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Banca Monte dei Paschi di Siena

Interim / Quarterly Report Aug 12, 2025

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Interim / Quarterly Report

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Relazione fnanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025

1

Gruppo Monte dei Paschi di Siena Relazione Finanziaria Semestrale consolidata 30 Giugno 2025

Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.a. Capitale sociale: € 7.453.450.788,44 interamente versato Iscritta al Registro delle Imprese di Arezzo – Siena, numero di iscrizione e codice fiscale 00884060526 Gruppo IVA MPS – Partita IVA 01483500524 Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. Iscritta all'Albo delle banche al n. 5274 Gruppo bancario Monte dei Paschi di Siena, iscritto all'Albo dei Gruppi bancari

Risultati in sintesi 5
Executive summary 8
Azionariato 10
Informazioni sul titolo BMPS 11
Contesto di riferimento 13
Eventi rilevanti del primo semestre 2025 16
Eventi rilevanti successivi alla chiusura del primù+o semestre 2025 17
Piano Industriale di Gruppo 2024-2028 18
BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO 20
SCHEMI DEL BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO21
Stato patrimoniale consolidato 22
Conto economico consolidato 24
Prospetto della redditività complessiva consolidata 25
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato – 30 giugno 2025 26
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato – 30 giugno 2024 27
Rendiconto fnanziario consolidato – metodo indiretto 28
NOTE ILLUSTRATIVE29
Politiche contabili 30
Criteri gestionali di riclassifcazione dei dati economici e patrimoniali 45
Conto economico riclassifcato 49
Stato Patrimoniale riclassifcato 58
Informativa sui rischi 79
Risultati per Segmento Operativo 117
Prospettive ed evoluzione prevedibile della gestione 130
Informazioni sulle transazioni con parti correlate 131
ATTESTAZIONE DEL BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO AI SENSI DELL'ART. 81-TER DEL
RELAZIONE DELLA SOCIETÀ DI REVISIONE 139
ALLEGATI 141
--------------- --

Relazione Finanziaria Semestrale

RELAZIONE INTERMEDIA SULLA GESTIONE

4

Risultati in sintesi

Di seguito sono rappresentati i principali valori economici e patrimoniali del Gruppo Montepaschi al 30 giugno 2025, calcolati sulla base dei prospetti contabili riclassificati, le cui modalità di costruzione sono illustrate nella sezione "Criteri gestionali di riclassificazione dei dati economici e patrimoniali" della presente Relazione, e confrontati con quanto rilevato rispettivamente nello stesso periodo dell'anno precedente e a fine anno precedente. Sono, inoltre, rappresentati gli Indicatori Alternativi di Performance (IAP) individuati dagli amministratori per facilitare la comprensione dell'andamento economico e finanziario della gestione del Gruppo. Gli IAP, costruiti utilizzando i dati riclassificati riportati nei capitoli Conto economico riclassificato e Stato Patrimoniale riclassificato, sono basati sui dati di contabilità, corrispondenti a quelli utilizzati nei sistemi interni di performance management e di reporting direzionale e coerenti con le metriche maggiormente diffuse nel settore bancario, a garanzia della comparabilità dei valori presentati. Gli IAP non sono previsti dai principi contabili internazionali IAS/IFRS e, pur essendo calcolati su dati di bilancio, non sono soggetti a revisione contabile completa o limitata.

I suddetti indicatori tengono conto degli Orientamenti emessi dall'ESMA il 5 ottobre 2015, che Consob ha incorporato nelle proprie prassi di vigilanza (Comunicazione n. 0092543 del 3 dicembre 2015), e sono divenuti applicabili dal 3 luglio 2016. Con riferimento al contesto conseguente al conflitto militare fra Russia e Ucraina si segnala che, in coerenza con le indicazioni ESMA, non sono stati introdotti nuovi indicatori, né sono state apportate modifiche agli indicatori normalmente utilizzati. Si evidenzia che per ciascun IAP è fornita evidenza della definizione e dei metodi di calcolo; le grandezze utilizzate sono tracciabili attraverso le informazioni contenute nelle tabelle che seguono o negli schemi di bilancio riclassificati contenuti nella presente Relazione intermedia sulla gestione. Detti schemi sono stati costruiti a partire dagli schemi di bilancio previsti dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005 e successivi aggiornamenti seguendo i medesimi criteri di aggregazione e di classificazione adottati nell'esercizio precedente, fatto salvo l'utilizzo di una diversa forma tecnica per la rappresentazione di talune operazioni di funding all'interno dell'aggregato "Raccolta Diretta", come più dettagliatamente illustrato nella sezione "Criteri gestionali di riclassificazione dei dati economici e patrimoniali" della presente Relazione intermedia di gestione. I dettagli analitici delle riclassificazioni effettuate rispetto agli schemi contabili stabiliti Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005 vengono forniti con distinti prospetti di raccordo pubblicati tra gli allegati del presente fascicolo, in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.

VALORI ECONOMICI e PATRIMONIALI
GRUPPO MONTEPASCHI
VALORI ECONOMICI (mln di euro) 30 06 2025 30 06 2024 Var.
Margine di interesse 1.094,1 1.172,2 -6,7%
Commissioni nette 802,5 735,8 9,1%
Altri ricavi della gestione finanziaria 154,2 116,6 32,2%
Altri proventi e oneri di gestione 3,2 6,1 -47,5%
Totale Ricavi 2.054,0 2.030,7 1,1%
Oneri operativi (943,0) (924,9) 2,0%
Costo del credito clientela (175,1) (204,0) -14,2%
Altre rettifiche di valore 0,2 (4,7) n.s.
Risultato operativo netto 936,1 897,1 4,3%
Componenti non operative (79,3) (191,3) -58,5%
Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della capogruppo 892,4 1.159,2 -23,0%
UTILE (PERDITA) PER AZIONE (euro) 30 06 2025 30 06 2024 Var.
Utile (Perdita) base per azione (basic EPS) 0,708 0,920 -23,0%
Utile (Perdita) diluito per azione (diluted EPS) 0,708 0,920 -23,0%
DATI PATRIMONIALI CONSOLIDATI (mln di euro) 30 06 2025 31 12 2024 Var.
Totale Attivo 125.574,1 122.601,7 2,4%
Finanziamenti clientela 80.530,0 77.309,6 4,2%
Raccolta Diretta 94.508,6 93.971,9 0,6%
Raccolta Indiretta 105.895,3 103.237,8 2,6%
di cui Risparmio Gestito 60.681,3 59.924,0 1,3%
di cui Risparmio Amministrato 45.214,0 43.313,8 4,4%
Patrimonio netto di Gruppo 11.470,3 11.649,0 -1,5%

STRUTTURA OPERATIVA 30 06 2025 31 12 2024
Numero Dipendenti - dato puntuale 16.633 16.727 (94)
Numero Filiali Rete Commerciale Italia 1.258 1.312 (54)
INDICATORI ALTERNATIVI DI PERFORMANCE
GRUPPO MONTEPASCHI
INDICATORI DI REDDITIVITA' CONSOLIDATA (%) 30 06 2025 31 12 2024 Var.
Cost/Income ratio 45,9 46,3 -0,4
R.O.E. (su patrimonio medio) 15,4 18,0 -2,6
Return on Assets (RoA) ratio 1,4 1,6 -0,2
ROTE (Return on tangible equity) 15,6 18,3 -2,7
INDICI DI QUALITA' DEL CREDITO (%) 30 06 2025 31 12 2024 Var.
Net NPE ratio 2,0 2,4 -0,4
Gross NPL ratio 3,2 3,8 -0,6
Tasso di variazione dei finanziamenti deteriorati (14,6) 3,0 -17,6
Finanziamenti clientela in sofferenza / Finanziamenti clientela 0,5 0,6 -0,1
Finanziamenti clientela al costo ammortizzato stadio 2 / Finanziamenti clientela
performing al costo ammortizzato
11,6 13,4 -1,8
Coverage finanziamenti clientela deteriorati 49,3 48,5 0,8
Coverage finanziamenti clientela in sofferenza 66,1 66,5 -0,4
Provisioning 0,43 0,53 -0,10
Texas ratio 26,5 27,6 -1,1

Cost/Income ratio: rapporto tra gli Oneri operativi (Spese amministrative e Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali) e Totale ricavi (per la composizione dell'aggregato cfr. schema del Conto economico riclassificato).

Return On Equity (ROE): rapporto tra il Risultato netto di periodo "annualizzato" e la media tra il Patrimonio netto di Gruppo (comprensivo dell'Utile e delle Riserve da valutazione) di fine periodo e quello di fine anno precedente.

Return On Asset (ROA): rapporto tra il Risultato netto di periodo "annualizzato" ed il Totale attivo di fine periodo.

Return On Tangible Equity (ROTE): rapporto tra il Risultato netto di periodo "annualizzato" e la media tra il Patrimonio netto tangibile1 di fine periodo e quello di fine anno precedente.

Net NPE Ratio: rapporto tra le esposizioni deteriorate nette verso la clientela e il totale delle esposizioni nette verso la clientela, entrambe al netto delle attività in via di dismissione (esclusi i titoli governativi).

Gross NPL Ratio2 : incidenza lorda dei crediti deteriorati calcolata come rapporto tra i Finanziamenti clientela e banche3 deteriorati lordi, al netto delle attività in via di dismissione, e il totale Finanziamenti clientela e banche lordi, al netto delle attività in via di dismissione.

Tasso di variazione dei finanziamenti clientela deteriorati: rappresenta il tasso di crescita annuale dei Finanziamenti clientela lordi non performing basato sulla differenza tra stock annuali.

Coverage finanziamenti clientela deteriorati e coverage finanziamenti clientela in sofferenza: il coverage ratio sui Finanziamenti clientela deteriorati e sui Finanziamenti clientela in sofferenza è calcolato come rapporto tra i relativi Fondi rettificativi e le corrispondenti Esposizioni lorde.

Provisioning: rapporto tra il Costo del credito clientela "annualizzato" e la somma dei Finanziamenti clientela e del valore dei titoli rivenienti da operazioni di cessione/cartolarizzazione di crediti non performing.

Texas Ratio: rapporto tra i Finanziamenti clientela deteriorati lordi e la somma, al denominatore, dei relativi fondi rettificativi e del Patrimonio netto tangibile.

1 Patrimonio netto contabile del Gruppo comprensivo del risultato di periodo, depurato dell'avviamento e delle altre attività immateriali.

2 EBA Risk Dashboard.

3 I Finanziamenti banche includono i conti correnti e i depositi a vista presso banche e banche centrali classificati nella voce "Cassa" dell'attivo patrimoniale.

INDICATORI REGOLAMENTARI
GRUPPO MONTEPASCHI
RATIO PATRIMONIALI (%) 30 06 2025 31 12 2024 Var.
Common Equity Tier 1 (CET1) ratio - phase in 19,6 18,3 1,3
Common Equity Tier 1 (CET1) ratio - fully loaded 19,6 18,2 1,4
Total Capital ratio - phase in 21,8 20,6 1,2
Total Capital ratio - fully loaded 21,8 20,5 1,3
MREL-TREA (total risk exposure amount) 27,9 28,5 -0,6
MREL-LRE (leverage ratio exposure) 9,9 11,2 -1,3
INDICE DI LEVA FINANZIARIA (%) 30 06 2025 31 12 2024 Var.
Indice di leva finanziaria - transitional definition 6,9 7,2 -0,3
Indice di leva finanziaria - fully phased 6,9 7,2 -0,3
RATIO DI LIQUIDITA' (%) 30 06 2025 31 12 2024 Var.
LCR 168,7 166,5 2,2
NSFR 131,6 134,1 -2,5
Asset encumbrance ratio 25,0 22,6 2,4
Loan to deposit ratio 85,2 82,3 2,9
Counterbalancing capacity a pronti (mld di euro) 31,0 33,0 -2,0

Nella determinazione dei ratios patrimoniali la versione "phase-in" (o "transitional") rappresenta l'applicazione delle regole di calcolo secondo il quadro normativo in vigore alla data di riferimento, mentre la versione "fully loaded" non incorpora nel calcolo gli effetti del filtro prudenziale relativo alla Riserva Other Comprehensive Income sui titoli di Stato. In ogni caso tale indicatore incorpora gli effetti del regime transitorio introdotto dalla CRR3 sulle attività ponderate per il rischio.

Common equity Tier 1 (CET1) ratio: rapporto tra Capitale primario di classe 1 e le Attività ponderate per il rischio complessive.

Total Capital ratio: rapporto tra Fondi propri e le Attività ponderate per il rischio complessive.

MREL-TREA: determinato come il rapporto tra la somma di Fondi propri e Passività ammissibili e l'importo delle Attività ponderate per il rischio complessive.

MREL-LRE: determinato come il rapporto tra la somma di Fondi propri e Passività ammissibili e l'importo delle esposizioni complessive di leva finanziaria.

Indice di leva finanziaria: calcolato come rapporto tra il Capitale di classe 1 (Tier 1) e le esposizioni complessive, secondo quanto previsto dall'art. 429 del Regolamento 575/2013.

Liquidity Coverage Ratio (LCR): indicatore di liquidità di breve termine corrispondente al rapporto tra l'ammontare degli High Quality Liquidity Asset (attività liquide di elevata qualità) e il totale dei deflussi di cassa netti nei 30 giorni di calendario successivi alla data di riferimento.

Net Stable Funding Ratio (NSFR): indicatore di liquidità strutturale a 12 mesi e corrisponde al rapporto tra l'ammontare disponibile di provvista stabile e l'ammontare obbligatorio di provvista stabile.

Asset encumbrance ratio: rapporto tra il totale del valore contabile delle attività vincolate e delle garanzie reali ricevute riutilizzate e il totale delle attività e garanzie totali ricevute disponibili.

Loan to deposit ratio: rapporto tra Finanziamenti clientela netti e la Raccolta diretta (debiti verso clientela e titoli emessi).

Counterbalancing capacity a pronti: sommatoria di poste certe e libere da qualsiasi impegno utilizzabili dal Gruppo per far fronte al proprio fabbisogno di liquidità, costituite da attivi finanziari e commerciali eligible ai fini delle operazioni di rifinanziamento con BCE e da attivi conferiti in MIC (mercato interbancario collateralizzato) e non utilizzati, cui viene prudenzialmente applicato lo scarto di garanzia (haircut) pubblicato giornalmente dalla BCE.

Executive summary

Si riepiloga qui di seguito la dinamica dei principali aggregati economici e patrimoniali del Gruppo registrata al 30 giugno 2025.

  • Il Margine di Interesse, è risultato pari a 1.094 mln di euro, in calo rispetto al corrispondente semestre del 2024 (-6,7%, pari a -78,1 mln di euro). Il margine di interesse sui rapporti con clientela ha risentito della diminuzione dei tassi di interesse da parte di BCE, solo in parte attenuata dai minori interessi passivi sui titoli in circolazione (per 16,2 mln di euro); nel dettaglio, questi ultimi beneficiano del minor costo della raccolta istituzionale, in relazione a scadenze ed altre iniziative del Funding Plan, i cui effetti sono stati solo in parte bilanciati dalle nuove emissioni.
  • Le Commissioni Nette, pari a 803 mln di euro, evidenziano una crescita rispetto a quelle consuntivate nello stesso periodo dell'anno precedente (+9,1%, pari a +66,7 mln di euro). Il positivo andamento è stato registrato sia nell'ambito delle attività di gestione/intermediazione e consulenza (+13,8%, pari a +50,2 mln di euro) sia nell'attività bancaria commerciale (+4,4%, pari a +16,4 mln di euro). Nel dettaglio, nella prima area commissionale è aumentato l'apporto delle componenti di distribuzione e gestione portafogli (+41,8 mln di euro), di intermediazione e collocamento titoli e valute (+5,0 mln di euro), di distribuzione prodotti assicurativi (+3,3 mln di euro) e delle altre commissioni di intermediazione/gestione e consulenza (+2,4 mln di euro). Nell'area bancaria commerciale hanno agito in positivo le commissioni su finanziamenti (+10,1 mln di euro), le commissioni relative a servizio bancomat e carte di credito (+4,1 mln di euro), le commissioni su garanzie (+3,9 mln di euro) e le altre commissioni nette (+2,8 mln di euro); sono risultate in flessione, invece, le commissioni sui conti correnti (-3,0 mln di euro) e quelle sui servizi di incasso e pagamento (-1,5 mln di euro).
  • Gli Altri ricavi della gestione finanziaria, pari a 154 mln di euro, registrano un aumento del 32,2% rispetto al primo semestre 2024. La dinamica fattorizza principalmente gli utili conseguiti nel primo semestre 2025 nell'ambito delle strategie di ottimizzazione dei portafogli finanziari.
  • Gli Altri proventi/oneri di gestione, pari a +3 mln di euro, si raffrontano ai +6 mln di euro conseguiti nel primo semestre 2024.
  • A seguito delle dinamiche sopra descritte, i Ricavi totali si attestano a 2.054 mln di euro, e risultano in crescita rispetto a quelli conseguiti nello stesso periodo dell'anno precedente (+1,1%).
  • Gli Oneri Operativi risultano pari a 943 mln di euro, in crescita rispetto al 30 giugno 2024 (+2,0%, pari a 18,1 mln di euro) principalmente per gli effetti del rinnovo del CCNL sulle spese per il personale, parzialmente compensati dalla continua ottimizzazione delle Altre Spese Amministrative (-3,9% rispetto al primo semestre 2024). In particolare, all'interno dell'aggregato, le Spese per il Personale, che ammontano a 640 mln di euro, hanno mostrato una crescita rispetto a quanto registrato nel corrispondente periodo dell'anno precedente (+5,3%), principalmente per gli oneri connessi al secondo e al terzo aumento delle retribuzioni previsti dal rinnovo del CCNL dei bancari (decorrenza a partire, rispettivamente, dal 1° settembre 2024 e dal 1° giugno 2025) e per maggiori accantonamenti sulla componente variabile della retribuzione, in linea con il Piano Strategico 2024-2028. Le Altre Spese Amministrative, pari a 223 mln di euro, risultano in riduzione rispetto al 30 giugno 2024 (-3,9%), grazie anche alla continua implementazione di un rigoroso processo di governo della spesa e alla focalizzazione sulle azioni di ottimizzazione dei costi. Le Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali ammontano a 79 mln di euro, in calo rispetto a quelle contabilizzate al 30 giugno 2024 (- 6,2%).
  • Il Costo del Credito Clientela si attesta a 175 mln di euro, in riduzione rispetto ai 204 mln di euro rilevati nel corrispondente periodo del 2024. Il Tasso di Provisioning è pari a 43 bps (53 bps al 31 dicembre 2024).
  • Il Risultato Operativo Netto al 30 giugno 2025 è pari a 936 mln di euro, in crescita rispetto al risultato di 897 mln di euro registrato al 30 giugno 2024.

8

  • Alla dinamica dei suddetti aggregati economici si aggiungono le componenti non operative, che risultano pari a -79 mln di euro al 30 giugno 2025 (-191 mln di euro nello stesso periodo del 2024). Le componenti non operative includono: gli Altri Accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri, pari a -26 mln di euro (-15 mln di euro al 30 giugno 2024); gli Altri utili/perdite da partecipazioni, con risultato nullo al 30 giugno 2025 (-4 mln di euro al 30 giugno 2024); gli Oneri di ristrutturazione/Oneri una tantum, pari a -15 mln di euro (-41 mln di euro al 30 giugno 2024); gli Oneri per operazioni straordinarie, pari a -7 mln di euro; i costi connessi ai Fondi SRF, DGS e schemi similari, nulli nel presente semestre (-75 mln di euro al 30 giugno 2024); il Canone DTA, pari a -29 mln di euro (-31 mln di euro al 30 giugno 2024); il Risultato della valutazione al fair value di attività materiali e immateriali, pari a -3 mln di euro (-19 mln di euro al 30 giugno 2024); gli Utili/perdite da cessioni di investimenti, con risultato nullo al 30 giugno 2025 (-6 mln di euro al 30 giugno 2024).
  • Come conseguenza di tali andamenti, uniti all'impatto positivo delle Imposte sul reddito di periodo di 36 mln di euro (a fronte di un contributo positivo di 453 mln di euro al 30 giugno 2024), il Gruppo registra un Utile di periodo di pertinenza della Capogruppo pari a 892 mln di euro, a fronte di un utile di 1.159 mln di euro conseguito nel primo semestre 2024.
  • Al 30 giugno 2025 i volumi di Raccolta complessiva del Gruppo sono risultati pari a 200,4 mld di euro, evidenziando un aumento di 2,2 mld di euro rispetto al 31 marzo 2025, grazie alla crescita della Raccolta Indiretta (+2,3 mld di euro), a fronte di un livello della Raccolta Diretta sostanzialmente stabile. In particolare, per quanto riguarda la Raccolta Diretta, alla crescita dei conti correnti (+2,0 mld di euro) e delle obbligazioni (+0,6 mld di euro) è corrisposta la diminuzione di pronti contro termine (-2,5 mld di euro) e, in misura minore, delle altre forme di raccolta diretta (-0,2 mld di euro), mentre i depositi a scadenza si sono mantenuti in linea con il 31 marzo 2025. La Raccolta Indiretta si pone crescita di 2,3 mld di euro rispetto al 31 marzo 2025, sia sul risparmio amministrato (+1,2 mld di euro) sia sul risparmio gestito (+1,1 mld di euro); la positiva dinamica è da ricondurre a flussi netti ed effetto mercato positivi.

La Raccolta complessiva si pone in aumento anche rispetto al 31 dicembre 2024 (+3,2 mld di euro) grazie alla crescita sia della Raccolta Indiretta (+2,7 mld di euro) sia, in misura minore, della Raccolta Diretta (+0,5 mld di euro). La crescita della Raccolta Diretta interessa i conti correnti (+0,6 mld di euro) e i depositi a scadenza (+0,4 mld di euro), mentre si pongono in lieve flessione i PCT (-0,2 mld di euro), le obbligazioni (-0,1 mld di euro) e le altre forme di raccolta (-0,1 mld di euro). La dinamica della Raccolta Indiretta rispetto al fine anno precedente è legata sia all'aumento del risparmio amministrato (+1,9 mld di euro), sia alla crescita del risparmio gestito (+0,8 mld di euro). Entrambe le componenti beneficiano di flussi netti positivi; positivo anche l'effetto mercato sulla componente del risparmio amministrato.

  • I Finanziamenti Clientela si sono attestati al 30 giugno a 80,5 mld di euro, in crescita rispetto al 31 marzo 2025 (+1,9 mld di euro), sui mutui (+1,1 mld di euro), sugli altri finanziamenti (+0,6 mld di euro) e, in misura minore, sui PCT (+0,2 mld di euro); risultano invece sostanzialmente stabili i conti correnti e i crediti deteriorati. Anche nel confronto con il 31 dicembre 2024, l'aggregato risulta in crescita (+3,2 mld di euro), principalmente per effetto dello sviluppo dei mutui (+2,5 mld di euro). Si pongono in aumento anche gli altri finanziamenti (+0,5 mld di euro), i conti correnti (+0,2 mld di euro) e i PCT (+0,2 mld di euro), mentre calano i crediti deteriorati (-0,1 mld di euro).
  • Al 30 giugno 2025 la percentuale di copertura dei crediti deteriorati si è attestata al 49,3%, sostanzialmente in linea rispetto al valore registrato al 31 marzo 2025 (pari al 49,5%). Tutte le componenti presentano variazioni lievi: la percentuale di copertura delle Sofferenze passa dal 65,9% al 66,1%, quella delle Inadempienze probabili dal 40,0% al 39,5% quella dei Finanziamenti scaduti deteriorati rimane stabile al 28,7%. La percentuale di copertura dei crediti deteriorati risulta in aumento rispetto al 31 dicembre 2024 (pari al 48,5%). A livello di singoli stati amministrativi, risultano in crescita le percentuali di copertura delle Inadempienze probabili (il cui coverage passa dal 38,8% al 39,5%) e dei Finanziamenti scaduti deteriorati (che passa dal 26,3% al 28,7%); in lieve riduzione, invece, la percentuale di copertura delle Sofferenze (il cui coverage passa dal 66,5% al 66,1%).

Per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali, al 30 giugno 2025 il Common Equity Tier 1 Ratio si è attestato a 19,6% (rispetto al 19,7% del 31 marzo 2025 e al 18,3% del 31 dicembre 2024), e il Total Capital Ratio è risultato pari a 21,8% (rispetto al 22,1% del 31 marzo 2025 e al 20,6% del 31 dicembre 2024) deducendo dal capitale i dividendi maturati nel corso del primo semestre assumendo un payout ratio del 75% dell'utile ante imposte.

9

Azionariato

Al 30 giugno 2025 il capitale sociale della Capogruppo Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. è pari a 7.453.450.788,44 euro, suddiviso in 1.259.689.706 azioni ordinarie.

Secondo quanto risulta dalle comunicazioni ricevute ai sensi della normativa vigente in materia di partecipazioni rilevanti (art. 120 TUF), nonché sulla base delle informazioni a disposizione (*) e di quanto risultante al riguardo dal sito istituzionale della CONSOB, i soggetti che alla data del 30 giugno 2025 possiedono, direttamente e/o indirettamente, azioni ordinarie rappresentative di una percentuale superiore al 3% del capitale sociale dell'Emittente BMPS e che non ricadono nei casi di esenzione previsti dall'art. 119 bis del Regolamento Emittenti, sono i seguenti:

Dichiarante % di azioni possedute sul capitale sociale ordinario Ministero dell'Economia e delle Finanze 11,731% Gruppo Francesco Gaetano Caltagirone (*)(**) 9,963 % Delfin Sàrl (*) 9,866% Banco BPM S.p.A. (***) 8,996%

Azionisti rilevanti BMPS al 30 giugno 2025

(*) Comunicazioni effettuate all'emittente BMPS dagli intermediari depositari abilitati ai fni dell'esercizio dei diritti di voto in occasione dell'assemblea ordinaria e straordinaria degli azionisti di BMPS tenuta il 17 aprile 2025.

(**) Partecipazioni detenute tramite: Ausonia S.r.l., Esperia 15 S.r.l., Istituto Finanziario 2012 S.p.A., Gamma S.r.l., Azufn S.p.A., VM 2006 S.r.l., Mantegna 87 S.r.l., Calt 2004 S.r.l., Finanziaria Italia 2005 S.p.A., Immako S.r.l., Romana Partecipazioni 2000 S.r.l., M.K. 87 S.p.A., Viapar S.r.l., Finced S.r.l., Pantheon 2000 S.p.A..

(***) Partecipazioni detenute anche tramite Anima Holding S.p.A. (3,992%).

Successivamente alla chiusura del secondo trimestre 2025, ai sensi di quanto previsto dall'art. 120 TUF, è stato reso noto che l'azionista G.G.G. S.p.A. ha incrementato la propria quota di partecipazione nel capitale sociale di Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. sino al 3,001%, a seguito di operazione avvenuta in data 16 luglio 2025.

Informazioni sul titolo BMPS

L'azione BMPS ha chiuso il secondo trimestre 2025 ad un valore pari a 7,22 euro con una crescita nel periodo pari al +10,7%, mentre l'indice di settore FTSE All Share Banks ha mostrato un aumento del +24,8% e il FTSE MIB ha registrato un incremento del +13,6%. Sempre nell'arco del trimestre, il volume medio di titoli MPS scambiati giornalmente si è attestato a circa 18,1 milioni di pezzi.

RIEPILOGO STATISTICO QUOTAZIONI (dal 31/03/2025 al 30/06/2025)
6,78
5,27
7,49

Rating

Moody's:

Nel corso del secondo trimestre, il 27 maggio 2025, l'agenzia di rating Moody's ha migliorato i rating della Banca, portando il rating di lungo termine sul debito senior unsecured a "Ba1" (da "Ba2") e quello di lungo termine sui depositi a "Baa2" (da "Baa3"). Anche il Baseline Credit Assessment ("BCA") è stato migliorato a "ba1" (da "ba2"). L'outlook è stato confermato a positivo. L'upgrade dei rating riflette il miglioramento del merito creditizio della Banca grazie a migliorata redditività ricorrente ed asset quality e alla solidità patrimoniale.

Rating al 30 giugno 2025:

Agenzia di
rating
Data ultima
revisione
Short term
Debt
Long-term
Debt (Senior
Unsecured)
Long-term
Deposits
Outlook (Senior
Unsecured/
Deposits)
Baseline
Credit
Assessment
Subordinated
Debt
Moody's 27/05/25 (P) NP Ba1 Baa2 Positivo Ba1 Ba2

Fitch Ratings:

Nel corso del secondo trimestre 2025 l'agenzia di rating non ha effettuato alcun aggiornamento dei rating della Banca.

Rating al 30 giugno 2025:

Agenzia di
rating
Data ultima
revisione
Short-term
Issuer Default
Rating
Long-term
Issuer Default
Rating
Outlook (Long
term IDR)
Long- term
Deposits
Viability rating Subordinated
Debt
Fitch 25/10/24 B BB+ Positivo BBB- bb+ BB

Successivamente, all'inizio del terzo trimestre 2025, il 4 luglio 2025, Fitch ha migliorato i rating della Banca portando in area Investment Grade il Long-term Issuer Default Rating da "BB+" a "BBB-" e il Viability Rating da "bb+" a "bbb-". L'outlook è stato cambiato a stabile da positivo.

L'upgrade riconosce i miglioramenti strutturali conseguiti nel rilancio del modello di business e del franchise, nell'ambito di un solido profilo di rischio, con la crescita sia nell'attività di banca commerciale tradizionale che nella distribuzione di prodotti di Wealth Management e assicurativi, con un conseguente miglior mix di ricavi che ha contribuito al miglioramento strutturale della redditività, portandola a livelli sostenibili nel medio termine. La decisione riflette anche gli elevati livelli di capitale, ampiamente al di sopra dei requisiti regolamentari, e l'adeguatezza del profilo di funding e di liquidità grazie alla stabilità dei depositi e all'accesso al mercato istituzionale.

Morningstar DBRS:

Nel corso del secondo trimestre, il 3 aprile 2025, l'agenzia di rating Morningstar DBRS ha migliorato i rating della Banca, portando in area investment grade a "BBB (low)" il Long-Term Issuer rating e il Long-Term Senior Debt rating. La valutazione Intrinsic Assessment è ora a "BBB (low)". L'outlook è stato confermato in positivo.

La decisione di migliorare i rating considera i risultati raggiunti dalla Banca in tutti gli ambiti, tra cui il rafforzamento della capacità di generare capitale e i solidi buffer patrimoniali, punti di forza che, secondo l'agenzia, garantiscono alla Banca la flessibilità sia per attraversare le varie fasi del ciclo economico che per poter avere un ruolo attivo nel processo di consolidamento in corso nel sistema bancario italiano.

Rating al 30 giugno 2025:

Agenzia di
rating
Data ultima
revisione
Short-term
Issuer
Rating
Long-term
Issuer
Rating
Long-term
Deposits
Subordinated
Debt
Outlook Intrinsic
Assessment
Morningstar
DBRS
03/04/25 R-2 (middle) BBB (low) BBB BB Positivo BBB (low)

Contesto di riferimento

Lo scenario internazionale

Il ciclo globale continua ad essere condizionato dall'elevata incertezza circa le politiche tariffarie internazionali ed i possibili esiti dei negoziati tra USA e principali partner commerciali, oltre che dall'instabilità legata ai conflitti in corso. Il fenomeno di anticipazione degli acquisti in vista dell'avvio dei dazi che aveva consentito un'accelerazione del commercio mondiale nel primo trimestre 2025 si sta parzialmente riassorbendo. Le quotazioni petrolifere sono risalite soprattutto in giugno dopo lo scoppio del conflitto tra Israele e Iran, per poi tornare a comprimersi con il raggiungimento di una tregua. Il dollaro ha continuato a deprezzarsi nei confronti delle controparti e si è osservata una minore propensione degli investitori a detenere alcune attività denominate in dollari rispetto a precedenti episodi di tensione finanziaria. Le prospettive di crescita delle principali economie sono state progressivamente riviste al ribasso da inizio anno.

Negli Stati Uniti dopo la lieve contrazione dell'economia registrata nel primo trimestre (-0,5% t/t) e guidata dal forte aumento delle importazioni che ha reso negativo il contributo netto della domanda estera, il PIL ha registrato un deciso rimbalzo nel secondo trimestre, con una crescita del 3% t/t. Questo risultato riflette una dinamica interna più robusta del previsto, suggerendo che, almeno nel breve periodo, le misure tariffarie introdotte non stanno ostacolando in modo significativo la crescita dell'economia domestica. Maggiori le ricadute dei dazi sui prezzi, con l'inflazione complessiva che a giugno è salita come da attese al 2,7% a/a dal 2,4% di maggio; quella core4 è cresciuta al 2,9% a/a. Il mercato del lavoro ha mostrato tenuta. Gli accordi preliminari sui dazi raggiunti con UK, Cina e Vietnam hanno portato ad una parziale e temporanea sospensione degli aumenti tariffari annunciati, anche se le aliquote effettive rimarranno ben superiori ai livelli di fine 2024. In questo contesto, il recente accordo tra Stati Uniti e Unione Europea sull'introduzione di dazi al 15% per la maggior parte delle esportazioni europee verso gli USA, pur rappresentando un incremento rispetto al regime precedente, fornisce un quadro di minore incertezza.

In Area Euro dopo la crescita superiore alle attese del primo trimestre (+0,6% t/t), favorita dall'anticipo delle esportazioni di beni verso gli USA e dal balzo del PIL irlandese5 , il PIL si è espanso ad un ritmo inferiore nel secondo trimestre registrando un incremento modesto dello 0,1% t/t sostenuto soprattutto dal rialzo di Francia e Spagna, mentre Italia e Germania hanno riportato un calo trimestrale. L'incertezza sulle tariffe ha accresciuto la cautela di famiglie e imprese, frenando la domanda interna. L'attività ha beneficiato del contributo positivo dei servizi ma ha risentito dell'indebolimento del valore aggiunto nella manifattura. Le esportazioni hanno reagito alla parziale sospensione dei dazi doganali da parte degli USA e all'evoluzione dei negoziati commerciali che solo a fine luglio hanno portato ad un'intesa su un unico dazio del 15% sulla maggior parte dei prodotti europei (a cui dovrebbe allinearsi anche il comparto auto) e la definizione di esenzioni tariffarie su alcuni prodotti cosiddetti "strategici". L'inflazione pur risalita lievemente al 2% a/a in giugno si è confermata sotto controllo; sostanzialmente stabile la componente di prezzo core. Sul mercato del lavoro, la disoccupazione rimane ai minimi storici (al 6,2% in giugno).

Tra i paesi emergenti, in Cina, nel secondo trimestre, il PIL ha mostrato crescita superiore alle attese (+5,2% a/a da +5,4% a/a del primo trimestre). I consumi delle famiglie sono saliti beneficiando delle festività primaverili e dell'anticipo dei saldi estivi. La produzione dei servizi è rimasta sostenuta; quella industriale è salita nonostante le restrizioni commerciali; l'export verso gli USA, si è contratto in primavera in favore di quello verso i principali paesi terzi, ma ha nuovamente accelerato in giugno dopo la tregua tariffaria con gli Stati Uniti. Gli investimenti hanno scontato le persistenti difficoltà del settore immobiliare. Con il livello dei prezzi che ha ristagnato intorno allo 0%, il governo di Pechino ha proseguito nelle misure di sostegno alla domanda interna. L'India è tornata a crescere a tassi superiori al 7% a/a ad inizio 2025, con l'economia che, in una fase di progressivo allontanamento dalla Cina, potrebbe beneficiare di nuovi investimenti esteri in entrata. La Russia ha registrato un deciso rallentamento del PIL.

Italia: contesto economico

In Italia, nel secondo trimestre 2025, l'economia italiana si è contratta a livello congiunturale per la prima volta in due anni segnando un calo del -0,1% t/t rispetto ad un primo trimestre in cui il PIL (+0,3% t/t) aveva beneficiato, così come in altri paesi, dell'aumento delle esportazioni verso gli Stati Uniti per anticipare l'entrata in vigore dei dazi. L'attività industriale ha decelerato rispetto a inizio anno a causa dell'incertezza legata alla fase di instabilità geopolitica e

4 Indice depurato dalle componenti di prezzo dei beni alimentari ed energetici (tipicamente più volatili).

5 Tale progresso è stato facilitato dall'operatività delle tante multinazionali con sede legale nel paese

commerciale. L'espansione dei consumi è rimasta contenuta mentre quella degli investimenti si è affievolita. L'attività nei servizi ha mostrato segnali di ripresa connessi soprattutto al turismo internazionale; le costruzioni hanno continuato a beneficiare della realizzazione delle opere previste dal PNRR. Il numero degli occupati è cresciuto, le retribuzioni contrattuali sono aumentate, pur subendo una moderazione nei mesi primaverili. L'inflazione è rimasta mediamente al di sotto del 2% (all'1,7% a/a in giugno); la componente di fondo si è collocata su valori non distanti. È proseguito il rafforzamento del mercato immobiliare.

L'attività del Governo nel secondo trimestre si è concentrata sullo snellimento delle procedure attuative di alcune normative adottate, sulla semplificazione, sul proseguimento delle azioni di sostegno a favore di famiglie e imprese.

I provvedimenti di nuova adozione/modifica hanno riguardato l'introduzione di agevolazioni tariffarie per i consumi energetici (legge n. 60/2025 di conversione del dl 19/2025), la proroga/modifica dei termini riguardanti la sottoscrizione di polizze catastrofali per le PMI (l n. 78/2025 di conversione del dl 39/2025), l'adesione al concordato preventivo biennale (dlgs 81/2025) il calcolo sugli acconti IRPEF per l'anno 2025 (l n. 86/2025, di conversione del dl 55/2025).

L'11 giugno 2025, è stato approvato definitivamente il disegno di legge recante "Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea - Legge di delegazione europea 2024", che introduce tra l'altro, principi e criteri direttivi specifici di delega e disposizioni di adeguamento/attuazione regolamentare su tematiche quali: antiriciclaggio, rischio di credito, mercato dei capitali, vigilanza bancaria, credito ai consumatori e strumenti e servizi finanziari.

In merito al c.d. pacchetto Omnibus I, relativo alla sostenibilità e alla semplificazione di una serie di adempimenti ESG per le imprese, le proposte in esso contenute, sono state ritenute complessivamente conformi dal Senato che ha adottato una risoluzione positiva, apportando una serie di osservazioni e suggerimenti dedicati anche al settore creditizio. Sono stati inoltre esaminati il pacchetto Omnibus II (costituito da un'unica proposta di regolamento volta a modificare la legislazione vigente nel settore dei programmi di investimento dell'UE), Omnibus III (volto a semplificare il quadro giuridico dell'UE per la Politica Agricola Comune (PAC)) e Omnibus IV (finalizzato al risparmio di circa 400 mln di euro all'anno per le imprese dell'UE). In giugno è stato proposto il pacchetto Omnibus per la difesa, che introduce misure volte ad agevolare gli investimenti nelle capacità di difesa, garantire maggiore prevedibilità all'industria e facilitare l'accesso ai finanziamenti UE.

Nel pacchetto di primavera del semestre europeo pubblicato a giugno, la Commissione UE ha valutato positivamente l'avanzamento del percorso di rientro dal disavanzo eccessivo per l'Italia, ritenendo che i progressi compiuti siano risultati in linea con gli obiettivi concordati. Tra le raccomandazioni specifiche rivolte all'Italia sono stati richiesti: i) il rispetto del limite massimo di crescita della spesa netta consentito dalle raccomandazioni di gennaio del Consiglio UE; ii) l'accelerazione nell'attuazione del PNRR; iii) l'aumento delle spese per la difesa.

A giugno il Consiglio UE ha approvato la richiesta italiana di revisione del PNRR (la quinta dall'avvio del Piano) con modiche che non hanno alterato la dotazione complessiva del Piano e che si concentrano principalmente negli investimenti nel settore dei trasporti e nelle rimodulazioni degli interventi per favorire la transizione ecologica. A luglio la Commissione UE ha emesso una valutazione positiva per il pagamento della settima rata del PNRR che era stata richiesta lo scorso dicembre; contestualmente il Governo ha avanzato richiesta per il pagamento dell'ottava rata.

Mercati finanziari e politica monetaria

L'annuncio di dazi addizionali da parte degli Stati Uniti nei confronti delle controparti commerciali ad inizio aprile (ie. Liberation Day) ha determinato una forte correzione dei listini; la rapida sospensione di tali misure tariffarie e l'avvio di negoziati bilaterali con gli USA, ha successivamente comportato un deciso recupero dai minimi con i mercati che hanno chiuso prevalentemente il semestre in progresso. Da inizio anno sino al 30 giugno 2025 i listini europei hanno registrato performance migliori: oltre il +16% per il FTSE Mib ed oltre il +8% per l'Euro Stoxx; positivo anche l'S&P500 (oltre +5%) e marginalmente il Nikkei (poco più del +1%); lo Shanghai Shenzhen CSI 300 cinese ha chiuso il semestre praticamente invariato. Tuttavia, dallo scorso giugno, con l'approssimarsi della scadenza della sospensiva sui dazi, l'inasprimento delle tariffe americane su acciaio e alluminio (e successivamente sul rame), l'escalation bellica in Medio Oriente, i timori sulla tenuta del debito USA, i mercati hanno mostrato maggiore volatilità.

Nel secondo trimestre 2025 il rendimento del treasury decennale è risalito dai minimi di inizio aprile scontando l'incertezza sulle attese di politica monetaria ed il possibile deterioramento del debito USA confermato dal declassamento del rating da parte di Moody's dello scorso maggio (da AAA ad AA+). Dopo la crescita del primo trimestre, il rendimento sul Bund ha invece manifestato una compressione beneficiando di una certa tendenza degli investitori a spostare i propri capitali verso l'Area Euro percepita come economia più sicura (ie. flight to quality). Al 30

giugno 2025 il decennale USA si è attestato al 4,23%, quello tedesco al 2,61% e quello italiano al 3,48%, rispettivamente -34, +24 e -5 punti base rispetto ai livelli di fine 2024. Lo spread BTP-Bund ha proseguito il trend di restringimento attestandosi a ca. 87 punti base a fine semestre, in flessione di -29 punti rispetto alla chiusura 2024; tale discesa ha riflesso la maggiore solidità delle condizioni di bilancio italiano. In giugno Moody's ha rivisto l'outlook sul debito sovrano italiano da stabile a positivo, confermando il rating Baa3.

Nel meeting di luglio, la Federal Reserve ha mantenuto ancora invariati i tassi sui Fed funds nel range 4,25%-4,50% confermando un orientamento cauto e condizionato all'evoluzione del quadro macroeconomico nonostante gli inviti all'azione da parte del Governo. Nelle nuove proiezioni dei membri del FOMC6 il percorso di allentamento dei tassi è previsto più graduale rispetto a quello ipotizzato nelle stime di marzo in forza di una revisione al rialzo del quadro inflattivo domestico pur in presenza di una crescita attesa più debole. La maggioranza dei membri del FOMC ha previsto un ribasso complessivo dei tassi di riferimento di 50 pb dagli attuali livelli nel 2025, con tagli concentrati nell'ultima parte dell'anno.

A giugno la BCE ha ulteriormente ridotto i tassi di riferimento di 25 punti base, portando così il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali al 2,15%, quello sui depositi presso l'Eurosistema al 2,00% e quello sulle operazioni di rifinanziamento marginale al 2,40%. Tali livelli sono stati confermati nel corso della riunione del 24 luglio, durante la quale è stata deliberata la decisione di mantenere invariati i tassi di riferimento, in linea con le attese del mercato. La ricomposizione del bilancio BCE è proseguita: i portafogli dell'APP (Asset Purchase Programme) e del PEPP (Pandemic Emergency Purchase Programme) si stanno riducendo a un ritmo misurato e prevedibile, dato che l'Eurosistema non reinveste più il capitale rimborsato sui titoli in scadenza.

6 Federal Open Market Committee della FED.

Eventi rilevanti del primo semestre 2025

Offerta pubblica di scambio totalitaria volontaria sulle azioni ordinarie di Mediobanca – Banca di Credito Finanziario Società per Azioni promossa da Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A.

In data 23 gennaio 2025, il Consiglio di Amministrazione di Banca MPS ha approvato il lancio di un'Offerta Pubblica di Scambio volontaria (l'Offerta) su tutte le azioni ordinarie di Mediobanca – Banca di Credito Finanziario Società per Azioni ("Mediobanca"). L'Offerta è stata autorizzata dalle competenti Autorità e resta subordinata alle condizioni indicate nella comunicazione al mercato del 24 gennaio 2025 e ulteriormente precisate nel Documento di Offerta.

Nel dettaglio si segnala che, in data 1° aprile 2025 la Banca Centrale Europea ha autorizzato la computabilità quale capitale primario di classe 1, delle nuove azioni emesse al servizio dell'Offerta e le modifiche statutarie concernenti la delega al Consiglio di Amministrazione per il suddetto aumento di capitale, subordinatamente all'approvazione di tali modifiche statutarie da parte dell'Assemblea di BMPS. Inoltre, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha deliberato, in accoglimento della proposta del Ministero dell'Economia e delle Finanze, il non esercizio dei poteri speciali ai sensi del decreto-legge 15 marzo 2012 n. 21, convertito nella Legge 11 maggio 2012, n. 56 (cosiddetto golden power).

In data 2 aprile 2025, la Capogruppo ha altresì depositato presso la Consob il Documento informativo, predisposto ai sensi dell'Art. 70 del Regolamento Emittenti.

In data 20 maggio 2025 è stata ricevuta, dall'Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni (IVASS), l'autorizzazione preventiva all'acquisizione di una partecipazione qualificata indiretta, tramite Mediobanca, in Assicurazioni Generali S.p.A..

In data 25 giugno 2025 la Banca Centrale Europea ha rilasciato l'autorizzazione per l'acquisizione diretta di una partecipazione di controllo in Mediobanca e indiretta in Mediobanca Premier S.p.A. e Compass Banca S.p.A.

In data 26 giugno 2025 il Consiglio di Amministrazione di Banca MPS ha deliberato, in esecuzione della delega conferita dall'Assemblea straordinaria del 17 aprile 2025, l'aumento del capitale sociale a pagamento per complessivi 13.194.910.000 euro, oltre sovrapprezzo, con emissione di n. 2.230.000.000 azioni ordinarie, in una o più volte e in via scindibile, con esclusione del diritto di opzione, a servizio dell'Offerta.

Successivamente alla chiusura del semestre, in data 2 luglio 2025, la Consob ha approvato il Documento di Offerta: per ciascuna azione di Mediobanca portata in adesione all'Offerta, MPS riconoscerà un corrispettivo unitario rappresentato da n. 2,533 azioni ordinarie di nuova emissione, prive del valore nominale, aventi godimento regolare e le stesse caratteristiche delle azioni ordinarie di MPS già in circolazione, mentre il periodo di adesione avrà inizio il 14 luglio 2025 e terminerà l'8 settembre 2025.

Inoltre, sempre il data 2 luglio 2025, è stata ricevuta l'approvazione incondizionata all'acquisizione del controllo di Mediobanca da parte dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

Per maggiori informazioni si rinvia alla sezione dedicata disponibile sul sito della Capogruppo.

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Inoltre, nel corso del semestre sono intervenuti i seguenti eventi rilevanti:

In data 3 gennaio 2025 Banca MPS ha comunicato l'esercizio, in data 22 gennaio 2025, dell'opzione di rimborso integrale in via anticipata dell'obbligazione subordinata Tier 2 denominata "€400.000.000 8,000 per cent. Reset Callable Subordinated Notes". Successivamente, il 10 febbraio 2025 ha comunicato l'esercizio, in data 2 marzo 2025, dell'opzione di rimborso integrale in via anticipata dell'obbligazione di tipo senior denominata "€ 750.000.000 Fixed to Floating Rate Callable Senior Notes due 2 March 2026". Entrambe le azioni sono effettuate in coerenza con il funding plan e hanno ottenuto le autorizzazioni rilasciate dalla Banca Centrale Europea.

In data 28 febbraio 2025 Standard Ethics ha elevato il Corporate Standard Ethics Rating (SER) di Banca MPS a "EE+", dal precedente "EE". L'agenzia di rating ha confermato che l'upgrade a "EE+" (Very Strong) porta al raggiungimento del rating atteso di lungo periodo e l'outlook si mantiene positivo.

In data 17 aprile 2025 si è tenuta l'Assemblea Ordinaria e Straordinaria degli Azionisti nella quale sono stati deliberati l'approvazione del Bilancio d'esercizio 2024, il pagamento del dividendo, la relazione sulla politica in materia di remunerazione, il sistema incentivante 2025 e l'integrazione del Consiglio di Amministrazione con la nomina quali Consiglieri degli amministratori già cooptati in data 27 dicembre 2024. L'Assemblea ha altresì deliberato, con il voto favorevole dell'86% del capitale presente, il conferimento della delega al Consiglio di Amministrazione per l'aumento di capitale al servizio dell'offerta pubblica di scambio volontaria da parte di Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. avente ad oggetto la totalità delle azioni ordinarie di Mediobanca. Sono state inoltre approvate le modifiche agli articoli 14 e 15 dello statuto aventi ad oggetto rispettivamente le modalità di svolgimento delle assemblee e le modalità di presentazione delle liste e di gestione della procedura di cooptazione di consiglieri in corso di mandato.

In data 21 maggio 2025 Banca MPS ha concluso con successo il collocamento di una nuova emissione obbligazionaria Senior Preferred Unsecured, a tasso fisso con durata 6 anni (scadenza 2031) e con opzione di rimborso anticipato dopo 5 anni, per un ammontare pari a 500 mln di euro.

In pari data (con data stacco 19 maggio e record date 20 maggio) è stato messo in pagamento il dividendo relativo all'esercizio 2024 per un importo di 1.083.333.147,16 euro, corrispondente a 0,86 centesimi di euro per ciascuna delle n. 1.259.689.706 azioni ordinarie prive di valore nominale in circolazione alla record date.

In data 11 giugno 2025 Banca MPS ha concluso con successo il collocamento di un'emissione di Conditional Pass Through European Covered Bond con scadenza 18 gennaio 2031 destinata ad investitori istituzionali, per un ammontare pari a 750 mln di euro ed una cedola fissata al livello di 2,750% per annum.

In data 25 giugno 2025 Banca MPS ha concluso con successo il collocamento di un'emissione subordinata di tipo Tier 2 con scadenza ottobre 2035 e possibilità di rimborso anticipato a ottobre 2030, per un ammontare pari a 500 mln di euro.

Eventi rilevanti successivi alla chiusura del primo semestre 2025

Il 14 e 15 luglio 2025 sono stati sottoscritti in sede nazionale, rispettivamente, l'Accordo per il testo coordinato del CCNL 2023 per i quadri direttivi e le aree professionali e l'Accordo di rinnovo del CCNL per il personale dirigente: il primo ha l'obiettivo di armonizzare i contenuti dell'Accordo di rinnovo del 23 novembre 2023 con le previsioni del precedente contratto collettivo; il secondo rinnova il contratto nazionale dirigenti per l'adeguamento del trattamento economico minimo e l'aggiornamento della parte normativa.

In data 25 luglio 2025 sono stati sottoscritti in sede aziendale: l'Accordo per il Premio Aziendale 2025, erogabile in "Conto Welfare", strettamente correlato al raggiungimento degli obiettivi di redditività sostenibile, liquidità e patrimonio di Gruppo e l'Accordo di rinnovo della Contrattazione di II livello che aggiorna la contrattazione aziendale, in particolare su sviluppo professionale, welfare e mobilità territoriale. In materia di sviluppo professionale, più in dettaglio, l'accordo definisce i percorsi professionali in rete aggiornando i livelli di inquadramento, in coerenza con l'evoluzione dell'organizzazione.

In data 01 agosto 2025 l'EBA e la BCE hanno comunicato gli esiti dell'EU-wide stress test 2025 cui anche Banca MPS ha partecipato.

L'EU-wide stress test 2025 è stato condotto dall'EBA, in collaborazione con la BCE e il Comitato europeo per il rischio sistemico (European Systemic Risk Board, ESRB). Lo scenario avverso dello stress test è stato definito da BCE e dall'ESRB e copre un orizzonte temporale di tre anni (2025-2027). Lo stress test è stato condotto assumendo un bilancio statico partendo dai dati di fine dicembre 2024 restated secondo quanto prescritto dalla CRR3, e pertanto non considera strategie aziendali e iniziative gestionali future.

Il Common Equity Tier 1 ratio (CET1%) fully loaded al 2027 (anno che fa registrare la maggiore depletion del triennio) risultante dallo stress test è pari a:

  • Scenario base: 22,93%, +353 pb rispetto al dato del 19,40% del 31 dicembre 2024 restated CRR3
  • Scenario avverso: 16,83%, -257pb rispetto al dato del 19,40% del 31 dicembre 2024 restated CRR3. Entrambi i risultati rispettano ampiamente i requisiti minimi regolamentari sia nello scenario Base che Avverso.

I risultati, i migliori raggiunti ad oggi dal Gruppo negli esercizi di stress test, confermano la forte solidità patrimoniale del Gruppo Montepaschi e la sua capacità di generare capitale in modo sostenibile, evidenziata da risultati positivi

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nello scenario base e al termine anche dello scenario avverso, considerati i diversi shock macroeconomici previsti dall'esercizio.

Piano Industriale di Gruppo 2024-2028

Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo in data 5 agosto 2024 ha approvato il Piano Industriale per il periodo 2024-2028, "A Clear and Simple Commercial Bank Revolving Around Costumers, Combining Technology With Human Touch" che mira ad una Banca in grado di soddisfare con successo le esigenze in termini di evoluzione dei clienti, attraverso un processo di innovazione aziendale e tecnologica sostenuto da un ampio piano di investimenti, valorizzando appieno le risorse talentuose, migliorando ulteriormente la sostenibilità del business, rafforzando il bilancio e concentrandosi su distribuzione e creazione di valore per tutti gli stakeholders. Per maggiori dettagli si rinvia alla Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2024.

In termini di target economici, il risultato del primo semestre del 2025 si pone al di sopra degli obiettivi di Piano grazie, in particolare, ai maggiori ricavi (migliori delle attese su tutte le componenti) e ai minori oneri operativi (in un contesto di rigoroso governo della spesa e continua focalizzazione sulle azioni di ottimizzazione dei costi). Sul fronte del credito, gli obiettivi sia di destocking ordinario, sia di ripristino in performing, in aggiunta ai contributi delle operazioni di cessione, hanno consentito di portare il Gross NPE ratio su livelli migliori del Piano, con un livello di costo al di sotto delle attese di Piano (nonostante il contesto di incertezza del quadro macroeconomico). In conseguenza delle dinamiche economiche sopra descritte, gli indicatori di redditività (Cost income, ROE, ROTE) sono risultati più che in linea al Piano. Il Gruppo ha altresì raggiunto al 30 giugno 2025 un CET1 ratio pari a 19,6%, al di sopra del Piano e tra i migliori livelli del sistema bancario.

Per la messa a terra delle azioni di Piano sono in corso le progettualità strategiche, nell'ambito di un rigoroso processo di governance, volto a monitorare attività e risultati.

Funding strategy

La Liquidity and Funding Strategy di Gruppo 2025-2027, definisce le linee guida dell'attività di gestione della liquidità e del funding del Gruppo con un orizzonte temporale pluriennale, a supporto dello sviluppo e degli obiettivi delineati nel Piano. Essa delinea, per ciascuna delle scadenze prospettiche, a partire dal piano commerciale e dall'evoluzione attesa dello sbilancio da esso determinato, le modalità di reperimento della cassa e della counterbalancing capacity necessarie per la funzionalità dei processi nel breve termine, al contempo garantendo l'equilibrio strutturale nel profilo di funding e lo sviluppo del business nel medio/lungo termine. Il profilo delle scadenze nell'orizzonte temporale 2025-2027 è rappresentato principalmente dalle aste BCE che, al 30 giugno 2025, si sono mantenute stabili rispetto a marzo 2025 attestandosi a 8 mld di euro (8,5 mld di euro al 31 dicembre 2024, 13 mld di euro al 31 dicembre 2023) costituite da aste LTRO pari a 4 mld di euro e aste MRO pari a 4 mld di euro. Nel periodo 2025-2027, le altre scadenze sono rappresentate dai bond istituzionali, per circa 5 mld di euro da rimborsare, di cui:

  • 1,8 mld di euro nel 2025 (1 mld di euro di covered bond e 0,8 mld di euro di senior unsecured);
  • 2,7 mld di euro nel 2026 (1,1 mld di euro di covered bond e 1,6 mld di euro di senior unsecured);
  • 0,5 mld di euro nel 2027 (senior unsecured).

Nel mese di gennaio 2025, è stata esercitata la call del titolo subordinato Tier 2 di nominale pari a 0,4 mld di euro emesso nel gennaio 2020, con scadenza originaria 2030; nel mese di marzo 2025, inoltre, è stata esercitata la call del titolo senior unsecured di nominale pari a 0,75 mld di euro emesso nel febbraio 2023, con scadenza originaria 2026. Nel mese di aprile è scaduto un titolo senior unsecured di 0, 75 mld di euro. Nel corso dell'anno potrà essere altresì esercitata la call di un ulteriore titolo subordinato Tier 2 emesso a settembre 2020, con scadenza originaria anch'essa fissata nel 2030, di nominale pari a 0,3 mld di euro; nel 2026 potrà infine essere esercitata la call di un senior unsecured di 0,5 mld di euro (la cui scadenza finale è nel 2027). L'esercizio delle call citate avrà luogo in funzione della convenienza economica in termini di spread/tasso di sostituzione e della situazione di liquidità/patrimoniale e sarà comunque soggetto alle autorizzazioni preventive da parte delle autorità di Vigilanza competenti (SRB/BCE).

A fronte delle scadenze previste, la strategia di funding del Gruppo si pone l'obiettivo di mantenere gli indicatori di liquidità su livelli adeguati, ampiamente superiori ai limiti normativi, nonché di garantire – per quanto riguarda in particolare i piani di emissioni obbligazionarie pubbliche – il soddisfacimento dei requisiti MREL.

In tale ottica, nel corso del primo semestre 2025, sono state realizzate circa la metà delle emissioni di senior e covered bond previste nel 2025, in particolare:

  • Emissione senior per 0,5 mld di euro nel mese di maggio con scadenza 2031;
  • Emissione covered bond per 0,75 mld di euro nel mese di giugno con scadenza 2031.

Inoltre, al termine del mese di giugno, con data di regolamento 2 luglio, è stata perfezionata l'emissione di un prestito subordinato dell'importo di 0,5 mld di euro, con scadenza prevista nel 2035. La Liquidity and Funding Strategy di Gruppo 2025-2027 richiederà, comunque, una declinazione annuale, tempo per tempo, che rappresenterà con maggior livello di dettaglio le azioni effettive da intraprendere nel corso dell'anno di riferimento e le autorizzazioni alle strutture operative per la loro realizzazione.

Commitment connessi agli Aiuti di Stato ricevuti nel 2017

L'informativa sui Commitment rivisti dalla Commissione Europea e resi pubblici in data 3 ottobre 2022 è riportata nella Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2024 a cui si fa rinvio.

Al 30 giugno 2025 la Capogruppo è in attesa della chiusura formale dei commitment da parte della Commissione Europea, a seguito del rilascio del report del Monitoring Trustee basato sui dati finanziari dell'ultimo trimestre del 2024. La Capogruppo risulta sostanzialmente conforme agli impegni assunti.

Relazione Finanziaria Semestrale

BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO

20

SCHEMI DEL BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO

21

Stato patrimoniale consolidato

Voci dell'attivo 30 06 2025 31 12 2024
10. Cassa e disponibilità liquide 11.794,3 13.249,4
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
8.698,7 6.532,8
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 8.262,1 6.076,6
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 436,6 456,2
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
1.967,5 2.337,4
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: 93.140,0 90.525,9
a) crediti verso banche 3.141,8 3.365,8
b) crediti verso clientela 89.998,2 87.160,1
50. Derivati di copertura 484,6 94,2
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura
generica (+/-)
(677,1) (411,5)
70. Partecipazioni 673,6 672,3
90. Attività materiali 2.073,5 2.109,1
100. Attività immateriali 131,4 156,1
-di cui avviamento 7,9 7,9
110. Attività fiscali 2.659,7 2.536,9
a) correnti 93,2 104,3
b) anticipate 2.566,5 2.432,6
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 1.176,0 1.128,7
130 Altre attività 3.451,9 3.670,4
Totale dell'attivo 125.574,1 122.601,7

segue: Stato patrimoniale consolidato

Voci del passivo e del patrimonio netto 30 06 2025 31 12 2024
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 103.742,5 102.751,4
a) debiti verso banche 10.258,4 9.811,3
b) debiti verso la clientela 83.328,4 82.632,2
c) titoli in circolazione 10.155,7 10.307,9
20. Passività finanziarie di negoziazione 3.345,3 2.605,7
30. Passività finanziarie designate al fair value 124,6 119,7
40. Derivati di copertura 271,1 358,4
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura
generica (+/-)
- (0,7)
60. Passività fiscali 13,4 5,6
a) correnti 9,0 1,3
b) differite 4,4 4,3
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 978,7 976,7
80. Altre passività 4.658,7 3.132,0
90. Trattamento di fine rapporto del personale 69,3 69,7
100. Fondi per rischi e oneri: 900,0 933,9
a) impegni e garanzie rilasciate 154,3 149,6
b) quiescenza e obblighi simili 3,2 3,3
c) altri fondi per rischi e oneri 742,5 781,0
120. Riserve da valutazione 66,9 60,4
150. Riserve 3.057,5 2.184,3
170. Capitale 7.453,5 7.453,5
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 0,2 0,3
200. Utile (Perdita) di periodo (+/-) 892,4 1.950,8
Totale del passivo e del patrimonio netto 125.574,1 122.601,7

Conto economico consolidato

Voci 30 06 2025 30 06 2024
10. Interessi attivi e proventi assimilati 1.971,1 2.427,2
di cui interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 1.655,0 1.989,9
20. Interessi passivi e oneri assimilati (889,3) (1.273,2)
30. Margine di interesse 1.081,8 1.154,0
40. Commissioni attive 919,0 842,8
50. Commissioni passive (120,6) (112,5)
60. Commissioni nette 798,4 730,3
70. Dividendi e proventi simili 12,9 17,0
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 66,2 78,1
90. Risultato netto dell'attività di copertura (0,5) 1,6
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 37,8 (10,9)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 43,2 (10,4)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
(5,2) 0,1
c) passività finanziarie (0,2) (0,6)
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico
(10,0) (6,3)
a) attività e passività finanziarie designate al fair value 0,8 4,1
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (10,8) (10,4)
120. Margine di intermediazione 1.986,6 1.963,8
130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: (150,9) (217,8)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (150,2) (218,3)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
(0,7) 0,5
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (4,6) (4,9)
150. Risultato netto della gestione finanziaria 1.831,1 1.741,1
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 1.831,1 1.741,1
190. Spese amministrative: (1.017,8) (1.048,6)
a) spese per il personale (646,8) (613,3)
200. b) altre spese amministrative
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
(371,0)
(30,4)
(435,3)
11,0
a) impegni e garanzie rilasciate (4,6) 24,5
b) altri accantonamenti netti (25,8) (13,5)
210. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (45,7) (50,4)
220. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (32,9) (33,3)
230. Altri oneri/proventi di gestione 122,9 108,3
240. Costi operativi (1.003,9) (1.013,0)
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 32,7 23,8
260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali (2,7) (19,3)
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti - (6,1)
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 857,2 726,5
300.
310.
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente
Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte
35,2
892,4
454,2
1.180,7
320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte (0,1) (21,6)
330. Utile (Perdita) di periodo 892,3 1.159,1
340. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi (0,1) (0,1)
350. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della capogruppo 892,4 1.159,2
30 06 2025 30 06 2024
Utile (Perdita) per azione base 0,708 0,920
Dell'operatività corrente 0,708 0,937
Delle attività operative cessate - (0,017)
Utile (Perdita) per azione diluito 0,708 0,920
Dell'operatività corrente 0,708 0,937

Delle attività operative cessate - (0,017)

Prospetto della redditività complessiva consolidata

Voci 30 06 2025 30 06 2024
10. Utile (Perdita) di periodo 892,3 1.159,1
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico (6,7) (2,2)
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva 0,2 2,0
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del
proprio merito creditizio)
(2,0) (2,8)
50. Attività materiali 1,0 (9,7)
70. Piani a benefici definiti - 1,5
80. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione (5,5) 2,4
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (0,4) 4,4
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico 13,2 (24,5)
120. Differenze di cambio (2,9) 0,7
130. Copertura dei flussi finanziari (0,5) (7,4)
150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
17,7 (6,7)
170. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (1,1) (11,1)
200. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 6,5 (26,7)
210. Redditività complessiva (Voce 10+200) 898,8 1.132,4
220. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi (0,1) (0,1)
230. Redditività complessiva consolidata di pertinenza della capogruppo 898,9 1.132,5

Relazione Finanziaria Semestrale

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato – 30 giugno 2025

Allocazione
risultato
Variazioni del periodo
esercizio
precedente
Operazioni sul patrimonio netto
Esistenze al 31 12 2024 Modifica saldi apertura Esistenze al 01 01 2025 Riserve Dividendi e altre destinazioni Variazioni di riserve Emissione di nuove azioni Acquisto azioni proprie Distribuzione straordinaria
dividendi
Variazione strumenti di capitale Derivati su proprie azioni Stock options Variazioni interessenze
partecipative
Redditività complessiva
al 30 06 2025
Totale Patrimonio netto
al 30 06 2025
Patrimonio netto del Gruppo
al 30 06 2025
Patrimonio netto di terzi
al 30 06 2025
Capitale: 7.454,0 - 7.454,0 - - - - - - - - - - - 7.454,0 7.453,5 0,5
a) azioni
ordinarie
7.454,0 - 7.454,0 - - - - - - - - - - - 7.454,0 7.453,5 0,5
b) altre azioni - - - - - - - - - - - - - - - - -
Riserve: 2.183,0 - 2.183,0 867,2 - 5,8 - - - - - - - - 3.056,0 3.057,6 (1,6)
a) di utili 2.186,2 - 2.186,2 867,2 - 5,8 - - - - - - - - 3.059,2 3.060,8 (1,6)
b) altre (3,2) - (3,2) - - - - - - - - - - - (3,2) (3,2) -
Riserve da
valutazione
61,7 - 61,7 - - - - - - - - - - 6,5 68,2 66,9 1,3
Utile (Perdita) di
periodo
1.950,6 - 1.950,6 (867,2) (1.083,4) - - - - - - - - 892,3 892,3 892,4 (0,1)
Totale
Patrimonio netto
11.649,3 - 11.649,3 - (1.083,4) 5,8 - - - - - - - 898,8 11.470,6 11.470,4 0,1
Patrimonio netto
del Gruppo
11.649,0 - 11.649,0 - (1.083,3) 5,8 - - - - - - - 898,9 11.470,4 11.470,4 X
Patrimonio netto
di terzi
0,3 - 0,3 - (0,1) - - - - - - - - (0,1) 0,2 X 0,1

Al 30 giugno 2025 il patrimonio netto, comprensivo del patrimonio netto dei terzi e del risultato di periodo, ammonta a 11.470,6 mln di euro, contro i 11.649,3 mln di euro del 31 dicembre 2024, con un decremento netto complessivo di 178,7 mln di euro. Tale andamento è principalmente dovuto: (i) all'utile di periodo pari a 892,3 mln di euro; (ii) alla distribuzione del dividendo 2024 da parte della Capogruppo per un importo pari a 1.083,4 mln di euro e (iii) alla variazione netta positiva delle riserve da valutazione pari a 6,5 mln di euro, le cui componenti di dettaglio sono rappresentate nel prospetto della redditività complessiva a cui si rinvia.

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato – 30 giugno 2024

Allocazione risultato Variazioni del periodo
esercizio precedente Operazioni sul patrimonio netto
Esistenze al 31 12 2023 Modifica saldi apertura Esistenze al 01 01 2024 Riserve Dividendi e altre destinazioni Variazioni di riserve Emissione di nuove azioni Acquisto azioni proprie Distribuzione straordinaria
dividendi
Variazione strumenti di capitale Derivati su proprie azioni Stock options Variazioni interessenze
partecipative
Redditività complessiva
al 30 06 2024
Totale Patrimonio netto
al 30 06 2024
Patrimonio netto del Gruppo
al 30 06 2024
Patrimonio netto di terzi
al 30 06 2024
Capitale: 7.454,1 - 7.454,1 - - - - - - - - - - - 7.454,1 7.453,5 0,6
a) azioni
ordinarie
7.454,1 - 7.454,1 - - - - - - - - - - - 7.454,1 7.453,5 0,6
b) altre azioni - - - - - - - - - - - - - - - - -
Riserve: 444,2 - 444,2 1.736,6 - (1,1) - - - - - - - - 2.179,7 2.181,0 (1,3)
a) di utili 576,3 - 576,3 1.608,6 - (2,0) - - - - - - - - 2.182,9 2.184,2 (1,3)
b) altre (132,1) - (132,1) 128,0 - 0,9 - - - - - - - - (3,2) (3,2) -
Riserve da
valutazione
29,2 - 29,2 - - - - - - - - - - (26,7) 2,5 1,3 1,2
Utile (Perdita) di
periodo
2.051,6 - 2.051,6 (1.736,6) (315,0) - - - - - - - - 1.159,1 1.159,1 1.159,2 (0,1)
Totale Patrimonio
netto
9.979,1 - 9.979,1 - (315,0) (1,1) - - - - - - - 1.132,4 10.795,4 10.795,0 0,4
Patrimonio netto
del Gruppo
9.978,4 - 9.978,4 - (314,9) (1,1) - - - - - - - 1.132,5 10.795,0 10.795,0 X
Patrimonio netto
di terzi
0,7 - 0,7 - (0,1) - - - - - - - - (0,1) 0,4 X 0,4

Al 30 giugno 2024 il patrimonio netto, comprensivo del patrimonio netto dei terzi e del risultato di periodo, ammonta a 10.795,4 mln di euro, contro i 9.979,1 mln di euro del 31 dicembre 2023, con un incremento netto complessivo di 816,3 mln di euro. Tale andamento è dovuto principalmente: (i) all'utile di periodo pari a 1.159,1 mln di euro; (ii) alla distribuzione del dividendo 2023 da parte della Capogruppo per un importo pari a 314,9 mln di euro e (iii) alla variazione netta negativa delle riserve da valutazione pari a 26,7 mln di euro, le cui componenti di dettaglio sono rappresentate nel prospetto della redditività complessiva a cui si rinvia.

Relazione Finanziaria Semestrale

Rendiconto finanziario consolidato – metodo indiretto

A. ATTIVITA' OPERATIVA 30 06 2025 30 06 2024
1. Gestione 1.381,7 1.012,5
Risultato di periodo 892,3 1.159,1
Plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su attività/passività
finanziarie valutate al fair value (-/+)
95,7 (258,0)
Plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) 0,5 (1,6)
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-) 241,0 291,9
Rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immat.(+/-) 81,4 103,0
Accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 35,8 (6,8)
Imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+) (35,2) (454,2)
Rettifiche/riprese di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto fiscale (+/-) 0,5 3,3
Altri aggiustamenti 69,7 175,8
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (4.502,5) (2.966,9)
Attività finanziarie detenute per la negoziazione (2.265,7) (1.014,6)
Altre attività obbligatoriamente valutate al fair value 5,6 (57,0)
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 445,4 15,2
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (2.804,9) (1.587,5)
Altre attività 117,1 (323,0)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 2.747,7 4.927,1
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 966,7 4.515,1
Passività finanziarie di negoziazione 736,4 1.148,7
Passività finanziarie designate al fair value 2,8 2,3
Altre passività 1.041,8 (739,0)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa (373,1) 2.972,7
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO 30 06 2025 30 06 2024
1. Liquidità generata da 7,4 36,0
Dividendi incassati su partecipazioni - 35,5
Vendite di attività materiali 7,4 0,5
2. Liquidità assorbita da (8,4) (12,4)
Acquisti di attività materiali (5,1) (5,0)
Acquisti di attività immateriali (3,3) (7,4)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento (1,0) 23,6
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA 30 06 2025 30 06 2024
Distribuzione dividendi e altre finalità (1.081,0) (315,0)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista (1.081,0) (315,0)
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA nel periodo (1.455,1) 2.681,3
Riconciliazione
Voci di bilancio 30 06 2025 30 06 2024
Cassa e disponibilità liquide all'inizio del periodo 13.249,4 14.317,3
Liquidità totale netta generata/assorbita nel periodo (1.455,1) 2.681,3
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura del periodo 11.794,3 16.998,6

NOTE ILLUSTRATIVE

29

Politiche contabili

Principi generali di redazione

La Relazione finanziaria semestrale del Gruppo Monte dei Paschi di Siena al 30 giugno 2025, approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 5 agosto 2025, comprende la Relazione intermedia sulla gestione ed il Bilancio consolidato semestrale abbreviato ed è redatta in conformità agli obblighi di informativa finanziaria previsti dall'art. 154-ter del D. Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (T.U.F.) e in conformità ai principi contabili IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board e le relative interpretazioni dell'IFRS Interpretations Committee adottati dall'Unione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002 ed in vigore al 30 giugno 2025.

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato, predisposto utilizzando l'Euro quale moneta di conto, redatto in forma sintetica e in applicazione del principio IAS 34 "Bilanci intermedi", è composto dallo Stato patrimoniale consolidato, dal Conto economico consolidato, dal Prospetto della redditività consolidata complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato, dal Rendiconto finanziario consolidato e dalle Note illustrative; gli schemi di Bilancio consolidato semestrale abbreviato e le Note Illustrative, salvo quanto diversamente indicato, sono redatti in milioni di euro.

Per la predisposizione degli schemi del Bilancio consolidato intermedio abbreviato sono state applicate le disposizioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" e successivi aggiornamenti, da ultimo l'8° aggiornamento pubblicato in data 17 novembre 2022.

Gli schemi del Bilancio consolidato intermedio abbreviato presentano, oltre agli importi del periodo di riferimento, anche i corrispondenti dati di raffronto al 31 dicembre 2024 per lo stato patrimoniale consolidato e al primo semestre 2024 per:

  • il Conto economico consolidato;
  • il Prospetto della redditività consolidata complessiva;
  • il Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato e
  • il Rendiconto finanziario consolidato.

Come illustrato nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2024, cui si fa rinvio, a partire dal 30 giugno 2024 la controllata Monte Paschi Banque S.A è stata classificata come unità operativa in dismissione ("discontinued operations"), ai sensi del principio contabile IFRS 5. In particolare, nello stato patrimoniale al 30 giugno 2025 e nel corrispondente dato di raffronto al 31 dicembre 2024, le attività e correlate passività della controllata risultano esposte nelle voci di stato patrimoniale consolidato "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" (1.058,5 mln di euro al 30 giugno 2025) e "Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione" (978,7 mln di euro al 30 giugno 2025). Con riferimento al conto economico, il contributo della partecipata è stato esposto nella voce 320 del conto economico "Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte" sia per i primi sei mesi del 2025 sia per il corrispondente periodo di raffronto al 30 giugno 2024. Sotto il profilo valutativo, l'applicazione del criterio di valutazione previsto dal principio IFRS 5 ha comportato sul patrimonio netto contabile e sul risultato economico del Gruppo al 30 giugno 2025 un impatto negativo rispettivamente di circa 40,4 mln di euro (di cui 36,4 mln di euro rilevati nell'esercizio 2024) e 4 mln di euro. Inoltre, si evidenzia che la controllata ha contribuito positivamente al risultato consolidato dei primi sei mesi del 2025 per circa 4 mln di euro, conseguentemente il saldo della suddetta voce 320 di conto economico è sostanzialmente nullo e il contributo al patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2025 è negativo per circa 22 mln di euro, invariato rispetto al 31 dicembre 2024, considerato altresì l'utile registrato da Monte Paschi Banque S.A. a tale data pari a 14,4 mln di euro.

Per completezza si precisa che la voce "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" al 30 giugno 2025 include altresì: i) portafogli di crediti deteriorati per un'esposizione lorda complessiva di 333,1 mln di euro, corrispondente a un'esposizione netta complessiva di 86,1 mln di euro, le cui cessioni sono attese completarsi entro il quarto trimestre 2025; ii) un titolo di capitale per 0,9 mln di euro; ed infine iii) immobili per complessivi 30,5 mln di euro. Si segnala che al 31 dicembre 2024 la voce "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" includeva, in aggiunta agli attivi della controllata Monte Paschi Banque S.A., quote partecipative in Bancomat Spa, per 7,6 mln di euro, e in Banca d'Italia, per 50,0 mln di euro, oltre a immobili e terreni per 7,0 mln di euro le cui relative dismissioni si sono perfezionate nel primo semestre 2025.

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 è redatto con chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, finanziaria, il risultato economico del periodo, la variazione del patrimonio netto e i flussi di cassa generati.

30

I principi contabili adottati per la predisposizione del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle diverse poste dell'attivo e del passivo, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi sono rimasti invariati rispetto a quanto applicato al Bilancio consolidato al 31 dicembre 2024, a cui si rimanda per maggiori dettagli.

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 è corredato dall'attestazione del Dirigente Preposto, ai sensi dell'art. 154 bis del TUF ed è sottoposto a revisione contabile limitata da parte della Società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A..

Di seguito si riporta un'illustrazione dei nuovi principi contabili o delle modifiche ai principi esistenti approvati dallo IASB, nonché delle nuove interpretazioni o modifiche di quelle esistenti, pubblicate dall'IFRIC, con evidenza separata di quelli applicabili nell'esercizio 2025 e di quelli applicabili negli esercizi successivi.

Principi contabili IAS/IFRS e relative interpretazioni SIC/IFRIC omologati la cui applicazione è obbligatoria a partire dal Bilancio 2025

Il Regolamento (UE) 2024/2862 del 12 novembre 2024 ha omologato l'emendamento allo IAS 21 "The effects of Changes in Foreign Exchange Rates: Lack of Exchangeability", pubblicato dallo IASB in data 15 agosto 2023. L'emendamento chiarisce quando una valuta è convertibile o meno in un'altra valuta, come stimare il tasso di cambio nel caso in cui la valuta non sia convertibile e l'informativa da fornire in nota integrativa.

La modifica entra in vigore dal 1° gennaio 2025 ed è consentita l'applicazione anticipata.

Dal citato emendamento non sono derivati impatti significativi sulla situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo.

Principi contabili IAS/IFRS e relative interpretazioni SIC/IFRIC omologati la cui applicazione obbligatoria decorre successivamente al 31 dicembre 2025

Il Regolamento (UE) 2025/1047 del 28 maggio 2025 ha omologato l'emendamento all'IFRS 9 e all'IFRS 7 "Amendments to the Classification and Measurement of Financial Instruments". Le modifiche ai due principi chiariscono alcuni degli aspetti critici su classificazione e valutazione degli strumenti finanziari ai sensi dell'IFRS 9 emersi dalla post implementation review del principio. In particolare, i temi affrontati riguardano:

  • la classificazione degli strumenti finanziari con rendimenti variabili e legati ad obiettivi ESG. Su tale argomento lo IASB ha previsto alcuni esempi, non esaustivi, di strumenti finanziari che determinano il superamento o meno del test SPPI. In maggior dettaglio:
    • o la presenza di una clausola che prevede il riconoscimento di interessi aggiuntivi nel caso in cui il mutuatario raggiunga un obiettivo ESG (ad esempio una riduzione delle emissioni di carbonio), la cui entità è predeterminata contrattualmente, ricade nel novero di un "basic lending agreement" quindi consente il passaggio del test;
    • o l'esistenza di una condizione che prevede l'adeguamento del tasso di interesse in base ad una variabile di mercato (ad esempio l'indice del prezzo del carbonio) non compensa il prestatore per i rischi e i costi associati al prestito dell'importo principale; pertanto, non delinea un accordo di basic lending.
  • l'estinzione di passività mediante sistemi di pagamento elettronico. La modifica prevede che si possa estinguere una passività in contanti, utilizzando un sistema di pagamento elettronico, prima della data di regolamento (in deroga a quanto attualmente previsto) e se, e solo se, l'istruzione di pagamento che è stata disposta dall'entità:
    • a) non può essere ritirata, interrotta o annullata;
    • b) il contante da utilizzare per il regolamento dell'istruzione di pagamento non è accessibile e
    • c) il rischio di regolamento associato al sistema di pagamento elettronico non è significativo, ovvero quando il completamento dell'istruzione di pagamento segue un procedimento amministrativo standard ed il tempo che intercorre tra i requisiti (a) e (b) e la consegna del contante alla controparte è breve. Tuttavia, il rischio di regolamento non è poco significativo se il completamento dell'istruzione di pagamento è subordinato alla capacità dell'entità di consegnare il contante alla data di regolamento.

Con tali modifiche all'IFRS 9 – Strumenti fnanziari, lo IASB ha anche introdotto ulteriori requisiti di informativa, al fine di migliorare la trasparenza a beneficio degli investitori, per quanto concerne gli strumenti di capitale per i quali è stata esercitata l'opzione per la rilevazione nel prospetto della redditività complessiva delle variazioni di fair value (OCI election) e gli strumenti finanziari con caratteristiche contingenti, ad esempio caratteristiche legate a obiettivi ESGlinked. Le modifiche entrano in vigore per gli esercizi che iniziano a partire dal 1° gennaio 2026.

Dai citati emendamenti non sono attesi impatti significativi sulla situazione patrimoniale, finanziaria ed economica del Gruppo.

Il Regolamento (UE) 2025/1266 del 1° luglio 2025 ha omologato l'emendamento all'IFRS9 e all'IFRS7 "Contracts Referencing Nature dependent Electricity", pubblicato dallo IASB in data 18 dicembre 2024 con l'obiettivo di includere nell'informativa di bilancio anche una disclosure specifica per questa tipologia di contratti.

I contratti dipendenti dalla natura riguardano l'approvvigionamento elettrico da fonti rinnovabili e sono caratterizzati da termini contrattuali che espongono l'azienda alla variabilità della quantità di elettricità sottostante poiché la fonte di generazione dell'elettricità dipende da condizioni naturali non controllabili (ad. esempio vento, sole, ecc..); può trattarsi sia di contratti "buy or sell" sia di strumenti finanziari che fanno riferimento all'elettricità. Tali contratti sono spesso strutturati come accordi di acquisto di energia a lungo termine ("Power Purchase Agreements - PPA") che:

  • forniscono all'acquirente una quantità di elettricità generata dalla fonte energetica dipendente dalla natura a un prezzo fisso per unità ("PPA fisici"), nonché certificati ambientali; oppure
  • contengono uno swap che regola la differenza netta tra un flusso di cassa a prezzo fisso e un flusso di cassa a prezzo variabile correlato a una quantità di elettricità generata da fonte dipendente dalla natura ("PPA virtuali" o "VPPA") e forniscono i relativi certificati ambientali.

Una caratteristica unica di questi PPA è che le fonti dipendenti dalla natura determinano se e quanta elettricità viene generata dall'impianto di riferimento in un dato momento. Gli emendamenti pubblicati dallo IASB riguardano:

  • l'introduzione di linee guida per valutare se i contratti soddisfano i requisiti per "l'uso proprio" e se possono quindi continuare ad essere considerati come detenuti allo scopo di ricevere l'energia in linea con i criteri di utilizzo attesi dall'entità, con la conseguente esenzione dall'applicazione del trattamento contabile previsto per i contratti di buy or sell di elementi non finanziari e quindi la classificazione come strumenti finanziari da valutare al fair value. Ciò si verifica se l'entità è stata, e si aspetta di essere, un "acquirente netto" di elettricità per il periodo contrattuale ossia se acquista elettricità sufficiente a compensare eventuali vendite di elettricità inutilizzata nello stesso mercato in cui ha venduto l'elettricità.
  • l'integrazione del trattamento dell'hedge accounting previsto dall'IFRS 9, qualora il contratto sia designato come strumento di copertura in una relazione di cash flow hedge. In questo caso, è possibile designare come elemento coperto l'importo nominale variabile delle transazioni elettriche previste, in modo che sia allineato con l'importo variabile del volume di elettricità che si prevede verrà consegnata dall'impianto di generazione, come indicato nello strumento di copertura.
  • l'introduzione di disclosure specifica relativamente ai contratti di acquisto di energia legata a fonti naturali che soddisfano i criteri per "l'uso proprio".

Le modifiche si applicano a partire dal 1° gennaio 2026. È consentita l'applicazione anticipata. In particolare, le modifiche relative all'esenzione per "uso proprio" si applicano in modo retrospettivo ai sensi dello IAS 8 mentre le modifiche relative al trattamento dell'hedge accounting si applicano prospetticamente alle relazioni designate alla data prima applicazione o successivamente.

Dal citato emendamento non si attendono impatti significativi sulla situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo.

Infine, il Regolamento (UE) 2025/1331del 9 luglio 2025 ha omologato il documento "Annual Improvements Volume 11", pubblicato dallo IASB in data 18 luglio 2024, che contiene chiarimenti, semplificazioni, correzioni e modifiche minori ai principi contabili IFRS volti a migliorarne la coerenza. I principi contabili interessati sono:

  • IFRS 1 "First-time Adoption of International Financial Reporting Standards"
  • IFRS 7 "Financial Instruments: Disclosures" e la relativa Guidance on implementing IFRS 7,
  • IFRS 9 "Financial Instruments"
  • IFRS 10 "Consolidated Financial Statements" e
  • IAS 7 "Statement of Cash Flow".

Le modifiche si applicano a partire dal 1° gennaio 2026. È consentita l'applicazione anticipata.

Non è atteso un effetto significativo sul bilancio consolidato del Gruppo dall'adozione di questo documento.

Principi contabili internazionali IAS/IFRS e relative interpretazioni SIC/IFRIC pubblicati dallo IASB e ancora in attesa di omologazione da parte della Commissione Europea

Lo IASB ha pubblicato in data 9 aprile 2024 l'IFRS 18 "Presentation and Disclosure in Financial Statement", che sostituisce lo IAS 1 "Presentation of Financial Statements". Il nuovo principio stabilisce i requisiti per la presentazione e l'informativa nei bilanci con l'obiettivo di rendere le informazioni più trasparenti e comparabili e per far sì che rappresentino fedelmente le attività, le passività, il patrimonio netto, i ricavi e le spese dell'entità. Le principali novità rispetto allo IAS 1 sono:

  • la classificazione dei proventi e degli oneri in cinque categorie (operating, investing, fnancing, income taxes, discontinued operations) sulla base delle principali attività di business dell'entità;
  • nuove voci di prospetto con sub-totali (operating proft; proft before fnancing and income taxes);
  • maggiori obblighi relativi all'aggregazione e disaggregazione delle informazioni sulla base delle caratteristiche che gli elementi di bilancio condividono o meno; in particolare, con riferimento alle spese da presentare nella categoria "operating", le poste devono essere rappresentate nel modo più fruibile possibile, scegliendo tra una classificazione per natura o per funzione o una combinazione delle due;
  • l'introduzione di requisiti di disclosure per l'inclusione di indici di misurazione della performance (MPMs), ossia indici della performance finanziaria che si basano su un totale o un subtotale richiesto dai principi IFRS, con alcune rettifiche (i.e. "adjusted proft or loss").

Il nuovo principio comporta inoltre modifiche limitate ad altri principi, tra cui, allo IAS 7 "Statement of Cash Flows", allo IAS 33 "Earnings per Share" e allo IAS 34 "Interim Financial Reporting".

L'applicazione decorre dal 1° gennaio 2027; ai sensi dello IAS 34 l'entità sarà tenuta a presentare il proprio conto economico in conformità ai requisiti dell'IFRS 18 al primo semestre 2027.

Il Gruppo sta valutando gli impatti delle nuove disposizioni tenuto conto che le suddette modifiche, intervenendo sulla presentazione del conto economico e sulla disclosure di bilancio, dovranno trovare opportuno coordinamento con la Circolare n. 262 di Banca d'Italia, ossia la circolare che disciplina gli schemi di bilancio e le regole di compilazione del bilancio bancario.

Infine, lo IASB ha pubblicato in data 9 maggio 2024 l'IFRS 19 "Subsidiaries without Public Accountability: Disclosures". Il nuovo principio consente alle società controllate che applicano i principi contabili internazionali, in costanza di determinate condizioni, di fornire un'informativa di bilancio ridotta alleggerendo in questo modo gli oneri per la preparazione del bilancio. Per poter applicare il principio la controllata: i) non deve avere "responsabilità pubblica" ossia non ha emesso strumenti di capitale o di debito quotati su un mercato regolamentato e non è in procinto di emetterli o non deve detenere attività, a titolo fiduciario, per un ampio gruppo di persone e ii) deve avere una controllante, finale o intermedia, che redige il bilancio consolidato ai sensi dei principi contabili internazionali. L'applicazione dell'IFRS 19 è facoltativa per le società controllate idonee e decorre dal 1° gennaio 2027.

Non è atteso un effetto significativo sul bilancio del Gruppo dall'adozione di questo principio.

Altri Aspetti

Pillar II – Global Minimum Tax

Nel dare attuazione ai principi previsti dalla legge 9 agosto 2023 n. 111, il D.lgs. 27 dicembre 2023 n. 209 ha recepito nell'ordinamento italiano la Direttiva (UE) 2022/2523 del Consiglio del 15 dicembre 2022, intesa a garantire un livello di imposizione fiscale minimo globale (c.d. "Global Minimum Tax") per i grandi gruppi multinazionali di imprese e i gruppi nazionali su larga scala nell'Unione.

Il Titolo II di tale decreto ha introdotto un regime di imposizione minima globale (c.d. "Global Minimum Tax") allineato alle c.d. Regole GloBE concepite a livello internazionale in seno all'OCSE al fine di contrastare la concorrenza fiscale dannosa tra Stati.

La normativa in oggetto si applica, in linea di principio, dagli esercizi che decorrono a partire dal 1° gennaio 2024, nei confronti di gruppi nazionali e multinazionali con ricavi risultanti da bilancio consolidato della controllante capogruppo superiori a 750 mln di euro in almeno due dei quattro esercizi precedenti a quello considerato.

La Global Minimum Tax mira a garantire un'imposizione effettiva almeno pari al 15% per ogni giurisdizione in cui i predetti gruppi sono localizzati, attraverso l'applicazione di un'imposta integrativa nei casi in cui il c.d. "Effective Tax Rate" in una data giurisdizione, a valle degli aggiustamenti previsti dalle regole di cui al citato Titolo II e ai rispettivi decreti attuativi, risulti inferiore alla suddetta aliquota di tassazione minima.

Relazione Finanziaria Semestrale

Nel corso del 2024 e nel primo semestre del 2025 la normativa è stata integrata ai vari livelli (OCSE, normativa UE e normativa italiana).

Il Gruppo MPS, configurando un Gruppo multinazionale (con Banca MPS nella veste di controllante capogruppo, o UPE "Ultimate Parent Company"), integra i presupposti soggettivi per l'applicazione del nuovo tributo, quindi, è potenzialmente impattato dallo stesso, in particolare, avendo riguardo, oltre all'Italia, alle ulteriori giurisdizioni, di seguito indicate, ove sono presenti società controllate o filiali/branch: Francia, Irlanda e Cina.

A tal proposito preme evidenziare che Francia, Irlanda e Italia, oltre ad aver implementato l'imposta minima integrativa (IIR) e l'imposta minima nazionale (DMTT), hanno anche ottenuto, in via transitoria, lo status "qualificato" e, con riferimento all'imposta minima nazionale, anche lo status di "safe harbour" (cfr. lista giurisdizioni qualificate pubblicata nel sito istituzionale OCSE in data 15 gennaio 2025 e relativo comunicato MEF del 23 gennaio 2025).

Ai fini del presente bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025, in base alle stime svolte si ritiene che i potenziali impatti del nuovo tributo sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo possano considerarsi non significativi, potendosi evidenziare, in estrema sintesi, che:

  • i. l'aliquota minima della Global Minimum Tax (15%) è inferiore all'aliquota di imposizione effettiva stimata applicabile per le società del Gruppo localizzate sia in Italia che in Francia;
  • ii. con riferimento alla filiale localizzata in Cina (Shanghai), la Capogruppo anche in considerazione delle attività di chiusura attualmente in corso (la cui conclusione è programmata entro la fine del 2025), fruirebbe dell'"esclusione de minimis" prevista dalla normativa dei regimi transitori semplificati;
  • iii. con riferimento all'unica impresa del Gruppo localizzata in Irlanda (Axa MPS Financial DAC Ltd, impresa inquadrabile, secondo la normativa Pillar 2, come "a controllo congiunto", di cui Banca MPS detiene un'interessenza indiretta pari al 50% del capitale) non risulterebbe dovuta alcuna imposta minima integrativa in Italia dalla Capogruppo BMPS in ragione dello status di "safe harbour" dell'imposta QDMTT ("Qualifed Domestic Minimum Top-up-tax") prevista dalla normativa locale (cfr. il già citato comunicato MEF del 23 gennaio u.s., nonché il documento OECD, Inclusive Framework on BEPS, Tax Challenges Arising from the Digitalisation of the Economy – Administrative Guidance on the Global Anti-Base Erosion Model Rules (Pillar Two), Central Record of Legislation with Transitional Qualifed Status, del 28 marzo 2025).

Si precisa infine, che il Gruppo, ad oggi, sta monitorando i continui sviluppi della normativa sia a livello globale che nazionale, anche al fine di porre in essere i necessari processi di gestione della GMT.

Stime e assunzioni nella predisposizione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato

L'applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti in bilancio e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali. Le assunzioni alla base delle stime formulate tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione della presente Relazione finanziaria semestrale nonché le ipotesi considerate ragionevoli, anche alla luce dell'esperienza storica. Per loro natura, non è quindi possibile escludere che le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. In particolare, si segnala che nello scenario macroeconomico di riferimento continuano a permanere significativi elementi di incertezza. Nel dettaglio, il quadro internazionale è gravato da una perdurante instabilità politica e dai conflitti in corso. L'annuncio da parte dell'amministrazione statunitense di un ampio e generalizzato incremento dei dazi, le successive decisioni ravvicinate di sospensione, l'introduzione di ulteriori nuove misure e l'esito non ancora pienamente prevedibile dei negoziati tra gli Stati Uniti e i principali partner commerciali hanno contribuito ad alimentare tale incertezza.

Ulteriore fonte di incertezza è rappresentata dagli effetti conseguenti al cambiamento climatico, le cui manifestazioni stanno diventando sempre più frequenti e di grave impatto.

Tali incertezze influenzano le stime del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato, richiedendo di ricorrere a significativi elementi di giudizio nella selezione delle ipotesi ed assunzioni sottostanti la stessa stima. I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini del bilancio consolidato abbreviato e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche, ad oggi non prevedibili né stimabili, rispetto al valore contabile delle attività e delle passività iscritte.

Al riguardo si evidenzia che le stime potrebbero dover essere riviste a seguito dei mutamenti nelle circostanze sulle quali le stesse erano fondate, della disponibilità di nuove informazioni o della maggiore esperienza registrata.

Infine, si segnala che per consentire un apprezzamento degli effetti sul bilancio correlati ai suddetti elementi di incertezza, nel presente bilancio consolidato semestrale abbreviato, per le principali voci di bilancio soggette a stima (recuperabilità delle attività per imposte anticipate, perdite attese su finanziamenti non deteriorati) viene fornita l'informativa delle principali ipotesi ed assunzioni utilizzati nella stima, nonché un'analisi di sensitività rispetto ad ipotesi alternative.

Di seguito si illustrano le politiche contabili considerate maggiormente critiche al fine della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria del Gruppo, sia per la materialità dei valori da iscrivere in bilancio impattati da tali politiche, sia per l'elevato grado di giudizio insito nelle valutazioni che implica il ricorso a stime ed assunzioni da parte del management, rinviando alle specifiche sezioni di nota integrativa del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 per un'informativa di dettaglio sui processi valutativi condotti.

Le principali fattispecie per le quali è maggiormente richiesto l'impiego di valutazioni soggettive da parte della direzione aziendale sono:

  • la quantificazione delle perdite per riduzione di valore dei crediti e, in genere, delle altre attività finanziarie;
  • la valutazione della congruità del valore delle partecipazioni e delle altre attività non finanziarie (avviamenti, attività materiali, compresi i valori d'uso degli asset acquisiti con il leasing, e attività immateriali);
  • l'utilizzo di modelli valutativi per la rilevazione del fair value degli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi (per maggiori informazioni si veda il paragrafo "Informativa sul fair value" delle presenti Note illustrative);
  • la stima e le assunzioni sulla recuperabilità delle attività fiscali per imposte anticipate;
  • la stima delle passività derivanti da fondi di quiescenza aziendale a prestazioni definite;
  • la quantificazione del fair value degli investimenti immobiliari e degli immobili strumentali;
  • la quantificazione dei fondi per rischi ed oneri di natura legale e fiscale.

Perdite per riduzione di valore dei crediti

Previsioni macroeconomiche 2025, 2026 e 2027

In data 5 giugno 2025 la BCE ha pubblicato il periodico aggiornamento delle previsioni macroeconomiche per l'area Euro predisposto dal proprio staff con il contributo delle singole banche centrali nazionali. L'economia dell'area dell'euro è atteso che rallenti la prevista ripresa - dopo una crescita lievemente inferiore alle attese alla fine del 2024 - a causa dei livelli persistentemente elevati di incertezza sul piano geopolitico e delle politiche economiche e commerciali.

Nel dettaglio, si prevede che il tasso di incremento medio annuo del PIL in termini reali sia pari allo 0,9% nel 2025 e che salga all'1,1% nel 2026 e all'1,3% nel 2027. Rispetto alle proiezioni di marzo 2025, le tensioni commerciali e l'elevata incertezza globale non dovrebbero influire sulle stime per il 2025, grazie a una performance economica più robusta del previsto nel primo trimestre. Tuttavia, tali fattori, insieme all'apprezzamento del cambio, hanno comportato una lieve revisione al ribasso della crescita per il 2026 (-0,1 punti base), mentre le previsioni per il 2027 restano invariate.

L'inflazione complessiva misurata sull'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IAPC), è stimata al 2,0% nel 2025 e all' 1,4% nel 2026, in calo di 0,3 punti percentuali rispetto alle previsioni di marzo (2,3% e 1,7% rispettivamente) a causa di ipotesi di prezzi più contenuti delle materie prime energetiche; le stime per il 2027 restano invece invariate, riflettendo prospettive leggermente meno favorevoli per la componente energetica alla fine dell'orizzonte temporale considerato.

Le proiezioni macroeconomiche relative all'Italia, che sono parte dell'esercizio congiunto dell'Eurosistema, sono state rilasciate da Banca d'Italia nel documento "Proiezioni macroeconomiche per l'economia italiana" pubblicato il 13 giugno e confermate nel Bollettino economico dell'11 luglio 2025. Le proiezioni di crescita del prodotto interno lordo, invariate rispetto a quelle di aprile, presuppongono aumenti in misura limitata nel corso del 2025, frenati dagli effetti diretti e indiretti dei dazi, e in misura lievemente più sostenuta in seguito, beneficiando soprattutto dell'andamento favorevole dei consumi; si prevede un aumento del PIL dello 0,6% nell'anno in corso, dello 0,8% e dello 0,7% rispettivamente nel 2026 e nel 2027.

Le previsioni di inflazione, pressoché invariate rispetto ad aprile, vedono un'inflazione al consumo - pari all' 1,1% nella media del 2024 - che si collocherebbe all'1,5% nell'anno in corso (1,6% ad aprile), ed all'1,5% e 2,0% rispettivamente nel 2026 e nel 2027 (dati invariati rispetto ad aprile).

Ciò premesso, nel seguito si riportano le informazioni relative ai principali indicatori macroeconomici e finanziari inclusi negli scenari "baseline", "severo ma plausibile" e "best", riferite al periodo 2025-2027, dei modelli IFRS 9 usati per la determinazione dello staging e le valutazioni contabili alla data del 30 giugno 2025.

35

Scenario Anno Prodotto
Interno
lordo
Tasso di
disoccupazione
Indice dei
prezzi al
consumo
Tasso
d'interesse
interbancario
a 3 mesi
Tasso
d'interesse
Eurirs 10y
(%)
Tasso
d'interesse
sui Btp a
10 anni
Tasso
d'interesse a
breve termine
sui prestiti a
famiglie e
imprese
2025 0,65% 5,96% 2,01% 2,05% 2,17% 3,34% 4,10%
2026 0,71% 5,81% 2,07% 2,02% 2,37% 3,52% 3,81%
Baseline 2027 0,53% 5,58% 2,04% 2,44% 3,01% 4,05% 3,89%
AVG 0,63% 5,78% 2,04% 2,17% 2,51% 3,64% 3,93%
2025 0,11% 6,14% 3,03% 2,54% 2,50% 3,98% 4,47%
Severo 2026 0,14% 6,44% 2,26% 2,51% 2,72% 4,31% 4,26%
plausibile 2027 0,13% 6,74% 1,77% 2,46% 3,01% 4,53% 4,02%
AVG 0,13% 6,44% 2,35% 2,50% 2,74% 4,28% 4,25%
Best 2025 1,32% 5,86% 1,69% 2,06% 2,30% 3,35% 4,10%
2026 1,38% 5,42% 1,60% 2,32% 2,63% 3,45% 4,02%
2027 1,04% 4,86% 1,69% 2,48% 3,23% 3,91% 3,93%
AVG 1,25% 5,38% 1,66% 2,29% 2,72% 3,57% 4,01%

Per riflettere la maggiore incertezza del contesto recente, il Gruppo ha proceduto all'aggiornamento degli scenari macroeconomici, rispetto a quelli adottati al 31 dicembre 2024, già a valere del Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2025.

Le previsioni macroeconomiche aggiornate a giugno 2025, relativamente allo scenario di base, presentano rispetto allo scenario attualmente in produzione, una variazione media cumulata del PIL che si mantiene all'interno delle soglie stabilite dalle regole contabile di Gruppo; nel dettaglio risulta sostanzialmente invariato nel triennio 2025-2028. Conseguentemente sono stati confermati per le valutazioni contabili al 30 giugno 2025 gli scenari utilizzati ai fini del Resoconto Intermedio di gestione al 31 marzo 2025, la cui stima è stata sviluppata internamente nel mese di gennaio 2025 assumendo a riferimento anche le previsioni fornite da provider esterni.

Inoltre, in continuità con quanto realizzato al 31 marzo 2025, per la stima dell'ECL è stato adottato il trattamento asimmetrico considerando i soli scenari "Baseline" e "Severo Ma Plausibile" - ponderati rispettivamente al 66,6% e 33,3% - in sostituzione dei 3 scenari "Best", "Baseline" e "Severo Ma Plausibile" -ponderati rispettivamente al 21,05%, 52,63% e 26,32% - utilizzati per le stime al 31 dicembre 2024 al fine di allineare maggiormente le previsioni triennali al mutato contesto macroeconomico. L'adozione di tale approccio ha comportato maggiori rettifiche per complessivi 12,4 mln di euro (12,9 mln di euro al 31 marzo 2025).

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In tema di management overlay il Gruppo ha deciso di operare, ai fini del presente Bilancio consolidato semestrale, in sostanziale continuità metodologica rispetto a quanto agito nei precedenti esercizi. Si ricorda che, al 31 dicembre 2024, erano stati adottati dei "post-model adjustment" agli esiti delle metodologie di stima della ECL, nel quadro della flessibilità consentita dal principio IFRS 9 ed alla luce della maggiore prudenza necessaria per i rischi emergenti derivanti dal contesto corrente e prospettico. Gli overlays si sono resi necessari per integrare i risultati dei modelli in produzione, per meglio cogliere le incertezze e i rischi insiti nelle previsioni nonché gli scostamenti osservati/previsti rispetto alle serie storiche di lungo periodo.

Nell'insieme, nei fondi rettificativi delle esposizioni creditizie al 30 giugno 2025 insistono elementi di prudenza per circa 117,7 mln di euro, in incremento di 37,8 mln di euro e 48,5 mln di euro rispettivamente rispetto al 31 marzo 2025 ed al 31 dicembre 2024.

In particolare, la variazione in aumento sia rispetto al 31 marzo 2025 che al 31 dicembre 2024 è riconducibile prevalentemente a i) all'aggiornamento della serie storica utilizzata ai fini dell'analisi di backtesting che ha determinato, per alcuni cluster della LGD statistica, dei tassi di perdita effettivi leggermente più alti di quelli stimati nei periodi precedenti ed ii) all'introduzione a partire dal primo trimestre 2025 del management overlay riferito all'asimmetria degli

scenari sopra descritta. Si evidenzia invece una riduzione del correttivo applicato sui mutui retail a tasso variabile dovuta alla riduzione del tasso di default degli ultimi dodici mesi osservato nel corso del secondo trimestre 2025 rispetto alle osservazioni dei periodi precedenti.

Al 30 giugno 2025, il Gruppo ha mantenuto in essere i medesimi overlays adoperati per le valutazioni contabili al 31 dicembre 2024 ed ha introdotto, a partire dal 31 marzo 2025, l'overlay riferito all'asimmetria degli scenari. Gli overlays sono rappresentati dalle seguenti quattro categorie principali:

  • Analisi di backtesting in continuità con quanto operato a partire dal primo semestre 2024, il Gruppo ha effettuato un'attività di backtesting sul tasso di perdita atteso sui singoli modelli, mediante il confronto dei tassi di LGD stimati su base storica con i tassi di perdita effettivamente osservati sulle posizioni chiuse nel triennio dicembre 2021- dicembre 2024. Il confronto tra le ECL così determinate ha evidenziato a livello complessivo una conservatività degli accantonamenti sia statistici che analitici. Tuttavia, l'analisi ha evidenziato per alcuni cluster della LGD statistica dei tassi effettivi leggermente più alti di quelli stimati, le maggiori rettifiche pari a 69,3 mln di euro al 30 giugno 2025 sono state rilevate a conto economico (20,6 mln di euro sia al 31 marzo 2025 che al 31 dicembre 2024);
  • Scenari C&E il Gruppo ha confermato l'inclusione di fattori climatico-ambientali nelle stime del rischio di credito integrando nello scenario baseline gli indicatori macroeconomici osservati nello scenario NGFS "Net Zero 2050" aggiornato all'ultimo disponibile di novembre 2024. Tale scenario, caratterizzato da un comportamento proattivo del sistema economico rispetto alla transizione energetica, comporterebbe una contrazione economica globale con applicazione di specifici correttivi che determinano maggiori accantonamenti per 23,4 mln di euro (invariato rispetto al 31 marzo 2025 ed al 31 dicembre 2024);
  • Mutui retail a tasso variabile classificati in stage 2 i tassi di default osservati nel 2025 sui mutui a tasso variabile - sebbene evidenzino un trend in miglioramento rispetto al periodo precedente - hanno confermato i segnali di scostamento già colti nel 2023 ed in parte nel 2024. Ciò ha indotto a confermare per il primo semestre 2025 il correttivo applicato su tali tipologie di esposizioni, determinato attraverso un'analisi di sensitivity realizzata sul rapporto rata reddito in uno scenario di stress in cui gli ulteriori incrementi dei tassi comportano un raddoppio della rata ed un conseguente peggioramento del rapporto rata reddito del cliente. L'applicazione di tale correttivo, a giugno 2025, ha comportato maggiori fondi rettificativi per 12,6 mln di euro (22,9 mln di euro e 25,2 mln di euro rispettivamente al 31 marzo 2025 ed al 31 dicembre 2024);
  • Asimmetria scenari macroeconomici al fine di allineare maggiormente le previsioni triennali all'attuale contesto macroeconomico caratterizzato dall'incertezza connessa alle tensioni commerciali con gli USA ed ai conflitti internazionali tuttora in corso, è stato adottato a partire dal 31 marzo 2025 il trattamento asimmetrico considerando i soli scenari "Baseline" e "Severo Ma Plausibile" come sopra descritto. L'adozione di tale approccio ha comportato maggiori rettifiche per complessivi 12,4 mln di euro (12,9 mln di euro al 31 marzo 2025).

Resta fermo il carattere transitorio dei suddetti management overlays legati al recepimento in ambito IFRS 9 di fne tuning al framework modellistico, in aggiunta alla considerazione che i risultati derivanti dai citati modelli sono influenzati da scenari macroeconomici in buona parte dipendenti da fenomeni non del tutto consolidati e comunque ancora soggetti ad estrema variabilità ed incertezza.

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La determinazione delle perdite attese sui crediti implica significativi elementi di giudizio, con particolare riferimento al modello utilizzato per la misurazione delle perdite e dei relativi parametri di rischio, ai trigger ritenuti espressivi di un significativo deterioramento del credito, alla selezione degli scenari macroeconomici. In particolare, l'inclusione dei fattori forward looking risulta essere un esercizio particolarmente complesso, in quanto richiede di formulare previsioni macroeconomiche, di selezionare scenari e relative probabilità di accadimento, nonché di definire un modello in grado di esprimere la relazione tra i citati fattori macroeconomici ed i tassi di inadempimento delle esposizioni oggetto di valutazione.

Al fine di valutare come i fattori forward looking possano influenzare le perdite attese si ritiene ragionevole effettuare un'analisi di sensitività nel contesto di differenti scenari basati su previsioni coerenti nell'evoluzione dei diversi fattori macroeconomici. Le innumerevoli interrelazioni tra i singoli fattori macroeconomici sono, infatti, tali da rendere scarsamente significativa un'analisi di sensitività delle perdite attese basata sul singolo fattore macroeconomico.

Di seguito viene pertanto presentata una tabella che evidenzia la sensitivity per i principali portafogli creditizi del Gruppo costituiti da crediti per cassa verso clientela appartenenti ai segmenti corporate e retail delle due banche

L'analisi mostra, in linea con il medesimo approccio adoperato per l'esercizio 2024, l'impatto per ogni stadio di rischio sulle esposizioni lorde, sulle rettifiche e sul coverage ratio nelle ipotesi di utilizzo di un peso pari al 100% rispettivamente degli scenari baseline, severo ma plausibile e best in luogo dello scenario definito ponderato - in quanto basato sulle ponderazioni che il Gruppo ha attribuito a ciascun scenario7 - utilizzato dal Gruppo ai fini della stima degli stadi di rischio e delle rettifiche di valore riferite al 30 giugno 2025:

  • la sensitivity del portafoglio allo scenario severo ma plausibile vedrebbe (i) uno scivolamento di controparti in stage 2, la cui esposizione lorda subirebbe un incremento pari a 632,3 mln di euro (+6,44%), con un conseguente aumento dell'ECL stimato attorno al 14% (circa 43,5 mln di euro), e un maggior coverage medio di circa 22 bps, (ii) una speculare riduzione di controparti in stage1, la cui esposizione subirebbe un decremento di 632,3 mln di euro (-0,94%), un lieve aumento dell'ECL dello 0,17% (circa 0,2 mln di euro) con un coverage medio sostanzialmente invariato;
  • la sensitivity del portafoglio allo scenario baseline vedrebbe (i) un decremento di controparti in stage 2, la cui esposizione subirebbe una lieve flessione pari a circa 35,3 mln di euro (-0,36%) con una conseguente diminuzione dell'ECL stimata attorno all'1,08% (circa 3,4 mln di euro) ed un coverage medio sostanzialmente invariato, (ii) un modesto incremento sia in termini di esposizioni pari a circa 35,3 mln di euro (+0,05%) e un leggero incremento dell' ECL pari a circa 0,2 mln di euro (+0,21%) per lo stage 1 con un coverage medio invariato;
  • viceversa, l'analisi di sensitività del portafoglio allo scenario best, vedrebbe (i) una riduzione dello stock di posizioni in stage 2 pari a 334,3 mln di euro (riduzione del 3,40%) con un potenziale beneficio economico sull'ECL di circa 33,3 mln di euro (10,65%), e conseguente diminuzione dell'indice di copertura di circa 24 bps; (ii) un incremento di controparti in stage 1, la cui esposizione subirebbe una crescita pari a 334,3 mln di euro (incremento dello 0,50%), una flessione dell'ECL del 2,31% circa (circa 2,5 mln di euro) e un coverage medio sostanzialmente invariato.

L'analisi di sensitivity delle rettifiche delle esposizioni deteriorate vedrebbe un incremento nello scenario severo ma plausibile di 19,6 mln di euro circa (+1,27%), una leggera riduzione di circa 1,2 mln di euro (-0,08%) e una riduzione di 21,5 mln di euro (-1,39%) rispettivamente negli scenari baseline e best.

7 Lo scenario ponderato è stato determinato utilizzando una ponderazione del 21,05%, 52,6% e 26,32% rispettivamente per gli scenari Best, Baseline e Severo ma plausibile.

Scenari (Delta in € /mln)
Ponderato Best Severo
Plausibile
Baseline
STAGE 1 Esposizione lorda 67.316,1 334,3 (632,3) 35,3
di cui CORPORATE 37.471,8 290,4 (604,3) 33,7
di cui RETAIL 29.844,3 43,9 (28,0) 1,6
STAGE 1 Rettifiche 107,1 (2,5) 0,2 0,2
di cui CORPORATE 77,4 (1,2) (0,5) 0,1
di cui RETAIL 29,7 (1,2) 0,7 0,2
STAGE 1 coverage ratio (%) 0,16% 0,00% 0,00% 0,00%
di cui CORPORATE 0,21% 0,00% 0,00% 0,00%
di cui RETAIL 0,10% 0,00% 0,00% 0,00%
STAGE 2 Esposizione lorda 9.821,1 (334,3) 632,3 (35,3)
di cui CORPORATE 7.156,9 (290,4) 604,3 (33,7)
di cui RETAIL 2.664,3 (43,9) 28,0 (1,6)
STAGE 2 Rettifiche 313,1 (33,3) 43,5 (3,4)
di cui CORPORATE 254,7 (27,4) 38,2 (3,0)
di cui RETAIL 58,3 (5,9) 5,3 (0,3)
STAGE 2 coverage ratio (%) 3,19% -0,24% 0,22% -0,02%
di cui CORPORATE 3,56% -0,25% 0,22% -0,03%
di cui RETAIL 2,19% -0,19% 0,18% -0,01%
STAGE 3 Esposizione lorda 3.335,5 - - -
di cui CORPORATE 2.565,8 - - -
di cui RETAIL 769,7 - - -
STAGE 3 Rettifiche 1.548,2 (21,5) 19,6 (1,2)
di cui CORPORATE 1.278,2 (10,9) 9,8 (0,6)
di cui RETAIL 270,0 (10,7) 9,8 (0,6)
STAGE 3 coverage ratio (%) 46,42% -0,65% 0,59% -0,04%
di cui CORPORATE 49,82% -0,42% 0,38% -0,02%
di cui RETAIL 35,09% -1,38% 1,27% -0,08%
TOTALE Rettifiche 1.968,4 (57,3) 63,4 (4,4)
di cui CORPORATE 1.610,3 (39,5) 47,5 (3,5)
di cui RETAIL 358,1 (17,8) 15,8 (0,8)

Non è tuttavia possibile escludere che un deterioramento della situazione creditizia dei debitori, anche in conseguenza dei possibili effetti negativi sull'economia correlati al contesto macroeconomico, possa comportare la rilevazione di ulteriori perdite, anche significative, rispetto a quelle considerate al 30 giugno 2025.

Impairment test delle partecipazioni e dell'avviamento

In conformità allo IAS 36, a ogni data di bilancio o relazione infrannuale, il Gruppo MPS verifica per gli investimenti partecipativi iscritti nell'attivo patrimoniale, che non esistano obiettive evidenze che possano far ritenere non interamente recuperabile il valore di iscrizione delle suddette attività.

La metodologia adottata dal Gruppo MPS prevede in prima istanza il ricorso ad un set di indicatori di impairment in base a diversi fattori, riferiti alla partecipata, tra i quali la tipologia di business, la quotazione sul mercato ed obiettivi di budget. La presenza di indicatori di impairment comporta la rilevazione di una svalutazione nella misura in cui il valore recuperabile risulti inferiore al valore di iscrizione. Il valore recuperabile ai sensi del principio IAS 36 è identificato come il valore più alto tra il suo fair value, al netto dei costi di vendita, e il suo valore d'uso, pari al valore attuale dei flussi di cassa futuri che l'azienda si attende dall'uso continuativo dell'asset e dalla sua dismissione al termine della vita utile dello stesso.

Le valutazioni eseguite dal Gruppo alla data del 30 giugno 2025 hanno evidenziato la tenuta dei triggers, fatto salvo un investimento partecipativo per il quale il valore recuperabile è risultato essere comunque superiore al valore di bilancio. Non sono pertanto state eseguite rettifiche sul valore contabile delle partecipazioni.

Per quanto riguarda l'avviamento, invece, l'impairment test viene svolto con periodicità annuale, con riferimento al 31 dicembre di ogni anno, a meno che emergano evidenze tali da richiedere una conduzione anticipata del test. Poiché l'avviamento è allocato integralmente alla CGU della società controllata Widiba, la valutazione eseguita per la partecipazione fornisce indirettamente un riscontro come evidenza di assenza o presenza di un'eventuale riduzione di valore dell'avviamento. La verifica eseguita alla data del 30 giugno 2025 ha evidenziato la tenuta dei triggers e quindi l'assenza di evidenze di perdite anche per l'avviamento.

Valutazione degli immobili

Il Gruppo adotta il criterio della rideterminazione di valore per la valutazione del patrimonio immobiliare ad uso funzionale ai sensi dello IAS 16 e del fair value per gli immobili di investimento ai sensi dello IAS 40, per la valutazione successiva all'iscrizione iniziale. Il metodo della rideterminazione del valore prevede che le attività ad uso funzionale, il cui fair value possa essere attendibilmente misurato, siano iscritte ad un valore rideterminato, pari al loro fair value alla data della rideterminazione di valore, al netto degli ammortamenti e delle eventuali perdite per riduzione di valore accumulate. Per gli immobili detenuti a scopo di investimento, il Gruppo ha scelto il metodo di valutazione al fair value, secondo il quale, successivamente alla rilevazione iniziale, tutti gli investimenti immobiliari sono valutati al fair value.

Il fair value degli immobili, siano essi ad uso funzionale che di investimento, viene determinato attraverso il ricorso ad apposite perizie predisposte da parte di indipendenti società qualificate ed operanti nello specifico settore in grado di fornire valutazioni immobiliari sulla base degli standard RICS Valuation, che garantiscono che il fair value venga determinato coerentemente alle indicazioni del principio contabile internazionale IFRS 13 e che i periti presentino dei requisiti professionali, etici e di indipendenza allineati alle previsioni degli standard internazionali ed europei.

Il Gruppo esegue la valutazione del patrimonio immobiliare con periodicità semestrale sia per gli investimenti immobiliari sia per gli immobili ad uso funzionale. Al 30 giugno 2025 è stato sottoposto a valutazione l'intero portafoglio immobiliare di proprietà del Gruppo composto da n. 1.106 asset di proprietà di cui n. 666 immobili ad uso strumentale (IAS 16), n. 4 immobili merce (IAS 2), n. 284 immobili ad uso investimento (IAS 40), n. 138 immobili a classificazione mista e n. 14 immobili detenuti per la vendita (IFRS 5).

La valutazione eseguita al 30 giugno 2025 ha tenuto conto delle riclassifiche degli asset avvenute tra le diverse categorie nel corso del primo semestre.

Le metodologie valutative applicate dall'esperto valutatore sono in linea con la prassi internazionale IVS (International Valuation Standards) e con quanto prescritto nel Red Book del Royal Institute of Chartered Surveyors (RICS) e sono rimaste invariate rispetto alle precedenti valutazioni del patrimonio immobiliare, avvenute in data 31 dicembre 2024 e in data 30 giugno 2024. Per approfondimenti circa le metodologie valutative nonché l'approccio valutativo adottati dal Gruppo si rimanda al paragrafo A.4 - l'Informativa sul fair value contenuto nelle Politiche Contabili della Parte A del Bilancio consolidato 2024.

Le perizie sono state redatte in modalità full per n. 170 degli immobili rientranti nel perimetro (ossia per il 15,4% della numerosità complessiva e per il 27,9% del valore di bilancio complessivo al 30 giugno 2025) e sulla base di analisi in modalità desktop per i restanti immobili (ossia per l'84,6% della numerosità complessiva e per il 72,1% del valore di bilancio complessivo al 30 giugno 2025). Il valore di mercato del portafoglio è stato stimato complessivamente in 1.763,6 mln di euro che ha comportato una complessiva svalutazione del patrimonio immobiliare per 3,1 mln di euro di cui:

  • svalutazioni riferite per 6,2 mln di euro ad immobili classificati IAS 40 e 0,3 mln di euro ad immobili classificati IAS 2;
  • rivalutazioni riferite per 3,4 mln di euro ad immobili classificati IAS 16.

La svalutazione complessiva è stata rilevata in contropartita a:

  • voce 260 di conto economico "Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali" per un valore complessivamente negativo pari a 4,8 mln di euro al lordo della relativa fiscalità;
  • voce 120 di stato patrimoniale "Riserva di valutazione" per un valore complessivamente positivo pari a 1,7 mln di euro al lordo della relativa fiscalità.

Per completezza si evidenzia che nel corso del primo semestre sono stati classificati ad IFRS 5 n. 6 immobili della Capogruppo con un effetto economico complessivamente positivo di 2,1 mln di euro rilevato a voce 260 di conto economico.

La stima e le assunzioni sulla recuperabilità delle attività fiscali per imposte anticipate

Il Gruppo MPS ha conseguito in passato rilevanti perdite fiscali consolidate, in particolare negli esercizi 2016 e 2017, il cui ammontare residuo al 30 giugno 2025, pari a 10,9 mld di euro (11,5 mld di euro al 31 dicembre 2024), costituisce il presupposto per l'iscrizione nell'attivo del bilancio di corrispondenti DTA. In conformità alla disciplina prevista dal principio contabile IAS 12 ed alla comunicazione dell'ESMA del 15 luglio 2019 l'iscrizione iniziale delle DTA ed il successivo mantenimento in bilancio richiedono un giudizio di probabilità in merito alla recuperabilità dei valori iscritti. Tale valutazione è stata effettuata in sostanziale continuità con le assunzioni adottate per il Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2024. Per maggiori informazioni, in generale, circa l'approccio metodologico utilizzato dal Gruppo nella valutazione delle imposte anticipate si rinvia al par. 11.8 "Altre informazioni" della Nota integrativa consolidata – Parte B del Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2024 del Gruppo MPS.

L'esercizio valutativo condotto ha determinato una complessiva rivalutazione di DTA per 309,9 mln di euro con i seguenti impatti sui conti del Gruppo:

  • con riferimento alle DTA per perdite fiscali consolidate una rivalutazione pari a 271,0 mln di euro;
  • con riferimento alle DTA per perdite fiscali ai fini dell'addizionale all'IRES una rivalutazione pari a 38,9 mln di euro;

Per effetto della predetta valutazione il Gruppo presenta al 30 giugno 2025 DTA non iscritte nell'attivo dello stato patrimoniale per complessivi 1.278,4 mln di euro (1.587,5 mln di euro al 31 dicembre 2024).

Tale ammontare costituisce per il Gruppo un asset potenziale, imprescrittibile secondo la normativa fiscale vigente, fatte salve le limitazioni alla riportabilità, in caso di operazioni straordinarie, previste agli artt. 172 e 173 del D.P.R. n. 917/1986; la relativa rilevazione nell'attivo dello stato patrimoniale sarà valutata alle future date di bilancio in funzione delle prospettive reddituali del Gruppo.

Nel grafico seguente si evidenzia, sulla base della metodologia utilizzata per il probability test, l'evoluzione prevista del rientro delle DTA iscritte in bilancio al 30 giugno 2025, sia quantitativamente che temporalmente, distinte tra DTA trasformabili ex L. 214/2011, DTA da perdite non trasformabili ed altre DTA non trasformabili.

Il modello di probability test in uso nel Gruppo MPS include alcuni dati di input le cui oscillazioni di valore possono incidere in misura rilevante sul risultato finale della valutazione delle DTA iscrivibili in bilancio. Si tratta, nello specifico, di:

41

  • Relazione Finanziaria Semestrale
    1. ammontare del "reddito medio tendenziale" o "cap" (reddito ante imposte convenzionale, proiettato per gli esercizi oltre il primo triennio – in cui i redditi vengono desunti dal Piano Industriale -, tale da esprimere una redditività complessiva nell'arco di valutazione considerato nel probability test non superiore al ROE medio del settore bancario rilevato per lo stesso periodo);
    1. tasso di sconto dei risultati prospettici (coefficiente utilizzato nel Risk-adjusted profts approach);
    1. aliquote d'imposta IRES, addizionale all'IRES e IRAP.

Di seguito si forniscono alcune indicazioni circa la sensitività dei risultati del modello di valutazione ipotizzando una variazione, sia in aumento che in diminuzione, di ciascuno dei dati di input sopra elencati. Gli effetti rappresentati in tabella si riferiscono allo scostamento che si sarebbe verificato sulla voce imposte del conto economico al 30 giugno 2025, rispetto a quanto effettivamente contabilizzato, modificando la singola variabile nella misura indicata.

Impatto economico
DTA della variazione
in aumento
(€/mln)
Variazione in
aumento
Impatto economico
DTA della variazione
in diminuzione
(€/mln)
Variazione in
diminuzione
Dati di input variabili modello
145,3 +100 mln (140,9) -100 mln Reddito medio tendenziale di Gruppo (cap)
proiettato dal 2028
(146,5) +1% 165,0 -1% Tasso di sconto dei risultati prospettici
89,1 +1% (89,1) -1% Aliquota IRES

Diritti d'uso nell'ambito di contratti di leasing

Il principio IFRS 16, in analogia con quanto accade per gli asset di proprietà, indica che le attività per il diritto d'uso acquisiti mediante contratti di leasing devono essere sottoposti alla verifica dell'eventuale esistenza di indicazioni che dimostrino la perdita di valore subita da un'attività. In caso positivo, si procede al confronto tra il valore di carico dell'asset ed il suo valore di recupero, pari al maggiore tra il fair value ed il valore d'uso, quest'ultimo inteso come il valore attuale dei flussi futuri originati dall'asset. Le eventuali rettifiche vengono rilevate a conto economico.

Al fine di individuare eventi o situazioni che potrebbero comportare perdite durevoli di valore, il principio IAS 36 richiede di far riferimento ad indicatori provenienti da:

  • fonti interne, come segnali di obsolescenza e/o deterioramento fisico del bene, piani di ristrutturazione e chiusure sportelli;
  • fonti esterne, come l'incremento dei tassi di interesse o di altri tassi di rendimento di mercato sugli investimenti che possono determinare un significativo decremento del valore recuperabile dell'attività.

Alla data del 30 giugno 2025 il Gruppo ha provveduto alle seguenti verifiche:

  • andamento dei tassi utilizzati per l'attualizzazione dei canoni;
  • presenza di immobili in locazione non utilizzati.

Le suddette verifiche non hanno evidenziato indicazioni di perdita di valore per le attività per i diritti d'uso iscritti in bilancio.

Fondi per rischi ed oneri e fondi di quiescenza

Per la quantificazione dei fondi per rischi e oneri ai sensi dello IAS 37 è oggetto di stima – ove possibile – l'ammontare degli esborsi necessari per l'adempimento delle obbligazioni, tenuto conto della probabilità effettiva del dover impiegare risorse. Per maggiori informazioni si veda dal paragrafo "Rischi Operativi" delle presenti Note illustrative. Per la quantificazione dei fondi di quiescenza e per obblighi simili ai sensi dello IAS 19, invece, è oggetto di stima il valore attuale delle obbligazioni, tenuto conto dei flussi, opportunamente attualizzati, derivanti dalle analisi storico statistiche e della curva demografica. Per maggiori informazioni si rinvia alla Parte A – Politiche contabili, Sezione 16 – Altre informazioni – della Nota Integrativa consolidata del Bilancio 2024.

Continuità aziendale

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 è stato redatto ritenendo appropriato l'utilizzo del presupposto della continuità aziendale.

Dopo aver valutato l'evoluzione prospettica della posizione patrimoniale e della posizione di liquidità, con riferimento alle indicazioni fornite nell'ambito del Documento n. 2 del 6 febbraio 2009 e del Documento n. 4 del 3 marzo 2010, emanati congiuntamente da Banca d'Italia, Consob e ISVAP e successivi aggiornamenti, gli Amministratori ritengono che vi sia la ragionevole aspettativa che il Gruppo continui ad operare come un'entità in funzionamento in un futuro prevedibile e pertanto ritengono appropriato l'utilizzo del presupposto della continuità aziendale nella predisposizione del presente bilancio consolidato semestrale abbreviato.

Area e metodi di consolidamento

Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

Nella seguente tabella sono elencate le partecipazioni in società controllate in via esclusiva. Per le informazioni sugli immutati rapporti partecipativi in imprese sottoposte a controllo congiunto e ad influenza notevole da parte del Gruppo si fa rinvio a quanto contenuto nella Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale consolidato – Sezione 7 – Partecipazioni – della Nota Integrativa consolidata del Bilancio 2024.

Denominazione imprese Sede Sede legale Tipo di
rapporto
Rapporto di
partecipazione
Disp
Voti %
operativa (*) Impresa
partecipante
Quota
%
(**)
A Imprese
A.0 BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA
S.p.a.
Siena Siena
Consolidate integralmente
A.1 MONTE PASCHI FIDUCIARIA S.p.a. Siena Siena 1 A.0 100,00
A.2 WISE DIALOG BANK S.p.a. - WIDIBA Milano Milano 1 A.0 100,00
A.3 MPS TENIMENTI POGGIO BONELLI E CHIGI
SARACINI SOCIETA' AGRICOLA S.p.a.
Castelnuovo
Berardenga
(SI)
Castelnuovo
Berardenga
(SI)
1 A.0 100,00
A.4 G.IMM ASTOR S.r.l. Lecce Lecce 1 A.0 52,00
A.5 MAGAZZINI GENERALI FIDUCIARI DI
MANTOVA S.p.a.
Mantova Mantova 1 A.0 100,00
A.6 MONTE PASCHI BANQUE S.A. (***) Parigi Parigi 1 A.0 100,00
6.1 MONTE PASCHI CONSEIL FRANCE
SOCIETE PAR ACTIONS SEMPLIFIEE
Parigi Parigi A.6 100,00
6.2 IMMOBILIERE VICTOR HUGO S.C.I. Parigi Parigi A.6 100,00
A.7 MPS COVERED BOND S.r.l. Conegliano Conegliano 1 A.0 90,00
A.8 MPS COVERED BOND 2 S.r.l. Conegliano Conegliano 1 A.0 90,00
A.9 CIRENE FINANCE S.r.l. Conegliano Conegliano 1 A.0 60,00
A.10 SIENA MORTGAGES 07-5 S.p.a. Conegliano Conegliano 2 A.0 7,00
A.11 SIENA PMI 2016 S.r.l. Conegliano Conegliano 2 A.0 10,00

(*) Tipo di rapporto:

1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria

2 = altre forme di controllo

(**) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali.

(***) La partecipata Monte Paschi Banque S.A è classificata come unità operativa in dismissione (discontinued operations) ai sensi del principio contabile IFRS 5.

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato comprende le risultanze patrimoniali ed economiche della Capogruppo e delle sue controllate dirette e indirette. In particolare, l'area di consolidamento – come specificamente previsto dai principi IAS/IFRS – include tutte le società controllate, prescindendo dalla forma giuridica, dall'operatività in settori di attività dissimili da quello di appartenenza della Capogruppo, dallo status di società in attività o in liquidazione, dal fatto che l'investimento sia costituito da un'operazione di merchant banking. Nell'area di consolidamento rientrano tutte le tipologie di entità, indipendentemente dalla loro natura, per le quali rileva il concetto di controllo introdotto dall'IFRS 10. Sono consolidate anche entità strutturate, quando ne ricorrano i requisiti di effettivo controllo, anche indipendentemente dall'esistenza di una quota partecipativa.

Per quanto riguarda i metodi di consolidamento si fa rinvio alla "Nota integrativa consolidata" del Bilancio al 31 dicembre 2024, Parte A "Politiche contabili".

Le variazioni dell'area di consolidamento rispetto alla situazione al 31 dicembre 2024 sono riconducibili all'uscita della controllata AIACE REOCO S.r.l., di cui la Capogruppo deteneva il 100% del capitale sociale, già in liquidazione e cancellata in data 18 giugno 2025 dal Registro delle Imprese.

Come indicato nella Relazione finanziaria annuale 2024, a cui si rinvia, la partecipata Monte Paschi Banque S.A. è stata classificata, a partire dalla Relazione finanziaria semestrale 2024, quale unità operativa in dismissione (discontinued operations) ai sensi del principio contabile IFRS 5. A riguardo, si segnala che lo scorso 6 giugno, il Comité Social et Economique ("CSE") ha rilasciato il relativo parere in merito alla prospettata operazione. Successivamente, in data 20 giugno 2025, la Capogruppo ha sottoscritto il contratto di compravendita per la cessione della controllata francese, il cui perfezionamento è atteso entro la fine del 2025.

Criteri gestionali di riclassificazione dei dati economici e patrimoniali

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico vengono di seguito rappresentati in forma riclassificata, secondo criteri gestionali, al fine di fornire indicazioni sull'andamento generale del Gruppo fondate su dati economicifinanziari di rapida e facile determinazione.

Di seguito si fornisce informativa sulle aggregazioni e sulle principali riclassificazioni sistematicamente effettuate rispetto agli schemi di bilancio previsti dalla Circolare n. 262/05. I dettagli analitici di tali aggregazioni e riclassificazioni sono forniti, con distinti prospetti, tra gli allegati al presente fascicolo, in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Come indicato nella Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2024, cui si fa rinvio, la controllata Monte Paschi Banque S.A. (nel seguito MP Banque) è stata classificata, a partire dal 30 giugno 2024, come un'unità operativa in dismissione e quindi valutata tenendo conto del prezzo di cessione atteso, inferiore al suo valore netto contabile, ai sensi di quanto previsto dal principio contabile IFRS 5. Al 30 giugno 2025, per consentire la continuità con i commenti pubblicati e agevolare la comprensione degli andamenti economici e patrimoniali rispetto ai corrispondenti periodi di confronto, i costi ed i ricavi nonché gli attivi e i passivi riferiti alla contribuzione consolidata della controllata MP Banque, ancorché classificata come unità operativa in dismissione ai sensi del principio contabile IFRS 5, sono ricompresi linea per linea nelle singole voci economiche e patrimoniali di pertinenza.

Si segnala, inoltre, che nell'ambito della rappresentazione della raccolta diretta, a partire dalla presente Relazione finanziaria semestrale, vengono rappresentati all'interno della voce "Obbligazioni" anche i volumi riferiti alle operazioni di funding bilaterale, aventi come sottostante titoli di propria emissione, che in precedenza venivano rendicontati tra le altre forme di raccolta diretta. I dati dei periodi comparativi sono stati riesposti rispetto a quanto pubblicato alle rispettive date di riferimento al fine di consentire un confronto omogeneo.

Infine, si precisa che i dati patrimoniali ed economici del primo trimestre 2025 e i dati comparativi del primo e terzo trimestre del 2024 riferiti alle collegate assicurative AXA MPS Assicurazioni Danni S.p.A. e AXA MPS Assicurazioni Vita S.p.A., sono da queste stimati utilizzando proxy o modelli di calcolo semplificati, stante la maggiore onerosità delle elaborazioni contabili in vigenza dei principi contabili IFRS 17 e IFRS 9 rispetto alle valutazioni effettuate in regime dei previgenti principi contabili IFRS 4 e IAS 39.

Dati economici

  • La voce "Margine di interesse" accoglie il saldo delle voci di bilancio 10 "Interessi attivi e proventi assimilati" e 20 "Interessi passivi e oneri assimilati" e la quota relativa alla controllata MP Banque pari a 12,2 mln di euro contabilizzata nella voce 320 "Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte".
  • La voce "Commissioni nette" accoglie il saldo delle voci di bilancio 40 "Commissioni attive" e 50 "Commissioni passive". L'aggregato include inoltre la quota relativa alla controllata MP Banque pari a 4,1 mln di euro contabilizzata nella voce 320 "Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte".
  • La voce "Dividendi, proventi simili e Utili (Perdite) delle partecipazioni" comprende la voce di bilancio 70 "Dividendi proventi e simili" e la quota di pertinenza degli utili delle partecipazioni collegate, pari a 32,7 mln di euro, inclusa nella voce di bilancio 250 "Utili (Perdite) delle partecipazioni". L'aggregato è stato, inoltre, depurato dei dividendi percepiti su titoli azionari diversi dalle partecipazioni (-4,0 mln di euro), ricondotti alla voce "Risultato netto della negoziazione, delle valutazioni al fair value di attività/passività e degli utili da cessioni/riacquisti".
  • La voce "Risultato netto della negoziazione, delle valutazioni al fair value di attività/passività e degli utili da cessioni/riacquisti" comprende i valori delle voci di bilancio 80 "Risultato netto dell'attività di negoziazione", 100 "Utile (Perdite) da cessione o riacquisto" e 110 "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", depurata dal contributo dei finanziamenti alla clientela (+0,1 mln di euro) e dei titoli rivenienti da operazioni di cessione/cartolarizzazione di crediti non performing (-15,2 mln di euro) ricondotti alla voce riclassificata "Costo del credito clientela". Tale aggregato incorpora altresì i valori afferenti ai dividendi percepiti su titoli azionari diversi dalle partecipazioni (+4,0 mln di euro) nonché la quota relativa alla controllata MP Banque per +0,1 mln di euro contabilizzata nella voce 320 "Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte".
  • La voce "Risultato netto dell'attività di copertura" comprende la voce di bilancio 90 "Risultato netto dell'attività di copertura".

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  • Relazione Finanziaria Semestrale
  • La voce "Altri proventi/oneri di gestione" accoglie il saldo della voce di bilancio 230 "Altri oneri/proventi di gestione" al netto di:
    • o recuperi di imposte indirette e tasse e altre spese che vengono ricondotti alla voce riclassificata "Altre Spese Amministrative" (117,2 mln di euro);
    • o recuperi di oneri di formazione, riclassificati a riduzione delle "Spese per il personale" (0,7 mln di euro) e delle "Altre Spese Amministrative" (0,2 mln di euro);
    • o altri recuperi di spese del personale, riclassificati a riduzione delle "Spese per il personale" (1,6 mln di euro).
  • La voce "Spese per il Personale" accoglie il saldo della voce di bilancio 190a "Spese per il personale" dalla quale sono stati scorporati oneri pari a 8,9 mln di euro, connessi alle uscite attraverso l'Esodo o l'accesso al Fondo di Solidarietà, che sono stati riclassificati alla voce "Oneri di ristrutturazione/Oneri una tantum". L'aggregato include, inoltre, il recupero di oneri di formazione (0,7 mln di euro) ed altri recuperi di spese del personale (1,6 mln di euro) contabilizzati in bilancio nella voce 230 "Altri oneri/proventi di gestione" nonché la quota di costo relativa alla controllata MP Banque pari a 4,8 mln di euro, contabilizzata nella voce 320 "Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte".
  • La voce "Altre Spese Amministrative" accoglie il saldo della voce di bilancio 190b "Altre Spese Amministrative" decurtato delle seguenti componenti di costo:
    • canone sulle DTA (Deferred Tax Assets) trasformabili in credito di imposta, per 28,7 mln di euro, ricondotto alla voce riclassificata "Canone DTA";
    • oneri, pari a 1,8 mln di euro, riferiti alle iniziative volte anche alla realizzazione di iniziative progettuali connesse al Piano Industriale;
    • oneri, pari a 6,9 mln di euro, relativi a costi sostenuti in relazione all'operazione di offerta pubblica di scambio (OPS), ricondotti alla voce riclassificata "Oneri operazioni straordinarie".

La voce incorpora, inoltre, le imposte indirette e tasse e altre spese recuperate dalla clientela (117,2 mln di euro) e il recupero di oneri sostenuti per la formazione (0,2 mln di euro) contabilizzati in bilancio nella voce 230 "Altri oneri/proventi di gestione", nonché la quota di costo relativa alla controllata MP Banque per 7,2 mln di euro, contabilizzata nella voce 320 "Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte".

  • La voce "Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali" ricomprende i valori delle voci di bilancio 210 "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali" e 220 "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali". Dall'aggregato sono state scorporate rettifiche per -0,5 mln di euro riferite alla chiusura di sportelli, ricondotte alla voce riclassificata "Oneri di ristrutturazione/Oneri una tantum". Vi è altresì ricompresa la quota delle rettifiche relative alla controllata MP Banque per -1,1 mln di euro, contabilizzata nella voce 320 "Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte".
  • La voce "Costo del credito clientela" comprende le componenti economiche afferenti i finanziamenti alla clientela delle voci di bilancio 110b "Risultato netto delle attività e passività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" (+0,1 mln di euro), 130a "Rettifiche e riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (-151,1 mln di euro), 140 "Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni" (-4,6 mln di euro) e 200a "Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per impegni e garanzie rilasciate" (-4,6 mln di euro). La voce comprende inoltre le componenti economiche afferenti i titoli rivenienti da operazioni di cessione/cartolarizzazione di crediti non performing iscritte nella voce di bilancio 110b "Risultato netto delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" (-15,2 mln di euro). L'aggregato è stato integrato della ripresa di valore netta (+0,2 mln di euro) e di rilasci netti su impegni e garanzie rilasciate (+0,1 mln di euro) relativi alla controllata MP Banque, contabilizzati nella voce 320 "Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte".
  • La voce "Rettifiche di valore nette deterioramento titoli e finanziamenti banche" comprende la quota relativa ai titoli (+3,4 mln di euro) e ai finanziamenti alle banche (-2,5 mln di euro) della voce di bilancio 130a "Rettifiche e riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e la voce di bilancio 130b "Rettifiche e riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".
  • La voce "Altri accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri" accoglie il saldo della voce di bilancio 200 "Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri" decurtato della componente relativa ai finanziamenti clientela della voce 200a "Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per impegni e garanzie rilasciate" (-4,5 mln di euro, di cui +0,1 mln di euro relativi alla controllata MP Banque) che è stata ricondotta alla voce specifica "Costo del credito clientela".
  • La voce "Altri utili (perdite) da partecipazioni" accoglie il saldo della voce di bilancio 250 "Utili (Perdite) delle partecipazioni" decurtato della quota di pertinenza degli utili delle collegate pari a 32,7 mln di euro ricondotto alla voce riclassificata "Dividendi, proventi simili e utili (perdite) delle partecipazioni".
  • La voce "Oneri di ristrutturazione/Oneri una tantum" accoglie i seguenti importi:
    • costi per 8,9 mln di euro connessi alle uscite attraverso l'Esodo o l'accesso al Fondo di Solidarietà contabilizzati in bilancio nella voce 190a "Spese per il personale";
    • oneri, pari a 0,5 mln di euro, riferiti alle chiusure di sportelli, contabilizzati nella voce 210 "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali";
    • oneri, pari a 1,8 mln di euro, riferiti alle iniziative volte anche alla realizzazione di iniziative progettuali connesse al Piano Industriale, contabilizzati in bilancio nella voce 190b "Spese amministrative";
    • oneri per 4,0 mln di euro inclusi nella voce 320 "Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte", relativi alla valutazione di MP Banque secondo il principio IFRS5. Tale importo compensa il contributo positivo all'utile di Gruppo riveniente dalla stessa MP Banque ricondotto alle singole voci economiche di pertinenza.
  • La voce "Oneri operazioni straordinarie" accoglie costi, pari a 6,9 mln di euro, sostenuti in relazione all'operazione di offerta pubblica di scambio (OPS) e contabilizzati in bilancio nella voce 190b "Altre spese amministrative".
  • La voce "Rischi e oneri connessi a SRF, DGS e schemi similari" accoglie gli oneri connessi alle contribuzioni al fondo di risoluzione europeo, al fondo di garanzia dei depositi e al fondo di garanzia assicurativo dei rami vita di cui alla legge del 30 dicembre 2023, n. 213, rilevati nella voce 190b "Altre Spese Amministrative". Tutte le componenti presentano un saldo nullo al 30 giugno 2025.
  • La voce "Canone DTA" accoglie gli oneri relativi al canone sulle DTA trasformabili in credito di imposta rilevato nella voce 190b "Altre Spese Amministrative", per un importo pari a 28,7 mln di euro.
  • La voce "Risultato della valutazione al fair value di attività materiali e immateriali" accoglie il saldo della voce di bilancio 260 "Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali".
  • La voce "Utili (Perdite) da cessione di investimenti" accoglie il saldo della voce di bilancio 280 "Utili (Perdite) da cessione di investimenti".
  • La voce "Imposte sul reddito di periodo" accoglie il saldo della voce 300 "Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente" e la quota relativa alla controllata MP Banque per +0,2 mln di euro contabilizzata nella voce 320 "Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte".
  • La voce "Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte" accoglie il saldo della voce 320 "Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte" (pari a -0,1 mln di euro). Nel dettaglio, l'importo di - 4,0 mln di euro riferito alla valutazione di MP Banque secondo il principio contabile IFRS5 è stato riclassificato nella voce "Oneri di ristrutturazione/Oneri una tantum" e l'importo di 3,9 mln di euro, riferito al risultato di periodo della controllata, è stato ricondotto alle singole voci economiche di pertinenza.
  • La voce "Utile (Perdita) di periodo" accoglie il saldo della voce 330 "Utile (Perdita) di periodo".

Dati patrimoniali

  • La voce dell'attivo "Cassa e disponibilità liquide" ricomprende la voce di bilancio 10 "Cassa e disponibilità liquide", integrata della quota di 824,0 mln di euro riferita alla controllata MP Banque, contabilizzata nella voce 120 "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione".
  • La voce dell'attivo "Finanziamenti banche centrali" ricomprende la quota relativa ai rapporti con banche centrali della voce di bilancio 40 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". L'aggregato incorpora, inoltre, la quota riferita alla controllata MP Banque, pari a 1,4 mln di euro e contabilizzata nella voce 120 "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione".
  • La voce dell'attivo "Finanziamenti banche" ricomprende la quota relativa ai rapporti con banche delle voci di bilancio 40 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e 20 "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico". L'aggregato incorpora, inoltre, la quota riferita alla controllata MP Banque, pari a 0,6 mln di euro e contabilizzata nella voce 120 "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione".
  • La voce dell'attivo "Finanziamenti clientela" ricomprende la quota relativa ai finanziamenti con clientela delle voci di bilancio 20 "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" e 40 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", integrata della quota pari a 292,2 mln di euro contabilizzati nella voce 120 "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione", di cui 206,1 mln di euro riferiti alla controllata MP Banque.
  • La voce dell'attivo "Attività in titoli" ricomprende la quota relativa ai titoli delle voci di bilancio 20 "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", 30 "Attività finanziarie valutate al fair value con

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impatto sulla redditività complessiva", 40 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". L'aggregato incorpora, inoltre, la quota pari a 0,9 mln di euro contabilizzati nella voce 120 "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione".

  • La voce dell'attivo "Derivati" ricomprende la quota relativa ai derivati delle voci di bilancio 20 "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" e 50 "Derivati di copertura".
  • La voce dell'attivo "Partecipazioni" ricomprende la voce di bilancio 70 "Partecipazioni".
  • La voce dell'attivo "Attività materiali e immateriali" ricomprende le voci di bilancio 90 "Attività materiali", 100 "Attività immateriali" e gli importi, pari a 46,1 mln di euro relativi alle attività materiali e attività immateriali della voce di bilancio 120 "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione", di cui 15,6 mln di euro riferiti alla controllata MP Banque.
  • La voce dell'attivo "Attività fiscali" ricomprende la voce di bilancio 110 "Attività fiscali" e la quota, pari a 1,0 mln di euro, relativa alla controllata MP Banque e contabilizzata nella voce 120 "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione".
  • La voce dell'attivo "Altre attività" ricomprende le voci di bilancio 60 "Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica", 130 "Altre attività" e gli importi della voce 120 "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" non ricondotti nelle voci precedenti per un importo di 9,7 mln di euro, interamente riferito alla controllata MP Banque.
  • La voce del passivo "Debiti verso clientela" ricomprende la voce di bilancio 10b "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - debiti verso clientela", la componente relativa a titoli clientela della voce di bilancio 10c "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli in circolazione" e l'importo della voce 70 "Passività associate ad attività in via di dismissione" pari a 899,9 mln di euro integralmente riferibili alla controllata MP Banque.
  • La voce del passivo "Titoli emessi" ricomprende le voci di bilancio 10c "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli in circolazione", da cui è stata scorporata la componente relativa a titoli clientela, e 30 "Passività finanziarie designate al fair value".
  • La voce del passivo "Debiti verso Banche centrali" ricomprende la quota della voce di bilancio 10a "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - debiti verso banche" relativa a rapporti con banche centrali.
  • La voce del passivo "Debiti verso Banche" ricomprende la quota della voce di bilancio 10a "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - debiti verso banche" relativa a rapporti con banche (escluse le banche centrali) e gli importi della voce 70 "Passività associate ad attività in via di dismissione", pari a 0,5 mln di euro, integralmente riferibili alla controllata MP Banque.
  • La voce del passivo "Passività finanziarie di negoziazione per cassa" ricomprende la quota della voce di bilancio 20 "Passività finanziarie di negoziazione" depurata dagli importi relativi a derivati di negoziazione.
  • La voce del passivo "Derivati" ricomprende la voce di bilancio 40 "Derivati di copertura" e la quota relativa ai derivati della voce di bilancio 20 "Passività finanziarie di negoziazione".
  • La voce del passivo "Fondi a destinazione specifica" ricomprende le voci di bilancio 90 "Trattamento di fine rapporto del personale", 100 "Fondi per rischi e oneri" e gli importi della voce 70 "Passività associate ad attività in via di dismissione" pari a 2,9 mln di euro ed integralmente riferibili alla controllata MP Banque.
  • La voce del passivo "Passività fiscali" ricomprende la voce di bilancio 60 "Passività fiscali" e l'importo della voce 70 "Passività associate ad attività in via di dismissione" pari a +1,0 mln di euro integralmente riferibile alla controllata MP Banque.
  • La voce del passivo "Altre passività" ricomprende le voci di bilancio 50 "Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica", 80 "Altre passività" e gli importi della voce 70 "Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione" non ricondotti nelle voci precedenti (pari a 34,2 mln di euro ed integralmente riferibili alla controllata MP Banque).
  • La voce del passivo "Patrimonio netto di Gruppo" ricomprende le voci di bilancio 120 "Riserve da valutazione", 150 "Riserve", 170 "Capitale" e 200 "Utile (Perdita) di periodo".

Conto economico riclassificato

Conto economico consolidato riclassificato con criteri gestionali
GRUPPO MONTEPASCHI 30 06 2025 30 06 2024 Variazioni
Ass. %
Margine di interesse 1.094,1 1.172,2 (78,1) -6,7%
Commissioni nette 802,5 735,8 66,7 9,1%
Margine intermediazione primario 1.896,6 1.908,0 (11,4) -0,6%
Dividendi, proventi simili e Utili (Perdite) delle partecipazioni 41,6 40,2 1,4 3,5%
Risultato netto della negoziazione, delle valutazioni al fair value di
attività/passività e degli utili da cessioni/riacquisti
113,2 74,8 38,4 51,3%
Risultato netto dell'attività di copertura (0,5) 1,6 (2,1) n.s.
Altri proventi/oneri di gestione 3,2 6,1 (2,9) -47,5%
Totale Ricavi 2.054,0 2.030,7 23,3 1,1%
Spese amministrative: (863,8) (840,6) (23,2) 2,8%
a) spese per il personale (640,4) (608,2) (32,2) 5,3%
b) altre spese amministrative (223,4) (232,4) 9,0 -3,9%
Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali (79,2) (84,4) 5,2 -6,2%
Oneri Operativi (943,0) (924,9) (18,1) 2,0%
Risultato Operativo Lordo 1.111,0 1.105,8 5,2 0,5%
Costo del credito clientela (175,1) (204,0) 28,9 -14,2%
Rettifiche di valore deterioramento titoli e finanziamenti banche 0,2 (4,7) 4,9 n.s.
Risultato operativo netto 936,1 897,1 39,0 4,3%
Altri accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (25,8) (14,8) (11,0) 74,3%
Altri utili (perdite) da partecipazioni - (3,8) 3,8 n.s.
Oneri di ristrutturazione/Oneri una tantum (15,1) (41,4) 26,3 -63,5%
Oneri operazioni straordinarie (6,9) - (6,9) n.s.
Rischi e oneri connessi a SRF, DGS e schemi similari - (75,4) 75,4 n.s.
Canone DTA (28,7) (30,6) 1,9 -6,2%
Risultato della valutazione al fair value di attività materiali e immateriali (2,7) (19,3) 16,6 -86,0%
Utili (Perdite) da cessione di investimenti - (6,0) 6,0 n.s.
Utile (Perdita) di periodo al lordo delle imposte 856,8 705,8 151,0 21,4%
Imposte sul reddito di periodo 35,5 453,3 (417,8) -92,2%
Utile (Perdita) al netto delle imposte 892,3 1.159,1 (266,8) -23,0%
Utile (Perdita) di periodo 892,3 1.159,1 (266,8) -23,0%
Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi (0,1) (0,1) - 0,0%
Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della capogruppo 892,4 1.159,2 (266,8) -23,0%

Evoluzione trimestrale conto economico consolidato riclassificato con criteri gestionali
Esercizio 2025
GRUPPO MONTEPASCHI 2°Q 2025 1°Q 2025 4°Q 2024 3°Q 2024 2°Q 2024 1°Q 2024
Margine di interesse 551,1 543,0 588,0 595,6 585,2 587,0
Commissioni nette 404,6 397,9 373,5 356,0 370,5 365,3
Margine intermediazione primario 955,7 940,9 961,5 951,6 955,7 952,3
Dividendi, proventi simili e Utili (Perdite) delle
partecipazioni
25,4 16,1 25,7 26,8 21,2 19,0
Risultato netto della negoziazione, delle valutazioni al fair
value di attività/passività e degli utili da
cessioni/riacquisti
63,6 49,6 14,8 25,6 40,3 34,4
Risultato netto dell'attività di copertura (1,0) 0,5 (0,3) (2,3) 2,0 (0,4)
Altri proventi/oneri di gestione 3,1 0,1 (5,3) 4,9 (1,3) 7,4
Totale Ricavi 1.046,8 1.007,3 996,3 1.006,7 1.017,9 1.012,8
Spese amministrative: (430,1) (433,7) (432,2) (425,1) (420,9) (419,7)
a) spese per il personale (319,1) (321,3) (311,1) (309,5) (303,6) (304,6)
b) altre spese amministrative (111,0) (112,4) (121,1) (115,6) (117,3) (115,1)
Rettifiche di valore nette su attività materiali ed
immateriali
(40,8) (38,4) (44,6) (42,3) (42,0) (42,4)
Oneri Operativi (470,9) (472,1) (476,8) (467,4) (462,9) (462,0)
Risultato Operativo Lordo 575,8 535,2 519,5 539,3 555,0 550,8
Costo del credito clientela (84,1) (91,0) (109,3) (96,3) (98,3) (105,7)
Rettifiche di valore deterioramento titoli e finanziamenti
banche
(3,4) 3,6 (1,1) (0,9) (3,9) (0,8)
Risultato operativo netto 488,3 447,7 409,2 442,2 452,8 444,3
Altri accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (1,1) (24,7) (31,9) (21,7) (10,8) (4,0)
Altri utili (perdite) da partecipazioni - - 2,8 0,0 (3,8) 0,0
Oneri di ristrutturazione/Oneri una tantum (8,5) (6,7) (14,2) (16,5) (33,7) (7,7)
Oneri operazioni straordinarie (0,3) (6,6) - - - -
Rischi e oneri connessi a SRF, DGS e schemi similari - - (2,2) 0,1 (0,4) (75,0)
Canone DTA (14,3) (14,4) (15,3) (15,3) (15,3) (15,3)
Risultato della valutazione al fair value di attività materiali
e immateriali
(4,7) 2,0 (9,1) 1,0 (19,3) -
Utili (Perdite) da cessione di investimenti - - 8,9 0,8 0,1 (6,1)
Utile (Perdita) di periodo al lordo delle imposte 459,5 397,3 348,2 390,5 369,6 336,2
Imposte sul reddito di periodo 19,7 15,8 36,6 16,2 456,8 (3,5)
Utile (Perdita) al netto delle imposte 479,2 413,1 384,8 406,7 826,4 332,7
Utile (Perdita) di periodo 479,2 413,1 384,8 406,7 826,4 332,7
Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi (0,1) - (0,1) - (0,1) -
Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della capogruppo 479,3 413,1 384,9 406,7 826,5 332,7

50

Lo sviluppo dei ricavi

Al 30 giugno 2025 il Gruppo ha realizzato Ricavi complessivi per 2.054 mln di euro, in aumento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (+1,1%).

Tale dinamica è stata determinata principalmente dalla crescita delle Commissioni Nette (+9,1%) e degli Altri Ricavi della Gestione Finanziaria (+32,2%), che più che compensano la dinamica del Margine di Interesse (-6,7%), che nel primo semestre 2024 aveva beneficiato di tassi di interesse su livelli più elevati, e la flessione degli Altri Proventi e Oneri di Gestione.

I Ricavi del secondo trimestre 2025, pari a 1.047 mln di euro, risultano in aumento rispetto al trimestre precedente (+3,9%) grazie alla positiva dinamica registrata su tutte le componenti e, in particolare, sul Margine di Interesse (+1,5%), sulle Commissioni Nette (+1,7%) e sugli Altri Ricavi della Gestione Finanziaria (+32,8%).

In merito alla rappresentazione dei ricavi per ciascuno dei segmenti operativi individuati secondo le previsioni del principio IFRS8 si rimanda al capitolo dei "Risultati per Segmento Operativo" della presente Relazione Finanziaria semestrale.

Il Margine di Interesse al 30 giugno 2025 è risultato pari a 1.094 mln di euro, in calo rispetto al corrispondente semestre del 2024 (-6,7%, pari a -78,1 mln di euro). Il margine di interesse sui rapporti con clientela ha risentito della diminuzione dei tassi di interesse da parte di BCE, solo in parte attenuata dai minori interessi passivi sui titoli in circolazione (per 16,2 mln di euro); nel dettaglio questi ultimi beneficiano del minor costo della raccolta istituzionale, in relazione a scadenze ed altre iniziative del Funding Plan, i cui effetti sono stati solo in parte bilanciati dalle nuove emissioni.

Il Margine di Interesse del secondo trimestre 2025 risulta in crescita rispetto al trimestre precedente (+1,5%, pari a +8,1 mln di euro), anche grazie all'efficace gestione del costo della raccolta commerciale e alla crescita dei volumi medi di impiego che hanno compensato gli effetti legati alla riduzione dei tassi attivi.

30 06 2024 Variazione Y/Y Variazione Q/Q
Voci 30 06 2025 ass. % 2°Q 2025 1°Q 2025 ass. %
Rapporti con la clientela al
costo ammortizzato
936,8 1.049,4 (112,6) -10,7% 477,4 459,4 18,0 3,9%
Rapporti con le banche al costo
ammortizzato
30,0 53,5 (23,5) -43,9% 11,5 18,5 (7,0) -37,8%
Rapporti con banche centrali 65,4 66,8 (1,4) -2,1% 30,3 35,1 (4,8) -13,7%
Titoli di stato e altri emittenti
non bancari al costo
ammortizzato
141,5 132,5 9,0 6,8% 68,7 72,8 (4,1) -5,6%
Titoli in circolazione emessi (222,2) (238,4) 16,2 -6,8% (112,7) (109,5) (3,2) 2,9%
Derivati di copertura 13,3 5,4 7,9 n.s. 10,5 2,8 7,7 n.s.
Portafogli di negoziazione 50,4 25,7 24,7 96,1% 26,9 23,5 3,4 14,5%
Portafogli valutati al fair value 4,6 3,7 0,9 24,3% 2,6 2,0 0,6 30,0%
Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
19,6 21,0 (1,4) -6,7% 9,5 10,1 (0,6) -5,9%
Altre attività e passività 54,7 52,6 2,1 4,0% 26,4 28,3 (1,9) -6,7%
Margine interesse 1.094,1 1.172,2 (78,1) -6,7% 551,1 543,0 8,1 1,5%
di cui: interessi attivi su attività
fnanziarie impaired
42,6 50,7 (8,1) -16,0% 20,9 21,7 (0,8) -3,7%

Le Commissioni Nette al 30 giugno 2025, pari a 803 mln di euro, evidenziano una crescita rispetto a quelle consuntivate nello stesso periodo dell'anno precedente (+9,1%, pari a +66,7 mln di euro). Il positivo andamento è stato registrato sia nell'ambito delle attività di gestione/intermediazione e consulenza (+13,8%, pari a +50,2 mln di euro) sia nell'attività bancaria commerciale (+4,4%, pari a +16,4 mln di euro). Nel dettaglio, nella prima area commissionale è aumentato l'apporto delle componenti di distribuzione e gestione portafogli (+41,8 mln di euro), di intermediazione e

collocamento titoli e valute (+5,0 mln di euro), di distribuzione prodotti assicurativi (+3,3 mln di euro) e delle altre commissioni di intermediazione/gestione e consulenza (+2,4 mln di euro). Nell'area bancaria commerciale hanno agito in positivo le commissioni su finanziamenti (+10,1 mln di euro), le commissioni relative a servizio bancomat e carte di credito (+4,1 mln di euro), le commissioni su garanzie (+3,9 mln di euro) e le altre commissioni nette (+2,8 mln di euro); sono risultate in flessione, invece, le commissioni sui conti correnti (-3,0 mln di euro) e quelle sui servizi di incasso e pagamento (-1,5 mln di euro). Il risultato del secondo trimestre dell'esercizio 2025 è superiore rispetto al trimestre precedente (+1,7%, pari a +6,7 mln di euro), grazie all'effetto combinato di maggiori proventi registrati sul comparto dell'attività bancaria commerciale (+9,9%, pari a +18,4 mln di euro) e di una flessione sull'attività di gestione/intermediazione e consulenza (-5,5%, pari a -11,7 mln di euro), concentrata sui proventi di intermediazione e collocamento titoli e valute.

30 06 2025 30 06 2024 Variazione Y/Y Variazione Q/Q
Servizi / Valori ass. % 2°Q 2025 1°Q 2025 ass. %
Finanziamenti 132,8 122,7 10,1 8,2% 68,6 64,2 4,4 6,9%
Conti correnti 105,1 108,1 (3,0) -2,8% 52,6 52,5 0,1 0,2%
Servizi di incasso e pagamento 58,7 60,2 (1,5) -2,5% 29,1 29,5 (0,4) -1,4%
Servizio Bancomat e carte di credito 46,1 42,0 4,1 9,8% 28,6 17,5 11,1 63,4%
Garanzie rilasciate e ricevute 18,7 14,8 3,9 26,4% 9,5 9,1 0,4 4,4%
Altre commissioni nette 26,9 24,1 2,8 11,6% 14,9 12,1 2,8 23,1%
Attività bancaria commerciale 388,4 372,0 16,4 4,4% 203,4 185,0 18,4 9,9%
Distribuzione e gestione portafogli 275,2 233,4 41,8 17,9% 136,5 138,7 (2,2) -1,6%
Distribuzione di prodotti assicurativi 111,0 107,7 3,3 3,1% 56,3 54,8 1,5 2,7%
Consulenti finanziari (32,5) (30,2) (2,3) 7,6% (15,9) (16,5) 0,6 -3,6%
Intermediazione e collocamento titoli e
valute
45,2 40,2 5,0 12,4% 17,4 27,8 (10,4) -37,4%
Altre commissioni
intermediazione/gestione e consulenza
15,2 12,8 2,4 18,8% 7,0 8,2 (1,2) -14,6%
Attività di gestione/intermediazione e
consulenza
414,1 363,9 50,2 13,8% 201,2 212,9 (11,7) -5,5%
Commissioni nette 802,5 735,8 66,7 9,1% 404,6 397,9 6,7 1,7%

Di seguito si riporta l'apertura delle commissioni attive per ciascuno dei segmenti operativi individuati.

SEGMENT REPORTING Segmenti Commerciali
Principali settori di business Retail
Wealth
banking
Management
Large Corp. &
Corporate
Investment
banking
Banking
Corporate
Center
Totale
Gruppo
Montepaschi
30/06/25 30/06/25 30/06/25 30/06/25 30/06/25 30/06/25
Attività bancaria commerciale 227.078 6.320 195.825 34.380 5.243 468.846
Attività di gestione/intermediazione e
consulenza
358.711 60.128 14.378 10.844 10.294 454.354
Commissioni attive 585.790 66.448 210.203 45.224 15.536 923.200

Le Commissioni Attive del Gruppo riferite ai segmenti commerciali derivano per il 51,1% dall'attività bancaria tradizionale e per il 48,9% da attività di gestione/intermediazione e consulenza.

Più in dettaglio, alle commissioni attive generate dall'attività bancaria commerciale contribuiscono per il 49,0% il Retail banking, per il 42,2% il Corporate banking, per il 7,4% il Large Corporate & Investment banking e per l'1,4% il Wealth Management.

Per quanto riguarda, invece, l'attività di gestione/intermediazione e consulenza contribuiscono per l'80,8% il Retail banking, per il 13,5% il Wealth Management, per il 3,2% il Corporate banking, e per il 2,4% il Large Corporate & Investment banking.

I Dividendi, proventi simili e utili (perdite) delle partecipazioni ammontano a 42 mln di euro e risultano in crescita di 1,4 mln di euro rispetto al 30 giugno 2024, grazie all'aumento della contribuzione delle collegate assicurative, parzialmente compensato dai minori dividendi su OICR e partecipazioni non di collegamento. Anche il risultato del secondo trimestre 2025, pari a 25 mln di euro, risulta in crescita rispetto al trimestre precedente (+9,3 mln di euro), grazie principalmente ai dividendi percepiti da Banca d'Italia nel mese di aprile 2025 (+7,1 mln di euro).

Il Risultato netto della negoziazione, delle valutazioni al fair value di attività/passività e degli utili da cessioni/riacquisti al 30 giugno 2025 ammonta a 113 mln di euro, in aumento rispetto ai valori registrati nello stesso periodo dell'anno precedente (+38,4 mln di euro). Anche la dinamica del secondo trimestre 2025 risulta in crescita rispetto al trimestre precedente (+14,0 mln di euro). Dall'analisi dei principali aggregati emerge quanto segue:

  • Risultato netto dell'attività di negoziazione positivo per 70 mln di euro, rispetto al risultato di 83 mln di euro registrato nel primo semestre 2024 (-12,3 mln di euro), che incorporava anche gli effetti positivi conseguenti alla chiusura anticipata di alcune coperture contabili, nell'ambito della strategia di stabilizzazione del margine di interesse. Il contributo del secondo trimestre 2025 è pari a 33 mln di euro, in lieve riduzione rispetto al risultato del trimestre precedente (pari a 37 mln di euro).
  • Risultato netto delle altre attività/passività valutate al fair value con impatto conto economico pari a +5 mln di euro, in crescita rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (+1,2 mln di euro). Il contributo del secondo trimestre 2025, pari a +4 mln di euro, risulta in crescita rispetto al trimestre precedente (+3,6 mln di euro).
  • Risultati da cessione/riacquisto (esclusi i finanziamenti clientela al costo ammortizzato) positivi per 38 mln di euro, rispetto ai -12 mln di euro del 30 giugno 2024, grazie agli utili netti conseguiti nell'ambito delle strategie di ottimizzazione dei portafogli finanziari. Anche il confronto con il trimestre precedente evidenzia una dinamica positiva, con una crescita di 14,8 mln di euro.
Voci 30 06 2025 30 06 2024 Variazione Y/Y Variazione Q/Q
ass. % 2°Q 2025 1°Q 2025 ass. %
Attività finanziarie di negoziazione 29,6 4,2 25,4 n.s. 51,6 (21,9) 73,5 n.s.
Passività finanziarie di negoziazione (9,0) 24,9 (33,9) n.s. (21,6) 12,6 (34,2) n.s.
Effetti cambio 16,9 6,2 10,7 n.s. 11,9 5,0 6,9 n.s.
Strumenti derivati 32,8 47,3 (14,5) -30,7% (8,9) 41,7 (50,6) n.s.
Risultato di negoziazione 70,3 82,6 (12,3) -14,9% 33,0 37,4 (4,4) -11,8%
Risultato netto delle altre attività e
passività finanziarie valutate al fair
value con impatto a conto economico
5,0 3,8 1,2 31,6% 4,3 0,7 3,6 n.s.
Cessione/riacquisto (esclusi i
finanziamenti clientela al costo
ammortizzato)
37,9 (11,6) 49,5 n.s. 26,3 11,5 14,8 n.s.
Risultato netto della negoziazione,
delle valutazioni al fair value di
attività/passività e degli utili da
cessioni/riacquisti
113,2 74,8 38,4 51,3% 63,6 49,6 14,0 28,2%

Contribuiscono alla formazione dei Ricavi anche le voci:

  • Risultato netto dell'attività di copertura pari a -1 mln di euro, rispetto al risultato di 2 mln di euro conseguito nello stesso periodo dell'anno precedente. Il contributo del secondo trimestre 2025 è pari a -1 mln di euro (+1mln di euro il risultato del trimestre precedente).
  • Altri proventi/oneri di gestione pari a +3 mln di euro, rispetto ai +6 mln di euro conseguiti nel primo semestre 2024. Il contributo del secondo trimestre 2025 è pari a +3 mln di euro (sostanzialmente nullo il contributo del trimestre precedente).

Costi di gestione: gli oneri operativi

Al 30 giugno 2025 gli Oneri Operativi sono risultati pari a 943 mln di euro, in crescita rispetto al primo semestre 2024 (+2,0%, pari a 18,1 mln di euro), principalmente per gli effetti del rinnovo del CCNL dei bancari sulle spese del personale, parzialmente compensati dagli effetti di un'efficiente gestione delle altre spese amministrative; il contributo del secondo trimestre 2025 risulta sostanzialmente stabile rispetto al trimestre precedente (-0,3%). Esaminando in dettaglio i singoli aggregati emerge quanto segue:

  • Le Spese Amministrative si sono attestate a 864 mln di euro e risultano in crescita rispetto al primo semestre 2024 (+2,8%), con un contributo del secondo trimestre 2025 in lieve flessione rispetto al trimestre precedente (-0,8%). All'interno dell'aggregato:
    • Le Spese per il Personale, che ammontano a 640 mln di euro, hanno mostrato una crescita rispetto a quanto registrato nel corrispondente periodo dell'anno precedente (+5,3%), principalmente per gli oneri connessi al secondo e al terzo aumento delle retribuzioni previsti dal rinnovo del CCNL dei bancari (decorrenza a partire, rispettivamente, dal 1° settembre 2024 e dal 1° giugno 2025) e per maggiori accantonamenti sulla componente variabile della retribuzione, in linea con il Piano Strategico 2024-2028. Il risultato del trimestre, pari a 319,1 mln di euro, si pone in miglioramento nei confronti del trimestre precedente (-0,7%, pari a 2,2 mln di euro).
    • Le Altre Spese Amministrative, che ammontano a 223 mln di euro, risultano in riduzione rispetto al 30 giugno 2024 (-3,9%), grazie anche alla continua implementazione di un rigoroso processo di governo della spesa e alla focalizzazione sulle azioni di ottimizzazione dei costi. Anche il contributo del secondo trimestre 2025, pari a 111 mln di euro, risulta leggermente inferiore rispetto al trimestre precedente (-1,2%).
  • Le Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali ammontano a 79 mln di euro al 30 giugno 2025, in calo rispetto a quelle contabilizzate al 30 giugno 2024 (-6,2%); il contributo del secondo trimestre 2025 è pari a 41 mln di euro (38 mln di euro il risultato del trimestre precedente).
30 06 2025 30 06 2024 Variazione Y/Y Variazione Q/Q
Tipologia ass. % 2°Q 2025 1°Q 2025 ass. %
Salari e stipendi (450,6) (431,1) (19,5) 4,5% (222,5) (228,1) 5,6 -2,5%
Oneri sociali (122,3) (116,8) (5,5) 4,7% (60,1) (62,2) 2,1 -3,4%
Altri oneri del personale (67,5) (60,3) (7,2) 11,9% (36,5) (31,0) (5,5) 17,7%
Spese per il personale (640,4) (608,2) (32,2) 5,3% (319,1) (321,3) 2,2 -0,7%
Imposte (117,6) (105,0) (12,6) 12,0% (60,8) (56,8) (4,0) 7,0%
Spese mobiliari, immobiliari e di
sicurezza
(37,3) (40,0) 2,7 -6,8% (15,4) (21,9) 6,5 -29,7%
Spese generali di funzionamento (79,7) (83,6) 3,9 -4,7% (39,0) (40,7) 1,7 -4,2%
Spese per servizi ICT (56,2) (60,2) 4,0 -6,6% (28,7) (27,5) (1,2) 4,4%
Spese legali e professionali (28,4) (28,3) (0,1) 0,4% (13,6) (14,7) 1,1 -7,5%
Costi indiretti del personale (2,9) (2,6) (0,3) 11,5% (1,5) (1,4) (0,1) 7,1%
Assicurazioni (7,2) (7,4) 0,2 -2,7% (3,1) (4,1) 1,0 -24,4%
Pubblicità, sponsorizzazioni e
promozioni
(1,5) (1,1) (0,4) 36,4% (0,8) (0,7) (0,1) 14,3%
Altre (10,1) (6,3) (3,8) 60,3% (7,9) (2,2) (5,7) n.s.
Recuperi spese 117,4 102,1 15,3 15,0% 59,8 57,6 2,2 3,8%
Altre spese amministrative (223,4) (232,4) 9,0 -3,9% (111,0) (112,4) 1,4 -1,2%
Immobilizzazioni materiali (46,2) (51,1) 4,9 -9,6% (23,4) (22,8) (0,6) 2,6%
Immobilizzazioni immateriali (33,0) (33,3) 0,3 -0,9% (17,4) (15,6) (1,8) 11,5%
Rettifiche di valore nette su attività
materiali ed immateriali
(79,2) (84,4) 5,2 -6,2% (40,8) (38,4) (2,4) 6,3%
Oneri operativi (943,0) (924,9) (18,1) 2,0% (470,9) (472,1) 1,2 -0,3%

Per effetto delle dinamiche sopra descritte, il Risultato Operativo Lordo del Gruppo è pari a 1.111 mln di euro, in crescita rispetto al 30 giugno 2024 (pari a 1.106 mln di euro). Il contributo del secondo trimestre 2025, pari a 576 mln di euro, risulta in aumento del 7,6% rispetto al trimestre precedente (pari a 535 mln di euro).

Costo del Credito Clientela

Al 30 giugno 2025 il Gruppo ha contabilizzato un Costo del Credito Clientela pari a 175 mln di euro, in calo rispetto ai 204 mln di euro rilevati nello stesso periodo dell'anno precedente, grazie principalmente a flussi più contenuti di ingressi da bonis a crediti deteriorati. Il Costo del Credito Clientela del secondo trimestre 2025, pari a 84 mln di euro, risulta inferiore rispetto ai 91 mln di euro del trimestre precedente, principalmente per effetto del miglioramento della qualità del credito performing (minor stage2) e per i maggiori flussi di cura osservati nel secondo trimestre.

Al 30 giugno 2025 il Tasso di Provisioning, espresso come rapporto tra il Costo del Credito Clientela annualizzato e la somma dei Finanziamenti Clientela e del valore dei titoli rivenienti da operazioni di cessione/cartolarizzazione di crediti non performing esprime un trend in miglioramento, attestandosi a 43 bps (46 bps al 31 marzo 2025 e 53 bps al 31 dicembre 2024).

Voci 30 06 2025 30 06 2024 Variazione Y/Y Variazione Q/Q
ass. % 2°Q 2025 1°Q 2025 ass. %
Finanziamenti verso clientela al costo
ammortizzato
(166,1) (223,7) 57,6 -25,7% (76,3) (89,8) 13,5 -15,0%
Utili/perdite da modifiche contrattuali
senza cancellazioni
(4,6) (4,9) 0,3 -6,1% (3,6) (1,0) (2,6) n.s.
Utili (perdite) da cessione/riacquisto di
finanziamenti verso la clientela al costo
ammortizzato
- 0,8 (0,8) -100,0% - - -
Variazione netta di valore finanziamenti
valutati obbligatoriamente al fair value
0,1 (1,0) 1,1 n.s. 0,8 (0,7) 1,5 n.s.
Accantonamenti netti impegni e
garanzie rilasciate
(4,5) 24,8 (29,3) n.s. (5,0) 0,5 (5,5) n.s.
Costo del credito clientela (175,1) (204,0) 28,9 -14,2% (84,1) (91,0) 6,9 -7,6%

Il Risultato Operativo Netto del Gruppo al 30 giugno 2025 è pari a 936 mln di euro, in crescita rispetto al risultato di 897 mln di euro registrato nel primo semestre 2024. Il contributo del secondo trimestre 2025, pari a 488 mln di euro, si pone in aumento rispetto ai 448 mln di euro del trimestre precedente.

La redditività extra-operativa, le imposte ed il risultato di periodo

Alla formazione del Risultato di periodo concorrono anche le seguenti voci:

  • Altri accantonamenti netti al fondo rischi e oneri pari a -26 mln di euro al 30 giugno 2025, rispetto ai -15 mln di euro contabilizzati nello stesso periodo dell'anno precedente. Il contributo del secondo trimestre 2025 è risultato pari a -1 mln di euro e si confronta con i -25 mln di euro del trimestre precedente.
  • Altri utili (perdite) da partecipazioni, con un risultato nullo in entrambi i trimestri del 2025, rispetto ai -4 mln di euro del 30 giugno 2024.
  • Oneri di ristrutturazione/Oneri una tantum pari a -15 mln di euro, che si confrontano con i -41 mln di euro del primo semestre 2024. Tali oneri includono, in particolare, l'effetto dell'attualizzazione degli oneri connessi alle uscite attraverso l'esodo o l'accesso al Fondo di Solidarietà, l'impatto derivante dalla valutazione della controllata MP Banque secondo il principio contabile IFRS5 ed oneri riferiti ad iniziative progettuali connesse al Piano Industriale. Il contributo del trimestre è risultato pari a -8 mln di euro, che si confrontano con i -7 mln di euro del trimestre precedente.
  • Oneri operazioni straordinarie pari a -7 mln di euro, che includono i costi, per la maggior parte contabilizzati nel primo trimestre 2025, sostenuti in relazione all'operazione di offerta pubblica di scambio (OPS), annunciata nel gennaio 2025.

55

  • Rischi e oneri connessi a SRF, DGS e schemi similari con importo nullo al 30 giugno 20258 . Nel primo semestre 2024 erano stati rilevati in questa voce oneri pari a 75 mln di euro, relativi al contributo riconosciuto al fondo di garanzia dei depositi per le banche italiane del Gruppo (DGS).
  • Canone DTA pari a -29 mln di euro, che si confronta con i -31 mln di euro registrati nello stesso periodo dell'anno precedente; il contributo del secondo trimestre 2025, pari a -14 mln di euro, risulta in linea con il trimestre precedente. L'importo, determinato secondo i criteri del DL 59/2016 convertito in Legge n. 119 del 30 giugno 2016, rappresenta il canone di competenza al 30 giugno 2025 sulle DTA (Deferred Tax Assets) trasformabili in credito di imposta.
  • Risultato della valutazione al fair value di attività materiali e immateriali pari a -3 mln di euro, in miglioramento rispetto ai -19 mln di euro del primo semestre 2024. Il risultato del secondo trimestre 2025, pari a -5 mln di euro, è conseguente all'aggiornamento semestrale delle valutazioni immobiliari, mentre il contributo del trimestre precedente (pari a +2 mln di euro) è conseguente alla valutazione di alcuni investimenti immobiliari al prezzo atteso di cessione.
  • Utili (Perdite) da cessione di investimenti, risultato nullo in entrambi i trimestri del 2025, rispetto ai -6 mln di euro del primo semestre 2024.

Per effetto delle dinamiche sopra evidenziate, l'Utile di periodo al lordo delle imposte del Gruppo è pari a 857 mln di euro, in crescita di 151 mln di euro rispetto all'Utile ante imposte di 706 mln di euro registrato nel corrispondente periodo del 2024. Il risultato del secondo trimestre 2025 è pari a 460 mln di euro in aumento di 62 mln di euro rispetto al trimestre precedente.

Le Imposte sul reddito di periodo registrano un contributo positivo pari a 36 mln di euro, imputabile principalmente alla rivalutazione delle DTA, al netto della fiscalità relativa al risultato economico del semestre. Il contributo al 30 giugno 2024, pari a +453 mln di euro, comprendeva l'effetto, sulla rivalutazione delle DTA, dell'aggiornamento delle proiezioni reddituali del Gruppo desunte dal Piano Industriale 2024-2028.

A seguito delle dinamiche sopra descritte, l'Utile di periodo di pertinenza della Capogruppo ammonta a 892 mln di euro al 30 giugno 2025, rispetto all'utile di 1.159 mln di euro conseguito nel primo semestre del 2024. L'utile del secondo trimestre, pari a 479 mln di euro, risulta in crescita rispetto a quello contabilizzato nel trimestre precedente (pari a 413 mln di euro).

8 Con riferimento al contributo annuale dovuto al Fondo di Risoluzione Unico, il Single Resolution Board (SRB) ha annunciato che nel 2025, analogamente al 2024, non verrà richiesto alcun contributo al sistema, salvo esigenze specifiche; il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) ha raggiunto il livello obiettivo entro il 3 luglio 2024, pertanto nel corso del 2025 valuterà se i mezzi finanziari disponibili sono diminuiti al di sotto del target level e, in esito a tale esame, eventualmente procederà alla raccolta di ulteriori contribuzioni; infine con riferimento al Fondo di garanzia assicurativa dei rami vita si precisa che è in fase di predisposizione lo Statuto del Fondo che conterrà, tra l'altro, la disciplina di dettaglio in merito alle contribuzioni dovute.

Coerentemente con le istruzioni Consob, di seguito si riporta il prospetto di raccordo tra il patrimonio netto ed il risultato di periodo della Capogruppo con il consolidato:

Prospetto di raccordo tra utile e patrimonio individuale e consolidato
Patrimonio netto Utile (Perdita)
di periodo
Saldo come da bilancio Capogruppo 11.095,3 882,8
di cui riserve da valutazione della Capogruppo 58,1
Effetto del consolidamento delle imprese controllate 9,6 9,0
Effetto del consolidamento delle imprese controllate congiuntamente e collegate 155,2 32,7
storno dividendi del periodo - (30,1)
storno svalutazioni partecipazioni 192,0 -
altre rettifiche 9,4 (2,1)
riserve da valutazione di controllate e collegate 8,8 -
Bilancio consolidato 11.470,3 892,4
di cui riserve da valutazione 66,9

Stato Patrimoniale riclassificato

Di seguito si forniscono (i) lo schema di stato patrimoniale riclassificato al 30 giugno 2025 comparato con i saldi risultanti dal bilancio al 31 dicembre 2024 e (ii) lo schema di evoluzione trimestrale dello stesso a partire dal primo trimestre dell'anno precedente.

Stato Patrimoniale consolidato riclassificato
31 12 2024 Variazioni
Attività 30 06 2025 ass. %
Cassa e disponibilità liquide 12.618,3 14.029,9 (1.411,6) -10,1%
Finanziamenti banche centrali 643,9 565,5 78,4 13,9%
Finanziamenti banche 1.716,3 2.068,3 (352,0) -17,0%
Finanziamenti clientela 80.530,0 77.309,6 3.220,4 4,2%
Attività in titoli 18.966,7 17.447,4 1.519,3 8,7%
Derivati 2.729,0 2.406,4 322,6 13,4%
Partecipazioni 673,6 672,3 1,3 0,2%
Attività materiali e immateriali 2.251,1 2.297,7 (46,6) -2,0%
di cui: avviamento 7,9 7,9 - 0,0%
Attività fiscali 2.660,7 2.538,0 122,7 4,8%
Altre attività 2.784,5 3.266,6 (482,1) -14,8%
Totale dell'Attivo 125.574,1 122.601,7 2.972,4 2,4%
Variazioni
Passività 30 06 2025 31 12 2024 ass. %
Raccolta diretta 94.508,6 93.971,9 536,7 0,6%
a) Debiti verso Clientela 84.228,4 83.544,3 684,1 0,8%
b) Titoli emessi 10.280,2 10.427,6 (147,4) -1,4%
Debiti verso Banche centrali 8.008,5 8.510,9 (502,4) -5,9%
Debiti verso Banche 2.250,4 1.301,0 949,4 73,0%
Passività finanziarie di negoziazione per cassa 2.234,0 1.617,9 616,1 38,1%
Derivati 1.382,4 1.346,2 36,2 2,7%
Fondi a destinazione specifica 972,2 1.006,7 (34,5) -3,4%
a) Fondo tratt.to di fine rapporto di lavoro sub. 72,0 72,4 (0,4) -0,6%
b) Fondo impegni e garanzie rilasciate 154,4 149,9 4,5 3,0%
c) Fondi di quiescenza 3,2 3,3 (0,1) -3,0%
d) Altri fondi 742,6 781,1 (38,5) -4,9%
Passività fiscali 14,5 6,6 7,9 n.s.
Altre passività 4.733,0 3.191,2 1.541,8 48,3%
Patrimonio netto di Gruppo 11.470,3 11.649,0 (178,7) -1,5%
a) Riserve da valutazione 66,9 60,4 6,5 10,8%
d) Riserve 3.057,5 2.184,3 873,2 40,0%
f) Capitale 7.453,5 7.453,5 - 0,0%
h) Utile (Perdita) di periodo 892,4 1.950,8 (1.058,4) -54,3%
Patrimonio di pertinenza terzi 0,2 0,3 (0,1) -33,3%
Totale del Passivo e del Patrimonio netto 125.574,1 122.601,7 2.972,4 2,4%

Stato Patrimoniale consolidato riclassificato - Evoluzione Trimestrale

30 06 2025 31 03 2025 31 12 2024 30 09 2024 30 06 2024 31 03 2024
12.618,3 13.128,4 14.029,9 13.734,3 17.692,0 16.003,5
643,9 660,0 565,5 588,8 566,4 832,4
1.716,3 1.920,6 2.068,3 2.264,8 2.670,9 2.313,0
80.530,0 78.630,9 77.309,6 76.649,0 77.974,7 78.422,9
18.966,7 19.023,8 17.447,4 17.800,6 18.398,6 18.175,7
2.729,0 2.613,2 2.406,4 2.578,3 2.909,0 2.734,6
673,6 677,0 672,3 744,3 708,1 739,1
2.251,1 2.274,1 2.297,7 2.330,7 2.356,0 2.423,1
7,9 7,9 7,9 7,9 7,9 7,9
2.660,7 2.584,0 2.538,0 2.517,5 2.523,8 2.153,0
2.784,5 3.067,7 3.266,6 3.270,6 2.901,0 2.978,0
125.574,1 124.579,7 122.601,7 122.478,9 128.700,5 126.775,3
Passività 30 06 2025 31 03 2025 31 12 2024 30 09 2024 30 06 2024 31 03 2024
Raccolta diretta 94.508,6 94.594,2 93.971,9 91.249,4 96.521,6 92.718,1
a) Debiti verso Clientela 84.228,4 84.887,3 83.544,3 82.159,5 86.180,1 83.204,1
b) Titoli emessi 10.280,2 9.706,9 10.427,6 9.089,9 10.341,5 9.514,0
Debiti verso Banche centrali 8.008,5 8.010,2 8.510,9 9.016,4 12.009,7 11.629,3
Debiti verso Banche 2.250,4 1.854,4 1.301,0 1.226,5 1.114,1 1.304,4
Passività finanziarie di negoziazione
per cassa
2.234,0 1.676,3 1.617,9 3.216,5 2.932,7 5.164,3
Derivati 1.382,4 1.370,6 1.346,2 1.341,0 1.353,6 1.396,7
Fondi a destinazione specifica 972,2 1.014,1 1.006,7 945,3 934,8 1.012,1
a) Fondo tratt.to di fine rapporto di
lavoro sub.
72,0 72,5 72,4 70,1 70,1 72,0
b) Fondo impegni e garanzie
rilasciate
154,4 149,3 149,9 131,4 129,5 138,0
c) Fondi di quiescenza 3,2 3,2 3,3 3,1 3,2 3,3
d) Altri fondi 742,6 789,1 781,1 740,7 732,0 798,8
Passività fiscali 14,5 30,7 6,6 6,9 5,9 9,9
Altre passività 4.733,0 3.980,3 3.191,2 4.211,6 3.032,7 3.232,8
Patrimonio del Gruppo 11.470,3 12.048,6 11.649,0 11.264,9 10.795,0 10.307,1
a) Riserve da valutazione 66,9 46,9 60,4 64,5 1,3 25,8
d) Riserve 3.057,5 4.135,1 2.184,3 2.181,0 2.181,0 2.495,1
f) Capitale 7.453,5 7.453,5 7.453,5 7.453,5 7.453,5 7.453,5
h) Utile (Perdita) di periodo 892,4 413,1 1.950,8 1.565,9 1.159,2 332,7
Patrimonio di pertinenza terzi 0,2 0,3 0,3 0,4 0,4 0,6
Totale del Passivo e del Patrimonio
netto
125.574,1 124.579,7 122.601,7 122.478,9 128.700,5 126.775,3

Raccolta da clientela

Al 30 giugno 2025 i volumi di Raccolta complessiva del Gruppo sono risultati pari a 200,4 mld di euro, evidenziando un aumento di 2,2 mld di euro rispetto al 31 marzo 2025, grazie alla crescita della Raccolta Indiretta (+2,3 mld di euro), a fronte di un livello della Raccolta Diretta sostanzialmente stabile.

L'aggregato si pone in aumento anche rispetto al 31 dicembre 2024 (+3,2 mld di euro) grazie alla crescita sia della Raccolta Indiretta (+2,7 mld di euro) sia della Raccolta Diretta (+0,5 mld di euro).

Informazioni di sistema

Nei primi cinque mesi del 2025 la raccolta diretta bancaria ha mostrato una crescita lenta ma costante, segnando un incremento del +1% a maggio rispetto a dicembre 2024; riportando i volumi sui livelli del maggio 2024.

L'analisi degli aggregati evidenzia una ricomposizione delle masse verso fonti interne di provvista. In particolare, si osserva una spinta positiva determinata dall'aumento dei depositi dei residenti, cresciuti nei 5 mesi dell'anno di circa 28,4 mld di euro (pari a +1,4% rispetto alla fine del 2024 e +3,6% su base annua). Parallelamente, si rileva un allentamento del ricorso al funding sistemico, grazie alla conclusione dei rimborsi dei prestiti erogati dall'Eurosistema (TLTRO3) e, seppur in misura minore, una contrazione delle obbligazioni, con rimborsi netti per circa 600 mln di euro.

La dinamica dei depositi si conferma pertanto positiva, sostenuta soprattutto dalla componente a vista, mentre le altre forme tecniche di raccolta scontano gli effetti della riduzione dei rendimenti; si rileva, infatti, la crescita dei conti correnti passivi (+1,7% a maggio rispetto al dato di fine 2024), mentre si riducono le forme più remunerative, quali i depositi con durata prestabilita (che segnano un -4,6% rispetto al dato di fine 2024 ed un -6,1% a/a); i depositi rimborsabili con preavviso, dopo una fase di flessione, mostrano una moderata crescita del +1% da inizio anno.

Più nel dettaglio dei settori di clientela, la crescita della raccolta è trainata dalla crescita dei depositi del settore produttivo non finanziario, che a maggio 2025 sono saliti del +1,1% da inizio anno e del +4,6% a/a. Più contenuta, invece, la dinamica dei depositi delle famiglie consumatrici, che risultano sostanzialmente invariati (+0,2%) rispetto ai livelli di fine 2024 ed in crescita del 2,8% se misurate su 12 mesi. Il saldo positivo dei depositi dei residenti è rafforzato, infine, dalla componente del settore finanziario e della Pubblica Amministrazione.

A maggio il tasso d'interesse sui depositi di società non finanziarie e famiglie si attesta a ca 0,70%, in progressiva diminuzione (-19 bps) dallo scorso dicembre: il tasso sui conti correnti presenta una dinamica simile con un calo di 14 bps sul dato di fine anno che lo porta, a maggio, su un valore prossimo allo 0,32%, mentre quello sui depositi con durata stabilita si riduce di oltre 22 bps attestandosi a maggio sul 2,79%. Per quanto riguarda le obbligazioni, il tasso medio sulle consistenze è diminuito, attestandosi al 2,81% circa dal 2,94% di fine 2024 (-13 bps).

Sul mercato del risparmio gestito, i primi cinque mesi dell'anno hanno mostrato una raccolta netta positiva per 9,9 mld di euro. I fondi hanno registrato un saldo netto positivo di raccolta per 8,3 mld di euro e le gestioni patrimoniali retail hanno mostrato una raccolta netta positiva per 4,7 mld di euro. A livello di categorie, i risparmiatori hanno indirizzato le proprie scelte prevalentemente sui fondi obbligazionari (+9,2 mld di euro di raccolta netta da gennaio a maggio); mentre hanno segnato una fase di smobilizzo la classe dei fondi bilanciati (-5,6 mld di euro), azionari (-938 mln di euro) e flessibili (-816 mln di euro). Il patrimonio gestito totale a fine maggio si è attestato a 2.520 mld di euro, sostanzialmente in linea con il primo trimestre dell'anno. Per il mercato assicurativo vita, nei primi cinque mesi dell'anno, è stata registrata nuova produzione per 41,7 mld di euro, rispetto ai 36,7 mld di euro dello stesso periodo dell'anno precedente, una crescita, dunque, del 14% circa. Sul canale distributivo degli sportelli bancari e postali, nei primi cinque mesi del 2025, si è assistito ad una crescita sul collocamento dei prodotti ibridi (+78,3% a/a), delle unit classiche (+67,4% a/a) e delle soluzioni tradizionali (+3,2% a/a). Con riferimento ai canali di collocamento dei prodotti assicurativi vita, nei primi cinque mesi dell'anno, i consulenti finanziari hanno intermediato un volume d'affari in crescita del 24,8% a/a mentre gli sportelli bancari e postali hanno registrato un +15,2% a/a. Andamento in flessione invece per il canale agenziale (-3,6% a/a).

Raccolta complessiva da clientela
Var. Q/Q Var. 31.12 Var. Y/Y
30 06 2025 31 03 2025 31 12 2024 30 06 2024 Ass. % Ass. % Ass. %
Raccolta diretta 94.508,6 94.594,2 93.971,9 96.521,6 (85,6) -0,1% 536,7 0,6% (2.013,0) -2,1%
Raccolta indiretta 105.895,3 103.598,5 103.237,8 99.878,7 2.296,8 2,2% 2.657,5 2,6% 6.016,6 6,0%
Raccolta
complessiva
200.403,9 198.192,7 197.209,7 196.400,3 2.211,2 1,1% 3.194,2 1,6% 4.003,6 2,0%

I volumi di Raccolta Diretta si sono attestati a 94,5 mld di euro e risultano sostanzialmente stabili rispetto ai valori di fine marzo 2025. La crescita dei conti correnti (+2,0 mld di euro) e delle obbligazioni (+0,6 mld di euro) è stata

bilanciata dalla diminuzione di pronti contro termine (-2,5 mld di euro) e, in misura minore, delle altre forme di raccolta diretta (-0,2 mld di euro) 9 , mentre i depositi a scadenza si sono mantenuti in linea con il 31 marzo 2025.

L'aggregato risulta in aumento rispetto al 31 dicembre 2024 (+0,5 mld di euro). La crescita, in questo caso, interessa i conti correnti (+0,6 mld di euro) e i depositi a scadenza (+0,4 mld di euro), mentre si pongono in lieve flessione i PCT (- 0,2 mld di euro), le obbligazioni (-0,1 mld di euro) e le altre forme di raccolta (-0,1 mld di euro). La dinamica delle obbligazioni è da ricondurre all'esercizio, nel primo trimestre del 2025, dell'opzione di rimborso integrale in via anticipata di un'obbligazione subordinata Tier 2 (400 mln di euro) e di un'obbligazione di tipo senior (750 mln di euro), nonché a operazioni di funding bilaterale con sottostanti titoli di propria emissione per 500 mln di euro. Nel secondo trimestre impattano l'emissione di un'obbligazione senior preferred per 500 mln di euro, a fronte del rimborso per scadenza di analoga obbligazione per 750 mln di euro, e l'emissione di un european covered bond per 750 mln di euro.

Raccolta Diretta
Tipologia 30 06 2025 31 12 2024 30 06 2024 Var. Q/Q Var. 31.12 Var. Y/Y
31 03 2025 Ass. % Ass. % Ass. %
Conti Correnti 67.752,8 65.735,5 67.180,3 66.640,1 2.017,3 3,1% 572,5 0,9% 1.112,7 1,7%
Depositi a
scadenza
7.573,7 7.546,3 7.151,0 7.714,8 27,4 0,4% 422,7 5,9% (141,2) -1,8%
Pronti Contro
Termine passivi
6.577,5 9.101,2 6.800,1 9.179,2 (2.523,7) -27,7% (222,6) -3,3% (2.601,7) -28,3%
Obbligazioni 10.280,2 9.706,9 10.427,6 10.341,6 573,3 5,9% (147,4) -1,4% (61,4) -0,6%
Altre forme di
Raccolta Diretta
2.324,4 2.504,3 2.412,9 2.645,9 (179,9) -7,2% (88,5) -3,7% (321,4) -12,1%
Totale 94.508,6 94.594,2 93.971,9 96.521,6 (85,6) -0,1% 536,7 0,6% (2.013,0) -2,1%

La Raccolta Indiretta si è attestata a 105,9 mld di euro, in crescita di 2,3 mld di euro rispetto al 31 marzo 2025, sia sul risparmio amministrato (+1,2 mld di euro) sia sul risparmio gestito (+1,1 mld di euro); la positiva dinamica è da ricondurre a flussi netti ed effetto mercato positivi.

Nel confronto con il 31 dicembre 2024 si assiste ad una crescita della raccolta indiretta di 2,7 mld di euro, sia per l'aumento del risparmio amministrato (+1,9 mld di euro), sia per la crescita del risparmio gestito (+0,8 mld di euro). Entrambe le componenti beneficiano di flussi netti positivi; positivo anche l'effetto mercato sulla componente del risparmio amministrato.

Raccolta indiretta
30 06 2024 Var. Q/Q Var. 31/12 Var. Y/Y
30 06 2025 31 03 2025 31 12 2024 Ass. % Ass. % Ass. %
Risparmio gestito 60.681,3 59.624,0 59.924,0 58.554,5 1.057,3 1,8% 757,3 1,3% 2.126,7 3,6%
Fondi 30.585,2 29.697,2 29.580,7 28.235,3 888,0 3,0% 1.004,5 3,4% 2.350,0 8,3%
Gestioni
Patrimoniali
5.457,0 5.291,1 5.376,7 5.302,3 165,9 3,1% 80,3 1,5% 154,7 2,9%
Bancassurance 24.639,0 24.635,6 24.966,6 25.017,0 3,4 0,0% (327,5) -1,3% (377,9) -1,5%
Risparmio
amministrato
45.214,0 43.974,6 43.313,8 41.324,2 1.239,4 2,8% 1.900,2 4,4% 3.889,8 9,4%
Titoli di Stato 19.928,7 19.596,3 19.843,9 18.977,6 332,4 1,7% 84,8 0,4% 951,1 5,0%
Altri 25.285,3 24.378,3 23.469,9 22.346,6 907,0 3,7% 1.815,4 7,7% 2.938,7 13,2%
Totale 105.895,3 103.598,5 103.237,8 99.878,7 2.296,8 2,2% 2.657,5 2,6% 6.016,6 6,0%

9 I volumi riferiti alle operazioni di funding bilaterale, aventi come sottostante titoli di propria emissione, in precedenza rendicontati tra le altre forme di raccolta diretta, sono rappresentati a partire dalla presente Relazione finanziaria semestrale all'interno della voce "Obbligazioni". I dati dei periodi comparativi al 31/03/25 e al 31/12/24 sono stati pertanto riesposti.

Finanziamenti clientela

Al 30 giugno 2025 i Finanziamenti Clientela del Gruppo si sono attestati a 80,5 mld di euro, in crescita rispetto al 31 marzo 2025 (+1,9 mld di euro), sui mutui (+1,1 mld di euro), sugli altri finanziamenti (+0,6 mld di euro) e, in misura minore, sui PCT (+0,2 mld di euro); risultano invece sostanzialmente stabili i conti correnti e i crediti deteriorati.

Nel confronto con il 31 dicembre 2024, l'aggregato risulta in crescita (+3,2 mld di euro), principalmente per effetto dello sviluppo dei mutui (+2,5 mld di euro). Si pongono in aumento anche gli altri finanziamenti (+0,5 mld di euro), i conti correnti (+0,2 mld di euro) e i PCT (+0,2 mld di euro), mentre calano i crediti deteriorati (-0,1 mld di euro).

Con riferimento alle specifiche misure a sostegno del sistema produttivo previste in seguito alla pandemia da Covid-19, si evidenzia che sono stati complessivamente erogati, da inizio pandemia, finanziamenti garantiti dallo Stato (in applicazione del Decreto Legge c.d. "Liquidità" n. 23 dell'8 aprile 2020), per un ammontare di 11,5 mld di euro, dei quali 9,4 mld di euro con garanzia fornita dal Fondo di Garanzia, 2,0 mld di euro da SACE e circa 0,1 mld di euro da ISMEA. Al 30 giugno 2025 il valore lordo residuo dei suddetti finanziamenti è pari a 3,6 mld di euro, di cui 0,5 mld di euro classificati tra i crediti non performing, in riduzione rispetto al dato al 31 dicembre 2024 pari a 4,8 mld di euro a causa dei rimborsi intervenuti nel periodo.

Informazioni di sistema

Il mercato del credito bancario a clientela ordinaria conferma, nei primi mesi del 2025, la fase di debolezza con una sostanziale invarianza dei volumi di maggio rispetto a dicembre 2024; tuttavia emergono alcuni segnali di ripresa.

I finanziamenti al settore privato (al netto dei pct con controparti centrali e corretti per le esposizioni cedute e cancellate) non registrano differenze significative a maggio rispetto al dato di fine 2024, ma determinano un incremento del +0,7% tendenziale su base annua. Il credito al settore produttivo segue una dinamica analoga, manifestando una contrazione su base annua sempre più contenuta (-1,4% a maggio dal -2,1% di febbraio a/a). Diverso il quadro per il credito alle famiglie, che ha proseguito nei primi mesi dell'anno la crescita già avviata a metà del 2024, con un flusso netto positivo di +5,4 mld di euro corrispondente ad un incremento del +1% a maggio su dicembre e +1,5% su base annua.

Questa crescita è sostenuta da diversi fattori: da un lato, il rinnovato dinamismo del mercato immobiliare, con una ripresa dei mutui per acquisto abitazione, favorita dalla flessione dei tassi di interesse; dall'altro, il credito al consumo che mostra una dinamica espansiva, nonostante la maggiore vischiosità dei tassi: l'aggregato, trainato dalla spesa in beni durevoli da parte delle famiglie, registra un incremento del +1,8% da inizio anno e supera il +4% su base annua.

L'indagine sul credito bancario (Bank Lending Survey di luglio 2025 - principali risultati per le Banche Italiane) per il secondo trimestre dell'anno, indica che i criteri di offerta sui prestiti alle famiglie per acquisto abitazioni sono rimasti invariati, mentre quelli per il credito al consumo sono stati irrigiditi; i criteri di offerta sui prestiti alle imprese sono stati lievemente allentati, insieme con termini e condizioni generali resi più favorevoli dalla riduzione dei tassi interesse praticati. Nel primo semestre del 2025 gli intermediari hanno segnalato un allentamento dei criteri di offerta per il settore dei servizi.

L'effetto del calo dei tassi di politica monetaria si sta trasmettendo coerentemente ai tassi bancari. In particolare, calano i tassi d'interesse sulle consistenze dei prestiti soprattutto sullo stock di prestiti alle imprese non finanziarie (4,16% a maggio con -60 bps rispetto a dicembre 2024) ma anche quelli alle famiglie (4,01% a maggio, -14 bps rispetto a dicembre). Sulle nuove operazioni a imprese, il tasso medio regredisce di quasi 26 bps dai valori di fine 2024, collocandosi al 3,66% a maggio rispetto al 4,40% di dicembre. Sulle nuove operazioni a famiglie è ancora in diminuzione il tasso sui prestiti per acquisto abitazioni, che si attesta al 3,17% a maggio ( -6 bps circa rispetto a dicembre) mentre subisce un leggero aumento quello sul credito al consumo, che supera l'8,54% (+11 bps rispetto a dicembre).

Nei primi mesi dell'anno lo stock di sofferenze nei bilanci bancari a residenti in Italia non ha registrato particolari tensioni e sembra stabilizzato su livelli storicamente contenuti; complessivamente la qualità del portafoglio crediti è rimasta su livelli di fine 2024.

BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA

emarket
sdir scorage
CERTIFIED
Finanziamenti clientela
Var. Q/Q Var. 31.12 Var. Y/Y
Tipologia 30 06 2025 31 03 2025 31 12 2024 30 06 2024 Ass. % Ass. % Ass. %
Conti Correnti 2.870,0 2.832,4 2.658,9 2.634,4 37,6 1,3% 211,1 7,9% 235,6 8,9%
Mutui 53.172,5 52.041,2 50.705,4 51.578,9 1.131,3 2,2% 2.467,1 4,9% 1.593,6 3,1%
Altri finanziamenti 15.483,2 14.890,3 15.023,4 14.658,9 592,9 4,0% 459,8 3,1% 824,3 5,6%
Pronti contro termine 7.251,3 7.028,6 7.035,2 7.225,3 222,7 3,2% 216,1 3,1% 26,0 0,4%
Crediti deteriorati 1.753,0 1.838,4 1.886,7 1.877,2 (85,4) -4,6% (133,7) -7,1% (124,2) -6,6%
Totale 80.530,0 78.630,9 77.309,6 77.974,7 1.899,1 2,4% 3.220,4 4,2% 2.555,3 3,3%
Primo stadio (stage 1) 69.481,6 66.962,3 65.222,1 65.936,8 2.519,3 3,8% 4.259,5 6,5% 3.544,8 5,4%
Secondo stadio (stage 2) 9.148,8 9.619,2 10.058,6 9.975,2 (470,4) -4,9% (909,8) -9,0% (826,4) -8,3%
Terzo stadio (stage 3) 1.749,8 1.835,2 1.883,2 1.873,3 (85,4) -4,7% (133,4) -7,1% (123,5) -6,6%
Impaired
acquisiti/originati
2,0 2,1 2,2 2,7 (0,1) -4,8% (0,2) -9,1% (0,7) -25,9%
Finanziamenti bonis
valutati al fair value
145,8 210,2 141,3 184,3 (64,4) -30,6% 4,5 3,2% (38,5) -20,9%
Finanziamenti
deteriorati valutati al fair
value
2,0 1,9 2,2 2,5 0,1 5,3% (0,2) -9,1% (0,5) -20,0%
30 06 2025 31 03 2025 31 12 2024 Var. Q/Q Var. 31.12
Finanziamenti
clientela al
costo
ammortizzato
Primo stadio
(stage 1)
Secondo stadio
(stage 2)
Totale fin. clientela al
costo ammortizzato
Primo stadio
(stage 1)
Secondo stadio
(stage 2)
Totale fin. clientela al
costo ammortizzato
Primo stadio
(stage 1)
Secondo stadio
(stage 2)
Totale fin. clientela al
costo ammortizzato
Primo stadio
(stage 1)
Secondo stadio
(stage 2)
Primo stadio
(stage 1)
Secondo stadio
(stage 2)
Esposizione
lorda
69.637,8 9.523,6 82.616,3 67.075,7 9.983,1 80.754,1 65.334,1 10.408,1 79.456,9
Rettifiche 156,2 374,8 2.234,1 113,4 363,9 2.335,3 112,0 349,5 2.290,8
Esposizione
netta
69.481,6 9.148,8 80.382,2 66.962,3 9.619,2 78.418,8 65.222,1 10.058,6 77.166,1
Coverage ratio 0,2% 3,9% 2,7% 0,2% 3,6% 2,9% 0,2% 3,4% 2,9% 0,0% 0,3% 0,0% 0,5%
Incidenza %
crediti clientela
al costo
ammortizzato
86,4% 11,4% 100,0% 85,4% 12,3% 100,0% 84,5% 13,0% 100,0% 1,0% -0,9% 1,9% -1,6%

L'esposizione lorda dei crediti classificati nel primo stadio, pari a 69,6 mld di euro al 30 giugno 2025, registra un aumento sia rispetto al 31 marzo 2025 (pari a 67,1 mld di euro) sia al 31 dicembre 2024 (pari a 65,3 mld di euro). La dinamica del primo semestre 2025 è da ricondurre prevalentemente al flusso delle nuove erogazioni del periodo.

Le posizioni classificate nel secondo stadio, la cui esposizione lorda ammonta al 30 giugno 2025 a 9,5 mld di euro, risultano in calo rispetto ai 10,0 mld di euro del 31 marzo 2025 e ai 10,4 mld di euro del 31 dicembre 2024.

Il livello di copertura dei finanziamenti clientela al costo ammortizzato, pari al 2,7%, risulta in lieve flessione sia rispetto al 31 marzo 2025 sia rispetto al 31 dicembre 2024, entrambi pari al 2,9%, principalmente dovuto alla riduzione del peso dei crediti deteriorati.

Esposizioni deteriorate dei finanziamenti clientela

Nelle tabelle di seguito riportate, i Finanziamenti Clientela Deteriorati sono rappresentati da tutte le esposizioni per cassa, sotto forma di finanziamenti verso la clientela, qualunque sia il portafoglio contabile di appartenenza.

Il Totale Finanziamenti Clientela Deteriorati del Gruppo al 30 giugno 2025 è risultato pari a 3,5 mld di euro in termini di esposizione lorda, con trend in calo rispetto al 31 marzo 2025 (pari a 3,6 mld di euro) e al 31 dicembre 2024 (pari a 3,7 mld di euro). In particolare:

  • l'esposizione lorda delle sofferenze, pari a 1,3 mld di euro, risulta in lieve flessione rispetto al 31 marzo 2025 (pari a 1,4 mld di euro) e sostanzialmente stabile rispetto al 31 dicembre 2024 (pari a 1,3 mld di euro);
  • l'esposizione lorda delle inadempienze probabili, pari a 2,1 mld di euro, risulta in lieve flessione sia rispetto al 31 marzo 2025 (pari a 2,2 mld di euro) sia rispetto al 31 dicembre 2024 (pari a 2,2 mld di euro);
  • l'esposizione lorda dei finanziamenti scaduti deteriorati, pari a 56,4 mln di euro, registra una diminuzione sia rispetto ai 65,4 mln di euro del 31 marzo 2025 sia rispetto ai 99,0 mln di euro del 31 dicembre 2024.

Al 30 giugno 2025 l'esposizione netta in termini di Finanziamenti Clientela Deteriorati del Gruppo si è attestata a 1,8 mld di euro, sostanzialmente stabile sia rispetto al 31 marzo 2025 (pari a 1,8 mld di euro) sia rispetto al 31 dicembre 2024 (pari a 1,9 mld di euro).

Finanziamenti verso clientela Sofferenze Inadempienze
probabili
Finanziamenti
scaduti
deteriorati
Totale
finanziamenti
clientela
deteriorati
Finanziamenti
in bonis
Totale
finanziamenti
clientela
Esposizione lorda 1.303,9 2.099,4 56,4 3.459,7 79.308,2 82.767,9
30 06 2025 Rettifiche 861,5 829,0 16,2 1.706,7 531,2 2.237,9
Esposizione netta 442,4 1.270,4 40,2 1.753,0 78.777,0 80.530,0
Coverage ratio 66,1% 39,5% 28,7% 49,3% 0,7% 2,7%
Incidenza % crediti
clientela
0,5% 1,6% 0,0% 2,2% 97,8% 100,0%
31 03 2025 31 03 2025 31 03 2025 31 03 2025 31 03 2025 31 03 2025
Esposizione lorda 1.364,3 2.212,0 65,4 3.641,7 77.269,8 80.911,5
31 03 2025 Rettifiche 898,7 885,8 18,8 1.803,3 477,3 2.280,6
Esposizione netta 465,6 1.326,2 46,6 1.838,4 76.792,5 78.630,9
Coverage ratio 65,9% 40,0% 28,7% 49,5% 0,6% 2,8%
Incidenza % crediti
clientela
0,6% 1,7% 0,1% 2,3% 97,7% 100,0%
31 12 2024 31 12 2024 31 12 2024 31 12 2024 31 12 2024 31 12 2024
Esposizione lorda 1.320,8 2.240,6 99,0 3.660,4 75.883,8 79.544,2
31 12 2024 Rettifiche 878,2 869,5 26,0 1.773,7 460,9 2.234,6
Esposizione netta 442,6 1.371,1 73,0 1.886,7 75.422,9 77.309,6
Coverage ratio 66,5% 38,8% 26,3% 48,5% 0,6% 2,8%
Incidenza % crediti
clientela
0,6% 1,8% 0,1% 2,4% 97,6% 100,0%
Esposizione lorda 1.534,6 2.113,8 89,8 3.738,2 76.572,2 80.310,4
30 06 2024 Rettifiche 1.035,4 804,9 20,7 1.861,0 474,7 2.335,7
Esposizione netta 499,2 1.308,9 69,1 1.877,2 76.097,5 77.974,7
Coverage ratio 67,5% 38,1% 23,1% 49,8% 0,6% 2,9%
Incidenza % crediti clientela 0,6% 1,7% 0,1% 2,4% 97,6% 100,0%

Al 30 giugno 2025 la percentuale di copertura dei crediti deteriorati si è attestata al 49,3%, sostanzialmente in linea rispetto al valore registrato al 31 marzo 2025 (pari al 49,5%). Tutte le componenti presentano variazioni lievi: la percentuale di copertura delle Sofferenze passa dal 65,9% al 66,1%, quella delle Inadempienze probabili dal 40,0% al 39,5%, quella dei Finanziamenti scaduti deteriorati rimane stabile al 28,7%.

La percentuale di copertura dei crediti deteriorati risulta in aumento rispetto al 31 dicembre 2024 (pari al 48,5%). A livello di singoli stati amministrativi, risultano in crescita le percentuali di copertura delle Inadempienze probabili (il cui coverage passa dal 38,8% al 39,5%) e dei Finanziamenti scaduti deteriorati (che passa dal 26,3% al 28,7%); in lieve riduzione, invece, la percentuale di copertura delle Sofferenze (il cui coverage passa dal 66,5% al 66,1%).

Variazione delle esposizioni lorde

ass/% Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Totale crediti
deteriorati
Crediti in
bonis
Totale crediti
clientela
ass. (60,4) (112,6) (9,0) (182,0) 2.038,4 1.856,4
Q/Q % -4,4% -5,1% -13,8% -5,0% 2,6% 2,3%
ass. (16,9) (141,2) (42,6) (200,7) 3.424,4 3.223,7
31.12 % -1,3% -6,3% -43,0% -5,5% 4,5% 4,1%
ass. (230,7) (14,4) (33,4) (278,5) 2.736,0 2.457,5
Y/Y % -15,0% -0,7% -37,2% -7,5% 3,6% 3,1%

Variazioni dei coverage ratio

Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Totale crediti
deteriorati
Crediti in
bonis
Totale crediti
clientela
Q/Q 0,2% -0,6% 0,0% -0,2% 0,1% -0,1%
31.12 -0,4% 0,7% 2,5% 0,9% 0,1% -0,1%
Y/Y -1,4% 1,4% 5,7% -0,5% 0,0% -0,2%

Relazione Finanziaria Semestrale

Dinamica
finanziamenti
clientela deteriorati
30 06 2025 2°Q 2025 1°Q 2025 30 06 2024 Var. 2°Q 2025/
1°Q 2025
totale esposizioni
deteriorate
Var. Y/Y totale
esposizioni
deteriorate
Totale esposizioni
deteriorate
di cui Sofferenze Totale esposizioni
deteriorate
di cui Sofferenze Totale esposizioni
deteriorate
di cui Sofferenze Totale esposizioni
deteriorate
di cui Sofferenze ass. % ass. %
Esposizione Lorda
Iniziale
3.660,4 1.320,8 3.641,7 1.364,3 3.660,4 1.320,8 3.484,9 1.383,4 (18,7) -0,5% 175,5 5,0%
Ingressi da crediti in
bonis
419,7 24,2 238,0 20,1 181,7 4,1 653,8 25,8 56,3 31,0% (234,1) -35,8%
Uscite verso crediti
in bonis
(174,6) - (133,6) - (41,0) - (104,9) (0,3) (92,6) n.s. (69,7) 66,4%
Incassi (inclusi
realizzi per
cessioni)
(348,5) (144,8) (189,5) (84,8) (159,0) (60,0) (299,1) (48,9) (30,5) 19,2% (49,4) 16,5%
Cancellazioni
(incluse perdite da
cessioni)
(138,2) (121,0) (96,7) (80,8) (41,5) (40,2) (48,5) (31,3) (55,2) n.s. (89,7) n.s.
+/- Altre variazioni 40,9 224,7 (0,2) 85,1 41,1 139,6 52,0 205,9 (41,3) n.s. (11,1) -21,3%
Esposizione Lorda
Finale
3.459,7 1.303,9 3.459,7 1.303,9 3.641,7 1.364,3 3.738,2 1.534,6 (182,0) -5,0% (278,5) -7,5%
Rettifiche iniziali (1.773,7) (878,2) (1.803,3) (898,7) (1.773,7) (878,2) (1.711,3) (941,6) (29,6) 1,7% (62,4) 3,6%
Rettifiche / Riprese
di periodo
(123,4) (29,4) (66,8) (24,3) (56,6) (5,1) (197,3) (46,1) (10,2) 18,0% 72,4 -37,0%
+/- Altre variazioni 190,4 46,1 163,4 61,5 27,0 (15,4) 47,6 (47,7) 136,4 n.s. 144,3 n.s.
Rettifiche finali (1.706,7) (861,5) (1.706,7) (861,5) (1.803,3) (898,7) (1.861,0) (1.035,4) 96,6 -5,4% 154,3 -8,3%
Esposizione netta
finale
1.753,0 442,4 1.753,0 442,4 1.838,4 465,6 1.877,2 499,2 (85,4) -4,6% (124,2) -6,6%

Altre Attività/Passività finanziarie

Al 30 giugno 2025 le Attività in titoli del Gruppo sono risultate pari a 19,0 mld di euro, sostanzialmente stabili rispetto al 31 marzo 2025 (-0,3%) con variazioni contenute su tutte le componenti dell'aggregato. In particolare: +0,1 mld di euro sulle attività finanziarie detenute per la negoziazione, -0,1 mld di euro sulle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, -0,1 mld di euro sui titoli verso clientela al costo ammortizzato e +0,1 mld di euro sui titoli verso banche al costo ammortizzato; sostanzialmente stabili le altre componenti. Si segnala che il valore di mercato dei titoli presenti nei crediti verso clientela e banche al costo ammortizzato è pari rispettivamente a 9.629,3 mln di euro e 699,6 mln di euro (con minusvalenze implicite rispettivamente per 278,9 mln di euro e 84,0 mln di euro).

L'aggregato risulta in aumento rispetto al 31 dicembre 2024 (+1,5 mld di euro) soprattutto in relazione alla crescita registrata sulla componente di negoziazione (+2,3 mld di euro), parzialmente compensata dalla flessione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (-0,4 mld di euro) e dei titoli verso clientela al costo ammortizzato (-0,3 mld di euro). Risultano sostanzialmente stabili le altre componenti.

Le Passività finanziarie di negoziazione per cassa si attestano al 30 giugno 2025 a 2,2 mld di euro e risultano in aumento sia rispetto al 31 marzo 2025 (pari a 1,7 mld di euro) sia rispetto al valore registrato al 31 dicembre 2024 (pari a 1,6 mld di euro).

Al 30 giugno 2025 la Posizione netta in derivati, positiva per 1,3 mld di euro, risulta sostanzialmente stabile sia rispetto al 31 marzo 2025 (positiva per 1,2 mld di euro) sia rispetto al 31 dicembre 2024 (positiva per 1,1 mld di euro).

Var. Q/Q Var. 31.12 Var. Y/Y
Voci 30 06 2025 31 03 2025 31 12 2024 30 06 2024
ass.
% ass. % ass. %
Attività in titoli 18.966,7 19.023,8 17.447,4 18.398,6 (57,1) -0,3% 1.519,3 8,7% 568,1 3,1%
Attività finanziarie detenute
per la negoziazione
6.017,7 5.872,4 3.764,4 4.815,6 145,3 2,5% 2.253,3 59,9% 1.202,1 25,0%
Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al
fair value
288,8 300,5 312,7 228,6 (11,7) -3,9% (23,9) -7,6% 60,2 26,3%
Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
1.967,5 2.095,9 2.337,4 2.447,0 (128,4) -6,1% (369,9) -15,8% (479,5) -19,6%
Attività in via di dismissione 0,9 27,5 57,6 0,0 (26,6) -
96,7%
(56,7) -98,4% 0,9 n.s.
Crediti verso clientela al
costo ammortizzato
9.908,2 10.015,5 10.237,7 10.203,7 (107,3) -1,1% (329,5) -3,2% (295,5) -2,9%
Crediti verso banche al costo
ammortizzato
783,6 712,0 737,6 703,7 71,6 10,1% 46,0 6,2% 79,9 11,4%
Passività finanziarie di
negoziazione per cassa
(2.234,0) (1.676,3) (1.617,9) (2.932,7) (557,7) 33,3% (616,1) 38,1% 698,7 -23,8%
Posizioni nette in derivati 1.346,6 1.242,6 1.060,2 1.555,4 104,0 8,4% 286,4 27,0% (208,8) -13,4%
Altre attività/passività
finanziarie
18.079,3 18.590,1 16.889,7 17.021,3 (510,8) -2,7% (131,6) -0,8% 1.058,0 6,2%
30 06 2025 31 03 2025 31 12 2024 30 06 2024
Voci Attività
in titoli
Passività
finanziarie di
negoziazione per
cassa
Attività in
titoli
Passività
finanziarie di
negoziazione per
cassa
Attività
in titoli
Passività
finanziarie di
negoziazione per
cassa
Attività in
titoli
Passività
finanziarie di
negoziazione
per cassa
Titoli di debito 18.377,7 - 18.421,9 - 16.877,8 - 17.898,5 -
Titoli di capitale
e O.I.C.R.
589,0 - 601,9 - 569,6 500,1 -
Debiti - 2.234,0 - 1.676,3 - 1.617,9 - 2.932,7
Totale 18.966,7 2.234,0 19.023,8 1.676,3 17.447,4 1.617,9 18.398,6 2.932,7

Raccolta e impieghi verso banche

Al 30 giugno 2025, la posizione interbancaria netta del Gruppo si è attestata a 4,1 mld di euro in impiego, in diminuzione rispetto agli impieghi interbancari netti di 5,3 mld di euro e 6,1 mld di euro, rispettivamente al 31 marzo 2025 e al 31 dicembre 2024. La variazione rispetto al trimestre precedente (-1,2 mld di euro) è imputabile principalmente agli impieghi a vista presso banche centrali (depo facility).

Sulla variazione rispetto al fine anno precedente (-2,0 mld di euro) influiscono principalmente: (i) nei rapporti con banche, l'aumento della raccolta e la riduzione degli impieghi, (ii) nei rapporti con banche centrali, la flessione del saldo netto impiegato in depo facility.

Rapporti interbancari
Var. Q/Q Var. 31.12 Var. Y/Y
30 06 2025 31 03 2025 31 12 2024 30 06 2024 Ass. % Ass. % Ass. %
Finanziamenti attivi
verso banche
1.716,3 1.920,6 2.068,3 2.670,9 (204,3) -10,6% (352,0) -17,0% (954,6) -35,7%
Finanziamenti passivi
verso banche
2.250,4 1.854,4 1.301,0 1.114,1 396,0 21,4% 949,4 73,0% 1.136,3 n.s.
Conti correnti e depositi
a vista presso banche
(Cassa)
1.327,3 825,1 1.656,9 1.315,7 502,2 60,9% (329,6) -19,9% 11,6 0,9%
Posizione netta banche 793,2 891,3 2.424,2 2.872,5 (98,1) -11,0% (1.631,0) -67,3% (2.079,3) -72,4%
Finanziamenti attivi
verso banche centrali
643,9 660,0 565,5 566,4 (16,1) -2,4% 78,4 13,9% 77,5 13,7%
Finanziamenti passivi
verso banche centrali
8.008,5 8.010,2 8.510,9 12.009,7 (1,7) 0,0% (502,4) -5,9% (4.001,2) -33,3%
Conti correnti e depositi
a vista presso banche
centrali (Cassa)
10.660,0 11.726,7 11.617,9 15.764,5 (1.066,7) -9,1% (957,9) -8,2% (5.104,5) -32,4%
Posizione netta banche
centrali
3.295,4 4.376,5 3.672,5 4.321,2 (1.081,1) -24,7% (377,1) -10,3% (1.025,8) -23,7%
Posizione interbancaria
netta
4.088,6 5.267,8 6.096,7 7.193,7 (1.179,2) -22,4% (2.008,1) -32,9% (3.105,1) -43,2%

Al 30 giugno 2025 la posizione di liquidità operativa presenta un livello di Counterbalancing Capacity non impegnata pari a 31,0 mld di euro, in flessione rispetto al 31 marzo 2025 (pari a 31,6 mld di euro) e al 31 dicembre 2024 (pari a 33,0 mld di euro).

Altre Attività

La voce Altre Attività include il valore dei diamanti, pari a 47,3 mln di euro, oggetto dell'azione di ristoro avviata dalla Capogruppo nel corso del 2018 che ha previsto il riconoscimento alla clientela di un corrispettivo fino a un importo pari a quello da quest'ultima originariamente pagato a Diamond Private Investment per l'acquisto delle pietre, con contestuale cessione delle stesse alla Banca e perfezionamento di idonea transazione.

Nell'aggregato sono altresì ricompresi i crediti d'imposta connessi con il Decreto Legge "Rilancio" (D.L. 34/2020), che ha introdotto misure fiscali di incentivazione a fronte di specifici interventi in ambito di efficienza energetica, di interventi antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici nonché delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici (cd. Superbonus/Ecobonus/Sismabonus). Nel dettaglio, al 30 giugno 2025 il valore nominale dei crediti d'imposta complessivamente acquistati ammonta a 3.247 mln di euro (3.186 mln di euro e 3.125 mln di euro rispettivamente al 31 marzo 2025 ed al 31 dicembre 2024). Tenuto conto dei crediti finora compensati, pari a 1.830 mln di euro, il valore nominale residuo al 30 giugno 2025 ammonta a 1.417 mln di euro. Il corrispondente valore di bilancio, esposto nella voce di stato patrimoniale "Altre attività" in base al costo ammortizzato, che tiene conto del prezzo di acquisto, e delle competenze nette maturate al 30 giugno 2025, ammonta a 1.268 mln di euro (1.613 mln di euro e 1.805 mln di euro rispettivamente al 31 marzo 2025 ed al 31 dicembre 2024).

Si evidenzia altresì che la Capogruppo, alla data del 30 giugno 2025, ha ricevuto richieste di cessione di ulteriori crediti per un ammontare complessivo di circa 836 mln di euro, attualmente in corso di verifica/lavorazione. L'ammontare complessivo dei crediti acquistati e delle richieste di cessione in corso di lavorazione – queste ultime opportunamente corrette per fattorizzare l'incidenza delle pratiche abbandonate e/o rifiutate dalla Banca -, è in linea con la stima della capienza fiscale complessiva (c.d. "Tax Capacity") ovvero dei versamenti tributari/contributivi che il Gruppo prevede di effettuare e che sono disponibili per la compensazione con i crediti fiscali da "Bonus Edilizi". La suddetta valutazione tiene altresì conto della significativa contrazione della "Tax Capacity" prospettica stimata indotta dalle modifiche alle regole sottese all'utilizzo dei crediti fiscali acquistati introdotte dalla legge n. 67 del 23 maggio 2024 che ha convertito in legge, con modificazioni, il D.L. n. 39/2024 (c.d. decreto agevolazioni fiscali).

Patrimonio netto

Al 30 giugno 2025 il Patrimonio netto del Gruppo e di pertinenza di terzi risulta pari a 11,5 mld di euro, che si compara ai 12,0 mld di euro al 31 marzo 2025, con la differenza da ricondursi al combinato effetto del pagamento, nel mese di maggio, del dividendo 2024 per un importo pari a 1.083,4 mln di euro, e dell'utile registrato nel secondo trimestre.

Rispetto al 31 dicembre 2024 il Patrimonio netto del Gruppo e di pertinenza di terzi, al 30 giugno 2025, è inferiore di 0,2 mld di euro, anche in questo caso, quale conseguenza dell'utile del primo semestre 2025 e della distribuzione del dividendo 2024.

Stato Patrimoniale riclassificato
Var. Q/Q Var. 31.12 Var. Y/Y
Patrimonio Netto 30 06 2025 31 03 2025 31 12 2024 30 06 2024 ass. % ass. % ass. %
Patrimonio netto di
Gruppo
11.470,3 12.048,6 11.649,0 10.795,0 (578,3) -4,8% (178,7) -1,5% 675,3 6,3%
a) Riserve da
valutazione
66,9 46,9 60,4 1,3 20,0 42,6% 6,5 10,8% 65,6 n.s.
d) Riserve 3.057,5 4.135,1 2.184,3 2.181,0 (1.077,6) -26,1% 873,2 40,0% 876,5 40,2%
f) Capitale 7.453,5 7.453,5 7.453,5 7.453,5 - 0,0% - 0,0% - 0,0%
h) Utile (Perdita)
di periodo
892,4 413,1 1.950,8 1.159,2 479,3 n.s. (1.058,4) -54,3% (266,8) -23,0%
Patrimonio di
pertinenza terzi
0,2 0,3 0,3 0,4 (0,1) -33,3% (0,1) -33,3% (0,2) -50,0%
Totale Patrimonio
Netto del Gruppo e di
pertinenza di Terzi
11.470,5 12.048,9 11.649,3 10.795,4 (578,4) -4,8% (178,8) -1,5% 675,1 6,3%

Adeguatezza patrimoniale

Patrimonio di vigilanza e requisiti regolamentari

In esito alla conclusione dello SREP condotto con riferimento ai dati al 31 dicembre 2023 e tenuto conto anche di informazioni pervenute successivamente a tale data, con l'invio a dicembre 2024 della SREP Decision 2024, la BCE ha richiesto alla Capogruppo di mantenere, a partire dal 1° gennaio 2025, su base consolidata, un livello di TSCR pari a 10,50% che include un requisito minimo di Pillar 1 ("P1R") dell'8% ai sensi dell'art. 92 del CRR e un requisito aggiuntivo di Pillar 2 ("P2R") del 2,50%, che dovrà essere rispettato almeno per il 56,25% con CET1 e per almeno il 75% con Tier 1.

Per quanto riguarda la Pillar II Capital Guidance (P2G), la BCE si aspetta che la Capogruppo si adegui su base consolidata ad un requisito dell'1,15%, da soddisfare interamente con Capitale Primario di Classe 1 in aggiunta al requisito complessivo di capitale (OCR). La non osservanza di tale linea guida di capitale non equivale comunque al mancato rispetto dei requisiti di capitale.

Infine, si segnala che, a partire dal 1° gennaio 2019 il Capital Conservation Buffer (CCB) è pari al 2,5%, e che a partire dal 1° gennaio 2024 il Gruppo non è più tenuto al rispetto dell'O-SII Buffer non essendo stato identificato per gli anni 2024 e 2025 dalla Banca d'Italia come istituzione a rilevanza sistemica nazionale autorizzata in Italia. Inoltre, a partire dal 31 dicembre 2024 il Gruppo è tenuto al rispetto del Systemic Risk Buffer (SyRB), pari all'1% delle esposizioni ponderate per il rischio di credito e di controparte verso i residenti in Italia. Il SyRB è stato introdotto dalla Banca d'Italia secondo un regime graduale che prevedeva l'applicazione di un coefficiente pari allo 0,5% dal 31 dicembre 2024 fino al 29 giugno 2025 e pari al 1% a partire dal 30 giugno 2025.

Di conseguenza, il Gruppo deve rispettare a livello consolidato al 30 giugno 2025 i seguenti requisiti:

  • 9,19% CET1 Ratio;
  • 11,15% Tier1 Ratio;
  • 13,78% Total Capital Ratio.

I suddetti ratio comprendono, oltre al P2R, il 2,5% in termini di Capital Conservation Buffer, lo 0,023% in termini di Countercyclical Capital Buffer (CCyB)10 e 0,76% in termini di Systemic Risk Buffer.

10 Calcolato considerando l'esposizione al 30 giugno 2025 nei vari paesi in cui il Gruppo MPS opera e i requisiti stabiliti dalle competenti autorità nazionali.

Categorie/Valori 30 06 2025 31 12 2024 Variazioni su 31 12 2024 ass. % FONDI PROPRI Common Equity Tier 1 (CET1) 8.996,4 8.847,4 149,0 1,68% Tier 1 (T1) 8.996,4 8.847,4 149,0 1,68% Tier 2 (T2) 1.019,8 1.112,1 (92,3) -8,30% Total capital (TC) 10.016,2 9.959,5 56,7 0,57% ATTIVITA' DI RISCHIO PONDERATE Rischio di credito e di controparte 36.469,1 36.675,0 (205,9) -0,56% Rischio di aggiustamento della valutazione del credito 491,3 261,6 229,7 87,81% Rischi di mercato 2.070,9 1.840,2 230,7 12,54% Rischio operativo 6.832,7 9.613,4 (2.780,7) -28,93% Totale attività di rischio ponderate 45.864,0 48.390,2 (2.526,2) -5,22% COEFFICIENTI DI VIGILANZA CET1 capital ratio 19,62% 18,28% 1,33% Tier1 capital ratio 19,62% 18,28% 1,33% Total capital ratio 21,84% 20,58% 1,26%

Al 30 giugno 2025 il livello patrimoniale del Gruppo, su base transitional, si presenta come da tabella seguente:

Rispetto al 31 dicembre 2024, il CET1 registra un incremento complessivo pari a +149 mln di euro.

Tale variazione è essenzialmente riconducibile all'inclusione nel CET1 di una quota del risultato di periodo al 30 giugno 2025 parzialmente compensata dalle deduzioni relative alle DTA (Attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee).

Il Tier 2 registra un decremento di - 92 mln di euro rispetto a fine dicembre 2024, ascrivibile per - 91 mln di euro al minor apporto degli strumenti subordinati di Tier 2 e per - 1 mln di euro al decremento del contributo al Tier 2 dell'eccedenza delle rettifiche di valore rispetto alle perdite attese.

Il Total Capital Ratio riflette pertanto un incremento complessivo dei fondi propri pari a +57 mln di euro.

Gli RWA registrano una riduzione di 2,5 mld di euro essenzialmente legati all'introduzione delle nuove disposizioni del Regolamento (UE) 2024/1623 ("CRR3"). In particolare, si rileva una riduzione significativa degli RWA dei rischi di operativi (-2,8 mld di euro) riconducibile all'utilizzo del metodo standardizzato in luogo dell'Advanced Measurement Approach (l'applicazione dei modelli interni non è più consentita dalle regole prudenziali). Si registra, inoltre, sempre per effetto dell'introduzione del CRR3, un lieve decremento degli RWA AIRB legato al venire meno dell'applicazione dello scaling factor, quasi totalmente compensato dai nuovi crediti erogati nei primi sei mesi dell'anno. Si rileva altresì un incremento del rischio CVA (+0,2 mld di euro), determinato dall'applicazione del nuovo metodo "basic approach" introdotto dal CRR3, e dei rischi di mercato11 (+0,2 mld di euro), mentre sostanzialmente stabile permane Il rischio di credito standard.

Al 30 giugno 2025 la Capogruppo, su base consolidata, rispetta quindi tutti i requisiti patrimoniali compresi quelli relativi alla P2G.

Al 30 giugno 2025 il Gruppo, su base transitional, presenta un leverage ratio del 6,92% superiore al minimo regolamentare del 3%.

11 Per quanto riguarda il nuovo framework dei rischi di mercato, il Regolamento Delegato (UE) 2024/2795 ha posticipato al 1° gennaio 2026 la data di applicazione della Fundamental Review of the Trading Book (FRTB), finora introdotta in Europa solo per finalità di reporting. Si fa presente, tuttavia, che in data 12 giugno 2025 la Commissione Europea ha adottato un nuovo atto delegato che posticipa di un ulteriore anno, al 1° gennaio 2027, l'applicazione del FRTB.

MREL capacity

Ai sensi dell'articolo 45 della Direttiva 2014/59/UE, così come successivamente modificata, le banche devono rispettare in qualsiasi momento un requisito minimo di fondi propri e passività ammissibili (il MREL) allo scopo di assicurare che, in caso di applicazione del bail-in, abbiano passività sufficienti per assorbire le perdite e per assicurare il rispetto del requisito di Capitale primario di classe 1 previsto per l'autorizzazione all'esercizio dell'attività bancaria, nonché per generare nel mercato una fiducia sufficiente in essa.

Con lettera del 29 novembre 2024 la Capogruppo ha ricevuto da Banca d'Italia, in qualità di Autorità di Risoluzione, la decisione SRB/EES/2024RPC/57 del Comitato di Risoluzione Unico sulla determinazione del requisito minimo di fondi propri e passività ammissibili.

A partire dal 29 novembre 2024, la Capogruppo deve rispettare, su base consolidata, un MREL pari al 23,59% in termini di TREA, a cui va sommato il Requisito Combinato di Riserva di Capitale (CBR) pari al 3,28%%, e il 6,43% in termini di LRE. A questi si aggiungono gli ulteriori requisiti di MREL subordinato, da soddisfarsi con fondi propri e strumenti subordinati, pari a 13,99% di TREA, a cui va aggiunto il CBR, e 6,43% di LRE.

Al 30 giugno 2025 il Gruppo presenta valori superiori ai requisiti:

  • una MREL capacity del 27,92% in termini di TREA e del 9,85% in termini di LRE ("Leverage ratio exposure measure"); e
  • una MREL subordination capacity del 22,76% in termini di TREA e del 8,03% in termini di LRE.

Al riguardo, si evidenzia che le strategie di funding del Gruppo si pongono l'obiettivo di garantire – per quanto riguarda in particolare i piani di emissioni obbligazionarie – il costante soddisfacimento dei requisiti MREL.

Informativa sul fair value

Le metodologie di determinazione del fair value non sono variate rispetto all'esercizio 2024 e pertanto si rimanda, per una lettura esaustiva, all'informativa fornita nella sezione A.4 "Informativa sul Fair Value" della Nota Integrativa Consolidata al 31 dicembre 2024.

Attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Attività/passività finanziarie 30 06 2025 31 12 2024
misurate al fair value Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale
1. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto a conto economico di
cui
5.771,5 2.493,4 433,8 8.698,7 3.514,5 2.564,8 453,5 6.532,8
a) Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
5.771,5 2.490,6 - 8.262,1 3.514,5 2.562,1 - 6.076,6
c) Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair
value
- 2,8 433,8 436,6 - 2,7 453,5 456,2
2. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
1.792,0 9,7 165,8 1.967,5 2.162,4 9,4 165,6 2.337,4
3. Derivati di copertura - 484,6 - 484,6 - 94,2 - 94,2
4. Attività materiali - - 1.704,2 1.704,2 - - 1.738,3 1.738,3
Totale attività 7.563,5 2.987,7 2.303,8 12.855,0 5.676,9 2.668,4 2.357,4 10.702,7
1. Passività finanziarie di negoziazione 2.215,2 1.129,2 1,0 3.345,4 1.619,1 985,1 1,5 2.605,7
2. Passività finanziarie designate al fair
value
- 124,6 - 124,6 - 119,7 - 119,7
3. Derivati di copertura - 271,1 - 271,1 - 358,4 - 358,4
Totale passività 2.215,2 1.524,9 1,0 3.741,1 1.619,1 1.463,2 1,5 3.083,8

Nel corso del primo semestre 2025 per alcune attività finanziarie, in particolare titoli azionari per oltre 5 mln di euro e titoli obbligazionari per circa 1mln di euro, si è verificato un peggioramento, da livello 1 a livello 2 del livello di fair value. Con riferimento agli strumenti finanziari che hanno registrato un miglioramento del livello di fair value, passando dal livello 2 al livello 1 della gerarchia, si segnala che tale dinamica ha interessato soprattutto titoli azionari per un valore di circa 33 mln di euro e titoli obbligazionari per circa 1 mln di euro.

Le suddette variazioni nel livello di fair value sono essenzialmente riconducibili rispettivamente al peggioramento/miglioramento delle condizioni di liquidità dei titoli (misurate in termini di ampiezza di bid-ask del prezzo quotato) tale da consentire, secondo quanto disposto dalla policy di Gruppo in materia di valorizzazione degli strumenti finanziari, i trasferimenti di livello.

Per gli strumenti derivati OTC, in accordo con il principio contabile IFRS 13, il Gruppo calcola un aggiustamento dei valori, ottenuti utilizzando i modelli di valutazione sulla base di tassi risk free, per tener conto del merito di credito delle singole controparti. Tale correttivo, noto come Credit Value Adjustment (i.e. CVA), viene stimato per tutte le posizioni in derivati OTC con controparti istituzionali e commerciali non collateralizzate e con controparti aventi contratto di Credit Support Annex (CSA) fuori standard di mercato. La metodologia si basa sul calcolo della perdita attesa gestionale legata al rating della controparte e stimata sulla duration della posizione. L'esposizione include la componente di variazione creditizia futura rappresentata dagli add-on.

Nel calcolo del CVA vengono utilizzate delle misure di probabilità "market consistent" al fine di cogliere le aspettative del mercato rivenienti dalle quotazioni dei CDS, considerando anche le informazioni storiche disponibili all'interno del Gruppo. Al 30 giugno 2025 la rettifica per il correttivo CVA è pari a circa 3,1 mln di euro.

In maniera speculare e sul medesimo perimetro il Gruppo calcola l'aggiustamento del valore dei derivati OTC per tener conto del proprio merito di credito (DVA). Al 30 giugno 2025 il valore del DVA ammonta complessivamente a 2,2 mln di euro.

Variazioni delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

30 06 2025
Attività finanziarie valutate al fair value
con impatto a conto economico Attività finanziarie
Totale Di cui: c)
altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al
fair value
valutate al fair value
con impatto sulla
redditività complessiva
Attività
materiali
1. Esistenze iniziali 453,5 453,5 165,6 1.738,3
2. Aumenti 31,0 31,0 0,3 10,1
2.1 Acquisti - - - -
2.2 Profitti imputati a: 6,4 6,4 0,2 8,0
2.2.1 Conto Economico 6,4 6,4 - 6,1
- di cui plusvalenze 4,1 4,1 - 6,1
2.2.2 Patrimonio netto - - 0,2 1,8
2.3 Trasferimenti da altri livelli - - - -
2.4 Altre variazioni in aumento 24,6 24,6 0,1 2,1
3. Diminuzioni 50,7 50,7 0,1 44,2
3.1 Vendite 1,2 1,2 0,1 0,6
3.2 Rimborsi 30,5 30,5 - -
3.3 Perdite imputate a: 17,3 17,3 - 8,7
3.3.1 Conto Economico 17,3 17,3 - 8,7
- di cui minusvalenze 17,3 17,3 - 8,7
3.3.2 Patrimonio netto - - - 0,1
3.4 Trasferimenti ad altri livelli - - - -
3.5 Altre variazioni in diminuzione 1,7 1,7 - 34,9
4. Rimanenze finali 433,8 433,8 165,8 1.704,2

Si riportano di seguito i principali importi segnalati nella colonna "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" in corrispondenza della riga

  • "2.2.1 Profitti imputati a conto economico" di cui plusvalenze pari a circa 4,1 mln di euro si riferiscono prevalentemente a rivalutazioni di alcune quote di OICR (2,4 mln di euro) e di finanziamenti (0,8 mln di euro);
  • "2.4 "Altre variazioni in aumento" pari a 24,6 mln di euro si riferiscono per 21,9 mln di euro a nuove erogazioni e a posizioni che in corso d'anno sono state classificate dal portafoglio dei crediti al costo ammortizzato al portafoglio delle altre attività obbligatoriamente valutate al fair value in conseguenza di modifiche creditizie sostanziali non coerenti con SPPI test;
  • "3.1 Vendite" per 1,2 mln di euro si riferiscono alla vendita di crediti non performing conclusasi nel corso del semestre;
  • "3.2 Rimborsi" per 30,5 mln di euro includono per circa 14,1 mln di euro il rimborso parziale di OICR e di strumenti finanziari partecipativi e per 16,4 mln di euro rimborsi su posizioni creditizie;
  • "3.3.1 Perdite imputate a conto economico -" pari a 17,3 mln di euro riconducibili a svalutazioni riferite per 6,5 mln di euro a quote di OICR, per 10,0 mln di euro alle notes dell'operazione di cartolarizzazione Siena NPL ed infine per 0,8 mln di euro a finanziamenti deteriorati.

Le Attività materiali valutate al fair value su base ricorrente sono rappresentate dal patrimonio immobiliare di proprietà ad uso strumentale e ad uso investimento. Si riportano di seguito i principali importi segnalati:

• "2.2.1 Profitti imputati a conto economico di cui plusvalenze" pari a circa 6,1 mln di euro, si riferiscono per 2,2 mln di euro ad investimenti immobiliari classificati tra le attività non correnti in via di dismissione nel corso del primo semestre 2025 e valutati al prezzo atteso di cessione, per 3,4 mln di euro a riprese di valore su immobili classificati IAS 16 oggetto di precedente svalutazione a conto economico ed infine per 0,5 mln di euro a rivalutazioni di immobili classificati IAS 40 in seguito a perizie effettuate al 30 giugno 2025;

  • "2.2.2 Profitti imputati a patrimonio netto" pari a circa 1,8 mln di euro si riferiscono a riprese di valore su immobili classificati IAS 16;
  • "2.4 Altre variazioni in aumento" pari a circa 2,1 mln di euro si riferiscono a migliorie e spese incrementative;
  • "3.1-Vendite" pari a circa 0,6 mln di euro si riferiscono alla vendita di alcuni immobili classificati IAS 40 conclusa nel corso del primo semestre 2025;
  • "3.3.1 Perdite imputate a conto economico di cui minusvalenze" pari a circa 8,7 mln di euro si riferiscono per 0,1 mln di euro ad investimenti immobiliari classificati tra le attività non correnti in via di dismissione nel corso del primo semestre 2025 e valutati al prezzo atteso di cessione, per 1,9 mln di euro e 6,7 mln di euro a svalutazioni effettuate su immobili classificati IAS 16 e 40 rispettivamente;
  • "3.3.2 Perdite imputate a patrimonio netto" pari a circa 0,1 mln di euro si riferiscono interamente a svalutazioni effettuate su immobili classificati IAS 16 oggetto di una precedente rivalutazione rilevata a riserva OCI;
  • "3.5 Altre variazioni in diminuzione" pari a circa 34,9 mln di euro si riferiscono prevalentemente alla quota di ammortamento di immobili classificati strumentali per 13,5 mln di euro e ad immobili trasferiti in corso d'anno tra gli immobili in via di dismissione per 21,4 mln di euro.

Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

30 06 2025
Passività
finanziarie
detenute per
la negoziazione
1. Esistenze iniziali 1,5
2. Aumenti 1,5
2.1 Emissioni -
2.2 Perdite imputate a: 1,5
2.2.1 Conto Economico 1,5
- di cui minusvalenze -
2.2.2 Patrimonio netto X
2.3 Trasferimenti da altri livelli -
2.4 Altre variazioni in aumento -
3. Diminuzioni 2,0
3.1 Rimborsi -
3.2 Riacquisti -
3.3 Profitti imputati a: 2,0
3.3.1 Conto Economico 2,0
- di cui plusvalenze 0,6
3.3.2 Patrimonio netto X
3.4 Trasferimenti ad altri livelli -
3.5 Altre variazioni in diminuzione -
4. Rimanenze finali 1,0

Informativa sul c.d. "day one profit/loss"

Il Gruppo non ha rilevato "day one proft/loss" ai sensi del B.5.1.2A dell'IFRS 9 su strumenti finanziari, non viene quindi fornita l'informativa ai sensi del paragrafo 28 dell'IFRS 7 e di altri paragrafi IAS/IFRS ad esso collegabili.

Livello di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Nelle tabelle che seguono si riporta rispettivamente per gli strumenti finanziari di Livello 2 e 3, il portafoglio contabile, un riepilogo delle tipologie di strumenti in essere presso il Gruppo, l'evidenza delle relative tecniche di valutazione e degli input utilizzati.

Fair value Livello 2
30 06 2025
Voci Attività finanziarie detenute per
la negoziazione
obbligatoriamente valutate al fair
Altre attività finanziarie
value
Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
Derivati di copertura Passività finanziarie di
negoziazione
Passività finanziarie designate al
fair value
Derivati di copertura Tipologie Tecnica di
valutazione
Input utilizzati
Titoli di 233,9 2,8 1,3 X - 124,6 X Bonds
Bonds Strutturati
Discounted
Cash Flow
Discounted
Cash Flow
Curva dei tassi, Curve CDS, Basi (yield),
Curve Inflazione
Curva dei tassi, Curve CDS, Basi (yield),
Curve Inflazione + parametri necessari
per valorizzare la componente
debito Notes
Notes
Discounted
Cash Flow
Prezzo di
mercato
opzionale
Curva dei tassi, Curve CDS, Basi (yield)
Prezzo di mercato
Titoli di
capitale
15,0 - 8,4 X X X X Azioni/Partecipazioni
Partecipazioni
Prezzo di
mercato
Discounted
cash flow
Prezzo di mercato, transazioni recenti,
perizie, report gestori
Prezzi azioni ,beta settore, tasso risk
free
Partecipazioni Net asset
adjusted
Carrying Amount Asset/Liabilities
Derivati
finanziari 2.239,9
X X 484,6 986,1 X 271,1 IRS/Asset/Currency
Swaps
Equity swaps
Forex Singlename
Plain
Forex Singlename
Exotic
Equity Singlename
Plain
Equity Singlename
Exotic
Equity Multiname
Plain
Equity Multiname
Exotic
Tasso Plain
Operazioni in valuta
Discounted
Cash Flow
Discounted
Cash Flow
Option
Pricing Model
Option
Pricing Model
Option
Pricing Model
Option
Pricing Model
Option
Pricing Model
Option
Pricing Model
Option
Pricing Model
Prezzo di
Curva dei tassi, Curve CDS, Basi(yield),
Curve Inflazione, Tassi di cambio,
Correlazione Tassi
Prezzi Azioni, Curva dei tassi, Tassi di
Cambio
Curva dei tassi, Tassi di cambio,
Volatilità Forex
Curva dei tassi, Tassi di cambio,
Volatilità Forex (Superficie)
Curva dei tassi, prezzi azioni, Tassi di
cambio, Volatilità Equity
Curva dei tassi, prezzi azioni, Tassi di
cambio, Volatilità Equity (superficie),
Parametri Modelli
Curva dei tassi, prezzi azioni, Tassi di
cambio, Volatilità Equity, Correlazioni
Quanto, Correlazioni Equity/Equity
Curva dei tassi, prezzi azioni, Tassi di
cambio, Volatilità Equity (superficie),
Parametri Modelli, Correlazioni
Quanto, Correlazioni Equity/Equity
Curva dei tassi, Curve Inflazione,
prezzi obbligazioni, Tassi di cambio,
Volatilità Tasso, Correlazioni tassi
Prezzo di mercato, Swap Point
Derivati 1,7 X - 123,8 - Default swaps mercato *
Discounted
Curve CDS, Curva Dei Tassi
creditizi
Totale
Cash Flow
attività 2.490,6 2,8 9,7 484,6 X X X
Totale
passività
X X X X 1.129,2 124,6 271,1

*prezzi per strumenti fnanziari identici quotati in mercati non attivi (IFRS 13 par.82 lett b.).

Voci obbligatoriamente valutate al
Altre attività finanziarie
fair value
Fair value Livello 3
30 06 2025
Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
Passività finanziarie di
negoziazione
Tipologie Tecnica di
valutazione
Input non osservabili Range
(media ponderata)
Titoli di debito 36,4 - - Notes
Strumenti Finanziari
Discounted Cash
Flow
Tasso di attualizzazione 10,4%
Partecipativi Credit Model Fair value asset 0-12,5 Eur/mln
Partecipazioni Discounted Cash
Flow
Basi di Liquidità/Equity
Risk Premium/Beta
20%/8%/0,4
Titoli di capitale 1,2 165,8 Partecipazioni Costo/Patrimonio
Netto
Fair value asset 0-12,7 €/mln
Finanziamenti 147,8 X Finanziamenti Discounted Cash
Flow
Discounted Cash
NPE spread 1,92% - 2,13%
- Finanziamenti Flow LGD 0,12% /72,79%
Finanziamenti Discounted Cash
Flow
PD 0,07% / 41,74%
Finanziamenti Discounted Cash
Flow
PE spread 0,04% / 0,99%
Fondo Chiuso Riservato Pricing esterno (Nav
Rettificato)
Nav da rendiconto di
gestione
5,4 €/mln
Quote di O.I.C.R. 248,4 X Fondi chiusi immobiliari Pricing esterno (Nav
Rettificato)
Nav da rendiconto di
gestione
8,5 €/mln
X Fondi Private Equity Nav Investor report Rendiconto di gestione,
scheda tecnica asset
detenuti in portafoglio
0,04-9,60 €/mln
Fondi Alternativi di
Investimento
Discounted Cash
Flow
Tasso di attualizzazione 8,33%- 10,53%
Derivati
Finanziari
X X 1,0 IR/Asset/Currency
Swaps
Discounted Cash
Flow
Surrender Rate Nessuna
dinamica/Volatilità
Stocastica
Totale attività 433,8 165,8 X
Totale passività X X 1,0

Di seguito si descrivono gli strumenti finanziari di livello 3 che mostrano una sensitivity rilevante rispetto alle variazioni di input non osservabili.

All'interno della colonna "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" nella categoria "Titoli di debito" valutati attraverso il metodo del Discount Cash Flow figurano sia le tranche mezzanine che junior riferite alla cartolarizzazione di un portafoglio di crediti classificati a sofferenza denominata "Siena NPL" per 20,4 mln di euro. Per tale posizione la variazione del tasso di attualizzazione (+/-1%) e dei flussi delle distribuzioni attese (+/-10%), determinerebbero un range di valori di 18,4 – 19,3 mln di euro e di 19,9 – 17,7 mln di euro rispettivamente.

Da segnalare in questa stessa categoria anche circa 13,2 mln di euro riferiti a taluni strumenti finanziari partecipativi acquisiti dal Gruppo in base ad accordi di ristrutturazione del credito per i quali non si è proceduto all'analisi di sensitivity in quanto il valore unitario delle singole esposizioni è al di sotto delle soglie di materialità minima stabilite dal Gruppo.

Sempre all'interno della colonna "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" sono presenti i finanziamenti (147,8 mln di euro) che sono valutati obbligatoriamente al fair value. I parametri non osservabili sono la Probabilità di Default (PD), la Loss Given Default (LGD) e lo spread distinto per attività performing e non. La variazione di tali parametri, rispettivamente del 10%, 5% ,1%, 1% determinerebbe un impatto sul fair value pari a circa -4,8 mln di euro.

L'importo prevalente delle quote di O.IC.R. si riferisce per 114,9 mln di euro a quote di fondi ricevute in cambio della cessione di crediti non performing (Back2bonis, IDEA CCR I, II, Clessidra e Efesto). La variazione del tasso di attualizzazione (+/-1%) e dei flussi delle distribuzioni attese (+/-10%), determinerebbe i seguenti range di valori 113,1 – 116,8 mln di euro e 126,2 – 103,6 mln di euro rispettivamente.

All'interno della categoria degli OICR rientra altresì il totale dei conferimenti, fatto a partire dal giugno 2016, al Fondo Italia Recovery Fund (Ex Atlante due) per un valore di bilancio di 5,4 mln di euro determinato sulla base dell'ultimo NAV disponibile.

Sempre nella categoria OICR rientrano infine fondi di private equity e fondi chiusi immobiliari per 128,1 mln di euro, di cui 88,0 mln di euro corrispondono alle posizioni del Fondo Etrusco Distribuzione (82,9 mln di euro) e del Fondo Democrito (5,1 mln di euro). Per tali posizioni la variazione della probabilità di default (+/-1%) e dei tassi di recovery (+/- 10%), determinerebbero un range di valori di 88,2 – 87,9 mln di euro rispettivamente. Per le restanti posizioni non è stato possibile elaborare alcuna analisi quantitativa di sensitività del fair value rispetto al cambiamento degli input non osservabili, in quanto il fair value è frutto di un modello i cui input sono specifici dell'entità oggetto di valutazione e per i quali non si dispone delle informazioni necessarie per un'analisi di sensitivity.

All'interno del portafoglio contabile delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" rientra la partecipazione nel capitale di Banca d'Italia (137,5 mln di euro), valutata attraverso il metodo del Discounted Cash Flow. Tale partecipazione è stata valutata con la metodologia individuata dal Comitato di Esperti all'interno del documento "Un aggiornamento del valore delle quote di capitale della Banca d'Italia". Tale documento, oltre a dettagliare le tecniche di valutazione adottate per pervenire al risultato finale, individuava i seguenti parametri entity specifc: il beta con il mercato, l'equity risk premium e la base di liquidità. La valorizzazione di tale partecipazione trova conferma, peraltro, in transazioni di mercato effettuate negli ultimi anni da parte di alcune banche. I range dei possibili valori assegnabili ai suddetti parametri causano le seguenti variazioni di valore: circa -9 mln di euro per ogni 100 bps di aumento dell'equity risk premium, circa -14 mln di euro per ogni 10 punti % di aumento del beta con il mercato e di circa -16mln di euro per ogni 10 punti % di aumento della base di liquidità.

Nella stessa categoria rientrano i titoli di capitale rappresentativi di tutte le partecipazioni valutate al fair value che non hanno avuto la possibilità di essere valutate secondo un modello market based. Tali posizioni ammontano a circa 28,3 mln di euro. Per tali posizioni non si è proceduto ad un'analisi di sensitivity per le medesime motivazioni sopra riportate con riferimento agli OICR.

Tra le passività finanziarie di negoziazione rientrano i derivati finanziari (circa 0,9 mln di euro) venduti alla clientela per una corretta gestione del lapse risk inerenti i flussi commissionali derivanti dal collocamento di talune polizze unit linked. Per tali posizioni non si è proceduto ad un'analisi di sensitivity in quanto non ritenute materiali dal Gruppo.

30 06 2025 31 12 2024
Attività/passività finanziarie non misurate al fair value o misurate al
fair value su base non ricorrente
Valore di
bilancio
Totale fair
value
Valore di
bilancio
Totale fair
value
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 93.140,0 92.263,7 90.525,9 89.901,3
3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 1.176,0 1.090,0 1.128,7 80,4
Totale attività 94.316,0 93.353,7 91.654,6 89.981,7
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 103.742,5 104.041,0 102.751,4 103.074,2
2. Passività associate ad attività in via di dismissione 978,7 978,7 976,7 976,7
Totale passività 104.721,2 105.019,7 103.728,1 104.050,9

Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente

Con riferimento al par. 93 lett. (i) dell'IFRS 13 si segnala che il Gruppo non detiene attività non finanziarie valutate al fair value il cui uso corrente non rappresenta il miglior uso possibile.

Con riferimento al par. 96 dell'IFRS 13 si segnala che il Gruppo non applica la c.d. portfolio exception prevista dal par. 48 dell'IFRS 13.

In merito alle attività in via di dismissione nei livelli di fair value sono state indicate le sole attività valutate al fair value o al fair value al netto dei costi di vendita.

Informativa sui rischi

Il Governo dei Rischi

Le strategie di governo dei rischi sono definite in coerenza con il modello di business del Gruppo, con gli obiettivi a medio termine del Piano Industriale 2024-2028 e con i vincoli esterni di natura normativa e regolamentare.

Le politiche relative all'assunzione, gestione, copertura, monitoraggio e controllo dei rischi sono definite dal CdA della Capogruppo. In particolare, il CdA definisce e approva periodicamente gli indirizzi strategici in materia di governo dei rischi ed esprime quantitativamente il livello complessivo di propensione al rischio di tutto il Gruppo.

Il CdA della Capogruppo definisce, infatti, il "Risk Appetite Framework" (RAF) complessivo per tutto il Gruppo e approva almeno annualmente il "Group Risk Appetite Statement" (RAS).

Il processo di Governo del RAF è accentrato nella Capogruppo che ne delinea il perimetro di interesse a livello di Gruppo e ne definisce l'articolazione sulle Società del Gruppo, in funzione dei rischi assunti, delle caratteristiche dimensionali e di complessità operativa di ciascuna entità legale. Nel RAF sono definiti i ruoli di organi e funzioni aziendali coinvolte nella definizione della "propensione al rischio" e le procedure da attivare nel caso in cui sia necessario ricondurre il livello di rischio verso l'obiettivo o entro i limiti prestabiliti.

Il RAS rappresenta un momento fondamentale in termini di definizione della strategia di rischio del Gruppo. Il RAS è il documento formale che contiene la dichiarazione esplicita degli obiettivi/limiti di rischio/rendimento (complessivo, per tipologia e declinati sulle singole società/unità di business) che la banca intende assumere per perseguire le sue strategie. Con il RAS, quindi, vengono individuati gli obiettivi/vincoli di rischio e declinati gli indicatori anche per Business Unit/Legal Entity (c.d. "cascading down" del Risk Appetite). Ciò muove nella direzione di accrescere la Risk Culture di Gruppo e responsabilizzare pienamente tutte le Unità Organizzative rilevanti al rispetto e al perseguimento degli obiettivi di propensione al rischio, come richiesto dalle normative e suggerito anche dalle best practice.

Il Processo di Risk Appetite è strutturato in modo da essere coerente con i processi ICAAP e ILAAP e con i processi di Pianificazione e Budget e di Recovery, sia in termini di governo, ruoli, responsabilità, metriche, metodologie di stress test e monitoraggio dei key risk indicators.

Per maggiori informazioni si rimanda anche al Bilancio consolidato al 31 dicembre 2024 disponibile nella sezione Investor Relations del sito www.mps.it.

Capitale Interno

Modelli di valutazione

Il Capitale Interno Complessivo (o Capitale Interno Complessivamente Assorbito) è inteso come l'ammontare gestionale di risorse patrimoniali minime necessarie alla copertura delle perdite economiche dovute al verificarsi di eventi inattesi generati dall'esposizione simultanea alle diverse tipologie di rischio.

Relativamente alle metodologie di misurazione del Capitale Interno, rispetto a quanto evidenziato nella Nota Integrativa al Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2024, non si segnalano modifiche metodologiche rilevanti.

L'approccio utilizzato per la quantificazione e integrazione dei risks-to-capital, verso cui il Gruppo risulta essere esposto, è quello denominato Pillar 1 Plus. Tale approccio prevede che, ai requisiti di Pillar 1 per il Rischio di Credito e Controparte (che già includono i requisiti relativi a Rischio Emittente sul Portafoglio Bancario, Rischio Partecipazione e Rischio Immobiliare) e per il Rischio Operativo, vengano aggiunti (evitando double counting) i requisiti calcolati attraverso modelli interni relativi ai Rischi di Mercato sia del Portafoglio di Negoziazione, sia del Portafoglio Bancario nonché il Rischio di Tasso di Interesse del Portafoglio Bancario (Rischio Finanziario), il Rischio Spread Creditizio e il Rischio Emittente del Banking Book, il Rischio Concentrazione, e il Rischio di Business/Strategico ed il Rischio Modello.

Il Capitale Interno Complessivo è calcolato senza considerare la diversificazione inter-rischio, quindi sommando direttamente i contributi di capitale interno per i singoli rischi (approccio Building Block). Tale approccio tende ad assimilare le indicazioni presenti nelle linee guida SREP (Supervisory Review and Evaluation Process) pubblicate dall'EBA.

Esposizione al rischio

Il Gruppo procede inoltre a gestire e quantificare nel continuo il Rischio di Liquidità (risks-to-liquidity, come definito all'interno delle Linee Guida SREP) tramite metodologie interne e policy di natura organizzativa.

Principali rischi e incertezze

Identificazione dei rischi

I principali rischi ed incertezze del Gruppo, alla data della presente Relazione finanziaria semestrale, sono rappresentati dal rischio di credito, rischio di mercato (incluso il rischio di tasso sul banking book e il rischio emittente), rischio operativo (ivi compresi rischio legale e cyber risk) e rischio di liquidità.

Si segnalano inoltre altri rischi ed incertezze connessi ai potenziali esiti degli esercizi di stress test regolamentari e al contesto economico-politico.

Di seguito si rappresentano più in dettaglio i rischi classificati a rilevanza alta nonché altri rischi specifici cui il Gruppo è esposto.

Rischio di credito

L'attività creditizia rappresenta il core business del Gruppo e la principale componente di rischio, costituendo circa la metà delle attività di rischio ponderate totali del Gruppo medesimo (e più della metà delle attività di rischio ponderate di primo pilastro). La classificazione quale rischio alto è rimasta invariata rispetto all'anno precedente, soprattutto in funzione della persistente incertezza sul quadro macroeconomico generale e di settore.

Nel dettaglio, il perdurare delle tensioni geopolitiche internazionali derivanti dalla guerra della Russia contro l'Ucraina e dal conflitto in Medio Oriente, con impatto negativo in termini di sicurezza e costi sul commercio internazionale, e le tensioni sul commercio internazionale dovuti all'incremento dei dazi imposti dall'amministrazione statunitense potrebbero avere un impatto negativo sulla capacità della clientela del Gruppo di onorare gli impegni assunti e determinare, di conseguenza, un significativo peggioramento della qualità del credito della Capogruppo e/o del Gruppo, con possibili effetti negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Capogruppo e/o del Gruppo.

Inoltre, la presenza di eventi di insolvenza delle controparti dovuti al mutato scenario macroeconomico potrebbe rendere necessario aumentare gli accantonamenti con effetti negativi sui risultati del Gruppo.

In tale contesto il Gruppo nel 2025 ha continuato a monitorare il portafoglio crediti operanti nei settori maggiormente impattati dall'incremento del rischio geo-politico, mentre, sui crediti non performing, ha proseguito le attività finalizzate al contenimento dello stock degli NPL.

Rischio di mercato

Il rischio di mercato rimane un rischio rilevante a cui il Gruppo è esposto data la potenziale volatilità delle sottostanti variabili, in un contesto generale di incertezza caratterizzato ancora da uno scenario geopolitico avverso, con il protrarsi della guerra in Ucraina e dei conflitti in Medio Oriente, e dall'instabilità globale generata dai dazi annunciati dagli Stati Uniti ad aprile. Nonostante il tasso di inflazione sia prossimo al tasso obiettivo della BCE, permane il rischio di recessione in UE, con ricadute sui consumi e sulle imprese e di conseguenza sui mercati finanziari, a causa delle incertezze geopolitiche e sui dazi sopra citate e dal rafforzamento dell'euro. Le politiche monetarie hanno mantenuto un sentiero accomodante nel corso dell'anno, con il rischio, in caso di inasprimento del contesto geopolitico, di un rallentamento nella discesa dei tassi. In miglioramento lo spread BTP-Bund, ai minimi dal 2010, in virtù di un contesto di stabilità politica, crescita economica moderata ma costante e riforme strutturali nell'ambito del PNRR.

In particolare, il riferimento al rischio di mercato è riconducibile alle esposizioni sovereign sia del trading book, sia del banking book, anche se la tendenza nel corso dell'anno, sulla componente di banking book in FVOCI (Fair Value through Other Comprehensive Income), ha evidenziato una contrazione delle esposizioni complessive concentrate sui titoli governativi italiani, con maggior diversificazione di portafoglio verso titoli governativi europei core. Tra i punti di attenzione si evidenzia l'esposizione e concentrazione in titoli di stato italiani in termini di rischio emittente, per posizioni in prevalenza classificate al costo ammortizzato, e la relativa vulnerabilità del portafoglio a fronte di cambiamenti sfavorevoli delle condizioni di mercato, in particolare sui tassi di interesse e sul credit spread Italia, per i titoli in FVOCI. In tale ambito, come condizione di maggior stabilità patrimoniale, si segnala la decisione del Gruppo di applicare il filtro prudenziale temporaneo alle posizioni in FVOCI in titoli di Stato fino a dicembre 202512 .

12 Cfr. art. 468 del Regolamento (UE) 2020/873, in merito alla facoltà, reintrodotta dalla nuova normativa prudenziale "CRR3", di sterilizzare dal Patrimonio di Vigilanza gli effetti positivi e negativi della riserva OCI sui titoli di Stato, precedentemente in vigore da giugno 2020 fino a dicembre 2022 nell'ambito delle misure in risposta alla pandemia.

La strategia implementata dal Gruppo nell'ambito della gestione del rischio di tasso ha ridotto l'esposizione alle variazioni dei tassi di interesse perseguendo un duplice obiettivo: da un lato, l'ottimizzazione e la tutela del margine di interesse; dall'altro, la salvaguardia del valore economico del capitale nel medio-lungo periodo.

Nel corso del primo semestre dell'esercizio, le attività realizzate si sono concentrate prevalentemente sulle operazioni di copertura dell'attivo commerciale e del passivo cartolare. Tali interventi sono stati finalizzati al conseguimento e al mantenimento di un adeguato livello di sensitivity in termini di variazione sia del margine prospettico sia del valore economico del capitale.

Eventuali adeguamenti alla strategia saranno valutati e implementati qualora l'evoluzione del contesto macroeconomico ne evidenziasse la necessità.

Rischio operativo

Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di processi, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni, ivi compreso il rischio legale, di condotta ed il rischio IT e di Sicurezza. La classificazione quale rischio alto è rimasta, in via conservativa, invariata rispetto all'anno precedente nonostante il trend positivo delle sentenze civili e penali registratosi a partire dall'ultimo trimestre 2023, avuto riguardo soprattutto alle contestazioni di natura legale riferite agli aumenti di capitale e alle cessioni di crediti non performing, per cui le incertezze sono legate all'esito delle contestazioni ancora pendenti per presunte violazioni di clausole contrattuali (Representations & Warranties).

Il Gruppo ha utilizzato il modello interno AMA per la determinazione del requisito patrimoniale fino al 31 dicembre 2024. Dal 1° gennaio 2025 è entrato in vigore il progetto di riforma di Basilea 4, con la pubblicazione del Regolamento Europeo 2024/1623, che ha radicalmente modificato la metodologia di calcolo degli RWA di rischio operativo eliminando la possibilità di utilizzare modelli interni ed introducendo un nuovo unico metodo di calcolo standardizzato, definito SA (Standardized Approach).

Il metodo standard determina il requisito patrimoniale in funzione della dimensione del business (BI – Business Indicator) attraverso la media triennale di determinate voci economiche, ponderate con coefficienti regolamentari differenziati per scaglioni.

In considerazione della centralità del sistema informativo e delle innovazioni tecnologiche a supporto del proprio piano strategico, tra le altre componenti del rischio operativo, il Gruppo presta particolare attenzione al rischio ICT e di sicurezza, anche in ragione dell'evoluzione del contesto normativo, delle evoluzioni tecnologiche e delle incertezze legate al continuo cambiamento del panorama delle minacce esterne. Tali rischi sono governati con uno specifico framework, recentemente adeguato alle previsioni del Regolamento Europeo DORA, ed attivando continui monitoraggi ed interventi di mitigazione su specifiche aree di rischio. Nell'ambito del rafforzamento della risk culture vengono effettuati interventi di formazione e sensibilizzazione del personale sul cyber risk.

Funding risk e Liquidity risk

In generale, nel corso del primo semestre 2025, il profilo di liquidità del Gruppo si è mantenuto su livelli di assoluta robustezza.

Relativamente al funding risk, la sostenibilità del profilo di finanziamento (inteso come capacità di finanziare le attività bancarie con risorse stabili) si mantiene alta, come evidenziano i livelli degli indicatori di liquidità di medio/lungo termine.

Con riferimento allo short term liquidity risk, dopo aver sperimentato, nel passato, fasi di stress sulla liquidità, il Gruppo ha mantenuto, negli ultimi anni, indicatori di liquidità a breve termine su livelli molto elevati. Alla data del 30 giugno 2025 l'ammontare complessivo delle aste con BCE è pari a 8 mld di euro (4 mld di euro MRO e 4 mld di euro di LTRO) in riduzione rispetto agli 8,5 mld di euro di fine dicembre 2024.

A prescindere dai livelli di adeguatezza, la classificazione di tale rischio resta comunque "alta", in ragione della specifica natura del rischio di liquidità, in quanto le crisi sistemiche e/o idiosincratiche possono svilupparsi in maniera improvvisa (cd. fast moving), con potenziali immediate e forti ripercussioni sia sui comportamenti della clientela che sull'accesso ai mercati.

Altri rischi e incertezze

Rischi connessi agli esercizi di stress test regolamentari

Nell'ambito delle attività di vigilanza prudenziale, la BCE, in cooperazione con l'EBA e le altre Autorità di Vigilanza competenti, effettua periodicamente esercizi di stress test sulle banche vigilate al fine di verificare la resilienza delle banche rispetto a scenari macroeconomici di base e stressati. L'impatto di tali esercizi dipende dalle metodologie di valutazione, dagli scenari di stress e dall'esito delle attività di quality assurance presi a riferimento dall'Autorità di Vigilanza. Il Gruppo Montepaschi è pertanto esposto alle incertezze derivanti dagli esiti di tali esercizi, consistenti nella possibilità di incorrere in un potenziale inasprimento dei requisiti patrimoniali da soddisfare, qualora i risultati evidenzino una particolare vulnerabilità del Gruppo medesimo agli scenari di stress ipotizzati dalle suddette Autorità di Vigilanza. Si ricorda che il Gruppo è stato inserito nel campione delle banche chiamate ad effettuare l'EBA EU-wide Stress Test 2025, i cui risultati finali sono stati pubblicati da EBA/ECB il 1° agosto 2025 e dalla Banca MPS sul suo sito istituzionale.

Rischi connessi al Contesto Economico – Politico

I risultati del Gruppo sono influenzati dal contesto economico generale e dalla dinamica dei mercati finanziari e, in particolare, dall'andamento dell'economia in Italia in quanto Paese in cui il Gruppo opera quasi esclusivamente.

In una fase di relativo rallentamento del ciclo globale, il contesto resta complesso e caratterizzato da un'elevata incertezza, legata all'evoluzione delle tensioni geopolitiche e delle politiche commerciali internazionali. La prosecuzione dei conflitti in Ucraina e in Medio Oriente, unitamente alle misure tariffarie all'importazione introdotte dagli USA, in un quadro ancora in evoluzione fatto di annunci, sospensioni e negoziati bilaterali, influenzano le prospettive di crescita internazionali e domestiche con potenziali impatti sulla dinamica di business del Gruppo. Un'eventuale intensificazione delle politiche protezionistiche, fino a configurare una vera propria guerra commerciale potrebbe contribuire ad accrescere ulteriori tensioni diplomatiche globali e accelerare i processi di frammentazione degli attuali assetti di governance mondiale, con effetti sugli scambi internazionali, sulla tenuta del ciclo economico complessivo e sulla stabilità dei mercati. L'acuirsi dei conflitti in corso, con ricadute sui mercati energetici e sulle rotte commerciali, rappresenta un rischio per il processo di moderazione dell'inflazione globale in atto e può condizionare il processo di distensione monetaria operato dalle Banche Centrali. Qualora la ricomposizione dei prezzi risultasse meno marcata del previsto, anche a causa di effetti inflattivi legati ai dazi, le Autorità potrebbero essere indotte a mantenere i tassi di riferimento su livelli elevati più a lungo, con possibili effetti di rallentamento sull'economia ed alimentando tensioni sui mercati finanziari.

Politiche commerciali fortemente protezionistiche da parte degli Stati Uniti, un loro ipotetico e progressivo disimpegno dalle politiche climatiche, sanitarie e di difesa, un controllo più rigido dei flussi migratori ed un minor contenimento dei conti pubblici americani con conseguente deterioramento del debito federale, potrebbero avere ricadute negative sulla crescita globale nel medio termine. In Europa, sebbene le elezioni tedesche abbiano ridimensionato il rischio di una deriva nazionalista della Germania, permangono difficoltà nel raggiungimento di un consenso su dossier strategici quali la risposta ai dazi americani, i rapporti commerciali con la Cina, il sostegno all'Ucraina, le politiche fiscali e il completamento dell'unione bancaria e dei mercati dei capitali. L'assenza di una politica estera e di sicurezza comune pienamente operativa potrebbe limitare la capacità dell'Unione Europea in modo tempestivo e coordinato ad eventuali shock esterni, compresi quelli militari. Ulteriori fattori di rischio per lo scenario economico globale derivano dal rallentamento dell'economia cinese, condizionata dalla crisi del mercato immobiliare domestico, dalle possibili tensioni valutarie internazionali, dalle frizioni tra USA e Cina nell'area del Pacifico, dall'espansione dei conflitti regionali in Medio Oriente e dal rischio di un ritorno del terrorismo internazionale.

A livello domestico, un'attuazione parziale o ritardata delle misure previste dalla revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) potrebbe comportare un minore sostegno alla crescita, in un contesto di domanda interna ancora moderata. La restrizione richiesta alla politica fiscale nazionale, alla luce dell'entrata in vigore della riforma delle regole di bilancio comunitarie e l'avanzamento del percorso di rientro dal disavanzo eccessivo per l'Italia, potrebbe pesare sul reddito disponibile delle famiglie e sugli utili delle aziende. Contestualmente, una politica di bilancio percepita come non pienamente in linea con l'obiettivo della sostenibilità dei conti pubblici, in un contesto di inferiore crescita attesa, potrebbe influenzare negativamente la percezione del rischio-Paese, alimentando il rialzo dello spread ed inasprendo le condizioni di finanziamento. Dal lato dell'attività, con particolare riferimento ad alcuni settori economici, l'Italia potrebbe subire maggiormente le ricadute negative degli incrementi tariffari verso i mercati americani a causa dei forti legami commerciali con gli Stati Uniti. Transizione climatica, innovazione tecnologica e le dinamiche demografiche acquisiranno inoltre sempre più importanza nelle decisioni dei policy maker con impatti non trascurabili sulle dinamiche economiche nazionali. Qualora tali rischi determinino un ristagno o un andamento

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recessivo dell'economia italiana nel medio periodo, la dinamica dei principali aggregati bancari potrebbe essere condizionata negativamente con impatti potenzialmente rilevanti sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale della Banca e del Gruppo. In particolare, potrebbe manifestarsi per il settore bancario una contrazione della domanda di credito, una diminuzione della raccolta da clientela principalmente con riferimento alle imprese, rallentamento dell'attività bancaria ordinaria, deterioramento del portafoglio crediti con contestuale aumento degli stock di crediti deteriorati e delle situazioni di insolvenza, deterioramento dei ricavi e aumento delle rettifiche su crediti, con effetti negativi sull'attività e sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale del Gruppo. Nuove pressioni inflazionistiche potrebbero inoltre comportare un incremento dei costi di funzionamento.

Si noti infine che eventuali scostamenti significativi tra le effettive dinamiche macroeconomiche e quelle assunte nei processi di pianificazione pluriennale potrebbero determinare ricadute sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria prospettica del Gruppo.

Rischio di credito

Gestione Rischio di credito

Le metodologie avanzate (AIRB), basate sui rating interni, sono da tempo utilizzate nell'ambito del processo di definizione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP). Più precisamente, il Gruppo adotta stime interne della PD, della LGD e dell'EAD per il portafoglio imprese ed esposizioni al dettaglio su Banca MPS e Widiba. In linea generale, tali modelli interni, oltre che per le finalità segnaletiche, sono utilizzati in diversi processi gestionali per finalità operative del Gruppo.

A partire dal 2025 è entrato in vigore il framework segnaletico CRR3, che ha introdotto, tra l'altro, il modello "Foundation Interest Rate Based (FIRB)", per le controparti Large Corporate, caratterizzato dall'utilizzo di stime interne per la PD e dall'utilizzo di griglie standard per la LGD. I dati sottostanti ai grafici del presente paragrafo sono stati quindi elaborati coerentemente al nuovo framework; anche i dati comparativi riferiti a dicembre 2024 sono stati opportunamente rielaborati per garantire l'omogeneità diacronica delle rilevazioni.

La qualità del credito rientra in un processo di monitoraggio mensile finalizzato a garantire il rispetto delle soglie stabilite sia nell'ambito del Risk Appetite Framework (RAF) sia nelle Politiche Creditizie al fine di assicurare coerenza nel continuo tra il profilo di rischio effettivo del Gruppo (risk profle) e la propensione al rischio deliberata ex-ante dal CdA.

Il Gruppo è da sempre attento all'acquisizione di strumenti a maggior tutela del credito che determinino una riduzione del rischio di credito. A tale fine sono acquisite, quando ritenute necessarie, le garanzie tipiche dell'attività bancaria.

Il grafico di seguito riportato evidenzia la distribuzione della qualità creditizia del portafoglio del Gruppo al 30 giugno 2025 per esposizione a rischio (EAD REG) e Capitale Regolamentare (CAP REG). Dalla rappresentazione grafica che segue si evidenzia che circa il 59% (59% al 31 dicembre 2024) delle esposizioni a rischio è erogato verso clientela di qualità elevata e buona (sono escluse le posizioni in attività finanziarie). Si precisa che la gradazione di cui sotto include anche le esposizioni verso le banche, gli enti governativi e gli istituti finanziari e bancari non vigilati, non ricomprese nei modelli AIRB. La qualità viene misurata in termini di probabilità di default assegnata alla clientela attraverso i modelli AIRB del Gruppo MPS. Per le controparti non AIRB si attribuisce comunque una valutazione di standing creditizio utilizzando i rating ufficiali laddove presenti oppure opportuni valori internamente determinati.

Esposizione a rischio

I grafici di seguito riportati evidenziano la distribuzione della qualità creditizia del portafoglio del Gruppo MPS (BMPS e Widiba) al 30 giugno 2025 a confronto con fine 2024 per Exposure at Default Regolamentare (EAD REG) e Capitale Regolamentare (CAP REG) dei portafogli Corporate e Retail in bonis.

I grafici di seguito riportati evidenziano la distribuzione dell'EAD REG e CAP REG per tipologia di clientela del Gruppo MPS al 30 giugno 2025 a confronto con fine 2024.

Rischio di Controparte

Modello di valutazione

Relativamente alle metodologie di misurazione del Rischio di Controparte si evidenziano alcune variazioni metodologiche rispetto al 2024:

  • Il Gruppo, come previsto dalla normativa di vigilanza, ai fini della misurazione dell'esposizione al Rischio di Controparte utilizza l'approccio regolamentare definito dal Reg (EU) 575/2013 in vigore, tenuto conto dei suoi emendamenti e correzioni. La determinazione dell'Exposure at Default (EAD) per operazioni in derivati e in LST (Long Settlement Transactions), avviene con "metodo standardizzato per il rischio di controparte" (SA CCR approach) e con il "metodo integrale per il trattamento delle Garanzie reali Finanziarie" per le operazioni SFT (Securities Financing Transactions). Ai fini della definizione dei livelli di RWA (Risk-weighted asset) la normativa di riferimento ha avuto una serie di variazioni con modifiche introdotte a partire da inizio 2025 con il nuovo regolamento "CRR3". Ai fini gestionali il Gruppo MPS nell'individuazione dei livelli di EAD mantiene per comparto Derivati e LST il "metodo del valore di mercato" per la componente Potential Future Exposure ed il metodo SA CCR per la componente Replacement Cost, mentre per il comparto SFT utilizza il "metodo integrale per il trattamento delle Garanzie reali Finanziarie".
  • Il perimetro di misurazione del Rischio di Controparte è costituito da tutte le banche e controllate del Gruppo, con riferimento alle posizioni detenute nel Portafoglio Bancario e nel Portafoglio di Negoziazione di Vigilanza.
  • Il requisito patrimoniale per il Credit Value Adjustment (CVA), si affianca al requisito per insolvenza per coprire le perdite inattese registrate sulle posizioni in perimetro tenuto conto della asset category della controparte e del relativo livello di merito creditizio con esclusione delle posizioni con soggetti infragruppo, controparti centrali e controparti non finanziarie secondo Reg (EU) 648/2012 in vigore, tenuto conto dei suoi emendamenti e correzioni. Il Gruppo calcola il requisito CVA utilizzando il metodo "Basic Approach (BA CVA) dal Reg (EU) 575/2013 considerando i suoi emendamenti e correzioni. Per il calcolo di tale requisito il valore di EAD in input segue quanto indicato al primo punto del presente paragrafo.

Esposizione al rischio del credito sovrano

Di seguito viene riportata l'esposizione al rischio di credito sovrano in titoli di stato, finanziamenti e derivati creditizi detenuta dal Gruppo al 30 giugno 2025.

Le esposizioni sono ripartite per categoria contabile di appartenenza.

FINANZIAMENTI DERIVATI SU
CREDITI
PAESE Attività finanziarie valutate
al fair value con impatto a
conto economico
Attività finanziarie valutate
al fair value con impatto
sulla redditività
complessiva
Attività
finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
Attività
finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
Attività
finanziarie di
negoziazione
Nominale Valore di
mercato=
valore netto di
bilancio
Nominale Valore di
mercato=
valore di
bilancio
Valore di
bilancio
Valore di
bilancio
Nominale
Argentina 0,4 - - - - - -
Belgio - - 33,0 23,7 - - -
Francia - - 200,0 194,9 10,2 - -
Italia 2.638,2 2.375,0 867,0 856,1 8.151,6 1.515,4 1.417,3
Messico 0,1 - 15,0 12,0 - - -
Perù - - 2,0 1,7 - - -
Portogallo 0,3 0,2 19,6 10,6 2,8 - -
Romania - - 30,0 25,9 - - -
Spagna - - - - 653,2 - -
Stati Uniti
D'America
264,8 249,7 44,1 32,2 - - -
Rep. Sudafricana - - 5,0 5,2 - - -
Altri paesi - 0,1 - - - - -
Totale 30 06 2025 2.903,8 2.625,0 1.215,7 1.162,3 8.817,8 1.515,4 1.417,3
Totale 31 12 2024 1.841,2 1.573,2 1.691,7 1.589,7 9.087,5 1.528,1 1.475,9

Al 30 giugno 2025, la durata residua delle esposizioni verso la componente più rilevante del debito sovrano (Titoli governativi italiani) è pari a 6,49 anni. L'esposizione complessiva, su finanziamenti e titoli di debito, ammonta a 14.120,5 mln di euro, quasi interamente detenuta nei confronti dell'Italia. Le esposizioni verso l'Italia sono quasi totalmente classificate nel livello 1 della gerarchia del fair value, a meno di 403,1 mln di euro classificati nel livello 2 e riconducibili prevalentemente a titoli governativi.

Rischi di mercato

Il Portafoglio di Negoziazione di Vigilanza (PNV) del Gruppo - o Trading Book - risulta costituito dall'insieme dei Portafogli di Negoziazione di Vigilanza gestiti dalla Capogruppo (BMPS), in particolare dalla Direzione Chief Financial Offcer (CFO) e dalla Direzione Chief Commercial Offcer Large Corporate & Investment Banking (CCO LCIB o LCIB). I PNV delle controllate sono chiusi ai rischi di mercato. L'operatività in derivati, intermediati a favore della clientela è accentrata presso la direzione LCIB.

I rischi di mercato del trading book vengono monitorati per finalità gestionali in termini di Value-at-Risk (VaR). Il Comitato Finanza e Liquidità di Gruppo ha il compito di indirizzare e coordinare il complessivo processo di gestione della finanza proprietaria di Gruppo, assicurando la coerenza tra gli interventi gestionali delle diverse business unit.

Il Portafoglio di Negoziazione del Gruppo è oggetto di monitoraggio e reporting giornaliero da parte della funzione di Risk Management della Capogruppo, sulla base di sistemi proprietari. Il VaR gestionale viene calcolato in maniera autonoma rispetto alle funzioni operative, servendosi del modello interno di misurazione dei rischi implementato dalla suddetta funzione, in linea con le principali best practices internazionali. Per sole finalità segnaletiche, in tema di Rischi di Mercato, il Gruppo si avvale della metodologia standardizzata.

I limiti operativi definiti per l'attività di negoziazione sono espressi per ciascun livello di delega in termini di VaR diversificato tra fattori di rischio e portafogli, di stop loss mensile ed annua e di stress. Inoltre, il rischio di credito del trading book, oltre ad essere ricompreso nelle elaborazioni VaR e nei rispettivi limiti per la parte di rischio di credit spread, viene assoggettato anche a specifici limiti operativi di rischio emittente e concentrazione obbligazionaria, che prevedono massimali nozionali per tipologie di guarantor e classi di rating.

Periodicamente, informazioni sui rischi di mercato vengono veicolate al Comitato Gestione Rischi e agli Organi Apicali nell'ambito dei flussi informativi con i quali l'Alta Direzione e gli Organi di Vertice vengono informati in merito al profilo di rischio complessivo del Gruppo.

Per i dettagli metodologici in merito al modello interno si rimanda alla Nota Integrativa consolidata di Bilancio al 31 dicembre 2024 (Parte E – Informazione sui rischi e relative politiche di copertura – Sezione 2 – Rischi di Mercato).

***

Nel corso del primo semestre 2025 i rischi di mercato del Portafoglio di Negoziazione di Vigilanza del Gruppo hanno mostrato, in termini di VaR, un andamento determinato dall'operatività della direzione LCIB della Capogruppo, prevalentemente per attività di primary dealer su titoli governativi italiani (comparti credit spread e interest rate, con hedge mediante swap e long futures) e, nell'ultima parte del semestre, per trading direzionale sul comparto tasso, per attività di client driven collegate alla strutturazione di prodotti di bancassurance (comparto equity) ed ai derivati negoziati con la clientela corporate e istituzionale (comparti interest rate, forex e commodity). Trascurabile il contributo dei portafogli della Direzione CFO al VaR complessivo.

Il VaR di Gruppo è rimasto su livelli medi inferiori rispetto all'anno precedente, in virtù del mantenimento di un generale processo di contenimento dei rischi, con una volatilità più marcata nel secondo trimestre in prevalenza per temporaneo aumento di esposizione di trading direzionale su derivati tasso, chiuso prima della fine del semestre.

Alla data del 30 giugno 2025 l'intero comparto dei titoli valutati al costo ammortizzato, con relative coperture contabili, ha una sensitivity al tasso di interesse di circa -3,77 mln di euro per bps di cui -2,82 mln di euro per bps il solo comparto governativo italiano, a questo si aggiunge una sensitivity al credit spread Italia di circa -5,65 mln di euro per bps. Alla stessa data l'intero comparto governativo ha una minusvalenza implicita di 272 mln di euro, di cui 188 mln di euro del solo comparto governativo italiano. Per le posizioni in titoli FVOCI, con relative coperture contabili, vi è una sensitivity al tasso di interesse di circa -0,74 mln di euro per bps di cui -0,24 mln di euro per bps il comparto governativo italiano. La sensitivity al credit spread Italia per questa categoria contabile ammonta a circa -0,30 mln di euro per bps.

La detenzione media di titoli sovrani italiani nei portafogli di trading di Gruppo si mantiene su livelli sostanzialmente stabili (media nel primo semestre dell'anno di 3,11 mld di euro in termini nominali), su livelli superiori rispetto alla media del 2024 (pari a 1,08 mld di euro), con alcuni temporanei aumenti di esposizione in concomitanza delle aste per l'attività di primary dealer già citata.

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CCO - LCIB; 95.8% CFO; 4.2%

VaR Gruppo Montepaschi Portafoglio di Negoziazione di Vigilanza VaR Breakdown per Banca: 30.06.2025 Con riferimento alle direzioni della Capogruppo, CCO LCIB contribuisce al 30 giugno 2025 per il 95,8% al rischio complessivo, il CFO per il 4,2%.

In termini di composizione del VaR per risk factor, il portafoglio di Gruppo risulta per il 34,4% costituito da fattori di rischio di tipo credit spread (CS VaR), per il 30,6% dai fattori di rischio di tipo azionario (EQ VaR), per il 23,5% da fattori di rischio di tipo tasso (IR VaR), per l'8,5% dai fattori di rischio di tipo cambio (FX VaR) e per il restante 3% dai fattori di rischio commodity (CO VaR).

g Gruppo Montepaschi
VaR PNV 99% 1 day in EUR/mln
VaR Data
Fine Periodo 2,73 30/06/2025
Minimo 1,42 03/02/2025
Massimo 4,58 13/06/2025
Media 2,21

Nel corso del primo semestre del 2025 il VaR del PNV di Gruppo ha oscillato tra un minimo di 1,42 mln di euro del 3 febbraio 2025 ed un massimo di 4,58 mln di euro del 13 giugno 2025, registrando un valore medio di 2,21 mln di euro, in riduzione rispetto all'anno precedente. Il VaR PNV al 30 giugno 2025 è pari a 2,73 mln di euro.

Backtesting del Modello VaR

Il Gruppo ha implementato una struttura di test retrospettivi compliant con l'attuale normativa per i Rischi di Mercato nel proprio sistema di gestione del rischio.

Alla luce delle attuali disposizioni normative, la funzione Risk Management ha ritenuto opportuno effettuare il test seguendo le metodologie del backtesting effettivo, integrandolo nei sistemi di reporting gestionale di Gruppo.

Per i dettagli metodologici in merito al backtesting del modello VaR si rimanda alla Nota Integrativa consolidata del Bilancio al 31 dicembre 2024 (Parte E – Informazione sui rischi e relative politiche di copertura – Sezione 2 – Rischi di Mercato).

Nel grafico che segue si evidenziano i risultati del backtesting effettivo del Modello interno per i Rischi di Mercato, relativi al Portafoglio di Negoziazione di Vigilanza del Gruppo per il 2024 e per il primo semestre del 2025:

Dal test retrospettivo non si rilevano eccezioni nel primo semestre del 2025.

Prodotti di Credito Strutturato

Al 30 giugno 2025 le posizioni in titoli su prodotti strutturati di credito diverse dalle cartolarizzazioni proprie hanno un valore di bilancio di 26,9 mln di euro rispetto ai 31,0 mln di euro del 31 marzo 2025.

Con riferimento alla classificazione di Vigilanza, le posizioni in titoli su prodotti strutturati di credito sono allocate in prevalenza nel Portafoglio di Negoziazione di Vigilanza (95,0% del totale, detenute dalla direzione LCIB - Large Corporate & Investment Banking). La classificazione contabile prevalente fa riferimento alla categoria "attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" (95,0%), seguita dalla categoria "attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" (5,0%).

Come tipologia di sottostante ceduto prevalgono i mutui commerciali (79,6%) rispetto alle utility (2,9%) e i non performing loans (17,5%).

Da un punto di vista geografico i crediti ceduti derivano principalmente dall'Italia (97,1%).

In termini di rischio dei prodotti strutturati di credito si rileva che il 60,7% delle esposizioni in termini di valore nominale è costituito da titoli Investment Grade (con rating fino a BBB- compreso); le senior tranche sono le prevalenti (57,8%) seguite dalle tranche mezzanine (42,2%), non sono presenti tranche junior.

I Rischi Finanziari inerenti i Servizi di Investimento

Banca MPS e Banca Widiba adottano le modalità di profilazione della clientela e le regole per determinare gli indicatori sottostanti il profilo di rischio del cliente, utilizzando il questionario MiFID in coerenza con la direttiva MiFID II (2014/65/EU) che, insieme alla MiFIR o Markets in Financial Instruments Regulation (regolamento EU n. 600/2014) regolano il mercato dei prodotti finanziari.

Nel quadro delle indicazioni normative contenute nel Regolamento Delegato UE 2021/1253 che prevede modifiche al Regolamento delegato (UE) 2017/565 integrativo della Direttiva MiFID II, gli intermediari effettuano una valutazione delle preferenze di sostenibilità dei propri clienti. Il questionario di profilazione della clientela raccoglie il grado di preferenza del cliente rispetto alla tematica della sostenibilità ambientale, sociale e di governance (preferenze ESG).

I grafici sottostanti riportano la distribuzione al 30 giugno 2025 degli indicatori Obiettivo di Investimento, Orizzonte Temporale e Interesse Sostenibilità rilasciati dai clienti Privati del gruppo che hanno compilato integralmente il questionario MiFID e che detengono posizioni in prodotti di investimento.

Clientela "Privati" - Interesse Sostenibilità

I portafogli con proposta formalizzata di consulenza "avanzata" in ottica di asset allocation ottimale detenuti dalla Clientela "Privati" si confermano a fine giugno 2025 distribuiti prevalentemente sulle macro-classi di asset allocation consigliate di lungo termine.

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Rischio di liquidità

Gestione del rischio di liquidità

Per rischio di liquidità si intende il rischio che il Gruppo non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento, certi o previsti con ragionevole certezza. Normalmente vengono individuate due manifestazioni del rischio di liquidità: (i) il rischio che il Gruppo non sia in grado, nel breve (liquidity) e/o nel lungo termine (funding), di far fronte ai propri impegni di pagamento e alle proprie obbligazioni in modo efficiente; (ii) il rischio che il Gruppo non sia in grado di liquidare un'attività senza incorrere in perdite in conto capitale a causa della scarsa profondità del mercato di riferimento e/o in conseguenza del timing con cui è necessario realizzare l'operazione.

Il rischio di liquidità viene gestito e monitorato nell'ambito del processo di valutazione interna dell'adeguatezza della liquidità (ILAAP – Internal Liquidity Adequacy Assessment Process) che rappresenta il processo con cui il Gruppo identifica, misura, monitora, mitiga e rendiconta il proprio profilo di rischio di liquidità. Nell'ambito di tale processo il Gruppo procede ad un'autovalutazione annuale circa l'adeguatezza del framework complessivo di gestione e misurazione del rischio di liquidità che include, inoltre, governance, metodologie, sistemi informativi, strumenti di misurazione e reporting. I risultati della valutazione di adeguatezza del profilo di rischio e dell'autovalutazione complessiva sono rendicontati, almeno annualmente, agli Organi aziendali e portati a conoscenza dell'Autorità di Vigilanza.

Il governo della liquidità è accentrato presso la Capogruppo. L'attività di monitoraggio e controllo del rischio di liquidità è condotta su base giornaliera/settimanale (liquidità di breve termine) e mensile (liquidità strutturale) e si pone l'obiettivo di monitorare l'evoluzione del profilo di rischio verificandone l'adeguatezza rispetto al Risk Appetite Framework e ai limiti operativi previsti. In particolare, il Gruppo utilizza un sistema di monitoraggio che include indicatori di liquidità sia di breve termine, sia di lungo termine. A tal fine sono utilizzate sia metriche regolamentari (LCR, NSFR) sia metriche elaborate internamente e che includono l'utilizzo di modelli di stima di parametri comportamentali e/o opzionali.

Modello di valutazione

Il Gruppo ha adottato da diversi anni un Liquidity Risk Framework inteso come l'insieme di strumenti, metodologie, assetti organizzativi e di governance che assicura sia la compliance rispetto alle normative nazionali e internazionali sia un adeguato governo del rischio di liquidità nel breve (Liquidità Operativa) e nel medio/lungo periodo (Liquidità Strutturale), in condizioni di normale corso degli affari e di turbolenza. Il modello di riferimento del Rischio di Liquidità per il Gruppo Montepaschi è di tipo "accentrato" e prevede la gestione delle riserve di liquidità di breve e dell'equilibrio finanziario di medio/lungo periodo a livello di Capogruppo garantendo la solvibilità su base consolidata e individuale delle Controllate.

La gestione della Liquidità Operativa di Gruppo ha l'obiettivo di assicurare la capacità del Gruppo di far fronte agli impegni di pagamento per cassa nell'orizzonte temporale di breve termine. La condizione essenziale per la normale continuità operativa dell'attività bancaria è il mantenimento di uno sbilancio sostenibile tra flussi di liquidità in entrata e in uscita nel breve termine. Dal punto di vista gestionale la metrica di riferimento in tale ambito è la differenza tra il flusso netto cumulato di cassa e la Counterbalacing Capacity, ovvero la riserva di liquidità che permette di fronteggiare condizioni di stress di breve termine oltre alla misura regolamentare del Liquidity Coverage Ratio (LCR) - Atto Delegato. Dal punto di vista del brevissimo termine, il Gruppo adotta il sistema di analisi e di monitoraggio della liquidità Intraday con l'obiettivo di garantire il normale sviluppo della giornata di tesoreria della banca e la sua capacità di far fronte ai propri impegni di pagamento infra-giornalieri.

La gestione della Liquidità Strutturale di Gruppo mira ad assicurare l'equilibrio finanziario della struttura per scadenze sull'orizzonte temporale superiore all'anno, a livello sia di Gruppo sia di singola Società. Il mantenimento di un adeguato rapporto dinamico tra passività e attività a medio/lungo termine è finalizzato ad evitare pressioni sulle fonti di raccolta a breve termine sia attuali sia prospettiche. Le metriche di riferimento sono i gap ratio che misurano sia il rapporto tra il totale della raccolta e degli impieghi con scadenze oltre 1 anno, sia il rapporto tra raccolta e impieghi commerciali (indipendentemente dalle scadenze o per scadenze superiori ai 3 anni), oltre alla misura regolamentare del Net Stable Funding Ratio (NSFR) secondo i dettami della cd. CRR2, a partire da giugno 2021. Il Gruppo ha inoltre definito e formalizzato il framework di gestione e monitoraggio dell'Asset Encumbrance con l'obiettivo di analizzare:

  • il grado complessivo di impegno del totale degli attivi;
  • la sussistenza di una quantità sufficiente di attivi impegnabili ma liberi;
  • la capacità del Gruppo di trasformare attivi bancari in attivi eligible (o equivalentemente di impegnare attivi

non eligible in operazioni bilaterali).

La posizione di liquidità viene monitorata sia in condizioni di normale corso degli affari che sotto scenari di stress di natura specifica e/o sistemica secondo l'impianto di Liquidity Stress Test Framework. Gli esercizi hanno il duplice obiettivo di evidenziare tempestivamente le principali vulnerabilità della Banca al rischio di liquidità e di consentire una prudenziale determinazione dei livelli di sorveglianza, da applicare alle metriche di misurazione del Rischio di Liquidità nell'ambito dell'annuale Risk Appetite Statement.

Esposizione a rischio

Nel corso del primo semestre 2025, il profilo di liquidità e funding del Gruppo si è mostrato superiore ai limiti di rischio regolamentari e interni.

Alla data del 30 giugno 2025, il Gruppo risulta adeguato dal punto di vista sia della Liquidità Operativa, in quanto registra un LCR pari a 168,7%, sia della Liquidità Strutturale, grazie ad un NSFR che si attesta a 131,6%. Si fa inoltre presente che la posizione netta di liquidità a un mese rapportata all'attivo consolidato di Gruppo è pari a 24,3%.

Gestione Rischio tasso del portafoglio bancario

Il rischio di tasso di interesse relativo al portafoglio bancario deriva principalmente dall'attività caratteristica esercitata in qualità di intermediario impegnato nel processo di trasformazione delle scadenze. In particolare, costituiscono fonte di rischio di tasso da "fair value" le emissioni di prestiti obbligazionari a tasso fisso, l'erogazione di mutui e impieghi commerciali a tasso fisso e la raccolta mediante conti correnti a vista mentre costituiscono fonte di rischio di tasso di interesse da flussi di cassa le attività/passività finanziarie a tasso variabile.

Il Gruppo adotta un sistema di governo e gestione del rischio di tasso, noto come IRRBB Framework, che si avvale di:

  • un modello quantitativo, sulla base del quale viene calcolata mensilmente l'esposizione del Gruppo e delle singole società al rischio di tasso di interesse in termini di indicatori di rischio;
  • processi di monitoraggio del rischio, tesi a verificare periodicamente il rispetto di limiti operativi (risk limits e risk tolerance) assegnati al Gruppo nel complesso e alle singole legal entities nell'ambito del Risk Appetite Statement;
  • processi di controllo e gestione del rischio, finalizzati a realizzare iniziative adeguate ad ottimizzare il profilo di rischio e ad attivare eventuali necessari interventi correttivi in caso di sconfinamento e/o di disallineamento rispetto all'IRRBB Strategy.

Nell'ambito del modello definito, la struttura Finanza Tesoreria e Capital Management (FTCM) della Capogruppo ha la responsabilità, in accentrato, della gestione operativa del rischio di tasso e liquidità di Gruppo nel suo complesso.

Con riferimento al monitoraggio del rischio di tasso di interesse, alla data del presente documento, in particolare le misure di rischio utilizzate internamente sono la variazione del margine di interesse atteso a 1 anno e la variazione del valore economico dell'equity.

La sensitivity del valore economico del Gruppo Italia nel corso del primo semestre del 2025 presenta un profilo di esposizione a rischio per un rialzo dei tassi. La sensitivity negativa del valore economico a rischio, per una variazione parallela (parallel shift) delle curve dei tassi di +100 bps, registra nel 2Q 2025 un valore medio pari a -390,0 mln di euro, con un minimo di -349,8 mln di euro ed un valore massimo pari a -471,0 mln di euro, coincidente con il livello di fine 1Q 2025. La riduzione di sensitivity negativa tra il dato di fine 2Q 2025 e quello di fine 2024, pari a 7,2 mln di euro, è riconducibile alla nuova attività in hedge accounting che mitiga gli effetti dell'evoluzione del portafoglio commerciale.

La sensitivity del margine di interesse di Gruppo Italia a 1 anno (Margin Sensitivity) nel corso del primo semestre dell'anno 2025 presenta un'esposizione al rischio a fronte di un ribasso della curva dei tassi. La sensitivity negativa del margine di interesse, per una variazione parallela (parallel shift) delle curve dei tassi di -100 bps, registra nel 2Q 2025 un valore medio pari a -140,9 mln di euro, con un valore massimo pari a -157,5 mln di euro e con un minimo di -120,9 mln di euro. L'incremento di sensitivity negativa tra il dato di fine 2Q 2025 e quello di fine 2024, pari a -43,3 mln di euro, è legato in prevalenza all'effetto delle nuove coperture in hedge accounting sulle esposizioni attive a tasso fisso, queste ultime finalizzate alla gestione della sensitivity sul valore economico.

IRRBB Sensitivity (mln di Euro)
Metrica Scenario di [Gen-25; Giu-25]
shock 30 06 2025 31 12 2024 Min. Max. Media
EVE +100 bps -381 -388 -350 -471 -390
EVE -100 bps 275 294 237 373 280
NII +25 bps 33 28 31 38 33
NII -25 bps -39 -28 -29 -39 -35
NII +100 bps 133 104 106 137 121
NII -100 bps -158 -114 -121 -158 -141

Nota: Min e Max sono da intendersi sempre riferiti al valore assoluto

Al 30 giugno 2025 i limiti regolamentari in termini di Supervisory Outlier Test per EVE e NII risultano rispettati. Si evidenzia che le misure di rischio in questione non considerano il contributo della controllata Monte Paschi Banque S.A., classificata quale discontinued operations ai sensi dell'IFRS 5.

Il sistema di misurazione interno è sviluppato in modo autonomo e indipendente dalla funzione Risk Management di Capogruppo, che periodicamente relaziona sull'entità dei rischi del portafoglio e sulla loro evoluzione nel tempo. Le risultanze vengono regolarmente portate all'attenzione del Comitato Gestione Rischi e degli Organi di Vertice della Capogruppo.

Rischi operativi

Modello di valutazione

Il Gruppo, autorizzato all'utilizzo del modello interno AMA per la determinazione del relativo requisito patrimoniale, dal 1° gennaio 2025 determina il requisito patrimoniale di Vigilanza di Rischio Operativo secondo il nuovo modello standard entrato in vigore con la modifica dell'impianto di Basilea e più specificamente con la pubblicazione del Regolamento (UE) 2024/1623 nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea nel mese di giugno 2024. Le nuove norme modificano le modalità di calcolo, nonché i criteri di rappresentazione dei principali aggregati del comparto.

Il Gruppo MPS mantiene il sistema di gestione dei rischi operativi già in essere composto da un insieme di normative e procedure per l'identificazione, la valutazione e la misurazione, la gestione e la mitigazione, il monitoraggio e la reportistica dei rischi operativi nel Gruppo e nelle società controllate. Inoltre, effettua con regolarità analisi di stress per i rischi operativi, tra queste, si annovera l'esercizio di stress test per l'intero Gruppo, teso a verificare, attraverso l'utilizzo di un modello statistico-econometrico, l'impatto in termini di perdite operative, nonché le ripercussioni conseguenti sul capitale a rischio, dei cambiamenti nei fattori macroeconomici sottostanti, o cambiamenti nelle componenti idiosincratiche di rischio operativo.

Esposizione a rischio

Al 30 giugno 2025 le perdite operative contabilizzate nel primo semestre risultano in riduzione rispetto a quanto osservato nello stesso periodo del 2024. Il Requisito Regolamentare, invece, è in riduzione rispetto a dicembre 2024 (- 29%) a seguito della nuova metodologia standard di calcolo, entrata in vigore dal 1° gennaio 2025 che determina il requisito regolamentare a partire dai dati di bilancio dell'ultimo triennio (2022-2024).

Principali tipologie di rischi legali, giuslavoristici e fiscali

Al 30 giugno 2025 risultavano pendenti:

  • procedimenti giudiziari con un petitum complessivo, ove quantificato, di 3.081,9 mln di euro
  • richieste stragiudiziali con un petitum complessivo, ove quantificato, di 58,6 mln di euro.
  • rischi connessi a garanzie contrattuali con un petitum complessivo, ove quantificato, di 269,4 mln di euro.

Tali importi, in accordo allo IAS 37, comprendono l'insieme delle vertenze, richieste stragiudiziali e rischi contrattuali per i quali il rischio di esborso di risorse economiche derivante dalla potenziale soccombenza è stato valutato possibile o probabile e, quindi, non include le vertenze per le quali il rischio è stato valutato remoto. I suddetti rischi sono stati oggetto di specifica ed attenta analisi da parte del Gruppo, in particolare in presenza di gradiente di rischio probabile e qualora sia possibile effettuare una stima attendibile del relativo ammontare, si è provveduto a disporre specifici e congrui accantonamenti al Fondo per Rischi e Oneri. Ferma restando l'alea di incertezza che caratterizza ogni contenzioso, la stima delle obbligazioni che potrebbero emergere dalle controversie – e pertanto l'entità degli accantonamenti eventualmente costituiti – deriva dalle valutazioni previsionali circa l'esito del giudizio. Tali valutazioni previsionali vengono in ogni caso effettuate sulla base delle informazioni disponibili al momento della stima e aggiornate nel corso del giudizio. La complessità delle situazioni e delle operazioni societarie che sono alla base dei contenziosi implicano significativi elementi di giudizio che possono interessare sia l'an sia il quantum nonché i relativi tempi di manifestazione della passività. Al riguardo, per quanto le stime condotte dal Gruppo siano ritenute robuste, attendibili e conformi ai dettami dei principi contabili di riferimento, non si può quindi escludere che gli oneri che emergeranno dalla definizione delle vertenze possano rivelarsi diversi, anche per importi significativi, rispetto a quelli accantonati.

All'interno del suddetto aggregato si evidenziano:

1. Controversie legali e richieste stragiudiziali

Al 30 giugno 2025 risultavano pendenti:

  • o vertenze legali con un petitum complessivo, ove quantificato, di 3.014,2 mln di euro, di cui circa 1.494,1 mln di euro quale petitum attinente alle vertenze classificate a rischio di soccombenza "probabile" per le quali sono rilevati fondi per 445,8 mln di euro e circa 1.520,1 mln di euro quale petitum attribuito alle vertenze classificate a rischio di soccombenza "possibile";
  • o richieste stragiudiziali per un petitum complessivo, ove quantificato, di circa 58,6 mln di euro, di cui circa 45,1 mln di euro classificate a rischio di soccombenza "probabile" e circa 13,5 mln di euro a rischio di soccombenza "possibile".

Di seguito sono illustrate le informazioni principali delle cause che hanno la maggiore rilevanza per macrocategoria o individualmente.

Contenzioso riguardante l'anatocismo, gli interessi e le condizioni

Il petitum complessivo di queste vertenze alla data del 30 giugno 2025 è pari a 164,2 mln di euro (209,0 mln di euro al 31 dicembre 2024), mentre i fondi stanziati sono pari a 71,7 mln di euro (in riduzione rispetto al fondo di 79,7 mln di euro in essere al 31 dicembre 2024).

Contenzioso riguardante le revocatorie fallimentari

Il petitum complessivo di queste vertenze alla data del 30 giugno 2025 è pari a 23,2 mln di euro (64,9 mln di euro al 31 dicembre 2024), mentre i fondi stanziati sono pari a 11,1 mln di euro (in diminuzione rispetto al fondo di 13,9 mln di euro in essere al 31 dicembre 2024).

Contenzioso con acquirenti di obbligazioni subordinate emesse da società del Gruppo

Il petitum complessivo di queste vertenze alla data del 30 giugno 2025 è pari a 30,9 mln di euro (32,4 mln di euro al 31 dicembre 2024), mentre i fondi stanziati sono pari a 15,7 mln di euro (in diminuzione di 0,3 mln di euro rispetto al 31 dicembre 2024).

Contenzioso in materia di derivati

Il petitum complessivo di queste vertenze alla data del 30 giugno 2025 è pari a 60,1 mln di euro (134,7 mln di euro al 31 dicembre 2024), mentre i fondi stanziati sono pari a 35,2 mln di euro (in diminuzione rispetto al fondo di 40,8 mln di euro in essere al 31 dicembre 2024).

Contenzioso e richieste stragiudiziali connessi alle informazioni fnanziarie

Al 30 giugno 2025, la Capogruppo è esposta a vertenze civili, agli effetti delle sentenze derivanti dai procedimenti penali infra descritti con riferimento alle informazioni finanziarie diffuse negli esercizi passati. Il petitum complessivo alla medesima data per questa tipologia di richieste è quantificabile in 1.157 mln di euro ed è suddiviso come segue (dati in mln di euro):

Tipologia 30 06 2025 31 03 2025 31 12 2024
Contenzioso civile 674 674 674
Costituzioni Parte Civile pp 955/16 - - 160
Costituzioni Parte Civile pp 33714/16 e pp 29877/22 483 509 509
Totale Contenzioso 1.157 1.183 1.343

Con riferimento ai procedimenti penali si rileva:

  • o la definizione del PP 955/16. Nel dettaglio, il petitum di 160 mln di euro ad esso riferito, si è estinto a seguito della sentenza della V sezione della Corte di Cassazione del 20 febbraio 2025 che ha rigettato i ricorsi della Procura Generale e della parte civile Bluebell Capital Partners, confermando la sentenza della Corte di Appello di Milano dell'11 dicembre 2023 di assoluzione degli imputati e della Capogruppo;
  • o per il PP 29877/22 la Giudice dell'Udienza Preliminare, con sentenza del 6 giugno 2025, ha pronunciato sentenza di non luogo a procedere nei confronti degli imputati destinatari dell'imputazione coatta. Pertanto, tale pronuncia impedisce alle parti civili la domanda risarcitoria nei confronti della Banca quale responsabile civile con conseguente azzeramento del petitum.

Di seguito i principali aggiornamenti per le vertenze in essere al 30 giugno 2025.

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./Alken Fund Sicav e Alken Luxembourg S.A (oggi VIRMONT SA)

Le controparti (i "Fondi"), con citazione notificata il 22 novembre 2017, hanno convenuto in giudizio innanzi al Tribunale di Milano la Capogruppo, nonché Nomura International ("Nomura"), Giuseppe Mussari, Antonio Vigni, Alessandro Profumo, Fabrizio Viola e Paolo Salvadori chiedendo di accertare e dichiarare: (i) una presunta responsabilità della Capogruppo ai sensi dell'articolo 94 TUF e 2935 c.c. per gli illeciti compiuti nei confronti degli attori; (ii) una presunta responsabilità dei convenuti Mussari e Vigni in relazione agli investimenti effettuati dai Fondi nel 2012 sulla base delle informazioni non veritiere; (iii) una presunta responsabilità dei convenuti Viola, Profumo e Salvadori in relazione agli investimenti effettuati dai Fondi successivamente al 2012 e infine (iv) una presunta responsabilità di Nomura ai sensi dell'articolo 2043 c.c..

Su questi presupposti i Fondi hanno chiesto la condanna in solido dei convenuti al risarcimento del danno patrimoniale pari a 423,9 mln di euro per Alken Funds Sicav e 10 mln di euro per minori commissioni di gestione e danni reputazionali della società di gestione Alken Luxembourg SA, nonché la condanna dei convenuti al risarcimento dei danni non patrimoniali, previo accertamento del reato di false comunicazioni sociali. La Capogruppo si è costituita nei termini articolando le proprie difese; nel giudizio sono altresì intervenute quattro persone fisiche che hanno reclamato danni per complessivi circa 0,7 mln di euro. Con sentenza del 7 luglio 2021, il Tribunale di Milano ha rigettato tutte le domande dei Fondi, che sono stati condannati a rifondere alla Banca le spese di lite. È stata accolta parzialmente la domanda di un solo interveniente, nei cui riguardi la Capogruppo è stata condannata al pagamento della somma di circa 52 mila euro (per capitale e interessi) in solido con Nomura e in parte con il Dott. Antonio Vigni e l'Avvocato Giuseppe Mussari. Tanto la Capogruppo che Nomura che i Fondi hanno proposto appello (questi ultimi per un petitum

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Vertenza Fondi York e York Lussemburgo / Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A.

Con atto di citazione notificato in data 11 marzo 2019 i Fondi York e York Lussemburgo hanno convenuto in giudizio innanzi al Tribunale di Milano – Sezione specializzata in materia di impresa – la Capogruppo, il dr. Alessandro Profumo, il dr. Fabrizio Viola, il dr. Paolo Salvadori e Nomura International PLC chiedendo la condanna in via solidale dei convenuti al risarcimento dei danni patrimoniali quantificati in complessivi 186,7 mln di euro e non patrimoniali da liquidarsi in via equitativa ex art. 1226 cc, oltre interessi e rivalutazione.

La pretesa degli attori ha ad oggetto le perdite subite nell'ambito delle operazioni di investimento in Banca MPS per complessivi 520,3 mln di euro effettuate tramite acquisto di azioni (investimento di 41,4 mln di euro da parte di York Lussemburgo) e tramite acquisti sintetici di contratti di equity swap, il cui valore era legato all'andamento dell'azione MPS nel rapporto 1:1 (investimento di 478,9 mln di euro da parte dei Fondi York). Le controparti hanno dedotto di avere dismesso i due investimenti sopra descritti con perdite pari a circa 5,5 mln di euro nel primo investimento e 181,2 mln di euro nel secondo, perdite che secondo le controparti sarebbero state causate da comportamento illecito dei vertici della Banca che avrebbero falsato la rappresentazione finanziaria nei bilanci, alterando in modo determinante gli assunti posti a base della valutazione degli strumenti finanziari emessi dalla Capogruppo.

La Capogruppo si è regolarmente costituita.

Con sentenza del 16 maggio 2024, il Tribunale di Milano ha respinto tutte le domande dei Fondi, che sono stati condannati al pagamento delle spese legali pari ad 240 mila euro oltre al versamento della somma di 120 mila euro ex art. 96 cpc in favore di ogni convenuto.

In data 17 giugno 2024 i Fondi hanno proposto appello avverso la citata sentenza; la Capogruppo si è regolarmente costituita in giudizio in vista della prima udienza fissata al 22 gennaio 2025. Alla detta udienza, dato atto del decesso del Dott. Salvadori, la causa è stata dichiarata interrotta. Con ricorso notificato in data 28 febbraio 2025 i Fondi hanno riassunto il giudizio e alla prima udienza del 25 giugno 2025 è stata ammessa la produzione documentale chiesta dagli attori e dalla Banca convenuta di alcuni provvedimenti intervenuti nei procedimenti penali in tema di crediti deteriorati, dopo di che i Fondi hanno reiterato le loro richieste istruttorie, già contenute negli atti di causa, sulle quali il Giudice si è riservato.

Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./ Costituzioni di parte civile e chiamata in causa della Capogruppo come responsabile civile

Procedimento penale n. 33714/16

In relazione al procedimento penale n. 33714/16 pendente avanti l'A.G. di Milano, la Capogruppo era stata originariamente coinvolta quale responsabile amministrativo ex D. Lgs. n. 231/2001 con riguardo ad un'ipotesi di false comunicazioni sociali (ex art. 2622 c.c.) relativa ai bilanci 2012, 2013, 2014 e alla semestrale 2015 in ragione dell'asserita sopravvalutazione dei cc.dd. crediti deteriorati.

Il 4 maggio 2018, la posizione della Banca è stata archiviata dal pubblico ministero per infondatezza della notizia di reato (provvedimento confermato anche dalla Procura Generale il 15 marzo 2019).

Il 25 luglio 2019, il GIP del Tribunale di Milano, pur prendendo atto dell'archiviazione del procedimento nei confronti della Capogruppo, quale ente responsabile ex D. Lgs. n. 231/2001 ha ordinato il proseguimento delle indagini nei confronti delle persone fisiche indagate (i.e. presidente del consiglio di amministrazione, amministratore delegato e presidente del collegio sindacale pro tempore) che sono proseguite inizialmente nelle forme dell'incidente probatorio in occasione del quale sono stati nominati dal GIP due periti che, il 30 aprile 2021, hanno depositato il proprio elaborato.

Successivamente, nell'ambito di ulteriori indagini, il Pubblico Ministero ha disposto due nuove consulenze tecniche che, pur rilevando alcuni presunti errori di contabilizzazione, sono giunte a conclusioni significativamente difformi rispetto a quelle della perizia disposta d'ufficio dal GIP nell'ambito dell'incidente probatorio.

Il 16 settembre 2022 è stato notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari ex art. 415-bis c.p.p. nei confronti di tre ex esponenti della Banca (n. 2 presidenti del Consiglio di Amministrazione ed un amministratore

delegato) e di un ex Dirigente (preposto alla redazione dei documenti contabili societari). Anche la Banca, nonostante la precedente archiviazione, è stata destinataria del medesimo avviso quale responsabile amministrativo ex D. Lgs. 231/01.

In data 14 dicembre 2022 è stata emessa richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dei predetti esponenti e dell'ex dirigente; in data 12 dicembre 2022 la posizione della Banca quale responsabile amministrativo ex Modello 231 è stata invece stralciata.

Alle persone fisiche vengono contestati i reati di false comunicazioni sociali (ex art. 2622 c.c.) e manipolazione del mercato (ex art. 185 TUF) con riferimento ai bilanci 2013-2014-2015 ed alle relazioni semestrali 2015-2016 nonché di falso in prospetto (ex art. 173-bis TUF) in relazione ai prospetti informativi 2014-2015.

All'udienza preliminare si sono costituite le parti civili per un totale complessivo di oltre 5.000 nominativi. La maggior parte delle predette parti civili hanno chiesto la citazione di Banca Monte di Paschi di Siena quale responsabile civile ed all'udienza del 10 novembre 2023 la Banca si è costituita.

All'udienza del 22 aprile 2024 il Giudice per l'Udienza Preliminare (GUP) ha dato lettura dell'ordinanza concernente le questioni sulle costituzioni di parte civile, disponendo l'esclusione prevalentemente per vizi di forma di quasi 300 parti civili con un petitum, laddove quantificato, di circa 12 mln di euro.

All'udienza del 20 giugno 2024 la Giudice dell'Udienza Preliminare, assegnataria dello stralcio riveniente dal provvedimento di imputazione coatta relativo al Procedimento Penale n. 29877/2022 (cfr. infra), ha pronunciato un'ordinanza con cui si è espressa favorevolmente alla riunione dei due procedimenti ritenendo sussistenti i presupposti di legge. I predetti procedimenti sono stati, per l'effetto riuniti all'udienza del 20 gennaio 2025. A detta udienza il Giudice per le indagini preliminari ha disposto un supplemento di indagine per quanto concerne un'ipotesi di truffa ai danni dello Stato con riferimento all'operazione di ricapitalizzazione precauzionale. Le indagini sono tutt'ora in corso.

Alla successiva udienza del 28 febbraio 2025, il Pubblico Ministero ha richiesto l'emissione di "sentenza di non luogo a procedere" per tutte le persone fisiche in relazione ai capi di imputazione sia del procedimento penale 33714/16 sia del riunito procedimento penale 29877/22, ad eccezione del capo di imputazione relativo alle false comunicazioni sociali, con riferimento al bilancio relativo all'esercizio 2015 e alla relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2016, per il quale il Pubblico Ministero ha richiesto il rinvio a giudizio dell'ex Presidente del Consiglio di Amministrazione, dell'ex Amministratore Delegato e dell'ex Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari.

All'esito dell'ultima udienza preliminare del 6 giugno 2025, la Giudice dell'Udienza Preliminare ha pronunciato sentenza di non luogo a procedere: i) nei confronti di cinque nominativi, un dipendente tutt'ora in servizio, un ex dipendente e numero tre ex esponenti della Banca destinatari dell'imputazione coatta di cui al procedimento penale n. 29877/2022 RGNR (concernente ipotesi di false comunicazioni sociali e manipolazione del mercato con riferimento alla novestrale e al bilancio 2016, nonché alla semestrale e al bilancio 2017) per impossibilità di formulare una ragionevole previsione di condanna; ii) nei confronti di due ex esponenti della Banca e di un ex Dirigente per il reato di false comunicazioni sociali contestato nel procedimento n. 33714/2016 RGNR limitatamente al bilancio 2014, per intervenuta prescrizione.

La GUP ha viceversa disposto il rinvio a giudizio nei confronti di tre ex esponenti della Banca e di un ex Dirigente in relazione a tutti i restanti capi di imputazione contestati nel procedimento 33714/2016 RGNR, e in particolare per i reati di false comunicazioni sociali, con riferimento alla semestrale e al bilancio 2015, nonché alla semestrale 2016; falso in prospetto, con riferimento ai prospetti informativi 6 giugno 2014 e 22 maggio 2015; manipolazione del mercato, con riferimento ai comunicati di approvazione dei bilanci, 2013, 2014 e 2015, nonché delle relazioni semestrali 2015 e 2016 e con riferimento ai prospetti informativi 6 giugno 2014 e 22 maggio 2015.

All'udienza del 18 luglio 2025 la GUP ha disposto la formazione del fascicolo del dibattimento inserendo, oltre ai documenti previsti per legge, anche l'elaborato peritale assunto in fase di incidente probatorio.

La prima udienza dibattimentale è stata fissata per il 16 ottobre 2025 innanzi al Tribunale Collegiale di Milano.

Procedimento Penale n. 29877/2022 Tribunale di Milano

In data 28 maggio 2024 alcuni dipendenti, ex dipendenti ed ex esponenti della Capogruppo hanno ricevuto un'ordinanza ai sensi degli articoli 409 e 410 c.p.p. in merito alla tematica dei "crediti deteriorati", inerente l'asserita non tempestiva contabilizzazione di perdite pregresse. Tale ordinanza, de facto, estende il periodo coperto dal procedimento penale 33174/2016, in essere sullo stesso tema, inerente i bilanci intercorrenti dal 31 dicembre 2013 al 30 giugno 2016, ai bilanci chiusi al 31 dicembre 2016 e 31 dicembre 2017. Tale ordinanza ha intimato ai Pubblici

Ministeri di procedere all'imputazione coatta di cinque persone fisiche. Con la richiesta di rinvio a giudizio, i Pubblici Ministeri hanno presentato, contestualmente, istanza di riunione di tale procedimento con quello principale (cfr. supra PP33714/2016).

All'udienza preliminare, tenutesi in data 23 luglio 2024 e 23 settembre 2024, si sono costituite circa n.2.080 parti civili, di cui circa n.1.900 già costituite nel pp 33714/2016, con contestuale richiesta di citazione della Capogruppo e di Consob quale responsabile civile.

Alla udienza del 28 novembre 2024 la Capogruppo si è costituita quale responsabile civile ed alla successiva udienza del 19 dicembre 2024 il Giudice ha emesso l'ordinanza disponendo: i) l'esclusione di Consob quale responsabile civile, (ii) l'esclusione di 20 parti civili per vizi formali.

All'udienza del 20 gennaio 2025 la GUP ha poi disposto la riunione dei due procedimenti. (cfr. supra PP33714/2016).

All'esito dell'ultima udienza del 6 giugno 2025 la Giudice dell'Udienza Preliminare ha pronunciato sentenza di non luogo a procedere nei confronti dei dipendenti, ex dipendenti ed ex esponenti della Capogruppo, destinatari dell'ordinanza di imputazione coatta, per impossibilità di formulare una ragionevole previsione di condanna.

* * *

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./Obbligazionisti Fresh 2008

Taluni detentori di Titoli FRESH 2008 con scadenza al 2099, con atto notificato il 15 novembre 2017, hanno convenuto in giudizio dinanzi alla Corte di Lussemburgo la Capogruppo, la società Mitsubishi UFJ Investors Services & Banking Luxembourg SA (che ha sostituito la Banca emittente il prestito obbligazionario Banca di New York Mellon Luxembourg), la società inglese JP Morgan Securities PLC e la società americana JP Morgan Chase Bank N.A. (che hanno stipulato un contratto swap con l'emittente il prestito obbligazionario) affinché: (i) sia accertata l'inapplicabilità del Decreto Burden Sharing ai detentori di Titoli FRESH 2008 e, conseguentemente, per sentir affermare che le dette obbligazioni non possono essere convertite forzatamente in azioni, (ii) sia affermata la validità e efficacia delle predette obbligazioni in conformità ai termini e alle condizioni della loro emissione, in quanto disciplinate dalla legge del Lussemburgo, e, infine, (iii) sia affermato che la Capogruppo non ha diritto, in assenza della conversione dei Titoli FRESH 2008, a ottenere da parte di JP Morgan il pagamento di 49,9 mln di euro in danno dei detentori di Titoli FRESH 2008. Il Tribunale di Lussemburgo, con ordinanza dell'11 gennaio 2022, ha respinto le domande formulate dalla Capogruppo per la sospensione del procedimento fino alla pronuncia degli organi di giustizia internazionale relativamente alle eccezioni pregiudiziali formulate dalla Capogruppo; ha, invece, accolto l'eccezione di incompetenza del Tribunale adito in relazione alla domanda avente ad oggetto il contratto di usufrutto stipulato dalla Capogruppo con JP Morgan Securities PLC e JP Morgan Chase nel contesto dell'operazione di aumento del capitale sociale del 2008. In relazione al richiamato contratto di usufrutto, il Tribunale lussemburghese si è riservato in attesa della decisione del Tribunale Italiano; al contrario, ha dichiarato la propria competenza in relazione al contratto di swap stipulato dalla Capogruppo con le medesime controparti nel contesto dell'operazione di aumento di capitale sociale del 2008. La Corte del Lussemburgo, all'udienza del 4 aprile 2025 del giudizio d'appello promosso dai detentori dei Titoli Fresh e dalla Capogruppo, ha sospeso la propria decisione richiedendo alle parti costituite di argomentare più ampiamente le loro pretese entro la fine del corrente anno.

Si segnala che, a seguito dell'avvio del procedimento in questione, da parte dei portatori dei Titoli FRESH 2008 la Capogruppo, in data 19 aprile 2018, ha avviato una causa innanzi al Tribunale di Milano contro JP Morgan Securities Ltd JP Morgan Chase Bank N.A. London Branch, nonché nei riguardi del rappresentante dei portatori dei Titoli FRESH 2008 e Mitsubishi Investors Services & Banking Luxembourg SA per sentir accertare che il giudice italiano è l'unico ad avere giurisdizione e competenza a decidere in merito al contratto di usufrutto e del company swap agreement stipulati dalla Capogruppo con le prime due convenute nell'ambito dell'operazione di aumento di capitale 2008. Conseguentemente la Capogruppo ha chiesto:

  • l'accertamento dell'inefficacia, ai sensi dell'art. 22, comma 4 del Decreto 237 del 23 dicembre 2016, del contratto di usufrutto e del company swap\ agreement che prevedono obblighi di pagamento in favore di JP Morgan Securities PLC e JP Morgan Chase Bank NA;
  • l'accertamento dell'intervenuta inefficacia e/o risoluzione e/o estinzione del contratto di usufrutto ovvero in subordine;
  • l'accertamento dell'intervenuta risoluzione del contratto di usufrutto in ragione del capital defciency event del 30 giugno 2017.

La prima udienza si era tenuta il 18 dicembre 2018 ed il giudice istruttore, considerata la pregiudizialità della questione di giurisdizione sollevata dalle parti convenute e la pendenza di una controversia avente il medesimo petitum e la medesima causa petendi dinanzi al Tribunale lussemburghese, aveva concesso alle parti termini per replicare unicamente alle eccezioni di rito e rinviato all'udienza del 16 aprile 2019 per la valutazione della questione controversa. Alla successiva udienza del 2 luglio 2019, la causa era stata trattenuta in decisione e con ordinanza del 2 dicembre

2019, il Tribunale di Milano aveva ordinato la sospensione del procedimento in attesa della decisione del predetto Tribunale lussemburghese. Avverso la predetta ordinanza, la Capogruppo aveva proposto regolamento necessario di competenza innanzi la Corte di Cassazione. Quest'ultima, con provvedimento del 31 marzo 2021, ha respinto il ricorso della Capogruppo.

Nel frattempo, i detentori dei titoli Fresh hanno impugnato nel novembre 2022 la sentenza di primo grado emessa dalla Corte del Lussemburgo, contro la quale la Banca ha proposto a sua volta appello incidentale.

Parallelamente la Capogruppo – sulla base della sentenza emessa dalla Corte di Lussemburgo - ha presentato al Tribunale di Milano un ricorso per la riassunzione del giudizio ivi instaurato nel 2018, ma il Tribunale di Milano, con ordinanza dell'11 gennaio 2024, lo ha dichiarato inammissibile, evidenziando che la sospensione del procedimento italiano era stata disposta a suo tempo (02.12.2019) fino al passaggio in giudicato della decisione del Tribunale lussemburghese, decisione che, tuttavia, essendo stata oggetto, come sopra cennato, sia di appello principale che di appello incidentale, non è divenuta definitiva, con ciò dovendosi pertanto ritenere ancora in essere i presupposti che avevano a suo tempo indotto il giudice italiano a mantenere il giudizio sospeso.

In caso di esito favorevole del contenzioso, i Titoli FRESH 2008 saranno cancellati e la Capogruppo incasserà anche l'importo di 49,9 mln di euro registrando un corrispondente provento economico.

In caso di esito sfavorevole del contenzioso, non potrà essere applicato il principio di condivisione degli oneri (i.e. burden sharing) e pertanto gli obbligazionisti manterranno il diritto di ricevere la cedola (pari a Euribor 3M+425bps su un nozionale di 1 mld di euro) a condizione che la Capogruppo generi utili distribuibili e paghi dividendi.

L'eventuale esito sfavorevole del contenzioso potrebbe produrre effetti unicamente a decorrere dalla distribuzione di dividendi effettuata nel maggio 2024 a valere sull'utile 2023. Si segnala che, alla data della presente Relazione finanziaria semestrale, oltre al contenzioso ivi descritto, non sono pervenute ulteriori richieste di alcun tipo. In ogni caso allo stato attuale del contenzioso, la Capogruppo considera nullo ogni diritto degli obbligazionisti FRESH 2008 ai sensi dell'applicazione dell'articolo 22 comma 4 del D.Lgs. 237/2016 e del capital defciency event registrato al 30 giugno 2017 ed ha pertanto determinato i ratios patrimoniali e l'utile per azione al 30 giugno 2025 (in continuità con quanto agito al 31 dicembre 2024) senza tener conto della cedola del FRESH 2008.

Altre vertenze

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./ Fatrotek

Tale causa, ove la Capogruppo è stata convenuta insieme ad altri istituti di credito e società con citazione del 27 giugno 2007, ha ad oggetto l'accertamento dei pretesi danni patrimoniali e non patrimoniali patiti dalla società attrice a seguito di una presunta illegittima segnalazione in centrale rischi. Il relativo petitum risulta pari a 157 mln di euro. Con la domanda viene chiesta la condanna in solido tra gli istituti convenuti, ciascuno in ragione ed in proporzione del relativo operato. La difesa della Capogruppo è stata impostata sul fatto che la gravissima situazione finanziaria in cui versava la società giustificava appieno le iniziative assunte dalla stessa Capogruppo.

In data 5 giugno 2018 è stato dichiarato il fallimento della società, ragione che ha indotto la curatela alla riassunzione. All'esito dell'istruttoria, in cui è stata espletata CTU, la causa è stata trattenuta in decisione il 6 ottobre 2022, dopo di che il Tribunale di Salerno con sentenza dell'11 novembre 2022, ha accertato e liquidato il solo danno non patrimoniale, pari a 20 mila euro per ciascun istituto di credito (quindi per complessivi 100 mila euro), oltre interessi e spese di lite. L'esborso riferibile alla Banca è di circa 34 mila euro. La causa relativa all'appello interposto dal Fallimento si è tenuta l'11 luglio 2024, per l'acquisizione della relazione tecnica di ufficio svolta in primo grado. Attualmente il giudizio è stato rinviato all'udienza del 25 settembre 2025 per la precisazione delle conclusioni; la Corte ha rimesso alla fase decisoria ogni valutazione circa la rinnovazione della CTU richiesta da controparte.

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./ Renova Red S.p.A.

In data 9 settembre 2024, la società Renova Red ha citato in giudizio la Capogruppo innanzi al Tribunale di Siena per far accertare l'inadempimento da parte della convenuta all'accordo quadro in materia di eco bonus stipulato nel settembre 2021 tra Banca MPS e la società attrice per un nominale complessivo di circa 76 mln di euro.

La tesi di controparte è che la Capogruppo abbia proceduto ad acquistare solo in minima parte i crediti previsti dal sopra indicato contratto quadro, rifiutandosi poi immotivatamente di acquistare i successivi a far data dal novembre del 2021. Ciò avrebbe costretto Renova Red ad individuare altri intermediari sul mercato con cui perfezionare le successive cessioni solo a distanza di sei mesi, con un ingente pregiudizio in termini di danno patrimoniale e non patrimoniale, stimato da parte attrice in circa 32 mln di euro.

Successivamente alla prima udienza di comparizione delle parti del 29 aprile 2025, il Giudice, sciogliendo la riserva, ha respinto le istanze istruttorie formulate dalla Capogruppo ed ammesso la Consulenza tecnica d'ufficio rinviando all'udienza del 2 ottobre 2025 per il conferimento dell'incarico peritale.

La Banca ha depositato istanza di modifica e revoca della menzionata ordinanza istruttoria, in seguito respinta dal Magistrato di causa con provvedimento del 23 maggio 2025.

Vertenze Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./Riscossione Sicilia S.p.A. – Oggi Agenzia delle Entrate Riscossione ("ADER")

Contenzioso promosso da Riscossione Sicilia

Con atto di citazione notificato il 15 luglio 2016 Riscossione Sicilia S.p.A (oggi ADER, subentrata a titolo universale in tutti i rapporti giuridici di Riscossione Sicilia a far data dal 1° ottobre 2021, ai sensi dell'art. 76 D.L. n. 73/2021 convertito con L. n. 106/2021) aveva convenuto in giudizio innanzi al Tribunale di Palermo la Capogruppo, chiedendone la condanna al pagamento della complessiva somma di 106,8 mln di euro.

Con sentenza n.2350/22, depositata in data 30 maggio 2022, il Tribunale di Palermo, in sostanziale adesione alle conclusioni della consulenza tecnica d'ufficio, ha respinto le domande proposte da Riscossione Sicilia e, in accoglimento della domanda riconvenzionale proposta dalla Banca, ha condannato quest'ultima a corrispondere alla Banca la somma di circa 2,9 mln di euro oltre agli interessi legali e alle spese del giudizio.

Detta sentenza è stata appellata il 27 dicembre 2022 con citazione innanzi alla Corte d'Appello di Palermo. La Banca si è costituita con comparsa depositata il 13 aprile 2023 spiegando appello incidentale. Al momento la causa risulta rinviata per la precisazione delle conclusioni al 7 novembre 2025.

Azione legale promossa dall'Assessorato dell'Economia della Regione Siciliana (l'"Assessorato")

In data 17 luglio 2018, l'Assessorato dell'Economia della Regione Siciliana notificava alla Capogruppo ordinanza di ingiunzione ex art. 2 R.D. n. 639/1910 e di restituzione ai sensi dell'articolo 823, comma 2, c.c. della somma di 68,6 mln di euro circa. Integrato il contradditorio nei confronti di Riscossione Sicilia S.p.A., con sentenza n. 3649/2021, pubblicata in data 4 ottobre 2021 e notificata in data 5 ottobre 2021, il Tribunale di Palermo ha respinto l'opposizione della Capogruppo avverso la ridetta Ordinanza, con contestuale condanna della stessa al pagamento delle spese di lite. Avverso detta decisione la Capogruppo ha proposto impugnazione dinanzi la Corte di Appello di Palermo. Con ordinanza depositata in data 11 febbraio 2022, la Corte di Appello ha ordinato l'integrazione del contraddittorio nei confronti di ADER, in qualità di successore di Riscossione Sicilia S.p.A., fissando per la nuova comparizione l'udienza collegiale del 1°luglio 2022; attualmente la causa è stata rinviata all'udienza del 18 dicembre 2025 per la precisazione delle conclusioni.

Le azioni avviate da Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A.

Nell'ulteriore e distinto giudizio amministrativo (RG 2201/2018) promosso dalla Capogruppo innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale della Sicilia per la declaratoria di nullità e l'annullamento dell'ordinanza d'ingiunzione ex art. 2 R.D. N. 639/1910, con sentenza del 17 novembre 2023 n. 3043 il Tribunale ha accolto il ricorso della Capogruppo, annullando il provvedimento impugnato limitatamente alla domanda spiegata in via alternativa dall'Assessorato, ritenendo non suscettibile di tutela possessoria ex art. 823 comma 2, c.c. il diritto dell'Assessorato in quanto integrante un diritto di credito e non un diritto di natura reale, e compensando le spese. La sentenza non è stata impugnata ed è passata in giudicato.

A seguito della notifica alla Capogruppo in data 21 settembre 2022 di cartella esattoriale portante il credito dell'Assessorato di cui alla sentenza n. 3649/2021, con citazione del 21 novembre 2022 la Capogruppo ha promosso nei confronti di ADER e dell'Assessorato altro giudizio di opposizione all'esecuzione e alla cartella esattoriale come atto esecutivo ex art. 615 cpc innanzi al Tribunale di Siena (RG 2737/2022), anche al fine di ottenere la sospensiva della esecutorietà del titolo. Tale procedimento si è concluso con sentenza del 13 dicembre 2023, che ha rigettato l'opposizione della Capogruppo, condannandola alle spese per 91,6 mila euro; con citazione del 21 giugno 2024 detta sentenza è stata impugnata innanzi alla Corte d'Appello di Firenze che ha rinviato la causa per la rimessione in decisione all'udienza del 20 gennaio 2026.

Le altre iniziative adottate dalla Capogruppo per reagire alla pretesa creditoria dell'Assessorato di cui alla sentenza n. 3649/2021- e precisamente l'istanza innanzi alla Corte dei Conti avanzata in data 21 novembre 2022 ai sensi dell'art. 172 co 1 lett. d) del codice di giustizia contabile per dichiarare nulli gli atti per il recupero delle somme e l'istanza del 16 novembre 2022 ai sensi della legge n. 228/2012 per ottenere la sospensione della riscossione della somma portata dalla cartella esattoriale - non hanno avuto buon esito e pertanto, il 27 gennaio 2023, in stretta ottemperanza alla cartella esattoriale, che nelle voci di dettaglio del credito dell'Ente impositore contemplava gli interessi al tasso legale,

è stato disposto il pagamento della complessiva somma di 74 mln di euro, ad integrale pagamento del ruolo emesso dalla Regione Sicilia.

Infine, sono in corso le iniziative necessarie per il recupero del predetto credito di circa 68,6 mln di euro da ADER, nei cui confronti la Capogruppo ha titolo, quale successore universale di Riscossione Sicilia S.p.A.

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./Nuova Idea

Con atto di citazione notificato in data 21 dicembre 2021 Nuova Idea S.r.l. ha convenuto in giudizio la Capogruppo innanzi al Tribunale di Caltanissetta al fine di sentirla dichiarare tenuta a risarcire la totalità dei danni, patrimoniali e non patrimoniali, patiti dalla società come conseguenza del protesto di una cambiale di circa 3 mila euro domiciliata presso la filiale di Caltanissetta, che secondo la prospettazione attorea sarebbe stato elevato per fatto e colpa esclusivi della Capogruppo.

Sostiene parte attrice che l'illegittimo protesto ha costituito l'unico antecedente causale di una concatenazione di eventi descritti in citazione che hanno comportato la netta riduzione delle proprie quote di partecipazione ad un Raggruppamento Temporaneo di Imprese (RTI) aggiudicatario di appalto di servizi con ASL Napoli 1 Centro, chiedendo conseguentemente, in via principale, la condanna della Banca a corrispondere in suo favore l'importo di 57,3 mln di euro a titolo di mancato guadagno nonché un importo pari a 2,8 mln di euro a titolo di lucro cessante, e così complessivamente 60,1 mln di euro, oltre al risarcimento dei danni all'immagine sociale ed alla reputazione commerciale da liquidarsi in via equitativa.

Con sentenza del Tribunale di Caltanissetta n. 26, pubblicata l'8 gennaio 2025, si è definito il primo grado di giudizio con la condanna della Banca al pagamento di 2,8 mln di euro a titolo di risarcimento per il danno subito da Nuova Idea S.r.l., con compensazione integrale delle spese di lite. Il Tribunale ha ritenuto sussistente un nesso causale tra il mancato pagamento della cambiale da parte di Banca MPS e la marginalizzazione della società nell'appalto pubblico ottenuto in RTI. In data 17 febbraio 2025, la Banca ha proposto appello avverso la sentenza n. 26/2025 emessa dal Tribunale di Caltanissetta, formulando contestualmente istanza di sospensione dell'efficacia esecutiva e dell'esecuzione della medesima ai sensi degli artt. 283 e 351 c.p.c. Con ordinanza resa in data 22 maggio 2025, la Corte d'Appello di Caltanissetta ha accolto l'istanza cautelare, disponendo la sospensione dell'efficacia esecutiva della sentenza impugnata.

La prima udienza per la trattazione del merito del giudizio di secondo grado è stata fissata per il giorno 17 settembre 2025.

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./ Italtrading

Nel febbraio 2020, il Fallimento Italtrading ha citato in giudizio la ex controllata MPS Leasing & Factoring, quale responsabile civile del danno ai sensi dell'art. 2049 c.c. cagionato per il tramite di un ex dipendente, consistente nella irregolare rilevazione in bilancio di minori debiti verso il sistema bancario e contestualmente in minori crediti verso le controllate e verso taluni clienti. Ciò in violazione del disposto dell'art. 2423 c.c., comportando un occultamento della perdita del capitale sociale e, quindi, un aggravamento del dissesto. La richiesta risarcitoria è stata quantificata in 132,8 mln di euro.

Nel corso del giudizio, in cui la ex controllata si è costituita, a seguito delle conclusioni rassegnate dalla procedura concorsuale la richiesta si è ridotta a 63 mln di euro con richiesta di provvisionale di 6 mln di euro.

Con sentenza del 19 maggio 2023, il Tribunale di Milano ha assolto l'ex dipendente dalle imputazioni contestategli, con conseguente effetto liberatorio per Banca MPS, subentrata in forza di incorporazione a MPS L&F. È pendente giudizio di appello presso la Corte d'Appello di Milano promosso lo scorso ottobre dal Fall. Italtrading. In data 4 luglio 2024 si è svolta la prima udienza del processo di appello. Il Procuratore Generale si è rimesso alla Corte attesa la natura esclusivamente civilistica della questione.

La Corte ha rinviato all'udienza del 3 novembre 2025.

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./ Società Italiana per Condotte D'Acqua S.P.A. in Amm. Straordinaria

Con atto di citazione notificato alla Banca il 23 dicembre 2022 la Società Italiana per Condotte D'Acqua S.p.A. in A.S. ha convenuto in un giudizio risarcitorio) gli Istituti di credito in concorso con le società di factoring (n. 32 controparti), la società di revisione, i componenti del Consiglio di Gestione e del Consiglio di Sorveglianza della società in bonis, per

  • in via solidale tra tutti i convenuti in 389,3 mln di euro;
  • in via subordinata in 322,0 mln di euro (aggravio del passivo concorsuale);
  • in via ancora subordinata in 39,5 mln di euro in riferimento a singole operazioni (riferite a società collegate).

All'udienza del 22 aprile 2024 alcune parti hanno fatto istanza di chiamata in causa di terzi; nell'autorizzare le chiamate in causa invocate, il Giudice ha rinviato la causa per la prima udienza di comparizione in febbraio e successivamente al 1° luglio 2025 per i medesimi incombenti, nell'attesa della prova del perfezionamento della notifica dell'atto di citazione in rinnovazione a Banco Do Brasil S.A..

A tale udienza il Giudice ha disposto un ulteriore rinvio per i medesimi incombenti di prima udienza al 18 novembre 2025, in attesa della prova attestante la notifica dell'atto a Banco Do Brasil S.A..

Nel mentre è stata dichiarata l'estinzione del rapporto processuale limitatamente ai soggetti che hanno concluso accordi transattivi con Condotte (tra cui la società di revisione) e per i convenuti a cui non è stato notificato l'atto di riassunzione. Allo stato non è possibile stimare gli effetti di tale transazione parziale sulla residua posizione debitoria degli altri coobbligati, dipendendo tali effetti dall'eventuale accertamento della rispettiva quota di responsabilità di tutti i soggetti coinvolti.

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./ Privilege Yard Spa in Fall - Appello

Con sentenza n. 14832/2022 del 4 ottobre 2022, il Tribunale di Roma ha accertato la responsabilità di diversi istituti di credito, tra cui la ex controllata MPS Capital Services S.p.A (oggi fusa per incorporazione nella Capogruppo), convenuti in solido per concorso ex art. 2055 c.c. nella mala gestio degli amministratori della Privilege Yard S.p.A ex art. 2393 c.c. e conseguentemente condannato gli stessi al pagamento a titolo di risarcimento del danno cagionato al patrimonio della Privilege Yard S.p.A. di una somma, quantificabile in applicazione del criterio dei netti patrimoniali, pari a 57,1 mln di euro, oltre spese di lite ed oneri di legge.

Di concerto con le altre Banche, originariamente in pool, è stato deliberato di procedere con il pagamento spontaneo, benché con riserva di ripetizione all'esito dell'appello, mediante pagamento nella misura concordata di un quinto per ciascuna banca, dell'importo di condanna maggiorato di spese, competenze ed onorari.

Tutte le Banche, inclusa la ex controllata, hanno promosso autonomamente appello. L'udienza di prima comparizione tenutasi nel febbraio 2024 è stata rinviata per precisazione delle conclusioni al novembre 2025.

Lo scorso 15 aprile 2025 è stata presentata una proposta di concordato fallimentare con assuntore, in analisi da parte dei legali che assistono le banche del pool, condizionato alla definizione di un accordo con le banche per la chiusura del giudizio di appello pendente.

In data 10 luglio 2025 tutte le Banche hanno sottoscritto apposito nulla osta alla Proposta Concordataria e si attende l'omologa definitiva per la retrocessione a favore delle Banche di quota parte dell'originario esborso.

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./ Barbero Metalli S.p.A.

La causa, con petitum pari a 37,5 mln di euro, è stata promossa dalla B.M. 124 S.R.L. - assuntore del concordato fallimentare della Barbero Metalli Spa in JV con BeCause – nei confronti degli amministratori e revisori contabili della società, nonché dei diversi istituti di credito in solido, per avere contribuito allo stato di decozione della società mediante concessione abusiva di credito.

La parte istante chiede la condanna degli amministratori, revisori e banche in solido fra loro per circa 37,5 mln di euro quale maggior perdita registrata dalla società, e in subordine la condanna per 22,9 mln di euro, quale controvalore di singole operazioni rovinose poste in essere dalla società ed espressamente enucleate nell'atto di citazione (l'apporto indicato per la Capogruppo consisterebbe nell'avere anticipato 8,8 mln di euro alla società dal 2009).

Il 13 settembre, in ragione del mancato buon fine di proposta conciliativa avanzata, il Giudice ha disposto l'apertura dell'istruttoria della causa mediante espletamento della consulenza tecnica. In data 4 dicembre 2024 ha giurato il CTU e la Banca ha nominato il proprio consulente tecnico di parte.

In data 4 dicembre 2024 il CTU ha giurato e la Capogruppo ha nominato il proprio consulente tecnico di parte. La prossima udienza è fissata per l'8 ottobre 2025 per l'esame dell'elaborato peritale.

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./ Isoldi S.p.A.

Nel giugno 2020 è stata notificata una citazione da parte della la curatela del fallimento della Isoldi Holding S.p.A. in liquidazione contro diversi istituti di credito (tra cui la Capogruppo) sul presupposto di una responsabilità solidale delle banche con l'organo amministrativo di Isoldi Holding S.p.A. in liquidazione per aver concorso alla commissione di atti dispositivi del patrimonio sociale, all'artificiale sopravvivenza della società nonostante il suo dissesto e all'aggravamento di esso, identificate in:

  • acquisto di azioni e dei connessi diritti di opzione della società Aedes S.p.a., effettuato a condizioni pregiudizievoli rispetto ai prezzi di mercato con aggravio dell'indebitamento, in una condizione di squilibrio patrimoniale e finanziario della società fallita;
  • accesso ad un piano di risanamento ex art. 67, co. 3, lett. d), Legge Fallimentare, siglato il 9 maggio 2011 tra 7 banche (la Capogruppo per il 19%) e la Isoldi Holding mediante la creazione di due nuove società per la cessione di ramo d'azienda vincolato al soddisfacimento dei debitori con garanzie reali (Newco Isoldi e I.R.O.) e la erogazione di nuova finanza per complessivi 17,6 mld di euro garantita da ipoteche in II grado e fidejussioni della Isoldi Holding.

La prima udienza di comparizione si è celebrata il 16 febbraio 2023 e il giudice si è riservato sulle diverse richieste istruttorie formulate dalle parti senza concedere il rinvio di sei mesi richiesto dal Fallimento per la definizione di un concordato fallimentare e la conseguente prosecuzione della causa da parte dell'assuntore fallimentare. In data 9 gennaio 2024 il Giudice ha sciolto la riserva riconoscendo, in via preliminare, la legittimazione del cessionario a proseguire nel giudizio iniziato dal Fallimento e ammettendo CTU in ordine alle due macro-operazioni indicate in citazione. La causa, prevista in gennaio 2025, è stata poi differita in quanto si sono aperte delle trattative che hanno portato alla definizione extragiudiziale della vertenza giudiziaria pendente con Fallimento della Isoldi Holding (già Isoldi Spa), oggi BeCause. La Capogruppo ha liquidato, il 13 febbraio 2025, la somma concordata al netto delle spese di CTU ancora da liquidarsi ed è stata formalizzata l'estromissione dal giudizio.

Con provvedimento del 12 aprile 2025 è stata dichiarata l'estinzione parziale del giudizio limitatamente alla posizione processuale di Banca MPS.

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./ Parrini S.p.a.

La causa, con petitum pari a 42,2 mln di euro, è stata promossa nei confronti dei diversi istituti di credito in solido per avere contribuito allo stato di decozione della società mediante concessione abusiva di credito.

In particolare per la posizione della ex controllata MPS Capital Services S.p.a. (fusa per incorporazione nella Capogruppo) si lamenta la connivenza con la mala gestio degli amministratori nell'aver fatto ricorso al credito in uno stato di crisi dell'impresa ormai irrimediabile non in vista di una ristrutturazione aziendale, ma al solo scopo di proseguire l'attività e la gestione sociale senza far emergere all'esterno tale stato di crisi, così ritardando la dichiarazione di fallimento, e provocando danno alla Società e ai creditori mediante concessione di finanziamento ipotecario in data 4 agosto 2011.

Stante il tenore delle richieste, non emerge la quantificazione della quota parte di rischio in capo alla ex controllata MPS Capital Services S.p.A., chiamata in solido con gli altri convenuti al pagamento dell'intera somma chiesta in ristoro.

In data 3 febbraio 2022 il Giudice ha sciolto la riserva rinviando la causa all'udienza del 31 ottobre 2022 per l'ammissione dei mezzi istruttori. La Curatela ha chiesto la nomina di un CTU. All'udienza il Fallimento ha insistito nella richiesta di CTU economico-finanziaria e contabile e nella richiesta di emissione dell'ordine di esibizione avente ad oggetto l'istruttoria svolta dalle banche prima della concessione dei finanziamenti alla Parrini.

Nominato il CTU lo scorso febbraio, la Capogruppo ha nominato il proprio CTP. La prossima udienza è fissata per il 20 ottobre 2025 per l'esame dell'elaborato peritale. È stato concesso un termine per valutare una eventuale soluzione transattiva con rinvio udienza esame CTU al 25 gennaio 2026.

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./Berloni Immobiliare Srl

Con atto di citazione notificato in data 2 novembre 2018, la Berloni Immobiliare Srl e Berloni Marcello convenivano in giudizio davanti al Tribunale di Pesaro (R.G. 2923/2018) la Capogruppo unitamente ad altri 7 istituti bancari e finanziari, all'asseveratore e società redattrice, al fine di ottenere la declaratoria di nullità e/o annullamento di tutti gli atti posti in essere in esecuzione del piano di risanamento e dell'accordo di finanziamento raggiunti tra le Banche

convenute e le società del Gruppo Berloni (finanziamento, iscrizioni ipotecarie, pegni, conferimento di quote, ecc.), oltre che la condanna dei convenuti in solido al risarcimento dei danni, sia di natura patrimoniale che non patrimoniale, asseritamente subiti. La domanda risarcitoria complessiva viene quantificata in 53,5 mln di euro e la Capogruppo si è costituita in giudizio. Nel maggio 2019 la Berloni Immobiliare srl ha depositato rinuncia agli atti. Il giudizio è proseguito per un petitum di circa 30 mln di euro. Nel novembre 2022 è stata disposta CTU volta a verificare la "manifesta inidoneità" del piano di risanamento elaborato. Il giudizio è stato assunto in decisione con provvedimento del 3 ottobre 2024.

In data 12 marzo 2025 è stata pubblicata la sentenza di rigetto integrale di tutte le domande attoree e condanna di controparte alle spese a favore di ogni convenuto. Il legale della Capogruppo ha provveduto a notificare la sentenza in data 13 marzo 2025 e sta verificando il passaggio in giudicato della sentenza, a seguito della notifica della stessa da parte di tutti gli altri convenuti. La sentenza ha acquisito l'autorità del giudicato a far data dal 9 maggio 2025.

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./Amministrazione Straordinaria Impresa S.p.A.

Con atto di citazione notificato in data 11 novembre 2016, la procedura di Amministrazione Straordinaria Impresa S.p.A. ha convenuto in giudizio la Capogruppo, insieme con altre banche partecipanti ad un pool (ns. quota 36,48%), per accertare e dichiarare la responsabilità delle medesime, dei componenti del Consiglio di Amministrazione di Impresa S.p.A., e della società di revisione e condannarle al risarcimento del danno, in via solidale, asseritamente subito dalla società nella misura di 166,9 mln di euro.

Secondo quanto contestato, le banche, in concorso con i sindaci, gli amministratori ed i revisori, finanziando l'acquisizione del ramo infrastrutture di B.T.P. Spa da parte di Impresa Spa avrebbero causato il dissesto di quest'ultima. La Capogruppo si è costituita in giudizio.

All'udienza del 7 gennaio 2023, il Giudice ha ammesso la CTU, depositata il successivo 29 marzo 2024. Sulla base dell'elaborato, l'operazione contestata avrebbe generato uno squilibrio delle fonti di finanziamento della società, determinando l'insostenibilità del debito e la conseguente insolvenza di Impresa Spa, quantificando il relativo danno in 86,1 mln di euro e rilevando come il merito creditizio non sarebbe stato adeguatamente vagliato dalle banche finanziatrici all'epoca dell'erogazione.

All'udienza del 22 aprile 2024 il Giudice ha verbalizzato le eccezioni delle parti e concesso termine per le note al 31 maggio 2024. Depositate le note autorizzate nei termini concessi, si è in attesa di provvedimento del Giudice a scioglimento della riserva.

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./Unieco Società Cooperativa

Con atto notificato in data 11 febbraio 2025 Unieco Società Cooperativa in Liquidazione Coatta Amministrativa, in persona del Commissario Liquidatore, ha citato gli amministratori ed ex amministratori sociali, i sindaci e le banche finanziatrici dell'accordo di ristrutturazione dei debiti ex art. 182 bis L.F. del 2013. Il punto centrale dell'azione avversaria verte sulla concreta fattibilità del piano di ristrutturazione presentato da UNIECO chiedendo di: (a) accertare e dichiarare la responsabilità solidale ex art. 2055 c.c. dei convenuti per avere causato ad Unieco Società Cooperativa, oggi in liquidazione coatta amministrativa ed ai suoi creditori un danno allo stato quantificabile in 55,5 mln di euro, o nella diversa somma (maggiore o minore) che dovesse risultare all'esito del giudizio; (b) per l'effetto, condannare i convenuti, in solido tra loro, a pagare ad Unieco Società Cooperativa, in LCA, la predetta somma, maggiorata degli interessi e della rivalutazione monetaria. Viene richiesta inoltre la rifusione dei compensi e delle spese di lite, oltre al rimborso delle spese generali nella misura del 15% sui compensi, e oltre accessori.

La prima udienza, prevista il 21 luglio 2025 presso il Tribunale-Sez. Imprese di Bologna, è stata differita al 27 novembre 2025.

2. Controversie giuslavoristiche

Al 30 giugno 2025 risultavano pendenti controversie passive con un petitum complessivo, ove quantificato, di circa 35,8 mln di euro. In particolare:

  • o circa 29,8 mln di euro quale petitum attinente alle controversie classificate a rischio di soccombenza "probabile" per le quali sono rilevati fondi per 12,5 mln di euro circa;
  • o circa 6,1 mln di euro quale petitum attribuito alle controversie passive classificate a rischio di soccombenza "possibile".

Di seguito sono illustrate le informazioni della principale vertenza in essere al 30 giugno 2025.

Vertenza Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A./Fruendo

L'operazione di cessione del ramo "back offce" di Banca MPS a Fruendo, risalente al 1° gennaio 2014 per n.1064 risorse, è stata dichiarata illegittima in tutti i gradi di giudizio e ha determinato la riammissione in Capogruppo di 452 ricorrenti (in data 1° aprile 2020), contestualmente distaccati alla società.

Occorre, inoltre, segnalare che nel caso di trasferimento del ramo di azienda ritenuto illegittimo, la Cassazione, con riferimento all'obbligo retributivo gravante sul cedente, si è pronunciata in senso difforme all'indirizzo consolidatosi nel tempo dinanzi alla stessa Suprema Corte. Infatti, con numerose pronunce emesse a partire dal luglio 2019 è stato affermato che, nell'ipotesi in cui la cessione del rapporto di lavoro, nel più ampio contesto del trasferimento di ramo di azienda, venga dichiarata illegittima, sul datore di lavoro cedente, che non riammetta in servizio i lavoratori, gravi ugualmente l'obbligo retributivo in aggiunta a quello adempiuto dal datore cessionario, non ritendendosi applicabile al caso di specie il principio liberatorio del pagamento eseguito da parte di quest'ultimo.

In base a tale mutato indirizzo giurisprudenziale (cosiddetta "doppia retribuzione"), alla data di riferimento della presente Relazione finanziaria semestrale n. 24 lavoratori interessati dall'operazione di cessione del ramo e destinatari delle sentenze a loro favorevoli sopra indicate, hanno convenuto la Capogruppo in giudizio al fine di richiedere la retribuzione asseritamente dovuta. I procedimenti giudiziali sono stati incardinati dinanzi ai Tribunali di Siena, Firenze, Mantova e Roma con udienze ad oggi fissate tra ottobre 2025 e marzo 2026.

L'andamento del contenzioso, nelle sue diverse fasi, ha dato avvio a trattative per la conciliazione delle vertenze che hanno portato al perfezionamento, ad oggi, di n. 351 transazioni.

Con riferimento al filone "appalto illecito", un primo gruppo di ricorsi di lavoratori Fruendo (52 poi ridottisi a 32 a seguito di rinunce/conciliazioni) era stato respinto in primo grado dal Tribunale di Siena il 25 gennaio 2019. Detta sentenza è stata impugnata da n. 16 lavoratori dinanzi alla Corte d'Appello di Firenze Sez. Lavoro che ha, viceversa, accertato l'illegittimità dell'appalto, ordinando la riammissione in servizio di n. 14 lavoratori (in quanto relativamente a n.2 lavoratori è stata dichiarata la cessazione della materia del contendere a seguito di rinunce/conciliazioni), a cui è stato dato corso con decorrenza 1° marzo 2022. La Suprema Corte di Cassazione ha definito il giudizio in senso sfavorevole alla Banca con ordinanza del 17 maggio 2024.

Sono state, peraltro, avviate ulteriori azioni per l'accertamento della illiceità dell'appalto che coinvolgono attualmente n.30 lavoratori di Fruendo, tutte radicate c/o il Tribunale di Siena – sez. Lavoro:

  • per due gruppi di ricorrenti (n. 18 in totale, successivamente ridottisi a n. 14 a seguito di rinunce/conciliazioni) che hanno introdotto cause collettive, sono state emesse sentenze favorevoli alla Banca in primo grado dal Tribunale di Siena Sez. lavoro. La Corte d'Appello di Firenze, con sentenze emesse il 5 aprile 2024, ha respinto gli appelli dei lavoratori e i giudizi pendono attualmente in cassazione;
  • per altro gruppo di ricorrenti (n. 18 in totale, successivamente ridottisi a n. 16 a seguito di rinunce/conciliazioni), attualmente è pendente giudizio di primo grado dinanzi al Tribunale di Siena, Sez. Lavoro, in fase istruttoria, con prossima udienza a marzo 2026;
  • per l'unico ricorrente che ha azionato una causa individuale, il Tribunale di Siena Sez. Lavoro, ha emesso sentenza sfavorevole alla Capogruppo. Il lavoratore è stato riammesso in servizio dal 1° marzo 2024 ed il giudizio è stato definito transattivamente il 10 settembre 2024.

3. Contenzioso fiscale

Al 30 giugno 2025 risultavano pendenti contestazioni fiscali con un petitum complessivo, ove quantificato, di circa 31,9 mln di euro. In particolare:

  • o circa 13,8 mln di euro quale petitum attinente alle contestazioni classificate a rischio di soccombenza "probabile" per le quali sono rilevati fondi per 11,9 mln di euro circa;
  • o circa 18,0 mln di euro quale petitum attribuito alle contestazioni classificate a rischio di soccombenza "possibile".

Rischio legato a dichiarazioni e garanzie rilasciate nelle operazioni di cessione e scissione di crediti deteriorati

Nel corso dei precedenti esercizi, il Gruppo ha avviato un importante piano di destocking dei crediti non performing con lo scopo di ridurre sensibilmente il proprio NPE ratio. Nell'ambito di operazioni di cessione di portafogli di crediti non

performing sono previsti indennizzi da riconoscere alle controparti cessionarie qualora le dichiarazioni e garanzie (R&W) rilasciate non risultino veritiere.

A riguardo si segnala l'operazione di cartolarizzazione effettuata dal Gruppo nel dicembre 2017 in favore di Siena NPL che ha determinato la cancellazione di sofferenze per un'esposizione lorda di oltre 22 mld di euro, le cui R&W sono giunte a scadenza il 31 luglio 2021. Alla data di riferimento della presente Relazione finanziaria semestrale sono state analizzate tutte le richieste pervenute entro la scadenza, di queste ne sono state valutate come fondate e pagate una percentuale contenuta.

Si segnalano, altresì, (i) l'operazione di scissione "Hydra-M" dell'esercizio 2020 riguardante 7,2 mld di euro di crediti lordi deteriorati le cui R&W sono giunte a scadenza il 1° dicembre 2022 e per la quale tutti i claims pervenuti sono stati analizzati e pagati ove ritenuti fondati; (ii) l'operazione di cessione "Fantino" dell'esercizio 2022 riguardante 0,9 mld di euro di crediti deteriorati le cui dichiarazioni e garanzie sono spirate tra il 28 ottobre 2023 (Intrum Spa) ed il 20 maggio 2024 (Amco Spa ed Illimity Spa); tutti i claims pervenuti sono stati analizzati e pagati ove ritenuti fondati; (iii) l'operazione di cessione "Mugello" dell'esercizio 2023 riguardante 0,2 mld di euro di crediti deteriorati, le cui dichiarazioni sono giunte a scadenza nel primo trimestre del 2025; ad oggi è stato notificato un numero modesto di richieste di indennizzo; tutti i claims pervenuti sono stati analizzati e pagati ove ritenuti fondati; (iv) l'operazione di cessione "Bricks" dell'esercizio 2024 perfezionatasi mediante la sottoscrizione di tre contratti di cessione con differenti cessionari e riguardante complessivamente 0,3 mld di euro di crediti deteriorati, le cui dichiarazioni e garanzie scadranno tra dicembre 2025 e il primo trimestre del 2026; ad oggi non sono state notificate richieste di indennizzo (v) l'operazione di cessione "Small Gem" perfezionatasi nel primo semestre 2025 mediante la sottoscrizione di un contratto di cessione riguardante complessivamente 44 mln di euro di crediti deteriorati, le cui dichiarazioni e garanzie scadranno il 23 settembre 2026; ad oggi non sono state notificate richieste di indennizzo.

Il petitum complessivo di queste operazioni al 30 giugno 2025 è pari a 269,4 mln di euro, di cui 58,3 mln di euro classificati a rischio di soccombenza "probabile" e circa 211,1 mln di euro a rischio di soccombenza "possibile.

Per alcune delle operazioni citate permane un rischio limitatamente a quella parte di richieste già analizzate e ritenute non indennizzabili dal Gruppo oltre, ove presente, alla componente residuale di richieste da analizzare.

In generale i fondi rischi per questo tipo di operazioni, qualora i claims non siano completamente analizzati e/o non è ancora maturata la data di scadenza, sono determinati anche tramite il ricorso a tecniche statistiche per tener conto del complessivo rischio atteso.

Rischi ESG

In considerazione della crescente importanza dei fattori di rischio ESG nella regolamentazione, nelle politiche governative, nella sensibilità degli stakeholders e a seguito anche di specifiche iniziative promosse da parte della BCE, in modo particolare sui Climate related and Environmental RisksC&E Risks, il Gruppo porta avanti una serie di attività relative all'integrazione dei fattori di rischio C&E nel framework di risk management e nei processi di governance e strategici del Gruppo.

Il processo di identificazione, verifica di materialità e rilevanza dei rischi E-climate nel breve, medio e lungo periodo, propedeutico alla definizione del Risk Appetite Statement del Gruppo è stato effettuato in sostanziale continuità con le assunzioni adottate per il Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2024 e per i cui dettagli si rinvia pertanto al par. "Rischi ESG" contenuto nella "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" del Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2024 del Gruppo MPS.

Per quanto attiene invece i Rischi E-non climate - ovvero rischi riferiti a "Risorse Idriche", "Economia Circolare", "Inquinamento" e "Biodiversità ed Ecosistemi" - il processo di identificazione e verifica di materialità è stato integrato per il RAS 2025 con l'analisi dei fattori di rischio ambientali non climatici, nelle due prospettive di rischio fisico e rischio di transizione a valere sui rischi finanziari primari del Gruppo (rischio di credito, operativo, di mercato e di liquidità). Gli indicatori di sintesi, rischio di transizione E-non climate (Risorse idriche, Economia Circolare, Inquinamento e Biodiversità ed Ecosistemi) e rischio fsico E-non climate (Risorse idriche e Biodiversità ed Ecosistemi), risultano complessivamente materiali per i rischi di credito e, come tali, sono stati proposti ed approvati come KRI RAS 2025 per il perimetro Aziende non finanziarie. Rispettivi limiti operativi sono stati declinati sulle strutture organizzative maggiormente coinvolte nell'operatività/perimetro interessati.

Si riporta di seguito una sintesi delle attività di analisi effettuate dal Gruppo nel corso dell'esercizio, mirate a identificare l'esposizione dei portafogli creditizi ai fattori ambientali/climatici, per i fattori di rischio risultati materiali e sottoposti a regolare monitoraggio come KRI RAS nel corso del primo semestre 2025.

Rischio di transizione climatico Imprese non finanziarie

Per quanto attiene al rischio di transizione climatico - inteso come la perdita finanziaria in cui può incorrere un'azienda, direttamente o indirettamente, a seguito del processo di aggiustamento verso un'economia a basse emissioni di carbonio e più sostenibile sotto il profilo ambientale - relativamente alla clientela imprese, il Gruppo quantifica l'esposizione al suddetto rischio delle controparti (o delle rispettive singole esposizioni creditizie) attraverso un indicatore settoriale, calcolato internamente, che esprime il rischio di transizione del soggetto finanziato e della rispettiva attività produttiva. Ad un maggior valore dell'indicatore corrisponde pertanto una minore distanza dalla piena sostenibilità ambientale dell'attività e del relativo finanziamento e, conseguentemente, un minor rischio di transizione per la controparte o il portafoglio considerato.

Fra gli aspetti che più incidono sul rischio di transizione/credito delle imprese produttive, un particolare rilievo assumono gli obiettivi, e connessi rischi, legati al cambiamento climatico, derivanti dall'impatto che le attività umane (produttive e non) hanno su tale fenomeno, attraverso soprattutto le emissioni di GHG (Gas climalteranti o Green House Gases) rilasciate in atmosfera.

Per cogliere in modo più puntuale la portata specifica degli aspetti di rischio e strategici legati al cambiamento climatico ed alla sua mitigazione attraverso il processo di transizione energetica e di riduzione delle emissioni di GHG, il Gruppo utilizza uno specifico indicatore di rischio di transizione "emissiva", definito Transition Exposure Coeffcient o TEC CCM (di Climate Change Mitigation).

L'indicatore si focalizza sui fattori di rischio specificatamente connessi alla riduzione delle emissioni di GHG e dunque alla transizione energetica; ed è pertanto rappresentativo della quota di un'esposizione esposta al rischio transizione. Per il calcolo del TEC CCM, il Gruppo integra elementi valutati a livello di settore di attività economica di un'azienda, con elementi specifici di ciascun cliente raccolti attraverso un questionario somministrato ai clienti aziende. Le esposizioni sono inoltre classificate in classi di rischio di transizione13 .

Sul TEC CCM si basa il KRI RAS, su cui sono definiti e calati sulle strutture responsabili rispettivi limiti operativi. Gli obiettivi in termini di contenimento del TEC medio di portafoglio risulteranno più adatti ad indirizzare i piani di riduzione

13 Il TEC CCM è suddiviso in cinque range qualitativi al fine di classificare le posizioni di un determinato perimetro in classi di rischio distinte in Molto Alto, Alto, Medio, Basso e Molto Basso.

delle emissioni di GHG "finanziate" incorporati nelle strategie dell'iniziativa Net Zero Banking Alliance ed in generale al percorso utile a rendere sostenibile in ottica CCM gli assets della Banca.

Al 30 giugno 2025, la misura complessiva a livello Gruppo di esposizione al rischio di transizione, (misura inserita come KRI in ambito RAS 2025), risulta pari al 43% come si evince dalla tabella e dal grafico che seguono, che riportano la distribuzione degli impieghi in perimetro (39,78 mld di euro) sulle classi di TEC CCM.

Gruppo Montepaschi
Valori in milioni di EUR
Livello Rischio Trans. CCM GCA
credito
Esp. Rischio
Trans. CCM
TEC medio
0 - TEC Nullo 4.366 - 0,0%
1 - Molto Basso 2.133 202 9,5%
2 - Basso 3.486 779 22,4%
3 - Medio 16.223 6.690 41,2%
4 - Alto 10.542 6.894 65,4%
5 - Molto Alto 3.031 2.543 83,9%
Totale complessivo 39.781 17.107 43,0%

GMPS Impieghi ad aziende non finanziarie

Rischio Transizione Impieghi per classe di TEC CCM: 30/06/2025 (rispetto a totale con TEC non nullo, pari a 35,4 €mld)

Rischio di transizione climatico mutui residenziali a privati

Per la clientela privata, le etichette di performance energetica (APE in Italia, EPC in ambito europeo) degli immobili a garanzia dei mutui costituiscono l'indicatore più significativo che approssima l'impatto emissivo e più in generale la attitudine verso il tema della mitigazione del cambiamento climatico per i crediti ipotecari. Al fine di identificare il rischio di transizione, il Gruppo pone al momento tale rischio in diretta relazione alle caratteristiche degli immobili a garanzia dei mutui, fornendo proxy di allineamento alla transizione, tramite le caratteristiche di efficienza energetica.

Il livello di performance energetica degli immobili a garanzia dei mutui residenziali, e le correlate informazioni di consumo e di emissioni di GHG vengono raccolte obbligatoriamente alla stipula per i nuovi mutui a partire dall'aprile 2023.

Al 30 giugno 2025 circa il 52,1% del debito residuo dei mutui residenziali garantiti da immobili risulta coperta dall'etichetta energetica effettiva (49,7% al 31 marzo 2025).

Alla medesima data, la componente di mutui coperti da etichetta energetica, risulta distribuita per livelli di APE secondo la tabella ed il grafico che seguono.

Gruppo Montepaschi

Valori in milioni di EUR
Livello Etichetta "APE" saldo posizioni %
A 1.213,24 3,7%
B 527,63 1,6%
C 764,49 2,3%
D 1.557,60 4,8%
E 2.725,49 8,3%
F 4.349,77 13,3%
G 5.889,67 18,0%
Totale mutui coperti da APE 17.027,88 52,1%
APE non rilevata 15.671,62 47,9%
Totale complessivo 32.699,50 100,0%

Rischio fisico climatico Imprese non finanziarie

Il "canale di trasmissione" degli impatti del rischio fisico climatico sulle aziende riguarda i danni che eventi di rischio fisico acuto (frane, alluvioni, precipitazioni atmosferiche uragani, incendi) possano provocare agli asset produttivi aziendali, eventualmente comportando interruzioni dell'attività prolungate ed in grado di compromettere il funzionamento regolare dell'azienda con conseguenze di perdita di redditività o addirittura di chiusura e fallimento.

Esiste poi un'altra modalità di trasmissione degli eventi fisici/climatici alla redditività prospettica ed alla solvibilità di un'azienda produttiva, che transita dalla variazione graduale ma inesorabile delle condizioni in cui l'unità produttiva opera, che ne può compromettere il contesto o il modello di business. In questo caso si parla di rischio fisico cronico, legato ad esempio all'aumento delle temperature o della frequenza di precipitazioni, condizioni che potrebbero compromettere il processo produttivo soprattutto nei settori di attività più dipendenti o esposti a tali condizioni (es. agricoltura o attività svolte all'aperto, come costruzioni ecc.).

Al 30 giugno 2025, il 21.8% degli impieghi per cassa e per firma verso imprese non finanziarie (portafoglio che ammonta a circa 39,78 mld di euro), risulta esposto a rischio fisico (acuto o cronico) "alto" o "molto alto".

Nei grafici che seguono è rappresentata la distribuzione sugli impieghi ad imprese non finanziarie dei livelli del rischio fisico in generale e poi dei principali fattori di rischio fisico acuto (frana ed alluvione) ed infine il rischio sismico14 (terremoto).

Rischio fisico climatico mutui residenziali a privati

Per quanto riguarda il rischio fisico, il Gruppo monitora l'esposizione dei portafogli creditizi ai fattori di rischio fisico. In particolare, il focus è stato posto sul rischio della clientela privata, con un'analisi rivolta agli immobili a garanzia dei mutui residenziali, in base all'ubicazione degli immobili stessi. L'esposizione dei crediti in perimetro è stata mappata geolocalizzando il bene immobile, ed agganciando in tal modo la zona opportuna della mappatura dei fattori di rischio applicabili (in base a localizzazione puntuale per cella censuaria per gli immobili già presenti nei sistemi, in base a mappe ISPRA per immobili relativi a nuove operazioni di mutuo) per i rischi idro-geologici o griglia specifica per gli altri rischi.

I fattori di rischio analizzati, che possono arrecare danno da eventi fisici acuti ad un immobile sono Frana, Alluvione, Vento Incendio (diffusamente considerati come climate-related) oltre al rischio sismico che è monitorato pur se non riferibile al cambiamento climatico.

I dati utilizzati per la determinazione delle mappe di rischiosità a breve, medio e lungo termine e del corrispondente Key Risk Indicator (KRI) RAS monitorato trimestralmente durante l'esercizio, sono stati recuperati da Data-Provider specializzati e da basi dati pubbliche ISPRA (Istituto per la Protezione e la Ricerca Ambientale).

Al 30 giugno 2025, il 16,1% (17,3% al 31 marzo 2025) della complessiva esposizione residua in mutui residenziali pari a 32,69 mld di euro presentava immobili a garanzie ubicati in zone geografiche (comuni) a rischio "alto" o "molto alto" per almeno uno fra i rischi "frana" ed "alluvione", "vento", "incendio".

Nei grafici sottostanti si riporta la distribuzione degli impieghi in mutui residenziali per livello di rischiosità dell'ubicazione dei relativi immobili a garanzia, per i fattori di rischio monitorati.

14 Il rischio sismico non è considerato come rischio connesso al cambiamento climatico (climate-related) ma è comunque monitorato a latere del rischio fisico climatico, come ulteriore potenziale fattore di rischio naturale.

Rischio di transizione non climatico imprese non finanziarie

Le analisi e il processo seguito per i rischi climatici sono stati estesi anche ai rischi che possono scaturire dal degrado degli ecosistemi e dalla perdita di biodiversità (rischi ambientali non climatici).

In analogia con quanto effettuato per i rischi Climate, il Gruppo MPS ha stimato per ciascun settore economico un indicatore TEC o coefficiente di esposizione al rischio di transizione non climatico, a partire dai quattro temi tassonomici ambientali non climatici: Protezione e uso dell'acqua e delle risorse marine, Economia circolare, Inquinamento ed Ecosistemi e Biodiversità.

Al 30 giugno 2025, la misura complessiva a livello Gruppo di esposizione al rischio di transizione ambientale non climatica, (misura inserita come KRI in ambito RAS 2025), risulta pari al 14,6% come si evince dalla tabella che segue, che riporta per gli impieghi in perimetro (39,78 mld di euro), oltre al valore del KRI complessivo, il dettaglio del KRI sui fattori di rischio monitorati.

g
Gruppo Montepaschi
Valori in milioni di EUR
Esposizione ai rischi E-nonC
Perimetro complessivo
39.780,8
KRI rischi di transizione 14,6%
Risorse idriche 11,7%
Economia circolare 21,3%
Inquinamento 17,0%
Biodiversità 11,0%

Rischio fisico non climatico imprese non finanziarie

Per quanto riguarda il rischio fisico ambientale delle imprese, derivante sostanzialmente da una elevata dipendenza dai servizi ecosistemici sulla base dell'attività economica svolta e della relativa zona geografica di ubicazione, è stato introdotto un indicatore dell'esposizione che tiene conto degli item Risorse Idriche e Biodiversità.

Al 30 giugno 2025, il 42,7% degli impieghi per cassa e per firma verso imprese non finanziarie, portafoglio che ammonta complessivamente a circa 39,78 mld di euro, risulta esposto a rischio ambientale non climatico "alto" o "molto alto", come si evince dalla tabella che segue che riporta per gli impieghi in perimetro (39,78 mld di euro), oltre al valore del KRI complessivo, il dettaglio del KRI sui fattori di rischio monitorati.

g
Gruppo Montepaschi
Valori in milioni di EUR
Esposizione ai rischi E-nonC
Perimetro complessivo
39.780,8
KRI rischi fisici eco-sistemici 42,7%
Risorse Idriche 52,1%
Altri eco-sist. e Biodiv. 23,8%

Accertamenti Ispettivi

Il Gruppo, dal momento che esercita l'attività bancaria e presta servizi di investimento, è soggetto ad un'articolata regolamentazione ed alla vigilanza in particolare da parte della BCE, Banca d'Italia e di CONSOB, ciascuna per gli aspetti di competenza. Di seguito si riportano le principali attività avviate dagli Organi di Vigilanza sorte nel semestre o con significativi aggiornamenti rispetto a quanto pubblicato nel Bilancio 2024.

Deep Dive on Digital Transformation

Nel corso del secondo semestre 2024 la Banca è stata inclusa in una verifica Deep Dive sul processo di digital transformation, al fine di verificare l'aderenza della strategia/processi implementati alle aspettative della Vigilanza. In data 23 maggio 2025 la Capogruppo ha ricevuto la Feedback Letter di BCE sugli esiti delle verifiche, in cui sono segnalati due fnding, che la Banca provvederà ad indirizzare nel corso del 2025 attraverso specifiche azioni di rimedio, e cinque punti di attenzione che saranno anch'essi debitamente indirizzati dalla Banca.

Attività ispettiva sui modelli interni - Internal Model Investigation (IMI-2024-ITMPS-0241024)

Nel corso del mese di dicembre 2024 BCE ha avviato un'attività ispettiva on-site per l'approvazione dell'istanza di autorizzazione presentata dalla Banca per l'applicazione di material model change in ambito dei modelli di rischio credito. L'attività è terminata con l'exit meeting tenutosi a fine giugno 2025, preceduto dall'invio del draft del rapporto ispettivo. La Capogruppo rimane in attesa del rapporto ispettivo finale, a cui seguirà l'avvio del processo di formalizzazione della "decision" da parte dalla BCE.

Internal Governance and Risk Management Investigation Activity (OSI 0259894)

Nel mese di febbraio 2025 BCE ha avviato una ispezione in loco in materia di internal governance e risk management, con l'obiettivo di verificare i relativi processi di governo e gestione del rischio implementati dalla Capogruppo. L'attività è terminata nel mese di maggio 2025, la Capogruppo è in attesa di ricevere il rapporto ispettivo.

Supervisory monitor assessment del piano delle azioni di rimedio sui rischi climatici ed ambientali

Nel corso del 2022 la BCE aveva comunicato alla Banca l'esito della Thematic Review in ambito rischi climatici ed ambientali e successivamente aveva reso noto le proprie aspettative di allineamento entro il 2024 alle linee guida BCE del 2020 sui rischi climatici ed ambientali.

In data 16 giugno 2025 la BCE ha inviato una draft feedback letter in relazione all'esito dell'assessment svolto sulle attività implementate dalla Capogruppo al 31 dicembre 2024, a cui farà seguito la versione definitiva.

Cyber Resiliency Stress Test 2024

La Capogruppo è stata selezionata da BCE a partecipare allo stress test 2024 sulla cyber resiliency, finalizzato a valutare la resilienza operativa digitale degli enti significativi al materializzarsi di una grave minaccia di sicurezza informatica. BCE ha comunicato alla Capogruppo l'esito dell'esercizio nel corso del mese di luglio 2024 segnalando cinque fnding: uno è stato chiuso alla fine del 2024 mentre i restanti saranno chiusi entro dicembre 2025, in linea con le aspettative dalla BCE.

Cyber Resilience Targeted Review

Nel corso del secondo semestre del 2024 la Banca è stata inclusa in una verifica Targeted Review sulla "Cyber Resilience", la Capogruppo ha risposto al questionario nel mese di ottobre 2024 ed è in attesa di ricevere l'esito finale delle verifiche da parte di BCE.

UTP Deep Dive

Nel corso del mese di ottobre 2024 la Banca è stata inclusa in una verifica Deep Dive sui crediti UTP, con focus sui processi di governo e monitoraggio e con specifica credit fle review; in data 27 maggio 2025 la Capogruppo ha ricevuto la follow up letter in cui sono stati segnalati quattro fnding; in data 26 giugno 2025 il CdA della Capogruppo ha approvato il piano delle azioni di rimedio per indirizzare i suddetti fnding entro il 30 settembre 2025, in linea con le scadenze indicate dalla Vigilanza.

Outsourcing Targeted Review

Nel corso del mese di ottobre 2024 BCE ha avviato una verifica Targeted Review sui processi di outsourcing implementati dalla Banca; in data 15 maggio 2025 la Banca ha ricevuto una comunicazione sull'esito delle verifiche in cui sono stati segnalati 6 fnding; in data 26 giugno 2025 il CdA della Capogruppo ha approvato il piano delle azioni di rimedio per indirizzare i suddetti fnding nel corso del 2025, entro le scadenze indicate dalla Vigilanza.

Attività ispettiva in materia di rischio credito e controparte (OSI 0240556)

Nel periodo novembre 2024-marzo 2025 BCE ha svolto un'attività ispettiva in loco in materia di rischio credito e controparte riferita al segmento SME, con i principali obiettivi di verificare la conformità ai principi IFRS 9, esaminare i processi del credito ed eseguire una specifica credit quality review. In data 12 giugno 2025 la BCE ha inviato il rapporto ispettivo dell'attività svolta, in cui sono stati segnalati otto fnding; la Capogruppo è in attesa di ricevere la lettera di follow up con indicazione delle azioni di rimedio attese.

Funding Plan feasibility Targeted Review

In data 4 novembre 2024 la Banca ha ricevuto l'esito della Targeted Review in materia di funding plan, svolta nel corso del secondo semestre del 2023, in cui sono stati sollevati tre fnding; la Banca ha successivamente implementato le azioni di rimedio richieste, entro con le scadenze indicate.

EBA EU-Wide Stress Test 2025

La Capogruppo è stata selezionata per partecipare all'esercizio EBA EU-Wide Stress Test 2025, in corso di svolgimento nel primo semestre 2025, mirato a valutare la resilienza del settore bancario europeo; l'esito dell'esercizio è atteso essere pubblicato nel mese di agosto 2025.

Ispezione sportellare Banca d'Italia su Direttiva PAD

Nel mese di ottobre 2024 è stata avviata da Banca d'Italia una visita ispettiva sportellare volta ad indagare il rispetto delle disposizioni attuative della Direttiva 2014/92/UE (Payment Accounts Directive – PAD) su 12 filiali selezionate all'interno di 4 regioni (Toscana, Lombardia, Puglia e Calabria). La visita si è conclusa nel dicembre 2024 e in data 7 aprile 2025 la Capogruppo ha ricevuto il rapporto finale dalla Banca d'Italia; dall'ispezione non sono emerse criticità ma solo richieste di modifiche al processo per aumentare il livello di conformità alla normativa PAD. In data 8 maggio il CdA della Capogruppo ha approvato il piano di interventi inviato tramite PEC alla Vigilanza in data 14 maggio.

Attività di supervisione e conclusione procedimento sanzionatorio Consob sul reporting EMIR

In data 30 maggio 2025, a conclusione del procedimento sanzionatorio avviato da Consob in data 12 settembre 2024 per violazione all'art. 9 del Regolamento UE 648/2012 (Reg.to EMIR) in relazione ad alcuni errori nelle segnalazioni relative ai contratti derivati, l'Autorità ha notificato l'applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria di 75 mila euro nei confronti della Banca che ha già adottato e attuato misure idonee a superare le problematiche sollevate.

Ispezione Banca d'Italia su adeguatezza degli assetti di governo, organizzativi e di controllo nel presidio dei temi di tutela dei clienti

In data 19 maggio 2025 è stata avviata da Banca d'Italia un'ispezione presso la Capogruppo con oggetto "adeguatezza degli assetti di governo, organizzativi e di controllo nel presidio dei temi di tutela dei clienti" la cui parte on-site si è conclusa entro la scadenza pianificata del 1° agosto 2025. La Vigilanza comunicherà in seguito gli esiti della visita ispettiva.

Risultati per Segmento Operativo

Individuazione dei Segmenti Operativi

Conformemente a quanto previsto dal principio IFRS 8, i segmenti operativi sono stati individuati in base ai principali settori di business in cui il Gruppo opera. Conseguentemente, adottando il cosiddetto "business approach", i dati reddituali e patrimoniali consolidati sono scomposti e riaggregati sulla base dei criteri quali l'area di business presidiata, la struttura operativa di riferimento, la rilevanza e la strategicità dell'attività svolta, i cluster di clientela servita.

Si segnala che a partire dal 30 giugno 2024, come più ampiamente descritto nel paragrafo "Criteri gestionali di riclassificazione dei dati economici e patrimoniali" a cui si rinvia, i costi ed i ricavi nonché gli attivi e i passivi riferiti alla contribuzione consolidata della controllata MP Banque, sono ricompresi linea per linea nelle singole voci economiche e patrimoniali di pertinenza all'interno del Corporate Center.

Sulla base dei criteri di rendicontazione del Gruppo, che tengono conto anche degli assetti organizzativi e di quanto sopra rappresentato, sono quindi definiti i seguenti segmenti operativi:

  • Retail Banking, che include i risultati economico/patrimoniali della clientela Retail (segmenti Valore e Premium) e Banca Widiba SpA (Rete di consulenti finanziari e canale Self);
  • Wealth Management che include i risultati economico/patrimoniali della clientela Private (segmenti Private e Family Offce) e la società controllata MPS Fiduciaria;
  • Corporate Banking, che include i risultati economico/patrimoniali della clientela Imprese (segmenti PMI, Corporate Client e Small Business) e la Filiale Estera;
  • Large Corporate e Investment Banking, che include i risultati economico/patrimoniali della clientela Large Corporate e delle Business Unit Corporate Finance e Investment Banking e Global Market;
  • Corporate Center, che accoglie le elisioni a fronte delle partite infragruppo ed i risultati dei seguenti centri di business:
    • clientela Non Performing gestita centralmente dalla Non Performing Loans Unit;
    • società consolidate con il metodo del patrimonio netto e quelle in via di dismissione;
    • rami operativi quali, ad esempio, l'attività di finanza proprietaria, tesoreria e capital management;
    • strutture di servizio che forniscono supporto all'attività del Gruppo, con particolare riguardo allo sviluppo e gestione dei sistemi informativi.

Nei paragrafi successivi vengono mostrati i risultati economico-patrimoniali per ciascun segmento operativo individuato.

Risultati in sintesi

Nella tabella seguente sono riportati i principali aggregati economici e patrimoniali che hanno caratterizzato i segmenti operativi del Gruppo al 30 giugno 2025:

SEGMENT REPORTING
Segmenti Commerciali
Corporate Totale
Principali settori di
business
Retail banking Wealth
Management
Corporate Banking Large Corp. &
Investment Banking
Center Gruppo
Montepaschi
(milioni di euro) 30/06/25 Var. %
Y/Y
30/06/25 Var. %
Y/Y
30/06/25 Var. %
Y/Y
30/06/25 Var. %
Y/Y
30/06/25 Var.%
Y/Y
30/06/25 Var. %
Y/Y
AGGREGATI ECONOMICI
Totale Ricavi 1.023,3 -14,9% 91,6 -3,6% 585,4 -11,5% 161,1 -12,8% 192,6 n.s. 2.054,0 1,2%
Oneri operativi (579,5) 2,1% (55,0) -4,6% (194,7) -3,3% (46,0) 27,1% (67,9) 8,6% (943,0) 2,0%
Risultato Operativo Lordo 443,9 -30,1% 36,6 -2,1% 390,7 -15,1% 115,1 -22,5% 124,7 n.s. 1.111,0 0,5%
Costo del credito
clientela / Rettifiche di
valore deterioramento
titoli e finanziamenti
banche
(27,1) -64,2% 0,7 n.s. (145,2) 76,3% 2,0 n.s. (5,3) -79,9% (174,9) -16,2%
Risultato Operativo Netto 416,8 -25,5% 37,3 3,6% 245,5 -35,0% 117,2 -6,9% 119,4 n.s. 936,1 4,3%
30/06/25 Var. %
31/12
30/06/25 Var.%
31/12
30/06/25 Var.%
31/12
30/06/25 Var. %
31/12
30/06/25 Var. %
31/12
30/06/25 Var. %
31/12
AGGREGATI
PATRIMONIALI
Finanziamenti "vivi" lordi
verso clientela (*)
34.298 5,8% 525 7,2% 30.939 3,9% 4.622 3,5% 11.080 -0,1% 81.464 4,1%
Raccolta diretta 45.162 1,0% 3.194 5,2% 21.442 5,3% 4.052 -9,5% 20.659 -3,4% 94.509 0,6%
Raccolta indiretta 63.295 2,5% 16.986 3,4% 6.351 4,9% 8.693 5,9% 10.571 -1,9% 105.895 2,6%
Risparmio Gestito 47.673 1,3% 11.273 2,0% 1.162 0,6% 37 -2,2% 537 -10,3% 60.681 1,3%
Risparmio Amministrato 15.622 6,3% 5.713 6,3% 5.189 6,0% 8.656 5,9% 10.034 -1,4% 45.214 4,4%

(*) Il valore esposto nel Gruppo così come quello nei segmenti commerciali è rappresentato dai Finanziamenti vivi lordi verso clientela, non inclusivi quindi dei fondi rettificativi.

Retail Banking

Aree di business Clienti
Retail MPS
• Raccolta del risparmio e offerta di prodotti assicurativi.
• Erogazione creditizia.
• Servizi di consulenza finanziaria.
• Servizi di pagamento elettronici.
Banca Widiba
I clienti del Retail Banking sono circa 3,4 mln e
includono circa 239.100 clienti esclusivi di Banca
Widiba. Il totale dei clienti di Banca Widiba, compresi
quindi anche quelli condivisi con la Capogruppo, è
pari a circa 261.600 di cui circa 113.600 sul canale
della rete dei consulenti finanziari, circa 103.800 sul
canale Self, circa 44.200 clienti migrati dalla rete di
filiali MPS.
• Prodotti e Servizi di banking, conto deposito, carte e
sistemi di pagamento evoluti; operatività della clientela
in modalità self attraverso i canali digitali della banca o
in modalità assistita con il supporto di un Consulente
Finanziario.
• Piattaforma online completamente personalizzabile che
si avvale di una rete di 576 Consulenti Finanziari
presenti su tutto il territorio.
Ripartizione per tipologia
Valore - 78,2%
Premium - 14,2%
Widiba - 7,6%
• Raccolta del Risparmio e Servizio di Consulenza globale
e pianificazione finanziaria attraverso la piattaforma
evoluta WISE e le competenze della rete dei consulenti
finanziari.
• Mutui, fidi e prestiti personali.
• Interazione innovativa tramite pc, smartphone, tablet,
Watch e TV.
Ripartizione geografica
Nord Est - 17,4%
Nord Ovest - 15,6%
Centro - 35,6%
Sud - 31,4%

Risultati economico-patrimoniali

Al 30 giugno 2025 la Raccolta Complessiva del Retail Banking è risultata pari a 108,5 mld di euro, in aumento di 1,5 mld di euro rispetto ai livelli di marzo 2025 e di 2,0 mld di euro su fine anno 2024. In maggior dettaglio:

  • la Raccolta Diretta, pari a 45,2 mld di euro, risulta in crescita di 0,3 mld di euro rispetto al 31 marzo 2025 per effetto dell'incremento della raccolta a vista (+0,5 mld di euro) mentre risultano sostanzialmente stabili la raccolta a medio lungo termine (-0,1 mld di euro) e la componente a breve termine. L'aggregato risulta in aumento di 0,4 mld di euro nel confronto con il 31 dicembre 2024, con una crescita della raccolta a vista (+0,5 mld di euro) e a breve termine (+0,3 mld di euro), mentre diminuisce la raccolta a medio lungo temine (-0,3 mld di euro);
  • la Raccolta Indiretta, pari a 63,3 mld di euro, registra una crescita di 1,1 mld di euro rispetto ai livelli di marzo 2025, per effetto dell'incremento del risparmio gestito (+0,9 mld di euro) e del risparmio amministrato (+0,3 mld di euro). L'aggregato risulta in crescita anche rispetto al 31 dicembre 2024 (+1,5 mld di euro), sia sulla componente del risparmio amministrato (+0,9 mld di euro), sia sulla componente del risparmio gestito (+0,6 mld di euro). La crescita della Raccolta Indiretta registrata da inizio anno riflette flussi netti positivi e, sull'amministrato, un effetto mercato positivo.

Relativamente all'attività creditizia, Finanziamenti "vivi" lordi verso clientela del Retail Banking si attestano a 34,3 mld di euro, in crescita sia rispetto a marzo 2025 (+0,9 mld di euro) sia rispetto dicembre 2024 (+1,9 mld di euro).

Retail Banking - Aggregati patrimoniali
(milioni di euro) 30/06/25 31/03/25 31/12/24 Var.
Ass.
Q/Q
Var. %
Q/Q
Var.
Ass.
31/12
Var. %
31/12
Raccolta diretta 45.162 44.819 44.717 343 0,8% 445 1,0%
Risparmio Gestito 47.673 46.811 47.080 862 1,8% 592 1,3%
Risparmio Amministrato 15.622 15.355 14.693 267 1,7% 930 6,3%
Raccolta indiretta da clientela 63.295 62.166 61.773 1.129 1,8% 1.522 2,5%
Raccolta complessiva 108.457 106.984 106.490 1.472 1,4% 1.967 1,8%
Finanziamenti "vivi" lordi verso clientela 34.298 33.380 32.409 918 2,8% 1.889 5,8%

Per quanto concerne i risultati economici, al 30 giugno 2025 il Retail Banking ha realizzato Ricavi complessivi pari a 1.023 mln di euro, in calo del 14,9% rispetto al 30 giugno 2024, principalmente a causa dell'impatto della flessione dei tassi sul margine di interesse, nonostante la forte crescita delle Commissioni Nette. All'interno dell'aggregato:

  • il Margine di Interesse è risultato pari a 462 mln di euro in calo di 236 mln di euro rispetto al 30 giugno 2024; la dinamica è dovuta principalmente al minor contributo della raccolta, legato alla flessione dei tassi di interesse;
  • le Commissioni Nette sono risultate pari a 540 mln di euro in crescita di 59 mln di euro rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente, per i maggiori proventi sul collocamento di prodotti, sui servizi e sul credito;
  • gli Altri ricavi della gestione finanziaria e assicurativa sono risultati pari a 28 mln di euro, in crescita di 4 mln di euro rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente.

Considerando l'impatto degli Oneri Operativi, in crescita del 2,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, il Retail Banking ha conseguito un Risultato Operativo Lordo pari a 444 mln di euro (635 mln di euro al 30 giugno 2024). Il Costo del credito si attesta a -27 mln di euro (-76 mln di euro il dato al 30 giugno 2024).

Il Risultato Operativo Netto al 30 giugno 2025 è positivo per 417 mln di euro.

Le componenti non operative si attestano a -4 mln di euro, rispetto al valore di -5 mln di euro del 30 giugno 2024.

Il Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte risulta pari a 412 mln di euro (554 mln di euro il risultato al 30 giugno 2024).

Il cost income del Segmento Operativo è pari a 56,6% (a fronte di 47,2% del 30 giugno 2024).

BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA

emarket
sdir scorage
CERTIFIED
Retail Banking - Aggregati economici
Var. Y/Y
(milioni di euro) 30/06/25 30/06/24 Ass. %
Margine di interesse 462,3 698,6 -236,4 -33,8%
Commissioni nette 539,7 480,5 59,2 12,3%
Altri ricavi della gestione finanziaria e assicurativa 27,7 23,5 4,2 17,9%
Altri proventi e oneri di gestione (6,3) (0,2) -6,2 n.s.
Totale Ricavi 1.023,3 1.202,5 -179,2 -14,9%
Oneri operativi (579,5) (567,3) -12,1 2,1%
Risultato Operativo Lordo 443,9 635,2 -191,3 -30,1%
Costo del credito clientela /Rettifiche di valore deterioramento titoli e
finanziamenti banche
(27,1) (75,7) 48,6 -64,2%
Risultato Operativo Netto 416,8 559,5 -142,7 -25,5%
Componenti non operative (4,5) (5,2) 0,8 -14,5%
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 412,3 554,3 -142,0 -25,6%

Risultato della controllata

Banca Widiba SpA: al 30 giugno 2025 la Raccolta Complessiva di Banca Widiba è risultata pari a 11,4 mld di euro, in crescita di 0,3 mld di euro rispetto al 31 marzo 2025 (+3,1%) e di 0,4 mld di euro sul fine anno 2024 (+3,8%). Gli incrementi riguardano tutti i comparti della raccolta; in particolar modo, nel secondo trimestre, sono più accentuati sul Risparmio Gestito. Anche nel secondo trimestre si registrano flussi netti di raccolta positivi e pari complessivamente a 145 mln di euro (di cui 70 mln di euro sul Risparmio Gestito e 12 mln di euro sul Risparmio Amministrato). I flussi netti di raccolta nel semestre si attestano quindi a 369 mln di euro, trainati dal canale della rete dei consulenti finanziari ed evidenziando una migliore performance commerciale rispetto al primo semestre dell'anno precedente. Gli impatti degli andamenti dei mercati finanziari sull'evoluzione degli stock di raccolta risultano sostanzialmente neutri nel semestre, recuperando integralmente nel secondo trimestre l'effetto mercato negativo registrato nei primi tre mesi dell'anno.

Per quanto riguarda i risultati economici, al 30 giugno 2025 Banca Widiba ha realizzato Ricavi complessivi pari a 46,9 mln di euro in flessione di 18,9 mln di euro rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (-28,7%), per effetto del calo del Margine di Interesse (-21,4 mln di euro, di cui -27,4 mln di euro per i minori tassi sulle poste infragruppo attive con MPS – Tesoreria e le operazioni in IRS di copertura mutui); le Commissioni Nette, pari a 12,6 mln di euro, si attestano in crescita di 2,6 mln di euro rispetto all'anno precedente (+26,6%), evidenziando un deciso rialzo su tutti i comparti delle commissioni attive lorde (in particolare sul Risparmio Gestito) assorbito solo parzialmente da maggiori commissioni passive sulla rete dei consulenti finanziari, in coerenza con l'andamento dei proventi lordi.

121

Il Risultato Operativo Lordo si attesta a 16,2 mln di euro (in calo di 18,5 mln di euro, -53,3% per effetto principalmente delle sopracitate dinamiche sul margine di interesse), assorbendo il dato degli Oneri Operativi (30,7 mln di euro, in calo di 0,4 mln di euro, -1,3%, rispetto al primo semestre 2024).

In relazione a un Costo del credito pari a 1,7 mln di euro, superiore di 0,8 mln di euro rispetto all'anno precedente, il Risultato Operativo Netto è pari a 14,5 mln di euro, con un decremento di 19,3 mln di euro rispetto al 2024 (-57,1%).

Le componenti non operative includono accantonamenti netti pari a 0,6 mln di euro su alcune poste del fondo rischi e oneri, 1,0 mln di euro per oneri relativi all'operazione Eurovita e una ripresa di valore di 0,1 mln di euro relativa al fondo di garanzia rami Vita.

Il Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte è pari a 13,1 mln di euro, in calo rispetto all'anno precedente (-15,1 mln di euro, -53,5%). L'Utile netto del semestre si attesta a 8,7 mln di euro, in flessione rispetto al primo semestre 2024 (-9,8 mln di euro, -53,0%).

Wealth Management

Aree di business Clienti
• Raccolta
del
risparmio,
erogazione
creditizia, offerta di prodotti assicurativi
servizi finanziari e non a favore di
clientela private.
• Servizi e prodotti rivolti alla clientela di
elevato standing in materia di gestione
patrimoniale e pianificazione finanziaria,
I clienti private sono circa 37.700.
Ripartizione per tipologia
Private - 93,9%
Family Office - 6,1%
consulenza su servizi non strettamente
finanziari (tax planning, real estate, art &
legal advisory). Ripartizione geografica
• Servizi
fiduciari
e
trust
(tramite
la
controllata MPS Fiduciaria).
Nord Est - 21,4%
Nord Ovest - 19,6%
Centro - 38,1%
Sud - 21,0%

Risultati economico-patrimoniali

Al 30 giugno 2025 la Raccolta Complessiva del Wealth Management è risultata pari a 20,2 mld di euro, in crescita rispetto al 31 marzo 2025 (+0,5 mld di euro) e rispetto al 31 dicembre 2024 (+0,7 mld di euro). In maggior dettaglio:

  • la Raccolta Diretta si attesta a 3,2 mld di euro, sostanzialmente in linea rispetto ai livelli di marzo 2025 e in crescita di 0,2 mld di euro rispetto al 31 dicembre 2024;
  • la Raccolta Indiretta, pari a 17,0 mld di euro, risulta in crescita di 0,5 mld di euro rispetto al primo trimestre 2025 per effetto dell'aumento del risparmio gestito (+0,3 mld di euro) e del risparmio amministrato (0,2 mld di euro). L'aggregato aumenta rispetto a fine anno 2024 di 0,6 mld di euro grazie alla crescita sia del risparmio amministrato (+0,3 mld di euro) sia del risparmio gestito (+0,2 mld di euro).

Relativamente all'attività creditizia, i Finanziamenti "vivi" lordi verso clientela risultano sostanzialmente stabili sia rispetto al 31 marzo 2025, sia rispetto al 31 dicembre 2024, attestandosi a 0,5 mld di euro.

BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA

emarket
sdir storage
CERTIFIED
Wealth Management - Aggregati Patrimoniali
(milioni di euro) 30/06/25 31/03/25 31/12/24 Var.
Ass.
Q/Q
Var. %
Q/Q
Var.
Ass.
31/12
Var. %
31/12
Raccolta diretta 3.194 3.131 3.037 63 2,0% 157 5,2%
Risparmio Gestito 11.273 11.021 11.052 252 2,3% 221 2,0%
Risparmio Amministrato 5.713 5.498 5.373 215 3,9% 340 6,3%
Raccolta indiretta da clientela 16.986 16.518 16.425 468 2,8% 561 3,4%
Raccolta complessiva 20.180 19.649 19.463 531 2,7% 717 3,7%
Finanziamenti "vivi" lordi verso clientela 525 520 489 4 0,8% 35 7,2%

Per quanto concerne i risultati economici, al 30 giugno 2025 il Wealth Management ha realizzato Ricavi complessivi pari a 92 mln di euro, in calo di 3 mln rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. All'interno dell'aggregato:

  • il Margine di Interesse è risultato pari a 21 mln di euro, in calo di 9 mln di euro rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente essenzialmente per il minor contributo della raccolta (penalizzato dalla flessione dei tassi di interesse);
  • le Commissioni Nette sono state pari a 66 mln di euro, in crescita di 6 mln di euro rispetto al 30 giugno 2024, grazie al maggior contributo delle commissioni di collocamento;
  • gli Altri Ricavi della Gestione Finanziaria e Assicurativa sono stati pari a 6 mln di euro, in crescita di 1 mln di euro su base annua.

Considerando l'impatto degli oneri operativi, in calo del 4,6% rispetto all'anno precedente, il Wealth Management ha conseguito un Risultato Operativo Lordo pari a 37 mln di euro (37 mln di euro il risultato al 30 giugno 2024). Includendo il Costo del credito, pari a 0,7 mln di euro, il Risultato Operativo Netto è pari a 37 mln di euro.

Le componenti non operative si attestano a -0,2 mln di euro (+0,1 mln di euro al 30 giugno 2024).

Il Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte è pari a 37 mln di euro (36 mln di euro il risultato al 30 giugno 2024).

Il cost income del Segmento Operativo è pari a 60,1% (a fronte di 60,7% al 30 giugno 2024).

Wealth Management - Aggregati economici
Var. Y/Y
(milioni di euro) 30/06/25 30/06/24 Ass. %
Margine di interesse 20,5 30,0 (9,5) -31,6%
Commissioni nette 65,9 59,7 6,1 10,2%
Altri ricavi della gestione finanziaria e assicurativa 6,2 5,3 0,9 16,3%
Altri proventi e oneri di gestione (1,0) (0,1) (0,9) n.s.
Totale Ricavi 91,6 95,0 (3,4) -3,6%
Oneri operativi (55,0) (57,6) 2,6 -4,6%
Risultato Operativo Lordo 36,6 37,4 (0,8) -2,1%
Costo del credito clientela /Rettifiche di valore deterioramento titoli e
finanziamenti banche
0,7 (1,4) 2,1 n.s.
Risultato Operativo Netto 37,3 36,0 1,3 3,6%
Componenti non operative (0,2) 0,1 (0,3) n.s.
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 37,1 36,1 1,0 2,7%

Risultato della controllata

MPS Fiduciaria: al 30 giugno 2025 la controllata ha realizzato un utile di periodo pari a 0,42 mln di euro (0,39 mln di euro al 30 giugno 2024).

Corporate Banking

Nel Corporate Banking confluiscono i risultati economico/patrimoniali della clientela imprese (segmenti PMI, corporate client e small business) e della filiale estera.

Risultati economico-patrimoniali

Al 30 giugno 2025, la Raccolta Complessiva del Corporate Banking è risultata pari a 27,8 mld di euro, in crescita rispetto al 31 marzo 2025 di 1,4 mld di euro, per effetto dell'incremento della Raccolta Diretta (+1,3 mld di euro) mentre rimane stabile la Raccolta Indiretta. L'aggregato risulta in crescita anche rispetto a fine anno 2024 (+1,4 mld di euro), per effetto dell'aumento della Raccolta Diretta (+1,1 mld di euro) e della Raccolta Indiretta (+0,3 mld di euro).

Relativamente all'attività creditizia, al 30 giugno 2025 i Finanziamenti "vivi" lordi verso clientela del Corporate Banking sono risultati pari a 30,9 mld di euro, in crescita rispetto al 31 marzo 2025 (+ 0,5 mld di euro) e rispetto al 31 dicembre 2024 (+1,2 mld di euro).

Corporate Banking - Aggregati Patrimoniali
(milioni di euro) 30/06/25 31/03/25 31/12/24 Var.
Ass.
Q/Q
Var. %
Q/Q
Var.
Ass.
31/12
Var. %
31/12
Raccolta diretta 21.442 20.106 20.364 1.336 6,6% 1.078 5,3%
Risparmio Gestito 1.162 1.155 1.156 7 0,6% 6 0,6%
Risparmio Amministrato 5.189 5.109 4.896 79 1,5% 292 6,0%
Raccolta indiretta da clientela 6.351 6.264 6.052 86 1,4% 299 4,9%
Raccolta complessiva 27.792 26.370 26.416 1.423 5,4% 1.376 5,2%
Finanziamenti "vivi" lordi verso clientela 30.939 30.443 29.774 496 1,6% 1.165 3,9%

Relazione Finanziaria Semestrale

Sul fronte reddituale, al 30 giugno 2025 il Corporate Banking ha realizzato Ricavi pari a 585 mln di euro (-11,5% rispetto all'anno precedente). All'interno dell'aggregato:

  • il Margine di Interesse è risultato pari a 368 mln di euro, in calo di 81 mln di euro su base annua, a causa principalmente del minor contributo della raccolta (penalizzato dalla flessione dei tassi);
  • le Commissioni Nette sono state pari a 208 mln di euro al 30 giugno 2025 evidenziando una crescita di 7 mln di euro rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente;
  • gli Altri Ricavi della Gestione Finanziaria e Assicurativa si sono attestati a 12 mln di euro, in crescita di 1 mln di euro rispetto ai livelli registrati nel primo semestre 2024.

Considerando l'impatto degli Oneri Operativi, in calo del 3,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, il Risultato Operativo Lordo risulta pari a 391 mln di euro (460 mln di euro al 30 giugno 2024).

Il Risultato Operativo Netto si attesta a 246 mln di euro (378 mln di euro al 30 giugno 2024) a fronte di un Costo del credito pari a -145 mln di euro (rispetto a -82 mln di euro al 30 giugno 2024).

Le componenti non operative sono pari a -7 mln di euro, rispetto al valore di +2 mln di euro del 30 giugno 2024.

Il Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte è pari a 238 mln di euro (380 mln di euro il risultato al 30 giugno 2024).

Il cost income del Corporate Banking si attesta al 33,3% (pari a 30,4% al 30 giugno 2024).

Corporate Banking - Aggregati Economici
Var. Y/Y
(milioni di euro) 30/06/25 30/06/24 Ass. %
Margine di interesse 368,0 448,9 (80,9) -18,0%
Commissioni nette 208,2 201,1 7,1 3,5%
Altri ricavi della gestione fnanziaria e assicurativa 12,2 10,9 1,2 11,4%
Altri proventi e oneri di gestione (2,9) 0,5 (3,4) n.s.
Totale Ricavi 585,4 661,4 (76,0) -11,5%
Oneri operativi (194,7) (201,3) 6,6 -3,3%
Risultato Operativo Lordo 390,7 460,1 (69,4) -15,1%
Costo del credito clientela /Rettifiche di valore deterioramento titoli e
finanziamenti banche
(145,2) (82,4) (62,8) 76,3%
Risultato Operativo Netto 245,5 377,7 (132,2) -35,0%
Componenti non operative (7,4) 2,1 (9,5) n.s.
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 238,1 379,8 (141,7) -37,3%

Large Corporate & Investment Banking

Nel Large Corporate e Investment Banking confluiscono i risultati economico/patrimoniali della clientela Large Corporate, delle business unit Corporate Finance e Investment Banking e Global Market.

Aree di business Clienti
• Intermediazione creditizia finalizzata al seguimento
specialistico; fornitura di prodotti e servizi tailor made in
ottica
di
coverage
team;
cross
fertilization
delle
competenze tra risorse del gruppo e di prodotti e servizi
finanziari
alle
imprese,
anche
attraverso
la
collaborazione strategica con soggetti istituzionali.
• Finanza d'impresa - credito a medio e lungo termine,
corporate finance e finanza strutturata.
Circa 1.200 i clienti Grandi Gruppi della Capogruppo,
direttamente seguiti dal Large Corporate & Investment
Banking

Risultati economico-patrimoniali

La Raccolta Complessiva del Large Corporate &Investment Banking al 30 giugno 2025 è risultata pari a 12,7 mld di euro, in crescita di 0,7 mld di euro rispetto al 31 marzo 2025, di cui 0,3 mld di euro sulla Raccolta Diretta e 0,4 mld di euro sulla Raccolta Indiretta. L'aggregato risulta stabile rispetto a fine dicembre 2024, per effetto dell'aumento della Raccolta Indiretta (+0,5 mld di euro) compensato dal calo la Raccolta Indiretta (-0,4 mld di euro).

Relativamente all'attività creditizia, al 30 giugno 2025 i Finanziamenti "vivi" lordi verso clientela del Large Corporate & Investment Banking sono risultati pari a 4,6 mld di euro, in aumento sia rispetto al 31 marzo (+0,3 mld di euro) sia rispetto al 31 dicembre 2024 (+0,2 mld di euro).

Large Corporate e Investment Banking
(milioni di euro) 30/06/25 31/03/25 31/12/24 Var.
Ass.
Q/Q
Var. %
Q/Q
Var.
Ass.
31/12
Var. %
31/12
Raccolta diretta 4.052 3.721 4.477 332 8,9% (425) -9,5%
Risparmio Gestito 37 38 38 (1) -2,5% (1) -2,2%
Risparmio Amministrato 8.656 8.247 8.173 409 5,0% 483 5,9%
Raccolta indiretta da clientela 8.693 8.284 8.210 408 4,9% 482 5,9%
Finanziamenti "vivi" lordi verso clientela 4.622 4.372 4.465 250 5,7% 157 3,5%

Sul fronte reddituale, al 30 giugno 2025 il Large Corporate & Investment Banking ha realizzato Ricavi pari a 161 mln di euro (-12,8% rispetto al 30 giugno 2024). All'interno dell'aggregato:

  • il Margine di Interesse è risultato pari a 66 mln di euro in calo di 21 mln di euro su base annua, penalizzato dalla flessione dei tassi;
  • le Commissioni Nette si attestano a 38 mln di euro, sostanzialmente stabili rispetto al primo semestre 2024;
  • gli Altri Ricavi della Gestione Finanziaria e Assicurativa sono stati pari a 57 mln di euro, rispetto ai 60 mln di euro dello stesso periodo dell'anno precedente.

Considerando l'impatto degli Oneri Operativi, in crescita del 27,1% rispetto al 30 giugno 2024, il Risultato Operativo Lordo risulta pari a 115 mln di euro (149 mln di euro al 30 giugno 2024).

Il Risultato Operativo Netto si attesta a 117 mln di euro (126 mln di euro al 30 giugno 2024), a fronte di un Costo del credito pari a 2 mln di euro (pari a -23 mln di euro al 30 giugno 2024).

Le componenti non operative sono pari a -0,2 mln di euro, rispetto a un valore sostanzialmente nullo del corrispondente periodo del 2024.

Il Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte è pari a 117 mln di euro (+126 mln di euro il risultato al 30 giugno 2024).

Il cost income del Large Corporate&Investment Banking si attesta al 28,5% (pari a 19,6% al 30 giugno 2024).

Large Corporate & Investment Banking - Aggregati economici
Var. Y/Y
(milioni di euro) 30/06/25 30/06/24 Ass. %
Margine di interesse 66,0 86,5 (20,5) -23,7%
Commissioni nette 38,2 38,0 0,2 0,6%
Altri ricavi della gestione fnanziaria e assicurativa 57,0 60,2 (3,2) -5,4%
Altri proventi e oneri di gestione (0,1) 0,0 (0,1) n.s.
Totale Ricavi 161,1 184,7 (23,6) -12,8%
Oneri operativi (46,0) (36,2) (9,8) 27,1%
Risultato Operativo Lordo 115,1 148,6 (33,4) -22,5%
Costo del credito clientela /Rettifiche di valore deterioramento titoli e
finanziamenti banche
2,0 (22,7) 24,7 n.s.
Risultato Operativo Netto 117,2 125,9 (8,7) -6,9%
Componenti non operative (0,2) 0,0 (0,2) n.s.
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 117,0 125,9 (8,9) -7,1%

Corporate Center

Il Corporate Center comprende:

  • i risultati economico/patrimoniali della clientela Non Performing gestita centralmente dalla Non Performing Loans Unit;
  • rami operativi quali, ad esempio, l'attività di finanza proprietaria, tesoreria e capital management;
  • strutture di servizio e supporto al business, con particolare riguardo allo sviluppo e alla gestione dei sistemi informativi;
  • le elisioni a fronte delle partite infragruppo e i risultati delle società consolidate con il metodo del patrimonio netto e di quelle in via di dismissione, in particolare MP Banque.

Per quanto riguarda la clientela Non Performing gestita centralmente dalla Non Performing Loans Unit, al 30 giugno 2025, i Finanziamenti "vivi" lordi verso clientela sono pari a 1,4 mld di euro; il contributo ai risultati economici del Corporate

Center è risultato pari a +0,2 mln di euro di Ricavi, -26 mln di euro di Oneri Operativi e -19 mln di euro di Costo del Credito.

Per quanto riguarda l'attività di finanza, le vendite di titoli realizzate nei primi sei mesi del 2025 ammontano, in termini di valore nominale, a 2.090 mln di euro, di cui 1.028 mln di euro classificati a costo ammortizzato e 1.062 mln di euro classificati a fair value con impatto sulla redditività complessiva; sono invece scaduti titoli per nominali 120 mln di euro, classificati nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva. A compensazione, sono stati riacquistati titoli per nominali 1.703 mln di euro circa, di cui 945 mln di euro classificati a costo ammortizzato e la restante parte classificati a fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Prospettive ed evoluzione prevedibile della gestione

Nonostante un contesto di elevata incertezza legata alle misure tariffarie statunitensi e alle tensioni geopolitiche, l'avvio d'anno caratterizzato da una crescita economica più tonica delle attese e da tassi d'interesse in moderazione, giustificano, per i prossimi mesi, prospettive di una ripresa del credito lievemente più dinamica rispetto a quanto ipotizzato in precedenza. Pur in uno scenario di espansione moderata del PIL, la domanda di finanziamento delle imprese, se pur debole, potrà beneficiare nei prossimi mesi dello stimolo derivante dalla crescita degli investimenti in macchinari e attrezzature legati al PNRR. I prestiti alle famiglie sono attesi crescere in maniera più decisa, confermando gli ultimi dati congiunturali, favoriti dal miglioramento delle condizioni di mercato.

Per l'anno in corso si confermano le attese di una rischiosità del credito contenuta in linea con uno scenario macroeconomico che, nonostante la crescita moderata dell'economia, rimane nel complesso positivo. Pertanto il costo del rischio è previsto rimanere sostanzialmente stabile su livelli storicamente bassi con un lieve aumento legato alla migrazione di crediti alle attività produttive da stadi di criticità più lievi.

La raccolta diretta è prevista in moderata crescita nei prossimi mesi sostenuta dalla tenuta della raccolta a vista e dalla crescita delle obbligazioni bancarie. Al contrario i depositi vincolati sono attesi in contrazione a seguito di un contesto di tassi più bassi. Nel complesso, la ricchezza finanziaria delle famiglie dovrebbe continuare a ricomporsi a favore dei prodotti gestiti, mentre la componente liquida dovrebbe progressivamente ridursi come quota del portafoglio.

Con il taglio dei tassi di policy intervenuto nella prima metà dell'anno e la contrazione della forbice bancaria a fronte di una modesta dinamica dei volumi intermediati, il margine d'interesse è atteso ridursi nel 2025 pur rimanendo su livelli sostenuti rispetto al pre-Covid. La componente commissionale è attesa in crescita, trainata dai ricavi da distribuzione dei prodotti di investimento con flussi di raccolta positivi e crescita delle masse in gestione.

Sul fronte dei costi, il settore dovrebbe confermare il percorso di riduzione contenuta ma costante, legata a iniziative di contenimento e anche al venir meno di oneri sistemici; tuttavia, in un'industria in cui i temi legati a digitalizzazione e intelligenza artificiale sono divenuti cruciali, le spese IT continueranno a crescere per finanziare la trasformazione e lo sviluppo di servizi più aderenti alle mutate esigenze della clientela e alla sicurezza informatica. Il ROE del settore è previsto ancora elevato seppur su livelli più contenuti rispetto al biennio 2023-24.

In tale scenario, nel 2025, il mix dei ricavi del Gruppo beneficerà della positiva dinamica delle commissioni attive, attese in crescita soprattutto nell'ambito della gestione del risparmio e della protezione, supportate dall'attuazione di mirate iniziative commerciali previste dal Piano Industriale 2024-2028; il margine di interesse, in coerenza con le dinamiche del sistema, risentirà dello scenario di mercato e, in particolare, della flessione dei tassi.

Gli oneri operativi sono attesi incrementarsi nel 2025 principalmente per il rinnovo del contratto collettivo nazionale del lavoro ("CCNL") del settore creditizio e finanziario.

Nonostante la perdurante incertezza del ciclo economico, non sono attese tensioni sul costo del credito.

La posizione di capitale è prevista rimanere su livelli elevati.

Si evidenzia che l'evoluzione prevedibile della gestione del Gruppo MPS sopra rappresentata non tiene conto degli impatti attesi dall'annunciata operazione di Offerta pubblica di scambio totalitaria volontaria sulle azioni ordinarie di Mediobanca. Per maggiori informazioni sulle caratteristiche, obiettivi e benefici dell'operazione si rinvia alla sezione dedicata disponibile sul sito della Capogruppo e al paragrafo "Eventi rilevanti del primo semestre" della Relazione intermedia sulla gestione.

Informazioni sulle transazioni con parti correlate

In conformità alle previsioni normative di cui alla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e s.m.i (di seguito anche il "Regolamento Consob" o "Regolamento Consob n. 17221/2010"), dell'art. 53 TUB e sue disposizioni attuative (Circolare Banca d'Italia n. 285/2013, Parte terza, Capitolo 11 "Attività di rischio e conflitti di interessi nei confronti di soggetti collegati") è stato costituito il "Comitato per le Operazioni con Parti Correlate", composto da un numero di amministratori indipendenti compreso tra tre e cinque, il quale svolge le funzioni previste dallo Statuto e dalle vigenti disposizioni normative e regolamentari in materia di operazioni con parti correlate e soggetti collegati.

La "Direttiva di Gruppo in tema di Gestione adempimenti prescrittivi in materia di parti correlate, soggetti collegati e obbligazioni degli esponenti bancari" (di seguito la "Direttiva di Gruppo"), affiancata dal "Regolamento di Gruppo in tema di Gestione adempimenti prescrittivi in materia di parti correlate, soggetti collegati e obbligazioni degli esponenti bancari" (di seguito il "Regolamento di Gruppo"), approvati dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, con i preventivi pareri favorevoli del Comitato per le Operazioni con Parti Correlate e del Collegio Sindacale, contiene previsioni e procedure interne in materia di parti correlate, allineate alle disposizioni del Regolamento Consob in vigore. La Direttiva di Gruppo è stata da ultimo aggiornata il 1° luglio 2025 per adeguamenti al vigente assetto organizzativo aziendale della Banca MPS.

La Direttiva di Gruppo definisce il modello organizzativo adottato dal Gruppo MPS (princìpi e responsabilità) per il processo di gestione degli adempimenti prescrittivi in materia di parti correlate, soggetti collegati e obbligazioni degli esponenti bancari e, in particolare, disciplina a livello di Gruppo MPS principi e regole per il presidio del rischio derivante da situazioni di possibile conflitto di interesse con taluni soggetti vicini ai centri decisionali della Capogruppo.

All'interno della Direttiva di Gruppo sono definite tra l'altro:

  • l'articolazione delle responsabilità all'interno del Gruppo MPS (compiti e responsabilità degli organi di vertice e delle funzioni aziendali della Capogruppo e delle Controllate);
  • il perimetro delle parti correlate, soggetti collegati (di seguito anche il "Perimetro di Gruppo") e altri soggetti in potenziale conflitto di interesse;
  • i criteri per l'identificazione delle operazioni, tipologie di rilevanza delle operazioni;
  • le procedure deliberative e i casi di esenzione;
  • le politiche interne in materia di controllo.

Rilevano ai fini della Direttiva di Gruppo le operazioni concluse con i soggetti del Perimetro di Gruppo che comportano l'assunzione di attività di rischio, il trasferimento di risorse, servizi o obbligazioni, indipendentemente dalla previsione di un corrispettivo. Quanto alla tipologia delle operazioni, le stesse sono classificate dettagliatamente nel citato Regolamento di Gruppo, come:

  • "operazioni di maggiore rilevanza": quelle in cui almeno uno dei seguenti indici di rilevanza, applicabili a seconda della specifica operazione, risulti superiore alla soglia del 5% (soglia di maggiore rilevanza):
    • indice di rilevanza del controvalore: è il rapporto tra il controvalore dell'operazione e il totale dei fondi propri, tratto dal più recente stato patrimoniale consolidato pubblicato;
    • indice di rilevanza dell'attivo: è il rapporto tra il totale dell'attivo dell'entità oggetto dell'operazione e il totale dell'attivo di BMPS;
    • indice di rilevanza delle passività: è il rapporto tra il totale delle passività dell'entità acquisita e il totale dell'attivo di BMPS;
  • "operazioni di minore rilevanza": operazioni di importo superiore all'importo esiguo e fino alla soglia di maggiore rilevanza; nell'ambito delle operazioni di minore rilevanza, si considerano di minore rilevanza di "importo significativo" le operazioni in cui l'importo è superiore a 100,0 mln di euro e fino alla soglia di maggiore rilevanza (indice di rilevanza del controvalore), oppure, in caso di operazioni di acquisizione, fusione e scissione di importo uguale o inferiore a 100,0 mln di euro, l'indice di rilevanza dell'attivo e/o delle passività è pari o superiore al rapporto tra 100,0 mln di euro ed i fondi propri a livello consolidato;
  • "operazioni di importo esiguo": operazioni di importo uguale o inferiore a 250,0 mila euro, nel caso in cui la controparte sia una persona giuridica; le operazioni di importo uguale o inferiore a 100,0 mila euro, nel caso in cui la controparte sia una persona fisica.

Le previsioni e le procedure applicabili alle operazioni con parti correlate, nelle versioni tempo per tempo vigenti, sono pubblicate sul sito internet www.gruppomps.it nella sezione "Corporate Governance - Operazioni con le parti correlate".

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Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo deliberò formalmente già dall'esercizio 2016 l'inclusione del Ministero dell'Economia e delle Finanze (di seguito "MEF") e delle relative società controllate dirette e indirette all'interno del perimetro delle parti correlate su base discrezionale ai sensi di quanto previsto dalla Direttiva di Gruppo, con l'esclusione dalla normativa prudenziale. A seguito del completamento della manovra di ricapitalizzazione precauzionale della Capogruppo e della relativa acquisizione da parte del MEF della qualifica di azionista di controllo dall'agosto 2017, la Capogruppo, in data 18 dicembre 2017, ha ricevuto comunicazione dall'Autorità di Vigilanza in merito alle modalità della conseguente applicazione dei limiti alle attività di rischio previsti dalla normativa prudenziale, ai sensi dell'art. 53 TUB e sue disposizioni attuative (Circ. Banca d'Italia n. 263/06, Titolo V, Cap. 5), mediante l'applicazione alla Capogruppo del c.d. approccio "a silos" per il calcolo dei limiti di riferimento.

A partire dal 27 dicembre 2024 il MEF ha acquisito la qualifica di azionista con influenza notevole in conseguenza delle variazioni nella compagine societaria e nella composizione del Consiglio di Amministrazione della Capogruppo intervenute rispettivamente nei mesi di novembre e dicembre 2024. L'informativa sulle parti correlate al 30 giugno 2025 tiene conto del perimetro relativo alla nuova qualifica del MEF ed include pertanto le società direttamente ed indirettamente controllate dallo stesso e le società sottoposte a controllo congiunto; l'informativa non tiene conto delle società collegate direttamente ed indirettamente detenute dal MEF, che erano state incluse nel perimetro al 31 dicembre 2024 in virtù dell'esistenza della relazione di controllo per la quasi totalità dell'esercizio 2024.

Con riferimento al perimetro relativo al MEF, la Capogruppo si è avvalsa dell'esenzione prevista dal par. 25 dello IAS 24 in materia di disclosure delle transazioni e dei saldi dei rapporti in essere con government-related entities. Tra le principali operazioni effettuate con il MEF e con le società da questo controllate si segnalano, oltre a operazioni di finanziamento, titoli di Stato italiani iscritti nei portafogli "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", per un nominale di 867,0 mln di euro, "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", per un nominale di 2.638,2 mln di euro, e "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", per un nominale di 7.834,2 mln di euro.

Di seguito vengono commentate le operazioni effettuate dalla Capogruppo con le parti correlate nel corso del primo semestre 2025, che risultano più rilevanti in termini di importo.

Operazioni con parti correlate MEF

(i) Operazioni con SACE S.p.A.

In data 11 febbraio 2025 il Comitato Credito ha autorizzato a favore di clientela della Capogruppo non parte correlata la partecipazione della Capogruppo, sino a massimi 140,0 mln di USD, quale quota di partecipazione ad un'operazione in pool di complessivi 1,7 mld di USD, utilizzabili come Buyer's Credit e finalizzata al finanziamento parziale di due navi da crociera commissionate a FINCANTIERI S.p.A., con CDP S.p.A. quale co-finanziatore, assistito, inter alia, da polizza assicurativa SACE S.p.A. a copertura del 100% del finanziamento e con l'intervento di SIMEST S.p.A. ai fini dell'eventuale stabilizzazione del tasso di interesse. L'operazione rientra nell'ambito di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 per l'intervento di: (i) CDP S.p.A., società controllata dal MEF, in qualità di co-finanziatore; (ii) SACE S.p.A., controllata in via totalitaria dal MEF, in qualità di società garante mediante rilascio di polizza assicurativa; (iii) SIMEST S.p.A., controllata diretta di CDP S.p.A., a sua volta controllata dal MEF, quale società interveniente ai fini dell'eventuale stabilizzazione del tasso di interesse, e (iv) FINCANTIERI S.p.A., società controllata da CDP Equity S.p.A., la quale è controllata da CDP S.p.A., a sua volta controllata dal MEF.

Sempre in data 11 febbraio 2025 il Comitato Credito ha deliberato a favore di clientela della Capogruppo non parte correlata la concessione, inter alia, di un finanziamento fino ad un massimo di 50,0 mln di euro, quale quota di partecipazione della Capogruppo ad un finanziamento in pool di complessivi 355,0 mln di euro, al quale partecipa anche CDP S.p.A. e assistito da garanzia SACE con copertura fino al 70%, pari a 20,3 mln di euro per la quota della Capogruppo. L'operazione rientra nell'ambito di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010, sia in quanto il MEF è socio di maggioranza di CDP S.p.A. (partecipante al finanziamento in pool), sia in quanto SACE S.p.A., (garante), è controllata in via totalitaria dal MEF.

In data 27 marzo 2025 il Consiglio di Amministrazione, previo parere favorevole del Comitato per le Operazioni con Parti Correlate, ha deliberato di approvare un'operazione di maggiore rilevanza relativa all'approvazione di una delibera quadro pari a 1,0 mld di euro per l'operatività della Capogruppo con SACE S.p.A. ("DQSACEFUTURO2025"), finalizzata all'ottenimento delle garanzie finanziarie rilasciate da SACE nell'ambito della Convenzione SACE Futuro 2025 (denominata da SACE "Convenzione Garanzia Growth Standard"). Tale convenzione ha unificato l'operatività prevista

dalle convenzioni "SACE Green New Deal 2024" e "Garanzia Futuro 2024", che hanno terminato il periodo di accumulo al 31 marzo 2025. La Garanzia SACE Futuro 2025 copre il 70% dell'importo finanziato quale importo massimo cumulato delle Garanzie Futuro 2025 rilasciate da SACE, a fronte dell'ammontare complessivo dei finanziamenti nel periodo di validità. I finanziamenti garantiti dalla Convenzione SACE Futuro 2025 sono mirati a sostenere lo sviluppo delle imprese sui mercati globali e del "made in Italy" nell'innovazione tecnologica e nei processi di digitalizzazione, supportando gli investimenti nelle infrastrutture, nelle filiere strategiche e nelle aree economicamente svantaggiate, nei progetti di investimento per lo sviluppo dell'imprenditoria femminile, con un focus particolare sulle iniziative collegate al PNRR. La DQSACEFUTURO2025 è valida per un periodo di 12 mesi dalla data di sottoscrizione tra le parti dei termini e condizioni particolari applicabili ai finanziamenti, ed opera limitatamente a Banca MPS e non a livello di Gruppo. L'operazione rientra nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto SACE S.p.A. è società controllata in via totalitaria dal MEF ed in data 3 aprile 2025 è stato pubblicato il Documento Informativo, redatto ai sensi dell'art. 5 del Regolamento Consob n. 17221/2010, a cui si rinvia per maggiori dettagli.

Nei mesi di febbraio e marzo 2025 sono state concluse con SACE S.p.A., a favore di clientela della Capogruppo non parte correlata, operazioni di rilascio di Garanzie SACE Futuro al 70%, a garanzia di linee di credito a medio-lungo termine per i rispettivi importi massimi garantiti da SACE S.p.A., rispettivamente di 35,0 mln di euro (con garanzia di 24,5 mln di euro), 30,0 mln di euro (con garanzia di 21,0 mln di euro) e 30,0 mln di euro (con garanzia di 21,0 mln di euro). Le operazioni rientrano nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto SACE S.p.A. è società controllata in via totalitaria dal MEF.

Nel corso del primo trimestre 2025 sono state perfezionate con SACE S.p.A. due polizze assicurative, con copertura pari rispettivamente al 60% e al 50% del rischio di mancato pagamento, relativo ad operazioni di conferma dei crediti documentari rispettivamente in euro ed in dollari statunitensi, concluse da clientela della Capogruppo con banche estere, per un valore rispettivamente pari a circa 10,2 mln di euro e 11,3 mln di USD. Le operazioni concluse con SACE S.p.A. rientrano nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto SACE S.p.A. è società controllata in via totalitaria dal MEF.

Il 13 giugno 2025 è stata conclusa con SACE S.p.A., a favore di clientela della Capogruppo non parte correlata, un'operazione di rilascio di Garanzia SACE al 60%, a garanzia di linea di credito di 36,7 mln di euro quale partecipazione ad un finanziamento in pool garantito da SACE S.p.A. con garanzia di 22,0 mln di euro. L'operazione rientra nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto SACE S.p.A. è società controllata in via totalitaria dal MEF.

In data 17 giugno 2025 il Comitato Credito ha deliberato, a favore di clientela della Capogruppo non parte correlata, la sottoscrizione di un finanziamento in pool di complessivi massimi 50,0 mln di euro, quale quota di partecipazione della Capogruppo a linee di credito in pool di complessivi 150,0 mln di euro, al quale partecipa anche CDP S.p.A. con una quota di 20 mln di euro ed assistito da garanzia SACE per la copertura del 70% della quota della Capogruppo, pari a 35,0 mln di euro. L'operazione rientra nell'ambito di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010, sia in quanto il MEF è socio di maggioranza di CDP S.p.A. (partecipante al finanziamento in pool), sia in quanto SACE S.p.A. (garante) è controllata in via totalitaria dal MEF.

In data 24 giugno 2025 il Comitato Credito ha deliberato, a favore di clientela della Capogruppo non parte correlata, la partecipazione ad un finanziamento in pool di massimi 25,0 mln di euro, quale quota di partecipazione della Capogruppo a linee di credito in pool di complessivi 270,0 mln di euro, al quale partecipa anche CDP S.p.A. con una quota di 28 mln di euro, ed assistita da garanzia SACE per la copertura minima complessiva del 50% della quota della Capogruppo. L'operazione rientra nell'ambito di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010, sia in quanto il MEF è socio di maggioranza di CDP S.p.A. (partecipante al finanziamento in pool), sia in quanto SACE S.p.A. (garante) è controllata in via totalitaria dal MEF.

Nel mese di giugno 2025, sono state concluse, a favore di clientela della Banca, diverse operazioni di finanziamento a medio-lungo termine con rilascio di garanzia SACE "Convenzione Garanzia Growth Standard" al 70%, nell'ambito delle iniziative a valere sulla DQSACEFUTURO2025 sopra descritta, consistenti in: due operazioni di 15,0 mln di euro (con garanzia SACE di 10,5 mln di euro), ed altre operazioni rispettivamente di: 20,0 mln di euro (con garanzia SACE di 14,0 mln di euro), 21,0 mln di euro (con garanzia SACE di 14,7 mln di euro) e 25,0 mln di euro (con garanzia SACE di 17,5 mln di euro). Le operazioni rientrano nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto SACE S.p.A. è società controllata in via totalitaria dal MEF.

Nel corso del secondo trimestre 2025 sono state perfezionate con SACE S.p.A. due polizze assicurative, con copertura del 50% del rischio di mancato pagamento, relativamente ad operazioni di conferma di crediti documentari in dollari statunitensi, concluse da clientela della Capogruppo con banche estere, per un valore rispettivamente di circa 20,5 mln di USD e 13,9 mln di USD. Le operazioni rientrano nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto SACE S.p.A. è società controllata in via totalitaria dal MEF.

(ii) Operazioni con altre parti correlate MEF

In data 6 gennaio 2025 è stato sottoscritto l'accordo quadro per la gestione del programma di rimborso delle spese mediche per l'anno 2025 a favore del personale in servizio della Capogruppo e del personale iscritto al Fondo Solidarietà della Capogruppo, attraverso polizza assicurativa con POSTE ASSICURA S.p.A., per il tramite di CASPIE (Cassa di assistenza sanitaria iscritta all'anagrafe dei Fondi Sanitari), per un valore complessivo massimo di 31,6 mln di euro. L'operazione rientra nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto POSTE ASSICURA S.p.A. è controllata di Poste Italiane S.p.A., a sua volta controllata dal MEF.

In data 5 febbraio 2025 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato a favore di SAIPEM S.p.A., nell'ambito della revisione ordinaria degli affidamenti: (i) l'incremento da 135,0 mln di euro a 175,0 mln di euro della linea di credito promiscua a revoca in essere, utilizzabile fino all'intero importo per rilascio di crediti di firma Italia/estero e per il rilascio di impegni per crediti documentari; (ii) la conferma della linea di credito di firma in pool con altri istituti di credito di 650,0 mila euro; (iii) la conferma della linea risk limit pro soluto di 2,5 mln di euro; (iv) la partecipazione della Capogruppo, con una quota massima di 75,0 mln di euro, alla linea di credito revolving credit facility 2025 in pool di complessivi 600,0 mln di euro. Successivamente il 4 marzo 2025 il Comitato Credito ha autorizzato: (i) l'incremento da 175,0 a 204,0 mln di euro della citata linea di credito promiscua a revoca in essere; (ii) la riduzione da 75,0 a 46,0 mln di euro della quota di partecipazione della Capogruppo alla citata linea di credito revolving credit facility 2025 di complessivi 600,0 mln di euro. Le operazioni rientrano nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto SAIPEM S.p.A. è controllata indirettamente dal MEF, tramite le società ENI S.p.A. e CDP Equity S.p.A., a loro volta controllate dal MEF.

In data 11 febbraio 2025 il Comitato Credito ha autorizzato a favore di ENEL S.p.A. l'adesione della Capogruppo ad una linea di credito multi borrower sustainability linked revolving credit facility in pool, di importo complessivo tra 10,0 e 13,5 mln di euro, durata 5 anni. L'operazione rientra nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto ENEL S.p.A. è società controllata dal MEF.

In data 25 febbraio 2025 il Comitato Credito ha autorizzato a favore di FERROVIE DELLO STATO S.p.A. la revisione ordinaria degli affidamenti per complessivi 170,0 mln di euro, con conferma delle seguenti linee di credito: (i) linea di credito promiscua a revoca di 20,0 mln di euro; (ii) plafond risk limit pro soluto di 125,0 mln di euro, a valere su cedenti terze parti, assistito da polizza assicurativa con copertura pari al 95%, e (iii) plafond notional limit pro solvendo di 25,0 mln di euro, a valere verso cedenti oggetto di positiva valutazione e delibera. L'operazione rientra nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto FERROVIE DELLO STATO S.p.A. è controllata totalitaria dal MEF.

Sempre in data 25 febbraio 2025 il Comitato Credito ha autorizzato a favore di ANAS S.p.A. la revisione ordinaria degli affidamenti, per l'importo complessivo di 205,0 mln di euro; l'operazione prevede la conferma delle seguenti linee di credito in essere: (i) 120,0 mln di euro utilizzabili tramite apertura di credito in conto corrente; (ii) 20,0 mln di euro di crediti di firma, utilizzati per il rilascio di una garanzia estera; (iii) 40,0 mln di euro di credito risk limit pro soluto, utilizzabile a valere su cedenti e fornitori terze parti, e (iv) 25,0 mln di euro di notional risk limit pro solvendo. Le operazioni rientrano nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto ANAS S.p.A. è controllata totalitaria da Ferrovie dello Stato S.p.A., a sua volta controllata dal MEF.

Sempre in data 25 febbraio 2025 il Comitato Credito ha autorizzato a favore di clientela della Capogruppo non parte correlata la concessione di un finanziamento fino a 30,0 mln di euro, quale quota di partecipazione della Capogruppo ad un finanziamento in pool di complessivi 135,0 mln di euro, al quale partecipano anche CDP S.p.A. e Mediocredito Centrale S.p.A. La concessione del finanziamento in pool è subordinata alla concessione di garanzia SACE al 50%. L'operazione rientra nell'ambito di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010, sia in quanto il MEF è socio di maggioranza di CDP S.p.A. e controllante indiretto di Mediocredito Centrale S.p.A. (partecipanti al finanziamento in pool), sia in quanto SACE S.p.A., (garante), è controllata in via totalitaria dal MEF.

In data 4 marzo 2025 il Comitato Credito ha autorizzato a favore di due società appartenenti a gruppo cliente della Capogruppo non parte correlata la concessione di due finanziamenti ipotecari fino a complessivi 30,0 mln di euro, quali quote di partecipazione della Capogruppo a due finanziamenti in pool di complessivi 143,4 mln di euro, al quale partecipa anche AMCO ASSET MANAGEMENT COMPANY S.p.A.. L'operazione rientra nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto AMCO ASSET MANAGEMENT COMPANY S.p.A. è società controllata dal MEF.

In data 11 marzo 2025 il Comitato Credito ha autorizzato a favore di BIDCO SPARKLE S.p.A. (società da costituirsi) la partecipazione della Capogruppo, con una quota pari a massimi 125,0 mln di euro ad un debt package di complessivi 675,0 mln di euro, articolato nelle seguenti linee: (i) term loan facility di complessivi 450,0 mln di euro, quota parte della Capogruppo pari a 83,3 mln di euro; (ii) capex facility di complessivi 200,0 mln di euro, quota parte della Capogruppo

pari a 37,0 mln di euro; (iii) revolving credit facility di complessivi 25,0 mln di euro, quota parte della Capogruppo pari a 4,6 mln di euro. L'operazione rientra nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto BIDCO SPARKLE S.p.A. (società da costituirsi) sarà controllata con una quota pari al 70% dal MEF.

In data 18 marzo 2025 il Comitato Credito ha autorizzato a favore di POSTE ITALIANE S.p.A., nell'ambito della revisione ordinaria degli affidamenti di complessivi 120,0 mln di euro: (i) la conferma della linea di credito promiscua di complessivi 20,0 mln di euro utilizzabile per traenze a termine e rilascio di fideiussioni Italia; (ii) nuova concessione risk limit pro soluto di 30,0 mln di euro a valere su cedenti oggetto di positiva valutazione e delibera, assistita da polizza assicurativa con copertura pari al 95% del plafond risk limit; (iii) plafond di 70,0 mln di euro per operatività di natura finanziaria, quale limite operativo interno. L'operazione rientra nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto POSTE ITALIANE S.p.A. è società controllata dal MEF.

In data 27 marzo 2025 il Consiglio di Amministrazione ha autorizzato a favore di AUTOSTRADE PER L'ITALIA S.p.A., nell'ambito della revisione ordinaria degli affidamenti, la conferma, inter alia, dei seguenti affidamenti: (i) linea di credito promiscua di 20,0 mln di euro utilizzabile come apertura di credito in conto corrente; (ii) plafond notional limit pro solvendo di 20,0 mln di euro, a valere su cedenti oggetto di positiva valutazione e delibera; (iii) plafond risk limit pro soluto di 20,0 mln di euro, a valere su cedenti oggetto di positiva valutazione e delibera, assistiti da copertura assicurativa integrale. L'operazione rientra nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto AUTOSTRADE PER L'ITALIA S.p.A. è controllata indirettamente da CDP Equity S.p.A., a sua volta controllata da CDP S.p.A., quest'ultima a sua volta controllata dal MEF.

In data 24 aprile 2025 è stata autorizzata, a favore di SO.G.I.N. S.p.A., la revisione ordinaria degli affidamenti a revoca in essere per complessivi 19,9 mln di euro, con conferma delle due linee di credito promiscue in essere, rispettivamente di 18,9 mln di euro (utilizzabile per rilascio di crediti di firma), e di 1,0 mln di euro (utilizzabile per operazioni di copertura di rischio tasso di cambio). L'operazione rientra nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto SO.G.I.N. S.p.A. è controllata in via totalitaria dal MEF.

In data 29 aprile 2025 il Comitato Credito ha autorizzato, a favore di TERNA S.p.A., nell'ambito della revisione ordinaria degli affidamenti, l'incremento del plafond risk limit pro soluto da 14,8 a 30,0 mln di euro, a valere su cedenti terze parti; il plafond risk limit risulta assistito da polizza assicurativa con copertura integrale ed è prevista la facoltà di utilizzo promiscuo da parte di TERNA S.p.A. ed altre società inserite nel perimetro di consolidamento integrale della stessa. L'operazione rientra nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto TERNA S.p.A. è controllata indirettamente da CDP S.p.A., a sua volta controllata dal MEF.

In data 4 giugno 2025 è stata autorizzata, a favore di clientela della Capogruppo non parte correlata, la partecipazione ad un finanziamento a medio-lungo termine di 32,1mln di euro, quale quota di partecipazione della Capogruppo a linee di credito in pool di complessivi 96,5 mln di euro, al quale partecipa anche CDP S.p.A. con una quota di 32,1 mln di euro. L'operazione rientra nell'ambito di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010, in quanto il MEF è socio di maggioranza di CDP S.p.A. (partecipante al finanziamento in pool).

In data 18 giugno 2025, nell'ambito del collocamento di Covered Bond, con scadenza 5 anni, perfezionato dalla Capogruppo per un ammontare complessivo pari a 750,0 mln di euro, CDP S.p.A. - ai sensi dell'art. 5, comma 8-ter del Decreto-Legge n° 269/2003, convertito nella Legge n° 326/2003, in conformità con l'art. 6, comma 1 lettera b) del Decreto-Legge n° 102/2013 - ha sottoscritto tale emissione per un importo pari a 180,0 mln di euro. Il residuo importo è stato collocato presso altri investitori istituzionali. L'operazione rientra nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010 in quanto CDP S.p.A. è società controllata dal MEF.

(iii) Operazioni con altre parti correlate

In data 8 maggio 2025 il Consiglio di Amministrazione, previo parere favorevole del Comitato per le Operazioni con Parti Correlate, ha deliberato a favore di IMMOBILIARE NOVOLI S.p.A. e della controllata SANDONATO S.r.l, appartenenti al GRUPPO NOVOLI, di approvare l'adesione della Capogruppo ad un Accordo di Risanamento ("Accordo") ex art. 56 del Codice della Crisi di Impresa e dell'Insolvenza ("CCII"), proposto dal GRUPPO NOVOLI in esecuzione del piano industriale 2025-2028 ("Piano"), ad esito di una procedura di composizione negoziata della crisi ex art. 12 e seguenti del CCII. La manovra finanziaria di adesione al citato Accordo prevede per la Capogruppo la rinuncia ad una quota del proprio credito per complessivi 10,0 mln di euro, con previsione di distribuzione di earn-out a fine Piano, a ristoro integrale del credito stralciato. L'esposizione complessiva della Capogruppo, oggetto di manovra di risanamento, è pari a complessivi 80,9 mln di euro. L'operazione rientra nel campo di applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010, in quanto IMMOBILIARE NOVOLI S.p.A. è controllata congiunta della Capogruppo che detiene una partecipazione pari al 50% del capitale sociale, e SANDONATO S.r.l. è controllata totalitaria dalla citata IMMOBILIARE NOVOLI S.p.A..

Nelle seguenti tabelle sono riepilogati i saldi patrimoniali ed economici al 30 giugno 2025 in essere con le joint ventures, le società collegate, i dirigenti con responsabilità strategiche e altre parti correlate.

Rispetto all'informativa inclusa nella Relazione finanziaria al 31 dicembre 2024 si evidenzia quanto segue:

  • Il "Perimetro MEF" è riferito alla qualifica di azionista con influenza notevole sulla Banca assunta dal MEF in data 27 dicembre 2024 e quindi non include i rapporti e gli effetti economici delle operazioni con società collegate dirette ed indirette del MEF considerate nel perimetro al 31 dicembre 2024 in considerazione dell'esistenza della relazione di controllo per la quasi totalità dell'esercizio 2024;
  • Le "Altri parti correlate" comprendono i key managers, compresi gli Amministratori nominati per cooptazione dal CDA del 27 dicembre 2024 e confermati dall'Assemblea dei soci del 17 aprile 2025, e le loro parti correlate; in particolare, sono riepilogati i saldi patrimoniali ed economici in essere 30 giugno 2025 delle parti correlate dei nuovi Amministratori, non presenti nell'informativa al 31 dicembre 2024.

Transazioni con parti correlate: voci di stato patrimoniale

Valori al 30 06 2025
joint
venture
società
collegate
dirigenti con
responsabilità
strategica
altre
parti
correlate
Perimetro
MEF
totale % su
voce
bilancio
Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
- 3,8 - - 4.585,5 4.589,3 55,55%
Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
- - - - 16,0 16,0 3,67%
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - - - 875,8 875,8 44,51%
Crediti verso banche al costo ammortizzato - - - - 7,8 7,8 0,25%
Crediti verso clientela al costo ammortizzato 47,3 63,5 2,6 111,2 9.437,2 9.661,8 10,74%
Altre attività - - - - 1.323,1 1.323,1 38,33%
Totale attivo 47,3 67,3 2,6 111,2 16.245,4 16.473,8
Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
5,2 79,7 4,0 34,9 2.666,6 2.790,4 2,69%
Passività finanziarie di negoziazione - 1,0 - - 116,7 117,7 3,52%
Altre passività - 3,7 - 0,1 4,0 7,8 0,17%
Totale passivo 5,2 84,4 4,0 35,0 2.787,3 2.915,9
Garanzie rilasciate e impegni 12,1 26,1 0,2 15,3 1.844,0 1.897,7 n.a.

Transazioni con parti correlate: voci di conto economico

Valori al 30 06 2025
joint
venture
società
collegate
dirigenti con
responsabilità
strategica
altre parti
correlate
Perimetro
MEF
totale % su
voce
bilancio
Interessi attivi e proventi assimilati 0,1 1,1 - 2,0 221,9 225,1 11,42%
Interessi passivi e oneri assimilati - (0,1) - (0,2) (25,6) (25,9) 2,92%
Commissioni attive - 107,5 - - 12,0 119,5 13,00%
Commissioni passive - (0,2) - - (0,7) (0,9) 0,75%
Dividendi - - - - 0,5 0,5 3,77%
Risultato netto delle altre attività e passività
valutate al fair value con impatto a conto
economico
- - - - 0,5 0,5 -4,88%
Rettifiche/Riprese di valore nette per
deterioramento
7,9 - - 0,2 1,7 9,8 -6,43%
Costi operativi - (1,6) (5,6) - (8,6) (15,8) 1,58%

  • -
    -

    -
    -
-

Relazione della società di revisione

RELAZIONE DI REVISIONE CONTABILE LIMITATA SUL BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO

Agli Azionisti della Banca Monte dei Paschi di Siena SpA

Introduzione

Abbiamo svolto la revisione contabile limitata dell'allegato bilancio consolidato semestrale abbreviato, costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalle relative note illustrative della Banca Monte dei Paschi di Siena SpA e controllate ("Gruppo Monte dei Paschi di Siena") al 30 giugno 2025. Gli Amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) emanato dall'International Accounting Standards Board e adottato dall'Unione Europea. È nostra la responsabilità di esprimere una conclusione sul bilancio consolidato semestrale abbreviato sulla base della revisione contabile limitata svolta.

Portata della revisione contabile limitata

Il nostro lavoro è stato svolto secondo i criteri per la revisione contabile limitata raccomandati dalla Consob con Delibera n° 10867 del 31 luglio 1997. La revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato consiste nell'effettuare colloqui, prevalentemente con il personale della società responsabile degli aspetti finanziari e contabili, analisi di bilancio ed altre procedure di revisione contabile limitata. La portata di una revisione contabile limitata è sostanzialmente inferiore rispetto a quella di una revisione contabile completa svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) e, conseguentemente, non ci consente di avere la sicurezza di essere venuti a conoscenza di tutti i fatti significativi che potrebbero essere identificati con lo svolgimento di una revisione contabile completa. Pertanto, non esprimiamo un giudizio sul bilancio consolidato semestrale abbreviato.

Conclusioni

Sulla base della revisione contabile limitata svolta, non sono pervenuti alla nostra attenzione elementi che ci facciano ritenere che il bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo Monte dei Paschi di Siena al 30 giugno 2025 non sia stato redatto, in tutti gli aspetti significativi, in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) emanato dall'International Accounting Standards Board e adottato dall'Unione Europea.

Firenze, 6 agosto 2025

PricewaterhouseCoopers SpA

Marco Palumbo (Revisore legale)

Allegati

Relazione Finanziaria Semestrale

Raccordi tra gli schemi di Conto Economico e Stato Patrimoniale riclassificati ed i relativi prospetti contabili

Raccordo Conto Economico riclassificato al 30 giugno 2025 e relativo prospetto contabile

Voci dello schema di Conto Economico 30/06/25 Riclassifica dei dividendi afferenti ad
operazioni su titoli di proprietà
Riclassifica quota parte Utile delle
Partecipazioni
Recuperi delle imposte di bollo e recuperi
spesa su clientela
Oneri operazioni straordinarie Canone DTA Oneri Ristrutturazione (Esodo Personale) Oneri Ristrutturazione (Chiusura Filiali) Oneri connessi a Commitment e Piano
industriale
Recuperi personale Costo del credito Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione: MP Banque
30/06/25 Voci dello schema di Conto Economico
Riclassificato
10 Interessi attivi e proventi assimilati 1.971,1 - - - - - - - -
-
12,2
14,1
1.094,1
1.985,3
Margine di interesse
di cui interessi attivi calcolati con il 1.655,0 - 4,0 1.659,0
20 metodo dell'interesse effettivo
Interessi passivi e oneri assimilati
(889,3) - - (1,9) (891,2)
- - - - - - - - 4,1 802,5 Commissioni nette
40
50
Commissioni attive
Commissioni passive
919,0
(120,6)
- -
-
4,2
(0,1)
923,3
(120,7)
70 Dividendi 12,9 (4,0) 32,7 - - 41,6 Dividendi, proventi simili e Utili (Perdite)
delle partecipazioni
4,0 - - - - - - 15,1 0,1 113,1 Risultato netto della negoziazione, delle
valutazioni al fair value di attività/passività
e degli utili da cessioni/riacquisti
80 Risultato netto dell'attività di negoziazione 66,2 4,0 0,1 70,3
100 Utili (perdite) da cessione o riacquisto di:
a) attività finanziarie valutate al costo
37,8 - - - - - - - - - - 37,8
ammortizzato 43,2 - - 43,2
b) attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
(5,2) - - (5,2)
complessiva
c) passività finanziarie
(0,2) - - (0,2)
110 Risultato netto delle altre attività e passività
finanziarie valutate al fair value con impatto
a conto economico
(10,0) - - - - - - - 15,1 - 5,0
a) attività e passività finanziarie
designate al fair value
0,8 - - 0,8
b) altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair value
(10,8) 15,1 - 4,2
90 Risultato netto dell'attività di copertura (0,5) - - (0,5) Risultato netto dell'attività di copertura
230 Altri oneri/proventi di gestione 122,9 (117,2) - (2,5) - (0,0) 3,2 Altri proventi/oneri di gestione
190 Spese amministrative:
a) spese per il personale
(1.017,8)
(646,8)
- - 117,2 6,9 28,7 8,9
8,9
0,0
-
1,7 2,5
2,3
-
-
(12,0)
(4,8)
(863,8)
(640,4)
Spese amministrative:
a) spese per il personale
b) altre spese amministrative (371,0) 117,2 6,9 28,7 0,0 1,7 0,2 - (7,2) (223,4) b) altre spese amministrative
- - - - - - 0,5 - - (1,1) (79,2) Rettifiche di valore nette su attività
materiali ed immateriali
210 Rettifiche/riprese di valore nette su attività
materiali
(45,7) - 0,5 - (1,0) (46,2)
220 Rettifiche/riprese di valore nette su attività (32,9) - (0,1) (33,0)
130 immateriali
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio
(150,9) - - - - - - - (19,9) 0,3 (175,1) Costo del credito clientela
di credito di:
a) attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
(150,2) (0,9) 0,2 (150,9) 130a) attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato clientela
b) attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
(0,7) 0,7 - 0,0
complessiva - 0,0 100a) finanziamenti valutati al costo
(15,1) (15,1) ammortizzato clientela
110b) finanziamenti e titoli
- (4,6) 0,1 (4,5) 200a) accantonamenti netti impegni e
garanzie rilasciate
140 Utili/perdite da modifiche contrattuali senza
cancellazioni
(4,6) - - (4,6) 140 Utili/perdite da modifiche contrattuali
senza cancellazioni
0,2 0,2 Rettifiche di valore deterioramento titoli e
finanziamenti banche
160 Premi netti - - - 0,0
170 Saldo altri proventi/oneri della gestione
assicurativa
- - - 0,0
200 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e
oneri
(30,4) - - - - - - - 4,6 (0,0) (25,8) Altri accantonamenti netti ai fondi per
rischi e oneri
a) impegni e garanzie rilasciate (4,6) 4,6 0,0
250 b) altri accantonamenti netti
Utili (Perdite) delle partecipazioni
(25,8)
32,7
(32,7) -
-
(0,0)
-
(25,8)
0,0
Altri utili (perdite) da partecipazioni
- (8,9) (0,5) (5,7) - (15,1) Oneri di ristrutturazione/Oneri una tantum
(6,9) (6,9) Oneri operazioni straordinarie
Rischi e oneri connessi a SRF, DGS e
- 0,0 schemi similari
260 Risultato netto della valutazione al fair value (2,7) -
-
(28,7)
-
- -
-
(28,7)
(2,7)
Canone DTA
Risultato della valutazione al fair value di
280 delle attività materiali e immateriali
Utili (Perdite) da cessione di investimenti
- - - - 0,0 attività materiali e immateriali
Utili (Perdite) da cessione di investimenti
290 Utile (Perdita) della operatività corrente al
lordo delle imposte
857,2 - - - - - - (4,0) - 3,7 856,8 Utile (Perdita) di periodo al lordo delle
imposte
300 Imposte sul reddito di periodo
dell'operatività corrente
35,2 - 0,2 35,5 Imposte sul reddito di periodo
310 Utile (Perdita) della operatività corrente al
netto delle imposte
892,4 - - - - - - (4,0) - 3,9 892,3 Utile (Perdita) al netto delle imposte
320 Utile (Perdita) delle attività operative
cessate al netto delle imposte
(0,1) 4,0 - (3,9) 0,0
330 Utile (Perdita) di periodo 892,3 - - - - - - - - - 892,3 Utile (Perdita) di periodo
340 Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di
terzi
(0,1) - - (0,1) Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di
terzi
Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della
capogruppo
892,4 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 892,4 Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della
capogruppo

Relazione Finanziaria Semestrale

Raccordo Conto Economico riclassificato al 30 giugno 2024 e relativo prospetto contabile

Voci dello schema di Conto Economico 30/06/24 Rimborsi clientela Riclassifica dei dividendi afferenti ad operazioni su
titoli di proprietà
Riclassifica quota parte Utile delle Partecipazioni Riclassifica accantonamento ai fondi BRRD e
DGSD
Recuperi delle imposte di bollo e recuperi spesa su
clientela
Canone DTA Oneri Ristrutturazione (Esodo Personale) Oneri Ristrutturazione (Chiusura Filiali) Oneri connessi a Commitment e Piano industriale Costo del credito Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione: MP Banque
30/06/24 Voci dello schema di Conto Economico
Riclassificato
10 Interessi attivi e proventi assimilati 2.427,2 -
-
- - - - - - - -
-
18,2
20,1
1.172,2
2.447,3
Margine di interesse
di cui interessi attivi calcolati con il
metodo dell'interesse effettivo
1.989,9 -
20 Interessi passivi e oneri assimilati (1.273,2) - - (1,9) (1.275,1)
40 Commissioni attive 842,8 1,2
1,2
- - - - - - - -
-
4,4
4,5
735,8
848,5
Commissioni nette
50 Commissioni passive (112,5) - - - (0,1) (112,6)
70 Dividendi 17,0 (4,4) 27,6 - - 40,2 Dividendi, proventi simili e Utili (Perdite) delle
partecipazioni
4,4 - - - - - - 9,3 0,1 74,8 Risultato netto della negoziazione, delle valutazioni
al fair value di attività/passività e degli utili da
cessioni/riacquisti
80 Risultato netto dell'attività di negoziazione 78,1 4,4 - 82,5
100 Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: (10,8) - - - - - - - (0,8) 0,1 (11,5)
a) attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
(10,3) (0,8) - (11,1)
b) attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
0,1 - 0,1 0,2
c) passività finanziarie (0,6) - - (0,6)
110 Risultato netto delle altre attività e passività
finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico
(6,3) - - - - - - - 10,1 - 3,8
a) attività e passività finanziarie designate
al fair value
b) altre attività finanziarie
4,1 - - 4,1
obbligatoriamente valutate al fair value (10,4) - 10,1 - (0,3)
90 Risultato netto dell'attività di copertura 1,6 - - 1,6 Risultato netto dell'attività di copertura
230
190
Altri oneri/proventi di gestione
Spese amministrative:
108,3
(1.048,6)
-
-
- - 75,3 (102,1)
102,1
30,6 8,8 -
2,8
0,2 -
-
(0,1)
(11,6)
6,1
(840,6)
Altri proventi/oneri di gestione
Spese amministrative:
a) spese per il personale (613,3) 8,8 1,2 - (4,8) (608,2) a) spese per il personale
b) altre spese amministrative (435,3) 75,3 102,1 30,6 1,6 0,2 - (6,9) (232,4) b) altre spese amministrative
- - - - - - - 0,3 - - (1,1) (84,3) Rettifiche di valore nette su attività materiali ed
immateriali
210 Rettifiche/riprese di valore nette su attività
materiali
(50,4) - 0,3 - (1,1) (51,1)
220 Rettifiche/riprese di valore nette su attività
immateriali
(33,3) - - (33,3)
130 Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di (217,8) - - - - - - - - 19,9 (1,2) (204,0) Costo del credito clientela
credito di:
a) attività finanziarie valutate al costo
(218,3) 5,2 (1,5) (214,6) 130a) attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
b) attività finanziarie valutate al fair value
0,5 (0,5) - - ammortizzato clientela
con impatto sulla redditività complessiva 100a) finanziamenti valutati al costo
0,8
(10,1)
0,8
(10,1)
ammortizzato clientela
110b) finanziamenti e titoli
24,5 0,4 24,9 200a) accantonamenti netti impegni e garanzie
140 Utili/perdite da modifiche contrattuali senza (4,9) - - (4,9) rilasciate
140 Utili/perdite da modifiche contrattuali senza
cancellazioni cancellazioni
Rettifiche di valore deterioramento titoli e
160 Premi netti - (4,7)
-
- (4,7)
-
finanziamenti banche
170 Saldo altri proventi/oneri della gestione - - - -
200 assicurativa
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e
11,0 (1,2) - - - - - - - (24,5) - (14,8) Altri accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
oneri
a) impegni e garanzie rilasciate
24,5 (24,5) -
b) altri accantonamenti netti (13,5) (1,2) - (14,8)
250 Utili (Perdite) delle partecipazioni 23,8 (27,6) - - (3,8) Altri utili (perdite) da partecipazioni
(8,8) (3,1) (29,5) - (41,4) Oneri di ristrutturazione/Oneri una tantum
Rischi e oneri connessi a SRF, DGS e schemi
(75,3) - (0,1) (75,4) similari
Risultato netto della valutazione al fair value (30,6) - (30,6) Canone DTA
Risultato della valutazione al fair value di attività
260
280
delle attività materiali e immateriali
Utili (Perdite) da cessione di investimenti
(19,3)
(6,1)
- - -
-
(19,3)
(6,1)
materiali e immateriali
Utili (Perdite) da cessione di investimenti
290 Utile (Perdita) della operatività corrente al 726,5 - - - - - - (29,3) - 8,6 705,8 Utile (Perdita) di periodo al lordo delle imposte
lordo delle imposte
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività
300 corrente
Utile (Perdita) della operatività corrente al
454,2 - (1,0) 453,2 Imposte sul reddito di periodo
310 netto delle imposte
Utile (Perdita) delle attività operative cessate
1.180,7 - - - - - - (29,3) - 7,6 1.159,1 Utile (Perdita) al netto delle imposte
320 al netto delle imposte (21,6) 29,3 - (7,6) -
330 Utile (Perdita) di periodo 1.159,1 - - - - - - - - - 1.159,1 Utile (Perdita) di periodo
340 Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi
Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della
(0,1)
1.159,2
0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 -
0,0
-
0,0
(0,1)
1.159,2
Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi
Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della
capogruppo capogruppo

Raccordo Stato Patrimoniale riclassificato e relativo prospetto contabile giugno 2025

Voci dello schema di Stato Patrimoniale - Attivo 30/06/25 Finanziamenti clientela Derivati di negoziazione Titoli Finanziamenti
banche centrali
Crediti vs banche @ AC -
Attività non correnti e gruppi di attività in
via di dismissione
Adeguamento di valore att. finanziarie
oggetto di copertura generica
30/06/25 Voci dello schema di Stato Patrimoniale
Riclassificato - Attivo
Cassa e disponibilità liquide 11.794,3 - - 824,0 12.618,3 Cassa e disponibilità liquide
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a 8.698,7 (147,9) (2.244,4) 12.659,4 - 0,9 - 18.966,7 Attività in titoli
conto economico - 12.659,4 0,9 12.660,3
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 8.262,1 - (2.244,4) - - 6.017,7
b) attività finanziarie designate al fair value - - - - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate
al fair value
436,6 (147,9) - - 288,7
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto 1.967,5 - (1.967,5) - -
sulla redditività complessiva
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
93.140,0 147,9 - (10.691,9) - 294,2
- - 642,5 1,4 643,9 Finanziamenti banche centrali
a) crediti verso banche 3.141,8 - (783,6) (642,5) 0,6 1.716,3 Finanziamenti banche
b) crediti verso clientela 89.998,2 147,9 (9.908,3) 292,2 80.530,0 Finanziamenti clientela
Derivati di copertura 484,6 - 2.244,4 - - 2.729,0 Derivati
Adeguamento di valore delle attività finanziarie
oggetto di copertura generica (+/-)
(677,1) - - - 677,1 -
Partecipazioni 673,6 - - - 673,6 Partecipazioni
Riserve tecniche a carico dei riassicuratori - - - - -
Attività materiali 2.073,5 - - 44,5 2.118,0 Attività materiali
Attività immateriali 131,4 - - 1,6 133,0 Attività immateriali
-di cui avviamento 7,9 - - - 7,9 -di cui avviamento
Attività fiscali 2.659,7 - - 1,0 2.660,7 Attività fiscali
a) correnti 93,2 - - - 93,2 a) correnti
b) anticipate 2.566,5 - - 1,0 2.567,5 b) anticipate
Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione
1.176,0 - - -
(1.176,0)
2.784,5
0,0
Altre attività
120 Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione
Altre attività 3.451,9 - - 9,7 (677,1) 2.784,5 130 Altre attività
Totale dell'attivo 125.574,1 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 125.574,1 Totale dell'attivo

Voci dello schema di Stato Patrimoniale -
Passivo
30/06/25 Debiti verso banche centrali Debiti verso banche Derivati di negoziazione Passività finanziarie designate al fair value Trattamento di fine rapporto del personale Passività associate a gruppi di attività in via di
dismissione
Patrimonio netto di Gruppo 30/06/25 Voci dello schema di Stato Patrimoniale
Riclassificato - Passivo
10 Passività finanziarie valutate al costo 103.742,5 - - - 124,6 - 900,4 94.508,6 Raccolta diretta
ammortizzato
a) debiti verso banche 10.258,4 (8.008,5) (2.249,9) 0,0
b) debiti verso la clientela 83.328,4 899,9 84.228,4 a) Debiti verso Clientela
c) titoli in circolazione 10.155,7 8.008,5 124,6 10.280,2
8.008,5
b) Titoli emessi
Debiti verso Banche centrali
2.249,9 0,5 2.250,4 Debiti verso Banche
20 Passività finanziarie di negoziazione 3.345,3 (1.111,3) 2.234,0 Passività finanziarie di negoziazione per cassa
30 Passività finanziarie designate al fair value 124,6 (124,6) -
1.382,4 Derivati
40 Derivati di copertura 271,1 271,1 Derivati di copertura
Adeguamento di valore delle passività 1.111,3 1.111,3 Derivati passivi negoziazione
50 finanziarie oggetto di copertura generica - -
(+/-)
60 Passività fiscali 13,4 - - - - - 1,0 14,5 Passività fiscali
a) correnti 9,0 9,0 a) correnti
b) differite
Passività associate ad attività in via di
4,4 1,0 5,4 b) differite
70 dismissione 978,7 (978,7) -
80 Altre passività 4.658,7 40,1
34,2
4.733,0
-
40,1
4.692,9
Altre passività
Adeguamento di valore delle passività finanziarie
oggetto di copertura generica (+/-)
Passività associate a gruppi di attività in via di
dismissione
Altre passività (civilistico)
90 Trattamento di fine rapporto del personale 69,3 (69,3) (0,0)
100 Fondi per rischi e oneri: 900,0 - - - - 69,3 2,9 972,2 Fondi a destinazione specifica
69,3 2,7 72,0 a) Fondo tratt.to di fine rapporto di lavoro sub.
a) impegni e garanzie rilasciate 154,3 0,1 154,4 b) Fondo impegni e garanzie rilasciate
b) quiescenza e obblighi simili 3,2 3,2 c) Fondi di quiescenza
c) altri fondi per rischi e oneri 742,5 0,1 742,6 d) Altri fondi
120 Riserve da valutazione 66,9 (66,9) -
150 Riserve 3.057,5 (3.057,5) -
11.470,3 Patrimonio netto di Gruppo
66,9 66,9 a) Riserve da valutazione
- b) Azioni rimborsabili
- c) Strumenti di capitale
3.057,5 3.057,5 d) Riserve
- e) Sovrapprezzi di emissione
170 Capitale 7.453,5 7.453,5 f) Capitale
- - g) Azioni proprie (-)
892,4 892,4 h) Utile (Perdita) di periodo
180 Azioni proprie (-) - - -
190 Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 0,2 0,2 Patrimonio di pertinenza terzi
200 Utile (Perdita) di periodo (+/-) 892,4 (892,4) -
Totale del passivo e del patrimonio netto 125.574,1 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 125.574,1 Totale del Passivo e del Patrimonio netto

Raccordo Stato Patrimoniale riclassificato e relativo prospetto contabile dicembre 2024

Voci dello schema di Stato Patrimoniale - Attivo 31/12/24 Finanziamenti clientela Derivati di negoziazione Titoli Finanziamenti
banche centrali
Crediti vs banche @ AC -
Attività non correnti e gruppi di attività in
via di dismissione
Adeguamento di valore att. finanziarie
oggetto di copertura generica
31/12/24 Voci dello schema di Stato Patrimoniale Riclassificato -
Attivo
10 Cassa e disponibilità liquide 13.249,4 - - 780,5 14.029,9 Cassa e disponibilità liquide
20 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
6.532,8 (143,6) (2.312,2) 13.312,8 - 57,6 - 17.447,4 Attività in titoli
13.312,8 57,6 13.370,4
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 6.076,6 - (2.312,2) - - 3.764,4
b) attività finanziarie designate al fair value - - - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair
value
456,2 (143,6) - - 312,6
30 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
2.337,4 - (2.337,4) - -
40 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 90.526,0 143,6 - (10.975,4) - 249,2
- - 560,8 4,7 565,5 Finanziamenti banche centrali
a) crediti verso banche 3.365,9 - (737,6) (560,8) 0,8 2.068,3 Finanziamenti banche
b) crediti verso clientela 87.160,1 143,6 (10.237,8) 243,7 77.309,6 Finanziamenti clientela
50 Derivati di copertura 94,2 - 2.312,2 - - 2.406,4 Derivati
60 Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di
copertura generica (+/-)
(411,5) - - - 411,5 -
70 Partecipazioni 672,3 - - - 672,3 Partecipazioni
80 Riserve tecniche a carico dei riassicuratori - - - - -
90 Attività materiali 2.109,1 - - 31,1 2.140,1 Attività materiali
100 Attività immateriali 156,1 - - 1,5 157,6 Attività immateriali
-di cui avviamento 7,9 - - - 7,9 -di cui avviamento
110 Attività fiscali 2.536,9 - - 1,1 2.538,0 Attività fiscali
a) correnti 104,3 - - - 104,3 a) correnti
b) anticipate 2.432,6 - - 1,1 2.433,7 b) anticipate
- 3.266,6 Altre attività
120 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 1.128,7 - - (1.128,7) 0,0 120 Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione
130 Altre attività 3.670,3 - - 7,8 (411,5) 3.266,6 130 Altre attività
Totale dell'attivo 122.601,7 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 122.601,7 Totale dell'attivo
emarket
sdir storage
CERTIFIED
Voci dello schema di Stato Patrimoniale - Passivo 31/12/24 Debiti verso banche centrali Debiti verso banche Derivati di negoziazione Passività finanziarie designate al fair value Trattamento di fine rapporto del personale Adeguamento di valore delle passività finanziarie
oggetto di copertura generica (+/-)
Passività associate a gruppi di attività in via di
dismissione
Patrimonio netto di Gruppo 31/12/24 Voci dello schema di Stato Patrimoniale Riclassificato -
Passivo
10 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 102.751,4 912,7 93.971,9 Raccolta diretta
a) debiti verso banche 9.811,3 (8.510,9) (1.300,4) (0,0)
b) debiti verso la clientela 82.632,2 912,1 83.544,3 a) Debiti verso Clientela
c) titoli in circolazione 10.307,9 119,7 10.427,6 b) Titoli emessi
8.510,9 8.510,9 Debiti verso Banche centrali
1.300,4 0,6 1.301,0 Debiti verso Banche
20 Passività finanziarie di negoziazione 2.605,7 (987,8) 1.617,9 Passività finanziarie di negoziazione per cassa
30 Passività finanziarie designate al fair value 119,7 (119,7) -
40 Derivati di copertura 358,4 1.346,2
358,4
Derivati
Derivati di copertura
987,8 987,8 Derivati passivi negoziazione
50 Adeguamento di valore delle passività finanziarie (0,7) 0,7 -
60 oggetto di copertura generica (+/-)
Passività fiscali
5,6 1,0 6,6 Passività fiscali
a) correnti 1,3 1,3 a) correnti
b) differite 4,3 1,0 5,3 b) differite
70 Passività associate ad attività in via di dismissione 976,7 (976,7) -
3.191,2 Altre passività
(0,7) 36,1 (0,7)
36,1
Adeguamento di valore delle passività finanziarie
oggetto di copertura generica (+/-)
Passività associate a gruppi di attività in via di
80 Altre passività 3.132,0 23,8 3.155,8 dismissione
Altre passività (civilistico)
90 Trattamento di fine rapporto del personale 69,7 (69,7) (0,0)
100 Fondi per rischi e oneri: 933,9 69,7 3,0 1.006,6 Fondi a destinazione specifica
69,7 2,7 72,4 a) Fondo tratt.to di fine rapporto di lavoro sub.
a) impegni e garanzie rilasciate 149,6 0,2 149,8 b) Fondo impegni e garanzie rilasciate
b) quiescenza e obblighi simili 3,3 3,3 c) Fondi di quiescenza
c) altri fondi per rischi e oneri 781,0 0,1 781,1 d) Altri fondi
120 Riserve da valutazione 60,4 (60,4) -
150 Riserve 2.184,3 (2.184,3) -
11.649,0 Patrimonio netto di Gruppo
60,4 60,4 a) Riserve da valutazione
- b) Azioni rimborsabili
- c) Strumenti di capitale
2.184,3 2.184,3 d) Riserve
- e) Sovrapprezzi di emissione
170 Capitale 7.453,5 7.453,5 f) Capitale
-
1.950,8
-
1.950,8
g) Azioni proprie (-)
h) Utile (Perdita) di periodo
180 Azioni proprie (-) - - -
190 Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 0,3 0,3 Patrimonio di pertinenza terzi
200 Utile (Perdita) di periodo (+/-) 1.950,8 (1.950,8) 0,0
Totale del passivo e del patrimonio netto 122.601,7 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 122.601,7 Totale del Passivo e del Patrimonio netto

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