escussione, essendo la quasi totalità delle suddette garanzie della tipologia "a prima richiesta"; nel corso dell'esercizio 2024 è stato altresì previsto, quale ulteriore parametro di classificazione automatica a default, il ricorso al procedimento unitario per la gestione della crisi da parte di un'impresa, essendo stato riscontrato che tale evento risulta essere,nella maggior parte dei casi, prodromico all'attivazione di misure cautelari protettive e/o a meccanismi di risoluzione concordataria o liquidatoria, anche di tipo fallimentare.

Sul fronte della clientela imprese sono state invece definite specifiche norme per disciplinare le valutazioni inerenti la sostenibilità prospettica del debito per le aziende interessate dall'accensione di determinati parametri di default detection principalmente connessi con i dati di bilancio; nel dettaglio è divenuta obbligatoria l'esecuzione di uno specifico impairment test sulla tenuta del business plan al fine di valutare i requisiti per il mantenimento in stato performing o per il passaggio in stage 3.

Le procedure del Gruppo gestiscono anche le fasi di ingresso nelle categorie deteriorate, in particolare le posizioni oggetto di concessione. Per "esposizione oggetto di concessione" (come definite dalla circolare 272 di Banca d'Italia) si intende un contratto di debito per il quale sono state applicate misure di tolleranza (altrimenti identificabili come "forbearance measures"). Le misure di tolleranza consistono in concessioni – in termini di modifica e/o rifinanziamento del contratto di debito preesistente – nei confronti di un debitore che si trova o è in procinto di trovarsi in difficoltà a rispettare i propri impegni finanziari (il debitore è, in altri termini, in difficoltà finanziaria).

Nell'ambito dei processi di concessione di misure di forbearance per la clientela retail assume rilevanza nel framework decisionale la corretta determinazione del residual income, ossia il reddito effettivo disponibile, adoperato per valutare la capacità di rimborso del debito post concessione. Solo in caso di residual income positivo viene valutata la sostenibilità del piano di ammortamento verificando il rispetto di soglie di tolleranza determinate sulla base di specifici indicatori quali il loans service to income ed il debt service to income.

La classificazione delle posizioni nelle diverse categorie di attività deteriorate viene effettuata su proposta sia della rete territoriale proprietaria della relazione commerciale, sia delle funzioni specialistiche periferiche e centrali preposte al controllo e alla gestione dei crediti.

Per i crediti scaduti deteriorati la classificazione tra le attività deteriorate avviene, invece, tramite automatismi qualora siano superate predeterminate condizioni oggettive di inadempienza. Ci si riferisce, ad esempio, ai crediti scaduti e/o sconfinanti continuativamente sopra determinate soglie e per determinati periodi e alle posizioni in bonis oggetto di concessione di misure di forbearance (posizioni forborne performing provenienti da forborne non performing) per le quali non è stato ancora superato il cosiddetto "probation period" di 24 mesi, qualora le stesse vengano a rilevare i presupposti previsti dalla normativa di riferimento per la riallocazione tra i crediti deteriorati mediante la verifica di parametri oggettivi e in particolare, per i rapporti già oggetto di targatura forborne, la c.d. reiterazione (ovvero concessione di una ulteriore misura di forbearance) e/o la presenza di sconfinamenti continuativi oltre 30 giorni sopra determinate soglie assolute) ed a operazioni soggette a ristrutturazione onerosa con perdita superiore all'1%.

Il ritorno in bonis delle esposizioni deteriorate, disciplinato dall'Organo di Vigilanza nonché da specifica normativa interna, avviene su iniziativa delle sopramenzionate strutture preposte al controllo e alla gestione dei crediti, previo accertamento del venir meno delle condizioni di criticità e dello stato di insolvenza. Le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate e le inadempienze probabili, non soggette a misure di forbearance, devono continuare ad essere classificate come tali sino a quando non siano trascorsi almeno 3 mesi dal momento in cui non soddisfano più le condizioni per essere classificate come tali. Durante tale probation period dovrà essere valutato il comportamento della controparte alla luce della relativa situazione finanziaria (in particolare, mediante verifica dell'assenza di sconfini sopra le soglie di rilevanza). Per le controparti classificate ad inadempienza probabile forborne prevale l'applicazione del c.d. "cure period" di almeno 12 mesi, al termine del quale la posizione potrà essere riclassificata in bonis, a condizione che non siano presenti sconfini in capo al debitore e il debitore abbia pagato un ammontare significativo di capitale e interessi e che, più in generale, siano comunque soddisfatti i criteri per il rientro in bonis delle controparti. Per quanto attiene i crediti scaduti deteriorati, la cura avviene in modo automatico ad avvenuto rientro dell'esposizione e dopo il decorso di un periodo di osservazione pari a 90 giorni, durante il quale il rapporto creditizio non deve essere interessato da eventi di rischio quali ulteriori sconfinamenti o accensione di parametri di default detection.

Per quanto riguarda la valutazione, le sofferenze e le inadempienze probabili che presentano un'esposizione lorda al di sopra di un determinato valore soglia (pari a 1 mln di euro) sono sottoposte ad un processo di valutazione analitica. Per tutte le restanti esposizioni deteriorate la valutazione viene effettuata in modo statistico sulla base di parametri determinati dalla funzione Risk Management.

La valutazione è effettuata in occasione della loro classificazione, al verificarsi di eventi di rilievo, quali lo spostamento della controparte verso un'altra filiera decisionale e, comunque, revisionata con cadenza periodica. In particolare, la valutazione dei crediti è oggetto di revisione ogniqualvolta si viene a conoscenza di eventi significativi tali da modificare le prospettive di recupero. Affinché tali eventi possano essere tempestivamente recepiti, si procede ad un monitoraggio periodico del patrimonio informativo relativo ai debitori e dei garanti.

La NPE Strategy prevede per il 2025, in linea con gli obiettivi del nuovo Piano 2025-28, i) un rafforzamento delle leve per la gestione proattiva del portafoglio con garanzie statali, al fine di accelerare i tempi di incasso in sede di escussione e ii) la tempestiva applicazione di misure di forbearance, sia su clientela performing che non performing, al fine di beneficiare della continuità dei piani di rientro, limitando in tal modo il ricorso a saldi e stralci o, in ultima istanza, a procedimenti esecutivi giudiziali per il recupero forzoso delle somme dovute.

Al fine di rispettare gli obiettivi di piano in tema di Gross NPE Ratio anche le strategie non performing 2025 prevedono l'attivazione di processi competitivi per la dismissione sul mercato di diversi cluster di portafogli creditizi non performing, selezionati dopo approfondite analisi sulle caratteristiche di cedibilità delle varie controparti e con particolare focus sul settore del Commercial Real Estates.

Gli obiettivi di cura stabiliti nelle Strategie Creditizie 2025 sono stati determinati tramite l'individuazione della porzione di portafoglio NPE con il cure period in scadenza, al fine di sottoporlo ad un monitoraggio sistematico per garantire il rispetto dei requisiti di ripristino in perfoming, quali la tempestiva lavorazione di parametri che dovessero interrompere il decorso del periodo di osservazione.

3.3 Write-off

Per quel che attiene ai crediti deteriorati, il Gruppo ricorre allo stralcio/cancellazione –integrale o parziale - di partite contabili inesigibili (c.d. "write-off") e procede alla conseguente imputazione a perdite del residuo non ancora rettificato nei seguenti casi:

  • in conseguenza di un atto di rinuncia volontario, quando liberamente valutando la condizione finanziaria dei propri debitori si decide di stralciare parte dell'esposizione verso gli stessi per sopravvenuta inesigibilità accertata, oppure
  • quando si ritiene che il valore lordo non sia più in tutto o in parte recuperabile: tale valutazione non implica la rinuncia al credito né condiziona le iniziative di recupero ma è una presa d'atto che almeno una parte del credito non è recuperabile.

Si assume che i presupposti alla base di una valutazione di recuperabilità non realistica, a fronte dei quali si reputa opportuno abbandonare l'interruzione dei termini di prescrizione, maturino laddove le procedure concordatarie, fallimentari, esecutive ed anche ereditarie siano giunte a termine, contestualmente all'assenza di coobligati o garanti da escutere, ma anche nei casi di accertamento documentale di imperseguibilità e/o non conveniente perseguibilità dei debitori/garanti ed infine a fronte di conclusione di sistemazioni stragiudiziali.

541

Il processo di controllo finalizzato ad individuare l'assenza di prospettive realistiche di recupero, è focalizzato sulle controparti aventi un dato livello di coverage, nonché una certa vintage.

Nel dettaglio il Gruppo ha stabilito di effettuare i write-off totali/parziali, almeno per le sofferenze con anzianità (intesa come periodo di permanenza nello stato di "sofferenza" superiore a 3 anni) e con un livello di svalutazione superiore al 95%, laddove non sussistano ragionevoli previsioni di ulteriori incassi.

Alla data di riferimento del presente bilancio, le esposizioni oggetto di write off totale effettuate su controparti per le quali risultano tutt'ora in essere procedure di escussione (concorsuali e/o esecutive) è, sulla base di evidenze gestionali, di circa 37 mln di euro. Complessivamente sono stati effettuati nel corso dell'esercizio, write off per circa 106,0 mln di euro.

3.4 Attività finanziarie impaired acquisite o originate

Le attività finanziarie acquisite o originate deteriorate (POCI) comprendono gli strumenti finanziari, acquistati o originati, che già al momento della loro prima rilevazione in bilancio risultano credit-impaired, cioè manifestano alcuni segnali di deterioramento della loro qualità creditizia.

Le regole contabili relative ai POCI si applicano agli strumenti finanziari misurati al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva; ovvero agli strumenti finanziari SPPI compliant nell'ambito del business model HTC e HTC&S. Per ulteriori dettagli circa il trattamento contabile di tali tipologie di attività finanziarie si rinvia al paragrafo "Attività finanziarie impaired acquistate o originate (c.d. POCI)" della Nota Integrativa - parte A "Politiche contabili".

Il Gruppo ricomprende nell'ambito di tali attività finanziarie le fattispecie nel seguito riportate:

    1. modifiche creditizie sostanziali (diverse da quelle che determinano il fallimento del test SPPI) accordate a clienti non perfoming alle quali, in accordo alla policy contabili, viene applicata il derecognition accounting;
    1. nuovo affidamento a controparte deteriorata;
    1. acquisizione di un portafoglio di crediti deteriorati nell'ambito di business combinations;
    1. acquisizione di singoli strumenti finanziari.

In particolare, le prime due si riferiscono alle "Attività finanziarie originate deteriorate" (OCI) e le altre alle "Attività finanziarie acquisite deteriorate" (PCI).

L'identificazione delle attività finanziarie originate deteriorate avviene nell'ambito del mondo dei fidi. Nello specifico l'applicativo PEF della funzione Crediti è stato opportunamente integrato di alcune specifiche finalità di fido: la loro selezione e la compresenza di uno status deteriorato della controparte, determina l'insorgenza del flag "OCI" della singola linea creditizia. Tale informativa viene traghettata ai sistemi di sintesi per le opportune valutazioni sia in ambito costo ammortizzato che impairment.

In caso di acquisizioni di crediti deteriorati, l'evento viene processato dalle rispettive funzioni di business e segnalato mediante opportuni flussi guida ai sistemi direzionali.

Alla data di riferimento del presente bilancio consolidato il portafoglio POCI del Gruppo, interamente classificato tra le attività finanziarie al costo ammortizzato è pari, ad un valore lordo di bilancio di circa 2,9 mln di euro (4,8 mln al 31 dicembre 2023), di cui 1,6 mln di euro rappresentati da riacquisti di posizioni già cedute a sofferenza (PCI), mentre 1,3 mln di euro rappresentano modifiche contrattuali che, seppur sostanziali, non hanno inciso sulle caratteristiche originarie del rapporto creditizio (OCI).

4. Attività finanziarie oggetto di rinegoziazioni commerciali e esposizioni oggetto di concessioni

Attività finanziarie oggetto di rinegoziazioni commerciali

Sono ricomprese in tale fattispecie le rinegoziazioni di esposizioni creditizie - mediante modifica delle originarie condizioni contrattuali - accordate dal Gruppo per motivi commerciali a clientela in bonis, con l'obiettivo di mantenere la relazione con la clientela. Le modifiche in questione si dividono in due categorie di seguito riportate, a seconda delle finalità e degli effetti degli accordi modificativi intercorsi tre la parti:

    1. operazioni che comportano, a vantaggio del debitore, una modifica delle originarie scadenze di pagamento (riscadenzamento);
    1. operazioni che non implicano una modifica delle scadenze originarie e che sono volte ad adeguare l'onerosità del debito alle condizioni di mercato. Tali operazioni comportano una variazione delle originarie condizioni contrattuali, solitamente a richiesta del cliente, che riguardano aspetti connessi alla onerosità del debito.

Le richieste di riscadenzamento del credito prevedono in ogni caso la valutazione della sussistenza di difficoltà finanziaria - in linea con il processo di istruttoria del credito - che viene effettuata sulla base di presupposti anzitutto oggettivi per evitare errori nell'assegnazione dell'attributo forborne e disciplinata anche dal punto di vista soggettivo/qualitativo da specifiche linee guida normative di Gruppo.

Per ciò che concerne le misure di revisione delle condizioni sui mutui fondiari ed ipotecari dei privati è prevista comunque la valutazione della difficoltà finanziari tramite l'avvio di un processo di istruttoria Pef in caso di insussistenza di una ragionevole opportunità commerciale o nel caso in cui risultino attivi parametri di default detection o altri eventi operativi di natura creditizia.

I processi del Gruppo, salvo per i dipendenti, non prevedono iniziative massive volte alla rinegoziazione, bensi approci valutativi specifici nei confronti delle richieste pervenute, gestendo queste ultime sempre in ottica di retention. Tale fenomeno è prevalentemente riconducibile al comparto dei mutui residenziali, nell'ambito del quale vengono utilizzate metriche quali/ quantitative (basate sia sulla redditività commisurata al rischio, sia sul benchmark di mercato, ovvero il livello di pricing espresso dal sistema bancario), opportunamente associate a valutazioni di tipo commerciale, quali i benefici attesi derivanti dal mantenere o raggiungere lo status di riferimento sul singolo cliente.

Esposizioni oggetto di concessioni

La leva della misura di forbearance viene attivata, sia sul comparto retail che sul comparto corporate, allorché l'insorgere di una criticità finanziaria impatta sulla capacità della controparte di rispettare i propri impegni in merito al rimborso del debito.

É determinante, per individuare la misura di concessione sostenibile, la verifica degli impatti della difficoltà finanziaria rispetto al debito: la misura di concessione viene messa in atto solo nel caso in cui i suddetti impatti siano comunque valutati come superabili attraverso il ricorso alla misura di concessione medesima.

Al momento della concessione è rilevante la valutazione del grado di difficoltà finanziaria in cui versa il cliente (grave o non) per individuare la tipologia della misura (sospensione dei pagamenti o semplice riscadenzamento del debito) e per consentire che la misura sia credibilmente finalizzata alla risoluzione della difficoltà del cliente.

Per raggiungere questo obiettivo nel mondo corporate è obbligatorio non limitarsi ad un'analisi dei dati storici, ma anche acquisire dall'imprenditore i dati previsionali e le strategie di medio lungo termine dell'azienda; sul lato privati è essenziale valutare il rapporto rata/reddito, la situazione occupazionale e gli impegni prospettici del nucleo familiare al netto del reddito di sussistenza.

I gestori della relazione utilizzano un apposito tool di simulazione al fine di definire la misura o il set di misure che consentano di ottenere un nuovo piano di rimborso sostenibile per il cliente in considerazione di parametri quali la durata residua del finanziamento, l'età del debitore, la tipologia di tasso.

Più in generale il ricorso alla misura di concessione segue una logica cd tailor made al fine di rimodulare il piano in modo sostenibile per il servizio del debito, privilegiando il più possibile le soluzioni di modifica contrattuale che impegnino la clientela ad effettuare dei pagamenti già nel breve termine, rispetto a misure di moratoria del debito tout court.

In tal senso il Gruppo si è dotato di un listino prodotti specifico che prevede atti legali di ricognizione, riscadenzamento ed ammortamento del debito, sia per clientela retail che corporate, differenziando l'offerta a seconda della tipologia secured/ unsecured dei finanziamenti oggetto di misura, della durata del riscadenzamento, del Loan to Value dei finanziamenti ipotecari. Tali prodotti prevedono in generale che il tasso determinato in sede di forbearance non superi comunque il tasso contrattualmente previsto ab origine.

La dinamica dell'esercizio 2024 dello stock di esposizioni lorde forborne performing (probation period) mostra una riduzione del portafoglio in questione di circa 131,9 mln di euro dovuto principalmente al calo del tasso di rientro tra le esposizioni fully performing pari a circa il 21% (43% al 31 dicembre 2023). Tale andamento è in parte conseguente all'elevato tasso di rientro registrato nel precedente esercizio, che ha comportato una riduzione della vintage del portafoglio crediti classificati forborne performing, tale per cui risultano notevolmente ridotte le esposizioni classificate nell'esercizio in corso nel portafoglio fully performing a seguito del superamento della soglia minima di 24 mesi (probation period).

Lo stock di esposizioni forborne non performing è rimasto pressoché invariato attestandosi a circa 1.239,4 mln di euro (1.201,0 mln di euro al 31 dicembre 2023) caratterizzato da un cure rate e da un recovery rate rispettivamente di circa l' 11% e 19% in linea con l'esercizio precedente.

L'ammontare delle esposizioni creditizie lorde per cassa verso clientela (deteriorate e non) oggetto di concessioni è esposto nella successiva tabella A.1.7bis, nella sezione Informazioni di natura quantitativa – A. Qualità del credito, a cui si rinvia per maggiori dettagli. Relativamente all'influenza, nel processo di valutazione del SICR e della misurazione delle perdite attese,si rimanda al precedente Paragrafo 2.3 "Metodi di misurazione delle perdite attese" della precedente Sezione.

Con riferimento specifico alle rettifiche di valore, si segnala che tutte le esposizioni forborne diverse dalle deteriorate, sono classificate nello stadio 2 e valutate, in analogia alle esposizioni relative allo stadio 3, per un importo pari alle perdite attese lungo tutta la vita del finanziamento. L'eventuale variazione in diminuzione del rischio di credito e la conseguente allocazione nello stadio 1 e valutazione delle rettifiche di valore per un importo pari alle perdite attese su crediti nei 12 mesi successivi, è legata, in assenza di ulteriori indicatori di significativo incremento del rischio di credito, al ritorno fully perfoming dell'esposizione ovvero alla perdita dell'attributo forborne.

Informazioni di natura quantitativa

A. Qualità del credito

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica e distribuzione economica

A.1.1 Consolidato prudenziale – Distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto (valori di bilancio)

Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Portafogli/stadi rischio Da 1 giorno Fino a
30 giorni
Da oltre 30 giorni
fino a 90 giorni
Oltre 90 giorni fino a 30 giorni
Da 1 giorno
Da oltre 30 giorni
fino a 90 giorni
Oltre 90 giorni Da 1 giorno fino a
30 giorni
Da oltre 30 giorni
fino a 90 giorni
Oltre 90 giorni Da 1 giorno Fino a
30 giorni
Da oltre 30 giorni
fino a 90 giorni
Oltre 90 giorni
1. Attività finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
128.572 - - 140.826 80.912 21.094 50.813 121.537 1.022.602 - - 1.283
2. Attività finanziarie
valutate al fair value
con impatto sulla
redditività complessiva
- - - - - - - - - - - -
3. Attività finanziarie in
corso di dismissione
- - - 821 1.686 - 921 826 20.936 - - -
Totale 31 12 2024 128.572 - - 141.647 82.598 21.094 51.734 122.363 1.043.538 - - 1.283
Totale 31 12 2023 90.748 - - 258.538 94.839 37.374 79.017 155.097 896.948 48 - 1.339

A.1.2 Consolidato prudenziale – Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessivi

Rettifiche di valore complessive
Attività rientranti nel primo stadio Attività rientranti nel secondo stadio
Causali/stadi rischio Crediti verso banche e banche centrali a vista Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
con impatto sulla redditività complessiva
Attività finanziarie valutate al fair value
Attività finanziarie in corso di dismissione di cui: svalutazioni individuali di cui: svalutazioni collettive Crediti verso banche e banche centrali a vista Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
con impatto sulla redditività complessiva
Attività finanziarie valutate al fair value
Attività finanziarie in corso di dismissione di cui: svalutazioni individuali di cui: svalutazioni collettive
Rettifiche complessive
iniziali
88 113.581 1.899 - - 115.569 - 372.888 261 - - 373.149
Variazioni in aumento
da attività finanziarie
acquisite o originate
- 15.756 46 - - 15.802 - 16.347 - - - 16.347
Cancellazioni diverse dai
write-off
(3) (7.471) (229) - - (7.703) - (17.185) - - - (17.185)
Rettifiche/riprese di valore
nette perrischio dicredito
(+/-)
26 (65.938) (506) - - (66.419) - 28.321 1.253 - - 29.574
Modifiche contrattuali
senza cancellazioni
- - - - - - - (106) - - - (106)
Cambiamenti della
metodologia di stima
- - - - - - - - - - - -
Write-off non rilevati
direttamente a conto
economico
- (1) - - - (1) - (58) - - - (58)
Altre variazioni (11) 62.219 - 241 - 62.449 - (46.503) (183) 329 - (46.358)
Rettifiche complessive
finali
100 118.146 1.210 241 - 119.697 - 353.704 1.331 329 - 355.363
Recuperi da incasso su
attività finanziarie oggetto
di write-off
- - - - - - - - - - - -
Write-off rilevati
direttamente a conto
economico
- (8) - - - (8) - (966) - - - (966)

Rettifiche di valore complessive Accantonamenti complessivi su
Attività rientranti nel terzo stadio o originate attività finanziarie deteriorate acquisite impegni a erogare fondi e garanzie
finanziarie rilasciate
Causali/stadi rischio Crediti verso banche e banche
centrali a vista
Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
con impatto sulla redditività complessiva
Attività finanziarie valutate al fair value
Attività finanziarie in corso di dismissione di cui: svalutazioni individuali di cui: svalutazioni collettive Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
con impatto sulla redditività complessiva
Attività finanziarie valutate al fair value
Attività finanziarie in corso di dismissione di cui: svalutazioni individuali di cui: svalutazioni collettive Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio rilasciate impaired acquisiti/e o originati/e
Impegni a erogare fondi e garanzie fin.
Totale
31 12 2024
Rettifiche complessive
iniziali
199 1.703.070 - - 759.550 943.720 2.061 - - 1.467 593 17.294 16.225 113.349 7.406 2.348.321
Variazioni in aumento
da attività finanziarie
acquisite o originate
- 486 - - 486 - X X X X X 1.324 5.354 3.080 - 42.393
Cancellazioni diverse dai
write-off
- (340.768) - - (90.858) (249.910) (1.432) - - (1.432) - (1.076) (866) (17.274) - (386.304)
Rettifiche/riprese di valore
nette perrischio dicredito
(+/-)
39 514.637 - - 233.804 280.872 135 - - - 135 (10.896) 7.177 8.087 676 483.011
Modifiche contrattuali
senza cancellazioni
- (1.056) - - (196) (860) - - - - - - - - - (1.162)
Cambiamenti della
metodologia di stima
- - - - - - - - - - - - - - - -
Write-off non rilevati
direttamente a conto
economico
- (85.305) - - (52.794) (32.511) - - - - - - - - - (85.364)
Altre variazioni - (80.269) - 62.034 (16.008) (2.228) - - - (35) 34 5.742 (6.965) 999 - (2.367)
Rettifiche complessive
finali
238 1.710.795 - 62.034 833.984 939.083 764 - - - 762 12.388 20.925 108.241 8.082 2.398.528
Recuperi da incasso su
attività finanziarie oggetto
di write-off
- 3.663 - - 3.663 - - - - - - - - - - 3.663
Write-off rilevati
direttamente a conto
economico
- (1.104) - - (1.065) (38) - - - - - - - - - (2.078)

Nel corso dell'esercizio 2024 i fondi per rettifiche di valore complessive registrano rispetto al dato del 1° gennaio 2023 un complessivo aumento di circa 50,2 mln di euro riconducibile prevalentemente alla dinamica delle rettifiche di valore delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato. In particolare, con riferimento a tale portafoglio contabile, si segnalano tra gli elementi che concorrono a tale dinamica nella riga:

  • "Cancellazioni diverse da write off" una riduzione di fondi per complessivi 366,9 mln di euro, imputabile prevalentemente al deconsolidamento di posizioni deteriorate incluse nell'operazione denominata "Bricks" e ad alcune cessioni single name;
  • "write off non rilevati direttamente a conto economico" una riduzione di fondi per crediti deteriorati per complessivi 85,4 mln di euro interamente riferita a posizioni classificate nello stadio 3. Si precisa che le cancellazioni non coperte da fondo hanno generato un impatto a conto economico di 1,1 mln di euro;
  • "Rettifiche/riprese di valore per rischio di credito" un incremento netto di fondi per 477,0 mln di euro, di cui 514,6 mln di euro riferiti allo stadio 3. Tra i principali fattori che hanno influenzato tale ultimo andamento si evidenziano tra l'altro rettifiche connesse all'operazione di cessione dei crediti deteriorati realizzata nell'esercizio, ai management overlays ed all'aggiornamento dei modelli IFRS9 di PD ed LGD. A riguardo si rinvia al paragrafo "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese" della Parte E di Nota integrativa consolidata.
  • "Altre variazioni" la riduzione complessiva di fondi per 64,5 è riconducibile per 62,0 mln di euro alla riclassifica dei fondi della controllata MPS Banque - iscritta tra le unità operative cessate ai sensi dell'IFRS 5 – dal portafoglio del costo ammortizzato al portafoglio delle attività finanziarie in corso di dismissione.

A.1.3 Consolidato prudenziale – Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi e nominali)

Valori lordi / valore nominale
Trasferimenti tra primo stadio
e secondo stadio
Trasferimenti tra secondo
stadio e terzo stadio
Trasferimenti tra primo stadio
e terzo stadio
Portafogli/stadi rischio Da primo stadio a
secondo stadio
Da secondo stadio a
primo stadio
Da secondo stadio a
terzo stadio
Da terzo stadio a
secondo stadio
Da primo stadio a
terzo stadio
Da terzo stadio a
primo stadio
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 5.778.478 2.765.411 760.812 161.171 452.266 5.689
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
- 11.309 - - - -
3. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
4. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie
rilasciate
2.301.793 785.837 159.844 4.852 37.484 7.237
Totale 31 12 2024 8.080.271 3.562.557 920.656 166.023 489.750 12.926
Totale 31 12 2023 5.752.111 4.943.103 690.566 193.714 456.948 15.016

A.1.4 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti

31 12 2024
Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e
accantonamenti complessivi
Tipologie esposizioni/
valori
Totale esposizioni lorde Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
valore e accantonamenti
Totale rettifiche di
complessivi
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Esposizione
Netta
Write-off parziali complessivi*
A. Esposizioni per
cassa
A.1 A vista 13.275.229 13.274.872 - 357 - (349) (111) - (238) - 13.274.880
a) Deteriorate 357 X - 357 - (238) X - (238) - 119 -
b) Non deteriorate 13.274.872 13.274.872 - X - (111) (111) - X - 13.274.761 -
A.2 Altre 3.798.773 3.589.247 - 14.420 - (7.123) (736) - (6.387) - 3.791.650
a) Sofferenze - X - - - - X - - - - -
- di cui esposizioni
oggetto di concessioni
- X - - - - X - - - - -
b) Inadempienze
probabili
14.420 X - 14.420 - (6.387) X - (6.387) - 8.033 -
- di cui esposizioni
oggetto di concessioni
- X - - - - X - - - - -
c) Esposizioni
scadute deteriorate
- X - - - - X - - - - -
- di cui esposizioni
oggetto di concessioni
- X - - - - X - - - - -
d) Esposizioni scadute
non deteriorate
- - - X - - - - X - - -
- di cui esposizioni
oggetto di concessioni
- - - X - - - - X - - -
e) Altre esposizioni
non deteriorate
3.784.353 3.589.247 - X - (736) (736) - X - 3.783.617 -
- di cui esposizioni
oggetto di concessioni
- - - X - - - - X - - -
Totale A 17.074.002 16.864.119 - 14.777 - (7.472) (847) - (6.625) - 17.066.530 -
B. Esposizioni fuori
bilancio
a) Deteriorate 13.510 X - 13.510 - - X - - - 13.510 -
b) Non deteriorate 2.638.970 1.792.098 - X - (255) (255) - X - 2.638.715 -
Totale B 2.652.480 1.792.098 - 13.510 - (255) (255) - - - 2.652.225 -
Totale (A+B) 19.726.482 18.656.217 - 28.287 - (7.727) (1.102) - (6.625) - 19.718.755 -

* Valore da esporre a fini informativi

Alla data di riferimento del presente bilancio la tabella non include attività finanziarie impaired originate o acquisite.

A.1.5 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

31 12 2024
Rettifiche di valore complessive e accantonamenti
Esposizione lorda
complessivi
Tipologie esposizioni/valori Totale esposizioni lorde Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite o originate accantonamenti complessivi
Totale rettifiche di valore e
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite o originate Esposizione
Netta
Write-off parziali complessivi*
A. Esposizioni per cassa
a) Sofferenze 1.323.533 X - 1.318.891 1.659 (878.237) X - (877.431) (706) 445.296 783
- di cui esposizioni oggetto
di concessioni
246.418 X - 246.260 118 (159.891) X - (159.790) (75) 86.527 173
b) Inadempienze probabili 2.241.573 X - 2.231.918 411 (869.738) X - (863.053) (56) 1.371.835 15.231
- di cui esposizioni oggetto
di concessioni
988.218 X - 981.812 411 (341.780) X - (337.360) (56) 646.438 8.264
c) Esposizioni scadute
deteriorate
99.040 X - 98.892 - (25.974) X - (25.958) - 73.066 88
- di cui esposizioni oggetto
di concessioni
4.803 X - 4.803 - (1.173) X - (1.173) - 3.630 -
d) Esposizioni scadute non
deteriorate
389.757 129.122 260.062 X - (15.148) (468) (14.680) X - 374.609 57
- di cui esposizioni oggetto
di concessioni
26.217 - 26.217 X - (1.287) - (1.287) X - 24.930 -
e) Altre esposizioni non
deteriorate
91.166.026 76.523.917 11.018.054 X 850 (459.066) (118.381) (340.683) X (2) 90.706.960 3.344
- di cui esposizioni oggetto
di concessioni
1.055.771 - 1.037.713 X - (67.157) - (67.157) X - 988.614 622
Totale A 95.219.929 76.653.039 11.278.116 3.649.701 2.920 (2.248.163) (118.849) (355.363) (1.766.442) (764) 92.971.766 19.503
B. Esposizioni fuori bilancio
a) Deteriorate 617.715 X - 609.018 8.696 (116.324) X - (108.242) (8.082) 501.391 -
b) Non deteriorate 43.018.800 37.429.568 1.279.515 X 245 (41.149) (12.133) (20.927) X - 42.977.651 -
Totale B 43.636.515 37.429.568 1.279.515 609.018 8.941 (157.473) (12.133) (20.927) (108.242) (8.082) 43.479.042 -
Totale (A+B) 138.856.444 114.082.607 12.557.631 4.258.719 11.861 (2.405.636) (130.982) (376.290) (1.874.684) (8.846) 136.450.808 19.503

* Valore da esporre a fini informativi

Per la quantificazione e l'evidenza degli indici patrimoniali di copertura dei soli rapporti di finanziamento, si rimanda alla Relazione sulla gestione.

Per il dettaglio informativo relativo alle attività finanziarie impaired originate si rimanda al paragrafo 3.3 "Attività finanziarie impaired acquisite o originate" incluso nella sezione 1 "Rischio di credito-Informazioni qualitative" della presente Nota Integrativa.

Al 31 dicembre 2024 il Gruppo detiene crediti impaired acquisiti per un valore nominale di 16,1 mln di euro; i crediti sono stati classificati nel portafoglio "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" al prezzo di acquisto pari a 0,7 mln di euro opportunamente rettificato al fine di adeguare il valore netto contabile al fair value di prima iscrizione.

A.1.6 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

31 12 2024
Causali/ Categorie Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale - 1.177 -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -
B. Variazioni in aumento - 13.608 -
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate - 13.608 -
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate - - -
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
B.5 altre variazioni in aumento - - -
C. Variazioni in diminuzione - 8 -
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate - - -
C.2 write-off - - -
C.3 incassi - 8 -
C.4 realizzi per cessioni - - -
C.5 perdite da cessioni - - -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - - -
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
C.8 Altre variazioni in diminuzione - - -
D. Esposizione lorda finale - 14.777 -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -

Alla data di riferimento del presente bilancio non vi sono attività finanziarie impaired acquisite nel corso dell'esercizio né per il tramite di operazioni di aggregazione aziendale né per altre tipologie di acquisizione.

A.1.6bis Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia

La presente tabella non è valorizzata in quanto sia per l'anno in corso che per l'anno precedente il Gruppo non detiene esposizioni oggetto di concessione verso banche.

A.1.7 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

31 12 2024
Causali/ Categorie Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 1.404.772 1.971.181 131.109
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -
B. Variazioni in aumento 491.508 1.355.494 98.139
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate 85.478 1.147.027 83.228
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate 477 31 -
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 360.516 58.281 233
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni - 163 -
B.5 altre variazioni in aumento 45.037 149.992 14.678
C. Variazioni in diminuzione 572.747 1.085.102 130.208
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate 943 153.437 25.012
C.2 write-off 48.470 40.445 189
C.3 incassi 139.542 486.362 31.475
C.4 realizzi per cessioni 82.201 14.507 -
C.5 perdite da cessioni 1.778 204 -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate 1.097 346.929 71.004
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni - 7.865 5
C.8 Altre variazioni in diminuzione 298.716 35.353 2.523
D. Esposizione lorda finale 1.323.533 2.241.573 99.040
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -

La riga altre variazioni in diminuzione pari a complessivi 336,6 mln di euro è riconducibile per 264,2 mln di euro alle esposizioni deteriorate oggetto di cessione in corso d'anno di cui 250,5 mln di euro classificate a sofferenza e 13,7 mln di euro ad inadempienza probabile.

Con riferimento alle sofferenze, gli incassi totali si compongono per il 13% da recuperi in via giudiziale, il 24% da transazioni stragiudiziali, 10% da vendita immobili leasing, 21% da escussione garanzie consortili (previste a prima richiesta); in aggiunta si rilevano circa 82,2 mln di euro relativi ad incassi da cessione.

Alla data di riferimento del presente bilancio non vi sono attività finanziarie impaired acquisite nel corso dell'esercizio per il tramite di operazioni di aggregazione aziendale.

A.1.7bis Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia

31 12 2024
Causali/Qualità Esposizioni oggetto di
concessioni deteriorate
Esposizioni oggetto di
concessioni non deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 1.200.992 1.213.969
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - -
B. Variazioni in aumento 516.349 536.382
B.1 ingressi da esposizioni in bonis non oggetto di concessioni 205.446 356.262
B.2 ingressi da esposizioni in bonis oggetto di concessioni 168.905 X
B.3 ingresso da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 126.937
B.4 ingressi da esposizioni deteriorate non oggetto di concessione 61.155 2.101
B.5 altre variazioni in aumento 80.843 51.082
C. Variazioni in diminuzione 477.901 668.363
C.1 uscite verso esposizioni in bonis non oggetto di concessioni X 249.350
C.2 uscite verso esposizioni in bonis oggetto di concessioni 127.409 X
C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 169.001
C.4 write-off 9.236 32
C.5 incassi 217.920 233.366
C.6 realizzi per cessioni 27.656 -
C.7 perdite da cessione - -
C.8 altre variazioni in diminuzione 95.680 16.614
D. Esposizione lorda finale 1.239.440 1.081.988
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - -

A.1.8 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive

31 12 2024
Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
Causali/ Categorie Totali Di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totali Di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totali Di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali - - 620 - - -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - - -
B. Variazioni in aumento - - 6.005 - - -
B.1 rettifiche di valore da attività finanziarie
impaired acquisite o originate
- X - X - X
B.2. altre rettifiche di valore - - 5.979 - - -
B.3 perdite da cessione - - - - - -
B.4 trasferimenti da altre categorie di esposizioni
deteriorate
- - - - - -
B.5 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - - - - -
B.6 altre variazioni in aumento - - 26 - - -
C. Variazioni in diminuzione - - - - - -
C.1 riprese di valore da valutazione - - - - - -
C.2 riprese di valore da incasso - - - - - -
C.3 utili da cessione - - - - - -
C.4 write-off - - - - - -
C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni
deteriorate
- - - - - -
C.6 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - - - - -
C.7 altre variazioni in diminuzione - - - - - -
D. Rettifiche complessive finali - - 6.625 - - -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - - -

Alla data di riferimento del presente bilancio non vi sono attività finanziarie impaired acquisite nel corso dell'esercizio né per il tramite di operazioni di aggregazione aziendale né per altre tipologie di acquisizione.

A.1.9 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive

31 12 2024
Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
Causali/ Categorie Totali Di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totali Di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totali Di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali 960.293 156.177 741.296 325.398 28.445 2.562
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - - -
B. Variazioni in aumento 340.290 74.266 504.369 160.523 23.824 1.252
B.1 rettifiche di valore da attività finanziarie
impaired acquisite o originate
477 X 8 X - X
B.2. altre rettifiche di valore 181.164 41.071 447.807 131.459 21.432 989
B.3 perdite da cessione - - 204 - - -
B.4 trasferimenti da altre categorie di esposizioni
deteriorate
149.798 25.031 14.053 1.376 55 7
B.5 modifiche contrattuali senza cancellazioni - X 31 X - X
B.6 altre variazioni in aumento 8.851 8.164 42.266 27.688 2.337 256
C. Variazioni in diminuzione 422.346 70.552 375.927 144.141 26.295 2.641
C.1 riprese di valore da valutazione 47.248 8.638 67.298 42.444 3.144 25
C.2 riprese di valore da incasso 43.652 13.053 93.041 46.150 4.381 809
C.3 utili da cessione - - 751 - - -
C.4 write-off 48.470 4.911 40.445 4.324 188 -
C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni
deteriorate
417 33 146.266 24.835 17.223 1.546
C.6 modifiche contrattuali senza cancellazioni - X 1.114 X 1 X
C.7 altre variazioni in diminuzione 282.559 43.917 27.012 26.388 1.358 261
D. Rettifiche complessive finali 878.237 159.891 869.738 341.780 25.974 1.173
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - - -

La riga altre variazioni in diminuzione delle attività deteriorate pari a complessivi 310,9 mln di euro si riferisce prevalentemente alla chiusura dei fondi riferiti alle esposizioni deteriorate oggetto di cessione nel 2024 di cui 250,5 mln di euro riferiti a posizioni classificate a sofferenza e 13,7 mln di euro a posizioni classificate ad inadempienza probabile.

Alla data di riferimento del presente bilancio non vi sono attività finanziarie impaired acquisite nel corso dell'esercizio per il tramite di operazioni di aggregazione aziendale.

Esposizione al rischio del credito sovrano

Di seguito viene riportata l'esposizione netta al rischio di credito sovrano in titoli di stato, finanziamenti e derivati creditizi detenuta dal Gruppo al 31 dicembre 2024.

in milioni di euro
Paese Finanziamenti Derivati su
crediti
Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto a conto
economico
Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
Attività
finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
Attività
finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
Attività
finanziarie di
negoziazione
Nominale Valore di
mercato= valore
di bilancio
Nominale Valore di
mercato= valore
di bilancio
Valore di
bilancio
Valore di
bilancio
Nominale
Argentina 0,5 - - - - - -
Belgio - - 8,0 3,3 - - -
Francia - - 45,0 42,7 11,1 - -
Italia 1.840,3 1.572,9 1.519,0 1.451,9 8.407,0 1.528,1 1.475,9
Messico 0,1 - 15,0 11,8 - - -
Perù - - 2,0 1,6 - - -
Portogallo 0,3 0,2 19,6 11,7 2,9 - -
Romania - - 30,0 25,6 - - -
Spagna - - - - 666,5 - -
Stati Uniti - - 48,1 36,0 - - -
Sud Africa - - 5,0 5,1 - - -
Altri paesi - 0,1 - - - - -
Totale 31 12 2024 1.841,2 1.573,2 1.691,7 1.589,7 9.087,5 1.528,1 1.475,9
Totale 31 12 2023 1.636,4 1.339,6 1.891,3 1.737,7 8.719,0 1.706,0 2.325,6

Il dettaglio delle esposizioni del Gruppo viene declinato tenendo presente che, secondo le indicazioni dell'Autorità di Vigilanza europea (European Securities and Markets Authority, ESMA), per "debito sovrano" devono intendersi i titoli obbligazionari emessi dai Governi centrali e locali e dagli Enti governativi, nonché i prestiti agli stessi erogati.

La valorizzazione di tali strumenti finanziari è avvenuta secondo i criteri propri della categoria di appartenenza.

Al 31 dicembre 2024, la durata residua dell'esposizione verso la componente più rilevante del debito sovrano (titoli di debito su Italia) è pari a 6,73 anni. L'esposizione complessiva, su finanziamenti e titoli di debito, ammonta a 13.778,5 mln di euro, quasi interamente detenuta nei confronti dell'Italia, ed è concentrata nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato. Le esposizioni verso l'Italia sono quasi totalmente classificate nel livello 1 della gerarchia del fair value, a meno di 411,3 mln di euro classificati nel livello 2 e riconducibili prevalentemente a titoli governativi.

Di seguito un dettaglio relativo alle riserve su titoli valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva e ai derivati creditizi dell'Italia (in milioni di euro):

Titoli valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: Italia 31 12 2024 31 12 2023
Valore di bilancio 1.451,9 1.624,6
Riserva OCI (netto fiscale) (19,2) (39,8)
di cui: effetto copertura (netto fiscale) 0,1 (20,1)
Derivati creditizi su Italia 31 12 2024 31 12 2023
Acquisti di protezione
Nominali (79,8) (79,5)
Fair value positivi - -
Fair value negativi (4,7) (5,5)
Vendite di protezione
Nominali 1.555,7 2.405,1
Fair value positivi - -
Fair value negativi (45,0) (85,9)

A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni

A.2.1 Consolidato prudenziale – Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate per classi di rating esterni (valori lordi)

31 12 2024
Classi di rating esterni
Esposizioni classe 1 classe 2 classe 3 classe 4 classe 5 classe 6 Senza
rating
Totale
A. Attività finanziarie valutate
al costo ammortizzato
698.669 1.076.959 9.204.212 1.212.261 106.194 28 80.411.025 92.709.348
- primo stadio 698.669 1.076.959 9.154.814 341.843 34.307 - 66.558.417 77.865.009
- secondo stadio - - 49.398 870.418 71.887 28 10.270.284 11.262.015
- terzo stadio - - - - - - 3.579.404 3.579.404
- Impaired acquisite o
originate
- - - - - - 2.920 2.920
B. Attività finanziarie valutate
fair value impatto redditività
complessiva
379.648 11.736 1.717.484 54.737 - 2.674 3 2.166.282
- primo stadio 379.648 11.736 1.717.484 54.737 - - 3 2.163.608
- secondo stadio - - - - - 2.674 - 2.674
- terzo stadio - - - - - - - -
- Impaired acquisite o
originate
- - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso
di dismissione
15 1.440 7.122 32.545 21.228 44.060 205.401 311.811
- primo stadio 15 1.440 7.122 31.694 13.680 - 159.718 213.669
- secondo stadio - - - 227 3.019 339 9.841 13.426
- terzo stadio - - - 624 4.529 43.721 35.842 84.716
- Impaired acquisite o
originate
- - - - - - - -
Totale (A+B+C) 1.078.332 1.090.135 10.928.818 1.299.543 127.422 46.762 80.616.429 95.187.441
D. Impegni a erogare fondi
e garanzie finanziarie
rilasciate
130.429 643.006 1.300.120 1.245.460 78.484 12.713 37.624.182 41.034.394
- primo stadio 130.429 525.258 1.298.551 1.245.460 73.407 10.388 35.839.917 39.123.410
- secondo stadio - 117.748 1.569 - 5.077 2.325 1.152.795 1.279.514
- terzo stadio - - - - - - 622.528 622.528
- Impaired acquisite o
originate
- - - - - - 8.942 8.942
Totale (A+B+C+D) 1.208.761 1.733.141 12.228.938 2.545.003 205.906 59.475 118.240.611 136.221.835

classe 1=AAA/AA - classe 2=A+/A - classe 3=BBB+/BBB - classe 4=BB+/BB - classe 5=B+/B - classe 6=Inferiore a B-

Le classi di rating esterni adottate per la compilazione della tabella sono quelle utilizzate da Standard & Poor's. Le esposizioni per cassa considerate sono quelle di Bilancio presenti nella precedente Tabella A.1.2 "Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia" mentre le esposizioni fuori bilancio sono quelle presenti nelle tabelle A.1.4 (esposizioni verso banche) e A.1.5 (esposizioni verso clientela). In presenza di più Rating esterni assegnati, i criteri adottati nella scelta del Rating sono quelli previsti dalla Banca d'Italia (in presenza di due rating si utilizza quello peggiore, in presenza di tre o più rating assegnati si sceglie il secondo). Per garantire la significatività dell'informazione si è provveduto ad utilizzare tabelle interne di trascodifica per convertire la classificazione prevista dalle diverse società di Rating a quella adottata da Standard & Poor's.

A.2.2 Consolidato prudenziale – Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate per classi di rating interni (valori lordi)

31 12 2024
Classi di rating interni
Esposizioni elevata
Qualità
Qualità
buona
sufficiente
Qualità
mediocre
Qualità
Qualità
debole
Default Default
amm.vo
di Gruppo
Senza
rating
Totale
A. Attività finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
10.127.144 21.740.274 20.451.104 9.308.583 515.663 3.581.200 - 26.985.380 92.709.348
- primo stadio 9.870.156 21.145.008 17.428.036 3.976.122 799 - - 25.444.888 77.865.009
- secondo stadio 256.988 595.266 3.022.218 5.332.461 514.864 - - 11.262.015
- terzo stadio - - - - - 3.579.130 - 274 3.579.404
- Impaired acquisite
o originate
- - 850 - - 2.070 - - 2.920
B. Attività finanziarie
valutate fair value
impatto redditivita
complessiva
912 7.079 - - - - - 2.158.292 2.166.283
- primo stadio 912 7.079 - - - - - 2.155.618 2.163.609
- secondo stadio - - - - - - - 2.674 2.674
- terzo stadio - - - - - - - - -
- Impaired acquisite
o originate
- - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in
corso di dismissione
- - - - - - - 311.811 311.811
- primo stadio - - - - - - - 213.669 213.669
- secondo stadio - - - - - - - 13.426 13.426
- terzo stadio - - - - - - - 84.716 84.716
- Impaired acquisite
o originate
- - - - - - - - -
Totale (A+B+C) 10.128.056 21.747.353 20.451.104 9.308.583 515.663 3.581.200 - 29.455.483 95.187.442
D. Impegni a erogare
fondi e garanzie
finanziarie rilasciate
6.328.834 8.452.461 8.463.522 2.006.732 45.232 631.225 - 15.106.388 41.034.394
- primo stadio 6.104.283 8.282.198 7.991.896 1.622.468 25.551 - - 15.097.014 39.123.410
- secondo stadio 224.551 170.263 471.381 384.264 19.681 - - 9.374 1.279.514
- terzo stadio - - - - - 622.528 - - 622.528
- Impaired acquisite
o originate
- - 245 - - 8.697 - - 8.942
Totale (A+B+C+D) 16.456.890 30.199.814 28.914.626 11.315.315 560.895 4.212.425 - 44.561.871 136.221.836

Qualità Elevata (classi Master Scale AAA, A1) Qualità Buona (classi Master Scale A2, A3, B1) Qualità Sufficiente (classi Master Scale B2, B3, C1, C2) Qualità Mediocre (classi Master Scale C3, D1, D2, D3) Qualità Debole (classi Master Scale E1, E2, E3).

La tabella descrive la ripartizione della clientela del Gruppo MPS per classi di rischiosità attribuite sulla base dei rating assegnati dai modelli interni. A questo fine, sono riportate esclusivamente le esposizioni (controparti) su cui viene periodicamente rilevato il rating interno sui modelli/entità legali/portafogli per i quali si è intrapreso il percorso di validazione con l'Autorità di Vigilanza, senza operare alcuna transcodifica da rating ufficiale a rating interno per quanto concerne soprattutto i settori di clientela "Banche", "Non Banking Financial Institution" e "Governi e Pubblica Amministrazione". Sulla base di tale avvertenza, pertanto, anche le esposizioni riferite a tali ultimi segmenti - sebbene siano dotati di rating ufficiali - sono segnalati come "unrated" nei modelli interni di rating.

A.3 Distribuzione delle esposizioni creditizie garantite per tipologia di garanzia

A.3.1 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche garantite

31 12 2024
Garanzie personali
Garanzie reali Derivati su crediti Crediti di firma
Altri derivati
Esposizione lorda Esposizione netta Immobili - ipoteche Immobili - finanziamenti per leasing Titoli Altre garanzie reali CLN Controparti centrali Banche Altre società finanziarie Altri soggetti Amministrazioni pubbliche Banche Altre società finanziarie Altri soggetti Totale Garanzie reali e personali
1. Esposizioni creditizie
per cassa garantite:
859.081 859.076 802 - 850.465 - - - - - - - - - 24 851.291
1.1 totalmente garantite 857.245 857.240 802 - 850.465 - - - - - - - - - - 851.267
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - -
1.2 parzialmente garantite 1.836 1.836 - - - - - - - - - - - - 24 24
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - -
2. Esposizioni creditizie
"fuori bilancio"
garantite:
225.867 225.867 - - 9.659 196.314 - - - - - - - - - 205.973
2.1 totalmente garantite 9.659 9.659 - - 9.659 - - - - - - - - - - 9.659
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - -
2.2 parzialmente garantite 216.208 216.208 - - - 196.314 - - - - - - - - - 196.314
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - -

La tabella evidenzia, oltre alle esposizioni per cassa, l'ammontare delle esposizioni fuori bilancio verso banche (inclusi i contratti derivati verso banche) che risultano garantite totalmente oppure parzialmente. Per quanto concerne le garanzie personali, i comparti economici di appartenenza dei garanti (crediti di firma) e dei venditori di protezione (derivati su crediti) sono individuati facendo riferimento ai criteri di classificazione previsti nel fascicolo "classificazione della clientela per settori e gruppi di attività economica" edito dalla Banca d'Italia.

La classificazione delle esposizioni fra quelle "totalmente garantite" e quelle "parzialmente garantite" viene effettuata confrontando l'esposizione lorda con l'importo della garanzia stabilito contrattualmente; a tal fine vengono considerate anche eventuali integrazioni di garanzie.

Nelle colonne "Garanzie reali" e "Garanzie personali" è indicato il fair value delle garanzie stimato alla data di riferimento del bilancio o in carenza di tale informazione il valore contrattuale della stessa. Si evidenzia che entrambi i valori non possono essere superiori al valore di bilancio delle esposizioni garantite, in linea a quanto stabilito dalla circolare 262 di Banca d'Italia.

31 12 2024 Esposizione lorda Esposizione netta Garanzie reali Garanzie personali Totale Garanzie reali e personali Derivati su crediti Crediti di firma Altri derivati Immobili - ipoteche Immobili - finanziamenti per leasing Titoli Altre garanzie reali CLN Controparti centrali Banche Altre società finanziarie Altri soggetti Amministrazioni pubbliche Banche Altre società finanziarie Altri soggetti 1. Esposizioni creditizie per cassa garantite: 63.061.269 61.383.051 36.491.097 1.665.374 7.449.793 1.123.877 - - - - - 7.529.601 1.980 583.165 4.738.498 59.583.385 1.1 totalmente garantite 57.010.003 55.492.835 36.486.586 1.665.374 7.312.369 1.063.892 - - - - - 3.773.134 1.537 529.276 4.425.990 55.258.158 - di cui deteriorate 2.610.675 1.435.525 931.606 85.737 5.159 16.567 - - - - - 277.090 - 16.521 95.091 1.427.771 1.2 parzialmente garantite 6.051.266 5.890.216 4.511 - 137.424 59.985 - - - - - 3.756.467 443 53.889 312.508 4.325.227 - di cui deteriorate 419.486 282.250 448 - 2.093 432 - - - - - 214.143 - 3.189 14.765 235.070 2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio" garantite: 17.660.285 17.630.387 340.524 21.006 10.273.682 747.689 - - - - - 764.236 2.926 497.890 4.248.964 16.896.917 2.1 totalmente garantite 15.627.174 15.601.679 337.859 21.002 10.243.864 162.130 - - - - - 466.401 2.926 454.639 3.844.427 15.533.248 - di cui deteriorate 85.639 75.372 5.086 1.362 2.130 1.300 - - - - - 5.339 - 1.431 58.595 75.243 2.2 parzialmente garantite 2.033.111 2.028.708 2.665 4 29.818 585.559 - - - - - 297.835 - 43.251 404.537 1.363.669 - di cui deteriorate 24.907 21.949 - - 219 561 - - - - - 3.160 - 262 14.239 18.441

A.3.2 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela garantite

La tabella evidenzia, oltre alle esposizioni per cassa verso clientela, l'ammontare delle esposizioni fuori bilancio (inclusi i contratti derivati verso clientela) che risultano garantite totalmente oppure parzialmente. Per quanto concerne le garanzie personali, i comparti economici di appartenenza dei garanti (crediti di firma) e dei venditori di protezione (derivati su crediti) sono individuati facendo riferimento ai criteri di classificazione previsti nel fascicolo "classificazione della clientela per settori e gruppi di attività economica" edito dalla Banca d'Italia. La classificazione delle esposizioni fra quelle "totalmente garantite" e quelle "parzialmente garantite" viene effettuata confrontando l'esposizione lorda con l'importo della garanzia stabilito contrattualmente; a tal fine vengono considerate anche eventuali integrazioni di garanzie.

Nelle colonne "Garanzie reali" e "Garanzie personali" è indicato il fair value delle garanzie stimato alla data di riferimento del bilancio o in carenza di tale informazione il valore contrattuale della stessa. Si evidenzia che entrambi i valori non possono essere superiori al valore di bilancio delle esposizioni garantite, in linea a quanto stabilito dalla Circolare 262 di Banca d'Italia.

Esposizione creditizia cancellata Valore lordo Rettifiche di valore complessive Valore di bilancio di cui ottenute nel corso dell'esercizio A. Attività materiali 48.647 53.749 25.905 27.844 3.882 A.1. Ad uso funzionale - - - - - A.2. A scopo di investimento 48.647 53.749 25.905 27.844 3.882 A.3. Rimanenze - - - - - B. Titoli di capitale e titoli di debito 24.214 24.214 (3.001) 27.215 - C. Altre Attività - - - - - D. Attività non correnti e gruppi di Attività in via di dismissione 758 637 410 227 - D.1. Attività materiali 758 637 410 227 - D.2. Altre Attività - - - - - Totale 31 12 2024 73.619 78.600 23.314 55.286 3.882

A.4 Consolidato prudenziale – Attività finanziarie e non finanziarie ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute

Le "Attività finanziarie e non finanziarie ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute" rappresentate nella tabella sopra includono immobili:

Totale 31 12 2023 96.743 74.967 21.968 52.999 -

  • derivanti dal mancato riscatto dei beni in leasing e dalla risoluzione di contratti di leasing finanziario deteriorati;
  • conseguenti a datio in solutum.

Al 31 dicembre 2024, il Gruppo detiene strumenti finanziari per un valore di bilancio di 24,2 mln di euro (27,1 mln di euro al 31 dicembre 2023) classificati nel portafoglio contabile "Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", che rappresentano attività finanziarie non precedentemente concesse al debitore a garanzia di preesistenti finanziamenti erogati, ma acquisite nell'ambito di accordi bilaterali con lo stesso, a seguito dei quali il Gruppo ha provveduto alla cancellazione della relativa esposizione creditizia.

Nella riga D. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" figurano le attività materiali acquisite in sede di asta giudiziaria dalle Real Estate Owned Company (REOCO) e classificate da quest'ultima tra le attività in via di dismissione ai sensi dell'IFRS 5.

B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie

B.1 Consolidato prudenziale – Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

31 12 2024
Amministrazioni pubbliche Società finanziarie Società finanziarie: di cui
imprese di assicurazione
Società non finanziarie Famiglie
Esposizioni / Controparti Esposizione netta Rettifiche valore
comlpessive
Esposizione netta Rettifiche valore
comlpessive
Esposizione netta Rettifiche valore
comlpessive
Esposizione netta Rettifiche valore
comlpessive
Esposizione netta Rettifiche valore
comlpessive
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze 176 813 3.444 938 - - 333.322 695.262 108.355 181.224
- di cui: esposizioni oggetto di
concessione
- - 186 168 - - 61.768 114.976 24.573 44.747
A.2 Inadempienze probabili 1.636 2.078 1.531 1.546 - - 819.197 613.526 549.471 252.587
- di cui: esposizioni oggetto di
concessione
13 10 705 896 - - 301.597 198.276 344.123 142.598
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 7.631 6.048 145 106 - - 26.437 7.960 38.853 11.860
- di cui: esposizioni oggetto di
concessione
- - - - - - 1.650 678 1.980 495
A.4 Esposizioni non deteriorate 15.750.521 7.240 9.637.344 8.989 81.645 - 32.079.565 296.723 33.614.140 161.261
- di cui: esposizioni oggetto di
concessione
18.200 30 40.960 794 - - 607.947 48.982 346.437 18.638
Totale A 15.759.964 16.179 9.642.464 11.579 81.645 - 33.258.521 1.613.471 34.310.819 606.932
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Esposizioni deteriorate - - 996 204 - - 483.857 115.537 16.538 583
B.2 Esposizioni non deteriorate 3.578.588 20 12.581.581 193 243.571 - 25.032.383 38.380 1.785.099 2.556
Totale B 3.578.588 20 12.582.577 397 243.571 - 25.516.240 153.917 1.801.637 3.139
Totale (A+B) 31 12 2024 19.338.552 16.199 22.225.041 11.976 325.216 - 58.774.761 1.767.388 36.112.456 610.071
Totale (A+B) 31 12 2023 19.807.728 19.238 20.119.112 29.055 125.013 - 58.987.364 1.684.810 36.276.060 647.678

Esposizioni / Aree geografiche ITALIA ALTRI PAESI EUROPEI AMERICA ASIA RESTO DEL MONDO Esposizione netta Rettifiche di valore complessive Esposizione netta Rettifiche di valore complessive Esposizione netta Rettifiche di valore complessive Esposizione netta Rettifiche di valore complessive Esposizione netta Rettifiche di valore complessive A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze 428.703 813.204 16.380 63.118 154 1.676 58 213 1 26 A.2 Inadempienze probabili 1.365.753 861.059 5.424 7.749 391 326 267 590 - 14 A.3 Esposizioni scadute deteriorate 63.401 24.862 8.808 841 174 10 643 251 40 9 A.4 Esposizioni non deteriorate 88.028.367 471.793 1.239.558 1.358 524.206 493 113.652 111 1.175.787 458 Totale A 89.886.224 2.170.918 1.270.170 73.066 524.925 2.505 114.620 1.165 1.175.828 507 B. Esposizioni "fuori bilancio" B.1 Esposizioni deteriorate 500.652 116.324 2 - 2 - 734 - - - B.2 Esposizioni non deteriorate 40.776.040 41.082 1.770.417 65 320.148 2 49.696 - 61.350 - Totale B 41.276.692 157.406 1.770.419 65 320.150 2 50.430 - 61.350 - Totale (A+B) 31 12 2024 131.162.916 2.328.324 3.040.589 73.131 845.075 2.507 165.050 1.165 1.237.178 507 Totale (A+B) 31 12 2023 130.329.306 2.302.828 3.931.640 74.206 575.961 2.316 155.905 1.212 197.454 217

B.2 Consolidato prudenziale – Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

B.3 Gruppo bancario - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche (valore di bilancio)

ITALIA ALTRI PAESI EUROPEI AMERICA ASIA RESTO DEL MONDO
Esposizioni/Aree geografiche Esposizione netta Rettifiche di valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche di valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche di valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche di valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche di valore
complessive
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze - - - - - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - 420 748 7.732 5.877 - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - - - - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 14.614.816 140 2.139.517 243 48.374 4 158.657 450 97.013 11
Totale A 14.614.816 140 2.139.937 991 56.106 5.881 158.657 450 97.013 11
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - 13.510 - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 554.942 32 928.235 79 199.464 2 619.577 37 205.280 104
Totale B 554.942 32 928.235 79 212.974 2 619.577 37 205.280 104
Totale (A+B) 31 12 2024 15.169.758 172 3.068.172 1.070 269.080 5.883 778.234 487 302.293 115
Totale (A+B) 31 12 2023 16.865.708 413 2.836.997 1.171 289.080 60 594.346 264 281.006 108

B.4 Grandi esposizioni

Voci/valori 31 12 2024 31 12 2023
a) Valore di bilancio 108.084.090 85.843.375
b) Valore ponderato 2.903.086 1.975.437
c) Numero 7 7

La normativa definisce una posizione come "grande esposizione" sulla base dell'esposizione non ponderata per il rischio di credito.

Una posizione è considerata "grande esposizione" se di importo pari o superiore al 10% dei fondi propri.

L'incremento registrato nell'esercizio 2024 rispetto al 2023 per il "Valore di bilancio" è dovuto prevalentemente alla variazione positiva sia verso il Tesoro dello Stato, sia all'operatività verso controparti centrali qualificate, che risulta esentata dal calcolo del valore ponderato come previsto dalla CRR art. 400 (1) lettera j). L'incremento del "Valore ponderato" riferito al 2024 rispetto al 2023 è attribuibile sostanzialmente all'incremento di operatività di factoring garantito (acquisizione di garanzie da primario istituto).

C. Operazioni di cartolarizzazione

Informazioni di natura qualitativa

Strutture, processi, obiettivi

La legge 130/99 "Disposizioni sulla cartolarizzazione dei crediti" (e successive modifiche) ha introdotto nell'ordinamento italiano la possibilità di effettuare, tramite società di diritto italiano appositamente costituite, cosiddette Società Veicolo o SPV – Special Purpose Vehicle, operazioni di cartolarizzazione che consentono di "trasformare" attività finanziarie illiquide, in grado di generare dei flussi di cassa, quali ad esempio i crediti, in attività negoziabili sul mercato, ossia in titoli obbligazionari denominati Asset Backed Securities (ABS).

Il Regolamento (UE) 2017/2402 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 12 dicembre 2017 e successive modifiche e integrazioni, ha stabilito un quadro generale per la cartolarizzazione ed instaurato un quadro specifico per le cartolarizzazioni semplici, trasparenti e standardizzate.

La struttura di una cartolarizzazione prevede la cessione degli asset, iscritti nel bilancio di un soggetto (detto Originator), alla Società Veicolo, la quale, per finanziarne l'acquisto, emette titoli obbligazionari poi collocati sul mercato, retrocedendo al cedente l'ammontare incassato. Il rendimento ed il rimborso dei titoli emessi sono dipendenti dai flussi di cassa generati dagli asset ceduti.

Con riferimento alle operazioni di cartolarizzazione, il Gruppo Montepaschi opera sia come Originator di cartolarizzazioni proprie, sia come investitore, mediante la sottoscrizione di titoli di cartolarizzazioni di terzi sia come Servicer delle operazioni proprie e di terzi. Ad oggi, il Gruppo non ha promosso come sponsor alcuna attività di cartolarizzazione.

Nell'ambito delle cartolarizzazioni proprie si può distinguere tra:

  • operazioni di cartolarizzazioni collocate in tutto od in parte sul mercato ed originate con l'obiettivo di conseguire vantaggi economici riguardanti l'ottimizzazione del portafoglio crediti, la diversificazione delle fonti di finanziamento, la riduzione del loro costo e l'alimentazione delle scadenze naturali dell'attivo con quelle del passivo (cartolarizzazioni in senso stretto). In tale ambito, il Gruppo ad oggi ha due operazioni di cartolarizzazione "con derecognition", ovvero che trasferiscono sostanzialmente tutto il rischio ed il rendimento del portafoglio ceduto;
  • operazioni di cartolarizzazioni nelle quali l'originator sottoscrive, all'atto dell'emissione, ovvero successivamente, il complesso delle passività emesse, e che sono finalizzate a diversificare e potenziare gli strumenti di funding disponibili, attraverso la trasformazione dei crediti ceduti in titoli rifinanziabili (auto-cartolarizzazioni). Tali operazioni si inquadrano nella più generale politica di rafforzamento della posizione di liquidità del Gruppo e non rientrano nell'informativa di questa sezione, ma nella sezione "Rischio di liquidità".

La realizzazione di operazioni di cartolarizzazione, in coerenza con il modello organizzativo definito a livello di Gruppo per il governo e la gestione dei rischi, viene regolamentata nella specifica normativa interna che disciplina la materia.

La funzione Liquidità Strutturale della Capogruppo definisce i comportamenti generali e coordina le attività per le operazioni di cartolarizzazione; la gestione del portafoglio sottostante tali operazioni è seguita invece dalla funzione Gestione Garanzie.

In particolare, per le cartolarizzazioni di crediti performing, la funzione Gestione Garanzie, all'interno della struttura Credit Portfolio Governance, ha la responsabilità di gestire gli aspetti e gli adempimenti collegati all'attività di servicing, controllando l'andamento delle operazioni in essere attraverso rilevazioni mensili e trimestrali dei flussi di incasso del capitale residuo, della morosità e delle posizioni in contenzioso generale da tali cartolarizzazioni. La stessa Funzione redige i prospetti riepilogativi dei dati di portafoglio ceduto e, nell'ambito della gestione delle criticità, segnala alle competenti funzioni i casi per i quali sono ravvisabili potenziali rischi per i portatori delle note.

Per le cartolarizzazioni di crediti non performing, i servizi di servicing e controllo dell'andamento delle operazioni di recupero sono curati da soggetti di mercato esterni al Gruppo.

Operazioni di cartolarizzazione sintetica

La cartolarizzazione sintetica ha l'obiettivo principale di liberare capitale regolamentare ed economico grazie alla riduzione del livello di rischio di credito del portafoglio sottostante l'operazione (Significant Risk Transfer). In generale, attraverso la stipula di contratti di garanzia, si prevede l'acquisto di protezione sul rischio creditizio sottostante ad un portafoglio di finanziamenti, del quale l'Originator mantiene la piena titolarità.

Le cartolarizzazioni sintetiche sono quindi finalizzate a trasferire il rischio di credito dall'Originator ad una controparte esterna. Tale trasferimento non comporta la derecognition degli asset e, pertanto, gli attivi sono mantenuti nel bilancio dell'Originator. La normativa di riferimento per tali transazioni è il Regolamento UE 575/2013 (Capital Requirements Regulation, "CRR"); esso stabilisce, all'art. 245, le condizioni in base alle quali è soddisfatto il criterio del Significant Risk Transfer (SRT), ovvero il trasferimento significativo del rischio a terzi, a fini prudenziali, mediante una protezione del credito di tipo reale o di tipo personale. In particolare, il SRT deve essere costantemente monitorato anche nel corso della vita dell'operazione, al fine di verificare che siano rispettati i criteri previsti dalla normativa.

Sempre in conformità alle disposizioni regolamentari (art. 405 CRR), l'Originator deve trattenere (Retention) una quota dell'interesse economico netto pari ad almeno il 5% del valore nominale del portafoglio cartolarizzato. Questo significa – nella struttura delle operazioni scelta dal Gruppo – che almeno il 5% di ogni finanziamento cartolarizzato è considerato "unsecured".

L'operazione è strutturata con un tranching (di norma tranche Junior-J, Mezzanine-M e Senior-S) che è funzione della rischiosità del portafoglio.

Alla data di riferimento della presente Relazione finanziaria annuale sono in essere due operazioni di cartolarizzazione sintetica realizzate nel luglio 2021, denominate "Siena 2021 – RegCap-1" e "Siena 2021 - RegCap-Specialized Lending".

La seguente tabella illustra le caratteristiche principali delle suddette operazioni.
Nome cartolarizzazione Cartolarizzazione Siena 2021-RegCap-1 Cartolarizzazione Siena 2021-Specialised Lending
1. Caratteristiche Operazione
Tipologia di Operazione Cartolarizzazione sintetica Cartolarizzazione sintetica
Originator/Servicer/Arranger/
Calculation agent
Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.a. MPS Capital Services Banca per le Imprese S.p.A.
Obiettivi dell'operazione Copertura rischio di credito Copertura rischio di credito
Guarantee Provider Private Investor Private Investor
Tipologia delle attività
cartolarizzate
Crediti verso clientela SMEs e Corporate Crediti verso clientela Corporate
Qualità delle attività
cartolarizzate
performing performing
Data del closing 23/07/21 23/07/21
Valore nominale del
portafoglio
755.386.943,72 817.087.257,14
Quota interesse economico
trattenuto (Retention)
5% sui finanziamenti oggetto di cartolarizzazione 5% sui finanziamenti oggetto di cartolarizzazione ad
eccezione di due posizioni con retention maggiore del 5%
Garanzie rilasciate da terzi Garanzia finanziaria sotto forma di pegno su deposito
vincolato
Garanzia finanziaria sotto forma di pegno su deposito
vincolato
Scadenza legale 31/12/2040 31/12/2036
Clausole di Early Termination Regulatory Event, Time Call, Clean-up Call, Tax Event Regulatory Event, Time Call, Clean-up Call, Tax Event
Agenzia di Rating Nessuna Nessuna
2. Ammontare e condizioni
del tranching
Senior Mezzanine Junior Senior Mezzanine Junior
- Portafoglio garantito alla
data del closing
650.161.596,53 51.310.000,00 16.146.000,00 577.618.564,75 37.819.037,11 72.201.071,68
- % del Portafoglio Garantito 90,60% 7,15% 2,25% 84,00% 5,50% 10,50%
- Importo Garanzia - 48.878.417,13 - - 16.818.974,54 32.021.653,22
- Portafoglio non garantito a
fine esercizio
226.747.830,36 - - 256.879.938,55
Distribuzione delle attività cartolarizzate per aree territoriali
- Nord Italia 28,64% 59,39%
- Centro 41,68% 30,92%
- Sud e Isole 29,68% 9,69%
Totale 100,00% 0,00% 0,00% 100,00% 0,00% 0,00%
Principali clientele portafoglio cartolarizzato al closing
- Corporate 13,81% 33,71%
- SME 86,19%
- OTHER 66,29%
Totale 100,00% 0,00% 0,00% 100,00% 0,00% 0,00%

Per la durata di ogni operazione viene costantemente monitorato il SRT, al fine di verificare che siano rispettati i criteri previsti dalla normativa CRR in merito all'effettivo trasferimento del rischio di credito. Ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali, alla data del 31 dicembre 2024, il Gruppo riconosce il trasferimento significativo del rischio su entrambe le operazioni.

Le operazioni sono monitorate dalle funzioni preposte, qualora siano riscontrate criticità o variazioni significative rispetto alle previsioni ne viene data informazione all'Alta Direzione. A tale riguardo si sottolinea che nei contratti sono state formalizzate clausole di chiusura anticipata (c.d. di "early termination", quali "time call", "clean up call" ed altre che possono essere applicate in caso di variazioni rilevanti nelle disposizioni regolamentari e/o legislative).

Infine, per quanto concerne il trattamento contabile si precisa che le suddette operazioni sono state inquadrate quali garanzie finanziarie, si rinvia al paragrafo "Altri trattamenti contabili rilevanti - Acquisto di protezione dal rischio credito tramite contratti di garanzia finanziaria" della parte A della presente Nota integrativa consolidata. Si precisa inoltre che il premio pagato dal Gruppo all'Investitore per la protezione del rischio di credito è iscritto tra le commissioni passive del conto economico. L'escussione della garanzia finanziaria ricevuta dall'Investitore al manifestarsi delle condizioni stabilite contrattualmente (c.d. credit event) e riferite ai finanziamenti oggetto di cartolarizzazione concorre alla complessiva determinazione della voce di conto economico "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio credito".

Informazioni di natura quantitativa

C.1 Gruppo bancario – Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "proprie" ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni

Esposizione per cassa Garanzie rilasciate
Linee di credito
Senior Mezzanine Junior Senior Mezzanine Junior Senior Mezzanine Junior
Tipologia attività cartolarizzate/
Esposizioni
Valore di bilancio Rettif/riprese di valore Valore di bilancio Rettif/riprese di valore Valore di bilancio Rettif/riprese di valore Esposizione netta Rettif/riprese di valore Esposizione netta Rettif/riprese di valore Esposizione netta Rettif/riprese di valore Esposizione netta Rettif/riprese di valore Esposizione netta Rettif/riprese di valore Esposizione netta Rettif/riprese di valore
A. Oggetto di integrale
cancellazione dal bilancio
818.735 (615) 27.920 (8.949) 585 (3.445) - - - - - - - - - - - -
Crediti non performing 818.735 (615) 27.920 (8.949) 585 (3.453) - - - - - - - - - - - -
Mutui ipotecari - - - - - (40) - - - - - - - - - - - -
Finanziamenti navali - - - - - 48 - - - - - - - - - - - -
B. Oggetto di parziale
cancellazione dal bilancio
- - - - - - - - - - - - - - - - - -
C. Non cancellate dal bilancio 483.628 - - - - - - - - - - - - - - - - -
Mutui SME, Corporate
(cart. sintetiche)
483.628 - - - - - - - - - - - - - - - - -
Totale 1.302.363 (615) 27.920 (8.949) 585 (3.445) - - - - - - - - - - - -
di cui deteriorate 818.735 (615) 27.920 (8.949) 585 (3.445) - - - - - - - - - - - -
di cui altre 483.628 - - - - - - - - - - - - - - - - -

La tabella evidenzia con riferimento alle operazioni di cartolarizzazione con attività sottostanti proprie le esposizioni per cassa, quelle di firma, nonché le altre forme di "credit enhancement".

Nella tabella sopra si riporta, per le cartolarizzazioni sintetiche, l'ammontare del rischio trattenuto tra le operazioni non cancellate dal bilancio.

C.2 Consolidato prudenziale – Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione di "terzi" ripartite per tipologia delle attività cartolarizzate e per tipo di esposizione

31 12 2024
Esposizioni per cassa Garanzie rilasciate
Linee di credito
Senior Mezzanine Junior Senior Mezzanine Junior Senior Mezzanine Junior
Tipologia attività sottostanti/
Esposizioni
Valore di bilancio Rettif/riprese di valore Valore di bilancio Rettif/riprese di valore Valore di bilancio Rettif/riprese di valore Esposizione netta Rettif/riprese di valore Esposizione netta Rettif/riprese di valore Esposizione netta Rettif/riprese di valore Esposizione netta Rettif/riprese di valore Esposizione netta Rettif/riprese di valore Esposizione netta Rettif/riprese di valore
Crediti non performing 4.702 (6.075) - - - - - - - - - - - - - - - -
Finanziamenti navali - - - - - 35 - - - - - - - - - - - -
Mutui commerciali 10.090 727 10.952 2.949 - - - - - - - - - - - - - -
Mutui fondiari ipotecari 1 grado - - - - - (35) - - - - - - - - - - - -
Totale 14.792 (5.348) 10.952 2.949 - - - - - - - - - - - - - -

La tabella evidenzia le esposizioni assunte dal Gruppo con riferimento a ciascuna operazione di cartolarizzazione di terzi con l'evidenza anche delle forme tecniche contrattuali relative alle attività cedute. Nella colonna rettifiche/riprese di valore viene evidenziato l'eventuale flusso dell'anno delle rettifiche e delle riprese di valore nonché delle svalutazioni e delle rivalutazioni iscritte a conto economico oppure direttamente a riserva di patrimonio netto nel caso di titoli nel portafoglio "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

C.3 Consolidato prudenziale – Interessenze in società veicolo per la cartolarizzazione

31 12 2024
Nome cartolarizzazione /
società veicolo
Attività Passività
Sede legale Consolidamento Crediti Titoli di
debito
Altre Senior Mezzanine Junior
Belvedere SPV Via Vittorio Betteloni 2, Milano NO 241.838 138.120 214.958 70.000 95.000
Deco 2019 - Vivaldi S.r.l. Via Vittorio Betteloni 2, Milano NO 200.000 - 110.852 73.599 15.549
Pietra Nera Uno S.r.l. Via V.Alfieri, 1 Conegliano (TV) NO 194.408 - 101.101 83.577 9.730
Siena Npl 2018 S.r.l. Via Piemonte, 38 Roma NO 2.159.166 120.038 812.988 901.215 565.000
Totale 2.795.412 - 258.158 1.239.899 1.128.391 685.279

Le passività delle operazioni di cartolarizzazioni di terzi non evidenziano le restanti voci differenti dagli strumenti finanziari emessi, inclusi gli utili (perdite) d'esercizio cumulati.

C.4 Consolidato prudenziale - Società veicolo per la cartolarizzazione non consolidate

La tabella rappresenta le interessenze detenute dal Gruppo in società veicolo per la cartolarizzazione non consolidate utilizzate per operazioni nelle quali il Gruppo è originator o investitore; vi sono altresì riportate le attività, le passività e le eventuali esposizioni fuori bilancio, le linee di credito non revocabili e le garanzie finanziarie (nella colonna "Differenza fra esposizione al rischio di perdita e valore contabile").

31 12 2024
Voci di bilancio/
Tipologia di entità
strutturata
Portafogli contabili dell'attivo Portafogli
contabili del
passivo
Attività finanziarie detenute
per la negoziazione
obbligatoriamente valutate al
Attività finanziarie
fair value
Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
Totale attività (A) Passività finanziarie di
negoziazione
Passività finanziarie valutate
al costo ammortizzato
Totale passività (B) Valore contabile netto (C=A-B) Esposizione massima al rischio di
perdita (D)
Differenza tra esposizione al rischio di
perdita e valore contabile
(E=D-C)
Società Veicolo di proprie
cartolarizzazioni (Originator)
- 28.505 818.735 - 847.241 - - - 847.241 847.241 -
Società Veicolo emittenti
ABS (Investor)
24.401 - - 1.343 25.744 - - - 25.744 25.744 -
Totale 24.401 28.505 818.735 872.985 - - - 872.985 872.985 -

Nel ruolo di investor, si evidenzia che il Gruppo detiene interessenze in società veicolo di cartolarizzazione del sistema bancario italiano di mutui residenziali in bonis e deteriorati. Le interessenze detenute dalla Capogruppo in qualità di originator sono relative ai seguenti veicoli:

Norma SPV: il 1° luglio 2017 nell'ambito di un'operazione di cartolarizzazione di crediti non performing originati anche da banche esterne al Gruppo, Banca MPS e la ex controllata MPS Capital Services hanno perfezionato la cessione di un portafoglio di crediti non performing erogati nel settore real estate e shipping costituito da n. 19 prestiti per un importo pari a 284,9 mln di euro, di cui: (i) nr. 12 prestiti erogati dalla Capogruppo per un importo pari a 24,0 mln di euro nel settore real estate ed a 145,3 mln di euro nel settore shipping; e (ii) nr. 7 prestiti erogati dalla ex controllata MPS Capital Services per un valore pari a 28,8 mln di euro nel settore real estate ed a 86,8 mln di euro nel settore shipping.

Per finanziare l'acquisto di tale portafoglio il veicolo, in data 21 luglio 2017, ha emesso titoli ABS (i "titoli") di Classe A1, B, C, D per il settore real estate, e titoli ABS di Classe A1, B, C1, C2 e D per il settore shipping. Le classi senior di entrambe i comparti sono state collocate presso investitori istituzionali, mentre le classi mezzanine e junior sono state sottoscritte da ciascuna banca cedente in proporzione ai crediti ceduti. In particolare, il Gruppo MPS ha sottoscritto le seguenti classi:

  • Real Estate: Classe B per un valore nominale di 31,2 mln di euro; Classe C per un valore nominale di 4,2 mln di euro; Classe D per un valore nominale di 15,8 mln di euro.
  • Shipping: Classe B per un valore nominale di 75,5 mln di euro; Classe C1 per un valore nominale di 32,7 mln di euro; Classe C2 per un valore nominale di 10,4 mln di euro; Classe D per un valore nominale di 105,6 mln di euro.

In data 21 ottobre 2024 i noteholder, tra cui la Capogruppo, hanno sottoscritto un unwinding agreement, autorizzando la liquidazione di entrambi i comparti della cartolarizzazione Norma SPV, in pari data sono avvenuti pagamenti per 0,4 mln di euro relativi al real estate e per 0,1 mln di dollari per lo shipping. Successivamente, in data 23 ottobre 2024 è stata sottoscritta la termination letter e in data 2 gennaio 2025 è intervenuta la cancellazione delle notes.

Siena NPL 2018 S.r.l.: nel corso del 2017, il Gruppo ha perfezionato un'operazione di cartolarizzazione di un portafoglio di crediti classificati a sofferenza. Il portafoglio è stato ceduto, in data 20 dicembre 2017, al veicolo denominato Siena NPL 2018 S.r.l, appositamente costituito. La società veicolo ha finanziato l'acquisto del portafoglio attraverso l'emissione di titoli asset backed a ricorso limitato di classe Senior A1, Senior A2, Mezzanine e Junior, accentrati in forma dematerializzata presso Monte Titoli S.p.A. e inizialmente non quotati presso alcun mercato regolamentato italiano e/o estero.

Il 9 gennaio 2018 si è perfezionata la cessione del 95% dei titoli Mezzanine a Quaestio Capital SGR per conto di Italian Recovery Fund (ex Fondo Atlante II). A maggio 2018, al termine del processo di attribuzione del rating, le senior notes sono state ristrutturate in un'unica classe ottenendo un rating investment grade dalle 3 agenzie di rating coinvolte.

I titoli emessi dalla società veicolo a seguito della ristrutturazione sono quindi i seguenti:

  • i. Senior A per 2.918 mln di euro, rating iniziale A3/BBB+/BBB (Moody's/Scope Ratings/DBRS). L'ammontare outstanding al 31 dicembre 2024 è pari a 813 mln di euro circa. Il rating al 31 dicembre 2024 è Ba1/BB+/BB(high) (Moody's/Scope Ratings/DBRS);
  • ii. Mezzanine B per 848 mln di euro, non dotate di rating e cedute al fondo Italian Recovery Fund per una quota pari al 95% dell'emissione. L'ammontare oustanding al 31 dicembre 2024, anche per effetto della capitalizzazione degli interessi (payment-in-kind), è pari a 901 mln di euro circa;
  • iii. Junior per 565 mln di euro, non dotati di rating e cedute al fondo Italian Recovery Fund per una quota pari al 95% dell'emissione.

La vendita del 95% dei titoli Mezzanine e dei titoli Junior ha consentito di realizzare nel giugno 2018 il deconsolidamento dell'intero portafoglio cartolarizzato. Il restante 5% delle note Mezzanine e Junior è stato trattenuto ai fini del rispetto della "retention rule".

A luglio 2018, infine, il MEF ha concesso con proprio decreto, la garanzia dello Stato (GACS) sulla tranche senior della cartolarizzazione. Con l'ottenimento della GACS si è concluso l'intero iter della cartolarizzazione.

C.5 Consolidato prudenziale – Attività di servicer – cartolarizzazioni proprie: incassi dei crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla società veicolo per la cartolarizzazione

Al 31 dicembre 2024 il Gruppo non svolge attività di servicer in operazioni di cartolarizzazione proprie nelle quali le attività cedute sono state cancellate dal bilancio ai sensi dell'IFRS 9.

C.6 Consolidato prudenziale – Società veicolo per la cartolarizzazione consolidate

Cartolarizzazioni proprie senza derecognition degli attivi sottostanti

Al 31 dicembre 2024 il Gruppo non detiene società veicolo per la cartolarizzazione consolidate.

D. Operazioni di cessione

A. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

Informazioni di natura qualitativa

Alla data del 31 dicembre 2024 il Gruppo non ha in essere operazioni di cessione di tipo multioriginator di portafogli creditizi a fondi comuni di investimento con attribuzione delle relative quote agli intermediari cedenti che non hanno comportato la cancellazione contabile dei crediti ceduti ai sensi dell'IFRS 9 ("derecognition").

Alla medesima data, le operazioni di trasferimento che non hanno comportato la cancellazione dal bilancio delle sottostanti attività finanziarie sono rappresentate da:

  • operazioni di cartolarizzazioni di esposizioni creditizie verso la clientela, per cui si rinvia a quanto esposto nella sezione 4 "Rischio di liquidità" della presente Nota integrativa;
  • operazioni di pronti contro termine passive su titoli di proprietà, in prevalenza classificati nei portafogli delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione", "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Per le operazioni passive di pronti contro termine, la mancata "derecognition" del titolo, oggetto di cessione a pronti, deriva dal fatto che la Banca trattiene sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici connessi al titolo, avendo l'obbligo di riacquistarlo a termine ad un prezzo stabilito contrattualmente. I titoli oggetto di trasferimento continuano pertanto a trovare rappresentazione nei portafogli contabili di appartenenza; il corrispettivo della cessione viene rilevato tra le "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso le banche o b) debiti verso la clientela", in funzione della tipologia di controparte. Al riguardo si deve segnalare che nelle seguenti tabelle non trovano rappresentazione le operazioni di pronti contro termine passivi effettuate su titoli non iscritti in bilancio, qualora la disponibilità degli stessi consegua ad operazioni di pronti contro termine attivi.

Per le operazioni di cartolarizzazione, descritte nel precedente paragrafo "C. Operazioni di cartolarizzazione" e nella sezione 4 "Rischio di liquidità", la mancata "derecognition" consegue alla sottoscrizione, da parte del Gruppo, delle tranche dei titoli junior o di esposizioni analoghe, che comportano, in capo allo stesso, il rischio delle prime perdite e, parimenti, il beneficio connesso al rendimento del portafoglio delle attività trasferite. A fronte del trasferimento, il corrispettivo incassato viene rilevato in contropartita della rilevazione di un debito verso la società veicolo, al netto delle tranche di titoli

572

sottoscritti o di utilizzi di forme di sostegno di liquidità a favore del veicolo al fine di effettuare pagamenti in linea capitale. Il finanziamento così iscritto verso la società veicolo è destinato a ridursi per effetto delle somme incassate dall'originator, in qualità di "servicer", e trasferite allo stesso veicolo.

Informazioni di natura quantitativa

D.1 Consolidato prudenziale – Attività finanziarie cedute rilevate per intero e passività finanziarie associate: valori di bilancio

Attività finanziarie cedute rilevate per intero Passività finanziarie associate
Valoredi
bilancio
di cui:
oggetto di
operazioni di
cartolarizzazione
di cui:
oggetto di
contratti
di vendita
con patto di
riacquisto
di cui
deteriorate
Valore di
bilancio
di cui:
oggetto di
operazioni di
cartolarizzazione
di cui:
oggetto di
contratti
di vendita
con patto di
riacquisto
Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
1.134.044 - 1.134.044 X 1.136.731 - 1.136.731
1.Titoli di debito 1.134.044 - 1.134.044 X 1.136.731 - 1.136.731
2.Titoli dicapitale - - - X - - -
3.Finanziamenti - - - X - - -
4.Derivati - - - X - - -
Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair
value
- - - - - - -
1.Titoli di debito - - - - - - -
2.Titoli dicapitale - - - X - - -
3.Finanziamenti - - - - - - -
Attività finanziarie designate al fair
value
- - - - - - -
1.Titoli di debito - - - - - - -
2.Finanziamenti - - - - - - -
Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
929.299 - 929.299 - 932.973 - 932.973
1.Titoli di debito 929.299 - 929.299 - 932.973 - 932.973
2.Titoli dicapitale - - - X - - -
3.Finanziamenti - - - - - - -
Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
3.566.353 - 3.566.353 - 3.150.049 - 3.150.049
1.Titoli di debito 3.566.353 - 3.566.353 - 3.150.049 - 3.150.049
2.Finanziamenti - - - - - - -
Totale 31 12 2024 5.629.696 - 5.629.696 - 5.219.753 - 5.219.753
Totale 31 12 2023 3.697.203 - 3.697.203 - 3.500.295 - 3.500.295

D.2 Consolidato prudenziale – Attività finanziarie cedute rilevate parzialmente e passività finanziarie associate: valori di bilancio

La tabella in oggetto non è compilata in quanto sia nell'esercizio in corso che in quello precedente il Gruppo non ha attività finanziarie cedute rilevate parzialmente.

D.3. Consolidato prudenziale – Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività cedute e non cancellate integralmente: fair value

La tabella in oggetto non è compilata in quanto sia nell'esercizio in corso che in quello precedente il Gruppo non ha operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività cedute e non cancellate integralmente.

B. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente con rilevazione del continuo coinvolgimento (continuing involvement)

Informazioni di natura qualitativa

Informazioni di natura quantitativa

Al 31 dicembre 2024 non è presente la fattispecie in oggetto.

C. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente

Di seguito si illustrano le operazioni di cessione di tipo multioriginator di portafogli creditizi a un fondo comune di investimento con attribuzione delle relative quote agli intermediari cedenti. Le operazioni di seguito evidenziate hanno comportato la cancellazione contabile dei crediti ceduti ai sensi dell'IFRS 9 ("derecognition"), in quanto il Gruppo non ha trattenuto in modo sostanziale i rischi ed i benefici delle attività trasferite e, altresì, non ha mantenuto alcun controllo sostanziale su tali attività che è invece stato assunto dalla società di gestione del fondo (di seguito anche SGR). In particolare, i rischi ed i benefici che il Gruppo potrà conseguire dalle quote detenute in cambio del conferimento dei crediti, non risultano ancorate né nell'an, né nel quantum, né nella tempistica, agli eventi che interessano i crediti ceduti, posto che le dinamiche economiche e finanziarie connesse ai singoli crediti non influenzeranno in via automatica e diretta i ritorni dei singoli quotisti che invece dipenderanno dal generale andamento del fondo gestito dalla SGR.

Informazioni di natura quali-quantitativa

Fondo Efesto

Il Gruppo MPS ha perfezionato nel novembre 2020 un'operazione di cessione di tipo multioriginator di un portafoglio di crediti classificati come "unlikely to pay", vantati verso imprese industriali e di servizi aventi sede in Italia e fatturato medio negli ultimi 3 anni pari a 20 mln di euro, ad un Fondo gestito da Finanziaria Internazionale Investments S.G.R. S.p.A. Il regolamento del prezzo è avvenuto mediante compensazione del credito vantato verso il Fondo con contestuale sottoscrizione di quote liberate del Fondo stesso.

Alla data di cessione, il portafoglio era costituito da crediti vantati dal Gruppo MPS e da altri gruppi bancari verso 51 società target (per il Gruppo MPS 11 debitori) per un'esposizione lorda complessiva di 432,5 mln di euro (per il Gruppo MPS 126,2 mln di euro – di cui il 57% secured - ad un prezzo complessivo di 197,2 mln di euro (per il Gruppo MPS circa 55,8 mln di euro). Il valore netto contabile dei crediti alla data di cessione per il Gruppo MPS era pari a 53,3 mln di euro.

I crediti ceduti sono stati cancellati integralmente dall'attivo del bilancio del Gruppo al 31 dicembre 2020 e sono state rilevate le quote per complessivi 50,9 mln di euro, pari ad una partecipazione al fondo di circa il 28,3%.

Al 31 dicembre 2024 il Gruppo detiene il 3,0% delle quote del Fondo (5,0 % al 31 dicembre 2023) per un valore di bilancio pari a 21,5 mln di euro (26,4 mln di euro al 31 dicembre 2023). La riduzione della percentuale di partecipazione è riconducibile principalmente a nuovi conferimenti effettuati nel Fondo da parte di quotisti diversi dal Gruppo.

Fondo Back2Bonis

In data 27 dicembre 2019 il Gruppo MPS, UBI Banca e Banco BPM hanno perfezionato con AMCO e il Gruppo Prelios l'operazione denominata Cuvée che ha previsto la creazione di una piattaforma multioriginator per gestire crediti UTP (Unlikely to Pay) relativi a finanziamenti da 3 mln a 30 mln di euro verso imprese del settore immobiliare in fase di ristrutturazione o in difficoltà finanziaria.

Nella prima fase dell'operazione conclusasi nel dicembre 2019- a cui ha aderito il Gruppo MPS- sono state conferite al Fondo posizioni di 46 debitori (per il Gruppo MPS 7 debitori) per un totale complessivo di circa 453 mln di euro (di cui 11 mln di euro per il Gruppo MPS) ad un prezzo di circa 242 mln di euro (43 mln di euro per il Gruppo MPS). Le banche cedenti hanno ricevuto quale corrispettivo della cessione le quote del Fondo di cui il Gruppo MPS detiene il 17,7%. I crediti ceduti sono stati cancellati integralmente dall'attivo del bilancio del Gruppo al 31 dicembre 2019 e sono state rilevate le quote per complessivi 32,3 mln di euro.

Al 31 dicembre 2024 il Gruppo detiene circa il 4,0% delle quote del Fondo (4,1% al 31 dicembre 2023) per un valore di bilancio pari a 33,0 mln di euro (34,3 mln di euro al 31 dicembre 2023). La riduzione della percentuale di partecipazione è riconducibile principalmente a nuovi conferimenti effettuati nel Fondo da parte di quotisti diversi dal Gruppo.

Fondo Clessidra

Nel mese di settembre 2019 il Gruppo ha perfezionato un'operazione di cessione di tipo multioriginator di un portafoglio di crediti classificati come "unlikely to pay" vantati verso imprese industriali e di servizi aventi sede in Italia e fatturato non inferiore a 50 mln di euro, ad un Fondo gestito da Clessidra SGR S.p.A. Il regolamento del prezzo è avvenuto mediante compensazione del credito vantato verso il Fondo con contestuale sottoscrizione di quote liberate del Fondo stesso.

Il Fondo è stato costituito con l'obiettivo di migliorare le performance di recupero crediti acquisiti grazie alla valorizzazione delle società target mediante:

  • innesti di carattere manageriale, possibili in funzione sia dell'elevato inserimento del Fondo nella posizione finanziaria netta delle società sia di eventuali operazioni di conversione dei crediti acquistati in strumenti di equity delle stesse società;
  • apporti di risorse finanziarie funzionali ad un miglior processo di turnaround industriale e finanziario.

Il Fondo ha emesso quattro categorie di quote con diversi diritti economici:

  • quote A riservate alle banche cedenti;
  • quote B e C destinate a due categorie di investitori istituzionali che apportano "nuova finanza";
  • quote D riservate al team di gestione del Fondo.

Alla data di cessione, il portafoglio era costituito da crediti vantati dal Gruppo MPS e da altri gruppi bancari verso 13 società target (per il Gruppo MPS 8 debitori) per un'esposizione lorda complessiva di circa 274 mln di euro (per il Gruppo MPS circa 102 mln di euro, di cui 91,2 mln di euro riferibili alla Capogruppo e 10,7 mln di euro alla controllata MPS Capital Services S.p.A.) ad un prezzo complessivo di circa 196 mln di euro (per il Gruppo MPS circa 78 mln di euro per una percentuale di partecipazione al fondo pari al 39,8%). Il valore netto contabile dei crediti alla data di cessione per il Gruppo MPS era pari a circa 71 mln di euro.

Al 31 dicembre 2024 il Gruppo detiene il 39,5% delle quote del Fondo (invariato rispetto al 31 dicembre 2023), per un valore di bilancio pari a 58,5 mln di euro (40,6 mln di euro al 31 dicembre 2023).

Fondo Idea I e Idea II

Negli esercizi 2016 e 2017, il Gruppo ha effettuato due operazioni multioriginator di cessione di portafogli creditizi (con cancellazione integrale dal bilancio) ad un fondo comune di investimento con attribuzione delle relative quote agli intermediari cedenti. Trattasi del progetto di Idea Capital Funds S.g.r., società di gestione che ha istituito due fondi comuni di investimento multi-comparto denominati Fondo Idea CCR I (2016) e Fondo Idea CCR II (2017).

Relativamente al Fondo Idea CCR I, il Gruppo aveva conferito al fondo 6 posizioni per un totale complessivo di 20,0 mln di euro rispetto ad un totale complessivo di 217 mln di euro ad un prezzo di 14,3 mln di euro, ricevendo quale corrispettivo della cessione l'8,1% delle quote del Fondo Idea CCR I.

Riguardo invece il Fondo Idea CCR II, il Gruppo aveva conferito al fondo 5 posizioni per un totale complessivo di 51,5 mln di euro rispetto ad un totale complessivo di 328,9 mln di euro ad un prezzo di 32,7 mln di euro, ricevendo quale corrispettivo della cessione il 14,1% delle quote del Fondo Idea CCR II.

Al 31 dicembre 2024 il Gruppo detiene il 6,39% e l'1,65% delle quote del comparto A rispettivamente del Fondo Idea CCR I e del Fondo Idea CCR II (6,39% ed il 4,00% al 31 dicembre 2023). Il valore di bilancio di tali quote è pari rispettivamente a 3,0 mln di euro (4,4 mln di euro al 31 dicembre 2023) e di 8,3 mln di euro (10,5 mln di euro al 31 dicembre 2023). La riduzione della percentuale di partecipazione al Fondi Idea CCR II è riconducibile principalmente a nuovi conferimenti effettuati nel Fondo da parte di quotisti diversi dal Gruppo

Per maggiori dettagli sulla determinazione del fair value delle quote si rinvia alla parte A della presente Nota integrativa consolidata.

D. Operazioni di covered bond

Caratteristiche dei programmi di emissione

Il Gruppo dispone di due Programmi di Obbligazioni Bancarie Garantite (OBG).

Il primo programma, destinato agli investitori istituzionali, è stato varato nel corso dell'anno 2010 per un ammontare di 10.000 mln di euro. Tale programma è finalizzato principalmente ad offrire sul mercato un prodotto secured, proponendolo come strumento privilegiato per il miglioramento del profilo finanziario a medio e lungo termine, ma anche a realizzare strumenti eligible come collaterale in operazioni di rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea o in operazioni di pronti contro termine incrementando la disponibilità di attivi liquidabili per fare fronte del rischio di liquidità della Banca (counterbalancing capacity). Il programma, stante l'evoluzione dei mercati finanziari, s'inquadra in una più ampia strategia, volta a:

  • contenere i costi della provvista, grazie all'elevato gradimento delle OBG, in quanto strumenti emessi direttamente da una banca il cui rimborso è garantito anche da un patrimonio separato (nella fattispecie "mutui ipotecari residenziali"); i portatori di OBG, infatti, grazie alla possibilità di rivalersi, in caso di fallimento della banca emittente, su attività di elevata qualità appositamente segregate, sono disposti ad accettare un rendimento meno elevato rispetto a quello di analoghe obbligazioni non garantite;
  • diversificare le proprie fonti di finanziamento anche sul mercato internazionale;
  • allungare la scadenza media del proprio profilo di debito.

Il 26 giugno 2015 l'assemblea degli obbligazionisti del primo programma di covered bond ha approvato le proposte di modifica allo stesso al fine di:

  • modificare il programma, per ottenere l'assegnazione del rating da parte dell'agenzia DBRS alle OBG emesse e da emettersi all'interno del programma stesso (in aggiunta al rating di Moody's e Fitch); e
  • attivare, in caso del verificarsi di determinati casi di inadempimento ai sensi del programma, un meccanismo di rimborso dei titoli emessi di tipo "conditional pass through".

In occasione del rinnovo annuale del programma, in data 23 dicembre 2017, è stato incrementato l'importo massimo dello stesso da 10.000 mln di euro a 20.000 mln di euro.

Al fine di rafforzare la Counterbalancing Capacity di Gruppo, nel corso del 2012 è stata autorizzata la costituzione di un secondo programma di emissione di (OBG), collateralizzato da un patrimonio separato costituito da mutui ipotecari residenziali e commerciali, con capienza massima di 20.000 mln di euro. Il programma non è destinato al mercato ma è volto alla realizzazione di strumenti eligible come collaterale in operazioni di rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea, o in operazioni di pronti contro termine incrementando la disponibilità di attivi liquidabili per fare fronte del rischio di liquidità della Banca (counterbalancing capacity). Il programma, privo di rating esplicito al momento del lancio, è stato dotato nel corso del 2013 di un rating dall'agenzia DBRS.

La struttura dei programmi di OBG del Gruppo prevede che vengano realizzate le seguenti attività:

  • a. la Capogruppo, o altra società del Gruppo, trasferisce pro soluto un insieme di attività, composto da attivi idonei (crediti fondiari ed ipotecari residenziali e commerciali), ai veicoli MPS Covered Bond S.r.l. e MPS Covered Bond 2 S.r.l., formando un patrimonio segregato (Cover Pool);
  • b. lo stesso cedente eroga al veicolo un prestito subordinato, finalizzato a finanziare il pagamento del prezzo di acquisto delle attività da parte del veicolo;
  • c. la Capogruppo emette OBG supportate da una garanzia a prima richiesta, autonoma, irrevocabile e incondizionata emessa dal veicolo ad esclusivo beneficio degli investitori detentori delle OBG e dei creditori senior del programma (la garanzia è a ricorso limitato sugli attivi del Cover Pool di proprietà del veicolo che svolge il ruolo di garante).

Trattamento in bilancio

Il principio contabile internazionale IFRS 9 prevede che la derecognition di uno strumento finanziario dal bilancio del cedente sia determinata in base alla sostanza economica dell'operazione, a prescindere dalla forma giuridica che essa assume. Ciò premesso, in merito agli aspetti di rappresentazione delle operazioni in bilancio si specifica quanto segue:

• i mutui oggetto di cessione continuano ad essere rilevati nell'attivo dello stato patrimoniale del bilancio della Capogruppo, nell'ambito della voce 40 b) dell'attivo "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso clientela", alla sottovoce "Mutui", in quanto la Capogruppo continua a detenere i rischi e i benefici connessi alla proprietà dei mutui giuridicamente ceduti;

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  • il prestito erogato dalla Capogruppo al veicolo non è rilevato in bilancio a voce propria, poiché viene compensato con il debito verso il veicolo legato al prezzo iniziale di cessione; tale prestito non è quindi oggetto di valutazione ai fini del rischio di credito, in quanto tale rischio è interamente riflesso nella valutazione dei mutui oggetto di cessione, che continuano ad essere iscritti nel bilancio della Capogruppo;
  • i mutui subiscono le movimentazioni sulla base degli eventi propri (numerari e di valutazione); le rate incassate da parte della Capogruppo (che svolge anche la funzione di servicer) sono riversate quotidianamente al veicolo nel "Collection Account" e rilevate contabilmente dalla Capogruppo come segue:
    • l'incasso della quota capitale dal mutuatario è rilevato in contropartita della diminuzione del credito verso lo stesso mutuatario;
    • il riversamento della stessa quota capitale al veicolo è rilevato in contropartita dell'iscrizione di un credito verso il veicolo;
    • tale credito viene chiuso al momento del rimborso del prestito subordinato;
    • la quota interessi incassata dal mutuatario è rilevata in contropartita della voce 10 di conto economico "Interessi attivi: crediti verso clientela" (gli interessi sui mutui continuano ad essere rilevati per competenza attraverso l'imputazione dei ratei);
    • il riversamento della stessa quota interessi al veicolo è rilevato in contropartita dell'iscrizione di un credito verso il veicolo medesimo;
    • tale credito viene chiuso al momento dell'incasso del flusso di interessi sul prestito subordinato.
  • i veicoli MPS Covered Bond S.r.l. e MPS Covered Bond 2 S.r.l. sono partecipati dalla Capogruppo per la quota di controllo del 90%, rilevati nella voce 70 "Partecipazioni", e sono consolidati nel bilancio del Gruppo con il metodo integrale;
  • le OBG emesse sono iscritte nel passivo nella voce 10 c) "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: titoli in circolazione" e i relativi interessi passivi sono rappresentati per competenza.

Le caratteristiche dell'operazione ed il conseguente trattamento contabile descritto determinano la non rilevazione in bilancio degli swap connessi all'operazione, in quanto la loro rilevazione comporterebbe, ai sensi del par. B3.2.14 dell'IFRS 9, una duplicazione dei diritti e degli obblighi già rilevati attraverso il mantenimento in bilancio dei mutui ceduti.

Rischi e meccanismi di controllo

Al fine di consentire alla società cessionaria di adempiere agli obblighi connessi alla garanzia prestata, la Capogruppo utilizza idonee tecniche di Asset & Liability Management, per assicurare un tendenziale equilibrio tra le scadenze dei flussi finanziari generati dagli attivi ceduti e le scadenze dei pagamenti dovuti in relazione alle OBG emesse e agli altri costi dell'operazione.

I Programmi sono stati strutturati in conformità alle disposizioni normative e regolamentari applicabili, ed hanno subito una profonda revisione per adeguarli alle previsioni contenute nel 42-esimo aggiornamento delle Disposizioni di Vigilanza, di attuazione del Decreto Legislativo n.190/2021 che ha introdotto il Titolo I-bis nella Legge 130/99 per recepire in Italia la "Covered Bond Directive".

La struttura dei Programmi di emissione per la Capogruppo (nel ruolo di cedente e servicer) è sottoposta a stringenti vincoli normativi e prevede continui interventi, su base regolare e per ciascuna operazione, delle funzioni Credit Portfolio Governance, Finanza, Tesoreria e Capital Management e Risk Management, nonché il controllo da parte della funzione Credit Audit e di un revisore esterno (Deloitte & Touche) in qualità di Asset Monitor. In particolare, gli interventi riguardano:

  • le verifiche sulla qualità e l'integrità degli attivi ceduti a garanzia delle obbligazioni, in particolare la stima del valore degli immobili, sia residenziali che commerciali, su cui grava l'ipoteca in relazione ai crediti fondiari ed ipotecari ceduti; l'intervento può sostanziarsi in riacquisti, integrazioni e nuove cessione di attivi integrativi, il rispetto dei limiti di loan to value previsti dall'art. 129 CRR;
  • le verifiche sul mantenimento del corretto rapporto tra le OBG emesse e gli attivi ceduti a garanzia (Cover Pool crediti fondiari ed ipotecari residenziali per il primo programma e sia residenziali che commerciali per il secondo programma) e del rispetto del requisito per la riserva di liquidità;
  • le verifiche sull'osservanza dei limiti operativi interni alla cessione di attivi idonei, nonché, in caso di superamento, l'adozione dei necessari interventi correttivi;
  • le verifiche sull'effettiva ed adeguata copertura dei rischi offerta dagli eventuali contratti derivati in relazione all'operazione;
  • l'andamento dei flussi finanziari connessi al programma;
  • la completezza, veridicità e tempestività delle informazioni messe a disposizione degli investitori.

Nel corso del 2013, si è provveduto alla ristrutturazione della strategia di mitigazione del rischio tasso di interesse sul primo programma, al fine di minimizzare l'esposizione del veicolo verso controparti di mercato. In particolare, la strategia realizzata mira a coprire la sola esposizione netta del veicolo al rischio tasso di interesse, anziché quella nominale. Al tempo stesso, si era proceduto ad esternalizzare alcuni Covered Bond Swap in essere con controparti di mercato, scaduti nel mese di luglio 2024.

Nel seguito sono riportate le informazioni circa la natura dei rischi associati all'interessenza nel veicolo MPS Covered Bond S.r.l., i cui assets sono posti a garanzia di emissioni obbligazionarie della Capogruppo collocate in parte sul mercato. In particolare, i termini degli accordi contrattuali che potrebbero prevedere che il Gruppo fornisca sostegno finanziario al veicolo MPS Covered Bond S.r.l. sono i seguenti:

  • la Capogruppo si impegna a garantire nel continuo il rispetto dei requisiti di copertura e liquidità; dei test normativi e contrattuali calcolati secondo le metodologie di volta in volta definite dalle agenzie di rating;
  • è possibile il rimborso, anche in più soluzioni, anticipato di ciascun finanziamento subordinato qualora siano rispettati i test di legge, sia rispettato il livello di overcollateralizzazione e vi siano fondi disponibili. Il rimborso è, inoltre, consentito per rispettare il limite massimo di cassa accumulabile da parte del veicolo, stabilito dalla normativa nella misura in cui non sia possibile per il veicolo acquistare nuovi attivi idonei in sostituzione della cassa, ai sensi del contratto di finanziamento subordinato);
  • la Capogruppo, ai sensi del Master Definition Agreement, ha l'obbligo di rispettare nel continuo il requisito di liquidità attraverso la costituzione e l'adeguamento dell'ammontare della riserva di liquidità variabile in funzione dei criteri definiti sia dalla normativa sia in accordo con le agenzie di rating.

Per quanto concerne il secondo programma, i termini degli accordi contrattuali che potrebbero prevedere che il Gruppo fornisca sostegno finanziario al veicolo MPS Covered Bond 2 S.r.l. sono i medesimi di quella sopra indicati per il veicolo MPS Covered Bond S.r.l..

Non vi sono casi di sostegno finanziario o di altro tipo a un'entità strutturata precedentemente non consolidata, per cui il sostegno abbia determinato il controllo dell'entità strutturata da parte del Gruppo.

Il Gruppo non ha intenzione di fornire sostegno finanziario o di altro tipo al veicolo, inclusa l'intenzione di assistere l'entità nell'ottenimento del sostegno finanziario.

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Descrizione delle singole cessioni ed emissioni

Nell'ambito del primo programma, la Capogruppo, in data 31 gennaio 2024 ha provveduto alla cessione di un portafoglio di nr. 18.680 mutui performing residenziali, in regola con il pagamento delle rate alla data di valutazione del portafoglio, nonché rispondenti a criteri di selezione sostanzialmente analoghi a quelli utilizzati per le precedenti cessioni, per un importo pari a 2.077,58 mln di euro.

Di seguito sono esposte le principali caratteristiche delle cessioni del primo programma:
Data cessione
Cover Pool
Tipologia delle attività
cartolarizzate
Cedente Importo attività
cedute
(unità di euro)
Nr. Mutui
Ceduti
Distribuzione per settori
di attività economica
dei debitori ceduti
25/05/10 Mutui residenziali ipotecari Banca MPS 4.413.282.561 36.711 100% persone fisiche
19/11/10 Mutui residenziali ipotecari Banca MPS 2.400.343.584 19.058 100% persone fisiche
25/02/11 Mutui residenziali ipotecari Banca MPS 3.887.509.799 40.627 100% persone fisiche
25/05/11 Mutui residenziali ipotecari Banca MPS
(ex Banca Antonveneta)
2.343.824.924 26.804 100% persone fisiche
16/09/11 Mutui residenziali ipotecari Banca MPS 2.323.368.355 27.973 100% persone fisiche
14/06/13 Mutui residenziali ipotecari Banca MPS 415.948.266 4.259 100% persone fisiche
18/09/15 Mutui residenziali ipotecari Banca MPS 1.529.531.983 15.080 100% persone fisiche
31/10/16 Mutui residenziali ipotecari Banca MPS 775.933.585 7.630 100% persone fisiche
22/12/16 Mutui residenziali ipotecari Banca MPS 237.758.336 1.903 100% persone fisiche
03/05/18 Mutui residenziali ipotecari Banca MPS 1.311.870.107 12.401 100% persone fisiche
27/02/19 Mutui residenziali ipotecari Banca MPS 1.809.753.193 16.880 100% persone fisiche
16/10/19 Mutui residenziali ipotecari Banca MPS 1.262.890.758 12.008 100% persone fisiche
15/06/20 Mutui residenziali ipotecari Banca MPS 1.433.158.855 13.107 100% persone fisiche
18/05/21 Mutui residenziali ipotecari Banca MPS 1.665.859.006 15.074 100% persone fisiche
20/06/22 Mutui residenziali ipotecari Banca MPS 912.293.907 8.837 100% persone fisiche
31/01/24 Mutui residenziali ipotecari Banca MPS 2.077.583.275 18.680 100% persone fisiche

Il debito residuo del portafoglio al 31 dicembre 2024 è pari a 11.044,2 mln di euro per nr.146.038 mutui.

La Capogruppo ha perfezionato negli anni, nell'ambito del primo programma, un totale di trentacinque78 emissioni, di cui undici emissioni non ancora scadute o rimborsate anticipatamente, per un valore nominale al 31 dicembre 2024 di 6.700,0 mln di euro, di cui 3.688,5 mln di euro risultano sul mercato mentre 3.011,5 mln di euro sono detenute dalla Capogruppo.

Nel corso del 2024 nell'ambito del primo programma Covered Bond sono state effettuate le seguenti emissioni:

Data Emissione Nozionale Cedola Frequenza Scadenza
23/04/24 750.000.000 3,50% Annuale apr-29
16/07/24 750.000.000 3,375% Annuale lug-30
Totale 1.500.000.000

Nell'ambito del secondo programma, nel 2024, in data 16 luglio, si è provveduto alla cessione di un portafoglio per complessivi nr. 5.921 mutui performing commerciali e residenziali, in regola con il pagamento delle rate alla data di valutazione del portafoglio, nonché rispondenti a criteri di selezione sostanzialmente analoghi a quelli utilizzati per le precedenti cessioni, per un importo complessivo pari a 645,9 mln di euro.

78 In tale numero di emissioni sono inclusi n.3 registered covered bond, emissioni private a valere sul programma.

Data cessione
Cover Pool
Tipologia delle attività cartolarizzate Cedente Importo attività
cedute
(unità di euro)
Nr. Mutui
Ceduti
Distribuzione per settori di
attività economica dei debitori
ceduti
30/04/12 Mutui residenziali ipotecari Banca MPS 2.384.995.478 27.047 100% persone fisiche
26/06/12 Mutui ipotecari residenziali e commerciali Banca MPS 2.478.270.455 13.993 Mista
28/08/12 Mutui ipotecari residenziali e commerciali Banca MPS 1.401.965.498 17.353 Mista
24/09/12 Mutui ipotecari residenziali e commerciali Banca MPS 2.473.677.574 9.870 Mista
18/02/13 Mutui ipotecari residenziali e commerciali Banca MPS 1.286.740.404 9.033 Mista
24/06/13 Mutui ipotecari residenziali e commerciali Banca MPS 2.147.692.217 12.771 Mista
25/03/14 Mutui ipotecari residenziali e commerciali Banca MPS 1.464.170.335 5.645 Mista
20/10/15 Mutui ipotecari residenziali e commerciali Banca MPS 977.548.353 5.671 Mista
18/07/16 Mutui ipotecari residenziali e commerciali Banca MPS 2.010.907.195 24.162 Mista
29/08/16 Mutui ipotecari residenziali e commerciali Banca MPS 813.253.156 7.211 Mista
31/03/17 Mutui ipotecari residenziali e commerciali Banca MPS 789.153.182 5.799 Mista
11/05/18 Mutui ipotecari residenziali e commerciali Banca MPS 685.537.103 4.718 Mista
14/11/18 Mutui ipotecari residenziali e commerciali Banca MPS 470.369.358 3.002 Mista
30/09/19 Mutui ipotecari residenziali e commerciali Banca MPS 727.237.065 4.549 Mista
26/02/20 Mutui ipotecari residenziali e commerciali Banca MPS 1.034.517.196 8.625 Mista
19/04/21 Mutui ipotecari residenziali e commerciali Banca MPS 1.519.843.073 12.916 Mista
30/11/21 Mutui ipotecari residenziali e commerciali Banca MPS 1.751.398.674 14.646 Mista
18/07/22 Mutui ipotecari residenziali e commerciali Banca MPS 1.000.344.594 7.363 Mista
21/11/23 Mutui ipotecari residenziali e commerciali Banca MPS 1.124.698.093 10.798 Mista
16/07/24 Mutui ipotecari residenziali e commerciali Banca MPS 645.897.467 5.921 Mista

Di seguito sono esposte le principali caratteristiche delle cessioni del secondo programma:

Il debito residuo del portafoglio al 31 dicembre 2024 è pari a 9.662,3 mln di euro per nr.109.476 mutui.

La Capogruppo ha perfezionato, nell'ambito del secondo programma, un totale di quarantasette emissioni, di cui dodici non ancora scadute o rimborsate anticipatamente, non destinate al mercato ma riacquistate dalla Capogruppo stessa ed utilizzate come collaterale in operazioni di rifinanziamento presso l'Eurosistema, per un totale al 31 dicembre 2024 di 7.550,0 mln di euro.

Nell'ambito del secondo Programma Covered Bond, nel 2024 si è proceduto ad allungare le scadenze delle seguenti emissioni:

Data Emissione Nozionale Cedola Scadenza
16/09/2020 750.000.000 3 m Euribor + 0,52% apr-27
16/09/2020 750.000.000 3 m Euribor + 0,53% lug-27
14/05/2021 700.000.000 3 m Euribor + 0,28% ott-27
19/07/2021 700.000.000 3 m Euribor + 0,27% gen-28

E. Consolidato prudenziale – modelli per la misurazione del rischio di credito

Nel presente paragrafo si espongono le informazioni di natura quantitativa relative ai modelli per la misurazione del rischio di credito, le cui caratteristiche qualitative sono state illustrate all'interno del capitolo 2 "Politiche di gestione del rischio di credito" della Sezione 2 "Rischi del consolidato prudenziale" della presente nota integrativa consolidata.

Il grafico di seguito riportato evidenzia la distribuzione della qualità creditizia del portafoglio del Gruppo al 31 dicembre 2024 per esposizione a rischio (EAD REG) e Capitale Regolamentare (CAP REG). Dalla rappresentazione grafica che segue si evidenzia che circa il 59% (57% al 31 dicembre 2023) delle esposizioni a rischio è erogato verso clientela di qualità elevata e buona (sono escluse le posizioni in attività finanziarie). Si precisa che la gradazione di cui sotto include anche le esposizioni verso le banche, gli enti governativi e gli istituti finanziari e bancari non vigilati, non ricomprese nei modelli AIRB. La qualità viene misurata in termini di probabilità di default assegnata alla clientela attraverso i modelli AIRB del Gruppo MPS. Per le controparti non AIRB si attribuisce comunque una valutazione di standing creditizio utilizzando i rating ufficiali laddove presenti oppure opportuni valori internamente determinati.

Il grafico successivo, invece, evidenzia la distribuzione della qualità creditizia limitatamente ai portafogli Corporate e Retail (in gran parte validati dall'Autorità di Vigilanza all'utilizzo dei modelli interni relativi ai parametri PD e LGD). Si nota come l'incidenza delle esposizioni con qualità elevata e buona al 31 dicembre 2024 sia pari al 50% delle esposizioni complessive (47% al 31 dicembre 2023).

La capogruppo copre il 98,9% del totale Esposizione a Rischio del Gruppo mentre Widiba copre il restante 1,1%.

Il Capitale Regolamentare a fronte del rischio creditizio è assorbito principalmente dalla Capogruppo (99,4%), seguita da Widiba (0,6%).

Le rilevazioni svolte alla fine del 2024 mostrano come le esposizioni a rischio del Gruppo siano rivolte principalmente verso la clientela di tipo "Imprese Produttive" (46,7% sul totale delle erogazioni), "Famiglie" (35,6%), "Governi e Pubblica Amministrazione" (15,6%) e "Banche e Finanziarie" (2,1%).

In termini di Capitale Regolamentare, questo è assorbito per il 75,7% dal segmento di clientela delle "Imprese Produttive". Il segmento "Famiglie" si attesta al 19,7%; seguono "Governi e Pubblica Amministrazione" e le "Banche e Finanziarie" rispettivamente con il 3% e il 1,7%:

Dall'analisi della distribuzione geografica della clientela del Gruppo si rileva come le esposizioni a rischio siano concentrate prevalentemente nelle regioni del Centro (42,5%), seguono quelle del Nord Ovest (20,8%), del Nord Est (17,6%), del Sud (12,4%), delle Isole (4,3%) e dell'Estero (2,3%).

Anche l'assorbimento di Capitale Regolamentare trova la maggiore spiegazione nella composizione degli impieghi maggiormente presenti al Centro (29,6%), al Nord Ovest (29,2%) e al Nord Est (20,1%). Seguono il Sud (13,7%), l'Estero (4,6%) e le Isole (2,8%):

I grafici seguenti mostrano, infine, per la sola clientela Corporate in Italia, la distribuzione percentuale per singola Area Geografica dell'Esposizione al Default e dell'assorbimento di Capitale Regolamentare per branca di attività economica.

Nel settore dei Servizi è concentrata la maggiore quota (53%) di Esposizione al Default delle aziende in tutte le aree geografiche. Il residuale 47% è così distribuito: Industria (33%), Edilizia (8%) ed infine Agricoltura (6%).

Anche per quanto riguarda il Capitale Regolamentare (CAP REG), la maggior concentrazione è relativa al settore dei Servizi in tutte le Aree Geografiche. Sul totale del Gruppo, il settore predominante resta quello dei Servizi (54%).

Il raffronto tra perdite stimate e perdite realizzate viene effettuato annualmente nell'ambito delle procedure di backtesting dei parametri di PD e LGD da parte delle funzioni interne di controllo.

1.2 –Rischi di Mercato

1.2.1 Rischio di Tasso di Interesse e Rischio di Prezzo – Portafoglio di Negoziazione di Vigilanza

I rischi di mercato inerenti al Portafoglio di Negoziazione

Il modello di gestione dei rischi di mercato inerenti il Portafoglio di Negoziazione

Il Portafoglio di Negoziazione di Vigilanza (PNV) del Gruppo – o Trading Book - risulta costituito dall'insieme dei Portafogli di Negoziazione di Vigilanza gestiti dalla Capogruppo (BMPS), in particolare dalla Direzione Chief Financial Officer (CFO) e dalla Direzione Chief Commercial Officer Large Corporate & Investment Banking (CCO LCIB oLCIB). I PNV delle controllate sono chiusi ai rischi di mercato. L'operatività in derivati, intermediati a favore della clientela è accentrata presso la direzione LCIB.

I rischi di mercato del trading book vengono monitorati per finalità gestionali in termini di Value-at-Risk (VaR). Il Comitato Finanza e Liquidità di Gruppo ha il compito di indirizzare e coordinare il complessivo processo di gestione della finanza proprietaria di Gruppo, assicurando la coerenza tra gli interventi gestionali delle diverse business unit.

Il Portafoglio di Negoziazione del Gruppo è oggetto di monitoraggio e reporting giornaliero da parte della funzione di Risk Management della Capogruppo, sulla base di sistemi proprietari. Il VaR gestionale viene calcolato in maniera autonoma rispetto alle funzioni operative, servendosi del modello interno di misurazione dei rischi implementato dalla suddetta funzione, in linea con le principali best practices internazionali. Per sole finalità segnaletiche, in tema di Rischi di Mercato, il Gruppo si avvale della metodologia standardizzata.

I limiti operativi definiti per l'attività di negoziazione sono espressi per ciascun livello di delega in termini di VaR diversificato tra fattori di rischio e portafogli, di stop loss mensile ed annua e di stress. Inoltre, il rischio di credito del trading book, oltre ad essere ricompreso nelle elaborazioni VaR e nei rispettivi limiti per la parte di rischio di credit spread, viene assoggettato anche a specifici limiti operativi di rischio emittente e concentrazione obbligazionaria, che prevedono massimali nozionali per tipologie di guarantor e classi di rating.

Il VaR è calcolato con intervallo di confidenza del 99% e periodo di detenzione delle posizioni (holding period) di un giorno lavorativo. Il metodo utilizzato è quello della simulazione storica con full revaluation giornaliera di tutte le posizioni elementari, su una finestra di 500 rilevazioni storiche dei fattori di rischio (lookback period) con scorrimento giornaliero. Il VaR così calcolato consente di tenere conto di tutti gli effetti di diversificazione tra fattori di rischio, portafogli e tipologia di strumenti negoziati. Non è necessario ipotizzare a priori alcuna forma funzionale nelle distribuzioni dei rendimenti delle attività e anche le correlazioni tra strumenti finanziari diversi vengono catturate implicitamente dal modello VaR sulla base dell'andamento storico congiunto dei fattori di rischio. Gli scenari storici utilizzati nel modello sono costruiti come variazione giornaliera, in termini di rapporto, dei singoli fattori di rischio; lo shock realizzato è applicato all'attuale livello di mercato rendendo la misura di VaR reattiva al mutare delle condizioni di mercato.

Periodicamente, informazioni sui rischi di mercato vengono veicolate al Comitato Gestione Rischi e agli Organi Apicali nell'ambito dei flussi informativi con i quali l'Alta Direzione e gli Organi di Vertice vengono informati in merito al profilo di rischio complessivo del Gruppo.

Le tipologie di fattori di rischio considerate all'interno del Modello Interno Rischi di Mercato sono: tassi di interesse su tutte le curve rilevanti, curve inflattive e relative volatilità (IR); prezzi azionari, indici e relative volatilità (EQ); prezzi delle merci (CO), tassi di cambio e relative volatilità (FX) e livelli dei credit spread (CS).

Il VaR (o VaR diversificato o Net VaR) viene calcolato e disaggregato quotidianamente per finalità interne gestionali, anche rispetto ad altre dimensioni di analisi: (i) organizzativa/gestionale dei portafogli; (ii) per strumenti finanziari e per (iii) risk family.

È poi possibile valutare il VaR lungo ogni combinazione di queste dimensioni in modo da poter agevolare analisi molto dettagliate dei fenomeni che coinvolgono i portafogli.

Con riferimento in particolare ai risk factor si identificano: il VaR Interest Rate (IR VaR), il VaR Equity (EQ VaR), il VaR Commodity (CO VaR), il VaR Forex (FX VaR) ed il VaR Credit Spread (CS VaR). La somma algebrica di queste componenti determina il c.d. Gross VaR (o VaR non diversificato), che raffrontato con il VaR diversificato consente di quantificare il beneficio di diversificazione tra fattori di rischio derivante dal detenere portafogli allocati su asset class e risk factor non perfettamente correlati. Anche queste informazioni possono essere analizzate lungo tutte le dimensioni sopra richiamate.

Il modello consente di produrre metriche di VaR diversificato per l'intero Gruppo, in modo da poter apprezzare in maniera integrata tutti gli effetti di diversificazione che possono generarsi tra i portafogli, in ragione del posizionamento specifico congiunto realizzato da parte delle diverse business units.

Vengono inoltre condotte regolarmente analisi di scenario e prove di stress sui vari fattori di rischio, in coerenza con lo stress test programme approvato dal Consiglio di Amministrazione, con livelli di granularità differenziati per tutta la struttura dell'albero dei portafogli di Gruppo e per tutte le categorie di strumenti analizzati.Le prove di stress permettono di valutare la capacità del Gruppo di assorbire ingenti perdite potenziali al verificarsi di eventi di mercato estremi, in modo da poter individuare le misure da intraprendere per ridurre il profilo di rischio e preservare il patrimonio.

Le prove di stress sono elaborate in base a scenari storici e discrezionali. Gli scenari storici sono definiti sulla base di reali perturbazioni registrate storicamente sui mercati. Tali scenari sono identificati sulla base di un orizzonte temporale in cui i fattori di rischio sono stati sottoposti a stress. Non sono necessarie ipotesi particolari in merito alla correlazione fra fattori di rischio, rilevando quanto storicamente realizzato nel periodo di stress individuato.

Le prove di stress basate su scenari discrezionali consistono nell'ipotizzare il verificarsi di variazioni estreme di alcuni parametri di mercato (tassi, cambi, prezzi di azioni e merci, indici azionari, credit spread e volatilità) e nel misurare il corrispondente impatto sul valore dei portafogli, a prescindere dal loro effettivo riscontro storico. Attualmente vengono elaborati scenari di stress discrezionali semplici (variazione di un solo fattore di rischio) e congiunti (variazione di più fattori di rischio contemporaneamente). Gli scenari discrezionali semplici sono calibrati per colpire in modo indipendente una categoria di fattori di rischio per volta, ipotizzando l'assenza di propagazione degli shock agli altri fattori. Gli scenari discrezionali congiunti mirano invece a valutare l'impatto di shock globali che colpiscono simultaneamente tutte le tipologie di risk factors.

Si precisa che la metodologia VaR sopra descritta è applicata per finalità gestionali interne anche a quella porzione del Portafoglio Bancario composta da strumenti finanziari assimilabili a quelli del trading (FVTPL), es. titoli azionari/obbligazionari detenuti in portafogli classificati contabilmente tra le "attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" (FVTPLM), "attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" (FVOCI) e "attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (AC). Le misure ed i grafici successivi sono riferiti al Portafoglio di Negoziazione di Vigilanza.

Nel corso del 2024 i rischi di mercato del Portafoglio di Negoziazione di Vigilanza del Gruppo hanno mostrato, in termini di VaR, un andamento determinato dall'operatività della direzione LCIB della Capogruppo, prevalentemente per attività di trading proprietario nei comparti Credit Spread e Interest Rate (operatività in titoli governativi italiani ed hedge mediante swap e long futures) e, in misura minore, per attività di client driven nel comparto equity collegate alla strutturazione di prodotti di bancassurance. Trascurabile il contributo dei portafogli della Direzione CFO al VaR complessivo.

•••

Il VaR di Gruppo è rimasto su livelli medi inferiori rispetto all'anno precedente, in virtù del mantenimento di un generale processo di contenimento dei rischi, attestandosi stabilmente sui livelli minimi negli ultimi mesi dell'anno. Contribuisce al trend in contrazione lo scorrimento della finestra temporale sottostante al modello, con l'uscita nel corso dell'anno degli eventi di coda del 2022 legati alle tensioni su tassi e credit spread, in conseguenza delle repentine politiche monetarie restrittive adottate per contrastare il processo inflazionistico ampliato dalla crisi energetica conseguente allo scoppio della guerra in Ucraina.

La volatilità del VaR, seppur contenuta nel corso dell'anno, è stata condizionata dall'operatività in asta su titoli governativi italiani per attività di primary dealer, con temporanee variazioni di esposizione al rischio CS Italia complessivo, in prevalenza a breve termine.

Nonostante alcuni temporanei aumenti di esposizione in concomitanza delle aste per l'attività di primary dealer già citata, la detenzione media di titoli sovrani italiani nei portafogli di trading di Gruppo è rimasta contenuta nel corso dell'anno (media annua di 1,08 mld di euro in termini nominali), su livelli leggermente superiori rispetto alla media del 2023 (pari a 0,4 mld di euro).

Con riferimento alle direzioni della Capogruppo, CCO LCIB contribuisce al 31 dicembre 2024 per il 90% al rischio complessivo, il CFO per il 10%.

In termini di composizione del VaR per risk factor, il portafoglio di Gruppo risulta per il 29,7% costituito da fattori di rischio di tipo tasso (IR VaR), per il 26,2% da fattori di rischio di tipo credit spread (CS VaR), per il 23,8% dai fattori di rischio di tipo azionario (EQ VaR), per il 16,5% dai fattori di rischio di tipo cambio (FX VaR) e per il restante 3,9% dai fattori di rischio commodity (CO VaR).

Gruppo Montepaschi
VaR PNV 99% 1 day in EUR/mln
VaR Data
Fine Periodo 1.48 31/12/2024
Minimo 1.36 21/11/2024
Massimo 6.49 09/02/2024
Media 3.29

Backtesting del Modello VaR

Il Gruppo ha implementato una struttura di test retrospettivi compliant con l'attuale normativa per i Rischi di Mercato nel proprio sistema di gestione del rischio.

I test retrospettivi (backtesting) sono verifiche condotte sui risultati del modello VaR rispetto alla variazione giornaliera del valore del portafoglio, al fine di valutare la capacità predittiva del modello in termini di accuratezza delle misure di rischio calcolate. Se il modello è robusto, dal confronto periodico della stima giornaliera del VaR in t-1 con le risultanze dell'attività di negoziazione in t, dovrebbe emergere che le perdite effettive risultano superiori al VaR con una frequenza coerente con quella definita dal livello di confidenza.

Alla luce delle attuali disposizioni normative, la funzione Risk Management ha ritenuto opportuno effettuare il test seguendo le metodologie del backtesting effettivo, integrandolo nei sistemi di reporting gestionale di Gruppo.

Il backtesting effettivo risponde all'esigenza di verificare l'affidabilità previsionale del modello VaR con riferimento alla effettiva operatività del Gruppo (utili e perdite giornaliere da negoziazione) depurati dall'effetto di maturazione del rateo interessi tra il giorno t-1 e t per i titoli obbligazionari e dall'effetto delle commissioni.

Tali risultati "depurati" delle componenti di conto economico sono confrontati con il VaR del giorno precedente. Nel caso in cui le perdite risultino maggiori rispetto a quanto previsto dal modello, viene registrata una c.d. "eccezione".

Nel grafico che segue si evidenziano i risultati del backtesting effettivo del Modello interno per i Rischi di Mercato, relativi al Portafoglio di Negoziazione di Vigilanza del Gruppo per il 2024:

Dal test retrospettivo non si rilevano eccezioni nel corso del 2024.

Prodotti di Credito Strutturato

Al 31 dicembre 2024 il comparto di titoli strutturati di credito del Gruppo non è particolarmente significativo né sul totale dell'attivo finanziario né sull'attivo totale.

Tali investimenti sono soggetti a limiti di rischio definiti dal CdA e monitorati quotidianamente dalla funzione di Risk Management della Capogruppo; sono definiti limiti di stop loss, limiti di rischio e limiti nominali di massima esposizione per macro classi di emittente, differenziate per rating.

Al 31 dicembre 2024 non sono presenti esposizioni dirette o indirette verso mutui subprime US, Alt-A e monoline insurers.

Posizioni in operazioni di Cartolarizzazioni di terzi

Al 31 dicembre 2024 le posizioni in titoli su prodotti strutturati di credito diverse dalle cartolarizzazioni proprie hanno un valore di bilancio complessivo di 25,7 mln di euro rispetto ai 40,3 mln di euro del 31 dicembre 2023.

In questa sezione non sono analizzate le cartolarizzazioni emesse da Siena NPL rivenienti dall'operazione di cessione delle sofferenze effettuata in data 22 dicembre 2017 (deconsolidate nel mese di giugno 2018) poiché i crediti ceduti al veicolo erano originati dal Gruppo MPS. Analogamente non vengono considerati gli ABS emessi dal veicolo Norma SPV, nati nell'ambito di un'operazione di cartolarizzazione di crediti non performing originati anche da banche esterne al Gruppo MPS.

Da un punto di vista economico si è rilevata: una componente positiva rispettivamente alla voce 80 di conto economico "Risultato netto dell'attività di negoziazione" per 2,2 mln di euro e alla voce 10 "Interessi attivi e proventi assimilati" per 3,9 mln di euro. Nell'ambito del portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato si rileva infine una svalutazione per 1,3 mln di euro alla voce 130 "Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito".

Con riferimento alla classificazione di Vigilanza, le posizioni sono prevalentemente detenute dalla direzione LCIB (94,8%) e allocate nel Portafoglio di Negoziazione (94,8% in termini di valore di bilancio); gli strumenti sono classificati contabilmente in FVTPL (94,8%) e FVOCI (5,2%).

Per quanto concerne le tipologie di sottostanti ceduti nell'ambito delle operazioni di cartolarizzazione, prevalgono mutui commerciali (81,7%) sui non performing loans (18,3%).

Da un punto di vista geografico si segnala che i crediti ceduti derivano integralmente dall'Italia. Nel complesso il 62,8% delle esposizioni in termini di valore di bilancio è costituito da titoli Investment Grade (con rating fino a BBB- compreso). Le senior tranche costituiscono il 57,5% delle esposizioni in termini di valore di bilancio mentre il restante 42,5% è composto da tranche mezzanine.

Posizioni in Derivati Creditizi

Le esposizioni analizzate in questa sezione sono rappresentate dagli indici standardizzati di credito, tranche sintetiche, opzioni su indici di crediti e CDS single name.

Al 31 dicembre 2024 le esposizioni nette in questa tipologia di derivati hanno un valore di bilancio a saldi chiusi pari a 124,5 mln di euro (92,0 mln di euro al 31 dicembre 2023); questi strumenti finanziari sono tutti riconducibili al Portafoglio di Negoziazione.

Da un punto di vista economico si è registrato un risultato positivo alla voce 80 "Risultato netto dell'attività di negoziazione" per 38,2 mln di euro.

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali

Ciascuna banca del Gruppo rilevante come market risk taking center contribuisce a determinare il rischio di tasso di interesse ed il rischio prezzo del Portafoglio di Negoziazione complessivo, concentrati sulla Capogruppo (BMPS). Come sopra anticipato, i portafogli delle controllate sono chiusi ai rischi di mercato.

L'attività di negoziazione viene svolta principalmente dalla Direzione LCIB della Capogruppo per attività di liquidity providing/market making mediante l'offerta di prodotti e servizi per clientela corporate ed istituzionale (prodotti di bancassurance, derivati di copertura, obbligazioni strutturate e certificates). L'operatività è caratterizzata da una gestione attiva del rischio in ottica di risk warehousing e da un posizionamento opportunistico di trading proprietario rappresentato da strategie tipicamente a breve/medio termine con rotazione delle posizioni,diversificazione delle fonti di rischio e limitazioni a strumenti liquidi con contenuti costi di transazione.

A.1 Rischio Tasso di Interesse

Con riferimento alla Capogruppo, l'attività di negoziazione viene svolta principalmente dalla struttura di Global Markets della Direzione CCO - LCIB e, in misura limitata, dalla struttura di Finanza Tesoreria e Capital Management (FTCM) della Direzione CFO, funzionale all'attività di yield enhancement, protezione e supporto alla redditività del Portafoglio Bancario.

La funzione LCIB gestisce un portafoglio di proprietà che assume posizioni di trading su tassi e su credito. In generale le posizioni di tasso vengono assunte sia mediante acquisto o vendita di titoli obbligazionari sia attraverso la costruzione di posizioni in strumenti derivati quotati (es. futures) e OTC (es. IRS, swaptions). L'attività viene svolta esclusivamente in conto proprio, con obiettivi di ritorno assoluto, nel rispetto dei limiti delegati in termini di VaR e di stop loss mensile ed annua.

In particolare la suddetta funzione opera anche sul tratto a breve delle principali curve dei tassi, prevalentemente tramite obbligazioni e derivati quotati.

Per quanto riguarda il rischio di credito presente nel portafoglio di negoziazione, in generale le posizioni su titoli vengono gestite mediante acquisto o vendita di titoli obbligazionari emessi da società o attraverso la costruzione di posizioni sintetiche in strumenti derivati. L'attività è volta ad ottenere un posizionamento lungo o corto sui singoli emittenti oppure un'esposizione lunga o corta su particolari segmenti di mercato. L'attività viene svolta esclusivamente in conto proprio, con obiettivi di ritorno assoluto, e nel rispetto di ulteriori specifici limiti di rischio emittente e concentrazione.

A.2 Rischio Prezzo

La funzione a cui è demandata l'attività di negoziazione relativamente al fattore di rischio prezzo è la struttura di Global Markets della Direzione CCO – LCIB, che gestisce un portafoglio di proprietà ed assume posizioni di trading su azioni, indici e merci, in prevalenza collegate ad attività di Client Driven. In generale le posizioni sui titoli di capitale vengono assunte sia mediante acquisto o vendita di titoli azionari sia attraverso la costruzione di posizioni in strumenti derivati quotati (es. futures) e OTC (es. opzioni). Le posizioni su merci sono riferite ad attività di Client Driven al servizio della clientela commerciale mediante negoziazione di strumenti derivati OTC (es. commodity swap) con hedge di esposizioni mediante strumenti listati (es. commodity futures). L'attività viene svolta esclusivamente in conto proprio, con obiettivi di ritorno assoluto, nel rispetto dei limiti delegati di VaR e di stop loss mensile ed annua. Analogamente per la Direzione CFO, le attività di negoziazione, di entità limitata, sono svolte dalla funzione FTCM.

B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Per quanto riguarda i processi di gestione ed i metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo, si rinvia a quanto già specificato in precedenza nel paragrafo "Il modello di gestione dei rischi di mercato inerenti il portafoglio di negoziazione".

Informazioni di natura quantitativa

  1. Portafoglio di Negoziazione di Vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e dei derivati finanziari.

La presente tabella non viene redatta in quanto viene fornita un'analisi di sensitivity al rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo del Portafoglio di Negoziazione di Vigilanza in base a modelli interni.

2. Portafoglio di Negoziazione di Vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e indici azionari per i principali paesi del mercato di quotazione.

La presente tabella non viene redatta in quanto viene fornita un'analisi di sensitivity al rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo del Portafoglio di Negoziazione di Vigilanza in base a modelli interni.

3. Portafoglio di Negoziazione di Vigilanza: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività

Il rischio tasso e prezzo del Portafoglio di Negoziazione viene monitorato in termini di VaR e di scenario analysis.

3.1 Rischio Tasso di Interesse

All'interno del Gruppo ciascuna unità di business opera in autonomia sulla base degli obiettivi e delle deleghe a questa conferiti. Le posizioni vengono gestite da appositi desk dotati di propri specifici limiti operativi. Ciascun desk adotta un approccio integrato di gestione dei rischi (anche di natura diversa dal rischio tasso, laddove ammesso) in modo da beneficiare dei natural hedging derivanti dal detenere contemporaneamente posizioni che insistono su fattori di rischio non perfettamente correlati. Il VaR per risk factor (nello specifico il VaR Interest Rate) ha rilevanza gestionale al fine delle analisi di risk management, anche se è il VaR complessivo diversificato tra risk factor e portafogli che viene utilizzato dalle unità operative. Si riportano di seguito le informazioni relative al VaR Interest Rate diversificato del PNV di Gruppo:

L'andamento del VaR Interest Rate nel corso del 2024 è stato influenzato dall'attività di trading della direzione LCIB, in prevalenza su titoli obbligazionari e derivati. Il portafoglio è stato gestito mantenendo una contenuta esposizione ai fattori di rischio tasso e, di conseguenza, la metrica VaR Interest Rate è risultata di entità limitata e caratterizzata da una bassa volatilità, attestandosi a fine dicembre a 0,90 mln di euro, sotto la media dell'anno.

Gruppo Montepaschi
VaR PNV 99% 1 day in EUR/mln
VaR Data
Fine Periodo 0.90 31/12/2024
Minimo 0.48 20/11/2024
Massimo 3.66 02/04/2024
Media 1.70

Gli scenari di tasso di interesse simulati sono:

  • shift parallelo di +100bp su tutte le curve dei tassi di interesse e sulle curve inflattive;
  • shift parallelo di -100bp su tutte le curve dei tassi di interesse e sulle curve inflattive;
  • shift parallelo di +1 punto di tutte le superfici di volatilità delle curve dei tassi di interesse.

Le posizioni sono contabilmente tutte classificate come attività finanziarie detenute per la negoziazione. Di seguito si riporta l'effetto complessivo delle analisi di scenario:

Portafoglio di Negoziazione Gruppo Montepaschi
Valori in milioni di euro
Risk Family Scenario Effetto totale
Interest Rate +100bp su tutte le curve 5.38
Interest Rate -100bp su tutte le curve 2.69
Interest Rate +1 punto Volatilità Interest Rate 0.19

A completamento dell'analisi sul rischio tasso di interesse, si riporta anche il dettaglio del rischio credit spread del Portafoglio di Negoziazione del Gruppo legato alla volatilità degli spread creditizi degli emittenti. Il VaR per risk factor (nello specifico il VaR Credit Spread) ha rilevanza gestionale al fine delle analisi di risk management, anche se le unità operative utilizzano il VaR complessivo diversificato tra tutti i risk factor e i portafogli.

L'andamento del VaR Credit Spread nel corso del 2024 è stato influenzato dall'attività di trading della direzione LCIB, in prevalenza su titoli governativi italiani a breve termine collegata ai cicli di operatività in asta, con parziale copertura in derivati (BTP futures a medio termine). A fine dicembre il VaR Credit Spread si è attestato a 0,79 mln di euro, su livelli inferiori rispetto alla media dell'anno.

Gruppo Montepaschi
VaR PNV CS 99% 1 day in EUR/mln
VaR Data
Fine Periodo 0.79 31/12/2024
Minimo 0.79 27/12/2024
Massimo 6.46 07/02/2024
Media 2.72

Ai fini della analisi di sensitivity, lo scenario simula uno shift parallelo di +1bp di tutti i credit spread.

Le posizioni sono contabilmente tutte classificate come attività finanziarie detenute per la negoziazione. Di seguito si riporta l'effetto complessivo delle analisi di scenario:

Portafoglio di Negoziazione Gruppo MPS
Valori in milioni di euro
Risk Family Scenario Effetto totale
Credit Spread +1bp su tutte le curve (0.12)

3.2 Rischio Prezzo

All'interno del Gruppo ciascuna unità di business opera in autonomia sulla base degli obiettivi e delle deleghe a questa conferiti. Le posizioni vengono gestite da appositi desk dotati di propri specifici limiti operativi. Ciascun desk adotta un approccio integrato di gestione dei rischi (anche di natura diversa dal rischio prezzo, laddove ammesso) in modo da beneficiare dei natural hedging derivanti dal detenere contemporaneamente posizioni che insistono su fattori di rischio non perfettamente correlati. I VaR per risk factor (nello specifico il VaR Equity e il VaR Commodity) hanno rilevanza gestionale al fine delle analisi di risk management, anche se è il VaR complessivo diversificato tra risk factor e portafogli che viene utilizzato dalle unità operative.

Si riportano di seguito le informazioni relative al VaR Equity diversificato di Gruppo:

L'andamento del VaR Equity nel corso del 2024, di volatilità contenuta, è stato influenzato dalle attività della direzione LCIB legate alla strutturazione e coperture di prodotti di bancassurance ed in misura meno rilevante dall'attività di trading, in prevalenza su opzioni e futures con sottostanti i principali indici di mercato. A fine dicembre il VaR Equity si è attestato a 0,72 mln di euro, di poco sotto la media dell'anno.

Gruppo Montepaschi
VaR PNV EQ 99% 1 day in EUR/mln
VaR Data
Fine Periodo 0.72 31/12/2024
Minimo 0.72 31/12/2024
Massimo 2.60 04/01/2024
Media 1.36
  • +1% di ciascun prezzo azionario, indice;
  • -1% di ciascun prezzo azionario, indice;
  • +1 punto di tutte le superfici di volatilità di tutti i fattori di rischio azionari.

Le posizioni sono contabilmente tutte classificate come attività finanziarie detenute per la negoziazione. Di seguito si riporta l'effetto complessivo delle analisi di scenario per il comparto Equity:

Portafoglio di Negoziazione Gruppo MPS
Valori in milioni di euro
Risk Family Scenario Effetto totale
Equity +1% Prezzi Equity (prezzi, indici) 0.26
Equity -1% Prezzi Equity (prezzi, indici) (0.20)
Equity +1 punto Volatilità Equity 0.09

Per quanto riguarda l'esposizione al rischio merci, l'andamento del VaR Commodity nel corso dell'anno, di entità trascurabile in termini assoluti, è stato influenzato dalla direzione LCIB per attività a supporto della clientela, in prevalenza su commodity swap, ed hedge di esposizione mediante commodity futures con sottostanti i principali indici quotati su commodity. A fine dicembre il VaR Commodity si è attestato a 0,12 mln di euro, di poco sopra la media dell'anno.

  • +1% di ciascun prezzo su merci;
  • -1% di ciascun prezzo su merci;
  • +1 punto di tutte le superfici di volatilità di tutti i fattori di rischio su merci.

Le posizioni sono contabilmente tutte classificate come attività finanziarie detenute per la negoziazione.

Di seguito si riporta l'effetto complessivo delle analisi di scenario per il comparto Commodity:

Portafoglio di Negoziazione Gruppo MPS
Valori in milioni di euro
Risk Family Scenario Effetto totale
Commodity +1% Prezzi Commodity 0.03
Commodity -1% Prezzi Commodity (0.03)
Commodity +1 punto Volatilità Commodity 0.00

1.2.2 Rischio di Tasso di Interesse e Rischio di Prezzo – Portafoglio Bancario

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

A.1 Rischio Tasso di Interesse

Il Banking Book, o Portafoglio Bancario, è costituito da tutte le esposizioni che non rientrano nel Portafoglio di Negoziazione e, in accordo con le best practice internazionali, identifica l'insieme dell'operatività commerciale del Gruppo, connessa alla trasformazione delle scadenze dell'attivo e del passivo, e dell'attività finanziaria dell'Asset Liability Management -ALM (tesoreria e derivati di copertura del rischio).

Le scelte strategiche del rischio di tasso del Banking Book sono definite periodicamente nel documento di IRRBB Strategy, validate in ambito del Comitato Finanza e Liquidità di Gruppo ed approvate dal Consiglio di Amministrazione; tali scelte si basano sulle misure di rischio di tasso d'interesse espresse in termini di variazione sia del valore economico sia del margine di interesse.

Il Gruppo Montepaschi, con riferimento alla sensitivity del valore economico, applica un set predefinito di scenari di tasso di interesse in coerenza con le linee guida di Basilea che prevedono movimenti non paralleli della curva oltre agli shift paralleli di 25bp, 100bp e di 200bp. Le analisi del margine di interesse, essendo la misura focalizzata sul breve termine, considerano esclusivamente l'applicazione di scenari paralleli. Le misure di sensitivity del valore economico vengono determinate depurando lo sviluppo dei cash flow dalle componenti non direttamente relative al rischio di tasso.

Il Gruppo è impegnato nel continuo aggiornamento delle metodologie di misurazione del rischio, attraverso un progressivo affinamento dei modelli di stima, al fine di includere i principali fenomeni che via via modificano il profilo di rischio tasso del portafoglio bancario.

Le misure di rischio sono elaborate utilizzando un modello di valutazione delle poste a vista (Non-Maturing Deposits, NMDs) le cui caratteristiche di stabilità e parziale insensibilità alla variazione dei tassi di interesse sono descritte nei sistemi con un approccio statistico che tiene in considerazione la serie storica dei comportamenti dei clienti.

Il Gruppo Montepaschi, per tener conto del fenomeno del prepagamento sui mutui della Capogruppo, utilizza un modello comportamentale di tipo scenario dependent, basato sulla survival analysis, per il cluster dei mutui retail a tasso fisso performing residenziali ed un approccio semplificato CPR (constant prepayment rate) per la parte complementare del portafoglio complessivo. Il Gruppo, inoltre, utilizza un modello comportamentale, basato sulla survival analysis, per fattorizzare il fenomeno del rimborso anticipato sui time deposits a tasso fisso della Capogruppo (redemption risk) ed un approccio per il trattamento delle poste non performing loans al netto della loro svalutazione creditizia.

Il Gruppo adotta un sistema di governo e gestione del rischio di tasso, noto come IRRBB Framework, che si avvale di:

  • un modello quantitativo, sulla base del quale viene calcolata mensilmente l'esposizione del Gruppo e delle singole società al rischio di tasso di interesse in termini di indicatori di rischio;
  • processi di monitoraggio del rischio, tesi a verificare periodicamente il rispetto di limiti operativi (risk limits e risk tolerance) assegnati al Gruppo nel complesso e alle singole legal entities nell'ambito del RAS;
  • processi di controllo e gestione del rischio, finalizzati a porre in essere iniziative adeguate ad ottimizzare il profilo di rischio e ad attivare eventuali necessari interventi correttivi in caso di sconfinamento e/o di disallineamento rispetto all'IRRBB Strategy.

Nell'ambito del suddetto sistema la Capogruppo accentra la responsabilità di:

  • definizione delle politiche di gestione strategica ed operativa del Banking Book del Gruppo e di controllo del relativo rischio di tasso di interesse;
  • coordinamento dell'attuazione delle suddette politiche presso le società rientranti nel perimetro di riferimento;
  • governo della posizione di rischio tasso a breve, medio e lungo termine del Gruppo, sia a livello complessivo sia di singola società, attraverso la gestione operativa centralizzata.

Nella sua funzione di governo la Capogruppo definisce pertanto criteri, politiche, responsabilità, processi, limiti e strumenti per la gestione del rischio di tasso.

Le Società del Gruppo rientranti nel perimetro di applicazione sono responsabili del rispetto delle politiche e dei limiti di rischio tasso definiti dalla Capogruppo e dei requisiti imposti dalle competenti Autorità di Vigilanza.

Nell'ambito del modello definito, la struttura Finanza Tesoreria e Capital Management (FTCM) della Capogruppo ha la responsabilità della gestione operativa del rischio di tasso e liquidità di Gruppo nel suo complesso.

Nello specifico, all'interno di FTCM, è la funzione di Finanza Proprietaria che gestisce il rischio di tasso a breve termine e il rischio di tasso strutturale. FTCM, inoltre, svolge attività di monitoraggio e gestione delle coperture coerentemente con le policy contabili, di presidio unitario per la formazione dei tassi interni della "rete" (BMPS e altre società del Gruppo) per l'euro e le operazioni in divisa con scadenze oltre il breve periodo.

A.2 Rischio Prezzo

Il Portafoglio Bancario del Gruppo soggetto al rischio prezzo è costituito principalmente da partecipazioni, azioni e quote di O.I.C.R. valutate al fair value. L'attività sugli O.I.C.R. viene svolta esclusivamente mediante acquisto diretto dei fondi/ Sicav e senza fare ricorso a contratti derivati. L'esposizione in commodities del Portafoglio Bancario di Gruppo risulta pari a zero.

La misurazione del rischio prezzo viene effettuata sulle posizioni detenute per finalità prevalentemente strategiche o istituzionali/strumentali.

Lo strumento utilizzato per la misurazione del rischio prezzo per titoli di capitale e O.I.C.R. diversi dalle partecipazioni è il VaR, la cui metodologia è descritta nella Sezione 2 – "Rischi di Mercato" della presente Parte E di Nota integrativa.

Nell'ambito delle strategie di governo del rischio prezzo per il portafoglio bancario, vengono condotte regolarmente prove di stress al fine di valutare la capacità del Gruppo di assorbire perdite potenziali al verificarsi di eventi estremi.

Con riferimento alla componente partecipazioni, il sistema di misurazione interno utilizza ai fini di determinazione del Capitale Interno una misura mutuata dall'approccio di vigilanza secondo il metodo standardizzato. Tale metodo prevede che alle esposizioni in strumenti di capitale venga assegnato un fattore di ponderazione del rischio del 100% o del 150% se ad alto rischio, a meno che esse non debbano essere dedotte dai Fondi Propri. I meccanismi di deduzione dai Fondi Propri secondo le attuali regole di vigilanza (CRD4/CRR) includono nel perimetro delle deduzioni anche gli investimenti in soggetti del settore finanziario non significativi (<10%) e prevedono delle franchigie alla detrazione. È opportuno sottolineare che la parte più rilevante del portafoglio partecipazioni del Gruppo MPS è inclusa nell'aggregato degli investimenti significativi in altri soggetti del settore finanziario (partecipazioni nel Gruppo AXA).

Informazioni di natura quantitativa

1 Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie

La presente tabella non viene redatta in quanto viene fornita un'analisi di sensitività al rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo del portafoglio bancario in base a modelli interni.

2 Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività

2.1 Rischio Tasso di Interesse

La sensitivity del valore economico del Gruppo (EVE) nel corso dell'intero anno 2024 presenta un profilo di esposizione a rischio per un rialzo dei tassi. La sensitivity negativa del valore economico a rischio, per una variazione parallela (parallel shift) delle curve dei tassi di +100 bps, registra nel 2024 un valore medio pari a -282,2 mln di euro, con un minimo di -186,5 mln di euro ed un valore massimo pari a -388,1 mln di euro, coincidente con il livello di fine anno. L'incremento di sensitivity negativa tra il dato di fine 2024 e quello di fine 2023, pari a -228,2 mln di euro, è legato prevalentemente all'incremento delle esposizioni attive a tasso fisso.

La sensitivity del margine di interesse di Gruppo (NII) a 1 anno nel corso dell'intero anno 2024 presenta un'esposizione al rischio a fronte di un ribasso della curva dei tassi. La sensitivity negativa del margine di interesse, per una variazione parallela (parallel shift) delle curve dei tassi di -100 bps, registra nel 2024 un valore medio pari a -140,7 mln di euro, con un valore massimo pari a -166,9 mln di euro e con un minimo di -114,2 mln di euro, coincidente con il livello di fine anno. La riduzione di sensitivity negativa tra il dato di fine 2024 e quello di fine 2023, pari a +8,3 mln di euro, risente degli effetti positivi della strategia adottata dal Gruppo per l'ottimizzazione del margine di interesse nell'ipotesi di calo dei tassi.

(mln di Euro)
IRRBB Sensitivity
[Gen-24; Dic-24]
Metrica Scenario di shock 31 12 2024 31 12 2023 Min. Max. Media
EVE +100 bps -388,1 -159,9 -186,5 -388,1 -282,2
EVE -100 bps 294,2 78,9 83,9 294,2 185,3
NII +25 bps 28,4 28,7 23,8 40,0 33,8
NII -25 bps -28,5 -30,3 -28,5 -41,4 -35,2
NII +100 bps 103,7 108,0 91,4 150,4 125,5
NII -100 bps -114,2 -122,5 -114,2 -166,9 -140,7

Nota: Min e Max sono da intendersi sempre riferiti al valore assoluto

Al 31 dicembre 2024 i limiti regolamentari in termini di Supervisory Outlier Test per EVE e NII risultano rispettati. Si evidenzia che le misure di rischio in questione non considerano il contributo della controllata Monte Paschi Banque S.A., classificata quale discontinued operations ai sensi dell'IFRS 5.

Il sistema di misurazione interno è sviluppato in modo autonomo e indipendente dalla funzione Risk Management di Capogruppo, che periodicamente relaziona sull'entità dei rischi del portafoglio e sulla loro evoluzione nel tempo. Le risultanze vengono regolarmente portate all'attenzione del Comitato Gestione Rischi e degli Organi di Vertice della Capogruppo.

2.2 Rischio Prezzo

Si riporta di seguito una analisi di scenario che ricomprende tutte le posizioni di natura direzionale assunte dal Gruppo in titoli di capitale e O.I.C.R. valutati al fair value (es. titoli classificati come "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e come "Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value"):

Valori in milioni di euro
Portafoglio Bancario Gruppo Montepaschi
Risk Family Scenario Effetto su Margine di
Intermediazione e
Risultato Economico
Effetto sul
Patrimonio Netto
Effetto totale
Equity +1% Prezzi Equity (prezzi, indici) 2.60 1.74 4.34
Equity -1% Prezzi Equity (prezzi, indici) (2.60) (1.74) (4.33)
Equity +1 punto Volatilità Equity 0 0 0

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Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

La partecipazione in Banca d'Italia rappresenta circa il 79% dell'effetto sul patrimonio netto relativo all'analisi di scenario sopra riportata.

1.2.3 Rischio di cambio

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio.

L'operatività in cambi è basata essenzialmente sul trading in ottica di breve periodo con un pareggio sistematico delle transazioni originate dalle strutture commerciali e dalle banche reti che alimentano in modo automatico la posizione del Gruppo.

L'attività di trading, accentrata sulla Capogruppo, viene svolta dalla direzione LCIB, con una gestione attiva del rischio di cambio. Tra le filiali estere della Capogruppo è rimasta la sola filiale di Shanghai, non più operativa con la clientela e in attesa di ritiro della licenza bancaria nel corso del 2025. Il turnover, sul cash e in derivati, si è mantenuto in un percorso lineare di rischio con utilizzo attento e costante delle deleghe. Tipicamente, gli investimenti mobiliari in valuta estera vengono finanziati da raccolta espressa nella medesima divisa senza assunzione di rischio di cambio.

Per la descrizione degli stress test utilizzati nell'ambito della strategia di governo del rischio di cambio e l'utilizzo del modello cfr. il paragrafo "Il modello di gestione dei rischi di mercato inerenti il portafoglio di negoziazione".

B. Attività di copertura del rischio di cambio

Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività e passività e dei derivati

31 12 2024
Valute
Voci Dollari
USA
Sterline
inglesi
Yen Dollari
canadesi
Franchi
svizzeri
Altre valute
A. Attività finanziarie 1.274.109 102.231 40.455 2.912 8.549 44.473
A.1 Titoli di debito 522.577 274 - - - -
A.2 Titoli di capitale 53.907 2.426 198 26 1.543 782
A.3 Finanziamenti a banche 150.092 93.393 36.737 1.708 1.428 34.290
A.4 Finanziamenti a clientela 547.533 6.138 3.520 1.178 5.578 9.401
A.5 Altre attività finanziarie - - - - - -
B. Altre attività 57.597 1.054 488 181 861 6.959
C. Passività finanziarie 871.237 17.441 28.755 3.803 2.610 12.143
C.1 Debiti verso banche 264.003 995 2 708 283 1.934
C.2 Debiti verso clientela 607.234 16.446 28.753 3.095 2.327 10.209
C.3 Titoli di debito - - - - - -
C.4 Altre passività finanziarie - - - - - -
D. Altre passività 21.285 334 53 37 45 9.220
E. Derivati finanziari
- Opzioni
+ posizioni lunghe 109.078 7.826 1.064 - - 8.146
+ posizioni corte 171.832 - 10.071 - - 38.671
- Altri
+ posizioni lunghe 862.398 155.969 37.889 5.333 13.971 86.669
+ posizioni corte 1.250.306 246.629 40.699 3.374 18.065 62.182
Totale attività 2.303.182 267.080 79.896 8.426 23.381 146.247
Totale passività 2.314.660 264.404 79.578 7.214 20.720 122.216
Sbilancio (+/-) (11.478) 2.676 318 1.212 2.661 24.031

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

2. Modelli interni e altre metodologie per l'analisi della sensitività

Il rischio cambio viene monitorato in termini di VaR e di scenario analysis (per la metodologia cfr. il paragrafo "Il modello di gestione dei rischi di mercato inerenti il portafoglio di negoziazione"). Si riportano di seguito le informazioni relative al VaR Forex diversificato di Gruppo:

Il VaR Forex di Gruppo nel corso del 2024 è rappresentato dall'esposizione della Capogruppo in titoli obbligazionari in divisa (USD), principalmente di categoria financial, contabilmente classificati tra le "attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". La volatilità del VaR Forex nel corso del 2024 è stata influenzata da temporanee variazioni di esposizione del portafoglio di trading della direzione LCIB, principalmente per attività in derivati su cambio EUR/USD.

A fine dicembre il VaR Forex si è attestato a 0,86 mln di euro, di poco sopra la media dell'anno:

Gruppo Montepaschi
VaR FX 99% 1 day in EUR/mln
VaR Data
Fine Periodo 0.86 31/12/2024
Minimo 0.15 06/03/2024
Massimo 1.02 19/12/2024
Media 0.58

Gli scenari simulati sui tassi di cambio sono:

  • +1% di tutti i tassi di cambio contro EUR;
  • -1% di tutti i tassi di cambio contro EUR;
  • +1 punto di tutte le superfici di volatilità di tutti i tassi di cambio.

L'effetto sul margine di intermediazione e sul risultato di esercizio è stato stimato considerando le posizioni contabilmente classificate nei portafogli FVTPL e FVTPLM. L'effetto sul patrimonio netto è stimato invece con riferimento alle posizioni contabilmente classificate nel portafoglio OCI e alle relative coperture in regime di fair value hedge (FVH), l'effetto totale è dato dalla somma algebrica delle due componenti. Segue il riepilogo delle analisi di scenario:

Valori in milioni di euro
--------------------------- -- -- -- -- -- -- --
Gruppo Montepaschi
Risk Family Scenario Effetto su Margine di
Intermediazione e
Risultato Economico
Effetto sul
Patrimonio Netto
Effetto totale
Forex +1% Tassi di Cambio contro EUR 0.56 (0.35) 0.21
Forex -1% Tassi di Cambio contro EUR (0.64) 0.35 (0.29)
Forex +1 punto Volatilità Forex 0.39 0.00 0.39

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1.3 Gli strumenti derivati e le politiche di copertura

1.3.1 Gli strumenti derivati di negoziazione

A. Derivati Finanziari

A.1 Derivati finanziari di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

Totale 31 12 2024 Totale 31 12 2023
Over the counter
Attività sottostanti/
Tipologie derivati
Controparti centrali Senza controparti centrali Senza controparti centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
Mercati organizzati Controparti centrali Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
Mercati organizzati
1. Titoli di debito e tassi
di interesse
- 254.728.640 4.441.654 - - 220.294.182 4.548.336 -
a) Opzioni - 6.002.399 1.120.499 - - 6.114.878 1.284.219 -
b) Swap - 248.544.778 3.052.979 - - 213.994.778 3.076.729 -
c) Forward - - 268.176 - - - 187.388 -
d) Futures - 181.463 - - - 184.526 - -
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e
indici azionari
- 3.438.909 3.640 26.302 - 7.025.975 16.093 136.737
a) Opzioni - 1.990.874 3.640 26.302 - 4.504.097 16.093 122.954
b) Swap - 1.343.460 - - - 2.271.760 - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - 104.575 - - - 250.118 - 13.783
e) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - 257.374 1.743.620 - - 120.930 1.542.058 -
a) Opzioni - 182.477 526.333 - - 44.500 509.261 -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - 74.897 1.217.287 - - 76.430 1.032.797 -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
4. Merci - 76.378 189.858 - - 87.983 183.004 -
5. Altri - - - - - - - -
Totale - 258.501.301 6.378.772 26.302 - 227.529.070 6.289.491 136.737

A.2 Derivati finanziari di negoziazione: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti

Totale 31 12 2024 Totale 31 12 2023
Over the counter
Attività sottostanti/
Tipologie derivati
Senza controparti centrali Senza controparti centrali
Controparti centrali Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
Mercati organizzati Controparti centrali Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
Mercati organizzati
1. Fair value positivo
a) Opzioni - 174.794 10.528 206 - 251.836 9.142 3.255
b) Interest rate swap - 7.555.081 32.112 - - 8.562.918 24.306 -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - 42.543 - - - 39.507 - -
e) Forward - 1.569 26.975 - - 156 10.104 -
f) Futures - 545 - - - 218 - -
g) Altri - - 23.045 - - 2.097 25.839 -
Totale - 7.774.532 92.660 206 - 8.856.732 69.391 3.255
2. Fair value negativo
a) Opzioni - 133.687 29.652 358 - 181.922 51.859 2.848
b) Interest rate swap - 6.133.688 56.154 - - 7.367.386 98.442 -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - 8.090 - - - 19.013 - -
e) Forward - 787 18.264 - - 1.296 13.927 -
f) Futures - 1.712 - - - 135 - -
g) Altri - - 7.835 - - 3.409 24.579 -
Totale - 6.277.964 111.905 358 - 7.573.161 188.807 2.848

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

A.3 Derivati finanziari di negoziazione OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

31 12 2024
Attività sottostanti Controparti centrali Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X 116.667 401.064 3.923.923
- fair value positivo X - 1.985 32.771
- fair value negativo X 7.804 1.611 69.423
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X - 2.989 651
- fair value positivo X - 3.206 3
- fair value negativo X - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale X 325.591 14.438 1.403.591
- fair value positivo X 15.985 - 16.372
- fair value negativo X 486 986 23.760
4) Merci
- valore nozionale X - - 189.858
- fair value positivo X - - 22.338
- fair value negativo X - - 7.835
5) Altri
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale - 62.527.550 189.590.011 2.611.079
- fair value positivo - 2.151.246 5.424.855 131.586
- fair value negativo - 1.718.125 4.339.043 89.804
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - 693.731 2.570.570 174.608
- fair value positivo - 32.375 28.600 3.023
- fair value negativo - 23.277 99.776 3.579
3) Valute e oro
- valore nozionale - 150.130 24.010 83.234
- fair value positivo - 1.329 241 732
- fair value negativo - 2.301 233 114
4) Merci
- valore nozionale - - 76.378 -
- fair value positivo - - 545 -
- fair value negativo - - 1.712 -
5) Altri

A.4 Vita residua dei derivati finanziari di negoziazione OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino a 1 anno Oltre 1 anno
e fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse 79.218.704 88.356.854 91.594.736 259.170.294
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari 2.373.700 998.218 70.631 3.442.549
A.3 Derivati finanziari su valute e oro 1.859.443 130.723 10.828 2.000.994
A.4 Derivati finanziari su merci 220.001 46.235 - 266.236
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31 12 2024 83.671.848 89.532.030 91.676.195 264.880.073
Totale 31 12 2023 73.937.669 77.240.084 82.640.808 233.818.561

B. Derivati Creditizi

B.1. Derivati creditizi di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

Derivati di negoziazione
Categorie di operazioni su un singolo soggetto su più soggetti (basket)
1. Acquisti di protezione
a) Credit default products 136.203 59.500
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap 90.908 -
d) Altri - -
Totale 31 12 2024 227.111 59.500
Totale 31 12 2023 136.538 50.200
2. Vendite di protezione
a) Credit default products 1.555.724 59.500
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale 31 12 2024 1.555.724 59.500
Totale 31 12 2023 2.405.174 13.700

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

B.2.Derivati creditizi OTC: fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti

Totale 31 12 2024 Totale 31 12 2023
1. Fair value positivo
a) Credit default products 3.416 777
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap 29 -
d) Altri - -
Totale 3.445 777
2. Fair value negativo
a) Credit default products 53.769 92.797
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap 74.217 -
d) Altri - -
Totale 127.986 92.797

B.3. Derivati creditizi di negoziazione OTC: valori nozionali, fair value lordo (positivo e negativo) per controparti

31 12 2024
Attività sottostanti Controparti centrali Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Acquisto protezione
2) Vendita protezione
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Acquisto protezione
- valore nozionale - 38.502 248.109 -
- fair value positivo - - 162 -
- fair value negativo - 597 82.315 -
2) Vendita protezione
- valore nozionale - - 1.615.224 -
- fair value positivo - - 3.282 -
- fair value negativo - - 45.075 -

B.4 Vita residua dei derivati creditizi di negoziazione OTC: valori nozionali

Sottostanti/vita residua Fino a 1 anno Oltre 1 anno
e fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
1. Vendita di protezione 2.211 673.608 939.406 1.615.225
2. Acquisto di protezione 2.888 203.723 80.000 286.611
Totale 31 12 2024 5.099 877.331 1.019.406 1.901.836
Totale 31 12 2023 96.380 1.291.197 1.218.036 2.605.613

B.5 Derivati creditizi connessi con la fair value option: variazioni annue

La presente tabella non è redatta in quanto il Gruppo non applica le regole contabili di copertura ai sensi dell'IFRS 9.

608

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

1.3.2 Le coperture contabili

Informazioni di natura qualitativa

Il Gruppo in sede di applicazione dell'IFRS 9 ha esercitato l'opzione prevista dal principio di continuare ad applicare integralmente le regole dello IAS 39 per tutte le tipologie di coperture (micro e macro). Pertanto non trovano applicazione le previsioni dell'IFRS 9 in tema di copertura.

A. Attività di copertura del fair value

L'attività di copertura del rischio tasso di interesse ha l'obiettivo di immunizzare il portafoglio bancario dalle variazioni di fair value della raccolta e degli impieghi causate dai movimenti della curva dei tassi di interesse ovvero di ridurre la variabilità dei flussi di cassa legati ad una particolare attività/passività.

Il rischio coperto in prevalenza è il rischio tasso con operazioni di fair value hedge per un totale di circa 20,6 mld di euro di valore nominale dei derivati di copertura.

Il Gruppo, in relazione alla gestione del rischio tasso, utilizza le seguenti coperture:

  • micro fair value hedge: coperture dell'attivo commerciale (finanziamenti/mutui), del portafoglio titoli e della raccolta obbligazionaria;
  • macro fair value hedge: coperture dell'attivo commerciale (finanziamenti/mutui) e della raccolta commerciale (depositi a tempo).

Le coperture di fair value a livello di Gruppo riguardano sia coperture specifiche di attività e di passività, identificate in modo puntuale e rappresentate da titoli di Stato presenti nel portafoglio bancario e da prestiti obbligazionari emessi dalla Capogruppo, sia coperture di natura generica (macro hedge - versione con approccio bottom layer) di poste commerciali a tasso fisso.

I derivati utilizzati a tali fini sono in prevalenza interest rate swap (IRS) e opzioni sui tassi realizzati con controparti terze o con altre società del Gruppo che, a loro volta, coprono il rischio sul mercato affinché siano rispettati i requisiti di esternalizzazione delle coperture con controparti terze richieste per qualificare le coperture a livello di bilancio consolidato.

I derivati non sono quotati su mercati regolamentati, ma negoziati nell'ambito dei circuiti OTC. Rientrano tra i contratti OTC anche quelli intermediati tramite Clearing House.

B. Attività di copertura dei flussi finanziari

L'attività di copertura posta in essere dal Gruppo ha l'obiettivo di coprire l'esposizione a variazione dei flussi di cassa futuri, attribuibili ai movimenti della curva dei tassi di interesse, associati ad una particolare attività/passività, come pagamenti di interessi futuri variabili su un credito/debito o ad una transazione futura prevista altamente probabile.

Il Gruppo adotta solo coperture specifiche (micro cash flow hedge) di titoli a tasso variabile.

I derivati di copertura per operazioni di cash flow hedge, costituiti in prevalenza da prevalenza interest rate swap, ammontano a circa 1.392 mln di euro di valore nominale.

C. Attività di copertura di investimenti esteri

Il Gruppo non ha in essere tale attività di copertura.

D. Strumenti di copertura

Le principali cause di inefficacia del modello adottato dal Gruppo per la verifica dell'efficacia delle coperture sono imputabili ai seguenti fenomeni:

  • disallineamento tra nozionale del derivato e del sottostante coperto rilevato al momento della designazione iniziale o generato successivamente, come nel caso di rimborsi parziali dei mutui o riacquisto dei prestiti obbligazionari;
  • inclusione nel test di efficacia del valore dei flussi di cassa a tasso di interesse variabile del derivato di copertura, nell'ipotesi di copertura di tipo fair value hedge.

L'inefficacia della copertura è prontamente rilevata ai fini: (i) della determinazione dell'effetto a conto economico; e (ii) della valutazione in merito alla possibilità di continuare ad applicare le regole di hedge accounting.

Il Gruppo non utilizza le coperture dinamiche, così come definite nell'IFRS 7, paragrafo 23C.

E. Elementi coperti

Le principali tipologia di elementi coperti per il Gruppo sono:

  • titoli di debito dell'attivo;
  • titoli di debito emessi;
  • impieghi commerciali a tasso fisso;
  • componente opzionale implicita nei mutui a tasso variabile;
  • raccolta commerciale a tasso fisso.

E.1 Titoli di debito dell'attivo

Le relazioni di copertura di tali assets sono soprattutto di tipo micro fair value hedge; gli strumenti derivati utilizzati a tale scopo sono principalmente IRS ed il rischio coperto è il rischio tasso.

Per verificare l'efficacia della copertura è utilizzato il Dollar Offset Method. Tale metodo è basato sul rapporto tra le variazioni cumulate (da inizio copertura) di fair value dello strumento di copertura, attribuibili al rischio coperto, e le variazioni passate di fair value dell'elemento coperto, al netto della componente rateo degli interessi maturati.

E.2 Titoli di debito emessi

Trattasi di emissioni oggetto di copertura di tipo micro fair value hedge; gli strumenti derivati utilizzati come strumenti di copertura sono soprattutto IRS. Il rischio coperto è il rischio tasso.

Per verificare l'efficacia della copertura è utilizzato il Dollar Offset Method. Tale metodo è basato sul rapporto tra le variazioni cumulate (da inizio copertura) di fair value dello strumento di copertura, attribuibili al rischio coperto e le variazioni passate di fair value dell'elemento coperto, al netto della componente rateo degli interessi maturati.

E.3 Impieghi commerciali a tasso fisso

Per tale fattispecie le relazioni di copertura in essere sono di tipo macro fair value hedge ed i derivati utilizzati come strumenti di copertura sono soprattutto IRS. Il rischio coperto è il rischio tasso.

Per le coperture di tipo macro, il portafoglio di impieghi oggetto di copertura è di tipo aperto, ovvero costituito dinamicamente da finanziamenti a tasso di interesse fisso coperti, a livello aggregato, attraverso derivati di copertura stipulati nel tempo.

L'efficacia delle macro coperture sugli impieghi a tasso fisso è periodicamente verificata sulla base di specifici test prospettici e retrospettivi volti a dimostrare che il portafoglio oggetto di possibile copertura contenga un ammontare di attività il cui profilo di sensitivity e le cui variazioni di fair value per il rischio tasso rispecchiano quelle dei derivati di copertura. Si segnala che ai fini sia del test prospettico che di quello retrospettivo, il portafoglio oggetto di copertura tiene conto delle stime di prepayment, determinate sulla base del modello tempo per tempo in uso per la gestione del rischio tasso di interesse.

E.4 Componente opzionale implicita nei mutui a tasso variabile

Le componenti opzionali implicite nei mutui a tasso variabile sono coperte in relazioni di copertura di tipo macro fair value hedge con l'utilizzo, quali strumenti di copertura, di opzioni cap/floor.

L'efficacia della copertura è verificata utilizzando la tenuta del test di capienza.

E.5 Raccolta commerciale a tasso fisso

La raccolta commerciale a tasso fisso è oggetto di relazioni di copertura di tipo macro fair value hedge, principalmente tramite l'utilizzo di strumenti di copertura quali i derivati IRS. Il rischio coperto è il rischio tasso.

L'efficacia delle macro coperture sulla raccolta commerciale a tasso fisso è verificata utilizzato il Dollar Offset Method. Tale metodo è basato sul rapporto tra le variazioni cumulate (da inizio copertura) di fair value dello strumento di copertura, attribuibili al rischio coperto e le variazioni passate di fair value dell'elemento coperto. L'efficacia viene verificata mediante un test di capienza attraverso un confronto tra la consistenza degli elementi coperti e quella degli strumenti di copertura.

Altre informazioni

Di seguito, viene fornita una tabella contenente il dettaglio per nominali delle coperture contabili in funzione dell'indice di riferimento dei tassi di interesse.

Parametro tasso
d'interesse
ATTIVO PASSIVO Totali
Nominale copertura in essere Nominale copertura in essere
Coperture micro
- FVH
Coperture macro
- FVH
Coperture micro
- CFH
Coperture micro
- FVH
Coperture macro
- FVH
EURIBOR 1M 1.430.355 500.000 1.930.355
EURIBOR 3M 1.978.879 750.000 2.728.879
EURIBOR 6M 3.511.692 6.737.032 1.392.000 3.488.500 108.699 15.237.924
USD 3M LIBOR
FALLBACK SOFR
372.509 372.509
USD SOFR 48.128 48.128
EURIBOR 30Y CMS 80.097 80.097
ESTR 199.000 199.000
Totali 4.211.426 10.146.266 1.392.000 4.738.500 108.699 20.596.892

La tabella riporta i nozionali dei derivati di copertura al lordo delle compensazioni operate ai sensi dello IAS 32.

Come illustrato nella Parte A Politiche Contabili, il Gruppo ha applicato, a decorrere dal Bilancio 2019, il Regolamento n. 34/2020 del 15 gennaio 2020 che ha adottato il documento emesso dallo IASB a settembre 2019 sulla "Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse (modifiche all'IFRS 9 Strumenti finanziari, allo IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione e all'IFRS 7 Strumenti finanziari: informazioni integrative"). Con il regolamento in oggetto sono state introdotte alcune modifiche in tema di coperture (hedge accounting) con la finalità di evitare che le incertezze sull'ammontare e sulle tempistiche dei flussi di cassa derivanti dalla riforma dei tassi possano comportare l'interruzione delle coperture in essere e difficoltà a designare nuove relazioni di copertura.

I derivati di copertura del Gruppo sono principalmente indicizzati all'Euribor, la cui metodologia di calcolo è stata oggetto di revisione nel corso del 2019 attraverso l'adozione di una metodologia di calcolo di tipo ibrido, che risponde pienamente ai requisiti previsti per i c.d. benchmark critici, dalla Benchmark Regulation UE 2016/1011 ed ai principi IOSCO.

Pertanto, il Gruppo non ritiene che ci sia incertezza sul timing o sull'ammontare dei flussi di cassa parametrizzati all'Euribor e non considera le coperture collegate all'Euribor come impattate dalla riforma, in continuità con l'impostazione già adottata negli esercizi precedenti.

Al 31 dicembre 2024 non residuano coperture indicizzate ai tassi impattati dalla Riforma IBOR, ai sensi del paragrafo 24H del principio IFRS 7.

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Informazioni di natura quantitativa

A. Derivati finanziari di copertura

A.1 Derivati finanziari di copertura: valori nozionali di fine periodo

Totale 31 12 2024 Totale 31 12 2023
Over the counter Over the counter
Attività sottostanti/Tipologie Senza controparti centrali Senza controparti centrali
derivati Controparti centrali Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
Mercati organizzati Controparti centrali Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
Mercati organizzati
1. Titoli di debito e tassi di
interesse
- 21.524.440 - - - 21.298.226 - -
a) Opzioni - 2.969.649 - - - 3.971.432 - -
b) Swap - 18.554.791 - - - 17.326.794 - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e indici azionari - - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - 372.509 - - - 350.226 - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - 372.509 - - - 350.226 - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
4. Merci - - - - - - - -
5. Altri - - - - - - - -
Totale - 21.896.949 - - - 21.648.452 - -

A.2 Derivati finanziari di copertura: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti

Totale 31 12 2024 Totale 31 12 2023
Over the counter Over the counter
Attività sottostanti/Tipologie Senza controparti centrali Senza controparti centrali
derivati Controparti centrali Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
Mercati organizzati Controparti centrali Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
Mercati organizzati
1. Fair value positivo
a) Opzioni - 8.130 - - - 12.785 - -
b) Interest rate swap - 466.902 - - - 998.597 - -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - -
Totale - 475.032 - - - 1.011.382 - -
2. Fair value negativo
a) Opzioni - 32.533 - - - 33.509 - -
b) Interest rate swap - 661.006 - - - 593.369 - -
c) Cross currency swap - 74.352 - - - 42.905 - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - -
Totale - 767.891 - - - 669.783 - -

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

A.3 Derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

31 12 2024
Attività sottostanti Controparti centrali Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
2) Titoli di capitale e indici azionari
3) Valute e oro
4) Merci
5) Altri
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale - 20.792.864 731.576 -
- fair value positivo - 458.385 16.648 -
- fair value negativo - 596.959 96.580 -
2) Titoli di capitale e indici azionari
3) Valute e oro
- valore nozionale - 372.509 - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - 74.352 - -
4) Merci
5) Altri

A.4 Vita residua dei derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino a 1 anno Oltre 1 anno
e fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse 448.488 8.227.672 12.848.280 21.524.440
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari - - - -
A.3 Derivati finanziari su valute e oro 372.509 - - 372.509
A.4 Derivati finanziari su merci - - - -
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31 12 2024 820.997 8.227.672 12.848.280 21.896.949
Totale 31 12 2023 2.296.632 4.902.199 14.449.621 21.648.452

B. Derivati creditizi di copertura

B.1 Derivati creditizi di copertura: valori nozionali di fine periodo

  • B.2 Derivati creditizi di copertura: fair value lordo positivo e negativo ripartizione per prodotti
  • B.3 Derivati creditizi di copertura OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

B.4 Vita residua dei derivati creditizi di copertura OTC: valori nozionali

I prospetti sopra non sono valorizzati in quanto sia per l'anno in corso che per l'anno di raffronto il Gruppo non ha in essere derivati creditizi di copertura.

C. Strumenti non derivati di copertura

C.1 Strumenti di copertura diversi dai derivati: ripartizione per portafoglio contabile e tipologia di copertura

Il Gruppo si avvale della possibilità, prevista in sede di introduzione dell'IFRS 9, di continuare ad applicare integralmente le previsioni del principio contabile IAS 39 in tema di "hedge accounting" (nella versione carve-out omologata dalla Commissione Europea) per ogni tipologia di copertura (sia per le coperture specifiche che per le macro coperture). Per questa ragione il Gruppo non ha in portafoglio strumenti finanziari da riportare in tabella.

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

D. Strumenti coperti

Il Gruppo si avvale della possibilità, prevista in sede di introduzione dell'IFRS 9, di continuare ad applicare integralmente le previsioni del principio contabile IAS 39 in tema di "hedge accounting" (nella versione carve -out omologata dalla Commissione Europea) per ogni tipologia di copertura (sia per le coperture specifiche che per le macro coperture).

D.1 Coperture del fair value

Coperture Coperture specifiche
Coperture
specifiche:
valore di
bilancio
specifiche –
posizioni nette:
valore di bilancio
delle attività
o passività
(prima della
compensazione)
Variazioni
cumulate di
fair value dello
strumento
coperto
Cessazione
della
copertura:
variazioni
cumulate
residue del fair
value
Variazione del
valore usato
per rilevare
l'inefficacia
della copertura
Coperture
generiche:
valore di
bilancio
A. ATTIVITÀ
1. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva – copertura di:
257.911 - (344) (25.553) (141)
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 257.911 - (344) (25.553) (141) X
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - - - - - X
1.3 Valute e oro - - - - - X
1.4 Crediti - - - - - X
1.5 Altri - - - - - X
2. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato – copertura di:
3.916.758 - 214.476 (329.261) 10.183 9.915.422
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 3.534.476 - 202.556 (329.261) 10.183 X
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - - - - X
1.3 Valute e oro 382.281 - 11.920 - - X
1.4 Crediti X
1.5 Altri X
Totale 31 12 2024 4.174.669 - 214.132 (354.814) 10.042 9.915.422
Totale 31 12 2023 5.188.517 - (167.319) (19.328) 151.449 11.285.899
B. PASSIVITÀ
1. Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - copertura di:
4.824.626 - (20.223) (33.951) 88.025 108.007
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 4.824.626 - (20.223) (33.951) 88.025 X
1.2 Valute e oro X
1.3 Altri X
Totale 31 12 2024 4.824.626 - (20.223) (33.951) 88.025 108.007
Totale 31 12 2023 3.204.465 - (111.131) (121.725) 117.192 792.263

D.2 Copertura dei flussi finanziari e degli investimenti esteri

Variazione del valore
usato per rilevare
l'inefficacia della
copertura
Riserve da copertura Cessazione della
copertura: valore
residuo delle riserve di
copertura
A. Copertura di flussi finanziari
1. Attività 16.910 19.293 -
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 16.910 19.293
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - - -
1.3 Valute e oro - - -
1.4 Crediti - - -
1.5 Altri - - -
2. Passività - - -
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse - - -
1.2 Valute e oro - - -
1.3 Altri - - -
Totale A 31 12 2024 16.910 19.293 -
Totale A 31 12 2023 2.383 2.383
B. Copertura degli investimenti esteri X - -
Totale (A+B) 31 12 2024 16.910 19.293 -
Totale (A+B) 31 12 2023 2.383 2.383 -

E. Effetti delle operazioni di copertura a patrimonio netto

E.1. Riconciliazione delle componenti di patrimonio netto

Riserva da copertura dei flussi finanziari Riserva da copertura di investimenti esteri
Titoli di
debito
e tassi
d'interesse
Titoli di
capitale
e indici
azionari
Valute e
oro
Crediti Altri Titoli di
debito
e tassi
d'interesse
Titoli di
capitale
e indici
azionari
Valute e
oro
Crediti Altri
Esistenze iniziali 2.383
Variazioni di fair value (quota
efficace)
16.910
Rigiri a conto economico
- di cui: transazioni future non
più attese
X X X X X
Altre variazioni
- di cui: trasferimenti al valore
contabile iniziale degli
strumenti coperti
X X X X X
Rimanenze finali 19.293 - - - - - - - - -

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

1.3.3 Altre informazioni sugli strumenti derivati (di negoziazione e di copertura)

A. Derivati finanziari e creditizi

A.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti per controparti

31 12 2024
Attività sottostanti Controparti centrali Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
A. Derivati finanziari
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale - 71.147.765 176.789.740 -
- fair value netto positivo - 307.022 742.242 -
- fair value netto negativo - - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
5) Altri
- valore nozionale - - 1.531.358 -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - 1.254 -
B. Derivati creditizi
1) Acquisto e protezione
- valore nozionale - - 138.813 -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - 187 -
2) Vendita e protezione
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -

La tabella rappresenta i fair value positivi o negativi dei derivati oggetto di compensazioni ai sensi dello IAS 32.42.

In particolare, quanto esposto si riferisce ai derivati finanziari e creditizi Over the counter (OTC) di negoziazione e di copertura in essere con Clearing Member terzi, con cui la Capogruppo ha stipulato appositi Clearing Agreement, predisposti secondo gli standard internazionali (modelli contrattuali predisposti da ISDA/FIA) per i quali si è proceduto alla compensazione in bilancio dei fair value.

Per i derivati finanziari OTC su "Titoli di debito e tassi d'interesse" il risultato della compensazione è complessivamente positivo per 1.049,3 mln di euro suddiviso tra controparti bancarie e altre società finanziarie (fair value positivo di 6.976,1 mln di euro e fair value negativo di 5.926,8 mln di euro), allocato per 19,8 mln di euro ai derivati di copertura e 1.029,5 mln di euro ai derivati di negoziazione. Si segnalano inoltre derivati finanziari OTC, sottovoce "Altri", il cui risultato della compensazione è complessivamente negativo per 1,3 mln di euro (fair value negativo di 10,7 mln di euro e fair value positivo di 9,4 mln di euro), interamente allocato ai derivati di negoziazione.

1.4 – Rischio di liquidità

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Nel corso del 2024 il Gruppo Montepaschi ha proseguito l'evoluzione, il rafforzamento e l'efficientamento dei processi strategici ed operativi di gestione del rischio di liquidità, ponendo particolare attenzione, tra le altre, all'analisi dei fattori di rischio collegati ai cambiamenti climatici e ambientali e alle loro possibili ripercussioni sulla situazione di liquidità del Gruppo, nonché ad investimenti per l'automazione di processi volti a ridurre i rischi operativi.

Liquidity Risk Framework di Gruppo

Il Gruppo Montepaschi adotta ormai da diversi anni un Liquidity Risk Framework inteso come l'insieme di strumenti, metodologie, assetti organizzativi e di governance che assicura sia la compliance rispetto alle normative nazionali e internazionali sia un adeguato governo del rischio di liquidità nel breve (Liquidità Operativa) e nel medio/lungo periodo (Liquidità Strutturale), in condizioni di normale corso degli affari e di turbolenza.

Il modello di riferimento del Rischio di Liquidità per il Gruppo Montepaschi è di tipo "accentrato" e prevede la gestione delle riserve di liquidità di breve e dell'equilibrio finanziario di medio/lungo periodo a livello di Capogruppo, garantendo la solvibilità su base consolidata e individuale delle controllate.

La valutazione interna di adeguatezza di liquidità è un processo collocato nell'ambito del più generale macroprocesso di Risk Management (Governo dei Rischi) e posto in diretta connessione con il Risk Appetite Framework (RAF), tramite la declinazione annua del Risk Appetite Statement (RAS) con le relative soglie.

La valutazione interna complessiva dell'adeguatezza di liquidità avviene periodicamente nell'ambito del processo strategico ILAAP (Internal Liquidity Adequacy Assessment Process) costituito principalmente da:

  • ILAAP Outcomes, ovvero valutazioni di tipo quantitativo (inherent risk) e qualitativo (risk management and controls) sul posizionamento di rischio predisposte dalla funzione di Risk Management e sottoposte al Consiglio di Amministrazione, documento accompagnato dal c.d. LAS (Liquidity Adequacy Statement), ovvero la dichiarazione sintetica del Consiglio di Amministrazione che esprime la propria visione e consapevolezza in ordine alla gestione dell'adeguatezza della liquidità;
  • ILAAP ongoing, che si sostanzia nelle periodiche analisi di adeguatezza di liquidità, che trovano rappresentazione nel reporting agli Organi aziendali.

Liquidity Risk Management

La gestione della Liquidità Operativa di Gruppo ha l'obiettivo di assicurare la capacità del Gruppo Montepaschi di far fronte agli impegni di pagamento per cassa nell'orizzonte temporale di breve termine. La condizione essenziale per la normale continuità operativa dell'attività bancaria è il mantenimento di uno sbilancio sostenibile tra flussi di liquidità in entrata e in uscita nel breve termine. Dal punto di vista gestionale la metrica di riferimento in tale ambito è la differenza tra il flusso netto cumulato di cassa e la Counterbalacing Capacity, ovvero la riserva di liquidità che permette di fronteggiare condizioni di stress di breve termine oltre alla misura regolamentare del Liquidity Coverage Ratio (LCR) - Atto Delegato. Dal punto di vista del brevissimo termine, il Gruppo adotta il sistema di analisi e di monitoraggio della liquidità Intraday con l'obiettivo di garantire il normale sviluppo della giornata di tesoreria della banca e la sua capacità di far fronte ai propri impegni di pagamento infra-giornalieri.

La gestione della Liquidità Strutturale di Gruppo mira ad assicurare l'equilibrio finanziario della struttura per scadenze sull'orizzonte temporale superiore all'anno, a livello sia di Gruppo sia di singola società. Il mantenimento di un adeguato rapporto dinamico tra passività e attività a medio/lungo termine è finalizzato ad evitare pressioni sulle fonti di raccolta a breve termine sia attuali sia prospettiche. Oltre alla misura regolamentare del Net Stable Funding Ratio (NSFR), prevista dalla cd. CRR279, le metriche di riferimento sono i cd. gap ratios che misurano sia il rapporto tra il totale della raccolta e degli impieghi con scadenza oltre 1 anno e oltre 5 anni, sia il rapporto tra raccolta e impieghi commerciali. Il Gruppo Montepaschi ha inoltre definito e formalizzato:

  • il framework di gestione e monitoraggio dell'Asset Encumbrance, con l'obiettivo di analizzare:
    • il grado complessivo di impegno del totale degli attivi;

79 Regolamento (UE) 2019/876 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 maggio 2019, che modifica il regolamento (UE) n. 575/2013 per quanto riguarda il coefficiente di leva finanziaria, il coefficiente netto di finanziamento stabile, i requisiti di fondi propri e passività ammissibili, il rischio di controparte, il rischio di mercato, le esposizioni verso controparti centrali, le esposizioni verso organismi di investimento collettivo, le grandi esposizioni, gli obblighi di segnalazione e informativa e il regolamento (UE) n. 648/2012.

  • la sussistenza di una quantità sufficiente di attivi impegnabili ma liberi;
  • la capacità di trasformare attivi bancari in attivi eligible (o equivalentemente di impegnare attivi non eligible in operazioni bilaterali);

e

  • il framework di monitoraggio del rischio di concentrazione, con l'obiettivo di analizzare:
    • la concentrazione delle fonti di raccolta, sia per controparte, sia per tipologia di canale;
    • la concentrazione degli attivi che compongono le riserve di liquidità del Gruppo.

La posizione di liquidità viene monitorata in condizioni di normale corso degli affari e sotto scenari di stress di natura specifica, sistemica e/o combinata (con intensità adverse ed extreme) secondo l'impianto di Liquidity Stress Test Framework. Gli esercizi hanno l'obiettivo di:

  • evidenziare tempestivamente le principali vulnerabilità del Gruppo al rischio di liquidità;
  • calcolare il tempo di sopravvivenza in condizioni di stress;
  • consentire una prudenziale determinazione dei livelli di sorveglianza, da applicare alle metriche di misurazione del Rischio di Liquidità nell'ambito dell'annuale Risk Appetite Statement.

Nell'ambito del Risk Appetite Framework, il Liquidity Risk Framework prevede l'individuazione delle soglie di tolleranza al rischio di liquidità, intese come massima esposizione al rischio ritenuta sostenibile in un contesto di normale corso degli affari ed integrato da situazioni di stress. Dalla definizione di tali soglie di propensione al rischio discendono i limiti di breve termine e di medio/lungo termine per il rischio di liquidità.

Il sistema dei limiti operativi, noto come Liquidity Risk Limits, è definito in modo da consentire di evidenziare tempestivamente l'avvicinamento alla soglia di risk tolerance, definita nel processo annuale di Risk Appetite Statement.

Per un'individuazione tempestiva dell'insorgenza di vulnerabilità nella posizione della liquidità, il Gruppo ha predisposto un set di early warnings, distinguendoli in generici e specifici, anche in ambito ESG, a seconda che la finalità del singolo indicatore sia quella di rilevare possibili criticità che riguardino l'intero contesto economico di riferimento oppure la realtà del Gruppo.

Con specifico riferimento ai fattori di rischio climatici e ambientali, l'aggiornamento delle analisi di materialità ha confermato gli stessi come non materiali, in virtù dello scarso impatto in termini di deflussi di liquidità sulla raccolta della clientela e dei tiraggi delle linee di credito disponibili da parte degli eventi fisici analizzati, ovvero alluvione, frana, incendio, vento e terremoto.

Le analisi di materialità sono state estese, al momento, anche ai rischi climatici non ambientali (acqua e bio-diversità) restituendo, anche in questo caso, un esito di non materialità.

Gestione della liquidità di Gruppo

La gestione della Liquidità Operativa e Strutturale è governata dalla Funzione Gestione Liquidità della Capogruppo, alla quale sono demandate la definizione e l'attuazione delle strategie di funding nel breve e nel medio lungo periodo.

Con riferimento alla gestione della Liquidità Operativa, la Funzione Gestione Liquidità gestisce le "riserve di liquidità" al fine di garantire la capacità della Capogruppo di far fronte ai deflussi previsti e imprevisti, ricorrendo a tal fine ai vari strumenti propri del mercato interbancario (depositi unsecured, depositi collateralizzati, repo), nonché alle operazioni con la Banca Centrale Europea.

Con riferimento alla gestione della Liquidità Strutturale, la suddetta funzione persegue gli obiettivi dettagliati nel Funding Plan annuale, che declina operativamente le strategie di medio lungo termine definite nella "Liquidity and Funding Strategy". La "Liquidity and Funding Strategy" di Gruppo definisce le linee guida dell'attività di funding del Gruppo Montepaschi in termini di risk appetite, con un orizzonte temporale pluriennale, nel rispetto delle soglie di risk tolerance pluriennali sugli indicatori di liquidità operativa e strutturale, interni e normativi, definite nell'ambito del Risk Appetite Statement (RAS) di Gruppo.

Inoltre, la medesima funzione, a complemento del Funding Plan, redige il Contingency Funding Plan, che rappresenta lo strumento operativo per la gestione del rischio di liquidità finalizzato a definire le strategie di intervento in ipotesi di tensione di liquidità, prevedendo procedure e azioni prontamente attivabili per il reperimento di fonti di finanziamento in uno scenario di stress.

622

Posizionamento di liquidità: indicatori regolamentari

I principali indicatori utilizzati dal Gruppo Montepaschi per la valutazione del profilo di liquidità sono i seguenti:

  • Liquidity Coverage Ratio (LCR), che rappresenta l'indicatore di liquidità di breve termine e corrisponde al rapporto tra l'ammontare degli High Quality Liquidity Asset (attività liquide di elevata qualità) e il totale dei deflussi di cassa netti nei 30 giorni di calendario successivi. L'indicatore deve rispettare un requisito minimo regolamentare del 100% ed è oggetto di segnalazione di vigilanza su base mensile;
  • Net Stable Funding Ratio (NSFR), che rappresenta l'indicatore di liquidità strutturale a 12 mesi e corrisponde al rapporto tra l'ammontare disponibile di provvista stabile e l'ammontare obbligatorio di provvista stabile. Tale indicatore, il cui requisito minimo regolamentare è pari al 100%, è oggetto di segnalazione di vigilanza su base trimestrale;
  • Loan to Deposit Ratio, che rappresenta il rapporto tra finanziamenti verso la clientela e la raccolta diretta (intesa come somma delle seguenti voci: debiti verso clientela, titoli in circolazione e passività finanziarie designate al fair value).

Di seguito si riportano i tre indicatori nell'esercizio di riferimento a confronto con l'anno precedente:

Indicatore 31 12 2024 31 12 2023
LCR 166,5% 163,3%
NSFR 134,1% 130,1%
Loan to Deposit Ratio 82,3 84,7

In generale, l'andamento degli indicatori regolamentari di liquidità nel corso del 2024 è stato influenzato dalla scadenza in marzo e giugno 2024 delle ultime due tranches TLTRO III in essere, solo parzialmente sostituite da aste MRO e LTRO; nel dettaglio l'ammontare complessivo di indebitamento verso BCE al 31 dicembre 2024 si è attestato a 8,5 mld di euro (13,0 mld di euro al 31 dicembre 2023),di cui LTRO per 5 mld di euro e MRO per 3,5 mld di euro.

L'indicatore di liquidità di breve termine Liquidity Coverage Ratio (LCR) al 31 dicembre 2024 è pari a 166,5%, risultando al di sopra del requisito regolamentare minimo applicabile per il 2024 ed in contrazione rispetto a dicembre 2023 (pari a 163,3%).

L'indicatore di liquidità di medio/lungo termine Net Stable Funding Ratio (NSFR) al 31 dicembre 2024 è pari a 134,1%, risultando al di sopra del requisito regolamentare minimo applicabile per il 2024 ed in riduzione rispetto a dicembre 2023 (130,1%).

Al 31 dicembre 2024 la posizione di liquidità operativa ha presentato un livello di counterbalancing capacity non impegnata pari a 33 mld di euro, in aumento rispetto al dato al 31 dicembre 2023 (29,8 mld di euro).

A fronte di scadenze istituzionali per l'anno 2024 di 3,3 mld di euro, rappresentate da: 0,75 mld di euro di senior unsecured, circa 2,3 mld di euro di covered bond e circa 0,25 mld di euro di funding bilaterale, ed una situazione di partenza di eccesso di liquidità, il Funding Plan 2024 prevedeva un ritorno alle emissioni covered pubbliche e alle emissioni pubbliche senior; queste ultime, in particolare, erano state pianificate al fine di far fronte ai target MREL ed al miglioramento degli indicatori di liquidità strutturale.

Le emissioni pubbliche unsecured sono state effettuate nel corso dell'anno per 1,25 mld di euro (superando il target previsto) mentre le emissioni di covered bond sono state collocate per 1,5 mld di euro (di cui 0,75 mld di euro rappresenta il primo social european covered bond emesso dalla Capogruppo).

Informazioni di natura quantitativa

1.Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione: Euro

31 12 2024
Voci/Scaglioni temporali A vista Da oltre 1 giorno
a 7 giorni
Da oltre 7 giorni a
15 giorni
Da oltre 15 giorni
a 1 mese
Da oltre 1 mese
fino a 3 mesi
Da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
Da oltre 1 anno
fino a 5 anni
oltre 5 anni indeterminata
Durata
Attività per cassa 10.927.629 15.178.156 2.259.259 2.038.085 5.523.734 5.567.402 6.132.879 26.858.539 37.265.013 544.118
A.1 Titoli di Stato - 3.335 178.269 71.511 680.666 282.119 313.889 6.203.572 6.189.648 -
A.2 Altri titoli di debito 116.777 931 704 20.615 52.574 86.442 103.784 536.967 2.476.095 3.431
A.3 Quote OICR 271.238 - - - 13 - - - - -
A.4 Finanziamenti 10.539.614 15.173.890 2.080.286 1.945.959 4.790.481 5.198.841 5.715.206 20.118.000 28.599.270 540.687
- Banche 3.204.840 10.960.817 421.515 178.844 200.355 48.764 32.797 35.936 26.261 535.006
- Clientela 7.334.774 4.213.073 1.658.771 1.767.115 4.590.126 5.150.077 5.682.410 20.082.064 28.573.009 5.681
Passività per cassa 70.740.978 5.769.024 4.558.666 1.592.970 7.273.227 2.307.152 3.231.305 6.442.516 2.875.004 -
B.1 Depositi e conti correnti 66.765.568 92.647 466.472 453.160 1.398.503 1.385.597 1.773.226 476.197 3.139 -
- Banche 69.027 - - - - - - - - -
- Clientela 66.696.541 92.647 466.472 453.160 1.398.503 1.385.597 1.773.226 476.197 3.139 -
B.2 Titoli di debito 504.757 - - 109.441 74.490 786.874 1.196.525 5.605.150 2.376.658 -
B.3 Altre passività 3.470.653 5.676.377 4.092.194 1.030.369 5.800.234 134.681 261.554 361.169 495.207 -
Operazioni "fuori bilancio"
C.1 Derivati finanziari con
scambio di capitale
- Posizioni lunghe 12.900 227.067 100.191 785.446 607.425 369.021 94.939 16.376 56.466 -
- Posizioni corte 85.743 182.311 39.441 295.901 255.747 190.691 124.051 92.478 774.174 -
C.2 Derivati finanziari senza
scambio di capitale
- Posizioni lunghe 7.309.273 3 - 239 31.211 18.053 58.611 - - -
- Posizioni corte 5.894.494 1.355 17.407 224 15.015 41.539 75.574 - - -
C.3 Depositi e finanziamenti
da ricevere
- Posizioni lunghe - 22.614.461 - - - - - - - -
- Posizioni corte - 22.010.403 502.065 - 101.993 - - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a
erogare fondi
- Posizioni lunghe 339.640 9.073.944 204.046 545.754 185.581 - 8.282 230.511 989.827 -
- Posizioni corte 1.568.261 10.009.326 - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie
rilasciate
9.336 - 17 99 715 1.853 3.028 6.732 3.097 -
C.6 Garanzie finanziarie
ricevute
- - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con
scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - 2.211 624.108 1.019.406 -
- Posizioni corte - - - - - - 2.211 624.108 1.019.406 -
C.8 Derivati creditizi senza
scambio di capitale
- Posizioni lunghe 3.409 - - - - - - - - -
- Posizioni corte 77.597 - - - - - - - - -

2. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione: Altre

31 12 2024
Voci/Scaglioni temporali A vista Da oltre 1 giorno
a 7 giorni
Da oltre 7 giorni a
15 giorni
Da oltre 15 giorni
a 1 mese
Da oltre 1 mese
fino a 3 mesi
Da oltre 3 mesi
fino 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
Da oltre 1 anno
fino a 5 anni
oltre 5 anni indeterminata
Durata
Attività per cassa 244.293 45.144 57.104 87.247 338.028 150.227 26.871 78.491 641.523 3.092
A.1 Titoli di Stato - - - - 17 1.048 1.081 868 64.640 -
A.2 Altri titoli di debito - - 2.082 2 11.673 8.937 18.578 74.533 576.883 -
A.3 Quote OICR 15.520 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 228.773 45.144 55.022 87.245 326.338 140.242 7.212 3.090 - 3.092
- Banche 176.926 22.992 14.064 28.184 48.618 24.727 1.928 664 - -
- Clientela 51.847 22.152 40.957 59.061 277.720 115.515 5.284 2.426 - 3.092
Passività per cassa 563.338 33.208 70.707 4.813 222.375 39.807 1.738 - - -
B.1 Depositi e conti correnti 559.764 33.208 70.707 4.813 5.371 39.807 1.738 - - -
- Banche 12.881 32.727 1.745 - - - - - - -
- Clientela 546.883 481 68.962 4.813 5.371 39.807 1.738 - - -
B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -
B.3 Altre passività 3.574 - - - 217.004 - - - - -
Operazioni "fuori bilancio"
C.1 Derivati finanziari con
scambio di capitale
- Posizioni lunghe - 454.876 87.157 268.422 190.982 113.961 141.530 8.706 - -
- Posizioni corte 14.438 505.321 168.583 102.345 534.127 111.133 145.839 10.960 3.609 -
C.2 Derivati finanziari senza
scambio di capitale
- Posizioni lunghe 43.449 - - - - - - - - -
- Posizioni corte 44.314 - - - - - - - - -
C.3 Depositi e finanziamenti
da ricevere
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a
erogare fondi
- Posizioni lunghe - - 9.659 1.062 2.449 124 - - - -
- Posizioni corte 3.635 9.659 - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie
rilasciate
66 - - - 4 - 178 - - -
C.6 Garanzie finanziarie
ricevute
- - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con
scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - 2.888 - 43.315 - -
- Posizioni corte - - - - - 2.888 - 43.315 - -
C.8 Derivati creditizi senza
scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -

Operazioni di auto-cartolarizzazione

Le operazioni di cartolarizzazione nelle quali il Gruppo ha sottoscritto il complesso dei titoli emessi dalla società veicolo (auto-cartolarizzazioni) o per le quali sono rimasti in essere solo titoli completamente sottoscritti dal Gruppo, non sono esposte nelle tabelle di Nota Integrativa della Parte E, sezione "C. Operazioni di cartolarizzazione e di cessione delle attività", ai sensi di quanto previsto dalla Circolare 262 della Banca d'Italia.

Le operazioni di auto-cartolarizzazione di crediti sono operazioni realizzate con l'obiettivo di conseguire il miglioramento della gestione del rischio di liquidità, attraverso l'ottimizzazione dell'ammontare degli attivi immediatamente disponibili per sopperire fabbisogni di liquidità.

La sottoscrizione diretta ed integrale da parte del Gruppo dei titoli emessi dai veicoli, pur non permettendo di ottenere liquidità diretta dal mercato, consente comunque di disporre di titoli utilizzabili per operazioni di rifinanziamento presso la BCE (limitatamente alle senior tranches in quanto ECB eligible) e per operazioni di pronti contro termine incrementando la disponibilità di attivi liquidabili per fare fronte del rischio di liquidità del Gruppo MPS (counterbalancing capacity). Da un punto di vista contabile i crediti continuano ad essere evidenziati nella voce dell'attivo 40b) "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso la clientela", mentre i titoli sottoscritti non sono rappresentati.

Al 31 dicembre 2024 fanno parte di questa categoria le auto-cartolarizzazioni perfezionatesi nel dicembre 2007 (Siena Mortgages 07–5), nell'aprile 2008 (Siena Mortgages 07-5 II serie), nell'aprile del 2019 (Siena PMI 2016 Serie 2)80.

Siena Mortgages 07-5 I e II serie

Il 21 dicembre 2007 il Gruppo ha perfezionato mediante il veicolo Siena Mortgages 07-5 S.p.a. una operazione di cartolarizzazione di crediti in bonis, costituita da n.ro 57.968 mutui ipotecari su immobili residenziali per un importo complessivo di 5.162,4 mln di euro, aventi al 31 dicembre 2024 un debito residuo di 462,8 mln di euro (n.ro 10.888 mutui in essere).

Per finanziarne l'acquisizione il veicolo ha emesso titoli RMBS (Residential Mortgage Backed Floating Rate Notes) nelle seguenti classi, dotate al 31 dicembre 2024 del rating indicato delle agenzie Moody's e Fitch:

  • titoli classe A (Aa3 e AA-) per un valore nominale di 4.765,9 mln di euro, rimborsati per 4.701,7 mln di euro;
  • titoli classe B (Aa3 e AA-) per un valore nominale di 157,4 mln di euro;
  • titoli classe C (Ba1 e B-) per un valore nominale di 239,0 mln di euro.

Contestualmente ai titoli elencati sopra, il veicolo ha emesso anche titoli di classe D di ammontare iniziale pari a 124,0 mln di euro i cui proventi sono stati destinati in parte alla costituzione di una riserva di cassa (Cash Reserve). Il livello target della Cash Reserve si è gradualmente ridotto in base alle performance dell'operazione: al 31 dicembre 2024 tale riserva ammonta a 38,8 mln di euro. I titoli di classe D sono stati rimborsati fino al raggiungimento della soglia del 10% (12,4 mln di euro).

Tramite lo stesso veicolo (Siena Mortgages 07-5 S.p.a.), il 24 aprile 2008 è stata realizzata una seconda operazione (Siena Mortagages 07-5 serie 2), collateralizzata da un patrimonio separato costituito da un'ulteriore cessione di un portafoglio di crediti in bonis costituito da n.ro 41.888 mutui ipotecari su immobili residenziali per un importo complessivo di 3.416,0 mln di euro e con una vita residua attesa di circa 20 anni.Tale portafoglio, al 31 dicembre 2024 ha un debito residuo pari a 342,4 mln di euro (n.ro 6.778 mutui).

Per finanziare l'acquisizione dei crediti, il veicolo ha emesso titoli RMBS nelle seguenti classi dotate al 31 dicembre 2024 del rating indicato da parte delle agenzie Moody's e Fitch:

  • titoli classe A (Aa3 e A+) per un valore nominale di 3.129,4 mln di euro, rimborsati per 3.074,9 mln di euro;
  • titoli classe B (Aa3e A+) per un valore nominale di 108,3 mln di euro;
  • titoli classe C (NR e CCC) per un valore nominale di 178,3 mln di euro.

Contestualmente ai titoli elencati sopra, il veicolo ha emesso anche titoli di classe D di ammontare iniziale pari a 82,1 mln di euro i cui proventi sono stati destinati in parte alla costituzione di una riserva di cassa (Cash Reserve). Il livello target della Cash Reserve si è gradualmente ridotto in base alle performance dell'operazione: al 31 dicembre 2024 tale riserva ammonta a 25,7 mln di euro. I titoli di classe D sono stati rimborsati fino al raggiungimento della soglia del 10% (8,2 mln di euro).

626

80 L'operazione Siena PMI 2016 Serie 2, a seguito del rimborso dei titoli collocati sul mercato, è divenuta auto-cartolarizzazione nel corso del 2022 in quanto i titoli outstanding risultano interamente sottoscritti dalla Capogruppo.

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Siena PMI 2016 serie 2

Il 12 aprile 2019 il Gruppo ha perfezionato un'operazione di cartolarizzazione mediante il veicolo denominato Siena PMI 2016 Srl. La Capogruppo ha ceduto un portafoglio di finanziamenti in bonis erogati a piccole e medie imprese italiane, pari a 2.258,4 mln di euro. Al 31 dicembre 2024 il debito residuo è pari a 316,1 mln di euro, per un numero di contratti di finanziamento pari a 2.793.

Per finanziare l'acquisizione del portafoglio ceduto, il veicolo in data 19 giugno 2019, ha emesso titoli ABS (Asset Backed Securities), nelle seguenti classi, dotate al 31 dicembre 2024 del seguente rating da parte delle agenzie Fitch e DBRS:

  • titoli classe A1 per un nominale di 519,4 mln di euro, interamente ripagati;
  • titoli classe A2 per un nominale di 813,0 mln di euro, interamente ripagati;
  • titoli classe B per un nominale di 225,8 mln di euro, interamente ripagati;
  • titoli classe C per un nominale di 271,0 mln di euro, interamente ripagati;
  • titoli classe D (AA e AAH) per un nominale di 248,5 mln di euro;
  • titoli classe J (not rated) per un nominale di 180,7 mln di euro.

I titoli classe A2 erano stati collocati presso investitori istituzionali per complessivi 720 mln di euro; i restanti titoli senior, insieme ai titoli mezzanine e junior, erano stati invece sottoscritti dalla Capogruppo.

Nel 2019 la parziale vendita dei titoli di classe A2 sul mercato non aveva comportato la derecognition dei crediti sottostanti dal bilancio della banca cedente, la quale aveva mantenuto nella sostanza tutti i rischi e i benefici connessi alla proprietà dei crediti ceduti. A seguito del rimborso integrale di tale classe nel 2022, l'operazione da "cartolarizzazione propria senza derecognition" è stata inserita tra le operazioni di auto-cartolarizzazione.

1.5 – Rischi operativi

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Aspetti generali e Struttura del Framework

Con provvedimento amministrativo datato 12 giugno 2008, il Gruppo è stato autorizzato, da parte di Banca d'Italia, all'utilizzo dei modelli interni per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi di credito e operativi. L'adozione del modello avanzato (AMA) impone alle banche di:

    1. dotarsi di un'organizzazione interna che definisca ruoli degli organi e delle funzioni aziendali coinvolte nel processo di gestione dei rischi operativi;
    1. dotarsi di una funzione di controllo per la raccolta e la conservazione dei dati, il calcolo del requisito, la valutazione del profilo di rischio e il reporting;
    1. verificare su base continuativa la qualità del sistema di gestione e l'adeguatezza alle prescrizioni normative;
    1. deputare l'organo di revisione interna ad effettuare verifiche periodiche sul sistema di gestione dei Rischi Operativi;
    1. garantire nel tempo che il sistema sia effettivamente utilizzato nella gestione aziendale (use test).

A questo scopo il Gruppo si è dotato di un sistema integrato di gestione del rischio operativo, un framework interno costruito su un modello di governo che vede coinvolte tutte le società appartenenti al perimetro di applicazione del modello AMA. L'approccio definisce standard, metodologie e strumenti che consentono di valutare l'esposizione al rischio e gli effetti della mitigazione per ciascuna area di business.

L'approccio avanzato è concepito in modo tale da combinare omogeneamente tutte le principali fonti informative (informazioni o dati) sia qualitative sia quantitative (Modello misto LDA - Scenario).

La componente quantitativa, di tipo Loss Distribution Approach (LDA), si basa sulla raccolta, l'analisi e la modellizzazione statistica di dati storici di perdita interni ed esterni (forniti questi ultimi dal consorzio DIPO - Database Italiano Perdite Operative).

La componente qualitativa è focalizzata sulla valutazione del profilo di rischio di ciascuna unità e si basa sull'individuazione di scenari rilevanti. In quest'ambito il coinvolgimento delle società del perimetro AMA avviene nella fase di identificazione dei processi e dei rischi da valutare, nella valutazione da parte dei responsabili di processo dei rischi stessi, nell'individuazione di possibili piani di mitigazione, nella condivisione con le funzioni di riferimento delle priorità e della fattibilità tecnico-economica degli interventi di mitigazione.

Segue una fase di monitoraggio sull'andamento dell'implementazione degli interventi previsti ed il rispetto degli obiettivi e delle scadenze.

Il Framework individua nella funzione Risk Management di Gruppo la funzione di controllo dei rischi operativi.

La funzione Risk Management di Capogruppo calcola il requisito patrimoniale a copertura dei rischi operativi mediante l'utilizzo delle diverse componenti del modello (dati interni, dati esterni, fattori di contesto e di controllo, analisi qualitative), supporta il decision making del Top Management nell'ottica di creare valore attraverso la ritenzione, mitigazione e trasferimento dei rischi rilevati e si occupa, come per le altre società del perimetro, della raccolta dei dati interni di perdita e della fase di identificazione dei rischi da valutare nelle analisi qualitative.

L'approccio avanzato è utilizzato per la Capogruppo, mentre per le rimanenti società del Gruppo sono adottati i metodi base. Al 31 dicembre 2024 la copertura del modello interno, in termini di indicatore rilevante, risulta superiore al 90%.

La funzione Risk Management ha predisposto inoltre un sistema di reporting che assicuri informazioni tempestive in materia di rischi operativi all'Alta Direzione, la quale traduce i principi strategici del sistema di gestione in specifiche politiche gestionali. I report sono sottoposti regolarmente al Comitato Gestione Rischi e agli Organi Aziendali.

L'adozione del modello AMA ha assicurato, nel corso del tempo, una più consapevole gestione del rischio operativo, garantendo nei fatti una progressiva riduzione della rischiosità operativa del Gruppo.

A partire dal 30 giugno 2017, il Modello Avanzato di Misurazione ha subito una modifica evolutiva concernente l'incremento della profondità storica dei dati interni di perdita da 5 a 10 anni e l'introduzione di uno "scaling" dei dati esterni, al fine di scongiurare oscillazioni inattese del requisito.

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Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Informazioni di natura quantitativa

Si riporta di seguito la distribuzione percentuale del numero di eventi e delle perdite operative rilevate nel 2024, suddivise nelle varie classi di rischio:

Al 31 dicembre 2024 la numerosità degli eventi di rischio operativo risulta sostanzialmente stabile rispetto a dicembre 2023 mentre sono in aumento le perdite operative.Le tipologie di eventi con il maggiore impatto sul conto economico sono riconducibili alle carenze nel perfezionamento delle operazioni o nella gestione dei processi (classe "Esecuzione, consegna e gestione del processo": circa 48% del totale) e alla violazione degli obblighi professionali verso la clientela (classe "Clienti, prodotti e prassi operativa": circa 38% del totale).

Per quanto attiene alle carenze nel perfezionamento delle operazioni o nella gestione dei processi, gli eventi fanno principalmente riferimento a cause di recupero crediti e a cause legali.

Per quanto attiene invece alla violazione degli obblighi professionali verso la clientela, gli eventi fanno principalmente riferimento a contestazioni per l'applicazione di interessi anatocistici e per operazioni in derivati.

Nel grafico seguente si riporta, relativamente al perimetro AMA, la ripartizione del requisito regolamentare per classe di rischio:

Il Requisito Regolamentare al 31 dicembre 2024 risulta in lieve incremento rispetto al requisito di dicembre 2023 (+0,9%) sia a seguito dell'aggiornamento delle serie storiche delle perdite interne, sia in conseguenza all'incremento delle perdite operative contabilizzate nell'anno rispetto al precedente.

La ripartizione delle perdite operative differisce dalla distribuzione del requisito in quanto quest'ultimo è calcolato su una serie storica di perdite interne ed esterne di 10 anni ed è determinato prevalentemente dalla componente di perdita inattesa.

Principali tipologie di rischi legali, giuslavoristici e fiscali

Al 31 dicembre 2024 risultavano pendenti:

  • procedimenti giudiziari con un petitum complessivo, ove quantificato, di 3.400,8 mln di euro
  • richieste stragiudiziali con un petitum complessivo, ove quantificato, di 81,9 mln di euro
  • rischi connessi a garanzie contrattuali con un petitum complessivo, ove quantificato, di 271,3 mln di euro.

Tali importi, in accordo allo IAS37, comprendono l'insieme delle vertenze, richieste stragiudiziali e rischi contrattuali per i quali il rischio di esborso di risorse economiche derivante dalla potenziale soccombenza è stato valutato possibile o probabile e, quindi, non include le vertenze per le quali il rischio è stato valutato remoto. I suddetti rischi sono stati oggetto di specifica ed attenta analisi da parte del Gruppo, in particolare in presenza di gradiente di rischio probabile e qualora sia possibile effettuare una stima attendibile del relativo ammontare, si è provveduto a disporre specifici e congrui accantonamenti al Fondo per Rischi e Oneri. Ferma restando l'alea di incertezza che caratterizza ogni contenzioso, la stima delle obbligazioni che potrebbero emergere dalle controversie – e pertanto l'entità degli accantonamenti eventualmente costituiti – deriva dalle valutazioni previsionali circa l'esito del giudizio.

Tali valutazioni previsionali vengono in ogni caso effettuate sulla base delle informazioni disponibili al momento della stima e aggiornate nel corso del giudizio. Come indicato nel paragrafo "Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione del bilancio", cui si fa rinvio, la complessità delle situazioni che sono alla base dei contenziosi implicano significativi elementi di giudizio che possono interessare sia l'an, sia il quantum e relativi tempi di manifestazione della passività. Al riguardo, per quanto le stime condotte dal Gruppo siano ritenute robuste, attendibili e conformi ai dettami dei principi contabili di riferimento, non si può quindi escludere che gli oneri che emergeranno dalla definizione delle vertenze possano rivelarsi diversi, anche per importi significativi, rispetto a quelli accantonati. All'interno del suddetto aggregato si evidenziano:

1. Controversie legali e richieste stragiudiziali

Al 31 dicembre 2024 risultavano pendenti:

  • vertenze legali con un petitum complessivo, ove quantificato, di 3.320,7 mln di euro, di cui circa 1.603,0 mln di euro quale petitum attinente alle vertenze classificate a rischio di soccombenza "probabile" per le quali sono rilevati fondi per 456,7 mln di euro e circa 1.717,7 mln di euro quale petitum attribuito alle vertenze classificate a rischio di soccombenza "possibile";
  • richieste stragiudiziali per un petitum complessivo, ove quantificato, di circa 81,9 mln di euro, di cui circa 40,4 mln di euro classificate a rischio di soccombenza "probabile" e circa 41,5 mln di euro a rischio di soccombenza "possibile".

Di seguito sono illustrate le vertenze che hanno di maggiore rilevanza per macrocategoria o individualmente.

Contenzioso riguardante l'anatocismo, gli interessi e le condizioni

Il petitum complessivo di queste vertenze al 31 dicembre 2024 è pari a 184,1 mln di euro (227,7 mln di euro al 31 dicembre 2023), mentre i fondi stanziati sono pari a 79,7 mln di euro (in riduzione rispetto al fondo di 97,9 mln di euro in essere al 31 dicembre 2023).

Contenzioso riguardante le revocatorie fallimentari

Il petitum complessivo di queste vertenze al 31 dicembre 2024 è pari a 30,9 mln di euro (52,6 mln di euro al 31 dicembre 2023), mentre i fondi stanziati sono pari a 13,9 mln di euro (in diminuzione rispetto al fondo di 17,0 mln di euro in essere al 31 dicembre 2023).

Contenzioso con acquirenti di obbligazioni subordinate emesse da società del Gruppo

A seguito del burden-sharing attuato nel corso del 2017 in applicazione del D.L. n. 237/2016, alcuni investitori acquirenti di obbligazioni subordinate emesse dalla Banca (poi divenuti azionisti per effetto della citata misura, con conseguente emersione di minusvalenze rispetto all'importo inizialmente investito) hanno citato in giudizio la Capogruppo lamentando che la stessa, al momento dell'investimento, non avrebbe informato i clienti circa la natura e le caratteristiche degli strumenti finanziari acquistati, sollevando altresì ulteriori contestazioni sul corretto adempimento degli obblighi gravanti sulla Banca in qualità di intermediario finanziario.

Tale contenzioso è prevalentemente relativo ad investimenti in obbligazioni di rango Lower Tier II; infatti nella maggior parte dei casi gli investitori hanno subito la conversione ex lege dei loro titoli in azioni ordinarie, senza poter beneficiare dell'offerta pubblica di transazione e scambio promossa dalla Banca ai sensi del Decreto n. 237/2016 (c.d. Decreto Burden Sharing) destinata unicamente ad investitori retail.

Si segnala tuttavia per completezza anche altri casi in cui le controparti, pur avendo acquistato titoli Upper Tier II, contestano di non aver potuto aderire all'Offerta pubblica per misselling da parte della Banca, ovvero, spiegano comunque contestazioni relativamente ai titoli Upper Tier II acquistati dopo il 31 dicembre 2015 (cut off date). Infine, un limitato numero di controversie ha ad oggetto la fattispecie in cui gli investitori hanno ceduto le proprie obbligazioni anteriormente al Burden Sharing ex Decreto n. 237/2016. Il focus delle contestazioni avversarie è concentrato sull'asserito difetto di informativa e/o comunque di violazione della specifica normativa in materia di intermediazione finanziaria.

Il petitum complessivo di queste vertenze al 31 dicembre 2024 è pari a 30,8 mln di euro (34,7 mln di euro al 31 dicembre 2023), mentre i fondi stanziati sono pari a 16,0 mln di euro (in aumento di 0,5 mln di euro rispetto al 31 dicembre 2023).

Contenzioso in materia di derivati

Il contenzioso vertente sui contratti derivati OTC ha ad oggetto nella maggior parte dei casi l'accertamento della nullità del prodotto, sul presupposto che lo strumento finanziario sia privo dell'indicazione di elementi quali il mark to market e gli scenari probabilistici considerati essenziali della giurisprudenza al momento dominante a seguito della nota sentenza di Cassazione a Sezioni Unite n.8770/2020 (poi confermata dalle pronunce. n.21830/2021 e n.22014/2023).

Sul presupposto della nullità, le controparti chiedono quindi che la Banca sia condannata alla restituzione di tutto quanto versato per gli strumenti finanziari oggetto di causa, ovvero la ripetizione dei differenziali corrisposti, delle commissioni nonché il mancato accollo del residuo mark to market nei casi in cui il derivato sia ancora in essere.

Il petitum complessivo di queste vertenze al 31 dicembre 2024 è pari a 126,0 mln di euro (124,2 mln di euro al 31 dicembre 2023), mentre i fondi stanziati sono pari a 40,8 mln di euro (in diminuzione rispetto al fondo di 45,5 mln di euro in essere al 31 dicembre 2023).

Contenzioso e richieste stragiudiziali connessi alle informazioni finanziarie

Al 31 dicembre 2024, la Capogruppo è esposta a vertenze civili, agli effetti delle sentenze derivanti dai procedimenti penali (955/16, 33714/16 e 29877/22) con riferimento alle informazioni finanziarie diffuse negli esercizi passati. Il petitum complessivo alla medesima data per questa tipologia di richieste è quantificabile in 1.343 mln di euro ed è suddiviso come segue (dati in mln di euro):

Tipologia 31/12/24 30/09/24 30/06/24 31/03/24 31/12/23
Contenzioso civile 674 675 675 670 685
Costituzioni Parte Civile pp 955/16 160 160 160 160 160
Costituzioni Parte Civile pp 33714/16 483 483 483 495 495
Costituzioni Parte Civile pp 29877/22 26 - - - -
Totale Contenzioso 1.343 1.318 1.318 1.325 1.340

Con riferimento al contenzioso civile, il decremento di petitum registrato al 31 dicembre 2024 rispetto alla fine dell'anno precedente è imputabile principalmente all'estinzione di alcune vertenze a seguito della costituzione degli attori nel procedimento penale PP 33714/16.

Con riferimento ai procedimenti penali si rileva: (i) nel PP 33714 la diminuzione del petitum, pari a circa 12 mln di euro, è dovuta all'esclusione di alcune parti civili disposta con ordinanza del 22 aprile 2024; (ii) nel PP 29877/22 il petitum, pari a 26 mln di euro, trova rappresentazione per la prima volta nel quarto trimestre del 2024, a seguito della costituzione della Capogruppo nel novembre 2024 quale responsabile civile. Il suddetto petitum, laddove quantificato, è stato determinato avuto riguardo alle richieste delle parti civili costituite nel predetto procedimento decurtato di quanto già richiesto nel collegato PP 33714/16 dalle parti civili intervenute in entrambi i procedimenti.

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Di seguito le principali vertenze in essere al 31 dicembre 2024.

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./Alken Fund Sicav e Alken Luxembourg S.A(oggi VIRMONT SA)

Le controparti (i "Fondi"), con citazione notificata il 22 novembre 2017, hanno convenuto in giudizio innanzi al Tribunale di Milano la Capogruppo, nonché Nomura International ("Nomura"), Giuseppe Mussari, Antonio Vigni, Alessandro Profumo, Fabrizio Viola e Paolo Salvadori chiedendo di accertare e dichiarare: (i) una presunta responsabilitàdella Capogruppoaisensidell'articolo94 TUF e 2935 c.c. per gli illeciti compiuti nei confronti degli attori; (ii) una presunta responsabilità dei convenuti Mussari e Vigni in relazione agli investimenti effettuati dai Fondi nel 2012 sulla base delle informazioni non veritiere; (iii) una presunta responsabilità dei convenuti Viola, Profumo e Salvadori in relazione agli investimenti effettuati dai Fondi successivamente al 2012 e infine (iv) una presunta responsabilità di Nomura aisensi dell'articolo 2043 c.c.

Su questi presupposti i Fondi hanno chiesto la condanna in solido dei convenuti al risarcimento del danno patrimoniale pari a 423,9 mln di euro per Alken Funds Sicav e 10 mln di euro per minori commissioni di gestione e danni reputazionali della società di gestione Alken Luxembourg SA, nonché la condanna dei convenuti al risarcimento dei danni non patrimoniali, previo accertamento del reato di false comunicazioni sociali. La Capogruppo si è costituita nei termini articolando le proprie difese; nel giudizio sono altresì intervenute quattro persone fisiche che hanno reclamato danni per complessivi circa 0,7 mln di euro. Con sentenza del 7 luglio 2021, il Tribunale di Milano ha rigettato tutte le domande dei Fondi, che sono stati condannati a rifondere alla Banca le spese di lite. È stata accolta parzialmente la domanda di un solo interveniente, nei cui riguardi la Capogruppo è stata condannata al pagamento della somma di circa 52 mila euro (per capitale e interessi) in solido con Nomura e in parte con il Dott. Antonio Vigni e l'Avvocato Giuseppe Mussari. Tanto la Capogruppo che Nomura che i Fondi hanno proposto appello (questi ultimi per un petitum di 454 mln di euro circa) avverso la pronuncia innanzi alla Corte di Appello di Milano. I tre procedimenti sono stati riuniti e infine la Corte d'Appello di Milano con sentenza pubblicata in data 9 novembre 2023 ha integralmente respinto le domande dei Fondi, mentre ha accolto gli appelli di Banca MPS, Nomura, Mussari e Vigni. In data 9 gennaio 2024 i Fondi hanno promosso ricorso in Cassazione ove la Capogruppo si è regolarmente costituita, chiedendo il rigetto del ricorso avversario e la condanna dei Fondi al pagamento delle spese.

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./ Fondi York e York Lussemburgo

Con atto di citazione notificato in data 11 marzo 2019i Fondi York e York Lussemburgo hanno convenuto in giudizio innanzi al Tribunale di Milano – Sezione specializzata in materia di impresa – la Capogruppo, il dr. Alessandro Profumo, il dr. Fabrizio Viola, il dr. Paolo Salvadori e Nomura International PLC chiedendo la condanna in via solidale dei convenuti al risarcimento dei danni patrimoniali quantificati in complessivi 186,7 mln di euro e non patrimoniali da liquidarsi in via equitativa ex art. 1226 cc, oltre interessi e rivalutazione.

La pretesa degli attori ha ad oggetto le perdite subite nell'ambito delle operazioni di investimento in Banca MPS per complessivi 520,3 mln di euro effettuate tramite acquisto di azioni (investimento di 41,4 mln di euro da parte di York Lussemburgo) e tramite acquisti sintetici di contratti di equity swap, il cui valore era legato all'andamento dell'azione MPS in rapporto 1:1 (investimento di 478,9 mln di euro da parte dei Fondi York). Le controparti hanno dedotto di avere dismesso gli investimenti sopra descritti con perdite pari a complessivi 186,7 mln di euro, perdite che secondo i Fondi sarebbero state causate da comportamento illecito dei vertici della Banca che avrebbero falsato la rappresentazione finanziaria nei bilanci, alterando in modo determinante gli assunti posti a base della valutazione degli strumenti finanziari emessi dalla Capogruppo.

La Capogruppo si è regolarmente costituita.

Con sentenza del 16 maggio 2024, il Tribunale di Milano ha respinto tutte le domande dei Fondi, che sono stati condannati al pagamento delle spese legali pari ad 240 mila euro oltre al versamento della somma di 120 mila euro ex art. 96 cpc in favore di ogni convenuto.

In data 17 giugno 2024 i Fondi hanno proposto appello avverso la citata sentenza; la Capogruppo si è regolarmente costituita in giudizio in vista della prima udienza fissata al 22 gennaio 2025. Alla detta udienza è stato dato atto del decesso del Dott. Salvadori e la causa è stata dichiarata interrotta. Con ricorso notificato in data 28 febbraio 2025 i Fondi hanno riassunto la causa, la cui prossima udienza risulta fissata al 25 giugno 2025.

Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./ Costituzioni di parte civile e chiamata in causa della Capogruppo come responsabile civile

Procedimento penale n. 955/16

In data 12 maggio 2017 è stato richiesto il rinvio a giudizio degli esponenti Alessandro Profumo, Viola Fabrizio e Salvadori Paolo nell'ambito di un nuovo procedimento penale innanzi al Tribunale di Milano in cui vengono loro ascritti i reati di false comunicazioni sociali (art. 2622 del Codice Civile) in relazione alla contabilizzazione delle operazioni "Santorini" ed

"Alexandria" con riferimento ai bilanci, alle relazioni e alle altre comunicazioni sociali della Capogruppo dal 31 dicembre 2012 al 31 dicembre 2014 e con riferimento alla relazione semestrale al 30 giugno 2015 nonché di manipolazione del mercato (art. 185 del TUF) in relazione ai comunicati diffusi al pubblico riguardo l'approvazione dei bilanci e delle situazioni patrimoniali sopra indicati.

Il Tribunale di Milano, in data 15 ottobre 2020, ha pronunciato il dispositivo della sentenza di primo grado, rubricata al numero 10748/20, condannando tutti gli imputati persone fisiche e la Capogruppo ai sensi del D.Lgs. 231/01. Le motivazioni sono state depositate il 7 aprile 2021.

Avverso la sentenza di primo grado la Capogruppo, in qualità di responsabile civile, condannata in solido con gli imputati, e di responsabile amministrativo ex D. Lgs 231/2001, ha presentato ricorso in Appello innanzi alla Corte di Appello di Milano.

La Corte in data 11 dicembre 2023 ha ribaltato la sentenza di primo grado. Gli imputati sono stati assolti con formula piena perché il fatto non sussiste, sia con riferimento al reato di cui all'art. 2622 c.c. (false comunicazioni sociali) in relazione ai bilanci al 31 dicembre 2012 ed alla relazione semestrale al 30 giugno 2015 sia con riferimento al reato di cui all'art. 185 TUF (manipolazione del mercato) in relazione ai comunicati stampa concernenti l'approvazione dei bilanci dal 31 dicembre 2012 al 31 dicembre 2014 e la semestrale al 30 giugno 2015, sul presupposto dell'inesistenza, oltre ogni ragionevole dubbio, della contestata falsità nella rappresentazione contabile delle operazioni Santorini ed Alexandria. Parimenti è stata assolta la Capogruppo dagli illeciti amministrativi per insussistenza dei reati presupposti. L'accertata carenza dell'elemento oggettivo dei reati contestati ha fatto venir meno anche il presupposto delle pretese risarcitorie avanzate dalle parti civili nei confronti degli imputati e della Banca quale responsabile civile.

Avverso la sentenza emessa dalla Corte d'Appello, in data 22 luglio 2024 è stato proposto ricorso per Cassazione sia da parte della Procura Generale sia dalla parte civile Blubell Capital Partners. All'udienza del 20 febbraio 2025 la V sezione della Corte di Cassazione ha rigettato i ricorsi di entrambe le parti confermando la sentenza della Corte di Appello di Milano dell'11 dicembre 2023 di assoluzione degli imputati e della Capogruppo.

Procedimento penale n. 33714/16

In relazione al procedimento penale n. 33714/16 pendente avanti l'A.G. di Milano, la Capogruppo era stata originariamente coinvolta quale responsabile amministrativo ex D. Lgs. n. 231/2001 con riguardo ad un'ipotesi di false comunicazioni sociali (ex art. 2622 c.c.) relativa ai bilanci 2012, 2013, 2014 e alla semestrale 2015 in ragione dell'asserita sopravvalutazione dei cc.dd. crediti deteriorati.

Il 4 maggio 2018, la posizione della Banca è stata archiviata dal pubblico ministero per infondatezza della notizia di reato (provvedimento confermato anche dalla Procura Generale il 15 marzo 2019).

Il 25 luglio 2019, il GIP del Tribunale di Milano, pur prendendo atto dell'archiviazione del procedimento nei confronti della Capogruppo, quale ente responsabile ex D. Lgs. n. 231/2001 ha ordinato il proseguimento delle indagini nei confronti delle persone fisiche indagate (i.e. presidente del consiglio di amministrazione, amministratore delegato e presidente del collegio sindacale pro tempore) che sono proseguite inizialmente nelle forme dell'incidente probatorio in occasione del quale sono stati nominati dal GIP due periti che, il 30 aprile 2021, hanno depositato il proprio elaborato.

Successivamente, nell'ambito di ulteriori indagini, il Pubblico Ministero ha disposto due nuove consulenze tecniche che, pur rilevando alcuni presunti errori di contabilizzazione, sono giunte a conclusioni significativamente difformi rispetto a quelle della perizia disposta d'ufficio dal GIP nell'ambito dell'incidente probatorio.

Il 16 settembre 2022 è stato notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari ex art. 415-bis c.p.p. nei confronti di tre ex esponenti della Banca (n. 2 presidenti del Consiglio di Amministrazione ed un amministratore delegato) e di un ex Dirigente (preposto alla redazione dei documenti contabili societari). Anche la Banca, nonostante la precedente archiviazione, è stata destinataria del medesimo avviso quale responsabile amministrativo ex D. Lgs. 231/01.

In data 14 dicembre 2022 è stata emessa richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dei predetti esponenti e dell'ex dirigente; in data 12 dicembre 2022 la posizione della Banca quale responsabile amministrativo ex Modello 231 è stata invece stralciata.

Alle persone fisiche vengono contestati i reati di false comunicazioni sociali (ex art. 2622 c.c.) e manipolazione del mercato (ex art. 185 TUF) con riferimento ai bilanci 2013-2014-2015 ed alle relazioni semestrali 2015-2016 nonché di falso in prospetto (ex art. 173-bis TUF) in relazione ai prospetti informativi 2014-2015.

All'udienza preliminare si sono costituite le parti civili per un totale complessivo di oltre 5.000 nominativi. La maggior parte delle predette parti civili hanno chiesto la citazione di Banca Monte di Paschi di Siena quale responsabile civile ed all'udienza del 10 novembre 2023 la Banca si è costituita.

All'udienza del 22 aprile 2024 il Giudice per l'Udienza Preliminare (GUP) ha dato lettura dell'ordinanza concernente le que-

stioni sulle costituzioni di parte civile, disponendo l'esclusione prevalentemente per vizi di forma di quasi 300 parti civili con un petitum, laddove quantificato, di circa 12 mln di euro.

All'udienza del 20 giugno 2024 la Giudice dell'Udienza Preliminare, assegnataria dello stralcio riveniente dal provvedimento di imputazione coatta relativo al Procedimento Penale n. 29877/2022 (cfr. infra), ha pronunciato un'ordinanza con cui si è espressa favorevolmente alla riunione dei due procedimenti ritenendo sussistenti i presupposti di legge. I predetti procedimenti sono stati, per l'effetto riuniti all'udienza del 20 gennaio 2025.

All'udienza del 28 febbraio 2025, il Pubblico Ministero ha richiesto venga emessa "sentenza di non luogo a procedere" per tutte le persone fisiche in relazione ai capi di imputazione sia del procedimento penale 33714/16 e sia del riunito procedimento penale 29877/22, ad eccezione del capo di imputazione relativo alle false comunicazioni sociali, con riferimento al bilancio relativo all'esercizio 2015 e alla relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2016, per il quale il Pubblico Ministero ha richiesto il rinvio a giudizio dell'ex Presidente del Consiglio di Amministrazione, dell'ex Amministratore Delegato e dell'ex Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari.

A seguire si terranno le udienze del 9 aprile e dell'8 maggio rispettivamente per le conclusioni delle parti civili e per la discussione del responsabile civile e delle difese degli imputati.

Procedimento Penale n. 29877/2022 Tribunale di Milano

In data 28 maggio 2024 alcuni dipendenti, ex dipendenti ed ex esponenti della Capogruppo hanno ricevuto un'ordinanza ai sensi degli articoli 409 e 410 c.p.p. in merito alla tematica dei "crediti deteriorati", inerente l'asserita non tempestiva contabilizzazione di perdite pregresse. Tale ordinanza, de facto, estende il periodo coperto dal procedimento penale 33714/2016, in essere sullo stesso tema, inerente i bilanci intercorrenti dal 31 dicembre 2013 al 30 giugno 2016, ai bilanci chiusi al 31 dicembre 2016 e 31 dicembre 2017. Tale ordinanza ha intimato ai Pubblici Ministeri di procedere all'imputazione coatta di cinque persone fisiche. Con la richiesta di rinvio a giudizio, i Pubblici Ministeri hanno presentato, contestualmente, istanza di riunione di tale procedimento con quello principale (cfr. supra PP33714/2016).

All'udienza preliminare, tenutesi in data 23 luglio 2024 e 23 settembre 2024, si sono costituite circa n.2.080 parti civili, di cui circa n.1.900 già costituite nel pp 33714/2016, con contestuale richiesta di citazione della Capogruppo e di Consob quale responsabile civile.

Alla udienza del 28 novembre 2024 la Capogruppo si è costituita quale responsabile civile ed alla successiva udienza del 19 dicembre 2024 il Giudice ha emesso l'ordinanza disponendo: i) l'esclusione di Consob quale responsabile civile, (ii) l'esclusione di 20 parti civili per vizi formali.

All'udienza del 20 gennaio 2025 la GUP ha poi disposto la riunione dei due procedimenti.

In aggiunta la Giudice per le Indagini Preliminari nella richiamata ordinanza di imputazione del 28 maggio 2024, ha disposto un supplemento di indagine per quanto concerne un'ipotesi di truffa ai danni dello stato con riferimento all'operazione di ricapitalizzazione precauzionale.Le indagini sono tuttora in corso.

•••

Gli eventi processuali più approfonditamente sopra descritti e connessi: i) all'udienza del 20 febbraio 2025 della Corte di Cassazione che ha confermato la sentenza della Corte d'Appello penale di Milano di assoluzione degli imputati e della Capogruppo, nell'ambito del procedimento penale 955/16; e (ii) alle udienze preliminari nell'ambito del procedimento penale sui crediti deteriorati 33714/2016 e del riunito procedimento penale 29877/2022, relativi alla contabilizzazione dei crediti deteriorati di Banca MPS nei bilanci dal 2013 al 2017, a seguito dell'ordinanza del 28 maggio 2024, con cui il GIP presso il Tribunale Penale di Milano ha ordinato l'imputazione coatta a carico di alcuni dipendenti, ex dipendenti ed ex esponenti della Banca, hanno indotto, tenuto conto altresì del progressivo stratificarsi di ulteriori sentenze positive in tutti i cluster di contenziosi civili relativi alla diffusione di informazioni finanziarie nel periodo 2008- 2015, a confermare le valutazioni del rischio di soccombenza già compiute nello scorso esercizio.

Nel dettaglio, sono classificate a rischio "probabile" le parti civili costituite nei procedimenti penali 33714/2016 e 29877/2022, a rischio "possibile" il contenzioso civile, afferente le operazioni di aumento di capitale 2014 e 2015 e oggetto dei procedimenti penali 955/2016, 33714/2016 e 29877/2022, nonché il procedimento penale 955/2016, e a rischio "remoto" il contenzioso civile, afferente le operazioni di aumento di capitale 2008-2011, e i reclami stragiudiziali presentati da investitori aventi per oggetto le asserite falsità informative relative alla contabilizzazione delle operazioni Alexandria e Santorini e dei "crediti deteriorati".

I fondi rischi ed oneri relativi ai procedimenti penali classificati a "rischio probabile" sono stati determinati in modo da tener conto dell'importo investito dalla controparte in specifici periodi temporali caratterizzati dalle alterazioni informative contestate (al netto di eventuali disinvestimenti effettuati nei medesimi intervalli). Il danno risarcibile è stato poi determinato

considerando il criterio del "danno differenziale", che identifica il danno nel minor prezzo che l'investitore avrebbe dovuto corrispondere se avesse avuto a disposizione un quadro informativo completo e corretto. Ai fini di tale determinazione, sono state adottate – con il supporto di qualificati esperti – tecniche di analisi econometrica idonee a eliminare, tra l'altro, la componente inerente all'andamento dei titoli azionari facenti parte del comparto bancario nel periodo di riferimento. Più in dettaglio, è stato prima quantificato il danno complessivo scaturito da ciascun evento potenzialmente idoneo a generare alterazioni informative e poi calcolato l'importo astrattamente riconducibile alla singola parte civile, tenendo conto della quota di capitale tempo per tempo posseduta. In un'ottica cautelativa, unitamente al danno differenziale, si è anche tenuto conto del diverso criterio (minoritario nella giurisprudenza, inclusa quella che si va formando sulla specifica materia) del "risarcimento integrale", che prende le mosse dall'argomento in base al quale l'informazione falsa o incompleta può assumere un'incidenza causale nelle scelte di investimento del risparmiatore di tale gravità per cui egli, in presenza di un quadro informativo corretto, non avrebbe effettuato tout court l'investimento in questione; in tale caso il danno è quindi commisurato al capitale investito al netto delle somme recuperate dalla vendita delle azioni da parte della parte civile.

In ogni caso, la Capogruppo si è avvalsa della possibilità concessa dallo IAS 37 di non fornire disclosure sui fondi stanziati a bilancio in quanto ritiene che tali informazioni potrebbero seriamente pregiudicare la propria posizione nei contenziosi e in potenziali accordi transattivi.

Nel complesso, sono stati raggiunti accordi transattivi che hanno comportato la chiusura di vertenze e richieste stragiudiziali per un petitum complessivo di circa 4,4 mld di euro con un esborso complessivo di circa 242 mln di euro (5,5% del petitum); tali importi includono la transazione per 150 mln di euro con la Fondazione MPS, avvenuta nell'esercizio 2021, a fronte di un petitum di 3,8 mld di euro (4% del petitum).

Si evidenzia altresì che fino a dicembre 2024 sono giunti a sentenza, almeno di primo grado, vertenze e procedimenti penali per un petitum di circa 946 mln di euro. Le sentenze sfavorevoli rappresentano meno del 2% del petitum giunto a sentenza e hanno comportato condanne a risarcimento danni da parte della Banca per circa lo 0,1% del petitum giunto a sentenza.

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Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./Obbligazionisti Fresh 2008

Taluni detentori di Titoli FRESH 2008 con scadenza al 2099, con atto notificato il 15 novembre 2017, hanno convenuto in giudizio dinanzi alla Corte di Lussemburgo la Capogruppo, la società Mitsubishi UFJ Investors Services & Banking Luxembourg SA (che ha sostituito la Banca emittente il prestito obbligazionario Banca di New York Mellon Luxembourg), la società inglese JP Morgan Securities PLC e la società americana JP Morgan Chase Bank N.A. (che hanno stipulato un contratto swap con l'emittente il prestito obbligazionario) affinché: (i) sia accertata l'inapplicabilità del Decreto Burden Sharing ai detentori di Titoli FRESH 2008 e, conseguentemente, per sentir affermare che le dette obbligazioni non possono essere convertite forzatamente in azioni, (ii) sia affermata la validità e efficacia delle predette obbligazioni in conformità ai termini e alle condizioni della loro emissione, in quanto disciplinate dalla legge del Lussemburgo, e, infine, (iii) sia affermato che la Capogruppo non ha diritto, in assenza della conversione dei Titoli FRESH 2008, a ottenere da parte di JP Morgan il pagamento di 49,9 mln di euro in danno dei detentori di Titoli FRESH 2008. Il Tribunale di Lussemburgo, con ordinanza dell'11 gennaio 2022, ha respinto le domande formulate dalla Capogruppo per la sospensione del procedimento fino alla pronuncia degli organi di giustizia internazionale relativamente alle eccezioni pregiudiziali formulate dalla Capogruppo; ha, invece, accolto l'eccezione di incompetenza del Tribunale adito in relazione alla domanda avente ad oggetto il contratto di usufrutto stipulato dalla Capogruppo con JP Morgan Securities PLC e JP Morgan Chase nel contesto dell'operazione di aumento del capitale sociale del 2008. In relazione al richiamato contratto di usufrutto, il Tribunale lussemburghese si è riservato in attesa della decisione del Tribunale Italiano; al contrario, ha dichiarato la propria competenza in relazione al contratto di swap stipulato dalla Capogruppo con le medesime controparti nel contesto dell'operazione di aumento di capitale sociale del 2008.

Si segnala che, a seguito dell'avvio del procedimento in questione, da parte dei portatori dei Titoli FRESH 2008 la Capogruppo, in data 19 aprile 2018, ha avviato una causa innanzi al Tribunale di Milano contro JP Morgan Securities Ltd JP Morgan Chase Bank N.A. London Branch, nonché nei riguardi del rappresentante dei portatori dei Titoli FRESH 2008 e Mitsubishi Investors Services & Banking Luxembourg SA per sentir accertare che il giudice italiano è l'unico ad avere giurisdizione e competenza a decidere in merito al contratto di usufrutto e del company swap agreement stipulati dalla Capogruppo con le prime due convenute nell'ambito dell'operazione di aumento di capitale 2008. Conseguentemente la Capogruppo ha chiesto:

  • l'accertamento dell'inefficacia, ai sensi dell'art. 22, comma 4 del Decreto 237 del 23 dicembre 2016, del contratto di usufrutto e del company swap agreement che prevedono obblighi di pagamento in favore di JP Morgan Securities PLC e JP Morgan Chase Bank NA;
  • l'accertamento dell'intervenuta inefficacia e/o risoluzione e/o estinzione del contratto di usufrutto ovvero in subordine;

• l'accertamento dell'intervenuta risoluzione del contratto di usufrutto in ragione del capital deficiency event del 30 giugno 2017.

La prima udienza si era tenuta il 18 dicembre 2018 ed il giudice istruttore, considerata la pregiudizialità della questione di giurisdizione sollevata dalle parti convenute e la pendenza di una controversia avente il medesimo petitum e la medesima causa petendi dinanzi al Tribunale lussemburghese, aveva concesso alle parti termini per replicare unicamente alle eccezioni di rito e rinviato all'udienza del 16 aprile 2019 per la valutazione della questione controversa. Alla successiva udienza del 2 luglio 2019, la causa era stata trattenuta in decisione e con ordinanza del 2 dicembre 2019, il Tribunale di Milano aveva ordinato la sospensione del procedimento in attesa della decisione del predetto Tribunale lussemburghese. Avverso la predetta ordinanza, la Capogruppo aveva proposto regolamento necessario di competenza innanzi la Corte di Cassazione. Quest'ultima, con provvedimento del 31 marzo 2021, ha respinto il ricorso della Capogruppo.

Nel frattempo, i detentori dei titoli Fresh hanno impugnato nel novembre 2022 la sentenza di primo grado emessa dalla Corte del Lussemburgo, contro la quale la Capogruppo ha proposto a sua volta appello incidentale. La causa è stata trattenuta in decisione; la prossima udienza è fissata per il 4 aprile 2025.

Parallelamente la Capogruppo – sulla base della sentenza emessa dalla Corte di Lussemburgo - ha presentato al Tribunale di Milano un ricorso per la riassunzione del giudizio ivi instaurato nel 2018, ma il Tribunale di Milano, con ordinanza dell'11 gennaio 2024, lo ha dichiarato inammissibile, evidenziando che la sospensione del procedimento italiano era stata disposta a suo tempo (2 Dicembre 2019) fino al passaggio in giudicato della decisione del Tribunale lussemburghese, decisione che, tuttavia, essendo stata oggetto, come sopra cennato, sia di appello principale che di appello incidentale, non è divenuta definitiva, con ciò dovendosi pertanto ritenere ancora in essere i presupposti che avevano a suo tempo indotto il giudice italiano a mantenere il giudizio sospeso.

In caso di esito favorevole del contenzioso, i Titoli FRESH 2008 saranno convertiti nelle azioni, già emesse, della Capogruppo che incasserà anche l'importo di 49,9 mln di euro registrando un corrispondente provento economico.

In caso di esito sfavorevole del contenzioso, non potrà essere applicato il principio di condivisione degli oneri (i.e. burden sharing) e pertanto gli obbligazionisti manterranno il diritto di ricevere la cedola (pari a Euribor 3M+425bps su un nozionale di 1 mld di euro) a condizione che la Capogruppo generi utili distribuibili e paghi dividendi.

Poiché la Capogruppo non ha pagato dividendi dalla data del burden sharing, l'eventuale esito sfavorevole del contenzioso potrebbe produrre effetti unicamente a decorrere dalla distribuzione di dividendi effettuata nel maggio 2024 a valere sull'utile 2023. Si segnala che, alla data di riferimento del presente Bilancio, oltre al contenzioso ivi descritto, non sono pervenute ulteriori richieste di alcun tipo. In ogni caso allo stato attuale del contenzioso, la Capogruppo considera nullo ogni diritto degli obbligazionisti FRESH 2008 ai sensi dell'applicazione dell'articolo 22 comma 4 del D.Lgs. 237/2016 e del capital deficiency event registrato al 30 giugno 2017 ed ha pertanto determinato i ratios patrimoniali e l'utile per azione al 31 dicembre 2024 (in continuità con quanto agito al 31 dicembre 2023) senza tener conto della cedola del FRESH 2008.

Altre vertenze

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./ Fatrotek

Tale causa, ove la Capogruppo è stata convenuta insieme ad altri istituti di credito e società con citazione del 27 giugno 2007, ha ad oggetto l'accertamento dei pretesi danni patrimoniali e non patrimoniali patiti dalla società attrice a seguito di una presunta illegittima segnalazione in centrale rischi. Il relativo petitum risulta pari a 157 mln di euro. Con la domanda viene chiesta la condanna in solido tra gli istituti convenuti, ciascuno in ragione ed in proporzione del relativo operato. La difesa della Capogruppo è stata impostata sul fatto che la gravissima situazione finanziaria in cui versava la società giustificava appieno le iniziative assunte dalla stessa Capogruppo.

In data 5 giugno 2018 è stato dichiarato il fallimento della società, ragione che ha indotto la curatela alla riassunzione. All'esito dell'istruttoria, in cui è stata espletata CTU, la causa è stata trattenuta in decisione il 6 ottobre 2022, dopo di che il Tribunale di Salerno con sentenza dell'11 novembre 2022, ha accertato e liquidato il solo danno non patrimoniale, pari a 20 mila euro per ciascun istituto di credito (quindi per complessivi 100 mila euro), oltre interessi e spese di lite. L'esborso riferibile alla Banca è di circa 34 mila euro. La causa relativa all'appello interposto dal Fallimento si è tenuta l'11 luglio 2024, per l'acquisizione della relazione tecnica di ufficio svolta in primo grado. Attualmente il giudizio è stato rinviato all'udienza del 25 settembre 2025 per la precisazione delle conclusioni; la Corte ha rimesso alla fase decisoria ogni valutazione circa la rinnovazione della CTU richiesta da controparte.

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./ Renova Red SpA

In data 9 settembre 2024, la società Renova Red ha citato in giudizio la Capogruppo innanzi al Tribunale di Siena per far accertare l'inadempimento da parte della convenuta all'accordo quadro in materia di eco bonus stipulato nel settembre 2021 tra Banca MPS e la società attrice per un nominale complessivo di circa 76 mln di euro.

La tesi di controparte è che la Capogruppo abbia proceduto ad acquistare solo in minima parte i crediti previsti dal sopra indicato contratto quadro, rifiutandosi poi immotivatamente di acquistare i successivi a far data dal novembre del 2021. Ciò avrebbe costretto Renova Red ad individuare altri intermediari sul mercato con cui perfezionare le successive cessioni solo a distanza di sei mesi, con un ingente pregiudizio in termini di danno patrimoniale e non patrimoniale, stimato da parte attrice in circa 32 mln di euro.

La Capogruppo si è costituita con atto datato 14 novembre 2024 e, a seguito del rinvio di ufficio disposto dal Tribunale, la prima udienza di comparizione è stata fissata per il 29 aprile 2025. In vista dell'udienza, a far data dal 20 marzo 2025, entrambe le parti saranno chiamate a depositare le rispettive memorie integrative.

Vertenze Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./Riscossione Sicilia S.p.A. – Oggi Agenzia delle Entrate Riscossione ("ADER")

Contenzioso promosso da Riscossione Sicilia

Con atto di citazione notificato il 15 luglio 2016 Riscossione Sicilia S.p.A (oggi ADER, subentrata a titolo universale in tutti i rapporti giuridici di Riscossione Sicilia a far data dal 1° ottobre 2021, ai sensi dell'art. 76 D.L. n. 73/2021 convertito con L. n. 106/2021) aveva convenuto in giudizio innanzi al Tribunale di Palermo la Capogruppo, chiedendone la condanna al pagamento della complessiva somma di 106,8 mln di euro.

Con sentenza n.2350/22, depositata in data 30 maggio 2022, il Tribunale di Palermo, in sostanziale adesione alle conclusioni della consulenza tecnica d'ufficio, ha respinto le domande proposte da Riscossione Sicilia ed ha condannato quest'ultima a corrispondere alla Banca la somma di circa 2,9 mln di euro oltre agli interessi legali e alle spese del giudizio.

Detta sentenza è stata appellata il 27 dicembre 2022 con citazione innanzi alla Corte d'Appello di Palermo. La Banca si è costituita con comparsa depositata il 13 aprile 2023 spiegando appello incidentale. Al momento la causa risulta rinviata per la precisazione delle conclusioni al 7 novembre 2025.

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Azione legale promossa dall'Assessorato dell'Economia della Regione Siciliana (l'"Assessorato")

In data 17 luglio 2018, l'Assessorato dell'Economia della Regione Siciliana notificava alla Capogruppo ordinanza di ingiunzione ex art. 2 R.D. n. 639/1910 e di restituzione ai sensi dell'articolo 823, comma 2, c.c. della somma di 68,6 mln di euro circa. Integrato il contradditorio nei confronti di Riscossione Sicilia S.p.A., con sentenza n. 3649/2021, pubblicata in data 4 ottobre 2021 e notificata in data 5 ottobre 2021, il Tribunale di Palermo ha respinto l'opposizione della Capogruppo avverso la ridetta Ordinanza, con contestuale condanna della stessa al pagamento delle spese di lite. Avverso detta decisione Banca MPS ha proposto impugnazione dinanzi la Corte di Appello di Palermo. Con ordinanza depositata in data 11 febbraio 2022, la Corte di Appello ha ordinato l'integrazione del contraddittorio nei confronti di ADER, in qualità di successore di Riscossione Sicilia S.p.A., fissando per la nuova comparizione l'udienza collegiale del 1° luglio 2022; attualmente la causa è stata rinviata all'udienza del 18 dicembre 2025 per la precisazione delle conclusioni.

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Le azioni avviate da Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A.

Nell'ulteriore e distinto giudizio amministrativo (RG 2201/2018) promosso dalla Capogruppo innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale della Sicilia per la declaratoria di nullità e l'annullamento dell'ordinanza d'ingiunzione ex art. 2 R.D. N. 639/1910, con sentenza del 17 novembre 2023 n. 3043 il Tribunale ha accolto il ricorso della Capogruppo, annullando il provvedimento impugnato limitatamente alla domanda spiegata in via alternativa dall'Assessorato, ritenendo non suscettibile di tutela possessoria ex art. 823 comma 2, c.c. il diritto dell'Assessorato in quanto integrante un diritto di credito e non un diritto di natura reale, e compensando le spese. La sentenza non è stata impugnata ed è passata in giudicato.

A seguito della notifica alla Capogruppo in data 21 settembre 2022 di cartella esattoriale portante il credito dell'Assessorato di cui alla sentenza n. 3649/2021, con citazione del 21 novembre 2022 la Capogruppo ha promosso nei confronti di ADER e dell'Assessorato altro giudizio di opposizione all'esecuzione e alla cartella esattoriale come atto esecutivo ex art. 615 cpc innanzi al Tribunale di Siena (RG 2737/2022), anche al fine di ottenere la sospensiva della esecutorietà del titolo. Tale procedimento si è concluso con sentenza del 13 dicembre 2023, che ha rigettato l'opposizione della Capogruppo, condannandola alle spese per 91,6 mila euro; con citazione del 21 giugno 2024 detta sentenza è stata impugnata innanzi alla Corte d'Appello di Firenze che ha rinviato la causa per la rimessione in decisione all'udienza del 20 gennaio 2026.

Le altre iniziative adottate dalla Capogruppo per reagire alla pretesa creditoria dell'Assessorato di cui alla sentenza n. 3649/2021- e precisamente l'istanza innanzi alla Corte dei Conti avanzata in data 21 novembre 2022 ai sensi dell'art. 172 co 1 lett. d) del codice di giustizia contabile per dichiarare nulli gli atti per il recupero delle somme e l'istanza del 16 novembre 2022 ai sensi della legge n. 228/2012 per ottenere la sospensione della riscossione della somma portata dalla cartella esattoriale - non hanno avuto buon esito e pertanto, il 27 gennaio 2023, in stretta ottemperanza alla cartella esattoriale, che nelle voci di dettaglio del credito dell'Ente impositore contemplava gli interessi al tasso legale, è stato disposto il pagamento della complessiva somma di 74 mln di euro, ad integrale pagamento del ruolo emesso dalla Regione Sicilia.

Infine, sono in corso le iniziative necessarie per il recupero del predetto credito di circa 68,6 mln di euro da ADER, nei cui confronti la Capogruppo ha titolo, quale successore universale di Riscossione Sicilia S.p.A.

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./Nuova Idea

Con atto di citazione notificato in data 21 dicembre 2021 Nuova Idea S.r.l. ha convenuto in giudizio la Capogruppo innanzi al Tribunale di Caltanissetta al fine di sentirla dichiarare tenuta a risarcire la totalità dei danni, patrimoniali e non patrimoniali, patiti dalla società come conseguenza del protesto di una cambiale di 2.947 euro domiciliata presso la filiale di Caltanissetta, che secondo la prospettazione attorea sarebbe stato elevato per fatto e colpa esclusivi della Capogruppo.

Sostiene parte attrice che l'illegittimo protesto ha costituito l'unico antecedente causale di una concatenazione di eventi descritti in citazione che hanno comportato la netta riduzione delle proprie quote di partecipazione ad un Raggruppamento Temporaneo di Imprese (RTI) aggiudicatario di appalto di servizi con ASL Napoli 1 Centro, chiedendo conseguentemente, in via principale, la condanna della Banca a corrispondere in suo favore l'importo di 57,3 mln di euro a titolo di mancato guadagno nonché un importo pari a 2,8 mln di euro a titolo di lucro cessante, e così complessivamente 60,1 mln di euro, oltre al risarcimento dei danni all'immagine sociale ed alla reputazione commerciale da liquidarsi in via equitativa.

Con sentenza del Tribunale di Caltanissetta n. 26, pubblicata l'8 gennaio 2025, si è definito il primo grado di giudizio con la condanna della Banca al pagamento di 2,8 mln di euro a titolo di risarcimento per il danno subito da Nuova Idea S.r.l., con compensazione integrale delle spese di lite. Il Tribunale ha ritenuto sussistente un nesso causale tra il mancato pagamento della cambiale da parte di Banca MPS e la marginalizzazione della società nell'appalto pubblico ottenuto in RTI. Poiché sono presenti validi motivi di riforma, la Capogruppo con atto di appello del 17 febbraio 2025 ha impugnato la sentenza di primo grado avanti la Corte di Appello di Caltanisetta, con richiesta di sospensiva dell'efficacia esecutiva della sentenza. La prima udienza cartolare è fissata al 10 luglio 2025.

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./ EUR S.p.A.

La società EUR S.p.A. ha citato in giudizio presso il Tribunale di Roma la ex controllata MPS Capital Services S.p.a. (oggi fusa per incorporazione nella Capogruppo- nel seguito MPSCS), congiuntamente ad altre tre banche finanziatrici, in via principale al fine di ottenere la declaratoria di nullità ovvero in subordine l'annullamento e/o l'inefficacia dei seguenti contratti: 1) Interest rate swap (IRS) concluso in data 24 aprile 2009; 2) IRS del 29 luglio 2009; 3) la Novation Confirmation del 15 luglio 2010 con cui è stato trasferito l'IRS sub 2 da Eur Congressi Spa a Eur Spa; 4) il contratto di close out del 29 luglio 2010 relativo all'IRS sub 1; 5) il Termination Agreement del 18 dicembre 2015 relativo all'IRS sub 2. Sempre in via principale la parte attrice chiede la condanna delle banche del pool, in solido tra loro, a titolo di restituzione d'indebito e di risarcimento del danno precontrattuale e/o contrattuale e/o extracontrattuale, al pagamento dell'importo di circa 57,7 mln di euro che rappresenta il petitum indicato da parte attrice.

Essendo tale ammontare relativo a tutti i derivati conclusi dalle 4 banche del pool con EUR S.p.A., va precisato che nelle denegata ipotesi di soccombenza, l'onere derivante dalla condanna sarà diviso fra le banche del pool in ragione della propria quota di partecipazione al finanziamento, che per MPSCS era del 12,61%.

In data 21 aprile 2023, rigettando le domande avanzate dalla Società EUR, il Tribunale di Roma ha emesso la sentenza con la quale: 1) è stato dichiarato il difetto di giurisdizione del Tribunale italiano in favore della Corte inglese; 2) è stata dichiarata assorbita l'eccezione di litispendenza sollevata, in via subordinata, dalle banche convenute ai sensi dell'art. 7 comma 1 della Legge 31 maggio 1995 n.218; 3) ed è stata disposta l'integrale compensazione tra le parti delle spese di lite.

Il 5 dicembre 2023 EUR ha notificato l'appello contro la sentenza di primo grado, contestando la decisione del Tribunale circa il difetto di giurisdizione del giudice italiano e riproponendo nella sostanza tutte le domande svolte in primo grado. Nel febbraio 2025, è stato raggiunto un accordo transattivo con controparte che ha determinato l'abbandono del giudizio di appello.

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./ Italtrading

Nel febbraio 2020, il Fallimento Italtrading ha citato in giudizio la ex controllata MPS Leasing & Factoring, quale responsabile civile del danno ai sensi dell'art. 2049 c.c. cagionato per il tramite di un ex dipendente, consistente nella irregolare rilevazione in bilancio di minori debiti verso il sistema bancario e contestualmente in minori crediti verso le controllate e verso taluni clienti. Ciò in violazione del disposto dell'art. 2423 c.c., comportando un occultamento della perdita del capitale sociale e, quindi, un aggravamento del dissesto. La richiesta risarcitoria è stata quantificata in 132,8 mln di euro.

Nel corso del giudizio, in cui la ex controllata si è costituita, a seguito delle conclusioni rassegnate dalla procedura concorsuale la richiesta si è ridotta a 63 mln di euro con richiesta di provvisionale di 6 mln di euro.

Con sentenza del 19 maggio 2023, il Tribunale di Milano ha assolto l'ex dipendente dalle imputazioni contestategli, con conseguente effetto liberatorio per Banca MPS, subentrata in forza di incorporazione a MPS L&F. È pendente giudizio di appello presso la Corte d'Appello di Milano promosso lo scorso ottobre dal Fall. Italtrading. In data 4 luglio 2024 si è svolta la prima udienza del processo di appello. Il Procuratore Generale si è rimesso alla Corte attesa la natura esclusivamente civilistica della questione. All'udienza del 5 marzo 2025 la Corte ha accolto la richiesta di rinnovazione istruttoria avanzata da uno degli imputati ed ha disposto un ulteriore rinvio al 7 aprile 2025.

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./ Privilege Yard Spa in Fall - Appello

Con sentenza n. 14832/2022 del 4 ottobre 2022, il Tribunale di Roma ha accertato la responsabilità di diversi istituti di credito, tra cui la ex controllata MPS Capital Services S.p.A (oggi fusa per incorporazione nella Capogruppo), convenuti in solido per concorso ex art. 2055 c.c. nella mala gestio degli amministratori della Privilege Yard S.p.A ex art. 2393 c.c. e conseguentemente condannato gli stessi al pagamento a titolo di risarcimento del danno cagionato al patrimonio della Privilege Yard S.p.A. di una somma, quantificabile in applicazione del criterio dei netti patrimoniali, pari a 57,1 mln di euro, oltre spese di lite ed oneri di legge.

Di concerto con le altre Banche, originariamente in pool, è stato deliberato di procedere con il pagamento spontaneo, benché con riserva di ripetizione all'esito dell'appello, mediante pagamento nella misura concordata di un quinto per ciascuna banca, dell'importo di condanna maggiorato di spese, competenze ed onorari.

Tutte le Banche, inclusa la ex controllata, hanno promosso autonomamente appello. L'udienza di prima comparizione tenutasi nel febbraio 2024 è stata rinviata per precisazione delle conclusioni al novembre 2025.

Diverse proposte sono state presentate da soggetti terzi al mondo bancario per la cessione del contenzioso, alcune formalizzate, altre solo verbali per sondare l'eventuale disponibilità delle Banche ad una definizione transattiva. Nessuna proposta è stata comunque ufficializzata.

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./ Barbero Metalli S.p.A.

La causa, con petitum pari a 37,5 mln di euro, è stata promossa dalla B.M. 124 S.R.L. - assuntore del concordato fallimentare della Barbero Metalli Spa in JV con BeCause – nei confronti degli amministratori e revisori contabili della società, nonché dei diversi istituti di credito in solido, per avere contribuito allo stato di decozione della società mediante concessione abusiva di credito.

La parte istante chiede la condanna degli amministratori, revisori e banche in solido fra loro per circa 37,5 mln di euro quale maggior perdita registrata dalla società, e in subordine la condanna per 22,9 mln di euro, quale controvalore di singole operazioni rovinose poste in essere dalla società ed espressamente enucleate nell'atto di citazione (l'apporto indicato per la Capogruppo consisterebbe nell'avere anticipato 8,8 mln di euro alla società dal 2009).

Il 13 settembre, in ragione del mancato buon fine di proposta conciliativa avanzata, il Giudice ha disposto l'apertura dell'istruttoria della causa mediante espletamento della consulenza tecnica. In data 4 dicembre 2024 ha giurato il CTU e la Banca ha nominato il proprio consulente tecnico di parte.

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./ Isoldi S.p.A.

Nel giugno 2020 è stata notificata una citazione da parte della curatela del fallimento della Isoldi Holding S.p.A. in liquidazione contro diversi istituti di credito (tra cui la Capogruppo) sul presupposto di una responsabilità solidale delle banche con l'organo amministrativo di Isoldi Holding S.p.A. in liquidazione per aver concorso alla commissione di atti dispositivi del patrimonio sociale, all'artificiale sopravvivenza della società nonostante il suo dissesto e all'aggravamento di esso, identificate in:

  • acquisto di azioni e dei connessi diritti di opzione della società Aedes S.p.a., effettuato a condizioni pregiudizievoli rispetto ai prezzi di mercato con aggravio dell'indebitamento, in una condizione di squilibrio patrimoniale e finanziario della società fallita;
  • accesso ad un piano di risanamento ex art. 67, co. 3, lett. d), Legge Fallimentare, siglato il 9 maggio 2011 tra 7 banche (la Capogruppo per il 19%) e la Isoldi Holding mediante la creazione di due nuove società per la cessione di ramo d'azienda vincolato al soddisfacimento dei debitori con garanzie reali (Newco Isoldi e I.R.O.) e la erogazione di nuova finanza per complessivi 17,6 mld di euro garantita da ipoteche in II grado e fidejussioni della Isoldi Holding.

La prima udienza di comparizione si è celebrata il 16 febbraio 2023 e il giudice si è riservato sulle diverse richieste istruttorie formulate dalle parti senza concedere il rinvio di sei mesi richiesto dal Fallimento per la definizione di un concordato

fallimentare e la conseguente prosecuzione della causa da parte dell'assuntore fallimentare. In data 9 gennaio 2024 il Giudice ha sciolto la riserva riconoscendo, in via preliminare, la legittimazione del cessionario a proseguire nel giudizio iniziato dal Fallimento e ammettendo CTU in ordine alle due macro-operazioni indicate in citazione. La causa, prevista in gennaio 2025, è stata poi differita in quanto si sono aperte delle trattative che hanno portato alla definizione extragiudiziale della vertenza giudiziaria pendente con Fallimento della Isoldi Holding (già Isoldi Spa), oggi BeCause. La Capogruppo ha liquidato, il 13 febbraio 2025, la somma concordata al netto delle spese di CTU ancora da liquidarsi. Si attende che venga formalizzata l'estromissione dal giudizio.

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./ Parrini S.p.a.

La causa, con petitum pari a 42,2 mln di euro, è stata promossa nei confronti dei diversi istituti di credito in solido per avere contribuito allo stato di decozione della società mediante concessione abusiva di credito.

In particolare per la posizione della ex controllata MPS Capital Services S.p.a. (fusa per incorporazione nella Capogruppo) si lamenta la connivenza con la mala gestio degli amministratori nell'aver fatto ricorso al credito in uno stato di crisi dell'impresa ormai irrimediabile non in vista di una ristrutturazione aziendale, ma al solo scopo di proseguire l'attività e la gestione sociale senza far emergere all'esterno tale stato di crisi, così ritardando la dichiarazione di fallimento, e provocando danno alla Società e ai creditori mediante concessione di finanziamento ipotecario in data 4 agosto 2011.

Stante il tenore delle richieste, non emerge la quantificazione della quota parte di rischio in capo alla ex controllata MPS Capital Services S.p.A., chiamata in solido con gli altri convenuti al pagamento dell'intera somma chiesta in ristoro.

In data 3 febbraio 2022 il Giudice ha sciolto la riserva rinviando la causa all'udienza del 31 ottobre 2022 per l'ammissione dei mezzi istruttori. La Curatela ha chiesto la nomina di un CTU. All'udienza il Fallimento ha insistito nella richiesta di CTU economico-finanziaria e contabile e nella richiesta di emissione dell'ordine di esibizione avente ad oggetto l'istruttoria svolta dalle banche prima della concessione dei finanziamenti alla Parrini.

In data 26 marzo 2024 la curatela del fallimento Parrini Spa ha depositato presso il Tribunale di Roma, "Istanza di sollecito a provvedere su istanze istruttorie", affinché il Giudice sciolga la riserva e nomini CTU, istanza sollecitata nuovamente in data 16 luglio 2024, ma ad oggi non risulta ancora sciolta la riserva.

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./ Le Camelie S.R.L

La causa è stata promossa dalla società "Le Camelie S.r.l." e dal Sig. Giacomo Polito, in qualità di terzo datore di ipoteca, nei confronti della Capogruppo e della ex controllata MPS Capital Services Spa unitamente a Siena NPL 2018 per presunta simulazione sulla destinazione delle somme erogate per mutuo, per abuso di erogazione di credito e per nullità dei contratti per causa illecita.

La richiesta risarcitoria ammonta complessivamente a 45,2 mln di euro, valore corrispondente alla somma dei valori attribuiti dagli attori ai propri beni pignorati nelle procedure esecutive promosse in forza dei mutui per cui è causa.

Nell'udienza di giugno 2023, il Giudice ha ritenuto la causa matura per la decisione ed ha fissato per la precisazione delle conclusioni l'udienza del 6 febbraio 2024. Il giudizio è stato rinviato al 24 maggio 2024, ex art. 309 cpc, per una definizione transattiva della causa con il cessionario. La causa si è estinta all'udienza del 18 giugno 2024, ai sensi dell'art. 309 cpc, a seguito dell'intervenuta transazione tra la cessionaria Siena NPL e la parte attrice.

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./ Società Italiana per Condotte D'Acqua S.P.A. in Amm. Straordinaria

Con atto di citazione notificato alla Capogruppo il 23 dicembre 2022 la Società Italiana per Condotte D'Acqua S.p.A. in A.S. ha convenuto in un giudizio risarcitorio gli Istituti di credito in concorso con le società di factoring (n. 32 controparti), la società di revisione, i componenti del Consiglio di Gestione e del Consiglio di Sorveglianza della società in bonis, per aver contribuito –attraverso il ricorso e la concessione di credito- alla commissione di atti di mala gestio che hanno determinato (o concorso a determinare) un grave danno alla società e all'intero ceto creditorio. Il danno è quantificato:

  • in via solidale tra tutti i convenuti in 389,3 mln di euro;
  • in via subordinata in 322,0 mln di euro (aggravio del passivo concorsuale);
  • in via ancora subordinata in 39,5 mln di euro in riferimento a singole operazioni (riferite a società collegate).

All'udienza del 22 aprile 2024 alcune parti hanno fatto istanza di chiamata in causa di terzi; nell'autorizzare le chiamate in causa invocate, il Giudice ha rinviato la causa per la prima udienza di comparizione in febbraio e successivamente al 1° luglio 2025 per i medesimi incombenti, nell'attesa della prova del perfezionamento della notifica dell'atto di citazione in rinnovazione a Banco Do Brasil S.A..

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./Amministrazione Straordinaria Impresa S.p.A.

Con atto di citazione notificato in data 11 novembre 2016, la procedura di Amministrazione Straordinaria Impresa S.p.A. ha convenuto in giudizio la Capogruppo, insieme con altre banche partecipanti ad un pool (ns. quota 36,48%), per accertare e dichiarare la responsabilità delle medesime, dei componenti del Consiglio di Amministrazione di Impresa S.p.A., e della società di revisione e condannarle al risarcimento del danno, in via solidale, asseritamente subito dalla società nella misura di 166,9 mln di euro.

Secondo quanto contestato, le banche, in concorso con i sindaci, gli amministratori ed i revisori, finanziando l'acquisizione del ramo infrastrutture di B.T.P. Spa da parte di Impresa Spa avrebbero causato il dissesto di quest'ultima. La Capogruppo si è costituita in giudizio.

All'udienza del 7 gennaio 2023, il Giudice ha ammesso la CTU, depositata il successivo 29 marzo 2024. Sulla base dell'elaborato, l'operazione contestata avrebbe generato uno squilibrio delle fonti di finanziamento della società, determinando l'insostenibilità del debito e la conseguente insolvenza di Impresa Spa, quantificando il relativo danno in 86,1 mln di euro e rilevando come il merito creditizio non sarebbe stato adeguatamente vagliato dalle banche finanziatrici all'epoca dell'erogazione.

All'udienza del 22 aprile 2024 il Giudice ha verbalizzato le eccezioni delle parti e concesso termine per le note al 31 maggio 2024. Depositate le note autorizzate nei termini concessi, si è in attesa di provvedimento del Giudice a scioglimento della riserva.

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./Berloni Immobiliare Srl

Con atto di citazione notificato in data 2 novembre 2018, la Berloni Immobiliare Srl e Berloni Marcello convenivano in giudizio davanti al Tribunale di Pesaro (R.G. 2923/2018) la Banca MPS Spa unitamente ad altri 7 istituti bancari e finanziari, all'asseveratore e società redattrice, al fine di ottenere la declaratoria di nullità e/o annullamento di tutti gli atti posti in essere in esecuzione del piano di risanamento e dell'accordo di finanziamento raggiunti tra le Banche convenute e le società del Gruppo Berloni (finanziamento, iscrizioni ipotecarie, pegni, conferimento di quote, ecc.), oltre che la condanna dei convenuti in solido al risarcimento dei danni, sia di natura patrimoniale che non patrimoniale, asseritamente subiti. La domanda risarcitoria complessiva viene quantificata in 53,5 mln di euro e la Capogruppo si è costituita in giudizio. Nel maggio 2019 la Berloni Immobiliare srl ha depositato rinuncia agli atti. Il giudizio è proseguito per un petitum di circa 30 mln di euro. Nel novembre 2022 è stata disposta CTU volta a verificare la "manifesta inidoneità" del piano di risanamento elaborato. Il giudizio è stato assunto in decisione con provvedimento del 3 ottobre 2024.

Procedimenti penali connessi all'operatività in diamanti

Con riferimento alla vicenda "diamanti" e alle ipotesi di autoriciclaggio, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siena, nell'ambito del procedimento penale, aveva emesso, in data 12 settembre 2022, richiesta di archiviazione nei confronti delle persone fisiche (n. 4 ex dirigenti e dell'unico dirigente in servizio), indagati per l'autoriciclaggio nonché disposto decreto di archiviazione nei confronti della Capogruppo quale responsabile amministrativo e aveva disposto, altresì, la revoca del sequestro preventivo formulato in relazione al reato di autoriciclaggio ai sensi del D.Lgs. 231/2001, per la somma di 0,2 mln di euro. In data 16 novembre 2022, il Procuratore Generale della Corte d'Appello di Firenze aveva ratificato il decreto di archiviazione nei confronti della Banca, mentre il Giudice per le indagini preliminari in data 5 ottobre 2022 aveva emesso decreto di archiviazione nei confronti delle persone fisiche.

Per quanto riguarda il procedimento penale per truffa aggravata, pendente innanzi al Tribunale di Roma nei confronti di n. 5 ex dirigenti e n. 8 dipendenti, in data 18 giugno 2024 è stata emessa sentenza di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione del reato.

Per la medesima vicenda è stato instaurato innanzi la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano un ulteriore procedimento penale per i reati di truffa aggravata, autoriciclaggio ed ostacolo all'esercizio delle funzioni delle Autorità Pubbliche di Vigilanza con richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di sette ex dirigenti (tra cui i cinque del filone principale) e dell'amministratore Delegato e Direttore Generale pro tempore di Banca MPS.

Tale procedimento è stato spostato, a seguito dell'incompetenza territoriale a i) Roma per le ipotesi di truffa aggravata formulate nei confronti delle persone fisiche e nell'ambito del quale si è in attesa, come per il processo di cui sopra, della sentenza di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione; ii) Siena per il reato di autoriciclaggio e di ostacolo alle funzioni delle Autorità Pubbliche di Vigilanza, quest'ultimo conclusosi in data 8 febbraio 2024 con il decreto di archiviazione.

Con tale ultimo decreto di archiviazione, i procedimenti penali relativi alla operatività in diamanti che hanno visto coinvolta la Capogruppo quale responsabile amministrativo, sono da ritenersi tutti definiti.

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Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

2. Controversie giuslavoristiche

Al 31 dicembre 2024 risultavano pendenti controversie passive con un petitum complessivo, ove quantificato, di circa 44,6 mln di euro. In particolare:

  • circa 32,1 mln di euro quale petitum attinente alle controversie classificate a rischio di soccombenza "probabile" per le quali sono rilevati fondi per 14,8 mln di euro circa;
  • circa 12,5 mln di euro quale petitum attribuito alle controversie passive classificate a rischio di soccombenza "possibile".

Di seguito sono illustrate le informazioni della principale vertenza in essere al 31 dicembre 2024.

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./Fruendo

L'operazione di cessione del ramo "back office" di Banca MPS a Fruendo, risalente al 1° gennaio 2014 per n.1064 risorse, è stata dichiarata illegittima in tutti i gradi di giudizio e ha determinato la riammissione in Capogruppo di 452 ricorrenti (in data 1° aprile 2020), contestualmente distaccati alla società.

Occorre, inoltre, segnalare che nel caso di trasferimento del ramo di azienda ritenuto illegittimo, la Cassazione, con riferimento all'obbligo retributivo gravante sul cedente, si è pronunciata in senso difforme all'indirizzo consolidatosi nel tempo dinanzi alla stessa Suprema Corte. Infatti, con numerose pronunce emesse a partire dal luglio 2019 è stato affermato che, nell'ipotesi in cui la cessione del rapporto di lavoro, nel più ampio contesto del trasferimento di ramo di azienda, venga dichiarata illegittima, sul datore di lavoro cedente, che non riammetta in servizio i lavoratori, gravi ugualmente l'obbligo retributivo in aggiunta a quello adempiuto dal datore cessionario, non ritendendosi applicabile al caso di specie il principio liberatorio del pagamento eseguito da parte di quest'ultimo.

In base a tale mutato indirizzo giurisprudenziale (cosiddetta "doppia retribuzione"), alla data di riferimento del presente Bilancio n. 52 lavoratori interessati dall'operazione di cessione del ramo e destinatari delle sentenze a loro favorevoli sopra indicate, hanno convenuto la Capogruppo in giudizio al fine di richiedere la retribuzione asseritamente dovuta. I procedimenti giudiziali sono stati incardinati dinanzi ai Tribunali di Siena, Firenze, Mantova e Roma con udienze ad oggi fissate tra dicembre 2024 e novembre 2025.

L'andamento del contenzioso, nelle sue diverse fasi, ha dato avvio a trattative per la conciliazione delle vertenze che hanno portato al perfezionamento, ad oggi, di n. 350 transazioni.

Con riferimento al filone "appalto illecito", un primo gruppo di ricorsi di lavoratori Fruendo (52 poi ridottisi a 32 a seguito di rinunce/conciliazioni) era stato respinto in primo grado dal Tribunale di Siena il 25 gennaio 2019. Detta sentenza è stata impugnata da n. 16 lavoratori dinanzi alla Corte d'Appello di Firenze Sez. Lavoro che ha, viceversa, accertato l'illegittimità dell'appalto, ordinando la riammissione in servizio di n. 14 lavoratori (in quanto relativamente a n.2 lavoratori è stata dichiarata la cessazione della materia del contendere a seguito di rinunce/conciliazioni), a cui è stato dato corso con decorrenza 1° marzo 2022. La Suprema Corte di Cassazione ha definito il giudizio in senso sfavorevole alla Banca con ordinanza del 17 maggio 2024.

Sono state, peraltro, avviate ulteriori azioni per l'accertamento della illiceità dell'appalto che coinvolgono attualmente n.30 lavoratori di Fruendo, tutte radicate c/o il Tribunale di Siena – sez. Lavoro:

  • per due gruppi di ricorrenti (n. 18 in totale, successivamente ridottisi a n. 14 a seguito di rinunce/conciliazioni) che hanno introdotto cause collettive, sono state emesse sentenze favorevoli alla Banca in primo grado dal Tribunale di Siena Sez. lavoro. La Corte d'Appello di Firenze, con sentenze emesse il 5 aprile 2024, ha respinto gli appelli dei lavoratori e i giudizi pendono attualmente in Cassazione;
  • per altro gruppo di ricorrenti (n. 18 in totale, successivamente ridottisi a n. 16 a seguito di rinunce/conciliazioni), attualmente è pendente giudizio di primo grado dinanzi al Tribunale di Siena, Sez. Lavoro, prossima udienza 14 febbraio 2025;
  • per l'unico ricorrente che ha azionato una causa individuale, il Tribunale di Siena Sez. Lavoro, ha emesso sentenza sfavorevole alla Capogruppo. Il lavoratore è stato riammesso in servizio dal 1° marzo 2024 ed il giudizio è stato definito transattivamente il 10 settembre 2024.

3. Contenzioso fiscale

Al 31 dicembre 2024 risultavano pendenti contestazioni fiscali con un petitum complessivo, ove quantificato, di circa 35,5 mln di euro. In particolare:

  • circa 12,2 mln di euro quale petitum attinente alle contestazioni classificate a rischio di soccombenza "probabile" per le quali sono rilevati fondi per 12,0 mln di euro circa;
  • circa 23,3 mln di euro quale petitum attribuito alle contestazioni classificate a rischio di soccombenza "possibile".

Rischio legato a dichiarazioni e garanzie rilasciate nelle operazioni di cessione e scissione di crediti deteriorati

Nel corso dei precedenti esercizi, il Gruppo ha avviato un importante piano di destocking dei crediti non performing con lo scopo di ridurre sensibilmente il proprio NPE ratio. Nell'ambito di operazioni di cessione di portafogli di crediti non performing sono previsti indennizzi da riconoscere alle controparti cessionarie qualora le dichiarazioni e garanzie (R&W) rilasciate non risultino veritiere.

A riguardo si segnala l'operazione di cartolarizzazione effettuata dal Gruppo nel dicembre 2017 in favore di Siena NPL che ha determinato la cancellazione di sofferenze per un'esposizione lorda di oltre 22 mld di euro, le cui R&W sono giunte a scadenza il 31 luglio 2021. Alla data di riferimento del presente Bilancio sono state analizzate tutte le richieste pervenute entro la scadenza, di queste ne sono state valutate come fondate e pagate una percentuale contenuta.

Si segnalano, altresì, (i) l'operazione di scissione "Hydra-M" dell'esercizio 2020 riguardante 7,2 mld di euro di crediti lordi deteriorati le cui R&W sono giunte a scadenza il 1° dicembre 2022 e per la quale tutti i claims pervenuti sono stati analizzati e pagati ove ritenuti fondati; (ii) l'operazione di cessione "Fantino" dell'esercizio 2022 riguardante 0,9 mld di euro di crediti deteriorati le cui dichiarazioni e garanzie sono spirate tra il 28 ottobre 2023 (Intrum Spa) ed il 20 maggio 2024 (Amco Spa ed Illimity Spa); tutti i claims pervenuti sono stati analizzati e pagati ove ritenuti fondati ad eccezione del cessionario Amco Spa per il quale sono in corso i tavoli negoziali per definire i claims notificati a ridosso della relativa scadenza; (iii) l'operazione di cessione "Mugello" dell'esercizio 2023 riguardante 0,2 mld di euro di crediti deteriorati, le cui dichiarazioni e garanzie scadranno nel primo trimestre del 2025; ad oggi è stato notificato un numero modesto di richieste di indennizzo; tutti i claims pervenuti sono stati analizzati e pagati ove ritenuti fondati; (iv) l'operazione di cessione "Bricks" dell'esercizio 2024 perfezionatasi mediante la sottoscrizione di tre contratti di cessione con differenti cessionari e riguardante complessivamente 0,3 mld di euro di crediti deteriorati, le cui dichiarazioni e garanzie scadranno tra dicembre 2025 e il primo trimestre del 2026; ad oggi non sono state notificate richieste di indennizzo.

Il petitum complessivo di queste operazioni al 31 dicembre 2024 è pari a 271,3 mln di euro, di cui63,9 mln di euro classificati a rischio di soccombenza "probabile" e circa 207,5 mln di euro a rischio di soccombenza "possibile".

Per tutte le operazioni citate permane un rischio limitatamente a quella parte di richieste già analizzate e ritenute non indennizzabili dal Gruppo oltre, ove presente, alla componente residuale di richieste da analizzare.

In generale i fondi rischi per questo tipo di operazioni, qualora i claims non siano completamente analizzati e/o non è ancora maturata la data di scadenza, sono determinati anche tramite il ricorso a tecniche statistiche per tener conto del complessivo rischio atteso.

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Rischi ESG

In considerazione della crescente importanza dei fattori di rischio ESG nella regolamentazione, nelle politiche governative, nella sensibilità degli stakeholders e a seguito anche di specifiche iniziative promosse da parte della BCE, in modo particolare sui Climate related and Environmental Risks – C&E Risks, il Gruppo porta avanti una serie di attività relative all'integrazione dei fattori di rischio C&E nel framework di risk management e nei processi di governance e strategici del Gruppo.

Il processo di identificazione, verifica di materialità e rilevanza dei rischi C&E nel breve, medio e lungo periodo, propedeutico alla definizione del Risk Appetite Statement del Gruppo, è proseguito, in continuità con i precedenti esercizi, sui fattori di rischi ambientali climatici (nel seguito Rischi E-climate).

Le analisi di materialità svolte sui rischi E-climate in ambito risk management del Gruppo sono state integrate nella Valutazione di Doppia Materialità secondo il processo descritto nel relativo paragrafo "Analisi di doppia materialità" riportato all'interno del capitolo "Dichiarazione di sostenibilità" presente nella Relazione sulla Gestione consolidata.

Per quanto riguarda i fattori di rischio E- climate in continuità con il precedente esercizio, sono stati confermati come materiali sul breve, medio e lungo periodo i rischi ambientali climatici incidenti sul rischio di credito e sul rischio reputazionale. Nello specifico, i rischi climatici incidenti sul rischio di credito, si confermano a rilevanza "molto elevata" sul rischio di transizione ed "elevata" sul rischio fisico, in funzione della potenziale esposizione associata a ciascun fattore di rischio come dettagliato nelle successive sezioni; i rischi E- climate su rischio di credito sono stati inoltre oggetto di stress test finalizzato a valorizzare gli impatti di scenari avversi ai fini ICAAP, in termini di costo del credito aggiuntivo.

In funzione delle risultanze delle analisi di materialità per i fattori di rischio E-climate, sono stati sottoposte a monitoraggio nel corso del 2024 quattro specifici Key Risk Indicators (KRI) - definiti in sede di (RAS) - nelle componenti di rischio fisico e rischio di transizione sia per i "privati" che per le "controparti imprese non finanziarie", e relativi limiti operativi sono stati declinati sulle strutture maggiormente coinvolte per operatività/perimetro interessato.

La valutazione della materialità dei fattori di rischio E-climate sugli altri rischi finanziari primari (mercato, liquidità ed operativi) è stata effettuata ricorrendo ad analisi volte a stressare:

  • per il rischio di liquidità, i buffer di liquidità rappresentati dai depositi di clientela retail ed imprese non finanziarie, in funzione del verificarsi di eventi di rischio fisico concentrati in periodi di tempo molto brevi e su zone geografiche di impatto (intera provincia per rischio alluvione, singolo comune per rischio frana); si sono ipotizzati run-off dei depositi sia crash (ritiro del 100% dei depositi nella zona colpita) che basati su eventualità simili effettivamente verificatesi. La valutazione della materialità viene effettuata anche mediante: (i) introduzione di scenari cumulati di runoff dei depositi, (ii) estensione dei fattori di rischio potenziali ad eventi naturali relativi a vento ed incendio, (iii) esecuzione di valutazioni basate su scenari/orizzonti di breve/medio e lungo termine ed infine (iv) introduzione della valutazione di una componente di potenziale impatto sulla liquidità determinata dalle pressioni delle variabili climatiche sulle attività economiche delle aziende e pertanto sul tiraggio dei margini disponibili da parte delle stesse controparti;
  • per il rischio mercato, il valore di mercato dei portafogli corporate non finanziari (bond ed equity) e l'esposizione al rischio verso controparti non finanziarie e non "collateralizzate" relativa a posizioni in derivati; la verifica di materialità sul rischio di mercato è effettuata su un orizzonte temporale di breve termine tenuto conto che i rischi C&E tendono ad essere non materiali nel medio/lungo periodo in quanto i portafogli titoli e strumenti finanziari sono smobilizzabili nel medio/lungo periodo e modificabili in funzione delle evoluzioni dei rischi (soprattutto di transizione) a cui sono soggetti gli emittenti e le controparti relative;
  • per i rischi operativi, la continuità operativa in funzione di una serie di driver di scenario, quali: (i) il disagio dei clienti (in base ai bacini di depositi), (ii) il disagio dei dipendenti (in base al numero dei dipendenti non operativi nello scenario), (iii) il disagio operativo (in base al numero di filiali chiuse), (iv) i danni economici (in base alla perdita di redditività per il Gruppo a rischio nello scenario) e (v) i danni fisici (in base alle perdite di valore degli immobili di proprietà); come per gli altri rischi, si è esteso il novero dei fattori di rischio analizzati e gli orizzonti su cui è valutata la materialità.

Le analisi hanno evidenziato una non materialità dei fattori di rischio E-climate rispetto a tali rischi core. Il Gruppo effettua tali analisi periodicamente sulla base di indicatori e soglie adatti a recepire variazioni di assetto delle posizioni ed attività interessate con conseguenti implementazioni nelle metodologie e processi di risk management ed eventuale attivazione di relativi limiti operativi.

Si evidenzia infine che per quanto attiene i Rischi E-non climate - ovvero rischi riferiti a "Risorse Idriche", "Economia Circolare", "Inquinamento" e "Biodiversità ed Ecosistemi" - che il processo di identificazione e verifica di materialità sarà integrato per il RAS 2025 con l'analisi dei fattori di rischio ambientali non climatici, nelle due prospettive di rischio fisico e rischio di transizione a valere sui rischi finanziari primari del Gruppo (rischio di credito, operativo, di mercato e di liquidità). Tali indicatori, rischio di transizione E-non climate (Risorse idriche, Economia Circolare, Inquinamento e Biodiversità ed Ecosistemi) e rischio fisico E-non climate (Risorse idriche e Biodiversità ed Ecosistemi), sono stati approvati come KRI RAS 2025, e rispettivi limiti operativi sono stati declinati sulle strutture maggiormente coinvolte nell'operatività/perimetro interessati.

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Si riporta di seguito una sintesi delle attività di analisi effettuate dal Gruppo nel corso dell'esercizio, mirate a identificare l'esposizione dei portafogli creditizi ai fattori ambientali/climatici, per i fattori di rischio risultati materiali e sottoposti a regolare monitoraggio come KRI RAS nel corso del 2024.

Rischio di transizione climatico Imprese non finanziarie

Per quanto attiene al rischio di transizione climatico - inteso come la perdita finanziaria in cui può incorrere un'azienda, direttamente o indirettamente, a seguito del processo di aggiustamento verso un'economia a basse emissioni di carbonio e più sostenibile sotto il profilo ambientale - relativamente alla clientela imprese, il Gruppo quantifica l'esposizione al suddetto rischio delle controparti (o delle rispettive singole esposizioni creditizie) attraverso un indicatore settoriale, calcolato internamente, che esprime il rischio di transizione del soggetto finanziato e della rispettiva attività produttiva. Ad un maggior valore dell'indicatore corrisponde pertanto una minore distanza dalla piena sostenibilità ambientale dell'attività e del relativo finanziamento e, conseguentemente, un minor rischio di transizione per la controparte o il portafoglio considerato.

Fra gli aspetti che più incidono sul rischio di transizione/credito delle imprese produttive, un particolare rilievo assumono gli obiettivi, e connessi rischi, legati al cambiamento climatico, derivanti dall'impatto che le attività umane (produttive e non) hanno su tale fenomeno, attraverso soprattutto le emissioni di GHG (Gas climalteranti o Green House Gases) rilasciate in atmosfera.

Per cogliere in modo più puntuale la portata specifica degli aspetti di rischio e strategici legati al cambiamento climatico ed alla sua mitigazione attraverso il processo di transizione energetica e di riduzione delle emissioni di GHG, il Gruppo utilizza uno specifico indicatore di rischio di transizione "emissiva", definito Transition Exposure Coefficient o TEC CCM (di Climate Change Mitigation).

L'indicatore si focalizza sui fattori di rischio specificatamente connessi alla riduzione delle emissioni di GHG e dunque alla transizione energetica; ed è pertanto rappresentativo della quota di un'esposizione esposta al rischio transizione. Per il calcolo del TEC CCM, il Gruppo integra elementi valutati a livello di settore di attività economica di un'azienda, con elementi specifici di ciascun cliente raccolti attraverso un questionario somministrato ai clienti aziende. Le esposizioni sono inoltre classificate in classi di rischio di transizione81.

Sul TEC CCM si basa il KRI RAS introdotto per il 2024, su cui sono definiti e calati sulle strutture responsabili rispettivi limiti operativi. Gli obiettivi in termini di contenimento del TEC medio di portafoglio risulteranno più adatti ad indirizzare i piani di riduzione delle emissioni di GHG "finanziate" incorporati nelle strategie dell'iniziativa Net Zero Banking Alliance ed in generale al percorso utile a rendere sostenibile in ottica CCM gli assets della Banca.

Al 31 dicembre 2024, la misura complessiva a livello Gruppo di esposizione al rischio di transizione, (misura inserita come KRI in ambito RAS 2024), risulta pari al 42,5% come si evince dalla tabella e dal grafico che seguono, che riportano la distribuzione degli impieghi in perimetro (40,7 mld di euro) sulle classi di TEC CCM.

Valori in milioni di EUR
Gruppo Montepaschi
Livello Rischio Trans. CCM GCA credito Esp. Rischio Trans. CCM TEC medio
0 - TEC Nullo 5.248 - 0,0%
1 - Molto Basso 2.047 223 10,9%
2 - Basso 3.537 805 22,8%
3 - Medio 15.890 6.614 41,6%
4 - Alto 11.247 7.317 65,1%
5 - Molto Alto 2.762 2.356 85,3%
Totale complessivo 40.731 17.316 42,5%

81 Il TEC CCM è suddiviso in cinque range qualitativi al fine di classificare le posizioni di un determinato perimetro in classi di rischio distinte in Molto Alto, Alto, Medio, Basso e Molto Basso.

Emissioni di GHG

Con riferimento ai crediti verso imprese non finanziarie, su un perimetro complessivo di riferimento di circa 40,7 mld di euro82, nei grafici che seguono si riporta la ripartizione degli impieghi per le diverse tipologie di settori.

I "settori ad alta intensità di GHG" sono identificati in coerenza con i primi dieci raggruppamenti di NACE/ATECO risultati a più alte emissioni di GHG83. Gli "Altri Settori di attività clima-rilevanti" sono quelli indicati come settori che "highly contribute to climate change" negli ITS EBA 2022/01 per la redazione dell'informativa al Pubblico di terzo Pilastro (Pillar 3 – ESG).

82 Il dato di 40,7 mld di euro è un dato gestionale riferito alla quota di finanziamenti erogati, sia per cassa che per firma alla clientela imprese. 83 Livelli di intensità di emissione come mediana di sistema, secondo le risultanze dell'esercizio di Climate Stress Test BCE del 2022.

Nel grafico seguente si riporta il dettaglio del raggruppamento per NACE/ATECO di riferimento, per intensità GHG decrescente dall'alto verso il basso, riferito ai settori ad alta intensità di emissione di GHG pari al 18,4% (circa 7,5 mld di euro) del perimetro complessivamente osservato.

I finanziamenti erogati inclusi nel perimetro hanno contribuito ad "emissioni finanziate"84 per 20,3 mln di tonnellate di cui il 37% è riconducibile a settori ad alta intensità di emissione di GHG e il 61% ad altri settori ad attività climalteranti. I due settori coincidono con gli impieghi a settori "highly contribute to climate change" secondo gli ITS EBA per il Pillar3 – ESG (pari a circa l'86,4% dell'esposizione creditizia complessiva) a cui sono riconducibili quindi circa il 98% delle emissioni finanziate.

Gruppo Montepaschi
EMISSIONI ED ESPOSIZIONI CREDITIZIE VERSO IMPRESE NON FINANZIARIE
EMISSIONI FINANZIATE ESPOSIZIONE CREDITIZIA
Scope 1-2-3 di cui Scope 3
Co2 eq. /000 tons %of total Co2 eq. /000 tons € mln %of total
High Intensity CST Sectors 7.538 37,1% 6.563 7.496 18,4%
Highly contrib. Other 12.382 61,0% 11.335 27.682 68,0%
Highly contrib. Total 19.920 98,1% 17.898 35.178 86,4%
Other "not relevant" Sectors 393 1,9% 356 5.554 13,6%
Total Non-Fin. Corporate 20.313 18.254 40.731

Co2 eq. /000 tons, € mln al 31/12/2024

GCA € mln

84 Le "emissioni GHG finanziate" rappresentano la parte delle emissioni di GHG prodotte da una controparte (azienda produttiva) corrispondente alla quota di finanziamento del Gruppo rispetto all'attivo totale dell'azienda.

BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA

Emissioni GHG t Co2/000

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Rischio di transizione climatico mutui residenziali a privati

Per la clientela privata, le etichette di performance energetica (APE in Italia, EPC in ambito europeo) degli immobili a garanzia dei mutui costituiscono l'indicatore più significativo che approssima l'impatto emissivo e più in generale la attitudine verso il tema della mitigazione del cambiamento climatico per i crediti ipotecari. Al fine di identificare il rischio di transizione, il Gruppo pone al momento tale rischio in diretta relazione alle caratteristiche degli immobili a garanzia dei mutui, potendo dunque fornire una prima proxy di allineamento alla transizione, tramite le caratteristiche di efficienza energetica.

Il livello di performance energetica degli immobili a garanzia dei mutui residenziali, e le correlate informazioni di consumo e di emissioni di GHG vengono raccolte obbligatoriamente alla stipula per i nuovi mutui a partire dall'aprile 2023.

Al 31 dicembre 2024 circa il 47,4% del debito residuo dei mutui residenziali garantiti da immobili risulta coperta dall'etichetta energetica (42,5% a fine 2023).

Alla medesima data, la componente di mutui coperti da etichetta energetica, risulta distribuita per livelli di APE secondo la tabella ed il grafico che seguono.

Valori in milioni di EUR
Gruppo Montepashi
Livello Etichetta "APE" saldo posizioni %
A 1.020,95 3,3%
B 454,02 1,5%
C 656,50 2,1%
D 1.280,52 4,1%
E 2.263,07 7,3%
F 3.704,53 12,0%
G 5.287,50 17,1%
Totale mutui coperti da APE 14.667,07 47,4%
APE non rilevata 16.251,50 52,6%
Totale complessivo 30.918,57 100,0%

Rischio fisico climatico Imprese non finanziarie

Il "canale di trasmissione" degli impatti del rischio fisico climatico sulle aziende riguarda i danni che eventi di rischio fisico acuto (frane, alluvioni, precipitazioni atmosferiche uragani, incendi) possano provocare agli asset produttivi aziendali, eventualmente comportando interruzioni dell'attività prolungate ed in grado di compromettere il funzionamento regolare dell'azienda con conseguenze di perdita di redditività o addirittura di chiusura e fallimento.

Esiste poi un'altra modalità di trasmissione degli eventi fisici/climatici alla redditività prospettica ed alla solvibilità di un'azienda produttiva, che transita dalla variazione graduale ma inesorabile delle condizioni in cui l'unità produttiva opera, che ne può compromettere il contesto o il modello di business. In questo caso si parla di rischio fisico cronico, legato ad esempio all'aumento delle temperature o della frequenza di precipitazioni, condizioni che potrebbero compromettere il processo produttivo soprattutto nei settori di attività più dipendenti o esposti a tali condizioni (es. agricoltura o attività svolte all'aperto, come costruzioni ecc.).

Al 31 dicembre 2024, il 20% degli impieghi per cassa e per firma verso imprese non finanziarie, pari a circa 40,7 mld di euro, risulta esposto a rischio fisico (acuto o cronico) "alto" o "molto alto".

Nei grafici che seguono è rappresentata la distribuzione sugli impieghi ad imprese non finanziarie dei livelli del rischio fisico in generale e poi dei principali fattori di rischio fisico acuto (frana ed alluvione) ed infine il rischio sismico85 (terremoto).

85 Il rischio sismico non è considerato come rischio connesso al cambiamento climatico (climate-related) ma è comunque monitorato a latere del rischio fisico climatico, come ulteriore potenziale fattore di rischio naturale.

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Rischio fisico climatico mutui residenziali a privati

Per quanto riguarda il rischio fisico, il Gruppo monitora l'esposizione dei portafogli creditizi ai fattori di rischio fisico. In particolare, il focus è stato posto sul rischio della clientela privata, con un'analisi rivolta agli immobili a garanzia dei mutui residenziali, in base all'ubicazione degli immobili stessi. L'esposizione dei crediti in perimetro è stata mappata geolocalizzando il bene immobile, ed agganciando in tal modo la zona opportuna della mappatura dei fattori di rischio applicabili (in base a localizzazione puntuale per cella censuaria per gli immobili già presenti nei sistemi, in base a mappe ISPRA per immobili relativi a nuove operazioni di mutuo) per i rischi idro-geologici o griglia specifica per gli altri rischi.

I fattori di rischio analizzati, che possono arrecare danno da eventi fisici acuti ad un immobile sono Frana, Alluvione, Vento Incendio (diffusamente considerati come climate-related) oltre al rischio sismico che è monitorato pur se non riferibile al cambiamento climatico.

I dati utilizzati per la determinazione delle mappe di rischiosità a breve, medio e lungo termine e del corrispondente Key Risk Indicator (KRI) RAS monitorato trimestralmente durante l'esercizio, sono stati recuperati da Data-Provider specializzati e da basi dati pubbliche ISPRA (Istituto per la Protezione e la Ricerca Ambientale).

Al 31 dicembre 2024, il 17,6% (16,6% a fine 2023) della complessiva esposizione residua in mutui residenziali pari a 30,9 mld di euro presentava immobili a garanzie ubicati in zone geografiche (comuni) a rischio "alto" o "molto alto" per almeno uno fra i rischi "frana" ed "alluvione", "vento", "incendio".

Nei grafici sottostanti si riporta la distribuzione degli impieghi in mutui residenziali livello di rischiosità dell'ubicazione dei relativi immobili a garanzia, per i fattori di rischio monitorati.

Un ulteriore rischio connesso ad aspetti ESG, considerato materiale per il Gruppo MPS, è il rischio reputazionale. All'interno dell'indicatore relativo al rischio reputazionale, oggetto di monitoraggio RAS, è compresa una componente che tiene conto degli impatti reputazionali legati ai fattori ESG.

La componente ESG tiene conto della percezione esterna dell'attenzione ai temi ESG del Gruppo MPS, come risultante da rating di sostenibilità espressi da agenzie indipendenti sul Gruppo, del volume di esposizione verso settori esposti al rischio di transizione e legati ad attività controverse e del peso, nei portafogli della clientela, degli investimenti in strumenti finanziari considerati non sostenibili dal Gruppo, dei rating ESG dei principali fornitori e partner commerciali, nonché la valutazione ottenuta dal Gruppo in merito alla certificazione sulla parità di genere.

Per maggiori dettagli in merito ai Rischi Reputazionali si rimanda al relativo paragrafo presente all'interno del paragrafo "Rischi Operativi" della presente sezione di Nota Integrativa Consolidata.

I Rischi Finanziari inerenti i Servizi di Investimento

Premessa

La seguente parte dedicata ai rischi finanziari inerenti i servizi di investimento è stata ricondotta all'interno della sezione "Rischi Operativi" nel rispetto dello schema obbligatorio previsto per la Nota Integrativa, pur rappresentando specificità ed autonomie organizzative proprie non direttamente riconducibili alla gestione dei rischi operativi.

Il processo e i metodi di wealth risk management

Il Gruppo pone particolare attenzione al presidio dei rischi inerenti i servizi di investimento che si originano come riflesso diretto ed indiretto dei rischi incorsi dalla clientela nell'ambito della prestazione dei servizi di investimento.

Il presidio di tali rischi è finalizzato sia alla tutela della clientela, sia a prevenire potenziali impatti negativi per il Gruppo in termini di rischi operativi e reputazionali.

La responsabilità organizzativa a livello di Gruppo del presidio delle attività di misurazione, monitoraggio e controllo relative ai rischi finanziari e della mappatura dei prodotti/servizi di investimento ai fini delle verifiche di adeguatezza MiFID è parte integrante delle responsabilità di risk management integrato di Gruppo ed è assegnata a livello accentrato alla funzione Rischi Mercato e Wealth Risk Management. Ciò al fine di garantire un unico presidio di governo dei rischi, diretti ed indiretti, che ricadono sul Gruppo nel corso della sua complessiva operatività.

L'attività di wealth risk management riguarda, nello specifico, l'insieme dei processi operativi e gestionali, degli strumenti e dei metodi di misurazione e monitoraggio finalizzati a garantire la coerenza complessiva tra il profilo di rischio della clientela e le caratteristiche di rischiosità proprie dei prodotti e portafogli di investimento offerti alla clientela o comunque da questa detenuti.

I prodotti di investimento (di Gruppo e di terzi), facenti o meno parte dell'offerta complessiva destinata alla clientela del Gruppo, sono oggetto di una specifica mappatura di rischio che adotta misurazioni di tipo quantitativo dei fattori di rischio di mercato e credito ed effettua valutazioni di liquidità, di complessità, e delle caratteristiche di sostenibilità di tali prodotti. La mappatura dei prodotti rappresenta quindi uno dei criteri guida sulla base dei quali vengono effettuate le verifiche di adeguatezza degli investimenti nell'ambito del servizio di consulenza offerto.

La mappatura di rischio dei prodotti di investimento, effettuata con riferimento ai singoli macro-fattori di rischio, viene per semplicità informativa ricondotta a specifiche classi di rischio.

Particolare attenzione viene rivolta dal Gruppo al monitoraggio ed alla prevenzione dei potenziali rischi finanziari e reputazionali che l'operatività nei servizi di investimento, soprattutto nei contesti di crisi finanziaria, può generare in conseguenza dell'accresciuta volatilità dei mercati. Le veloci e non sempre prevedibili dinamiche dei mercati possono, infatti, da un lato comportare rapide variazioni della rischiosità dei prodotti e generare potenziali perdite finanziarie, dall'altro favorire mutevoli atteggiamenti da parte della clientela stessa nei confronti dei propri investimenti finanziari.

La clientela è oggetto di regolare informativa nel tempo circa le variazioni di rischiosità degli strumenti finanziari detenuti, a garanzia della necessaria trasparenza informativa e a supporto di eventuali decisioni volte a riequilibrare il profilo di rischio degli investimenti detenuti.

I servizi di consulenza offerti

La scelta strategica della Capogruppo è quella di abbinare sistematicamente il servizio di consulenza a quello di collocamento dei prodotti finanziari, al fine di garantire il massimo livello di tutela per l'investitore e di valorizzare allo stesso tempo l'attività svolta dal gestore della relazione. Sempre in ottica di tutela della clientela, l'obbligo della verifica di adeguatezza è esteso anche alla negoziazione sul mercato secondario delle obbligazioni e dei certificati emessi dal Gruppo.

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Il servizio di consulenza viene offerto dalla Capogruppo secondo due differenti modalità:

  • la consulenza "base", che ha per oggetto la verifica di adeguatezza di una singola specifica raccomandazione di investimento, o di più operazioni di investimento, di una o più contestuali operazioni di disinvestimento, relativamente alla rischiosità del portafoglio di investimento del cliente nel suo complesso. In tale ambito, il modello di adeguatezza adotta una logica di controllo multivariata sui singoli fattori di rischio ed ha come riferimento il rischio del portafoglio del cliente comprensivo del prodotto/dei prodotti di investimento oggetto di raccomandazione;
  • la consulenza "avanzata", che ha per oggetto la verifica di adeguatezza dell'insieme delle operazioni consigliate in relazione ad un insieme di operazioni di investimento/disinvestimento finalizzate alla costruzione di uno o più portafogli di consulenza avanzata, in coerenza alle rispettive finalità d'investimento, con riferimento ad un'asset allocation ottimale che mira a massimizzare il rendimento prospettico relativamente alla rischiosità del portafoglio di investimento del cliente nel suo complesso. In tale ambito, il modello di adeguatezza adotta una logica di controllo multivariata sui singoli fattori di rischio ed ha come riferimento il rischio del portafoglio del cliente comprensivo del prodotto/dei prodotti di investimento oggetto di raccomandazione.

Le attività di wealth risk management coprono l'intero perimetro distributivo della rete filiali del Gruppo e l'operatività in servizi di investimento di Banca Widiba.

Banca MPS e Banca Widiba adottano le modalità di profilazione della clientela e le regole per determinare gli indicatori sottostanti il profilo di rischio del cliente, utilizzando il questionario MiFID in coerenza con la direttiva MiFID II (2014/65/ EU) che, insieme alla MiFIR o Markets in Financial Instruments Regulation (regolamento EU n. 600/2014) regolano il mercato dei prodotti finanziari.

Nel quadro delle indicazioni normative contenute nel Regolamento Delegato UE 2021/1253 che prevede modifiche al Regolamento delegato (UE) 2017/565 integrativo della Direttiva MiFID II, gli intermediari effettuano una valutazione delle preferenze di sostenibilità dei propri clienti. Il questionario di profilazione della clientela raccoglie il grado di preferenza del cliente rispetto alla tematica della sostenibilità ambientale, sociale e di governance (preferenze ESG).

I grafici sottostanti riportano la distribuzione al 31 dicembre 2024 degli indicatori Obiettivo di Investimento, Orizzonte Temporale e Interesse Sostenibilità rilasciati dai clienti Privati del gruppo che hanno compilato integralmente il questionario MiFID e che detengono posizioni in prodotti di investimento.

I portafogli con proposta formalizzata di consulenza "avanzata" in ottica di asset allocation ottimale detenuti dalla clientela "Privati" a fine 2024, si confermano distribuiti prevalentemente sulle macro-classi di asset allocation consigliate soprattutto di lungo termine.

Sezione 3 – Rischi delle imprese di assicurazione

Né il Gruppo, né le controllate esercitano attività assicurativa. Il Gruppo, tuttavia, partecipa al capitale delle compagnie di assicurazione "AXA MPS Assicurazioni Danni S.p.A." e "AXA MPS Assicurazioni Vita S.p.A.". Tali partecipazioni sono valutate con il metodo del patrimonio netto e sono esposte nell'attivo consolidato alla voce 70 "Partecipazioni". Ai sensi delle disposizioni di vigilanza prudenziale, il Gruppo deduce dai fondi propri l'importo di tali partecipazioni che eccede determinate soglie regolamentari e detiene un requisito patrimoniale a fronte dell'importo non dedotto.

Sezione 4 – Rischi delle altre imprese

Non si segnalano significativi ulteriori rischi per le restanti imprese incluse nel perimetro di consolidamento non facenti parte né del Gruppo Bancario, né delle imprese assicurative. Relativamente alla società MPS Tenimenti Poggio Bonelli e Chigi Saracini Società Agricola S.p.A., si segnala che il valore di bilancio a cui gli immobili e gli impianti vigneti sono iscritti è coerente con i valori desumibili da specifiche perizie e valutazioni. Il Gruppo detiene un requisito patrimoniale a fronte di tale partecipazione calcolato ai sensi delle disposizioni di vigilanza prudenziale

Parte F - Informazioni sul patrimonio consolidato

Sezione 1 - Il patrimonio consolidato

A. Informazioni di natura qualitativa

Il Gruppo persegue obiettivi strategici focalizzati sul rafforzamento quantitativo e qualitativo del capitale, sul riequilibrio strutturale della liquidità e sul raggiungimento di livelli sostenibili di redditività,compatibili con i rischi assunti; attraverso la stretta interazione presente fra i processi di Pianificazione Pluriennale e Budget, Governo del Risk Appetite Framework (RAF) e Valutazione dell'Adeguatezza Patrimoniale (ICAAP), viene definita una propensione al rischio finalizzata a garantire la stabilità operativa e nel contempo quantificare le risorse utili a finanziare le strategie di crescita.

In tale ottica le attività di capital management, capital planning e capital allocation rivestono un'importanza fondamentale per garantire il rispetto nel tempo sia dei requisiti minimi di patrimonializzazione, stabiliti dalla normativa e dalle autorità di vigilanza, che del grado di propensione al rischio (risk appetite) approvato dall'organo di supervisione strategica del Gruppo.

A tali fini, nell'ambito del RAF, annualmente si stimano i livelli obiettivo di patrimonializzazione, verificando, sulla base del processo ICAAP, che la dotazione patrimoniale sia sufficiente a garantire il rispetto dei requisiti minimi approvati dal CdA. L'adeguatezza patrimoniale viene valutata anche in ottica prospettica e su un arco temporale pluriennale, sia in condizioni normali che di stress, tenendo conto sia della prospettiva normativa, orientata al rispetto dei requisiti patrimoniali regolamentari, sia della prospettiva economica, orientata al rispetto di requisiti patrimoniali gestionali volti a presidiare anche i rischi non coperti dai requisiti regolamentari, sia di ulteriori valutazioni prudenziali decise dall'organo di supervisione strategica.

L'obiettivo dell'adeguatezza patrimoniale viene prioritariamente perseguito attraverso la generazione di redditi positivi, nonché tramite l'ottimizzazione degli attivi ponderati per il rischio; inoltre, il rispetto dei requisiti patrimoniali viene garantito anche attraverso specifiche azioni a supporto del totale fondi propri, quali ad esempio l'emissione di obbligazioni subordinate.

La gestione del capitale è intesa come un'attività dinamica finalizzata a ricercare costantemente l'ottimizzazione delle componenti patrimoniali (azioni ordinarie e altri strumenti di capitale) in modo da conseguire gli obiettivi e realizzare e le strategie identificate; in tale ottica la Capogruppo esercita l'attività di coordinamento e di indirizzo sulle Banche e Società appartenenti al Gruppo, seguendo la gestione del patrimonio e impartendo le opportune linee guida.

Il Gruppo utilizza metodologie di misurazione della redditività corretta per il rischio adottando tali indicatori anche in ambito RAF, con relativo monitoraggio e gestione del complessivo profilo di rischio/rendimento atteso.

In tale contesto le metriche di RAPM (Risk Adjusted Performance Measure) sono utilizzate anche per consentire di effettuare le opportune valutazioni e fornire le indicazioni necessarie, alle funzioni della Capogruppo e alle unità di business, per una puntuale rilevazione dell'effettivo assorbimento delle risorse patrimoniali allocate e per l'orientamento delle future scelte di distribuzione; il capitale viene allocato alle unità di business in funzione delle attese di sviluppo, di rendimento e dei livelli di rischio stimati e viene costantemente monitorato nel corso dell'anno per verificare il raggiungimento degli obiettivi e il rispetto dei requisiti minimi definiti internamente.

I concetti di patrimonio impiegati sono quelli regolamentari di vigilanza: Common Equity Tier 1, Tier 1 e Fondi Propri. Inoltre, nell'ambito delle metriche RAPM si utilizzano ulteriori definizioni di capitale quali:

  • il Capitale Investito, che consiste nell'ammontare di capitale proprio di pertinenza degli azionisti (equity) che occorre per conseguire i valori di Tier 1 Capital, sia stabiliti ex ante come livelli target che realizzati ex post a consuntivo.
  • Il Capitale Allocato corrisponde al Fabbisogno Complessivo di Capitale Interno definito in ambito ICAAP.
  • Il capitale assorbito, corrisponde al capitale effettivamente a rischio e viene determinato in proporzione ai risk weighted assets (RWA) osservati a consuntivo.

In base alla decisione finale della Banca Centrale Europea riguardante i requisiti patrimoniali, a partire dal 1° gennaio 2025 il Gruppo a livello consolidato deve rispettare un requisito patrimoniale SREP complessivo (Total SREP Capital Requirement – TSCR) del 10,50%, che include:

  • un requisito minimo di fondi propri Pillar 1 ("P1R") dell'8% (di cui 4,50% in termini di CET1); e
  • un requisito aggiuntivo di Pillar 2 ("P2R") del 2,50%, in miglioramento di 25 bps rispetto ai livelli richiesti per il 2024 (2,75%), da detenere almeno per il 56,25% nella forma di capitale primario di classe 1 – CET1 – e per il 75% nella forma di capitale di classe 1 – Tier 1.

Inoltre, con riferimento alla Pillar II Capital Guidance (P2G), il Gruppo deve mantenere, su base consolidata, un requisito del 1,15%, in continuità con il 2024, da soddisfare interamente con Capitale Primario di Classe 1 in aggiunta al requisito complessivo di capitale.

Il requisito minimo complessivo in termini di Total Capital ratio, ottenuto aggiungendo al TSCR un Combined Buffer Requirement (CBR) del 2,89%86, è del 13,39%.

Il requisito minimo complessivo in termini di CET 1 ratio è pari al 8,79%, somma tra P1R (4,50%), P2R (1,41%87) e CBR (2,89%); il requisito minimo complessivo in termini di Tier 1 è pari al 10,76%, inclusivo di P1R del 6%, P2R del 1,88%88 e CBR (2,89%).

Con riferimento ai fondi propri, si segnala che nel 2018 il Gruppo MPS ha scelto di applicare il regime transitorio IFRS 9 (2018-2022) sia all'impatto della prima applicazione (con riferimento alle esposizioni classificate negli stage 1, 2 e 3) che all'effetto risultante dal confronto tra le rettifiche di valore al 1° gennaio 2018 e i successivi periodi di reporting fino al 31 dicembre 2022 (limitatamente agli eventuali incrementi delle rettifiche di valore sulle esposizioni classificate negli stage 1 e 2). A seguito dell'entrata in vigore del Regolamento (UE) 2020/873 (c.d. "Quick-fix"), che ha modificato il regime transitorio IFRS 9 al fine di mitigare gli impatti patrimoniali legati all'emergenza da COVID-19, a partire dal 30 giugno 2020, il Gruppo MPS ha scelto di sterilizzare anche gli impatti patrimoniali connessi all'incremento delle rettifiche di valore su crediti rilevato nel periodo 2020 – 2024 rispetto al 1° gennaio 2020 per i portafogli stage 1 e 2.

Il Gruppo MPS applica, inoltre, l'esenzione dalla deduzione delle attività sotto forma di software dal CET 1 introdotta dal Regolamento (UE) 2019/876 ("CRR II"). In linea con quanto previsto dal Regolamento Delegato (UE) 2020/2176, a partire dal 31 dicembre 2020, il Gruppo deduce dal CET1 la differenza positiva tra il valore dell'ammortamento cumulato prudenziale, calibrato su un periodo massimo di tre anni, e la somma dell'ammortamento cumulato civilistico e di qualsiasi perdita di valore cumulata, mentre la parte del valore contabile netto di software asset non dedotta è inclusa nei RWA con un fattore di ponderazione del 100%.

Con riferimento alla previsione normativa contemplata dall'art. 3 di CRR ("Applicazione di requisiti più rigorosi da parte degli enti"), sin da settembre 2021, il Gruppo MPS, su base volontaria, effettua una deduzione aggiuntiva sul CET1 per recepire le aspettative di copertura minima dei crediti deteriorati così come definite nell'ambito della SREP Decision e dell'Addendum alle Linee guida della BCE (c.d. calendar provisioning).

Infine, si segnala che a partire dal 30 settembre 2024 il Gruppo MPS applica il filtro prudenziale relativo alla Riserva Other Comprehensive Income sui titoli di Stato re-introdotto dal Regolamento (UE) 2024/1623 (CRR III). Tale trattamento temporaneo, applicabile fino al 31 dicembre 2025, consente di escludere dagli elementi del CET1 l'importo dei profitti e delle perdite non realizzati cumulati a partire dal 31 dicembre 2019, contabilizzato alla voce di bilancio "Variazioni di fair value di strumenti di debito valutati al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo", con riferimento alle esposizioni verso amministrazioni centrali, sempreché tali esposizioni siano classificate tra le attività finanziarie non deteriorate.

86 Il Combined Buffer Requirement (CBR) è costituito dal Capital Conservation Buffer (2,50%), dal Countercyclical Capital Buffer (0,028%) e dal Systemic Risk Buffer – SyRB (0,36%). Quest'ultimo rappresenta rappresenta la riserva di capitale che la banca deve detenere a fronte del rischio sistemico pari allo 0,50 per cento delle esposizioni ponderate per il rischio di credito e di controparte verso i residenti in Italia al 31 dicembre 2024.

87 Calcolato considerando la copertura del 56,25% del P2R con CET1.

88 Calcolato considerando la copertura del 75% del P2R con Tier1.

B. Informazioni di natura quantitativa

B.1 Patrimonio contabile consolidato: ripartizione per tipologia di impresa

31 12 2024
Voci del patrimonio netto Consolidato
prudenziale
Imprese di
assicurazione
Altre
imprese
Elisioni e
aggiustamenti
da
consolidamento
Totale di cui
Gruppo
di cui
Terzi
Capitale sociale 7.454.033 304.317 111.303 (415.620) 7.454.033 7.453.451 582
Sovrapprezzi di emissione 2 - - - 2 - 2
Riserve 2.182.943 415.529 (16.562) (398.967) 2.182.943 2.184.265 (1.322)
Strumenti di capitale - - - - - - -
Azioni proprie (-) - - - - - - -
Riserve da valutazione 61.681 5.715 3.965 (9.680) 61.681 60.447 1.234

Titoli di capitale designati
al fair value impatto
redditivita complessiva
(14.167) - - - (14.167) (14.167) -

Attività finanziarie (diverse
dai titoli di capitale) valutate
al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
(29.852) - - - (29.852) (29.852) -

Attività materiali
109.307 - 3.978 (3.978) 109.307 109.112 195

Attività immateriali
- - - - - - -

Copertura dei flussi
finanziari
12.955 - - - 12.955 12.955 -

Strumenti di copertura -
elementi non designati
- - - - - - -

Differenza di cambio
4.395 - - - 4.395 4.395 -

Attività non correnti
e gruppi di attività
in via di dismissione
9.498 - - - 9.498 9.498 -

Passività finanziarie
designate al fair value con
impatto a conto economico
(variazioni del proprio merito
creditizio)
4.925 - - - 4.925 4.925 -

Utili (Perdite) attuariali
su piani previdenziali
a benefici definiti
(46.712) - (14) 14 (46.712) (46.712) -

Quota delle riserve
da valutazione delle
partecipazioni valutate
a patrimonio netto
5.715 5.715 - (5.715) 5.715 5.715 -

Leggi speciali
di rivalutazione
5.617 - - - 5.617 4.578 1.039
Utile (Perdita) di esercizio (+/-)
del gruppo e di terzi
1.950.623 75.214 (1.564) (73.650) 1.950.623 1.950.783 (160)
Patrimonio netto 11.649.282 800.775 97.142 (897.917) 11.649.282 11.648.946 336

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Attività/valori Consolidato
prudenziale
Imprese
di assicurazione
Altre imprese Elisioni e
aggiustamenti
da consolidato
Totale
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
1. Titoli di debito 13.426 (43.722) 1.009 (1.452) - - (1.009) 1.452 13.426 (43.722)
2. Titoli di capitale 7.002 (21.169) - - - - - - 7.002 (21.169)
3.Finanziamenti - - - - - - - - - -
Totale 31 12 2024 20.428 (64.891) 1.009 (1.452) - - (1.009) 1.452 20.428 (64.891)
Totale 31 12 2023 25.119 (100.478) 7.969 (9.140) - - (7.969) 9.140 25.119 (100.478)

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: variazioni annue

31 12 2024
Titoli di
debito
Titoli di
capitale
Finanziamenti
1. Esistenze iniziali (56.744) (18.615) -
2. Variazioni positive 37.028 7.285 -
2.1 Incrementi di fair value 33.440 6.823 -
2.2 Rettifiche di valore per rischio di credito - X -
2.3 Rigiro a conto economico di riserve negative: da realizzo 3.390 X -
2.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - 1 -
2.5 Altre variazioni 198 461 -
3. Variazioni negative 10.579 2.837 -
3.1 Riduzioni di fair value 9.108 40 -
3.2 Riprese di valore per rischio di credito - - -
3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo 1.273 X -
3.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - 2.774 -
3.5 Altre variazioni 198 23 -
4. Rimanenze finali (30.295) (14.167) -

B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue

Fondi interni Fondi esterni TFR 31 12 2024
Esistenze iniziali (71) (30.694) (16.728) (47.493)
Rivalutazione della passività/attività netta per benefici definiti: (163) - (27) (190)
Rendimento delle attività a servizio del piano al netto degli interessi - (5) - (5)
Utili/perdite attuariali derivanti da variazioni di assunzioni demografiche - (2) - (2)
Utili/perdite attuariali derivanti da esperienze passate (107) (1.017) 356 (768)
Utili/perdite attuariali derivanti da variazioni di assunzioni finanziarie (56) 1.432 (383) 993
Variazioni dell'effetto di limitazioni alla disponibilità di un'attività netta
per piani a benefici definiti
- (408) - (408)
Utili/perdite da estinzioni previste nei termini del piano - - - -
Altre variazioni 53 619 67 739
Esistenze finali (181) (30.075) (16.688) (46.944)

Sezione 2 – I fondi propri e i coefficienti di vigilanza bancari

Si rinvia all'informativa sui fondi propri e sull'adeguatezza patrimoniale contenuta nell'informativa al pubblico ("Terzo Pilastro").

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda

Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda

Sezione 1 - Operazioni realizzate durante l'esercizio

1.1 Operazioni di aggregazione

1.1.1 Operazioni rientranti nel campo di applicazione del principio contabile internazionale IFRS 3 "Aggregazioni aziendali"

Nel corso del 2024 non sono state poste in essere operazioni di aggregazione aziendale, come definite dall'IFRS 3.

1.1.2 Operazioni di aggregazione fra società appartenenti al Gruppo (c.d. "business combination between entities under common control")

Nel corso del 2024 non sono state poste in essere operazioni di business combination between entities under common control.

Sezione 2 - Operazioni realizzate dopo la chiusura dell'esercizio

Non ci sono operazioni da segnalare.

Sezione 3 - Rettifiche retrospettive

Non si segnalano rettifiche retrospettive.

Parte H – Operazioni con parti correlate

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche

Voci/Valori Consiglio di
Amministrazione
Collegio sindacale Altri Dirigenti con
responsabilità
strategica
Totale
Benefici a breve termine (1) 1.216 228 4.559 6.003
Benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro (2) - - 98 98
Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro (3) - - 1.044 1.044
Pagamenti in azioni (4) - - 1.821 1.821
Altri compensi (5) - - 1.234 1.234
Totale al 31 12 2024 1.216 228 8.756 10.200
Benefici a breve termine (1) 1.229 230 4.611 6.070
Benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro (2) 98 98
Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro (3) -
Pagamenti in azioni (4) 1.164 1.164
Altri compensi (5) 797 797
Totale al 31 12 2023 1.229 230 6.670 8.129

(1) include retribuzioni e fringe benefit;

(2) include la contribuzione aziendale ai fondi pensione;

(3) include le indennità contrattuali dovute per la cessazione del rapporto di lavoro;

(4) include il costo relativo a pagamenti basati su azioni nell'ambito del sistema incentivante;

(5) include compensi variabili nell'ambito del sistema incentivante.

In armonia con le indicazioni fornite dal principio contabile IAS 24 ed alla luce dell'attuale assetto organizzativo, il Gruppo ha deciso di includere nel perimetro, oltre ai Consiglieri di Amministrazione, ai Sindaci, al Direttore Generale e ai Vice Direttori Generali, anche i Dirigenti con responsabilità strategiche.

Le informazioni in merito alle politiche di remunerazione sono contenute nel Documento "Relazione sulle Remunerazioni ai sensi dell'art. 123 ter del Testo Unico della Finanza" reperibile sul sito internet della Capogruppo, nel quale sono contenuti i seguenti dati:

  • il dettaglio analitico dei compensi corrisposti ai componenti degli Organi di amministrazione e controllo, ai Direttori Generali e, in forma aggregata, ai Dirigenti con responsabilità strategiche;
  • le informazioni quantitative sulla remunerazione del "personale più rilevante";
  • i piani di incentivazione monetari a favore dei Componenti dell'Organo di Amministrazione e di Controllo, dei Direttori Generali, dei Vice Direttori Generali e degli altri Dirigenti con responsabilità strategiche;
  • le informazioni sulle partecipazioni dei Componenti degli Organi di Amministrazione e di Controllo, dei Direttori Generali e degli altri Dirigenti con responsabilità strategiche.

Nell'esercizio 2024 si sono verificate n. 3 cessazioni del rapporto di lavoro di dirigenti strategici della Capogruppo.

Informazioni sulle transazioni con parti correlate

In conformità alle previsioni normative di cui alla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e s.m.i. (di seguito anche il "Regolamento Consob"), dell'art. 53 TUB e sue disposizioni attuative (Circolare Banca d'Italia n. 285/2013, Parte terza, Capitolo 11 "Attività di rischio e conflitti di interessi nei confronti di soggetti collegati") è stato costituito il "Comitato per le Operazioni con Parti Correlate", composto da un numero di amministratori indipendenti compreso tra tre e cinque, il quale svolge le funzioni previste dallo Statuto e dalle vigenti disposizioni normative e regolamentari in materia di operazioni con parti correlate e soggetti collegati.

La "Direttiva di Gruppo in tema di Gestione adempimenti prescrittivi in materia di parti correlate, soggetti collegati e obbligazioni degli esponenti bancari" (di seguito la "Direttiva di Gruppo"), affiancata dal "Regolamento di Gruppo in tema di Gestione adempimenti prescrittivi in materia di parti correlate, soggetti collegati e obbligazioni degli esponenti bancari" (di seguito il "Regolamento di Gruppo"), approvati dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, con i preventivi pareri favorevoli del Comitato per le Operazioni con Parti Correlate e del Collegio Sindacale, contiene previsioni eprocedure interne in materia di parti correlate, allineate alle disposizioni del Regolamento Consob. La Direttiva di Gruppo è stata da ultimo aggiornata il 3 luglio 2024 per adeguamenti al vigente assetto organizzativo aziendale della Capogruppo.

La Direttiva di Gruppo definisce il modello organizzativo adottato dal Gruppo MPS (princìpi e responsabilità) per il processo di gestione degli adempimenti prescrittivi in materia di parti correlate, soggetti collegati e obbligazioni degli esponenti bancari e, in particolare, disciplina a livello di Gruppo MPS principi e regole per il presidio del rischio derivante da situazioni di possibile conflitto di interesse con taluni soggetti vicini ai centri decisionali della Capogruppo.

All'interno della Direttiva di Gruppo sono definite tra l'altro:

  • l'articolazione delle responsabilità all'interno del Gruppo MPS (compiti e responsabilità degli organi di vertice e delle funzioni aziendali della Capogruppo e delle società controllate);
  • il perimetro delle parti correlate, soggetti collegati ("Perimetro di Gruppo") e altri soggetti in potenziale conflitto di interesse;
  • i criteri per l'identificazione delle operazioni, tipologie di rilevanza delle operazioni;
  • le procedure deliberative e i casi di esenzione;
  • le politiche interne in materia di controllo.

Rilevano ai fini della Direttiva di Gruppo le operazioni concluse con i soggetti del Perimetro di Gruppo che comportano l'assunzione di attività di rischio, il trasferimento di risorse, servizi o obbligazioni, indipendentemente dalla previsione di un corrispettivo. Quanto alla tipologia delle operazioni, le stesse sono classificate dettagliatamente nel citato Regolamento di Gruppo, come:

  • "operazioni di maggiore rilevanza": quelle in cui almeno uno dei seguenti indici di rilevanza, applicabili a seconda della specifica operazione, risulti superiore alla soglia del 5% (soglia di maggiore rilevanza):
    • indice di rilevanza del controvalore: è il rapporto tra il controvalore dell'operazione e il totale dei fondi propri tratto dal più recente stato patrimoniale consolidato pubblicato;
    • indice di rilevanza dell'attivo: è il rapporto tra il totale dell'attivo dell'entità oggetto dell'operazione e il totale dell'attivo della Capogruppo;
    • indice di rilevanza delle passività: è il rapporto tra il totale delle passività dell'entità acquisita e il totale dell'attivo della Capogruppo;
  • "operazioni di minore rilevanza": operazioni di importo superiore all'importo esiguo e fino alla soglia di maggiore rilevanza; nell'ambito delle operazioni di minore rilevanza, si considerano di minore rilevanza di "importo significativo" le operazioni in cui l'importo è superiore a 100,0 mln di euro e fino alla soglia di maggiore rilevanza (indice di rilevanza del controvalore), oppure, in caso di operazioni di acquisizione, fusione e scissione di importo uguale o inferiore a 100,0 mln di euro, l'indice di rilevanza dell'attivo e/o delle passività è pari o superiore al rapporto tra 100,0 mln di euro ed i fondi propri a livello consolidato;
  • "operazioni di importo esiguo": operazioni di importo uguale o inferiore a 250,0 mila euro, nel caso in cui la controparte sia una persona giuridica; le operazioni di importo uguale o inferiore a 100,0 mila euro, nel caso in cui la controparte sia una persona fisica.

Le previsioni e le procedure applicabili alle operazioni con parti correlate, nelle versioni tempo per tempo vigenti, sono pubblicate sul sito internet www.gruppomps.it nella sezione "Corporate Governance - Operazioni con le parti correlate".

Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo deliberò formalmente già dall'esercizio 2016 l'inclusione del Ministero dell'Economia e delle Finanze ("MEF") e delle relative società controllate dirette e indirette all'interno del perimetro delle parti correlate su base discrezionale ai sensi di quanto previsto dalla Direttiva di Gruppo, con l'esclusione dalla normativa prudenziale.

A seguito del completamento della manovra di ricapitalizzazione precauzionale della Capogruppo e della relativa acquisizione da parte del MEF della qualifica di azionista di controllo dall'agosto 2017, la Capogruppo, in data 18 dicembre 2017, ha ricevuto comunicazione dall'Autorità di Vigilanza in merito alle modalità della conseguente applicazione dei limiti alle attività di rischio previsti dalla normativa prudenziale, ai sensi dell'art. 53 TUB e sue disposizioni attuative (Circ. Banca d'Italia n. 263/06, Titolo V, Cap. 5), mediante l'applicazione alla Capogruppo del c.d. approccio "a silos" per il calcolo dei limiti di riferimento.

Dal 27 dicembre 2024 il MEF ha acquisito la qualifica di azionista con influenza notevole a seguito delle variazioni intervenute nella compagine societaria e nella composizione del Consiglio di Amministrazione della Capogruppo nei mesi di novembre e dicembre 2024.

In considerazione del fatto che la relazione di controllo ha riguardato sostanzialmente la quasi totalità dell'esercizio 2024, il perimetro relativo al MEF quale azionista di controllo è stato tenuto invariato ai fini dell'informativa sulle operazioni concluse dalla Capogruppo nel corso del 2024. Con riferimento al perimetro relativo al MEF, la Capogruppo si è avvalsa dell'esenzione prevista dal par. 25 dello IAS 24 in materia di disclosure delle transazioni e dei saldi dei rapporti in essere con government-related entities. Tra le principali operazioni effettuate con il MEF e con le società da questo controllate e collegate si segnalano, oltre a operazioni di finanziamento, titoli di Stato italiani iscritti nei portafogli "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", per un nominale di1.519,0 mln di euro, "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", per un nominale di1.840,3 mln di euro, e "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", per un nominale di 8.047,8 mln di euro.

Di seguito vengono commentate le operazioni effettuate dalla Capogruppo con le parti correlate nel corso dell'esercizio 2024, che risultano più rilevanti in termini di importo.

Operazioni con parti correlate MEF

i. Operazioni con SACE S.p.A.

In data 6 febbraio 2024 il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, previo parere favorevole del Comitato per le Operazioni con Parti Correlate, ha approvato l'adesione di Banca MPS, mediante espressione di voto favorevole, alla proposta di concordato preventivo ex art. 161, comma 6, Legge Fallimentare, formulata dal GRUPPO PSC S.p.A., che prevede, in particolare, relativamente all'esposizione di cassa a breve e medio-lungo termine di complessivi 24,2 mln di euro ammessi al voto: a) il rimborso trimestrale da parte di SACE S.p.A. secondo l'originario piano di ammortamento di esposizione garantita SACE S.p.A. di 15,5 mln di euro; b) il rimborso del 2,05% pari a complessivi 51,0 mila euro di esposizione non garantita SACE di 2,5 mln di euro; c) il rimborso del 2,03% pari a circa 127,0 mila euro di esposizione di complessivi 6,3 mln di euro.

In data 20 febbraio 2024 il Comitato Credito della Capogruppo ha approvato la delibera quadro con plafond di 390,0 mln di euro, avente ad oggetto l'operatività della Capogruppo con SACE S.p.A., relativa al rilascio di garanzie finanziarie da parte della stessa SACE S.p.A. a fronte di linee di credito/finanziamenti concessi da Banca MPS ad imprese che potranno beneficiare della garanzia Futuro ("SACE Futuro"), mirati a promuovere la crescita sui mercati globali, sostenere l'innovazione tecnologica ed il processo di digitalizzazione, investire nelle infrastrutture e sostenibilità, supportare filiere strategiche ed aree economicamente svantaggiate, contribuire alla crescita dell'ecosistema sociale attraverso lo sviluppo dell'imprenditoria femminile, con un focus particolare per le iniziative collegate al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), (c.d. "DQSACEFUTU-RO2024"). In data 16 dicembre 2024 lo stesso Comitato Credito ha deliberato l'incremento del plafond sino a 500,0 mln di euro. La DQSACEFUTURO2024 è valida per un periodo di 12 mesi dalla data di accettazione tra le parti dei termini e condizioni particolari applicabili ai finanziamenti, ed opera limitatamente alla Capogruppo e non a livello di Gruppo.

In data 19 marzo 2024 il Comitato Credito della Capogruppo ha deliberato a favore di clientela della Capogruppo la concessione di un finanziamento chirografario di complessivi 49,0 mln di euro, durata 10 anni, finalizzato alla realizzazione di una struttura turistico-alberghiera all'estero, con garanzia tra le altre di SACE S.p.A. (c.d. garanzia "Rischio Politico") pari all'80%.

In data 26 marzo 2024 il Comitato Credito della Capogruppo ha autorizzato a favore di clientela di Banca MPS la concessione di linee di credito a medio-lungo termine per complessivi 70,0 mln di euro, durata 8 anni, finalizzati a supportare le spese inerenti alla sostenibilità ambientale nell'ambito di commesse infrastrutturali in Italia e all'estero, di cui una tranche di 50,0 mln di euro destinata ad investimenti in Italia, assistititi da garanzia rilasciata da SACE S.p.A. (c.d. garanzia "Rilievo Strategico") pari all'80%.

In data 16 aprile 2024 il Comitato Credito della Capogruppo ha deliberato di rinnovare, con riduzione dell'importo da 500,0 mln di euro a 400,0 mln di euro, la delibera quadro (scaduta il 30 marzo 2024)89, avente ad oggetto l'operatività della Capogruppo con SACE S.p.A., relativa al rilascio di garanzie finanziarie da parte della stessa SACE S.p.A. a fronte di linee di credito/finanziamenti concessi da Banca MPS ad imprese in ambito "Green New Deal", ovvero finalizzati al perseguimento di obiettivi ambientali adeguatamente supportati da idonei progetti volti a favorire la riduzione dell'inquinamento e l'entità delle emissioni inquinanti e dunque a promuovere lo sviluppo eco-sostenibile e la transizione verso un'economia a minor impatto ambientale (c.d. "DQSACEGREEN2024"). La DQSACEGREEN2024 è valida per un periodo di 12 mesi dalla data di assunzione della delibera ed opera limitatamente a Banca MPS e non a livello di Gruppo.

Nei mesi di aprile, maggio e giugno 2024, sono state concluse con SACE S.p.A., a favore di clientela della Capogruppo, operazioni di rilascio di garanzia SACE Futuro al 70%, a garanzia di linee di credito a medio-lungo termine per i rispettivi importi massimi garantiti da SACE S.p.A. rispettivamente di 18,0 mln di euro (con garanzia di 12,6 mln di euro), 34,0 mln di euro (con garanzia di 23,8 mln di euro) e 15,0 mln di euro (con garanzia di 10,5 mln di euro), nell'ambito delle iniziative a valere sulla DQSACEFUTURO2024, sopra descritta.

Nel corso del primo semestre 2024 sono state inoltre perfezionate con SACE S.p.A. due polizze assicurative, con copertura pari al 50% del rischio di mancato pagamento, relativo ad operazioni di conferma dei crediti documentari in dollari statunitensi, concluse da clientela della Capogruppo con banca estera, per un valore rispettivamente pari a circa 14,3 mln di USD e 12,8 mln di USD.

In data 5 agosto 2024 il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo ha autorizzato a favore di clientela non parte correlata la partecipazione di Banca MPS ad un finanziamento in pool di complessivi 100,0 mln di euro, per la quota massima di 30,0 mln di euro, con relativa linea di credito per copertura del rischio di oscillazione tasso di 1,5 mln di euro, durata massima 10 anni, assistito da garanzia SACE con percentuale di copertura compresa tra il 50% e l'80% dell'importo finanziato.

Nel secondo semestre 2024 sono state perfezionate con SACE S.p.A. due polizze assicurative relative alle seguenti operazioni di conferma di crediti documentari in dollari statunitensi: (i) in data 8 agosto, polizza assicurativa con copertura pari al 76% del rischio di mancato pagamento conclusa da clientela italiana non parte correlata, per un valore pari a circa 28,6 mln di USD; (ii) in data 27 novembre, polizza assicurativa con copertura pari al 70% del rischio di mancato pagamento conclusa dalla propria clientela con banca estera, per un valore pari a circa 12,7 mln di euro.

In data 20 novembre 2024 il Comitato Credito della Capogruppo ha autorizzato a favore di clientela non parte correlata la concessione di un finanziamento di 25,0 mln di euro, quale quota di partecipazione della Capogruppo ad un finanziamento in pool di complessivi 150,0 mln di euro, garantito da SACE al 50%.

Nei mesi di luglio, settembre, novembre e dicembre 2024, sono state concluse con SACE S.p.A., a favore di clientela della Capogruppo, diverse operazioni di rilascio di garanzia SACE Futuro al 70%, nell'ambito delle iniziative a valere sulla DQ-SACEFUTURO2024 sopra descritta, a garanzia di linee di credito a medio-lungo termine, per i rispettivi importi massimi garantiti da SACE S.p.A., rispettivamente di: 17,0 mln di euro (con garanzia di 11,9 mln di euro); 20,0 mln di euro (con garanzia di 14,0 mln di euro); 30,0 mln di euro (con garanzia di 21,0 mln di euro); 25,0 mln di euro (con garanzia di 17,5 mln di euro); 25,0 mln di euro (con garanzia di 17,5 mln di euro); 15,0 mln di euro (con garanzia di 10,5 mln di euro); 20,0 mln di euro (con garanzia di 14,0 mln di euro).

Le suddette operazioni con SACE S.p.A. rientrano nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto SACE S.p.A. è società controllata in via totalitaria dal MEF.

Inoltre, in data 5 agosto 2024 il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo ha deliberato a favore di OPEN FIBER S.p.A.: (i) la concessione di una linea di credito di 47,0 mln di euro, quale quota di partecipazione della Capogruppo ad una nuova operazione di finanziamento in pool di complessivi 1,05 mld di euro, destinato al sostegno del piano di investimenti per la costruzione della rete a banda larga, assistito da garanzia SACE al 70% e, inter alia, dalla concessione di un pegno sulle azioni di OPEN FIBER S.p.A. rilasciato dalla controllante OPEN FIBER HOLDING S.p.A., oltre ad una linea di credito in derivati di 2,0 mln di euro a copertura del rischio oscillazione tassi; e (ii) la modifica di alcune condizioni contrattuali di un precedente finanziamento in pool del 2022 di complessivi 7,1 mld di euro, di cui 200,0 mln di euro quale quota di partecipazione della Capogruppo, al fine di allinearlo alla nuova linea di credito di cui al precedente punto (i).

L'operazione rientra nell'ambito di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 sia in quanto OPEN FIBER S.p.A. è controllata da OPEN FIBER HOLDING S.p.A., la quale è controllata da CDP Equity S.p.A., società controllata da CDP S.p.A., a sua volta controllata dal MEF, sia in quanto SACE S.p.A. è società controllata in via totalitaria dal MEF.

89 Si veda per maggiori dettagli la Parte H della Nota integrativa consolidata del Bilancio 2023.

Sempre in data 5 agosto 2024 il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo ha autorizzato a favore di ANSALDO ENERGIA S.p.A., nell'ambito della revisione ordinaria degli affidamenti: a) la conferma delle linee di credito promiscue di complessivi 11,0 mln di euro, utilizzabili per il rilascio di crediti di firma; b) la partecipazione della Capogruppo, con una quota massima di 10,0 mln di euro e relativa linea di credito per copertura rischio oscillazione tasso di 0,5 mln di euro, ad un finanziamento in pool di complessivi 50,0 mln di euro, durata 3 anni, assistito da garanzia SACE con una percentuale del 70% dell'importo finanziato in pool. L'operazione rientra nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto: (i) ANSALDO ENERGIA S.p.A. è controllata da CDP Equity S.p.A., controllata in via totalitaria da CDP S.p.A., a sua volta controllata dal MEF e (ii) SACE S.p.A. è società controllata in via totalitaria dal MEF.

ii. Operazioni con CDP S.p.A.

Nell'ambito del collocamento di Covered Bond, con scadenza 5 anni perfezionato dalla Capogruppo in data 16 aprile 2024 per un ammontare complessivo pari a 750,0 mln di euro, CDP S.p.A. - ai sensi dell'art. 5, comma 8-ter del Decreto Legge n° 269/2003, convertito nella Legge n° 326/2003 in conformità con l'art. 6, comma 1 lettera b) del Decreto Legge n° 102/2013 ha sottoscritto tale emissione per un importo pari a 60,0 mln di euro. Il residuo importo è stato collocato presso altri investitori istituzionali. L'operazione rientra nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto CDP S.p.A. è società controllata dal MEF.

In data 29 ottobre 2024 il Comitato Credito della Capogruppo ha autorizzato a favore di clientela non parte correlata la concessione di un finanziamento fino a 30,0 mln di euro, quale quota di partecipazione della Capogruppo ad un finanziamento in pool di complessivi 135,0 mln di euro, al quale partecipa anche CDP S.p.A. con una quota sino a 35,0 mln di euro. La concessione del finanziamento in pool è subordinata alla concessione di garanzia SACE al 25%, cumulata fino al 50% con altra garanzia prestata da ente pubblico economico non parte correlata.

In data 7 novembre 2024 il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo ha deliberato a favore di clientela non parte correlata la concessione di un finanziamento di 153,75 mln di euro, quale quota di partecipazione della Capogruppo (corrispondente al 20%) ad un finanziamento in pool di complessivi 765,0 mln di euro, al quale partecipa anche CDP S.p.A. (con quota corrispondente al 19,6%), garantito da SACE da un minimo del 50% ad un massimo del 70% su una linea di credito con quota della Capogruppo sino ad una massimo di 84,0 mln di euro.

Le suddette operazioni rientrano nell'ambito di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010, sia in quanto il MEF è socio di maggioranza di CDP S.p.A. (partecipante al finanziamento in pool), sia in quanto SACE S.p.A. (garante), è controllata in via totalitaria dal MEF.

iii. Operazioni con FINCANTIERI S.p.A.

In data 19 marzo 2024 il Comitato Credito della Capogruppo ha deliberato, a favore di clientela non parte correlata, la concessione di un plafond debitore per risk limit pro soluto di 50,0 mln di euro, utilizzabile a valere sul cedente FINCANTIERI S.p.A., oggetto di positiva valutazione e delibera, con operatività assistita da garanzia trade finance rilasciata da SACE S.p.A., con indice di copertura pari all'80%.

In data 10 dicembre 2024 il Comitato Credito della Capogruppo ha autorizzato, a favore di clientela non parte correlata, la concessione di un plafond debitore per risk limit pro soluto di 120,0 mln di euro, utilizzabile a valere sul cedente FINCANTIERI S.p.A., oggetto di positiva valutazione e delibera, con operatività assistita da garanzia assicurativa trade finance rilasciata da SACE S.p.A. ed indice di copertura pari all'80%.

Le suddette operazioni rientrano nell'ambito di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010, sia in quanto il MEF è socio di maggioranza di CDP S.p.A., che a sua volta controlla CDP Equity S.p.A., azionista di maggioranza di FINCANTIERI S.p.A. (cedente), sia in quanto SACE S.p.A. (emittente la garanzia assicurativa trade finance), è controllata in via totalitaria dal MEF.

Inoltre, in data 24 settembre 2024 il Comitato Credito della Capogruppo ha autorizzato a favore di clientela non parte correlata la concessione di un plafond risk limit pro soluto di 30,0 mln di euro, utilizzabile a valere sul cedente FINCANTIERI S.p.A., oggetto di positiva valutazione e delibera, assistita da garanzia trade finance rilasciata da SACE S.p.A. con indice di copertura al 100%. Successivamente, in data 12 dicembre 2024 il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, previo parere favorevole del Comitato per le Operazioni con Parti Correlate, ha autorizzato un'operazione analoga a quella del 2021, relativamente alla partecipazione della Capogruppo, sino a massimi 200,0 mln di euro, ad un'operazione in pool di Buyer's Credit, pari a complessivi 1,8 mld di euro circa, con CDP S.p.A. ed altra controparte bancaria, assistita, inter alia, da polizza assicurativa SACE S.p.A. a copertura del 100% del finanziamento e con l'intervento di SIMEST S.p.A. ai fini dell'eventuale stabilizzazione del tasso di interesse. L'operazione rientra nell'ambito di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 per l'intervento di: (i) CDP S.p.A., società controllata dal MEF, in qualità di co-finanziatore; (ii) SACE S.p.A., controllata in via totalitaria dal MEF, in qualità di società garante mediante rilascio di polizza assicurativa; (iii) SIMEST S.p.A., controllata diretta di CDP S.p.A., a sua volta controllata dal MEF, quale società interveniente ai fini dell'eventuale

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte H – Operazioni con parti correlate

stabilizzazione del tasso di interesse, e (iv) FINCANTIERI S.p.A., società controllata da CDP Equity S.p.A., la quale è controllata da CDP S.p.A., a sua volta controllata dal MEF.

Infine, in data 12 dicembre 2024 il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo ha deliberato, nell'ambito della revisione del quadro affidativo per 390,0 mln di euro, la concessione di un plafond debitore per operatività factoring di varia natura a favore della società FINCANTIERI S.p.A. dell'importo complessivo di 320,0 mln di euro. L'operazione rientra nell'ambito di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto FINCANTIERI S.p.A. è società controllata da CDP Equity S.p.A., la quale è controllata da CDP S.p.A., a sua volta controllata dal MEF.

Operazioni con altre parti correlate MEF

In data 15 gennaio 2024 è stata deliberata a favore di SO.G.I.N. S.p.A. la revisione ordinaria alla pari degli affidamenti a revoca in essere per complessivi 19,9 mln di euro, con conferma delle due linee di credito promiscue in essere, rispettivamente di 18,9 mln di euro, utilizzabile per rilascio di crediti di firma e di 1,0 mln di euro, utilizzabile per copertura di rischio tasso di cambio. L'operazione rientra nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto SO.G.I.N. S.p.A. è controllata in via totalitaria dal MEF.

In data 2 febbraio 2024 è stata autorizzata a favore di HOTELTURIST S.p.A., nell'ambito della revisione ordinaria degli affidamenti di circa 12,2 mln di euro complessivi, la proroga con incremento della linea di credito promiscua a revoca da 2,2 mln di euro a 6,0 mln di euro, utilizzabile per il rilascio di fidejussioni Italia/estero. L'operazione rientra nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto HOTELTURIST S.p.A. è partecipata da CDP Equity S.p.A. al 45,95%, quest'ultima a sua volta interamente controllata da CDP S.p.A., a sua volta controllata dal MEF.

In data 20 febbraio 2024 è stata autorizzata a favore di GPI S.p.A. la revisione ordinaria degli affidamenti per complessivi 14,1 mln di euro, con conferma della linea di credito promiscua in essere di 3,5 mln di euro, utilizzabile per anticipo fatture e rilascio garanzie. L'operazione rientra nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto GPI S.p.A. è partecipata da CDP Equity S.p.A., controllata in via totalitaria da CDP S.p.A., a sua volta controllata dal MEF.

In data 7 marzo 2024 è stato deliberato a favore di FERROVIENORD S.p.A. l'incremento del plafond risk limit pro soluto da 7,0 mln di euro a complessivi 27,0 mln di euro, a valere su terze parti cedenti oggetto di positiva valutazione e delibera, ed assistito da garanzia con indice di copertura pari al 95%. L'operazione rientra nell'ambito di applicazione del Regolamento Consob n.17221/2010 in quanto FERROVIENORD S.p.A. è controllata totalitaria da FNM S.p.A., partecipata al 14,74% da Ferrovie dello Stato S.p.A., a sua volta controllata totalitaria dal MEF.

In data 13 marzo 2024 è stata autorizzata a favore dei fondi di investimento FOF PRIVATE DEBT ITALIA e FOF PRIVATE EQUITY ITALIA, la concessione di apertura di credito in conto corrente, rispettivamente di 35,0 mln di euro e di 40,0 mln di euro, entrambi con scadenza 5 settembre 2025, utilizzabili per anticipi finanziari. Le operazioni rientrano nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto FOF PRIVATE DEBT e FOF PRIVATE EQUITY ITALIA, fondi di investimento alternativi italiani di tipo chiuso riservati ad investitori professionali, sono gestiti dal Fondo Italiano di Investimento SGR S.p.A., che è detenuto al 55% dalla società CDP EQUITY S.p.A., interamente controllata da CDP S.p.A., a sua volta controllata dal MEF.

In data 28 marzo 2024 il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo ha deliberato a favore di FERROVIE DELLO STATO S.p.A., nell'ambito della revisione ordinaria degli affidamenti per complessivi 170,0 mln di euro: (i) la riduzione della linea di credito promiscua a revoca da 50,0 mln di euro a 20,0 mln di euro; (ii) la concessione di un plafond risk limit pro soluto di 125,0 mln di euro, a valere su cedenti terze parti, assistito da polizza assicurativa con copertura pari al 95%, e (iii) la concessione di un plafond notional limit pro solvendo di 25,0 mln di euro, a valere verso cedenti oggetto di positiva valutazione e delibera. L'operazione rientra nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto FERROVIE DELLO STATO S.p.A. è controllata totalitaria dal MEF.

Sempre in data 28 marzo 2024 il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo ha deliberato a favore di ANAS S.p.A. la revisione ordinaria degli affidamenti, per l'importo complessivo di 205,0 mln di euro; l'operazione prevede la conferma delle linee di credito in essere e l'incremento della linea di credito risk limit pro soluto da 13,0 mln di euro a 40,0 mln di euro, a valere su cedenti e fornitori terze parti, assistito da polizza assicurativa con copertura pari al 95% del plafond risk limit. Successivamente, in data 20 maggio 2024, è stato autorizzato l'incremento della linea di credito di firma da 15,0 mln di euro a 20,0 mln di euro, utilizzabile per garanzie estere ed interamente garantita da pegno di denaro, con contestuale radiazione di fido garanzie Italia di 5,0 mln di euro non utilizzato. Le operazioni rientrano nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto ANAS S.p.A. è controllata totalitaria da Ferrovie dello Stato S.p.A., a sua volta controllata dal MEF.

In data 10 giugno 2024 è stata autorizzata a favore di TITAGARH FIREMA S.p.A., nell'ambito della revisione ordinaria degli affidamenti, la conferma alla pari delle linee di credito in essere, rispettivamente di 8,0 mln di euro e di 10,0 mln di euro90 e

la concessione di un nuovo finanziamento chirografario di 3,0 mln di euro. L'operazione rientra nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto TITAGARH FIREMA S.p.A. è partecipata al 30% circa da Invitalia S.p.A., a sua volta controllata in via totalitaria dal MEF.

In data 11 giugno 2024 il Comitato Credito della Capogruppo ha autorizzato favore di SAIPEM S.p.A., nell'ambito della revisione ordinaria degli affidamenti: (i) l'incremento da 90,0 mln di euro a 135,0 mln di euro della linea di credito promiscua a revoca in essere, utilizzabile fino all'intero importo per rilascio di crediti di firma Italia/estero e per il rilascio di impegni per crediti documentari, e fino all'importo massimo di 50,0 mln di euro per operazioni finanziarie di traenza a termine; (ii) la riduzione da 4,87 mln di euro a 3,37 mln di euro della linea di credito di firma in pool con altri istituti di credito; (iii) la radiazione della linea di credito promiscua in essere di 5,0 mln di euro per operatività in derivati. L'operazione rientra nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto SAIPEM S.p.A. è controllata indirettamente dal MEF, tramite le società ENI S.p.A. e CDP Equity S.p.A., a loro volta controllate dal MEF.

Nel primo semestre 2024 è stato rinnovato il contratto per i servizi postali con controparte POSTE ITALIANE S.p.A., dell'importo complessivo stimato di circa 19,6 mln di euro (IVA inclusa), per il biennio 2024/2026, di cui: (i) 2,8 mln di euro per la proroga tecnica del contratto, con validità dal 16 febbraio 2024 al 9 luglio 2024, alle condizioni economiche del contratto previgente, scaduto il 15 febbraio 2024, e (ii) 16,7 mln di euro per la sottoscrizione di nuovo contratto biennale, con validità dal 10 luglio 2024 al 9 luglio 2026, con possibilità di proroga per un ulteriore anno. I servizi forniti sono necessari per garantire il recapito ordinario periodico alla clientela delle comunicazioni obbligatorie cartacee previste dal D.Lgs. n. 385/1993 (Testo Unico Bancario). L'operazione rientra nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto POSTE ITALIANE S.p.A. è società controllata dal MEF.

In data 16 luglio 2024 è stato deliberato a favore di CDP VENTURE CAPITAL SGR S.p.A. (di seguito la "SGR"), agente in nome e per conto di FOF VENTURITALY, fondo di investimento alternativo italiano di tipo chiuso riservato ad investitori professionali, istituito dalla citata SGR, l'incremento della linea di credito utilizzabile come apertura di credito in conto corrente, per esigenze temporanee di cassa, da 10,0 mln di euro a 20,0 mln di euro. L'operazione rientra nell'ambito di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto CDP VENTURE CAPITAL SGR S.p.A. è partecipata al 70% da CDP Equity S.p.A., interamente controllata da CDP S.p.A., a sua volta controllata dal MEF.

In data 27 settembre 2024 il Comitato Credito della Capogruppo ha autorizzato a favore di FIBERCOP S.p.A. la concessione di una linea di credito risk limit pro soluto di 30,0 mln di euro, quale debitore ceduto in operazioni di factoring, a valere su cedenti oggetto di positiva valutazione e delibera. Successivamente, il 12 dicembre 2024 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato l'incremento del plafond debitore pro soluto da 30,0 mln di euro a 120,0 mln di euro, a valere su cedenti oggetto di positiva valutazione e delibera. L'operazione rientra nell'ambito di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto FIBERCOP S.p.A. è società controllata indirettamente in via totalitaria da Optics Holdco Srl, che a sua volta è partecipata dal MEF.

In data 8 ottobre 2024 è stata autorizzata a favore di SOGEI S.p.A. la revisione ordinaria degli affidamenti con proroga della linea di credito risk limit pro soluto di 11,0 mln di euro, quale debitore ceduto in operazioni di factoring. L'operazione rientra nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto SOGEI S.p.A. è controllata in via totalitaria dal MEF.

In data 17 ottobre 2024 è stata autorizzata a favore di GPI S.p.A. la revisione ordinaria degli affidamenti di complessivi 13,0 mln di euro circa, con proroga della linea di credito promiscua di 3,5 mln di euro, utilizzabile fino all'intero importo per anticipo credito e fino all'importo massimo di 1,0 mln di euro per anticipo su ordini/flussi futuri. L'operazione rientra nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto GPI S.p.A. è società partecipata per il tramite di CDP Equity S.p.A. da CDP S.p.A., a sua volta società controllata dal MEF.

In data 29 ottobre 2024 il Comitato Credito della Capogruppo ha autorizzato a favore di OPEN FIBER HOLDINGS S.p.A. la concessione di un nuovo plafond risk limit pro soluto di 50,0 mln di euro, per operatività di factoring a valere su cedenti oggetto di positiva valutazione e delibera. L'operazione rientra nell'ambito di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto OPEN FIBER HOLDINGS S.p.A. è controllata da CDP Equity S.p.A., società controllata da CDP S.p.A., a sua volta controllata dal MEF.

In data 5 novembre 2024 è stata autorizzata a favore di CONSIP S.p.A. la revisione ordinaria degli affidamenti con proroga della linea di credito di 10,0 mln di euro, utilizzabile come apertura di credito in conto corrente. L'operazione rientra nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto CONSIP S.p.A. è controllata in via totalitaria dal MEF.

In data 20 novembre 2024 è stata autorizzata a favore FOF INFRASTRUTTURE una linea di credito di 30,0 mln di euro, utilizzabile come apertura di credito in conto corrente. L'operazione rientra nell'ambito di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto FOF INFRASTRUTTURE, fondo di investimento alternativo italiano di tipo chiuso riservato ad investitori professionali, è gestito da CDP Real Asset SGR S.p.A., controllata da CDP S.p.A., a sua volta controllata dal MEF.

In data 12 dicembre 2024 il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, previo parere favorevole del Comitato per le Operazioni con Parti Correlate, ha deliberato a favore di ENEL S.p.A., nell'ambito della revisione ordinaria degli affidamenti:

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte H – Operazioni con parti correlate

(i) la conferma della linea di credito di cassa, plurima e promiscua, di 200,0 mln di euro; (ii) l'incremento della linea di credito factoring, plurima e promiscua, da 80,0 mln di euro a 100,0 mln di euro; (iii) l'incremento del risk limit pro soluto, da 35,0 mln di euro a 70,0 mln di euro, utilizzabile per la cessione pro soluto di crediti da cedenti oggetto di positiva valutazione e delibera; (iv) la riduzione del notional limit pro solvendo da 27,5 mln di euro a 16,0 mln di euro, utilizzabile per la cessione pro solvendo di crediti da cedenti oggetto di positiva valutazione e delibera. L'operazione rientra nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto ENEL S.p.A. è società controllata dal MEF.

Operazioni con altre parti correlate

In data 10 dicembre 2024, previo parere favorevole del Comitato per le Operazioni con Parti Correlate, è stata approvata la cessione al Fondo Pensione Complementare per i dipendenti di MPS ("FONDO PENSIONE MPS"), di n. 800 quote della partecipazione detenuta dalla Capogruppo nel capitale sociale di Banca d'Italia, ad un prezzo pari al valore nominale di 25.000 euro a quota, per un controvalore complessivo pari a 20,0 mln di euro. L'operazione, previamente autorizzata dal Consiglio di Amministrazione in data 7 novembre 2024, rientra nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto il FONDO PENSIONE MPS, quale controparte dell'operazione, rientra tra le parti correlate Consob ex lege di Banca MPS ai fini del Regolamento Consob n. 172221/2010.

In ordine alle operazioni di cartolarizzazione ed ai Programmi di covered bond si rinvia alla specifica informativa riportata nella presente Nota integrativa - Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura.

Nelle seguenti tabelle sono riepilogati i rapporti e gli effetti economici dell'operatività svolta nell'esercizio con le società collegate, i dirigenti con responsabilità strategiche e altre parti correlate.

Dal 27 dicembre 2024 il MEF ha assunto la qualifica di azionista con influenza notevole sulla Capogruppo. In considerazione del fatto che la relazione di controllo ha riguardato sostanzialmente la quasi totalità dell'esercizio 2024, il perimetro delle parti correlate relativo al MEF quale azionista di controllo è stato tenuto invariato ai fini dell'informativa quantitativa relativa agli impatti economici e patrimoniali delle operazioni concluse nel corso dell'esercizio. In calce alle tabelle sono evidenziati i dettagli informativi relativi alle operazioni con le società collegate dirette ed indirette del MEF, che non rientrerebbero nel perimetro delle parti correlate corrispondente alla nuova qualifica del MEF.

Infine, sempre in data 27 dicembre 2024 il CDA della Capogruppo ha nominato per cooptazione n. 5 consiglieri che rappresentano parti correlate al 31 dicembre 2024. In virtù del breve periodo, da venerdì 27 dicembre 2024 a martedì 31 dicembre 2024, di esistenza della relazione di parte correlata, che avrebbe potuto influenzare la posizione economica, finanziaria e patrimoniale del Gruppo per il 2024, ed in coerenza con la scelta applicata al perimetro delle parti correlate del MEF, tra le "altre parti correlate" sono riepilogati i rapporti e gli effetti economici dell'operatività intercorsa nell'esercizio esclusivamente tra la Capogruppo e i key managers, senza includere le parti correlate dei nuovi amministratori con le quali non risultano concluse nuove operazioni tra il 27 e il 31 dicembre 2024.

2.a Transazioni con parti correlate: voci di stato patrimoniale

Valori al 31 12 2024
joint venture società
collegate
dirigenti con
responsabilità
strategica
altre parti
correlate
Perimetro
MEF
Totale % su voce
bilancio
Attività finanziarie detenute
per la negoziazione
- 3.750 - - 3.178.675 3.182.425 52,37%
Altre Attività finanziarie
obbligatoriamente valutate
al fair value
- - - - 15.548 15.548 3,41%
Attività finanziarie valutate
al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
- - - - 1.501.791 1.501.791 64,25%
Crediti verso banche
al costo ammortizzato
- - - - 65.669 65.669 1,95%
Crediti verso clientela
al costo ammortizzato
41.755 62.535 2.208 219 9.869.251 9.975.968 11,45%
Altre attività - - - - 1.844.971 1.844.971 50,26%
Totale attivo 41.755 66.285 2.208 219 16.475.905 16.586.372
Passivita finanziarie valutate
al costo ammortizzato
4.764 61.067 2.958 33.063 3.053.370 3.155.222 3,07%
Passivita finanziarie
di negoziazione
- 1.515 - - 84.683 86.198 3,31%
Altre passività 20 815 2 5 2.040 2.882 0,09%
Totale passivo 4.784 63.397 2.960 33.068 3.140.093 3.244.302
Garanzie rilasciate e impegni 41.144 26.058 232 10 2.327.019 2.394.463 n.a.

2.b Transazioni con parti correlate: voci di conto economico

Valori al 31 12 2024
joint venture società
collegate
dirigenti con
responsabilità
strategica
altre parti
correlate
Perimetro
MEF
Totale % su voce
bilancio
Interessi attivi e proventi
assimilati
2.406 3.041 43 1 430.302 435.793 9,32%
Interessi passivi e oneri
assimilati
- (220) (72) (3.800) (67.453) (71.545) 3,04%
Commissioni attive 79 201.241 7 3 289.257 490.587 29,06%
Commissioni passive - (412) (1) (1) (15.881) (16.295) 6,98%
Risultato netto delle altre
attività e passività valutate al
fair value con impatto a conto
economico
- - - - (12.012) (12.012) 122,20%
Rettifiche/Riprese di valore
nette per deterioramento
(28.757) 92 (4) - 5.347 (23.322) 5,73%
Dividendi - - - - 7.932 7.932 34,91%
Costi operativi 1 (1.570) (10.467) (4) (20.211) (32.251) 1,55%

Per l'elenco delle società joint venture e collegate al 31 dicembre 2024 si rimanda alle tabelle di Nota Integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale – Sezione 7.

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte H – Operazioni con parti correlate

L'operatività con le collegate è da riferirsi principalmente alle società del Gruppo AXA. In particolare, si segnala che le attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione si riferiscono all'attività di copertura di prodotti assicurativi del Gruppo AXA collocati dalla rete MPS.

Le operazioni sulle cartolarizzazioni sono descritte nella Parte E della presente Nota integrativa. Con riferimento ai saldi esposti nella precedente tabella 2.b si segnala quanto segue:

  • le commissioni attive da società collegate sono quasi interamente riferibili alle partecipate assicurative Axa MPS Assicurazioni Vita S.p.A. e Axa MPS Assicurazioni Danni S.p.A.;
  • i costi operativi relativi a società collegate sono rappresentati prevalentemente da spese assicurative sostenute con le suddette collegate.

Con riferimento al perimetro MEF si segnala quanto segue:

  • le attività finanziarie sono principalmente rappresentate da titoli di Stato, ed hanno generato interessi attivi per 209,5 mln di euro;
  • le altre attività sono rappresentate dai crediti d'imposta verso l'Erario vantati a vario titolo dal Gruppo a seguito delle misure introdotte da diverse disposizioni legislative, riconducibili per 1.804,8 mln di euro a crediti d'imposta per bonus edilizi acquistati dalla Capogruppo, che hanno avuto un impatto di 109,0 mln di euro sulla voce interessi attivi;
  • le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato si riferiscono prevalentemente a depositi con controparte CDP per 920,6 mln di euro e Invitalia per 511,8 mln di euro che incidono rispettivamente per 30,3 mln di euro e 9,9 mln di euro sulla voce interessi passivi;
  • le commissioni attive sono relative, oltre al contratto di distribuzione con Anima, società collegata del perimetro MEF, all'attività di supporto alle aste di collocamento titoli di Stato prestata dalla Capogruppo;
  • il risultato netto delle altre attività e passività valutate al fair value con impatto a conto economico riguarda prevalentemente minusvalenze rilevate sulle quote di Fondo Italiano d'Investimento;
  • i costi operativi sono per la quasi totalità riconducibili a spese postali.

Infine, con specifico riferimento all'operatività con collegate dirette ed indirette incluse nel perimetro MEF si precisa che:

  • tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono inclusi titoli e derivati per circa 6,3 mln di euro;
  • le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva comprendono titoli di debito per circa 17,4 mln di euro;
  • la voce relativa a crediti verso clientela al costo ammortizzato include 150,2 mln di euro relativi a finanziamenti, che hanno generato interessi attivi per 14,6 mln di euro;
  • le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato includono 409,6 mln di euro relativi prevalentemente a conti correnti, che hanno generato interessi passivi 9,7 mln di euro;
  • le passività finanziarie di negoziazione comprendono strumenti derivati per circa 1,5 mln di euro;
  • le garanzie rilasciate e gli impegni sono valorizzati per circa 631,8 mln di euro;
  • le commissioni attive si riferiscono per 258,6 mln di euro ad Anima, le commissioni passive per circa 10,7 mln di euro sono corrisposte a Nexi;
  • le rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito riguardano principalmente la ripresa su finanziamenti con controparte Gruppo PSC S.p.A. a seguito di adesione della Capogruppo alla proposta di concordato preventivo.

Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

Informazioni di natura qualitativa

Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

Al fine di perseguire l'obiettivo di favorire l'allineamento degli interessi del management con quello degli azionisti, le Disposizioni di Vigilanza in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione prevedono che almeno il 50% della remunerazione variabile erogata al "personale più rilevante (PPR)" venga attribuita mediante l'assegnazione di azioni o strumenti finanziari ad esse collegati e corrisposta lungo un arco temporale di minimo 4 anni. Per "remunerazione variabile" sono da intendersi sia componenti variabili legate alla performance o altri parametri che importi corrisposti a titolo di incentivo per la risoluzione anticipata del rapporto di lavoro per la componente eccedente quanto dovuto per legge (c.d. "severance").

In armonia con le suddette disposizioni regolamentari, il Gruppo Montepaschi ha adottato nell'esercizio 2017, 2020, 2021, 2022 e 2023 piani annuali di phantom shares91, negli esercizi 2018 e 2019 piani annuali di azioni proprie.

Nella seduta dell'11 aprile 2024 l'Assemblea degli azionisti della Capogruppo ha approvato per l'esercizio 2024 un Piano di Phantom Shares destinato in via esclusiva al pagamento di eventuali severance o compensi variabili incentivanti per il personale del Gruppo Montepaschi. Il contenuto e le modalità di funzionamento dei suddetti piani sono riportati nelle 'Politiche di Remunerazione' pubblicate sul sito internet della Capogruppo https://www.gruppomps.it/ corporate-governance/assemblea-azionisti/archivio-assemblee.html.

La corresponsione delle Phantom Shares per i piani fino al 2017 e per i piani dal 2020 al 2024, non prevedendo la materiale assegnazione delle azioni ma la liquidazione di un importo indicizzato al valore delle azioni tempo per tempo rilevato, si inquadra contabilmente come cash settled share based payment ai sensi del principio contabile IFRS 2 "Pagamenti basati su azioni". Il debito corrispondente alle somme da riconoscere sarà estinto per cassa e contabilizzato alla fine dell'anno di servizio; l'ammontare complessivo dipenderà dal prezzo degli strumenti rappresentativi del capitale (phantom shares), che saranno valutati al fair value calcolato come la miglior stima dell'importo dovuto in considerazione delle diverse condizioni stabilite dai piani, valorizzato con riferimento al fair value delle azioni assegnate anno per anno e del valore dell'azione della Capogruppo. Nella stima del fair value delle azioni alla data di valutazione non si dovrà tener conto delle eventuali vesting conditions previste (es. condizioni di permanenza in servizio o condizioni di conseguimento dei risultati), fatta eccezione per le condizioni di mercato. Le vesting conditions dovranno essere considerate rettificando il numero di assegnazioni incluse nella valutazione della passività derivante dall'operazione; le condizioni di mercato (così come eventuali condizioni di non maturazione) dovranno invece essere considerate nella stima del fair value della passività derivante dall'operazione e del relativo costo attribuito a conto economico.

I piani 2018 e 2019, prevedendo l'assegnazione di azioni della Capogruppo al momento di maturazione delle vesting conditions, rientrano nell'ambito di applicazione del principio contabile IFRS 2 quali equity-settled share-based payment, nell'ambito dei quali vengono attribuiti strumenti rappresentativi del capitale in contropartita di una riserva di patrimonio netto. In tale ambito il costo della severance prevista dai piani e il corrispondente incremento del patrimonio netto vengono valutati al fair value delle azioni che saranno assegnate; nella stima del fair value delle azioni alla data di valutazione non si dovrà tener conto delle eventuali vesting conditions previste (es. condizioni di permanenza in servizio o condizioni di conseguimento dei risultati), fatta eccezione per le condizioni di mercato. Le vesting conditions dovranno essere considerate rettificando il numero di strumenti finanziari inclusi nella valutazione dell'importo dell'operazione, in modo che il valore rilevato in bilancio per i servizi ricevuti come corrispettivo per gli strumenti finanziari sarà basato sul numero degli stessi che alla fine saranno effettivamente maturati; le condizioni di mercato dovranno invece essere considerate nella stima del fair value delle azioni assegnate.

Il fair value delle Phantom Shares e delle azioni proprie assegnate viene determinato - ai sensi dell'art. 9, comma 4 del TUIR sulla base della media aritmetica dei prezzi del titolo MPS rilevati nei trenta giorni antecedenti la data di assegnazione.

91 Si segnala che, sebbene le caratteristiche e il funzionamento restino inalterati, nell'ottica di un maggiore allineamento alle prassi di mercato, è stata variata la denominazione dello strumento sintetico da "Performance Shares" (denominazione utilizzata dalla Banca fino al 2022) a "Phantom Shares".

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

Informazioni di natura quantitativa

Per quanto riguarda il piano 2016, delle originarie n. 32.806 phantom shares differite, nel corso del 2024 si è provveduto alla liquidazione di n. 10.688,19 delle stesse, nell'ambito dei piani di differimento sottoscritti con due ex Dirigenti. Al primo, sono state liquidate 8,19 phantom shares corrispondenti all'ultima quota differita prevista dal piano. Al secondo, verificata la sopraggiunta insussistenza delle condizioni per l'applicazione del malus, sono state liquidate le ultime due quote differite, per un totale di 10.680 phantom shares.

Pertanto, alla data del 31 dicembre 2024, sia a seguito delle liquidazioni e stralci sino ad oggi avvenuti, che a seguito del raggruppamento del titolo BMPS nel rapporto 100 a 1, avvenuto con delibera dell'Assemblea del 15 settembre 2022, non residuano più phantom shares da liquidare relative al piano 2016.

Con riferimento ai piani "cash-settled" 2017, 2020, 2021 2022 e ai Piani "equity settled" 2018 e 2019 si segnale che non sono mai stati assegnati, rispettivamente, né strumenti rappresentativi di capitale né azioni per il mancato conseguimento delle condizioni di maturazione. Pertanto, tali piani non hanno mai comportato rilevazioni contabili e non trovano pertanto rappresentazione in Bilancio al 31 dicembre 2024.

Per quanto riguarda il piano 2023, al 31 dicembre 2024 risultano da erogare n. 44.998 phantom shares a titolo di severance per un controvalore di 294,0 mila euro, secondo i termini e le modalità previste dal piano di differimento sottoscritto in occasione della risoluzione anticipata del rapporto di lavoro tra un dirigente e la Capogruppo. Si è fatto ricorso inoltre, nel corso del 2024, all'utilizzo di n. 503.439 phantom shares, per un controvalore al 31 dicembre 2024 di 3,3 mln di euro, destinate al pagamento del sistema incentivante di competenza dell'esercizio 2023, le cui erogazioni avverranno secondo le modalità previste dai piani di differimento sottoscritti e differenziati in base al cluster del PPR di appartenenza.

Infine, per quanto concerne il piano 2024, anch'esso destinato al pagamento del sistema incentivante e degli importi erogati a titolo di severance, si è fatto ricorso all'utilizzo di n. 68.987 phantom shares a titolo di severance per un controvalore, al 31 dicembre 2024, di 450,8 mila euro. Le erogazioni avverranno secondo i termini e le modalità previste dai piani di differimento sottoscritti in occasione della risoluzione anticipata del rapporto di lavoro fra due dirigenti e la Capogruppo.

Parte L – Informativa di settore

L'operatività del Gruppo Montepaschi per settori di attività

Ai fini dell'individuazione dei Segmenti Operativi previsti dal principio contabile IFRS 8, il Gruppo Montepaschi ha adottato il business approach. I dati reddituali e patrimoniali consolidati vengono scomposti e riaggregati sulla base di criteri quali l'area di business presidiata, la struttura operativa di riferimento, la rilevanza e la strategicità dell'attività svolta e i cluster di clientela servita.

Si evidenzia che a partire dal primo trimestre 2024 i risultati economici e patrimoniali, nonché la rappresentazione del numero dei clienti, recepiscono la rappresentazione del nuovo modello di servizio Small Business, implementato a fine aprile 2024, che ha comportato la migrazione di circa 190 mila clienti dal modello di servizio Small Business al modello di servizio Valore ovvero dal segmento Corporate Banking al segmento Retail. I dati comparativi (patrimoniali ed economici) sono stati conseguentemente riesposti al fine di consentire un confronto omogeneo.

In relazione ai dati comparativi si ricorda che il 24 aprile 2023 e il 29 maggio 2023 hanno avuto efficacia le fusioni per incorporazione nella Capogruppo di MPS Leasing & Factoring S.p.A. e MPS Capital Services Banca per le Imprese S.p.A. rispettivamente. Sebbene in entrambi i casi gli effetti contabili e fiscali decorressero dal 1° gennaio 2023, per il primo semestre 2023 le società incorporate erano state incluse nei risultati per segmento operativo sulla base del loro contributo ai risultati del Gruppo come business unit autonome (stimato sulla base di evidenze gestionali e, ove disponibili, contabili), in coerenza con l'informativa direzionale.

A partire dal secondo semestre 2023 il contributo della clientela delle società incorporate era stato invece attribuito ai segmenti operativi sulla base del modello di servizio effettivamente assegnato ai clienti. I risultati economici al 31 dicembre 2023, pertanto, non risultano del tutto comparabili (ciò con particolare riferimento ai segmenti Corporate Banking e Large Corporate e Investment Banking); i risultati patrimoniali comparativi al 31 dicembre 2023 consentono invece un confronto omogeneo.

Si segnala infine che a partire dal 30 giugno 2024, come più ampiamente descritto nel paragrafo "Criteri gestionali di riclassificazione dei dati economici e e patrimoniali" della Relazione sulla Gestione consolidata a cui si rinvia, i costi ed i ricavi nonché gli attivi e i passivi riferiti alla contribuzione consolidata della controllata MP Banque, sono ricompresi linea per linea nelle singole voci economiche e patrimoniali di pertinenza.

Sulla base dei criteri di rendicontazione del Gruppo, che tengono conto anche degli assetti organizzativi e di quanto sopra rappresentato, sono quindi definiti i seguenti segmenti operativi:

  • Retail Banking, che include i risultati economico/patrimoniali della clientela Retail (segmenti Valore, Premium) e Banca Widiba SpA (Rete di consulenti finanziari e canale Self);
  • Wealth Management che include i risultati economico/patrimoniali della clientela Private (segmenti Private e Family Office) e la società controllata MPS Fiduciaria;
  • Corporate Banking, che include i risultati economico/patrimoniali della clientela Imprese (segmenti PMI, Corporate Client e Small Business) e la Filiale Estera;
  • Large Corporate e Investment Banking, che include i risultati economico/patrimoniali della clientela Large Corporate, delle Business Unit Corporate Finance e Investment Banking e Global Market;
  • Corporate Center, che accoglie le elisioni a fronte delle partite infragruppo ed i risultati dei seguenti centri di business:
    • clientela Non Performing gestita centralmente dalla Non Performing Loans Unit;
    • società consolidate con il metodo del patrimonio netto e quelle in via di dismissione (compresa la Banca di diritto estero MP Banque);
    • rami operativi quali, ad esempio, l'attività di finanza proprietaria, tesoreria e capital management;
    • strutture di servizio che forniscono supporto all'attività del Gruppo, con particolare riguardo allo sviluppo e gestione dei sistemi informativi.

La somma algebrica dei cinque settori così individuati rappresenta il dato economico e patrimoniale del Bilancio consolidato del Gruppo Montepaschi al 31 dicembre 2024.

Nel paragrafo "I principi di redazione" vengono mostrati i risultati economico-patrimoniali per ciascun segmento operativo individuato.

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Criteri di costruzione degli aggregati economici riclassificati per segmento operativo

Di seguito sono descritti i criteri di costruzione dei principali aggregati economici:

  • Margine di interesse: per quanto concerne i centri di business di Banca Monte dei Paschi di Siena, l'aggregato è calcolato per contribuzione sulla base dei "Tassi Interni di Trasferimento" differenziati per prodotti e scadenze. Per quanto concerne le entità non divisionalizzate, il margine di interesse è rappresentato dallo sbilancio tra "interessi attivi e proventi assimilati" ed "interessi passivi ed oneri assimilati".
  • Commissioni nette: sono determinate mediante una diretta allocazione delle componenti commissionali reali sui segmenti operativi.
  • Oneri operativi: l'aggregato include le spese per il personale, le altre spese amministrative (al netto dei recuperi spese) e le rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali. Gli oneri operativi delle entità non divisionalizzate (monosegmento) confluiscono direttamente nel corrispondente segmento operativo mentre, per la Capogruppo, la ripartizione tra i segmenti di riferimento avviene mediante applicazione di un modello di "cost allocation". Per le spese per il personale il modello effettua l'attribuzione diretta ai centri di business sulla base della collocazione funzionale delle risorse, ovvero, l'attribuzione indiretta sulla base di specifici driver. Per quanto riguarda le altre spese amministrative e le rettifiche nette di valore su attività materiali e immateriali, il modello attribuisce, in modo diretto o attraverso opportuni driver, le componenti di costo sia esterne che infragruppo ai centri di business.
  • Costo del credito clientela/Rettifiche di valore nette per deterioramento titoli e finanziamenti banche: sono allocati in maniera analitica sui singoli segmenti operativi.

Criteri di costruzione degli aggregati patrimoniali riclassificati per segmento operativo

La costruzione degli aggregati patrimoniali è stata effettuata rilevando puntualmente gli stock sui singoli clienti e successivamente aggregati per modello di servizio/segmento operativo. In particolare:

  • ifinanziamenti "vivi" lordi verso clientela sono gli asset fruttiferi impiegati nelle attività operative del segmento direttamente attribuibili allo stesso;
  • la raccolta diretta include le passività onerose che risultano dalle attività operative del segmento direttamente attribuibili allo stesso.

Operazioni tra segmenti operativi

I ricavi ed il risultato di ciascun segmento comprendono i trasferimenti tra settori di attività (Tassi interni di Trasferimento). Questi trasferimenti sono contabilizzati secondo le best practice accettate dal mercato (quali ad esempio il metodo del valore normale di mercato o quello del costo aumentato di un congruo margine) sia per le transazioni commerciali, che per le relazioni finanziarie.

In ciascun segmento operativo i ricavi sono determinati prima dei saldi infragruppo e le operazioni infragruppo sono eliminate nell'ambito del processo di consolidamento. Si precisa inoltre che i saldi delle operazioni infragruppo non vengono esposti separatamente, conformemente al sistema di rendicontazione interno utilizzato dal Gruppo.

I principi di redazione

Conformemente alle raccomandazioni del principio contabile IFRS8, esponiamo di seguito la rappresentazione dei risultati economico/patrimoniali di Gruppo al 31 dicembre 2024 elaborati tenendo conto dei segmenti operativi sopra definiti:

SEGMENT REPORTING Corporate
Center
Totale
Gruppo
Montepaschi
Principali settori di business Retail banking Wealth
Management
Corporate
banking
Large Corp.
& Inv. Banking
(milioni di euro) 31/12/24 31/12/24 31/12/24 31/12/24 31/12/24 31/12/24
AGGREGATI ECONOMICI
Margine di interesse 1.335,5 57,6 894,1 165,2 (96,6) 2.355,8
Commissioni nette 971,1 118,5 404,8 67,6 (96,7) 1.465,3
Altri ricavi della gestione finanziaria
e assicurativa
63,1 14,1 22,9 91,6 15,3 206,9
Altri proventi/oneri di gestione (7,5) (1,4) 0,9 0,0 13,6 5,7
Totale Ricavi 2.362,1 188,8 1.322,8 324,5 (164,4) 4.033,8
Oneri operativi (1.156,6) (116,5) (397,5) (73,1) (125,4) (1.869,1)
Risultato Operativo Lordo 1.205,5 72,3 925,3 251,4 (289,8) 2.164,7
Costo del credito clientela /
Rettifiche di valore deterioramento
titoli e finanziamenti banche
(87,5) (1,9) (223,4) (57,2) (46,2) (416,2)
Risultato Operativo Netto 1.118,0 70,4 702,0 194,1 (336,0) 1.748,5
AGGREGATI PATRIMONIALI
Finanziamenti "vivi" lordi verso
clientela (*)
32.409 489 29.774 4.465 11.087 78.223
Raccolta diretta 44.717 3.037 20.364 4.477 21.376 93.972

(*) Il valore esposto nel Gruppo così come quello nei segmenti commerciali è rappresentato dai Finanziamenti "vivi" lordi verso clientela, non inclusivi quindi dei fondi rettificativi.

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte L – Informativa di settore

Nella tabella che segue sono riepilogati i valori relativi all'esercizio 2023.

SEGMENT REPORTING Segmenti Commerciali Corporate
Center
Totale
Gruppo
Montepaschi
Principali settori di business Retail banking Wealth
Management
Corporate
banking
Large Corp.
& Inv. Banking
(milioni di euro) 31/12/23 31/12/23 31/12/23 31/12/23 31/12/23 31/12/23
AGGREGATI ECONOMICI
Margine di interesse 1.248,2 54,9 875,0 127,8 (13,9) 2.292,1
Commissioni nette 843,3 109,8 393,6 56,1 (81,0) 1.321,9
Altri ricavi della gestione finanziaria
e assicurativa
69,9 17,0 23,6 50,3 9,2 170,1
Altri proventi/oneri di gestione (7,7) (1,3) (4,5) 0,7 25,6 12,8
Totale Ricavi 2.153,8 180,5 1.287,7 234,9 (60,2) 3.796,8
Oneri operativi (1.142,1) (109,6) (374,3) (79,2) (137,5) (1.842,8)
Risultato Operativo Lordo 1.011,7 70,9 913,4 155,7 (197,7) 1.954,1
Costo del credito clientela /
Rettifiche di valore deterioramento
titoli e finanziamenti banche
(151,8) (3,2) (238,9) (0,4) (49,1) (443,5)
Risultato Operativo Netto 859,9 67,7 674,4 155,4 (246,8) 1.510,6
AGGREGATI PATRIMONIALI
Finanziamenti "vivi" lordi verso
clientela (*)
32.044 519 30.644 3.942 10.468 77.618
Raccolta diretta 43.320 2.623 20.687 3.257 20.752 90.639

(*) Il valore esposto nel Gruppo così come quello nei segmenti commerciali è rappresentato dai Finanziamenti "vivi" lordi verso clientela, non inclusivi quindi dei fondi rettificativi.

Parte M - Informativa sul leasing

Sezione 1 – Locatario

Informazioni qualitative

In qualità di locatario la Capogruppo stipula contratti di locazione di immobili da destinare principalmente ad uso strumentale. Si tratta quindi di locazione di immobili adibiti a filiale e di spazi destinati ad ospitare bancomat o uffici interni.

Rientra nell'attività di leasing anche la stipula di contratti di locazione relativi ad immobili ad uso abitativo, da destinare al personale dipendente in occasione di trasferimenti presso altre sedi lavorative.

Nell'attualità l'attività di leasing della Capogruppo è anche finalizzata all'esigenza di delocalizzare filiali ed uffici. Particolare attenzione viene posta nell'individuare gli immobili più idonei all'utilizzo designato, in linea ai criteri di economicità stabiliti dall'azienda.

Al 31 dicembre 2024 la Capogruppo ha in essere n.1.007 contratti passivi.

Le società del Gruppo rivestono il ruolo di locatari principalmente nei contratti di locazione degli immobili, ospitanti le relative sedi aziendali. In particolare, la controllata Widiba stipula contratti di locazione relativi ad immobili da destinare sia ad uso strumentale (ad esempio, negozi finanziari, spazi adibiti a uffici) sia ad uso abitativo, come nel caso degli appartamenti subaffittati ai dipendenti trasferiti presso altre sedi operative. Come per la Capogruppo, la stipula di nuovi contratti risponde ad esigenze di delocalizzazione. Al 31 dicembre 2024 la controllata ha in essere n.95 contratti passivi, ad uso strumentale e n. 3 contratti passivi, ad uso foresteria.

Inoltre, il Gruppo ha in essere contratti relativi alle autovetture, riconducibili per lo più al noleggio a lungo termine con riguardo ad auto di struttura e fringe benefits per i dipendenti. In considerazione della marginalità dei contratti di leasing di autovetture in rapporto ai valori delle attività consistenti il diritto d'uso complessivamente iscritti in bilancio ai sensi IFRS 16, non viene fornita ulteriore disclosure su tali fattispecie contrattuali.

Il Gruppo non è esposto generalmente a flussi finanziari in uscita non inclusi nella passività per il leasing. Le esposizioni derivanti da opzioni di estensione sono comprese nelle passività per il leasing poiché, al fine di dare continuità lavorativa alle sedi delle agenzie bancarie, il Gruppo considera certo il primo rinnovo, salvo che in casistiche particolari. I contratti prevedono l'aggiornamento del canone sulla base dell'ISTAT. Le altre fattispecie richiamate dal principio (garanzie del valore residuo, impegni su leasing non ancora operativi) non sono presenti per i contratti stipulati in qualità di locatari.

La Capogruppo e le società del Gruppo contabilizzano come costi:

  • ileasing a breve termine nel caso di asset quali immobili e tecnologie, quando i relativi contratti hanno una durata massima di dodici mesi e non prevedono alcuna opzione di proroga;
  • ileasing di attività di modesto valore, ossia caratterizzati da un valore a nuovo inferiore ai cinque mila euro, principalmente per la telefonia mobile.

Informazioni quantitative

Nella Parte B – Attivo della Nota integrativa sono esposti rispettivamente le informazioni sui diritti d'uso acquisiti con il leasing (Tabella 9.1 – Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo e Tabella 9.6 a – Attività materiali ad uso funzionale - Diritti d'uso acquisiti con il leasing: variazioni annue) e nella Parte B – Passivo sono esposti i debiti per leasing (Tabella 1.1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche, Tabella 1.2 - Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela).

In particolare, al 31 dicembre 2024 i diritti d'uso acquisiti con il leasing ammontano a 159,5mln di euro (185,0 mln di euro al 31 dicembre 2023), di cui 159,1 mln di euro relativi a leasing immobiliari (183,7 mln di euro al 31 dicembre 2023). I debiti per leasing ammontano a 166,5 mln di euro (191,2 mln di euro al 31 dicembre 2023). Si rimanda alle suddette sezioni per maggiori dettagli.

Nella Parte C della Nota integrativa sono contenute le informazioni sugli interessi passivi sui debiti per leasing e gli altri oneri connessi con i diritti d'uso acquisiti con il leasing e i proventi derivanti da operazioni di sub-leasing. Si rimanda alle specifiche sezioni per maggiori dettagli.

La seguente tabella fornisce indicazioni delle spese di ammortamento per le attività consistenti nel diritto di utilizzo, distinte per classe di attività sottostante.

31 12 2024 31 12 2023*
Spese di ammortamento su attività consistenti
nei diritti d'uso acquisiti con il leasing
42.628 46.036
b) Fabbricati 41.611 41.048
d) Impianti elettrici - 3.631
e) Altro 1.017 1.357

* I dati al 31 dicembre 2023 sono stati riesposti per tener conto della classificazione della controllata MP Banque S.A. come discontinued operation secondo quanto previsto dall'IFRS 5.

Sezione 2 – Locatore

Informazioni qualitative

La Capogruppo stipula in qualità di locatore contratti di locazione immobili ad uso commerciale e ad uso abitativo.

Gli immobili ad uso commerciale sono locati nei confronti sia di soggetti terzi sia delle società infragruppo. In quest'ultimo caso, oggetto dei contratti sono gli immobili e gli spazi che ospitano gli uffici amministrativi delle società del gruppo.

Quanto agli immobili ad uso abitativo, si tratta per lo più di appartamenti di proprietà affittati a soggetti terzi. I contratti ad uso abitativo sono caratterizzati generalmente da una durata di anni 4+4 mentre quelli ad uso commerciale da una durata di anni 6+6.

I contratti di locazione attiva sono tutelati per la maggior parte dal versamento del deposito cauzionale o da fidejussione da parte del conduttore, come previsto dalla legislazione vigente. Tale importo può essere utilizzato a ristoro dei danni che eventualmente causa l'inquilino.

Oltre a questo, la Capogruppo non applica clausole contrattuali specifiche nell'ottica di gestire eventuali rischi associati a diritti mantenuti sugli asset sottostanti.

La Capogruppo opera, inoltre, sul mercato del leasing finanziario stipulando contratti perlopiù destinati ad imprese ed offrendo prodotti del settore immobiliare, strumentale, targato, energetico ed aeronavale, avvalendosi della propria rete e contestualmente di agenti monomandatari.

Al 31 dicembre 2024 la Capogruppo ha in portafoglio circa n.17.535 contratti per un valore lordo di bilancio di 2.974,1 mln di euro, di cui 1.854,7 mln di euro nel settore leasing immobiliare (n. 3.577 contratti), 745,1 mln di euro nel comparto strumentale (n 7.910 contratti), 194,2 mln di euro nel settore targato (n. 5.669 contratti), 155,4 mln di euro nell'energetico (n. 286 contratti) e 24,6 mln di euro nell'aeronavale (n. 93 contratti). Il valore dei contratti leasing stipulati nell'anno 2024 ammonta a 268 mln di euro (n. 1.301), in diminuzione del 46,6% rispetto all'anno precedente. L'andamento per comparto della società in termini di volumi evidenzia la contrazione rispetto allo scorso esercizio per l'immobiliare (-29,5%; -38 mln di euro) per lo strumentale (-60,9%; -162 mln di euro), targato (-30,8%; -29 mln di euro), energy (-31%; -4 mln di euro) ed aeronavale (-87,2%; -1,3 mln di euro).

La Capogruppo contabilizza il leasing finanziario in accordo con il principio contabile IFRS 16 e classifica le operazioni in esame tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

Le altre società del Gruppo non hanno in essere contratti di leasing in qualità di locatore.

Informazioni quantitative

1. Informazioni di stato patrimoniale e di conto economico

Le informazioni sui finanziamenti per leasing e sulle attività concesse in leasing operativo sono contenute rispettivamente nella Parte B, Attivo – sezione 4 tabella 4.2 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela" e in calce alla tabella 9.4 "Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value". Per le informazioni relative agli interessi attivi sui finanziamenti per leasing e agli altri proventi dei leasing finanziari e operativi si rinvia alle tabelle 1.1 "Interessi attivi e proventi assimilati: composizione" e 16.2 Altri proventi di gestione: composizione" contenute nella Parte C.

2. Informazioni quantitative - Leasing finanziario

2.rmazioni quantitative - Leasing finanziario

31 12 2024 31 12 2023
Fasce temporali Pagamenti da ricevere
per il leasing
Pagamenti da ricevere
per il leasing
Fino a 1 anno 735.597 828.787
Da oltre 1 e fino a 2 anni 349.770 458.561
Da oltre 2 e fino a 3 anni 401.820 502.826
Da oltre 3 e fino a 4 anni 330.322 396.121
Da oltre 4 e fino a 5 anni 401.507 451.125
Da oltre 5 anni 897.322 1.102.285
Totale pagamenti da ricevere per leasing 3.116.338 3.739.705
Riconciliazione con finanziamenti
Utili finanziari non maturati (420.515) (479.367)
Valore residuo non garantito (421.373) (629.803)
Finanziamenti per leasing 2.274.450 2.630.535

La tabella evidenzia la classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere per il leasing e la riconciliazione tra i pagamenti da ricevere e i finanziamenti per leasing in portafoglio alla data del 31.12.2024. Gli importi non sono attualizzati (IFRS 16.94).

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte M - Informativa sul leasing

2.2 Altre informazioni

I contratti di leasing finanziario stipulati con la clientela consentono una gestione del rischio sulle attività sottostanti in linea con le policy di Gruppo, ma non prevedono accordi di riacquisto, garanzie sul valore residuo o pagamenti variabili.

3. Informazioni quantitative - Leasing operativo

3.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere

31 12 2024 31 12 2023
Fasce temporali anno competenza Pagamenti da ricevere
per il leasing (previsione
canone senza IVA)
anno competenza Pagamenti da ricevere
per il leasing (previsione
canone senza IVA)
Fino a 1 anno 2024 6.447 2023 6.870
Da oltre 1 e fino a 2 anni 2025 6.187 2024 6.892
Da oltre 2 e fino a 3 anni 2026 5.998 2025 6.717
Da oltre 3 e fino a 4 anni 2027 5.104 2026 6.524
Da oltre 4 e fino a 5 anni 2028 4.372 2027 5.602
Da oltre 5 anni dal 2029 18.811 dal 2028 16.800
Totale 46.919 49.405

La tabella espone la classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere per il leasing della Capogruppo (IFRS 16.97). I valori relativi ai pagamenti esposti sono non attualizzati.

Le altre società del Gruppo non hanno in essere contratti di leasing in qualità di locatore.

3.2 Altre informazioni

Non vi sono ulteriori informazioni da segnalare.

Informativa al pubblico Stato per Stato

Informativa al pubblico Stato per Stato

La circolare 285/2013 della Banca d'Italia, nella Parte Prima (Titolo III, Capitolo 2), ha recepito nell'ordinamento italiano l'informativa al pubblico prevista dall'art. 89 - Comunicazione per paese - della Direttiva 2013/36/UE ("CRD IV"), che introduce obblighi di pubblicazione di informazioni riguardanti le attività delle banche suddivise per singolo paese di insediamento, da fornire in bilancio o sul sito web dell'ente.

In particolare, le capogruppo di gruppi bancari sono tenute a fornire su base consolidata le seguenti informazioni, suddivise per paese:

  • Denominazione delle società insediate e natura dell'attività.
  • Fatturato.
  • Numero di dipendenti su base equivalente a tempo pieno.
  • Utile o perdita prima delle imposte.
  • Imposte sull'utile o sulla perdita.
  • Contributi pubblici ricevuti.

Nelle seguenti tabelle sono riportate le informazioni richieste per il Gruppo con riferimento alla situazione al 31 dicembre 2024.

Per "Fatturato" è da intendersi il margine di intermediazione di cui alla voce 120 del conto economico consolidato.

Per "Numero di dipendenti su base equivalente a tempo pieno" è un numero medio inteso come rapporto tra il monte ore lavorato complessivamente da tutti i dipendenti, esclusi gli straordinari, e il totale annuo previsto contrattualmente per un dipendente assunto a tempo pieno.

Per "Utile o perdita prima delle imposte" è da intendersi la somma delle voci 290 e 320 (quest'ultima al lordo delle imposte) del conto economico consolidato.

Per "Imposte sull'utile o sulla perdita" sono da intendersi la somma delle imposte di cui alla voce 300 del conto economico consolidato e delle imposte sul reddito relative ai gruppi di attività in via di dismissione.

Nella voce "Contributi pubblici ricevuti" devono essere indicati i contributi ricevuti direttamente dalle amministrazioni pubbliche. Tale voce non include le operazioni poste in essere dalle banche centrali per finalità di stabilità finanziaria oppure le operazioni aventi l'obiettivo di facilitare il meccanismo di trasmissione della politica monetaria. Analogamente, non devono essere prese in considerazione eventuali operazioni che rientrino negli schemi in materia di aiuti di Stato approvati dalla Commissione Europea.

31 12 2024
Paese Fatturato
(€/000)
Numero di
dipendenti su
base equivalente a
tempo pieno
Utile o perdita
prima delle imposte
(€/000)
Imposte sull'utile
o sulla perdita
(€/000)
Contributi pubblici
ricevuti (€/000)
Algeria 1
Cina 819 12 (1.084) -
Egitto 2
Francia 44.669 128 16.741 (1.968)
India 1
Italia 3.923.961 15.727 1.452.280 505.748 149
Marocco 1
Tunisia 1
Turchia 2
Totale società del Gruppo 3.969.449 15.875 1.467.937 503.780 149
Società valutate
al patrimonio netto
- - 74.229 - -
Rettifiche di consolidamento (62.505) - (97.675) 2.352 -
Totale Gruppo Montepaschi 3.906.944 15.875 1.444.491 506.132 149

Nella riga "Rettifiche di consolidamento" è ricompresa la riclassifica della quota di Fatturato riferita alla partecipata francese Monte Paschi Banque S.A classificata come unità operativa in dismissione (discontinued operations) ai sensi del principio contabile IFRS 5.

Si segnala inoltre che sono pervenuti 0,1 mln di euro nell'anno 2024 alla controllata MPS TENIMENTI POGGIO BONELLI E CHIGI SARACINI SOCIETÀ AGRICOLA S.p.A., quali aiuti, contributi e premi a sostegno della produzione agricola dei Paesi della Unione Europea.

Elenco delle società del Gruppo Montepaschi per località di insediamento e natura dell'attività svolta

Paese Denominazione società del Gruppo Natura dell'attività Natura dell'attività estesa
Algeria BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA S.p.a. Servizi finanziari per l'impresa
Cina BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA S.p.a. Servizi bancari a carattere
commerciale
Filiale di Shanghai, ufficio di
rappresentanza di Pechino
Egitto BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA S.p.a. Servizi finanziari per l'impresa
Francia MONTE PASCHI BANQUE S.A. Servizi bancari a carattere
commerciale
India BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA S.p.a. Servizi finanziari per l'impresa
Italia AIACE REOCO S.r.l. in liquidazione Attività immobiliare
Italia BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA S.p.a. Servizi bancari a carattere
commerciale
Italia CIRENE FINANCE S.r.l. Servizi finanziari per l'impresa Special Purpose Entity (SPE)
Italia G.IMM ASTOR S.r.l. Locazione beni immobili
Italia MAGAZZINI GENERALI FIDUCIARI DI MANTOVA S.p.a. Magazzini di custodia
Italia MONTE PASCHI FIDUCIARIA S.p.a. Gestioni fiduciarie
Italia MPS TENIMENTI POGGIO BONELLI E CHIGI SARACINI
SOCIETÀ AGRICOLA S.p.a.
Azienda vitivinicola
Italia MPS COVERED BOND 2 s.r.l. Servizi finanziari per l'impresa Special Purpose Entity (SPE)
Italia MPS COVERED BOND S.R.L. Servizi finanziari per l'impresa Special Purpose Entity (SPE)
Italia SIENA MORTGAGES 10-7 S.r.l. (in liquidazione) * Servizi finanziari per l'impresa Special Purpose Entity (SPE)
Italia SIENA MORTGAGES 07-5 S.p.a. Servizi finanziari per l'impresa Special Purpose Entity (SPE)
Italia SIENA MORTGAGES 09-6 S.R.L. (in liquidazione) * Servizi finanziari per l'impresa Special Purpose Entity (SPE)
Italia SIENA PMI 2016 SRL Servizi finanziari per l'impresa Special Purpose Entity (SPE)
Italia WISE DIALOG BANK S.p.a. - WIDIBA Servizi bancari a carattere
commerciale
Banca on line
Marocco BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA S.p.a. Servizi finanziari per l'impresa
Tunisia BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA S.p.a. Servizi finanziari per l'impresa
Turchia BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA S.p.a. Servizi finanziari per l'impresa

* I veicoli SIENA MORTGAGES 09-6 S.r.l. e SIENA MORTGAGES 10-7 S.r.l, già in liquidazione a fine 2023, sono stati cancellati in luglio 2024 dal Registro delle Imprese.

Attestazioni

  • -
    -

    -
    -
-

  • -
    -

Relazioni della società di revisione

Relazione della società di revisione indipendente ai sensi dell'articolo 14 del DLgs 27 gennaio 2010, n° 39 e dell'articolo 10 del Regolamento (UE) n° 537/2014 Agli Azionisti della Banca Monte dei Paschi di Siena SpA Relazione sulla revisione contabile del bilancio consolidato

Giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio consolidato del Gruppo Monte dei Paschi di Siena (il Gruppo), costituito dallo stato patrimoniale al 31 dicembre 2024, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario per l'esercizio chiuso a tale data e dalla nota integrativa che include le informazioni rilevanti sui principi contabili applicati.

A nostro giudizio, il bilancio consolidato fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo al 31 dicembre 2024, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data in conformità ai principi contabili IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board e adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'articolo 9 del DLgs n° 38/05 e dell'articolo 43 del DLgs n° 136/15.

Elementi alla base del giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia). Le nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono ulteriormente descritte nella sezione Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio consolidato della presente relazione. Siamo indipendenti rispetto alla società Banca Monte dei Paschi di Siena SpA (la "Banca" o la "Capogruppo") in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano alla revisione contabile del bilancio. Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti e appropriati su cui basare il nostro giudizio.

Aspetti chiave della revisione contabile

Gli aspetti chiave della revisione contabile sono quegli aspetti che, secondo il nostro giudizio professionale, sono stati maggiormente significativi nell'ambito della revisione contabile del bilancio consolidato dell'esercizio in esame. Tali aspetti sono stati da noi affrontati nell'ambito della revisione contabile e nella formazione del nostro giudizio sul bilancio consolidato nel suo complesso; pertanto su tali aspetti non esprimiamo un giudizio separato.

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta agli aspetti chiave

Valutazione dei crediti verso clientela per finanziamenti valutati al costo ammortizzato

Nota integrativa:

Parte A – Politiche Contabili; Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale, Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato; Parte C – Informazioni sul conto economico,

Sezione 8 – Le rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito; Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative

politiche di copertura, Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale, paragrafo 1.1 – Rischio di credito.

I crediti verso clientela per finanziamenti al 31 dicembre 2024 rappresentano la parte preponderante della voce 40 b) "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – crediti verso la clientela" che mostra un saldo pari ad Euro 87.160 milioni, corrispondente al 71 per cento del totale attivo del bilancio.

Le rettifiche di valore nette dei crediti verso la clientela per finanziamenti rilevate nell'esercizio ammontano ad Euro 406 milioni (voce 130 a) del conto economico).

Alla valutazione dei suddetti crediti è stata dedicata particolare attenzione nell'ambito della revisione contabile sia per la significatività del valore dei crediti in relazione al bilancio nel suo complesso, sia perché le relative rettifiche di valore rappresentano stime determinate dagli amministratori che incorporano elementi di soggettività e complessità connessi agli articolati processi, metodologie ed assunzioni di valutazione utilizzati.

Il ricorso a significative assunzioni nei processi di stima rileva, in particolare, oltre che per la verifica del significativo incremento del rischio di credito ai fini dell'allocazione dei portafogli ai vari stadi di rischio, per la determinazione dei

Nello svolgimento della revisione contabile abbiamo tenuto in considerazione il sistema di controllo interno rilevante per la redazione del bilancio al fine di definire le procedure di revisione appropriate nelle circostanze.

Allo scopo di indirizzare questo aspetto chiave, sono state svolte le seguenti principali attività, anche con il supporto degli esperti appartenenti alla rete PwC:

  • comprensione, valutazione e verifica dell'efficacia operativa dei controlli rilevanti a presidio dei sistemi e degli applicativi informatici utilizzati;
  • comprensione e valutazione del disegno dei controlli rilevanti in ambito di monitoraggio, classificazione e valutazione del credito e verifica dell'efficacia operativa di tali controlli;
  • comprensione e verifica dell'appropriatezza delle politiche, delle procedure e dei modelli utilizzati per la misurazione del significativo incremento del rischio di credito, per l'allocazione dei portafogli nei vari stadi di rischio e per la determinazione della perdita attesa, sia su base analitica che su base collettiva, anche tenuto conto degli esiti dell'attività di backtesting posta in essere dal Gruppo; • comprensione e verifica delle modalità di determinazione dei principali parametri di stima nell'ambito dei modelli utilizzati per la determinazione della perdita attesa su base collettiva, tenuto conto degli aggiustamenti effettuati nell'esercizio ai modelli già in uso. Abbiamo,

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta agli aspetti chiave parametri alimentanti i modelli di calcolo della perdita attesa su base collettiva e, per i crediti oggetto di valutazione su base analitica, per la stima dei flussi di cassa futuri attesi, delle relative tempistiche e del valore di realizzo delle eventuali garanzie. Inoltre, tali processi di stima sono stati interessati anche dalla modifica ed aggiornamento dei c.d. management overlays, resi necessari per tener conto di potenziali peggioramenti del rischio di credito connessi a rischi e incertezze economicofinanziare attuali e prospettiche, ivi inclusi quelli climatico-ambientali, attualmente non fattorizzati nei modelli in uso. inoltre, verificato le modalità di determinazione dei c.d. management overlays, resi necessari per tener conto di potenziali peggioramenti del rischio di credito connessi a rischi e incertezze economico-finanziarie attuali e prospettiche, ivi inclusi quelli climatico-ambientali, attualmente non fattorizzati nei modelli in uso, al fine di valutarne la ragionevolezza; • verifica su base campionaria della ragionevolezza della classificazione tra i crediti non deteriorati (primo e secondo stadio) e i crediti deteriorati (terzo stadio) sulla base delle informazioni disponibili in merito allo stato del debitore e di altre evidenze informative disponibili, ivi incluse quelle esterne; • verifica della corretta applicazione dei criteri valutativi definiti per i crediti classificati come non deteriorati (primo e secondo stadio), della completezza ed accuratezza dei dati alimentanti il modello per la determinazione della perdita attesa su base collettiva; • con specifico riferimento ai crediti deteriorati (terzo stadio), tenuto conto della classificazione in bilancio secondo le categorie previste dal quadro normativo applicabile e degli scenari di recupero attualmente ipotizzati (vendita o recupero interno), per i crediti valutati analiticamente, abbiamo verificato su base campionaria la ragionevolezza delle assunzioni formulate per la stima della perdita attesa con particolare riferimento all'identificazione e quantificazione dei flussi di cassa futuri attesi dalle attività di recupero, alla valutazione delle garanzie che assistono tali esposizioni ed alla stima dei tempi di recupero;

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta agli
aspetti chiave

per i crediti deteriorati valutati su
base collettiva, abbiamo verificato la
corretta determinazione dei
principali parametri di stima
nell'ambito del modello utilizzato,
nonché della completezza ed
accuratezza dei dati alimentanti il
modello;

procedure di analisi comparativa del
portafoglio dei crediti verso clientela
e dei relativi livelli di copertura e
analisi degli scostamenti
maggiormente significativi,
prendendo in considerazione
previsioni di perdita sia interne che
esterne al Gruppo (quali ad es.
Rapporto sulla stabilità finanziaria
emesso dalla Banca d'Italia) e
discutendo con la Direzione le
variazioni maggiormente significative
e gli elementi caratterizzanti il
portafoglio stesso;

lettura critica dei verbali degli Organi
Sociali e della corrispondenza con le
Autorità di Vigilanza;

svolgimento di procedure di revisione
sugli eventi successivi alla data di
chiusura del bilancio;

acquisizione di specifiche attestazioni
scritte da parte della Direzione;

verifica della completezza e
dell'adeguatezza dell'informativa resa
secondo quanto disposto dai principi
contabili internazionali, dal quadro
regolamentare applicabile, nonché
dalle comunicazioni e
raccomandazioni emanate dalle
Autorità di Vigilanza e dagli
Organismi preposti all'emissione dei
principi contabili internazionali.

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta agli aspetti chiave Valutazione dei rischi di natura legale Nota integrativa: Parte APolitiche Contabili; Parte BInformazioni sullo stato patrimoniale, Sezione 10Fondi per rischi e oneri; Parte CInformazioni sul conto economico, Sezione 13Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri; Parte EInformazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 2Rischi del consolidato prudenziale, paragrafo 1.5Rischi operativi. La Capogruppo è esposta a vertenze civili e agli effetti delle sentenze derivanti dai procedimenti penali con riferimento alle informazioni finanziarie diffuse al pubblico nel periodo 2008-2015 il cui petitum, pur considerando il positivo esito di alcune sentenze civili e penali intervenute al riguardo, resta rilevante. Inoltre, la Capogruppo è esposta a rischi connessi alle dichiarazioni e garanzie rilasciate nel contesto di operazioni di cessione e scissione di crediti deteriorati. Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri rilevati nell'esercizio ammontano ad Euro 68 milioni (voce 200 b) del conto economico) di cui Euro 157 milioni relativi a nuovi accantonamenti dell'esercizio ed Euro 89 milioni relativi a riprese di valore. Il processo di valutazione dei suddetti rischi legali, svolto dal Gruppo anche con il supporto dei propri consulenti legali ed altri esperti esterni, con particolare riferimento ai fondi relativi alle vertenze civili e penali derivanti dalle informazioni diffuse al pubblico nel periodo 2008-2015, nonché ai fondi connessi alle dichiarazioni e garanzie rilasciate nel contesto di operazioni di cessione e di scissione di crediti deteriorati, è un aspetto rilevante per la revisione contabile, sia per l'elevato valore complessivo del Nello svolgimento della revisione contabile abbiamo tenuto in considerazione il sistema di controllo interno rilevante per la redazione del bilancio al fine di definire le procedure di revisione appropriate nelle circostanze. Al fine di indirizzare questo aspetto chiave, sono state svolte le seguenti principali attività, anche con il supporto degli esperti appartenenti alla rete PwC: • comprensione e valutazione del disegno dei controlli rilevanti posti in essere dal Gruppo in relazione alla gestione e valutazione dei rischi di natura legale e verifica dell'efficacia operativa di tali controlli; • ottenimento e analisi della conferma scritta da parte dei consulenti legali del Gruppo, della loro valutazione circa l'evoluzione dei contenziosi in essere, la possibilità di soccombenza, nonché delle principali informazioni utilizzate; • analisi della ragionevolezza delle assunzioni utilizzate dagli amministratori per la stima degli accantonamenti e delle riprese di valore effettuati, nonché delle metodologie e delle conclusioni riportate nei pareri predisposti dagli esperti esterni incaricati dal Gruppo; • svolgimento di procedure di validità sulla completezza e accuratezza dei dati utilizzati per la determinazione degli accantonamenti a fronte dei rischi e oneri; • lettura critica dei verbali degli Organi Sociali e della corrispondenza con le Autorità di Vigilanza; • svolgimento di procedure di revisione sugli eventi successivi alla data di chiusura del bilancio;

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta agli
aspetti chiave
petitum degli stessi, sia perché la determinazione
dei relativi oneri comporta, da parte degli
amministratori, l'utilizzo di stime che, per loro
natura, presentano un elevato grado di
soggettività.

acquisizione di specifiche attestazioni
scritte da parte della Direzione;

verifica della completezza e
adeguatezza dell'informativa
correlata all'aspetto chiave in oggetto
anche in relazione a quanto previsto
dai principi contabili di riferimento.

Recuperabilità delle imposte differite attive

Nota integrativa:

Parte APolitiche Contabili; Parte BInformazioni sullo stato patrimoniale, Sezione 11Le attività fiscali e le passività fiscali;

Parte CInformazioni sul conto economico, Sezione 21Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente.

Il Gruppo ha iscritto al 31 dicembre 2024 Euro 2.078 milioni nella voce 110 dell'attivo "Attività fiscali" per imposte differite attive nette ("DTA"), riconducibili a perdite fiscali non trasformabili in crediti d'imposta e altre differenze temporanee deducibili, la cui recuperabilità dipende dalla disponibilità di redditi imponibili fiscali futuri.

La voce 300 del conto economico "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" ammonta ad Euro 508 milioni, in larga parte riferibili all'effetto positivo della valutazione delle DTA pari ad Euro 987 milioni.

La valutazione della recuperabilità di tali attività è un aspetto rilevante per la revisione contabile sia perché il loro valore è significativo per il bilancio nel suo complesso, sia perché la valutazione è basata su un processo di stima (cd. probability test) che prevede l'utilizzo di assunzioni e parametri che presentano, per loro natura, un elevato grado di soggettività.

In particolare, il suddetto processo di stima, è basato su proiezioni economiche prospettiche, coerenti con il Piano Industriale 2024-2028 del Nello svolgimento della revisione contabile abbiamo tenuto in considerazione il sistema di controllo interno rilevante per la redazione del bilancio al fine di definire le procedure di revisione appropriate nelle circostanze.

In particolare, allo scopo di indirizzare questo aspetto chiave, sono state svolte le seguenti principali attività, anche con il supporto degli esperti appartenenti alla rete PwC:

  • comprensione e valutazione del processo e della metodologia adottata dagli amministratori per lo svolgimento del probability test;
  • verifica della coerenza della metodologia adottata con il disposto del principio contabile internazionale di riferimento, tenuto conto della prassi professionale, nonché delle comunicazioni e raccomandazioni delle Autorità di Vigilanza e dagli Organismi preposti all'emissione dei principi contabili internazionali;
  • valutazione, anche mediante riscontro con dati esterni laddove disponibili, della ragionevolezza delle principali assunzioni qualitative e quantitative (flussi reddituali, fattore di sconto e di crescita) e delle diverse fattispecie di differenze temporanee deducibili, sulla base della normativa fiscale applicabile, utilizzate per la predisposizione del probability test;
Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta agli
aspetti chiave
Gruppo approvato dal Consiglio di
Amministrazione della Capogruppo il 5 agosto
2024, a cui si aggiungono ulteriori ipotesi
valutative quali (i) la determinazione dei redditi
imponibili che si presume si manifesteranno
nell'arco temporale considerato per il recupero
delle DTA, (ii) i tassi di crescita utilizzati per la
proiezione dei redditi imponibili fiscali nel futuro
e la probabilità di manifestazione degli stessi, (iii)
l'ampiezza dell'arco temporale prevedibile per il
recupero delle DTA, (iv) la corretta
interpretazione della normativa fiscale
applicabile.

analisi della ragionevolezza delle
proiezioni economiche prospettiche
utilizzate e verifica della coerenza con
il Piano Industriale 2024-2028 di
Gruppo;

verifica dell'accuratezza dei calcoli
matematici sottostanti il probability
test e della correttezza dei calcoli
elaborati;

lettura critica dei verbali degli Organi
Sociali e della corrispondenza con le
Autorità di Vigilanza;

acquisizione di specifiche attestazioni
scritte da parte della Direzione;

verifica della completezza e
adeguatezza dell'informativa resa
nella nota integrativa dagli
amministratori secondo quanto
disposto dai principi contabili
internazionali e dal quadro
regolamentare applicabile, nonché
dalle comunicazioni e
raccomandazioni emanate dalle
Autorità di Vigilanza e dagli
Organismi preposti all'emissione dei

Responsabilità degli amministratori e del collegio sindacale per il bilancio consolidato

Gli amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio consolidato che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta in conformità ai principi contabili IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board e adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'articolo 9 del DLgs n° 38/05 e dell'articolo 43 del DLgs n° 136/15 e, nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta necessaria per consentire la redazione di un bilancio che non contenga errori significativi dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali.

Gli amministratori sono responsabili per la valutazione della capacità del Gruppo di continuare a operare come un'entità in funzionamento e, nella redazione del bilancio consolidato, per l'appropriatezza dell'utilizzo del presupposto della continuità aziendale, nonché per una adeguata informativa in materia. Gli amministratori utilizzano il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio consolidato a meno che abbiano valutato che sussistono le condizioni per la liquidazione della capogruppo Banca Monte dei Paschi di Siena SpA o per l'interruzione dell'attività o non abbiano alternative realistiche a tali scelte.

Il collegio sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sul processo di predisposizione dell'informativa finanziaria del Gruppo.

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Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio consolidato I nostri obiettivi sono l'acquisizione di una ragionevole sicurezza che il bilancio consolidato nel suo complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, e l'emissione di una relazione di revisione che includa il nostro giudizio. Per ragionevole sicurezza si intende un livello elevato di sicurezza che, tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) individui sempre un errore significativo, qualora esistente. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche prese dagli utilizzatori sulla base del bilancio consolidato. Nell'ambito della revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata della revisione contabile. Inoltre: ● abbiamo identificato e valutato i rischi di errori significativi nel bilancio consolidato, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali; abbiamo definito e svolto procedure di revisione in risposta a tali rischi; abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti e appropriati su cui basare il nostro giudizio. Il rischio di non individuare un errore significativo dovuto a frodi è più elevato rispetto al rischio di non individuare un errore significativo derivante da comportamenti o eventi non intenzionali, poiché la frode può implicare l'esistenza di collusioni, falsificazioni, omissioni intenzionali, rappresentazioni

  • fuorvianti o forzature del controllo interno; ● abbiamo acquisito una comprensione del controllo interno rilevante ai fini della revisione contabile allo scopo di definire procedure di revisione appropriate nelle circostanze e non
  • per esprimere un giudizio sull'efficacia del controllo interno del Gruppo; ● abbiamo valutato l'appropriatezza dei principi contabili utilizzati nonché la ragionevolezza
  • delle stime contabili effettuate dagli amministratori, inclusa la relativa informativa; ● siamo giunti a una conclusione sull'appropriatezza dell'utilizzo da parte degli amministratori
  • del presupposto della continuità aziendale e, in base agli elementi probativi acquisiti, sull'eventuale esistenza di un'incertezza significativa riguardo a eventi o circostanze che possono far sorgere dubbi significativi sulla capacità del Gruppo di continuare a operare come un'entità in funzionamento. In presenza di un'incertezza significativa, siamo tenuti a richiamare l'attenzione nella relazione di revisione sulla relativa informativa di bilancio ovvero, qualora tale informativa sia inadeguata, a riflettere tale circostanza nella formulazione del nostro giudizio. Le nostre conclusioni sono basate sugli elementi probativi acquisiti fino alla data della presente relazione. Tuttavia, eventi o circostanze successivi possono comportare che il Gruppo cessi di operare come un'entità in funzionamento;
  • abbiamo valutato la presentazione, la struttura e il contenuto del bilancio consolidato nel suo complesso, inclusa l'informativa, e se il bilancio consolidato rappresenti le operazioni e gli eventi sottostanti in modo da fornire una corretta rappresentazione;
  • abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti e appropriati sulle informazioni finanziarie delle imprese o delle differenti attività economiche svolte all'interno del Gruppo per esprimere un giudizio sul bilancio consolidato. Siamo responsabili della direzione, della supervisione e dello svolgimento dell'incarico di revisione contabile del Gruppo. Siamo gli unici responsabili del giudizio di revisione sul bilancio consolidato.

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10 di 11

Il nostro giudizio sulla conformità alle norme di legge non si estende alla sezione della relazione sulla gestione relativa alla rendicontazione consolidata di sostenibilità. Le conclusioni sulla conformità di tale sezione alle norme che ne disciplinano i criteri di redazione e all'osservanza degli obblighi di informativa previsti dall'articolo 8 del Regolamento (UE) 2020/852 sono formulate da parte nostra nella relazione di attestazione ai sensi dell'articolo 14-bis del DLgs 39/10.

Firenze, 24 marzo 2025

PricewaterhouseCoopers SpA

Marco Palumbo (Revisore legale)

Bilancio 2024 - Relazioni della società di revisione

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Bilancio 2024 - Relazioni della società di revisione

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Allegati

Raccordi tra gli schemi di Conto Economico e Stato Patrimoniale riclassificati ed i relativi prospetti contabili

Raccordo Conto Economico riclassificato al 31 dicembre 2024 e relativo prospetto contabile

Recuperi delle imposte di bollo e recuperi
Attività non correnti e gruppi di attività in
costo di acquisizione BAV in BMPS (PPA)
Oneri Ristrutturazione (Esodo Personale)
Voci dello schema di Conto Economico
Oneri Operazione di Cartolarizzazione,
di Conto Economico
Oneri Ristrutturazione (Chiusura Filiali)
Riclassifica dei dividendi afferenti ad
Riclassifica accantonamento ai fondi
Effetti economici dell'allocazione del
Riclassifica quota parte Utile delle
Ricapitalizzazione e Commitment
via di dismissione: MP Banque
operazioni su titoli di proprietà
Recuperi formazione
Rimborsi clientela
spesa su clientela
Costo del credito
Partecipazioni
BRRD e DGSD
Riclassificato
Canone DTA
31/12/2024
31/12/2024
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
35,1
2.355,8 Margine di interesse
10
Interessi attivi e proventi
4.677,9
-
-
-
39,0
4.716,9
assimilati
di cui interessi attivi calcolati
3.844,9
-
con il metodo dell'interesse
effettivo
20
Interessi passivi e oneri
(2.357,2)
-
-
(4,0) (2.361,2)
assimilati
-
1,3
-
-
-
-
-
-
-
-
8,9
1.465,4 Commissioni nette
40
Commissioni attive
1.688,5
1,3
-
9,2
1.699,0
50
Commissioni passive
(233,4)
-
-
-
(0,2)
(233,6)
70
Dividendi
22,7
(5,2)
75,2
-
-
92,7 Dividendi, proventi simili
e Utili (Perdite) delle
partecipazioni
-
5,2
-
-
-
-
-
-
0,3
0,2
115,2 Risultato netto della
negoziazione, delle
valutazioni al fair value di
attività/passività e degli
utili da cessioni/riacquisti
80
Risultato netto dell'attività di
127,9
5,2
0,1
133,1
negoziazione
100 Utili (perdite) da cessione o
(8,6)
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
(0,5)
0,1
(9,0)
riacquisto di:
a) attività finanziarie
(7,7)
(0,5)
-
(8,2)
valutate al costo
ammortizzato
b) attività finanziarie
(0,3)
-
0,1
(0,2)
valutate al fair value con
impatto sulla redditività
complessiva
c) passività finanziarie
(0,6)
-
-
(0,6)
110 Risultato netto delle altre
(9,9)
-
-
-
-
-
-
-
-
0,8
-
(9,1)
attività e passività finanziarie
valutate al fair value con
impatto a conto economico
a) attività e passività
1,5
-
-
1,5
finanziarie designate al
fair value
b) altre attività finanziarie
(11,4)
-
0,8
-
(10,6)
obbligatoriamente valutate
al fair value
90
Risultato netto dell'attività di
(1,0)
-
-
(1,0) Risultato netto dell'attività
copertura
di copertura
230 Altri oneri/proventi di
231,3
-
(222,1)
-
(2,6)
-
(0,9)
5,7 Altri proventi/oneri di
gestione
gestione
190 Spese amministrative:
(2.073,2)
-
-
-
-
77,5
222,1
61,3
25,9
5,8
3,7
2,6
- (23,3) (1.697,8) Spese amministrative:
a) spese per il personale
(1.247,6)
25,9
1,2
1,4
-
(9,7) (1.228,8)
a) spese per il
personale
b) altre spese
(825,6)
77,5
222,1
61,3
4,6
3,7
1,2
- (13,7)
(469,0)
b) altre spese
amministrative
amministrative
-
-
-
-
-
-
-
-
0,3
-
-
(2,3)
(171,2) Rettifiche di valore nette
su attività materiali ed
immateriali
210 Rettifiche/riprese di valore
(101,5)
-
0,3
-
(2,1)
(103,3)
nette su attività materiali
220 Rettifiche/riprese di valore
(67,8)
-
-
-
(0,2)
(68,0)
nette su attività immateriali
130 Rettifiche/riprese di valore
(406,9)
-
-
-
-
-
-
-
-
-
10,3
(2,9)
(409,5) Costo del credito clientela
nette per rischio di credito di:
a) attività finanziarie
(406,2)
6,0
(3,4)
(403,6)
130a) attività finanziarie
valutate al costo
valutate al costo
ammortizzato
ammortizzato clientela
b) attività finanziarie
(0,7)
0,7
-
-
valutate al fair value con
Voci dello schema
impatto sulla redditività

complessiva

Voci dello schema
di Conto Economico
31/12/2024 costo di acquisizione BAV in BMPS (PPA)
Effetti economici dell'allocazione del
Rimborsi clientela Riclassifica dei dividendi afferenti ad
operazioni su titoli di proprietà
Riclassifica quota parte Utile delle
Partecipazioni
Riclassifica accantonamento ai fondi
BRRD e DGSD
Recuperi delle imposte di bollo e recuperi
spesa su clientela
Canone DTA Oneri Ristrutturazione (Esodo Personale) Oneri Ristrutturazione (Chiusura Filiali) Oneri Operazione di Cartolarizzazione,
Ricapitalizzazione e Commitment
Recuperi formazione Costo del credito Attività non correnti e gruppi di attività in
via di dismissione: MP Banque
31/12/2024 Voci dello schema di Conto Economico
Riclassificato
0,5
(0,8)
0,5
(0,8)
100a) finanziamenti
valutati al costo
ammortizzato clientela
110b) finanziamenti
e titoli
- 3,9 0,5 4,4 200a) accantonamenti
netti impegni e garanzie
rilasciate
140 Utili/perdite da modifiche
contrattuali senza
cancellazioni
(10,0) - - (10,0) 140 Utili/perdite da
modifiche contrattuali
senza cancellazioni
(6,7) (6,7) Rettifiche di valore
deterioramento titoli e
finanziamenti banche
160 Premi netti - - - -
170 Saldo altri proventi/oneri
della gestione assicurativa
- - - -
200 Accantonamenti netti ai fondi
per rischi e oneri
(63,7) - (1,3) - - - - - - - (3,9) 0,5 (68,4) Altri accantonamenti netti
ai fondi per rischi e oneri
a) impegni e garanzie
rilasciate
3,9 (3,9) -
b) altri accantonamenti
netti
(67,6) (1,3) - 0,5 (68,4)
250 Utili (Perdite) delle
partecipazioni
74,2 (75,2) - - (1,0) Altri utili (perdite) da
partecipazioni
(25,9) (6,1) (40,1) - (72,1) Oneri di ristrutturazione/
Oneri una tantum
(77,5) - (77,5) Rischi e oneri connessi
a SRF, DGS e schemi
similari
(61,3) - (61,3) Canone DTA
260 Risultato netto della
valutazione al fair value delle
attività materiali e immateriali
(27,4) - - - (27,4) Risultato della valutazione
al fair value di attività
materiali e immateriali
280 Utili (Perdite) da cessione di
investimenti
2,7 - - 1,0 3,7 Utili (Perdite) da cessione
di investimenti
290 Utile (Perdita) della
operatività corrente al lordo
delle imposte
1.464,5 - - - - - - - (36,4) (0,0) 16,4 1.444,5 Utile (Perdita) di esercizio
al lordo delle imposte
300 Imposte sul reddito di
esercizio dell'operatività
corrente
508,1 - - (2,0) 506,1 Imposte sul reddito di
esercizio
310 Utile (Perdita) della
operatività corrente al netto
delle imposte
1.972,6 - - - - - - - (36,4) (0,0) 14,4 1.950,6 Utile (Perdita) al netto
delle imposte
320 Utile (Perdita) delle attività
operative cessate al netto
delle imposte
(22,0) 36,4 - (14,4) -
330 Utile (Perdita) di esercizio 1.950,6 - - - - - - - - (0,0) - 1.950,6 Utile (Perdita) di esercizio
340 Utile (Perdita) di esercizio di
pertinenza di terzi
(0,2) - - (0,2) Utile (Perdita) di esercizio
di pertinenza di terzi
Utile (Perdita) di esercizio di
pertinenza della capogruppo
1.950,8 - - - - - - - - - - - - - 1.950,8 Utile (Perdita) di esercizio
di pertinenza della
capogruppo

Raccordo Conto Economico riclassificato al 31 dicembre 2023 e relativo prospetto contabile

Voci dello schema di Conto
Economico
Riclassifica dei dividendi afferenti ad
operazioni su titoli di proprietà
Riclassifica quota parte Utile delle Riclassifica accantonamento ai fondi Recuperi delle imposte di bollo e recuperi Oneri Ristrutturazione (Esodo Personale) Oneri Ristrutturazione (Chiusura Filiali) Oneri Operazione di Cartolarizzazione,
Ricapitalizzazione e Commitment
Voci dello schema di Conto Economico
31/12/23 Rimborsi clientela Partecipazioni BRRD e DGSD spesa su clientela "Canone DTA
"
Recuperi formazione Costo del credito 31/12/23 Riclassificato
10 Interessi attivi e proventi 4.364,2 0,1
0,1
- - - - - - - -
-
4.364,3 2.292,1 Margine di interesse
assimilati
di cui interessi attivi
calcolati con il metodo
dell'interesse effettivo
3.633,7 -
20 Interessi passivi e oneri (2.072,2) - - (2.072,2)
assimilati (3,7) - - - - - - - - 1.321,9 Commissioni nette
40 Commissioni attive 1.556,2 (3,7) - 1.552,5
50 Commissioni passive (230,6) - - - (230,6)
70 Dividendi 26,5 (6,0)
6,0
86,6
-
- - - - - -
(9,4)
107,1 Dividendi, proventi simili e Utili
(Perdite) delle partecipazioni
67,3 Risultato netto della
negoziazione, delle valutazioni
al fair value di attività/
passività e degli utili da
cessioni/riacquisti
80 Risultato netto dell'attività di
negoziazione
55,0 6,0 - 61,0
100 Utili (perdite) da cessione o
riacquisto di:
9,9 - - - - - - - 0,1 10,0
a) attività finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
9,1 0,1 9,2
b) attività finanziarie
valutate al fair value con
impatto sulla redditività
complessiva
1,0 - 1,0
c) passività finanziarie (0,2) - (0,2)
110 Risultato netto delle altre
attività e passività finanziarie
valutate al fair value con
impatto a conto economico
5,8 - - - - - - - (9,5) (3,7)
a) attività e passività
finanziarie designate al
fair value
(3,1) - (3,1)
b) altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate
al fair value
8,9 - (9,5) (0,6)
90 Risultato netto dell'attività di
copertura
(4,4) - (4,4) Risultato netto dell'attività di
copertura
230 Altri oneri/proventi di
gestione
215,4 (0,0) (197,1) - (5,5) - 12,8 Altri proventi/oneri di gestione
190 Spese amministrative: (2.089,2) - - - 133,7 197,1 62,9 8,2 2,2 12,4 5,5 - (1.667,1) Spese amministrative:
a) spese per il personale (1.192,0) 8,2 4,2 - (1.179,6) a) spese per il personale
b) altre spese
amministrative
(897,2) - - - 133,7
-
197,1
-
62,9
-
- 2,2
-
12,4
-
1,3 -
-
(487,5) b) altre spese
amministrative
(175,7) Rettifiche di valore nette
su attività materiali ed
210 Rettifiche/riprese di valore (108,4) - - - (108,4) immateriali
nette su attività materiali
220 Rettifiche/riprese di valore
nette su attività immateriali
(67,3) - - (67,3)
130 Rettifiche/riprese di valore (430,7) - - - - - - - - (2,8) (440,3) Costo del credito clientela
nette per rischio di credito di:
a) attività finanziarie
valutate al costo
(431,2) 3,7 (427,5) 130a) attività finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
b) attività finanziarie
valutate al fair value con
impatto sulla redditività
complessiva
0,5 (0,5) - ammortizzato clientela
(0,1) (0,1) 100a) finanziamenti valutati
al costo ammortizzato
clientela
9,5
(15,4)
9,5
(15,4)
110b) finanziamenti e titoli
200a) accantonamenti netti
impegni e garanzie rilasciate
Voci dello schema di Conto
Economico
Riclassifica dei dividendi afferenti ad Riclassifica quota parte Utile delle Riclassifica accantonamento ai fondi Recuperi delle imposte di bollo e recuperi Oneri Ristrutturazione (Esodo Personale) Oneri Ristrutturazione (Chiusura Filiali) Oneri Operazione di Cartolarizzazione,
Ricapitalizzazione e Commitment
Voci dello schema di Conto Economico
31/12/23 Rimborsi clientela operazioni su titoli di proprietà Partecipazioni BRRD e DGSD spesa su clientela "Canone DTA
"
Recuperi formazione Costo del credito 31/12/23 Riclassificato
140 Utili/perdite da modifiche
contrattuali senza
cancellazioni
(6,8) -
(3,2)
(6,8) 140 Utili/perdite da
modifiche contrattuali senza
cancellazioni
(3,2) Rettifiche di valore
deterioramento titoli e
finanziamenti banche
160 Premi netti - - -
170 Saldo altri proventi/oneri
della gestione assicurativa
- - -
200 Accantonamenti netti ai fondi
per rischi e oneri
452,1 3,7 - - - - - - - 15,4 471,2 Altri accantonamenti netti ai
fondi per rischi e oneri
a) impegni e garanzie
rilasciate
(15,4) 15,4 -
b) altri accantonamenti
netti
467,5 3,7 - 471,2
250 Utili (Perdite) delle
partecipazioni
83,6 (86,6) - (3,0) Altri utili (perdite) da
partecipazioni
(8,2) (2,2) (12,4) - (22,9) Oneri di ristrutturazione/Oneri
una tantum
(133,7) - (133,7) Rischi e oneri connessi a SRF,
DGS e schemi similari
(62,9) - (62,9) Canone DTA
260 Risultato netto della
valutazione al fair value delle
attività materiali e immateriali
(53,1) - - (53,1) Risultato della valutazione al
fair value di attività materiali e
immateriali
280 Utili (Perdite) da cessione di
investimenti
0,4 - - 0,4 Utili (Perdite) da cessione di
investimenti
290 Utile (Perdita) della
operatività corrente al lordo
delle imposte
1.706,5 - - - - - - - - 1.706,5 Utile (Perdita) di esercizio al
lordo delle imposte
300 Imposte sul reddito di
esercizio dell'operatività
corrente
345,1 - 345,1 Imposte sul reddito di
esercizio
310 Utile (Perdita) della
operatività corrente al netto
delle imposte
2.051,6 - - - - - - - - 2.051,6 Utile (Perdita) al netto delle
imposte
320 Utile (Perdita) delle attività
operative cessate al netto
delle imposte
- - - -
330 Utile (Perdita) di esercizio 2.051,6 - - - - - - - - 2.051,6 Utile (Perdita) di esercizio
340 Utile (Perdita) di esercizio di
pertinenza di terzi
(0,2) - (0,2) Utile (Perdita) di esercizio di
pertinenza di terzi
Utile (Perdita) di esercizio di
pertinenza della capogruppo
2.051,8 - - - - - - - - - - - 2.051,8 Utile (Perdita) di esercizio di
pertinenza della capogruppo

Raccordo Stato Patrimoniale riclassificato e relativo prospetto contabile 31 dicembre 2024

Voci dello schema
di Stato Patrimoniale - Attivo
31/12/2024 Altre attività finanziarie
Finanziamenti banche
@ FVTPLM -
Finanziamenti clientela Derivati di negoziazione Titoli - Finanziamenti banche
Crediti vs banche @ AC
centrali
gruppi di attività in via di
Attività non correnti e
dismissione
Adeguamento di valore
att. finanziarie oggetto
di copertura generica
31/12/2024 Voci dello schema di Stato
Patrimoniale Riclassificato -
Attivo
10 Cassa e disponibilità liquide 13.249,4 - - 780,5 14.029,9 Cassa e disponibilità liquide
20 Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto a conto
economico
6.532,8 - (143,6) (2.312,2) 13.312,8 - 57,6 - 17.447,4 Attività in titoli
- 13.312,8 57,6 13.370,4
a) attività finanziarie detenute
per la negoziazione
b) attività finanziarie designate
6.076,6 - (2.312,2) - - 3.764,4
al fair value
c) altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al
fair value
-
456,2
- -
(143,6)
-
-
-
-
-
312,6
30 Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
2.337,4 - (2.337,4) - -
40 Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
90.526,0 - 143,6 - (10.975,4) - 249,2
- - 560,8 4,7 565,5 Finanziamenti banche centrali
a) crediti verso banche 3.365,9 - - (737,6) (560,8) 0,8 2.068,3 Finanziamenti banche
b) crediti verso clientela 87.160,1 143,6 (10.237,8) 243,7 77.309,6 Finanziamenti clientela
50 Derivati di copertura 94,2 - 2.312,2 - - 2.406,4 Derivati
60 Adeguamento di valore delle
attività finanziarie oggetto di
copertura generica (+/-)
(411,5) - - - 411,5 -
70 Partecipazioni 672,3 - - - 672,3 Partecipazioni
80 Riserve tecniche a carico dei
riassicuratori
- - - - -
90 Attività materiali 2.109,1 - - 31,1 2.140,1 Attività materiali
100 Attività immateriali 156,1 - - 1,5 157,6 Attività immateriali
di cui avviamento 7,9 - - - 7,9 di cui avviamento
110 Attività fiscali 2.536,9 - - 1,1 2.538,0 Attività fiscali
a) correnti 104,3 - - - 104,3 a) correnti
b) anticipate 2.432,6 - - 1,1 2.433,7 b) anticipate
- 3.266,6 Altre attività
120 Attività non correnti e gruppi di
attività in via di dismissione
1.128,7 - - (1.128,7) 0,0 120 Attività non correnti e gruppi
di attività in via di dismissione
130 Altre attività 3.670,3 - - 7,8 (411,5) 3.266,6 130 Altre attività
Totale dell'attivo 122.601,7 - - - - - - - 122.601,7 Totale dell'attivo
Voci dello schema
di Stato Patrimoniale - Passivo Debiti verso banche centrali Debiti verso banche Titoli in circolazione - Derivati di negoziazione designate al fair value
Passività finanziarie
Trattamento di fine rapporto
del personale
Adeguamento di valore delle
passività finanziarie oggetto
di copertura generica (+/-)
gruppi di attività in via di
Passività associate a
Patrimonio netto di Gruppo Voci dello schema di Stato
Patrimoniale Riclassificato -
Passivo
31/12/2024 clientela dismissione 31/12/2024
10 Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
102.751,4 - - - - 119,7 - - 912,7 93.971,9 Raccolta diretta
a) debiti verso banche 9.811,3 (8.510,9) (1.300,4) (0,0)
b) debiti verso la clientela 82.632,2 505,1 912,1 84.049,4 a) Debiti verso Clientela
c) titoli in circolazione 10.307,9 (505,1) 119,7 9.922,5 b) Titoli emessi
8.510,9 8.510,9 Debiti verso Banche centrali
1.300,4 0,6 1.301,0 Debiti verso Banche
20 Passività finanziarie di
negoziazione
2.605,7 (987,8) 1.617,9 Passività finanziarie di
negoziazione per cassa
30 Passività finanziarie designate
al fair value
119,7 (119,7) -
1.346,2 Derivati
40 Derivati di copertura 358,4 358,4 Derivati di copertura
987,8 987,8 Derivati passivi negoziazione
50 Adeguamento di valore delle
passività finanziarie oggetto di
copertura generica (+/-)
(0,7) 0,7 -
60 Passività fiscali 5,6 - - - - - - - 1,0 6,6 Passività fiscali
a) correnti 1,3 1,3 a) correnti
b) differite 4,3 1,0 5,3 b) differite
70 Passività associate ad attività
in via di dismissione
976,7 (976,7) -
3.191,2 Altre passività
(0,7) (0,7) Adeguamento di valore delle
passività finanziarie oggetto di
copertura generica (+/-)
36,1 36,1 Passività associate a gruppi di
attività in via di dismissione
80 Altre passività 3.132,0 23,8 3.155,8 Altre passività (civilistico)
90 Trattamento di fine rapporto del
personale
69,7 (69,7) (0,0)
100 Fondi per rischi e oneri: 933,9 - - - - - 69,7 - 3,0 1.006,6 Fondi a destinazione specifica
69,7 2,7 72,4 a) Fondo tratt.to di fine
rapporto di lavoro sub.
a) impegni e garanzie
rilasciate
149,6 0,2 149,8 b) Fondo impegni e garanzie
rilasciate
b) quiescenza e obblighi 3,3 3,3 c) Fondi di quiescenza
simili
c) altri fondi per rischi e oneri
781,0 0,1 781,1 d) Altri fondi
120 Riserve da valutazione 60,4 (60,4) -
150 Riserve 2.184,3 (2.184,3) -
11.649,0 Patrimonio netto di Gruppo
60,4 60,4 a) Riserve da valutazione
- b) Azioni rimborsabili
- c) Strumenti di capitale
2.184,3 2.184,3 d) Riserve
- e) Sovrapprezzi di emissione
170 Capitale 7.453,5 7.453,5 f) Capitale
- - g) Azioni proprie (-)
1.950,8 1.950,8 h) Utile (Perdita) di esercizio
180 Azioni proprie (-) - - -
190 Patrimonio di pertinenza di
terzi (+/-)
0,3 0,3 Patrimonio di pertinenza terzi
200 Utile (Perdita) di esercizio (+/-) 1.950,8 (1.950,8) 0,0
Totale del passivo e del
patrimonio netto
122.601,7 - - - - - - - - - 122.601,7 Totale del Passivo e del
Patrimonio netto

Raccordo Stato Patrimoniale riclassificato e relativo prospetto contabile 31 dicembre 2023

Voci dello schema
di Stato Patrimoniale - Attivo
31/12/23 Altre attività finanziarie
Finanziamenti banche
@ FVTPLM -
Finanziamenti clientela Derivati di negoziazione Titoli Crediti vs banche @ AC
- Finanziamenti banche
centrali
gruppi di attività in via di
Attività non correnti e
dismissione
Adeguamento di valore
att. finanziarie oggetto
di copertura generica
31/12/23 Voci dello schema di Stato
Patrimoniale Riclassificato -
Attivo
10 Cassa e disponibilità liquide 14.317,3 - - - 14.317,3 Cassa e disponibilità liquide
20 Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto a conto
economico
6.251,6 - (123,3) (2.072,2) 13.220,4 - 0,4 - 17.276,9 Attività in titoli
13.220,4 0,4 13.220,8
a) attività finanziarie detenute
per la negoziazione
b) attività finanziarie designate
al fair value
5.882,8
-
-
-
(2.072,2) -
-
- 3.810,6
-
c) altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al
fair value
368,8 - (123,3) - - 245,5
30 Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
2.477,3 - (2.477,3) - -
40 Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
90.544,4 - - -
- - 526,8 - 526,8 Finanziamenti banche centrali
a) crediti verso banche 3.790,9 - - (681,9) (526,8) - 2.582,2 Finanziamenti banche
b) crediti verso clientela 86.753,5 123,3 (10.061,2) - 76.815,6 Finanziamenti clientela
50 Derivati di copertura 704,1 - 2.072,2 - - 2.776,3 Derivati
60 Adeguamento di valore delle
attività finanziarie oggetto di
copertura generica (+/-)
(561,2) - - - 561,2 -
70 Partecipazioni 726,7 - - - 726,7 Partecipazioni
80 Riserve tecniche a carico dei
riassicuratori
- - - - -
90 Attività materiali 2.228,7 - - 75,8 2.304,5 Attività materiali
100 Attività immateriali 178,2 - - - 178,2 Attività immateriali
di cui avviamento 7,9 - - - 7,9 di cui avviamento
110 Attività fiscali 2.150,9 - - - 2.150,9 Attività fiscali
a) correnti 308,4 - - - 308,4 a) correnti
b) anticipate 1.842,5 - - - 1.842,5 b) anticipate
- 2.958,3 Altre attività
120 Attività non correnti e gruppi di
attività in via di dismissione
76,2 - - (76,2) - 120 Attività non correnti e gruppi
di attività in via di dismissione
130 Altre attività 3.519,5 - - - (561,2) 2.958,3 130 Altre attività
Totale dell'attivo 122.613,7 - - - - - - - 122.613,7 Totale dell'attivo
Voci dello schema di Stato
Patrimoniale - Passivo
Debiti verso banche centrali Trattamento di fine rapporto Adeguamento di valore delle
passività finanziarie oggetto
di copertura generica (+/-)
Patrimonio netto di Gruppo
Titoli in circolazione - Derivati di negoziazione designate al fair value
Passività finanziarie
Voci dello schema di Stato
Debiti verso banche Patrimoniale Riclassificato -
Passivo
del personale
31/12/23 clientela 31/12/23
10 Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
105.026,5 90.639,0 Raccolta diretta
a) debiti verso banche 14.498,8 (13.148,2) (1.350,6) -
b) debiti verso la clientela 80.422,1 136,3 80.558,4 a) Debiti verso Clientela
c) titoli in circolazione 10.105,6 (136,3) 111,3 10.080,6 b) Titoli emessi
13.148,2 13.148,2 Debiti verso Banche centrali
1.350,6 1.350,6 Debiti verso Banche
20 Passività finanziarie di
negoziazione
2.854,7 (1.031,5) 1.823,2 Passività finanziarie di
negoziazione per cassa
30 Passività finanziarie designate 111,3 (111,3) -
al fair value 1.361,7 Derivati
40 Derivati di copertura 330,2 330,2 Derivati di copertura
1.031,5 1.031,5 Derivati passivi negoziazione
50 Adeguamento di valore delle
passività finanziarie oggetto di
(16,1) 16,1 -
60 copertura generica (+/-)
Passività fiscali
9,1 9,1 Passività fiscali
a) correnti 3,6 3,6 a) correnti
b) differite 5,5 5,5 b) differite
70 Passività associate ad attività - -
in via di dismissione
3.252,4 Altre passività
Adeguamento di valore delle
(16,1) (16,1) passività finanziarie oggetto di
copertura generica (+/-)
- Passività associate a gruppi di
80 Altre passività 3.268,5 attività in via di dismissione
3.268,5 Altre passività (civilistico)
90 Trattamento di fine rapporto del 72,0 (72,0) -
personale
100 Fondi per rischi e oneri: 978,3 1.050,3 Fondi a destinazione specifica
a) Fondo tratt.to di fine
72,0 72,0 rapporto di lavoro sub.
a) impegni e garanzie
rilasciate
154,3 154,3 b) Fondo impegni e garanzie
rilasciate
b) quiescenza e obblighi
simili
3,4 3,4 c) Fondi di quiescenza
c) altri fondi per rischi e oneri 820,6 820,6 d) Altri fondi
120 Riserve da valutazione 27,9 (27,9) -
150 Riserve 445,3 (445,3) -
9.978,5 Patrimonio netto di Gruppo
27,9 27,9 a) Riserve da valutazione
- b) Azioni rimborsabili
- c) Strumenti di capitale
445,3 445,3 d) Riserve
- e) Sovrapprezzi di emissione
170 Capitale 7.453,5 7.453,5 f) Capitale
- - g) Azioni proprie (-)
2.051,8 2.051,8 h) Utile (Perdita) di esercizio
180
190
Azioni proprie (-)
Patrimonio di pertinenza di
- - -
terzi (+/-) 0,7 0,7 Patrimonio di pertinenza terzi
200 Utile (Perdita) di esercizio (+/-) 2.051,8 (2.051,8) -
Totale del passivo e del
patrimonio netto
122.613,7 - - - - - - - - 122.613,7 Totale del Passivo e del
Patrimonio netto

Pubblicità dei corrispettivi delle Società di Revisione

Ai sensi di quanto disposto dall'art. 149 duodecies del Regolamento Emittenti Consob si riportano, nella tabella sottostante, le informazioni riguardanti i corrispettivi erogati a favore della Società di revisione PricewaterhouseCoopers SpA ed alle società appartenenti alla stessa rete per i servizi di seguito dettagliati:

31 12 2024
Tipologia di servizi PricewaterhouseCoopers S.p.a. Altre società network PwC Totale
Revisione Contabile 1.221 176 1.397
Servizi di Attestazione 952 24 976
Totale 2.173 200 2.373

I corrispettivi sono al netto dell'I.V.A., spese accessorie e contributo Consob.

FONDI PENSIONE – sezioni a prestazione definita privi di attività a servizio del piano

Obbligazione per "Trattamento di previdenza complementare per il personale della ex Provveditori"

Rendiconto al 31 12 2024 (in unità di euro)
Esistenze iniziali al 01 01 2024 1.893.927
Aumenti 291.242
- Accantonamento dell'esercizio 68.356
- Altre variazioni 222.886
Diminuzioni 264.301
- Indennità pagate 264.301
- Altre variazioni -
Esistenze finali al 31 12 2024 1.920.868

Fondo Pensione "Trattamento di previdenza complementare per il personale di ex Credito Lombardo

Rendiconto al 31 12 2024 (in unità di euro)
Esistenze iniziali al 01 01 2024 1.486.738
Aumenti 42.997
- Accantonamento dell'esercizio 41.718
- Altre variazioni 1.279
Diminuzioni 195.855
- Indennità pagate 195.855
- Altre variazioni -
Esistenze finali al 31 12 2024 1.333.880

Bilancio dell'impresa della Banca Monte dei Paschi di Siena

Relazione sulla gestione dell'impresa

Per maggiori informazioni sugli aspetti non dettagliati nella presente Relazione si rimanda all'informativa fornita nella Relazione consolidata sulla gestione

Risultati in sintesi

Di seguito sono rappresentati i principali valori economici e patrimoniali di Banca Monte dei Paschi di Siena al 31 dicembre 2024, calcolati sulla base dei prospetti contabili riclassificati, le cui modalità di costruzione sono illustrate nella sezione "Criteri gestionali di riclassificazione dei dati economici e patrimoniali" della presente Relazione. I dettagli analitici delle riclassificazioni effettuate rispetto allo schema previsto dalla Circolare 262 della Banca d'Italia sono forniti, con distinti prospetti, tra gli allegati, in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.

VALORI ECONOMICI e PATRIMONIALI
BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA
VALORI ECONOMICI (mln di euro) 31 12 2024 31 12 2023 Var.
Margine di interesse 2.178,8 2.096,2 3,9%
Commissioni nette 1.431,2 1.288,5 11,1%
Altri ricavi della gestione finanziaria 186,1 202,6 -8,1%
Altri proventi e oneri di gestione 14,1 21,2 -33,4%
Totale Ricavi 3.810,3 3.608,5 5,6%
Oneri operativi (1.781,7) (1.755,2) 1,5%
Costo del credito clientela (361,4) (393,7) -8,2%
Altre rettifiche di valore (6,5) (3,1) n.s.
Risultato operativo netto 1.660,6 1.456,5 14,0%
Componenti non operative (261,2) 196,7 n.s.
Utile (Perdita) d'esercizio 1.922,9 2.021,5 -4,9%
DATI PATRIMONIALI (mln di euro) 31 12 2024 31 12 2023 Var.
Totale Attivo 122.046,6 121.890,2 0,1%
Finanziamenti clientela 77.537,6 77.088,1 0,6%
Raccolta Diretta 89.872,7 86.722,8 3,6%
Raccolta Indiretta 95.211,6 89.719,0 6,1%
di cui Risparmio Gestito 54.074,5 51.628,8 4,7%
di cui Risparmio Amministrato 41.137,1 38.090,2 8,0%
Patrimonio netto 11.284,6 9.641,7 17,0%
STRUTTURA OPERATIVA 31 12 2024 31 12 2023 Var.
Numero Dipendenti - dato puntuale 16.291 16.180 111
Numero Filiali Rete Commerciale Italia 1.312 1.362 (50)

INDICATORI ALTERNATIVI DI PERFORMANCE
BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA
INDICATORI DI REDDITIVITA' (%) 31 12 2024 31 12 2023 Var.
Cost/Income ratio 46,8 48,6 -1,8
R.O.E. (su patrimonio medio) 18,4 23,6 -5,2
Return on Assets (RoA) ratio 1,6 1,7 -0,1
ROTE (Return on tangible equity) 18,6 24,0 -5,4
INDICI DI QUALITA' DEL CREDITO (%) 31 12 2024 31 12 2023 Var.
Net NPE ratio 2,4 2,2 0,2
Gross NPL ratio 3,8 3,7 0,1
Tasso di variazione dei finanziamenti deteriorati 5,6 15,6 -10,0
Finanziamenti clientela in sofferenza / Finanziamenti clientela 0,6 0,6 n.s.
Finanziamenti clientela al costo ammortizzato stadio 2 / Finanziamenti clientela
performing al costo ammortizzato
13,2 12,7 0,5
Coverage finanziamenti clientela deteriorati 47,9 48,5 -0,6
Coverage finanziamenti clientela in sofferenza 65,7 67,4 -1,7
Provisioning 0,47 0,51 -0,04
Texas ratio 27,7 30,4 -2,7

Cost/Income ratio: rapporto tra gli Oneri operativi (Spese amministrative e Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali) e Totale ricavi (per la composizione dell'aggregato cfr. schema del Conto economico riclassificato).

Return On Equity (ROE): rapporto tra il Risultato netto d'esercizio e la media tra il Patrimonio netto (comprensivo dell'Utile e delle Riserve da valutazione) di fine esercizio e quello di fine anno precedente.

Return On Asset (ROA): rapporto tra il Risultato netto d'esercizio ed il Totale attivo di fine anno.

Return On Tangible Equity (ROTE): rapporto tra il Risultato netto d'esercizio e la media tra il Patrimonio netto tangibile1 di fine esercizio e quello di fine anno precedente.

Net NPE Ratio: rapporto tra le esposizioni deteriorate nette verso la clientela e il totale delle esposizioni nette verso la clientela, entrambe al netto delle attività in via di dismissione (esclusi i titoli governativi).

Gross NPL Ratio2: incidenza lorda dei crediti deteriorati calcolata come rapporto tra i Finanziamenti clientela e banche3 deteriorati lordi, al netto delle attività in via di dismissione, e il totale Finanziamenti clientela e banche lordi, al netto delle attività in via di dismissione.

Tasso di variazione dei finanziamenti clientela deteriorati: rappresenta il tasso di crescita annuale dei Finanziamenti clientela lordi non performing basato sulla differenza tra stock annuali.

Coverage finanziamenti clientela deteriorati e coverage finanziamenti clientela in sofferenza: il coverage ratio sui Finanziamenti clientela deteriorati e sui Finanziamenti clientela in sofferenza è calcolato come rapporto tra i relativi Fondi rettificativi e le corrispondenti Esposizioni lorde.

Provisioning: rapporto tra il Costo del credito clientela e la somma dei Finanziamenti clientela e del valore dei titoli rivenienti da operazioni di cessione/cartolarizzazione di crediti non performing.

Texas Ratio: rapporto tra i Finanziamenti clientela deteriorati lordi e la somma, al denominatore, dei relativi fondi rettificativi e del Patrimonio netto tangibile.

2 EBA Risk Dashboard

1 Patrimonio netto contabile della Banca comprensivo del risultato di esercizio, depurato dell'avviamento e delle altre attività immateriali.

3 I Finanziamenti banche includono i conti correnti e i depositi a vista presso banche e banche centrali classificati nella voce "Cassa" dell'attivo patrimoniale.

INDICATORI REGOLAMENTARI
BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA
RATIO PATRIMONIALI (%) 31 12 2024 31 12 2023 Var.
Common Equity Tier 1 (CET1) ratio - phase in 17,9 17,8 0,1
Total Capital ratio - phase in 20,3 21,4 -1,1

Nella determinazione dei ratios patrimoniali la versione "phase-in" (o "transitional") rappresenta l'applicazione delle regole di calcolo secondo il quadro normativo in vigore alla data di riferimento.

Common equity Tier 1 (CET1) ratio: rapporto tra Capitale primario di classe 1 e le Attività ponderate per il rischio complessive.

Total Capital ratio: rapporto tra Fondi propri e le Attività ponderate per il rischio complessive.

Analisi andamentale dei principali parametri economicofinanziari della Banca Monte dei Paschi di Siena

Prospetti gestionali riclassificati

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico vengono di seguito rappresentati in forma riclassificata, secondo criteri gestionali, al fine di fornire indicazioni sull'andamento generale della Banca fondate su dati economici-finanziari di rapida e facile determinazione.

Di seguito si fornisce informativa sulle aggregazioni e sulle principali riclassificazioni sistematicamente effettuate rispetto agli schemi di bilancio previsti dalla Circolare n. 262/05.

Criteri gestionali di riclassificazione dei dati economici

  • La voce "Margine di interesse" accoglie il saldo delle voci di bilancio 10 "Interessi attivi e proventi assimilati" e 20 "Interessi passivi e oneri assimilati.
  • La voce "Commissioni nette" accoglie il saldo della voce di bilancio 40 "Commissioni attive", depurato del costo per rimborsi alla clientela (-1,3 mln di euro), ricondotto alla voce "Altri accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri", e il saldo della voce di bilancio 50 "Commissioni passive".
  • La voce "Dividendi, proventi simili e Utili (Perdite) delle partecipazioni" comprende la voce di bilancio 70 "Dividendi proventi e simili", depurata dei dividendi percepiti su titoli azionari diversi dalle partecipazioni (+5,2 mln di euro), ricondotti alla voce "Risultato netto della negoziazione, delle valutazioni al fair value di attività/passività e degli utili da cessioni/ riacquisti".
  • La voce "Risultato netto della negoziazione, delle valutazioni al fair value di attività/passività e degli utili da cessioni/ riacquisti" comprende i valori delle voci di bilancio 80 "Risultato netto dell'attività di negoziazione", 100 "Utile (Perdite) da cessione o riacquisto", depurata dal contributo dei finanziamenti alla clientela (+0,5 mln di euro), ricondotto alla voce riclassificata "Costo del credito clientela", e 110 "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", depurata dal contributo dei finanziamenti alla clientela (-1,3 mln di euro) e dei titoli rivenienti da operazioni di cessione/cartolarizzazione di crediti non performing (+0,6 mln di euro) ricondotti alla voce riclassificata "Costo del credito clientela". Tale aggregato incorpora altresì i valori afferenti ai dividendi percepiti su titoli azionari diversi dalle partecipazioni (+5,2 mln di euro).
  • La voce "Risultato netto dell'attività di copertura" comprende la voce di bilancio 90 "Risultato netto dell'attività di copertura".
  • La voce "Altri proventi/oneri di gestione" accoglie il saldo della voce di bilancio 200 "Altri oneri/proventi di gestione" al netto di:
    • recuperi di imposte indirette e tasse e altre spese che vengono ricondotti alla voce riclassificata "Altre Spese Amministrative" (205,5 mln di euro);
    • recuperi di oneri di formazione, riclassificati a riduzione delle "Spese per il personale" (1,4 mln di euro) e delle "Altre Spese Amministrative" (1,2 mln di euro).
  • La voce "Spese per il Personale" accoglie il saldo della voce di bilancio 160a "Spese per il personale" dalla quale sono stati scorporati oneri pari a 25,8 mln di euro, connessi alle uscite attraverso l'Esodo o l'accesso al Fondo di Solidarietà, ed oneri pari a 1,2 mln di euro relativi alla chiusura della filiale di Shanghai, entrambi riclassificati alla voce "Oneri di ristrutturazione/Oneri una tantum". L'aggregato include, inoltre, il recupero di oneri di formazione (1,4 mln di euro) contabilizzati in bilancio nella voce 200 "Altri oneri/proventi di gestione".
  • La voce "Altre Spese Amministrative" accoglie il saldo della voce di bilancio 160b "Altre Spese Amministrative" decurtato delle seguenti componenti di costo:
    • oneri, pari a 71,1 mln di euro, introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico (SRF) e di tutela dei depositi (DGS), ricondotti alla voce riclassificata "Rischi e oneri connessi a SRF, DGS e schemi similari";
    • oneri, pari a 2,1 mln di euro, riferiti al neo-costituito Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita di cui alla legge del 30 dicembre 2023, n. 213;

  • canone sulle DTA trasformabili in credito di imposta, per 61,3 mln di euro, ricondotto alla voce riclassificata "Canone DTA";
  • oneri, pari a 8,3 mln di euro, riferiti alle chiusure di sportelli e della filiale di Shanghai nonché ad ulteriori iniziative progettuali previste dai commitment connessi agli Aiuti di Stato ricevuti nel 2017, ricondotti alla voce riclassificata "Oneri di ristrutturazione/Oneri una tantum".

La voce incorpora, inoltre, le imposte indirette e tasse e altre spese recuperate dalla clientela (205,5 mln di euro) e il recupero di oneri sostenuti per la formazione (1,2 mln di euro) contabilizzati in bilancio nella voce 200 "Altri oneri/proventi di gestione".

  • La voce "Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali" ricomprende i valori delle voci di bilancio 180 "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali" e 190 "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali". Dall'aggregato sono state scorporate rettifiche per -0,3 mln di euro riferite alla chiusura di sportelli, ricondotte alla voce riclassificata "Oneri di ristrutturazione/Oneri una tantum".
  • La voce "Costo del credito clientela" comprende le componenti economiche afferenti i finanziamenti alla clientela delle voci di bilancio 100a "Utile/Perdita da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (+0,5 mln di euro), 110b "Risultato netto delle attività e passività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" (-1,3 mln di euro), 130a "Rettifiche e riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (-355,1 mln di euro), 140 "Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni" (-9,9 mln di euro) e 170a "Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: accantonamenti netti impegni e garanzie rilasciate" (+3,8 mln di euro). La voce comprende inoltre le componenti economiche afferenti i titoli rivenienti da operazioni di cessione/cartolarizzazione di crediti non performing iscritte nella voce di bilancio 110b "Risultato netto delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" (+0,6 mln di euro).
  • La voce "Rettifiche di valore nette per deterioramento titoli e finanziamenti banche" comprende la quota relativa ai titoli (+0,1 mln di euro) e ai finanziamenti alle banche (-6,0 mln di euro) della voce di bilancio 130a "Rettifiche e riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e la voce di bilancio 130b "Rettifiche e riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" (-0,6 mln di euro).
  • La voce "Altri accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri" accoglie il saldo della voce di bilancio 170 "Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri" decurtato della componente relativa ai finanziamenti clientela della voce 170a "impegni e garanzie rilasciate" (+3,8 mln di euro), che è stata ricondotta alla voce specifica "Costo del credito clientela". La voce accoglie inoltre il costo per rimborsi alla clientela rilevato a decurtazione delle "Commissioni attive" per un importo pari a -1,3 mln di euro.
  • La voce "Altri utili (perdite) da partecipazioni" accoglie il saldo della voce di bilancio 220 "Utili (Perdite) delle partecipazioni".
  • La voce "Oneri di ristrutturazione/Oneri una tantum" accoglie i seguenti importi:
    • costi per 25,8 mln di euro connessi alle uscite attraverso l'Esodo o l'accesso al Fondo di Solidarietà contabilizzati in bilancio nella voce 190a "Spese per il personale";
    • oneri, pari a 9,8 mln di euro, riferiti alle chiusure di sportelli e della filiale di Shanghai nonché ad ulteriori iniziative previste dai commitment connessi agli Aiuti di Stato ricevuti nel 2017, contabilizzati nelle voci 160a "Spese per il personale" (-1,2 mln di euro), 160b "Altre spese amministrative" (-8,3 mln di euro), 180 "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali" (-0,3 mln di euro).
  • La voce "Rischi e oneri connessi a SRF, DGS e schemi similari" accoglie gli oneri connessi alle contribuzioni ai sistemi di garanzia dei depositi (71,1 mln di euro) e al neo-costituito Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita (2,1 mln di euro) di cui alla legge del 30 dicembre 2023, n. 213, rilevati nella voce 160b "Altre Spese Amministrative".
  • La voce "Canone DTA" accoglie gli oneri relativi al canone sulle DTA trasformabili in credito di imposta rilevato nella voce 160b "Altre Spese Amministrative", per un importo pari a 61,3 mln di euro.
  • La voce "Risultato della valutazione al fair value di attività materiali e immateriali" accoglie il saldo della voce di bilancio 230 "Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali".
  • La voce "Utili (Perdite) da cessione di investimenti" accoglie il saldo della voce di bilancio 250 "Utili (Perdite) da cessione di investimenti".
  • La voce "Imposte sul reddito di esercizio" accoglie il saldo della voce 270 "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente".

Criteri gestionali di riclassificazione dei dati patrimoniali

Di seguito riportiamo i criteri di riconduzione adottati per la predisposizione degli schemi riclassificati di stato patrimoniale:

  • la voce dell'attivo "Finanziamenti banche centrali" ricomprende la quota relativa ai rapporti con banche centrali della voce di bilancio 40 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".
  • la voce dell'attivo "Finanziamenti banche" ricomprende la quota relativa ai rapporti con banche delle voci di bilancio 40 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", 20 "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" e 110 "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione".
  • La voce dell'attivo "Finanziamenti clientela" ricomprende la quota relativa ai finanziamenti con clientela delle voci di bilancio 20 "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", 40 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e 110 "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione".
  • La voce dell'attivo "Attività in titoli" ricomprende la quota relativa ai titoli delle voci di bilancio 20 "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", 30 "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", 40 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e 110 "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione".
  • La voce dell'attivo "Derivati" ricomprende la quota relativa ai derivati delle voci di bilancio 20 "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" e 50 "Derivati di copertura".
  • La voce dell'attivo "Partecipazioni" ricomprende la voce di bilancio 70 "Partecipazioni" e la quota relativa alle partecipazioni della voce 110 "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione".
  • La voce dell'attivo "Attività materiali e immateriali" ricomprende le voci di bilancio 80 "Attività materiali", 90 "Attività immateriali" e gli importi relativi alle attività materiali e attività immateriali della voce di bilancio 110 "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione".
  • La voce dell'attivo "Altre attività" ricomprende le voci di bilancio 60 "Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica", 120 "Altre attività" e gli importi della voce 110 "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" non ricondotti nelle voci precedenti.
  • La voce del passivo "Debiti verso clientela" ricomprende la voce di bilancio 10b "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - debiti verso clientela" e la componente relativa a titoli clientela della voce di bilancio 10c "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli in circolazione".
  • La voce del passivo "Titoli emessi" ricomprende le voci di bilancio 10c "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli in circolazione", da cui è stata scorporata la componente relativa a titoli clientela, e 30 "Passività finanziarie designate al fair value".
  • La voce del passivo "Debiti verso Banche centrali" ricomprende la quota della voce di bilancio 10a "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - debiti verso banche" relativa a rapporti con banche centrali.
  • La voce del passivo "Debiti verso Banche" ricomprende la quota della voce di bilancio 10a "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - debiti verso banche" relativa a rapporti con banche (escluse le banche centrali).
  • La voce del passivo "Passività finanziarie di negoziazione per cassa" ricomprende la quota della voce di bilancio 20 "Passività finanziarie di negoziazione" depurata dagli importi relativi a derivati di negoziazione.
  • La voce del passivo "Derivati" ricomprende la voce di bilancio 40 "Derivati di copertura" e la quota relativa ai derivati della voce di bilancio 20 "Passività finanziarie di negoziazione".
  • La voce del passivo "Fondi a destinazione specifica" ricomprende le voci di bilancio 90 "Trattamento di fine rapporto del personale" e 100 "Fondi per rischi e oneri".
  • La voce del passivo "Altre passività" ricomprende le voci di bilancio 50 "Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica", 70 "Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione" e 80 "Altre passività".
  • La voce del passivo "Patrimonio netto" ricomprende le voci di bilancio 110 "Riserve da valutazione", 120 "Azioni rimborsabili", 140 "Riserve", 160 "Capitale", 170 "Azioni proprie" e 180 "Utile (Perdita) d'esercizio".

Bilancio 2024 - Relazione sulla gestione dell'impresa

Conto economico riclassificato

Conto economico riclassificato con criteri gestionali
31 12 2024 31 12 2023
Variazioni
BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA Ass. %
Margine di interesse 2.178,8 2.096,2 82,6 3,9%
Commissioni nette 1.431,2 1.288,5 142,7 11,1%
Margine intermediazione primario 3.610,0 3.384,7 225,3 6,7%
Dividendi, proventi simili e Utili (Perdite) delle partecipazioni 53,1 137,0 (83,9) -61,2%
Risultato netto della negoziazione, delle valutazioni al fair value di attività/
passività e degli utili da cessioni/riacquisti
133,9 70,2 63,7 90,7%
Risultato netto dell'attività di copertura (0,9) (4,6) 3,7 -80,4%
Altri proventi/oneri di gestione 14,1 21,2 (7,1) -33,4%
Totale Ricavi 3.810,3 3.608,5 201,7 5,6%
Spese amministrative: (1.625,3) (1.594,4) (31,0) 1,9%
a) spese per il personale (1.196,7) (1.149,6) (47,1) 4,1%
b) altre spese amministrative (428,7) (444,8) 16,1 -3,6%
Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali (156,4) (160,8) 4,4 -2,8%
Oneri Operativi (1.781,7) (1.755,2) (26,5) 1,5%
Risultato Operativo Lordo 2.028,6 1.853,4 175,2 9,5%
Costo del credito clientela (361,4) (393,7) 32,3 -8,2%
Rettifiche di valore deterioramento titoli e finanziamenti banche (6,5) (3,1) (3,4) n.s.
Risultato operativo netto 1.660,6 1.456,5 204,1 14,0%
Altri accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (66,4) 472,8 (539,2) n.s.
Altri utili (perdite) da partecipazioni - (8,6) 8,6 -100,0%
Oneri di ristrutturazione/Oneri una tantum (35,6) (22,8) (12,8) 56,4%
Rischi e oneri connessi a SRF, DGS e schemi similari (73,2) (129,5) 56,3 -43,5%
Canone DTA (61,3) (62,9) 1,7 -2,7%
Risultato della valutazione al fair value di attività materiali e immateriali (27,4) (52,4) 25,0 (0,5)
Utili (Perdite) da cessione di investimenti 2,7 0,1 2,6 n.s.
Utile (Perdita) di esercizio al lordo delle imposte 1.399,4 1.653,2 (253,8) -15,4%
Imposte sul reddito di esercizio 523,5 368,3 155,2 42,1%
Utile (Perdita) di esercizio 1.922,9 2.021,5 (98,6) -4,9%

Lo sviluppo dei ricavi

Al 31 dicembre 2024 la Banca ha realizzato Ricavi complessivi per 3.810 mln di euro, in aumento del 5,6% rispetto all'anno precedente.

Tale dinamica è da ricondurre alla crescita del Margine di Intermediazione Primario, che si pone in aumento sia sulla componente del Margine di Interesse (+3,9%) sia sulle Commissioni Nette (+11,1%), mentre risultano in flessione gli Altri Ricavi della gestione Finanziaria (-8,1%).

Il Margine di Interesse al 31 dicembre 2024 è risultato pari a 2.179 mln di euro, in aumento rispetto al 2023 (+3,9%, pari a +82,6 mln di euro). La crescita è stata guidata prevalentemente dal maggior contributo dei rapporti con banche centrali, dei derivati di copertura e del portafoglio titoli. In particolare, nei rapporti con banche centrali, al 31 dicembre 2024 è stato contabilizzato un beneficio netto pari a 118 mln di euro, rispetto al costo netto di 89 mln di euro del 2023. Tale andamento riflette, tra le altre cose, la dinamica della posizione netta verso BCE, passata da un saldo medio passivo pari a 2,1 mld di euro nel 2023 ad un saldo medio attivo di 4,3 mld di euro nel 2024, grazie all'ottimizzazione del costo complessivo del funding. Le positive dinamiche sopra citate hanno più che compensato il maggior costo delle emissioni obbligazionarie, principalmente a seguito del rinnovato ricorso al mercato istituzionale, e i tassi passivi più elevati registrati sui rapporti con clientela soprattutto nel primo semestre 2024.

Voci 31 12 2024 31 12 2023 Variazione Y/Y
ass. %
Rapporti con la clientela al costo ammortizzato 2.068,2 2.366,2 (298,0) -12,6%
Rapporti con le banche al costo ammortizzato (36,8) (76,0) 39,2 -51,6%
Rapporti con banche centrali 117,8 (89,2) 207,0 n.s.
Titoli di stato e altri emittenti non bancari al costo ammortizzato 283,3 217,4 65,9 30,3%
Titoli in circolazione emessi (472,9) (382,4) (90,5) 23,7%
Derivati di copertura (0,4) (98,9) 98,5 -99,6%
Portafogli di negoziazione 58,7 40,4 18,3 45,3%
Portafogli valutati al fair value 7,5 7,2 0,3 4,2%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 42,1 45,9 (3,8) -8,3%
Altre attività e passività 111,3 65,6 45,7 69,7%
Margine interesse 2.178,8 2.096,2 82,6 3,9%
di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired 101,8 82,6 19,2 23,2%

Le Commissioni Nette al 31 dicembre 2024, pari a 1.431 mln di euro, evidenziano una significativa crescita rispetto a quelle consuntivate nell'anno precedente (+11,1%), riconducibile alla positiva dinamica dell'attività di gestione/intermediazione e consulenza (+19,3%, pari a +111,5 mln di euro) e dell'attività bancaria commerciale (+4,4%, pari a +31,2 mln di euro). Nel dettaglio, nella prima area commissionale è aumentato l'apporto della distribuzione e gestione portafogli (+31,9%, pari a +102,2 mln di euro) e dei prodotti assicurativi (+8,2%, pari a +14,5 mln di euro). Nell'area bancaria commerciale hanno agito in positivo soprattutto le commissioni su garanzie (+29,0 mln di euro), le altre commissioni nette (+14,9 mln di euro) e le commissioni su finanziamenti (+7,5 mln di euro) in parte bilanciate dalle minori commissioni sui conti correnti (-15,0 mln di euro) in relazione alla riduzione da parte della Banca delle spese di tenuta conto applicate alla clientela, e sul servizio bancomat e carte di credito (-10,3 mln di euro).

Bilancio 2024 - Relazione sulla gestione dell'impresa

Servizi / Valori 31 12 2024 31 12 2023 Variazione Y/Y
ass. %
Finanziamenti 250,0 242,5 7,5 3,1%
Conti correnti 212,2 227,2 (15,0) -6,6%
Servizi di incasso e pagamento 129,3 123,8 5,5 4,4%
Servizio Bancomat e carte di credito 73,3 83,6 (10,3) -12,3%
Garanzie rilasciate e ricevute 31,2 2,2 29,0 n.s.
Altre commissioni nette 46,2 31,3 14,9 47,6%
Attività bancaria commerciale 742,0 710,8 31,2 4,4%
Distribuzione e gestione portafogli 422,5 320,3 102,2 31,9%
Distribuzione di prodotti assicurativi 191,9 177,4 14,5 8,2%
Intermediazione e collocamento titoli e valute 62,5 67,2 (4,7) -7,0%
Altre commissioni intermediazione/gestione e consulenza 12,2 12,8 (0,6) -4,7%
Attività di gestione/intermediazione e consulenza 689,2 577,7 111,5 19,3%
Commissioni nette 1.431,2 1.288,5 142,7 11,1%

I Dividendi, proventi simili e utili (perdite) delle partecipazioni, ammontano a 53 mln di euro, in flessione rispetto ai 137 mln di euro del 2023, in relazione principalmente alla minore contribuzione delle società assicurative.

Il Risultato netto della negoziazione, delle valutazioni al fair value di attività/passività e degli utili da cessioni/riacquisti al 31 dicembre 2024 ammonta a 134 mln di euro, in crescita di 64 mln di euro rispetto ai valori registrati nell'anno precedente. Dall'analisi dei principali aggregati emerge quanto segue:

  • Risultato netto dell'attività di trading positivo per 133 mln di euro, rispetto al risultato di +61 mln di euro registrato nell'anno precedente. La crescita è riferibile principalmente al contributo dei volumi di business derivanti dalla gestione delle operazioni nei confronti della clientela istituzionale e corporate, all'attività di market making e ad un contesto di mercato favorevole.
  • Risultato netto delle altre attività/passività valutate al fair value in contropartita del conto economico pari a +10 mln di euro, che si confrontano con i -4 mln di euro del 2023.
  • Risultati da cessione/riacquisto (esclusi i finanziamenti clientela al costo ammortizzato) negativi per 9 mln di euro, rispetto ai +13 mln di euro del 2023, a seguito principalmente di interventi di ricomposizione del portafoglio titoli, a sostegno del margine di interesse.

Voci 31 12 2024 31 12 2023 Variazione Y/Y
ass. %
Attività finanziarie di negoziazione 82,1 176,9 (94,8) n.s.
Passività finanziarie di negoziazione (0,3) (65,9) 65,6 n.s.
Effetti cambio 10,0 (7,2) 17,2 n.s.
Strumenti derivati 41,2 (43,1) 84,3 n.s.
Risultato di trading 133,0 60,7 72,3 n.s.
Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value
con impatto a conto economico
10,0 (3,7) 13,7 n.s.
Cessione/riacquisto (esclusi i finanziamenti clientela al costo ammortizzato) (9,1) 13,3 (22,4) n.s.
Risultato netto della negoziazione, delle valutazioni al fair value di attività/
passività e degli utili da cessioni/riacquisti
133,9 70,2 63,7 90,8%

Contribuiscono alla formazione dei Ricavi anche le voci:

  • Risultato netto dell'attività di copertura pari a -1 mln di euro, rispetto al risultato di -5 mln di euro conseguito nell'anno precedente.
  • Altri proventi/oneri di gestione positivi per 14 mln di euro (rispetto ai +21 mln di euro conseguiti nell'anno precedente).

Costi di gestione: gli oneri operativi

Al 31 dicembre 2024 gli Oneri Operativi sono risultati pari a 1.782 mln di euro, in crescita rispetto al 31 dicembre 2023 (+1,5%) per gli impatti del rinnovo del CCNL sulle spese per il personale, parzialmente compensati dalla continua ottimizzazione delle Altre Spese Amministrative (-3,6% rispetto al 2023). Esaminando in dettaglio i singoli aggregati emerge quanto segue:

  • Le Spese Amministrative si sono attestate a 1.625 mln di euro e risultano in crescita rispetto al 31 dicembre 2023 (+1,9%). All'interno dell'aggregato:
    • Le Spese per il Personale, che ammontano a 1.197 mln di euro, risultano superiori rispetto a quanto registrato nell'anno precedente (+4,1%) a seguito dei maggiori oneri conseguenti al rinnovo del CCNL dei bancari avvenuto nel novembre 2023;
    • Le Altre Spese Amministrative, che ammontano a 429 mln di euro, risultano in flessione rispetto al 31 dicembre 2023 (-3,6%), grazie anche alla messa a regime di un rigoroso processo di governo della spesa e alla focalizzazione sulle azioni di ottimizzazione dei costi.
  • Le Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali ammontano a 156 mln di euro al 31 dicembre 2024 e risultano in flessione rispetto al 31 dicembre 2023 (-2,8%).
Tipologia 31 12 2024 31 12 2023 Variazione Y/Y
ass. %
Salari e stipendi (860,0) (828,8) (31,2) 3,8%
Oneri sociali (232,3) (226,0) (6,3) 2,8%
Altri oneri del personale (104,4) (94,8) (9,6) 10,1%
Spese per il personale (1.196,7) (1.149,6) (47,1) 4,1%
Imposte (208,1) (195,4) (12,7) 6,5%
Spese mobiliari, immobiliari e di sicurezza (72,5) (85,0) 12,5 -14,7%
Spese generali di funzionamento (156,7) (159,9) 3,2 -2,0%
Spese per servizi ICT (108,4) (98,1) (10,3) 10,5%
Spese legali e professionali (59,7) (58,1) (1,6) 2,8%
Costi indiretti del personale (4,8) (4,6) (0,2) 4,3%
Assicurazioni (15,3) (16,0) 0,7 -4,4%
Pubblicità, sponsorizzazioni e promozioni (1,0) (1,2) 0,2 -16,7%
Altre (8,7) (10,0) 1,3 -12,8%
Recuperi spese 206,6 183,6 23,0 12,5%
Altre spese amministrative (428,7) (444,8) 16,1 -3,6%
Immobilizzazioni materiali (95,2) (99,9) 4,7 -4,7%
Immobilizzazioni immateriali (61,2) (60,9) (0,3) 0,5%
Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali (156,4) (160,8) 4,4 -2,8%
Oneri operativi (1.781,7) (1.755,2) (26,5) 1,5%

Per effetto delle dinamiche sopra descritte, il Risultato Operativo Lordo della Banca risulta pari a 2.029 mln di euro (1.853 mln di euro al 31 dicembre 2023).

Costo del Credito clientela

Al 31 dicembre 2024 la Banca ha contabilizzato un Costo del Credito Clientela pari a 361 mln di euro, in flessione rispetto ai 394 mln di euro rilevati nell'anno precedente.

Al 31 dicembre 2024 il rapporto tra il Costo del Credito Clientela e la somma dei Finanziamenti Clientela e del valore dei titoli rivenienti da operazioni di cessione/cartolarizzazione di crediti non performing esprime un Tasso di Provisioning di 47 bps (51 bps al 31 dicembre 2023).

Voci 31 12 2024 31 12 2023 Variazione Y/Y
ass. %
Finanziamenti verso clientela al costo ammortizzato (354,5) (371,6) 17,1 -4,6%
Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (9,9) (6,8) (3,1) 45,6%
Utili (perdite) da cessione/riacquisto di finanziamenti verso la clientela al costo
ammortizzato
0,5 0,2 0,4 n.s.
Variazione netta di valore finanziamenti valutati obbligatoriamente al fair value (1,3) (0,5) (0,8) n.s.
Accantonamenti netti impegni e garanzie rilasciate 3,8 (15,0) 18,8 n.s.
Rettifiche di credito clientela (361,4) (393,7) 32,4 -8,2%

Il Risultato Operativo Netto della Banca al 31 dicembre 2024 è positivo per circa 1.661 mln di euro, a fronte di un valore pari a +1.457 mln di euro registrato l'anno precedente.

La redditività extra-operativa, le imposte ed il risultato di esercizio

Alla formazione del Risultato di esercizio concorrono anche le seguenti voci:

  • Altri accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri pari a -66 mln di euro al 31 dicembre 2024, rispetto ai rilasci netti pari a 473 mln di euro contabilizzati nell'anno precedente (riferibili, per la quasi totalità, al miglioramento nel profilo di rischio del contenzioso relativo a informazioni finanziarie diffuse nei precedenti esercizi, conseguente alle positive sentenze dell'ultimo trimestre del 2023).
  • Utili (perdite) da partecipazioni con un risultato nullo nel 2024, a fronte di una perdita pari a -9 mln di euro registrata nel 2023.
  • Oneri di ristrutturazione/Oneri una tantum pari a -36 mln di euro, che si confrontano con il contributo di -23 mln di euro del 2023; includono, in particolare, l'effetto dell'attualizzazione degli oneri connessi alle uscite attraverso l'esodo o l'accesso al Fondo di Solidarietà.
  • Rischi e oneri connessi a SRF, DGS e schemi similari pari a -73 mln di euro al 31 dicembre 2024, di cui -71 mln di euro costituiti dal contributo 2024 riconosciuto al Fondo di garanzia dei depositi (DGS) e -2 mln di euro riferibili alla quota stimata dell'onere di contribuzione al neo-costituito Fondo di garanzia assicurativa dei rami vita. Nel 2023 era stato contabilizzato anche il contributo di -59 mln di euro per il Fondo di Risoluzione Unico (SRF), non dovuto nel corrente esercizio.
  • Canone DTA, pari a -61 mln di euro al 31 dicembre 2024 (-63 mln di euro al 31 dicembre 2023). L'importo, determinato secondo i criteri del DL 59/2016 convertito in Legge n. 119 del 30 giugno 2016, rappresenta il canone di competenza al 31 dicembre 2023 sulle DTA (Deferred Tax Assets) convertibili in crediti di imposta.
  • Risultato della valutazione al fair value di attività materiali e immateriali, pari a -27 mln di euro al 31 dicembre 2024, conseguente all'aggiornamento delle valutazioni immobiliari, rispetto alla minusvalenza di -52 mln di euro contabilizzata nel 2023.
  • Utili da cessione di investimenti pari a +3 mln di euro al 31 dicembre 2024; sostanzialmente nulli i risultati dell'anno precedente.

Per effetto delle dinamiche sopra evidenziate, l'Utile di esercizio al lordo delle imposte della Banca è pari a 1.399 mln di euro, rispetto all'Utile ante imposte di 1.653 mln di euro registrato nel 2023 (che aveva beneficiato dei sopra citati rilasci netti nella voce degli Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri).

Bilancio 2024 - Relazione sulla gestione dell'impresa

Le Imposte sul reddito di esercizio registrano un contributo positivo pari a 524 mln di euro (368 mln di euro il contributo positivo al 31 dicembre 2023) imputabile principalmente alla rivalutazione delle DTA, conseguente all'aggiornamento delle proiezioni reddituali del Gruppo effettuato sulla base del nuovo Piano Industriale 2024-2028, al netto della fiscalità relativa al risultato economico dell'esercizio.

A seguito delle dinamiche sopra descritte, l'Utile di Banca Monte dei Paschi di Siena ammonta a 1.923 mln di euro al 31 dicembre 2024, che si compara a un utile di 2.022 mln di euro conseguito nel 2023 (che aveva beneficiato dei sopra citati rilasci netti nella voce degli accantonamenti ai fondi per rischi e oneri).

Stato patrimoniale riclassificato

Stato Patrimoniale riclassificato
Attività 31 12 2024 31 12 2023 Variazioni
ass. %
Cassa e disponibilità liquide 12.976,6 13.008,0 (31,4) -0,2%
Finanziamenti banche centrali 560,8 519,3 41,5 8,0%
Finanziamenti banche 2.485,1 3.020,8 (535,7) -17,7%
Finanziamenti clientela 77.537,6 77.088,1 449,5 0,6%
Attività in titoli 17.387,2 17.249,0 138,2 0,8%
Derivati 2.418,4 2.785,4 (367,0) -13,2%
Partecipazioni 662,1 764,9 (102,8) -13,4%
Attività materiali e immateriali 2.177,5 2.372,5 (195,0) -8,2%
Attività fiscali 2.525,5 2.140,0 385,5 18,0%
Altre attività 3.315,8 2.942,2 373,6 12,7%
Totale dell'Attivo 122.046,6 121.890,2 156,4 0,1%
Passività 31 12 2024 31 12 2023 Variazioni
ass. %
Raccolta diretta 89.872,7 86.722,8 3.149,9 3,6%
a) Debiti verso Clientela 79.950,2 76.621,8 3.328,4 4,3%
b) Titoli emessi 9.922,5 10.101,0 (178,5) -1,8%
Debiti verso Banche centrali 8.510,9 13.148,2 (4.637,3) -35,3%
Debiti verso Banche 5.322,1 4.942,3 379,8 7,7%
Passività finanziarie di negoziazione per cassa 1.618,0 1.823,2 (205,2) -11,3%
Derivati 1.380,8 1.403,6 (22,8) -1,6%
Fondi a destinazione specifica 989,1 1.034,2 (45,1) -4,4%
a) Fondo tratt.to di fine rapporto di lavoro sub. 69,3 68,9 0,4 0,6%
b) Fondo impegni e garanzie rilasciate 149,6 153,5 (3,9) -2,5%
c) Fondi di quiescenza 3,3 3,4 (0,1) -2,9%
d) Altri fondi 766,9 808,4 (41,5) -5,1%
Altre passività 3.068,4 3.174,2 (105,8) -3,3%
Patrimonio netto 11.284,6 9.641,7 1.642,9 17,0%
a) Riserve da valutazione 52,6 20,1 32,5 n.s.
d) Riserve 1.855,6 146,6 1.709,0 n.s.
f) Capitale 7.453,5 7.453,5 - 0,0%
h) Utile (Perdita) di esercizio 1.922,9 2.021,5 (98,6) -4,9%
Totale del Passivo e del Patrimonio netto 122.046,6 121.890,2 156,4 0,1%

Bilancio 2024 - Relazione sulla gestione dell'impresa

Raccolta da clientela

Al 31 dicembre 2024 i volumi di Raccolta complessiva della Banca si sono attestati a circa 185,1 mld di euro, in crescita di 8,6 mld di euro rispetto al 31 dicembre 2023, sia sulla Raccolta Diretta (+3,1 mld di euro) che sulla Raccolta Indiretta (+5,5 mld di euro).

Raccolta complessiva da clientela
31 12 2024 31 12 2023 Var. 31.12
Ass. %
Raccolta diretta 89.872,7 86.722,8 3.149,9 3,6%
Raccolta indiretta 95.211,6 89.719,0 5.492,6 6,1%
Raccolta complessiva 185.084,3 176.441,8 8.642,5 4,9%

Più in dettaglio, i volumi di Raccolta Diretta si sono attestati a 89,9 mld di euro e risultano in crescita di 3,1 mld di euro rispetto ai valori di fine dicembre 2023 grazie all'incremento dei conti correnti (+1,7 mld di euro), dei depositi a scadenza (+1,4 mld di euro) e dei PCT (+0,2 mld di euro). In lieve flessione, invece, le obbligazioni (-0,2 mld di euro), mentre risultano sostanzialmente stabili le altre forme di raccolta diretta.

Raccolta Diretta da Clientela
31 12 2024 31 12 2023 Var. Y/Y
Tipologia Ass. %
Conti Correnti 63.933,3 62.198,8 1.734,5 2,8%
Depositi vincolati 5.336,1 3.942,7 1.393,4 35,3%
Pronti Contro Termine passivi 6.800,1 6.565,1 235,0 n.s.
Obbligazioni 9.922,5 10.101,0 (178,5) -1,8%
Altre forme di Raccolta Diretta 3.880,7 3.915,2 (34,5) -0,9%
Totale 89.872,7 86.722,8 3.149,9 3,6%

La Raccolta Indiretta si è attestata a fine dicembre a 95,2 mld di euro, in aumento di 5,5 mld di euro rispetto al 31 dicembre 2023, sia per la crescita del risparmio gestito (+2,4 mld di euro), legata principalmente ad un effetto mercato positivo, sia per l'aumento del risparmio amministrato (+3,0 mld di euro).

Raccolta indiretta
31 12 2024 31 12 2023 Var. Y/Y
Ass. %
Risparmio gestito 54.074,5 51.628,8 2.445,7 4,7%
Fondi 25.545,6 23.177,3 2.368,3 10,2%
Gestioni Patrimoniali 4.989,9 4.679,7 310,2 6,6%
Bancassurance 23.539,1 23.771,8 -232,7 -1,0%
Risparmio amministrato 41.137,1 38.090,2 3.046,9 8,0%
Titoli di Stato 18.577,8 16.906,1 1.671,7 9,9%
Altri 22.559,3 21.184,1 1.375,2 6,5%
Totale 95.211,6 89.719,0 5.492,6 6,1%

Finanziamenti alla clientela

Al 31 dicembre 2024 i Finanziamenti alla Clientela della Banca si sono attestati a 77,5 mld di euro, in lieve crescita rispetto a fine dicembre 2023 (+0,4 mld di euro). La maggiore operatività in PCT (+0,8 mld di euro) e l'aumento degli altri finanziamenti (+0,7 mld di euro) sono stati infatti solo in parte bilanciati dalla flessione dei mutui (-1,0 mld di euro, penalizzati dal rallentamento della domanda, registrato soprattutto nella prima parte dell'anno, e dall'approccio selettivo del Gruppo) e dei conti correnti (-0,1 mld di euro).

31 12 2024 31 12 2023 Var. Y/Y
Ass. %
2.631,1 2.721,1 (90,0) -3,3%
49.604,6 50.635,3 (1.030,7) -2,0%
16.411,4 15.759,7 651,7 4,1%
7.035,2 6.230,0 805,2 12,9%
1.855,3 1.742,0 113,3 6,5%
77.537,6 77.088,1 449,5 0,6%
65.537,1 65.673,9 (136,8) -0,2%
10.003,1 9.550,1 453,0 4,7%
1.851,9 1.738,1 113,8 6,5%
2,2 2,8 (0,6) -21,4%
141,2 121,1 20,1 16,6%
2,1 2,1 (0,0) 0,0%
31 12 2024 31 12 2023 Var. Y/Y
Finanziamenti clientela performing
al costo ammortizzato
Primo stadio
(stage 1)
Secondo stadio
(stage 2)
Totale fin. clientela al
costo ammortizzato
Primo stadio
(stage 1)
Secondo stadio
(stage 2)
Totale fin. clientela al
costo ammortizzato
Primo stadio
(stage 1)
Secondo stadio
(stage 2)
Esposizione lorda 65.647,7 10.350,7 79.551,4 65.778,1 9.916,8 79.071,9
Rettifiche 110,6 347,6 2.157,1 104,2 366,7 2.107,0
Esposizione netta 65.537,1 10.003,1 77.394,3 65.673,9 9.550,1 76.964,9
Coverage ratio 0,2% 3,4% 2,7% 0,2% 3,7% 2,7% 0,0% -0,3%
Incidenza % crediti clientela al costo
ammortizzato
84,7% 12,9% 100,0% 85,3% 12,4% 100,0% -0,6% 0,5%

Esposizioni deteriorate dei Finanziamenti alla clientela

Il Totale Finanziamenti Clientela Deteriorati della Banca al 31 dicembre 2024 è risultato pari a 3,6 mld di euro in termini di esposizione lorda, in lieve crescita rispetto al 31 dicembre 2023 (+0,2 mld di euro). In particolare:

  • l'esposizione lorda delle sofferenze, pari a 1,2 mld di euro, risulta in lieve flessione rispetto al 31 dicembre 2023 (pari a 1,3 mld di euro);
  • l'esposizione lorda delle inadempienze probabili, pari a 2,2 mld di euro, risulta leggermente superiore rispetto al 31 dicembre 2023 (pari a 2,0 mld di euro);
  • l'esposizione lorda dei finanziamenti scaduti deteriorati, pari a 89,3 mln di euro, registra una flessione rispetto ai 119,8 mln di euro del 31 dicembre 2023.

Al 31 dicembre 2024 l'esposizione netta in termini di Finanziamenti Clientela Deteriorati della Banca si è attestata a 1,9 mld di euro, in lieve aumento rispetto al valore del 31 dicembre 2023 (pari a 1,7 mld di euro).

Finanziamenti verso clientela Sofferenze Inadempienze
probabili
Finanziamenti
scaduti
deteriorati
Totale
finanziamenti
clientela
deteriorati
Finanziamenti
in bonis
Totale
finanziamenti
clientela
Esposizione lorda 1.242,2 2.229,3 89,3 3.560,8 76.140,5 79.701,3
Rettifiche 815,6 865,1 24,8 1.705,5 458,2 2.163,7
31 12 2024 Esposizione netta 426,6 1.364,2 64,5 1.855,3 75.682,3 77.537,6
Coverage ratio 65,7% 38,8% 27,8% 47,9% 0,6% 2,7%
Incidenza % crediti clientela 0,6% 1,8% 0,1% 2,4% 97,6% 100,0%
Esposizione lorda 1.302,9 1.961,9 119,8 3.384,6 75.817,0 79.201,6
31 12 2023 Rettifiche 878,6 737,5 26,5 1.642,6 470,9 2.113,5
Esposizione netta 424,3 1.224,4 93,3 1.742,0 75.346,1 77.088,1
Coverage ratio 67,4% 37,6% 22,1% 48,5% 0,6% 2,7%
Incidenza % crediti clientela 0,6% 1,6% 0,1% 2,3% 97,7% 100,0%

Adeguatezza patrimoniale

Patrimonio di vigilanza e requisiti regolamentari

Categorie/Valori 31 12 2024 31 12 2023 Variazioni
su 31 12 2023
ass. %
FONDI PROPRI
Common Equity Tier 1 (CET1) 8.541,7 8.439,5 102,2 1,21%
Tier 1 (T1) 8.541,7 8.439,5 102,2 1,21%
Tier 2 (T2) 1.111,1 1.679,4 (568,3) -33,84%
Total capital (TC) 9.652,8 10.118,9 (466,1) -4,61%
ATTIVITÀ DI RISCHIO PONDERATE
Rischio di credito e di controparte 36.075,8 35.493,2 582,6 1,64%
Rischio di aggiustamento della valutazione del credito 261,6 398,2 (136,6) -34,30%
Rischi di mercato 1.840,2 2.121,1 (280,9) -13,24%
Rischio operativo 9.445,7 9.391,2 54,5 0,58%
Totale attività di rischio ponderate 47.623,3 47.403,7 219,6 0,46%
COEFFICIENTI DI VIGILANZA
CET1 capital ratio 17,94% 17,80% 0,14%
Tier1 capital ratio 17,94% 17,80% 0,14%
Total capital ratio 20,27% 21,35% -1,08%

Prospettive ed evoluzione prevedibile della gestione

Si rimanda all'omologo paragrafo della Relazione sulla Gestione Consolidata, i cui contenuti sono validi anche per la Banca.

Bilancio dell'impresa

Schemi di Bilancio dell'impresa

Stato patrimoniale

(unità di euro)
Voci dell'attivo 31 12 2024 31 12 2023
10. Cassa e disponibilità liquide 12.976.582.464 13.007.988.916
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 6.576.882.795 6.300.041.534
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 6.123.391.603 5.933.941.697
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 453.491.192 366.099.837
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 2.337.360.237 2.451.954.593
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: 91.415.420.995 91.248.148.670
a) crediti verso banche 3.783.551.145 4.221.984.363
b) crediti verso clientela 87.631.869.849 87.026.164.307
50. Derivati di copertura 59.383.967 662.012.003
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (373.500.290) (509.161.267)
70. Partecipazioni 662.090.150 764.873.213
80. Attività materiali 2.042.944.695 2.140.537.678
90. Attività immateriali 134.585.495 156.248.000
100. Attività fiscali 2.525.462.564 2.140.027.418
a) correnti 102.190.557 308.367.948
b) anticipate 2.423.272.007 1.831.659.470
110. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 107.528.542 76.231.919
120. Altre attività 3.581.835.181 3.451.279.157
Totale dell'attivo 122.046.576.795 121.890.181.834

Bilancio 2024 - Schemi di Bilancio dell'impresa

segue: Stato patrimoniale

(unità di euro)
Voci del passivo e del patrimonio netto 31 12 2024 31 12 2023
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 103.586.021.710 104.702.026.311
a) debiti verso banche 13.832.982.610 18.090.517.037
b) debiti verso la clientela 79.445.143.205 76.485.490.449
c) titoli in circolazione 10.307.895.895 10.126.018.825
20. Passività finanziarie di negoziazione 2.652.477.543 2.905.740.318
30. Passività finanziarie designate al fair value 119.670.368 111.325.216
40. Derivati di copertura 346.336.703 321.090.184
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (691.978) (16.080.698)
60. Passività fiscali - 4.486
a) correnti - 4.486
80. Altre passività 3.069.168.186 3.190.195.976
90. Trattamento di fine rapporto del personale 69.329.924 68.936.172
100. Fondi per rischi e oneri: 919.803.842 965.286.162
a) impegni e garanzie rilasciate 149.621.531 153.459.660
b) quiescenza e obblighi simili 3.254.748 3.380.665
c) altri fondi per rischi e oneri 766.927.563 808.445.837
110. Riserve da valutazione 52.554.625 20.069.492
140. Riserve 1.855.556.842 146.612.410
160. Capitale 7.453.450.788 7.453.450.788
180. Utile (Perdita) di esercizio (+/-) 1.922.898.242 2.021.525.017
Totale del passivo e del patrimonio netto 122.046.576.795 121.890.181.834

Conto economico

(unità di euro)
Voci 31 12 2024 31 12 2023
10. Interessi attivi e proventi assimilati 4.648.861.773 4.308.263.936
di cui interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 3.841.065.127 3.616.814.053
20. Interessi passivi e oneri assimilati (2.470.139.787) (2.212.246.492)
30. Margine di interesse 2.178.721.986 2.096.017.444
40. Commissioni attive 1.595.447.706 1.463.121.889
50. Commissioni passive (165.546.650) (170.866.745)
60. Commissioni nette 1.429.901.056 1.292.255.144
70. Dividendi e proventi simili 58.322.891 143.017.534
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 127.843.785 54.690.743
90. Risultato netto dell'attività di copertura (930.858) (4.611.335)
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: (8.571.316) 13.414.927
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (7.677.200) 12.558.017
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (269.535) 1.034.167
c) passività finanziarie (624.581) (177.257)
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto
a conto economico:
9.317.627 5.752.982
a) attività e passività finanziarie designate al fair value 1.520.708 (3.121.464)
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 7.796.919 8.874.446
120. Margine di intermediazione 3.794.605.171 3.600.537.439
130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: (361.646.878) (384.673.036)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (360.983.934) (385.255.508)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (662.944) 582.472
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (9.913.667) (6.780.660)
150. Risultato netto della gestione finanziaria 3.423.044.626 3.209.083.743
160. Spese amministrative: (2.003.078.660) (1.997.309.777)
a) spese per il personale (1.225.092.407) (1.161.955.752)
b) altre spese amministrative (777.986.253) (835.354.025)
170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (61.283.145) 454.223.439
a) impegni e garanzie rilasciate 3.838.128 (14.984.156)
b) altri accantonamenti netti (65.121.273) 469.207.595
180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (95.495.681) (99.928.082)
190. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (61.227.821) (60.907.428)
200. Altri oneri/proventi di gestione 222.089.389 208.958.040
210. Costi operativi (1.998.995.918) (1.494.963.808)
220. Utili (Perdite) delle partecipazioni (3.707) (8.577.666)
230. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali (27.365.504) (52.360.666)
250. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 2.669.724 76.907

Bilancio 2024 - Schemi di Bilancio dell'impresa

(unità di euro)
Voci 31 12 2024 31 12 2023
260. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 1.399.349.221 1.653.258.510
270. Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente 523.549.021 368.266.507
280. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 1.922.898.242 2.021.525.017
300. Utile (Perdita) di esercizio 1.922.898.242 2.021.525.017

Prospetto della redditività complessiva

(unità di euro)
Voci 31 12 2024 31 12 2023
10. Utile (Perdita) di esercizio 1.922.898.242 2.021.525.017
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico (5.740.806) (23.832.195)
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva (55.582) (3.257.114)
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico
(variazioni del proprio merito creditizio)
(3.444.577) (2.760.578)
50. Attività materiali (10.709.565) (19.842.746)
70. Piani a benefici definiti 489.769 4.443.509
80. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 7.979.149 (2.415.266)
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico 38.225.939 69.512.031
110. Differenze di cambio 1.410.533 (1.024.812)
120. Copertura dei flussi finanziari 6.522.324 (5.060.959)
140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
30.293.082 75.597.802
170. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 32.485.133 45.679.836
180. Redditività complessiva (Voce 10+170) 1.955.383.375 2.067.204.853

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto-esercizio 2024

Allocazione risultato Variazioni dell'esercizio
esercizio precedente Operazioni sul patrimonio netto
al 31 12 2023
Esistenze
Modifica saldi apertura al 01 01 2024
Esistenze
Riserve Dividendi e altre destinazioni Variazioni di riserve Emissione di nuove azioni Acquisto azioni proprie Distribuzione straordinaria dividendi Variazione strumenti di capitale Derivati su proprie azioni Stock options Variazioni interessenze partecipative Redditività complessiva
al 31 12 2024
Totale Patrimonio netto
al 31 12 2024
Capitale: 7.453.450.788 - 7.453.450.788 - - - - - - - - - - - 7.453.450.788
a) azioni
ordinarie
7.453.450.788 - 7.453.450.788 - - - - - - - - - - - 7.453.450.788
b) altre azioni - - - - - - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di
emissione
- - - - - - - - - - - - - - -
Riserve: 146.612.410 - 146.612.410 1.706.602.590 - 2.341.842 - - - - - - - - 1.855.556.842
a) di utili (226.598.229) - (226.598.229) 1.578.602.231 - 1.487.933 - - - - - - - - 1.353.491.935
b) altre 373.210.639 - 373.210.639 128.000.359 - 853.909 - - - - - - - - 502.064.907
Riserve da
valutazione
20.069.492 - 20.069.492 - - - - - - - - - - 32.485.133 52.554.625
Strumenti di
capitale
- - - - - - - - - - - - - - -
Azioni proprie - - - - - - - - - - - - - - -
Utile (Perdita)
di esercizio
2.021.525.017 - 2.021.525.017 (1.706.602.590) (314.922.427) - - - - - - - - 1.922.898.242 1.922.898.242
Totale
Patrimonio
netto
9.641.657.707 - 9.641.657.707 - (314.922.427) 2.341.842 - - - - - - - 1.955.383.375 11.284.460.497

Al 31 dicembre 2024 il patrimonio netto della Banca ammonta 11.284,5 mln di euro, contro i 9.641,7 mln di euro del 31 dicembre 2023, con un incremento netto complessivo di 1.642,8 mln di euro. Tale andamento è dovuto principalmente: (i) all'utile di esercizio pari a 1.922,9 mln di euro, e (ii) alla variazione netta positiva delle riserve da valutazione pari a 32,5 mln di euro, le cui componenti di dettaglio sono rappresentate nel prospetto della redditività complessiva a cui si rinvia.

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto- esercizio 2023

Allocazione risultato
esercizio precedente Operazioni sul patrimonio netto
al 31 12 2022
Esistenze
Modifica saldi apertura al 01 01 2023
Esistenze
Riserve Dividendi e altre destinazioni Variazioni di riserve Emissione di nuove azioni Acquisto azioni proprie Distribuzione straordinaria dividendi Variazione strumenti di capitale Derivati su proprie azioni Stock options Variazioni interessenze partecipative Redditività complessiva
al 31 12 2023
Totale Patrimonio netto
al 31 12 2023
Capitale: 7.453.450.788 - 7.453.450.788 - - - - - - - - - - - 7.453.450.788
a) azioni
ordinarie
7.453.450.788 - 7.453.450.788 - - - - - - - - - - - 7.453.450.788
b) altre azioni - - - - - - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di
emissione
- - - - - - - - - - - - - - -
Riserve: (221.405.587) - (221.405.587) (135.781.910) - 506.429.040 (2.629.133) - - - - - - - 146.612.410
a) di utili (98.919.064) - (98.919.064) (135.781.910) - 8.102.745 - - - - - - - - (226.598.229)
b) altre (122.486.523) - (122.486.523) - - 498.326.295 (2.629.133) - - - - - - - 373.210.639
Riserve da
valutazione
(4.150.149) - (4.150.149) - - (21.460.195) - - - - - - - 45.679.836 20.069.492
Strumenti di
capitale
- - - - - - - - - - - - - - -
Azioni proprie - - - - - - - - - - - - - - -
Utile (Perdita)
di esercizio
(135.781.910) - (135.781.910) 135.781.910 - - - - - - - - - 2.021.525.017 2.021.525.017
Totale
Patrimonio
netto
7.092.113.142 - 7.092.113.142 - - 484.968.845 (2.629.133) - - - - - - 2.067.204.853 9.641.657.707

Al 31 dicembre 2023 il patrimonio netto della Banca ammonta a 9.641,7 mln di euro, contro i 7.092,1 mln di euro del 31 dicembre 2022, con un incremento netto complessivo di 2.549,5 mln di euro. Di seguito sono illustrati i fenomeni più rilevanti che, oltre all'utile di esercizio pari a 2.021,5 mln di euro, hanno avuto impatto sul patrimonio netto.

In data 24 aprile 2023 e 29 maggio 2023 si sono perfezionate le operazioni di fusione per incorporazione nella Banca delle due società interamente controllate, MPS Leasing & Factoring S.p.A. e MPS Capital Services Banca per le imprese S.p.A., con effetti contabili e fiscali retrodatati al 1° gennaio 2023. Le operazioni hanno comportato un avanzo di 551,1 mln di euro e un disavanzo di 52,8 mln di euro rispettivamente, rilevati in corrispondenza della colonna "Variazione di riserve", riga "Riserve -b) altre".

Si segnala infine che le riserve da valutazione rilevano complessivamente un incremento netto per complessivi 24,2 mln di euro, di cui 21,5 mln di euro quale variazione negativa di riserve rilevata per le suddette fusioni e 45,7 mln di euro quale redditività complessiva positiva di esercizio.

Bilancio 2024 - Schemi di Bilancio dell'impresa

Rendiconto finanziario – metodo indiretto

(unità di euro)
31 12 2024 31 12 2023
1.961.381.380 1.840.721.202
1.922.898.242 2.021.525.017
(159.000.223) (119.279.418)
930.858 4.611.335
511.831.808 536.304.869
184.089.006 213.196.176
71.466.952 (445.719.523)
(523.549.021) (368.266.507)
(47.286.242) (1.650.747)
(123.629.314) (2.675.304.272)
(40.119.742) 570.277.553
(80.606.701) 90.060.006
99.249.677 1.949.906.584
(709.045.648) (3.166.329.551)
606.893.100 (2.119.218.864)
(1.600.121.167) 1.222.419.225
(1.204.029.146) 2.172.389.238
(251.898.079) (1.166.218.877)
4.736.174 7.064.796
(148.930.116) 209.184.068
237.630.899 387.836.155
B. Attività DI INVESTIMENTO 31 12 2024 31 12 2023
1. Liquidità generata da 104.812.913 117.411.845
Dividendi incassati su partecipazioni 35.600.020 116.470.764
Vendite di attività materiali 69.212.893 941.081
2. Liquidità assorbita da (58.927.837) (93.383.311)
Acquisti di partecipazioni (18.619) (12.224)
Acquisti di attività materiali (27.757.288) (22.777.498)
Acquisti di attività immateriali (31.151.930) (70.593.589)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento 45.885.076 24.028.534

C. Attività DI PROVVISTA 31 12 2024 31 12 2023
Emissione /acquisto di azioni proprie - 2.630.143
Distribuzione dividendi e altre finalità (314.922.427) -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista (314.922.427) 2.630.143
LIQUIDITÀ NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO (31.406.452) 414.494.832

Riconciliazione Voci di bilancio 31 12 2024 31 12 2023 Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 13.007.988.916 12.593.494.084 Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio (31.406.452) 414.494.832 Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio 12.976.582.464 13.007.988.916

Di seguito si evidenziano le informazioni richieste dallo IAS 7 paragrafo 44 A e B.

Variazioni non monetarie
Voci patrimoniali 31 12 2023 Flussi di cassa Variazioni
di fair value
Altro 31 12 2024
10. Passività finanziarie al costo ammortizzato 104.702.026.311 (1.204.029.146) 88.024.544 103.586.021.710
20. Passività finaniarie di negoziazione 2.905.740.318 (251.898.079) (1.364.696) - 2.652.477.543
30. Passività designate al fair value 111.325.216 4.736.174 3.608.978 119.670.368
Totale 107.719.091.845 (1.451.191.051) 2.244.282 88.024.544 106.358.169.620

Nota Integrativa

Parte A - Politiche Contabili

A.1 – Parte generale

Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente bilancio dell'impresa, in applicazione del Decreto Legislativo n. 38 del 28 febbraio 2005, è redatto secondo i principi contabili IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board e le relative interpretazioni dell'IFRS Interpretations Committee adottati dall'Unione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002 ed in vigore al 31 dicembre 2024.

L'applicazione dei principi contabili internazionali è stata effettuata facendo riferimento anche al "Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio" (Conceptual Framework) ai documenti di Implementation Guidance e Basis for Conclusions e ad eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC a completamento dei principi contabili emanati.

Per una panoramica sui principi contabili e sulle relative interpretazioni omologati dalla Commissione Europea, la cui applicazione è prevista per l'esercizio 2024 (o esercizi futuri), si fa rinvio alla successiva "Sezione 4 - Altri aspetti", nella quale sono altresì illustrati i principali impatti per la Banca.

Si sono inoltre considerate, per quanto applicabili, le comunicazioni degli Organi di Vigilanza (Banca d'Italia, BCE, Consob ed ESMA) e dai documenti interpretativi sull'applicazione degli IAS/IFRS predisposti dall'Organismo Italiano di Contabilità (OIC) e dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI), con i quali sono state fornite raccomandazioni sull'informativa da riportare nella Relazione Finanziaria, su taluni aspetti di maggior rilevanza in ambito contabile, sul trattamento contabile di particolari operazioni, sulle incertezze del contesto macroeconomico, e sugli impatti correlati ai rischi climatici.

Sezione 2 - Principi generali di redazione

Il bilancio dell'impresa è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla nota integrativa che include le informazioni rilevanti sui principi contabili applicati ed è corredato dalla relazione degli amministratori sull'andamento della gestione, sui risultati economici conseguiti e sulla situazione patrimoniale e finanziaria della Banca.

Il bilancio dell'impresa al 31 dicembre 2024 è stato predisposto sulla base delle disposizioni contenute nella circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 emanata dalla Banca d'Italia "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", così come modificata dall'ottavo aggiornamento del 17 novembre 2022.

La Banca ha tenuto conto, inoltre, della comunicazione di Banca d'Italia del 14 marzo 2023 "Aggiornamento delle disposizioni della Circolare n. 262 - Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione - aventi ad oggetto gli impatti del COVID-19 e delle misure a sostegno dell'economia", che richiede, in formato libero, le informazioni di bilancio sui finanziamenti oggetto di garanzia pubblica.

La redazione del bilancio è avvenuta nella prospettiva della continuità aziendale, secondo il principio della rilevazione per competenza economica, nel rispetto del principio di rilevanza e significatività dell'informazione, della prevalenza della sostanza sulla forma e nell'ottica di favorire la coerenza con le presentazioni future.

Il bilancio dell'impresa è redatto con chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, finanziaria e il risultato economico dell'esercizio.

Se le informazioni richieste dai principi contabili internazionali e dalle disposizioni contenute nella citata circolare sono ritenute non sufficienti a dare una rappresentazione veritiera e corretta, nella nota integrativa sono fornite informazioni complementari necessarie allo scopo.

Qualora, in casi eccezionali, l'applicazione di una disposizione prevista dai principi contabili internazionali risultasse incompatibile con la rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico, la disposizione non sarebbe applicata. Nella nota integrativa sarebbero spiegati i motivi della eventuale deroga e la sua influenza sulla rappresentazione della situazione patrimoniale/finanziaria e del risultato economico.

Per ogni conto dello stato patrimoniale, del conto economico e del prospetto della redditività complessiva è indicato anche l'importo dell'esercizio precedente a meno che un principio contabile o una interpretazione non consentano o prevedano diversamente.

Gli schemi di bilancio forniscono, oltre al dato contabile al 31 dicembre 2024, l'informativa comparativa relativa all'ultimo bilancio approvato al 31 dicembre 2023.

Le attività e le passività, i costi e i ricavi non sono fra loro compensati, salvo che ciò sia ammesso o richiesto dai principi contabili internazionali o dalle disposizioni contenute nella circolare n. 262 della Banca d'Italia.

Negli schemi dello stato patrimoniale e del conto economico nonché nel prospetto della redditività complessiva non sono indicati i conti che non presentano importi né per l'esercizio al quale si riferisce il bilancio né per quello precedente. Se un elemento dell'attivo o del passivo ricade sotto più voci dello stato patrimoniale, nella nota integrativa è evidenziata la sua riferibilità anche a voci diverse da quella nella quale è iscritto, qualora ciò sia necessario ai fini della comprensione del bilancio.

Nel conto economico, nel prospetto della redditività complessiva e nella relativa sezione della nota integrativa i ricavi sono indicati senza segno, mentre i costi sono indicati fra parentesi.

Il prospetto della redditività complessiva, partendo dall'utile (perdita) d'esercizio, espone le componenti reddituali rilevate in contropartita delle riserve da valutazione, al netto del relativo effetto fiscale, in conformità ai principi contabili internazionali. La redditività complessiva è rappresentata fornendo separata evidenza delle componenti reddituali che non saranno in futuro riversate nel conto economico e di quelle che, diversamente, potranno essere successivamente riclassificate nell'utile (perdita) dell'esercizio al verificarsi di determinate condizioni.

Nel prospetto delle variazioni del patrimonio netto viene riportata la composizione e la movimentazione dei conti di patrimonio netto intervenuta nell'esercizio di riferimento del bilancio ed in quello precedente, suddivisi tra il capitale sociale (azioni ordinarie), le riserve di capitale, di utili e da valutazione di attività o passività di bilancio, gli strumenti di capitale ed il risultato economico. Le azioni proprie in portafoglio sono portate in diminuzione del patrimonio netto.

Il rendiconto finanziario è stato predisposto seguendo il metodo indiretto, in base al quale i flussi derivanti dall'attività operativa sono rappresentati dal risultato dell'esercizio rettificato degli effetti delle operazioni di natura non monetaria. I flussi finanziari sono suddivisi tra quelli derivanti dall'attività operativa, quelli generati dall'attività di investimento e quelli prodotti dall'attività di provvista. Nel prospetto i flussi generatisi nel corso dell'esercizio sono indicati senza segno, mentre quelli assorbiti sono indicati tra parentesi.

In conformità a quanto disposto dall'art. 5 del D.Lgs n. 38 del 28 febbraio 2005, il bilancio è redatto utilizzando l'euro come moneta di conto: gli schemi di bilancio sono redatti in unità di euro, la nota integrativa è redatta in migliaia di euro.

Le voci di natura o destinazione dissimile sono state presentate distintamente, a meno che siano state considerate irrilevanti. Sono stati rettificati tutti gli importi rilevati nel bilancio per riflettere i fatti successivi alla data di riferimento che, ai sensi del principio IAS 10, comportano l'obbligo di eseguire una rettifica (adjusting events). I fatti successivi che non comportano rettifica e che quindi riflettono circostanze che si sono verificate successivamente alla data di riferimento (non adjusting events) sono oggetto di informativa nella sezione 3 della presente Parte A quando rilevanti ed in grado di influire sulle decisioni economiche degli utilizzatori.

Continuità aziendale

Il presente Bilancio è stato redatto ritenendo appropriato l'utilizzo del presupposto della continuità aziendale.

Dopo aver valutato l'evoluzione prospettica della posizione patrimoniale e della posizione di liquidità, con riferimento alle indicazioni fornite nell'ambito del Documento n. 2 del 6 febbraio 2009 e del Documento n. 4 del 3 marzo 2010, emanati congiuntamente da Banca d'Italia, Consob e ISVAP e successivi aggiornamenti, gli Amministratori ritengono che vi sia la ragionevole aspettativa che la Banca continui ad operare come un'entità in funzionamento in un futuro prevedibile e pertanto ritengono appropriato l'utilizzo del presupposto della continuità aziendale nella predisposizione del presente Bilancio.

Sezione 3 – Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Si evidenzia che gli eventi significativi intervenuti nel periodo compreso tra la data di riferimento del bilancio (31 dicembre 2024) e la data di approvazione del progetto di bilancio da parte del CdA (6 marzo 2025), sono interamente riconducibili alla fattispecie dei "non adjusting events" ai sensi del principio contabile IAS 10, ossia agli eventi che non comportano alcuna rettifica dei saldi in bilancio, in quanto espressione di situazioni sorte successivamente alla data di riferimento del bilancio.

Per una disamina completa dei suddetti eventi, si faccia riferimento a quanto esposto nel paragrafo "Eventi rilevanti successivi alla chiusura dell'esercizio" incluso nella Relazione sulla gestione consolidata.

Sezione 4 – Altri aspetti

Interest rate benchmark reform

Avviata nel 2016, a seguito della pubblicazione del Regolamento dell'Unione Europea (Benchmark Regulation, Regolamento UE n. 2016/1011), la riforma dei tassi benchmark in Europa può considerarsi conclusa con la presenza ad oggi di due tassi pubblicati giornalmente e pienamente aderenti alla Regulation, il tasso Euribor per le scadenze fino a 12 mesi, amministrato da EMMI (European Money Market Institute) ed il tasso €STR per la scadenza overnight, rilevato e pubblicato dalla BCE.

Anche al di fuori dell'Eurozona sono stati ormai identificati e sono operativi per tutte le principali divise dei tassi risk free (RFR – Risk Free Rates) che hanno progressivamente sostituito il tasso LIBOR. Restava una sola eccezione relativa allo USD in quanto nell'aprile 2023 la Financial Conduct Authority (FCA) aveva richiesto all'amministratore del benchmark di continuare con la pubblicazione per le scadenze a 1, 3, e 6 mesi dello USD LIBOR in forma sintetica anche dopo la data di cessazione del 30 giugno 2023 e fino a settembre 2024 per facilitare la transizione dei contratti.

Di seguito una sintesi dei nuovi tassi risk-free che sono andati a sostituire i vecchi tassi IBOR corrispondenti con indicazione dell'ente che opera come amministratore del tasso.

Divisa Tasso
IBOR
Tasso
risk-free
Amministratore Descrizione
CHF CHF
Libor
SARON Swiss Infrastructure and
Exchange
Tasso di interesse interbancario overnight garantito e denominato in franchi
svizzeri
EUR EUR
Libor
€STR European Central Bank Tasso di interesse interbancario overnight non garantito e denominato in euro
GBP GBP
Libor
SONIA Bank of England Tasso di interesse interbancario overnight non garantito e denominato in
sterline
JPY JPY
Libor
TONAR Bank of Japan Tasso di interesse interbancario overnight non garantito e denominato in yen
USD USD
Libor
SOFR Federal Reserve Bank of
New York
Tasso di interesse interbancario overnight garantito e denominato in dollari
americani

Si ricorda che nel corso dell'esercizio 2020, la Banca aveva avviato un progetto per attuare tutti gli interventi necessari al fine di adeguare i processi operativi ed applicativi ai nuovi tassi "risk free" nell'ottica della progressiva sostituzione degli indici IBOR, la cui cessazione era programmata tra il 2021 e il 2023, secondo un calendario definito dal Regolatore.

Al 31 dicembre 2024 la Banca ha concluso le attività progettuali per l'adeguamento dei sistemi gestionali e contabili ai nuovi Alternative Reference Rates in sostituzione degli indici IBOR, come richiesto dal Regolamento (UE) 2016/1011 (Benchmark Regulation).

Il formato elettronico unico di comunicazione ESEF (European Single Electronic Format) per la redazione delle relazioni finanziarie annuali

Il Regolamento Delegato (UE) n.2019/815 (cd Regolamento ESEF), emanato al fine di dare attuazione alla Direttiva Transparency n. 2004/109/CE, stabilisce che gli emittenti i cui valori mobiliari sono quotati nei mercati regolamentati dell'Unione Europea devono redigere le relazioni finanziarie annuali secondo il formato elettronico unico di comunicazione ESEF approvato dall'ESMA, che rappresenta una combinazione fra il linguaggio xHTML (per la presentazione delle relazioni finanziarie in un formato leggibile da utenti umani) ed i markup "machine readable" XBRL (eXtensible Business Reporting Language), con il fine di agevolare l'accessibilità, l'analisi e la comparabilità dei bilanci consolidati redatti secondo gli IFRS.

L'uso di tale nuovo formato presuppone la mappatura delle informazioni contenute nel solo bilancio consolidato (stato patrimoniale, conto economico, prospetto della redditività complessiva, prospetto delle variazioni di patrimonio netto e rendiconto finanziario) e nella nota integrativa consolidata secondo le specifiche "Inline XBRL" contenute nella tassonomia di base emanata dall'ESMA. Tenuto conto che la Relazione Finanziaria annuale è comprensiva anche del bilancio d'esercizio della Capogruppo, l'intero documento è redatto in formato XHTML.

La Relazione finanziaria annuale, redatta in conformità a quanto previsto dal Regolamento ESEF è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione di Banca MPS in data 6 marzo 2025 e sarà resa pubblica nei termini di legge. Per approfondimenti si rimanda al medesimo paragrafo contenuto nella "Parte A Politiche Contabili - A.1 Parte Generale" della nota integrativa consolidata.

ESMA Priorities 2024

Ad ottobre 2024 ESMA ha pubblicato il Public Statement European common enforcement priorities for 2024 annual financial reports nel quale si evidenziano le aree tematiche considerate di particolare rilevanza per l'informativa 2024. Le priorità sono suddivise in sezioni specifiche con riguardo a: relazione finanziaria, reporting di sostenibilità, reporting ESEF e considerazioni generali presenti negli statement degli anni precedenti.

Per quanto attiene le priorità di enforcement per il Bilancio 2024, queste riguardano principalmente tematiche legate a: i) al rischio di liquidità e ii) ai principi contabili, giudizi e stime significative applicati dall'entità.

Con riferimento al rischio di liquidità, ESMA richiama l'attenzione sulla nuova disclosure da fornire ai sensi dello IAS 7 sui Supplier Financial Arrangements (SFA), ossia sugli accordi in essere con fornitori che soddisfano le caratteristiche di cui al par. 44G dello IAS 7 e che risultino materiali. La richiesta di informativa si applica all'entità acquirente che cede i propri debiti a terzi per incrementare la propria la liquidità, posticipando il pagamento. Tale casistica non è rilevante per la Banca.

L'Autorità ricorda inoltre che con riferimento alle non current financil liabilities with covenants l'emittente deve fornire la disclosure prevista dallo IAS 1 in merito al rischio che le proprie passività diventino rimborsabili entro dodici mesi dalla data di chiusura dell'esercizio, quando l'emittente classifica le passività derivanti da accordi di finanziamento come non correnti e quando il suo diritto di differire il regolamento di tali passività è subordinato al rispetto delle clausole entro dodici mesi dalla data di chiusura dell'esercizio; a tal proposito si precisa che per la Banca, in considerazione del contenuto della modifica allo IAS 1 e stante l'obbligo di applicare gli schemi previsti dalla Circ. 262 della Banca d'Italia, tale disclosure non è rilevante.

Sempre con riferimento al rischio di liquidità, EBA fornisce infine una serie di indicazioni relativamente alla predisposizione del rendiconto finanziario che costituiscono un richiamo alla trasparenza. a tal proposito si precisa che tale disclosure non è rilevante per la Banca stante l'obbligo di applicare gli schemi previsti dalla Circ. 262 della Banca d'Italia.

Per quanto riguarda i principi contabili, giudizi e stime, ESMA richiama in generale la necessità di fornire un'informativa entity specific ossia focalizzata sulle politiche contabili e i metodi di valutazione utilizzati evitando un'informativa standard, basata sulla ripetizione dei requisiti IFRS. Gli emittenti dovrebbero indicare chiaramente: (i) le valutazioni formulate che hanno effetto più significativo sugli importi rilevati nel bilancio e (ii) le ipotesi sul futuro e altre importanti fonti di incertezza che comportano il rischio significativo di rettificare in modo consistente il valore contabile delle attività e delle passività entro l'esercizio finanziario successivo. Occorre anche valutare e, se del caso, spiegare se e in che modo l'incertezza delle stime è influenzata da sviluppi attuali significativi del contesto generale (ad esempio macroeconomici, tecnologici, sociali, climatici e geopolitici). Per approfondire tali aspetti si rimanda al paragrafo "Stime ed assunzioni" della Parte A – Politiche contabili.

Più in particolare, l'Autorità richiama l'attenzione sulle valutazioni che richiedono giudizi significativi come nel caso:

  • delle valutazioni relative alla presenza del controllo, del controllo congiunto o dell'influenza notevole. In tali casi occorre prendere attentamente in considerazione gli elementi di giudizio e fornire informazioni chiare e dettagliate sulle valutazioni significative espresse. Per tali aspetti si rimanda al Bilancio consolidato (Sezione 3 "Area e metodi di consolidamento" della Parte A e alla sezione 7.6 "Valutazioni e assunzioni significative per stabilire l'esistenza di controllo congiunto o influenza notevole" della Parte B);
  • della valutazione se i contratti long term stipulati dall'entità soddisfano la definizione di contratti con la clientela ai sensi dell'IFRS 15. Per i contratti che soddisfano il principio occorre prestare attenzione alla corretta inclusione nel corrispettivo di elementi variabili che coprono orizzonti temporali estremamente lunghi, caratterizzati da incertezza, e alla considerazione del contesto macro nella valutazione dell'esecuzione della performance obligation. Inoltre, ESMA cita altri aspetti potenzialmente critici come la valutazione del ruolo di agent o di principal per casistiche particolari (es. piattaforme di shopping online) e l'informativa specifica richiesta da IFRS 15 su importi e timing dei corrispettivi allocati a performance obligations non ancora soddisfatte. Tali aspetti non sono rilevanti nell'ambito dei contratti con la clientela stipulati dalla Banca.

Infine, tra le considerazioni generali presenti negli statement degli anni precedenti ESMA evidenzia che restano valide le priorità riguardanti le questioni climatiche. L'Autorità sottolinea, in particolare, l'importanza della coerenza e della connessione tra le informazioni relative ai rischi e alle opportunità climatiche fornite nei bilanci e le informazioni incluse nella rendicontazione di sostenibilità. Ciò in quanto una potenziale fonte di greenwashing può consistere - fatte salve le specificità dei bilanci e delle rendicontazioni sulla sostenibilità – nell'esistenza nella relazione finanziaria annuale di informazioni divergenti sui temi della sostenibilità. ESMA invita, infine, gli emittenti a specificare quali questioni climatiche, seppure trattate nella rendicontazione di sostenibilità, non hanno effetti finanziari in bilancio spiegandone le motivazioni.

Per maggiori dettagli in merito alle questioni climatiche trattate dalla Banca e i relativi effetti finanziari e non finanziari si rimanda al paragrafo "Cambiamento climatico" all'interno della "Sezione 2- informazioni ambientali" della Rendicontazione di Sostenibilità presente nella Relazione sulla Gestione Consolidata.

Richiamo di attenzione Consob

Nel mese di dicembre 2024 Consob ha pubblicato un richiamo di attenzione sull'informativa sul clima fornita nei bilanci.

Nel contesto delle raccomandazioni ESMA di cui al Public Statement European common enforcement priorities for 2024 annual financial reports, Consob rammenta gli ulteriori documenti pubblicati da ESMA con l'intento di supportare le società nella preparazione di una disclosure più solida e coerente (il Report "The Heat is On: Disclosures of Climate-Related Matters in the Financial Statements" ed il Public Statement "Clearing the smog: Accounting for Carbon Allowances in Financial Statements") e richiama l'attenzione degli emittenti su una serie di elementi chiave di cui tener conto per l'informativa 2024 alla luce dell'attività di monitoraggio condotta sulle informazioni finanziarie fornite nei bilanci 2023, anche tenuto conto dell'entrata in vigore degli obblighi informativi in materia di rendicontazione di sostenibilità disciplinati dal decreto n. 125/2024.

Innanzitutto, nell'ottica di facilitare gli investitori nell'accesso e la comprensione delle informazioni sugli aspetti climatici, Consob sottolinea l'opportunità di riportare le stesse in una specifica nota del bilancio, ovvero inserire specifici richiami alle note in cui queste ultime sono rappresentate. Le informazioni dovrebbero essere strutturate in modo da riguardare, se ritenuti rilevanti, tra l'altro, i rischi, le incertezze e gli impatti sulle voci di bilancio ovvero le motivazioni per le quali non sono stati individuati impatti.

Per approfondire tali aspetti si rimanda al capitolo "Rendicontazione di sostenibilità" della Relazione sulla Gestione consolidata ed ai paragrafi "Management Overlays" e "Rischi ESG" della Parte E rispettivamente "Sezione Rischi del consolidato prudenziale" e "Sezione Rischi Operativi" della nota Integrativa consolidata.

In secondo luogo, Consob richiama l'importanza di promuovere la coerenza tra informativa finanziaria e di sostenibilità. Nel bilancio occorre fornire informazioni rilevanti che consentano agli investitori di apprezzare gli eventuali impatti sulle stime contabili delle azioni individuate all'interno dei piani di transizione che saranno rappresentati nell'ambito del reporting di sostenibilità, illustrando le valutazioni che hanno condotto a rilevare o meno impatti nel bilancio. Al riguardo, Consob richiama le disposizioni contenute nel paragrafo 31 dello IAS 1 "Presentazione del bilancio" e le indicazioni contenute nella decisione dell'IFRS Interpretation Committee dell'11 dell'aprile 2024 sulle modalità di contabilizzazione degli impegni climatici assunti dagli emittenti in relazione ai propri obiettivi di riduzione delle emissioni. noltre, laddove nel bilancio si fa uso di scenari nell'analisi per la valutazione del rischio climatico, è opportuno chiarire, se rilevante, in che modo gli esiti delle analisi di scenario svolte hanno impattato sulle valutazioni contenute nei bilanci, anche avvalendosi, se opportuno, di specifiche analisi di sensitività dei valori espressi in bilancio, che tengano espressamente conto delle assunzioni formulate. Per maggiori dettagli sull'uso di scenari nell'analisi per la valutazione del rischio climatico si rimanda al paragrafo "Management Overlays" della Parte E "Sezione Rischi del consolidato prudenziale" della Nota Integrativa Consolidata.

Infine, occorre fornire un'informativa chiara sulle considerazioni effettuate in merito agli impatti dei fattori climatici.

Di seguito si riporta un'illustrazione dei nuovi principi contabili o delle modifiche ai principi esistenti approvati dallo IASB, nonché delle nuove interpretazioni o modifiche di quelle esistenti, pubblicate dall'IFRIC, con evidenza separata di quelli applicabili nell'esercizio 2024 da quelli adottabili negli esercizi successivi.

Elenco dei principi contabili internazionali IAS/IFRS e delle relative interpretazioni SIC/IFRIC omologati la cui applicazione è obbligatoria a partire dal bilancio 2024

Il Regolamento (UE) 2023/2579 del 20 novembre 2023 ha omologato l'emendamento all'IFRS16 "Leases: Lease Liability in Sale and Leaseback" (amendment to IFRS 16) emesso dallo IASB in data 22 settembre 2022. L'emendamento chiarisce come un venditore-locatario debba effettuare la valutazione successiva delle passività in operazioni di vendita e retrolocazione (c.d. sale and leaseback)4 che presentano pagamenti variabili e soddisfano i requisiti dell'IFRS 15 ai fini della contabilizzazione come vendita. L'emendamento ha chiarito che:

  • alla rilevazione iniziale, il locatario-venditore include anche i canoni di locazione variabili, compresi quelli che non dipendono da un indice o da un tasso, nella misurazione della passività del leasing derivante dalla retrolocazione;
  • dopo la rilevazione iniziale, il locatario-venditore applica i requisiti generali previsti dall'IFRS 16 per la valutazione successiva delle passività del leasing facendo in modo di non rilevare utili o perdite sulla parte del diritto d'uso mantenuto.

Le modifiche sono obbligatoriamente applicabili dal 1° gennaio 2024 con applicazione retrospettiva secondo le previsioni dello IAS 8, alle transazioni di vendita e retrolocazione stipulate successivamente alla data di prima applicazione dell'IFRS 16, ovvero dal 1° gennaio 2019. Le modifiche introdotte al principio non assumono particolare rilevanza per la Banca, alla luce delle caratteristiche dei contratti di vendita e retrolocazione in essere che non presentano pagamenti variabili oppure che presentano pagamenti variabili poco significativi.

4 Le operazioni di vendita e retrolocazione sono operazioni con le quali un locatario vende un bene ed in seguito lo prende in locazione per un periodo di tempo lo stesso bene dal nuovo proprietario.

Il Regolamento (UE) 2023/2822 del 19 dicembre 2023 ha omologato gli emendamenti allo IAS 1 presentati dallo IASB in data 23 gennaio 2020 "Classification of Liabilites as Current or Non-Current Date" e in data 31 ottobre 2022 "Non-current Liabilities with Covenants", con l'obiettivo di chiarire il modo in cui un'impresa deve determinare, nel prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria, il debito e le altre passività con data di estinzione incerta. La relativa applicazione, inizialmente prevista per l'esercizio 2022, è stata dapprima differita al 1° gennaio 2023 per essere infine rinviata al 1° gennaio 2024. Nel dettaglio, l'ultimo emendamento dell'ottobre 2022, prevede che solo i covenant che un'entità è tenuta a rispettare alla data di rendicontazione o prima di tale data siano tali da influire sulla classificazione di una passività come corrente o non corrente. Viene inoltre richiesto di indicare in nota integrativa le informazioni che consentano agli utilizzatori del bilancio di comprendere il rischio che le passività non correnti con covenant possano diventare rimborsabili entro dodici mesi. Per le banche – in considerazione del contenuto della modifica e stante l'obbligo di applicare gli schemi previsti dalla Circolare n. 262/05 della Banca d'Italia – le limitate proposte di modifica allo IAS 1 non risultano rilevanti.

Il Regolamento (UE) 2024/1317 del 15 maggio 2024 ha omologato l'emendamento allo IAS 7 "Statement of Cash Flows" e all'IFRS 7 "Financial Instruments: Disclosures: Supplier Finance Arrangements", pubblicato dallo IASB in data 25 maggio 2023. Le modifiche introducono nuovi requisiti di informativa relativamente agli accordi di finanziamento per le forniture (denominati anche "supply chain finance" o reverse factoring). I nuovi obblighi sono intesi a fornire agli utilizzatori del bilancio informazioni che consentano loro di valutare l'impatto di tali accordi sulle passività e sui flussi finanziari di un'impresa, di comprenderne l'effetto sull'esposizione di quest'ultima al rischio di liquidità e di capire il modo in cui l'impresa stessa possa risentire dell'eventuale indisponibilità di detti accordi.

Le modifiche proposte interessano le entità che, in qualità di acquirenti, stipulano gli accordi di finanziamento e non i soggetti finanziatori. Pertanto, la casistica non risulta di interesse diretto per la Banca che agisce esclusivamente in qualità di finanziatore in accordi di finanziamento per le forniture.

Elenco dei principi contabili internazionali IAS/IFRS e delle relative interpretazioni SIC/IFRIC omologati la cui applicazione obbligatoria decorre successivamente al 31 dicembre 2024

Di seguito si fornisce evidenza dei principi o delle modifiche la cui applicazione decorre successivamente al 31 dicembre 2024 e per i quali la Banca, laddove previsto, non si è avvalso di un'applicazione anticipata.

Il Regolamento (UE) 2024/2862 del 12 novembre 2024 ha omologato l'emendamento allo IAS 21 "The effects of Changes in Foreign Exchange Rates: Lack of Exchangeability", pubblicato dallo IASB in data 15 agosto 2023. L'emendamento chiarisce quando una valuta è convertibile o meno in un'altra valuta, come stimare il tasso di cambio nel caso in cui la valuta non sia convertibile e l'informativa da fornire in nota integrativa. La modifica entra in vigore dal 1° gennaio 2025 ed è consentita l'applicazione anticipata.

Dal citato emendamento non sono attesi impatti significativi sulla situazione patrimoniale e finanziaria della Banca.

Principi contabili internazionali IAS/IFRS e relative interpretazioni SIC/IFRIC pubblicati dallo IASB e ancora in attesa di omologazione da parte della Commissione Europea

Lo IASB ha pubblicato in data 9 aprile 2024 l'IFRS 18 "Presentation and Disclosure in Financial Statement", che sostituisce lo IAS 1 "Presentation of Financial Statements". Il nuovo principio stabilisce i requisiti per la presentazione e l'informativa nei bilanci con l'obiettivo di rendere le informazioni più trasparenti e comparabili e per far sì che rappresentino fedelmente le attività, le passività, il patrimonio netto, i ricavi e le spese dell'entità. Le principali novità rispetto allo IAS 1 sono:

  • la classificazione dei proventi e degli oneri in cinque categorie (operating, investing, financing, income taxes, discontinued operations) sulla base delle principali attività di business dell'entità;
  • nuove voci di prospetto con totali parziali (operating profit; profit before financing and income taxes);
  • maggiori obblighi relativi all'etichettatura delle voci nonché all'aggregazione e disaggregazione delle informazioni sulla base delle caratteristiche che gli elementi di bilancio condividono o meno;
  • l'introduzione di requisiti di disclosure per l'inclusione di indici di misurazione della performance (MPSs), ossia indici della performance finanziaria che si basano su un totale o un subtotale richiesto dai principi IFRS, con alcune rettifiche (i.e. "adjusted profit or loss").

Il nuovo principio comporta inoltre modifiche limitate ad altri principi, tra cui, allo IAS 7 "Statement of Cash Flows", allo IAS 33 "Earnings per Share" e allo IAS 34 "Interim Financial Reporting".

L'applicazione decorre dal 1° gennaio 2027; in conformità allo IAS 34 l'entità sarà tenuta a presentare il proprio conto economico in conformità ai requisiti dell'IFRS 18 al primo semestre 2027.

La Banca sta valutando gli impatti delle nuove disposizioni tenuto conto che le suddette modifiche, intervenendo sulla presentazione del conto economico e sulla disclosure di bilancio, dovranno trovare opportuno coordinamento con la Cir-

colare n. 262 di Banca d'Italia, ossia la circolare che disciplina gli schemi di bilancio e le regole di compilazione del bilancio bancario.

Lo IASB ha pubblicato in data 9 maggio 2024 l'IFRS 19 "Subsidiaries without Public Accountability: Disclosures". Il nuovo principio consente alle società controllate che applicano i principi contabili internazionali, in costanza di determinate condizioni, di fornire un'informativa di bilancio ridotta alleggerendo in questo modo gli oneri per la preparazione del bilancio.

Per poter applicare il principio la controllata: i) non deve avere responsabilità pubblica5 e ii) deve avere una controllante, finale o intermedia, che redige il bilancio consolidato ai sensi dei principi contabili internazionali. L'applicazione dell'IFRS 19 è facoltativa per le società controllate idonee e decorre dal 1° gennaio 2027. Non è atteso un effetto significativo sul bilancio della Banca dall'adozione di questo principio.

Lo IASB ha pubblicato il 30 maggio 2024 l'emendamento all'IFRS 9 e all'IFRS 7 "Amendments to the Classification and Measurement of Financial Instruments". Le modifiche ai due principi chiariscono alcuni degli aspetti critici su classificazione e valutazione degli strumenti finanziari ai sensi dell'IFRS 9 emersi dalla post implementation review del principio. In particolare, i temi affrontati riguardano:

  • la classificazione degli strumenti finanziari con caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali impattati da clausole ESG. Su tale argomento lo IASB ha previsto alcuni esempi, non esaustivi, di strumenti finanziari che determinano il superamento o meno del test SPPI. In maggior dettaglio:
    • la presenza di una clausola che prevede il riconoscimento di interessi aggiuntivi nel caso in cui il mutuatario raggiunga un obiettivo ESG (ad esempio una riduzione delle emissioni di carbonio), la cui entità è predeterminata contrattualmente, ricade nel novero di un "basic lending agreement" quindi consente il passaggio del test;
    • l'esistenza di una condizione che prevede l'adeguamento del tasso di interesse in base ad una variabile di mercato (ad esempio l'indice del prezzo del carbonio) non compensa il prestatore per i rischi e i costi associati al prestito dell'importo principale; pertanto, non delinea un accordo di basic lending.
  • l'estinzione di passività mediante sistemi di pagamento elettronico. La modifica prevede che si possa estinguere una passività in contanti, utilizzando un sistema di pagamento elettronico, prima della data di regolamento (in deroga a quanto attualmente previsto) e se, e solo se l'istruzione di pagamento che è stata disposta dall'entità:
    • a. non può essere ritirata, interrotta o annullata;
    • b. il contante da utilizzare per il regolamento dell'istruzione di pagamento non è accessibile e
    • c. il rischio di regolamento associato al sistema di pagamento elettronico non è significativo, ovvero quando il completamento dell'istruzione di pagamento segue un procedimento amministrativo standard ed il tempo che intercorre tra i requisiti (a) e (b) e la consegna del contante alla controparte è breve. Tuttavia, il rischio di regolamento non sarebbe poco significativo se il completamento dell'istruzione di pagamento è subordinato alla capacità dell'entità di consegnare il contante alla data di regolamento.

Con tali modifiche all'IFRS 9 – Strumenti finanziari, lo IASB ha anche introdotto ulteriori requisiti di informativa, al fine di migliorare la trasparenza a beneficio degli investitori per quanto concerne gli strumenti di capitale per i quali è stata esercitata l'opzione per la rilevazione nel prospetto della redditività complessiva delle variazioni di fair value (OCI election) e gli strumenti finanziari con caratteristiche contingenti, ad esempio caratteristiche legate a obiettivi ESG-linked. Le modifiche entrano in vigore per gli esercizi che iniziano a partire dal 1° gennaio 2026.

La Banca sta valutando gli impatti delle nuove disposizioni e prevede di aggiornare coerentemente le policy di Gruppo.

Infine, Lo IASB ha pubblicato in data 18 luglio 2024 il documento "Annual Improvements Volume 11" che contiene chiarimenti, semplificazioni, correzioni e modifiche minori ai principi contabili IFRS volti a migliorarne la coerenza. I principi contabili interessati sono:

  • IFRS 1 "First-time Adoption of International Financial Reporting Standards"
  • IFRS 7 "Financial Instruments: Disclosures" e la relativa Guidance on implementing IFRS 7,
  • IFRS 9 "Financial Instruments"
  • IFRS 10 "Consolidated Financial Statements" e
  • IAS 7 "Statement of Cash Flow".

5 Una controllata ha responsabilità pubblica se: (i) i suoi strumenti di debito o di capitale sono negoziati in un mercato pubblico o è in procinto di emettere tali strumenti per la negoziazione in un mercato pubblico (una borsa valori nazionale o estera o un mercato over-the-counter, compresi i mercati locali e regionali), o (ii) una delle sue attività principali consiste nel detenere attività a titolo fiduciario per un ampio gruppo di persone (ad esempio, banche, cooperative di credito, compagnie di assicurazioni, intermediari di valori mobiliari, fondi comuni di investimento e banche d'investimento).

Le modifiche si applicano a partire dal 1° gennaio 2026. È consentita l'applicazione anticipata.

Non è atteso un effetto significativo sul bilancio della Banca dall'adozione di questo documento.

Infine, in data 18 dicembre 2024 lo IASB ha pubblicato l'emendamento all'IFRS9 e all'IFRS7 "Contracts Referencing Nature dependent Electricity" con l'obiettivo di includere nell'informativa di bilancio anche una disclosure specifica per questa tipologia di contratti.

I contratti dipendenti dalla natura sono caratterizzati da termini contrattuali che espongono l'azienda alla variabilità della quantità di elettricità sottostante poiché la fonte di generazione dell'elettricità dipende da condizioni naturali non controllabili (ad. esempio vento, sole, ecc..) e possono essere sia contratti di "buy or sell" sia strumenti finanziari che fanno riferimento all'elettricità. Tali contratti sono spesso strutturati come accordi di acquisto di energia ("PPA") a lungo termine che:

  • forniscono all'acquirente una quantità di elettricità generata dalla fonte energetica dipendente dalla natura a un prezzo fisso per unità ("PPA fisici"), nonché certificati ambientali; oppure
  • contengono uno swap che regola la differenza netta tra un flusso di cassa a prezzo fisso e un flusso di cassa a prezzo variabile correlato a una quantità di elettricità generata dipendente dalla natura ("PPA virtuali" o "VPPA") e forniscono i relativi certificati ambientali.

Una caratteristica unica di questi PPA è che le fonti dipendenti dalla natura determinano se e quanta elettricità viene generata dall'impianto di riferimento in un dato momento. Gli emendamenti pubblicati dallo IASB riguardano:

  • l'introduzione di linee guida per valutare se i contratti soddisfano i requisiti per "l'uso proprio" e se possono quindi continuare ad essere considerati come detenuti allo scopo di ricevere l'energia in linea con i criteri di utilizzo attesi dall'entità, con la conseguente esenzione dall'applicazione del trattamento contabile previsto per i contratti di buy or sell di elementi non finanziari. Ciò si verifica se l'entità è stata, e si aspetta di essere, un "acquirente netto" di elettricità per il periodo contrattuale ossia se acquista elettricità sufficiente a compensare eventuali vendite di elettricità inutilizzata nello stesso mercato in cui ha venduto l'elettricità.
  • L'integrazione del trattamento dell'hedge accounting previsto dall'IFRS 9, qualora il contratto sia designato come strumento di copertura in una relazione di cash flow hedge. In questo caso, è possibile designare come elemento coperto l'importo nominale variabile delle transazioni elettriche previste, che sia allineato con l'importo variabile di elettricità dipendente dalla natura che si prevede verrà consegnata dall'impianto di generazione come indicato nello strumento di copertura.
  • L'introduzione di disclosure specifica relativamente ai contratti di acquisto di energia legata a fonti naturali che soddisfano i criteri per "l'uso proprio".

Le modifiche si applicano a partire dal 1° gennaio 2026. È consentita l'applicazione anticipata. In particolare, le modifiche relative all'esenzione per "uso proprio" si applicano in modo retrospettivo ai sensi dello IAS 8 mentre le modifiche relative al trattamento dell'hedge accounting si applicano prospetticamente alle relazioni designate alla data prima applicazione o successivamente.

Dal citato emendamento non si attendono impatti significativi sulla situazione patrimoniale e finanziaria della Banca.

A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio

I principi contabili

Di seguito sono descritti i principi contabili che sono stati adottati con riferimento alle principali voci patrimoniali dell'attivo e del passivo per la redazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle diverse poste dell'attivo e del passivo, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi. Tali principi sono allineati a quelli adottati per la redazione del bilancio comparativo al 31 dicembre 2023.

1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (FVTPL)

a) criteri di classificazione

Sono classificate in questa categoria le attività finanziarie diverse da quelle classificate tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e tra le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". In particolare, la voce include:

  • i titoli di debito o i finanziamenti che sono inclusi in un Business Model "Other", ossia una modalità di gestione delle attività finanziarie non finalizzata alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (Business Model "Hold to Collect") oppure alla raccolta dei flussi di cassa contrattuali e alla vendita di attività finanziarie (Business Model "Hold to Collect and Sell");
  • titoli di debito, i finanziamenti e le quote di OICR i cui termini contrattuali non prevedono esclusivamente rimborsi del capitale e pagamenti dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (ossia che non superano il cosiddetto test Solely Payment of Principal and Interest ("SPPI test");
  • gli strumenti di capitale non qualificabili di controllo, collegamento e controllo congiunto, detenuti per finalità di negoziazione o per cui non si sia optato, in sede di rilevazione iniziale, per la designazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva;
  • i contratti derivati, contabilizzati tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione, che sono rappresentati come attività se il fair value è positivo e come passività se il fair value è negativo.

Con riferimento a questi ultimi è possibile compensare i valori correnti positivi e negativi derivanti da operazioni in essere con la medesima controparte - anche tra i contratti derivati allocati nel portafoglio di negoziazione e i contratti derivati di copertura, come previsto dalla Circolare 262 - soltanto qualora si abbia correntemente il diritto legale di compensare gli importi rilevati contabilmente e si intenda procedere al regolamento su base netta delle posizioni oggetto di compensazione.

Di seguito si forniscono informazioni di maggior dettaglio sulle tre sottovoci che compongono la categoria in esame, rappresentate da: "Attività finanziarie detenute per la negoziazione", "Attività finanziarie designate al fair value", "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Un'attività finanziaria (titoli di debito, titoli di capitale, finanziamenti, quote di OICR) è classificata come detenuta con finalità di negoziazione se è gestita con l'obiettivo di realizzare flussi finanziari mediante la vendita delle medesime, in quanto:

  • acquisite al fine di venderle a breve;
  • parte di un portafoglio di strumenti finanziari che sono gestiti unitariamente e per i quali è provata l'esistenza di una strategia volta all'ottenimento di profitti nel breve periodo.

Comprende altresì i derivati aventi un fair value positivo non designati nell'ambito di una relazione di copertura contabile. Fra i contratti derivati sono inclusi quelli incorporati in strumenti finanziari complessi, in cui il contratto primario è una passività finanziaria, che sono stati oggetto di rilevazione separata in quanto:

  • le loro caratteristiche economiche ed i rischi non sono strettamente correlati alle caratteristiche del contratto sottostante;
  • gli strumenti incorporati, anche se separati, soddisfano la definizione di derivato;
  • gli strumenti ibridi cui appartengono non sono valutati al fair value con le relative variazioni rilevate a conto economico.

Attività finanziarie designate al fair value

Un'attività finanziaria (titoli di debito e finanziamenti) può essere designata al fair value irrevocabilmente al momento della rilevazione iniziale, solo quando tale designazione consente di eliminare o di ridurre significativamente un'incoerenza valutativa (cosiddetto "accounting mismatch"). Tale categoria non è al momento utilizzata dalla Banca.

Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Le altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value rappresentano una categoria residuale ed includono:

  • i titoli di debito e i finanziamenti quando i) i relativi flussi contrattuali non rappresentano solamente pagamenti di capitale e interessi sul capitale residuo (SPPI test non superato), oppure ii) non sono detenuti nel quadro di un modello di business il cui obiettivo è il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (business model "Hold to Collect") o il cui obiettivo è conseguito sia mediante la raccolta dei flussi finanziari contrattuali che mediante la vendita di attività finanziarie (business model "Hold to Collect and Sell");
  • quote di OICR;
  • i titoli di capitale detenuti con finalità diverse dalla negoziazione per i quali non è stata esercitata l'opzione di classificazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

b) criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale avviene alla data di regolamento per i titoli di debito, titoli di capitale e quote di OICR, alla data di erogazione per i finanziamenti e alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. All'atto della rilevazione iniziale, le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico sono rilevate al loro fair value, che corrisponde normalmente al corrispettivo pagato senza considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso, che sono invece imputati direttamente a conto economico.

c) criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico sono valorizzate al fair value, con rilevazione delle variazioni in contropartita del conto economico.

Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo, vengono utilizzate quotazioni di mercato rilevate alla data di riferimento del bilancio. In assenza di un mercato attivo, vengono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi comunemente adottati, che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato quali: valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni, valori rilevati in recenti transazioni comparabili. Per i titoli di capitale e per gli strumenti derivati che hanno per oggetto titoli di capitale, non quotati in un mercato attivo, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value soltanto in via residuale e limitatamente a poche circostanze, ossia in caso di non applicabilità di tutti i metodi di valutazione precedentemente richiamati, ovvero in presenza di un'ampia gamma di possibili valutazioni del fair value, nel cui ambito il costo rappresenta la stima più significativa.

Per maggiori informazioni sui criteri di determinazione del fair value, si rinvia alla Sezione "A.4 Informativa sul Fair Value" della Parte A della presente Nota integrativa consolidata.

d) criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Gli interessi delle tre sottovoci che compongono la categoria in esame sono esposti nella voce "10 - Interessi attivi e proventi assimilati".

Gli utili e le perdite realizzati, le plusvalenze e le minusvalenze da valutazione relativi alle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione", compresi i derivati connessi con le attività/passività finanziarie designate al fair value, sono rilevati nel conto economico nella voce "80 – Risultato netto dell'attività di negoziazione". I medesimi effetti reddituali attinenti alle "Attività finanziarie designate al fair value" nonché alle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" sono rilevati nel conto economico nella voce "110 - Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", rispettivamente nelle sottovoci "a) attività e passività finanziarie designate al fair value;" "b) altre attività finanziarie obbligatoriamente al fair value con impatto a conto economico".

e) criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio i) quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse, ii) quando la cessione dell'attività comporta il sostanziale trasferimento di tutti i rischi/benefici ad essa connessi. Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività

finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.

Infine, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un'obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi, senza un ritardo rilevante, ad altri soggetti terzi.

f) criteri di riclassifica

Secondo le regole generali previste dall'IFRS 9 in materia di riclassificazione delle attività finanziarie (ad eccezione dei titoli di capitale, per cui non è ammessa alcuna riclassifica), non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi, che ci si attende siano altamente infrequenti, le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al fair value con impatto a conto economico in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. In questo caso, il tasso di interesse effettivo dell'attività finanziaria riclassificata è determinato in base al suo fair value alla data di riclassificazione e tale data viene considerata come data di rilevazione iniziale per l'allocazione nei diversi stadi di rischio creditizio (stage assignment) ai fini dell'impairment.

Per maggiori informazioni sui criteri di classificazione degli strumenti finanziari si rinvia al successivo paragrafo "I criteri di classificazione delle attività finanziarie".

2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVTOCI)

a) criteri di classificazione

Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie rappresentate da:

  • strumenti di debito, gestite nell'ambito di un business model "Hold to collect and sell", i cui flussi contrattuali rappresentano solamente pagamenti di capitale e interessi sul capitale residuo (SPPI test superato);
  • strumenti di capitale (non qualificabili di controllo, collegamento e controllo congiunto), detenute nell'ambito di un business model diverso dalla negoziazione per le quali è stata esercitata irrevocabilmente, al momento della prima iscrizione del singolo strumento, l'opzione per la rilevazione nel prospetto della redditività complessiva delle variazioni di fair value successive alla prima iscrizione in bilancio (OCI election).

b) criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito o di capitale ed alla data di erogazione nel caso di finanziamenti.

All'atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al loro fair value, che corrisponde normalmente al corrispettivo pagato comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

c) criteri di valutazione

Le attività finanziarie rappresentate da titoli di debito e finanziamenti, successivamente alla rilevazione iniziale, continuano ad essere valutate al fair value, con rilevazione a conto economico degli interessi (in base al metodo del tasso d'interesse effettivo), delle expected credit losses e dell'eventuale effetto cambio, mentre gli altri utili o perdite derivanti da una variazione di fair value sono imputati in apposita riserva di patrimonio netto al netto del relativo effetto fiscale (voce "120 - Riserve da valutazione"). Al momento della cancellazione dell'attività finanziaria, gli utili o le perdite cumulati nella riserva da valutazione saranno oggetto di riciclo a conto economico (voce "100. Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva").

Le attività finanziarie rappresentate da strumenti di capitale, successivamente alla rilevazione iniziale, continuano ad essere valutate al fair value con imputazione delle variazioni in apposita riserva di patrimonio netto al netto del relativo effetto

fiscale (voce "120 - Riserve da valutazione"). Gli importi rilevati in tale riserva non saranno mai trasferiti a conto economico, neanche in caso di cessione; in tal caso si procede ad una riclassifica in un'altra voce di patrimonio netto (voce "150 - Riserve"). Nessuna svalutazione di conto economico è inoltre prevista per tali attività in quanto non assoggettate ad alcun processo di impairment. La sola componente riferibile ai titoli di capitale in questione che è oggetto di rilevazione a conto economico è rappresentata dai relativi dividendi (voce "70- Dividendi e proventi simili").

Per i titoli di capitale inclusi in questa categoria, non quotati in un mercato attivo, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value soltanto in via residuale e limitatamente a poche circostanze, ossia in caso di non applicabilità di tutti i metodi di valutazione precedentemente richiamati, ovvero in presenza di un'ampia gamma di possibili valutazioni del fair value, nel cui ambito il costo rappresenta la stima più significativa.

Per maggiori informazioni sui criteri di determinazione del fair value, si rinvia alla Sezione "A.4 Informativa sul Fair Value" della Parte A della presente Nota integrativa consolidata.

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva – sia sotto forma di titoli di debito che di crediti – sono soggette alla verifica dell'incremento significativo del rischio creditizio (impairment) prevista dall'IFRS 9, al pari delle attività al costo ammortizzato, con conseguente rilevazione a conto economico di una rettifica di valore a copertura delle perdite attese. In sintesi, sugli strumenti classificati in stage 1 (ossia sulle attività finanziarie alla data dell'origination, ove non deteriorate, e sugli strumenti per cui non si è verificato un significativo incremento del rischio creditizio rispetto alla data di rilevazione iniziale) viene contabilizzata, alla data di rilevazione iniziale e ad ogni data di reporting successiva, una perdita attesa ad un anno. Invece, per gli strumenti classificati in stage 2 (bonis per i quali si è verificato un incremento significativo del rischio creditizio rispetto alla data di rilevazione iniziale) e in stage 3 (esposizioni deteriorate) viene contabilizzata una perdita attesa per l'intera vita residua dello strumento finanziario. Viceversa, non sono assoggettati al processo di impairment i titoli di capitale.

Per maggiori dettagli si rinvia al successivo paragrafo "Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione del bilancio - Modalità di determinazione delle perdite di valore degli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)".

d) criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Per quanto riguarda le attività finanziarie rappresentate da strumenti di debito:

  • gli interessi sono esposti nella voce "10 Interessi attivi e proventi assimilati";
  • le expected credit losses rilevate nell'esercizio sono contabilizzate nella voce "130 Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" in contropartita della specifica riserva da valutazione di patrimonio netto ("120. Riserve da valutazione"); lo stesso dicasi per i recuperi di parte o di tutte le svalutazioni effettuate in precedenti esercizi;
  • al momento della cancellazione, le valutazioni cumulate nella specifica riserva di patrimonio netto vengono riversate a conto economico nella voce "100 – Utili/perdite da cessione/riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

Per quanto riguarda le attività finanziarie rappresentate da strumenti di capitale, per le quali si è optato per la c.d. "OCI election", sono rilevati nel conto economico soltanto i dividendi (voce "70 - Dividendi e proventi simili").

e) criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio i) quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse, ii) quando la cessione dell'attività comporta il sostanziale trasferimento di tutti i rischi/benefici ad essa connessi. Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.

Infine, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un'obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi, senza un ritardo rilevante ad altri soggetti terzi.

f) criteri di riclassifica

Secondo le regole generali previste dall'IFRS 9 in materia di riclassificazione delle attività finanziarie (ad eccezione dei titoli di capitale, per cui non è ammessa alcuna riclassifica), non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi, che ci si attende siano altamente infrequenti, le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al fair value con impatto sulla redditività complessiva in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. Nel caso di riclassifica dalla categoria in oggetto a quella del costo ammortizzato, l'utile (perdita) cumulato rilevato nella riserva da valutazione è portato a rettifica del fair value dell'attività finanziaria alla data della riclassificazione. Nel caso invece di riclassifica nella categoria del fair value con impatto a conto economico, l'utile (perdita) cumulato rilevato precedentemente nella riserva da valutazione è riclassificato dal patrimonio netto all'utile (perdita) d'esercizio.

Per maggiori informazioni sui criteri di classificazione degli strumenti finanziari si rinvia al successivo paragrafo "I criteri di classificazione delle attività finanziarie".

3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

a) criteri di classificazione

Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie rappresentate da finanziamenti e titoli di debito possedute secondo un modello di business il cui obiettivo è conseguito mediante l'incasso dei flussi finanziari previsti contrattualmente previsti (Business Model "Hold to collect") e i cui flussi contrattuali rappresentano solamente pagamenti di capitale e interessi sul capitale da restituire (SPPI test superato).

Il portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato include:

  • l'intero portafoglio degli impieghi nelle diverse forme tecniche che rispettano i requisiti di cui sopra (compresi i pronti contro termine), stipulati sia con banche sia con clientela;
  • i titoli di debito, in prevalenza titoli governativi, che rispettano i requisiti di cui sopra;
  • i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di attività e di servizi finanziari come definiti dal T.U.B. e dal T.U.F. (ad esempio per distribuzione di prodotti finanziari ed attività di servicing);
  • i crediti originati da operazioni di leasing finanziario che, conformemente all'IFRS 16, vengono rilevati come credito in quanto trasferiscono rischi e benefici al locatario, compresi i valori riferiti ai beni in attesa di essere concessi in locazione finanziaria, inclusi gli immobili in corso di costruzione;
  • i crediti verso banche e Banche Centrali diversi da quelli "a vista".

b) criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito ed alla data di erogazione per i finanziamenti. In particolare, per quel che attiene ai finanziamenti, la data di erogazione normalmente coincide con la data di sottoscrizione del contratto. Qualora tale coincidenza non si manifesti, in sede di sottoscrizione del contratto si provvede ad iscrivere un impegno ad erogare fondi che si chiude alla data di erogazione del finanziamento. L'iscrizione avviene sulla base del fair value dello strumento finanziario, pari normalmente all'ammontare erogato, o prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi direttamente riconducibili al singolo strumento e determinabili sin dall'origine dell'operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.

Le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto o di rivendita a termine sono iscritte in Bilancio come operazioni di raccolta o impiego. In particolare, le operazioni di vendita a pronti e di riacquisto a termine sono rilevate in Bilancio come debiti per l'importo percepito a pronti, mentre le operazioni di acquisto a pronti e di rivendita a termine sono rilevate come crediti per l'importo corrisposto a pronti.

c) criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Dopo la rilevazione iniziale le attività finanziarie iscritte nella presente categoria sono valutate al costo ammortizzato mediante l'utilizzo del criterio del tasso di interesse effettivo. Tali interessi sono esposti nella voce "10 - Interessi attivi e proventi assimilati". Il valore contabile lordo è pari al valore di prima iscrizione:

  • diminuito dei rimborsi di capitale;
  • diminuito/aumentato dell'ammortamento calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo della differenza tra l'ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito.

Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri dell'attività, per capitale ed interesse, all'ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti all'attività. La stima dei flussi finanziari deve tenere conto di tutte le clausole contrattuali che possono influire sugli importi e sulle scadenze, senza considerare invece le perdite attese sull'attività. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una logica finanziaria, consente di distribuire l'effetto economico, lungo la vita residua attesa dell'attività, di tutti i costi di transazione, commissioni, premi o sconti considerati parte integrante del tasso di interesse effettivo. Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per i crediti a breve termine, per i quali l'effetto dell'applicazione della logica di attualizzazione risulta trascurabile, per i crediti senza una scadenza definita e per i crediti a revoca. Per maggiori dettagli sul costo ammortizzato si rinvia al paragrafo "costo ammortizzato" incluso nella successiva sezione "Altri trattamenti contabili rilevanti".

Il valore di bilancio delle attività finanziarie al costo ammortizzato è rettificato al fine di tenere conto dell'eventuale fondo a copertura delle perdite attese (expected credit losses). Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale le citate attività sono infatti assoggettate ad impairment con l'obiettivo di stimare le perdite attese di valore relative al rischio di credito (cosiddette "ECL - Expected Credit Losses"). Tali perdite sono rilevate a conto economico nella voce "130 - Rettifiche/ Riprese di valore nette per rischio di credito". Qualora si dovesse riscontrare l'insussistenza di ragionevoli aspettative di recupero, l'esposizione lorda è oggetto di stralcio (cosiddetto "write-off"): in tal caso, si procederà a ridurre l'esposizione lorda per l'ammontare ritenuto non recuperabile, in contropartita dello storno del fondo a copertura delle perdite attese e delle perdite di valore di conto economico, per la parte non coperta dal fondo. Per ulteriori dettagli sul trattamento contabile dei "write off" si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo relativo ai "criteri di cancellazione".

In maggior dettaglio, il modello di impairment, come meglio indicato al paragrafo "Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione del bilancio - Modalità di determinazione delle perdite di valore degli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)", prevede la classificazione delle attività in tre distinti "stage" (stage 1, stage 2, stage 3), in funzione dell'evoluzione del merito creditizio del debitore, a cui corrispondono diversi criteri di misurazione delle perdite attese:

  • stage 1: vi rientrano le attività finanziarie non deteriorate (performing) per le quali non si sia osservato un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale oppure il cui rischio di credito sia ritenuto basso. L'impairment è basato sulla stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari ad un anno (perdita attesa che risulti da eventi di default sull'attività finanziaria che siano ritenuti possibili entro un anno dalla data di riferimento);
  • stage 2: vi rientrano le attività finanziarie non deteriorate (performing) che hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla rilevazione iniziale. L'impairment è commisurato alla stima della perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari all'intera vita residua dell'attività finanziaria;
  • stage 3: rappresentata dalle attività finanziarie deteriorate (probabilità di default pari al 100%), da valutare sulla base di una stima della perdita attesa lungo tutta la vita dello strumento.

Per le attività performing le perdite attese vengono determinate secondo un processo collettivo in funzione di alcuni parametri di rischio rappresentati dalla probabilità di default (PD), dal tasso di perdita in caso di default (LGD) e dal valore dell'esposizione (EAD), derivanti dai modelli interni di calcolo del rischio di credito regolamentare opportunamente adeguati al fine di tenere conto dei requisiti specifici previsti dalla normativa contabile.

Per le attività deteriorate, ossia per le attività per le quali oltre ad un incremento significativo del rischio di credito siano state riscontrate oggettive evidenze di perdita di valore, le perdite di valore sono quantificate sulla base di un processo di valutazione - analitica o forfettaria in base a categorie omogenee di rischio - volto a determinare il valore attuale dei previsti flussi futuri recuperabili, scontati sulla base del tasso di interesse effettivo originario o di una sua ragionevole approssimazione, laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile.

Nel novero delle attività deteriorate rientrano le esposizioni alle quali è stato attribuito lo status di sofferenza, inadempienza probabile o di scaduto/sconfinante da oltre novanta giorni secondo le definizioni stabilite dalla vigente normativa di vigilanza (Circolare di Banca d'Italia n. 272 "Matrice dei conti") e richiamate dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262, in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile prevista dall'IFRS 9 in termini di evidenze obiettive di impairment.

In presenza di scenari di vendita, la determinazione dei flussi di cassa è basata, oltre che sulla previsione dei flussi recuperabili mediante l'attività di gestione interna, anche sulla base dei flussi ricavabili dall'eventuale cessione sul mercato, secondo l'approccio descritto nel successivo paragrafo "Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione del bilancio - Modalità di determinazione delle perdite di valore degli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)".

I flussi di cassa previsti tengono altresì conto delle attese in termini di tempi di recupero e di valore di realizzo di eventuali garanzie nonché dei costi connessi all'ottenimento e alla vendita della garanzia. A riguardo, nel caso in cui la Banca si avvalga di un soggetto terzo per le attività di recupero dei crediti deteriorati, le commissioni corrisposte all'outsourcer per le attività strettamente connesse al recupero sono considerate ai fini della stima delle perdite di valore. Tali costi sono considerati sia per le esposizioni deteriorate che per quelle non deteriorate, qualora per queste ultime sia probabile che in caso di passaggio a sofferenza le attività di recupero siano affidate a soggetti terzi.

Il tasso effettivo originario utilizzato per l'attualizzazione dei previsti flussi di recupero, determinato come in precedenza illustrato, per le posizioni a tasso fisso rimane invariato nel tempo ancorché intervenga una modifica del tasso contrattuale imputabile a difficoltà finanziarie del debitore. Per le posizioni a tasso di interesse variabile, il tasso utilizzato per l'attualizzazione dei flussi è oggetto di aggiornamento relativamente al parametro di indicizzazione (esempio Euribor), mantenendo invece costante lo spread originariamente fissato.

Il valore originario delle attività finanziarie viene ripristinato negli esercizi successivi, a fronte di un miglioramento della qualità creditizia dell'esposizione rispetto a quella che ne aveva comportato la precedente svalutazione. La ripresa di valore è iscritta nel conto economico alla stessa voce ("130 - Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito") e, in ogni caso, non può superare il costo ammortizzato che l'attività avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche. Per approfondimenti sul modello di impairment si fa rinvio a quanto riportato nel successivo paragrafo "Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione del bilancio - Modalità di determinazione delle perdite di valore degli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)".

Per le esposizioni deteriorate gli interessi di competenza sono calcolati sulla base del costo ammortizzato, ossia sulla base del valore dell'esposizione - determinato in base al tasso di interesse effettivo - rettificato delle perdite attese. In caso di cura delle esposizioni deteriorate, ovvero di passaggio dallo stage 3 allo stage 2 o allo stage 1, gli interessi ritornano ad essere calcolati sulla base del valore lordo dell'esposizione; la differenza positiva viene rilevata, in quanto ripresa di precedenti impairment losses, in contropartita della voce "130 Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito". La medesima rilevazione contabile è effettuata nel caso in cui gli interessi incassati siano superiori rispetto ai flussi di cassa attesi.

Infine, per le esposizioni deteriorate che non maturano interessi contrattuali, quali le sofferenze, detto interesse corrisponde al progressivo rilascio dell'attualizzazione delle previsioni di recupero, per effetto del semplice passaggio del tempo.

d) criteri di cancellazione

Le attività finanziarie sono oggetto di cancellazione quando: (i) i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle medesime sono scaduti, (ii) l'attività finanziaria è ceduta con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà della stessa. Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, l'attività finanziaria viene cancellata dal bilancio qualora non sia mantenuto alcun tipo di controllo sulla stessa. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.

Le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un'obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi, senza un ritardo rilevante ad altri soggetti terzi.

Infine, sono cancellate le attività oggetto di modifiche sostanziali, come più ampiamente descritte nel paragrafo "Rinegoziazioni".

Per quanto riguarda le attività finanziarie deteriorate, la cancellazione può avvenire a seguito della presa d'atto dell'irrecuperabilità dell'esposizione e la conseguente conclusione del processo di recupero (cancellazione definitiva) e comporta la riduzione del valore nominale e del valore lordo contabile del credito. Tale fattispecie ricorre in presenza di accordi transattivi perfezionati con il debitore che comportano una riduzione del credito (accordi di saldo e stralcio) oppure in presenza di situazioni specifiche quali, a titolo di esempio:

  • l'intervenuta sentenza passata in giudicato che dichiara estinto una parte o l'intero credito;
  • la chiusura di procedura concorsuale o esecutiva sia nei confronti del debitore principale sia nei confronti dei garanti;
  • la conclusione di tutte le possibili azioni giudiziali e stragiudiziali per il recupero del credito;
  • il perfezionamento di una restrizione ipotecaria di un bene in garanzia, con conseguente cancellazione del credito garantito dall'ipoteca oggetto di restrizione, in assenza di ulteriori garanzie specifiche o di ulteriori azioni percorribili per il recupero dell'esposizione.

Tali specifiche situazioni possono comportare una cancellazione totale o parziale dell'esposizione ma non implicano necessariamente una rinuncia al diritto giuridico di recuperare il credito.

In aggiunta, per le attività finanziarie deteriorate la cancellazione può avvenire a seguito di stralcio delle stesse (cosiddetto "write off"), a seguito della presa d'atto dell'insussistenza di ragionevoli aspettative di recupero pur continuando con le azioni volte al loro recupero. Detto stralcio viene effettuato nell'esercizio in cui il credito o parte di esso è considerato non recuperabile – pur senza chiusura della pratica legale – e può avvenire prima che siano concluse definitivamente le azioni giudiziarie intraprese nei confronti del debitore e dei garanti per il recupero del credito. Esso non implica la rinuncia al diritto giuridico di recuperare il credito e viene effettuato qualora la documentazione creditizia contenga ragionevoli informazioni finanziarie da cui emerga l'impossibilità del debitore di rimborsare l'importo del debito. In tal caso il valore lordo nominale del credito rimane invariato, ma il valore lordo contabile viene ridotto di un ammontare pari all'importo oggetto di stralcio che può essere riferito all'intera esposizione o ad una quota parte della stessa. L'importo stralciato non può essere oggetto di successive riprese di valore a seguito di una variazione migliorativa delle previsioni di recupero, ma unicamente a seguito di recuperi da incasso.

In caso di cancellazione contabile, la differenza tra il valore contabile dell'attività alla data di derecognition e il corrispettivo ricevuto, inclusivo di eventuali attività ricevute al netto di eventuali passività assunte, deve essere contabilizzata a conto economico, alla voce "100 a) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

e) criteri di riclassifica

Secondo le regole generali previste dall'IFRS 9 in materia di riclassificazione delle attività finanziarie, non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi, che ci si attende siano altamente infrequenti, le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al costo ammortizzato in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. Gli utili o le perdite risultanti dalla differenza tra il costo ammortizzato dell'attività finanziaria e il relativo fair value sono rilevati a conto economico nel caso di riclassifica tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico ed a patrimonio netto, nell'apposita riserva di valutazione, nel caso di riclassifica tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Per maggiori informazioni sui criteri di classificazione degli strumenti finanziari si rinvia al successivo paragrafo "I criteri di classificazione delle attività finanziarie".

4 Operazioni di copertura

La Banca si è avvalsa della possibilità, prevista in sede di prima applicazione dell'IFRS 9, di continuare ad utilizzare integralmente in tema di "hedge accounting" quanto previsto dal principio contabile internazionale IAS 39 (nella versione carved out omologata dalla Commissione Europea) per ogni tipologia di copertura (sia per le coperture specifiche che per le macro-coperture).

a) criteri di classificazione – tipologia di coperture

Le operazioni di copertura dei rischi sono finalizzate a neutralizzare potenziali perdite rilevabili su un determinato strumento finanziario o su un gruppo di strumenti finanziari, attribuibili ad un determinato rischio, nel caso in cui quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi. Sono previste le seguenti tipologie di coperture:

  • copertura di fair value, che ha l'obiettivo di coprire l'esposizione alla variazione del fair value di una posta di bilancio attribuibile ad un particolare rischio. Vi rientrano anche le coperture generiche di fair value ("macrohedge") aventi l'obiettivo di ridurre le oscillazioni di fair value, imputabili al rischio tasso di interesse, di un importo monetario, riveniente da un portafoglio di attività e di passività finanziarie (inclusi i "core deposit"). Non possono essere oggetto di copertura generica importi netti derivanti dallo sbilancio di attività e passività;
  • copertura di flussi finanziari, che ha l'obiettivo di coprire l'esposizione a variazioni dei flussi di cassa futuri attribuibili a particolari rischi associati a poste del bilancio o ad un'operazione prevista altamente probabile;

• copertura di un investimento in valuta, che attiene alla copertura dei rischi di un investimento in un'impresa estera espresso in valuta.

Solo gli strumenti che coinvolgono una controparte esterna alla Banca possono essere designati come strumenti di copertura. Data la scelta esercitata dalla Banca di avvalersi della possibilità di continuare ad applicare integralmente le regole dello IAS 39 per le relazioni di copertura, non è possibile designare i titoli di capitale classificati tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI) come oggetti coperti per il rischio di prezzo o di cambio, dato che tali strumenti non impattano il conto economico, nemmeno in caso di vendita (se non per i dividendi che sono rilevati a conto economico).

b) criteri di iscrizione

Gli strumenti finanziari derivati di copertura, al pari di tutti i derivati sono inizialmente iscritti al fair value alla data di stipula del contratto e sono classificati, in funzione del valore positivo o negativo dei medesimi, rispettivamente nell'attivo patrimoniale alla voce "50. Derivati di copertura" o nel passivo patrimoniale alla voce "40. Derivati di copertura".

Una relazione si qualifica come di copertura, e trova coerente rappresentazione contabile, se e soltanto se tutte le seguenti condizioni sono soddisfatte:

  • all'inizio della copertura vi è una designazione e documentazione formale della relazione di copertura, degli obiettivi della società nella gestione del rischio e della strategia nell'effettuare la copertura. Tale documentazione include l'identificazione dello strumento di copertura, l'elemento o l'operazione coperta, la natura del rischio coperto e come l'impresa valuta l'efficacia dello strumento di copertura nel compensare l'esposizione alle variazioni di fair value dell'elemento coperto o dei flussi finanziari attribuibili al rischio coperto;
  • la copertura è attesa altamente efficace;
  • la programmata operazione oggetto di copertura, per le coperture di flussi finanziari, è altamente probabile e presenta un'esposizione alle variazioni di flussi finanziari che potrebbe incidere sul Conto economico;
  • l'efficacia della copertura può essere attendibilmente valutata;
  • la copertura è valutata sulla base di un criterio di continuità ed è considerata altamente efficace per tutti gli esercizi di riferimento per cui la copertura era designata.

L'efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto o dei relativi flussi finanziari attesi risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Pertanto, l'efficacia è misurata dal confronto di suddette variazioni, tenuto conto dell'intento perseguito dall'impresa nel momento in cui la copertura è posta in essere. Si ha efficacia quando le variazioni di fair value (o dei flussi di cassa) dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente (nei limiti stabiliti dall'intervallo 80-125%) le variazioni dello strumento coperto, per l'elemento di rischio oggetto di copertura.

La valutazione dell'efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale utilizzando:

  • test prospettici, che giustificano l'applicazione della contabilizzazione di copertura, in quanto dimostrano l'attesa della sua efficacia;
  • test retrospettivi, che evidenziano il grado di efficacia della copertura raggiunto nel periodo cui si riferiscono, ovvero, misurano quanto i risultati effettivi si siano discostati dalla copertura perfetta.

c) criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

I derivati di copertura sono valutati al fair value. In particolare:

Coperture di fair value

In caso di coperture specifiche di fair value, la variazione del fair value dell'elemento coperto (per quanto riguarda le variazioni prodotte dal fattore di rischio sottostante) rettifica il valore contabile dell'elemento coperto ed è rilevato immediatamente, a prescindere dalla categoria di appartenenza dell'attività o passività coperta, unitamente alla variazione del fair value dello strumento di copertura, nella voce "90 - Risultato netto dell'attività di copertura" del conto economico. L'eventuale differenza, che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, ne costituisce l'effetto economico netto.

In caso di interruzione della relazione di copertura, lo strumento coperto, qualora non cancellato dal bilancio riacquisisce il criterio di valutazione originaria della classe di appartenenza. Nello specifico per gli strumenti valutati al costo ammortizzato le rivalutazioni/svalutazioni cumulate iscritte per effetto delle variazioni di fair value del rischio coperto sono rilevate nel conto economico tra gli interessi attivi e passivi lungo la vita residua dell'elemento coperto, sulla base del tasso di

interesse effettivo. Invece se all'interruzione della copertura vi è altresì la cancellazione dal bilancio dell'elemento coperto (ad esempio vendita o rimborso anticipato), la quota di fair value non ancora ammortizzata è imputata immediatamente a conto economico alla voce "90 - Risultato netto dell'attività di copertura".

Relativamente alle operazioni di copertura generica di fair value ("macro hedge") le variazioni di fair value con riferimento al rischio coperto delle attività e delle passività oggetto di copertura sono imputate nello stato patrimoniale, rispettivamente, nella voce "60 Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica" oppure "50 Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica". La contropartita economica delle variazioni di valore riferite sia all'elemento coperto sia allo strumento di copertura, al pari delle coperture specifiche di fair value, è la voce "90 - Risultato netto dell'attività di copertura" del conto economico. Nel caso di interruzione di una relazione di copertura generica di fair value, le rivalutazioni/svalutazioni cumulate iscritte alle voci patrimoniali suindicate sono rilevate a conto economico tra gli interessi attivi o passivi lunga la durata residua delle originarie relazioni di copertura, previa verifica della sussistenza dei presupposti.

Coperture di flussi finanziari

Le variazioni di fair value dello strumento di copertura sono riportate a patrimonio netto in una apposita riserva (di cui della voce "110 - Riserve da valutazione") per la quota efficace della copertura, le variazioni di fair value dello strumento di copertura non compensate dalla variazione dei flussi finanziari dell'operazione coperta sono rilevate a conto economico nella voce "90 - Risultato netto dell'attività di copertura". Se la copertura dei flussi finanziari non è più considerata efficace, oppure la relazione di copertura è terminata, l'ammontare complessivo dei profitti o delle perdite sullo strumento di copertura, già rilevato tra le "Riserve da valutazione" viene imputato a conto economico solo nel momento in cui la transazione di copertura avrà luogo o nel momento in cui non sia più ritenuto possibile che la transazione si verifichi; in quest'ultima circostanza i profitti o le perdite sono trasferite dalla voce del patrimonio netto alla voce di conto economico "90. Risultato netto dell'attività di copertura".

Coperture di un investimento in valuta

Le coperture di un investimento in valuta sono contabilizzate allo stesso modo delle coperture di flussi finanziari.

d) criteri di cancellazione

Se i test non confermano l'efficacia della copertura, sia retrospettivamente che prospetticamente, la contabilizzazione delle operazioni di copertura viene interrotta secondo quanto sopra esposto. In questa circostanza il contratto derivato di copertura viene riclassificato nell'ambito delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" ed in particolare tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione.

Inoltre, la relazione di copertura cessa quando:

  • il derivato scade, viene estinto o esercitato;
  • l'elemento coperto viene venduto, scade o è rimborsato;
  • la copertura non soddisfa più i criteri per la contabilizzazione di copertura sopra detti;
  • l'impresa revoca la designazione.

Come eccezione alle previsioni dello IAS 39, non si effettua il discontinuing a seguito dell'aggiornamento della documentazione sulla relazione di copertura (per la modifica del rischio coperto, del sottostante coperto, del derivato di copertura o della modalità di verifica della tenuta della copertura) in caso di modifiche necessarie come diretta conseguenza della Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse (cosiddetta IBOR Reform) ed effettuate su basi economiche equivalenti.

5 Partecipazioni

a) criteri di classificazione

La voce include le interessenze detenute in società controllate, collegate o sottoposte a controllo congiunto, che vengono contabilizzate in base al metodo del costo.

Sono considerate controllate le partecipazioni e i titoli di capitale per i quali la Banca detiene, direttamente o indirettamente, la maggioranza assoluta dei diritti di voto e tali diritti sono sostanziali nonché la maggioranza relativa dei diritti di voto e i diritti di voto detenuti degli altri investitori sono molto frazionati. Il controllo può esistere anche nelle situazioni in cui la Banca, pur in assenza della maggioranza dei diritti di voto, detiene diritti sufficienti ad avere la capacità pratica di condurre unilateralmente le attività rilevanti della partecipata ovvero in presenza di:

  • sostanziali diritti potenziali di voto attraverso underlying call option o strumenti convertibili;
  • diritti derivanti da altri accordi contrattuali che, combinati con i diritti di voto, conferiscono alla Banca la capacità effettiva di condurre i processi produttivi, altre attività gestionali o finanziarie in grado di incidere in maniera significativa sui rendimenti della partecipata;
  • potere di incidere, per mezzo di norme statutarie o altri accordi contrattuali, sulla governance e sulle modalità di assumere decisioni in merito alle attività rilevanti;
  • maggioranza dei diritti di voto attraverso accordi contrattuali formalizzati con altri titolari di diritti di voto (i.e. patti di sindacato e patti parasociali).

Con riferimento alle entità strutturate - fondi di investimento, la Banca assume nei confronti dei fondi le seguenti posizioni:

  • sottoscrittore di quote, detenute a scopo di investimento a lungo termine o con finalità di trading;
  • controparte in finanziamenti/derivati.

Si configura un rapporto di controllo, qualora in capo alla Banca siano verificate contemporaneamente le seguenti condizioni:

  • abbia il potere di dirigere le attività rilevanti, qualora:
    • agisca come gestore del fondo e non sussistano diritti sostanziali di destituzione da parte di altri investitori; o
    • abbia un diritto sostanziale di rimuovere il gestore del fondo (esterno alla Banca) senza giusta causa o per cause imputabili alle performance dei fondi; o
    • la governance del fondo sia tale da consentire alla Banca di governare in modo sostanziale le attività rilevanti;
  • abbia un'esposizione significativa ai rendimenti variabili del fondo, attraverso la detenzione diretta di quote ritenute significative, in aggiunta a qualsiasi altra forma di esposizione correlata ai risultati economici del fondo;
  • sia in grado di influenzare tali rendimenti attraverso l'esercizio del potere, qualora:
    • sia il gestore del fondo;
    • abbia un diritto sostanziale di rimozione del gestore del fondo (esterno alla Banca);
    • abbia un diritto di partecipare ai Comitati del fondo, tali da attribuire alla Banca la capacità giuridica e/o pratica di controllare le attività svolte dal gestore;
    • siano presenti rapporti contrattuali che vincolano il fondo alla Banca per la sottoscrizione o il collocamento delle quote.

Infine, con riferimento alle entità strutturate - società veicolo per le cartolarizzazioni la Banca verifica la presenza dei requisiti di controllo sulle società veicolo per le cartolarizzazioni considerando sia la possibilità di esercitare a proprio beneficio il potere sulle attività rilevanti sia la finalità ultima dell'operazione, oltre che il coinvolgimento dell'investitore/sponsor nella strutturazione dell'operazione.

Per le entità autopilota la sottoscrizione della sostanziale totalità delle notes da parte della Banca è considerata un indicatore della presenza, in specie nella fase di strutturazione, di potere di gestione delle attività rilevanti per influenzare i rendimenti economici dell'operazione.

Sono considerate collegate le società non controllate in cui si esercita un'influenza notevole. Si presume che la società eserciti un'influenza notevole in tutti i casi in cui detiene almeno il 20% dei diritti di voto (ivi inclusi i diritti di voto "potenziali") e, indipendentemente dalla quota posseduta, qualora sussista il potere di partecipare alla determinazione delle politiche gestionali e finanziarie delle partecipate, in virtù di particolari legami giuridici, quali patti parasociali, aventi la finalità per i partecipanti al patto di assicurare la rappresentatività negli organi di gestione e di salvaguardare l'unitarietà di indirizzo della gestione, senza tuttavia averne il controllo.

Sono considerate società a controllo congiunto le entità per le quali, il controllo è condiviso fra la Banca e uno o più altri soggetti sulla base di accordi contrattuali o di altra natura, in base ai quali è necessario il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo per l'assunzione di decisioni finanziarie e gestionali aventi valenza strategica. Ciò si verifica qualora i diritti di voto ed il controllo dell'attività economica della partecipata sono condivisi in modo paritetico da Banca MPS ed un altro soggetto. Inoltre, viene qualificato come controllo congiunto un investimento partecipativo nel quale, pur in assenza di una quota paritetica di diritti di voto, al fine dell'assunzione delle decisioni riguardanti le attività rilevanti è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo.

b) criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie classificate nella presente categoria avviene alla data di regolamento, per un controvalore pari al costo, inclusivo dell'eventuale avviamento pagato in sede di acquisizione, il quale non è pertanto oggetto di autonoma e separata rilevazione.

c) criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Le partecipazioni in controllate, collegate e in entità a controllo congiunto sono contabilizzate al costo. Ad ogni data di bilancio o situazione infrannuale viene accertata l'eventuale evidenza che la partecipazione abbia subito una riduzione di valore. Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa rappresentato dal maggiore tra il fair value al netto dei costi di vendita e il valore d'uso. Il valore d'uso è il valore attuale dei flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell'investimento.

Qualora il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, inclusivo dell'eventuale avviamento, la relativa differenza è rilevata a conto economico nella voce "220 - Utili/perdite delle partecipazioni". Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico nella stessa voce, fino a concorrenza dell'impairment in precedenza rilevato.

Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo "Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione del bilancio d'esercizio - Modalità di determinazione delle perdite di valore delle partecipazioni".

I dividendi relativi a tali investimenti sono contabilizzati, nel bilancio della Banca, a conto economico, indipendentemente dal fatto che siano stati generati dalla partecipata anteriormente o successivamente alla data di acquisizione. Il risultato della cessione di partecipazioni è imputato a conto economico nella voce "220 - Utili (Perdite) delle partecipazioni".

d) criteri di cancellazione

Le partecipazioni vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando sono cedute con trasferimento sostanziale tutti i rischi e benefici ad esse connessi. In presenza di una situazione che determina la perdita dell'influenza notevole o del controllo congiunto l'eventuale partecipazione residua è oggetto di riclassifica nei portafogli delle attività finanziarie IFRS 9.

6 Attività materiali

a) criteri di classificazione

Le attività materiali comprendono i terreni, gli immobili strumentali, gli investimenti immobiliari, gli impianti, i mobili e gli arredi, le attrezzature di qualsiasi tipo che si ritiene di utilizzare per più di un periodo nonché le opere d'arte.

Si definiscono immobili strumentali quelli posseduti dalla Banca ed utilizzati nella produzione o nella fornitura di beni e servizi o per fini amministrativi (classificati come "attività materiali ad uso funzionale" e iscritte secondo lo IAS 16) mentre si definiscono investimenti immobiliari quelli posseduti dalla Banca al fine di riscuotere canoni di locazione e/o detenuti per l'apprezzamento del capitale investito (classificati come "attività materiali ad uso investimento" e seguono le regole previste dallo IAS 40).

La voce accoglie altresì le attività materiali classificate in base allo IAS 2 "Rimanenze", relative principalmente ai cespiti derivanti dall'attività di escussione di garanzie o dall'acquisto in asta che l'impresa ha intenzione di vendere nel prossimo futuro, senza effettuare rilevanti opere di ristrutturazione, e che non hanno i presupposti per essere classificati nelle categorie precedenti.

Tra le attività materiali risultano iscritti quei beni connessi con contratti di locazione finanziaria rientrati in possesso della società, in qualità di locatore, a seguito della risoluzione dei contratti e della contestuale chiusura dell'originaria posizione creditoria.

In tale categoria sono inclusi, altresì, i) i diritti d'uso acquisiti con il leasing, sia finanziario sia operativo, relativi ad attività materiali che la Banca utilizza in qualità di locatario ad uso funzionale o a scopo di investimento, ii) le attività concesse in leasing operativo (per i locatori), nonché iii) le migliorie e le spese incrementative sostenute su beni di proprietà e su beni di terzi, queste ultime purché identificabili e separabili (es. ATM).

b) criteri di iscrizione

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo, che comprende, oltre al prezzo di acquisto, tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all'acquisto e alla messa in funzione del bene.

Le spese di manutenzione straordinaria, che comportano un incremento dei benefici economici futuri, vengono imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a conto economico.

c) criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale le attività materiali strumentali sono valutate al costo, come sopra definito, al netto degli ammortamenti cumulati e di qualsiasi perdita di valore cumulata, ad eccezione:

  • degli immobili ad uso funzionale per i quali la Banca ha adottato l'opzione consentita dallo IAS 16, di valutarli in base al metodo della rideterminazione del valore;
  • degli immobili detenuti a scopo di investimento, per i quali la Banca ha adottato l'opzione, consentita dallo IAS 40, di valutarli in base al metodo del fair value;
  • delle attività materiali rientranti nella disciplina dello IAS 2, che sono valutate al minore tra il costo ed il valore netto di realizzo, rappresentato dal prezzo di vendita stimato meno i costi presunti per il completamento e gli altri costi necessari per realizzare la vendita.

Il metodo della rideterminazione del valore prevede che le attività siano iscritte ad un valore rideterminato, pari al fair value alla data di rideterminazione del valore, al netto degli ammortamenti cumulati e delle eventuali rettifiche di valore. Nel dettaglio:

  • se il valore contabile si incrementa a seguito di una rideterminazione di valore, l'incremento è rilevato con contropartita alla voce del passivo "110 - Riserve da valutazione", ad eccezione dei ripristini di valore rispetto a una precedente svalutazione rilevata precedentemente nel conto economico. In tale caso l'incremento è rilevato a conto economico nella voce "230 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali" nei limiti della suddetta svalutazione;
  • se il valore contabile di un bene è diminuito a seguito della rideterminazione di valore, la diminuzione è rilevata a conto economico nella voce "230 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali" a meno che il bene sia stato oggetto di una precedente rivalutazione, nel qual caso la riduzione di valore è rilevata a diminuzione della voce del passivo "110 - Riserve da valutazione" fino a capienza della medesima.

Per gli immobili strumentali la Banca procede alla rideterminazione del valore con una periodicità semestrale avvalendosi di perizie valutative redatte da esperti indipendenti.

Le attività materiali detenute ad uso funzionale, inclusi gli immobili strumentali valutati al "valore rideterminato", sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile. Il valore ammortizzabile, pari al costo (ovvero al valore netto rideterminato, qualora il metodo adottato per la valutazione sia quello della rideterminazione del valore) meno il valore residuo (ossia l'ammontare previsto che si otterrebbe normalmente dalla dismissione, dedotti i costi attesi di dismissione, se l'attività fosse già nelle condizioni, anche di vecchiaia, previste alla fine della sua vita utile), è ripartito sistematicamente lungo la vita utile dell'attività materiale adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti. La vita utile, oggetto di periodica revisione al fine di rilevare eventuali stime significativamente difformi dalle precedenti, è definita come:

  • il periodo di tempo nel quale ci si attende che un'attività sia utilizzabile dall'azienda o,
  • la quantità di prodotti o unità similari che l'impresa si aspetta di ottenere dall'utilizzo dell'attività stessa.

L'ammortamento ha inizio quando l'attività è disponibile per l'uso e cessa alla data più recente tra quella in cui l'attività è classificata come posseduta per la vendita e quella di eliminazione contabile. Per le attività materiali valutate al costo, l'ammortamento non cessa quando l'attività diventa inutilizzata o è ritirata dall'uso attivo, a meno che l'attività non sia completamente ammortizzata. Nel caso in cui un'immobile strumentale diventi inutilizzabile o sia ritirato dall'uso attivo, è necessario valutare prontamente la variazione della destinazione d'uso e la conseguente riclassifica tra gli investimenti immobiliari oppure tra le attività possedute per la vendita. In tali casi, l'ammortamento cessa.

Non vengono ammortizzati:

  • i terreni, siano essi a sé stanti o inclusi nel valore dell'immobile, non sono soggetti ad ammortamento in quanto immobilizzazioni a cui è associata vita utile indefinita;
  • le opere d'arte, in quanto il loro valore è generalmente destinato ad aumentare con il trascorrere del tempo;
  • gli immobili ad uso investimento, come richiesto dal principio contabile IAS 40, che sono valutati al fair value con contropartita il conto economico e pertanto non devono essere ammortizzati;
  • le attività materiali rilevate ai sensi dello IAS 2.

Per le migliorie su beni di terzi, rappresentate da attività materiali identificabili e separabili, l'ammortamento è determinato secondo la vita utile di tali attività.

Gli ammortamenti periodici vengono rilevati alla voce di conto economico "180 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali".

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, deve essere verificata la presenza di eventuali segnali di impairment, ovvero di indicazioni che dimostrino che un'attività possa aver subito una perdita di valore. In caso di presenza dei segnali suddetti, per gli immobili di proprietà, ad eccezione degli investimenti immobiliari, e per gli immobili detenuti in locazione si procede al confronto tra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero, pari al maggiore tra il fair value, al netto degli eventuali costi di vendita ed il relativo valore d'uso del bene, inteso come il valore attuale dei flussi futuri originati dal cespite.

Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita si dà luogo ad una ripresa di valore, che non può superare il valore che l'attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore.

Il metodo del fair value utilizzato per gli investimenti immobiliari prevede che la variazione positiva o negativa di fair value è imputata a conto economico alla voce "230 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali". Ai fini della valorizzazione al fair value del patrimonio immobiliare in oggetto, è previsto un processo di stima del fair value con cadenza semestrale.

Per le modalità di determinazione del fair value e della periodicità di rideterminazione del patrimonio immobiliare, si fa rinvio ai criteri illustrati nella successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Le attività materiali a cui si applica lo IAS 2 sono valutate al pari delle rimanenze e quindi al minore tra il costo di iscrizione contabile ed il valore netto di realizzo, rappresentato dal prezzo di vendita stimato meno i costi presunti per il completamento e gli altri costi necessari per realizzare la vendita. Le eventuali perdite di valore, nel caso si manifestassero vanno rilevate a conto economico nella voce "180 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali".

Attività materiali rappresentate dal diritto d'uso di beni di cui a contratti di "leasing"

Ai sensi dell'IFRS 16 il "leasing" è un contratto, o parte di un contratto, che, in cambio di un corrispettivo, trasferisce il diritto d'uso (Right of Use – RoU) di un'attività (l'attività sottostante) per un periodo di tempo.

L'attività per il diritto d'uso acquisita con il leasing viene iscritta in bilancio alla data di decorrenza del contratto, ossia alla data in cui l'asset è messo a disposizione del locatario e viene inizialmente valutata al costo. Tale costo comprende:

  • l'importo della misurazione iniziale della passività di leasing al netto dell'IVA;
  • gli eventuali pagamenti di leasing effettuati entro la data di decorrenza, al netto di eventuali incentivi alla locazione;
  • gli eventuali costi diretti iniziali sostenuti, intesi come costi incrementali sostenuti per l'ottenimento del leasing che non sarebbero stati altrimenti sostenuti (es. commissioni di intermediazione e success fees);
  • i costi stimati di ripristino e smantellamento nei casi in cui il contratto li preveda.

In corrispondenza dell'attività consistente nel diritto d'uso, il locatario iscrive una passività per il leasing alla voce 10 "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" corrispondente al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing. Il tasso di attualizzazione utilizzato è il tasso di interesse implicito, se determinabile; in caso contrario viene utilizzato il tasso di interesse di finanziamento marginale del locatario. La Banca utilizza quale tasso di sconto, ove non sia presente un tasso di interesse implicito nel contratto, la curva per scadenze allineate ai singoli contratti di locazione costituita dal tasso base Euribor 6M e dal funding spread blended, quest'ultimo pari alla media ponderata delle curve di funding per le obbligazioni senior unsecured, per i depositi protetti e per quelli privilegiati. L'adozione di tale curva è in linea con le caratteristiche dei contratti di leasing, i quali prevedono canoni tipicamente costanti lungo la durata del contratto, e delle attività sottostanti. Il tasso di sconto così definito tiene conto del merito creditizio del locatario, della durata del leasing, dell'attività consistente nel diritto di utilizzo e dell'ambiente economico, identificato nel mercato italiano, nel quale la transazione ha luogo e pertanto è in linea con quanto richiesto dal principio.

Il locatario può optare per rilevare i pagamenti dovuti per il leasing direttamente quale onere nel conto economico, a quote costanti lungo la durata del contratto di leasing oppure secondo un altro metodo sistematico rappresentativo delle modalità di fruizione dei benefici economico nel caso di:

  • leasing a breve termine (pari o inferiore a 12 mesi) che non includano un'opzione di acquisto dell'asset oggetto del lea-
  • leasing in cui l'attività sottostante è di modesto valore6 .

sing da parte del locatario;

La Banca ha optato per rilevare direttamente l'onere nel conto economico a quote costanti lungo la durata del contratto di leasing.

La durata del leasing viene determinata tenendo conto di:

  • periodi coperti da un'opzione di proroga del leasing, in caso l'esercizio della medesima sia ragionevolmente certo;
  • periodi coperti da un'opzione di risoluzione del leasing, in caso l'esercizio della medesima sia ragionevolmente certo.

Nel corso della durata del contratto di leasing, il locatario deve:

  • valutare il diritto d'uso al costo, al netto degli ammortamenti7 cumulati e delle rettifiche cumulate di valore determinate e contabilizzate in base alle previsioni dello IAS 36 "Riduzioni di valore delle attività", rettificato per tenere conto delle eventuali rideterminazioni della passività del leasing;
  • incrementare la passività riveniente dall'operazione di leasing a seguito della maturazione di interessi passivi calcolati al tasso di interesse implicito del leasing, o, alternativamente, al tasso di finanziamento marginale e ridurla per i pagamenti delle quote capitale e interessi.

In caso di modifiche nei pagamenti dovuti per il leasing la passività deve essere rideterminata; l'impatto della rideterminazione della passività è rilevato in contropartita dell'attività consistente nel diritto di utilizzo.

d) criteri di cancellazione

Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall'uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri.

Le eventuali plusvalenze o minusvalenze derivanti dallo smobilizzo o dalla dismissione delle attività materiali sono determinate come differenza tra il corrispettivo netto di cessione e il valore contabile del bene e sono rilevate nel conto economico nella voce "250 - Utili (Perdite) da cessione di investimenti".

In caso di vendita di un immobile ad uso strumentale, la relativa riserva da valutazione maturata viene trasferita tra le altre componenti di Patrimonio netto, nello specifico alla voce del passivo "140 - Riserve", senza rigiro a conto economico.

Le attività consistenti nel diritto di utilizzo, contabilizzate in base all'IFRS 16, sono eliminate al termine della durata del leasing.

7 Attività immateriali

a) criteri di classificazione

Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili e prive di consistenza fisica, originate da diritti legali o contrattuali, possedute per essere utilizzate in un periodo pluriennale o indefinito, dalle quali è probabile che affluiranno benefici economici futuri e il cui costo può essere misurato attendibilmente.

Le attività immateriali includono:

  • le attività immateriali legate alla tecnologia che comprendono le licenze software, i costi capitalizzati internamente, i progetti e licenze in corso di sviluppo; in particolare, i costi sostenuti internamente per lo sviluppo di progetti di software costituiscono attività immateriali solo se tutte le seguenti condizioni sono rispettate: a) il costo attribuibile all'attività di sviluppo è determinabile in modo attendibile, b) vi è l'intenzione, la disponibilità di risorse finanziarie e la capacità tecnica a rendere l'attività disponibile all'uso o alla vendita, c) è dimostrabile che l'attività è in grado di produrre benefici economici futuri. I costi di sviluppo di software capitalizzati comprendono le sole spese che possono essere attribuite direttamente al processo di sviluppo;
  • le attività immateriali rappresentative di relazioni con la clientela, rappresentate dalla valorizzazione, in occasione di operazioni di aggregazione, dei rapporti di asset management e under custody e dei core deposit;

6 La soglia di significatività individuata è pari a 5.000 euro.

7 Nel determinare il periodo di ammortamento, si deve tenere conto del fatto che sia o meno previsto il trasferimento della proprietà dell'attività sottostante al termine della durata del leasing o che il costo dell'attività consistente nel diritto di utilizzo rifletta o meno il fatto che il locatario eserciterà l'opzione di acquisto. Nel primo caso, il periodo di ammortamento coincide con la vita utile dell'attività sottostante, determinata alla data di decorrenza. Nel secondo caso, il periodo di ammortamento coincide con la vita utile dell'attività consistente nel diritto di utilizzo o se inferiore alla durata del leasing.

• l'avviamento, pari alla differenza positiva tra il corrispettivo sostenuto per un'aggregazione aziendale ed il fair value delle attività e passività di pertinenza di un'impresa acquisita, come meglio precisato nel paragrafo "16 – Altre informazioni, Aggregazioni di aziende".

b) criteri di iscrizione

Sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori, solo se è probabile che i futuri benefici economici attribuibili all'attività si realizzino e se il costo dell'attività stessa possa essere determinato attendibilmente. In caso contrario il costo dell'attività immateriale è rilevato a conto economico nell'esercizio in cui è stato sostenuto.

c) criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Il costo delle attività immateriali a vita utile definita è ammortizzato a quote costanti sulla base della relativa vita utile, in particolare per le attività immateriali originate da software sviluppato internamente ed acquisito da terzi l'ammortamento decorre dall'ultimazione e dall'entrata in funzione delle applicazioni. Le attività a vita utile indefinita non sono invece soggette ad ammortamento sistematico, ma solamente alla periodica verifica dell'adeguatezza del relativo valore di iscrizione in bilancio.

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, in presenza di evidenze di perdite di valore, si procede alla stima del valore di recupero dell'attività. L'ammontare della perdita, rilevato a conto economico, è pari alla differenza tra il valore contabile dell'attività ed il valore recuperabile.

L'avviamento iscritto non è soggetto ad ammortamento ma a verifica periodica della tenuta del valore contabile, eseguita con periodicità annuale od inferiore in presenza di segnali di deterioramento del valore. A tal fine vengono identificate le unità generatrici di flussi finanziari cui attribuire i singoli avviamenti. Dette unità rappresentano il livello minimo al quale l'avviamento è monitorato per finalità gestionali interne e non deve essere maggiore rispetto al settore operativo determinato in conformità al principio IFRS 8.

L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza tra il valore di iscrizione dell'avviamento ed il suo valore di recupero, se inferiore. Detto valore di recupero è pari al maggiore tra il fair value dell'unità generatrice di flussi finanziari, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, rappresentato dal valore attuale dei flussi di cassa stimati per gli esercizi di operatività dell'unità generatrice di flussi finanziari e derivanti dalla sua dismissione al termine della vita utile. Le conseguenti rettifiche di valore vengono rilevate a conto economico nella voce "190 - Rettifiche/riprese di valore su attività immateriali". Nella stessa voce vengono rilevati gli ammortamenti periodici per le attività immateriali a vita utile definita. Per quanto riguarda l'avviamento, non è ammessa la contabilizzazione di eventuali successive riprese di valore.

d) criteri di cancellazione

Un'attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione e qualora non siano attesi benefici economici futuri.

8 Attività non correnti e gruppi di attività/passività in via di dismissione

a) criteri di classificazione

Vengono classificate nella voce dell'attivo "110 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e in quella del passivo "70 - Passività associate ad attività in via di dismissione" le attività/passività non correnti ed i gruppi di attività/ passività il cui valore contabile sarà presumibilmente recuperato mediante la vendita anziché con l'uso continuativo.

Per essere classificate in tali voci, le attività o passività (o gruppo in dismissione) devono essere immediatamente disponibili per la vendita e devono essere riscontrati programmi attivi e concreti tali da far ritenere come altamente probabile la loro dismissione entro un anno rispetto alla data di classificazione come attività in via di dismissione.

b) criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale le attività ed i gruppi di attività non correnti in via di dismissione, con le relative passività, sono valutati al minore tra il valore contabile ed il fair value al netto dei costi di vendita, fatta eccezione per alcune tipologie di attività - riconducibili ad esempio a tutti gli strumenti finanziari rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 9 - per le quali l'IFRS 5 prevede specificatamente che debbano essere applicati i criteri valutativi del principio contabile di riferimento.

Al momento di classificazione di un'attività non corrente tra le attività non correnti in via di dismissione l'eventuale processo di ammortamento viene interrotto.

Qualora i gruppi di attività e passività in via di dismissione siano riconducibili alla fattispecie delle attività operative cessate (identificabili con un importante ramo autonomo o area geografica di attività, anche facente parte di un unico programma coordinato di dismissione, piuttosto che una società controllata acquisita esclusivamente in funzione di una sua rivendita), i relativi proventi ed oneri, al netto dell'effetto fiscale, sono esposti nel conto economico alla voce "290 - Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte" di conto economico. Gli utili e le perdite riconducibili a singole attività in via di dismissione sono iscritti nella voce più idonea di conto economico.

c) criteri di cancellazione

Le attività ed i gruppi di attività/passività non correnti in via di dismissione sono eliminati dallo stato patrimoniale al momento della dismissione.

9 Fiscalità corrente e differita

a) criteri di iscrizione

Sono rilevati gli effetti relativi alle imposte correnti e differite calcolate nel rispetto della legislazione fiscale nazionale in base al criterio della competenza economica, coerentemente con le modalità di rilevazione in bilancio dei costi e ricavi che le hanno generate, applicando le aliquote di imposta vigenti.

Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico ad eccezione di quelle relative a voci addebitate od accreditate direttamente a patrimonio netto.

L'accantonamento per imposte sul reddito è determinato in base ad una prudenziale previsione dell'onere fiscale corrente, di quello anticipato e di quello differito.

In particolare, la fiscalità corrente accoglie il saldo netto tra le passività fiscali correnti dell'esercizio e le attività fiscali correnti nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria rappresentate dagli acconti, dai crediti derivanti dalle precedenti dichiarazioni e dagli altri crediti d'imposta per ritenute d'acconto subite. Le attività correnti includono anche i crediti d'imposta per i quali si è chiesto il rimborso alle Autorità Fiscali competenti. In tale ambito rimangono iscritti anche i crediti d'imposta ceduti in garanzia di propri debiti.

Le imposte anticipate e quelle differite vengono determinate sulla base delle differenze temporanee - senza limiti temporali - tra il valore attribuito ad un'attività o ad una passività secondo i criteri civilistici ed i corrispondenti valori assunti ai fini fiscali applicando il cosiddetto balance sheet liability method; le imposte anticipate e differite non vengono rilevate con riferimento alle differenze temporanee per cui si ritiene improbabile che possa verificarsi in futuro il presupposto per la relativa tassazione, in relazione alla natura durevole degli investimenti cui si riferiscono. Si evidenzia che la Banca non ha rilevato e non fornisce informazioni sulle attività e passività fiscali differite relative alle imposte sul reddito del secondo pilastro pubblicate dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), come previsto dal paragrafo 4A dello IAS 12.

Le attività per imposte anticipate determinate sulla base di differenze temporanee deducibili vengono iscritte in bilancio, o nella situazione infrannuale, nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero; tale probabilità viene valutata, attraverso lo svolgimento del probability test, sulla base della capacità di generare con continuità redditi imponibili positivi in capo alla società interessata o, per effetto dell'esercizio dell'opzione relativa al "Consolidato fiscale", al complesso delle società aderenti.

La probabilità del recupero delle imposte anticipate relative ad avviamenti, altre attività immateriali e svalutazioni di crediti (c.d. DTA trasformabili), è da ritenersi automaticamente soddisfatta per effetto delle disposizioni di legge che ne prevedono la trasformazione in credito d'imposta in presenza di perdita d'esercizio civilistica e/o fiscale.

In particolare, l'art. 2 - commi 55 e seguenti - del Decreto Legge 29 dicembre 2010 n. 225 (e successive modificazioni) prevede che:

  • in presenza di una perdita civilistica d'esercizio, la fiscalità anticipata (IRES ed IRAP) relativa agli avviamenti, alle altre attività immateriali e alle svalutazioni di crediti è oggetto di trasformazione in credito d'imposta per una quota pari al rapporto tra la perdita civilistica e il patrimonio netto contabile al lordo della perdita medesima. La trasformazione ha effetto a decorrere dalla data di approvazione, da parte dell'assemblea dei soci, del bilancio individuale in cui è stata rilevata la perdita;
  • in presenza di perdita fiscale d'esercizio (ovvero, ai fini IRAP, di valore della produzione negativo), la fiscalità anticipata relativa alle deduzioni riferite agli avviamenti, alle altre attività immateriali e alle svalutazioni di crediti, che hanno concorso alla formazione della perdita fiscale suddetta (ovvero del valore della produzione negativo) è oggetto di trasformazione in credito d'imposta. La suddetta trasformazione ha effetto a decorrere dalla data di presentazione della dichiarazione dei redditi relativa all'esercizio in cui viene indicata la perdita.

Per effetto delle disposizioni contenute nel Decreto Legge 27 giugno 2015 n. 83, le DTA trasformabili hanno cessato di incrementarsi a partire dal 2016. In particolare:

    1. per le imposte anticipate relative ad avviamenti, altre attività immateriali di nuova iscrizione, in bilancio dal 2016 in avanti, è stata disposta l'esclusione dalla normativa di cui all'art. 2 - commi 55 e seguenti - del D.L 225/2010;
    1. per le imposte anticipate relative a svalutazioni di crediti è cessato, dal 2016 in avanti, il presupposto contabile per la relativa iscrizione in bilancio essendo divenute tali svalutazioni interamente deducibili nell'esercizio di contabilizzazione. Si segnala che la manovra finanziaria per il 2019 (Legge 30 dicembre 2018 n. 145) ha derogato alla integrale deducibilità delle svalutazioni su crediti con riferimento a quelle rilevate in sede di prima applicazione dell'IFRS 9, esclusivamente a seguito dell'adozione del modello di rilevazione del fondo a copertura delle perdite attese (ECL), disponendo la deducibilità (IRES ed IRAP) delle stesse a rate costanti in 10 esercizi. É stato, tuttavia, espressamente chiarito che le relative DTA conseguentemente iscritte in bilancio, pur essendo riferite a svalutazioni su crediti verso la clientela, non rientrano tra quelle trasformabili in credito d'imposta di cui al D.L. 225/2010. Si precisa peraltro che, rispetto al piano di rateazione originario, la rata riferita al 2019 è stata differita al 2028 (cfr. Legge 27 dicembre 2019 n. 160) e le rate riferite al 2025 e 2026 sono state differite, rispettivamente, in quattro quote annuali costanti dal 2026 al 2029 e in tre quote annuali costanti dal 2027 al 2029 (cfr. Legge del 30.12.2024 n. 207).

Si evidenzia, inoltre, che la Banca ha esercitato l'opzione irrevocabile di cui al Decreto Legge 3 maggio 2016 n. 59 (e successive modificazioni) per il mantenimento del diritto alla trasformabilità in credito d'imposta delle DTA relative agli avviamenti, alle altre attività immateriali e alle svalutazioni e perdite su crediti; conseguentemente risulta dovuto il relativo canone annuo da corrispondere con riferimento a ciascuno degli esercizi a partire dal 2016 e successivamente, se ne ricorreranno annualmente i presupposti, fino al 2030.

Le imposte anticipate sulle perdite fiscali non utilizzate sono rilevate in base ai medesimi criteri previsti per la rilevazione delle imposte anticipate sulle differenze temporanee deducibili: esse sono pertanto iscritte in bilancio soltanto nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero, sulla base della capacità di generare nel futuro redditi imponibili positivi. Poiché l'esistenza di perdite fiscali inutilizzate può essere sintomo di difficoltà a conseguire nel futuro redditi imponibili positivi, lo IAS 12 prevede che, in presenza di perdite conseguite in periodi recenti, debbano essere fornite evidenze idonee a supportare l'esistenza nel futuro di tali redditi. Inoltre, si evidenzia che la vigente normativa fiscale italiana consente il riporto a nuovo illimitato nel tempo delle perdite IRES (art. 84 comma 1 del TUIR); di conseguenza, la verifica dell'esistenza di redditi imponibili futuri contro i quali utilizzare tali perdite non è soggetta a limiti temporali.

La Banca, come sopra detto, verifica la probabilità del manifestarsi di redditi imponibili futuri (probability test) mediante l'approccio risk-adjusted che prevede l'applicazione di un fattore di sconto ai redditi prospettici. Tale fattore, applicato con il criterio dell'interesse composto sconta in misura crescente i redditi futuri per rifletterne l'incertezza. Per maggiori dettagli circa le valutazioni effettuate dalla Banca per verificare la possibilità di rilevare attività per imposte anticipate si rinvia al paragrafo successivo "Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione del bilancio - Modalità di rilevazione delle attività per imposte anticipate (probability test)".

Le attività e le passività fiscali differite sono calcolate utilizzando le aliquote fiscali attese alla data di riversamento delle differenze temporanee, sulla base dei provvedimenti in essere alla data di riferimento del bilancio. Eventuali variazioni delle aliquote fiscali o delle norme tributarie, emanate o comunicate dopo la data di riferimento del bilancio e prima della data di autorizzazione alla pubblicazione, che hanno un effetto significativo sulle attività e passività fiscali differite sono trattate come fatti intervenuti dopo la data di riferimento del bilancio che non comportano rettifica ai sensi dello IAS 10, con conseguente informativa nella nota integrativa.

Le imposte anticipate e quelle differite vengono contabilizzate a livello patrimoniale operando le compensazioni a livello di medesima imposta.

b) criteri di classificazione e di valutazione

Le attività e le passività iscritte per imposte anticipate e differite vengono sistematicamente valutate per tenere conto sia di eventuali modifiche intervenute nelle norme o nelle aliquote sia di eventuali diverse situazioni soggettive delle società del Gruppo.

In relazione al Consolidato fiscale tra la Banca e le società controllate che vi hanno aderito sono stati stipulati dei contratti che regolano i flussi compensativi relativi ai trasferimenti di utili e perdite fiscali. Tali flussi sono determinati applicando agli imponibili fiscali delle società aderenti l'aliquota IRES in vigore. Per le società che trasferiscono perdite fiscali, il flusso compensativo, calcolato come sopra, è riconosciuto dalla consolidante alla consolidata quando e nella misura in cui la consolidata stessa, trasferirà al consolidato fiscale, nei periodi d'imposta successivi a quello di conseguimento della perdita, imponibili fiscali positivi. I flussi compensativi così determinati sono contabilizzati come crediti e debiti nei confronti delle società aderenti al Consolidato fiscale, classificati nelle altre attività e nelle altre passività, in contropartita della voce "270 - Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente".

c) criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Qualora le attività e le passività fiscali differite si riferiscano a componenti che hanno interessato il conto economico la contropartita è rappresentata dalle imposte sul reddito. Nei casi in cui le imposte anticipate e differite riguardino transazioni che hanno interessato direttamente il patrimonio netto senza influenzare il conto economico, quali ad esempio le valutazioni degli strumenti finanziari valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva o dei contratti derivati di copertura di flussi finanziari, le stesse vengono iscritte in contropartita al patrimonio netto, interessando le specifiche riserve quando previsto.

10 Fondi per rischi ed oneri

Fondi per rischi e oneri: impegni e garanzie rilasciate

La sottovoce in esame accoglie i fondi per rischio di credito a fronte degli impegni ad erogare fondi e delle garanzie rilasciate che rientrano nel perimetro di applicazione delle regole di impairment ai sensi dell'IFRS 9, al pari di quanto previsto per le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e per le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva". Per approfondimenti sul modello di impairment si fa rinvio a quanto riportato nel successivo paragrafo "Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione del bilancio - Modalità di determinazione delle perdite di valore degli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)".

In aggiunta, sono inclusi nella sottovoce anche i fondi per rischi ed oneri costituiti a fronte di altre tipologie di impegni e di garanzie rilasciate che, in virtù delle proprie peculiarità, non rientrano nell'ambito applicativo dell'impairment ai sensi dell'IFRS 9.

Fondi per rischi e oneri: quiescenza e obblighi simili

La sottovoce "Fondi per rischi e oneri: b) quiescenza e obblighi simili" comprende gli stanziamenti, contabilizzati in base allo IAS 19 "Benefici ai dipendenti", ai fini del ripianamento del disavanzo tecnico dei fondi di previdenza complementare a benefici definiti. I piani pensionistici sono distinti nelle due categorie a benefici definiti e a contribuzione definita. Mentre per i piani a contribuzione definita l'onere a carico della società è predeterminato, per i piani a benefici definiti l'onere viene stimato e deve tener conto di un'eventuale insufficienza di contributi o di rendimento degli asset in cui i contributi sono investiti. Per i piani a benefici definiti la determinazione dei valori attuariali viene effettuata da un attuario esterno, con l'utilizzo del metodo della "proiezione unitaria del credito" (Projected Unit Credit Method). Gli utili e le perdite attuariali, definiti quale differenza tra il valore di bilancio della passività ed il valore attuale degli impegni a fine esercizio, derivano dalle modifiche alle ipotesi attuariali e dalle rettifiche basate sull'esperienza passata e sono contabilizzati per l'intero importo nel prospetto della redditività complessiva, nella voce "Riserve da valutazione". Per maggiori dettagli confrontare il successivo paragrafo "15 - Altre informazioni - Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti".

Fondi per rischi e oneri: altri fondi per rischi e oneri

Nella sottovoce "Fondi per rischi e oneri: c) altri fondi per rischi ed oneri" sono compresi gli stanziamenti a fronte degli esborsi stimati per obbligazioni legali o implicite derivanti da eventi passati. Tali esborsi possono essere i) di natura contrattuale - stanziamenti per sistema incentivante al personale, per incentivi all'esodo del personale e per indennizzi previsti da clausole contrattuali al verificarsi di determinati eventi - o ii) di natura risarcitoria e/o restitutoria derivanti, tra gli altri, da obblighi di legge per danni ambientali procurati, da cause passive - incluse le azioni revocatorie - da reclami della clientela per attività di intermediazione in titoli e da contenziosi di natura fiscale.

Sono altresì ricompresi i fondi istituiti alla data di decorrenza dei contratti di leasing, stipulati in qualità di locatario, che richiedono l'esecuzione di interventi di smantellamento/ripristino sugli asset sottostanti al termine del contratto. Tali fondi sono rilevati in contropartita delle attività iscritte per il valore dei diritti d'uso degli immobili (di cui voce "90 – Attività materiali").

I fondi per rischi ed oneri sono costituiti da passività di ammontare o scadenza incerti e sono rilevati in bilancio se:

  • esiste un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l'obbligazione; e
  • può essere effettuata una stima attendibile del probabile esborso futuro.

L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima dell'esborso finanziario necessario per assolvere all'obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio e riflette i rischi e le incertezze insite nei fatti e nelle circostanze esaminate. Laddove l'elemento temporale sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati utilizzando i tassi correnti di mercato. Ad eccezione dei fondi rischi legati ai contratti di leasing, l'accantonamento e l'effetto dell'attualizzazione sono rilevati a conto economico nella voce "170 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri", così come

l'incremento del fondo per effetto del passare del tempo. I fondi accantonati sono riesaminati ad ogni data di riferimento del bilancio e rettificati per riflettere la migliore stima corrente. Quando l'impiego di risorse, atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione, diviene improbabile, oppure quanto l'obbligazione si estingue, l'accantonamento viene stornato.

In aggiunta, ciascun fondo è utilizzato unicamente per far fronte a quelle uscite per le quali è stato originariamente costituito.

A fronte di passività solo potenziali e non probabili non viene rilevato alcun accantonamento, ma viene fornita informativa in nota integrativa, salvo i casi in cui la probabilità di impiegare risorse sia remota oppure il fenomeno non risulti rilevante.

In particolare, si segnala che i fondi riferibili alle:

  • vertenze civili e penali derivanti dalle informazioni finanziarie diffuse nel periodo 2008-2015, sono determinati come media ponderata di due stime elaborate da periti esterni:
    • 1) il cd. "criterio del danno differenziale", che identifica il danno nel minor prezzo che l'investitore avrebbe dovuto corrispondere se avesse avuto a disposizione un quadro informativo completo e corretto;
    • 2) il cd. "criterio del risarcimento integrale", che prende le mosse dall'argomento in base al quale l'informazione falsa o incompleta può assumere un'incidenza causale nelle scelte di investimento del risparmiatore tale per cui egli, in presenza di un quadro informativo corretto, non avrebbe effettuato tout court l'investimento in questione. Sulla base di questo assunto, il danno risarcibile viene commisurato all'intero importo investito, dedotto (a) il valore residuo del titolo (ovvero l'importo ricavato dalla cessione del titolo), nonché (b) l'ulteriore importo che il risparmiatore avrebbe potuto ottenere provvedendo alla cessione dei titoli non appena ristabilita la parità informativa;
  • richieste stragiudiziali connesse al periodo 2008-2015, al fine di tener conto della probabilità di trasformazione delle stesse in vere e proprie vertenze, sono determinati applicando un fattore esperienziale alle richieste formulate dalle controparti;
  • dichiarazioni e garanzie rilasciate nel contesto di operazioni di cessione e di scissione di crediti deteriorati sono determinati sulla base delle analisi di fondatezza dei claims pervenuti, ovvero, in assenza di elementi idonei per effettuare una stima sufficientemente attendibile, mediante una metodologia statistica. Nel secondo caso la stima si basa sui risultati di un campione rappresentativo di posizioni dismesse/scisse rispetto alle quali le funzioni competenti valutano analiticamente la conformità o il rischio conformità per ciascuna delle dichiarazioni e garanzie rilasciate; nell'ambito di tale stima viene individuato il campione da analizzare ed effettuata l'inferenza dei risultati del campione sull'intera popolazione.

11 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

a) criteri di classificazione

La voce "10 - Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" comprende le sottovoci "a) debiti verso banche", "b) debiti verso la clientela" e "c) titoli in circolazione" ed è costituita dalle varie forme di provvista, sia interbancaria che nei confronti della clientela e dalla raccolta effettuata attraverso certificati di deposito e titoli obbligazionari in circolazione, al netto degli eventuali riacquisti. Vengono classificati tra i titoli in circolazione tutti i titoli che non sono oggetto di copertura "naturale" tramite derivati, i quali sono classificati tra le passività valutate al fair value.

Sono inoltre inclusi i debiti iscritti dal locatario nell'ambito di operazioni di leasing, finanziario e operativo, eventualmente stipulate, nonché le operazioni di pronti contro termine di raccolta e di titoli dati a prestito con ricevimento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore. Sono infine compresi i debiti di funzionamento connessi con la fornitura di servizi finanziari come definiti nel Testo Unico Bancario e nel Testo Unico della Finanza.

b) criteri di iscrizione

La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene all'atto della ricezione delle somme raccolte o della emissione dei titoli di debito e viene effettuata sulla base del relativo fair value, normalmente pari all'ammontare incassato od al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione e non rimborsati dalla controparte creditrice. Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo.

Le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto sono iscritte in bilancio come operazioni di raccolta per l'importo incassato a pronti.

Per gli strumenti strutturati, qualora sussistano i requisiti previsti dal principio IFRS 9 per la rilevazione separata dei derivati incorporati, questi ultimi sono separati dal contratto ospite e rilevati al fair value come attività o passività di negoziazione. Il contratto ospite è invece iscritto al costo ammortizzato.

Le passività per il leasing iscritte nei confronti del locatore vengono misurate come il valore attuale dei canoni futuri ancora da pagare per la durata del leasing. Per maggiori informazioni sulla determinazione della durata si rinvia a quanto esposto nel paragrafo 6 "Attività materiali rappresentate dal diritto d'uso di beni di cui ai contratti di leasing".

c) criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie emesse, al netto degli eventuali rimborsi e/o riacquisti, vengono valutate al costo ammortizzato col metodo del tasso di interesse effettivo. Fanno eccezione le passività a breve termine, ove il fattore temporale risulti trascurabile, che rimangono iscritte per il valore incassato. Gli interessi sono esposti nel conto economico alla voce "20 - Interessi passivi e oneri assimilati".

Riguardo le passività per il leasing, successivamente alla data di decorrenza del contratto, il valore contabile:

  • aumenta per gli interessi passivi maturati, esposti nel conto economico alla voce "20 Interessi passivi e oneri assimilati";
  • diminuisce per tener conto del pagamento dei canoni dovuti per il leasing;
  • viene rideterminato per tener conto di eventuali nuove valutazioni (ad es. estensione o riduzione della durata del contratto) o modifiche del leasing (ad es. rinegoziazione del corrispettivo del leasing) intervenute successivamente alla data di decorrenza; l'impatto della rideterminazione viene registrato in contropartita all'attività per il diritto d'uso.

Si evidenzia, inoltre, che gli strumenti di raccolta oggetto di una relazione di copertura efficace vengono valutati sulla base delle regole previste per le operazioni di copertura.

d) criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi. La differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrata a conto economico nella voce 100 "Utili/perdite da cessione o riacquisto". Il ricollocamento sul mercato di titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto a conto economico.

12 Passività finanziarie di negoziazione

a) criteri di classificazione

La voce comprende:

  • le passività finanziarie emesse con l'intento di riacquistarle nel breve periodo;
  • le passività facenti parte di un portafoglio di strumenti finanziari che sono gestiti congiuntamente e per il quale esiste una provata strategia volta al conseguimento di profitti nel breve periodo;
  • i contratti derivati aventi un fair value negativo e non designati come strumenti di copertura, inclusi sia quelli incorporati in strumenti finanziari complessi che sono stati oggetto di scorporo dalle passività valutate al costo ammortizzato, sia quelli collegati alle attività/passività designate al fair value con impatto a conto economico.

Sono inoltre incluse le passività che si originano da scoperti tecnici generati dall'attività negoziazione di titoli.

b) criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle passività finanziarie detenute per la negoziazione avviene alla data di regolamento per le passività per cassa e alla data di sottoscrizione per i contratti derivati.

All'atto della rilevazione iniziale le passività finanziarie detenute per la negoziazione vengono rilevate al loro fair value che corrisponde normalmente al corrispettivo incassato senza considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso, che sono imputati direttamente a conto economico.

c) criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale le passività finanziarie detenute per la negoziazione sono valorizzate al fair value, con imputazione del risultato della valutazione nel conto economico. Per un'illustrazione dei criteri utilizzati per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari si rinvia alla Sezione "A.4.5 Gerarchia del fair value" della presente Parte A di Nota integrativa.

d) criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Gli utili e le perdite da negoziazione e le plusvalenze e le minusvalenze da valutazione sono rilevati nella voce "80 - Risultato netto dell'attività di negoziazione" di conto economico, compresi quelli relativi a strumenti derivati passivi connessi con la Fair Value Option.

e) criteri di cancellazione

Le passività finanziarie di negoziazione vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui relativi flussi finanziari o quando le passività finanziarie sono cedute con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà delle stesse.

13 Passività finanziarie designate al fair value

a) criteri di classificazione

Sono classificabili in questa categoria le passività finanziarie per le quali è stata esercitata in sede di rilevazione iniziale l'opzione di rilevazione al fair value (Fair Value Option) con impatto a conto economico; tale opzione è ammessa quando:

    1. si elimina o si riduce notevolmente una mancanza di uniformità nella valutazione o nella rilevazione che altrimenti risulterebbe dalla valutazione di attività o passività o dalla rilevazione dei relativi utili e perdite su basi diverse (cosiddetto "accounting mismatch"); oppure
    1. la gestione e/o valutazione di un gruppo di strumenti finanziari al fair value con effetti a conto economico è coerente con una strategia di risk management o d'investimento documentata su tale base anche alla Direzione aziendale; oppure
    1. si è in presenza di uno strumento contenente un derivato implicito, che modifica in modo significativo i flussi di cassa dello strumento ospite e che avrebbe dovuto essere altrimenti oggetto di scorporo.

L'opzione di designare una passività al fair value è irrevocabile, viene effettuata sul singolo strumento finanziario e non richiede la medesima applicazione a tutti gli strumenti aventi caratteristiche similari. Non è ammessa la designazione al fair value di una sola parte di uno strumento finanziario, attribuibile ad una sola componente di rischio a cui lo strumento è assoggettato.

La Banca ha esercitato tale opzione nell'ambito della casistica n. 1 di cui sopra, classificando in tale voce le passività finanziarie oggetto di "copertura naturale" tramite strumenti derivati. Nell'ambito della Sezione 15 - Altre informazioni è inserito un capitolo di approfondimento sulle modalità di gestione delle coperture tramite l'adozione della Fair Value Option.

b) criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle passività finanziarie avviene alla data di emissione in misura pari al loro fair value, che corrisponde normalmente al corrispettivo incassato, senza considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso che sono invece imputati a conto economico.

c) criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale le passività finanziarie sono valorizzate al fair value. Gli utili e le perdite derivanti dalla variazione di fair value di tali passività sono rilevati come di seguito descritto:

  • alla voce "110 Riserve di valutazione", è imputata la quota relativa alla variazione di fair value attribuibile alle variazioni del merito creditizio dell'emittente, a meno che tale trattamento non crei o non amplifichi un'asimmetria contabile nell'utile (perdita) di esercizio, nel qual caso l'intera variazione di fair value della passività deve essere imputata a conto economico. Gli effetti correlati alla variazione del proprio merito creditizio sono oggetto di presentazione nel prospetto della redditività complessiva, al netto del relativo effetto fiscale, in corrispondenza delle altre componenti reddituali senza rigiro nel conto economico. L'importo imputato nella specifica riserva patrimoniale non sarà mai oggetto di rigiro nel conto economico nemmeno se la passività dovesse essere scaduta o estinta; in tal caso sarà necessario riclassificare l'utile (perdita) cumulato nella specifica riserva da valutazione in un'altra voce di patrimonio netto ("140 - Riserve");
  • alla voce di conto economico "110 Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" la quota di variazione di fair value non imputabile alle variazioni del proprio merito creditizio.

Per un'illustrazione dei criteri utilizzati per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari si rinvia alla Sezione "A.4.5 Gerarchia del fair value" della presente Parte A di Nota integrativa.

d) criteri di cancellazione

Le passività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui relativi flussi finanziari o quando la passività finanziaria è ceduta con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà della stessa.

Nel caso di passività finanziarie rappresentate da titoli emessi, la cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi. La differenza tra valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrata a conto economico nella voce "110 - Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", ad eccezione degli utili/perdite connessi alla variazione del proprio merito creditizio che restano rilevati in una riserva di patrimonio netto, come in precedenza illustrato. Il ricollocamento sul mercato dei titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato contabilmente come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto a conto economico.

14 Operazioni in valuta

a) Definizione

La valuta estera è una valuta differente dalla valuta funzionale dell'entità; quest'ultima rappresenta la valuta dell'ambiente economico prevalente in cui l'entità stessa opera.

b) criteri di iscrizione

Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto applicando all'importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione.

c) criteri di valutazione, di cancellazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Ad ogni chiusura di bilancio le poste di bilancio in valuta estera vengono valorizzate come segue:

  • le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura;
  • le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in essere alla data dell'operazione;
  • le poste non monetarie valutate al fair value sono convertite utilizzando i tassi di cambio in essere alla data di chiusura.

Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali o di conversione del bilancio precedente sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono.

Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, la differenza cambio relativa a tale elemento è rilevata anch'essa a patrimonio. Per contro, quando un utile o una perdita sono rilevati a conto economico è rilevata in conto economico anche la relativa differenza cambio.

La conversione in euro della situazione contabile delle filiali estere aventi altra divisa funzionale è effettuata applicando i tassi di cambio correnti alla data di riferimento del bilancio. Le differenze di cambio imputabili ad investimenti in tali filiali estere nonché quelle relative alla traduzione in euro della loro situazione contabile, vengono rilevate tra le riserve di patrimonio netto e riversate a conto economico solo nell'esercizio in cui l'investimento viene dismesso o ridotto.

15 Altre informazioni

Contenuto di altre voci di bilancio

Cassa e disponibilità liquide

La voce comprende le valute aventi corso legale, comprese le banconote e le monete divisionali estere e tutti i crediti "a vista" nelle forme tecniche di conto correnti e depositi, verso le banche e la Banca Centrale del Paese o dei Paesi in cui la Banca opera con proprie società o filiali, ad eccezione della riserva obbligatoria.

La voce è iscritta per il valore facciale. Per le divise estere il valore facciale viene convertito in euro al cambio di chiusura della data di fine esercizio.

Adeguamento di valore delle attività finanziarie e delle passività finanziarie oggetto di copertura generica

Nelle presenti voci figurano rispettivamente il saldo, positivo o negativo delle variazioni di fair value delle attività (voce "60 Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica") e passività finanziarie (voce "50 Adegua-

mento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica"), oggetto di copertura generica (macrohedging) dal rischio di tasso di interesse, la cui contropartita economica è rappresentata dalla voce "90 Risultato netto dell'attività di copertura", così come per le coperture specifiche di fair value. Per maggiori dettagli si rinvia a quanto indicato nel paragrafo 4 "Operazioni di copertura".

Altre attività

Nella presente voce sono iscritte le attività non riconducibili nelle altre voci dell'attivo dello stato patrimoniale. La voce può includere a titolo esemplificativo:

  • l'oro, l'argento, metalli e pietre preziose;
  • partite in corso di lavorazione;
  • ratei e risconti attivi non riconducibili a voce propria;
  • i crediti connessi alla fornitura di beni o servizi non finanziari e i ratei attivi diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle relative attività finanziarie, ivi inclusi quelli derivanti da contratti con la clientela ai sensi IFRS 15;
  • costi sostenuti per l'acquisizione e l'adempimento dei contratti con la clientela aventi durata pluriennale, capitalizzati e ammortizzati nella misura in cui siano incrementali e si preveda di recuperarli, come previsto dai paragrafi 91 e successivi dell'IFRS 15;
  • eventuali rimanenze di beni secondo la definizione del principio IAS 2, ad esclusione di quelli classificati come rimanenze di attività materiali;
  • le partite fiscali debitorie diverse da quelle rilevate nella voce "100 Attività fiscali";
  • i crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio";
  • le migliorie e le spese incrementative sostenute su immobili di terzi diverse da quelle riconducibili alla voce "80 Attività materiali", in quanto non dotate di autonoma identificabilità e separabilità.

I costi indicati all'ultimo punto vengono appostati alla voce "120 - Altre attività" in considerazione del fatto che per effetto del contratto di affitto la società utilizzatrice ha il controllo dei beni e può trarre da essi benefici economici futuri. Tali costi vengono ammortizzati secondo il periodo più breve tra quello in cui le migliorie e le spese incrementative possono essere utilizzate e quello di durata residua del contratto, comprensivo del periodo di rinnovo, qualora vi siano evidenze in tal senso.

Altre passività

Nella presente voce figurano le passività non riconducibili nelle altre voci del passivo dello stato patrimoniale ed include a titolo esemplificativo:

  • partite in corso di lavorazione;
  • gli accordi di pagamento che l'IFRS 2 impone di classificare come debiti;
  • i debiti connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi non finanziari;
  • i ratei passivi diversi da quelli da capitalizzare sulle pertinenti passività finanziarie, ivi inclusi quelli derivanti da contratti con la clientela ai sensi IFRS 15;
  • le partite fiscali creditorie varie diverse da quelle rilevate nella voce "60 Passività fiscali" connesse, ad esempio, all'attività di sostituto d'imposta.

Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti.

Il trattamento di fine rapporto del personale si configura, ai sensi dello IAS 19, come un "beneficio successivo al rapporto di lavoro" classificato come:

  • "piano a contribuzione definita" per le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dal 1° gennaio 2007 (data di entrata in vigore della riforma della previdenza complementare di cui al Decreto Legislativo 5 dicembre 2005 n. 252) sia nel caso di opzione da parte del dipendente per la previdenza complementare, sia nel caso di destinazione al fondo di Tesoreria presso l'INPS. Per tali quote l'importo contabilizzato tra i costi del personale è determinato sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali;
  • "piano a benefici definiti" per la quota del trattamento di fine rapporto del personale maturata sino al 31 dicembre 2006. Tali quote sono iscritte sulla base del loro valore attuariale determinato utilizzando il metodo della "Proiezione Unitaria del Credito", senza applicazione del pro-rata del servizio prestato in quanto il costo previdenziale ("current service cost")

del TFR è quasi interamente maturato e la rivalutazione dello stesso, per gli anni a venire, non si ritiene dia luogo a significativi benefici per i dipendenti.

In linea generale, i "piani successivi al rapporto di lavoro" - che comprendono, oltre al Fondo trattamento di fine rapporto, i Fondi di quiescenza - sono distinti nelle due categorie a "prestazioni definite" o a "contributi definiti" in base alle relative caratteristiche.

In particolare, per i piani a contributi definiti il costo è rappresentato dai contributi maturati nell'esercizio, dato che la società ha solo l'obbligo di versare dei contributi fissati su base contrattuale ad un fondo e conseguentemente non ha alcuna obbligazione legale o implicita a corrispondere, oltre al versamento della contribuzione, ulteriori importi qualora il fondo non disponga di sufficienti attività per pagare tutti i benefici ai dipendenti.

Per i piani a prestazioni definite, il rischio attuariale e di investimento, ossia il rischio di un'eventuale insufficienza di contributi o di un insufficiente rendimento degli asset in cui i contributi sono investiti, ricade sulla società. La passività viene determinata da un attuario esterno secondo la metodologia attuariale della "Proiezione unitaria del credito". In base alla citata metodologia è necessario prevedere gli esborsi futuri sulla base di ipotesi demografiche e finanziarie, da attualizzare per tenere conto del tempo che trascorrerà prima dell'effettivo pagamento e da riproporzionare in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati e l'anzianità teorica stimata al momento dell'erogazione del beneficio. Ai fini dell'attualizzazione, il tasso utilizzato è determinato con riferimento al rendimento di mercato di obbligazioni di aziende primarie tenendo conto della durata media residua della passività, ponderata in base alla percentuale dell'importo pagato e anticipato, per ciascuna scadenza, rispetto al totale da pagare e anticipare fino all'estinzione finale dell'intera obbligazione.

Il valore attuariale della passività così determinato deve poi essere rettificato del fair value delle eventuali attività al servizio del piano (passività/attività netta). Gli utili e le perdite attuariali, che si originano per effetto di aggiustamenti delle precedenti ipotesi attuariali formulate a seguito dell'esperienza effettivamente riscontrata o a causa di modifiche delle stesse ipotesi attuariali, comportano una rimisurazione della passività netta e sono imputati in contropartita di una riserva di patrimonio netto (voce "110 - Riserve da valutazione") e, pertanto, oggetto di rappresentazione nel "Prospetto della redditività complessiva". La variazione della passività conseguente ad una modifica o ad una riduzione di piano è rilevata nel conto economico come utile o perdita. Nello specifico, la fattispecie della modifica interviene qualora venga introdotto un nuovo piano, piuttosto che venga ritirato o modificato un piano esistente. Si ha invece una riduzione in presenza di una significativa variazione negativa del numero dei dipendenti compresi nel piano, come ad esempio nel caso di piani di riduzione del personale in esubero (accesso al Fondo di Solidarietà).

La metodologia della "Proiezione unitaria del credito", in precedenza descritta, viene seguita anche per la valutazione dei benefici a lungo termine, quali i "premi di anzianità" a favore dei dipendenti. A differenza di quanto descritto per i "piani a benefici definiti", gli utili e le perdite attuariali connessi alla valutazione dei benefici a lungo termine vengono rilevati immediatamente nel conto economico.

Riserve da valutazione

Nella presente voce figurano le riserve da valutazione relative ai titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva, alle attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, alla copertura di investimenti esteri, alla copertura dei flussi finanziari, alle differenze di cambio da conversione, alle "singole attività" e ai gruppi di attività in via di dismissione, alla quota parte delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto, agli utili (perdite) attuariali su piani a benefici definiti, agli utili/perdite connessi alla variazione del proprio merito creditizio relativamente alle passività in fair value option, agli immobili ad uso strumentale valutati in base al metodo del valore rideterminato.

Capitale e Azioni proprie

La voce capitale include l'importo delle azioni emesse al netto dell'importo dell'eventuale capitale sottoscritto ma non ancora versato alla data di bilancio. La voce è esposta al lordo delle eventuali azioni proprie detenute dalla Banca. Queste ultime vengono iscritte in bilancio a voce propria come componente negativa del patrimonio netto.

Il costo originario delle azioni proprie riacquistate e gli utili o le perdite derivanti dalla loro successiva vendita sono rilevati come movimenti del patrimonio netto. I costi di transazione relativi ad un'operazione sul capitale, quale ad esempio un aumento del capitale sociale, sono contabilizzati come una riduzione del patrimonio netto, al netto di qualsiasi beneficio fiscale connesso. I dividendi su azioni ordinarie sono contabilizzati a riduzione del patrimonio netto nell'esercizio in cui l'Assemblea degli azionisti ne ha deliberato la distribuzione.

Altri trattamenti contabili rilevanti

Ricavi derivanti da contratti con la clientela (IFRS 15)

I ricavi sono flussi lordi di benefici economici derivanti dallo svolgimento dell'attività ordinaria dell'impresa e sono rilevati nel momento in cui viene trasferito il controllo dei beni o servizi al cliente, ad un ammontare che rappresenta l'importo del corrispettivo a cui si ritiene di avere diritto. In particolare, i ricavi derivanti da contratti con la clientela sono rilevati in bilancio solo se il contratto da cui discendono è identificabile, ossia:

  • le parti hanno approvato il contratto e si sono impegnate per la sua esecuzione;
  • i diritti e gli obblighi delle parti possono essere chiaramente individuabili nel contratto;
  • i termini relativi ai pagamenti per i beni ed i servizi trasferiti possono essere identificati;
  • il contratto ha sostanza commerciale, nel senso che impatta i flussi di cassa dell'entità;
  • l'incasso del corrispettivo è considerato probabile a fronte del trasferimento dei beni e della prestazione dei servizi. In tale valutazione deve essere considerata solo la capacità e l'intenzione del cliente di pagare l'ammontare del corrispettivo dovuto.

Dopo che il corrispettivo del contratto è stato allocato alle singole obbligazioni derivanti dal medesimo, la rilevazione dei ricavi a conto economico avviene quando il cliente ottiene il controllo sui beni o servizi promessi (ossia quando si può ritenere soddisfatta la relativa performance obligation) e può avvenire:

  • in un determinato istante temporale (ad esempio quando l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o servizio promesso – at a point in time);
  • lungo un periodo temporale (ad esempio, mano a mano che l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o il servizio promesso – over time).

Il corrispettivo promesso nel contratto con il cliente può includere importi fissi, importi variabili o entrambi. Nel dettaglio, il corrispettivo del contratto può variare a seguito di riduzioni, sconti, rimborsi, incentivi, premi di rendimento o altri elementi analoghi. La variabilità del corrispettivo può altresì dipendere dal verificarsi o meno di un evento futuro (come nel caso di una commissione legata ad obiettivi di performance).

I metodi suggeriti dall'IFRS 15 per la stima della parte variabile della remunerazione sono:

  • l'expected value method, ossia la somma ponderata degli ammontari in un range di possibili corrispettivi (ad esempio, l'azienda ha un alto numero di contratti con caratteristiche simili);
  • il most likely amount method, ossia l'ammontare più probabile in un range di corrispettivi possibili (ad esempio, l'azienda riceve un bonus per la performance oppure no).

In presenza di corrispettivi variabili, la rilevazione del ricavo nel conto economico viene effettuata solo se è possibile stimare in modo attendibile il ricavo e se risulta altamente probabile che tale corrispettivo non debba essere successivamente stornato dal conto economico, in tutto o in una parte significativa. In caso di forte prevalenza di fattori di incertezza legati alla natura del corrispettivo, il medesimo sarà rilevato solo al momento in cui tale incertezza verrà risolta. In ogni caso, la parte stimata del transaction price va aggiornata al termine di ogni reporting period. Nella determinazione del prezzo vanno considerate se rilevanti anche la presenza di componenti finanziarie.

Nel caso di accordi commerciali che prevedono il riconoscimento all'entità di non-cash consideration variabili, legate al raggiungimento di specifici target e spendibili in prestazioni di servizi rese dal partner commerciale, la Banca rileva tali ricavi nel conto economico dell'esercizio in cui maturano, in misura non superiore al valore di fair value dei servizi effettivamente resi dal partner.

Qualora l'entità riceva dal cliente un corrispettivo che prevede di rimborsare, al cliente stesso, in tutto o in una parte, il ricavo ottenuto, viene rilevato un fondo rischi ed oneri a fronte dei previsti futuri rimborsi. Il caso si può verificare, ad esempio, quando il cliente ha un diritto di recesso sul bene o nel contratto è prevista una cosiddetta clausola di claw back. Tale principio si applica anche ai loyalty program a fronte dei quali viene rilevata una refund liability. La passività per rimborsi futuri è pari all'importo del corrispettivo ricevuto (o ricevibile) per il quale ci si aspetta di non avere diritto (ossia importi non compresi nel prezzo dell'operazione). La passività per rimborsi futuri (e la corrispondente modifica del prezzo dell'operazione e, di conseguenza, la passività derivante da contratto) deve essere aggiornata alla data di chiusura di ogni reporting period per tenere conto dei cambiamenti di circostanze.

A fronte di contratti per il collocamento di prodotti di terzi, che prevedono il rimborso di parte delle commissioni percepite in caso di estinzione anticipata da parte del cliente nonché in presenza di clausole di claw back legate al mancato rag-

giungimento di volumi commissionali target, la Banca, sulla base dell'osservazione storica delle estinzioni anticipate e dei rimborsi alla clientela, provvede alla quantificazione del succitato fondo rischi ed oneri. Il monitoraggio e la proiezione dei volumi delle provvigioni incassate e stornate consentono l'adeguamento del fondo ad ogni data di reporting. Il modello che viene utilizzato è del tipo most likely amount method.

Inoltre, la Banca ha in essere un programma di loyalty program legato alle carte di credito, sulla base del quale vengono attribuiti alla clientela punti premio commisurati ai volumi transatti; i punti premio sono riscattati con premi acquistati principalmente da fornitori esterni. L'attribuzione di punti premio ai clienti che sottoscrivono un prodotto/servizio della Banca implica la sospensione della rilevazione a conto economico della quota di ricavo attribuibile ai punti premio riconosciuti, in contropartita ad altre passività. A tal fine, si stima il transaction price della performance obligation associata ai punti premio attribuiti, utilizzando un modello basato sul fair value dei punti premio, calcolato sulla base di diversi fattori tra cui: le aspettative di redemption dei punti premio maturati dalla clientela e il costo relativo all'acquisto dei premi. La quota di corrispettivo allocabile ai punti premio è contabilizzata come refund liability; il rilascio a conto economico avviene solo quando si è adempiuto agli obblighi connessi ai punti premio, cioè al momento dell'effettivo riscatto da parte del cliente.

Infine, sono capitalizzati i costi incrementali relativi all'ottenimento del contratto che si prevede di recuperare e i costi per l'adempimento del contratto, quando tali costi possono essere direttamente attribuiti al contratto, possono generare risorse utilizzabili per adempiere alle future prestazioni contrattuali ed essere considerati recuperabili. L'attività così rilevata viene sistematicamente ammortizzata coerentemente con il trasferimento al cliente del bene o servizio al quale l'attività si riferisce e, quindi, coerentemente con la contabilizzazione dei corrispondenti ricavi.

Ricavi e costi relativi a strumenti finanziari

Con riferimento ai proventi ed oneri relativi alle attività/passività finanziarie si precisa che:

  • a) gli interessi sono riconosciuti pro-rata temporis sulla base del tasso di interesse contrattuale o di quello effettivo nel caso di applicazione del costo ammortizzato. In tal caso, eventuali costi e proventi marginali, ritenuti parte integrante del rendimento dello strumento finanziario, sono considerati nel tasso di interesse effettivo e rilevati tra gli interessi. La voce interessi attivi (ovvero interessi passivi) comprende anche i differenziali o i margini, positivi (o negativi), maturati sino alla data di riferimento del bilancio, relativi a contratti derivati finanziari:
    • di copertura di attività e passività che generano interessi;
    • classificati nello stato patrimoniale nel portafoglio di negoziazione, ma gestionalmente collegati ad attività e/o passività finanziarie valutate al fair value (fair value option);
    • connessi gestionalmente con attività e passività classificate nel portafoglio di negoziazione e che prevedono la liquidazione di differenziali o di margini a più scadenze;
  • b) gli interessi di mora sono contabilizzati a conto economico solo al momento del loro effettivo incasso;
  • c) i dividendi sono rilevati a conto economico nel momento in cui ne viene deliberata la distribuzione e quindi matura il diritto a ricevere il relativo pagamento;
  • d) le commissioni per ricavi da servizi sono iscritte, sulla base dell'esistenza di accordi contrattuali, nel periodo in cui i servizi stessi sono stati prestati. Le commissioni considerate nel costo ammortizzato ai fini della determinazione del tasso di interesse effettivo, sono rilevate tra gli interessi;
  • e) gli utili e le perdite conseguenti alla prima iscrizione al fair value, determinati dalla differenza tra il prezzo della transazione ed il fair value dello strumento, vengono riconosciuti al conto economico in sede di rilevazione dell'operazione se il fair value è determinabile con riferimento a parametri o transazioni recenti osservabili sullo stesso mercato nel quale lo strumento è negoziato; altrimenti sono distribuiti nel tempo tenendo conto della durata e della natura dello strumento;
  • f) gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di strumenti finanziari sono riconosciuti nel conto economico al momento di perfezionamento della vendita, con relativo trasferimento dei rischi e dei benefici, sulla base della differenza tra il corrispettivo incassato ed il valore di iscrizione degli strumenti stessi.

Costi in presenza di servizi costanti e pagamenti decrescenti

I principi contabili IFRS non forniscono linee guida specifiche in merito al trattamento contabile da applicare per il riconoscimento di costi legati a contratti di servizio, che sono resi dal fornitore attraverso un numero indeterminato di atti, lungo un determinato periodo di tempo. In presenza di fattispecie caratterizzate da servizi resi dai fornitori mediante una singola performance obligation relativa all'erogazione di uno specifico numero di unità, quali ad esempio determinati volumi di servizi, che rimangono costanti lungo tutta la durata contrattuale e tale singola perfomance obligation è soddisfatta over time con un profilo decrescente dei pagamenti dovuti dal cliente, la Banca applica in via analogica il trattamento contabile previsto dal principio contabile IFRS 15 (cfr le Basis for Conclusions 313-314).

Nel dettaglio, nei casi di fornitura di servizi caratterizzati da un volume costante nel tempo di servizi eguali con un profilo di pagamenti decrescenti, viene assegnato un costo medio unitario ai servizi ricevuti e rilevato su base lineare i relativi costi. Tale meccanismo di rilevazione lineare dei costi implica la necessità di iscrivere un prepaid asset che, ad ogni data di reporting, ai sensi dello IAS 36, viene sottoposto ad una valutazione circa la presenza di indicatori di perdita di valore che tengono conto anche delle analisi effettuate ai fini dei contratti onerosi. Nel caso in cui siano individuati degli indicatori di perdita di valore, deve essere determinato il valore recuperabile dell'attività e deve essere rilevata in bilancio una svalutazione quando il valore recuperabile è inferiore al valore contabile.

Pagamenti basati su azioni

Si tratta di pagamenti a favore dei dipendenti, come corrispettivo dell'attività lavorativa prestata, regolati con strumenti rappresentativi del capitale, che consistono, ad esempio, nell'assegnazione di:

  • diritti a sottoscrivere aumenti di capitale a pagamento (stock option);
  • diritti a ricevere azioni al raggiungimento di determinati obiettivi o al termine del rapporto di lavoro.

Ai sensi del principio IFRS 2, i pagamenti basati su azioni proprie si configurano in diverse categorie, tra cui:

  • piani "equity settled", ossia regolati in strumenti rappresentativi di capitale, da rilevare in base al fair value delle prestazioni lavorative ricevute;
  • come piani "cash-settled", ossia regolati per cassa per un importo indicizzato al valore delle azioni, da rilevare in base al fair value della passività assunta.

Per quanto riguarda i piani "equity settled", in considerazione delle difficoltà di stima diretta del fair value delle prestazioni lavorative ricevute in contropartita dell'assegnazione di azioni, è possibile misurare il valore delle prestazioni ricevute, in modo indiretto, facendo riferimento al fair value degli strumenti rappresentativi di capitale, alla data della loro assegnazione. Il fair value dei pagamenti regolati con l'emissione di azioni è rilevato, in base al criterio di competenza della prestazione fornita, nella voce di conto economico "160 -a) Spese per il personale" in contropartita di un incremento della voce "140 - Riserve".

Nel caso, invece, dei piani "cash-settled" il costo delle prestazioni lavorative ricevute è iscritto nella voce di conto economico "160 - a) Spese per il personale" in contropartita ad una passività da valutare al fair value sulla base del prezzo delle azioni assegnate. Il valore di fair value va aggiornato alla chiusura di ogni esercizio e alla data di regolamento imputando le variazioni di fair value a conto economico fino a quando la passività viene estinta.

Quando le azioni assegnate o il controvalore cash non sono immediatamente "usufruibili" dal dipendente, ma lo saranno quando il dipendente avrà completato uno specifico periodo di servizio, l'impresa riconosce il costo come corrispettivo della prestazione resa lungo il periodo di maturazione delle condizioni stesse ("vesting period").

Compensazione di strumenti finanziari

Ai sensi dello IAS 32, paragrafo 42, le attività finanziarie e le passività finanziarie sono oggetto di compensazione ed evidenziate in bilancio per il saldo netto, qualora l'entità:

  • abbia un diritto legale ad operare tale compensazione, correntemente esercitabile in tutte le circostanze, siano esse afferenti al normale svolgimento del business siano esse relative a situazioni di inadempimento, insolvenza, fallimento delle parti;
  • intenda regolare le transazioni per il saldo netto o in base ad un regolamento su base lorda i cui effetti sostanziali siano equivalenti ad un regolamento netto.

Per gli strumenti derivati rientranti in accordi di compensazione, che rispettano i requisiti in precedenza illustrati, la Circolare n. 262 prevede di effettuare la compensazione tra tutti i derivati di negoziazione e tutti i derivati di copertura. Qualora lo sbilancio dei derivati di negoziazione dovesse essere di segno opposto rispetto allo sbilancio di tutti i derivati di copertura, è prevista una rappresentazione su base netta di tali sbilanci: convenzionalmente, il saldo netto viene allocato nel portafoglio di negoziazione piuttosto che nei derivati di copertura, in funzione della prevalenza del valore assoluto tra lo sbilancio dei derivati di negoziazione e quello dei derivati di copertura.

In ottemperanza a quanto richiesto dal principio contabile IFRS 7, informazioni di maggior dettaglio sono fornite nelle tavole contenute nella Parte B – Altre informazioni della presente nota integrativa, nelle quali sono esposti in particolare:

  • i valori di bilancio di attività e passività che presentano i requisiti previsti dallo IAS 32, paragrafo 42, prima e dopo la compensazione contabile;
  • le esposizioni soggette ad accordi quadro di compensazione che non hanno dato luogo a compensazione ma che potenzialmente la possono attivare in seguito a specifiche circostanze;
  • le garanzie reali ad esse connesse.
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Aggregazioni di aziende

Un'operazione di aggregazione aziendale si configura come il trasferimento del controllo di un'impresa (o di un gruppo di attività e beni integrati, condotti e gestiti unitariamente). Per la definizione di controllo si rinvia alla Sezione 3 "Area di consolidamento" della presente parte A della Nota integrativa.

Un'aggregazione aziendale può dar luogo ad un legame partecipativo tra la Capogruppo acquirente e la controllata acquisita. In questi casi l'acquirente applica il principio contabile IFRS 3 "Aggregazioni aziendali" al suo bilancio consolidato mentre nel bilancio separato rileva l'interessenza acquisita come partecipazione in una controllata applicando di conseguenza il principio contabile IAS 27 "Bilancio separato".

Un'aggregazione aziendale può prevedere anche l'acquisto dell'attivo netto di un'altra entità, incluso l'eventuale avviamento, oppure l'acquisto del capitale di un'altra entità (ad esempio fusioni, scissioni, acquisizioni di rami d'azienda). Una tale aggregazione aziendale non si traduce in un legame partecipativo analogo a quello tra controllante e controllata e quindi in questi casi si applica il principio contabile IFRS 3 anche nel bilancio separato dell'acquirente.

Le aggregazioni aziendali sono contabilizzate usando il metodo dell'acquisizione ("purchase method"), che richiede: (i) l'identificazione dell'acquirente; (ii) la determinazione della data di acquisizione; (iii) la determinazione del costo dell'aggregazione; (iii) l'allocazione del prezzo di acquisizione ("Purchase Price Allocation").

Identificazione dell'acquirente

Il principio IFRS 3 richiede che per tutte le aggregazioni aziendali venga individuato un acquirente, identificato nel soggetto che ottiene il controllo su un'altra entità, inteso come il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali di tale entità al fine di ricevere benefici dalle sue attività. In presenza di operazioni di aggregazione che determinano lo scambio di interessenze partecipative, l'individuazione dell'acquirente deve considerare fattori quali: (i) il numero delle nuove azioni ordinarie con diritto di voto emesse rispetto al totale delle azioni ordinarie con diritto di voto che costituiranno il capitale della società esistente dopo l'aggregazione; (ii) il fair value delle entità che partecipano all'aggregazione; (iii) la composizione dei nuovi organi societari; (iv) l'entità che emette le nuove azioni.

Determinazione della data di acquisizione

L'acquisizione deve essere contabilizzata alla data in cui l'acquirente ottiene effettivamente il controllo sull'impresa e/o sulle attività acquisite. Quando l'operazione avviene tramite un'unica operazione di scambio la data dello scambio coincide con la data di acquisizione, a meno di accordi tra le parti che comportino un trasferimento del controllo prima della data dello scambio.

Determinazione del costo dell'aggregazione

Il corrispettivo trasferito in un'aggregazione aziendale è pari al fair value, alla data dell'acquisizione, delle attività cedute, delle passività sostenute e degli strumenti di capitale emessi dall'acquirente in cambio dell'ottenimento del controllo dell'acquisito. Il corrispettivo che l'acquirente trasferisce in cambio dell'entità acquisita comprende qualsiasi attività e passività risultante da un accordo sul "corrispettivo potenziale", da rilevare alla data di acquisizione sulla base del fair value. Modifiche al corrispettivo trasferito sono possibili se derivano da informazioni addizionali su fatti e circostanze che esistevano alla data di acquisizione e sono riconoscibili entro il periodo di misurazione dell'aggregazione aziendale (ossia entro dodici mesi dalla data dell'acquisizione, come di seguito verrà precisato). Ogni altra modifica che deriva da eventi o circostanze successive all'acquisizione, come ad esempio quella riconosciuta al venditore legata al raggiungimento di determinate performance reddituali, deve essere rilevata nel conto economico.

I costi correlati all'acquisizione, che includono provvigioni di intermediazione, spese di consulenza, legali, contabili, professionali, costi amministrativi generali, sono registrati nel conto economico al momento del loro sostenimento, ad eccezione dei costi di emissione di titoli azionari e di titoli di debito che sono rilevati sulla base di quanto disposto dai principi IAS 32 e IFRS 9.

Allocazione del prezzo di acquisizione (Purchase Price Allocation)

In base al metodo dell'acquisto, alla data di acquisizione, l'acquirente deve allocare il costo dell'aggregazione (c.d. PPA, "Purchase Price Allocation") alle attività identificabili acquisite, alle passività assunte misurate ai relativi fair value a tale data, rilevando altresì il valore degli interessi di minoranza dell'entità acquisita. Eccezioni all'applicazione di questo principio sono la rilevazione di: (i) imposte sul reddito; (ii) passività relative ai benefici ai dipendenti; (iii) attività derivanti da indennizzi; (iv) operazioni con pagamento basato su azioni; (v) attività possedute per la vendita; leasing in cui l'acquisita è il locatario; (vi) diritti riacquisiti e (vii) contratti assicurativi per i quali si applicano i rispettivi principi di riferimento.

Occorre pertanto redigere una situazione patrimoniale della società acquisita, alla data dell'acquisizione, valorizzando al fair value le attività identificabili acquisite (comprese eventuali attività immateriali in precedenza non rilevate dall'entità acquisita) e le passività identificabili assunte (comprese quelle potenziali).

Per ogni aggregazione aziendale, le interessenze di minoranza possono essere rilevate al fair value o in proporzione alla quota detenuta nelle attività nette identificabili della società acquisita.

In aggiunta, se il controllo viene realizzato mediante acquisti successivi (aggregazioni aziendali realizzate in più fasi), l'interessenza azionaria in precedenza detenuta è oggetto di misurazione al fair value alla data dell'acquisizione e la differenza rispetto al precedente valore di carico deve essere rilevata nel conto economico o nelle altre componenti reddituali del prospetto della redditività complessiva.

Alla data di acquisizione l'acquirente deve quindi determinare la differenza tra:

  • la sommatoria di:
    • il costo dell'aggregazione;
    • l'importo di qualsiasi interessenza di minoranza come sopra illustrato;
    • il fair value delle eventuali interessenze azionarie in precedenza detenute dall'acquirente;
    • e
  • il fair value delle attività nette identificabili acquisite, comprese le passività potenziali.

L'eventuale differenza positiva deve essere iscritta come avviamento (Goodwill); diversamente, l'eventuale differenza negativa deve essere rilevata nel conto economico dell'entità risultante dall'aggregazione aziendale quale utile derivante dall'acquisto a prezzi favorevoli (avviamento negativo o Badwill), dopo avere effettuato una nuova misurazione volta ad accertare il corretto processo di identificazione di tutte le attività acquisite e delle passività assunte.

L'identificazione del fair value delle attività e delle passività deve essere perfezionata in modo definitivo entro il termine massimo di dodici mesi dalla data di acquisizione (periodo di misurazione).

Una volta ottenuto il controllo ed applicato il metodo dell'acquisizione in precedenza descritto, qualsiasi ulteriore variazione in aumento o diminuzione nell'interessenza partecipativa in una società controllata che continua a mantenersi di controllo è contabilizzata come una transazione tra soci. Pertanto, i valori contabili del patrimonio netto di gruppo e di terzi devono essere rettificati per riflettere le modifiche di interessenze nella controllata. Qualsiasi differenza tra il valore per il quale le interessenze di minoranza vengono rettificate ed il fair value del corrispettivo pagato o ricevuto deve essere rilevata direttamente nel patrimonio netto di gruppo.

In presenza di un evento che determina la perdita del controllo, viene rilevato un effetto di conto economico pari alla differenza tra (i) la somma del fair value del corrispettivo ricevuto e del fair value dell'interessenza residua detenuta e (ii) il precedente valore contabile delle attività (incluso l'avviamento), delle passività della controllata, dell'eventuale patrimonio di terzi. Gli importi in precedenza riconosciuti nel prospetto della redditività complessiva (quali ad esempio le riserve da valutazione di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva) devono essere contabilizzati analogamente a quanto richiesto nel caso in cui la controllante avesse dismesso direttamente le attività o le relative passività (mediante riclassifica nel conto economico o nel patrimonio netto).

Il fair value di una qualsiasi interessenza detenuta nella ex partecipazione di controllo deve essere considerato pari al fair value al momento della rilevazione iniziale di un'attività finanziaria in base all'IFRS 9, oppure, laddove appropriato, pari al costo al momento della rilevazione iniziale in una società collegata o in un'entità a controllo congiunto.

Aggregazioni di aziende sottoposte a controllo comune

Le operazioni di aggregazione tra aziende sottoposte a controllo comune sono escluse dall'ambito di applicazione dell'I-FRS 3 e, in mancanza di un principio di riferimento, sono contabilizzate facendo riferimento agli orientamenti preliminari Assirevi n. 1 e 2 (OPI 1 - "Trattamento contabile delle "business combinations of entities under common control" nel bilancio d'esercizio e nel bilancio consolidato" e OPI 2 – "Trattamento contabile delle fusioni nel bilancio d'esercizio"). Tali orientamenti considerano la rilevanza economica di tali operazioni con riferimento agli impatti sui flussi di cassa per la Banca. Le operazioni effettuate, qualora non presentino una significativa influenza sui flussi di cassa futuri, sono rilevate sulla base del principio della continuità dei valori. In particolare, i valori adottati sono quelli risultanti dal bilancio consolidato del Gruppo alla data di trasferimento delle attività. Ciò in aderenza a quanto previsto dallo IAS 8, paragrafo 10, che richiede, in assenza di un principio specifico, di fare uso del proprio giudizio nell'applicare un principio contabile al fine di fornire un'informativa rilevante, attendibile, prudente e che rifletta la sostanza economica dell'operazione.

Costo ammortizzato

Il costo ammortizzato di un'attività o passività finanziaria è il valore a cui questa è stata misurata alla rilevazione iniziale al netto dei rimborsi di capitale, accresciuto o diminuito dall'ammortamento complessivo calcolato usando il metodo dell'interesse effettivo, sulle differenze tra il valore iniziale e quello a scadenza e al netto di qualsiasi perdita di valore.

Il tasso di interesse effettivo è quel tasso che eguaglia il valore attuale di un'attività o passività finanziaria al flusso contrattuale dei pagamenti futuri in denaro o ricevuti fino alla scadenza o alla successiva data di ricalcolo del prezzo. Per il calcolo del valore attuale si applica il tasso di interesse effettivo al flusso dei futuri incassi o pagamenti lungo l'intera vita utile dell'attività o passività finanziaria - o per un periodo più breve in presenza di talune condizioni (per esempio la revisione dei tassi di mercato).

Successivamente alla rilevazione iniziale il costo ammortizzato permette di allocare ricavi e costi portati in diminuzione o aumento dello strumento lungo l'intera vita attesa dello stesso per il tramite del processo di ammortamento. La determinazione del costo ammortizzato è diversa a seconda che le attività/passività finanziarie oggetto di valutazione siano a tasso fisso o variabile.

Per gli strumenti a tasso fisso, i flussi futuri di cassa vengono quantificati in base al tasso di interesse noto durante la vita del finanziamento. Per le attività/passività finanziarie a tasso variabile, la cui variabilità non è nota a priori (perché per esempio legata ad un indice), la determinazione dei flussi di cassa è effettuata sulla base dell'ultimo tasso noto. Ad ogni data di revisione del tasso si procede al ricalcolo del piano di ammortamento e del tasso di rendimento effettivo su tutta la vita utile dello strumento, cioè fino alla data di scadenza. L'aggiustamento viene riconosciuto come costo o provento nel conto economico.

La valutazione al costo ammortizzato viene effettuata per le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato e per quelle valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva; nonché per le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

Le attività e le passività finanziarie negoziate a condizioni di mercato sono inizialmente rilevate al loro fair value, che normalmente corrisponde all'ammontare erogato o pagato comprensivo, per gli strumenti valutati al costo ammortizzato, dei costi di transazione e delle commissioni direttamente imputabili.

Sono considerati costi di transazione i costi ed i proventi marginali interni o esterni attribuibili all'emissione, all'acquisizione o alla dismissione di uno strumento finanziario e non riaddebitabili al cliente. Tali commissioni, che devono essere direttamente riconducibili alla singola attività o passività finanziaria, incidono sul rendimento effettivo originario e rendono il tasso di interesse effettivo associato alla transazione diverso dal tasso di interesse contrattuale. Sono esclusi i costi/ proventi relativi indistintamente a più operazioni e le componenti correlate ad eventi che possono verificarsi nel corso della vita dello strumento finanziario, ma che non sono certi all'atto della definizione iniziale, quali ad esempio: commissioni per retrocessione, per mancato utilizzo, per estinzione anticipata.

Non sono altresì considerati nel calcolo del costo ammortizzato le commissioni per servizi incassate a seguito dell'espletamento di attività di finanza strutturata che si sarebbero comunque incassate indipendentemente dal successivo finanziamento dell'operazione (quali ad esempio le commissioni di facility, di arrangement) nonché le operazioni di underwriting e di partecipazione alle operazioni sindacate.

Con particolare riferimento ai crediti, si considerano costi riconducibili allo strumento finanziario le provvigioni pagate ai canali distributivi (agenti, consulenti, mediatori) e i costi amministrativi connessi (perizie, notai etc..) ad eventuali surroghe; mentre i ricavi considerati nel calcolo del costo ammortizzato sono le commissioni di istruttoria e gestione pratica e le commissioni up-front correlate a crediti erogati a tassi inferiori a quelli di mercato.

Per quanto riguarda i titoli non valutati al fair value con impatto a conto economico, sono considerati costi di transazione sia le commissioni per contratti con broker operanti sui mercati azionari italiani sia quelle erogate agli intermediari operanti sui mercati azionari e obbligazionari esteri definite sulla base di tabelle commissionali.

Per i titoli emessi, sono considerati nel calcolo del costo ammortizzato le commissioni di collocamento dei prestiti obbligazionari pagate a terzi, le quote pagate alle borse valori ed i compensi pagati ai revisori per l'attività svolta a fronte di ogni singola emissione, mentre non si considerano attratte dal costo ammortizzato le commissioni pagate ad agenzie di rating, le spese legali e di consulenza/revisione per l'aggiornamento annuale dei prospetti informativi, i costi per l'utilizzo di indici e le commissioni che si originano durante la vita del prestito obbligazionario emesso.

Rispetto all'approccio generale il tasso di interesse effettivo deve essere calcolato in modo diverso per quegli strumenti finanziari valutati al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva, acquistati o originati, che al momento della loro prima iscrizione in bilancio risultano già credit impaired (cosiddetti PCI o OCI).

Il costo ammortizzato si applica anche per la valutazione della perdita di valore degli strumenti finanziari sopra elencati nonché per l'iscrizione di quelli emessi o acquistati ad un valore diverso dal loro fair value. Questi ultimi vengono iscritti al fair value, anziché per l'importo incassato o pagato, calcolato attualizzando i flussi di cassa futuri ad un tasso uguale al tasso di rendimento effettivo di strumenti simili (in termini di merito creditizio, scadenze contrattuali, valuta, ecc.), con contestuale rilevazione nel conto economico di un onere o di un provento finanziario; successivamente alla valorizzazione iniziale, sono valutati al costo ammortizzato con l'evidenziazione di interessi effettivi maggiori o minori rispetto a quelli nominali. Infine, sono valutate al costo ammortizzato anche le passività strutturate che non sono valutate al fair value con imputazione al conto economico in quanto si è provveduto a scorporare e rilevare separatamente il contratto derivato incorporato nello strumento finanziario.

Il criterio di valutazione al costo ammortizzato non si applica per le attività/passività finanziarie coperte per le quali è prevista la rilevazione delle variazioni di fair value relative al rischio coperto a conto economico. Lo strumento finanziario viene però nuovamente valutato al costo ammortizzato in caso di cessazione della copertura, momento a partire dal quale le variazioni di fair value precedentemente rilevate sono ammortizzate, calcolando un nuovo tasso di interesse effettivo di rendimento che considera il valore del credito aggiustato del fair value della parte oggetto di copertura, fino alla scadenza della copertura originariamente prevista. Inoltre, come già ricordato nei paragrafi relativi alle attività e passività finanziarie valutate al costo ammortizzato, la valutazione al costo ammortizzato non si applica per le attività/passività finanziarie la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto economico dell'attualizzazione né per i crediti senza una scadenza definita o a revoca.

Attività finanziarie impaired acquistate o originate (c.d. POCI)

Si tratta di strumenti per i quali il rischio di credito è molto elevato e che, in caso di acquisto, vengono comperati a un valore considerevolmente scontato rispetto al valore di erogazione iniziale; per tale motivo sono considerati già deteriorati (credit-impaired) al momento della prima rilevazione in bilancio. Tali attività sono classificate, in funzione del business model con il quale l'attività è gestita, nella voce "30 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" o nella voce "40 - Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e tra le esposizioni fuori bilancio.

Nell'ambito dei POCI si configurano due differenti tipologie:

  • strumenti o portafogli di crediti deteriorati acquistati sul mercato (Purchased Credit Impaired "PCI");
  • crediti erogati dalla Banca a clienti contraddistinti da un rischio di credito molto elevato (Originated Credit Impaired "OCI").

Le attività finanziarie deteriorate acquistate mediante aggregazione aziendale ai sensi dell'IFRS 3 rientrano nell'ambito di applicazione dei PCI IFRS 9.

Si puntualizza che tali attività finanziarie sono inizialmente iscritte nello stage 3, ferma restando la possibilità di riclassificarle fra i crediti performing (stage 2), sui quali, pertanto, continuerà ad essere rilevata una perdita attesa secondo un modello di impairment basato su ECL lifetime, come successivamente illustrato. Si precisa che, a prescindere dallo stage in cui risultano iscritte, tali attività finanziarie sono rappresentate in maniera distinta rispetto ai tre stadi di rischio di credito.

Con riferimento ai criteri di rilevazione iniziale, valutazione e cancellazione si rimanda a quanto illustrato in corrispondenza delle voci di attività in cui possono essere classificate, salvo quanto di seguito specificato, con riferimento alla modalità di determinazione del costo ammortizzato e dell'impairment.

Nel dettaglio il costo ammortizzato e conseguentemente gli interessi attivi sono calcolati considerando un tasso di interesse effettivo corretto per il credito (cosiddetto "credit-adjusted effective interest rate" ovvero CEIR). Rispetto alla determinazione del tasso di interesse effettivo, la citata correzione per il credito, consiste nel considerare nella stima dei flussi di cassa futuri anche le perdite creditizie attese lungo l'intera durata residua dell'attività. Ai fini del calcolo del CEIR la Banca utilizza i flussi di cassa contrattuali al netto delle perdite attese.

In aggiunta, le attività in esame prevedono un trattamento particolare anche per quanto riguarda il processo di impairment, in quanto le stesse sono sempre soggette alla determinazione di una perdita attesa lungo la vita dello strumento finanziario (ECL lifetime). Successivamente all'iniziale iscrizione deve quindi essere rilevato a conto economico l'utile o la perdita derivanti dall'eventuale variazione delle perdite attese lungo tutta la vita del credito rispetto a quelle iniziali. Per tali attività non è quindi possibile che il calcolo delle perdite attese possa avvenire prendendo come riferimento un orizzonte temporale pari a un anno.

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Rinegoziazioni

In alcuni casi, durante la vita delle attività finanziarie ed in particolare dei finanziamenti, le condizioni contrattuali originarie sono oggetto di successiva modifica per volontà delle parti del contratto. Quando, nel corso della vita di uno strumento, le clausole contrattuali sono oggetto di modifica (sia nel caso in cui la modifica sia formalizzata attraverso la sottoscrizione di un nuovo contratto sia mediante una modifica di un contratto esistente) occorre verificare se l'attività originaria deve continuare ad essere rilevata in bilancio o se, al contrario, lo strumento originario deve essere oggetto di cancellazione dal bilancio (derecognition) e debba essere rilevato un nuovo strumento finanziario.

In generale, le modifiche di un'attività finanziaria conducono alla cancellazione della stessa ed all'iscrizione di una nuova attività quando sono "sostanziali". La valutazione circa la "sostanzialità" della modifica viene effettuata considerando solo elementi qualitativi. In particolare, sono considerate sostanziali le rinegoziazioni che:

  • introducono specifici elementi oggettivi che incidono sulle caratteristiche e/o sui flussi finanziari dello strumento finanziario (quali a titolo di esempio il cambiamento della valuta di denominazione, il cambiamento della controparte non appartenente al medesimo gruppo del debitore originario, l'introduzione di indicizzazioni a parametri azionari o di merci, l'introduzione della possibilità di convertire il credito in strumenti azionari/finanziari partecipativi/altre attività non finanziarie, la previsione di clausole di "pay if you can" che consentano al debitore la massima libertà di rimborsare il credito in termini di tempistica ed ammontare) in considerazione del significativo impatto atteso sui flussi finanziari originari; oppure
  • sono effettuate nei confronti di clientela che non presenta difficoltà finanziarie, con l'obiettivo di adeguare l'onerosità del contratto alle correnti condizioni di mercato.

In quest'ultimo caso, si precisa che qualora la Banca non concedesse una rinegoziazione delle condizioni contrattuali, il cliente avrebbe la possibilità di finanziarsi presso altro intermediario con conseguente perdita per la Banca dei flussi di ricavi previsti dal contratto rinegoziato. In altri termini, a fronte di una rinegoziazione di natura commerciale, si ritiene che per la Banca non vi sia alcuna perdita da rilevare a conto economico conseguente al riallineamento alle migliori correnti condizioni di mercato per la propria clientela. In caso contrario, in presenza di rinegoziazioni considerate non sostanziali, si procede alla rideterminazione del valore lordo attraverso il calcolo del valore attuale dei flussi finanziari conseguenti alla rinegoziazione, sulla base del tasso originario dell'esposizione esistente prima della rinegoziazione. La differenza tra tale valore lordo ed il valore contabile lordo antecedente la modifica è rilevata alla voce 140 del conto economico "Utile/perdita da modifiche contrattuali senza cancellazioni" (cosiddetto "modification accounting").

Nella fattispecie di rinegoziazioni non sostanziali vi rientrano le modifiche concesse a controparti che presentano difficoltà finanziarie (concessioni di misure di forbearance) riconducibili al tentativo della Banca di massimizzare il recupero dell'esposizione originaria, i cui rischi e benefici continuano tuttavia ad essere trattenuti dalla Banca. Fanno eccezione le modifiche che introducono nel contratto elementi oggettivi sostanziali in grado di per sé di comportare la cancellazione dell'attività finanziaria, come in precedenza illustrato.

Infine, le modifiche alle attività finanziarie a seguito della Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse (cosiddetta IBOR Reform), relative alla variazione della base per determinare i flussi finanziari contrattuali (sostituzione dell'indice di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse esistente con un tasso di riferimento alternativo), non costituiscono un evento di cancellazione contabile, ma sono considerate contabilmente come una modifica. Tali modifiche, se effettuate come diretta conseguenza dell'IBOR Reform e su basi economiche equivalenti, sono rappresentate con un adeguamento prospettico del tasso di interesse effettivo - applicando il paragrafo B5.4.5 dell'IFRS 9 anziché il "modification accounting" - con impatti sul margine di interesse dei futuri periodi.

Fair Value Option

Nella politica di gestione dei rischi finanziari, relativamente agli strumenti finanziari inclusi nel banking book, la Banca ha utilizzato, accanto alle modalità di copertura di Fair Value Hedge e di Cash Flow Hedge, la tecnica contabile della Fair Value Option.

La Fair Value Option è stata utilizzata per rappresentare contabilmente coperture gestionali di prestiti obbligazionari emessi a tasso fisso o strutturati e dei certificati di deposito emessi a tasso fisso (Accounting Mismatch).

Il perimetro di applicazione della Fair Value Option nell'attualità riguarda prevalentemente titoli a tasso fisso e titoli strutturati oggetto di copertura del rischio di tasso e del rischio derivante dalle componenti derivative incorporate.

L'IFRS 9 prevede che l'opzione di designare uno strumento finanziario in Fair Value Option possa essere esercitata irrevocabilmente solo al momento della prima iscrizione in bilancio. La Fair Value Option, pertanto, non può essere utilizzata per la gestione contabile di coperture di strumenti di raccolta emessi antecedentemente alla decisione di porre in essere la copertura stessa; per tali coperture deve essere utilizzata la tecnica dell'hedge accounting che viene altresì utilizzata per gestire le coperture delle emissioni obbligazionarie che sono trattate nel mercato secondario a valori di mercato.

A differenza dell'hedge accounting, le cui regole di contabilizzazione prevedono che sullo strumento coperto si rilevino le sole variazioni di fair value attribuibili al rischio coperto, la Fair Value Option comporta la rilevazione di tutte le variazioni di fair value, indipendentemente dal fattore di rischio oggetto di copertura.

Per le emissioni in esame, la misurazione al fair value viene effettuata, in primis, facendo ricorso a prezzi osservabili sui mercati considerati attivi, quali mercati regolamentati, circuiti elettronici di negoziazione (es. Bloomberg) o sistemi di scambio organizzati o assimilabili. In assenza di prezzi osservabili su mercati attivi, la valutazione viene effettuata sulla base dei prezzi di transazioni recenti avvenute sullo stesso strumento in mercati non attivi piuttosto che ricorrendo a tecniche di valutazione, basate su un modello di attualizzazione dei flussi di cassa, le quali devono considerare tutti i fattori considerati rilevanti dai partecipanti del mercato nella determinazione di un'ipotetica transazione di scambio. In particolare, per la determinazione del merito creditizio si ricorre agli spread impliciti nelle emissioni comparabili dello stesso emittente contribuite su mercati attivi piuttosto che alla curva dei credit default swap della Banca a parità di grado di subordinazione con il titolo oggetto di valutazione. La quantificazione degli effetti conseguenti alla variazione del proprio merito creditizio, intervenuta tra la data di emissione e la data di valutazione, è determinata per differenza tra il fair value ottenuto considerando tutti i fattori di rischio a cui il prestito è soggetto, compreso il rischio creditizio, ed il fair value ottenuto considerando gli stessi fattori, ad esclusione della variazione del rischio creditizio intervenuta nel periodo.

Per ulteriori specifiche sulla modalità di determinazione del fair value, si fa rinvio a quanto illustrato in dettaglio nel paragrafo dedicato, riportato nella "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Con riferimento ai criteri di rilevazione delle componenti patrimoniali ed economiche si fa presente che:

  • i derivati gestionalmente collegati alle passività valutate al fair value sono classificati tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione" o le "Passività finanziarie di negoziazione";
  • i differenziali ed i margini maturati sui derivati fino alla data di valutazione sono esposti, in funzione del saldo, tra gli "interessi attivi" o tra gli "interessi passivi", coerentemente con le competenze registrate sui prestiti obbligazionari oggetto di copertura gestionale;
  • gli utili e le perdite da realizzo e da valutazione dei prestiti in Fair value Option sono rilevati nella voce di conto economico "110 - Risultato netto delle altre attività e delle passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", ad eccezione degli effetti valutativi e realizzativi correlati alla variazione del proprio merito creditizio che sono contabilizzati in contropartita di una specifica riserva patrimoniale (voce "110 - Riserve da valutazione"), a meno che quest'ultimo trattamento sia tale da creare o amplificare un'asimmetria nel risultato economico, come descritto in maggior dettaglio in corrispondenza della voce paragrafo "13 -Passività finanziarie designate al fair value";
  • i risultati della valutazione dei derivati connessi con i prestiti in Fair value Option, sono iscritti nella voce di conto economico "80 - Risultato netto dell'attività di negoziazione".

Sotto il profilo della vigilanza prudenziale, nel rispetto della normativa vigente, i fondi propri sono depurati dagli effetti distorsivi delle variazioni di fair value dovute alle variazioni del merito creditizio.

Infine, si precisa che le plusvalenze registrate a conto economico con l'utilizzo della Fair Value Option e non ancora realizzate non sono distribuibili.

Contribuzioni ai sistemi di garanzia dei depositi e a meccanismi di risoluzione

A seguito del recepimento nell'ordinamento nazionale, delle Direttive 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive –"DGSD") del 16 aprile 2014 e 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive – "BRRD") del 15 maggio 2014, a partire dall'esercizio 2015, gli enti creditizi sono obbligati a fornire le risorse finanziarie necessarie per il finanziamento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e del Fondo di Risoluzione Nazionale (confluito nel Fondo di Risoluzione Unico (SRF) a partire dal 2016), tramite il versamento di contributi ordinari ex ante da versare annualmente, fino al raggiungimento dell'1% del totale dei depositi protetti entro il 31 dicembre 2023. Qualora i mezzi finanziari disponibili del FITD e/o del SRF non dovessero risultare sufficienti, rispettivamente per garantire il rimborso ai depositanti protetti o per finanziare la risoluzione, è previsto che gli enti creditizi debbano provvedere mediante versamento di contributi straordinari. Le contribuzioni sono rilevate alla voce "190 – Spese amministrative - (b) altre spese amministrative" del conto economico, in applicazione dell'interpretazione IFRIC 21 "Tributi", in base alla quale la passività relativa al pagamento di un tributo nasce al verificarsi del "fatto vincolante" che crea l'obbligazione al pagamento. Le contribuzioni sono considerate assimilabili, sotto il profilo contabile, ad un tributo ed il momento dell'insorgenza del "fatto vincolante" è stato individuato nel primo trimestre per il SRF e nel terzo trimestre per il FITD.

Con riferimento al SRF, si segnala che a seguito del raggiungimento del livello obiettivo dell'1% dell'ammontare dei depositi protetti al 31 dicembre 2023, non sono stati richiesti alla Banca e all'intero sistema bancario europeo ulteriori contribuzioni nell'esercizio 2024 (58,6 mln di euro al 31 dicembre 2023).

La contribuzione ordinaria al FITD, rilevata nel conto economico del 2024 ammonta a 71,1 mln di euro, sostanzialmente stabile rispetto al dato del 2023.

La Legge n.213 del 30 dicembre 2023 ha istituito il "Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita" a cui aderiscono le imprese di assicurazione italiane e le succursali di imprese di assicurazione extracomunitari. Il Fondo dispone di una dotazione finanziaria costituita mediante i contributi degli aderenti, che deve essere proporzionata alle passività dello stesso e comunque pari ad almeno lo 0,4% (c.d. "livello obiettivo") dell'importo delle riserve tecniche dei rami vita delle imprese aderenti. Tale obiettivo deve essere raggiunto gradualmente entro il 31 dicembre 2035. Per quanto attiene alla contribuzione richiesta agli intermediari assicurativi, i contributi sono determinati in relazione al volume complessivo dei prodotti vita distribuiti e ai ricavi ad essi associati, fermo restando che la contribuzione imposta agli stessi non supera un quinto della contribuzione annuale. Tuttavia, in fase di prima applicazione, i contributi dovuti dagli intermediari iscritti in sezione D del RUI, in cui sono incluse le banche, sono pari allo 0,1 per mille dell'importo delle riserve tecniche vita intermediate. Anche tali contribuzioni sono considerate assimilabili, sotto il profilo contabile, ad un tributo ed il momento dell'insorgenza del "fatto vincolante" è stato individuato per il 2024 nel mese di novembre quando gli aderenti sono stati identificati come soggetti ammessi all'assemblea del Fondo.

La contribuzione ordinaria al Fondo di Garanzia per le polizze vita rilevata nel conto economico del 2024 ammonta a 2,1 mln di euro.

Cartolarizzazioni sintetiche

Nelle operazioni di cartolarizzazione sintetica la Banca, attraverso la stipula di un contratto di garanzia finanziaria, acquista protezione sul rischio creditizio sottostante ad un portafoglio di finanziamenti, del quale mantiene la piena titolarità. Tali operazioni hanno l'obiettivo di liberare capitale regolamentare ed economico grazie alla riduzione del livello di rischio di credito del portafoglio sottostante l'operazione (Significant Risk Transfer – "SRT"), che viene trasferito ad una controparte esterna senza comportare la derecognition degli assets.

Il SRT deve essere costantemente monitorato anche nel corso della vita dell'operazione, al fine di verificare che siano rispettati i criteri previsti dalla normativa che prevede che l'Originator trattenga (Retention) una quota dell'interesse economico netto pari ad almeno il 5% del valore nominale del portafoglio cartolarizzato.

Le operazioni sono strutturate in diverse tranche in funzione della rischiosità del portafoglio. Da un punto di vista contabile, le operazioni di cartolarizzazione sintetica si configurano come garanzie finanziarie ricevute nelle quali la Banca si pone esclusivamente dal lato dell'acquirente di protezione dal rischio credito, qualora siano verificati i seguenti aspetti:

  • stipula del contratto con finalità di copertura dal rischio di credito, derivante da debt instrument;
  • presenza della deliverable obligation, ai fini dell'attivazione della garanzia finanziaria, nel bilancio dell'acquirente di protezione;
  • pagamenti non previsti in risposta a cambiamenti in specifici tassi, prezzi, rating, tassi di cambio, indici o altre variabili che sono disciplinati dalle regole sui derivati ma in conseguenza di un credit event (quale ad esempio il passaggio a default);
  • rimborsi effettuati dal venditore di protezione solo se l'acquirente di protezione abbia subito delle perdite a valere dell'asset coperto e per un importo non superiore alla perdita realmente conseguita.

Il premio pagato dalla Banca agli investitori per la protezione dal rischio di credito è iscritto nella voce di conto economico "50. Commissioni passive". L'escussione della garanzia finanziaria ricevuta dagli investitori al manifestarsi delle condizioni stabilite contrattualmente (c.d. credit event) e riferite ai finanziamenti oggetto di cartolarizzazione alla voce di conto economico "130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio credito".

Per ulteriori dettagli si fa rinvio all'informativa riportata nella Nota Integrativa consolidata, in corrispondenza della "Parte E – Sezione 1 – C. Operazioni di cartolarizzazione".

Crediti d'imposta connessi con il Decreto Legge "Rilancio" acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti o di precedenti acquirenti

I Decreti Legge n. 18/2020 (c.d. "Cura Italia") e n. 34/2020 (c.d. "Rilancio") hanno introdotto nell'ordinamento italiano misure fiscali di incentivazione connesse sia con spese per investimenti (es. eco e sismabonus) sia con spese correnti (es. canoni di locazione di locali ad uso non abitativo). Ulteriormente il Governo è nuovamente intervenuto sul tema attraverso il Decreto Legge n. 50/2022 (c.d. "Decreto Aiuti") principalmente rimodulando la platea dei potenziali ricessionari.

Tali incentivi fiscali si applicano a famiglie o imprese, sono commisurati a una percentuale della spesa sostenuta (che in alcuni casi raggiunge anche il 110%) e sono erogati sotto forma di crediti d'imposta o di detrazioni d'imposta (trasformabili su opzione in crediti d'imposta). Le caratteristiche principali di tali crediti d'imposta sono: i) la possibilità di utilizzo in compensazione; ii) la cedibilità a terzi acquirenti; e iii) la non rimborsabilità da parte dell'Erario.

La contabilizzazione dei crediti d'imposta acquistati da un soggetto terzo (cessionario del credito d'imposta) non è riconducibile ad uno specifico principio contabile internazionale. Lo IAS 8 prevede che, nei casi in cui vi sia una fattispecie non esplicitamente trattata da un principio contabile IAS/IFRS, la direzione aziendale definisca un'accounting policy idonea a garantire un'informativa rilevante e attendibile di tali operazioni.

La Banca, in linea con quanto specificato nel documento congiunto delle Autorità8 , ha definito la propria accounting policy che fa riferimento alla disciplina contabile prevista nell'IFRS 9, applicandone in via analogica le disposizioni compatibili con le caratteristiche dell'operazione e considerando che, sul piano sostanziale, tali crediti sono assimilabili ad attività finanziarie.

La Banca acquista crediti in base alla propria Tax Capacity con l'obiettivo di detenerli ed utilizzarli per compensazioni future, pertanto tali crediti sono riconducibili ad un Business Model Hold to Collect e rilevati a costo ammortizzato, con rappresentazione della remunerazione nel margine di interesse lungo l'arco temporale di recupero.

La valutazione di tali crediti viene effettuata considerando i flussi di utilizzo attraverso le compensazioni future stimate, non risulta invece applicabile alla specifica casistica il framework contabile previsto dall'IFRS 9 per il calcolo delle perdite attese, ossia non viene calcolata l'expected credit loss (ECL), in quanto non esiste un rischio di credito della controparte, tenuto conto che il realizzo dei crediti d'imposta avviene tramite compensazione e non tramite incasso.

Infine, come specificato nel documento congiunto delle Autorità, tenuto conto che tali crediti d'imposta non rappresentano, ai fini dei principi contabili internazionali, attività fiscali, contributi pubblici, attività immateriali o attività finanziarie, la classificazione più appropriata ai fini della rappresentazione in bilancio è quella residuale tra le "Altre Attività" di Stato Patrimoniale.

Al 31 dicembre 2024 il valore nominale dei crediti d'imposta complessivamente acquistati ammonta a 3.124,8 mln di euro. Tenuto conto dei crediti finora compensati, pari a 1.136,1 mln di euro, il valore nominale residuo al 31 dicembre 2024 ammonta a 1.988,7 mln di euro. Il corrispondente valore di bilancio, esposto nella voce di stato patrimoniale "120 - Altre attività" in base al costo ammortizzato, che tiene conto del prezzo di acquisto e delle competenze nette maturate al 31 dicembre 2024, ammonta a 1.804,8 mln di euro.

Si evidenzia altresì che la Banca, alla data del 31 dicembre 2024, ha ricevuto richieste di cessione di tali crediti per un ammontare complessivo di circa 578,3 mln di euro, attualmente in corso di verifica/lavorazione. L'ammontare complessivo dei crediti acquistati e delle richieste di cessione in corso di lavorazione – queste ultime opportunamente corrette per fattorizzare l'incidenza delle pratiche abbandonate e/o rifiutate dalla Banca -, è in linea con la stima della capienza fiscale complessiva (c.d. "Tax Capacity") ovvero dei versamenti tributari/contributivi che la Banca prevede di effettuare e che sono disponibili per la compensazione con i crediti fiscali da "Bonus Edilizi". La suddetta valutazione tiene altresì conto della significativa contrazione della "Tax Capacity" prospettica stimata indotta dalle modifiche alle regole sottese all'utilizzo dei crediti fiscali acquistati introdotte dalla legge n. 67 del 23 maggio 2024 che ha convertito in legge, con modificazioni, il D.L. n. 39/2024 (c.d. decreto agevolazioni fiscali). Per maggiori dettagli sul citato decreto agevolazioni fiscali si rimanda a quanto esposto nel paragrafo "Novità Fiscali" della Relazione Consolidata sulla gestione.

Piani di incentivazione all'esodo

La cessazione del rapporto di lavoro si può realizzare con la volontaria accettazione da parte del lavoratore di un piano aziendale di riduzione del personale a seguito di una proposta per incentivare dimissioni volontarie per esuberi ossia nel caso di piani di incentivazione all'esodo.

Tali piani rappresentano benefici per la cessazione del rapporto di lavoro e sono predisposti, per quando riguarda il numero delle uscite ed i tempi di realizzazione, nell'ambito degli obiettivi del Piano Industriale.

Gli accordi siglati tra la Banca e le organizzazioni sindacali prevedono generalmente il perimetro del bacino dei potenziali aderenti ed i pagamenti erogati su base forfettaria oltre alla corresponsione aggiuntiva di componenti quali, ad esempio, il mantenimento della polizza assicurativa, il mantenimento delle coperture assistenziali e delle condizioni di previdenza complementare, fino al momento della fruizione del trattamento pensionistico INPS da parte del dipendente.

La Banca rileva un accantonamento per natura tra le spese del personale in contropartita alla costituzione di un fondo rischi ed oneri alla voce "100 Fondi per rischi e oneri: c) altri fondi per rischi e oneri" al ricorrere dei presupposti dello IAS 37 ossia in presenza di un'obbligazione di natura contrattuale ad erogare le prestazioni ed i benefici contemplati nell'accordo,

8 Trattamento contabile dei crediti d'imposta acquistati ai sensi dei Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio" pubblicato in data 5 gennaio 2021 dal Tavolo di coordinamento fra Banca d'Italia, Consob ed IVASS in materia di applicazione degli IAS/IFRS

quando è probabile che sia necessario un flusso di risorse per adempiere l'obbligazione, per l'importo che rappresenti la migliore stima possibile della spesa necessaria per liquidare la relativa obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio. Trattandosi di un'obbligazione pluriennale, l'importo stimato è soggetto ad attualizzazione per tener conto dell'effetto del trascorrere del tempo (IAS 37.45).

Al risolversi dell'incertezza legata principalmente all'ammontare del costo d'incentivazione all'esodo, la Banca iscrive una passività in contropartita alla chiusura del Fondi per rischi e oneri.

Classificazione strumenti finanziari "ESG"

Nell'ambito della strategia ESG della Banca si colloca l'offerta commerciale di finanziamenti destinati a progetti

sostenibili, la cui contrattualistica include clausole che legano l'ammontare dei flussi di cassa contrattuali al raggiungimento di specifici obiettivi in materia di sostenibilità ambientale (c.d. "covenant ESG"), con l'obiettivo di premiare le imprese che intraprendono percorsi virtuosi di sostenibilità, in termini di minor impatto ambientale (Environmental), perseguimento di politiche di inclusione e supporto alla comunità (Social) o di rafforzamento organizzativo (Governance). Tale premio consiste nella riduzione dello spread del finanziamento, in una misura massima contrattualmente stabilita (di regola pari a 10 basis point), che si verifica qualora venga certificato il raggiungimento di taluni obiettivi di sostenibilità specifici per il singolo debitore (di seguito anche "covenant ESG").

Da un punto di vista contabile, per gli strumenti finanziari non detenuti per finalità di negoziazione, la cui remunerazione dipende da un evento contingente rappresentato dal raggiungimento degli obiettivi ESG, il tema di rilievo è rappresentato dall'applicazione del test SPPI (Solely Payment of Principal and Interest). Su questo aspetto lo IASB ha fornito alcuni chiarimenti sul trattamento di tali clausole ai fini del test SPPI tramite l'emendamento all'IFRS 9 e all'IFRS 7 "Amendments to the Classification and Measurement of Financial Instruments" pubblicato il 30 maggio 2024 e le cui modifiche entrano in vigore per gli esercizi che iniziano a partire dal 1° gennaio 2026.

Sulla base delle analisi preliminari svolte, la Banca ritiene le clausole ESG attualmente applicate nei prodotti offerti alla propria clientela coerenti con il test SPPI, in quanto:

  • non critiche in presenza di analisi quali-quantitative deputate a verificare la residualità della relativa incidenza sui flussi contrattuali complessivi dello strumento;
  • la modifica dei flussi finanziari è legata ad un evento contingente specifico del debitore, come ad esempio gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas del debitore, e non a parametri/indici di mercato;
  • i flussi finanziari derivanti dell'avverarsi o meno dell'evento contingente non rappresentano né un investimento nel debitore né un'esposizione alla performance di asset specifici.

Pertanto, i prodotti creditizi della Banca con "covenant ESG" risultano interamente classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", in coerenza con il business model HTC, in quanto si è ritenuto che i relativi flussi contrattuali siano coerenti con il test SPPI.

Medesime considerazioni sono applicabili agli investimenti effettuati dalla Banca in titoli con covenant ESG, ai fini di consentirne la classificazione nei portafogli delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e delle "Attività finanziarie valutate a fair value con impatto sulla redditività complessiva".

Altri aspetti

I criteri di classificazione delle attività finanziarie

La classificazione delle attività finanziarie nelle tre categorie previste dal principio dipende da due criteri, o driver, di classificazione: il modello di business con cui sono gestiti gli strumenti finanziari (o Business Model) e le caratteristiche contrattuali dei flussi finanziari delle attività finanziarie (o SPPI test).

Dal combinato disposto dei due driver sopra menzionati discende la classificazione delle attività finanziare, secondo quanto di seguito evidenziato:

  • Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: attività che superano il test SPPI e rientrano nel Business Model Hold to collect (HTC);
  • Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI): attività che superano il test SPPI e rientrano nel Business Model Hold to collect and sell (HTCS);
  • Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (FVTPL): è una categoria residuale, in cui rientrano gli strumenti finanziari che non sono classificabili nelle categorie precedenti in base a quanto emerso dal Business Model test o dal test sulle caratteristiche dei flussi contrattuali (SPPI test non superato).

Business model

Per quanto riguarda il Business Model, l'IFRS 9 individua tre fattispecie in relazione alla modalità con cui sono gestiti i flussi di cassa e le vendite delle attività finanziarie.

  • Hold to Collect (HTC): si tratta di un modello di business il cui obiettivo si realizza attraverso l'incasso dei flussi di cassa contrattuali delle attività finanziarie incluse nei portafogli ad esso associati. L'inserimento di un portafoglio di attività finanziarie in tale Business Model non comporta necessariamente l'impossibilità di vendere gli strumenti anche se è necessario considerare la frequenza, il valore e la tempistica delle vendite negli esercizi precedenti, le ragioni delle vendite e le aspettative riguardo alle vendite future;
  • Hold to Collect and Sell (HTCS): è un modello di business misto, il cui obiettivo viene raggiunto attraverso l'incasso dei flussi di cassa contrattuali delle attività finanziarie in portafoglio e (anche) attraverso un'attività di vendita che è parte integrante della strategia. Entrambe le attività (raccolta dei flussi contrattuali e vendita) sono indispensabili per il raggiungimento dell'obiettivo del modello di business. Pertanto, le vendite sono più frequenti e significative rispetto ad un business model HTC e sono parte integrante delle strategie perseguite;
  • Others/Trading: si tratta di una categoria residuale che comprende sia le attività finanziarie detenute con finalità di trading sia le attività finanziarie gestite con un modello di business non riconducibile alle categorie precedenti (Hold to Collect ed Hold to Collect and Sell). In generale tale classificazione si applica ad un portafoglio di asset finanziari la cui gestione e performance sono valutate sulla base del fair value.

Il Business Model riflette le modalità con le quali le attività finanziarie sono gestite per generare flussi di cassa a beneficio dell'entità e viene definito dal top management mediante l'opportuno coinvolgimento delle strutture di business. Viene osservato considerando la modalità di gestione delle attività finanziarie e, come conseguenza, la misura in cui i flussi di cassa del portafoglio derivano o dall'incasso di flussi contrattuali, o dalla vendita delle attività finanziarie o da entrambe di questi eventi.

La valutazione non avviene sulla base di scenari che, in base a previsioni ragionevoli dell'entità, non sono destinati a verificarsi, come i cosiddetti scenari "worst case" o "stress case". Per esempio, se l'entità prevede di vendere un determinato portafoglio di attività finanziarie solo in uno scenario "stress case", tale scenario non influisce sulla valutazione del modello di business dell'entità per tali attività se tale scenario, in base a previsioni ragionevoli dell'entità, non è destinato a verificarsi.

Il modello di business non dipende dalle intenzioni che il management ha con riferimento ad un singolo strumento finanziario, ma fa riferimento alle modalità con le quali gruppi di attività finanziarie vengono gestiti ai fini del raggiungimento di un determinato obiettivo di business.

In sintesi, il business model:

  • riflette le modalità con cui le attività finanziarie sono gestite per generare flussi di cassa;
  • viene definito dal top management, mediante l'opportuno coinvolgimento delle strutture di business;
  • deve essere osservabile considerando le modalità di gestione delle attività finanziarie.

Nell'effettuare la valutazione del Business Model si utilizzano tutti i fattori rilevanti disponibili alla data dell'assessment. Le evidenze sopra richiamate comprendono la strategia, i rischi e la loro gestione, le politiche di remunerazione, il reporting e l'ammontare delle vendite. Nell'analisi del Business Model è essenziale che gli elementi indagati mostrino tra di loro coerenza ed in particolare siano coerenti rispetto alla strategia perseguita. L'evidenza di attività non in linea con la strategia deve essere analizzata e adeguatamente giustificata.

Per i portafogli Hold to Collect, la Banca ha definito le soglie di ammissibilità delle vendite che non inficiano la classificazione (frequenti ma non significative, individualmente e in aggregato, oppure infrequenti anche se di ammontare significativo) e, contestualmente, ha stabilito i parametri per individuare le vendite coerenti con tale modello di business in quanto riconducibili ad un incremento del rischio di credito o per titoli prossimi alla scadenza.

Più nel dettaglio, nell'ambito di un modello di business HTC le vendite sono ammesse i) in caso di incremento del rischio di credito, ii) quando effettuate in prossimità della scadenza ed infine iii) quando sono frequenti ma non significative in termini di valore o infrequenti anche se significative in termini di valore.

Di seguito si fornisce un'illustrazione delle circostanze al ricorrere delle quali la Banca ritiene ammissibile effettuare operazioni di vendita delle attività in esame.

Incremento del rischio di credito

La Banca ritiene che vi sia un incremento del rischio di credito quando si verificano eventi tale da comportare:

  • la classificazione dell'attività finanziaria nello stage 2, in precedenza classificata nello stage 1;
  • la classificazione dell'attività finanziaria tra le attività deteriorate (ossia nello stage 3), in precedenza classificata negli stage 1 o 2.

Al ricorrere di tali fattispecie le vendite risultano ammissibili, a prescindere da qualsiasi soglia di frequenza e di significatività; ciò si verifica, ad esempio, per le cessioni di esposizioni creditizie deteriorate.

Prossimità dello strumento alla scadenza

La Banca ritiene che, a prescindere da qualsiasi soglia di frequenza e di significatività, le cessioni siano compatibili con il Business Model HTC qualora l'intervallo temporale prima della scadenza sia pari al 10% della durata originaria dello strumento, con un limite assoluto pari a 12 mesi, e la differenza tra l'ammontare percepito dalla vendita ed i flussi di cassa contrattuali residui non sia superiore, in valore assoluto, alla soglia del 5%.

Frequenza e significatività inferiori a determinate soglie

  • la frequenza è definita come il rapporto percentuale tra il numero di posizioni vendute (ISIN o rapporti) nel corso del periodo di osservazione e il totale delle posizioni in portafoglio presenti all'inizio del periodo di osservazione. Sono infrequenti le vendite effettuate in numero inferiore ad un valore pari al 5% del numero dei titoli detenuti in portafoglio all'inizio dell'anno (tale valore è pari a zero se il numero dei titoli all'inizio dell'anno è inferiore a 40);
  • la significatività è definita come il rapporto percentuale tra il valore nominale delle vendite e il valore nominale totale degli strumenti in portafoglio presenti all'inizio del periodo di osservazione. La soglia di significatività delle singole vendite individuata dalla Banca è pari al 5%.

Le due soglie devono essere considerate in maniera distinta; ne deriva che non sono ammissibili singole vendite effettuate per un ammontare superiore al 5% rispetto alle consistenze iniziali, anche se infrequenti. Nei casi di contestuale rispetto di entrambe le soglie di frequenza e significatività in termini di singola vendita, è previsto un ulteriore assessment in termini di ammontare aggregato delle vendite. In tal caso la soglia di significatività dell'ammontare aggregato delle vendite individuata dalla Banca è pari al 10%.

Dette soglie sono state stabilite ed applicate a livello sia di singola entità giuridica appartenente alla Banca sia del Gruppo medesimo e per il solo portafoglio dei titoli di debito, in quanto le vendite di portafogli di finanziamenti operate dal Gruppo sono riconducibili ad un incremento del rischio di credito e alla strategia di derisking richiesta dall'Autorità di Vigilanza.

Business Model "Held to Collect" – Vendite

Il principio contabile IFRS 9 prevede che la cessione delle esposizioni incluse nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" avvenga nel rispetto delle sopradette circostanze. Al riguardo si rappresenta che le operazioni di cessione di titoli di debito effettuate dalla Banca nel corso del 2024 sono avvenute complessivamente per un controvalore nominale di circa 389,5 mln di euro nel rispetto delle soglie di significatività e di frequenza, declinate nelle politiche contabili della Banca, illustrate nella parte "A.2. Parte relativa alle principali voci di bilancio", paragrafo "Altre Informazioni, Altri Aspetti - Business Model", a cui si fa rinvio per ulteriori dettagli.

In aggiunta, nell'ambito del processo di derisking illustrato nella Relazione sulla gestione del Gruppo nel paragrafo "Eventi rilevanti dell'esercizio", nel corso del 2024 sono proseguite le operazioni di cessione di esposizioni creditizie deteriorate rappresentate da finanziamenti verso la clientela, ritenute ammissibili a prescindere da qualsiasi soglia di frequenza e di significatività, in linea con la disciplina prevista dall'IFRS 9 e dalla policy della Banca.

Infine, si evidenzia che nel corso del 2024 e fino alla data di redazione del presente bilancio, non è intervenuta alcuna modifica in merito ai criteri di ammissibilità delle vendite di attività finanziarie gestite con il Business Model "HTC". Infine, si segnala che la gestione dei titoli di debito classificati nei portafogli "HTC" e "HTCS" prosegue in continuità con le scelte operate nei precedenti esercizi; non si è pertanto verificato nel corso dell'esercizio alcun cambiamento di Business Model che abbia comportato la necessità di riclassificare il portafoglio titoli.

SPPI test

L'altro criterio da utilizzare per determinare se un'attività finanziaria debba essere classificata tra gli strumenti finanziari valutati al costo ammortizzato o al FVOCI – oltre alla analisi del Business Model sopra rappresentata - è necessario che i termini contrattuali dell'attività stessa prevedano, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire ("solely payment of principal and interest" - SPPI). Tale analisi deve essere effettuata, in particolare, per i finanziamenti e i titoli di debito.

Il test SPPI deve essere effettuato su ogni singolo strumento finanziario, al momento dell'iscrizione nel bilancio.

Successivamente alla rilevazione iniziale, e finché è rilevata in bilancio, l'attività non è più oggetto di nuove valutazioni ai fini del test SPPI. Qualora si proceda alla cancellazione (derecognition contabile) di uno strumento finanziario e all'iscrizione di una nuova attività finanziaria occorre procedere all'effettuazione del test SPPI sul nuovo asset.

Ai fini dell'analisi, l'IFRS 9 propone una definizione dei termini capitale ed interesse come segue:

  • il capitale (principal) è inteso come il fair value dell'attività finanziaria al momento della sua rilevazione iniziale. Tale valore può modificarsi durante la vita dello strumento finanziario, per esempio per effetto dei rimborsi di parte del capitale;
  • l'interesse (interest) è il corrispettivo per il valore del denaro nel tempo, per il rischio di credito associato al capitale in un determinato periodo di tempo, per altri rischi e costi associati ai rischi di base di un'operazione di finanziamento e per il margine di profitto.

Nei contratti di finanziamento base (basic lending arrangement), il valore dell'interesse deve dipendere esclusivamente dal valore del denaro nel tempo e dal rischio di credito associato all'importo principale in un determinato periodo di tempo. Ogni qual volta i termini contrattuali introducono l'esposizione a rischi o volatilità dei flussi finanziari contrattuali non coerente con la definizione di basic lending arrangement, come ad esempio l'esposizione a variazione dei prezzi di azioni o di merci, i flussi contrattuali non soddisfano la definizione di SPPI.

Nei casi in cui il valore temporale del denaro sia modificato ("modified time value of money") – ad esempio quando il tasso di interesse dell'attività viene rideterminato periodicamente, ma la frequenza di tale rideterminazione o la frequenza del pagamento non corrisponde alla natura del tasso di interesse (ad esempio il tasso di interesse è rivisto mensilmente sulla base di un tasso a un anno) oppure quando il tasso d'interesse è rideterminato periodicamente sulla base di una media di particolari tassi di breve o medio-lungo termine – l'impresa deve valutare, sia utilizzando elementi quantitativi che qualitativi, se i flussi contrattuali rispondano ancora alla definizione di SPPI (c.d. benchmark cash flows test). Qualora dal test emerga che i flussi di cassa contrattuali (non attualizzati) risultano "significativamente differenti" rispetto ai flussi di cassa (anch'essi non attualizzati) di uno strumento benchmark (ovvero senza l'elemento di time value modificato) i flussi di cassa contrattuali non possono essere considerati come rispondenti alla definizione di SPPI.

Analisi particolari (c.d. "look through test") sono richieste dal principio e vengono di conseguenza poste in essere anche per gli strumenti multipli legati contrattualmente ("contractually linked instruments" – CLI) che creano concentrazioni di rischio di credito per il ripianamento del debito e per i non recourse asset, ad esempio nei casi in cui il credito può essere fatto valere solo in relazione a determinate attività del debitore o ai flussi finanziari derivanti da determinate attività.

Anche la presenza di clausole contrattuali che possono modificare la periodicità o l'ammontare dei flussi di cassa contrattuali deve essere considerata per valutare se tali flussi soddisfano i requisiti per essere considerati SPPI compliant (ad esempio opzioni di prepagamento, possibilità di differire i flussi di cassa previsti contrattualmente, strumenti con derivati incorporati, strumenti subordinati, eccetera).

Tuttavia, come previsto dall'IFRS 9, una caratteristica dei flussi finanziari contrattuali non influisce sulla classificazione dell'attività finanziaria qualora possa avere solo un effetto de minimis sui flussi finanziari contrattuali dell'attività finanziaria (in ciascun esercizio e cumulativamente). Analogamente, se una caratteristica dei flussi finanziari non è realistica (not genuine), ovvero se influisce sui flussi finanziari contrattuali dello strumento soltanto al verificarsi di un evento estremamente raro, molto insolito e molto improbabile, essa non influisce sulla classificazione dell'attività finanziaria.

Ai fini dell'effettuazione del test SPPI, per l'operatività in titoli di debito la Banca si avvale dei servizi forniti da un info-provider. Solo nel caso in cui i titoli non siano gestiti dall'info-provider, il test è effettuato manualmente tramite l'utilizzo di un tool proprietario basato su una metodologia sviluppata internamente (alberi decisionali).

Per l'effettuazione del test SPPI nell'ambito dei processi di concessione del credito è stato sviluppato un tool proprietario basato su una metodologia sviluppata internamente (alberi decisionali). In particolare, date le significative differenti caratteristiche, è prevista una gestione differenziata per i prodotti riconducibili a uno standard contrattuale (tipicamente portafoglio crediti retail) e finanziamenti tailor made (tipicamente portafoglio crediti corporate). Per i prodotti standard, il test SPPI è effettuato in sede di strutturazione dello standard contrattuale, attraverso il processo "Product Approval" e l'esito del test viene esteso a tutti i singoli rapporti riconducibili al medesimo prodotto a catalogo. Invece per i prodotti tailor made,

il test SPPI è effettuato per ogni nuova linea di credito/rapporto sottoposta all'organo deliberante attraverso l'utilizzo del tool. Gli alberi decisionali - inseriti nel tool proprietario - sono stati predisposti internamente (sia per i titoli di debito che i finanziamenti) e catturano le possibili caratteristiche non SPPI compliant. Gli alberi sono utilizzati sia per l'implementazione delle regole del tool proprietario, sia per la verifica e per la validazione della metodologia adottata dagli info-provider.

Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione del bilancio

L'applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti in bilancio e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali. Le assunzioni alla base delle stime formulate tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione del presente Bilancio consolidato nonché le ipotesi considerate ragionevoli, anche alla luce dell'esperienza storica. Per loro natura, non è quindi possibile escludere che le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui la Banca si troverà ad operare. A tal proposito, si segnala che lo scenario macroeconomico di riferimento risulta ancora interessato da significativa incertezza indotta dalle tensioni geopolitiche che, dopo l'avvio del conflitto Russia-Ucraina e conseguenti sanzioni internazionali, hanno interessato anche l'area del Medio Oriente; ad esse si aggiunge l'acquisita consapevolezza a livello internazionale del rischio climatico e relative misure di contrasto. Tali incertezze influenzano le stime di bilancio, richiedendo di ricorrere a significativi elementi di giudizio nella selezione delle ipotesi ed assunzioni sottostanti la stessa stima. I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini della redazione del presente Bilancio consolidato e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche, ad oggi non prevedibili né stimabili, rispetto al valore contabile delle attività e delle passività iscritte in bilancio.

Al riguardo si evidenzia che le stime potrebbero dover essere riviste a seguito dei mutamenti nelle circostanze sulle quali le stesse erano fondate, della disponibilità di nuove informazioni o della maggiore esperienza registrata.

Infine, si segnala che per consentire un apprezzamento degli effetti sul bilancio correlati ai suddetti elementi di incertezza, nel presente bilancio consolidato, per le principali voci di bilancio soggette a stima (recuperabilità delle attività per imposte anticipate, perdite attese su finanziamenti non deteriorati, recuperabilità delle attività immateriali a vita utile indefinita) viene fornita l'informativa delle principali ipotesi ed assunzioni utilizzati nella stima, nonché un'analisi di sensitività rispetto ad ipotesi alternative.

Di seguito si illustrano le politiche contabili considerate maggiormente critiche al fine della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria della Banca, sia per la materialità dei valori da iscrivere in bilancio impattati da tali politiche, sia per l'elevato grado di giudizio insito nelle valutazioni che implica il ricorso a stime ed assunzioni da parte del management, con rinvio alle specifiche sezioni della Nota integrativa per un'informativa di dettaglio sui processi valutativi condotti al 31 dicembre 2024.

Le principali fattispecie per le quali è maggiormente richiesto l'impiego di valutazioni soggettive da parte della direzione aziendale sono:

  • a. la quantificazione delle perdite per riduzione di valore dei crediti e, in genere, delle altre attività finanziarie;
  • b. la valutazione della congruità del valore delle partecipazioni e delle altre attività non finanziarie (avviamenti, attività materiali, compresi i valori d'uso degli asset acquisiti con il leasing, e attività immateriali);
  • c. l'utilizzo di modelli valutativi per la rilevazione del fair value degli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • d. la stima e le assunzioni sulla recuperabilità delle attività fiscali per imposte anticipate;
  • e. la stima delle passività derivanti da fondi di quiescenza aziendale a prestazioni definite;
  • f. la quantificazione dei fondi per rischi ed oneri di natura legale e fiscale;
  • g. la quantificazione del fair value degli investimenti immobiliari e degli immobili strumentali.

Per talune delle fattispecie sopra elencate possono identificarsi i principali fattori che sono oggetto di stime da parte della Banca e che quindi concorrono a determinare il valore di iscrizione in bilancio di attività e passività.

In sintesi, si segnala che:

  • a. per l'allocazione nei tre stadi di rischio creditizio previsti dall'IFRS 9 di crediti e titoli di debito classificati tra le Attività finanziarie al costo ammortizzato e le Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva ed il calcolo delle relative perdite attese, le principali stime riguardano:
    • la determinazione dei parametri di significativo incremento del rischio di credito, basati essenzialmente su modelli di misurazione delle probabilità di default (PD) all'origination delle attività finanziarie e alla data di bilancio;
    • l'inclusione di fattori forward looking, anche di tipo macroeconomico, per la determinazione di PD, EAD e LGD;

  • la determinazione delle stime dei flussi di cassa futuri rivenienti dai crediti deteriorati che avviene con riferimento ad alcuni elementi: i tempi di recupero attesi, il presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie nonché i costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell'esposizione creditizia; ed infine
  • la determinazione della probabilità di vendita per le posizioni per le quali esiste un piano di dismissione;
  • b. per la determinazione del valore d'uso delle partecipazioni sono oggetto di stima i flussi finanziari attesi ed il costo del capitale;
  • c. per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari non quotati su mercati attivi, qualora sia necessario l'utilizzo di parametri non desumibili dal mercato, le principali stime riguardano, da un lato, lo sviluppo dei flussi finanziari futuri (o anche flussi reddituali, nel caso di titoli azionari), eventualmente condizionati a eventi futuri e, dall'altro, il livello di determinati parametri in input non quotati su mercati attivi;
  • d. per la quantificazione dei fondi di quiescenza e per obblighi simili è oggetto di stima il valore attuale delle obbligazioni, tenuto conto dei flussi, opportunamente attualizzati, derivanti dalle analisi storico statistiche e della curva demografica;
  • e. per la quantificazione dei fondi per rischi e oneri è oggetto di stima ove possibile l'ammontare degli esborsi necessari per l'adempimento delle obbligazioni, tenuto conto della probabilità effettiva del dover impiegare risorse;
  • f. per la determinazione delle poste relative alla fiscalità differita è stimata la probabilità di un futuro effettivo sostenimento di imposte (differenze temporanee tassabili) ed il grado di ragionevole certezza – se esistente – di ammontari imponibili futuri al momento in cui si manifesterà la deducibilità fiscale (differenze temporanee deducibili e perdite fiscali riportate a nuovo);
  • g. per la determinazione del fair value degli immobili, effettuata attraverso la predisposizione di apposite perizie da parte di società qualificata ed indipendente, sono oggetto di stima taluni dati di input non osservabili quali, ad esempio, i canoni di locazione, i prezzi di vendita, i tassi di attualizzazione, i tassi di capitalizzazione, ecc.

Per i punti a), b) ed f) si rinvia ai rispettivi successivi paragrafi "Modalità di determinazione delle perdite di valore degli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)", "Modalità di determinazione delle perdite di valore delle partecipazioni", "Modalità di determinazione delle perdite di valore di altre attività non finanziarie" e "Modalità di rilevazione delle attività per imposte anticipate (probability test)"; per il punto g) si rinvia al paragrafo "Determinazione del fair value degli immobili" ed infine per il punto c) a quanto illustrato nel paragrafo A.4.5 "Gerarchia del fair value" della presente Nota integrativa. Nell'ambito delle singole sezioni della nota integrativa patrimoniale ed economica dove sono dettagliati i singoli contenuti delle singole voci di bilancio sono poi analizzate ed approfondite le effettive soluzioni tecniche e concettuali adottate dalla Banca. Per quanto riguarda le fattispecie di cui ai punti d) ed e) si rinvia alla Sezione 12 del passivo della Nota Integrativa "Fondi di quiescenza aziendale a benefici definiti" e alla parte E della Nota Integrativa Sezione 1.5 "Rischi Operativi".

Modalità di determinazione delle perdite di valore degli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)

Ad ogni data di bilancio, ai sensi dell'IFRS 9, le attività finanziarie diverse da quelle valutate al fair value con impatto a conto economico sono sottoposte ad un processo di impairment, finalizzato a stimare le perdite di valore attese per il rischio di credito (cosiddette ECL - expected credit loss). Un'analisi analoga viene effettuata anche per gli impegni ad erogare fondi e per le garanzie rilasciate che rientrano nel perimetro da assoggettare ad impairment ai sensi dell'IFRS 9.

In particolare, il modello ECL prevede che i sopracitati strumenti debbano essere classificati in tre distinti "stage", in funzione della loro qualità creditizia assoluta o relativa rispetto all'erogazione iniziale, a cui corrispondono diversi criteri di misurazione delle perdite attese. Nel dettaglio:

  • stage 1: vi rientrano le esposizioni performing che non hanno subito una variazione significativa del rischio di credito rispetto alla rilevazione iniziale. Le rettifiche di valore corrispondono alle perdite attese legate al verificarsi di default nei 12 mesi successivi alla data di bilancio;
  • stage 2: accoglie le esposizioni performing il cui merito creditizio è interessato da una significativa variazione del rischio di credito, ma per cui le perdite non sono ancora osservabili. Le rettifiche sono calcolate considerando la perdita attesa su tutta la vita residua dello strumento (lifetime);
  • stage 3: comprende tutti i crediti deteriorati, ovvero le esposizioni non performing che presentano un'oggettiva evidenza di deterioramento e che devono essere rettificate utilizzando il concetto di perdita attesa lifetime. 9

Eccezione a quanto sopra è rappresentata dalle attività finanziarie considerate come deteriorate fin dalla loro acquisizione o origine (cosiddetti "POCI – Purchased or Originates Credit Impaired"), per il cui trattamento si fa rinvio a quanto già illustrato nel precedente paragrafo ad esse dedicato.

9 La valutazione è statistica per le posizioni con saldo inferiore a 1 mln di euro e analitica, effettuata dai gestori, per le posizioni sopra tale soglia.

Il perimetro delle esposizioni classificate nello stage 3 comprende le esposizioni deteriorate corrispondenti, secondo quanto previsto dalle regole di Banca d'Italia, definite nella Circolare n.272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti e richiamate dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", all'aggregato non performing exposures di cui agli ITS EBA (EBA/ITS/2013/03/rev1 24/7/2014)10.

Nel dettaglio, le richiamate circolari individuano le seguenti categorie di attività deteriorate:

  • Sofferenze: rappresentano il complesso delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dalla banca;
  • Inadempienze probabili ("unlikely to pay"): rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio, per cui non ricorrono le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze e per le quali si ritiene improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore adempia integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione viene effettuata in maniera indipendente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. La classificazione tra le inadempienze probabili non è necessariamente legata alla presenza esplicita di anomalie, quali il mancato rimborso, ma è legata alla sussistenza di elementi indicativi di una situazione di rischio di inadempimento del debitore (ad esempio, una crisi del settore industriale in cui opera il debitore);
  • Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: le esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, presentano una posizione scaduta e/o sconfinante da più di 90 giorni, secondo le soglie di significatività previste dalla citata normativa. Per la Banca le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate sono determinate facendo riferimento alla posizione del singolo debitore.

La Banca adotta, nell'identificazione delle esposizioni deteriorate, un approccio "per debitore". Pertanto, è l'intera controparte nel rapporto di credito a venir valutata e successivamente classificata, e non le singole linee di credito concesse alla medesima controparte.

In aggiunta, la normativa di Banca d'Italia, in linea con gli standard dell'EBA, ha introdotto la definizione di "esposizioni oggetto di concessione" (cosiddette "Forborne Exposure"). Trattasi in particolare delle esposizioni beneficiarie di misure di tolleranza, che consistono in concessioni nei confronti di un debitore, in termini di modifica e/o di rifinanziamento di un preesistente credito, esclusivamente in ragione di, o per prevenire, un suo stato di difficoltà finanziaria che potrebbe avere effetti negativi sulla sua capacità di adempiere agli impegni contrattuali originariamente assunti e che non sarebbero state concesse ad un altro debitore con analogo profilo di rischio non in difficoltà finanziaria. Dette concessioni devono essere identificate a livello di singola linea di credito e possono riguardare esposizioni di debitori classificati sia nello status performing che nello status non performing (deteriorato). Per le esposizioni con misure di forbearance classificate tra le inadempienze probabili, il ritorno tra le esposizioni performing può avvenire solo dopo che sia trascorso almeno un anno dal momento della concessione (cosiddetto "cure period") e che siano soddisfatte tutte le altre condizioni previste dal paragrafo 157 dell'ITS dell'EBA.

In ogni caso, le esposizioni rinegoziate non devono essere considerate forborne quando il debitore non si trovi in una situazione di difficoltà finanziaria (rinegoziazioni effettuate per motivi commerciali).

Perdite di valore delle attività finanziarie performing

Per le attività finanziarie performing, ossia per quelle attività non considerate come deteriorate occorre valutare, a livello di singolo rapporto, la presenza di un significativo deterioramento del rischio creditizio, tramite confronto tra il rischio di credito associato allo strumento finanziario all'atto della valutazione e quello al momento iniziale dell'erogazione o dell'acquisizione. Tale confronto viene effettuato assumendo a riferimento sia criteri quantitativi che qualitativi. Le conseguenze di tale verifica, dal punto di vista della classificazione (o, più propriamente, dello staging) e della valutazione, sono le seguenti:

  • ove tali indicatori sussistano, l'attività finanziaria confluisce nello stage 2. La valutazione, in tal caso, in coerenza con il dettato dei principi contabili internazionali e pur in assenza di una perdita di valore manifesta, prevede la rilevazione di rettifiche di valore pari alle perdite attese lungo l'intera vita residua dello strumento finanziario. Tali rettifiche sono oggetto di revisione ad ogni data di reporting successiva sia per verificarne periodicamente la congruità rispetto alle stime di perdita costantemente aggiornate, sia per tener conto – nel caso in cui vengano meno gli indicatori di una rischiosità creditizia "significativamente incrementata" – del mutato orizzonte previsionale di calcolo della perdita attesa;
  • ove tali indicatori non sussistano, l'attività finanziaria confluisce nello stage 1. La valutazione, in tal caso, in coerenza con il dettato dei principi contabili internazionali e pur in assenza di perdita di valore manifesta, prevede la rilevazione di perdite attese, per lo specifico strumento finanziario, nel corso dei dodici mesi successivi. Tali rettifiche sono oggetto di revisione ad ogni data di bilancio successiva sia per verificarne periodicamente la congruità rispetto alle stime di perdita

10 Il framework regolamentare della Nuova Definizione di Default è stato integrato con l'applicazione, a partire dal 1° gennaio 2021, delle "Linee Guida sull'applicazione della definizione di default come da art.178 del Regolamento UE n.575/2013" (EBA/GL/2016/07).

costantemente aggiornate, sia per tener conto – nel caso dovessero presentarsi indicatori di una rischiosità creditizia "significativamente incrementata" – del mutato orizzonte previsionale di calcolo della perdita attesa.

Per quel che attiene alla valutazione delle attività finanziarie e, in particolare, all'identificazione dell'esistenza di un "significativo incremento" del rischio di credito (condizione necessaria e sufficiente per la classificazione dell'attività oggetto di valutazione nello stage 2), gli elementi che - ai sensi del principio e della sua declinazione operativa effettuata dalal Banca - costituiscono le determinanti principali da prendere in considerazione sono i seguenti:

  • criterio quantitativo relativo che si configura come driver "principale", basato sulla variazione (oltre soglie determinate) delle probabilità di default lifetime rispetto al momento dell'iscrizione iniziale in bilancio dello strumento finanziario;
  • criteri qualitativi assoluti, rappresentati dall'identificazione di trigger event o dal superamento di soglie assolute nell'ambito del processo di monitoraggio del credito, e backstop indicators, ovvero fattori di "delinquency" del credito, la cui manifestazione fa presumere che si sia verificato un significativo incremento del rischio di credito, a meno di evidenze contrarie. Vi rientrano:
    • tutte le esposizioni interessate da misure di forbearance e che presentano tale attributo ancora attivo, indipendentemente dalla regolarità o meno del probation period in corso;
    • esposizioni di controparti classificate nel portafoglio gestionale Gestione Proattiva contraddistinte da elementi di alto rischio (high risk)11;
    • esposizioni scadute da oltre 30 giorni.
    • esposizioni verso clientela retail e aziende con fatturato inferiore ai 50 mln di euro e classificate dal sistema interno di early warning system (EWS) nella classe di rischiosità A812.

Con particolare riferimento al criterio quantitativo relativo applicabile alle esposizioni creditizie verso clientela, la Banca ha definito di assumere come riferimento la variazione, all'interno di soglie interne differenziate per segmento, prodotto, classe di rating iniziale, vintage e area geografica tra la probabilità di default (PD) cumulata lifetime forward looking rilevata all'origine del rapporto contrattuale e la probabilità di default rilevata alla data di valutazione. Il superamento delle suddette soglie costituisce espressione di un significativo incremento del rischio di credito ed il conseguente trasferimento della singola linea di credito dallo stage 1 allo stage 2. Il confronto si basa su durate residue e modelli di PD omogenei, ad esempio se la definizione di default cambia nel tempo, la PD cumulata lifetime forward looking all'origine viene rideterminata per tener conto di tale nuova definizione di default. Le PD cumulate oggetto di confronto si basano sullo stesso modello utilizzato ai fini ECL (es: definizione di PD PIT (Point in Time), scenari macroeconomici, vita attesa/vita contrattuale). Al fine di ottenere un risultato di classificazione univoco viene utilizzata una PD cumulata risultante dalla media ponderata delle PD cumulate calcolate per i singoli scenari prospettici utilizzando come pesi le probabilità degli scenari. Le soglie di significatività sono determinate misurando storicamente tramite analisi di regressione quantile per cluster quel livello di ratio, tra PD cumulata lifetime forward looking alla data di reporting e quella alla data di origination, che può considerarsi predittivo del passaggio a NPE13. Le soglie sono determinate in modo da minimizzare i cosiddetti falsi positivi e falsi negativi e massimizzare i veri positivi e i veri negativi.

Nei casi di difficoltà ad individuare fattori o indicatori di rischiosità a livello di singolo debitore, il significativo incremento del rischio di credito può essere valutato mediante un approccio di tipo collettivo che consenta di evidenziare le componenti del portafoglio creditizio che potrebbero subire maggiormente gli effetti di crisi senza peraltro una loro identificazione su base singola.

Per quanto riguarda i titoli di debito che non presentano un rating pari o superiore all'investment grade, il criterio quantitativo relativo è basato sulla variazione di PD cumulata lifetime forward looking tra data di reporting e data di origination confrontato con una determinata soglia. Per gli emittenti di tipo corporate la curva PD pluriennale è quella relativa alla vintage pari ad 1 del segmento Corporate stimata interamente dalla Banca; per le emissioni governative la curva PD pluriennale è quella elaborata sulla base delle matrici di migrazione di Moody's, Standard & Poor's e Fitch a 1 anno dei titoli di stato; per la stima delle PD pluriennali delle esposizioni creditizie verso banche e verso imprese non bancarie e finanziarie (NBFI) sono state utilizzate le matrici di migrazione di Standard & Poor's corrispondenti all'area euro ; per i titoli emessi a fronte di cartolarizzazioni sia proprie che di terzi è utilizzata la matrice di PD pluriennali di Moody's. Le PD cumulate oggetto di confronto si basano sullo stesso modello utilizzato ai fini ECL e scenari macroeconomici. Al fine di ottenere un risultato di classificazione univoco viene utilizzata una PD cumulata risultante dalla media ponderata delle PD cumulate calcolate per i singoli scenari prospettici utilizzando come pesi le probabilità degli scenari. Le esposizioni sono classificate in stage 2 se il ratio tra la PD cumulata lifetime

13 Il passaggio a NPE è misurato su orizzonti pluriennali

11 I macro fattori che determinano l'assegnazione della targatura high risk all'interno del portafoglio gestionale "Gestione Proattiva" sono l'accensione di un parametro di default detection del sistema di early warning system classificato come o vincolante o non vincolante a rilevanza alta oppure due parametri non vincolanti a rilevanza bassa che si sono accesi a distanza di 3 mesi.

12 La classe A8 rappresenta la classe di maggior rischio assegnata dal sistema EWS per un'esposizione classificata in stage 1.

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte A - Politiche Contabili

forward looking alla data di reporting rispetto a quella alla data di origination supera una data soglia di significatività pari, sia per titoli corporate che per quelli governativi, a quella utilizzata per le esposizioni corporate sotto forma di finanziamenti.

I titoli di debito che alla data di reporting presentano un rating pari all'investment grade, principalmente riconducibili ai titoli di Stato, sono classificati nello stage 1 in quanto per tale fattispecie, e solo per essa, la Banca si è avvalsa della "Low Credit Risk Exemption". Tale esenzione consiste nell'espediente pratico di non effettuare il test relativo al significativo deterioramento del rischio di credito, in presenza di esposizioni il cui rischio di credito è ritenuto basso. Tale esenzione trova applicazione ai titoli che presentano, alla data di valutazione, un livello di rating pari all'investment grade, in piena conformità a quanto previsto dal principio contabile IFRS 9. Anche per i titoli di debito è stato introdotto, ai fini dell'identificazione dell'esistenza di un "significativo incremento" del rischio di credito, un criterio qualitativo che determina l'allocazione in stage 2 di tranche appartenenti a controparti rientranti nel portafoglio gestionale high risk. In aggiunta, considerata la presenza di più transazioni di acquisto a fronte del medesimo titolo fungibile (ISIN), si è reso necessario individuare una metodologia per identificare le tranche vendute al fine di determinare le quantità residue cui associare la qualità creditizia alla data di rilevazione iniziale da confrontare con quella alla data di valutazione. A riguardo si è ritenuto idoneo l'utilizzo della metodologia FIFO (First In – First Out) in quanto permette una gestione più trasparente del portafoglio, anche dal punto di vista operativo (front office), consentendo, contestualmente, un continuo aggiornamento della valutazione del merito creditizio sulla base dei nuovi acquisti.

In linea generale il criterio di trasferimento tra stage è simmetrico. In particolare, un miglioramento del rischio creditizio tale da far venir meno le condizioni che avevano condotto all'incremento significativo del medesimo comporta la riattribuzione dello strumento finanziario dallo stage 2 allo stage 1. In tal caso l'entità ridetermina la rettifica di valore su un orizzonte temporale di dodici mesi anziché come precedentemente rilevata lifetime, rilevando, di conseguenza, nel conto economico una ripresa di valore. Al fine di ridurre la frequenza di passaggi tra stage, la Banca adotta una regola di stabilizzazione che richiede un probation period sia in entrata che in uscita.

Una volta definita l'allocazione delle esposizioni nei diversi stadi di rischio creditizio, la determinazione delle perdite attese (ECL) è effettuata, a livello di singola operazione o tranche di titolo, partendo dalla modellistica IRB/Gestionale, basata su parametri di Probabilità di Default (PD), Loss Given Default (LGD) e Exposure at Default (EAD), su cui sono effettuati specifici adattamenti, in modo da garantirne la compliance con le prescrizioni peculiari dell'IFRS 9.

Per PD, LGD ed EAD valgono le seguenti definizioni:

  • PD (Probabilità di Default): probabilità di migrare dallo stato di bonis a quello di credito deteriorato nell'orizzonte temporale di un anno. Nei modelli coerenti con le disposizioni di vigilanza, il fattore PD viene tipicamente quantificato attraverso il rating. Nella Banca i valori di PD derivano dai modelli di rating interno laddove disponibili, integrati da valutazioni esterne o da dati medi di segmento/portafoglio;
  • LGD (Loss Given Default): percentuale di perdita in caso di default. Nei modelli coerenti con le disposizioni di vigilanza viene quantificata attraverso l'esperienza storica dei recuperi attualizzati sulle pratiche passate a credito deteriorato;
  • EAD (Exposure At Default) o equivalente creditizio: ammontare dell'esposizione al momento del default.

Come già sopra evidenziato, per poter rispettare il dettato dell'IFRS 9 si è reso necessario effettuare specifici interventi di adeguamento sui suddetti fattori, tra cui si ricordano in particolare:

  • l'adozione di una PD Point in Time (PIT) a fronte della PD Through the Cycle (TTC) usata ai fini regolamentari;
  • la rimozione dalla LGD di alcune componenti aggiuntive, quali i costi indiretti (costi non ripetibili), ulteriori margini di conservativismo specificatamente introdotti per i modelli regolamentari, la componente legata al ciclo economico avverso (c.d. "down turn"); nonché per riflettere i più attuali tassi di recupero (PIT), le aspettative circa i futuri trend (forward looking) e l'inclusione di eventuali recovery fees in caso di recupero affidato a soggetti terzi;
  • l'utilizzo di PD e, ove necessario, di LGD multiperiodali al fine di determinare la perdita attesa per l'intera vita residua dello strumento finanziario (stage 2 e 3);
  • l'utilizzo, nell'ambito del processo di attualizzazione dei flussi di cassa futuri attesi, del tasso di interesse effettivo della singola operazione, a differenza di quanto previsto dai modelli regolamentari, in cui lo sconto dei singoli flussi di cassa avviene tramite i tassi di attualizzazione determinati in conformità con la normativa prudenziale.

In relazione all'EAD multiperiodale, in linea con il dettato dell'IFRS 9, la Banca ai fini della determinazione della scadenza economica fa riferimento ai piani contrattuali per le esposizioni a scadenza mentre per le esposizioni a vista effettua una stima del profilo di rimborso mediante l'applicazione di un modello comportamentale - adoperato anche in ambito rischi di liquidità ed ALM - distinto per tipologia di clientela, a prescindere dalle relative modalità di valutazione (costo ammortizzato o fair value con impatto sulla redditività complessiva). Per gli impegni ad erogare fondi e per le garanzie rilasciate (esposizioni fuori bilancio), l'EAD è, invece, assunta pari al valore nominale ponderato per un apposito fattore di conversione creditizia (CCF – credit conversion factor).

Lo standard IFRS 9 stabilisce che, a ogni data di reporting, un ente deve misurare il deterioramento di un'attività basandosi sulla expected credit loss, in considerazione di informazioni disponibili, ragionevoli e consistenti, senza incorrere in costi o sforzi eccessivi. L'approccio forward looking previsto dall'IFRS 9 ai fini della determinazione della perdita attesa rappresenta pertanto un aspetto centrale del modello valutativo.

Ciò premesso, la Banca utilizza l'approccio forward looking per la stima della perdita attesa, sia nelle valutazioni analitiche che in quelle collettive. L'approccio forward looking è applicato ai seguenti parametri statistici:

  • PD: Probability of default, utilizzata per le posizioni performing;
  • LGD/EAD: Loss Given Default (LGD), utilizzato sia per le posizioni performing che per le posizioni non performing valutate statisticamente; Credit Conversion Factor (CCF) utilizzati per la stima dell'EAD delle posizioni performing;
  • Cure/Danger rate: utilizzati per le inadempienze probabili diverse dalle posizioni valutate statisticamente in quanto inferiori ad una data soglia;
  • haircut delle garanzie immobiliari, utilizzati, quando applicabili, per la valutazione analitica delle sofferenze e delle inadempienze probabili diverse dai ristrutturati.

Poiché la perdita attesa è stimata come media ponderata di un range di possibili risultati, i sopra citati parametri sono prima determinati sulla base delle evidenze storiche e poi corretti per tener conto di almeno 3 scenari economici che coprono un orizzonte futuro di almeno 3 anni: baseline, migliorativo e peggiorativo.

Le previsioni degli indicatori macroeconomici (forward looking), fornite da un consulente esterno di primario standing e rielaborate internamente dalla Funzione Studi e Ricerche, sono quantificati sulla base di tre possibili scenari futuri, che considerano le variabili economiche ritenute rilevanti (PIL Italia, tassi di interesse, tasso di disoccupazione, prezzo degli immobili commerciali e residenziali, inflazione, indici azionari), con un orizzonte temporale futuro di tre anni ai quali sono assegnate le rispettive probabilità di accadimento, determinate internamente dalla Banca. Lo scenario macroeconomico viene aggiornato almeno una volta all'anno, in occasione del bilancio di esercizio, nonché ogni qualvolta l'ultimo scenario "base" evidenzi, rispetto a quello già in uso, una differenza cumulata netta del PIL nell'orizzonte di 3 anni maggiore o uguale, in valore assoluto, allo 0,5%. In maggior dettaglio, per la svalutazione dei crediti, accanto allo scenario "baseline", ossia allo scenario macroeconomico previsionale sulla base del quale la Banca sviluppa le proprie proiezioni relative a dati economico/patrimoniali e di rischio lungo un orizzonte temporale di breve e di medio termine, vengono presi in considerazione due scenari simmetrici: uno scenario alternativo severo (severo ma plausibile) e uno scenario alternativo migliorativo (best), che si differenziano per un diverso grado di favore/avversità allo sviluppo economico e alla crescita. Per maggiori dettagli sugli scenari macroeconomici incorporati nel calcolo delle perdite attese delle esposizioni performing, si fa rinvio al successivo paragrafo "Scenari macroeconomici del Gruppo per la valutazione dei crediti nel bilancio 2024".

Viene stimata la sensitivity dei parametri statistici alle variabili macroeconomiche. In particolare, di seguito si riportano le associazioni parametro statistico/variabile macroeconomica:

  • PD: PIL Italia, tasso di disoccupazione, tassi di interesse, inflazione, prezzo degli immobili commerciali e indici azionari;
  • LGD/EAD: PIL Italia, tasso di disoccupazione, prezzo degli immobili residenziali, tassi di interesse, investimenti in costruzioni, macchinari e mezzi di trasporto;
  • cure/danger rates: PIL Italia e Prezzo degli immobili residenziali;
  • haircut: prezzo degli immobili commerciali e residenziali.

Per quei parametri statistici (es: PD) per i quali non vi è una relazione lineare con la variabile macroeconomica, la misura del parametro non è calcolata sulla base della media ponderata delle variabili macroeconomiche e utilizzando come pesi le rispettive probabilità, bensì sulla base di determinate distinte misure del parametro. La media ponderata, in detti casi, avviene a livello di perdita attesa.

Ai fini della stima delle perdite attese lungo la vita dello strumento, l'arco temporale di riferimento è rappresentato dalla data di scadenza contrattuale; per gli strumenti senza scadenza, la stima delle perdite attese fa riferimento ad un orizzonte temporale stimato attraverso un modello comportamentale per i prodotti a vista e posta uguale ad un anno rispetto alla data di reporting negli altri casi.

Infine, con riferimento alle metodologie di stima delle perdite di valore delle attività finanziarie performing, è possibile che in determinate circostanze emerga l'esigenza di apportare aggiustamenti temporanei (aggravi alle valutazioni) rispetto agli esiti della modellistica adottata, in ottica cautelativa. Tale evenienza può nascere, a titolo indicativo, a seguito di eventi esogeni, di natura inattesa, non controllabili ad opera della banca, e con conseguenze potenziali, anche su vasta scala, sulla misurazione della ECL dei portafogli per effetto di elementi che non vengono colti adeguatamente dalle modellistiche IFRS 9 in uso. Va ricordato, infatti, che le metodologie di stima IFRS 9 si fondano su assunzioni basate sull'esperienza ed hanno un forte anco-

raggio alle osservazioni storiche, che vengono considerate su un arco temporale congruo e in un contesto di riferimento sufficientemente stabile. Pertanto, al fine di cogliere compiutamente gli effetti di particolari volatilità o di possibili e congiunturali deviazioni significative dagli scenari macroeconomici attesi, anche in relazione ai c.d. "rischi emergenti", è stato identificato un apposito framework di riferimento entro cui agire tali interventi- opportunamente approvati dai competenti organi- tesi a fattorizzare nel calcolo dell'ECL ulteriori elementi non ancora e/o non sufficientemente colti dalla modellistica in uso.

Per ulteriori dettagli sul modello determinazione delle perdite attese sulle esposizioni non deteriorate, con particolare riferimento ai criteri di stage assignment, alla modalità di calcolo dei parametri di rischio, agli scenari previsionali macroeconomici e alle relative probabilità di accadimento, e ai management overlay si rinvia a quanto illustrato nel paragrafo "Metodi per la misurazione delle perdite attese" contenuto nella "Parte E -– Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota integrativa.

Perdite di valore delle attività finanziarie non performing

Come in precedenza illustrato, per le attività finanziarie deteriorate, alle quali è associata una probabilità di default del 100%, l'ammontare delle rettifiche di valore per le perdite attese relative a ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, quest'ultimo calcolato utilizzando il tasso di interesse effettivo originario (o una sua proxy ove non disponibile). I flussi finanziari sono stimati sulla base delle previsioni di recupero attesi lungo l'intera durata dell'attività (lifetime), tenendo conto del presumibile valore di realizzo al netto delle eventuali garanzie e di eventuali costi connessi all'ottenimento e alla vendita della garanzia. A riguardo nel caso in cui la Banca si avvalga di un soggetto terzo per le attività di recupero dei crediti deteriorati, le commissioni corrisposte all'outsourcer per le attività strettamente connesse al recupero sono considerate ai fini della stima delle perdite di valore. Tali costi sono considerati sia per le esposizioni deteriorate che per quelle non deteriorate, qualora per queste ultime sia probabile che in caso di passaggio a sofferenza le attività di recupero siano affidate a soggetti terzi. Nel dettaglio sono inclusi nelle stime di LGD utilizzate per le valutazioni statistiche di tutti gli stati amministrativi, nei piani di recupero delle sofferenze e nelle valutazioni analitiche delle inadempienze probabili.

Al fine della stima dei flussi di cassa futuri e dei relativi tempi di incasso, i crediti in esame di ammontare significativo sono oggetto di un processo di valutazione analitica. Per alcune categorie omogenee di crediti deteriorati di ammontare non significativo, i processi valutativi contemplano che le previsioni di perdita siano basate su metodologie di calcolo di tipo forfettario/statistico, da ricondurre in modo analitico ad ogni singola posizione. Il perimetro delle esposizioni assoggettate ad un processo di valutazione forfettaria/statistica, ovvero sulla base di griglie statistiche di LGD gestionale, differenziate in funzione del segmento e della permanenza nello stato di rischio ("vintage") ed opportunamente integrate per tener conto delle informazioni forward looking, è rappresentato:

  • dalle sofferenze e inadempienze probabili con esposizioni inferiore o uguale ad una soglia di rilevanza stabilita pari a 1 mln di euro;
  • dal complesso delle esposizioni "past due" deteriorate a prescindere dalla soglia di rilevanza dell'esposizione. Trattasi in particolare dei crediti che presentano sconfinamenti continuativi o ritardati pagamenti, individuati in via automatica a cura delle procedure informatiche della Banca, secondo le citate regole dell'Organo di Vigilanza.

La valutazione statistica, effettuata per le sofferenze e le inadempienze probabili di importo inferiore ad 1 mln di euro e per tutti i crediti scaduti e/o sconfinanti, presenta delle peculiarità a seconda della tipologia di esposizione interessata.

Con riferimento alle sofferenze, la valutazione statistica si basa sulle griglie di LGD sofferenza, dove il modello LGD si caratterizza prevalentemente per la differenziazione dei tassi di perdita in funzione, oltre che della tipologia di clientela, della permanenza nello stato di rischio ("vintage"). Le griglie LGD risultano inoltre differenziate per gli altri assi di analisi significativi in sede di stima del modello (es. forma tecnica, tipologia di garanzia, area geografica, fascia di esposizione, ecc.). Per quanto attiene invece le griglie dei tempi di recupero queste si articolano principalmente per segmento regolamentare e per ulteriori assi di analisi significativi in sede di modellistica (es. procedure di recupero, fascia di esposizione, forma tecnica).

Con riferimento alle inadempienze probabili e alle esposizioni scadute deteriorate, la valutazione è effettuata mediante l'applicazione di griglie di LGD statistica stimate appositamente per le posizioni classificate in tali stati amministrativi, in coerenza con le griglie di LGD stimate per le sofferenze. La LGD per le inadempienze probabili e per le esposizioni scadute deteriorate è ottenuta tramite ricalibrazione della LGD sofferenza attraverso il modulo danger rate. Il danger rate è un fattore correttivo moltiplicativo volto a ricalibrare la LGD sofferenza con l'informazione disponibile sugli altri eventi di default, in modo da determinare una LGD rappresentativa di tutti i possibili eventi di default e della loro evoluzione.

Per quanto riguarda il trattamento delle cessioni massive, la Banca distingue le operazioni ordinarie e straordinarie, laddove la straordinarietà delle cessioni è connessa alla presenza di elementi strategici importanti e dimensioni rilevanti, ed è testimoniata da specifiche decisioni della BCE. Pertanto, le cessioni ordinarie rientrano sempre nella determinazione della

LGD contabile in quanto la cessione rappresenta una modalità di "collection" alternativa ad un incasso diretto dal debitore, di converso le operazioni straordinarie non sono in alcun modo ritenute rappresentative delle operazioni che la Banca andrà ad eseguire in futuro, avendo ormai raggiunto un livello di NPE ratio fisiologico e sono pertanto escluse dalla stima della LGD contabile.

La valutazione analitico-specifica per le sofferenze e le inadempienze probabili superiori a 1 mln di euro è una valutazione operata dai gestori sulle singole posizioni basata su un'analisi quali-quantitativa della situazione economico-patrimoniale e finanziaria del debitore principale e dei garanti al fine di identificare e quantificare le fonti e i tempi di recupero coerenti con lo scenario più probabile di evoluzione del rapporto creditizio, ossia il ripristino in bonis della controparte o, in alternativa, il disimpegno progressivo anche tramite il ricorso a cessioni programmate in coerenza con la NPE Strategy.

In particolare, per le sofferenze assumono rilevanza una serie di elementi, diversamente presenti a seconda delle caratteristiche delle posizioni, e da valutare con la massima accuratezza e prudenza, tra i quali si citano a mero titolo esemplificativo:

  • natura del credito, privilegiato o chirografario;
  • consistenza patrimoniale netta degli obbligati/terzi datori di garanzie reali;
  • complessità del contenzioso in essere o potenziale e/o delle questioni giuridiche sottese;
  • esposizione degli obbligati nei confronti del sistema bancario e di altri creditori;
  • ultimi bilanci disponibili;
  • stato giuridico degli obbligati e pendenza di procedure concorsuali e/o individuali.

Ai fini della determinazione del presumibile valore di realizzo dei crediti garantiti da beni immobili, per tenere conto sia delle serie storiche dei recuperi, differenziati per immobili commerciali e residenziali, sia di considerazioni forward-looking in coerenza con l'IFRS 9, viene applicato un approccio incentrato sulla valutazione dei beni immobili con riferimento all'asta media attesa ed al relativo abbattimento del prezzo osservato, determinando degli haircut medi differenziati per tipologia di garanzia immobiliare (residenziale e non residenziale).

Con riferimento alle sofferenze immobiliari rivenienti da contratti di leasing, alla luce delle peculiarità del prodotto (assenza di aste), l'haircut è stimato come deprezzamento del bene osservato tra il valore di perizia ultimo disponibile e il prezzo di vendita atteso, determinato sulla base delle evidenze che emergono dal processo di recupero.

La valutazione delle inadempienze probabili si basa sull'analisi quali-quantitativa della situazione economico-patrimoniale e finanziaria del debitore e su una puntuale verifica della situazione di rischio.

La determinazione della perdita da impairment presuppone la valutazione dei flussi di cassa futuri che si ritiene il debitore sia in grado di produrre e che saranno destinati anche al servizio del debito finanziario Tale stima deve essere effettuata sulla base di due approcci alternativi:

  • scenario di continuità operativa (c.d. "Going Concern Approach"): i flussi di cassa operativi del debitore (o del garante effettivo) continuano ad essere prodotti, e sono utilizzati per ripagare i debiti finanziari contratti, sulla base dei piani di rimborso previsti. L'ipotesi di continuità non esclude l'eventuale realizzo di garanzie, ma solo nella misura in cui ciò possa avvenire senza pregiudicare la capacità del debitore di generare flussi di cassa futuri. Il metodo "going concern" trova applicazione anche ai casi in cui la recuperabilità dell'esposizione si basi sulla eventuale cessione di attività da parte del debitore o su operazioni straordinarie;
  • scenario di cessazione dell'attività (c.d. "Gone Concern Approach"): applicabile nei casi in cui si ritiene che i flussi di cassa del debitore siano destinati a venir meno, o anche nei casi di ridotta attendibilità dei business plan aziendali. In tale ambito, assumendo che non siano ragionevolmente percorribili interventi degli azionisti e/o operazioni straordinarie di ristrutturazione del debito in contesti di turnaround, il recupero del credito si basa sostanzialmente sul valore delle garanzie che assistono il credito nonché, in subordine, sul valore di realizzo degli asset patrimoniali, tenuto conto della massa passiva e delle eventuali cause di prelazione.

Nel caso di inadempienze probabili garantite da immobili e valutate sulla base dell'approccio basato sullo scenario gone concern, l'haircut viene applicato non all'intero valore di mercato della garanzia (come nel caso delle sofferenze) ma alla sola quota pertinente alla porzione di esposizione creditizia che si ritiene passi a sofferenza; ovvero si tiene in considerazione del cure rate delle relative esposizioni.

In generale, le perizie utilizzabili per le valutazioni sono eseguite da periti indipendenti iscritti in albi e/o ordini professionali e sono soggette ad un processo di aggiornamento annuale.

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Analizzando gli scenari alternativi di recupero, evidenzia come la Banca, in relazione agli obiettivi di riduzione dello stock di crediti non performing in essere, inclusi nei piani aziendali, ed agli impegni assunti con gli Organi di Vigilanza, con specifico riferimento alla c.d. NPL Strategy, considera la vendita di portafogli come la strategia che può, in determinate condizioni, massimizzare il recupero dei cash flow, anche in considerazione dei tempi di recupero.

Conseguentemente, la stima delle perdite attese delle esposizioni cedibili risulta variabile in funzione, oltre che della previsione dei flussi recuperabili mediante l'attività di gestione interna (work out), anche della previsione dei flussi recuperabili tramite l'eventuale cessione sul mercato delle medesime. Qualora i piani aziendali e le strategie della Banca identifichino specifici obiettivi di dismissione e conseguentemente un portafoglio di crediti deteriorati che può essere oggetto di cessione, i crediti inclusi in tale portafoglio sino al raggiungimento degli obiettivi di cessione sono valutati tenendo conto sia del valore recuperabile attraverso la gestione operativa, sia di valutazioni di mercato (sulla base di perizie esterne) e/o di prezzi di vendita se già definiti.

In particolare, qualora si identifichi un più ampio portafoglio di crediti oggetto di potenziale cessione rappresentato da crediti di proprietà della Banca che hanno caratteristiche di cedibilità rispetto agli obiettivi di vendita, il valore di bilancio del suddetto portafoglio viene determinato ponderando il valore recuperabile attraverso la gestione operativa con il valore recuperabile attraverso la cessione.

Sulla base di tali considerazioni, il modello contabile di impairment dei soli crediti deteriorati per la Banca prevede una applicazione differenziata per:

  • crediti oggetto di processo di recupero ordinario: applicazione delle policy contabili in essere in precedenza illustrate;
  • crediti rientranti nel programma di cessione: valutazione effettuata con policy ordinaria più eventuale add-on al fine di adeguare i portafogli al valore di presumibile cessione.

Per la determinazione dell'add-on la Banca considera i seguenti elementi:

  • selezione dei portafogli oggetto di presumibile cessione: il perimetro include posizioni con una certa appetibilità sul mercato desumibile anche in conseguenza della presenza di manifestazioni di interesse già ricevute, nonché ulteriori posizioni conseguenti a valutazioni di convenienza effettuate dai competenti organi della Capogruppo;
  • probabilità di cessione: la probabilità è guidata dall'ammontare del livello di cessioni target incluso nella NPL Strategy;
  • prezzi di cessione: i prezzi di cessione utilizzati sono derivati da transazioni massive su portafogli analoghi e single name effettuate dalla Banca oppure da transazioni effettuate sul mercato nel corso degli ultimi anni.

Il suddetto add-on non è applicato in caso di vendite con vincolo di prezzo definito in misura non inferiore al valore netto di bilancio determinato in funzione del solo processo ordinario di recupero.

La metodologia in precedenza illustrata non trova applicazione agli eventuali crediti che, alla data di redazione del bilancio, sono già identificati analiticamente come destinati alla vendita, in relazione ai quali ricorrono le condizioni previste dal principio contabile IFRS 5 per la classificazione nel portafoglio delle attività in via di dismissione. La valutazione di tali crediti è effettuata considerando il solo scenario di cessione, a cui è assegnata una probabilità del 100% ed assumendo a riferimento i prezzi di vendita o comunque le informazioni contenute negli accordi perfezionati con le controparti (offerte vincolanti).

Nell'ambito di un ventaglio di possibili approcci relativi ai modelli di stima consentiti dai principi contabili internazionali di riferimento, il ricorso ad una metodologia o la selezione di taluni parametri estimativi possono influenzare in modo significativo la valutazione dei crediti. Tali metodologie e parametri sono necessariamente soggetti ad un continuo processo di aggiornamento anche alla luce delle evidenze storiche disponibili, con l'obiettivo di affinare le stime per meglio rappresentare il valore presumibile di realizzo dell'esposizione creditizia.

Per gli aggiornamenti introdotti nella misurazione delle perdite attese, si fa rinvio a quanto illustrato nell'apposito paragrafo contenuto nella Sezione "Rischio di credito" della "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della Nota integrativa consolidata.

Alla luce di quanto sopra esposto, non si può escludere che criteri di monitoraggio alternativi o differenti metodologie, parametri, assunzioni nella determinazione del valore recuperabile delle esposizioni creditizie della Banca - influenzati peraltro anche da possibili strategie alternative di recupero delle stesse deliberate dai competenti organi aziendali nonché dall'evoluzione del contesto economico-finanziario e regolamentare di riferimento - possano determinare valutazioni differenti rispetto a quelle condotte ai fini della redazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2024.

Da ultimo si deve segnalare che, come rappresentato nella Relazione sulla gestione del Gruppo, a cui si fa rinvio per ulteriori dettagli, l'11 novembre 2024 ha preso avvio un'ispezione "on-site" da parte di BCE concernente il rischio delle esposizioni SME. Nel dettaglio l'ispezione riguarda la revisione della qualità degli attivi verso le suddette controparti, l'analisi dei modelli statistici IFRS9 utilizzati a supporto della classificazione in stage 2 e della stima delle expected credit losses nonché la valutazione dei correlati processi e procedure gestionali.

Alla data della presente Relazione finanziaria, non è pervenuto alcun "draft report" contenente le preliminari valutazioni della BCE. Ciò nonostante, gli elementi informativi acquisiti nell'ambito dell'interlocuzione con il team ispettivo con particolare riferimento al perimetro delle posizioni oggetto di verifica analitica, sono stati valutati e sostanzialmente incorporati nelle valutazioni della presente Relazione finanziaria, con l'intento di formulare la migliore stima del valore recuperabile delle esposizioni rientranti nel perimetro dell'ispezione in esame. Non è possibile escludere che, ad esito delle attività di verifica dell'Organo di Vigilanza, possano emergere ulteriori nuovi elementi informativi, non noti alla data di redazione della presente Relazione, da considerare ai fini delle valutazioni del portafoglio creditizio.

Incorporazione dei rischi climatici ed ambientali nella determinazione delle perdite attese

Uno degli aspetti più complessi da valutare, ai fini della stima delle perdite attese delle esposizioni creditizie, è l'effettiva rilevanza dei rischi climatici ed ambientali, considerata l'incertezza che inevitabilmente contraddistingue le previsioni di eventi che, per natura, si potranno verificare in un orizzonte temporale di lungo periodo.

I modelli attualmente utilizzati dalla Banca per calcolare le perdite attese (ECL) non incorporano in maniera diretta i rischi derivanti dall'esposizione delle controparti debitrici ai fattori connessi a clima e ambiente, tuttavia, la Banca nel corso dell'esercizio 2024 ha proseguito nell'affinamento dei modelli di PD, LGD ed EAD attualmente in uso al fine di poter discriminare al loro interno anche le variabili tipiche dei rischi climatici ed ambientali quali rischio fisico e di transizione.

Nelle more della approvazione del model change 2024 da parte di BCE, la Banca ha fattorizzato per l'esercizio 2024 i rischi climatico-ambientali nei modelli di calcolo dell'ECL stimando gli impatti che i diversi scenari di transizione possono produrre sui modelli contabili attualmente in uso, tenuto conto che tali scenari sono contraddistinti da politiche di transizione e tempi di implementazione che possono significativamente incidere su diversi indicatori macroeconomici. La stima dei suddetti rischi è stata condotta attraverso aggiustamenti manageriali rispetto alle evidenze del modello "core" (cosiddetti "management overlay"), con un conseguente incremento delle perdite attese pari a 23,2 mln di euro (38,1 mln di euro al 31 dicembre 2023). Non si può pertanto escludere che l'eventuale sviluppo di modelli in grado di fattorizzare più compiutamente i rischi climatici ed ambientali, possa determinare valutazioni differenti rispetto a quelle condotte ai fini della redazione del presente bilancio.

Per un'illustrazione di come la Banca si stia adoperando per valutare i fattori ambientali nell'ambito delle politiche creditizie si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota integrativa.

Modalità di determinazione delle perdite di valore delle partecipazioni

Ad ogni data di bilancio le partecipazioni di controllo, di collegamento o sottoposte a controllo congiunto sono assoggettate ad un test di impairment al fine di verificare se esistono obiettive evidenze che possano far ritenere non interamente recuperabile il valore di iscrizione delle attività stesse.

Il processo di rilevazione di eventuali impairment prevede la verifica della presenza di indicatori di possibili riduzioni di valore e la determinazione dell'eventuale svalutazione.

La Banca ricorre alternativamente ad un set di indicatori in base a diversi fattori, riferiti alla partecipata, tra i quali la tipologia di business, la quotazione sul mercato ed obiettivi di budget. La presenza di indicatori di impairment comporta la rilevazione di una svalutazione nella misura in cui il valore recuperabile risulti inferiore al valore di iscrizione. Il valore recuperabile è rappresentato dal maggiore tra il fair value al netto dei costi di vendita ed il valore d'uso. Per i metodi utilizzati per la determinazione del fair value si rimanda a quanto indicato nel capitolo A.4 – Informativa sul fair value della Nota integrativa. Il valore d'uso è il valore attuale dei flussi finanziari attesi rivenienti dall'attività; esso riflette la stima dei flussi finanziari attesi dalle attività, la stima delle possibili variazioni nell'ammontare e/o nella tempistica dei flussi finanziari, il valore finanziario del tempo, il prezzo atto a remunerare la rischiosità dell'attività ed altri fattori che possano influenzare l'apprezzamento, da parte degli operatori di mercato, dei flussi finanziari attesi rivenienti dall'attività. Nella determinazione del valore d'uso si utilizza il metodo dell'attualizzazione, tramite tassi di sconto che riflettano il costo del capitale della partecipata, dei flussi di cassa futuri14.

Con riferimento alle partecipazioni di controllo, l'effettuazione del test di impairment avviene individualmente per ogni singola partecipata nel caso in cui presenti autonome capacità di generazione di flussi di cassa. Qualora il modello organizzativo del Gruppo preveda che le attività della partecipata siano incluse in una Cash Generation Unit (CGU) di maggiori dimensioni o con una diversa struttura, nel bilancio separato il test di impairment non viene condotto per ogni singola partecipazione di controllo, ma sulla singola CGU individuata a livello consolidato, in quanto solo in base a tale procedimento è possibile determinare il valore recuperabile della CGU.

14 Per la determinazione dei flussi di cassa futuri non esplicitati dai piani delle società viene utilizzato un tasso di crescita (growth rate) applicato sui dati disponibili.

I test di impairment effettuati a valere dell'esercizio 2024 non hanno comportato la necessità di eseguire rettifiche di valore. Per l'informativa sul valore di bilancio dei principali investimenti partecipativi, si rinvia a quanto illustrato nella sezione intitolata "Partecipazioni – Voce 70" contenuto nella "Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale" della presente Nota Integrativa.

Modalità di determinazione delle perdite di valore di altre attività non finanziarie

Le attività materiali ed immateriali con vita utile definita sono soggette a test di impairment se esiste un'indicazione che il valore contabile del bene non può più essere recuperato. Il valore recuperabile viene determinato con riferimento al fair value dell'attività materiale o immateriale al netto degli oneri di dismissione o al valore d'uso se determinabile e se esso risulta superiore al fair value.

In particolare, per quanto riguarda il software, con riferimento ai progetti chiusi con importo superiore ad un milione di euro, la Banca ha eseguito la verifica del valore recuperabile utilizzando assunzioni e stime in linea con quelle del Bilancio 2023. Il test di impairment condotto al 31 dicembre 2024 si è basato sul monitoraggio di specifici key performance indicator (KPI), individuati in sede di chiusura dei progetti, al fine di verificare i benefici economici ipotizzati nei business case di riferimento. L'esito del monitoraggio ha restituito valori dei predetti KPI superiori alle soglie di riferimento stabilite nei business case per tutti i progetti. Per i progetti con valore inferiore alla suddetta soglia, privi di specifici KPI, il test di impairment del relativo software è stato condotto in continuità con gli esercizi precedenti e ha portato alla rilevazione di una perdita di valore per 1,8 mln di euro.

Qualora ne ricorrano i presupposti, sono soggetti al test di impairment i valori d'uso degli asset acquisiti con il leasing. Il test viene eseguito al sopraggiungere dei seguenti eventi o situazioni: l'integrale/parziale abbandono, il sottoutilizzo o il mancato utilizzo del bene preso in leasing. Inoltre, è necessario far riferimento ad indicatori provenienti da fonti interne quali segnali di obsolescenza e/o deterioramento fisico del bene, piani di ristrutturazione e chiusure sportelli e fonti esterne quali ad esempio, l'incremento dei tassi di interesse o di altri tassi di rendimento di mercato sugli investimenti che possono determinare un significativo decremento del valore recuperabile dell'attività. L'esito delle suddette verifiche alla data del 31 dicembre 2024 ha comportato la rilevazione di una perdita di valore per 0,8 mln di euro alla voce "Rettifiche/ Riprese di valore su attività materiali".

Per l'informativa sui diritti d'uso acquisiti con il leasing si rinvia alla sezione intitolata "Attività materiali- Voce 80" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale" della presente Nota Integrativa.

Determinazione del fair value degli immobili

Gli immobili ad uso funzionale (IAS 16) e gli immobili detenuti a scopo d'investimento (IAS 40) sono valutati rispettivamente secondo il criterio del valore rideterminato e secondo il criterio del fair value. L'aggiornamento del fair value, in conformità ai requisiti stabiliti dal principio contabile IFRS 13, viene determinato attraverso il ricorso ad apposite perizie predisposte da esperti qualificati ed indipendenti, che in base anche alla rilevanza della singola unità immobiliare, sono condotte in due diverse modalità alternative:

  • perizie c.d."full": basate su un'ispezione fisica delle proprietà immobiliari da parte del valutatore; oppure
  • perizie c.d. "desk top" basate su una valutazione condotta senza effettuare un'ispezione fisica della proprietà immobiliare e, pertanto, basate su valori di mercato di riferimento.

Le metodologie valutative applicate dal perito in sede di stima sono in linea con la prassi internazionale IVS (International Valuation Standards), con quanto prescritto nell'ultima edizione15 del Red Book del Royal Institute of Chartered Surveyors (RICS) del Regno Unito e sono aderenti con quanto previsto dall'IFRS 13. Il principio contabile prevede, in particolare, per le attività non finanziarie che l'attuale uso da parte del proprietario risponda al requisito di massimo e migliore utilizzo, salvo il caso in cui il mercato si attenda una diversa destinazione d'uso per l'immobile che ne ottimizzerebbe pertanto il valore. L'approccio valutativo è definito quindi dall'esperto valutatore sulla base della destinazione d'uso corrente degli immobili, presumendo che rappresenti il massimo e migliore utilizzo, e considerando, in limitati casi, eventuali usi alternativi degli immobili ove rispondente alle aspettative di mercato. Per la determinazione del valore di ciascun immobile il valutatore individua quindi il metodo più idoneo in funzione delle caratteristiche del bene e delle condizioni del mercato di riferimento. Le metodologie applicate dal valutatore sono riconducibili a: Metodo dei flussi di cassa attualizzati (o Discounted Cash Flow – abbreviato in DCF); Metodo comparativo (MCA – Market Comparison Approach); Metodo della trasformazione con DCF. In tale contesto sono oggetto di stima i canoni di locazione, i prezzi di vendita, i tassi di attualizzazione e i tassi di capitalizzazione.

15 La versione aggiornata è stata emessa a novembre 2021 ed è efficace dal 31 gennaio 2022.

Con riferimento al tema ESG, in cui è compresa la questione ambientale, gli standard di valutazione RICS indicano le azioni che il valutatore deve seguire con riferimento ai sopralluoghi e alla raccolta di dati utili alla valutazione di tale aspetto. La gamma di problematiche da attenzionare comprende, tra gli altri, i principali rischi fisici (inondazioni, calore, incendi e tempeste) e i rischi transitori (efficienza energetica, emissioni di carbonio, impatto climatico). L'impatto di questi rischi è influenzato dall'uso attuale e storico del territorio, nonché dalla progettazione, configurazione, accessibilità, legislazione oltre che dalla gestione dalle normative fiscali.

Alla data del 31 dicembre 2024 sono stati aggiornati i valori di fair value dell'intero patrimonio immobiliare, il che avviene con cadenza almeno semestrale salvo situazioni di mercato e/o condizioni particolari che rendano opportuno anticipare le perizie valutative rispetto alla periodicità standard.

Alla luce di quanto sopra esposto, non si può escludere che l'utilizzo di metodologie o parametri di stima differenti influenzati dalle previsioni relative agli scenari di riferimento del mercato immobiliare rilevante per la Banca nonché dalle strategie con cui la Banca potrà gestire il patrimonio immobiliare, anche attraverso dismissioni di portafogli possa condurre a valutazioni differenti rispetto a quelle effettuate per il bilancio 2024, con conseguenti impatti negativi sulla situazione patrimoniale ed economica della Banca.

Gli esiti delle valutazioni eseguite al 31 dicembre 2024 sono illustrate nella sezione "Attività materiali – voce 90" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della presente Nota Integrativa consolidata, a cui si rimanda per ulteriori dettagli. Per approfondire, invece, l'approccio valutativo, le metodologie valutative e la selezione dei parametri estimativi che possono influenzare in modo significativo la determinazione del fair value si rimanda alla specifica informativa qualitativa e quantitativa predisposta in Parte A.4 – "Informativa sul fair value".

Modalità di rilevazione delle attività per imposte anticipate (probability test)

La Banca verifica la possibilità di iscrivere le attività per imposte sulla base di un probability test, come di seguito riportato.

I redditi imponibili futuri, idonei a consentire il recupero delle attività per imposte anticipate, sono determinati:

  • a. per il triennio successivo alla data di bilancio, sulla base dell'evoluzione prevista dei conti economici della Banca e del Gruppo nel nuovo Piano Industriale 2024-2028 approvato il 5 agosto 2024,
  • b. per gli esercizi successivi al primo triennio e fino al ventesimo, proiettando in avanti un risultato ante imposte delle Banca e del Gruppo che, rivalutato ad un tasso di crescita g pari al 2% annuo, consenta di esprimere un tasso di remunerazione medio del capitale proprio (ROE) di Gruppo non superiore al ROE medio registrato nel settore bancario negli ultimi 20 anni.

Al fine di riflettere l'incertezza connessa alla effettiva realizzazione dei risultati economici ipotizzati, viene utilizzato un fattore di sconto degli stessi basato anche su dati osservabili sul mercato e coerenti con le metriche di rischio dell'investimento in azioni di Banca MPS. Tale fattore di sconto alla data del 31 dicembre 2024 è stato pari al 9%16, invariato rispetto a quello utilizzato per il Bilancio al 31 dicembre 2023; in ragione della suddetta incertezza, si ritiene in ogni caso che l'orizzonte considerato ai fini del test dei redditi imponibili, la cui realizzazione è ritenuta probabile, non possa superare i 20 anni.

L'impostazione del probability test è coerente con quella dell'impairment test utilizzato per la valutazione degli avviamenti, salvo le specificità riconducibili ai requisiti normativi (IAS 12 e IAS 36 rispettivamente) quali ad esempio la possibilità nel probability test di tener conto delle azioni di ristrutturazione e riorganizzazione aziendale incluse nei piani previsionali, diversamente dall'impairment test degli avviamenti. Per una disamina di tale ultima informativa si rinvia al paragrafo "Impairment Test dell'avviamento del Gruppo" incluso all'interno della Sezione 10 dell'attivo della presente Nota integrativa.

Nello sviluppo del probability test, ove applicabile, si tiene conto degli accordi di consolidato fiscale nazionale, per le società del Gruppo che vi aderiscono e dell'opzione esercitata nella dichiarazione dei redditi riguardo all'eventuale attribuzione delle perdite fiscali residue nelle ipotesi di interruzione anticipata della tassazione di gruppo. Sulla base degli accordi e dell'opzione vigenti alla data del 31 dicembre 2024 nonché nei precedenti esercizi, la valutazione della recuperabilità delle perdite fiscali consolidate riportabili e la conseguente iscrizione delle relative DTA spettano interamente alla Banca in veste di consolidante, che rappresenta nel proprio bilancio individuale i relativi impatti contabili. Per maggiori informazioni si rimanda a quanto descritto nella presente Sezione di Nota Integrativa Parte A2 "Parte relativa alle principali voci di bilancio- Fiscalità corrente e differita".

Per maggiori informazioni si rinvia alla Sezione 10 - "Attività fiscali e passività fiscali" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale" della presente Nota Integrativa, in cui viene inoltre fornita l'informativa sulla composizione delle attività per imposte anticipate, sulle verifiche condotte in merito alla loro recuperabilità, sulle analisi di sensitivity finalizzate a consentire un apprezzamento dell'orizzonte temporale di recupero delle stesse, in funzione di ragionevoli variazioni delle principali ipotesi ad assunzioni sottostanti.

16 Le modifiche al fattore di sconto sono considerate quando la media degli ultimi 3 anni del tasso calcolato alla data di riferimento si discosta di almeno ±1% rispetto all'ultimo tasso utilizzato.

Impatti dei conflitti in Ucraina e in Medio Oriente

Le tensioni geopolitiche in essere alla data di redazione del presente bilancio, relative al conflitto Russia-Ucraina ed al conflitto in Medio Oriente, aggiungono nuove sfide e incertezze all'ambiente macroeconomico, aumentandone il rischio di una limitata predittività. In prospettiva, tali incertezze potrebbero comportare una revisione di stima delle poste di bilancio, sulla base della disponibilità di nuove informazioni, ad oggi tuttavia non prevedibili. In accordo alle raccomandazioni espresse dalle autorità di vigilanza (ESMA e CONSOB)17, finalizzate a garantire un corretto presidio sulle tematiche valutative impattate dai conflitti in esame ed una completa e trasparente informativa di bilancio, di seguito si fornisce evidenza delle esposizioni creditizie della Banca direttamente o indirettamente impattate.

Russia e Ucraina

Gli impatti direttamente correlati al conflitto Russia-Ucraina per la Banca risultano marginali, tenuto conto che non esistono attività operative localizzate in questi territori e che le esposizioni creditizie nei confronti di clientela residente nei suddetti paesi o indirettamente correlate a controparti russe o ucraine ammontano, alla data del 31 dicembre 2024, complessivamente a 1,2 mln di euro classificati integralmente in stage 3. La riduzione dell'esposizione lorda rispetto al precedente esercizio, che era pari a 10 mln di euro, è imputabile alla chiusura nel corso dell'esercizio di alcuni rapporti detenuti verso controparti russe.

Con riferimento agli altri rischi, si segnala che sono immateriali le esposizioni denominate in valuta russa, così come nessuna variazione negativa è stata osservata sui principali indicatori di liquidità.

Con riferimento agli impatti indiretti sulla qualità del credito, si segnala che nel corso del 2022 sono terminate le campagne di contatto con la clientela appartenente ai settori potenzialmente più vulnerabili al conflitto, in quanto maggiormente esposti all'incremento dei prezzi dell'energia e alle difficoltà nel reperimento delle materie prime. Nel corso dell'esercizio 2024, in linea con il 2023, non si sono resi necessari interventi differenti rispetto a quelli già previsti nell'ambito dell'ordinaria attività di monitoraggio creditizia.

Medioriente

Anche per quanto riguarda la crisi Israelo-Palestinese i rischi inerenti ai Paesi direttamente coinvolti dal conflitto risultano marginali. Nel dettaglio, l'esposizione creditizia verso le controparti dei paesi di Israele e dei territori palestinesi è pari, al 31 dicembre 2024, a 3,3 mln di euro (3,5 mln di euro al 31 dicembre 2023), a fronte di un accordato di 27,3 mln di euro. Per quanto riguarda il rischio di mercato e controparte nessuna esposizione materiale da segnalare a fine 2024.

L'analisi allargata ai Paesi circostanti potenzialmente coinvolti (Egitto, Libano, Iran e Qatar), evidenzia una rischiosità effettiva comunque contenuta: l'esposizione diretta verso le controparti dei suddetti paesi, per utilizzi di linee creditizie accordate, ammonta a circa 4,6 mln di euro, mentre i rischi indiretti per garanzie emesse ammontano a circa 8,1 mln di euro.

Previsioni Macroeconomiche 2025, 2026, 2027

Il 12 dicembre 2024 BCE ha pubblicato il periodico aggiornamento delle previsioni macroeconomiche per l'area Euro predisposto dal proprio staff con il contributo delle singole banche centrali nazionali prevedendo un graduale recupero dell'economia nell'area euro nei prossimi anni pur in presenza di notevoli incertezze sul piano geopolitico ed economico. L'espansione economica sarà sostenuta sia dai consumi - favoriti dall'aumento dei salari reali, dell'occupazione e dall'allentarsi delle condizioni di finanziamento - sia dai fondi messi a disposizione dal Next Generation EU (NGEU) che dovrebbero sostenere l'espansione dell'economia fino alla scadenza del programma previsto nel 2027.

Nello scenario base, che ipotizza un contesto in cui i prezzi delle materie prime e le curve dei tassi si riducono e il tasso di cambio euro/dollari resta costante, si attende un'accelerazione della produttività nel triennio 2024-2027. Nell'insieme il tasso di incremento medio annuo del PIL in termini reali si collocherebbe allo 0,7% nel 2024 (0,8% a settembre) all'1,1% nel 2025 e all'1,4% nel 2026 (rispettivamente 1,3% e 1,5% a settembre), per poi scendere all'1,3% nel 2027 (1,4% a settembre).

Sul fronte inflazione, questa sarebbe tornata ad aumentare nell'ultimo trimestre del 2024, principalmente a causa di effetti base relativi ai prezzi dell'energia, e si ritiene che scenda - attestandosi intorno all'obiettivo della BCE del 2% - a partire dal secondo trimestre del 2025. Nell'insieme l'inflazione complessiva misurata sullo IAPC scenderebbe nel prossimo biennio dal 2,3% nel 2024 (2,5% a settembre) a una media del 2,1% nel 2025 (2,2% a settembre) e del 1,9% nel 2026 (invariato rispetto a settembre) per poi subire un leggero aumento temporaneo ad una media del 2,1% nel 2027 come conseguenza delle misure di bilancio connesse alla transizione ecologica.

17 Si vedano in particolare i documenti "ESMA Public Statement: ESMA coordinates regulatory response to the war in Ukraine and its impact on EU financial markets – 14.03.2022", "ESMA: Public Statement – Implication of Russia's invasion of Ukraine on half-yearly financial reports – 13.05.2022 "ESMA: European common enforcement priorities for 2022 annual financial reports – 28.10.22", "CONSOB richiama l'attenzione degli emittenti vigilati sull'impatto della guerra in Ucraina in ordine alle informazioni privilegiate e alle rendicontazioni finanziarie – 22 marzo 2022" ed infine "Richiamo di attenzione n. 3/22 del 19 maggio 2022".

Nello scenario sfavorevole, che ipotizza un contesto in cui i prezzi delle materie prime subiscano un rialzo dovuto all'imminente scadenza dell'accordo relativo al transito del gas tra l'Ucraina e la Russia ed ai recenti ritardi nei progetti concernenti le forniture di gas naturale liquefatto, la crescita del PIL in termini reali dell'area dell'euro è stimata, rispetto allo scenario base, inferiore di 0,1 punti percentuali nel triennio. L'inflazione nell'area dell'euro misurata sullo IAPC aumenterebbe di 0,7 punti percentuali nel 2025 e di 0,6 punti percentuali e 0,3 punti percentuali, rispettivamente, nel 2026 e nel 2027.

Lo scenario specifico relativo all'Italia, incluso nello scenario base delle proiezioni BCE, è stato rilasciato da Banca d'Italia nel documento "Proiezioni macroeconomiche per l'economia italiana" pubblicato il 13 dicembre scorso e confermato nel Bollettino economico del 17 gennaio 2025. Lo scenario prevede un'espansione del prodotto interno nel 4° trimestre 2024 ed una sostenuta crescita dalla seconda metà del 2025, grazie soprattutto all'andamento favorevole dei consumi e alla ripresa delle esportazioni. In media d'anno il PIL aumenterebbe dello 0,5 per cento nel 2024, dello 0,8% nel 2025 e dell'1,1% e del 0,9% rispettivamente nel 2026 e nel 2027.

L'inflazione al consumo si collocherebbe all'1,1% nella media quest'anno e salirebbe all'1,5 nel 2025-26. Nel 2027 l'estensione del campo di applicazione del sistema per lo scambio di quote di emissione nell'Unione europea alla vendita di carburanti e di combustibili per il riscaldamento degli edifici (EU Emission Trading System 2, ETS2) determinerebbe un rialzo dei prezzi dei beni energetici che spingerebbe temporaneamente l'inflazione al consumo al 2% in media d'anno.

Scenari macroeconomici della Banca per la valutazione dei crediti nel bilancio 2024

Nel dicembre 2024 la Banca ha approvato un set di scenari macroeconomici previsionali per il periodo 2025-2027 sviluppati internamente, assumendo a riferimento anche le previsioni formulate da provider esterni nel mese di ottobre 2024. Tali scenari sono stati utilizzati nell'ambito del processo ordinario annuale di programmazione e del calcolo delle rettifiche di valore dei crediti performing e non performing alla data del 31 dicembre 2024.

Lo scenario baseline approvato dalla Banca evidenzia un maggior livello di conservatività rispetto alle previsioni pubblicate da Banca d'Italia nel mese di dicembre 2024, in particolare, per gli anni 2026 e 2027, la crescita del PIL è prevista attestarsi rispettivamente a 0,71% (1,1% Banca di Italia) e 0,45% (0,9% Banca di Italia). In aggiunta allo scenario baseline, alla luce della oggettiva incertezza presente circa l'evoluzione del contesto economico e le prescrizioni dei Regulator sono stati delineati ulteriori scenari alternativi, nel dettaglio uno alternativo più negativo (c.d. severo ma plausible) e uno scenario alternativo migliorativo (c.d. best).

Lo scenario alternativo più severo (severo ma plausibile) prevede un peggioramento delle tensioni geopolitiche in Medioriente, il prosieguo della guerra in Ucraina e, a seguito delle elezioni americane, un progressivo disimpegno degli USA nello scacchiere internazionale. In tale scenario si assiste ad un aumento del prezzo del petrolio dovuto alle tensioni nelle catene di fornitura frenando la discesa dell'inflazione verso l'obiettivo del 2% ed inducendo conseguentemente le banche centrali a rallentare la riduzione dei tassi di interesse. In Italia si assiste ad una stagnazione del PIL nel 2025, con gli investimenti più penalizzati rispetto ai consumi e l'attività industriale ferma.

Lo scenario alternativo migliorativo (best) prevede invece un miglioramento delle tensioni geopolitiche sia in Medioriente che in Ucraina ed una distensione del clima internazionale che non risente degli esiti elettorali in USA. In tale scenario i prezzi del petrolio ripiegano velocemente su livelli di minimo e favoriscono il manifestarsi degli effetti base, spingendo l'inflazione complessiva europea sotto il 2% già nel corso del 2025 e garantendo una forte riduzione dei tassi di interesse in anticipo rispetto a quanto previsto nello scenario di base. In tale contesto riparte un ciclo positivo dei mercati finanziari, così che la domanda finale può essere sostenuta anche da effetti ricchezza di segno positivo.

Per un'informativa sull'andamento delle variabili macroeconomiche negli scenari sopra descritti si rinvia alla "Parte E- Informazioni sui rischi e sulle politiche di copertura, sezione 1.1 Rischio credito, paragrafo 2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese" della Nota Integrativa Consolidata.

La tabella sottostante evidenzia, a titolo esemplificativo, gli aggiornamenti degli scenari effettuati dal Gruppo nel dicembre del 2024 sull'indicatore PIL con relativo confronto con lo scenario base pubblicato da Banca d'Italia a dicembre 2024 e con gli scenari utilizzati nel dicembre 2023.

Dic-24 Bollettino dic-23 Dic 23
MPS Bankit MPS
Baseline Severo ma
plausibile
Best Baseline Baseline Severo ma
plausibile
Worst estremo
2024 n.a n.a n.a 0,50% 0,43% -0,40% 1,49%
2025 0,79% 0,09% 1,50% 0,80% 0,83% 0,45% 1,40%
2026 0,71% 0,41% 1,34% 1,10% 0,88% 0,49% 1,18%
2027 0,45% 0,30% 0,82% 0,90% n.a n.a n.a

Si osserva come lo scenario base utilizzato dalla Banca, per l'esercizio 2024, sia in linea, se non più conservativo, delle previsioni fornite da parte della Banca d'Italia.

Con riferimento ai parametri di rischio, si segnala che nel corso del 2024, sono stati aggiornati tutti i modelli di PD, LGD ed EAD utilizzati ai fini delle valutazioni contabili IFRS 9 con conseguenti maggiori accantonamenti registrati nell'esercizio 2024 pari a complessivi 49,1 mln di euro.

In particolare, sono stati ristimati i modelli di PD, LGD ed EAD anche per seguire, come fatto anche nel corso del 2023, le evoluzioni dei modelli regolamentari sviluppate ai fini del Model Change 2024, opportunamente calibrati per riflettere le current conditions del ciclo economico. Nel dettaglio la ristima per i modelli PD ha interessato: i) i modelli macroeconomici utilizzati per la stima delle probabilità di default; ii) l'aggiornamento delle serie storiche con il recepimento delle evidenze dei tassi di default osservati fino a gennaio 2024 e iii) la calibrazione dei rating pit con gli score del Model Change 2024; per i modelli LGD la ristima ha comportato l'aggiornamento delle serie storiche con le evidenze del 2023, e riduzione della lunghezza della serie storica (da 17 a 12 anni) per il modello LGD della sofferenza, per meglio cogliere i maggiori tassi di perdita osservati negli ultimi anni. Infine, per il modello EAD sono state aggiornate le serie storiche con le evidenze del 2023. La ristima dei modelli in esame ha comportato maggiori rettifiche per complessivi 35,8 mln di euro ed una riduzione delle esposizioni classificate in stage 2 di 73,5 mln di euro.

Si evidenzia inoltre che, sempre nel corso del 2024: alla luce delle ultime evidenze disponibili è stato prudenzialmente alzato da 12 a 18 mesi il parametro di attualizzazione utilizzato per la stima della perdita attesa delle esposizioni con garanzia statale pari al tempo medio di recupero delle garanzie in caso di passaggio a sofferenza della controparte. Complessivamente gli aggiornamenti indicati hanno comportato maggiori rettifiche per 13,3 mln di euro.

Per maggiori dettagli sugli aggiornamenti modellistici si rimanda a quanto esposto nella sezione Rischio di Credito - paragrafo "2.2 Sistemi di gestione misurazione e controllo" della Parte E della presente nota integrativa consolidata.

Management overlays

In tema di management overlay la Banca ha deciso di operare, ai fini del Bilancio al 31 dicembre 2024, in sostanziale continuità metodologica rispetto a quanto agito ai fini del Bilancio 2023. Si ricorda che, al 31 dicembre 2023, erano stati adottati dei "post-model adjustment" agli esiti delle metodologie di stima della ECL, nel quadro della flessibilità consentita dal principio IFRS 9 ed alla luce della maggiore prudenza necessaria per le significative incertezze derivanti dal contesto corrente e prospettico. Infatti, gli esiti delle suddette metodologie, pur incorporando approcci "forward-looking" e gli aggiornamenti degli scenari macroeconomici, sono stati ritenuti non sufficienti da un lato a tener maggiormente conto delle incertezze e dei rischi delle previsioni, dall'altro per le caratteristiche di stima adottate, in quanto basate su una modellistica fortemente ancorata alle relazioni osservate di lungo periodo, che possono essere non pienamente adeguate in un contesto evolutivo che può originarsi da eventi non osservati e non prevedibili.

Rispetto a quanto fatto in sede di redazione del 31 dicembre 2023 si evidenza che: (i) è stato dismesso il correttivo sullo scenario "severo ma plausibile" per cogliere il rischio di deterioramento atteso del mercato immobiliare in quanto tale rischio è stato fattorizzato nei modelli con l'aggiornamento dello scenario "severo ma plausibile" in produzione nel calcolo della ECL alla data di riferimento del presente bilancio; e ii) è stato introdotto, in linea con quanto agito a partire dal primo semestre 2024, un correttivo al calcolo delle perdite attese di controparti retail e corporate, a seguito di analisi di back testing - condotte nel corso del secondo semestre 2024 - che hanno evidenziato per le suddette categorie tassi di perdita osservati lievemente superiori a quelli stimati.

La Banca ha confermato anche per l'esercizio 2024 l'inclusione dei fattori climatico-ambientali nelle stime del rischio di credito - in linea con le richieste pervenute nel 2023 da ESMA - integrando nel modello macroeconomico baseline adottato, gli indicatori macroeconomici osservati sullo scenario climatico "Net Zero 2050" aggiornato a novembre 2024. Quest'ultimo, caratterizzato da un comportamento proattivo del sistema economico rispetto alla transizione energetica, comporterebbe una contrazione economica globale dovuta agli ingenti costi sostenuti per il raggiungimento dell'obiettivo previsto. L'applicazione di tali correttivi sullo scenario baseline ha comportato maggiori accantonamenti per complessivi 23,2 mln di euro in diminuzione di 14,6 mln di euro rispetto al dato di di 37,8 mln di euro del 2023. La variazione in diminuzione è riconducibile all'aggiornamento dello scenario utilizzato che prevede una minor contrazione economica globale rispetto allo scenario utilizzato per le valutazioni 2023.

Infine, l'analisi dei tassi di default osservati nel 2024 sui mutui a tasso variabile ha confermato i segnali di criticità riscontrati nel 2023 portando il Gruppo a mantenere l'applicazione di un correttivo su crediti retail con mutui a tasso variabile, determinato mediante un'analisi di sensitivity realizzata a valere del rapporto rata reddito in uno scenario di stress. L'applicazione di tale correttivo ha comportato maggiori accantonamenti per 25,2 mln di euro, in aumento rispetto al dato 2023 pari a 9,7 mln di euro, a causa dell'incremento del rapporto rata/reddito conseguente all'andamento dei tassi di interesse nel corso del 2024.

Nel complesso i management overlay adoperati per le valutazioni contabili alla data del 31 dicembre 2024 hanno determinato maggiori fondi rettificativi per circa 68,7 mln di euro (circa 53,7 mln di euro al 31 dicembre 2023).

Per ulteriori informazioni circa le ipotesi ed assunzioni utilizzate nelle stime, la composizione dei management overlay e la dinamica degli stessi rispetto al precedente esercizio, nonché per l'analisi di sensitività rispetto a scenari alternativi, si rinvia alla "Parte E- Informazioni sui rischi e sulle politiche di copertura, sezione 2– Rischi del consolidato prudenziale, 1.1 Rischio credito, paragrafo 2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese" della Nota Integrativa Consolidata.

Inclusione delle garanzie statali

Infine, relativamente al trattamento delle garanzie statali, si segnala che le stesse, in coerenza con le indicazioni delle Autorità, non hanno impattato il calcolo del SICR, in quanto quest'ultimo non risulta connesso alle garanzie, ma al merito creditizio che rimane quello specifico di controparte, bensì hanno influito sulla stima dell'ECL, mediante l'utilizzo di un parametro di LGD che tenesse conto delle mitigazioni riconducibili allo Stato, introdotte e ampliate con i decreti "Cura Italia" e Decreto "Liquidità". Tale impostazione deriva dalla valutazione condotta sulle caratteristiche delle garanzie che permettono di considerare le medesime come parte integrante del contratto ai sensi dell'IFRS 9.

Informativa su erogazioni pubbliche di cui all'art. 1, comma 125 della Legge 4 agosto 2017, n. 124 ("Legge annuale per il mercato e la concorrenza")

•••

Si segnala che alla data di riferimento del presente bilancio nel Registro nazionale degli aiuti di Stato sono presenti e pubblicamente consultabili alla sezione Trasparenza "Gli Aiuti Individuali" i contributi incassati dalla Banca per l'anno 2023 prevalentemente a fronte dell'attività di formazione erogata per complessivi 3,0 mln di euro. Al riguardo si segnala che, in linea con le disposizioni di legge, non sono segnalati i vantaggi economici al di sotto della soglia di 10.000 euro (soglia riferita al totale dei vantaggi che la Banca ha ricevuto dalla medesima autorità nell'esercizio 2023 in un unico atto o in una pluralità di atti).

Per i dettagli si rinvia al seguente link:

https://www.rna.gov.it/sites/PortaleRNA/it\_IT/trasparenza

A.3 Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie

Le tabelle sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie non sono compilate in quanto nell'esercizio 2024, così come in quelli precedenti, la Banca non ha effettuato alcuna operazione di riclassifica conseguente al cambiamento del modello di business, ossia delle modalità con le quali la Banca gestisce gli strumenti finanziari.

A.4 – Informativa sul fair value

Informazioni di natura qualitativa

Il principio contabile IFRS13 definisce il fair value come il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato che operano in una situazione di continuità aziendale (ossia non in una liquidazione forzosa o in una vendita sottocosto) alle condizioni correnti alla data di valutazione nel mercato principale o nel mercato più vantaggioso (prezzo di uscita). La Banca deve valutare il fair value di un'attività o passività adottando le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nella determinazione del prezzo dell'attività o passività, presumendo che essi agiscano per soddisfare nel modo migliore il proprio interesse economico.

Ai fini della misurazione al fair value di attività e passività, finanziarie e non, il principio IFRS 13 definisce una triplice gerarchia di fair value, basata sulla fonte e sulla qualità degli input utilizzati. Di seguito sono indicate le modalità di classificazione degli strumenti finanziari nei tre livelli della gerarchia del fair value.

Livello 1

In tale livello devono essere classificati gli strumenti finanziari valutati utilizzando, senza apportare aggiustamenti, prezzi quotati in mercati attivi18 per strumenti identici a quelli oggetto di valutazione.

Livello 2 e 3

Uno strumento è classificato nel livello 2 se tutti gli input significativi sono osservabili sul mercato, direttamente o indirettamente. Un input è osservabile quando riflette le stesse assunzioni utilizzate dai partecipanti al mercato, basate su dati di mercato forniti da fonti indipendenti rispetto al valutatore.

Gli input di livello 2 sono i seguenti:

  • a. prezzi quotati su mercati attivi per attività o passività similari;
  • b. prezzi quotati per lo strumento in analisi o per strumenti simili su mercati non attivi, vale a dire mercati in cui: (i) ci sono poche transazioni, (ii) i prezzi non sono correnti o variano in modo sostanziale nel tempo e tra i diversi market maker o (iii) poca informazione è resa pubblica;
  • c. input di mercato osservabili diversi da prezzi quotati (ad es.: tassi di interesse o curve di rendimento osservabili sui diversi buckets, volatilità, curve di credito, etc.);
  • d. input che derivano principalmente da dati di mercato osservabili la cui relazione è avvalorata da parametri, tra cui la correlazione.

Uno strumento finanziario è considerato di livello 3 nel caso in cui le tecniche di valutazione adottate utilizzino anche input non osservabili sul mercato e il loro contributo alla stima del fair value sia considerato significativo. Sono classificati nel livello 3 tutti gli strumenti finanziari non quotati in un mercato attivo quando:

  • pur disponendo di dati osservabili, si rendono necessari aggiustamenti significativi sugli stessi basati su dati non osservabili;
  • la stima si basa su assunzioni interne circa i futuri cash flow e l'aggiustamento per il rischio della curva di sconto.

Per gli strumenti finanziari, oggetto di misurazione in bilancio al fair value, la Banca si è dotato di una "Fair Value Policy" che attribuisce la massima priorità ai prezzi quotati su mercati attivi (livello 1) e priorità più bassa all'utilizzo di input non osservabili (livello 3), in quanto maggiormente discrezionali, in linea con la gerarchia di fair value sopra rappresentata. Nel dettaglio tale policy definisce:

  • le regole di individuazione dei dati di mercato, la selezione/gerarchia delle fonti informative e le configurazioni di prezzo per valorizzare gli strumenti finanziari contribuiti su mercati attivi e classificati in corrispondenza del livello 1 della gerarchia di fair value;
  • le tecniche di valutazione ed i relativi parametri di input utilizzati in tutti i casi in cui non sia possibile per l'assenza di prezzi direttamente osservabili su mercati considerati attivi.

18 Secondo l'IFRS 13, un mercato è attivo con riferimento ad uno specifico strumento finanziario quando:

i prezzi quotati sono prontamente e regolarmente disponibili in un listino di borsa oppure tramite un operatore, un intermediario, una società di settore o attraverso servizi di quotazione, enti autorizzati o autorità di regolamentazione;

i prezzi quotati rappresentano operazioni di mercato effettive che avvengono regolarmente in normali contrattazioni.

Nel determinare il fair value, la Banca utilizza se disponibili, informazioni basate su dati di mercato ottenuti da fonti indipendenti, in quanto considerate la migliore evidenza del fair value. In tal caso, il fair value è il prezzo di mercato dello stesso strumento oggetto di valutazione, ossia senza modifiche o ricomposizioni dello stesso strumento, desumibile dalle quotazioni espresse da un mercato attivo (e classificato nel livello 1 della gerarchia di fair value). In assenza di quotazione su un mercato attivo o in assenza di un regolare funzionamento del mercato, cioè quando il mercato non ha un sufficiente e continuativo numero di transazioni, il fair value degli strumenti finanziari è desunto dai prezzi osservati su transazioni recenti avvenute su strumenti similari in mercati attivi, opportunamente aggiustati per tenere conto delle differenze negli strumenti e nelle condizioni di mercato, piuttosto che dai prezzi di recenti transazioni sullo stesso strumento oggetto di valutazione non quotato su mercati attivi; ovvero in mancanza di prezzi di transazioni osservabili per lo strumento oggetto di valutazione o per strumenti simili, è necessario adottare un modello di valutazione.

La classificazione nel livello 2 piuttosto che nel livello 3 è determinata in base all'osservabilità sui mercati degli input significativi utilizzati ai fini della determinazione del fair value. Uno strumento finanziario deve essere classificato nella sua interezza in un unico livello; pertanto, qualora nella tecnica di valutazione siano impiegati input appartenenti a diversi livelli, l'intera valutazione deve essere classificata in corrispondenza del livello della gerarchia in cui è classificato l'input di più basso livello, qualora sia ritenuto significativo per la determinazione del fair value nel suo complesso.

Sono normalmente considerati di livello 2 le seguenti tipologie di investimento:

  • titoli di capitale non quotati su mercati attivi, valutati mediante la tecnica dei multipli di mercato, o valutati sulla base di effettive transazioni avvenute in un arco temporale ragionevolmente prossimo alla data di riferimento;
  • strumenti finanziari derivati OTC, qualora gli input dei modelli di pricing, utilizzati per la determinazione del fair value, siano osservabili sul mercato oppure, qualora non osservabili, siano ritenuti tali da non influenzare in modo significativo la misurazione del fair value;
  • titoli di debito di terzi o di propria emissione non quotati su mercati attivi i cui input, compresi gli spread creditizi, sono reperiti da fonti di mercato.

Sono di regola considerati di livello 3 i seguenti strumenti finanziari:

  • fondi hedge caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e per i quali si ritiene che il processo di valorizzazione/smobilizzo del patrimonio del fondo richieda, in misura significativa, una serie di assunzione e stime. La misurazione al fair value viene effettuata sulla base del NAV adjusted per tenere conto della scarsa liquidabilità dell'investimento;
  • fondi alternativi di investimento per i quali viene usato il discounted cash flow;
  • fondi di private equity e immobiliari valutati sulla base dell'ultimo NAV disponibile, eventualmente rettificato per tenere conto degli eventi non recepiti nella valorizzazione della quota o per riflettere una diversa valorizzazione degli asset sottostanti il fondo stesso;
  • titoli azionari per i quali non sono osservabili transazioni recenti o comparabili, e valutati sulla base del modello patrimoniale o reddituale;
  • titoli di debito, ABS e operazioni in derivati caratterizzati da strutture finanziarie complesse per i quali vengono di regola utilizzate fonti pubblicamente non disponibili;
  • titoli di debito emessi da soggetti in difficoltà finanziaria per i quali occorre stimare il "recovery rate";
  • strumenti finanziari rappresentati da derivati OTC per i quali i parametri di input non osservabili utilizzati dal modello di pricing sono ritenuti significativi ai fini della misurazione del fair value;
  • finanziamenti a medio-lungo termine (performing e non performing) valutati sulla base dei flussi di cassa attesi determinati con modelli variamente configurati in funzione dello status della controparte ed attualizzati in base ad un tasso di interesse di mercato.

Per l'informativa sul fair value delle attività non finanziarie, riconducibili alle attività materiali rappresentate dagli immobili, si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo.

A.4.1. Livello di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Nelle tabelle che seguono si riporta rispettivamente per gli strumenti finanziari di Livello 2 e 3, il portafoglio contabile, un riepilogo delle tipologie di strumenti in essere presso la Banca, l'evidenza delle relative tecniche di valutazione e degli input utilizzati.

Fair value Livello 2 31 12 2024
Voci Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
obbligatoriamente valutate al fair value
Altre attività finanziarie
con impatto sulla redditività complessiva
Attività finanziarie valutate al fair value
Derivati di copertura Passività finanziarie di negoziazione Passività finanziarie designate al fair
value
Derivati di copertura Tipologie Tecnica di valutazione Input utilizzati
Bonds Discounted Cash
Flow
Curva dei tassi, Curve CDS, Basi (yield), Curve
Inflazione
Titoli di debito 246.121 - 1.343 X - 119.670 X Bonds Strutturati Discounted Cash
Flow
Curva dei tassi, Curve CDS, Basi (yield), Curve
Inflazione + parametri necessari per valorizzare
la componente opzionale
Bonds/notes Prezzo di mercato Prezzo di mercato
Azioni/
Partecipazioni
Prezzo di mercato Prezzo di mercato, transazioni recenti, perizie,
report gestori
Titoli di capitale 3.752 - 8.039 X X X X Partecipazioni Discounted cash
flow
Prezzi azioni, beta settore, tasso risk free
Partecipazioni Net asset adjusted Carryng Amount Asset/Liabilities
Debiti X X X X 228 X Scoperti tecnici Prezzo di mercato,
Curve dei tassi,
Curve CDS
Prezzo di mercato, Comparable approach
IRS/Asset/Currency
Swaps
Discounted Cash
Flow
Curva dei tassi, Curve CDS, Basi(yield), Curve
Inflazione, Tassi di cambio, Correlazione Tassi
Equity swaps Discounted Cash
Flow
Prezzi Azioni, Curva dei tassi, Tassi di Cambio
Forex Singlename
Plain
Option Pricing
Model
Curva dei tassi, Tassi di cambio, Volatilità Forex
Forex Singlename
Exotic
Option Pricing
Model
Curva dei tassi, Tassi di cambio, Volatilità Forex
(Superficie)
Equity Singlename
Plain
Option Pricing
Model
Curva dei tassi, prezzi azioni, Tassi di cambio,
Volatilità Equity
Derivati
finanziari
2.358.987 X X 59.384 907.041 X 346.337 Equity Singlename
Exotic
Option Pricing
Model
Curva dei tassi, prezzi azioni, Tassi di cambio,
Volatilità Equity (superficie), Parametri Modelli
Equity Multiname
Plain
Option Pricing
Model
Curva dei tassi, prezzi azioni, Tassi di cambio,
Volatilità Equity, Correlazioni Quanto, Correlazioni
Equity/Equity
Equity Multiname
Exotic
Option Pricing
Model
Curva dei tassi, prezzi azioni, Tassi di cambio,
Volatilità Equity (superficie), Parametri Modelli,
Correlazioni Quanto, Correlazioni Equity/Equity
Tasso Plain Option Pricing
Model
Curva dei tassi, Curve Inflazione, prezzi
obbligazioni, Tassi di cambio, VolatilitàTasso,
Correlazioni tassi
Operazioni in valuta Prezzo di mercato* Prezzo di mercato, Swap Point
Derivati creditizi 29 X X - 124.570 X - Default swaps Discounted Cash
Flow
Curve CDS, Curva Dei Tassi
Finanziamenti - - - X X X X Repo Trade Discounted Cash
Flow
Curva dei tassi
Totale attività 2.608.889 - 9.382 59.384 X X X
Totale passività X X X X 1.031.839 119.670 346.337

* prezzi per strumenti finanziari identici quotati in mercati non attivi (IFRS 13 par.82 lett.b)

Fair value Livello 3 31 12 2024
Voci obbligatoriamente valutate al
Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
Altre attività finanziarie
redditività complessiva
Passività finanziarie di
negoziazione
fair value
Tipologie Tecnica di valutazione Input non osservabili (media ponderata)
Range
Notes Discounted Cash Flow Tasso di attualizzazione 11%
Titoli di debito 49.854
-
-
Partecipativi
Strumenti Finanziari Credit Model Credit Data (LGD/PD) 0-19,8 €/mln
Titoli di capitale 1.236 165.581 X Partecipazioni Discounted Cash Flow Basi di Liquidità/Equity Risk
Premium/Beta
20%/8%/0.4
Partecipazioni Costo/Patrimonio Netto Fair value asset 0-12,6 €/mln
Fondo Chiuso Riservato Pricing esterno Fair value asset 6,4 €/mln
X Fondi chiusi immobiliari Pricing esterno ( Relaz di
gestione)
Valore di Bilancio Asset
Fondo
234 €/mln
Quote di O.I.C.R. 258.984 X Fondi Alternativi di
Investimenti
Discounted Cash Flow Tasso di attualizzazione 8,72%- 10,95%
Fondi Private Equity Nav Investor report Rendiconto di gestione,
scheda tecnica asset detenuti
in portafoglio
0,28-9,91€/mln
Finanziamenti Discounted Cash Flow NPE SPREAD 1,92% - 2,13%
Finanziamenti Discounted Cash Flow LGD 1,63% - 73,23%
Finanziamenti 143.417 - X Finanziamenti Discounted Cash Flow PD 0,07% - 41,74%
Finanziamenti Discounted Cash Flow PE SPREAD 0,04% - 1,26%
Derivati Finanziari X X 1.515 IR/Asset/Currency Swaps Discounted Cash Flow Surrender Rate Nessuna dinamica/
Volatilità Stocastica
Totale attività 453.491 165.581 X
Totale passività X X 1.515

Le tecniche ed i parametri per la determinazione del fair value, nonché i criteri per l'assegnazione della gerarchia di fair value sono definiti e formalizzati in un'apposita "Fair value policy" adottata dalla Banca. L'attendibilità delle valutazioni al fair value risulta inoltre garantita dalle attività di verifica svolte da una struttura di Risk Management, indipendente dalle unità di Front Office che detengono le posizioni, che rivede periodicamente l'elenco dei modelli di pricing da utilizzare ai fini della Fair Value Policy. Tali modelli devono infatti rappresentare standard o best practices di mercato e le relative tecniche di calibrazione devono garantire un risultato in linea con valutazioni che siano in grado di riflettere le "correnti condizioni di mercato". Nel dettaglio, ai fini di una corretta determinazione del fair value, per ogni prodotto risulta associato un modello di pricing, generalmente accettato dal mercato e selezionato in funzione delle caratteristiche e delle variabili di mercato sottostanti al prodotto stesso. Nel caso di prodotti particolarmente complessi, o nel caso in cui si ritenesse mancante o non adeguato il modello di valutazione esistente per i prodotti in essere, viene attivato un processo interno volto ad integrare gli attuali modelli. In base a tale processo, la citata struttura di Risk Management effettua una prima fase di validazione dei modelli di pricing, che possono essere nativi del sistema di Position Keeping o essere rilasciati da un'apposita struttura interna; segue poi una fase, da parte della medesima struttura, volta a garantire una costante affidabilità del modello in precedenza validato.

Nel dettaglio, l'attività di validazione, svolta su un perimetro di strumenti identificati sopra determinate soglie di materialità, è volta a verificare la robustezza teorica del modello, mediante un repricing indipendente del prezzo, un'eventuale calibrazione dei parametri ed un confronto con i prezzi delle controparti.

Successivamente alla fase di validazione, è prevista una continua attività di revisione al fine di confermare l'accuratezza e l'aderenza al mercato dei modelli di pricing in uso presso la Banca, mediante opportuni interventi, se necessari, sui modelli e sulle relative ipotesi teoriche sottostanti. Al fine di fronteggiare il rischio che i modelli di pricing, pur se validati, possano generare valori di fair value non immediatamente comparabili con i prezzi di mercato è prevista una adeguata rettifica per il cosiddetto "Rischio modello", come in seguito descritto.

Attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Le attività e le passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente sono rappresentate da tutti gli strumenti finanziari misurati in bilancio in base al criterio del fair value (voci 20, 30, 50 dell'attivo di stato patrimoniale e voci 20, 30, 40 del passivo di stato patrimoniale). Per tali strumenti finanziari, in assenza di prezzi direttamente osservabili su mercati attivi, risulta necessario determinare un fair value sulla base dell'approccio valutativo descritto nel precedente paragrafo. Di seguito si fornisce illustrazione sulle principali tecniche di valutazione adottate per ogni tipologia di strumento finanziario.

Titoli di debito

La valutazione dei titoli non contribuiti (ovvero titoli privi di quotazioni ufficiali espresse da un mercato attivo) viene effettuata tramite l'utilizzo di un appropriato credit spread, individuato a partire da strumenti finanziari contribuiti e liquidi con caratteristiche similari. Le fonti da cui attingere tale misura sono le seguenti:

  • titoli di debito contribuiti e liquidi del medesimo emittente;
  • credit default swap sulla medesima reference entity;
  • titoli contribuiti e liquidi emessi da emittente con medesimo rating e appartenente al medesimo settore. In ogni caso si tiene conto della differente seniority del titolo da prezzare relativamente alla struttura del debito dell'emittente.

Inoltre, nel caso di titoli obbligazionari non quotati su mercati attivi, al fine di tenere in considerazione il maggior premio richiesto dal mercato rispetto ad un titolo similare contribuito, si aggiunge al credit spread "fair" una ulteriore componente stimata sulla base dei bid/ask spread rilevati sul mercato.

Finanziamenti che non superano l'SPPI test

Trattasi dei finanziamenti che sono valutati obbligatoriamente al fair value in quanto i flussi contrattuali non prevedono esclusivamente il rimborso del capitale e il pagamento dell'interesse sul capitale da restituire (ossia che non superano il cosiddetto "SPPI test"), sia in virtù di clausole originariamente previste nel contratto sia a seguito di successive modifiche. Il fair value è valorizzato attraverso l'approccio Discounted Cash Flow applicato in modo differente a seconda che si tratti di finanziamenti perfoming/non perfoming:

  • per i finanziamenti performing il fair value è determinato sulla base dei flussi di cassa, opportunamente rettificati per le perdite attese, in funzione dei parametri non osservabili di PD e LGD. Detti flussi sono poi attualizzati sulla base di un tasso di interesse di mercato, rettificato per tenere conto di un premio ritenuto espressivo dei rischi e delle incertezze. In presenza di componenti opzionali implicite, che prevedono ad esempio la possibilità di variare il tasso di interesse, il fair value tiene altresì conto della valutazione di dette componenti;
  • per i finanziamenti non performing la misurazione del fair value ha l'obbiettivo di calcolare il fair value in funzione di parametri di mercato direttamente o indirettamente osservabili, riferiti a fattori di rischio presenti in operazioni di cessione di NPL in modo da ricavarne un prezzo di mercato rappresentativo dell'incertezza del processo di recupero. In particolare, le previsioni dei flussi di cassa sono espresse dai piani di rientro analitici che rappresentano l'informazione sul tasso di perdita stimato sulla posizione. I flussi di recupero così stimati sono attualizzati utilizzando un fattore di sconto che viene costruito partendo da uno spread rappresentativo dell'incertezza del processo di recupero (perdita inattesa) ed ogni altro rischio residuale; il tasso di attualizzazione viene quindi calcolato sommando questo spread alla curva risk free dei tassi di interesse, senza prendere in considerazione il tasso contrattuale.

Titoli di capitale non quotati

Sono valutati con riferimento a transazioni dirette sullo stesso titolo o su titoli similari osservate in un arco temporale rispetto alla data di valutazione, al metodo dei multipli di mercato di società comparabili e in via subordinata a metodi di valutazione finanziari, reddituali e patrimoniali.

Investimenti in OICR

Sono, di regola, valutati sulla base dei NAV o sui flussi attesi e/o business plan messi a disposizione dal fund administrator o dalla società di gestione. Nel caso in cui il NAV non rappresenti un fair value, nell'ottica di un operatore di mercato, la Banca può adottare taluni aggiustamenti/haircuts. Vi rientrano tipicamente i fondi di private equity, fondi di investimento alternativi tra cui fondi che investono in crediti non performing, i fondi immobiliari, i fondi hedge.

Nel caso specifico dei fondi di investimento alternativi che investono in crediti NPE, la Banca stima il valore delle quote come sommatoria dei valori attuali dei flussi attesi di distribuzione dei fondi (Discounted Cash Flows). Gli input adoperati sono i seguenti:

  • flussi di cassa riferiti alle distribuzioni nette previste per gli investitori nei business plan/rendiconti di gestione delle rispettive operazioni;
  • tasso di attualizzazione compreso tra il 8,72% ed il 10,95%, al variare della capital structure e del premio addizionale per il rischio di ciascuna operazione.

I prodotti strutturati di credito

Con riferimento agli ABS (asset backed securities), nel caso in cui non siano disponibili prezzi significativi, si fa ricorso a tecniche di valutazione che tengano conto di parametri desumibili da mercato attivo (input di livello 2) o, se non osservabili, stimati (input di livello 3 se significativo). Nel primo caso i cash flow sono acquisiti da info provider o piattaforme specializzate; gli spread sono desunti dai prezzi disponibili sul mercato/info provider, analizzando le performance dei sottostanti sulla base degli investor report. Nel caso in cui non siano disponibili, la Banca utilizza tecniche valutative volte a ricreare la waterfall contrattuale delle cartolarizzazioni al fine di stimare i potenziali recuperi delle outstanding notes.

Derivati over the counter (OTC)

I derivati di tasso, cambio, azionari, su inflazione, su merci e su credito, laddove non scambiati su mercati regolamentati, sono valutati mediante appositi modelli di valutazione, alimentati da parametri di input (quali, ad esempio, le curve di tasso, cambi e volatilità) osservati sul mercato e sottoposti ai processi di monitoraggio previsti nella "Fair Value Policy di Gruppo".

Questi modelli stimano la probabilità che uno specifico evento si verifichi incorporando assunzioni come la volatilità delle stime, il prezzo dello strumento sottostante e il tasso di ritorno atteso.

In aggiunta, al fine della misurazione del fair value la citata "Fair value policy di Gruppo" prevede che siano considerati alcuni "fair value adjustment" con l'obiettivo di riflettere al meglio il prezzo di realizzo di una transazione di mercato effettivamente possibile. Trattasi, in particolare, del rischio modello, del rischio di liquidità e del rischio di controparte di seguito esposti.

Rischio modello: tale rettifica è operata al fine di fronteggiare il rischio che i modelli di pricing, pur se validati, possano generare valori di fair value non direttamente osservabili o non immediatamente comparabili con i prezzi di mercato. È il caso di algoritmi di pricing o tipologie di pay-off che non presentano un adeguato grado di diffusione sul mercato o in presenza di modelli particolarmente sensibili a variabili difficilmente osservabili sul mercato.

Rischio liquidità: tale rettifica viene effettuata al fine di tenere conto dell'ampiezza del cosiddetto "bid/ask spread", ossia del costo effettivo di smobilizzo della posizione in strumenti finanziari in mercati scarsamente efficienti. L'effetto di correzione del rischio di liquidità è tanto maggiore quanto più il prodotto è strutturato, per i connessi costi di copertura/ smobilizzo, e quanto più il modello di valutazione non sia sufficientemente affermato e diffuso tra gli operatori, poiché ciò rende le valutazioni maggiormente aleatorie.

Rischio di controparte: le rettifiche del valore di mercato sugli strumenti derivati OTC, classificati "in bonis" sono operate al fine di riflettere:

  • il rischio di possibile default della controparte Credit Valuation Adjustment (CVA);
  • il rischio di mancato adempimento delle proprie obbligazioni contrattuali nei confronti di una controparte ("own credit risk") - Debt Valuation Adjustment (DVA).

La Banca calcola il Credit/Debit Value Adjustement su tutte le posizioni in derivati OTC con controparti istituzionali e commerciali non collateralizzate per ricomprendere il rischio di controparte nella valutazione del fair value. La metodologia si basa sul calcolo della perdita attesa gestionale legata al rating della controparte e stimata sulla duration della posizione. Al 31 dicembre 2024 l'impatto del CVA è pari a -3,2 mln di euro.

In maniera speculare e sul medesimo perimetro la Banca calcola l'aggiustamento del valore dei derivati OTC per tener conto del proprio merito di credito (DVA). Al 31 dicembre 2024 il valore del DVA ammonta complessivamente a 3,3 mln di euro.

Attività finanziarie valutate al fair value su base non ricorrente

Attività e passività finanziarie valutate in bilancio al costo ammortizzato

Per le attività e passività finanziarie iscritte in bilancio in base al costo ammortizzato, classificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (crediti verso banche e clientela) e delle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (debiti verso banche e clientela e titoli in circolazione), la determinazione del fair value è rilevante ai soli fini informativi, in linea alle disposizioni previste dal principio contabile di riferimento IFRS 7. I criteri di determinazione del fair value dei finanziamenti banche e clientela performing e non performing sono i medesimi adottati per la valutazione al fair value su base ricorrente dei finanziamenti che non superano il test SPPI a cui si rinvia. Fanno eccezione a tale regola i crediti verso banche centrali inclusi nel portafoglio "Crediti verso banche" per i quali il valore di bilancio viene considerato una buona approssimazione del fair value come consentito dal principio contabile IFRS 7, ed è classificato nel livello 2 della gerarchia. La medesima metodologia e classificazione è adoperata per i portafogli "Debiti verso banche" e "Debiti verso clientela".

Per i titoli di debito classificati nel portafoglio dei "Crediti verso banche o clientela" o dei "Titoli in circolazione", il fair value è stato determinato attraverso l'utilizzo di prezzi contribuiti su mercati attivi o mediante l'utilizzo di modelli valutativi, come descritto nel precedente paragrafo "Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente", a cui si fa rinvio anche in relazione all'assegnazione del fair value nella triplice gerarchia di valori.

Con riferimento alla classificazione dei finanziamenti clientela e banche nell'ambito della gerarchia del fair value si segnala che la clientela è classificata nel livello 3 e le banche nel livello 2, salvo i casi di esposizioni deteriorate

Attività non finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Per la Banca le attività non finanziarie valutate al fair value su base ricorrente sono rappresentate dal patrimonio immobiliare di proprietà.

Fair value del patrimonio immobiliare di proprietà

La Banca adotta il criterio della rideterminazione di valore per la valutazione del patrimonio immobiliare ad uso funzionale ai sensi dello IAS 16 e del fair value per gli immobili di investimento ai sensi dello IAS 40, per la valutazione successiva all'iscrizione iniziale.

Metodologia di valutazione del patrimonio immobiliare

Il metodo della rideterminazione del valore prevede che le attività ad uso funzionale, il cui fair value possa essere attendibilmente misurato, siano iscritte ad un valore rideterminato, pari al loro fair value alla data della rideterminazione di valore, al netto degli ammortamenti e delle eventuali perdite per riduzione di valore accumulate.

Per gli immobili detenuti a scopo di investimento, la Banca ha scelto il metodo di valutazione al fair value, secondo il quale, successivamente alla rilevazione iniziale, tutti gli investimenti immobiliari sono valutati al fair value.

Il fair value degli immobili, siano essi ad uso funzionale che di investimento, viene determinato attraverso il ricorso ad apposite perizie predisposte da parte di indipendenti società qualificate ed operanti nello specifico settore in grado di fornire valutazioni immobiliari sulla base degli standard RICS Valuation. Tali standard garantiscono che:

  • il fair value venga determinato coerentemente alle indicazioni del principio contabile internazionale IFRS 13, ossia rappresenti l'ammontare stimato a cui un'attività verrebbe ceduta e acquistata, alla data di valutazione, da un venditore e da un acquirente privi di legami particolari, entrambi interessati alla compravendita, a condizioni concorrenziali, dopo un'adeguata commercializzazione in cui le parti abbiano agito entrambe in modo informato, consapevole e senza coercizioni;
  • i periti presentino dei requisiti professionali, etici e di indipendenza allineati alle previsioni degli standard internazionali ed europei.

Le perizie in modalità "full", ossia con un sopralluogo dell'immobile oltre ad un'analisi di dettaglio della documentazione disponibile, sono condotte per gli immobili rilevanti (ossia con valore di bilancio superiore a 10 mln di euro) almeno una volta all'anno e a rotazione su tutti gli altri immobili in alternativa a perizie di tipo "desktop", ossia senza sopralluogo esterno, con il solo esame della documentazione. La Banca ha stabilito di effettuare perizie di tipo "full" almeno sul 50% del valore complessivo di bilancio sia per gli immobili strumentali (IAS 16) sia per gli investimenti immobiliari (IAS 40).

Le metodologie valutative applicate dal valutatore, in linea con la prassi internazionale IVS (International Valuation Standards) e con quanto prescritto nel Red Book del Royal Institute of Chartered Surveyors (RICS), sono riconducibili alle seguenti fattispecie:

  • Metodo dei flussi di cassa attualizzati (o Discounted Cash Flow abbreviato in DCF)
  • Metodo comparativo (MCA Market Comparison Approach)
  • Metodo della trasformazione con DCF

Il metodo dei flussi di cassa attualizzati è basato sui flussi di cassa netti generabili entro un periodo di tempo ed è il criterio estimativo più idoneo al fine di rappresentare adeguatamente il valore di mercato di cespiti suscettibili di essere acquisiti sia come beni immobili per utilizzo diretto (uso strumentale), sia ai fini d'investimento, poiché fonte di reddito perdurante da canoni di locazione. L'assunto alla base dell'approccio reddituale consiste nel fatto che un acquirente razionale non è disposto a pagare per l'acquisto del bene un prezzo superiore al valore attuale dei benefici che il bene sarà in grado di produrre in futuro. Il valore del bene, quindi, è funzione dei benefici economici che verranno da questo generati. Il Valore di Mercato (Market Value) è determinato dalla sommatoria dei ricavi netti attualizzati e del valore di vendita netto attualizzato alla data della valutazione. I ricavi netti vengono determinati in funzione dei ricavi lordi al netto dei costi operativi afferenti la proprietà. I ricavi lordi vengono determinati mediante indicizzazione dei canoni percepiti per le porzioni locate, ovvero quelli di mercato per le porzioni sfitte, considerando per l'elaborazione del DCF, uno scenario temporale compreso tra i 10 e i 20 periodi a seconda della destinazione d'uso dell'immobile e della duration residua dei contratti di locazione in essere. Il valore di vendita netto è ottenuto per capitalizzazione in perpetuità del reddito operativo relativo all'ultimo periodo del DCF con un tasso di capitalizzazione (cap rate) allineato ai rendimenti medi di mercato, da cui viene successivamente detratta la commissione di vendita. Quantificati, quindi, i ricavi netti annuali ed il valore di vendita netto, si procede a calcolare i valori attualizzati all'inizio del primo periodo, mediante un opportuno tasso di attualizzazione (discount rate) adeguato per ogni singolo immobile. I dati di input principali sono: (i) ricavi (canoni di locazione contrattuali, canoni di locazione di mercato; ii) vacancy e take up period, step up contrattuali etc..; iii) costi (gestione amministrativa, property tax, premio assicurativo, tenant improvements, commissione di locazione e di vendita, ecc. e iv) tassi di interesse (WACC, exit cap rate).

Il metodo comparativo giunge alla stima del valore del bene mediante comparazione con immobili recentemente compravenduti o attualmente offerti in vendita sul mercato, comparabili sotto il profilo tipologico, edilizio e localizzazione. Il valore del bene immobile viene quindi ad essere determinato tenendo conto dei prezzi di vendita o dei canoni di locazione, aggiornati alla data di valutazione e risultanti da un'approfondita indagine di mercato, a cui vengono applicati specifici fattori di rettifica ritenuti adeguati in relazione alle caratteristiche intrinseche ed estrinseche del bene oggetto di valutazione oltre ad ogni altro fattore ritenuto pertinente. L'approccio comparativo è generalmente consigliato per gli immobili residenziali in cui è facile riscontrare transazioni su beni comparabili.

Il metodo della trasformazione con DCF viene utilizzato nel caso di beni suscettibili di trasformazione o già in trasformazione. Il valore che si individua è dato dalla differenza tra il più probabile valore di mercato del bene trasformato e la sommatoria di tutti i più probabili costi dei fattori che intervengono nella trasformazione del bene stesso. Il metodo della trasformazione viene utilizzato spesso per esprimere giudizi di convenienza economica relativi a interventi di recupero del patrimonio esistente, ma si presta ad essere impiegato anche come giudizio estimativo mirato a prevedere un valore di stima valido per la generalità degli operatori di mercato. Questa metodologia estimativa si basa sull'attualizzazione, alla data della valutazione, dei flussi di cassa generati dall'operazione immobiliare nell'arco di tempo corrispondente alla sua durata, convertendo i flussi di cassa imputati al momento del loro generarsi nel valore attuale netto (VAN) o Net Present Value (NPV) dell'operazione immobiliare tramite una procedura di sconto finanziario. Il modello simula le assunzioni di un tipico investitore, che mira a ricevere un soddisfacente ritorno economico dell'investimento. In particolare, il modello si articola in uno schema di flussi di cassa con entrate (ricavi) ed uscite (costi) relativi al progetto immobiliare di trasformazione. Tra le uscite sono previsti costi per la costruzione, demolizione, urbanizzazione, progettazione, direzione lavori e altri costi; tra le entrate sono previste le vendite effettuate per ciascun settore di destinazione d'uso (residenziale, industriale, artigianale, commerciale, terziario e dei servizi). Il modello finanziario non considera l'IVA e l'imposizione fiscale. I dati di input principali sono ii) i ricavi generati dalla vendita di immobili realizzati o ristrutturati ii) i costi (costi di costruzione, oneri di urbanizzazione, costi di progettazione e direzione lavori, commissioni di vendita ecc, e iii) i tassi di interesse (WACC).

L'approccio valutativo è definito considerando per ciascun immobile:

  • la composizione in termini di unità immobiliare;
  • le destinazioni d'uso corrente di ciascuna unità immobiliare, presumendo che rappresenti il massimo e migliore utilizzo, e considerando eventuali usi alternativi degli immobili ove rispondente alle aspettative di mercato;
  • la natura dell'immobile, distinta in strumentale, ad uso investimento, mista.

A seconda della destinazione d'uso, dello stato occupazionale e della natura dell'asset viene applicata la metodologia di valutazione ritenuta più opportuna dal perito valutatore per ciascuna unità immobiliare ed il valore viene suddiviso tra porzioni funzionali e ad uso investimento.

Le proprietà sono valutate individualmente a livello di singolo immobile senza considerare alcuno sconto o premio che possa essere negoziato in una fase di trattativa commerciale qualora tutto, o parte del portafoglio, venga ceduto in blocco, sia per lotti che interamente.

Con riferimento alla valutazione del patrimonio immobiliare della Banca eseguita al 31 dicembre 2024, il metodo di valutazione prevalente è il DCF utilizzato per circa il 94,3% degli immobili, seguito dal metodo comparativo (per circa il 5,6%) e, in via residuale, dal metodo della trasformazione (per circa lo 0,1%)

La valutazione degli immobili si basa in modo significativo su stime che sono caratterizzate per loro natura da elementi di giudizio e soggettività, l'intero patrimonio immobiliare della Banca è quindi classificato in corrispondenza del livello 3 nella gerarchia di fair value.

Principali input

Canoni di locazione

I canoni possono essere riferiti alle locazioni in essere per gli spazi occupati o alle locazioni di mercato per gli spazi sfitti. I canoni contrattuali sono imputati nel modello di valutazione su base annua ed indicizzati al 75% o 100% dell'aumento dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) al netto dei tabacchi (indice ISTAT), sino alla scadenza contrattuale; i canoni di mercato sono indicizzati al 100% dell'aumento dell'indice ISTAT sino al momento della loro applicazione. Tale momento corrisponde con l'inizio del nuovo contratto di locazione assumendo una locazione con indicizzazione pari al 75% dell'indice ISTAT. Si ipotizza inoltre un periodo di vacancy stimato in funzione della tipologia e della dimensione dell'immobile allo scadere dei contratti in essere o per gli immobili sfitti.

Tasso di attualizzazione dei flussi (WACC)

Il tasso assunto per l'attualizzazione dei flussi di cassa attesi è rappresentato dal Weighted average cost of capital (WACC), ovvero dal costo medio del capitale ponderato per il peso specifico delle due componenti di copertura finanziaria del capitale investito: capitale di credito (mezzi di terzi) e capitale azionario (mezzi propri). La formula standard per il WACC è:

WACC = Kd (D/D+E) + Ke (E/D+E)

dove:

E = equity

D = debt

E + D = capitale investito

Kd = costo del debito, determinato come: (1+IRS)*(1+SPREAD) -1

Ke = costo dell'equity, determinato come: (1+Risk Free)*(1+Risk Premium) -1

I fattori rilevanti per la determinazione del costo del debito (Kd) e del costo dell'equity (Ke) sono i seguenti:

Risk Free = rendimento a medio/lungo termine dei titoli privi di rischio, calcolato come la media dei rendimenti lordi giornalieri dei BTP degli ultimi 90 giorni di apertura della borsa; considerati i rendimenti medi dei BTP a 5, 10, 15, 20 e 30 anni e di conseguenza i valori medi a 12, 18 e 25 anni, alla data di valutazione il Risk Free è compreso nel range 2,99%-4,20%;

Risk Premium = rischio specifico dell'immobile oggetto di valutazione, determinato attraverso l'approccio "Build up", combinando le singole voci di rischio sistematico attribuibili ad un immobile (location, stato locativo e caratteristiche del cespite);

EURIRS = tasso a medio-lungo termine solitamente alla base dei finanziamenti concessi dagli istituti di credito, calcolato sulla base del valore medio dei tassi giornalieri degli ultimi 90 giorni di apertura della borsa a 5, 10, 15, 20 e 30 anni e di conseguenza i valori medi a 12, 18 e 25 anni; alla data di valutazione il tasso è compreso nel range 2,32%-2,56%;

SPREAD = margine di guadagno dell'istituto di credito.

Tasso di capitalizzazione (Cap rate)

La metodologia sviluppata per il calcolo del tasso di capitalizzazione è allineata al processo decisionale di un investitore ordinario e tiene conto del fatto che il tasso di capitalizzazione esprime il livello di rischio/rendimento legato all'immobile oggetto di valutazione al momento del disinvestimento finale. In particolare, sulla base dell'approccio "Build up" si combina il tasso di rendimento reale nel lungo periodo delle attività prive di rischio (Risk Free_Exit) con il rischio specifico previsionale al momento del disinvestimento finale (Adjusted Risk Premium). La formula è la seguente:

CAP RATE = ((1+ Risk Free_Exit)/(1+Inflazione_Exit))*(1+ Adjusted Risk Premium)-1

dove:

Risk Free_Exit = rendimento a lungo termine dei titoli privi di rischio; il tasso Risk Free utilizzato nella costruzione del Cap Rate è quello a scadenza più lunga tra quelli disponibili ossia il rendimento medio a 30 anni pari a 4,28%

Adjusted Risk Premium = rischio specifico dell'immobile oggetto di valutazione al momento del disinvestimento finale

Inflazione_Exit: il dato applicato nella costruzione del Cap rate è pari all'inflazione prospettica da Bollettino Economico BCE pari a 2,00%

Inflazione

Il tasso di inflazione è utilizzato nella valutazione per l'indicizzazione dei canoni e nel calcolo del Cap Rate secondo il seguente schema:

  • Inflazione 1° periodo: 0,81%, pari alla media mobile delle ultime 12 rilevazioni del FOI indice nazionale dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati al netto dei tabacchi;
  • Inflazione 2° Periodo: 1,40%, pari alla media aritmetica tra inflazione 1° periodo e inflazione a regime;
  • Inflazione a Regime: 2,00%, pari all'inflazione prospettica da Bollettino Economico BCE.

Periodicità delle valutazioni

Per gli investimenti immobiliari è necessario rideterminare il fair value con cadenza almeno annuale secondo il principio contabile IAS 40.

Per gli immobili ad uso strumentale il principio IAS 16 prevede che le rideterminazioni di valore devono essere effettuate con regolarità in modo da assicurare che il valore contabile non differisca in modo rilevante dal fair value alla data di riferimento del bilancio. La Banca ha stabilito di eseguire la rivalutazione, al pari di quanto fatto per gli immobili IAS 40, con cadenza almeno annuale. Nel dettaglio, al 31 dicembre 2024 la Banca ha eseguito l'aggiornamento peritale per tutto il patrimonio immobiliare con cadenza semestrale.

Riepilogo effetti delle valutazioni al fair value dell'esercizio 2024

Alla data del 31 dicembre 2024, tenuto anche conto dei risultati degli aggiornamenti valutativi effettuati al 30 giugno 2024, l'effetto negativo netto per l'esercizio 2024 ammonta a complessivi 42,9 mln di euro, al lordo della relativa fiscalità. L'effetto complessivo è riferito:

  • ad immobili classificati IAS 16 per un effetto negativo di 23,7 mln di euro;
  • ad immobili classificati IAS 40 per un effetto negativo di 18,4 mln di euro;
  • ad immobili classificati IAS 2 per un effetto negativo di 0,8 mln di euro;

rilevati in contropartita di:

  • voce 230 di conto economico "Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali" per una variazione complessivamente negativa di 27,4 mln di euro al lordo della relativa fiscalità;
  • voce 110 di stato patrimoniale "Riserva di valutazione" per una variazione complessivamente negativa di 15,5 mln di euro al lordo della relativa fiscalità.

Analisi di sensitivity strumenti non finanziari

Alla stregua degli strumenti finanziari sono sottoposte ad analisi di sensitività anche le attività e passività non finanziarie valutate al fair value di livello 3 per le quali, in funzione del modello valutativo in uso per la determinazione del fair value, ne sia possibile l'esecuzione ed i cui risultati siano significativi.

Si precisa che l'analisi di sensitività è stata condotta identificando le variabili di maggiore rilevanza nell'ambito del modello di valutazione utilizzato per le diverse classi di immobili, rappresentato dal metodo dei flussi di cassa attualizzati. In particolare, per gli immobili ad uso funzionale si è tenuto conto dei canoni di mercato e per gli immobili detenuti a scopo di investimento del c.d. "exit value". Considerata una variazione pari al +/- 5% delle suddette variabili, l'analisi ha evidenziato uno scostamento medio del fair value degli immobili in un range compreso tra -5,3% e +5,3%.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

Di seguito si descrivono gli strumenti finanziari di livello 3 che mostrano una sensitivity rilevante rispetto alle variazioni di input non osservabili.

All'interno della colonna "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" nella categoria "Titoli di debito" valutati attraverso il metodo del Discount Cash Flow figurano sia le tranche mezzanine che junior riferite alla cartolarizzazione di un portafoglio di crediti classificati a sofferenza denominata "Siena NPL" per 28,5 mln di euro. Per tale posizione la variazione del tasso di attualizzazione (+/-1%) e dei flussi delle distribuzioni attese (+/-10%), determinerebbero un range di valori di 26,3 – 27,5 mln di euro e di 28,1 – 25,5 mln di euro rispettivamente.

Da segnalare in questa stessa categoria anche circa 18,6 mln di euro riferiti a taluni strumenti finanziari partecipativi acquisiti dalla Banca in base ad accordi di ristrutturazione del credito per i quali non si è proceduto all'analisi di sensitivity in quanto il valore unitario delle singole esposizioni è al di sotto delle soglie di materialità minima stabilite dalla Banca.

Sempre all'interno della colonna "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" sono presenti i finanziamenti (143,4 mln di euro) che sono valutati obbligatoriamente al fair value. I parametri non osservabili sono la Probabilità di Default (PD), la Loss Given Default (LGD) e lo spread distinto per attività performing e non. La variazione di tali parametri, rispettivamente del 10%, 5% ,1%,1%, determinerebbe un impatto sul fair value pari a circa -6,2 mln di euro.

L'importo prevalente delle quote di O.IC.R. si riferisce per 124,3 mln di euro a quote di fondi ricevute in cambio della cessione di crediti non performing (Back2bonis, IDEA CCR I, II e Nuova Finanza, Clessidra e Efesto). La variazione del tasso di attualizzazione (+/-1%) e dei flussi delle distribuzioni attese (+/-10%), determinerebbe i seguenti range di valori 122,1 – 126,6 mln di euro e 136,9 – 111,6 mln di euro rispettivamente.

All'interno della categoria degli OICR vi rientra altresì il totale dei conferimenti, fatto a partire dal giugno 2016, al Fondo Italia Recovery Fund (Ex Atlante due) per un valore di bilancio di 6,4 mln di euro determinato sulla base dell'ultimo NAV disponibile.

Sempre nella categoria OICR rientrano infine fondi di private equity e fondi chiusi immobiliari per 128,1 mln di euro, di cui 88,0 mln di euro corrispondono alle posizioni del Fondo Etrusco Distribuzione (82,9 mln di euro) e del Fondo Democrito (5,1 mln di euro) precedentemente classificati tra le partecipazioni in imprese sottoposte ad influenza notevole e riclassificate nell'esercizio in corso tra le attività finanziarie in seguito alla rivalutazione dei legami partecipativi tra la Banca ed i fondi immobiliari suddetti. Per tali posizioni la variazione della probabilità di default (+/-1%) e dei tassi di recovery (+/-10%), determinerebbero un range di valori di 88,2 – 87,9 mln di euro rispettivamente. Per le restanti posizioni non è stato possibile elaborare alcuna analisi quantitativa di sensibilità del fair value rispetto al cambiamento degli input non osservabili, in quanto il fair value è frutto di un modello i cui input sono specifici dell'entità oggetto di valutazione e per i quali non si dispone delle informazioni necessarie per un'analisi di sensitivity.

All'interno del portafoglio contabile delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" vi rientra la partecipazione nel capitale di Banca d'Italia (137,5 mln di euro), valutata attraverso il metodo del Discounted Cash Flow. Tale partecipazione è stata valutata con la metodologia individuata dal Comitato di Esperti all'interno del documento "Un aggiornamento del valore delle quote di capitale della Banca d'Italia". Tale documento, oltre a dettagliare le tecniche di valutazione adottate per pervenire al risultato finale, individuava i seguenti parametri entity specific: il beta con il mercato, l'equity risk premium e la base di liquidità. La valorizzazione di tale partecipazione trova conferma, peraltro, in transazioni di mercato effettuate negli ultimi anni da parte di alcune banche. I range dei possibili valori assegnabili ai suddetti parametri causano le seguenti variazioni di valore: circa -9 mln di euro per ogni 100 bps di aumento dell'equity risk premium, circa -18 mln di euro per ogni 10 punti % di aumento del beta con il mercato e di circa -18 mln di euro per ogni 10 punti % di aumento della base di liquidità.

Nella stessa categoria rientrano i titoli di capitale rappresentativi di tutte le partecipazioni valutate al fair value che non hanno avuto la possibilità di essere valutate secondo un modello market based. Tali posizioni ammontano a circa 28,1 mln di euro. Per tali posizioni non si è proceduto ad un'analisi di sensitivity per le medesime motivazioni sopra riportate con riferimento agli OICR.

Tra le passività finanziarie di negoziazione vi rientrano i derivati finanziari (circa 1,5 mln di euro) inseriti per una corretta gestione del lapse risk inerenti i flussi commissionali derivanti dal collocamento di talune polizze unit linked. Per tali posizioni non si è proceduto ad un'analisi di sensitivity in quanto non ritenute materiali dalla Banca.

4.3 Gerarchia del fair value

Ai fini della compilazione dell'informativa sui trasferimenti tra i livelli fornita nei successivi paragrafi A.4.5.1, A.4.5.2 e A.4.5.3, si segnala che, per i titoli in posizione al 31 dicembre 2024 e che presentano un livello di fair value differente rispetto a quello attribuito al 1° gennaio 2024, si è ipotizzato che il trasferimento tra i livelli sia avvenuto con riferimento ai saldi esistenti all'inizio del periodo di riferimento.

A.4.4 Altre informazioni

Con riferimento al par. 93 lett. (i) dell'IFRS 13 si segnala che la Banca non detiene attività non finanziarie valutate al fair value il cui uso corrente non rappresenta il miglior uso possibile.

Con riferimento al par. 96 dell'IFRS 13 si segnala che la Banca non applica la c.d. portfolio exception prevista dal par. 48 dell'IFRS 13.

Informazioni di natura quantitativa

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value.
-- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -- -- --
Attività/passività finanziarie 31 12 2024 31 12 2023
misurate al fair value Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale
1. Attività finanziarie valute al
fair value con impatto a conto
economico
3.514.503 2.608.890 453.491 6.576.884 3.525.434 2.408.696 365.912 6.300.042
a) Attività finanziarie detenute
per la negoziazione
3.514.503 2.608.890 - 6.123.393 3.525.246 2.408.696 - 5.933.942
c) Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate
al fair value
- - 453.491 453.491 188 - 365.912 366.100
2. Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
2.162.396 9.383 165.581 2.337.360 1.704.369 530.743 216.843 2.451.955
3. Derivati di copertura - 59.384 - 59.384 - 662.012 - 662.012
4. Attività materiali - - 1.690.134 1.690.134 - - 1.761.622 1.761.621
Totale attività 5.676.899 2.677.657 2.309.206 10.663.762 5.229.803 3.601.451 2.344.377 11.175.630
1. Passività finanziarie di
negoziazione
1.619.122 1.031.840 1.515 2.652.477 1.823.197 1.079.675 2.868 2.905.740
2. Passività finanziarie designate al
fair value
- 119.670 - 119.670 - 111.325 - 111.325
3. Derivati di copertura - 346.337 - 346.337 - 321.090 - 321.090
Totale passività 1.619.122 1.497.847 1.515 3.118.484 1.823.197 1.512.090 2.868 3.338.155

Per le informazioni relative agli strumenti finanziari classificati nel livello 3 si rinvia a quanto esposto in precedenza.

Nel corso dell'esercizio per alcune attività finanziarie, in particolare titoli azionari per circa 3,3 mln di euro, si è verificato un peggioramento, da livello 1 a livello 2 del livello di fair value.

Con riferimento agli strumenti finanziari che hanno registrato un miglioramento del livello di fair value, passando dal livello 2 al livello 1 della gerarchia, si segnala che tale dinamica ha interessato titoli obbligazionari valutati al fair value per un valore di circa 313,1 mln di euro.

Le suddette variazioni nel livello di fair value sono essenzialmente riconducibili rispettivamente al peggioramento/miglioramento delle condizioni di liquidità dei titoli (misurate in termini di ampiezza di bid-ask del prezzo quotato) tale da consentire, secondo quanto disposto dalla policy di Gruppo in materia di valorizzazione degli strumenti finanziari, i trasferimenti di livello.

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

31 12 2024
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico Attività
Totale Di cui: a)
attività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
Di cui: b)
attività
finanziarie
designate al
fair value
Di cui: c)
altre attività
finanziarie
obbligatoriamente
valutate al fair
value
finanziarie
valutate al
fair value con
impatto sulla
redditività
complessiva
Attività
materiali
1. Esistenze iniziali 365.912 - - 365.912 216.843 1.761.622
2. Aumenti 145.817 - - 145.817 6.457 20.979
2.1 Acquisti - - - - - -
2.2 Profitti imputati a: 39.897 - - 39.897 6.457 8.451
2.2.1 Conto Economico 39.897 - - 39.897 - 8.451
- di cui plusvalenze 38.988 - - 38.988 - 8.451
2.2.2 Patrimonio netto - X X - 6.457 -
2.3 Trasferimenti da altri livelli - - - - - -
2.4 Altre variazioni in aumento 105.920 - - 105.920 - 12.528
3. Diminuzioni 58.238 - - 58.238 57.719 92.467
3.1 Vendite - - - - 115 3.139
3.2 Rimborsi 25.076 - - 25.076 - -
3.3 Perdite imputate a: 31.837 - - 31.837 35 50.546
3.3.1 Conto Economico 31.837 - - 31.837 - 34.995
- di cui minusvalenze 31.831 - - 31.831 - 34.995
3.3.2 Patrimonio netto - X X - 35 15.551
3.4 Trasferimenti ad altri livelli - - - - - -
3.5 Altre variazioni in diminuzione 1.325 - - 1.325 57.569 38.782
4. Rimanenze finali 453.491 - - 453.491 165.581 1.690.134

Si riportano di seguito i principali importi segnalati nella colonna "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" in corrispondenza della riga:

  • "2.2.1 Profitti imputati a conto economico" pari a circa 39,9 mln di euro si riferiscono prevalentemente alla rivalutazione di alcune quote di OICR (38,4 mln di euro) e finanziamenti (0,5 mln di euro);
  • "2.4 "Altre variazioni in aumento" pari a 105,9 mln di euro si riferiscono per 32,0 mln di euro a posizioni che in corso d'anno sono state classificate dal portafoglio dei crediti al costo ammortizzato al portafoglio delle altre attività obbligatoriamente valutate al fair value in conseguenza di modifiche creditizie sostanziali non coerenti con SPPI test, nonché nuove erogazioni. In tale riga sono ricompresi inoltre 68,8 mln di euro riferiti ai fondi Etrusco Distribuzione e Democrito trasferiti in corso d'anno nella categoria delle attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (per maggiori dettagli si rinvia alla sezione 7 Partecipazioni della Parte B della presente Nota Integrativa);
  • "3.2 Rimborsi" per 25,1 mln di euro includono per circa 14,6 mln di euro il rimborso parziale di quote di OICR e per 10,5 mln di euro a rimborsi su posizioni creditizie;
  • "3.3.1 Perdite imputate a conto economico -" pari a 31,8 mln di euro riconducibili a svalutazioni prevalentemente riferite per 17,4 mln di euro a quote OICR, per 12,4 mln di euro alle notes dell'operazione di cartolarizzazione Siena NPL ed infine 1,8 mln di euro a finanziamenti deteriorati.

Il valore di 57,6 mln di euro rilevato nelle altre variazioni in diminuzione del portafoglio "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" si riferisce al controvalore delle quote relative alla partecipazione nel capitale di Banca d'Italia e di alcuni titoli di capitale riclassificati tra le attività in via di dismissione ai sensi dell'IFRS 5.

Le Attività materiali valutate al fair value su base ricorrente sono rappresentate dal patrimonio immobiliare di proprietà ad uso strumentale e ad uso investimento. Si riportano di seguito i principali importi segnalati:

  • "2.2.1 Profitti imputati a conto economico di cui plusvalenze" pari a circa 8,4 mln di euro si riferiscono per 4,0 mln di euro a riprese di valore su immobili classificati IAS 16 oggetto di precedente svalutazione a conto economico e per 4,4 mln di euro a rivalutazioni di immobili classificati IAS 40 in seguito a perizie effettuate al 31 dicembre 2024;
  • "2.4 Altre variazioni in aumento" pari a circa 12,5 mln di euro si riferiscono prevalentemente a migliorie e spese incrementative per 8,3 mln di euro e a immobili rivenienti dalla risoluzione di contratti di leasing finanziario per 3,9 mln di euro;
  • "3.1-Vendite" pari a circa 3,1 mln di euro si riferiscono alla vendita di alcuni immobili classificati IAS 40 conclusa nel corso dell'esercizio;
  • "3.3.1 Perdite imputate a conto economico di cui minusvalenze" pari a circa 35,0 mln di euro si riferiscono per 12,2 mln di euro e 22,8 mln di euro ad immobili classificati IAS 40 e 16 rispettivamente;
  • "3.3.2 Perdite imputate a patrimonio netto" pari a circa 15,5 mln di euro si riferiscono interamente a svalutazioni effettuate su immobili classificati IAS 16 oggetto di una precedente rivalutazione rilevata a riserva OCI;
  • "3.5 Altre variazioni in diminuzione" pari a circa 38,8 mln di euro si riferiscono prevalentemente alla quota di ammortamento relativa ad immobili classificati IAS 16 per 26,3 mln di euro e ad immobili trasferiti in corso d'anno tra gli immobili in via di dismissione per 12,5 mln di euro.

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte A - Politiche Contabili

A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

31 12 2024
Passività finanziarie
detenute per
la negoziazione
Passività finanziarie
valutate al fair value
Derivati di copertura
1. Esistenze iniziali 2.868 - -
2. Aumenti 3.559 - -
2.1 Emissioni - - -
2.2 Perdite imputate a: 3.559 - -
2.2.1 Conto Economico 3.559 - -
- di cui minusvalenze - - -
2.2.2 Patrimonio netto X - X
2.3 Trasferimenti da altri livelli - - -
2.4 Altre variazioni in aumento - - -
3. Diminuzioni 4.913 - -
3.1 Rimborsi - - -
3.2 Riacquisti - - -
3.3 Profitti imputati a: 4.913 - -
3.3.1 Conto Economico 4.913 - -
- di cui plusvalenze 1.353 - -
3.3.2 Patrimonio netto X - X
3.4 Trasferimenti ad altri livelli - - -
3.5 Altre variazioni in diminuzione - - -
4. Rimanenze finali 1.514 - -

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

31 12 2024 31 12 2023
Valore di
bilancio
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale fair
value
Valore di
bilancio
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale fair
value
1. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
91.415.421 8.555.800 12.003.353 70.313.569 90.872.722 91.248.148 8.259.192 11.614.928 70.998.153 90.872.273
3. Attività non correnti e gruppi di
attività in via di dismissione
107.529 - - 73.529 73.529 76.232 - - 76.232 76.232
Totale attività 91.522.950 8.555.800 12.003.353 70.387.098 90.946.251 91.324.380 8.259.192 11.614.928 71.074.385 90.948.505
1. Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
103.586.022 8.687.964 95.220.883 - 103.908.847 104.702.026 8.734.996 96.123.919 - 104.858.915
2. Passività associate ad attività in
via di dismissione
- - - - - - - - - -
Totale passività 103.586.022 8.687.964 95.220.883 - 103.908.847 104.702.026 8.734.996 96.123.919 - 104.858.915

Per il dettaglio dei criteri di valutazione delle attività e passività valutate al fair value su base non ricorrente si rimanda a quanto esposto nella corrispondente sezione qualitativa.

In merito alle attività in via di dismissione nei livelli di fair value sono state indicate le sole attività valutate al fair value o al fair value al netto dei costi di vendita.

A.5 Informativa sul c.d. "day one profit/loss"

La Banca non ha rilevato "day one profit/loss" ai sensi del B.5.1.2A dell'IFRS 9 su strumenti finanziari pertanto non viene fornita l'informativa ai sensi del paragrafo 28 dell'IFRS 7 e di altri paragrafi IAS/IFRS ad esso collegabili.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

ATTIVO

Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
a) Cassa 752.279 704.869
b) Conti correnti e depositi a vista presso Banche Centrali 10.917.449 11.277.937
c) Conti correnti e depositi a vista presso banche 1.306.854 1.025.183
Totale 12.976.582 13.007.989

L'importo di 10.917,4 mln di euro riportato nella riga b) Conti correnti e depositi a vista presso Banche Centrali si riferisce quasi integralmente ai depositi a vista presso BCE.

Sezione 2 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico– Voce 20

Totale 31 12 2024 Totale 31 12 2023
Voci/Valori Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 3.382.363 246.121 - 3.628.484 3.332.505 290.364 - 3.622.869
1.1 Titoli strutturati 137.737 45.802 - 183.539 177.801 56.628 - 234.429
1.2 Altri titoli di debito 3.244.626 200.319 - 3.444.945 3.154.704 233.736 - 3.388.440
2. Titoli di capitale 104.366 3.752 - 108.118 83.546 119 - 83.665
3. Quote di O.I.C.R. 27.774 - - 27.774 104.028 - - 104.028
4. Finanziamenti - - - - - - - -
4.1 Pronti contro termine - - - - - - - -
4.2 Altri - - - - - - - -
Totale (A) 3.514.503 249.873 - 3.764.376 3.520.079 290.483 - 3.810.562
B. Strumenti derivati -
1. Derivati finanziari: - 2.358.987 - 2.358.987 5.166 2.118.213 - 2.123.379
1.1 di negoziazione - 2.288.383 - 2.288.383 5.166 2.051.802 - 2.056.968
1.2 connessi con la fair value
option
- 70.604 - 70.604 - 66.411 - 66.411
1.3 altri - - - - - - - -
2. Derivati creditizi: - 29 - 29 - - - -
2.1 di negoziazione - 29 - 29 - - - -
2.2 connessi con la fair value
option
- - - - - - - -
2.3 altri - - - - - - - -
Totale (B) - 2.359.016 - 2.359.016 5.166 2.118.213 - 2.123.379
Totale (A+B) 3.514.503 2.608.889 - 6.123.392 3.525.246 2.408.696 - 5.933.942

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

I criteri adottati per la classificazione degli strumenti finanziari nei tre livelli della "gerarchia del fair value" sono indicati nella sezione A.4 "Informativa sul fair value" della parte A "Politiche contabili" della nota integrativa alla quale si rimanda.

Ai sensi delle disposizioni previste dal principio contabile IFRS 9 in materia di derecognition delle attività finanziarie, nelle righe 1.1 Titoli strutturati e 1.2 Altri titoli di debito della voce "Attività per cassa" sono inclusi anche i titoli di debito impegnati in operazioni passive di pronti contro termine ed in operazioni di prestito titoli effettuate a valere su titoli di proprietà iscritti nel portafoglio di negoziazione.

L'importo dei Titoli di debito - Titoli strutturati, di cui alla sottovoce 1.1, al 31 dicembre 2024 si attesta a 183,5 mln di euro (234,4 mln di euro al 31 dicembre 2023) ed è prevalentemente rappresentato da titoli di debito a tasso fisso indicizzati, quale componente aggiuntiva, all'inflazione.

Alla data di riferimento del presente bilancio l'aggregato include esposizioni senior, mezzanine o junior assunte dalla Banca con riferimento ad operazioni di cartolarizzazione di terzi per 24,4 mln di euro (35,6 mln di euro al 31 dicembre 2023) rilevate nella riga "1.2 Altri titoli di debito", in corrispondenza della colonna livello 2 riferite ad esposizioni senior e mezzanine.

Tra gli strumenti derivati sono classificati anche i derivati connessi con gli strumenti per i quali è stata adottata la fair value option: essi coprono i rischi inerenti la raccolta valutata al fair value derivanti dalle possibili oscillazioni dei tassi di interesse e dalla presenza di componenti opzionali implicite nelle obbligazioni strutturate ed a tasso fisso emesse dalla Banca (copertura naturale). Il fair value positivo di tali derivati è evidenziato in tabella nella riga "B.1-1.2 – Connessi con la fair value option".

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti/controparti

Voci/Valori Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 3.628.485 3.622.870
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 3.223.167 3.197.425
c) Banche 195.106 181.166
d) Altre società finanziarie 150.835 183.410
di cui: imprese di assicurazione 11.266 9.055
e) Società non finanziarie 59.377 60.869
2. Titoli di capitale 108.118 83.665
a) Banche 2.984 1.875
b) Altre società finanziarie 60.887 36.919
di cui: imprese di assicurazione 56.840 36.734
c) Società non finanziarie 44.247 44.871
d) Altri emittenti - -
3. Quote di O.I.C.R. 27.774 104.028
4. Finanziamenti - -
Totale (A) 3.764.377 3.810.563
B. Strumenti derivati
a) Controparti Centrali - -
b) Altre 2.359.015 2.123.379
Totale (B) 2.359.015 2.123.379
Totale (A+B) 6.123.392 5.933.942

La composizione per debitori/emittenti è stata effettuata nel rispetto dei criteri di classificazione per settori e gruppi di attività economica previsti dalla Banca d'Italia.

Per quanto riguarda gli strumenti derivati si evidenzia che il fair value positivo dei derivati con clientela è generato per circa 61,0 mln di euro dalla operatività di negoziazione pareggiata, finalizzata a fornire servizi di protezione finanziaria alla clientela della rete della Banca, mentre per la parte rimanente è generato da operazioni con soggetti operanti sul mercato finanziario che sono classificati come clientela ai sensi dei suddetti criteri di classificazione previsti dalla Banca d'Italia.

La tabella seguente fornisce un dettaglio della riga "A.3. Quote di O.I.C.R." della precedente tabella 2.2.

Categorie/Valori Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
Azionari 3.920 6.156
Exchange Traded Funds (ETF) 23.854 97.872
Totale 27.774 104.028

2.3 Attività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

2.4 Attività finanziarie designate al fair value: composizione per debitori/emittenti

Le tabelle 2.3 e 2.4 non sono valorizzate in quanto, sia per l'anno in corso che per l'anno di raffronto, non esistono attività finanziarie designate al fair value.

2.5 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

Totale 31 12 2024 Totale 31 12 2023
Voci/Valori Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale
1. Titoli di debito - - 49.854 49.854 - - 58.826 58.826
1.1 Titoli strutturati - - - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito - - 49.854 49.854 - - 58.826 58.826
2. Titoli di capitale - - 1.236 1.236 188 - 1.839 2.027
3. Quote di O.I.C.R. - - 258.984 258.984 - - 182.011 182.011
4. Finanziamenti - - 143.417 143.417 - - 123.236 123.236
4.1 Pronti contro termine - - - - - - - -
4.2 Altri - - 143.417 143.417 - - 123.236 123.236
Totale - - 453.491 453.491 188 - 365.912 366.100

Alla riga 1.2 "Altri titoli di debito" sono inclusi 17,9 mln di euro riconducibili a SFP emessi nell'ambito di una procedura concordataria a cui ha preso parte la Banca. Sono inoltre inclusi 28,5 mln di euro di esposizioni riferibili all'operazione di cartolarizzazione di un portafoglio di sofferenze del Gruppo MPS, di cui 27,9 mln di euro (36,4 mln di euro al 31 dicembre 2023) riferibili alla tranche mezzanine e 0,6 mln di euro (0,6 mln di euro al 31 dicembre 2023) riferibili alla tranche junior.

La riga "3 Quote di O.I.C.R." include in corrispondenza del livello 3, quote OICR assunte in cambio di cessione di crediti NPE per 129,4 mln di euro (116,3 mln di euro al 31 dicembre 2023) e le quote nel Fondo Italia Recovery Fund (Ex Atlante) per 6,4 mln di euro (7,7 mln di euro al 31 dicembre 2023). Nella medesima riga sono inoltre rilevate le posizioni verso i fondi immobiliari Etrusco Distribuzione e Democrito per complessivi 88,0 mln di euro riclassificati in corso d'anno nel presente portafoglio (per maggiori dettagli si rinvia alla sezione 7 – partecipazioni - della presente di Nota Integrativa).

La riga 4" Finanziamenti" è costituita dalle attività finanziarie che devono essere obbligatoriamente valutate al fair value in conseguenza del mancato superamento del test SPPI.

Alla data di riferimento del presente bilancio non vi sono titoli di capitale rivenienti dal recupero di attività finanziarie impaired.

2.6 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione per debitori/emittenti

Voci/Valori Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
1. Titoli di capitale 1.236 2.027
di cui: banche - -
di cui: altre società finanziarie 1.149 1.133
di cui: società non finanziarie 87 894
2. Titoli di debito 49.854 58.826
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie 31.205 40.177
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie 18.649 18.649
3. Quote di O.I.C.R. 258.984 182.011
4. Finanziamenti 143.417 123.236
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie 129.601 106.674
f) Famiglie 13.816 16.562
Totale 453.491 366.100

Le principali minusvalenze cumulate relative a titoli di capitale di evidente scarsa qualità creditizia riferite ad esercizi precedenti sono Compagnia Investimento e Sviluppo (3,8 mln di euro), Newcolle S.r.l. (2,3 mln di euro), Porto industriale Livorno (1,9 mln di euro). Le svalutazioni di strumenti di capitale di evidente scarsa qualità creditizia effettuate dalla Banca nel corso dell'esercizio sono di ammontare irrilevante.

Di seguito la composizione per le principali categorie di O.I.C.R.

Categorie/Valori Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
Hedge Funds 24 23
Private equity 38.058 57.510
Immobiliari 96.567 8.216
Creditizi NPE 124.335 116.262
Totale 258.984 182.011

Per l'informativa sui fondi comuni acquisiti nell'ambito di operazioni di cessione di crediti ricompresi nella precedente tabella alla voce "Creditizi NPE" si rinvia allo specifico paragrafo riportato nella Parte E della presente Nota Integrativa (Sottosezione E "Operazioni di Cessione" punto "C. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente").

L'incremento rilevato nella riga "Immobiliari" è riconducibile per complessivi 88,0 mln di euro ai fondi immobiliari Democrito e Etrusco Distribuzione (per maggiori dettagli si rinvia alla sezione 7 – partecipazioni - della presente Nota Integrativa).

Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - Voce 30

Totale 31 12 2024 Totale 31 12 2023
Voci/Valori Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale
1. Titoli di debito 2.162.397 1.343 - 2.163.740 1.704.369 520.213 - 2.224.582
1.1 Titoli strutturati 34.581 - - 34.581 33.621 - - 33.621
1.2 Altri titoli di debito 2.127.816 1.343 - 2.129.159 1.670.748 520.213 - 2.190.961
2. Titoli di capitale - 8.039 165.581 173.620 - 10.530 216.843 227.373
3. Finanziamenti - - - - - - - -
Totale 2.162.397 9.382 165.581 2.337.360 1.704.369 530.743 216.843 2.451.955

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica

Ai sensi delle disposizioni previste dal principio contabile IFRS 9 in materia di derecognition delle attività finanziarie, nella riga 1.2 sono inclusi anche i titoli di debito impegnati in operazioni passive di pronti contro termine e di prestito titoli effettuate a valere su titoli di proprietà iscritti tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

L'importo dei Titoli di debito - Titoli strutturati, di cui alla sottovoce 1.1, al 31 dicembre 2024 si attesta a 34,6 mln di euro (33,6 mln di euro al 31 dicembre 2023) ed è prevalentemente rappresentato da titoli di debito a tasso fisso indicizzati, quale componente aggiuntiva, all'inflazione.

La riga "1.2 Altri titoli di debito" pari a totali 2.129,2 mln di euro – di cui 256,6 mln di euro (446,0 mln di euro al 31 dicembre 2023) oggetto di copertura specifica del fair value interamente a copertura del rischio di tasso di interesse – si compone in prevalenza di titoli di stato italiani per circa 1.451,9 mln di euro, in riduzione rispetto ai 1.624,6 mln di euro al 31 dicembre 2023 a causa della vendita sul mercato di alcuni titoli prossimi alla scadenza. La riga include altresì 1,3 mln di euro (5,0 mln di euro al 31 dicembre 2023) di esposizioni riferibili alle notes senior di operazioni di cartolarizzazione originate da terzi.

La riga "2. Titoli di capitale" (colonna Livello 3) include la partecipazione nel capitale di Banca d'Italia per 137,5 mln di euro.

Alla data di riferimento del presente bilancio l'aggregato non include titoli di capitale rivenienti dal recupero di attività finanziarie impaired.

3.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione per debitori/emittenti

Voci/Valori Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
1. Titoli di debito 2.163.740 2.224.582
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 1.897.389 1.747.428
c) Banche 225.194 419.425
d) Altre società finanziarie 26.337 14.354
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie 14.820 43.375
2. Titoli di capitale 173.620 227.373
a) Banche 151.739 200.967
b) Altri emittenti: 21.881 26.406
- altre società finanziarie 11.232 17.770
di cui: imprese di assicurazione - -
- società non finanziarie 10.635 8.622
- altri 14 14
3. Finanziamenti - -
Totale 2.337.360 2.451.955

Le principali minusvalenze cumulate relative a titoli di capitale di evidente scarsa qualità creditizia, si riferiscono alla partecipata Restart S.r.l e sono state integralmente rilevate in esercizi pregressi, per un ammontare pari a 0,5 mln di euro.

Le svalutazioni di strumenti di capitale di evidente scarsa qualità creditizia effettuate dalla Banca nel corso dell'esercizio sono di ammontare irrilevante.

3.3 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Valore lordo Rettifiche di valore complessive
Primo stadio Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
Write-off
parziali
complessivi
(*)
di cui
strumenti con
basso rischio
di credito
Secondo
stadio
Titoli di debito 2.163.607 2.108.869 2.674 - - 1.210 1.331 - - -
Finanziamenti - - - - - - - - - -
Totale 31 12 2024 2.163.607 2.108.869 2.674 - - 1.210 1.331 - - -
Totale 31 12 2023 2.212.097 2.106.236 14.645 - - 1.899 261 - - -

* Valore da esporre a fini informativi

Sezione 4 - Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Voce 40

4.1 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche

Totale 31 12 2024
Tipologia operazioni/Valori Valore di bilancio Fair value
Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
impaired
acquisite o
originate
Totale L1 L2 L3 Totale
A. Crediti verso Banche Centrali 560.821 - - 560.821 - 560.821 - 560.821
1. Depositi a scadenza 25.001 - - 25.001 X X X X
2. Riserva obbligatoria 535.006 - - 535.006 X X X X
3. Pronti contro termine - - - - X X X X
4. Altri 814 - - 814 X X X X
B. Crediti verso banche 3.214.697 8.033 - 3.222.730 2.945 3.124.299 8.033 3.135.277
1. Finanziamenti 2.477.108 8.033 - 2.485.141 - 2.476.529 8.033 2.484.562
1.1 Conti correnti - - - - X X X X
1.2 Depositi vincolati 455.458 - - 455.458 X X X X
1.3 Altri finanziamenti 2.021.650 8.033 - 2.029.683 X X X X
- Pronti contro termine attivi 856.438 - - 856.438 X X X X
- Finanziamenti per leasing - - - - X X X X
- Altri 1.165.212 8.033 - 1.173.245 X X X X
2. Titoli di debito 737.589 - - 737.589 2.945 647.770 - 650.715
2.1 Titoli strutturati - - - - - - - -
2.2 Altri titoli di debito 737.589 - - 737.589 2.945 647.770 - 650.715
Totale 3.775.518 8.033 - 3.783.551 2.945 3.685.120 8.033 3.696.098

La riga "Crediti verso Banche centrali 2. Riserva Obbligatoria" include il saldo della riserva obbligatoria che, a fine esercizio, ammonta a 535,0 mln di euro (494,3 mln di euro al 31 dicembre 2023). Si precisa che, il saldo puntuale della riserva obbligatoria, nell'ambito del rispetto del livello medio di mantenimento richiesto dalla normativa, può essere soggetto a variazioni, anche significative, in relazione al fabbisogno contingente di tesoreria della Banca.

La voce "Crediti verso banche, 1.3 Altri finanziamenti – Altri", pari a complessivi 1.173,2 mln di euro, comprende depositi cauzionali per circa 1.007,5 mln di euro.

Si evidenzia che le righe "B.1.2 Depositi vincolati" e "B.2.2 Altri titoli di debito" includono rispettivamente 196,9 mln di euro (205,1 mln di euro al 31 dicembre 2023) e 428,3 mln di euro (657,0 mln di euro al 31 dicembre 2023) di attività oggetto di copertura specifica di fair value per il rischio di tasso di interesse.

Alla data di riferimento del presente bilancio l'aggregato non include esposizioni senior, mezzanine e junior assunte dalla Banca con riferimento ad operazioni di cartolarizzazioni proprie e di terzi.

Totale 31 12 2023
Tipologia operazioni/Valori Valore di bilancio Fair value
Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
impaired
acquisite o
originate
Totale L1 L2 L3 Totale
A. Crediti verso Banche Centrali 519.269 - - 519.269 - 519.269 - 519.269
1. Depositi a scadenza 25.001 - - 25.001 X X X X
2. Riserva obbligatoria 494.268 - - 494.268 X X X X
3. Pronti contro termine - - - - X X X X
4. Altri - - - - X X X X
B. Crediti verso banche 3.702.317 398 - 3.702.715 2.924 3.632.784 398 3.636.106
1. Finanziamenti 3.020.398 398 - 3.020.796 - 3.021.411 398 3.021.809
1.1 Conti correnti - - - - X X X X
1.2 Depositi vincolati 455.706 - - 455.706 X X X X
1.3 Altri finanziamenti 2.564.692 398 - 2.565.090 X X X X
- Pronti contro termine attivi 1.030.587 - - 1.030.587 X X X X
- Finanziamenti per leasing - - - - X X X X
- Altri 1.534.105 398 - 1.534.503 X X X X
2. Titoli di debito 681.919 - - 681.919 2.924 611.373 - 614.297
2.1 Titoli strutturati - - - - - - - -
2.2 Altri titoli di debito 681.919 - - 681.919 2.924 611.373 - 614.297
Totale 4.221.586 398 - 4.221.984 2.924 4.152.053 398 4.155.375

31 12 2024
Tipologia operazioni Valore di bilancio Fair value
Valori Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
impaired
acquisite o
originate
Totale L1 L2 L3 Totale
1. Finanziamenti 75.540.295 1.851.755 2.156 77.394.206 - 7.032.613 70.305.536 77.338.149
1.1. Conti correnti 2.630.702 61.847 197 2.692.746 X X X X
1.2. Pronti contro termine attivi 7.035.199 - - 7.035.199 X X X X
1.3. Mutui 49.604.523 1.513.188 1.645 51.119.356 X X X X
1.4 Carte di credito, prestiti
personali e cessioni del quinto
1.433.304 6.137 - 1.439.441 X X X X
1.5. Finanziamenti per leasing 2.411.284 103.748 - 2.515.032 X X X X
1.6. Factoring 2.450.177 15.666 - 2.465.843 X X X X
1.7. Altri finanziamenti 9.975.106 151.169 314 10.126.589 X X X X
di cui: crediti di funzionamento 3.944 - - 3.944
di cui: leasing in costruendo 91.298 1.984 - 93.282
2. Titoli di debito 10.237.664 - - 10.237.664 8.552.855 1.285.620 - 9.838.475
2.1. Titoli strutturati 1.103.945 - - 1.103.945 1.020.002 - - 1.020.002
2.2. Altri titoli di debito 9.133.719 - - 9.133.719 7.532.853 1.285.620 - 8.818.473
Totale 85.777.959 1.851.755 2.156 87.631.870 8.552.855 8.318.233 70.305.536 87.176.624

4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

Nei "Crediti verso clientela" figurano anche i crediti di funzionamento per 3,9 mln di euro (14,3 mln di euro al 31 dicembre 2023) -diversi da quelli connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi non finanziari ricondotti nella voce 150 "Altre attività" dell'attivo- soggetti alle disposizioni di cui all'IFRS 9, paragrafo 5.5.15 a) i).

La voce comprende anche i crediti verso Monte Paschi Fiduciaria per 0,58 mln di euro, per i quali, ai sensi IFRS 15.116, la certezza del ricavo si potrà considerare consolidata solo a seguito dell'effettivo incasso da parte della controllata in capo alla propria clientela.

La colonna impaired acquisite o originate per 2,1 mln di euro (2,7 mln di euro al 31 dicembre 2023) è costituita quasi integralmente da attività originate derivanti da accordi di ristrutturazione su posizioni deteriorate.

La riga "2.1 Titoli strutturati" pari al 31 dicembre 2024 a 1.103,9 mln di euro (1.109,0 mln di euro al 31 dicembre 2023) si riferisce a titoli di debito a tasso fisso indicizzati, quale componente aggiuntiva, all'inflazione.

La riga "2.2 Altri titoli di debito" pari a 9.133,7 mln di euro comprende in prevalenza titoli di stato italiano per 7.253,1 mln di euro (7.389,6 mln di euro al 31 dicembre 2023). Si evidenziano inoltre per 818,7 mln di euro (1.003,9 mln di euro al 31 dicembre 2023) la senior note attinente all'operazione di cartolarizzazione del portafoglio di sofferenze del Gruppo MPS. La riga comprende altresì titoli obbligazionari non quotati in mercati attivi emessi in prevalenza da enti pubblici territoriali (B.O.C.).

Infine, rispetto al totale dei titoli di debito pari a 10.237,7 mln di euro, sono ricompresi 3.286,5 mln di euro (3.885,2 mln di euro al 31 dicembre 2023) di titoli oggetto di copertura specifica di fair value per il rischio di tasso di interesse e 1.463,2 mln di euro di titoli a tasso variabile oggetto di copertura specifica di flussi di cassa per il rischio di variazione nei flussi di cassa attesi.

Nei "Crediti verso clientela" figurano i crediti erogati con fondi messi a disposizione dallo Stato o da altri enti pubblici, con assunzione di rischio parziale o totale da parte della Banca. La gestione di tali fondi avviene nell'ambito delle convenzioni sottoscritte dalla Banca con Cassa Depositi e Prestiti (di seguito CDP), in cooperazione diretta con ABI e con Finanziarie regionali. In particolare, la Banca ha aderito alle convenzioni specificatamente strutturate da ABI e CDP per il sostegno del comparto imprenditoriale, per il sostegno dei privati ed in favore del territorio per calamità naturali. Tranne che per quest'ultima convenzione, i cui finanziamenti agevolati sono assistiti da garanzia dello Stato, i finanziamenti erogati dalla Banca sono caratterizzati da condizioni svincolate dalla provvista CDP, oggetto di autonoma negoziazione tra le parti, e sono

obbligatoriamente ceduti in garanzia a CDP. Nel 2024 la Banca non ha utilizzato fondi CDP per il sostegno del comparto imprenditoriale, ma ha utilizzato esclusivamente fondi dedicati al sostegno dei territori per calamità naturali.

Per quanto riguarda, invece, le operazioni di gestione di risorse messe a disposizione tramite provvedimenti regionali o nazionali, l'operatività della Banca fa riferimento a specifiche convenzioni stipulate con Finanziarie Regionali, quali Veneto Sviluppo, Finlombarda, Finpiemonte e Puglia Sviluppo, o altri Soggetti gestori di fondi regionali (Artigiancredito per il fondo Multiscopo della Regione Emilia Romagna), oppure con CDP riguardo a strumenti alternativi quali i c.d. "Fondi di Rotazione". Le risorse sono destinate ad incentivare e sostenere le imprese operanti in determinati territori ed in specifici settori economici. In genere, tali finanziamenti sono erogati con parte della provvista messa a disposizione con fondi pubblici e parte con risorse proprie della Banca (co-finanziamenti). La provvista con fondi pubblici varia in funzione dell'iniziativa da finanziare: la percentuale è definita da apposite Leggi o Delibere Regionali e, di norma, è prevista l'integrazione con risorse proprie della Banca fino alla copertura totale della spesa.

Si riporta infine che, in linea con la comunicazione di Banca d'Italia del 14 marzo 2023 "Aggiornamento delle disposizioni della Circolare n. 262 - Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione - aventi ad oggetto gli impatti del COVID-19 e delle misure a sostegno dell'economia", la Banca ha complessivamente erogato finanziamenti garantiti dallo Stato (in applicazione del Decreto Legge c.d. "Liquidità" n. 23 dell'8 aprile 2020) per un ammontare pari a complessivi 11,5 mld di euro per un valore di bilancio al 31 dicembre 2024 pari 4.673,5 mln di euro (7.064,2 mln di euro al 31 dicembre 2023).

31 12 2023
Tipologia operazioni Valore di bilancio Fair value
Valori Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
impaired
acquisite o
originate
Totale L1 L2 L3 Totale
1. Finanziamenti 75.224.074 1.738.120 2.744 76.964.938 - 6.228.029 70.997.755 77.225.784
1.1. Conti correnti 2.720.676 65.314 228 2.786.218 X X X X
1.2. Pronti contro termine attivi 6.229.986 - - 6.229.986 X X X X
1.3. Mutui 50.635.241 1.376.325 2.212 52.013.778 X X X X
1.4 Carte di credito, prestiti
personali e cessioni del quinto
1.108.683 5.991 - 1.114.674 X X X X
1.5. Finanziamenti per leasing 2.873.415 172.868 - 3.046.283 X X X X
1.6. Factoring 1.776.975 12.618 - 1.789.593 X X X X
1.7. Altri finanziamenti 9.879.098 105.004 304 9.984.406 X X X X
di cui: crediti di funzionamento 14.263 - - 14.263
di cui: leasing in costruendo 192.144 1.874 - 194.018
2. Titoli di debito 10.061.226 - - 10.061.226 8.256.268 1.234.846 - 9.491.114
2.1. Titoli strutturati 1.109.029 - - 1.109.029 973.952 - - 973.952
2.2. Altri titoli di debito 8.952.197 - - 8.952.197 7.282.316 1.234.846 - 8.517.162
Totale 85.285.300 1.738.120 2.744 87.026.164 8.256.268 7.462.875 70.997.755 86.716.898

Totale 31 12 2024 Totale 31 12 2023
Tipologia operazioni
Valori
Primo e
secondo stadio
Terzo stadio attività
impaired
acquisite o
originated
Primo e
secondo stadio
Terzo stadio attività
impaired
acquisite o
originated
1. Titoli di debito 10.237.664 - - 10.061.226 - -
a) Amministrazioni pubbliche 9.111.266 - - 8.742.542 - -
b) Altre società finanziarie 919.158 - - 1.112.425 - -
di cui: imprese di assicurazione 62.492 - - 62.407 - -
c) Società non finanziarie 207.240 - - 206.259 - -
2. Finanziamenti verso: 75.540.295 1.851.755 2.156 75.224.074 1.738.120 2.744
a) Amministrazioni pubbliche 1.518.697 9.441 - 1.699.013 6.970 -
b) Altre società finanziari 9.924.092 2.025 - 9.289.423 1.987 -
di cui: imprese di assicurazione 7.887 - - 334 - -
c) Società non finanziarie 31.459.230 1.156.761 1.950 31.663.066 1.051.432 2.559
d) amiglie 32.638.276 683.528 206 32.572.572 677.732 185
Totale 85.777.959 1.851.755 2.156 85.285.300 1.738.120 2.744

4.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione per debitori/emittenti dei crediti verso clientela

4.4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Tipologia
operazioni
Valori
Valore lordo
Primo stadio Write-off
di cui
strumenti
con basso
rischio di
credito
Secondo
stadio
Terzo stadio attività
finanziarie
impaired
acquisite o
originate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio attività
finanziarie
impaired
acquisite o
originate
parziali
complessivi
(**)
Titoli di debito 10.118.410 9.809.348 867.819 - - 5.961 5.015 - - -
Finanziamenti 68.686.064 - 10.350.818 3.564.365 2.920 111.022 347.635 1.704.577 764 19.475
31 12 2024 78.804.474 9.809.348,0 11.218.637 3.564.365 2.920 116.983 352.650 1.704.577 764 19.475
31 12 2023 80.012.261 10.398.140,0 9.977.941 3.372.988 4.805 112.176 371.141 1.634.469 2.061 32.857

** Valore da esporre a fini informativi

Per le attività finanziarie incluse nella colonna terzo stadio e per le attività finanziarie impaired originate il valore lordo corrisponde al valore di bilancio al lordo delle relative rettifiche di valore complessive; queste ultime sono pari alla differenza tra il valore atteso di recupero e il valore lordo di bilancio. Per le attività finanziarie impaired acquistate, il valore lordo è pari al prezzo di acquisto e le rettifiche sono pari alla differenza tra il valore atteso di recupero e il valore lordo di bilancio.

Sezione 5 - Derivati di copertura - Voce 50

5.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

Fair value 31 12 2024 VN
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale Totale
31 12 2024
A. Derivati finanziari - 59.384 - 59.384 10.462.458
1) Fair value - 42.467 - 42.467 9.070.458
2) Flussi finanziari - 16.917 - 16.917 1.392.000
3) Investimenti esteri - - - - -
B. Derivati creditizi - - - - -
1) Fair value - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - -
Totale - 59.384 - 59.384 10.462.458

Legenda

VN = valore nozionale o nominale

La tabella presenta il valore di bilancio (fair value) positivo dei contratti derivati di copertura, per le coperture operate attraverso la tecnica dell'"hedge accounting".

La variazione annua in diminuzione del fair value positivo dei derivati finanziari di copertura utilizzati per coperture di fair value è ascrivibile principalmente alla chiusura di alcune relazioni di copertura di fair value.

Per quanto riguarda gli obiettivi e le strategie sottostanti alle operazioni di copertura si rinvia anche all'informativa fornita nella parte Parte E – "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" – Sezione Rischi di mercato.

VN
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale Totale
31 12 2023
A. Derivati finanziari - 662.012 - 662.012 20.289.017
1) Fair value - 662.012 - 662.012 20.289.017
2) Flussi finanziari - - - - -
3) Investimenti esteri - - - - -
B. Derivati creditizi - - - - -
1) Fair value - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - -
Totale - 662.012 - 662.012 20.289.017

Legenda

VN = valore nozionale o nominale

Fair Value Flussi finanziari
Specifica
Operazioni/Tipo di copertura tassi di interesse
titoli di debito e
titoli di capitale e
indici azionari
valute e oro credito merci altri Generica Specifica Generica Investimenti
Esteri
Totale
31 12 2024
1. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
773 - - - X X X - X X 773
2. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
13.021 X - - X X X 16.917 X X 29.938
3. Portafoglio X X X X X X 24.800 X - X 24.800
4. Altre operazioni - - - - - - X - X - -
Totale attività 13.794 - - - - - 24.800 16.917 - - 55.511
1. Passività finanziarie 3.873 X - - - - X - X X 3.873
2. Portafoglio X X X X - X - X - X -
Totale passività 3.873 - - - - - - - - - 3.873
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X -
2. Portafoglio di attività e passività
finanziarie
X X X X X X - X - - -
Totale 17.667 - - - - 24.800 16.917 - - 59.384

5.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

Nella tabella sono indicati i fair value positivi dei derivati di copertura, suddivisi in relazione all'attività o alla passività coperta ed alla tipologia di copertura realizzata.

In particolare, per quanto riguarda le attività finanziarie, la copertura specifica di fair value è stata utilizzata per realizzare la copertura dal rischio di variazioni del tasso di interesse su titoli obbligazionari classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" al fine di immunizzarli da possibili variazioni sfavorevoli dell'andamento dei tassi di interessi; la copertura generica di fair value sul rischio tasso si riferisce alle coperture di portafogli di mutui a tasso fisso e di componenti opzionali implicite di portafogli di mutui a tasso variabile. Per quanto attiene invece le coperture specifiche di flussi finanziari, queste consentono di coprire il rischio che movimenti della curva dei tassi di interesse riducano i flussi di cassa futuri su titoli di debito a tasso variabile classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie al costo ammortizzato".

Con riferimento alle passività finanziarie, si segnala che le coperture specifiche di fair value sul rischio di tasso d'interesse si riferiscono in prevalenza a coperture su passività rappresentate da titoli.

Sezione 6 - Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica - Voce 60

6.1 Adeguamento di valore delle attività coperte: composizione per portafogli coperti

Adeguamento di valore delle attività coperte / valori Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
1. Adeguamento positivo 158.844 148.025
1.1 di specifici portafogli: 158.844 148.025
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 158.844 148.025
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- -
1.2 complessivo - -
2. Adeguamento negativo 532.344 657.186
2.1 di specifici portafogli: 532.344 657.186
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 532.344 657.186
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- -
2.2 complessivo - -
Totale (373.500) (509.161)

L'adeguamento di valore riguarda principalmente portafogli di mutui a tasso fisso e a tasso variabile con cap/floor, oggetto di copertura generica di fair value con contratti derivati, al fine di immunizzarli da possibili oscillazioni di valore a fronte del rischio di tasso di interesse. Poiché la copertura è generica, l'utile/perdita sull'elemento coperto attribuibile al rischio oggetto di copertura non può rettificare direttamente il valore dell'elemento medesimo (come avviene nei casi della copertura specifica), ma deve essere esposto in questa separata voce dell'attivo. Gli importi inclusi in questa voce devono essere rimossi dallo stato patrimoniale quando le attività o passività cui fanno riferimento sono eliminate contabilmente.

Il fair value relativo ai corrispondenti derivati di copertura è evidenziato, in base al segno, nelle tabelle 5.2 dell'attivo o 4.2 del passivo, entrambe denominate "Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura", nella colonna "Copertura generica".

Le attività oggetto di copertura generica del rischio di tasso di interesse si riferiscono a mutui a tasso fisso e a tasso variabile con cap/floor inclusi nella voce di bilancio 40 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Crediti verso clientela", ed ammontano a complessivi 9.173,7 mln di euro al 31 dicembre 2024 (10.613,4 mln di euro al 31 dicembre 2023). La somma di tale valore e di quello esposto nella tabella permette di avere l'evidenza del valore di bilancio di tali crediti, rettificato per l'utile o la perdita attribuibile al rischio coperto.

Sezione 7 - Partecipazioni - Voce 70

7.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

Denominazioni Sede legale Sede operativa Quota di
partecipazione %
Disponibilità
voti %
A. Imprese controllate in via esclusiva
Aiace Reoco s.r.l. Siena Siena 100,000
Cirene Finance S.r.l. Conegliano (TV) Conegliano (TV) 60,000
G.Imm.Astor s.r.l. Lecce Lecce 52,000
Magazzini Generali Fiduciari di Mantova S.p.a. Mantova Mantova 100,000
Monte paschi banque S.A.* Parigi Parigi 100,000
Monte paschi fiduciaria S.p.a. Siena Siena 100,000
Mps covered bond 2 S.r.l. Conegliano (TV) Conegliano (TV) 90,000
Mps covered bond S.r.l. Conegliano (TV) Conegliano (TV) 90,000
Mps Tenimenti Poggio Bonelli e Chigi Saracini soc. agricola S.p.a. Castelnuovo
Berardenga (SI)
Castelnuovo
Berardenga (SI)
100,000
Siena mortgages 07 5 S.p.a. Conegliano (TV) Conegliano (TV) 7,000
Siena PMI 2016 S.r.l. Conegliano (TV) Conegliano (TV) 10,000
Wise Dialog Bank S.p.a. in breve WIDIBA Milano Milano 100,000
B. Imprese controllate in modo congiunto
Immobiliare Novoli S.p.a. Firenze Firenze 50,000
C. Imprese sottoposte ad influenza notevole
Axa Mps Assicurazioni danni S.p.a. Roma Roma 50,000
Axa Mps Assicurazioni vita S.p.a. Roma Roma 50,000
Fidi Toscana S.p.a. Firenze Firenze 27,460
Microcredito di Solidarietà S.p.a. Siena Siena 40,000

* Al 31 dicembre 2024 la partecipazione nella controllata MP Banque S.A è stata riclassificata tra le "Attività finanziarie e gruppi di attività in via di dismissione" ai sensi dell'IFRS 5.

Le partecipazioni in società controllate, controllate in modo congiunto e sottoposte ad influenza notevole sono valutate al costo. I criteri di classificazione delle partecipazioni in società controllate, controllate in modo congiunto e sottoposte ad influenza notevole sono illustrate nella parte A "Politiche contabili" della presene nota integrativa.

I fondi immobiliari "Fondo Etrusco" e "Fondo Democrito", inclusi al 31 dicembre 2023 tra le partecipazioni in imprese sottoposte ad influenza notevole, nel corso dell'esercizio 2024 sono stati riclassificati alla voce "Attività finanziarie valutate al fair value in contropartita del conto economico" a seguito della rivalutazione dei legami partecipativi in essere tra la Capogruppo e i predetti fondi. Le analisi condotte hanno evidenziato – nonostante le percentuali di possesso detenute superino le soglie di presunzione di influenza notevole - l'assenza di fatto della capacità di esercitare tale influenza, in quanto la Capogruppo non partecipa al processo di indirizzo e di decisione delle politiche aziendali. La gestione dei fondi per il raggiungimento dello scopo sociale e lo svolgimento delle attività connesse sono di responsabilità del consiglio di amministrazione della società di gestione Fabrica Sgr, società in cui la Banca non detiene nessuna interessenza.

Per maggiori dettagli relativi alla movimentazione si rimanda ai commenti in calce alla successiva tabella "7.5 – Partecipazioni: variazioni annue".

7.2 Partecipazioni significative: valore di bilancio, fair value e dividendi percepiti

Per l'informativa relativa al presente paragrafo si rimanda al contenuto dell'analoga sezione della Nota Integrativa Consolidata.

7.3 Partecipazioni significative: informazioni contabili

Per l'informativa relativa al presente paragrafo si rimanda al contenuto dell'analoga sezione della Nota Integrativa Consolidata.

7.4 Partecipazioni non significative: informazioni contabili

Per l'informativa relativa al presente paragrafo si rimanda al contenuto dell'analoga sezione della Nota Integrativa Consolidata.

7.5 Partecipazioni: variazioni annue

Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
A. Esistenze iniziali 764.873 2.361.518
B. Aumenti 19 5.122
B.1 Acquisti 19 12
B.2 Riprese di valore - -
B.3 Rivalutazioni - -
B.4 Altre variazioni - 5.110
C. Diminuzioni 102.802 1.601.767
C.1 Vendite - -
C.2 Rettifiche di valore - 6.810
C.3 Svalutazioni - -
C.4 Altre variazioni 102.802 1.594.957
D. Rimanenze finali 662.090 764.873
E. Rivalutazioni totali - -
F. Rettifiche Totali 75.845 193.054

Nella riga C.4 "Altre variazioni" l'importo di 102,8 mln di euro si riferisce principalmente alla classificazione (i) delle interessenze detenute nei Fondi Democrito ed Etrusco, rispettivamente per 5,1 mln di euro e 63,7 mln di euro, nel portafoglio delle "Altre attività obbligatoriamente valutate al fair value", e (ii) della partecipazione detenuta nella controllata MP Banque S.A. (34 mln di euro) nella voce "Attività finanziarie e gruppi di attività in via di dismissione", ai sensi del principio IFRS 5.

7.6 Impegni riferiti a partecipazioni in società controllate in modo congiunto

Per l'informativa relativa al presente paragrafo si rimanda al contenuto dell'analoga sezione della Nota Integrativa Consolidata.

7.7 Impegni riferiti a partecipazioni in società sottoposte a influenza notevole

Per l'informativa relativa al presente paragrafo si rimanda al contenuto dell'analoga sezione della Nota Integrativa Consolidata.

7.8 Restrizioni significative

Per l'informativa relativa al presente paragrafo si rimanda al contenuto dell'analoga sezione della Nota Integrativa Consolidata.

7.9 Altre informazioni

Per l'informativa relativa al presente paragrafo si rimanda al contenuto dell'analoga sezione della Nota Integrativa Consolidata.

I test di impairment sulle partecipazioni

Come richiesto dai principi IAS/IFRS le partecipazioni siano esse di controllo, di collegamento o controllo congiunto, sono state sottoposte al test di impairment al fine di verificare se esistono obiettive evidenze che possano far ritenere non interamente recuperabile il valore di iscrizione delle attività stesse. Il processo di rilevazione di eventuali impairment prevede la verifica della presenza di indicatori di impairment e la determinazione dell'eventuale svalutazione. Per maggiori dettagli si rinvia alla parte A della presente Nota Integrativa, paragrafo "Utilizzo di stime ed assunzioni-Modalità di determinazione delle perdite di valore di partecipazioni". In presenza di violazione degli indicatori di impairment, si è proceduto alla determinazione del valore recuperabile attraverso l'adozione di due distinti approcci:

  • per le società che non presentano reddito positivo o un piano pluriennale di proiezione è stato utilizzato un metodo di valutazione basato sul patrimonio netto al 31 dicembre 2024 della società;
  • per le società che presentano un reddito positivo e/o un piano pluriennale di proiezione è stato utilizzato un metodo valutativo basato sull'attualizzazione dei flussi di dividendi distribuibili dalla società partecipata (DDM).

Per la società controllata Widiba, la cui valutazione avviene indirettamente nell'ambito del test di impairment della unica Cash Generating Units (IAS 36), individuata al livello consolidato nell'ambito dell'impairment test degli avviamenti cui si rinvia per maggiori dettagli, sono stati utilizzati i risultati conseguiti dalla controllata nel 2024 e, per la stima dei risultati futuri, le previsioni 2025 sottostanti al Budget di Gruppo (approvato dal CdA della Banca il 12 dicembre 2024) e le proiezioni 2026-2027 sottostanti al RAS 2025 (approvato dal Consiglio di Amministrazione il 5 febbraio 2025), sviluppate in coerenza con quanto previsto dal Piano Industriale 2024-2028, tenendo opportunamente in considerazione lo scenario marco-economico approvato dal CdA nella seduta del 7 novembre 2024.

Dalle analisi svolte non è emersa la necessità di effettuare rettifiche di valore. Al 31 dicembre 2023 i test di impairment avevano evidenziato la necessità di procedere ad una rettifica di valore sulla società controllata Aiace Reoco s.r.l per un importo di 0,2 mln di euro, e sulla società sottoposta a influenza notevole Fidi Toscana, per un importo pari a 6,6 mln di euro.

Sezione 8 - Attività materiali - Voce 80

8.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Totale
Attività/Valori 31 12 2024 31 12 2023
1. Attività di proprietà 182.368 192.164
a) terreni - -
b) fabbricati - -
c) mobili 127.031 129.183
d) impianti elettronici 38.720 40.819
e) altre 16.617 22.162
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 148.084 163.206
a) terreni - -
b) fabbricati 147.735 162.131
c) mobili - -
d) impianti elettronici - -
e) altre 349 1.075
Totale 330.452 355.370

Tutte le attività materiali della Banca sono valutate al costo, ad eccezione dei terreni e dei fabbricati per i quali la Banca applica il criterio di rideterminazione del valore.

Nella voce 1 "Attività di proprietà –c) mobili" sono incluse opere d'arte per 119,4 mln di euro (119,5 mln di euro al 31 dicembre 2023).

I diritti d'uso acquisiti con il leasing sono imputabili quasi integralmente ai contratti di locazione immobili adibiti a filiale e di spazi destinati ad ospitare bancomat o uffici interni.

Non sono presenti alla data di riferimento del presente bilancio, né per l'esercizio di raffronto, attività materiali acquistate tramite l'escussione di garanzie.

8.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo

Non sono presenti attività valutate al costo.

8.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate

Attività/Valori Totale 31 12 2024 Totale 31 12 2023
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale
1. Attività di proprietà - - 1.403.453 1.403.453 - - 1.476.374 1.476.374
a) terreni - - 795.310 795.310 - - 847.557 847.557
b) fabbricati - - 608.143 608.143 - - 628.817 628.817
2. Diritti d'uso acquisiti con il
leasing
- - - - - - - -
Totale - - 1.403.453 1.403.453 - - 1.476.374 1.476.374

I terreni e i fabbricati classificati tra le attività materiali ad uso funzionale sono valutati secondo il criterio del valore rideterminato, per la valutazione successiva all'iscrizione iniziale; nella riga "terreni" è evidenziato il valore dei terreni oggetto di rilevazione separata rispetto al valore degli edifici.

Al 31 dicembre 2024 la Banca ha concesso in leasing operativo attività di proprietà ad uso funzionale per un valore di 8,9 mln di euro interamente riferibile alle categorie a) terreni, b) fabbricati. Per maggiori dettagli sulle attività di leasing si rimanda alla Parte M della presente Nota Integrativa.

Non sono presenti alla data di riferimento del presente bilancio, né per l'esercizio di raffronto, attività materiali ottenute mediante leasing finanziario o tramite l'escussione di garanzie.

8.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value

Attività/Valori 31 12 2024 31 12 2023
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale
1. Attività di proprietà - - 286.681 286.681 - - 285.247 285.247
a) terreni - - 114.904 114.904 - - 127.300 127.300
b) fabbricati - - 171.777 171.777 - - 157.947 157.947
2. Diritti d'uso acquisiti con il
leasing
- - - - - - - -
Totale - - 286.681 286.681 - - 285.247 285.247
di cui: ottenute tramite l'escussione
delle garanzie ricevute
- - 27.844 27.844 - - 25.764 25.764

Le attività valutate al fair value sono rappresentate dagli immobili di proprietà non utilizzati per l'attività di impresa. Al riguardo si deve precisare che la Banca non detiene attività di investimento rappresentate da diritti d'uso acquisiti con il leasing.

Al 31 dicembre 2024 la Banca ha concesso in leasing operativo attività di proprietà a scopo di investimento per un valore di 55,9 mln di euro interamente riferibili alle categorie a) terreni, b) fabbricati. Per maggiori dettagli sulle attività di leasing si rimanda alla Parte M della presente Nota Integrativa.

I criteri per la classificazione di un'attività materiale come un investimento immobiliare ai sensi dello IAS 40 sono descritti nelle politiche contabili cui si rinvia. L'informativa richiesta ai sensi dello IAS 40 paragrafo 75 lettera c) non viene fornita in quanto la classificazione non risulta difficoltosa.

Non sono presenti alla data di riferimento del presente bilancio, né per l'esercizio di raffronto, le fattispecie di cui al par 75 lettere g) e h) dello IAS 40 riconducibili a: restrizioni sulla realizzabilità degli investimenti immobiliari o sulla rimessa dei proventi e incassi connessi alla dismissione; obbligazioni contrattuali per l'acquisizione, la costruzione o lo sviluppo degli investimenti immobiliari o per riparazioni, manutenzione o migliorie.

8.5 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: composizione

Totale
Attività/Valori 31 12 2024 31 12 2023
1. Rimanenze di attività materiali ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -
a) terreni - -
b) fabbricati - -
c) mobili - -
d) impianti elettronici - -
e) altre - -
2. Altre rimanenze di attività materiali 22.359 23.547
Totale 22.359 23.547

Le "Altre rimanenze di attività materiali" si riferiscono ad immobili merce della ex controllata MPS Immobiliare S.p.A. fusa per incorporazione nel 2014.

8.6 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
31 12 2024
A. Esistenze iniziali lorde 880.116 1.459.506 507.607 837.921 506.401 4.191.551
A.1 Riduzioni di valore totali nette 32.559 668.558 378.424 797.102 483.164 2.359.807
A.2 Esistenze iniziale nette 847.557 790.948 129.183 40.819 23.237 1.831.744
B. Aumenti 1.903 70.738 1.061 16.474 2.494 92.670
B.1 Acquisti - 8.129 1.060 16.459 2.036 27.684
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 7.170 - - - 7.170
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a: 1.903 2.150 - - - 4.053
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico 1.903 2.150 - - - 4.053
B.5 Differenze positive di cambio - 55 - 15 2 72
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di
investimento
- - - - - -
B.7 Altre variazioni - 53.234 1 - 456 53.691
C. Diminuzioni 54.150 105.808 3.213 18.573 8.765 190.509
C.1 Vendite - - - - - -
C.2 Ammortamenti - 64.626 3.111 18.561 8.433 94.731
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento
imputate a:
- 765 - - - 765
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - 765 - - - 765
C.4 Variazioni negative di fair value imputate a: 19.478 8.134 - - - 27.612
a) patrimonio netto 13.613 1.786 - - - 15.399
b) conto economico 5.864 6.348 - - - 12.212
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: 11.172 22.102 - - - 33.274
a) attività materiali detenute a scopo di
investimento
10.850 21.555 - - - 32.405
b) attività non correnti e gruppi di attività in via
di dismissione
322 547 - - - 869
C.7 Altre variazioni 23.500 10.181 102 12 332 34.127
D. Rimanenze finali nette 795.310 755.878 127.031 38.720 16.966 1.733.905
D.1 Riduzioni di valore totali nette 32.559 729.257 381.543 815.683 490.634 2.449.676
D.2 Rimanenze finali lorde 827.869 1.485.135 508.574 854.403 507.600 4.183.581
E. Valutazione al costo 537.420 741.717 - - - 1.279.137

I mobili, gli impianti elettronici e le attività materiali comprese nella colonna "Altre" sono valutati al costo.

I terreni e i fabbricati di proprietà sono invece valutati secondo il metodo del valore rideterminato, per la valutazione successiva all'iscrizione inziale al costo.

Nella riga B.4 "Variazioni positive di fair value" sono riportate variazioni complessive per 4,0 mln di euro, interamente imputate a conto economico in quanto riprese di valore conseguenti a precedenti perdite di valore. Nella riga C.4 "Variazioni negative di fair value" sono riportate variazioni complessive per 27,6 mln di euro di cui 12,2 mln di euro imputati a conto economico e 15,4 mln di euro alle preesistenti riserve di valutazione. Tali variazioni derivano dall'aggiornamento del valore del patrimonio immobiliare imputabile agli immobili IAS 16 effettuato al 31 dicembre 2024. Per il dettaglio delle metodologie di valutazione si rimanda al par. "Livello di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati" in Parte A della presente Nota Integrativa.

Nella riga C3 "Rettifiche di valore da deterioramento imputate a: lett. b) conto economico" è riportata la svalutazione operata sul valore contabile dei diritti d'uso su immobili.

Nelle righe "B.7 – Altre variazioni" e "C.7 – Altre variazioni", in corrispondenza della colonna "fabbricati", trovano rappresentazione rispettivamente gli incrementi ed i decrementi correlati ai diritti d'uso di alcuni immobili, conseguenti a rinnovi e rinegoziazioni dei contratti perfezionati nel corso dell'esercizio (cfr tabella 8.6 a.). Nelle medesime righe figurano anche in corrispondenza della colonna "fabbricati" e "terreni", i trasferimenti di valore tra la componente del "fabbricato" e quella del "terreno" di uno stesso immobile, in relazione al fatto che l'unità di misura considerata al fine di determinare gli effetti valutativi, da rilevare a patrimonio netto o a conto economico in funzione del segno, è costituita dal singolo immobile. A tal riguardo si deve, infatti, precisare che l'apertura del singolo immobile tra le due componenti ("terreno" e "fabbricato") è rilevante ai fini del calcolo degli ammortamenti, in funzione del diverso deperimento che le caratterizza; la suddetta apertura non è invece rilevante al fine di una determinazione separata degli effetti valutativi, tenuto conto che le due componenti di uno stesso immobile non sono vendibili separatamente.

La riga C.6 si riferisce principalmente per la lett. a) "Trasferimenti ad attività materiali detenute a scopo di investimento" principalmente ad immobili di proprietà della Banca che sono stati riclassificati in seguito al cambio della destinazione della porzione prevalente dell'immobile e per la lett. b) "Attività e gruppi non correnti in via di dismissione" ad immobili per i quali il recupero del valore avverrà con un'operazione di compravendita.

La riga E – "Valutazione al costo" è valorizzata per i terreni e fabbricati ad uso strumentale in quanto, come da istruzioni di Banca d'Italia, la sua compilazione è prevista per le attività valutate in bilancio al fair value.

8.6 a Attività materiali ad uso funzionale diritti d'uso acquisiti: variazioni annue

Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
31 12 2024
A. Esistenze iniziali lorde - 360.510 - 19.023 7.024 386.557
A.1 Esistenze iniziali nette - 162.131 - - 1.075 163.206
A.1 Riduzioni di valore totali nette 198.379 - 19.023 5.949 223.351
B. Aumenti - 34.911 - - 579 35.490
B.1 Acquisti - 8.129 - - 296 8.425
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a
scopo di investimento
- - - - - -
B.7 Altre variazioni - 26.727 - - 283 27.010
C. Diminuzioni - 49.307 - - 1.305 50.612
C.1 Vendite - - - - - -
C.2 Ammortamenti - 38.362 - - 973 39.335
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento
imputate a:
- 765 - - - 765
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - 765 - - - 765
C.7 Altre variazioni - 10.180 - - 332 10.512
D. Rimanenze finali nette - 147.735 - - 349 148.084
D.1 Riduzioni di valore totali nette - 232.812 - 19.023 5.947 257.782
D.2 Rimanenze finali lorde 380.547 - 19.023 6.296 405.866
E. Valutazione al costo - - - - - -

L'esito del test di impairment eseguito alla data del 31 dicembre 2024 sui diritti d'uso sugli immobili ha comportato la rilevazione di una perdita di valore pari a 0,8 mln di euro rilevata alla voce di conto economico 210 "Rettifiche/Riprese di valore su attività materiali" ed evidenziato nella suddetta tabella nella riga "C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a conto economico".

Nella riga B.1 "Acquisti" è incluso il diritto d'uso relativo alla stipula di contratti di locazione su immobili.

Nella riga B.7 "Altre Variazioni" sono inclusi le variazioni del valore contabile dei diritti d'uso conseguenti al rinnovo di contratti in essere.

Le "Altre variazioni" in diminuzione della riga C.7 sono dovute principalmente a:

  • rinegoziazioni dei termini economici dei contratti in essere, concordate nel corso dell'esercizio;
  • rilascio di immobili o di porzioni di immobili nell'ambito della riorganizzazione degli spazi.

8.7 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue

31 12 2024
Terreni Fabbricati Totale
A. Esistenze iniziali 127.300 157.947 285.247
B. Aumenti 14.376 32.683 47.059
B.1 Acquisti - - -
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 1.132 1.132
B.3 Variazioni positive di fair value 2.202 2.196 4.398
B.4 Riprese di valore - - -
B.5 Differenze di cambio positive - - -
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale 10.850 21.555 32.405
B.7 Altre variazioni 1.324 7.800 9.124
C. Diminuzioni 26.772 18.853 45.625
C.1 Vendite 2.471 668 3.139
C.2 Ammortamenti - - -
C.3 Variazioni negative di fair value 11.474 11.310 22.784
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento - - -
C.5 Differenze di cambio negative - - -
C.6 Trasferimenti a 6.836 6.836 13.672
a) immobili ad uso funzionale - - -
b) attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 6.836 6.836 13.672
C.7 Altre variazioni 5.991 39 6.030
D. Rimanenze finali 114.904 171.777 286.681
E. Valutazione al fair value - - -

Al 31 dicembre 2024 le attività detenute a scopo di investimento, interamente rappresentate dagli immobili di proprietà valutati al fair value, ammontano a 286,7 mln di euro (285,2 mln di euro al 31 dicembre 2023).

Nelle righe B.3 "Variazioni positive di fair value" e C.3 "Variazioni negative di fair value" sono rilevate le variazioni imputabili a cambiamenti di stima del fair value conseguenti all'aggiornamento delle perizie al 31 dicembre 2024, che sono complessivamente negative per 18,4 mln di euro. Al riguardo si precisa che, ai fini della compilazione della tabella in esame, gli effetti da valutazione a fair value sono stati rappresentati suddividendo l'impatto complessivo relativo al singolo immobile tra la componente "terreno" e la componente "fabbricato". Nella tabella di composizione della voce di conto economico "230. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali", dove è riportato il suddetto impatto valutativo, le plusvalenze e le minusvalenze sono invece determinate prendendo il singolo immobile come unità di riferimento.

Nella riga C.6 "Trasferimenti a: b) attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" sono inclusi gli immobili per i quali ci si attende di recuperare il valore principalmente attraverso operazioni di compravendita.

La sottovoce "E. valutazione a fair value", da compilare per gli immobili ad uso investimento valutati al costo, risulta non valorizzata in quanto tutti gli immobili sono valutati al fair value. Al 31 dicembre 2024 il valore di bilancio delle attività materiali a scopo di investimento (sottovoce D) corrisponde pertanto al loro fair value.

8.8 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: variazioni annue

Rimanenze di attività materiali ottenute tramite l'escussione
delle garanzie ricevute
Altre
rimanenze
Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre di attività
materiali
Totale
A. Esistenze iniziali - - - - - 23.547 23.547
B. Aumenti - - - - - 197 197
B.1 Acquisti - - - - - 197 197
B.2 Riprese di valore - - - - - - -
B.3 Differenze di cambio positive - - - - - - -
B.4 Altre variazioni - - - - - - -
C. Diminuzioni - - - - - 1.385 1.385
C.1 Vendite - - - - - 130 130
C.2 Rettifiche di valore da deterioramento - - - - - 821 821
C.3 Differenze di cambio negative - - - - - - -
C.3 Altre variazioni - - - - - 434 434
D. Rimanenze finali - - - - - 22.359 22.359

8.9 Impegni per acquisto di attività materiali

Non si registrano impegni per acquisto di attività materiali nell'esercizio 2024, così come per l'esercizio precedente.

8.10 Immobilizzazioni materiali: percentuali di ammortamento

Principali categorie di attività materiali %
Fabbricati 2,0% - 6,7%
Mobili e stigliatura 12%
Impianti allarme e video 30%
Macchine elettroniche e ordinarie d'ufficio 20%
Macchine elettroniche per trattamento dati 25%
Autoveicoli 20%
Telefonia 25%

Sono riportate in tabella le percentuali utilizzate per eseguire gli ammortamenti con riferimento alle principali categorie di attività materiali. Terreni ed opere d'arte non sono soggetti ad ammortamento in quanto cespiti a vita utile indefinita. I fabbricati detenuti a scopo di investimento valutati al fair value non sono soggetti ad ammortamento.

Per i fabbricati strumentali le aliquote di ammortamento vengono determinate in funzione del cluster di appartenenza del singolo fabbricato. I diversi cluster sono definiti sulla base della vita utile, a partire da una vita utile minima di 5 anni a una vita utile massima di 50 anni.

Si precisa che, per i diritti d'uso acquisiti in leasing, l'ammortamento avviene sulla base della durata del leasing.

Sezione 9 – Attività immateriali – Voce 90

9.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

31 12 2024 31 12 2023
Attività/Valori Durata
definita
Durata
indefinita
Totale Durata
definita
Durata
indefinita
Totale
A.1 Avviamento X - - X - -
A.2 Altre attività immateriali 134.585 - 134.585 156.248 - 156.248
di cui software 134.585 - 134.585 156.248 - 156.248
A.2.1 Attività valutate al costo: 134.585 - 134.585 156.248 - 156.248
a) Attività immateriali generate
internamente
26.267 - 26.267 30.643 - 30.643
b) Altre attività 108.318 - 108.318 125.605 - 125.605
A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - - - -
a) Attività immateriali generate
internamente
- - - - - -
b) Altre attività - - - - - -
Totale 134.585 - 134.585 156.248 - 156.248

Tutte le attività immateriali della Banca sono valutate al costo e hanno una vita utile definita.

Nella riga "A.2.1 attività valutate al costo – a) attività immateriali generate internamente" sono incluse le attività immateriali legate alla tecnologia generate internamente (software prodotto internamente) per 26,3 mln di euro.

Nella riga "A.2.1 Attività valutate al costo – b) Altre attività" è incluso il software acquistato/prodotto da terzi per 108,3 mln di euro.

Il software complessivamente iscritto nel bilancio è quindi pari a 134,6 mln di euro ed è ammortizzato, normalmente, in un periodo di tre o cinque anni salvo casi particolari. Infine, si segnala che l'analisi sull'utilità futura dei principali cespiti capitalizzati per verificarne la tenuta del valore ha comportato una rettifica di circa 1,8 mln di euro.

9.2 Attività immateriali: variazioni annue

Altre attività immateriali:
generate internamente
Altre attività immateriali: altre Totale
Avviamento a durata
definita
a durata
indefinita
a durata
definita
a durata
indefinita
31 12 2024
A. Esistenze iniziali 5.209.817 545.653 - 2.055.082 - 7.810.552
A.1 Riduzioni di valore totali nette 5.209.817 515.010 - 1.929.477 - 7.654.304
A.2 Esistenze iniziali nette - 30.643 - 125.605 - 156.248
B. Aumenti - 8.400 - 31.165 - 39.565
B.1 Acquisti - - - 31.152 - 31.152
B.2 Incrementi di attività immateriali
interne
X 8.400 - - - 8.400
B.3 Riprese di valore X - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
B.5 Differenze di cambio positive - - - 1 - 1
B.6 Altre variazioni - - - 12 - 12
C. Diminuzioni - 12.776 - 48.452 - 61.228
C.1 Vendite - - - - - -
C.2 Rettifiche di valore - 12.776 - 48.452 - 61.228
- Ammortamenti X 12.148 - 47.315 - 59.463
- Svalutazioni - 628 - 1.137 - 1.765
+ patrimonio netto X - - - - -
+ conto economico - 628 - 1.137 - 1.765
C.3 Variazioni negative di fair value - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
C.4 Trasferimenti alle attività non
correnti in via di dismissione
- - - - - -
C.5 Differenze di cambio negative - - - - - -
C.6 Altre variazioni - - - - - -
D. Rimanenze finali nette - 26.267 - 108.318 - 134.585
D.1 Rettifiche di valore totali nette 5.209.817 527.786 - 1.977.929 - 7.715.532
E. Rimanenze finali lorde 5.209.817 554.053 - 2.086.247 - 7.850.117
F. Valutazione al costo - - - - -

Si precisa che la riga "F. Valutazione al costo" non è valorizzata in quanto, come da istruzioni di Banca d'Italia, la sua compilazione è prevista solo per le attività immateriali valutate in bilancio al fair value.

9.3 Attività immateriali: Altre informazioni: percentuali di ammortamento delle immobilizzazioni immateriali

Principali categorie di attività immateriali % periodo di amm.to residuo
Software 20%-33,3%

Alla data di bilancio è ancora in uso software totalmente ammortizzato (IAS 38, par. 128).

Si segnala che non vi sono al 31 dicembre 2024:

  • immobilizzazioni immateriali rivalutate;
  • immobilizzazioni immateriali acquisite per concessioni governative (IAS 38, par 44);
  • immobilizzazioni immateriali costituite in garanzia di debiti;
  • impegni per l'acquisto di attività immateriali.

Sezione 10 - Le attività fiscali e le passività fiscali - Voce 100 dell'attivo e voce 60 del passivo

Voci/Valori IRES in
contropartita
del CE
IRES in
contropartita
del PN
IRAP in
contropartita
del CE
IRAP in
contropartita
del PN
31 12 2024 31 12 2023
Crediti 194.519 - 28.280 - 222.799 266.350
Crediti (L. 214/2011) 74.650 - 9.839 - 84.489 203.559
Altri strumenti finanziari 258 - 2.186 - 2.444 3.006
Avviamenti (L.214/2011) 200.651 671 51.026 157 252.505 298.658
Immobilizzazioni materiali 133.475 - 19.605 - 153.080 148.963
Immobilizzazioni immateriali 164 - 106 - 270 114
Immobilizzazioni immateriali (L. 214/2011) 14.248 - 3.198 - 17.446 20.366
Oneri relativi al personale 682 4.142 148 20 4.992 5.473
Eccedenze ACE 10.287 - - - 10.287 15.018
Perdite fiscali 1.463.288 48.908 - - 1.512.196 686.181
Perdite fiscali (L. 214/2011) - - - - - -
Riserve da valutazione strumenti finanziari - 17.311 - 4.457 21.768 35.681
Altre 221.214 - 6.227 - 227.441 239.146
Attività per imposte anticipate lorde 2.313.436 71.032 120.615 4.634 2.509.717 1.922.515
Compensazione con passività fiscali differite (13.234) (59.508) (2.037) (11.666) (86.445) (90.856)
Attività per imposte anticipate nette 2.300.202 11.524 118.578 (7.032) 2.423.272 1.831.659

10.1 Attività per imposte anticipate: composizione

L'iscrizione delle attività per imposte anticipate è stata effettuata previa verifica dell'esistenza di redditi imponibili futuri (c.d. probability test). Le svalutazioni ovvero le riprese di valore di svalutazioni precedenti operate sulla base del probability test sono complessivamente contabilizzate in contropartita della voce imposte del conto economico (voce 270 "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente"). Per maggiori informazioni si rinvia al successivo paragrafo 10.7 "Altre informazioni".

Gli importi evidenziati nelle colonne dell'IRES includono, oltre alle imposte anticipate riferite all'imposta principale (all'aliquota del 24%), anche quelle relative all'addizionale all'IRES (aliquota del 3,5%) introdotta dalla Legge 28 dicembre 2015 nr. 208 (art. 1, commi 65-66).

Il saldo della voce registra complessivamente un incremento nell'esercizio; per una quantificazione dei singoli effetti si rinvia ai paragrafi successivi della presente Sezione.

La riga "Crediti" include le imposte differite attive relative alle quote residue delle rettifiche di valore su crediti verso la clientela contabilizzate in sede di prima adozione del principio IFRS 9. La riga "Altre" comprende la fiscalità attiva relativa ad accantonamenti a fondi rischi ed oneri a fronte di costi deducibili attesi in futuri esercizi e ad altre fattispecie residuali.

10.2 Passività per imposte differite: composizione

Voci/Valori IRES in
contropartita
del CE
IRES in
contropartita
del PN
IRAP in
contropartita
del CE
IRAP in
contropartita
del PN
Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
Immobilizzazioni materiali e immateriali 3.958 42.539 1.943 8.276 56.716 63.492
Strumenti finanziari 5.232 - 94 - 5.326 7.381
Oneri relativi al personale 4.044 - - - 4.044 4.658
Riserve da valutazione strumenti finanziari - 15.169 - 3.040 18.209 13.865
Altre - 1.800 - 350 2.150 1.460
Passività per imposte differite lorde 13.234 59.508 2.037 11.666 86.445 90.856
Compensazione con attività fiscali anticipate (13.234) (59.508) (2.037) (11.666) (86.445) (90.856)
Passività per imposte differite nette - - - - - -

Gli importi evidenziati nelle colonne dell'IRES includono, oltre alle imposte differite riferite all'imposta principale (all'aliquota del 24%), anche quelle relative all'addizionale all'IRES (aliquota del 3,5%) introdotta dalla Legge 28 dicembre 2015 nr. 208, commi 65-66.

La riga "Riserve da valutazione strumenti finanziari" evidenzia la fiscalità passiva relativa alla valutazione dei derivati di copertura di cash flow hedge nonché degli strumenti finanziari classificati nel portafoglio "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" (OCI).

Il saldo della voce registra complessivamente un decremento nell'esercizio; per la quantificazione dei singoli effetti si rinvia ai paragrafi successivi della presente Sezione.

10.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
1. Importo iniziale 1.832.872 1.250.410
2. Aumenti 1.071.067 1.254.000
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 1.060.750 909.285
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) riprese di valore 987.480 827.194
d) altre 73.270 82.091
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 10.317 344.715
3. Diminuzioni 469.888 671.538
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 455.392 487.852
a) rigiri 455.392 486.250
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - 1.602
c) mutamento di criteri contabili - -
d) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni 14.496 183.686
a) trasformazioni in crediti d'imposta di cui alla L. 214/2011 - 8.567
b) altre 14.496 175.119
4. Importo finale 2.434.051 1.832.872

Tra le principali "Imposte anticipate rilevate nell'esercizio" alla riga 2.1. lett. d) si segnalano quelle relative:

  • agli accantonamenti tassati effettuati nell'esercizio al fondo rischi ed oneri per 57,6 mln di euro;
  • alla svalutazione contabilizzata nell'esercizio degli immobili di proprietà ad uso funzionale e a scopo d'investimento per 9,1 mln di euro;

L'importo esposto alla riga 3.1 lett. a) "Rigiri" include le imposte anticipate relative a:

  • l'utilizzo di perdite fiscali pregresse in compensazione del reddito imponibile dell'esercizio per 160,7 mln di euro;
  • il rigiro della quota delle rettifiche di valore su crediti verso la clientela deducibile nell'esercizio ai sensi dell'art. 16 del D.L. 83/2015 per 119,1 mln di euro;
  • gli utilizzi e i riconferimenti al conto economico di accantonamenti a fondi rischi ed oneri tassati in precedenti esercizi per 69,2 mln di euro;
  • il rigiro delle quote di ammortamento di avviamenti e di altre attività immateriali per 47,9 mln di euro;
  • il rigiro del decimo delle rettifiche di valore su crediti verso la clientela contabilizzate in sede di prima adozione del principio IFRS 9 per 43,4 mln di euro.

La tabella evidenzia gli effetti della valutazione delle imposte anticipate operata sulla base degli esiti del probability test condotto al 31 dicembre 2024. Nello specifico, l'importo indicato alla riga 2.1 lett. c) "Riprese di valore" è dovuto alla ripresa di valore di imposte anticipate riferite a: perdite fiscali maturate e non iscritte in precedenti esercizi, sia con riferimento all'IRES (nel Consolidato Fiscale) che all'addizionale IRES (nella dichiarazione individuale), per complessivi 986,4 mln di euro e ad altre differenze temporanee deducibili (trattasi di DTA non trasformabili in crediti d'imposta ai sensi della Legge 214/2011 come quelle relative ai fondi rischi ed oneri, alle rettifiche su crediti da FTA IFRS 9, ecc.) per 1,1 mln di euro. Per maggiori informazioni si rinvia al successivo paragrafo 10.7 "Altre informazioni".

10.3bis Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011 (in contropartita del conto economico)

Totale
Voci/Valori 31 12 2024 31 12 2023
1. Importo iniziale 521.451 453.853
2. Aumenti - 122.447
3. Diminuzioni 167.839 54.849
3.1 Rigiri 167.837 45.654
3.2 Trasformazione in crediti d'imposta - 8.567
a) derivante da perdite d'esercizio - 8.547
b) derivante da perdite fiscali - 20
3.3 Altre diminuzioni 2 628
4. Importo finale 353.612 521.451

L'importo esposto alla riga 3.1 "Rigiri" include:

  • il rigiro della quota delle rettifiche di valore su crediti verso la clientela deducibile nell'esercizio ai sensi dell'art. 16 del D.L. 83/2015 per 119,1 mln di euro;
  • il rigiro delle quote di ammortamento di avviamenti e di altre attività immateriali per 47,9 mln di euro.

10.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
1. Importo iniziale 18.780 20.536
2. Aumenti 847 4.905
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 100 1.140
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 100 1.140
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 747 3.765
3. Diminuzioni 4.356 6.661
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio 2.029 4.710
a) rigiri 2.029 4.710
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni 2.327 1.951
4. Importo finale 15.271 18.780

10.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
1. Importo iniziale 89.644 126.821
2. Aumenti 1.741 13.112
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 1.073 4.797
a) relative a precedenti esercizi 6 1.602
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
c) altre 1.067 3.195
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 668 8.315
3. Diminuzioni 15.719 50.289
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 15.134 50.126
a) rigiri 15.134 50.126
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
d) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni 585 163
4. Importo finale 75.666 89.644

La fiscalità anticipata annullata si riferisce principalmente alle riprese di valore di strumenti finanziari classificati nel portafoglio "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" (OCI).

873

10.5bis Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011 (in contropartita del patrimonio netto)

Voci/Valori Totale
31 12 2024 31 12 2023
1. Importo iniziale 1.132 1.132
2. Aumenti - -
3. Diminuzioni 304 -
3.1 Rigiri 304 -
3.2 Trasformazione in crediti d'imposta - -
a) derivante da perdite d'esercizio - -
b) derivante da perdite fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 828 1.132

La tabella evidenzia le imposte anticipate trasformabili in credito d'imposta ai sensi della L. 214/2011 iscritte in contropartita del patrimonio netto. Si riferiscono ad avviamenti imputati dalla Banca a patrimonio netto in quanto riferiti ad operazioni di passate aggregazioni di attività aziendali sotto comune controllo (c.d. "under common control").

10.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
1. Importo iniziale 72.076 82.509
2. Aumenti 6.052 4.362
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 5.785 4.145
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
c) altre 5.785 4.145
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 267 217
3. Diminuzioni 6.954 14.795
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio 5.961 13.809
a) rigiri 5.961 13.809
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni 993 986
4. Importo finale 71.174 72.076

Gli incrementi si riferiscono principalmente a fiscalità differita passiva sorta nell'esercizio con riferimento ai derivati di copertura cash flow hedge ed agli strumenti finanziari classificati nel portafoglio "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" (OCI).

I decrementi si riferiscono principalmente ai riassorbimenti di fiscalità differita passiva, iscritta in precedenti esercizi, relativa a terreni e fabbricati IAS 16.

10.7 Altre informazioni

Probability test

In conformità alla disciplina prevista dal principio contabile IAS 12 ed alla comunicazione dell'ESMA del 15 luglio 2019, la Banca ha rilevato attività per imposte anticipate (DTA – Deferred Tax Asset), previa verifica dell'esistenza di redditi imponibili futuri capienti ai fini del riassorbimento delle stesse (c.d Probability test).

In tale verifica si è tenuto conto delle diverse norme previste nell'ordinamento fiscale italiano che impattano sulla valutazione in questione, in particolare:

  • l'art. 2, commi 55-59, del D.L. 29/12/2010 n. 225 (convertito, con modificazioni, dalla Legge 26/02/2011 n. 10) che prevede l'obbligo per gli intermediari finanziari, in caso di perdita civilistica e/o di perdita fiscale, di trasformazione in credito d'imposta delle DTA (IRES ed IRAP) relative agli avviamenti, alle altre immobilizzazioni immateriali e alle rettifiche su crediti;
  • l'art. 84 comma 1 del Tuir che prevede la riportabilità a nuovo delle perdite fiscali IRES senza limiti temporali;
  • i commi da 61 a 66, art. 1, della Legge di Stabilità per il 2016 (Legge 28 dicembre 2015, n. 208) che hanno disposto, con effetto dall'esercizio 2017, la riduzione dell'aliquota dell'IRES dal 27,5% al 24% e la contestuale introduzione di un'addizionale IRES, pari al 3,5%, per gli enti creditizi e finanziari.

Il Gruppo MPS ha conseguito in passato rilevanti perdite fiscali consolidate, in particolare negli esercizi 2016 e 2017, il cui ammontare residuo al 31 dicembre 2024 è pari a 11,5 mld di euro; tali perdite fiscali sono riportabili in avanti per la compensazione con i redditi imponibili futuri senza limiti di importo e di tempo e costituiscono il presupposto per l'iscrizione nell'attivo del bilancio di corrispondenti DTA, previa verifica dell'esistenza di redditi imponibili futuri capienti. Nei propri recenti bilanci la Banca ha iscritto DTA su perdite fiscali solo in minima parte rispetto al valore nominale delle stesse, dal momento che i redditi imponibili prospettici considerati nell'orizzonte temporale di valutazione risultavano in larga parte assorbiti dai reversal di DTA relative a costi con deduzione fiscale rinviata, nonché alle deduzioni ACE di cui la Banca ha potuto beneficiare in conseguenza degli aumenti di capitale realizzati dal 2011 in avanti; l'abrogazione di tale agevolazione, intervenuta con il D.Lgs. 216/2023, ha quindi incrementato, a partire dal 2023, le prospettive di assorbimento delle perdite fiscali consolidate generando un reassessment parziale delle relative DTA contabilizzate nel Bilancio della Banca al 31 dicembre 2023 (per maggiori informazioni si rinvia al par. 10.7 – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale della nota integrativa al Bilancio del 31 dicembre 2023).

Nella prima metà dell'esercizio 2024 la Banca ha constatato la conferma del livello di redditività registrato nel 2023, attestatosi su livelli largamente superiori a quelli previsti nel Piano 2022-2026; considerato, inoltre, che il contesto generale per il settore bancario nel breve/medio periodo si presentava favorevole e gli obiettivi posti nel suddetto Piano erano stati sostanzialmente raggiunti, il Consiglio di Amministrazione della Banca in data 5 agosto 2024 ha approvato un nuovo Piano Industriale per il periodo 2024-2028, che ha previsto il consolidamento e rafforzamento della crescita reddituale del Gruppo.

Ai fini della valutazione delle DTA, quindi, a decorrere dal bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024, sono state considerate le nuove proiezioni reddituali per il 2024-2028.

Dal punto di vista metodologico, il Probability test al 31 dicembre 2024 è stato così condotto seguendo i passaggi di seguito specificati.

Le DTA relative agli avviamenti, alle altre immobilizzazioni immateriali e alle rettifiche su crediti (c.d DTA "qualificate") sono state escluse dall'ammontare complessivo delle DTA per cui va riscontrata l'esistenza di redditi imponibili futuri capienti. Ciò perché il citato art. 2, commi 55-59, del D.L. 225/2010 ha reso certo il recupero di tale tipologia di DTA, sia ai fini IRES che IRAP, a prescindere dalla presenza di redditi imponibili futuri. Infatti, la norma richiamata prevede che, nel caso in cui il reddito imponibile dell'esercizio in cui è previsto il rientro delle DTA qualificate non fosse capiente per il loro riassorbimento, la conseguente perdita fiscale sarebbe trasformabile in credito d'imposta che può essere alternativamente: i) utilizzato in compensazione, senza limiti d'importo, dei vari tributi ordinariamente dovuti dalla Banca, o ii) chiesto a rimborso ovvero iii) ceduto a terzi. In aggiunta, le DTA qualificate possono essere trasformate in credito d'imposta, anticipatamente rispetto alla scadenza naturale, in caso di perdita d'esercizio civilistica o di liquidazione volontaria nonché di assoggettamento a procedura concorsuale.

In altre parole, per le DTA qualificate il Probability test deve intendersi automaticamente soddisfatto; ciò è confermato anche dal documento congiunto Banca d'Italia, Consob e ISVAP n. 5 del 15 maggio 2012 "Trattamento contabile delle imposte anticipate derivante dalla Legge 214/2011".

Per le DTA diverse dalle qualificate è stato individuato (ovvero stimato quando non certo) l'esercizio in cui è previsto il relativo rientro.

La stima dei redditi imponibili dei futuri esercizi è avvenuta, coerentemente con gli altri processi valutativi aziendali rilevanti, sulla base dell'evoluzione prevista dei conti economici della Banca desunta dalle sopra citate proiezioni reddituali contenute nel Piano Industriale 2024-2028 di Gruppo, approvato dal Consiglio di Amministrazione il 5 agosto 2024. In ottica prudenziale, ai fini della presente valutazione, l'evoluzione positiva dei risultati economici per i futuri esercizi delineata nel predetto Piano Industriale è stata limitata al primo triennio successivo alla data di riferimento del bilancio (2025-2027 per il presente bilancio al 31 dicembre 2024); per la stima dei redditi imponibili successivi al primo triennio, sono stati apportati, a decorrere dalla relazione semestrale al 30 giugno 2024, due affinamenti alla metodologia utilizzata nei bilanci precedenti:

  • i. si è ipotizzato di conseguire a partire dal primo esercizio successivo al primo triennio in avanti (dal 2028 per il presente bilancio) un risultato ante imposte ("cap" o "reddito medio tendenziale") che, proiettato negli esercizi successivi per l'arco temporale ventennale considerato dal probability test e rivalutato ad un tasso di crescita g, consenta di esprimere un tasso di remunerazione del capitale proprio (ROE) di Gruppo non superiore al ROE medio registrato nel settore bancario negli ultimi 20 anni; fino al 31 marzo 2024 il risultato ante imposte proiettato oltre il triennio del Piano Industriale era pari a quello dell'ultimo anno del triennio medesimo; in assenza del predetto cap, vale a dire operando in continuità con la metodologia adottata fino alla relazione trimestrale del 31 marzo 2024, l'utilizzo delle nuove proiezioni del Piano Industriale avrebbe comportato un ROE medio nell'orizzonte del probability test superiore a quello espresso mediamente dal sistema;
  • ii. il tasso di crescita g (del risultato ante imposte proiettato oltre il primo triennio) è stato portato al 2% annuo, anziché l'1,35% considerato fino al 31 marzo 2024, assunto pari al tasso di crescita nominale dell'economia, in linea con l'obiettivo di inflazione nell'ambito della politica di stabilità monetaria della BCE nel lungo periodo.

Al fine di riflettere il livello di incertezza che caratterizza l'effettiva realizzazione delle previsioni di lungo periodo è stato applicato un fattore di sconto ai risultati economici prospettici (c.d. Risk-adjusted profits approach) pari al 9%, invariato rispetto a quello utilizzato per i bilanci precedenti. Tale fattore è calcolato tenendo anche conto di parametri di mercato osservabili. In maggiore dettaglio, l'aggiustamento prudenziale dei redditi imponibili è ottenuto scontando i risultati economici ante imposte previsti per ciascun anno, a partire dal 2025 sino all'orizzonte temporale massimo di 20 anni, per il fattore del 9%, applicato secondo la formula della capitalizzazione composta. Con ciò si determina un abbattimento crescente dei flussi imponibili futuri considerati, in funzione dell'orizzonte temporale della stima.

I redditi imponibili sono pertanto stati stimati:

  • a livello di consolidato fiscale nazionale, per il probability test ai fini dell'IRES, dato che la Banca assolve detta imposta avvalendosi dell'istituto previsto dagli artt. 117 e segg. del Tuir;
  • a livello individuale, ai fini dell'addizionale IRES;
  • a livello individuale, ai fini dell'IRAP.

L'esercizio valutativo condotto con il modello sopra descritto ha determinato una complessiva rivalutazione di DTA per 987,5 mln di euro, con i seguenti impatti sui conti della Banca:

  • con riferimento alle DTA per perdite fiscali pregresse consolidate una rivalutazione pari a 863,0 mln di euro;
  • con riferimento alle DTA per perdite fiscali pregresse ai fini dell'addizionale all'IRES una rivalutazione pari a 123,4 mln di euro;
  • con riferimento alle DTA diverse da quelle "qualificate" e da quelle relative all'ACE e alle perdite fiscali, una ripresa di valore complessivamente pari a 1,1 mln di euro.

Si evidenzia che la valutazione delle DTA al 31 dicembre 2024 condotta secondo le assunzioni metodologiche utilizzate nel bilancio 31 dicembre 2023 avrebbe comunque determinato una rivalutazione delle DTA pari a 592,7 mln di euro. Nel precedente Piano Industriale (2022-2026) si prevedeva, infatti, che a partire dal presente bilancio, si sarebbe eliminato, ai fini della valutazione delle DTA, il cap prudenzialmente adottato sull'evoluzione positiva dei risultati economici del Gruppo. Pertanto, si sarebbe iniziato a considerare i redditi imponibili previsti per il 2025 e 2026 (superiori al cap stabilito in misura pari al reddito previsto per il 2024) esclusi in precedenza.

Alla valutazione delle DTA nel presente bilancio hanno altresì positivamente concorso l'incremento del tasso di crescita g per 69,6 mln di euro e l'adozione delle (più positive) proiezioni reddituali incluse nel nuovo Piano Industriale 2024-2028 per 325,2 mln di euro.

In assenza dell'affinamento metodologico del cap (o "reddito medio tendenziale") introdotto nell'esercizio, l'adozione delle nuove proiezioni reddituali incluse nel Piano Industriale 2024-2028 avrebbe determinato una ulteriore maggior rivalutazione di DTA pari a 973,6 mln di euro, rispetto a quella effettivamente contabilizzata. Per effetto della predetta valutazione la Banca presenta al 31 dicembre 2024 DTA non iscritte nell'attivo dello stato patrimoniale per complessivi 1.587,5 mln di euro (2.575,7 mln di euro al 31 dicembre 2023).

876

Tale ammontare costituisce per la Banca un asset potenziale, imprescrittibile secondo la normativa fiscale vigente, fatte salve le limitazioni alla riportabilità, in caso di operazioni straordinarie, previste agli artt. 172 e 173 del D.P.R. n. 917/1986; la relativa rilevazione nell'attivo dello stato patrimoniale sarà valutata alle future date di bilancio in funzione delle prospettive reddituali della Banca e del Gruppo.

Le perdite fiscali del Gruppo MPS, pari a 11.512 mln di euro, sono maturate principalmente negli esercizi 2016 e 2017, in corrispondenza con l'inizio del percorso di ristrutturazione della Banca, e derivano essenzialmente per entrambe le annualità da consistenti rettifiche di valore su crediti. In particolare, per l'anno 2016 si rese necessario l'aggiornamento delle metodologie e dei parametri utilizzati nella valutazione dei crediti e per l'anno 2017 si rese necessario l'adeguamento al valore di realizzo dei crediti deteriorati oggetto di cessione nel corso del 2018. Pertanto, ai sensi di quanto disposto dal par. 36 lett. c) dello IAS 12, tenuto conto anche dell'elevata redditività della Banca e del Gruppo, si ritiene che tali perdite fiscali non utilizzate derivino "da cause identificabili che è improbabile che si ripetano" e in questo senso sono state considerate nel processo di valutazione delle DTA parzialmente iscrivibili in bilancio. Nel grafico seguente si evidenzia l'evoluzione prevista del rientro delle DTA iscritte in bilancio al 31 dicembre 2024, sia quantitativamente che temporalmente, distinte tra DTA trasformabili ex L. 214/2011, DTA da perdite non trasformabili ed altre DTA non trasformabili.

Il modello di probability test in uso nel Gruppo MPS include alcuni dati di input, le cui oscillazioni di valore possono incidere in misura rilevante sul risultato finale della valutazione delle DTA iscrivibili in bilancio. Si tratta, nello specifico, di:

    1. ammontare del "reddito medio tendenziale" o "cap" (reddito ante imposte, proiettato per gli esercizi oltre quelli del primo triennio desunti dal Piano Industriale - dal 2028 per il presente bilancio - tale da esprimere una redditività non superiore al ROE medio del settore bancario);
    1. tasso di sconto dei risultati prospettici (coefficiente utilizzato nel Risk-adjusted profits approach);
    1. aliquote d'imposta IRES, addizionale all'IRES e IRAP.

Di seguito si forniscono alcune indicazioni circa la sensitività dei risultati del modello di valutazione ipotizzando una variazione, sia in aumento che in diminuzione, di ciascuno dei dati di input sopra elencati. Gli effetti rappresentati in tabella si riferiscono allo scostamento che si sarebbe verificato sulla voce imposte del conto economico del 2024, rispetto a quanto effettivamente contabilizzato, modificando la singola variabile nella misura indicata.

Dati di input variabili modello Impatto economico della
variazione in diminuzione
(€/mln)
Impatto economico della
variazione in aumento
(€/mln)
Variazione in
diminuzione
DTA
(voce 100 b)
attivo SP)
debito verso
il consolidato
fiscale
(voce 80
passivo SP)
Variazione in
aumento
DTA
(voce 100 b)
attivo SP)
debito verso
il consolidato
fiscale
(voce 80
passivo SP)
Reddito medio tendenziale di Gruppo (cap)
proiettato dal 2028
-100 mln -140,1 0,0 +100 mln 140,1 0,0
Tasso di sconto dei risultati prospettici -1% 152,6 0,0 +1% -135,6 0,0
Aliquota IRES -1% -83,9 0,0 +1% 83,9 0,0

Attività per imposte correnti

Voci/Valori Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
Acconti IRES e IRAP 9.202 -
Altri crediti e ritenute 185.930 374.717
Attività per imposte correnti lorde 195.132 374.717
Compensazione con passività fiscali correnti (92.941) (66.349)
Attività per imposte correnti nette 102.191 308.368

Gli acconti versati si riferiscono all'IRES del consolidato fiscale. Per quanto riguarda addizionale all'IRES ed IRAP, la Banca non ha versato acconti, rispettivamente, per assenza di reddito imponibile nel precedente esercizio e perché l'acconto teorico è stato compensato verticalmente con eccedenze a credito rivenienti dalla dichiarazione IRAP per il 2023 nonché dal credito da trasformazione di eccedenze ACE disponibile.

Gli "Altri crediti e ritenute" sono costituiti da crediti IRES/IRAP da precedenti dichiarazioni ed utilizzabili in compensazione per 101,5 mln di euro, crediti per imposte sul reddito richiesti a rimborso per 58,4 mln di euro, credito d'imposta per trasformazione DTA L. 214/2011 per la quota residua ancora da utilizzare per 16,4 mln di euro e da ritenute d'acconto subite per 9,6 mln di euro.

Passività per imposte correnti

31 12 2024 31 12 2023
Voci/Valori Imputate a
patrimonio
netto
Imputate
a conto
economico
Totale Imputate a
patrimonio
netto
Imputate
a conto
economico
Totale
Debiti tributari IRES e IRAP (1.484) 94.426 92.942 (14.069) 80.418 66.349
Altri debiti per imposte correnti sul reddito - - - - 4 4
Debiti per imposte correnti lorde (1.484) 94.426 92.942 (14.069) 80.422 66.353
Compensazione con attività fiscali correnti (1.484) 94.426 92.942 (1.767) 68.116 66.349
Debiti per imposte correnti nette - - - (12.302) 12.306 4

Non sono stati effettuati accantonamenti di imposte correnti sul reddito del secondo pilastro, ai sensi del D.Lgs. 27 dicembre 2023 n. 209 che ha recepito nell'ordinamento italiano la Direttiva (UE) 2022/2523 del Consiglio del 15 dicembre 2022, intesa a garantire un livello di imposizione fiscale minimo globale per i grandi gruppi multinazionali di imprese e i gruppi nazionali su larga scala nell'Unione, seguendo l'approccio comune condiviso a livello internazionale in sede OCSE/G20, per i motivi illustrati nel paragrafo "La posizione fiscale del Gruppo" nella Relazione consolidata sulla gestione.

Sezione 11 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate - Voce 110 dell'attivo e voce 70 del passivo

11.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attività

Totale
31 12 2024 31 12 2023
A. Attività possedute per la vendita
A.1 Attività finanziarie 57.569 457
A.2 Partecipazioni 34.000 -
A.3 Attività materiali 15.960 75.775
di cui: ottenute tramite escussione delle garanzie ricevute - -
A.4 Attività immateriali - -
A.5 Altre attività non correnti - -
Totale A 107.529 76.232
di cui valutate al costo 34.000 -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 73.529 76.232
B. Attività operative cessate
C. Passività associate ad attività possedute per la vendita - -
D. Passività associate ad attività operative cessate - -

La riga "A.1 Attività finanziarie", pari a 57,6 mln di euro, si riferisce per 50,0 mln di euro alle quote nel capitale di Banca d'Italia i cui contratti preliminari di compravendita sono stati siglati nel corso del mese di dicembre 2024 e per 7,6 mln di euro ad un ulteriore titolo di capitale. Il closing di tali operazioni è atteso entro il primo semestre del 2025.

La riga "A.2 Partecipazioni", pari a 34,0 mln di euro si riferisce interamente alla partecipata Monte Paschi Banque S.A.

La riga "A.3 Attività materiali", pari a 16,0 mln di euro è costituita interamente da immobili precedentemente classificati tra le attività materiali detenute a scopo di investimento IAS 40. Nel corso del 2024 si è perfezionata l'operazione di cessione di due immobili e relative opere d'arte – classificate in IFRS 5 al 31 dicembre 2023 - alla controparte Ardian per un valore complessivo di 61,7 mln di euro.

Non vi sono alla data di riferimento del presente bilancio, né per l'esercizio di raffronto, titoli di capitale di evidente scarsa qualità creditizia.

11.2 Altre informazioni

Alla data di riferimento del presente bilancio non vi sono aspetti da segnalare ai sensi dell'IFRS5.42. Si segnala altresì che non vi sono "Attività operative cessate".

Sezione 12 - Altre attività - Voce 120

12.1 Altre attività: composizione

Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
Crediti tributari verso Erario e altri impositori 2.039.811 1.869.974
Assegni di terzi in giacenza presso la Cassa 3.741 5.673
Assegni tratti sull'azienda in giacenza presso la Cassa 718 982
Attività rappresentate da oro, argento e metalli preziosi 100.441 95.369
Partite viaggianti fra Filiali 306 2.638
Partite in corso di lavorazione 578.916 714.837
Crediti connessi con la fornitura di beni e servizi 6.506 5.779
Migliorie e spese incrementative su beni di terzi diverse da quelle incluse nella voce
'Attività materiali'
12.928 15.715
Ratei e risconti attivi non riconducibili a voce propria 522.415 487.688
Crediti per consolidato fiscale 10.208 95
Altre 305.845 252.529
Totale 3.581.835 3.451.279

Le righe "Partite in corso di lavorazione" e "Altre" comprendono operazioni che trovano sistemazione nei primi giorni del 2025.

La riga "Crediti tributari verso Erario e altri importi" comprende 1.804,8 mln di euro (1.660,3 mln di euro al 31 dicembre 2023) relativi a crediti di imposta connessi con il Decreto Legge "Rilancio" acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti o di precedenti acquirenti.

La riga "Ratei e risconti attivi non riconducibili a voce propria" comprende l'importo complessivo di 216,5 mln di euro (225,8 mln di euro al 31 dicembre 2023) quale risconto attivo dei costi per servizi di back office in outsourcing, resi dai fornitori costantemente lungo la durata contrattuale e regolati finanziariamente dalla Banca con un profilo temporale decrescente. Per maggiori dettagli sulle modalità di rilevazione di dette tipologie di servizi si rinvia alla parte A, paragrafo "Altre Informazioni - Costi in presenza di servizi costanti e pagamenti decrescenti" della presente Nota Integrativa.

La tabella sopra non include alla data di riferimento del presente bilancio né per l'esercizio di raffronto, fattispecie riconducibili alle definizioni di "contract assets" e "contract liabilites", di cui fornire informativa ai sensi dell'IFRS 15.116 e 118.

PASSIVO

Sezione 1 - Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche

Totale 31 12 2024 Totale 31 12 2023
Tipologia operazioni/Valori Fair value
Valore
Valore Fair value
bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3 bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Debiti verso banche centrali 8.510.879 X X X 13.148.229 X X X
2. Debiti verso banche 5.322.104 X X X 4.942.288 X X X
2.1 Conti correnti e depositi a
vista
3.069.246 X X X 2.546.250 X X X
2.2 Depositi a scadenza 1.067.546 X X X 1.335.244 X X X
2.3 Finanziamenti 678.703 X X X 185.621 X X X
2.3.1
Pronti contro termine
passivi
649.658 X X X 138.188 X X X
2.3.2
Altri
29.045 X X X 47.433 X X X
2.4 Debiti per impegni di
riacquisto di propri strumenti
patrimoniali
- X X X - X X X
2.5 Debiti per leasing - X X X 426 X X X
2.6 Altri debiti 506.609 X X X 874.747 X X X
Totale 13.832.983 - 13.832.983 - 18.090.517 - 18.090.517 -

Il saldo della voce "Debiti verso banche centrali" pari a 8,5 mld di euro (13,1 mld di euro al 31 dicembre 2023) si riferisce ad operazioni di raccolta da BCE costituite da due finanziamenti a breve termine ("MRO/LTRO") sottoscritti per 7,5 mld di euro in due aste nel corso del 2023 e per 1,0 mld di euro in un'asta nel corso del 2024. La riduzione di 5,6 mld di euro rispetto al saldo del 31 dicembre 2023, è dovuta al completamento dei rimborsi delle tranche TLTRO entro giugno 2024.

La riga "2.3.1 Pronti contro termine passivi" accoglie le passività finanziarie derivanti da operazioni passive di pronti contro termine effettuate con banche, a valere sia su titoli di proprietà che su titoli la cui disponibilità è stata ottenuta attraverso operazioni attive di pronti contro termine e di prestito titoli.

Totale 31 12 2024 Totale 31 12 2023
Tipologia operazioni/Valori Valore Fair value Valore Fair value
bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3 bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3
1 Conti correnti e depositi a vista 63.933.281 X X X 62.198.837 X X X
2 Depositi a scadenza 5.336.077 X X X 3.942.693 X X X
3 Finanziamenti 8.717.012 X X X 9.063.216 X X X
3.1 Pronti contro termine passivi 6.800.066 X X X 6.565.131 X X X
3.2 Altri 1.916.946 X X X 2.498.085 X X X
4 Debiti per impegni di riacquisto di
propri strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
5 Debiti per leasing 154.592 167.614
6 Altri debiti 1.304.181 X X X 1.113.130 X X X
Totale 79.445.143 - 79.445.143 - 76.485.490 - 76.485.490 -

1.2 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela

1.3 Passività finanziarie al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

Totale 31 12 2024
Tipologia titoli/Valori Valore Fair value
bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale
A. Titoli
1. Obbligazioni 9.802.805 8.687.964 1.437.666 - 10.125.630
1.1 strutturate - - - - -
1.2 altre 9.802.805 8.687.964 1.437.666 - 10.125.630
2. Altri titoli 505.091 - 505.091 - 505.091
2.1 strutturati - - - - -
2.2 altri 505.091 - 505.091 - 505.091
Totale 10.307.896 8.687.964 1.942.757 - 10.630.721

La tabella evidenzia la raccolta rappresentata da titoli, comprensiva delle obbligazioni e dei certificati di deposito in essere e scaduti da rimborsare.

I debiti sono rappresentati al netto delle obbligazioni e dei certificati di deposito riacquistati. In proposito si segnala che al 31 dicembre 2024, così come nel precedente esercizio, la Banca non ha in essere emissioni con garanzia dello Stato.

La tabella include 4.824,6 mln di euro di passività oggetto di copertura specifica del fair value (3.204,5 mln di euro al 31 dicembre 2023), a copertura del rischio di tasso di interesse.

Totale 31 12 2023
Tipologia titoli/Valori Valore Fair value
bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale
A. Titoli
1. Obbligazioni 9.989.737 8.734.996 1.411.629 - 10.146.625
1.1 strutturate - - - - -
1.2 altre 9.989.737 8.734.996 1.411.629 - 10.146.625
2. Altri titoli 136.282 - 136.282 - 136.282
2.1 strutturati - - - - -
2.2 altri 136.282 - 136.282 - 136.282
Totale 10.126.019 8.734.996 1.547.911 - 10.282.907

1.4 Dettaglio dei debiti/titoli subordinati

31 12 2024 31 12 2023
Tipologie/Voci Data di
emissione
Data di
scadenza
Rimborso
anticipato a
patire da
Grandfathering Divisa Tasso Step up valore
nominale
Valore di
bilancio
valore
nominale
Valore di
bilancio
Dettaglio debiti verso
banche debiti subordinati
- - - -
Dettaglio debiti verso
clientela debiti subordinati
- - - -
Dettaglio titoli in
circolazione debiti
subordinati
Prestito obbligatorio
subordinato
18/01/18 18/01/28 18/01/23 NO Eur 5,375% fisso* NO 750.000 820.232 750.000 820.993
Prestito obbligatorio
subordinato
23/07/19 23/07/29 NO NO Eur 10,5% fisso NO 300.000 311.797 300.000 311.448
Prestito obbligatorio
subordinato
22/01/20 22/01/30 22/01/25 NO Eur 8,0% fisso NO 400.000 428.321 400.000 427.992
Prestito obbligatorio
subordinato
10/09/20 10/09/30 10/09/25 NO Eur 8,5% fisso NO 300.000 304.628 300.000 304.179
Totale 1.750.000 1.864.978 1.750.000 1.864.611

* 5,375% fino al 18/01/2023, successivamente 5y eur mid swap rate + 5,005%

L'obbligazione subordinata del valore nominale di 400 mln di euro è stata rimborsata integralmente, in via anticipata, in data 22 gennaio 2025.

1.5 Dettaglio dei debiti strutturati

Il presente prospetto non è valorizzato in quanto sia per l'anno in corso che per l'anno di raffronto la Banca non ha in essere passività di tale specie.

1.6 Debiti per leasing

Tipologia operazioni/Valori 31 12 2024 31 12 2023
Debiti per leasing 225.010 177.856
Pagamenti dovuti inclusi nella passivita leasing non attualizzati fino a 5 anni 189.502 136.808
Entro 1 mese 6.424 6.034
tra 1 e 3 mesi 4.736 4.460
tra 3 mesi e 1 anno 32.240 29.322
tra 1 anno e 5 anni 146.101 96.993
Totale flussi finanziari in uscita per il leasing oltre 5 anni 35.508 41.047

Nella tabella sono riportati i flussi di cassa in uscita non attualizzati per le passività del leasing suddivisi per fascia temporale

Sezione 2- Passività finanziarie di negoziazione - Voce 20

2.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

Totale 31 12 2024
Tipologia operazioni/
componenti del gruppo
FV
VN Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale FV*
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche 100.738 103.991 228 - 104.219 104.219
2. Debiti verso clientela 1.432.539 1.513.726 - - 1.513.726 1.513.726
3. Titoli di debito - - - - - -
3.1 Obbligazioni - - - - - -
3.1.1 Strutturate - - - - - X
3.1.2 Altre obbligazioni - - - - - X
3.2 Altri titoli - - - - - -
3.2.1 Strutturati - - - - - X
3.2.2 Altri - - - - - X
Totale A 1.533.277 1.617.717 228 - 1.617.945 1.617.945
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari 1.407 907.041 1.515 909.963
1.1 Di negoziazione X 1.407 907.041 1.515 909.963 X
1.2 Connessi con la fair value option X - - - - X
1.3 Altri X - - - - X
2. Derivati creditizi - 124.570 - 124.570
2.1 Di negoziazione X - 124.570 - 124.570 X
2.2 Connessi con la fair value option X - - - - X
2.3 Altri X - - - - X
Totale B X 1.407 1.031.611 1.515 1.034.533 X

Legenda VN = Valore nominale o nozionale

FV = Fair Value

FV* = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

I criteri adottati per la classificazione degli strumenti finanziari nei tre livelli della "gerarchia del fair value" sono indicati nella sezione A.4 "Informativa sul fair value" della parte A "Politiche contabili" della nota integrativa.

Totale (A+B) 1.533.277 1.619.124 1.031.839 1.515 2.652.478 X

Gli importi classificati alle righe "1. Debiti verso banche" e "2. Debiti verso clientela" sono in prevalenza correlati a quelli delle righe "1. Titoli di debito" e "4. Finanziamenti" della tabella 2.1 dell'attivo "Attività finanziarie detenute per la negoziazione". Si evidenzia altresì che nelle sottovoci "Debiti verso banche" e "Debiti verso clientela", di cui sopra, sono ricompresi gli scoperti tecnici. Gli stessi sono valutati al fair value coerentemente con quanto applicato alle posizioni "lunghe".

Il fair value evidenziato in tabella nella riga B1.1.1 "Derivati finanziari- di negoziazione" include le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio della Banca, Debit Value Adjustment (i.e. DVA), pari 3,3 mln di euro (9,3 mln di euro al 31 dicembre 2023).

Totale31 12 2023
Tipologia operazioni/
componenti del gruppo
FV
VN Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale FV*
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche 451.366 442.450 - - 442.450 442.450
2. Debiti verso clientela 1.323.784 1.380.748 - - 1.380.748 1.380.748
3. Titoli di debito - - - - - -
3.1 Obbligazioni - - - - - -
3.1.1 Strutturate - - - - - X
3.1.2 Altre obbligazioni - - - - - X
3.2 Altri titoli - - - - - -
3.2.1 Strutturati - - - - - X
3.2.2 Altri - - - - - X
Totale A 1.775.150 1.823.198 - - 1.823.198 1.823.198
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari - 987.654 2.868 990.522
1.1 Di negoziazione X - 987.654 2.868 990.522 X
1.2 Connessi con la fair value option X - - - - X
1.3 Altri X - - - - X
2. Derivati creditizi - 92.020 - 92.020
2.1 Di negoziazione X - 92.020 - 92.020 X
2.2 Connessi con la fair value option X - - - - X
2.3 Altri X - - - - X
Totale B X - 1.079.674 2.868 1.082.542 X
Totale (A+B) 1.775.150 1.823.198 1.079.674 2.868 2.905.740 X

Legenda

VN = Valore nominale o nozionale

FV = Fair Value

FV* = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

2.2 Dettaglio della voce 20 "Passività finanziarie di negoziazione": passività subordinate

La presente tabella non viene valorizzata in quanto sia per l'anno in corso che per l'anno di raffronto la Banca non ha in essere passività di tale specie.

2.3 Dettaglio della voce 20 "Passività finanziarie di negoziazione": debiti strutturati

La presente tabella non viene valorizzata in quanto sia per l'anno in corso che per l'anno di raffronto la Banca non ha in essere passività di tale specie.

Sezione 3 - Passività finanziarie designate al fair value - Voce 30

3.1 Passività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

Totale 31 12 2024
Tipologia operazioni/valori FV
VN Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale FV*
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli di debito 70.441 - 119.670 - 119.670 127.005
3.1 Strutturati - - - - - X
3.2 Altri 70.441 - 119.670 - 119.670 X
Totale 70.441 - 119.670 - 119.670 127.005

Legenda

VN = Valore nominale o nozionale

FV = Fair Value

FV* = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

La tabella evidenzia le passività finanziarie rappresentate da obbligazioni strutturate ed a tasso fisso che sono state classificate al fair value e che sono oggetto di copertura. Tale copertura, realizzata attraverso contratti derivati, riguarda sia il rischio di variazioni dei tassi d'interesse che il rischio derivante dalla presenza di opzioni implicite.

Nel conto economico, i differenziali o margini positivi e negativi relativi ai contratti derivati, sino alla data di riferimento del bilancio sono registrati tra gli interessi attivi e passivi, mentre i profitti e le perdite da valutazione sono rilevate nella voce "80 - Risultato netto dell'attività di negoziazione". L'utile/perdita della passività finanziaria designata al fair value è invece rilevato:

  • tra le altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico per l'ammontare riferibile alle variazioni del proprio merito creditizio;
  • nella voce di conto economico 110 "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" per l'ammontare residuo della variazione di fair value.

La suddetta modalità di rilevazione non crea né amplia un'asimmetria contabile nell'utile (perdita) di esercizio poiché gli effetti delle variazioni del rischio di credito delle passività della Banca non sono compensati a conto economico da una variazione di fair value di altro strumento finanziario valutato al fair value rilevato nell'utile (perdita) di esercizio.

Tipologia operazioni/valori Totale 31 12 2023
FV
VN Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale FV*
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli di debito 70.441 - 111.325 - 111.325 123.789
3.1 Strutturati - - - - - X
3.2 Altri 70.441 - 111.325 - 111.325 X
Totale 70.441 - 111.325 - 111.325 123.789

Legenda

VN = Valore nominale o nozionale

FV = Fair Value

FV* = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

3.1.a Passività finanziarie designate al fair value: modalità di utilizzo della Fair Value Option

Tutte le passività per le quali è stata adottata la fair value option si riferiscono a coperture naturali tramite derivati di titoli di debito per un valore di bilancio pari 119,7 mln di euro (111,3 mln di euro al 31 dicembre 2023).

3.1.b Passività finanziarie designate al fair value: titoli di debito strutturati

Il presente prospetto non è valorizzato in quanto sia per l'anno in corso che per l'anno di raffronto la Banca non ha in essere obbligazioni strutturate emesse ed oggetto di valutazione al fair value.

3.2 Dettaglio delle "Passività finanziarie designate al fair value": passività subordinate

Il presente prospetto non è valorizzato in quanto sia per l'anno in corso che per l'anno di raffronto la Banca non ha in essere passività di tale specie.

Sezione 4 - Derivati di copertura - Voce 40

4.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

Fair value 31 12 2024 VN
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale Totale
A. Derivati finanziari - 346.337 - 346.337 10.869.343
1) Fair value - 346.337 - 346.337 10.869.343
2) Flussi finanziari - - - - -
3) Investimenti esteri - - - - -
B. Derivati creditizi - - - - -
1) Fair value - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - -
Totale - 346.337 - 346.337 10.869.343

Legenda

VN = Valore nominale o nozionale

La tabella presenta il valore di bilancio (fair value) negativo dei contratti derivati di copertura, per le coperture operate attraverso lo strumento dell'"hedge accounting".

Per quanto riguarda gli obiettivi e le strategie sottostanti alle operazioni di copertura si rinvia anche all'informativa fornita nella Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 2 – Rischi di mercato.

VN
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale Totale
A. Derivati finanziari - 321.090 - 321.090 3.352.076
1) Fair value - 321.090 - 321.090 3.352.076
2) Flussi finanziari - - - - -
3) Investimenti esteri - - - - -
B. Derivati creditizi - - - - -
1) Fair value - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - -
Totale - 321.090 - 321.090 3.352.076

Legenda

VN = Valore nominale o nozionale

4.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

Fair Value Flussi finanziari
Specifica
Operazioni/Tipo di copertura tassi d'interesse
titoli di debito e
titoli di capitale e
indici azionari
valute e oro credito merci altri Generica Specifica Generica Investimenti esteri Totale
31 12 2024
1. Attività finanziarie valutate
al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
72 - - - X X X - X X 72
2. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
239.452 X 74.352 - X X X - X X 313.804
3. Portafoglio X X X X X X 32.461 X - X 32.461
4. Altre operazioni - - - - - - X - X - -
Totale attività 239.524 - 74.352 - - 32.461 - - - 346.337
1. Passività finanziarie - X - - - - X - X X -
2. Portafoglio X X X X X X - X - X -
Totale passività - - - - - - - - - - -
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X -
2. Portafoglio di attività e passività
finanziarie
X X X X X X - X - - -
Totale 239.524 - 74.352 - - - 32.461 - - - 346.337

Nelle tabelle sono indicati i fair value negativi dei derivati di copertura, suddivisi in relazione all'attività o alla passività coperta ed alla tipologia di copertura realizzata.

In particolare, per quanto riguarda le attività finanziarie, la copertura specifica di fair value è stata utilizzata per realizzare coperture dal rischio di variazioni del tasso di interesse su titoli obbligazionari classificati nel portafoglio delle "attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e su titoli e finanziamenti classificati nel portafoglio delle "attività finanziare valutate al costo ammortizzato", al fine di immunizzarli da possibili variazioni sfavorevoli dell'andamento dei tassi di interesse. La copertura generica del fair value è stata effettuata su portafogli di mutui a tasso fisso e tasso variabile con cap/floor.

Fair Value Flussi finanziari
Specifica
Operazioni/Tipo di copertura tassi d'interesse
titoli di debito e
titoli di capitale e
indici azionari
valute e oro credito merci altri Generica Specifica
Generica
Investimenti
esteri
Totale
31 12 2023
1. Attività finanziarie valutate
al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
382 - - - X X X - X X 382
2. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
244.676 X 42.905 - X X X - X X 287.581
3. Portafoglio X X X X X X 33.127 X - X 33.127
4. Altre operazioni - - - - - - X - X - -
Totale attività 245.058 - 42.905 - - 33.127 - - - 321.090
1. Passività finanziarie - X - - - - X - X X -
2. Portafoglio X X X X X X - X - X -
Totale passività - - - - - - - - - - -
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X -
2. Portafoglio di attività e passività
finanziarie
X X X X X X - X - - -
Totale 245.058 - 42.905 - - - 33.127 - - - 321.090

Sezione 5 – Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 50

5.1 Adeguamento di valore delle passività coperte: composizione per portafogli coperti

Adeguamento di valore delle passività coperte /Valori Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
1. Adeguamento positivo delle passività finanziarie - -
2. Adeguamento negativo delle passività finanziarie (692) (16.081)
Totale (692) (16.081)

Forma oggetto di rilevazione nella presente voce il saldo delle variazioni di valore delle passività oggetto di copertura generica (macrohedging) del rischio di tasso di interesse. Nel dettaglio trattasi di copertura di depositi a tasso fisso.

Sezione 6 - Passività fiscali - Voce 60

Le passività fiscali sono state commentate nella "Sezione 10 - Attività fiscali e passività fiscali" dello stato patrimoniale attivo.

Sezione 7 - Passività associate ad attività in via di dismissione - Voce 70

Per il dettaglio delle passività associate alle attività in via di dismissione si rimanda alla "Sezione 11 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate" dello stato patrimoniale attivo.

Sezione 8 - Altre passività - Voce 80

8.1 Altre passività: composizione

Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
Debiti tributari verso l'Erario e altri enti impositori 239.375 212.724
Debiti verso enti previdenziali 527.921 739.130
Somme a disposizione della clientela 81.089 95.871
Altri debiti verso il personale 15.834 9.160
Partite viaggianti fra le filiali 2.558 6.736
Partite in corso di lavorazione 545.447 946.361
Debiti connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi 175.896 183.607
Ratei e risconti passivi non riconducibili a voce propria 26.202 38.764
Debiti per consolidato fiscale 2.890 3.472
Altre 1.451.956 954.371
Totale 3.069.168 3.190.196

Le sottovoci "Partite in corso di lavorazione" e "Altre" comprendono operazioni che trovano sistemazione nei primi giorni del 2025.

L'importo rilevato in corrispondenza della sottovoce "Debiti verso Enti previdenziali" include la provvista di 478,9 mln di euro a favore del Fondo di Solidarietà, al netto del versamento della quota contributiva correlata, effettuata dalla Banca per la gestione della riduzione del personale.

Per quanto attiene le informazioni da fornire ai sensi IFRS15.116 e IFRS15.118 si rinvia alla sezione 12 dell'attivo.

Sezione 9 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 90

9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
A. Esistenze iniziali 68.936 66.238
B Aumenti 2.378 5.651
B.1 Accantonamento dell'esercizio 2.349 2.689
B.2 Altre variazioni 29 2.962
C Diminuzioni 1.984 2.953
C.1 Liquidazioni effettuate 1.690 2.641
C.2Altre variazioni 294 312
D. Rimanenze finali 69.330 68.936

9.2 Altre informazioni

Il trattamento di fine rapporto del personale si configura ai fini dei principi contabili internazionali quale fondo a prestazione definita.

La consistenza del TFR secondo le disposizioni dell'art. 2120 C.C. ammonterebbe a 71,4 mln di euro.

L'accantonamento dell'esercizio, come puntualizzato dalla Banca d'Italia, non comprende le quote che per effetto della riforma introdotta dal Decreto Legislativo 5 dicembre 2005, n. 252 sono versate direttamente dalla Banca, in funzione delle opzioni dei dipendenti, a forme di previdenza complementare oppure al Fondo di Tesoreria gestito direttamente dall'INPS. Tali componenti economiche sono rilevate nelle spese per il personale "versamenti ai fondi di previdenza complementare a contribuzione definita".

9.2.a Variazioni nell'esercizio delle passività nette a benefici definiti: Trattamento di fine rapporto

Nella tabella che segue si fornisce l'informativa richiesta dai parr. 140 e 141 dello IAS 19.

Voci/Valori Valore attuale DBO
31 12 2024 31 12 2023
Esistenze Iniziali 68.936 66.238
Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti - -
Interessi attivi/passivi 2.349 2.689
Rivalutazione della passività/attività netta per benefici definiti: 29 1.972
Utili/perdite attuariali derivanti da variazioni di assunzioni demografiche - (1)
Utili/perdite attuariali derivanti da esperienze passate (493) (273)
Utili/perdite attuariali derivanti da variazioni di assunzioni finanziarie 522 2.246
Pagamenti effettuati dal piano (1.690) (2.641)
Altre variazioni (294) 678
Esistenze Finali 69.330 68.936

9.2.b Descrizione delle principali ipotesi attuariali

Principali ipotesi attuariali/percentuali 31 12 2024 31 12 2023
Tasso di sconto 2,99% 3,02%
Tasso medio atteso di rivalutazione 2,00% 2,00%

La valutazione attuariale del TFR è stata condotta da un attuario indipendente, secondo il metodo dei benefici maturati, utilizzando il criterio del "Projected Unic Credit" come previsto dallo IAS 19. Le principali ipotesi demografiche che stanno alla base delle valutazioni riguardano la probabilità di morte degli aderenti (Tavole di mortalità ISTAT 2022 ridotte del 20%), la probabilità di uscita dall'attività lavorativa per cause diverse dalla morte pari al 1,10% e una probabilità di anticipazione del fondo pari al 2,00%. Nella tabella in calce sono riepilogate le principali ipotesi economiche e finanziarie su cui si basa l'analisi, ovvero il tasso di sconto e il tasso medio atteso di rivalutazione. In particolare, per il tasso di sconto è stata presa a riferimento la curva EUR Composite in classe AA interpolata, rilevata alla data di valutazione, che assume a riferimento i rendimenti di titoli emessi da emittenti corporate compresi nella classe di rating "AA", appartenenti a diversi settori, tra cui Utility, Telephone, Financial, Bank, Industrial ed operanti nell'area Euro. Per quanto riguarda il tasso di inflazione, necessario ai fini della rivalutazione delle somme accantonate, è stato preso a riferimento quanto definito dal "Piano strutturale di Bilancio a medio termine, Italia 2025 – 2029" del 27 settembre 2024 (il tasso annuo medio di inflazione futura atteso è pari a 1,80% per le annualità 2025-2027, 1,90% per l'annualità 2028 e 2,00% per le annualità successive).

9.2.c Analisi di sensitività della DBO del trattamento fine rapporto alla variazione delle principali ipotesi attuariali

Come richiesto dallo IAS 19, è stata condotta una analisi di sensitività dell'obbligazione relativa al trattamento di fine rapporto nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di sconto e il tasso di rivalutazione di 25 bps.

31 12 2024 31 12 2023
Ipotesi attuariali Variazione assoluta
della DBO
Variazione
percentuale della DBO
Variazione assoluta
della DBO
Variazione
percentuale della DBO
Tasso di sconto
Incremento di 0,25% (1.244) -1,79% (1.236) -1,79%
Decremento di 0,25% 1.216 1,75% 1.210 1,75%
Tasso medio atteso di rivalutazione
Incremento di 0,25% 739 1,07% 736 1%
Decremento di 0,25% (743) -1,07% (738) -1%

Sezione 10 - Fondi per rischi e oneri - Voce 100

10.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

Voci/Componenti Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate 149.622 153.460
2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate - -
3. Fondi di quiescenza aziendali 3.255 3.381
4. Altri fondi per rischi ed oneri 766.928 808.446
4.1 controversie legali e fiscali 467.692 463.656
4.2 oneri per il personale 43.227 66.027
4.3 altri 256.009 278.762
Totale 919.804 965.285

Per maggiori dettagli della sottovoce 4.3 "altri" si rinvia alla tabella successiva 10.6 "Fondi per rischi ed oneri – altri fondi".

10.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue

Totale 31 12 2024
Voci/Componenti Fondi su altri
impegni e altre
garanzie rilasciate
Fondi di quiescenza Altri fondi per rischi
ed oneri
Totale
A. Esistenze iniziali - 3.381 808.446 811.827
B. Aumenti - 2.232 209.319 211.551
B.1 Accantonamento dell'esercizio - 110 189.804 189.914
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - - 18.091 18.091
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - 1.424 1.424
B.4 Altre variazioni - 2.122 - 2.122
C. Diminuzioni - 2.358 250.837 253.195
C.1Utilizzo nell'esercizio - 460 160.247 160.707
C.2Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - 1.898 1.148 3.046
C.3Altre variazioni - (0) 89.442 89.442
D. Rimanenze finali - 3.255 766.928 770.183

10.2 bis Altri Fondi per rischi e oneri: variazioni annue

Totale 31 12 2024
Voci/Componenti Fondi per
controversie legali
e fiscali
Fondi per oneri del
personale
Altri fondi Totale
A. Esistenze iniziali 463.656 66.027 278.762 808.446
B. Aumenti 127.088 33.166 49.064 209.318
B.1 Accantonamento dell'esercizio 111.434 32.313 46.057 189.804
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo 14.259 847 2.985 18.091
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto 1.395 6 22 1.423
B.4 Altre variazioni - - - -
C. Diminuzioni 123.052 55.966 71.817 250.835
C.1 Liquidazioni effettuate/Utilizzo nell'esercizio 52.120 53.781 54.347 160.248
C.2Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto 717 118 313 1.148
C.3Altre variazioni 70.215 2.067 17.157 89.439
D. Rimanenze finali 467.692 43.227 256.009 766.928

Per maggiori dettagli si rinvia alla sezione 5 Rischi operativi della Nota Integrativa Parte E.

10.3 Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite
e originate
Totale
31 12 2024
Impegni a erogare fondi 5.391 15.089 - - 20.480
Garanzie finanziarie rilasciate 6.983 5.835 108.242 8.082 129.142
Totale 31 12 2024 12.374 20.924 108.242 8.082 149.622
Totale 31 12 2023 16.483 16.221 113.350 7.406 153.460

10.4 Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate

Al 31 dicembre 2024, così come al 31 dicembre 2023, la Banca non ha in essere fondi per tali tipologie di impegni e garanzie.

10.5 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

10.5.1. Illustrazione delle caratteristiche dei fondi e dei connessi rischi

Si riportano di seguito le informazioni relative ai fondi pensione a benefici definiti a favore dei dipendenti, in servizio o cessati, della Banca e delle società del Gruppo per i quali l'obbligazione dell'erogazione futura delle rendite pensionistiche è posta a carico dei fondi e indirettamente della Banca eventualmente chiamata ad aumentare il valore dell'obbligazione nel caso di inadeguatezza patrimoniale valutata secondo criteri attuariali.

Per ogni piano a benefici definiti la Banca si avvale delle valutazioni di un attuario abilitato ed indipendente.

Nella contabilizzazione dei piani la determinazione dell'avanzo o del disavanzo viene stimata attraverso l'utilizzo della metodologia attuariale "proiezione unitaria del credito"; pertanto dal valore attuale dell'obbligazione risultante dal prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria viene dedotto il fair value delle attività a servizio del piano, ove presente. Per maggiori dettagli si rinvia alla parte A della presente nota integrativa.

Le valutazioni che hanno riguardato gli iscritti, che formano un gruppo chiuso di dipendenti in servizio e cessati, sono state effettuate in base alle collettività presenti nel mese di dicembre 2024.

Nella determinazione del costo complessivo di ciascun piano a benefici definiti, che com'è noto può essere influenzato da molte variabili, in applicazione del principio contabile IAS 19 sono state adottate basi tecniche oggettive e prudenziali sia nella formulazione delle ipotesi demografiche sia di quelle finanziarie.

In considerazione del carattere evolutivo dei principali aggregati aventi rilevanza, le valutazioni attuariali sono state eseguite in condizioni dinamiche in modo tale da riassumere nel medio lungo periodo sia le variazioni medie annue delle retribuzioni e delle prestazioni definite a carico di ogni piano, sia l'andamento dei saggi di interesse attesi sui mercati finanziari.

Tra le principali ipotesi attuariali formulate e poste a base della valutazione si segnalano:

  • basi tecniche di mortalità: sono state utilizzate le probabilità di morte delle tavole ISTAT 2022, distinte per sesso ed età, con mortalità ridotta del 30% per i fondi e del 25% per la sola Cassa di Previdenza Aziendale per il Personale del Monte dei Paschi di Siena per considerare il longevity risk;
  • basi economico-finanziarie: come tasso annuo di interesse relativo è stata utilizzata la curva EUR Composite in classe AA interpolata rilevata al 31 dicembre 2024.

Per ciascun piano a benefici definiti il patrimonio netto in bilancio risultante delle valutazioni post riconciliazione attuariale del passivo e dell'attivo al 31 dicembre 2024 è stato quindi sottoposto ad analisi di sensitività al variare delle principali ipotesi tecniche inserite nel modello di calcolo (tasso medio annuo di attualizzazione e tasso di inflazione) ed i risultati sono stati esposti in appositi prospetti.

I fondi a prestazione definita nei quali la Banca risulta coobbligata nei limiti prefissati nei rispettivi statuti o regolamenti, sono fondi esterni dotati di autonomia soggettiva.

L'operazione di confluenza delle forme pensionistiche a prestazione definita all'interno della sezione B del Fondo Pensione Monte dei Paschi di Siena, realizzata nel corso del 2023, non modifica le obbligazioni pensionistiche della Banca, che pertanto rileva passività nette qualora vi sia un deficit patrimoniale del Fondo MPS e analogamente, iscrive attività nette in presenza di surplus.

Fondo Pensione Monte dei Paschi di Siena

(n. iscrizione Albo 1643)

Il Fondo è dotato di personalità giuridica e piena autonomia patrimoniale e gestionale.

La governance del Fondo si basa su di un Consiglio di amministrazione e di un Collegio sindacale, aventi composizione paritetica, in quanto ne fanno parte membri designati dalla Banca e membri eletti dagli iscritti, coadiuvati dal Direttore Generale.

La Banca fornisce gratuitamente il personale, i locali e gli altri mezzi necessari per l'amministrazione autonoma del Fondo e assume a suo carico tutte le spese ed oneri inerenti, comprese quelle di funzionamento degli Organi amministrativi e di controllo.

Il Fondo, pur nella sua unitarietà soggettiva, è ripartito in due Sezioni contabilmente e patrimonialmente separate: la Sezione A, a contribuzione definita con capitalizzazione individuale, che opera secondo criteri di corrispettività tra accumulo e prestazioni; la Sezione B, a prestazione definita o capitalizzazione collettiva, a cui sono imputati i patrimoni di pertinenza degli ex fondi a prestazione definita.

Sotto il profilo delle garanzie prestate, secondo quanto previsto nell'art. 42 dello Statuto, eventuali carenze dei capitali di copertura della Sezione B che dovessero emergere dalle verifiche periodiche saranno ripianate dalla Banca in relazione alla garanzia solidale verso gli iscritti e i terzi da essa a suo tempo assunta.

Gli attivi che compongono il patrimonio di riferimento sono gestiti in una sezione separata appositamente costituita.

Dal bilancio tecnico elaborato secondo criteri IAS 19 dall'attuario incaricato, emerge l'adeguatezza patrimoniale della Sezione B.

La Sezione B del Fondo è unica ed indivisa e continua a corrispondere senza soluzione di continuità le prestazioni secondo quanto indicato dai regolamenti e statuti degli ex fondi in essa confluiti. Ciascuna prestazione è definita in modo specifico secondo le specifiche regole ma ciascuna singola prestazione attinge al patrimonio comune della Sezione B.

Nella seguente tabella si riepilogano per ciascuno degli ex fondi a prestazione definita confluiti nella Sezione B del Fondo Pensione Monte dei Paschi di Siena le popolazioni (pensionati, attivi e differiti, le obbligazioni a benefici definiti (Defined Benefit Obligation), il valore del patrimonio (Asset Fair Value) e l'eventuale surplus alla data del 31 dicembre 2024.

Pensionati Attivi Differiti Asset Fair
Value
(mln di euro)
Defined Benefit
Obligation
(mln di euro)
Surplus
mln di euro)
Trattamento di previdenza complementare per il personale
dell'ex comparto esattoriale della Banca Monte dei Paschi di
Siena S.p.a (precedente n. iscrizione Albo 9185)
255 0 0 11,04
Trattamento delle prestazioni INPS per i dipendenti della ex
Banca Operaia di Bologna (precedente n. iscrizione Albo 9142)
60 0 0 4,04
Trattamento di pensionamento del personale dipendente della
ex Banca Credito Popolare e Cooperativo di Reggio Emilia
(precedente n. iscrizione Albo 9178)
5 0 0 0,40
Trattamento di pensionamento del personale dipendente della
ex Banca Popolare Veneta (precedente n. iscrizione Albo 9066)
8 0 0 0,13
Fondo Pensioni MPS Capital Services Banca per le Imprese
S.p.A (precedente n. iscrizione Albo 9134)
25 0 0 1,46
Trattamento di pensionamento del personale dipendente della
ex Banca Nazionale Agricoltura (precedente n. iscrizione Albo
9047)
165 0 3 5,93
Trattamento di previdenza complementare per il personale ex
Banca Toscana (precedente n. iscrizione Albo 9110)
618 3 0 48,08
Fondo Pensioni per il personale della ex Banca Agricola
Mantovana S.p.A (precedente n. iscrizione Albo 1341)
25 0 0 0,50
Fondo Pensioni per il personale della ex Banca Antonveneta
S.p.A (precedente n. iscrizione Albo 1033)
23 0 0 1,11
TOTALE 1.184 3 3 85,56 72,69 12,87

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Cassa di Previdenza Aziendale per il Personale del Monte dei Paschi di Siena

(n. iscrizione Albo 1127)

Il Fondo è dotato di personalità giuridica e piena autonomia patrimoniale e gestionale.

È riservato a dipendenti e pensionati della Banca assunti fino al 31 dicembre 1990 che a seguito dell'accordo del 30 giugno 1989 hanno esercitato l'opzione per permanere nella specifica Sezione di previdenza integrativa in regime di prestazione definita.

La governance del Fondo si basa su di un Consiglio di amministrazione e di un Collegio sindacale, aventi composizione paritetica, in quanto ne fanno parte membri designati dalla Banca e membri eletti dagli iscritti, coadiuvati dal Direttore Generale.

La Banca fornisce gratuitamente il personale, i locali e gli altri mezzi necessari per l'amministrazione autonoma della Cassa ed assume a suo carico tutte le spese ed oneri inerenti, comprese quelle di funzionamento degli Organi amministrativi e di controllo.

Sotto il profilo delle garanzie prestate, secondo quanto previsto nell'art. 26 dello Statuto eventuali deficienze di copertura della Sezione che dovessero emergere dalle verifiche attuariali saranno ripianate dalla Banca limitatamente a quanto necessario per mantenere le prestazioni di 1° livello in relazione alla garanzia solidale verso gli iscritti assunta a seguito della legge 218/90 e richiamata nell'accordo del 24 giugno 1991.

Il calcolo della pensione integrativa, che si determina detraendo dall'importo annuo della pensione integrata quella erogata dall'INPS, si compone infatti di due quote: una prima che eleva fino al 70% delle voci fisse della retribuzione del pari grado l'integrazione a carico della Cassa ed una seconda che eleva di un ulteriore 9% detta integrazione.

Gli attivi patrimoniali che compongono il patrimonio di riferimento sono costituiti prevalentemente da investimenti in titoli mobiliari gestiti quasi per l'intero in convenzione finanziaria e da immobili.

La popolazione è composta da n. 2.106 pensionati, n. 86 attivi e n. 16 differiti.

Dal bilancio tecnico elaborato secondo criteri IAS 19 dall'attuario incaricato, emerge l'adeguatezza patrimoniale della Sezione integrativa che a fronte di un valore di patrimonio (Asset Fair Value) – calcolato sulla base dell'ultimo valore disponibile (30 novembre 2024) - pari a 246,62 mln di euro sconta un'obbligazione a benefici definiti (DBO) al 31 dicembre 2024 di 54,64 mln di euro.

•••

Il fondo pensione a prestazione definita per il personale della filiale di Londra (BMPS UK Pension Fund) ha lo scopo di garantire le prestazioni che verranno erogate al momento del raggiungimento della normale età di pensionamento da parte degli iscritti e degli altri beneficiari in via di reversibilità. Il piano pensionistico è amministrato da un Trustee, composto anche da personale in servizio; la gestione delle risorse finanziarie è affidata ad una società specializzata. Dal bilancio tecnico elaborato secondo criteri IAS 19 dall'attuario incaricato alla data di valutazione del 31 dicembre 2024 emerge l'adeguatezza patrimoniale del piano che, a fronte di un valore di patrimonio (Asset Fair Value) di 40,39 mln di euro sconta un DBO (Defined Benefit Obligation) di 33,17 mln di euro.

Con riferimento alle prestazioni integrative riconducibili all'ex Credito Lombardo S.p.A., stante la natura contrattuale dell'obbligazione, gli oneri economici vengono sostenuti direttamente dalla Banca. In considerazione della natura contrattuale dell'obbligazione gli oneri economici vengono sostenuti direttamente dalla Banca. L'attuale limitata platea degli aventi diritto alle prestazioni riguarda complessivamente n. 66 pensioni immediate, di cui n. 44 dirette e n. 22 indirette. I calcoli attuariali alla data di valutazione del 31 dicembre 2024 evidenziano un DBO (Defined Benefit Obligation) di 1,34 mln di euro.

•••

Sussiste infine, una posizione riferita ad un ex Provveditore della Banca per cui sono previsti determinati benefici economici diversi da quelli pensionistici, ma comunque valutati secondo parametri attuariali ai fini della determinazione del valore dell'obbligazione a carico della Banca stessa. Trattasi, infatti, di un tipo di remunerazione definita ex contractu che consiste nell'erogazione di un trattamento su base mensile rivalutato secondo gli indici di perequazione automatica delle pensioni.

10.5.2 Variazioni nell'esercizio delle passività (attività) nette a benefici definiti e dei diritti di rimborso

Le tabelle che seguono evidenziano la movimentazione dell'esercizio con riferimento ai fondi interni ed esterni, che secondo i principi contabili internazionali rientrano nella definizione di fondi a prestazione definita.

10.5.2a Variazioni nell'esercizio delle passività (attività) nette a benefici definiti e dei diritti di rimborso – Fondi Interni

31 12 2024
A (-) B (+) C (+) D=A+B+C
Voci/Valori Attività a servizio
del piano
Valore attuale DBO Limite alla
disponibilità di
un'attività netta
(asset ceiling)
Passività/ attività
netta per benefici
definiti
Esistenze Iniziali - 3.381 - 3.381
Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti X - X -
Interessi attivi/passivi - 110 - 110
Rivalutazione della passività/attività netta per benefici
definiti:
- 224 - 224
Rendimento delle attività a servizio del piano al netto degli
interessi
- X X -
Utili/perdite attuariali derivanti da variazioni di assunzioni
demografiche
X - X -
Utili/perdite attuariali derivanti da esperienze passate X 147 X 147
Utili/perdite attuariali derivanti da variazioni di assunzioni
finanziarie
X 77 X 77
Variazioni dell'effetto di limitazioni alla disponibilità di
un'attività netta per piani a benefici definiti
X X - -
Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate X - X -
Differenze di cambio - - - -
Contributi: - - - -
Versati dal datore di lavoro - - X -
Versati dai dipendenti - - X -
Pagamenti effettuati dal piano - (460) X (460)
Effetti di aggregazioni aziendali e dismissioni - - - -
Effetto riduzioni del fondo - - X -
Effetto estinzioni del fondo - - X -
Altre variazioni - - - -
Esistenze Finali - 3.255 - 3.255

Il valore della passività netta per benefici definiti riportata nella riga "Esistenze iniziali" è riconducibile all'ex Credito Lombardo S.p.A. e all'ex Provveditore, esclusi dall'operazione di confluenza dei fondi interni funded e unfunded alla sezione B del Fondo Pensione MPS avvenuta nel 2023.

31 12 2023
A (-) B (+) C (+) D=A+B+C
Voci/Valori Attività a servizio
del piano
Valore attuale DBO Limite alla
disponibilità di
un'attività netta
(asset ceiling)
Passività/ attività
netta per benefici
definiti
Esistenze Iniziali (82.482) 91.538 14.366 23.422
Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti X - X -
Interessi attivi/passivi - 70 - 70
Rivalutazione della passività/attività netta per benefici
definiti:
- 22 - 22
Rendimento delle attività a servizio del piano al netto degli
interessi
- X X -
Utili/perdite attuariali derivanti da variazioni di assunzioni
demografiche
X (81) X (81)
Utili/perdite attuariali derivanti da esperienze passate X 183 X 183
Utili/perdite attuariali derivanti da variazioni di assunzioni
finanziarie
X (80) X (80)
Variazioni dell'effetto di limitazioni alla disponibilità di
un'attività netta per piani a benefici definiti
X X - -
Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate
e utili/perdite da regolamenti
X - X -
Differenze di cambio - - - -
Contributi: - - - -
Versati dal datore di lavoro - - X -
Versati dai dipendenti - - X -
Pagamenti effettuati dal piano - (470) X (470)
Effetti di aggregazioni aziendali e dismissioni - - - -
Effetto riduzioni del fondo - - X -
Effetto estinzioni del fondo - - X -
Altre variazioni 82.482 (87.779) (14.366) (19.663)
Esistenze Finali - 3.381 - 3.381

10.5.2b Variazioni nell'esercizio delle passività (attività) nette a benefici definiti e dei diritti di rimborso: fondi esterni

31 12 2024
A (-) B (+) C (+) D=A+B+C
Voci/Valori Attività a servizio
del piano
Valore attuale DBO Limite alla
disponibilità di
un'attività netta
(asset ceiling)
Passività/ attività
netta per benefici
definiti
Esistenze Iniziali (379.868) 170.289 209.579 -
Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti X - X -
Interessi attivi/passivi (17.694) 5.689 12.005 -
Rivalutazione della passività/attività netta per benefici
definiti:
9.995 (570) (9.425) -
Rendimento delle attività a servizio del piano al netto degli
interessi
9.995 X X 9.995
Utili/perdite attuariali derivanti da variazioni di assunzioni
demografiche
X 2 X 2
Utili/perdite attuariali derivanti da esperienze passate X 1.402 X 1.402
Utili/perdite attuariali derivanti da variazioni di assunzioni
finanziarie
X (1.974) X (1.974)
Variazioni dell'effetto di limitazioni alla disponibilità di
un'attività netta per piani a benefici definiti
X X (9.425) (9.425)
Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate
e utili/perdite da regolamenti
X - X -
Differenze di cambio (2.101) 1.679 422 -
Contributi: - - - -
Versati dal datore di lavoro - - X -
Versati dai dipendenti - - X -
Pagamenti effettuati dal piano 16.586 (16.586) X -
Effetti di aggregazioni aziendali e dismissioni - - - -
Effetto riduzioni del fondo - - X -
Effetto estinzioni del fondo - - X -
Altre variazioni 514 - (514) -
Esistenze Finali (372.568) 160.501 212.067 -

31 12 2023
A (-) B (+) C (+) D=A+B+C
Voci/Valori Attività a servizio
del piano
Valore attuale DBO Limite alla
disponibilità di
un'attività netta
(asset ceiling)
Passività/ attività
netta per benefici
definiti
Esistenze Iniziali (303.433) 109.964 193.562 93
Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti X - X -
Interessi attivi/passivi (16.503) 8.194 8.309 -
Rivalutazione della passività/attività netta per benefici
definiti:
21.577 (22.928) (7.240) (8.591)
Rendimento delle attività a servizio del piano al netto degli
interessi
21.577 X X 21.577
Utili/perdite attuariali derivanti da variazioni di assunzioni
demografiche
X (9.881) X (9.881)
Utili/perdite attuariali derivanti da esperienze passate X (12.535) X (12.535)
Utili/perdite attuariali derivanti da variazioni di assunzioni
finanziarie
X (512) X (512)
Variazioni dell'effetto di limitazioni alla disponibilità di
un'attività netta per piani a benefici definiti
X X (7.240) (7.240)
Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate
e utili/perdite da regolamenti
X - X -
Differenze di cambio (866) 709 157 -
Contributi: (97.657) - - (97.657)
Versati dal datore di lavoro (97.657) - X (97.657)
Versati dai dipendenti - - X -
Pagamenti effettuati dal piano 16.505 (16.505) X -
Effetti di aggregazioni aziendali e dismissioni - 3.077 - 3.077
Effetto riduzioni del fondo - - X -
Effetto estinzioni del fondo - - X -
Altre variazioni 509 87.778 14.791 103.078
Esistenze Finali (379.868) 170.289 209.579 -

10.5.2c Variazioni nell'esercizio delle passività (attività) nette a benefici definiti e dei diritti di rimborso – totale

31 12 2024
Voci/Valori A (-) B (+) C (+) D=A+B+C
Attività a servizio del
piano
Valore attuale DBO Limite alla disponibilità
di un'attività netta
(asset ceiling)
Passività/ attività netta
per benefici definiti
Fondi interni - 3.255 - 3.255
Fondi esterni (372.568) 160.501 212.067 -
Totale fondi a benefici definiti (372.568) 163.756 212.067 3.255
Voci/Valori 31 12 2023
A (-) B (+) C (+) D=A+B+C
Attività a servizio del
piano
Valore attuale DBO Limite alla disponibilità
di un'attività netta
(asset ceiling)
Passività/ attività netta
per benefici definiti
Fondi interni - 3.381 - 3.381
Fondi esterni (379.868) 170.289 209.579 -
Totale fondi a benefici definiti (379.868) 173.670 209.579 3.381

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

10.5.3 Informativa sul fair value delle attività a servizio del piano

31 12 2024
Voci Piani Interni Piani Esterni
Quotati
in mercati attivi
Non quotati
in mercati attivi
Quotati i
n mercati attivi
Non quotati
in mercati attivi
Cassa - - 109.150 -
di cui: utilizzata dalla Banca - - - -
Strumenti di capitale - - 37.191 -
di cui : emessi dalla Banca - - - -
Strumenti di debito - - 143.729 -
di cui emessi dalla Banca - - - -
Immobili - - - 36.224
di cui: utilizzati dalla Banca - - - -
Derivati - - - -
OICR - - 46.274 -
Titoli asset backed - - - -
Debiti strutturati - - - -
Totale - - 336.344 36.224
di cui:
strumenti propri/attività utilizzate dalla
Banca
- - - -

La tabella dà evidenza, per i piani a prestazione definita finanziati, della consistenza totale delle attività che risultano al servizio del piano. Si tratta in particolare delle attività relative a:

  • Cassa di previdenza aziendale per il personale del Monte dei Paschi di Siena, sezione a prestazione definita;
  • Fondo pensioni per il personale della Capogruppo della filiale di Londra;
  • Fondo Pensione Monte dei Paschi di Siena sezione B.

Tutti i fondi risultano eccedenti rispetto alle obbligazioni esistenti a fine esercizio.

31 12 2023
Voci Piani Interni Piani Esterni
Quotati
in mercati attivi
Non quotati
in mercati attivi
Quotati
in mercati attivi
Non quotati
in mercati attivi
Cassa - - 110.623 -
di cui: utilizzata dalla Banca - - - -
Strumenti di capitale - - 32.325 -
di cui : emessi dalla Banca - - -
Strumenti di debito - - 150.659 -
di cui emessi dalla Banca - - - -
Immobili - - - 41.454
di cui: utilizzati dalla Banca - - - -
Derivati - - - -
OICR - - 44.807 -
Titoli asset backed - - - -
Debiti strutturati - - - -
Totale - - 338.414 41.454
di cui:
strumenti propri/attività utilizzate dalla
Banca
- - - -

10.5.4 Descrizione delle principali ipotesi attuariali

Principali ipotesi attuariali/percentuali 31 12 2024
Fondi a prestazione definita
31 12 2023
Fondi a prestazione definita
Piani interni Piani esterni Piani interni Piani esterni
Tasso di sconto 2,86% 3,67% 3,52% 3,32%
Tasso medio atteso di rivalutazione 2,00% 2,22% 1,00% 1,76%

È stato utilizzato un tasso pari a 2,86% per i piani interni e 3,67% per gli esterni (2,99% per il Trattamento di Fine Rapporto cfr. tabella 9.2b), ricavato come media ponderata dei tassi della curva EUR Composite AA al 31 dicembre 2024, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata. La curva Eur composite AA è ricavata giornalmente tramite l'information provider di Boomberg e fa riferimento ad un paniere di titoli emessi da emittenti Corporate "investemet grade" compresi nella classe "AA" di rating residenti nell'Area Euro e appartenenti a diversi settori, tra cui Utility, Telephone, Financial, Bank e Industrial. La suddetta curva è espressiva dei rendimenti di mercato dei titoli di aziende primarie del paese in cui opera la Banca, in linea con le disposizioni contenute nel principio contabile IAS 19.

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

10.5.5 Informazioni su importo, tempistica e incertezza dei flussi finanziari

31 12 2024
Variazione assoluta
della DBO
Variazione percentuale
della DBO
(4.458) -2,72%
4.310 2,63%
2.581 1,58%
(2.944) -1,80%
31 12 2024
Ipotesi attuariali Variazione assoluta
della DBO
Variazione percentuale
della DBO
Tasso di sconto
Incremento di 0,25% (370) -0,21%
Decremento di 0,25% 4.310 0,28%
Tasso medio atteso di rivalutazione
Incremento di 0,25% 668 0,38%
Decremento di 0,25% (1.110) -0,64%

10.5.6 Piani relativi a più datori di lavoro

La tabella non è compilata in quanto sia per l'anno in corso che per l'anno di raffronto, non esistono piani relativi a più datori di lavoro.

10.5.7 Piani a benefici definiti che condividono i rischi tra entità sotto controllo comune

La tabella non è compilata in quanto sia per l'anno in corso che per l'anno di raffronto, non esistono piani a benefici definiti che condividono i rischi tra entità sotto controllo comune

10.6 Fondi per rischi e oneri: altri fondi

Voci/Componenti Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
Controversie legali e fiscali 467.692 463.656
- Revocatorie 13.943 17.044
- Altre vertenze legali 441.736 429.306
- Controversie fiscali 12.013 17.306
Oneri per il personale 43.227 66.027
- Contenzioso lavoro 14.119 39.504
- Esodi incentivati 915 406
- Altri 28.193 26.117
Altri 256.009 278.763
- Rischi connessi a cessioni di asset/rami d'azienda 5.672 5.878
- Oneri da ristrutturazioni aziendali 2.492 1.440
- Indennità ad agenti promotori finanziari 2.810 2.541
- Indennizzi connessi a garanzie contrattuali 104.658 132.520
- Oneri per malversazioni 734 1.887
- Reclami e accordi stragiudiziali 11.182 13.795
- Ristoro diamanti 1.720 2.156
- Clausole di claw back (IFRS 15) 14.234 16.692
- Rimborsi a clientela 6.268 5.617
- Stime oneri legali per servizi di assistenza legale 30.804 32.320
- Altri 75.435 63.917
Totale 766.928 808.446

L'importo di 104,6 mln di euro rilevato alla riga "Indennizzi connessi a garanzie contrattuali" rappresenta il fondo stanziato a fronte dei rischi connessi alle garanzie contrattuali rilasciate nell'ambito di operazioni di derisking di crediti deteriorati.

L'importo di 28,2 mln di euro rilevato alla riga "Oneri per il personale- Altri" include lo stanziamento per il sistema incentivante del personale.

10.7 Passività potenziali

Tipologie 31 12 2024 31 12 2023
Controversie legali e fiscali 1.725.950 1.893.799
Revocatorie 5.424 5.397
Altre vertenze legali 1.697.250 1.863.928
Controversie fiscali 23.276 24.475
Oneri per il personale 12.521 16.140
Contenzioso lavoro 12.521 16.140
Altri 271.817 249.513
Totale 2.010.288 2.159.452

Si definisce passività potenziale i) un'obbligazione possibile che scaturisce da eventi passati e la cui esistenza sarà confermata solamente dal verificarsi o meno di uno o più eventi futuri non totalmente sotto controllo, ovvero, ii) un'obbligazione attuale che deriva da eventi passati ma che non è rilevata perché non è probabile che sarà necessario l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione o perché l'importo dell'obbligazione non può essere determinato con sufficiente attendibilità.

Le passività potenziali non sono oggetto di rilevazione contabile bensì, qualora ritenute "possibili" sono unicamente oggetto di informativa. Diversamente, le passività potenziali ritenute "remote" non richiedono in ossequio alle previsioni dello IAS 37, alcuna informativa a riguardo. Pertanto, la tabella sopra riportata espone le sole passività "possibili".

Analogamente alle passività "probabili", anche le passività potenziali sono monitorate perché può accadere che le stesse, con la successione degli eventi, diventino "remote" oppure "probabili" con la necessità, in quest'ultimo caso, di provvedere ad eventuali accantonamenti.

In tale contesto si evidenzia che la classificazione delle passività potenziali e il relativo importo si basano su elementi di giudizio non oggettivi che richiedono il ricorso a procedimenti di stima, talvolta estremamente complessi, e pertanto non si può escludere che nel tempo possano essere oggetto di rideterminazione.

In particolare, si segnala che, con riferimento al contenzioso, la tabella riporta il petitum, ove quantificato; tale valore non può essere considerato una misura dell'esborso atteso secondo quanto previsto da IAS 37. La Banca, infatti, non ritiene praticabile fornire una stima dell'esborso atteso per ragioni di complessità ed onerosità.

Per maggiori dettagli si rinvia a quanto rappresentato nella sezione 1.5 Rischi operativi della Parte E di Nota integrativa.

Sezione 11 - Azioni rimborsabili - Voce 120

I prospetti della presente sezione non sono valorizzati in quanto sia per l'esercizio in corso e per quello di raffronto non sono presenti dati.

Sezione 12 – Patrimonio dell'impresa – Voci 110, 130, 140, 150, 160, 170, 180

12.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

12.1.a "Capitale" composizione

(in unità di euro)
31 12 2024 31 12 2023
Voci/valori Valore
nominale
inespresso
Ammontare
complessivo del
capitale sociale
Valore
nominale
inespresso
Ammontare
complessivo del
capitale sociale
Azioni ordinarie 5,92 7.453.450.788 5,92 7.453.450.788
Totale capitale 7.453.450.788 7.453.450.788

In data 6 giugno 2011 l'Assemblea Straordinaria della Banca ha deliberato l'eliminazione del valore nominale per tutte le categorie di azioni; di conseguenza a partire dal 31 dicembre 2011 viene indicato il c.d. "valore nominale inespresso", ottenuto dividendo, per ogni categoria di azioni, l'ammontare complessivo del capitale sociale per il numero delle azioni della medesima categoria esistenti alla data di riferimento.

Le azioni ordinarie sono nominative ed indivisibili. Ogni azione dà diritto ad un voto. Le informazioni relative al numero delle azioni interamente liberate sono fornite in calce alla tabella "12.2 Capitale - Numero azioni: variazioni annue".

Alla data di riferimento del presente bilancio, il capitale sociale della Banca è pari a euro 7.453.450.788, rappresentato da n. 1.259.689.706 azioni ordinarie senza indicazione del valore nominale, integralmente circolanti.

12.1.b "Azioni proprie": composizione

Al 31 dicembre 2024, come per l'esercizio di raffronto, la Banca non detiene azioni proprie.

12.2 Capitale - Numero azioni: variazioni annue

Voci/Tipologie 31 12 2024 31 12 2023
Ordinarie Ordinarie
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 1.259.689.706 1.259.689.706
- interamente liberate 1.259.689.706 1.259.689.706
- non interamente liberate - -
A.1Azioni proprie (-)
A.2Azioni in circolazione esistenze iniziali 1.259.689.706 1.259.689.706
B. Aumenti - -
B.1 Nuove emissioni - -
- a pagamento: - -
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre - -
- a titolo gratuito: - -
- a favore dei dipendenti - -
- a favore degli amministratori - -
- altre - -
B.2 Vendita di azioni proprie
B.3 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni - -
C.1Annullamento - -
C.2Acquisto di azioni proprie - -
C.3Operazioni di cessione di imprese - -
C.4Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 1.259.689.706 1.259.689.706
D.1 Azioni proprie (+) - -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 1.259.689.706 1.259.689.706
- interamente liberate 1.259.689.706 1.259.689.706
- non interamente liberate - -

Alla data del presente bilancio il capitale risulta interamente versato e liberato.

12.3 Capitale: altre informazioni

Non ci sono altre informazioni da segnalare rispetto a quanto riportato nei precedenti punti della presente sezione.

12.4 Riserve di utili: altre informazioni

In base alle previsioni dello IAS 1, paragrafo 79 - lettera b), e dell'art. 2427 commi 7-bis e 22-septies del codice civile, di seguito si riporta l'informativa relativa:

  • al riepilogo delle voci di patrimonio netto distinte secondo la loro origine con l'indicazione della possibilità di utilizzo e distribuibilità, nonché della loro utilizzazione nei cinque precedenti esercizi;
  • alla proposta di destinazione degli utili o di copertura delle perdite d'esercizio.

12.4 b Informazioni sulle voci di Patrimonio Netto ex art 2427, c. 7bis Codice Civile

Note 31 12 2024 In sospensione
di imposta
Possibilità di
utilizzazione
Utilizzi degli
ultimi 5 esercizi
per copertura
perdite
Titoli di capitale designati al fair value impatto
redditività complessiva
(14.167)
Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale)
valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
(29.852)
Copertura di flussi finanziari (1) 24.316
- Attivita non correnti in via di dismissione (1) 5.570
110 Riserve da
valutazione
Differenze di cambio (1) 4.395
Utili (perdite) attuariali relativi a piani
previdenziali a benefici definiti
(46.678)
Riserva da valutazione per proprio merito
creditizio
(1) 104.046
Riserva attività materiali (1) 4.925
Riserve da valutazione 52.555
130 Strumenti di
Capitale
Strumenti di capitale -
- Riserva legale 202.153 B
- Riserva statutaria 303.229 AB
- Riserva straordinaria 485.045 ABC
- Riserva ex art.26 DL 104-2023 su extraprofitti (2) 308.881 ABC
- Riserva ex art 6 lett a) D.Lgs. 38/05 (3) 52.697 B
140 Riserve - Avanzi di fusione 501.211 ABC 130.573
- Riserva conguaglio scissione AMCO 196.187
- Riserva utilizzo utile 30 giugno 2022 96.965
- Ricircolo Riserva OCI Titoli di capitale 1.188 ABC
- Altre riserve 1.154 ABC
Riserve 1.855.557 423.725
150 Riserva
sovraprezzi di
emissione
Riserva sovraprezzi di emissione - -
160. Capitale
Sociale
Capitale Sociale 7.453.451 4.240.893
170. Azioni
Proprie
Azioni Proprie - - -
180. Utile (Perdita)
d'esercizio
Utile (Perdita) d'esercizio 1.922.898 - -
Totale Patrimonio Netto 11.284.460 - 4.664.618

Legenda

A) Per aumento capitale

B) Per copertura perdite

C) Per distribuzione ai soci

Note

1) La riserva è indisponibile ai sensi dell'art. 6 del D. Lgs n. 38/2005;

2) La riserva ex art.26 comma 5-bis del D.L. 104/2023 è disponibile per (A) aumento gratuito di capitale ma, in caso di successiva distribuzione ai soci mediante riduzione del capitale per esuberanza, con obbligo di pagamento dell'imposta di cui all'art.26 comma 4 del D.L. 104/2023, maggiorata degli interessi maturati, (B) copertura perdite, ma con obbligo di trasferimento dello speciale vincolo di indisponibilità su altre riserve di utili o di capitale. In caso di distribuzione ai soci, anche parziale, deve essere pagata l'imposta di cui all'art.26 comma 4 del D.L. 104/2023, maggiorata degli interessi maturati.

3) La riserva può essere utilizzata per la copertura delle perdite di esercizio solo dopo aver utilizzato le riserve di utili disponibili e la riserva legale come stabilito dall'art. 6 del D.Lgs. n. 38/05. In tale caso essa è reintegrata accantonando gli utili degli esercizi successivi.

12.4 c Proposta ex art 2427, c 22-septies Codice Civile

Signori Azionisti,

siete stati convocati in Assemblea ordinaria per deliberare sul seguente argomento, posto al punto 1) all'ordine del giorno:

1.1) approvazione del bilancio di esercizio 2024 della Capogruppo;

Nel rispetto di quanto previsto dall'art. 2364 del Codice Civile e dagli artt. 13 e 30 dello Statuto di Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. (la "Banca" o la "Capogruppo"), l'Assemblea degli Azionisti è chiamata a deliberare l'approvazione del bilancio della Banca dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2024, che evidenzia un utile pari ad Euro 1.922.898.241,70.

All'Assemblea viene inoltre presentato il bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 del Gruppo Monte dei Paschi di Siena, che chiude con un utile di Euro 1.950.623.209, di cui Euro 1.950.783.031 di pertinenza della Capogruppo.

1.2) destinazione dell'utile di esercizio e distribuzione agli azionisti del dividendo.

Come anticipato in data 6 febbraio 2025, il Consiglio di Amministrazione della Banca ha informato il mercato in merito alla distribuzione del dividendo. In data 6 marzo 2025, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all'Assemblea il pagamento di un dividendo ai termini ed alle condizioni di seguito rappresentate.

Con riferimento alla presente proposta di distribuzione di utile ai Soci si ricorda che la Banca Centrale Europea, a dicembre 2024, ha rimosso l'obbligo di autorizzazione preventiva da parte dell'Autorità di Vigilanza per la distribuzione dei dividendi19.

Si propone pertanto all'Assemblea di deliberare in ordine alla distribuzione dell'utile di esercizio 2024, secondo la ripartizione di seguito indicata, nel rispetto della normativa di legge e regolamentare vigente.

In merito si ricorda che:

  • l'art. 2430 del Codice Civile prevede che dagli utili netti annuali debba essere dedotta una somma corrispondente almeno alla ventesima parte di essi per costituire la riserva legale, fino a che questa non abbia raggiunto il quinto del capitale sociale;
  • l'art. 31 dello Statuto della Banca stabilisce che: "gli utili netti risultanti dal bilancio sono così attribuiti:
    • a. 10% alla riserva legale, sino a che questa non abbia raggiunto 1/5 del capitale sociale;
    • b. alla costituzione ed all'incremento di una riserva statutaria in misura non inferiore al 15% e nella misura di almeno il 25% dal momento in cui la riserva legale abbia raggiunto 1/5 del capitale sociale.

Gli utili netti residui sono a disposizione dell'Assemblea per la distribuzione a favore degli azionisti e/o per la costituzione e l'incremento di altre riserve".

• l'art. 6 del D.Lgs. n. 38/2005 stabilisce che non si possono distribuire gli utili d'esercizio in misura corrispondente alle plusvalenze iscritte nel conto economico, al netto del relativo onere fiscale e diverse da quelle riferibili agli strumenti finanziari di negoziazione se risultanti dal bilancio e all'operatività in cambi e di copertura, che discendono dall'applicazione del criterio del valore equo (fair value) o del patrimonio netto (comma 1, lett. a) e che gli utili corrispondenti a tali plusvalenze sono iscritti in una riserva indisponibile (comma 2).

Alla luce di tali prescrizioni, si propone di ripartire l'utile netto dell'esercizio 2024 come segue:

  • i. destinazione a riserva legale di un importo pari al 10% dell'utile maturato corrispondente ad Euro 192.289.824,17, in conformità alle previsioni dell'art. 31 dello Statuto;
  • ii. destinazione a riserva statutaria di un importo pari al 15% dell'utile maturato corrispondente ad Euro 288.434.736,26, in conformità a quanto previsto dall'art. 31 dello Statuto;
  • iii. destinazione a riserva indisponibile di un importo pari a Euro 19.970.421,59, in conformità a quanto previsto dall'art. 6 del D.Lgs. n. 38/2005;
  • iv. destinazione ai Soci, con distribuzione di un dividendo unitario di Euro 0,86 per ogni azione in circolazione, avente diritto al pagamento del dividendo, per un importo complessivo massimo di Euro 1.083.333.147,16;
  • v. destinazione a riserva straordinaria del residuo utile pari a Euro 338.870.112,52.

19 Cfr. comunicato stampa dell'11dicembre 2024https://www.gruppomps.it/media-e-news/comunicati/cs-11-12-2024.html

Nel caso di approvazione della proposta da parte dell'Assemblea, i requisiti patrimoniali consolidati evidenzierebbero un Common Equity Tier 1 Ratio del 18,2% e un Total Capital Ratio del 20,5%, entrambi ampiamente soddisfacenti le prescrizioni delle Autorità competenti.

Ai sensi della normativa di legge e regolamentare vigente, si propone che la distribuzione del dividendo avvenga con le seguenti modalità e tempistiche:

  • data stacco cedola (ex date): 19 maggio 2025;
  • data pagamento (payment day): 21 maggio 2025.

Ai sensi dell'art. 83-terdecies D.Lgs. n. 58/1998 e s.m.i. ("TUF") saranno, pertanto, legittimati a percepire il dividendo coloro che risulteranno azionisti in base alle evidenze dei conti relative al termine della giornata contabile del 20 maggio 2025 (record date).

Se la proposta formulata otterrà la Vostra approvazione, il patrimonio netto di Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. risulterà come indicato nella tabella sotto riportata:

(in milioni di euro)
Patrimonio Netto Bilancio 2024 Variazioni Patrimonio netto proforma del Bilancio 2024 dopo le
delibere dell'Assemblea e il pagamento del dividendo
Capitale 7.453 - 7.453
Riserve 1.855 840 2.695
Riserve da valutazione 53 - 53
Utile esercizio 1.923 (1.923) -
Totale 11.284 (1.083) 10.201

Siena, 6 marzo 2025

il Consiglio di Amministrazione

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

12.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

La presente sezione non viene compilata in quanto al 31 dicembre 2024, così come per il precedente esercizio, la Banca non detiene strumenti di capitale.

12.6 Altre informazioni

Non vi sono altre informazioni da segnalare rispetto a quanto riportato nelle sezioni precedenti.

Altre informazioni

1 Impegni e garanzie finanziarie rilasciate (diversi da quelli designati al fair value)

31 12 2024
Valore nominale su impegni e garanzie
finanziarie rilasciate
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Totale Totale
31 12 2023
Impegni a erogare fondi 35.211.986 614.553 392.534 245 36.219.318 34.703.160
a) Banche Centrali 30.000 - - - 30.000 -
b) Amministrazioni pubbliche 976.881 - - - 976.881 524.879
c) Banche 1.621.900 - 13.510 - 1.635.410 1.538.228
d) Altre società finanziarie 11.007.773 1.756 533 - 11.010.062 9.449.894
e) Società non finanziarie 20.146.472 333.077 362.948 245 20.842.742 21.302.369
f) Famiglie 1.428.960 279.720 15.543 - 1.724.223 1.887.790
Garanzie finanziarie rilasciate 4.241.522 662.467 229.730 8.696 5.142.415 4.891.490
a) Banche Centrali 60 - - - 60 60
b) Amministrazioni pubbliche 47.152 91 - - 47.243 43.379
c) Banche 482.529 - - - 482.529 479.590
d) Altre società finanziarie 83.039 4.880 666 - 88.585 101.772
e) Società non finanziarie 3.580.950 648.822 227.750 8.696 4.466.218 4.179.093
f) Famiglie 47.792 8.674 1.314 - 57.780 87.596
Totale 39.453.508 1.277.020 622.264 8.941 41.361.733 39.594.650

2 Altri impegni e altre garanzie rilasciate

Valore nominale
31 12 2024 31 12 2023
Altre garanzie rilasciate 2.837 12.911
di cui: esposizioni creditizie deteriorate - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche 737 6.778
d) Altre società finanziarie 2.100 6.133
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Altri impegni - -
di cui: esposizioni creditizie deteriorate - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale 2.837 12.911

La tabella riporta alla riga "Altre garanzie rilasciate" il rischio massimo conseguente alla eventuale violazione di dichiarazioni e garanzie rilasciate dalla Banca nell'ambito di operazioni di derisking di crediti deteriorati e non giunte ancora a scadenza alla data di riferimento del presente bilancio.

3 Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni

Portafogli 31 12 2024 31 12 2023
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 1.145.240 1.924.188
2. Attività finanziarie valutate al fair value impatto redditivita complessiva 1.152.425 1.169.062
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 38.025.698 37.065.289
4. Attività materiali - -
di cui: Attività materiali che costituiscono rimanenze - -

La tabella riepiloga le attività costituite dalla Banca a garanzia di proprie passività, rappresentate in prevalenza da operazioni di pronti contro termine passivi. L'ammontare indicato nella riga "3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" include circa 20,5 mld di euro relativi ai mutui ceduti ai veicoli MPS Covered Bond S.r.l. e MPS Covered Bond 2 S.r.l. nell'ambito dei due programmi di emissione di obbligazioni bancarie garantite (covered bond) e circa 11,4 mld di euro relativi a mutui conferiti a garanzia presso l'Eurosistema (ABACO).

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

4 Gestione e intermediazione per conto terzi

Tipologia servizi Importi
31 12 2024
1. Esecuzione degli ordini per conto della clientela
a) acquisti 14.264.100
1. regolati 14.264.100
2. non regolati -
b) vendite 11.335.508
1. regolate 11.335.508
2. non regolate -
2. Gestioni di portafogli
a) individuali 4.979.730
b) collettive -
3. Custodia e amministrazione di titoli
a) titoli di terzi in deposito connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni di portafogli) -
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): 59.556.787
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento 42.068
2. altri titoli 59.514.719
c) titoli di terzi depositati presso terzi 46.310.988
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 25.080.341
4. Altre operazioni 28.494.989

5 Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi quadro di compensazione o ad accordi similari

Ammontare
lordo delle
attività
finanziarie (a)
Ammontare
delle passività
finanziarie
compensato
in bilancio (b)
Ammontare
netto delle
attività
finanziarie
riportato
in bilancio
(c=a-b)
Ammontari correlati non
oggetto di compensazione in
bilancio
Ammontare Ammontare
Forme Tecniche Strumenti
finanziari (d)
Depositi di
contante
ricevuti in
garanzia (e)
netto
(f=c-d-e)
31 12 2024
netto
31 12 2023
1. Derivati 8.265.196 5.939.912 2.325.284 625.138 - 1.700.146 1.476.495
2. Pronti contro termine 7.891.637 - 7.891.637 7.834.765 - 56.872 58.512
3. Prestito titoli - - - - - - -
4. Altre - - - - - - -
Totale 31 12 2024 16.156.833 5.939.912 10.216.921 8.459.903 - 1.757.018 X
Totale 31 12 2023 17.141.757 7.165.734 9.976.023 7.743.684 697.332 X 1.535.007

6 Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi quadro di compensazione o ad accordi similari.

Forme Tecniche Ammontare
lordo delle
passività
finanziarie (a)
Ammontare
delle attività
finanziarie
compensato in
bilancio (b)
Ammontare
netto delle
passività
finanziarie
riportato in
bilancio (c=a-b)
Ammontari correlati non oggetto
di compensazione in bilancio
Ammontare Ammontare
Strumenti
finanziari (d)
Depositi di
contante posti
in garanzia (e)
netto (f=c-d-e)
31 12 2024
netto
31 12 2023
1. Derivati 7.208.877 5.939.912 1.268.965 683.927 355.169 229.869 246.359
2. Pronti contro termine 7.449.724 - 7.449.724 7.449.724 - - 46.472
3. Prestito titoli - - - - - - -
4 Altre - - - - - - -
Totale 31 12 2024 14.658.601 5.939.912 8.718.689 8.133.651 355.169 229.869 X
Totale 31 12 2023 15.083.824 7.165.734 7.918.090 7.201.681 423.578 X 292.831

Nelle due tabelle precedenti viene fornita l'informativa richiesta dal principio IFRS 7 in merito agli strumenti finanziari:

  • compensati nello stato patrimoniale ai sensi dello IAS 32;
  • potenzialmente compensabili, in quanto regolati da "accordi quadro di compensazione o accordi simili", al ricorrere di determinate condizioni, ma esposti nello stato patrimoniale a saldi aperti in quanto non rispettano i criteri stabiliti dallo IAS 32 per operarne la compensazione in bilancio.

L'ammontare compensato in bilancio di 5.940 mln di euro, in corrispondenza delle colonne "Ammontare delle passività finanziarie compensato in bilancio (b)" ed "Ammontare delle attività finanziarie compensato in bilancio (b)", si riferisce quasi esclusivamente all'operatività in derivati OTC della Capogruppo stipulati, tramite accesso "indiretto", con controparti centrali.

Tali strumenti vengono rappresentati in diminuzione delle seguenti voci di stato patrimoniale:

    1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico a) Attività finanziarie di negoziazione compensate per 5.559 mln di euro;
    1. Derivati di copertura fair value positivo compensati per 381 mln di euro;
    1. Passività finanziarie di negoziazione compensate per 5.530 mln di euro;
    1. Derivati di copertura fair value negativo compensati per 410 mln di euro.

Ai fini della riconciliazione degli importi segnalati nella colonna (c) "ammontare netto delle attività/passività finanziarie riportato in bilancio" con i saldi patrimoniali riportati nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale" si evidenzia che:

  • l'importo relativo agli strumenti finanziari derivati, sia di negoziazione sia di copertura, assistiti da contratti di compensazione o similari, trova rappresentazione nelle voci 20 a) "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" e 50 "Derivati di copertura" dell'attivo e nelle voci 20 "Passività finanziarie di negoziazione" e 40 "Derivati di copertura" del passivo;
  • l'importo relativo ai pronti contro termine rientranti in accordi di compensazione o similari, trova rappresentazione nel dettaglio "Pronti contro termine attivi/passivi" esposto nelle tabelle di composizione della voce 40 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" dell'attivo e nella voce 10 "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" del passivo.

Con riferimento agli strumenti potenzialmente compensabili al ricorrere di taluni eventi, in corrispondenza delle colonne "Ammontari correlati non oggetto di compensazione in bilancio", si segnala nella Banca la presenza dei seguenti accordi:

  • per gli strumenti derivati: "ISDA Master Agreement" e accordi di compensazione con clearing houses;
  • per i pronti contro termine attivi e passivi: contratto quadro "Global Master Repurchase Agreements (GMRA)" ed accordi di compensazione con la "Cassa di Compensazione e Garanzia (CC&G)";
  • per le operazioni di prestito titoli: "Global Master Securities Lending Agreements (GMSLA)".

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

Gli effetti della potenziale compensazione:

  • dei controvalori di bilancio delle attività e passività finanziarie sono indicati in corrispondenza della colonna (d) "Strumenti finanziari", unitamente al fair value delle garanzie reali finanziarie rappresentate da titoli;
  • dell'esposizione con le relative garanzie in contanti figurano in corrispondenza della colonna (e) "Depositi di contante ricevuti/dati in garanzia".

Si evidenzia inoltre che:

  • il principio richiede altresì di prendere in considerazione gli effetti delle garanzie reali finanziarie (incluse le garanzie in disponibilità liquide) ricevute e prestate;
  • con riferimento alle operazioni di prestito titoli, nelle tabelle in oggetto le operazioni che prevedono il versamento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore sono incluse nella voce "Pronti contro termine";
  • le operazioni pronti contro termine sono rappresentate nelle tabelle secondo il criterio di valutazione del costo ammortizzato, mentre le relative garanzie reali finanziarie e le operazioni in derivati sono riportate al loro fair value.

In base alle modalità di compilazione rappresentate, gli accordi di netting tra gli strumenti finanziari e relative garanzie finanziarie consentono di ridurre in modo significativo l'esposizione creditoria/debitoria verso la controparte, come indicato in corrispondenza della colonna (f) "Ammontare netto".

7 Operazioni di prestito titoli

La Banca non ha in essere, in qualità di borrower, operazioni di prestito titoli garantite da altri titoli né operazioni di prestito titoli con la clientela.

8 Informazioni sulle attività a controllo congiunto

Alla data di bilancio, così come per l'esercizio precedente, non sono presenti accordi a controllo congiunto qualificabili come "joint operation" ai sensi del principio contabili IFRS 11, in base ai quali le parti che detengono il controllo congiunto hanno diritti sulle attività e obbligazioni sulle passività relative all'accordo.

Parte C - Informazioni sul conto economico

Sezione 1 - Gli interessi - Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre
operazioni
Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico
65.981 4.750 102 70.833 54.242
1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione 57.964 585 102 58.651 42.515
1.2 Attività finanziarie designate al fair value - - - - -
1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value
8.017 4.165 - 12.182 11.727
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
42.085 - X 42.085 45.856
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 311.625 3.487.355 X 3.798.980 3.570.959
3.1 Crediti verso banche 28.363 92.925 X 121.288 123.179
3.2 Crediti verso clientela 283.262 3.394.430 X 3.677.692 3.447.780
4. Derivati di copertura X X 103.742 103.742 106.100
5. Altre attività X X 633.219 633.219 530.503
6. Passività finanziarie X X X 3 604
Totale 419.691 3.492.105 737.063 4.648.862 4.308.264
di cui interessi su attività finanziarie impaired - 101.752 - 101.752 82.617
di cui interessi attivi su leasing finanziario - 198.153 - 198.153 199.744

Nella riga 4 "Derivati di copertura", colonna "Altre operazioni", sono compresi i differenziali relativi ai derivati di copertura a correzione degli interessi attivi rilevati sugli strumenti finanziari coperti iscritti nell'attivo.

Nella riga 5 "Altre attività", colonna "Altre operazioni", sono riportati gli interessi maturati sui depositi a vista e conti correnti verso banche centrali classificati nella voce "Cassa e disponibilità liquide", per 488,7 mln di euro (437,1 mln di euro al 31 dicembre 2023). Nella medesima voce figurano inoltre per 109,0 mln di euro (56,2 mln di euro al 31 dicembre 2023) gli interessi attivi maturati su crediti d'imposta.

Gli interessi attivi, calcolati per le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato secondo il criterio del tasso di interesse effettivo, vengono inseriti nelle diverse colonne in base alla forma tecnica originaria. L'ammontare maturato nell'esercizio sulle posizioni che risultano classificate come "deteriorate" alla data di riferimento del bilancio, è pari complessivamente a 101,8 mln di euro (82,6 mln di euro al 31 dicembre 2023).

Gli interessi di mora partecipano alla formazione del margine di interesse solamente per la quota effettivamente incassata.

Per un'analisi andamentale delle grandezze in oggetto si rinvia a quanto riportato nella Relazione sulla Gestione.

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte C - Informazioni sul conto economico

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

1.2.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

Gli interessi attivi su attività finanziarie in valuta per l'esercizio 2024 ammontano a 43,8 mln di euro, rispetto ai 42,7 mln di euro dell'esercizio 2023.

1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre
operazioni
Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (1.887.940) (472.939) - (2.360.879) (1.999.934)
1.1 Debiti verso banche centrali (370.709) X X (370.709) (540.576)
1.2 Debiti verso banche (191.164) X X (191.164) (212.461)
1.3 Debiti verso clientela (1.326.067) X X (1.326.067) (864.482)
1.4 Titoli in circolazione X (472.939) X (472.939) (382.415)
2. Passività finanziarie di negoziazione - - - - (2.144)
3. Passività finanziarie designate al fair value - (4.736) - (4.736) (4.507)
4. Altre passività e fondi X X (125) (125) (138)
5. Derivati di copertura X X (104.081) (104.081) (205.004)
6. Attività finanziarie X X X (319) (519)
Totale (1.887.940) (477.675) (104.206) (2.470.140) (2.212.246)
di cui interessi passivi relativi ai debiti per leasing 4.520 - - 4.520 4.516

Nella riga 1.1 "Debiti verso Banche centrali" sono ricompresi interessi relativi alle operazioni di rifinanziamento con BCE detenute dalla Banca per 370,7 mln di euro in riduzione rispetto ai 540,6 mln di euro del precedente esercizio, a seguito del completamento dei rimborsi TLTRO avvenuto a giugno 2024 e della riallocazione della raccolta su aste MRO e LTRO.

Nelle righe 1.2 "Debiti verso banche" e 1.3 "Debiti verso clientela", colonna "Debiti", sono compresi gli interessi relativi ai debiti per le operazioni di pronti contro termine passive su titoli di proprietà iscritti in bilancio o su titoli non iscritti in bilancio in quanto ottenuti tramite operazioni di pronti contro termine attive o provenienti da cartolarizzazioni proprie senza derecognition.

L'incremento registrato in corrispondenza della riga 1.3 "Debiti verso clientela" degli interessi corrisposto è ascrivibile a tassi passivi più elevati registrati sui rapporti a clientela soprattutto nel primo semestre 2024.

La riga 1.4 "Titoli in circolazione" evidenzia gli interessi passivi maturati nell'esercizio su obbligazioni e certificati di deposito valutati al costo ammortizzato, l'incremento rispetto allo scorso anno è legato alle due nuove emissioni di marzo e novembre 2024.

Nella riga 5 "Derivati di copertura", colonna "Altre operazioni", sono compresi i differenziali relativi ai derivati di copertura a correzione degli interessi passivi rilevati sulla raccolta commerciale e obbligazionaria a tasso fisso oggetto di copertura.

La riga 6. "Attività finanziarie" evidenzia gli interessi negativi maturati sulle attività finanziarie.

Per un'analisi andamentale delle grandezze in oggetto si rinvia a quanto riportato nella Relazione sulla Gestione.

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.4.1 Interessi passivi su passività in valuta

Gli interessi passivi su passività finanziarie in valuta per l'esercizio 2024 ammontano a 13,6 mln di euro, rispetto ai 9,1 mln di euro dell'esercizio 2023.

1.5 Differenziali relativi alle operazioni di copertura

Voci Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura 112.184 124.881
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura (112.523) (223.784)
C. Saldo (A+B) (339) (98.903)

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte C - Informazioni sul conto economico

Sezione 2 - Le commissioni - Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

Tipologia servizi / Valori Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
a) Strumenti finanziari 118.410 113.838
1. Collocamento titoli 32.309 37.751
1.1 Con assunzione a fermo e/o sulla base di un impegno irrevocabile 16.852 24.105
1.2 Senza impegno irrevocabile 15.457 13.646
2. Attività di ricezione e trasmissione di ordini e esecuzione di ordini per conto dei clienti 21.228 21.518
2.1 Ricezione e trasmissione di ordini di uno o più strumenti finanziari 20.298 19.635
2.2 Esecuzione di ordini per conto dei clienti 930 1.883
3. Altre commissioni connesse con attività legate a strumenti finanziari 64.873 54.569
di cui: negoziazione per conto proprio 14.744 15.109
di cui: gestione di portafogli individuali 50.129 39.460
b) Corporate finance 8.208 7.798
1. Consulenza in materia di fusioni e acquisizioni - -
2. Servizi di tesoreria 8.208 7.752
3. Altre commissioni connesse con servizi di corporate finance 0 46
c) Attività di consulenza in materia di investimenti 3.347 2.641
d) Compensazione e regolamento 147 285
e) Custodia e amministrazione 5.770 5.482
1. Banca depositaria - -
2. Altre commissioni legate all'attività di custodia e amministrazione 5.770 5.482
f)
Servizi amministrativi centrali per gestioni di portafogli collettive
- -
g) Attività fiduciaria - -
h) Servizi di pagamento 500.205 493.135
1. Conti correnti 212.706 214.268
2. Carte di credito 64.301 66.365
3. Carte di debito ed altre carte di pagamento 76.993 74.545
4. Bonifici e altri ordini di pagamento 85.811 66.683
5. Altre commissioni legate ai servizi di pagamento 60.394 71.274
i)
Distribuzione di servizi di terzi
613.694 484.593
1. Gestioni di portafogli collettive 372.668 277.243
2. Prodotti assicurativi 191.881 177.376
3. Altri prodotti 49.145 29.974
di cui: gestione portafogli individuali - -
j)
Finanza strutturata
- -
k) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione 44 66
l)
impegni ad erogare fondi
172.928 173.214
m) Garanzie finanziarie rilasciate 57.872 49.019
di cui: derivati su crediti - -
n) Operazioni di finanziamento 72.623 77.490
di cui: per operazioni di factoring 16.604 15.070
o) Negoziazione di valute 3.678 3.546
p) Merci - -
q) Altre commissioni attive 38.522 52.015
di cui: per attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio - -
di cui: per attività di gestione di sistemi organizzati di negoziazione - -
Totale 1.595.448 1.463.122

La riga q) "Altre commissioni attive" include 10,2 mln di euro riferiti all'operatività leasing, 12,8 mln di euro riconducibili all'istruttoria di crediti d'imposta e connesse al recupero delle spese che la Banca sostiene per la finalizzazione delle operazioni ed infine 3,6 mln di euro di agency fee per il ruolo svolto dalla Banca in qualità di capofila/agente di finanziamenti in pool.

Per un'analisi andamentale delle commissioni attive e per l'informativa sulla disaggregazione, come richiesto dall'IFRS 15.114-115 si rinvia alla Nota Integrativa consolidata Parte C, in cui viene fornito lo sviluppo delle commissioni per ciascuno dei segmenti operativi individuati, per tipologia di attività.

Con riferimento all'informativa relativa alle performance obligations di cui IFRS 15.113,119 si riscontrano i seguenti principali servizi offerti dalla Banca:

  • erogazione di servizi di incasso e pagamento, che comprendono l'offerta alla clientela di carte di credito e di debito di emissione della Banca. A fronte di tali servizi il cliente paga sia un canone annuale anticipato per l'attività di gestione amministrativa della carta, rilevato over time, sia commissioni calcolate sulle singole operazioni associate alla configurazione della carta che, se non comprese all'interno del canone, sono contabilizzate at a point in time in relazione all'esecuzione della singola performance obligation in un momento preciso; tra i servizi di incasso e pagamento sono inoltre compresi tutti i servizi di negoziazione in valuta, oltre ad altri servizi generici di incasso che prevedono l'incasso di commissioni a fronte della performance obligation prestata a consumo e rilevate at a point in time;
  • tenuta e gestione dei conti correnti. In tale contesto, le commissioni percepite per i diversi prodotti offerti alla clientela, possono prevedere un canone periodico a fronte del servizio di gestione del conto corrente (che può comprendere o meno un pacchetto di servizi) e commissioni percepite sulle singole operazioni effettuate dal cliente non incluse nel canone. La prima tipologia di commissione si riferisce a performance obligation eseguite overtime, mentre la seconda a servizi effettuati in un momento preciso e remunerati separatamente rispetto al canone trimestrale, che si configurano come performance obligation effettuate at a point in time;
  • distribuzione di prodotti e di servizi di terzi sulla base di accordi di partnership con controparti esterne, per i quali sono incassate commissioni di collocamento, rilevate at a point in time in quanto remunerative della performance obligation di intermediazione prestata dalla Banca, e commissioni di continuing collegate all'attività di gestione amministrativa del cliente presso la rete, rilevate over time in quanto remunerative della performance obligation resa nel corso della durata dell'investimento. Alcuni accordi distributivi includono anche commissioni di tipo variabile, riconosciute dalle controparti esterne al raggiungimento di determinati volumi di collocamento o di altri parametri annuali previsti dagli accordi distributivi. Sulla base delle diverse previsioni contrattuali e in armonia con le disposizioni del principio IFRS15, ove ne ricorrano i presupposti vengono effettuate analisi nei periodi intermedi al fine di verificare la presenza delle condizioni che consentano la contabilizzazione anticipata del ricavo o di quota parte dello stesso. La contabilizzazione anticipata avviene esclusivamente nel caso in cui è altamente probabile che, una volta risolta l'incertezza, non si verifichi un aggiustamento al ribasso dell'ammontare contabilizzato. Infine, in alcuni contratti sono presenti clausole di clawback, a fronte delle quali, nel caso si verifichino determinate condizioni, è prevista la restituzione totale o parziale delle commissioni di collocamento già contabilizzate al momento di esecuzione della performance obligation iniziale (rilevata at a point in time): in questo caso la clausola di claw back rappresenta una componente variabile del transaction price, in quanto l'importo percepito al momento del collocamento del prodotto non è definitivo, ma dipenderà da eventi futuri che sono fuori dal controllo della Banca. In tali situazioni si procede a stimare l'ammontare delle commissioni che saranno potenzialmente soggette a restituzione, appostando l'importo che si prevede dovrà essere restituito alla controparte terza ad apposito fondo rischi; il ricavo che si espone a conto economico è pari all'importo contabilizzato a fronte della performance obligation per l'attività di collocamento effettuata nell'esercizio, al netto di quanto accantonato al fondo;
  • gestioni di portafogli individuali, nell'ambito delle attività legate a strumenti finanziari, che comprendono prevalentemente commissioni di gestione, calcolate applicando una percentuale proporzionale alle masse detenute in gestione, rilevate over time in quanto remunerano un servizio reso nel tempo;
  • servizi finanziari complessi, tra cui attività di consulenza, advisory/asseverazione/underwriting e raccolta ordini. All'interno dei contratti possono figurare varie tipologie di commissioni collegate ai vari servizi offerti. Alcune di queste sono collegate ad attività svolte lungo l'arco temporale di durata del contratto (overtime) e riconosciute dal cliente indipendentemente dalla buona riuscita dell'attività, mentre altre vengono prestate e pagate dal cliente solo al verificarsi di determinati eventi pertanto sono collegate a servizi prestati in un momento preciso. La prima tipologia di commissioni, collegata a performance obligation over time, viene contabilizzata lungo la durata del contratto, mentre la seconda tipologia viene contabilizzata al momento in cui si verifica l'evento, in quanto remunerativa di una performance obligation effettuata at a point in time.

Con riferimento alla composizione dei ricavi (IFRS 15.116-118) si segnala che sono stati contabilizzati 2,0 mln di euro quale componente di adjustment price maturato nell'esercizio sulle commissioni incassate a fronte dell'attività di collocamento di servizi di terzi effettuata dalla Banca nel corso dell'esercizio precedente.

La voce accoglie lo storno di ricavi per 7,5 mln di euro effettuato nell'esercizio in contropartita a un fondo rischi ai sensi IFRS 15, a fronte delle clausole di claw back presenti in contratti di collocamento di prodotti di terzi.

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2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi

Canali / Valori 31 12 2024 31 12 2023
a) presso propri sportelli: 649.748 546.385
1. gestioni portafogli 50.127 39.454
2. collocamento di titoli 6.595 37.751
3. servizi e prodotti di terzi 593.026 469.180
b) offerta fuori sede: 1.958 1.567
1. gestioni portafogli 2 6
2. collocamento di titoli - -
3. servizi e prodotti di terzi 1.956 1.561
c) altri canali distributivi: 44.427 13.852
1. gestioni portafogli - -
2. collocamento di titoli 25.715 -
3. servizi e prodotti di terzi 18.712 13.852

2.3 Commissioni passive: composizione

Tipologia servizi / Valori Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
a) Strumenti finanziari (4.412) (4.356)
di cui: negoziazione di strumenti finanziari (3.793) (2.956)
di cui: collocamento di strumenti finanziari - -
di cui: gestione di portafogli individuali (619) (1.400)
- proprie - -
- delegate a terzi (619) (1.400)
b) Compensazione e regolamento (4.483) (2.173)
c) Custodia e amministrazione (4.296) (3.793)
d) Servizi di incasso e pagamento (85.284) (74.841)
di cui: carte di credito, carte di debito e altre carte di pagamento (70.989) (59.641)
e) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
f) Impegni a ricevere fondi - -
g) Garanzie finanziarie ricevute (26.710) (46.819)
di cui: derivati su crediti - -
h) Offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (985) (957)
i) Negoziazione di valute - -
j) Altre commissioni passive (39.377) (37.928)
Totale (165.547) (170.867)

Nella riga a) "Strumenti finanziari di cui: gestioni patrimoniali individuali - delegate a terzi" sono incluse le commissioni passive su raccolta ordini titoli.

Nella riga b) "Compensazione e regolamento" sono rappresentate le commissioni passive per il servizio di clearing su derivati.

Nella riga "e) "Servizi di incasso e pagamento" sono incluse le commissioni derivanti dall'esternalizzazione del servicing amministrativo relativo alla gestione delle carte.

La riga g) Garanzie finanziarie ricevute include commissioni per 17,0 mln di euro (37,8 mln di Euro al 31 dicembre 2023) riferibili all'acquisto di protezione dal rischio di credito nell'ambito delle operazioni di cartolarizzazioni sintetiche in essere.

La riga k) "Altre commissioni passive" include 6,2 mln di euro riferiti all'operatività leasing, di cui 2,4 mln di euro per provvigioni e contributi per l'attività di intermediazione degli agenti.

Per un'analisi andamentale delle grandezze in oggetto si rinvia a quanto riportato nella Relazione sulla Gestione.

Sezione 3 - Dividendi e proventi simili - Voce 70

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

Voci / Proventi 31 12 2024 31 12 2023
Dividendi Proventi
simili
Totale Dividendi Proventi
simili
Totale
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 4.068 1.056 5.124 4.851 1.103 5.954
B. Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value
- 8.485 8.485 - 8.092 8.092
C. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
9.114 - 9.114 12.501 - 12.501
D. Partecipazioni 35.600 - 35.600 116.471 - 116.471
Totale 48.782 9.541 58.323 133.823 9.195 143.018

La tabella evidenzia l'ammontare dei dividendi incassati sui titoli azionari negoziati nell'ambito del portafoglio di trading e sulle partecipazioni minoritarie classificate nel portafoglio "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

La riga "B Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" si riferisce integralmente a proventi distribuiti da Fondi di private equity.

La riga "C. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" include il dividendo di 8,5 mln di euro (8,5 mln di euro al 31 dicembre 2023) incassato a valere della partecipazione in Banca d'Italia.

La riga "D. Partecipazioni" è composta principalmente da: AXA MPS Danni per 35,0 mln di euro (40,0 mln di euro al 31 dicembre 2023).

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Sezione 4 - Il risultato netto dell'attività di negoziazione - Voce 80

Utili da Perdite da Risultato netto
Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze realizzo Minusvalenze realizzo 31 12 2024 31 12 2023
1. Attività finanziarie di negoziazione 39.830 106.495 (12.827) (56.592) 76.906 170.938
1.1 Titoli di debito 22.503 90.281 (10.119) (49.448) 53.217 160.616
1.2 Titoli di capitale 15.498 12.708 (2.429) (5.903) 19.874 6.285
1.3 Quote di O.I.C.R 1.829 3.494 (279) (1.241) 3.803 4.020
1.4 Finanziamenti - - - - - -
1.5 Altre - 12 - - 12 17
2. Passività finanziarie di negoziazione 3.817 22.076 (2.453) (23.759) (319) (65.837)
2.1 Titoli di debito 3.785 21.544 (2.212) (23.691) (574) (65.662)
2.2 Debiti - - - - - -
2.3 Altre 32 532 (241) (68) 255 (175)
3. Altre attività e passività finanziarie: differenze di
cambio
X X X X 9.991 (7.192)
4. Strumenti derivati 4.687.521 7.980.484 (4.565.194) (8.089.882) 41.266 (43.218)
4.1 Derivati finanziari: 4.672.520 7.839.667 (4.486.393) (8.051.029) 3.102 (89.940)
- Su titoli di debito e tassi di interesse 4.528.965 7.708.691 (4.364.480) (7.904.992) (31.816) (161.117)
- Su titoli di capitale e indici azionari 133.611 72.141 (99.530) (5.948) 100.274 32.318
- Su valute e oro X X X X 28.337 47.261
- Altri 9.944 58.835 (22.383) (140.089) (93.693) (8.402)
4.2 Derivati su crediti 15.001 140.817 (78.801) (38.853) 38.164 46.722
di cui coperture naturali connesse con la fair
value option
X X X X - -
Totale 4.731.168 8.109.055 (4.580.474) (8.170.233) 127.844 54.691

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Si deve precisare che, in base alle disposizioni contenute nella Circolare di Banca d'Italia n. 262, la specifica in merito al "di cui: coperture naturali connesse con la fair value option" si riferisce ad una particolare tipologia di copertura prevista dal principio contabile IFRS 9. Al riguardo si segnala che non risultano importi da valorizzare, in quanto il Gruppo ha optato di continuare ad avvalersi del regime di hedge accounting previsto dal principio contabile IAS 39.

Nel corso dell'esercizio il Credit Value Adjustment (CVA) si è ridotto generando un impatto positivo di 0,1 mln di euro sui derivati OTC; parimenti, il Debit Value Adjustment (DVA) sui derivati OTC ha registrato un decremento con conseguente impatto negativo di 6,0 mln di euro.

Sezione 5 - Il risultato netto dell'attività di copertura - Voce 90

5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione

Componenti reddituali/Valori Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value 129.237 223.001
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) 185.978 495.187
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) 940 -
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
A.5 Attività e passività in valuta - -
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 316.155 718.188
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value 187.094 502.847
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) 25.639 11.145
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) 104.353 208.807
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
B.5 Attività e passività in valuta - -
Totale oneri dell'attività di copertura (B) 317.086 722.799
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) (931) (4.611)
di cui: risultato delle coperture su posizioni nette - -

Per informazioni in merito ai derivati di copertura, i cui proventi ed oneri sono indicati rispettivamente nelle righe A.1 e A.4, B.1 e B.4 della presente tabella, si rinvia alla Sezione 5 - "Derivati di copertura - Voce 50" dell'attivo e alla Sezione 4 – "Derivati di copertura - Voce 40" del passivo della parte B della presente nota integrativa.

Per ulteriori informazioni in merito alle attività e alle passività finanziarie coperte si rinvia alle tabelle di dettaglio esposte nella parte B della nota integrativa, nelle sezioni relative alle voci patrimoniali in cui sono iscritte le poste oggetto di copertura.

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Sezione 6 - Utili (Perdite) da cessione/riacquisto - Voce 100

6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione

Totale 31 12 2024 Totale 31 12 2023
Voci/Componenti reddituali Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
Attività finanziarie
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 5.822 (13.500) (7.678) 19.054 (6.496) 12.558
1.1 Crediti verso banche - - - - - -
1.2 Crediti verso clientela 5.822 (13.500) (7.678) 19.054 (6.496) 12.558
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
1.568 (1.837) (269) 1.034 - 1.034
2.1 Titoli di debito 1.568 (1.837) (269) 1.034 - 1.034
2.2 Finanziamenti - - - - - -
Totale attività (A) 7.390 (15.337) (7.947) 20.088 (6.496) 13.592
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli in circolazione 1 (626) (625) 2 (179) (177)
Totale passività (B) 1 (626) (625) 2 (179) (177)

La colonna "Risultato netto" della voce "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" della riga 1.2 "Crediti verso clientela" comprende prevalentemente le perdite nette conseguite dalla dismissione di alcuni titoli governativi effettuata nell'ambito di un complessivo progetto di ricomposizione del portafoglio titoli della Banca.

Sezione 7 - Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - Voce 110

7.1 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle attività e delle passività finanziarie designate al fair value

Utili da Perdite da Risultato netto
Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze realizzo Minusvalenze realizzo 31 12 2024 31 12 2023
1. Attività finanziarie - - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - -
1.2 Finanziamenti - - - - - -
2. Passività finanziarie 2.151 - (630) - 1.521 (3.121)
2.1 Titoli in circolazione 2.151 - (630) - 1.521 (3.121)
2.2 Debiti verso banche - - - - - -
2.3 Debiti verso clientela - - - - - -
3. Attività e passività finanziarie in valuta: differenze
di cambio
X X X X - -
Totale 2.151 - (630) - 1.521 (3.121)

Nella voce confluiscono esclusivamente gli utili, le perdite, le plusvalenze e le minusvalenze relative ai titoli di debito a tasso fisso e strutturati rientranti nella fair value option. I saldi delle valutazioni economiche dei contratti derivati mediante i quali tali titoli sono oggetto di copertura naturale sono invece rilevati nella voce 80 "Risultato netto dell'attività di negoziazione".

Si precisa che le variazioni di fair value attribuibili al cambiamento del proprio merito creditizio sono rilevate nelle altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico.

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte C - Informazioni sul conto economico

7.2 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Operazioni / Componenti reddituali Utili da Perdite da Risultato netto
Plusvalenze realizzo Minusvalenze realizzo 31 12 2024 31 12 2023
1. Attività finanziarie
1.1 Titoli di debito 83 25 (13.037) - (12.929) 4.596
1.2 Titoli di capitale - 66 (0) (3) 63 2.345
1.3 Quote di O.I.C.R. 38.365 909 (17.374) (3) 21.897 4.071
1.4 Finanziamenti 556 - (1.808) - (1.252) (518)
2. Attività finanziarie in valuta: differenze di cambio X X X X 18 (1.620)
Totale 39.004 1.000 (32.219) (6) 7.797 8.874

Il risultato netto, in corrispondenza della riga "1.1 attività finanziarie – Titoli di debito", include le minusvalenze della tranche mezzanina e junior della cartolarizzazione Siena NPL per complessivi 12,4 mln di euro.

Il risultato netto, in corrispondenza della riga "1.3 attività finanziarie – quote di O.I.C.R", si riferisce prevalentemente alla rivalutazione di fondi creditizi NPE e di fondi immobiliari solo in parte compensati dalla svalutazione rilevata su alcuni fondi di private equity.

La riga 1.4 "Attività finanziarie – Finanziamenti" include nella colonna "Plusvalenze" riprese di valore relative a crediti per cui si è verificato un miglioramento del profilo rischio; nella colonna "Minusvalenze" sono riportate le svalutazioni di crediti classificati "unlikely to pay".

Sezione 8 - Le rettifiche/riprese di valore nette per rischio credito – Voce 130

Rettifiche di valore Riprese di valore
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Totale Totale
Primo Stadio Secondo Stadio write-off Altre write-off Altre Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite
o originate
31 12 2024 31 12 2023
A. Crediti verso
banche
(317) - - (5.979) - - 74 194 - - (6.028) 132
- Finanziamenti (311) - - (5.979) - - 70 194 - - (6.026) 165
- Titoli di debito (6) - - - - - 4 - - - (2) (33)
B. Crediti verso
clientela
(56.647) (168.385) (1.065) (624.629) - (26) 107.772 137.074 250.940 10 (354.956) (385.388)
- Finanziamenti (55.832) (167.576) (1.065) (624.629) - (26) 106.040 137.074 250.940 10 (355.064) (381.523)
- Titoli di debito (815) (809) - - - - 1.732 - - - 108 (3.865)
C. Totale (56.964) (168.385) (1.065) (630.608) - (26) 107.846 137.268 250.940 10 (360.984) (385.256)

8.1 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione

8.2 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Operazioni/
Componenti
reddituali
Rettifiche di valore Riprese di valore
Secondo stadio Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Totale Totale
Primo stadio write-off Altre write-off Altre Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
31 12 2024 31 12 2023
A. Titoli di debito (118) (1.253) - - - - 525 183 - (663) 582
B. Finanziamenti - - - - - - - - - - -
- verso banche - - - - - - - - - - -
- verso clientela - - - - - - - - - - -
Totale (118) (1.253) - - - - 525 183 - - (663) 582

Sezione 9 – Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni – Voce 140

9.1 Utili (perdite) da modifiche contrattuali: composizione

La voce, negativa per 9,9 mln di euro al 31 dicembre 2024 (negativa per 6,8 mln di euro al 31 dicembre 2023), accoglie gli impatti connessi alle modifiche contrattuali su impieghi a medio/lungo termine con la clientela che, non configurandosi quali modifiche di natura sostanziale, secondo le previsioni dell'IFRS 9, nonché della normativa contabile di Gruppo, non comportano la cancellazione contabile delle attività bensì la rilevazione a conto economico delle modifiche apportate ai flussi di cassa contrattuali.

Sezione 10- Le spese amministrative - Voce 160

10.1 Spese per il personale: composizione

Tipologia di spesa / Settori Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
1. Personale dipendente (1.238.305) (1.174.180)
a) salari e stipendi (859.991) (827.150)
b) oneri sociali (232.273) (225.971)
c) indennità di fine rapporto (57.687) (54.042)
d) spese previdenziali - -
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (2.349) (2.689)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e simili: (110) (70)
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti (110) (70)
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (21.933) (20.477)
- a contribuzione definita (21.933) (20.477)
- a benefici definiti - -
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali (3.745) (1.683)
i) altri benefici a favore dei dipendenti (60.217) (42.098)
2. Altro personale in attività (60) (65)
3. Amministratori e sindaci (1.725) (1.888)
4. Personale collocato a riposo (22) (19)
5. Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende 16.674 15.842
6. Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società (1.654) (1.646)
Totale (1.225.092) (1.161.956)

Il complessivo aumento delle spese per il personale è dovuto principalmente ai maggiori oneri conseguenti al riconoscimento della seconda tranche dell'aumento salariale previsto dal rinnovo del CCNL dei bancari.

La riga "f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e simili" comprende gli accantonamenti effettuati a fronte dei fondi interni mentre la riga "g) versamenti ai fondi di previdenza complementari esterni" evidenzia i contributi versati e gli adeguamenti effettuati sui fondi di previdenza esterni.

La riga h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali include il costo stimato dell'importo dovuto, valorizzato al fair value, delle phantom shares assegnate al personale più rilevante, quale parte variabile del sistema incentivante, oltre all'adeguamento periodico del fair value delle medesime.

La riga "i) altri benefici a favore dei dipendenti" pari a 60,2 mln di euro include l'effetto dell'attualizzazione degli oneri connessi alle uscite attraverso l'esodo o l'accesso al Fondo di Solidarietà.

La riga 5 "Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende" include alla data del 31 dicembre 2024 circa 9,6 mln di euro (9,5 mln di euro al 31 dicembre 2023) riferibili a Fruendo e dovuti al reintegro e successivo distacco di alcuni dipendenti nel 2020.

10.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

Categoria dipendenti/Numero medio 31 12 2024 31 12 2023
Personale dipendente: 15.446 15.369
a) dirigenti 148 149
b) quadri direttivi 5.840 5.693
c) restante personale dipendente 9.458 9.527
Altro personale - -
Totale 15.446 15.369

10.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti: costi e ricavi

31 12 2024 31 12 2023
Voci/Valori Fondi di quiescenza aziendali a
prestazione definita
Fondi di quiescenza aziendali a
prestazione definita
TFR
Piani interni Piani esterni TFR Piani interni Piani esterni
Interessi attivi/passivi (110) - (2.349) (70) - (2.689)
Costo previdenziale relativo alle prestazioni di
lavoro correnti e utile e perdite da estinzioni del
fondo*
- - - - - -
Costo previdenziale relativo alle prestazioni di
lavoro passate
- - - - - -
Utile/perdite da estinzione del fondo** - - - - - -
Altri costi di gestione - - - - - -
Totale (110) - (2.349) (70) - (2.689)

* Ai sensi del par. 100 del principio IAS 19 si segnala che il costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate e l'importo degli utili e delle perdite al momento dell'estinzione non devono essere distinti se si verificano contemporaneamente.

** Solo in caso di estinzione non prevista dal piano.

10.4 Altri benefici a favore dei dipendenti

Non vi sono informazioni da fornire ai sensi dei paragrafi 53, 158 e 171 dello IAS 19.

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte C - Informazioni sul conto economico

10.5 Altre spese amministrative: composizione

Voci/Valori 31 12 2024 31 12 2023
Imposte di bollo (162.026) (150.986)
Imposte indirette e tasse (26.345) (24.310)
Imposta Municipale Unica (19.756) (20.074)
Affitti immobili (934) (1.009)
Appalti per pulizie locali (15.032) (16.214)
Assicurazioni (15.314) (16.040)
Canoni e noleggi vari (101.947) (102.125)
Compensi a professionisti esterni (59.196) (58.483)
Elaborazioni presso terzi (25.480) (25.830)
Luce, riscaldamento, acqua (34.841) (44.092)
Manutenzione mobili e immobili (strumentali) (29.450) (30.813)
Postali (15.934) (15.550)
Pubblicità, sponsorizzazioni e promozioni (1.038) (1.162)
Quote associative (2.574) (3.221)
Rimborso spese auto e viaggio ai dipendenti (2.737) (2.390)
Servizi di sicurezza (6.102) (6.714)
Software (43.508) (51.488)
Spese per corsi di formazione (2.136) (2.167)
Spese rappresentanza (373) (339)
Locazione Macchine (32.131) (18.043)
Stampati e cancelleria (2.953) (4.498)
Telegrafiche, telefoniche e telex (5.486) (7.294)
Trasporti (18.331) (18.254)
Varie condominiali e indennizzi per rilascio immobili strumentali (5.215) (5.255)
Contributi Fondi di Risoluzione (SRF e NRF) e Sistemi di garanzia dei depositi (DGS) e
Fondo di garanzia Assicurativo
(73.222) (129.488)
Canoni per DTA (61.252) (62.927)
Noleggio linee e trasmissione dati (5.009) (5.666)
Altre (9.664) (10.922)
Totale (777.986) (835.354)

La riga "Canoni e noleggi vari" include 71,7 mln di euro (71,5 mln di euro al 31 dicembre 2023) riferiti a costi per servizi in outsourcing avente ad oggetto attività di back office ed attività contabili e amministrative rese da un fornitore esterno e connesse alla gestione ed erogazione di specifici servizi della Banca. Tali servizi prevedono corrispettivi decrescenti lungo la durata contrattuale, a fronte di un volume costante di servizi ricevuti dalla Banca. In accordo alle policy contabili di Gruppo (cfr Parte A, Altre Informazioni - Costi in presenza di servizi costanti e pagamenti decrescenti) la rilevazione dei suddetti costi a conto economico segue un andamento lineare lungo la durata contrattuale con conseguente necessità per la Banca di rilevare un risconto attivo. Il dato cumulato al 31 dicembre 2024 è pari a 216,5 mln di euro (225,8 mln di euro al 31 dicembre 2023) ed è incluso nella voce "Altre attività" riga "Ratei e risconti non riconducibili a voce propria" della parte B della presente Nota integrativa. La riga include inoltre i costi relativi a contratti di leasing short term e low value per 3,1 mln di euro (3,5 mln di euro al 31 dicembre 2023).

La riga "Contributi Fondi di Risoluzione (SRF e NRF) e Sistemi di garanzia dei depositi (DGS) e Fondo di garanzia Assicurativo", pari a 73,2 mln di euro al 31 dicembre 2024 (129,5 mln di euro al 31 dicembre 2023), accoglie i contributi versati al DGS pari a 71,1 mln di euro (70,9 mln di euro al 31 dicembre 2023) e la stima, pari a 2,1 mln di euro, del contributo che la Banca si attende di versare al Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita. In aggiunta, lo scorso anno era stato rilevato un contributo al Fondo di risoluzione unico per 58,6 mln di euro, non richiesto per il 2024.

La riga "Canoni per DTA" espone gli oneri relativi al canone sulle DTA trasformabili in credito di imposta, previsto dall'art 11 del DL n. 59 del 3 maggio 2016 convertito in legge n.119 del 30 giugno 2016.

Sezione 11 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - Voce 170

11.1 Accantonamenti netti per rischio di credito relativi a impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: compo
sizione
Operazioni/
Componenti reddituali
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
1) Garanzie finanziarie rilasciate 4.294 1.412 6.377 12.083 (30.146)
Accantonamenti dell'esercizio (4.492) (4.036) (35.443) (43.971) (42.218)
Riprese di valore 8.786 5.448 41.820 56.054 12.072
2) Impegni a erogare fondi 3.358 (11.603) - (8.245) 15.162
Accantonamenti dell'esercizio (3.783) (14.284) - (18.067) (9.433)
Riprese di valore 7.141 2.681 - 9.822 24.595
Totale 7.652 (10.191) 6.377 3.838 (14.984)

11.2 Accantonamenti netti relativi ad altri impegni e altre garanzie rilasciate: composizione

Alla data del presente bilancio e per l'esercizio di raffronto non è presente la fattispecie in oggetto.

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte C - Informazioni sul conto economico

Voci/Valori 31 12 2024 31 12 2023 Accantonamenti dell'esercizio Riprese di valore Accantonamenti netti Accantonamenti dell'esercizio Riprese di valore Accantonamenti netti Controversie legali e fiscali (127.088) 70.932 (56.156) (116.843) 503.675 386.832 - onere (111.434) 70.215 (41.219) (87.619) 500.023 412.404 - effetto attualizzazione (15.654) 717 (14.937) (29.224) 3.652 (25.572) Oneri del personale (2.094) 2.186 92 (5.165) 5.127 (38) Altri rischi e oneri (25.179) 16.122 (9.057) (20.202) 102.616 82.414 Totale (154.361) 89.240 (65.121) (142.210) 611.418 469.208

11.3 Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi e oneri: composizione

I rilasci netti pari a 469,2 mln di euro contabilizzati nell'anno precedente erano riferibili, per la quasi totalità, al miglioramento nel profilo di rischio del contenzioso relativo a informazioni finanziarie diffuse nel periodo 2008-2015, conseguente alle positive sentenze dell'ultimo trimestre del 2023.

Sezione 12 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali - Voce 180

12.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

Attività/Componenti reddituali Ammortamento Rettifiche di
valore per
deterioramento
Riprese di valore Risultato netto
31 12 2024
Risultato netto
31 12 2023
A. Attività materiali
1 Ad uso funzionale (94.731) (765) - (95.496) (99.928)
- di proprietà (55.397) - - (55.397) (57.146)
- diritti d'uso acquisiti con il leasing (39.334) (765) - (40.099) (42.782)
2 Detenute per scopo di investimento - - - - -
3 Rimanenze - - - - -
Totale (94.731) (765) - (95.496) (99.928)

Sezione 13 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 190

13.1 Rettifiche di valore nette di attività immateriali: composizione

Attività/Componenti reddituali Ammortamento Rettifiche di
valore per
deterioramento
Riprese di valore Risultato netto
31 12 2024
Risultato netto
31 12 2023
A. Attività immateriali
di cui software (59.463) (1.765) - (61.228) (60.908)
A.1 Di proprietà (59.463) (1.765) - (61.228) (60.908)
- Generate internamente dall'azienda (12.149) (628) - (12.777) (15.045)
- Altre (47.314) (1.137) - (48.451) (45.863)
A.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - -
Totale (59.463) (1.765) - (61.228) (60.908)

Sezione 14 - Altri oneri e proventi di gestione - Voce 200

14.1 Altri oneri di gestione: composizione

Voci/Valori Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
Oneri per rapine (1.007) (510)
Ammortamenti spese per migliorie beni terzi classificati tra Altre Attività (3.980) (5.745)
Oneri per operazioni di locazione finanziaria (5.730) (5.644)
Oneri da sentenze e accordi transattivi (25.050) (19.777)
Altri oneri (22.457) (23.988)
Totale (58.224) (55.664)

14.2 Altri proventi di gestione: composizione

Voci/Valori Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
Fitti attivi da immobili 8.209 9.305
Recuperi di imposte 173.266 157.142
Recuperi premi di assicurazione 1.643 1.466
Proventi per operazioni di locazione finanziaria 6.627 6.110
Recuperi di altre spese 35.055 29.589
Altri proventi 55.513 61.010
Totale 280.313 264.622

L'importo di 35,1 mln di euro rilevato nella riga "Recuperi di altre spese" include, tra l'altro, la rivalsa delle spese legali sostenute per il recupero coatto dei crediti in sofferenza per 4,0 mln di euro (4,0 mln di euro al 31 dicembre 2023).

La Banca non ha proventi derivanti dai subleasing di assets consistenti nel diritto d'uso (IFRS 16.53 (f))

Tra gli "Altri proventi di gestione" non sono rilevati ricavi in scope IFRS 15.

La Banca non ha proventi variabili non collegati ad un indice o tasso derivanti da attività di leasing operativo (IFRS 16.90 b).

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte C - Informazioni sul conto economico

Sezione 15 - Utili (Perdite) delle partecipazioni - Voce 220

15.1 Utili (perdite) delle partecipazioni: composizione
--------------------------------------------------------- --
Componenti reddituali/Settori Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
A. Proventi - 652
1. Rivalutazioni - -
2. Utili da cessione - -
3. Riprese di valore - -
4. Altri proventi - 652
B. Oneri (4) (9.229)
1. Svalutazioni - -
2. Rettifiche di valore da deterioramento - (6.811)
3. Perdite da cessione - -
4. Altri oneri (4) (2.418)
Risultato netto (4) (8.577)

Per informazioni in merito alle metodologie adottate per la determinazione delle rettifiche di valore si rinvia alla sezione 10.5 della parte B della presente nota integrativa.

I test di impairment al 31 dicembre 2024 non hanno evidenziato necessità di svalutazione delle partecipazioni. Al 31 dicembre 2023 i test di impairment avevano evidenziato la necessità di rilevare una rettifica di valore pari a 6,8 mln di euro per le società Fidi Toscana (6,6 mln di euro) e Aiace Reoco S.r.l. (0,2 mln di euro).

Nell'esercizio di raffronto la riga "B.4. Altri Oneri" includeva per 2,4 mln di euro gli oneri riferiti alla operazione di rollover del fondo immobiliare Socrate con acquisizione delle quote del nuovo fondo immobiliare Democrito.

Sezione 16 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali – Voce 230

16.1 Risultato netto della valutazione al fair value (o al valore rivalutato) o al valore di presumibile realizzo delle attività materiali e immateriali: composizione

Attività / Componente Rivalutazioni Svalutazioni Differenze di cambio Risultato netto
reddituale (a) (b) Positive
(c)
Negative
(d)
Risultato netto
(a-b+c-d)
31 12 2023
A. Attività materiali 8.451 35.816 - - (27.365) (52.361)
A.1 Ad uso funzionale 4.053 12.212 - - (8.159) (27.805)
- di proprietà 4.053 12.212 - - (8.159) (27.805)
- diritti d'uso acquisiti
con il leasing
- - - - - -
A.2 Detenute per scopo di
investimento
4.398 22.783 - - (18.385) (23.424)
- di proprietà 4.398 22.783 - - (18.385) (23.424)
- diritti d'uso acquisiti
con il leasing
- - - - - -
A.3 Rimanenze - 821 - - (821) (1.132)
Totale 8.451 35.816 - - (27.365) (52.361)

La voce, complessivamente negativa per 27,4 mln di euro (52,4 mln di euro era il saldo negativo dello scorso esercizio), accoglie i risultati conseguenti alla valutazione al fair value delle "attività materiali ad uso funzionale rivalutate", delle "attività materiali detenute a scopo di investimento", delle "rimanenze di attività materiali" ed infine degli immobili classificati tra le "attività in via di dismissione", rappresentate dal patrimonio immobiliare di proprietà.

Sezione 17 - Rettifiche di valore dell'avviamento - Voce 240

17.1 Rettifiche di valore dell'avviamento: composizione

Nell'esercizio 2024 la Banca non ha rilevato alcuna rettifica di valore, avendo integralmente svalutato negli esercizi precedenti tutti gli avviamenti allocati alle varie CGU (Cash Generating Units).

Sezione 18 - Utili (Perdite) da cessione di investimenti - Voce 250

18.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione

Componenti reddituali/Settori Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
A. Immobili 2.667 151
- Utili da cessione 8.814 156
- Perdite da cessione (6.147) (5)
B. Altre attività 3 (74)
- Utili da cessione 3 3
- Perdite da cessione - (77)
Risultato netto 2.670 77

L'utile netto rilevato nella voce "A. Immobili" per 2,7 mln di euro si riferisce quasi integralmente al perfezionamento di operazioni di vendita- concluse in anni precedenti- di immobili classificati tra le attività in via di dismissione al 31 dicembre 2023.

Ai sensi dell'IFRS 16.53 lettera i si evidenzia che la Banca ha rilevato utili derivanti da operazioni di vendita e di retrolocazione per 8,7 mln di euro.

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte C - Informazioni sul conto economico

Sezione 19 - Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente - Voce 270

19.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

Totale
Componenti reddituali/Settori 31 12 2024
1. Imposte correnti (-) (80.232) (62.172)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) (1.071) 4.754
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - -
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla
legge n. 214/2011 (+)
- 8.567
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) 601.343 413.749
5. Variazione delle imposte differite (+/-) 3.509 3.369
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-)
(-1+/-2+3+3bis+/-4+/-5)
523.549 368.267

L'importo di cui alla riga 4. "Variazione delle imposte anticipate" esprime lo sbilancio positivo tra l'effetto complessivo delle valutazioni delle DTA derivante dagli esiti del probability test, pari a 987,5 mln di euro e i rigiri netti dell'esercizio. Per maggiori informazioni sulla composizione del reassessment delle DTA si rinvia al par. 10.7 – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale della presente nota integrativa).

19.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

Voci /Valori 31 12 2024 % 31 12 2023 %
Utili (perdite) complessivo al lordo delle imposte 1.399.349 1.653.259
Provento (onere) IRES teorico all'aliquota vigente (384.821) 27,5% (454.646) 27,5%
Variazioni in aumento del reddito permanenti: (1.372) 0,1% (5.775) 0,3%
Perdite da cessione/valutazione partecipazioni FVOCI - 0,0% 20 0,0%
Perdite da cessione/valutazione partecipazioni di controllo e
collegamento
- 0,0% (1.873) 0,1%
Spese amministrative non deducibili
(IMU, automezzi, telefonia, ecc.)
(1.372) 0,1% (3.922) 0,2%
Variazioni in diminuzione del reddito permanenti: 9.395 -0,7% 65.509 -4,0%
Utili da cessione partecipazioni FVOCI (11) 0,0% (115) 0,0%
Utili da cessione partecipazioni di controllo e collegamento - 0,0% 486 0,0%
Deduzione IRAP 56 0,0% 17 0,0%
Deduzione ACE - 0,0% 33.963 -2,1%
Dividendi esclusi 9.350 -0,7% 31.158 -1,9%
Effetto valutazione DTA relative a perdite fiscali pregresse 986.401 -70,5% 670.410 -40,6%
Effetto valutazione DTA altre 1.085 -0,1% 154.423 -9,3%
Effetto valutazione DTA ACE 0,0% 2.361 -0,1%
Altre componenti (IRES relativa ad esercizi precedenti, differenziali tra
aliquota italiana ed estere, ecc.)
2.070 -0,1% (1.771) 0,1%
Provento (onere) IRES effettivo 612.758 -43,8% 430.511 -26,0%
Provento (onere) IRAP teorico all'aliquota nominale (65.070) 4,65% (76.877) 4,65%
Componenti di c/e non rilevanti ai fini IRAP: (5.913) 0,4% 20.711 -1,3%
Rettifiche di valore e perdite su crediti (327) 0,0% 35 0,0%
Costo del personale non deducibile (171) 0,0% (134) 0,0%
Utile (perdita) su partecipazioni di controllo e collegamento (535) 0,0% (444) 0,0%
Altre spese amministrative non deducibili (10%) (3.618) 0,3% (3.884) 0,2%
Ammortamenti non deducibili (10%) (733) 0,1% (758) 0,0%
Accantonamenti a fondi rischi ed oneri (2.653) 0,2% 21.372 -1,3%
Altre componenti di c/e non rilevanti 974 -0,1% 1.440 -0,1%
Dividendi esclusi 1.150 -0,1% 3.083 -0,2%
Effetto maggiorazioni aliquote regionali (12.570) 0,9% (10.149) 0,6%
Rimborsi IRAP relativa ad esercizi precedenti 0,0% 4.077 -0,2%
Altre componenti (IRAP relativa ad esercizi precedenti, differenziali tra
aliquota italiana ed estere, ecc.)
(5.657) 0,4% (6) 0,0%
Provento (onere) IRAP effettivo (89.209) 6,4% (62.244) 3,8%
Provento (onere) IRES e IRAP effettivo 523.549 -37,4% 368.267 -22,3%

La riconciliazione relativa all'IRES include, oltre l'imposta principale all'aliquota del 24%, anche l'addizionale del 3,5% introdotta dalla Legge 28 dicembre 2015 nr. 208 (art. 1, commi 65-66).

La riconciliazione evidenzia come l'onere teorico della tassazione nominale sull'utile al lordo delle imposte sia stato più che compensato nell'esercizio dai proventi derivanti dalla valutazione delle DTA; nella tabella, le righe denominate "Effetto valutazione DTA" esprimono l'ammontare delle imposte anticipate, maturate ma non iscrivibili nel bilancio dell'esercizio precedente per incapienza dei redditi imponibili futuri stimati, che sono state rivalutate nel bilancio corrente, in parte nella misura in cui sono state maggiormente utilizzate nell'esercizio in compensazione del reddito positivo consuntivato superiore alle previsioni, e in parte per effetto dell'adozione delle nuove proiezioni reddituali incluse nel Piano industriale 2024-2028. A parte i predetti fattori, in costanza della normativa fiscale vigente e ipotizzando il conseguimento dei risultati reddituali delineati nel Piano industriale di Gruppo, è ragionevole attendersi che la Banca registrerà comunque in ciascuno dei prossimi esercizi nel medio periodo un progressivo reassessment di DTA da perdite fiscali (fino a completa iscrizione delle stesse), con corrispondenti proventi alla voce imposte del conto economico che ridurranno il tax rate di bilancio; ciò, considerati l'elevato ammontare di perdite fiscali pregresse disponibili con DTA off-balance e le assunzioni prudenziali alla base del probability test (orizzonte temporale limitato a 20 anni e applicazione di un tasso di sconto ai risultati prospettici). Per maggior informazioni si rinvia al par. 10.7 – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale della presente nota integrativa).

Sezione 20 - Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte - Voce 290

20.1 Utile (perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte: composizione

20.2 Dettaglio delle imposte sul reddito relative alle attività operative cessate

Le tabelle della presente sezione non vengono compilate in quanto non sussiste la fattispecie nel bilancio al 31 dicembre 2024 e al 31 dicembre 2023.

Sezione 21 – Altre informazioni

Non vi sono ulteriori informazioni da fornire in aggiunta a quelle stabilite dai principi contabili internazionali e dalla Circolare 262 della Banca d'Italia.

Sezione 22 - Utile per azione

Per la seguente Sezione si rimanda a quanto già descritto nel Bilancio Consolidato.

Parte D - Redditività complessiva

Prospetto analitico della redditività complessiva

Voci Totale
31 12 2024
Totale
31 12 2023
10. Utile (Perdita) d'esercizio 1.922.898 2.021.525
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico (5.741) (23.832)
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: (12) (4.491)
a) Variazione di fair value 2.961 2.228
b) Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (2.973) (6.719)
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico
(variazioni del proprio merito creditizio):
(5.130) (4.111)
a) Variazione di fair value (5.130) (4.111)
b) Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto - -
50. Attività materiali (16.029) (29.459)
70. Piani e benefici definiti (253) 7.486
80. Attività non correnti e gruppi di Attivitàà in via di dismissione 8.755 (2.790)
100. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali senza rigiro a conto
economico
6.928 9.533
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico 38.226 69.512
120. Differenze di cambio: 2.101 (1.526)
a) variazioni di valore - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni 2.101 (1.526)
130. Copertura dei flussi finanziari: 9.713 (7.537)
a) variazioni di fair value 16.910 2.383
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni (7.197) (9.920)
di cui: risultato delle posizioni nette - -
150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva:
45.112 112.655
a) variazioni di valore 41.857 96.865
b) rigiro a conto economico 3.255 15.790
- rettifiche per rischio di credito - -
- utili/perdite da realizzo 3.255 15.790
c) altre variazioni - -
180. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali con rigiro a conto
economico
(18.700) (34.080)
190. Totale altre componenti reddituali 32.485 45.680
200. Redditività complessiva (Voce 10 + 190) 1.955.383 2.067.205

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Nota: si segnala che l'Informativa al Pubblico (III Pilastro di Basilea) viene pubblicata sul sito internet del Gruppo al seguente indirizzo: https://www.gruppomps.it/investor-relations.

Premessa

Nella presente Parte della Nota Integrativa vengono fornite le informazioni di natura quantitativa sui rischi riferite alla Banca Monte dei Paschi di Siena. Per le informazioni di carattere qualitativo sul processo di risk management e sulle modalità di gestione e monitoraggio dei rischi, si rinvia all'esposizione presente nella Parte E della Nota Integrativa Consolidata.

Analisi del Capitale Interno

Al 31 dicembre 2024, il Capitale Interno Complessivo della Banca (con esclusione dell'operatività infragruppo) risulta imputabile per circa il 55% al rischio di credito e controparte (che già include i requisiti relativi al rischio emittente sul portafoglio bancario, al rischio partecipazione ed al rischio immobiliare), per circa il 21% ai rischi finanziari, per il 14% ai rischi operativi, per circa il 6% ai rischi business/strategico, per il 3% al rischio modello e per circa l' 1% al rischio di concentrazione.

Informazioni di natura qualitativa

Si rinvia all'esposizione presente nella Parte E della Nota Integrativa Consolidata.

Informazioni di natura quantitativa

A. Qualità del credito

Ai fini dell'informativa di natura quantitativa sulla qualità del credito:

  • con il termine "esposizioni creditizie per cassa" si intendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso banche o clientela, qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (valutate al fair value con impatto a conto economico, valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, valutate al costo ammortizzato, attività finanziarie non correnti e gruppi di attività in via di dismissione). I crediti a vista verso banche e Banche Centrali rientrano nella definizione di esposizioni creditizie per cassa ma sono convenzionalmente esclusi dalle tabelle della Sezione 1, salvo i casi espressamente indicati in cui occorre considerarli;
  • con il termine "esposizioni creditizie fuori bilancio" si intendono tutte le operazioni finanziarie diverse da quelle per cassa (garanzie finanziarie rilasciate, impegni revocabili e irrevocabili, derivati, ecc.) che comportano l'assunzione di un rischio creditizio, qualunque sia la finalità di tali operazioni (negoziazione, copertura, ecc.). Tra le esposizioni creditizie fuori bilancio vi rientra altresì il rischio di controparte connesso sia alle operazioni di prestito titoli sia alle operazioni di pronti contro termine passive, di concessione o assunzione di merci in prestito, nonché ai finanziamenti con margini rientranti nella nozione di "Operazioni SFT" (Securities Financing Transactions) definita nella normativa prudenziale.

Le esposizioni creditizie deteriorate (per cassa e fuori bilancio) non includono le attività finanziarie detenute per la negoziazione e i derivati di copertura, che sono pertanto, convenzionalmente, rilevati tra le esposizioni creditizie non deteriorate.

Sono esclusi i titoli di capitale e le quote di OICR.

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica e distribuzione economica

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

31 12 2024
Portafogli/Qualità Sofferenze Inadempienze
Probabili
Esposizioni scadute
deteriorate
Esposizioni scadute
non deteriorate
Altre esposizioni
non deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
426.370 1.370.364 64.361 366.775 89.187.551 91.415.421
2. Attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
- - - - 2.163.740 2.163.740
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
4. Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair value
2.884 2.615 131 573 187.067 193.270
5. Attività finanziarie in corso di
dismissione
- - - - - -
Totale 31 12 2024 429.254 1.372.979 64.492 367.348 91.538.358 93.772.431
Totale 31 12 2023 426.925 1.225.511 93.297 514.919 91.394.141 93.654.793

Alla data del 31 dicembre 2024 la Banca ha in essere posizioni oggetto di concessione per un valore complessivo di 1.737,2 mln di euro (1.853,5 mln di euro al 31 dicembre 2023) di cui 731,4 mln di euro riferiti ad esposizioni deteriorate (715,2 mln di euro al 31 dicembre 2023) e 1.005,8 mln di euro ad esposizioni non deteriorate (1.138,3 mln di euro al 31 dicembre 2023). Per ulteriori informazioni su dette esposizioni si fa quindi rinvio alla successiva tabella A.1.7.

A.1.2 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

31 12 2024
Attività deteriorate Attività non deteriorate
Portafogli/qualità Esposizione
lorda
complessive
Rettifiche
di valore
Esposizione
netta
complessivi**
Write-off
parziali
Esposizione
lorda
complessive
Rettifiche
di valore
Esposizione
netta
(esposizione netta)
Totale
1. Attività finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
3.566.435 1.705.339 1.861.096 16.074 90.023.959 469.634 89.554.325 91.415.421
2. Attività finanziarie
valutate al fair value con
impatto sulla redditività
complessiva
- - - - 2.166.280 2.540 2.163.740 2.163.740
3. Attività finanziarie
designate al fair value
- - - - X X - -
4. Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate
al fair value
12.375 6.746 5.629 2 X X 187.641 193.270
5. Attività finanziarie in
corso di dismissione
- - - - - - - -
Totale 31 12 2024 3.578.810 1.712.085 1.866.725 16.076 92.190.239 472.174 91.905.706 93.772.431
Totale 31 12 2023 3.407.588 1.661.855 1.745.733 29.192 92.217.998 485.480 91.909.060 93.654.793

** Valore da esporre ai fini informativi

Alla data di riferimento del presente bilancio la Banca ha n. 44 posizioni relative a creditori che hanno fatto domanda di concordato preventivo (n. 29 nel 2023) per un'esposizione netta di circa 17,4 mln di euro (27,1 mln di euro al 31 dicembre 2023).

Al 31 dicembre 2024 la Banca detiene attività finanziarie impaired acquisite per un valore nominale di 19,0 mln di euro, classificati nel portafoglio "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" al prezzo di 0,7 mln di euro.

Nella seguente tabella si fornisce evidenza della qualità del credito riferita alle esposizioni creditizie classificate nel portafoglio delle attività finanziarie detenute per la negoziazione (titoli e derivati) e dei derivati di copertura (non oggetto di rappresentazione nella precedente tabella):

Attività di evidente scarsa qualità creditizia Altre attività
Portafogli/qualità minusvalenze cumulate Esposizione netta Esposizione netta
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 57.561 546 5.986.954
2. Derivati di copertura - - 59.384
Totale 31 12 2024 57.561 546 6.046.338
Totale 31 12 2023 58.511 332 6.407.929

A.1.3 – Distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto (valori di bilancio)

Primo stadio
Secondo stadio
Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Portafogli/stadi rischio Da 1 giorno Fino a
30 giorni
Da oltre 30 giorni
fino a 90 giorni
Oltre 90 giorni Da 1 giorno Fino a
30 giorni
Da oltre 30 giorni
fino a 90 giorni
Oltre 90 giorni Da 1 giorno Fino a
30 giorni
Da oltre 30 giorni
fino a 90 giorni
Oltre 90 giorni Da 1 giorno Fino a
30 giorni
Da oltre 30 giorni
fino a 90 giorni
Oltre 90 giorni
1. Attività finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
127.464 - - 139.016 79.901 20.395 50.424 121.220 1.016.949 - - 1.283
2. Attività finanziarie
valutate al fair value
con impatto sulla
redditività complessiva
- - - - - - - - - - - -
3. Attività finanziarie in
corso di dismissione
- - - - - - - - - - - -
Totale 31 12 2024 127.464 - - 139.016 79.901 20.395 50.424 121.220 1.016.949 - - 1.283
Totale 31 12 2023 89.077 - - 255.971 93.195 36.302 78.173 153.566 869.444 48 - 1.339
Rettifiche di valore complessive
Attività rientranti nel primo stadio Attività rientranti nel secondo stadio
Causali/stadi rischio Crediti verso banche e banche centrali a vista Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
con impatto sulla redditività complessiva
Attività finanziarie valutate al fair value
Attività finanziarie in corso di dismissione di cui: svalutazioni individuali di cui: svalutazioni collettive Crediti verso banche e banche centrali a vista Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
con impatto sulla redditività complessiva
Attività finanziarie valutate al fair value
Attività finanziarie in corso di dismissione di cui: svalutazioni individuali di cui: svalutazioni collettive
Rettifiche complessive
iniziali
212 112.177 1.900 - - 114.288 - 371.141 262 - - 371.402
Variazioni in aumento
da attività finanziarie
acquisite o originate
- 15.756 46 - - 15.801 - 16.347 - - - 16.347
Cancellazioni diverse dai
write-off
(3) (7.471) (229) - - (7.701) - (17.120) - - - (17.120)
Rettifiche/riprese di valore
nette per rischio di credito
(+/-)
37 (65.716) (507) - - (66.186) - 28.671 1.253 - - 29.924
Modifiche contrattuali
senza cancellazioni
- - - - - - - (102) - - - (102)
Cambiamenti della
metodologia di stima
- - - - - - - - - - - -
Write-off non rilevati
direttamente a conto
economico
- - - - - - - - - - - -
Altre variazioni - 62.238 - - - 62.237 - (46.287) (183) - - (46.471)
Rettifiche complessive
finali
246 116.984 1.210 - - 118.439 - 352.650 1.332 - - 353.980
Recuperi da incasso su
attività finanziarie oggetto
di write-off
- - - - - - - - - - - -
Write-off rilevati
direttamente a conto
economico
- - - - - - - - - - - -

A.1.4 Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessivi

Rettifiche di valore complessive Accantonamenti complessivi su
Attività rientranti nel terzo stadio o originate attività finanziarie deteriorate acquisite impegni a erogare fondi e garanzie
finanziarie rilasciate
Causali/stadi rischio Crediti verso banche e banche
centrali a vista
Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
con impatto sulla redditività complessiva
Attività finanziarie valutate al fair value
Attività finanziarie in corso di dismissione di cui: svalutazioni individuali di cui: svalutazioni collettive Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
con impatto sulla redditività complessiva
Attività finanziarie valutate al fair value
Attività finanziarie in corso di dismissione di cui: svalutazioni individuali di cui: svalutazioni collettive Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio rilasciate impaired acquisiti/e o originati/e
Impegni a erogare fondi e garanzie fin.
TOTALE
Rettifiche complessive
iniziali
199 1.634.468 - - 696.577 938.091 2.061 - 1.468 593 16.484 16.221 113.349 7.405 2.275.879
Variazioni in aumento da
attività finanziarie acquisite
o originate
- 486 - - 486 - X X X X X 1.324 5.354 3.080 - 42.393
Cancellazioni diverse dai
write-off
- (339.668) - - (90.858) (248.810) (1.432) - (1.432) - (1.072) (864) (17.274) - (385.133)
Rettifiche/riprese di valore
nette per rischio di credito
(+/-)
39 513.281 - - 233.714 279.606 135 - - 135 (10.337) 7.186 8.089 676 482.807
Modifiche contrattuali
senza cancellazioni
- (1.056) - - (196) (860) - - - - - - - - (1.158)
Cambiamenti della
metodologia di stima
- - - - - - - - - - - - - - -
Write-off non rilevati
direttamente a conto
economico
- (85.135) - - (52.770) (32.364) - - - - - - - - (85.135)
Altre variazioni - (17.800) - - (16.008) (1.792) - - (36) 36 5.976 (6.974) 997 - (2.033)
Rettifiche complessive
finali
238 1.704.576 - - 770.945 933.871 764 - - 764 12.375 20.923 108.241 8.081 2.327.620
Recuperi da incasso su
attività finanziarie oggetto
di write-off
- 3.663 - - 3.663 - - - - - - - - - 3.663
Write-off rilevati
direttamente a conto
economico
- (1.065) - - (1.065) - - - - - - - - - (1.065)

Nel corso dell'esercizio 2024 i fondi per rettifiche di valore complessive registrano rispetto al dato del 1° gennaio 2024 un complessivo aumento di circa 51,7 mln di euro riconducibile prevalentemente alla dinamica delle rettifiche di valore delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato classificate nello stadio 3 (+70,1 mln di euro). In particolare, con riferimento a tale portafoglio contabile, si segnalano tra gli elementi che concorrono a tale dinamica nella riga:

  • "Cancellazioni diverse da write off" una riduzione di fondi per complessivi 365,7 mln di euro, imputabile prevalentemente al deconsolidamento di posizioni deteriorate incluse nell'operazione denominata "Bricks" e ad alcune cessioni single name;
  • "write off non rilevati direttamente a conto economico" una riduzione di fondi per crediti deteriorati per complessivi 85,1 mln di euro interamente riferita a posizioni classificate nello stadio 3. Si precisa che le cancellazioni non coperte da fondo hanno generato un impatto a conto economico di 1,1 mln di euro;
  • "Rettifiche/riprese di valore per rischio di credito" un incremento netto di fondi per 476,3 mln di euro, di cui 513,3 mln di euro riferiti allo stadio 3. Tra i principali fattori che hanno influenzato tale ultimo andamento si evidenziano tra l'altro rettifiche connesse all'operazione di cessione dei crediti deteriorati realizzata nell'esercizio, ai management overlays ed all'aggiornamento dei modelli IFRS9 di PD ed LGD. A riguardo si rinvia al paragrafo "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese" della Nota integrativa consolidata.

A.1.5 - Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi e nominali)

Valori lordi / valore nominale
Trasferimenti tra primo stadio
e secondo stadio
Trasferimenti tra secondo
stadio e terzo stadio
Trasferimenti tra primo stadio
e terzo stadio
Portafogli/stadi rischio Da primo stadio a
secondo stadio
Da secondo stadio a
primo stadio
Da secondo stadio a
terzo stadio
Da terzo stadio a
secondo stadio
Da primo stadio a
terzo stadio
Da terzo stadio a
primo stadio
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 5.755.768 2.757.944 758.938 160.301 449.673 5.659
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
- 11.309 - - - -
3. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
4. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie
rilasciate
2.298.892 784.472 159.747 4.837 37.341 7.235
Totale 31 12 2024 8.054.660 3.553.725 918.685 165.138 487.014 12.894
Totale 31 12 2023 5.731.559 4.896.585 688.046 193.289 454.560 15.011

A.1.6 – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti

31 12 2024
Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e
accantonamenti complessivi
Tipologie esposizioni/valori Totale esposizioni
lorde
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite
o originate
Totale rettifiche di
valore
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite
o originate
Esposizione
Netta
Write-off parziali
complessivi*
A. Esposizioni creditizie per
cassa
A.1 A vista 12.224.788 12.224.431 - 357 - (484) (246) - (238) - 12.224.304 -
a) Deteriorate 357 X - 357 - (238) X - (238) - 119 -
b) Non deteriorate 12.224.431 12.224.431 - X - (246) (246) - X - 12.224.185 -
A.2 Altre 4.211.030 4.001.504 - 14.420 - (7.179) (792) - (6.387) - 4.203.851
a) Sofferenze - X - - - - X - - - - -
-
di cui esposizioni oggetto di
concessioni
- X - - - - X - - - - -
b) Inadempienze probabili 14.420 X - 14.420 - (6.387) X - (6.387) - 8.033 -
-
di cui esposizioni oggetto di
concessioni
- X - - - - X - - - - -
c) Esposizioni scadute
deteriorate
- X - - - - X - - - - -
-
di cui esposizioni oggetto di
concessioni
- X - - - - X - - - - -
d) Esposizioni scadute non
deteriorate
- - - X - - - - X - - -
-
di cui esposizioni oggetto di
concessioni
- - - X - - - - X - - -
e) Altre esposizioni non
deteriorate
4.196.610 4.001.504 - X - (792) (792) - X - 4.195.818 -
-
di cui esposizioni oggetto di
concessioni
- - - X - - - - X - - -
Totale A 16.435.818 16.225.935 - 14.777 - (7.663) (1.038) - (6.625) - 16.428.155 -
B. Esposizioni fuori bilancio -
a) Deteriorate 13.510 X - 13.510 - - X - - - 13.510 -
b) Non deteriorate 2.993.340 2.134.488 - X - (255) (255) - X - 2.993.085 -
Totale B 3.006.850 2.134.488 - 13.510 - (255) (255) - - - 3.006.595 -
Totale (A+B) 19.442.668 18.360.423 - 28.287 - (7.918) (1.293) - (6.625) - 19.434.750 -

* Valore da esporre a fini informativi

Alla data di riferimento del presente bilancio la tabella non include attività finanziarie impaired originate o acquisite.

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

A.1.7 – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

31 12 2024
Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e accantonamenti
complessivi
Tipologie esposizioni/valori Totale esposizioni
lorde
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
accantonamenti
Totale rettifiche
complessivi
di valore e
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Esposizione
Netta
Write-off parziali
complessivi*
A. Esposizioni per cassa
a) Sofferenze 1.244.849 X - 1.240.207 1.659 (815.595) X - (814.788) (706) 429.254 783
- di cui esposizioni oggetto di
concessioni
242.503 X - 242.345 118 (159.891) X - (159.790) (75) 82.612 173
b) Inadempienze probabili 2.230.194 X - 2.220.539 411 (865.249) X - (858.563) (56) 1.364.945 15.230
- di cui esposizioni oggetto di
concessioni
986.012 X - 979.606 411 (340.720) X - (336.299) (56) 645.292 8.264
c) Esposizioni scadute deteriorate 89.348 X - 89.200 - (24.855) X - (24.839) - 64.493 63
- di cui esposizioni oggetto di
concessioni
4.691 X - 4.691 - (1.151) X - (1.151) - 3.540 -
d) Esposizioni scadute non deteriorate 382.281 127.923 253.785 X - (14.933) (459) (14.474) X - 367.348 57
- di cui esposizioni oggetto di
concessioni
26.217 - 26.217 X - (1.287) - (1.287) X - 24.930 -
e) Altre esposizioni non deteriorate 91.427.474 76.838.651 10.967.526 X 850 (456.449) (116.941) (339.506) X (2) 90.971.025 3.343
- di cui esposizioni oggetto di
concessioni
1.047.746 - 1.029.688 X - (66.918) - (66.918) X - 980.828 622
Totale A 95.374.146 76.966.574 11.221.311 3.549.946 2.920 (2.177.081) (117.400) (353.980) (1.698.190) (764) 93.197.065 19.476
B. Esposizioni fuori bilancio -
a) Deteriorate 617.450 X - 608.753 8.696 (116.324) X - (108.242) (8.082) 501.126 -
b) Non deteriorate 42.905.758 37.319.020 1.277.020 X 245 (41.132) (12.119) (20.924) X - 42.864.626 -
Totale B 43.523.208 37.319.020 1.277.020 608.753 8.941 (157.456) (12.119) (20.924) (108.242) (8.082) 43.365.752 -
Totale (A+B) 138.897.354 114.285.594 12.498.331 4.158.699 11.861 (2.334.537) (129.519) (374.904) (1.806.432) (8.846) 136.562.817 19.476

* Valore da esporre a fini informativi

Per la quantificazione e l'evidenza degli indici patrimoniali di copertura dei finanziamenti si rimanda alla Relazione sulla Gestione.

Al 31 dicembre 2024 la Banca detiene crediti impaired acquisiti per un valore nominale di 16,1 mln di euro; i crediti sono stati classificati nel portafoglio "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" al prezzo di acquisto pari a 0,7 mln di euro opportunamente rettificato al fine di adeguare il valore netto contabile al fair value di prima iscrizione.

Per maggiori dettagli informativi relativi alle attività finanziarie impaired originate o acquisite si rimanda al paragrafo 3.3 "Attività finanziarie impaired acquisite o originate" incluso nella sezione 1 "Rischio di credito-Informazioni qualitative" della Nota Integrativa consolidata.

A.1.8 – Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

31 12 2024
Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
- 1.177 -
- - -
- 13.608 -
- 13.608 -
- - -
- - -
- - -
- - -
- 8 -
- - -
- - -
- 8 -
- - -
- - -
- - -
- - -
- - -
- 14.777 -
- - -

Alla data di riferimento del presente bilancio non vi sono attività finanziarie impaired acquisite nel corso dell'esercizio nè per il tramite di operazioni di aggregazione aziendale né per altre tipologie di acquisizione.

A.1.8 bis – Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia

La presente tabella non è valorizzata in quanto sia per l'anno in corso che per l'anno precedente la Banca non detiene esposizioni oggetto di concessione verso banche.

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

A.1.9 – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

31 12 2024
Causali/ Categorie Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 1.324.212 1.962.711 119.845
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 58.774 9.476 301
B. Variazioni in aumento 485.251 1.349.004 92.142
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate 85.478 1.145.703 81.228
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate 477 31 -
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 359.173 54.535 233
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni - 162 -
B.5 altre variazioni in aumento 40.123 148.573 10.681
C. Variazioni in diminuzione 564.612 1.081.520 122.642
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate 943 152.513 24.560
C.2 write-off 46.105 40.438 140
C.3 incassi 139.416 484.916 30.904
C.4 realizzi per cessioni 81.683 14.507 -
C.5 perdite da cessioni - 204 -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate 1.097 345.811 67.033
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni - 7.865 5
C.8 Altre variazioni in diminuzione 295.368 35.266 -
D. Esposizione lorda finale 1.244.851 2.230.195 89.345
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -

La riga altre variazioni in diminuzione pari a complessivi 330,6 mln di euro è riconducibile per 264,2 mln di euro alle esposizioni deteriorate oggetto di cessione nell'anno di cui 250,5 mln di euro classificate a sofferenza. e 13,7 mln di euro ad inadempienza probabile.

Con riferimento alle sofferenze, gli incassi totali si compongono per il 13% da recuperi in via giudiziale, il 24% da transazioni stragiudiziali, 10% da vendita immobili leasing, 21% da escussione garanzie consortili (prevista a prima richiesta); in aggiunta si rilevano circa 81,7 mln di euro relativi ad incassi da cessione.

A.1.9bis – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia

31 12 2024
Causali/Qualità Esposizioni oggetto di
concessioni deteriorate
Esposizioni oggetto di
concessioni non deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 1.198.368 1.206.186
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
B. Variazioni in aumento 511.034 533.228
B.1 ingressi da esposizioni in bonis non oggetto di concessioni 205.335 356.262
B.2 ingressi da esposizioni in bonis oggetto di concessioni 168.659 X
B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 126.793
B.4 Ingressi da esposizioni deteriorate non oggetto di concessioni 61.155 2.101
B.5 altre variazioni in aumento 75.885 48.072
C. Variazioni in diminuzione 476.198 665.451
C.1 uscite verso esposizioni in bonis non oggetto di concessioni X 247.215
C.2 uscite verso esposizioni in bonis oggetto di concessioni 126.793 X
C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 168.659
C.4 write-off 9.233 32
C.5 incassi 217.234 233.062
C.6 realizzi per cessioni 27.488 -
C.7 perdite da cessione - -
C.8 altre variazioni in diminuzione 95.450 16.483
D. Esposizione lorda finale 1.233.204 1.073.963
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - -

A.1.10 – Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive

31 12 2024
Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
Causali/ Categorie Totali Di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totali Di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totali Di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali - - 620 - - -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - - -
B. Variazioni in aumento - - 6.005 - - -
B.1 rettifiche di valore da attività finanziarie
impaired acquisite o originate
- X - X - X
B.2. altre rettifiche di valore - - 5.979 - - -
B.3 perdite da cessione - - - - - -
B.4 trasferimenti da altre categorie di esposizioni
deteriorate
- - - - - -
B.5 modifiche contrattuali senza cancellazioni - X - X - X
B.6 altre variazioni in aumento - - 26 - - -
C. Variazioni in diminuzione - - - - - -
C.1 riprese di valore da valutazione - - - - - -
C.2 riprese di valore da incasso - - - - - -
C.3 utili da cessione - - - - - -
C.4 write-off - - - - - -
C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni
deteriorate
- - - - - -
C.6 modifiche contrattuali senza cancellazioni - X - X - X
C.7 altre variazioni in diminuzione - - - - - -
D. Rettifiche complessive finali - - 6.625 - - -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - - -

Alla data di riferimento del presente bilancio non vi sono attività finanziarie impaired acquisite nel corso dell'esercizio né per il tramite di operazioni di aggregazione aziendale né per altre tipologie di acquisizione.

A.1.11 – Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive

31 12 2024
Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
Causali/ Categorie Totali Di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totali Di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totali Di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali 897.289 156.177 737.599 324.383 26.552 2.560
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
B. Variazioni in aumento 334.777 74.065 501.853 159.770 23.043 1.230
B.1 rettifiche di valore da attività finanziarie
impaired acquisite o originate
477 X 8 X - X
B.2 altre rettifiche di valore 176.470 41.071 446.373 130.723 20.782 978
B.3 perdite da cessione - - 204 - - -
B.4 trasferimenti da altre categorie di esposizioni
deteriorate
149.004 24.830 13.026 1.376 55 7
B.5 modifiche contrattuali senza cancellazioni - X 31 X - X
B.6 altre variazioni in aumento 8.826 8.164 42.211 27.671 2.206 245
C. Variazioni in diminuzione 416.467 70.352 374.201 143.434 24.739 2.641
C.1 riprese di valore da valutazione 44.780 8.638 66.959 42.415 3.029 25
C.2 riprese di valore da incasso 43.622 13.053 92.397 45.690 4.252 809
C.3 utili da cessione - - 751 - - -
C.4 write-off 46.105 4.911 40.438 4.321 140 -
C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni
deteriorate
417 33 145.608 24.635 16.059 1.546
C.6 modifiche contrattuali senza cancellazioni - X 1.114 X 1 X
C.7 altre variazioni in diminuzione 281.547 43.716 26.936 26.372 1.259 261
D. Rettifiche complessive finali 815.595 159.891 865.249 340.720 24.855 1.151
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - - -

La riga altre variazioni in diminuzione delle attività deteriorate pari a complessivi 309,7 mln di euro si riferisce prevalentemente alla chiusura dei fondi relativi alle esposizioni deteriorate oggetto di cessione nel 2024 di cui 250,5 mln di euro riferiti a posizioni classificate a sofferenza e 13,7 mln di euro a posizioni classificate ad inadempienza probabile.

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Esposizione al rischio del credito sovrano

Di seguito viene riportata l'esposizione netta al rischio di credito sovrano in titoli di stato, finanziamenti e derivati creditizi detenuti dalla Banca al 31 dicembre 2024.

in milioni di euro
Paese Finanziamenti Derivati su
crediti
Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto a conto
economico
Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
Attività
finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
Attività
finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
Attività
finanziarie di
negoziazione
Nominale Valore di
mercato= valore
di bilancio
Nominale Valore di
mercato= valore
di bilancio
Valore di
bilancio
Valore di
bilancio
Nominale
Argentina 0,5 - - - - - -
Belgio - - 8,0 3,3 - - -
Francia - - 45,0 42,7 11,1 - -
Italia 1.840,4 1.572,9 1.519,0 1.451,9 8.407,1 1.528,1 1.475,9
Messico 0,1 - 15,0 11,8 - - -
Perù - - 2,0 1,6 - - -
Portogallo 0,3 0,2 19,6 11,7 2,9 - -
Romania - - 30,0 25,6 - - -
Russia - - - - - - -
Spagna - - - - 666,5 - -
Stati Uniti - - 48,1 36,0 - - -
Sud Africa - - 5,0 5,1 - - -
Altri paesi (0,1) 0,1 - (0,1) (0,1) - -
Totale 31 12 2024 1.841,2 1.573,2 1.691,7 1.589,6 9.087,5 1.528,1 1.475,9
Totale 31 12 2023 1.636,4 1.339,6 1.876,3 1.722,5 8.719,0 1.706,0 2.325,6

Il dettaglio delle esposizioni della Banca viene declinato tenendo presente che, secondo le indicazioni dell'Autorità di Vigilanza europea (European Securities and Markets Authority, ESMA), per "debito sovrano" devono intendersi i titoli obbligazionari emessi dai Governi centrali e locali e dagli Enti governativi, nonché i prestiti agli stessi erogati. La valorizzazione di tali strumenti finanziari è avvenuta secondo i criteri propri della categoria di appartenenza.

Al 31 dicembre 2024, la durata residua dell'esposizione verso la componente più rilevante del debito sovrano (titoli di debito su Italia) è pari a 6,73 anni. L'esposizione complessiva, su finanziamenti e titoli di debito, ammonta a 13.778,5 mln di euro, quasi interamente detenuta nei confronti dell'Italia, ed è concentrata nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato. Le esposizioni verso l'Italia sono quasi totalmente classificate nel livello 1 della gerarchia del fair value, a meno di 411,3 mln di euro classificati nel livello 2 e riconducibili prevalentemente a titoli governativi.

Di seguito un dettaglio relativo alle riserve sulle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e ai derivati creditizi dell'Italia (in mln di euro):

Titoli valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: Italia 31 12 2024 31 12 2023
Valore di bilancio 1.451,9 1.624,6
Riserva OCI (netto fiscale) (19,2) (39,8)
di cui: effetto copertura (netto fiscale) 0,1 (20,1)
Derivati creditizi su Italia 31 12 2024 31 12 2023
Acquisti di protezione
Nominali (79,8) (79,5)
Fair value positivi - -
Fair value negativi (4,7) (5,5)
Vendite di protezione
Nominali 1.555,7 2.405,2
Fair value positivi - -
Fair value negativi (45,0) (85,9)

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni

A.2.1 – Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate per classi di rating esterni (valori lordi)

31 12 2024
Classi di rating esterni
Esposizioni classe 1 classe 2 classe 3 classe 4 classe 5 classe 6 Senza
rating
Totale
A. Attività finanziarie valutate
al costo ammortizzato
698.669 1.076.959 9.204.212 1.212.261 106.194 28 81.292.072 93.590.395
- primo stadio 698.669 1.076.959 9.154.814 341.843 34.307 - 67.497.881 78.804.473
- secondo stadio - - 49.398 870.418 71.887 28 10.226.906 11.218.637
- terzo stadio - - - - - - 3.564.365 3.564.365
- Impaired acquisite o
originate
- - - - - - 2.920 2.920
B. Attività finanziarie valutate
fair value impatto redditività
complessiva
379.648 11.736 1.717.484 54.737 - 2.674 - 2.166.279
- primo stadio 379.648 11.736 1.717.484 54.737 - - - 2.163.605
- secondo stadio - - - - - 2.674 - 2.674
- terzo stadio - - - - - - - -
- Impaired acquisite o
originate
- - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso
di dismissione
- - - - - - - -
- primo stadio - - - - - - - -
- secondo stadio - - - - - - - -
- terzo stadio - - - - - - - -
- Impaired acquisite o
originate
- - - - - - - -
Totale (A+B+C) 1.078.317 1.088.695 10.921.696 1.266.998 106.194 2.702 81.292.072 95.756.674
D. Impegni a erogare fondi
e garanzie finanziarie
rilasciate
130.429 643.006 1.300.120 1.245.460 78.484 12.713 37.951.521 41.361.733
- primo stadio 130.429 525.258 1.298.551 1.245.460 73.407 10.388 36.170.015 39.453.508
- secondo stadio - 117.748 1.569 - 5.077 2.325 1.150.301 1.277.020
- terzo stadio - - - - - - 622.263 622.263
- Impaired acquisite o
originate
- - - - - - 8.942 8.942
Totale (A+B+C+D) 1.208.746 1.731.701 12.221.816 2.512.458 184.678 15.415 119.243.593 137.118.407

classe 1=AAA/AA-; classe 2=A+/A-; classe 3=BBB+/BBB-; classe 4=BB+/BB-; classe 5=B+/B-; classe 6=Inferiore a B-

Le classi di rating esterni adottate per la compilazione della tabella sono quelle utilizzate da Standard & Poor's. Le esposizioni lorde per cassa corrispondono alle esposizioni presenti nelle precedenti Tabelle E.A.1.2, mentre le esposizioni fuori bilancio corrispondono a quelle definite nella tabella E.A.1.6 ed E.A.1.7. In presenza di più Rating esterni assegnati, i criteri adottati nella scelta del Rating sono quelli previsti dalla Banca d'Italia (in presenza di due rating si utilizza quello peggiore, in presenza di tre o più rating assegnati si sceglie il secondo). Per garantire la significatività dell'informazione si è provveduto ad utilizzare tabelle interne di trascodifica per convertire la classificazione prevista dalle diverse società di Rating a quella adottata da Standard & Poor's.

A.2.2 – Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate per classi di rating interni (valori lordi)

31 12 2024
Classi di rating interni
Esposizioni elevata
Qualità
Qualità
buona
sufficiente
Qualità
mediocre
Qualità
Qualità
debole
Default Default
amm.vo
di Gruppo
Senza
rating
Totale
A. Attività finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
9.835.149 21.228.170 20.359.308 9.273.574 512.866 3.566.435 - 28.814.893 93.590.395
- primo stadio 9.580.147 20.636.421 17.344.545 3.967.771 782 - - 27.274.807 78.804.473
- secondo stadio 255.002 591.749 3.013.913 5.305.803 512.084 - - 1.540.086 11.218.637
- terzo stadio - - - - - 3.564.365 - - 3.564.365
- Impaired acquisite
o originate
- - 850 - - 2.070 - - 2.920
B. Attività finanziarie
valutate fair value
impatto redditivita
complessiva
912 7.079 1 - - - - 2.158.288 2.166.280
- primo stadio 912 7.079 1 - - - - 2.155.614 2.163.606
- secondo stadio - - - - - - - 2.674 2.674
- terzo stadio - - - - - - - - -
- Impaired acquisite
o originate
- - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in
corso di dismissione
- - - - - - - - -
- primo stadio - - - - - - - - -
- secondo stadio - - - - - - - - -
- terzo stadio - - - - - - - - -
- Impaired acquisite
o originate
- - - - - - - - -
Totale (A+B+C) 9.836.061 21.235.249 20.359.309 9.273.574 512.866 3.566.435 - 30.973.181 95.756.675
D. Impegni a erogare
fondi e garanzie
finanziarie rilasciate
6.322.368 8.446.893 8.460.187 2.003.292 44.332 630.959 - 15.453.702 41.361.733
- primo stadio 6.097.948 8.277.324 7.989.803 1.619.411 24.695 - - 15.444.328 39.453.509
- secondo stadio 224.420 169.569 470.139 383.881 19.637 - - 9.374 1.277.020
- terzo stadio - - - - - 622.263 - - 622.263
- Impaired acquisite
o originate
- - 245 - - 8.696 - - 8.941
Totale (A+B+C+D) 16.158.429 29.682.142 28.819.496 11.276.866 557.198 4.197.394 - 46.426.883 137.118.408

Qualità Elevata (classi Master Scale AAA, A1) Qualità Buona (classi Master Scale A2, A3, B1) Qualità Sufficiente (classi Master Scale B2, B3, C1, C2) Qualità Mediocre (classi Master Scale C3, D1, D2, D3) Qualità Debole (classi Master Scale E1, E2, E3).

La tabella descrive la ripartizione della clientela della Banca per classi di rischiosità attribuite sulla base dei rating assegnati dai modelli interni. A questo fine, sono riportate esclusivamente le esposizioni (controparti) su cui viene periodicamente rilevato il rating interno sui modelli/entità legali/portafogli per i quali si è intrapreso il percorso di validazione con l'Autorità di Vigilanza, senza operare alcuna transcodifica da rating ufficiale a rating interno per quanto concerne soprattutto i settori di clientela "Banche", "Non Banking Financial Institution" e "Governi e Pubblica Amministrazione". Sulla base di tale avvertenza, pertanto, anche le esposizioni riferite a tali ultimi segmenti - sebbene siano dotati di rating ufficiali - sono stati segnalati come "unrated" nei modelli interni di rating.

A.3 Distribuzione delle esposizioni creditizie garantite per tipologia di garanzia

A.3.1 – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche garantite

31 12 2024
Garanzie personali
Garanzie reali Derivati su crediti Crediti di firma
Altri derivati
Esposizione lorda Esposizione netta Immobili - ipoteche Immobili - finanziamenti per leasing Titoli Altre garanzie reali CLN Controparti centrali Banche Altre società finanziarie Altri soggetti Amministrazioni pubbliche Banche Altre società finanziarie Altri soggetti Totale Garanzie reali e personali
1. Esposizioni creditizie
per cassa garantite:
859.081 859.076 802 - 850.465 - - - - - - - - - 24 851.291
1.1 totalmente garantite 857.245 857.240 802 - 850.465 - - - - - - - - - - 851.267
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - -
1.2 parzialmente garantite 1.836 1.836 - - - - - - - - - - - - 24 24
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - -
2. Esposizioni creditizie
"fuori bilancio"
garantite:
225.867 225.867 - - 9.659 196.314 - - - - - - - - - 205.973
2.1 totalmente garantite 9.659 9.659 - - 9.659 - - - - - - - - - - 9.659
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - -
2.2 parzialmente garantite 216.208 216.208 - - - 196.314 - - - - - - - - - 196.314
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - -

La tabella evidenzia, oltre alle esposizioni per cassa, l'ammontare delle esposizioni fuori bilancio verso banche (inclusi i contratti derivati verso banche) che risultano garantite totalmente oppure parzialmente. Per quanto concerne le garanzie personali, i comparti economici di appartenenza dei garanti (crediti di firma) e dei venditori di protezione (derivati su crediti) sono individuati facendo riferimento ai criteri di classificazione previsti nel fascicolo "classificazione della clientela per settori e gruppi di attività economica" edito dalla Banca d'Italia.

La classificazione delle esposizioni fra quelle "totalmente garantite" viene effettuata confrontando l'esposizione lorda con l'importo della garanzia stabilito contrattualmente; a tal fine vengono considerate anche eventuali integrazioni di garanzie.

Nelle colonne "Garanzie reali" e "Garanzie personali" è indicato il fair value delle garanzie stimato alla data di riferimento del bilancio in carenza di tale informazione il valore contrattuale della stessa. Si evidenzia che entrambi i valori non possono essere superiori al valore di bilancio delle esposizioni garantite, in linea a quanto stabilito dal 8° agg.to della circolare 262 di Banca d'Italia.

A.3.2 - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela garantite

31 12 2024
Garanzie reali Derivati su crediti
Altri derivati
Esposizione lorda Esposizione netta Immobili - ipoteche Immobili - finanziamenti per leasing Titoli Altre garanzie reali CLN Controparti centrali Banche Altre società finanziarie Altri soggetti Amministrazioni pubbliche Banche Altre società finanziarie Altri soggetti Totale Garanzie reali e personali
62.034.712 60.361.062 - - - - 1.980 583.165 4.687.453 58.561.467
55.983.797 54.471.153 - - - - 1.537 529.276 4.374.979 54.236.475
2.599.225 1.426.763 925.492 85.737 3.417 16.567 - - - - - 277.090 - 16.521 94.185 1.419.009
6.050.915 5.889.909 4.511 - 137.223 59.985 - - - - 443 53.889 312.474 4.324.992
419.290 282.094 448 - 1.939 432 - - - - - 214.143 - 3.189 14.765 234.916
17.651.466 17.621.567 340.518 747.689 - - - - - 764.236 2.926 497.890 4.248.752 16.888.207
15.618.651 15.593.156 337.853 162.130 - - - - - 466.401 2.926 454.639 3.844.215 15.524.724
85.548 75.280 5.086 1.362 2.048 1.300 - - - - - 5.339 - 1.431 58.585 75.151
2.032.815 2.028.411 2.665 4 29.632 585.559 - - - - - 297.835 - 43.251 404.537 1.363.483
24.907 21.949 - - 219 561 - - - - - 3.160 - 262 14.239 18.441
35.530.962 1.665.374
35.526.451 1.665.374
21.006 10.265.190
21.002 10.235.558
7.439.055 1.123.877
7.301.832 1.063.892
- 7.529.601
- 3.773.134
- 3.756.467
Garanzie personali Crediti di firma

La tabella evidenzia, oltre alle esposizioni per cassa, l'ammontare delle esposizioni fuori bilancio verso clientela (inclusi i contratti derivati verso clientela) che risultano garantite totalmente oppure parzialmente.

Per quanto concerne le garanzie personali, i comparti economici di appartenenza dei garanti (crediti di firma) e dei venditori di protezione (derivati su crediti) sono individuati facendo riferimento ai criteri di classificazione previsti dalla Banca d'Italia nella Circolare n.140 dell'11febbraio 1991 "Istruzioni relative alla classificazione della clientela". La classificazione delle esposizioni fra quelle "totalmente garantite" viene effettuata confrontando l'esposizione lorda con l'importo della garanzia stabilito contrattualmente; a tal fine vengono considerate anche eventuali integrazioni di garanzie.

Nelle colonne "Garanzie reali" e Garanzie personali" è indicato il fair value delle garanzie stimato alla data di riferimento del bilancio; in carenza di tale informazione il valore contrattuale della stessa. Si evidenzia che entrambi i valori non possono essere superiori al valore di bilancio delle esposizioni garantite, in linea a quanto stabilito del 8° agg.to della circolare 262 di Banca d'Italia.

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Esposizione Rettifiche Valore di bilancio
creditizia
cancellata
Valore lordo di valore
complessive
di cui ottenute
nel corso
dell'esercizio
A. Attività materiali 48.647 53.749 25.905 27.844 3.882
A.1. Ad uso funzionale - - - - -
A.2. A scopo di investimento 48.647 53.749 25.905 27.844 3.882
A.3. Rimanenze - - - - -
B. Titoli di capitale e titoli di debito 24.214 24.214 (3.001) 27.215 -
C. Altre Attività - - - - -
D. Attività non correnti e gruppi di Attività in via di
dismissione
- - - - -
D.1. Attività materiali - - - - -
D.2. Altre Attività - - - - -
Totale 31 12 2024 72.861 77.963 22.904 55.059 3.882
Totale 31 12 2023 95.985 74.330 21.484 52.846 -

A.4 – Attività finanziarie e non finanziarie ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute

Le "Attività finanziarie e non finanziarie ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute" rappresentate nella tabella sopra includono immobili:

  • derivanti dal mancato riscatto dei beni in leasing e dalla risoluzione di contratti di leasing finanziario deteriorati;
  • conseguenti a datio in solutum.

Al 31 dicembre 2024, la Banca detiene strumenti finanziari per un valore di bilancio di 24,2 mln di euro (27,1 mln di euro al 31 dicembre 2023) classificati nel portafoglio contabile "Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", che rappresentano attività finanziarie non precedentemente concesse al debitore a garanzia di preesistenti finanziamenti erogati, ma acquisite nell'ambito di accordi bilaterali con lo stesso, a seguito dei quali la Banca ha provveduto alla cancellazione della relativa esposizione creditizia.

B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie

B.1 – Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela

31 12 2024
Amministrazioni pubbliche Società finanziarie Società finanziarie: di cui
imprese di assicurazione
Società non finanziarie Famiglie
Esposizioni / Controparti Esposizione netta Rettifiche valore
comlpessive
Esposizione netta Rettifiche valore
comlpessive
Esposizione netta Rettifiche valore
comlpessive
Esposizione netta Rettifiche valore
comlpessive
Esposizione netta Rettifiche valore
comlpessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 176 813 3.444 938 - - 320.856 649.672 104.779 164.172
- di cui: esposizioni oggetto di
concessione
- - 186 168 - - 58.281 114.976 24.145 44.747
A.2 Inadempienze probabili 1.635 2.077 1.141 910 - - 819.196 613.515 542.974 248.747
- di cui: esposizioni oggetto di
concessione
13 10 323 266 - - 301.597 198.276 343.359 142.168
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 7.631 6.048 140 102 - - 20.018 7.756 36.704 10.949
- di cui: esposizioni oggetto di
concessione
- - - - - - 1.650 678 1.890 473
A.4 Esposizioni non deteriorate 15.750.518 7.240 11.048.185 8.987 81.645 - 31.888.302 296.192 32.651.368 158.963
- di cui: esposizioni oggetto di
concessione
18.200 30 40.960 794 - - 602.513 48.851 344.085 18.531
Totale A 15.759.960 16.178 11.052.910 10.937 81.645 - 33.048.372 1.567.135 33.335.825 582.831
B. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio"
B.1 Esposizioni deteriorate - - 995 204 - - 483.857 115.537 16.273 583
B.2 Esposizioni non deteriorate 3.578.181 20 12.580.849 193 243.571 - 24.941.281 38.380 1.764.315 2.539
Totale B 3.578.181 20 12.581.844 397 243.571 - 25.425.138 153.917 1.780.588 3.122
Totale (A+B) 31 12 2024 19.338.141 16.198 23.634.754 11.334 325.216 - 58.473.510 1.721.052 35.116.413 585.953
Totale (A+B) 31 12 2023 19.792.482 19.238 21.683.695 28.957 125.013 - 58.608.866 1.637.477 35.238.874 622.484

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

ITALIA ALTRI PAESI EUROPEI AMERICA ASIA RESTO DEL MONDO
Esposizioni / Aree geografiche Esposizione netta Rettifiche di valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche di valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche di valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche di valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche di valore
complessive
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze 428.389 812.121 653 1.591 154 1.670 58 213 - -
A.2 Inadempienze probabili 1.358.864 856.574 5.424 7.745 391 326 267 590 - 14
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 61.705 23.943 1.932 641 174 10 643 251 40 9
A.4 Esposizioni non deteriorate 88.489.488 469.512 1.037.554 809 522.653 493 113.466 111 1.175.213 457
Totale A 90.338.446 2.162.150 1.045.563 10.786 523.372 2.499 114.434 1.165 1.175.253 480
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Esposizioni deteriorate 500.387 116.324 2 - 2 - 734 - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 40.752.627 41.064 1.680.832 65 320.121 2 49.696 - 61.350 -
Totale B 41.253.014 157.388 1.680.834 65 320.123 2 50.430 - 61.350 -
Totale (A+B) 31 12 2024 131.591.460 2.319.538 2.726.397 10.851 843.495 2.501 164.864 1.165 1.236.603 480
Totale (A+B) 31 12 2023 130.875.406 2.293.663 3.522.876 10.804 573.291 2.310 155.670 1.212 196.673 163

B.2 – Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela

B.3 - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche (valore di bilancio)

ITALIA ALTRI PAESI
EUROPEI
AMERICA ASIA RESTO DEL MONDO
Esposizioni/Aree geografiche Esposizione
netta
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche di
valore
A. Esposizioni creditizie per
cassa
A.1 Sofferenze - - - - - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - 420 748 7.732 5.877 - - - -
A.3 Esposizioni scadute
deteriorate
- - - - - - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 14.913.631 343 1.202.333 231 48.374 4 158.655 450 97.008 11
Totale A 14.913.631 343 1.202.753 979 56.106 5.881 158.655 450 97.008 11
B. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio"
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - 13.510 - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 564.929 32 1.272.619 79 199.464 2 619.577 37 205.280 104
Totale B 564.929 32 1.272.619 79 212.974 2 619.577 37 205.280 104
Totale (A+B) 31 12 2024 15.478.560 375 2.475.372 1.058 269.080 5.883 778.232 487 302.288 115
Totale (A+B) 31 12 2023 16.834.648 601 2.313.093 1.166 289.080 60 594.343 264 280.974 108

B.4 Grandi esposizioni

Voci/valori 31 12 2024 31 12 2023
a) Valore di bilancio 110.206.514 87.787.472
b) Valore ponderato 2.951.123 2.011.916
c) Numero 8 8

La normativa definisce una posizione come "grande esposizione" sulla base dell'esposizione non ponderata per il rischio di credito.

Una posizione è considerata "grande esposizione" se di importo pari o superiore al 10% dei fondi propri.

L'incremento registrato nell'esercizio 2024 rispetto al 2023 per il "Valore di bilancio" è dovuto prevalentemente alla variazione positiva sia verso il Tesoro dello Stato, sia all'operatività verso controparti centrali qualificate, che risulta esentata dal calcolo del valore ponderato come previsto dalla CRR art. 400 (1) lettera j). L'incremento del "Valore ponderato" riferito al 2024 rispetto al 2023 è attribuibile sostanzialmente all'incremento di operatività di factoring garantito (acquisizione di garanzie da primario istituto).

C. OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE

Informazioni di natura qualitativa

Per le informazioni di natura qualitativa si rinvia a quanto esposto nella parte E della Nota Integrativa Consolidata.

Nel seguito sono riportate le caratteristiche delle operazioni di cartolarizzazione della Banca originate negli esercizi precedenti, ed in essere al 31 dicembre 2024, i cui titoli sono stati in parte collocati presso il mercato.

Operazioni di cartolarizzazione sintetica

lla data del 31 dicembre 2024 sono in essere due operazioni di cartolarizzazione sintetica realizzate nel luglio 2021, denominate "Siena 2021 – RegCap-1" e "Siena 2021 - RegCap-Specialized Lending" (ereditata a seguito della fusione per incorporazione di MPS Capital Services Banca per le Imprese S.p.A.).

La cartolarizzazione sintetica ha l'obiettivo principale di liberare capitale regolamentare ed economico grazie alla riduzione del livello di rischio di credito del portafoglio sottostante l'operazione (Significant Risk Transfer). In generale, attraverso la stipula di contratti di garanzia, si prevede l'acquisto di protezione sul rischio creditizio sottostante ad un portafoglio di finanziamenti, del quale l'Originator mantiene la piena titolarità e la relativa gestione del servicing.

Per maggiori dettagli si rinvia alla Nota Integrativa Consolidata – Parte E – Sezione C "Operazioni di Cartolarizzazione".

Cartolarizzazioni proprie con derecognition degli attivi sottostanti

Siena NPL 2018 Srl

Nel corso del 2017, sulla base di quanto previsto dal Piano di Ristrutturazione e in linea con i termini degli accordi intercorsi con Quaestio Capital Management SGR S.p.A., la Banca, insieme ad altre società del Gruppo, ha perfezionato un'operazione di cartolarizzazione di un portafoglio di crediti classificati a sofferenza.

Il portafoglio è stato ceduto, in data 20 dicembre 2017, al Veicolo denominato Siena NPL 2018 S.r.l, appositamente costituito. La società veicolo ha finanziato l'acquisto del portafoglio attraverso l'emissione di titoli asset backed a ricorso limitato di classe Senior A1, Senior A2, Mezzanine e Junior, accentrati in forma dematerializzata presso Monte Titoli S.p.A. e inizialmente non quotati presso alcun mercato regolamentato italiano e/o estero.

Il 9 gennaio 2018, si è perfezionata la cessione del 95% dei titoli Mezzanine a Quaestio Capital SGR per conto di Italian Recovery Fund (Fondo Atlante II). Nel mese di maggio 2018, al termine del processo di attribuzione del rating, le Senior Notes sono state ristrutturate in un'unica classe ottenendo un rating investment grade dalle 3 agenzie di rating coinvolte, come di seguito riportato. Di conseguenza i titoli emessi dalla società veicolo sono stati i seguenti:

  • i. Senior A per 2.918 mln di euro, rating A3/BBB+/BBB (Moody's/Scope Ratings/DBRS). L'ammontare outstanding al 31 dicembre 2024 è pari a 813 mln di euro circa. Il rating al 31 dicembre 2024 è Ba1/BB+/BB(high) (Moody's/Scope Ratings/DBRS);
  • ii. Mezzanine B per 848 mln di euro, non dotate di rating e cedute al fondo Italian Recovery Fund, per una quota pari al 95% dell'emissione. L'ammontare oustanding al 31 dicembre 2024, anche per effetto della capitalizzazione degli interessi (payment-in-kind), è pari a 901 mln di euro circa;
  • iii. Junior per 565 mln di euro, non dotati di rating e cedute al fondo Italian Recovery Fund per una quota pari al 95% dell'emissione.

La vendita del 95% dei titoli Mezzanine e dei titoli Junior ha consentito di realizzare, nel giugno 2018, il deconsolidamento dell'intero portafoglio cartolarizzato. Il restante 5% delle note Mezzanine e Junior è stato trattenuto ai fini del rispetto della "retention rule".

A luglio 2018, infine, il MEF ha concesso con proprio decreto, la garanzia dello Stato (GACS) sulla tranche senior della cartolarizzazione. Con l'ottenimento della GACS si è concluso l'intero iter della cartolarizzazione.

Norma SPV S.r.l.

Il 1° luglio 2017 nell'ambito di un'operazione di cartolarizzazione di crediti non performing originati anche da banche esterne al Gruppo, la Banca ha perfezionato la cessione di un portafoglio di 12 finanziamenti non performing nel settore real estate e shipping, per un importo pari a 24,0 mln di euro per il comparto real estate e 145,3 mln di euro per il comparto shipping.

Per finanziare l'acquisto di tale portafoglio il Veicolo, in data 21 luglio 2017, ha emesso titoli ABS (I "Titoli") di Classe A1, B, C, D per il settore real estate, e titoli ABS di Classe A1, B, C1, C2 e D per il settore shipping. Le classi senior di entrambe le operazioni real estate e shipping sono state collocate presso investitori istituzionali, mentre le classi mezzanine e junior sono state sottoscritte da ciascuna banca cedente in proporzione ai crediti ceduti. In particolare, la Banca ha sottoscritto le seguenti classi:

  • Real Estate: Classe B per un valore nominale di 11,6 mln di euro; Classe C per un valore nominale di 2,4 mln di euro; Classe D per un valore nominale di 9,2 mln di euro.
  • Shipping: Classe B per un valore nominale di 46,2 mln di euro; Classe C1 per un valore nominale di 20,7 mln di euro; Classe C2 per un valore nominale di 6,6 mln di euro; Classe D per un valore nominale di 66,8 mln di euro.

Nel corso del primo trimestre 2020, la Banca ha provveduto alla derecognition contabile dei crediti sottostanti la cartolarizzazione, in quanto, a seguito dell'omologazione della proposta di concordato fallimentare RBD Armatori SpA, non sussistono rischi e benefici, per la Banca, connessi alla titolarità del credito.

In data 21 ottobre 2024 i Noteholder, tra cui Banca MPS, hanno sottoscritto un Unwinding Agreement, autorizzando la liquidazione di entrambi i comparti della Cartolarizzazione Norma SPV a seguito di pagamenti intervenuti in data pari data per 0,4 mln di euro relativi al Real Estate e per 0,1 mln di dollari per lo Shipping. Successivamente, in data 23 ottobre 2024 è stata sottoscritta la Termination Letter e in data 2 gennaio 2025 è intervenuta la cancellazione delle notes dal bilancio della Banca.

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Informazioni di natura quantitativa

Esposizione per cassa Garanzie rilasciate Linee di credito
Tipologia attività cartolarizzate/
Esposizioni
Senior Mezzanine Junior Senior Mezzanine Junior Senior Mezzanine Junior
Valore di bilancio Rettif/riprese di valore Valore di bilancio Rettif/riprese di valore Valore di bilancio Rettif/riprese di valore Esposizione netta Rettif/riprese di valore Esposizione netta Rettif/riprese di valore Esposizione netta Rettif/riprese di valore Esposizione netta Rettif/riprese di valore Esposizione netta Rettif/riprese di valore Esposizione netta Rettif/riprese di valore
A. Oggetto di integrale
cancellazione dal bilancio
818.735 (615) 27.920 (8.949) 585 (3.445) - - - - - - - - - - - -
Bond - - - - - - - - - - - - - - - - - -
Crediti non performing 818.735 (615) 27.920 (8.949) 585 (3.453) - - - - - - - - - - - -
Mutui ipotecari - - - - - (40) - - - - - - - - - - - -
finanziamenti navali - - - - - 48 - - - - - - - - - - - -
B. Oggetto di parziale
cancellazione dal bilancio
- - - - - - - - - - - - - - - - - -
C. Non cancellate dal bilancio 483.628 - - - - - - - - - - - - - - - - -
Mutui SME 226.748 - - - - - - - - - - - - - - - - -
Mutui SME-Corporate 256.880 - - - - - - - - - - - - - - - - -
Totale 1.302.363 (615) 27.920 (8.949) 585 (3.445) - - - - - - - - - - - -
di cui deteriorate 818.735 (615) 27.920 (8.949) 585 (3.445) - - - - - - - - - - - -
di cui altre 483.628 - - - - - - - - - - - - - - - - -

C.1 – Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "proprie" ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni

La tabella evidenzia, con riferimento alle operazioni di cartolarizzazione con attività sottostanti proprie e di terzi, le esposizioni per cassa, quelle di firma nonché le altre forme di "credit enhancement".

Nella tabella sopra si riporta, per le cartolarizzazioni sintetiche, l'ammontare del rischio trattenuto tra le operazioni non cancellate dal bilancio.

C.2 – Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione di "terzi" ripartite per tipologia delle attività cartolarizzate e per tipo di esposizione

31 12 2024
Esposizioni per cassa Garanzie rilasciate Linee di credito
Senior Mezzanine Junior Senior Mezzanine Junior Senior Mezzanine Junior
Tipologia attività sottostanti/
Esposizioni
Valore di bilancio Rettifiche/ riprese di valore Valore di bilancio Rettifiche/ riprese di valore Valore di bilancio Rettifiche/ riprese di valore Esposizione netta Rettifiche/ riprese di valore Esposizione netta Rettifiche/ riprese di valore Esposizione netta Rettifiche/ riprese di valore Esposizione netta Rettifiche/ riprese di valore Esposizione netta Rettifiche/ riprese di valore Esposizione netta Rettifiche/ riprese di valore
Crediti non performing 4.702 (6.075) - - - - - - - - - - - - - - - -
Mutui commerciali 10.090 (727) 10.952 (2.949) - - - - - - - - - - - - - -
Mutui fondiari ipotecari 1 grado - - - - - (35) - - - - - - - - - - - -
Finanziamenti navali - - - - - 35 - - - - - - - - - - - -
Totale 14.792 (6.802) 10.952 (2.949) - - - - - - - - - - - - - -

La tabella evidenzia le esposizioni assunte dalla Banca con riferimento a ciascuna operazione di cartolarizzazione di terzi con l'evidenza anche delle forme tecniche contrattuali relative alle attività cedute. Nella colonna rettifiche/riprese di valore viene evidenziato l'eventuale flusso dell'anno delle rettifiche e delle riprese di valore nonché delle svalutazioni e delle rivalutazioni iscritte a conto economico oppure direttamente a riserva di patrimonio netto nel caso di titoli nel portafoglio "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

C.3 Società veicolo per la cartolarizzazione

31 12 2024
Nome cartolarizzazione /
società veicolo
Attività Passività
Sede legale Consolidamento Crediti Titoli di
debito
Altre Senior Mezzanine Junior
Belvedere SPV Via Vittorio Betteloni 2, Milano NO 241.838 138.120 214.958 70.000 95.000
Deco 2019 - Vivaldi S.r.l. Via Vittorio Betteloni 2, Milano NO 200.000 - 110.852 73.599 15.549
Pietra Nera Uno S.r.l. Via V.Alfieri, 1 Conegliano (TV) NO 194.408 - 101.101 83.577 9.730
Siena Npl 2018 S.r.l. Via Piemonte, 38 Roma NO 2.159.166 120.038 812.988 901.215 565.000
Totale 2.795.412 - 258.158 1.239.899 1.128.391 685.279

C.4 - Società veicolo per la cartolarizzazione non consolidate

Le informazioni di cui alla presente tabella non vengono fornite in quanto la Banca redige il bilancio consolidato.

C.5 – Attività di servicer – cartolarizzazioni proprie: incassi dei crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla società veicolo per la cartolarizzazione

Al 31 dicembre 2024 la Banca non svolge attività di servicer in operazioni di cartolarizzazione proprie nelle quali le attività cedute sono state cancellate dal bilancio ai sensi dell'IFRS 9.

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

D. Informativa sulle entità strutturate non consolidate contabilmente (diverse dalle Società veicolo per la cartolarizzazione)

Informazioni di natura qualitativa

Informazioni di natura quantitativa

Le informazioni di cui alla presente sezione non vengono fornite in quanto la Banca redige il bilancio consolidato.

E. Operazioni di cessione

A. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

Informazioni di natura qualitativa

Alla data del 31 dicembre 2024 la Banca non ha in essere operazioni di cessione di tipo multioriginator di portafogli creditizi a fondi comuni di investimento con attribuzione delle relative quote agli intermediari cedenti che non hanno comportato la cancellazione contabile dei crediti ceduti ai sensi dell'IFRS 9 ("derecognition"). Si evidenzia inoltre che le operazioni di cessione per cui la Banca non ha cancellato integralmente i propri crediti si riferiscono esclusivamente ad operazioni di cartolarizzazione per i cui dettagli qualitativi si rimanda a quanto esposto nella "Sezione C - Operazioni di Cartolarizzazione" della presente Parte E di Nota Integrativa.

Informazioni di natura quantitativa

E.1 – Attività finanziarie cedute rilevate per intero e passività finanziarie associate: valori di bilancio

Attività finanziarie cedute rilevate per intero Passività finanziarie associate
Valore di
bilancio
di cui:
oggetto di
operazioni di
cartolarizzazione
di cui:
oggetto di
contratti
di vendita
con patto di
riacquisto
di cui
deteriorate
Valore di
bilancio
di cui:
oggetto di
operazioni di
cartolarizzazione
di cui:
oggetto di
contratti
di vendita
con patto di
riacquisto
Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
1.134.044 - 1.134.044 X 1.136.731 - 1.136.731
Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair
value
- - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - - - - -
Attività finanziarie designate al fair
value
- - - - - - -
Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
929.299 - 929.299 - 932.973 - 932.973
1. Titoli di debito 929.299 - 929.299 - 932.973 - 932.973
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - - - - -
Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
3.566.353 - 3.566.353 - 3.150.049 - 3.150.049
1. Titoli di debito 3.566.353 - 3.566.353 - 3.150.049 - 3.150.049
2. Finanziamenti - - - - - - -
Totale 31 12 2024 5.629.696 - 5.629.696 - 5.219.753 - 5.219.753
Totale 31 12 2023 3.697.203 - 3.697.203 - 3.500.295 - 3.500.295

E.2 – Attività finanziarie cedute rilevate parzialmente e passività finanziarie associate: valori di bilancio

La tabella in oggetto non è compilata in quanto sia nell'esercizio in corso che in quello precedente la Banca non ha attività finanziarie cedute rilevate parzialmente.

E.3 – Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività cedute e non cancellate integralmente: fair value

La tabella in oggetto non è compilata in quanto sia nell'esercizio in corso che in quello precedente la Banca non ha operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività cedute e non cancellate integralmente.

B. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente con rilevazione del continuo coinvolgimento

Informazioni di natura qualitativa

Informazioni di natura quantitativa

Al 31 dicembre 2024, così come al 31 dicembre 2023, non è presente la fattispecie in oggetto.

C. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente

Informazioni di natura qualitativa

Di seguito si illustrano le operazioni di cessione di tipo multioriginator di portafogli creditizi a un fondo comune di investimento con attribuzione delle relative quote agli intermediari cedenti. Le operazioni di seguito evidenziate hanno comportato la cancellazione contabile dei crediti ceduti ai sensi dell'IFRS 9 ("derecognition"), in quanto la Banca non ha trattenuto in modo sostanziale i rischi ed i benefici delle attività trasferite e, altresì, non ha mantenuto alcun controllo sostanziale su tali attività che è invece stato assunto dalla società di gestione del fondo (di seguito anche SGR). In particolare, i rischi ed i benefici che la Banca potrà conseguire dalle quote detenute in cambio del conferimento dei crediti, non risultano ancorate né nell'an, né nel quantum, né nella tempistica, agli eventi che interessano i crediti ceduti, posto che le dinamiche economiche e finanziarie connesse ai singoli crediti non influenzeranno in via automatica e diretta i ritorni dei singoli quotisti che invece dipenderanno dal generale andamento del fondo gestito dalla SGR.

Fondo Efesto

La Banca, di concerto con la ex controllata Capital Services, ha perfezionato nel novembre 2020 un'operazione di cessione di tipo multioriginator di un portafoglio di crediti classificati come "unlikely to pay", vantati verso imprese industriali e di servizi aventi sede in Italia e fatturato medio negli ultimi 3 anni pari a 20 mln di euro, ad un Fondo - gestito da Finanziaria Internazionale Investments S.G.R. S.p.A. Il regolamento del prezzo è avvenuto mediante compensazione del credito vantato verso il Fondo con contestuale sottoscrizione di quote liberate del Fondo stesso.

Alla data di cessione, il portafoglio era costituito da crediti vantati dalla Banca e da altri gruppi bancari verso 51 società target (per la Banca 9 debitori) per un'esposizione lorda complessiva di 432,5 mln di euro (66,7 mln di euro per la Banca) ad un prezzo complessivo di 197,2 mln di euro di cui 31,1 mln di euro riferiti alla Banca. Il valore netto contabile dei crediti alla data di cessione per la Banca era pari a 36,9 mln di euro.

I crediti ceduti sono stati cancellati integralmente dall'attivo del bilancio della Banca al 31 dicembre 2020 e sono state rilevate le quote per complessivi 28,3 mln di euro pari ad una partecipazione al fondo del 15,8%.

Con data efficacia giuridica 29 maggio 2023, la Banca ha acquisito le quote detenute dalla controllata MPSCS per effetto dell'operazione di fusione realizzata nell'anno restando al contempo invariata la partecipazione complessiva del Gruppo nel Fondo.

Al 31 dicembre 2024 la Banca detiene il 3,0% delle quote del Fondo (5,0 % al 31 dicembre 2023) per un valore di bilancio pari a 21,5 mln di euro (26,4 mln di euro al 31 dicembre 2023). La riduzione della percentuale di partecipazione è riconducibile principalmente a nuovi conferimenti effettuati nel Fondo da parte di quotisti diversi dalla Banca.

Fondo Back2Bonis

In data 27 dicembre 2019 la Banca, di concerto con la ex controllata Capital Services, UBI Banca e Banco BPM hanno perfezionato con AMCO e il Gruppo Prelios l'operazione denominata Cuvée che ha previsto la creazione di una piattaforma multioriginator per gestire crediti UTP (Unlikely to Pay) relativi a finanziamenti da 3 mln a 30 mln di euro verso imprese del settore immobiliare in fase di ristrutturazione o in difficoltà finanziaria.

Nella prima fase dell'operazione conclusasi a dicembre 2019 sono state conferite al Fondo posizioni di 46 debitori (per la Banca 4 debitori) per un totale complessivo di circa 453 mln di euro (di cui 56,7 mln di euro per la Banca) ad un prezzo di circa 242 mln di euro (21,5 mln di euro per la Banca). Le banche cedenti hanno ricevuto quale corrispettivo della cessione le quote del Fondo di cui la Banca detiene l'8,9% del Fondo stesso.

I crediti ceduti sono stati cancellati integralmente dall'attivo del bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2019 e sono state rilevate le quote per complessivi 16,3 mln di euro.

Fondo Clessidra

Nel mese di settembre 2019 la Banca ha perfezionato un'operazione di cessione di tipo multioriginator di un portafoglio di crediti classificati come "unlikely to pay" vantati verso imprese industriali e di servizi aventi sede in Italia e fatturato non inferiore a 50 mln di euro, ad un Fondo gestito da Clessidra SGR S.p.A. Il regolamento del prezzo è avvenuto mediante compensazione del credito vantato verso il Fondo con contestuale sottoscrizione di quote liberate del Fondo stesso.

Il Fondo è stato costituito con l'obiettivo di migliorare le performance di recupero crediti acquisiti grazie alla valorizzazione delle società target mediante:

  • innesti di carattere manageriale, possibili in funzione sia dell'elevato inserimento del Fondo nella posizione finanziaria netta delle società sia di eventuali operazioni di conversione dei crediti acquistati in strumenti di equity delle stesse società;
  • apporti di risorse finanziarie funzionali ad un miglior processo di turnaround industriale e finanziario.

Il Fondo ha emesso quattro categorie di quote con diversi diritti economici:

  • quote A riservate alle banche cedenti;
  • quote B e C destinate a due categorie di investitori istituzionali che apportano "nuova finanza";
  • quote D riservate al team di gestione del Fondo.

Alla data di cessione, il portafoglio era costituito da crediti vantati dalla Banca e dalla controllata MPS Capital Services S.p.A. e da altri gruppi bancari verso 13 società target (per il Gruppo MPS 8 debitori) per un'esposizione lorda complessiva di 274 mln di euro, di cui 91 mln di euro della Banca, ad un prezzo complessivo di 196 mln di euro, di cui 69 mln di euro della Banca, per una percentuale di partecipazione al fondo pari al 35,2%. Il valore netto contabile dei crediti alla data di cessione per la Banca era pari a 63 mln di euro.

Al 31 dicembre 2024 la Banca detiene il 39,5% delle quote del Fondo (invariato rispetto al 31 dicembre 2023), per un valore di bilancio pari a 58,5 mln di euro (40,6 mln di euro al 31 dicembre 2023).

Fondo Idea I e Idea II

Negli esercizi 2016 e 2017, la Banca ha effettuato due operazioni multioriginator di cessione di portafogli creditizi (con cancellazione integrale dal bilancio) ad un fondo comune di investimento con attribuzione delle relative quote agli intermediari cedenti. Trattasi del progetto di Idea Capital Funds S.g.r., società di gestione che ha istituito due fondi comuni di investimento multi-comparto denominati Fondo Idea CRR I (2016) e Fondo Idea CRR II (2017).

Relativamente al Fondo Idea CRR I, la Banca aveva conferito al fondo 7 posizioni per un totale complessivo di 16,9 mln di euro rispetto ad un totale complessivo di 217 mln di euro ad un prezzo di 12,5 mln di euro, ricevendo quale corrispettivo della cessione il 5,7% delle quote del Fondo Idea CRR II.

Riguardo invece il Fondo Idea CRR II, la Banca aveva conferito al fondo 5 posizioni per un totale complessivo di 42,1 mln di euro rispetto ad un totale complessivo di 328,9 mln di euro ad un prezzo di 27,1 mln di euro, ricevendo quale corrispettivo della cessione l'11,7% delle quote del Fondo Idea CCR II.

Al 31 dicembre 2024 la Banca detiene il 6,39% ed il 1,65% delle quote del comparto A rispettivamente del Fondo Idea CCR I e del Fondo Idea CCR II (6,39% ed il 4,00% al 31 dicembre 2023). Il valore di bilancio di tali quote è pari rispettivamente a 3,0 mln di euro (4,4 mln di euro al 31 dicembre 2023) e di 8,3 mln di euro (10,5 mln di euro al 31 dicembre 2023). La riduzione della percentuale di partecipazione al Fondi Idea CCR II è riconducibile principalmente a nuovi conferimenti effettuati nel Fondo da parte di quotisti diversi dalla Banca.

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Per maggiori dettagli sulla determinazione del fair value delle quote si rinvia alla parte A della presente Nota integrativa.

E.4 - Operazioni di covered bond

Caratteristiche dei programmi di emissione

Le caratteristiche dei programmi di emissione sono illustrate nella corrispondente sezione del bilancio consolidato.

Trattamento in bilancio

Il trattamento in bilancio è illustrato nella corrispondente sezione del bilancio consolidato.

Rischi e meccanismi di controllo

I rischi e i meccanismi di controllo sono illustrati nella corrispondente sezione del bilancio consolidato.

Descrizione delle singole emissioni

La descrizione delle singole emissioni è fornita nella corrispondente sezione del bilancio consolidato.

F. MODELLI PER LA MISURAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO

Nel presente paragrafo si espongono le informazioni di natura quantitativa relative ai modelli per la misurazione del rischio di credito, le cui caratteristiche qualitative sono state illustrate all'interno del capitolo 2 "Politiche di gestione del rischio di credito" della Sezione 2 "Rischi del consolidato prudenziale" della nota integrativa consolidata.

Il grafico di seguito riportato evidenzia la distribuzione della qualità creditizia del portafoglio della Banca al 31 dicembre 2024 per esposizione a rischio (EAD REG) e Capitale Regolamentare (CAP REG). Dalla rappresentazione grafica che segue si evidenzia che circa il 58,3% (circa il 56% al 31 dicembre 2023) delle esposizioni a rischio è erogato verso clientela di qualità elevata e buona (sono escluse le posizioni in attività finanziarie). Si precisa che la gradazione di cui sotto include anche le esposizioni verso le banche, gli enti governativi e gli istituti finanziari e bancari non vigilati, non ricomprese nei modelli AIRB. Si ricorda che la qualità viene misurata in termini di probabilità di default assegnata alla clientela attraverso i modelli AIRB del Gruppo MPS. Per le controparti non AIRB si attribuisce comunque una valutazione di standing creditizio, utilizzando i rating ufficiali laddove presenti oppure opportuni valori internamente determinati.

Il grafico successivo, invece, evidenzia la distribuzione della qualità creditizia limitatamente ai portafogli Corporate e Retail (in gran parte validati dall'Autorità di Vigilanza all'utilizzo dei modelli interni relativi ai parametri PD e LGD). Si nota come l'incidenza delle esposizioni con qualità elevata e buona al 31 dicembre 2024 sia pari al 49,6% delle esposizioni complessive.

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Le rilevazioni svolte alla fine del 2024 mostrano come le esposizioni a rischio di Banca MPS siano rivolte principalmente verso la clientela di tipo "Imprese Produttive" (47,2% sul totale delle erogazioni), "Famiglie" (35%) e "Governi e Pubblica Amministrazione" (15,8%). La restante quota è relativa alle "Banche e Finanziarie" (2,1%).

In termini di Capitale Regolamentare si evince come il segmento di clientela delle "Imprese Produttive" assorba il 76,1% mentre il segmento "Famiglie" si attesta su una quota pari al 19,2%.

981

Dall'analisi della distribuzione geografica della clientela di Banca MPS si rileva come le esposizioni a rischio siano concentrate prevalentemente nelle regioni del Centro (42,7%); seguono quelle del Nord Ovest e del Nord Est (rispettivamente 20,8% e 17,7%), del Sud (12,2%), delle Isole (4,3%) e dell'Estero con il 2,3%.

Anche l'assorbimento di Capitale Regolamentare trova spiegazione nella composizione degli impieghi maggiormente presenti al Centro (29,6%), al Nord Ovest (29,2%) e al Nord Est (20,2%). Seguono il Sud (13,6%), le Isole (4,6%) e l'Estero (2,8%):

I grafici seguenti mostrano, infine, per la sola clientela Corporate in Italia, la distribuzione percentuale per singola area geografica dell'Esposizione al default e dell'assorbimento di Capitale Regolamentare per ramo di attività economica.

Nel settore dei Servizi è concentrata la maggiore quota (54%) di Esposizione al default delle aziende in tutte le aree geografiche. Il residuale 46% è così distribuito: Industria (32%), Edilizia (8%) ed infine Agricoltura (6%).

Anche per quanto riguarda il Capitale Regolamentare (CAP), la maggior concentrazione è relativa al settore dei Servizi in tutte le Aree Geografiche.

Sezione 2 - Rischi di Mercato

2.1. Rischio di Tasso di Interesse e Rischio di Prezzo – Portafoglio di Negoziazione di Vigilanza

Per le informazioni generali sul modello di gestione dei rischi di mercato inerenti al Portafoglio di Negoziazione della Banca, si rimanda a quanto già illustrato nella Parte E della Nota Integrativa consolidata.

In virtù dell'accentramento in Capogruppo delle posizioni inerenti al Portafoglio di Negoziazione di Vigilanza di Gruppo, le analisi di rischio della Banca risultano coincidenti rispetto a quanto illustrato nella Parte E della Nota Integrativa consolidata, a cui si rimanda.

Informazioni di natura qualitativa

Le informazioni di natura qualitativa circa la misurazione del rischio tasso di interesse e di prezzo del Portafoglio di Negoziazione di Vigilanza sono illustrate nella Parte E della Nota Integrativa consolidata.

Informazioni di natura quantitativa

  1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e dei derivati finanziari

La presente tabella non viene redatta in quanto viene fornita un'analisi di sensitività al rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo del portafoglio di negoziazione di vigilanza in base a modelli interni.

  1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e indici azionari per i principali paesi del mercato di quotazione

La presente tabella non viene redatta in quanto viene fornita un'analisi di sensitività al rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo del portafoglio di negoziazione di vigilanza in base a modelli interni.

3. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività

All'interno della Banca ciascuna unità di business opera in autonomia sulla base degli obiettivi e delle deleghe a questa conferiti. Le posizioni vengono gestite da appositi desk relativi alla direzione Chief Financial Officer (CFO) e Chief Commercial Officer Large Corporate & Investment Banking (LCIB), dotati di propri specifici limiti operativi. Ciascun desk adotta un approccio integrato di gestione dei rischi (anche di natura diversa dal rischio tasso, laddove ammesso) in modo da beneficiare dei natural hedging derivanti dal detenere contemporaneamente posizioni che insistono su fattori di rischio non perfettamente correlati.

Le posizioni afferenti al Portafoglio di Negoziazione sono contabilmente tutte classificate come FVTPL, le variazioni di fair value sono rilevate direttamente a conto economico.

In virtù dell'accentramento in Capogruppo delle posizioni inerenti al Portafoglio di Negoziazione di Vigilanza di Gruppo, le analisi di sensitività ai fattori di rischio della Banca risultano coincidenti rispetto a quanto illustrato nella Parte E della Nota Integrativa consolidata, a cui si rimanda.

2.2. Rischio di Tasso di Interesse e Rischio di Prezzo – Portafoglio Bancario

Informazioni di natura qualitativa

Le informazioni di natura qualitativa circa la misurazione del rischio tasso di interesse e di prezzo del Portafoglio Bancario sono illustrate nella Parte E della Nota Integrativa consolidata a cui si rinvia anche per l'informativa sui processi di gestione e i metodi di misurazione e controllo dei rischi.

Informazioni di natura quantitativa

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie

La presente tabella non viene redatta in quanto viene fornita un'analisi di sensitività al rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo del portafoglio bancario in base a modelli interni.

2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitivity

2.1 Rischio Tasso di Interesse

L'entità del valore economico a rischio per una variazione parallela (parallel shift) delle curve dei tassi di +100 bps si attesta a fine anno per la Banca ad un valore pari a -380,6 mln di euro (+271,7 mln di euro per uno shift di -100 bps).

2.2 Rischio Prezzo

Si riporta di seguito un'analisi di scenario che ricomprende tutte le posizioni di natura direzionale assunte dalla Capogruppo in titoli di capitale e O.I.C.R. valutati al fair value (es. titoli classificati come "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e come "Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value"):

Portafoglio Bancario Gruppo Montepaschi

Valori in milioni di euro
Risk Family Scenario Effetto su Margine di
Intermediazione e
Risultato Economico
Effetto sul
Patrimonio Netto
Effetto totale
Equity +1% Prezzi Equity (prezzi, indici) 2.60 1.74 4.34
Equity -1% Prezzi Equity (prezzi, indici) (2.60) (1.74) (4.33)
Equity +1 punto Volatilità Equity 0 0 0

La partecipazione in Banca d'Italia rappresenta circa il 79% dell'effetto sul Patrimonio Netto relativo all'analisi di scenario sopra riportata.

I dati riportati in tabella coincidono con quanto illustrato nella Parte E della Nota Integrativa consolidata in virtù dell'accentramento in Capogruppo delle esposizioni in titoli di capitale e O.I.C.R. valutati al fair value.

2.3. Rischio di Cambio

Informazioni di natura qualitativa

Le informazioni di natura qualitativa, comprese le attività di copertura del rischio di cambio sono illustrate nella Parte E della Nota Integrativa consolidata.

B. Attività di copertura del rischio di cambio

Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività e passività e dei derivati

31 12 2023
Valute
Voci Dollari
USA
Sterline
inglesi
Yen Dollari
canadesi
Franchi
svizzeri
Altre valute
A. Attività finanziarie 1.274.488 102.231 40.454 2.912 8.387 44.466
A.1 Titoli di debito 522.577 274 - - - -
A.2 Titoli di capitale 53.907 2.426 198 26 1.543 782
A.3 Finanziamenti a banche 150.951 93.393 36.736 1.708 1.266 34.283
A.4 Finanziamenti a clientela 547.053 6.138 3.520 1.178 5.578 9.401
A.5 Altre attività finanziarie - - - - - -
B. Altre attività 57.566 1.054 488 180 861 6.959
C. Passività finanziarie 870.438 18.219 28.756 3.815 2.474 12.209
C.1 Debiti verso banche 268.875 1.926 3 1.271 307 2.000
C.2 Debiti verso clientela 601.563 16.293 28.753 2.544 2.167 10.209
C.3 Titoli di debito - - - - - -
C.4 Altre passività finanziarie - - - - - -
D. Altre passività 21.285 334 53 34 45 9.220
E. Derivati finanziari
- Opzioni
+ posizioni lunghe 109.078 7.826 1.064 - - 8.146
+ posizioni corte 171.832 - 10.071 - - 38.671
- Altri
+ posizioni lunghe 1.200.711 155.972 37.889 5.334 13.970 86.670
+ posizioni corte 1.589.904 246.633 40.699 3.373 18.081 62.182
Totale attività 2.641.843 267.083 79.895 8.426 23.218 146.241
Totale passività 2.653.459 265.186 79.579 7.222 20.600 122.282
Sbilancio (+/-) (11.616) 1.897 316 1.204 2.618 23.959

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

2. Modelli interni e altre metodologie per l'analisi della sensitività

Per le informazioni generali sul modello di gestione dei rischi di cambio, si rimanda a quanto già illustrato nella Parte E della Nota Integrativa consolidata.

Gli scenari simulati sui tassi di cambio sono:

  • +1% di tutti i tassi di cambio contro EUR,
  • -1% di tutti i tassi di cambio contro EUR,
  • +1 punto di tutte le superfici di volatilità di tutti i tassi di cambio.

L'effetto sul margine di intermediazione e sul risultato di esercizio è stato stimato considerando le posizioni contabilmente classificate come "attività finanziarie detenute per la negoziazione" e "attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", che rilevano variazioni di market value direttamente a conto economico. L'effetto sul patrimonio netto è stimato invece con riferimento alle posizioni contabilmente classificate come "attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" ed alle relative coperture in regime di fair value hedge (FVH). L'effetto totale è dato dalla somma algebrica delle due componenti. Segue il riepilogo delle analisi di scenario:

Banca MPS

Valori in milioni di euro
Risk Family Scenario Effetto su Margine di
Intermediazione e
Risultato Economico
Effetto sul
Patrimonio Netto
Effetto totale
Forex +1% Tassi di Cambio contro EUR 0.56 (0.35) 0.21
Forex -1% Tassi di Cambio contro EUR (0.64) 0.35 (0.29)
Forex +1 punto Volatilità Forex 0.39 0.00 0.39

I dati riportati in tabella coincidono con quanto illustrato nella Parte E della Nota Integrativa consolidata in virtù dell'accentramento in Capogruppo delle esposizioni al rischio cambio relative ad attività finanziarie detenute per la negoziazione ed alle attività del portafoglio bancario valutate al fair value sopra indicate.

Sezione 3 – Gli strumenti derivati e le politiche di copertura

3.1 Gli strumenti derivati di negoziazione

A. Derivati Finanziari

A.1 Derivati finanziari di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

Totale 31 12 2024
Over the counter
Totale 31 12 2023
Over the counter
Attività sottostanti/ Controparti centrali Senza controparti centrali Senza controparti centrali
Tipologie derivati Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
Mercati organizzati Controparti centrali Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
Mercati organizzati
1. Titoli di debito e tassi
di interesse
- 255.858.937 4.441.652 - - 221.288.041 4.548.336 -
a) Opzioni - 6.002.399 1.120.497 - - 6.114.878 1.284.219 -
b) Swap - 249.675.075 3.052.979 - - 214.988.637 3.076.729 -
c) Forward - - 268.176 - - - 187.388 -
d) Futures - 181.463 - - - 184.526 - -
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e
indici azionari
- 3.438.909 3.640 26.302 - 7.025.975 16.093 136.737
a) Opzioni - 1.990.874 3.640 26.302 - 4.504.097 16.093 122.954
b) Swap - 1.343.460 - - - 2.271.760 - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - 104.575 - - - 250.118 - 13.783
e) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - 257.374 1.743.620 - - 120.930 1.542.058 -
a) Opzioni - 182.477 526.333 - - 44.500 509.261 -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - 74.897 1.217.287 - - 76.430 1.032.797 -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
4. Merci - 76.378 189.858 - - 87.983 183.004 -
5. Altri - - - - - - - -
Totale - 259.631.598 6.378.770 26.302 - 228.522.929 6.289.491 136.737

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Totale 31 12 2024 Totale 31 12 2023
Over the counter Over the counter
Attività sottostanti/ Senza controparti centrali Senza controparti centrali
Tipologie derivati Controparti centrali Con accordi di
Senza accordi di
compensazione
compensazione
Mercati organizzati Controparti centrali Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
Mercati organizzati
1. Fair value positivo
a) Opzioni - 174.794 10.528 206 - 251.836 9.142 3.255
b) Interest rate swap - 7.601.893 32.113 - - 8.614.066 24.306 -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - 42.543 - - - 39.507 - -
e) Forward - 1.569 26.975 - - 156 10.104 -
f) Futures - 545 - - - 218 - -
g) Altri - - 23.044 - - 2.099 25.839 -
Totale - 7.821.344 92.660 206 - 8.907.882 69.391 3.255
2. Fair value negativo
a) Opzioni - 133.687 29.652 358 - 181.922 51.859 2.848
b) Interest rate swap - 6.180.420 56.154 - - 7.418.405 98.441 -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - 8.090 - - - 19.013 - -
e) Forward - 787 18.264 - - 1.296 13.927 -
f) Futures - 1.712 - - - 135 - -
g) Altri - - 7.835 - - 3.410 24.579 -
Totale - 6.324.696 111.905 358 - 7.624.181 188.806 2.848

A.2 Derivati finanziari di negoziazione: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti

A.3 Derivati finanziari di negoziazione OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

31 12 2024
Attività sottostanti Controparti centrali Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X 116.667 401.062 3.923.923
- fair value positivo X - 1.985 32.771
- fair value negativo X 7.804 1.611 69.423
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X - 2.989 651
- fair value positivo X - 3.206 3
- fair value negativo X - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale X 325.591 14.438 1.403.591
- fair value positivo X 15.985 - 16.372
- fair value negativo X 486 986 23.760
4) Merci
- valore nozionale X - - 189.858
- fair value positivo X - - 22.338
- fair value negativo X - - 7.835
5) Altri
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale - 63.657.847 189.590.011 2.611.079
- fair value positivo - 2.198.058 5.424.855 131.586
- fair value negativo - 1.764.857 4.339.043 89.804
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - 693.731 2.570.570 174.608
- fair value positivo - 32.375 28.600 3.023
- fair value negativo - 23.277 99.776 3.579
3) Valute e oro
- valore nozionale - 150.130 24.010 83.234
- fair value positivo - 1.329 241 732
- fair value negativo - 2.301 233 114
4) Merci
- valore nozionale - - 76.378 -
- fair value positivo - - 545 -
- fair value negativo - - 1.712 -
5) Altri

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

A.4 Vita residua dei derivati finanziari di negoziazione OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino a 1 anno Oltre 1 anno
e fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse 79.248.845 89.040.476 92.011.268 260.300.589
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari 2.373.700 998.217 70.632 3.442.549
A.3 Derivati finanziari su valute e oro 1.859.443 130.723 10.828 2.000.994
A.4 Derivati finanziari su merci 220.001 46.235 - 266.236
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31 12 2024 83.701.989 90.215.651 92.092.728 266.010.368
Totale 31 12 2023 73.969.617 77.851.634 82.991.169 234.812.420

B. Derivati Creditizi

B.1. Derivati creditizi di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

Derivati di negoziazione
Categorie di operazioni su un singolo soggetto su più soggetti (basket)
1. Acquisti di protezione
a) Credit default products 136.203 59.500
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap 90.908 -
d) Altri - -
Totale 31 12 2024 227.111 59.500
Totale 31 12 2023 136.539 50.200
2. Vendite di protezione
a) Credit default products 1.555.724 59.500
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale 31 12 2024 1.555.724 59.500
Totale 31 12 2023 2.405.174 13.700

B.2. Derivati creditizi di negoziazione: fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti

Portafogli/Tipologie derivati Totale 31 12 2024 Totale 31 12 2023
1. Fair value positivo
a) Credit default products 3.416 777
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap 29 -
d) Altri - -
Totale 3.445 777
2. Fair value negativo
a) Credit default products 53.769 92.797
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap 74.217 -
d) Altri - -
Totale 127.986 92.797

B.3. Derivati creditizi di negoziazione OTC: valori nozionali, fair value lordo (positivo e negativo) per controparti

Attività sottostanti Controparti centrali Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Acquisto protezione
2) Vendita protezione
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Acquisto protezione
- valore nozionale - 38.502 248.109 -
- fair value positivo - - 162 -
- fair value negativo - 597 82.315 -
2) Vendita protezione
- valore nozionale - - 1.615.224 -
- fair value positivo - - 3.282 -
- fair value negativo - - 45.075 -

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

B.4 Vita residua dei derivati creditizi di negoziazione OTC: valori nozionali

Sottostanti/vita residua Fino a 1 anno Oltre 1 anno
e fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
1. Vendita di protezione 2.211 673.608 939.405 1.615.224
2. Acquisto di protezione 2.888 203.723 80.000 286.611
Totale 31 12 2024 5.099 877.331 1.019.405 1.901.835
Totale 31 12 2023 96.380 1.291.197 1.218.036 2.605.613

B.5 Derivati creditizi connessi con la fair value option: variazioni annue

La presente tabella non è redatta in quanto la Banca non applica le regole contabili di copertura ai sensi dell'IFRS 9.

3.2 Le coperture contabili

Informazioni di natura qualitativa

La Banca in sede di applicazione dell'IFRS 9, ha esercitato l'opzione prevista dal principio di continuare ad applicare integralmente le regole dello IAS 39 per tutte le tipologie di coperture (micro e macro). Pertanto, non trovano applicazione le previsioni dell'IFRS 9 in tema di copertura.

A. Attività di copertura del fair value

L'attività di copertura del rischio tasso di interesse ha l'obiettivo di immunizzare il portafoglio bancario dalle variazioni di fair value della raccolta e degli impieghi causate dai movimenti della curva dei tassi di interesse ovvero di ridurre la variabilità dei flussi di cassa legati ad una particolare attività/passività.

Il rischio coperto in prevalenza è il rischio tasso con operazioni di fair value hedge per un totale di circa 20,1 mld di euro di valore nominale dei derivati di copertura.

La Banca, in relazione alla gestione del rischio tasso, utilizza le seguenti coperture:

  • micro fair value hedge: coperture dell'attivo commerciale (finanziamenti/mutui), del portafoglio titoli e della raccolta obbligazionaria;
  • macro fair value hedge: coperture dell'attivo commerciale (finanziamenti/mutui) e della raccolta commerciale (depositi a tempo).

Le coperture di fair value a livello di Banca riguardano sia coperture specifiche di attività e di passività, identificate in modo puntuale e rappresentate da titoli di Stato presenti nel portafoglio bancario e da prestiti obbligazionari emessi dalla Capogruppo, sia coperture di natura generica (macro hedge - versione con approccio bottom layer) di poste commerciali a tasso fisso.

I derivati utilizzati a tali fini sono in prevalenza interest rate swap (IRS) e opzioni sui tassi realizzati con controparti terze o con altre Società del Gruppo.

I derivati non sono quotati su mercati regolamentati, ma negoziati nell'ambito dei circuiti OTC. Rientrano tra i contratti OTC anche quelli intermediati tramite Clearing House.

B. Attività di copertura dei flussi finanziari

L'attività di copertura posta in essere dalla Banca ha l'obiettivo di coprire l'esposizione a variazione dei flussi di cassa futuri, attribuibili ai movimenti della curva dei tassi di interesse, associati ad una particolare attività/passività, come pagamenti di interessi futuri variabili su un credito/debito o ad una transazione futura prevista altamente probabile.

La Banca adotta solo coperture specifiche (micro cash flow hedge) di impieghi a tasso variabile.

I derivati di copertura per operazioni di cash flow hedge, rappresentati prevalentemente da interest rate swap (IRS), ammontano a circa 1.392 mln di euro di valore nominale.

C. Attività di copertura di investimenti esteri

La Banca non ha in essere tale attività di copertura.

D. Strumenti di copertura

Le principali cause di inefficacia del modello adottato dalla Banca per la verifica dell'efficacia delle coperture sono imputabili ai seguenti fenomeni:

  • disallineamento tra nozionale del derivato e del sottostante coperto rilevato al momento della designazione iniziale o generato successivamente, come nel caso di rimborsi parziali dei mutui o riacquisto dei prestiti obbligazionari;
  • inclusione nel test di efficacia del valore dei flussi di cassa a tasso di interesse variabile del derivato di copertura, nell'ipotesi di copertura di tipo fair value hedge.

L'inefficacia della copertura è prontamente rilevata ai fini: (i) della determinazione dell'effetto a conto economico; e (ii) della valutazione in merito alla possibilità di continuare ad applicare le regole di hedge accounting.

La Banca non utilizza le coperture dinamiche, così come definite nell'IFRS 7, paragrafo 23C.

Le principali tipologie di elementi coperti dalla Banca sono:

  • titoli di debito dell'attivo;
  • titoli di debito emessi;
  • impieghi commerciali a tasso fisso;
  • componente opzionale implicita nei mutui a tasso variabile;
  • raccolta commerciale a tasso fisso.

E.1 Titoli di debito dell'attivo

Le relazioni di copertura di tali assets sono soprattutto di tipo micro fair value hedge; gli strumenti derivati utilizzati a tale scopo sono principalmente IRS ed il rischio coperto è il rischio tasso.

Per verificare l'efficacia della copertura è utilizzato il Dollar Offset Method. Tale metodo è basato sul rapporto tra le variazioni cumulate (da inizio copertura) di fair value dello strumento di copertura, attribuibili al rischio coperto e le variazioni passate di fair value dell'elemento coperto.

E.2 Titoli di debito emessi

Trattasi di emissioni oggetto di copertura di tipo micro fair value hedge; gli strumenti derivati utilizzati come strumenti di copertura sono soprattutto IRS. Il rischio coperto è il rischio tasso.

Per verificare l'efficacia della copertura è utilizzato il Dollar Offset Method. Tale metodo è basato sul rapporto tra le variazioni cumulate (da inizio copertura) di fair value dello strumento di copertura, attribuibili al rischio coperto e le variazioni passate di fair value dell'elemento coperto.

E.3 Impieghi commerciali a tasso fisso

Per tale fattispecie le relazioni di copertura in essere sono di tipo macro fair value hedge ed i derivati utilizzati come strumenti di copertura sono soprattutto IRS. Il rischio coperto è il rischio tasso.

L'efficacia delle macro coperture sugli impieghi a tasso fisso è verificata sulla base di specifici test prospettici e retrospettivi volti a dimostrare che il portafoglio oggetto di copertura contiene un ammontare di attività il cui profilo di sensitivity e le cui variazioni di fair value per il rischio tasso rispecchiano quelle dei derivati di copertura. Si segnala che ai fini sia del test prospettico che di quello retrospettivo, il portafoglio oggetto di copertura tiene conto delle stime di prepayment, determinate sulla base del modello tempo per tempo in uso per la gestione del rischio tasso di interesse.

E.4 Componente opzionale implicita nei mutui a tasso variabile

Le componenti opzionali implicite nei mutui a tasso variabile sono coperte in relazioni di copertura di tipo macro fair value hedge con l'utilizzo, come strumenti di copertura, di derivati cap/floor.

L'efficacia della copertura è verificata utilizzando la tenuta del test di capienza.

E.5 Raccolta commerciale a tasso fisso

La raccolta commerciale a tasso fisso è oggetto di relazioni di copertura di tipo macro fair value hedge, principalmente tramite l'utilizzo di strumenti di copertura quali i derivati IRS. Il rischio coperto è il rischio tasso.

L'efficacia delle macro coperture sulla raccolta commerciale a tasso fisso è verificata utilizzato il Dollar Offset Method. Tale metodo è basato sul rapporto tra le variazioni cumulate (da inizio copertura) di fair value dello strumento di copertura, attribuibili al rischio coperto e le variazioni passate di fair value dell'elemento coperto. L'efficacia viene verificata mediante un test di capienza attraverso un confronto tra la consistenza degli elementi coperti e quella degli strumenti di copertura.

Altre informazioni

Di seguito, come richiesto da IFRS 7.24H, viene fornita una tabella contenente il dettaglio per nominali delle coperture contabili in funzione dell'indice di riferimento dei tassi di interesse.

ATTIVO PASSIVO
Parametro tasso
d'interesse
Nominale copertura in essere Nominale copertura in essere Totali
Coperture micro
- FVH
Coperture macro
- FVH
Coperture micro
- CFH
Coperture micro
- FVH
Coperture macro
- FVH
EURIBOR 1M 1.430.355 500.000 1.930.355
EURIBOR 3M 1.978.879 750.000 2.728.879
EURIBOR 6M 3.726.338 5.957.238 1.392.000 3.488.500 108.699 14.672.775
USD 3M LIBOR
FALLBACK SOFR
372.509 372.509
USD SOFR 48.128 48.128
EURIBOR 30Y CMS 80.097 80.097
ESTR 199.000 199.000
Totali 4.426.073 9.366.472 1.392.000 4.738.500 108.699 20.031.743

La tabella riporta i nozionali dei derivati di copertura al lordo delle compensazioni operate ai sensi dello IAS 32.

Come illustrato nella Parte A Politiche Contabili, la Banca ha applicato, a decorrere dal Bilancio 2019, il Regolamento n. 34/2020 del 15 gennaio 2020 che ha adottato il documento emesso dallo IASB a settembre 2019 sulla "Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse (modifiche all'IFRS 9 Strumenti finanziari, allo IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione e all'IFRS 7 Strumenti finanziari: informazioni integrative"). Con il regolamento in oggetto sono state introdotte alcune modifiche in tema di coperture (hedge accounting) con la finalità di evitare che le incertezze sull'ammontare e sulle tempistiche dei flussi di cassa derivanti dalla riforma dei tassi possano comportare l'interruzione delle coperture in essere e difficoltà a designare nuove relazioni di copertura.

I derivati di copertura della Banca sono principalmente indicizzati all'Euribor, la cui metodologia di calcolo è stata oggetto di revisione nel corso del 2019 attraverso l'adozione di una metodologia di calcolo di tipo ibrido, che risponde pienamente ai requisiti previsti per i c.d. benchmark critici, dalla Benchmark Regulation UE 2016/1011 ed ai principi IOSCO. Pertanto, la Banca non ritiene che ci sia incertezza sul timing o sull'ammontare dei flussi di cassa parametrizzati all'Euribor e non considera le coperture collegate all'Euribor come impattate dalla riforma, in continuità con l'impostazione già adottata negli esercizi precedenti.

Al 31 dicembre 2024 non residuano coperture indicizzate ai tassi impattati dalla Riforma IBOR, ai sensi del paragrafo 24H del principio IFRS 7.

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Informazioni di natura quantitativa

A. Derivati finanziari di copertura

A.1 Derivati finanziari di copertura: valori nozionali di fine periodo

Attività sottostanti/Tipologie
derivati
Totale 31 12 2024 Totale 31 12 2023
Over the counter Over the counter
Controparti centrali Senza controparti centrali Senza controparti centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
Mercati organizzati Controparti centrali Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
Mercati organizzati
1. Titoli di debito e tassi di
interesse
- 20.959.292 - - - 20.801.463 - -
a) Opzioni - 2.969.649 - - - 3.971.432 - -
b) Swap - 17.989.643 - - - 16.830.031 - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e indici azionari - - - - - - - -
3. Valute e oro - 372.509 - - - 350.226 - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - 372.509 - - - 350.226 - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
4. Merci - - - - - - - -
5. Altri - - - - - - - -
Totale - 21.331.801 - - - 21.151.689 - -

A.2 Derivati finanziari di copertura: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti

Attività sottostanti/Tipologie
derivati
Totale 31 12 2024 Totale 31 12 2023
Over the counter Over the counter
Senza controparti centrali Senza controparti centrali
Controparti centrali Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
Mercati organizzati Controparti centrali Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
Mercati organizzati
1. Fair value positivo
a) Opzioni - 8.130 - - - 12.785 - -
b) Interest rate swap - 432.072 - - - 956.485 - -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - -
Totale - 440.202 - - - 969.270 - -
2. Fair value negativo
a) Opzioni - 32.533 - - - 33.509 - -
b) Interest rate swap - 648.952 - - - 584.266 - -
c) Cross currency swap - 74.352 - - - 42.905 - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - -
Totale - 755.837 - - - 660.680 - -

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Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

A.3 Derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

31 12 2024
Attività sottostanti Controparti centrali Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
3) Valute e oro
4) Merci
5) Altri
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale - 20.227.716 731.576 -
- fair value positivo - 423.554 16.648 -
- fair value negativo - 584.905 96.580 -
2) Titoli di capitale e indici azionari
3) Valute e oro
- valore nozionale - 372.509 - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - 74.352 - -
4) Merci
5) Altri

A.4 Vita residua dei derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino a 1 anno Oltre 1 anno
e fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse 448.488 7.662.523 12.848.280 20.959.291
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari - - - -
A.3 Derivati finanziari su valute e oro 372.509 - - 372.509
A.4 Derivati finanziari su merci - - - -
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31 12 2024 820.997 7.662.523 12.848.280 21.331.800
Totale 31 12 2023 2.296.631 4.405.437 14.449.621 21.151.689

B. Derivati creditizi di copertura

B.1 Derivati creditizi di copertura: valori nozionali di fine periodo

I prospetti di questa sezione non sono valorizzati in quanto sia per l'esercizio in corso che per quello di raffronto la Banca non detiene derivati creditizi di copertura.

B.2 Derivati creditizi di copertura: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti

I prospetti di questa sezione non sono valorizzati in quanto sia per l'esercizio in corso che per quello di raffronto la Banca non detiene derivati creditizi di copertura.

B.3 Derivati creditizi di copertura OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

I prospetti di questa sezione non sono valorizzati in quanto sia per l'esercizio in corso che per quello di raffronto la Banca non detiene derivati creditizi di copertura.

B.4 Vita residua dei derivati creditizi di copertura OTC: valori nozionali

I prospetti di questa sezione non sono valorizzati in quanto sia per l'esercizio in corso che per quello di raffronto la Banca non detiene derivati creditizi di copertura.

•••

C. Strumenti non derivati di copertura

C.1 Strumenti di copertura diversi dai derivati: ripartizione per portafoglio contabile e tipologia di copertura

La Banca si avvale della possibilità, prevista in sede di introduzione dell'IFRS 9, di continuare ad applicare integralmente le previsioni del principio contabile IAS 39 in tema di "hedge accounting" (nella versione carve-out omologata dalla Commissione Europea) per ogni tipologia di copertura (sia per le coperture specifiche che per le macro coperture). Per questa ragione la Banca non ha in portafoglio strumenti finanziari da riportare in tabella.

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

D. Strumenti coperti

La Banca si avvale della possibilità, prevista in sede di introduzione dell'IFRS 9, di continuare ad applicare integralmente le previsioni del principio contabile IAS 39 in tema di "hedge accounting" (nella versione carve -out omologata dalla Commissione Europea) per ogni tipologia di copertura (sia per le coperture specifiche che per le macro coperture).

D.1 Coperture del fair value

Coperture Coperture specifiche
Coperture
specifiche:
valore di
bilancio
specifiche –
posizioni nette:
valore di bilancio
delle attività
o passività
(prima della
compensazione)
Variazioni
cumulate di
fair value dello
strumento
coperto
Cessazione
della
copertura:
variazioni
cumulate
residue del fair
value
Variazione del
valore usato
per rilevare
l'inefficacia
della copertura
Coperture
generiche:
valore di
bilancio
A. ATTIVITÀ
1. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva – copertura di:
257.911 - (344) (25.553) (141)
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 257.911 - (344) (25.553) (141) X
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - - - - - X
1.3 Valute e oro - - - - - X
1.4 Crediti - - - - - X
1.5 Altri - - - - - X
2. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato – copertura di:
4.113.635 - 196.708 (329.261) 15.043 9.173.675
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 3.790.203 - 184.787 (329.261) 15.043 X
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - - - - X
1.3 Valute e oro 323.432 - 11.920 - - X
1.4 Crediti X
1.5 Altri X
Totale 31 12 2024 4.371.547 - 196.364 (354.814) 14.902 9.173.675
Totale 31 12 2023 5.393.662 (189.947) (19.328) 163.427 10.613.386
B. PASSIVITÀ
1. Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - copertura di:
4.824.626 - (20.223) (33.951) 88.025 108.007
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 4.824.626 - (20.223) (33.951) 88.025 X
1.2 Valute e oro X
1.3 Altri X
Totale 31 12 2024 4.824.626 - (20.223) (33.951) 88.025 108.007
Totale 31 12 2024 3.204.465 - (111.131) (121.725) 117.192 792.263

D.2 Copertura dei flussi finanziari e degli investimenti esteri

Variazione del valore
usato per rilevare
l'inefficacia della
copertura
Riserve da copertura Cessazione della
copertura: valore
residuo delle riserve di
copertura
A. Copertura di flussi finanziari
1. Attività
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 16.910 36.212 16.919
1.2 Titoli di capitale e indici azionari
1.3 Valute e oro
1.4 Crediti
1.5 Altri
2. Passività
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse
1.2 Valute e oro
1.3 Altri
Totale A 31 12 2024 16.910 36.212 16.919
Totale A 31 12 2023 2.383 26.499 24.116
B. Copertura degli investimenti esteri X
Totale (A+B) 31 12 2024 16.910 36.212 16.919
Totale (A+B) 31 12 2024 2.383 26.499 24.116

E. Effetti delle operazioni di copertura a patrimonio netto

E.1. Riconciliazione delle componenti di patrimonio netto

Riserva da copertura dei flussi finanziari Riserva da copertura di investimenti esteri
Titoli di
debito
e tassi
d'interesse
Titoli di
capitale
e indici
azionari
Valute e
oro
Crediti Altri Titoli di
debito
e tassi
d'interesse
Titoli di
capitale
e indici
azionari
Valute e
oro
Crediti Altri
Esistenze iniziali 26.499
Variazioni di fair value (quota
efficace)
16.910
Rigiri a conto economico
- di cui: transazioni future non
più attese
X X X X X
Altre variazioni (7.197)
- di cui: trasferimenti al valore
contabile iniziale degli
strumenti coperti
X X X X X
Rimanenze finali 36.212 - - - - - - - - -

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

3.3 Altre informazioni sugli strumenti derivati (di negoziazione e di copertura)

A. Derivati finanziari e creditizi

A.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti per controparti

La tabella rappresenta i fair value positivi o negativi dei derivati oggetto di compensazioni ai sensi dello IAS 32.42.

31 12 2024
Attività sottostanti Controparti centrali Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
A. Derivati finanziari
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale - 71.147.765 176.789.740 -
- fair value netto positivo - 307.022 742.242 -
- fair value netto negativo - - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
3) Valute e oro
4) Merci
5) Altri
- valore nozionale - - 1.531.358 -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - 1.254 -
B. Derivati creditizi
1) Acquisto e protezione
- valore nozionale - - 138.813 -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - 187 -
2) Vendita e protezione

La tabella rappresenta i fair value positivi o negativi dei derivati oggetto di compensazioni ai sensi dello IAS 32.42.

In particolare, quanto esposto si riferisce ai derivati finanziari e creditizi Over the counter (OTC) di negoziazione e di copertura in essere con Clearing Member terzi, con cui la Banca ha stipulato appositi Clearing Agreement, predisposti secondo gli standard internazionali (modelli contrattuali predisposti da ISDA/FIA) per i quali si è proceduto alla compensazione in bilancio dei fair value.

Per i derivati finanziari OTC su "Titoli di debito e tassi d'interesse" il risultato della compensazione è complessivamente positivo per 1.049,3 mln di euro suddiviso tra controparti bancarie e altre società finanziarie (fair value positivo di 6.976,1 mln di euro e fair value negativo di 5.926,8 mln di euro), allocato per 19,8 mln di euro ai derivati di copertura e 1.029,5 mln di euro ai derivati di negoziazione. Si segnalano inoltre derivati finanziari OTC, sottovoce "Altri", il cui risultato della compensazione è complessivamente negativo per 1,3 mln di euro (fair value negativo di 10,7 mln di euro e fair value positivo di 9,4 mln di euro), interamente allocato ai derivati di negoziazione.

Sezione 4 – Rischio di liquidità

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Le informazioni di natura qualitativa circa la gestione e misurazione del rischio di liquidità sono illustrate nella Parte E della Nota Integrativa consolidata.

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Informazioni di natura quantitativa

1.Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione: Euro

31 12 2024
Voci/Scaglioni temporali A vista Da oltre 1 giorno
a 7 giorni
Da oltre 7 giorni a
15 giorni
Da oltre 15 giorni
a 1 mese
Da oltre 1 mese
fino a 3 mesi
Da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
Da oltre 1 anno
fino a 5 anni
oltre 5 anni indeterminata
Durata
Attività per cassa 11.213.651 15.178.156 2.259.251 2.032.922 5.500.373 5.549.533 6.093.828 26.616.639 36.881.877 544.118
A.1 Titoli di Stato - 3.335 178.269 71.511 680.666 282.119 313.889 6.203.572 6.189.645 -
A.2 Altri titoli di debito 116.777 931 704 20.615 52.574 86.442 103.784 536.967 2.473.382 3.431
A.3 Quote OICR 271.238 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 10.825.636 15.173.890 2.080.278 1.940.796 4.767.133 5.180.972 5.676.155 19.876.100 28.218.850 540.687
- Banche 2.153.568 10.960.817 421.515 178.844 196.495 50.218 39.162 35.936 434.502 535.006
- Clientela 8.672.068 4.213.073 1.658.762 1.761.952 4.570.637 5.130.754 5.636.993 19.840.164 27.784.348 5.681
Passività per cassa 70.409.530 5.743.070 4.529.286 1.543.120 7.043.697 2.042.593 3.113.705 6.793.954 3.473.965 -
B.1 Depositi e conti correnti 66.445.169 66.693 437.092 403.310 1.169.322 1.121.997 1.657.499 835.351 603.139 -
- Banche 3.051.623 - - - 30.772 250 926 400.000 600.000 -
- Clientela 63.393.546 66.693 437.092 403.310 1.138.550 1.121.747 1.656.573 435.351 3.139 -
B.2 Titoli di debito 504.757 - - 109.441 74.490 786.874 1.196.525 5.605.150 2.376.658 -
B.3 Altre passività 3.459.604 5.676.377 4.092.194 1.030.369 5.799.885 133.722 259.681 353.453 494.168 -
Operazioni "fuori bilancio"
C.1 Derivati finanziari con
scambio di capitale
- Posizioni lunghe 12.900 229.984 100.191 785.446 607.425 369.021 94.939 16.376 56.466 -
- Posizioni corte 85.743 183.929 39.441 295.901 255.747 190.691 124.051 92.478 774.174 -
C.2 Derivati finanziari senza
scambio di capitale
- Posizioni lunghe 7.321.253 3 - 239 31.211 18.053 58.611 - - -
- Posizioni corte 5.929.172 1.355 17.407 224 15.015 41.539 75.574 - - -
C.3 Depositi e finanziamenti
da ricevere
- Posizioni lunghe - 22.614.461 - - - - - - - -
- Posizioni corte - 22.010.403 502.065 - 101.993 - - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a
erogare fondi
- Posizioni lunghe 339.640 9.073.944 204.046 545.754 185.581 - 8.282 230.511 989.827 -
- Posizioni corte 1.568.261 10.009.326 - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie
rilasciate
9.336 - 17 99 715 1.853 3.028 6.732 3.097 -
C.6 Garanzie finanziarie
ricevute
- - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con
scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - 2.211 624.108 1.019.406 -
- Posizioni corte - - - - - - 2.211 624.108 1.019.406 -
C.8 Derivati creditizi senza
scambio di capitale
- Posizioni lunghe 3.409 - - - - - - - - -
- Posizioni corte 77.597 - - - - - - - - -

2. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione: Altre

31 12 2024
Voci/Scaglioni temporali A vista Da oltre 1 giorno
a 7 giorni
Da oltre 7 giorni a
15 giorni
Da oltre 15 giorni
a 1 mese
Da oltre 1 mese
fino a 3 mesi
Da oltre 3 mesi
fino 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
Da oltre 1 anno
fino a 5 anni
oltre 5 anni indeterminata
Durata
Attività per cassa 244.954 45.144 57.104 87.247 337.634 150.169 26.871 78.491 641.523 3.092
A.1 Titoli di Stato - - - - 17 1.048 1.081 868 64.640 -
A.2 Altri titoli di debito - - 2.082 2 11.673 8.937 18.578 74.533 576.883 -
A.3 Quote OICR 15.520 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 229.434 45.144 55.022 87.245 325.944 140.184 7.212 3.090 - 3.092
- Banche 177.616 22.992 14.064 28.184 48.618 24.727 1.928 664 - -
- Clientela 51.818 22.152 40.957 59.061 277.326 115.457 5.284 2.426 - 3.092
Passività per cassa 563.258 33.208 70.707 4.813 222.375 39.807 1.738 - - -
B.1 Depositi e conti correnti 559.684 33.208 70.707 4.813 5.371 39.807 1.738 - - -
- Banche 19.337 32.727 1.745 - - - - - - -
- Clientela 540.348 481 68.962 4.813 5.371 39.807 1.738 - - -
B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -
B.3 Altre passività 3.574 - - - 217.004 - - - - -
Operazioni "fuori bilancio"
C.1 Derivati finanziari con
scambio di capitale
- Posizioni lunghe - 456.494 87.157 268.422 190.982 113.961 141.530 8.706 - -
- Posizioni corte 14.438 508.238 168.583 102.345 534.127 111.133 145.839 10.960 3.609 -
C.2 Derivati finanziari senza
scambio di capitale
- Posizioni lunghe 43.449 - - - - - - - - -
- Posizioni corte 44.314 - - - - - - - - -
C.3 Depositi e finanziamenti
da ricevere
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a
erogare fondi
- Posizioni lunghe - - 9.659 1.062 2.449 124 - - - -
- Posizioni corte 3.635 9.659 - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie
rilasciate
66 - - - 4 - 178 - - -
C.6 Garanzie finanziarie
ricevute
- - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con
scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - 2.888 - 43.315 - -
- Posizioni corte - - - - - 2.888 - 43.315 - -
C.8 Derivati creditizi senza
scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Operazioni di auto-cartolarizzazione

Le operazioni di cartolarizzazione nelle quali la Banca ha sottoscritto il complesso dei titoli emessi dalla società veicolo (auto-cartolarizzazioni) o per le quali sono rimasti in essere solo titoli completamente sottoscritti dal Gruppo, non sono esposte nelle tabelle di Nota Integrativa della Parte E, sezione "C. Operazioni di cartolarizzazione e di cessione delle attività", ai sensi di quanto previsto dalla Circolare 262 della Banca d'Italia.

Le operazioni di auto-cartolarizzazione di crediti sono operazioni realizzate con l'obiettivo di conseguire il miglioramento della gestione del rischio di liquidità, attraverso l'ottimizzazione dell'ammontare degli attivi immediatamente disponibili per sopperire fabbisogni di liquidità.

La sottoscrizione diretta ed integrale da parte della Banca dei titoli emessi dai veicoli, ovvero la detenzione totale dei titoli in un momento successivo alla emissione, pur non permettendo di ottenere liquidità diretta dal mercato, consente comunque di disporre di titoli utilizzabili per operazioni di rifinanziamento presso la BCE (limitatamente alle senior tranches in quanto ECB eligible) e per operazioni di pronti contro termine incrementando la disponibilità di attivi liquidabili per fare fronte del rischio di liquidità della Banca (counterbalancing capacity). Da un punto di vista contabile i crediti continuano ad essere evidenziati nella voce dell'attivo 40b) "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso la clientela", mentre i titoli sottoscritti non sono rappresentati.

Al 31 dicembre 2024 fanno parte di questa categoria le auto-cartolarizzazioni perfezionatesi nel dicembre 2007 (Siena Mortgages 07–5), nell'aprile 2008 (Siena Mortgages 07-5 II serie), nell'aprile 2019 (Siena PMI 2016 Serie 2)20.

Siena Mortgages 07-5 I e II serie

Il 21 dicembre 2007 la Capogruppo ha perfezionato mediante il Veicolo Siena Mortgages 07-5 S.p.a. una operazione di cartolarizzazione di crediti in bonis, costituita di n.ro 57.968 mutui ipotecari su immobili residenziali per un importo complessivo di 5.162,4 mln di euro di cui al 31 dicembre 2024 un debito residuo di 462,8 mln di euro (n.ro 10.722 mutui in essere).

Per finanziarne l'acquisizione il Veicolo ha emesso titoli RMBS (Residential Mortgage Backed Floating Rate Notes) nelle seguenti classi, dotate al 31 dicembre 2024 del rating indicato delle agenzie Moody's e Fitch:

  • Titoli classe A (Aa3 e AA-) per un valore nominale di 4.765,9 mln di euro, rimborsati per 4.701,7 mln di euro;
  • Titoli classe B (Aa3 e AA-) per un valore nominale di 157,4 mln di euro;
  • Titoli classe C (Ba1 e B-) per un valore nominale di 239,0 mln di euro.

Contestualmente ai titoli elencati sopra, il veicolo ha emesso anche titoli di classe D di ammontare iniziale pari a 124,0 mln di euro i cui proventi sono stati destinati in parte alla costituzione di una riserva di cassa (Cash Reserve). Il livello target della Cash Reserve si è gradualmente ridotto in base alle performance dell'operazione: al 31 dicembre 2024 tale riserva ammonta a 38,8 mln di euro. I titoli di classe D sono stati rimborsati fino al raggiungimento della soglia del 10% (12,4 mln di euro).

Tramite lo stesso veicolo (Siena Mortgages 07-5 S.p.a.), il 24 aprile 2008 è stata realizzata una seconda operazione (Siena Mortagages 07-5 serie 2), collateralizzata da un patrimonio separato costituito da un'ulteriore cessione di un portafoglio di crediti in bonis costituito da n.ro 41.888 mutui ipotecari su immobili residenziali per un importo complessivo di 3.416,0 mln di euro e con una vita residua attesa di circa 20 anni.

Tale portafoglio, al 31 dicembre 2024 ha un debito residuo pari a 342,4 mln di euro (n.ro 6.721 mutui).

Per finanziare l'acquisizione dei crediti, il Veicolo ha emesso titoli RMBS nelle seguenti classi dotate al 31 dicembre 2024 del rating indicato da parte delle agenzie Moody's e Fitch:

  • Titoli classe A (Aa3 e A+) per un valore nominale di 3.129,4 mln di euro, rimborsati per 3.074,9 mln di euro;
  • Titoli classe B (Aa3 e A+) per un valore nominale di 108,3 mln di euro;
  • Titoli classe C (NR e CCC) per un valore nominale di 178,3 mln di euro.

Contestualmente ai titoli elencati sopra, il veicolo ha emesso anche titoli di classe D di ammontare iniziale pari a 82,1 mln di euro i cui proventi sono stati destinati in parte alla costituzione di una riserva di cassa (Cash Reserve). Il livello target della Cash Reserve si è gradualmente ridotto in base alle performance dell'operazione: al 31 dicembre 2024 tale riserva ammonta a 25,7 mln di euro. I titoli di classe D sono stati rimborsati fino al raggiungimento della soglia del 10% (8,2 mln di euro).

20 L'operazione Siena PMI 2016 Serie 2, a seguito del rimborso dei titoli collocati sul mercato, è divenuta auto-cartolarizzazione nel corso del 2022 in quanto i titoli outstanding risultano interamente sottoscritti dalla Capogruppo.

Siena PMI 2016 serie 2

Nel corso del 2019, la Banca ha perfezionato un'operazione di cartolarizzazione mediante il veicolo denominato Siena PMI 2016 Srl. L'operazione è stata perfezionata il 12 aprile 2019 attraverso la cessione, da parte della Banca, di un portafoglio di contratti di finanziamento in bonis erogati a piccole e medie imprese italiane, pari a 2.258,4 mln di euro. Al 31 dicembre 2024 il debito residuo è pari a 316,1 mln di euro e per un numero di contratti di finanziamento pari a 2.666.

Per finanziare l'acquisizione del portafoglio ceduto il Veicolo in data 19 giugno 2019 ha emesso titoli ABS (Asset Backed Securities), nelle seguenti classi, dotate al 31 dicembre 2024 del seguente rating da parte delle agenzie Fitch e DBRS:

  • i. Titoli classe A1 per un nominale di 519,4 mln di euro, interamente ripagati;
  • ii. Titoli classe A2 per un nominale di 813,0 mln di euro, interamente ripagati;
  • iii. Titoli classe B per un nominale di 225,8 mln di euro, interamente ripagati;
  • iv. Titoli classe C per un nominale di 271,0 mln di euro, interamente ripagati;
  • v. Titoli classe D (AA e AAH) per un nominale di 248,5 mln di euro, rimborsati per 92 mln;
  • vi. Titoli classe J (not rated) per un nominale di 180,7 mln di euro.

I Titoli classe A2 erano stati collocati presso investitori istituzionali per complessivi 720 mln di euro; i restanti titoli senior, insieme ai titoli mezzanine e junior, erano stati invece sottoscritti dalla Banca.

La parziale vendita dei titoli di classe A2 sul mercato non aveva comportato la derecognition dei crediti sottostanti dal bilancio della banca cedente, la quale ha mantenuto nella sostanza tutti i rischi e i benefici connessi alla proprietà dei crediti ceduti. A seguito del rimborso integrale di tale classe nel 2022, l'operazione da "Cartolarizzazione propria senza derecognition" è stata riclassificata come auto-cartolarizzazione.

Sezione 5 - Rischi operativi

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Le informazioni di natura qualitativa circa la gestione e misurazione dei rischi operativi sono illustrate nella Parte E della Nota Integrativa consolidata.

Informazioni di natura quantitativa

Si riporta, di seguito, la distribuzione percentuale del numero di eventi e delle perdite operative rilevate nel 2024, suddivise per classe di rischio.

Al 31 dicembre 2024 la numerosità degli eventi di rischio operativo risulta sostanzialmente stabile rispetto a dicembre 2023 mentre sono in aumento le perdite operative.

Le tipologie di eventi con il maggiore impatto sul conto economico sono riconducibili alle carenze nel perfezionamento delle operazioni o nella gestione dei processi (classe "Esecuzione, consegna e gestione del processo: circa 48% del totale) e alla violazione degli obblighi professionali verso la clientela (classe "Clienti, prodotti e prassi operativa": circa 39% del totale).

Per quanto attiene alle carenze nel perfezionamento delle operazioni o nella gestione dei processi, gli eventi fanno principalmente riferimento a cause di recupero crediti e a cause legali.

Per quanto attiene invece alla violazione degli obblighi professionali verso la clientela, gli eventi fanno principalmente riferimento a contestazioni per l'applicazione di interessi anatocistici e per operazioni in derivati.

Principali tipologie di rischi legali, giuslavoristici e fiscali

Al 31 dicembre 2024 risultavano pendenti:

  • procedimenti giudiziari con un petitum complessivo, ove quantificato, di 3.370,0 mln di euro
  • richieste stragiudiziali con un petitum complessivo, ove quantificato, di 81,2 mln di euro.
  • rischi connessi a garanzie contrattuali con un petitum complessivo, ove quantificato, di 271,3 mln di euro.

Tali importi, in accordo allo IAS37, comprendono l'insieme delle vertenze, richieste stragiudiziali e rischi contrattuali per i quali il rischio di esborso di risorse economiche derivante dalla potenziale soccombenza è stato valutato possibile o probabile e, quindi, non include le vertenze per le quali il rischio è stato valutato remoto. I suddetti rischi sono stati oggetto di specifica ed attenta analisi da parte della Banca, in particolare in presenza di gradiente di rischio probabile e qualora sia possibile effettuare una stima attendibile del relativo ammontare, si è provveduto a disporre specifici e congrui accantonamenti al Fondo per Rischi e Oneri. Ferma restando l'alea di incertezza che caratterizza ogni contenzioso, la stima delle obbligazioni che potrebbero emergere dalle controversie – e pertanto l'entità degli accantonamenti eventualmente costituiti – deriva dalle valutazioni previsionali circa l'esito del giudizio.

Tali valutazioni previsionali vengono in ogni caso effettuate sulla base delle informazioni disponibili al momento della stima e aggiornate nel corso del giudizio. Come indicato nel paragrafo "Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione del bilancio", cui si fa rinvio, la complessità delle situazioni che sono alla base dei contenziosi implicano significativi elementi di giudizio che possono interessare sia l'an, sia il quantum e relativi tempi di manifestazione della passività. Al riguardo, per quanto le stime condotte dalla Banca siano ritenute robuste, attendibili e conformi ai dettami dei principi contabili di riferimento, non si può quindi escludere che gli oneri che emergeranno dalla definizione delle vertenze possano rivelarsi diversi, anche per importi significativi, rispetto a quelli accantonati. All'interno del suddetto aggregato si evidenziano:

1. Controversie legali e richieste stragiudiziali

Al 31 dicembre 2024 risultavano pendenti:

  • vertenze legali con un petitum complessivo, ove quantificato, di 3.290,6 mln di euro, di cui circa 1.587,9 mln di euro quale petitum attinente alle vertenze classificate a rischio di soccombenza "probabile" per le quali sono rilevati fondi per 455,7 mln di euro e circa 1.702,7 mln di euro quale petitum attribuito alle vertenze classificate a rischio di soccombenza "possibile";
  • richieste stragiudiziali per un petitum complessivo, ove quantificato, di circa 81,2 mln di euro, di cui circa 39,7 mln di euro classificate a rischio di soccombenza "probabile" e circa 41,5 mln di euro a rischio di soccombenza "possibile".

Di seguito sono illustrate le vertenze che hanno di maggiore rilevanza per macrocategoria o individualmente.

Contenzioso riguardante l'anatocismo, gli interessi e le condizioni

Il petitum complessivo di queste vertenze al 31 dicembre 2024 è pari a184,1mln di euro (227,7 mln di euro al 31 dicembre 2023), mentre i fondi stanziati sono pari a 79,7 mln di euro (in riduzione rispetto al fondo di 97,9 mln di euro in essere al 31 dicembre 2023).

Contenzioso riguardante le revocatorie fallimentari

Il petitum complessivo di queste vertenze al 31 dicembre 2024 è pari a 30,9 mln di euro (52,6 mln di euro al 31 dicembre 2023), mentre i fondi stanziati sono pari a 13,9 mln di euro (in diminuzione rispetto al fondo di 17,0 mln di euro in essere al 31 dicembre 2023).

Contenzioso con acquirenti di obbligazioni subordinate emesse da società del Gruppo

A seguito del burden-sharing attuato nel corso del 2017 in applicazione del D.L. n. 237/2016, alcuni investitori acquirenti di obbligazioni subordinate emesse dalla Banca (poi divenuti azionisti per effetto della citata misura, con conseguente emersione di minusvalenze rispetto all'importo inizialmente investito) hanno citato in giudizio la Banca lamentando che la stessa, al momento dell'investimento, non avrebbe informato i clienti circa la natura e le caratteristiche degli strumenti finanziari acquistati, sollevando altresì ulteriori contestazioni sul corretto adempimento degli obblighi gravanti sulla Banca in qualità di intermediario finanziario.

Tale contenzioso è prevalentemente relativo ad investimenti in obbligazioni di rango Lower Tier II; infatti nella maggior parte dei casi gli investitori hanno subito la conversione ex lege dei loro titoli in azioni ordinarie, senza poter beneficiare dell'offerta pubblica di transazione e scambio promossa dalla Banca ai sensi del Decreto n. 237/2016 (c.d. Decreto Burden Sharing) destinata unicamente ad investitori retail.

Si segnala tuttavia per completezza anche altri casi in cui le controparti, pur avendo acquistato titoli Upper Tier II, contestano di non aver potuto aderire all'Offerta pubblica per misselling da parte della Banca, ovvero, spiegano comunque contestazioni relativamente ai titoli Upper Tier II acquistati dopo il 31 dicembre 2015 (cut off date). Infine, un limitato numero di controversie ha ad oggetto la fattispecie in cui gli investitori hanno ceduto le proprie obbligazioni anteriormente al Burden Sharing ex Decreto n. 237/2016. Il focus delle contestazioni avversarie è concentrato sull'asserito difetto di informativa e/o comunque di violazione della specifica normativa in materia di intermediazione finanziaria.

Il petitum complessivo di queste vertenze al 31 dicembre 2024 è pari a 30,8 mln di euro (34,7 mln di euro al 31 dicembre 2023), mentre i fondi stanziati sono pari a 16,0 mln di euro (in aumento di 0,5 mln di euro rispetto al 31 dicembre 2023).

Contenzioso in materia di derivati

Il contenzioso vertente sui contratti derivati OTC ha ad oggetto nella maggior parte dei casi l'accertamento della nullità del prodotto, sul presupposto che lo strumento finanziario sia privo dell'indicazione di elementi quali il mark to market e gli scenari probabilistici considerati essenziali dalla giurisprudenza al momento dominante a seguito della nota sentenza di Cassazione a Sezioni Unite n.8770/2020 (poi confermata dalle pronunce. n.21830/2021 e n.22014/2023).

Sul presupposto della nullità, le controparti chiedono quindi che la Banca sia condannata alla restituzione di tutto quanto versato per gli strumenti finanziari oggetto di causa, ovvero la ripetizione dei differenziali corrisposti, delle commissioni nonché il mancato accollo del residuo mark to market nei casi in cui il derivato sia ancora in essere.

Il petitum complessivo di queste vertenze al 31 dicembre 2024 è pari a 126,0 mln di euro (124,2 mln di euro al 31 dicembre 2023), mentre i fondi stanziati sono pari a 40,8 mln di euro (in diminuzione rispetto al fondo di 45,5 mln di euro in essere al 31 dicembre 2023).

Contenzioso e richieste stragiudiziali connessi alle informazioni finanziarie

Al 31 dicembre 2024, la Banca è esposta a vertenze civili, agli effetti delle sentenze derivanti dai procedimenti penali (955/16, 33714/16 e 29877/22) con riferimento alle informazioni finanziarie diffuse negli esercizi passati. Il petitum complessivo alla medesima data per questa tipologia di richieste è quantificabile in 1.343 mln di euro ed è suddiviso come segue (dati in mln di euro):

Tipologia 31/12/24 30/09/24 30/06/24 31/03/24 31/12/23
Contenzioso civile 674 675 675 670 685
Costituzioni Parte Civile pp 955/16 160 160 160 160 160
Costituzioni Parte Civile pp 33714/16 483 483 483 495 495
Costituzioni Parte Civile pp 29877/22 26 - - - -
Totale Contenzioso 1.343 1.318 1.318 1.325 1.340

Con riferimento al contenzioso civile, il decremento di petitum registrato al 31 dicembre 2024 rispetto alla fine dell'anno precedente è imputabile principalmente all'estinzione di alcune vertenze a seguito della costituzione degli attori nel procedimento penale PP 33714/16.

Con riferimento ai procedimenti penali si rileva: (i) nel PP 33714 la diminuzione del petitum, pari a circa 12 mln di euro, è dovuta all'esclusione di alcune parti civili disposta con ordinanza del 22 aprile 2024; (ii) nel PP 29877/22 il petitum, pari a 26 mln di euro, trova rappresentazione per la prima volta nel quarto trimestre del 2024, a seguito della costituzione della Banca nel novembre 2024 quale responsabile civile. Il suddetto petitum, laddove quantificato, è stato determinato avuto riguardo alle richieste delle parti civili costituite nel predetto procedimento decurtato di quanto già richiesto nel collegato PP 33714/16 dalle parti civili intervenute in entrambi i procedimenti.

Di seguito le principali vertenze in essere al 31 dicembre 2024

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./Alken Fund Sicav e Alken Luxembourg S.A(oggi VIRMONT SA)

Le controparti (i "Fondi"), con citazione notificata il 22 novembre 2017, hanno convenuto in giudizio innanzi al Tribunale di Milano la Banca, nonché Nomura International ("Nomura"), Giuseppe Mussari, Antonio Vigni, Alessandro Profumo, Fabrizio Viola e Paolo Salvadori chiedendo di accertare e dichiarare: (i) una presunta responsabilità della Banca ai sensi dell'articolo 94 TUF e 2935 c.c. per gli illeciti compiuti nei confronti degli attori; (ii) una presunta responsabilità dei convenuti Mussari e Vigni in relazione agli investimenti effettuati dai Fondi nel 2012 sulla base delle informazioni non veritiere; (iii) una presunta responsabilità dei convenuti Viola, Profumo e Salvadori in relazione agli investimenti effettuati dai Fondi successivamente al 2012 e infine (iv) una presunta responsabilità di Nomura ai sensi dell'articolo 2043 c.c. .

Su questi presupposti i Fondi hanno chiesto la condanna in solido dei convenuti al risarcimento del danno patrimoniale pari a 423,9 mln di euro per Alken Funds Sicav e 10 mln di euro per minori commissioni di gestione e danni reputazionali della società di gestione Alken Luxembourg SA, nonché la condanna dei convenuti al risarcimento dei danni non patrimoniali, previo accertamento del reato di false comunicazioni sociali. La Banca si è costituita nei termini articolando le proprie difese; nel giudizio sono altresì intervenute quattro persone fisiche che hanno reclamato danni per complessivi circa 0,7 mln di euro. Con sentenza del 7 luglio 2021, il Tribunale di Milano ha rigettato tutte le domande dei Fondi, che sono stati condannati a rifondere alla Banca le spese di lite. È stata accolta parzialmente la domanda di un solo interveniente, nei cui riguardi la Banca è stata condannata al pagamento della somma di circa 52 mila euro (per capitale e interessi) in solido con Nomura e in parte con il Dott. Antonio Vigni e l'Avvocato Giuseppe Mussari. Tanto la Banca che Nomura che i Fondi hanno proposto appello (questi ultimi per un petitum di 454 mln di euro circa) avverso la pronuncia innanzi alla Corte di Appello di Milano. I tre procedimenti sono stati riuniti e infine la Corte d'Appello di Milano con sentenza pubblicata in data 9 novembre 2023 ha integralmente respinto le domande dei Fondi, mentre ha accolto gli appelli di Banca MPS, Nomura, Mussari e Vigni. In data 9 gennaio 2024 i Fondi hanno promosso ricorso in Cassazione ove la Banca si è regolarmente costituita, chiedendo il rigetto del ricorso avversario e la condanna dei Fondi al pagamento delle spese.

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./ Fondi York e York Lussemburgo

Con atto di citazione notificato in data 11 marzo 2019 i Fondi York e York Lussemburgo hanno convenuto in giudizio innanzi al Tribunale di Milano – Sezione specializzata in materia di impresa – la Banca, il dr. Alessandro Profumo, il dr. Fabrizio Viola, il dr. Paolo Salvadori e Nomura International PLC chiedendo la condanna in via solidale dei convenuti al risarcimento dei danni patrimoniali quantificati in complessivi 186,7 mln di euro e non patrimoniali da liquidarsi in via equitativa ex art. 1226 cc, oltre interessi e rivalutazione.

La pretesa degli attori ha ad oggetto le perdite subite nell'ambito delle operazioni di investimento in Banca MPS per complessivi 520,3 mln di euro effettuate tramite acquisto di azioni (investimento di 41,4 mln di euro da parte di York Lussemburgo) e tramite acquisti sintetici di contratti di equity swap, il cui valore era legato all'andamento dell'azione MPS rapporto 1:1 (investimento di 478,9 mln di euro da parte dei Fondi York). Le controparti hanno dedotto di avere dismesso i due investimenti sopra descritti con perdite pari a circa 5,5 mln di euro nel primo investimento e 181,2 mln di euro nel secondo, perdite che secondo le controparti sarebbero state causate da comportamento illecito dei vertici della Banca che avrebbero falsato la rappresentazione finanziaria nei bilanci, alterando in modo determinante gli assunti posti a base della valutazione degli strumenti finanziari emessi dalla Banca.

La Banca si è regolarmente costituita.

Con sentenza del 16 maggio 2024, il Tribunale di Milano ha respinto tutte le domande dei Fondi, che sono stati condannati al pagamento delle spese legali pari ad 240 mila euro oltre al versamento della somma di 120 mila euro ex art. 96 cpc in favore di ogni convenuto.

In data 17 giugno 2024 i Fondi hanno proposto appello avverso la citata sentenza; la Banca si è regolarmente costituita in giudizio in vista della prima udienza fissata al 22 gennaio 2025. Alla detta udienza è stato dato atto del decesso del Dott. Salvadori e la causa è stata dichiarata interrotta.

Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./ Costituzioni di parte civile e chiamata in causa della Banca come responsabile civile

Procedimento penale n. 955/16

In data 12 maggio 2017 è stato richiesto il rinvio a giudizio degli esponenti Alessandro Profumo, Viola Fabrizio e Salvadori Paolo nell'ambito di un nuovo procedimento penale innanzi al Tribunale di Milano in cui vengono loro ascritti i reati di false comunicazioni sociali (art. 2622 del Codice Civile) in relazione alla contabilizzazione delle operazioni "Santorini" ed "Alexandria" con riferimento ai bilanci, alle relazioni e alle altre comunicazioni sociali della Banca dal 31 dicembre 2012 al 31 dicembre 2014 e con riferimento alla relazione semestrale al 30 giugno 2015 nonché di manipolazione del mercato (art. 185 del TUF) in relazione ai comunicati diffusi al pubblico riguardo l'approvazione dei bilanci e delle situazioni patrimoniali sopra indicati.

Il Tribunale di Milano, in data 15 ottobre 2020, ha pronunciato il dispositivo della sentenza di primo grado, rubricata al numero 10748/20, condannando tutti gli imputati persone fisiche e la Banca ai sensi del D.Lgs. 231/01. Le motivazioni sono state depositate il 7 aprile 2021.

Avverso la sentenza di primo grado la Banca, in qualità di responsabile civile, condannata in solido con gli imputati, e di responsabile amministrativo ex D. Lgs 231/2001, ha presentato ricorso in Appello innanzi alla Corte di Appello di Milano.

La Corte in data 11 dicembre 2023 ha ribaltato la sentenza di primo grado. Gli imputati sono stati assolti con formula piena perché il fatto non sussiste, sia con riferimento al reato di cui all'art. 2622 c.c. (false comunicazioni sociali) in relazione ai bilanci al 31 dicembre2012 ed alla relazione semestrale al 30 giugno2015 sia con riferimento al reato di cui all'art. 185 TUF (manipolazione del mercato) in relazione ai comunicati stampa concernenti l'approvazione dei bilanci dal 31 dicembre 2012 al 31 dicembre 2014 e la semestrale al 30 giugno 2015, sul presupposto dell'inesistenza, oltre ogni ragionevole dubbio, della contestata falsità nella rappresentazione contabile delle operazioni Santorini ed Alexandria. Parimenti è stata assolta la Banca dagli illeciti amministrativi per insussistenza dei reati presupposti. L'accertata carenza dell'elemento oggettivo dei reati contestati ha fatto venir meno anche il presupposto delle pretese risarcitorie avanzate dalle parti civili nei confronti degli imputati e della Banca quale responsabile civile.

Avverso la sentenza emessa dalla Corte d'Appello, in data 22 luglio 2024 è stato proposto ricorso per Cassazione sia da parte della Procura Generale sia dalla parte civile Blubell Capital Partners. All'udienza del 20 febbraio 2025 la V sezione della Corte di Cassazione ha rigettato i ricorsi di entrambe le parti confermando la sentenza della Corte di Appello di Milano dell'11 dicembre 2023 di assoluzione degli imputati e della Banca.

Procedimento penale n. 33714/16

In relazione al procedimento penale n. 33714/16 pendente avanti l'A.G. di Milano, la Banca era stata originariamente coinvolta quale responsabile amministrativo ex D. Lgs. n. 231/2001 con riguardo ad un'ipotesi di false comunicazioni sociali (ex art. 2622 c.c.) relativa ai bilanci 2012, 2013, 2014 e alla semestrale 2015 in ragione dell'asserita sopravvalutazione dei cc.dd. crediti deteriorati.

Il 4 maggio 2018, la posizione della Banca è stata archiviata dal pubblico ministero per infondatezza della notizia di reato (provvedimento confermato anche dalla Procura Generale il 15 marzo 2019).

Il 25 luglio 2019, il GIP del Tribunale di Milano, pur prendendo atto dell'archiviazione del procedimento nei confronti della Banca, quale ente responsabile ex D. Lgs. n. 231/2001 ha ordinato il proseguimento delle indagini nei confronti delle persone fisiche indagate (i.e. presidente del consiglio di amministrazione, amministratore delegato e presidente del collegio sindacale pro tempore) che sono proseguite inizialmente nelle forme dell'incidente probatorio in occasione del quale sono stati nominati dal GIP due periti che, il 30 aprile 2021, hanno depositato il proprio elaborato.

Successivamente, nell'ambito di ulteriori indagini, il Pubblico Ministero ha disposto due nuove consulenze tecniche che, pur rilevando alcuni presunti errori di contabilizzazione, sono giunte a conclusioni significativamente difformi rispetto a quelle della perizia disposta d'ufficio dal GIP nell'ambito dell'incidente probatorio.

Il 16 settembre 2022 è stato notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari ex art. 415-bis c.p.p. nei confronti di tre ex esponenti della Banca (n. 2 presidenti del Consiglio di Amministrazione ed un amministratore delegato) e di un ex Dirigente (preposto alla redazione dei documenti contabili societari). Anche la Banca, nonostante la precedente archiviazione, è stata destinataria del medesimo avviso quale responsabile amministrativo ex D. Lgs. 231/01.

In data 14 dicembre 2022 è stata emessa richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dei predetti esponenti e dell'ex dirigente; in data 12 dicembre 2022 la posizione della Banca quale responsabile amministrativo ex Modello 231 è stata invece stralciata.

Alle persone fisiche vengono contestati i reati di false comunicazioni sociali (ex art. 2622 c.c.) e manipolazione del mercato (ex art. 185 TUF) con riferimento ai bilanci 2013-2014-2015 ed alle relazioni semestrali 2015-2016 nonché di falso in prospetto (ex art. 173-bis TUF) in relazione ai prospetti informativi 2014-2015.

All'udienza preliminare si sono costituite le parti civili per un totale complessivo di oltre 5.000 nominativi. La maggior parte delle predette parti civili hanno chiesto la citazione di Banca Monte di Paschi di Siena quale responsabile civile ed all'udienza del 10 novembre 2023 la Banca si è costituita.

All'udienza del 22 aprile 2024 il Giudice per l'Udienza Preliminare (GUP) ha dato lettura dell'ordinanza concernente le questioni sulle costituzioni di parte civile, disponendo l'esclusione prevalentemente per vizi di forma di quasi 300 parti civili con un petitum, laddove quantificato, di circa 12 mln di euro.

All'udienza del 20 giugno 2024 la Giudice dell'Udienza Preliminare, assegnataria dello stralcio riveniente dal provvedimento di imputazione coatta relativo al Procedimento Penale n. 29877/2022 (cfr. infra), ha pronunciato un'ordinanza con cui si è espressa favorevolmente alla riunione dei due procedimenti ritenendo sussistenti i presupposti di legge. I predetti procedimenti sono stati, per l'effetto riuniti all'udienza del 20 gennaio 2025.

All'udienza del 28 febbraio 2025, il Pubblico Ministero ha richiesto venga emessa "sentenza di non luogo a procedere" per tutte le persone fisiche in relazione ai capi di imputazione sia del procedimento penale 33714/16 e sia del riunito procedimento penale 29877/22, ad eccezione del capo di imputazione relativo alle false comunicazioni sociali, con riferimento al bilancio relativo all'esercizio 2015 e alla relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2016, per il quale il Pubblico Ministero ha richiesto il rinvio a giudizio dell'ex Presidente del Consiglio di Amministrazione, dell'ex Amministratore Delegato e dell'ex Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari.

A seguire si terranno le udienze del 9 aprile e dell'8 maggio rispettivamente per le conclusioni delle parti civili e per la discussione del responsabile civile e delle difese degli imputati.

Procedimento Penale n. 29877/2022 Tribunale di Milano

In data 28 maggio 2024 alcuni dipendenti, ex dipendenti ed ex esponenti della Banca hanno ricevuto un'ordinanza ai sensi degli articoli 409 e 410 c.p.p. in merito alla tematica dei "crediti deteriorati", inerente l'asserita non tempestiva contabilizzazione di perdite pregresse. Tale ordinanza, de facto, estende il periodo coperto dal procedimento penale 33714/2016, in essere sullo stesso tema, inerente i bilanci intercorrenti dal 31 dicembre 2013 al 30 giugno 2016, ai bilanci chiusi al 31 dicembre 2016 e 31 dicembre 2017. Tale ordinanza ha intimato ai Pubblici Ministeri di procedere all'imputazione coatta di cinque persone fisiche. Con la richiesta di rinvio a giudizio, i Pubblici Ministeri hanno presentato, contestualmente, istanza di riunione di tale procedimento con quello principale (cfr. supra PP33714/2016).

All'udienza preliminare, tenutesi in data 23 luglio 2024 e 23 settembre 2024, si sono costituite circa n.2.080 parti civili, di cui circa n.1.900 già costituite nel pp 33714/2016, con contestuale richiesta di citazione della Banca e di Consob quale responsabile civile.

Alla udienza del 28 novembre 2024 la Banca si è costituita quale responsabile civile ed alla successiva udienza del 19 dicembre 2024 il Giudice ha emesso l'ordinanza disponendo: i) l'esclusione di Consob quale responsabile civile, (ii) l'esclusione di 20 parti civili per vizi formali.

All'udienza del 20 gennaio 2025 la GUP ha poi disposto la riunione dei due procedimenti.

In aggiunta la Giudice per le Indagini Preliminari nella richiamata ordinanza di imputazione del 28 maggio 2024, ha disposto un supplemento di indagine per quanto concerne un'ipotesi di truffa ai danni dello stato con riferimento all'operazione di ricapitalizzazione precauzionale. Le indagini sono tutt'ora in corso.

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Gli eventi processuali più approfonditamente sopra descritti e connessi: i) all'udienza del 20 febbraio 2025 della Corte di Cassazione che ha confermato la sentenza della Corte d'Appello penale di Milano di assoluzione degli imputati e della Banca, nell'ambito del procedimento penale 955/16; e (ii) alle udienze preliminari nell'ambito del procedimento penale sui crediti deteriorati 33714/2016 e del riunito procedimento penale 29877/2022, relativi alla contabilizzazione dei crediti deteriorati di Banca MPS nei bilanci dal 2013 al 2017, a seguito dell'ordinanza del 28 maggio 2024, con cui il GIP presso il Tribunale Penale di Milano ha ordinato l'imputazione coatta a carico di alcuni dipendenti, ex dipendenti ed ex esponenti della Banca, hanno indotto, tenuto conto altresì del progressivo stratificarsi di ulteriori sentenze positive in tutti i cluster di contenziosi civili relativi alla diffusione di informazioni finanziarie nel periodo 2008- 2015, a confermare le valutazioni del rischio di soccombenza già compiute nello scorso esercizio.

Nel dettaglio, sono classificate a rischio "probabile" le parti civili costituite nei procedimenti penali 33714/2016 e 29877/2022, a rischio "possibile" il contenzioso civile, afferente le operazioni di aumento di capitale 2014 e 2015 e oggetto dei procedimenti penali 955/2016, 33714/2016 e 29877/2022, nonché il procedimento penale 955/2016, e a rischio "remoto" il contenzioso civile, afferente le operazioni di aumento di capitale 2008-2011, e i reclami stragiudiziali presentati da investitori aventi per oggetto le asserite falsità informative relative alla contabilizzazione delle operazioni Alexandria e Santorini e dei "crediti deteriorati".

I fondi rischi ed oneri relativi ai procedimenti penali classificati a "rischio probabile" sono stati determinati in modo da tener conto dell'importo investito dalla controparte in specifici periodi temporali caratterizzati dalle alterazioni informative contestate (al netto di eventuali disinvestimenti effettuati nei medesimi intervalli). Il danno risarcibile è stato poi determinato considerando il criterio del "danno differenziale", che identifica il danno nel minor prezzo che l'investitore avrebbe dovuto corrispondere se avesse avuto a disposizione un quadro informativo completo e corretto. Ai fini di tale determinazione, sono state adottate – con il supporto di qualificati esperti – tecniche di analisi econometrica idonee a eliminare, tra l'altro, la componente inerente all'andamento dei titoli azionari facenti parte del comparto bancario nel periodo di riferimento. Più in dettaglio, è stato prima quantificato il danno complessivo scaturito da ciascun evento potenzialmente idoneo a generare alterazioni informative e poi calcolato l'importo astrattamente riconducibile alla singola parte civile, tenendo conto della quota di capitale tempo per tempo posseduta. In un'ottica cautelativa, unitamente al danno differenziale, si è anche tenuto conto del diverso criterio (minoritario nella giurisprudenza, inclusa quella che si va formando sulla specifica materia) del "risarcimento integrale", che prende le mosse dall'argomento in base al quale l'informazione falsa o incompleta può assumere un'incidenza causale nelle scelte di investimento del risparmiatore di tale gravità per cui egli, in presenza di un quadro informativo corretto, non avrebbe effettuato tout court l'investimento in questione; in tale caso il danno è quindi commisurato al capitale investito al netto delle somme recuperate dalla vendita delle azioni da parte della parte civile.

In ogni caso, la Banca si è avvalsa della possibilità concessa dallo IAS 37 di non fornire disclosure sui fondi stanziati a bilancio in quanto ritiene che tali informazioni potrebbero seriamente pregiudicare la propria posizione nei contenziosi e in potenziali accordi transattivi.

Nel complesso, sono stati raggiunti accordi transattivi che hanno comportato la chiusura di vertenze e richieste stragiudiziali per un petitum complessivo di circa 4,4 mld di euro con un esborso complessivo di circa 242 mln di euro (5,5% del petitum); tali importi includono la transazione per 150 mln di euro con la Fondazione MPS, avvenuta nell'esercizio 2021, a fronte di un petitum di 3,8 mld di euro (4% del petitum).

Si evidenzia altresì che fino a dicembre 2024 sono giunti a sentenza, almeno di primo grado, vertenze e procedimenti penali per un petitum di circa 946 mln di euro. Le sentenze sfavorevoli rappresentano meno del 2% del petitum giunto a sentenza e hanno comportato condanne a risarcimento danni da parte della Banca per circa lo 0,1% del petitum giunto a sentenza.

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Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./Obbligazionisti Fresh 2008

Taluni detentori di Titoli FRESH 2008 con scadenza al 2099, con atto notificato il 15 novembre 2017, hanno convenuto in giudizio dinanzi alla Corte di Lussemburgo la Banca, la società Mitsubishi UFJ Investors Services & Banking Luxembourg SA (che ha sostituito la Banca emittente il prestito obbligazionario Banca di New York Mellon Luxembourg), la società inglese JP Morgan Securities PLC e la società americana JP Morgan Chase Bank N.A. (che hanno stipulato un contratto swap con l'emittente il prestito obbligazionario) affinché: (i) sia accertata l'inapplicabilità del Decreto Burden Sharing ai detentori di Titoli FRESH 2008 e, conseguentemente, per sentir affermare che le dette obbligazioni non possono essere convertite forzatamente in azioni, (ii) sia affermata la validità e efficacia delle predette obbligazioni in conformità ai termini e alle condizioni della loro emissione, in quanto disciplinate dalla legge del Lussemburgo, e, infine, (iii) sia affermato che la Banca non ha diritto, in assenza della conversione dei Titoli FRESH 2008, a ottenere da parte di JP Morgan il pagamento di 49,9 mln di euro in danno dei detentori di Titoli FRESH 2008. Il Tribunale di Lussemburgo, con ordinanza dell'11 gennaio 2022, ha respinto le domande formulate dalla Banca per la sospensione del procedimento fino alla pronuncia degli organi di giustizia internazionale relativamente alle eccezioni pregiudiziali formulate dalla Banca; ha, invece, accolto l'eccezione di incompetenza del Tribunale adito in relazione alla domanda avente ad oggetto il contratto di usufrutto stipulato dalla Banca con JP Morgan Securities PLC e JP Morgan Chase nel contesto dell'operazione di aumento del capitale sociale del 2008. In relazione al richiamato contratto di usufrutto, il Tribunale lussemburghese si è riservato in attesa della decisione del Tribunale Italiano; al contrario, ha dichiarato la propria competenza in relazione al contratto di swap stipulato dalla Banca con le medesime controparti nel contesto dell'operazione di aumento di capitale sociale del 2008.

Si segnala che, a seguito dell'avvio del procedimento in questione, da parte dei portatori dei Titoli FRESH 2008 la Banca, in data 19 aprile 2018, ha avviato una causa innanzi al Tribunale di Milano contro JP Morgan Securities Ltd JP Morgan Chase Bank N.A. London Branch, nonché nei riguardi del rappresentante dei portatori dei Titoli FRESH 2008 e Mitsubishi Investors Services & Banking Luxembourg SA per sentir accertare che il giudice italiano è l'unico ad avere giurisdizione e competenza a decidere in merito al contratto di usufrutto e del company swap agreement stipulati dalla Banca con le prime due convenute nell'ambito dell'operazione di aumento di capitale 2008. Conseguentemente la Banca ha chiesto:

  • l'accertamento dell'inefficacia, ai sensi dell'art. 22, comma 4 del Decreto 237 del 23 dicembre 2016, del contratto di usufrutto e del company swap agreement che prevedono obblighi di pagamento in favore di JP Morgan Securities PLC e JP Morgan Chase Bank NA;
  • l'accertamento dell'intervenuta inefficacia e/o risoluzione e/o estinzione del contratto di usufrutto ovvero in subordine;
  • l'accertamento dell'intervenuta risoluzione del contratto di usufrutto in ragione del capital deficiency event del 30 giugno 2017.

La prima udienza si era tenuta il 18 dicembre 2018 ed il giudice istruttore, considerata la pregiudizialità della questione di giurisdizione sollevata dalle parti convenute e la pendenza di una controversia avente il medesimo petitum e la medesima

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causa petendi dinanzi al Tribunale lussemburghese, aveva concesso alle parti termini per replicare unicamente alle eccezioni di rito e rinviato all'udienza del 16 aprile 2019 per la valutazione della questione controversa. Alla successiva udienza del 2 luglio 2019, la causa era stata trattenuta in decisione e con ordinanza del 2 dicembre 2019, il Tribunale di Milano aveva ordinato la sospensione del procedimento in attesa della decisione del predetto Tribunale lussemburghese. Avverso la predetta ordinanza, la Banca aveva proposto regolamento necessario di competenza innanzi la Corte di Cassazione. Quest'ultima, con provvedimento del 31 marzo 2021, ha respinto il ricorso della Banca.

Nel frattempo, i detentori dei titoli Fresh hanno impugnato nel novembre 2022 la sentenza di primo grado emessa dalla Corte del Lussemburgo, contro la quale la Banca ha proposto a sua volta appello incidentale. La causa è stata trattenuta in decisione; la prossima udienza è fissata per il 4 aprile 2025.

Parallelamente la Banca – sulla base della sentenza emessa dalla Corte di Lussemburgo - ha presentato al Tribunale di Milano un ricorso per la riassunzione del giudizio ivi instaurato nel 2018, ma il Tribunale di Milano, con ordinanza dell'11 gennaio 2024, lo ha dichiarato inammissibile, evidenziando che la sospensione del procedimento italiano era stata disposta a suo tempo (2 dicembre 2019) fino al passaggio in giudicato della decisione del Tribunale lussemburghese, decisione che, tuttavia, essendo stata oggetto, come sopra cennato, sia di appello principale che di appello incidentale, non è divenuta definitiva, con ciò dovendosi pertanto ritenere ancora in essere i presupposti che avevano a suo tempo indotto il giudice italiano a mantenere il giudizio sospeso.

In caso di esito favorevole del contenzioso, i Titoli FRESH 2008 saranno convertiti nelle azioni, già emesse, della Banca che incasserà anche l'importo di 49,9 mln di euro registrando un corrispondente provento economico.

In caso di esito sfavorevole del contenzioso, non potrà essere applicato il principio di condivisione degli oneri (i.e. burden sharing) e pertanto gli obbligazionisti manterranno il diritto di ricevere la cedola (pari a Euribor 3M+425bps su un nozionale di 1 mld di euro) a condizione che la Banca generi utili distribuibili e paghi dividendi.

Poiché la Banca non ha pagato dividendi dalla data del burden sharing, l'eventuale esito sfavorevole del contenzioso potrebbe produrre effetti unicamente a decorrere dalla distribuzione di dividendi effettuata nel maggio 2024 a valere sull'utile 2023. Si segnala che, alla data di riferimento del presente Bilancio, oltre al contenzioso ivi descritto, non sono pervenute ulteriori richieste di alcun tipo. In ogni caso allo stato attuale del contenzioso, la Banca considera nullo ogni diritto degli obbligazionisti FRESH 2008 ai sensi dell'applicazione dell'articolo 22 comma 4 del D.Lgs. 237/2016 e del capital deficiency event registrato al 30 giugno 2017 ed ha pertanto determinato i ratios patrimoniali e l'utile per azione al 31 dicembre 2024 (in continuità con quanto agito al 31 dicembre 2023) senza tener conto della cedola del FRESH 2008.

Altre vertenze

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./ Fatrotek

Tale causa, ove la Banca è stata convenuta insieme ad altri istituti di credito e società con citazione del 27 giugno 2007, ha ad oggetto l'accertamento dei pretesi danni patrimoniali e non patrimoniali patiti dalla società attrice a seguito di una presunta illegittima segnalazione in centrale rischi. Il relativo petitum risulta pari a 157 mln di euro. Con la domanda viene chiesta la condanna in solido tra gli istituti convenuti, ciascuno in ragione ed in proporzione del relativo operato. La difesa della Banca è stata impostata sul fatto che la gravissima situazione finanziaria in cui versava la società giustificava appieno le iniziative assunte dalla stessa Banca.

In data 5 giugno 2018 è stato dichiarato il fallimento della società, ragione che ha indotto la curatela alla riassunzione. All'esito dell'istruttoria, in cui è stata espletata CTU, la causa è stata trattenuta in decisione il 6 ottobre 2022, dopo di che il Tribunale di Salerno con sentenza dell'11 novembre 2022, ha accertato e liquidato il solo danno non patrimoniale, pari a 20 mila euro per ciascun istituto di credito (quindi per complessivi 100 mila euro), oltre interessi e spese di lite. L'esborso riferibile alla Banca è di circa 34 mila euro. La causa relativa all'appello interposto dal Fallimento si è tenuta l'11 luglio 2024, per l'acquisizione della relazione tecnica di ufficio svolta in primo grado. Attualmente il giudizio è stato rinviato all'udienza del 25 settembre 2025 per la precisazione delle conclusioni; la Corte ha rimesso alla fase decisoria ogni valutazione circa la rinnovazione della CTU richiesta da controparte.

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./ Renova Red SpA

In data 9 settembre 2024, la società Renova Red ha citato in giudizio la Banca innanzi al Tribunale di Siena per far accertare l'inadempimento da parte della convenuta all'accordo quadro in materia di eco bonus stipulato nel settembre 2021 tra Banca MPS e la società attrice per un nominale complessivo di circa 76 mln di euro.

La tesi di controparte è che la Banca abbia proceduto ad acquistare solo in minima parte i crediti previsti dal sopra indicato contratto quadro, rifiutandosi poi immotivatamente di acquistare i successivi a far data dal novembre del 2021. Ciò avrebbe costretto Renova Red ad individuare altri intermediari sul mercato con cui perfezionare le successive cessioni solo a distanza di sei mesi, con un ingente pregiudizio in termini di danno patrimoniale e non patrimoniale, stimato da parte attrice in circa 32 mln di euro.

La Banca si è costituita con atto datato 14 novembre 2024 e, a seguito del rinvio di ufficio disposto dal Tribunale, la prima udienza di comparizione è stata fissata per il 29 aprile 2025. In vista dell'udienza, a far data dal 20 marzo 2025, entrambe le parti saranno chiamate a depositare le rispettive memorie integrative.

Vertenze Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./Riscossione Sicilia S.p.A. – Oggi Agenzia delle Entrate Riscossione ("ADER")

Contenzioso promosso da Riscossione Sicilia

Con atto di citazione notificato il 15 luglio 2016 Riscossione Sicilia S.p.A (oggi ADER, subentrata a titolo universale in tutti i rapporti giuridici di Riscossione Sicilia a far data dal 1° ottobre 2021, ai sensi dell'art. 76 D.L. n. 73/2021 convertito con L. n. 106/2021) aveva convenuto in giudizio innanzi al Tribunale di Palermo la Banca, chiedendone la condanna al pagamento della complessiva somma di 106,8 mln di euro.

Con sentenza n.2350/22, depositata in data 30 maggio 2022, il Tribunale di Palermo, in sostanziale adesione alle conclusioni della consulenza tecnica d'ufficio, ha respinto le domande proposte da Riscossione Sicilia ed ha condannato quest'ultima a corrispondere alla Banca la somma di circa 2,9 mln di euro oltre agli interessi legali e alle spese del giudizio.

Detta sentenza è stata appellata il 27 dicembre 2022 con citazione innanzi alla Corte d'Appello di Palermo. La Banca si è costituita con comparsa depositata il 13 aprile 2023 spiegando appello incidentale. Al momento la causa risulta rinviata per la precisazione delle conclusioni al 7 novembre 2025.

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Azione legale promossa dall'Assessorato dell'Economia della Regione Siciliana (l'"Assessorato")

In data 17 luglio 2018, l'Assessorato dell'Economia della Regione Siciliana notificava alla Banca ordinanza di ingiunzione ex art. 2 R.D. n. 639/1910 e di restituzione ai sensi dell'articolo 823, comma 2, c.c. della somma di 68,6 mln di euro circa. Integrato il contradditorio nei confronti di Riscossione Sicilia S.p.A., con sentenza n. 3649/2021, pubblicata in data 4 ottobre 2021 e notificata in data 5 ottobre 2021, il Tribunale di Palermo ha respinto l'opposizione della Banca avverso la ridetta Ordinanza, con contestuale condanna della stessa al pagamento delle spese di lite. Avverso detta decisione Banca MPS ha proposto impugnazione dinanzi la Corte di Appello di Palermo. Con ordinanza depositata in data 11 febbraio 2022, la Corte di Appello ha ordinato l'integrazione del contraddittorio nei confronti di ADER, in qualità di successore di Riscossione Sicilia S.p.A., fissando per la nuova comparizione l'udienza collegiale del 1° luglio 2022; attualmente la causa è stata rinviata all'udienza del 18 dicembre 2025 per la precisazione delle conclusioni.

Le azioni avviate da Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A.

Nell'ulteriore e distinto giudizio amministrativo (RG 2201/2018) promosso dalla Banca innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale della Sicilia per la declaratoria di nullità e l'annullamento dell'ordinanza d'ingiunzione ex art. 2 R.D. N. 639/1910, con sentenza del 17 novembre 2023 n. 3043 il Tribunale ha accolto il ricorso della Banca, annullando il provvedimento impugnato limitatamente alla domanda spiegata in via alternativa dall'Assessorato, ritenendo non suscettibile di tutela possessoria ex art. 823 comma 2, c.c. il diritto dell'Assessorato in quanto integrante un diritto di credito e non un diritto di natura reale, e compensando le spese. La sentenza non è stata impugnata ed è passata in giudicato.

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A seguito della notifica alla Banca in data 21 settembre 2022 di cartella esattoriale portante il credito dell'Assessorato di cui alla sentenza n. 3649/2021, con citazione del 21 novembre 2022 la Banca ha promosso nei confronti di ADER e dell'Assessorato altro giudizio di opposizione all'esecuzione e alla cartella esattoriale come atto esecutivo ex art. 615 cpc innanzi al Tribunale di Siena (RG 2737/2022), anche al fine di ottenere la sospensiva della esecutorietà del titolo. Tale procedimento si è concluso con sentenza del 13 dicembre 2023, che ha rigettato l'opposizione della Banca, condannandola alle spese per 91,6 mila euro; con citazione del 21 giugno 2024 detta sentenza è stata impugnata innanzi alla Corte d'Appello di Firenze che ha rinviato la causa per la rimessione in decisione all'udienza del 20 gennaio 2026.

Le altre iniziative adottate dalla Banca per reagire alla pretesa creditoria dell'Assessorato di cui alla sentenza n. 3649/2021 e precisamente l'istanza innanzi alla Corte dei Conti avanzata in data 21 novembre 2022 ai sensi dell'art. 172 co 1 lett. d) del codice di giustizia contabile per dichiarare nulli gli atti per il recupero delle somme e l'istanza del 16 novembre 2022 ai sensi della legge n. 228/2012 per ottenere la sospensione della riscossione della somma portata dalla cartella esattoriale - non hanno avuto buon esito e pertanto, il 27 gennaio 2023, in stretta ottemperanza alla cartella esattoriale, che nelle voci di dettaglio del credito dell'Ente impositore contemplava gli interessi al tasso legale, è stato disposto il pagamento della

complessiva somma di 74 mln di euro, ad integrale pagamento del ruolo emesso dalla Regione Sicilia.

Infine, sono in corso le iniziative necessarie per il recupero del predetto credito di circa 68,6 mln di euro da ADER, nei cui confronti la Banca ha titolo, quale successore universale di Riscossione Sicilia S.p.A.

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./Nuova Idea

Con atto di citazione notificato in data 21 dicembre 2021 Nuova Idea S.r.l. ha convenuto in giudizio la Banca innanzi al Tribunale di Caltanissetta al fine di sentirla dichiarare tenuta a risarcire la totalità dei danni, patrimoniali e non patrimoniali, patiti dalla società come conseguenza del protesto di una cambiale di 2.947 euro domiciliata presso la filiale di Caltanissetta, che secondo la prospettazione attorea sarebbe stato elevato per fatto e colpa esclusivi della Banca.

Sostiene parte attrice che l'illegittimo protesto ha costituito l'unico antecedente causale di una concatenazione di eventi descritti in citazione che hanno comportato la netta riduzione delle proprie quote di partecipazione ad un Raggruppamento Temporaneo di Imprese (RTI) aggiudicatario di appalto di servizi con ASL Napoli 1 Centro, chiedendo conseguentemente, in via principale, la condanna della Banca a corrispondere in suo favore l'importo di 57,3 mln di euro a titolo di mancato guadagno nonché un importo pari a 2,8 mln di euro a titolo di lucro cessante, e così complessivamente 60,1 mln di euro, oltre al risarcimento dei danni all'immagine sociale ed alla reputazione commerciale da liquidarsi in via equitativa.

Con sentenza del Tribunale di Caltanissetta n. 26, pubblicata l'8 gennaio 2025, si è definito il primo grado di giudizio con la condanna della Banca al pagamento di 2,8 mln di euro a titolo di risarcimento per il danno subito da Nuova Idea S.r.l., con compensazione integrale delle spese di lite. Il Tribunale ha ritenuto sussistente un nesso causale tra il mancato pagamento della cambiale da parte di Banca MPS e la marginalizzazione della società nell'appalto pubblico ottenuto in RTI. Poiché sono presenti validi motivi di riforma, la Banca con atto di appello del 17 febbraio 2025 ha impugnato la sentenza di primo grado avanti la Corte di Appello di Caltanisetta, con richiesta di sospensiva dell'efficacia esecutiva della sentenza. La prima udienza cartolare è fissata al 10 luglio 2025.

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./ EUR S.p.A.

La società EUR S.p.A. ha citato in giudizio presso il Tribunale di Roma la ex controllata MPS Capital Services S.p.a. (oggi fusa per incorporazione nella Banca- nel seguito MPSCS), congiuntamente ad altre tre banche finanziatrici, in via principale al fine di ottenere la declaratoria di nullità ovvero in subordine l'annullamento e/o l'inefficacia dei seguenti contratti: 1) Interest rate swap (IRS) concluso in data 24 aprile 2009; 2) IRS del 29 luglio 2009; 3) la Novation Confirmation del 15 luglio 2010 con cui è stato trasferito l'IRS sub 2 da Eur Congressi Spa a Eur Spa; 4) il contratto di close out del 29 luglio 2010 relativo all'IRS sub 1; 5) il Termination Agreement del 18 dicembre 2015 relativo all'IRS sub 2. Sempre in via principale la parte attrice chiede la condanna delle banche del pool, in solido tra loro, a titolo di restituzione d'indebito e di risarcimento del danno precontrattuale e/o contrattuale e/o extracontrattuale, al pagamento dell'importo di circa 57,7 mln di euro che rappresenta il petitum indicato da parte attrice.

Essendo tale ammontare relativo a tutti i derivati conclusi dalle 4 banche del pool con EUR S.p.A., va precisato che nelle denegata ipotesi di soccombenza, l'onere derivante dalla condanna sarà diviso fra le banche del pool in ragione della propria quota di partecipazione al finanziamento, che per MPSCS era del 12,61%.

In data 21 aprile 2023, rigettando le domande avanzate dalla Società EUR, il Tribunale di Roma ha emesso la sentenza con la quale: 1) è stato dichiarato il difetto di giurisdizione del Tribunale italiano in favore della Corte inglese; 2) è stata dichiarata assorbita l'eccezione di litispendenza sollevata, in via subordinata, dalle banche convenute ai sensi dell'art. 7 comma 1 della Legge 31 maggio 1995 n.218; 3) ed è stata disposta l'integrale compensazione tra le parti delle spese di lite.

Il 5 dicembre 2023 EUR ha notificato l'appello contro la sentenza di primo grado, contestando la decisione del Tribunale circa il difetto di giurisdizione del giudice italiano e riproponendo nella sostanza tutte le domande svolte in primo grado. Nel febbraio 2025, è stato raggiunto un accordo transattivo con controparte che ha determinato l'abbandono del giudizio di appello.

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./ Italtrading

Nel febbraio 2020, il Fallimento Italtrading ha citato in giudizio la ex controllata MPS Leasing & Factoring, quale responsabile civile del danno ai sensi dell'art. 2049 c.c. cagionato per il tramite di un ex dipendente, consistente nella irregolare rilevazione in bilancio di minori debiti verso il sistema bancario e contestualmente in minori crediti verso le controllate e verso taluni clienti. Ciò in violazione del disposto dell'art. 2423 c.c., comportando un occultamento della perdita del capitale sociale e, quindi, un aggravamento del dissesto. La richiesta risarcitoria è stata quantificata in 132,8 mln di euro.

Nel corso del giudizio, in cui la ex controllata si è costituita, a seguito delle conclusioni rassegnate dalla procedura concorsuale la richiesta si è ridotta a 63 mln di euro con richiesta di provvisionale di 6 mln di euro.

Con sentenza del 19 maggio2023, il Tribunale di Milano ha assolto l'ex dipendente dalle imputazioni contestategli, con

conseguente effetto liberatorio per Banca MPS, subentrata in forza di incorporazione a MPS L&F. È pendente giudizio di appello presso la Corte d'Appello di Milano promosso lo scorso ottobre dal Fall. Italtrading. In data 4 luglio 2024 si è svolta la prima udienza del processo di appello. Il Procuratore Generale si è rimesso alla Corte attesa la natura esclusivamente civilistica della questione. All'udienza del 5 marzo 2025 la Corte ha accolto la richiesta di rinnovazione istruttoria avanzata da uno degli imputati ed ha disposto un ulteriore rinvio al 7 aprile 2025.

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./ Privilege Yard Spa in Fall - Appello

Con sentenza n. 14832/2022 del 4 ottobre 2022, il Tribunale di Roma ha accertato la responsabilità di diversi istituti di credito, tra cui la ex controllata MPS Capital Services S.p.A (oggi fusa per incorporazione nella Banca), convenuti in solido per concorso ex art. 2055 c.c. nella mala gestio degli amministratori della Privilege Yard S.p.A ex art. 2393 c.c. e conseguentemente condannato gli stessi al pagamento a titolo di risarcimento del danno cagionato al patrimonio della Privilege Yard S.p.A. di una somma, quantificabile in applicazione del criterio dei netti patrimoniali, pari a 57,1 mln di euro, oltre spese di lite ed oneri di legge.

Di concerto con le altre Banche, originariamente in pool, è stato deliberato di procedere con il pagamento spontaneo, benché con riserva di ripetizione all'esito dell'appello, mediante pagamento nella misura concordata di un quinto per ciascuna banca, dell'importo di condanna maggiorato di spese, competenze ed onorari.

Tutte le Banche, inclusa la ex controllata, hanno promosso autonomamente appello. L'udienza di prima comparizione tenutasi nel febbraio 2024 è stata rinviata per precisazione delle conclusioni al novembre 2025.

Diverse proposte sono state presentate da soggetti terzi al mondo bancario per la cessione del contenzioso, alcune formalizzate, altre solo verbali per sondare l'eventuale disponibilità delle Banche ad una definizione transattiva. Nessuna proposta è stata comunque ufficializzata.

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./ Barbero Metalli S.p.A.

La causa, con petitum pari a 37,5 mln di euro, è stata promossa dalla B.M. 124 S.R.L. - assuntore del concordato fallimentare della Barbero Metalli Spa in JV con BeCause – nei confronti degli amministratori e revisori contabili della società, nonché dei diversi istituti di credito in solido, per avere contribuito allo stato di decozione della società mediante concessione abusiva di credito.

La parte istante chiede la condanna degli amministratori, revisori e banche in solido fra loro per circa 37,5 mln di euro quale maggior perdita registrata dalla società, e in subordine la condanna per 22,9 mln di euro, quale controvalore di singole operazioni rovinose poste in essere dalla società ed espressamente enucleate nell'atto di citazione (l'apporto indicato per la Banca consisterebbe nell'avere anticipato 8,8 mln di euro alla società dal 2009).

Il 13 settembre, in ragione del mancato buon fine di proposta conciliativa avanzata, il Giudice ha disposto l'apertura dell'istruttoria della causa mediante espletamento della consulenza tecnica. In data 4 dicembre 2024 ha giurato il CTU e la Banca ha nominato il proprio consulente tecnico di parte.

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./ Isoldi S.p.A.

Nel giugno 2020 è stata notificata una citazione da parte della la curatela del fallimento della Isoldi Holding S.p.A. in liquidazione contro diversi istituti di credito (tra cui la Banca) sul presupposto di una responsabilità solidale delle banche con l'organo amministrativo di Isoldi Holding S.p.A. in liquidazione per aver concorso alla commissione di atti dispositivi del patrimonio sociale, all'artificiale sopravvivenza della società nonostante il suo dissesto e all'aggravamento di esso, identificate in:

  • acquisto di azioni e dei connessi diritti di opzione della società Aedes S.p.a., effettuato a condizioni pregiudizievoli rispetto ai prezzi di mercato con aggravio dell'indebitamento, in una condizione di squilibrio patrimoniale e finanziario della società fallita;
  • accesso ad un piano di risanamento ex art. 67, co. 3, lett. d), Legge Fallimentare, siglato il 9 maggio 2011 tra 7 banche (la Banca per il 19%) e la Isoldi Holding mediante la creazione di due nuove società per la cessione di ramo d'azienda vincolato al soddisfacimento dei debitori con garanzie reali (Newco Isoldi e I.R.O.) e la erogazione di nuova finanza per complessivi 17,6 mld di euro garantita da ipoteche in II grado e fidejussioni della Isoldi Holding.

La prima udienza di comparizione si è celebrata il 16 febbraio 2023 e il giudice si è riservato sulle diverse richieste istruttorie formulate dalle parti senza concedere il rinvio di sei mesi richiesto dal Fallimento per la definizione di un concordato fallimentare e la conseguente prosecuzione della causa da parte dell'assuntore fallimentare. In data 9 gennaio 2024 il Giudice ha sciolto la riserva riconoscendo, in via preliminare, la legittimazione del cessionario a proseguire nel giudizio iniziato dal Fallimento e ammettendo CTU in ordine alle due macro-operazioni indicate in citazione. La causa, prevista in gennaio 2025, è stata poi differita in quanto si sono aperte delle trattative che hanno portato alla definizione extragiudiziale della vertenza giudiziaria pendente con Fallimento della Isoldi Holding (già Isoldi Spa), oggi BeCause. La Banca ha liquidato, il 13 febbraio 2025, la somma concordata al netto delle spese di CTU ancora da liquidarsi. Si attende che venga formalizzata l'estromissione dal giudizio.

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./ Parrini S.p.a.

La causa, con petitum pari a 42,2 mln di euro, è stata promossa nei confronti dei diversi istituti di credito in solido per avere contribuito allo stato di decozione della società mediante concessione abusiva di credito.

In particolare per la posizione della ex controllata MPS Capital Services S.p.a. (fusa per incorporazione nella Banca) si lamenta la connivenza con la mala gestio degli amministratori nell'aver fatto ricorso al credito in uno stato di crisi dell'impresa ormai irrimediabile non in vista di una ristrutturazione aziendale, ma al solo scopo di proseguire l'attività e la gestione sociale senza far emergere all'esterno tale stato di crisi, così ritardando la dichiarazione di fallimento, e provocando danno alla Società e ai creditori mediante concessione di finanziamento ipotecario in data 4 agosto 2011.

Stante il tenore delle richieste, non emerge la quantificazione della quota parte di rischio in capo alla ex controllata MPS Capital Services S.p.A., chiamata in solido con gli altri convenuti al pagamento dell'intera somma chiesta in ristoro.

In data 3 febbraio 2022 il Giudice ha sciolto la riserva rinviando la causa all'udienza del 31 ottobre 2022 per l'ammissione dei mezzi istruttori. La Curatela ha chiesto la nomina di un CTU. All'udienza il Fallimento ha insistito nella richiesta di CTU economico-finanziaria e contabile e nella richiesta di emissione dell'ordine di esibizione avente ad oggetto l'istruttoria svolta dalle banche prima della concessione dei finanziamenti alla Parrini.

In data 26 marzo 2024 la curatela del fallimento Parrini Spa ha depositato presso il Tribunale di Roma, "Istanza di sollecito a provvedere su istanze istruttorie", affinché il Giudice sciolga la riserva e nomini CTU, istanza sollecitata nuovamente in data 16 luglio 2024, ma ad oggi non risulta ancora sciolta la riserva.

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./ Le Camelie S.R.L

La causa è stata promossa dalla società "Le Camelie S.r.l." e dal Sig. Giacomo Polito, in qualità di terzo datore di ipoteca, nei confronti della Banca e della ex controllata MPS Capital Services Spa unitamente a Siena NPL 2018 per presunta simulazione sulla destinazione delle somme erogate per mutuo, per abuso di erogazione di credito e per nullità dei contratti per causa illecita.

La richiesta risarcitoria ammonta complessivamente a 45,2 mln di euro, valore corrispondente alla somma dei valori attribuiti dagli attori ai propri beni pignorati nelle procedure esecutive promosse in forza dei mutui per cui è causa.

Nell'udienza di giugno 2023, il Giudice ha ritenuto la causa matura per la decisione ed ha fissato per la precisazione delle conclusioni l'udienza del 6 febbraio 2024. Il giudizio è stato rinviato al 24 maggio 2024, ex art. 309 cpc, per una definizione transattiva della causa con il cessionario. La causa si è estinta all'udienza del 18 giugno 2024, ai sensi dell'art. 309 cpc, a seguito dell'intervenuta transazione tra la cessionaria Siena NPL e la parte attrice.

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./ Società Italiana per Condotte D'Acqua S.P.A. in Amm. Straordinaria

Con atto di citazione notificato alla Banca il 23 dicembre 2022 la Società Italiana per Condotte D'Acqua S.p.A. in A.S. ha convenuto in un giudizio risarcitorio) gli Istituti di credito in concorso con le società di factoring (n. 32 controparti), la società di revisione, i componenti del Consiglio di Gestione e del Consiglio di Sorveglianza della società in bonis, per aver contribuito –attraverso il ricorso e la concessione di credito- alla commissione di atti di mala gestio che hanno determinato (o concorso a determinare) un grave danno alla società e all'intero ceto creditorio. Il danno è quantificato:

  • in via solidale tra tutti i convenuti in 389,3 mln di euro;
  • in via subordinata in 322,0 mln di euro (aggravio del passivo concorsuale);
  • in via ancora subordinata in 39,5 mln di euro in riferimento a singole operazioni (riferite a società collegate).

All'udienza del 22 aprile 2024 alcune parti hanno fatto istanza di chiamata in causa di terzi; nell'autorizzare le chiamate in causa invocate, il Giudice ha rinviato la causa per la prima udienza di comparizione in febbraio e successivamente al 1° luglio 2025 per i medesimi incombenti, nell'attesa della prova del perfezionamento della notifica dell'atto di citazione in rinnovazione a Banco Do Brasil S.A..

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./Amministrazione Straordinaria Impresa S.p.A.

Con atto di citazione notificato in data 11 novembre 2016, la procedura di Amministrazione Straordinaria Impresa S.p.A. ha convenuto in giudizio la Banca, insieme con altre banche partecipanti ad un pool (ns. quota 36,48%), per accertare e dichiarare la responsabilità delle medesime, dei componenti del Consiglio di Amministrazione di Impresa S.p.A., e della società di revisione e condannarle al risarcimento del danno, in via solidale, asseritamente subito dalla società nella misura di 166,9 mln di euro.

Secondo quanto contestato, le banche, in concorso con i sindaci, gli amministratori ed i revisori, finanziando l'acquisizione del ramo infrastrutture di B.T.P. Spa da parte di Impresa Spa avrebbero causato il dissesto di quest'ultima. La Banca si è costituita in giudizio.

All'udienza del 7 gennaio 2023, il Giudice ha ammesso la CTU, depositata il successivo 29 marzo 2024. Sulla base dell'elaborato, l'operazione contestata avrebbe generato uno squilibrio delle fonti di finanziamento della società, determinando l'insostenibilità del debito e la conseguente insolvenza di Impresa Spa, quantificando il relativo danno in 86,1 mln di euro e rilevando come il merito creditizio non sarebbe stato adeguatamente vagliato dalle banche finanziatrici all'epoca dell'erogazione.

All'udienza del 22 aprile 2024 il Giudice ha verbalizzato le eccezioni delle parti e concesso termine per le note al 31 maggio 2024. Depositate le note autorizzate nei termini concessi, si è in attesa di provvedimento del Giudice a scioglimento della riserva.

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./Berloni Immobiliare Srl

Con atto di citazione notificato in data 2 novembre 2018, la Berloni Immobiliare Srl e Berloni Marcello convenivano in giudizio davanti al Tribunale di Pesaro (R.G. 2923/2018) la Banca MPS Spa unitamente ad altri 7 istituti bancari e finanziari, all'asseveratore e aocietà redattrice, al fine di ottenere la declaratoria di nullità e/o annullamento di tutti gli atti posti in essere in esecuzione del piano di risanamento e dell'accordo di finanziamento raggiunti tra le Banche convenute e le società della Banca Berloni (finanziamento, iscrizioni ipotecarie, pegni, conferimento di quote, ecc.), oltre che la condanna dei convenuti in solido al risarcimento dei danni, sia di natura patrimoniale che non patrimoniale, asseritamente subiti. La domanda risarcitoria complessiva viene quantificata in 53,5 mln di euro e la Banca si è costituita in giudizio. Nel maggio 2019 la Berloni Immobiliare srl ha depositato rinuncia agli atti. Il giudizio è proseguito per un petitum di circa 30 mln di euro. Nel novembre 2022 è stata disposta CTU volta a verificare la "manifesta inidoneità" del piano di risanamento elaborato. Il giudizio è stato assunto in decisione con provvedimento del 3 ottobre 2024.

Procedimenti penali connessi all'operatività in diamanti

Con riferimento alla vicenda "diamanti" e alle ipotesi di autoriciclaggio, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siena, nell'ambito del procedimento penale, aveva emesso, in data 12 settembre 2022, richiesta di archiviazione nei confronti delle persone fisiche (n. 4 ex dirigenti e dell'unico dirigente in servizio), indagati per l'autoriciclaggio nonché disposto decreto di archiviazione nei confronti della Banca quale responsabile amministrativo e aveva disposto, altresì, la revoca del sequestro preventivo formulato in relazione al reato di autoriciclaggio ai sensi del D.Lgs. 231/2001, per la somma di 0,2 mln di euro.

In data 16 novembre 2022, il Procuratore Generale della Corte d'Appello di Firenze aveva ratificato il decreto di archiviazione nei confronti della Banca, mentre il Giudice per le indagini preliminari in data 5 ottobre 2022 aveva emesso decreto di archiviazione nei confronti delle persone fisiche.

Per quanto riguarda il procedimento penale per truffa aggravata, pendente innanzi al Tribunale di Roma nei confronti di n. 5 ex dirigenti e n. 8 dipendenti, in data 18 giugno 2024 è stata emessa sentenza di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione del reato.

Per la medesima vicenda è stato instaurato innanzi la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano un ulteriore procedimento penale per i reati di truffa aggravata, autoriciclaggio ed ostacolo all'esercizio delle funzioni delle Autorità Pubbliche di Vigilanza con richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di sette ex dirigenti (tra cui i cinque del filone principale) e dell'amministratore Delegato e Direttore Generale pro tempore della Banca.

Tale procedimento è stato spostato, a seguito dell'incompetenza territoriale a i) Roma per le ipotesi di truffa aggravata formulate nei confronti delle persone fisiche e nell'ambito del quale si è in attesa, come per il processo di cui sopra, della sentenza di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione; ii) Siena per il reato di autoriciclaggio e di ostacolo alle funzioni delle Autorità Pubbliche di Vigilanza, quest'ultimo conclusosi in data 8 febbraio 2024 con il decreto di archiviazione.

Con tale ultimo decreto di archiviazione, i procedimenti penali relativi alla operatività in diamanti che hanno visto coinvolta la Banca quale responsabile amministrativo, sono da ritenersi tutti definiti.

2. Controversie giuslavoristiche

Al 31 dicembre 2024 risultavano pendenti controversie passive con un petitum complessivo, ove quantificato, di circa 43,9 mln di euro. In particolare:

  • circa 31,4 mln di euro quale petitum attinente alle controversie classificate a rischio di soccombenza "probabile" per le quali sono rilevati fondi per 14,1 mln di euro circa;
  • circa 12,5 mln di euro quale petitum attribuito alle controversie passive classificate a rischio di soccombenza "possibile".

Di seguito sono illustrate le informazioni della principale vertenza in essere al 31 dicembre 2024.

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./Fruendo

L'operazione di cessione del ramo "back office" di Banca MPS a Fruendo, risalente al 1° gennaio 2014 per n.1064 risorse, è stata dichiarata illegittima in tutti i gradi di giudizio e ha determinato la riammissione in Capogruppo di 452 ricorrenti (in data 1° aprile 2020), contestualmente distaccati alla società.

Occorre, inoltre, segnalare che nel caso di trasferimento del ramo di azienda ritenuto illegittimo, la Cassazione, con riferimento all'obbligo retributivo gravante sul cedente, si è pronunciata in senso difforme all'indirizzo consolidatosi nel tempo dinanzi alla stessa Suprema Corte. Infatti, con numerose pronunce emesse a partire dal luglio 2019 è stato affermato che, nell'ipotesi in cui la cessione del rapporto di lavoro, nel più ampio contesto del trasferimento di ramo di azienda, venga dichiarata illegittima, sul datore di lavoro cedente, che non riammetta in servizio i lavoratori, gravi ugualmente l'obbligo retributivo in aggiunta a quello adempiuto dal datore cessionario, non ritendendosi applicabile al caso di specie il principio liberatorio del pagamento eseguito da parte di quest'ultimo.

In base a tale mutato indirizzo giurisprudenziale (cosiddetta "doppia retribuzione"), alla data di riferimento del presente Bilancio n. 52 lavoratori interessati dall'operazione di cessione del ramo e destinatari delle sentenze a loro favorevoli sopra indicate, hanno convenuto la Banca in giudizio al fine di richiedere la retribuzione asseritamente dovuta. I procedimenti giudiziali sono stati incardinati dinanzi ai Tribunali di Siena, Firenze, Mantova e Roma con udienze ad oggi fissate tra dicembre 2024 e novembre 2025.

L'andamento del contenzioso, nelle sue diverse fasi, ha dato avvio a trattative per la conciliazione delle vertenze che hanno portato al perfezionamento, ad oggi, di n. 350 transazioni.

Con riferimento al filone "appalto illecito", un primo gruppo di ricorsi di lavoratori Fruendo (52 poi ridottisi a 32 a seguito di rinunce/conciliazioni) era stato respinto in primo grado dal Tribunale di Siena il 25 gennaio 2019. Detta sentenza è stata impugnata da n. 16 lavoratori dinanzi alla Corte d'Appello di Firenze Sez. Lavoro che ha, viceversa, accertato l'illegittimità dell'appalto, ordinando la riammissione in servizio di n. 14 lavoratori (in quanto relativamente a n.2 lavoratori è stata dichiarata la cessazione della materia del contendere a seguito di rinunce/conciliazioni), a cui è stato dato corso con decorrenza 1° marzo 2022. La Suprema Corte di Cassazione ha definito il giudizio in senso sfavorevole alla Banca con ordinanza del 17 maggio 2024.

Sono state, peraltro, avviate ulteriori azioni per l'accertamento della illiceità dell'appalto che coinvolgono attualmente n.30 lavoratori di Fruendo, tutte radicate c/o il Tribunale di Siena – sez. Lavoro:

  • per due gruppi di ricorrenti (n. 18 in totale, successivamente ridottisi a n. 14 a seguito di rinunce/conciliazioni) che hanno introdotto cause collettive, sono state emesse sentenze favorevoli alla Banca in primo grado dal Tribunale di Siena Sez. lavoro. La Corte d'Appello di Firenze, con sentenze emesse il 5 aprile 2024, ha respinto gli appelli dei lavoratori e i giudizi pendono attualmente in Cassazione;
  • per altro gruppo di ricorrenti (n. 18 in totale, successivamente ridottisi a n. 16 a seguito di rinunce/conciliazioni), attualmente è pendente giudizio di primo grado dinanzi al Tribunale di Siena, Sez. Lavoro, prossima udienza 14 febbraio 2025;
  • per l'unico ricorrente che ha azionato una causa individuale, il Tribunale di Siena Sez. Lavoro, ha emesso sentenza sfavorevole alla Banca. Il lavoratore è stato riammesso in servizio dal 1° marzo 2024 ed il giudizio è stato definito transattivamente il 10 settembre 2024.

3. Contenzioso fiscale

Al 31 dicembre 2024 risultavano pendenti contestazioni fiscali con un petitum complessivo, ove quantificato, di circa 35,5 mln di euro. In particolare:

  • circa 12,2 mln di euro quale petitum attinente alle contestazioni classificate a rischio di soccombenza "probabile" per le quali sono rilevati fondi per 12,0 mln di euro circa;
  • circa 23,3 mln di euro quale petitum attribuito alle contestazioni classificate a rischio di soccombenza "possibile".

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Rischio legato a dichiarazioni e garanzie rilasciate nelle operazioni di cessione e scissione di crediti deteriorati

Nel corso dei precedenti esercizi, la Banca ha avviato un importante piano di destocking dei crediti non performing con lo scopo di ridurre sensibilmente il proprio NPE ratio. Nell'ambito di operazioni di cessione di portafogli di crediti non performing sono previsti indennizzi da riconoscere alle controparti cessionarie qualora le dichiarazioni e garanzie (R&W) rilasciate non risultino veritiere.

A riguardo si segnala l'operazione di cartolarizzazione effettuata dalla Banca nel dicembre 2017 in favore di Siena NPL che ha determinato la cancellazione di sofferenze per un'esposizione lorda di oltre 22 mld di euro, le cui R&W sono giunte a scadenza il 31 luglio 2021. Alla data di riferimento del presente Bilancio sono state analizzate tutte le richieste pervenute entro la scadenza, di queste ne sono state valutate come fondate e pagate una percentuale contenuta.

Si segnalano, altresì, (i) l'operazione di scissione "Hydra-M" dell'esercizio 2020 riguardante 7,2 mld di euro di crediti lordi deteriorati le cui R&W sono giunte a scadenza il 1° dicembre 2022 e per la quale tutti i claims pervenuti sono stati analizzati e pagati ove ritenuti fondati; (ii) l'operazione di cessione "Fantino" dell'esercizio 2022 riguardante 0,9 mld di euro di crediti deteriorati le cui dichiarazioni e garanzie sono spirate tra il 28 ottobre 2023 (Intrum Spa) ed il 20 maggio 2024 (Amco Spa ed Illimity Spa); tutti i claims pervenuti sono stati analizzati e pagati ove ritenuti fondati ad eccezione del cessionario Amco Spa per il quale sono in corso i tavoli negoziali per definire i claims notificati a ridosso della relativa scadenza; (iii) l'operazione di cessione "Mugello" dell'esercizio 2023 riguardante 0,2 mld di euro di crediti deteriorati, le cui dichiarazioni e garanzie scadranno nel primo trimestre del 2025; ad oggi è stato notificato un numero modesto di richieste di indennizzo; tutti i claims pervenuti sono stati analizzati e pagati ove ritenuti fondati; (iv) l'operazione di cessione "Bricks" dell'esercizio 2024 perfezionatasi mediante la sottoscrizione di tre contratti di cessione con differenti cessionari e riguardante complessivamente 0,3 mld di euro di crediti deteriorati, le cui dichiarazioni e garanzie scadranno tra dicembre 2025 e il primo trimestre del 2026; ad oggi non sono state notificate richieste di indennizzo.

Il petitum complessivo di queste operazioni al 31 dicembre 2024 è pari a 271,3 mln di euro, di cui 63,8 mln di euro classificati a rischio di soccombenza "probabile" e circa 207,5 mln di euro a rischio di soccombenza "possibile".

Per tutte le operazioni citate permane un rischio limitatamente a quella parte di richieste già analizzate e ritenute non indennizzabili dalla Banca oltre, ove presente, alla componente residuale di richieste da analizzare.

In generale i fondi rischi per questo tipo di operazioni, qualora i claims non siano completamente analizzati e/o non è ancora maturata la data di scadenza, sono determinati anche tramite il ricorso a tecniche statistiche per tener conto del complessivo rischio atteso.

I Rischi finanziari inerenti i Servizi di Investimento

Premessa

La seguente parte dedicata ai rischi finanziari inerenti i servizi di investimento è stata ricondotta all'interno della sezione "Rischi Operativi" nel rispetto dello schema obbligatorio previsto per la Nota integrativa, pur rappresentando specificità ed autonomie organizzative proprie non direttamente riconducibili alla gestione dei rischi operativi.

Il processo e i metodi di wealth risk management

Si rinvia all'esposizione presente nella Parte E della Nota integrativa consolidata.

I servizi di consulenza offerti

La scelta strategica della Banca è quella di abbinare sistematicamente il servizio di consulenza a quello di collocamento dei prodotti finanziari, al fine di garantire il massimo livello di tutela per l'investitore e di valorizzare allo stesso tempo l'attività svolta dai gestori della relazione. Sempre in ottica di tutela della clientela, l'obbligo della verifica di adeguatezza è esteso anche alla negoziazione sul mercato secondario delle obbligazioni e dei certificati emessi dalla medesima.

Il servizio di consulenza viene offerto dalla Banca secondo due differenti modalità:

  • la consulenza "base" ha per oggetto la verifica di adeguatezza di una singola specifica raccomandazione di investimento, o di più operazioni di investimento, di una o più contestuali operazioni di disinvestimento, relativamente alla rischiosità del portafoglio di investimento del cliente nel suo complesso. In tale ambito, il modello di adeguatezza adotta una logica di controllo multivariata sui singoli fattori di rischio ed ha come riferimento il rischio del portafoglio del cliente comprensivo del prodotto/dei prodotti di investimento oggetto di raccomandazione;
  • la consulenza "avanzata" ha per oggetto la verifica di adeguatezza dell'insieme delle operazioni consigliate in relazione ad un insieme di operazioni di investimento/disinvestimento finalizzate costruzione di uno o più portafogli di consulenza avanzata, in coerenza alle rispettive finalità d'investimento con riferimento ad un'asset allocation ottimale che mira a massimizzare il rendimento prospettico, relativamente alla rischiosità del portafoglio di investimento del cliente nel suo complesso. In tale ambito, il modello di adeguatezza, adotta una logica di controllo multivariata sui singoli fattori di rischio ed ha come riferimento il rischio del portafoglio del cliente comprensivo del prodotto/dei prodotti di investimento oggetto di raccomandazione.

Le attività di wealth risk management coprono l'intero perimetro distributivo della rete filiali del Gruppo e l'operatività in servizi di investimento di Banca Widiba.

Per maggiori dettagli si rinvia a quanto illustrato nella Sezione Rischi Operativi esposta nella Parte E della Nota Integrativa consolidata.

Parte F - Informazioni sul patrimonio

Sezione 1 – Il patrimonio dell'impresa

A. Informazioni di natura qualitativa

Per le informazioni di natura qualitativa in merito al patrimonio, alle corrispondenti politiche di gestione nonché alle regole che sottendono la determinazione dei fondi propri si rinvia a quanto riportato nella Parte F della Nota integrativa consolidata.

B. Informazioni di natura quantitativa

B.1 Patrimonio dell'impresa: composizione

Voci del patrimonio netto Totale 31 12 2024 Totale 31 12 2023
1. Capitale sociale 7.453.451 7.453.451
2. Sovrapprezzi di emissione - -
3. Riserve 1.855.557 146.613
- di utili 1.353.492 (226.598)
a) legale 202.153 -
b) statutaria 303.229 -
c) azioni proprie - -
d) altre 848.110 (226.598)
- altre 502.065 373.211
4. Strumenti di capitale - -
5. Azioni proprie (-) - -
6. Riserve da valutazione 52.555 20.069
- Titoli di capitale designati al fair value con impatto redditività complessiva (14.167) (14.112)
- Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
(29.852) (60.145)
- Attività materiali 104.046 114.756
- Copertura dei flussi finanziari 24.316 17.794
- Differenza di cambio 4.395 2.984
- Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 5.570 (2.409)
- Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico
(variazioni del proprio merito creditizio)
4.925 8.369
- Utili (Perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti (46.678) (47.168)
7. Utile (Perdita) di esercizio (+/-) 1.922.898 2.021.525
Totale 11.284.461 9.641.658

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Totale 31 12 2024 Totale 31 12 2023
Attività/valori Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa
1. Titoli di debito 12.418 (42.270) 10.065 (70.210)
2. Titoli di capitale 7.001 (21.168) 7.864 (21.976)
4 Finanziamenti - - - -
Totale 19.419 (63.438) 17.929 (92.186)

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: variazioni annue

31 12 2024
Titoli di debito Titoli di capitale Finanziamenti
1. Esistenze iniziali (60.145) (14.111) -
2. Variazioni positive 33.759 2.782 -
2.1 Incrementi di fair value 30.255 2.320 -
2.2 Rettifiche di valore per rischio di credito - X -
2.3 Rigiro a conto economico di riserve negative da realizzo 3.317 X -
2.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di
capitale)
- 1 -
2.5 Altre variazioni 187 461 -
3. Variazioni negative 3.466 2.838 -
3.1 Riduzioni di fair value 2.148 40 -
3.2 Riprese di valore per rischio di credito - - -
3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo 1.131 X -
3.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di
capitale)
- 2.774 -
3.5 Altre variazioni 187 24 -
4. Rimanenze finali (29.852) (14.167) -

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte F - Informazioni sul patrimonio

B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue

Fondi interni Fondi esterni TFR 31 12 2024
Esistenze iniziali (34.202) (225) (14.169) (48.594)
Rivalutazione della passività/attività netta per benefici
definiti:
(163) - (21) (184)
Rendimento delle attività a servizio del piano al netto degli
interessi
- (5) - (5)
Utili/perdite attuariali derivanti da variazioni di assunzioni
demografiche
- (2) - (2)
Utili/perdite attuariali derivanti da esperienze passate (107) (1.017) 357 (767)
Utili/perdite attuariali derivanti da variazioni di assunzioni
finanziarie
(56) 1.432 (378) 998
Variazioni dell'effetto di limitazioni alla disponibilità di
un'attività netta per piani a benefici definiti
- (408) - (408)
Utili/perdite da estinzioni previste nei termini del piano - - - -
Altre variazioni 53 619 2 674
Esistenze finali (34.312) 394 (14.188) (48.104)

Sezione 2 – I fondi propri e i coefficienti di vigilanza bancari

Si rinvia all'informativa sui fondi propri e sull'adeguatezza patrimoniale contenuta nell'informativa al pubblico ("Terzo Pilastro").

Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda

Sezione 1 - Operazioni realizzate durante l'esercizio

1.1 Operazioni di aggregazione

1.1.1 Operazioni rientranti nel campo di applicazione del principio contabile internazionale IFRS 3 "Aggregazioni aziendali"

Nel corso del 2024 non sono state poste in essere operazioni di aggregazione aziendale, come definite dall'IFRS 3.

Operazioni di aggregazione fra società appartenenti al Gruppo (c.d. "business combination between entities under common control")

Nel corso del 2024 non sono state poste in essere operazioni di business combination between entities under common control.

Sezione 2 - Operazioni realizzate dopo la chiusura dell'esercizio

Non ci sono operazioni da segnalare.

Sezione 3 - Rettifiche retrospettive

Non si segnalano rettifiche retrospettive.

Parte H - Operazioni con parti correlate

rmazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche

Voci/Valori Consiglio di
Amministrazione
Collegio sindacale Altri Dirigenti con
responsabilità
strategica
Totale
Benefici a breve termine (1) 1.216 216 4.559 5.991
Benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro (2) - - 98 98
Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro (3) - - 1.044 1.044
Pagamenti in azioni (4) - - 1.821 1.821
Altri compensi (5) - - 1.234 1.234
Totale 31 12 2024 1.216 216 8.756 10.188
Benefici a breve termine (1) 1.229 218 4.611 6.058
Benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro (2) - - 98 98
Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro (3) - - - -
Pagamenti in azioni (4) 1.164 1.164
Altri compensi (5) - - 797 797
Totale 31 12 2023 1.229 218 6.670 8.117

(1) include retribuzioni e fringe benefit;

(2) include la contribuzione aziendale ai fondi pensione;

(3) include le indennità contrattuali dovute per la cessazione del rapporto di lavoro;

(4) include il costo relativo a pagamenti basati su azioni nell'ambito del sistema incentivante;

(5) include compensi variabili nell'ambito del sistema incentivante.

In armonia con le indicazioni fornite dal principio contabile IAS 24 ed alla luce dell'attuale assetto organizzativo, la Banca ha deciso di includere nel perimetro, oltre ai Consiglieri di Amministrazione, ai Sindaci, al Direttore Generale, ai Vice Direttori Generali, anche i Dirigenti con responsabilità strategiche.

Le informazioni in merito alle politiche di remunerazione sono contenute nel Documento "Relazione sulle Remunerazioni ai sensi dell'art. 123 ter del Testo Unico della Finanza" reperibile sul sito internet della Banca, nel quale sono contenuti i seguenti dati:

  • il dettaglio analitico dei compensi corrisposti ai componenti degli Organi di amministrazione e controllo, ai Direttori Generali e, in forma aggregata, ai Dirigenti con responsabilità strategiche;
  • le informazioni quantitative sulla remunerazione del "personale più rilevante";
  • i piani di incentivazione monetari a favore dei Componenti dell'Organo di Amministrazione e di Controllo, dei Direttori Generali, dei Vice Direttori Generali e degli altri Dirigenti con responsabilità strategiche;
  • le informazioni sulle partecipazioni dei Componenti degli Organi di Amministrazione e di Controllo, dei Direttori Generali e degli altri Dirigenti con responsabilità strategiche.

Nell'esercizio 2024 si sono verificate n. 3 cessazioni del rapporto di lavoro del personale dirigente

Informazioni sulle transazioni con parti correlate

In conformità alle previsioni normative di cui alla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e s.m.i. (di seguito anche il "Regolamento Consob"), dell'art. 53 TUB e sue disposizioni attuative (Circolare Banca d'Italia n. 285/2013, Parte terza, Capitolo 11 "Attività di rischio e conflitti di interessi nei confronti di soggetti collegati") è stato costituito il "Comitato per le Operazioni con Parti Correlate", composto da un numero di amministratori indipendenti compreso tra tre e cinque, il quale svolge le funzioni previste dallo Statuto e dalle vigenti disposizioni normative e regolamentari in materia di operazioni con parti correlate e soggetti collegati.

La "Direttiva di Gruppo in tema di Gestione adempimenti prescrittivi in materia di parti correlate, soggetti collegati e obbligazioni degli esponenti bancari" (di seguito la "Direttiva di Gruppo"), affiancata dal "Regolamento di Gruppo in tema di Gestione adempimenti prescrittivi in materia di parti correlate, soggetti collegati e obbligazioni degli esponenti bancari" (di seguito il "Regolamento di Gruppo"), approvati dal Consiglio di Amministrazione della Banca, con i preventivi pareri favorevoli del Comitato per le Operazioni con Parti Correlate e del Collegio Sindacale, contiene previsioni e procedure interne in materia di parti correlate, allineate alle disposizioni del Regolamento Consob. La Direttiva di Gruppo è stata da ultimo aggiornata il 3 luglio 2024 per adeguamenti al vigente assetto organizzativo aziendale della Banca MPS.

La Direttiva di Gruppo definisce il modello organizzativo adottato dalla Banca e dalle società del Gruppo MPS (princìpi e responsabilità) per il processo di gestione degli adempimenti prescrittivi in materia di parti correlate, soggetti collegati e obbligazioni degli esponenti bancari e, in particolare, disciplina a livello di Gruppo MPS principi e regole per il presidio del rischio derivante da situazioni di possibile conflitto di interesse con taluni soggetti vicini ai centri decisionali della Banca.

All'interno della Direttiva di Gruppo sono definite tra l'altro:

  • l'articolazione delle responsabilità all'interno della Banca e del Gruppo MPS (compiti e responsabilità degli organi di vertice e delle funzioni aziendali della Banca e delle Controllate);
  • il perimetro delle parti correlate, soggetti collegati ("Perimetro di Gruppo") e altri soggetti in potenziale conflitto di interesse;
  • i criteri per l'identificazione delle operazioni, tipologie di rilevanza delle operazioni;
  • le procedure deliberative e i casi di esenzione;
  • le politiche interne in materia di controllo.

Rilevano ai fini della Direttiva di Gruppo le operazioni concluse con i soggetti del Perimetro di Gruppo che comportano l'assunzione di attività di rischio, il trasferimento di risorse, servizi o obbligazioni, indipendentemente dalla previsione di un corrispettivo. Quanto alla tipologia delle operazioni, le stesse sono classificate dettagliatamente nel citato Regolamento di Gruppo, come:

  • "operazioni di maggiore rilevanza": quelle in cui almeno uno dei seguenti indici di rilevanza, applicabili a seconda della specifica operazione, risulti superiore alla soglia del 5% (soglia di maggiore rilevanza):
    • indice di rilevanza del controvalore: è il rapporto tra il controvalore dell'operazione e il totale dei fondi propri tratto dal più recente stato patrimoniale consolidato pubblicato;
    • indice di rilevanza dell'attivo: è il rapporto tra il totale dell'attivo dell'entità oggetto dell'operazione e il totale dell'attivo di BMPS;
    • indice di rilevanza delle passività: è il rapporto tra il totale delle passività dell'entità acquisita e il totale dell'attivo di BMPS;
  • "operazioni di minore rilevanza": operazioni di importo superiore all'importo esiguo e fino alla soglia di maggiore rilevanza; nell'ambito delle operazioni di minore rilevanza, si considerano di minore rilevanza di "importo significativo" le operazioni in cui l'importo è superiore a 100,0 mln di euro e fino alla soglia di maggiore rilevanza (indice di rilevanza del controvalore), oppure, in caso di operazioni di acquisizione, fusione e scissione di importo uguale o inferiore a 100,0 mln di euro, l'indice di rilevanza dell'attivo e/o delle passività è pari o superiore al rapporto tra 100,0 mln di euro ed i fondi propri a livello consolidato;
  • "operazioni di importo esiguo": operazioni di importo uguale o inferiore a 250,0 mila euro, nel caso in cui la controparte sia una persona giuridica; le operazioni di importo uguale o inferiore a 100,0 mila euro, nel caso in cui la controparte sia una persona fisica.

Le previsioni e le procedure applicabili alle operazioni con parti correlate, nelle versioni tempo per tempo vigenti, sono pubblicate sul sito internet www.gruppomps.it nella sezione "Corporate Governance - Operazioni con le parti correlate".

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Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte H - Operazioni con parti correlate

Il Consiglio di Amministrazione della Banca deliberò formalmente già dall'esercizio 2016 l'inclusione del Ministero dell'Economia e delle Finanze ("MEF") e delle relative società controllate dirette e indirette all'interno del perimetro delle parti correlate su base discrezionale ai sensi di quanto previsto dalla Direttiva di Gruppo, con l'esclusione dalla normativa prudenziale.

A seguito del completamento della manovra di ricapitalizzazione precauzionale della Banca e della relativa acquisizione da parte del MEF della qualifica di azionista di controllo dall'agosto 2017, la Banca, in data 18 dicembre 2017, ha ricevuto comunicazione dall'Autorità di Vigilanza in merito alle modalità della conseguente applicazione dei limiti alle attività di rischio previsti dalla normativa prudenziale, ai sensi dell'art. 53 TUB e sue disposizioni attuative (Circ. Banca d'Italia n. 263/06, Titolo V, Cap. 5), mediante l'applicazione alla Banca del c.d. approccio "a silos" per il calcolo dei limiti di riferimento.

Dal 27 dicembre 2024 il MEF ha acquisito la qualifica di azionista con influenza notevole a seguito delle variazioni intervenute nella compagine societaria e nella composizione del Consiglio di Amministrazione della Banca nei mesi di novembre e dicembre 2024.

In considerazione del fatto che la relazione di controllo ha riguardato sostanzialmente la quasi totalità dell'esercizio 2024, il perimetro relativo al MEF quale azionista di controllo è stato tenuto invariato ai fini dell'informativa sulle operazioni concluse dalla Banca nel corso del 2024.

Con riferimento al perimetro relativo al MEF, la Banca si è avvalsa dell'esenzione prevista dal par. 25 dello IAS 24 in materia di disclosure delle transazioni e dei saldi dei rapporti in essere con government-related entities. Tra le principali operazioni effettuate con il MEF e con le società da questo controllate e collegate si segnalano, oltre a operazioni di finanziamento, titoli di Stato italiani iscritti nei portafogli "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", per un nominale di 1.519,0 mln di euro, "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", per un nominale di 1.840,4 mln di euro, e "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", per un nominale di 8.047,8 mln di euro.

Di seguito vengono commentate le operazioni effettuate dalla Banca con le parti correlate nel corso dell'esercizio 2024, che risultano più rilevanti in termini di importo.

Operazioni con parti correlate MEF

i. Operazioni con SACE S.p.A.

In data 6 febbraio 2024 il Consiglio di Amministrazione della Banca, previo parere favorevole del Comitato per le Operazioni con Parti Correlate, ha approvato l'adesione di Banca MPS, mediante espressione di voto favorevole, alla proposta di concordato preventivo ex art. 161, comma 6, Legge Fallimentare, formulata dal GRUPPO PSC S.p.A., che prevede, in particolare, relativamente all'esposizione di cassa a breve e medio-lungo termine di complessivi 24,2 mln di euro ammessi al voto: a) il rimborso trimestrale da parte di SACE S.p.A. secondo l'originario piano di ammortamento di esposizione garantita SACE S.p.A. di 15,5 mln di euro; b) il rimborso del 2,05% pari a complessivi 51,0 mila euro di esposizione non garantita SACE di 2,5 milioni di euro; c) il rimborso del 2,03% pari a circa 127,0 mila euro di esposizione di complessivi 6,3 mln di euro.

In data 20 febbraio 2024 il Comitato Credito ha approvato la delibera quadro con plafond di 390,0 mln di euro, avente ad oggetto l'operatività della Banca con SACE S.p.A., relativa al rilascio di garanzie finanziarie da parte della stessa SACE S.p.A. a fronte di linee di credito/finanziamenti concessi da Banca MPS ad imprese che potranno beneficiare della garanzia Futuro ("SACE Futuro"), mirati a promuovere la crescita sui mercati globali, sostenere l'innovazione tecnologica ed il processo di digitalizzazione, investire nelle infrastrutture e sostenibilità, supportare filiere strategiche ed aree economicamente svantaggiate, contribuire alla crescita dell'ecosistema sociale attraverso lo sviluppo dell'imprenditoria femminile, con un focus particolare per le iniziative collegate al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), (c.d. "DQSACEFUTURO2024"). In data 16 dicembre 2024 lo stesso Comitato Credito ha deliberato l'incremento del plafond sino a 500,0 mln di euro. La DQSACEFUTURO2024 è valida per un periodo di 12 mesi dalla data di accettazione tra le parti dei termini e condizioni particolari applicabili ai finanziamenti, ed opera limitatamente a Banca MPS e non a livello di Gruppo.

In data 19 marzo 2024 il Comitato Credito ha deliberato a favore di clientela della Banca la concessione di un finanziamento chirografario di complessivi 49,0 mln di euro, durata 10 anni, finalizzato alla realizzazione di una struttura turistico-alberghiera all'estero, con garanzia tra le altre di SACE S.p.A. (c.d. garanzia "Rischio Politico") pari all'80%.

In data 26 marzo 2024 il Comitato Credito ha autorizzato a favore di clientela della Banca la concessione di linee di credito a medio-lungo termine per complessivi 70,0 mln di euro, durata 8 anni, finalizzati a supportare le spese inerenti alla sostenibilità ambientale nell'ambito di commesse infrastrutturali in Italia e all'estero, di cui una tranche di 50,0 mln di euro destinata ad investimenti in Italia, assistititi da garanzia rilasciata da SACE S.p.A. (c.d. garanzia "Rilievo Strategico") pari all'80%.

In data 16 aprile 2024 il Comitato Credito ha deliberato di rinnovare, con riduzione dell'importo da 500,0 mln di euro a 400,0 mln di euro, la delibera quadro (scaduta il 30 marzo 2024)21, avente ad oggetto l'operatività della Banca con SACE S.p.A., relativa al rilascio di garanzie finanziarie da parte della stessa SACE S.p.A. a fronte di linee di credito/finanziamenti concessi da Banca MPS ad imprese in ambito "Green New Deal", ovvero finalizzati al perseguimento di obiettivi ambientali adeguatamente supportati da idonei progetti volti a favorire la riduzione dell'inquinamento e l'entità delle emissioni inquinanti e dunque a promuovere lo sviluppo eco-sostenibile e la transizione verso un'economia a minor impatto ambientale (c.d. "DQSACEGREEN2024"). La DQSACEGREEN2024 è valida per un periodo di 12 mesi dalla data di assunzione della delibera ed opera limitatamente a Banca MPS e non a livello di Gruppo.

Nei mesi di aprile, maggio e giugno 2024, sono state concluse con SACE S.p.A., a favore di clientela della Banca, operazioni di rilascio di garanzia SACE Futuro al 70%, a garanzia di linee di credito a medio-lungo termine per i rispettivi importi massimi garantiti da SACE S.p.A. rispettivamente di 18,0 mln di euro (con garanzia di 12,6 mln di euro), 34,0 mln di euro (con garanzia di 23,8 mln di euro) e 15,0 mln di euro (con garanzia di 10,5 mln di euro), nell'ambito delle iniziative a valere sulla DQSACEFUTURO2024, sopra descritta.

Nel corso del primo semestre 2024 sono state perfezionate con SACE S.p.A. due polizze assicurative, con copertura pari al 50% del rischio di mancato pagamento, relativo ad operazioni di conferma dei crediti documentari in dollari statunitensi, concluse da clientela di Banca MPS con banca estera, per un valore rispettivamente pari a circa 14,3 mln di USD e 12,8 mln di USD.

In data 5 agosto 2024 il Consiglio di Amministrazione ha autorizzato a favore di clientela non parte correlata la partecipazione della Banca ad un finanziamento in pool di complessivi 100,0 mln di euro, per la quota massima di 30,0 mln di euro, con relativa linea di credito per copertura del rischio di oscillazione tasso di 1,5 mln di euro, durata massima 10 anni, assistito da garanzia SACE con percentuale di copertura compresa tra il 50% e l'80% dell'importo finanziato.

Nel secondo semestre 2024 sono state perfezionate con SACE S.p.A. due polizze assicurative relative alle seguenti operazioni di conferma di crediti documentari in dollari statunitensi: (i) in data 8 agosto, polizza assicurativa con copertura pari al 76% del rischio di mancato pagamento conclusa da clientela italiana non parte correlata, per un valore pari a circa 28,6 mln di USD; (ii) in data 27 novembre, polizza assicurativa con copertura pari al 70% del rischio di mancato pagamento conclusa dalla propria clientela con banca estera, per un valore pari a circa 12,7 mln di euro.

In data 20 novembre 2024 il Comitato Credito ha autorizzato a favore di clientela non parte correlata la concessione di un finanziamento di 25,0 mln di euro, quale quota di partecipazione della Banca ad un finanziamento in pool di complessivi 150,0 mln di euro, garantito da SACE al 50%.

Nei mesi di luglio, settembre, novembre e dicembre 2024, sono state concluse con SACE S.p.A., a favore di clientela della Banca, diverse operazioni di rilascio di garanzia SACE Futuro al 70%, nell'ambito delle iniziative a valere sulla DQSACEFU-TURO2024 sopra descritta, a garanzia di linee di credito a medio-lungo termine, per i rispettivi importi massimi garantiti da SACE S.p.A., rispettivamente di: 17,0 mln di euro (con garanzia di 11,9 mln di euro); 20,0 mln di euro (con garanzia di 14,0 mln di euro); 30,0 mln di euro (con garanzia di 21,0 mln di euro); 25,0 mln di euro (con garanzia di 17,5 mln di euro); 25,0 mln di euro (con garanzia di 17,5 mln di euro); 15,0 mln di euro (con garanzia di 10,5 mln di euro); 20,0 mln di euro (con garanzia di 14,0 mln di euro).

Le suddette operazioni con SACE S.p.A. rientrano nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto SACE S.p.A. è società controllata in via totalitaria dal MEF.

Inoltre, in data 5 agosto 2024 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato a favore di OPEN FIBER S.p.A.: (i) la concessione di una linea di credito di 47,0 mln di euro, quale quota di partecipazione della Banca ad una nuova operazione di finanziamento in pool di complessivi 1,05 mld di euro, destinato al sostegno del piano di investimenti per la costruzione della rete a banda larga, assistito da garanzia SACE al 70% e, inter alia, dalla concessione di un pegno sulle azioni di OPEN FIBER S.p.A. rilasciato dalla controllante OPEN FIBER HOLDING S.p.A., oltre ad una linea di credito in derivati di 2,0 mln di euro a copertura del rischio oscillazione tassi; e (ii) la modifica di alcune condizioni contrattuali di un precedente finanziamento in pool del 2022 di complessivi 7,1 mld di euro, di cui 200,0 mln di euro quale quota di partecipazione della Banca, al fine di allinearlo alla nuova linea di credito di cui al precedente punto (i). L'operazione rientra nell'ambito di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 sia in quanto OPEN FIBER S.p.A. è controllata da OPEN FIBER HOLDING S.p.A., la quale è controllata da CDP Equity S.p.A., società controllata da CDP S.p.A., a sua volta controllata dal MEF, sia in quanto SACE S.p.A. è società controllata in via totalitaria dal MEF.

Sempre in data 5 agosto 2024 il Consiglio di Amministrazione ha autorizzato a favore di ANSALDO ENERGIA S.p.A., nell'ambito della revisione ordinaria degli affidamenti: a) la conferma delle linee di credito promiscue di complessivi 11,0 mln di euro, utilizzabili per il rilascio di crediti di firma; b) la partecipazione della Banca, con una quota massima di 10,0 mln di euro e relativa linea di credito per copertura rischio oscillazione tasso di 0,5 mln di euro, ad un finanziamento in pool di Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte H - Operazioni con parti correlate

complessivi 50,0 mln di euro, durata 3 anni, assistito da garanzia SACE con una percentuale del 70% dell'importo finanziato in pool. L'operazione rientra nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto: (i) ANSALDO ENERGIA S.p.A. è controllata da CDP Equity S.p.A., controllata in via totalitaria da CDP S.p.A., a sua volta controllata dal MEF e (ii) SACE S.p.A. è società controllata in via totalitaria dal MEF.

ii. Operazioni con CDP S.p.A.

Nell'ambito del collocamento di Covered Bond, con scadenza 5 anni perfezionato dalla Banca in data 16 aprile 2024 per un ammontare complessivo pari a 750,0 mln di euro, CDP S.p.A. - ai sensi dell'art. 5, comma 8-ter del Decreto Legge n° 269/2003, convertito nella Legge n° 326/2003 in conformità con l'art. 6, comma 1 lettera b) del Decreto Legge n° 102/2013 - ha sottoscritto tale emissione per un importo pari a 60,0 mln di euro. Il residuo importo è stato collocato presso altri investitori istituzionali. L'operazione rientra nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto CDP S.p.A. è società controllata dal MEF.

In data 29 ottobre 2024 il Comitato Credito ha autorizzato a favore di clientela non parte correlata la concessione di un finanziamento fino a 30,0 mln di euro, quale quota di partecipazione della Banca ad un finanziamento in pool di complessivi 135,0 mln di euro, al quale partecipa anche CDP S.p.A. con una quota sino a 35,0 mln di euro. La concessione del finanziamento in pool è subordinata alla concessione di garanzia SACE al 25%, cumulata fino al 50% con altra garanzia prestata da ente pubblico economico non parte correlata.

In data 7 novembre 2024 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato a favore di clientela non parte correlata la concessione di un finanziamento di 153,75 mln di euro, quale quota di partecipazione della Banca (corrispondente al 20%) ad un finanziamento in pool di complessivi 765,0 mln di euro, al quale partecipa anche CDP S.p.A. (con quota corrispondente al 19,6%), garantito da SACE da un minimo del 50% ad un massimo del 70% su una linea di credito con quota della Banca sino ad una massimo di 84,0 mln di euro.

Le suddette operazioni rientrano nell'ambito di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010, sia in quanto il MEF è socio di maggioranza di CDP S.p.A. (partecipante al finanziamento in pool), sia in quanto SACE S.p.A. (garante), è controllata in via totalitaria dal MEF.

iii. Operazioni con FINCANTIERI S.p.A.

In data 19 marzo 2024 il Comitato Credito ha deliberato, a favore di clientela non parte correlata, la concessione di un plafond debitore per risk limit pro soluto di 50,0 mln di euro, utilizzabile a valere sul cedente FINCANTIERI S.p.A., oggetto di positiva valutazione e delibera, con operatività assistita da garanzia trade finance rilasciata da SACE S.p.A., con indice di copertura pari all'80%.

In data 10 dicembre 2024 il Comitato Credito ha autorizzato, a favore di clientela non parte correlata, la concessione di un plafond debitore per risk limit pro soluto di 120,0 mln di euro, utilizzabile a valere sul cedente FINCANTIERI S.p.A., oggetto di positiva valutazione e delibera, con operatività assistita da garanzia assicurativa trade finance rilasciata da SACE S.p.A. ed indice di copertura pari all'80%.

Le suddette operazioni rientrano nell'ambito di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010, sia in quanto il MEF è socio di maggioranza di CDP S.p.A., che a sua volta controlla CDP Equity S.p.A., azionista di maggioranza di FINCANTIERI S.p.A. (cedente), sia in quanto SACE S.p.A. (emittente la garanzia assicurativa trade finance), è controllata in via totalitaria dal MEF.

Inoltre, in data 24 settembre 2024 il Comitato Credito ha autorizzato a favore di clientela non parte correlata la concessione di un plafond risk limit pro soluto di 30,0 mln di euro, utilizzabile a valere sul cedente FINCANTIERI S.p.A., oggetto di positiva valutazione e delibera, assistita da garanzia trade finance rilasciata da SACE S.p.A. con indice di copertura al 100%. Successivamente, in data 12 dicembre 2024 il Consiglio di Amministrazione, previo parere favorevole del Comitato per le Operazioni con Parti Correlate, ha autorizzato un'operazione analoga a quella del 2021, relativamente alla partecipazione della Banca, sino a massimi 200,0 mln di euro, ad un'operazione in pool di Buyer's Credit, pari a complessivi 1,8 mld di euro circa, con CDP S.p.A. ed altra controparte bancaria, assistita, inter alia, da polizza assicurativa SACE S.p.A. a copertura del 100% del finanziamento e con l'intervento di SIMEST S.p.A. ai fini dell'eventuale stabilizzazione del tasso di interesse. L'operazione rientra nell'ambito di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 per l'intervento di: (i) CDP S.p.A., società controllata dal MEF, in qualità di co-finanziatore; (ii) SACE S.p.A., controllata in via totalitaria dal MEF, in qualità di società garante mediante rilascio di polizza assicurativa; (iii) SIMEST S.p.A., controllata diretta di CDP S.p.A., a sua volta controllata dal MEF, quale società interveniente ai fini dell'eventuale stabilizzazione del tasso di interesse, e (iv) FINCAN-TIERI S.p.A., società controllata da CDP Equity S.p.A., la quale è controllata da CDP S.p.A., a sua volta controllata dal MEF.

Infine, in data 12 dicembre 2024 il Consiglio di Amministrazione della Banca ha deliberato, nell'ambito della revisione del quadro affidativo per 390,0 mln di euro, la concessione di un plafond debitore per operatività factoring di varia natura a favore della società FINCANTIERI S.p.A. dell'importo complessivo di 320,0 mln di euro. L'operazione rientra nell'ambito di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto FINCANTIERI S.p.A. è società controllata da CDP Equity S.p.A., la quale è controllata da CDP S.p.A., a sua volta controllata dal MEF.

iv. Operazioni con altre parti correlate MEF

In data 15 gennaio 2024 è stata deliberata a favore di SO.G.I.N. S.p.A. la revisione ordinaria alla pari degli affidamenti a revoca in essere per complessivi 19,9 mln di euro, con conferma delle due linee di credito promiscue in essere, rispettivamente di 18,9 mln di euro, utilizzabile per rilascio di crediti di firma e di 1,0 mln di euro, utilizzabile per copertura di rischio tasso di cambio. L'operazione rientra nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto SO.G.I.N. S.p.A. è controllata in via totalitaria dal MEF.

In data 2 febbraio 2024 è stata autorizzata a favore di HOTELTURIST S.p.A., nell'ambito della revisione ordinaria degli affidamenti di circa 12,2 mln di euro complessivi, la proroga con incremento della linea di credito promiscua a revoca da 2,2 mln di euro a 6,0 mln di euro, utilizzabile per il rilascio di fidejussioni Italia/estero. L'operazione rientra nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto HOTELTURIST S.p.A. è partecipata da CDP Equity S.p.A. al 45,95%, quest'ultima a sua volta interamente controllata da CDP S.p.A., a sua volta controllata dal MEF.

In data 20 febbraio 2024 è stata autorizzata a favore di GPI S.p.A. la revisione ordinaria degli affidamenti per complessivi 14,1 mln di euro, con conferma della linea di credito promiscua in essere di 3,5 mln di euro, utilizzabile per anticipo fatture e rilascio garanzie. L'operazione rientra nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto GPI S.p.A. è partecipata da CDP Equity S.p.A., controllata in via totalitaria da CDP S.p.A., a sua volta controllata dal MEF.

In data 7 marzo 2024 è stato deliberato a favore di FERROVIENORD S.p.A. l'incremento del plafond risk limit pro soluto da 7,0 mln di euro a complessivi 27,0 mln di euro, a valere su terze parti cedenti oggetto di positiva valutazione e delibera, ed assistito da garanzia con indice di copertura pari al 95%. L'operazione rientra nell'ambito di applicazione del Regolamento Consob n.17221/2010 in quanto FERROVIENORD S.p.A. è controllata totalitaria da FNM S.p.A., partecipata al 14,74% da Ferrovie dello Stato S.p.A., a sua volta controllata totalitaria dal MEF.

In data 13 marzo 2024 è stata autorizzata a favore dei fondi di investimento FOF PRIVATE DEBT ITALIA e FOF PRIVATE EQUITY ITALIA, la concessione di apertura di credito in conto corrente, rispettivamente di 35,0 mln di euro e di 40,0 mln di euro, entrambi con scadenza 5 settembre 2025, utilizzabili per anticipi finanziari. Le operazioni rientrano nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto FOF PRIVATE DEBT e FOF PRIVATE EQUITY ITALIA, fondi di investimento alternativi italiani di tipo chiuso riservati ad investitori professionali, sono gestiti dal Fondo Italiano di Investimento SGR S.p.A., che è detenuto al 55% dalla società CDP EQUITY S.p.A., interamente controllata da CDP S.p.A., a sua volta controllata dal MEF.

In data 28 marzo 2024 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato a favore di FERROVIE DELLO STATO S.p.A., nell'ambito della revisione ordinaria degli affidamenti per complessivi 170,0 mln di euro: (i) la riduzione della linea di credito promiscua a revoca da 50,0 mln di euro a 20,0 mln di euro; (ii) la concessione di un plafond risk limit pro soluto di 125,0 mln di euro, a valere su cedenti terze parti, assistito da polizza assicurativa con copertura pari al 95%, e (iii) la concessione di un plafond notional limit pro solvendo di 25,0 mln di euro, a valere verso cedenti oggetto di positiva valutazione e delibera. L'operazione rientra nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto FERROVIE DELLO STATO S.p.A. è controllata totalitaria dal MEF.

Sempre in data 28 marzo 2024 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato a favore di ANAS S.p.A. la revisione ordinaria degli affidamenti, per l'importo complessivo di 205,0 mln di euro; l'operazione prevede la conferma delle linee di credito in essere e l'incremento della linea di credito risk limit pro soluto da 13,0 mln di euro a 40,0 mln di euro, a valere su cedenti e fornitori terze parti, assistito da polizza assicurativa con copertura pari al 95% del plafond risk limit. Successivamente, in data 20 maggio 2024, è stato autorizzato l'incremento della linea di credito di firma da 15,0 mln di euro a 20,0 mln di euro, utilizzabile per garanzie estere ed interamente garantita da pegno di denaro, con contestuale radiazione di fido garanzie Italia di 5,0 mln di euro non utilizzato. Le operazioni rientrano nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto ANAS S.p.A. è controllata totalitaria da Ferrovie dello Stato S.p.A., a sua volta controllata dal MEF.

In data 10 giugno 2024 è stata autorizzata a favore di TITAGARH FIREMA S.p.A., nell'ambito della revisione ordinaria degli affidamenti, la conferma alla pari delle linee di credito in essere, rispettivamente di 8,0 mln di euro e di 10,0 mln di euro22 e la concessione di un nuovo finanziamento chirografario di 3,0 mln di euro. L'operazione rientra nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto TITAGARH FIREMA S.p.A. è partecipata al 30% circa da Invitalia S.p.A., a sua volta controllata in via totalitaria dal MEF.

22 Si veda per maggiori dettagli la Parte H della Nota integrativa consolidata del Bilancio 2023.

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte H - Operazioni con parti correlate

In data 11 giugno 2024 il Comitato Credito ha autorizzato favore di SAIPEM S.p.A., nell'ambito della revisione ordinaria degli affidamenti : (i) l'incremento da 90,0 mln di euro a 135,0 mln di euro della linea di credito promiscua a revoca in essere, utilizzabile fino all'intero importo per rilascio di crediti di firma Italia/estero e per il rilascio di impegni per crediti documentari, e fino all'importo massimo di 50,0 mln di euro per operazioni finanziarie di traenza a termine; (ii) la riduzione da 4,87 mln di euro a 3,37 mln di euro della linea di credito di firma in pool con altri istituti di credito; (iii) la radiazione della linea di credito promiscua in essere di 5,0 mln di euro per operatività in derivati. L'operazione rientra nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto SAIPEM S.p.A. è controllata indirettamente dal MEF, tramite le società ENI S.p.A. e CDP Equity S.p.A., a loro volta controllate dal MEF.

Nel primo semestre 2024 è stato rinnovato il contratto per i servizi postali con controparte POSTE ITALIANE S.p.A., dell'importo complessivo stimato di circa 19,6 mln di euro (IVA inclusa), per il biennio 2024/2026, di cui: (i) 2,8 mln di euro per la proroga tecnica del contratto, con validità dal 16 febbraio 2024 al 9 luglio 2024, alle condizioni economiche del contratto previgente, scaduto il 15 febbraio 2024, e (ii) 16,7 mln di euro per la sottoscrizione di nuovo contratto biennale, con validità dal 10 luglio 2024 al 9 luglio 2026, con possibilità di proroga per un ulteriore anno. I servizi forniti sono necessari per garantire il recapito ordinario periodico alla clientela delle comunicazioni obbligatorie cartacee previste dal D.Lgs. n. 385/1993 (Testo Unico Bancario). L'operazione rientra nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto POSTE ITALIANE S.p.A. è società controllata dal MEF.

In data 16 luglio 2024 è stato deliberato a favore di CDP VENTURE CAPITAL SGR S.p.A. (di seguito la "SGR"), agente in nome e per conto di FOF VENTURITALY, fondo di investimento alternativo italiano di tipo chiuso riservato ad investitori professionali, istituito dalla citata SGR, l'incremento della linea di credito utilizzabile come apertura di credito in conto corrente, per esigenze temporanee di cassa, da 10,0 mln di euro a 20,0 mln di euro. L'operazione rientra nell'ambito di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto CDP VENTURE CAPITAL SGR S.p.A. è partecipata al 70% da CDP Equity S.p.A., interamente controllata da CDP S.p.A., a sua volta controllata dal MEF.

In data 27 settembre 2024 il Comitato Credito ha autorizzato a favore di FIBERCOP S.p.A. la concessione di una linea di credito risk limit pro soluto di 30,0 mln di euro, quale debitore ceduto in operazioni di factoring, a valere su cedenti oggetto di positiva valutazione e delibera. Successivamente, il 12 dicembre 2024 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato l'incremento del plafond debitore pro soluto da 30,0 mln di euro a 120,0 mln di euro, a valere su cedenti oggetto di positiva valutazione e delibera. L'operazione rientra nell'ambito di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto FIBERCOP S.p.A. è società controllata indirettamente in via totalitaria da Optics Holdco Srl, che a sua volta è partecipata dal MEF.

In data 8 ottobre 2024 è stata autorizzata a favore di SOGEI S.p.A. la revisione ordinaria degli affidamenti con proroga della linea di credito risk limit pro soluto di 11,0 mln di euro, quale debitore ceduto in operazioni di factoring. L'operazione rientra nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto SOGEI S.p.A. è controllata in via totalitaria dal MEF.

In data 17 ottobre 2024 è stata autorizzata a favore di GPI S.p.A. la revisione ordinaria degli affidamenti di complessivi 13,0 mln di euro circa, con proroga della linea di credito promiscua di 3,5 mln di euro, utilizzabile fino all'intero importo per anticipo credito e fino all'importo massimo di 1,0 mln di euro per anticipo su ordini/flussi futuri. L'operazione rientra nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto GPI S.p.A. è società partecipata per il tramite di CDP Equity S.p.A. da CDP S.p.A., a sua volta società controllata dal MEF.

In data 29 ottobre 2024 il Comitato Credito ha autorizzato a favore di OPEN FIBER HOLDINGS S.p.A. la concessione di un nuovo plafond risk limit pro soluto di 50,0 mln di euro, per operatività di factoring a valere su cedenti oggetto di positiva valutazione e delibera. L'operazione rientra nell'ambito di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto OPEN FIBER HOLDINGS S.p.A. è controllata da CDP Equity S.p.A., società controllata da CDP S.p.A., a sua volta controllata dal MEF.

In data 5 novembre 2024 è stata autorizzata a favore di CONSIP S.p.A. la revisione ordinaria degli affidamenti con proroga della linea di credito di 10,0 mln di euro, utilizzabile come apertura di credito in conto corrente. L'operazione rientra nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto CONSIP S.p.A. è controllata in via totalitaria dal MEF.

In data 20 novembre 2024 è stata autorizzata a favore FOF INFRASTRUTTURE una linea di credito di 30,0 mln di euro, utilizzabile come apertura di credito in conto corrente. L'operazione rientra nell'ambito di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto FOF INFRASTRUTTURE, fondo di investimento alternativo italiano di tipo chiuso riservato ad investitori professionali, è gestito da CDP Real Asset SGR S.p.A., controllata da CDP S.p.A., a sua volta controllata dal MEF.

In data 12 dicembre 2024 il Consiglio di Amministrazione, previo parere favorevole del Comitato per le Operazioni con Parti Correlate, ha deliberato a favore di ENEL S.p.A., nell'ambito della revisione ordinaria degli affidamenti: (i) la conferma della linea di credito di cassa, plurima e promiscua, di 200,0 mln di euro; (ii) l'incremento della linea di credito factoring, plurima e promiscua, da 80,0 mln di euro a 100,0 mln di euro; (iii) l'incremento del risk limit pro soluto, da 35,0 mln di euro a 70,0 mln di euro, utilizzabile per la cessione pro soluto di crediti da cedenti oggetto di positiva valutazione e delibera; (iv) la riduzione del notional limit pro solvendo da 27,5 mln di euro a 16,0 mln di euro, utilizzabile per la cessione pro solvendo di crediti da cedenti oggetto di positiva valutazione e delibera. L'operazione rientra nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto ENEL S.p.A. è società controllata dal MEF.

Operazioni con altre parti correlate

In data 10 dicembre 2024, previo parere favorevole del Comitato per le Operazioni con Parti Correlate, è stata approvata la cessione al Fondo Pensione Complementare per i dipendenti di MPS ("FONDO PENSIONE MPS"), di n. 800 quote della partecipazione detenuta dalla Banca nel capitale sociale di Banca d'Italia, ad un prezzo pari al valore nominale di 25.000 euro a quota, per un controvalore complessivo pari a 20,0 mln di euro. L'operazione, previamente autorizzata dal Consiglio di Amministrazione in data 7 novembre 2024, rientra nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto il FONDO PENSIONE MPS, quale controparte dell'operazione, rientra tra le parti correlate Consob ex lege della Banca ai fini del Regolamento Consob n. 172221/2010.

Operazioni con società controllate

Nel primo semestre la Banca, nell'ambito del Primo Programma di Obbligazioni Bancarie Garantite (OBG), ha perfezionato un'operazione di cessione di crediti a favore della società veicolo MPS COVERED BOND S.r.l, a valere sulla delibera del Consiglio di Amministrazione del 25 gennaio 2024, che ha autorizzato la cessione, in una o più tranches, ai Programmi covered Bond di Banca MPS (al Primo e/o Secondo Programma covered Bond), ai sensi della L.130/99, di un portafoglio di mutui performing fino ad un importo massimo complessivo di 5,0 mld di euro. La cessione ha riguardato un portafoglio di mutui ipotecari residenziali performing per un importo pari a circa 2 mld di euro incrementando l'importo del prestito subordinato erogato a veicolo ai fine del pagamento del prezzo. Nel medesimo semestre è stata anche perfezionata una emissione pubblica di covered bond a valere sul medesimo Primo Programma per un importo pari a 750 mln di euro con relativa estensione della garanzia. Nell'ambito del Secondo Programma covered bond sono state allungate le scadenze di due emissioni retained (Serie n. 38 e Serie n. 39) con relativa estensione della garanzia.

Nel corso del secondo semestre 2024 è stata perfezionata una emissione pubblica di covered bond a valere sul medesimo Primo Programma di Obbligazioni Bancarie Garantite (OBG) sopra riportato, per un importo pari a 750,0 mln di euro con relativa estensione della garanzia. Nell'ambito del Secondo Programma di Obbligazioni Bancarie Garantite (OBG), ha perfezionato un'operazione di cessione di crediti a favore della società veicolo MPS COVERED BOND S.r.l, ai sensi della L.130/99, di un portafoglio di mutui ipotecari performing per un importo pari a circa 647,0 mln di euro. Nell'ambito del Secondo Programma covered bond sono state, altresì, allungate le scadenze di due emissioni retained (Serie n. 41 e Serie n. 42) con relativa estensione della garanzia.

Le suddette operazioni rientrano nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto la Banca detiene la quota del 90% del capitale sociale di MPS COVERED BOND S.r.l. e di MPS COVERED BOND 2 S.r.l..

Infine, a dicembre 2024, nell'ambito dell'operatività ordinaria di funding, sono stati perfezionati da WISE DIALOG BANK S.p.A. ("WIDIBA") due depositi a termine di impiego presso la Banca, valuta 19 dicembre 2024, con opzioni di rimborso anticipato al valore di mercato, rispettivamente dell'importo di 400,0 mln di euro, durata 5 anni, e di 600,0 mln di euro, durata 7 anni. Le operazioni rientrano nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto WIDIBA è società controllata in via totalitaria dalla Banca.

In ordine alle operazioni di cartolarizzazione ed ai Programmi di covered bond si rinvia alla specifica informativa riportata nella Nota integrativa consolidata - Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura.

Nelle seguenti tabelle sono riepilogati i rapporti e gli effetti economici dell'operatività svolta nell'esercizio con le società controllate e collegate, i dirigenti con responsabilità strategiche e altre parti correlate.

Dal 27 dicembre 2024 il MEF ha assunto la qualifica di azionista con influenza notevole sulla Banca. In considerazione del fatto che la relazione di controllo ha riguardato sostanzialmente la quasi totalità dell'esercizio 2024, il perimetro delle parti correlate relativo al MEF quale azionista di controllo è stato tenuto invariato ai fini dell'informativa quantitativa relativa agli impatti economici e patrimoniali delle operazioni concluse nel corso dell'esercizio. In calce alle tabelle sono evidenziati i dettagli informativi relativi alle operazioni con le società collegate dirette ed indirette del MEF, che non rientrerebbero nel perimetro delle parti correlate corrispondente alla nuova qualifica del MEF.

Infine, sempre in data 27 dicembre 2024 il CDA della Banca ha nominato per cooptazione n. 5 consiglieri che rappresentano parti correlate al 31 dicembre 2024. In virtù del breve periodo, da venerdì 27 dicembre 2024 a martedì 31 dicembre 2024, di esistenza della relazione di parte correlata, che avrebbe potuto influenzare la posizione economica, finanziaria e patrimoniale della Banca per il 2024, ed in coerenza con la scelta applicata al perimetro delle parti correlate del MEF, tra

le "altre parti correlate" sono riepilogati i rapporti e gli effetti economici dell'operatività intercorsa nell'esercizio esclusivamente tra la Banca e i key managers, senza includere le parti correlate dei nuovi amministratori con le quali non risultano concluse nuove operazioni tra il 27 e il 31 dicembre 2024.

2.a Transazioni con parti correlate: voci di stato patrimoniale

Valori al 31 12 2024
società
controllate
joint
venture
società
collegate
dirigenti con
responsabilità
strategica
altre parti
correlate
Perimetro
MEF
totale % su voce
bilancio
Conti correnti e depositi verso
banche
1.127.232 - - - - - 1.127.232 86,26%
Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
11.981 - 3.750 - - 3.178.675 3.194.406 52,17%
Altre Attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair
value
- - - - - 15.548 15.548 3,43%
Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - - 1.501.791 1.501.791 64,25%
Crediti verso banche al costo
ammortizzato
417.683 - - - - 65.669 483.352 12,78%
Crediti verso clientela al costo
ammortizzato
1.415.403 41.755 62.535 2.208 219 9.869.251 11.391.371 13,00%
Altre attività 24.032 - - - - 1.844.971 1.869.003 52,18%
Totale attivo 2.996.331 41.755 66.285 2.208 219 16.475.905 19.582.703
Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
4.044.372 4.764 58.304 2.958 32.993 3.053.354 7.196.745 6,95%
Passività finanziarie di negoziazione 34.678 - 1.515 - - 84.683 120.876 4,56%
Altre passività 5.443 20 815 2 2 2.040 8.322 0,27%
Totale passivo 4.084.493 4.784 60.634 2.960 32.995 3.140.077 7.325.943
Garanzie rilasciate e impegni 348.446 41.144 26.058 232 10 2.327.019 2.742.909 n.a.

2.b Transazioni con parti correlate: voci di conto economico

Valori al 31 12 2024

società
controllate
joint
venture
società
collegate
dirigenti con
responsabilità
strategica
altre parti
correlate
Perimetro
MEF
totale % su voce
bilancio
Interessi attivi e proventi assimilati 39.317 2.406 3.040 43 1 430.302 475.109 10,22%
Interessi passivi e oneri assimilati (143.510) - (219) (72) (3.800) (67.453) (215.054) 8,71%
Commissioni attive 1.367 79 196.710 7 3 284.257 482.423 30,24%
Commissioni passive (2.914) - (412) (1) (1) (13.391) (16.719) 10,10%
Risultato netto delle altre attività e
passività valutate al fair value con
impatto a conto economico
- - - - - (12.012) (12.012) -128,92%
Rettifiche/riprese di valore nette per
rischio di credito
(21) (28.757) 92 (4) - 5.347 (23.301) 6,45%
Dividendi 117 - 35.483 - - 7.932 43.532 74,64%
Costi operativi 17.584 1 (1.422) (10.467) (4) (19.764) (14.072) n.s

Per l'elenco delle società controllate, delle società a controllo congiunto e sottoposte a influenza notevole al 31 dicembre 2024 si rimanda alle tabelle di Nota Integrativa – Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale – Sezione 7. Le operazioni sulle cartolarizzazioni sono descritte nella Parte E della Nota integrativa.

Al 31 dicembre 2024 l'operatività con controllate riguarda principalmente:

  • conti correnti reciproci e depositi di raccolta con la controllata Widiba;
  • operazioni di cessione mutui ai veicoli MPS Covered Bond S.r.l. e MPS Covered Bond 2 S.r.l. nell'ambito dei programmi di emissione di obbligazioni bancarie garantite;
  • servizi in outsourcing relativi alle attività di carattere ausiliario prestate dalla Banca (servizi amministrativi, amministrazione immobili e servizi informatici).

L'operatività con le collegate è da riferirsi principalmente alle società del Gruppo AXA. In particolare, si segnala che le attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione si riferiscono all'attività di copertura di prodotti assicurativi del Gruppo AXA collocati dalla rete MPS.

Con riferimento ai saldi esposti nella precedente tabella 2.b "Transazioni con parti correlate: voci di conto economico" si segnala quanto segue:

  • gli interessi attivi e passivi riferiti a società controllate derivano principalmente dalle suddette posizioni in essere con Widiba;
  • le commissioni attive da società controllate derivano principalmente dai servizi finanziari contemplati dall'accordo quadro stipulato con MP Fiduciaria; le commissioni attive da società collegate sono quasi interamente riferibili alle partecipate assicurative Axa MPS Assicurazioni Vita S.p.A. e Axa MPS Assicurazioni Danni S.p.A.;
  • le rettifiche di valore nette per rischio di credito riguardano principalmente alla controllata congiunta Immobiliare Novoli S.p.A. e la sua controllata San Donato;
  • i dividendi si riferiscono a G.Imm.Astor per le controllate e ad Axa MPS Assicurazioni Danni S.p.A, e Fondo Etrusco per quanto riguarda le collegate;
  • i costi operativi relativi a società collegate sono rappresentati prevalentemente da spese assicurative con controparte le collegate assicurative.

Per quanto riguarda il perimetro MEF si segnala quanto segue:

  • le attività finanziarie (voce 20, 30 e 40) sono principalmente rappresentate da titoli di Stato per complessivi 12.936,0 mln di euro ed hanno generato interessi attivi per 272,9 mln di euro;
  • le altre attività sono rappresentate dai crediti d'imposta verso l'Erario vantati a vario titolo dal Gruppo a seguito delle misure introdotte da diverse disposizioni legislative, riconducibili per 1.804,8 mln di euro a crediti d'imposta per bonus edilizi acquistati dalla Banca, che hanno avuto un impatto di 109,0 mln di euro sulla voce interessi attivi;
  • le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato si riferiscono prevalentemente a depositi con controparte CDP per 920,6 mln di euro e Invitalia per 511,8 mln di euro che incidono rispettivamente per 30,3 mln di euro e 9,9 mln di euro sulla voce interessi passivi;
  • le commissioni attive sono relative, oltre al contratto di distribuzione con Anima, società collegata del perimetro MEF, all'attività di supporto alle aste di collocamento titoli di Stato prestata dalla Banca;
  • il risultato netto delle altre attività e passività valutate al fair value con impatto a conto economico riguarda prevalentemente minusvalenze rilevate sulle quote di Fondo Italiano d'Investimento;
  • i costi operativi sono per la quasi totalità riconducibili a spese postali.

Infine, con specifico riferimento all'operatività con collegate dirette ed indirette incluse nel perimetro MEF si precisa che:

  • tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono inclusi titoli e derivati per circa 6,3 mln di euro;
  • le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva comprendono titoli di debito per circa 17,4 mln di euro;
  • la voce relativa a crediti verso clientela al costo ammortizzato include 150,2 mln di euro relativi a finanziamenti, che hanno generato interessi attivi per 14,6 mln di euro;
  • le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato includono 409,6 mln di euro relativi prevalentemente a conti correnti, che hanno generato interessi passivi 9,7 mln di euro;

  • le passività finanziarie di negoziazione comprendono strumenti derivati per circa 1,5 mln di euro;
  • le garanzie rilasciate e gli impegni sono valorizzati per circa 631,8 mln di euro;
  • le commissioni attive si riferiscono per 258,6 mln di euro ad Anima, le commissioni passive per circa 10,7 mln di euro sono corrisposte a Nexi;
  • le rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito riguardano principalmente la ripresa su finanziamenti con controparte Gruppo PSC S.p.A. a seguito di adesione della Banca alla proposta di concordato preventivo.

Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

Informazioni di natura qualitativa

Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

Al fine di perseguire l'obiettivo di favorire l'allineamento degli interessi del management con quello degli azionisti, le Disposizioni di Vigilanza in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione prevedono che almeno il 50% della remunerazione variabile erogata al "personale più rilevante (PPR)" venga attribuita mediante l'assegnazione di azioni o strumenti finanziari ad esse collegati e corrisposta lungo un arco temporale di minimo 4 anni. Per "remunerazione variabile" sono da intendersi sia componenti variabili legate alla performance o altri parametri che importi corrisposti a titolo di incentivo per la risoluzione anticipata del rapporto di lavoro per la componente eccedente quanto dovuto per legge (c.d. "severance").

In armonia con le suddette disposizioni regolamentari, il Gruppo Montepaschi ha adottato nell'esercizio 2017, 2020, 2021, 2022 e 2023 piani annuali di phantom shares23, negli esercizi 2018 e 2019 Piani annuali di azioni proprie.

Nella seduta dell'11 aprile 2024 l'Assemblea degli azionisti della Banca ha approvato per l'esercizio 2024 un Piano di Phantom Shares destinato in via esclusiva al pagamento di eventuali severance o compensi variabili incentivanti per il personale del Gruppo Montepaschi. Il contenuto e le modalità di funzionamento dei suddetti piani sono riportati nelle 'Politiche di Remunerazione' pubblicate sul sito internet della Capogruppo https://www.gruppomps.it/corporate-governance/assemblea-azionisti/archivio-assemblee.html.

La corresponsione delle Phantom Shares per i Piani fino al 2017 e per i Piani dal 2020 al 2024, non prevedendo la materiale assegnazione delle azioni ma la liquidazione di un importo indicizzato al valore delle azioni tempo per tempo rilevato, si inquadra contabilmente come cash settled share based payment ai sensi del principio contabile IFRS 2 "Pagamenti basati su azioni". Il debito corrispondente alle somme da riconoscere sarà estinto per cassa e contabilizzato alla fine dell'anno di servizio; l'ammontare complessivo dipenderà dal prezzo degli strumenti rappresentativi del capitale (phantom shares), che saranno valutati al fair value calcolato come la miglior stima dell'importo dovuto in considerazione delle diverse condizioni stabilite dai piani, valorizzato con riferimento al fair value delle azioni assegnate anno per anno e del valore dell'azione della Banca. Nella stima del fair value delle azioni alla data di valutazione non si dovrà tener conto delle eventuali vesting conditions previste (es. condizioni di permanenza in servizio o condizioni di conseguimento dei risultati), fatta eccezione per le condizioni di mercato. Le vesting conditions dovranno essere considerate rettificando il numero di assegnazioni incluse nella valutazione della passività derivante dall'operazione; le condizioni di mercato (così come eventuali condizioni di non maturazione) dovranno invece essere considerate nella stima del fair value della passività derivante dall'operazione e del relativo costo attribuito a conto economico.

I piani 2018 e 2019, prevedendo l'assegnazione di azioni della Banca al momento di maturazione delle vesting conditions, rientrano nell'ambito di applicazione del principio contabile IFRS 2 quali equity-settled share-based payment, nell'ambito dei quali vengono attribuiti strumenti rappresentativi del capitale in contropartita di una riserva di patrimonio netto. In tale ambito il costo della severance prevista dai piani e il corrispondente incremento del patrimonio netto vengono valutati al fair value delle azioni che saranno assegnate; nella stima del fair value delle azioni alla data di valutazione non si dovrà tener conto delle eventuali vesting conditions previste (es. condizioni di permanenza in servizio o condizioni di conseguimento dei risultati), fatta eccezione per le condizioni di mercato. Le vesting conditions dovranno essere considerate rettificando il numero di strumenti finanziari inclusi nella valutazione dell'importo dell'operazione, in modo che il valore rilevato in bilancio per i servizi ricevuti come corrispettivo per gli strumenti finanziari sarà basato sul numero degli stessi che alla fine saranno effettivamente maturati; le condizioni di mercato dovranno invece essere considerate nella stima del fair value delle azioni assegnate.

Il fair value delle Phantom Shares e delle azioni proprie assegnate viene determinato - ai sensi dell'art. 9, comma 4 del TUIR - sulla base della media aritmetica dei prezzi del titolo MPS rilevati nei trenta giorni antecedenti la data di assegnazione.

23 Si segnala che, sebbene le caratteristiche e il funzionamento restino inalterati, nell'ottica di un maggiore allineamento alle prassi di mercato, è stata variata la denominazione dello strumento sintetico da "Performance Shares" (denominazione utilizzata dalla Banca fino al 2022) a "Phantom Shares".

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

Informazioni di natura quantitativa

Per quanto riguarda il piano 2016, delle originarie n. 32.806 phantom shares differite, nel corso del 2024 si è provveduto alla liquidazione di n. 10.688,19 delle stesse, nell'ambito dei piani di differimento sottoscritti con due ex Dirigenti. Al primo, sono state liquidate 8,19 phantom shares corrispondenti all'ultima quota differita prevista dal piano. Al secondo, verificata la sopraggiunta insussistenza delle condizioni per l'applicazione del malus, sono state liquidate le ultime due quote differite, per un totale di 10.680 phantom shares.

Pertanto, alla data del 31 dicembre 2024, sia a seguito delle liquidazioni e stralci sino ad oggi avvenuti, che a seguito del raggruppamento del titolo BMPS nel rapporto 100 a 1, avvenuto con delibera dell'Assemblea del 15 settembre 2022, non residuano più phantom shares da liquidare relative al piano 2016.

Con riferimento ai piani "cash-settled" 2017, 2020, 2021 2022 e ai piani "equity settled" 2018 e 2019 si precisa che non sono mai stati assegnati, rispettivamente, né strumenti rappresentativi di capitale né azioni per il mancato conseguimento delle condizioni di maturazione. Pertanto, tali piani non hanno mai comportato rilevazioni contabili e non trovano rappresentazione in Bilancio al 31 dicembre 2024.

Per quanto riguarda il piano 2023, al 31 dicembre 2024 risultano da erogare n. 44.998 phantom shares a titolo di severance per un controvalore di 294,0 mila euro, secondo i termini e le modalità previste dal piano di differimento sottoscritto in occasione della risoluzione anticipata del rapporto di lavoro tra un dirigente e la Banca. Si è fatto ricorso inoltre, nel corso del 2024, all'utilizzo di n. 479.609 phantom shares, per un controvalore al 31 dicembre 2024 di 3,1 mln di euro, destinate al pagamento del sistema incentivante di competenza dell'esercizio 2023, le cui erogazioni avverranno secondo le modalità previste dai piani di differimento sottoscritti e differenziati in base al cluster del PPR di appartenenza.

Per quanto riguarda il piano 2024, destinato al pagamento del sistema incentivante e degli importi erogati a titolo di severance, si è fatto ricorso all'utilizzo di n. 68.987 phantom shares a titolo di severance per un controvalore, al 31 dicembre 2024, di 450,8 mila euro. Le erogazioni avverranno secondo i termini e le modalità previste dai piani di differimento sottoscritti in occasione della risoluzione anticipata del rapporto di lavoro fra due dirigenti e la Banca.

Parte M - Informativa sul leasing

Sezione 1 – Locatario

Informazioni qualitative

In qualità di locatario la Banca stipula contratti di locazione di immobili da destinare principalmente ad uso strumentale. Si tratta quindi di locazione di immobili adibiti a filiale e di spazi destinati ad ospitare bancomat o uffici interni.

Rientra nell'attività di leasing anche la stipula di contratti di locazione relativi ad immobili ad uso abitativo, da destinare al personale dipendente in occasione di trasferimenti presso altre sedi lavorative.

Nell'attualità l'attività di leasing della Banca è anche finalizzata all'esigenza di delocalizzare filiali ed uffici. Particolare attenzione viene posta nell'individuare gli immobili più idonei all'utilizzo designato, in linea ai criteri di economicità stabiliti dall'azienda.

Al 31 dicembre 2024 la Banca ha in essere n.ro 1.007 contratti passivi.

Inoltre, la Banca ha in essere contratti relativi alle autovetture, riconducibili per lo più a noleggio a lungo termine con riguardo ad auto di struttura e fringe benefits per i dipendenti. In considerazione della marginalità dei suddetti contratti di leasing in rapporto ai valori delle attività consistenti il diritto d'uso complessivamente iscritti in bilancio ai sensi IFRS 16, non viene fornita ulteriore disclosure su tali fattispecie contrattuale.

La Banca non è esposta generalmente a flussi finanziari in uscita non inclusi nella passività per il leasing. Le esposizioni derivanti da opzioni di estensione sono comprese nelle passività per il leasing poiché, al fine di dare continuità lavorativa alle sedi delle agenzie bancarie, la Banca considera certo il primo rinnovo, salvo che in casistiche particolari. I contratti prevedono l'aggiornamento del canone sulla base dell'ISTAT. Le altre fattispecie richiamate dal principio (garanzie del valore residuo, impegni su leasing non ancora operativi) non sono presenti per i contratti stipulati in qualità di locatari.

Nel corso del 2024 è stata conclusa un'operazione di vendita e retrolocazione, con lo scopo di consentire alle unità della Banca ospitate nell'immobile interessato di continuare ad utilizzarlo.

La Banca contabilizza come costi:

  • i leasing a breve termine nel caso di asset quali immobili e tecnologie, quando i relativi contratti hanno una durata massima di dodici mesi e non prevedono alcuna opzione di proroga.
  • i leasing di attività di modesto valore, ossia caratterizzati da un valore a nuovo inferiore ai cinque mila euro, principalmente per la telefonia mobile.

Informazioni quantitative

Nella Parte B – Attivo della Nota integrativa sono esposti rispettivamente le informazioni sui diritti d'uso acquisiti con il leasing (Tabella 8.1 – Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo e Tabella 8.6 a – Attività materiali ad uso funzionale - Diritti d'uso acquisiti con il leasing: variazioni annue) e nella Parte B – Passivo sono esposti i debiti per leasing (Tabella 1.1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche, Tabella 1.2 - Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela).

In particolare, al 31 dicembre 2024 i diritti d'uso acquisiti con il leasing ammontano a 148,1 mln di euro (163,2 mln di euro al 31 dicembre 2023), di cui 147,7 mln di euro relativi a leasing immobiliari (162,1 mln di euro al 31 dicembre 2023).

I debiti per leasing ammontano a 154,6 mln di euro (168,0 mln di euro al 31 dicembre 2023). i rimanda alle suddette sezioni per maggiori dettagli.

Nella Parte C della Nota integrativa sono contenute le informazioni sugli interessi passivi sui debiti per leasing e gli altri oneri connessi con i diritti d'uso acquisiti con il leasing e i proventi derivanti da operazioni di sub-leasing. Si rimanda alle specifiche sezioni per maggiori dettagli.

La seguente tabella fornisce indicazioni delle spese di ammortamento per le attività consistenti nel diritto di utilizzo, distinte per classe di attività sottostante.

Voci 31 12 2024 31 12 2023
Spese di ammortamento su attività consistenti nei diritti d'uso acquisiti con il leasing 39.335 42.761
a) Terreni - -
b) Fabbricati 38.362 37.818
c) Mobili - -
d) Impianti elettrici - 3.631
e) Altro 973 1.312

Sezione 2 – Locatore

Informazioni qualitative

La Banca stipula in qualità di locatore contratti di locazione immobili ad uso commerciale e ad uso abitativo.

Gli immobili ad uso commerciale sono locati nei confronti sia di soggetti terzi sia delle società infragruppo. In quest'ultimo caso, oggetto dei contratti sono gli immobili e gli spazi che ospitano gli uffici amministrativi delle società del gruppo.

Quanto agli immobili ad uso abitativo, si tratta per lo più di appartamenti di proprietà affittati a soggetti terzi.

I contratti ad uso abitativo sono caratterizzati generalmente da una durata di anni 4+4 mentre quelli ad uso commerciale da una durata di anni 6+6.

I contratti di locazione attiva, esclusi quelli verso società del Gruppo, sono per la maggior parte tutelati dal versamento del deposito cauzionale o da fidejussione da parte del conduttore, come previsto dalla legislazione vigente. Tale importo può essere utilizzato a ristoro dei danni che eventualmente causa l'inquilino.

Oltre a questo, la Banca non applica clausole contrattuali specifiche nell'ottica di gestire eventuali rischi associati a diritti mantenuti sugli asset sottostanti.

La Banca opera, inoltre, sul mercato del leasing finanziario stipulando contratti perlopiù destinati ad imprese ed offrendo prodotti del settore immobiliare, strumentale, targato, energetico ed aeronavale, avvalendosi della propria rete e contestualmente di agenti monomandatari.

Al 31 dicembre 2024 la Banca ha in portafoglio circa n. 17.535 contratti per un valore lordo di bilancio di 2.974,1 mln di euro, di cui 1.854,7 mln di euro nel settore leasing immobiliare (n. 3.577 contratti), 745,1 mln di euro nel comparto strumentale (n. 7910 contratti), 194,2 mln di euro nel settore targato (n. 5.669 contratti), 155,4 mln di euro nell'energetico (n. 286 contratti) e 24,6 mln di euro nell'aeronavale (n. 93 contratti). Il valore dei contratti leasing stipulati nell'anno 2024 ammonta a 268 mln di euro (n. 1.301), in diminuzione del 46,6% rispetto all'anno precedente. L'andamento per comparto della società in termini di volumi evidenzia la contrazione rispetto allo scorso esercizio per l'immobiliare (-29,5%; -38 mln di euro) per lo strumentale (-60,9%; -162 mln di euro), targato (-30,8%; -29 mln di euro), energy (-31%; -4 mln di euro) ed aeronavale (-87,2%; -1,3 mln di euro).

La Banca contabilizza il leasing finanziario in accordo con il principio contabile IFRS 16 e classifica le operazioni in esame tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

Informazioni quantitative

1. Informazioni di stato patrimoniale e di conto economico

Per le informazioni sui finanziamenti per leasing e sulle attività concesse in leasing operativo sono contenute rispettivamente nella Parte B, Attivo – sezione 4 tabella 4.2 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela" e in calce alla tabella 8.4 "Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutare al fair value. Per le informazioni sugli interessi attivi sui finanziamenti per leasing e sugli altri proventi dei leasing finanziari e operativi si rinvia rispettivamente alle tabelle 1.1 "Interessi attivi e proventi assimilati: composizione" e 14.2 "Altri proventi di gestione: composizione" contenute nella Parte C.

Bilancio 2024 - Nota Integrativa - Parte M - Informativa sul leasing

2. Leasing finanziario

2.rmazioni quantitative - Leasing finanziario

31 12 2024 31 12 2023
Fasce temporali Pagamenti da ricevere per
il leasing
Pagamenti da ricevere per
il leasing
Fino a 1 anno 735.597 828.788
Da oltre 1 e fino a 2 anni 349.770 458.561
Da oltre 2 e fino a 3 anni 401.820 502.826
Da oltre 3 e fino a 4 anni 330.322 396.122
Da oltre 4 e fino a 5 anni 401.507 451.125
Da oltre 5 anni 897.322 1.102.285
Totale pagamenti da ricevere per leasing 3.116.338 3.739.707
RICONCILIAZIONE CON FINANZIAMENTI 3.116.339 3.739.705
Utili finanziari non maturati 420.515 479.367
Valore residuo non garantito 421.373 629.803
Rettifiche di valore sui finanziamenti 360.761 434.463
Finanziamenti per leasing 2.274.450 2.630.535

La tabella evidenzia la classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere per il leasing e la riconciliazione tra i pagamenti da ricevere e i finanziamenti per leasing in portafoglio alla data del 31 dicembre 2024. Gli importi non sono attualizzati (IFRS 16.94).

2.2 Altre informazioni

I contratti di leasing finanziario stipulati con la clientela consentono una gestione del rischio sulle attività sottostanti in linea con le policy della Banca, ma non prevedono accordi di riacquisto, garanzie sul valore residuo o pagamenti variabili.

3. Leasing operativo

3.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere

31 12 2024 31 12 2023
Fasce temporali anno competenza Pagamenti da ricevere
per il leasing (previsioni
canoni senza IVA)
anno competenza Pagamenti da ricevere
per il leasing (previsione
canone senza IVA)
Fino a 1 anno 2024 7.286 2023 7.708
Da oltre 1 e fino a 2 anni 2025 7.036 2024 7.757
Da oltre 2 e fino a 3 anni 2026 6.854 2025 7.602
Da oltre 3 e fino a 4 anni 2027 5.966 2026 7.427
Da oltre 4 e fino a 5 anni 2028 4.973 2027 6.521
Da oltre 5 anni dal 2029 22.496 dal2028 20.700
Totale 54.611 57.715

La tabella espone la classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere per il leasing. I valori relativi ai pagamenti esposti sono non attualizzati.

3.2 Altre informazioni

Non vi sono ulteriori informazioni da segnalare.

Attestazione

  • -
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    -
    -
-

Relazione della società di revisione

Relazione della società di revisione indipendente

ai sensi dell'articolo 14 del DLgs 27 gennaio 2010, n° 39 e dell'articolo 10 del Regolamento (UE) n° 537/2014

Agli Azionisti della Banca Monte dei Paschi di Siena SpA

Relazione sulla revisione contabile del bilancio d'esercizio

Giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio d'esercizio della Banca Monte dei Paschi di Siena SpA (la "Banca"), costituito dallo stato patrimoniale al 31 dicembre 2024, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario per l'esercizio chiuso a tale data e dalla nota integrativa che include le informazioni rilevanti sui principi contabili applicati.

A nostro giudizio, il bilancio d'esercizio fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria della Banca al 31 dicembre 2024, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data in conformità ai principi contabili IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board e adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'articolo 9 del DLgs n° 38/05 e dell'articolo 43 del DLgs n° 136/15.

Elementi alla base del giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia). Le nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono ulteriormente descritte nella sezione Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio d'esercizio della presente relazione. Siamo indipendenti rispetto alla Banca in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano alla revisione contabile del bilancio. Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti e appropriati su cui basare il nostro giudizio.

Aspetti chiave della revisione contabile

Gli aspetti chiave della revisione contabile sono quegli aspetti che, secondo il nostro giudizio professionale, sono stati maggiormente significativi nell'ambito della revisione contabile del bilancio dell'esercizio in esame. Tali aspetti sono stati da noi affrontati nell'ambito della revisione contabile e nella formazione del nostro giudizio sul bilancio d'esercizio nel suo complesso; pertanto su tali aspetti non esprimiamo un giudizio separato.

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta agli aspetti chiave Valutazione dei crediti verso clientela per finanziamenti valutati al costo ammortizzato

Nota integrativa:

Parte APolitiche Contabili; Parte BInformazioni sullo stato patrimoniale, Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato;

Parte CInformazioni sul conto economico, Sezione 8Le rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito; Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative

politiche di copertura, Sezione 1 – Rischio di credito.

I crediti verso clientela per finanziamenti al 31 dicembre 2024 rappresentano la parte preponderante della voce 40 b) "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – crediti verso la clientela" che mostra un saldo pari ad Euro 87.632 milioni, corrispondente al 72 per cento del totale attivo del bilancio.

Le rettifiche di valore nette dei crediti verso la clientela per finanziamenti rilevate nell'esercizio ammontano ad Euro 361 milioni (voce 130 a) del conto economico).

Alla valutazione dei suddetti crediti è stata dedicata particolare attenzione nell'ambito della revisione contabile sia per la significatività del valore dei crediti in relazione al bilancio nel suo complesso, sia perché le relative rettifiche di valore rappresentano stime determinate dagli amministratori che incorporano elementi di soggettività e complessità connessi agli articolati processi, metodologie ed assunzioni di valutazione utilizzati.

Il ricorso a significative assunzioni nei processi di stima rileva, in particolare, oltre che per la verifica del significativo incremento del rischio di credito ai fini dell'allocazione dei portafogli ai vari Nello svolgimento della revisione contabile abbiamo tenuto in considerazione il sistema di controllo interno rilevante per la redazione del bilancio al fine di definire le procedure di revisione appropriate nelle circostanze.

Allo scopo di indirizzare questo aspetto chiave, sono state svolte le seguenti principali attività, anche con il supporto degli esperti appartenenti alla rete PwC:

  • comprensione, valutazione e verifica dell'efficacia operativa dei controlli rilevanti a presidio dei sistemi e degli applicativi informatici utilizzati;
  • comprensione e valutazione del disegno dei controlli rilevanti in ambito di monitoraggio, classificazione e valutazione del credito e verifica dell'efficacia operativa di tali controlli;
  • comprensione e verifica dell'appropriatezza delle politiche, delle procedure e dei modelli utilizzati per la misurazione del significativo incremento del rischio di credito, per l'allocazione dei portafogli nei vari stadi di rischio e per la determinazione della perdita attesa, sia su base analitica che su base collettiva, anche tenuto conto degli esiti dell'attività di backtesting posta in essere dalla Banca;
  • comprensione e verifica delle modalità di determinazione dei principali parametri di stima nell'ambito dei modelli utilizzati per la determinazione della perdita attesa su base collettiva, tenuto conto degli

2 di 10

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta agli aspetti chiave stadi di rischio, per la determinazione dei parametri alimentanti i modelli di calcolo della perdita attesa su base collettiva e, per i crediti oggetto di valutazione su base analitica, per la stima dei flussi di cassa futuri attesi, delle relative tempistiche e del valore di realizzo delle eventuali garanzie. Inoltre, tali processi di stima sono stati interessati anche dalla modifica ed aggiornamento dei c.d. management overlays, resi necessari per tener conto di potenziali peggioramenti del rischio di credito connessi a rischi e incertezze economicofinanziare attuali e prospettiche, ivi inclusi quelli climatico-ambientali, attualmente non fattorizzati nei modelli in uso. aggiustamenti effettuati nell'esercizio ai modelli già in uso. Abbiamo, inoltre, verificato le modalità di determinazione dei c.d. management overlays, resi necessari per tener conto di potenziali peggioramenti del rischio di credito connessi a rischi e incertezze economico-finanziarie attuali e prospettiche, ivi inclusi quelli climatico-ambientali, attualmente non fattorizzati nei modelli in uso, al fine di valutarne la ragionevolezza; • verifica su base campionaria della ragionevolezza della classificazione tra i crediti non deteriorati (primo e secondo stadio) e i crediti deteriorati (terzo stadio) sulla base delle informazioni disponibili in merito allo stato del debitore e di altre evidenze informative disponibili, ivi incluse quelle esterne; • verifica della corretta applicazione dei criteri valutativi definiti per i crediti classificati come non deteriorati (primo e secondo stadio), della completezza ed accuratezza dei dati alimentanti il modello per la determinazione della perdita attesa su base collettiva; • con specifico riferimento ai crediti deteriorati (terzo stadio), tenuto conto della classificazione in bilancio secondo le categorie previste dal quadro normativo applicabile e degli scenari di recupero attualmente ipotizzati (vendita o recupero interno), per i crediti valutati analiticamente, abbiamo verificato su base campionaria la ragionevolezza delle assunzioni formulate per la stima della perdita attesa con particolare riferimento all'identificazione e quantificazione dei flussi di cassa futuri attesi dalle attività di recupero, alla valutazione delle garanzie che assistono tali

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta agli
aspetti chiave
esposizioni ed alla stima dei tempi di
recupero;

per i crediti deteriorati valutati su
base collettiva, abbiamo verificato la
corretta determinazione dei
principali parametri di stima
nell'ambito del modello utilizzato,
nonché della completezza ed
accuratezza dei dati alimentanti il
modello;

procedure di analisi comparativa del
portafoglio dei crediti verso clientela
e dei relativi livelli di copertura e
analisi degli scostamenti
maggiormente significativi,
prendendo in considerazione
previsioni di perdita sia interne che
esterne alla Banca (quali ad es.
Rapporto sulla stabilità finanziaria
emesso dalla Banca d'Italia) e
discutendo con la Direzione le
variazioni maggiormente significative
e gli elementi caratterizzanti il
portafoglio stesso;

lettura critica dei verbali degli Organi
Sociali e della corrispondenza con le
Autorità di Vigilanza;

svolgimento di procedure di revisione
sugli eventi successivi alla data di
chiusura del bilancio;

acquisizione di specifiche attestazioni
scritte da parte della Direzione;

verifica della completezza e
dell'adeguatezza dell'informativa resa
secondo quanto disposto dai principi
contabili internazionali, dal quadro
regolamentare applicabile, nonché
dalle comunicazioni e
raccomandazioni emanate dalle
Autorità di Vigilanza e dagli
Organismi preposti all'emissione dei
principi contabili internazionali.

4 di 10

5 di 10 Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta agli aspetti chiave Valutazione dei rischi di natura legale Nota integrativa: Parte A – Politiche Contabili; Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale, Sezione 10 – Fondi per rischi e oneri; Parte C – Informazioni sul conto economico, Sezione 11 – Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri; Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 5 – Rischi operativi. La Banca è esposta a vertenze civili e agli effetti delle sentenze derivanti dai procedimenti penali con riferimento alle informazioni finanziarie diffuse al pubblico nel periodo 2008-2015 il cui petitum, pur considerando il positivo esito di alcune sentenze civili e penali intervenute al riguardo, resta rilevante. Inoltre, la Banca è esposta a rischi connessi alle dichiarazioni e garanzie rilasciate nel contesto di operazioni di cessione e scissione di crediti deteriorati. Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri rilevati nell'esercizio ammontano ad Euro 65 milioni (voce 170 b) del conto economico) di cui Euro 154 milioni relativi a nuovi accantonamenti dell'esercizio ed Euro 89 milioni relativi a riprese di valore. Il processo di valutazione dei suddetti rischi legali, svolto dalla Banca anche con il supporto dei propri consulenti legali ed altri esperti esterni, con particolare riferimento ai fondi relativi alle vertenze civili e penali derivanti dalle informazioni diffuse al pubblico nel periodo 2008-2015, nonché ai fondi connessi alle dichiarazioni e garanzie rilasciate nel contesto di operazioni di cessione e di scissione di crediti deteriorati, è un aspetto rilevante per la revisione contabile, sia per l'elevato valore complessivo del petitum degli stessi, sia perché la determinazione Nello svolgimento della revisione contabile abbiamo tenuto in considerazione il sistema di controllo interno rilevante per la redazione del bilancio al fine di definire le procedure di revisione appropriate nelle circostanze. Al fine di indirizzare questo aspetto chiave, sono state svolte le seguenti principali attività, anche con il supporto degli esperti appartenenti alla rete PwC: • comprensione e valutazione del disegno dei controlli rilevanti posti in essere dalla Banca in relazione alla gestione e valutazione dei rischi di natura legale e verifica dell'efficacia operativa di tali controlli; • ottenimento e analisi della conferma scritta da parte dei consulenti legali della Banca, della loro valutazione circa l'evoluzione dei contenziosi in essere, la possibilità di soccombenza, nonché delle principali informazioni utilizzate; • analisi della ragionevolezza delle assunzioni utilizzate dagli amministratori per la stima degli accantonamenti e delle riprese di valore effettuati, nonché delle metodologie e delle conclusioni riportate nei pareri predisposti dagli esperti esterni incaricati dalla Banca; • svolgimento di procedure di validità sulla completezza e accuratezza dei dati utilizzati per la determinazione degli accantonamenti a fronte dei rischi e oneri; • lettura critica dei verbali degli Organi Sociali e della corrispondenza con le Autorità di Vigilanza; • svolgimento di procedure di revisione sugli eventi successivi alla data di chiusura del bilancio;

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta agli
aspetti chiave
dei relativi oneri comporta, da parte degli
amministratori, l'utilizzo di stime che, per loro
natura, presentano un elevato grado di
soggettività.

acquisizione di specifiche attestazioni
scritte da parte della Direzione;

verifica della completezza e
adeguatezza dell'informativa
correlata all'aspetto chiave in
oggetto anche in relazione a
quanto previsto dai principi

Recuperabilità delle imposte differite attive

Nota integrativa:

Parte A – Politiche Contabili; Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale, Sezione 10 – Le attività fiscali e le passività fiscali;

Parte C – Informazioni sul conto economico, Sezione 19 – Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente.

La Banca ha iscritto al 31 dicembre 2024 Euro 2.069 milioni nella voce 100 dell'attivo "Attività fiscali" per imposte differite attive nette ("DTA"), riconducibili a perdite fiscali non trasformabili in crediti d'imposta e altre differenze temporanee deducibili, la cui recuperabilità dipende dalla disponibilità di redditi imponibili fiscali futuri.

La voce 270 del conto economico "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" ammonta ad Euro 524 milioni, in larga parte riferibili all'effetto positivo della valutazione delle DTA pari ad Euro 987 milioni.

La valutazione della recuperabilità di tali attività è un aspetto rilevante per la revisione contabile sia perché il loro valore è significativo per il bilancio nel suo complesso, sia perché la valutazione è basata su un processo di stima (cd. probability test) che prevede l'utilizzo di assunzioni e parametri che presentano, per loro natura, un elevato grado di soggettività.

In particolare, il suddetto processo di stima, è basato su proiezioni economiche prospettiche della Banca, coerenti con il Piano Industriale 202 Nello svolgimento della revisione contabile abbiamo tenuto in considerazione il sistema di controllo interno rilevante per la redazione del bilancio al fine di definire le procedure di revisione appropriate nelle circostanze.

contabili di riferimento.

In particolare, allo scopo di indirizzare questo aspetto chiave, sono state svolte le seguenti principali attività, anche con il supporto degli esperti appartenenti alla rete PwC:

  • comprensione e valutazione del processo e della metodologia adottata dagli amministratori per lo svolgimento del probability test;
  • verifica della coerenza della metodologia adottata con il disposto del principio contabile internazionale di riferimento, tenuto conto della prassi professionale, nonché delle comunicazioni e raccomandazioni delle Autorità di Vigilanza e dagli Organismi preposti all'emissione dei principi contabili internazionali;
  • valutazione, anche mediante riscontro con dati esterni laddove disponibili, della ragionevolezza delle principali assunzioni qualitative e quantitative (flussi reddituali, fattore di sconto e di crescita) e delle diverse fattispecie di differenze temporanee deducibili, sulla base della normativa fiscale applicabile, utilizzate per la

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta agli aspetti chiave 4-2028 del Gruppo approvato dal Consiglio di Amministrazione della Banca il 5 agosto 2024, a cui si aggiungono ulteriori ipotesi valutative quali (i) la determinazione dei redditi imponibili che si presume si manifesteranno nell'arco temporale considerato per il recupero delle DTA, (ii) i tassi di crescita utilizzati per la proiezione dei redditi imponibili fiscali nel futuro e la probabilità di manifestazione degli stessi, (iii) l'ampiezza dell'arco temporale prevedibile per il recupero delle DTA, (iv) la corretta interpretazione della normativa fiscale applicabile. predisposizione del probability test; • analisi della ragionevolezza delle proiezioni economiche prospettiche della Banca utilizzate e verifica della coerenza con il Piano Industriale 2024-2028 di Gruppo; • verifica dell'accuratezza dei calcoli matematici sottostanti il probability test e della correttezza dei calcoli elaborati; • lettura critica dei verbali degli Organi Sociali e della corrispondenza con le Autorità di Vigilanza; • acquisizione di specifiche attestazioni scritte da parte della Direzione; • verifica della completezza e adeguatezza dell'informativa resa nella nota integrativa dagli amministratori secondo quanto disposto dai principi contabili internazionali e dal quadro regolamentare applicabile, nonché dalle comunicazioni e raccomandazioni emanate dalle Autorità di Vigilanza e dagli Organismi preposti all'emissione dei principi contabili internazionali.

Responsabilità degli amministratori e del collegio sindacale per il bilancio d'esercizio

Gli amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio d'esercizio che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta in conformità ai principi contabili IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board e adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'articolo 9 del DLgs n° 38/05 e dell'articolo 43 del DLgs n° 136/15 e, nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta necessaria per consentire la redazione di un bilancio che non contenga errori significativi dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali.

Gli amministratori sono responsabili per la valutazione della capacità della Banca di continuare a operare come un'entità in funzionamento e, nella redazione del bilancio d'esercizio, per l'appropriatezza dell'utilizzo del presupposto della continuità aziendale, nonché per una adeguata informativa in materia. Gli amministratori utilizzano il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio d'esercizio a meno che abbiano valutato che sussistono le condizioni per la liquidazione della Banca o per l'interruzione dell'attività o non abbiano alternative realistiche a tali scelte.

Il collegio sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sul processo di predisposizione dell'informativa finanziaria della Banca.

Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio d'esercizio

I nostri obiettivi sono l'acquisizione di una ragionevole sicurezza che il bilancio d'esercizio nel suo complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, e l'emissione di una relazione di revisione che includa il nostro giudizio. Per ragionevole sicurezza si intende un livello elevato di sicurezza che, tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) individui sempre un errore significativo, qualora esistente. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche prese dagli utilizzatori sulla base del bilancio d'esercizio.

Nell'ambito della revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata della revisione contabile. Inoltre:

  • abbiamo identificato e valutato i rischi di errori significativi nel bilancio d'esercizio, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali; abbiamo definito e svolto procedure di revisione in risposta a tali rischi; abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti e appropriati su cui basare il nostro giudizio. Il rischio di non individuare un errore significativo dovuto a frodi è più elevato rispetto al rischio di non individuare un errore significativo derivante da comportamenti o eventi non intenzionali, poiché la frode può implicare l'esistenza di collusioni, falsificazioni, omissioni intenzionali, rappresentazioni fuorvianti o forzature del controllo interno;
  • abbiamo acquisito una comprensione del controllo interno rilevante ai fini della revisione contabile allo scopo di definire procedure di revisione appropriate nelle circostanze e non per esprimere un giudizio sull'efficacia del controllo interno della Banca;
  • abbiamo valutato l'appropriatezza dei principi contabili utilizzati nonché la ragionevolezza delle stime contabili effettuate dagli amministratori, inclusa la relativa informativa;
  • siamo giunti a una conclusione sull'appropriatezza dell'utilizzo da parte degli amministratori del presupposto della continuità aziendale e, in base agli elementi probativi acquisiti, sull'eventuale esistenza di un'incertezza significativa riguardo a eventi o circostanze che possono far sorgere dubbi significativi sulla capacità della Banca di continuare a operare come un'entità in funzionamento. In presenza di un'incertezza significativa, siamo tenuti a richiamare l'attenzione nella relazione di revisione sulla relativa informativa di bilancio ovvero, qualora tale informativa sia inadeguata, a riflettere tale circostanza nella formulazione del nostro giudizio. Le nostre conclusioni sono basate sugli elementi probativi acquisiti fino alla data della presente relazione. Tuttavia, eventi o circostanze successivi possono comportare che la Banca cessi di operare come un'entità in funzionamento;
  • abbiamo valutato la presentazione, la struttura e il contenuto del bilancio d'esercizio nel suo complesso, inclusa l'informativa, e se il bilancio d'esercizio rappresenti le operazioni e gli eventi sottostanti in modo da fornire una corretta rappresentazione.

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Giudizi e dichiarazione ai sensi dell'articolo 14, comma 2, lettere e), e-bis) ed e-ter), del DLgs 39/10 e ai sensi dell'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98 Gli amministratori della Banca Monte dei Paschi di Siena SpA sono responsabili per la predisposizione della relazione sulla gestione e della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari della Banca Monte dei Paschi di Siena SpA al 31 dicembre 2024, incluse la loro coerenza con il relativo bilancio d'esercizio e la loro conformità alle norme di legge. Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n° 720B al fine di: ● esprimere un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione e di alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98, con il bilancio d'esercizio; ● esprimere un giudizio sulla conformità alle norme di legge della relazione sulla gestione e di alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98; ● rilasciare una dichiarazione su eventuali errori significativi nella relazione sulla gestione e in alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98. A nostro giudizio, la relazione sulla gestione e le specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98 sono coerenti con il bilancio d'esercizio della Banca Monte dei Paschi di Siena SpA al 31 dicembre 2024. Inoltre, a nostro giudizio, la relazione sulla gestione e le specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98 sono redatte in conformità alle norme di legge. Con riferimento alla dichiarazione di cui all'articolo 14, comma 2, lettera e-ter), del DLgs 39/10, rilasciata sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, non abbiamo nulla da riportare. Firenze, 24 marzo 2025 PricewaterhouseCoopers SpA Marco Palumbo (Revisore legale

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Relazione del Collegio Sindacale

RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE ALL'ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI CONVOCATA PER L'APPROVAZIONE DEL BILANCIO D'ESERCIZIO DELLA BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA SPA CHIUSO AL 31.12.2024, REDATTA AI SENSI DEGLI ARTT. 2429, COMMA SECONDO, DEL CODICE CIVILE E 153, COMMA PRIMO, DEL DECRETO LEGISLATIVO DEL 24 FEBBRAIO 1998 N. 58

Indice

    1. Attività del Collegio sindacale
    2. 1.1 Esito delle specifiche attività di verifica eseguite dal Collegio sindacale
    3. 1.2 Pareri obbligatori, osservazioni/determinazioni, considerazioni e proposte rilasciate dal Collegio sindacale

2. Osservazioni sul rispetto dei principi di corretta amministrazione

  • 2.1 Operazioni ed eventi di maggiore rilevanza
  • 2.2 Operazioni infragruppo, con parti correlate, atipiche o inusuali e rientranti tra le obbligazioni degli esponenti bancari

3. Attività di vigilanza

  • 3.1 sull'adeguatezza del sistema dei controlli interni
  • 3.2 sull'adeguatezza dell'assetto organizzativo
  • 3.3 sul sistema amministrativo-contabile
  • 3.4 sulla revisione legale dei conti
  • 3.5 sul processo di informativa finanziaria

4. Attività di vigilanza sulla Rendicontazione di Sostenibilità

    1. Politiche di remunerazione
    1. Altre informazioni
    2. 6.1 Rapporti con le Società controllate
    3. 6.2 Verifiche delle Autorità di Vigilanza
    4. 6.3 Denunce ed esposti
    5. 6.4 Governo societario e Codice di Corporate Governance
    6. 6.5 Offerta Pubblica di Scambio Mediobanca

Conclusioni

Signori Azionisti,

nel corso del 2024 l'economia globale è risultata fortemente condizionata dall'escalation delle tensioni internazionali che hanno influenzato la dinamica del commercio mondiale, caratterizzata dalla prosecuzione della ricomposizione dell'inflazione globale e dall'avvio della distensione monetaria da parte delle principali Autorità, pur con ritmi di intervento differenziati.

Nello scenario descritto, nel quale l'Italia ha visto progressivamente rallentare la propria crescita economica, la Vostra Banca ha migliorato la propria performance operativa con ricavi in aumento e mantenendo un efficace controllo dei costi operativi.

L'eccellente redditività e la conferma della solidità patrimoniale consentono agli Amministratori di proporre la distribuzione di dividendi per oltre un miliardo di Euro, per la quale BCE ha rimosso, con SREP letter del 10 Dicembre 2024, l'obbligo di autorizzazione preventiva.

La Banca ha approvato nel 2024 il Piano Industriale 2024-2028 con un aggiornamento dei target finanziari, a seguito del superamento dei principali obiettivi del precedente Piano 2022-2026, e delle linee guida strategiche per rafforzare il posizionamento di una "Clear and Simple Commercial Bank" attraverso una trasformazione digital-driven e una crescente specializzazione del modello di servizio per famiglie ed imprese.

Il Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF), con due distinte operazioni di Accelerated Bookbuilding, in data 26 Marzo 2024 e 13 Novembre 2024, ha ulteriormente progressivamente ridotto la propria partecipazione nella Banca fino alla quota attualmente detenuta pari a circa l'11,7% del capitale sociale.

Alla data della presente Relazione risultano azionisti rilevanti, oltre al già evidenziato MEF: Delfin Srl con il 9,78%, Gruppo Francesco Gaetano Caltagirone con il 5,026%, Banco BPM Spa con il 5,003% e Anima Holding Spa con il 3,992%.

In data 17 Dicembre 2024 hanno rassegnato le proprie dimissioni cinque Consiglieri indipendenti indicati dal MEF nelle liste presentate il 27 Marzo 2023 e precisamente: Avv. Paolo Fabris De Fabris, Dr.ssa Lucia Foti Belligambi, Prof.ssa Laura Martiniello, Avv. Annapaola Negri-Clementi e Dr.ssa Donatella Visconti.

In data 27 Dicembre 2024 il Consiglio di amministrazione, con l'approvazione del Collegio sindacale, ha nominato per cooptazione, ai sensi di quanto previsto dall'art. 2386 c.c., il Dr. Alessandro Caltagirone, l'Avv. Elena De Simone, l'Avv. Francesca Renzulli, l'Avv. Marcella Panucci e la Dr.ssa Barbara Tadolini.

In data 24 Gennaio 2025, ai sensi dell'art. 102 del D. lgs. n. 58/98 Testo Unico della Finanza (TUF) e successive modifiche ed integrazioni, la Banca ha annunciato di aver assunto in data 23 Gennaio 2025 la decisione di promuovere una Offerta Pubblica di Scambio totalitaria volontaria ai sensi e per gli effetti degli artt. 102 e 106 del D. lgs. n. 58/98 avente ad oggetto la totalità delle azioni ordinarie, alla data della comunicazione pari a n. 833.279.689, di Mediobanca - Banca di Credito finanziario Società per azioni.

Il Bilancio di esercizio della Capogruppo BMPS evidenzia un utile di esercizio di €mil. 1.922,9 ed un patrimonio netto di €mil. 11.284,5 mentre la Relazione consolidata del Gruppo presenta un utile di €mil. 1.950,6 e un patrimonio netto consolidato di €mil. 11.649,3 rispettivamente al lordo della perdita e del patrimonio netto di terzi pari a €mil. 0,2 e €mil. 0,3 così come analiticamente rappresentato nei documenti che siete chiamati ad approvare.

Gli Amministratori propongono di ripartire l'utile netto dell'esercizio 2024 come segue:

  • (i) a riserva legale per un importo pari al 10% dell'utile maturato corrispondente ad € 192.289.824,17 in conformità alle previsioni dell'art. 31 dello Statuto;
  • (ii) a riserva statutaria per un importo pari al 15% dell'utile maturato corrispondente ad € 288.434.736,26, in conformità a quanto previsto dall'art. 31 dello Statuto;
  • (iii) a riserva indisponibile per un importo pari a € 19.970.421,59, in conformità a quanto previsto dall'art. 6 del D. lgs. n. 38/2005;
  • (iv) ai Soci, con distribuzione di un dividendo unitario di € 0,86 per ogni azione in circolazione, avente diritto al pagamento del dividendo, per un importo complessivo massimo di € 1.083.333.147,16;
  • (v) a riserva straordinaria del residuo utile per un importo pari a € 338.870.112,53.

* * *

Con la presente Relazione il Collegio sindacale riferisce ai sensi di legge, attenendosi alle indicazioni di cui alla Comunicazione Consob n. 1025564 del 6 Aprile 2001 e successive modificazioni ed integrazioni e tenendo altresì in considerazione le norme di comportamento raccomandate dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC), recentemente modificate ed in vigore dal 1° Gennaio 2025.

La presente Relazione, riferita al Bilancio di esercizio, tiene conto, per una più completa disamina, anche di taluni aspetti più ampiamente esposti nella Relazione finanziaria consolidata.

Per quanto richiesto dalle norme, l'attività del Collegio sindacale si è estesa anche alla Rendicontazione di Sostenibilità, inclusa nella Relazione sulla gestione al Bilancio consolidato ed è descritta nella presente Relazione al paragrafo 4.

1. Attività del Collegio sindacale

Si ricorda preliminarmente che l'Assemblea degli Azionisti, in data 20 Aprile 2023, aveva provveduto a confermare il Presidente del Collegio sindacale Dr. Enrico Ciai anche per il mandato 2023-2025 ed a nominare Sindaci effettivi la Dr.ssa Lavinia Linguanti e il Prof. Roberto Serrentino e Sindaci supplenti la Dr.ssa Piera Vitali e l'Avv. Pierpaolo Cotone.

Con riferimento alle citate nomine, rilevano le dimissioni presentate dapprima dalla Dr.ssa Piera Vitali, Sindaco supplente (2.5.2023) e, successivamente, dal Prof. Roberto Serrentino, Sindaco effettivo (15.5.2023).

A seguito di tali ultime dimissioni, in data 15 Maggio 2023, il Sindaco supplente, Avv. Pierpaolo Cotone era subentrato al Prof. Serrentino in qualità di Sindaco effettivo.

L'Assemblea degli Azionisti, in data 11 Aprile 2024, ha provveduto ad integrare la composizione del Collegio sindacale mediante la nomina del Dr. Giacomo Granata quale Sindaco effettivo e della

Dr.ssa Paola Lucia Isabella Giordano quale Sindaco supplente. In tale ultima data l'Avv. Pierpaolo Cotone, in precedenza, come detto, subentrato quale Sindaco effettivo, è tornato a ricoprire la carica di Sindaco supplente.

La presente Relazione riferisce anche circa l'attività di vigilanza espletata dall'Organo di controllo in carica nel periodo 1° Gennaio-11 Aprile 2024.

Il Collegio sindacale in carica ha quindi provveduto ad esaminare, quale Organo competente ai sensi del D.M. 169/20, l'idoneità e i requisiti dei nuovi membri per lo svolgimento dell'incarico nonché ad effettuare le necessarie verifiche in materia di interlocking trasmettendone le risultanze alla Autorità di Vigilanza.

Tale processo si è concluso con la positiva valutazione della BCE che ha trasmesso la propria decisione in data 12 Settembre 2024.

Il Collegio sindacale nel corso dell'intero esercizio 2024 ha adempiuto ai propri doveri istituzionali tenendo complessivamente n. 43 "adunanze 1 ", regolarmente convocate e costituite, salvaguardando senza eccezioni il rispetto di eventuali situazioni di conflitto di interessi.

In particolare, l'Organo di controllo in carica fino all'11 Aprile 2024 ha tenuto n. 23 "adunanze1 "; il Collegio sindacale nella composizione attuale determinatesi con l'Assemblea dell'11 Aprile, ha tenuto n. 20 "adunanze1 " di cui n. 1 da remoto.

Il Collegio sindacale ha inoltre partecipato all'unica Assemblea svoltasi nel corso dell'anno, a tutte le n. 14 riunioni del Consiglio di amministrazione ed a quelle dei Comitati endoconsiliari, costituiti ed operanti secondo la normativa di riferimento.

In occasione delle sedute consiliari, i Sindaci hanno avuto modo di prendere visione, tra l'altro, delle relazioni contenenti le informazioni trimestrali obbligatorie, previste dalla legge e dallo Statuto.

Dall'inizio dell'esercizio in corso e fino alla data di deposito della presente Relazione si sono tenute n. 23 "adunanze1 " di cui n. 9 da remoto.

I Sindaci hanno altresì partecipato al programma di "Board Induction" formativo per tutti gli esponenti (Amministratori e Sindaci) sui seguenti temi: "La Corporate Governance nelle Banche", "La governance della sostenibilità e l'evoluzione della reportistica di sostenibilità", "Modelli per i rischi di credito", "ICAAP ILAAP con focus sui Rischi di Pillar 2", "Catalogo Prodotti della Banca e del Gruppo – Products Oversight Governance", "Operazioni con Parti Correlate e Soggetti Collegati", "Le politiche di Remunerazione", "La Trasparenza bancaria", "Il processo di identificazione dei rischi", "Capital Requirements Regulation 3 – CRR3", "Il processo di Autovalutazione dell'AML", "Cybersecurity" e "Framework regolamentare delle Istituzioni creditizie Banking union".

Quando espressamente indicato dalle norme, il Collegio sindacale ha provveduto al rilascio di pareri obbligatori. Inoltre, ha fornito considerazioni, osservazioni e formulato proposte specifiche su tematiche richieste dalle Autorità di Vigilanza, sia domestiche che europee (si confronti al riguardo per un maggior dettaglio § 1.2).

1 Per "adunanze" si intendono riunioni e/o rilascio di pareri obbligatori, osservazioni/determinazioni e considerazioni del Collegio sindacale, come meglio dettagliato nel paragrafo 1.2.

Nelle citate riunioni ordinarie, di norma tenute in corrispondenza delle sedute del Consiglio di amministrazione, partecipano con regolarità i Responsabili delle Funzioni di controllo e i loro collaboratori, incaricati del seguimento delle materie da esaminare così da poter garantire il necessario approfondimento degli argomenti, trattando con puntualità i flussi informativi inoltrati con la periodicità stabilita all'Organo di controllo.

Sempre nel corso di tali riunioni sono stati tenuti, con assiduità, incontri anche con i Dirigenti delle altre Strutture centrali della Banca, sia per informarli più direttamente delle aree di attenzione di volta in volta emergenti dallo svolgimento delle attività di vigilanza del Collegio e delle Funzioni di controllo, sia per poter essere informati dagli stessi, ciascuno per i profili di propria competenza, sull'avvenuta realizzazione delle azioni migliorative/correttive concordate, ovvero sugli aggiornamenti circa le attività rimediali poste in essere.

Con i medesimi Dirigenti e con i Responsabili delle Funzioni di controllo sono stati approfonditi ulteriori temi di interesse specifico del Collegio sindacale nello svolgimento della propria attività di vigilanza o al fine di rilasciare, laddove previsto, pareri, osservazioni, considerazioni e formulare proposte.

Particolare attenzione è stata riservata al nuovo Piano Industriale 2024-2028, il cui sviluppo è stato ritenuto opportuno dagli Amministratori alla luce dei risultati raggiunti e delle evoluzioni del contesto macroeconomico. Tale Piano mira a creare una Banca pronta per il futuro, in grado di soddisfare l'esigenza e l'evoluzione dei clienti, attraverso un processo di innovazione aziendale e tecnologica sostenuto da un ampio piano di investimenti, valorizzando appieno le risorse della Banca, migliorando ulteriormente la sostenibilità del business, rafforzando il Bilancio e concentrandosi su distribuzione e creazione di valore per tutti gli stakeholder della Banca.

I Sindaci hanno fattivamente partecipato ai lavori propedeutici alla definizione di tale Piano anche nel corso di n. 3 Off-site meeting tenuti allo scopo.

In tale contesto, specifico rilievo è stato attribuito dal Collegio sindacale al puntuale seguimento di nuove progettualità avviate nel corso dell'esercizio in quanto ritenute fattori abilitanti del citato Piano Industriale (quali ad esempio il Piano IT/IS), ovvero di iniziative necessarie a garantire alla Banca piena conformità alle aspettative di Vigilanza o ad evoluzioni normative mirate a porre le basi per armonizzare e rafforzare la resilienza operativa e digitale della Banca (PERDAR/RDARR e DORA).

Costante è risultato il seguimento dedicato dall'Organo di controllo alla attività posta in essere dalle Autorità di Vigilanza, in particolare con il processo di seguimento della SREP Decision notificata dalla BCE in corso d'anno e delle conseguenti azioni poste in essere dalla Banca.

Notevole è risultato l'impegno dedicato al monitoraggio delle azioni rimediali individuate e attuate dalle competenti Funzioni per addivenire al concreto superamento dei rilievi formulati dalle Autorità di Vigilanza.

Analogo e continuo seguimento è stato attuato sulla tempestiva ed effettiva risoluzione dei gap riscontrati dalle Funzioni di controllo nel corso delle proprie attività di verifica, opportunamente e costantemente rendicontate al Collegio sindacale con periodicità concordata.

Nel corso dell'esercizio si sono tenuti anche incontri dell'Organo di controllo con le Autorità di Vigilanza che hanno condotto specifiche verifiche presso la Banca (AML e OSI Credito) e un incontro con il Joint Supervisory Team (JST) nell'ambito delle ordinarie interlocuzioni.

Sono state eseguite inoltre verifiche dirette, con l'assistenza della Funzione di Audit, di cui viene riferito con maggiore dettaglio nel prosieguo della presente Relazione.

I verbali del Collegio sindacale che danno conto delle suddette attività, in relazione ai vari ambiti trattati, sono stati inviati, qualora previsto o ritenuto opportuno, all'attenzione del Presidente del Consiglio di amministrazione e dell'Amministratore delegato/Direttore generale anche nella sua qualità di Amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi e, per gli aspetti strettamente di competenza, vengono pure rimessi ai Presidenti dei Comitati endoconsiliari.

Ai fini della vigilanza sui processi di informativa finanziaria, il Collegio sindacale ha, con regolarità, incontrato sia il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari che il Revisore legale PricewaterhouseCoopers Spa (PwC) incaricato per il novennio 2020-2028; con quest'ultimo per consentire in particolare il consueto scambio di informazioni, previsto dall'art. 150 del D. lgs. n. 58/98 (TUF).

Con riferimento alla revisione contabile rileva, in particolare, la Proposta che questo Collegio sindacale, dopo la chiusura dell'esercizio, ha formulato al Consiglio di amministrazione riguardante la richiesta di PwC di integrazione dei corrispettivi inerenti attività di revisione aggiuntive ed integrative rispetto ai servizi di revisione legale dei conti, a suo tempo inclusi nella Proposta iniziale di incarico approvata dall'Assemblea degli Azionisti della Banca l'11.4.2019. Si tratta di attività addizionali che hanno comportato un maggiore impegno per la Società di revisione, connesse con le necessità di garantire l'allineamento ai nuovi obblighi in materia di sostenibilità introdotti dalla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) 2022/2464, recepita in Italia con il D. lgs. n. 25/24.

Tali attività hanno comportato costi complessivi per € 210.000 per il 2024 e prevedono costi per € 130.000 per ciascuno degli esercizi successivi fino al 2028 (oltre ad IVA ed al contributo Consob).

Rileva, infine, che alla medesima Società di revisione non saranno più riconosciuti gli onorari per la revisione limitata della DNF ai sensi del D. lgs. n. 254 del 30.12.2016 (circa € 44.000) previsti dalla citata Proposta iniziale approvata dall'Assemblea nel 2019.

Delle medesime attività e del conseguente incremento dei corrispettivi verrà data informativa da parte del Presidente del Consiglio di amministrazione, nel corso dell'Assemblea chiamata ad approvare il Bilancio chiuso al 31.12.2024.

Così come previsto dall'art. 151 del D. lgs. n. 58/98 e dalle Istruzioni di Vigilanza della Banca d'Italia, si sono tenuti specifici incontri con i Collegi sindacali delle principali Società controllate al fine di procedere al reciproco scambio informativo sulle attività svolte come precisato nel successivo paragrafo 6.1.

Analogo e proficuo scambio informativo è stato realizzato con l'Organismo di Vigilanza 231/01, incontrato con regolarità nel corso dell'esercizio per un opportuno confronto sulle tematiche di reciproco interesse.

1.1 Esito delle specifiche attività di verifica eseguite dal Collegio sindacale

Verifiche dirette eseguite dal Collegio sindacale

Nell'ambito delle complessive attività svolte dal Collegio sindacale per adempiere ai compiti di vigilanza previsti dalla normativa di riferimento, peculiare rilievo assumono le verifiche eseguite nel corso dell'anno, avvalendosi principalmente della collaborazione della Funzione di Internal Audit, oltre che delle altre Funzioni di controllo.

Si tratta nello specifico di verifiche rientranti nel più ampio contesto dell'Audit Plan, che rispondono all'esigenza del Collegio sindacale di approfondire in modo diretto le tematiche che, anno per anno, sono ritenute di maggiore rilevanza e di precipuo interesse.

Per il 2024 sono state eseguite, con l'assistenza della Direzione Chief Audit Executive (CAE), n. 14 verifiche che hanno consentito di approfondire specifici ambiti, ritenuti particolarmente significativi dal Collegio sindacale, riconducibili ai seguenti processi:

  • Credito (n. 4): Credit File Review 1S24; Credit File Review UTP; Assurance NPE Strategy; Gestione del Portafoglio Creditizio 2024;
  • Data Governance (n. 2): OSI 198380 Credit Risk - Recommendation #11-Data Quality-Loan data Tape; Data Quality AIRB;
  • Processi di Business commerciali e supporto (n. 4): POG su prodotti bancari per la clientela al dettaglio: implementazione e delibera; Gestione Bonifici Estero (Fruendo); Spese gestione progetti IT; Gestione ATM (Nexi);
  • ICT e Sicurezza Logica (n. 2): Penetration Testing dall'interno della rete aziendale; Governo e Gestione delle obsolescenze tecnologiche;
  • Trasparenza (n. 1): Gestione assegni FAD per rimborsi del piano di rimedio trasparenza;
  • Contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo (n. 1): Contrasto al Finanziamento del Terrorismo.

A margine delle già indicate attività di revisione, in linea con la consueta scala di valutazione articolata su quattro livelli a criticità crescente "R1-Verde", "R2-Giallo", "R3-Arancione" e "R4-Rosso", sono stati attribuiti giudizi sostanzialmente positivi: "R1-Verde" e "R2-Giallo", con riferimento rispettivamente a n. 3 e n. 9 interventi. Per i restanti n. 2 interventi, considerata la tipologia degli stessi (Attività di asseverazione sulla OSI 198380 Credit Risk e Penetration Testing dall'interno della rete aziendale) non è stato attribuito alcun giudizio.

Al riguardo, rispetto allo scorso anno, rileva un miglioramento degli esiti complessivi delle verifiche della specie che, come detto, hanno fatto registrare giudizi posizionati nella fascia positiva della scala di valutazione.

Al termine delle suesposte attività di audit gli elementi di attenzione riscontrati sono stati opportunamente condivisi con le rispettive Funzioni owner ai fini dello sviluppo delle conseguenti azioni di rimedio su cui rileva la consueta attività di monitoraggio da parte della Funzione di Audit. L'avanzamento delle medesime azioni è altresì oggetto del sistematico monitoraggio posto in essere da questo Organo di controllo attraverso la puntuale analisi delle apposite informative allo scopo predisposte e rese disponibili (Quarterly report, Execution plan dei gap).

Focus sul Rischio di credito

In continuità con i precedenti esercizi, anche per il 2024, il Collegio sindacale ha riservato una particolare attenzione al governo ed all'evoluzione dell'attività creditizia, che rappresenta il core business del Gruppo e la principale componente di rischio; ciò nell'ottica di acquisire contezza in merito all'adeguatezza dei sistemi e delle procedure atti a garantire un'efficace gestione del rischio di credito, in linea con i target definiti nelle strategie creditizie approvate dal Consiglio di amministrazione (29.2.24).

L'azione di vigilanza del Collegio sindacale ha, quindi, riguardato il complesso delle attività e delle iniziative sviluppate dalla Banca al fine di constatarne l'allineamento con le medesime strategie creditizie oltreché con le aspettative dei Regulators, ribadendo la necessità di perseguire un attento presidio e monitoraggio nel continuo delle esposizioni al fine di garantire nel tempo la coerenza tra le caratteristiche della controparte e la sua classificazione/valutazione, individuando tempestivamente le posizioni che presentano segnali di deterioramento e garantire quindi il contenimento del costo del credito ed il flusso di default.

Specifiche analisi e riflessioni sono state condotte sugli impatti derivanti dal più ampio contesto esterno, socio-economico e geopolitico, laddove l'evoluzione delle variabili macroeconomiche (inflazione, tassi di interesse, crescita, produzione industriale) e dei relativi rischi sottesi potrebbero influire sulla capacità della clientela del Gruppo di onorare gli impegni assunti e determinare, di conseguenza, un significativo peggioramento della qualità del credito.

In tale ambito rilevano le azioni gestionali individuate dalle competenti Funzioni della Banca atte a garantire il regolare avanzamento del processo di implementazione e di rafforzamento del complessivo sistema di controllo sul rischio di credito, in linea con la normativa di riferimento oltreché con le indicazioni e le aspettative della Vigilanza che, in più sedi, ha colto l'occasione per sottolineare la rilevanza da attribuire alla prevenzione e alla gestione delle situazioni di difficoltà di imprese e persone fisiche, nonché alla valutazione delle garanzie, pubbliche e immobiliari, ed all'integrazione dei rischi climatici e ambientali nella gestione del credito. A tale ultimo riguardo, infatti, rileva la particolare attenzione riservata ai rischi climatici ed a quelli legati alla transizione ambientale, con l'obiettivo di accelerare il processo di integrazione delle richieste del Regolatore e del mercato nelle strategie ordinarie in linea con gli impegni sottoscritti dal Gruppo nell'ambito della NZBA (Net-Zero Banking Alliance).

Maggiori dettagli sulle evoluzioni delle complessive attività ed iniziative allo scopo realizzate, ivi compresi i processi di sviluppo e di analisi finalizzati al presidio del rischio di credito, sono stati acquisiti dal Collegio sindacale nel corso dei sistematici incontri condotti nel corso dell'anno sia con le Funzioni di business che con quelle di controllo. Si fa riferimento, tra l'altro, agli incontri tenuti con il Chief Lending Officer (CLO), principalmente orientati ad esaminare e commentare l'evoluzione degli aggregati creditizi e l'andamento degli indicatori di performance e con il Chief Risk Officer (CRO), maggiormente incentrati sugli aspetti quantitativi di misurazione dei rischi e dei relativi modelli.

Oltre a ciò, le principali dinamiche caratterizzanti l'attività creditizia sono state altresì analizzate insieme al Dirigente Preposto, oltreché con la Società incaricata della revisione contabile, al fine di acquisire anche gli esiti che emergono dalle rispettive attività di controllo in materia.

Da ultimo, quale terzo livello di controllo, si inseriscono le verifiche condotte dalla Funzione di Audit a livello sia di processo che di strutture territoriali periferiche, comprensive altresì delle

attività di asseverazione richieste dalle Autorità di Vigilanza e delle analisi cosiddette "single name" (Credit File Review), finalizzate all'esame di un campione di pratiche selezionate per determinarne la corretta classificazione amministrativa.

Inoltre, a partire dal quarto trimestre 2024, in aggiunta ai singoli incontri "one-to-one" con i Responsabili delle suesposte Funzioni a vario titolo coinvolti nel processo creditizio, il Collegio sindacale ha introdotto la prassi di un incontro congiunto con i medesimi Responsabili, da tenersi con cadenza almeno trimestrale, al fine di sviluppare sinergie e momenti di coordinamento e collaborazione tra le Funzioni stesse; al primo incontro della specie, tenuto il 15 Ottobre 2024, ha fatto seguito quello del 18 Febbraio u.s..

L'obiettivo perseguito è quello di mettere a fattor comune gli ambiti di miglioramento e gli elementi di rischio più significativi emersi nel corso delle rispettive attività svolte verificandone l'effettiva presa in carico da parte delle Funzioni owner, facendo nel contempo il punto sulla regolare evoluzione delle iniziative conseguenti alla risoluzione di findings elevati dalle Autorità di Vigilanza ad esito degli accessi ispettivi dalle stesse effettuati ovvero rispondenti a specifiche indicazioni e/o raccomandazioni formulate dalle medesime Autorità al fine di garantire un continuo e puntuale presidio sul rischio di credito.

In tale ambito, nel corso dell'anno il Collegio sindacale ha potuto prendere atto del completamento, nel rispetto dei tempi previsti ed in linea con i "deliverables" attesi, di tutte le attività rientranti nel Piano d'azione definito dalle competenti Funzioni per superare gli ambiti di miglioramento rilevati dalla BCE nel corso della verifica condotta dal 21 Aprile al 19 Agosto 2022 sui processi del credito corporate e small business (OSI-2022-ITMPS-0198380). Inoltre, così come richiesto dalla Vigilanza, l'effettiva chiusura delle azioni rimediali è stata confermata dalle attività di asseverazione condotte dalla Funzione di Audit.

Alcune delle suddette verifiche sono state condotte in assistenza a questo Collegio sindacale, così come meglio dettagliato nel paragrafo precedente. Stante la rilevanza della tematica che qui occupa, per le motivazioni già indicate, anche nell'ambito della definizione dell'Audit Plan 2025 il Collegio sindacale ha chiesto esplicitamente alla Funzione di revisione interna di prevedere specifiche revisioni sui processi del credito (n. 5).

Si evidenzia infine che, a partire dall'11 Novembre 2024 alla fine del mese di Febbraio 2025 è stata condotta da parte della BCE una specifica attività ispettiva in materia di "Rischio di credito e di controparte" (OSI-2024-0240556) finalizzata a valutare l'adeguatezza e l'effettività della gestione del rischio di credito sul portafoglio SME, avuto riguardo in particolare ai seguenti ambiti: i) IFRS9: Metodologie, policy e procedure per lo staging contabile e gli accantonamenti; ii) Review dei processi creditizi: identificazione del rischio, classificazione, provisioning e collateral management; iii) Follow up dei precedenti finding OSI 2022 (#finding comunicati chiusi il 30.6.2024). La medesima ispezione ha altresì riguardato una specifica Credit File Review (CFR), in relazione alla quale è stato esaminato un campione di posizioni creditizie (performing e non performing) riferito alla data del 30.6.24.

Il Collegio sindacale, in linea con le richieste avanzate dal Team ispettivo, ha provveduto a mettere a disposizione i verbali delle proprie riunioni a partire da Settembre 2022 ed ha tenuto un apposito incontro con il medesimo Team ispettivo (15.1.25) nel corso del quale ha illustrato la sistematica attività di monitoraggio condotta in ambito creditizio che ha, via via, contemplato tutte le componenti di analisi associate al processo stesso. Gli Ispettori hanno fornito il quadro generale, ancorché parziale, emerso dalle indagini condotte fino a quella data. Gli accertamenti ispettivi sono stati, infatti, completati alla fine del mese di Febbraio 2025 e il rapporto ispettivo finale è atteso entro il primo semestre del corrente anno.

Per maggiori dettagli si fa rimando alla sezione dedicata alle "Verifiche delle Autorità di Vigilanza" (§ 6.2).

Focus su Piano Industriale 2024-2028 e Piano Strategico IT/IS 2024-2028

Nel 2023 Banca MPS ha raggiunto, in anticipo sui tempi, i principali KPI (Key Performance Indicator) economici e finanziari definiti nel Piano Strategico 2022-2026, lanciando una serie di iniziative che hanno posto le basi per un ulteriore miglioramento della performance nel tempo; alla luce dei risultati già raggiunti e delle evoluzioni del contesto macroeconomico è stato ritenuto opportuno sviluppare un nuovo Piano Strategico.

Nel 2024, quindi, il Consiglio di amministrazione della Capogruppo (5.8.24) ha approvato un nuovo Piano Industriale per il periodo 2024-2028, "A Clear and Simple Commercial Bank Revolving Around Customers, Combining Technology With Human Touch" che mira ad una Banca in grado di soddisfare con successo le esigenze in termini di evoluzione dei clienti, attraverso un processo di innovazione aziendale e tecnologica sostenuto da un ampio piano di investimenti, valorizzando appieno le risorse talentuose, migliorando ulteriormente la sostenibilità del business, rafforzando il bilancio e concentrandosi su distribuzione e creazione di valore per tutti gli stakeholders.

Al suddetto Piano sono stati corredati il Liquidity and Funding Plan pluriennale, in cui sono definite le linee guida dell'attività di gestione della liquidità e del funding del Gruppo con un orizzonte temporale pluriennale, a supporto dello sviluppo e degli obiettivi delineati nel Piano e in coerenza con i livelli di adeguatezza patrimoniale e liquidità ivi indicati.

Il Piano è altresì integrato con il Piano Strategico IT/IS, a presidio dell'evoluzione dell'Information Tecnology (IT) e dell'Information Security (IS), che costituisce un aggiornamento del Piano Strategico IT e IS 2024-26, che a sua volta incorpora i contenuti del Piano Triennale Sicurezza Logica 2022-24 adeguandoli alle nuove strategie aziendali in termini di evoluzione digitale; vengono quindi recepiti i requisiti regolamentari provenienti dal Regolamento DORA (Digital Operational Resilience Act) volti a rafforzare la gestione dei rischi ICT e quanto emerso dal Cyber Resilience Stress Test. Viene, inoltre, esteso l'orizzonte temporale agli anni 2027 e 2028, introducendo nuove iniziative focalizzate al rinnovamento tecnologico delle infrastrutture di sicurezza.

In particolare, in coerenza con il suddetto Piano Strategico IT/IS 2024-2028 è stata definita la Digital Transformation Strategy - basata su tre macro-direttrici: "Sviluppo di soluzioni digitali end-to-end", "Modernizzazione e scalabilità degli applicativi" e "Presidio dei dati e sviluppo algoritmi di AI/Gen AI (Generative Artificial Intelligence)" - e le necessarie attività progettuali per l'implementazione della stessa. A tale riguardo rilevano n. 9 Progetti strategici declinati su n. 19 moduli dedicati all'evoluzione dei modelli commerciali/operativi al fine di rafforzare il posizionamento di business e tecnologico della Banca e n. 36 Progetti prescrittivi addizionali che verranno implementati nel corso del 2025, al fine di adeguare i processi e le applicazioni a supporto delle attività ordinarie con il coinvolgimento di tutte le Funzioni operative interessate e con un adeguato piano di investimenti.

Le linee guida e le conseguenti iniziative strategiche previste dal Piano Industriale 2024-2028 sono state rappresentate nelle sessioni dedicate di offsite meeting e nelle sedute consiliari alle quali i Sindaci hanno partecipato. Ulteriori approfondimenti sono stati poi condotti dal Collegio sindacale con il Management aziendale nel corso di incontri con i Responsabili delle Funzioni aziendali interessate, principalmente CFO, CRO e COO con i quali sono state effettuate specifiche analisi e valutazioni

rispettivamente in materia di "Piano di Funding", "Adeguatezza Patrimoniale e di Liquidità", Sviluppo Tecnologico e "Digital Transformation Strategy" a supporto del Piano Strategico.

Sulla base degli elementi informativi illustrati e messi a disposizione in tali sedi, l'Organo di controllo ha potuto prendere atto della rilevanza e della portata delle azioni previste e dei conseguenti investimenti necessari per abilitare la trasformazione digitale e l'attuazione delle iniziative distintive del Piano, ribadendo la necessità di prestare particolare attenzione al rischio di execution con riferimento agli obiettivi delle azioni commerciali previste, ai progetti di trasformazione digitale e alla conseguente evoluzione dell'architettura e dell'infrastruttura IT, assicurando lo sviluppo dei progetti stessi, prevalentemente volti al perseguimento della conformità normativa e al rafforzamento della sicurezza informatica.

1.2 Pareri obbligatori, osservazioni/determinazioni, considerazioni e proposte rilasciate dal Collegio sindacale

Il Collegio sindacale è stato chiamato a rilasciare le seguenti attestazioni che la normativa vigente e le Disposizioni di vigilanza assegnano alla sua competenza:

Attività svolta fino alla data di deposito della Relazione al Bilancio chiuso al 31.12.2023 (18.3.24):

Pareri obbligatori:

  • revisione dei limiti per operatività con Soggetti Collegati, rientrante nell'ambito della più ampia proposta sul Risk Appetite Statement (RAS) di Gruppo 2024;
  • piano delle attività programmate della Funzione di Audit per il 2024;
  • rispetto dei requisiti previsti per l'utilizzo continuativo dei sistemi avanzati di gestione del rischio di credito (AIRB) e di quello operativo (AMA);
  • approvazione bonus 2023 riferito alla figura dell'Amministratore delegato e Direttore generale;
  • sistema incentivante 2024 e phantom shares riferito alla figura dell'Amministratore delegato e Direttore generale.

Considerazioni:

▪ controlli eseguiti sulle Funzioni operative esternalizzate svolti dalla Revisione interna.

Osservazioni/Determinazioni:

  • controlli svolti dalle Funzioni di Compliance, di Risk Management e di Audit in materia di prestazione dei servizi di investimento con la clientela.
  • Attività condotta dal deposito della Relazione al Bilancio chiuso al 31.12.23 (18.3.24) fino al 31.12.24:

Pareri obbligatori:

  • resoconto sui processi ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process) e ILAAP (Internal Liquidity Adequacy Assessment Process);
  • nomina del Responsabile Antiriciclaggio di Gruppo, adeguamento organizzativo della Funzione AML e aggiornamento e revoca della Delega ex art. 36 D. lgs. n. 231/2007 e successive modifiche ed integrazioni in materia di "segnalazione operazioni sospette";
  • richiesta di informazioni e interventi della Banca d'Italia del 30.4.2024 "Indagine in materia di operazioni non autorizzate e disconoscimenti";

1072

  • revisione del piano delle attività programmate della Funzione di Audit per il 2024;
  • nomina del Responsabile della Direzione Chief Risk Officer;
  • remunerazione da riconoscere ai componenti del Comitato IT e Digitalizzazione;
  • cooptazione di n. 5 Amministratori ai sensi dell'art. n. 2386 del c.c..
  • Attività condotta dal 1°.1.25 e fino alla data di deposito della presente Relazione:

Pareri obbligatori:

  • aggiornamento deleghe ex art. 36 del D. lgs. n. 231/2007 e successive modifiche ed integrazioni in materia di "segnalazioni di operazioni sospette";
  • revisione dei limiti per operatività con Soggetti Collegati, rientrante nell'ambito della più ampia proposta sul Risk Appetite Statement (RAS) di Gruppo 2025;
  • piano delle attività programmate della Funzione di Audit per il 2025;
  • rispetto dei requisiti previsti per l'utilizzo continuativo dei sistemi avanzati di gestione del rischio di credito (AIRB) e di quello operativo (AMA);
  • resoconto sui processi ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process) e ILAAP (Internal Liquidity Adequacy Assessment Process);
  • sistema incentivante 2025 e phantom shares riferito alla figura dell'Amministratore delegato e Direttore generale;
  • ulteriori incarichi affidati alla Società di revisione, ai sensi del Regolamento (UE) n. 537/14 e del D. lgs. n. 39/10 modificato ed integrato dal D. lgs. n. 135/16 connessi con l'Offerta Pubblica di Scambio su azioni Mediobanca Spa;
  • approvazione bonus 2024 riferito alla figura dell'Amministratore delegato e Direttore generale.

Considerazioni:

▪ controlli eseguiti sulle Funzioni operative esternalizzate svolti dalla Revisione interna.

Osservazioni/Determinazioni:

▪ controlli svolti dalle Funzioni di Compliance, di Risk Management e di Audit in materia di prestazione dei servizi di investimento con la clientela.

Proposte

▪ richiesta presentata dalla Società di revisione di integrazione del corrispettivo inerente attività di revisione aggiuntive ed integrative rispetto ai servizi di revisione legale dei conti, a suo tempo deliberato dall'Assemblea (nuovi obblighi in materia di sostenibilità introdotti dalla CSRD).

2. Osservazioni sul rispetto dei principi di corretta amministrazione

Il Collegio sindacale ha vigilato sul rispetto di principi di corretta amministrazione e di tutela del patrimonio della Banca, la cui gestione rispetta le norme di legge e dello Statuto Sociale, anche in ragione di una adeguata articolazione dei poteri e del sistema di deleghe, in coerenza con l'assetto dimensionale, organizzativo e di governance della Banca.

Il Collegio sindacale nel corso dell'esercizio 2024 ha ricevuto periodicamente dagli Amministratori - anche attraverso la partecipazione alle riunioni del Consiglio di amministrazione e prendendo parte a tutti i Comitati endoconsiliari cui la Banca aderisce, nonché in occasione degli incontri con i Collegi sindacali delle principali Controllate, con le figure apicali della Banca, con le Funzioni di controllo e la Società incaricata della revisione legale - le informazioni sull'attività svolta e sugli atti di gestione compiuti dalla Banca e, alla luce delle informazioni disponibili, può ragionevolmente confermare che le operazioni realizzate sono conformi alla legge e allo Statuto sociale.

2.1 Operazioni ed eventi di maggiore rilevanza

Il Collegio sindacale ha monitorato in modo continuativo le operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale effettuate dalla Banca, sviluppando una dinamica di confronto costante e proficuo con le varie Funzioni aziendali coinvolte, nell'ambito delle rispettive competenze.

Sulla base delle principali evidenze acquisite nell'adempimento delle proprie funzioni sono stati individuati taluni eventi, oltre a quelli descritti in altri paragrafi della presente Relazione, ritenuti più significativi che hanno caratterizzato l'esercizio 2024, nonché i primi mesi del 2025, di seguito segnalati riuniti per argomento e cronologia. Si fa rinvio, per un maggior dettaglio, anche alla Relazione sulla gestione del Gruppo redatta dagli Amministratori.

Valutazione Rating

Nel corso del 2024 il miglioramento del merito di credito della Banca, nonché il rafforzamento della relativa solvibilità e ristabilita capacità di generare utili, ha portato le Agenzie di Rating (tra le quali DBRS Ratings, Moody's e Fitch) a rivedere in ulteriore miglioramento il rating di BMPS.

A seguito dell'annuncio della Banca del 24 Gennaio 2025 sul lancio dell'Offerta Pubblica di Scambio totalitaria volontaria sulle azioni di Mediobanca (OPS), l'agenzia di rating Moody's ha migliorato da stabile a positivo l'outlook di lungo termine sui rating dei depositi e del debito senior unsecured, confermando tutti i rating della Banca.

Moody's ha, inoltre, indicato la possibilità di un upgrade multi-notch, subordinato al completamento con successo della transazione e al miglioramento del merito di credito.

In data 28 Febbraio 2025 Standard Ethics ha elevato il Corporate Standard Ethics Rating della Banca a "EE+" dal precedente "EE" con conferma dell'outlook positivo, evidenziando una "forte integrazione nella strategia aziendale dei fattori ESG che caratterizzano i sistemi di monitoraggio e gestione dei rischi, nonché l'operatività della Banca - inclusa quella creditizia, di finanziamento e funding.

Liquidity e Funding Strategy

Con riferimento al profilo di liquidità e funding del Gruppo, il Collegio sindacale ha preso atto della solida posizione di liquidità con una counterbalancing capacity non impegnata pari ad €mld. 33 e una incidenza del funding BCE sul totale passivo (circa 7%) già in linea con il target al 2026 del nuovo Piano Industriale.

Il profilo delle scadenze nell'orizzonte temporale 2024-2028 è rappresentato principalmente dalle aste BCE che, al 31 Dicembre 2024, si sono attestate ad €mld. 8,5 (in riduzione di circa il 35%

rispetto al 31.12.23). Nel periodo 2024-2028 le altre scadenze sono rappresentate dai bond istituzionali, per circa €mld. 5,8 da rimborsare, a scadenze periodiche, entro il 2028.

In linea con gli obiettivi del funding plan e nel rispetto dei target MREL (Minimum Requirement for own funds and Eligible Liabilities), la Banca, nel corso dell'esercizio 2024, ha realizzato i seguenti n. 4 collocamenti per complessivi €mld. 2,75, con richieste ben superiori all'effettivo collocato:

  • Marzo 2024, obbligazione senior preferred da €mld. 0,5 con scadenza 5 anni;
  • Aprile 2024, prima emissione di European Covered Bond da €mld. 0,75;
  • Luglio 2024, prima emissione di Social European Covered Bond da €mld. 0,75 realizzata da BMPS;
  • Novembre 2024, senior preferred da €mld. 0,75 con durata 6 anni.

Nel complesso, il Collegio sindacale ha preso atto che, nel corso del 2024, i principali indici di liquidità (Liquidity Coverage Ratio e Net Stable Funding Ratio) si sono mantenuti al di sopra delle limitazioni imposte nel Risk Appetite Framework e che gli stress test di liquidità condotti nel Gruppo hanno in tutti i casi dato luogo a esiti positivi. Il Liquidity and Funding Plan di Gruppo 2024-2028 richiederà, comunque, una declinazione annuale, tempo per tempo, che rappresenterà con maggior livello di dettaglio le azioni effettive da intraprendere nel corso dell'anno di riferimento e le autorizzazioni alle strutture operative per la loro realizzazione.

MREL Capacity

Con riferimento al requisito minimo di fondi propri e passività ammissibili (MREL), alla data del 31 Dicembre 2024, il Gruppo presenta valori superiori ai requisiti previsti per l'esercizio: (i) MREL capacity del 28,50% in termini di TREA (Total Risk Exposure Amount) e dell'11,19% in termini di LRE ("Leverage ratio exposure measure"); (ii) MREL subordination capacity del 21,24% in termini di TREA e dell'8,34% in termini di LRE.

Con lettera del 29 Novembre 2024 la Banca ha ricevuto la MREL Decision 2024 sulla determinazione del requisito minimo di fondi propri e passività ammissibili. La determinazione del MREL, con effetto a partire dalla medesima data, prevede che la Banca rispetti, su base consolidata, un MREL pari al 23,59% in termini di TREA, a cui va sommato il Requisito Combinato di Riserva di Capitale (CBR) pari al 2,89% e il 6,43% in termini di LRE. A questi si aggiungono gli ulteriori requisiti di MREL subordinato, da soddisfarsi con fondi propri e strumenti subordinati, pari a 13,99% di TREA, a cui va aggiunto il CBR e 6,43% di LRE.

* * *

Nel complesso, a fronte delle scadenze previste, le strategie di funding del Gruppo, definite in coerenza con il Risk Appetite Statement e declinate nel Funding plan, si pongono l'obiettivo di mantenere gli indicatori di liquidità su livelli adeguati, ampiamente superiori ai limiti normativi, nonché a garantire il soddisfacimento dei requisiti MREL.

Adeguatezza Patrimoniale

In data 11 Dicembre 2024 la Banca, a conclusione del processo annuale di revisione e valutazione prudenziale condotto nel 2024, ha ricevuto la notifica della decisione finale della BCE riguardante i requisiti patrimoniali da soddisfare su base consolidata dal 1° Gennaio 2025.

Il requisito minimo complessivo in termini di Common Equity Tier 1 ratio (CET 1) si attesta all'8,78%, somma tra Pillar 1 (4,50%), Pillar 2 (1,41%) e Combined Buffer Requirement (2,87%). La Pillar 2 Capital Guidance "P2G", fissata all'1,15%, risulta invariata rispetto ai livelli 2024.

Con riferimento ai requisiti prudenziali quantitativi, nello specifico è indicato che la Capogruppo deve mantenere, a partire dal 1° Gennaio 2025, su base consolidata, un livello di TSCR (Total SREP Capital Requirement ratio) pari a 10,50%, che include un requisito minimo di Pillar 1 dell'8% ai sensi dell'art. 92 del CRR e un requisito aggiuntivo di Pillar 2 del 2,50%, in riduzione rispetto al livello del 2,75% del 2024, che dovrà essere rispettato almeno per il 56,25% con CET1 e per almeno il 75% con Tier 1. Inoltre, riguardo alla P2G, la BCE si aspetta che BMPS mantenga, su base consolidata, un requisito dell'1,15%, da soddisfare interamente con Capitale Primario di Classe 1 in aggiunta al requisito complessivo di capitale.

A partire dal 31 Dicembre 2024 il Gruppo deve rispettare inoltre il Systemic Risk Buffer, pari all'1% delle esposizioni ponderate per il rischio di credito e di controparte verso i residenti in Italia, il quale deve essere raggiunto gradualmente costituendo una riserva pari allo 0,5% delle esposizioni rilevanti entro il 31 Dicembre 2024 e il rimanente 0,5% entro il 30 Giugno 2025.

Al 31 dicembre 2024, i coefficienti patrimoniali di Gruppo CET1 e Total Capital, che includono l'utile del 2024, al netto dell'importo dei dividendi da distribuire, sono pari rispettivamente a 18,3% e 20,6% (rispettivamente +1,10% e -4,6% circa rispetto al 31 Dicembre 2023).

Commitments residuali connessi agli Aiuti di Stato ricevuti nel 2017 e successivamente rivisti nel 2022

Alla data del 31 Dicembre 2024 la Capogruppo risulta sostanzialmente conforme ai n. 23 Commitments, che erano stati assunti dalla Repubblica Italiana al fine di consentire, ai sensi delle normative eurocomunitaria e italiana, la ricapitalizzazione precauzionale della Banca nel 2017, successivamente rivisti nel 2022, il cui monitoraggio è stato costantemente seguito dal Collegio sindacale nel corso dei vari esercizi.

Riguardo al Commitment #2 "Divieto di distribuire dividendi" con SREP letter dell'11 Dicembre 2024, BCE ha rimosso l'obbligo di autorizzazione preventiva per la distribuzione dei dividendi.

Con riferimento al Commitment #6 "Il numero di filiali della Banca non potrà eccedere entro la fine dell'anno 2024 n. 1.258 sportelli", nel mese di Gennaio 2025 sono state chiuse le ultime n. 53 filiali programmate.

Nel corso dei mesi di Marzo e Novembre 2024 il MEF ha perfezionato, con due distinte operazioni, la cessione della partecipazione pari al 27,5% del capitale sociale di Banca MPS e, pertanto, alla data del 31.12.24 la partecipazione detenuta dal MEF in Banca MPS si è attestata all'11,7% circa del capitale sociale con conseguente soddisfacimento del Commitment #12.

Quindi, come previsto dal citato impegno e come comunicato ufficialmente dalla stessa Commissione Europea, i Committment #1 (Divieto di acquisizione), #5 (remunerazione dei dipendenti e dei manager della Banca), #9 (Costi operativi), #10 (Obiettivo di totale attivo), #11 (Loan to deposit ratio) e #19 (Chiusura delle filiali estere) sono cessati in conseguenza della suddetta cessione.

Riguardo al Commitment #14 sulla Controllata "Monte Paschi Banque S.A.", nel mese di Dicembre 2024 la Banca ha stipulato un accordo di cessione con un fondo di private equity per la vendita della Controllata. Al termine della consultazione sindacale la banca potrà proseguire nella transazione, il cui perfezionamento è atteso nel corso del 2025.

A partire dalla Relazione finanziaria semestrale al 30 Giugno 2024, la Partecipata MP Banque è stata classificata come unità operativa in dismissione.

Nel corso del 2024 è proseguita inoltre l'attività di razionalizzazione del portafoglio partecipativo del Gruppo anche attraverso la semplificazione dell'assetto del Gruppo Bancario. Tra le operazioni più significative eseguite nell'esercizio rileva il raggiungimento di un accordo per la vendita dell'intera partecipazione detenuta in Bancomat Spa (4,32%) e per la dismissione parziale delle quote detenute in Banca d'Italia commitment #18).

Eventi rilevanti successivi alla chiusura dell'esercizio 2024

Di seguito si riportano gli eventi significativi intervenuti nel periodo compreso tra la data di riferimento del bilancio (31.12.24) e la data di approvazione del bilancio consolidato da parte del CdA (6.3.25), interamente riconducibili alla fattispecie dei "non adjusting events" ai sensi del principio contabile IAS 10, ossia agli eventi che non comportano alcuna rettifica dei saldi in bilancio, in quanto espressione di situazioni sorte successivamente alla data di riferimento del bilancio.

A seguito autorizzazione dell'Autorità di Vigilanza e in linea col funding plan, la Banca ha esercitato, nel primo trimestre 2025, il rimborso integrale in via anticipata dei seguenti titoli:

  • 22 Gennaio 2025 obbligazione subordinata Tier 2 di €mld. 0,4 emesso nel Gennaio 2020, con scadenza originaria 2030;
  • 2 Marzo 2025 obbligazione di tipo Senior di €mld. 0,75 emesso a Settembre 2020, con scadenza finale Marzo 2026.

In data 24 Gennaio 2025, ai sensi dell'art. 102 del D. lgs. n. 58/98 Testo Unico della Finanza (TUF) e successive modifiche ed integrazioni, la Banca ha annunciato di aver assunto in data 23 Gennaio 2025 la decisione di promuovere una Offerta Pubblica di Scambio totalitaria volontaria ai sensi e per gli effetti degli artt. 102 e 106 del D. lgs. n. 58/98 avente ad oggetto la totalità delle azioni ordinarie, alla data della comunicazione pari a n. 833.279.689, di Mediobanca.

Di tale operazione viene data maggiore informazione nel paragrafo 6.5.

2.2 Operazioni infragruppo, con parti correlate, atipiche o inusuali e rientranti tra le obbligazioni degli esponenti bancari

La Banca si attiene con rigore alla normativa pro-tempore vigente in materia di parti correlate e soggetti collegati, al fine di presidiare il rischio che la vicinanza di tali soggetti ai propri centri decisionali comprometta l'oggettività e l'imparzialità delle valutazioni relative alla concessione di finanziamenti e alla effettuazione di altre operazioni nei confronti dei medesimi soggetti.

Tali tipologie di operazioni sono regolamentate all'interno del Gruppo dalla "Direttiva di Gruppo in tema di Gestione adempimenti prescrittivi in materia di parti correlate, soggetti collegati e obbligazioni degli esponenti bancari", affiancata dal "Regolamento di Gruppo in tema di Gestione adempimenti prescrittivi in materia di parti correlate, soggetti collegati e obbligazioni degli

esponenti bancari", approvati dal Consiglio di amministrazione della Capogruppo, con i preventivi pareri favorevoli del Comitato per le Operazioni con Parti Correlate e del Collegio sindacale.

Ai fini dell'informativa resa nel Bilancio 2024 sulle transazioni con parti correlate, alla data del 31.12.24 il perimetro relativo al MEF (già azionista di controllo) è stato tenuto invariato, considerata l'acquisizione da parte del Ministero della qualifica di azionista con influenza notevole intervenuta solo a far data dal 27.12.24, a seguito della progressiva riduzione della propria partecipazione e delle conseguenti variazioni intervenute nella compagine societaria e nella composizione del Consiglio di amministrazione della Capogruppo.

Nell'ambito della propria attività di vigilanza, il Collegio sindacale ha monitorato nel continuo l'intero processo relativo all'applicazione delle citate normative interne, sia attraverso la partecipazione a tutte le riunioni del Comitato per le Operazioni con Parti Correlate, sia attraverso la ricezione di flussi informativi periodici destinati direttamente all'Organo di controllo.

Sulla base dell'attività svolta nel 2024, di quanto esposto nella Relazione Finanziaria Annuale, delle informazioni ricevute nel corso delle sedute del Consiglio di amministrazione e di quelle fornite dall'Amministratore delegato, dal Management, dalle Funzioni di controllo, dai Collegi sindacali delle Società Controllate e da PricewaterhouseCoopers Spa., quale Revisore unico di Gruppo, l'Organo di controllo non ha avuto evidenza dell'esistenza di operazioni che possano definirsi atipiche o inusuali - cioè quelle operazioni che per le loro caratteristiche possono dare luogo a dubbi sulla correttezza o completezza dell'informativa in bilancio, sul conflitto d'interesse, sulla salvaguardia del patrimonio aziendale e sulla tutela degli azionisti di minoranza - poste in essere dalla Banca con soggetti terzi, con Società del Gruppo o con parti correlate.

L'Organo di controllo ha costantemente monitorato, con il supporto delle Funzioni preposte, il rispetto dei limiti regolamentari e gestionali; questi ultimi, stabiliti dal Consiglio di amministrazione, assumono, all'interno del Risk Appetite Framework (RAF) del Gruppo, la valenza di risk tolerance e risk capacity a livello consolidato e individuale sui singoli soggetti collegati, che si aggiungono - in ottica di prevenzione degli sconfinamenti - ai limiti prudenziali fissati dalla Circolare Banca d'Italia n. 285/13.

A tale riguardo, a Gennaio 2024, in linea con le Disposizioni di vigilanza e con le norme interne della Banca, al fine di garantire maggiore consistenza con i limiti sui singoli soggetti collegati, il Consiglio di amministrazione, con il parere favorevole di questo Organo di controllo, ha modificato in senso più prudenziale le soglie di risk tolerance e risk capacity dell'indicatore "Total exposure on Own Funds".

A Febbraio 2025, il Collegio sindacale ha espresso parere favorevole alla successiva proposta di revisione della soglia RAS 2024 dell'indicatore Total Exposures on Own Funds, intesa come somma totale di tutte le esposizioni ponderate verso Soggetti collegati/Fondi propri consolidati di Gruppo, avanzata dalla Funzione preposta al fine di fattorizzare un possibile incremento dell'esposizione totale attesa a fine 2025 nei confronti di alcuni Soggetti collegati.

L'Organo di controllo ha inoltre preso atto che il perimetro dei Soggetti collegati è stato variato per tener conto anche dei nuovi azionisti di riferimento della Banca e che i finanziamenti associati ad uno solo di essi non sono tali da superare i limiti stabiliti, sia individuali che complessivi.

Infine, il Collegio sindacale prende atto che la Parte H della Nota integrativa della Relazione finanziaria consolidata al 31 Dicembre 2024, alla quale si rimanda per una più ampia disamina delle

operazioni della specie, riporta le informazioni relative alle operazioni con parti correlate, ai sensi dell'art. 5, comma 8 del Regolamento Consob recante le disposizioni in materia di operazioni con parti correlate adottato con delibera n. 17221/2010 e successive modifiche.

Si rimanda anche alla trattazione dell'OPS Mediobanca e aumento di capitale per quanto riguarda le posizioni degli Azionisti Delfin e Caltagirone, individuati su base discrezionale "parti correlate" Consob di MPS, in quanto titolari di una partecipazione superiore al 3% del capitale della Banca, nell'ambito dell'Offerta Pubblica di Scambio volontaria su tutte le azioni ordinarie di Mediobanca (§ 6.5).

3. Attività di vigilanza

3.1 Attività di vigilanza sull'adeguatezza del sistema dei controlli interni

➢ Il Sistema dei Controlli Interni (SCI)

Il Sistema dei Controlli Interni (SCI) adottato dal Gruppo Montepaschi è costituito dall'insieme delle regole, delle funzioni, delle strutture, delle risorse, dei processi e delle procedure volte ad assicurare la sana e prudente gestione dell'impresa.

Ai sensi delle Disposizioni di vigilanza per le Banche (Circolare n. 285 della Banca d'Italia), al Collegio sindacale è attribuita la vigilanza sulla "completezza, adeguatezza, funzionalità e affidabilità del sistema dei controlli interni e del RAF". Il ruolo di Vigilanza sullo SCI è ribadito, poi, anche dal Codice di Corporate Governance al quale la Banca ha aderito, laddove all'art. 6 "Sistema di controllo interno e di gestione dei rischi" è previsto che "Il Collegio sindacale vigila sull'adeguatezza e sull'efficacia del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi".

Nell'approccio del Gruppo, ai fini del Sistema dei Controlli Interni, tutte le Funzioni Aziendali sono tenute ad assicurarne un'adeguata e una corretta implementazione ed hanno la diretta responsabilità dei processi attribuiti alla loro competenza in termini di monitoraggio, miglioramento e corretto funzionamento rispetto ai risultati attesi, nonché di presidio dei rischi e dei correlati controlli.

Più nel dettaglio, in linea con la già citata Circolare di Banca d'Italia, la Banca MPS ha istituito cinque Funzioni Aziendali di Controllo, permanenti ed indipendenti, corrispondenti alle seguenti:

    1. Funzione di Conformità alle Norme (Compliance);
    1. Funzione di Controllo dei Rischi;
    1. Funzione di Convalida Interna;
    1. Funzione Antiriciclaggio;
    1. Funzione di Revisione Interna (Internal Audit).

Le prime quattro attengono ai controlli di secondo livello, la Revisione Interna ai controlli di terzo livello.

Per specifici ambiti di competenza sono, poi, previste altre Funzioni di controllo con specifiche responsabilità di presidio all'interno dello SCI, tra cui rientrano, tra le altre, il Dirigente Preposto, la Funzione presidio Outsourcing, la Funzione di controllo dei rischi ICT e la Funzione di sicurezza.

Il Collegio sindacale ha posto in essere con le suddette Funzioni un costante scambio di informazioni rilevanti nel periodo di riferimento, prendendo atto delle singole valutazioni dalle stesse espresse, dei punti di attenzione evidenziati e delle conseguenti azioni di rimedio adottate. Dà altresì atto, per quanto a sua conoscenza, che le medesime Funzioni di controllo hanno adempiuto ai relativi obblighi informativi nei confronti dei Sindaci.

In particolare, l'analisi e la valutazione dei flussi informativi, messi a disposizione unitamente agli approfondimenti condotti nell'ambito delle proprie riunioni, hanno consentito a questo Organo di controllo di accertare che la complessiva impostazione dello SCI e delle Funzioni in esso coinvolte fosse in linea con le indicazioni e con le aspettative tempo per tempo fornite dalla Vigilanza, oltreché con gli obiettivi strategici della Banca.

Si sottolinea l'importanza di disporre di flussi informativi strutturati ed all'occorrenza, tempestivi: per il Collegio sindacale, infatti, l'analisi degli elementi informativi ricevuti e dei dati acquisiti costituisce la base di riferimento per adempiere al proprio ruolo di vigilanza, in funzione della rilevanza dei rischi evidenziati. La trasmissione e lo scambio delle informazioni è utile sia per interventi di correzione di criticità riscontrate, sia per esercitare poteri propositivi e di sensibilizzazione volti a impedirne il reiterarsi.

In più occasioni è stata ribadita la necessità di garantire una sempre maggiore e più capillare diffusione a tutti i livelli della struttura organizzativa della cultura del rischio e del controllo, al fine di accrescere la Risk Culture di Gruppo e responsabilizzare pienamente tutte le Unità Organizzative rilevanti al rispetto e al perseguimento degli obiettivi di propensione al rischio, come richiesto dalle normative e dalle Autorità di Vigilanza e suggerito dalle best practice. Ciò muove nella direzione di accrescere la consapevolezza dei rischi e la corretta conoscenza e applicazione dei processi e dei modelli interni a presidio dei rischi stessi, quale presupposto fondamentale per una efficace, sana e prudente gestione aziendale. In tale ottica si inserisce, tra l'altro, l'incontro divulgativo sulla cultura del rischio e del controllo che, in continuità con le analoghe attività svolte nei precedenti esercizi, è stato condotto dal Collegio sindacale nel corso del 2024 e sarà ripetuto nel primo semestre del corrente anno, con il supporto delle competenti Funzioni della Banca (Commerciale, Credito e Audit), che sarà finalizzato, appunto, a diffondere ai vari livelli delle strutture territoriali la cultura del rischio e del controllo.

La diffusione della risk culture viene altresì perseguita attraverso le iniziative di formazione multimediale, proseguite anche nel 2024, dedicate a tutto il personale, in materia di copertura dei processi e presidio dei rischi aziendali, dirette a focalizzare l'attenzione su temi riguardanti ambiti di rischio diversi: dalla sostenibilità in ambito ESG ai rischi operativi, all'antiriciclaggio, ai temi della Privacy e della Cybersecurity.

In ottemperanza alla richiamata responsabilità di vigilare sulla funzionalità del complessivo sistema dei controlli interni, specifica attenzione è stata riservata dal Collegio sindacale al nuovo Piano Industriale 2024-2028 i cui obiettivi e contenuti, oltre ad essere stati rappresentati nelle sessioni dedicate di offsite meeting e nelle sedute consiliari alle quali i Sindaci hanno partecipato, hanno altresì formato oggetto di ulteriori analisi opportunamente condotte con il Management aziendale, finalizzate ad approfondire tutte le direttrici in programma sui vari ambiti di riferimento, primo tra tutti quello tecnologico, stante la rilevanza e la portata delle azioni previste e dei conseguenti investimenti necessari per abilitare la trasformazione digitale e l'attuazione delle iniziative distintive del Piano Strategico IT/IS (Information Technology/Information Security).

L'evoluzione regolamentare di imminente applicazione, unitamente, alle indicazioni ed alle aspettative in più sedi espresse sul tema dell'Information Technology dalle Authority, hanno richiesto, infatti, il necessario rafforzamento del presidio del rischio ICT, ciò sia in termini di processo (strutture organizzative, ruoli e responsabilità) che di governance (nuovo Comitato Endoconsiliare): la complessiva strategia di digitalizzazione e le conseguenti progettualità industriali che ne attuano il percorso operativo sono state oggetto di costante attenzione e seguimento da parte del Collegio sindacale.

In tale ambito rilevano i puntuali aggiornamenti via via acquisiti durante l'anno dalla competente Funzione sull'avanzamento dei lavori di adeguamento al nuovo Regolamento DORA, entrato in vigore il 17 Gennaio 2025, che ha posto le basi per armonizzare e rafforzare la resilienza operativa e digitale della Banca. Al contempo, l'Organo di controllo ha seguito il percorso che ha portato alla costituzione del nuovo Comitato IT e Digitalizzazione, in linea con la necessità evidenziata dalla BCE di rafforzamento dei presidi di governance in ambito ICT per coadiuvare le attività del Consiglio di amministrazione e consentire un maggiore challenging alle proposte del management in materia, consentendo, tra l'altro, un flusso informativo più costante e tracciato. A tale Comitato sono stati, infatti, attribuiti compiti di supporto istruttorio al CdA con riferimento alle tematiche inerenti all'information & communication technology e, più in generale, al processo di digitalizzazione della Banca.

Particolare attenzione è stata altresì riservata al proseguimento delle attività dirette al presidio dei rischi emergenti, in particolare in tema di sostenibilità ESG (Environmental, Social and Governance) attesa la loro rilevanza anche nelle relazioni con la clientela e l'importanza prospettica in ottica di rischio di business e strategico. Più nel dettaglio, il Collegio sindacale ha seguito puntualmente l'evoluzione delle iniziative contemplate nel Piano di Sostenibilità, poi ricondotte all'interno del Programma ESG, dirette alla strutturale integrazione dei fattori ESG nel modello di business, nei processi decisionali e nelle strategie commerciali, creditizie e di gestione del rischio, prendendo atto delle nuove iniziative opportunamente definite in corso d'anno, ad integrazione di quelle già in programma, al fine di cogliere pienamente le opportunità offerte dalla transizione e dai piani Nazionali e UE in tema di transizione e di continuare il processo di integrazione dei principi ESG.

L'aggiornamento del Piano di Sostenibilità 2024 è stato principalmente focalizzato sullo sviluppo di progettualità relative alla Rendicontazione di Sostenibilità (CSRD), all'ampliamento dell'offerta commerciale di prodotti di finanziamento e servizi green e dei prodotti assicurativi a copertura del rischi climatici nonché al consolidamento del framework di gestione dei rischi ambientali, al fine di conseguire una maggiore integrazione e automatizzazione della reportistica gestionale e istituzionale sui temi e sui rischi ESG. A tale riguardo si confronti anche, per maggiore dettaglio, il successivo paragrafo 4.

In continuità con i precedenti esercizi, anche per il 2024 il Collegio sindacale ha mantenuto sempre alta l'attenzione sul Rischio di credito e, più in generale, sull'evoluzione dell'attività creditizia, al fine di acquisire contezza in merito all'adeguatezza dei sistemi e delle procedure atti a garantire un'efficace gestione del rischio di credito. Al riguardo, come maggiormente dettagliato nell'apposita sezione dedicata (Focus sul Rischio di credito), sono state completate tutte le azioni di rimedio connesse con la verifica BCE del 2022 sui processi del credito Corporate e Small business (OSI-2022-ITMPS-0198380) ed è stata condotta dalla medesima Autorità una ulteriore attività ispettiva (11.11.24-28.2.25) in materia di "Rischio di credito e di controparte" (OSI-2024-0240556) di cui ancora non sono noti gli esiti.

➢ Focus sulle Funzioni Aziendali di Controllo (FAC)

Di seguito si forniscono maggiori dettagli avuto riguardo ai principali driver su cui le FAC hanno indirizzato le attività di rispettiva competenza ed ai relativi esiti emersi.

-Funzione di Conformità alle Norme (Compliance)

È svolta dalla Direzione Chief Compliance Executive (CCE) con responsabilità attribuita al Responsabile della medesima Direzione.

Essa presiede, secondo un approccio risk based, alla gestione del rischio di non conformità con riguardo a tutta l'attività aziendale, verificando che le procedure interne siano adeguate a prevenire tale rischio.

Sulla base delle attività svolte nel corso dell'anno, dei controlli effettuati, dell'interlocuzione con le Autorità di Vigilanza e dei confronti svolti anche con le altre Funzioni Aziendali di Controllo, la valutazione complessiva sul Sistema dei Controlli interni, come giudizio di conformità, si attesta ad un livello "prevalentemente adeguato".

Il Global Compliance Index prosegue il trend di progressivo miglioramento, attestandosi su un livello di "prevalentemente conforme" (3,41 su una scala da 1 a 4), superiore al livello target del RAS (3,15).

Al 31.12.2024 non risultano aree normative a rischio residuo "rilevante" o "critico", n. 16 aree normative presentano un rischio residuo "moderato" e n. 10 un rischio residuo "minimo" (nel 2023 rispettivamente pari a n. 20 e n. 6).

Nel corso dell'anno la Funzione ha svolto per tutte le Società del Gruppo i controlli di conformità pianificati, fornendo pareri e procedendo alla validazione della normativa interna di competenza. Ha altresì portato avanti le iniziative progettuali finalizzate all'implementazione di ulteriori strumenti di continuous monitoring ed allo sviluppo di soluzioni di Robotic Process Automation per le attività ripetitive ed ha sperimentato un sistema di Intelligenza Artificiale Generativa in grado di supportare la Funzione Compliance nel processo di validazione POG (Product Oversight Governance), con particolare riferimento alla verifica della conformità normativa di un prodotto in corso di emissione. L'obiettivo perseguito è quello di pervenire al complessivo miglioramento dell'efficacia delle attività di Compliance, in estensione degli automatismi già in uso su alcuni ambiti (MiFID), con l'evoluzione delle soluzioni di digitalizzazione. Peraltro, sul medesimo tema, in considerazione dell'entrata in vigore (2.2.25) della prima parte del Regolamento europeo sulla Intelligenza Artificiale, che definisce le pratiche proibite, la Funzione Compliance ha effettuato un assessment sulle soluzioni di Artificial Intelligence (AI) oggi in uso presso il Gruppo Montepaschi, con conferma che non vengono utilizzati sistemi di AI che rientrano nella categoria delle "pratiche vietate".

Molto strutturato è risultato il coinvolgimento della Funzione Compliance nel Progetto di adeguamento alle nuove regole europee in materia di resilienza operativa digitale di cui al Regolamento DORA, con la responsabilità di un modulo progettuale e la partecipazione come contributor a tutti gli altri moduli. In tale ambito rilevano la formalizzazione della gap analysis di conformità, la definizione dei requisiti e la validazione dei documenti e dei processi per giungere ad un parere finale con giudizio di conformità pari a "in prevalenza conforme" e l'indicazione di taluni ambiti di attenzione da indirizzare nel corso del 2025.

Inoltre, sempre nel rispetto delle previsioni del suddetto Regolamento DORA, è stato ritenuto opportuno un intervento organizzativo utile a sviluppare sinergie tra gli ambiti presidiati dallo Staff DPO in materia di Privacy e le attività di conformità ex ante in ambito ICT, Sicurezza e Outsourcing. Più nel dettaglio, la previgente struttura che si occupava di tematiche ICT e Outsourcing è stata riallocata all'interno dello Staff DPO e Advisory ICT ed è stato realizzato l'upgrade della struttura Controlli sulle medesime tematiche collocandola a diretto riporto della struttura di primo livello.

Oltre a ciò, le altre principali attività svolte nel corso dell'anno hanno riguardato il seguimento (i) del Piano interventi definito a seguito dell'ispezione Consob sui servizi di investimento (3.5.22-17.2.23) - portato a termine nel mese di Novembre 2024 - e (ii) delle attività relative alla messa a terra del Programma ESG al fine di presidiarne la conformità normativa, oltre alla definizione di un apposito framework per il presidio delle responsabilità in materia di Anti Financial Crime, individuando le materie incluse nel medesimo perimetro e le Funzioni di controllo preposte al loro presidio, aggiornando in merito anche la Policy sul Sistema dei Controlli Interni.

Relativamente ai gap attivi di conformità nel corso dell'esercizio, sono stati aperti dalla Funzione di Compliance, per tutte le aziende del Gruppo, n. 18 gap attribuiti alle altre funzioni aziendali e ne sono stati chiusi n. 16; a fine Dicembre 2024 i gap attivi aperti risultavano pari a n.11.

Con riferimento alle due macro-famiglie di reclami la Funzione Compliance evidenzia un incremento per quelli attinenti ai servizi di investimento (Consob) – prevalentemente riconducibili alla tematica connessa al "risarcimento agli azionisti" per asserite irregolarità nei prospetti e/o bilanci della Banca relativi agli anni passati – ed una riduzione di quelli sui servizi bancari (ABI); anche i ricorsi ABF sono risultati in decremento.

Focalizzando l'attenzione sull'ambito "Privacy" rilevano le attività di advisory e di controllo svolte dal Data Protection Officer (DPO), il cui ruolo è assegnato al Responsabile pro tempore dello Staff DPO e Advisory ICT appositamente sentito da questo Collegio sindacale nel corso della riunione del 5 Marzo u.s.. Gli elementi informativi in materia, oltre ad essere riportati con il massimo livello di dettaglio nella Relazione annuale del DPO, sono altresì compendiati, in versione sintetica, nell'ambito della Relazione annuale di Compliance nella sezione dedicata ("Tutela dei dati personali - Privacy"): la relativa valutazione di conformità si attesta complessivamente ad un livello "in prevalenza conforme" con un rischio residuo moderato.

Nel mese di Ottobre 2024, è stata effettuata presso la sede della Banca una verifica on-site da parte di un team del Garante Privacy, essenzialmente focalizzata sugli adempimenti previsti dal GDPR (General Data Protection Regulation) e sul monitoraggio accessi ai dati economico patrimoniali dei clienti. In attesa dei relativi esiti è stato attivato uno specifico Progetto ("Accessibilità dati clientela") coordinato dal DPO, con l'obiettivo di aggiornare e modernizzare le misure di sicurezza sul controllo degli accessi e di introdurre ulteriori controlli automatizzati.

-Funzione di controllo dei rischi

È svolta dalla Direzione Chief Risk Officer (CRO) con responsabilità attribuita al Responsabile della medesima Direzione.

In corso d'anno rileva l'avvicendamento intervenuto nella guida della Direzione, in quanto, a seguito delle dimissioni presentate dal precedente Responsabile, la responsabilità della Funzione è stata attribuita al Dr. Lorenzo Boetti (Responsabile della Struttura di Risk management dal 2021) con contestuale scorporo della Funzione AML-CFT, posta ora a diretto riporto dell'Amministratore

delegato. Tale nomina si è perfezionata a Marzo 2025 a seguito della positiva Decision di BCE sull'idoneità del Dr. Boetti.

Nel corso del 2024, così come riportato nella Relazione Risk Management, la Funzione ha mantenuto quali principali priorità il presidio del profilo di rischio (Risk Profile) e la valutazione nel continuo della adeguatezza patrimoniale e di liquidità (ICAAP e ILAAP on going).

In ordine al profilo di rischio, la medesima Funzione ha espresso proprie specifiche valutazioni dal punto di vista (i) dell'inherent risk, ossia del complessivo livello dei rischi fronteggiati dal Gruppo e (ii) dell'adeguatezza dei processi organizzativi, dei sistemi, dei controlli e dei presidi in essere per gestire e mitigare tali rischi.

Nel complesso la valutazione della Funzione di Risk Management con riferimento agli inherent risks correnti di Gruppo è risultata pienamente adeguata (score di 1 su 4). La positiva valutazione, in continuità con lo scorso anno, è da ricondurre al rafforzamento patrimoniale attuato, al consolidamento della redditività, alla strutturale riduzione dei costi ed ai migliorati rating esterni, che consentono di delineare un percorso sicuramente positivo. Anche considerando alcuni elementi qualitativi di prudenzialità in ottica prospettica, legati alla evoluzione dello scenario esterno e a potenziali rischi di execution del Piano, la valutazione finale rimane di adeguatezza.

Da un punto di vista dei controlli interni, dei processi organizzativi e dei sistemi di gestione dei rischi, emerge una situazione in linea con quella dell'anno precedente, con l'attribuzione di un giudizio che continua ad attestarsi complessivamente su un livello prevalentemente adeguato (score di 2 su 4).

Al riguardo, permangono ancora aree di miglioramento nell'ambito della gestione dei rischi di credito, della digitalizzazione e dei connessi impatti sui processi ICAAP ed ILAAP, oltre alla necessità di proseguire l'integrazione del framework di risk management in ambito ESG ed il miglioramento dei presidi sui rischi Operativi, IT /Sicurezza, anche riconducibili alle Terze Parti. Anche in ottica prospettica nel corso del 2025 la Banca sarà chiamata, come sottolineato nella SREP Decision 2024, a consolidare i processi di gestione dei rischi di credito a proseguire la finalizzazione del progetto biennale per giungere alla piena compliance con i princìpi PERDAR/BCBS239.

Al riguardo, al fine di consolidare la suddetta valutazione, la Funzione Risk reputa sufficiente implementare pienamente le azioni già incluse nel Budget/Piano, perseguire la riduzione del portafoglio non performing e proseguire nella ulteriore riduzione della dipendenza dal funding ECB tramite operazioni sul mercato attuando, per il pieno rispetto delle soglie MREL, il piano di emissioni previsto.

Dal lato, invece, dei processi, oltre al monitoraggio dei rischi di credito, rileva la necessità di far evolvere ed integrare pienamente nel processo di gestione i rischi emergenti (in particolare IT/Cyber, rischi ESG, Terze parti, digitalization e geopolitici, ove presenti).

-Funzione Antiriciclaggio

È svolta dalla Struttura di primo livello "AML-CFT" posta (da Maggio 2024) a diretto riporto dell'Amministratore delegato e precedentemente allocata nell'ambito della Direzione Chief Risk Officer.

La Funzione presidia, secondo un approccio risk based, i rischi in materia di contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo e verifica nel continuo che i processi e le procedure aziendali siano coerenti con l'obiettivo di prevenire e contrastare la violazione delle norme sulla materia stessa.

Nel corso del 2024 sono state svolte con la periodicità e le modalità previste nel "catalogo controlli", verifiche a distanza con riferimento agli ambiti di: Valutazione operazioni sospette, Contrasto al finanziamento del terrorismo, Conservazione dei dati, Adeguata Verifica della Clientela e Organizzazione e Controlli; sono stati, inoltre, progressivamente introdotti n. 6 nuovi controlli a valere sull'Adeguata Verifica della Clientela (n. 2), sulla Conservazione dei Dati (n. 1), sulle SOS (n. 1) e su Organizzazione e Controlli (n. 1).

Nel complesso, così come emerge dalla "Relazione AML 2024", messa a disposizione di questo Collegio sindacale, l'ambito Antiriciclaggio e Contrasto al Finanziamento del Terrorismo conferma un livello di sostanziale sostenibilità.

L'esercizio di autovalutazione 2024 della Capogruppo ha confermato un livello di rischio residuo "Basso", determinato dalla combinazione dei giudizi di rischio inerente (Medio-Basso) e di vulnerabilità dei presidi (Poco Significativa) per ciascuna delle linee di business della Banca (Retail, Corporate e Private); Anche il livello di rischio residuo di Gruppo si è confermato "Basso", in linea con il risultato ottenuto l'anno precedente.

Per le n. 3 linee di business individuate per Banca MPS, "Retail", "Corporate" e "Private", la combinazione dei giudizi di rischio inerente (Medio-Basso) e di vulnerabilità dei presidi (Poco Significativa) ha determinato per il 2024 un Rischio Residuo Basso, confermando la valutazione del 2023.

Sulla base della formalizzazione di appositi "Protocolli di collaborazione", aggiornati nel corso del 2024, la Funzione Antiriciclaggio collabora costantemente per la realizzazione di idonei controlli di I e di II livello, sia mettendo a disposizione delle altre Funzioni di controllo i principali documenti rappresentativi della propria attività (report mensili, esiti di singoli controlli, esiti eventuali visite ispettive in loco), sia interagendo e ricevendo dalle Funzioni di controllo flussi e informazioni utili ad avere una maggiore percezione delle eventuali problematiche in ambito AML-CFT che possano costituire una base dati funzionale allo sviluppo delle proprie attività.

A partire dal secondo semestre 2024, la Funzione AML ha avviato la predisposizione di un apposito flusso informativo ("Programma Strategico AML-CFT") per fornire una rappresentazione più dettagliata sull'avanzamento delle iniziative e delle progettualità del comparto AML; ciò in linea anche con la specifica richiesta avanzata dalla Banca d'Italia con Lettera del 24.5.24 avente ad oggetto "Monte dei Paschi di Siena. Situazione del comparto antiriciclaggio".

Nell'ambito della suddetta comunicazione, la Vigilanza ha preso atto delle articolate iniziative intraprese dalla Banca "che muovono verso il potenziamento dei presidi antiriciclaggio e l'uniformità dei processi a livello di Gruppo" rilevando, il permanere di talune aree di rafforzamento in relazione alle quali ha richiesto di definire un apposito action plan e di sottoporre poi le azioni di rimedio in esso previste, ad una verifica di efficacia da parte della Funzione di Internal Audit condividendone gli esiti con il Consiglio di amministrazione, sentito il Collegio sindacale.

Al riguardo, il Collegio sindacale dopo aver preso atto del testo della Lettera di risposta trasmessa alla Banca d'Italia, comprensivo del Piano d'azione, ha esaminato il nuovo flusso informativo

messo a disposizione con cadenza trimestrale dalla Funzione AML per poi passare in rassegna le risultanze emerse dalle verifiche di efficacia effettuate dall'Audit che hanno riguardato una parte delle misure. Le verifiche, a valere sulle restanti misure, sono state inserite nell'Audit Plan 2025 e verranno condotte in assistenza al Collegio sindacale.

Infine, rileva l'avvio a partire dal 10 Giugno 2024 di un accertamento ispettivo on-site da parte della Banca d'Italia, mirato ad approfondire l'osservanza della normativa in materia di adeguata verifica e dei relativi applicativi e i progressi compiuti rispetto agli esiti dell'ispezione 2018 condotta dalla medesima Autorità. Le attività ispettive si sono concluse il 9 Agosto 2024 e gli esiti sono stati resi noti il 12.12.2024. Al riguardo è stato definito un apposito Piano d'azione che sarà oggetto di costante monitoraggio da parte dei Sindaci.

-Funzione di Convalida Interna

È svolta dalla Struttura di primo livello "Validazione sistemi di rischio", presente all'interno della Direzione CRO; la responsabilità è attribuita al Responsabile della suddetta Struttura.

La Funzione di Convalida Interna è tenuta a verificare nel continuo la coerenza dei sistemi di misurazione del rischio rispetto alle normative aziendali ed alla regolamentazione dell'Autorità di Vigilanza. Essa è responsabile della convalida dei modelli interni avanzati nonché della graduale estensione a quelli di Pillar 1 non utilizzati ai fini regolamentari ed a quelli di Pillar 2, secondo un criterio di materialità ed ha il compito di redigere l'informativa obbligatoria relativa ai modelli validati.

La Relazione di Convalida riferita al 2024, illustrata dal Responsabile della medesima Funzione nel corso della adunanza di questo Collegio del 5 Marzo u.s., esprime le valutazioni espresse dalla Funzione di Convalida in merito ai Sistemi di Misurazione del Rischio di Credito - Sistema dei Rating Interni (AIRB-SRI), dei Rischi Operativi (AMA), del Rischio di Tasso di Interesse del Banking Book e dei modelli di impairment IFRS9, a seguito del completamento delle attività previste nel Validation Plan 2024 e delle ulteriori attività resesi necessarie in corso d'anno.

L'esito delle analisi di Convalida ha confermato, in particolare per i rischi a valenza regolamentare (AIRB-SRI ed AMA), la valutazione positiva in merito al rispetto dei requisiti minimi previsti per l'utilizzo dei sistemi interni per la determinazione del requisito patrimoniali; tutti gli ambiti di miglioramento individuati sono state indirizzati e sono in corso le attività di risoluzione.

Più nel dettaglio, in linea con le valutazioni dello scorso anno, la Funzione di Convalida ha espresso il parere di "In Prevalenza Favorevole" sia relativamente al Sistema di Misurazione del Rischio di Credito – Sistema dei Rating Interni AIRB-SRI, sia con riferimento al Sistema di Misurazione dei Rischi Operativi (AMA). Analoghe conclusioni sono emerse dalle verifiche di audit svolte nel corso dell'anno che hanno consentito di confermare il rispetto dei requisiti e delle condizioni di idoneità previste per l'utilizzo a fini regolamentari dei metodi avanzati di gestione e misurazione dei Rischi di credito ed operativi.

Peraltro, a partire dal 2025, con l'entrata in vigore del Regolamento UE 2024/1623 (CRR3), il Sistema di Misurazione dei Rischi Operativi (Modello AMA) sarà dismesso ai fini regolamentari ed il requisito operativo verrà determinato con un approccio standard (Standardised Measurement Approach-SMA).

La Funzione di Convalida ha poi attribuito una valutazione di "In prevalenza favorevole" ai Sistemi gestionali di Misurazione del Rischio Tasso di Interesse del Banking Book (IRRBB) e di Misurazione del Rischio Liquidità ed ai Modelli contabili di impairment IFRS9 in ambito Credito.

Con riferimento alla valutazione del Rischio Modello rileva che i modelli AIRB e AMA sono invariati rispetto al precedente esercizio. Sono quindi espresse le valutazioni: ALTO per i modelli AIRB e MEDIO per i modelli AMA e IRRBB.

-Funzione di Audit

È svolta dalla Direzione Chief Audit Executive con responsabilità attribuita al Responsabile della medesima Direzione.

La Direzione CAE svolge un'attività indipendente ed obiettiva volta a controllare da un lato, in un'ottica di terzo livello, il regolare andamento dell'operatività e l'evoluzione dei rischi e, dall'altro, a valutare la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità e l'affidabilità della struttura organizzativa e delle altre componenti del Sistema dei Controlli Interni, portando all'attenzione degli Organi aziendali i possibili miglioramenti, con particolare riferimento al RAF, al processo di gestione dei rischi nonché agli strumenti di misurazione e di controllo degli stessi.

Dalla medesima Funzione il Collegio sindacale ha ricevuto la necessaria assistenza per l'esecuzione delle attività di vigilanza di competenza ed ha acquisito informazioni relative al Piano di audit, all'attività svolta, alle relazioni emesse, agli esiti delle verifiche effettuate nel corso dell'anno, selezionate sulla base di criteri di rilevanza condivisi ed allo stato di avanzamento degli interventi correttivi individuati; in merito agli aspetti di rilievo emersi, questo Organo si è attivato affinché venissero assunte, dalle competenti Funzioni della Banca, le necessarie e più tempestive azioni di rimedio.

Più nel dettaglio, sulla base delle complessive attività svolte, la Funzione di Audit non ha riscontrato elementi di rischio da considerarsi gravi e/o rilevanti; si evidenziano, tuttavia, taluni aspetti di attenzione, condivisi e ritenuti significativi anche da parte di questo Organo di controllo per le proprie verifiche, riconducibili prevalentemente ai seguenti ambiti: "ICT e Sicurezza Logica", "AML/CFT", "Credito", "Risk management e Convalida" e al cluster "Outsourcing".

L'esercizio 2024 ha rappresentato il primo anno del ciclo di revisione triennale 2024-2026, periodo in cui la Direzione CAE si è posta l'obiettivo di assicurare un adeguato livello di copertura dell'audit universe (rappresentato dal perimetro delle Società e dalla tassonomia dei processi aziendali).

Nel corso del medesimo esercizio le verifiche svolte sono andate oltre alle aspettative definite in sede di pianificazione tenuto conto anche della revisione infrannuale (+4%), portando il numero complessivo delle revisioni effettuate a n. 358 (n. 343 pianificate), di cui n. 84 interventi di processo (comprensivi di n. 36 revisioni obbligatorie derivanti da richieste normative) e n. 274 interventi sulle strutture di Rete periferica. Come già evidenziato nella specifica sezione (§ 1.1), n. 14 verifiche sono state eseguite in assistenza al Collegio sindacale.

Sulla base delle informazioni acquisite ed incluse nella Relazione annuale della Funzione di Audit riferita al 2024, illustrata a questo Collegio sindacale dal Responsabile CAE nel corso della riunione del 5 Marzo u.s. e successivamente sottoposta al Consiglio di amministrazione (6.3.25), in termini di completezza, adeguatezza, funzionalità e affidabilità il rating attribuito al Sistema di Controllo Interno del Gruppo è stato sostanzialmente positivo e pari a "R2-Giallo" (sulla base della consueta

scala di giudizi adottata dalla stessa Direzione CAE per la valutazione delle proprie attività di revisione, distribuiti su quattro livelli a rilevanza crescente: R1-Verde, R2-Giallo, R3-Arancione e R4-Rosso).

Tale valutazione tiene conto delle evidenze quali-quantitative rivenienti dalle attività di revisione svolte dalla Direzione CAE durante l'anno, degli esiti delle attività di follow up, delle Relazioni annuali predisposte dalle Funzioni di controllo di secondo livello, oltre che degli esiti delle attività condotte dalle Autorità di Vigilanza.

Tale risultato rappresenta la sintesi delle evidenze quali-quantitative rivenienti dalle attività di revisione e asseverazione svolte durante l'anno (sui processi della Direzione Generale) che hanno fatto registrare giudizi prevalentemente positivi - nel 96% dei casi (47% "R1-Verde" e 49% "R2-Giallo"), a cui vanno ad aggiungersi le verifiche concluse senza l'attribuzione di grade (1%) e quelle con giudizio pari a "R3-Arancione" (3%). Non si sono rilevati durante il 2024 rapporti con grade negativo ("R4-Rosso").

Piu nel dettaglio, a livello di processi centrali il 43% delle verifiche (n. 36) ha avuto un giudizio "R1-Verde" e il 34% (n. 29) "R2-Giallo"; il restante 23% (n. 19) corrisponde ad interventi conclusi senza l'attribuzione di grade (es. attività di asseverazione, di Advisory, seguimento Test di Sicurezza). Delle revisioni svolte, n. 10 hanno avuto un focus specifico in ambito ESG.

Con riferimento agli interventi sulla Rete commerciale, la distribuzione dei giudizi assegnati, sia di BMPS che di Widiba, evidenzia una più elevata concentrazione sui grade positivi "R1-Verde" e "R2-Giallo" (n. 240 interventi). Per la residuale componente a giudizio "R3-Arancione" (n. 34 interventi) - essenzialmente da ricondurre a talune anomalie comportamentali in materia di acquisizione della documentazione, monitoraggio e revisione delle pratiche di rischio, presidio della sicurezza fisica e logica - oltre ai piani di rimedio individuali, è stato adottato un processo di condivisione delle criticità con il coinvolgimento anche delle strutture gerarchiche centrali di riferimento che ha permesso l'implementazione di ulteriori iniziative per un indirizzamento più efficace dei comportamenti delle risorse di rete e della filiera deliberativa. In tale ambito rientrano le specifiche iniziative formative mirate sui temi risultati maggiormente significativi, oltre agli incontri periodici di Risk Culture con le strutture manageriali intermedie.

La Funzione di Audit ha anche la responsabilità a livello di Gruppo dei Sistemi Interni di segnalazione delle violazioni (c.d. Whistleblowing). Tale attività è gestita attraverso il sistema informativo "WB Confidential" che supporta tutto il relativo processo e garantisce in ogni fase la confidenzialità della segnalazione e la riservatezza dei dati personali del soggetto segnalante e di quello eventualmente segnalato, assicurando un canale specifico e indipendente, separato dalle ordinarie linee di reporting.

Il relativo applicativo è stato oggetto di varie evoluzioni nel corso degli anni ai fini del necessario aggiornamento tecnologico ed a garanzia di sempre maggiori livelli di sicurezza informatica; in tale ottica, dopo l'attivazione della piattaforma di comunicazione e collaborazione unificata per consentire l'inserimento di segnalazioni in forma orale (modalità prevista dal D. lgs. n. 24 del 30 Marzo 2023), a partire da Marzo 2024, la piattaforma è stata resa raggiungibile anche da internet, in modo da consentire la segnalazione anche ai "soggetti esterni qualificati" prevedendo anche un servizio telefonico dedicato, funzionale per segnalare una violazione oppure richiedere un incontro diretto con il Responsabile Whistleblowing o di essere ricontattato telefonicamente dallo stesso. Come richiesto dal medesimo Decreto, inoltre, è stata pubblicata una apposita sezione del sito internet istituzionale del Gruppo contenente informazioni sui canali e sulle procedure adottate.

Sono altresì proseguite le iniziative formative in materia già avviate negli anni precedenti, ottemperando a quanto indicato nella Circolare della Banca d'Italia n. 285 laddove si richiede che le banche illustrino al proprio personale in maniera chiara, precisa e completa il sistema interno di segnalazione adottato.

Nel corso del 2024 sono pervenute n. 31 segnalazioni e sono state completate le attività di approfondimento a valere su n. 36 segnalazioni (di cui n. 22 riferibili al 2023 e n. 14 in stock al 1°.1.2024) e sono in corso le attività di approfondimento per le n. 9 segnalazioni rimanenti, afferenti principalmente a processi di rete commerciale ed a comportamenti individuali in specifiche unità operative.

Tali attività, svolte dalla Funzione di Fraud Audit, sono state portate a conoscenza con regolarità del Collegio sindacale.

Nel complesso, così come riportato dal Responsabile dei Sistemi Interni di Segnalazione delle Violazioni nell'ambito della Relazione 2024, il sistema interno di segnalazione adottato risulta funzionare correttamente, secondo le norme esterne e interne attualmente in vigore. La piattaforma elettronica ed il servizio telefonico utilizzati non hanno manifestato criticità di natura tecnologica, garantendo inoltre facilità di fruizione da parte degli utenti.

Oltre alla gestione delle segnalazioni della specie, la Funzione di Fraud Audit ha riservato particolare attenzione alle attività di "Prevention" - dirette ad individuare, sulla base delle frodi subite e sulle evidenze che emergono dal continuous monitoring su fenomeni rischiosi, i punti di debolezza dei processi in materia di rischio frode definendone le conseguenti azioni di miglioramento oltreché a quelle di Detection orientate a definire e tenere aggiornati gli indicatori di rischio frode, con l'obiettivo di individuare tempestivamente i comportamenti fraudolenti ed irregolari, avviando all'occorrenza appositi Special Investigation.

I gap attivi in monitoraggio da parte della Funzione di Audit risultano pari a n. 57, rispettivamente a rilevanza media (n. 28) e bassa (n. 29), in diminuzione del 17% rispetto a quanto risultava al termine del 2023 (n. 69); in calo anche il trend dei gap oggetto di ripianificazione (n. 12 verso n.15 del 2023). Non rilevano, inoltre, gap scaduti nel corso dell'anno.

Infine, in ottemperanza a quanto previsto dagli Standard Internazionali, la funzione di Internal Audit è chiamata a svolgere un programma di assurance e di miglioramento della qualità che copra i diversi aspetti dell'attività di audit. In tale ambito si inserisce, tra l'altro, l'attività di Quality Assurance Review (QAR) esterno in programma nel corso del 2025, in linea con la prevista periodicità su base almeno quinquennale (l'ultimo QAR è stato svolto nel 2020 con esito finale generalmente conforme).

* * *

Il ruolo di vigilanza sull'adeguatezza e sull'efficacia del Sistema di controllo interno e gestione dei rischi attribuito, come visto, dalla Legge al Collegio sindacale, muove dai rapporti e dagli scambi informativi definiti con le Funzioni Aziendali di Controllo per proseguire contemplando ogni altra interazione e confronto posto in essere con tutti gli "altri attori" dello SCI, così come già riportato in altre parti della presente Relazione.

Si fa riferimento, tra l'altro, ai rapporti con le Altre Funzioni di controllo (es. Dirigente Preposto, Funzione IT), gli Organi di controllo delle Società controllate (ai sensi dell'art. 151, comma 2, del TUF), gli altri Organi di vertice (Amministratore incaricato dello SCI, OdV 231/2001) fino a contemplare la Società incaricata alla revisione legale (PwC).

* * *

A livello complessivo, considerando gli esiti rinvenienti dalle verifiche condotte dalle Funzioni di controllo, dal Dirigente Proposto oltreché dalle Autorità di Vigilanza, i gap attivi in monitoraggio al 31.12.24 risultano pari a n. 100 (n. 158 al 31.12.23), di cui n. 84 aperti dalle FAC e n. 16 riconducibili a verifiche BCE.

Allo stato attuale, non ci sono findings scaduti nei confronti di BCE ed i piani di rimedio sono in linea con quanto previsto.

I trend in miglioramento riferiti alla numerosità dei gap ed al rispetto delle scadenze sono derivati sia dalla costante attenzione mantenuta dalla Direzione CAE sul follow-up delle azioni di mitigazione, sia dall'ulteriore monitoraggio effettuato mensilmente dalla Segreteria del Comitato di Coordinamento delle Funzioni di controllo, unitamente al forte commitment del Top Management.

La risoluzione degli ambiti di criticità (gap) rilevati dalle Funzioni di controllo e, nondimeno, di quelli riscontrati dalle Autorità di Vigilanza, è stata oggetto di costante monitoraggio da parte del Collegio sindacale, il quale nell'ambito della propria attività di vigilanza, ha dedicato particolare attenzione all'andamento della realizzazione delle azioni correttive messe in atto dalle Funzioni owner ed al rispetto dei tempi concordati.

Questo Organo di controllo ha, infatti, regolarmente seguito l'evoluzione dei gap aperti, acquisendo i relativi aggiornamenti dall'apposita reportistica predisposta allo scopo (Quarterly Report ed Execution Plan dei gap), ponendo l'accento sulla necessità di attribuire la massima priorità all'effettiva messa a terra delle attività di risoluzione dei gap riscontrati dalle Funzioni di controllo oltreché dei rilievi sollevati dalle Autorità di Vigilanza a margine delle ispezioni dalle stesse condotte, nel rispetto delle tempistiche e delle modalità allo scopo definite. Ciò in quanto il miglioramento dei processi ed il conseguente valore aggiunto per la complessiva Organizzazione aziendale presuppone non solo l'individuazione delle anomalie da parte delle Funzioni di controllo ma anche la necessaria sistemazione e risoluzione dei fattori causali sottostanti le anomalie medesime, al fine di conseguire l'effettiva mitigazione dei rischi.

* * *

Sulla base di tali presupposti e con particolare riferimento agli specifici contesti operativi analizzati ed alle conseguenti azioni correttive definite a margine delle complessive attività di controllo, ivi comprese quelle del Dirigente Preposto, si ritiene che il Sistema dei Controlli Interni risulti in prevalenza adeguato, confermando in ottica prudenziale i giudizi espressi negli anni passati. Si prende atto dei miglioramenti conseguiti dalla Banca per quanto riguarda la sostenibilità della stessa nel lungo periodo e dei progressi sull'adeguatezza del sistema dei controlli interni, in particolare con riferimento al rafforzato coordinamento tra le FAC, al maggior presidio sul monitoraggio dei gap, oltre a un incremento del commitment da parte di tutto il Top Management per quanto riguarda la cultura del rischio e la diffusione di un approccio preventivo.

Ciò è stato anche confermato dall'Amministratore Incaricato del Sistema dei Controlli interni e di gestione dei rischi appositamente sentito, nel corso della riunione tenuta congiuntamente al Comitato Rischi e Sostenibilità il 3 Marzo 2025. In tale sede sono stati ribaditi i progressi compiuti nel corso dell'anno dallo stesso Sistema, oltre al giudizio in prevalenza positivo direttamente espresso. I progressi in parola riguardano, da un lato, il presidio dei gap e delle aree di miglioramento evidenziate dalle FAC e dalle Autorità, ridotto - come già detto - non solo in termini numerici ma anche nei tempi di risoluzione, per il forte impulso fornito direttamente al Management e, a cascata, alle singole Strutture, dall'altro, nella crescita delle sinergie tra le Funzioni di controllo, funzionale a una gestione unitaria dei rischi della Banca e alla stessa evoluzione del business in un'ottica di sana e prudente gestione e di sostenibilità di lungo periodo.

Resta sempre valida l'esigenza di proseguire nel continuo miglioramento dell'efficacia delle attività di controllo e nell'implementazione di ulteriori soluzioni e strumenti informatici per ciascuna FAC diretti a rafforzare il Sistema dei Controlli Interni e ad incrementare il livello di automazione delle attività, ottimizzando l'utilizzo delle risorse ed il presidio dei rischi anche in una logica di revisione dei processi in ottica digitale e con l'impiego di strumenti di intelligenza artificiale. In tale ambito si inseriscono le iniziative di sviluppo e innovazione portate avanti da ciascuna FAC in un'ottica, appunto, di miglioramento nel continuo e di implementazione evolutiva, in particolare per l'attività di audit e relative metodologie, in coerenza con il Piano Strategico 2024-2028, finalizzate al rafforzamento dei presidi e del complessivo SCI.

Infine, in un'ottica di gestione integrata dei rischi andranno perseguiti livelli sempre crescenti di coordinamento ed interazione tra tutte le Funzioni coinvolte nel complessivo Sistema dei Controlli Interni, ivi compresa quella del Dirigente Preposto, procedendo con la dovuta proattività ed incisività nell'individuazione e nel presidio delle attività di rimedio definite a fronte degli ambiti di miglioramento riscontrati, mantenendo al contempo costante attenzione alle indicazioni delle Autorità di controllo, alla normativa e alla sua evoluzione, affinché la Banca possa predisporre per tempo i necessari cambiamenti/adeguamenti conseguenti.

L'azione del Collegio sindacale proseguirà nel monitoraggio sul corretto funzionamento in termini di adeguatezza ed efficacia, anche prospettica e proattiva, del Sistema dei Controlli Interni, in coerenza con le strategie della Banca, a supporto della realizzazione di progetti funzionali alla sana e prudente gestione dei rischi2 .

3.2 Attività di vigilanza sull'adeguatezza dell'assetto organizzativo

La Banca, in quanto Capogruppo del Gruppo MPS, svolge le funzioni di indirizzo, governo e controllo unitario sulle Società Controllate, attraverso attività di direzione e coordinamento, nell'ambito degli indirizzi generali definiti dal Consiglio di amministrazione e nell'interesse della stabilità del Gruppo.

Il modello di Gruppo, la struttura organizzativa e gli strumenti di direzione e coordinamento sono definiti nella normativa interna, che disciplina i ruoli e i compiti assegnati agli Organi per stabilire le linee guida strategiche e implementare le politiche di gestione dei rischi e del Sistema dei Controlli Interni.

La direzione e il coordinamento delle Banche e delle società Controllate avvengono principalmente tramite la nomina dei rispettivi Esponenti aziendali e l'attuazione di meccanismi stabiliti per

2 Le considerazioni che precedono e quelle che seguono sull'assetto organizzativo e sulla corporate governance fanno riferimento all'attuale configurazione del Gruppo MPS.

recepire le direttive interne della Capogruppo. In conformità alle disposizioni statutarie, alle leggi e alle disposizioni regolamentari esterne e interne, gli Organi Aziendali della Capogruppo, delle Banche e delle Società Controllate sono destinatari di flussi informativi periodici e strutturati, riferiti, tra l'altro, ai rischi e ai controlli.

Nel corso del 2024 l'assetto organizzativo del Gruppo è stato interessato da alcuni interventi di ottimizzazione della Direzione Generale e, in particolare: (i) articolazione della struttura unica di primo livello Gestione Risorse Umane (CHCO) in n. 2 strutture di primo livello, dedicate alle risorse rispettivamente di Rete e di DG; (ii) costituzione di una Struttura di primo livello (Performance e Qualità Servizi) per la definizione e la gestione del Piano Progetti e la gestione del processo di Demand Management a diretto riporto del Chief Operating Officer; (iii) trasferimento della struttura di primo livello Information Security dal Chief Operating Officer al Chief Safety Officer, con contestuale ridenominazione in Chief Safety and Security Officer; (iv) creazione del ruolo di Vice Direttore Generale Commerciale Vicario, al quale riportano il Chief Commercial Officer Retail e il Chief Commercial Officer Imprese e Private; (iii) rafforzamento della filiera wealth management e delle filiere legate al supporto del settore Agroalimentare italiano e alla DOP Economy.

Ulteriori cambiamenti hanno riguardato l'assetto organizzativo delle filiali, anche attraverso l'evoluzione dei modelli di servizio "Small Business" e "Valore", avvenuta nel mese di Aprile, che ha contribuito allo sviluppo delle competenze anche relazionali e manageriali in entrambi gli ambiti, oltre a opportunità di crescita professionale per la copertura dei nuovi ruoli.

Durante il 2024 sono proseguite le iniziative e le attività in ambito Diversity & Inclusion, in coerenza con il percorso di valorizzazione delle diversità, riconosciute come motore strategico di sviluppo e di diffusione di una cultura aziendale inclusiva e orientata alla creazione di valore nel lungo termine. A tale riguardo, durante l'esercizio la Banca ha annunciato nuove nomine ai vertici di alcune funzioni chiave con la valorizzazione del patrimonio di risorse interne, mediante politiche mirate di sviluppo dei propri talenti.

Previo parere del Collegio sindacale, a Maggio 2024 il Consiglio di amministrazione ha deliberato il trasferimento della Funzione AML-CFT a diretto riporto dell'Amministratore delegato, precedentemente allocata a diretto riporto del Chief Risk Officer. Il nuovo modello organizzativo, assicurando una maggiore aderenza alle disposizioni della Banca d'Italia, garantisce ulteriormente che la Funzione abbia accesso a tutte le attività del soggetto vigilato, nonché a qualsiasi informazione rilevante per lo svolgimento dei propri compiti.

A Luglio 2024, in linea con le best practice del mercato, le responsabilità connesse alla "Banking Recovery and Resolution Directive"- BRRD sono state trasferite dallo Staff Programma Trasparenza alla Funzione Capital Planning, BRRD, Studi e Ricerche all'interno della direzione del Chief Financial Officer.

Nel corso dell'esercizio 2024 l'assetto organizzativo della Funzione Compliance è stato modificato, in un'ottica di costante efficientamento e aggiornamento rispetto all'evoluzione del quadro normativo esterno, rispondendo principalmente a quanto richiesto dal 40° aggiornamento della Circolare 285/2013 e dal Regolamento (UE) 2022/2554 – c.d. DORA. Nello specifico, la struttura che si occupava di tematiche ICT e Outsourcing è stata riallocata all'interno dello Staff DPO e Advisory ICT, con contestuale efficientamento della struttura Controlli sulle medesime tematiche e relativa collocazione a diretto riporto della Funzione di primo livello.

Con riferimento ai processi di Rete, in continuità all'esercizio precedente, sono proseguiti gli interventi orientati a migliorare la qualità del lavoro, liberare il tempo commerciale e incrementare la qualità del servizio offerto al cliente, riducendo i tempi di risposta/erogazione del servizio attraverso la razionalizzazione delle attività "amministrative" e dei costi per la gestione documentale, con un forte orientamento alla revisione dei processi in logica digitale.

Nell'esercizio dei propri doveri di supervisione dell'adeguatezza dello SCI, questo Organo di controllo, sulla base di confronti diretti con i Responsabili delle Funzioni di controllo, ha preso atto che le stesse FAC ritengono, allo stato, adeguato il proprio dimensionamento e la propria capacity.

Quanto più specificamente all'assetto organizzativo, il Collegio sindacale ha costantemente vigilato sulle revisioni organizzative apportate alla struttura della Capogruppo, attraverso approfondimenti effettuati con i Responsabili delle Funzioni aziendali deputate.

Alla luce dell'attività svolta, delle informazioni acquisite e della documentazione esaminata, da ultimo l'informativa periodica sull'assetto organizzativo richiesto dalla Circolare n. 285 di Banca d'Italia, questo Organo di controllo ha preso atto che l'assetto organizzativo del Gruppo MPS, nel suo disegno e nell'implementazione sin qui realizzata, garantisce efficienti processi decisionali, in coerenza con il Piano Industriale, pur nella consapevolezza che, in un Gruppo dimensionalmente e strutturalmente significativo come Banca MPS tale assetto organizzativo richieda continui interventi, avuto riguardo in particolare allo sviluppo tecnologico, all'evoluzione della digitalizzazione, all'impiego dell'intelligenza artificiale e all'attenzione sempre più marcata agli aspetti ESG, avranno un impatto significativo sull'operatività bancaria.

3.3 Attività di vigilanza sul sistema amministrativo-contabile

La responsabilità dei processi amministrativi e contabili nell'organizzazione della Banca è attribuita alla Direzione Chief Financial Officer e in particolare, al suo interno, alla struttura Amministrazione e Bilancio e Controlli Legge 262 e Tax Compliance quest'ultima coordinata dal Dirigente Preposto.

Il Collegio sindacale ha incontrato con regolarità sia il Chief Financial Officer che il Dirigente Preposto.

Quest'ultimo in particolare non ha segnalato significative carenze nei processi operativi e di controllo che possano inficiare il giudizio di adeguatezza ed effettiva applicazione delle procedure amministrativo contabili, al fine della corretta rappresentazione della situazione economica, patrimoniale e finanziaria della Banca quale risulta appunto dai Bilanci d'esercizio e consolidato chiusi al 31.12.24.

Le principali tematiche che il Dirigente Preposto ha ritenuto di approfondire nel corso dell'esercizio 2024, in quanto considerate rilevanti anche ai fini dell'attività di controllo contabile, oltre alle più generali verifiche sull'attendibilità della informativa finanziaria, sono risultate le seguenti: (i) Rendicontazione di Sostenibilità e sistema dei controlli; (ii) Valutazione DTA; (iii) MP Banque – classificazione come discontinued operations; (iv) Fondo Rischi ed Oneri: Rischio legale da informazioni finanziarie; (v) Valutazione immobili.

Tali argomenti, diffusamente trattati nel corso di più riunioni del Collegio sindacale, tenute anche con il Dirigente Preposto, trovano comunque maggiore dettaglio nella Nota integrativa cui si fa rimando.

Il 10 Settembre 2024 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il D. lgs. n. 125/2024 di recepimento della CSRD (Direttiva 2022/2462/UE). A fronte degli obblighi introdotti con tale Decreto, il Dirigente Preposto, a partire dal 31.12.24, rilascia anche l'attestazione sulla Rendicontazione di Sostenibilità.

Le metodologie di controllo, definite dal Gruppo MPS ai fini dell'operatività della struttura del Dirigente Preposto e il piano di azioni correttive finora attivato, consentono allo stesso Dirigente Preposto di formulare un giudizio di adeguato presidio del rischio contabile e di conformità agli standard di rendicontazione ai sensi della Direttiva 2013/34/UE, D. lgs. n. 125 del 6.9.24 e del Regolamento UE 2020/852.

Anche dalle ulteriori verifiche compensative condotte nell'ambito credito, finanza e fondo rischi ed oneri, non sono emersi elementi ostativi all'emissione dell'attestazione del Dirigente Preposto al Bilancio d'esercizio e consolidato al 31.12.24. Gli aspetti sollevati sono stati portati all'attenzione delle Funzioni owner per le conseguenti attività rimediali.

Il Collegio sindacale ha costantemente interagito con il Dirigente Proposto anche su tali tematiche assicurandosi – come meglio precisato nel paragrafo 4 – che le conseguenti responsabilità fossero prese tempestivamente ed efficacemente in carico.

I Sindaci hanno inoltre costantemente seguito le attività rimediali, coordinate dal Dirigente Preposto, poste in essere dalle competenti Funzioni della Banca avuto riguardo alle aree di miglioramento e agli ambiti di rafforzamento del sistema di controllo interno evidenziati anche dalla Società di revisione PwC con riferimento alle attività svolte sul Bilancio chiuso al 31.12.23, constatandone il sostanziale completamento.

Ai fini della propria attività di controllo, il Collegio sindacale ha anche costantemente seguito le attività rimediali riferite ai gap evidenziati dal Dirigente Preposto con riferimento all'esercizio 2023, verificandone la pressoché sostanziale definizione. Nell'ambito dell'attività svolta in corso d'anno, sono emersi ambiti di miglioramento e taluni gap, in particolare in ambito credito e finanza, sui quali sono in corso le conseguenti azioni di rimedio con attività in programma entro il 2025 e sulle quali il Collegio sindacale svolgerà un attento monitoraggio.

Nel corso dell'esercizio il Collegio sindacale ha condotto frequenti incontri, talvolta anche mediante interlocuzioni informali, con la Società incaricata della revisione PwC finalizzati allo scambio di informazioni in merito all'adeguatezza del sistema amministrativo contabile presente in Azienda. Nel corso di tale attività non sono stati segnalati fatti ritenuti censurabili. Il Collegio sindacale ha altresì avuto modo di condividere con i Revisori le procedure adottate nella predisposizione del Bilancio d'esercizio e consolidato 2024.

Tutto ciò premesso, il Collegio evidenzia che:

  • al Bilancio della Banca, ai sensi di quanto previsto dal D. lgs. n. 38 del 28.2.05, sono stati applicati i principi contabili internazionali emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) e le relative interpretazioni dell'IFRS Interpretation Commitee, omologati dalla Commissione Europea come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 Luglio 2002 ed in vigore al 31.12.24 nonché in aderenza al "Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio" (Conceptual Framework);
  • agli schemi del progetto del Bilancio d'esercizio oltre che alle rispettive Note integrative, sono state inoltre applicate le disposizioni contenute nella Circolare n. 262 della Banca d'Italia, modificata dall'ottavo aggiornamento del 17.11.22.

Il Gruppo ha tenuto conto, inoltre, della comunicazione di Banca d'Italia del 14 Marzo 2023 "Aggiornamento delle disposizioni della Circolare n. 262 – Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione – aventi ad oggetto gli impatti del COVID-19 e delle misure a sostegno dell'economia", che richiede, in formato libero, le informazioni di bilancio sui finanziamenti oggetto di garanzia pubblica;

  • l'informativa al pubblico, secondo le previsioni indicate dalla Normativa di vigilanza prudenziale (cosiddetto "Pillar 3"), viene resa attraverso il sito internet della Banca entro i termini previsti per la pubblicazione dei bilanci annuali e infrannuali;
  • il complesso delle attività svolte, le metodologie di controllo definite ed il piano di azioni correttive finora attivato, hanno consentito al Consiglio di amministrazione ed al Dirigente Preposto di rilasciare, le attestazioni previste dall'art. 81 ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14.5.99 e successive modifiche ed integrazioni e dall'art. 154-bis del TUF con riferimento al Bilancio d'esercizio e consolidato 2024. Il Comitato Rischi e Sostenibilità ha espresso parere favorevole a tali attestazioni.

Si precisa inoltre che gli Amministratori non si sono avvalsi dell'esercizio della deroga di cui all'art. 5, comma 1, del D. lgs. n. 38/05.

Questo Collegio sindacale, in merito al tema della continuità aziendale ed a quanto richiesto dai documenti n. 2 del 6.2.2009 e n. 4 del 3.3.2010, emanati congiuntamente dalla Banca d'Italia, dalla Consob e dall'ISVAP e successivi aggiornamenti, informa che i Bilanci sono stati redatti dalla Banca nel presupposto della "continuità aziendale", secondo la ragionevole aspettativa di continuare con la sua esistenza operativa in un futuro prevedibile.

Avuto riguardo a tale assunto, si richiama quanto esposto dagli Amministratori nella Nota integrativa Parte A – Politiche contabili nei paragrafi "continuità aziendale" del Bilancio d'esercizio.

La valutazione della continuità aziendale si basa essenzialmente sull'evoluzione prospettica della posizione patrimoniale e della posizione di liquidità in un orizzonte di almeno 12 mesi.

Gli Amministratori della Banca ritengono che, dopo aver valutato l'evoluzione prospettica della posizione patrimoniale e della posizione di liquidità e con riferimento alle indicazioni fornite nell'ambito del Documento n. 2 del 6 Febbraio 2009 e del Documento n. 4 del 3 Marzo 2010, emanati congiuntamente da Banca d'Italia, Consob e ISVAP e successivi aggiornamenti, il Gruppo ha la ragionevole aspettativa di continuare ad operare come un'entità in funzionamento in un futuro prevedibile ed ha pertanto redatto il Bilancio nel presupposto della continuità aziendale.

* * *

Nell'ambito dei compiti ad esso assegnati, non essendo tenuto a svolgere controlli analitici di merito sul contenuto del Bilancio, il Collegio sindacale ha effettuato un controllo complessivo sulla adeguatezza del processo di redazione del Bilancio al 31.12.24 e sui controlli contabili svolti dal Revisore.

Il Collegio sindacale, quindi, ai sensi anche di quanto previsto dal D. lgs. n. 39/10 e successive modifiche ed integrazioni, ha verificato il processo di informativa finanziaria posto in essere dalla Banca ed in particolare dal Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, dall'Amministratore delegato e dagli Amministratori e, con riferimento al controllo contabile svolto dal Revisore esterno, ha monitorato la revisione legale del Bilancio di esercizio chiuso al 31.12.24.

In conclusione, per quanto di propria competenza, questo Collegio sindacale ha vigilato che tutto il processo seguito dalla Banca, dagli Amministratori e dalla Società di revisione fosse attuato in osservanza delle norme di legge e regolamentari, non riscontrando incoerenze tra le informazioni ricevute con l'informativa resa nel Bilancio.

Ciò premesso, i Sindaci hanno esaminato anche lo specifico tema della continuità aziendale nel più ampio contesto dell'esercizio dei propri doveri di vigilanza e di monitoraggio in occasione della redazione ed approvazione da parte della Banca del Bilancio di esercizio al 31.12.24.

Questo Organo di controllo ha così potuto verificare il processo di formazione del Bilancio al 31.12.24 al termine del quale gli Amministratori, in merito alla valutazione della continuità aziendale, hanno ritenuto di concludere come sopra evidenziato. Quanto è stato rappresentato a questo Collegio sindacale su tale tema, per quanto di sua conoscenza e di sua competenza, trova una coerente informativa nella Relazione finanziaria.

A tale riguardo si evidenzia che la Consob in data 10.12.24, in assenza di elementi di incertezza in ordine alla continuità aziendale della Società e del Gruppo, ha integralmente revocato gli obblighi informativi di cui al provvedimento del 22.4.21 della medesima Autorità di Vigilanza.

Al termine delle nostre attività di verifica, tenuto conto delle evidenze riscontrate, si ha quindi motivo di ritenere che il Sistema amministrativo contabile della Banca sia in grado di assicurare la corretta rappresentazione degli accadimenti gestionali.

3.4 Attività di vigilanza sulla revisione legale dei conti

Il Collegio sindacale ha vigilato, per quanto di competenza, sulla revisione legale del Bilancio di esercizio e di quello consolidato attraverso il continuo confronto informativo con la Società di revisione PricewaterhouseCoopers Spa, incaricata dall'Assemblea degli azionisti dell'11.4.2019 per gli esercizi dal 31.12.20 al 31.12.28.

I Sindaci hanno tenuto numerose riunioni con la medesima Società nel corso delle quali hanno esaminato i piani di revisione riferiti ai Bilanci intermedi al 30.6.24 ed ai Bilanci d'esercizio e consolidato al 31.12.24 e affrontato i rischi principali ed i punti di attenzione identificati dal Revisore.

La stessa PricewaterhouseCoopers, in data 24.3.25, ha trasmesso le Relazioni rilasciate ai sensi dell'art. 14 del D. lgs. n. 39/10 e dell'art. 10 del Regolamento (UE) n. 537/14.

Dall'esame di detti documenti si è, inoltre, preso atto che:

• a giudizio della medesima Società di revisione, i Bilanci forniscono una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria della Banca e del Gruppo al 31.12.24, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data in conformità agli International Financial Reporting Standards emanati dall'International Accounting Standards Board e adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D. lgs. n. 38/05 e dell'art. 43 del D. lgs. n. 136/15;

  • i Revisori evidenziano che gli Amministratori sono responsabili per l'applicazione delle disposizioni del Regolamento Delegato (UE) 2019/815 della Commissione Europea in materia di norme tecniche di regolamentazione relative alla specificazione del formato elettronico unico di comunicazione (ESEF – European Single Electronic Format) al Bilancio di esercizio e al Bilancio consolidato al 31.12.24, da includere nella Relazione finanziaria annuale. I Revisori hanno svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 700B al fine di esprimere un giudizio sulla conformità del Bilancio di esercizio e del Bilancio consolidato alle disposizioni del Regolamento delegato. A giudizio del Revisore, il Bilancio di esercizio ed il Bilancio consolidato al 31.12.24 sono stati predisposti nel formato XHTML ed è stato marcato, il solo Bilancio consolidato, in tutti gli aspetti significativi, in conformità alle disposizioni del Regolamento delegato;
  • a giudizio dei Revisori, la Relazione sulla gestione e le specifiche informazioni contenute nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicati nell'art. 123-bis, comma 4, del D. lgs. n. 58/98 sono coerenti con i Bilanci d'esercizio e consolidato;
  • a giudizio dei Revisori, la Relazione sulla gestione, esclusa la sezione relativa alla rendicontazione consolidata di sostenibilità, e le specifiche informazioni contenute nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicati nell'art. 123-bis, comma 4, del D. lgs. n. 58/98 sono redatte in conformità alle norme di legge.

Il Collegio sindacale ha potuto esaminare altresì la Relazione della società di revisione PwC sull'esame limitato della rendicontazione consolidata di sostenibilità del Gruppo MPS, ai sensi dell'art. 14-bis del D. lgs. 27 Gennaio 2010, n. 39 di cui si riferisce nell'apposito paragrafo.

PricewaterhouseCoopers Spa ha evidenziato i seguenti aspetti chiave della revisione contabile, peraltro oggetto di trattazione da parte di questo Collegio sindacale nei richiamati incontri tenuti con il Revisore stesso:

  • ‐ Valutazione dei crediti verso la clientela per finanziamenti valutati al costo ammortizzato;
  • ‐ Valutazione dei rischi di natura legale;
  • ‐ Recuperabilità delle imposte differite attive.

La Società di revisione ha fatto, inoltre, pervenire a questo Organo di controllo la "Relazione aggiuntiva" (datata 24.3.25), prevista dall'art. 11 del citato Regolamento (UE) n. 537/14. A norma del medesimo articolo e dell'art. 19, comma 1, lettera a) del D. lgs. n. 39/10, il Collegio sindacale è tenuto a trasmettere tale documento, corredato da proprie evidenze, agli Amministratori, insieme all'esito della revisione effettuata da PricewaterhouseCoopers Spa.

Sulla base degli elementi probativi acquisiti, la Società di revisione non ha individuato alcuna incertezza significativa sulla continuità aziendale della Banca e del Gruppo; segnala, tuttavia, che né gli amministratori, né la Società di revisione possono garantire la capacità futura della Banca e del Gruppo di continuare ad operare come entità in funzionamento.

Dalla medesima Relazione si evince che, nell'ambito delle attività di revisione contabile svolte, non sono stati identificati casi di frode o sospetti casi di frode né sono state individuate questioni significative riguardanti casi di non conformità, effettiva o presunta, a leggi e regolamenti o disposizioni statutarie.

Oltre a ciò, si prende atto che durante lo svolgimento dell'incarico di revisione sono stati individuati dal Revisore alcuni ambiti di rafforzamento del sistema di controllo interno e/o aree di potenziale

miglioramento del processo di formazione del bilancio d'esercizio e del bilancio consolidato, portati all'attenzione della Direzione e dei Responsabili delle attività di Governance. Al riguardo, il Collegio sindacale, nel condividere quanto segnalato dal Revisore, ne farà oggetto di costante monitoraggio nell'ambito delle proprie attività di vigilanza.

Il Collegio sindacale non ha riscontrato, alla data di deposito della presente Relazione, elementi di criticità sulla indipendenza della Società di revisione o sulla presenza di cause di incompatibilità. In tal senso ha anche ricevuto conferma dallo stesso Revisore, contenuta espressamente nelle citate Relazioni, sia in quella aggiuntiva che in quelle di revisione, dove è stato anche confermato che PricewaterhouseCoopers Spa non ha prestato servizi vietati ai sensi dell'art. 5, paragrafo 1 del già citato Regolamento.

Con riferimento alla già richiamata Comunicazione Consob n. 1025564 del 6 Aprile 2001 e successive modificazioni, si informa che nel corso del 2024 la Banca ha complessivamente conferito alla Società di revisione ulteriori incarichi per "servizi di attestazione", in aggiunta alla revisione contabile, per onorari pari ad €mgl. 877 (importo al netto dell'IVA, di spese accessorie e contributo Consob), come riportato nella Nota integrativa, alla quale si rimanda per quanto qui non espressamente richiamato.

A livello di Gruppo, tale importo ammonta ad €mgl. 952 per "servizi di attestazione".

I suddetti incarichi sono stati attribuiti nel rispetto dei limiti stabiliti dalla "Policy di Gruppo in materia di conferimento e revoca di incarico a Società di revisione Legale" di cui la Banca si è internamente dotata ed ai sensi di quanto previsto dal Regolamento UE n. 537/14.

Come riferito al paragrafo 1 della presente Relazione, rileva in particolare la proposta che questo Collegio sindacale ha sottoposto in corso d'anno al Consiglio di amministrazione riguardante la richiesta di PwC di integrazione dei corrispettivi inerenti attività di revisione aggiuntive ed integrative rispetto ai servizi di revisione legale dei conti, a suo tempo inclusi nella Proposta iniziale di incarico approvata dall'Assemblea degli Azionisti della Banca l'11.4.2019.

Dopo la chiusura dell'esercizio e in relazione alla complessiva operazione di Offerta Pubblica di Scambio totalitaria volontaria ai sensi e per gli effetti degli artt. 102 e 106 del D. lgs. n. 58/98 promossa da Banca MPS e avente ad oggetto le azioni ordinarie di Mediobanca Spa, sono stati attribuiti a PwC i seguenti incarichi con onorari complessivi pari ad € 1.900.000:

    1. Parere di congruità ai sensi dell'art. 2441 del c.c., dell'art. 158 del TUF e dell'art. 70 del Regolamento Emittenti;
    1. Relazione volontaria sui criteri adottati dal Consiglio di amministrazione per la determinazione del rapporto di cambio.

Tali importi sono da considerarsi al netto dell'IVA e delle spese che comunque non potranno superare il limite di € 50.000 per il solo incarico di cui al punto n. 1.

Gli incarichi in argomento sono stati conferiti con delibera del Consiglio di amministrazione previo nulla osta di questo Collegio sindacale.

3.5 Attività di vigilanza sul processo di informativa finanziaria

Il Collegio sindacale ha svolto le funzioni del Comitato per il Controllo interno e la revisione contabile previsto negli Enti di interesse pubblico dal Testo unico della revisione legale, vigilando

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sul processo di informativa finanziaria, esaminando e seguendo la regolare esecuzione del piano di lavoro predisposto dalla Società di revisione (sia per i Bilanci al 30.6.24 che al 31.12.24) e verificandone l'adeguatezza rispetto alle dimensioni ed alla complessità organizzativa ed imprenditoriale della Banca.

Questo Organo di controllo ha altresì interagito con il Dirigente Preposto dal quale ha ricevuto assicurazione, anche attraverso l'apposita Relazione per l'emissione delle attestazioni ai Bilanci, circa la corrispondenza tra le informazioni ivi riportate e le risultanze degli applicativi contabili in uso presso la Banca. Analogo riscontro è stato effettuato per le informazioni presenti nei comunicati stampa e nelle presentazioni agli analisti.

La materia, appositamente disciplinata anche nella normativa interna della Banca, è stata oggetto di verifica, da parte di questo Organo, circa l'attendibilità dell'informativa finanziaria comunicata dalla stessa Società.

Nell'ambito dell'informativa resa sui rischi, la Banca identifica tra quelli a rilevanza alta il rischio di credito, il rischio di mercato, il rischio operativo (al suo interno è compreso il rischio legale), il rischio di business e strategico nonché il Funding risk e Liquidity risk.

Nell'ambito dei rischi di credito, gli Amministratori hanno riservato particolare rilevanza all'Incorporazione dei rischi climatici ed ambientali nella determinazione delle perdite attese.

Con riferimento ai rischi connessi agli esercizi di stress test regolamentari, si ricorda che il Gruppo Montepaschi è stato inserito nel campione delle banche chiamate ad effettuare il prossimo EBA EU-Wide Stress Test che si svolgerà nella prima metà del 2025.

Nel corso dell'esercizio i rischi di natura legale che comprendono l'insieme delle vertenze, delle richieste stragiudiziali e i rischi contrattuali sono risultati in leggera diminuzione con appostazione di fondi sostanzialmente in linea con il precedente esercizio.

Anche nel 2024 i Sindaci hanno dedicato, con il contributo e le costanti interlocuzioni con la Direzione Group General Counsel e con il Dirigente Preposto, particolare attenzione al tema al fine di valutarne l'adeguato presidio, la correttezza del processo di valutazione e della conseguente appostazione in Bilancio.

In conclusione di tale attività, i Sindaci hanno preso atto che, in applicazione delle previsioni del principio contabile internazionale IAS 37, la Banca si è avvalsa della possibilità concessa dal medesimo principio di non fornire disclosure di dettaglio sui fondi stanziati a Bilancio nel caso in cui tali informazioni possano seriamente pregiudicare la propria posizione nei contenziosi e in potenziali accordi transattivi.

Management overlay

Il Collegio sindacale ha monitorato attentamente gli approcci valutativi adottativi dalla Banca (c.d. overlay approach e post-model adjustment), nell'ambito del calcolo delle rettifiche di valore, oggetto di vari approfondimenti con le strutture preposte e con la Società di Revisione.

Nel complesso la Banca, in tema di management overlay, ha deciso di operare, ai fini del Bilancio consolidato al 31 Dicembre 2024, in sostanziale continuità metodologica rispetto a quanto agito ai fini del Bilancio 2023. Resta fermo il carattere transitorio dei suddetti management overlay legato alla

capacità dei modelli basati sulle perdite attese su crediti di rilevare i rischi emergenti, in aggiunta alla considerazione che i risultati derivanti dai modelli di calcolo delle perdite attese sono influenzati da scenari macroeconomici in buona parte dipendenti da fenomeni non del tutto consolidati e comunque ancora soggetti ad estrema variabilità e incertezza.

I management overlay adoperati per le valutazioni contabili alla data del 31 Dicembre 2024 hanno determinato maggiori fondi rettificativi per circa €mil. 69,2 (in aumento di circa il 28% rispetto al 31.12.23 – circa €mil. 54). Nel dettaglio essi sono riconducibili ai seguenti eventi:

  • Scenari C&E. In continuità con il precedente esercizio, il Gruppo ha fattorizzato per l'esercizio 2024 i rischi climatico-ambientali nei modelli di calcolo dell'ECL, stimando gli impatti che i diversi scenari di transizione possono produrre sui modelli contabili attualmente in uso, tenuto conto che tali scenari sono contraddistinti da politiche di transizione e tempi di implementazione che possono significativamente incidere su diversi indicatori macroeconomici. La stima dei suddetti rischi è stata condotta attraverso aggiustamenti manageriali rispetto alle evidenze del modello "core", con un conseguente incremento delle perdite attese pari ad €mil. 23,4 (€mil. 38,1 al 31 Dicembre 2023). La variazione in diminuzione è riconducibile all'aggiornamento dello scenario utilizzato che prevede una minore contrazione economica globale rispetto allo scenario utilizzato per le valutazioni 2023.
  • Mutui retail a tasso variabile classificati in stage 2. L'analisi dei tassi di default osservati nel 2024 sui mutui a tasso variabile ha confermato i segnali di criticità riscontrati nel 2023, portando il Gruppo a mantenere l'applicazione di un correttivo su crediti retail con mutui a tasso variabile, determinato mediante un'analisi di sensitivity realizzata a valere del rapporto rata reddito in uno scenario di stress. L'applicazione di tale correttivo ha comportato maggiori accantonamenti per €mil. 25,2, in aumento rispetto a quanto accantonato nel 2023 (pari ad €mil. 9,7), conseguente all'incremento del rapporto rata/reddito che recepisce l'impatto dell'andamento dei tassi di interesse nel corso del 2024.
  • Analisi di backtesting su posizioni classificate a sofferenza, la quale ha rilevato, a livello complessivo, una conservatività degli accantonamenti sia statistici che analitici, evidenziando altresì per alcuni cluster della LGD statistica dei tassi effettivi leggermente più alti di quelli stimati. Le maggiori rettifiche, pari ad €mil. 20,6 al 31.12.24, sono state rilevate a conto economico.

Valutazione delle attività fiscali – Deferred Tax Assets (DTA)

Ai fini della valutazione delle DTA, la stima dei redditi imponibili dei futuri esercizi è avvenuta, in linea con quanto effettuato a partire dal 30.6.24, sulla base dell'evoluzione prevista dei conti economici della Banca desunta dalle proiezioni reddituali contenute nel Piano Industriale 2024-2028 di Gruppo, approvato dal Consiglio di amministrazione il 5 Agosto 2024.

In ottica prudenziale, ai fini della valutazione per il Bilancio 31.12.24, l'evoluzione positiva dei risultati economici per i futuri esercizi delineata nel predetto Piano Industriale è stata limitata al primo triennio successivo alla data di riferimento del bilancio (2025-2027).

Al fine di riflettere il livello di incertezza che caratterizza l'effettiva realizzazione delle previsioni di lungo periodo è stato applicato un fattore di sconto ai risultati economici prospettici (Risk-adjusted profits approach) pari al 9%, invariato rispetto a quello utilizzato per i bilanci precedenti.

Le imposte sul reddito di esercizio registrano un contributo positivo pari ad €mil. 506 (€mil. 345 al 31.12.23) imputabile principalmente alla rivalutazione delle DTA, conseguente all'aggiornamento delle proiezioni reddituali del Gruppo effettuato a partire dal secondo trimestre sulla base del nuovo Piano Industriale 2024-2028, al netto della fiscalità relativa al risultato economico dell'esercizio.

Per quanto non qui sinteticamente riportato, si richiama l'ampia informativa data in Nota integrativa "parte B", dove viene riferito circa le tipologie di rischio e le relative politiche di copertura.

Questo Organo di controllo, nell'ambito dello svolgimento dei compiti di vigilanza ad esso attribuiti dalla normativa di riferimento, ha provveduto a verificare la coerenza delle specifiche informazioni periodiche rese alla Vigilanza e al pubblico con gli eventi e gli accadimenti di volta in volta noti, insieme alla coerenza complessiva con la informativa sottoposta dagli Amministratori nelle riunioni di Consiglio e nelle situazioni patrimoniali ed economiche predisposte in tale periodo.

ESMA Priorities 2024

Nella redazione del Bilancio Consolidato la Banca ha inoltre considerato, per quanto applicabili, le priorità in materia di vigilanza che l'Autorità Europea degli Strumenti finanziari e dei Mercati (ESMA) ha pubblicato ad Ottobre 2024, con il proprio Public Statement suddivise in sezioni specifiche che concernono la relazione finanziaria, reporting di sostenibilità, reporting ESEF e considerazioni generali presenti negli statement degli anni precedenti.

Riguardo al formato elettronico unico di comunicazione ESEF (European Single Electronic Format) per la redazione delle relazioni finanziarie annuali, in data 15 Gennaio 2025 è stato pubblicato il Regolamento delegato (UE) 2025/19 che modifica le norme tecniche di regolamentazione per quanto riguarda l'aggiornamento 2024 della tassonomia per il formato elettronico unico di comunicazione dell'informativa finanziaria. Il Gruppo non si è avvalso della facoltà di anticipare l'applicazione della nuova norma; pertanto, per l'esercizio 2024 gli schemi e la nota integrativa del Bilancio consolidato sono stati "marcati" utilizzando la Tassonomia 2022 ESEF.

Crediti d'imposta

In riferimento alla materia fiscale, il Collegio rileva che nella voce "Altre Attività" dello Stato Patrimoniale sono compresi i crediti d'imposta acquistati da un soggetto terzo (cessionario del credito d'imposta) connessi con i decreti-legge "Cura Italia" e "Rilancio" (c.d. Ecobonus e Sismabonus), in quanto non rappresentano, ai fini dei principi contabili internazionali, attività fiscali, contributi pubblici, attività immateriali o attività finanziarie.

Il Gruppo acquista crediti in base alla propria Tax Capacity con l'obiettivo di detenerli e utilizzarli per compensazioni future; pertanto, tali crediti sono riconducibili a un Business Model Hold to Collect e rilevati a costo ammortizzato, che tiene conto del prezzo di acquisto e delle competenze nette maturate a fine esercizio di riferimento, con rappresentazione della remunerazione nel margine di interesse lungo l'arco temporale di recupero.

Il corrispondente valore di bilancio, esposto nella citata voce "Altre Attività" per l'esercizio 2024 ammonta a circa €mld. 1,8, con un impatto di circa €mil. 109 sulla voce interessi attivi.

Si rileva altresì che l'ammontare complessivo dei crediti acquistati e delle richieste di cessione in corso di lavorazione di tale categoria di crediti, alla data del 31.12.24, è in linea con la stima della capienza fiscale complessiva (Tax Capacity) ovvero dei versamenti tributari/contributivi che il Gruppo prevede di effettuare e che sono disponibili per la compensazione con i crediti fiscali da "Bonus Edilizi". Tale valutazione tiene altresì conto della significativa contrazione della Tax Capacity prospettica stimata indotta dalle modifiche alle regole sottese all'utilizzo dei crediti fiscali acquistati introdotte dalla Legge n. 67 del 23 Maggio 2024 che ha convertito in Legge, con modificazioni, il D.L. n. 39/24 (c.d. decreto agevolazioni fiscali).

Valutazione immobili

Al 31 Dicembre 2024 sono stati aggiornati i valori di fair value dell'intero patrimonio immobiliare; le metodologie valutative applicate sono rimaste invariate rispetto alle precedenti valutazioni avvenute al 31.12.23 ed al 30.6.24.

Per quanto attiene agli impatti economici e patrimoniali per il Gruppo MPS, l'effetto negativo netto per l'esercizio 2024 ammonta a complessivi €mil. 42,7, di cui €mil. 42,9 imputabili alla Capogruppo, al lordo della relativa fiscalità.

4 Attività di vigilanza sulla Rendicontazione di Sostenibilità

Il D. lgs. n. 125/24 (di seguito anche Decreto), che recepisce nell'ordinamento italiano la c.d. Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), di cui alla Direttiva (UE) 2022/2464, inerente alla rendicontazione della sostenibilità aziendale, ha riformato la disciplina previgente in materia di comunicazione di informazioni di carattere non finanziario e dispone che le imprese obbligate al reporting di sostenibilità debbano includere in un'apposita sezione della "Relazione sulla gestione" le informazioni necessarie alla comprensione dell'impatto sull'impresa e del gruppo delle questioni di sostenibilità.

In ottemperanza a tale Direttiva, a partire dal 31 Dicembre 2024, la Rendicontazione di Sostenibilità, predisposta su base consolidata è parte della Relazione sulla gestione del fascicolo di Bilancio consolidato, unitamente all'attestazione della Rendicontazione di Sostenibilità prevista dall'art. 154-bis del D. lgs. n. 58/98, comma 5-ter rilasciata dal Dirigente Preposto e dall'Amministratore delegato.

Si segnala che per tale Rendicontazione il Gruppo non era tenuto né a marcare le informazioni di sostenibilità né a preparare la Relazione sulla gestione nel linguaggio XHTML essendo tale obbligo differito al 31 Dicembre 2025.

Ai fini della vigilanza sull'osservanza delle disposizioni stabilite dall'ordinamento in tema di Rendicontazione di Sostenibilità, il Collegio sindacale, nel corso dell'esercizio 2024, ha ricevuto dalle Strutture preposte al relativo processo, con la periodicità stabilita, i previsti flussi informativi che sono stati oggetto di trattazione con regolarità nel corso delle proprie riunioni, nelle quali sono intervenuti, in prevalenza, i Responsabili rispettivamente CFO e dello Staff Sostenibilità ed ESG, Struttura quest'ultima che supporta operativamente il CFO e su cui ricade la responsabilità del presidio della normativa sul reporting di sostenibilità, il coordinamento e la realizzazione delle relative progettualità, oltreché la direzione della predisposizione della disclosure, in interazione continua con le diverse Strutture della Banca. Sono stati inoltre tenuti incontri anche con il Dirigente Preposto e con il Revisore legale PricewaterhouseCoopers Spa.

Il perimetro di consolidamento della Rendicontazione di Sostenibilità coincide con il perimetro di consolidamento del Bilancio consolidato e pertanto include la società Capogruppo BMPS e le imprese "figlie" consolidate integralmente all'interno del Bilancio consolidato, le quali sono esentate dalla rendicontazione individuale di sostenibilità in coerenza con le disposizioni di cui al D. lgs. n. 125/24, art. 7, comma 1, in quanto incluse nella Relazione consolidata sulla sostenibilità della società Capogruppo.

Al fine di cogliere compiutamente la conformità dei processi aziendali agli standard richiesti dalla normativa pro-tempore vigente per il Reporting di sostenibilità, la Banca si è dotata di un framework di controllo che si basa sulla individuazione: (i) delle funzioni owner responsabili dell'esecuzione dei controlli di linea diretti ad assicurare la completezza, la correttezza, l'affidabilità e la tempestività delle informazioni fornite ai fini del Reporting di sostenibilità; (ii) delle società controllate, appartenenti al perimetro di rendicontazione, responsabili dell'esecuzione dei controlli di linea diretti ad assicurare la completezza, la correttezza, l'affidabilità e la tempestività delle informazioni; (iii) della Funzione Sostenibilità ed ESG che effettua annualmente, in conformità a quanto richiesto dalla CSRD, l'analisi di doppia materialità al fine di identificare i c.d. data-points rilevanti e oggetto di rendicontazione; (iv) delle Funzioni aziendali di controllo incaricate delle attività di verifica di propria competenza; (v) della Funzione ICT che presidia il processo per la componente di information technology garantendo l'integrità dei dati; (vi) del Dirigente preposto e dell'Amministratore delegato che esprimono un giudizio sulla conformità della Relazione sulla sostenibilità agli standard di rendicontazione applicati ai sensi della Direttiva 2013/34/EU e del D. lgs. 6 Settembre 2024 n. 125, mediante l'attestazione di conformità.

Tenuto conto anche delle indicazioni fornite dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti oltreché della Circolare Assonime n. 21 del 7.11.24 ("La nuova disciplina sugli obblighi di rendicontazione e informativa societaria in materia di sostenibilità"), particolare attenzione è stata riservata dal Collegio sindacale alle attività poste in essere dalla Banca e che hanno determinato per il Gruppo cambiamenti significativi, a livello di processi, contenuti e metodologie, al fine di adeguarsi al nuovo dettato normativo in tema di Rendicontazione di Sostenibilità con specifico riguardo alle responsabilità in temi di sostenibilità, distribuite tra gli Organi e le Funzioni della Banca secondo quattro direttici: strategia, azioni e politiche, gestione dei fattori di rischio, monitoraggio e rendicontazione.

Nel corso dell'esercizio 2024 questo Organo di controllo, anche attraverso la partecipazione dei propri componenti al Comitato Rischi e Sostenibilità, oltreché al Consiglio di amministrazione, ha preso atto dei flussi informativi resi agli Organi di governance, sia quantitativi che qualitativi, funzionali alla definizione della Rendicontazione di Sostenibilità e della nuova metodologia adottata per l'analisi di doppia materialità, allineata ai requisiti normativi degli European Sustainability Reporting Standards (ESRS), alle linee guida di riferimento e agli sviluppi interni del Gruppo.

Il processo adottato ai fini della conduzione dell'analisi di doppia materialità, che presenta un maggior grado di dettaglio rispetto all'analisi presentata nella "Dichiarazione Non Finanziaria Consolidata 2023", è stato sviluppato in coerenza sia con gli standard di riferimento che con il contesto di business del Gruppo e attraverso un dialogo con i portatori di interesse.

Il Collegio sindacale ha preso atto che, ai sensi dell'art. 154-bis, comma 5-ter, del TUF, il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, unitamente all'Amministratore delegato, attestano, con apposita Relazione, che la Rendicontazione di Sostenibilità inclusa nella Relazione sulla gestione è stata redatta conformemente agli standard di rendicontazione applicati ai sensi della Direttiva 2013/34/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 Giugno 2013 e del decreto

legislativo adottato in attuazione dell'art. 13 della Legge 21 Febbraio 2024, n. 15 e con le specifiche adottate a norma dell'art. 8, paragrafo 4, del Regolamento (UE) 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 Giugno 2020.

A tale riguardo, questo Organo di controllo ha incontrato con periodicità il Dirigente Preposto, il quale ha avviato, in particolare la Struttura "Controlli Legge 262 e Tax Compliance", a fronte dei nuovi obblighi normativi, a partire dal primo semestre del 2024, un'attività di studio, approfondimento e analisi dei nuovi standard di rendicontazione in materia di sostenibilità (ESRS) e ha preso parte al Gruppo di lavoro del Progetto CSRD - Nuova Rendicontazione di Sostenibilità, insieme ai referenti della Funzione Bilancio e Contabilità e dello Staff Sostenibilità ed ESG.

Nel prosieguo dell'esercizio, come rendicontato al Collegio sindacale, la medesima Struttura ha condotto: (i) verifiche di adeguatezza ed effettività a supporto dell'attestazione interna sulla conformità della Rendicontazione di Sostenibilità; (ii) analisi finalizzate a impiantare il primo set di controlli sul processo di Rendicontazione di Sostenibilità; (iii) verifiche sulla conformità complessiva dell'informativa di sostenibilità con gli standard ESRS al fine di assicurare la coerenza tra gli esiti della doppia materialità, il perimetro dei datapoints considerati rilevanti ai fini della rendicontazione e l'informativa fornita rispetto a quanto richiesto dalla normativa.

Considerato che il modello di controllo adottato per l'esercizio 2024 rappresenta la prima definizione del modello impostata ai fini della redazione della Rendicontazione di Sostenibilità nella fase di FTA (Fault Tree Analysis), il Collegio sindacale valuta positivamente i previsti affinamenti metodologici suggeriti che saranno posti in essere dalla Struttura per una verifica più puntuale della conformità della Rendicontazione di Sostenibilità alle norme di riferimento e agli standard ESRS.

A fronte delle attività condotte, il Dirigente Preposto non ha segnalato criticità significative che possano inficiare il giudizio circa l'emissione dell'attestazione di conformità agli standard di rendicontazione ai sensi della Direttiva 2013/34/UE, D. lgs. 6 Settembre 2024 n. 125 e del Regolamento UE 2020/852.

Le principali tematiche che il Dirigente Preposto ha portato all'attenzione dell'Organo di controllo, quali possibili ambiti di miglioramento sull'informativa di sostenibilità da approfondire nel corso dell'esercizio 2025, attengono nello specifico alle seguenti tematiche: (i) possibili evoluzioni metodologiche sull'analisi di doppia materialità; (ii) implementazioni IT (riduzione della manualità per l'alimentazione delle tabelle della tassonomia e formalizzazione delle spese in materia di sostenibilità); (iii) formalizzazione in normativa aziendale del nuovo processo di predisposizione della Rendicontazione di Sostenibilità con ruoli e responsabilità; (iv) integrazione del sistema dei controlli.

Parimenti il Collegio sindacale ha monitorato l'attività di attestazione della Rendicontazione di Sostenibilità ponendo in essere un regolare scambio di flussi informativi con la Società di revisione PwC e condividendo con i Revisori l'impianto metodologico adottato ai fini dello svolgimento del suddetto incarico.

A conclusione delle attività di verifica indipendenti condotte da PwC, il Collegio sindacale prende atto dei contenuti della relativa Relazione sull'esame limitato della Rendicontazione di Sostenibilità relativa all'esercizio chiuso al 31 Dicembre 2024 che attesta che non sono pervenuti alla sua attenzione elementi che facciano ritenere che:

  • la Rendicontazione di Sostenibilità del Gruppo MPS non sia stata redatta, in tutti gli aspetti significativi, in conformità ai principi di rendicontazione adottati dalla Commissione Europea ai sensi della Direttiva 2013/34/UE (European Sustainability Reporting Standards "ESRS");
  • le informazioni contenute nel paragrafo "Informativa a norma dell'art. 8 del Regolamento (UE) 2020/852 (regolamento sulla tassonomia dell'UE)" della rendicontazione consolidata di sostenibilità non siano state redatte, in tutti gli aspetti significativi, in conformità al citato art.8.

PwC attesta altresì che, nel corso delle proprie attività di verifica relative alla Rendicontazione di Sostenibilità, non sono pervenuti alla sua attenzione elementi di non conformità e/o di violazione delle relative disposizioni normative.

PricewaterhouseCoopers, dopo la data di deposito della presente Relazione, emetterà una Lettera di suggerimenti con modalità e tempi da concordare con la Direzione della Banca.

Conclusioni

Il Collegio sindacale, pertanto:

  • . preso atto dell'attestazione del Dirigente Preposto;
  • . preso atto dei contenuti della Relazione della Società di Revisione sulla Rendicontazione di Sostenibilità del gruppo Montepaschi relativo all'esercizio chiuso al 31 Dicembre 2024;

attesta che, nel corso delle proprie attività di verifica relative alla Rendicontazione di Sostenibilità, non sono pervenuti alla sua attenzione elementi di non conformità e/o di violazione delle relative disposizioni normative.

Nell'ambito dello svolgimento dei compiti di vigilanza attribuiti, questo Organo di controllo provvede anche a vigilare sul rispetto degli adempimenti previsti in termini di pubblicità della Rendicontazione di Sostenibilità, verificando che la medesima informativa inclusa nella Relazione sulla gestione, nonché la relazione di attestazione della conformità di cui all'art. 14-bis del D. lgs. 27 Gennaio 2010, n. 39, siano pubblicate con le modalità e i termini previsti dagli artt. 2429 e 2435 c.c. e sul sito internet della Banca.

5. Politiche di remunerazione

Nel corso del 2024 il Collegio sindacale ha vigilato sugli aspetti retributivi che caratterizzano il Gruppo MPS, attraverso la costante partecipazione dei Sindaci alle riunioni del Comitato Remunerazione, prendendo atto dell'attività (a seconda del caso, istruttoria, consultiva e propositiva) svolta dal predetto Comitato endoconsiliare, anche al fine del rilascio dei pareri previsti dalla normativa in materia.

Il Collegio sindacale ha preso atto che il Consiglio di amministrazione, su proposta del Comitato Remunerazione e con il parere del Comitato Rischi e Sostenibilità, nella riunione del 14 Marzo 2025, ha approvato, per quanto di competenza ai sensi della normativa pro tempore vigente, la Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti al personale del Gruppo MPS, comprensiva delle seguenti due sezioni: "Politica di remunerazione e incentivazione del gruppo 2025" e "Compensi corrisposti".

Tale Relazione, che assolve agli obblighi di informativa previsti dalla normativa Consob e dalle Disposizioni di vigilanza di Banca d'Italia, sarà sottoposta all'approvazione dell'Assemblea degli Azionisti convocata per il 17 Aprile 2025.

In particolare, il Collegio sindacale ha riservato specifico interesse ai compensi riconosciuti agli Esponenti aziendali investiti della carica di componenti del neocostituito Comitato IT e Digitalizzazione che sono stati definiti in una logica di continuità e coerenza con le remunerazioni già previste per i membri dei Comitati Nomine, Remunerazione e Operazioni con Parti Correlate.

Le politiche di remunerazione 2025, definite in sostanziale continuità con il 2024, incentivando il merito e il raggiungimento degli obiettivi strategici, attraverso un sistema equo e misurabile che valorizza la performance individuale e collettiva, risultano supportare pienamente il Piano Industriale 2024-2028. A conferma, inoltre, del costante impegno e del ruolo centrale della diversità e dell'inclusione nella strategia di sviluppo del capitale umano, rileva il mantenimento, anche per l'anno 2024, da parte della Banca della Certificazione sulla Parità di Genere, con un sensibile miglioramento del relativo rating rispetto all'anno precedente.

A fronte del richiamo di attenzione di Consob dell'11 Febbraio 2025 in tema di "Adeguamento agli obblighi in materia di 'finanza sostenibile' da parte dei gestori", complementare al richiamo di attenzione della Commissione n. 1/24 del 25 Luglio 2024, il Collegio sindacale ha preso atto che il sistema di remunerazione variabile di tutti i dipendenti della Banca considera tra gli obiettivi non finanziari anche le tematiche ESG, attraverso un obiettivo specifico composto da diversi KPI che però non riguardano la prestazione dei servizi di investimento.

Il sistema incentivante previsto per il 2025, rispetto al 2024, confermando l'approccio al bonus pool funding in stretta correlazione con i risultati ottenuti e la rischiosità prospettica, ha la finalità di supportare la focalizzazione del personale del Gruppo sul conseguimento degli obiettivi definiti nell'ambito del Piano Industriale 2024-2028.

Riguardo alla dotazione di remunerazione variabile, le politiche di remunerazione 2025 prevedono che tali strumenti, oltre ad essere neutrali rispetto al genere, siano tra l'altro attivati nella misura in cui vi sia capienza economica nell'ambito dei valori previsti dal RAS 2025 e in particolare della dotazione annuale complessivamente prevista per la remunerazione variabile determinata, in conformità con quanto previsto dalle Disposizioni di vigilanza.

Alla luce delle Disposizioni di vigilanza, il Collegio sindacale prende atto che le politiche di remunerazione 2025 prevedono che la combinazione tra componente fissa e variabile (pay mix) è stabilita preventivamente per ciascuna sottocategoria di personale, in modo da non indurre a comportamenti rischiosi e orientati a breve termine.

A seguito del perfezionamento da parte del MEF della ulteriore cessione della partecipazione (avvenuta con due distinte operazioni nel corso dei mesi di Marzo e Novembre 2024), la partecipazione detenuta in Banca MPS si è attestata all'11,7% circa del capitale sociale con conseguente soddisfacimento del Commitment n. 12. Come comunicato ufficialmente dalla Commissione Europea, alcuni Commitment, tra i quali il n. 5 ("Remunerazione dei dipendenti e dei Manager della Banca") sono cessati in conseguenza della suddetta cessione.

A integrazione dell'offerta retributiva, in continuità con quanto riconosciuto nel 2024, le politiche di remunerazione per il 2025 prevedono: (i) un sistema incentivante dedicato al Personale più Rilevante (PPR) e ad ulteriori risorse chiave e (ii) sistemi incentivanti per il restante personale.

In particolare, in linea con la regolamentazione e gli orientamenti di vigilanza applicabili in materia, le Politiche di Remunerazione di Gruppo prevedono che una parte dell'eventuale remunerazione

variabile da erogare al PPR sia corrisposta in strumenti finanziari e, in particolare, azioni o strumenti ad essi collegati.

Il sistema incentivante dedicato al restante personale del Gruppo, la cui assegnazione è comunque subordinata al raggiungimento di obiettivi annuali a livello di Gruppo e di Struttura, anche non finanziari, tenendo anche conto dell'apporto professionale e delle attività svolte, presenta, inoltre, un sistema premiante, definito con apposito accordo sindacale, che potrà prevedere anche l'erogazione in forma welfare.

Il Collegio sindacale, avvalendosi anche delle interlocuzioni con la Funzione Risorse Umane, ha preso atto che il sistema di incentivazione 2025, in ottemperanza alla normativa vigente in materia di "Trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari", nonché dei recenti aggiornamenti in materia MIFID, non basandosi esclusivamente su obiettivi commerciali, è coerente con i valori aziendali e le strategie di lungo periodo, ispirati a criteri di diligenza, trasparenza e correttezza nelle relazioni con la clientela, contenimento dei rischi legali e reputazionali, tutela e fidelizzazione della clientela.

In linea con quanto proposto nel precedente esercizio e con la regolamentazione e gli orientamenti di vigilanza applicabili in materia, verranno sottoposte all'Assemblea degli azionisti del 17 Aprile 2025 le proposte sul "Sistema incentivante 2025" e sul Piano di utilizzo di "Phantom Shares" per assolvere a possibili futuri impegni connessi al pagamento di importi da corrispondere a titolo di incentivo per il conseguimento degli obiettivi precedentemente assegnati e/o per la risoluzione anticipata del rapporto di lavoro o per la cessazione anticipata della carica (c.d. severance) destinati al PPR delle Società del Gruppo.

Si precisa al riguardo che le proposte redatte dal Comitato Remunerazione sono state approvate dal Consiglio di amministrazione del 14 Marzo 2025, con il parere positivo del Comitato Rischi e Sostenibilità e, avuto riguardo alla figura dell'Amministratore delegato e Direttore generale, ai sensi di quanto previsto dagli articoli 2389 c.c. e 26 dello Statuto sociale, del Collegio sindacale.

Alla medesima seduta consiliare sono state altresì sottoposte, sempre da parte del Comitato remunerazione, le valutazioni della performance manageriale e il bonus 2024 delle Funzioni di controllo, del Vice Direttore Generale Commerciale Vicario, del Chief Financial Officer, del Dirigente Preposto e dell'Amministratore delegato/Direttore generale. Per quest'ultimo, con riferimento al bonus 2024, questo Collegio sindacale ha rilasciato apposito parere, ai sensi degli articoli sopra citati.

Il Collegio sindacale evidenzia che a testimonianza delle politiche di valorizzazione della diversità e dell'inclusione del capitale umano della Banca, con particolare attenzione alla progressiva e sostanziale riduzione del gender pay gap, nel 2024 il 56,5% degli interventi sulla retribuzione del personale è stato effettuato a favore del genere femminile.

Questo Organo di controllo ha preso atto dell'opinion rilasciata dalla Funzione Compliance circa la valutazione in merito alla rispondenza delle politiche di remunerazione e incentivazione al quadro normativo e alle Disposizioni di vigilanza. La Funzione Compliance ha altresì svolto nell'esercizio 2024 ulteriori attività e controlli per accertare l'effettiva conformità del sistema incentivante alle norme. Il complesso delle attività svolte conduce a una valutazione conforme sia per quanto concerne gli aspetti di competenza relativi all'attuazione delle Politiche 2024, sia per quanto riguarda le proposte di Politiche di Remunerazione 2025.

Il Collegio sindacale ha inoltre esaminato la relazione della Funzione di Audit che rendiconta le risultanze delle verifiche dalla stessa condotte nel corso del 2024 sull'attuazione del sistema di remunerazione e incentivazione del Gruppo, ad esito delle quali è stata accertata: (i) la rispondenza delle prassi di remunerazione alle politiche approvate dall'Assemblea l'11 Aprile 2024, nonché con la normativa esterna di riferimento; (ii) l'adeguatezza del processo seguito per la definizione delle Politiche di remunerazione e incentivazione 2025.

Anche la Funzione di Controllo dei Rischi ha ritenuto che le progettate politiche di remunerazione e incentivazione e le conseguenti forme di remunerazione variabile riportate nella Relazione sulla Remunerazione per il 2025, siano complessivamente coerenti con l'impianto di Risk Appetite Framework del Gruppo Montepaschi e con le soglie numeriche espresse nel Risk Appetite Statement di Gruppo e relativo cascading down per l'anno 2025 (RAS 2025) approvato dal Consiglio di amministrazione.

Il Collegio sindacale ha preso atto che la Funzione Risk Management ha verificato anche la remediation di alcune raccomandazioni specifiche formulate dal Supervisor in sede di SREP Decision 2024 in materia di remuneration framework, tra queste rileva l'ampliamento del sistema dei "gate" di Gruppo per ricomprendere il nuovo indicatore MREL Overall Requirement on TREA che deve risultare maggiore della Risk Tolerance RAS 2025.

Ai fini della Relazione, pur avendo da quest'anno introdotto il suddetto gate specifico sul rispetto del MREL, la Funzione Risk Management ha comunque verificato - per maggiore conservatività che fosse esplicitamente richiamato il rispetto di tutti i vincoli regolamentari per l'erogazione di qualunque forma di retribuzione variabile.

6. Altre informazioni

6.1 Rapporti con le Società controllate

Le relazioni all'interno del Gruppo Montepaschi sono gestite sulla base di un "Regolamento di governo operativo del Gruppo" che disciplina e coordina le attività del Gruppo e assicura il conseguimento dei risultati attraverso regole definite e chiari meccanismi di attribuzione delle responsabilità gestionali, nel rispetto delle istruzioni impartite dalle Autorità di Vigilanza nell'interesse della stabilità del Gruppo.

Nel corso dell'esercizio 2024 il Collegio sindacale ha regolarmente vigilato sull'adeguatezza delle disposizioni impartite alle Società Controllate, anche ai sensi dell'art. 114, comma 2, del TUF, avvalendosi del supporto delle Funzioni Aziendali di Controllo della Capogruppo, anche in virtù dell'accentramento delle omologhe Funzioni delle Società controllate italiane (Widiba e MPS Fiduciaria).

Questo Organo di controllo ha acquisito periodici flussi informativi nel corso dell'esercizio concernenti l'evoluzione del processo di cessione della Controllata "Monte Paschi Banque S.A.", oltreché della relativa contabilizzazione in Bilancio, come meglio dettagliato nel paragrafo 2.1.

Nel corso del 2024, il Collegio sindacale si è mantenuto in costante contatto con i corrispondenti Organi di controllo delle Società. Tale iniziativa, per la Controllata MPS Fiduciaria, è stata agevolata anche dal fatto che la Dr.ssa Linguanti ricopre la medesima carica di Sindaco effettivo anche nella suddetta Società.

Così come previsto anche dall'art. 151, comma 2 del TUF e dalle Disposizioni di vigilanza della Banca d'Italia, nel corso dell'esercizio e nei primi mesi del 2025 sono state tenute apposite riunioni con i Collegi sindacali delle principali Controllate nel corso delle quali l'attenzione è stata focalizzata, in particolare, sull'andamento generale dell'attività sociale, sulle eventuali osservazioni sul Bilancio d'esercizio, sugli esiti degli incontri con la Società di revisione incaricata, sul funzionamento del sistema dei controlli interni, sui presidi dei rischi, sulla governance e su eventuali irregolarità riscontrate nello svolgimento delle attività da parte della Società di revisione e sui flussi informativi infragruppo.

Tenuto conto dei rapporti intercorsi con i corrispondenti Organi di Controllo delle predette Società Controllate, nonché delle evidenze presentate dalle FAC della Capogruppo, da cui non sono emerse criticità meritevoli di segnalazione, il Collegio sindacale non ha osservazioni da formulare sull'adeguatezza della normativa interna necessaria al fine di acquisire i flussi informativi sufficienti per garantire il tempestivo adempimento degli obblighi di comunicazione previsti dalla legge.

6.2 Verifiche delle Autorità di Vigilanza

Nell'ambito del programma di vigilanza prudenziale adottato dalla BCE, cui è soggetta la Capogruppo, si riferisce di seguito in merito alle attività ispettive effettuate nel corso del 2024 dalle Autorità di Vigilanza ed alle principali interlocuzioni intervenute con le stesse, riconducibili ad ispezioni condotte negli anni precedenti.

In tale ultimo ambito, nel corso del primo semestre 2024 sono state completate tutte le attività rientranti nel Piano d'azione definito a seguito dell'ispezione condotta dalla BCE nel 2022 in materia di rischio credito e controparte (OSI-2022-ITMPS-0198380); l'effettiva chiusura delle azioni rimediali è stata anche confermata dalle attività di asseverazione condotte dalla Funzione di Audit.

Alla data del 30.6.24, in linea con le tempistiche programmate, è stata altresì conclusa l'implementazione delle azioni di rimedio connesse alla Targeted Review sul Residential Real Estate del 2022 finalizzata all'analisi delle modalità di gestione del rischio per il portafoglio mutui residenziali retail.

Nel corso del mese di Ottobre 2024 la Banca è stata inclusa in una verifica DeeP Dive sui crediti UTP, con focus sui processi di governo e monitoraggio e con specifica credit file review; la Capogruppo ha ricevuto la draft letter a Febbraio 2025 ed è in attesa del riscontro finale.

Restando sempre in ambito credito, a partire da Novembre 2024 fino a fine Febbraio 2025 la BCE ha effettuato una nuova attività ispettiva (OSI 0240556) riferita al segmento SME che ha avuto ad oggetto la conformità ai principi contabili IFRS9, l'esame dei processi del credito e la conduzione di una specifica Credit Quality Review, di cui non sono ancora noti i relativi esiti.

Nel mese di Dicembre 2024, la Banca è stata informata sull'avvio, a partire da Febbraio 2025, di una verifica in loco in materia di Internal Governace e Risk Management (OSI 0259894), ricompresa nell'ambito del Programma di Vigilanza 2025. Il 24 Febbraio u.s. si è svolto il kick-off meeting, l'ispezione avrà una durata di circa 12 settimane ed i relativi esiti verranno considerati nell'ambito della SREP Decision 2026.

Con riferimento alle ispezioni sui modelli interni di misurazione del rischio di credito – cosiddette IMI "Internal Model Investigation" – nel corso dell'anno la Banca ha completato l'implementazione dei piani delle azioni di rimedio riconducibili rispettivamente alle verifiche (i) IMI-0227377 del 2023, riguardante l'estensione dei modelli avanzati sul rischio credito alla Controllata WIDIBA e (ii) IMI-0197502 del 2022, sull'istanza di Model Change 2021 per la richiesta di autorizzazione alle modifiche materiali sui modelli di rischio credito.

In data 9.12.24 è stata avviata dalla BCE un'attività ispettiva on-site finalizzata a valutare l'istanza di Model Change (MC 2024) relativa ai modelli di rischio credito presentata dalla Banca.

Nel corso del 2024, il Gruppo ha proseguito l'implementazione del piano di integrazione dei rischi climatici ed ambientali (C&E) nel framework di gestione del rischio, in linea con le indicazioni ricevute dalla BCE nell'ambito della specifica Thematic Review avviata ad inizio 2022.

In particolare, al fine di perseguire un ulteriore rafforzamento di alcune tematiche sul rischio ambientale, con particolare riferimento ai fattori di rischio ambientali non climatici, così come indicato dalla Vigilanza nell'ambito della Feedback Letter trasmessa il 10 Luglio 2024, il Gruppo ha impostato un apposito piano di attività, tutte concluse nel corso del 2024.

Nel corso del primo trimestre 2024, la Capogruppo ha inoltre partecipato, insieme ad altre n. 108 banche (di cui n. 11 italiane), all'esercizio di raccolta dati "Fit-for-55 climate risk scenario analysis" condotto dall'EBA, congiuntamente a BCE e SRB, diretto a valutare i progressi compiuti dalle banche nella gestione dei dati relativi ai rischi C&E e nell'allineamento alle best practices in materia; ne è emersa una buona capacità di raccolta dati (sia effettivi che stimati) da parte della Banca, con risultati essenzialmente allineati a quanto rilevato nel gruppo dei peers, sia in termini di classificazione energetica che di emissioni.

In materia di resilienza operativa, la Banca è stata selezionata dalla BCE a partecipare allo Stress test 2024 sulla cyber resiliency, finalizzato a valutare la resilienza operativa digitale al verificarsi di una grave minaccia di sicurezza informatica. Nel mese di Luglio, la BCE ha comunicato l'esito dell'esercizio evidenziando cinque finding: le relative attività di rimedio, già peraltro avviate e rientranti nel programma di rafforzamento della postura di sicurezza informatica e nel progetto di adeguamento al Regolamento DORA, si concluderanno nel 2025, sulla base di un programma concordato con la Vigilanza.

Durante il secondo semestre, la Vigilanza ha svolto ulteriori approfondimenti sul medesimo tema della resilienza operativa; sono infatti state condotte due Targeted Review, sottoforma di questionario di autovalutazione, mirate rispettivamente all'analisi dei processi di Cyber Resiliency e di Outsourcing; i relativi esiti sono attesi entro il primo semestre 2025.

Nel corso del secondo semestre la Banca è stata inclusa in una verifica Deep Dive sul processo di Digital Transformation, al fine di verificare l'aderenza della strategia adottata e dei processi implementati alle aspettative della Vigilanza; al riguardo è pervenuta la Draft Feedback Letter sugli esiti delle verifiche, in attesa della versione definitiva.

È stata, infine, ufficializzata la partecipazione della Banca all'esercizio EBA EU-Wide Stress Test 2025, volto a valutare la resilienza del settore bancario europeo a fronte di ipotetici scenari di tensioni geopolitiche e shock macro-economici; le attività si sono avviate nel mese di Gennaio 2025 ed i risultati saranno resi noti al termine del primo semestre 2025.

Di seguito si riportano invece le principali interlocuzioni riconducibili alle Autorità di Vigilanza nazionali.

A partire dal 10 Giugno 2024 fino al 9 Agosto 2024 la Banca d'Italia ha condotto un accertamento ispettivo on-site in materia Antiriciclaggio, con focus principale sul processo di rinnovo dell'adeguata verifica, i cui esiti sono stati resi noti il 12.12.24. Al riguardo è stato definito un apposito Piano d'azione e risultano in corso di realizzazione le attività in esso compendiate.

Nel mese di Ottobre 2024, è stata effettuata un'ispezione in loco da parte dell'Autorità Garante per la protezione dei dati personali al fine di verificare l'osservanza delle disposizioni in materia di protezione dei dati personali, essenzialmente focalizzata sugli adempimenti previsti dal GDPR e sul monitoraggio accessi ai dati economico patrimoniali dei clienti. La medesima Autorità non ha ancora trasmesso gli esiti.

In materia di servizi di investimento, il 2024 è stato caratterizzato dal completamento nel mese di Novembre del Piano di Interventi che era stato definito a seguito dell'Ispezione condotta dalla Consob sui servizi di investimento dal 3 Maggio 2022 al 17 Febbraio 2023.

Il Collegio sindacale ha altresì attentamente seguito il complesso delle interlocuzioni che le competenti Funzioni della Banca hanno intrattenuto con le Autorità di Vigilanza in ordine a specifici temi oggetto di ispezioni da parte delle medesime Autorità.

6.3 Denunce ed esposti

Nel periodo intercorrente tra il 1° Gennaio 2024 e fino alla data di deposito della presente Relazione (24 Marzo 2025), sono pervenute all'attenzione di questo Collegio sindacale n. 2 denunce ex art. 2408 del Codice Civile.

Con la prima denuncia l'Avv. Michele Di Bari, azionista di BMPS in quanto portatore di n. 1 azione ordinaria, ha, in estrema sintesi: (i) avanzato la richiesta di informativa e di attestazione del valore nominale ed unitario dell'azione emessa dalla Banca in esecuzione del raggruppamento delle azioni ordinarie propedeutico all'operazione di aumento di capitale sociale posto in essere nel 2022 e (ii) rivendicato l'attribuzione del corrispondente dividendo societario corrisposto da BMPS il 22.5.24.

Con riferimento a tale denuncia, il Collegio sindacale dopo aver preliminarmente accertato lo status di azionista e il ricorrere dei presupposti di cui al primo comma dell'art. 2408 del Codice Civile, ha condotto i necessari approfondimenti per verificare l'eventuale pertinenza e fondatezza delle doglianze rappresentate.

All'esito di tali accertamenti l'Organo di controllo ha potuto riscontrare che la denuncia presentata dall'Avv. Di Bari, peraltro indeterminata per la carenza di chiarezza del contenuto, risulta infondata in fatto ed in diritto. Il generale riscontro fornito dalla Banca, alla quale era stata – tra gli altri – indirizzata la denuncia, è risultato corretto.

La seconda denuncia è stata presentata, dopo la chiusura dell'esercizio ma prima del deposito della presente Relazione, dal Sig. Marino Tommaso il quale, dopo l'annuncio da parte di BMPS dell'operazione di Offerta Pubblica di Scambio totalitaria e volontaria avente ad oggetto le azioni di Mediobanca Spa, ha chiesto di verificare le ragioni per cui il titolo MPS sia sceso di circa il 10% e se BMPS abbia considerato la possibilità di buyback che Mediobanca si era riservata fino a Giugno 2025.

Anche in questo caso il Collegio sindacale ha verificato lo status di azionista del denunciante, portatore di n. 1 azione ordinaria e, quindi, il ricorrere dei presupposti di cui al primo comma dell'art. 2408 del Codice Civile.

All'esito dei propri accertamenti il Collegio sindacale ha ritenuto di poter concludere che, nelle circostanze evidenziate dall'azionista, non si ravvisano fatti censurabili né, tantomeno, circostanze che integrino i presupposti di cui all'art. 2409 del Codice Civile.

6.4 Governo societario e Codice di Corporate Governance

Il quadro complessivo della "corporate governance" del Gruppo MPS è definito in conformità alla disciplina vigente, nonché alle raccomandazioni contenute nel Codice di Corporate Governance, cui la Banca aderisce.

La completa applicazione dei Princìpi e delle Raccomandazioni del Codice, si sostanzia nell'equilibrata composizione degli organi societari, nell'appropriato bilanciamento dei poteri, nella chiara distinzione dei ruoli e delle responsabilità, nonché nella prevenzione dei conflitti di interesse e poggia i suoi fondamentali organizzativi sull'efficacia dei controlli, sull'individuazione e presidio di tutti i rischi aziendali, sull'adeguatezza dei flussi informativi e sulla responsabilità sociale d'impresa e della sua sostenibilità.

Il Collegio sindacale ha preso atto delle informazioni fornite nella Relazione annuale sul governo societario e gli assetti proprietari per l'esercizio 2024, approvata dal Consiglio di amministrazione nella seduta del 14 Marzo 2025, verificandone la rispondenza con l'art. 123-bis del TUF, con lo standard da ultimo diffuso da Borsa Italiana, accertandone l'adeguatezza e completezza delle informazioni in essa contenute e la conformità alle previsioni contenute nel suddetto Codice di Corporate Governance delle Società Quotate.

Il Collegio sindacale, in considerazione della propria responsabilità di vigilare sulle modalità di concreta attuazione del Codice, ha verificato che nell'ambito della sopracitata Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari sia stata data evidenza di quanto indicato nel "Rapporto 2024" e nelle "Raccomandazioni del Comitato per il 2025", indirizzati alle società quotate italiane dal Comitato Italiano per la Corporate Governance con lettera del 17 Dicembre 2024.

Nel dettaglio, il Collegio sindacale ha preso atto degli esiti dell'analisi condotta sulle citate Raccomandazioni da parte del Consiglio di amministrazione, espressi nel corso dell'adunanza del 14 Marzo 2025, durante la quale l'Organo di Supervisione Strategica ha confermato la coerenza sostanziale del modello di governo societario adottato dalla Banca ai Princìpi e alle Raccomandazioni del Codice di Corporate Governance. Riguardo alle indicazioni contenute nelle Raccomandazioni per il 2025, riguardanti la completezza e tempestività dell'informativa pre-consiliare, la trasparenza ed efficacia della politica di remunerazione e il ruolo esecutivo del Presidente, questo Organo di controllo ha preso atto che nella suddetta Relazione sia riportato il dettaglio degli esiti delle analisi condotte, in base al principio "comply or explain" secondo cui lo scostamento da ciascuna raccomandazione del Codice deve essere chiaramente indicato, spiegando le motivazioni che possono essere legate a fattori interni ed esterni all'Emittente, in base ai quali la pratica raccomandata dal Codice potrebbe non essere funzionale o compatibile con il proprio modello di governance.

Il sistema di governo societario è stato altresì delineato nel rispetto della vigente normativa codicistica, di vigilanza bancaria e finanziaria. BMPS, in quanto società quotata e Capogruppo del

Gruppo Montepaschi, adempie infatti alle prescrizioni normative italiane e sovranazionali relative agli emittenti titoli quotati in un mercato regolamentato; in quanto banca, è soggetta alla normativa legislativa, regolamentare e di vigilanza vigente per le banche e i gruppi bancari.

In base ai criteri richiamati nelle Disposizioni di vigilanza per le banche in materia di governo societario, BMPS è banca significativa in termini di dimensioni e complessità operativa ed è soggetta alla vigilanza prudenziale diretta della Banca Centrale Europea.

Il governo societario adottato si articola in norme e strutture tra loro coordinate in modo funzionale allo svolgimento dell'attività della Banca e al perseguimento delle sue strategie, garantendo una trasparente e accurata gestione dei rapporti interni tra i diversi organi e funzioni della Società e, tra quest'ultima e i propri azionisti, investitori e gli altri stakeholder rilevanti per la Banca.

La Banca e il Gruppo Montepaschi adottano un Codice Etico che costituisce il fondamento delle attività del Gruppo, il quale rappresenta anche un importante strumento di governance, parte essenziale e integrante del Modello 231. L'applicazione dello stesso viene monitorata e verificata nell'ambito del sistema dei controlli interni.

Questo Organo di controllo, nell'ambito dei compiti ad esso assegnati, ha preso atto delle proposte di modifica degli artt. 14 e 15 dello Statuto Sociale, deliberate dal Consiglio di amministrazione nel mese di Dicembre 2024, autorizzate dalla Banca Centrale Europea con Decision trasmessa all'Emittente in data 13.3.25 e che saranno sottoposte all'Assemblea degli Azionisti convocata per il prossimo 17 Aprile 2024.

Le modifiche proposte, finalizzate a un allineamento del testo dello Statuto al nuovo quadro normativo e ad aumentare l'efficacia e l'efficienza dei processi di governance della Banca, introducono (i) all'art. 14 la facoltà riservata al Consiglio di amministrazione di individuare, in occasione della convocazione di ogni singola Assemblea, sia ordinaria che straordinaria, un Rappresentante Designato e (ii) all'art. 15 una semplificazione del processo di cooptazione di nuovi amministratori.

In ossequio a quanto previsto dalle Disposizioni di vigilanza e dal proprio specifico Regolamento, il Collegio sindacale, nominato per il triennio 2023-2025 dall'Assemblea degli Azionisti del 20 Aprile 2023 e integrato dall'Assemblea dell'11 Aprile 2024, si è sottoposto al processo di autovalutazione per l'esercizio 2024, avvalendosi, per le relative attività, dell'ausilio di un advisor esterno, indipendente ed esperto nelle prassi di corporate governance, nominato di concerto con il Consiglio di amministrazione.

In data 11 Febbraio 2025 il Collegio sindacale ha concluso il citato processo di autovalutazione sull'adeguatezza in termini di composizione e sul corretto ed efficace funzionamento dell'Organo medesimo. Il Collegio sindacale, sulla base anche di quanto riscontrato dall'advisor, che ha presentato all'uopo un documento recante i risultati ottenuti dall'attività svolta e dai quali non si identificano specifiche aree di miglioramento dell'operatività del medesimo Organo, ha valutato come adeguata la propria attuale composizione, anche alla luce della diversità in termini di skill, competenze ed esperienze, nonché di genere, che assicurano l'efficace funzionamento dell'Organo nel continuo. Prendendo, comunque, spunto dagli esiti dell'assessment, il Collegio ha, altresì, formulato alcune considerazioni funzionali a una sempre più efficace evoluzione della propria operatività.

Il Collegio sindacale ha provveduto, come richiesto dal Codice di Corporate Governance, a verificare la corretta applicazione dei criteri e delle procedure di accertamento dei requisiti adottati

dal Consiglio di amministrazione per valutare annualmente l'indipendenza dei suoi componenti non esecutivi.

Analogamente, anche il Collegio sindacale ne ha confermato il possesso da parte dei propri membri, introducendo peraltro l'adozione di adeguati presidi al proprio interno, prodromici a impedire che eventuali situazioni di conflitto di interesse possano alterare il regolare funzionamento dello stesso; dandone opportuna informativa alle Autorità di Vigilanza interessate.

Il Collegio sindacale ha provveduto a verificare la propria composizione e gli esiti di tale verifica, comunicati al Consiglio di amministrazione così come previsto dallo stesso Codice, confermano che tutti i membri del Collegio sindacale della Banca sono dotati dei requisiti di legge e regolamentari richiesti.

Secondo quanto prevede lo Statuto e la normativa anche di autodisciplina applicabile, nell'ambito del Consiglio di amministrazione sono costituiti, con funzioni consultive e propositive, n. 4 Comitati endoconsiliari: Comitato Rischi e Sostenibilità, Comitato Nomine, Comitato Remunerazione, Comitato per le Operazioni con le Parti Correlate. Nel mese di Settembre 2024 è stato costituito un quinto Comitato denominato Comitato IT e Digitalizzazione.

I Comitati endoconsiliari sono composti da un numero compreso tra tre e cinque amministratori non esecutivi, in maggioranza indipendenti, ad eccezione del Comitato per le Operazioni con le Parti Correlate composto esclusivamente da amministratori indipendenti. I componenti sono scelti assicurando la presenza di almeno un componente appartenente al genere meno rappresentato in Consiglio e almeno un consigliere eletto dalle minoranze (se presente), compatibilmente con le competenze necessarie a ricoprire l'incarico e ad assicurare l'efficace svolgimento dei relativi compiti. Gli stessi Comitati si sono dotati di propri Regolamenti, debitamente approvati con specifiche delibere del Consiglio di amministrazione.

L'attuale composizione dei Comitati endoconsiliari rispetta le previsioni statutarie.

Costanti e puntuali informazioni sono state scambiate con il Comitato Rischi e Sostenibilità alle cui riunioni partecipano assiduamente tutti i Sindaci. Come previsto dal Regolamento di tale Comitato, partecipano ai lavori, quantomeno, il Presidente del Collegio sindacale o un Sindaco da questi designato. Si sono svolte nel corso dell'esercizio, quando ritenute necessarie, riunioni congiunte del Comitato Rischi e Sostenibilità con il Collegio sindacale, anche al fine di garantire un coordinato e tempestivo esame delle materie di comune interesse favorendone l'efficace trattazione alla univoca presenza delle Funzioni interessate.

Il Collegio sindacale ha costantemente partecipato anche alle riunioni del Comitato per le Operazioni con le Parti Correlate, del Comitato Nomine, del Comitato Remunerazione e del Comitato IT e Digitalizzazione.

In data 12 Dicembre 2024, su richiesta unanime degli amministratori indipendenti, il Consiglio di amministrazione ha designato, con l'astensione dell'interessata, l'Avv. Paola De Martini, Consigliere indipendente, quale Lead Independent Director della Banca, in carica fino alla scadenza del Consiglio e pertanto fino all'Assemblea che verrà convocata per l'approvazione del Bilancio dell'esercizio della Banca al 31 Dicembre 2025.

Il Collegio sindacale ha preso altresì atto del processo seguito dalla Banca nell'individuazione di cinque nuovi Consiglieri di amministrazione da cooptare a fronte delle dimissioni, di altrettanti n. 5 Amministratori indipendenti, rassegnate in data 17.12.24, nel rispetto della propria "Politica di dialogo con gli Azionisti e Investitori".

Con delibera unanime dell'Organo di supervisione strategica e parere positivo del Collegio sindacale sono stati cooptati, ai sensi dell'art. 2386 c.c., confermando la coerenza della composizione collettiva del Consiglio con i criteri di adeguata composizione e diversificazione collettiva dell'organo, cinque nuovi amministratori: Dr. Alessandro Caltagirone, Dr.ssa Elena De Simone, Avv. Marcella Panucci, Dr.ssa Francesca Paramico Renzulli e Dr.ssa Barbara Tadolini.

A seguito della suddetta reintegrazione del Consiglio di amministrazione, in data 6 Febbraio il medesimo Organo ha deliberato la nuova composizione dei Comitati Endoconsiliari nominandone i relativi membri.

I nuovi Consiglieri rimarranno in carica sino all'Assemblea degli Azionisti convocata per l'approvazione del Bilancio dell'esercizio 2024, la quale dovrà procedere ad assumere le necessarie determinazioni così come previsto dall'art. 2386 del c.c..

Il Consiglio di amministrazione ha costituito un Organismo di Vigilanza 231 con compiti di vigilanza sul funzionamento e sull'osservanza del Modello 231, nonché di cura del suo aggiornamento, al quale sono indirizzati flussi informativi per svolgere un'attività di sorveglianza costante sulle attività a rischio di commissione di reati presupposto ex D. lgs. n. 231/01, sia per la Banca che per le principali Controllate.

L'OdV 231, Organo collegiale distinto dal Collegio sindacale, è composto da tre membri (in possesso di requisiti di onorabilità e professionalità) di cui due professionisti esterni, l'Avv. Romina Guglielmetti e il Dr. Gianluca Tognozzi e un Consigliere di amministrazione, Dr.ssa Paola De Martini - nominata in data 5.2.25 in sostituzione del dimissionario Avv. Paolo Fabris De Fabris - con caratteristiche di indipendenza secondo i requisiti indicati dal Codice di Corporate Governance. Tale Organismo è dotato di un proprio Regolamento interno che ne disciplina le funzioni, la composizione e le modalità di funzionamento, nonché i flussi informativi con il Consiglio di amministrazione e il Collegio sindacale.

Al riguardo, allo scopo di garantire il più completo svolgimento delle attività di controllo, il collegamento funzionale e informativo tra il Collegio sindacale e l'Organismo di Vigilanza è assicurato, oltre che dal periodico scambio degli opportuni flussi informativi, anche dal fatto che i verbali delle riunioni dell'Organismo, una volta approvati, sono trasmessi e portati a conoscenza del Collegio sindacale. In questo contesto il Collegio sindacale ha preso atto dell'adeguatezza ed efficacia del modello organizzativo adottato ai sensi della normativa di riferimento.

6.5 Offerta Pubblica di Scambio Mediobanca

In data 24 Gennaio 2025 la Banca, ai sensi e per gli effetti dell'art. 102 del D. lgs. n. 58/98 (TUF) e dell'art. 37 del Regolamento adottato dalla Consob con delibera n. 11971 del 14 Maggio 1999 (Regolamento Emittenti), ha annunciato di aver assunto in data 23 Gennaio 2025 la decisione di promuovere un'Offerta Pubblica di Scambio totalitaria volontaria ai sensi e per gli effetti degli artt. 102 e 106 del TUF avente ad oggetto la totalità delle azioni ordinarie di Mediobanca - Banca di Credito Finanziario Spa pari n. 833.279.689 azioni ordinarie, rappresentative del 100% del capitale sociale e delle azioni della medesima Mediobanca Spa.

Per ciascuna azione Mediobanca portata in adesione all'Offerta, Banca Monte dei Paschi offrirà un corrispettivo unitario pari a 2,3 azioni ordinarie di nuova emissione ovvero n. 23 azioni per ogni n. 10 azioni Mediobanca.

L'Assemblea convocata per il prossimo 17 Aprile è chiamata ad approvare al punto n. 1 all'ordine del giorno della parte straordinaria (i) la proposta di attribuzione al Consiglio di amministrazione, ai sensi dell'art. 2443 c.c., della facoltà, da esercitarsi entro il 31 Dicembre 2025, di aumentare il capitale sociale della Banca in una o più volte, in via scindibile, con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell'art. 2441 c.c., 4 comma, primo periodo, con emissione di un numero massimo di 2.230.000.000 di azioni ordinarie per un ammontare massimo di capitale sociale pari a € 13.194.910.000, oltre eventuale sovraprezzo da liberare mediante conferimento in natura al servizio dell'Offerta Pubblica di Scambio volontaria da parte della Banca Monte dei Paschi di Siena avente ad oggetto la totalità delle azioni ordinarie di Mediobanca Spa; (ii) la conseguente modifica dell'art. 6 dello Statuto Sociale.

Ai fini dell'aumento di capitale al servizio dell'Offerta, il Consiglio di amministrazione di MPS ha dato applicazione alla disciplina civilistica per la stima delle azioni dell'Emittente oggetto di conferimento.

In particolare, la Banca ha conferito l'incarico per la valutazione delle azioni di Mediobanca, avvalendosi della disciplina di cui all'art. 2343-ter del c.c. a KPMG Corporate Finance, divisione di KPMG Advisory Spa, la quale ha concluso che il valore equo delle suddette azioni non sia inferiore a € 16,406 cum dividend ovvero ad € 15,852 ex dividend.

Il Consiglio di amministrazione della Banca ha inoltre conferito alla Società incaricata della revisione legale dei conti PricewaterhouseCoopers di predisporre, su base volontaria e secondo i criteri indicati nell'ISAE 3000 "revised-limited assurance engagement", una relazione avente ad oggetto l'adeguatezza dei criteri adottati dal medesimo Consiglio per la determinazione del rapporto di scambio.

All'esito delle proprie attività PwC ha concluso che non sono pervenuti alla sua attenzione elementi che facciano ritenere che i criteri adottati dagli Amministratori di MPS, per la determinazione del rapporto di scambio, non siano da ritenersi adeguati e che gli stessi non siano stati correttamente applicati.

Per una completa disamina si fa rinvio alla "Relazione illustrativa del Consiglio di amministrazione al punto n. 1 all'ordine del giorno dell'Assemblea straordinaria degli azionisti del 17.4.25 redatta ai sensi dell'art. 125-ter del TUF e dell'art. 70 del Regolamento Emittenti pubblicata in data 18.3.25.

L'Operazione è soggetta alle autorizzazioni preventive richieste dalla normativa applicabile e da quella di settore. In data 13 Febbraio 2025 MPS ha depositato presso la Consob il Documento di Offerta. In pari data la Banca ha provveduto a presentare alle competenti Autorità: (i) le istanze per l'ottenimento delle autorizzazioni richieste dalla normativa di settore in relazione all'Offerta ai sensi dell'art. 102, comma 4 del TUF e dell'art. 37-ter, comma 1, lettera b) del Regolamento Emittenti e (ii) le notifiche e comunicazioni in materia antitrust e golden power.

L'approvazione del documento di Offerta da parte della Consob, ai sensi dell'art. 102, comma 4 del TUF potrà intervenire solo dopo l'ottenimento di ciascuna delle autorizzazioni preventive da parte delle rispettive Autorità competenti. Alla data della chiusura della presente Relazione sono ancora in corso le necessarie interlocuzioni con le medesime Autorità per l'ottenimento di tali autorizzazioni.

Si evidenzia che Banca MPS ha predisposto e pubblicato, ai sensi del Regolamento Consob recante disposizioni in materia di Operazioni con Parti Correlate (OPC), un analogo proprio Regolamento e della Circolare di Banca d'Italia n. 285/13, un apposito Documento informativo al fine di fornire agli azionisti e al mercato l'informativa richiesta dalle citate norme in merito all'Operazione di aumento di capitale al servizio dell'Offerta in parola.

Il Comitato per le Operazioni con Parti Correlate ha infatti ritenuto sussistere la propria competenza riguardo all'Operazione sulla base di un approccio di massima trasparenza e garanzia di correttezza, considerata la significatività dell'Operazione stessa.

L'aumento di capitale è riservato agli azionisti di Mediobanca che aderiranno all'Offerta e, conseguentemente, la valutazione in merito all'applicazione dei presidi di cui al Regolamento Consob OPC e al Regolamento MPS è conseguenza della circostanza che taluni soggetti, aventi partecipazioni rilevanti in MPS, superiori al 3%, si trovano altresì nella legittima posizione di detenere partecipazioni rilevanti in Mediobanca e, pertanto, ricadono nella definizione di parti correlate "discrezionali".

Tale aumento si configura quindi come un'operazione con parti correlate, in quanto esso è riservato in sottoscrizione agli azionisti di Mediobanca (tra i quali figurano Delfin e Caltagirone con una partecipazione superiore al 3%). Il diritto di questi ultimi di poter analizzare l'Operazione secondo diverse prospettive e in momenti diversi, essendo contemporaneamente azionisti di MPS e, con percentuali ancora più elevate, in Mediobanca, ha costituito un elemento centrale nelle analisi effettuate ai fini dell'applicazione delle misure e dei presidi richiesti dal Regolamento Consob OPC e dal Regolamento MPS.

A fini di completezza, la Banca ha precisato che tutte le valutazioni in merito all'opportunità di implementare l'Operazione sono state effettuate in piena autonomia dai vertici manageriali della Banca stessa, tenuto conto che nessun soggetto, avuto riguardo alla struttura intrinseca dell'Operazione, trattandosi di un'offerta volontaria pubblica totalitaria di scambio non precedentemente concordata, avrebbe potuto essere coinvolto in alcun tipo di trattativa.

La Banca sta inoltre predisponendo a beneficio dell'Assemblea convocata per il prossimo 17 Aprile anche il Documento informativo previsto dall'art. 70, comma 7, lettera b) del Regolamento Emittenti n. 11971/99 con specifica illustrazione dei rischi insiti nell'Operazione.

* * *

Il Collegio sindacale ha attentamente seguito, fin dalla adunanza consiliare che ha deliberato di promuovere l'Offerta in parola, ogni fase del processo posto in essere dalla Banca avuto particolare riguardo al rispetto delle norme che regolano operazioni della specie, nella fase deliberativa di autorizzazione e realizzativa.

Questa attività si è concretizzata anche nel costante monitoraggio delle interlocuzioni con le competenti Autorità di Vigilanza, nella partecipazione alle attività dei Comitati endoconsiliari e del Consiglio di amministrazione oltre che nello scambio informativo con le competenti Funzioni della Banca.

L'attività di controllo da parte di questo Collegio sindacale prosegue e continuerà fino al completamento dell'Operazione.

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Allegati

Raccordo Conto economico riclassificato al 31 dicembre 2024 e relativo prospetto contabile

Voci dello schema
di Conto Economico
31/12/2024 Rimborsi clientela Riclassifica dei dividendi afferenti ad
operazioni su titoli di proprietà
Riclassifica quota parte Utile delle
Partecipazioni
Riclassifica accantonamento ai fondi
BRRD e DGSD
Recuperi delle imposte di bollo e recuperi
spesa su clientela
Canone DTA Oneri Ristrutturazione (Esodo Personale) Oneri Ristrutturazione (Chiusura Filiali) Oneri Operazione di Cartolarizzazione,
Ricapitalizzazione e Commitment
Recuperi formazione Costo del credito 31/12/2024 Voci dello schema di Conto
Economico Riclassificato
- - - - - - - - - - 2.178,8 Margine di interesse
10 Interessi attivi e proventi assimilati 4.648,9 - - 4.648,9
di cui interessi attivi calcolati con il
metodo dell'interesse effettivo
3.841,1 -
20 Interessi passivi e oneri assimilati (2.470,1) - - (2.470,1)
1,3 - - - - - - - - - 1.431,2 Commissioni nette
40 Commissioni attive 1.595,4 1,3 - 1.596,7
50
70
Commissioni passive
Dividendi
(165,5)
58,3
- (5,2) - - -
-
(165,5) 53,1 Dividendi, proventi simili e Utili
(Perdite) delle partecipazioni
80 Risultato netto dell'attività di 127,8 - 5,2
5,2
- - - - - - - 0,2
-
133,0 133,9 Risultato netto della
negoziazione, delle valutazioni
al fair value di attività/passività
e degli utili da cessioni/
riacquisti
negoziazione
100 Utili (perdite) da cessione o riacquisto
di:
(8,6) - - - - - - - - - (0,5) (9,1)
a) attività finanziarie valutate al (7,7) (0,5) (8,2)
costo ammortizzato
b) attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva "
(0,3) - (0,3)
c) passività finanziarie (0,6) - (0,6)
110 Risultato netto delle altre attività e
passività finanziarie valutate al fair
value con impatto a conto economico
9,3 - - - - - - - - - 0,7 10,0
a) attività e passività finanziarie 1,5 - 1,5
designate al fair value
b) altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair
value"
7,8 - 0,7 8,5
90 Risultato netto dell'attività di copertura (0,9) - (0,9) Risultato netto dell'attività di
200 Altri oneri/proventi di gestione 222,1 (205,4) - - (2,6) - copertura
14,1 Altri proventi/oneri di gestione
160 Spese amministrative: (2.003,1) - - - 73,2 205,4 61,3 25,8 5,8 3,7 2,6 - (1.625,3) Spese amministrative:
a) spese per il personale (1.225,1) 25,8 1,2 1,4 - (1.196,7) a) spese per il personale
b) altre spese amministrative (778,0) 73,2 205,4 61,3 4,6 3,7 1,2 - (428,7) b) altre spese amministrative
180 Rettifiche/riprese di valore nette su (95,5) - - - - -
-
- - 0,3
0,3
- - -
-
(95,2) (156,4) Rettifiche di valore nette su
attività materiali ed immateriali
190 attività materiali
Rettifiche/riprese di valore nette su
(61,2) - - (61,2)
130 attività immateriali
Rettifiche/riprese di valore nette per
(361,6) - - - - - - - - - 10,1 (361,4) Costo del credito clientela
rischio di credito di:
a) attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
(361,0) 5,9 (355,1) 130a) attività finanziarie
valutate al costo
ammortizzato clientela"
b) attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva "
(0,6) 0,6 -
0,5 0,5 100a) finanziamenti valutati
al costo ammortizzato
clientela"
(0,7) (0,7) 110b) finanziamenti e titoli
- 3,8 3,8 170a) accantonamenti netti
impegni e garanzie rilasciate"
140 Utili/perdite da modifiche contrattuali
senza cancellazioni
(9,9) - (9,9) 140 Utili/perdite da
modifiche contrattuali senza
cancellazioni"
(6,5) (6,5) Rettifiche di valore
deterioramento titoli e
finanziamenti banche
170 Accantonamenti netti ai fondi per
rischi e oneri
(61,3) (1,3) - - - - - - - - (3,8) (66,4) Altri accantonamenti netti ai
fondi per rischi e oneri
a) impegni e garanzie rilasciate 3,8 (3,8) -
b) altri accantonamenti netti (65,1) (1,3) - (66,4)

Bilancio 2024 - Allegati

Voci dello schema
di Conto Economico
31/12/2024 Rimborsi clientela Riclassifica dei dividendi afferenti ad
operazioni su titoli di proprietà
Riclassifica quota parte Utile delle
Partecipazioni
Riclassifica accantonamento ai fondi
BRRD e DGSD
Recuperi delle imposte di bollo e recuperi
spesa su clientela
Canone DTA Oneri Ristrutturazione (Esodo Personale) Oneri Ristrutturazione (Chiusura Filiali) Oneri Operazione di Cartolarizzazione,
Ricapitalizzazione e Commitment
Recuperi formazione Costo del credito 31/12/2024 Voci dello schema di Conto
Economico Riclassificato
220 Utili (Perdite) delle partecipazioni - - - - Altri utili (perdite) da
partecipazioni
(25,8) (6,1) (3,7) - (35,7) Oneri di ristrutturazione/Oneri
una tantum
(73,2) - (73,2) Rischi e oneri connessi a SRF,
DGS e schemi similari
(61,3) - (61,3) Canone DTA
230 Risultato netto della valutazione al
fair value delle attività materiali e
immateriali
(27,4) - - - (27,4) Risultato della valutazione al
fair value di attività materiali e
immateriali
250 Utili (Perdite) da cessione di
investimenti
2,7 - - 2,7 Utili (Perdite) da cessione di
investimenti
260 Utile (Perdita) della operatività
corrente al lordo delle imposte
1.399,4 - - - - - - - - - (0,0) 1.399,4 Utile (Perdita) di esercizio al
lordo delle imposte
270 Imposte sul reddito del esercizio
dell'operatività corrente
523,5 - - 523,5 Imposte sul reddito di esercizio

300 Utile (Perdita) di esercizio 1.922,9 - - - - - - - - - - (0,0) 1.922,9 Utile (Perdita) di esercizio

Raccordo Conto economico riclassificato al 31 dicembre 2023 e relativo prospetto contabile

Voci dello schema
di Conto Economico
31/12/2023 Rimborsi clientela Riclassifica dei dividendi afferenti ad
operazioni su titoli di proprietà
Riclassifica quota parte Utile delle
Partecipazioni
Riclassifica accantonamento ai fondi
BRRD e DGSD
Recuperi delle imposte di bollo e recuperi
spesa su clientela
Canone DTA Oneri Ristrutturazione (Esodo Personale) Oneri Ristrutturazione (Chiusura Filiali) Oneri Operazione di Cartolarizzazione,
Ricapitalizzazione e Commitment
Recuperi formazione Costo del credito 31/12/2023 Voci dello schema di Conto
Economico Riclassificato
0,1 - - - - - - - - - - 2.096,2 Margine di interesse
10 Interessi attivi e proventi assimilati 4.308,3 0,1 - - - - - - - - - - 4.308,4
di cui interessi attivi calcolati con il
metodo dell'interesse effettivo
3.616,8 - - - - - - - - - - -
20 Interessi passivi e oneri assimilati (2.212,2) - - - - - - - - - - - (2.212,2)
(3,7) - - - - - - - - - - 1.288,5 Commissioni nette
40 Commissioni attive 1.463,1 (3,7) - - - - - - - - - - 1.459,4
50 Commissioni passive (170,9) - - - - - - - - - - - (170,9)
70 Dividendi 143,0 - (6,0) - - - - - - - - - 137,0 Dividendi, proventi simili e Utili
(Perdite) delle partecipazioni
80 Risultato netto dell'attività di 54,7 -
-
6,0
6,0
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
(9,7)
-
60,7 70,2 Risultato netto della
negoziazione, delle valutazioni
al fair value di attività/
passività e degli utili da
cessioni/riacquisti
negoziazione
100 Utili (perdite) da cessione o riacquisto
di:
13,4 - - - - - - - - - - (0,1) 13,3
a) attività finanziarie valutate al 12,6 - - - - - - - - - - (0,1) 12,5
costo ammortizzato
b) attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva "
1,0 - - - - - - - - - - - 1,0
c) passività finanziarie (0,2) - - - - - - - - - - - (0,2)
110 Risultato netto delle altre attività e
passività finanziarie valutate al fair
value con impatto a conto economico
5,8 - - - - - - - - - - (9,5) (3,7)
a) attività e passività finanziarie
designate al fair value
(3,1) - - - - - - - - - - - (3,1)
b) altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair
value
8,9 - - - - - - - - - - (9,5) (0,6)
90 Risultato netto dell'attività di copertura (4,6) - - - - - - - - - - - (4,6) Risultato netto dell'attività di
copertura
200 Altri oneri/proventi di gestione 209,0 - - - - (182,3) - - - - (5,5) - 21,2 Altri proventi/oneri di gestione
160 Spese amministrative: (1.997,4) - - - 129,5 182,3 62,9 8,2 2,2 12,4 5,5 - (1.594,4) Spese amministrative:
a) spese per il personale (1.162,0) - - - - - - 8,2 - - 4,2 - (1.149,6) a) spese per il personale
b) altre spese amministrative (835,4) -
-
-
-
-
-
129,5
-
182,3
-
62,9
-
-
-
2,2
-
12,4
-
1,3
-
-
-
(444,8) b) altre spese
amministrative
(160,8) Rettifiche di valore nette
180 Rettifiche/riprese di valore nette su (99,9) - - - - - - - - - - - (99,9) su attività materiali ed
immateriali
attività materiali
190 Rettifiche/riprese di valore nette su
attività immateriali
(60,9) - - - - - - - - - - - (60,9)
130 Rettifiche/riprese di valore nette per
rischio di credito di:
(384,7) - - - - - - - - - - (2,2) (393,7) Costo del credito clientela
a) attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
(385,3) - - - - - - - - - - 3,7 (381,6) 130a) attività finanziarie
valutate al costo
ammortizzato clientela
b) attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva "
0,6 - - - - - - - - - - (0,6) (0,0)
- - - - - - - - - - 0,1 0,1 100a) finanziamenti valutati
al costo ammortizzato
clientela
- - - - - - - - - - 9,5 9,5 110b) finanziamenti e titoli
140 Utili/perdite da modifiche contrattuali
senza cancellazioni
(6,8) -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- - (15,0)
-
(15,0) 170a) accantonamenti netti
impegni e garanzie rilasciate
(6,8) 140 Utili/perdite da
modifiche contrattuali senza
- - - - - - - - - - (3,1) cancellazioni"
(3,1) Rettifiche di valore
deterioramento titoli e
170 Accantonamenti netti ai fondi per 454,2 3,6 - - - - - - - - - 15,0 finanziamenti banche
472,8 Altri accantonamenti netti ai
rischi e oneri fondi per rischi e oneri
a) impegni e garanzie rilasciate (15,0) - - - - - - - - - - 15,0 -

Bilancio 2024 - Allegati

Voci dello schema
di Conto Economico
31/12/2023 Rimborsi clientela Riclassifica dei dividendi afferenti ad
operazioni su titoli di proprietà
Riclassifica quota parte Utile delle
Partecipazioni
Riclassifica accantonamento ai fondi
BRRD e DGSD
Recuperi delle imposte di bollo e recuperi
spesa su clientela
Canone DTA Oneri Ristrutturazione (Esodo Personale) Oneri Ristrutturazione (Chiusura Filiali) Oneri Operazione di Cartolarizzazione,
Ricapitalizzazione e Commitment
Recuperi formazione Costo del credito 31/12/2023 Voci dello schema di Conto
Economico Riclassificato
b) altri accantonamenti netti 469,2 3,6 - - - - - - - - - - 472,8
220 Utili (Perdite) delle partecipazioni (8,6) - - - - - - - - - - - (8,6) Altri utili (perdite) da
partecipazioni
- - - - - - (8,2) (2,2) (12,4) - - (22,8) Oneri di ristrutturazione/Oneri
una tantum
- - - (129,5) - - - - - - - (129,5) Rischi e oneri connessi a SRF,
DGS e schemi similari
- - - - - (62,9) - - - - - (62,9) Canone DTA
230 Risultato netto della valutazione al
fair value delle attività materiali e
immateriali
(52,4) - - - - - - - - - - - (52,4) Risultato della valutazione al
fair value di attività materiali e
immateriali
250 Utili (Perdite) da cessione di
investimenti
0,1 - - - - - - - - - - - 0,1 Utili (Perdite) da cessione di
investimenti
260 Utile (Perdita) della operatività
corrente al lordo delle imposte
1.653,2 - - - - - - - - - - - 1.653,2 Utile (Perdita) di esercizio al
lordo delle imposte
270 Imposte sul reddito del esercizio
dell'operatività corrente
368,3 - - - - - - - - - - - 368,3 Imposte sul reddito di
esercizio
300 Utile (Perdita) di esercizio 2.021,5 - - - - - - - - - - - 2.021,5 Utile (Perdita) di esercizio

Raccordo Stato patrimoniale riclassificato al 31 dicembre 2024 e relativo prospetto contabile

Voci dello schema
di Stato Patrimoniale - Attivo
31/12/2024 Finanziamenti clientela Derivati di negoziazione Titoli Crediti vs banche @ AC
- Finanziamenti banche
centrali
gruppi di attività in via di
Attività non correnti e
dismissione
gruppi di attività in via di
Attività non correnti e
dismissione - Altro
Adeguamento di valore
att. finanziarie oggetto
di copertura generica
31/12/2024 Voci dello schema di Stato
Patrimoniale Riclassificato -
Attivo
10 Cassa e disponibilità liquide 12.976,6 - - 12.976,6 Cassa e disponibilità liquide
20 Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto a conto
economico
6.576,9 - -
13.312,7
13.312,7 17.387,2 Attività in titoli
a) attività finanziarie detenute 6.123,4 - (2.359,0) - 3.764,4
per la negoziazione
b) attività finanziarie designate
al fair value
- - - -
c) altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al
fair value
453,5 (143,5) - 310,0
30 Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
2.337,4 - (2.337,4) -
40 Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
91.415,5 - -
- - 560,8 560,8 Finanziamenti banche centrali
a) crediti verso banche 3.783,6 - (737,7) (560,8) - 2.485,1 Finanziamenti banche
b) crediti verso clientela 87.631,9 143,4 (10.237,6) (0,1) 77.537,6 Finanziamenti clientela
50 Derivati di copertura 59,4 - 2.359,0 - 2.418,4 Derivati
60 Adeguamento di valore delle
attività finanziarie oggetto di
copertura generica (+/-)
(373,5) - - 373,5 -
70 Partecipazioni 662,1 - - 662,1 Partecipazioni
80 Attività materiali 2.042,9 - - - 2.042,9 Attività materiali
90 Attività immateriali 134,6 - - 134,6 Attività immateriali
di cui avviamento - - - - di cui avviamento
100 Attività fiscali 2.525,5 - - 2.525,5 Attività fiscali
a) correnti 102,2 - - 102,2 a) correnti
b) anticipate 2.423,3 - - 2.423,3 b) anticipate
3.316,0 Altre attività
110 Attività non correnti e gruppi di
attività in via di dismissione
107,5 0,1 - 0,1 - 107,7 110 Attività non correnti e gruppi
di attività in via di dismissione
120 Altre attività 3.581,8 - - - (373,5) 3.208,3 120 Altre attività
Totale dell'attivo 122.046,7 - - - - - - 122.046,7 Totale dell'attivo

Bilancio 2024 - Allegati

Voci dello schema di Stato Patrimoniale
- Passivo 31/12/24 Debiti verso banche centrali Debiti verso banche Titoli in circolazione -
clientela
Derivati di negoziazione designate al fair value
Passività finanziarie
Trattamento di fine rapporto
del personale
Adeguamento di valore delle
passività finanziarie oggetto
di copertura generica (+/-)
Patrimonio Netto 31/12/24 Voci dello schema di Stato
Patrimoniale Riclassificato - Passivo
10 Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
103.586,0 89.872,7 Raccolta diretta
a) debiti verso banche 13.833,0 (8.510,9) (5.322,1) -
b) debiti verso la clientela 79.445,1 505,1 79.950,2 a) Debiti verso Clientela
c) titoli in circolazione 10.307,9 (505,1) 119,7 9.922,5 b) Titoli emessi
8.510,9 8.510,9 Debiti verso Banche centrali
5.322,1 5.322,1 Debiti verso Banche
20 Passività finanziarie di
negoziazione
2.652,5 (1.034,5) 1.618,0 Passività finanziarie di negoziazione
per cassa
30 Passività finanziarie designate al 119,7 (119,7) -
fair value 1.380,8 Derivati
40 Derivati di copertura 346,3 346,3 Derivati di copertura
1.034,5 1.034,5 Derivati passivi negoziazione
50 Adeguamento di valore delle
passività finanziarie oggetto di
copertura generica (+/-)
(0,7) 0,7 -
60 Passività fiscali - - Passività fiscali
a) correnti - - a) correnti
b) differite - - b) differite
70 Passività associate ad attività in
via di dismissione
- -
3.068,6 Altre passività
(0,7) (0,7) Adeguamento di valore delle
passività finanziarie oggetto di
copertura generica (+/-)
- Passività associate a gruppi di
attività in via di dismissione
80 Altre passività 3.069,3 3.069,3 Altre passività (civilistico)
90 Trattamento di fine rapporto del
personale
69,3 (69,3) -
100 Fondi per rischi e oneri: 919,8 989,1 Fondi a destinazione specifica
69,3 69,3 a) Fondo tratt.to di fine rapporto di
lavoro sub.
a) impegni e garanzie rilasciate 149,6 149,6 b) Fondo impegni e garanzie
rilasciate
b) quiescenza e obblighi simili 3,3 3,3 c) Fondi di quiescenza
c) altri fondi per rischi e oneri 766,9 766,9 d) Altri fondi
110 Riserve da valutazione 52,6 (52,6) -
140 Riserve 1.855,6 (1.855,6) -
11.284,6 Patrimonio Netto
52,6 52,6 a) Riserve da valutazione
- b) Azioni rimborsabili
- c) Strumenti di capitale
1.855,6 1.855,6 d) Riserve
- e) Sovrapprezzi di emissione
160 Capitale 7.453,5 7.453,5 f) Capitale
- - g) Azioni proprie (-)
1.922,9 1.922,9 h) Utile (Perdita) di esercizio
170 Azioni proprie (-) - - -
180 Utile (Perdita) di esercizio (+/-) 1.922,9 (1.922,9) -
Totale del passivo e del patrimonio
netto
122.046,7 - - - - - - - - 122.046,7 Totale del Passivo e del Patrimonio
netto

Raccordo Stato patrimoniale riclassificato al 31 dicembre 2023 e relativo prospetto contabile

Voci dello schema
di Stato Patrimoniale - Attivo
31/12/2023 Finanziamenti clientela Derivati di negoziazione Titoli Crediti vs banche @ AC
- Finanziamenti banche
centrali
gruppi di attività in via di
Attività non correnti e
dismissione
gruppi di attività in via di
Attività non correnti e
dismissione - Altro
Adeguamento di valore
att. finanziarie oggetto
di copertura generica
31/12/2023 Voci dello schema di Stato
Patrimoniale Riclassificato -
Attivo
10 Cassa e disponibilità liquide 13.008,0 - - 13.008,0 Cassa e disponibilità liquide
20 Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto a conto
economico
6.300,0 - - 17.248,9 Attività in titoli
13.195,1 13.195,1
a) attività finanziarie detenute
per la negoziazione
5.933,9 - (2.123,4) - 3.810,5
b) attività finanziarie designate
al fair value
- - - -
c) altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al
fair value
366,1 (122,9) - 243,2
30 Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
2.452,0 - (2.452,0) -
40 Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
91.248,2 - -
- - 519,3 519,3 Finanziamenti banche centrali
a) crediti verso banche 4.222,0 - (682,0) (519,3) - 3.020,7 Finanziamenti banche
b) crediti verso clientela 87.026,2 123,2 (10.061,1) (0,1) 77.088,2 Finanziamenti clientela
50 Derivati di copertura 662,0 - 2.123,4 - 2.785,4 Derivati
60 Adeguamento di valore delle
attività finanziarie oggetto di
copertura generica (+/-)
(509,2) - - 509,2 -
70 Partecipazioni 764,9 - - 764,9 Partecipazioni
80 Attività materiali 2.140,5 - - 75,8 2.216,3 Attività materiali
90 Attività immateriali 156,2 - - 156,2 Attività immateriali
di cui avviamento - - - - di cui avviamento
100 Attività fiscali 2.140,1 - - 2.140,1 Attività fiscali
a) correnti 308,4 - - 308,4 a) correnti
b) anticipate 1.831,7 - - 1.831,7 b) anticipate
2.942,3 Altre attività
110 Attività non correnti e gruppi di
attività in via di dismissione
76,2 (0,3) - (75,7) - 0,2 110 Attività non correnti e gruppi
di attività in via di dismissione
120 Altre attività 3.451,3 - - - (509,2) 2.942,1 120 Altre attività
Totale dell'attivo 121.890,2 - - - - - - 121.890,2 Totale dell'attivo

Bilancio 2024 - Allegati

Voci dello schema di Stato Patrimoniale
- Passivo 31/12/23 Debiti verso banche centrali Debiti verso banche Titoli in circolazione -
clientela
Derivati di negoziazione designate al fair value
Passività finanziarie
Trattamento di fine rapporto
del personale
Adeguamento di valore delle
passività finanziarie oggetto
di copertura generica (+/-)
Patrimonio Netto 31/12/23 Voci dello schema di Stato
Patrimoniale Riclassificato -
Passivo
10 Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
104.702,0 86.722,8 Raccolta diretta
a) debiti verso banche 18.090,5 (13.148,2) (4.942,3) -
b) debiti verso la clientela 76.485,5 136,3 76.621,8 a) Debiti verso Clientela
c) titoli in circolazione 10.126,0 (136,3) 111,3 10.101,0 b) Titoli emessi
13.148,2 13.148,2 Debiti verso Banche centrali
4.942,3 4.942,3 Debiti verso Banche
20 Passività finanziarie di
negoziazione
2.905,7 (1.082,5) 1.823,2 Passività finanziarie di negoziazione
per cassa
30 Passività finanziarie designate al
fair value
111,3 (111,3) -
1.403,6 Derivati
40 Derivati di copertura 321,1 321,1 Derivati di copertura
1.082,5 1.082,5 Derivati passivi negoziazione
50 Adeguamento di valore delle
passività finanziarie oggetto di
copertura generica (+/-)
(16,1) 16,1 -
60 Passività fiscali - - Passività fiscali
a) correnti - - a) correnti
b) differite - - b) differite
70 Passività associate ad attività in
via di dismissione
- -
3.174,2 Altre passività
(16,1) (16,1) Adeguamento di valore delle
passività finanziarie oggetto di
copertura generica (+/-)
- Passività associate a gruppi di
attività in via di dismissione
80 Altre passività 3.190,3 3.190,3 Altre passività (civilistico)
90 Trattamento di fine rapporto del
personale
68,9 (68,9) -
100 Fondi per rischi e oneri: 965,3 1.034,2 Fondi a destinazione specifica
68,9 68,9 a) Fondo tratt.to di fine rapporto
di lavoro sub.
a) impegni e garanzie rilasciate 153,5 153,5 b) Fondo impegni e garanzie
rilasciate
b) quiescenza e obblighi simili 3,4 3,4 c) Fondi di quiescenza
c) altri fondi per rischi e oneri
110 Riserve da valutazione
808,4
20,1
(20,1) 808,4
-
d) Altri fondi
140 Riserve 146,6 (146,6) -
9.641,7 Patrimonio netto
20,1 20,1 a) Riserve da valutazione
- b) Azioni rimborsabili
- c) Strumenti di capitale
146,6 146,6 d) Riserve
- e) Sovrapprezzi di emissione
160 Capitale 7.453,5 7.453,5 f) Capitale
- - g) Azioni proprie (-)
2.021,5 2.021,5 h) Utile (Perdita) di esercizio
170 Azioni proprie (-) - - -
180 Utile (Perdita) di esercizio (+/-) 2.021,5 (2.021,5) -
Totale del passivo e del patrimonio
netto
121.890,2 - - - - - - - - 121.890,2 Totale del Passivo e del Patrimonio
netto

Pubblicità dei corrispettivi delle Società di Revisione

Ai sensi di quanto disposto dall'art. 149 duodecies del Regolamento Emittenti Consob si riportano, nella tabella sottostante, le informazioni riguardanti i corrispettivi erogati a favore della Società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A. ed alle società appartenenti alla stessa rete per i servizi di seguito dettagliati:

31 12 2024
Tipologia di servizi PricewaterhouseCoopers S.p.a. Altre società network PwC Totale
Revisione Contabile 1.006 45 1.051
Servizi di Attestazione 877 25 902
Totale 1.883 70 1.953

I corrispettivi sono al netto dell'I.V.A., spese accessorie e contributo Consob.

FONDI PENSIONE – sezioni a prestazione definita privi di attività a servizio del piano

Obbligazione per "Trattamento di previdenza complementare per il personale della ex Provveditori"

Rendiconto al 31 12 2024 (in unità di euro)
Esistenze iniziali al 01 01 2024 1.893.927
Aumenti 291.242
- Accantonamento dell'esercizio 68.356
- Altre variazioni 222.886
Diminuzioni 264.301
- Indennità pagate 264.301
- Altre variazioni -
Esistenze finali al 31 12 2024 1.920.868

Fondo Pensione "Trattamento di previdenza complementare per il personale di ex Credito Lombardo"

Rendiconto al 31 12 2024 (in unità di euro)
Esistenze iniziali al 01 01 2024 1.486.738
Aumenti 42.997
- Accantonamento dell'esercizio 41.718
- Altre variazioni 1.279
Diminuzioni 195.855
- Indennità pagate 195.855
- Altre variazioni -
Esistenze finali al 31 12 2024 1.333.880

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