Interim / Quarterly Report • Sep 11, 2025
Interim / Quarterly Report
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1 RELAZIONE FINANZIARIA SEMESTRALE al 30 giugno 2025



La relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2025 è stata redatta in conformità allo IAS 34 "Bilanci intermedi", che definisce il contenuto minimo delle informazioni e identifica i principi contabili e di valutazione da applicare ad un bilancio abbreviato.
I principi e le interpretazioni utilizzati per la redazione del bilancio intermedio, con riferimento alla classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e passività finanziarie, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi attinenti, sono in linea con quelli adottati da Generalfinance per la redazione del bilancio al 31 dicembre 2024, redatto secondo i principi contabili IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) e le relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) ed omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.
Anche le policy valutative e le modalità di stima adottate non hanno subito modifiche significative rispetto a quelle applicate nella redazione del bilancio al 31 dicembre 2024.
Il bilancio intermedio abbreviato al 30 giugno 2025 è composto dai seguenti documenti: Stato Patrimoniale, Conto Economico, Prospetto della Redditività Complessiva, Prospetto delle Variazioni del Patrimonio Netto, Rendiconto Finanziario e le relative note illustrative in cui sono riportati l'informativa sul fair value, i dettagli dei principali aggregati patrimoniali ed economici, informazioni sui rischi e sulle politiche di copertura, informazioni sulle operazioni con parti correlate.
Il bilancio intermedio abbreviato è corredato, inoltre, dalla Relazione intermedia degli Amministratori sull'andamento della gestione.
La relazione finanziaria al 30 giugno 2025 è stata redatta in conformità agli schemi e alle istruzioni emanate da Banca d'Italia in data 17 novembre 2022 in materia di "bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari", in esecuzione di quanto stabilito dall'art. 9 del d.lgs. n. 38/2005 e dalle successive modifiche di legge, nonché in considerazione delle ulteriori specifiche disposizioni in tema di determinazione delle partite deteriorate, contenute nella circolare n. 217 del 5 agosto 1996 e nei successivi aggiornamenti.
Le valutazioni e i giudizi degli Amministratori sono stati formulati secondo una prospettiva di continuità aziendale (c.d. going concern), alla luce dei positivi dati reddituali e finanziari storici - confermati anche dalle risultanze della relazione finanziaria al 30 giugno 2025 - registrati dalla Società e nel rispetto dei principi generali di corretta rappresentazione dei fatti e di prudente valutazione dei dati, nel contesto dell'attuale scenario economico-finanziario.

Nel primo trimestre del 2025 il PIL dell'Italia ha continuato a espandersi moderatamente, sostenuto sia dalla domanda interna sia da quella estera. Come in altri paesi, le esportazioni sono aumentate in maniera significativa, in particolare verso gli Stati Uniti, presumibilmente anticipando l'entrata in vigore dei nuovi dazi. In base alle nostre valutazioni, nel secondo trimestre l'economia italiana è cresciuta ancora, pur con una lieve decelerazione. L'attività è aumentata sia nell'industria sia nei servizi. La dinamica è rimasta modesta per i consumi, mentre si è attenuata per gli investimenti, risentendo della perdurante incertezza.
All'inizio del 2025 il PIL italiano ha continuato a espandersi moderatamente. L'aumento del prodotto (0,3% rispetto al trimestre precedente) è stato sospinto sia dalla domanda interna sia, in misura minore, da quella estera netta.
L'incremento degli investimenti è stato sostenuto e ha interessato tutte le principali componenti, in particolare quella in macchinari e attrezzature. L'espansione dei consumi, in linea con quella del trimestre precedente, è stata favorita dal recupero del potere d'acquisto; al rialzo della spesa in servizi si è contrapposta la flessione degli acquisti di beni durevoli, verosimilmente a causa dall'aumento dell'incertezza sulle prospettive dell'economia. Le esportazioni sono tornate a salire e sono aumentate soprattutto verso gli Stati Uniti; l'anticipazione degli acquisti da parte di questo paese in previsione dell'inasprimento delle politiche commerciali avrebbe contribuito, secondo nostre stime, per oltre un terzo alla crescita delle esportazioni di beni. L'incremento delle importazioni ne ha tuttavia parzialmente compensato gli effetti sul PIL.
Il valore aggiunto dell'industria in senso stretto si è ampliato dell'1,1%, principalmente grazie al recupero della produzione nei settori energivori. La maggiore domanda dagli Stati Uniti non si è riflessa in un rialzo significativo della produzione nei settori più esposti verso questo paese e potrebbe essere stata soddisfatta anche attraverso un decumulo delle scorte di magazzino. L'attività è cresciuta in misura maggiore nelle costruzioni (1,4%), in parte sospinta dall'attuazione delle opere connesse con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Al contrario, il valore aggiunto ha ristagnato nei servizi, frenato dalla flessione dei comparti legati al commercio e al turismo.

In base alle nostre stime, nel secondo trimestre del 2025 il prodotto è salito ancora, sebbene con intensità minore rispetto al periodo precedente. Il valore aggiunto è cresciuto sia nell'industria sia nei servizi. L'espansione dei consumi è rimasta contenuta, come nei mesi precedenti, mentre quella degli investimenti si è affievolita dopo due trimestri particolarmente favorevoli.
1 Nel capitolo vengono citati e/o riportati ampi stralci del "Bollettino Economico n.3/2025" della Banca d'Italia e della circolare statistica Assifact n. 30-25 "Il factoring in cifre - Sintesi dei dati di marzo 2025".
L'espansione dei consumi è rimasta contenuta, come nei mesi precedenti, mentre quella degli investimenti si è affievolita dopo due trimestri particolarmente favorevoli. Nonostante il buon andamento dei servizi connessi con il turismo internazionale, in un contesto di notevole incertezza i dati sul commercio estero di beni indicano un contributo della domanda estera netta lievemente negativo. Secondo le nostre proiezioni macroeconomiche pubblicate lo scorso giugno, il PIL aumenterà dello 0,6% quest'anno, dello 0,8% il prossimo e dello 0,7% nel 2027.
| PIL e principali componenti (1) (variazioni percentuali sul periodo precedente e punti percentuali) |
||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| VOCI | 2024 | 2024 | 2025 | |||
| 2º trim. | 3° trim. | 4° trim. | 1° trim. | |||
| PIL | 0.7 | 0.2 | 0,0 | 0,2 | 0,3 | |
| Importazione di beni e servizi | -0,7 | 0,6 | 1,3 | -0,2 | 2,6 | |
| Domanda nazionale (2) | 0,4 | 0,9 | 0,5 | 0,2 | 0,2 | |
| Consumi nazionali | 0.6 | 0,0 | 0,3 | 0,2 | 0.1 | |
| spesa delle famiglie (3) | 0,4 | -0,2 | 0,4 | 0,2 | 0,2 | |
| spesa delle Amministrazioni pubbliche | 1,1 | 0,6 | 0,3 | 0,1 | -0,3 | |
| Investimenti fissi lordi | 0,5 | -0,3 | -1,4 | 1,6 | 1,6 | |
| costruzioni | 2,0 | -0,8 | -0,4 | 1,0 | 1,7 | |
| beni strumentali (4) | -1,2 | 0,3 | -2,7 | 2,4 | 1,4 | |
| Variazioni delle scorte (5) | -0,2 | 0,9 | 0,6 | -0,3 | -0,3 | |
| Esportazioni di beni e servizi | 0.4 | -1,5 | -0.4 | -0.1 | 2,8 | |
| Esportazioni nette (6) | 0,4 | -0,7 | -0,5 | 0,0 | 0,1 |
Fonte: Banca d'Italia, bollettino economico n.3/2025
Nel secondo trimestre la produzione industriale e l'attività nei servizi sono lievemente cresciute. Il settore delle costruzioni ha continuato a espandersi, anche se più moderatamente, grazie alla tenuta del comparto non residenziale. Anche gli investimenti hanno rallentato, risentendo dell'elevata incertezza e del basso grado di utilizzo della capacità produttiva nella manifattura. In un contesto segnato da elevata instabilità geopolitica e da persistenti tensioni commerciali, le prospettive restano incerte.
Nel primo trimestre la produzione industriale è aumentata, per la prima volta in misura significativa dalla primavera del 2022. L'andamento positivo è stato determinato dal recupero delle attività nei settori energivori come la metallurgia e la fabbricazione di prodotti chimici e carta, che più avevano sofferto degli eccezionali rincari energetici nel biennio 2022-23.
Secondo le nostre valutazioni, l'incremento della produzione di beni destinati al mercato statunitense vi ha contribuito in misura contenuta.
Nel bimestre aprile-maggio la produzione industriale è cresciuta a un tasso più contenuto. Gli indicatori del fatturato in volume di aprile segnalano un rallentamento dell'attività rispetto ai mesi invernali, anche per la componente estera, compatibile con un parziale riassorbimento della domanda statunitense. Nella media del secondo trimestre l'indice PMI per il settore della manifattura, risalito in particolare nelle componenti relative alla produzione corrente e ai nuovi ordinativi, rimane al di sotto della soglia di espansione.
La fiducia delle imprese manifatturiere rilevata dall'ISTAT è leggermente migliorata ma resta su livelli storicamente bassi.
Le imprese manifatturiere che hanno partecipato all'Indagine sulle aspettative di inflazione e crescita condotta dalla Banca d'Italia tra maggio e giugno si mostrano leggermente più ottimiste sulle proprie condizioni operative a breve rispetto alla rilevazione del primo trimestre, nonostante gli effetti negativi riconducibili alle politiche commerciali degli Stati Uniti.
Le aspettative sull'andamento delle vendite restano stabili e favorevoli, malgrado un indebolimento tra le aziende con una maggiore esposizione al mercato estero. Considerando le nostre stime per giugno, basate su indicatori quantitativi e qualitativi, nel complesso del secondo trimestre l'attività industriale è lievemente cresciuta, ma ha rallentato rispetto ai tre mesi precedenti.

In prospettiva, la manifattura rimane esposta all'eccezionale incertezza legata all'attuale fase di instabilità geopolitica e commerciale.

Fonte: Banca d'Italia, bollettino economico n.3/2025
Dopo due trimestri di stagnazione, nei mesi primaverili l'attività nei servizi ha mostrato timidi segnali di ripresa. I dati più recenti relativi al fatturato e gli indicatori qualitativi, come gli indici PMI e le inchieste dell'ISTAT, mostrano un aumento dell'attività corrente e dei nuovi ordinativi, nonché un miglioramento della fiducia delle imprese del settore, in particolare dei servizi di trasporto e di magazzinaggio. L'incremento dei flussi dei viaggiatori, sia nazionali sia internazionali, nonché quello della spesa turistica prefigurano un modesto recupero di questo comparto. Anche i servizi alle imprese sosterrebbero l'economia. Le aziende dei servizi intervistate nelle inchieste della Banca d'Italia hanno segnalato una significativa espansione della domanda nel secondo trimestre, in parte attenuata da un lieve peggioramento della componente estera.
Nei primi mesi dell'anno la crescita nel settore delle costruzioni si è confermata forte; in primavera se ne prevede una più moderata, ancora sostenuta dalla realizzazione delle opere previste dal PNRR. La fiducia delle imprese resta su buoni livelli, soprattutto nel comparto dell'ingegneria civile. Secondo le indagini della Banca d'Italia, le imprese di costruzione giudicano in ulteriore miglioramento la domanda e il quadro operativo e continuano a esprimere prospettive più favorevoli rispetto a quelle degli altri settori. Rimane stabile, ben oltre il 50%, la quota di aziende che prevede di beneficiare, anche in modo indiretto, delle misure previste dal PNRR.
Nel primo trimestre gli investimenti hanno continuato a crescere al passo sostenuto dei tre mesi precedenti. Tutte le principali componenti hanno avuto una variazione positiva. È proseguito l'ampliamento della spesa in macchinari e attrezzature, che si è portata su un livello poco più alto rispetto al primo trimestre dello scorso anno. I dati dell'Associazione Italiana Leasing (Assilea) sui contratti di leasing stipulati nel trimestre segnalano una decisa crescita per i mezzi di trasporto diversi dalle automobili e un aumento degli investimenti in impianti per le energie rinnovabili. Anche il comparto delle costruzioni ha mostrato una dinamica positiva, trainato in particolare dagli investimenti in fabbricati non residenziali.
Le informazioni più recenti indicano che la dinamica degli investimenti si è attenuata nel secondo trimestre, risentendo dell'elevata incertezza, oltre che di una capacità utilizzata nella manifattura che si mantiene ben al di sotto della media storica. Anche la fiducia delle imprese che producono beni strumentali e di investimento rimane su livelli bassi. Secondo le inchieste della Banca d'Italia la maggioranza delle aziende continua comunque a prevedere di aumentare o di lasciare invariata la spesa nominale per investimenti fissi nel 2025 impianti per le energie rinnovabili.
Anche il comparto delle costruzioni ha mostrato una dinamica positiva, trainato in particolare dagli investimenti in fabbricati non residenziali. Le informazioni più recenti indicano che la dinamica degli investimenti si è attenuata nel secondo trimestre, risentendo dell'elevata incertezza, oltre che di una capacità utilizzata nella manifattura che si mantiene ben al di sotto della media storica.
Anche la fiducia delle imprese che producono beni strumentali e di investimento rimane su livelli bassi. Secondo le inchieste della Banca d'Italia la maggioranza delle aziende continua comunque a prevedere di aumentare o di lasciare invariata la spesa nominale per investimenti fissi nel 2025.

Il costo della raccolta bancaria ha continuato a diminuire, in linea con le recenti riduzioni dei tassi ufficiali. I tassi sui prestiti alle imprese sono ulteriormente scesi. La contrazione dei finanziamenti alle società non finanziarie si è attenuata, anche se è ancora consistente per le imprese più piccole. In un contesto di elevata incertezza, la domanda di credito resta contenuta e le politiche di offerta sono ancora improntate alla prudenza.
Tra febbraio e maggio il costo marginale della raccolta bancaria è sceso di 24 punti base (all'1,2%), riflettendo principalmente il calo del rendimento dei depositi e la riduzione dei tassi sul mercato interbancario. La contrazione della raccolta bancaria si è arrestata. La dinamica dei depositi dei residenti si è confermata robusta, sostenuta dalla componente a vista; a favorire tale andamento ha contribuito la compressione del differenziale di rendimento tra questa tipologia di depositi e quelli con durata prestabilita, cui si sono verosimilmente aggiunte finalità precauzionali, in un contesto di elevata incertezza.
È proseguita la trasmissione del calo dei tassi ufficiali al costo del credito alle società non finanziarie. In maggio i tassi di interesse sui nuovi prestiti alle imprese sono scesi (al 3,7%, dal 4,0% in febbraio), in linea con la diminuzione del tasso di riferimento privo di rischio a breve termine. Anche il costo medio dei finanziamenti in essere ha continuato a ridursi, per via dell'ampia quota di operazioni a tasso variabile. Tra febbraio e maggio il costo medio dei nuovi mutui alle famiglie è invece rimasto sostanzialmente invariato (al 3,2%), risentendo del rialzo del tasso di riferimento a lungo termine, che è salito in maniera pronunciata all'inizio di marzo in seguito agli annunci di una maggiore spesa pubblica per difesa e infrastrutture in Germania.
In maggio i prestiti alle società non finanziarie hanno continuato a contrarsi su base annua, sebbene in misura significativamente più contenuta rispetto a febbraio (-1,4%, da -2,1%). La flessione resta più rilevante per le imprese più piccole (-8,7%, a fronte di -0,9% per le società di maggiore dimensione), nonché nei settori della manifattura e delle costruzioni. La contrazione riflette la riduzione dei prestiti con scadenze più lunghe, che ha più che compensato l'aumento dei prestiti a breve e medio termine. In particolare, le imprese esportatrici, maggiormente esposte all'imprevedibilità delle politiche commerciali, hanno aumentato la propria domanda di credito a breve termine, mentre hanno ridotto quella di finanziamenti con orizzonte più esteso, posticipando presumibilmente gli investimenti in attesa di una riduzione dell'incertezza.
Tra febbraio e maggio i finanziamenti alle famiglie hanno accelerato (1,5%, da 0,7%), riflettendo il miglioramento della dinamica dei mutui; la crescita del credito al consumo è proseguita a un ritmo costante.


Fonte: Banca d'Italia, bollettino economico n.3/2025
Secondo gli intermediari intervistati in marzo nell'indagine sul credito bancario nell'area dell'euro (Bank Lending Survey, BLS), la domanda di prestiti all'inizio dell'anno è rimasta invariata su livelli modesti, dopo il lieve aumento registrato alla fine del 2024: il maggiore ricorso all'autofinanziamento ha più che compensato l'effetto espansivo del calo dei tassi.
Nel primo trimestre le politiche di offerta sono state ancora caute, risentendo dell'accresciuta percezione del rischio da parte delle banche, in un quadro caratterizzato dal peggioramento delle prospettive economiche; le indagini presso le aziende confermano che le condizioni di accesso al credito non hanno subito variazioni di rilievo.
In maggio la crescita delle obbligazioni emesse dalle imprese si è confermata robusta (al 3,5% su base annua). Tra febbraio e maggio i rendimenti delle obbligazioni delle società non finanziarie italiane si sono mantenuti pressoché invariati (al 3,5%). Il finanziamento netto mediante capitale di rischio è rimasto contenuto.
Il mercato del factoring nel primo trimestre 2025 ha registrato un turnover di quasi 66 miliardi di euro, in crescita del 3,07% rispetto all'anno precedente, al netto degli acquisti di crediti fiscali derivanti da bonus edilizi. La quota pro soluto, pari all'83%, raggiunge la soglia più alta degli ultimi anni. Prosegue la crescita degli anticipi e corrispettivi erogati in essere, pari a +2,62% a/a, attestandosi a oltre 51 miliardi di euro.
Il turnover cumulativo da operazioni di supply chain finance è stato pari a 6,43 miliardi di euro, registrando una flessione del -6,88% rispetto allo stesso periodo del 2024, in particolare a causa delle operazioni di reverse factoring (-11,92%) mentre il confirming continua a crescere (+25,96%).
Per il 2025, gli operatori del settore si attendono un nuovo incremento dei volumi, pari ad un tasso medio di crescita atteso al 2,44%, dopo la prima metà dell'anno prevista in chiusura positiva a +1,02%. Il turnover internazionale nel primo trimestre dell'anno in corso ha trainato il mercato, registrando un tasso di crescita annuo pari al +20,25% rispetto al primo trimestre 2024.
I crediti commerciali acquistati nel primo trimestre 2025 verso la PA sono pari a 4,78 miliardi di euro (in crescita del 2,48% a/a). A marzo 2025, i crediti in essere ammontano a 7,03 miliardi di euro, di cui 2,8 miliardi risultano scaduti in relazione ai tempi di pagamento notoriamente lunghi degli Enti Pubblici.
La qualità del credito, con riferimento alle esposizioni lorde verso imprese private, risulta molto elevata con i crediti deteriorati che ammontano solo al 2,45% del totale.
| Dati in migliaia di euro | Quota % sul totale |
Var. % rispetto all'anno precedente (*) |
|
|---|---|---|---|
| Turnover Cumulativo | 65.859.075 | 3,07% | |
| Pro solvendo | 11.324.375 | 17% | |
| Pro soluto | 54.534.700 | 83% | |
| Outstanding | 62.481.643 | 0,72% | |
| Pro solvendo | 14.350.787 | 23% | |
| Pro soluto | 48.130.856 | 77% | |
| Anticipi e corrispettivi pagati | 51.040.773 | 2,62% | |
| 1 di cui Turnover riveniente da operazioni di Supply Chain Finance |
6.427.497 | 10% | -6,88% |
Fonte: Assifact, circolare statistica 30-25 "Il factoring in cifre – Sintesi dei dati di marzo 2025". Dati in migliaia di euro.

Fonte: Assifact, circolare statistica 30-25 "Il factoring in cifre – Sintesi dei dati di marzo 2025".
Nel primo trimestre 2025 si registra una ripresa nel tasso di crescita del turnover rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente pari al +3,07%. Il trend del turnover mostra una ripresa nel tasso di crescita nonostante l'attività economica risulti essere ancora debole. Per il secondo trimestre 2025 gli operatori si attendono una chiusura in aumento in termini di turnover rispetto allo stesso periodo dell'anno 2024, pari al +1,02%.
Le previsioni di chiusura dell'anno 2025 formulate dagli Associati sono complessivamente positive, registrando un tasso medio di crescita atteso pari al 2,44%.
Circa 32.000 imprese ricorrono al factoring, il 61% circa delle quali è composto da PMI. Il settore manufatturiero risulta prevalente.

Fonte: Assifact, circolare statistica 30-25 "Il factoring in cifre – Sintesi dei dati di marzo 2025".
Lo stock degli anticipi e i corrispettivi pagati, pari a 51,04 miliardi di euro, risultano in aumento di 1,3 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
La normativa prudenziale conseguente all'applicazione della definizione di default EBA, con particolare riguardo al calcolo delle esposizioni scadute da oltre 90 giorni, fa emergere i tempi di pagamento, notoriamente lunghi, del settore pubblico e comporta quindi un livello di incidenza dei crediti deteriorati vantati verso la PA decisamente più elevato (>23%) rispetto al caso delle esposizioni nei confronti di imprese private (pari al 2,45%) e non coerente rispetto all'effettivo rischio sottostante.

Fonte: Assifact, circolare statistica 30-25 "Il factoring in cifre – Sintesi dei dati di marzo 2025".
Sulla base dell'ultimo rapporto mensile disponibile, il turnover a maggio 2025 risulta pari a circa 107 miliardi di euro, in incremento dello 0,8% circa sull'anno precedente al netto degli acquisti di crediti fiscali derivanti da bonus edilizi. L'outstanding alla data di riferimento si posiziona a circa 57 miliardi, con un incremento del 2,56% sull'anno precedente, mentre le anticipazioni ammontano a circa 45 miliardi, con un aumento del 5,52% rispetto all'anno precedente.
| Dati in migliaia di euro | Quota % sul totale |
Var. % rispetto all'anno precedente (*) |
|
|---|---|---|---|
| Turnover Cumulativo | 107.359.015 | 0,80% | |
| Pro solvendo | 19.432.093 | 18% | |
| Pro soluto | 87.926.922 | 82% | |
| Outstanding | 57.161.541 | 2,56% | |
| Pro solvendo | 14.076.880 | 25% | |
| Pro soluto | 43.084.661 | 75% | |
| Anticipi e corrispettivi pagati | 45.297.143 | 5,52% | |
| 1 di cui Turnover riveniente da operazioni di Supply Chain Finance |
11.104.068 | 10% | -3,00% |
Fonte: Assifact, circolare statistica 34-25 "Il factoring in cifre – Sintesi dei dati di Maggio 2025".
Il quadro normativo e regolamentare riflette le spinte evolutive del sistema che impongono agli intermediari bancari e finanziari riflessioni sul modello e sulle strategie di business, per governare nuovi rischi, nuove tecnologie e nuovi paradigmi più sostenibili. Anche nel 2024 il settore è stato interessato, direttamente o indirettamente, da numerosi interventi normativi, sia a livello nazionale che europeo, con particolare attenzione alla vigilanza, alla trasparenza contabile, alla gestione dei crediti deteriorati e alla resilienza operativa digitale.
Il factoring nasce e trova la sua piena espressione operativa nello smobilizzo e nella gestione di crediti in bonis, ambito nel quale svolge al meglio la propria funzione economica. Tuttavia, il tema dello smobilizzo dei crediti non performing interessa anche il settore. In questo contesto, l'emanazione del Decreto Legislativo 30 luglio 2024, n. 116, che recepisce la Direttiva (UE) 2021/2167 del Parlamento europeo e del Consiglio, nota come "Secondary Market Directive" (SMD), introduce nuove disposizioni in materia di gestione e acquisto di crediti classificati in sofferenza originati da banche e altri soggetti abilitati alla concessione di finanziamenti.
La normativa – che ha l'obiettivo di promuovere il mercato secondario dei crediti deteriorati rafforzando la tutela dei debitori ceduti - definisce il quadro regolamentare per i gestori e gli acquirenti di tali crediti e introduce modifiche al Testo Unico Bancario (TUB), istituendo la figura del "gestore di crediti in sofferenza", soggetta a autorizzazione e vigilanza da parte della Banca d'Italia. In sostanza, l'acquisto a titolo oneroso di crediti in sofferenza da parte di acquirenti di tali crediti non costituisce attività di concessione di finanziamenti ai sensi dell'articolo 106 del TUB. Al contrario, l'attività di gestione di tali crediti per conto degli acquirenti è soggetta a riserva ed è esercitabile unicamente da banche, intermediari iscritti all'Albo previsto dallo stesso articolo 106 e gestori di crediti in sofferenza autorizzati dalla Banca d'Italia.
Per dare attuazione al D.Lgs. 116/2024, Banca d'Italia è intervenuta nel corso dell'esercizio su diverse disposizioni. Oltre all'emanazione, con provvedimento dell'11 febbraio 2025, delle specifiche "Disposizioni di vigilanza per la gestione di crediti in sofferenza", sono state modificate le disposizioni concernenti:

talune previsioni non più applicabili. In linea generale, tali soggetti nei loro rapporti con i debitori devono: comportarsi secondo correttezza, diligenza e trasparenza; fornire informazioni corrette, chiare e non ingannevoli; garantire la riservatezza dei dati personali; agire nelle comunicazioni con i debitori senza molestia, coercizione o indebito condizionamento. Si evidenzia che il gestore di crediti in sofferenza, la banca o l'intermediario ex art 106 TUB di cui si avvale l'acquirente di crediti in sofferenza per la gestione di tali crediti, deve dare notizia individualmente al debitore ceduto dell'avvenuta cessione.
Le Disposizioni di vigilanza relative alla gestione di crediti in sofferenza includono una prima parte rivolta specificamente alla nuova figura di gestori di crediti in sofferenza, disciplinando tra l'altro la procedura di autorizzazione allo svolgimento dell'attività, le attività esercitabili, l'organizzazione amministrativa e contabile e il sistema dei controlli interni, e una seconda parte che invece è applicabile alle banche e agli intermediari ex art. 106 TUB che svolgono l'attività di gestione per conto di acquirenti di crediti in sofferenza oppure che cedono o intendono cedere crediti in sofferenza. Con riferimento a questa seconda parte, si definiscono in particolare gli obblighi di natura informativa nei confronti della Banca d'Italia e gli obblighi informativi nei confronti dei potenziali acquirenti e delle autorità di vigilanza.
Ad oggi, tuttavia, la tematica non risulta applicabile a Generalfinance, in quanto la Società non acquista crediti deteriorati.
Sono, inoltre, state svolte valutazioni interne che hanno confermato la non applicabilità della disciplina, considerando che per gestione si intende l'attività svolta per conto terzi (i.e. del creditore originario), in virtù di uno specifico mandato.
Nel caso di Generalfinance, al contrario, si procede all'incasso di crediti acquisiti a titolo di cessione, di cui la Società diviene titolare a pieno diritto. Ne deriva che l'attività esercitata non configura una gestione per conto terzi, escludendo pertanto l'applicazione della relativa disciplina.
Il 5 dicembre 2024 è stato approvato in via definitiva dalla Camera dei Deputati il Ddl di conversione del DL Fiscale (DL 19 ottobre 2024, n. 155) recante Misure urgenti in materia economia e fiscale e in favore degli enti territoriali. Il provvedimento interviene anche in materia di PNRR e ritardo dei pagamenti da parte delle PA, introducendo l'obbligo per le pubbliche amministrazioni di adottare un cronoprogramma annuale dei pagamenti e degli incassi relativi all'esercizio di riferimento. In particolare, sono previste misure relative al rafforzamento delle strutture preposte ai pagamenti delle fatture commerciali e alla riduzione dei tempi di pagamento da parte delle PA.
Il Codice dei contratti pubblici ha subito alcuni interventi integrativi e correttivi. In particolare, Il D. Lgs. 31 dicembre 2024, n. 209 mira a razionalizzare e semplificare la disciplina recata dal vigente Codice, risolvendo alcune criticità emerse in sede applicativa e introducendo, tra le altre, misure in materia di equo compenso, tutele lavoristiche, digitalizzazione, revisione prezzi e Partenariato Pubblico Privato ("PPP"). Nessuna modifica risulta essere apportata alle norme di riferimento per la cessione dei crediti derivanti da appalti, con specifico riferimento all'art.120 e all'allegato II.14 art.6 che tratta la cessione dei crediti derivanti da tali contratti. Vale però la pena ricordare il c.d. DL PNRR, del 2 marzo 2024 (DL. 19/24 convertito con modificazioni dalla L. 29 aprile 2024, n. 56), che ha ridotto da quarantacinque a trenta giorni dalla notifica il termine entro il quale le stazioni appaltanti possono rifiutare le cessioni dei crediti da corrispettivo di appalto, concessione e concorso di progettazione.
Il percorso di inquadramento normativo della transizione sostenibile prosegue nonostante il recente rallentamento da parte delle istituzioni. Dopo una intensa proliferazione normativa e una forte accelerazione registrata negli ultimi anni, l'instabilità dello scenario geopolitico ed economico, la crisi energetica e le difficoltà delle imprese, soprattutto PMI, di adeguarsi ai nuovi obblighi normativi e la necessità di salvaguardare e accrescere la competitività del sistema produttivo europeo hanno portato a un'attuale fase di riflessione e ridefinizione. Le grandi imprese, come pure il settore bancario e finanziario, continuano a integrare i fattori ESG nelle scelte organizzative, operative, di governance, nelle politiche di gestione dei rischi, nelle strategie di business. In ordine all'evoluzione normativa 2024, è opportuno ricordare i seguenti provvedimenti:
▪ Il 13 giugno 2024 è stata emanata la Direttiva (UE) 2024/1760 del Parlamento europeo e del Consiglio relativa al Dovere di Diligenza delle imprese ai fini della Sostenibilità (c.d. "CSDDD"). La Direttiva è in vigore dal 26 luglio 2024 ma, ai fini dell'applicazione, è necessario il recepimento nell'ordinamento nazionale da parte degli Stati membri. Il settore dei servizi
finanziari è escluso dall'ambito di applicazione della direttiva con riferimento agli obblighi di due diligence, ma le società finanziarie sono comunque tenute ad adottare e attuare un piano di transizione climatica. Le imprese sono chiamate ad applicare la direttiva in modo graduale, in base alla dimensione, a partire da luglio 2027;
Si tratta di una produzione normativa corposa, rispetto alla quale è utile segnalare – nel solco della riflessione in corso a livello europeo circa l'auspicata riduzione degli adempimenti burocratici previsti per la realizzazione degli obiettivi di sostenibilità e la necessità di rafforzare la competitività del sistema produttivo europeo – la pubblicazione della Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio di fine febbraio 2025 denominata "Pacchetto Omnibus Semplificazione".
La Proposta intende modificare le Direttive CSRD (2022/2464) e CSDDD (2024/1760), per quanto riguarda taluni obblighi relativi alla rendicontazione societaria di sostenibilità e al dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità, nonché alcuni obblighi in materia di revisione contabile, con l'obiettivo di semplificare la normativa, ridurre i costi di applicazione e consentire maggiori tempi di implementazione, soprattutto per le PMI. Fra le varie modifiche, la Proposta, attualmente all'esame parlamentare in seno alle Commissioni "Attività produttive" della Camera e "Industria" del Senato, mira a ridurre il perimetro soggettivo di applicazione della CSRD nonché a garantire che gli obblighi di rendicontazione della sostenibilità per le grandi aziende non gravino sulle aziende più piccole della loro catena del valore (viene prevista, fra le altre cose, la rendicontazione obbligatoria solo per imprese con più di 1.000 dipendenti e fatturato superiore a 50 milioni di euro o totale attivo superiore a 25 milioni di euro). Si propone, inoltre, di posticipare di due anni gli obblighi di rendicontazione per le aziende che attualmente rientrano nel campo di applicazione della CSRD e che sono tenute a rendicontare a partire dal 2026 o dal 2027. Con riferimento alla Direttiva CSDDD vale la pena evidenziare che la Proposta mira a circoscrivere il dovere di diligenza ai partner commerciali diretti. Per quanto riguarda la Società, il primo bilancio di sostenibilità secondo la CSRD dovrebbe essere redatto nel 2028 con riferimento all'esercizio 2027, tenuto conto di quanto previsto dal "Pacchetto Omnibus".
La Banca d'Italia continua a svolgere un ruolo attivo e determinato nel promuovere l'evoluzione della transizione sostenibile, soprattutto con riferimento al profilo del governo dei rischi climatici e ambientali, contribuendo al dibattito normativo e facendosi promotrice di numerose iniziative di stampo divulgativo e di sensibilizzazione degli intermediari creditizi e finanziari, incoraggiandoli a sviluppare e adottare buone pratiche condivise. Numerosi, infatti, sono stati i convegni e i workshop organizzati o supportati con interventi della Banca sui temi della sostenibilità ambientale e sociale, fattori ESG, gender, diversity & inclusion, cambiamento climatico, transizione green, e altro ancora. In questa linea, si inserisce la pubblicazione del documento "Analisi delle disclosure ESG


di un campione di banche italiane ed europee" che presenta un'analisi delle informazioni ESG pubblicate nel 2024 da un campione di banche italiane ed europee nell'ambito del Terzo Pilastro e delle dichiarazioni non finanziarie (DNF).
Con riferimento ai profili contabili, appare di interesse per il settore il Regolamento UE 2024/1317, pubblicato il 16 maggio 2024, che modifica i principi contabili internazionali IAS 7 (Rendiconto finanziario) e IFRS 7 (Strumenti finanziari: informazioni integrative). Il provvedimento introduce obblighi di informativa sugli accordi nell'ambito del credito di filiera, definiti "accordi di finanziamento per le forniture di un'impresa", richiamando espressamente il factoring indiretto (reverse factoring). Tali obblighi, che mirano a migliorare la trasparenza e la comprensione dei rischi associati, implicano un dettaglio informativo non sempre disponibile e facilmente definibile e producono un significativo impatto operativo sulle società di factoring che devono fornire tali informazioni dettagliate ai buyer capo-filiera (si veda par. 4.2)2 .
Il 9 aprile 2024, lo IASB ha emesso l'IFRS 18 allo scopo di sostituire lo standard precedente IAS 1 – Presentation of Financial Statements e migliorare la trasparenza e comparabilità del rendiconto dell'utile o perdita. Questo standard si concentra, in particolare, sullo schema di Conto Economico, introducendo nuove categorie, subtotali obbligatori e regole più rigide di informativa e disaggregazione. L'entrata in vigore è prevista per i bilanci relativi ai periodi a partire dal 1° gennaio 2027, con possibilità di adozione anticipata – da segnalare nelle note al bilancio.
Dal punto di vista della normativa prudenziale, il 1° gennaio 2025 è entrato in vigore il CRR III (Regolamento UE 2024/1623) che rappresenta una revisione significativa del framework prudenziale europeo. Il Capital Requirement Regulation introduce modifiche fondamentali nella regolamentazione bancaria, mirate a rafforzare la stabilità del sistema finanziario europeo. Fra le innovazioni più rilevanti, vanno segnalate: l'introduzione dell'output floor, che stabilisce una soglia minima per i requisiti patrimoniali calcolati con modelli interni; la revisione "rafforzata" del metodo standardizzato per il rischio di credito, aumentando la sensibilità al rischio e quindi il fattore di conversione del credito di alcune esposizioni; alcune modifiche al trattamento delle esposizioni fuori bilancio per la misurazione del rischio di credito; modifiche per la gestione dei rischi ambientali, sociali e di governance (ESG).
In quanto regolamento, il nuovo framework è già applicabile ai soggetti inclusi nel perimetro della normativa europea, ossia le banche e i gruppi bancari. Con riferimento all'estensione delle nuove normative anche agli intermediari finanziari vigilati, Banca d'Italia ha comunicato – con nota del 4 dicembre 2024 – che è in corso una valutazione sull'opportunità e sull'entità di eventuali modifiche alle disposizioni di vigilanza applicabili, in particolare alla Circolare n. 288/2015. Tale valutazione ha l'obiettivo di verificare la necessità di mantenere o introdurre trattamenti specifici in funzione delle caratteristiche degli intermediari ex art. 106 del TUB. In ogni caso, l'eventuale revisione delle disposizioni di vigilanza è prospettata in un orizzonte temporale successivo al 1° gennaio 2026. Banca d'Italia ha autorizzato, in via transitoria e a partire dal 1° gennaio 2025, gli intermediari vigilati interessati – in particolare quelli appartenenti a gruppi bancari – a richiedere l'applicazione volontaria delle nuove regole del CRR3. Tale possibilità mira a evitare i costi e le complessità connessi al cosiddetto "doppio binario", ossia l'applicazione delle norme vigenti su base individuale e di quelle europee aggiornate su base consolidata. Anche nel caso di applicazione volontaria delle nuove disposizioni, Banca d'Italia conferma la possibilità di adottare il trattamento specifico relativo ai crediti commerciali acquistati. Questo consente, in caso di operazioni prosolvendo e nel rispetto dei requisiti operativi previsti, di imputare l'esposizione ai debitori ceduti anziché al cedente.
Le autorità di regolamentazione e supervisione continuano a dimostrarsi particolarmente attive, promuovendo un processo di armonizzazione e rafforzamento del quadro normativo applicabile agli intermediari creditizi e finanziari. È opportuno segnalare un ampio dibattito in corso a livello europeo, in cui si inserisce anche l'iniziativa del pacchetto Omnibus Semplificazioni per i profili della sostenibilità, sulla necessità di promuovere una regolamentazione che assicuri un adeguato bilanciamento fra gli obiettivi della normativa e la necessità di sostenere sviluppo e competitività delle imprese. A livello bancario, in particolare, la stabilità del settore dovrebbe essere perseguita senza impattare eccessivamente sul sostegno alle imprese e all'economia; una regolamentazione che, in
2 Nel corso dell'esercizio sono entrate in vigore importanti modifiche ai principi contabili internazionali IAS 7 e IFRS 7, introdotte dall'International Accounting Standards Board (IASB), con l'obiettivo di aumentare la trasparenza delle operazioni di Supply Chain Finance (SCF). Le nuove disposizioni, che si applicano a partire dall'esercizio iniziato il 1° gennaio 2024 o in data successiva, impongono una maggiore chiarezza sui termini e sulle implicazioni finanziarie degli accordi tra le imprese capo-filiera e i fornitori, con particolare attenzione alla rappresentazione delle passività, dei flussi di cassa e dei rischi di liquidità. I soggetti coinvolti, ovvero le imprese capo-filiera che svolgono il ruolo di acquirente promotore del programma, sono ora tenuti a fornire dettagli informativi sulle condizioni contrattuali degli accordi SCF, sull'ammontare delle passività contabilizzate, distinguendo tra quelle per le quali è stata erogata una anticipazione ai fornitori e specificando la loro collocazione in bilancio. Inoltre, è necessario indicare gli intervalli temporali di scadenza dei pagamenti distinguendo le fatture incluse nel programma e quelle escluse comparabili, e rendere disponibili informazioni relative all'esposizione al rischio di liquidità. Sebbene la nuova disciplina contabile risponda alla condivisibile esigenza di migliorare la trasparenza e di prevenire l'occultamento di rischi di liquidità nei bilanci dei debitori, l'impostazione non è esente da criticità né da incertezze applicative. La raccolta e la predisposizione di questi dati possono risultare complesse, anche in ragione della variabilità del ruolo assunto dal soggetto debitore nelle diverse strutture operative proprie del SCF e dell'eterogeneità dei programmi. Le implicazioni delle nuove norme si estendono, pertanto, oltre il mero adempimento contabile, coinvolgendo aspetti gestionali e strategici, e potenzialmente riducendo l'attrattività degli strumenti di SCF, qualora le incertezze applicative non trovino risposte adeguate.
sostanza, rafforzi le relazioni banche-imprese e favorisca l'accesso al credito delle imprese italiane. In tale contesto, resta aperta la questione relativa all'applicazione della definizione armonizzata di default alle esposizioni verso debitori ceduti derivanti da operazioni di cessione di crediti commerciali, con particolare riferimento a quelle nei confronti della Pubblica Amministrazione. A tale proposito, si segnala che il 2 luglio 2025 l'EBA ha lanciato un consultation paper con bozza di linee-guida aggiornata sulla definizione di default nel contesto del Capital Requirements Regulation (CRR), nell'ambito del quale propone, in sintesi: i) di mantenere la soglia dell'1% di perdita attualizzata (NPV) nei casi di ristrutturazione del debito, ritenendola già sufficientemente flessibile e coerente con i principi contabili; ii) valutare la possibilità di ridurre il probation period da 1 anno a 3 mesi per alcune esposizioni con forbearance, ma questa modifica non è stata inclusa nella bozza; iii) per gli accordi di factoring senza ricorso (pro soluto), la soglia dei giorni di ritardo "past due" proposta aumenta da 30 a 90 giorni per meglio riflettere la realtà economica dei crediti acquistati. La bozza include anche aggiornamenti tecnici per allinearsi al nuovo quadro normativo CRR III, come la rimozione di riferimenti obsoleti (es. 180 giorni "past due"). Il documento è attualmente in consultazione pubblica; il termine per inviare osservazioni è il 15 ottobre 2025. Successivamente alla chiusura della consultazione, l'EBA analizzerà i feedback e procederà alla
Il susseguirsi di interventi integrativi e modificativi della normativa secondaria di Banca d'Italia, connessi ai necessari allineamenti alla normativa europea in materia di accesso all'attività creditizia e di vigilanza prudenziale, è proseguito anche nell'esercizio in esame.
Per gli intermediari finanziari, a titolo esemplificativo e non esaustivo, si ricorda:
redazione della versione finale delle linee-guida, da adottare secondo le procedure previste da CRR III.
Tale previsione attua quanto stabilito dall'art. 114.3, co. 7 del Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia (T.U.B.) di recepimento della Secondary Market Directive (Direttiva UE 2021/2167).
È prevista, inoltre, la partecipazione alla CR dei gestori di crediti in sofferenza, di cui all'art. 114.1, comma 1, lettera c) T.U.B., quando essi acquistano in proprio crediti in sofferenza. Gli acquirenti di crediti in sofferenza possono chiedere l'esonero dall'obbligo di segnalare i crediti relativi ad un'operazione di cessione nel caso in cui nessuno dei crediti fosse segnalato in Centrale dei rischi nella rilevazione precedente la data in cui è stato ceduto.
L'obbligo segnaletico per i nuovi partecipanti decorre a partire dalla data contabile di giugno 2025, da segnalare entro il 25 luglio 2025.

Procedono a regime e senza interventi modificativi:
Anche la cornice regolamentare in materia di contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo è in forte evoluzione. Giova ricordare il completamento a livello europeo dell'iter legislativo dell'Anti-Money Laundering Package ("AML Package"), con l'emanazione il 31 maggio 2024 dei diversi provvedimenti che compongono il pacchetto:
Per definire le modalità con cui gli enti creditizi e finanziari e le autorità di vigilanza dovranno conformarsi agli obblighi del regime di lotta al riciclaggio di denaro/finanziamento del terrorismo (AML/CFT) imposti dal nuovo quadro normativo dell'UE, il 6 marzo 2025 l'Autorità Bancaria Europea (EBA) ha avviato una consultazione pubblica, aperta fino a giugno 2025, su quattro bozze di norme tecniche di regolamentazione (RTS), che definiscono appunto le modalità. L'emanazione degli standard è prevista per ottobre 2025. La Banca d'Italia ha inoltre pubblicato una serie di provvedimenti e di documenti che istituiscono le nuove segnalazioni periodiche antiriciclaggio. In particolare, il provvedimento del 27 novembre 2024 modifica le "Disposizioni in materia di organizzazione, procedure e controlli interni volti a prevenire l'utilizzo degli intermediari a fini di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo" del 26 marzo 2019 per introdurre appunto le segnalazioni periodiche di informazioni da parte dei soggetti obbligati necessarie alla Banca d'Italia a supporto della propria attività di analisi dell'esposizione al rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo degli intermediari vigilati.
La Legge n. 220/2015 vieta ogni tipo di attività finanziaria, diretta o indiretta, che possa sostenere la produzione, l'uso, lo stoccaggio o il commercio di mine antipersona e munizioni e submunizioni a grappolo. Nel luglio 2024 Banca d'Italia, COVIP, IVASS e MEF hanno emanato le istruzioni per l'esercizio di controlli rafforzati sull'operato degli intermediari abilitati per contrastare il finanziamento delle imprese produttrici di mine antipersona, di munizioni e submunizioni a grappolo. I controlli rafforzati includono, fra l'altro, l'adozione di idonei presidi procedurali volti ad assicurare il rispetto del divieto di finanziamento, una due diligence potenziata sulla filiera degli investimenti e finanziamenti, un monitoraggio costante degli investimenti e finanziamenti effettuati, con l'obbligo di verificare che nessuna somma venga destinata, anche indirettamente, a imprese coinvolte nella produzione delle armi vietate.
Dal punto di vista dell'impatto operativo, vale la pena ricordare la nuova classificazione ATECO 2025, entrata in vigore il 1° gennaio 2025 e operativa dal 1° aprile 2025. La nuova classificazione coinvolge circa 3,7 milioni di imprese e prevede una ricodifica delle attività – per allineamento a NACE Statistical classification of economic activities in the European Community –, una riorganizzazione della struttura con accorpamenti per alcune voci e una maggiore granularità per alcune attività. È evidente la ricaduta sulle attività di produzione del bilancio e, soprattutto, delle segnalazioni di vigilanza, in relazione alle quali si rende necessario raccordare e aggiornare i dati delle imprese anagrafate.
È proseguito per tutto il passato esercizio l'intenso dibattito sulla revisione della normativa in materia di contrasto ai ritardi di
pagamento nelle transazioni commerciali, avviato a seguito della emanazione della proposta di regolamento (LPR) della Commissione Europea nel 2023 che limita i termini di pagamento a 30 giorni per tutte le transazioni commerciali.
È emersa da più parti la preoccupazione per l'eccessiva limitazione della libertà contrattuale nei rapporti commerciali tra imprese e l'estrema rigidità dei termini di pagamento, con le conseguenti ricadute su equilibri finanziari, esigenze di liquidità e politiche di vendita delle imprese. A fronte di ciò, numerosi Stati Membri hanno assunto posizioni fortemente contrarie alla struttura proposta dalla Commissione, culminate anche nella richiesta, da parte di un nutrito gruppo di Stati Membri, di ritirare la proposta.
Sebbene le posizioni delle diverse anime che partecipano al processo legislativo europeo appaiano ad oggi molto distanti, il confronto su possibili esenzioni e flessibilità applicative è ancora in corso.
Da ultimo si segnalano, in materia di Governance ICT, alcune normative in ambito digitale e in particolare di natura Cyber:
Un ambito interessato da significativi sviluppi normativi nel corso dell'esercizio è quello della resilienza operativa digitale del settore finanziario. Dopo un periodo transitorio di due anni, a partire dal 17 gennaio 2025 è divenuto applicabile il Regolamento (UE) 2022/2554, noto come Regolamento "DORA" (Digital Operational Resilience Act). Tale Regolamento mira a rafforzare la resilienza operativa digitale degli intermediari creditizi e finanziari, imponendo l'adozione di requisiti e standard tecnici in materia di gestione del rischio ICT, segnalazione degli incidenti, test di resilienza operativa e gestione dei fornitori terzi. Per adeguare la normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2022/2554 e per recepire la direttiva (UE) 2022/2556 sulla resilienza operativa digitale per il settore finanziario, è stato emanato il D.LGS. 10 marzo 2025, n. 23. Il provvedimento ha confermato la deroga dell'applicabilità per gli intermediari 106 a partire dal 1° gennaio 2027. Definisce, in particolare, le prescrizioni relative alla governance e alla gestione dei rischi delle Tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) applicabili alle istituzioni finanziarie in relazione sia alle autorità competenti Dora (Banca d'Italia, Consob, IVASS e Covip), disciplinandone altresì i relativi poteri di vigilanza e sanzionatori, sia alle modalità di segnalazione dei gravi incidenti TIC. Banca d'Italia è intervenuta con alcuni chiarimenti agli intermediari vigilati, con riguardo, in particolare alla collocazione organizzativa della funzione di controllo relativa ai rischi ICT, alla comunicazione di accordi contrattuali con controparti esterne, alla segnalazione dei gravi incidenti ICT e delle minacce informatiche significative, e ai tempi per la trasmissione dei registri delle informazioni.
Il Regolamento sull'Intelligenza Artificiale ("AI Act") proposto dall'Unione Europea è una normativa pionieristica mirata a regolamentare l'uso dell'intelligenza artificiale (IA) per garantire la sicurezza, i diritti fondamentali e la trasparenza.
L'obiettivo principale del regolamento è di: garantire che i sistemi di IA siano sicuri e rispettosi dei diritti fondamentali delle persone; promuovere la fiducia nel settore dell'intelligenza artificiale; incoraggiare l'innovazione assicurando che le tecnologie di IA siano sviluppate e utilizzate in modo etico e responsabile. La classificazione dei Sistemi di IA si basa sui rischi identificati per i diritti e le libertà degli individui. In particolare, i sistemi di IA vengono classificati nelle seguenti categorie definite in base ai rischi potenziali: (a) rischio inaccettabile; (b) alto rischio; (c) rischio basso o minimo.
Il Regolamento è entrato in vigore il 1° agosto 2024 e sarà pienamente applicabile dal 2 agosto 2026, con alcune eccezioni. Le disposizioni che vietano l'uso di sistemi di IA ad alto rischio e quelle sull'alfabetizzazione digitale sono entrate in vigore il 2 febbraio 2025. Le sanzioni per la violazione di queste norme saranno applicabili a partire dal 2 agosto 2025, insieme alle regole per i modelli di IA per scopi generali e agli obblighi per i fornitori.
Il capitale della Società è attualmente pari ad euro 4.202.329,36 ed è suddiviso in n. 12.635.066 azioni ordinarie di valore nominale inespresso, a norma del 3° comma dell'art. 2346 C.C. e dell'art. 5 del vigente Statuto sociale.
Al 30 giugno 2025, sulla base delle informazioni in possesso della Società, esso è ripartito come segue:

Le azioni, tutte ordinarie e negoziate su Euronext STAR Milan, hanno pari diritti, sia amministrativi che patrimoniali, come stabiliti dalla legge e dallo statuto, salvo quanto previsto da quest'ultimo in materia di voto maggiorato, come più oltre precisato. Esse sono indivisibili, nominative e liberamente trasferibili per atto tra vivi e trasmissibili a causa di morte. Alle azioni si applica la normativa, anche regolamentare, di tempo in tempo vigente in materia di rappresentazione, legittimazione e circolazione della partecipazione sociale prevista per gli strumenti finanziari negoziati nei mercati regolamentati. Le azioni sono emesse in regime di dematerializzazione.
Ai sensi dell'articolo 127-quinquies del D. Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 ("TUF"), a ciascuna azione appartenuta al medesimo soggetto, in virtù di un diritto reale legittimante l'esercizio del diritto di voto (piena proprietà con diritto di voto o nuda proprietà con diritto di voto o usufrutto con diritto di voto) per un periodo continuativo di almeno 24 mesi attestata dall'iscrizione continuativa, per un periodo di almeno 24 mesi, nell'elenco appositamente istituito, tenuto a cura della Società, sono attribuiti due voti. Inoltre, nei limiti in cui sia consentito dalla legge pro tempore vigente, a ciascuna azione appartenuta al medesimo soggetto, in virtù di un diritto reale legittimante l'esercizio del diritto di voto, è attribuito un voto ulteriore alla scadenza di ogni periodo di 12 mesi successivo alla maturazione del periodo di 24 mesi di cui sopra, fino a un massimo complessivo pari a dieci voti per azione.
L'accertamento dei presupposti ai fini dell'attribuzione del voto maggiorato viene effettuato dall'organo amministrativo.
Al 30 giugno 2025, gli azionisti GGH - Gruppo General Holding S.r.l., Investment Club S.r.l., First4Progress 1 S.r.l. e Banca del Ceresio SA hanno acquisito la maggiorazione del diritto di voto, rispetto alle azioni per le quali, in tale data, è stato accertato l'avvenuto decorso del periodo di 24 mesi di iscrizione ininterrotta nell'Elenco Speciale.
Alla medesima data, nessun azionista ha maturato la maggiorazione di voto cosiddetta rafforzata.
Alla data della presente Relazione, nessun azionista ha acquisito la maggiorazione rafforzata del diritto di voto, introdotta in statuto con delibera dell'Assemblea Straordinaria del 6 settembre 20243 .
Di seguito viene rappresentata l'attuale composizione del capitale sociale della Società, rispetto al quale non sono intervenute variazioni.
| Capitale sociale | |||
|---|---|---|---|
| Euro | n. azioni | Valore nominale unitario | |
| Totale | 4.202.329,36 | 12.635.066 | (*) |
| di cui: Azioni ordinarie (godimento regolare) |
4.202.329,36 | 12.635.066 | (*) |
(*) Azioni prive di valore nominale.
Di seguito viene rappresentato l'ammontare complessivo dei diritti di voto al 30 giugno 2025.
| Numero Azioni |
Numero Diritti di voto |
|
|---|---|---|
| Totale azioni ordinarie | 12.635.066 | 19.530.005 |
| Azioni ordinarie senza maggiorazione del diritto di voto | 5.740.127 | 5.740.127 |
| Azioni ordinarie con maggiorazione del diritto di voto | 6.894.939 | 13.789.878 |
In forza di quanto precede, alla data odierna, i diritti di voto esercitabili dagli azionisti sono i seguenti:
| Azionista | Azioni possedute |
% capitale | % diritti voto |
|---|---|---|---|
| GGH - Gruppo General Holding S.r.l. | 5.227.750 | 41,37 | 53,53 |
3 Ai sensi del rinnovato articolo 127-quinquies del Testo Unico della Finanza – modificato dalla legge 5 marzo 2024, n. 21, (Legge Capitali) – le società che adottano il meccanismo del voto maggiorato possono altresì prevedere in statuto che, oltre alla maggiorazione ordinaria fino a un massimo di due voti per azione che può essere conseguita dopo un periodo di possesso dell'azione ininterrotto pari almeno a 24 mesi, i diritti di voto possano essere ulteriormente incrementati nella misura di un voto per azione per ogni periodo di 12 mesi di possesso continuato delle azioni, fino ad un massimo di 10 voti per azione, secondo un meccanismo di step-up progressivo

| Totale | 12.635.066 | 100,00 | 100,00 |
|---|---|---|---|
| Flottante | 3.902.411 | 30,90 | 19,99 |
| Banca del Ceresio SA | 603.028 | 4,77 | 5,22 |
| BFF Bank S.p.A. | 1.013.470 | 8,02 | 5,19 |
| First4Progress 1 S.r.l. | 681.140 | 5,39 | 6,66 |
| Investment Club S.r.l. | 1.207.267 | 9,55 | 9,41 |
Al 30 giugno 2025 sussiste un pegno di primo grado su 1.263.900 azioni ordinarie di proprietà di GGH, costituito da quest'ultima a favore di Banca Nazionale del Lavoro S.p.A., a garanzia delle obbligazioni assunte da GGH medesima in relazione a un finanziamento concesso dal predetto Istituto di credito, per un importo affidato di euro 5 milioni. In deroga a quanto disposto dall'art. 2352 codice civile, il diritto di voto relativo alle azioni gravate dal pegno viene regolarmente esercitato da GGH, sia nelle assemblee ordinarie che in quelle straordinarie. Analogamente, GGH ha mantenuto il diritto alla percezione di qualunque somma dovuta da Generalfinance in relazione alle azioni gravate dal pegno.
Si fa inoltre presente che, in data 12 febbraio 2025, a fronte di un finanziamento accordatole da Crédit Agricole Italia S.p.A. per un importo affidato di euro 2,5 milioni, GGH ha concesso a Credit Agricole Italia S.p.A. una garanzia nella forma di pegno su n. 396.825 azioni Generalfinance. Anche in questo caso, il pegno non comporta alcuna limitazione in ordine ai diritti della costituente in quanto, in deroga all'art. 2352 codice civile, il diritto di voto relativo alle azioni gravate dal pegno continua ad essere regolarmente esercitato da GGH, sia nelle assemblee ordinarie e/o straordinarie, così come rimane in capo a GGH il diritto alla percezione di qualunque somma dovuta da Generalfinance in relazione alle azioni gravate dal pegno.
Alla data della presente Relazione, la Società non detiene azioni proprie in portafoglio.
Generalfinance ha chiuso il primo semestre 2025 con un utile netto pari a 12,3 milioni di euro (+54% sul primo semestre 2024) e un'ulteriore crescita nell'ambito dell'attività di factoring a supporto di aziende in Special Situation. Il turnover – incluse le operazioni di anticipo ordini e contratti – ha raggiunto i 1.833 milioni di euro (+34%) con 1.437 milioni di euro di erogato (+37%).
Al fine di consentire una chiara ed immediata visione riguardo all'andamento economico della Società, nelle seguenti tabelle si espongono alcuni indicatori dell'esercizio, comparati con i dati relativi al medesimo periodo dell'esercizio precedente.
Di seguito si rappresentano i principali dati economici, patrimoniali e alcuni indicatori gestionali e nei paragrafi successivi un commento sull'andamento degli stessi.
| Voce di Conto Economico | 30.06.2025 | 30.06.2024 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Margine di interesse | 7.174 | 4.958 | 45% |
| Commissioni nette | 23.013 | 16.016 | 44% |
| Margine di intermediazione | 30.215 | 20.961 | 44% |
| Costi operativi | -9.659 | -7.423 | 30% |
| Utile attività corrente al lordo delle imposte | 18.566 | 12.109 | 53% |
| Utile di periodo | 12.320 | 7.984 | 54% |
| Voce di Stato Patrimoniale | 30.06.2025 | 31.12.2024 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Attività finanziarie al costo ammortizzato | 616.842 | 614.946 | 1% |
| Passività finanziarie al costo ammortizzato | 597.445 | 635.239 | -6% |
| Patrimonio netto | 81.978 | 80.088 | 2% |
| Totale dell'attivo | 742.552 | 769.705 | -4% |

| Indicatore | 30.06.2025 | 30.06.2024 |
|---|---|---|
| Cost / Income ratio | 32% | 35% |
| ROE | 35% | 27% |
| Margine Interesse / Margine Intermediazione | 24% | 24% |
| Commissioni nette / Margine Intermediazione | 76% | 76% |
Note:
- "Cost income ratio" calcolato come rapporto fra costi operativi e margine d'intermediazione
- "ROE" calcolato come rapporto fra utile di periodo annualizzato e patrimonio netto di fine periodo, escluso l'utile di periodo
Con riferimento a quanto indicato dall'ESMA nei seguenti Public Statement "Implications of Russia's invasion of Ukraine on half-yearly financial reports" del 13 maggio 2022 ed "ESMA coordinates regulatory response to the war in Ukraine and its impact on EU financial markets" del 14 marzo 2022 nonché dalla CONSOB che, il 18 marzo 2022, richiamava l'attenzione degli emittenti vigilati sull'impatto della guerra in Ucraina in ordine alle informazioni privilegiate e alle rendicontazioni finanziarie, la Società – nel quadro del costante monitoraggio del proprio portafoglio - continua a porre particolare attenzione, sul fronte geopolitico, agli sviluppi della situazione di conflitto tra l'Ucraina e la Russia, sfociata nell'invasione da parte della Russia del territorio ucraino a partire dal 24 febbraio 2022 e nella successiva adozione di sanzioni economiche e misure restrittive da parte dell'Unione Europea, della Svizzera, del Giappone, dell'Australia e dei Paesi della NATO nei confronti della Russia e della Bielorussia e di alcuni esponenti di tali Paesi; conflitto e sanzioni hanno avuto ripercussioni negative significative sull'economia globale, anche tenuto conto degli effetti negativi sull'andamento dei costi delle materie prime (con particolare riferimento ai prezzi e alla disponibilità di energia elettrica e gas), nonché sull'andamento dei mercati finanziari.
In tale contesto, va sottolineato che la presenza diretta di Generalfinance nelle aree direttamente interessate dal conflitto è nulla; al 30 giugno 2025, infatti, la Società ha rapporti di factoring unicamente con cedenti attivi in Italia e non ha più alcuna esposizione nei confronti di debitori ceduti aventi sede in Russia, Ucraina e Bielorussia, a seguito della sospensione degli affidamenti relativi a debitori ceduti operanti in questi paesi.
Nel primo semestre 2025, l'introduzione di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti ha generato tensioni nei mercati internazionali, con riflessi sui flussi commerciali globali e su alcune filiere produttive. Tuttavia, l'impatto diretto sull'operatività di Generalfinance è stato estremamente limitato, in considerazione della natura prevalentemente domestica del portafoglio e della specializzazione nei servizi di factoring rivolti principalmente a PMI italiane. Con riferimento al primo semestre 2025, il turnover generato verso debitori ceduti residenti negli Stati Uniti ammonta a circa €36 milioni (pari a poco meno del 2% del turnover complessivo di Generalfinance), mentre l'esposizione verso tali debitori è pari a circa €148 milioni (pari a circa il 2,2% dell'esposizione lorda complessiva), a conferma che l'attività di factoring svolta è prevalentemente concentrata su controparti e mercati europei.
La Società continua a monitorare l'evoluzione del contesto macroeconomico, pur non rilevando al momento significativi effetti sulle proprie dinamiche di crescita o sulla qualità del credito.
Il turnover al 30 giugno 2025 – compresi i dati riferiti all'operatività di anticipo crediti futuri - ha raggiunto i 1.833 milioni di euro, in crescita del 34% rispetto al primo semestre 2024.
Con riferimento al turnover annuale "ultimi 12 mesi, LTM – Last Twelve Months" (luglio 2024 – giugno 2025), la disaggregazione per nazionalità dei debitori ceduti evidenzia un peso relativo del factoring internazionale pari al 25,1% circa dei volumi di business, con una importante diversificazione per paese, a testimonianza dell'elevato livello di servizio che la Società è in grado di fornire alla clientela orientata all'export.



Guardando alla sede del cedente, la Società risulta fortemente radicata nel nord del Paese, con un particolare focus su Lombardia (55,7% del turnover), Veneto (9,4%), Emilia-Romagna (5,7%); in crescita il turnover da aziende operative nel Lazio (8,0%). Da un punto di vista settoriale, la manifattura rappresenta la fetta più importante del turnover, con il 58,4% circa; tale posizionamento è coerente con il "DNA" di Generalfinance quale factor di riferimento delle PMI manifatturiere interessate da processi di turnaround.

L'attività è rappresentata principalmente dal factoring pro solvendo, che incide per circa il 74,1% dei volumi, mentre la quota pro soluto pari al circa il 25,9% risulta in crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Da ultimo, circa il 44,4% del turnover è sviluppato nei confronti di cedenti "distressed", vale a dire impegnati in progetti di ristrutturazione attraverso i diversi strumenti previsti dal Codice della crisi d'impresa.

Il margine di interesse si attesta a 7,2 milioni di euro, in aumento del 45% rispetto al primo semestre 2024, grazie principalmente alla crescita dei crediti erogati.
Le commissioni nette sono pari a 23,0 milioni di euro, in crescita rispetto a 16,0 milioni di euro del primo semestre 2024 (+44%). In tale ambito, la dinamica delle commissioni attive risente dell'evoluzione particolarmente positiva del turnover (+34% anno su anno), a testimonianza dell'ottima performance commerciale ed operativa della Società nel corso dell'anno.
Il margine di intermediazione ammonta a 30,2 milioni di euro (+44%) mentre le rettifiche nette di valore su crediti ammontano a 2,0 milioni di euro, determinando un costo del rischio, calcolato rapportando le rettifiche all'erogato del periodo, pari a 14 basis points. I costi operativi sono pari a 9,7 milioni di euro (+30% rispetto al primo semestre 2024).
Tenendo conto della voce delle imposte pari a circa 6,2 milioni di euro, il risultato netto di periodo si attesta pari a circa 12,3 milioni di euro a fronte di 8,0 milioni di euro registrati nel primo semestre 2024.

Le attività finanziarie al costo ammortizzato – rappresentate in larga misura da crediti netti verso la clientela - si attestano a 616,8 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto al 31 dicembre 2024.
Il flusso dei crediti erogati è passato da 1.045 milioni di euro del primo semestre 2024 a 1.437 milioni di euro del primo semestre 2025 (+37%). La percentuale di erogazione complessiva (media fra pro solvendo e pro soluto) – rapporto fra erogato e turnover dell'esercizio - è passata dal 76% del 30 giugno 2024 al 78% del 30 giugno 2025; i giorni medi di credito risultano in aumento da 70 del primo semestre 2024 a 82 del primo semestre 2025.
All'interno dell'aggregato, il totale dei crediti deteriorati lordi risulta pari a 12,1 milioni di euro, con un NPE ratio lordo pari a 1,94% circa (1,55% l'NPE ratio netto), a fronte dell'1,75% del 2024.
La copertura dei crediti deteriorati si attesta al 21% rispetto al 18% del corrispondente periodo del 2024.
La cassa e le disponibilità liquide – in larga parte rappresentata da depositi a vista verso banche - risulta pari a 95,3 milioni di euro a testimonianza del prudente profilo di gestione della liquidità - mentre il totale dell'attivo di bilancio ammonta a 742,6 milioni di euro, a fronte di 769,7 milioni di euro di fine 2024.
Le attività materiali – immobili strumentali e diritti d'uso riferiti a immobili e beni strumentali - sono pari a 6,2 milioni di euro, in linea rispetto a fine anno 2024 al netto degli ammortamenti di periodo. Le immobilizzazioni immateriali – principalmente rappresentate dalla piattaforma informatica proprietaria – ammontano a 3,4 milioni di euro, a fronte dei 3,3 milioni di euro di fine 2024.
Le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato, pari a 597,4 milioni di euro, sono costituite da debiti per 497,3 milioni di euro e da titoli in circolazione per 100,1 milioni di euro.
I debiti sono principalmente rappresentati dal finanziamento in pool (261,3 milioni di euro) stipulato con alcune banche italiane, oltre alle altre linee bilaterali con banche e società di factoring, il cui rinnovo per ulteriori 3 anni – fino al 31 dicembre 2027 – si è perfezionato a dicembre 2024. Inoltre, nella voce viene rilevato il debito nei confronti del veicolo General SPV S.r.l. (137,1 milioni di euro), relativo all'operazione di cartolarizzazione in essere.
I titoli sono costituti da tre prestiti obbligazionari subordinati emessi, oltre che dalle cambiali finanziarie outstanding alla data di bilancio.
Il patrimonio netto al 30 giugno 2025 si attesta a 82,0 milioni di euro, rispetto a 80,1 milioni di euro al 31 dicembre 2024.
I coefficienti patrimoniali di Generalfinance – includendo su base pro-forma l'utile di periodo al netto dei dividendi attesi - evidenziano i seguenti valori:
I coefficienti patrimoniali - escludendo l'utile di periodo al netto dei dividendi attesi - evidenziano i seguenti valori:
I coefficienti risultano pertanto ampiamente superiori ai valori minimi regolamentari previsti dalla circolare 288 di Banca d'Italia.
La Società non svolge "attività di ricerca e sviluppo" ai sensi del 3° comma, n. 1, dell'articolo 2428 del Codice civile. Si ritiene, tuttavia, utile segnalare che per il periodo 2025-2027 si prevede, in coerenza con le politiche d'investimento previste nell'ambito del Piano Industriale e dello sviluppo di linee del business caratteristico, una ulteriore evoluzione sia della piattaforma informatica proprietaria, in particolare in ambito infrastrutture ICT, cyber security, digital transformation e business intelligence.
Alla data odierna la Società non detiene - direttamente o indirettamente - azioni proprie e/o azioni o quote di società controllanti né, nel corso del primo semestre 2025, ha detenuto – direttamente o indirettamente – acquistato o alienato azioni proprie e/o azioni o quote di società controllanti.

In data 28 febbraio 2025 Generalfinance ha approvato il Piano Industriale 2025-2027, confermando la traiettoria di crescita dei risultati nel proprio core business, il commitment all'innovazione digitale dei prodotti e servizi e l'avvio del progetto di espansione internazionale.
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Il piano di crescita si fonda in particolare su cinque pilastri strategici:
Generalfinance intende consolidare la propria leadership nell'ambito del factoring ad imprese in Special Situation nel prossimo triennio. La crescita media del turnover del factoring delle attività italiane è stimata pari 14%, con una quota sul mercato potenziale in aumento rispetto al 7,6% del 2024. Il turnover intermediato al 2027 relativo ad aziende italiane è stimato a oltre 4,5 miliardi di euro, rispetto ai 3 miliardi di euro del 2024.
Generalfinance conferma il proprio impegno nell'innovazione tecnologica con investimenti significativi nella piattaforma digitale proprietaria (front end e back end), in ambito data center, cybersecurity e data governance. È prevista l'ulteriore evoluzione della Pratica Elettronica di Fido, con l'implementazione di workflow specifici in funzione dei poteri delegati e una specializzazione delle strutture di valutazione del rischio tra attività distressed e high risk / crossover.
Il mercato spagnolo rappresenta una grande opportunità per Generalfinance, grazie a un contesto normativo flessibile, normative di composizione della crisi d'impresa favorevoli e a un mercato del factoring in crescita. Generalfinance prevede di replicare il proprio modello operativo anche a livello internazionale con una nuova filiale a Madrid, avviata a seguito del nulla osta di Banca d'Italia a fine 2024.
Analogamente, si prevede di avviare una seconda filiale in territorio elvetico, tenuto conto di un mercato dalle dimensioni contenute ma, al contempo, caratterizzato da una scarsa offerta di prodotti e servizi di credito dedicati alle PMI e da un ridotto numero di operatori attivi nel finanziamento alle PMI.
Entrambe le filiali saranno caratterizzate da un modello snello ed efficiente, concentrato sull'attività di origination di business. L'attività di valutazione e controllo del rischio nonché di gestione del credito saranno invece mantenute in Italia, facendo leva sui sistemi, le procedure e le capacità operative sviluppate in oltre 35 anni di esperienza nel mercato del factoring domestico e internazionale (export factoring).
Complessivamente, il contributo in termini di turnover riveniente dalle attività internazionali è stimato pari a circa 580 milioni di euro al 2027, l'11% del turnover complessivamente intermediato.

Nell'orizzonte del piano si prevede un incremento del funding a circa 1,1 miliardi di euro. In particolare, verrà utilizzata per importi via via crescenti l'operazione di cartolarizzazione revolving. Si prevede, inoltre, un pieno tiraggio della linea di finanziamento revolving in pool e un ulteriore aumento delle operazioni di ricessione a società di factoring, sia pro solvendo che pro soluto. Si prevede un'ulteriore ottimizzazione del costo del passivo, con un funding spread medio in riduzione rispetto al 2024.
L'azienda continuerà a investire in ESG, promuovendo la sostenibilità all'interno della governance aziendale e nei processi operativi. In particolare, la Società intende consolidare ulteriormente il proprio posizionamento nell'ambito dell'assistenza finanziaria alle aziende in crisi, supportando un indotto complessivamente costituito da oltre 50.000 posti di lavoro diretti e indiretti nei diversi tessuti locali in cui Generalfinance opera. L'adozione di energia rinnovabile certificata, l'inclusione di criteri ESG nei piani incentivanti e il rafforzamento delle politiche di gender equality sono tra le priorità del triennio.
In sintesi, di seguito vengono elencati i principali target del Piano 2025-2027:
Il 7 aprile 2025, Generalfinance S.p.A. ha annunciato che non procederà con il perfezionamento dell'acquisizione di Workinvoice S.r.l., annunciata il 17 giugno 2024 (la "Transazione"). Entro la scadenza indicata nel relativo contratto di compravendita, infatti, non si sono verificate tutte le condizioni cui era subordinata l'esecuzione della Transazione.
Il 14 aprile 2025 Generalfinance S.p.A. ha concluso con successo il collocamento di un prestito obbligazionario senior unsecured per un importo complessivo di 50 milioni di euro, riservato esclusivamente a investitori qualificati. L'obbligazione, con scadenza a tre anni (aprile 2028) e opzione di rimborso anticipato da parte di Generalfinance dopo due anni dall'emissione, paga un tasso di interesse fisso annuo pari al 5,5% ed è stata sottoscritta da primari investitori istituzionali italiani ed esteri, confermando la fiducia del mercato nella solidità e nelle prospettive di crescita della società. Il bond è quotato su Euronext Access Milan. I proventi dell'emissione saranno utilizzati per sostenere i piani di sviluppo di Generalfinance e per rafforzare ulteriormente la capacità di erogazione del credito nel segmento di riferimento.
In data 26 giugno 2025, Generalfinance ha stipulato un nuovo contratto di finanziamento con Intesa Sanpaolo, nella forma tecnica della ricessione di crediti ("Re-factoring") in modalità pro soluto IAS compliant, per un plafond massimo di 20 milioni di Euro. L'operazione si colloca nell'ambito del consolidato rapporto con il Gruppo Intesa Sanpaolo e rientra nella strategia di Generalfinance volta a: i) diversificare le fonti di funding, ii) ottimizzare il costo della provvista e iii) incrementare la counterbalancing capacity, con l'obiettivo di sostenere la crescita dei crediti verso la clientela, in coerenza con le linee guida del nuovo Piano Industriale.

Si fa presente che l'informativa di Terzo Pilastro relativa al 2024, redatta in conformità a quanto previsto dalla Circolare 288 di Banca d'Italia, è disponibile sul sito internet di Generalfinance al seguente indirizzo https://investors.generalfinance.it/it/informativa-alpubblico/. Al medesimo indirizzo sono disponibili le informative al pubblico relative ai precedenti esercizi.
Il bilancio è assoggettato a revisione contabile da parte di Deloitte & Touche S.p.A. per il novennio 2017-2025.
In considerazione del fatto che il mandato conferito dall'Assemblea dei soci dell'8 marzo 2022 a Deloitte & Touche S.p.A. andrà a scadere in concomitanza dell'approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2025, l'Assemblea dei soci del 5 aprile 2024 ha deliberato di conferire – previa proposta motivata del Collegio Sindacale (rilasciata ai sensi dell'art. 13, comma 1, del D.Lgs. 39/2010) – per nove esercizi a partire dall'esercizio 2026 e con scadenza in occasione dell'Assemblea dei soci chiamata ad approvare il bilancio al 31 dicembre 2034, alla società di revisione EY S.p.A., con sede a Milano, Via Meravigli n.12, ("EY S.p.A.") l'incarico per la revisione legale dei conti alle condizioni, modalità e termini contenuti nella proposta di offerta formulata dalla predetta società di revisione.
Il Sistema dei Controlli Interni ("SCI") è costituito dall'insieme di regole, funzioni, strutture, risorse, processi e procedure volti ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:
In relazione al tema del SCI si segnala che il Consiglio di Amministrazione, nel 2022, ha approvato una sensibile ridefinizione dello stesso, che oggi si articola come segue:
Al responsabile della Funzione Antiriciclaggio è conferita altresì la delega per la Segnalazione delle Operazioni Sospette ("SOS"), di cui all'art. 35 del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231.
Per garantire efficacia alla loro azione, alle funzioni di controllo è assicurato l'accesso diretto a tutte le informazioni utili per lo svolgimento del proprio incarico.
Ciascun responsabile delle funzioni di controllo di II° e III° livello possiede adeguati requisiti di professionalità ed è collocato in posizione gerarchico-funzionale adeguata: i responsabili delle funzioni di controllo dei rischi e di conformità sono infatti alle dirette dipendenze dell'Amministratore Delegato; il responsabile della funzione di revisione interna, invece, è collocato alle dirette dipendenze dell'organo con funzione di supervisione strategica. Nessun responsabile ha responsabilità diretta in aree operative sottoposte a controllo.
Le funzioni di controllo producono report periodici in relazione all'attività svolta e, con cadenza almeno annuale, una relazione sulle attività svolte nel corso dell'anno precedente da sottoporre al Consiglio di Amministrazione.

I livelli del sistema di controlli interno possono essere così riassunti:

Completano il Sistema di Controllo interno della Società:
E' attivo presso la Società l'Organismo di Vigilanza previsto dal n. 1 della lettera "b" dell'art. 6 del D.lgs. n. 231/2001 (recante "Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, a norma dell'articolo 11 della legge 29 settembre 2000, n. 300") ("OdV") le cui funzioni sono, principalmente, quelle di vigilare sul funzionamento e sull'osservanza del Modello di organizzazione, gestione e controllo ("Modello") adottato dalla Società e di curarne il relativo aggiornamento.
Tenuto conto delle caratteristiche dimensionali di Generalfinance e della sua operatività, delle relative regole di corporate governance, delle necessità di realizzare un equo bilanciamento tra costi e benefici, la Società ha istituito un Organismo di Vigilanza di natura collegiale.
Esso è costituito da due componenti, uno membro del Collegio Sindacale, con funzioni di Presidente, e l'altro interno, appartenente alla Direzione Affari Legali e Societari. L'attuale composizione dell'OdV è la seguente:

A completamento del quadro normativo delineato dal Modello, la Società si è dotata del Codice Etico (sin dal 2010) e del Regolamento dell'Organismo di Vigilanza.
Conformemente alle prescrizioni del d.lgs. n. 24/2023 la Società ha in essere una specifica policy in materia di whistleblowing che prevede un sistema di segnalazione con elevati livelli di confidenzialità e che consente a dipendenti, collaboratori, clienti e fornitori di segnalare alla Società o all'Organismo di Vigilanza (a seconda della competenza) eventuali condotte illecite, irregolarità o violazioni di legge.
La piattaforma di segnalazione e i relativi documenti sono accessibili sul sito internet istituzionale al seguente link: https://www.generalfinance.it/modello-231.
Nel corso del primo semestre 2025, ai soggetti preposti alla gestione del sistema whistleblowing non è pervenuta alcuna segnalazione.
La Società adempie puntualmente agli obblighi informativi previsti dalle disposizioni in materia di Trasparenza dei servizi bancari e finanziari (Sez. II, Par. 2 delle "Disposizioni sulla trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari. Correttezza delle relazioni tra intermediari e clienti") rendendo disponibile la documentazione richiesta in forma elettronica sul proprio sito internet, sul portale aziendale "Generalweb" e, in forma cartacea, presso gli uffici di Milano e Biella. Tra di essi, è presente anche (come richiesto dal Provvedimento del Governatore di Banca d'Italia del 9 febbraio 2011, Sezione XI, paragrafo 3) il rendiconto sull'attività di gestione dei reclami periodicamente aggiornato.
Generalfinance aderisce al sistema stragiudiziale di risoluzione delle controversie istituito presso l'Arbitro Bancario Finanziario. A tale proposito, si segnala che, nel corso del primo semestre 2025, la Società ha ricevuto una sola comunicazione classificabile come "reclamo", che è stata gestita dall'Ufficio Reclami, in conformità alle norme di riferimento.
Nel medesimo periodo, la Società non ha ricevuto la notifica di ricorsi all'Arbitro Bancario Finanziario, ovvero ad altro organismo di risoluzione alternativa delle controversie o all'autorità giudiziaria ordinaria in conseguenza di reclami proposti dalla clientela, né procedure originate da ricorsi presentati dai clienti all'Arbitro Bancario Finanziario.
La Società presidia costantemente e tutela la salute dei dipendenti e la loro sicurezza sui luoghi di lavoro coadiuvata da un consulente esterno, al quale è stato conferito l'incarico di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione aziendale ("RSPP"). Oltre agli adempimenti previsti per la sua funzione, il RSPP fornisce anche supporto tecnico specifico e consulenza per assicurare il rispetto della disciplina di riferimento e l'assolvimento degli adempimenti da essa previsti.
In materia di sorveglianza sanitaria, la Società adempie alle disposizioni di cui alle Linee Guida sulla Formazione di Dirigenti, Preposti, Lavoratori e Datore di Lavoro/RSPP (art. 34 e 37 del d.lgs. 81/2008), approvate il 25/07/2012 dalla Conferenza Stato-Regioni. Tutti i dipendenti sono regolarmente sottoposti alle visite periodiche e, in caso di nuove assunzioni, a quelle precedenti all'assunzione. Inoltre, viene tempestivamente effettuata la formazione obbligatoria per i nuovi assunti nonché le consuete attività di aggiornamento per gli addetti al primo soccorso e antincendio.
Nel corso del primo semestre 2025, infine, è stato nominato il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza.
Per Generalfinance l'attività di formazione assume un rilevante ruolo nel contesto della programmazione strategica in quanto funzionale al progressivo sviluppo delle competenze tecnico-professionali e manageriali di tutto il personale. Per tale ragione, la Società eroga periodicamente, ai propri dipendenti e collaboratori, corsi di formazione e aggiornamento, non solo in adempimento agli specifici doveri normativi, ma anche sessioni dedicate a specifici argomenti legati all'attività caratteristica, finalizzati alla formazione delle risorse interne e all'acquisizione e allo sviluppo di nuove e più approfondite competenze.
Un ruolo cruciale è svolto anche dalla formazione e dall'aggiornamento rivolto ai componenti degli organi apicali su tematiche che si riferiscono, tipicamente, all'attività degli intermediari bancari e finanziari (quali, a titolo esemplificativo, l'antiriciclaggio e il contrasto al fenomeno del terrorismo, l'usura, la qualità del credito etc.) ma anche a tematiche più di interesse generale quali, ad esempio, la sostenibilità ambientali e i temi ESG.
In tale contesto, i percorsi formativi sono messi a disposizione sia mediante l'ausilio di docenti interni, sia avvalendosi di strutture esterne, sia consentendo al personale di prender parte e seguire corsi, convegni e giornate studio organizzate da associazioni di categoria o altri enti pubblici o privati di elevato standing.
Tra le più rilevanti iniziative formative condotte nel primo semestre 2025 si segnalano i corsi in materia di disciplina dell'attività di factoring, crisi di impresa, recupero del credito, digitalizzazione e fintech, sicurezza informatica e cyber risk.
Con riferimento al tema della risoluzione stragiudiziale delle controversie in materia di operazioni e servizi bancari e finanziari, oltre a partecipare a specifiche sessioni tenute dal Responsabile della funzione su particolari temi che riguardano l'attività corrente della Società, il personale dell'Ufficio Reclami viene aggiornato regolarmente mediante la messa a disposizione e l'illustrazione delle periodiche comunicazioni inviate dal Conciliatore Bancario Finanziario (associazione cui la Società fa parte) contenenti notizie di natura normativa e organizzativa, nonché la rassegna della giurisprudenza dei Collegi territoriali e del Collegio di Coordinamento dell'Arbitro Bancario Finanziario.
La Società ha attivato un programma di adeguamento di tutti i presidi relativi alla materia della protezione dei dati personali al Regolamento 679/2016/UE (il "Regolamento" o "GDPR").
Nell'ambito delle attività di adeguamento al GDPR, è stato affidato a LTA (consulente in materia di privacy) l'incarico di Data Protection Officer (DPO), nella persona del dott. Luigi Recupero, come da formale nomina del 15 ottobre 2021. Entrambi gli incarichi sono stati rinnovati nel corso del 2024.
Il piano di attività indicato in cronoprogramma 2024 è stato realizzato, come da costanti aggiornamenti al CDA, ad eccezione della policy di data retention (oggetto di rilievo condiviso con la Direzione ICT nella nota interdisciplinare prima menzionata).
Durante l'anno è stato svolto un costante monitoraggio e aggiornamento degli adempimenti ordinari espletati in fase 1 (Registro del trattamento, nomine incaricati, nomine responsabili esterni); particolare attenzione è stata riservata alla gestione di trattamenti critici come quello emerso di monitoraggio dei dati di navigazione in Internet, in correlazione con i servizi "SOC" e "Zscaler", per cui è stata disposta prontamente l'anonimizzazione. Ciò avrebbe costituito, infatti, per il personale dipendente e non, un trattamento di dati personali molto critico, con conseguenti onerosi adempimenti di compliance (DPIA, richiesta di autorizzazione all'Ispettorato del Lavoro, in virtù delle indicazioni del Garante e dell'art. 4 Statuto Lavoratori). In accordo con il DPO, è stato pertanto richiesto alla Direzione ICT, in coordinamento con il fornitore HWG, di anonimizzare il trattamento, così garantendo la compliance al GDPR.
Sono state aggiornate, in particolare, le informative interne, mentre il set procedurale GDPR è stato completato con l'adozione del Modello Organizzativo Privacy (MOP), il quale si propone di disciplinare l'assetto di governance e le disposizioni procedimentali per l'adeguamento di Generalfinance al RGPD al Codice Privacy. Questo documento rappresenta la principale misura di accountability del titolare del trattamento, in quanto evidenzia le iniziative adottate e le azioni realizzate per far fronte agli adempimenti in materia di protezione dei dati.
Sono stati inoltre svolti approfondimenti circa alcuni provvedimenti speciali del Garante, tra cui quello sui Metadati, di importante impatto giuslavoristico; ad agosto 2024, dopo il parere reso dalla Funzione Compliance in data 1° luglio 2024, avallato dal DPO il 30 luglio 2024, è stata inviata PEC formale a Microsoft, con espressa richiesta di determinare i tempi di conservazione dei metadati nel termine massimo di 21 giorni, come indicato dal Garante. La risposta del provider è stata molto generica, parlando di accertamenti in corso. Pertanto, successivamente, per tutelare al meglio la posizione di Generalfinance, è stato concordato di nominare quale responsabile esterno diretto il fornitore distributore del servizio (Far Networks), qualificando Microsoft quale subfornitore, con responsabilità in capo al primo per quanto concerne la questione metadati. La nomina è in attesa di sottoscrizione da parte del fornitore.
In data 30 ottobre è stato eseguito un audit interno sulle nomine dei responsabili esterni ex art. 28 GDPR, per verificare la correttezza della metodologia seguita (con particolare riferimento alla valutazione di nomine già presenti in contratto, rispetto a quelle elaborate da MUA), le valutazioni espletate e la corretta ricezione sottoscritta dei relativi documenti.
Ad oggi la Società conta un perimetro di 37 responsabili esterni, alcuni dei quali connessi a più di un trattamento; 3 di essi risultano non più attivi. L'audit non ha fatto emergere alcuna criticità. È stato condiviso in tal sede la mancata sottoscrizione, nonostante due solleciti inviati, di 2 nomine, per le quali sono in corso di approfondimento le relative motivazioni. È stato altresì valutato di inserire nel cronoprogramma 2025 il campionamento di fornitori da verificare rispetto alle misure prescritte all'interno della nomina. L'audit si è concluso con la condivisione degli esiti post assessment contrattuale DORA, da cui consegue la necessità di nominare quali responsabili esterni nuovi soggetti (circa 20). A tal fine a dicembre 2024 si è conclusa l'analisi contrattuale da parte del team DPO volta a determinare la necessità di nomina, per poi procedere con le valutazioni finali e le nomine definitive nel primo semestre 2025.

Nel corso del 2024 erano stati registrati quattro episodi di data breach, 2 valutati a basso impatto e 2 privi di impatto da parte del DPO, in particolare:
Per ciascun evento sono state predisposte apposite note e azioni al fine di mitigare eventuali rischi correnti o anche tramite azioni di sviluppo. Per tale motivo, non si è ravvisata la necessità di procedere con comunicazione al Garante Privacy, pur avendo, tuttavia, provveduto ad annotare, ove necessario, gli incidenti nel "Registro degli incidenti", generato e conservato all'interno del software MUA.
Nel 2025 sono state realizzate le attività di adeguamento GDPR per l'apertura della succursale spagnola.
A tal riguardo, si rammenta che è stato emesso un parere del DPO che ha concluso per la non titolarità autonoma della branch spagnola (stante l'assenza di personalità giuridica di quest'ultima); Generalfinance si qualifica, pertanto, quale titolare anche dei trattamenti svolti in Spagna. Tale impostazione è stata confermata anche dallo Studio legale Maio, il cui dipartimento privacy ha prestato supporto per i principali adempimenti necessari indicati dal DPO e sui cui si sta lavorando, tra cui:
Si è immediatamente proceduto, in via complementare alla revisione del set contrattuale, a revisionare l'informativa cedenti e le clausole privacy del contratto CAT 5.
Inoltre, è stata realizzata la DPIA per le attività di trattamento dei dati della filiale spagnola a fini antiriciclaggio, in conformità con gli articoli 32 e 32 bis della legge spagnola (Legge 10/2010 del 28 aprile, sulla prevenzione del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo).
Nel corso del primo semestre è stato avviato l'aggiornamento del Registro dei Trattamenti dei dati personali in qualità di Titolare, attraverso interviste di approfondimento rivolte ai vari Owner e la somministrazione di questionari dedicati. Parallelamente, è stato avviato un audit nei confronti di un responsabile esterno del trattamento, la società Exprivia, FEI di Generalfinance, anche a seguito della notifica di data breach avvenuta nel 2024. Entrambe le attività sono attualmente in corso e si prevede che saranno completate entro il terzo trimestre 2025.
La funzione Compliance, anche supportata ove richiesto dalla Direzione ICT, mantiene costantemente attivi i flussi con il DPO, con particolare riferimento a tematiche critiche dal punto di vista operativo (soprattutto quelle interconnesse con altre discipline, ad esempio quella giuslavoristica - es. gestione account aziendali dei lavori in fase di cessazione del rapporto di lavoro, per cui Generalfinance ha predisposto una nota ad hoc) o provvedimenti rilevanti del Garante Privacy.
Nel corso dell'esercizio la Società ha monitorato, con l'ausilio dell'Organismo di Vigilanza, il rispetto delle previsioni contenute nel Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo e nel Codice Etico. Per il secondo semestre dell'anno, è stata pianificata una revisione del Modello al fine di recepire le più recenti ipotesi di reato che sono state introdotte nel novero dei reati presupposto.
La Società non ha redatto la dichiarazione non finanziaria in quanto allo stato non è tenuta a tale adempimento, non ricorrendo i presupposti dimensionali previsti dalla normativa di riferimento.
Tuttavia, la Società su base volontaria nel corso del 2024 ha approvato il Bilancio di Sostenibilità riferito all'esercizio 2023. Il documento presenta le politiche di gestione, i risultati raggiunti, i rischi attuali e potenziali e gli indicatori rilevanti per il business della Società, con riferimento esteso al triennio 2021-2023. Esso è stato realizzato, in linea con le best practice a livello italiano ed europeo, in conformità con i principi di rendicontazione e con le richieste informative definite dalla Global Reporting Initiative (ente senza scopo di lucro nato con l'obiettivo di fornire supporto concreto nella rendicontazione delle performance di sostenibilità ad aziende e istituzioni di qualsiasi dimensione, ai fini della misurazione dell'impatto ambientale, sociale ed economico generato dalle proprie attività).
Il Bilancio di Sostenibilità relativo all'esercizio 2024, redatto anch'esso su base volontaria, verrà pubblicato nel corso del 2025. Rispetto allo specifico tema del rischio climatico (rischio fisico e rischio di transazione) in seguito a una specifica analisi condotta nel contesto della predisposizione del Bilancio di Sostenibilità - considerata la natura delle proprie operazioni, ovvero erogazione di crediti commerciali in modalità pro solvendo e, in misura minore, pro soluto la cui durata media risulta essere mediamente inferiore agli 80 giorni nonché il numero limitato di unità immobiliari in cui svolge la propria attività - la Società ritiene di esserne esposta in misura limitata.
Nel primo semestre 2025, Generalfinance ha continuato a monitorare l'evoluzione normativa in ambito di sostenibilità, con particolare riferimento al cosiddetto "pacchetto Omnibus" europeo, che ha previsto un rinvio di due anni dell'obbligo di redigere la disclosure non finanziaria secondo la CSRD. Attualmente, General Finance non è soggetta a tale obbligo, ma prosegue le attività di analisi interna per valutare i futuri impatti legati al rischio climatico e alle nuove disposizioni in materia ESG. In base alla normativa aggiornata, la prima rendicontazione secondo la CSRD sarà richiesta nel 2028, con riferimento all'esercizio in chiusura al 31 dicembre 2027.
È attivo un accordo di service con GGH - Gruppo General Holding S.r.l. mediante il quale Generalfinance rende disponibili alcune funzioni e servizi. In particolare, essa mette a disposizione attività di supporto in ambito amministrazione, contabilità, tesoreria e segreteria societaria.
Per maggiori informazioni circa i termini delle transazioni eseguite con parti correlate si rimanda all'apposita sezione delle note illustrative, Parte D – Altre Informazioni.
Nel corso del primo semestre 2025 è continuata l'attività della Società e delle sue funzioni di controllo tesa a vigilare sul rispetto dei parametri stabiliti dalle norme vigenti in materia di concentrazione di rischio e patrimonio di vigilanza.
Maggiori dettagli sono specificati nelle note illustrative, Parte D – Altre Informazioni, cui si rimanda per ogni informazione in merito.
In data 25 luglio 2025, Generalfinance ha reso noto che il Tribunale Civile di Trento, nell'ambito dell'azione revocatoria promossa nei confronti della Società dal Fallimento Leali Steel S.p.A. e in cui è intervenuta la società "Roma 2014 S.r.l.", in qualità di assuntore del concordato fallimentare, ha dichiarato l'inopponibilità al fallimento e all'assuntore delle cessioni intervenute nell'ambito del rapporto di factoring intrattenuto da Leali Steel S.p.A. con Generalfinance, condannando per l'effetto la Società a corrispondere a Roma 2014 S.r.l. un importo pari a circa 9,3 milioni di euro (oltre interessi e spese, quantificabili in circa 4,7 milioni di euro).
Generalfinance, ritenendo gravemente erronee le motivazioni della sentenza di primo grado, ha proposto impugnazione avanti alla Corte d'Appello di Trento e, in data 31 luglio, ha notificato alle controparti l'atto di appello con il quale è stata richiesta l'integrale riforma della condanna; contestualmente, è stata altresì svolta l'istanza di sospensione dell'efficacia esecutiva della sentenza.
In conseguenza di quest'ultima domanda, si è instaurato un procedimento di urgenza che la Corte d'Appello di Trento ha deciso con ordinanza del 22 agosto u.s., mediante la quale ha disposto la sospensione dell'efficacia esecutiva della sentenza impugnata, posto che "le ragioni articolate a fondamento dell'impugnazione inducono a ritenerne sussistenti i presupposti previsti dalla legge".
Preso atto del positivo provvedimento di sospensione, la Società, supportata dai propri consulenti legali, proseguirà a coltivare la causa di merito presso la Corte d'Appello di Trento affinché venga riformulata integralmente la sentenza di primo grado, confermando come "remoto" il rischio di soccombenza. Conseguentemente, la Società – in coerenza con i principi contabili internazionali - ha ritenuto di non appostare specifici accantonamenti per tale contenzioso.
Fatto salvo quanto sopra riportato, sino alla data della presente relazione, non si sono verificati fatti o circostanze di rilievo tali da modificare in maniera apprezzabile quanto è stato rappresentato nel presente bilancio intermedio abbreviato.
In esecuzione di un programma di emissioni approvato dal Consiglio di Amministrazione del 21 settembre 2021, nel corso dei mesi di settembre e ottobre 2021, la Società ha emesso e collocato due bond, classificati come "capitale di classe 2" (Tier II) ai sensi e per gli

effetti delle disposizioni contenute negli articoli 62, 63 e 71 del Regolamento (UE) n. 575/2013 del 26 giugno 2013 relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento ("CRR") e della Circolare di Banca d'Italia n. 288 del 3 aprile 2015 "Disposizioni di vigilanza per gli intermediari finanziari".
Il primo, con scadenza sei anni, per un ammontare di 5 milioni di euro con cedola annuale a tasso fisso del 10%. Il secondo, con scadenza a cinque anni, per un ammontare di 7,5 milioni di euro e con cedola annuale a tasso variabile pari all'Euribor 3 mesi maggiorato di uno spread pari a 800 basis points.
Nel mese di aprile 2025, la Società ha emesso un nuovo bond Senior unsecured, come approvato dal Consiglio di Amministrazione del 14 aprile 2025, per un ammontare di 50 milioni di euro e con cedola annuale a tasso fisso del 5,50%, negoziata sull'Euronext ACCESS Milan.
Le obbligazioni – sottoscritte da investitori istituzionali – sono state immesse nel sistema di gestione accentrata presso la Monte Titoli S.p.A. ed assoggettate alla disciplina di dematerializzazione di cui agli articoli 82 e ss. del D.Lgs. 58/1998 ("TUF") e al Provvedimento Congiunto CONSOB/Banca d'Italia del 13 agosto 2018, come successivamente modificati ed integrati e hanno consentito di rafforzare la struttura di capitale della Società e di diversificare ulteriormente la base di investitori con un positivo impatto sul Total Capital Ratio.
Inoltre, si segnala che Generalfinance ha costituito un programma di cambiali finanziarie, collocate attraverso un dealer (Equita) presso investitori istituzionali.
La Società ha la propria sede legale a Milano, in via Giorgio Stephenson n.43/A.
Negli immobili di Biella, in via Carso n.36 e via Piave n.22, sono invece collocate la Direzione Generale e la sede amministrativa.
Nell'attuale contesto, con riferimento alla prospettiva del 2025, occorre tenere in considerazione i possibili ulteriori impatti, in particolare sul sistema delle imprese, degli effetti delle tensioni geopolitiche in corso – in particolare, la guerra commerciale dei dazi e il conflitto in corso tra Russia e Ucraina.
In tale quadro complessivo ancora contrassegnato da criticità per l'economia reale, l'attività commerciale sviluppata da Generalfinance nel primo semestre 2025 – andamento del turnover, ricavi e redditività operativa – evidenzia un andamento quantomeno in linea con quanto definito nel budget in coerenza con il Piano Industriale vigente, con riferimento all'esercizio in corso.


| Voci dell'attivo | 30/06/2025 | 31/12/2024 | |
|---|---|---|---|
| 10. | Cassa e disponibilità liquide | 95.291.330 | 122.398.342 |
| 20. | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico | 7.914.542 | 8.145.408 |
| c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 7.914.542 | 8.145.408 | |
| 40. | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 616.841.618 | 614.945.539 |
| a) crediti verso banche | 74.239 | 17.169 | |
| b) crediti verso società finanziarie | 4.932.978 | 57.587 | |
| c) crediti verso clientela | 611.834.402 | 614.870.783 | |
| 70. | Partecipazioni | 0 | 0 |
| 80. | Attività materiali | 6.226.273 | 6.477.209 |
| 90. | Attività immateriali | 3.433.724 | 3.260.736 |
| - di cui avviamento |
0 | 0 | |
| 100. | Attività fiscali | 4.450.223 | 7.342.424 |
| a) correnti | 3.991.646 | 6.866.662 | |
| b) anticipate | 458.577 | 475.762 | |
| 120. | Altre attività | 8.394.788 | 7.134.863 |
| Totale attivo | 742.552.498 | 769.704.521 |
| Voci del passivo e del patrimonio netto | 30/06/2025 | 31/12/2024 | |
|---|---|---|---|
| 10. | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 597.445.162 | 635.239.008 |
| a) debiti | 497.340.445 | 558.396.802 | |
| b) titoli in circolazione | 100.104.717 | 76.842.206 | |
| 60. | Passività fiscali | 6.299.096 | 10.411.242 |
| a) correnti | 6.228.132 | 10.361.986 | |
| b) differite | 70.964 | 49.256 | |
| 80. | Altre passività | 54.653.913 | 42.207.360 |
| 90. | Trattamento di fine rapporto del personale | 1.568.872 | 1.550.314 |
| 100. | Fondi per rischi e oneri | 607.062 | 208.695 |
| b) quiescenza e obblighi simili | 194.790 | 186.116 | |
| c) altri fondi per rischi e oneri | 412.272 | 22.579 | |
| 110. | Capitale | 4.202.329 | 4.202.329 |
| 140. | Sovrapprezzi di emissione | 25.419.745 | 25.419.745 |
| 150. | Riserve | 39.848.867 | 29.236.823 |
| 160. | Riserve da valutazione | 187.085 | 129.856 |
| 170. | Utile (Perdita) d'esercizio | 12.320.367 | 21.099.149 |
| Totale passivo e patrimonio netto | 742.552.498 | 769.704.521 |

| Voci | 30/06/2025 | 30/06/2024 | |
|---|---|---|---|
| 10. | Interessi attivi e proventi assimilati | 20.993.364 | 18.213.432 |
| di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo | 20.772.540 | 18.213.432 | |
| 20. | Interessi passivi e oneri assimilati | (13.818.977) | (13.255.251) |
| 30. | Margine di interesse | 7.174.387 | 4.958.181 |
| 40. | Commissioni attive | 26.702.258 | 18.016.786 |
| 50. | Commissioni passive | (3.689.342) | (2.000.857) |
| 60. | Commissioni nette | 23.012.916 | 16.015.929 |
| 70. | Dividendi e proventi simili | 25.211 | 62 |
| 80. | Risultato netto dell'attività di negoziazione | (1.042) | (344) |
| 110. | Risultato netto delle altre attività e delle passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
3.342 | (12.758) |
| b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 3.342 | (12.758) | |
| 120. | Margine di intermediazione | 30.214.814 | 20.961.070 |
| 130. | Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: | (1.974.747) | (1.397.367) |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | (1.974.747) | (1.397.367) | |
| 150. | Risultato netto della gestione finanziaria | 28.240.067 | 19.563.703 |
| 160. | Spese amministrative | (9.498.702) | (7.523.443) |
| a) spese per il personale | (4.860.752) | (4.289.683) | |
| b) altre spese amministrative | (4.637.950) | (3.233.760) | |
| 170. | Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri | (8.674) | 237.082 |
| b) altri accantonamenti netti | (8.674) | 237.082 | |
| 180. | Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali | (519.574) | (450.031) |
| 190. | Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali | (397.423) | (331.678) |
| 200. | Altri proventi e oneri di gestione | 765.365 | 645.074 |
| 210. | Costi operativi | (9.659.008) | (7.422.996) |
| 220. | Utili (perdite) delle partecipazioni | (15.375) | (31.250) |
| 260. | Utile (perdita) dell'attività corrente al lordo delle imposte | 18.565.684 | 12.109.457 |
| 270. | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente | (6.245.317) | (4.125.159) |
| 280. | Utile (perdita) dell'attività corrente al netto delle imposte | 12.320.367 | 7.984.298 |
| 300. | Utile (perdita) d'esercizio | 12.320.367 | 7.984.298 |

| Voci dell'attivo | 30/06/2025 | 30/06/2024 | |
|---|---|---|---|
| 10. | Utile (Perdita) d'esercizio | 12.320.367 | 7.984.298 |
| Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico |
|||
| 20. | Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva | - | - |
| 30. | Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del proprio merito creditizio) |
- | - |
| 40. | Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - |
| 50. | Attività materiali | - | - |
| 60. | Attività immateriali | - | - |
| 70. | Piani a benefici definiti | 57.229 | 68.990 |
| 80. | Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | - | - |
| 90. | Quota delle riserve di valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto |
- | - |
| Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico |
|||
| 100. | Copertura di investimenti esteri | - | - |
| 110. | Differenze di cambio | - | - |
| 120. | Copertura dei flussi finanziari | - | - |
| 130. | Strumenti di copertura (elementi non designati) | - | - |
| 140. | Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - |
| 150. | Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | - | - |
| 160. | Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto |
- | - |
| 170. | Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte | - | - |
| 180. | Redditività complessiva (Voce 10 + 170) | 12.377.596 | 8.053.288 |
| Modifica | Allocazione risultato esercizio precedente |
Variazioni dell'esercizio | Redditività | ||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esistenze al | Esistenze al | Operazioni sul patrimonio netto | complessiva | ||||||||||||||
| 31/12/2024 | saldi apertura |
01/01/2025 | Riserve | Dividendi e altre destinazioni |
Variazioni di riserve |
Emissione nuove azioni |
Acquisto azioni proprie |
Distribuzione straordinaria dividendi |
Variazione strumenti di capitale |
Altre variazioni |
primo semestre 2025 |
netto al 30/06/2025 |
|||||
| Capitale | 4.202.329 | - | 4.202.329 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 4.202.329 | ||||
| Sovrapprezzo emissioni | 25.419.745 | - | 25.419.745 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 25.419.745 | ||||
| Riserve | |||||||||||||||||
| a) di utili |
28.897.305 | - | 28.897.305 | 10.612.044 | - | - | - | - | - | - | - | - | 39.509.349 | ||||
| b) altre |
339.518 | - | 339.518 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 339.518 | ||||
| Riserve da valutazione | 129.856 | - | 129.856 | - | - | - | - | - | - | - | - | 57.229 | 187.085 | ||||
| Strumenti di capitale | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||||
| Azioni proprie | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||||
| Utile (perdita) di periodo | 21.099.149 | - | 21.099.149 | (10.612.044) | (10.487.105) | - | - | - | - | - | - | 12.320.367 | 12.320.367 | ||||
| Patrimonio netto | 80.087.902 | - | 80.087.902 | - | (10.487.105) | - | - | - | - | - | - | 12.377.596 | 81.978.393 |
| Allocazione risultato esercizio precedente |
Redditività | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esistenze al 31/12/2023 |
Modifica saldi |
Esistenze al 01/01/2024 |
Dividendi e | Variazioni | Emissione | Operazioni sul patrimonio netto Acquisto Distribuzione Variazione |
complessiva primo |
Patrimonio netto al 30/06/2024 |
|||||
| apertura | Riserve | altre destinazioni |
di riserve | nuove azioni |
azioni proprie |
straordinaria dividendi |
strumenti di capitale |
Altre variazioni |
semestre 2024 |
||||
| Capitale | 4.202.329 | - | 4.202.329 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 4.202.329 |
| Sovrapprezzo emissioni | 25.419.745 | - | 25.419.745 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 25.419.745 |
| Riserve | |||||||||||||
| c) di utili |
21.284.601 | - | 21.284.601 | 7.612.704 | - | - | - | - | - | - | - | - | 28.897.305 |
| d) altre |
339.518 | - | 339.518 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 339.518 |
| Riserve da valutazione | 119.783 | - | 119.783 | - | - | - | - | - | - | - | - | 68.990 | 188.773 |
| Strumenti di capitale | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Azioni proprie | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Utile (perdita) di periodo | 15.067.393 | - | 15.067.393 | (7.612.704) | (7.454.689) | - | - | - | - | - | - | 7.984.298 | 7.984.298 |
| Patrimonio netto | 66.433.369 | - | 66.433.369 | - | (7.454.689) | - | - | - | - | - | - | 8.053.288 | 67.031.968 |

| Importo | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| A. ATTIVITA' OPERATIVA | 30/06/2025 | 30/06/2024 | |||
| 1. Gestione | 25.011.208 | 16.477.352 | |||
| - risultato d'esercizio (+/-) | 12.320.367 | 7.984.298 | |||
| - plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre attività/passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+) |
12.033 | 43.946 | |||
| - plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) | - | - | |||
| - rettifiche di valore nette per rischio di credito (+/-) | 1.974.747 | 1.397.367 | |||
| - rettifiche di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) | 916.997 | 781.709 | |||
| - accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) | 192.753 | (172.787) | |||
| - imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) | 6.222.750 | 4.065.965 | |||
| - rettifiche di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto fiscale (+/-) |
- | - | |||
| - altri aggiustamenti (+/-) | 3.371.561 | 2.376.854 | |||
| 2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie | (2.294.345) | 29.122.445 | |||
| - attività finanziarie detenute per la negoziazione | - | - | |||
| - attività finanziarie designate al fair value | - | - | |||
| - altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 234.208 | - | |||
| - attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | - | - | |||
| - attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | (4.189.688) | 28.296.394 | |||
| - altre attività | 1.661.135 | 826.051 | |||
| 3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie | (38.791.926) | 25.241.083 | |||
| - passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | (40.468.602) | (951.524) | |||
| - passività finanziarie di negoziazione | - | - | |||
| - passività finanziarie designate al fair value | - | - | |||
| - altre passività | 1.661.135 | 26.192.607 | |||
| Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa | (16.075.063) | 70.840.880 | |||
| B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO | |||||
| 1. Liquidità generata da | 445 | 28.149 | |||
| - vendite di partecipazioni | - | 6.250 | |||
| - dividendi incassati su partecipazioni | - | 62 | |||
| - vendite di attività materiali | 445 | 21.837 | |||
| - vendite di attività immateriali | - | - | |||
| - vendite di rami d'azienda | - | - | |||
| 2. Liquidità assorbita da | (545.565) | (1.580.026) | |||
| - acquisti di partecipazioni | (15.375) | (75.533) | |||
| - acquisti di attività materiali | (249.064) | (1.087.242) | |||
| - acquisti di attività immateriali | (281.126) | (417.251) | |||
| - acquisti di rami d'azienda | - | - | |||
| Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento | (545.120) | (1.551.877) | |||
| C. ATTIVITA' DI PROVVISTA | |||||
| - emissioni/acquisti di azioni proprie | - | ||||
| - emissioni/acquisti di strumenti di capitale | - | ||||
| - distribuzione dividendi e altre finalità | (10.487.105) | (7.454.689) | |||
| Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista | (10.487.105) | (7.454.689) | |||
| LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO | (27.107.288) | 61.834.314 |

| RICONCILIAZIONE | Importo | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 30/06/2025 | 30/06/2024 | ||||||
| Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio | 122.399.568 | 21.641.149 | |||||
| Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio | (27.107.288) | 61.834.314 | |||||
| Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi | - | - | |||||
| Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio | 95.292.280 | 83.475.463 |


Il presente bilancio intermedio abbreviato di Generalfinance S.p.A. al 30 giugno 2025 è redatto secondo i principi contabili internazionali (IAS/IFRS) emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB), omologati dalla Commissione Europea ai sensi del Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002, tenendo conto delle relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRC) in vigore alla data di riferimento del bilancio.
Il bilancio intermedio abbreviato è stato predisposto secondo gli schemi e le istruzioni impartite dalla Banca d'Italia in data 17 novembre 2022 ed emanate in conformità a quanto stabilito dall'art. 9 del D.Lgs. n° 38/2005 e dalle successive modifiche di legge. Con riferimento alle Note illustrative, le istruzioni di cui sopra sono applicate per le informazioni incluse ai sensi delle previsioni del principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34), a cui il presente bilancio è conforme. In particolare, la Società si è avvalsa della facoltà di redigere il presente bilancio in forma abbreviata.
Il bilancio intermedio abbreviato al 30 giugno 2025 non espone tutta l'informativa richiesta nella redazione del Bilancio annuale. Per tale motivo è necessario leggere il presente bilancio unitamente al bilancio al 31 dicembre 2024. I criteri di rilevazione e valutazione adottati per la preparazione del bilancio intermedio abbreviato al 30 giugno 2025 sono quelli utilizzati per la redazione del bilancio 2024, integrati con i principi contabili omologati dall'Unione Europea applicabili a partire dal 1° gennaio 2025.
La normativa rimanda inoltre a specifiche disposizioni in tema di determinazione delle partite deteriorate contenute nella circolare n° 217 del 5 agosto 1996 e nei successivi aggiornamenti.
Il bilancio intermedio abbreviato, corredato dalla relativa Relazione sulla gestione, è costituito dai seguenti documenti:
Il bilancio intermedio abbreviato è completato inoltre dalle relative informazioni comparative come richiesto dallo IAS 1 ed è redatto nella prospettiva della continuità aziendale, valutata tenendo conto delle prospettive reddituali e finanziarie presenti e future.
Gli importi riportati nei prospetti di bilancio e nelle tabelle delle Note illustrative sono espressi in unità di euro.
Il presente bilancio, redatto in unità di euro, si fonda sull'applicazione dei seguenti principi generali di redazione dettati dallo IAS 1.
1) Continuità aziendale. Il bilancio è stato predisposto nella prospettiva della continuazione dell'attività aziendale: pertanto, attività, passività ed operazioni "fuori bilancio" sono valutate secondo valori di funzionamento. A riguardo, i principali indicatori di riferimento, così come l'andamento degli aggregati economici e patrimoniali, l'ampia dotazione patrimoniale e le riserve di liquidità disponibili consentono ragionevolmente di escludere il rischio, attuale e prospettico, di interruzione della continuità aziendale e confermano la capacità della Società di produrre risultati positivi e generare flussi di cassa dalla gestione caratteristica. Tale conclusione è stata raggiunta anche considerando l'analisi degli impatti correnti e potenziali futuri rivenienti dal contesto macroeconomico e geopolitico attuale e prospettico, sulla situazione finanziaria e sui risultati economici della Società sulla base delle evidenze attualmente disponibili e degli scenari allo stato ipotizzabili, pur nella consapevolezza che non sia possibile determinare con ragionevole certezza tali eventuali impatti.
2) Competenza economica. Costi e ricavi vengono rilevati, a prescindere dal momento del loro regolamento monetario, per periodo di maturazione economica e secondo il criterio di correlazione.
3) Coerenza di presentazione. Presentazione e classificazione delle voci sono mantenute costanti nel tempo allo scopo di garantire la comparabilità delle informazioni, salvo che la loro variazione sia richiesta da un Principio Contabile Internazionale o da una interpretazione oppure renda più appropriata, in termini di significatività e di affidabilità, la rappresentazione dei valori. Se un criterio di presentazione o di classificazione viene cambiato, quello nuovo si applica – ove possibile – in modo retroattivo; in tal caso, vengono anche indicati la natura ed il motivo della variazione, nonché le voci interessate. Nella presentazione e nella classificazione delle voci sono adottati gli schemi rappresentati dalla Banca d'Italia nelle istruzioni per "Il bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari", come rappresentati nella normativa emanata in data 17 novembre 2022.
4) Aggregazione e rilevanza. Tutti i raggruppamenti significativi di voci con natura o funzione simili sono riportati separatamente. Gli elementi di natura o funzione diversa, se rilevanti, vengono presentati in modo distinto.

5) Divieto di compensazione. Attività e passività, costi e ricavi non vengono compensati tra loro, salvo che ciò non sia richiesto o permesso da un Principio Contabile Internazionale o da una interpretazione oppure dagli schemi predisposti dalla Banca d'Italia e rappresentati all'interno delle istruzioni per "Il bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari". 6) Informativa comparativa. Le informazioni comparative dell'esercizio precedente sono riportate per i dati contenuti nella situazione patrimoniale, mentre con riferimento agli altri prospetti contabili si espone, come previsto dallo IAS 34, la comparazione con i dati relativi al periodo corrispondente dell'esercizio precedente.
La redazione del presente bilancio semestrale è avvenuta, come detto sopra, in base ai principi contabili internazionali omologati dalla Commissione Europea; inoltre, a supporto dell'applicazione sono stati utilizzati i documenti ESMA (European Securities and Markets Authority) ed in particolare il documento pubblicato il 22 ottobre 2019, il Public Statement "European common enforcement priorities for 2019 annual financial reports" che richiama l'applicazione di specifiche disposizioni negli IFRS richiedendo altresì di fornire specifiche informazioni in caso di talune operazioni.
Nella redazione del bilancio si è inoltre tenuto conto, laddove applicabili, delle comunicazioni degli Organi di Vigilanza (Banca d'Italia, BCE, EBA, CONSOB, ESMA) e dei documenti interpretativi sull'applicazione degli IAS/IFRS attraverso i quali sono state fornite raccomandazioni sull'informativa da riportare in bilancio, su taluni aspetti di maggior rilevanza in ambito contabile o sul trattamento contabile di particolari operazioni.
Con riferimento alle interpretazioni fornite dai citati Organi, si è tenuto conto, tra l'altro, delle indicazioni di ESMA che, in data 13 maggio 2022, ha pubblicato il Public Statement "Implications of Russia's invasion of Ukraine on half-yearly financial reports", relativamente agli effetti contabili derivanti dal conflitto Russia-Ucraina sulle rendicontazioni finanziarie. Si rinvia pertanto al paragrafo "Impatti riveniente dal conflitto tra Russia e Ucraina" sopra riportato.
I seguenti principi contabili, emendamenti e interpretazioni IFRS sono stati applicati per la prima volta dalla Società a partire dal 1° gennaio 2025:
• In data 15 agosto 2023, lo IASB ha pubblicato un emendamento denominato "Amendments to IAS 21 The Effects of Changes in Foreign Exchange Rates: Lack of Exchangeability". Il documento richiede ad un'entità di identificare una metodologia, da applicare in maniera coerente, volta a verificare se una valuta possa essere convertita in un'altra e, quando ciò non sia possibile, come determinare il tasso di cambio da utilizzare e l'informativa da fornire in nota integrativa.
L'adozione di tale emendamento non ha comportato effetti sul bilancio intermedio abbreviato della Società.
Alla data di riferimento del presente documento, gli organi competenti dell'Unione Europea hanno concluso il processo di omologazione necessario per l'adozione degli emendamenti e dei principi sotto descritti, ma tali principi non sono obbligatoriamente applicabili e non sono stati adottati in via anticipata dalla Società al 31 dicembre 2024:
Con queste modifiche, lo IASB ha inoltre introdotto ulteriori requisiti di informativa riguardo, in particolare, ad investimenti in strumenti di capitale designati a FVOCI.
Le modifiche si applicheranno a partire dai bilanci degli esercizi che hanno inizio dal 1° gennaio 2026.
Gli amministratori non si attendono un effetto significativo nel bilancio della Società dall'adozione di tale emendamento.
• In data 18 dicembre 2024, lo IASB ha pubblicato un emendamento denominato "Contracts Referencing Naturedependent Electricity – Amendment to IFRS 9 and IFRS 7". Il documento ha l'obiettivo di supportare le entità nel rendicontare gli effetti finanziari dei contratti di acquisto di elettricità prodotta da fonti rinnovabili (spesso strutturati come "Power Purchase Agreements").

Sulla base di tali contratti, la quantità di elettricità generata ed acquistata può variare in base a fattori incontrollabili quali le condizioni meteorologiche.
Lo IASB ha apportato emendamenti mirati ai principi IFRS 9 e IFRS 7. Gli emendamenti includono:
La modifica si applicherà dal 1° gennaio 2026, ma è consentita un'applicazione anticipata.
Gli amministratori non si attendono un effetto significativo nel bilancio della Società dall'adozione di tale emendamento.
Alla data di riferimento del presente documento, gli organi competenti dell'Unione Europea non hanno ancora concluso il processo di omologazione necessario per l'adozione degli emendamenti e dei principi sotto descritti.
Le modifiche si applicheranno dal 1° gennaio 2026, ma è consentita un'applicazione anticipata.
Al momento gli amministratori stanno valutando i possibili effetti derivanti dall'introduzione di questi emendamenti che, comunque, da una prima analisi non appaiono essere significativi.
• In data 9 aprile 2024, lo IASB ha pubblicato un nuovo principio IFRS 18 Presentation and Disclosure in Financial Statements che sostituirà il principio IAS 1 Presentation of Financial Statements. Il nuovo principio si pone l'obiettivo di migliorare la presentazione degli schemi di bilancio, con particolare riferimento allo schema del Conto Economico.
In particolare, il nuovo principio richiede di:
Il nuovo principio inoltre:
Il nuovo principio entrerà in vigore dal 1° gennaio 2027, ma è consentita un'applicazione anticipata. Al momento gli amministratori stanno valutando i possibili effetti dell'introduzione del nuovo principio anche alla luce dei possibili interventi di Banca d'Italia.
Il nuovo principio entrerà in vigore dal 1° gennaio 2027, ma è consentita un'applicazione anticipata. Poiché la società controllante di Generalfinance non predispone un bilancio consolidato in conformità con i principi IFRS, l'adozione di tale emendamento non avrà alcun impatto sul bilancio della Società.
• In data 30 gennaio 2014 lo IASB ha pubblicato il principio IFRS 14 – Regulatory Deferral Accounts che consente solo a coloro che adottano gli IFRS per la prima volta di continuare a rilevare gli importi relativi alle attività soggette a tariffe regolamentate ("Rate Regulation Activities") secondo i precedenti principi contabili adottati.

Non essendo la Società un first-time adopter, tale principio non risulta applicabile.
Successivamente alla chiusura del primo semestre 2025, come richiamato in Relazione sulla Gestione del Consiglio di Amministrazione al paragrafo "Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo", in data 25 luglio 2025, Generalfinance ha reso noto che il Tribunale Civile di Trento, nell'ambito dell'azione revocatoria promossa nei confronti della Società dal Fallimento Leali Steel S.p.A. e in cui è intervenuta la società "Roma 2014 S.r.l.", in qualità di assuntore del concordato fallimentare, ha dichiarato l'inopponibilità al fallimento e all'assuntore delle cessioni intervenute nell'ambito del rapporto di factoring intrattenuto da Leali Steel S.p.A. con Generalfinance, condannando per l'effetto la Società a corrispondere a Roma 2014 S.r.l. un importo pari a circa 9,3 milioni di euro (oltre interessi e spese, quantificabili in circa 4,7 milioni di euro).
Generalfinance, ritenendo gravemente erronee le motivazioni della sentenza di primo grado, ha proposto impugnazione avanti alla Corte d'Appello di Trento e, in data 31 luglio, ha notificato alle controparti l'atto di appello con il quale è stata richiesta l'integrale riforma della condanna; contestualmente, è stata altresì svolta l'istanza di sospensione dell'efficacia esecutiva della sentenza.
In conseguenza di quest'ultima domanda, si è instaurato un procedimento di urgenza che la Corte d'Appello di Trento ha deciso con ordinanza del 22 agosto u.s., mediante la quale ha disposto la sospensione dell'efficacia esecutiva della sentenza impugnata, posto che "le ragioni articolate a fondamento dell'impugnazione inducono a ritenerne sussistenti i presupposti previsti dalla legge".
Preso atto del positivo provvedimento di sospensione, la Società, supportata dai propri consulenti legali, proseguirà a coltivare la causa di merito presso la Corte d'Appello di Trento affinché venga riformulata integralmente la sentenza di primo grado confermando come "remoto" il rischio di soccombenza. Conseguentemente, la Società – in coerenza con i principi contabili internazionali - ha ritenuto di non appostare specifici accantonamenti per tale contenzioso.
Fatto salvo quanto sopra riportato, sino alla data della presente relazione, non si sono verificati fatti o circostanze di rilievo tali da modificare in maniera apprezzabile quanto è stato rappresentato nel presente bilancio intermedio abbreviato.
Infine, si rende noto che, ai sensi dello IAS 10, la data in cui il presente bilancio è stato autorizzato alla pubblicazione dagli Amministratori della Società è il 1° settembre 2025.
La redazione del bilancio intermedio abbreviato richiede il ricorso a stime ed assunzioni che possono determinare significativi effetti sui valori iscritti nello stato patrimoniale e nel conto economico, nonché sull'informativa relativa alle attività e passività potenziali riportate nel bilancio intermedio abbreviato.
L'elaborazione di tali stime implica l'utilizzo delle informazioni disponibili e l'adozione di valutazioni soggettive, fondate anche sull'esperienza storica, utilizzata al fine di formulare assunzioni ragionevoli per la rilevazione dei fatti di gestione.
Per la loro stessa natura le stime e le assunzioni utilizzate possono variare di periodo in periodo, pertanto, non è possibile escludere che già nel prossimo esercizio gli attuali valori iscritti in bilancio possano differire anche in maniera rilevante a seguito del cambiamento delle valutazioni soggettive utilizzate.
Le fattispecie per le quali è stato richiesto l'impiego di valutazioni soggettive nella predisposizione del presente bilancio intermedio abbreviato riguardano:
Con riferimento a talune fattispecie sopra indicate e in considerazione dell'attuale situazione finanziaria ed economica si è ritenuto opportuno fornire adeguata informativa nella "Parte D – Altre informazioni" in merito alle motivazioni sottostanti le decisioni assunte, le valutazioni svolte ed i criteri di stima adottati nell'applicazione dei principi contabili internazionali.
Le politiche contabili adottate per la predisposizione del presente Bilancio intermedio abbreviato al 30 giugno 2025, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle diverse poste dell'attivo e del passivo, così come per le modalità di riconoscimento dei costi e dei ricavi, sono rimaste invariate rispetto a quelle adottate per il Bilancio al 31 dicembre 2024, al quale si fa pertanto rinvio.

Nel corso del semestre la Società non ha effettuato trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie.
La presente sezione comprende l'informativa sul fair value così come richiesta dall'IFRS 13.
Conformemente a quanto stabilito dai principi contabili internazionali, la Società determina il fair value nella misura del corrispettivo con cui due controparti di mercato, indipendenti e consapevoli, sarebbero disposte, alla data di riferimento del bilancio, a concludere una transazione finalizzata alla vendita di un'attività o al trasferimento di una passività.
I principi contabili internazionali riclassificano il fair value degli strumenti finanziari su tre livelli in ragione degli input rilevabili dai mercati e più precisamente:
L'attivo del bilancio intermedio abbreviato della Società è costituito prevalentemente da crediti di natura commerciale ceduti in regime pro soluto e da anticipazioni erogate a fronte di crediti di natura commerciale ceduti nell'ambito della disciplina di cui alla Legge n.52 del 21 febbraio 1991.
Il metodo della valutazione del fair value più appropriato dei crediti ceduti e delle anticipazioni concesse è quello di rilevare il valore attuale sulla base dei flussi di incasso futuri attualizzati, utilizzando un tasso, di norma, corrispondente al tasso effettivo del rapporto convenuto con la controparte cedente, tasso che tiene peraltro conto delle altre componenti del costo della transazione.
Va peraltro precisato che i crediti ceduti e le anticipazioni concesse presentano, di norma, una scadenza a breve ed il tasso dei rapporti assume tendenzialmente un andamento variabile.
Per tali motivi è possibile affermare che il fair value dei crediti è assimilabile al valore della transazione rappresentato dall'importo nominale dei crediti ceduti nel caso di operazione in regime di pro soluto ovvero dall'ammontare delle anticipazioni concesse e pertanto è riclassificato in assenza di input esterni unicamente al livello 3.
Il passivo di bilancio è costituito in prevalenza da debiti finanziari verso il sistema bancario che presentano la caratteristica di passività a breve termine, il cui fair value corrisponde al valore delle somme o dei fondi riscossi dalla Società.
Dette partite sono collocate in via gerarchica al terzo livello in quanto esse sono regolate da accordi contrattuali di natura privatistica di volta in volta convenuti con le rispettive controparti e, pertanto, non trovano riscontro in quotazioni o in parametri osservabili sul mercato.
Il fair value delle attività finanziarie valutate al fair value, dei crediti ceduti e delle anticipazioni concesse può subire variazioni per eventuali perdite che dovessero sorgere a causa di fattori che ne determinano la parziale o totale inesigibilità.
Il bilancio presenta attività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente.
Si tratta delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - obbligatoriamente valutate al fair value, rappresentate da partecipazioni minoritarie in banche, società finanziarie, in un fondo di investimento alternativo mobiliare di tipo chiuso riservato e in un fondo di investimento alternativo a capitale variabile.

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli del fair value
| Totale 30/06/2025 | Totale 31/12/2024 | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività/Passività misurate al fair value | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |||
| 1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
- | - | 7.914.542 | - | - | 8.145.408 | |||
| a) attività finanziarie detenute per la negoziazione | - | - | - | - | - | - | |||
| b) attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | - | - | |||
| c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
- | - | 7.914.542 | - | - | 8.145.408 | |||
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | - | - | - | - | |||
| 3. Derivati di copertura | - | - | - | - | - | - | |||
| 4. Attività materiali | - | - | - | - | - | - | |||
| 5. Attività immateriali | - | - | - | - | - | - | |||
| Totale | - | - | 7.914.542 | - | - | 8.145.408 | |||
| 1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione | - | - | - | - | - | - | |||
| 2. Passività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | - | - | |||
| 3. Derivati di copertura | - | - | - | - | - | - | |||
| Totale | - | - | - | - | - | - |
Nel corso del primo semestre è stata rimborsata parte delle quote sottoscritte nel fondo di investimento alternativo mobiliare di tipo chiuso riservato, denominato "Finint Special Credit Opportunity Fund", per euro 191.045, e sono stati distribuiti proventi dal fondo "VER Capital Credit Partners IX – Trade Receivables" per euro 43.163.
Il fair value delle quote dei fondi "Finint Special Credit Opportunity Fund" e "Ver Capital Credit Partners IX – Trade Receivables" è stato determinato sulla base dell'ultimo aggiornamento disponibile del Valore Complessivo Netto (NAV) comunicato dalle rispettive Società di Gestione del Risparmio.

| Attività finanziarie valutate al fair value | con impatto a conto economico | Attività finanziarie | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Totale | di cui: a) attività finanziarie detenute per la negoziazione |
di cui: b) attività finanziarie designate al fair value |
di cui: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
Derivati di copertura |
Attività materiali | Attività immateriali | |
| 1. Esistenze iniziali | 8.145.408 | - | - | 8.145.408 | - | - | - | - |
| 2. Aumenti | 4.731 | - | - | 4.731 | - | - | - | - |
| 2.1. Acquisti | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 2.2. Profitti imputati a: | 4.731 | - | - | 4.731 | - | - | - | - |
| 2.2.1. Conto economico | 4.731 | - | - | 4.731 | - | - | - | - |
| di cui plusvalenze | 4.731 | - | - | 4.731 | - | - | - | - |
| 2.2.2. Patrimonio netto | - | X | X | - | - | - | - | - |
| 2.3. Trasferimenti da altri livelli | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 2.4. Altre variazioni in aumento | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Diminuzioni | 235.597 | - | - | 235.597 | - | - | - | - |
| 3.1. Vendite | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3.2. Rimborsi |
234.208 | - | - | 234.208 | - | - | - | - |
| 3.3. Perdite imputate a: | 1.389 | - | - | 1.389 | - | - | - | - |
| 3.3.1. Conto economico | 1.389 | - | - | 1.389 | - | - | - | - |
| di cui minusvalenze | 1.389 | - | - | 1.389 | - | - | - | - |
| 3.3.2. Patrimonio netto | - | X | X | - | - | - | - | - |
| 3.4. Trasferimenti ad altri livelli | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3.5. Altre variazioni in diminuzione | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 4. Rimanenze finali | 7.914.542 | - | - | 7.914.542 | - | - | - | - |

| Attività/passività non misurate al fair | Totale 30/06/2025 | Totale 31/12/2024 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| value o misurate al fair value su base non ricorrente |
VB | L1 | L2 | L3 | VB | L1 | L2 | L3 |
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
616.841.618 | - | - | 616.841.618 | 614.945.539 | - | - | 614.945.539 |
| 2. Attività materiali detenute a scopo di investimento |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| Totale | 616.841.618 | 616.841.618 | 614.945.539 | - | - | 614.945.539 | ||
| 1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
597.445.162 | - | - | 597.445.162 | 635.239.008 | - | - | 635.239.008 |
| 2. Passività associate ad attività in via di dismissione |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| Totale | 597.445.162 | - | - | 597.445.162 | 635.239.008 | - | - | 635.239.008 |
Legenda: VB = Valore di bilancio; L1 = Livello 1; L2 = Livello 2; L3 = Livello 3
La Società non effettua operatività comportanti perdite/profitti secondo quanto stabilito dall'IFRS 7 par. 28.

Composizione della voce 10 "Cassa e disponibilità liquide"
| Voci/Valori | Totale 30/06/2025 | Totale 31/12/2024 | ||
|---|---|---|---|---|
| Cassa | 1.428 | 1.355 | ||
| Crediti "a vista" verso banche | 92.276.910 | 120.395.453 | ||
| Crediti "a termine" verso banche | 3.012.992 | 2.001.534 | ||
| Totale | 95.291.330 | 122.398.342 |
L'ammontare di euro 92.276.910 è costituito da temporanee giacenze di liquidità "a vista" presso Istituti di Credito.
Si evidenzia che, in data 29 gennaio 2019, contestualmente alla stipula di un contratto di finanziamento a medio-lungo termine con un pool di banche, rinnovato nel corso del mese di dicembre 2024, la Società ha sottoscritto uno specifico contratto di pegno in forza del quale il saldo attivo dei conti correnti ivi indicati, è costituito a garanzia del debito relativo al finanziamento erogato dal pool di banche.
Al 30 giugno 2025, il saldo attivo dei conti correnti assoggettati al pegno è pari ad euro 32.389.374, mentre il debito relativo al finanziamento a medio-lungo termine con un pool di banche, comprensivo degli interessi passivi maturati, è pari ad euro 261.272.855.
| Voci/Valori | Totale 30/06/2025 | Totale 31/12/2024 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |||
| 1. Titoli di debito | - | - | - | - | - | - | ||
| 1.1 Titoli strutturati | - | - | - | - | - | - | ||
| 1.2 Altri titoli di debito | - | - | - | - | - | - | ||
| 2. Titoli di capitale | - | - | 22.974 | - | - | 22.974 | ||
| 3. Quote di OICR | - | - | 7.891.568 | - | - | 8.122.434 | ||
| 4. Finanziamenti | - | - | - | - | - | - | ||
| 4.1 Pronti contro termine | - | - | - | - | - | - | ||
| 4.2 Altri | - | - | - | - | - | - | ||
| Totale | - | - | 7.914.542 | - | - | 8.145.408 |
L'importo classificato nel Livello 3 dei Titoli di capitale si riferisce alle azioni della Banca di Credito Cooperativo di Milano e alle azioni della Rete Fidi Liguria, la cui valorizzazione è oggetto di verifica periodica sulla base di metodologie interne. L'importo classificato nel Livello 3 delle Quote di OICR si riferisce ai fondi di investimento di cui si è già fatto cenno, la cui valorizzazione è effettuata sulla base degli ultimi rendiconti di gestione ricevuti dalle società che li hanno istituiti e li gestiscono.

| Totale 30/06/2025 | Totale 31/12/2024 | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Composizione | Valore di bilancio | Fair Value | Valore di bilancio | Fair Value | ||||||||
| Primo e secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
L1 | L2 | L3 | Primo e secondo stadio |
Terzo stadio | Impaired acquisite o originate |
L1 | L2 | L3 | |
| 1. Depositi a scadenza | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 2. Conti correnti | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Finanziamenti | 74.239 | - | - | - | - | 74.239 | 17.169 | - | - | - | - | 17.169 |
| 3.1 Pronti conto termine | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3.2 Finanziamenti per leasing |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 3.3 Factoring |
74.239 | - | - | - | - | 74.239 | 17.169 | - | - | - | - | 17.169 |
| - pro-solvendo |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| - pro-soluto |
74.239 | - | - | - | - | 74.239 | 17.169 | - | - | - | - | 17.169 |
| 3.4 Altri finanziamenti |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 4. Titoli di debito | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 4.1 titoli strutturati |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 4.2 altri titoli di debito |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 5. Altre attività | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| Totale | 74.239 | - | - | - | - | 74.239 | 17.169 | - | - | - | - | 17.169 |
L1 = livello 1; L2 = livello 2; L3 = livello 3

| Totale 30/06/2025 | Totale 31/12/2024 | |||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Composizione | Valore di bilancio | Fair Value | Valore di bilancio | Fair Value | ||||||||||
| Primo e secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
L1 | L2 | L3 | Primo e secondo stadio |
Terzo stadio | Impaired acquisite o originate |
L1 | L2 | L3 | |||
| 1. Finanziamenti | 4.932.978 | - | - | - | - | 4.932.978 | 57.587 | - | - | - | - | 57.587 | ||
| 1.1 Pronti conto termine | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 1.2 Finanziamenti per leasing |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 1.3 Factoring |
4.932.978 | - | - | - | - | 4.932.978 | 57.587 | - | - | - | - | 57.587 | ||
| - pro-solvendo |
4.891.110 | - | - | - | - | 4.891.110 | - | - | - | - | - | - | ||
| - pro-soluto |
41.867 | - | - | - | - | 41.867 | 57.587 | - | - | - | - | 57.587 | ||
| 1.4 Altri finanziamenti |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 2. Titoli di debito | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 2.1 titoli strutturati | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 2.2 altri titoli di debito |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 3. Altre attività | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| Totale | 4.932.978 | - | - | - | - | 4.932.978 | 57.587 | - | - | - | - | 57.587 |
L1 = livello 1; L2 = livello 2; L3 = livello 3

| Totale | 30/06/2025 | Totale 31/12/2024 |
|||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Valore di bilancio | Fair Value | Valore di bilancio | Fair Value | ||||||||||
| Composizione | Primo e secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
L1 | L2 | L3 | Primo e secondo stadio |
Terzo stadio | Impaired acquisite o originate |
L1 | L2 | L3 | |
| 1. Finanziamenti | 602.329.301 | 9.505.101 | - | - | - | 611.834.402 | 610.846.274 | 4.024.509 | - | - | - | 614.870.783 | |
| 1.1 Finanziamenti per leasing |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| di cui: senza opzione finale d'acquisto |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 1.2 Factoring | 602.329.301 | 9.505.101 | - | - | - | 611.834.402 | 610.846.274 | 4.024.509 | - | - | - | 614.870.783 | |
| - pro-solvendo |
447.835.986 | 9.405.244 | - | - | - | 457.241.230 | 415.377.788 | 4.001.258 | - | - | - | 419.379.046 | |
| - pro-soluto |
154.493.315 | 99.857 | - | - | - | 154.593.172 | 195.468.486 | 23.251 | - | - | - | 195.491.737 | |
| 1.3 Credito al consumo | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 1.4 Carte di credito | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 1.5 Prestiti su pegno | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 1.6 Finanziamenti concessi in relazione ai servizi di pagamento prestati |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 1.7 Altri finanziamenti | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| di cui: da escussione di garanzie e impegni |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 2. Titoli di debito | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 2.1 titoli strutturati |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 2.2 altri titoli di debito |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 3. Altre attività | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| Totale | 602.329.301 | 9.505.101 | - | - | - | 611.834.402 | 610.846.274 | 4.024.509 | - | - | - | 614.870.783 |
L1 = livello 1; L2 = livello 2; L3 = livello 3

| Totale 30/06/2025 | Totale 31/12/2024 | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia operazioni/Valori | Primo e secondo stadio |
Terzo stadio | Impaired acquisite o originate |
Primo e secondo stadio |
Terzo stadio | Impaired acquisite o originate |
|||
| 1. Titoli di debito | - | - | - | - | - | - | |||
| a) Amministrazioni pubbliche |
- | - | - | - | - | - | |||
| b) Società non finanziarie |
- | - | - | - | - | - | |||
| 2. Finanziamenti verso: | 602.329.301 | 9.505.101 | - | 610.846.274 | 4.024.509 | - | |||
| a) Amministrazioni pubbliche | 35.766.138 | - | - | 9.249.959 | - | - | |||
| b) Società non finanziarie | 556.534.029 | 9.505.101 | - | 590.093.385 | 4.024.509 | - | |||
| c) Famiglie | 10.029.134 | - | - | 11.502.930 | - | - | |||
| 3. Altre attività | - | - | - | - | - | - | |||
| Totale | 602.329.301 | 9.505.101 | - | 610.846.274 | 4.024.509 | - |

| Valore lordo | Rettifiche di valore complessive | Write-off parziali complessivi |
||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Primo stadio | di cui: Strumenti con basso rischio di credito |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
Primo stadio | Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
||
| Titoli di debito | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Finanziamenti | 592.133.415 | 17.289.952 | 12.039.585 | 1.752.975 | 341.129 | 2.543.484 | - | - | ||
| Altre attività | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Totale 30/06/2025 | 592.133.415 | 17.289.952 | 12.039.585 | 1.752.975 | 341.129 | 2.543.484 | - | - | ||
| Totale 31/12/2024 | 596.157.089 | - | 16.336.278 | 5.524.082 | - | 1.458.059 | 114.278 | 1.499.573 | - | - |
Alla data di riferimento del presente bilancio non risultano finanziamenti oggetto di "moratorie" ex lege o altre misure di concessione o che costituiscono nuova liquidità concessa mediante meccanismi di garanzia pubblica rilasciata a fronte del contesto Covid-19.

| Totale 30/06/2025 |
Totale 31/12/2024 |
|||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Crediti verso banche |
Crediti verso società finanziarie |
Crediti verso clientela | Crediti verso banche |
Crediti verso società finanziarie |
Crediti verso clientela | |||||||||||
| VE | VG | VE | VG | VE | VG | VE | VG | VE | VG | VE | VG | |||||
| 1. Attività non deteriorate garantite da: | - | - | 3.436.773 | 3.428.658 | 375.624.621 | 375.624.621 | - | - | - | - | 406.771.893 | 406.771.893 | ||||
| - Beni in leasing finanziario |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||||
| - Crediti per factoring |
- | - | 1.928.658 | 1.928.658 | 370.347.809 | 370.347.809 | - | - | - | - | 335.099.884 | 335.099.884 | ||||
| - Ipoteche |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||||
| - Pegni |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||||
| - Garanzie personali |
- | - | 1.508.115 | 1.500.000 | 71.454.214 | 71.454.214 | - | - | - | - | 71.672.009 | 71.672.009 | ||||
| - Derivati su crediti |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||||
| 2. Attività deteriorate garantite da: | - | - | - | - | 7.646.870 | 7.046.360 | - | - | - | - | 4.001.258 | 4.001.258 | ||||
| - Beni in leasing finanziario |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||||
| - Crediti per factoring |
- | - | - | - | 7.046.359 | 7.046.359 | - | - | - | - | 3.923.648 | 3.923.648 | ||||
| - Ipoteche |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||||
| - Pegni |
- | - | - | - | 600.511 | 1 | - | - | - | - | - | - | ||||
| - Garanzie personali |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 77.610 | 77.610 | ||||
| - Derivati su crediti |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||||
| Totale | - | - | 3.436.773 | 3.428.658 | 383.271.491 | 382.670.981 | - | - | - | - | 410.773.151 | 410.773.151 |
VE = valore di bilancio delle esposizioni
VG = fair value delle garanzie
La tabella riporta il valore delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato che sono garantite e l'importo della relativa garanzia.
Le garanzie sono costituite da crediti ceduti rinvenienti dall'operatività di factoring.
Inoltre, la Società acquisisce i) garanzie assicurative a protezione dal rischio di default dei debitori ceduti, ii) lettere di patronage, iii) lettere di compensazione tra cedenti e iv) in taluni casi, garanzie personali (fidejussioni) da amministratori o soci dei propri cedenti.
Nel caso di garanzie che presentano un valore che eccede l'importo dell'attività garantita, nella colonna "Valore garanzie" è indicato il valore dell'attività garantita.

7.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi
| Denominazioni | Sede legale |
Sede operativa |
Quota di partecip. % |
Dispon. voti % |
Valore di bilancio |
Fair value |
|---|---|---|---|---|---|---|
| C. Imprese sottoposte a influenza notevole |
||||||
| a) Mit Partners S.p.A. | Milano | Milano | 25% | 25% | - | -- |
| Totale | - |
In data 11 maggio 2023, la Società ha acquisito una quota di partecipazione pari al 25% nella società Mit Partners S.p.A., con sede a Milano, Via Lodovico Mancini, 5, che ha per oggetto l'attività di assunzione e gestione di partecipazioni in altre società o enti e la prestazione di servizi di consulenza aziendale e strategica, incluso nell'ambito di management e turnaround. Al 30 giugno 2025, la partecipazione è stata integralmente svalutata.
8.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo
| Attività/Valori | Totale 30/06/2025 | Totale 31/12/2024 |
|---|---|---|
| 1. Attività di proprietà | 2.597.521 | 2.502.101 |
| a) terreni | 178.952 | 178.952 |
| b) fabbricati | 1.610.031 | 1.644.845 |
| c) mobili | 214.992 | 244.646 |
| d) impianti elettronici | 96.162 | 113.705 |
| e) altre | 497.384 | 319.953 |
| 2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing | 3.628.752 | 3.975.108 |
| a) terreni | - | |
| b) fabbricati | 3.269.343 | 3.540.050 |
| c) mobili | - | - |
| d) impianti elettronici | - | - |
| e) altre | 359.409 | 435.058 |
| Totale | 6.226.273 | 6.477.209 |
| di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute |
- | - |
Nelle attività materiali, a partire dal 1° gennaio 2019 sono inclusi, altresì, i diritti d'uso relativi ad attività materiali (immobili e auto aziendali) che la Società utilizza a scopo funzionale accogliendo anche gli effetti contabili relativi ai contratti di locazione e noleggio operativo in cui la Società è il locatario.

9.1 Attività immateriali: composizione
| Totale 30/06/2025 | Totale 31/12/2024 | ||||
|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Valutazione | Attività valutate al costo |
Attività valutate al fair value |
Attività valutate al costo |
Attività valutate al fair value |
|
| 1. Avviamento | - | - | - | - | |
| 2. Altre attività immateriali | |||||
| di cui: software | - | - | - | ||
| 2.1 di proprietà | 3.433.724 | - | 3.260.736 | - | |
| - generate internamente | 1.017.636 | - | 814.093 | - | |
| - altre | 2.416.088 | - | 2.446.643 | - | |
| 2.2 diritti d'uso acquisiti con il leasing | - | - | - | ||
| Totale 2 | 3.433.724 | - | 3.260.736 | - | |
| 3. Attività riferibili al leasing finanziario | |||||
| 3.1 beni inoptati | - | - | - | - | |
| 3.2 beni ritirati a seguito di risoluzione | - | - | - | - | |
| 3.3 altri beni | - | - | - | - | |
| Totale 3 | - | - | - | - | |
| Totale (1+2+3) | 3.433.724 | - | 3.260.736 | - | |
| Totale | 3.433.724 | 3.260.736 |
Nella voce "Altre attività immateriali di proprietà generate internamente" è contabilizzato, in termini di salari, stipendi e altri costi connessi all'impiego di personale dipendente coinvolto nel generare l'attività, quanto investito per lo sviluppo degli applicativi software che non esauriscono la loro utilità in un solo esercizio, ma generano benefici economici che si manifesteranno anche in futuro.
La voce "Altre attività immateriali di proprietà - altre" comprende il costo sostenuto per l'acquisizione e lo sviluppo di software, ammortizzato a quote costanti per un periodo stimato di durata utile pari a cinque anni dall'entrata in funzione e il costo sostenuto per l'acquisizione e lo sviluppo di software per i quali non è ancora iniziato il periodo di ammortamento, non essendo gli asset, alla data di riferimento del bilancio, utilizzati e disponibili all'uso.
| Denominazioni | Totale 30/06/2025 | Totale 31/12/2024 | ||
|---|---|---|---|---|
| Attività fiscali correnti | 3.991.646 | 6.866.662 | ||
| Attività fiscali anticipate | 458.577 | 475.762 | ||
| Totale | 4.450.223 | 7.342.424 |
Al fine di garantire una più corretta rappresentazione in bilancio, a partire dal 31 dicembre 2024, i crediti di imposta sugli investimenti e i crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio" acquistati a seguito di cessione da parte di precedenti acquirenti, sono stati classificati nella voce 120 dell'attivo dello stato patrimoniale "Altre attività", in linea con i paragrafi 54 e 55 dello IAS 1 "Presentazione del bilancio".
La voce "Attività fiscali correnti" è composta per la totalità da crediti verso Erario per acconti IRES ed IRAP rispettivamente per euro 3.229.840 ed euro 761.806.
La voce "Imposte anticipate" accoglie le imposte anticipate originate principalmente dalle differenze temporanee per gli accantonamenti al fondo svalutazione crediti e per gli accantonamenti al fondo per rischi ed oneri sostenuti e deducibili secondo la normativa fiscale vigente.
Relazione finanziaria semestrale – 30 giugno 2025
| Denominazioni | Totale 30/06/2025 | Totale 31/12/2024 | |
|---|---|---|---|
| Passività fiscali correnti | 6.228.132 | 10.361.986 | |
| Passività fiscali differite | 70.964 | 49.256 | |
| Totale | 6.299.096 | 10.411.242 |
La voce "Passività fiscali correnti" è costituita dal debito verso l'Erario per IRES pari ad euro 5.131.733 e per IRAP pari ad euro 1.096.399.
La voce "Passività fiscali differite" è relativa all'effetto attuariale (Actuarial Gain) emerso in sede di valutazione attuariale del Fondo Trattamento di fine rapporto secondo il principio contabile IAS 19.
| Voci/Valori | Totale 30/06/2025 | Totale 31/12/2024 |
|---|---|---|
| Crediti d'imposta superbonus 110% | 4.153.628 | 3.157.586 |
| Risconti attivi | 3.178.182 | 2.438.281 |
| Attività diverse | 639.950 | 728.552 |
| Erario ritenute fiscali | 133.054 | 440.725 |
| Depositi cauzionali | 91.585 | 88.175 |
| Altri crediti d'imposta | 81.965 | 192.966 |
| (Art bonus, Innovazione Digitale 4.0, Beni strumentali 4.0, altri) | ||
| Fornitori c/anticipi | 61.568 | 31.232 |
| Ratei attivi | 54.856 | 57.346 |
| Totale | 8.394.788 | 7.134.863 |
La voce "Crediti d'imposta superbonus 110%" si è incrementata rispetto al 31 dicembre 2024 per gli acquisti effettuati nel corso del semestre e il cui ammontare complessivo si è rilevato superiore rispetto alle compensazioni operate con i debiti tributari della Società nel corso del semestre.

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti
| Totale 30/06/2025 | Totale 31/12/2024 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | verso banche |
verso società finanziarie |
verso clientela |
verso banche |
verso società finanziarie |
verso clientela |
|
| 1. Finanziamenti | 276.411.682 | 79.421.595 | - | 277.625.116 | 71.649.724 | - | |
| 1.1 pronti contro termine | - | - | - | - | - | - | |
| 1.2 altri finanziamenti | 276.411.682 | 79.421.595 | - | 277.625.116 | 71.649.724 | - | |
| 2. Debiti per leasing | - | - | 2.942.981 | - | - | 3.186.688 | |
| 3. Altri debiti | - | 137.058.116 | 1.506.071 | - | 202.235.521 | 3.699.753 | |
| Totale | 276.411.682 | 216.479.711 | 4.449.052 | 277.625.116 | 273.885.245 | 6.886.441 | |
| Fair value - livello 1 | - | - | - | - | - | - | |
| Fair value - livello 2 | - | - | - | - | - | - | |
| Fair value - livello 3 | 276.411.682 | 216.479.711 | 4.449.052 | 277.625.116 | 273.885.245 | 6.886.441 | |
| Totale Fair Value | 276.411.682 | 216.479.711 | 4.449.052 | 277.625.116 | 273.885.245 | 6.886.441 |
Il totale della voce ammonta, pertanto, ad euro 497.340.445, diminuito di euro 61,1 milioni rispetto al 31 dicembre 2024 principalmente per la riduzione del debito verso il veicolo di cartolarizzazione General SPV S.r.l. per euro 64,8 milioni solo parzialmente compensato dal minore aumento di altre sotto-voci, come i debiti verso clienti cresciuti di circa euro 2,2 milioni.
Il debito verso banche si riferisce a:
| Forma tecnica | Importo |
|---|---|
| Esposizioni in c/c a vista per anticipi SBF | 1.989.262 |
| Mutui chirografari | 13.149.565 |
| Finanziamento in pool | 261.272.855 |
| Totale | 276.411.682 |
Alla data della relazione finanziaria sono in essere i seguenti mutui chirografari:
| Banca | Scadenza | Capitale residuo |
|---|---|---|
| Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. | 18/06/2026 | 4.998.591 |
| Intesa Sanpaolo S.p.A. | 30/09/2027 | 8.150.974 |
Relativamente al contratto di finanziamento revolving in pool ("Contratto RCF"), si fa presente che la Società – nel contesto delle strategie di funding – ha ottenuto dagli istituti di credito il rinnovo anticipato della scadenza del contratto fino a dicembre 2027.
Al riguardo, si specifica che il Contratto RCF prevede taluni covenant relativi in particolare:
Tali covenant sono stati costantemente rispettati sin dalla firma del Contratto RCF e sono in linea con i limiti contrattuali anche con riferimento al 30 giugno 2025.
Il debito per finanziamenti verso società finanziarie si riferisce principalmente a debiti per ricessioni pro solvendo anticipi fatture Italia ed estero (c.d. operazioni di re-factoring).
Gli altri debiti verso società finanziarie si riferiscono a debiti verso la società veicolo (General SPV S.r.l.) relativi all'operazione di cartolarizzazione conclusa il 13 dicembre 2021, rinnovata anticipatamente a dicembre 2024 per altri tre anni fino al 31 dicembre 2027, ed avente ad oggetto un portafoglio rotativo di crediti commerciali performing derivanti da contratti di factoring di titolarità della Società. Con riferimento all'operazione di cartolarizzazione in essere, si fa presente che la documentazione contrattuale sottoscritta con i lender, prevede taluni trigger, al superamento dei quali l'operazione può andare in una fase di ammortamento. Tali trigger si riferiscono in particolare alle performance del portafoglio cartolarizzato

(livelli di delinquency e default). Tali trigger sono in linea con i limiti contrattuali anche con riferimento al 30 giugno 2025. Attualmente il programma triennale di cartolarizzazione prevede un ammontare massimo di crediti nominali outstanding pari a euro 737,5 milioni. Gli acquisti dei crediti sono finanziati attraverso l'emissione di diverse classi di titoli ABS di tipo partly paid, con differente grado di subordinazione.
I debiti verso la clientela si riferiscono ad importi da riconoscere a cedenti rinvenienti da incassi di crediti ceduti e a debiti per leasing, iscritti a seguito dell'adozione del nuovo principio contabile "IFRS 16 Leases".
| Tipologia titoli/Valori | Totale 30/06/2025 | Totale 31/12/2024 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Fair value | Fair value | |||||||
| VB | L1 | L2 | L3 | VB | L1 | L2 | L3 | |
| A. Titoli | ||||||||
| 1. obbligazioni | 63.578.705 | - | - | 63.578.705 | 12.776.933 | - | - | 12.776.933 |
| 1.1 strutturate | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 1.2 altre | 63.578.705 | - | - | 63.578.705 | 12.776.933 | - | - | 12.776.933 |
| 2. altri titoli | 36.526.012 | 36.526.012 | - | - | 64.065.273 | 64.065.273 | - | - |
| 2.1 strutturati | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 2.2 altri | 36.526.012 | 36.526.012 | - | - | 64.065.273 | 64.065.273 | - | - |
| Totale | 100.104.717 | 36.526.012 | - | 63.578.705 | 76.842.206 | 64.065.273 | - | 12.776.933 |
Per quanto riguarda le obbligazioni, nel corso dei mesi di settembre e ottobre 2021, la Società ha emesso e collocato due prestiti obbligazionari subordinati Tier 2, mentre nel mese di aprile 2025 ha emesso e collocato un prestito obbligazionario Senior Unsecured.
Il primo, con durata sei anni e scadenza 30 settembre 2027, è stato emesso per un ammontare di 5 milioni di euro con cedola annuale a tasso fisso del 10%.
Il secondo, con durata cinque anni e scadenza 28 ottobre 2026, è stato emesso per un ammontare di 7,5 milioni di euro e con cedola annuale a tasso variabile pari all'euribor 3 mesi maggiorato di uno spread pari a 800 basis points.
La voce obbligazioni include inoltre un bond senior unsecured emesso ad aprile 2025, con durata 3 anni e scadenza 17 aprile 2028, per un ammontare di 50 milioni di euro e con cedola annuale a tasso fisso del 5,50%; il bond è negoziato sull'Euronext ACCESS Milan, sistema multilaterale di negoziazione gestito da Borsa Italiana S.p.A.
Le obbligazioni – sottoscritte da investitori istituzionali – sono state immesse nel sistema di gestione accentrata presso Monte Titoli S.p.A. ed assoggettate alla disciplina di dematerializzazione.
Gli altri titoli sono cambiali finanziarie ammesse in forma dematerializzata in Monte Titoli e negoziate sull'Euronext ACCESS Milan, sistema multilaterale di negoziazione gestito da Borsa Italiana S.p.A.
In particolare, sono stati emessi e ancora non rimborsati alla data del 30 giugno 2025 i seguenti sei titoli zero coupon.
| Cambiali finanziarie | Data emissione | Importo | Tasso annuo | Durata |
|---|---|---|---|---|
| 1 | novembre 2024 | 5.000.000 | 2,023% | 12 mesi |
| 2 | dicembre 2024 | 5.000.000 | 3,420% | 12 mesi |
| 3 | gennaio 2025 | 5.000.000 | 3,560% | 6 mesi |
| 4 | marzo 2025 | 10.000.000 | 3,370% | 9 mesi |
| 5 | maggio 2025 | 2.000.000 | 2,100% | 9 mesi |
| 6 | giugno 2025 | 10.000.000 | 2,970% | 6 mesi |
| Totale | 37.000.000 |
La voce "Titoli in circolazione" comprende Titoli subordinati per 12,5 milioni di euro, relativi all'emissione di prestiti obbligazionari Tier 2 per nominali 12,5 milioni di euro oltre a un prestito obbligazionario senior unsecured per nominali 50 milioni di euro.
Per il contenuto della voce "Passività fiscali" si rimanda a quanto riportato nella Sezione 10 dell'attivo "Attività fiscali e Passività fiscali".

| 8.1 Altre passività: composizione | |||
|---|---|---|---|
| Voci/Valori | Totale 30/06/2025 | Totale 31/12/2024 | |
| Debiti per operazioni di factoring | 40.306.647 | 28.839.105 | |
| Risconti passivi | 5.641.981 | 4.898.507 | |
| Debiti verso fornitori e prestatori | 3.712.069 | 3.287.255 | |
| Ratei passivi | 1.391.255 | 1.252.021 | |
| Debiti verso dipendenti | 1.120.831 | 1.575.159 | |
| Debiti diversi | 1.083.367 | 523.839 | |
| Debiti verso Amministratori | 633.847 | 1.133.200 | |
| Debiti verso Erario | 405.665 | 360.885 | |
| Enti previdenziali e assistenziali | 358.251 | 337.389 | |
| Totale | 54.653.913 | 42.207.360 |
La voce "Debiti per operazioni di factoring" accoglie sia i pagamenti ricevuti dai debitori per le operazioni di factoring in essere per i quali l'imputazione alle relative posizioni generalmente è avvenuta nei primi giorni del mese di luglio che il differenziale tra gli effetti presso istituti di credito e le relative posizioni ancora aperte sui debitori ceduti, dovuto allo sfasamento temporale tra l'operazione di chiusura fatta dagli istituti di credito e quella fatta dalla Società che, a parità di scadenza, avverrà all'effettivo incasso del titolo.
9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue
| Totale 30/06/2025 | Totale 31/12/2024 | |
|---|---|---|
| A. Esistenze iniziali | 1.550.314 | 1.471.156 |
| B. Aumenti | 103.653 | 217.408 |
| B.1 Accantonamento dell'esercizio | 103.653 | 217.408 |
| B.2 Altre variazioni in aumento | - | - |
| C. Diminuzioni | 85.095 | 138.250 |
| C.1 Liquidazioni effettuate | 6.158 | 124.356 |
| C.2 Altre variazioni in diminuzione | 78.937 | 13.894 |
| D. Rimanenze finali | 1.568.872 | 1.550.314 |
La passività iscritta in bilancio al 30 giugno 2025 relativa al Trattamento di Fine Rapporto è pari al valore attuale dell'obbligazione stimata da uno studio attuariale indipendente sulla base di ipotesi di carattere demografico ed economico.
Si riportano di seguito le principali ipotesi attuariali:
Incremento e inflazione salariale: Sulla base delle analisi condotte sui dati aziendali aggiornati al 2024, si è stabilito di adottare un tasso di incremento salariale annuo pari al 3% per tutte le categorie lavorative. Oltre a tale incremento salariale, è stato ipotizzato un incremento annuo dovuto all'inflazione, i cui indici sono indicati successivamente;
Probabilità e percentuali medie di utilizzo del fondo TFR: data la modesta dimensione della collettività oggetto d'indagine, le probabilità e le percentuali di utilizzo sono state stimate, in funzione dell'anzianità e in base all'esperienza desunta da imprese similari;
Probabilità di eliminazione dalla collettività per decesso: sono state utilizzate le tavole censuarie della popolazione generale italiana (Tavole ISTAT SIM/F 2023 dell'Istituto Italiano di Statistica) differenziate secondo il sesso;
Probabilità di eliminazione dalla collettività per pensionamento: considerata la ridotta numerosità della collettività, sono state utilizzate probabilità già adottate per imprese similari. Tali probabilità, differenziate per sesso e per categoria lavorativa, tengono conto delle ultime disposizioni in materia di età di pensionamento;
Probabilità di eliminazione dalla collettività per cause diverse da morte e pensionamento (dimissioni, invalidità permanente, ecc.): sulla base delle serie storiche registrate dalla Società, tali probabilità sono state poste pari al 5% annuo; Tassi di rivalutazione del TFR: l'inflazione è posta pari all'indice stimato per il medio termine dalla Banca Centrale Europea per l'Eurozona ed è pari al 2% flat;
Tassi d'interesse: è stata impiegata la curva "Europe Corporate" di rating "AA" prodotta da Bloomberg Finance al 30 giugno 2025.

Nella tabella di seguito riportata sono sintetizzati i risultati relativi all'analisi di sensitività.
| Valore del DBO | Incremento (o decremento) del DBO |
|
|---|---|---|
| Valutazione base | 1.568.872 | |
| Sensitività rispetto ai tassi d'interesse | ||
| I) decremento dello 0,5% dei tassi | 1.636.852 | 4,33% |
| II) incremento dello 0,5% dei tassi | 1.505.648 | -4,03% |
| Sensitività rispetto alla scala salariale | ||
| III) decremento dello 0,5% della scala salariale | 1.550.254 | -1,19% |
| IV) incremento dello 0,5% della scala salariale | 1.588.740 | 1,27% |
| 10.1 Fondi per rischi ed oneri: composizione | ||
|---|---|---|
| Voci/Valori | Totale 30/06/2025 | Totale 31/12/2024 |
| 1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate |
- | - |
| 2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate | - | - |
| 3. Fondi di quiescenza aziendali | 194.790 | 186.116 |
| 4. Altri fondi per rischi ed oneri | 412.272 | 22.579 |
| 4.1 controversie legali e fiscali | - | - |
| 4.2 oneri per il personale | 412.272 | 22.549 |
| 4.3 altri | - | 30 |
| Totale | 607.062 | 208.695 |
I "Fondi di quiescenza" si riferiscono al "Fondo acc.to indennità suppletiva di clientela" e al "Fondo per patto di non concorrenza" accantonati a favore dell'unico agente. Tali somme verranno corrisposte al momento della chiusura del rapporto.
Gli "Altri fondi per rischi e oneri" si riferiscono all'accantonamento effettuato a fronte del piano di incentivazione a lungo termine per il periodo 2025-2027 approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione nella seduta del 28 febbraio 2025.
Alla data del bilancio la Società è coinvolta in n.6 (sei) contenziosi passivi.
In riferimento ai contenziosi passivi in cui è coinvolta la Società, anche sulla base degli specifici pareri resi dai legali incaricati alla difesa giudiziale, alla data del 30 giugno 2025, gli stessi contenziosi sono stati tutti valutati con rischio di soccombenza "remoto" (tra cui la causa "Leali Steel S.p.A. / Roma 2014 S.r.l.", di cui si è precedentemente trattato) salvo due:
In coerenza con quanto previsto dai principi contabili e dalle policy interne in materia, la Società non ha effettuato accantonamenti.

| 11.1 Capitale: composizione |
|---|
| Tipologie | Importo | ||
|---|---|---|---|
| 1. Capitale | 4.202.329 | ||
| 1.1 Azioni ordinarie | 4.202.329 | ||
| 1.2 Altre azioni | - |
Il capitale della Società è pari ad euro 4.202.329,36 ed è suddiviso in n. 12.635.066 azioni ordinarie di valore nominale inespresso, a norma del 3° comma dell'art. 2346 C.C. e dell'art. 5 del vigente Statuto sociale.
Al 30 giugno 2025, sulla base delle informazioni in possesso della Società, esso è ripartito come segue:
Le azioni, tutte ordinarie e negoziate su Euronext STAR Milan, hanno pari diritti, sia amministrativi che patrimoniali, come stabiliti dalla legge e dallo statuto, salvo quanto previsto da quest'ultimo in materia di voto maggiorato, come più oltre precisato. Esse sono indivisibili, nominative e liberamente trasferibili per atto tra vivi e trasmissibili a causa di morte. Alle azioni si applica la normativa, anche regolamentare, di tempo in tempo vigente in materia di rappresentazione, legittimazione e circolazione della partecipazione sociale prevista per gli strumenti finanziari negoziati nei mercati regolamentati. Le azioni sono emesse in regime di dematerializzazione.
Ai sensi dell'articolo 127-quinquies del D. Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 ("TUF"), a ciascuna azione appartenuta al medesimo soggetto, in virtù di un diritto reale legittimante l'esercizio del diritto di voto (piena proprietà con diritto di voto o nuda proprietà con diritto di voto o usufrutto con diritto di voto) per un periodo continuativo di almeno 24 mesi attestata dall'iscrizione continuativa, per un periodo di almeno 24 mesi, nell'elenco appositamente istituito, tenuto a cura della Società, sono attribuiti due voti. Inoltre, nei limiti in cui sia consentito dalla legge pro tempore vigente, a ciascuna azione appartenuta al medesimo soggetto, in virtù di un diritto reale legittimante l'esercizio del diritto di voto, è attribuito un voto ulteriore alla scadenza di ogni periodo di 12 mesi successivo alla maturazione del periodo di 24 mesi di cui sopra, fino a un massimo complessivo pari a dieci voti per azione.
L'accertamento dei presupposti ai fini dell'attribuzione del voto maggiorato viene effettuato dall'organo amministrativo.
Al 30 giugno 2025 e al 31 dicembre 2024 la Società non possiede azioni proprie.
Alle date del 30 giugno 2025 e al 31 dicembre 2024 la Società non ha valorizzato la voce strumenti di capitale.
| Tipologie | Importo | |
|---|---|---|
| 1. Sovrapprezzi di emissione | 25.419.745 | |
| 1.1 Azioni ordinarie | 25.419.745 | |
| 1.2 Altre azioni | - |

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione
| Voci/Forme tecniche | Titoli di debito |
Finanziamenti | Altre operazioni |
30/06/2025 | 30/06/2024 |
|---|---|---|---|---|---|
| 1. Attività finanziarie valutate al fair value con | - | ||||
| impatto a conto economico: | |||||
| 1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione |
- | - | - | - | - |
| 1.2 Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | - |
| 1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
- | - | - | - | - |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | - | - | - |
| 3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
- | 20.722.538 | X | 20.722.538 | 18.142.387 |
| 3.1 Crediti verso banche | - | 511.339 | X | 511.339 | 925.992 |
| 3.2 Crediti verso società finanziarie | - | 604.643 | X | 604.643 | 788.818 |
| 3.3 Crediti verso clientela | - | 19.606.556 | X | 19.606.556 | 16.427.577 |
| 4. Derivati di copertura | X | X | - | - | - |
| 5. Altre attività | X | X | 270.826 | 270.826 | 71.045 |
| 6. Passività finanziarie | X | X | X | - | - |
| Totale | 20.722.538 | 270.826 | 20.993.364 | 18.213.432 | |
| di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired |
- | ||||
| di cui: interessi attivi su leasing | X | X | - |
| Voci/Forme tecniche | Debiti | Titoli | Altre operazioni |
30/06/2025 | 30/06/2024 |
|---|---|---|---|---|---|
| 1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
11.641.334 | 2.177.642 | - | 15.996.617 | 13.255.250 |
| 1.1 Debiti verso banche | 5.129.356 | X | - | 5.129.356 | 4.855.045 |
| 1.2 Debiti verso società finanziarie | 6.450.304 | X | - | 6.450.305 | 6.926.611 |
| 1.3 Debiti verso clientela | 61.674 | X | - | 61.674 | 28.609 |
| 1.4 Titoli in circolazione | X | 2.177.642 | - | 4.355.283 | 1.444.985 |
| 2. Passività finanziarie di negoziazione | - | - | - | - | - |
| 3. Passività finanziarie designate al fair value |
- | - | - | - | - |
| 4. Altre passività | X | X | 1 | 1 | 1 |
| 5. Derivati di copertura | X | X | - | - | - |
| 6. Attività finanziarie | X | X | X | - | - |
| Totale | 11.641.334 | 2.177.642 | 1 | 15.996.618 | 13.255.251 |
| di cui: interessi passivi relativi ai debiti per leasing |
X | X | 61.674 | 28.609 |

| Dettaglio | Totale 30/06/2025 | Totale 30/06/2024 |
|---|---|---|
| a) operazioni di leasing | - | - |
| b) operazioni di factoring | 26.702.258 | 18.016.786 |
| c) credito al consumo | - | - |
| d) garanzie rilasciate | - | - |
| e) servizi di: | ||
| - gestione fondi per conto terzi |
- | - |
| - intermediazione in cambi |
- | - |
| - distribuzione prodotti |
- | - |
| - altri |
- | - |
| f) servizi di incasso e pagamento | - | - |
| g) servicing in operazioni di cartolarizzazione | - | - |
| h) altre commissioni | - | - |
| Totale | 26.702.258 | 18.016.786 |
| Dettaglio/Settori | Totale 30/06/2025 | Totale 30/06/2024 |
|---|---|---|
| a) garanzie ricevute | 185 | 188 |
| b) distribuzione di servizi da terzi | - | - |
| c) servizi di incasso e pagamento | - | - |
| d) altre commissioni | 3.689.157 | 2.000.669 |
| d.1 operazioni di anticipazione di crediti di impresa (L.52/91) | 1.344.433 | 712.710 |
| d.2 altre | 2.344.724 | 1.287.959 |
| Totale | 3.689.342 | 2.000.857 |
Le commissioni passive per operazioni di anticipazione di crediti d'impresa sono rappresentate da provvigioni e compensi corrisposti a finanziatori in relazione alle linee di credito per "refactoring".
La sottovoce "Altre" è composta principalmente da spese e commissioni bancarie per euro 479.486 e da costi sostenuti per l'assicurazione del credito per euro 1.865.238.

8.1 Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione
| Rettifiche di valore (1) | Riprese di valore (2) | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Componenti Primo reddituali |
Terzo stadio Secondo |
Impaired acquisite o originate |
Primo | Secondo | Terzo | Impaired acquisite |
Totale 30/06/2025 |
Totale 30/06/2024 |
||||
| stadio | stadio | Write-off | Altre | Write-off | Altre | stadio | stadio | stadio | o originate |
|||
| 1. Crediti verso banche |
372 | - | - | - | - | - | 644 | - | - | - | 272 | (1.236) |
| - per leasing |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| - per factoring |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| - altri crediti |
372 | - | - | - | - | - | 644 | - | - | - | 272 | (1.236) |
| 2. Crediti verso società finanziarie |
- | - | - | - | - | - | 1 | - | - | - | 1 | - |
| - per leasing |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| - per factoring |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| - altri crediti |
- | - | - | - | - | - | 1 | - | - | - | 1 | - |
| 3. Crediti verso clientela |
336.460 | 265.281 | 105.040 | 1.629.514 | - | - | 79.972 | 281.303 | - | 1.975.019 | (1.396.131) | |
| - per leasing |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| - per factoring |
336.460 | 265.281 | 105.040 | 1.629.514 | - | - | 79.972 | 281.303 | - | 1.975.019 | (1.396.131) | |
| - per credito al consumo |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| - prestiti su pegno |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| - altri crediti |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| Totale | 336.832 | 265.281 | 105.040 | 1.629.514 | - | - | 80.617 | 281.303 | - | 1.974.747 | (1.397.367) |
Gli importi inseriti nella voce "Crediti verso banche" si riferiscono ai crediti verso banche "a vista" riportati nella voce "Cassa e disponibilità liquide". Per maggiori dettagli si rimanda alla "Parte D – Altre informazioni – Sezione 3 – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura".

10.1 Spese per il personale: composizione
| Tipologie di spese/Valori | Totale 30/06/2025 | Totale 30/06/2024 | |
|---|---|---|---|
| 1. Personale dipendente | 4.036.927 | 3.636.658 | |
| a) salari e stipendi | 2.695.721 | 2.520.279 | |
| b) oneri sociali | 719.548 | 652.716 | |
| c) indennità di fine rapporto | 2.516 | 9.216 | |
| d) spese previdenziali | - | - | |
| e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale | 106.718 | 110.662 | |
| f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: |
|||
| - a contribuzione definita | - | - | |
| - a benefici definiti | - | - | |
| g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: | 79.239 | 64.062 | |
| - a contribuzione definita | 79.239 | 64.062 | |
| - a benefici definiti | - | - | |
| h) altri benefici a favore dei dipendenti | 433.140 | 279.723 | |
| 2. Altro personale in attività | 2.000 | - | |
| 3. Amministratori e Sindaci | 821.651 | 653.025 | |
| 4. Personale collocato a riposo | - | - | |
| 5. Recuperi di spesa per dipendenti distaccati presso altre aziende |
- | - | |
| 6. Rimborsi di spesa per dipendenti distaccati presso la società | - | - | |
| Totale | 4.860.752 | 4.289.683 |
Nella voce "h) altri benefici a favore dei dipendenti" e nella voce "3. Amministratori e Sindaci" sono compresi gli accantonamenti effettuati a fronte del piano di incentivazione a lungo termine per il periodo 2025-2027 approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione nella seduta del 28 febbraio 2025.
| Tipologia di spesa/Valori | Totale 30/06/2025 | Totale 30/06/2024 |
|---|---|---|
| Compensi professionali e consulenze | 2.532.398 | 1.540.164 |
| Informazioni commerciali | 437.559 | 394.249 |
| Spese di Rappresentanza e Pubblicità | 392.712 | 301.491 |
| Spese per viaggi e trasporto | 238.643 | 201.758 |
| Spese per utenze | 179.848 | 141.898 |
| Affitti passivi e spese condominiali | 154.224 | 94.948 |
| Spese postali e spedizione | 95.823 | 63.667 |
| Imposte indirette e tasse | 85.595 | 72.636 |
| Spese per manutenzioni | 63.832 | 92.389 |
| Assicurazioni | 19.959 | 18.885 |
| Cancelleria e materiale vario di consumo | 10.983 | 11.981 |
| Altri oneri amministrativi | 426.374 | 299.694 |
| Totale | 4.637.950 | 3.233.760 |

| Accantonamenti | Utilizzi | Riprese di valore |
Riattribuzioni di eccedenze |
30/06/2025 | 30/06/2024 | ||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 1. Accantonamenti al fondo quiescenza |
8.674 | - | - | - | 8.674 | (6.451) | |
| 2. Accantonamenti ad altri fondi per rischi ed oneri: |
- | - | - | - | - | 243.533 | |
| a) | controversie legali e fiscali |
- | - | - | - | - | - |
| b) | oneri per il personale | - | - | - | - | 243.533 | |
| c) | altri | - | - | - | - | - | - |
| Totale | 8.674 | - | - | - | 8.674 | 237.082 |
L'accantonamento in tabella si riferisce quasi esclusivamente all'indennità suppletiva di clientela agenti.
14.1 Altri oneri di gestione: composizione
| Totale 30/06/2025 | Totale 30/06/2024 | ||
|---|---|---|---|
| Sopravvenienze passive | (244.202) | (33.281) | |
| Erogazioni liberali | (88.500) | (20.400) | |
| Altri | (101.993) | (97.071) | |
| Totale | (434.695) | (150.752) |
| Totale 30/06/2025 | Totale 30/06/2024 | |
|---|---|---|
| Rimborsi spese | 437.225 | 279.541 |
| Rimborsi assicurativi | 33.827 | 22.073 |
| Sopravvenienze attive | 362.852 | 122.073 |
| Altri | 366.156 | 372.139 |
| Totale | 1.200.060 | 795.826 |
La sottovoce "Altri" comprende, per euro 289.285, i costi diretti (sostanzialmente costi del personale) relativi allo sviluppo di software generati internamente.
19.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione
| Totale 30/06/2025 | Totale 30/06/2024 | ||
|---|---|---|---|
| 1. | Imposte correnti (-) | (6.228.132) | (4.133.903) |
| 2. | Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) | - | |
| 3. | Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) | - | |
| 3 bis. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta | |||
| di cui alla legge n. 214/2011 (+) | - | ||
| 4. | Variazione delle imposte anticipate (+/-) | (17.185) | 8.744 |
| 5. | Variazione delle imposte differite (+/-) | - | |
| 6. | Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3 bis+/-4+/-5) | (6.245.317) | (4.125.159) |
Le imposte correnti di competenza del primo semestre 2025 sono stimate in euro 5.131.733 per IRES e in euro 1.096.399 per IRAP.
Per la determinazione dell'imposta sui redditi (IRES) è stata applicata l'aliquota del 27,5%, comprensiva del 3,5% relativa all'addizionale IRES. Per l'imposta regionale sulle attività produttive (IRAP) è stata adottata l'aliquota del 5,57%.
La variazione delle imposte anticipate è determinata dalla somma algebrica ottenuta da aumenti per euro 243.485 per nuove imposte anticipate sorte nel semestre e da diminuzioni per euro 260.670 per recupero a tassazione di imponibile tassato in precedenti esercizi.

Le modalità di calcolo dell'utile (perdita) base per azione e dell'utile (perdita) diluito per azione sono definite dallo IAS 33 – Utile per azione. L'utile (perdita) base per azione è definito come il rapporto fra il risultato economico o il risultato delle attività operative in esercizio (escludendo quindi il risultato delle attività non correnti in via di dismissione al netto delle imposte) attribuibile ai possessori di strumenti ordinari di capitale e la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione durante il periodo. Nella tabella che segue si riporta l'utile (perdita) base per azione con i dettagli del calcolo.
| Dettaglio | 30/06/2025 | 30/06/2024 |
|---|---|---|
| Utile (perdita) attribuibile ai possessori di azioni ordinarie | 12.320.367 | 7.984.298 |
| Media ponderata azioni ordinarie | 12.635.066 | 12.635.066 |
| Utile (perdita) base per azione | 0,97 | 0,63 |
Non ci sono strumenti in essere con potenziale effetto diluitivo, pertanto, l'utile (perdita) diluito per azione risulta quindi pari all'utile (perdita) base per azione.

| Totale 30/06/2025 | Totale 31/12/2024 | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Valori | Valore | Rettifiche di | Valore | Valore | Rettifiche | Valore |
| lordo | valore | netto | lordo | di valore | netto | |
| 1. Non deteriorate | 609.430.620 | 2.094.103 | 607.336.517 | 612.493.367 | 1.572.337 | 610.921.030 |
| • esposizioni verso cedenti (pro solvendo) |
454.488.098 | 1.761.003 | 452.727.095 | 416.579.491 | 1.201.703 | 415.377.788 |
| - cessioni di crediti futuri | 81.777.824 | 1.325.783 | 80.451.501 | 81.068.333 | 790.429 | 80.277.904 |
| - altre | 372.710.814 | 435.220 | 372.275.594 | 335.511.158 | 411.274 | 335.099.884 |
| • esposizioni verso debitori ceduti (pro-soluto) |
154.942.522 | 333.101 | 154.609.412 | 195.913.876 | 370.634 | 195.543.242 |
| 2. Deteriorate | 12.039.585 | 2.534.484 | 9.505.101 | 5.524.082 | 1.499.573 | 4.024.509 |
| 2.1 Sofferenze | 5.055.932 | 1.615.918 | 3.440.014 | 2.513.329 | 1.159.630 | 1.353.699 |
| • esposizioni verso cedenti (pro solvendo) |
4.995.883 | 1.608.457 | 3.387.426 | 2.513.329 | 1.159.630 | 1.353.699 |
| - cessioni di crediti futuri | - | - | - | 388.051 | 310.441 | 77.610 |
| - altre | 4.995.883 | 1.608.457 | 3.387.426 | 2.125.278 | 849.189 | 1.276.089 |
| • esposizioni verso debitori ceduti (pro-soluto) |
60.050 | 7.461 | 52.589 | - | - | - |
| - acquisti al di sotto del valore nominale |
- | - | - | - | - | - |
| - altre | 60.050 | 7.461 | 52.589 | - | - | - |
| 2.2 Inadempienze probabili | 5.602.451 | 780.426 | 4.822.025 | 2.766.421 | 324.695 | 2.441.726 |
| • esposizioni verso cedenti (pro solvendo) |
5.602.451 | 780.426 | 4.822.025 | 2.766.421 | 324.695 | 2.441.726 |
| - cessioni di crediti futuri | 2.797.267 | 438.382 | 2.358.885 | - | - | - |
| - altre | 2.805.184 | 342.044 | 2.463.140 | 2.766.421 | 324.695 | 2.441.726 |
| • esposizioni verso debitori ceduti (pro-soluto) |
- | - | - | - | - | - |
| - acquisti al di sotto del valore nominale |
- | - | - | - | - | - |
| - altre | - | - | - | - | - | - |
| 2.3 Esposizioni scadute deteriorate | 1.381.202 | 138.140 | 1.243.062 | 244.332 | 15.248 | 229.084 |
| • esposizioni verso cedenti (pro solvendo) |
1.328.121 | 132.328 | 1.195.793 | 218.222 | 12.389 | 205.833 |
| - cessioni di crediti futuri | - | - | - | - | - | - |
| - altre | 1.328.121 | 132.328 | 1.195.793 | 218.222 | 12.389 | 205.833 |
| • esposizioni verso debitori ceduti (pro-soluto) |
53.081 | 5.812 | 47.268 | 26.110 | 2.859 | 23.251 |
| - acquisti al di sotto del valore nominale |
- | - | - | - | - | - |
| - altre | 53.081 | 5.812 | 47.268 | 26.110 | 2.859 | 23.251 |
| Totale | 621.470.205 | 4.628.587 | 616.841.618 | 618.017.449 | 3.071.910 | 614.945.539 |
La tabella fornisce un dettaglio del valore dei crediti iscritti alla voce 40 dell'Attivo, con esclusivo riferimento alle esposizioni relative all'attività specifica dell'anticipazione dei crediti d'impresa (factoring).
I crediti sono distinti tra attività in bonis ed attività deteriorate e classificati per tipologia di controparte: cedente e debitore ceduto.
L'iscrizione di un credito nella categoria "Esposizioni verso debitori ceduti" presuppone che la cessione dei crediti abbia determinato l'effettivo trasferimento al cessionario di tutti i rischi e benefici.

B.3.1 – Turnover dei crediti oggetto di operazioni di factoring
| Voci | 30/06/2025 | 30/06/2024 |
|---|---|---|
| 1. Operazioni pro-soluto | 276.256.566 | 289.337.232 |
| - di cui: acquisti al di sotto del valore nominale | - | - |
| 2. Operazioni pro-solvendo | 1.364.140.272 | 967.957.934 |
| Totale | 1.640.396.838 | 1.257.295.166 |
La tabella dettaglia il turnover dei crediti ceduti (ammontare del flusso lordo dei crediti ceduti dalla clientela alla Società nel corso del primo semestre), distinguendo le operazioni in relazione all'assunzione o meno da parte del cedente della garanzia della solvenza del debitore ceduto.
B.3.3 – Valore nominale dei contratti di acquisizione dei crediti futuri
| Voci | 30/06/2025 | 30/06/2024 |
|---|---|---|
| Flusso dei contratti di acquisto di crediti futuri nell'esercizio | 182.697.649 | 112.088.518 |
| Ammontare dei contratti in essere alla data di chiusura dell'esercizio | 150.852.128 | 86.879.790 |
Al 30 giugno 2025 l'esposizione netta per crediti futuri è pari ad euro 85.495.021.
D.1 – Valore delle garanzie (reali o personali) rilasciate e degli impegni
| Operazioni | Importo 30/06/2025 | Importo 31/12/2024 |
|---|---|---|
| 1. Garanzie rilasciate di natura finanziaria a prima richiesta | 111.810.969 | 93.374.071 |
| a) Banche | 32.389.375 | 21.724.347 |
| b) Società finanziarie | 79.421.594 | 71.649.724 |
| c) Clientela | - | - |
| 2. Altre garanzie rilasciate di natura finanziaria | - | - |
| a) Banche | - | - |
| b) Società finanziarie | - | - |
| c) Clientela | - | - |
| 3. Garanzie rilasciate di natura commerciale | - | - |
| a) Banche | - | - |
| b) Società finanziarie | - | - |
| c) Clientela | - | - |
| 4. Impegni irrevocabili a erogare fondi | - | - |
| a) Banche | - | - |
| i) a utilizzo certo |
- | - |
| ii) a utilizzo incerto |
- | - |
| b) Società finanziarie | - | - |
| i) a utilizzo certo |
- | - |
| ii) a utilizzo incerto |
- | - |
| c) Clientela | - | - |
| i) a utilizzo certo |
- | - |
| ii) a utilizzo incerto |
- | - |
| 5. Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione | - | - |
| 6. Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi | - | - |
| 7. Altri impegni irrevocabili | - | - |
| a) a rilasciare garanzie | - | - |
| b) altri | - | - |
| Totale | 111.810.969 | 93.374.071 |

In riferimento alle "Garanzie rilasciate di natura finanziaria a prima richiesta – a) Banche", si evidenzia che, in relazione al contratto di finanziamento a medio-lungo termine in essere con un pool di banche, la Società ha sottoscritto uno specifico contratto di pegno in forza del quale il saldo attivo dei conti correnti ivi indicati, è costituito a garanzia del debito relativo al finanziamento erogato dal pool di banche.
Al 30 giugno 2025, il saldo attivo dei conti correnti assoggettati al pegno è pari ad euro 32.389.374, mentre il debito relativo al finanziamento a medio-lungo termine con un pool di banche, comprensivo degli interessi passivi maturati, è pari ad euro 261.272.855.
Inoltre, si segnala che la Società ha riceduto in garanzia al medesimo pool di banche parte dei crediti acquistati dai propri cedenti, in linea con quanto previsto dal contratto di finanziamento a medio e lungo termine. In particolare, il contratto prevede che Generalfinance – ad ogni tiraggio della linea – effettui cessioni in garanzia di crediti nominali per un ammontare complessivo pari all'ammontare della linea utilizzata alla data di riferimento. Trattandosi di fattispecie particolare e diversa da garanzia finanziaria o personale, tale garanzia non viene indicata nella tabella sopra riportata.
Nelle "Garanzie rilasciate di natura finanziaria a prima richiesta – b) Società finanziarie" è indicato l'importo delle garanzie pro solvendo rilasciate in relazione alle operazioni di finanziamento "refactoring" con controparti società di factoring italiane, nell'ambito delle quali Generalfinance mantiene la garanzia di solvenza sui crediti riceduti. L'ammontare della garanzia, coprendo l'intera esposizione pro solvendo, risulta pari all'indebitamento per operazioni di ricessione pro solvendo alla data di riferimento.

Sezione 2 – Operazioni di cartolarizzazione, informativa sulle entità strutturate non consolidate contabilmente (diverse dalle società veicolo per la cartolarizzazione) e operazioni di cessione delle attività
In data 13 dicembre 2021, Generalfinance ha sottoscritto un programma di cartolarizzazione – triennale e soggetto a rinnovo annuale – di crediti commerciali nell'ambito del quale cede pro soluto, su base rotativa, portafogli di crediti commerciali performing originati nell'esercizio della propria attività caratteristica ad una società veicolo italiana costituita ai sensi della legge sulla cartolarizzazione (General SPV S.r.l.).
Successivamente, rispettivamente in data 14 giugno e 9 dicembre 2022, è stato definito l'ingresso di Intesa Sanpaolo (Divisione IMI Corporate & Investment Banking) e Banco BPM quali nuovi senior lender – a fianco di BNP Paribas – nell'ambito del programma di cartolarizzazione.
Nel corso del mese di dicembre 2024, il programma triennale è stato rinnovato fino al 31 dicembre 2027.
Attualmente il programma prevede un ammontare massimo di crediti nominali outstanding pari a euro 737,5 milioni. Gli acquisti dei crediti sono finanziati attraverso l'emissione di diverse classi di titoli ABS di tipo partly paid, con differente grado di subordinazione; di seguito il dettaglio delle notes in essere al 30 giugno 2025:
I titoli emessi da General SPV sono privi di rating e non sono quotati.
Nell'ambito della cartolarizzazione – che non determina il deconsolidamento dei crediti verso la clientela, che continuano dunque a rimanere iscritti nel bilancio del factor – Generalfinance opera come "Originator" e "Sub-Servicer" dei crediti.
Da un punto di vista contabile – sulla base della sostanza economica dell'operazione – è stato rilevato nel passivo dello stato patrimoniale, fra le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato, l'ammontare delle note Senior sottoscritte da Matchpoint Finance LTD, da Duomo Funding PLC e da Banco BPM, al netto della liquidità disponibile sul conto corrente del veicolo, in quanto rappresenta l'indebitamento netto ottenuto da Generalfinance attraverso la struttura di cartolarizzazione. Le note mezzanine e junior – interamente ritenute da Generalfinance – sono state sottoscritte per compensazione della corrispondente parte del corrispettivo iniziale relativo alla cessione dei crediti da parte dell'originator; pertanto, tali note non compaiono in bilancio, in quanto non rappresentano un'esposizione per cassa di Generalfinance, e sono rilevate nei conti d'ordine.
La Società non ha alcuna esposizione verso cartolarizzazione di terzi.
Al 30 giugno 2025 il debito verso la società veicolo (comprensivo degli interessi maturati) è pari ad euro 137.058.116.
Si riporta di seguito la struttura di capitale – con i relativi valori massimi – dell'unica operazione di cartolarizzazione in essere alla data di bilancio.
| Operazione: General SPV | Importo |
|---|---|
| Outstanding massimo nominale dei Crediti | 737.500.000 |
| Nominale massimo delle note emesse – General SPV | |
| Senior (A1) | 200.000.000 |
| Senior (A2) | 200.000.000 |
| Senior (A3) | 100.000.000 |
| Mezzanine (B1) | 21.200.000 |
| Mezzanine (B2) | 21.200.000 |
| Mezzanine (B3) | 10.600.000 |
| Junior | 37.000.000 |
| TOTALE | 590.000.000 |

Nella tabella di seguito sono indicate le parti dell'operazione di cartolarizzazione General SPV.
| Ruolo | Soggetto |
|---|---|
| Emittente e Cessionario | General SPV S.r.l. – Società Veicolo costituita ai sensi della L. 130/99 |
| Master Servicer | Zenith Service S.p.A. |
| Originator /Sub-Servicer | Generalfinance S.p.A. |
| Programme Agent | BNP Paribas S.A., italian branch |
| Calculation Agent | Zenith Service S.p.A. |
| Corporate Servicer | Zenith Service S.p.A. |
| Rappresentante degli obbligazionisti | Zenith Service S.p.A. |
| Interim Account Bank | Banco BPM S.p.A. |
| Account Bank | The Bank of New York Mellon SA/NV Milan branch |
| Paying Agent | The Bank of New York Mellon SA/NV Milan branch |
| Sottoscrittore dei Titoli ABS Senior A1 | BNP Paribas S.A., attraverso il conduit Matchpoint Finance LTD |
| Sottoscrittore dei Titoli ABS Senior A2 | Intesa Sanpaolo S.p.A., attraverso il conduit Duomo Funding PLC |
| Sottoscrittore dei Titoli ABS Senior A3 | Banco BPM S.p.A. |
| Sottoscrittore dei Titoli ABS Mezzanine e Junior | Generalfinance S.p.A. |
Nella tabella seguente sono indicate le condizioni del funding senior, sottoscritto da Banco BPM, da BNP Paribas, tramite Matchpoint Finance LTD, e da Intesa Sanpaolo, tramite Duomo Funding PLC.
| BNP Paribas S.A., tramite Matchpoint Finance LTD Senior Noteholder Intesa Sanpaolo, tramite Duomo Funding PLC Banco BPM S.p.A. Ammontare Nominale titoli Senior: € 500 mln Target Linea di Senior Funding Ammontare Massimo titoli Senior: € 345 mln Linea Senior committed € 250 mln Linea Senior committed e uncommitted € 345 mln (ammontare massimo) Durata 3 anni con commitment rinnovabile annualmente, scadenza 31.12.2027 Periodo revolving 3 anni, soggetto ad eventi di terminazione anticipata Limite percentuale di erogazione di Limite 85% Generalfinance Senior Advance Rate 85% (senior note) delle anticipazioni (Initial Advanced Amount) Portafoglio oggetto dell'Operazione Factoring Pro-Solvendo e Factoring Pro-Soluto Credit Enhancement dinamico in funzione dei livelli di (i) default, (ii) dilution, (iii) dell'ammontare medio finanziato ai cedenti originati, soggetto ad un floor e aggiustato per il livello di concentrazione dei Supporto di credito debitori. Il Supporto di Credito corrisponde al prezzo differito (Deferred Purchase Price, DPP) Titoli Senior Variable Funding Notes pari all'85% delle anticipazioni di GF Titoli Mezzanine Partly Paid Notes pari all' 8,8% circa delle anticipazioni di GF Partly Paid Notes pari al 6,2%1 circa delle anticipazioni di GF Titoli Junior EURIBOR 1M con floor a 0% + Margine per le note A1 e A2 Interest Rate EURIBOR 3M con floor a 0% + Margine per le note A3 1,1% per le note A1 e A2 Margine 0,98% per note A3 30% del margine delle note senior, calcolato sulla porzione di linea Commitment Fee committed non utilizzata Rating Non previsto Hedging Non previsto |
Descrizione | Livello |
|---|---|---|
Note: 1Assumendo un Prezzo di Acquisto Iniziale pari all'80% del valore nominale dei crediti ceduti in essere (factoring pro solvendo).

Generalfinance è esposta ai rischi tipici di un intermediario finanziario. In particolare, anche sulla base del processo ICAAP definito, la Società è esposta ai seguenti rischi rilevanti di "primo pilastro":
Generalfinance è altresì esposta ai seguenti altri rischi:

In tale ambito, i rischi conseguenti sono presidiati da specifiche strutture organizzative, che operano d'intesa con l'Ufficio Risk Management, da politiche e procedure volte alla loro identificazione, monitoraggio e gestione. In particolare:
Sul piano operativo, la Direzione Finanza e Amministrazione fornisce alle funzioni e agli organi aziendali (attraverso il sistema di pianificazione e controllo di gestione) la reportistica periodica sull'andamento delle attività e sugli scostamenti rispetto al budget e al piano industriale; tale informativa è strutturata su base giornaliera (dati commerciali, grandezze patrimoniali, redditività delle operazioni di factoring) e mensile/trimestrale (tableau de bord che sintetizza le informazioni finanziarie, di rischiosità del portafoglio, di liquidità, patrimonializzazione). L'Ufficio Risk Management monitora in dettaglio l'andamento dei principali indicatori di rischio con uno specifico documento sull'andamento del rischio di credito "tableau de bord sul monitoraggio del rischio di credito", che viene presentato trimestralmente al Consiglio di Amministrazione, e attraverso il monitoraggio dei principali indici definiti nel Risk Appetite Statement, attraverso una specifica informativa trimestrale, sottoposta al vaglio del Consiglio.
La Società si è pertanto dotata di un sistema di controllo gestionale e di risk management volto a consentire alle aree operative di disporre periodicamente di informazioni dettagliate ed aggiornate circa la situazione economico-patrimoniale e finanziaria e l'andamento delle principali grandezze relative ai rischi assunti. Il sistema di controllo di gestione, che fa parte del più ampio sistema di controllo interno, è stato sviluppato da Generalfinance in ottica strategica in quanto richiama, con sistematicità e in via anticipata, l'attenzione del management sulle conseguenze delle decisioni assunte quotidianamente

(gestione operativa). Esso è quindi inteso come l'insieme integrato degli strumenti tecnico-contabili, delle informazioni e delle soluzioni di processo utilizzate dal management a supporto delle attività di pianificazione e controllo.
Tale modello prevede l'assegnazione di responsabilità a soggetti ben identificati all'interno della Società per garantire il costante monitoraggio dei fattori critici di successo (FCS) e di rischio (FCR) attraverso l'identificazione di indicatori di performance e di rischio (KPI e KRI) e, ove necessario, l'attivazione di altre tipologie di controllo.
Il Sistema dei Controlli Interni implementato dalla Società ("SCI") è costituito dall'insieme di regole, funzioni, strutture, risorse, processi e procedure volti ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:
Nell'organizzazione di Generalfinance la funzione di gestione dei rischi è collocata presso l'Ufficio Risk Management.
L'ufficio è posto alle dirette dipendenze dell'organo con funzioni di gestione (Amministratore Delegato), con accesso diretto al Consiglio di Amministrazione mediante flussi informativi periodici.
Le attività di gestione del rischio hanno lo scopo di verificare il rispetto delle regole di vigilanza prudenziale e la gestione dei rischi aziendali. In particolare, tale ufficio concorre al processo di identificazione, analisi, modellizzazione, valutazione e misurazione dei rischi, verificando il rispetto nel continuo dei limiti complessivi di vigilanza prudenziale imposti dall'Autorità di Vigilanza.
La funzione di compliance è svolta dall'Ufficio AML e Compliance, al quale sono demandate le attività attinenti al monitoraggio e alla verifica di conformità alle norme. Le attività di controllo di conformità hanno lo scopo di vigilare sulla conformità delle procedure, dei regolamenti e delle policy aziendali nei confronti delle disposizioni normative. In particolare, l'Ufficio AML e Compliance, con l'ausilio della Direzione Affari Legali e Societari, identifica le norme applicabili alla Società e ne valuta e misura l'impatto sull'attività aziendale, proponendo opportune modifiche organizzative al fine di garantire un efficace ed efficiente presidio dei rischi di non conformità e reputazionali individuati.
La Funzione Antiriciclaggio è collocata presso l'Ufficio AML e Compliance. L'ufficio è posto alle dirette dipendenze dell'organo con funzioni di gestione (Amministratore Delegato), con accesso diretto al Consiglio di Amministrazione mediante flussi informativi periodici.
La Funzione Antiriciclaggio (di seguito AML) si occupa di:
Inoltre, essa è coinvolta nel processo istruttorio propedeutico alla segnalazione delle operazioni sospette agli organi preposti. In ossequio al principio generale di proporzionalità, al responsabile della Funzione AML è conferita anche la delega per la Segnalazione delle Operazioni Sospette ("SOS"), di cui all'art. 35 del decreto legislativo 21 novembre 207, n. 231.
La Funzione AML trasmette al Consiglio di Amministrazione e al Collegio Sindacale, con cadenza almeno annuale, una relazione sulle attività svolte nel corso dell'anno precedente.

La funzione di revisione interna è svolta dall'Ufficio Internal Audit – che riporta direttamente al Consiglio di Amministrazione – onde assicurare il rispetto della sana e prudente gestione.
L'attività di revisione interna è volta da un lato a controllare, anche con verifiche ex post presso le singole unità organizzative, la regolarità dell'operatività e l'andamento dei rischi, dall'altro a valutare la funzionalità del complessivo sistema di controlli interni e a portare all'attenzione del Consiglio di Amministrazione i possibili miglioramenti alle politiche di gestione dei rischi, ai meccanismi di controllo e alle procedure.
Il rischio di credito è un rischio tipico dell'attività di intermediazione finanziaria e può essere considerato il principale rischio cui è esposta la Società. L'attività di factoring, che costituisce l'ambito operativo di Generalfinance, è la principale determinante del rischio di credito. L'attività di factoring ha peraltro alcune specificità che contribuiscono a contenere i relativi fattori di rischio: la presenza di più soggetti (cedente e debitore ceduto), la garanzia assicurativa che copre buona parte dei volumi di business, le ulteriori eventuali garanzie personali acquisite e, soprattutto, la cessione a favore del factor del credito di fornitura intercorrente tra il cedente ed il debitore ceduto. Tali fattori, da un lato, permettono di contenere il rischio di credito rispetto a quello della ordinaria attività bancaria e, dall'altro, connotano l'intero processo creditizio che in Generalfinance è regolamentato da specifiche policy.
La Società non ha deliberato moratorie su finanziamenti in essere, non ha concesso modifiche a seguito del Covid-19 ai contratti di finanziamento e non ha erogato finanziamenti assistiti dalla garanzia dello Stato. La Società si è resa disponibile – nell'ambito della ordinaria attività di gestione dei crediti commerciali – a rimodulare alcune scadenze al fine di agevolare debitori ceduti e cedenti, con alcune operazioni di riscadenzamento di crediti commerciali, quasi tutti poi rientrati e incassati alla data.
L'assunzione del rischio di credito è disciplinata dalle politiche deliberate dal Consiglio di Amministrazione ed è regolata da procedure interne che definiscono le attività di gestione, misurazione e controllo e identificano le unità organizzative responsabili delle stesse.
Le attività di gestione del rischio di credito sono incardinate presso la Direzione Crediti e la Direzione Operativa. La Direzione Crediti agisce attraverso:
La Direzione Operativa agisce attraverso:

operative definite con il cedente e gestendo la riconciliazione degli incassi giornalieri;
• l'Ufficio Back Office, che monitora il rispetto delle modalità operative previste per lo specifico rapporto e si occupa del processo di erogazione del credito e liquidazione delle somme non anticipate ai cedenti.
La competenza in materia di concessione del credito è ripartita tra il Consiglio di Amministrazione, il Comitato Crediti e, in minima parte e solo con riguardo al Fido Debitore (come di seguito specificato) al Chief Lending Officer (CLO). Il Comitato Crediti e il CLO operano in forza dei poteri loro conferiti dal Consiglio di Amministrazione, come di seguito rappresentato.
Nell'ambito delle proprie funzioni, gli Organi deliberanti eseguono un'analisi approfondita della documentazione e del livello di rischiosità dell'operazione di finanziamento e provvedono a deliberare, in caso di esito positivo della valutazione, l'erogazione del credito.
Nella fase di analisi, gli Organi deliberanti sono supportati dal sistema informativo gestionale proprietario (Generalweb/TOR) e dai sistemi di data analytics, che permettono un'analisi di dettaglio di ogni singolo fido richiesto, sia con riferimento alla valutazione del Cedente che dei debitori ceduti. Il processo di delibera di concessione/erogazione del credito viene gestito elettronicamente tramite un'apposita funzione del sistema informativo aziendale (Pratica Elettronica di Fido e posizione cedente), mediante le quali è possibile avere l'immediata evidenza di tutti i dati relativi alle varie posizioni oggetto di valutazione e dell'esito delle deliberazioni. Terminata l'analisi e adottata la delibera, il processo si conclude con la generazione di specifiche comunicazioni informative destinate alle varie funzioni aziendali interessate e ai clienti.
Il Comitato Crediti è un organo collegiale nell'ambito del quale le delibere sono assunte a seguito di un confronto dialettico tra le varie funzioni aziendali coinvolte nel processo del credito (alcune delle quali presenti in Comitato Crediti con diritto di voto, altre con mera funzione informativa, consultiva o propositiva). Esso è composto da:
Alle sessioni in cui il Comitato Crediti è chiamato ad esaminare la classificazione creditizia di una posizione attiva, partecipa anche il Responsabile dell'Ufficio Risk Management, il quale interviene con funzione consultive, senza diritto di voto.
Successivamente viene generato un documento contenente l'esito della deliberazione. L'esito della deliberazione viene poi caricato a sistema per alimentare o aggiornare i record gestionali che riportano le condizioni economiche ed operative specifiche che regolano il rapporto con il cedente, in modo tale che siano parametrizzati in maniera definitiva e completa tutti criteri e i limiti operativi per la successiva fase di erogazione.
Il Comitato Crediti – delibera – in conformità a quanto previsto dalla "Policy in materia di Classificazione e valutazione delle esposizioni creditizie" – i passaggi dei crediti tra stati amministrativi (inadempienza probabile (UTP), sofferenza) e i relativi accantonamenti analitici; il Comitato, inoltre, riceve puntuale informativa dall'Ufficio Monitoraggio Portafoglio dei trasferimenti "automatici" da Stadio 1 a Stadio 2, verificatisi in esecuzione della specifica policy aziendale e secondo quanto previsto dal principio contabile IFRS 9.
Inoltre, il Comitato, trimestralmente, analizza le posizioni in Watchlist e valuta all'occorrenza le eventuali proposte di riclassificazione in cluster differenti dallo stage 1.
Gli esiti delle delibere del Comitato sono sempre trasmessi al CFO, al responsabile dell'Ufficio Amministrazione e Bilancio e al responsabile dell'Ufficio Segnalazioni di Vigilanza, al fine del corretto recepimento degli esiti nell'ambito del reporting finanziario e segnaletico, nonché al responsabile dell'Ufficio Risk Management.
Nell'ambito del processo del credito riveste poi un ruolo di rilievo l'Ufficio Risk Management che si occupa dei controlli di secondo livello del rischio di portafoglio crediti della Società mediante il monitoraggio andamentale delle esposizioni creditizie e l'individuazione delle posizioni potenzialmente problematiche. L'Ufficio Risk Management svolge le proprie attività di verifica sulla base di flussi informativi provenienti dalle funzioni aziendali illustrando periodicamente al Consiglio di Amministrazione l'andamento del rischio di credito formalizzato nel Tableau de Bord sul Monitoraggio del Rischio di Credito.
Le principali attività di risk management riguardano i seguenti ambiti:

Infine, sono attribuite al Chief Operating Officer talune deleghe in materia di sconfini a livello di massimo erogabile per cedente e/o plafond a livello debitore, nonché per la definizione di proroghe / riscadenziamenti e piani di rientro.
Le principali tipologie di clienti sono rappresentate dai seguenti due segmenti in cui viene declinata l'operatività in ambito "Distressed":
L'ambito territoriale di riferimento in cui opera la società, quanto ai debitori ceduti, è rappresentato principalmente dalla cosiddetta "Area Euro". Una componente - storicamente intorno al 25% - del turnover è realizzata con debitori ceduti esteri, principalmente area UE e nord America, con una limitata assunzione di "rischio paese". Per quanto riguarda i cedenti, l'ambito di operatività è relativo ad aziende italiane. In particolare, a livello geografico l'operatività è concentrata prevalentemente nel nord Italia – con un particolare focus sulla Lombardia – e, a livello settoriale, nel manifatturiero e commerciale.
Il core business della Società è rappresentato dalla concessione di finanziamenti ai soggetti sopra indicati (tipicamente identificati con il termine "clienti cedenti" o semplicemente "cedenti") mediante l'anticipo di crediti commerciali da questi vantati attraverso la forma tecnica del factoring.
In particolare, le principali operazioni della Società si sostanziano nelle seguenti:
• Factoring pro solvendo: la Società opera tramite la concessione di un finanziamento a favore della clientela, che contestualmente cede alla Società crediti di impresa, il pagamento dei quali viene imputato a restituzione della somma finanziata. L'incasso del credito ceduto va progressivamente ad estinguere il finanziamento e a coprirne i costi e la somma residua (eventuale differenza tra il nominale del credito incassato e l'importo erogato a titolo di anticipazione) viene trasferita al cedente.
La percentuale media di anticipo sull'intero portafoglio pro solvendo si è mediamente attestata, negli anni, intorno all'80% del valore nominale del credito ceduto; la percentuale di erogazione per singola cessione è variabile in funzione delle caratteristiche specifiche dell'operazione, del cedente e dei debitori ceduti (ad es. in funzione della modalità di pagamento dei crediti, della natura e della solvibilità del debitore ceduto, della situazione del cedente, della storicità della relazione, dei dati andamentali di incasso e di altri elementi che vengono valutati di volta in volta ai fini di concessione). In tale tipologia di operazione il rischio di insolvenza del debitore ceduto rimane a carico del cedente.
• Factoring pro soluto: tale tipologia di operazione segue le medesime modalità operative descritte al punto precedente ma prevede che sia la Società ad assumersi il rischio del mancato pagamento del credito ceduto. Le operazioni pro soluto poste in essere dalla Società sono di tipo IAS-compliant, con il trasferimento dei rischi dal cedente al factor.
Le operazioni effettuate da Generalfinance prevedono di norma la notifica delle singole cessioni al debitore ceduto ("Factoring Notification"); a fronte di specifici presidi operativi, vengono attuate operazioni senza notifica ("Not notification"). Le cessioni hanno di norma oggetto crediti già sorti mentre in talune situazioni – sulla base di puntuali presidi operativi di volta in volta definiti dall'organo deliberante – vengono effettuate cessioni di crediti futuri (contratti oppure ordini).
L'assunzione dei rischi prevede l'acquisizione di idonea documentazione atta a permettere una valutazione del singolo cliente, codificata in un processo di istruttoria, che prevede anche la profilazione della clientela ai fini di antiriciclaggio. Tramite tale attività viene predisposta, a favore del Comitato Crediti, una relazione di analisi (sintetizzata in un documento denominato Pratica Elettronica di Fido o PEF) diretta ad evidenziare il livello di rischio creditizio associato sia al cedente che ai debitori

ceduti (valutato, in tal caso, anche a livello di portafoglio complessivo), nonché la compatibilità fra le singole richieste di affidamento e la politica creditizia assunta dalla Società. Il processo di istruttoria si completa una volta concluse tutte le ulteriori verifiche previste dalla normativa interna e di vigilanza (es. antiriciclaggio), al termine delle quali la pratica può essere sottoposta all'esame del Comitato Crediti.
In qualità di cessionario di crediti commerciali, Generalfinance è esposta al rischio di credito commerciale e, successivamente, in via mediata, al rischio di credito finanziario. In particolare, il rischio viene opportunamente gestito tramite:
Oltre ai citati elementi di natura prettamente valutativa, la politica prudenziale della Società si esplica anche nell'adozione di presidi di natura assuntiva e contrattuale:
Le fasi in cui si sostanzia il processo del credito della Società sono state individuate come segue:

ad una revisione delle condizioni del credito qualora dovessero mutare le circostanze relative sia all'andamento economico della situazione del cedente, sia al valore delle garanzie.
La possibilità per il cedente di ricevere l'anticipazione del corrispettivo d'acquisto dei crediti è condizionata allo svolgimento di un'approfondita valutazione dei debitori ceduti, nonché del cedente stesso e alla previa concessione di un adeguato affidamento, riferito a ciascun debitore.
Viene inoltre definito un limite ("Massimo Erogabile") che rappresenta l'importo massimo entro il quale Generalfinance è disponibile ad erogare somme a titolo di pagamento anticipato del corrispettivo di acquisto dei crediti. Esso è riferito all'intera posizione del cedente (singolo o a livello di Gruppo), considerata nel suo complesso e costituisce un massimale operativo, deliberato internamente alla Società, predeterminato e definito per soddisfare esigenze operative di natura gestionale. Avendo tali caratteristiche e non rappresentando alcun impegno contrattuale nei confronti del cliente ad accordare anticipazioni sui crediti ceduti sino all'importo definito, il suddetto limite è suscettibile di essere revisionato e modificato discrezionalmente dalla Società in ogni momento. Il Massimo Erogabile per cedente viene deliberato dal Comitato Crediti o dal Consiglio di Amministrazione in funzione delle autonomie e delle deleghe conferite.
Viene definita percentuale di erogazione il rapporto tra valore anticipato da Generalfinance in fase di erogazione e il valore nominale dei crediti ceduti dal cliente alla Società.
La percentuale di erogazione, relativamente al factoring pro solvendo, per singolo cedente / debitore è variabile a discrezione del factor in funzione delle caratteristiche specifiche dell'operazione, del cedente e dei debitori ceduti (ad es. in funzione della modalità di pagamento dei crediti, della natura e della solvibilità del debitore ceduto e di altri elementi che vengono valutati di volta in volta che si effettua un'erogazione). Relativamente al factoring pro soluto, la percentuale di erogazione è pari al 100%, trattandosi unicamente di operazioni di acquisto a titolo definitivo (c.d. IAS Compliant). La percentuale di erogazione per cedente viene deliberata dal Comitato Crediti o dal Consiglio di Amministrazione in funzione delle autonomie e delle deleghe conferite.
Oltre al precedente, viene valutato un ulteriore limite operativo ("Limite di Anticipazione Debitore" o "Fido Incrocio") che rappresenta l'importo massimo entro il quale Generalfinance è disponibile ad erogare somme a titolo di Anticipazione di crediti vantati verso un singolo debitore o un gruppo di debitori connessi. Esso rappresenta il rapporto tra il limite massimo (in termini di valore nominale) di crediti vantati nei confronti di un singolo debitore (o gruppo di debitori connessi) che la Società è disposta ad acquisire da un particolare cedente ("Fido Incrocio") e la percentuale di anticipazione dei singoli crediti. Il Limite di Anticipazione Debitore non può in ogni caso superare i limiti previsti dalle disposizioni di Vigilanza applicabili. Il Fido Incrocio per debitore viene deliberato dal CLO, dal Comitato Crediti o dal Consiglio di Amministrazione in funzione delle autonomie e delle deleghe conferite.
La percentuale di copertura assicurativa rappresenta l'incidenza dell'esposizione assicurata rispetto l'esposizione totale. La definizione di tale soglia minima a valere sull'intera posizione del Cliente rappresenta un parametro di gestione del rischio.
Il pricing delle operazioni di factoring viene calcolato sulla base di un modello automatizzato.
La metodologia seguita rappresenta un primo passo di avvicinamento verso le prassi richieste dal Regolatore che, in particolare nelle EBA LOM, ha sottolineato l'importanza di dotarsi di modelli di pricing risk-adjusted.
Il modello di pricing di Generalfinance formalizza in un unico indicatore ("EVA Based") tutti i ricavi e costi associati

all'operazione:
A tali costi viene aggiunto un margine di profitto in funzione degli obiettivi di marginalità.
La valutazione preliminare automatica viene poi puntualmente definita dalla Direzione Commerciale in funzione del sistema di deleghe.
La Società attribuisce ad ogni operazione una valutazione interna propria definita "score Operazione" atta a classificare, secondo una progressione numerica, la rischiosità del rapporto di factoring.
Lo "score Operazione" viene calcolato sulla base di valutazioni indipendenti tra loro circa le performance economicopatrimoniali, sia storiche che prospettiche del Cedente, e l'analisi di ulteriori fattori di performance e connessi al contesto legale che caratterizza l'azienda cliente (fattori sintetizzati nel c.d. "score cedente") e la rischiosità del suo portafoglio di debitori ceduti (c.d. "score di portafoglio").
Lo "score Cedente" è un punteggio che sintetizza la rischiosità della controparte attraverso la valutazione di specifici indicatori chiave di performance (identificati e differentemente valutati in base alla tipologia di azienda oggetto di analisi), raggruppati in dimensioni che ne definiscono l'ambito di analisi; le logiche di ponderazione dei KPI permettono di calcolare il valore della singola dimensione alla quale, a sua volta, è stato attribuito un peso specifico che permette di determinare lo score finale.
Il modello di valutazione è stato consolidato, definendo almeno un indicatore obbligatorio per ogni dimensione, distribuendo il peso degli indicatori eventualmente non valutabili in modo proporzionale sugli indicatori valutati. Infine, le diverse dimensioni sono a loro volta ponderate al fine di generare uno score del Cedente che verrà poi espresso su una scala da 1 a 4, dove il 4 rappresenta il grado massimo di rischiosità della controparte.
I principali indicatori oggetto di valutazione sono:
Con riferimento ai debitori ceduti, il merito creditizio viene calcolato utilizzando una formula matriciale che attiva – in base alla classe dimensionale di esposizione complessiva stimata verso il Debitore – differenti richieste di informazioni a selezionati infoprovider.
Tale analisi si basa su 3 distinti elementi valutativi: valutazione finanziaria, andamentale e di assicurabilità, a cui si aggiunge la valutazione dell'effettiva copertura assicurativa ottenuta sul Debitore.
La componente di valutazione finanziaria sintetizza la valorizzazione dei dati disponibili da fonti camerali (tra cui i dati storici di bilancio e ulteriori elementi quali ad esempio l'attività dell'azienda, la storicità, la governance) unitamente ad un'analisi degli elementi economici/patrimoniali del Debitore, oltre a verificare la presenza di qualsivoglia pregiudizievole o elemento pubblico negativo.
La componente di valutazione andamentale intercetta invece – attingendo da primarie banche dati private – la puntualità nei pagamenti ai propri fornitori.
La componente di valutazione assicurativa integra sia la valutazione sintetica di merito creditizio espressa da diverse compagnie di assicurazione del credito che la valutazione puntuale della garanzia assicurativa rilasciata dalla Compagnia di Assicurazione con cui è in corso la copertura assicurativa (Allianz Trade).

Una volta ottenuto lo score di ogni singolo ceduto (in scala da 1 a 4 dove il 4 rappresenta il grado massimo di rischiosità della controparte), ciascuno di essi viene ponderato in base all'importo erogabile del relativo fido incrocio (inteso come il prodotto tra l'importo del fido incrocio e la percentuale di erogazione prevista), così da poter determinare lo score del portafoglio cedente.
Una volta ottenuti lo score del Cedente e lo score del suo portafoglio, questi vengono utilizzati per determinare lo score dell'operazione finale. Nel caso di Cedenti Distressed, lo score dell'operazione viene calcolato ponderando lo score del cedente e lo score del portafoglio ceduti in base alla tipologia dello strumento di composizione della crisi d'impresa che caratterizza lo status legale del Cedente.
Nel caso in cui l'analisi sul merito creditizio del debitore dovesse fare emergere la sussistenza di fattori di rischiosità o comunque punti di attenzione, la Direzione Crediti provvede a segnalarlo nella relazione di analisi destinata al Comitato Crediti. Per queste posizioni, in sede di delibera, il Comitato Crediti può definire specifiche modalità operative, volte a mitigare il rischio di credito quali, ad esempio, la riduzione della percentuale di anticipo relativamente a crediti vantati nei confronti del debitore interessato, ovvero il contenimento dell'esposizione, sempre nei confronti del debitore interessato, entro un determinato limite massimo del fido complessivo concesso al cedente.
Qualora, invece, l'analisi sul merito creditizio del debitore dovesse fare emergere la sussistenza di fattori di significativa rischiosità, il Comitato Crediti provvede ad escludere i crediti ceduti vantati verso il debitore interessato da quelli oggetto di anticipazione.
In considerazione del fatto che la regolamentazione di settore (i.e. Circolare n. 288 del 3 aprile 2015) consente di intestare l'esposizione performing al debitore ceduto – anziché al cedente – qualora siano soddisfatti alcuni requisiti legali e operativi volti ad assicurare che il recupero delle esposizioni creditizie dipenda dai pagamenti effettuati dal debitore medesimo, anziché dalla solvibilità del cedente, il Comitato Crediti valuta l'opportunità di adottare tale approccio nel caso di operazioni che, nel complesso: (i) riguardano anticipazioni al cedente per un importo superiore a due milioni di euro ovvero (ii) nel caso in cui ritenga necessario rafforzare i presidi di monitoraggio del rapporto di cessione del credito, in virtù delle caratteristiche del portafoglio di "clienti-ceduti".
Al fine di verificare il soddisfacimento dei suddetti requisiti richiesti dalla normativa di vigilanza, Generalfinance ha previsto che, nel caso di scelta dell'approccio per "cliente-ceduto", sia compilata un'apposita "check list", sottoposta alla valutazione e all'approvazione del Comitato Crediti e conservata elettronicamente a corredo dell'istruttoria della posizione cedente. Specifici presidi sono definiti con riferimento all'operatività not notification, al fine di rispettare puntualmente quanto
Inoltre, sia con riferimento all'approccio per "debitore ceduto" che per quello relativo al "debitore cedente", Generalfinance si è dotata di procedure interne che consentono di accertare ex ante il deterioramento della situazione finanziaria del singolo debitore e la qualità dei crediti commerciali acquistati, nonché di adeguate procedure che permettono di poter gestire le anomalie che dovessero presentarsi nel corso del rapporto (es. gestione dei crediti anomali, azioni di recupero, etc.).
Gli organi deliberanti (CLO, Comitato Crediti e Consiglio di Amministrazione, a seconda dei casi) definiscono livelli minimi di copertura assicurativa associati al portafoglio debitori ceduti e durate massime dei crediti. In particolare, sono previste soglie minime di copertura assicurativa differenziate fra operazioni pro soluto e pro solvendo. Oltre determinate soglie previste dal Regolamento del Credito in materia di durata del credito o copertura assicurativa, le delibere possono essere assunte esclusivamente dagli organi superiori, sino al Consiglio di Amministrazione.
previsto nella Circolare 288.
In coerenza all'approccio definito dal principio contabile IFRS 9 per la classificazione delle attività finanziarie (il "Principio"), nonché in relazione alle modalità di determinazione del relativo fondo a copertura delle perdite, la Società prevede l'allocazione delle attività finanziarie in tre cluster denominati Stage, in relazione al livello di rischio di credito insito nello strumento.
Le rettifiche di valore sono conseguentemente definite come segue:

Ai fini della classificazione nei tre Stage, valgono le seguenti regole:
Il processo di allocazione in stage adottato dalla Società, con contestuale verifica delle condizioni inerenti al significativo incremento del rischio di credito, è caratterizzato anche da elementi di complessità e soggettività. In linea con i requisiti del Principio, la quantificazione del SICR deve fondarsi sulla variazione del rischio di default previsto per la vita attesa dell'attività finanziaria e non sulla variazione dell'ammontare di perdita attesa (ECL).
La Società ha scelto di misurare il significativo incremento del rischio di credito della controparte (cedente) con conseguente classificazione dell'esposizione in Stage 2 in relazione a taluni eventi (trigger) automatici per i quali viene valutata la condizione di scaduto, secondo la definizione del Regolamento Delegato (UE) n. 171/2018 sulla soglia di rilevanza delle obbligazioni creditizie in arretrato ai sensi dell'art. 178, par. 2, lettera d) CRR (RD) e discrezionali (basati sulla valutazione dello status della controparte, in particolare nei casi di accesso ad una procedura concorsuale da parte del cedente dopo l'erogazione del credito).
Qualora in relazione ad un'esposizione classificata in Stage 2, ad una successiva data di reporting vengano meno le condizioni per tale classificazione, la stessa verrà riclassificata dal Comitato Crediti in Stage 1.
Il Principio richiede che si utilizzino gli stessi criteri di trasferimento per trasferire un'esposizione dai diversi Stage. Ciò in riferimento anche al cosiddetto approccio simmetrico, che consente ad un'entità di rilevare una perdita attesa su un orizzonte temporale di 12 mesi per tutte le esposizioni classificate nello Stage 1, salvo modificare la rilevazione della perdita attesa lungo tutta la vita del credito una volta che il rischio di credito di tali esposizioni risulti essere aumentato in misura significativa dopo la rilevazione iniziale. L'IFRS 9 prevede pertanto la possibilità di allocare le attività finanziarie nello Stage 2 o nello Stage 3 e di riportare tali esposizioni nelle categorie iniziali qualora le valutazioni successive dimostrino che il rischio di credito è diminuito in misura significativa.
A questo proposito il Principio afferma che "se nel precedente esercizio un'entità ha valutato il fondo a copertura perdite dello strumento finanziario a un importo pari alle perdite attese lungo tutta la vita dello strumento, ma alla data di riferimento corrente del bilancio determina che il paragrafo 5.5.3 non è più soddisfatto, essa deve valutare il fondo a copertura perdite a un importo pari alle perdite attese su crediti nei 12 mesi successivi alla data di riferimento corrente del bilancio".
La Società ha implementato un modello contabile in linea con le previsioni dei principi contabili internazionali, al fine di calcolare i parametri di rischio sottostanti la determinazione della Expected Credit Loss (ECL): PD, LGD, EAD, a livello di singola esposizione.
Il Principio prevede che il calcolo delle perdite attese (ECL) deve riflettere:

Per la misurazione delle perdite attese, la Società dispone di un insieme di regole definite in coerenza con i requisiti declinati dallo standard contabile.
Per le esposizioni in Stage 1 e 2 vengono calcolate rispettivamente le perdite attese a 12 mesi e lifetime, in base allo stage assegnato all'esposizione, tenuto comunque conto della durata dello strumento finanziario.
A tal riguardo, l'approccio adottato è differenziato per tenere in debita considerazione il potenziale significativo incremento del rischio di credito associato ai crediti classificati nello Stage 2. Sulla scorta di tali considerazioni, tenendo in adeguata considerazione la breve durata (inferiore all'anno) dei crediti erogati dalla Società, alle posizioni classificate come Stage 1 si applica un fattore temporale che riproporziona l'esposizione sulla base della vita residua del credito, secondo la seguente formula:
$$EAD = Epsosizione \ast N/365$$
Dove N rappresenta il numero di giorni residui per la singola scadenza del credito (c.d. "riga pratica").
Nel caso di crediti classificati come Stage 1, operano in ogni caso i seguenti elementi:
Relativamente invece alle posizioni classificate in Stage 2, in considerazione dell'osservato incremento significativo del rischio di credito, si ritiene di non adoperare alcun riproporzionamento temporale dell'esposizione. Di fatto, si assume una durata temporale dell'esposizione di 12 mesi, coerente con l'orizzonte temporale della Probability of Default (PD).
Il calcolo delle perdite attese – con la connessa definizione dei parametri di rischio – viene aggiornato con cadenza mensile e comunque ad ogni data di reporting. In particolare, la perdita attesa rilevata è misurata tenendo in considerazione la specificità del portafoglio e del modello di business, ovvero delle politiche attive di mitigazione del rischio utilizzate nella gestione del portafoglio.
La ECL è pertanto calcolata secondo la seguente formula:
$$ECL = PD \, * \, LGD \, * \, EAD$$
"PD" rappresenta la probabilità di default considerando un orizzonte temporale pari ad 1 anno;
"LGD" rappresenta la perdita attesa nel caso di default;
"EAD" misura l'esposizione a default.
Considerato che i giorni medi di credito sono molto contenuti (mediamente inferiori ai 90 giorni), il diverso grado di rischio rilevato tra le posizioni classificate in Stage 2 rispetto alle posizioni in Stage 1 viene intercettato tramite l'utilizzo di un fattore temporale applicato alla EAD, aggiunto alla formula di calcolo, come specificato in precedenza.
Per quanto riguarda invece le esposizioni creditizie verso intermediari finanziari, si considera una ECL a 12 mesi (non avendo la società esposizioni oltre quelle a vista verso enti finanziari) pari alla EL media di un peer group di banche italiane, sulla base delle PD fornite da provider esterni (Bloomberg), tenuto conto di una LGD stimata pari a 10%.
La Probability of Default è misurata a livello di debitore ceduto; tale approccio è tra l'altro coerente con il business model della Società, che valuta la rischiosità delle controparti prioritariamente sulla base del portafoglio debitori ceduti.
L'approccio è altresì coerente con il disposto della normativa di Vigilanza che, al ricorrere di talune condizioni legali ed operative, consente l'intestazione del rischio sul debitore ceduto – in luogo del cedente – a fini prudenziali anche per l'operatività pro solvendo, che rappresenta il core business di Generalfinance.
La PD a 12 mesi è quella desunta dai rating forniti da provider esterni associata alle classi di rating che poi vengono ricondotte all'interno di una unica distribuzione di classi di rischio (mapping). L'individuazione e l'assegnazione del parametro di PD al debitore ceduto avviene secondo i seguenti step:

3) media delle PD associate ai rating disponibili per ogni ceduto alla data di riferimento del calcolo. Il risultato della media delle PD è la PD assegnata al debitore ceduto.
Tenuto conto dell'orizzonte temporale di stima della PD, ovvero 12 mesi, si ritiene ragionevole procedere alla considerazione del rating di ogni debitore ceduto su base annuale. Laddove il rating sia stato validato oltre i 12 mesi precedenti, lo stesso viene scartato dal sistema e la posizione viene trattata come "unrated".
Relativamente alla stima della PD lifetime da utilizzare ai fini del calcolo della ECL per i crediti classificati come Stage 2, sono stati tenuti in considerazione i seguenti elementi:
La proxy della PD lifetime è la PD 12 mesi individuata secondo le logiche precedentemente riportate.
Per quanto riguarda le controparti per le quali non è possibile individuare alcun rating fornito dai provider esterni, viene utilizzata quale proxy di PD, la PD media ponderata del portafoglio crediti. Tale PD viene aggiornata periodicamente (almeno con cadenza annuale) al fine di riflettere nel calcolo le ultime informazioni disponibili sul portafoglio.
Relativamente alle casistiche riguardanti "anticipo crediti futuri", è previsto un trattamento specifico per il calcolo della ECL. In particolare, nei casi in cui il valore nominale dei crediti ceduti in pro solvendo:
Qualora il debitore ceduto sia una Pubblica Amministrazione (es: Agenzia delle Entrate, Ministeri o altri enti pubblici dell'Amministrazione Centrale), la PD utilizzata è quella fornita da Bloomberg relativamente alla Repubblica Italiana alla data di riferimento.
Infine, nel caso di una posizione pro soluto in relazione alla quale il credito verso il debitore ceduto sia integralmente fronteggiato dal ciclo attivo in cui lo stesso soggetto è cedente (situazione associabile ad un reverse factoring), è previsto uno specifico trattamento a fini di calcolo della ECL. In particolare, la PD relativa a quel debitore ceduto sarà pari alla media ponderata per l'esposizione della PD del portafoglio dei debitori ceduti relativi ai crediti commerciali acquistati dal cedente.
Per la definizione del parametro di Loss Given Default (LGD) da utilizzare, è stato tenuto in debita considerazione il business model della Società che consente, su cessioni pro solvendo dei crediti già sorti, di poter recuperare la posizione creditoria sia dal ceduto che dal cedente. In tal senso, si ritiene ragionevole utilizzare approcci diversi, per portafoglio pro soluto, portafoglio pro solvendo e portafoglio anticipo crediti futuri, al fine di incorporare una differente stima della perdita, coerentemente con i) la gestione del portafoglio; ii) la specificità del business "factoring"; iii) le politiche di mitigazione del rischio che vengono utilizzate dalla Società.
Nel caso in cui il debitore ceduto sia una Pubblica Amministrazione (es: Agenzia delle Entrate, Ministeri o altri enti pubblici dell'Amministrazione Centrale) la LGD, in mancanza di informazioni e dati storici sul default di tali enti, è prevista pari al 5%. In riferimento alle anticipazioni su crediti futuri, la relativa LGD è prudenzialmente assunta pari alla LGD regolamentare dei modelli IRB – Foundation (45%).
In riferimento alle posizioni in Stage 3, la policy prevede accantonamenti analitici rispettando dei livelli minimi di accantonamento crescenti per le posizioni scadute, inadempienze probabili e sofferenze.
L'Exposure at Default (EAD) alla data di riferimento consiste nel valore contabile al costo ammortizzato. Più nello specifico, l'EAD per le operazioni di factoring risulta pari all'esposizione (erogato non ancora incassato, al netto di eventuali quote non anticipate già incassate e non ancora retrocesse al cedente) alla data di reporting.
Il principio IFRS 9 richiede l'inclusione di elementi forward-looking nelle stime di perdita attesa, in modo che queste siano idonee a rappresentare le condizioni macroeconomiche previste per il futuro. L'inclusione di informazioni forward-looking

nella stima della perdita attesa lifetime è quindi fondamentale per una corretta implementazione dell'IFRS 9. Tuttavia, in considerazione dell'approccio adottato per la stima della ECL si rilevano i seguenti elementi:
Il write-off costituisce un evento che dà luogo a una cancellazione contabile, integrale o parziale, quando non si hanno più ragionevoli aspettative di recuperare, in tutto o in parte, l'attività finanziaria.
Il Principio configura la svalutazione del valore contabile lordo di un'attività finanziaria conseguente alla ragionevole aspettativa di mancato recupero come un caso di eliminazione contabile. Il write-off può riguardare l'intero ammontare di un'attività finanziaria o una parte di essa e corrisponde allo storno delle rettifiche di valore complessive, in contropartita del valore lordo dell'attività finanziaria e, per la parte eccedente l'importo delle rettifiche di valore complessive, alla perdita di valore dell'attività finanziaria rilevata direttamente a conto economico.
Se la Società ha ragionevoli aspettative di recuperare il credito, quest'ultimo può essere mantenuto in bilancio (credito vivo) senza effettuare un write-off e, in tutti casi in cui ci sia una perdita attesa, dovrà essere effettuato un congruo accantonamento atto a coprire il possibile mancato recupero integrale.
In caso contrario, se la Società non ha ragionevoli aspettative di recuperarlo, in tutto o in parte, deve essere effettuato il write-off, con l'effetto di spostare il credito stesso o parte di esso dall'attivo di Bilancio a conti di evidenza dedicati.
L'ammontare dei write-off operati nell'esercizio di riferimento che eccede l'importo delle rettifiche complessive operate nei precedenti esercizi (e che quindi è iscritto come perdita direttamente a conto economico) viene incluso nelle rettifiche di valore.
Gli eventuali recuperi da incasso successivi al write-off, invece, sono rilevati a conto economico tra le riprese di valore conseguentemente al miglioramento del merito creditizio del debitore ed ai recuperi delle attività precedentemente svalutate.
Operativamente, le delibere di write-off vengono assunte dal Comitato Crediti su proposta della Direzione Crediti, una volta venute meno le ragionevoli aspettative di recupero, anche legale, dell'esposizione. In ogni caso, il termine massimo per il mantenimento dell'esposizione in bilancio è di 2 anni. Oltre tale termine, l'esposizione deve essere oggetto di integrale writeoff contabile.
Generalfinance ha sottoscritto con Allianz Trade (già Euler Hermes S.A.) due polizze di assicurazione contro i rischi d'insolvenza dei soggetti cedenti i crediti commerciali e/o dei relativi debitori ceduti acquisiti dalla Società nel contesto delle operazioni di factoring (le "Polizze").
Al fine di poter migliorare la rappresentazione informativa delle attività di rischio ponderate relative all'attività caratteristica, la Società utilizza le Polizze quali strumenti di attenuazione del rischio di credito anche a fini prudenziali per la gestione del rischio di credito (Credit Risk Management, "CRM"), in conformità a quanto previsto dal CRR e dalla Circ. 288/2015. Tale utilizzo avviene nel contesto di una partnership strategica di lungo termine con la compagnia che ha l'obiettivo primario di supportare le strutture interne nell'attività di valutazione del rischio, grazie all'enorme patrimonio informativo, a livello mondiale, che può vantare sui debitori ceduti. Per Generalfinance, la compagnia è vista dunque come un partner di business, più che un puro "fornitore" di protezione, il che rende il contratto assicurativo particolarmente efficace nella gestione ordinaria dell'attività e performante dal punto di vista del rapporto "sinistri su premi".
Per effetto del riconoscimento delle Polizze a fini di CRM, la Società si trova ad avere una c.d. "grande esposizione" nei confronti del garante Allianz Trade. L'esposizione complessiva nei confronti di Allianz Trade, pertanto, deve rispettare i requisiti previsti dal CRR e, in particolare, non eccedere il 25% del capitale ammissibile della Società, così limitando a tale importo gli effetti massimi di protezione riconoscibili a fini prudenziali.

In tale contesto, gli impatti derivanti dal riconoscimento delle Polizze a fini prudenziali – in termini di minori attività di rischio ponderate – sono calcolati sulla base dell'esposizione massima verso Allianz Trade, soggetto attualmente ponderato al 20% in base al proprio rating; in sostanza, Generalfinance calcola trimestralmente il rapporto fra il limite dei grandi rischi e il totale dell'esposizione assicurata da Allianz Trade. Tale percentuale viene quindi applicata sul rischio assicurato di ogni esposizione, ripartendo in tal modo il beneficio assicurativo proporzionalmente su tutte le esposizioni garantite.
Nel seguito si sintetizzano le attività poste in essere da Generalfinance e definite nella specifica policy aziendale al fine di verificare nel continuo l'ammissibilità delle polizze assicurative ai fini di CRM e di conseguenza riconoscerne l'effetto nel calcolo dei requisiti patrimoniali.
Il processo di gestione della garanzia ai fini CRM si articola nelle sottofasi di seguito descritte:
Infine, a fronte di specifiche esposizioni creditizie, sono state acquisite garanzie eligible a fini di CRM fornite da SACE S.p.A.. La valutazione di eleggibilità delle predette garanzie anche a fini di calcolo dei requisiti patrimoniali è supportata anche da un parere di un primario studio legale, oltre che dalle analisi delle competenti strutture interne.
Ai fini del metodo Standardizzato, per determinare il fattore di ponderazione del rischio di un'esposizione, il regolatore prevede l'utilizzo della valutazione esterna del merito di credito solo se emessa, o avallata, da un'agenzia esterna di valutazione del merito di credito (External Credit Assessment Institution "ECAI").
L'elenco delle ECAI autorizzate viene periodicamente pubblicato sul sito web dell'ABE e recepito dalla Banca d'Italia. Le norme tecniche in merito all'associazione tra le valutazioni del rischio di credito e le classi di merito di credito delle ECAI sono identificate nel Regolamento di esecuzione (UE) 2016/1799, in conformità all'articolo 1361, paragrafi 1 e 3, del Regolamento (UE) n. 575/2013.

Coerentemente con la normativa citata, Generalfinance si avvale di "Cerved Rating Agency" e di "Modefinance" quali agenzie di rating esterne (c.d. "ECAI") per il calcolo delle RWA relative alle esposizioni verso imprese, con specifico riferimento a quelle controparti (italiane ed estere, rispettivamente) che hanno, alla data di segnalazione, esposizione superiore ad euro 100.000, nell'ambito del rapporto di factoring (pro soluto o pro solvendo, con intestazione del rischio sul debitore ceduto) con un Massimo Erogabile accordato superiore a 2 milioni di euro.
La Società si è dotata di procedure interne che consentono di accertare ex ante il deterioramento della situazione finanziaria del singolo debitore e la qualità dei crediti commerciali acquistati, nonché di adeguate procedure che permettono di poter gestire le anomalie che dovessero presentarsi nel corso del rapporto (es. gestione degli insoluti, azioni di recupero, etc.).
L'intero processo di business è omogeneo per le tipologie di clientela e viene attuato da tutte le funzioni aziendali. Esso si sviluppa – come richiamato in precedenza – lungo le seguenti fasi principali: (i) acquisizione della clientela; (ii) istruttoria (valutazione del cliente/cedente, valutazione del debitore, valutazione dei garanti); (iii) delibera del Comitato Crediti; (iv) formalizzazione e attivazione del rapporto di anticipazione; (v) monitoraggio e gestione rapporti in essere, fidi e garanzie.
La Società esegue periodici controlli – tipicamente su base giornaliera – per verificare l'insorgenza, sia tra i cedenti che tra i debitori, di posizioni insolute che possano generare particolari criticità e al fine di adottare tempestivamente le opportune determinazioni, qualora si riscontrassero motivi di allarme o criticità. Inoltre, sulla base del flusso acquisito dal sistema Home Banking e delle eventuali informazioni ottenute da altre fonti aziendali o esterne, sono puntualmente e tempestivamente registrati tutti i mancati pagamenti ed è effettuato un continuo monitoraggio del rischio di credito.
Riferendosi allo specifico rischio derivante da ritardo o mancato incasso dei crediti, la metodologia operativa sviluppata permette a Generalfinance di ottenere una serie di importanti protezioni per la propria esposizione. Infatti, in forza del contratto di cessione del credito, la Società ha la possibilità di rivalersi sul debitore ceduto e nel caso di cessione pro solvendo, anche sul cedente.
Lo Stage 3 racchiude tutte le esposizioni con oggettiva evidenza di impairment, pertanto tutte le esposizioni in stato deteriorato: crediti scaduti, inadempienze probabili e sofferenze.
Per quanto riguarda la classificazione nei tre stadi evidenziati, si fa presente che:
La classificazione a inadempienza probabile/sofferenza viene sempre deliberata dal Comitato Crediti su proposta della Direzione Crediti. Venendo meno i presupposti, il medesimo Comitato delibera l'eventuale riclassificazione dell'esposizione da inadempienza probabile o sofferenza.
Il Principio prevede che l'entità rilevi un fondo a copertura perdite per perdite attese su crediti riguardanti attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulle altre componenti reddituali (FVOCI), crediti impliciti nei contratti di leasing, attività derivanti da contratto o impegni all'erogazione di finanziamenti e contratti di garanzia finanziaria ai quali si applicano le disposizioni in materia di riduzione di valore.
L'EAD alla data di riferimento consiste nel valore contabile al costo ammortizzato al netto della garanzia assicurativa che assiste il credito, eccetto per la componente di impegno all'erogazione del credito, per cui l'esposizione è il valore fuori bilancio ponderato per il fattore di conversione creditizia (CCF) stimato dalla Società. Si precisa, a tale riguardo, che la Società non ha in essere impegni ad erogare fondi; pertanto, l'EAD risulta pari all'esposizione (erogato non ancora incassato al netto di eventuali quote non anticipate già incassate e non ancora retrocesse al cedente) al netto della garanzia assicurativa alla data di reporting.

Il Principio prevede inoltre che l'entità valuti le perdite attese su crediti dello strumento finanziario in modo che rifletta:
a) un importo obiettivo e ponderato in base alle probabilità, determinato valutando una gamma di possibili risultati;
b) il valore temporale del denaro; e
c) informazioni ragionevoli e dimostrabili che sono disponibili senza eccessivi costi o sforzi alla data di riferimento del bilancio su eventi passati, condizioni attuali e previsioni delle condizioni economiche future.
Per un'attività finanziaria deteriorata alla data di riferimento del bilancio, che non è un'attività finanziaria deteriorata acquistata od originata, l'entità deve valutare le perdite attese su crediti come la differenza tra il valore contabile lordo dell'attività e il valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati attualizzati al tasso di interesse effettivo originario dell'attività finanziaria. Le rettifiche sono rilevate come utile o perdita per riduzione di valore nel conto economico.
Per quanto riguarda le inadempienze probabili e le sofferenze, il valore degli accantonamenti è sempre stabilito con delibera del Comitato Crediti, su proposta della Direzione Crediti, all'atto della classificazione in detti stati amministrativi.
La policy aziendale prevede peraltro soglie minime di accantonamento crescenti per quanto riguarda le posizioni classificate a scaduto, inadempienza probabile o sofferenza.
Sotto il profilo della gestione del rischio di credito, l'Ufficio Risk Management si occupa del controllo di secondo livello mediante il monitoraggio nel continuo delle esposizioni creditizie individuando posizioni potenzialmente problematiche ed il relativo livello di accantonamenti. L'Ufficio Risk Management svolge le proprie attività di verifica sulla base di flussi informativi provenienti dalle funzioni aziendali, illustrando periodicamente al Consiglio di Amministrazione l'andamento del rischio di credito.

| Portafogli/Qualità | Sofferenze | Inadempienze probabili |
Esposizioni scadute deteriorate |
Esposizioni scadute non deteriorate |
Altre esposizioni non deteriorate |
Totale |
|---|---|---|---|---|---|---|
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 3.440.014 | 4.822.025 | 1.243.062 | 15.413.511 | 591.923.003 | 616.841.618 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | - | - | - | - |
| 3. Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | - | - |
| 4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
- | - | - | - | 7.914.542 | 7.914.542 |
| 5. Attività finanziarie in corso di dismissione | - | - | - | - | - | - |
| Totale 30/06/2025 | 3.440.014 | 4.822.025 | 1.243.062 | 15.413.511 | 599.837.545 | 624.756.160 |
| Totale 31/12/2024 | 1.353.699 | 2.441.726 | 229.084 | 15.447.585 | 595.473.445 | 614.945.539 |

6.1 Esposizioni creditizie e fuori bilancio verso banche e società finanziarie: valori lordi e netti
| Esposizione lorda | Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi |
Esposizione netta |
Write-off parziali complessivi |
|||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologie esposizioni/Valori | Primo stadio | Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
||||
| A. Esposizioni creditizie per cassa | ||||||||||||
| A.1 A vista | 95.290.854 | 95.290.854 | - | - | - | 953 | 953 | - | - | - | 95.289.901 | - |
| a) Deteriorate | X | X | - | - | - | X | X | - | - | - | - | - |
| b) Non deteriorate | 95.290.854 | 95.290.854 | - | X | - | 953 | 953 | - | X | - | 95.289.901 | - |
| A.2 Altre | 5.010.872 | 5.010.872 | - | - | - | 3.656 | 3.656 | - | - | - | 5.007.216 | - |
| a) Sofferenze |
X | X | - | - | - | X | X | - | - | - | - | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
X | X | - | - | - | X | X | - | - | - | - | - |
| b) Inadempienze probabili |
X | X | - | - | - | X | X | - | - | - | - | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
X | X | - | - | - | X | X | - | - | - | - | - |
| c) Esposizioni scadute deteriorate |
X | X | - | - | - | X | X | - | - | - | - | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
X | X | - | - | - | X | X | - | - | - | - | - |
| d) Esposizioni scadute non deteriorate |
- | - | - | X | - | - | - | - | X | - | - | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
- | - | - | X | - | - | - | - | X | - | - | - |
| e) Altre esposizioni non deteriorate |
5.010.872 | 5.010.872 | - | X | - | 3.656 | 3.656 | - | X | - | 5.007.216 | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
- | - | - | X | - | - | - | - | X | - | - | - |
| TOTALE (A) | 100.301.726 | 100.301.726 | - | - | - | 4.609 | 4.609 | - | - | - | 100.297.117 | - |
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio |
||||||||||||
| a) Deteriorate | X | X | - | - | - | X | X | - | - | - | - | - |
| b) Non deteriorate | - | - | - | X | - | - | - | - | X | - | - | - |
| TOTALE (B) | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| TOTALE (A+B) | 100.301.726 | 100.301.726 | - | - | - | 4.609 | 4.609 | - | - | - | 100.297.117 | - |

| Esposizione lorda | Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi |
Esposizione netta |
Write-off parziali complessivi |
|||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologie esposizioni/Valori | Primo stadio | Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
||||
| A. Esposizioni creditizie per cassa | ||||||||||||
| a) Sofferenze |
5.055.932 | X | - | 5.055.932 | - | 1.615.918 | X | - | 1.615.918 | - | 3.440.014 | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
- | X | - | - | - | - | X | - | - | - | - | - |
| b) Inadempienze probabili |
5.602.451 | X | - | 5.602.451 | - | 780.426 | X | - | 780.426 | - | 4.822.025 | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
- | X | - | - | - | - | X | - | - | - | - | - |
| c) Esposizioni scadute deteriorate |
1.381.202 | X | - | 1.381.202 | - | 138.140 | X | - | 138.140 | - | 1.243.062 | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
- | X | - | - | - | - | X | - | - | - | - | - |
| d) Esposizioni scadute non deteriorate |
15.786.663 | 14.431.733 | 1.354.930 | X | - | 373.153 | 296.795 | 76.357 | X | - | 15.413.511 | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
- | - | - | X | - | - | - | - | X | - | - | - |
| e) Altre esposizioni non deteriorate |
588.633.085 | 572.698.064 | 15.935.021 | X | - | 1.717.294 | 1.452.523 | 264.771 | X | - | 586.915.790 | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
- | - | - | X | - | - | - | - | X | - | - | - |
| TOTALE (A) | 616.459.333 | 587.129.797 | 17.289.951 | 12.039.585 | - | 4.624.931 | 1.749.318 | 341.129 | 2.534.484 | - | 611.834.402 | - |
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio |
||||||||||||
| a) Deteriorate | - | X | - | - | - | - | X | - | - | - | - | - |
| b) Non deteriorate | - | - | - | X | - | - | - | - | X | - | - | - |
| TOTALE (B) | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| TOTALE (A+B) | 616.459.333 | 587.129.797 | 17.289.951 | 12.039.585 | - | 4.624.931 | 1.749.318 | 341.129 | 2.534.484 | - | 611.834.402 | - |

| 9.3 Grandi Esposizioni | |
|---|---|
| (valori in unità di Euro) | 30/06/2025 |
| a) valore di bilancio | 280.694.807 |
| b) valore ponderato | 97.898.293 |
| c) numero | 14 |
La tabella evidenzia l'ammontare ed il numero delle controparti con esposizione ponderata, secondo le regole previste dalla disciplina di Vigilanza prudenziale, maggiore del 10% del capitale ammissibile.
I rischi nei confronti di singoli clienti del medesimo intermediario sono considerati unitariamente qualora tra i clienti stessi sussistano connessioni di carattere giuridico o economico.
L'ammontare è la somma delle attività di rischio per cassa e delle operazioni fuori bilancio nei confronti di un cliente.
Generalfinance adotta, ai fini della misurazione del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito, l'approccio standardizzato previsto dalla normativa prudenziale, tenuto conto dell'eventuale quota di esposizione garantita da polizze assicurative sui crediti eligible a fini di CRM. La Società si avvale inoltre di Cerved Rating Agency e Modefinance quali agenzie di rating esterne (c.d. ECAI) per il calcolo delle RWA relative alle esposizioni verso imprese, con specifico riferimento a quelle controparti (rispettivamente, italiane ed estere) che hanno, alla data di segnalazione, esposizione superiore ad Euro 100.000, nell'ambito del rapporto di factoring (pro soluto o pro solvendo, con intestazione del rischio sul debitore ceduto) con un Massimo Erogabile accordato superiore a 2 milioni di Euro.
Non si evidenziano altri aspetti di natura quantitativa degni di menzione nella presente sezione.
3.2.1 Rischio di tasso di interesse Informazioni di natura qualitativa
Il rischio di tasso di interesse è causato dalle differenze nelle scadenze e nei tempi di riprezzamento del tasso di interesse delle attività e delle passività. In presenza di tali differenze, fluttuazioni dei tassi di interesse possono determinare sia una variazione del margine di interesse atteso, sia una variazione del valore delle attività e delle passività e quindi del valore del patrimonio netto.
L'operatività di Generalfinance è concentrata nel breve termine; i finanziamenti concessi sono di tipo autoliquidante ed hanno una vita residua breve, direttamente connessa ai tempi di incasso dei crediti commerciali ceduti.
Inoltre, larga parte delle poste dell'attivo e del passivo sono a tasso variabile, con una immunizzazione naturale rispetto a fluttuazioni dei tassi di mercato.
Tali caratteristiche determinano una mitigazione notevole dell'esposizione al rischio di tasso di interesse.
Informazioni di natura qualitativa
L'ente finanziario non assume, di norma, rischi di oscillazione di prezzo.
L'ente finanziario non assume, di norma, rischi di cambio.

In relazione al rischio operativo, inteso come il rischio di perdite derivanti da disfunzioni a livello di procedure, personale e sistemi interni, oppure da eventi esogeni, la Società è costantemente impegnata nell'attività di implementazione dei processi e dei controlli – segnatamente per quanto riguarda la piattaforma informatica proprietaria - al fine di migliorare il presidio dei rischi operativi.
Generalfinance è esposta ai rischi tipicamente collegati con l'operatività che includono, tra l'altro, rischi connessi all'interruzione e/o al malfunzionamento dei servizi (compresi quelli di natura informatica), ad errori, omissioni e ritardi nei servizi offerti, così come al mancato rispetto delle procedure relative alla gestione dei rischi stessi.
La Società è pertanto esposta a molteplici tipi di rischio operativo: (i) rischio di frode da parte di dipendenti e di soggetti esterni, (ii) rischio di operazioni non autorizzate e/o di errori operativi; (iii) rischi connessi alla mancata conservazione della documentazione relativa alle operazioni; (iv) rischi connessi all'inadeguatezza o al non corretto funzionamento delle procedure aziendali relative all'identificazione, monitoraggio e gestione dei rischi aziendali; (v) errori e/o ritardi nella prestazione dei servizi offerti; (vi) rischio di sanzioni derivanti da violazione delle normative applicabili alla Società; (vii) rischi connessi al mancato e/o non corretto funzionamento dei sistemi informatici; (viii) rischi connessi a danni provocati a beni materiali derivanti da eventi atmosferici o catastrofi naturali.
Per il monitoraggio del rischio operativo, la Società è dotata dei seguenti presidi:
In relazione all'operatività della Società, una fattispecie significativa di rischio operativo è rappresentata dal rischio legale. Al riguardo, a mitigazione delle potenziali perdite economiche conseguenti ai procedimenti giudiziari pendenti nei confronti della Società, è effettuato un accantonamento in bilancio in misura congrua e coerente con i principi contabili internazionali. A fronte delle richieste ricevute, la Società apposta congrui accantonamenti a bilancio in base alla definizione degli importi potenzialmente a rischio, alla valutazione della rischiosità effettuata in funzione del grado di effettiva "probabilità" di soccombenza, così come definito dal principio contabile IAS 37 e tenendo conto della più consolidata giurisprudenza in merito.
In particolare, l'ammontare dell'accantonamento è stimato in base a molteplici elementi di giudizio concernenti principalmente la previsione sull'esito della causa e, in particolare, la probabilità di soccombenza nel giudizio con condanna della Società e gli elementi di quantificazione dell'importo che in caso di soccombenza la Società potrebbe essere tenuta a corrispondere alla controparte.
La previsione sull'esito della causa (rischio di soccombenza) tiene conto, per ogni singola causa, degli aspetti di diritto dedotti in giudizio, valutati alla luce dell'orientamento giurisprudenziale, delle prove in concreto emerse in corso di causa e dell'andamento del processo, oltre che dell'esito del giudizio, nonché dell'esperienza passata e di ogni altro elemento utile, inclusi i pareri di esperti, che permettano di tenere in adeguato conto il prevedibile evolversi del contenzioso.
L'ammontare dell'importo dovuto in caso di soccombenza è espresso in valore assoluto e riporta il valore stimato in base alle risultanze processuali, tenendo conto dell'importo richiesto dalla controparte, della stima tecnica effettuata internamente sulla base dei riscontri contabili e/o emersi nel corso del giudizio e, in particolare, dell'importo accertato dalla consulenza tecnica d'ufficio - ove disposta - nonché degli interessi legali, calcolati sul capitale fin dalla notifica dell'atto introduttivo, oltre alle spese eventualmente dovute per la soccombenza. Nei casi in cui non sia possibile determinare una stima attendibile (mancata quantificazione delle richieste risarcitorie da parte del ricorrente, presenza di incertezze di diritto e di fatto che rendono inattendibile qualunque stima) non vengono effettuati accantonamenti fintanto che persiste l'impossibilità di prevedere gli esiti del giudizio e stimare in modo attendibile l'entità dell'eventuale perdita.

Ai fini della misurazione del rischio operativo, Generalfinance adotta il metodo base proposto dall'Autorità di Vigilanza. Il requisito patrimoniale a fronte del rischio operativo è pari al 15% della media degli indicatori rilevanti relativi agli esercizi 2021-2023 ai sensi dell'art. 316 del regolamento (UE) n.575/2013.
Il rischio di liquidità misura il rischio che la Società non sia in grado di adempiere alle proprie obbligazioni alla loro scadenza. Il mancato pagamento può essere causato dall'incapacità di reperire i fondi necessari (funding liquidity risk) oppure da limiti allo smobilizzo di alcuni asset (market liquidity risk). Rientra nel calcolo del rischio di liquidità anche il rischio di far fronte alle proprie scadenze di pagamento a costi fuori mercato, sostenendo cioè un costo della provvista elevato oppure, addirittura incorrere in perdite in conto capitale. Con riferimento specifico all'operatività di Generalfinance risulta rilevante il funding liquidity risk.
La valutazione del rischio avviene attraverso la predisposizione di una maturity ladder (predisposta a cadenza sia giornaliera, sia mensile) che modellizza le entrate future (che, per la Società, si identificano sostanzialmente con l'incasso dei crediti ceduti dai clienti, più l'accensione di nuovi finanziamenti e i cash flow generati dalla redditività del core business) e le uscite di cassa previste (principalmente: erogazioni di crediti, pagamento di fornitori, rimborsi di finanziamenti, pagamento di dividendi e imposte), determinando gli sbilanci positivi e negativi relativi agli orizzonti temporali definiti e raffrontando gli sbilanci stessi con l'ammontare delle riserve di liquidità (disponibilità sui conti correnti bancari e affidamenti o linee di credito o altri strumenti di funding non utilizzati).
Il rischio di liquidità viene dunque presidiato in funzione delle dinamiche dei flussi di liquidità prospettici, generati dalle attese di erogazioni e dalle necessità finanziarie coperte con utilizzo delle linee disponibili e con il cash flow generato dalla gestione caratteristica. La struttura di funding garantisce un equilibrio strutturale adeguato, beneficiando di linee di credito e strumenti di finanziamento diversificati, in parte committed; in particolare:
La Società adotta una attenta politica di acquisizione dei crediti, che ha storicamente garantito una durata dell'attivo (crediti verso clientela) contenuta (circa 82 giorni nel primo semestre 2025) e una bassa stagionalità del turnover, elementi che contribuiscono a ridurre le esigenze di funding; oltre a ciò, il costante monitoraggio delle scadenze e l'efficace collection del credito consentono importanti benefici sul profilo di liquidità strutturale, riducendone i fabbisogni complessivi.
Infine, la Società ha definito un Contingency Funding Plan che consente di monitorare il rischio di liquidità su base giornaliera ed eventualmente di attivare prontamente iniziative sul fronte del funding, laddove i livelli di liquidità scendessero al di sotto dei livelli minimi stabiliti, tenuto anche conto del contesto esterno di mercato.
Nel primo semestre 2025 l'utile si è quantificato in euro 12.320.367 portando il patrimonio netto a euro 81.978.393.
Generalfinance è tenuta al rispetto dei requisiti patrimoniali minimi obbligatori, ai sensi della normativa prudenziale, con riferimento al rischio di credito e al rischio operativo. Il rischio di mercato, secondo la definizione fornita dalla normativa prudenziale, non è presente nell'attività di Generalfinance, poiché la Società non detiene un portafoglio di negoziazione di vigilanza. Il rischio non rileva quindi ai fini della determinazione dei requisiti minimi obbligatori.
Anche il rischio di cambio, secondo la definizione fornita dalla normativa prudenziale, non è rilevante nell'attività di Generalfinance in quanto attivo e passivo sono integralmente denominati in euro.

La Società svolge una costante analisi dell'assorbimento patrimoniale a fronte del rischio di credito e al rischio operativo. Le modalità di controllo del rischio di credito e la relativa reportistica di supporto sono descritti nelle procedure operative aziendali in materia di:
La presenza dei requisiti operativi strumentali alla traslazione del rischio sul debitore nell'ambito di esposizioni pro solvendo o pro soluto non iscritto è garantita dalle procedure definite in ambito crediti.
Il presidio del rischio operativo è affidato principalmente alle unità organizzative (controlli di linea), alla funzione di risk management (controlli di secondo livello) e alla funzione internal audit (controlli di terzo livello).
| Voci/Valori | Totale 30/06/2025 | Totale 31/12/2024 |
|---|---|---|
| 1. Capitale | 4.202.329 | 4.202.329 |
| 2. Sovrapprezzi di emissione | 25.419.745 | 25.419.745 |
| 3. Riserve | 39.848.868 | 29.236.823 |
| - di utili |
39.848.868 | 29.236.823 |
| a) legale |
840.465 | 840.465 |
| b) statutaria |
- | - |
| c) azioni proprie |
- | - |
| d) altre |
39.008.403 | 28.396.358 |
| - altre |
- | - |
| 4. (Azioni proprie) | - | - |
| 5. Riserve da valutazione | 187.085 | 129.856 |
| - Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - |
| - Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - |
| - Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - |
| - Attività materiali |
- | - |
| - Attività immateriali |
- | - |
| - Copertura di investimenti esteri |
- | - |
| - Copertura dei flussi finanziari |
- | - |
| - Strumenti di copertura (elementi non designati) |
- | - |
| - Differenze di cambio |
- | - |
| - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione |
- | - |
| - Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del merito creditizio) |
- | - |
| - Leggi speciali di rivalutazione |
- | - |
| - Utili/perdite attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti |
187.085 | 129.856 |
| - Quota delle riserve da valutazione relative a partecipazioni valutate al patrimonio netto |
- | - |
| 6. Strumenti di capitale | - | - |
| 7. Utile (perdita) d'esercizio | 12.320.367 | 21.099.149 |
| Totale | 81.978.393 | 80.087.902 |

4.2.1 - Fondi propri
4.2.1.rmazioni di natura qualitativa
Si precisa che - ai sensi dell'articolo 26, paragrafo 2, del Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento Europeo (il "CRR") – nel Patrimonio di base sono inclusi gli utili netti risultanti dal bilancio di esercizio 2024, al netto dei dividendi attesi. Ai fini di quanto sopra, si fa presente che:
gli utili sono stati verificati da soggetti indipendenti dall'ente che sono responsabili della revisione dei conti dell'ente stesso, come richiesto dall'articolo 26, paragrafo 2, del CRR;
gli utili sono stati valutati in conformità ai principi stabiliti dalla disciplina contabile applicabile;
Dal patrimonio di base inoltre è dedotto l'importo riferito al cosiddetto "Quick Fix" con cui si è determinato il valore delle attività sotto forma di software da dedurre dagli elementi del capitale primario di classe 1 e l'importo riferito alle immobilizzazioni immateriali in corso.
Nel Patrimonio supplementare (TIER 2) sono compresi i titoli obbligazionari subordinati che la Società ha emesso nel corso del 2021 al netto della quota di ammortamento calcolata come previsto dall'art. 64 dal CRR (Regolamento UE 575/2013).
| Totale 30/06/2025 | Totale 31/12/2024 | |
|---|---|---|
| A. Patrimonio di base prima dell'applicazione dei filtri prudenziali | 80.145.131 | 72.567.333 |
| B. Filtri prudenziali del patrimonio base | - | |
| B.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) | - | |
| B.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) | - | |
| C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A + B) | 80.145.131 | 72.567.333 |
| D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base | 12.302.202 | 8.489.416 |
| E. Totale patrimonio di base (TIER 1) (C - D) | 67.842.929 | 64.077.917 |
| F. Patrimonio supplementare prima dell'applicazione dei filtri prudenziali |
12.500.000 | 12.500.000 |
| G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare | - | - |
| G.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) | - | - |
| G.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) | - | - |
| H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F + G) |
12.500.000 | 12.500.000 |
| I. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare | 8.244.797 | 7.005.750 |
| L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H – I) | 4.255.203 | 5.494.250 |
| M. Elementi da dedurre dal totale patrimonio di base e supplementare |
- | - |
| N. Patrimonio di vigilanza (E + L - M) | 72.098.132 | 69.572.167 |
Generalfinance valuta l'adeguatezza dei fondi propri a sostegno delle attività correnti e prospettiche, coerentemente con la propria policy di contenimento del rischio.
Nel contesto del processo ICAAP, Generalfinance definisce le componenti del capitale complessivo (componenti patrimoniali a copertura del capitale interno, ossia del fabbisogno di capitale relativo ad un determinato rischio) sulla base della metodologia prudenziale. Le componenti del capitale complessivo coincidono quindi con le poste del patrimonio netto e con quelle dei fondi propri.
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La Società misura le seguenti tipologie di rischio: di credito, operativo, di concentrazione, di tasso di interesse sul portafoglio bancario, di liquidità. A fronte delle prime quattro tipologie, la Società determina il capitale interno necessario per la copertura dei rischi generati dalle attività correnti e prospettiche. I rischi di primo pilastro sono misurati con criteri analoghi a quelli utilizzati per la determinazione dei requisiti prudenziali minimi obbligatori e, in particolare, il metodo standardizzato per il rischio di credito e il metodo base per il rischio operativo. Con riferimento ai rischi di secondo pilastro, Generalfinance utilizza i seguenti strumenti di misurazione quantitativa proposti nella Circolare di Banca d'Italia n. 288/15:
Gli altri rischi di secondo pilastro sono oggetto di valutazione qualitativa.
| Categorie/Valori | Importi non ponderati | Importi ponderati/requisiti | ||
|---|---|---|---|---|
| 30/06/2025 | 31/12/2024 | 30/06/2025 | 31/12/2024 | |
| A. ATTIVITA' DI RISCHIO | - | - | - | - |
| A.1 Rischio di credito e di controparte | 752.277.994 | 777.359.272 | 454.864.039 | 461.975.860 |
| B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA | - | - | - | |
| B.1 Rischio di credito e di controparte | - | - | 36.389.123 | 36.958.068 |
| B.2 Rischio per la prestazione dei servizi di pagamento | - | - | - | - |
| B.3 Requisito a fronte dell'emissione di moneta elettronica |
- | - | - | - |
| B.4 Requisiti prudenziali specifici | - | - | 5.908.657 | 5.908.657 |
| B.5 Totale requisiti prudenziali | - | - | 42.297.780 | 42.866.725 |
| C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA | - | - | - | |
| C.1 Attività di rischio ponderate | - | - | 528.722.247 | 535.834.068 |
| C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (TIER 1 capital ratio) |
- | - | 12,8% | 12,0% |
| C.3 Patrimonio di vigilanza/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) |
- | - | 13,6% | 13,0% |
Le attività di rischio ponderate, esposte nella voce C.1, utilizzate anche nel calcolo dei coefficienti riportati nelle voci C.2 e C.3, sono calcolate come il prodotto tra il totale requisito prudenziale (voce B.5) e 12,50 (inverso del coefficiente minimo obbligatorio pari all'8%).
La normativa nazionale, allo stato attuale, non fornisce alcuna definizione di "parti correlate"; l'art. 2427, co. 2, rimanda quindi a quanto previsto dalla prassi contabile internazionale. Il principio contabile di riferimento è lo IAS 24 la cui nuova versione, approvata dallo IASB il 4/11/2009, è stata omologata con il regolamento 19/07/2010, n.632. Tale versione definisce parte correlata una persona o un'entità correlata a quella che redige il bilancio. Non possono essere annoverate tra le parti correlate due entità per il solo fatto di avere in comune un amministratore o un altro dirigente con responsabilità strategiche.
Il Consiglio di Amministrazione ha identificato cinque dirigenti con responsabilità strategica, ovvero il CFO, il CCO, il CLO, il CIO e il COO. La retribuzione annua lorda dei dirigenti con responsabilità strategica è complessivamente pari ad euro 668.033. Tale importo non considera l'accantonamento al Fondo TFR, il TFR versato ai fondi di previdenza complementare, il patto di non concorrenza e gli eventuali bonus a fronte di piani di incentivazione di tipo monetario sia a breve termine che a mediolungo termine determinati sulla base dei risultati della Società.
Si precisa che la Società non vanta alcun credito nei confronti di amministratori e sindaci e che non sono state rilasciate garanzie a favore di amministratori e sindaci.

Nel seguente prospetto si evidenziano gli importi relativi ai rapporti di natura patrimoniale ed economica intrattenuti nel corso del primo semestre 2025 con le parti correlate come sopra definite sulla base di quanto previsto dallo IAS 24.
| TRANSAZIONI CON PARTI CORRELATE (valori in euro) | Società controllante | Altre parti correlate |
|---|---|---|
| VOCI DELLO STATO PATRIMONIALE | ||
| 40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | - | 1.059.440 |
| 120. Altre attività | - | 83.082 |
| Totale attivo | - | 1.142.522 |
| 80. Altre passività | - | 1.923.490 |
| 90. Trattamento di fine rapporto del personale | - | 118.303 |
| 100. Fondi per rischi ed oneri | - | 330.932 |
| Totale passivo | - | 2.372.725 |
| TRANSAZIONI CON PARTI CORRELATE (valori in euro) | Società controllante | Altre parti correlate | ||
|---|---|---|---|---|
| VOCI DI CONTO ECONOMICO | ||||
| 10. Interessi attivi e proventi assimilati | - | 36.439 | ||
| 40. Commissioni attive | - | 37.083 | ||
| 160. Spese amministrative: a) spese per il personale | - | (1.719.188) | ||
| 160. Spese amministrative: b) altre spese amministrative | - | (440.393) | ||
| 200. Altri oneri/proventi di gestione | 15.174 | 18.922 | ||
| Totale voci | 15.174 | (2.067.137) | ||
| NB. Si precisa che i costi sono comprensivi di Iva indetraibile. |
| PROSPETTO DI DETTAGLIO DEI RAPPORTI CON SOCIETA' DEL GRUPPO (valori in euro) |
GGH – Gruppo General Holding S.r.l. |
Generalbroker S.r.l. |
|---|---|---|
| VOCI DI CONTO ECONOMICO | ||
| 200. Altri oneri/proventi di gestione | 15.174 | 149 |
| Totale voci | 15.174 | 149 |
Tutti le operazioni con parti correlate sono state effettuate a condizioni di mercato.

Relazione finanziaria semestrale – 30 giugno 2025

Milano, 1° settembre 2025

Relazione finanziaria semestrale – 30 giugno 2025
Deloitte.
Deloitte & Touche S.p.A. Via Santa Sofia, 28 20122 Milano Italia

Tel: +39 02 83322111 Fax: +39 02 83322112 www.deloitte.it
Agli Azionisti di Generalfinance S.p.A.
Abbiamo svolto la revisione contabile limitata del bilancio semestrale abbreviato, costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalle relative note illustrative di Generalfinance S.p.A. al 30 giugno 2025. Gli Amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio semestrale abbreviato in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa infrannuale (IAS 34) emanato dall'International Accounting Standards Board e adottato dall'Unione Europea. E' nostra la responsabilità di esprimere una conclusione sul bilancio semestrale abbreviato sulla revisione contabile limitata svolta.
ll nostro lavoro è stato svolto secondo i criteri per la revisione contabile limitata raccomandati dalla Consob con Delibera n. 10867 del 31 luglio 1997. La revisione contabile limitata del bilancio semestrale abbreviato consiste nell'effettuare colloqui, prevalentemente con il personale della società responsabile degli aspetti finanziari e contabili, analisi di bilancio ed altre procedure di revisione contabile limitata. La portata di una revisione contabile limitata è sostanzialmente inferiore rispetto a quella di una revisione contabile completa svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) e, conseguentemente, non ci consente di avere la sicurezza di essere venuti a conoscenza di tutti i fatti significativi che potrebbero essere identificati con lo svolgimento di una revisione contabile completa. Pertanto, non esprimiamo un giudizio sul bilancio semestrale abbreviato.
Ancona Bari Bergamo Bologna Brescia Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Padova Parma Roma Torino Treviso Udine Verona Sede Legale: Via Santa Sofia, 28 - 20122 Milano | Capitale Sociale: Euro 10.688.930,00 i.v
Codice Fiscale/Registro delle Imprese di Milano Monza Brianza Lodi n. 03049560166 - R.E.A. n. M-1720239| Partita IVA: IT 0304560166
ll nome Deloitte si iferisce a una o più delle Touche Tohmatsu Limited, un società inglese responsabilità limitata ("DTL"), le member fimaderential suo networke le entità a esse corelate. DTL e ciacuna delle sue nente separate e indipendent tra loro. DTTL (denominata anche "Delotte Gobel") non fornisce sonizat iciinti. Siiniita aleggerel informativa alla descizione della struttura legale di Deloitte Touche Tohmatsu Limited e delle sue member firmallindirizzo www.deloitte.com/about.

2
Sulla base della revisione contabile limitata svolta, non sono pervenuti alla nostra attenzione elementi che ci facciano ritenere che il bilancio semestrale abbreviato di Generalfinance S.p.A. al 30 giugno 2025 non sia stato redatto, in tutti gli aspetti significativi, in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa infrannuale (IAS 34) emanato dall'International Accounting Standards Board e adottato dall'Unione Europea.
DELOITTE & TOUCHE S.p.A.
Gufe fre
Giuseppe Avolio Socio
Milano, 4 settembre 2025


Relazione finanziaria semestrale – 30 giugno 2025
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