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Annual Report Apr 18, 2017

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Annual Report

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www.a2a.eu Bilancio Consolidato 2016

Indice

0.1 Prospetti contabili consolidati

4 Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata
6 Dettaglio della Situazione patrimoniale-finanziaria con evidenza
dell'effetto del primo consolidamento delle acquisizioni 2016
8 Conto economico consolidato
9 Conto economico complessivo consolidato
10 Dettaglio effetto consolidamento nuove acquisizioni 2016
12 Rendiconto finanziario consolidato
14 Prospetto delle variazioni dei conti di Patrimonio netto consolidato
0.2 Prospetti contabili consolidati ai sensi della
delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010
18 Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata ai sensi della
Delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010
20 Conto economico consolidato ai sensi della Delibera Consob
n. 17221 del 12 marzo 2010

0.3 Note illustrative alla Relazione finanziaria annuale consolidata

22 Informazioni di carattere generale
23 Relazione finanziaria annuale consolidata
24 Schemi di bilancio
25 Criteri di redazione
26 Variazioni di principi contabili internazionali
34 Area di consolidamento
36 Criteri e procedure di consolidamento
45 Principi contabili e criteri di valutazione
65 Business Units
66 Risultati per settore di attività
68 Note illustrative alle voci della Situazione patrimoniale-finanziaria
113 Indebitamento finanziario netto
114 Note illustrative alle voci di Conto economico
126 Risultato per azione
127 Nota sui rapporti con le parti correlate
132 Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006
133 Garanzie ed impegni con terzi
134 Altre informazioni
0.4 Allegati alle Note illustrative alla Relazione
finanziaria annuale consolidata
184 1. Prospetto delle variazioni dei conti delle immobilizzazioni materiali
186 2. Prospetto delle variazioni dei conti delle immobilizzazioni immateriali
188 3. Elenco delle Imprese incluse nel bilancio consolidato
192 4. Elenco delle partecipazioni in società valutate col metodo del
Patrimonio netto
194 5. Elenco delle attività finanziarie disponibili per la vendita
196 Attestazione del bilancio consolidato ai sensi dell'art 154-bis comma 5
del D.Lgs. 58/98

0.5 Relazione della Società di Revisione

0.1 Prospetti contabili consolidati

Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata (1-2)

Attività

Milioni di euro Note 31 12 2016 31 12 2015
ATTIVITÀ NON CORRENTI
Immobilizzazioni materiali 1 5.080 5.067
Immobilizzazioni immateriali 2 1.724 1.348
Partecipazioni valutate col metodo del Patrimonio netto 3 67 68
Altre attività finanziarie non correnti 3 69 69
Attività per imposte anticipate 4 363 308
Altre attività non correnti 5 12 6
Totale attività non correnti 7.315 6.866
ATTIVITÀ CORRENTI
Rimanenze 6 159 184
Crediti commerciali 7 1.821 1.485
Altre attività correnti 8 388 183
Attività finanziarie correnti 9 218 171
Attività per imposte correnti 10 70 71
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti 11 402 636
Totale attività correnti 3.058 2.730
ATTIVITÀ NON CORRENTI DESTINATE ALLA VENDITA 12 6 205
TOTALE ATTIVO 10.379 9.801

(1) Per il dettaglio degli effetti dei primi consolidamenti delle acquisizioni 2016 si rimanda allo specifico prospetto di seguito riportato.

(2) Come previsto dalla Delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 gli effetti dei rapporti con le parti correlate nel bilancio consolidato sono evidenziati negli appositi prospetti e commentati alla Nota 40. Gli effetti degli eventi e operazioni significative non ricorrenti nel bilancio consolidato sono evidenziati alla Nota 41 come previsto dalla Comunicazione Consob DEM/6064293 del 28 luglio 2006.

Patrimonio netto e passività

Milioni di euro Note 31 12 2016 31 12 2015
PATRIMONIO NETTO
Capitale sociale 13 1.629 1.629
(Azioni proprie) 14 (54) (61)
Riserve 15 918 1.005
Risultato d'esercizio 16 224 73
Patrimonio netto di Gruppo 2.717 2.646
Interessi di minoranze 17 554 613
Totale Patrimonio netto 3.271 3.259
PASSIVITÀ
Passività non correnti
Passività finanziarie non correnti 18 3.436 3.089
Benefici a dipendenti 19 365 332
Fondi rischi, oneri e passività per discariche 20 668 576
Altre passività non correnti 21 112 99
Totale passività non correnti 4.581 4.096
Passività correnti
Debiti commerciali 22 1.384 1.170
Altre passività correnti 22 744 521
Passività finanziarie correnti 23 359 692
Debiti per imposte 24 33 43
Totale passività correnti 2.520 2.426
Totale passività 7.101 6.522
PASSIVITÀ DIRETTAMENTE ASSOCIATE AD ATTIVITÀ
NON CORRENTI DESTINATE ALLA VENDITA
25 7 20
TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVITÀ 10.379 9.801

Dettaglio della Situazione patrimoniale-finanziaria con evidenza dell'effetto del primo consolidamento delle acquisizioni 2016

Milioni di euro Note Consolidato al
31 12 2015
Effetto primo
consolidamento
LA BI.CO DUE S.r.l.
ATTIVITÀ
ATTIVITÀ NON CORRENTI
Immobilizzazioni materiali 1 5.067 2
Immobilizzazioni immateriali 2 1.348 2
Partecipazioni valutate col metodo del Patrimonio netto 3 68 -
Altre attività finanziarie non correnti 3 69 -
Attività per imposte anticipate 4 308 -
Altre attività non correnti 5 6 -
TOTALE ATTIVITÀ NON CORRENTI 6.866 4
ATTIVITÀ CORRENTI
Rimanenze 6 184 -
Crediti commerciali 7 1.485 3
Altre attività correnti 8 183 1
Attività finanziarie correnti 9 171 -
Attività per imposte correnti 10 71 -
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti 11 636 -
TOTALE ATTIVITÀ CORRENTI 2.730 4
ATTIVITÀ NON CORRENTI DESTINATE ALLA VENDITA 12 205 -
TOTALE ATTIVO 9.801 8
PASSIVITÀ
PASSIVITÀ NON CORRENTI
Passività finanziarie non correnti 18 3.089 -
Benefici a dipendenti 19 332 1
Fondi rischi, oneri e passività per discariche 20 576 -
Altre passività non correnti 21 99 -
TOTALE PASSIVITÀ NON CORRENTI 4.096 1
PASSIVITÀ CORRENTI
Debiti commerciali 22 1.170 3
Altre passività correnti 22 521 -
Passività finanziarie correnti 23 692 2
Debiti per imposte 24 43 -
TOTALE PASSIVITÀ CORRENTI 2.426 5
TOTALE PASSIVITÀ 6.522 6
PASSIVITÀ DIRETTAMENTE ASSOCIATE AD ATTIVITÀ
NON CORRENTI DESTINATE ALLA VENDITA
25 20 -
PASSIVITÀ 6.542 6

Relazione finanziaria annuale consolidata – Anno 2016

Dettaglio della Situazione patrimoniale-finanziaria con evidenza dell'effetto del primo consolidamento delle acquisizioni 2016

7

Effetto primo
consolidamento
Gruppo LGH
Effetto primo
consolidamento
Gruppo
RI.ECO-RESMAL
Effetto primo
consolidamento
Consul System
Totale effetto
primo
consolidamento
acquisizioni 2016
Variazioni Consolidato al
31 12 2016
332 5 1 340 (327) 5.080
304 24 9 339 37 1.724
4 - - 4 (5) 67
28 - - 28 (28) 69
8 1 - 9 46 363
4 - - 4 2 12
680 30 10 724 (275) 7.315
19 1 - 20 (45) 159
192 12 46 253 83 1.821
24 1 1 27 178 388
19 1 - 20 27 218
5 - - 5 (6) 70
80 3 3 86 (320) 402
339 18 50 411 (83) 3.058
1 - - 1 (200) 6
1.020 48 60 1.136 (558) 10.379
437 - 4 441 (94) 3.436
20 1 - 22 11 365
72 1 1 74 18 668
18 - - 18 (5) 112
547 2 5 555 (70) 4.581
115 11 34 163 51 1.384
55 2 5 62 161 744
57 4 - 63 (396) 359
3 - - 3 (13) 33
230 17 39 291 (197) 2.520
777 19 44 846 (267) 7.101
2 - - 2 (15) 7
779 19 44 848 (282) 7.108

Conto economico consolidato (1-2)

Milioni di euro Note 01 01 2016
31 12 2016
01 01 2015
31 12 2015
Ricavi
Ricavi di vendita e prestazioni
4.813 4.732
Altri ricavi operativi 280 189
Totale ricavi 27 5.093 4.921
Costi operativi
Costi per materie prime e servizi
2.968 2.992
Altri costi operativi 253 252
Totale costi operativi 28 3.221 3.244
Costi per il personale 29 641 629
Margine operativo lordo 30 1.231 1.048
Ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni 31 775 833
Risultato operativo netto 32 456 215
Risultato da transazioni non ricorrenti 33 56 (1)
Gestione finanziaria
Proventi finanziari 40 28
Oneri finanziari 194 162
Quota dei proventi e degli oneri derivanti dalla valutazione secondo il Patrimonio
netto delle partecipazioni
(4) (4)
Risultato da cessione di altre partecipazioni (AFS) - -
Totale gestione finanziaria 34 (158) (138)
Risultato al lordo delle imposte 354 76
Oneri per imposte sui redditi 35 117 133
Risultato di attività operative in esercizio al netto delle imposte 237 (57)
Risultato netto da attività operative cessate 36 2 -
Risultato netto 239 (57)
Risultato di pertinenza di terzi 37 (15) 130
Risultato d'esercizio di pertinenza del Gruppo 38 224 73
Risultato per azione (in euro):
- di base 0,0724 0,0234
- di base da attività di funzionamento 0,0716 0,0234
- di base da attività destinate alla vendita 0,0008 -
- diluito 0,0724 0,0234
- diluito da attività di funzionamento 0,0716 0,0234
- diluito da attività destinate alla vendita 0,0008 -

(1) Per il dettaglio degli effetti del consolidamento delle acquisizioni 2016 si rimanda allo specifico prospetto di seguito riportato. (2) Come previsto dalla Delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 gli effetti dei rapporti con le parti correlate nel bilancio consolidato sono evidenziati negli appositi prospetti e commentati alla Nota 40. Gli effetti degli eventi e operazioni significative non ricorrenti nel bilancio consolidato sono evidenziati alla Nota 41 come previsto dalla Comunicazione Consob DEM/6064293 del 28 luglio 2006.

Conto economico complessivo consolidato

Milioni di euro 31 12 2016 31 12 2015
Risultato d'esercizio (A) 239 (57)
Utili/(perdite) attuariali su benefici a dipendenti iscritti a Patrimonio netto (27) 17
Effetto fiscale relativo agli altri utili/(perdite) attuariali 9 (3)
Totale utili/(perdite) attuariali al netto dell'effetto fiscale (B) (18) 14
Parte efficace degli utili/(perdite) sugli strumenti di copertura
degli strumenti finanziari ("cash flow hedge")
31 35
Effetto fiscale relativo agli altri utili/(perdite) (8) (9)
Totale altri utili/(perdite) al netto dell'effetto fiscale delle società consolidate integralmente (C) 23 26
Altri utili/(perdite) delle imprese valutate con il metodo del Patrimonio netto
al netto dell'effetto fiscale (D)
- -
Totale risultato d'esercizio complessivo (A) + (B) + (C) + (D) 244 (17)
Totale risultato d'esercizio complessivo attribuibile a:
Soci della controllante 229 113
Interessenze di pertinenza di terzi 15 (130)

Con esclusione degli effetti attuariali su benefici a dipendenti iscritti a Patrimonio netto, gli altri effetti sopra esposti verranno rigirati a Conto economico negli esercizi successivi.

Dettaglio effetto consolidamento nuove acquisizioni 2016

Milioni di euro Note Effetto
consolidamento
LA BI.CO DUE S.r.l.
Effetto
consolidamento
Gruppo LGH
Effetto
consolidamento
Gruppo
RI.ECO-RESMAL
Effetto
consolidamento
Consul System
Totale effetto
consolidamento
nuove acquisizioni
2016
Vecchio
Consolidato al
perimetro
31 12 2016
31 12 2016
RICAVI
Ricavi di vendita e prestazioni 6 193 18 13 230 4.583
Altri ricavi operativi - 5 1 - 6 274
TOTALE RICAVI 27 6 198 19 13 236 4.857
COSTI OPERATIVI
Costi per materie prime e servizi 3 130 14 12 159 2.809
Altri costi operativi 1 12 1 - 14 239
TOTALE COSTI OPERATIVI 28 4 142 15 12 173 3.048
COSTI PER IL PERSONALE 29 2 23 3 1 29 612
MARGINE OPERATIVO LORDO 30 - 33 1 - 34 1.197
AMMORTAMENTI, ACCANTONAMENTI E SVALUTAZIONI 31 - 42 1 - 43 732
RISULTATO OPERATIVO NETTO 32 - (9) - - (9) 465
RISULTATO DA TRANSAZIONI NON RICORRENTI 33 - - - - - 56
GESTIONE FINANZIARIA
Proventi finanziari - 1 - - 1 39
Oneri finanziari - 10 - - 10 184
Quota dei proventi e degli oneri derivanti dalla valutazione
secondo il Patrimonio netto delle partecipazioni
- (1) - - (1) (3)
Risultato da cessione di altre partecipazioni (AFS) - - - - - -
TOTALE GESTIONE FINANZIARIA 34 - (10) - - (10) (148)
RISULTATO AL LORDO DELLE IMPOSTE - (19) - - (19) 373
ONERI PER IMPOSTE SUI REDDITI 35 - (1) - - (1) 118
RISULTATO DI ATTIVITÀ OPERATIVE IN ESERCIZIO
AL NETTO DELLE IMPOSTE
- (18) - - (18) 255
RISULTATO NETTO DA ATTIVITÀ OPERATIVE CESSATE 36 - 2 - - 2 -
RISULTATO NETTO - (16) - - (16) 255
RISULTATO DI PERTINENZA DI TERZI 37 - 9 - - 9 (24)
RISULTATO DELL'ESERCIZIO DI PERTINENZA DEL GRUPPO 38 - (7) - - (7) 231

Relazione finanziaria annuale consolidata – Anno 2016

Dettaglio effetto consolidamento nuove acquisizioni 2016

Effetto
consolidamento
Gruppo
RI.ECO-RESMAL
Effetto
consolidamento
Consul System
Totale effetto
consolidamento
nuove acquisizioni
2016
Vecchio
perimetro
31 12 2016
Consolidato al
31 12 2016
Consolidato al
31 12 2015
18 13 230 4.583 4.813 4.732
1 - 6 274 280 189
19 13 236 4.857 5.093 4.921
14 12 159 2.809 2.968 2.992
1 - 14 239 253 252
15 12 173 3.048 3.221 3.244
3 1 29 612 641 629
1 - 34 1.197 1.231 1.048
1 - 43 732 775 833
- - (9) 465 456 215
- - - 56 56 (1)
- - 1 39 40 28
- - 10 184 194 162
- - (1) (3) (4) (4)
- - - - - -
- - (10) (148) (158) (138)
- - (19) 373 354 76
- - (1) 118 117 133
- - (18) 255 237 (57)
- - 2 - 2 -
- - (16) 255 239 (57)
- - 9 (24) (15) 130
- - (7) 231 224 73

Rendiconto finanziario consolidato

Milioni di euro 31 12 2016 31 12 2015
DISPONIBILITÀ LIQUIDE E MEZZI EQUIVALENTI ALL'INIZIO DELL'ESERCIZIO 636 544
Scissione ramo Edipower a favore di Cellina Energy (38) -
Apporto primo consolidamento LGH e altre acquisizioni 2016 86 -
DISPONIBILITÀ LIQUIDE E MEZZI EQUIVALENTI ALL'INIZIO DELL'ESERCIZIO 684 544
Attività operativa
Risultato netto (**) 181 (57)
Ammortamenti immobilizzazioni materiali 374 341
Ammortamenti immobilizzazioni immateriali 55 54
Svalutazioni/smobilizzi immobilizzazioni materiali e immateriali 267 364
Risultato di partecipazioni valutate ad equity 4 4
Imposte nette pagate (a)
Variazione delle attività e delle passività al lordo delle imposte pagate (b)
(168)
89
(59)
249
Totale variazione delle attività e delle passività (a+b) (*) (79) 190
Flussi finanziari netti da attività operativa 802 896
Attività di investimento
Investimenti in immobilizzazioni materiali (259) (253)
Investimenti in immobilizzazioni immateriali e avviamento (127) (88)
Investimenti in partecipazioni e titoli (*) (123) (4)
Cessioni di immobilizzazioni e partecipazioni 6 7
Dividendi incassati da partecipazioni valutate ad equity e altre partecipazioni 1 2
Flussi finanziari netti da attività di investimento (502) (336)

(*) Al netto dei saldi con contropartita il Patrimonio netto e altre voci della Situazione patrimoniale-finanziaria.

(**) Il Risultato netto è esposto al netto delle plusvalenze per cessioni di partecipazioni, immobilizzazioni e transazioni non ricorrenti (pari a 52 milioni di euro compresi alla voce "Risultato da transazioni non ricorrenti" del Conto economico).

Relazione finanziaria annuale consolidata – Anno 2016

Rendiconto finanziario consolidato

Milioni di euro 31 12 2016 31 12 2015
FREE CASH FLOW 300 560
Attività di finanziamento
Variazione delle attività finanziarie (*) 37 (88)
Variazione delle passività finanziarie (*) (355) (133)
Interessi finanziari netti pagati (133) (129)
Dividendi pagati dalla capogruppo (126) (113)
Dividendi pagati dalle controllate (5) (5)
Flussi finanziari netti da attività di finanziamento (582) (468)
VARIAZIONE DELLE DISPONIBILITÀ LIQUIDE (282) 92
DISPONIBILITÀ LIQUIDE E MEZZI EQUIVALENTI ALLA FINE DELL'ESERCIZIO 402 636

13

Prospetto delle variazioni dei conti di Patrimonio netto consolidato

Descrizione
Milioni di euro
Capitale
Sociale
Azioni
Proprie
Cash Flow
Hedge
e utili a nuovo Altre
Riserve
Risultato
d'esercizio
di Gruppo
Totale
Patrimonio netto
di Gruppo
Interessi di
minoranze
Patrimonio netto al 31.12.2014 1.629 (61) (51) 1.099 (37) 2.579
Destinazione del risultato 2014 (37) 37 -
Distribuzione dividendi (113) (113)
Riserva IAS 19 (*) 14 14
Riserve IAS 32 e IAS 39 (*) 26 26
Put option su azioni Aspem S.p.A. -
Altre variazioni 67 67
Risultato d'esercizio di pertinenza
del Gruppo e di Terzi (*)
73 73
Patrimonio netto al 31.12.2015 1.629 (61) (25) 1.030 73 2.646
Destinazione del risultato 2015 73 (73) -
Distribuzione dividendi (126) (126)
Operazioni su azioni proprie 7 7
Riserva IAS 19 (*) (18) (18)
Riserve IAS 32 e IAS 39 (*) 23 23
Altre variazioni (39) (39)
Risultato d'esercizio di pertinenza
del Gruppo e di Terzi (*)
224 224
Patrimonio netto al 31.12.2016 1.629 (54) (2) 920 224 2.717

(*) Concorrono alla formazione del Conto economico complessivo.

Relazione finanziaria annuale consolidata – Anno 2016

Prospetto delle variazioni dei conti di Patrimonio netto consolidato

Totale
Patrimonio
netto
Interessi di
minoranze
Totale
Patrimonio netto
di Gruppo
Risultato
d'esercizio
di Gruppo
Altre
Riserve
e utili a nuovo
3.179 600 2.579 (37) 1.099
- 37 (37)
(5) (113) (113)
14 14
26
1 -
147 67 67
(130) 73 73
3.259 613 2.646 73 1.030
- (73) 73
(5) (126) (126)
7
(18) (18)
23
(69) (39) (39)
15 224 224
3.271 554 2.717 224 920

0.2

Prospetti contabili consolidati ai sensi della delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010

Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata

ai sensi della Delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010

Attività

Milioni di euro 31 12 2016 di cui
Parti
Correlate
(nota n. 40)
31 12 2015 di cui
Parti
Correlate
(nota n. 40)
ATTIVITÀ NON CORRENTI
Immobilizzazioni materiali 5.080 5.067
Immobilizzazioni immateriali 1.724 1.348
Partecipazioni valutate col metodo del Patrimonio netto 67 67 68 68
Altre attività finanziarie non correnti 69 7 69 5
Attività per imposte anticipate 363 308
Altre attività non correnti 12 6
TOTALE ATTIVITÀ NON CORRENTI 7.315 6.866
ATTIVITÀ CORRENTI
Rimanenze 159 184
Crediti commerciali 1.821 102 1.485 103
Altre attività correnti 388 1 183
Attività finanziarie correnti 218 10 171 6
Attività per imposte correnti 70 71
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti 402 636
TOTALE ATTIVITÀ CORRENTI 3.058 2.730
ATTIVITÀ NON CORRENTI DESTINATE ALLA VENDITA 6 205
TOTALE ATTIVO 10.379 9.801

Patrimonio netto e passività

Milioni di euro 31 12 2016 di cui
Parti
Correlate
(nota n. 40)
31 12 2015 di cui
Parti
Correlate
(nota n. 40)
PATRIMONIO NETTO
Capitale sociale 1.629 1.629
(Azioni proprie) (54) (61)
Riserve 918 1.005
Risultato d'esercizio 224 73
Patrimonio netto di Gruppo 2.717 2.646
Interessi di minoranze 554 613
Totale Patrimonio netto 3.271 3.259
PASSIVITÀ
PASSIVITÀ NON CORRENTI
Passività finanziarie non correnti 3.436 3.089
Benefici a dipendenti 365 332
Fondi rischi, oneri e passività per discariche 668 3 576
Altre passività non correnti 112 99
Totale passività non correnti 4.581 4.096
PASSIVITÀ CORRENTI
Debiti commerciali 1.384 30 1.170 28
Altre passività correnti 744 8 521 8
Passività finanziarie correnti 359 2 692 1
Debiti per imposte 33 43
Totale passività correnti 2.520 2.426
Totale passività 7.101 6.522
PASSIVITÀ DIRETTAMENTE ASSOCIATE AD ATTIVITÀ
NON CORRENTI DESTINATE ALLA VENDITA
7 20
TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVITÀ 10.379 9.801

Relazione finanziaria annuale consolidata – Anno 2016

Conto economico consolidato

ai sensi della Delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010

Milioni di euro 01 01 2016
31 12 2016
di cui
Parti
Correlate
(nota n. 40)
01 01 2015
31 12 2015
di cui
Parti
Correlate
(nota n. 40)
Ricavi
Ricavi di vendita e prestazioni 4.813 409 4.732 415
Altri ricavi operativi 280 189 1
Totale ricavi 5.093 4.921
Costi operativi
Costi per materie prime e servizi 2.968 9 2.992 7
Altri costi operativi 253 34 252 56
Totale costi operativi 3.221 3.244
Costi per il personale 641 3 629 2
Margine operativo lordo 1.231 1.048
Ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni 775 3 833
Risultato operativo netto 456 215
Risultato da transazioni non ricorrenti 56 (1)
Gestione finanziaria
Proventi finanziari 40 6 28 3
Oneri finanziari 194 162
Quota dei proventi e degli oneri derivanti dalla valutazione
secondo il Patrimonio netto delle partecipazioni
(4) (4) (4) (4)
Risultato da cessione di altre partecipazioni (AFS) - -
Totale gestione finanziaria (158) (138)
Risultato al lordo delle imposte 354 76
Oneri per imposte sui redditi 117 133
Risultato di attività operative in esercizio al netto delle imposte 237 (57)
Risultato netto da attività operative cessate 2 -
Risultato netto 239 (57)
Risultato di pertinenza di terzi (15) 130
Risultato d'esercizio di pertinenza del Gruppo 224 73

0.3 Note illustrative alla Relazione finanziaria annuale consolidata

Informazioni di carattere generale

A2A S.p.A. è una società con personalità giuridica organizzata secondo l'ordinamento della Repubblica Italiana.

A2A S.p.A. e le sue controllate ("Gruppo") operano sia sul territorio nazionale che estero. All'estero, in particolare, il Gruppo A2A è presente in Montenegro a seguito dell'acquisizione della partecipazione nella società EPCG avvenuta nel 2009.

Il Gruppo A2A è principalmente impegnato nei settori:

  • della produzione, vendita e distribuzione di energia elettrica;
  • della vendita e distribuzione del gas;

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  • della produzione, distribuzione e vendita di calore tramite reti di teleriscaldamento;
  • della gestione dei rifiuti (dalla raccolta e spazzamento allo smaltimento) e nella realizzazione, gestione e messa a disposizione ad altri operatori di impianti e sistemi integrati per lo smaltimento dei rifiuti;
  • della gestione del ciclo idrico integrato;
  • della consulenza tecnica relativa ai titoli di efficienza energetica.

La Relazione finanziaria annuale consolidata

La Relazione finanziaria annuale consolidata (di seguito "Relazione annuale") al 31 dicembre 2016 del Gruppo A2A è presentata in milioni di euro; tale valuta coincide anche con la moneta funzionale delle economie in cui il Gruppo opera.

La Relazione annuale del Gruppo A2A al 31 dicembre 2016 è stata redatta:

  • in osservanza del Decreto Legislativo 58/1998 (art. 154-ter) e successive modifiche, nonché del Regolamento emittenti emanato dalla Consob;
  • in conformità ai Principi Contabili Internazionali International Financial Reporting Standards (IFRS) emessi dall'International Accounting Standard Board (IASB) e omologati dall'Unione Europea. Per IFRS si intendono anche tutti i principi contabili internazionali rivisti (IAS) e tutte le interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC), precedentemente denominate Standing Interpretations Committee (SIC).

Nella predisposizione della Relazione annuale sono stati applicati gli stessi principi utilizzati per la Relazione finanziaria annuale consolidata al 31 dicembre 2015, fatta eccezione per i principi e le interpretazioni adottate per la prima volta a partire dal 1° gennaio 2016 e illustrati dettagliatamente nel successivo paragrafo "Variazioni di principi contabili internazionali".

Nel presente fascicolo sono stati utilizzati alcuni Indicatori Alternativi di Performance (AIP) che sono differenti dagli indicatori finanziari espressamente previsti dai principi contabili internazionali IAS/IFRS adottati dal Gruppo, per il dettaglio di tali indicatori si rimanda allo specifico paragrafo "Indicatori Alternativi di Performance (AIP)" nel fascicolo della "Relazione sulla gestione".

La presente Relazione annuale al 31 dicembre 2016 è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione il 3 aprile 2017, che ne ha autorizzato la pubblicazione ed è assoggettata a revisione legale da parte di EY S.p.A. in base all'incarico conferito con delibera dell'Assemblea dell'11 giugno 2015 per il novennio 2016-2024.

Schemi di bilancio

Con riferimento alla Situazione patrimoniale-finanziaria è stata adottata la forma di presentazione che prevede la distinzione delle attività e passività tra correnti e non correnti, secondo quanto richiesto dal paragrafo 60 e seguenti dello "IAS 1".

Il "Conto economico" è scalare con le singole poste analizzate per natura, forma ritenuta più rappresentativa rispetto alla cosiddetta presentazione per destinazione di spesa. La forma scelta è infatti conforme con le modalità di presentazione dei maggiori competitors ed è in linea con la prassi internazionale.

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Ai fini di identificare in modo più chiaro e immediato i risultati derivanti da transazioni non ricorrenti riferibili alle attività operative in esercizio, distinguendoli dai risultati da attività operative cessate, nello schema di Conto economico sono presenti le voci specifiche "Risultato da transazioni non ricorrenti" e "Risultato da cessione altre partecipazioni (AFS)". In particolare, si segnala che la voce "Risultato da transazioni non ricorrenti" è destinata ad accogliere le plusvalenze/minusvalenze rilevate a seguito della valutazione al fair value al netto dei costi di vendita o della dismissione delle attività non correnti (o gruppi in dismissione) classificate come "held for sale" ai sensi dell'IFRS 5, i risultati da cessione di partecipazioni in società controllate e collegate e altri oneri/proventi non operativi. Tale voce è posizionata tra il Risultato operativo netto e la Gestione finanziaria. In tal modo il Risultato operativo netto non viene inquinato da operazioni non ricorrenti, consentendo una migliore misurabilità dell'andamento della normale gestione operativa.

Il Rendiconto finanziario è predisposto utilizzando il metodo indiretto, come consentito dallo "IAS 7".

Il Prospetto dei movimenti di Patrimonio netto è stato predisposto secondo le disposizioni dello "IAS 1".

Si precisa che gli schemi di bilancio presentati sono gli stessi adottati nella predisposizione della Relazione finanziaria annuale consolidata al 31 dicembre 2015.

Criteri di redazione

La Relazione finanziaria annuale consolidata al 31 dicembre 2016 è stata redatta in base al principio del costo storico, con l'eccezione delle voci che secondo gli IFRS devono o possono essere valutate al fair value.

I principi di consolidamento, i principi contabili, i criteri e le stime di valutazione adottati nella redazione della Relazione annuale sono omogenei con quelli utilizzati in sede di predisposizione della Relazione finanziaria annuale consolidata al 31 dicembre 2015, fatto salvo quanto di seguito specificato.

Variazioni di principi contabili internazionali

Ai sensi dello IAS 8, nel successivo paragrafo "Principi contabili, emendamenti e interpretazioni applicabili dalla società dal presente esercizio" sono indicati e brevemente illustrati gli emendamenti in vigore dal 1° gennaio 2016.

Nei paragrafi a seguire, "Principi contabili, emendamenti e interpretazioni non ancora omologati dall'Unione Europea" e "Principi contabili omologati dall'Unione Europea ma applicabili in esercizi successivi" vengono invece dettagliati i principi contabili ed interpretazioni già emessi, sia non ancora omologati sia omologati dall'Unione Europea, e pertanto non applicabili per la redazione del bilancio al 31 dicembre 2016, i cui eventuali impatti saranno quindi recepiti a partire dai bilanci dei prossimi esercizi.

Principi contabili, emendamenti e interpretazioni applicabili dalla società dal presente esercizio

A decorrere dal 1° gennaio 2016 sono state applicate alcune integrazioni conseguenti a specifici paragrafi dei principi contabili internazionali già adottati dalla società nei precedenti esercizi, nessuna delle quali ha determinato, rispetto al 31 dicembre 2015, un effetto sui risultati economici e finanziari della società né sulle modalità espositive.

Le variazioni principali sono di seguito illustrate:

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• IFRS 11 "Accordi a controllo congiunto": emesso dallo IASB in data 6 maggio 2014, l'emendamento al principio in esame fornisce le linee guida relative al trattamento contabile da adottare in caso di acquisizioni di partecipazioni in accordi a controllo congiunto, la cui attività incontri la definizione di "business" così come definito dall'IFRS 3 "Aggregazioni di imprese". La modifica in oggetto è applicabile a decorrere dal 1° gennaio 2016. Non si rilevano impatti per il Gruppo A2A perché al 31 dicembre 2016 tale fattispecie non è presente. Nello specifico, con l'entrata in vigore della modifica all'IFRS 11, il Gruppo ha effettuato un'analisi delle proprie partecipazioni a controllo congiunto o joint venture, analizzando per ognuna il tipo di accordo a controllo congiunto e verificando l'eventuale esistenza dei requisiti previsti dal principio per l'identificazione delle joint operations;

  • IAS 1 "Presentazione del bilancio": emanata dallo IASB in data 18 dicembre 2014 e applicabile a decorrere dal 1° gennaio 2016, la modifica al principio in esame chiarisce esplicitamente che l'informativa non significativa non deve essere fornita anche se espressamente richiesta da uno specifico IFRS. In merito alle note esplicative al bilancio, non è previsto uno specifico ordine e quindi la società potrebbe anche decidere di presentare le note per singola voce di bilancio, commentando il contenuto e le variazioni del periodo insieme alla descrizione del principio contabile applicato per quella voce. La modifica al principio in oggetto intende inoltre fornire chiarimenti in merito alla aggregazione o disaggregazione di voci di bilancio qualora il loro importo sia rilevante o "materiale". In particolare, la modifica al principio richiede che non si proceda con l'aggregazione di poste di bilancio con caratteristiche differenti o con la disaggregazione di voci di bilancio che renda difficoltosa l'informativa e la lettura del bilancio stesso. Inoltre, con riferimento all'esposizione della posizione finanziaria di una entità, l'emendamento chiarisce la necessità di disaggregare alcune voci previste dai paragrafi 54 (Posizione finanziaria) e 82 (Conto economico) dello IAS 1. Non si rilevano impatti per il Gruppo A2A, in quanto l'informativa del bilancio separato e consolidato al 31 dicembre 2016 risulta conforme alle modifiche introdotte al presente principio;
  • IAS 16 "Immobili, impianti e macchinari" e IAS 38 "Attività immateriali": questa modifica ai due principi riportati, emessa dallo IASB il 12 maggio 2014, chiarisce che un processo di ammortamento basato sui ricavi non può essere applicato con riferimento agli elementi di immobili, impianti e macchinari, in quanto tale metodo si basa su fattori (ad esempio volumi e prezzi di vendita) che non rappresentano l'effettivo consumo dei benefici economici dell'attività sottostante. Il divieto sopra indicato è stato incluso anche nello IAS 38, in base al quale le attività immateriali potranno essere ammortizzate sulla base dei ricavi solo se si riesce a dimostrare che i ricavi e il consumo dei benefici economici dell'attività immateriale sono altamente correlati. Non si rilevano impatti poiché il Gruppo A2A non ha mai applicato tale metodologia;
  • con le modifiche ai principi contabili internazionali IAS 41 "Agricoltura" e IAS 16 "Immobili, impianti e macchinari", lo IASB ha stabilito che le piante fruttifere, utilizzate esclusivamente per la coltivazione di prodotti agricoli nel corso di vari esercizi, dovrebbero essere soggette allo stesso trattamento contabile riservato ad immobili, impianti e macchinari a norma dello IAS 16 "Immobili, impianti e macchinari", in quanto il "funzionamento" è simile a quello della produzione manifatturiera. Le modifiche in esame sono applicabili con decorrenza dal 1° gennaio 2016. Non si rilevano impatti poiché il Gruppo A2A non ha mai applicato tale metodologia;
  • IAS 27 Revised "Bilancio separato": l'emendamento al principio in esame, emanato dallo IASB in data 12 agosto 2014 e applicabile con decorrenza dal 1° gennaio 2016, consente ad un'entità di utilizzare il metodo del Patrimonio netto per contabilizzare nel bilancio separato gli investimenti in società controllate, joint ventures e in imprese collegate. Il Gruppo A2A, in continuità con gli esercizi precedenti, ha deciso di non avvalersi di tale facoltà;

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  • IFRS 10 "Bilancio consolidato": la modifica al presente principio, emessa in data 18 dicembre 2014 riguarda l'esenzione dalla presentazione del bilancio consolidato qualora la controllante abbia partecipazioni in "investment entities" che valutano le proprie controllate al fair value. L'emendamento al principio è applicabile con effetto retroattivo a decorrere dal 1° gennaio 2016. Non si rilevano impatti per il Gruppo A2A perché al 31 dicembre 2016 tale fattispecie non è presente;
  • IAS 28 "Partecipazioni in imprese collegate e joint ventures": in data 18 dicembre 2014 il presente principio è stato modificato in merito a partecipazioni detenute in società collegate o joint ventures che siano "investment entities": tali partecipazioni possono essere valutate al fair value o con il metodo del Patrimonio netto. Tale modifica è applicabile con decorrenza dal 1° gennaio 2016. Non si rilevano impatti per il Gruppo A2A perché al 31 dicembre 2016 tale fattispecie non è presente;
  • modifiche annuali agli IFRS 2012-2014: in data 25 settembre 2014 lo IASB ha pubblicato una serie di emendamenti ad alcuni principi contabili internazionali, applicabili con decorrenza dal 1° gennaio 2016. Le modifiche riguardano:
  • (i) IFRS 5 "Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate";
  • (ii) IFRS 7 "Strumenti finanziari: informazioni integrative";
  • (iii) IAS 19 "Benefici a dipendenti";
  • (iv) IAS 34 "Bilanci intermedi".

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Per quanto riguarda il primo punto, la modifica chiarisce che non si deve ricorrere alla riesposizione dei dati di bilancio qualora una attività o un gruppo di attività disponibili per la vendita venga riclassificata come "detenuta per essere distribuita", o viceversa. Non si rilevano impatti per il Gruppo A2A perché al 31 dicembre 2016 tale fattispecie non è presente. Con riferimento all'IFRS 7, l'emendamento in oggetto stabilisce che qualora un'entità trasferisca un'attività finanziaria a condizioni tali da consentire la "derecognition" dell'attività stessa, viene richiesta l'informativa riguardante il coinvolgimento residuo dell'entità stessa nell'attività trasferita, qualora abbia sottoscritto dei contratti di servizio che evidenziano una interessenza dell'entità nella futura performance delle attività finanziarie trasferite. Non si rilevano impatti per il Gruppo A2A perché al 31 dicembre 2016 tale fattispecie non è presente.

La modifica dello IAS 19 proposta, chiarisce che il tasso di sconto per attualizzare le obbligazioni per benefici successivi al rapporto di lavoro, sia determinato con riferimento ai rendimenti di mercato dei titoli obbligazionari di aziende primarie e, nei Paesi dove non esiste un "mercato spesso" di tali titoli, siano utilizzati i rendimenti di mercato dei titoli di enti pubblici. Non si rilevano impatti perché il Gruppo A2A applica già tale trattamento contabile.

L'emendamento proposto allo IAS 34 richiede l'indicazione di riferimenti incrociati tra i dati riportati nel bilancio intermedio e l'informativa ad essi associata. Non si rilevano impatti perché il Gruppo A2A, in sede di redazione dei bilanci intermedi, applica già quanto viene richiesto dalla modifica al principio in oggetto.

Principi contabili, emendamenti e interpretazioni non ancora omologati dall'Unione Europea

I seguenti principi ed emendamenti a principi preesistenti sono tuttora in corso di omologazione da parte dell'Unione Europea e pertanto non risultano applicabili da parte della società. Le date indicate riflettono la data di efficacia attesa e statuita nei principi stessi; tale data è tuttavia soggetta all'effettiva omologazione da parte degli organi competenti dell'Unione Europea:

  • in data 11 settembre 2014 lo IASB ha pubblicato l'emendamento all'IFRS 10 "Bilancio consolidato" e IAS 28 "Partecipazioni in imprese collegate e joint ventures", al fine di risolvere il conflitto tra lo IAS 28 e l'IFRS 10. Secondo quanto previsto dallo IAS 28, l'utile o la perdita risultante dalla cessione o conferimento di un non-monetary asset ad una joint venture o collegata in cambio di una quota nel capitale di quest'ultima è limitato alla quota detenuta nella joint venture o collegata dagli altri investitori estranei alla transazione. Al contrario, l'IFRS 10 prevede la rilevazione dell'intero utile o perdita nel caso di perdita del controllo di una società controllata, anche se l'entità continua a detenere una quota non di controllo nella stessa, includendo in tale fattispecie anche la cessione o conferimento di una società controllata ad una joint venture o collegata. Le modifiche introdotte prevedono che in una cessione o un conferimento di un'attività o di una società controllata ad una joint venture o collegata, la misura dell'utile o della perdita da rilevare nel bilancio della cedente (o conferente) dipenda dal fatto che le attività o la società controllata cedute (o conferite) costituiscano o meno un business, nell'accezione prevista dal principio IFRS 3. Nel caso in cui le attività o la società controllata cedute rappresentino un business, l'entità deve rilevare l'utile o la perdita sull'intera quota in precedenza detenuta; mentre, in caso contrario, la quota di utile o perdita relativa alla quota ancora detenuta dall'entità deve essere eliminata. Per tali modifiche non è ancora stata stabilita una data di prima applicazione;
  • IFRS 14 "Poste di bilancio differite di attività regolamentate": il nuovo principio transitorio, emesso dallo IASB il 30 gennaio 2014, consente all'entità che adotta per la prima volta i principi contabili internazionali IAS/IFRS, di continuare ad applicare le precedenti GAAP accounting policies in merito alla valutazione (incluso impairment) e l'eliminazione dei regulatory deferral accounts. Il presente principio, ancora in attesa di omologazione, sarà applicabile con effetto retroattivo a decorrere dal 1° gennaio 2016;
  • Modifica all'IFRS 15 "Ricavi da contratti con i clienti": la modifica, emessa in data 12 aprile 2016 e applicabile a decorrere dal 1° gennaio 2018, ha la finalità di chiarire le linee guida per l'identificazione di una obbligazione a vendere un bene o a prestare uno o più servizi, e intende inoltre fornire chiarimenti in merito alla contabilizzazione di licenze riferite a proprietà intellettuali;
  • IFRS 16 "Leasing": il presente principio, emesso dallo IASB in data 13 gennaio 2016, sostituisce lo IAS 17 e stabilisce i criteri per la rilevazione, valutazione e presentazione dei contratti di leasing. L'IFRS 16 è applicabile a partire dal 1° gennaio 2019, ma è consentita adozione

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anticipata per le entità che applicano anche l'IFRS 15. Sono in corso di valutazione eventuali impatti circa l'adozione del principio sul bilancio del Gruppo;

  • IAS 7 "Informazioni integrative in bilancio sugli strumenti finanziari": la modifica al principio, applicabile a decorrere dal 1° gennaio 2017, è stata emessa dallo IASB in data 29 gennaio 2016 e richiede che un'entità dia un'informativa che consenta agli utilizzatori del bilancio di valutare le variazioni delle passività che scaturiscano da attività finanziarie;
  • IAS 12 "Imposte sul reddito": in data 19 gennaio 2016 lo IASB ha pubblicato alcune modifiche che mirano a chiarire come contabilizzare le attività fiscali differite relative a strumenti di debito misurati al fair value. Le modifiche sono applicabili a partire dal 1° gennaio 2017;
  • IFRS 4 "Contratti assicurativi": la modifica emessa dallo IASB in data 12 settembre 2016 disciplina gli effetti derivanti dall'applicazione del principio in oggetto unitamente a quelli legati all'adozione dell'IFRS 9 "Strumenti finanziari" nei bilanci delle società emittenti contratti assicurativi. Tale emendamento è applicabile con decorrenza dal 1° gennaio 2018;
  • in data 8 dicembre 2016 lo IASB ha emesso alcune modifiche ai principi omologati nel triennio 2014-2016 in particolare l'IFRS1 "Prima adozione dei principi contabili internazionali", l'IFRS 12 "Informativa sulle partecipazioni in altre entità" e lo IAS 28 "Partecipazioni in società collegate":

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  • (i) con riferimento all'IFRS 1, vengono eliminate alcune esenzioni previste da specifici paragrafi del principio;
  • (ii) l'emendamento allo IAS 18 prevede che, nel caso in cui la controllante sia una società di venture capital, questa ha la facoltà di valutare le proprie partecipazioni in imprese collegate e joint ventures al fair value con iscrizione delle variazioni a Conto economico;
  • (iii) con la modifica all'IFRS 12 si stabilisce che i requisiti di informativa si applicano anche nei casi in cui le partecipazioni in controllate, collegate e joint ventures siano classificate alla voce "Attività non correnti destinate alla vendita" ai sensi dell'IFRS 5;
  • in data 8 dicembre 2016 lo IASB ha emesso una modifica allo IAS 40 "Investimenti immobiliari", che chiarisce quando un'entità debba trasferire la proprietà degli immobili (inclusi quelli in costruzione). Viene inoltre stabilito che la sola intenzione del management di modificare l'uso di un immobile non costituisce evidenza di un cambiamento di destinazione dell'investimento immobiliare. La modifica al principio in oggetto, pur essendo prevista un'adozione anticipata, è applicabile retrospettivamente con decorrenza dal 1° gennaio 2018;
  • IFRIC 22 "Operazioni e acconti in valuta estera": questa interpretazione è stata emessa dallo IASB in data 8 dicembre 2016 ed è volta a chiarire la contabilizzazione di operazioni che includano il pagamento o l'incasso di acconti in valuta diversa dall'euro. In particolare la presente interpretazione regola il tasso di cambio da adottare per le transazioni in valuta estera in cui sorgono attività e passività non monetarie legate all'incasso o al versamento di acconti, prima della rilevazione delle relative attività, costi o ricavi. L'interpretazione in esame è applicabile a decorrere dal 1° gennaio 2018.

Principi contabili omologati dall'Unione Europea ma applicabili in esercizi successivi

I seguenti principi sono stati omologati da parte dell'Unione Europea ma troveranno applicazione a partire dal 2018: pertanto non risultano applicabili da parte della società nella redazione del bilancio al 31 dicembre 2016.

• IFRS 9 "Strumenti finanziari": il presente principio, omologato dall'Unione Europea in data 29 novembre 2016, sostituisce interamente lo IAS 39 "Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione" e introduce dei nuovi criteri per la classificazione e valutazione delle attività e passività finanziarie. Le principali novità introdotte dall'IFRS 9 sono così sintetizzabili: le attività finanziarie possono essere classificate in due sole categorie - al "fair value" oppure al "costo ammortizzato". Scompaiono quindi le categorie dei "loans and receivables", delle attività finanziarie disponibili per la vendita e delle attività finanziarie "held to maturity". La classificazione all'interno delle due categorie avviene sulla base del modello di business dell'entità e in relazione alle caratteristiche dei flussi di cassa generati dalle attività stesse. Un'attività finanziaria è valutata al costo ammortizzato se entrambi i seguenti requisiti sono rispettati: il modello di business dell'entità prevede che l'attività finanziaria sia detenuta per incassare i relativi cash flow (quindi, in sostanza, non per realizzare profitti di trading) e le caratteristiche dei flussi di cassa dell'attività corrispondono unicamente al pagamento di capitale e interessi. In caso contrario l'attività finanziaria deve essere misurata al fair value. Le regole per la contabilizzazione dei derivati incorporati sono state semplificate: non è più richiesta la contabilizzazione separata del derivato incorporato e dell'attività finanziaria che lo "ospita".

Tutti gli strumenti rappresentativi di capitale - sia quotati che non quotati - devono essere valutati al fair value (lo IAS 39 stabiliva invece che, qualora il fair value non fosse determinabile in modo attendibile, gli strumenti rappresentativi di capitale non quotati venissero valutati al costo).

L'entità ha l'opzione di presentare nel Patrimonio netto le variazioni di fair value degli strumenti rappresentativi di capitale che non sono detenuti per la negoziazione, per i quali invece tale opzione è vietata. Tale designazione è ammessa al momento della rilevazione iniziale, può essere adottata per singolo titolo ed è irrevocabile. Qualora ci si avvalesse di tale opzione, le variazioni di fair value di tali strumenti mai possono essere riclassificate dal Patrimonio netto al Conto economico. I dividendi invece continuano ad essere rilevati in Conto economico.

L'IFRS 9 non ammette riclassificazioni tra le due categorie di attività finanziarie se non nei rari casi in cui vi è una modifica nel modello di business dell'entità. In tal caso gli effetti della riclassifica si applicano prospetticamente.

Infine l'informativa richiesta nelle note è stata adeguata alla classificazione ed alle regole di valutazione introdotte dall'IFRS 9. In data 19 novembre 2013 lo IASB ha emesso un emendamento al principio in esame, che riguarda principalmente i seguenti aspetti:

  • (i) la sostanziale revisione del cd. "Hedge accounting", che consentirà alle società di riflettere meglio le loro attività di gestione dei rischi nell'ambito del bilancio;
  • (ii) è consentita la modifica di trattamento contabile delle passività valutate al fair value: in particolare gli effetti di un peggioramento del rischio di credito della società non verranno più iscritti a Conto economico;
  • (iii) viene prorogata la data di entrata in vigore del principio in oggetto, fissata inizialmente con decorrenza dal 1° gennaio 2015.

Nel corso del mese di luglio 2014 è stata pubblicata una parziale modifica del principio, con l'introduzione, in tema di valutazione di classi di strumenti finanziari, del modello basato sulla perdita attesa del credito che sostituisce il modello di impairment fondato sulle perdite realizzate. Tale modello di impairment utilizza informazioni di tipo "forward looking" al fine di ottenere un riconoscimento anticipato delle perdite su crediti rispetto al modello "incurred loss" che posticipa il riconoscimento della perdita fino alla manifestazione dell'evento con riferimento alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, alle attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di Conto economico complessivo, ai crediti derivanti da contratti di leasing, nonché ad attività derivanti da contratti e ad alcuni impegni all'erogazione di finanziamenti e contratti di garanzia finanziaria.

L'emendamento in esame è applicabile con decorrenza dal 1° gennaio 2018.

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L'impatto dell'adozione di tale principio sul bilancio del consolidato è attualmente oggetto di analisi, tuttavia il Gruppo non si attende effetti significativi dall'applicazione dello stesso sulle operazioni ricorrenti;

  • IFRS 15 "Ricavi da contratti con i clienti": il principio, emesso dallo IASB in data 28 maggio 2014 ed omologato dall'Unione Europea in data 29 ottobre 2016, è il risultato di uno sforzo di convergenza tra lo IASB e il FASB ("Financial Accounting Standard Board", l'organo deputato all'emissione di nuovi principi contabili negli Stati Uniti) al fine di raggiungere un unico modello di riconoscimento dei ricavi applicabile sia in ambito IFRS che US GAAP. Il nuovo principio sarà applicabile a tutti i contratti con la clientela, includendo i lavori in corso su commessa, e dunque sostituirà gli attuali IAS 18 – Ricavi e IAS 11 – Commesse a lungo termine e tutte le relative interpretazioni. L'elemento cardine dell'IFRS 15 prevede che la rilevazione dei ricavi sia effettuata per un ammontare che rifletta il corrispettivo che il Gruppo prevede avrà diritto a ricevere a fronte del trasferimento di beni e/o servizi. Il principio in oggetto trova applicazione qualora ricorrano contemporaneamente i seguenti criteri:
  • (i) le parti hanno approvato il contratto e si sono impegnate ad eseguire le rispettive obbligazioni;
  • (ii) i diritti di ciascuna delle parti riguardanti i beni e i servizi da trasferire nonché i termini di pagamento sono stati identificati;
  • (iii) il contratto stipulato ha sostanza commerciale (i rischi, la tempistica o l'ammontare dei flussi di cassa futuri dell'entità possono modificarsi quale risultato del contratto);

(iv) sussiste la probabilità di incassare e pagare gli importi legati alla esecuzione del contratto.

L'IFRS 15 include anche obblighi di informativa significativamente più estesi rispetto al principio esistente, in merito alla natura, all'ammontare, alle tempistiche e all'incertezza dei ricavi e dei flussi di cassa derivanti dai contratti con la clientela.

Sulla base di tali considerazioni, e di un'analisi preliminare condotta sui principali contratti in essere, si ritiene che l'applicazione dell'IFRS 15 non produrrà impatti significativi sul bilancio consolidato del Gruppo A2A. Le disposizioni contenute nell'IFRS 15, successivamente alle modifiche apportate con l'amendment emesso in data 11 settembre 2015, saranno efficaci a partire dagli esercizi che hanno inizio il 1° gennaio 2018; allo stato attuale il Gruppo non prevede di esercitare la facoltà di adozione anticipata concessa dal principio. Lo standard prevede obbligatoriamente un'applicazione retroattiva e la transizione può avvenire secondo due possibili modalità: retroattivamente a ciascun esercizio precedente presentato conformemente allo IAS 8 (full retrospective approach) oppure retroattivamente contabilizzando l'effetto cumulativo dalla data dell'applicazione iniziale (modified restrospective approach). In caso di scelta del secondo approccio, l'IFRS 15 viene applicato retroattivamente solo ai contratti che non sono conclusi alla data dell'applicazione iniziale (1° gennaio 2018). Il Gruppo A2A sta valutando quale delle due opzioni di applicazione retroattiva adottare.

Ai fini dell'implementazione dell'IFRS 15 la società prevede il completamento delle proprie analisi entro la fine dell'anno 2017, in tempo per la valutazione degli aspetti quantitativi dell'adozione del nuovo principio, da esporre nel bilancio annuale al 31 dicembre 2017.

Area di consolidamento

La Relazione finanziaria annuale consolidata al 31 dicembre 2016 include i dati della capogruppo A2A S.p.A. e quelli delle società controllate sulle quali A2A S.p.A. esercita direttamente o indirettamente il controllo anche quando la quota posseduta è inferiore al 50%. Sono altresì consolidate, con il metodo del Patrimonio netto, le società sulle quali la capogruppo esercita il controllo congiuntamente con altri soci (joint ventures) e quelle sulle quali esercita un'influenza notevole.

Per effetto dell'acquisto da parte di Aprica S.p.A., avvenuto il 20 aprile 2016, del 64% della partecipazione in LA BI.CO DUE S.r.l., società attiva nei servizi di igiene urbana nella Provincia di Brescia, quest'ultima al 31 dicembre 2016 è stata consolidata integralmente. In conformità con quanto stabilito dal IFRS 3 il Gruppo al 31 dicembre 2016 ha completato il processo di Purchase Price Allocation, allocando sul portafoglio clienti la differenza tra il corrispettivo trasferito, valutato in conformità all'IFRS 3, ed il valore netto del fair value attribuito alle attività acquisite ed alle passività assunte.

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In data 20 luglio 2016 A2A Ambiente S.p.A. ha perfezionato l'acquisizione del 100% di RI.ECO-RESMAL, Gruppo attivo nei servizi raccolta, selezione e recupero di rifiuti nell'hinterland milanese; quest'ultimo è stato consolidato con il metodo integrale e la Relazione annuale al 31 dicembre 2016 recepisce l'attività di Purchase Price Allocation, a conclusione della quale la differenza tra il prezzo pagato trasferito, valutato in conformità all'IFRS 3, ed il valore netto del fair value attribuito alle attività acquisite ed alle passività assunte di RI.ECO-RESMAL è stata allocata integralmente sul portafoglio clienti del perimetro acquisito alla data di primo consolidamento.

Per effetto dell'acquisto da parte di A2A S.p.A., perfezionato in data 5 agosto 2016, del 51% della partecipazione nella multiutility lombarda LGH, quest'ultima nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2016 è stata consolidata integralmente. Sulla base del disposto del IFRS 3, nella Relazione annuale al 31 dicembre 2016 l'operazione è stata contabilizzata imputando integralmente la differenza tra prezzo pagato e frazione di competenza del Patrimonio netto di LGH alla data di primo consolidamento alla voce Avviamento in attesa del completamento della

Purchase Price Allocation.

In data 20 ottobre 2016 è stato perfezionato l'acquisto del 75% del Capitale sociale di Consul System S.p.A., la principale ESCo (Energy Service Company) indipendente italiana, con l'obiettivo di creare sinergie operative e per sviluppare nuovi prodotti e servizi; per effetto di tale operazione il Gruppo ha ottenuto il controllo della società e pertanto al 31 dicembre quest'ultima è stata consolidata integralmente.

Al 31 dicembre 2016 non è stata completata l'attività di Purchase Price Allocation prevista dall'IFRS 3 e nella Relazione annuale la differenza tra prezzo pagato e frazione di competenza del Patrimonio netto di Consul System S.p.A. è stata interamente imputata ad Avviamento.

Per maggiori dettagli in merito all'attività di Purchase Price Allocation prevista dall'IFRS 3 si rimanda al paragrafo "Altre informazioni" del presente fascicolo.

Si segnala infine che la partecipazione detenuta da A2A Ambiente S.p.A. nella società Bellisolina S.r.l., in precedenza consolidata integralmente, è stata riclassificata alla voce "Attività non correnti destinate alla vendita", in previsione della sua cessione, perfezionata a fine gennaio 2017.

Criteri e procedure di consolidamento

Criteri di consolidamento

Società controllate

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Sono controllate le società in cui la capogruppo A2A S.p.A. esercita il controllo e quelle in cui ha il potere, così come definito dall'IFRS 10, di determinare direttamente o indirettamente le politiche finanziarie ed operative al fine di ottenere benefici dalle loro attività. Le imprese controllate vengono consolidate a partire dalla data in cui il controllo è stato effettivamente acquisito dal Gruppo e cessano di essere consolidate integralmente dalla data in cui il controllo viene ceduto a società esterne al Gruppo.

Società collegate, joint ventures e Attività a controllo congiunto

Le partecipazioni in società collegate, nelle quali cioè il Gruppo A2A detiene una partecipazione rilevante ed è in grado di esercitare un'influenza notevole, sono valutate con il metodo del Patrimonio netto. Gli utili o le perdite di competenza del Gruppo sono riconosciuti nel bilancio dalla data in cui ha avuto inizio l'influenza notevole o il controllo congiunto sulla società.

Nel caso in cui la perdita di pertinenza del Gruppo ecceda il valore di carico della partecipazione, quest'ultimo è annullato e l'eventuale eccedenza è rilevata in un apposito fondo nella misura in cui il Gruppo abbia obbligazioni legali o implicite nei confronti dell'impresa partecipata a coprire le sue perdite o, comunque, ad effettuare pagamenti per suo conto.

L'adozione del principio IFRS 11 da parte del Gruppo richiede una nuova classificazione delle partecipazioni in imprese a controllo congiunto tra partecipazioni in joint ventures (se il Gruppo vanta diritti sulle attività nette dell'accordo) e "Attività a controllo congiunto" (se il Gruppo ha diritti sulle attività e obblighi sulle passività relative all'accordo).

Le partecipazioni del Gruppo che sono considerate joint ventures ai sensi dell'IFRS 11 sono contabilizzate con il metodo del Patrimonio netto mentre con riferimento alle partecipazioni classificate come "Attività a controllo congiunto" il principio in oggetto prevede che il Gruppo riconosca in bilancio la sua quota di attività, passività, costi e ricavi anziché applicare il metodo del Patrimonio netto.

Si segnala che il Gruppo A2A non detiene "Attività a controllo congiunto" e, pertanto, l'adozione del nuovo principio non ha avuto effetti sul Resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2016.

Diritti di voto potenziali

Qualora il Gruppo A2A detenga delle opzioni di acquisto (Call) su azioni o strumenti rappresentativi di capitale (Warrant) che sono convertibili in azioni ordinarie, o altri strumenti simili che hanno la potenzialità, se esercitati o convertiti, di dare al Gruppo diritti di voto o ridurre i diritti di voto di terzi ("diritti di voto potenziali"), tali diritti di voto potenziali sono presi in considerazione al fine di valutare se il Gruppo abbia il potere o meno di governare o influenzare le politiche finanziarie e gestionali di un'altra società.

Trattamento delle opzioni put su azioni di imprese controllate

A livello generale lo IAS 32, paragrafo 23, stabilisce che un contratto che contiene un'obbligazione per un'entità di acquisire azioni per cassa o a fronte di altre attività finanziarie, dia luogo a una passività finanziaria per il valore attuale del prezzo di esercizio dell'opzione.

Pertanto, qualora l'entità non abbia il diritto incondizionato a evitare la consegna di cassa o di altri strumenti finanziari al momento dell'eventuale esercizio di una opzione put su azioni d'imprese controllate, si deve procedere all'iscrizione del debito.

In assenza di specifiche indicazioni da parte dei principi contabili di riferimento, il Gruppo A2A: (i) considera già acquisite dal Gruppo le azioni oggetto di opzioni put, anche nei casi in cui restino in capo ai soci terzi i rischi e i benefici connessi alla proprietà delle azioni e continuino a rimanere esposti al rischio di equity; (ii) iscrive in contropartita delle riserve di Patrimonio netto il debito derivante dal sorgere dell'obbligazione e le eventuali successive variazioni dello stesso non dipendenti dal semplice trascorrere del tempo (unwinding dell'attualizzazione del prezzo d'esercizio); (iii) imputa queste ultime a Conto economico.

Effetti sulle procedure di consolidamento di alcuni contratti aventi ad oggetto azioni/quote di società del Gruppo

a) Clausole di earn-out e earn-in sul prezzo di acquisto delle azioni di LGH S.p.A.

L'acquisizione del 51% del Capitale sociale di LGH S.p.A. da parte di A2A S.p.A. è stata perfezionata in data 5 agosto 2016 ad un controvalore pari a 98,9 milioni di euro, corrisposti per 51,7 milioni di euro in denaro e in azioni proprie di A2A S.p.A. per un controvalore di 47,2 milioni di euro, di cui 37,2 milioni di euro relativi ad azioni acquistate nel corso del primo semestre 2016 e 10 milioni di euro riferiti ad azioni proprie già detenute in portafoglio al 31 dicembre 2015.

Il controvalore dell'operazione include 9,6 milioni di euro, versati da A2A S.p.A. ai soci di minoranza di LGH S.p.A., legati a specifiche clausole di earn-in fissate in sede di closing dell'operazione.

Sulla base degli accordi contrattuali sottoscritti da A2A S.p.A. con i soci di minoranza di LGH S.p.A., è stato pattuito che A2A S.p.A., entro il terzo anno a decorrere dalla data del closing dell'operazione, all'avverarsi di precise condizioni, procederà a versare fino ad un massimo di 13,9 milioni di euro inclusi nel controvalore dell'acquisizione di LGH S.p.A. pari a 112,8 milioni di euro, regolati da specifiche e ben identificate clausole di earn-out.

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Il Gruppo conformemente al disposto dai paragrafi 65B, 65C e 65D del IFRS 3 ha contabilizzato le rettifiche di costo pari a 13,9 milioni di euro tra i debiti a lungo termine, con contropartita il valore della partecipazione, a fronte dell'esborso che procederà a versare ai soci di minoranza di LGH S.p.A. all'avverarsi delle condizioni previste in sede contrattuale, in quanto alla data di acquisizione tali rettifiche sono ritenute probabili ed attendibilmente determinate.

b) Opzioni put relative alle quote detenute dall'azionista di minoranza di LA BI.CO DUE S.r.l.

Aprica S.p.A. ha acquisito nel primo semestre 2016 il 64% delle quote di LA BI.CO DUE S.r.l..

Per effetto del patto parasociale sottoscritto tra Aprica S.p.A. e Ecoimmobiliare S.r.l., quest'ultima detiene la facoltà, ma non l'obbligo, di vendere (opzione put) ad Aprica S.p.A. la propria quota di partecipazione in LA BI.CO DUE S.r.l., pari al 36%.

L'esercizio di tale opzione da parte di Ecoimmobiliare S.r.l. potrà essere effettuato a decorrere dal 1° aprile 2021 ed entro, e non oltre, il 30 giugno 2021; trascorso il periodo di opzione, qualora Ecoimmobiliare S.r.l. non eserciti l'opzione di vendita, Aprica S.p.A. avrà il diritto di acquistare la partecipazione di Ecoimmobiliare S.r.l. in LA BI.CO DUE S.r.l..

Il Gruppo conformemente al disposto del paragrafo 23 dello IAS 32 ha contabilizzato tra i debiti con contropartita Patrimonio netto il valore attuale dell'esborso stimato in 0,3 milioni di euro, cui non potrà sottrarsi in caso d'esercizio della citata opzione.

Si precisa che tale opzione è stata valorizzata in base alle condizioni contrattualmente previste.

c) Aggiustamento del prezzo di acquisto delle quote di LA BI.CO DUE S.r.l.

Il corrispettivo versato da Aprica S.p.A. a fronte dell'acquisizione del 64% delle quote di LA BI.CO DUE S.r.l. era soggetto ad una clausola di aggiustamento, basata sia sulla posizione finanziaria netta sia sulla redditività di LA BI.CO DUE S.r.l..

Con riferimento alla posizione finanziaria netta di LA BI.CO DUE S.r.l., si segnala che Aprica S.p.A. nel mese di ottobre 2016 ha provveduto a corrispondere al socio di minoranza un importo pari a 0,3 milioni di euro a titolo di aggiustamento prezzo.

d) Earn-out sull'acquisto delle quote di LA BI.CO DUE S.r.l.

Il contratto di acquisizione del 64% del Capitale sociale di LA BI.CO DUE S.r.l. da parte di Aprica S.p.A. prevede tra l'altro un earn-out che Aprica S.p.A. sarà tenuta a versare in caso di raggiungimento di prefissati livelli di redditività e all'aggiudicazione e al prolungamento di alcune convenzioni nei comuni della Provincia di Brescia.

Al 31 dicembre 2016, considerato che alla data di acquisizione tali rettifiche sono ritenute probabili ed attendibilmente determinate, il Gruppo ha iscritto in bilancio un debito verso il socio di minoranza di LA BI.CO DUE S.r.l. per complessivi 0,2 milioni di euro, riferiti all'estensione del contratto relativo al servizio di raccolta presso il Comune di Coccaglio.

Si segnala che Aprica S.p.A. ha provveduto all'estinzione del debito in oggetto nel corso del mese di gennaio 2017.

e) Aggiustamento del prezzo di acquisto del Gruppo RI.ECO-RESMAL

Il corrispettivo versato da A2A Ambiente S.p.A. a fronte dell'acquisizione dell'intero perimetro RI.ECO-RESMAL è soggetto ad una clausola di aggiustamento, basata sia sulla posizione finanziaria netta sia sull'ammontare degli investimenti, il superamento della cui soglia è stata prevista contrattualmente, sostenuti dalle società oggetto di acquisizione ad incremento della produttività tra il 2015 e la data del closing dell'operazione.

Il Gruppo, in considerazione del fatto che tali rettifiche sul prezzo di acquisto sono ritenute probabili ed attendibilmente determinate e in conformità a quanto disposto dai paragrafi 65B, 65C e 65D del IFRS 3, al 31 dicembre 2016 ha provveduto ad iscrivere un debito per complessivi 1,8 milioni di euro.

Si segnala che il debito in oggetto è stato interamente estinto nel mese di febbraio 2017.

f) Earn-in sul prezzo di acquisto del Gruppo RI.ECO-RESMAL

Gli accordi contrattuali che regolano l'acquisizione del Gruppo RI.ECO-RESMAL prevedono, tra l'altro, una clausola di earn-in in favore di A2A Ambiente S.p.A., legata sia ad un eventuale mancato rinnovo della concessione dell'impianto di Cernusco per cause non imputabili ad A2A Ambiente S.p.A., sia ad eventuali esborsi ed oneri sostenuti da RESMAL S.r.l. per l'ottenimento del rinnovo della concessione stessa. Tale clausola avrà un eventuale effetto a decorrere dal terzo anno e, non oltre, il quinto anno dal closing dell'operazione.

Il Gruppo conformemente al disposto dai paragrafi 65B, 65C e 65D del IFRS 3 ha considerato la somma pagata a titolo di earn-in quale valore della partecipazione in quanto alla data di acquisizione tali rettifiche non sono ritenute probabili ed attendibilmente determinate.

g) Opzioni put sulle azioni di Consul System S.p.A.

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In data 20 ottobre 2016 è stato perfezionato l'acquisto del 75% del Capitale sociale di Consul System S.p.A., la principale ESCo (Energy Service Company) indipendente italiana. L'operazione è stata perfezionata dalla ESCo certificata del Gruppo A2A, A2A Calore & Servizi S.r.l., per un valore complessivo pari a 15,1 milioni di euro. Una parte di questo importo, pari a 11,8 milioni di euro, è stata regolata tramite cassa al closing dell'operazione. Successivamente è stata effettuata una integrazione sul corrispettivo di acquisto pari a 3,3 milioni di euro, a titolo di aggiustamento prezzo basato sia sulla posizione finanziaria netta di Consul System S.p.A. sia su altre ben identificate clausole contrattuali. L'integrazione in oggetto è stata iscritta ad incremento del valore della partecipazione.

È stato inoltre stabilito che, entro il termine previsto per l'approvazione del bilancio di Consul System al 31 dicembre 2020, all'avverarsi di precise condizioni, A2A Calore & Servizi S.r.l. potrà esercitare l'opzione di acquisto del restante 25% del capitale sociale di Consul System S.p.A..

Il Gruppo pertanto, conformemente al disposto del paragrafo 23 dello IAS 32, ha contabilizzato tra i debiti con contropartita Patrimonio netto di spettanza del socio di minoranza il valore attuale dell'esborso stimato in 1,9 milioni di euro, cui non potrà sottrarsi in caso d'esercizio della citata opzione.

Si precisa che tale opzione è stata valorizzata in base alle condizioni contrattualmente previste.

Procedure di consolidamento

Procedura generale

I bilanci delle controllate, collegate e joint ventures consolidate dal Gruppo A2A sono redatti adottando, per ogni chiusura contabile, gli stessi principi contabili della capogruppo. Eventuali rettifiche vengono apportate in fase di consolidamento in modo da rendere omogenee le voci che sono interessate dall'applicazione di principi contabili differenti. Tutti i rapporti e le transazioni infragruppo, inclusi eventuali utili non realizzati derivanti da rapporti intrattenuti tra società del Gruppo, sono completamente eliminati.

Nella preparazione del Resoconto vengono assunte linea per linea le attività, le passività, nonché i costi e i ricavi delle imprese consolidate nel loro ammontare complessivo, attribuendo ai soci di minoranza in apposite voci della Situazione patrimoniale-finanziaria e del Conto economico la quota del Patrimonio netto e del risultato del periodo di loro spettanza.

Il valore contabile della partecipazione in ciascuna delle controllate è eliminato a fronte della corrispondente quota di Patrimonio netto comprensiva degli eventuali adeguamenti al fair value alla data di acquisizione; la differenza emergente è trattata ai sensi dell'IFRS 3.

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Le operazioni con soci di minoranza che non comportano la perdita del controllo in imprese consolidate sono trattate secondo l'approccio dell'entità economica (economic entity view).

Adozione del principio contabile internazionale IFRS 12 "Informazioni aggiuntive su partecipazioni in altre imprese"

A partire dal 2014 il Gruppo A2A ha adottato, tra l'altro, le disposizioni del principio contabile internazionale IFRS 12 "Informazioni aggiuntive su partecipazioni in altre imprese", emanato dallo IASB nel 2011 e omologato dalla Commissione Europea l'11 dicembre 2012.

Sulla base di quanto disposto al paragrafo 7 e seguenti del principio in esame, il Gruppo ha provveduto a fornire l'informativa sulle valutazioni e sulle assunzioni significative adottate per stabilire:

  • (i) che la capogruppo detiene il controllo di un'altra entità ai sensi dell'IFRS 10;
  • (ii) conformemente con l'IFRS 11, il tipo di accordo a controllo congiunto (attività a controllo congiunto o joint venture) allorché l'accordo sia stato strutturato attraverso un veicolo separato;
  • (iii) che la capogruppo esercita un'influenza notevole su un'altra entità (partecipazioni in imprese collegate).

Partecipazione detenuta in EPCG (IFRS 10)

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Il Gruppo A2A ha definito l'esistenza dei requisiti dell'IFRS 10 per quanto attiene il consolidamento della partecipazione detenuta in EPCG, società montenegrina attiva nel mercato della produzione, distribuzione e vendita di energia elettrica.

In particolare il Gruppo consolida integralmente la società EPCG di cui detiene il 41,75% del Capitale sociale.

Pur non detenendo la maggioranza dei voti esercitabili in assemblea, la società è considerata controllata, poiché la capogruppo A2A S.p.A. con la nomina delle figure manageriali principali e la definizione di alcune materie riservate su argomenti importanti per la vita societaria di EPCG ha di fatto il controllo, applicando effettivamente quanto previsto nell'accordo d'acquisto, ossia avendo la possibilità di gestire la società in modo sostanziale.

Nel mese di luglio 2016 il Gruppo A2A e lo Stato del Montenegro hanno raggiunto un accordo per la firma dei nuovi Patti Parasociali per la gestione della società montenegrina EPCG, con durata fino al 31 dicembre 2016 prorogata, in data 29 marzo 2017, al 30 giugno 2017.

Punti principali di questi nuovi accordi sono il mantenimento degli attuali diritti di gestione di A2A in EPCG, con la nomina delle figure manageriali principali da parte di A2A e la definizione di alcune materie riservate su argomenti importanti per la vita societaria di EPCG, la possi– bilità di esercizio di una opzione di vendita dell'intera quota azionaria di A2A allo Stato del Montenegro, per un valore di 250 milioni di euro, alla scadenza dei patti ed esercitabile entro il 30 settembre 2017, e la non opposizione di A2A al progetto di costruzione della nuova centrale termoelettrica di Pljevlja.

L'adozione dell'IFRS 10 non ha avuto effetti sul metodo di consolidamento della partecipazione in EPCG, poiché A2A S.p.A. ne detiene il controllo in quanto "è esposta, ovvero ha diritto, a risultati variabili derivanti dal proprio coinvolgimento nell'entità ed è in grado di influenzare tali risultati attraverso il proprio potere sull'entità stessa".

Partecipazioni detenute in joint ventures (IFRS 11): Ergosud S.p.A. e PremiumGas S.p.A.

L'IFRS 11 individua, sulla base dei diritti e delle obbligazioni in capo ai partecipanti, due tipologie di accordi, le joint operations e le joint ventures, e disciplina il conseguente trattamento contabile da adottare per la loro rilevazione in bilancio.

L'impatto più significativo del nuovo principio è rappresentato dal fatto che alcune entità controllate congiuntamente da A2A, fino ad oggi valutate con il metodo del Patrimonio netto, potrebbero rientrare nella definizione di accordo a controllo congiunto (joint operations) in base alle disposizioni dell'IFRS 11. Il trattamento contabile di tale tipologia di accordo a controllo congiunto prevede la rilevazione delle attività/passività e dei costi/ricavi connessi all'accordo sulla base dei diritti/obblighi spettanti ad A2A, indipendentemente dall'interessenza partecipativa posseduta.

Con particolare riferimento alle partecipazioni detenute in due società a controllo congiunto operanti nella Business Unit Generazione e Trading, Ergosud S.p.A. e PremiumGas S.p.A., il Gruppo A2A ha ritenuto che le stesse rientrano, in quanto a forma giuridica e natura degli accordi contrattuali, nella categoria "joint venture".

In particolare per quanto attiene la partecipazione detenuta in PremiumGas S.p.A. il Gruppo vanta diritti esclusivamente legati ai risultati conseguiti dalla società; la sua attività non è finalizzata esclusivamente alla commercializzazione di gas nei confronti di società appartenenti al Gruppo, garantendo pertanto la propria continuità indipendentemente dai rapporti commerciali in essere con il Gruppo stesso.

In riferimento alla partecipazione in Ergosud S.p.A. si segnala che pur in presenza di un contratto di Tolling la partecipata potrebbe dispacciare l'energia autonomamente garantendo la propria continuità aziendale anche al termine del contratto stesso. Si precisa inoltre che il Gruppo A2A non procede alla nomina di figure direttive rilevanti della società.

Sulla base delle considerazioni sopra riportate il Gruppo A2A ha valutato le partecipazioni con il metodo del Patrimonio netto in continuità con quanto già effettuato nei precedenti esercizi.

Procedura di consolidamento delle attività e passività detenute per la vendita (IFRS 5)

Nel solo caso di valori particolarmente significativi ed esclusivamente in relazione alle attività e passività non correnti detenute per la vendita, in ottemperanza a quanto richiesto dall'IFRS 5 i crediti e debiti finanziari verso le altre società del Gruppo (rapporti infragruppo) non vengono eliminati, in modo da evidenziare chiaramente l'impatto finanziario dell'eventuale possibile dismissione.

Ultimi dati di sintesi disponibili delle joint ventures (consolidate ad equity)

Dati di sintesi al 31 dicembre 2016
Milioni di euro
Bergamo
Pulita
50%
Metamer
50%
Ergosud
50%
(dati al
31 12 2015)
(*)
CONTO ECONOMICO
Ricavi 0,3 12,8 29,0
Margine operativo lordo (0,1) 1,2 16,5
% sui ricavi netti (200,0%) 9,0% 57,0%
Ammortamenti e svalutazioni 0,3 (0,2) (51,0)
Risultato operativo netto 0,1 1,0 (34,5)
Risultato d'esercizio (1,1) 0,7 (25,5)
SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA
Totale attività 2,8 6,5 188,9
Patrimonio netto 1,6 2,0 62,7
(Indebitamento) finanziario netto (0,5) (2,5) (95,8)

(*) Dati ultimo bilancio disponibile.

Dati di sintesi al 31 dicembre 2015
Milioni di euro
Bergamo
Pulita
50%
PremiumGas
50%
Metamer
50%
Ergosud
50%
(dati al
31 12 2014)
(*)
CONTO ECONOMICO
Ricavi 0,8 5,8 12,1 32,0
Margine operativo lordo (0,2) (0,5) 0,7 19,4
% sui ricavi netti (20,0%) (7,8%) 5,8% 60,7%
Ammortamenti e svalutazioni - - (0,2) (10,4)
Risultato operativo netto (0,2) (0,5) 0,5 9,0
Risultato d'esercizio (0,2) (0,4) 0,4 3,0
SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA
Totale attività 3,7 10,4 5,6 223
Patrimonio netto (0,2) 2,9 1,6 88,0
(Indebitamento) finanziario netto 0,2 0,1 2,2 (107,0)

(*) Dati ultimo bilancio disponibile.

Principi contabili e criteri di valutazione

Conversione delle poste espresse in valuta estera

La valuta di presentazione della Relazione finanziaria annuale consolidata del Gruppo A2A è l'euro, che coincide anche con la moneta funzionale delle economie in cui il Gruppo opera.

Le transazioni in valuta diversa dall'euro sono rilevate, inizialmente, al tasso di cambio in essere alla data dell'operazione. Le attività e le passività monetarie denominate in valuta estera sono convertite in euro al cambio della data di chiusura della Relazione annuale.

45

Le poste non monetarie valutate al costo storico in valuta estera sono convertite utilizzando il tasso di cambio in vigore alla data di rilevazione dell'operazione. Le poste non monetarie iscritte al valore equo (fair value) sono convertite utilizzando il tasso di cambio alla data di determinazione di tale valore.

Immobilizzazioni materiali

Gli immobili strumentali sono iscritti tra le "Immobilizzazioni materiali", mentre quelli non strumentali sono classificati come "Immobili detenuti per investimento".

Nel bilancio sono rilevati al costo storico, comprensivo degli oneri accessori direttamente imputabili e necessari alla messa in funzione del cespite (ad esempio: trasporti, dazi doganali, costi di installazione e collaudo, spese notarili e catastali e l'eventuale IVA indetraibile), incrementato, quando rilevante ed in presenza di obbligazioni, del valore attuale del costo stimato per il ripristino ambientale del sito oppure dello smantellamento. Gli oneri finanziari, se direttamente imputabili all'acquisizione o costruzione del bene, vengono capitalizzati come parte del costo del bene stesso se la natura del bene ne giustifica la capitalizzazione.

Qualora delle componenti rilevanti delle immobilizzazioni materiali presentino delle vite utili differenti, tali componenti sono contabilizzate separatamente mediante l'attribuzione a ciascuna componente della propria vita utile al fine del calcolo degli ammortamenti (cosiddetto Component Approach).

I terreni, sia annessi a fabbricati civili e industriali che privi di costruzione, non sono ammortizzati in quanto la loro vita utile è illimitata, ad eccezione dei terreni utilizzati nell'attività produttiva che sono soggetti a deperimento nel corso del tempo (ad esempio: discariche, cave).

I costi di manutenzione ordinaria sono addebitati integralmente al Conto economico nell'esercizio in cui sono sostenuti. Gli oneri per le manutenzioni effettuate a intervalli regolari sono attribuiti ai cespiti cui si riferiscono e sono ammortizzati in relazione alla specifica residua possibilità di utilizzo degli stessi.

I beni acquisiti mediante contratti di locazione finanziaria vengono contabilizzati in conformità alle disposizioni dello IAS 17 "Leasing", che comporta l'iscrizione dei beni oggetto del contratto tra le "Immobilizzazioni materiali" e la rilevazione nel passivo dello Stato patrimoniale di un debito finanziario di pari importo. Il debito viene progressivamente ridotto in base al piano di rimborso delle quote capitale incluse nei canoni contrattualmente previsti mentre il valore del bene viene sistematicamente ammortizzato in funzione della vita economico-tecnica del bene stesso oppure, solo nel caso in cui non vi è una ragionevole certezza sul passaggio di proprietà dei beni alla scadenza del contratto, il periodo di ammortamento sarà il minore tra la durata del contratto di leasing e la vita utile del bene. Nel corso dell'esercizio in esame sono state riviste le vite utili degli impianti CCGT, come meglio descritto alla nota "1) Immobilizzazioni materiali".

46

Con riferimento ai beni detenuti in leasing dalle società del Gruppo, trovano applicazione le indicazioni dell'interpretazione IFRIC 4 "Determinare se un accordo contiene un leasing", che regola gli accordi che, pur non assumendo la forma esplicita di un leasing finanziario, prevedono il trasferimento sostanziale dei benefici e rischi connessi alla proprietà dei beni oggetto dell'accordo.

L'applicazione dell'interpretazione in oggetto comporta lo stesso trattamento contabile previsto dallo IAS 17 "Leasing".

Le immobilizzazioni materiali sono esposte al netto dei relativi fondi ammortamento e di eventuali svalutazioni. L'ammortamento è calcolato a decorrere dall'entrata in esercizio del singolo bene in quote costanti in base alla vita utile stimata del bene per l'impresa. Il valore di presunto realizzo che si ritiene di recuperare al termine della vita utile non è ammortizzato. La vita utile di ogni bene viene riesaminata con periodicità annuale ed eventuali cambiamenti, se necessari, sono apportati al fine di una corretta iscrizione del valore del bene stesso.

Le discariche sono ammortizzate sulla base della percentuale di riempimento determinata come rapporto tra volumetria occupata alla fine del periodo e volumetria complessivamente autorizzata.

Le principali aliquote economico-tecniche utilizzate sono le seguenti:

fabbricati ____________ 1,7 % - 100,0 %
impianti di produzione ______ 1,0 % - 50,0 %
linee di trasporto ___________ 1,4 % - 100,0 %
stazioni di trasformazione _________ 2,5 % - 6,7 %
reti di distribuzione _________ 1,4 % - 10,0 %
attrezzature diverse_________ 4,8 % - 20,0 %
telefoni cellulari ____________ 100,0 %
mobili ed arredi ____________ 10,0 % - 25,0 %
macchine per ufficio elettriche ed elettroniche____ 10,0 % - 12,5 %
mezzi di trasporto __________ 10,0 % - 25,0 %
migliorie su beni in locazione_______ 5 % - 17,4 %

In presenza di indicatori specifici tali da far supporre l'esistenza di una perdita del valore, le immobilizzazioni materiali sono assoggettate ad una verifica di perdita di valore ("Impairment Test") secondo le modalità illustrate nel successivo paragrafo "Perdita di valore delle immobilizzazioni"; le eventuali svalutazioni possono essere oggetto di successivi ripristini di valore qualora vengano meno le ragioni che le hanno determinate.

47

Al momento della alienazione o quando non sussistono benefici economici futuri attesi dall'uso di un bene, lo stesso viene eliminato dal bilancio e l'eventuale perdita o utile (calcolata come differenza tra il valore di cessione e il valore di carico) viene rilevata a Conto economico nell'anno della suddetta eliminazione.

Immobilizzazioni immateriali

Le immobilizzazioni immateriali riguardano le attività prive di consistenza fisica identificabili, controllate dall'impresa e in grado di produrre benefici economici futuri, nonché l'avviamento, quando acquisito a titolo oneroso.

L'identificabilità è definita con riferimento alla possibilità di distinguere l'immobilizzazione immateriale acquisita dall'avviamento; questo requisito è soddisfatto di norma quando: (i) l'immobilizzazione immateriale è riconducibile a un diritto legale o contrattuale, oppure (ii) l'immobilizzazione è separabile, ossia può essere ceduta, trasferita, data in affitto o scambiata autonomamente oppure come parte integrante di altre immobilizzazioni.

Il controllo dell'impresa consiste nella potestà di usufruire dei benefici economici futuri derivanti dall'immobilizzazione e nella possibilità di limitarne l'accesso ad altri.

Le immobilizzazioni immateriali sono iscritte in bilancio al costo di acquisto o di produzione, inclusivo degli oneri accessori, determinato con le stesse modalità indicate per le immobilizzazioni materiali. Le immobilizzazioni immateriali prodotte internamente non sono capitalizzate e si rilevano nel Conto economico dell'esercizio in cui sono state sostenute.

Le immobilizzazioni immateriali aventi vita utile definita, vengono iscritte al netto dei relativi ammortamenti accumulati e di eventuali perdite durevoli di valore determinate con le stesse modalità precedentemente indicate per le immobilizzazioni materiali. Variazioni della vita utile attesa o delle modalità con cui i futuri benefici economici legati all'immobilizzazione immateriale sono conseguiti dall'entità, sono rilevate modificando il periodo o il metodo di ammortamento e trattate come modifiche delle stime contabili. Le quote di ammortamento delle immobilizzazioni immateriali con vita utile definita sono rilevate a Conto economico nella categoria di costo coerente con la funzione dell'immobilizzazione immateriale.

In presenza di indicatori specifici di perdita del valore, le immobilizzazioni immateriali sono soggette ad una verifica di perdita di valore ("Impairment Test") secondo le modalità illustrate nel successivo paragrafo "Perdita di valore delle immobilizzazioni"; le eventuali svalutazioni possono essere oggetto di successivi ripristini di valore qualora vengano meno le ragioni che hanno condotto alla loro svalutazione.

Le immobilizzazioni immateriali aventi vita utile indefinita e quelle non ancora disponibili per l'utilizzo sono sottoposte ad Impairment Test con frequenza almeno annuale, indipendentemente dalla presenza di specifici indicatori di perdita di valore, secondo le modalità illustrate nel successivo paragrafo "Perdita di valore delle immobilizzazioni". Le eventuali svalutazioni dell'avviamento non sono oggetto di successivi ripristini di valore.

Gli utili o le perdite derivanti dall'alienazione di una immobilizzazione immateriale sono determinati come differenza tra il valore di dismissione e il valore di carico e sono rilevati a Conto economico al momento della cessione.

Per le immobilizzazioni immateriali a vita utile definita si applicano le seguenti percentuali di ammortamento:

diritti di brevetto industriale e utilizzazione opere dell'ingegno __ 12,5 % - 33,3 %
concessioni, licenze e marchi ________ 6,7 % - 33,3 %

Accordi per servizi in concessione

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L'IFRIC 12 dispone che in presenza di determinate caratteristiche dell'atto di concessione, le infrastrutture asservite all'erogazione di servizi pubblici in concessione siano iscritte nelle attività immateriali e/o nelle attività finanziarie a seconda se rispettivamente il concessionario abbia diritto a un corrispettivo da parte del cliente per il servizio fornito e/o abbia diritto a riceverlo dall'ente pubblico concedente.

Perdita di valore delle immobilizzazioni materiali e delle immobilizzazioni immateriali

In presenza di indicatori tali da far supporre l'esistenza di una perdita duratura di valore, le immobilizzazioni materiali e le immobilizzazioni immateriali sono soggette ad una verifica di perdita di valore ("Impairment Test").

Nel caso dell'avviamento, di altre immobilizzazioni immateriali a vita utile indefinita o di immobilizzazioni non disponibili per l'uso, l'Impairment Test è effettuato almeno annualmente o più frequentemente ogniqualvolta vi sia un'indicazione che l'immobilizzazione possa aver subito una perdita di valore.

La verifica consiste nel confronto tra il valore contabile iscritto in bilancio e la stima del valore recuperabile dell'immobilizzazione.

Il valore recuperabile di un'immobilizzazione è il maggiore tra il fair value al netto dei costi di vendita ed il suo valore d'uso. Per determinare il valore d'uso di un'immobilizzazione la società calcola il valore attuale dei flussi finanziari futuri stimati, sulla base di piani aziendali predisposti dal management al lordo delle imposte, applicando un tasso di sconto, ante imposte, che riflette le valutazioni correnti di mercato del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'immobilizzazione. Se il valore recuperabile di un'immobilizzazione è inferiore al valore contabile viene rilevata una perdita a Conto economico. Quando successivamente una perdita registrata su un'attività, diversa dall'avviamento, dovesse venir meno o ridursi, il valore contabile dell'attività o dell'unità generatrice di flussi finanziari è incrementato sino alla nuova stima del valore recuperabile, che non può comunque eccedere il valore che sarebbe stato determinato se non fosse stata rilevata alcuna perdita per riduzione di valore. Il ripristino di una perdita di valore è iscritto immediatamente a Conto economico.

Quando non è possibile stimare il valore recuperabile della singola attività, il valore recuperabile è determinato in relazione all'unità generatrice di flussi finanziari (CGU - Cash Generating Unit) o all'insieme di CGU cui tale attività appartiene e/o può essere allocata ragionevolmente.

Le CGU sono state individuate coerentemente alla struttura organizzativa e di business, come aggregazioni omogenee che generano flussi di cassa in entrata autonomi derivanti dall'utilizzo continuativo delle attività a esse imputabili.

Titoli ambientali: quote di emissione, Certificati Verdi e Certificati Bianchi

Si applicano criteri di valutazione differenziati tra quote/certificati detenuti per own-use, ossia a fronte del proprio fabbisogno ("Portafoglio Industriale") e quelli detenuti con intento di trading ("Portafoglio di trading").

Le quote/certificati detenuti per own-use ("Portafoglio Industriale") eccedenti il fabbisogno, determinato in relazione alle obbligazioni maturate a fine esercizio ("surplus"), sono iscritte tra le altre immobilizzazioni immateriali al costo sostenuto. I certificati assegnati gratuitamente sono invece iscritti ad un valore nullo. Trattandosi di un bene a utilizzo istantaneo tale posta non è soggetta ad ammortamento ma ad impairment test. Il valore recuperabile viene identificato come il maggiore fra il valore d'uso e quello di mercato. Qualora invece il fabbisogno ecceda le quote/certificati in portafoglio alla data di bilancio ("deficit"), si procede allo stanziamento in bilancio dell'onere necessario per far fronte all'obbligazione residua, stimato sulla base di eventuali contratti d'acquisto, anche a termine, già sottoscritti alla data di bilancio e, in via residuale, delle quotazioni di mercato.

Le quote/certificati detenuti con intento di trading ("Portafoglio di trading") vengono invece iscritte tra le rimanenze di magazzino e valutate al minore tra il costo d'acquisto e il valore di presumibile realizzazione desumibile dall'andamento del mercato. I certificati assegnati gratuitamente sono iscritti ad un valore nullo. Il valore di mercato è definito con riferimento a eventuali contratti di vendita, anche a termine, già sottoscritti alla data di bilancio e, in via residuale, alle quotazioni di mercato.

Partecipazioni in controllate, collegate e joint ventures

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Sono imprese controllate le imprese su cui la capogruppo "è esposta, ovvero ha diritto, a risultati variabili derivanti dal proprio coinvolgimento nell'entità ed è in grado di influenzare tali risultati attraverso il proprio potere sull'entità stessa", così come definito dall'IFRS 10. Generalmente si presume l'esistenza del controllo quando si detiene, direttamente o indirettamente, più della metà dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, considerando anche i cosiddetti voti potenziali, cioè i diritti di voto derivanti da strumenti convertibili.

Le società controllate vengono consolidate con il metodo dell'integrazione globale.

Sono imprese collegate quelle su cui la capogruppo esercita una influenza notevole nella determinazione delle scelte strategiche, pur non avendone il controllo, considerando anche i cosiddetti voti potenziali, cioè i diritti di voto derivanti da strumenti convertibili; l'influenza notevole si presume quando A2A S.p.A. detiene, direttamente o indirettamente, più del 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria.

Una joint venture è un accordo contrattuale con il quale due o più parti intraprendono un'attività economica sottoposta a controllo congiunto.

Le partecipazioni in imprese collegate e joint ventures sono valutate nel bilancio consolidato utilizzando il metodo del Patrimonio netto.

Contratti di costruzione pluriennali in corso di esecuzione

I contratti di costruzione pluriennali in corso di esecuzione sono valutati sulla base dei corrispettivi contrattuali maturati con ragionevole certezza, secondo il criterio della percentuale di completamento e la metodologia denominata cost to cost, così da attribuire i ricavi ed il risultato economico della commessa ai singoli esercizi di competenza in proporzione allo stato di avanzamento lavori. La differenza positiva o negativa tra valore dei contratti e gli acconti ricevuti è iscritta rispettivamente nell'attivo o nel passivo della Situazione patrimoniale-finanziaria.

I ricavi di commessa oltre ai corrispettivi contrattuali includono le varianti, le revisioni dei prezzi e il riconoscimento degli incentivi nella misura in cui è probabile che essi rappresentino effettivi ricavi che possano essere determinati con attendibilità. Le perdite accertate sono riconosciute indipendentemente dallo stato di avanzamento delle commesse.

Rimanenze

Le rimanenze di magazzino di materiali e combustibili sono valutate al minore tra il costo medio ponderato ed il valore di mercato alla data della chiusura contabile. Il costo medio ponderato viene determinato per periodo di riferimento relativamente ad ogni codice di magazzino. Il costo medio ponderato include gli oneri accessori di competenza (ad esempio: noli navi, oneri doganali, assicurazioni, stallie e controstallie nell'acquisto di combustibili). Le rimanenze di magazzino vengono costantemente monitorate e, qualora necessario, si procede alla svalutazione delle rimanenze obsolete con imputazione a Conto economico.

Strumenti finanziari

Includono le partecipazioni (escluse le partecipazioni in imprese controllate, a controllo congiunto e collegate) detenute per la negoziazione (cd. Partecipazioni di trading) o disponibili per la vendita, i crediti e i finanziamenti non correnti, i crediti commerciali e gli altri crediti originati dall'operatività dell'impresa e le altre attività finanziarie correnti, come le disponibilità liquide e mezzi equivalenti. Queste ultime si riferiscono ai depositi bancari e postali, ai titoli prontamente negoziabili che rappresentano investimenti temporanei di liquidità e ai crediti finanziari esigibili entro tre mesi. Infine gli strumenti finanziari includono anche i debiti finanziari (finanziamenti bancari e prestiti obbligazionari), i debiti commerciali, gli altri debiti e le altre passività finanziarie nonché gli strumenti derivati.

Le attività e le passività finanziarie vengono rilevate contabilmente all'insorgere dei diritti e obblighi contrattuali previsti dallo strumento.

Le attività e le passività finanziarie sono contabilizzate secondo quanto stabilito dallo IAS 39 "Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione".

Inizialmente tutte le attività e passività finanziarie sono rilevate al fair value aumentato, nel caso di attività e passività diverse da quelle valutate al fair value a Conto economico, degli oneri accessori (costi d'acquisizione/emissione).

La valutazione successiva alla rilevazione iniziale dipende dalla classificazione dello strumento in una delle seguenti categorie:

  • attività e passività finanziarie non derivate valutate al fair value con variazioni imputate a Conto economico, che riguardano:
  • attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione, ovvero con l'intento di essere rivendute/riacquistate nel breve termine (HFT – "Held For Trading");
  • passività finanziarie che in fase di rilevazione iniziale sono state designate come valutate al fair value rilevato a Conto economico;
  • altre attività e passività finanziarie non derivate, che comprendono:
  • finanziamenti e crediti (L & R "Loan and Receivables");
  • investimenti detenuti fino a scadenza (HTM "Held To Maturity");
  • passività finanziarie valutate al costo ammortizzato;
  • attività disponibili per la vendita (AFS "Available For Sale");
  • strumenti derivati.

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Di seguito vengono descritti in dettaglio i criteri di valutazione applicati nella valutazione successiva alla rilevazione iniziale per ognuna delle categorie summenzionate:

  • le attività e passività finanziarie non derivate al fair value (valore equo) rilevato a Conto economico sono valutate al valore corrente (fair value) con iscrizione delle variazioni a Conto economico;
  • le altre attività e passività finanziarie, diverse dai derivati e dalle partecipazioni, con pagamenti fissi o determinabili, sono valutate al costo ammortizzato. Le eventuali spese di transazione sostenute in fase di acquisizione/vendita sono portate a diretta rettifica del valore nominale dell'attività/passività (per esempio, aggio e disaggio di emissione, costi per l'acquisizione dei finanziamenti, ecc.), mentre i proventi/oneri finanziari sono rideterminati sulla base del metodo del tasso effettivo d'interesse. Per le attività finanziarie sono regolarmente effettuate valutazioni al fine di verificare l'eventuale esistenza di evidenze obiettive che le stesse abbiano subìto una riduzione di valore. In particolare, nella valutazione dei crediti si tiene conto della solvibilità dei creditori nonché delle caratteristiche di rischio creditizio che è indicativo della capacità di pagamento dei singoli debitori. Le eventuali perdite di valore vengono rilevate come costo nel Conto economico del periodo. In tale categoria

rientrano gli investimenti detenuti con l'intento e la capacità di essere mantenuti sino alla scadenza, i crediti e finanziamenti non correnti, i crediti commerciali e gli altri crediti originati dalle attività dell'impresa, i debiti finanziari, i debiti commerciali, gli altri debiti e le altre passività finanziarie;

  • le attività disponibili per la vendita sono rappresentate da attività finanziarie, esclusi gli strumenti derivati, che non sono classificate come attività finanziarie al fair value rilevato a Conto economico o altre attività finanziarie; sono quindi una posta residuale. Sono valutate al valore corrente (fair value) e gli utili o le perdite che si determinano sono iscritti direttamente a Patrimonio netto fino al momento della svalutazione o dell'effettivo realizzo allorché si riversano a Conto economico. Le perdite rilevate nel Patrimonio netto vengono comunque stornate e contabilizzate a Conto economico, anche se l'attività finanziaria non è stata eliminata, quando sussistono evidenze obiettive che l'attività abbia subìto una riduzione di valore. Le partecipazioni non quotate e con fair value non misurabile attendibilmente sono invece valutate al costo ridotto per perdite di valore. Le svalutazioni vengono stornate negli esercizi successivi se vengono meno le ragioni che le avevano originate, fatta eccezione per le svalutazioni riguardanti strumenti rappresentativi di capitale. Tale categoria comprende essenzialmente le altre partecipazioni (non di controllo anche congiunto o di collegamento), ad eccezione di quelle detenute per la negoziazione (partecipazioni di trading);
  • gli strumenti derivati, ivi inclusi quelli impliciti (embedded derivatives) oggetto di separazione dal contratto principale, sono valutati al valore corrente (fair value) con iscrizione delle variazioni a Conto economico qualora non soddisfino le condizioni per essere qualificati come di copertura. I derivati sono classificati come strumenti di copertura quando la relazione tra il derivato e l'oggetto della copertura è formalmente documentata e l'efficacia della copertura, verificata periodicamente, è elevata. Quando i derivati di copertura coprono il rischio di variazione del fair value degli elementi oggetto di copertura (fair value hedge), i derivati sono rilevati al fair value con imputazione degli effetti a Conto economico; coerentemente, gli strumenti oggetto di copertura sono adeguati per riflettere le variazioni del fair value associate al rischio coperto. Quando i derivati coprono il rischio di variazione dei flussi di cassa degli elementi oggetto di copertura (cash flow hedge), la porzione efficace delle variazioni del fair value dei derivati viene rilevata direttamente a Patrimonio netto, mentre quella inefficace viene rilevata a Conto economico. Gli importi che sono stati rilevati direttamente nel Patrimonio netto vengono riflessi nel Conto economico coerentemente agli effetti economici prodotti dall'elemento coperto.

Le variazioni del fair value dei derivati che non soddisfano le condizioni per essere qualificati come di copertura sono rilevate a Conto economico. In particolare, le variazioni del fair value dei derivati non di copertura sui tassi di interesse e su valute sono rilevate nella voce di Conto economico "Proventi/oneri finanziari"; differentemente, le variazioni del fair value degli stru53

menti derivati non di copertura su commodity sono rilevate nella voce di Conto economico "Altri proventi/oneri operativi".

Un'attività finanziaria (o ove applicabile, parte di un'attività finanziaria o parti di un gruppo di attività finanziarie) viene cancellata quando:

  • scadono o sono estinti i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari; in particolare il riferimento temporale per la derecognition è correlato alla "data valuta";
  • la società conserva il diritto a ricevere i flussi finanziari delle attività ma ha assunto l'obbligo contrattuale di corrisponderli senza ritardi ad una terza parte;
  • la società ha trasferito il diritto a ricevere i flussi dell'attività e (i) ha trasferito sostanzialmente tutti i rischi e benefici della proprietà dell'attività finanziaria, oppure (ii) non ha trasferito né trattenuto sostanzialmente tutti i rischi e benefici dell'attività, ma ha trasferito il controllo della stessa.

Nei casi in cui la società abbia trasferito i diritti a ricevere flussi finanziari da un'attività e non abbia né trasferito, né trattenuto sostanzialmente tutti i rischi e benefici o non abbia perso il controllo sulla stessa, l'attività viene rilevata in bilancio nella misura del coinvolgimento residuo nell'attività stessa. Il coinvolgimento residuo che prende forma di una garanzia sull'attività trasferita, viene valutato al minore tra il valore contabile iniziale dell'attività ed il valore massimo del corrispettivo che la società potrebbe essere tenuta a corrispondere. Vengono altresì eliminati dalla Situazione patrimoniale-finanziaria i crediti commerciali considerati definitivamente irrecuperabili dopo che tutte le necessarie procedure di recupero sono state completate.

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Una passività finanziaria è cancellata dal bilancio quando l'obbligo sottostante la passività è estinto, o annullato o adempiuto.

Nei casi in cui una passività finanziaria esistente è sostituita da un'altra dello stesso prestatore, a condizioni significativamente diverse, oppure le condizioni di una passività finanziaria esistente vengono sostanzialmente modificate, tale scambio o modifica viene trattata come una cancellazione contabile della passività originale e la rilevazione di una nuova passività, con iscrizione a Conto economico di eventuali differenze tra valori contabili.

Il fair value di strumenti finanziari quotati in un mercato attivo si basa sui prezzi di mercato alla data di bilancio. Il fair value di strumenti che non sono quotati in un mercato attivo è determinato utilizzando tecniche di valutazione. In particolare, ai fini della valutazione del fair value dei derivati finanziari relativi a energia elettrica si segnala che, in assenza di una curva forward di mercato, sono state effettuate stime interne utilizzando modelli basati sulla best practice di settore.

Attività non correnti destinate alla dismissione, gruppi in dismissione e attività operative cessate – IFRS 5

Le attività non correnti destinate alla dismissione, i gruppi in dismissione e le attività operative cessate il cui valore contabile sarà recuperato principalmente attraverso la vendita piuttosto che attraverso l'utilizzo continuativo, sono valutate al minore tra il loro valore netto contabile e il fair value al netto dei costi di vendita. In particolare, per gruppo in dismissione (disposal group) si intende un insieme di attività e passività direttamente correlate destinate alla dismissione nell'ambito di un'unica operazione. Le attività operative cessate (discontinued operations) sono, invece, costituite da una significativa componente del gruppo, quale ad esempio un importante ramo autonomo di attività o area geografica di attività o una controllata acquisita esclusivamente in funzione di una rivendita.

In conformità agli IFRS, i dati relativi alle attività non correnti destinate alla dismissione, i gruppi in dismissione e le attività operative cessate vengono presentati in due specifiche voci della Situazione patrimoniale-finanziaria: attività destinate alla vendita e passività direttamente associate ad attività destinate alla vendita.

Le attività non correnti destinate alla vendita non sono oggetto di ammortamento e sono valutate al minore tra il valore di iscrizione e il relativo fair value, ridotto degli oneri di vendita; l'eventuale differenza tra il valore di iscrizione e il fair value ridotto degli oneri di vendita è imputata a Conto economico come svalutazione.

Con esclusivo riferimento alle attività operative cessate, i risultati economici netti da esse conseguite nelle more del processo di dismissione, le plusvalenze/minusvalenze derivanti dalla dismissione stessa e i corrispondenti dati comparativi dell'esercizio/periodo precedente vengono presentati in una specifica voce del Conto economico: utile (perdita) netto da attività cessate/ destinate ad essere cedute. Per quanto, invece, riguarda le plusvalenze/minusvalenze rilevate a seguito della valutazione al fair value al netto dei costi di vendita o dalla dismissione delle attività non correnti (o gruppi in dismissione) classificate come "held for sale" ai sensi dell'IFRS 5, è stata creata una voce specifica di Conto economico denominata "Risultato da transazioni non ricorrenti", come meglio descritto nel precedente paragrafo schemi di bilancio.

Benefici ai dipendenti

Il trattamento di fine rapporto (TFR) e i fondi di quiescenza sono determinati applicando una metodologia di tipo attuariale; l'ammontare dei diritti maturati nell'esercizio dai dipendenti si imputa al Conto economico nella voce costo del lavoro, mentre l'onere finanziario figurativo che l'impresa sosterrebbe se si chiedesse al mercato un finanziamento di importo pari al TFR si imputa tra i proventi (oneri) finanziari netti. Gli utili e le perdite attuariali che riflettono gli effetti derivanti da variazioni delle ipotesi attuariali utilizzate sono rilevati a Conto economico tenendo conto della rimanente vita lavorativa media dei dipendenti.

A seguito della Legge Finanziaria del 27 dicembre 2006 n. 296, si è valutato ai fini dello IAS 19 solo la passività relativa al TFR maturato rimasto in azienda, poiché le quote in maturazione vengono versate ad un'entità separata (Forma pensionistica complementare o Fondi INPS). In conseguenza di tali versamenti l'azienda non avrà più obblighi connessi all'attività lavorativa prestata in futuro dal dipendente.

I benefici garantiti ai dipendenti erogati in coincidenza o successivamente alla cessazione del rapporto di lavoro, attraverso programmi a benefici definiti (sconto energia, assistenza sanitaria, altri benefici) o benefici a lungo termine (premio di fedeltà), sono riconosciuti nel periodo di maturazione del diritto.

La passività relativa ai programmi a benefici definiti, al netto delle eventuali attività al servizio del piano, è determinata da attuari indipendenti sulla base di ipotesi attuariali ed è rilevata per competenza coerentemente alle prestazioni di lavoro necessarie per l'ottenimento dei benefici.

Gli utili e le perdite derivanti dall'effettuazione del calcolo attuariale sono imputati in una specifica riserva di Patrimonio netto.

Operazioni di reverse factoring

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Il Gruppo ha posto in essere accordi di factoring, tipicamente nella forma tecnica di reverse factoring. Sulla base delle strutture contrattuali in essere il fornitore ha la possibilità di cedere a propria discrezione, i crediti vantati verso la società ad un istituto finanziatore. In taluni casi, i tempi di pagamento previsti in fattura sono oggetto di ulteriori dilazioni concordate tra il fornitore e il Gruppo; tali dilazioni possono essere sia di natura onerosa che non onerosa.

In presenza di dilazioni, viene eseguita un'analisi quantitativa finalizzata alla verifica della sostanzialità o meno della modifica dei termini contrattuali, tramite predisposizione del test quantitativo in accordo con quanto previsto dallo IAS 39 AG 62. In tale contesto i rapporti, per i quali viene mantenuta la primaria obbligazione con il fornitore e l'eventuale dilazione, ove concessa, non comporti una sostanziale modifica nei termini di pagamento, mantengono la loro natura e pertanto rimangono classificati tra le passività commerciali.

Fondi per rischi, oneri e passività per discariche

I fondi per rischi e oneri riguardano costi e oneri di natura determinata e di esistenza certa o probabile che, alla data di chiusura dell'esercizio, sono indeterminati nell'ammontare o nella data di sopravvenienza. Gli accantonamenti sono rilevati quando si è in presenza di una obbligazione attuale (legale o implicita) che deriva da un evento passato, qualora sia probabile un esborso di risorse per soddisfare l'obbligazione e possa essere effettuata una stima attendibile sull'ammontare dell'obbligazione.

Gli accantonamenti sono iscritti al valore rappresentativo della migliore stima dell'ammontare che l'impresa pagherebbe per estinguere l'obbligazione, ovvero per trasferirla a terzi alla data di chiusura dell'esercizio. Se l'effetto di attualizzazione del valore del denaro è significativo, gli accantonamenti sono determinati attualizzando i flussi finanziari futuri attesi ad un tasso di sconto ante imposte che riflette la valutazione corrente del mercato del costo del denaro in relazione al tempo. Quando viene effettuata l'attualizzazione, l'incremento dell'accantonamento dovuto al trascorrere del tempo è rilevato come onere finanziario.

Se la passività è relativa ad immobilizzazioni materiali (es. smantellamento e ripristino siti), il fondo iniziale è rilevato in contropartita alle immobilizzazioni a cui si riferisce; la rilevazione dell'onere a Conto economico avviene attraverso il processo di ammortamento dell'immobilizzazione materiale alla quale l'onere stesso si riferisce.

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Azioni proprie

Le azioni proprie sono iscritte in riduzione del Patrimonio netto. In particolare, il valore delle azioni proprie è contabilizzato in una specifica voce evidenziata in negativo all'interno del Patrimonio netto.

Contributi

I contributi, sia da enti pubblici che da terzi privati, sono rilevati al fair value quando vi è la ragionevole certezza che saranno ricevuti e che saranno rispettate le condizioni previste per l'ottenimento degli stessi.

I contributi ricevuti a fronte di specifici beni il cui valore viene iscritto tra le immobilizzazioni sono rilevati a diretta riduzione delle immobilizzazioni stesse e accreditati a Conto economico in relazione al periodo di ammortamento dei beni cui si riferiscono.

I contributi in conto esercizio (concessi al fine di fornire un aiuto finanziario immediato all'impresa o come compensazione per le spese e le perdite sostenute in un esercizio precedente) sono rilevati integralmente a Conto economico nel momento in cui sono soddisfatte le condizioni di iscrivibilità.

Ricavi e costi

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I ricavi delle vendite e delle prestazioni di servizi sono rilevati nella misura in cui è possibile determinarne attendibilmente il valore (fair value) ed è probabile che i relativi benefici economici saranno fruiti, con il trasferimento dei rischi e dei vantaggi rilevanti tipici della proprietà o al compimento della prestazione. Secondo la tipologia di operazione, i ricavi sono rilevati sulla base dei criteri specifici di seguito riportati:

  • i ricavi per vendita e trasporto di energia elettrica e gas sono rilevati al momento dell'erogazione della fornitura o del servizio, ancorché non fatturati, e sono determinati integrando con opportune stime quelli rilevati in base a prefissati calendari di lettura dei consumi. Tali ricavi si basano, ove applicabili, sulle tariffe e i relativi vincoli tariffari in vigore nel corso dell'esercizio e previsti dai provvedimenti di legge e dell'Autorità per l'Energia Elettrica il Gas ed il Sistema Idrico italiana e organismi analoghi esteri;
  • i contributi di allacciamento versati dagli utenti, qualora non siano a fronte di costi sostenuti per estensione della rete, vengono rilevati a Conto economico al momento del loro incasso alla voce "ricavi per prestazioni di servizi";
  • i ricavi fatturati agli utenti a fronte di estensione della rete di gas sono contabilizzati a riduzione del valore delle immobilizzazioni e vengono riconosciuti a Conto economico a riduzione del valore degli ammortamenti in relazione alla vita utile del costo capitalizzato per l'estensione della rete;
  • i ricavi ed i costi connessi al ritiro di quantità inferiori o superiori alle quote di spettanza sono valorizzati ai prezzi previsti dal relativo contratto di acquisto o di vendita;
  • i ricavi per prestazioni di servizi sono rilevati con riferimento allo stadio di completamento delle attività sulla base dei medesimi criteri previsti per i lavori in corso su ordinazione. Nel caso in cui non sia possibile determinare attendibilmente il valore dei ricavi, questi ultimi sono rilevati fino a concorrenza dei costi sostenuti che si ritiene saranno recuperati;
  • i ricavi per la vendita di certificati sono contabilizzati al momento delle cessioni.

I ricavi sono iscritti al netto di resi, sconti, abbuoni e premi, nonché delle imposte direttamente connesse.

I costi sono correlati a beni o servizi venduti o consumati nell'esercizio o derivanti dalla ripartizione sistematica, ovvero quando non si possa identificare l'utilità futura degli stessi, sono riconosciuti ed imputati direttamente a Conto economico.

Risultato da transazioni non ricorrenti

La voce "Risultato da transazioni non ricorrenti" è destinata ad accogliere le plusvalenze/minusvalenze rilevate a seguito della valutazione al fair value al netto dei costi di vendita o della dismissione delle attività non correnti (o gruppi in dismissione) classificate come "held for sale" ai sensi dell'IFRS 5, i risultati da cessione di partecipazioni in società controllate e collegate e altri oneri/proventi non operativi.

Proventi ed oneri finanziari

Sono rilevati come proventi finanziari a seguito dell'accertamento gli interessi attivi di competenza registrati utilizzando il metodo dell'interesse effettivo, che è il tasso che attualizza esattamente i flussi finanziari futuri attesi in base alla vita attesa dello strumento finanziario.

Gli oneri finanziari si rilevano a Conto economico secondo il criterio della competenza temporale e sono iscritti per l'importo dell'interesse effettivo.

Dividendi

I dividendi sono rilevati quando è stabilito il diritto degli azionisti a ricevere il pagamento e sono classificati nel Conto economico tra i proventi finanziari.

Imposte sul reddito

Imposte correnti

Le imposte correnti sul reddito dell'esercizio sono determinate sulla base della stima del reddito imponibile e in conformità alle disposizioni in vigore o sostanzialmente approvate alla data di chiusura dell'esercizio, tenendo conto delle esenzioni applicabili e dei crediti d'imposta eventualmente spettanti. Si tiene conto, inoltre, degli effetti derivanti dall'attivazione nell'ambito del Gruppo del consolidato fiscale nazionale.

Imposte anticipate e differite

Le imposte anticipate e differite sono calcolate sulle differenze temporanee tra il valore attribuito ad attività e passività in bilancio e i corrispondenti valori riconosciuti ai fini fiscali, ad eccezione dell'avviamento non deducibile fiscalmente e di quelle differenze derivanti da investimenti in società controllate per le quali non si prevede l'annullamento nel prevedibile futuro. Le aliquote applicate sono quelle stimate che saranno in vigore nel momento in cui le differenze temporanee si riverseranno. Le imposte anticipate sono iscritte solo nella misura in cui è probabile che sia disponibile un reddito imponibile a fronte del quale possano essere utilizzate tali attività. Il valore contabile dei crediti per imposte anticipate viene ridotto nella misura in cui non è più probabile che il relativo beneficio fiscale sia realizzabile. Nella valutazione delle imposte anticipate si tiene conto del periodo di pianificazione aziendale per il quale sono disponibili piani aziendali approvati.

Quando i risultati sono rilevati direttamente a Patrimonio netto, le imposte correnti, le attività per imposte anticipate e le passività per imposte differite sono anch'esse imputate direttamente al Patrimonio netto. Le imposte differite sugli utili non distribuiti da società del Gruppo sono stanziate solo se vi è la reale intenzione di distribuire tali utili e, comunque, se la tassazione non viene annullata dalla presenza di un consolidato fiscale.

Le attività per imposte anticipate e le passività per imposte differite sono classificate tra le attività e le passività non correnti.

Le imposte sono compensabili quando sono applicate dalla medesima autorità fiscale, vi sia un diritto legale di compensazione e sia attesa la liquidazione del saldo netto.

Uso di stime

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La redazione del bilancio e delle note esplicative ha richiesto l'utilizzo di stime e assunzioni sia nella determinazione di alcune attività e passività che nella valutazione delle attività e passività potenziali. I risultati a posteriori che deriveranno dal verificarsi degli eventi potrebbero differire da tali stime.

Le stime sono state utilizzate nella valutazione dell'Impairment Test, per determinare alcuni ricavi di vendita, per i fondi per rischi e oneri, i fondi svalutazione crediti e gli altri fondi svalutazione, gli ammortamenti, le valutazioni degli strumenti derivati, i benefici ai dipendenti e le imposte. Le stime e le assunzioni sono riviste periodicamente e gli effetti di ciascuna variazione sono immediatamente iscritti a Conto economico.

Di seguito vengono illustrate le principali assunzioni utilizzate dal management nel processo di valutazione delle predette stime contabili. La criticità insita in tali stime è determinata, infatti, dal ricorso ad assunzioni e/o a giudizi professionali relativi a tematiche per loro natura incerte. Le modifiche delle condizioni alla base delle assunzioni e dei giudizi adottati potrebbero determinare un impatto rilevante sui risultati successivi.

Impairment Test

Il valore contabile delle attività non correnti (ivi compreso l'avviamento e le altre immobilizzazioni immateriali) e delle attività destinate alla dismissione viene sottoposto a verifica periodica e ogni qualvolta le circostanze o gli eventi ne richiedano una più frequente verifica. Qualora si ritenga che il valore contabile di un gruppo di attività immobilizzate abbia subìto una perdita di valore, lo stesso è svalutato fino a concorrenza del relativo valore recuperabile, stimato con riferimento al suo utilizzo o alla cessione futura, in relazione a quanto precisato nei più recenti piani aziendali. Si ritiene che le stime di tali valori recuperabili siano ragionevoli, tuttavia possibili variazioni dei fattori di stima su cui si basa il calcolo dei predetti valori recuperabili potrebbero produrre valutazioni diverse. Per ulteriori dettagli sulle modalità di esecuzione e sui risultati dell'impairment test si rinvia allo specifico paragrafo.

Rilevazione dei ricavi

I ricavi delle vendite ai clienti al dettaglio o all'ingrosso sono rilevati secondo il principio della competenza. I ricavi delle vendite di energia elettrica e gas ai clienti sono rilevati al momento della fornitura, in base a letture periodiche; comprendono, inoltre, una stima del valore dei consumi di energia elettrica e gas dalla data di ultima lettura alla fine dell'esercizio di riferimento. I ricavi tra la data di ultima lettura e la fine dell'esercizio si basano su stime del consumo giornaliero del cliente, fondate sul suo profilo storico, rettificato per riflettere le condizioni atmosferiche o altri fattori che possono influire sui consumi oggetto di stima.

Fondi rischi e oneri

L'identificazione della sussistenza o meno di un'obbligazione corrente (legale o implicita) è in alcune circostanze di non facile determinazione. Gli amministratori valutano tali fenomeni caso per caso, congiuntamente alla stima dell'ammontare delle risorse economiche richieste per l'adempimento dell'obbligazione. La stima degli accantonamenti è frutto di un processo complesso che comporta giudizi soggettivi da parte del management della società. Quando gli amministratori ritengono che il manifestarsi di una passività sia soltanto possibile, i rischi vengono indicati nell'apposita sezione informativa su impegni e rischi, senza dar luogo ad alcun stanziamento.

Passività per discariche

Il fondo passività per discariche rappresenta quanto stanziato per far fronte ai costi che dovranno essere sostenuti per la gestione del periodo di chiusura e post chiusura delle discariche attualmente in uso. Gli esborsi futuri, desunti per ciascuna discarica da una specifica perizia di stima aggiornata annualmente, sono stati attualizzati in ottemperanza a quanto disposto dallo IAS 37.

Fondo rischi su crediti

Il fondo rischi su crediti riflette le stime delle perdite connesse al portafoglio crediti della società. Sono stati effettuati accantonamenti a fronte di specifiche situazioni di insolvenza, nonché in relazione a perdite attese su crediti stimate in base all'esperienza passata con riferimento a crediti con analoga rischiosità creditizia.

Pur ritenendo congruo il fondo stanziato, l'uso di ipotesi diverse o il cambiamento delle condizioni economiche, a maggior ragione in questo periodo caratterizzato da una congiuntura economica negativa, potrebbero riflettersi in variazioni del fondo rischi su crediti.

Ammortamenti

62

L'ammortamento delle immobilizzazioni costituisce un costo rilevante per la società. Le immobilizzazioni sono ammortizzate in modo sistematico lungo la loro vita utile stimata. La vita utile economica delle immobilizzazioni della società è determinata dagli amministratori, con l'ausilio di esperti tecnici, nel momento in cui l'immobilizzazione è stata acquistata. La società valuta periodicamente i cambiamenti tecnologici e di settore, gli oneri di smantellamento/chiusura e il valore di recupero per aggiornare la residua vita utile. Tale aggiornamento periodico potrebbe comportare una variazione nel periodo di ammortamento e quindi anche della quota di ammortamento degli esercizi futuri.

Valutazione degli strumenti derivati

Gli strumenti finanziari derivati utilizzati sono valutati a fair value rispetto alla curva forward di mercato della data di riferimento del bilancio, qualora il sottostante del derivato sia negoziato in mercati che presentano quotazioni di prezzo forward ufficiali e liquide. Nel caso in cui il mercato non presenti quotazioni forward, vengono utilizzate curve di prezzo previsionali basate su modelli di simulazione sviluppati internamente alla società. Gli effetti a consuntivo dei derivati potrebbero tuttavia differire dalle valutazioni effettuate.

Si segnala che le forti turbolenze sui mercati di riferimento delle commodities energetiche trattate dalla società, dei cambi e dei tassi di interesse potrebbero determinare maggiore volatilità nei cash flows e nei risultati attesi.

Benefici ai dipendenti

I calcoli delle spese e delle passività associate sono basati su ipotesi attuariali. Gli effetti derivanti da eventuali modifiche di tali ipotesi attuariali sono rilevati in una specifica riserva di Patrimonio netto.

Business combination

La rilevazione delle operazioni di business combination implica l'attribuzione alle attività e passività dell'impresa acquisita della differenza tra il costo di acquisto e il valore netto contabile. Per la maggior parte delle attività e delle passività, l'attribuzione della differenza è effettuata rilevando le attività e le passività al loro fair value. La parte non attribuita se positiva è iscritta a goodwill, se negativa è imputata a Conto economico. Nel processo di attribuzione A2A S.p.A. si avvale delle informazioni disponibili e, per le business combination più significative, di valutazioni esterne.

Imposte correnti e recupero futuro di imposte anticipate

Le incertezze esistenti sulle modalità applicative di alcune norme fiscali hanno comportato da parte della società l'assunzione in sede di stanziamento delle imposte correnti ai fini di bilancio di posizioni interpretative che potrebbero essere smentite a seguito di chiarimenti ufficiali da parte dell'amministrazione finanziaria.

La contabilizzazione delle imposte differite attive è effettuata sulla base delle aspettative di reddito fiscale attese negli esercizi futuri. La valutazione dei redditi attesi ai fini della contabilizzazione delle imposte differite dipende da fattori che possono variare nel tempo e determinare effetti significativi sulla valutazione delle imposte differite attive.

Business Units

Il Gruppo A2A opera principalmente nei settori della produzione, vendita e distribuzione di gas e di energia elettrica, del teleriscaldamento, dell'ambiente e del ciclo idrico integrato. Tali settori sono a loro volta riconducibili alle "Business Units" precisate nel seguente schema individuate a seguito della riorganizzazione effettuata dal management:

Generazione
e Trading
Commerciale Ambiente Reti
e Calore
Estero Altri Servizi
e Corporate
Impianti
termoelettrici
ed idroelettrici
Vendita
Energia Elettrica
e Gas
Raccolta
e spazzamento
Reti elettriche Generazione
e commerciale
energia elettrica
Altri servizi
Energy
Management
Trattamento Reti gas Reti elettriche Servizi
corporate
Smaltimento
e recupero
energetico
Ciclo idrico
integrato
Illuminazione
pubblica e altri
servizi
Servizi di
Teleriscaldamento
Servizi di
gestione calore

Business Units del Gruppo A2A

La suddivisione in Business Units riflette la struttura della reportistica che periodicamente viene analizzata dal management e dal Consiglio di Amministrazione al fine di gestire e pianificare il business del Gruppo.

Risultati per settore di attività

Elisioni Totale Gruppo
01 01 16
31 12 16
01 01 15
31 12 15
01 01 16
31 12 16
01 01 15
31 12 15
01 01 16
31 12 16
01 01 15
31 12 15
01 01 16
31 12 16
01 01 15
31 12 15
01 01 16
31 12 16
01 01 15
31 12 15
01 01 16
31 12 16
01 01 16
31 12 16
2.736 2.755 1.433 1.333 852 809 954 903 233 242 195 186 (1.310) (1.307)
5.093
704 722 48 45 90 81 296 288 - - 172 171 (1.310) (1.307)
91 96 27 25 267 258 112 115 45 46 99 89 - -
641
404 348 144 102 240 210 397 353 69 53 (23) (18) 1.231
14,8% 12,6% 10,0% 7,7% 28,2% 26,0% 41,6% 39,1% 29,6% 21,9% (11,8%) (9,7%) 24,2%
(438) (293) (24) (19) (75) (63) (119) (39) (280) (29) (59) - -
(775)
(34) 55 120 83 165 147 227 234 30 (227) (52) (77) 456
(1,2%) 2,0% 8,4% 6,2% 19,4% 18,2% 23,8% 25,9% 12,9% (93,8%) (26,7%) (41,4%) 9,0%
56
(158)
354
(117)
237
2
(15)
224
36 65 (a) 8 4 79 59 213 181 27 27 23 9 - -
386
Generazione e
Trading
Commerciale Ambiente Reti e Calore
(170)
Estero Altri Servizi e
Corporate
01 01 15
31 12 15
01 01 16
01 01 15
31 12 16
31 12 15

(1) Si vedano le voci "Investimenti" dei prospetti riportati alle Note n. 1 e 2 riguardanti le Immobilizzazioni materiali e immateriali

delle Note illustrative alle voci della Situazione patrimoniale-finanziaria. (a) Comprendono acconti in conto capitale per 1 milione di euro.

Si segnala che i dati economici dal 1° gennaio al 31 dicembre 2015 e i dati patrimoniali al 31 dicembre 2015 della Business Unit Reti e della Business Unit Calore e Servizi sono stati aggregati nella nuova Business Unit Reti e Calore.

Milioni di euro Generazione e
Trading
Commerciale Ambiente
31 12 16 31 12 15 31 12 16 31 12 15 31 12 16 31 12 15
Immobilizzazioni materiali 2.090 2.381 4 2 605 437
Immobilizzazioni immateriali 72 75 77 63 100 12
Crediti commerciali e attività finanziarie correnti 709 735 557 547 373 284
Debiti commerciali e passività finanziarie correnti 752 782 302 360 296 233

Risultati per settore di attività

Reti e Calore Estero Altri Servizi e
Corporate
Elisioni Totale Gruppo
01 01 16
31 12 16
01 01 15
31 12 15
01 01 16
31 12 16
01 01 15
31 12 15
01 01 16
31 12 16
01 01 15
31 12 15
01 01 16
31 12 16
01 01 15
31 12 15
01 01 16
31 12 16
01 01 15
31 12 15
954 903 233 242 195 186 (1.310) (1.307) 5.093 4.921
296 288 - - 172 171 (1.310) (1.307)
112 115 45 46 99 89 - - 641 629
397 353 69 53 (23) (18) 1.231 1.048
41,6% 39,1% 29,6% 21,9% (11,8%) (9,7%) 24,2% 21,3%
(170) (119) (39) (280) (29) (59) - - (775) (833)
227 234 30 (227) (52) (77) 456 215
23,8% 25,9% 12,9% (93,8%) (26,7%) (41,4%) 9,0% 4,4%
56 (1)
(158) (138)
354 76
(117) (133)
237 (57)
2
(15) 130
224 73
213 181 27 27 23 9 - - 386 345
Generazione e
Commerciale
Ambiente
Trading
Reti e Calore Estero Altri Servizi e
Corporate
Elisioni Totale Gruppo
31 12 16
31 12 15
31 12 16
31 12 15
31 12 16
31 12 15
31 12 16 31 12 15 31 12 16 31 12 15 31 12 16 31 12 15 31 12 16 31 12 15 31 12 16 31 12 15
2.381
4
2
605
437
1.699 1.590 568 568 197 184 (83) (95) 5.080 5.067
77
63
100
12
1.583 1.357 2 3 57 52 (167) (214) 1.724 1.348
557
547
373
284
436 347 262 237 163 72 (461) (566) 2.039 1.656
302
360
296
233
374 287 41 37 446 733 (468) (570) 1.743 1.862

Note illustrative alle voci della Situazione patrimoniale-finanziaria

Si segnala che il perimetro di consolidamento al 31 dicembre 2016 è variato rispetto al 31 dicembre 2015 per le seguenti operazioni:

  • al 1° gennaio 2016 ha avuto efficacia la scissione parziale non proporzionale di Edipower S.p.A. relativa al cosiddetto "Ramo Cellina" a favore di Cellina Energy (società interamente partecipata da Società Elettrica Altoatesina S.p.A.) in applicazione dell'atto di scissione stipulato tra le parti in data 28 dicembre 2015. Al 31 dicembre 2015 le attività e le passività di Edipower S.p.A. relative a tale operazione erano state riclassificate, trattandosi di un'operazione considerata come disposal group ai sensi dell'IFRS 5, alle voci "Attività non correnti destinate alla vendita" e "Passività direttamente associate ad attività non correnti destinate alla vendita";
  • il 20 aprile 2016 Aprica S.p.A. ha acquistato il 64% della partecipazione in LA BI.CO DUE S.r.l., società operante nei servizi di igiene urbana nella Provincia di Brescia, dal mese di aprile la società è stata consolidata integralmente;
  • il 20 luglio 2016 A2A Ambiente S.p.A. ha acquistato il 100% del Gruppo RI.ECO-RESMAL, operante nella raccolta, selezione e recupero di rifiuti speciali non pericolosi come plastica, biomasse e carta da macero nell'hinterland milanese, dal mese di agosto i gruppi sono stati consolidati integralmente;
  • nel mese di agosto 2016 A2A, AEM Cremona, ASM Pavia, ASTEM Lodi, Cogeme e SCS Crema hanno perfezionato l'operazione di partnership industriale prevista dal contratto sottoscritto il 4 marzo 2016, mediante l'acquisto, da parte di A2A, di una quota pari al 51% del capitale sociale di LGH società operante nelle attività ambientali, nella distribuzione e vendita di energia elettrica e gas, dal mese di agosto il Gruppo LGH è stato consolidato integralmente.
  • in data 20 ottobre 2016 A2A Calore & Servizi S.r.l. ha acquistato il 75% della partecipazione in Consul System S.p.A. la cui attività prevalente è la consulenza tecnica e ingegneristica relativa ai Titoli di Efficienza Energetica e ai Meccanismi Flessibili di Kyoto. La società è stata consolidata integralmente dal mese di novembre.

• la partecipazione in Bellisolina S.r.l. detenuta al 100% da A2A Ambiente S.p.A., in precedenza consolidata integralmente, è stata riclassificata, in quanto trattasi di un'operazione di discontinued operation in conformità con quanto previsto dall'IFRS 5, alla voce "Attività non correnti destinate alla vendita" a seguito della decisione del management di cedere la partecipazione, come meglio descritto alla nota n. 12 "Attività non correnti destinate alla vendita".

Per le poste interessate dal primo consolidamento di LA BI.CO DUE S.r.l., Gruppo RI.ECO-RE-SMAL, Gruppo LGH e Consul System S.p.A. è stato evidenziato l'effetto in una specifica colonna "Effetto primo consolidamento acquisizioni 2016".

69

ATTIVITÀ

Attività non correnti

1) Immobilizzazioni materiali

Milioni di euro Valore Effetto Variazioni dell'esercizio
al
31 12 2015
primo
consolid.
Acquisiz.
2016
Investi-
menti
Altre
variazioni
Dismissioni
e cessioni
Svalutaz./
Ripristino
valore
Ammorta
menti
Totale
variazioni
31 12 2016
Terreni 266 15 1 (45) (1) (1) (46) 235
Fabbricati 913 58 6 (81) (2) (32) (40) (149) 822
Impianti e macchinari 3.608 222 102 245 (5) (185) (294) (137) 3.693
Attrezzature industriali e commerciali 24 8 7 (6) 1 33
Altri beni 56 7 17 9 (16) 10 73
Discariche 23 3 1 14 (8) 7 33
Immobilizzazioni in corso e acconti 103 19 106 (125) (3) - (22) 100
Migliorie su beni di terzi 72 1 19 (2) (8) 9 82
Beni in leasing 2 7 1 (1) - 9
Totale 5.067 340 259 18 (9) (221) (374) (327) 5.080
di cui:
Costo storico 9.838 340 259 16 (81) 194 10.372
Fondo ammortamento (4.253) 2 72 (374) (300) (4.553)
Svalutazioni (518) (221) (221) (739)

Le "Immobilizzazioni materiali" al 31 dicembre 2016 sono pari a 5.080 milioni di euro (5.067 milioni di euro al 31 dicembre 2015) e comprendono l'effetto del primo consolidamento relativo all'acquisizione del Gruppo LGH, dei Gruppi Rieco-Resmal, di Consul System S.p.A. e di LA BI.CO DUE S.r.l. per complessivi 340 milioni di euro.

Le variazioni dell'esercizio, al netto dell'effetto di cui sopra, registrano un decremento pari a 327 milioni di euro così composto:

  • incremento di 259 milioni di euro per investimenti effettuati nell'esercizio così come meglio descritti in seguito;
  • incremento di 18 milioni di euro per altre variazioni che riguardano principalmente gli incrementi del fondo decommissioning e dei fondi spese chiusura e post-chiusura discariche a seguito dell'effetto dell'aggiornamento dei tassi di attualizzazione utilizzati per le stime degli oneri futuri di smantellamento e ripristino;
  • decremento di 9 milioni di euro per smobilizzi dell'esercizio al netto del relativo fondo di ammortamento;

  • decremento di 221 milioni di euro dovuto all'effetto contrapposto di svalutazioni dell'esercizio per 272 milioni di euro sugli impianti di Monfalcone, Gissi, Piacenza e Brindisi e di ripristino di valore sull'impianto di San Filippo del Mela pari a 51 milioni di euro;

  • riduzione di 374 milioni di euro imputabile agli ammortamenti dell'esercizio.

Gli investimenti risultano così suddivisi:

  • per la Business Unit Reti e Calore gli investimenti sono risultati pari a 111 milioni di euro ed hanno riguardato: per 53 milioni di euro interventi di sviluppo e mantenimento degli impianti di distribuzione di energia elettrica, l'ampliamento e il rifacimento della rete in media e bassa tensione e l'installazione dei nuovi contatori elettronici, per 6 milioni di euro il piano di efficientamento per l'illuminazione pubblica di Milano e Bergamo, per 40 milioni di euro lo sviluppo delle reti di teleriscaldamento nelle aree di Milano, Brescia, Bergamo e Varese, per 11 milioni di euro ad investimenti del gruppo LGH, nonché 1 milione di euro per investimenti sulla rete di trasporto del gas.
  • per la Business Unit Ambiente gli investimenti di 75 milioni di euro si riferiscono: per 37 milioni di euro principalmente ad interventi sugli impianti di Silla 2, Brescia, Lacchiarella, Robassomero, Acerra, Caivano, Corteolona, Varese nonché all'acquisizione del fabbricato di Lograto; per 21 milioni di euro all'acquisizione di mezzi mobili per la raccolta di rifiuti e per 7 milioni di euro all'acquisizione di attrezzature per la raccolta, per 7 milioni di euro all'acquisizione del ramo di azienda da Sanitaria Group S.r.l. e per 3 milioni di euro a investimenti del gruppo LGH;
  • per la Business Unit Generazione e Trading l'incremento è stato di 32 milioni di euro e ha riguardato per 11 milioni di euro gli investimenti sulle centrali idroelettriche, per 15 milioni di euro lavori sulle centrali termoelettriche nonché per 6 milioni di euro gli investimenti del Gruppo LGH;
  • per la Business Unit Estero (EPCG) l'incremento è stato di 26 milioni di euro;
  • per la Business Unit Altri Servizi e Corporate gli investimenti sono pari a 14 milioni di euro relativi principalmente all'acquisizione del nuovo Data Center (4 milioni di euro), alla rete in fibra ottica (3 milioni di euro), alla ristrutturazione del fabbricato Canavese e altri fabbricati del gruppo (2 milioni di euro) nonché ad investimenti del Gruppo LGH per 1 milione di euro.
  • per la Business Unit Commerciale l'incremento è pari 1 milione di euro relativo ad investimenti del Gruppo LGH.

Tra le immobilizzazioni materiali sono compresi "Beni acquistati in leasing" per complessivi 9 milioni di euro, iscritti con la metodologia prevista dallo IAS 17 e per i quali il debito residuo verso le società locatrici, al 31 dicembre 2016, risulta pari a 7 milioni di euro.

Milioni di euro Valore Effetto
Variazioni dell'esercizio
primo
Valore
al
al
31 12 2015
consolid.
Acquisiz.
2016
Investim. Ricl./Altre
variazioni
Smobilizzi/
cessioni
Svaluta
zioni
Ammorta
menti
Totale
variazioni
31 12 2016
Diritti di brevetto industriale e
utilizzazione opere dell'ingegno
26 6 3 (14) (5) 21
Concessioni, licenze, marchi e diritti simili 799 182 88 27 (3) (39) 73 1.054
Immobilizzazioni in corso 20 14 29 (34) (3) (8) 26
Altre immobilizzazioni immateriali 21 31 16 (2) 14 66
Avviamento 482 112 (37) (37) 557
Totale 1.348 339 123 12 (3) (40) (55) 37 1.724

2) Immobilizzazioni immateriali

72

Le "Immobilizzazioni immateriali" al 31 dicembre 2016 sono pari a 1.724 milioni di euro (1.348 milioni di euro al 31 dicembre 2015) e comprendono l'effetto primo consolidamento relativo all'acquisizione del Gruppo LGH, dei Gruppi Rieco-Resmal, della Consul System S.p.A. e di LA BI.CO DUE S.r.l. per complessivi 339 milioni di euro. Come richiamato nella nota "Area di consolidamento" il processo di Purchase Price Allocation relativo al Gruppo LGH e a Consul System S.p.A. verrà completato entro le tempistiche previste dall'IFRS 3.

Si segnala che, in applicazione dell'IFRIC 12, a partire dall'esercizio 2010 le immobilizzazioni immateriali comprendono anche il valore dei beni in concessione relativi alla distribuzione gas e al ciclo idrico integrato, nonché gli impianti di teleriscaldamento di Varese Risorse.

Il Gruppo dispone di certificati ambientali ricevuti a titolo gratuito come meglio specificato nella sezione "Evoluzione della regolazione ed impatti sulle Business Units del Gruppo A2A" ai paragrafi "Incentivi alla produzione da rinnovabili e conversione del Certificato Verde in tariffa" (Business Unit Generazione e Trading) e "Certificati Bianchi e incentivi al teleriscaldamento" (Business Unit Reti e Calore).

Le variazioni dell'esercizio, al netto dell'effetto del primo consolidamento delle acquisizioni 2016, registrano un incremento pari a 37 milioni di euro così composto:

  • incremento di 123 milioni di euro per investimenti effettuati nell'esercizio così come meglio descritti in seguito;
  • incremento di 12 milioni di euro per altre variazioni dovute principalmente alla variazione dei certificati ambientali del portafoglio industriale;
  • decremento di 3 milioni di euro per smobilizzi dell'esercizio al netto del relativo fondo di ammortamento;
  • decremento di 40 milioni di euro per svalutazioni dell'esercizio riguardanti per 37 milioni di euro la svalutazione sull'avviamento di Unareti S.p.A. (21 milioni di euro) e sugli avviamenti del Gruppo LGH (16 milioni di euro) e per 3 milioni di euro relativi all'abbandono del progetto "Centralizzazione Depuratore Verziano";
  • riduzione di 55 milioni di euro imputabile agli ammortamenti dell'esercizio.

Gli investimenti delle immobilizzazioni immateriali risultano così suddivisi:

  • per la Business Unit Reti e Calore gli investimenti pari a 98 milioni di euro sono dovuti: ad interventi di sviluppo e mantenimento degli impianti dell'area distribuzione gas ed alla sostituzione di tubazioni interrate in media e bassa pressione per 62 milioni di euro, a lavori sulla rete di trasporto e distribuzione dell'acqua, sulle reti fognarie e sugli impianti di depurazione per 25 milioni di euro, ad implementazione di sistemi informativi per 8 milioni di euro; per 3 milioni di euro a investimenti del Gruppo LGH;
  • per la Business Unit Altri Servizi e Corporate gli investimenti sono pari a 9 milioni di euro e riguardano principalmente l'implementazione di sistemi informativi;
  • per la Business Unit Commerciale l'incremento è pari a 7 milioni di euro e riguarda principalmente l'implementazione di sistemi informativi;
  • per la Business Unit Ambiente l'incremento è pari a 4 milioni di euro dovuti principalmente all'implementazione di sistemi informativi nonché investimenti del Gruppo LGH per 1 milione di euro;
  • per la Business Unit Generazione e Trading gli investimenti sono pari a 4 milioni di euro dovuti principalmente all'implementazione di sistemi informativi nonché ad investimenti del Gruppo LGH per 2 milioni di euro;
  • per la Business Unit Estero l'incremento è pari a 1 milione di euro.

La voce "Altre immobilizzazioni immateriali" accoglie anche il valore delle Customer list riferite alle acquisizioni di portafogli clienti effettuate dalle società del Gruppo. Tali valori vengono ammortizzati in funzione della stima dei benefici che si manifesteranno negli esercizi futuri. In particolare l'importo presente in bilancio, pari a 25 milioni di euro, è riconducibile per 1 milione di euro al valore corrisposto nei passati esercizi da società controllate, relativo ad una porzione delle reti e dei clienti della provincia di Brescia ed alla valorizzazione del portafoglio clienti della controllata Aspem Energia S.r.l. nonché per 24 milioni di euro a seguito del consolidamento dei gruppi Rieco-Resmal e della società LA BI.CO DUE S.r.l..

Impairment test ai sensi dello IAS 36 sul valore dell'avviamento e delle immobilizzazioni materiali e immateriali

La finalità dell'impairment test, prevista dal principio contabile internazionale IAS 36, è quella di garantire che le attività siano iscritte in bilancio a un valore non superiore a quello recuperabile.

L'impairment test è svolto ogni qual volta si manifesti la presenza di indicatori di una potenziale perdita del valore delle immobilizzazioni, mentre l'avviamento che non è soggetto ad ammortamento sistematico viene sottoposto a impairment test con cadenza almeno annuale, indipendentemente dal manifestarsi di indicatori di perdita di valore.

La Cash Generating Unit (CGU) è definita come il più piccolo gruppo di attività che genera flussi finanziari in entrata, ampiamente indipendenti dai flussi finanziari derivanti da altre attività o gruppi di attività. La definizione di CGU è sostanzialmente legata alla tipologia di attività operative svolte dalla CGU stessa, al settore industriale in cui opera ed alla struttura organizzativa della società.

L'impairment test consiste nel confronto tra il valore contabile iscritto in bilancio e la stima del valore recuperabile dell'immobilizzazione/Cash Generating Unit (o insieme di Cash Generating Unit). Il valore recuperabile di un'immobilizzazione/Cash Generating Unit (o insieme di Cash Generating Unit) è il maggiore tra il valore equo (fair value), dedotti i costi di vendita, e il valore d'uso.

Per "valore equo", dedotti i costi di vendita, di una immobilizzazione/Cash Generating Unit (o insieme di Cash Generating Unit) si intende il valore determinato facendo riferimento alle migliori informazioni disponibili per riflettere l'importo ottenibile dalla dismissione della immobilizzazione/Cash Generating Unit in una libera transazione tra parti consapevoli e disponibili.

Per "valore d'uso" di una immobilizzazione/Cash Generating Unit (o insieme di Cash Generating Unit) si è considerato il valore attuale dei flussi di cassa futuri stimati, che si suppone deriveranno dall'uso continuativo della immobilizzazione/Cash Generating Unit e dalla dismissione della stessa al termine della sua vita utile. Il valore d'uso è stato determinato utilizzando il metodo finanziario (Discounted Cash Flow), il quale prevede la stima dei futuri flussi di cassa e la loro attualizzazione sulla base di un appropriato tasso di attualizzazione.

La proiezione dei flussi di cassa inerenti ciascuna immobilizzazione/Cash Generating Unit (o insieme di Cash Generating Unit) è stata effettuata dal management aziendale basandosi su presupposti ragionevoli e sostenibili, tali da riflettere il valore della immobilizzazione/Cash Generating Unit (o insieme di Cash Generating Unit) nelle sue condizioni attuali e nell'ottica di mantenimento delle normali condizioni di operatività aziendale.

In particolare, nel calcolo del valore d'uso sono stati considerati:

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  • i flussi di cassa operativi futuri sono basati sul Piano industriale di medio termine 2017- 2021 finalizzato all'impairment test così come approvato dal Consiglio di Amministrazione di A2A S.p.A. nel mese di febbraio 2017. Tali proiezioni riflettono le migliori stime effettuabili dal management in merito alle principali assunzioni alla base dell'operatività aziendale (andamenti macro-economici e dei prezzi delle commodities, ipotesi di funzionamento degli assets produttivi e di sviluppo del business);
  • i flussi di cassa operativi futuri riferiti ad un periodo non superiore a cinque anni, stimati dal management aziendale sulla base delle più recenti previsioni e tali da rappresentare la stima più ragionevole effettuabile in merito all'insieme delle condizioni economiche attese nel corso della restante vita utile;

  • i flussi di cassa successivi a tale orizzonte temporale, stimati tramite estrapolazione delle proiezioni dell'orizzonte temporale esplicito, opportunamente modificate per normalizzarne i risultati e utilizzando un tasso di crescita nominale comunque inferiore al tasso medio di crescita nominale a lungo termine;

  • il flusso di cassa derivante dalla dismissione alla fine della vita utile (terminal value).Tale valore è stato previsto, in relazione alle differenti casistiche analizzate, prudenzialmente pari a zero, oppure alla somma della stima del valore prospettico delle immobilizzazioni materiali, del capitale circolante netto e dei fondi, o infine al valore attuale dei flussi di cassa operativi;
  • il tasso di attualizzazione utilizzato al fine di riflettere le valutazioni correnti del mercato con riferimento al valore attuale del denaro e ai rischi specifici connessi all'attività è stato stimato, coerentemente con i flussi di cassa considerati, mediante la determinazione del costo medio ponderato del capitale (WACC).

L'incarico per l'imparment test è stato affidato ad un esperto indipendente che ha, tra l'altro, analizzato le componenti e le ipotesi rilevanti delle proiezioni economico-finanziarie redatte dal management della Società, effettuato le comparazioni e le verifiche circa la correttezza delle fonti e delle ipotesi utilizzate, elaborato le ipotesi circa il tasso di crescita oltre l'orizzonte di piano per la determinazione dei flussi normalizzati fino a fine vita utile degli impianti. Sono stati inoltre considerati nell'analisi eventuali fabbisogni per il decommissioning delle centrali termoelettriche a fine vita utile e i rimborsi attesi in caso di mancato rinnovo delle concessioni idroelettriche, delle reti elettriche e delle reti gas coerenti con le attuali scadenze.

Il tasso di attualizzazione dei flussi di cassa "unlevered" è stato stimato come il costo medio ponderato del capitale ("Weighted Average Cost of Capital" o "WACC"), rappresentativo del rendimento atteso dai finanziatori della società e dagli azionisti per l'impiego dei propri capitali.

In contesti di crisi, come evidenziato dall'Organismo Italiano di Valutazione (OIV), sono suggerite diverse articolazioni del Capital Asset Pricing Model al fine di riflettere correttamente il rischio Paese nel tasso di attualizzazione. In tale ambito, vengono richiamate diverse metodologie, tra le quali le metodologie cd. "conditional" e "unconditional", le quali si differenziano in base a dove viene inserito il rischio Paese (nel Market Risk Premium, nel primo caso e nel Risk-free nel secondo).

In considerazione dell'attuale contesto macro-economico e delle indicazioni emergenti dalla più accreditata prassi e dottrina nazionale ed internazionale si è ritenuto necessario applicare dei fattori correttivi per la determinazione dei tassi di attualizzazione.

In particolare, ai fini della valutazione si è ritenuto necessario utilizzare la formulazione cd. "unconditional adjusted" dei tassi WACC. La metodologia del WACC unconditional adjusted prevede l'utilizzo di un tasso risk-free che incorpori il rischio Paese normalizzato dalle politiche monetarie messe in atto dalle Banche Centrali. In particolare, tale aggiustamento risulta necessario al fine di mitigare gli effetti della politica monetaria di breve termine che ha di recente caratterizzato i mercati monetari dell'area Euro. Pertanto, al fine di determinare il tasso risk free per il Paese Italia si è proceduto calcolando il tasso di rendimento dei titoli stato di un paese benchmark con rating AAA al quale è stato sommato il differenziale tra i Credit Default Swap del Paese Italia ed i Credit Default Swap del Paese benchmark.

L'approccio prescelto per il calcolo del Value in Use è quello pre-tax con il gross-up semplificato del WACC in continuità con la prassi aziendale utilizzata per le valutazioni negli anni precedenti.

Pertanto il WACC è stato stimato a partire dal WACC post-tax, applicando il gross-up semplificato ed ipotizzando un'aliquota fiscale pari al 27,9%. Tale aliquota fiscale complessiva si compone dell'aliquota fiscale IRES pari al 24% e dell'aliquota IRAP pari al 3,9%. In presenza di business regolati l'aliquota IRAP considerata è stata pari a 4,2%.

Avviamento

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L'avviamento al 31 dicembre 2016 ammonta a 557 milioni di euro:

CGU - Milioni di euro Valore al
31 12 2015
Valore al
31 12 2016
Primo
consolid.
acquis. 2016
Investimenti Altre
variazioni
Svalutazioni Totale
variazioni
A2A Reti Elettriche 184 (21) (21) 163
A2A Ambiente 232 - 232
A2A Reti Gas 38 - 38
A2A Gas 7 - 7
A2A Calore 21 - 21
Linea Più - 6 6 6
Linea Ambiente - 40 40 40
Linea Gestioni - 7 (7) - -
Linea Energia - 16 (7) 9 9
Linea Com - 2 (2) - -
Greenambiente - 10 10 10
Linea Reti e Impianti - 9 9 9
Totale 482 90 - - (37) 53 535
Effetti primo Consolidamento 0
Gruppo Lgh - 13 13 13
Consulsystem - 9 9 9
Totale - 22 - - - 22 22
Totale Avviamento 482 112 - - (37) 75 557

L'effetto del primo consolidamento delle acquisizioni 2016 ha portato un incremento complessivo pari a 112 milioni di euro di cui 90 milioni di euro già presenti nel sub consolidato del Gruppo LGH, mentre il primo consolidamento del Gruppo LGH (13 milioni di euro) e della società Consul System S.p.A. (9 milioni di euro) hanno comportato l'iscrizione provvisoria di un avviamento per un valore complessivo pari a 22 milioni di euro, in attesa del completamento della Purchase Price Allocation, come meglio descritto al paragrafo "Altre informazioni 3) Operazioni IFRS 3 Revised". L'incremento dell'avviamento conseguente all'acquisizione del Gruppo LGH, iscritto al 30 settembre 2016 per 8 milioni di euro, è dovuto al restatement effettuato dal gruppo LGH sul bilancio al 31 dicembre 2015 che ha modificato i valori del Patrimonio netto del Gruppo LGH e dei terzi.

Gli esiti degli impairment test effettuati al 31 dicembre 2016 hanno determinato una svalutazione complessiva di 37 milioni di euro di cui 21 milioni di euro riferiti alla Cash Generating Unit Reti Elettriche e per 16 milioni di euro ad alcune Cash Generating Unit del Gruppo LGH.

Nell'individuazione delle Cash Generating Unit si è anche tenuta in considerazione l'organizzazione operativa e la reportistica direzionale utilizzata dai vertici aziendali per comprendere l'andamento gestionale del Gruppo A2A.

Poiché l'avviamento non genera flussi di cassa indipendenti né può essere ceduto autonomamente, l'impairment test degli avviamenti iscritti in bilancio è svolto in via residuale facendo riferimento alla Cash Generating Unit (o insieme di Cash Generating Unit) cui gli stessi sono ragionevolmente allocabili.

Di seguito sono riportati gli avviamenti attribuiti alle singole Cash Generating Unit, specificando per ciascuna la tipologia di valore recuperabile e i tassi di attualizzazione e crescita utilizzati, raffrontati con le corrispondenti informazioni del passato esercizio.

Relazione finanziaria annuale consolidata – Anno 2016

Note illustrative alle voci della Situazione patrimoniale-finanziaria

Valore in Scenario di equilibrio (2)
CGU con
avviamento
milioni di
euro al
31 12 2016
Valore
Recuperabile
WACC
2016 (1)
Tasso
di crescita
g 2016
WACC di
riferimento (3)
Tasso
crescita g
A2A Reti Elettriche 163 Valore d'uso 6,80% 0,00% 6,60% 0,00%
A2A Ambiente 232 Valore d'uso 8,80% 1,00% 37,48% 1,00%
A2A Reti gas 38 Valore d'uso 7,28% 0,00% 13,10% 0,00%
A2A Gas 7 Valore d'uso 10,23% 0,00% 298,57% 0,00%
A2A Calore 21 Valore d'uso 8,40% 1,00% 9,01% 1,00%
Linea Più 6 Valore d'uso 10,22% 1,00% 89,51% 1,00%
Linea Ambiente 40 Valore d'uso 8,91% 1,00% 37,40% 1,00%
Linea Gestioni Valore d'uso 8,91% 1,00% 5,16% 1,00%
Linea Energia 9 Valore d'uso 7,94% 1,00% 7,35% 1,00%
Linea Com Valore d'uso 10,28% 1,00% 8,83% 1,00%
Greenambiente 10 Valore d'uso 8,99% 1,00% n.s. n.s.
Linea Reti e Impianti 9 Valore d'uso 8,01% 1,00% 8,71% 1,00%
Totale 535
Effetti primo Consolidamento (A)
Gruppo LGH 13
Consul System 9
Totale 22
557

(A) Gli effetti dei primi consolidamenti non sono stati oggetto di Impairment Test.

Valore in Tasso Scenario di equilibrio (2)
CGU con
avviamento
milioni di
euro al
31 12 2015
Valore
Recuperabile
WACC
di crescita
2015 (1)
g 2015
WACC di
riferimento (3)
Tasso
crescita g
A2A Reti Elettriche 184 Valore d'uso 6,76% 0,00% 7,00% n.s.
A2A Ambiente 232 Valore d'uso 8,30% 1,00% 37,30% n.s.
A2A Reti gas 38 Valore d'uso 7,28% 0,00% 14,70% n.s.
A2A Gas 7 Valore d'uso 9,19% 0,00% n.s. n.s.
A2A Calore 21 Valore d'uso 7,89% 1,00% 8,60% 1,00%
482

(1) Tasso di attualizzazione nominale ante imposte applicato ai flussi finanziari futuri.

(2) Tassi risultanti dalle valutazioni di sensitività effettuate dal perito al fine di raggiungere l'equilibrio tra i valori d'uso e i valori contabili sottoposti a Impairment Test.

(3) La simulazione è stata eseguita sul tasso WACC di riferimento, con contestuale adeguamento del tasso per il flusso terminal (se applicabile).

Con riferimento alle CGU già comprese nel perimetro di consolidamento del Gruppo A2A al 31 dicembre 2015, e precisamente CGU "A2A Calore", alla CGU "A2A Reti Gas", alla CGU "A2A Reti Elettriche" e CGU "A2A Ambiente" l'analisi condotta ha permesso di giungere alla stima del valore recuperabile al 31 dicembre 2016 calcolato con il metodo finanziario. In particolare, l'analisi in merito al mantenimento del valore delle CGU "A2A Calore", "A2A Reti Gas", e "A2A Reti Elettriche" è stata condotta confrontando il valore recuperabile determinato come media equi-ponderata dei valori d'uso dello scenario a vita utile definita (coerente con la durata media delle concessioni in essere) e dello scenario a vita utile indefinita. A conforto dei risultati ottenuti, e per le sole CGU che non hanno evidenziato impairment, è stata effettuata una sensitivity considerando il solo scenario a vita utile definita; tale sensitivity non ha evidenziato alcuna criticità sulla recuperabilità del valore oggetto di impairment test.

Sono state inoltre condotte ulteriori analisi e sensitivity considerando i potenziali effetti delle variazioni dei parametri di riferimento del tasso di crescita e del WACC che non hanno evidenziato particolari criticità per tutte le CGU oggetto di impairment test.

Relativamente alla CGU "A2A Reti Elettriche", alla luce dell'aggiornamento del tasso di remunerazione introdotto dall'AEEGSI per il periodo regolatorio 2016-2023, non è stato ritenuto necessario condurre alcuna sensitivity sul WACC in quanto non è ragionevole attendersi significative variazioni normative e/o regolatorie in futuro. Il test di impairment della CGU "A2A Reti Elettriche" ha mostrato un valore d'uso inferiore al carrying amount. Il principale motivo di tale fenomeno è da ricondursi ad una riduzione dei ricavi (extratariffari) rispetto a quanto previsto nel piano precedente e in coerenza con quanto rilevato nel consuntivo 2016. Inoltre, nello scenario a vita utile definita, assume rilevanza, da un punto di vista valutativo, l'avvicinarsi della scadenza delle concessioni fissata all'anno 2030.

79

In relazione alle analisi condotte sulle CGU del Gruppo LGH, l'analisi condotta ha permesso di giungere alla stima del valore recuperabile al 31 dicembre 2016 calcolato con il metodo finanziario. In particolare, l'analisi in merito al mantenimento del valore delle CGU del Gruppo LGH è stata condotta seguendo un approccio a vita utile indefinita per tutte le CGU ad eccezione di Greenambiente, Ecolevante (il cui avviamento è compreso nella CGU Linea Ambiente) e Lomellina Energia.

Relativamente a quest'ultime CGU, sono stati predisposti piani economico-finanziari fino alla conclusione dell'operatività e, di conseguenza, è stato applicato un approccio a vita utile definita.

Si precisa che il test di impairment condotto sulle CGU Linea Energia, Linea Gestioni e Linea Com ha fatto emergere valori d'uso inferiori ai carrying amount (i.e. impairment). Quanto osservato è da attribuirsi principalmente a due effetti: il primo è relativo all'adozione di una metodologia per il calcolo dei tassi di attualizzazione allineata con quella utilizzata dal Gruppo A2A ai fini del proprio impairment test; il secondo dovuto a una ridefinizione dei criteri di identificazione degli investimenti di mantenimento di lungo periodo.

Cash Generating Unit "A2A Reti Elettriche"

L'avviamento, derivante dalle operazioni di acquisizione dei rami d'azienda di Enel Distribuzione S.p.A. da parte di A2A Reti Elettriche S.p.A., risulta pari a 163 milioni di euro, mentre ammontava a 184 milioni di euro al 31 dicembre 2015. Nella Cash Generating Unit "Reti Elettriche" è stato allocato anche l'avviamento relativo alle convenzioni per le attività sugli impianti di illuminazione pubblica del Comune di Bergamo, per un valore pari a 4 milioni di euro, che deriva dalla quota parte dell'avviamento rilevato a seguito della fusione avvenuta tra BAS S.p.A. e A2A S.p.A..

In sede di impairment test è stata riscontrata una perdita di valore di 21 milioni di euro che ha ridotto il valore dell'avviamento da 184 milioni di euro a 163 milioni di euro.

Cash Generating Unit "A2A Ambiente"

80

La Cash Generating Unit "Ambiente" è attiva nella raccolta e spazzamento, nel trattamento, smaltimento e termovalorizzazione dei rifiuti e opera inoltre nella realizzazione di impianti di trattamento per conto terzi.

La Cash Generating Unit "Ambiente" è attiva sia nel segmento dei rifiuti solidi urbani (RSU), sia in quello dei rifiuti speciali, anche pericolosi, effettua il servizio di raccolta e spazzamento nei comuni di Milano, Brescia, Bergamo e Como ed in alcuni comuni delle relative province, è proprietaria di 5 impianti di termovalorizzazione (nei comuni di Milano, Brescia, Bergamo, Filago e Corteolona) e gestisce l'impianto di termovalorizzazione di Acerra. Dispone infine di diversi impianti per il trattamento dei rifiuti e di alcune discariche.

Nel bilancio consolidato del Gruppo A2A è associato a tale CGU un avviamento il cui valore residuo al 31 dicembre 2016 è pari a 232 milioni di euro e che è stato oggetto di impairment test come previsto dallo IAS 36. Tale avviamento deriva per 227 milioni di euro dall'operazione di acquisizione del Gruppo Ecodeco, avvenuto nel periodo tra il 2005 ed il 2008 (ex Cash Generating Unit Ecodeco), per 5 milioni di euro dalla fusione tra ASM Brescia S.p.A. (successivamente incorporata in AEM S.p.A., con contemporanea modifica della propria denominazione in A2A S.p.A.) e BAS S.p.A..

Nessuna perdita di valore è stata riscontrata in sede di impairment test in quanto il valore recuperabile risulta superiore al capitale investito netto comprensivo del valore dell'avviamento iscritto.

Cash Generating Unit "A2A Reti Gas"

Il valore dell'avviamento, pari a 38 milioni di euro, deriva da diverse acquisizioni effettuate da parte di A2A Reti Gas S.p.A. (ora Unareti S.p.A.) nel corso degli ultimi anni, relative a società che operano quali distributori di gas in circa 200 comuni italiani. L'attività è concentrata prevalentemente in Lombardia e Piemonte.

Il valore recuperabile dell'avviamento attribuito alla Cash Generating Unit "A2A Reti Gas", è stato determinato facendo riferimento al valore d'uso della stessa.

Nella determinazione del valore d'uso si è considerato, a fini prudenziali, un orizzonte temporale corrispondente alla scadenza anticipata prevista dall'attuale normativa per la maggior parte delle concessioni in essere.

Nessuna perdita di valore è stata riscontrata in sede di impairment test in quanto il valore recuperabile risulta superiore al capitale investito netto comprensivo del valore dell'avviamento iscritto.

Cash Generating Unit "A2A Gas"

L'avviamento risultante dal consolidamento della Business Unit Gas, pari a 7 milioni di euro, si riferisce al settore della vendita di gas a clienti finali (sia civili che industriali) e grossisti ed è stato sottoposto ad impairment test. Si precisa che la Cash Generating Unit "A2A Gas" è costituita dalla quota parte dell'avviamento emerso a seguito della fusione tra BAS S.p.A. e A2A S.p.A..

Cash Generating Unit "A2A Calore"

L'avviamento derivante dal consolidamento della Business Unit Calore, pari a 21 milioni di euro, è suddiviso in più società del Gruppo A2A che operano nel settore della produzione, distribuzione e vendita del teleriscaldamento. In particolare, nella Cash Generating Unit in esame è compresa, per 18 milioni di euro, una parte dell'avviamento conseguente all'operazione di fusione tra BAS S.p.A. e A2A S.p.A.. Il valore recuperabile dell'avviamento attribuito alla Cash Generating Unit "Calore", in sede di impairment test, è stato determinato con riferimento al valore d'uso della stessa basandosi su un orizzonte temporale di 30 anni.

Nessuna perdita di valore è stata riscontrata in sede di impairment test in quanto il valore recuperabile risulta superiore al capitale investito netto comprensivo del valore dell'avviamento iscritto.

Cash Generating Unit "Linea Più"

La CGU Linea Più è costituita dalla legal entity Linea Più S.p.A., la società operativa del Gruppo LGH che si occupa principalmente della vendita di gas ed energia elettrica, oltre che della vendita, costruzione e manutenzione di impianti fotovoltaici e della installazione e manutenzione di caldaie ad uso domestico.

L'avviamento risultante dal consolidamento della Business Unit Linea Più, pari a 6 milioni di euro, si riferisce essenzialmente alla differenza di consolidamento relativa al plusvalore riconosciuto all'attività di vendita gas e energia elettrica.

Cash Generating Unit "Linea Ambiente "

Linea Ambiente S.r.l. è una società specializzata nell'attività di raccolta, trasporto, trattamento e smaltimento di rifiuti, nonché attività di progettazione di impianti e servizi e attività di gestione commerciale dei flussi dei rifiuti generati e gestiti da tutte le società appartenenti al Gruppo LGH.

L'avviamento risultante dal consolidamento della Business Unit Linea Ambiente Gas, pari a 40 milioni di euro, si riferisce in larga parte (35,7 milioni di euro) all'acquisizione della società ambientale Ecolevante S.p.A., successivamente incorporata per fusione in Linea Ambiente S.r.l.; la parte residua è riferita essenzialmente alla differenza di consolidamento relativa al plusvalore riconosciuto all'attività di intermediazione ambientale.

Cash Generating Unit "Linea Gestioni "

Linea Gestioni S.r.l. opera nei servizi di igiene ambientale (raccolta, trasporto e smaltimento rifiuti) in oltre 120 comuni delle provincie di Cremona, Lodi e Brescia (circa 600.000 abitanti serviti).

In fase di Impairment test è emersa una perdita di valore sulla CGU in esame che ha determinato una svalutazione per 7 milioni di euro che ha totalmente azzerato il valore dell'avviamento precedentemente iscritto.

Cash Generating Unit "Linea Energia"

La CGU "Linea Energia" è costituita dalla legal entity Linea Energia S.p.A., società che si occupa della progettazione, dello sviluppo e della gestione di impianti per la produzione di energia da rinnovabili, tra cui sei impianti a biogas con una capacità installata totale di 9,5MW, un impianto fotovoltaico (0,5MW), cinque impianti idroelettrici da 37,4MW e due impianti a biomasse legnose (2MW in totale).

L'avviamento risultante dal consolidamento della Business Unit Linea Energia pari a 10 milioni di euro, si riferisce in larga parte all'acquisizione delle centrali idroelettriche. Si segnala che dall'attività di impairment test è emersa una perdita di valore di 7 milioni di euro che ha ridotto il valore dell'avviamento da 16 milioni di euro agli attuali 9 milioni di euro.

Cash Generating Unit "Linea Com"

Linea Com S.r.l. offre molteplici servizi nel settore pubblico e privato. Tra questi vi sono la realizzazione e la gestione di impianti di videosorveglianza, la telegestione e la telelettura dei contatori, i servizi per la gestione dei tributi e applicazioni GIS ossia sistemi informativi computerizzati che permettono l'acquisizione, la registrazione, l'analisi e la restituzione di informazioni derivanti da dati geografici (geo-riferiti).

In fase di Impairment test è emersa una perdita di valore sulla CGU in esame che ha determinato una svalutazione per 2 milioni di euro che ha totalmente azzerato il valore dell'avviamento precedentemente iscritto.

Cash Generating Unit "Greenambiente"

Greenambiente S.r.l., che costituisce la CGU Greenambiente, è la società che opera nel business dello smaltimento rifiuti solidi urbani e dei rifiuti speciali attraverso la gestione della discarica di Augusta (SR) in località di Gigia, dove sono smaltiti principalmente i rifiuti urbani prodotti nella provincia di Siracusa.

L'avviamento risultante dal consolidamento della Business Unit Greenambiente, pari a 10 milioni di euro, si riferisce alla differenza di consolidamento relativa al plusvalore riconosciuto all'attività smaltimento rifiuti presso la discarica della società.

Cash Generating Unit "Linea Reti Impianti"

Linea Reti e Impianti S.r.l. incorpora gli assets di LGH holding principalmente per quanto riguarda la rete di distribuzione di energia elettrica di Cremona, il termovalorizzatore di Cremona e il business del teleriscaldamento, nel Comune di Cremona, Lodi e Crema. Gli impianti di cogenerazione siti nei tre comuni, hanno rispettivamente una capacità installata di 13MW, 4MW e 6MW. Nel 2016 Linea Reti Impianti ha incorporato Steam S.r.l., società proprietaria di due impianti di cogenerazione nella città di Rho.

L'avviamento risultante dal consolidamento della Business Unit Linea Reti Impianti, pari a 9 milioni di euro, si riferisce, per 6 milioni di euro, essenzialmente alla differenza di consolidamento relativa al plusvalore riconosciuto all'attività di teleriscaldamento e per 3 milioni di euro all'avviamento originatosi per il conferimento avvenuto nel 2010 del ramo distribuzione elettrica da Aem Cremona S.p.A..

Immobilizzazioni diverse dall'avviamento

Impairment test Cash Generating Unit "Energia Elettrica"

La Cash Generating Unit Energia Elettrica afferisce alle Business Unit Generazione e Trading e Business Unit Commerciale di A2A, la cui attività è finalizzata alla generazione e alla vendita sui mercati all'ingrosso e al dettaglio dell'energia elettrica. Il supporto alle aree commerciali è assicurato dalle attività di approvvigionamento combustibili, programmazione e dispacciamento impianti di generazione elettrica nonché dall'ottimizzazione della gestione del portafoglio industriale.

In particolare, le attività relative alla Cash Generating Unit "Energia Elettrica" includono:

  • produzione di energia elettrica: attività di gestione delle centrali attraverso un parco di generazione composto da centrali idroelettriche e termoelettriche con potenza installata pari a circa 10,5 GW;
  • energy management: attività di compravendita di energia elettrica e di combustibili, gassosi e non gassosi, sui mercati all'ingrosso nazionali e internazionali; approvvigionamento dei combustibili necessari e gestione dei titoli ambientali per coprire i fabbisogni delle centrali termoelettriche e dei clienti; pianificazione, programmazione e dispacciamento degli impianti di produzione di energia elettrica;
  • vendite di energia elettrica: attività di commercializzazione di energia elettrica sul mercato dei clienti idonei.

Oltre alle attività svolte direttamente da A2A S.p.A., sono riconducibili alla Cash Generating Unit "Energia Elettrica" le attività effettuate dalle società di seguito riportate:

  • A2A Gencogas S.p.A., A2A Energiefuture S.p.A. e Ergosud S.p.A., produttrici di energia elettrica e operanti in Italia;
  • A2A Energia S.p.A., che svolge attività commerciale.

84

L'impairment test della Cash Generating Unit "Energia Elettrica" si riferisce esclusivamente alle attività correlate all'energia elettrica, escludendo pertanto le attività relative alla Cash Generating Unit "Gas" oggetto di impairment test specifico, così come precedentemente descritto.

Si segnala inoltre che il perimetro della Cash Generating Unit "Energia Elettrica" non comprende:

  • EPCG, società produttrice di energia elettrica operante in Montenegro, in quanto non interconnessa e oggetto di dispacciamento al di fuori dei confini nazionali;
  • la centrale di San Filippo del Mela, di proprietà di A2A Energiefuture S.p.A., operante in regime di Unità Essenziale;
  • l'attività del servizio di Maggior Tutela(*), erogato dalla società A2A Energia S.p.A.;
  • l'attività di trading svolta da A2A S.p.A. (ex A2A Trading S.r.l. fusa per incorporazione nella Capogruppo al 31 dicembre 2016 con efficacia contabile e fiscale al 1° gennaio 2016).

Il valore della Cash Generating Unit "Energia Elettrica" oggetto di impairment test è risultato pari a 1.768 milioni di euro.

Lo scenario di Piano del Gruppo A2A è stato elaborato prendendo a riferimento, per il 2017, le curve forward (quotazioni di mercato al 9 gennaio 2017). Per gli anni successivi e, quindi,

(*) Il servizio di Maggior Tutela si applica ai clienti con utenze domestiche, con utenze per usi diversi dalle abitazioni o per illuminazioni pubblica (ossia piccole imprese connesse in bassa tensione aventi meno di 50 dipendenti e fatturato annuo non superiore a 10 milioni di euro) alimentate in bassa tensione. Tale categoria include tutti gli utenti che non hanno optato per il cd. Mercato Libero o sono rimasti senza fornitore. Il servizio di Maggior Tutela garantisce la fornitura di energia a prezzi stabiliti dall'Autorità per l'Energia Elettrica il Gas ed il Sistema Idrico (AEEGSI).

dal 2018 al 2021 la stima dei diversi parametri (PUN; gas; prezzo petrolio; spark e dark spread; etc..) è stata determinata utilizzando un modello proprietario basato sull'andamento dei fondamentali di domanda ed offerta e delle principali commodities di riferimento, nonché sulle analisi dei principali operatori di mercato ed istituti di ricerca. Lo scenario così elaborato ha portato a valori che risultano in incremento lungo l'arco temporale di analisi, seppure in misura inferiore rispetto a quanto elaborato nel precedente Piano 2016-2020. In particolare, al 2021 (ultimo anno di pianificazione esplicita) i principali valori di riferimento sono i seguenti:

  • Prezzo petrolio: 70,0 \$/bbl;
  • PUN base load: 49,2 €/MWh;
  • PUN peak load: 55,2 €/MWh;
  • Gas al PSV (mercato spot di riferimento del gas in Italia): 18,2 €/MWh.

La ripresa del prezzo dell'energia, in particolare, è stimata in crescita in funzione sia della ripresa del prezzo del petrolio e, ad esso correlata, del gas e, per quota parte, della attesa uscita di capacità di Gruppi CCGT dal mercato.

Il Piano 2017-2021 prevede, inoltre, la partenza del Capacity Market che remunererà la capacità eligibile per un dato ammontare di €/MW secondo modalità attualmente in discussione tra il Governo Italiano e la Commissione Europea da cui sono scaturiti i documenti di consultazione pubblicati da Terna e da AEEGSI nel quarto trimestre 2016 come meglio descritto nel paragrafo "Remunerazione della disponibilità di capacità produttiva" sul fascicolo della Relazione sulla gestione. Tale remunerazione, superiore a quella attualmente in vigore, ma inferiore a quella prevista nel Piano 2016-2020 è stimata a partire dal 2018.

Ai fini della determinazione del valore in uso, sono stati considerati due scenari distinti ed equiprobabili che comportano un diverso trattamento degli incentivi legati al capacity payment definiti rispettivamente "Scenario 1" e "Scenario 2". In particolare, sono stati isolati e valutati separatamente dai flussi operativi generati dagli impianti idroelettrici, termoelettrici (CCGT) e a carbone i flussi relativi al capacity market per la componente di adeguatezza.

Lo "Scenario 1" prevede per il periodo 2017-2021, l'utilizzo dell'EBITDA previsto nel Piano 2017-2021 comprensivo dei ricavi da capacity payment, calcolati in base ad un contributo unitario a regime.

Lo "Scenario 2" differisce per il diverso trattamento dei ricavi da capacity payment. Per il periodo 2017-2021, è stato utilizzato l'EBITDA operativo indicato previsto nel Piano 2017-2021 a cui è stato sommato l'EBITDA relativo al capacity payment calcolato in base ad un contributo unitario a regime inferiore di una percentuale tra del 50% rispetto ai driver unitari utilizzati nello "Scenario 1".

In entrambi gli scenari, gli investimenti di Piano e le variazioni del capitale circolante netto sono stati detratti dagli EBITDA dei due scenari.

Ai fini dell'attualizzazione dei flussi di cassa, è stata seguita la logica temporale mid-year, ipotizzando quindi la generazione dei flussi a metà anno anziché a fine anno.

I tassi di attualizzazione, coerenti con i flussi sopra descritti, sono stati stimati mediante la determinazione del costo medio ponderato del capitale come sopra descritto.

L'impairment test condotto ha comportato una svalutazione pari a 68 milioni di euro.

Nella tabella che segue sono riportati il capitale investito netto al 31 dicembre 2016, il tasso di attualizzazione utilizzato, i tassi di crescita oltre l'orizzonte temporale esplicito, il valore recuperabile ottenuto e la relativa svalutazione.

CGU - senza avviamento
Energia Elettrica
Capitale investito
netto in milioni di
euro al 31 12 2016
WACC Tasso di
crescita g
Valore
Recuperabile
(valore d'uso)
Svalutazione
31 12 2016 1.836 9,9% 1,0% 1.768 (68)
CGU - senza avviamento
Energia Elettrica
Capitale investito
netto in milioni di
euro al 31 12 2015
WACC Tasso di
crescita g
Valore
Recuperabile
(valore d'uso)
Svalutazione
31 12 2015 2.118 9,0% 1,0% 2.014 (104)

86

Sono state inoltre condotte ulteriori analisi e sensitivity considerando i potenziali effetti delle variazioni dei parametri di riferimento del tasso di crescita e del WACC, nonché delle ipotesi sviluppate a livello di capacity payment. Inoltre, a supporto delle valutazioni di impairment, sono state effettuate analisi di sensitivity sul Piano 2017-2021, in particolare per determinare l'effetto sui ricavi e sui costi previsti a Piano di alcune variazioni della domanda di energia elettrica. Tale sensitivity è stata impostata sulla base dell'ipotesi che eventuali picchi di domanda sia positivi che negativi, vengono soddisfatti dagli impianti CCGT in quanto i più adatti a soddisfare richieste improvvise.

È stato successivamente stimato sulla base del clean spark spread di Piano l'impatto sull'EBITDA della CGU "Energia Elettrica" di una variazione dell'1% della domanda di energia elettrica, sia in positivo ("Scenario Aumento") che in negativo ("Scenario Diminuzione"). Ai fini della sensitivity, è stata attribuita una probabilità pari al 60% allo Scenario Diminuzione e al 40% allo Scenario Aumento.

Con riferimento alle sensitivity su WACC e tasso di crescita g, si segnala che una variazione in più/meno 0,1% di WACC determina una variazione del valore d'uso di più/meno 16 milioni di euro, mentre una variazione di più/meno 0,1% del tasso di crescita g determina una variazione del valore d'uso di più/meno 10 milioni di euro.

Ai fini dell'allocazione della perdita di valore complessiva della CGU "Energia Elettrica", si è ritenuto di non imputare alcuna perdita di valore agli impianti idroelettrici. Ciò in ragione sia della redditività che contraddistingue tali impianti sia del criterio di valorizzazione al termine della concessione di tali assets che consentirebbe, in caso di perdita delle gare, di ottenere dei rimborsi dal concessionario entrante.

Relativamente all'impianto termoelettrico a carbone di Monfalcone non è stata allocata alcuna svalutazione in fase di impairment test in quanto lo stesso era stato svalutato in fase di valutazione del ramo d'azienda per il conferimento da A2A S.p.A alla controllata A2A Energiefuture S.p.A.. La svalutazione era risultata pari a 202 milioni di euro.

Per i CCGT, sulla base di specifici parametri tecnici è stato possibile individuare in via induttiva il value in use, ragionevolmente attribuibile ai singoli impianti e, tramite il confronto con i relativi valori di carico, identificare la svalutazione ad essi eventualmente attribuibile. I parametri tecnici utilizzati sono riferiti, con eguale ponderazione, all'indice di obsolescenza tecnica, all'indice di efficienza dei costi, all'indice di costo storico e all'indice di flessibilità tecnica. Con l'applicazione di tale metodologia, la svalutazione della CGU "Energia Elettrica", è stata allocata all'impianto di Gissi per 53 milioni di euro e per 15 milioni di euro all'impianto di Piacenza (entrambi di proprietà di A2A Gencogas S.p.A.).

Gli impianti CCGT di Chivasso, di Sermide e di Cassano, grazie ai loro parametri tecnici, non sono stati oggetto di svalutazione.

Impianto
Milioni di euro
Valore contabile
impianto
pre-svalutazione
31 12 2016
Valore contabile
impianto
post-svalutazione
31 12 2016
Svalutazione
Gissi 250 197 (53)
Piacenza 191 176 (15)
Chivasso 170 170 -
Cassano 160 160 -
Sermide 158 158 -

Cash Generating Unit "EPCG"

In presenza di specifici indicatori di impairment il Gruppo A2A ha effettuato l'impairment test sulla Cash Generating Unit "EPCG". Più precisamente, il Piano 2017-2021 elaborato dal Management di A2A relativo alla CGU "EPCG", presenta delle basi simili rispetto al Piano 2016-2020 elaborato lo scorso anno come di seguito dettagliato:

• nel gennaio 2016 è entrata in vigore la nuova Legge sull'energia che ha stabilito le tariffe per il 2017 ed un framework regolatorio per il triennio 2017-2019. Le modifiche legislative rispetto alla precedente Legge sull'energia impattano notevolmente sul funzionamento di EPCG – FU Supply e impattano positivamente i ricavi di EPCG, in quanto le tariffe per l'attività di distribuzione, sebbene in diminuzione nel 2017 del 5% rispetto al valore del 2016, 87

risultano essere in crescita di circa il 3% all'anno nel periodo 2017-2019. Si consideri che tale incremento è stato già approvato dall'Autorità competente (Regulatornoj agenciji za energetiku – "RAE") e che il framework regolatorio prevede eventuali incrementi tariffari fino al 7%. Tale decisione della RAE consente al management di EPCG di avere visibilità degli andamenti tariffari a lungo termine.

  • nel Piano 2017-2021 sono previsti investimenti in lieve diminuzione di circa 2 milioni di euro rispetto al piano precedente nelle annualità 2016-2020;
  • la chiusura della centrale termoelettrica a carbone di Pljevljia nella prima parte del 2021 e il contestuale inizio dell'attività di importazione a supporto della domanda di energia elettrica stimata (ipotesi già presente nel Piano 2016-2020);
  • sul piano della domanda interna di energia elettrica, il Piano prospetta un andamento crescente tra il 2017 e il 2021. Nello stesso periodo è previsto un incremento delle esportazioni, con un CAGR del 9,2%, dovuto soprattutto alla ultimazione del cavo sottomarino per la commercializzazione di energia elettrica con l'Italia, HVDC Italia – Montenegro, ipotizzata secondo il Piano, nel 2019 e la cui potenza stimata è pari a 500.000 MWh annui. Così il valore complessivo della domanda interna più le esportazioni, aumenta nel periodo di Piano 2017-2021 con CAGR pari a 4,3%;
  • il fabbisogno di carbone, è previsto in forte diminuzione (riduzione media del -24%) tra il 2016 e il 2021, per poi tendere a zero in conseguenza della chiusura della centrale termoelettrica di Pljevlja ipotizzata nel 2021.

Si segnala che il piano di EPCG utilizzato ai fini dello svolgimento dell'impairment test è stato redatto dal management di A2A con il supporto del CEO, di nomina A2A, di EPCG. Esso quindi riflette l'attuale visione strategica del socio A2A sull'andamento atteso della controllata montenegrina.

Il risultato dell'impairment test non ha evidenziato ulteriori perdite durevoli di valore rispetto alla svalutazioni effettuate nel bilancio 2015.

Nella tabella che segue sono riportati il capitale investito netto al 31 dicembre 2016, i tassi di attualizzazione utilizzati e tipologie di valore recuperabile considerato.

CGU - EPCG Valore in
milioni di euro
al 31 12 2016
WACC Tasso di
crescita g
Valore
Recuperabile
(valore d'uso)
Svalutazione
31 12 2016 576 9,9% * 1,0% 586 n.a.

(*) WACC ponderato tra attività regolate e mercato

CGU - EPCG Valore in
milioni di euro
al 31 12 2015
WACC Tasso di
crescita g
Valore
Recuperabile
(valore d'uso)
Svalutazione
31 12 2015 827 10,3% * 1,0% 581 (246)

(*) WACC ponderato tra attività regolate e mercato

La riduzione del WACC per l'impairment test effettuato su EPCG nell'esercizio 2016 riflette la riduzione del tasso di remunerazione delle attività regolate della società e fissato dalla RAE (l'Agenzia di Regolazione del Montenegro) passata dal 7,24 % al 5,86% mentre il WACC utilizzato per le attività di generazione è rimasto invariato al 11,4%.

Cash Generating Unit "San Filippo del Mela"

La centrale di San Filippo del Mela comprende due impianti: SFM 150 kV (gruppo 1) e SFM 220 kV (gruppi 2, 5 e 6).

Gli impairment test svolti negli anni precedenti assumevano di poter mantenere il regime di essenzialità degli impianti della centrale di San Filippo del Mela fino alla fine dell'esercizio 2016.

Con la delibera 803/2016 del 28 dicembre 2016 l'Autorità ha riconosciuto l'impianto di San Filippo del Mela tra gli impianti essenziali ammessi al reintegro dei costi per il periodo di contrattualizzazione con Terna che riguarderà il quinquennio 2017-2021. Dal punto di vista impiantistico, la richiesta del Gruppo per l'ammissione al reintegro ha riguardato solo l'impianto a 220 kV (UP SF2, UP SF5, UP SF6) con la messa a disposizione dell'impianto 150 kV (UP SF1) come riserva dell'UP SF2.

Considerando lo scenario migliorativo, rispetto a quello ipotizzato per gli impairment test svolti negli esercizi precedenti, si è ritenuto opportuno sottoporre la CGU "San Filippo del Mela" a impairment test anche per l'esercizio 2016 per verificare se la valutazione a cui il perito esterno era giunto negli esercizi 2014 e 2015 fosse ancora valida alla luce delle prospettive reddituali legate alla delibera 803/2016 che riconosce l'essenzialità degli impianti per il quinquennio 2017-2021.

Ai fini della determinazione del valore d'uso della CGU "San Filippo del Mela" è stato utilizzato il Piano 2017-2021. La stima del valore d'uso è basata su uno scenario a vita utile definita fino al 2021.

Per la CGU "San Filippo del Mela", non sono state effettuate ipotesi specifiche sull'andamento dei ricavi da capacity payment in considerazione della incompatibilità tra il meccanismo vigente di reintegro dei costi e il meccanismo potenziale del capacity market.

Si segnala che, ai fini dell'attualizzazione dei flussi di cassa, è stata seguita la logica temporale mid-year, ipotizzando quindi la generazione dei flussi a metà anno anziché a fine anno.

CGU - Centrale termoelettrica
San Filippo del Mela
Valore in
milioni di euro
al 31 12 2016
WACC Tasso di
crescita g
Valore
Recuperabile
(valore d'uso)
Ripristino
di valore
31 12 2016 - 9,9% 0,0% 51 51

Note illustrative alle voci della Situazione patrimoniale-finanziaria

CGU - Centrale termoelettrica
San Filippo del Mela
Valore in
milioni di euro
al 31 12 2015
WACC Tasso di
crescita g
Valore
Recuperabile
(valore d'uso)
Svalutazione
31 12 2015 25 9,0% 0,0% 25 -

Il risultato dell'impairment test effettuato sulla CGU ha comportato un ripristino di valore pari a 51 milioni di euro.

3) Partecipazioni e altre attività finanziarie non correnti

Milioni di euro Valore al
31 12 2015
Effetto primo
consolid.
acquisizioni
Variazioni
dell'esercizio
Valore al
31 12 2016
di cui comprese
nella PFN
2016 31 12 2015 31 12 2016
Partecipazioni in imprese valutate con il metodo del
Patrimonio netto
68 4 (5) 67 - -
Altre attività finanziarie non correnti 69 28 (28) 69 57 56
Totale partecipazioni e altre attività finanziarie non correnti 137 32 (33) 136 57 56

La tabella seguente evidenzia il dettaglio delle variazioni:

Partecipazioni valutate col metodo del Patrimonio netto - Milioni di euro Totale
Valore al 31 dicembre 2015 68
Effetto primo consolidamento acquisizioni 2016 4
Variazioni dell'esercizio:
- acquisizioni ed aumenti di capitale
- valutazioni a Patrimonio netto (4)
- svalutazioni
- incassi dividendi di partecipazioni valutate ad equity (1)
- cessioni
- altre variazioni
- riclassificazioni
Totale variazioni dell'esercizio (5)
Valore al 31 dicembre 2016 67

La variazione intervenuta nelle "Partecipazioni in imprese valutate col metodo del Patrimonio netto" riguarda per 4 milioni di euro l'effetto positivo del primo consolidamento del Gruppo LGH, per 8 milioni di euro la valutazione negativa a Patrimonio netto derivante principalmente dalla valutazione delle partecipazioni in Premiumgas e nella società Rudnik Uglja Ad Pljevlja, per 4 milioni di euro le valutazioni positive della partecipazione in ACSM-AGAM S.p.A. e della partecipazione in Metamer, e per 1 milione di euro la variazione negativa derivante dall'incasso di dividendi.

Il dettaglio delle partecipazioni è riportato nell'allegato n. 4 "Elenco delle partecipazioni in società valutate col metodo del Patrimonio netto".

Le "Altre attività finanziarie non correnti" presentano al 31 dicembre 2016 un saldo di 69 milioni di euro (69 milioni di euro al 31 dicembre 2015). L'effetto del primo consolidamento relativo alle acquisizioni 2016 ha portato una variazione positiva pari a 28 milioni di euro, mentre le variazioni dell'esercizio presentano un decremento pari a 28 milioni di euro. Tali attività si riferiscono per 56 milioni di euro a crediti finanziari a medio/lungo termine di cui 13 milioni di euro relativi al Gruppo LGH, costituiti principalmente dalla quota non corrente di crediti finanziari verso soci di minoranza e terzi, e 42 milioni di euro relativi a crediti finanziari per depositi a medio/lungo termine principalmente della controllata EPCG, per 1 milione di euro attività finanziarie verso società oggetto di dismissione, nonché per 13 milioni di euro a partecipazioni in altre imprese, compreso l'effetto del primo consolidamento del Gruppo LGH per 5 milioni di euro, per il cui dettaglio si rimanda all'allegato n. 5 "Elenco delle attività finanziarie disponibili per la vendita".

4) Attività per imposte anticipate

Milioni di euro Valore al
31 12 2015
Effetto primo
consolidamento
acquisizioni
2016
Variazioni
dell'esercizio
Valore al
31 12 2016
Attività per imposte anticipate 308 9 46 363

Le "Attività per imposte anticipate" ammontano a 363 milioni di euro (308 milioni di euro al 31 dicembre 2015), la variazione positiva relativa all'effetto del primo consolidamento delle acquisizioni del 2016 è pari a 9 milioni di euro. La voce accoglie l'effetto netto delle passività per imposte differite e delle attività per imposte anticipate a titolo di IRES e IRAP su variazioni e accantonamenti effettuati esclusivamente ai fini fiscali. Si ritiene probabile la recuperabilità delle "Attività per imposte anticipate" iscritte in bilancio, in quanto i piani futuri prevedono redditi imponibili sufficienti per l'utilizzo delle attività fiscali differite.

I valori al 31 dicembre 2016 relativi alle attività per imposte anticipate/passività per imposte differite sono stati esposti al netto (cd. "Offsetting") in applicazione dello IAS 12.

Si indicano di seguito, in apposita tabella, le principali attività e passività per imposte anticipate/differite.

Milioni di euro Bilancio
consolidato
31 12 2015
Effetto
primo
consolid.
Acquisiz.
2016
Acc.ti
(A)
Utilizzi
(B)
Adeguam.
Aliquote
(C)
Totale
(A+B+C)
IAS 39
a Patrim.
netto
IAS 19
Revised a
Patrimonio
netto
Altri mov.
/Riclass./
Fusioni
Bilancio
consolidato
31 12 2016
Dettaglio imposte anticipate/
differite (attive/passive)
Passività per imposte differite
Differenze di valore delle
immobilizzazioni materiali
701 6 18 (99) - (81) - - - 626
Applicazione del principio
del leasing finanziario (IAS 17)
6 - - - - - - - 6
Applicazione del principio
degli strumenti finanziari (IAS 39)
- - - - - - - - -
Differenze di valore delle
immobilizzazioni immateriali
(4) 13 - - - - - - - 9
Plusvalenze rateizzate - - - - - - - - -
Trattamento di fine rapporto 4 - - - - - - - 4
Avviamento 94 4 1 (7) - (6) - - (49) 43
Altre imposte differite (15) 5 1 (4) - (3) - - 16 3
Totale passività per imposte
differite (A)
786 28 20 (110) - (90) - - (33) 691
Attività per imposte anticipate
Fondi rischi tassati 113 4 25 (19) - 6 - 4 - 127
Differenze di valore delle
immobilizzazioni materiali
618 - 59 (56) - 3 - - - 621
Applicazione del principio
degli strumenti finanziari (IAS 39)
32 2 - - - - (8) - - 26
Fondi rischi su crediti 7 7 8 (10) - (2) - - - 12
Differenze di valore delle
immobilizzazioni immateriali
6 - (1) - (1) - - - 5
Contributi 12 7 - - - - - - - 19
Avviamento 308 1 - (60) - (60) - - (33) 216
Altre imposte anticipate 4 10 33 (19) - 14 - -- - 28
Totale attività per imposte
anticipate (B)
1.094 37 125 (165) - (40) (8) 4 (33) 1.054
EFFETTO NETTO IMPOSTE
DIFFERITE ATTIVE/PASSIVE (B-A)
308 9 105 (55) - 50 (8) 4 - 363

5) Altre attività non correnti

Milioni di euro Valore al
31 12 2015
Effetto primo
consolid.
acquisizioni
Variazioni
dell'esercizio
Valore al
31 12 2016
di cui comprese
nella PFN
2016 31 12 2015 31 12 2016
Strumenti derivati non correnti - 1 3 4 - 4
Altre attività non correnti 6 3 (1) 8 - -
Totale altre attività non correnti 6 4 2 12 - 4

La voce in esame presenta al 31 dicembre 2016 un incremento, al netto dell'effetto del primo consolidamento delle acquisizioni 2016 positivo per 4 milioni di euro, di 2 milioni di euro rispetto al precedente esercizio.

Gli "Strumenti derivati non correnti" risultano pari a 4 milioni di euro (nessun valore al 31 dicembre 2015) e si riferiscono alla valutazione a fair value di uno strumento finanziario alla chiusura dell'esercizio; tale strumento derivato presentava al 31 dicembre 2015 una valutazione a fair value iscritta tra le passività non correnti.

Le "Altre attività non correnti" ammontano a 8 milioni di euro e, al netto dell'effetto del primo consolidamento delle acquisizioni 2016 positivo per 3 milioni di euro, risultano in diminuzione di 1 milione di euro rispetto al 31 dicembre 2015 e sono composte sostanzialmente da depositi cauzionali e da costi già sostenuti, ma di competenza di esercizi futuri.

Attività correnti

6) Rimanenze

Milioni di euro Valore al
31 12 2015
Effetto primo
consolidamento
acquisizioni
2016
Variazioni
dell'esercizio
Valore al
31 12 2016
- Materiali 86 12 (2) 96
- Fondo obsolescenza materiali (26) - (4) (30)
Totale materiali 60 12 (6) 66
- Combustibili 99 - (22) 77
- Altre 22 8 (21) 9
Materie prime, sussidiarie e di consumo 181 20 (49) 152
Combustibili presso terzi 3 - 4 7
Totale rimanenze 184 20 (45) 159

Le "Rimanenze" sono pari a 159 milioni di euro (184 milioni di euro al 31 dicembre 2015), al netto del relativo fondo obsolescenza per 30 milioni di euro (26 milioni di euro al 31 dicembre 2015). L'incremento del fondo obsolescenza si riferisce alla svalutazione delle scorte di materiali dei magazzini di pertinenza delle centrali.

Le rimanenze, al netto dell'effetto del primo consolidamento delle acquisizioni 2016 positivo per 20 milioni di euro, presentano le seguenti variazioni complessivamente negative per 45 milioni di euro:

  • 22 milioni di euro correlati alla diminuzione delle giacenze di combustibili, che al 31 dicembre 2016 ammontano complessivamente a 77 milioni di euro contro 99 milioni di euro al 31 dicembre 2015;
  • 21 milioni di euro per il decremento delle altre rimanenze, che al 31 dicembre 2016 risultano pari a 9 milioni di euro, relativi principalmente al primo consolidamento del Gruppo LGH, contro 22 milioni di euro al 31 dicembre 2015 che si riferivano alle rimanenze di certificati ambientali del portafoglio di trading;
  • 6 milioni di euro relativi alla diminuzione delle rimanenze di materiali, che risultano complessivamente pari a 66 milioni di euro compreso l'effetto del primo consolidamento delle acquisizioni 2016 per 12 milioni di euro, contro 60 milioni di euro al 31 dicembre 2015;
  • 4 milioni di euro relativi all'incremento dei combustibili presso terzi, che al 31 dicembre 2016 sono pari a 7 milioni di euro, mentre al termine del precedente esercizio risultavano pari a 3 milioni di euro.

7) Crediti commerciali

94

Milioni di euro Valore al
31 12 2015
Effetto primo
consolidamento
acquisizioni
2016
Variazioni
dell'esercizio
Valore al
31 12 2016
Crediti commerciali fatture emesse 1.066 200 (212) 1.054
Crediti commerciali fatture da emettere 734 97 289 1.120
(Fondo rischi su crediti) (315) (44) 6 (353)
Totale crediti commerciali 1.485 253 83 1.821

Al 31 dicembre 2016 i "Crediti commerciali" risultano pari a 1.821 milioni di euro (1.485 milioni di euro al 31 dicembre 2015), con un incremento, al netto dell'effetto del primo consolidamento delle acquisizioni 2016 pari a 253 milioni di euro, di 83 milioni di euro. Nel dettaglio le variazioni hanno riguardato:

• per 75 milioni di euro, l'incremento dei crediti commerciali verso clienti: tale posta presenta un saldo di 1.726 milioni di euro alla data di riferimento, compreso l'effetto del primo consolidamento delle acquisizioni 2016 per 252 milioni di euro, rispetto a 1.399 milioni di euro esposti nel bilancio al 31 dicembre 2015;

  • per 7 milioni di euro, l'incremento dei crediti verso collegate che risultano pari a 12 milioni di euro compreso l'effetto del primo consolidamento delle acquisizioni 2016 per 1 milione di euro;
  • per 1 milione di euro, l'incremento delle commesse in corso di svolgimento: tale posta presenta un saldo di 4 milioni di euro alla data di riferimento rispetto ai 3 milioni di euro esposti nel bilancio al 31 dicembre 2015;

Si segnala che il Gruppo effettua su base occasionale cessioni di crediti pro-soluto. Al 31 dicembre 2016 i crediti, non ancora scaduti, ceduti dal Gruppo a titolo definitivo e stornati dall'attivo di bilancio nel rispetto dei requisiti dello IAS 39 ammontavano complessivamente a 43 milioni di euro (101 milioni di euro al 31 dicembre 2015). Alla data di pubblicazione della presente Relazione finanziaria annuale consolidata, tali crediti ammontano a 13 milioni di euro (8 milioni di euro al 31 dicembre 2015). Lo smobilizzo è relativo a crediti commerciali. Si segnala che il Gruppo non ha in essere programmi di factoring rotativo.

Il "Fondo rischi su crediti" è pari a 353 milioni di euro e presenta, al netto dell'effetto del primo consolidamento delle acquisizioni 2016 pari a 44 milioni di euro, un decremento netto di 6 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2015. Tale fondo è ritenuto congruo rispetto al rischio cui si riferisce.

La movimentazione dettagliata del fondo rischi su crediti viene evidenziata nel seguente prospetto:

Milioni di euro Valore al
31 12 2015
Effetto
primo
consolid.
aquisizioni
2016
Accanton. Utilizzi Altre
variazioni
Valore al
31 12 2016
Fondo rischi su crediti 315 44 24 (30) - 353

Si riporta di seguito l'aging dei crediti commerciali:

Milioni di euro 31 12 2015 31 12 2016
Crediti commerciali di cui: 1.485 1.821
Correnti 556 456
Scaduti di cui: 510 598
- Scaduti fino a 30 gg 56 94
- Scaduti da 31 a 180 gg 59 72
- Scaduti da 181 a 365 gg 45 45
- Scaduti oltre 365 gg 350 387
Fatture da emettere 734 1.120
Fondo rischi su crediti (315) (353)

8) Altre attività correnti

Milioni di euro Valore al
31 12 2015
Effetto primo
consolid.
acquisizioni
Variazioni
dell'esercizio
Valore al
31 12 2016
di cui comprese
nella PFN
2016 31 12 2015 31 12 2016
Strumenti derivati correnti 55 1 209 265 16 -
Altre attività correnti di cui: 128 26 (31) 123
- crediti verso la Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali 52 2 (14) 40
- anticipi a fornitori 7 3 1 11
- crediti verso il personale 1 1
- crediti tributari 4 8 12
- crediti di competenza di esercizi/periodi futuri 12 4 (2) 14
- crediti verso Ergosud 19 (10) 9
- crediti verso enti previdenziali 3 3
- Ufficio del bollo 1 (1) -
- crediti per risarcimenti danni 1 1
- crediti per canoni derivazione acqua 1 (1) -
- crediti per anticipi COSAP 5 5
- crediti diversi EPCG 12 1 13
- crediti per depositi cauzionali 1 1
- crediti per canone RAI - 3 3
- crediti diversi per coperture - 3 3
- altri crediti diversi 9 9 (11) 7
Totale altre attività correnti 183 27 178 388 16 -

Le "Altre attività correnti", presentano un saldo pari a 388 milioni di euro rispetto ai 183 milioni di euro al 31 dicembre 2015 ed evidenziano un incremento di 178 milioni di euro, al netto dell'effetto del primo consolidamento delle acquisizioni pari a 27 milioni di euro.

Gli "Strumenti derivati correnti" presentano un incremento di 209 milioni di euro, al netto dell'effetto del primo consolidamento per 1 milione di euro, correlato all'aumento dei derivati su commodity dovuto essenzialmente alla variazione della valutazione a fair value al termine dell'esercizio in esame; i derivati di copertura finanziaria, risultano pari a zero essendo stato rimborsato il prestito obbligazionario in scadenza nell'esercizio a cui si riferivano.

I crediti verso la Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali, pari a 40 milioni di euro (52 milioni di euro al 31 dicembre 2015), si riferiscono ai crediti per perequazioni pertinenti sia l'esercizio 2016 che l'esercizio 2015, a residui crediti per perequazioni inerenti precedenti esercizi, al netto degli incassi effettuati nel corso dell'esercizio in esame.

I crediti tributari, pari a 12 milioni di euro, si riferiscono principalmente a crediti verso l'Erario per IVA, accise e ritenute.

I crediti verso Ergosud, pari a 9 milioni di euro (19 milioni di euro al 31 dicembre 2015) si riferiscono al credito spettante per gli impianti nuovi entranti (centrale di Scandale), inerente quote di diritti di emissione come previsto dalle Delibere dell'AEEGSI n. ARG/elt 194/10 e n. 117/10.

9) Attività finanziarie correnti

Milioni di euro Valore al
31 12 2015
Effetto primo
consolid.
acquisizioni
Variazioni
dell'esercizio
Valore al
31 12 2016
di cui comprese
nella PFN
2016 31 12 2015 31 12 2016
Altre attività finanziarie 165 17 24 206 165 206
Attività finanziarie vs parti correlate 6 3 1 10 6 10
Attività finanziarie vs attività destinata alla vendita - - 2 2 - 2
Totale attività finanziarie correnti 171 20 27 218 171 218

La voce presenta un saldo di 218 milioni di euro (171 milioni di euro al 31 dicembre 2015) compreso l'effetto del primo consolidamento delle acquisizioni 2016 per 20 milioni di euro. Tale posta si riferisce principalmente per 190 milioni di euro a crediti finanziari del Gruppo EPCG riferiti a depositi bancari fruttiferi liberamente disponibili e per 17 milioni di euro a crediti finanziari del Gruppo LGH relativi a crediti finanziari verso Soci di minoranza e terzi.

10) Attività per imposte correnti

Milioni di euro Valore al
31 12 2015
Effetto primo
consolidamento
acquisizioni
2016
Variazioni
dell'esercizio
Valore al
31 12 2016
Attività per imposte correnti 71 5 (6) 70

Le "Attività per imposte correnti" risultano pari a 70 milioni di euro (71 milioni di euro al 31 dicembre 2015) con un decremento di 6 milioni di euro rispetto al precedente esercizio, al netto dell'effetto del primo consolidamento delle acquisizioni 2016 per 5 milioni di euro. Tale voce è composta da crediti verso l'Erario per IRES (31 milioni di euro) relativi principalmente alle richieste a rimborso in conseguenza della deducibilità IRAP ai fini IRES, per IRAP (19 milioni di euro) principalmente relativi alle istanze di rimborso conseguenti al riconoscimento dello status di holding industriale per A2A S.p.A. avvenuto nello scorso esercizio e per Robin Tax (20 milioni di euro) relativi ai crediti richiesti a rimborso/compensazione.

11) Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

Milioni di euro Valore al
31 12 2015
Effetto primo
consolid.
acquisizioni
Variazioni
dell'esercizio
Valore al
31 12 2016
di cui comprese
nella PFN
2016 31 12 2015 31 12 2016
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti 636 86 (320) 402 636 402

Le "Disponibilità liquide e mezzi equivalenti" al 31 dicembre 2016 rappresentano la somma dei saldi bancari e postali attivi del Gruppo di cui 66 milioni di euro relativi al Gruppo EPCG e 26 milioni di euro relativi al Gruppo LGH.

I depositi bancari includono gli interessi maturati anche se non ancora accreditati alla fine dell'esercizio in esame.

12) Attività non correnti destinate alla vendita

Milioni di euro Valore al
31 12 2015
Effetto primo
consolid.
acquisizioni
Variazioni
dell'esercizio
Valore al
31 12 2016
di cui comprese
nella PFN
2016 31 12 2015 31 12 2016
Attività non correnti destinate alla vendita 205 1 (200) 6 38 1

Al 31 dicembre 2016 le "Attività non correnti destinate alla vendita" presentano un saldo pari a 6 milioni di euro e si riferiscono per 4 milioni di euro alla riclassificazione delle attività della società Bellisolina S.r.l. destinata alla vendita ai sensi dell'IFRS 5, per 1 milione di euro ad attività destinate alla vendita del Gruppo EPCG, per 1 milione di euro ad attività destinate alla vendita del Gruppo LGH inerenti il ramo d'azienda relativo all'attività di igiene urbana dell'area lodigiana.

Al 31 dicembre 2015 tale posta comprendeva 203 milioni di euro che si riferivano ad alcuni assets e poste dell'attivo di Edipower S.p.A. riclassificate, ai sensi dell'IFRS 5, in applicazione dell'atto di scissione parziale non proporzionale di Edipower S.p.A. stipulato in data 28 dicembre 2015; l'operazione ha avuto efficacia in data 1° gennaio 2016 come meglio descritto al paragrafo "Eventi di rilievo dell'esercizio".

PATRIMONIO NETTO E PASSIVITÀ

Patrimonio netto

La composizione del Patrimonio netto, il cui valore al 31 dicembre 2016 risulta pari a 3.271 milioni di euro (3.259 milioni di euro al 31 dicembre 2015), è dettagliata nella seguente tabella:

Milioni di euro Valore al
31 12 2015
Variazioni
dell'esercizio
Valore al
31 12 2016
Patrimonio netto di spettanza del Gruppo:
Capitale sociale 1.629 - 1.629
(Azioni proprie) (61) 7 (54)
Riserve 1.005 (87) 918
Risultato d'esercizio di Gruppo 73 151 224
Totale Patrimonio del Gruppo 2.646 71 2.717
Interessi di minoranze 613 (59) 554
Totale Patrimonio netto 3.259 12 3.271

La movimentazione complessiva del Patrimonio netto è positiva per complessivi 12 milioni di euro. Il risultato dell'esercizio ha prodotto un effetto positivo per 224 milioni di euro compensato dalla distribuzione del dividendo per 126 milioni di euro, dalla variazione negativa degli interessi delle minoranze per 59 milioni di euro, nonché alle valutazioni ai sensi degli IAS 32 e 39 dei derivati Cash flow hedge.

13) Capitale sociale

Il "Capitale sociale" ammonta a 1.629 milioni di euro ed è composto da n. 3.132.905.277 azioni ordinarie del valore unitario di 0,52 euro ciascuna.

14) Azioni proprie

Le "Azioni proprie" sono pari a 54 milioni di euro (61 milioni di euro al 31 dicembre 2015), e si riferiscono a n. 23.721.421 azioni proprie detenute dalla capogruppo A2A S.p.A. (n. 26.917.609 azioni proprie al 31 dicembre 2015). Nei mesi di febbraio e marzo 2016 la capogruppo A2A S.p.A. aveva effettuato l'acquisto n. 35.000.000 di azioni proprie con un controvalore pari a 37 milioni di euro nell'ambito del programma di buy back deliberato dall'Assemblea degli Azionisti lo scorso 11 giugno 2015. Le azioni proprie acquisite nel corso dell'esercizio e una ulteriore quota già detenuta nel precedente esercizio sono state utilizzate come parte del corrispettivo per l'acquisto del 51% del capitale sociale di LGH S.p.A. da parte di A2A S.p.A. avvenuto nel mese di agosto 2016 con un controvalore pari a 47 milioni di euro. L'adeguamento del valore delle azioni proprie al valore di costo, rispetto al valore di mercato alla data dell'operazione, ha determinato una variazione positiva per 3 milioni di euro che è stata iscritta, come contropartita, nelle riserve di Patrimonio netto come previsto dai principi internazionali IAS/IFRS.

15) Riserve

Milioni di euro Valore al
31 12 2015
Variazioni
dell'esercizio
Valore al
31 12 2016
Riserve 1.005 (87) 918
di cui:
Variazione fair value derivati Cash flow hedge (33) 31 (2)
Effetto fiscale 8 (8) -
Riserve di Cash flow hedge (25) 23 (2)
Variazione riserve IAS 19 Revised - Benefici a dipendenti (64) 37 (27)
Effetto fiscale 16 (7) 9
Riserve IAS 19 Revised - Benefici a dipendenti (48) 30 (18)

Le "Riserve", che ammontano a 918 milioni di euro (1.005 milioni di euro al 31 dicembre 2015), comprendono la riserva legale, le riserve straordinarie, nonché gli utili portati a nuovo dalle società controllate.

Tale voce comprende inoltre la riserva di Cash flow hedge, negativa per 2 milioni di euro, che riguarda la valorizzazione al termine dell'esercizio dei derivati che rispondono ai requisiti dell'Hedge accounting.

La posta in oggetto include riserve negative pari a 18 milioni di euro relative agli effetti dell'adozione dello IAS 19 Revised – Benefici a dipendenti che prevedono la rilevazione degli utili e delle perdite attuariali direttamente tra le riserve incluse nel Patrimonio netto.

Gli effetti, al 1° gennaio 2016, della scissione parziale non proporzionale di Edipower S.p.A. a favore di Cellina Energy S.r.l. hanno determinato un decremento del Patrimonio del Gruppo pari a 39 milioni di euro.

Raccordo tra il risultato d'esercizio di A2A S.p.A. e il risultato d'esercizio di Gruppo

Milioni di euro 2016 2015
Risultato d'esercizio di A2A S.p.A. 274 (73)
Dividendi infragruppo eliminati nel bilancio consolidato (477) (257)
Risultati delle società controllate, collegate e a controllo congiunto
non recepiti nel bilancio di A2A S.p.A.
362 235
Svalutazioni di partecipazioni in società controllate effettuate nel bilancio
di A2A S.p.A.
55 214
Altre rettifiche di consolidato 10 (46)
Risultato d'esercizio di Gruppo 224 73

Raccordo tra il Patrimonio netto di A2A S.p.A. e il Patrimonio netto di Gruppo

Milioni di euro 31 12 2016 31 12 2015
Patrimonio netto di A2A S.p.A. 2.316 2.162
- Eliminazione della quota della riserva di patrimonio derivante da utili su
operazioni infragruppo per il conferimento dei rami d'azienda
(406) (410)
- Utili (perdite) portate a nuovo 910 768
- Dividendi infragruppo eliminati nel bilancio consolidato (477) (257)
- Risultati delle società controllate non recepiti nel bilancio di A2A S.p.A. 362 235
- Svalutazioni di partecipazioni in società controllate effettuate nel bilancio
di A2A S.p.A.
55 214
Altre rettifiche di consolidato (43) (66)
Patrimonio netto di Gruppo 2.717 2.646

16) Risultato d'esercizio

Risulta positivo per 224 milioni di euro ed accoglie il risultato dell'esercizio in esame.

17) Interessi di minoranze

Milioni di euro Valore al Variazioni Valore al
31 12 2015 dell'esercizio 31 12 2016
Interessi di minoranze 613 (59) 554

Gli "Interessi di minoranze" ammontano a 554 milioni di euro (613 milioni di euro al 31 dicembre 2015) e rappresentano la quota di capitale, di riserve e di risultato di spettanza degli azionisti di minoranza relativi ai Soci terzi di EPCG e del Gruppo LGH.

Il decremento dell'esercizio pari a 59 milioni di euro è riferito principalmente agli effetti della scissione parziale non proporzionale di Edipower S.p.A. a favore di Cellina Energy S.r.l. che ha portato al pieno possesso della partecipazione in Edipower S.p.A. detenuta dalla Capogruppo A2A S.p.A. con la conseguente riduzione degli interessi dei Soci terzi, in parte rettificata dalle quote spettanti ai Soci terzi del Gruppo LGH e dal risultato dell'esercizio spettante ai Soci terzi di EPCG.

PASSIVITÀ

Passività non correnti

18) Passività finanziarie non correnti

Milioni di euro Valore al
31 12 2015
acquisizioni
Effetto primo
Variazioni
consolid.
dell'esercizio
Valore al
31 12 2016
di cui comprese
nella PFN
2016 31 12 2015 31 12 2016
Obbligazioni non convertibili 2.431 294 (245) 2.480 2.431 2.480
Debiti verso banche 657 139 150 946 657 946
Debiti per leasing finanziario 1 4 - 5 1 5
Debiti verso altri finanziatori - 4 1 5 5
Totale passività finanziarie non correnti 3.089 441 (94) 3.436 3.089 3.436

Le "Passività finanziarie non correnti", pari a 3.436 milioni di euro (3.089 milioni di euro al 31 dicembre 2015) di cui 66 milioni di euro di EPCG, presentano, al netto dell'effetto del primo consolidamento delle acquisizioni 2016 pari a 441 milioni di euro, un decremento netto di 94 milioni di euro.

Le "Obbligazioni non convertibili" sono relative ai seguenti prestiti obbligazionari, contabilizzati al costo ammortizzato:

  • 565 milioni di euro, con scadenza novembre 2019 e cedola del 4,50%, il cui valore nominale al 31 dicembre 2016, al netto del riacquisto parziale effettuato a dicembre 2016 per 182 milioni di euro nominali, è pari a 567 milioni di euro;
  • 427 milioni di euro, con scadenza gennaio 2021 e cedola del 4,375%, il cui valore nominale al 31 dicembre 2016, al netto del riacquisto parziale effettuato a dicembre 2016 per 70 milioni di euro nominali, è pari a 430 milioni di euro;
  • 497 milioni di euro, con scadenza gennaio 2022 e cedola del 3,625%, il cui valore nominale è pari a 500 milioni di euro;
  • 299 milioni di euro, Private Placement con scadenza dicembre 2023 e cedola del 4,00%, il cui valore nominale è pari a 300 milioni di euro;
  • 297 milioni di euro, con scadenza febbraio 2025 e cedola dell'1,75%, il cui valore nominale è pari a 300 milioni di euro;
  • 98 milioni di euro, Private Placement in yen con scadenza agosto 2036 e tasso fisso del 5,405%.
  • 297 milioni di euro, riferiti al Gruppo LGH, con scadenza novembre 2018 e cedola del 3,875% il cui valore nominale è pari a 300 milioni di euro.

Il decremento della componente non corrente delle "Obbligazioni non convertibili", pari a 245 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2015, è dovuto al parziale riacquisto dei bond con scadenza 2019 e 2021 eseguito in linea con la strategia del Gruppo volta a ottimizzare il profilo temporale delle scadenze.

I "Debiti verso banche" non correnti ammontano a 946 milioni di euro e presentano un incremento di 150 milioni di euro rispetto alla chiusura dell'esercizio precedente, al netto dell'effetto del primo consolidamento delle acquisizioni 2016 pari 139 milioni di euro. Tale incremento deriva principalmente dall'utilizzo di finanziamenti BEI e di una tranche del finanziamento EBRD da parte di EPCG.

I "Debiti per leasing finanziario" risultano pari a 5 milioni di euro (1 milione di euro al 31 dicembre 2015) e sono relativi principalmente al consolidamento delle acquisizioni del 2016.

Infine, i debiti verso altri finanziatori risultano pari a 5 milioni di euro e sono riferiti principalmente al Gruppo LGH.

19) Benefici a dipendenti

Alla data di riferimento tale posta risulta pari a 365 milioni di euro (332 milioni di euro al 31 dicembre 2015), compreso l'effetto del primo consolidamento delle acquisizioni 2016 per 22 milioni di euro, e presenta le seguenti variazioni:

Milioni di euro Valore al
31 12 2015
Effetto
primo
consolid.
aquisizioni
2016
Accanton. Utilizzi Altre
variazioni
Valore al
31 12 2016
Trattamento di fine rapporto 164 20 26 (13) (21) 176
Benefici a dipendenti 168 2 (9) 28 189
Totale benefici a dipendenti 332 22 26 (22) 7 365

Le altre variazioni si riferiscono principalmente ai versamenti effettuati all'INPS e ai Fondi pensionistici integrativi, nonché alla rilevazione delle differenze attuariali che comprendono l'incremento derivante dal service cost per 1 milione di euro e l'incremento derivante dall'interest cost per 4 milioni di euro, nonché l'incremento derivante dall'actuarial gains/losses per 26 milioni di euro.

Si precisa che le valutazioni tecniche sono state effettuate sulla base delle ipotesi sotto descritte:

2016 2015
Tasso di attualizzazione da 0,0% a 1,3% da 0,24% a 2,03%
Tasso di inflazione annuo da 1,5% a 2,0% da 1,5% a 2,0%
Tasso annuo incremento dei premi anzianità 2,0% 2,0%
Tasso annuo incremento delle mensilità aggiuntive 0,0% 0,0%
Tasso annuo incremento del costo dell'energia elettrica 2,0% 2,0%
Tasso annuo incremento del costo del gas 0,0% 0,0%
Tasso annuo incremento salariale 1,0% 1,0%
Tasso annuo incremento TFR da 2,6% a 3,0% da 2,6% a 3,0%
Tasso annuo medio di incremento delle pensioni integrative 1,1% 1,5%
Frequenze annue di turnover da 2,0% a 5,0% da 2,0% a 5,0%
Frequenze annue di anticipazioni TFR da 2,0% a 2,5% da 2,0% a 2,5%

Si segnala che:

  • il tasso di attualizzazione applicato dal Gruppo varia per società in base alla durata media finanziaria dell'obbligazione. Il tasso di attualizzazione utilizzato è quello corrispondente all'Iboxx Corporate AA;
  • la curva relativa al tasso di inflazione in forza dell'attuale situazione economica, che presenta una particolare volatilità della maggioranza degli indicatori economici, è stato modificato così come riportato in tabella. Tale ipotesi è stata desunta dal "Documento di Economia e Finanza 2015 – Aggiornamento Settembre 2015 Sez. II-Tab II.2" emanato dal MEF e da "Le tendenze di medio lungo periodo del sistema pensionistico e socio-sanitario – Rapporto n. 16" pubblicato dalla Ragioneria Generale dello Stato;
  • il tasso annuo di incremento salariale applicato esclusivamente per le società con in media meno di 50 dipendenti nel corso del 2006 è stato determinato in base ai dati di riferimento comunicati dalle società del Gruppo;
  • il tasso annuo di incremento del TFR, come previsto dall'art. 2120 del Codice Civile, è pari al 75% dell'inflazione più 1,5 punti percentuali;
  • le frequenze annue di anticipazione e di turnover sono desunte dalle esperienze storiche del Gruppo e dalle frequenze scaturenti dall'esperienza dell'Attuario su un rilevante numero di aziende analoghe;
  • per le basi tecniche demografiche si segnala che:
  • per il "decesso" sono state utilizzate le tabelle TG62 (Premungas) e AS62 (altri piani);
  • per l'"inabilità" sono state utilizzate le tavole INPS distinte per età e sesso;
  • per il "pensionamento" è stato utilizzato il parametro 100% al raggiungimento dei requisiti AGO (Assicurazione Generale Obbligatoria);
  • per la "probabilità di lasciare famiglia" è stata utilizzata la tavola nel modello INPS per le proiezioni al 2010;
  • per la "frequenza delle diverse strutture di nuclei superstiti ed età media dei componenti" è stata utilizzata la tavola nel modello INPS per le proiezioni al 2010.

105

Milioni di euro Valore al
31 12 2015
Effetto
primo
consolid.
acquisizioni
2016
Accantona
menti
Rilasci Utilizzi Altre
variazioni
Valore al
31 12 2016
Fondi decommissioning 170 32 (1) (2) 11 210
Fondi spese chiusura e
post-chiusura discariche
145 32 2 (2) (5) 13 185
Fondi fiscali 59 19 (19) (7) (4) 48
Fondi cause legali e contenziosi
del personale
131 4 19 (5) (40) 2 111
Altri fondi rischi 71 6 53 (5) (12) 1 114
Fondi rischi, oneri e passività
per discariche
576 74 93 (32) (66) 23 668

20) Fondi rischi, oneri e passività per discariche

I "Fondi decommissioning", che risultano pari a 210 milioni di euro, compreso l'effetto del primo consolidamento delle acquisizioni 2016 per 32 milioni di euro, accolgono gli oneri per i costi di smantellamento e ripristino dei siti produttivi principalmente relativi alle centrali termoelettriche e agli impianti di termovalorizzazione. Le movimentazioni dell'esercizio hanno riguardato rilasci per 1 milione di euro, utilizzi per 2 milioni di euro, a copertura degli oneri sostenuti nel corso dell'esercizio in esame e altre variazioni in aumento per 11 milioni di euro, che si riferiscono prevalentemente agli effetti degli aggiornamenti dei tassi di attualizzazione utilizzati per la stima degli oneri futuri di smantellamento e ripristino dei siti aventi come contropartita le "Immobilizzazioni materiali".

I "Fondi spese chiusura e post-chiusura discariche", che risultano pari a 185 milioni di euro, compreso l'effetto del primo consolidamento delle acquisizioni 2016 per 32 milioni di euro, si riferiscono all'insieme dei costi che dovranno essere sostenuti in futuro per la sigillatura delle discariche in coltivazione alla data di chiusura del bilancio e per la successiva gestione post-operativa, trentennale e cinquantennale, prevista dall'AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale). Le movimentazioni dell'esercizio hanno riguardato accantonamenti per 2 milioni di euro relativi agli effetti degli aggiornamenti dei tassi di attualizzazione in relazione a cespiti completamente ammortizzati il cui effetto è stato recepito a Conto economico, rilasci per 2 milioni di euro, utilizzi per 5 milioni di euro, che rappresentano gli esborsi effettivi dell'esercizio, e le altre variazioni, positive per 13 milioni di euro, riferite principalmente alla costituzione del fondo spese chiusura e post-chiusura per l'avvio dell'attività del bioreattore di Giussago, nonché agli effetti degli aggiornamenti dei tassi di attualizzazione di cespiti non completamente ammortizzati che trovano contropartita alla voce "Immobilizzazioni materiali".

I "Fondi fiscali", che risultano pari a 48 milioni di euro, si riferiscono agli accantonamenti effettuati a fronte di contenziosi in essere o potenziali verso l'Erario o enti territoriali per imposte dirette e indirette, tributi e accise. Gli accantonamenti dell'esercizio, per 19 milioni di euro, hanno riguardato in particolare il contenzioso ICI/IMU e COSAP con gli enti territoriali, nonché nuove verifiche fiscali aperte nell'esercizio in esame. I rilasci, per 19 milioni di euro, si riferiscono principalmente alla conclusione di alcuni contenziosi ICI/IMU e del contenzioso inerente la verifica tecnica del termovalorizzatore di Brescia. Gli utilizzi, per 7 milioni di euro, si riferiscono agli esborsi dell'esercizio derivanti principalmente dalla sottoscrizione di transazioni con gli enti territoriali, relativamente a contenziosi pendenti o pre-contenziosi. Le altre variazioni, negative per 4 milioni di euro, si riferiscono alla riclassificazione alla voce "Altri debiti" della quota certa che andrà pagata in futuri esercizi relativamente a contenziosi transati e conclusi con gli enti territoriali.

I "Fondi cause legali e contenziosi del personale" risultano pari a 111 milioni di euro, compreso l'effetto del primo consolidamento delle acquisizioni 2016 per 4 milioni di euro, e si riferiscono prevalentemente a cause in essere con Istituti Previdenziali, per 32 milioni di euro, relativi a contributi previdenziali per i quali sono in essere specifici contenziosi, a cause con terzi, per 75 milioni di euro, e con dipendenti, per 4 milioni di euro, a copertura delle passività che potrebbero derivare da vertenze giudiziarie in corso. Gli accantonamenti dell'esercizio, per 19 milioni di euro, e i rilasci dell'esercizio, per 5 milioni di euro, si riferiscono agli accantonamenti relativi a cause con terzi nonché all'accantonamento effettuato per la causa in essere con Istituti Previdenziali. Gli utilizzi, per 40 milioni di euro, si riferiscono principalmente al pagamento effettuato a fronte della causa in corso con Pessina Costruzioni in relazione al contenzioso per Asm Novara S.p.A. come meglio descritto nel paragrafo "Altre informazioni – Asm Novara S.p.A. contenzioso".

Gli "Altri fondi", che risultano pari a 114 milioni di euro, compreso l'effetto del primo consolidamento delle acquisizioni 2016 per 6 milioni di euro, si riferiscono principalmente ai fondi relativi ai canoni di derivazione d'acqua pubblica per 30 milioni di euro, al fondo mobilità per gli oneri derivanti dal piano di ristrutturazione aziendale, per 3 milioni di euro, al fondo per la manutenzione straordinaria del termoutilizzatore di Acerra, per 16 milioni di euro, ai fondi rischi relativi a EPCG, per 17 milioni di euro, nonché ad altri fondi per 48 milioni di euro. Gli accantonamenti dell'esercizio sono risultati pari a 53 milioni di euro e hanno riguardato principalmente l'accantonamento effettuato a copertura di oneri contrattuali, l'accantonamento per canoni di derivazione d'acqua pubblica, l'accantonamento per la manutenzione straordinaria del termoutilizzatore di Acerra, nonché gli accantonamenti di EPCG. I rilasci dell'esercizio sono risultati pari a 5 milioni di euro. Gli utilizzi sono risultati pari a 12 milioni di euro e si riferiscono principalmente ai canoni di derivazione d'acqua pubblica. Le altre variazioni sono positive e pari a 1 milione di euro.

21) Altre passività non correnti

Milioni di euro Valore al
31 12 2015
Effetto primo
consolid.
acquisizioni
Variazioni
dell'esercizio
Valore al
31 12 2016
di cui comprese
nella PFN
2016 31 12 2015 31 12 2016
Altre passività non correnti 72 10 11 93 - -
Strumenti derivati non correnti 27 8 (16) 19 27 19
Totale altre passività non correnti 99 18 (5) 112 27 19

La voce in esame presenta al 31 dicembre 2016 un decremento di 5 milioni di euro rispetto al precedente esercizio, al netto dell'effetto del primo consolidamento delle acquisizioni 2016 per 18 milioni di euro.

Gli "Strumenti derivati non correnti" risultano pari a 19 milioni di euro e presentano, al netto dell'effetto del primo consolidamento delle acquisizioni 2016 positivo per 8 milioni di euro, una variazione negativa pari a 16 milioni di euro rispetto alla chiusura dell'esercizio precedente derivante sia dalla variazione della valutazione al fair value degli strumenti finanziari a chiusura dell'esercizio in esame sia dalla riclassificazione alla voce "Altre attività non correnti" di un derivato che presenta al 31 dicembre 2016 un fair value attivo mentre al 31 dicembre 2015 risultava passivo.

Le "Altre passività non correnti", che presentano un saldo pari a 93 milioni di euro, compreso l'effetto del primo consolidamento delle acquisizioni 2016 per 10 milioni di euro, si riferiscono principalmente a depositi cauzionali da clienti, per 60 milioni di euro, a passività di competenza di esercizi futuri per 8 milioni di euro, a debiti verso fornitori a medio/lungo termine per 3 milioni di euro, nonché ad altre passività non correnti, per 21 milioni di euro, che comprendono principalmente l'effetto dell'iscrizione di clausole di earn out previste dai contratti sottoscritti per l'acquisizione delle nuove partecipazioni avvenute nel corso dell'esercizio.

Passività correnti

22) Debiti commerciali e altre passività correnti

Milioni di euro Valore al
31 12 2015
Effetto primo
consolid.
Variazioni
dell'esercizio
Valore al
31 12 2016
di cui comprese
nella PFN
acquisizioni
2016
31 12 2015 31 12 2016
Acconti 5 (2) 3
Debiti verso fornitori 1.165 163 53 1.381
Totale debiti commerciali 1.170 163 51 1.384 - -
Debiti verso istituti di previdenza e sicurezza sociale 37 2 - 39
Strumenti derivati correnti 51 1 201 253 7
Altre passività correnti di cui: 433 59 (40) 452 - -
- Debiti verso il personale 72 7 2 81
- Debiti verso la Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali 100 (28) 72
- Debiti tributari 44 35 (21) 58
- Debiti per trasparenza fiscale 8 (1) 7
- Debiti per componenti tariffarie sull'energia 105 10 115
- Debiti verso i soci terzi EPCG 20 - 20
- Debiti verso i soci terzi LGH - 3 2 5
- Debiti per ATO 7 (1) 6
- Debiti verso clienti per lavori da eseguire 14 2 (4) 12
- Debiti verso clienti per interessi su depositi cauzionali 3 - 3
- Debiti per passività di competenza di esercizi/periodi successivi 21 2 2 25
- Debiti per servizi ausiliari 1 - 1
- Debiti per incassi da destinare 8 1 9
- Debiti verso assicurazioni 3 - 3
- Debiti per risarcimento danni a terzi 2 (2) -
- Debiti verso comuni rivieraschi 1 - 1
- Debiti per compensazioni accise 6 - 6
- Debiti per compensazioni ambientali 3 (1) 2
- Debiti per canone RAI - 6 6
- Altri debiti diversi 15 10 (5) 20
Totale altre passività correnti 521 62 161 744 7 -
Totale debiti commerciali e altre passività correnti 1.691 225 212 2.128 7 -

I "Debiti commerciali e altre passività correnti" risultano pari a 2.128 milioni di euro (1.691 milioni di euro al 31 dicembre 2015), con un incremento di 212 milioni di euro, al netto dell'effetto del primo consolidamento delle acquisizioni 2016 per 225 milioni di euro.

I "Debiti commerciali" risultano pari a 1.384 milioni di euro e presentano, rispetto alla chiusura dell'esercizio precedente un incremento pari a 51 milioni di euro, al netto dell'effetto del primo consolidamento delle acquisizioni 2016 per 163 milioni di euro.

I "Debiti verso istituti di previdenza e sicurezza sociale" risultano pari a 39 milioni di euro (37 milioni di euro al 31 dicembre 2015), compreso l'effetto del primo consolidamento delle acquisizioni 2016 per 2 milioni di euro, e riguardano la posizione debitoria del Gruppo nei confronti di Istituti Previdenziali e Assistenziali, relativi ai contributi della mensilità di dicembre 2016 non ancora liquidati.

Gli "Strumenti derivati correnti" risultano pari a 253 milioni di euro (51 milioni di euro al 31 dicembre 2015), compreso l'effetto del primo consolidamento delle acquisizioni 2016 per 1 milione di euro, e si riferiscono alla valorizzazione a fair value sia dei derivati su commodity sia dei derivati di copertura finanziaria, riferibili principalmente a contratti di Interest Rate Swap (IRS) a copertura del rischio di variazione sfavorevole dei tassi di interesse sui prestiti obbligazionari in scadenza nell'esercizio. L'incremento è dovuto essenzialmente all'aumento dei derivati su commodity per la valutazione a fair value dell'esercizio.

Le "Altre passività correnti" si riferiscono principalmente a:

  • debiti verso il personale per 81 milioni di euro (72 milioni di euro al 31 dicembre 2015), compreso l'effetto del primo consolidamento delle acquisizioni 2016 per 7 milioni di euro, relativi ai debiti verso i dipendenti per il premio di produttività maturato nell'esercizio, nonché all'onere per le ferie maturate e non godute al 31 dicembre 2016;
  • debiti verso la Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali per 72 milioni di euro al 31 dicembre 2016 (100 milioni di euro al 31 dicembre 2015) inerenti il debito relativo alle componenti tariffarie fatturate e non ancora versate, nonché il debito per le perequazioni passive relative sia a esercizi precedenti sia all'esercizio in esame;
  • debiti tributari per 58 milioni di euro (44 milioni di euro al 31 dicembre 2015), compreso l'effetto del primo consolidamento delle acquisizioni 2016 per 35 milioni di euro, e si riferiscono principalmente ai debiti verso l'Erario per accise e ritenute;
  • debiti per trasparenza fiscale per 7 milioni di euro nei confronti della società collegata Ergosud S.p.A. (8 milioni di euro al 31 dicembre 2015);
  • debiti per componenti tariffarie sull'energia elettrica per 115 milioni di euro al 31 dicembre 2016 (105 milioni di euro al 31 dicembre 2015);
  • debiti verso soci terzi di EPCG per 20 milioni di euro, riclassificati nell'esercizio precedente dalla voce "Interessi di minoranze";
  • debiti per ATO per 6 milioni di euro (7 milioni di euro al 31 dicembre 2015), relativi al pagamento del canone per le concessioni della gestione del servizio idrico;
  • debiti verso clienti per lavori da eseguire per 12 milioni di euro (14 milioni di euro al 31 dicembre 2015), compreso l'effetto del primo consolidamento delle acquisizioni 2016 per 2 milioni di euro. Si riferiscono a preventivi già incassati dai clienti per lavori che non sono ancora stati completati;
  • debiti verso clienti per interessi su depositi cauzionali maturati e non ancora pagati per 3 milioni di euro, invariati rispetto all'esercizio precedente;

  • debiti per passività di competenza di esercizi/periodi successivi per 25 milioni di euro (21 milioni di euro al 31 dicembre 2015), compreso l'effetto del primo consolidamento delle acquisizioni 2016 per 2 milioni di euro, relativi alla sospensione di quote di costi e ricavi di competenza di periodi futuri;

  • debiti per servizi ausiliari, pari a 1 milione di euro, invariati rispetto all'esercizio precedente, relativi al debito residuo sul contenzioso in essere con la CSEA per i servizi ausiliari sul termovalorizzatore di Filago.
Milioni di euro Valore al
Effetto primo
Variazioni
31 12 2015
consolid.
dell'esercizio
acquisizioni
Valore al
31 12 2016
di cui comprese
nella PFN
2016 31 12 2015 31 12 2016
Obbligazioni non convertibili 571 11 (535) 47 571 47
Debiti verso banche 119 45 139 303 119 303
Debiti per leasing finanziario 1 3 (2) 2 1 2
Debiti finanziari verso parti correlate 1 1 2 1 2
Debiti verso altri finanziatori - 4 1 5 - 5
Totale passività finanziarie correnti 692 63 (396) 359 692 359

23) Passività finanziarie correnti

Le "Passività finanziarie correnti" ammontano a 359 milioni di euro, a fronte di 692 milioni di euro rilevati al 31 dicembre 2015 e, al netto dell'effetto del primo consolidamento delle acquisizioni 2016 per 63 milioni di euro, presentano un decremento pari a 396 milioni di euro.

Le "Obbligazioni non convertibili" presentano, al netto dell'effetto del primo consolidamento delle acquisizioni 2016 per 11 milioni di euro, un decremento di 535 milioni di euro dovuto principalmente al rimborso del bond con scadenza novembre 2016.

Al 31 dicembre 2016 sui prestiti obbligazionari sono maturate cedole per interessi pari a 47 milioni di euro (53 milioni di euro al 31 dicembre 2015) di cui 1 milione di euro riferite al consolidamento del Gruppo LGH.

I "Debiti verso banche" correnti ammontano a 303 milioni di euro e, al netto degli effetti del primo consolidamento delle acquisizioni del 2016 pari a 45 milioni di euro, presentano un incremento di 139 milioni di euro principalmente dovuto all'utilizzo di linee di credito per euro 200 milioni di euro.

Infine, i debiti verso altri finanziatori sono pari a 5 milioni di euro e, al netto degli effetti del primo consolidamento delle acquisizioni del 2016 pari a 4 milioni di euro, presentano un incremento pari a 1 milione di euro.

24) Debiti per imposte

Milioni di euro Valore al
31 12 2015
Effetto primo
consolidamento
acquisizioni
2016
Variazioni
dell'esercizio
Valore al
31 12 2016
Debiti per imposte 43 3 (13) 33

I "Debiti per imposte" risultano pari a 33 milioni di euro (43 milioni di euro al 31 dicembre 2015), compreso l'effetto del primo consolidamento delle acquisizioni 2016 per 3 milioni di euro, e presentano un decremento netto di 13 milioni di euro rispetto alla chiusura dell'esercizio precedente.

25) Passività direttamente associate ad attività non correnti destinate alla vendita

Milioni di euro Valore al
31 12 2015
Effetto primo
consolid.
acquisizioni
Variazioni
dell'esercizio
Valore al
31 12 2016
di cui comprese
nella PFN
2016 31 12 2015 31 12 2016
Passività direttamente associate ad attività non correnti
destinate alla vendita
20 2 (15) 7 - 3

Al 31 dicembre 2016 la voce in oggetto risulta pari a 7 milioni di euro e si riferisce alle Passività direttamente associate ad attività non correnti destinate alla vendita della società Bellisolina S.r.l. e del Gruppo LGH inerenti il ramo d'azienda relativo all'attività di igiene urbana dell'area lodigiana.

Al 31 dicembre 2015 la posta risultava pari a 20 milioni di euro e si riferiva principalmente alla riclassificazione, ai sensi dell'IFRS 5, di imposte differite passive di Edipower S.p.A. in relazione alla scissione parziale non proporzionale della stessa.

Indebitamento finanziario netto

26) Indebitamento finanziario netto

(ai sensi della comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 e ESMA/2013/319)

Di seguito si riportano i dettagli dell'indebitamento finanziario netto:

Milioni di euro Note 31 12 2016 Effetto primo
consolid.
acquisizioni
2016
31 12 2015
Obbligazioni-quota non corrente 18 2.480 294 2.431
Finanziamenti bancari non correnti 18 946 139 657
Leasing finanziario non corrente 18 5 4 1
Debiti verso altri finanziatori non correnti 18 5 4 -
Altre passività non correnti 21 19 7 27
Totale indebitamento a medio e lungo termine 3.455 448 3.116
Attività finanziarie non correnti verso parti correlate 3 (7) - (5)
Attività finanziarie non correnti 3 (48) (23) (52)
Crediti finanziari verso società destinate alla vendita 3 (1) - -
Altre attività non correnti 5 (4) - -
Totale crediti finanziari a medio e lungo termine (60) (23) (57)
Totale indebitamento finanziario non corrente netto 3.395 425 3.059
Obbligazioni-quota corrente 23 47 11 571
Finanziamenti bancari correnti 23 303 45 119
Leasing finanziario corrente 23 2 3 1
Debiti verso altri finanziatori correnti 23 5 4 -
Passività finanziarie correnti verso parti correlate 23 2 - 1
Altre passività correnti 22 - - 7
Debiti finanziari in passività destinate alla vendita 25 3 - -
Totale indebitamento a breve termine 362 63 699
Altre attività finanziarie correnti 9 (206) (17) (165)
Attività finanziarie correnti verso parti correlate 9 (10) (3) (6)
Altre attività correnti 8 - - (16)
Crediti finanziari verso società destinate alla vendita 9 (2) - -
Totale crediti finanziari a breve termine (218) (20) (187)
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti 11 (402) (86) (636)
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti inclusi tra le attività
destinate alla vendita
12 (1) - (38)
Totale indebitamento finanziario corrente netto (259) (43) (162)
Indebitamento finanziario netto 3.136 382 2.897

La posizione finanziaria netta del Gruppo comprende la posizione finanziaria netta positiva del Gruppo EPCG per 201 milioni di euro (152 milioni di euro al 31 dicembre 2015).

Note illustrative alle voci di Conto economico

Si segnala che il perimetro di consolidamento al 31 dicembre 2016 è variato rispetto al precedente esercizio per le seguenti operazioni:

  • al 1° gennaio 2016 ha avuto efficacia la scissione parziale non proporzionale di Edipower S.p.A. relativa al cosiddetto "Ramo Cellina" a favore di Cellina Energy S.r.l. (società interamente partecipata da Società Elettrica Altoatesina S.p.A.) in applicazione dell'atto di scissione stipulato tra le parti in data 28 dicembre 2015;
  • nel mese di aprile 2016 il Gruppo A2A tramite Aprica S.p.A. controllata da A2A Ambiente S.p.A. ha acquistato la partecipazione di maggioranza pari al 64% della società LA BI.CO DUE S.r.l., società operante nei servizi di igiene urbana nella Provincia di Brescia, quest'ultima dal mese di aprile è stata consolidata integralmente;

114

  • nel mese di luglio 2016 il Gruppo A2A ha sottoscritto, tramite la sua controllata A2A Ambiente S.p.A., l'atto di acquisto delle azioni delle società del Gruppo RI.ECO-RESMAL operanti nella raccolta, selezione e recupero di rifiuti speciali non pericolosi, plastica, biomasse e in particolare carta da macero, con impianti produttivi nell'hinterland milanese, quest'ultimo dal mese di agosto è stato consolidato integralmente;
  • nel mese di agosto 2016 A2A, AEM Cremona, ASM Pavia, ASTEM Lodi, Cogeme e SCS Crema hanno perfezionato l'operazione di partnership industriale prevista dal contratto sottoscritto il 4 marzo 2016, mediante l'acquisto, da parte di A2A, di una quota pari al 51% del capitale sociale di LGH società operante nelle attività ambientali, nella distribuzione e vendita di energia elettrica e gas, quest'ultima dal mese di agosto è stata consolidata integralmente;
  • in data 20 ottobre 2016 A2A Calore & Servizi S.r.l. ha acquistato il 75% della partecipazione in Consul System S.p.A. la cui attività prevalente è la consulenza tecnica e ingegneristica relativa ai Titoli di Efficienza Energetica e ai Meccanismi Flessibili di Kyoto; la società è stata consolidata integralmente a partire dal mese di novembre;
  • le poste di Conto economico relative a ricavi e costi operativi e alla gestione finanziaria della società Bellisolina S.r.l. detenuta al 100% da A2A Ambiente S.p.A., in precedenza consolidata integralmente, sono state riclassificate, in quanto trattasi di un'operazione di discontinued operation in conformità con quanto previsto dall'IFRS 5, alla voce "Risultato netto da attività operative cessate" a seguito della decisione del management di cedere la

partecipazione. Si precisa che l'impatto a Conto economico di tale riclassificazione risulta non significativo in quanto inferiore al milione di euro.

Per effetto delle operazioni sopra citate i dati economici al 31 dicembre 2016 non risultano omogenei con i corrispondenti dati al 31 dicembre 2015.

27) Ricavi

I ricavi dell'esercizio risultano pari a 5.093 milioni di euro (4.921 milioni di euro al 31 dicembre 2015) di cui 236 milioni di euro, al lordo delle elisioni intercompany, riferibili al primo consolidamento delle società di nuova acquisizione, e presentano quindi un incremento di 172 milioni di euro (+3,5%).

Ricavi - Milioni di euro 31 12 2016 31 12 2015 Variazione % 2016/2015
Ricavi di vendita 3.966 3.947 19 0,5%
Ricavi da prestazioni 842 768 74 9,6%
Ricavi da commesse a lungo termine 5 17 (12) (70,6%)
Totale ricavi di vendita e prestazioni 4.813 4.732 81 1,7%
Altri ricavi operativi 280 189 91 48,1%
Totale ricavi 5.093 4.921 172 3,5%

Di seguito si riporta il dettaglio delle componenti più significative:

Al netto del contributo di LGH (pari a circa 194 milioni di euro), il decremento dei ricavi è prevalentemente riconducibile alla riduzione dei ricavi di vendita di energia elettrica sui mercati all'ingrosso.

Sulla flessione dei ricavi di Gruppo ha pesato inoltre, nonostante l'incremento dei volumi venduti, il calo dei prezzi di vendita sia gas che elettricità registrato nel mercato retail.

Milioni di euro 31 12 2016 31 12 2015 Variazione % 2016/2015
Vendita e distribuzione di energia elettrica 2.639 2.738 (99) (3,6%)
Vendita e distribuzione di gas 958 842 116 13,8%
Vendita calore 138 173 (35) (20,2%)
Vendita materiali 24 12 12 100,0%
Vendita acqua 100 46 54 n.s.
Vendite di certificati ambientali 77 114 (37) (32,5%)
Contributi di allacciamento 30 22 8 36,4%
Totale ricavi di vendita 3.966 3.947 19 0,5%
Prestazioni a clienti 842 768 74 9,6%
Totale ricavi per prestazioni 842 768 74 9,6%
Ricavi da commesse a lungo termine 5 17 (12) (70,6%)
Totale ricavi di vendita e prestazioni 4.813 4.732 81 1,7%
Reintegro costi centrale S. Filippo del Mela
(impianto Unità essenziale)
60 116 (56) (48,3%)
Risarcimenti danni 10 20 (10) (50,0%)
Contributi Cassa Servizi Energetici
ed Ambientali
20 5 15 n.s.
Affitti attivi 2 2 - -
Sopravvenienze attive 42 34 8 23,5%
Incentivi alla produzione da fonti
rinnovabili (feed-in tariff)
101 - 101 n.s.
Altri ricavi 45 12 33 n.s.
Altri ricavi operativi 280 189 91 48,1%
Totale ricavi 5.093 4.921 172 3,5%

Per maggiore informativa si riporta il dettaglio delle voci più significative:

I ricavi per vendite acqua presentano un incremento di 54 milioni di euro, rispetto al precedente esercizio, a seguito principalmente del riconoscimento, alla controllata A2A Ciclo Idrico S.p.A., come da Delibera n. 16/2016, da parte dell'Ente di Governo dell'Ambito di Brescia di partite tariffarie pregresse relative agli esercizi 2007 - 2011 ai sensi della Deliberazione dell'Autorità per l'Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico n. 643/2013/R/idr.

I "Ricavi per prestazioni" presentano un incremento di 74 milioni di euro a seguito di maggiori prestazioni effettuate nell'esercizio.

La voce "Altri ricavi operativi" presenta un incremento pari a 91 milioni di euro derivante principalmente dall'iscrizione, a partire dal 1° gennaio 2016, degli incentivi (pari a 101 milioni di euro) sulla produzione netta da fonti rinnovabili per tutto il residuo periodo di diritto ai Certificati Verdi successivo al 2015 riconosciuti dal Gestore dei Servizi Energetici, in attuazione del Decreto Ministeriale del 6 luglio 2012 relativamente agli impianti da fonti rinnovabili (entrati in esercizio entro il 31 dicembre 2012 e che abbiano maturato il diritto a fruire dei Certificati Verdi), dai ricavi per 26 milioni di euro relativi alla conclusione del meccanismo di cui alla deliberazione 196/2013/R/gas nonché dalla contrazione per 56 milioni di euro dei ricavi relativi al reintegro dei costi della centrale termoelettrica di S. Filippo del Mela che a partire dalla fine di maggio 2016 non è più in regime di essenzialità.

Per un maggior dettaglio delle motivazioni riferibili all'andamento dei ricavi relativi alle varie Business Units, si rimanda a quanto riportato nel paragrafo "Risultati per settore di attività".

28) Costi operativi

I "Costi operativi" sono pari a 3.221 milioni di euro (3.244 milioni di euro al 31 dicembre 2015) di cui 173 milioni di euro, al lordo delle elisioni intercompany, riferibili al primo consolidamento delle società di nuova acquisizione e registrano pertanto una diminuzione di 23 milioni di euro.

Costi operativi - Milioni di euro 31 12 2016 31 12 2015 Variazione % 2016/2015
Costi per materie prime e di consumo 2.177 2.286 (109) (4,8%)
Costi per servizi 791 706 85 12,0%
Totale costi per materie prime e servizi 2.968 2.992 (24) (0,8%)
Altri costi operativi 253 252 1 0,4%
Totale costi operativi 3.221 3.244 (23) (0,7%)

Si riporta, di seguito, il dettaglio delle principali componenti:

I "Costi per materie prime e servizi" ammontano a 2.968 milioni di euro (2.992 milioni di euro al 31 dicembre 2015), di cui 159 milioni di euro riferiti al primo consolidamento delle società di nuova acquisizione, e presentano un decremento di 24 milioni di euro.

Tale riduzione è dovuta all'effetto combinato dei seguenti fattori:

  • i minori acquisti di materie prime e di consumo per 112 milioni di euro, riconducibili alla riduzione dei costi per acquisti di energia e combustibili per 130 milioni di euro, all'effetto netto degli oneri/proventi da copertura su derivati operativi che si decrementano di 13 milioni di euro, all'aumento degli acquisti di materiali per 7 milioni di euro, ed all'incremento degli oneri correlati all'acquisto di certificati ambientali per 24 milioni di euro;
  • l'incremento degli oneri di vettoriamento, appalti e prestazioni di servizi per 85 milioni di euro;
  • la variazione in aumento delle rimanenze di combustibili e materiali per 3 milioni di euro.
Milioni di euro 31 12 2016 31 12 2015 Variazione % 2016/2015
Acquisti di energia e combustibili 1.986 2.116 (130) (6,1%)
Acquisti di materiali 80 73 7 9,6%
Acquisti di acqua 3 3 - -
Oneri da coperture su derivati operativi 4 6 (2) (33,3%)
Proventi da coperture su derivati operativi (19) (8) (11) n.s.
Acquisti di certificati e diritti di emissione 97 73 24 32,9%
Totale costi per materie prime e di
consumo
2.151 2.263 (112) (4,9%)
Oneri di vettoriamento e trasmissione 343 272 71 26,1%
Manutenzioni e riparazioni 148 152 (4) (2,6%)
Servizi da società collegate 1 1 - -
Altri servizi 299 281 18 6,4%
Totale costi per servizi 791 706 85 12,0%
Variazione delle rimanenze di combustibili
e materiali
26 23 3 13,0%
Totale costi per materie prime e servizi 2.968 2.992 (24) (0,8%)
Godimento beni di terzi 108 77 31 40,3%
Canoni concessioni reti distribuzione
Comune di Milano e di Brescia
11 8 3 37,5%
Canoni concessioni derivazione d'acqua 55 60 (5) (8,3%)
Contributi a enti territoriali, consortili
e AEEGSI
11 13 (2) (15,4%)
Imposte e tasse 36 52 (16) (30,8%)
Danni e penalità 3 5 (2) (40,0%)
Sopravvenienze passive 13 20 (7) (35,0%)
Altri costi 16 17 (1) (5,9%)
Altri costi operativi 253 252 1 0,4%
Totale costi operativi 3.221 3.244 (23) (0,7%)

Per maggiore informativa, viene fornito il dettaglio delle componenti più rilevanti:

Margine attività di trading

La tabella sottostante riporta i risultati derivanti dalle negoziazioni dei Portafogli di trading che si riferiscono alle attività di negoziazione sull'energia elettrica, sul gas e sui certificati ambientali.

Margine attività di trading - Milioni di euro Note 31 12 2016 31 12 2015 Variazione
Ricavi 27 1.180 1.145 35
Costi operativi 28 (1.193) (1.136) (57)
Totale margine attività di trading (13) 9 (22)

La marginalità delle attività di trading risulta in riduzione di 22 milioni di euro rispetto al precedente esercizio, già comprensivo del primo consolidamento del Gruppo LGH. Su tale dinamica hanno inciso il venir meno di alcune opportunità sul mercato dei certificati ambientali (quale la conclusione del meccanismo dei Certificati Verdi), la forte contrazione e, per un periodo, l'inversione dei differenziali di prezzo con l'estero, in particolare con Francia e Svizzera.

29) Costi per il personale

Al 31 dicembre 2016 il costo del lavoro, al netto degli oneri capitalizzati, è risultato complessivamente pari a 641 milioni di euro (629 milioni di euro al 31 dicembre 2015) di cui 29 milioni di euro riferibili al primo consolidamento delle società di nuova acquisizione.

Costi per il personale - Milioni di euro 31 12 2016 31 12 2015 Variazione % 2016/2015
Salari e stipendi 460 441 19 4,3%
Oneri sociali 164 163 1 0,6%
Trattamento di fine rapporto 26 25 1 4,0%
Altri costi 36 27 9 33,3%
Totale costi per il personale al lordo
delle capitalizzazioni
686 656 30 4,6%
Costi per il personale capitalizzati (45) (27) (18) 66,7%
Totale costi per il personale 641 629 12 1,9%

Nel dettaglio i "Costi per il personale" si compongono nel modo seguente:

Nella tabella sottostante si espone il numero medio di dipendenti per qualifica:

2016 2015 Variazione
Dirigenti 208 187 21
Quadri 618 548 70
Impiegati 5.770 5.277 493
Operai 6.842 6.326 516
Totale 13.438 12.338 1.100

Al 31 dicembre 2016 il costo del lavoro medio pro-capite, non considerando gli effetti derivanti dalle società di nuova acquisizione, è risultato pari a 50,6 migliaia di euro (50,9 migliaia di euro al 31 dicembre 2015) sostanzialmente in linea rispetto all'esercizio precedente.

Al 31 dicembre 2016 i dipendenti del Gruppo risultano pari a 13.494 (di cui 2.301 appartenenti al Gruppo EPCG) di cui 1.423 unità riferibili al primo consolidamento delle società di nuova acquisizione. Al 31 dicembre 2015 i dipendenti del Gruppo risultavano pari a 12.083 (di cui 2.393 appartenenti al Gruppo EPCG).

Nella voce altri costi del personale sono iscritti incentivi all'esodo per 6 milioni di euro (2 milioni di euro al 31 dicembre 2015).

30) Margine operativo lordo

Alla luce delle dinamiche sopra esposte, il "Margine operativo lordo" consolidato al 31 dicembre 2016 è pari a 1.231 milioni di euro (1.048 milioni di euro al 31 dicembre 2015) di cui 34 milioni di euro derivanti dal primo consolidamento delle società di nuova acquisizione.

Per un maggiore approfondimento si rimanda a quanto descritto nel paragrafo "Analisi per settore di attività".

31) Ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni

Gli "Ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni" sono pari a 775 milioni di euro (833 milioni di euro al 31 dicembre 2015), di cui 43 milioni di euro riferibili al primo consolidamento delle società acquisite nell'esercizio ( 20 milioni di euro di ammortamenti, 16 milioni di euro di svalutazione di valore di immobilizzazioni, 5 milioni di euro di svalutazione crediti e 2 milioni di euro di accantonamenti per rischi), e presentano un decremento di 58 milioni di euro.

Ammortamenti, accantonamenti
e svalutazioni - Milioni di euro
31 12 2016 31 12 2015 Variazione % 2016/2015
Ammortamento delle immobilizzazioni
immateriali
55 54 1 1,9%
Ammortamento delle immobilizzazioni
materiali
374 341 33 9,7%
Svalutazioni nette delle immobilizzazioni 261 359 (98) (27,3%)
Totale ammortamenti e svalutazioni
immobilizzazioni
690 754 (64) (8,5%)
Accantonamenti per rischi 61 57 4 7,0%
Accantonamento per rischi su crediti compresi
nell'attivo circolante
24 22 2 9,1%
Totale ammortamenti, accantonamenti e
svalutazioni
775 833 (58) (7,0%)

Nella successiva tabella si evidenziano le poste di dettaglio:

Gli "Ammortamenti e svalutazioni" risultano pari a 690 milioni di euro (754 milioni di euro al 31 dicembre 2015), di cui 36 milioni di euro riferibili al primo consolidamento delle società di nuova acquisizione, e registrano un decremento complessivo di 64 milioni di euro.

Gli ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali risultano pari a 55 milioni di euro (54 milioni di euro al 31 dicembre 2015). La voce rileva minori ammortamenti per 8 milioni di euro principalmente a seguito dell'adeguamento del processo di ammortamento delle reti di distribuzione gas conseguente alla pubblicazione del bando di gara da parte del Comune di Milano per l'affidamento in concessione del servizio di distribuzione gas in ambito territoriale e maggiori ammortamenti per 9 milioni di euro, di cui 6 milioni di euro riferibili al primo consolidamento delle società di nuova acquisizione e 3 milioni di euro relativi all'implementazione di sistemi informativi.

Gli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali presentano un aumento di 33 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2015 e riguardano:

  • maggiori ammortamenti, per 18 milioni di euro, riferiti principalmente agli investimenti entrati in produzione successivamente al 31 dicembre 2015;
  • maggiori ammortamenti, per 8 milioni di euro, connessi all'incremento dei cespiti correlati all'iscrizione, effettuata al termine del precedente esercizio, del fondo decommissioning per la messa in sicurezza degli impianti;
  • minori ammortamenti, per 8 milioni di euro, conseguenti le svalutazioni degli assets effettuate al 31 dicembre 2015;
  • minori ammortamenti, per 8 milioni di euro, derivanti dalla scissione del cosiddetto "Ramo Cellina" di Edipower S.p.A. a favore di Cellina Energy S.r.l. che ha avuto efficacia dal 1° gennaio 2016;
  • maggiori ammortamenti, per 9 milioni di euro relativi ad un maggior numero di ore di funzionamento dei CCGT delle Centrali di Sermide, Chivasso, Cassano e Piacenza;
  • maggiori ammortamenti conseguenti il primo consolidamento delle società di nuova acquisizione per 14 milioni di euro.

Le svalutazioni nette di immobilizzazioni ammontano a 261 milioni di euro e si riferiscono, per 312 milioni di euro, a svalutazioni delle immobilizzazioni materiali e immateriali, di cui 16 milioni di euro riferiti al primo consolidamento delle società di prima acquisizione e per 51 milioni di euro al ripristino di valore di immobilizzazioni materiali. Le svalutazioni di immobilizzazioni materiali ed immateriali accolgono principalmente, per 202 milioni di euro, la svalutazione dell'impianto termoelettrico di Monfalcone a seguito dei risultati emersi dalla perizia eseguita da un perito esterno indipendente. Inoltre a seguito di Impairment Test:

  • sono state svalutate, per 68 milioni di euro, le centrali di Gissi e Piacenza;
  • è stato svalutato l'avviamento relativo alla CGU "A2A Reti elettriche" per 21 milioni di euro;
  • per 16 milioni di euro si è proceduto alla svalutazione parziale di avviamenti del Gruppo LGH;
  • si è proceduto a "Ripristino di valore delle immobilizzazioni" per 51 milioni di euro relativamente all'impianto di San Filippo Del Mela.

Le svalutazioni sono state effettuate sulle immobilizzazioni materiali ed immateriali a seguito dei risultati emersi in esito al processo di Impairment Test, eseguito da un perito esterno indipendente; per maggiori chiarimenti relativi alle attività di impairment si rimanda alla nota 2 delle presenti Note illustrative.

Per quanto attiene il recepimento di quanto disposto dal cd. "Decreto Sviluppo", volto alla determinazione del valore di riscatto relativo alle cosiddette "opere bagnate" delle concessioni idroelettriche, si segnala che ad oggi non sono stati ancora fissati dalle autorità competenti i parametri di calcolo (coefficienti di rivalutazione e vite utili) necessari per quantificare il valore di riscatto a fine concessione di tali beni. In tale contesto di vacatio normativa, il Gruppo A2A ha proceduto ad effettuare alcune simulazioni stimando le rivalutazioni mediante i coefficienti ISTAT, che risultano essere gli unici dati oggettivamente utilizzabili, e definendo le proprie stime delle vite economico-tecniche dei beni. I risultati delle simulazioni hanno evidenziato un range di variabilità piuttosto ampio, confermando che al momento non è possibile effettuare una stima attendibile dei valori di riscatto alla fine delle concessioni. Tuttavia per le concessioni prossime alla scadenza il valore netto contabile delle cd. "opere bagnate" è risultato significativamente inferiore rispetto al range dei risultati ottenuti. Pertanto, solo per le concessioni prossime alla scadenza (Nucleo idroelettrico della Valtellina), il Gruppo ha bloccato gli ammortamenti a partire dal 30 giugno 2012, mentre si è proseguito in continuità di criteri di valutazione rispetto al passato per le restanti concessioni.

Gli "Accantonamenti per rischi" presentano un effetto netto pari a 61 milioni di euro (57 milioni di euro al 31 dicembre 2015) dovuto agli accantonamenti dell'esercizio per 93 milioni di euro, rettificati dal rilascio di fondi rischi accantonati nei precedenti esercizi per 32 milioni di euro, a seguito del venir meno di alcuni contenziosi in essere.

Gli accantonamenti dell'esercizio hanno riguardato per 2 milioni di euro accantonamenti a fondi spese chiusura e post-chiusura su discariche, per 19 milioni di euro accantonamenti a fondi fiscali, per 14 milioni di euro accantonamenti per oneri contrattuali, per 19 milioni di euro accantonamenti per fondi cause legali e contenziosi del personale, per 17 milioni di euro accantonamenti per canoni idroelettrici, per 11 milioni di euro accantonamenti ad altri fondi rischi relativi ad EPCG e per 11 milioni di euro accantonamenti diversi. I rilasci di fondi rischi accantonati nei precedenti esercizi ammontano a 32 milioni di euro di cui 5 milioni di euro derivanti dal primo consolidamento delle società di nuova acquisizione.

Per maggiori informazioni si rimanda alla nota 20) Fondi rischi, oneri e passività per discariche.

L'"Accantonamento per rischi su crediti" presenta un valore di 24 milioni di euro (22 milioni di euro al 31 dicembre 2015) determinato dall'accantonamento dell'esercizio.

32) Risultato operativo netto

Il "Risultato operativo netto" risulta pari a 456 milioni di euro (215 milioni di euro al 31 dicembre 2015).

33) Risultato da transazioni non ricorrenti

Il "Risultato da transazioni non ricorrenti" risulta positivo per 56 milioni di euro (negativo per 1 milione di euro al 31 dicembre 2015) ed è relativo per 52 milioni di euro alla scissione del cosiddetto "Ramo Cellina" di Edipower S.p.A. a favore di Cellina Energy S.r.l. che ha avuto efficacia dal 1° gennaio 2016 a seguito dell'atto di scissione stipulato tra le parti in data 28 dicembre 2015, come meglio specificato al paragrafo "Eventi di rilievo dell'esercizio", e per 4 milioni di euro ai proventi non ricorrenti della controllata EPCG.

34) Gestione finanziaria

La "Gestione finanziaria" presenta un saldo negativo di 158 milioni di euro (negativo per 138 milioni di euro al 31 dicembre 2015) di cui 10 milioni di euro derivanti dal primo consolidamento delle società di nuova acquisizione.

Di seguito si riporta il dettaglio delle componenti più significative:

Gestione finanziaria - Milioni di euro 31 12 2016 31 12 2015 Variazione % 2016/2015
Proventi finanziari 40 28 12 42,9%
Oneri finanziari (194) (162) (32) 19,8%
Quota dei proventi e degli oneri derivanti
dalla valutazione secondo il Patrimonio
netto delle partecipazioni
(4) (4) - -
Totale gestione finanziaria (158) (138) (20) 14,5%

I "Proventi finanziari" ammontano a 40 milioni di euro (28 milioni di euro al 31 dicembre 2015), di cui 1 milione di euro derivante dal primo consolidamento delle società di nuova acquisizione, e sono così composti:

Proventi finanziari - Milioni di euro 31 12 2016 31 12 2015 Variazione % 2016/2015
Proventi verso istituti di credito 7 10 (3) (30,0%)
Fair value su derivati finanziari 8 1 7 n.s.
Realized su derivati finanziari 8 9 (1) (11,1%)
Proventi da dividendi in altre imprese 1 - 1 n.s.
Altri proventi finanziari di cui: 16 8 8 100,0%
- Proventi finanziari verso Comune di
Brescia (IFRIC 12)
6 3 3 100,0%
- Utili su cambi 3 1 2 n.s.
- Altri proventi 7 4 3 75,0%
Totale proventi finanziari 40 28 12 42,9%

Gli "Oneri finanziari", che ammontano a 194 milioni di euro, di cui 10 milioni di euro derivanti dal primo consolidamento delle società di nuova acquisizione, presentano un incremento di 32 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2015 e sono così composti:

Oneri finanziari - Milioni di euro 31 12 2016 31 12 2015 Variazione % 2016/2015
Interessi su prestiti obbligazionari 125 125 - -
Interessi verso istituti di credito 9 13 (4) (30,8%)
Interessi su finanziamenti Cassa Depositi
e Prestiti
- 2 (2) (100,0%)
Fair value su derivati finanziari - (5) 5 (100,0%)
Realized su derivati finanziari 6 10 (4) (40,0%)
Altri oneri finanziari di cui: 54 17 37 n.s.
- Oneri di attualizzazione 10 8 2 25,0%
- Oneri finanziari (IFRIC 12) 3 4 (1) (25,0%)
- Perdite su cambi 1 1 - -
- Altri oneri 40 4 36 n.s.
Totale oneri finanziari al lordo delle
capitalizzazioni
194 162 32 19,8%
Oneri finanziari capitalizzati - -
Totale oneri finanziari 194 162 32 19,8%

Gli "Altri oneri" pari a 40 milioni di euro comprendono, per 36 milioni di euro, l'onere sostenuto dalla società A2A S.p.A. per il riacquisto parziale delle obbligazioni con scadenza 2019 e 2021 per un importo rispettivamente di 182 milioni di euro e 70 milioni di euro. Tale onere è determinato dalla differenza tra il prezzo di riacquisto ed il valore di iscrizione a bilancio dei bond oggetto dell'operazione.

La valutazione secondo il metodo del Patrimonio netto delle partecipazioni risulta negativa per 4 milioni di euro (negativa per 4 milioni di euro al 31 dicembre 2015) ed è riconducibile principalmente alle svalutazioni delle partecipazioni riferite alle società Rudnik Uglija Ad Pljevlja e Premiumgas S.p.A. e alle valutazioni positive della partecipazione in ACSM-AGAM S.p.A. e di altre partecipazioni minori.

35) Oneri per imposte sui redditi

Oneri per imposte sui redditi - Milioni di euro 31 12 2016 31 12 2015 Variazione
Ires corrente 138 105 33
Irap corrente 25 23 2
Effetto differenze imposte esercizi precedenti 4 (17) 21
Totale imposte correnti 167 111 56
Imposte anticipate 40 142 (102)
Imposte differite (90) (120) 30
Totale oneri/proventi per imposte sui redditi 117 133 (16)

Gli "Oneri per imposte sui redditi" nell'esercizio in esame sono risultati pari a 117 milioni di euro (133 milioni di euro al 31 dicembre 2015).

Si segnala che la Capogruppo A2A determina le imposte IRAP di esercizio sulla base dell'applicazione dell'art. 6, co. 9, del Decreto Legislativo 15 dicembre 1997, n. 446 (metodo cd. delle "holding industriali"), in base al quale l'imponibile è determinato tenendo conto anche dei proventi e oneri finanziari (esclusi quelli relativi a partecipazioni).

La riconciliazione tra l'onere fiscale iscritto a bilancio consolidato e l'onere fiscale teorico, determinato sulla base delle aliquote fiscali teoriche vigenti in Italia è la seguente:

Milioni di euro 2016 2015
Risultato prima delle imposte 354 76
Svalutazioni Immobilizzazioni 261 350
Risultato prima delle imposte rettificato dalle svalutazioni 615 426
Imposte teoriche calcolate all'aliquota fiscale in vigore (1) 169 117
Effetto fiscale delle svalutazioni (72) (28)
Differenze permanenti (7) 15
Effetto one off Irap - (10)
Effetto one off Ires adeguamento aliquota da 27,5% a 24% - 20
Differenze tra aliquote fiscali estere e aliquote fiscali teoriche italiane 2 (4)
Totale imposte a Conto economico (esclusa Irap) 92 110
IRAP CORRENTE 25 23
Totale imposte a Conto economico 117 133

(1) Le imposte sono state calcolate considerando un'aliquota teorica Ires del 27,5%.

36) Risultato netto da attività operative cessate

Il "Risultato netto da attività operative cessate" risulta pari a 2 milioni di euro (nessun valore al 31 dicembre 2015) e deriva dal primo consolidamento del Gruppo LGH.

37) Risultato di pertinenza di terzi

Il "Risultato di pertinenza di terzi" risulta negativo per il Gruppo per 15 milioni di euro e comprende principalmente la quota di competenza di terzi della società EPCG e del Gruppo LGH. Nel precedente esercizio la posta presentava un saldo positivo per il Gruppo per 130 milioni di euro.

38) Risultato d'esercizio di pertinenza del Gruppo

Il "Risultato dell'esercizio di pertinenza del Gruppo" risulta positivo e pari a 224 milioni di euro (positivo per 73 milioni di euro al 31 dicembre 2015).

Risultato per azione

39) Risultato per azione

01 01 2016
31 12 2016
01 01 2015
31 12 2015
Utile (perdita) per azione (in euro)
- di base 0,0724 0,0234
- di base da attività in funzionamento 0,0716 0,0234
- di base da attività destinate alla vendita 0,0008 -
- diluito 0,0724 0,0234
- diluito da attività in funzionamento 0,0716 0,0234
- diluito da attività destinate alla vendita 0,0008 -
Numero medio ponderato delle azioni in circolazione ai fini del calcolo
dell'utile (perdita) per azione
- di base 3.092.517.411 3.105.987.668
- diluito 3.092.517.411 3.105.987.668

Nota sui rapporti con le parti correlate

40) Nota sui rapporti con le parti correlate

Devono ritenersi "parti correlate" quelle indicate dal principio contabile internazionale concernente l'informativa di bilancio sulle operazioni con parti correlate (IAS 24 revised).

Rapporti con gli Enti controllanti e con le imprese controllate da questi ultimi

I Comuni di Milano e Brescia hanno sottoscritto in data 5 ottobre 2007 il Patto parasociale che disciplina gli assetti proprietari di A2A S.p.A., dando luogo a un controllo congiunto paritetico dei Comuni sulla società.

Nello specifico, pertanto, l'operazione di fusione in vigore a partire dal 1° gennaio 2008, a prescindere dalla struttura legale seguita, risultava nella realizzazione di una joint venture, il cui controllo congiunto era esercitato dal Comune di Brescia e dal Comune di Milano, che detenevano ciascuno una partecipazione pari al 27,5%.

In data 13 giugno 2014 l'Assemblea degli Azionisti ha modificato il sistema di governance della società passando dall'originario sistema dualistico, adottato dal 2007, ad un sistema di amministrazione e controllo cd. "tradizionale" mediante la nomina del Consiglio di Amministrazione.

Nel corso del mese di dicembre 2014 il Comune di Milano e il Comune di Brescia hanno venduto una quota azionaria complessiva di A2A S.p.A. pari allo 0,51%, mentre nel corso dei primi due mesi dell'esercizio 2015 il Comune di Milano e il Comune di Brescia hanno venduto una ulteriore quota azionaria di A2A S.p.A. pari al 4,5%.

In data 4 ottobre 2016 i Comuni di Milano e di Brescia hanno rinnovato per un ulteriore triennio, con decorrenza dal 1° gennaio 2017, il Patto parasociale sottoscritto in data 30 dicembre 2013, avente ad oggetto n. 1.566.452.642 azioni ordinarie rappresentative del 50% più due azioni del capitale sociale di A2A S.p.A.. In data 20 maggio 2016 i due Comuni avevano proceduto a sottoscrivere un'appendice al Patto che prevedeva di accorciare da sei mesi a tre mesi il termine della scadenza dell'accordo entro il quale è possibile disdettare lo stesso.

127

In data 26 ottobre 2016 il Comune di Milano ha ricevuto da parte del Comune di Brescia la proposta, approvata dalla Giunta del predetto Comune in data 25 ottobre 2016, di modificare parzialmente gli accordi parasociali relativi ad A2A S.p.A. esistenti tra i due Comuni. Tale proposta prevede in particolare l'impegno dei due Comuni a mantenere sindacato e vincolato, nel nuovo patto, un numero di azioni, detenute in misura paritetica dagli stessi, complessivamente pari al 42% del capitale sociale di A2A S.p.A.. In data 4 novembre 2016 la Giunta del Comune di Milano, dopo avere esaminato favorevolmente la proposta del Comune di Brescia di una parziale modifica del Patto parasociale, ha sottoposto al Consiglio comunale la proposta del nuovo Patto parasociale per le determinazioni finali di competenza.

In data 23 gennaio 2017 il Consiglio comunale di Milano ha approvato il nuovo Patto parasociale tra il Comune di Milano e il Comune di Brescia in merito alla partecipazione detenuta in A2A S.p.A. e ha fatto proprio l'impegno di non procedere all'alienazione di alcuna delle quote di proprietà del Comune di Milano.

Alla data di approvazione della presente Relazione finanziaria annuale consolidata al 31 dicembre 2016 i due azionisti detengono una quota partecipativa pari al 50% più due azioni che consente alle due municipalità di mantenere il controllo sulla società.

128

Tra le società del Gruppo A2A ed i Comuni di Milano e Brescia intercorrono rapporti di natura commerciale relativi alla fornitura di energia elettrica, gas, calore e acqua potabile, ai servizi di gestione degli impianti di illuminazione pubblica e semaforici, ai servizi di gestione degli impianti di depurazione e fognatura, ai servizi di raccolta e spazzamento, nonché ai servizi di videosorveglianza.

Analogamente le società del Gruppo A2A intrattengono rapporti di natura commerciale con le società controllate dai Comuni di Milano e Brescia, quali a titolo esemplificativo Metropolitana Milanese S.p.A., ATM S.p.A., Brescia Mobilità S.p.A., Brescia Trasporti S.p.A. e Centrale del Latte di Brescia S.p.A., fornendo alle stesse energia elettrica, gas, calore e servizi di fognatura e depurazione alle medesime tariffe vigenti sul mercato adeguate alle condizioni di fornitura e svolgendo le prestazioni dei servizi richiesti dalle stesse. Si sottolinea che tali società sono state considerate come parti correlate nella predisposizione dei prospetti riepilogativi ai sensi della Delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010.

I rapporti tra i Comuni di Milano e Brescia e il Gruppo A2A, relativi all'affidamento dei servizi connessi all'illuminazione pubblica, ai semafori, alla gestione e distribuzione di energia elettrica, gas, calore e servizi di fognatura e depurazione, sono regolati da apposite convenzioni e da specifici contratti.

I rapporti intercorsi con i soggetti controllati dai Comuni di Milano e Brescia, che si riferiscono alla fornitura di energia elettrica e gas, sono gestiti a normali condizioni di mercato.

Il 3 aprile 2014 Amsa S.p.A., società controllata da A2A S.p.A., ha sottoscritto con il Comune di Milano un contratto per la fornitura dei servizi di Raccolta Rifiuti, Pulizia Stradale e delle Aree Verdi, Servizi Speciali e Servizi a Richiesta (ad esempio: rimozione discariche abusive, bonifiche e servizio neve) per il periodo 1° gennaio 2014 – 31 dicembre 2016; è attualmente in corso di perfezionamento per il rinnovo di tale contratto.

Rapporti con le società controllate e collegate

La Capogruppo A2A S.p.A. opera come tesoreria centralizzata per la maggioranza delle società controllate.

I rapporti tra le società sono regolati attraverso conti correnti, intrattenuti tra la controllante e le controllate, sui quali si applicano tassi, a condizioni di mercato, a base variabile Euribor con specifici spread per società.

Anche per l'anno 2016 A2A S.p.A. e le società controllate hanno adottato la procedura dell'IVA di Gruppo.

Ai fini dell'IRES, A2A S.p.A. ha aderito al cd. "consolidato nazionale" di cui agli articoli da 117 a 129 del DPR 917/86 con le principali società controllate. A tal fine, con ciascuna società controllata aderente è stato stipulato un apposito contratto per la regolamentazione dei vantaggi/ svantaggi fiscali trasferiti, con specifico riferimento alle poste correnti. Tali contratti disciplinano anche il trasferimento di eventuali eccedenze di ROL come previsto dalla normativa vigente.

La Capogruppo fornisce alle società controllate e collegate servizi di natura amministrativa, fiscale, legale, direzionale e tecnica al fine di ottimizzare le risorse disponibili nell'ambito della società stessa e per utilizzare in modo ottimale il know-how esistente in una logica di convenienza economica. Tali prestazioni sono regolate da appositi contratti di servizio stipulati annualmente. A2A S.p.A. mette inoltre a disposizione delle proprie controllate e delle collegate, presso proprie sedi, spazi per uffici e aree operative, nonché i servizi relativi al loro utilizzo. Tali servizi sono regolati a condizioni di mercato.

Le società A2A gencogas S.p.A. e A2A Energiefuture S.p.A., a fronte di un corrispettivo mensile correlato alla effettiva disponibilità degli impianti termoelettrici, offrono alla Capogruppo il servizio di generazione elettrica.

I servizi di telecomunicazione sono forniti dalla società controllata A2A Smart City S.p.A..

Si evidenzia infine che a seguito della comunicazione Consob emanata il 24 settembre 2010 e recante le disposizioni in materia di operazioni con parti correlate ai sensi della Delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modificazioni, in data 11 novembre 2010 il Gruppo aveva approvato la Procedura per la disciplina delle Operazioni con Parti Correlate, entrata in vigore il 1° gennaio 2011, volta ad assicurare la trasparenza e la correttezza sostanziale e procedurale delle operazioni con parti correlate poste in essere da A2A S.p.A. direttamente, ovvero per il tramite di società controllate, individuate ai sensi del principio contabile internazionale IAS 24 revised. Il Consiglio di Amministrazione del 20 giugno 2016 ha deliberato, previo parere favorevole del Comitato di Controllo Rischi, la revisione della procedura " Disciplina delle operazioni con Parti Correlate". La revisione della Procedura prevede in particolare la riduzione, introdotta in via facoltativa, della soglia per le operazioni con le controllate dei Comuni di Milano e Brescia, al di sopra della quale prevedere l'applicazione della Procedura stessa.

Di seguito vengono riportati i prospetti riepilogativi dei rapporti economici e patrimoniali con parti correlate, ai sensi della Delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010:

Situazione Totale Di cui verso parti correlate
patrimonale-finanzaria
Milioni di euro
31 12 2016 Imprese
collegate
Imprese
correlate
Comune
di Milano
Control
late
Comune
di Milano
Comune
di
Brescia
Control
late
Comune
di Brescia
Persone
fisiche
correlate
Totale
parti
correlate
Incidenza
% sulla
voce di
bilancio
TOTALE ATTIVITÀ DI CUI: 10.379 75 27 69 1 14 1 - 187 1,8%
Attività non correnti 7.315 57 13 - - 4 - - 74 1,0%
Partecipazioni 67 57 10 - - - - - 67 100,0%
Altre attività finanziarie
non correnti
69 - 3 - - 4 - - 7 10,1%
Attività correnti 3.058 18 14 69 1 10 1 - 113 3,7%
Crediti commerciali 1.821 10 11 69 1 10 1 - 102 5,6%
Altre attività correnti 388 - 1 - - - - - 1 0,3%
Attività finanziarie correnti 218 8 2 - - - - - 10 4,6%
TOTALE PASSIVITÀ DI CUI: 7.101 24 7 2 1 8 - 1 43 0,6%
Passività non correnti 4.581 1 2 - - - - - 3 0,1%
Fondo rischi ed oneri 668 1 2 - - - - - 3 0,4%
Passività correnti 2.520 23 5 2 1 8 - 1 40 1,6%
Debiti commerciali 1.384 14 5 2 1 8 - - 30 2,2%
Altre passività correnti 744 7 - - - - - 1 8 1,1%
Passività finanziarie correnti 359 2 - - - - - - 2 0,6%

Nota sui rapporti con le parti correlate

Conto economico Totale Di cui verso parti correlate
Milioni di euro 31 12 2016 Imprese
collegate
Imprese
correlate
Comune
di Milano
Control
late
Comune
di Milano
Comune
di
Brescia
Control
late
Comune
di Brescia
Persone
fisiche
correlate
Totale
parti
correlate
Incidenza
% sulla
voce di
bilancio
RICAVI 5.093 3 46 315 6 37 2 - 409 8,0%
Ricavi di vendita e prestazioni 4.813 3 46 315 6 37 2 - 409 8,5%
Altri ricavi operativi 280 - - - - - - - - 0,0%
COSTI OPERATIVI 3.221 24 4 2 4 9 - - 43 1,3%
Costi per materie prime e servizi 2.968 1 4 - 4 - - - 9 0,3%
Altri costi operativi 253 23 - 2 - 9 - - 34 13,4%
COSTI PER IL PERSONALE 641 - - - - - - 3 3 0,5%
AMMORTAMENTI,
ACCANTONAMENTI
E SVALUTAZIONI
775 2 1 - - - - - 3 0,4%
GESTIONE FINANZIARIA (158) (1) (3) - - 6 - - 2 (1,3%)
Oneri finanziari 194 - - - - - - - - 0,0%
Proventi finanziari 40 - - - - 6 - - 6 15,0%
Quota dei proventi e oneri
derivanti dalla valutazione
secondo il Patrimonio netto
delle partecipazioni
(4) (1) (3) - - - - - (4) 100,0%

Nella sezione "Prospetti contabili consolidati" del presente fascicolo sono riportati i prospetti completi ai sensi della Delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010.

* * *

Relativamente ai compensi percepiti dagli organi di governo societario si rimanda allo specifico fascicolo "Relazione sulla remunerazione – 2017" disponibile sul sito www.a2a.eu.

Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006

41) Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006

Al 1° gennaio 2016 ha avuto efficacia la scissione parziale non proporzionale di Edipower S.p.A. (ora A2A S.p.A.) relativa al cosiddetto "Ramo Cellina" a favore di Cellina Energy S.r.l. (società interamente partecipata da Società Elettrica Altoatesina S.p.A.) in applicazione dell'atto di scissione stipulato tra le parti in data 28 dicembre 2015, che ha portato un impatto positivo a conto economico pari a 52 milioni di euro compresi alla voce "Risultato da transazioni non ricorrenti".

L'esercizio in esame beneficia di 51 milioni di euro di ricavi non ricorrenti della società A2A Ciclo idrico S.p.A. a seguito dell'applicazione della Delibera n. 16/2016 con la quale il Consiglio di Amministrazione dell'Ente di Governo dell'Ambito di Brescia ha approvato il riconoscimento di partite tariffarie pregresse (per gli esercizi 2007-2011) ad A2A Ciclo Idrico S.p.A. ai sensi della Deliberazione dell'Autorità per l'Energia Elettrica il Gas ed il Sistema Idrico n. 643/2013/R/idr.

Garanzie ed impegni con terzi

Milioni di euro 31 12 2016 31 12 2015
Garanzie ricevute 654 460
Garanzie prestate 1.113 1.545

Garanzie ricevute

L'entità delle garanzie ricevute è pari a 654 milioni di euro (460 milioni di euro al 31 dicembre 2015) e sono costituite per 254 milioni di euro da fidejussioni e cauzioni rilasciate dalle imprese appaltatrici a fronte della corretta esecuzione dei lavori assegnati e per 400 milioni di euro da fidejussioni e cauzioni ricevute da clienti a garanzia della regolarità dei pagamenti.

Garanzie prestate e impegni con terzi

L'entità delle garanzie prestate è pari a 1.113 milioni di euro (1.545 milioni di euro al 31 dicembre 2015), di cui a fronte di obblighi assunti nei contratti di finanziamento pari a 284 milioni di euro. Tali garanzie sono state rilasciate da banche per 619 milioni di euro, da assicurazioni per 134 milioni di euro e dalla capogruppo A2A S.p.A., quali parent company guarantee, per 360 milioni di euro.

* * *

Si segnala che le società del Gruppo hanno in concessione beni di terzi, relativi principalmente al ciclo idrico integrato, il cui valore ammonta a 66 milioni di euro.

Altre informazioni

1) Eventi di rilievo del Gruppo successivi al 31 dicembre 2016

Per la descrizione degli eventi si rinvia al paragrafo "Eventi di rilievo successivi al 31 dicembre 2016" della Relazione sulla gestione.

2) Informazioni relative alle azioni proprie

Al 31 dicembre 2016 A2A S.p.A. possiede n. 23.721.421 azioni proprie (n. 26.917.609 al 31 dicembre 2015), pari allo 0,757% del Capitale sociale composto da n. 3.132.905.277 azioni. Nei primi tre mesi dell'esercizio si è registrato un incremento del numero di azioni proprie rispetto al 31 dicembre 2015 di n. 35.000.000 di azioni acquistate tra il 16 febbraio e il 31 marzo 2016 per un controvalore complessivo pari a circa 37 milioni di euro. Nel corso del mese di agosto una quota pari a n. 38.196.188 azioni proprie, per un controvalore pari a 47 milioni di euro, sono state cedute per l'acquisizione della quota di maggioranza di Linea Group Holding S.p.A..

Al 31 dicembre 2016 non sono detenute azioni proprie per il tramite di società controllate, società finanziarie o per interposta persona.

3) Operazioni IFRS 3 revised

134

Nel corso del 2016 il Gruppo A2A ha perfezionato alcune operazioni di acquisizione di partecipazioni, che vengono di seguito riportate:

  • nel mese di aprile Aprica S.p.A., società controllata da A2A Ambiente S.p.A., ha acquistato il 64% del capitale sociale di LA BI.CO DUE S.r.l., società operante nei servizi di igiene urbana nella Provincia di Brescia;
  • nel mese di luglio A2A Ambiente S.p.A. ha concluso l'acquisto del 100% di RI.ECO-RESMAL, gruppo attivo nei servizi raccolta, selezione e recupero di rifiuti nell'hinterland milanese;
  • nel mese di agosto A2A S.p.A. ha acquistato il 51% della multiutility lombarda LGH S.p.A.;
  • nel mese di ottobre A2A Calore & Servizi S.r.l. ha acquistato il 75% di Consul System S.p.A., principale ESCo (Energy Service Company) indipendente italiana.

Le operazioni sopra sintetizzate sono classificabili come business combination ai sensi del principio internazionale IFRS 3 "Aggregazioni aziendali"; il Gruppo ha proceduto a consolidare integralmente le società, mediante l'applicazione dell'acquisition method previsto dall'IFRS 3, in virtù del controllo ottenuto sulle entità acquisite.

L'IFRS 3 stabilisce che tutte le aggregazioni aziendali devono essere contabilizzate applicando il metodo dell'acquisto. L'acquirente, pertanto, rileva tutte le attività, le passività e le passività potenziali identificabili dell'acquisto ai relativi fair value alla data di acquisizione ed evidenzia l'eventuale iscrizione di un avviamento.

Le operazioni di business combination sono rilevate secondo l'acquisition method. Il corrispettivo trasferito in una business combination è determinato alla data di assunzione del controllo ed è pari al fair value delle attività trasferite, delle passività sostenute, nonché degli eventuali strumenti di capitale emessi dall'acquirente. I costi direttamente attribuibili all'operazione sono rilevati a conto economico al momento del relativo sostenimento. Alla data di acquisizione del controllo, il patrimonio netto delle imprese partecipate è determinato attribuendo ai singoli elementi dell'attivo e del passivo patrimoniale il loro fair value, fatti salvi i casi in cui le disposizioni IFRS stabiliscano un differente criterio di valutazione. L'eventuale differenza residua rispetto al costo di acquisto, se positiva, è iscritta alla voce dell'attivo "Avviamento" (di seguito anche goodwill); se negativa, è rilevata a conto economico. Nel caso di assunzione non totalitaria del controllo, la quota di patrimonio netto delle interessenze di terzi è determinata sulla base della quota di spettanza dei valori correnti attribuiti alle attività e passività alla data di assunzione del controllo, escluso l'eventuale goodwill a essi attribuibile (cd. partial goodwill method).

Purchase Price Allocation LA BI.CO DUE S.r.l.

Nel corso del 2016 la società Aprica S.p.A., controllata da A2A Ambiente S.p.A., ha acquisito il 64% del capitale sociale di LA BI.CO DUE S.r.l., società attiva nei servizi di igiene urbana nella Provincia di Brescia.

Il prezzo pattuito per l'acquisizione è stato pari a 1,3 milioni di euro. Aprica S.p.A. ha inoltre sottoscritto con il socio di minoranza della società un patto parasociale, in forza del quale Aprica S.p.A. avrà la facoltà di acquistare, entro una determinata data, l'ulteriore quota di partecipazione pari al 36% in LA BI.CO DUE S.r.l..

A seguito quindi dell'acquisizione nel 2016 del controllo della partecipata LA BI.CO DUE S.r.l., si è proceduto alla valutazione di detta società ai sensi dell'IFRS 3 rilevando il fair value di attività, passività e passività potenziali alla data di acquisizione.

Ai fini dell'attività di allocazione del maggior valore (Purchase Price Allocation) corrisposto per l'acquisizione rispetto alla frazione di patrimonio netto di spettanza, in considerazione della natura strettamente commerciale dell'attività svolta, si è ritenuto che i flussi finanziari di LA BI.CO DUE S.r.l. siano essenzialmente connessi alla capacità della società di mantenere e sviluppare il portafoglio clienti in essere.

In considerazione dei requisiti necessari al fine di rilevare un'attività immateriale ai sensi del menzionato IFRS 3 si è proceduto a rilevare il valore del portafoglio clienti (c.d. Customer List) in essere alla data dell'acquisizione. Il fair value di dette attività è stato determinato da un esperto indipendente facendo riferimento alle informazioni contenute nel contratto di compravendita.

Al fine di procedere alla valutazione di LA BI.CO DUE S.r.l. si è utilizzato il criterio dell'attualizzazione dei flussi di cassa disponibili (discounted cash flow o DCF), che rappresenta una delle principali metodologie alla base di qualunque valutazione di azienda e transazione.

Il valore del capitale investito delle singole società è stato determinato attraverso l'attualizzazione dei flussi finanziari futuri relativi:

  • all'uso continuativo delle attività fino al termine della relativa vita utile;
  • alla dismissione delle attività alla fine della loro vita utile.

I suddetti flussi finanziari sono stati attualizzati al 31 dicembre 2016 utilizzando come tasso di attualizzazione quello applicato da Aprica S.p.A. per la determinazione del prezzo di offerta finale.

I valori risultanti sono stati allocati alle immobilizzazioni immateriali considerando i relativi effetti fiscali mediante lo stanziamento delle corrispondenti passività per imposte differite. Pertanto si è attribuito alla customer list il valore, al lordo dell'effetto delle imposte.

La vita utile di tale maggiore valore, e quindi la durata del relativo ammortamento, è stata determinata per la customer list in 9 anni.

Milioni di euro
Valore contabile delle attività e passività acquisite 1,3
Più:
Adeguamento a Fair Value attività e passività acquisite 1,6
Effetto fiscale (0,5)
Totale del valore delle attività e passività a valori correnti di LA BI.CO DUE S.r.l. 2,4

Purchase Price Allocation perimetro RI.ECO-RESMAL

In data 20 luglio 2016 A2A Ambiente S.p.A., controllata da A2A S.p.A., ha perfezionato l'acquisizione del 100% di RI.ECO-RESMAL, Gruppo attivo nei servizi ambientali nell'hinterland milanese, in particolare nella selezione e recupero di rifiuti.

L'acquisizione del perimetro RI.ECO-RESMAL ha comportato un esborso complessivo pari a 21,9 milioni di euro, di cui 19,5 milioni di euro concordati in misura fissa in sede di acquisizione e i restanti 2,4 milioni di euro riferiti a indennizzi e aggiustamenti prezzo maturati sulla base di specifiche clausole contrattuali.

Ai fini dell'attività di allocazione del maggior valore (Purchase Price Allocation) corrisposto per l'acquisizione rispetto alla frazione di patrimonio netto di spettanza, in considerazione della natura strettamente commerciale dell'attività svolta, si è ritenuto che i flussi finanziari del perimetro RI.ECO-RESMAL siano essenzialmente connessi alla capacità della società di mantenere e sviluppare il portafoglio clienti in essere.

In considerazione dei requisiti necessari al fine di rilevare un'attività immateriale ai sensi del menzionato IFRS 3 si è proceduto a rilevare il valore del portafoglio clienti (c.d. Customer List) in essere alla data dell'acquisizione.

Il fair value di dette attività è stato determinato da un esperto indipendente facendo riferimento alle informazioni contenute nel contratto di compravendita.

Al fine di procedere alla valutazione di RI.ECO-RESMAL si è utilizzato il criterio dell'attualizzazione dei flussi di cassa disponibili (discounted cash flow o DCF), che rappresenta una delle principali metodologie alla base di qualunque valutazione di azienda e transazione.

Il valore del capitale investito delle singole società è stato determinato attraverso l'attualizzazione dei flussi finanziari futuri relativi:

  • all'uso continuativo delle attività fino al termine della relativa vita utile;
  • alla dismissione delle attività alla fine della loro vita utile.

I suddetti flussi finanziari sono stati attualizzati al 31 dicembre 2016 utilizzando come tasso di attualizzazione quello applicato da A2A Ambiente S.p.A. per la determinazione del prezzo di offerta finale.

I valori risultanti sono stati allocati alle immobilizzazioni immateriali considerando i relativi effetti fiscali mediante lo stanziamento delle corrispondenti passività per imposte differite. Pertanto si è attribuito alla customer list il valore, al lordo dell'effetto delle imposte.

La vita utile di tali maggiori valori, e quindi la durata del relativo ammortamento, è stata determinata per la customer list in 14 anni.

Milioni di euro
Valore contabile delle attività e passività acquisite 21,9
Più:
Adeguamento a Fair Value attività e passività acquisite 22,3
Effetto fiscale (6,2)
Totale del valore delle attività e passività a valori correnti del perimetro RI.ECO-RESMAL 38,0

Business combination LGH

L'acquisizione del 51% del capitale sociale di LGH S.p.A. da parte di A2A S.p.A. è stata perfezionata in data 5 agosto 2016 ad un controvalore pari a 98,9 milioni di euro, corrisposti per 51,7 milioni di euro in denaro e in azioni proprie di A2A S.p.A. per un controvalore di 47,2 milioni di euro, di cui 37,2 milioni di euro relativi ad azioni acquistate nel corso del primo semestre 2016 e 10 milioni di euro riferiti ad azioni proprie già detenute in portafoglio al 31 dicembre 2015.

Il controvalore dell'operazione include 9,6 milioni di euro, versati da A2A S.p.A. ai soci di minoranza di LGH S.p.A., legati a specifiche clausole di earn-in fissate in sede di closing dell'operazione.

Sulla base degli accordi contrattuali sottoscritti da A2A S.p.A. con i soci di minoranza di LGH S.p.A., è stato pattuito che A2A S.p.A., entro il terzo anno a decorrere dalla data del closing dell'operazione, all'avverarsi di precise condizioni, procederà a versare fino ad un massimo di 13,9 milioni di euro inclusi nel controvalore dell'acquisizione di LGH S.p.A. pari a 112,8 milioni di euro, regolati da specifiche e ben identificate clausole di earn-out.

Business combination Consul System S.p.A.

In data 20 ottobre 2016 è stato perfezionato l'acquisto del 75% del capitale sociale di Consul System S.p.A., la principale ESCo (Energy Service Company) indipendente italiana, con l'obiettivo di creare sinergie operative e per sviluppare nuovi prodotti e servizi. L'operazione è stata perfezionata dalla ESCo certificata del Gruppo A2A (A2A Calore & Servizi S.r.l.), per un valore di circa 21 milioni di euro (enterprise value relativo al 100%).

È stato inoltre stabilito che, entro il termine previsto per l'approvazione del bilancio di Consul System al 31 dicembre 2020, all'avverarsi di precise condizioni, A2A Calore & Servizi S.r.l. potrà esercitare l'opzione di acquisto del restante 25% del capitale sociale di Consul System S.p.A..

Al 31 dicembre 2016 la contabilizzazione dell'aggregazione aziendale relativa all'acquisizione di LGH e di Consul System è ancora in corso di perfezionamento. A tal proposito, anche in ottemperanza alle disposizioni del principio internazionale IFRS 3 "Aggregazioni aziendali", A2A ha rilevato, temporaneamente nel proprio bilancio consolidato al 31 dicembre 2016, gli importi provvisori degli elementi acquisiti la cui contabilizzazione è oggi incompleta.

In tal senso, la voce "Avviamento" accoglie il differenziale tra il prezzo pagato per l'acquisizione della LGH ed il patrimonio netto della società acquisita all'inizio del mese di agosto 2016, data di completamento dell'operazione e le contabilizzazioni eseguite entro il 31 dicembre 2016.

Il completamento dell'aggregazione è previsto entro 12 mesi dall'acquisizione, periodo concesso dal principio, al termine del quale A2A potrà rettificare con effetto retroattivo gli importi provvisori rilevati alla data di acquisizione, così da riflettere le nuove eventuali informazioni apprese e le analisi eseguite anche da consulenti indipendenti appositamente nominati su fatti e circostanze in essere alla data di acquisizione che, se note, avrebbero influenzato la valutazione degli importi rilevati in tale data.

4) informazioni relative alle attività non correnti possedute per la vendita e alle attività operative cessate (IFRS 5)

Le voci "Attività non correnti destinate alla vendita" e "Passività direttamente associate ad attività non correnti destinate alla vendita" al 31 dicembre 2016 recepiscono la riclassificazione delle attività di proprietà della società Bellisolina S.r.l. ceduta nei primi mesi del 2017 in ottemperanza ad una prescrizione dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, a seguito dell'acquisto del 51% del capitale sociale del Gruppo LGH da parte di A2A S.p.A., delle attività destinate alla vendita del Gruppo EPCG, e delle attività e passività destinate alla vendita del Gruppo LGH inerenti il ramo d'azienda relativo all'attività di igiene urbana dell'area lodigiana; mentre al 31 dicembre 2015 accoglievano alcuni assets di Edipower S.p.A. e le passività ad essi correlate nell'ambito della scissione parziale non proporzionale, efficace dal 1° gennaio 2016, a favore di Cellina Energy S.r.l. (società interamente partecipata da Società Elettrica Altoatesina S.p.A.), relative al cosiddetto "Ramo Cellina", nonché attività e passività della società SEASM S.r.l. che è stata riclassificata alla voce "Partecipazioni" al 31 dicembre 2016 non essendosi perfezionata la cessione della stessa decisa dal management.

I valori riclassificati per le operazioni sopra descritte non hanno richiesto svalutazioni.

Di seguito si riportano i principali dati di natura patrimoniale relativi alle attività/passività anzidette.

Dati al 31 dicembre 2016
Milioni di euro
Assets
Bellisolina
S.r.l.
Gruppo
LGH
Gruppo
EPCG
Totale
ATTIVITÀ E PASSIVITÀ DESTINATE ALLA VENDITA
Attività non correnti 2 1 1 4
Attività correnti 2 - - 2
Totale attività 4 1 1 6
Passività non correnti 2 1 - 3
Passività correnti 3 1 - 4
Totale passività 5 2 - 7

Si precisa che l'impatto a Conto economico della riclassificazione dei ricavi, dei costi operativi e della gestione finanziaria della società Bellisolina S.r.l. non risulta significativo in quanto inferiore al milione di euro, mentre l'impatto economico della riclassificazione dei ricavi, dei costi operativi e della gestione finanziaria relativo al ramo d'azienda del Gruppo LGH presenta un effetto pari a 2 milioni di euro.

5) Gestione dei rischi finanziari

Il Gruppo A2A opera nel mercato dell'energia elettrica, del gas naturale e del teleriscaldamento e, nell'esercizio della sua attività, è esposto a diversi rischi finanziari:

a) rischio commodity;

140

  • b) rischio di tasso di interesse;
  • c) rischio tasso di cambio non connesso a commodity;
  • d) rischio di liquidità;
  • e) rischio di credito;
  • f) rischio equity;
  • g) rischio di default e non rispetto covenants.

Il rischio prezzo delle commodities, connesso alla volatilità dei prezzi delle commodity energetiche (gas, elettricità, olio combustibile, carbone, ecc.) e dei certificati ambientali (diritti di emissione EUA/ETS, certificati verdi, certificati bianchi, ecc) consiste nei possibili effetti negativi che la variazione del prezzo di mercato di una o più commodities possono determinare sui flussi di cassa e sulle prospettive di reddito della società, incluso il rischio tasso di cambio relativo alle commodities stesse.

Il rischio di tasso di interesse è il rischio dell'incremento dei costi finanziari per effetto di una variazione sfavorevole dei tassi di interesse.

Il rischio tasso di cambio non connesso a commodity è il rischio di maggiori costi o minori ricavi derivanti da una variazione sfavorevole dei tassi di cambio fra le valute.

Il rischio di liquidità rappresenta il rischio che le risorse finanziarie non siano sufficienti a far fronte alle obbligazioni finanziarie e commerciali nei termini e scadenze prestabiliti.

Il rischio di credito rappresenta l'esposizione a potenziali perdite derivanti dal mancato adempimento delle obbligazioni assunte dalle controparti commerciali, di trading e finanziarie.

Il rischio equity è il rischio legato alla possibilità di conseguire perdite economiche in base ad una variazione sfavorevole del prezzo delle azioni.

Il rischio di default e covenants attiene alla possibilità che i contratti di finanziamento o i regolamenti dei prestiti obbligazionari, in capo ad una o più società del Gruppo, contengano disposizioni che legittimano le controparti, siano esse banche o detentori di obbligazioni, a chiedere al debitore, al verificarsi di determinati eventi, l'immediato rimborso delle somme prestate.

Di seguito si evidenzia il dettaglio dei rischi cui il Gruppo A2A è esposto.

a. Rischio commodity

a.1) Rischio di prezzo delle commodities e del tasso di cambio connesso all'attività in commodities

141

Il Gruppo è esposto al rischio prezzo, ivi compreso il relativo rischio tasso di cambio, su tutte le commodities energetiche trattate, ossia energia elettrica, gas naturale, calore, carbone, olio combustibile e certificati ambientali; i risultati economici relativi alle attività di produzione, acquisto e vendita risentono delle relative fluttuazioni dei prezzi. Tali fluttuazioni agiscono tanto direttamente quanto indirettamente attraverso formule e indicizzazioni presenti nelle strutture di pricing.

Per stabilizzare i flussi di cassa e per garantire l'equilibrio economico e finanziario del Gruppo, A2A S.p.A. si è dotata di una Energy Risk Policy che definisce chiare linee guida per la gestione ed il controllo dei rischi sopramenzionati e che recepisce le indicazioni del Committee of Chief Risk Officers Organizational Independence and Governance Working Group ("CCRO") e del Group on Risk Management di Euroeletric. Sono stati presi a riferimento inoltre gli accordi del Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria approvati nel giugno 2004 (cd. Basilea 2) e le prescrizioni sancite dai principi contabili internazionali riferiti alle modalità di rilevazione, sulle poste di Conto economico e sulla Situazione patrimoniale-finanziaria, della volatilità dei prezzi delle commodities e dei derivati finanziari.

Nel Gruppo A2A la valutazione del rischio in oggetto è centralizzata in capo alla holding, che ha istituito, all'interno della Struttura Organizzativa Amministrazione, Finanza e Controllo, l'U-

nità Organizzativa di Group Risk Management con il compito di gestire e monitorare il rischio mercato e di commodity, di elaborare e valutare i prodotti energetici strutturati, di proporre strategie di copertura finanziaria del rischio energetico, nonché di supportare i vertici aziendali nella definizione di politiche di Energy Risk Management di Gruppo.

Annualmente A2A S.p.A. definisce i limiti di rischio commodity del Gruppo, approvando PaR e VaR proposti in sede di Comitato Rischi, in concomitanza con l'approvazione del Budget/Piano Industriale; il Risk Management vigila sul rispetto di tali limiti e propone ai vertici aziendali le strategie di copertura volte a riportare il rischio entro i limiti definiti.

Il perimetro delle attività soggette al controllo del rischio riguarda il portafoglio costituito da tutte le posizioni sul mercato fisico dei prodotti energetici sia in acquisto/produzione che in vendita e da tutte le posizioni sul mercato dei derivati energetici delle società appartenenti al Gruppo.

Ai fini del monitoraggio dei rischi vengono segregati e gestiti in modo differente il Portafoglio Industriale da quello di Trading. In particolare si definisce Portafoglio Industriale l'insieme dei contratti sia fisici che finanziari direttamente connessi all'attività industriale del Gruppo, ossia che hanno come obiettivo la valorizzazione della capacità produttiva anche attraverso l'attività di commercializzazione all'ingrosso e al dettaglio di gas, energia elettrica e calore.

Il Portafoglio di Trading è costituito dall'insieme di tutti quei contratti, sia fisici che finanziari, sottoscritti con la finalità di ottenere un profitto aggiuntivo rispetto a quello ottenibile dall'attività industriale, ossia di tutti quei contratti che pur accessori all'attività industriale non sono strettamente necessari alla stessa.

Al fine di individuare l'attività di Trading, il Gruppo A2A si attiene alla Direttiva Capital Adequacy e alla definizione di attività "held for trading", come da Principio Contabile Internazionale IAS 39, che definisce tali le attività finalizzate a conseguire un profitto dalla variazione a breve termine nei prezzi e nei margini di mercato, senza scopo di copertura, e destinate a generare un portafoglio ad elevato turnover.

Data quindi la diversa finalità, i due Portafogli sono segregati e monitorati separatamente con strumenti e limiti specifici. In particolare, le attività di Trading sono soggette ad apposite procedure operative di controllo e gestione dei rischi, declinate nei Deal Life Cycle.

I vertici aziendali vengono aggiornati sistematicamente sull'evoluzione del rischio commodity del Gruppo dall'Unità Organizzativa di Group Risk Management che controlla l'esposizione netta, calcolata centralmente, sull'intero portafoglio di asset e di contratti e monitora il livello complessivo di rischio economico assunto dal Portafoglio Industriale e dal Portafoglio di Trading (Profit at Risk - PaR, Value at Risk – VaR, Stop Loss).

a.2) Strumenti derivati su commodity, analisi delle operazioni

Derivati del Portafoglio Industriale definibili di Copertura

L'attività di copertura dal rischio prezzo attraverso l'utilizzo di strumenti finanziari derivati è finalizzata alla protezione dalla volatilità del prezzo dell'energia elettrica sul mercato di Borsa (IPEX), alla stabilizzazione dei margini di vendita dell'energia elettrica sul mercato all'ingrosso con particolare attenzione alle vendite ed agli acquisti a prezzo fisso ed alla stabilizzazione delle differenze di prezzo derivanti dalle diverse indicizzazioni del prezzo del gas e dell'energia elettrica. A tal fine, nel corso dell'esercizio, sono stati conclusi contratti di copertura sui contratti di acquisto e vendita di energia elettrica e contratti di copertura del corrispettivo di utilizzo della capacità di trasporto di energia elettrica tra le zone del mercato IPEX (cd. contratti CCC); sono stati inoltre conclusi contratti di copertura con primari istituti di credito sui contratti di acquisto di carbone e di gas con la finalità di proteggere il margine proveniente dalle vendite e contestualmente mantenere il profilo di rischio entro i limiti definiti sulla base di quanto stabilito dalla Energy Risk Policy di Gruppo.

Il Gruppo A2A, nell'ambito dell'ottimizzazione del portafoglio dei diritti di emissione di gas serra (vedi Direttiva 2003/87/CE), ha stipulato contratti sia Future che Forward sul prezzo di Borsa ECX ICE (European Climate Exchange). Queste operazioni si configurano contabilmente come operazioni di copertura nel caso di eccedenze/deficit di quote dimostrabili.

Il fair value al 31 dicembre 2016 è pari a 8,1 milioni di euro (-5,5 milioni di euro al 31 dicembre 2015).

Derivati del Portafoglio Industriale non definibili di Copertura

Sempre in un'ottica di ottimizzazione del Portafoglio Industriale, sono stati stipulati contratti di copertura del corrispettivo di utilizzo della capacità di trasporto di energia elettrica tra le zone del mercato IPEX (cd. contratti CCC), nonché contratti Forward sul prezzo di Borsa dei certificati ambientali EUA (ECX ICE).

Queste operazioni non si configurano contabilmente come operazioni di copertura in quanto non sussistono i requisiti richiesti dai principi contabili.

Il fair value al 31 dicembre 2016 è pari a -0,2 milioni di euro (0,0 milioni di euro al 31 dicembre 2015).

Derivati del Portafoglio di Trading

Il Gruppo A2A ha stipulato, nell'ambito della sua attività di Trading, contratti Future sulle principali Borse europee dell'energia (EEX, Powernext) e contratti Forward sul prezzo dell'energia elettrica con consegna in Italia e nei paesi limitrofi, quali Francia, Germania e Svizzera. Il Gruppo ha stipulato inoltre, con gli operatori di Rete dei Paesi limitrofi, contratti di interconnessione, che si configurano come acquisti di opzioni. Sono stati stipulati contratti Forward sul prezzo di Borsa dei certificati ambientali EUA (ECX ICE) nonché contratti Future, che consentono sia la consegna dei diritti al prezzo contrattuale che il pagamento per cassa (cash-settlement) del differenziale tra prezzo di mercato e prezzo contrattuale. Sempre con riferimento all'attività di Trading, sono stati stipulati sia contratti Future che Forward sul prezzo di Borsa del gas (ICE-Endex, CEGH).

Il fair value al 31 dicembre 2016 è pari a 4,8 milioni di euro (0,5 milioni di euro al 31 dicembre 2015).

a.3) Energy Derivatives, valutazione dei rischi dei derivati del Portafoglio Industriale

144

Per valutare l'impatto che le oscillazioni del prezzo di mercato del sottostante hanno sui derivati finanziari sottoscritti dal Gruppo A2A ascrivibili al Portafoglio Industriale, viene utilizzato lo strumento del PaR(1) o Profit at Risk, ossia la variazione del valore del portafoglio di strumenti finanziari derivati entro ipotesi di probabilità prestabilite per effetto di uno spostamento degli indici di mercato. Il PaR viene calcolato con il metodo Montecarlo (minimo 10.000 scenari) ed un livello di confidenza del 99% e prevede la simulazione di scenari per ogni driver di prezzo rilevante in funzione della volatilità e delle correlazioni ad essi associate utilizzando, come livello centrale, le curve forward di mercato alla data di Bilancio ove disponibili. Attraverso tale metodo, dopo aver ottenuto una distribuzione di probabilità associata alle variazioni di risultato dei contratti finanziari in essere, è possibile estrapolare la massima variazione attesa nell'arco temporale dato dall'esercizio contabile ad un prestabilito livello di probabilità. Sulla base della metodologia descritta, nell'arco temporale pari all'esercizio contabile ed in caso di movimenti estremi dei mercati, corrispondenti ad un intervallo di confidenza del 99% di probabilità, la variazione negativa attesa massima sui derivati in oggetto in essere al 31 dicembre 2016 risulta pari a 10,851 milioni di euro (50,789 milioni di euro al 31 dicembre 2015).

Di seguito si riportano i risultati della simulazione con le variazioni massime associate:

Milioni di euro 31 12 2016 31 12 2015
Profit at Risk (PaR) Worst case
Best case
Worst case Best case
Livello di confidenza del 99% (10,851) 13,759 (50,789) 62,560

(1) Profit at Risk: misura statistica del massimo scostamento potenziale negativo del margine di un portafoglio di attività in caso di movimenti sfavorevoli dei mercati, in un dato orizzonte temporale e con un intervallo di confidenza definito.

Ciò significa che il Gruppo A2A si attende con una probabilità del 99%, di non avere variazioni rispetto al fair value al 31dicembre 2016 superiori a 10,851 milioni di euro sull'intero portafoglio degli strumenti finanziari in essere, per effetto di eventuali oscillazioni avverse del prezzo delle commodities nei 12 mesi successivi.

Nel caso si manifestassero variazioni negative dei fair value sui derivati, tali variazioni sarebbero compensate dalle variazioni del sottostante conseguente al variare dei prezzi di mercato.

a.4) Energy Derivatives, valutazione dei rischi dei derivati di Trading

Per valutare l'impatto che le oscillazioni dei prezzi di mercato del sottostante hanno sui derivati finanziari sottoscritti dal Gruppo A2A ascrivibili al Portafoglio di Trading, viene utilizzato lo strumento del VaR(2) o Value at Risk, ossia la variazione negativa del valore del portafoglio di strumenti finanziari derivati entro ipotesi di probabilità prestabilite per effetto di uno spostamento avverso degli indici di mercato. Il VaR viene calcolato con la metodologia RiskMetrics, in un periodo di riferimento (holding period) pari a 1 giorno e un livello di confidenza pari al 99%. Per i contratti per i quali non è possibile effettuare la stima giornaliera del VaR vengono utilizzate metodologie alternative quali il cd. stress test analysis.

Sulla base della metodologia descritta, in caso di movimenti estremi dei mercati, corrispondenti ad un intervallo di confidenza del 99% di probabilità e con un periodo di riferimento pari a 1 giorno, la perdita attesa massima sui derivati in oggetto in essere al 31 dicembre 2016 risulta pari a 1,794 milioni di euro (1,067 milioni di euro al 31 dicembre 2015). Al fine di garantire un monitoraggio più stretto dell'attività, vengono inoltre fissati per ogni anno dei limiti di VaR e di Stop Loss (somma algebrica di VaR, P&L Realized e P&L Unrealized).

Di seguito si riportano i risultati delle valutazioni:

Milioni di euro 31 12 2016 31 12 2015
Value at Risk (VaR) VaR Stop loss VaR Stop loss
Livello di confidenza 99%, holding
period 1 giorno
(1,794) (13,215) (1,067) (1,067)

b. Rischio di tasso di interesse

La volatilità degli oneri finanziari associata all'andamento dei tassi di interesse viene monitorata e mitigata tramite una politica di gestione del rischio tasso volta all'individuazione di un mix

(2) Value at Risk: misura statistica del massimo scostamento potenziale negativo del fair value di un portafoglio di attività in caso di movimenti sfavorevoli dei mercati, in un dato orizzonte temporale e con un intervallo di confidenza definito.

equilibrato di finanziamenti a tasso fisso e a tasso variabile e l'utilizzo di strumenti derivati di copertura che limitino gli effetti delle fluttuazioni dei tassi di interesse.

Al 31 dicembre 2016 la struttura del debito lordo è la seguente:

Milioni di euro 31 dicembre 2016 31 dicembre 2015
Senza
derivati
Con
derivati
% con
derivati
Senza
derivati
Con
derivati
% con
derivati
A tasso fisso 2.643 2.800 74% 3.066 3.218 85%
A tasso variabile 1.152 995 26% 715 563 15%
3.795 3.795 3.781 3.781

Al 31 dicembre 2016 gli strumenti di copertura sul rischio di tasso di interesse sono i seguenti:

Milioni di euro
Strumento di copertura Attività coperta 31 dicembre 2016 31 dicembre 2015
Fair value Nozionale Fair value Nozionale
IRS+Collar Finanziamenti a tasso fisso - - 8,6 503,4
IRS Finanziamenti a tasso variabile (4,6) 60,7 - -
Collar Finanziamenti a tasso variabile (14,8) 133,3 (17,1) 152,4
Totale (19,4) 194,0 (8,5) 655,8

Con riferimento al trattamento contabile i derivati di copertura del rischio di tasso di interesse sono classificabili come segue:

Milioni di euro

Trattamento contabile Derivati Nozionale Fair Value attività Nozionale Fair Value passività
al
31/12/2016
al
31/12/2015
al
31/12/2016
al
31/12/2015
al
31/12/2016
al
31/12/2015
al
31/12/2016
al
31/12/2015
Cash flow hedge Collar - - - - 133,3 152,4 (14,8) (17,1)
Cash flow hedge IRS - - - - 60,7 - (4,6) -
Fair value hedge IRS - 503,4 - 16,2 - - - -
Fair value Collar - - - - - 503,4 - (7,6)
Totale - 16,2 (19,4) (24,7)

I derivati su tasso di interesse esistenti al 31 dicembre 2016 si riferiscono ai seguenti finanziamenti:

Finanziamento Derivato Accounting
Finanziamento A2A S.p.A. con BEI:
scadenza novembre 2023, debi
to residuo al 31 dicembre 2016 di
133,3 milioni di euro, a tasso varia
bile.
Collar a copertura integrale del
finanziamento e medesima sca
denza, con floor sul tasso Euribor
2,99% e cap 4,65%.
Al 31 dicembre 2016 il fair value è
negativo per 14,8 milioni di euro.
Il finanziamento è valutato a costo
ammortizzato.
Il collar è in cash flow hedge con
imputazione al 100% in apposita
riserva del Patrimonio netto.
Finanziamento in project di Lomel
lina Energia con un pool di banche:
scadenza dicembre 2024, debito
residuo al 31 dicembre 2016 di
48,9 milioni di euro, a tasso varia
bile.
IRS sull'75% dell'importo del fi
nanziamento fino a giugno 2022
e sul 23% fino alla scadenza dello
stesso.
Al 31 dicembre 2016 il fair value è
negativo per 3,2 milioni di euro.
Il finanziamento è valutato a costo
ammortizzato.
L'IRS è in cash flow hedge con
imputazione al 100% in apposita
riserva del Patrimonio netto.
Finanziamento di Linea Energia
con Unicredit: scadenza maggio
2021, debito residuo al 31 dicem
bre 2016 di 22,1 milioni di euro, a
tasso variabile.
IRS sul 100% dell'importo del fi
nanziamento fino alla scadenza
dello stesso.
Al 31 dicembre 2016 il fair value è
negativo per 1,1 milioni di euro.
Il finanziamento è valutato a costo
ammortizzato.
L'IRS è in cash flow hedge con
imputazione al 100% in apposita
riserva del Patrimonio netto.
Finanziamenti di LD Reti con UBI e
CDDPP: scadenza dicembre 2020 e
dicembre 2022, debito complessivo
residuo al 31 dicembre 2016 di 4,7
milioni di euro, a tasso variabile.
IRS sul 40% dell'importo del finan
ziamento fino alla scadenza degli
stessi.
Al 31 dicembre 2016 il fairfair value
è negativo per 0,3 milioni di euro.
Il finanziamento è valutato a costo
ammortizzato.
L'IRS è in cash flow hedge con
imputazione al 100% in apposita
riserva del Patrimonio netto.

Per l'analisi e la gestione dei rischi relativi al tasso di interesse è stato sviluppato internamente al Gruppo un modello che permette di determinare l'esposizione al rischio tramite il metodo Montecarlo, valutando l'impatto che le oscillazioni dei tassi di interesse hanno sui flussi finanziari prospettici. L'impianto metodologico prevede la simulazione di almeno diecimila scenari per ogni variabile rilevante, in funzione delle volatilità e delle correlazioni ad essi associate, utilizzando come livelli prospettici le curve forward dei tassi di mercato. Si ottiene in questo modo una distribuzione di probabilità dei risultati dalla quale è possibile estrapolare il massimo scostamento negativo atteso (worst case scenario) e il massimo scostamento positivo atteso (best case scenario), con un intervallo di confidenza pari al 99%.

Di seguito si riportano i risultati della simulazione con le variazioni massime associate (worst case e best case scenario) per l'anno 2017 ed il confronto con l'anno 2016 (esclusa EPCG):

Milioni di euro Anno 2017
(base case: -107,4)
Anno 2016
(base case: -119,6)
Worst case Best case Worst case Best case
Variazione flussi finanziari attesi
(inclusi flussi coperture)
Livello di confidenza del 99%
(0,3) 0,3 (0,3) 0,3

Inoltre viene esposta un'analisi di sensitivity relativamente alle possibili variazioni del fair value dei derivati (escluso il cross currency swap) traslando la curva forward dei tassi di +50 bps e -50 bps:

Milioni di euro 31 12 2016
(base case: -19,4)
31 12 2015
(base case:-8,5)
-50 bps +50 bps -50 bps +50 bps
Variazione fair value derivati (3,6) 3,3 (3,3) 3,0
(di cui derivati Cash Flow Hedge) (3,6) 3,3 (3,3) 3,0
(di cui derivati Fair Value Hedge) - - 1,4 (1,4)

Tale sensitivity è calcolata allo scopo di determinare l'effetto della variazione della curva forward dei tassi sul fair value dei derivati a prescindere da eventuali impatti sull'aggiustamento imputabile al rischio controparte – "Bilateral Credit Value Adjustment" (bCVA) – introdotto nel calcolo del fair value in ottemperanza del principio contabile internazionale IFRS 13.

c. Rischio tasso di cambio non connesso a commodity

In relazione al rischio di cambio diverso da quello incluso nel prezzo delle commodities, A2A valuta l'opportunità di effettuare azioni di copertura dal rischio di tasso di cambio.

Al 31 dicembre 2016 gli strumenti di copertura sul rischio di tasso di cambio sono i seguenti:

Milioni di euro
Strumento di copertura Attività coperta 31 dicembre 2016 31 dicembre 2015
Fair value Nozionale Fair value Nozionale
Cross Currency IRS Finanziamenti a tasso fisso in
valuta estera
3,9 98,0 (10,1) 98,0
Currency Forward Acquisti futuri in valuta estera 0,1 0,8 - -
Totale 4,0 98,8 (10,1) 98,0

Con riferimento al trattamento contabile, i derivati di copertura sopra indicati sono in cash flow hedge con imputazione integrale nella riserva di patrimonio netto.

In particolare:

1) Cross Currency IRS

Il sottostante del derivato si riferisce al prestito obbligazionario a tasso fisso di 14 miliardi di yen con scadenza 2036 bullet emesso nel 2006.

Su tale finanziamento è stato stipulato, per tutta la durata dello stesso, un contratto di cross currency swap, trasformando il prestito e i relativi interessi da importi denominati in yen a importi denominati in euro.

Al 31 dicembre 2016 il fair value della copertura è positivo per 3,9 milioni di euro. Si evidenzia che il fair value migliorerebbe di 20,5 milioni di euro in caso di traslazione negativa del 10% della curva forward del cambio euro/yen (apprezzamento dello yen) e peggiorerebbe di 16,8 milioni di euro in caso di traslazione positiva del 10% della curva forward del cambio euro/yen (deprezzamento dello yen). Tale sensitivity è calcolata allo scopo di determinare l'effetto della variazione della curva forward del tasso di cambio euro/yen sul fair value a prescindere da eventuali impatti sull'aggiustamento imputabile al bCVA.

2) Currency Forward

Il sottostante del derivato si riferisce a pagamenti di fatture in valuta estera, denominati in USD, in relazione al contratto di manutenzione della centrale Sermide.

d. Rischio di liquidità

Il rischio di liquidità è il rischio che il Gruppo, pur essendo solvibile, non sia in grado di far fronte tempestivamente ai propri impegni o che sia in grado di farlo a condizioni economiche sfavorevoli.

Milioni di euro Saldo Quote con Quote con Quota scadente entro il
contabile
31 12 2016
scadenza
entro
i 12 mesi
scadenza
oltre
i 12 mesi
31 12 2018 31 12 2019 31 12 2020 31 12 2021 Oltre
Obbligazioni 2.527 47 2.480 297 566 - 427 1.190
Debiti per Leasing
Finanziario
7 2 5 1 1 1 1 1
Debiti finanziari verso
parti correlate
2 2 - - - - - -
Finanziamenti bancari 1.259 308 951 101 103 99 101 547
TOTALE 3.795 359 3.436 399 670 100 529 1.738

Il profilo delle scadenze del debito lordo del Gruppo è di seguito riepilogato:

La politica di gestione del rischio si realizza tramite (i) una strategia di gestione del debito diversificata per fonti di finanziamento e scadenze e (ii) il mantenimento di disponibilità finanziarie sufficienti a far fronte agli impegni programmati e a quelli inattesi su un determinato orizzonte temporale.

La tabella che segue analizza il worst case con riferimento alle passività finanziarie (compresi i debiti commerciali), nella quale gli importi indicati sono flussi di cassa futuri, nominali e non scontati, determinati con riferimento alle residue scadenze contrattuali, per la quota in conto capitale e per la quota in conto interessi (ad esclusione di EPCG, per cui non sono incluse le quote in conto interessi); sono altresì inclusi i flussi nominali non scontati inerenti i contratti derivati su tassi di interesse.

31 12 2016 Milioni di euro 1-3 mesi 4-12 mesi Oltre 12 mesi
Obbligazioni 45 52 2.938
Debiti e altre passività finanziarie 107 213 1.028
Totale flussi finanziari 152 265 3.966
Debiti verso fornitori 515 99 6
Totale debiti commerciali 515 99 6
31 12 2015 Milioni di euro 1-3 mesi 4-12 mesi Oltre 12 mesi
Obbligazioni 48 566 3.004
Debiti e altre passività finanziarie 51 77 718
Totale flussi finanziari 99 643 3.722
Debiti verso fornitori 412 16 2
Totale debiti commerciali 412 16 2

Al 31 dicembre 2016 il Gruppo ha a disposizione un totale di 1.136 milioni di euro, così composto:

(i) linee di credito revolving committed per 800 milioni di euro, di cui 200 milioni di euro con scadenza 2017 e 600 milioni di euro con scadenza 2019, utilizzate per 100 milioni di euro; (ii) finanziamenti a lungo termine non ancora utilizzati per un totale di 33 milioni di euro; (iii) disponibilità liquide per complessivi 403 milioni di euro, di cui 280 milioni di euro a livello di capogruppo.

Inoltre il Gruppo mantiene in essere un Programma di Emissioni Obbligazionarie (Euro Medium Term Note Programme) da 4 miliardi di euro, di cui 1902 milioni di euro ancora disponibile.

e. Rischio credito

Il rischio di credito è connesso all'eventualità che una controparte, commerciale o di trading, sia inadempiente, ovvero non onori il proprio impegno nei modi e tempi previsti contrattualmente. Tale tipologia di rischio viene gestita dal Gruppo attraverso apposite procedure (Credit Policy, procedura Energy Risk Management) ed opportune azioni di mitigazione.

Il presidio di tale rischio viene effettuato sia dalla funzione di Credit Management allocata centralmente (e dalle corrispondenti funzioni delle società operative) che dall'Unità Organizzativa Group Risk Management che si occupa di supportare le società del Gruppo sia con riferimento alle attività commerciali che di trading. La mitigazione del rischio avviene tramite la valutazione preventiva del merito creditizio della controparte e la costante verifica del rispetto del limite di esposizione nonché attraverso richiesta di adeguate garanzie.

I tempi di pagamento applicati alla generalità della clientela prevedono diverse scadenze, secondo quanto previsto dalla normativa applicabile e nel rispetto degli standard di mercato. Nei casi di ritardato pagamento, in linea con le esplicite previsioni dei sottostanti contratti, si procede ad addebitare gli interessi di mora nella misura prevista dai contratti stessi o dalle vigenti leggi in materia (applicazione del tasso di mora ex D.Lgs. 231/2002).

I crediti commerciali sono esposti in bilancio al netto delle eventuali svalutazioni; si ritiene che il valore riportato esprima la corretta rappresentazione del valore di presunto realizzo del monte crediti commerciali. Per l'aging dei crediti commerciali si rimanda alla nota "Crediti commerciali".

f. Rischio equity

Il Gruppo A2A è esposto al rischio equity limitatamente al possesso delle azioni proprie detenute da A2A S.p.A. che al 31 dicembre 2016, risultano pari a n. 23.721.421 azioni corrispondenti allo 0,757% del capitale sociale che è costituito da n. 3.132.905.277 azioni.

Dal punto di vista contabile, come disposto dagli IAS/IFRS, il costo di acquisto delle azioni proprie è iscritto in riduzione del Patrimonio netto e neppure in caso di cessione l'eventuale differenza positiva o negativa, rispetto al costo di acquisto, avrà effetti sul Conto economico. L'acquisto di azioni proprie è stato effettuato per perseguire finalità di sviluppo come le operazioni connesse a progetti industriali coerenti con le linee strategiche che la società intende perseguire, in relazione ai quali si concretizzi l'opportunità di scambi azionari.

g. Rischio mancato rispetto covenants

I prestiti obbligazionari (valore contabile al 31 dicembre 2016 pari a 2.527 milioni di euro), i finanziamenti (valore contabile al 31 dicembre 2016 pari a 1.162 milioni di euro) e linee bancarie revolving committed (valore contabile 97 milioni di euro) presentano Terms and Conditions in linea con il mercato per ciascuna tipologia di strumenti. In particolare prevedono: (i) clausole di negative pledge per effetto delle quali la capogruppo si impegna a non costituire, con eccezioni, garanzie sui propri beni e su quelli delle sue controllate dirette, oltre una soglia specificatamente individuata; (ii) clausole di cross default/acceleration che comportano l'obbligo di rimborso immediato dei finanziamenti al verificarsi di gravi inadempienze; (iii) clausole che prevedono l'obbligo di rimborso immediato nel caso di insolvenza dichiarata di alcune società del Gruppo.

I prestiti obbligazionari includono (i) 2.128 milioni di euro (valore contabile) emessi nell'ambito del Programma EMTN, che prevedono a favore degli investitori una Change of Control Put nel caso di mutamento di controllo della società che determini nei successivi 180 giorni un conseguente downgrade del rating a livello sub-investment grade (se entro tali 180 giorni il rating della società dovesse ritornare ad investment grade l'opzione non è esercitabile); (ii) 100 milioni di euro relativi al prestito obbligazionario privato in yen con scadenza 2036 con una clausola di Put right a favore dell'investitore nel caso in cui il rating risulti inferiore a BBB- o equivalente livello (sub-investment grade); (iii) 298 milioni di euro relativi all'Eurobond di LGH con scadenza 2018 con una clausola di Change of Control Put nel caso di mutamento di controllo della società. A seguito dell'acquisizione da parte di A2A S.p.A., tale opzione è stata esercitata da alcuni obbligazionisti, per un importo complessivo di 500 mila euro, rimborsati il 12 ottobre 2016. Il prestito obbligazionario in essere tra LGH e un pool di investitori istituzionali prevede, inoltre, nel caso in cui il rapporto tra Ebitda consolidato e oneri finanziari lordi scenda sotto il valore di 2,50, il divieto di contrarre nuovi debiti finanziari e il divieto di distribuire dividendi.

I finanziamenti stipulati con la Banca Europea degli Investimenti, del valore contabile di 821 milioni di euro, escluso EPCG, prevedono una clausola di Credit Rating (se rating inferiore a BBB- o equivalente livello a sub-investment grade), di cui 688 milioni di euro - con scadenza oltre 2024 - includono anche una clausola di mutamento di controllo della capogruppo, con il diritto per la banca di invocare, previo avviso alla società contenente indicazione delle motivazioni, il rimborso anticipato del finanziamento.

Infine il finanziamento sottoscritto dalla capogruppo con Unicredit, intermediato BEI, del valore contabile di 11 milioni di euro e scadenza giugno 2018, ha una clausola di Credit Rating che prevede l'impegno della società a mantenere per tutta la durata del finanziamento un rating pari ad "investment grade". Nel caso in cui tale impegno non venga rispettato è previsto il rispetto, su base annuale, di alcuni covenants finanziari relativi al rapporto tra indebitamento ed equity, tra indebitamento e MOL, tra MOL ed oneri finanziari.

Con riferimento ai finanziamenti delle società controllate, il finanziamento di A2A gencogas S.p.A. del valore contabile di 39 milioni di euro è assistito da una garanzia reale (ipoteca) per un importo massimo di 120 milioni di euro e prevede due covenants finanziari, PFN/Mezzi propri e PFN/MOL.

Inoltre la controllata EPCG ha in essere due finanziamenti sottoscritti con EBRD (European Bank for Reconstruction and Development) per un valore contabile complessivo di 49 milioni di euro, e due finanziamenti con International Development Association-World bank (SDR) per un valore contabile complessivo di 4 milioni di euro,che prevedono covenants finanziari.

Il "finanziamento di progetto" in essere tra Lomellina Energia e un pool di banche di 48 milioni di euro è assistito da garanzie reali sugli immobili e gli impianti della società e prevede, tra i casi di inadempimento, la riduzione del Loan Life Coverage Ratio (risultante dal rapporto tra valore attuale netto del previsto cash flow di progetto e ammontare del debito residuo) al di sotto del valore di 1,10.

Il finanziamento in essere tra Linea Energia e Unicredit di 22 milioni di euro è assistito da garanzie reali sugli immobili e gli impianti della società e prevede per l'anno 2016 l'obbligo di far sì che il rapporto tra l'importo in linea capitale del finanziamento erogato e non ancora rimborsato e i mezzi propri (comprensivi dei prestiti soci postergati) sia inferiore a 2,40.

Pertanto al 31 dicembre 2016 il valore contabile complessivo dei finanziamenti che contengono covenants finanziari è pari a 161 milioni di euro.

Con riferimento alle linee bancarie revolving committed disponibili, la linea da 600 milioni di euro con scadenza novembre 2019 e quelle bilaterali per complessivi 200 milioni di euro con scadenza 2017 utilizzate al 31 dicembre 2016 per 100 milioni di euro, prevedono una clausola di Change of Control che attribuisce la facoltà alle banche di chiedere, in caso di mutamento di controllo della capogruppo tale da comportare un Material Adverse Effect, l'estinzione della facility ed il rimborso anticipato di quanto eventualmente utilizzato. La linea da 600 milioni è soggetta inoltre al covenant finanziario PFN/EBITDA.

Al 31 dicembre 2016 non vi è alcuna situazione di mancato rispetto dei covenants delle società del Gruppo A2A.

Società Banca Livello di riferimento Livello rilevato Data di
rilevazione
A2A Pool RCF Pfn/Ebitda <=4,2 2,5 31/12/2016
A2A gencogas IntesaSanpaolo Pfn/Mezzi propri <=2
Pfn/Mol<=6
0,1
0,8
31/12/2016
31/12/2016
EPCG EBRD Debt/Ebitda <= 4
Curr.Assets/Curr. Liab. >= 1,2
Ebitda/Interest >= 4
1,2
3,2
29,5
31/12/2016
31/12/2016
31/12/2016
IDA self-fin. ratio=>35%
collection ratio>94%
185,92%
104%
31/12/2016
31/12/2016
LGH Obbligazionisti Consolidited Interest
Coverage Ratio > 2,50
2,62 31/12/2016
Lomellina Energia Pool di banche Loan Life Coverage
Ratio >1,10
1,17 31/12/2016
Linea Energia Unicredit Debito residuo/Mezzi Propri
< 2,40
0,9 31/12/2016

A2A S.p.A. - Covenants finanziari al 31 dicembre 2016

Analisi delle operazioni a termine e strumenti derivati

Nella rappresentazione di bilancio delle operazioni di copertura, ai fini dell'eventuale applicazione dell'hedge accounting, si procede alla verifica della rispondenza ai requisiti di compliance con il principio contabile internazionale IAS 39. In particolare:

1) operazioni definibili di copertura ai sensi dello IAS 39: si dividono in operazioni a copertura di flussi finanziari (cash flow hedge) e operazioni a copertura del fair value di poste di bilancio (fair value hedge). Per le operazioni di cash flow hedge il risultato maturato è compreso nel Margine Operativo Lordo quando realizzato per i derivati su commodity e nella gestione finanziaria per derivati su tassi di interesse e cambio, mentre il valore prospettico è esposto 153

a Patrimonio netto. Per le operazioni di fair value hedge gli impatti a Conto economico si registrano nell'ambito della stessa linea di bilancio.

  • 2) operazioni non definibili di copertura ai sensi dello IAS 39, si dividono fra:
  • a. copertura del margine: per tutte le operazioni di copertura dei flussi di cassa o del valore di mercato in linea con politiche di rischio aziendali, il risultato maturato e il valore prospettico sono compresi nel Margine Operativo Lordo per i derivati su commodity e nella gestione finanziaria per derivati su tassi di interesse e cambio;
  • b. operazioni di trading: per le operazioni su commodity il risultato maturato e il valore prospettico sono iscritti a bilancio sopra il Margine Operativo Lordo; per quelli su tassi di interesse e cambio nei proventi e oneri finanziari.

L'utilizzo dei derivati finanziari, nel Gruppo A2A, è disciplinato da un insieme coordinato di procedure (Energy Risk Policy, Deal Life Cycle) che si ispirano alla best practice di settore, ed è finalizzato a limitare il rischio di esposizione di Gruppo all'andamento dei prezzi sui mercati delle commodity di riferimento, sulla base di una strategia di gestione dei flussi di cassa (cash flow hedge).

Gli strumenti finanziari derivati sono valutati al fair value rispetto alla curva forward di mercato della data di riferimento del Bilancio qualora il sottostante del derivato sia negoziato in mercati che presentano una struttura dei prezzi a termine. In assenza di una curva forward di mercato, la valutazione al fair value è determinata sulla base di stime interne utilizzando modelli che fanno riferimento alla best practice di settore.

154

Nella valutazione del fair value, il Gruppo A2A utilizza la cosiddetta forma di attualizzazione continua e come discount factor il tasso di interesse per attività prive di rischio, identificato nel tasso Eonia (Euro Overnight Index Average) e rappresentato nella sua struttura a termine dalla curva OIS (Overnight Index Swap). Il fair value relativo alle coperture di flussi di cassa (cash flow hedge) ai sensi dello IAS 39 è stato classificato in base al sottostante dei contratti derivati.

In ottemperanza a quanto disposto dal principio contabile internazionale IFRS 13, la determinazione del fair value di uno strumento finanziario OTC è effettuata prendendo in considerazione il rischio di inadempimento (non performance risk). Al fine di quantificare l'aggiustamento di fair value imputabile a tale rischio, A2A ha sviluppato, coerentemente con le best practices di mercato, un modello proprietario denominato "Bilateral Credit Value Adjustment" (bCVA), che valorizza sia le variazioni del merito creditizio della controparte che le variazioni del proprio merito creditizio.

Il bCVA è composto da due addendi, calcolati considerando la probabilità di fallimento di entrambe le controparti, ovvero il Credit Value Adjustment (CVA) ed il Debit Value Adjustment (DVA):

• il CVA è un componente negativo e contempla la probabilità che la controparte sia inadempiente e contestualmente A2A presenti un credito nei confronti della controparte;

• il DVA è un componente positivo e contempla la probabilità che A2A sia inadempiente e contestualmente la controparte presenti un credito nei confronti di A2A.

Il bCVA è calcolato quindi con riferimento all'esposizione, valutata sulla base del valore di mercato del derivato al momento del default, alla probabilità di default (PD) ed alla Loss Given Default (LGD). Quest'ultima, che rappresenta la percentuale non recuperabile del credito in caso di inadempienza, è valutata sulla base della Metodologia IRB Foundation così come esposta negli accordi di Basilea 2, mentre la PD viene valutata sulla base del Rating delle controparti (Internal Rating Based ove non disponibile) e della probabilità di default storica ad esso associata e pubblicata annualmente da Standard & Poors.

L'applicazione della suddetta metodologia non ha comportato variazioni di rilievo nelle valutazioni al fair value.

Strumenti in essere al 31 dicembre 2016

A) Su tassi di interesse e su tassi di cambio

Milioni di euro Valore nozionale (a)
scadenza entro un anno
Valore nozionale (a)
scadenza tra 1 e 5 anni
Valore
nozionale (a)
scadenza oltre
patrimoniale
Valore
Situazione
Effetto
progressivo
a Conto
Da ricevere Da pagare Da ricevere Da pagare 5 anni finanziaria
(b)
economico
al 31 12 2016
(c)
Gestione del rischio su tassi di
interesse
- a copertura di flussi di cassa
ai sensi IAS 39 (cash flow hedge)
28 114 52 (20)
- non definibili di copertura
ai sensi IAS 39
- - - -
Totale derivati su tassi di interesse - 28 - 114 52 (20)
Gestione del rischio su tassi
di cambio
- definibili di copertura
ai sensi IAS 39
su operazioni commerciali
su operazioni finanziarie
1
98
-
4
- non definibili di copertura
ai sensi IAS 39
su operazioni commerciali
su operazioni finanziarie
Totale derivati su cambi - - - - 99 4 -

(a) Rappresenta la somma del valore nozionale dei contratti elementari che derivano dall'eventuale scomposizione dei contratti complessi.

(c) Rappresenta l'adeguamento a fair value dei derivati iscritto progressivamente a Conto economico dal momento della stipula del contratto fino alla data attuale.

(b) Rappresenta il credito (+) o il debito (-) netto iscritto nella Situazione patrimoniale-finanziaria a seguito della valutazione a fair value dei derivati.

B) Su commodity

Di seguito si riporta l'analisi dei contratti derivati su commodity non ancora scaduti alla data del presente bilancio, posti in essere al fine di gestire il rischio di oscillazione dei prezzi di mercato di commodity.

Unità
di misura
del valore
nozionale
Valore
nozionale
milioni
di euro
Valore
nozionale
scadenza
entro
un anno
Valore
nozionale
scadenza
entro
due anni
Valore
nozionale
scadenza
entro
cinque anni
Valore
Situazione
patrimoniale
finanziaria
(*) milioni
di euro
Effetto
progressivo
a Conto
economico
(**) milioni
di euro
Gestione del rischio prezzo di prodotti
energetici
A. A copertura di flussi di cassa (cash
flow hedge) ai sensi IAS 39 di cui:
8,4 -
-
Elettricità
TWh 107,2 3,4 4,3
-
Petrolio
Bbl
-
Carbone
Tonnellate
-
Gas Naturale
TWh 3,0 0,2 0,4
-
Gas Naturale
Milioni di
metri cubi
4,9 26,2 0,3
-
Cambio
Milioni di
dollari
-
Diritti di Emissione CO2
Tonnellate 10,1 2.052.000 3,4
B. Definibili di copertura (fair value
hedge) ai sensi IAS 39
- -
C. Non definibili di copertura ai sensi
IAS 39 di cui:
4,6 4,1
C.1 Copertura del margine (0,2) (0,2)
-
Elettricità
TWh 0,1 0,1
-
Petrolio
Bbl
-
Gas Naturale
MWh
-
Gas Naturale
Milioni di
metri cubi
-
Diritti di Emissione CO2
Tonnellate 0,5 120.000 (0,2) (0,2)
-
Cambio
Milioni di
dollari
C.2 Operazioni di trading 4,8 4,3
-
Elettricità
TWh 2.041,7 59,8 4,8 4,2 3,7
-
Gas Naturale
TWh 456,9 27,2 0,6 0,6 0,4
-
Diritti di Emissione CO2
Tonnellate 1,1 200.000 0,2
-
Certificati Ambientali
MWh
-
Certificati Ambientali
Tep
Totale 13,0 4,1

(*) Rappresenta il credito (+) o il debito (-) netto iscritto nella Situazione patrimoniale-finanziaria e a seguito della valutazione a fair value dei derivati.

(**) Rappresenta l'adeguamento a fair value dei derivati iscritto progressivamente a Conto economico dal momento della stipula del contratto fino alla data attuale.

Effetti patrimoniali ed economici dell'attività in derivati al 31 dicembre 2016

Nel seguito sono evidenziati i saldi patrimoniali al 31 dicembre 2016, inerenti la gestione dei derivati.

Effetti patrimoniali

Milioni di euro Note
ATTIVITÀ
ATTIVITÀ NON CORRENTI 4
Altre attività non correnti - Strumenti derivati 5 4
ATTIVITÀ CORRENTI 265
Altre attività correnti - Strumenti derivati 8 265
TOTALE ATTIVO 269
PASSIVITÀ
PASSIVITÀ NON CORRENTI 19
Altre passività non correnti - Strumenti derivati 21 19
PASSIVITÀ CORRENTI 253
Debiti commerciali e altre passività correnti - Strumenti derivati 22 253
TOTALE PASSIVO 272

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Effetti economici

La tabella che segue evidenzia l'analisi dei risultati economici al 31 dicembre 2016, inerenti la gestione dei derivati.

Milioni di euro Note Realizzati
nell'esercizio
Variazione
Fair Value
dell'esercizio
Valori iscritti a
Conto economico
RICAVI 27
Ricavi di vendita
Gestione del rischio prezzo di prodotti energetici e
gestione del rischio cambio su commodity
- definibili di copertura ai sensi dello IAS 39 - - -
- non definibili di copertura ai sensi dello IAS 39 27 (297) (270)
Totale ricavi di vendita 27 (297) (270)
COSTI OPERATIVI 28
Costi per materie prime e servizi
Gestione del rischio prezzo di prodotti energetici e
gestione del rischio cambio su commodity
- definibili di copertura ai sensi dello IAS 39 10 - 10
- non definibili di copertura ai sensi dello IAS 39 (53) 301 248
Totale costi per materie prime e servizi (43) 301 258
Totale iscritto nel Margine operativo lordo (*) (16) 4 (12)
GESTIONE FINANZIARIA 34
Proventi finanziari
Gestione del rischio su tassi di interesse e equity
Proventi su derivati
- definibili di copertura ai sensi dello IAS 39 - - -
- non definibili di copertura ai sensi dello IAS 39 8 8 16
Totale 8 8 16
Totale proventi finanziari 8 8 16
Oneri finanziari
Gestione del rischio su tassi di interesse e equity
Oneri su derivati
- definibili di copertura ai sensi dello IAS 39 (6) - (6)
- non definibili di copertura ai sensi dello IAS 39 - - -
Totale (6) - (6)
Totale Oneri finanziari (6) - (6)
TOTALE ISCRITTO NELLA GESTIONE FINANZIARIA 2 8 10

(*) I dati non recepiscono l'effetto della cd. "net presentation" del margine di negoziazione dell'attività di trading.

Classi di strumenti finanziari

A completamento delle analisi richieste dall'IFRS 7 e dall'IFRS 13, si riportano le tipologie di strumenti finanziari presenti nelle poste di bilancio, con l'indicazione dei criteri di valutazione applicati e, nel caso di strumenti finanziari valutati a fair value, dell'esposizione (Conto economico o Patrimonio netto). Nell'ultima colonna della tabella è riportato, ove applicabile, il fair value al 31 dicembre 2016 dello strumento finanziario.

Milioni di euro Criteri applicati nella valutazione in bilancio degli strumenti finanziari
Note Strumenti finanziari
valutati a fair value con
variazioni di quest'ultimo
iscritte a:
Strumenti
finanziari
valutati
al costo
ammortiz
Partecip./
Titoli
convertibi
li in parte
cipaz. non
Valore
della Si
tuazione
patrimon.
finanziaria
Fair value al
31 12 2016
(*)
Conto
Patrimonio
economico
netto
zato quotate
valutate al
costo
consoli
data
31 12 2016
(1) (2) (3) (4) (5)
ATTIVITÀ
Altre attività finanziarie non correnti:
Partecipazioni / Titoli convertibili in partecip.
disponibili per la vendita di cui:
- non quotate 13 13 n.d.
- quotate - -
Attività finanziarie possedute sino alla scadenza - -
Altre attività finanziarie non correnti 56 56 56
Totale altre attività finanziarie non correnti 3 69
Altre attività non correnti 5 4 8 12 12
Crediti commerciali 7 1.821 1.821 1.821
Altre attività correnti 8 257 8 123 388 388
Attività finanziarie correnti 9 218 218 218
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti 11 402 402 402
Attività non correnti destinate alla vendita 12 6 6 6
PASSIVITÀ
Passività finanziarie
Obbligazioni non correnti e correnti 18 e 23 2.527 2.527 2.527
Altre passività finanziarie non correnti e correnti 18 e 23 1.268 1.268 1.268
Altre passività non correnti 21 19 93 112 112
Debiti commerciali 22 1.384 1.384 1.384
Altre passività correnti 22 253 491 744 744

(*) Per crediti e debiti non relativi a contratti derivati e finanziamenti non è stato calcolato il fair value in quanto il corrispondente valore di carico nella sostanza approssima lo stesso.

(1) Attività e passività finanziarie valutate a fair value con iscrizione delle variazioni di fair value a Conto economico.

(2) Derivati di copertura (Cash Flow Hedge).

(3) Attività finanziarie disponibili per la vendita valutate al fair value con utili/perdite iscritti a Patrimonio netto.

(4) Loans & receveiables e passività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

(5) Attività finanziarie disponibili per la vendita costituite da partecipazioni non quotate per cui il fair value non è misurabile in modo attendibile, sono valutate al costo eventualmente ridotto per perdite di valore.

Gerarchia di fair value

L'IFRS 7 e l'IFRS 13 richiedono che la classificazione degli strumenti finanziari valutati al fair value sia effettuata sulla base della qualità delle fonti degli input utilizzati nella determinazione del fair value stesso.

In particolare l'IFRS 7 e l'IFRS 13 definiscono 3 livelli di fair value:

  • livello 1: sono classificate in tale livello le attività/passività finanziarie il cui fair value è determinato sulla base di prezzi quotati (non modificati) su mercati attivi, sia Ufficiali che Over the Counter di attività o passività identiche;
  • livello 2: sono classificate in tale livello le attività/passività finanziarie il cui fair value è determinato sulla base di input diversi da prezzi quotati di cui al livello 1, ma che per tali attività/passività, sono osservabili direttamente o indirettamente sul mercato;
  • livello 3: sono classificate in tale livello le attività/passività finanziarie il cui fair value è determinato sulla base di dati di mercato non osservabili. Rientrano in questa categoria gli strumenti valutati sulla base di stime interne, effettuate con metodi proprietari sulla base delle best practices di settore.

Per la scomposizione delle attività e passività tra i diversi livelli di fair value si veda la tabella di seguito riportata "Gerarchia di fair value".

Milioni di euro Nota Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale
Attività valutate a fair value available for sale 3 13 13
Altre attività non correnti 5 4 4
Altre attività correnti 8 263 0 2 265
TOTALE ATTIVITÀ 263 17 2 282
Altre passività non correnti 21 19 19
Altre passività correnti 22 253 - 253
TOTALE PASSIVITÀ 253 19 0 272

Analisi di sensitività per strumenti finanziari valutati al livello 3

Come richiesto dall'IFRS 13, di seguito una tabella che evidenzia, per gli strumenti finanziari valutati al livello 3 della gerarchia, gli effetti derivanti dalla variazione dei parametri non osservabili utilizzati nella determinazione del fair value.

Strumento finanziario Parametro Variazione
parametro
Sensitivity
(milioni
di euro)
Derivati su Commodity Probabilità di Default (PD) 1% 0,00
Derivati su Commodity Loss Given Default (LGD) 25% 0,00
Derivati su Commodity Volatilità sottostante capacità
interconnessione estero
1% 0,04
Derivati su Commodity Correlazione sottostante capacità
interconnessione estero
1% (0,01)
Derivati su Commodity Sottostante capacità interconnessione
zonale Italia
1% 0,04

6) Concessioni

162

Le seguenti tabelle riportano le principali concessioni ottenute dal Gruppo:

Concessioni idroelettriche

Impianti idroelettrici Scadenza
concessione
Ente concedente
Premadio II 31/12/2043
Premadio I(1) 31/12/2017
Braulio(1) 31/12/2017
San Giacomo(1) 31/12/2017
Nuovo Canale Viola(1) 31/12/2017
Valtellina Grosio(2) 31/12/2017
Lovero(3) 31/12/2017
Stazzona(3) 31/12/2017
Grosotto(3) 31/12/2017
Sernio(3) 31/12/2017 Regione/Provincia
Generazione e Trading Boscaccia 30/01/2037
Lozio 03/08/2024
Provincia di Brescia Darfo 10/07/2032
Mazzunno 26/08/2037
Resio(3) 31/12/2017
Corna 29/09/2041
Nucleo Calabria (n. 9 concessioni) 31/12/2029
Nucleo di Mese (n. 16 concessioni) 31/03/2029
Nucleo di Udine (n. 3 concessioni) 31/03/2029

(1) estensione del regime di prosecuzione temporanea fino al 31/12/2017 ai sensi del D.G.R. n. X/4225 del 23/10/15

(2) in regime di prosecuzione temporanea fino al 31/12/2017 ai sensi del D.G.R. n. X/5823 del 18/11/16

(3) estensione del regime di prosecuzione temporanea fino al 31/12/2017 ai sensi del D.G.R. n. X/4595 del 17/12/15

Altre concessioni
Impianti idroelettrici Scadenza
concessione
Ente concedente
Nucleo di
Mese
n.3 concessioni acqua uso igienico e assimilati 31/12/2027 Regione Lombardia
n. 2 concessioni Area Demaniale 31/03/2029 Autorità
di Bacino lacuali
Generazione e Trading Valtellina n.1 concessione acqua uso industriale iter di rinnovo
in corso
Regione Lombardia
Impianti termoelettrici Scadenza
concessione
Ente concedente
A2A Energiefuture (n. 5 concessioni) 2020-2024 Regione/Autorità
portuali
A2A gencogas (n. 10 concessioni) 2018-2050
1 concess. con
rinnovo automatico
Regione/Provincia

Concessioni ambiente

Area geografica Attività in
concessione
Scadenza
concessione
Ente concedente
Milano 2021
Ambiente Brescia 2050
Bergamo 2023
Varese Raccolta e
smaltimento rifiuti
2034
Como urbani e igiene 2023 Comune
Cremona urbana 2029
Lodi 2029
altri 242 comuni 2016 - 2028

CONCESSIONI RETI E CALORE Concessioni reti

Area geografica Attività in
concessione
Scadenza
concessione
Ente concedente
Milano Gara su base ATEM
Brescia in corso
Bergamo Le nuove concessioni
Varese Distribuzione gas nei diversi ATEM(1)
saranno assegnate
Comune
Reti Cremona per un periodo di 12
Lodi anni attraverso un
processo di gara ad
altri 292 comuni evidenza pubblica
Milano e Rozzano Ministero
Brescia e altri 45 comuni in provincia Distribuzione
elettrica
2030 dello Sviluppo
Cremona Economico
Brescia 2050 Provincia, Autorità
altri 69 comuni in provincia di Brescia Acquedotto,
fognatura e
2020 - 2034
Varese depurazione 2030 d'Ambito
altri 33 comuni in provincia di Varese 2019 - 2036
Milano
Brescia
durata indefinita
(durata pari alla
vigenza della società)
Bergamo Illuminazione 2023
altri 4 comuni pubblica e
semaforica
- due comuni
rispettivamente al
2017 e al 2028
- due comuni con
tacito rinnovo"
Comune

(1) Ambito Territoriale Minimo.

Concessioni teleriscaldamento

Area geografica Scadenza concessione Ente concedente
Milano 2036
Teleriscaldamento Brescia durata indefinita
(durata pari alla vigenza della società)
Bergamo 2037
Varese 2025 Comune
Cremona 2030
Lodi 2035
altri 9 comuni 2022 - 2035

163

7) Aggiornamento delle principali vertenze giudiziarie e fiscali in corso

Si segnala che per le cause sotto descritte ove ritenuto necessario sono stati stanziati congrui fondi.

Si precisa che laddove non venga fatta espressa menzione della presenza di un fondo il Gruppo ha valutato il corrispondente rischio come possibile senza procedere a stanziare fondi in bilancio.

Procedura di infrazione comunitaria

164

In data 5 giugno 2002 la Commissione Europea ha emesso la Decisione 2003/193/CE dichiarando l'incompatibilità con il diritto comunitario dell'esenzione triennale dall'imposta sul reddito disposta dall'art. 3, comma 70 della Legge 549/95, dall'art. 66, comma 14 del Decreto Legge 331/1993, convertito con Legge 427/93, in quanto ritenuta "aiuto di Stato" vietato dall'art. 87.1 del Trattato CE.

La società ha impugnato tale decisione davanti alle giurisdizioni comunitarie, ma i ricorsi proposti sono stati rigettati. Lo Stato italiano ha proceduto al recupero degli aiuti in tre diverse fasi, notificando diversi provvedimenti impositivi per i vari periodi d'imposta interessati.

L'iter delle varie impugnative, comunitarie e nazionali, è stato dettagliatamente descritto nei bilanci fino al 2012 e nelle relazioni trimestrali, fino alla terza trimestrale 2013, cui per brevità si fa rinvio. Tutte le somme richieste, per capitale e interessi, sono state versate per evitare l'avvio di azioni esecutive.

La situazione del contenzioso ancora in essere è la seguente:

  • Giudizio relativo al cd. Primo recupero. Il giudizio è stato definito dopo la sentenza di primo grado, di rigetto del ricorso della società, che è passata in giudicato.
  • Giudizio relativo al cd. Secondo recupero. Dopo la sentenza negativa della Commissione Tributaria Regionale, la società ha proposto ricorso per cassazione. Il processo è in attesa di trattazione.
  • Giudizio relativo al cd. Terzo recupero. Dopo la sentenza negativa della Commissione Tributaria Regionale, la società ha proposto ricorso per cassazione. Il ricorso è stato trattato il 14 novembre 2013, davanti alla Sezione Tributaria. La Corte, con Ordinanza pubblicata il 13 febbraio 2014, ha sospeso il processo e disposto la trasmissione degli atti alla Corte di Giustizia Europea, sollevando questione pregiudiziale, ex art. 267, TFUE, in ordine alle corrette modalità di calcolo degli interessi dovuti sul recupero degli aiuti. La società si è costituita in giudizio depositando memoria; lo stesso hanno fatto lo Stato italiano e la Commissione Europea, che hanno assunto una posizione in contrasto con quella della società. Il relativo procedimento è iscritto a ruolo con il numero C-89/14.

Ad oggi, dunque, è ancora pendente in cassazione la questione relativa alla quantificazione degli interessi sulle somme da recuperare (se da calcolare con anatocismo, o no), relativamente al Secondo e al Terzo recupero. Sul punto, l'interpretazione resa dalla Corte di Giustizia UE è vincolante per i giudici nazionali. L'Avvocato Generale presso la Corte di Giustizia Melchior Wathelet ha presentato il 26 marzo 2015 le proprie conclusioni non vincolanti alla Corte. Secondo l'Avvocato Generale, la normativa europea non osta a che una normativa nazionale preveda l'applicazione degli interessi composti ad una azione di recupero di aiuti vietati. Lo stesso Avvocato Generale ha però constatato che prima del 2008, né la normativa europea, né quella nazionale prevedevano per l'attività di recupero l'applicazione di interessi composti.

Con sentenza pronunciata il 3 settembre 2015, la Corte UE ha nella sostanza recepito il parere dell'Avvocato Generale, ritenendo che una normativa nazionale in materia di interessi sul recupero di aiuti di Stato, che prevede l'applicazione dell'anatocismo, non è in contrasto con il diritto europeo. La stessa Corte ha tuttavia evidenziato che – anteriormente al 2008 – nessuna normativa (europea e nazionale) prevedeva l'applicazione di interessi composti per il recupero di aiuti di Stato relativamente a Decisioni emesse – come nel caso di specie – prima dell'entrata in vigore del Reg. n. 794/2004.

A seguito di tale sentenza vincolante per il giudice a quo, il procedimento in cassazione relativo al Terzo recupero sospeso a seguito del rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia, ha ripreso il suo corso. La difesa della Società ha presentato una memoria evidenziando che – in base ad una corretta lettura della sentenza della Corte UE - l'applicazione di interessi composti può avere luogo solo a partire dal novembre 2008. L'udienza di trattazione si è tenuta il 18 marzo 2016; il Procuratore Generale ha concluso per il rigetto del ricorso di parte. La sentenza non risulta ancora depositata.

In ogni caso, relativamente alla posizione di A2A, essendo state già da tempo pagate tutte le somme richieste, si ritiene che dall'esito delle controversie ancora pendenti non possano derivare nuovi oneri a titolo di recupero degli aiuti a carico della società.

Consult Latina/BAS S.p.A. (ora A2A S.p.A.)

Negli anni '90, l'acquisto della partecipazione in HISA da parte di BAS S.p.A. fu effettuato grazie alle prestazioni di una società di consulenza locale denominata Consult Latina.

Data la non univocità del testo contrattuale e la mancata acquisizione del 100% della partecipazione in HISA, BAS S.p.A. non pagò a Consult Latina il corrispettivo richiesto perché ritenne non applicabile la previsione contrattuale e quindi ingiustificata la richiesta di pagamento formulata. Consult Latina instaurò nel 1998 una causa legale per ottenere il pagamento del corrispettivo.

I legali confermano che da anni è finita la fase istruttoria e che si deve solo attendere l'emissione della sentenza.

A2A S.p.A., subentrata nel contenzioso dopo l'incorporazione di BAS S.p.A. nel 2005, ha reiteratamente conferito ai legali mandato per addivenire a transazione anche manifestando una disponibilità ad incrementare le precedenti offerte per coprire le spese di lite nonché ad ascoltare e soppesare anche richieste incrementali.

Il Tribunale ha convocato le parti in una camera di consiglio che si è svolta il 18 dicembre 2014 per verificare le condizioni di una conciliazione o transazione; in esito alla discussione il Tribunale ha fissato una nuova sessione di discussione al 19 febbraio 2015 e poi una nuova udienza di mediazione il 27 settembre 2016 nonché una il 27 dicembre 2016 e, in considerazione della mancata definizione di un accordo transattivo, una il 21 febbraio 2017. All'udienza le parti hanno informato il giudice dello stato avanzato delle trattative e dell'esigenza di ulteriore tempo per definire i dettagli del pagamento. La soluzione transattiva sarà accolta, al fine di comporre il contenzioso, senza riconoscimento di debito.

Nel tempo, Redengas, società controllata da HISA le cui azioni sono state pignorate in garanzia del pagamento da parte di A2A, da Consult Latina, ha radicato azioni per chiedere l'eliminazione di tale gravame, preannunciando anche causa risarcitoria contro A2A S.p.A. e Consult Latina. Tali danni costituirebbero ulteriore aggravio per A2A S.p.A..

Il Gruppo ha stanziato un fondo rischi di 1,3 milioni di euro.

Consorzio Eurosviluppo S.c.a.r.l./Ergosud S.p.A. + A2A S.p.A. - Tribunale Civile di Roma

In data 27 maggio 2011 il Consorzio Eurosviluppo Industriale S.c.a.r.l. ha notificato ad Ergosud S.p.A. ed A2A S.p.A. un atto di citazione avanzando le seguenti pretese: (i) risarcimento danni, sia di natura contrattuale che extracontrattuale, in via solidale ovvero in via esclusiva e separata, per 35.411.997 euro (di cui 1.065.529 euro come quota residua di compartecipazione alle spese); (ii) risarcimento danni da fermo cantiere e per la mancata restituzione delle aree di pertinenza del Consorzio.

Nella comparsa di costituzione, Ergosud S.p.A. ed A2A S.p.A. hanno chiesto il rigetto integrale della domanda perché infondata nel merito e, sostanzialmente, hanno evidenziato: (i) carenza di legittimazione attiva del Consorzio in quanto in stato di fallimento, (ii) carenza di legittimazione attiva del Consorzio per i danni asseritamente subiti da Fin Podella alla voce "anticipazione contratto di programma" per 6.153.437 euro e per i danni asseritamente subiti dal Conservificio Laratta S.r.l. per 359.000 euro.

S.F.C. S.A. ha depositato un atto di intervento in data 8 novembre 2011 ai sensi dell'art. 105 c.p.c. (che permette ad un terzo di proporre nel giudizio originario una domanda nuova e diversa ampliandone l'oggetto) ed ha chiesto la condanna della sola Ergosud S.p.A. al risarcimento di danni, in parte analoghi a quelli rivendicati dal Consorzio, quantificati in 27.467.031 euro.

Il giudice ha ritenuto legittima la costituzione di fallimento di S.F.C. S.A. e quindi ha fissato i termini processuali e, all'udienza del 19 dicembre 2012, ha dichiarato la necessità di espletare CTU, fissando al 23 maggio 2013 l'udienza per la nomina del CTU. In tale udienza il giudice, nel frattempo cambiato, ha confermato i quesiti già formulati il 19 dicembre 2012 e ha nominato i CTU Ing. Pompili e Caroli, fissando termine alle parti per nominare propri consulenti di parte. A2A S.p.A. e Ergosud S.p.A. hanno nominato come CTP il Prof. Massardo e l'Ing. Gioffrè che negli anni hanno già redatto perizie nelle materie oggetto dei quesiti. Dopo i rinvii chiesti dai periti, al 31 luglio 2014 la CTU è stata depositata presso il Tribunale. L'udienza per esame elaborato peritale si è svolta dopo rinvio in data 1° aprile 2015 ed è stata fissata al 30 novembre 2016 l'udienza di precisazione conclusioni. In tale udienza è stato ammesso il deposito del lodo emesso dalla Camera arbitrale di Milano nel marzo 2016 e sono stati fissati i termini per le memorie conclusionali e la replica prima di pervenire alla emissione della sentenza.

Il Gruppo non ha stanziato alcun fondo non ritenendo probabile il rischio connesso a questa causa.

Ausiliari CIP 6

Il tema concerne il consumo di energia elettrica per servizi ausiliari. Secondo l'AEEGSI gli autoconsumi di talune tipologie di impianti (WTE-termoutilizzatori) sarebbero da considerarsi alla stessa stregua dei consumi per servizi ausiliari. Il Gruppo ha vari impianti che hanno beneficiato di incentivi CIP 6/92 e sui quali nel corso degli anni sono state condotte visite ispettive. In taluni casi l'Autorità ha dato seguito a tali verifiche dando mandato alla CSEA di agire nei confronti del Gruppo, in altri l'Autorità non ha adottato alcun provvedimento, in altri le verifiche risultano in corso. Ad oggi non si ritiene che vi siano passività potenziali probabili tali da rendere necessaria l'appostazione di un fondo.

Con riferimento alla visita ispettiva avvenuta nel 2006 da parte della CSEA presso il termovalorizzatore di Silla 2, non si riscontrano ad oggi aggiornamenti rispetto a quanto già riportato nelle Note Illustrative ai bilanci degli esercizi precedenti. Si ritiene che, in caso di provvedimenti da parte dell'AEEGSI tendenti al recupero dell'agevolazione CIP 6/92, possano essere addotte valide obiezioni difensive, tenuto anche conto delle peculiarità del termovalorizzatore in oggetto. In relazione a questo caso specifico, il Gruppo non ha stanziato alcun fondo in quanto ritiene la passività possibile e non probabile.

Union Temporal De Impresas contro il Municipio di Calig (Spagna)

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Il procedimento in oggetto ha coinvolto l'Union Temporal De Impresas (UTE) costituita tra A2A Ambiente S.p.A. (con partecipazione dell'1,0% e conseguente responsabilità solidale), Azhar e Teconma (oggi Enusa S.A.) per la realizzazione e gestione di un impianto di trattamento e smaltimento ITS e linea compostaggio in Castellon de la Plana (Spagna), a seguito di aggiudicazione della gara bandita dal Consorzio Zona 1 di Castellon. Il Municipio di Calig, confinante con Castellon, ha impugnato la modifica del contratto tra il Consorzio e la UTE che ha previsto un aumento del corrispettivo da 121 milioni di euro a 140 milioni di euro per l'adeguamento dell'impianto alle prescrizioni previste nell'AIA, chiedendone l'annullamento. Con sentenza di primo grado del 21 maggio 2013 il Tribunale ha accolto il ricorso del Municipio di Calig dichiarando altresì, oltre le richieste della controparte, l'annullamento dell'aggiudicazione originaria della gara alla UTE con conseguente obbligo per il consorzio di trovare un altro appaltatore.

La UTE, difesa dallo Studio legale Urìa Menendez, ha presentato ricorso in appello avverso alla sentenza del Tribunale il 12 giugno 2013.

In data 22 febbraio 2016 è stata notificata alla UTE la sentenza del Tribunale superiore di giustizia della Comunità Valenciana.

La sentenza ha accolto parzialmente il ricorso della UTE, in quanto non ha dichiarato nulla la concessione, ma ha confermato la restante parte della sentenza di primo grado disponendo l'annullamento della modifica del contratto di concessione con la quale il Consorzio (committente) nel 2010 ha riconosciuto alla UTE extra costi pari a 19 milioni di euro, a causa della mancata dimostrazione dell'interesse pubblico alla modifica contrattuale.

Il Consorzio Zona 1 in data 31 marzo 2016 ha presentato presso il Giudice del Contenzioso Amministrativo di Castellon ricorso per la dichiarazione di impossibilità materiale di esecuzione della sentenza del Tribunal de Justicia Superior in quanto detta sentenza contrasterebbe con le obbligazioni imposte dall'AIA.

La UTE ha presentato intervento adesivo in data 11 maggio 2016 a sostegno del ricorso del Consorzio.

In data 21 settembre 2016 il Giudice del Contenzioso Amministrativo di Castellon ha emesso una pronuncia con cui ha dichiarato inammissibile il ricorso del Consorzio considerando la sentenza del TSJ già eseguita. Il Giudice non ha tuttavia fornito alcuna motivazione a corredo di questa anomala decisione.

Contro tale pronuncia era possibile presentare ricorso entro il 17 ottobre 2016.

A seguito di mancato ricorso del Municipio di Calig nei termini di cui sopra, in data 2 novembre 2016 il Giudice del Contenzioso Amministrativo di Castellon ha dichiarato definitiva la sua pronuncia. Sono pertanto esauriti i mezzi di impugnazione delle pronunce a disposizione delle parti.

Le parti stanno ora negoziando per definire una proposta di modifica contrattuale che individui adeguatamente la costanza dell'interesse pubblico dell'iniziativa e l'inserimento di meccanismi diversi da quelli oggetto di sentenza che permettano la remunerazione dei costi aggiuntivi garantendo l'equilibrio economico-finanziario sia per la UTE, sia per il Consorzio.

A completezza della tematica, si segnala che nel bilancio di A2A Ambiente S.p.A. sono presenti al 31 dicembre 2016 circa 2,6 milioni di euro relativi a crediti commerciali e finanziari vantati verso la UTE.

A fronte delle informazioni disponibili si ritiene ad oggi che i sopra citati crediti commerciali e finanziari siano recuperabili seppur in un arco temporale di medio-lungo termine.

Inchiesta Centrale di Monfalcone

Si tratta di un'inchiesta avviata con la denuncia, presentata nel marzo 2011 dai vertici del Gruppo A2A, nei confronti di personale A2A ed imprenditori terzi sospettati di essere i responsabili di una truffa perpetrata ai danni della società stessa, che - dietro cospicue somme di denaro – erano responsabili di un traffico illecito di rifiuti speciali, della falsificazione dei formulari di identificazione dei rifiuti e dei certificati di analisi, in relazione alla fornitura di biomasse ed alla certificazione del loro potere calorifico. Nello specifico venivano registrati quantitativi di biomasse in ingresso superiori a quelli reali, oltre ad una maggiorazione del potere calorifico delle stesse.

Ciò implica un danno verso il Gruppo A2A ed in particolare verso A2A Trading S.r.l. (ora A2A S.p.A.). Il rischio, qualificabile, allo stato, come possibile, può concretizzarsi in maggiori costi sostenuti per le biomasse non consegnate e maggiori costi sostenuti per la (altrui) contraffazione del potere calorifico delle biomasse consegnate e non. A ciò si aggiunga che l'utilizzo di maggior carbone in luogo di biomassa potrebbe avere come conseguenza un aggravio di oneri ambientali relativi al secondo semestre dell'esercizio 2009 e all'intero esercizio 2010, nonché una restituzione dei proventi o Certificati Verdi contabilizzati in più rispetto a quelli reali. La società potrebbe aver presentato, senza colpa, con riferimento agli anni 2009 e 2010, dichiarazioni di generazione di titoli ambientali superiori a quelli in realtà prodotti.

Ad oggi il GSE, così come ha bloccato l'emissione dei titoli per le annualità successive, non ha rivolto richieste di restituzione per le annualità precedenti di competenza del Gruppo A2A (secondo semestre 2009-intera annualità 2010). Nel caso il GSE dovesse agire nei confronti del Gruppo A2A, questo valuterà le azioni, anche risarcitorie, idonee, considerando anche quanto già trattenuto ai fornitori terzi. A2A Trading S.r.l. (ora A2A S.p.A.) ha presentato al GSE, secondo le procedure e le modalità in atto, richiesta di ottenimento di Certificati Verdi relativi all'anno 2011 il cui calcolo è stato effettuato sulla base delle reali quantità di biomasse consegnate in centrale e considerando, in accordo con la Procura, un possibile falso (non di A2A) incremento dei poteri calorifici delle stesse del 20%. Nonostante il GSE abbia riconosciuto ad A2A Trading S.r.l. (ora A2A S.p.A.) la correttezza dei calcoli effettuati per il 2011, ad oggi i suddetti Certificati Verdi 2011 non sono stati ancora emessi.

In sede penale, sono stati adottati alcuni provvedimenti di condanna nell'ambito di riti alternativi verso alcuni degli imputati, con riconoscimento di minimi indennizzi e rifusioni di spese in favore di A2A.

Il processo è passato, per competenza territoriale, avanti al Tribunale di Gorizia.

La causa è in corso. All'ultima udienza del 23 febbraio 2017 sono stati sentiti alcuni testi del PM. La prossima udienza è fissata al 18 maggio 2017 sempre per attività istruttoria.

Il Gruppo non ha stanziato alcun fondo in quanto ritiene di essere parte lesa nel procedimento.

Asm Novara S.p.A. contenzioso

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Svolgimento del contenzioso arbitrale e deposito del lodo

In data 29 marzo 2013, Pessina Costruzioni ha notificato ad A2A S.p.A. nomina di arbitro e quesito arbitrale per radicare arbitrato, in esecuzione dei patti parasociali sottoscritti tra i soci nell'agosto del 2007, al fine di vedere condannata A2A S.p.A. al risarcimento danni per inadempimento obbligazioni parasociali.

La società A2A S.p.A., nel termine di 20 giorni, ha effettuato la nomina del proprio arbitro rigettando le richieste.

Dopo discussione sulle nomine e dopo una richiesta di nomina di un Arbitro Unico al Tribunale di Novara da parte di Pessina, le Parti hanno sottoscritto una scrittura in merito alla formazione del Collegio Arbitrale.

Gli arbitri così nominati sono gli Avvocati Bruna Gabardi Vanoli, Marco Praino (di nomina Pessina) e Salvatore Sanzo (di nomina A2A); è intervenuta al 1° luglio 2013 l'udienza di costituzione formale del collegio. Successivamente a tale adempimento preliminare le parti hanno precisato le domande di arbitrato. In esito a tale udienza, con ordinanza il collegio ha adempiuto gli adempimenti connessi alla costituzione del collegio ed all'inizio delle attività fissando i termini per le memorie e le istanze istruttorie e la data della prima udienza. I termini sono 15 ottobre e 20 dicembre 2013 e 21 febbraio 2014 per il deposito delle memorie e 5 marzo 2014 per la prima udienza. Con ordinanza 8 ottobre 2013, il Collegio Arbitrale ha posticipato i termini per il deposito delle memorie rispettivamente al 9 ottobre 2013, al 21 gennaio 2014 e al 25 marzo 2014. Conseguentemente l'udienza fissata in marzo 2014 è stata rinviata al 10 aprile 2014. La sede dell'arbitrato è posta nello studio del Presidente del Collegio Arbitrale in Milano. All'udienza del 10 aprile 2014, preceduta dal deposito delle memorie di parte, il collegio ha fissato tre nuovi termini per memorie (20 maggio per A2A, 17 giugno per Pessina e 26 giugno per A2A) e l'udienza di merito all'11 luglio 2014. Durante l'udienza l'attore ha chiesto di fissare udienza di precisazione conclusioni che, con ordinanza fuori udienza depositata il 22 luglio, è stata fissata per il 16 settembre 2014. In tale udienza, il collegio ha fissato i termini per il deposito delle comparse conclusionali e la data di udienza finale; su richiesta delle parti tali termini sono stati posticipati al 3 dicembre 2014 e 7 gennaio 2015 per le memorie e al 3 febbraio 2015 per l'udienza. In tale udienza il collegio ha disposto un allungamento del termine per il deposito del lodo a 120 giorni. Alla fine del mese di maggio 2015, A2A, avendo avuto notizie di elementi di familiarità e commensalità abituale tra il Presidente del Collegio Arbitrale e il legale dell'attore, ha depositato al tribunale di Milano istanza di ricusazione del Presidente del Collegio Arbitrale.

In considerazione della notizia del ricorso il collegio con Ordinanza 6 emessa fuori udienza in data 3 giugno 2015 ha sospeso il deposito del lodo fino al termine del procedimento, ovvero fino al giorno successivo alla notifica dell'esito del procedimento effettuata dalla parte più diligente.

Il Presidente Delegato ha emesso ordinanza di rigetto dell'istanza condannando A2A a spese di lite verso il Presidente del Collegio e verso Pessina.

In data 30 giugno 2015, Pessina ha notificato al collegio, in esecuzione dell'Ordinanza 6/15, l'ordinanza chiedendo al collegio di riassumere il processo arbitrale sospeso.

In data 30 giugno 2015 il collegio, con opinione dissenziente dell'arbitro designato da A2A ha depositato il lodo che ritiene A2A responsabile di violazione del patto parasociale sottoscritto in data 4 agosto 2007 e conseguentemente la condanna al risarcimento danni di 37.968.938,95 euro oltre spese legali e spese di arbitrato.

Impugnazione del lodo

La società ha impugnato il Lodo ex art. 829 c.p.c. innanzi alla Corte di Appello di Milano. L'impugnazione riguarda: 1) nullità del Lodo per violazione dell'art. 829, 1° comma, n. 2, c.p.c., alla luce della mancanza di terzietà del Presidente del Collegio Arbitrale, Avv. Bruna Gabardi Vanoli; 2) nullità del Lodo, ai sensi dell'art. 829, n. 4, c.p.c., per aver il Collegio Arbitrale pronunciato al di fuori dei limiti della convenzione d'arbitrato; 3) nullità del Lodo per violazione del principio del contraddittorio, ai sensi dell'art. 829, n. 9 c.p.c., nella parte in cui il Collegio Arbitrale ha fondato la propria decisione sull'art. III del Patto Parasociale; 4) omessa motivazione ex art. 829, n. 5 e 823, n. 5 c.p.c., e violazione del principio del contraddittorio ex art. 829, n. 9 c.p.c., per aver il Collegio Arbitrale preso la propria decisione, escludendo, senza alcuna motivazione, la valutazione della documentazione depositata in giudizio da A2A; 5) nullità del Lodo per violazione del principio del contraddittorio, ai sensi dell'art. 829, n. 9 c.p.c., nella parte in cui il Collegio Arbitrale ha deciso sulla base dell'accoglimento del rilievo d'ufficio della liquidazione equitativa del danno, senza porre la questione al contraddittorio delle parti; 6) nullità del Lodo ex art. 829, n. 5 e 823, n. 5 c.p.c., per aver il Collegio Arbitrale quantificato i danni in via equitativa ai sensi dell'art. 1226 c.c., senza motivare la sussistenza del presupposto per l'applicabilità di tale norma, e senza motivare la sussistenza del danno; 7) nullità del Lodo ex art. 829, n. 3, per aver il Collegio Arbitrale quantificato i danni in via equitativa ai sensi dell'art. 1226 c.c., senza i necessari presupposti, in violazione dell'ordine pubblico. Pessina nel costituirsi in giudizio ha formulato appello incidentale. Dopo la prima udienza svoltasi il 16 dicembre 2015, è stata fissata udienza di precisazione conclusioni per il 3 maggio 2016. In occasione di tale udienza le parti hanno precisato le conclusioni e A2A ha formulato anche motivata istanza di rimessione in termini. La Corte ha rinviato l'udienza al 14 giugno 2016. In tale udienza la Corte ha concesso i termini per il deposito di comparse conclusionali e repliche rispettivamente per il 5 settembre e per il 26 settembre 2016, dichiarando che l'istanza di rimessione in termini verrà esaminata e valutata nell'ambito delle conclusionali. Le parti nei termini hanno depositato la memoria conclusione e la relativa replica reiterando e precisando le rispettive istanze e argomentazioni. In data 23 novembre 2016 la Corte di Appello ha depositato la sentenza 4337/16 che dichiara inammissibili ed infondate le ragioni di impugnativa, con conseguente assorbimento delle richieste incidentali; pendono i termini per il ricorso in Cassazione.

Efficacia ed esecuzione del lodo

Nel luglio 2015, in modo contestuale al ricorso in appello, A2A ha depositato ricorso per la sospensione dell'efficacia esecutiva del Lodo. La Corte di Appello con decreto, emesso dal Presidente della Sezione 1^ Civile in data 10 luglio 2015, senza sentire le parti, ha sospeso l'esecutività del Lodo fino all'udienza davanti al Collegio fissata al 15 settembre 2015. Su istanza congiunta delle parti dell'11 settembre 2015, tale udienza è stata differita al 10 novembre 2015. Con ordinanza emessa fuori udienza in data 19 novembre 2015 è stato revocato il decreto emesso in data 10 luglio. Con provvedimento 3378 del 18 dicembre 2015, il Tribunale di Milano ha concesso la esecutorietà del Lodo richiesta da Pessina, subito sospesa in pari data da provvedimento emesso dal Presidente della Prima Sezione di Corte di Appello su istanza di A2A, fissando l'udienza al 19 gennaio 2016. Con ordinanza 26 gennaio 2016 notificata in data 4 febbraio 2016, la Corte di Appello ha revocato il decreto presidenziale 18 dicembre 2015 e ha rigettato l'istanza di sospensione del provvedimento impugnato. In data 24 febbraio 2016, Pessina ha notificato atto di precetto e in data 7 marzo 2016 ha notificato atto di pignoramento presso terzi (presso un primario istituto bancario su cui A2A ha aperto specifico conto corrente dedicato), con contestuale assunzione in capo al terzo pignorato degli obblighi che la legge impone al custode. In data 23 marzo 2016, il pignoramento è stato iscritto a ruolo e l'udienza per la dichiarazione del terzo è stata fissata dal Tribunale di Brescia al 23 maggio 2016. In data 15 aprile, i legali di Pessina hanno notificato ad A2A ed all'istituto bancario terzo pignorato il decreto di anticipazione dell'udienza emesso in data 6 aprile 2016 dal Tribunale di Brescia su istanza di Pessina che ha anticipato al 27 aprile 2016 l'udienza di dichiarazione di terzo. Successivamente a tale udienza, in data 2 maggio 2016, Pessina ha notificato al terzo pignorato identificazione del credito che è stato pagato l'11 maggio 2016 per il valore di 38.524.290,56 euro.

Vertenze canoni per derivazione acqua pubblica

Derivazioni di acqua pubblica per la produzione di energia idroelettrica in Lombardia

Con la Legge Regionale n. 22/2011 la Lombardia ha sostanzialmente raddoppiato il canone per l'uso idroelettrico dell'acqua pubblica, con ciò infrangendo i principi di gradualità e ragionevolezza nella determinazione dei canoni, già riconosciuti dalla giurisprudenza, e violando altresì il principio di parità di condizioni concorrenziali tra gli operatori sul territorio nazionale.

A fronte delle richieste di pagamento della Regione per gli anni 2012 e 2013, Edipower S.p.A. (ora A2A S.p.A.) ha pertanto versato il canone considerando unicamente l'incremento riconducibile al tasso di inflazione programmato rispetto all'anno precedente. Di conseguenza, per le annualità 2012 e 2013, la Regione ha emesso ingiunzioni di pagamento di quanto non versato dalla società; tali ingiunzioni sono state impugnate da Edipower S.p.A. (ora A2A S.p.A.) avanti il Tribunale Regionale delle Acque Pubbliche ("TRAP") di Milano, proponendo eccezione di incostituzionalità della norma regionale.

Identica condotta è stata adottata da Edipower S.p.A. (ora A2A S.p.A.) per le annualità dei canoni 2014, 2015 e 2016.

Tuttavia, visto il consolidarsi di giurisprudenza sfavorevole e contraria alle tesi di Edipower S.p.A. (ora A2A S.p.A.) (cfr. sent. TSAP n. 138/2016 e sent. Corte cost. n. 158/2016), si è proceduto all'estinzione ex art. 309 c.p.c. della quasi totalità dei ricorsi instaurati da Edipower S.p.A. (ora A2A S.p.A.) e al pagamento di quanto originariamente ingiunto, al fine di evitare l'incremento degli interessi legali e il rischio di condanna a ingenti spese legali, come accaduto ad altri operatori, pur mantenendo intatto il proprio diritto alla ripetizione di quanto risultasse pagato in eccesso. Sulla scorta di ciò, le ordinanze di ingiunzione di pagamento di ottobre 2016 relative alle annualità 2014-2015 non sono state opposte da Edipower S.p.A. (ora A2A S.p.A.), la quale ha proceduto a pagare, con riserva di ripetizione in caso di esito giudiziale favorevole, il quantum di canone demaniale non ancora versato. L'unico giudizio ("pilota") ancora pendente innanzi al TRAP Milano è quello afferente al canone demaniale 2013 relativo all'Asta Liro.

Identica questione concerne anche le grandi derivazioni in Lombardia di A2A, la quale sin dal principio, in considerazione di specifiche circostanze ad essa proprie, corrisponde integralmente ma con riserva di ripetizione il canone preteso dalla Regione e poi agisce in giudizio per la ripetizione dell'eccedenza. A dicembre 2016 si è peraltro concluso l'unico giudizio pendente per A2A innanzi al TRAP Milano concernente il "raddoppio" del canone demaniale, con la parziale soccombenza di A2A sotto questo profilo.

Inoltre, la D.G.R. della Lombardia n. 5130-2016 ha disposto, attuando il comma 5 dell'art. 53-bis della L.R. 26/2003 introdotto dalla L.R. 19/2010, l'assoggettamento delle concessioni idroelettriche lombarde già giunte a scadenza ad un "canone aggiuntivo" stabilito "provvisoriamente" in € 20/kW di potenza nominale di concessione, fatta salva la richiesta di conguaglio all'esito delle valutazioni in corso da parte degli uffici regionali circa la redditività delle concessioni scadute. Si evidenzia che detto canone aggiuntivo è imposto retroattivamente sin dalla scadenza originaria di ciascuna concessione, e dunque per Grosotto, Lovero e Stazzona sin dal 1° gennaio 2011, per Premadio 1 dal 29 luglio 2013 e per Grosio dal 15 novembre 2016.

A2A, che ha sempre contestato anche in sede giudiziaria la legittimità - in primis costituzionale - del citato comma 5, ha impugnato, al pari di altri operatori, la D.G.R. 5130-2016 innanzi al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche.

Per i contenziosi relativi ai canoni di derivazione di acqua pubblica il Gruppo ha stanziato al 31 dicembre 2016 fondi rischi per l'importo complessivo di 29,4 milioni di euro pari all'intera pretesa delle controparti.

Carlo Tassara: causa per danni contro EDF e A2A S.p.A. sul riassetto di Edison

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In data 24 marzo 2015, la Carlo Tassara S.p.A. ha notificato ad A2A, Electricité de France (EDF) ed Edison un atto di citazione chiedendo al Tribunale di Milano di condannare A2A ed EDF al risarcimento dei danni asseritamente subiti dalla Carlo Tassara, nella sua qualità di socio di minoranza di Edison, in relazione all'OPA obbligatoria lanciata da EDF sulle azioni Edison conseguentemente all'operazione con la quale, nel 2012, A2A ha ceduto la propria partecipazione indiretta in Edison a EDF e contestualmente ha acquistato il 70% del capitale di Edipower da Edison e da Alpiq.

Fino al 2012, infatti, A2A ed EDF hanno detenuto congiuntamente il controllo di Edison S.p.A.. Edison, a propria volta, deteneva il 50% di Edipower S.p.A. (il restante capitale di Edipower era detenuto per il 20% da Alpiq, per il 20% da A2A e per il restante 10% da Iren).

Nell'operazione del 2012, A2A ha ceduto la propria partecipazione indiretta in Edison a EDF e contestualmente ha acquistato il 70% del capitale di Edipower da Edison e da Alpiq.

Nell'atto di citazione notificato, Carlo Tassara lamenta che, nell'operazione, EDF ed A2A avrebbero concordato un reciproco "sconto" sul prezzo pagato da EDF per l'acquisto delle azioni Edison, da una parte, e sul prezzo pagato da A2A per l'acquisto del 70% di Edipower, dall'altra. Tale sconto sarebbe stato il frutto di comportamenti abusivi di EDF ed A2A quali soci di Edison nonché della violazione, tra l'altro, della normativa sulle operazioni con parti correlate. Ciò - a dire della Carlo Tassara - avrebbe consentito di mantenere artificialmente basso il prezzo delle azioni Edison pagato ad A2A e di conseguenza il prezzo di OPA pagato alle minoranze di Edison (che per legge doveva essere uguale a quello pagato ad A2A).

Tuttavia nel 2012 A2A ed EDF avevano volontariamente assoggettato l'Operazione all'esame preventivo della Consob proprio al fine di confermare la correttezza del prezzo d'OPA. A seguito di esami approfonditi, la Consob aveva ritenuto che si potesse riscontrare un meccanismo compensativo nell'operazione nel suo complesso (vale a dire tra la cessione di Edipower da un lato e la cessione di azioni Edison dall'altro) e che pertanto il prezzo d'OPA dovesse essere incrementato da 0,84 euro a 0,89 euro per azione.

Alla luce di tale decisione, le parti avevano incrementato il prezzo di cessione della partecipazione in Edison sulla base del prezzo di 0,89 euro per azione, per un incremento complessivo pari a circa 84 milioni di euro. EDF lanciava l'OPA a 0,89 euro per azione.

Carlo Tassara ricorreva alla Consob al fine di fare incrementare ulteriormente il prezzo d'OPA, ma Consob rigettava l'istanza.

Inoltre, in pendenza di OPA, Carlo Tassara impugnava innanzi al TAR il documento d'OPA e la relativa delibera di approvazione da parte della Consob chiedendo la sospensiva dei medesimi per ragioni di urgenza. Tuttavia il TAR rinviava la decisione sulla sospensiva a una data successiva alla chiusura dell'OPA e, a seguito di ciò, Carlo Tassara aderiva all'OPA e rinunciava all'istanza cautelare.

L'atto di citazione non quantificava i danni asseritamente subiti dalla Carlo Tassara in conseguenza di tali operazioni. Tuttavia, con la memoria in data 20 febbraio 2017, la Carlo Tassara ha chiesto che il giudice disponga una consulenza tecnica d'ufficio per calcolarli (specificando che dovrebbero essere quantificati nella presunta differenza fra il prezzo dell'OPA e il valore di mercato che le azioni Edison avevano in precedenza). La Carlo Tassara ha anche depositato una perizia di parte in cui tali danni sono stati quantificati complessivamente in un importo compreso tra 197 e 232 milioni di euro, importo su cui calcolare il risarcimento dovuto da ognuna delle imprese che saranno ritenute dal giudice responsabili.

Le parti discuteranno l'ammissibilità e rilevanza delle rispettive istanze istruttorie alla prossima udienza del 26 settembre 2017. All'esito della discussione, il giudice adotterà una decisione sulle istanze istruttorie e, in particolare, sulla richiesta avversaria di disporre una consulenza tecnica d'ufficio.

Il Gruppo, avendo adempiuto a quanto previsto dalle norme in essere, non ritiene il rischio probabile per cui non ha stanziato alcun fondo.

Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali/Lomellina Energia S.r.l./AEEGSI/GSE S.p.A. (R.G. n. 2178/2016)

A seguito della verifica ispettiva effettuata dall'Autorità per l'Energia Elettrica e Gas nel luglio 2012 presso lo stabilimento di Parona, l'AEEG ha emesso delibera nella quale viene contestato il quantitativo di energia netta incentivata. La Società ha impugnato tale delibera presso il TAR Lombardia che ha respinto tale ricorso nell'aprile 2014. Nonostante appello presentato presso il Consiglio di Stato, con sentenza del dicembre 2014 è stata confermata la sentenza di primo grado.

A fronte della succitata delibera, nel mese di dicembre 2013, Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico, ha inviato alla Società una lettera di intimazione al pagamento, entro la fine del mese di gennaio 2014.

La Società, contestando totalmente la delibera da cui deriva la somma richiesta da CCSE, ha notificato il ricorso in data 30 gennaio 2014 presso il TAR Lombardia che, con sentenza depositata il 15 dicembre 2015 si è dichiarato incompetente in materia a favore del giudice ordinario.

In data 11 marzo 2016 è stato notificato il ricorso in appello presso il Consiglio di Stato proposto da Cassa per i servizi energetici e ambientali – CSEA, nuova denominazione della CCSE a seguito di quanto disposto dalla Legge di Stabilità 2016, al fine di ottenere l'annullamento della sentenza del TAR nella parte in cui il Tribunale ha declinato la giurisdizione in favore del giudice amministrativo.

La causa è coperta da un fondo rischi di Euro 3,5 milioni stanziato nell'esercizio 2014 e ritenuto congruo a coprire il rischio cui la società è esposta.

Nel mese di novembre 2011 il Gestore Servizi Energetici S.p.A.(GSE) ha trasmesso a Lomellina Energia S.r.l. due comunicazioni, concernenti le due linee dell'impianto, nelle quali comunicava, senza alcuna giustificazione, la sostituzione del criterio per il calcolo dell'energia agevolata ai fini del riconoscimento dei certificati verdi, previsto dalla normativa, concordato in precedenza con la Società e applicato fin dalla produzione 2007, con regolare emissione, ritiro e contestuale pagamento dei certificati verdi richiesti da Lomellina Energia. La modifica del criterio, applicato prudenzialmente dalla Società a partire dall'esercizio 2011, ha comportato una riduzione dei certificati verdi spettanti alla Società. Anche la durata degli incentivi, per la parte non biodegradabile dei rifiuti di linea 1 dichiarata dal GSE nelle predette comunicazioni, è inferiore a quella prevista dalla normativa. Per tutelare i propri diritti, Lomellina Energia ha impugnato di fronte al Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio i provvedimenti del GSE, per ottenere l'annullamento degli stessi e il pagamento delle somme dovute. L'istanza cautelare per la sospensione dei provvedimenti è stata respinta dal Tribunale Amministrativo Regionale; il Consiglio di Stato, facendo seguito all'impugnativa presentata contro tali ordinanze, ha rimandato la questione al TAR Lazio per decidere nel merito e la relativa udienza si è svolta nel mese di febbraio 2013. Il 15 aprile 2013 sono state pubblicate le sentenze del TAR Lazio relative alle due linee di produzione con i seguenti esiti:

  • per la linea 1 il TAR ha riconosciuto il diritto della Lomellina Energia alla percezione degli incentivi per la quota di produzione da rifiuto non biodegradabile fino al 19 gennaio 2014;
  • per la linea 2 il TAR ha rigettato le richieste della società.

La società ha presentato ricorso al Consiglio di Stato che, nel mese di marzo 2016, ha emesso sentenza favorevole, riconoscendo quanto sostenuto dalla società. Si segnala che la società, in attesa della definitiva risoluzione del contenzioso, aveva , in via prudenziale, iscritto dal 2011 a bilancio solo i certificati verdi relativi alle eccedenze di energia elettrica immessa in rete dalla linea 2; si provvederà, nei prossimi mesi, a quantificare l'effetto delle succitate sentenze, anche confrontandosi con la controparte, da rilevarsi contabilmente nell'esercizio 2016.

Nel mese di febbraio 2017 la Società è riuscita ad ottenere un incontro con i rappresentati del GSE per un confronto sugli scenari legati alle sentenze del Consiglio di Stato in merito ai Certificati Verdi; da tale incontro è emersa la volontà della controparte di applicare le sentenze in modo rigoroso e, quindi il più favorevole possibile alla Società. Nel corso dell'incontro si è ancora discusso della probabilità di addivenire ad un accordo anche con la CSEA al fine di effettuare una transazione a tre per chiudere in modo definitivo tutte le situazioni aperte. Per quanto esposto si è quindi deciso di rilasciare il fondo rischi di Euro 3,5 milioni presente nello scorso bilancio in quanto ritenuto in eccesso, tenendo conto anche del fatto che l'importo dei maggiori Certificati Verdi spettanti è maggiore rispetto a quello da riconoscere a titolo di variazione degli autoconsumi.

* * *

In merito allo stato dei principali contenziosi fiscali si segnala quanto segue:

A2A gencogas S.p.A. (già Abruzzoenergia S.p.A.) - Verifica generale IRES/IRAP/IVA per i periodi di imposta 2014 e 2015

Il 19 gennaio 2016 la Guardia di Finanza – Nucleo Polizia Tributaria di Chieti – ha aperto nei confronti della società A2A gencogas S.p.A. (già Abruzzoenergia S.p.A.), per i periodi di imposta 2014 e 2015, una verifica generale ai fini IRES, IRAP e IVA. La verifica si è conclusa il 25 maggio u.s.. La società ha presentato osservazioni al processo verbale di constatazione elevato dai verificatori. Nel mese di dicembre 2016, l'Agenzia delle Entrate di Chieti ha notificato avvisi di accertamento ai fini IRES, IRAP e IVA per gli anni 2011 e 2012. La società sta valutando le azioni conseguenti. È stato iscritto un fondo rischi di 1,4 milioni di euro.

A2A S.p.A. – Imposta di registro conferimento ramo d'azienda e cessione partecipazione Chi. na.co. S.r.l.

Il 4 aprile 2016 la Direzione Provinciale I di Milano – Ufficio Territoriale di Milano 1 – ha notificato l'invito a comparire per fornire chiarimenti sull'operazione di conferimento di azienda nella società Chi.na.co. S.r.l. e la successiva cessione della partecipazione in essa detenuta oggetto di controllo ai fini dell'imposta di registro. L'invito è stato seguito da un contraddittorio con l'Ufficio e dalla successiva notifica, da parte di quest'ultimo, dell'avviso di liquidazione alla controparte acquirente, che in data 28 settembre 2016, ha proposto ricorso. Il fondo rischi iscritto per 1,4 milioni di euro è stato interamente utilizzato per il pagamento delle somme richieste con l'avviso di liquidazione.

Unareti S.p.A. (già A2A Reti Gas S.p.A.) – COSAP Comune di Milano per gli anni dal 2003 al 2016

Il 27 dicembre 2011 il Comune di Milano ha notificato gli avvisi di pagamento del COSAP per gli anni dal 2003 al 2011. Avverso tali avvisi è stata presentata istanza di annullamento in autotutela degli avvisi in questione che il Comune ha respinto. Avverso tale diniego, l'11 luglio 2012 la società ha presentato atto di citazione avanti al Tribunale di Milano e il 25 settembre 2012 ha presentato ricorso al TAR. Nel mese di dicembre 2014, sono stati notificati avvisi di pagamento per gli anni dal 2012 al 2014 e, nel mese di febbraio 2016, è stato notificato avviso di accertamento per l'anno 2015. Nel mese di febbraio 2015 è stato stipulato un accordo transattivo con il Comune di Milano a definitiva conclusione del contenzioso COSAP per gli anni dal 2003 al 2011 e presentato ricorso avanti al TAR di Milano avverso gli avvisi di pagamento per gli anni dal 2012 al 2014. Nel mese di aprile 2016 è stato presentato ricorso al TAR per l'anno 2015. Nel mese di settembre 2016 è stato notificato l'avviso di pagamento per il 2016 avverso il quale la società ha proposto ricorso. È stato iscritto un fondo rischi per 2,9 milioni di euro.

178

A2A Ambiente S.p.A. (già Partenope Ambiente S.p.A.) - Verifica generale IRES/IRAP/IVA per il periodo di imposta 2011

Il 4 settembre 2014 l'Agenzia delle Entrate - Direzione Provinciale di Brescia - ha aperto nei confronti della società Partenope Ambiente S.p.A. (ora A2A Ambiente S.p.A.), per il periodo di imposta 2011, una verifica fiscale generale ai fini IRES, IRAP e IVA. La verifica si è conclusa il 6 ottobre 2014. I rilievi emersi attengono a violazioni inerenti, prevalentemente, alle imposte dirette. Il 7 luglio 2015 è stato notificato avviso di accertamento per l'anno 2011. In data 5 ottobre 2015, la società ha presentato all'Ufficio accertatore istanza di accertamento con adesione. Il 22 dicembre 2015, la società e l'Ufficio hanno sottoscritto il verbale di contraddittorio definendo la pretesa tributaria. La società si è iscritta un fondo rischi per 0,3 milioni di euro.

A2A Ambiente S.p.A. (già Aprica S.p.A.) - Verifica tecnica termovalorizzatore di Brescia

Il 7 marzo 2013 l'Agenzia delle Dogane di Brescia ha iniziato una verifica tecnica sul termovalorizzatore di Brescia di proprietà della società Aprica S.p.A. (ora di proprietà di A2A Ambiente S.p.A.). La verifica si è conclusa il 16 gennaio 2014 con la notifica del processo verbale di constatazione per gli anni dal 2008 al 2011. Per gli anni 2008 e 2009, l'Agenzia delle Dogane, il 7 e il 21 maggio 2014 ha notificato gli avvisi di pagamento e i relativi atti di irrogazione sanzioni. Nel mese di luglio 2014 la società ha presentato ricorso avverso i due procedimenti. Relativamente all'anno 2009, il 10 dicembre 2014, la società ha sottoscritto un atto di conciliazione con l'Agenzia delle Dogane di Brescia per la chiusura definitiva della controversia e conseguente estinzione del giudizio. Per il 2008 il contenzioso di primo grado si è chiuso favorevolmente per la società. In data 24 settembre 2015, l'Ufficio ha proposto appello. La società ha depositato le controdeduzioni in data 17 novembre 2015. Con sentenza del 6 giugno 2016 la Commissione Tributaria Regionale ha accolto parzialmente le ragioni della società. L'Ufficio ha proposto ricorso per Cassazione e la società sta valutando le azioni conseguenti. Il 5 agosto 2014, l'Agenzia delle Dogane ha notificato i processi verbali di constatazione per gli anni 2012 e 2013. Nel mese di marzo 2016, la società ha definito con l'Agenzia delle Dogane di Brescia gli anni dal 2010 al 2013 con il versamento delle somme dovute sulla base dei medesimi criteri individuati nell'atto di conciliazione per l'anno 2009. Per effetto degli accordi transattivi, il fondo è stato liberato per l'eccedenza e residua un fondo rischi di 0,3 milioni di euro per l'annualità 2008.

A2A S.p.A. (incorporante di AMSA Holding S.p.A.) - Avvisi di accertamento ai fini IVA per i periodi di imposta dal 2001 al 2005

A inizio 2006, la Guardia di Finanza – Nucleo Regionale Polizia Tributaria Lombardia di Milano – ha effettuato una verifica fiscale a carico di AMSA Holding S.p.A. (ora A2A S.p.A.) ai fini dell'I-VA per gli anni dal 2001 al 2005.

La verifica si è conclusa con un processo verbale di constatazione con il quale è stata contestata la legittimità dell'applicazione dell'aliquota IVA ordinaria, in luogo di quella agevolata, da parte di fornitori per prestazioni di smaltimento rifiuti e di manutenzione impianti e la conseguente deduzione operata a seguito del regolare pagamento delle fatture per tali prestazioni.

Il processo verbale di constatazione è stato seguito dall'emissione di avvisi di accertamento da parte dell'Agenzia delle Entrate – Ufficio di Milano 3 – per tutte le annualità avverso i quali sono stati proposti i ricorsi in Commissione Tributaria Provinciale nei termini di legge.

In data 25 gennaio 2010 e in data 17 febbraio 2010 sono stati, rispettivamente, discussi il ricorso relativo all'annualità 2001 e i ricorsi relativi alle annualità 2004 e 2005, tutti con esito favorevole per la società. L'Ufficio ha proposto appello avverso tutte le sentenze dei primi giudici. La Commissione Tributaria Regionale ha respinto l'appello dell'Ufficio per il 2001, il 2004 e il 2005.

Per l'annualità 2001 l'Agenzia delle Entrate ha presentato ricorso in Cassazione a fronte del quale AMSA Holding S.p.A., il 9 novembre 2012, ha proposto controricorso.

Anche per le annualità 2002 e 2003 gli esiti dei contenziosi sono stati favorevoli per la società, ma l'Agenzia delle Entrate ha proposto appello avverso entrambe le sentenze. Il 30 novembre 2010 è stato discusso l'appello per il 2002 e con sentenza, depositata il 2 febbraio 2011, la Commissione Tributaria Regionale di Milano ha riformato la sentenza dei primi giudici accogliendo l'appello dell'Ufficio per quasi tutte le fattispecie contestate ad esclusione della categoria dei rifiuti pericolosi. La società ha proposto ricorso per Cassazione per l'anno 2002. Per l'anno 2003 il 7 novembre 2011 è stato discusso l'appello proposto dall'Ufficio avanti la Commissione Tributaria Regionale, che lo ha rigettato con sentenza depositata l'11 novembre 2011. L'Ufficio non ha proposto ricorso per Cassazione per le annualità 2003, 2004 e 2005 e le sentenze sono passate in giudicato chiudendo definitivamente il contenzioso. Per le annualità 2001 e 2002 non risultano ancora fissate le udienze di trattazione avanti la Corte di Cassazione. La società si è iscritta un fondo rischi per 1,6 milioni di euro.

A2A S.p.A. (ex A2A Trading S.r.l.) - Accertamenti IVA Certificati Verdi 2004 – 2010

L'Agenzia delle Entrate di Milano ha notificato ad A2A Trading S.r.l. (ora A2A S.p.A.) in data 23 dicembre 2009 un avviso di accertamento IVA per l'anno 2004 contestando l'omessa fatturazione di operazioni imponibili con conseguente richiesta della maggiore imposta sul valore aggiunto, oltre sanzioni e interessi, per complessivi 3,3 milioni di euro.

In particolare, con l'accertamento in oggetto l'Agenzia delle Entrate ha sanzionato A2A Trading S.r.l. (ora A2A S.p.A.) per aver omesso di fatturare nei confronti del Tollee (Edipower S.p.A.) presunte cessioni di Certificati Verdi.

Dopo gli opportuni approfondimenti, effettuati anche congiuntamente agli altri Tollers, si ritiene che le conclusioni dell'Agenzia delle Entrate non siano condivisibili. Infatti, nel regime del contratto di Tolling, i Tollers sono da un lato proprietari delle materie prime, compreso il combustibile, che forniscono al Tollee per la produzione di energia elettrica, dall'altro titolari "ab origine" dell'energia elettrica prodotta. La consegna dei Certificati Verdi al Tollee da parte dei Tollers non è quindi in alcun modo configurabile come trasferimento della proprietà degli stessi.

Nessuna violazione, pertanto, può essere imputata ad A2A Trading S.r.l. (ora A2A S.p.A.) e, conseguentemente, non si è provveduto ad effettuare accantonamenti a fondo rischi.

Per le stesse ragioni, l'Agenzia delle Entrate di Milano ha notificato il 16 dicembre 2010 l'avviso di accertamento IVA per l'anno 2005 e il 31 ottobre 2011 l'avviso di accertamento IVA per l'anno 2006 con conseguente richiesta della maggiore imposta sul valore aggiunto, oltre sanzioni e interessi, rispettivamente per complessivi 5,2 milioni di euro e 11,2 milioni di euro. Come per il 2004, anche per il 2005 e per il 2006 nessuna violazione può essere imputata ad A2A Trading S.r.l. (ora A2A S.p.A.) e, conseguentemente, non si è provveduto ad effettuare accantonamenti a fondo rischi.

A2A Trading S.r.l. (ora A2A S.p.A.) ha presentato ricorso nelle opportune sedi avverso i suddetti avvisi di accertamento chiedendo il totale annullamento della pretesa impositiva.

Per le controversie relative a tutte le annualità contestate la Commissione Tributaria Provinciale di Milano ha accolto i ricorsi proposti dalla società.

Il 12 marzo 2013 l'Agenzia delle Entrate ha dichiarato, per il 2006, acquiescenza alla sentenza nella parte relativa al contenzioso sui Certificati Verdi e ha proposto appello per i restanti rilievi (283.454,16 euro). L'appello è stato respinto dalla Commissione Tributaria Regionale e l'Ufficio ha proposto ricorso avanti la Corte di Cassazione il 5 agosto 2014 a cui è seguito controricorso della società. Il 6 maggio 2013 l'Agenzia delle Entrate ha notificato la rinuncia all'appello e istanza di estinzione di giudizio per gli anni 2004 e 2005.

Si fa presente che a seguito della richiesta di documentazione relativa ai Certificati Verdi nell'ambito del medesimo contratto di Tolling per i periodi d'imposta dal 2007 al 2010, in data 28 ottobre 2011, la Guardia di Finanza – Nucleo di Milano – ha notificato il processo verbale di constatazione evidenziando le medesime violazioni di omessa fatturazione di operazioni imponibili per gli anni 2007, 2008 e 2010. Ad oggi non è stato notificato alcun avviso di accertamento.

Non è mai stato stanziato un fondo poiché la società ha ritenuto non fondate le pretese dell'amministrazione finanziaria.

* * *

Raccomandazione Consob n. 61493 del 18 luglio 2013

A seguito della Raccomandazione Consob n. 61493 pubblicata nel mese di luglio 2013, il Gruppo A2A ha effettuato approfondite analisi che hanno individuato nel settore della produzione idroelettrica l'ambito di applicazione per il Gruppo.

Per l'esercizio 2016 gli investimenti inerenti tale settore sono stati marginali e dovuti all'ordinaria manutenzione.

Si precisa altresì che il Gruppo A2A prevede di effettuare investimenti nel comparto idroelettrico nei prossimi esercizi e in particolare interventi di manutenzione e di incremento dell'efficienza energetica di impianti situati in Lombardia e in Calabria.

0.4

Allegati alle Note illustrative alla Relazione finanziaria annuale consolidata

1 - Prospetto delle variazioni dei conti delle immobilizzazioni materiali

Immobilizzazioni materiali Valore Primo Variazioni dell'esercizio
Milioni di euro residuo
al 31 12 2015
Consolidamento
Acquisizioni
2016
Investimenti Variazioni di
categoria
Riclassificazioni/Altre variazioni
Valore
Fondo
lordo
ammortamento
Terreni 266 15 1 (45)
Fabbricati 913 58 6 6 (87)
Impianti e macchinari 3.608 222 102 99 145
1
Attrezzature industriali e commerciali 24 8 7 1 (1)
Altri beni 56 7 17 9
Discariche 23 3 1 3 11
Immobilizzazioni in corso ed acconti 103 19 106 (120) (5)
Migliorie beni di terzi 72 1 19 1 (1)
Impianti in leasing 2 7 1 (1)
Totale immobilizzazioni materiali 5.067 340 259 - 16
2
Immobilizzazioni materiali Valore Primo Variazioni dell'esercizio Variazioni dell'esercizio
Milioni di euro residuo
al 31 12 2014
consolidamento
Bellisolina/Sed e
Bergamo Servizi
Investimenti Variazioni di
categoria
Attività
destinate alla
vendita
(IFRS5)
Altre variazioni
Valore
lordo
Fondo
ammortamento
Svalutazioni
Terreni 270 2 (4)
Fabbricati 949 2 3 21 (21) (28) 28 (1)
Impianti e macchinari 4.136 1 81 109 (135) (90) 137 (358)
Attrezzature industriali e commerciali 20 3 1 5
Altri beni 52 6 12 1
Discariche 30 (2)
Immobilizzazioni in corso ed acconti 109 146 (149) (6) 3
Migliorie beni di terzi 57 14 9 (2)
Impianti in leasing 2 (2) 2
Totale immobilizzazioni materiali 5.625 5 253 3 (166) (115) 167 (359)

Relazione finanziaria annuale consolidata – Anno 2016

1 - Prospetto delle variazioni dei conti delle immobilizzazioni materiali

Valore
Variazioni dell'esercizio
Primo
Variazioni dell'esercizio Valore
residuo
Consolidamento
Investimenti
Variazioni di
al 31 12 2015
Acquisizioni
Riclassificazioni/Altre variazioni Smobilizzi/Cessioni Svalutazioni Ammortamenti Totale residuo
al 31 12 2016
categoria
2016
Valore
lordo
Fondo
ammortamento
Valore
lordo
Fondo
ammortamento
variazioni
dell'esercizio
266
15
1
(45) (1) (1) (46) 235
913
58
6
6
(87) (3) 1 (32) (40) (149) 822
3.608
222
102
99
145 1 (66) 61 (185) (294) (137) 3.693
24
8
7
1
(1) (1) 1 (6) 1 33
56
7
17
9
(9) 9 (16) 10 73
3
1
3
11 (8) 7 33
19
106
(120)
(5) (3) (22) 100
19
1
(1) (2) (8) 9 82
1 (1) 1 (1) - 9
- 16 2 (81) 72 (221) (374) (327) 5.080
Valore
Svalutazioni Ammortamenti Totale residuo
al 31 12 2015
Valore
lordo
Fondo
ammortamento
Valore
lordo
Fondo
ammortamento
dell'esercizio
(2) (6) 266
(28) 28 (1) (2) 1 (39) (38) 913
(90) 137 (358) (11) 7 (269) (529) 3.608
5 (5) 4 24
1 (4) 4 (15) 4 56
(2) (5) (7) 23
3 (6) 103
(2) (6) 15 72
(2) 2 - 2
(115) 167 (359) (17) 12 (341) (563) 5.067
Altre variazioni Variazioni dell'esercizio
Smobilizzi/Cessioni
variazioni

2 - Prospetto delle variazioni dei conti delle immobilizzazioni immateriali

Immobilizzazioni immateriali Valore Primo Variazioni dell'esercizio Variazioni dell'esercizio Valore
Milioni di euro residuo
al 31 12 2015
Consolidamento
Acquisizioni
Investimenti Variazioni di Riclassificazioni/Altre variazioni Smobilizzi/Cessioni Svalutazioni Ammortamenti residuo
Totale
al 31 12 2016
2016 categoria Valore Fondo Valore Fondo variazioni
dell'esercizio
lordo ammortamento lordo
ammortamento
Diritti di brevetto industriale e ut.op. dell'ingegno 26 6 3 (14) (5)
Concessioni, licenze, marchi e diritti simili 799 182 88 31 (4) (13) 10 (39) 73
1.054
Avviamento 482 112 (37) (37)
Immobilizzazioni in corso 20 14 29 (34) (3) (8)
Altre immobilizzazioni immateriali 21 31 16 (2) 14
Totale immobilizzazioni immateriali 1.348 339 123 - 12 - (13) 10 (40)
(55)
37
1.724
Immobilizzazioni immateriali Valore Primo Variazioni dell'esercizio Variazioni dell'esercizio
Valore
Milioni di euro residuo
al 31 12 2014
consolidamento
Bellisolina/Sed e
Acquisizioni Variazioni di residuo
Smobilizzi/Cessioni
Svalutazioni
Ammortamenti
Totale
Riclassificazioni/Altre variazioni
al 31 12 2015
Bergamo Servizi categoria variazioni
Valore
Fondo
Valore
Fondo
dell'esercizio
lordo
ammortamento
lordo
ammortamento
Diritti di brevetto industriale e ut.op. dell'ingegno 34 4 3 (15)
(8)
Concessioni, licenze, marchi e diritti simili 766 68 5 (11)
9
(38)
33
Avviamento 482 -
Immobilizzazioni in corso 15 16 (11) 5
Altre immobilizzazioni immateriali 21 1
(1)
-
Totale immobilizzazioni immateriali 1.318 - 88 (3) 1
-
(11)
9
-
(54)
30
1.348

Relazione finanziaria annuale consolidata – Anno 2016

2 - Prospetto delle variazioni dei conti delle immobilizzazioni immateriali

Valore
Variazioni dell'esercizio
Primo
Variazioni dell'esercizio Valore
residuo
Consolidamento
Investimenti
Variazioni di
al 31 12 2015
Acquisizioni
Riclassificazioni/Altre variazioni Smobilizzi/Cessioni Svalutazioni Ammortamenti Totale residuo
al 31 12 2016
categoria
2016
Valore
lordo
Fondo
ammortamento
Valore
lordo
Fondo
ammortamento
variazioni
dell'esercizio
26
6
3
(14) (5) 21
799
182
88
31
(4) (13) 10 (39) 73 1.054
112 (37) (37) 557
29
(34)
(3) (8) 26
16 (2) 14 66
123
-
12 - (13) 10 (40) (55) 37 1.724
Immobilizzazioni immateriali
Valore
Primo
Variazioni dell'esercizio
Variazioni dell'esercizio Valore
residuo
consolidamento
Acquisizioni
Variazioni di
al 31 12 2014
Bellisolina/Sed e
Riclassificazioni/Altre variazioni Smobilizzi/Cessioni Svalutazioni Ammortamenti Totale residuo
al 31 12 2015
categoria
Bergamo Servizi
Valore Fondo Valore Fondo variazioni
dell'esercizio
lordo ammortamento lordo ammortamento
34
4
3
(15) (8) 26
766
68
5
(11) 9 (38) 33 799
482 - 482
16
(11)
5 20
21 1 (1) - 21
1.318
-
88
(3)
1 - (11) 9 - (54) 30 1.348

3 - Elenco delle Imprese incluse nel bilancio consolidato

Denominazione Sede Divisa Capitale
sociale
(migliaia)
partecipazione
consolidata
al 31 12 2016
%
Quote
di
possedute
%
di Gruppo
Azionista Criterio di valutazione
Area di consolidamento
Unareti S.p.A. Brescia Euro 965.250 100,00%
100,00%
A2A S.p.A. Consolidamento integrale
A2A Illuminazione Pubblica S.r.l. Brescia Euro 100 100,00%
100,00%
A2A S.p.A. Consolidamento integrale
A2A Calore & Servizi S.r.l. Brescia Euro 150.000 100,00%
100,00%
A2A S.p.A. Consolidamento integrale
A2A Smart City S.p.A. Brescia Euro 3.000 100,00%
100,00%
A2A S.p.A. Consolidamento integrale
A2A Energia S.p.A. Milano Euro 2.000 100,00%
100,00%
A2A S.p.A. Consolidamento integrale
A2A Ciclo Idrico S.p.A. Brescia Euro 70.000 100,00%
100,00%
A2A S.p.A. Consolidamento integrale
A2A Ambiente S.p.A. Brescia Euro 220.000 100,00%
100,00%
A2A S.p.A. Consolidamento integrale
A2A Montenegro d.o.o. Podgorica (Montenegro) Euro 100 100,00%
100,00%
A2A S.p.A. Consolidamento integrale
A2A Energiefuture S.p.A. Milano Euro 50.000 100,00%
100,00%
A2A S.p.A. Consolidamento integrale
Mincio Trasmissione S.r.l. Brescia Euro 10 100,00%
100,00%
A2A S.p.A. Consolidamento integrale
A2A gencogas S.p.A. Milano Euro 450.000 100,00%
100,00%
A2A S.p.A. Consolidamento integrale
Retragas S.r.l. Brescia Euro 34.495 91,60%
91,60%
A2A S.p.A. (87,27%)
Unareti S.p.A. (4,33%)
Consolidamento integrale
Aspem S.p.A. Varese Euro 174 90,00%
90,00%
A2A S.p.A. Consolidamento integrale
Varese Risorse S.p.A. Varese Euro 3.624 100,00%
100,00%
Aspem S.p.A. Consolidamento integrale
Ostros Energia S.r.l. in liquidazione Brescia Euro 350 80,00%
80,00%
A2A S.p.A. Consolidamento integrale
Camuna Energia S.r.l. Cedegolo (BS) Euro 900 81,90%
89,00%
A2A S.p.A. (74,50%)
Linea Energia S.p.A. (14,50%)
Consolidamento integrale
A2A Alfa S.r.l. Milano Euro 100 70,00%
70,00%
A2A S.p.A. Consolidamento integrale
Plurigas S.p.A. in liquidazione Milano Euro 800 70,00%
70,00%
A2A S.p.A. Consolidamento integrale
Proaris S.r.l. Milano Euro 1.875 60,00%
60,00%
A2A S.p.A. Consolidamento integrale
Consul System S.p.A. Milano Euro 2.000 75,00%
75,00%
A2A Calore & Servizi S.r.l. Consolidamento integrale
Ecofert S.r.l. in liquidazione S. Gervasio Bresciano (BS) Euro 100 71,48%
95,00%
A2A S.p.A. (47%)
Linea Energia S.p.A. (48%)
Consolidamento integrale
Unareti Servizi Metrici S.r.l. Brescia Euro 100 100,00%
100,00%
Unareti S.p.A. Consolidamento integrale
SEASM S.r.l. Brescia Euro 700 67,00%
67,00%
A2A S.p.A. Consolidamento integrale
Ecodeco Hellas S.A. in liquidazione Atene (Grecia) Euro 60 100,00%
100,00%
A2A Ambiente S.p.A. Consolidamento integrale
Ecolombardia 4 S.p.A. Milano Euro 13.515 68,58%
68,58%
A2A Ambiente S.p.A. Consolidamento integrale
Sicura S.r.l. Milano Euro 1.040 96,80%
96,80%
A2A Ambiente S.p.A. Consolidamento integrale
Sistema Ecodeco UK Ltd Canvey Island Essex (Regno Unito) GBP 250 100,00%
100,00%
A2A Ambiente S.p.A. Consolidamento integrale
Vespia S.r.l. in liquidazione Milano Euro 10 99,90%
99,90%
A2A Ambiente S.p.A. Consolidamento integrale
A.S.R.A.B. S.p.A. Cavaglià (BI) Euro 2.582 70,00%
70,00%
A2A Ambiente S.p.A. Consolidamento integrale
Nicosiambiente S.r.l. Milano Euro 50 99,90%
99,90%
A2A Ambiente S.p.A. Consolidamento integrale
Bioase S.r.l. Sondrio Euro 677 70,00%
70,00%
A2A Ambiente S.p.A. Consolidamento integrale
Montichiariambiente S.r.l. Brescia Euro 10 100,00%
100,00%
A2A Ambiente S.p.A. Consolidamento integrale
Aprica S.p.A. Brescia Euro 20.000 100,00%
100,00%
A2A Ambiente S.p.A. Consolidamento integrale

3 - Elenco delle Imprese incluse nel bilancio consolidato

Criterio di valutazione Azionista Quote
possedute
%
%
di
partecipazione
consolidata
di Gruppo
al 31 12 2016
Consolidamento integrale A2A S.p.A. 100,00% 100,00%
Consolidamento integrale A2A S.p.A. 100,00% 100,00%
Consolidamento integrale A2A S.p.A. 100,00% 100,00%
Consolidamento integrale A2A S.p.A. 100,00% 100,00%
Consolidamento integrale A2A S.p.A. 100,00% 100,00%
Consolidamento integrale A2A S.p.A. 100,00% 100,00%
Consolidamento integrale A2A S.p.A. 100,00% 100,00%
Consolidamento integrale A2A S.p.A. 100,00% 100,00%
Consolidamento integrale A2A S.p.A. 100,00% 100,00%
Consolidamento integrale A2A S.p.A. 100,00% 100,00%
Consolidamento integrale A2A S.p.A. 100,00% 100,00%
Consolidamento integrale A2A S.p.A. (87,27%)
Unareti S.p.A. (4,33%)
91,60% 91,60%
Consolidamento integrale A2A S.p.A. 90,00% 90,00%
Consolidamento integrale Aspem S.p.A. 100,00% 100,00%
Consolidamento integrale A2A S.p.A. 80,00% 80,00%
Consolidamento integrale A2A S.p.A. (74,50%)
Linea Energia S.p.A. (14,50%)
89,00% 81,90%
Consolidamento integrale A2A S.p.A. 70,00% 70,00%
Consolidamento integrale A2A S.p.A. 70,00% 70,00%
Consolidamento integrale A2A S.p.A. 60,00% 60,00%
Consolidamento integrale A2A Calore & Servizi S.r.l. 75,00% 75,00%
Consolidamento integrale A2A S.p.A. (47%)
Linea Energia S.p.A. (48%)
95,00% 71,48%
Consolidamento integrale Unareti S.p.A. 100,00% 100,00%
Consolidamento integrale A2A S.p.A. 67,00% 67,00%
Consolidamento integrale A2A Ambiente S.p.A. 100,00% 100,00%
Consolidamento integrale A2A Ambiente S.p.A. 68,58% 68,58%
Consolidamento integrale A2A Ambiente S.p.A. 96,80% 96,80%
Consolidamento integrale A2A Ambiente S.p.A. 100,00% 100,00%
Consolidamento integrale A2A Ambiente S.p.A. 99,90% 99,90%
Consolidamento integrale A2A Ambiente S.p.A. 70,00% 70,00%
Consolidamento integrale A2A Ambiente S.p.A. 99,90% 99,90%
Consolidamento integrale A2A Ambiente S.p.A. 70,00% 70,00%
Consolidamento integrale A2A Ambiente S.p.A. 100,00% 100,00%
Consolidamento integrale A2A Ambiente S.p.A. 100,00% 100,00%

3 - Elenco delle Imprese incluse nel bilancio consolidato

Denominazione Sede Divisa Capitale
sociale
(migliaia)
Area di consolidamento
Amsa S.p.A. Milano Euro 10.000
SED S.r.l. Robassomero (TO) Euro 1.250
Bergamo Servizi S.r.l. Brescia Euro 10
LA BI.CO DUE S.r.l. (*) Lograto (BS) Euro 96
Elektroprivreda Cnre Gore AD Nikśič (EPCG) Nikśič (Montenegro) Euro 1.003.666
EPCG d.o.o. Beograd Beograd (Serbia) Dinar RSD 3.101
Zeta Energy d.o.o. Danilovgrad (Montenegro) Euro 14.240
CRNOGORSKI ELEKTRODISTRIBUTIVNI SISTEM D.O.O. PODGORICA Podgorica (Montenegro) Euro 278.102
RI.ECO S.r.l. Novate Milanese (MI) Euro 1.000
RESMAL S.r.l. Milano Euro 500
Galli Ecologistica S.r.l. Novate Milanese (MI) Euro 100
Resmal Ecologistica S.r.l. Truccazzano (MI) Euro 80
Linea Group Holding S.p.A. Cremona Euro 189.494
Linea Reti e Impianti S.r.l. Cremona Euro 7.794
Linea Gestioni S.r.l. Crema (CR) Euro 5.000
LD Reti S.r.l. Lodi Euro 23.981
Linea Più S.p.A. Pavia Euro 5.000
Linea Energia S.p.A. Rovato (BS) Euro 3.969
Linea Com S.r.l. Cremona Euro 5.833
Linea Ambiente S.r.l. Rovato (BS) Euro 3.000
MF Waste S.r.l. Rovato (BS) Euro 750
Greenambiente S.r.l. Priolo Gargallo (SR) Euro 50
Lomellina Energia S.r.l. Parona (PV) Euro 160
Partecipazioni destinate alla vendita
Bellisolina S.r.l. Montanaso (LO) Euro 10

(*) La percentuale non tiene conto dell'esercizio delle put.

Relazione finanziaria annuale consolidata – Anno 2016

3 - Elenco delle Imprese incluse nel bilancio consolidato

Criterio di valutazione Azionista Quote
possedute
%
%
di
partecipazione
consolidata
di Gruppo
al 31 12 2016
Consolidamento integrale A2A Ambiente S.p.A. 100,00% 100,00%
Consolidamento integrale A2A Ambiente S.p.A. 80,00% 80,00%
Consolidamento integrale Aprica S.p.A. 100,00% 100,00%
Consolidamento integrale Aprica S.p.A. 64,00% 64,00%
Consolidamento integrale A2A S.p.A. 41,75% 41,75%
Consolidamento integrale EPCG 100,00% 100,00%
Consolidamento integrale EPCG 51,00% 57,86%
Consolidamento integrale EPCG 100,00% 100,00%
Consolidamento integrale A2A Ambiente S.p.A. 100,00% 100,00%
Consolidamento integrale A2A Ambiente S.p.A. 100,00% 100,00%
Consolidamento integrale A2A Ambiente S.p.A. (45%)
RI.ECO S.r.l. (55%)
100,00% 100,00%
Consolidamento integrale A2A Ambiente S.p.A. (45%)
RESMAL S.r.l. (55%)
100,00% 100,00%
Consolidamento integrale A2A S.p.A. 51,00% 51,00%
Consolidamento integrale Linea Group Holding S.p.A. 100,00% 100,00%
Consolidamento integrale Linea Group Holding S.p.A. 100,00% 100,00%
Consolidamento integrale Linea Group Holding S.p.A. 90,85% 90,85%
Consolidamento integrale Linea Group Holding S.p.A. 100,00% 100,00%
Consolidamento integrale Linea Group Holding S.p.A. 100,00% 100,00%
Consolidamento integrale Linea Group Holding S.p.A. 96,17% 96,17%
Consolidamento integrale Linea Group Holding S.p.A. 100,00% 100,00%
Consolidamento integrale Linea Group Holding S.p.A. 51,00% 51,00%
Consolidamento integrale Linea Group Holding S.p.A. 80,00% 80,00%
Consolidamento integrale MF Waste S.r.l. 80,00% 40,80%
Consolidamento integrale A2A Ambiente S.p.A. 100,00% 100,00%

4 - Elenco delle partecipazioni in società valutate col metodo del Patrimonio netto

Denominazione Sede Divisa Capitale
sociale
(migliaia)
Quote
possedute
%
Azionista Valore
Criterio di valutazione
di carico al
31 12 2016
(migliaia)
Partecipazioni in società valutate col metodo del Patrimonio netto
PremiumGas S.p.A. Bergamo Euro 120 50,00% A2A Alfa S.r.l. 2.914
Ergosud S.p.A. Roma Euro 81.448 50,00% A2A gencogas S.p.A. -
Ergon Energia S.r.l. in liquidazione Milano Euro 600 50,00% A2A S.p.A. -
Metamer S.r.l. San Salvo (CH) Euro 650 50,00% A2A Energia S.p.A. 1.844
SET S.p.A. Toscolano Maderno (BS) Euro 104 49,00% A2A S.p.A. 847
Azienda Servizi Valtrompia S.p.A. Gardone Val Trompia (BS) Euro 6.000 49,15% A2A S.p.A. (48,77%)
Unareti S.p.A. (0,38%)
5.964
Ge.S.I. S.r.l. Brescia Euro 1.000 47,00% A2A S.p.A. 2.175
Centrale Termoelettrica del Mincio S.r.l. in liquidazione Ponti sul Mincio (MN) Euro 11 45,00% A2A S.p.A. 4
Serio Energia S.r.l. Concordia sulla Secchia (MO) Euro 1.000 40,00% A2A S.p.A. 740
Visano Soc. Trattamento Reflui S.c.a.r.l. Brescia Euro 25 40,00% A2A S.p.A. 6
LumEnergia S.p.A. Lumezzane (BS) Euro 300 33,33% A2A Energia S.p.A. 227
Sviluppo Turistico Lago d'Iseo S.p.A. Iseo (BS) Euro 1.616 24,29% A2A S.p.A. 769
ACSM-AGAM S.p.A. Monza Euro 76.619 23,94% A2A S.p.A. 39.301
Futura S.r.l. Brescia Euro 2.500 20,00% A2A Calore & Servizi S.r.l. 671
Prealpi Servizi S.r.l. Varese Euro 5.451 12,47% Aspem S.p.A. -
COSMO Società Consortile a Responsabilità Limitata Brescia Euro 100 52,00% A2A Calore & Servizi S.r.l. 87
G.Eco S.r.l. Treviglio (BG) Euro 500 40,00% Aprica S.p.A. 3.400
Bergamo Pulita S.r.l. Bergamo Euro 10 50,00% A2A Ambiente S.p.A. -
Tecnoacque Cusio S.p.A. Omegna (VB) Euro 206 25,00% A2A Ambiente S.p.A. 238
Rudnik Uglja Ad Pljevlja Pljevlja (Montenegro) Euro 21.493 39,49% A2A S.p.A. 12.067
ASM Codogno S.r.l. Codogno (LO) Euro 1.898 49,00% Linea Più S.p.A. 3.159
Bresciana Infrastrutture gas S.r.l. Roncadelle (BS) Euro 100 50,00% LD Reti S.r.l. 112
Totale partecipazioni 74.525

Relazione finanziaria annuale consolidata – Anno 2016

4 - Elenco delle partecipazioni in società valutate col metodo del Patrimonio netto

Sede
Divisa
Capitale
sociale
(migliaia)
Quote
possedute
%
Azionista Valore
di carico al
31 12 2016
(migliaia)
Criterio di valutazione
Bergamo
Euro
120
50,00% A2A Alfa S.r.l. 2.914 Patrimonio netto
Roma
Euro
81.448
50,00% A2A gencogas S.p.A. - Patrimonio netto
Milano
Euro
600
50,00% A2A S.p.A. - Patrimonio netto
San Salvo (CH)
Euro
650
50,00% A2A Energia S.p.A. 1.844 Patrimonio netto
Toscolano Maderno (BS)
Euro
104
49,00% A2A S.p.A. 847 Patrimonio netto
Gardone Val Trompia (BS)
Euro
6.000
49,15% A2A S.p.A. (48,77%)
Unareti S.p.A. (0,38%)
5.964 Patrimonio netto
Brescia
Euro
1.000
47,00% A2A S.p.A. 2.175 Patrimonio netto
Ponti sul Mincio (MN)
Euro
11
45,00% A2A S.p.A. 4 Patrimonio netto
Concordia sulla Secchia (MO)
Euro
1.000
40,00% A2A S.p.A. 740 Patrimonio netto
Brescia
Euro
25
40,00% A2A S.p.A. 6 Patrimonio netto
Lumezzane (BS)
Euro
300
33,33% A2A Energia S.p.A. 227 Patrimonio netto
Iseo (BS)
Euro
1.616
24,29% A2A S.p.A. 769 Patrimonio netto
Monza
Euro
76.619
23,94% A2A S.p.A. 39.301 Patrimonio netto
Brescia
Euro
2.500
20,00% A2A Calore & Servizi S.r.l. 671 Patrimonio netto
Euro
5.451
12,47% Aspem S.p.A. - Patrimonio netto
100 52,00% A2A Calore & Servizi S.r.l. 87 Patrimonio netto
Euro
500
40,00% Aprica S.p.A. 3.400 Patrimonio netto
Euro
10
50,00% A2A Ambiente S.p.A. - Patrimonio netto
Euro
206
25,00% A2A Ambiente S.p.A. 238 Patrimonio netto
21.493 39,49% A2A S.p.A. 12.067 Patrimonio netto
1.898 49,00% Linea Più S.p.A. 3.159 Patrimonio netto
100 50,00% LD Reti S.r.l. 112 Patrimonio netto
74.525

5 - Elenco delle attività finanziarie disponibili per la vendita

Denominazione Quote
possedute
%
Azionista Valore di
carico al
31 12 2016
(migliaia)
Attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS)
Infracom S.p.A. 0,44% A2A S.p.A. 155
Immobiliare-Fiera di Brescia S.p.A. 1,21% A2A S.p.A. 280
Azienda Energetica Valtellina e Valchiavenna S.p.A. (AEVV) 9,39% A2A S.p.A. 1.846
Altre:
AQM S.r.l. 7,52% A2A S.p.A.
AvioValtellina S.p.A. 0,18% A2A S.p.A.
Banca di Credito Cooperativo dell'Oglio e del Serio s.c. n.s. A2A S.p.A.
Brescia Mobilità S.p.A. 0,25% A2A S.p.A.
Consorzio DIX.IT in liquidazione 14,28% A2A S.p.A.
Consorzio Ecocarbon n.s. A2A Ambiente S.p.A.
Consorzio Italiano Compostatori n.s. A2A Ambiente S.p.A.
Consorzio L.E.A.P. 8,57% A2A S.p.A.
Consorzio Milano Sistema in liquidazione 10,00% A2A S.p.A.
Consorzio Polieco n.s. A2A Ambiente S.p.A.
Emittenti Titoli S.p.A. 1,85% A2A S.p.A.
E.M.I.T. S.r.l. in liquidazione 10,00% A2A S.p.A.
Guglionesi Ambiente S.c.a.r.l. 1,01% A2A Ambiente S.p.A.
Isfor 2000 S.c.p.a. 5,13% A2A S.p.A. (4,94%)
Linea Gestioni S.r.l. (0,19%)
S.I.T. S.p.A. 0,26% Aprica S.p.A.
Stradivaria S.p.A. n.s. A2A S.p.A.
Tirreno Ambiente S.p.A. 3,00% A2A Ambiente S.p.A.
Prva banka Crne Gore A.D. Podgorica (*) 19,76% EPCG

5 - Elenco delle attività finanziarie disponibili per la vendita

Denominazione Quote
possedute
%
Azionista Valore di
carico al
31 12 2016
(migliaia)
DI.T.N.E. 1,45% A2A S.p.A.
SIRIO S.C.P.A. 0,02% A2A S.p.A.
ORIONE S.C.P.A. 0,22% A2A S.p.A.
COMIECO n.s. RI.ECO S.r.l. (n.s.)
RESMAL S.r.l. (n.s.)
CONAPI 0,28% RI.ECO S.r.l. (0,23%)
RESMAL S.r.l. (0,05%)
Blugas Infrastrutture S.r.l. 27,51% Linea Group Holding S.p.A.
Casalasca Servizi S.p.A. 13,88% Linea Gestioni S.r.l.
SABB S.p.A. 4,47% Linea Gestioni S.r.l.
Gestione Multiservice S.c.a.r.l. 6,07% Linea Più S.p.A. e
Linea Reti e Impianti S.r.l.
Crit S.c.a.r.l. 32,90% Linea Com S.r.l.
Sinergie Italiane S.r.l. in liquidazione 14,92% Linea Group Holding S.p.A.
Cassa Padana S.c.a.r.l. n.s. Linea Com S.r.l.
Confidi Toscana S.c.a.r.l. n.s. Linea Ambiente S.r.l.
Credito Valtellinese n.s. Linea Ambiente S.r.l.
Idroenergia S.c.a.r.l. n.s. Lomellina Energia S.r.l.
Totale altre attività finanziarie 10.655
Totale attività finanziarie disponibili per la vendita 12.936

(*) Si segnala che la partecipazione nella Prva banka Crne Gore A.D. Podgorica, considerando anche le azioni privilegiate prive di diritti di voto risulterebbe essere pari al 24,10% del capitale sociale.

Nota: A2A S.p.A. ha partecipato alla costituzione della Società Cooperativa Polo dell'innovazione della Valtellina sottoscrivendo n. 5 azioni del valore nominale pari a euro 50.

195

Attestazione del bilancio consolidato ai sensi dell'art. 154-bis comma 5 del D.Lgs. 58/98

196

0.5 Relazione della Società di Revisione

Relazione finanziaria annuale consolidata – Anno 2016

Relazione della Società di Revisione

198

Relazione finanziaria annuale consolidata – Anno 2016 Relazione della Società di Revisione

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