AI Terminal

MODULE: AI_ANALYST
Interactive Q&A, Risk Assessment, Summarization
MODULE: DATA_EXTRACT
Excel Export, XBRL Parsing, Table Digitization
MODULE: PEER_COMP
Sector Benchmarking, Sentiment Analysis
SYSTEM ACCESS LOCKED
Authenticate / Register Log In

Intesa Sanpaolo

Quarterly Report Aug 11, 2025

4465_rns_2025-08-11_19868e48-52d5-45ff-ab60-05a573523975.pdf

Quarterly Report

Open in Viewer

Opens in native device viewer

Relazione semestrale al 30 giugno 2025

Questo documento contiene previsioni e stime che riflettono le attuali opinioni del management Intesa Sanpaolo in merito ad eventi futuri. Previsioni e stime sono in genere identificate da espressioni come "è possibile," "si dovrebbe," "si prevede," "ci si attende," "si stima," "si ritiene," "si intende," "si progetta," "obiettivo" oppure dall'uso negativo di queste espressioni o da altre varianti di tali espressioni oppure dall'uso di terminologia comparabile. Queste previsioni e stime comprendono, ma non si limitano a, tutte le informazioni diverse dai dati di fatto, incluse, senza limitazione, quelle relative alla posizione finanziaria futura di Intesa Sanpaolo e ai risultati operativi, la strategia, i piani, gli obiettivi e gli sviluppi futuri nei mercati in cui Intesa Sanpaolo opera o intende operare.

A seguito di tali incertezze e rischi, si avvisano i lettori che non devono fare eccessivo affidamento su tali informazioni di carattere previsionale come previsione di risultati effettivi. La capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di raggiungere i risultati previsti dipende da molti fattori al di fuori del controllo del management. I risultati effettivi possono differire significativamente (ed essere più negativi di) da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali. Tali previsioni e stime comportano rischi ed incertezze che potrebbero avere un impatto significativo sui risultati attesi e si fondano su assunti di base.

Le previsioni e le stime ivi formulate si basano su informazioni a disposizione di Intesa Sanpaolo alla data di approvazione del presente documento. Intesa Sanpaolo non si assume alcun obbligo di aggiornare pubblicamente e di rivedere previsioni e stime a seguito della disponibilità di nuove informazioni, di eventi futuri o di altro, fatta salva l'osservanza delle leggi applicabili. Tutte le previsioni e le stime successive, scritte ed orali, attribuibili a Intesa Sanpaolo o a persone che agiscono per conto della stessa sono espressamente qualificate, nella loro interezza, da queste dichiarazioni cautelative.

Relazione semestrale al 30 giugno 2025

Intesa Sanpaolo S.p.A. Sede Legale: Piazza S. Carlo, 156 10121 Torino Sede Secondaria: Via Monte di Pietà, 8 20121 Milano Capitale Sociale Euro 10.368.870.930,08 Registro delle Imprese di Torino e Codice Fiscale 00799960158 Rappresentante del Gruppo IVA "Intesa Sanpaolo" Partita IVA 11991500015 (IT11991500015) N. Iscr. Albo Banche 5361 Codice ABI 3069.2 Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e al Fondo Nazionale di Garanzia Capogruppo del gruppo bancario "Intesa Sanpaolo" iscritto all'Albo dei Gruppi Bancari

Sommario

Il Gruppo Intesa Sanpaolo 7
Presenza in Italia
Presenza internazionale
Cariche sociali
8
9
11
Relazione intermedia sulla gestione
Introduzione 15
Il primo semestre del 2025 in sintesi
Dati economici e Indicatori Alternativi di Performance
Dati patrimoniali e Indicatori Alternativi di Performance
Indicatori Alternativi di Performance e altri indicatori
Il primo semestre 2025
17
18
20
21
24
I risultati economici e gli aggregati patrimoniali 51
I risultati per settori di attività e per aree geografiche 91
Le previsioni per l'intero esercizio 127
Bilancio consolidato semestrale abbreviato
Prospetti contabili consolidati
Stato patrimoniale consolidato
Conto economico consolidato
Prospetto della redditività consolidata complessiva
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato
Rendiconto finanziario consolidato
131
132
134
135
136
138
Note illustrative
Politiche contabili
Eventi successivi alla chiusura del semestre
Informazioni sullo Stato patrimoniale consolidato
Informazioni sul Conto economico consolidato
Il presidio dei rischi
L'azionariato, le operazioni con parti correlate ed altre informazioni
Informativa di settore
139
141
149
150
160
168
219
227
Attestazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi
dell'art. 154-bis del D. Lgs. n. 58/1998
231
Relazione della Società di revisione 233
Allegati 237
Contatti 259
Calendario finanziario 263

7

IL GRUPPO INTESA SANPAOLO

Il Gruppo Intesa Sanpaolo: presenza in Italia

Banche

NORD OVEST
Filiali
909
NORD EST
Filiali
569
CENTRO
Filiali
612

SUD

Filiali
539

ISOLE

Filiali
199

Dati al 30 giugno 2025

Società Prodotto1

Bancassicurazione e Fondi Pensione

Asset Management Servizi Fiduciari

Credito al Consumo 2

1 Le attività di Factoring e Leasing sono svolte direttamente dalla Capogruppo Intesa Sanpaolo S.p.A. 2 Le attività di Credito al consumo sono svolte anche direttamente dalla Capogruppo Intesa Sanpaolo S.p.A.

Il Gruppo Intesa Sanpaolo: presenza internazionale

Banche, Filiali e Uffici di Rappresentanza

Singapore Seoul

Tokyo

AFRICA
Uffici di Rappresentanza Paese Controllate Filiali
Il Cairo Egitto Bank of Alexandria 176
Paese Controllate Filiali
Albania Intesa Sanpaolo Bank Albania 34
Belgio Intesa Sanpaolo Wealth Management 2
Bosnia - Erzegovina Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina 43
Croazia Privredna Banka Zagreb 134
Federazione Russa Banca Intesa 16
Irlanda Intesa Sanpaolo Bank Ireland 1
Intesa Sanpaolo Wealth Management 1
Lussemburgo Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg 1
Moldavia Eximbank 17
Repubblica Ceca VUB Banka 1
Romania Intesa Sanpaolo Bank Romania 34
First Bank 40
Serbia Banca Intesa Beograd 134
Slovacchia VUB Banka 152
Slovenia Intesa Sanpaolo Bank 40
Svizzera Reyl Intesa Sanpaolo 3
Ucraina Pravex Bank 39
Ungheria CIB Bank 58

Parigi Varsavia

Dati al 30 giugno 2025 * European Regulatory & Public Affairs

Società Prodotto

AUSTRALIA/OCEANIA

Sydney

Filiali

Cariche sociali

Consiglio di Amministrazione

Presidente Gian Maria GROS-PIETRO
Vice Presidente Paola TAGLIAVINI
Consigliere delegato e Chief Executive Officer Carlo MESSINA (a)
Consiglieri Maura CAMPRA ()
Guido CELONA
Franco CERUTI
Roberto FRANCHINI (
)
Anna GATTI
Paolo Maria Vittorio GRANDI
Liana LOGIURATO
Fabrizio MOSCA (
)
Riccardo Secondo Carlo MOTTA ()
Luciano NEBBIA
Bruno Maria PARIGI
Pietro PREVITALI
Maria Alessandra STEFANELLI
Mariarosaria TADDEO
Mariella TAGLIABUE (
)
Maria Angela ZAPPIA
Dirigente preposto alla redazione
dei documenti contabili societari
Elisabetta STEGHER

Società di Revisione EY S.p.A.

(a) Direttore Generale

(*) Componente del Comitato per il Controllo sulla Gestione

(**) Presidente del Comitato per il Controllo sulla Gestione

13

Relazione intermedia sulla gestione

Introduzione

dall'8° aggiornamento della Circolare 262.

La Relazione semestrale al 30 giugno 2025 è costituita dalla Relazione intermedia sulla gestione e dal Bilancio consolidato semestrale abbreviato, comprendente i Prospetti contabili consolidati e le correlate Note illustrative.

Come più specificamente indicato nel capitolo "Politiche Contabili" delle Note illustrative, il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è redatto secondo le prescrizioni dell'art. 154-ter del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 ed in applicazione dei principi contabili IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB), nonché delle relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Standards – Interpretations Committee (IFRS-IC), omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.

In particolare, il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 – sottoposto a revisione contabile limitata da parte della società di revisione EY S.p.A. – è redatto in conformità alle prescrizioni dello IAS 34 che regola i bilanci intermedi.

La Relazione intermedia sulla gestione presenta alcune informazioni non direttamente riconducibili ai prospetti contabili quali, a titolo esemplificativo, i dati inerenti all'evoluzione trimestrale e gli Indicatori Alternativi di Performance. Relativamente alla definizione di questi ultimi e alle relative modalità di calcolo, si rinvia al capitolo "Indicatori Alternativi di Performance" della Relazione sull'andamento della gestione che accompagna il Bilancio consolidato 2024, confermando che, con specifico riferimento al conflitto militare fra Russia e Ucraina, in coerenza con le indicazioni ESMA non sono stati introdotti nuovi indicatori né sono state apportate modifiche agli indicatori utilizzati.

A supporto dei commenti sui risultati del periodo, nella Relazione intermedia sulla gestione vengono presentati e illustrati gli schemi di conto economico e di stato patrimoniale riclassificati.

Negli schemi riclassificati i dati sono riesposti, ove necessario e se materiali, per consentire raffronti il più possibile omogenei con i diversi periodi rappresentati, soprattutto in relazione alle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento. Tale omogeneizzazione avviene tramite dati "riesposti", che accolgono/escludono i valori delle società entrate/uscite nel/dal perimetro di consolidamento.

I dettagli analitici delle riesposizioni e delle riclassificazioni effettuate rispetto agli schemi contabili stabiliti dalla Circolare 262 della Banca d'Italia sono forniti con distinti prospetti pubblicati tra gli allegati, in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.

L'informativa sulle operazioni rilevanti con parti correlate viene come di consueto presentata nell'ambito dello specifico paragrafo delle Note illustrative, al fine di consentirne una lettura congiunta con tutte le altre informazioni, relative all'operatività e ai rapporti della Banca e del Gruppo nei confronti di parti correlate, previste dal principio contabile IAS 24. Le Note illustrative riportano inoltre, nell'ambito di specifici capitoli dedicati, alcune tabelle di dettaglio del Conto economico e dello Stato patrimoniale nel formato stabilito dalla Circolare 262 della Banca d'Italia per la Nota integrativa del Bilancio annuale, riconducibili alla composizione delle principali voci di bilancio relative all'operatività bancaria ed all'operatività assicurativa, queste ultime predisposte in coerenza con le informative tabellari stabilite dall'IVASS così come richiesto

Si segnala da ultimo che sul sito internet di Intesa Sanpaolo, all'indirizzo www.group.intesasanpaolo.com, sono come sempre disponibili anche i comunicati stampa ed ogni altra documentazione finanziaria pubblicata sino all'approvazione della Relazione semestrale.

Introduzione

17

Il primo semestre del 2025 in sintesi

Dati economici e Indicatori Alternativi di Performance(°)

Dati economici consolidati (milioni di euro) Variazioni
assolute %
Interessi netti 7.432
7.975
-543 -6,8
Commissioni nette 4.884
4.663
221 4,7
Risultato dell'attività assicurati va 922
903
19 2,1
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 552
101
451
Proventi operativi netti 13.789
152
13.637
1,1
-5.242
Costi operativi
-5.250
-8 -0.2
Risultato della gestione operativa 8.547
8.387
160 1,9
-505
Rettifiche di valore nette su crediti
-554
-49 -8,8
Risultato netto 5.216
4.766
450 9,4

30.06.2025 30.06.2024

(°) Per più dettagliate informazioni circa gli Indicatori Alternativi di Performance si rinvia allo specifico capitolo della Relazione sull'andamento della gestione che accompagna il Bilancio 2024.

Dati patrimoniali e Indicatori Alternativi di Performance(°)

Dati patrimoniali consolidati (milioni di euro) Variazioni
assolute %
Attività finanziarie dell'operatività bancaria 204.743
184.988
19.755 10,7
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione 175.923
177.322
-1.399 -0.8
Finanziamenti verso clientela 418.591
421.512
-2.921 -0.7
Totale attività 943.452
933.285
10.167 1,1
Raccolta diretta bancaria 570.153
584.508
-14.355 -2,5
Raccolta diretta assicurativa 176.267
177.430
-1.163 -0.7
Raccolta indiretta: 809.859
788.399
21.460 2,7
di cui: Risparmio gestito 476.229
473.129
3.100 0,7
Patrimonio netto 66.519
65.176
1.343 2,1
Finanziamenti verso clientela / Raccolta diretta bancaria (%)
(Loan to deposit ratio)
73,4%
72,1%

(°) Per più dettagliate informazioni circa gli Indicatori Alternativi di Performance si rinvia allo specifico capitolo della Relazione sull'andamento della gestione che accompagna il Bilancio 2024.

Indicatori Alternativi di Performance e altri indicatori(°)

(°) Per più dettagliate informazioni circa gli Indicatori Alternativi di Performance si rinvia allo specifico capitolo della Relazione sull'andamento della gestione che accompagna il Bilancio 2024.

Indicatori di rischiosità consolidati (%)
Sofferenze nette / Finanziamenti verso clientela 0,3
0,3
Crediti deteriorati netti / Finanziamenti verso clientela 1,2
1,2
Rettifiche di valore accumulate su sofferenze / Sofferenze lorde
con clientela
66.5
68,0
Rettifiche di valore accumulate su crediti deteriorati / Crediti
deteriorati lordi con clientela
50.1
49,5
Struttura operativa 30.06.2025 31.12.2024 Variazioni
assolute
Numero dei dipendenti (f) 91.347 94.736 -3.389
Italia 69.072 71.320 -2.248
Estero 22.275 23.416 -1.141
Numero dei consulenti finanziari 5.904 5.868 36
Numero degli sportelli bancari (g) 3.771 3.925 -154
Italia 2.828 2.971 -143
Estero 943 954 -11

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

(f) L'organico indicato si riferisce al numero puntuale dei dipendenti a fine periodo conteggiando anche i part time come pari a 1 unità.

(g) Il dato comprende le Filiali Retail/Exclusive, le Filiali Terzo Settore, le Filiali Agribusiness, i Centri Imprese e i Centri Corporate. Il dato di raffronto non è stato riesposto.

30.06.2025

30.06.2024 (Dati economici) 31.12.2024 (Dati patrimoniali)

Il primo semestre 2025

Il quadro macroeconomico

L'economia e i mercati finanziari

Il primo semestre 2025 è stato condizionato dall'incertezza creatasi a seguito dell'introduzione da parte degli Stati Uniti di elevate barriere tariffarie alle importazioni, peraltro attraverso un processo frenetico di annunci e revisioni che è ancora lungi dall'essere concluso. La fiducia nel dollaro è stata scossa dall'incertezza sugli orientamenti della politica economica, pur senza che ciò si sia ancora tradotto in minacce concrete alla stabilità del sistema finanziario internazionale, né in movimenti disordinati dei mercati valutari.

Negli Stati Uniti, la domanda finale interna è stata ancora relativamente sostenuta nel primo semestre. Ciò nonostante, il tentativo delle imprese di evitare l'aumento dei dazi sulle importazioni ha condotto nel primo trimestre a un ampio aumento delle importazioni, che ha temporaneamente depresso la crescita del PIL americano. Si sono già manifestate pressioni al rialzo sui costi delle imprese e in alcune categorie di beni di consumo, ma in giugno l'inflazione complessiva era ancora bassa. L'incertezza sugli effetti inflattivi ha indotto la Federal Reserve a mantenere i tassi ufficiali invariati per tutto il primo semestre al 4,25-4,50%, sospendendo temporaneamente la fase di allentamento monetario.

Nell'area dell'euro, il prodotto interno lordo è cresciuto dello 0,6% nel primo trimestre rispetto all'ultimo del 2024, una variazione gonfiata da anomalie statistiche il cui riassorbimento è atteso già nel trimestre seguente. Dopo un iniziale deterioramento legato ai timori sulle misure protezionistiche statunitensi, il clima di fiducia delle imprese è stato sostenuto dall'annuncio di un ampio piano di stimolo fiscale pluriennale in Germania. L'inflazione ha proseguito il suo calo, attestandosi al 2% su base annua in giugno. In questo contesto, la Banca centrale europea ha ridotto il tasso sui depositi in tutte le riunioni di politica monetaria del semestre, portandolo al 2% il 6 giugno. La BCE ha continuato la riduzione del bilancio attraverso i l mancato reinvestimento dei titoli in scadenza, segnalando altresì che tale processo proseguirà nei prossimi mesi. Il drenaggio dell'eccesso di riserve bancarie che ne deriva non ha causato tensioni sui tassi monetari.

In Italia, nel primo trimestre la crescita del PIL è stata pari allo 0,3% su base congiunturale e allo 0,7% su base tendenziale. L'indice di fiducia delle imprese ha registrato un calo tra marzo e aprile, ma poi è rimbalzato nel bimestre seguente. Le dinamiche settoriali degli indici congiunturali evidenziano: una lieve flessione del clima di fiducia nelle costruzioni e nel commercio, ma da livelli elevati; un calo più ampio nei servizi, sebbene con una parziale ripresa in maggio-giugno; sostanziale stabilità nel comparto manifatturiero da livelli depressi. In maggio, la produzione industriale è risultata nuovamente in contrazione su base annua, pur mostrando modesti segnali di ripresa rispetto al primo trimestre. Grazie a una crescita dell'occupazione ancora sostenuta (1,7% anno su anno a maggio), il tasso di disoccupazione complessivo si situa al 6,5%, livello vicino ai minimi storici. La crescita dei salari contrattuali, superiore all'inflazione, sta consentendo alle famiglie di recuperare potere d'acquisto.

Malgrado la riduzione dei tassi a breve termine, il primo semestre ha visto una moderata risalita dei rendimenti obbligazionari e dei tassi swap a medio-lungo termine: il tasso swap decennale è aumentato di 22 punti base rispetto a inizio anno. Il differenziale decennale BTP-Bund ha registrato un transitorio allargamento durante la fase di tensioni finanziarie connessa agli annunci di aprile sui dazi, ma successivamente è tornato a scendere e ha chiuso il semestre a 90 punti base, sotto i livelli di inizio anno. I mercati valutari sono stati caratterizzati da elevata volatilità e da un generale indebolimento del dollaro, aggravatosi nella prima metà di aprile. L'euro, che a inizio anno era scambiato a 1,03 dollari si è significativamente rafforzato a partire dal mese di marzo, portandosi a 1,17 dollari a giugno.

Nel primo semestre 2025, i mercati azionari nell'area dell'euro hanno registrato performance largamente positive, proseguendo la tendenza rialzista dell'anno precedente, pur con fasi di elevata volatilità nel periodo, di riflesso all'evoluzione del quadro geopolitico internazionale.

Gli indici azionari europei si sono mossi al rialzo nei primi mesi dell'anno, guidati da costi dell'energia più bassi, dagli annunci dei piani di stimolo fiscale in Germania, e da una rotazione dei portafogli degli investitori dai titoli tecnologici statunitensi verso i mercati europei. Sul mercato azionario domestico, la prosecuzione della fase di consolidamento nel settore bancario ha contribuito al progresso dell'indice.

Dopo aver raggiunto un massimo relativo nel mese di marzo, gli indici hanno subito una forte correzione a inizio aprile, a seguito dell'annuncio di dazi reciproci da parte dell'amministrazione USA, azzerando i progressi da inizio anno e segnando un minimo il 9 aprile. L'annuncio di una sospensione di 90 giorni nell'applicazione dei dazi reciproci ha poi innescato una fase di forte recupero delle quotazioni, che hanno segnato nuovi massimi attorno a metà maggio.

La stagione dei risultati del 1° trimestre 2025 ha fornito sostegno ai mercati azionari, con risultati migliori delle attese nel segmento dei Finanziari (banche e assicurazioni), e con una frequente conferma degli obiettivi reddituali di fine 2025.

Le crescenti tensioni nell'area medio-orientale, con lo scoppio del conflitto tra Israele ed Iran, hanno determinato una parziale correzione sui mercati azionari nelle ultime settimane di giugno.

L'indice Euro Stoxx ha chiuso il semestre in rialzo dell'11,2%; il CAC 40 ha mostrato un rialzo più contenuto (+3,9%), mentre il DAX ha evidenziato una performance largamente positiva (+20,1%), così come l'IBEX 35, che ha registrato un rialzo del 20,7% nel semestre. Al di fuori dell'area euro, l'indice del mercato svizzero SMI ha chiuso il periodo a +2,8%, mentre l'indice FTSE 100 nel Regno Unito si è apprezzato del 7,2%.

Il mercato azionario USA ha registrato performance moderatamente positive: l'indice S&P 500 ha chiuso il periodo a +5,5%, mentre l'indice dei titoli tecnologici NASDAQ 100 ha registrato una performance migliore (+7,9%). I principali mercati azionari

Il primo semestre 2025

in Asia hanno evidenziato rialzi di lieve entità: l'indice NIKKEI 225 ha chiuso il semestre a +1,5%, mentre l'indice cinese SSE Composite ha chiuso il periodo a +2,8%.

Il mercato azionario italiano ha evidenziato performance largamente positive: l'indice FTSE MIB ha chiuso il semestre a +16,4%, mentre l'indice FTSE Italia All Share ha segnato un +16,2%. I titoli a media capitalizzazione (FTSE Italia STAR) hanno sottoperformato, registrando una variazione solo leggermente positiva (+4,3%).

Il mercato obbligazionario corporate europeo ha chiuso il primo semestre 2025 con performance differenziate per comparti e strumenti, condizionato dalle tensioni commerciali legate all'introduzione di nuove tariffe.

Gli spread dei titoli Investment Grade (IG) sono risultati in calo rispetto ai valori di inizio anno (-8%), recuperando ampiamente il forte allargamento registrato nel mese di aprile a seguito dell'annuncio di dazi reciproci da parte dell'amministrazione USA. Di converso, i titoli High Yield hanno chiuso su livelli leggermente superiori (+2%). Positiva anche la performance degli indici di CDS (iTraxx).

Dopo un inizio di anno sostanzialmente positivo, alla fine di marzo gli indici sono stati caratterizzati da un progressivo allargamento, con una forte accelerazione a partire dal 2 aprile ("Liberation Day"). La fase di risk-off è proseguita fino al 9 aprile, quando gli indici hanno registrato i loro massimi di periodo in termini di spread. L'annuncio di una sospensione di 90 giorni nell'applicazione dei dazi ha poi innescato una fase di forte recupero, proseguita fino a metà maggio. Nelle settimane successive, gli indici hanno mantenuto un'intonazione positiva, che ha riportato gli spread in prossimità, o al di sotto, dei valori di inizio anno.

Le incertezze legate agli scenari economici e geopolitici hanno avuto un impatto anche sul mercato primario a marzo e aprile. Ad ogni modo, nei mesi successivi si è registrata una robusta ripresa, con volumi superiori allo stesso periodo del 2024. Le emissioni ESG hanno registrato un leggero calo, con i green bond che si sono confermati i maggiori contributori (circa 80% del totale).

In termini di performance, i titoli IG hanno chiuso il primo semestre a 92 punti base rispetto ai 100 di inizio anno, e ai 120 toccati il 9 aprile. Nel dettaglio, i titoli finanziari hanno registrato un restringimento del -11% (a 95 punti base) e i non finanziari del -6% (a 89 punti base). Leggermente negativa la chiusura di semestre per i titoli High Yeld, a 299 punti base rispetto ai 293 di inizio anno e ai 399 di inizio aprile, con differenze marginali tra bond finanziari e non finanziari.

Le economie e i mercati emergenti

Nei principali Paesi con presenza Intesa Sanpaolo, nei primi tre mesi del 2025 il PIL dell'Europa Centro Orientale (CEE) è aumentato dello 0,5% su base trimestrale (media ponderata), rispetto alla crescita dell'1,1% nel trimestre precedente. La variazione tendenziale è lievemente scesa al 2,5%, dal 2,9% del trimestre precedente, sulla scia della debolezza economica in Ungheria e Slovenia. Tra i Paesi dell'Europa Sud-Orientale (SEE), nel primo trimestre del 2025, i dati attualmente disponibili riguardano Croazia, Romania e Serbia, dove il PIL è cresciuto di circa l'1% annuo (media ponderata dei dati preliminari, dall'1,4% del trimestre precedente). Nei primi tre mesi del 2025 nell'Europa Orientale (EE) il PIL è salito leggermente sulla spinta della crescita russa e ucraina (Russia +1,4% anno su anno, Ucraina +0,9%, a fronte della contrazione subita dalla Moldavia -0,9%). Infine, l'Egitto è cresciuto del 4,8%, in rialzo rispetto al +4,3% rilevato nel trimestre precedente.

Nell'area CEE e SEE, sebbene in maniera eterogenea tra i diversi Paesi, le pressioni inflazionistiche sono tornate a crescere nella prima parte dell'anno. La causa della temporanea accelerazione dell'inflazione è dovuta agli effetti base, mentre la debolezza del tasso di cambio ha rafforzato l'inflazione importata in Ungheria. Aggregando i dati (media ponderata), nell'area CEE, il tasso di inflazione a giugno (3,5%), pur in calo rispetto al massimo del 4,2% di gennaio, si è mantenuto superiore al minimo del 2,8% degli ultimi 12 mesi (misure armonizzate). Nell'area SEE, l'inflazione armonizzata è salita ancora a giugno (5,3%) dal 4,9% di maggio 2025. Nell'Est Europa (EE) l'inflazione a giugno è aumentata del 9,8% anno su anno, con un calo in Russia e Ucraina e un rialzo in Moldavia. In Egitto il dato di giugno è sceso al 14,9% continuando il trend di riduzione.

Tra i Paesi CEE, nelle ultime riunioni, le banche nazionali dell'Ungheria e della Repubblica Ceca hanno mantenuto i tassi invariati, al 6,5% nel primo caso e al 3,5% nel secondo (dopo il taglio di 25 punti base a maggio). Passando all'area SEE, in Romania e Serbia è proseguita la pausa monetaria con i tassi di riferimento rimasti fermi rispettivamente al 6,5% e al 5,75%, mentre in Albania il tasso di policy è stato ridotto di 25 punti base al 2,5%. In Russia il tasso di riferimento è sceso al 20% a giugno dopo otto mesi al 21%. In considerazione della graduale diminuzione delle pressioni inflazionistiche, la Banca centrale mantiene aperta la prospettiva di un ulteriore allentamento monetario per stabilizzare l'inflazione intorno al 4% dal 2027. In Ucraina, il tasso di policy è pari al 15,5% dopo il rialzo di marzo (dal 13,5% di dicembre 2024 al 14,5% a gennaio 2025). In Moldavia, l'Istituto centrale ha operato due aumenti dall'inizio del 2025 portando il tasso ufficiale al 6,6% dal 3,6% di fine 2024. Infine, in Egitto il saggio di riferimento è sceso al 25% dal 28,25% di fine 2024.

Nel primo semestre, l'indice equity MSCI dei Mercati Emergenti, espresso in Dollari USA, si è apprezzato (+13,7%). Tra i Paesi con presenza Intesa Sanpaolo, in area CEE/SEE gli indici azionari in valuta locale hanno registrato in alcuni casi guadagni a due cifre e le variazioni più rilevanti hanno interessato Slovenia, Ungheria e Repubblica Ceca. Sono stati a una cifra gli apprezzamenti per la Bosnia Herzegovina e la Serbia. L'indice della Slovacchia ha riportato movimenti erratici ma è tornato sui livelli d'inizio anno. L'operatività della piazza azionaria dell'Ucraina resta condizionata dal conflitto tra Kiev e Mosca, mentre quella del mercato azionario russo è impattata dalle sanzioni internazionali. Nell'area Middle East and North Africa (MENA), la Borsa egiziana ha chiuso il semestre in territorio positivo.

Sui mercati valutari, si segnala in rapporto al dollaro USA (USD/local currency) il cospicuo rafforzamento del rublo russo (-31,1%). Negli altri Paesi con controllate Intesa Sanpaolo, in area CEE/SE/EE le principali valute di riferimento si sono diffusamente apprezzate ma il fiorino ungherese permane debole; nell'area MENA il pound egiziano si è rafforzato moderatamente. In rapporto all'euro, tra i Paesi EE si segnalano gli indebolimenti moderati del leu moldavo e romeno. Inoltre, la grivna ucraina si è ampiamente deprezzata. Il lek albanese, il marco bosniaco e il dinaro serbo hanno riportato nel complesso variazioni trascurabili rispetto ai livelli d'inizio anno.

Nei primi sei mesi dell'anno sono state marginali le variazioni degli spread di rendimento tra i titoli governativi dei Paesi emergenti e quelli statunitensi (EMBI Plus -12 punti base) nonché del costo per la protezione dal rischio di credito (CDS -12 punti base).

Il sistema creditizio italiano

I tassi e gli spread

Nella prima metà del 2025 è proseguita la diminuzione dei tassi sui nuovi prestiti alle società non finanziarie. Il tasso medio è sceso di circa 0,7 punti percentuali tra fine 2024 e maggio, al 3,7%, e di 1,9 punti percentuali rispetto al picco che era stato raggiunto a novembre 2023 a seguito della stretta monetaria. Per i tassi sulle erogazioni di mutui casa alle famiglie si è osservato un calo significativo del tasso variabile, di circa 0,8 punti percentuali nei primi cinque mesi, e una lieve risalita di quello fisso a 3,1% rispetto al 3% toccato a fine 2024, di riflesso all'aumento del tasso benchmark a 10 anni. Il tasso fisso è rimasto più basso del variabile, ma il differenziale negativo si è ristretto a circa -30 punti base, rispetto ai -120 di fine 2024. Poiché le erogazioni a tasso fisso hanno continuato a rappresentare oltre il 90% del totale, il tasso medio sui nuovi mutui per l'acquisto di abitazioni è rimasto pressoché invariato rispetto a fine 2024, al 3,2%. Anche il tasso medio sullo stock dei prestiti a famiglie e imprese ha continuato a ridursi, risultando pari a circa il 4%, con un calo di 0,4 punti percentuali nel semestre.

È proseguita la discesa del costo complessivo dello stock di raccolta da clientela, trainata dalla riduzione dei tassi sui depositi, mentre il tasso medio sullo stock di obbligazioni è rimasto stabile. Nell'ambito dei depositi, si sono ridotti sia i tassi sui conti correnti, sia, in maggior misura, quelli sui depositi con durata prestabilita. In dettaglio, il tasso medio sui nuovi depositi con durata prestabilita ha perso 0,7 punti percentuali tra fine 2024 e maggio 2025, portandosi al 2,2%, il minimo da gennaio 2023.

A seguito di un calo del tasso sulle consistenze di prestiti più intenso di quello del costo dello stock di raccolta da clientela, la forbice tra tassi attivi e passivi ha continuato a restringersi, arrivando a maggio al 3,12%, il minimo da marzo 2023. Anche la contribuzione dei depositi a vista si è ridotta ulteriormente: il mark-down tra euribor a 1 mese e tasso sui conti correnti è sceso di 65 punti base rispetto a fine 2024 a circa l'1,8% a maggio. Il mark-up tra tasso medio sui prestiti a breve ed euribor a 1 mese, invece, si è allargato leggermente di 15 punti base nello stesso periodo.

Gli impieghi

Il mercato del credito ha mostrato un moderato miglioramento, sostenuto principalmente dalla ripresa dei finanziamenti alle famiglie e, a fine semestre, dall'arresto del calo dei prestiti alle società non finanziarie. In particolare, lo stock di prestiti per l'acquisto di abitazioni ha segnato un'accelerazione del ritmo di crescita a +2,7% anno su anno a giugno, trainata da un aumento a doppia cifra delle erogazioni mensili di nuovi mutui. Inoltre, la dinamica del credito al consumo è rimasta robusta, pari in media a +4,6% nel semestre, leggermente più vivace rispetto alla seconda metà del 2024. Dal lato del credito alle imprese, a fronte del miglioramento delle condizioni di offerta tramite il significativo calo dei tassi, la domanda è aumentata nel corso del secondo trimestre. A fine giugno lo stock di prestiti alle società non finanziarie ha segnato un lieve incremento, dello 0,3% anno su anno, per la prima volta da gennaio 2023. Nei mesi precedenti, stante il contesto di elevata incertezza e la disponibilità di risorse finanziarie interne, i prestiti alle società non finanziarie erano rimasti in calo, sebbene progressivamente meno intenso. L'andamento ha risentito della continua contrazione dei prestiti a medio-lungo termine, benchè più moderata rispetto al 2024. Diversamente, i finanziamenti a breve termine sono risultati di nuovo in crescita, accelerando fino a marzo e riportando un nuovo balzo a fine semestre, con un andamento altalenante. La ripresa dell'utilizzo di credito a breve ha riflesso le maggiori necessità legate alla gestione del capitale circolante, in particolare delle imprese esportatrici, in vista dell'introduzione da parte degli Stati Uniti di elevate barriere tariffarie alle importazioni.

Dal lato della qualità del credito, il primo trimestre ha registrato indicatori stabili o in leggero miglioramento. In particolare, il ritmo di formazione di nuovi crediti deteriorati si è ridotto, all'1,13% in termini di flusso annuo rapportato ai finanziamenti in bonis, rispetto all'1,33% dell'ultimo trimestre 2024. La riduzione del tasso di deterioramento ha interessato sia i prestiti alle imprese, sia quelli alle famiglie. In rapporto al totale dei prestiti, l'incidenza dello stock di crediti deteriorati è risultata invariata a marzo rispetto a fine 2024.

La raccolta diretta

Nel semestre i depositi bancari hanno consolidato la crescita moderata riavviata da metà 2024 a un ritmo in media attorno al 2%. Il trend è stato sostenuto dai depositi in conto corrente mentre quelli con durata prestabilita hanno riportato una contrazione, da ricondurre a una discesa dei tassi d'interesse sulle forme vincolate che è stata più intensa rispetto alla vischiosità del tasso medio sui depositi a vista. La dinamica di quest'ultimi ha inoltre riflesso la preferenza per la liquidità tipica delle fasi di elevata incertezza. I depositi delle famiglie hanno mantenuto un buon tasso di crescita, con un moderato afflusso di risparmi soprattutto sui conti correnti, mentre i depositi delle società non finanziarie hanno segnato un calo a giugno, dopo essere risultati in aumento nei mesi precedenti.

Per le obbligazioni, si è assistito a un rapido rallentamento, fino a toccare variazioni annue attorno allo zero nei mesi di aprile e maggio. Tuttavia, la crescita dei depositi ha più che compensato la frenata delle obbligazioni, cosicché l'aggregato di queste due componenti è rimasto complessivamente in crescita. Sull'evoluzione della raccolta complessiva, che include il rifinanziamento BCE e i depositi da non residenti e che risulta circa stabile da marzo dopo oltre due anni in forte calo, ha inciso il tasso di variazione negativo delle passività verso l'Eurosistema.

La raccolta indiretta e il risparmio gestito

Con riguardo alla raccolta amministrata, dopo i flussi mensili negativi registrati nel secondo semestre 2024, si è osservato un ritorno degli investimenti in titoli da parte dei risparmiatori nel bimestre gennaio-febbraio, seguito da tre mesi di riduzione netta dei titoli in custodia che hanno solo in parte controbilanciato l'aumento precedente, tanto che il flusso cumulato dei cinque mesi si è attestato a +8,3 miliardi. Tale importo, per quanto positivo, è decisamente inferiore ai quasi 45 miliardi di incremento dei titoli di debito delle famiglie in custodia presso le banche segnato nei primi cinque mesi del 2024, e ai 63 miliardi del lo stesso periodo del 2023, a riprova che la riallocazione dei risparmi verso i titoli di Stato può essere considerata essenzialmente realizzata. A conferma della buona situazione di liquidità delle imprese, da gennaio a maggio 2025 i titoli di debito in custodia presso le banche sono aumentati con regolarità ogni mese, per un incremento netto totale di 7,9 miliardi. L'industria del risparmio gestito ha mostrato una buona tenuta nonostante le fasi alterne dei mercati. I fondi comuni hanno riportato una raccolta netta ancora positiva fino ad aprile, sostenuta dai fondi obbligazionari e monetari, mentre a maggio si è registrato un moderato deflusso. Ciononostante, la raccolta netta dei primi cinque mesi è rimasta positiva. È proseguito l'aumento della nuova produzione delle assicurazioni vita, trainato dalla crescita a due cifre di quelle di ramo III, mentre le polizze tradizionali a maggio hanno registrato una lieve riduzione, dopo aver mostrato nei mesi precedenti un rallentamento del trend di crescita.

I risultati a livello consolidato di Intesa Sanpaolo

Il conto economico consolidato del primo semestre 2025 si è chiuso con un utile netto di 5.216 milioni, in aumento del 9,4% rispetto ai 4.766 milioni realizzati nel medesimo periodo del 2024, in virtù di un miglioramento del risultato della gestione operativa, nonostante lo scenario di tassi in flessione1 , di minori rettifiche e accantonamenti nonché di una significativa riduzione degli oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo.

Sostenuti dalla favorevole dinamica del secondo trimestre, i proventi operativi netti sono saliti a 13.789 milioni, dai 13.637 milioni dei primi sei mesi del 2024 (+152 milioni, +1,1%). La dinamica dei ricavi incorpora una contrazione degli interessi netti più che compensata dal favorevole andamento delle altre categorie di proventi.

Gli interessi netti sono diminuiti del 6,8% a 7.432 milioni, avendo risentito del più basso livello dei tassi di interesse. La dinamica sintetizza andamenti contrapposti fra le varie componenti: da un lato, sono risultati in calo (i) l'intermediazione con clientela (-15,6%), in particolare dal lato degli impieghi a medio-lungo termine, nonostante il beneficio dei minori interessi passivi sui titoli in circolazione; (ii) i rapporti con banche (-41,8%), per il diminuito apporto degli interessi netti da BCE, e (iii) gli altri interessi netti

(-9,2%), principalmente su attività deteriorate. Dall'altro, sono cresciuti gli interessi sulle attività finanziarie in portafoglio (+9,2%), anche per gli aumentati stock di investimenti, e la contribuzione dei differenziali sui derivati di copertura è divenuta positiva (era stata negativa nel primo semestre del 2024).

Proseguendo nella loro tendenza favorevole, le commissioni nette sono cresciute del 4,7% a 4.884 milioni.

Il progresso rispetto al primo semestre 2024 è stato alimentato dal comparto delle attività di gestione, intermediazione e consulenza (+8,7%), grazie all'intermediazione e collocamento di titoli, alla consulenza e alla distribuzione di prodotti assicurativi, a fronte di un trend riflessivo per il comparto dell'attività bancaria commerciale (-2,7%) e di una relativa stabilità per le altre commissioni nette (+1,2%).

Anche il risultato dell'attività assicurativa è migliorato, del 2,1% a 922 milioni, sintetizzando un incremento per il ramo danni (+11,2%) ed una dinamica negativa per il ramo vita (-1,6%). Nel confronto con i primi sei mesi del 2024 la produzione premi complessiva ha registrato un progresso del 2,2% che ha riguardato totalmente i contratti di investimento (+17,6%); relativamente ai contratti assicurativi (-0,4%), la dinamica dei premi è stata positiva per il ramo danni (+10,5%) e in contenuta flessione per il ramo vita (-1,8%).

L'apporto congiunto delle commissioni nette e del risultato dell'attività assicurativa rappresenta il 42% dei proventi operativi netti, confermando la diversificazione del modello di business del Gruppo.

Il risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value è quintuplicato a 552 milioni, dai 101 milioni del primo semestre 2024, in quanto ha beneficiato della positiva evoluzione della voce "Risultato netto da operazioni di trading e da strumenti finanziari in fair value option" (+489 milioni) la quale ha beneficiato anche degli effetti della gestione dei rischi finanziari correlati all'operatività in certificates (strumenti valutati al fair value) in relazione alla riduzione dei tassi di mercato.

La voce altri proventi (oneri) operativi netti, nella quale sono inclusi gli utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto ed altri proventi/oneri della gestione caratteristica, ha presentato un saldo netto di -1 milione, rispetto ai -5 milioni dei primi sei

1 La media dell'Euribor a 1 mese è infatti passata dal 3,82% registrato nei primi sei mesi del 2024 al 2,35% del primo semestre 2025.

mesi 2024. L'evoluzione è essenzialmente riconducibile agli utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto, cresciuti da 25 milioni a 32 milioni, solo in parte assorbiti dall'aumento degli altri oneri netti di gestione.

I costi operativi, complessivamente pari a 5.242 milioni, si presentano in lieve flessione rispetto ai 5.250 milioni sostenuti nel semestre di raffronto (-8 milioni; -0,2%).

In dettaglio, le spese per il personale sono diminuite dell'1% a 3.189 milioni, a fronte di una riduzione degli organici medi di 2.639 risorse (-2,8%) su base annua, solo parzialmente controbilanciata dalle dinamiche contrattuali e gestionali; analogamente, le spese amministrative si sono ridotte dello 0,7% a 1.345 milioni, compendiando variazioni opposte fra le diverse categorie di voci.

Quale effetto dei significativi investimenti in tecnologia sinora effettuati (4,6 miliardi nel periodo 2022-primi sei mesi del 2025), gli ammortamenti hanno per contro evidenziato una crescita del 5% a 708 milioni, interamente concentrata nella componente relativa ad immobilizzazioni immateriali.

L'evoluzione descritta dei ricavi e dei costi ha permesso al risultato della gestione operativa di portarsi a 8.547 milioni, dagli 8.387 milioni del primo semestre 2024 (+160 milioni; +1,9%). Il cost/income è conseguentemente sceso dal 38,5% al 38%, confermandosi ai vertici del settore in Europa.

Le rettifiche di valore nette su crediti hanno totalizzato 505 milioni, in riduzione dai 554 milioni dei primi sei mesi del 2024 (-49 milioni; -8,8%). La voce ha essenzialmente beneficiato di diminuite rettifiche sui crediti deteriorati in Stage 3 (da 704 milioni a 593 milioni), grazie anche a flussi netti di ingresso da bonis che si mantengono contenuti. Nel loro insieme i crediti in bonis e gli accantonamenti per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate hanno continuato ad evidenziare riprese di valore per 97 milioni, seppur in flessione dai 157 milioni del primo

semestre 2024. Il costo del rischio, espresso dal rapporto fra rettifiche di valore nette e crediti netti, si è così attestato, in termini annualizzati, a 24 punti base a fronte dei 30 punti base dell'intero 2024.

Gli altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività sono diminuiti a 107 milioni, dai 177 milioni di raffronto (-70 milioni; -39,5%). La voce si presenta costituita:

  • per 60 milioni da altri accantonamenti netti, per la quasi totalità di pertinenza del secondo trimestre, costituiti per 29 milioni da stanziamenti netti per controversie principalmente legali. Gli altri accantonamenti netti erano stati pari a 161 milioni nel primo semestre 2024 fra i quali erano compresi 18 milioni netti per controversie legali e fiscali e 90 milioni per l'azzeramento del contributo patrimoniale della partecipazione russa al bilancio consolidato a fronte dell'utile maturato nel periodo2 ;
  • per 47 milioni da rettifiche di valore nette su titoli e altre attività (delle quali 41 milioni su titoli e 6 milioni su altre attività) che vanno a confrontarsi con rettifiche nette per 16 milioni (delle quali 6 milioni su titoli e 10 milioni su altre attività) nei primi sei mesi del 2024.

Gli altri proventi (oneri) netti, che comprendono utili e perdite realizzati su investimenti, partecipazioni e attività finanziarie al costo ammortizzato diverse dai crediti, nonché proventi/oneri non strettamente correlati alla gestione operativa, hanno contribuito positivamente con 21 milioni a fronte degli 88 milioni del primo semestre 2024, riconducibili principalmente ai proventi relativi ad accordi commerciali perfezionati dal Gruppo nel primo trimestre di quell'anno.

Quale effetto delle dinamiche sopra descritte, il risultato corrente lordo ha raggiunto i 7.956 milioni, in miglioramento rispetto ai 7.744 milioni conseguiti nel primo semestre 2024 (+212 milioni; +2,7%).

Sono state poi contabilizzate imposte sul reddito del periodo per 2.504 milioni, senza variazioni di rilievo rispetto ai 2.514 milioni dei primi sei mesi del 2024 (-10 milioni; -0,4%). Stante il progresso del risultato corrente lordo, il tax rate si è attestato al 31,5% dal 32,5% di raffronto.

Al netto delle imposte sono poi stati rilevati: oneri di integrazione ed incentivazione all'esodo per 125 milioni (102 milioni nel primo semestre 2024) ed effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione negativi per 45 milioni (-54 milioni nel primo semestre 2024).

2 Come più dettagliatamente illustrato nel paragrafo successivo sugli eventi rilevanti del semestre, alla luce della progressiva riduzione del volume di attività e quindi del profilo di rischio di Banca Intesa Russia (in ottemperanza anche alle indicazioni dei Regulator UE) e della sua redditività prospettica che, ancorché stimata in progressiva riduzione, si mantiene su valori positivi, a partire dal primo trimestre 2025 si è ritenuto opportuno includere, ai fini del risultato consolidato, il risultato economico positivo conseguito dalla banca senza procedere ad alcun accantonamento per azzerare la contribuzione patrimoniale della stessa in sede di consolidamento, come avvenuto fino al 31 dicembre 2024.

I tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo, considerati al netto delle imposte, sono stati pari a 50 milioni (67 milioni al lordo dell'effetto fiscale) fra i quali è incluso l'onere a carico delle compagnie assicurative e delle società distributrici del Gruppo quale stima della contribuzione per il 2025 al Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita (43 milioni al lordo dell'effetto fiscale3 , 29 milioni netti). La restante parte è per la quasi totalità rappresentata da oneri di pertinenza delle banche estere del Gruppo. Nel primo semestre del 2024 erano stati invece contabilizzati 294 milioni (433 milioni al lordo dell'effetto fiscale) che includevano principalmente: (i) 234 milioni (349 milioni lordi) per la contribuzione 2024 al Fondo di garanzia dei depositi per le banche italiane del Gruppo, della quale era stato previsto un richiamo anticipato in vista del raggiungimento del livello obiettivo stabilito dallo statuto; (ii) 28 milioni (41 milioni lordi) quale stima della contribuzione 2024 al già citato Fondo di garanzia

assicurativo dei rami vita e (iii) 17 milioni (26 milioni lordi) per la svalutazione del Fondo Atlante.

Dopo l'attribuzione ai terzi degli utili netti di competenza per 16 milioni (14 milioni nei primi sei mesi del 2024), il conto economico consolidato si è chiuso, come anticipato, con un utile netto di 5.216 milioni, in crescita del 9,4%.

Il conto economico consolidato del secondo trimestre 2025 ha registrato un utile netto di 2.601 milioni, in lieve flessione dai 2.615 milioni del primo trimestre (-14 milioni; -0,5%). Il risultato della gestione operativa è migliorato, sintetizzando accresciuti ricavi solo parzialmente controbilanciati da maggiori costi, ma è stato accompagnato da aumentate rettifiche, accantonamenti ed oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo.

I proventi operativi netti si sono incrementati a 6.997 milioni (+205 milioni; +3%), il livello più alto degli ultimi sei trimestri. I proventi del Gruppo sono stati sostenuti in primis dagli interessi netti (+4,6%), grazie all'andamento favorevole di tutte le componenti, con la sola eccezione dei rapporti con banche; le commissioni nette hanno mostrato una dinamica positiva, seppur contenuta (+0,6%), essenzialmente alimentata dal comparto bancario in quanto le attività di gestione, intermediazione e consulenza sono state penalizzate dalla volatilità dei mercati; il risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value è parimenti cresciuto (+8,3%) avendo in particolare beneficiato di migliorati risultati netti da trading e da cessione/riacquisto di attività/passività finanziarie. Il risultato dell'attività assicurativa è invece rimasto sostanzialmente stabile (-0,4%).

I costi operativi sono saliti a 2.664 milioni (+86 milioni; +3,3%). La variazione rispetto ai tre mesi precedenti ha riguardato le spese amministrative (+15,9%), interessando, seppur in misura differenziata, la quasi totalità delle voci, nonché le spese per il personale (+1,5%), nonostante la riduzione degli organici medi (-1.329 risorse; -1,4% rispetto al primo trimestre). Solo gli ammortamenti hanno mostrato una diminuzione (-9,7%).

Le sopra indicate dinamiche di ricavi e costi hanno dato luogo ad un risultato della gestione operativa pari a 4.333 milioni (+119 milioni; +2,8%), il migliore degli ultimi sei trimestri, con un cost/income stabile al 38,1% (38% nel primo trimestre).

Le rettifiche di valore nette su crediti sono salite a 281 milioni (+57 milioni; +25,4%): l'incremento è stato determinato dai crediti deteriorati in Stage 3 (+49 milioni), in relazione ai flussi di classificazione del periodo (sia da bonis, che per movimentazioni fra stati di rischio), e dagli accantonamenti per rischio di credito relativo ad impegni e garanzie finanziarie rilasciate (+19 milioni), solo parzialmente controbilanciato dalle riprese sui crediti in bonis (+6 milioni) e dalle diminuite perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (-5 milioni).

Sono stati inoltre contabilizzati altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività per 84 milioni (23 milioni nel primo trimestre). La differenza (+61 milioni) è pressoché totalmente riconducibile agli altri accantonamenti netti, i quali, dopo riprese per 2 milioni nel primo trimestre (in presenza di stanziamenti netti per 16 milioni per controversie principalmente legali), hanno registrato rettifiche per 62 milioni, di cui 13 milioni relativi a stanziamenti netti per controversie prevalentemente legali. Le rettifiche di valore su titoli e altre attività sono invece complessivamente diminuite di 3 milioni, principalmente su titoli in portafoglio.

Gli altri proventi netti, che comprendono utili e perdite realizzati su investimenti e proventi/oneri non strettamente correlati alla gestione operativa, hanno contribuito con un apporto positivo pari a 25 milioni (era stato negativo per 4 milioni nel primo trimestre).

Il risultato corrente lordo si è così attestato a 3.993 milioni, il livello più alto degli ultimi sei trimestri, in lieve miglioramento rispetto ai primi tre mesi (+30 milioni; +0,8%).

Le imposte sul reddito del periodo si presentano sostanzialmente invariate a 1.254 milioni (-4 milioni; -0,3%), con un tax rate al 31,4% (31,5% nel primo trimestre).

Il conto economico consolidato del secondo trimestre ha inoltre registrato, al netto delle imposte: oneri di integrazione e incentivazione all'esodo per 68 milioni (57 milioni nei primi tre mesi); effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione negativi per 21 milioni (-24 milioni nei tre mesi precedenti) ed oneri finalizzati a mantenere la stabilità del sistema bancario e assicurativo per 41 milioni (57 milioni al lordo dell'effetto fiscale), essenzialmente riconducibili alla già citata stima dell'onere di contribuzione per il 2025 al Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita a carico del Gruppo (nel primo trimestre tali oneri erano ammontati a 9 milioni, 10 milioni al lordo dell'effetto fiscale, per la quasi totalità ascrivibili alle banche estere del Gruppo).

Infine, l'utile netto del trimestre attribuito per competenza ai terzi è stato di 8 milioni (8 milioni anche nei primi tre mesi).

3 35 milioni a carico delle compagnie assicurative e 8 milioni a carico delle società distributrici del Gruppo.

Con riferimento ai principali aggregati patrimoniali, al 30 giugno 2025 i finanziamenti verso clientela presentavano una consistenza di 418,6 miliardi, in contenuta flessione rispetto ai 421,5 miliardi del dicembre 2024 (-2,9 miliardi; -0,7%). L'evoluzione è stata determinata dai crediti di natura commerciale, scesi a 387,3 miliardi (-5 miliardi; -1,3%) – in un contesto caratterizzato da tassi di mercato in rapida riduzione, con una domanda di credito da parte delle imprese condizionata dalle incertezze dello scenario internazionale a fronte di una ripresa dei prestiti alle famiglie, sostenuta in particolare dai mutui per l'acquisto di abitazioni – ed ha trovato parziale compensazione nella crescita dei crediti rappresentati da titoli, saliti a 8,4 miliardi (+2,1 miliardi; +33,3%) in seguito a nuove sottoscrizioni di emissioni corporate da parte dalla Capogruppo.

La contrazione dei crediti di natura commerciale ha riguardato in misura prevalente i crediti a breve scadenza: al loro interno, i conti correnti sono rimasti invariati a 21,2 miliardi, ma la voce anticipazioni e finanziamenti è scesa a circa 151,3 miliardi (-4,9 miliardi; -3,1%), principalmente in relazione alle forme ordinarie di anticipazione, tra le quali il factoring. I finanziamenti a medio-lungo termine si sono invece mantenuti sostanzialmente stabili a circa 214,9 miliardi (-0,1 miliardi; -0,1%), grazie a nuove erogazioni, in significativa crescita rispetto al primo semestre 2024, che hanno permesso di controbilanciare le scadenze/estinzioni intervenute nei primi sei mesi del 2025.

Le restanti componenti dell'aggregato non hanno mostrato variazioni di rilievo: i crediti a breve termine di natura finanziaria, costituiti dalle operazioni pronti c/termine utilizzate nell'ambito della gestione complessiva della tesoreria, hanno continuato ad evidenziare uno stock prossimo ai 18 miliardi (-0,2%); analogamente, i crediti deteriorati si sono confermati a 4,9 miliardi (+0,2%). Dal punto di vista della qualità del credito, l'incidenza dei crediti deteriorati è rimasta invariata al 2,3% in termini lordi e all'1,2% in termini netti (rispettivamente 2,3% e 1,2% a dicembre 2024)4 . La loro copertura è salita al 50,1%, dal 49,5% di fine 2024, mentre quella sui crediti in bonis è risultata pari allo 0,51%, in linea con il livello di fine 2024 (0,53%). In particolare, al loro interno i crediti in Stage 2 hanno evidenziato un'incidenza sul portafoglio complessivo stabile al 7,9% (invariata rispetto a fine 2024) ma la loro copertura è scesa al 4,36% (dal 4,60% di dicembre) essenzialmente per effetto dell'uscita verso deteriorati di posizioni con coperture più elevate rispetto alla media della categoria.

Dal lato della provvista, alla fine del primo semestre 2025 la raccolta diretta bancaria da clientela totalizzava circa 570,2 miliardi, in riduzione del 2,5% (-14,4 miliardi) rispetto ai 584,5 miliardi di fine 2024. La dinamica dell'aggregato è stata determinata dall'insieme dei conti correnti e depositi nonché dalle obbligazioni, solo parzialmente controbilanciata dalla positiva evoluzione delle altre forme tecniche.

I conti correnti e depositi sono scesi a 397,6 miliardi, dai 409 miliardi di dicembre, con una flessione (-11,5 miliardi; -2,8%) per la quasi totalità determinata dai depositi a scadenza, in relazione alla riduzione dei tassi di interesse. L'incidenza dei conti correnti e depositi sul totale della raccolta diretta bancaria da clientela si mantiene comunque al 69,7%, continuando a rappresentare un punto di forza della posizione di liquidità del Gruppo. Le obbligazioni sono diminuite a 72,8 miliardi (-7,6 miliardi; -9,4% da

fine 2024): la tendenza – da correlare al pre-funding effettuato nel 2024 – ha accomunato i covered bond (-2,4 miliardi), i titoli senior preferred (-4,7 miliardi) e, seppur in misura contenuta, anche i senior non preferred (-0,5 miliardi). È stata invece del tutto marginale la riduzione delle passività subordinate a 11,6 miliardi (-0,2 miliardi; -1,6%), determinata dal saldo netto fra emissioni e scadenze nel semestre (+0,1 miliardi nominali) e dagli effetti delle valorizzazioni contabili.

Sono per contro risultate in progresso: (i) l'altra raccolta, portatasi a 66,4 miliardi (+1,4 miliardi; +2,2%) grazie al continuo sviluppo della componente valutata al fair value, pari a 33,9 miliardi (+1,5 miliardi; +4,5%), per la quasi totalità costituita dai certificati di investimento (certificates); (ii) la raccolta di natura finanziaria rappresentata dai pronti c/termine e prestito titoli, salita a 18,7 miliardi (+3,1 miliardi; +19,5%), utilizzata nell'ambito della gestione di tesoreria; (iii) i certificati di deposito, che hanno superato i 3 miliardi (+0,4 miliardi, +14,5%), per quanto tale forma di raccolta rivesta un ruolo ormai del tutto marginale nell'ambito della complessiva raccolta bancaria da clientela del Gruppo.

In conseguenza della diversa dinamica che ha caratterizzato i due aggregati, il rapporto tra i finanziamenti verso clientela e la raccolta diretta bancaria da clientela (c.d. loan to deposit ratio) è salito al 73,4%, dal 72,1% del dicembre 2024.

4 Anche in base alla definizione EBA, al 30 giugno 2025 l'incidenza dei crediti deteriorati si presentava stabile, al 2% in termini lordi e all'1% in termini netti (rispettivamente 2% e 1% a dicembre 2024).

Alla chiusura del primo semestre 2025 la raccolta diretta assicurativa si quantificava in circa 176,3 miliardi evidenziando, nel raffronto con gli oltre 177,4 miliardi del dicembre 2024, un contenuto calo (-1,2 miliardi; -0,7%) riconducibile al ramo vita. Più in dettaglio, le passività assicurative, pari al 72,1% dell'aggregato totale, hanno registrato un progresso a 127,1 miliardi (+1,1 miliardi; +0,8%), in parallelo con una sostanziale stabilità della raccolta premi (-0,4% rispetto al primo semestre 2024). Le passività finanziarie del comparto assicurativo – integralmente costituite dai contratti di investimento unit linked inclusi fra le Passività finanziarie designate al fair value di pertinenza delle imprese di assicurazione dello Stato patrimoniale riclassificato – sono diminuite a 47,9 miliardi (-2,7 miliardi; -5,4%), condizionate dalla volatilità dei mercati, nonostante l'andamento positivo della raccolta premi (+17,6% nel confronto con i primi sei

mesi del 2024). La loro incidenza sul totale è conseguentemente scesa al 27,2% della raccolta assicurativa totale. Con una quota sempre residuale, seppur in aumento allo 0,7% del totale, l'altra raccolta assicurativa – inclusa fra le Passività finanziarie al costo ammortizzato di pertinenza delle imprese di assicurazione dello Stato patrimoniale riclassificato e nella quale sono comprese anche le passività subordinate – ha evidenziato un importante progresso a 1,2 miliardi (+0,5 miliardi; +71,8%), legato ad una emissione subordinata Tier 2 da 500 milioni con scadenza a 10 anni collocata sul mercato istituzionale da Intesa Sanpaolo Assicurazioni agli inizi di marzo.

La raccolta indiretta, valorizzata a prezzi di mercato, al 30 giugno 2025 mostrava una consistenza di 809,9 miliardi, in aumento rispetto ai 788,4 miliardi di fine 2024 (+21,5 miliardi; +2,7%) grazie all'andamento positivo di entrambe le componenti principali.

Proseguendo nella tendenza in atto dal 2023, nel corso dei primi sei mesi la raccolta amministrata è ulteriormente salita a 333,6 miliardi (+18,4 miliardi; +5,8%), giungendo a rappresentare il 41,2% della raccolta indiretta totale. L'aggregato ha beneficiato di un effetto mercato positivo, legato alla riduzione dei tassi, ma soprattutto di un flusso netto di raccolta positivo per 12,8 miliardi. Anche il risparmio gestito è cresciuto a 476,2 miliardi (+3,1 miliardi; +0,7%), equivalenti al 58,8% della raccolta indiretta totale, sostenuto da un flusso netto in entrata positivo per 4,9 miliardi cui si è tuttavia accompagnato un effetto mercato negativo riconducibile al primo trimestre, non del tutto compensato dai recuperi intervenuti nei mesi successivi.

I risultati delle Business Unit

Il Gruppo Intesa Sanpaolo opera attraverso una struttura organizzativa articolata in sei settori di attività: Banca dei Territori, IMI Corporate & Investment Banking, International Banks, Asset Management, Private Banking e Insurance. Ad essi si aggiunge il Centro di Governo – con funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo dell'intero Gruppo – cui fanno capo anche le attività di Tesoreria, Funding e ALM.

Come si può notare dal grafico, gli apporti dei proventi operativi netti delle singole aree di business (escludendo il Centro di Governo) confermano il preponderante contributo dell'attività bancaria commerciale in Italia (pari al 45,6% dei proventi operativi netti delle aree di business), in presenza di una contribuzione comunque significativa dell'attività di corporate e investment banking (18,8%), del private banking (12,9%), dell'attività bancaria commerciale all'estero (12,3%), dell'attività assicurativa (6,8%) e dell'asset management (3,6%).

Ove necessario e se materiali, i dati divisionali sono riesposti in coerenza con le variazioni di perimetro delle Business Unit al fine di consentire un confronto omogeneo.

Nel corso del primo semestre 2025 la Banca dei Territori – che presidia la tradizionale attività di intermediazione creditizia in Italia e i servizi finanziari ad essa correlati – ha evidenziato proventi operativi netti in crescita a 6.100 milioni (+2,1% rispetto ai primi sei mesi del 2024). Tale evoluzione è stata principalmente alimentata dalle commissioni nette (+5,5%), in particolare nei comparti del risparmio gestito/amministrato, dell'advisory e dell'assicurativo danni, in presenza di una flessione degli interessi netti (-0,6%) correlata alla riduzione dei tassi di mercato. I costi operativi sono diminuiti del 2,3% a 2.952 milioni grazie ai risparmi conseguiti nell'ambito delle spese amministrative. Il risultato della gestione operativa è conseguentemente salito del 6,6% a 3.148 milioni. Il risultato corrente lordo è anch'esso migliorato (+8,9% a 2.570 milioni), anche in virtù di rettifiche di valore nette su crediti rimaste sostanzialmente invariate (-0,7%). Il semestre si è chiuso con un risultato netto in miglioramento del 25% a 1.685 milioni che ha beneficiato di diminuiti tributi ed altri oneri riguardanti il sistema

bancario e assicurativo (-184 milioni al netto dell'effetto fiscale).

Al 30 giugno 2025 le consistenze patrimoniali della Divisione si presentavano in lieve riduzione rispetto al 31 dicembre 2024 (-0,3%). Al loro interno, gli impieghi verso clientela sono rimasti stabili a 221,3 miliardi quale risultante di un'evoluzione positiva dei finanziamenti ai privati a fronte di una flessione dei crediti nei confronti delle imprese.

La raccolta diretta bancaria ha invece evidenziato una flessione dello 0,7% a 257,1 miliardi che ha interessato sia le imprese, le quali continuano a privilegiare l'utilizzo della propria liquidità in alternativa al credito bancario, sia la clientela privata, nell'ambito delle relative scelte di investimento.

La Divisione IMI Corporate & Investment Banking – che presidia le attività di corporate e transaction banking, investment banking, public finance e capital markets, in Italia e all'estero – ha realizzato proventi operativi netti pari a 2.520 milioni, in aumento del 23,1%. Il progresso è stato determinato dal risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value (divenuto ampiamente positivo) in virtù dei risultati dell'attività di trading dell'area Global Markets. La voce ha inoltre beneficiato della gestione dei rischi finanziari connessi all'operatività in certificates (valutati al fair value), in seguito alla riduzione dei tassi di mercato.

Sono invece risultati in flessione sia gli interessi netti (-3,3% a 1.501 milioni), per l'operatività del Global Markets, sia le commissioni nette (-1,8% a 604 milioni), principalmente nei comparti del commercial banking e della finanza strutturata. In presenza di costi operativi in diminuzione del 5% a 683 milioni, il risultato della gestione operativa è migliorato del 38,3% a 1.837 milioni. Analoga positiva evoluzione ha interessato il

risultato corrente lordo (+32,1% a 1.794 milioni), nonostante aumentate rettifiche ed accantonamenti. Il semestre si è chiuso con un utile netto di 1.202 milioni, in progresso del 31,4%.

A fine giugno 2025 i volumi complessivamente intermediati dalla Divisione mostravano una flessione del 3,4% rispetto a dicembre 2024. I finanziamenti a clientela sono diminuiti del 2,5% a 122,9 miliardi, in particolare nel Global Corporate e verso la clientela istituzionale, pur a fronte di una evoluzione positiva nel Global Markets. La raccolta diretta bancaria è anch'essa calata del 4,3% a 119,8 miliardi, solo parzialmente compensata dallo sviluppo dei certificates.

Nei primi sei mesi del 2025 i proventi operativi netti della Divisione International Banks – che presidia l'attività del Gruppo sui mercati esteri tramite banche commerciali controllate e partecipate che svolgono prevalentemente attività bancaria retail – si sono attestati a 1.641 milioni, in lieve diminuzione rispetto allo stesso periodo dello scorso esercizio (-0,4%; +3,5% a cambi costanti), quale sintesi di andamenti contrapposti fra gli interessi netti (-4,2% a 1.222 milioni) e le altre principali voci di ricavo: le commissioni nette (+10,6% a 365 milioni) e il risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value (+10,3% a 86 milioni). Anche i costi operativi, pari a 660 milioni, sono aumentati (+4,4%; +7,2% a cambi costanti). Stante la dinamica combinata dei due aggregati, il risultato della gestione operativa ha registrato un calo del 3,3% a 981 milioni. Il risultato corrente lordo è invece migliorato del 6% a 1.039 milioni, avendo beneficiato di riprese di valore nette su crediti per 54 milioni (nel primo semestre 2024 erano state contabilizzate rettifiche per 33 milioni). I primi sei mesi del 2025 si

sono chiusi con un utile netto in aumento del 4,7% a 719 milioni.

A fine giugno 2025 i volumi complessivamente intermediati dalla Divisione evidenziavano una crescita dell'1,9% rispetto a dicembre 2024 riconducibile ai finanziamenti verso clientela (+3,9% a 47 miliardi), a fronte di una più modesta dinamica della raccolta diretta bancaria (+0,5% a 61,2 miliardi).

La Divisione Private Banking – che ha la missione di servire il segmento di clientela di fascia alta (Private e High Net Worth Individuals) creando valore attraverso l'offerta di prodotti e servizi mirati all'eccellenza – ha realizzato nel primo semestre del 2025 proventi operativi netti in aumento dello 0,5% a 1.722 milioni. La dinamica sintetizza in realtà una crescita delle commissioni nette (+7,3% a 1.132 milioni) – in particolare quelle ricorrenti, correlate all'incremento delle masse medie di risparmio gestito – e del risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value (+75% a 42 milioni) che sono andate a compensare il calo degli interessi netti (-13,5% a 538 milioni), dovuto alla riduzione dei tassi di mercato. I costi operativi sono saliti dello 0,8% a 505 milioni, in relazione a maggiori spese amministrative, per oneri informatici e servizi resi da terzi, ed ammortamenti, in particolare su software e diritti d'uso su beni in leasing. Stanti gli andamenti descritti, il risultato della gestione operativa è lievemente migliorato a 1.217 milioni (+0,3%). Il risultato corrente lordo è invece diminuito

dell'1% a 1.186 milioni. Il semestre si è chiuso con un utile netto di 813 milioni, in progresso del 2,5%. Al 30 giugno 2025 le masse gestite e amministrate, inclusive dei mandati fiduciari a SIREF Fiduciaria, totalizzavano 346,9 miliardi (+12 miliardi da fine 2024). Tale andamento è riconducibile alla raccolta netta positiva e, in misura minore, alla performance di mercato che ha inciso in misura favorevole sui patrimoni. La componente di risparmio gestito si è attestata a 172,9 miliardi (+1,5 miliardi).

Nei primi sei mesi del 2025 la Divisione Asset Management - che ha la missione di sviluppare le migliori soluzioni di asset management rivolte alla clientela del Gruppo e la presenza nel segmento dell'open market tramite Eurizon Capital SGR e le sue partecipate - ha conseguito proventi operativi netti in riduzione del 3,1% a 475 milioni. L'andamento negativo ha accomunato sia gli interessi netti (-27,6% a 21 milioni) che le commissioni nette (-1,6% a 429 milioni): all'interno di queste ultime le maggiori commissioni di collocamento sui fondi comuni hanno solo parzialmente controbilanciato le minori commissioni di incentivo. Nonostante costi operativi complessivamente in riduzione del 5,3% a 107 milioni, il risultato della gestione operativa ha evidenziato un calo del 2,4% a 368 milioni. Dinamiche riflessive hanno caratterizzato anche il risultato corrente lordo (-9,1% a 370 milioni) e l'utile netto (-11,1% a 272 milioni).

Al 30 giugno 2025 il risparmio gestito dalla Divisione Asset Management totalizzava 337,6 miliardi (+4,6 miliardi rispetto a fine 2024) avendo beneficiato della rivalutazione delle masse gestite correlata alla buona intonazione dei mercati e di flussi positivi di raccolta netta (+1,8 miliardi).

La Divisione Insurance – che ha la missione di sviluppare in modo sinergico l'offerta dei prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo – nel primo semestre del 2025 ha generato proventi operativi netti in crescita del 3,2% a 914 milioni, pressoché totalmente costituiti dal risultato dell'attività assicurativa (918 milioni; +3,3%), grazie al buon andamento del business danni che ha tratto vantaggio dalla dinamica positiva del margine tecnico, nonché da una lieve crescita del margine finanziario. Anche in virtù di una riduzione dei costi operativi (-1,7% a 171 milioni), il risultato della gestione operativa ha registrato un progresso del 4,4% a 743 milioni. Il conto economico dei primi sei mesi si è chiuso per la Divisione Insurance con un utile netto in aumento del 4,3% a 482 milioni.

Per l'andamento della raccolta diretta assicurativa si fa rimando alla descrizione contenuta nella sezione precedente del presente paragrafo di commento ai risultati consolidati di Gruppo.

Le attività delle strutture del Centro di Governo hanno evidenziato nei primi sei mesi del 2025 un risultato della gestione operativa pari a 253 milioni, che si confronta con i 789 milioni del corrispondente periodo del 2024. Tale andamento è essenzialmente riconducibile alla contrazione dei proventi operativi netti, attribuibile principalmente agli interessi netti, che hanno risentito della riduzione dei tassi di mercato, e al risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value. I costi operativi hanno registrato un incremento per effetto di minori riaddebiti dal Centro di Governo alle unità di business e di maggiori ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali correlati agli investimenti tecnologici, in parte compensati dalla riduzione delle spese del personale. Il risultato corrente lordo si è attestato a 254 milioni rispetto ai precedenti 730 milioni. Il primo semestre 2025 si è chiuso con un risultato netto di 43 milioni a fronte dei 255 milioni realizzati nel medesimo periodo del 2024.

Gli eventi rilevanti del semestre

Il conflitto militare fra Russia e Ucraina

Le controllate Intesa Sanpaolo in Russia e in Ucraina

Il Gruppo è presente in Russia e in Ucraina tramite due società controllate:

  • Joint-Stock Company Banca Intesa (Banca Intesa Russia), partecipata al 47% da Intesa Sanpaolo e al 53% da Intesa Sanpaolo Holding International (Lussemburgo). Trattasi di una banca corporate avente sede a Mosca che opera con 16 filiali e 696 persone. La presenza in Russia del Gruppo risale a circa 50 anni fa (inizialmente come Ufficio di Rappresentanza, chiuso nell'agosto del 2023). La banca partecipava al finanziamento di grandi progetti russi nazionali e internazionali offrendo anche una gamma completa di servizi bancari per piccole e medie imprese, clienti privati e aziende.
  • Pravex Bank Joint-Stock Company, partecipata al 100% da Intesa Sanpaolo. Trattasi di una piccola banca commerciale con sede a Kiev, facente parte della Divisione International Banks, che opera con 39 filiali prevalentemente nella regione di Kiev e 565 persone. Intesa Sanpaolo ha acquisito la banca nel 2008, continuando ad operare ininterrottamente nel paese da tale data.

Rimangono confermate le considerazioni circa il mantenimento del controllo di Intesa Sanpaolo sulle due entità, così come riportate nella Sezione 5 - Altri aspetti della Parte A della Nota Integrativa al Bilancio consolidato 2024, alla quale si fa pertanto rinvio.

Seppur con i limiti oggettivi dettati dallo scenario contingente, in particolare per Pravex, le due controllate stanno continuando ad operare con il supporto delle strutture di Capogruppo mentre l'esposizione complessiva e l'operatività verso la Federazione Russa sono ormai da tre anni in significativa riduzione, come richiesto dai regulator europei e dai requisiti/raccomandazioni della BCE, l'ultima delle quali emessa nel dicembre 2024.

Il presidio dei rischi

Di fronte al perdurare del conflitto militare fra Russia e Ucraina il Gruppo non ha allentato i presidi posti in essere e descritti nelle precedenti informative. La situazione permane monitorata sia a livello di Capogruppo, sia in tutte le banche del Gruppo coinvolte direttamente dal conflitto o vicine ad esso, con le quali i contatti sono diretti e continui. Adeguata informativa viene sempre predisposta anche per i Comitati endoconsiliari e per il Consiglio di Amministrazione.

La Task Force "Risk Management and Control"

In tema di presidio del rischio di credito, non si segnalano novità di rilievo: in continuità con quanto avvenuto già a partire dal secondo semestre 2022, nel 2025 non sono state attivate specifiche iniziative nella sfera dell'Action Plan crediti dedicate al conflitto tra Russia e Ucraina. Sono tuttavia ancora in corso, nell'ambito della prevenzione dei flussi a credito deteriorato per le posizioni che manifestano criticità pur in assenza di sconfinamenti, iniziative diagnostiche mirate sulle aziende dei settori energivori e gasivori particolarmente sensibili alla fluttuazione del costo dell'energia collegata anche al protrarsi del conflitto.

A fronte di ulteriori inasprimenti delle già pesanti sanzioni imposte alla Russia dai Paesi occidentali, europei in particolare, proseguono le attività di presidio della conformità alle normative attraverso uno specifico cruscotto a livello di Gruppo, volto a presidiare l'evoluzione delle liste dei soggetti sanzionati a livello europeo e internazionale, individuare i soggetti sanzionati al fine del blocco delle posizioni e dei pagamenti, rispettare la specifica disposizione relativa al divieto di accettare depositi in base alle restrizioni previste dalla regolamentazione europea, individuare e bloccare gli strumenti finanziari oggetto di sanzione. Al 30 giugno 2025 l'esposizione verso controparti russe incluse nelle liste OFAC (Office of Foreign Assets Control) SDN e/o EU asset freeze era pari a 373 milioni, rispetto ai 219,5 milioni di fine 2024. L'esposizione complessiva del Gruppo è aumentata a causa dell'inclusione di nuovi soggetti sanzionati, quale effetto dell'applicazione delle misure OFAC e dei nuovi pacchetti decisi dall'Unione Europea (il sedicesimo del 24 febbraio 2025 e il diciassettesimo del 20 maggio 2025)5 .

Come più dettagliatamente riportato nelle Note illustrative al Bilancio consolidato semestrale abbreviato, al capitolo "Il presidio dei rischi", nell'ambito della gestione dei rischi particolare attenzione viene dedicata al contesto geopolitico, alle problematiche da esso derivanti e alle loro evoluzioni, al fine di individuare i principali fenomeni che possano avere impatto su scala internazionale e modificare significativamente il profilo di rischio del Gruppo e influenzarne l'operatività.

Vengono pertanto condotte specifiche analisi di scenario e di stress, anche in riferimento al conflitto russo-ucraino, con le quali vengono valutati i potenziali impatti in termini di redditività e di adeguatezza patrimoniale.

La Task Force "Operational Resilience"

In merito agli aspetti di Business Continuity in Ucraina, l'operatività continua ad essere garantita grazie ad alcune soluzioni progressivamente adottate per assicurare il regolare funzionamento in caso di interruzioni dei servizi di base, come già illustrato nell'informativa di Bilancio relativa al 2024. Più precisamente: i) per ovviare ai problemi di erogazione di energia elettrica, sono state fornite power bank alle sedi centrali e al personale con mansioni critiche e strategiche mentre le filiali sono state dotate di generatori inverter, di agevole ed immediato utilizzo da parte del personale delle stesse; ii) la connessione dei dati viene assicurata dall'installazione di apparati satellitari. Tali misure hanno permesso anche per tutto il primo semestre 2025 di garantire la fornitura senza significative interruzioni dei servizi e rimangono valide e considerate sufficienti per fronteggiare la situazione anche alla luce dell'intensificarsi di bombardamenti civili e attacchi alle centrali elettriche ucraine da parte dei russi.

Il numero delle filiali aperte giornalmente è rimasto stabilmente assestato sul totale delle filiali disponibili. Il processo decisionale in merito all'operatività delle singole filiali permane impostato su una metodologia di valutazione del rischio

5 Si segnala infine l'approvazione, in data 18 luglio 2025, del diciottesimo pacchetto di sanzioni alla Russia da parte dell'Unione Europea.

concordata con la Capogruppo che prevede l'utilizzo di specifici indicatori, tenendo sempre in massima considerazione la sicurezza del personale. I ripetuti attacchi subiti non hanno causato problemi agli immobili della banca.

Presso Banca Intesa Russia, sin dall'inizio del conflitto, i sistemi hanno sempre funzionato senza problemi operativi.

Permane inoltre il monitoraggio dell'operatività di Banca Comerciala Eximbank, controllata moldova del Gruppo, per la quale,

pur a fronte di temporanei peggioramenti dello scenario bellico nella zona, continuano a non segnalarsi problemi nell'attività.

Sul fronte della Cybersecurity, proseguono le attività di monitoraggio e threat intelligence (intelligence sulle minacce), in parallelo con il continuo rafforzamento dei presidi di cybersecurity su tutto il perimetro del Gruppo Intesa Sanpaolo.

Nell'ambito dell'attività di threat intelligence volta alla prevenzione di possibili minacce informatiche a Pravex, le misure di contenimento adottate hanno permesso di gestire gli attacchi anche nel periodo in esame, garantendo l'erogazione dei servizi con disagi molto contenuti. Specifiche iniziative di awareness sui rischi cyber, tramite corsi di formazione e approfondimenti su particolari argomenti, vengono regolarmente intraprese con lo scopo di sensibilizzare costantemente tutto il personale del Gruppo.

Si ricorda, come sempre, che gli extra-costi sostenuti per l'ambito Business Continuity e le eventuali perdite derivanti da danni fisici arrecati alle sedi/filiali situate nella zona del conflitto rientrano nell'ambito del monitoraggio dell'esposizione al rischio operativo, incluso quello riferito al Risk Appetite Framework.

Le principali tematiche contabili e l'approccio del Gruppo Intesa Sanpaolo

Nel presente paragrafo vengono rappresentate sinteticamente le principali tematiche contabili conseguenti al conflitto ancora in corso tra la Federazione Russa e l'Ucraina, nonché l'approccio seguito dal Gruppo Intesa Sanpaolo per affrontarle. Il contesto della crisi russo/ucraina è stato oggetto di stretta attenzione sin dallo scoppio delle ostilità a fine febbraio 2022. Il Gruppo, infatti, presentava significative esposizioni cross-border verso controparti residenti nella Federazione Russa, nonché, come già detto, due controllate operanti nei Paesi belligeranti, dunque particolarmente esposte alle conseguenze del conflitto: Pravex e Banca Intesa Russia.

Agli inizi del 2022, i crediti verso clientela russa rappresentavano circa l'1% (quasi 5 miliardi di euro) dei crediti a clientela totali del Gruppo Intesa Sanpaolo (al netto delle esposizioni assistite dalle garanzie di Export Credit Agencies - ECA). Sulla riduzione di tali esposizioni si è quindi concentrata l'attività di de-risking, attività continuata anche nel 2025. In particolare, il business svolto nella Federazione Russa è ormai da anni in significativa riduzione, come anche richiesto dai regulator europei. Il totale delle esposizioni lorde (clientela, banche e titoli) al 30 giugno 2025 verso controparti residenti in Russia e Ucraina risulta pari a soli 868 milioni lordi (664 milioni al netto delle rettifiche), con un calo di 757 milioni pari al -47% (-757 milioni per i valori netti, -53%) rispetto al 31 dicembre 2024, che vedeva un'esposizione lorda di 1.625 milioni (1.421 milioni per i valori netti). Il calo attiene essenzialmente alla riduzione dei crediti verso banche di Banca Intesa Russia (-708 milioni in termini di valori lordi) ed in particolare ai depositi a termine presso la Banca Centrale in seguito alla loro trasformazione in disponibilità liquide (cassa e disponibilità liquide), che alla data del 30 giugno 2025 risultano pari a 1.051 milioni rispetto ai 758 milioni in essere a dicembre 2024. Più nel dettaglio, al 30 giugno 2025, le esposizioni residue verso clientela ammontano, in termini lordi, a 105 milioni (36 milioni netti) con riferimento a Banca Intesa Russia, la cui componente non performing è stata azzerata dal 31 marzo 2025, e a 356 milioni (282 milioni netti) con riferimento alle esposizioni cross-border verso clientela residente in Russia (al netto delle garanzie ECA). A tali valori si aggiungono esposizioni lorde verso banche russe per complessivi 51 milioni (48 milioni netti), dopo il citato calo dei depositi a termine vantati da Banca Intesa Russia verso banche centrali. Non sono più presenti esposizioni in titoli (1 milione di valore lordo e nullo in termini netti a fine 2024)6 . Le esposizioni lorde verso clientela residente in Ucraina presentano valori contenuti (come già negli scorsi esercizi). In particolare, ammontano a 165 milioni (113 milioni netti), di cui 51 milioni (valore di bilancio nullo in termini netti) riferiti alla controllata Pravex (dati al 31 marzo 2025 come più avanti descritto)7 , oltre a esposizioni verso banche e in titoli governativi ucraini a breve termine per complessivi 191 milioni lordi (185 milioni netti).

Ciò premesso, il contesto di riferimento al 30 giugno 2025 è sostanzialmente immutato rispetto a quello illustrato nel Bilancio al 31 dicembre 2024 e nel Resoconto Intermedio al 31 marzo 2025. In particolare, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha continuato, come già indicato, ad esercitare il controllo delle due banche, che hanno operato sulla base delle indicazioni della Capogruppo nei rispettivi contesti. Conseguentemente, le scelte metodologiche principali – sia in termini di consolidamento delle due controllate sia in termini di valutazione delle esposizioni creditizie – si pongono in sostanziale continuità con quelle utilizzate nel Bilancio 2024. Prima di trattare sinteticamente le tematiche valutative relative alle due partecipate ed il tema della valutazione delle esposizioni cross-border, occorre premettere alcune indicazioni in merito alle modalità con cui Pravex e Banca Intesa Russia contribuiscono alla situazione consolidata al 30 giugno 2025. Più in dettaglio, mentre è stato possibile consolidare una situazione contabile allineata a quella della Capogruppo per quanto riguarda Banca Intesa Russia (consolidata, pertanto, con riferimento alle risultanze al 30 giugno 2025), per Pravex la specifica situazione della città di Kiev (dove ha sede la banca) ha portato a ritenere – in un'ottica di contenimento del rischio "operativo" – più opportuno procedere a consolidare i dati della banca ucraina mediante una situazione contabile al 31 marzo 2025, controvalorizzata al cambio del 30 giugno 2025. Le risultanze contabili8 di Pravex sono recepite, quindi, mediante il consolidamento linea per linea di un package di consolidamento redatto in osservanza dei principi contabili IAS/IFRS relativo al trimestre precedente, come già fatto per i Bilanci 2022, 2023 e 2024. Va comunque rammentata in questa sede anche la sostanziale immaterialità dei saldi della controllata ucraina nell'ambito di quelli del Gruppo Intesa Sanpaolo.

Venendo alle scelte valutative, la situazione di assoluta gravità presente su tutto il territorio ucraino ha portato a definire ai fini della valutazione del portafoglio crediti di Pravex un approccio specifico, fortemente guidato da razionali di prudenza alla luce del prolungarsi del conflitto e delle conseguenti ricadute sull'economia ucraina. Anche al 30 giugno 2025, come già nel

6 Inoltre, sono presenti rischi di firma lordi verso clientela per 30 milioni (25 milioni netti) presso Banca Intesa Russia e 20 milioni (con impatto nullo in termini di valori netti) cross-border verso clientela residente in Russia (netto ECA). Infine, si registrano 20 milioni (valori lordi e netti) riferibili a posizioni cross-border verso banche residenti russe.

7 Le esposizioni cross-border verso clientela residente in Ucraina sono per la parte corporate assistite da garanzie prestate da soggetti europei e statunitensi, mentre per la parte famiglie si riferiscono principalmente ad esposizioni erogate dalla controllata VUB a famiglie ucraine aventi stabile dimora in Slovacchia.

8 Il consolidamento di Pravex ha riguardato i dati patrimoniali ed economici del primo trimestre.

Bilancio consolidato 2024, si è ancora valutato opportuno confermare la svalutazione totale dei crediti verso clientela per cassa di Pravex, con conseguente classificazione a Stage 3. In conseguenza di tale scelta, ai fini del bilancio consolidato del Gruppo, l'equity della partecipata risulta sostanzialmente azzerato.

Per quanto riguarda Banca Intesa Russia, si è proceduto a confermare l'adozione di un approccio classificatorio e valutativo dei crediti performing che tiene in forte considerazione il rischio geopolitico derivante dalla crisi in corso. Pertanto, le valutazioni effettuate al 30 giugno 2025 sui crediti della controllata scontano – come già nel Bilancio 2024 – un fattore prudenziale determinato centralmente che tiene conto dell'aggravarsi della situazione economica domestica alla luce del protrarsi del conflitto e dell'accresciuto isolamento dell'economia russa. A seguito di tali valutazioni, la copertura complessiva sui crediti in bonis della controllata russa si attesta a circa il 49% sul loro valore lordo, in aumento rispetto al 36% di dicembre 2024. Inoltre, in ottica prudenziale, già a partire dal 31 marzo 2025 i residui crediti deteriorati di Banca Intesa Russia sono stati azzerati.

Le importanti rettifiche di valore presenti sulle esposizioni creditizie di Banca Intesa Russia e Pravex riflettono in modo cautelativo l'evoluzione del conflitto come riscontrabile sino al 30 giugno 2025, evoluzione che impone di considerare attentamente il già citato rischio Paese per Russia ed Ucraina, con adeguata misurazione del rischio cui è esposto il capitale investito all'estero, legato alla possibilità che circostanze di natura politica o economica si traducano in un mancato rimborso del credito (a prescindere dalla specifica rischiosità creditizia delle singole controparti).

Si specifica inoltre che, alla luce della progressiva riduzione del volume di attività e quindi del profilo di rischio di Banca Intesa Russia (in ottemperanza alle indicazioni dei Regulator UE) ed alla sua redditività prospettica che, ancorché stimata in progressiva riduzione, si mantiene su valori positivi, si è ritenuto di includere ai fini del risultato di periodo consolidato, a partire dal primo trimestre 2025, il risultato economico positivo conseguito dalla banca, pari nel semestre a 82 milioni di euro. In continuità con il Bilancio al 31 dicembre 2024, si è invece sostanzialmente confermato l'accantonamento stanziato ai fini di annullare il patrimonio netto a tale data della partecipata. Tale accantonamento, imputato ad uno specifico fondo rischi ed oneri, è pari al 30 giugno 2025 a 446 milioni di euro (382 milioni al 31 dicembre 2024, con una variazione legata sostanzialmente alla rivalutazione del rublo sull'euro).

Con riferimento alle posizioni cross-border, il Gruppo ha confermato l'approccio valutativo guidato dall'emergere del rischio c.d. "di trasferimento" (approccio applicato sia ai fini della determinazione del SICR e relativa classificazione a Stage 2, sia ai fini di calcolo dell'ECL mediante applicazione di aggiustamenti su base manageriale) onde meglio incorporare accantonamenti legati al rischio relativo al conflitto in corso altrimenti non adeguatamente colti dai sistemi di misurazione del rischio normalmente in uso. Allo stesso tempo, sono stati mantenuti i rating relativi alla classe di rischio più alta già attribuiti alle controparti più significative esposte al rischio correlato al conflitto.

Venendo agli impatti economici, in aggiunta agli 82 milioni del contributo al risultato consolidato semestrale di Banca Intesa Russia, già indicati in precedenza, si segnala che nel primo semestre 2025 il Gruppo ha registrato complessivamente un impatto economico positivo pari a 37 milioni relativamente alle esposizioni verso controparti russe o ucraine principalmente connesso ad incassi da clientela oltre che alla differenza in cambi di alcune posizioni. Nel primo semestre del 2024 il Gruppo aveva registrato, al lordo degli effetti fiscali, un impatto economico negativo di 68 milioni relativo alle esposizioni verso controparti russe o ucraine. Tale impatto era relativo essenzialmente all'accantonamento per 90 milioni effettuato in sede di consolidamento di Banca Intesa Russia teso ad azzerare il contributo patrimoniale della stessa al bilancio consolidato di Gruppo, solo in parte compensato dagli effetti positivi registrati principalmente per incassi e valutazione delle altre poste verso controparti russe o ucraine, pari complessivamente a 22 milioni. Relativamente all'intero esercizio 2024 il Gruppo aveva registrato, al lordo degli effetti fiscali, un impatto economico negativo di 273 milioni, essenzialmente per l'integrazione, per 263 milioni, del citato accantonamento effettuato al fine di azzerare il contributo patrimoniale di Banca Intesa Russia al bilancio consolidato di Gruppo. Trovavano, invece, sostanziale compensazione gli altri effetti relativi ad incassi e valutazioni delle altre poste verso controparti russe o ucraine, pari complessivamente a -10 milioni di euro.

Gli altri eventi rilevanti

Di seguito si illustrano altri eventi significativi intervenuti nel primo semestre dell'esercizio, nonché alcune evoluzioni successive alla chiusura dello stesso.

Il 28 gennaio 2025 è stata resa nota la sottoscrizione, da parte di Intesa Sanpaolo, di una partnership industriale nel noleggio operativo di beni strumentali con Grenke AG, quotata alla borsa di Francoforte e leader in Italia nel settore attraverso la controllata Grenke Locazione S.r.l. Trattasi di una tipologia di noleggio che integra strategicamente l'offerta finanziaria tradizionale in quanto consente all'impresa (i) di rinnovare la propria dotazione operativa senza appesantire la struttura finanziaria e (i) la totale deducibilità degli oneri sostenuti.

La partnership, deliberata dal Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo il 17 gennaio 2025 e sottoscritta dalle parti il 28 gennaio 2025, è finalizzata a consolidare il posizionamento strategico del Gruppo Intesa Sanpaolo nel noleggio operativo attraverso la creazione di un nuovo player leader del mercato grazie alla rete di filiali e alla base clienti di Intesa Sanpaolo nonché al forte posizionamento competitivo di Grenke.

Con efficacia dal 1° giugno 2025: (i) Intesa Sanpaolo ha conferito l'intera partecipazione (pari al 100% del capitale sociale) detenuta in Intesa Sanpaolo Rent Foryou S.p.A. preventivamente ricapitalizzata per 12 milioni, a Grenke Locazione, con previsione di successiva fusione per incorporazione. In seguito al conferimento, Intesa Sanpaolo ha acquisito una quota pari al 17% di Grenke Locazione S.r.l., che dal 1° giugno 2025 si è trasformata in società per azioni modificando la propria denominazione in Grenke Italia S.p.A.; il restante 83% del capitale della società è rimasto in capo a Grenke AG. La congruità dei valori negoziati è stata attestata da specifica fairness opinion rilasciata da un terzo indipendente.

In relazione alle specifiche previsioni di governance contenute negli accordi siglati fra le parti, la partecipazione in Grenke Italia è stata classificata tra le interessenze sottoposte ad influenza notevole ai sensi dello IAS 28.

Nel 2025 ha preso avvio la realizzazione di un progetto di evoluzione del Wealth Management, mirante ad ottimizzare l'operatività delle fabbriche prodotto mediante la riorganizzazione e il riassetto delle attività di gestione collettiva e

patrimoniale, con l'obiettivo finale di una semplificazione societaria e organizzativa, una maggiore specializzazione delle fabbriche prodotto, con centri di eccellenza specializzati, e un miglior coordinamento fra le fabbriche e le reti. Nell'ambito di tale progetto si segnala quanto segue:

– il 19 febbraio 2025 è stato stipulato l'atto di fusione per incorporazione di Epsilon SGR S.p.A. nella controllante al 100% Eurizon Capital SGR S.p.A., a sua volta totalmente partecipata da Intesa Sanpaolo. L'operazione, che ha avuto effetti civilistici dal 1° marzo 2025 ed effetti contabili e fiscali dal 1° gennaio 2025, era stata autorizzata dalla Banca d'Italia con provvedimento datato 27 gennaio 2025 tramite il quale erano state anche approvate le modifiche ai regolamenti dei fondi gestiti da Epsilon SGR. Trattandosi di una società interamente posseduta, la fusione è avvenuta secondo le modalità semplificate previste dall'art. 2505 del Codice Civile.

L'incorporazione è stata perfezionata sulla base del progetto di fusione depositato dalle due società il 27 gennaio 2025 ed iscritto nel Registro delle imprese, ufficio di Milano Monza Brianza Lodi, i successivi 28 e 29 gennaio. La deliberazione dell'operazione da parte delle Assemblee straordinarie delle due società è avvenuta il 29 gennaio, con iscrizione nel predetto Registro il 31 gennaio 2025;

  • con provvedimenti del 24 gennaio 2025 e del 5 marzo 2025, rispettivamente di Banca Centrale Europea e Banca d'Italia, sono state autorizzate le seguenti operazioni societarie:
    • o la scissione totale di Fideuram Asset Management SGR S.p.A., interamente controllata da Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A., in favore di Eurizon Capital SGR (ramo d'azienda organizzato per l'esercizio dell'attività di gestione collettiva del risparmio – OICVM e FIA) e di Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking (compendio di attività, passività, diritti, rapporti giuridici ed economici non afferente all'esercizio dell'attività di gestione collettiva del risparmio, e pertanto non assegnato a Eurizon Capital SGR);
    • o la scissione parziale da Eurizon Capital SGR in favore di Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking del ramo aziendale costituito dalle gestioni patrimoniali distribuite dalla Divisione Private Banking;
    • o l'approvazione delle modifiche ai regolamenti dei fondi gestiti da Fideuram Asset Management SGR.

Il 16 giugno 2025, in esecuzione delle delibere assembleari del 15 maggio 2025, è stato stipulato l'atto di scissione totale di Fideuram Asset Management SGR, che ha avuto effetti civilistici, contabili e fiscali a partire dal 1° luglio 2025. A servizio della scissione totale, Eurizon Capital SGR in data 1° luglio 2025 ha aumentato il capitale sociale per un importo pari al valore netto del ramo d'azienda oggetto di assegnazione da Fideuram Asset Management SGR emettendo nuove azioni assegnate a Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking, quale socio unico della società scissa. Il successivo 7 luglio queste azioni sono state acquistate da Intesa Sanpaolo ad un corrispettivo di mercato definito con il supporto di un esperto indipendente, al fine di ripristinare il controllo totalitario su Eurizon Capital SGR.

La scissione parziale di Eurizon Capital SGR è invece prevista nel terzo trimestre, con efficacia dal 1° ottobre 2025.

Nella riunione del 27 marzo 2025, il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo ha rilasciato il proprio benestare alle seguenti operazioni societarie:

– la fusione per incorporazione di First Bank S.A., la banca rumena acquisita nel 2024 e detenuta per il 99,98% dalla stessa Intesa Sanpaolo, in Banca Comerciala Intesa Sanpaolo Romania S.A. (Intesa Sanpaolo Bank Romania), la controllata attraverso la quale il Gruppo opera in Romania dal 2001, facente capo per il 99,73% a Intesa Sanpaolo e per il restante 0,27% a Intesa Sanpaolo Holding International (Lussemburgo). Il 28 marzo i Consigli di Amministrazione delle due banche hanno approvato il progetto di fusione, iscritto nel Registro delle imprese nei giorni successivi.

Decorso il periodo concesso dalla legge per l'eventuale opposizione dei creditori, le Assemblee delle due banche hanno approvato, il 12 maggio 2025, il progetto di fusione, a cui è seguito, in data 16 giugno, il deposito dell'istanza di autorizzazione presso la Banca Nazionale di Romania.

L'integrazione permetterà di abilitare una strategia di business unitaria basata sulla multicanalità, la razionalizzazione della presenza sul territorio e la realizzazione di importanti sinergie di costo, anche grazie alla semplificazione della governance;

– la fusione transnazionale per incorporazione di Intesa Sanpaolo Bank Ireland Plc (controllata al 100% da Intesa Sanpaolo) in Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg S.A. (controllata al 100% da Intesa Sanpaolo Holding International). Il 15 maggio 2025 i Consigli di Amministrazione delle due banche hanno approvato il progetto di fusione.

In considerazione del fatto che entrambe le banche sono integralmente controllate dalla Capogruppo, si farà ricorso alla modalità semplificata di fusione, prevista da entrambi gli ordinamenti, che consente di finalizzare l'operazione senza la necessità di ricorrere ad un aumento di capitale dedicato da parte dell'incorporante. In data 30 giugno 2025 l'assemblea di Intesa Sanpaolo Bank Ireland ha approvato l'operazione, mentre l'Assemblea dei soci dell'incorporante Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg è prevista per il 20 ottobre 2025.

L'operazione consentirà di semplificare il network internazionale della Divisione IMI Corporate & Investment Banking rafforzando il ruolo della Banca in Lussemburgo, che accentrerà le attività svolte finora dalla controllata irlandese, realizzando altresì sinergie di costo.

Con riferimento alla partecipazione del 22,5% in Cronos Vita Assicurazioni acquisita da Intesa Sanpaolo Assicurazioni (già Intesa Sanpaolo Vita) nel contesto dell'operazione di sistema realizzata nel 2023 per la tutela dei sottoscrittori delle polizze di Eurovita e che aveva visto coinvolte le cinque primarie compagnie assicurative italiane – partecipazione che dal dicembre 2023 è stata classificata fra le attività in via di dismissione sussistendo ab origine il manifesto intento, da parte delle compagnie socie, di detenere la partecipazione in un arco temporale limitato – si comunica che tra la fine di marzo e l'inizio di aprile del corrente esercizio le cinque compagnie socie, congiuntamente a Cronos Vita Assicurazioni, hanno approvato, per quanto di competenza, il Progetto di scissione totale non proporzionale di Cronos con efficacia civilistica ed effetti contabili e fiscali in pari data, individuata al 1° ottobre 2025, all'esito dei procedimenti di legge. In data 7 aprile 2025 le stesse hanno presentato l'istanza a IVASS, che con provvedimento n. 0098642 del 14 maggio 2025 ha rilasciato le necessarie autorizzazioni. Alla data di efficacia della scissione, Cronos Vita Assicurazioni si estinguerà senza liquidazione.

Più in dettaglio, per quanto attiene al Gruppo Intesa Sanpaolo, il 27 marzo 2025 il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo ha rilasciato il proprio preventivo benestare al Progetto, che prevede Fideuram Vita quale beneficiaria della scissione. Tale scelta origina dalla natura del compendio che sarà trasferito al Gruppo Intesa Sanpaolo, costituito prevalentemente da polizze, non più in collocamento, stipulate con clienti di Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking.

Sulla base del predetto benestare della Capogruppo, in data 31 marzo 2025 e 3 aprile 2025, rispettivamente, i Consigli di Amministrazione di Intesa Sanpaolo Assicurazioni e di Fideuram Vita hanno approvato, per quanto di competenza, il Progetto di scissione che prevede, inter alia, un aumento di capitale di Fideuram Vita a servizio della scissione per un importo pari al valore di carico della partecipazione in Cronos Vita Assicurazioni, con emissione di nuove azioni a favore di Intesa Sanpaolo Assicurazioni e correlata modifica dello statuto sociale (autorizzata da IVASS nell'ambito del già citato provvedimento del 14 maggio 2025). L'Assemblea di Fideuram Vita del 20 giugno 2025 ha approvato il Progetto di scissione e il connesso aumento di capitale, nonché la conseguente modifica dello statuto sociale.

Il 29 aprile 2025 si è tenuta l'Assemblea degli azionisti di Intesa Sanpaolo, regolarmente costituita in unica convocazione e valida a deliberare in quanto partecipanti, per il tramite del rappresentante designato (ai sensi dell'art. 106, comma 4, del D. L. n. 18 del 17 marzo 2020, convertito dalla L. n. 27 del 24 aprile 2020, i cui effetti sono stati prorogati dalla L. n. 15 del 21 febbraio 2025), n. 4.356 titolari del diritto di voto per n. 10.867.347.981 azioni ordinarie prive del valore nominale, pari al 61,03993% del capitale sociale. L'Assemblea ha deliberato favorevolmente in merito a tutti i punti all'ordine del giorno (per i dettagli delle singole deliberazioni e le relative maggioranze deliberative si fa rinvio al comunicato stampa pubblicato sul sito istituzionale di Gruppo).

In sede ordinaria le deliberazioni hanno riguardato:

  • l'approvazione del bilancio d'esercizio 2024 della Capogruppo Intesa Sanpaolo e la destinazione dell'utile dell'esercizio con la distribuzione agli azionisti del dividendo nonché di parte della Riserva sovrapprezzo. È stata approvata la distribuzione cash agli azionisti di un importo a saldo pari a 3.044.427.655,67 euro (corrispondenti a 17,10 centesimi per ciascuna delle n. 17.803.670.501 azioni ordinarie), di cui 2.252.164.318,38 euro come dividendi a valere sull'utile d'esercizio (corrispondenti a 12,65 centesimi di euro per azione) e 792.263.337,29 euro come assegnazione di riserve a valere sulla Riserva sovrapprezzo (corrispondenti a 4,45 centesimi di euro per azione). La distribuzione ha avuto luogo a partire dal 21 maggio 2025 (con stacco cedole il 19 maggio e record date il 20 maggio). Il saldo dividendi messo in pagamento è stato di 3.042.652.586,92 euro, al netto dell'importo pari a 1.775.068,75 euro, relativo alle n. 10.380.519 azioni proprie detenute dalla Banca alla record date, che è stato girato a Riserva straordinaria. Considerando anche l'acconto dividendi pagato nel novembre 2024, pari a 3.022.396.312,63 euro9 , corrispondenti a 17 centesimi di euro per azione, l'importo dei dividendi complessivamente distribuiti, in acconto e a saldo, relativamente all'esercizio 2024 è risultato pari a 6.065.048.899,55 euro, equivalenti ad un payout del 70% dell'utile netto consolidato;
  • la determinazione del numero dei componenti del Consiglio di Amministrazione per gli esercizi 2025/2026/2027, la nomina dei componenti del Consiglio di Amministrazione e del Comitato per il Controllo sulla Gestione per gli esercizi 2025/2026/2027 sulla base di liste di candidati presentate dai soci e l'elezione del Presidente e di uno o più Vice Presidenti del Consiglio di Amministrazione per gli esercizi 2025/2026/2027. L'Assemblea ha determinato in 19 il numero dei componenti il Consiglio di Amministrazione, nominandoli in base ai voti ricevuti dalle due liste presentate e nel rispetto della normativa riguardante l'equilibrio dei generi, ed ha eletto Gian Maria Gros-Pietro Presidente e Paola Tagliavini Vice Presidente;
  • le politiche di remunerazione e i piani di incentivazione. In particolare, l'Assemblea ha (i) approvato le politiche di remunerazione dei Consiglieri di Amministrazione nei termini descritti nella Sezione I, punto 2 della Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti; (ii) determinato i compensi lordi annuali da riconoscere ai Consiglieri di Amministrazione per l'intero periodo di carica, ai sensi degli artt. 16.2 e 16.3 dello Statuto; (iii) approvato le politiche di remunerazione e incentivazione per il 2025, nonché le relative procedure di adozione e attuazione, come descritte rispettivamente nei capitoli 4 e 1 della Sezione I della già richiamata Relazione; (iv) deliberato in senso favorevole in merito all'informativa sui compensi corrisposti nell'esercizio 2024 come rappresentata nella Sezione II della medesima Relazione; (v) approvato il Sistema di Incentivazione Annuale 2025 che prevede il ricorso ad azioni ordinarie Intesa Sanpaolo da acquistare sul mercato;
  • l'autorizzazione all'acquisto di azioni proprie oggetto di annullamento senza riduzione del capitale sociale. Più in dettaglio, l'Assemblea ha autorizzato: (i) l'acquisto, anche in parte e/o in via frazionata, di azioni Intesa Sanpaolo per un esborso complessivo massimo di 2 miliardi ed un quantitativo non superiore a 1.000.000.000 di azioni – in linea con l'autorizzazione in proposito ricevuta dalla Banca Centrale Europea – con esecuzione entro il 24 ottobre 2025; (ii) il Consiglio di Amministrazione a procedere agli acquisti ad un prezzo da individuarsi volta per volta, fermo restando il vincolo a non discostarsi in diminuzione o in aumento di oltre il 10% rispetto al prezzo di riferimento del titolo Intesa Sanpaolo nella seduta del mercato regolamentato Euronext Milan gestito da Borsa Italiana S.p.A. del giorno precedente ad ogni singolo acquisto, mediante operazioni da effettuarsi in conformità a quanto previsto nell'articolo 132 del TUF, nell'articolo 144-bis, comma 1, lettera b), del Regolamento Emittenti, nonché in conformità ad ogni altra normativa, anche regolamentare (ivi inclusi i regolamenti e le altre norme dell'Unione Europea), di volta in volta vigente e applicabile; (iii) il Consiglio di Amministrazione, con facoltà di delega al Consigliere Delegato e CEO, a dare attuazione agli acquisti mediante utilizzo della Riserva straordinaria e/o della Riserva sovrapprezzi di emissione;
  • l'autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie a servizio dei piani di incentivazione e per operatività di mercato.

In sede straordinaria, l'Assemblea ha approvato la proposta di annullamento delle azioni proprie di Intesa Sanpaolo acquistate e detenute dalla Società in forza dell'autorizzazione assembleare rilasciata in sede ordinaria, conferendo delega al Consiglio di Amministrazione, con facoltà di subdelega al Presidente e al Consigliere Delegato e CEO anche in via disgiunta tra loro, ad eseguire tale annullamento, in una o più volte, entro la data del 24 ottobre 2025 e ad aggiornare conseguentemente l'articolo 5 dello Statuto. Per la modifica statutaria approvata dall'Assemblea era stato rilasciato in data 5 marzo 2025 il prescritto provvedimento dell'Autorità di Vigilanza.

9 Acconto dividendi considerato al netto della quota non distribuita relativa alle n. 24.868.662 azioni proprie in portafoglio alla record date, per un importo pari a 4.227.672,54 euro.

Il nuovo Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo, nella prima riunione svoltasi sempre in data 29 aprile, all'unanimità ha nominato Carlo Messina Consigliere Delegato e CEO, delegando i poteri necessari ed opportuni ad assicurare unitarietà alla gestione della Società.

Il 6 maggio 2025 il Consiglio con delibera unanime – ferma restando l'astensione degli interessati – ha costituito al proprio interno il Comitato Nomine, il Comitato Remunerazioni, il Comitato Rischi e Sostenibilità, il Comitato per le operazioni con parti correlate nonché il Comitato Governance, le cui prerogative e funzioni rispondono alle previsioni dello Statuto e della normativa di Vigilanza vigenti. I nominativi dei componenti ed i relativi elementi informativi sono disponibili nella sezione Governance, Comitati del Consiglio di Amministrazione, del sito istituzionale di Gruppo.

L'esecuzione del programma di acquisto di azioni proprie finalizzato all'annullamento (buyback) ha preso avvio il 2 giugno 2025 secondo le modalità e nei termini approvati dalla sopra descritta Assemblea di Intesa Sanpaolo del 29 aprile 2025.

In base alle informazioni fornite dall'intermediario terzo incaricato dell'esecuzione del programma, in piena indipendenza e senza alcun coinvolgimento del Gruppo Intesa Sanpaolo, al 25 luglio 2025 risultavano acquistate complessivamente 219.401.073 azioni, pari a circa l'1,23% del capitale sociale, ad un prezzo medio di acquisto per azione pari a 4,8729 euro, per un controvalore totale di 1.069.118.725,62 euro.

Il 1° gennaio 2025 sono iniziate le uscite volontarie incentivate ai sensi dell'Accordo sindacale del 23 ottobre 2024: al 30 giugno gli esodi risultavano 1.966 (1.899 nel primo trimestre, dei quali 966 con decorrenza 1° gennaio, e 67 nel secondo trimestre), a fronte dei 4.000 previsti entro fine 2027. Si segnala che il 1° luglio 2025 sono intervenute ulteriori 454 uscite.

Sempre tra gennaio e giugno le assunzioni definite nell'ambito del medesimo Accordo sono state circa 390 (di cui circa 240 come Global Advisor per le attività commerciali della Rete), a fronte delle 3.500 (di cui 1.500 Global Advisor) previste entro il primo semestre 2028.

Si segnala inoltre che il 31 marzo 2025 si sono completate le residuali uscite ed assunzioni definite nell'ambito dell'Accordo sindacale del 16 novembre 2021 (il piano di ingressi e cessazioni derivante dall'Accordo del 2020 si era invece completato nel corso del 2024).

Infine, sul fronte delle azioni sul turnover naturale parimenti comunicato al mercato il 23 ottobre 2024, a fine semestre risultavano avvenute circa 400 uscite in Italia (3.000 le uscite previste entro il 2027, delle quali 1.000 entro il 2025) e circa 350 uscite nette per le strutture centrali delle banche estere (2.000 le uscite nette previste entro il 2027, delle quali 500 entro il 2025).

Nell'ambito del progetto Next Way of Working – volto a realizzare un nuovo modello di lavoro basato sul rafforzamento della responsabilizzazione individuale e sul migliore bilanciamento tra vita professionale ed extra-professionale – in questo ultimo anno del Piano di Impresa 2022-2025 stanno proseguendo gli interventi immobiliari e tecnologici propedeutici alla rivisitazione degli ambienti di lavoro attraverso la realizzazione di nuovi spazi disegnati per valorizzare i momenti di presenza in sede.

In linea con la pianificazione prevista per il 2025, sono in essere le attività nella sede di Cuneo mentre sono stati avviati, nel corrente mese di luglio, gli interventi sulle piazze di Firenze, Forlì e Venezia-Mestre. Nelle prossime settimane è attesa la conclusione dei lavori sul layout degli spazi di Roma in via del Corso.

Come sempre, l'estensione del modello è accompagnata sia dall'implementazione degli strumenti tecnologici (rilascio della funzionalità di prenotazione degli spazi all'interno del tool di pianificazione e prenotazione), sia da specifiche e dedicate campagne di comunicazione.

Si segnala inoltre che, sempre nel contesto del Next Way of Working, è continuato anche nel primo semestre il piano di incremento degli spazi alternativi alla propria sede nei quali è possibile svolgere l'attività di lavoro (HUB Lavoro Flessibi le) in virtù della progressiva attivazione di nuove postazioni prenotabili dal personale della Rete e delle strutture di governance abilitato al lavoro flessibile.

Infine, per quanto attiene alle strategie di Energy Management, ed in particolare alle iniziative volte a migliorare le performance ESG, nelle due settimane centrali del mese di agosto sarà realizzata la chiusura temporanea di alcune sedi direzionali, in continuità con la positiva sperimentazione avviata negli anni precedenti, rendendo disponibili, su prenotazione, altri spazi aziendali in zone limitrofe per garantire la possibilità di lavorare in presenza nel periodo di chiusura, in alternativa al ricorso volontario allo smart working.

Il Piano d'Impresa 2022-2025

Il Piano d'Impresa 2022-2025 delinea una strategia basata su quattro cardini fondamentali (i "Pillar" del Piano) e sviluppata grazie alla qualità delle Persone che compongono la Banca:

  • massivo de-risking upfront, abbattendo il costo del rischio;
  • riduzione strutturale dei costi, grazie alla tecnologia;
  • crescita delle commissioni, grazie a Wealth Management, Protection & Advisory;

– forte impegno ESG, con una posizione ai vertici mondiali per impatto sociale e grande focus sul clima.

Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha confermato negli anni la propria solidità e i propri punti di forza, in particolare la resilienza della redditività, la solida patrimonializzazione, il controllo dei rischi e l'elevata flessibilità nella gestione dei costi operativi.

L'attuazione del Piano procede a pieno ritmo ed è prossimo al completamento. I risultati raggiunti nel corso del 2025 confermano ulteriormente la capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di generare una redditività sostenibile, anche in contesti complessi, grazie al modello di business ben diversificato. Nel primo semestre il Gruppo ha rafforzato la propria posizione competitiva, perseguendo una strategia di crescita interna, con il raggiungimento, e in alcuni casi il superamento, degli obiettivi previsti dal Piano di Impresa 2022-2025.

Massivo de-risking upfront abbattendo il Costo del rischio

Nella prima parte dell'anno il Gruppo Intesa Sanpaolo ha conseguito un ulteriore miglioramento della qualità dell'attivo, sia con iniziative di trasferimento del rischio di credito che con iniziative di capital efficiency, ottenendo dall'inizio del Piano una riduzione dello stock dei crediti deteriorati lordi di 5,4 miliardi e con valori di NPL ratio lordo e netto, calcolati secondo la metodologia EBA, rispettivamente al 2% e all'1% alla fine del primo semestre 2025, anticipando l'obiettivo del Piano d'Impresa.

Nel corso dell'anno è proseguita l'attività di ampliamento degli schemi di copertura del rischio di credito per l'ottimizzazione degli assorbimenti patrimoniali da parte dell'unità Balance Sheet Optimisation (BSO), che segnala un volume outstanding delle operazioni di cartolarizzazione sintetica incluse nel Programma GARC (Gestione Attiva Rischio di Credito) pari a circa 29 miliardi. Nel primo semestre sono state finalizzate operazioni di cartolarizzazione sintetica per un ammontare totale di circa 4 miliardi.

Sono state inoltre rafforzate ulteriormente le iniziative di efficientamento del capitale, così come l'estensione del perimetro di applicazione della strategia creditizia ai criteri ESG, attraverso l'indirizzo di 15,4 miliardi di nuovi prestiti da inizio 2025 verso settori economici più sostenibili, con il miglior profilo rischio/rendimento e con l'estensione del perimetro delle soluzioni di finanziamento alternative per la clientela "high risk".

L'introduzione di un Sectoral Framework, in grado di valutare il profilo prospettico di ciascun settore economico su base trimestrale in diversi Paesi, ha consentito al Gruppo di potenziare le proprie capacità di valutazione del credito, con la finalità di far evolvere i principali processi del credito (concessione e gestione proattiva) integrandoli con le informazioni settoriali. L'efficacia delle decisioni creditizie e dei piani d'azione viene incrementata, infatti, grazie all'approvazione da parte di uno specifico comitato manageriale di una visione settoriale in grado di alimentare tutti i processi di credito.

Per quanto riguarda la gestione proattiva degli altri rischi, la protezione antifrode in ambito cybersecurity è stata estesa a nuovi prodotti e servizi per la clientela retail, ricorrendo anche a soluzioni di Intelligenza Artificiale. Sono state inoltre adottate soluzioni di Open Source Intelligence per potenziare la capacità di risposta alle minacce informatiche ed è stata aumentata la protezione dagli attacchi informatici (con riferimento alla detection/recovery) e la consapevolezza interna verso gli stessi (i.e. phishing). Nell'ambito del progetto EBA Clearing "Fraud Pattern and Anomaly Detection" (FPAD), Intesa Sanpaolo è tra le prime banche europee ad integrare il risk score fornito da EBA nel sistema antifrode per le transazioni corporate (bonifici bancari e pagamenti istantanei).

Particolare attenzione è stata posta nel miglioramento della sicurezza in ambito "identity and access management" sia per i dipendenti che per i clienti. Per i primi è stata prevista maggiore protezione sia dell'accesso da remoto alle applicazioni che nelle postazioni di lavoro aziendali, abilitando l'autenticazione a più fattori; i clienti hanno invece beneficiato di un migliorato livello di sicurezza dei servizi digitali, anche attraverso l'adozione di soluzioni e tecnologie avanzate per il riconoscimento biometrico remoto degli utenti, migliorando al contempo la user experience.

La Banca ha costituito nel 2022 l'Anti Financial Crime Digital Hub (AFC Digital Hub), un centro nazionale e internazionale aperto anche ad altre istituzioni finanziarie e intermediari del settore, con l'obiettivo di combattere il riciclaggio di denaro e il terrorismo per mezzo di tecnologie sempre più avanzate. Sfruttando nuove tecnologie e Intelligenza Artificiale, infatti, il centro ha la finalità di realizzare un modello di collaborazione pubblico-privato che favorisca l'introduzione dell'innovazione nei processi di business attraverso la ricerca applicata.

Recentemente, è stato firmato il Protocollo d'Intesa tra l'Arma dei Carabinieri e Intesa Sanpaolo con lo scopo di favorire la prevenzione ed il contrasto delle truffe finanziarie. La collaborazione si pone come obiettivo la realizzazione di iniziative volte ad aumentare la sicurezza degli operatori in filiale, nonché a prevenire e contrastare il fenomeno delle truffe finanziarie a danno degli anziani e delle persone in condizione di disagio, fragilità e vulnerabilità e ad organizzare mirate attività formative e informative. La sinergia con l'Arma rafforza ulteriormente l'impegno del Gruppo per la sicurezza della propria clientela nei canali online e in quelli fisici.

Relativamente alle iniziative di de-risking in ambito creditizio, il 24 marzo 2025 è avvenuta la cessione per cassa (true sale) di un portafoglio di sofferenze di Intesa Sanpaolo avente un GBV (Gross Book Value) di 0,3 miliardi che a dicembre 2024 era stato classificato fra le attività in via di dismissione, con allineamento del valore contabile al prezzo di cessione.

Alla fine del primo semestre risultavano pertanto riclassificati fra le attività in via di dismissione unicamente i portafogli creditizi di Intesa Sanpaolo oggetto delle nuove progettualità avviate nel corso del secondo trimestre per complessivi 0,2 miliardi lordi e 0,1 miliardi netti, i cui valori contabili sono stati allineati ai prezzi attesi dalle cessioni. La prima di queste progettualità riguarda il conferimento ad un fondo di un portafoglio di crediti Corporate/SME, prevalentemente UTP, aventi un GBV di 0,1 miliardi; il relativo perfezionamento è atteso entro la fine del 2025. La seconda consiste invece nella cessione per cassa

(true sale) di un portafoglio di prestiti personali e crediti al consumo classificati a sofferenza e UTP per un GBV di 0,1 miliardi, il cui closing è avvenuto in data 28 luglio 2025. A completamento dell'informativa, si segnala nel corso dei mesi di maggio e giugno la cessione per cassa (true sale) di due esposizioni single name di Intesa Sanpaolo classificate ad UTP per un GBV complessivo di circa 70 milioni.

Riduzione strutturale dei Costi grazie alla tecnologia

Intesa Sanpaolo ha sperimentato negli anni una profonda trasformazione digitale, guidata da continui investimenti strategici in tecnologia e fortemente orientata alla cura della relazione con il cliente, che ha reso possibile l'attività di razionalizzazione della rete distributiva retail e del patrimonio immobiliare in Italia. A partire dal quarto trimestre 2021 sono state chiuse 1.323 filiali (di cui 133 nel 2025) e sono stati rilasciati circa 766 mila metri quadrati di proprietà o in locazione (di cui circa 52 mila nel 2025), mentre da inizio Piano sono stati venduti 207 immobili di proprietà per un valore di circa 150 milioni.

La nuova banca digitale del Gruppo, Isybank, è stata lanciata nel corso del 2023 ed è centrale nel modello di servizio alla clientela e nella strategia di sviluppo digitale di Intesa Sanpaolo. La sua creazione è volta all'ulteriore rafforzamento del vantaggio competitivo del Gruppo nella gestione dei costi e al conseguimento della leadership nel panorama europeo per efficienza operativa e innovazione a servizio della clientela.

Continua inoltre lo sviluppo di isytech, nuova piattaforma digitale nativa cloud e infrastruttura tecnologica di Isybank, che è in via di estensione a tutto il Gruppo. Al primo semestre del 2025, l'avanzamento delle attività di adozione di isytech su Capogruppo è in linea con la pianificazione, che traguarda il completamento del percorso nel 2026, sia per gli ambiti oggetto di ridisegno in ambiente cloud (i.e. App, Finanziamenti, Conti, Pagamenti, Investimenti e Dati) sia per i necessari adeguamenti al restante parco applicativo; sono stati inoltre rilasciati sulla piattaforma isytech dei nuovi prodotti dedicati ai Clienti Intesa Sanpaolo.

L'Intelligenza Artificiale si è ormai chiaramente affermata come fattore abilitante strategico ed è la base su cui Intesa Sanpaolo punta per migliorare la gestione dei rischi, per aumentare l'efficienza operativa e predisporre nuove opportunità di business, grazie ad investimenti specifici. In particolare, si segnalano:

  • il programma AIXeleration, che ha lo scopo di creare in arco di Piano circa 150 soluzioni a supporto del business e delle aree di governo. Ad oggi, vi sono circa 230 risorse dedicate allo sviluppo di use case AI (111 già sviluppati nel 2025) a supporto dei processi di Business, di Pianificazione e Controllo, di Compliance, di Risk Management e di HR;
  • l'adozione di un approccio consapevole all'AI ("Responsible AI") grazie alla definizione di regole risk based e di processi operativi per consentire al Gruppo di adottare con sicurezza e responsabilità le soluzioni di AI, tra le quali quelle che permettono di indirizzare il presidio di Fairness, Explainability, Data Quality e Human Oversight;
  • il proseguimento delle attività del Centai Institute, laboratorio di Intelligenza Artificiale a Torino;
  • l'avanzamento della strategia di digitalizzazione dei processi E2E (End-to-End), facendo leva sia sull'Automazione Intelligente dei Processi (ad es. con Intelligenza Artificiale e/o Robotic Process Automation) che sui metodi di reingegnerizzazione tradizionali;
  • i progetti di digitalizzazione in ambito di Intelligenza Artificiale e Digital Ledger Technology avviati da Eurizon.

Tra le numerose altre iniziative in ambito tecnologico portate avanti dal Gruppo da inizio Piano, si ricordano inoltre le seguenti:

  • l'assunzione di circa 2.350 persone in ambito technology;
  • la costituzione della nuova piattaforma digitale per la gestione analitica dei costi, che sfrutta tecniche integrate di Advanced Analytics e di analisi di benchmarking e che ha portato all'identificazione di 46 iniziative di efficientamento dei costi;
  • la modernizzazione delle soluzioni tecnologiche delle Filiali Estere, in particolare per quanto concerne la soluzione di Originate to Share e di gestione dati;
  • la riduzione dei tempi di erogazione del credito (-50% per il Corporate e -30% per il Retail) grazie al nuovo processo di concessione;
  • l'avvio, in coerenza con il piano SkyRocket (soluzione cloud abilitata dalla partnership con Google Cloud e TIM), dell'operatività della nuova Cloud Region di Torino in aggiunta a quella di Milano; al primo semestre del 2025, l'avanzamento delle attività di migrazione sull'infrastruttura Cloud Skyrocket di Torino e Milano, che prevede la migrazione su Skyrocket del 60% degli applicativi "cloud ready", è in linea con la pianificazione e anche la riduzione dei costi in termini di Total Cost of Ownership (TCO) risulta in linea con gli obiettivi del progetto;
  • il lancio del nuovo sistema di core banking in Egitto e il graduale rilascio delle applicazioni per la piattaforma target in tutti i Paesi della Divisione International Banks;
  • l'integrazione tecnologica nel contesto della fusione per incorporazione di First Bank in Intesa Sanpaolo Romania.

Da segnalare, infine, come la riduzione del personale dovuta alle uscite volontarie, che ammontano a circa 8.200 persone dal 2022 (riferite agli accordi già firmati con i sindacati), continui ad essere sostenuta e compensata dalla strategia di trasformazione digitale in essere.

Crescita delle Commissioni grazie a Wealth Management, Protection & Advisory

Prosegue l'ampliamento dell'offerta di "Valore Insieme", il servizio di consulenza evoluta dedicato ai clienti Affluent ed Exclusive della Banca dei Territori, con nuovi prodotti assicurativi e di asset management. Al primo semestre del 2025, lo stock delle attività finanziarie di Valore Insieme ammontava a circa 90 miliardi, a fronte della sottoscrizione di circa 43 mila nuovi contratti e la raccolta di nuovi flussi di attività finanziarie per 12 miliardi da inizio anno.

In ambito Private Banking è operativo We Add, il servizio di consulenza evoluta per la rete Intesa Sanpaolo Private Banking, e sono state integrate le funzionalità Aladdin Robo4advisory a supporto delle attività di consulenza per la rete Fideuram; sono attive le funzionalità per gli strumenti di consulenza dedicati alla clientela UHNWI (Ultra High Net Worth Individual) ed è stato rafforzato il modello di servizio per i family office. Inoltre, è attivo il nuovo contratto SEI per Fideuram, che prevede la possibilità di includere anche il Risparmio amministrato nel perimetro di applicazione.

Continua il rafforzamento di Fideuram Direct, il servizio di digital wealth management di Fideuram per investire su prodotti gestiti e fare trading con servizi evoluti su oltre 50 mercati cash e derivati. Direct Advisory, servizio di consulenza a distanza, consente ai clienti di aprire autonomamente conti e sottoscrivere prodotti di asset management nonché di costruire portafogli di investimento con l'aiuto di direct banker che operano da remoto. Sono stati inoltre inseriti a catalogo i cash deposit, da affiancare alle soluzioni di risparmio gestito, ed è stata ampliata l'offerta di Fideuram Direct di servizi per il trading evoluto e per il Direct Advisory anche ai clienti delle reti tradizionali, coerentemente alle loro preferenze e caratteristiche di operatività.

Ulteriormente potenziata l'offerta di Alpian, prima banca private digitale svizzera con una piattaforma mobile-only, che include servizi multi-valuta, gestioni patrimoniali e assistenza di consulenti finanziari esperti, grazie all'introduzione di mandati configurabili in-self e del servizio Apple Pay, oltre a Saving Plan ETF. Nel primo semestre sono stati raggiunti oltre 22 mila clienti operativi.

Reyl & Cie, Hub svizzero della Divisione Private Banking, continua a contribuire alla crescita delle commissioni generate all'estero insieme a Intesa Sanpaolo Wealth Management in Lussemburgo. Lo sviluppo della strategia di crescita di Reyl prosegue attraverso sinergie con le reti italiane di Private Banking e le altre società del Gruppo e l'avvio di una progettualità per implementare un modello di distribuzione di selezionati prodotti bancari di Reyl presso le reti italiane e di razionalizzazione di alcune legal entity controllate da REYL Intesa Sanpaolo. A novembre 2024 è stata annunciata una nuova iniziativa strategica per accelerare la crescita dell'offerta di Digital Wealth Management in Europa (mercati di Belgio e Lussemburgo), in collaborazione con BlackRock. Sarà costituita una nuova Business Unit, completamente digitale, all'interno di Intesa Sanpaolo Wealth Management con lo scopo di ampliare la clientela a livello europeo offrendo soluzioni all'avanguardia.

Nel 2024 è divenuta operativa la partnership strategica con Man Group in Asteria Investment Managers, che si concentra sulla creazione di una vasta gamma di strategie d'investimento alternative e strettamente long-term che applicano tecnologie all'avanguardia con l'obiettivo di generare opportunità di investimento innovative per i clienti di Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking. A giugno 2025, i primi fondi lanciati sulle reti italiane classificati come art. 8 SFDR (Sustainable Financel Disclosure Regulation), hanno superato i 2,2 miliardi di raccolta.

L'ampliamento dell'offerta di Eurizon dedicata alle reti di Gruppo e terze prosegue con il progressivo rafforzamento dell'offerta di prodotti ESG di asset management e assicurativi, che ne ha portato l'incidenza sul totale del risparmio gestito di Eurizon al 76%. Continua l'impegno di Eurizon nelle attività in materia di educazione finanziaria, formazione ESG (verso distributori e in ambito accademico) e stewardship. Finalizzata a marzo 2025 la fusione per incorporazione di Epsilon SGR in Eurizon Capital SGR. Lanciata da Eurizon la gamma ETF "YourIndexSicav" con 26 fondi indicizzati che spaziano tra le principali asset class obbligazionarie e azionarie e includono classi quotate (UCITS-ETF) e tradizionali (retail e istituzionali).

È inoltre stata avviata la business partnership con Eurobank Asset Management, società di gestione controllata al 100% da Eurobank, che prevede la distribuzione dei fondi Eurizon da parte di Eurobank e il supporto da parte di Eurizon per la crescita dell'asset management. È stato poi firmato il "Memorandum of Understanding" che permetterà ad Eurizon di entrare nel mercato greco.

InSalute Servizi, società della Divisione Insurance di Intesa Sanpaolo, è divenuta TPA (Third Party Administrator) del fondo sanitario integrativo del Gruppo Intesa Sanpaolo. La società, che gestisce anche i clienti della Banca dei Territori con polizze salute di Intesa Sanpaolo Protezione, è ad oggi il quarto TPA sul mercato italiano, con oltre 1,5 milioni di pratiche all'anno. Grazie a partnership con strutture sanitarie di rilievo, sono stati rilasciati i nuovi servizi di prenotazione online delle prestazioni sanitarie, con possibilità di ricevere i referti direttamente sull'App, che al momento si rivolgono alla clientela individuale del Gruppo.

A dicembre 2024 Intesa Sanpaolo Vita è stata ridenominata Intesa Sanpaolo Assicurazioni. Mentre, nel ramo danni, Intesa Sanpaolo Assicura è stata ridenominata Intesa Sanpaolo Protezione, a seguito della fusione per incorporazione di Intesa Sanpaolo RBM Salute, per consolidare la posizione di leader nel settore assicurativo italiano.

Il Gruppo ha dedicato numerose iniziative alle aziende e alle financial institution, tra cui:

  • il lancio di IncentNow, piattaforma digitale in grado di fornire informazioni alle aziende e alle istituzioni italiane in merito ai bandi pubblici relativi al PNRR, e l'offerta di webinar e workshop con i clienti per formare e condividere opinioni su temi chiave quali la transizione digitale;
  • iniziative commerciali per supportare i clienti di diversi settori per ottimizzare l'incorporazione dei piani di recupero post pandemia europei e italiani;
  • il rafforzamento della piattaforma di Global Transaction Banking in ottica digitale da parte della Divisione IMI Corporate & Investment Banking, in sinergia con isytech a livello di Gruppo (Programma Isybiz), tramite nuovi rilasci (e.g. prodotti evoluti di cash management) e partnership (e.g. per estensione coperture di oltre cento valute). È in corso l'ulteriore espansione del toolkit "capital light" di IMI C&IB, con l'introduzione di nuovi strumenti (ad esempio credit risk insurance e portfolio hedging);
  • l'attività di origination e distribution, anche attraverso il potenziamento del modello Originate-to-Share, sia in Italia che all'estero, con l'introduzione di ulteriori strumenti di risk sharing e col rafforzamento della relazione con i clienti istituzionali;
  • il servizio di consulenza ESG alle aziende per guidare la transizione energetica con un approccio scalabile, con focus sui settori dell'energia, delle infrastrutture e dell'Automotive & Industry, anche tramite accordi di filiera con partner specializzati e integrando soluzioni di finanziamento del capitale circolante;
  • il potenziamento delle piattaforme digitali al servizio della clientela Corporate, con focus sui servizi Cash & Trade e sull'offerta di Global Markets, anche mediante il lancio di Cardea, piattaforma innovativa e digitale per le istituzioni finanziarie.

Da segnalare inoltre, in ambito internazionale:

  • il rafforzamento del modello di Advisory nella Divisione International Banks attraverso l'evoluzione della piattaforma digitale dedicata, facendo leva sulle best practice di Gruppo;
  • l'emissione con successo di certificates in Croazia per la clientela Affluent e Private e la prosecuzione delle attività per lo sviluppo dell'offerta di certificates in altri mercati;
  • lo sviluppo di sinergie tra la Divisione IMI Corporate & Investment Banking e le principali banche internazionali del Gruppo e il proseguimento (i) dell'iniziativa di value proposition ESG, dedicata a settori prioritari oggetto della strategia commerciale, per i segmenti di clientela Corporate e PMI delle banche del Gruppo in Slovacchia, Ungheria, Croazia, Serbia ed Egitto; (ii) della cooperazione commerciale con un gruppo assicurativo di primo piano per la distribuzione di prodotti di bancassurance in Slovacchia, Croazia, Ungheria, Serbia e Slovenia;
  • il lancio di un progetto in sinergia tra le Divisioni International Banks (IBD) e Banca dei Territori, che potenzia ulteriormente le opportunità di business cross-border per le mid-corporate operanti nei mercati in cui sono presenti le partecipate estere;
  • l'avvio di iniziative di sviluppo di sinergie, in ambito Global Markets, Structured Finance e Investment Banking, tra IMI C&IB e le principali banche internazionali del Gruppo, con un significativo aumento dell'operatività e della pipeline dall'inizio del Piano di Impresa;
  • lanciato il prodotto di factoring "Confirming" su nove mercati e perfezionati i primi deal. Con riferimento alla New Factoring Digital Platform, il progetto prevede la filiale di Praga di VUB come Banca pilota e una graduale estensione ad altre Banche della Divisione.

Intesa Sanpaolo, attraverso la Divisione IMI Corporate & Investment Banking, è stata premiata come migliore Investment Bank e migliore Banca per le aziende in Italia in occasione degli Euromoney Awards for Excellence 2024. Premiate anche le controllate del Gruppo in Croazia, Slovacchia e Serbia come migliori banche nei loro rispettivi Paesi.

Forte impegno nell'ESG con una posizione ai vertici mondiali per impatto sociale e grande focus sul clima

In qualità di grande Gruppo bancario, Intesa Sanpaolo è consapevole di esercitare un notevole impatto sul contesto sociale e ambientale in cui svolge la propria attività e sceglie di agire non solo in funzione del profitto, ma anche con l'obiettivo di creare valore di lungo periodo per la Banca e per la collettività, sapendo di poter contribuire alla riduzione degli impatti di fenomeni quali il cambiamento climatico e le disuguaglianze sociali.

L'impegno del Gruppo sulle tematiche ESG è garantito dalle numerose iniziative che sta portando avanti per ognuno dei principali driver strategici che ha scelto di seguire:

  • supporto per far fronte ai bisogni sociali;
  • focus sull'inclusione finanziaria;
  • impegno per la cultura;
  • promozione dell'innovazione;
  • accelerazione nell'impegno verso Net-Zero;
  • supporto ai clienti nella Transizione ESG/climate.

Nel corso del 2025 Intesa Sanpaolo ha continuato ad espandere il programma "cibo e riparo per i bisognosi" per contrastare la povertà, fornendo aiuti concreti sul territorio in Italia e all'estero, con oltre 60 milioni di interventi portati a termine da inizio anno tra pasti, dormitori e letti, capi di abbigliamento e prescrizioni di farmaci. Sono state inoltre rafforzate le iniziative in corso di "Social Housing" in termini di promozione di unità abitative e attraverso l'individuazione di alcune nuove partnership con operatori di primo piano del settore, per il raggiungimento degli obiettivi del Piano d'Impresa (promozione di 6.000 - 8.000 unità di alloggi sociali e posti letto per studenti).

Proseguono in ambito occupabilità i programmi "Giovani e Lavoro", volto a formare e introdurre più di 3.000 giovani nel mercato del lavoro italiano nell'orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025 (circa 5.350 giovani formati o in formazione dal 2019, di cui oltre 480 nel 2025), e "Digital Restart", dedito a formare e ricollocare nel mercato del lavoro disoccupati di età compresa tra i 40 e i 50 anni, attraverso il finanziamento di un Master in Data Analysis al fine di sviluppare nuove competenze digitali e rimettersi in gioco nel mondo lavorativo.

Il programma di promozione dell'inclusione educativa promosso dal Gruppo ha visto nel 2024 il rafforzamento delle partnership con le principali università e scuole italiane, sempre sostenendo il merito e la mobilità sociale (oltre 6.400 scuole coinvolte dal 2022, di cui oltre 2.600 nel 2025). Inoltre, dall'inizio del Piano, sono stati lanciati "Futura" – iniziativa promossa da Save the Children, Forum Disuguaglianze e Diversità e Yolk, con la collaborazione di Intesa Sanpaolo, contro la povertà educativa femminile, il fallimento formativo e l'abbandono scolastico – e "In Action ESG NEET", iniziativa a impatto sociale avviata dalla Divisione Insurance e dedicata alla promozione e inclusione nel mondo del lavoro dei giovani NEET - Not (engaged) in Education, Employment or Training e altre categorie fragili (dal suo avvio il progetto ha offerto formazione e competenze in modo gratuito a 225 persone, nei territori di Toscana, Campania, Lazio e Puglia, per un totale di circa 4.700 ore di formazione in aula e sul campo e ciascun partecipante ha frequentato un tirocinio curriculare in strutture sociosanitarie o educative).

Il focus sull'inclusione finanziaria di Intesa Sanpaolo è stato sostenuto nel primo semestre 2025 dall'erogazione di 3 miliardi in social lending e urban regeneration (23,4 miliardi dal 2022) e di 143 milioni di finanziamenti a supporto degli enti no-profit (1 miliardo dal 2022), oltre al programma "Fund for Impact" (nel primo semestre 2025, messi a disposizione con programmi dedicati 53 milioni a sostegno dei bisogni di persone e famiglie, per garantire un accesso più ampio e sostenibile al credito) e al programma per la rigenerazione urbana (nel primo semestre 2025, assunti impegni per 32 milioni di nuovi investimenti di iniziative in housing, servizi e infrastrutture sostenibili, in aggiunta alle più importanti iniziative di rigenerazione urbana in corso in Italia; 1,5 miliardi dal 2022).

La promozione di arte e cultura è una componente identitaria del Gruppo nel ruolo di attore di primo piano nello sviluppo sociale e culturale del Paese e contribuisce a rendere la Banca una protagonista riconoscibile della scena culturale italiana ed europea. Per un approfondimento delle numerose iniziative del Gruppo in tale ambito si rimanda al paragrafo che segue.

Intesa Sanpaolo riconosce la promozione dell'innovazione come fattore strategico per essere la forza trainante di un'economia più consapevole, inclusiva e sostenibile. L'impegno costante per la crescita delle startup e per lo sviluppo di ecosistemi d'innovazione trova riscontro con quanto fatto nel corso dell'anno e da inizio Piano.

Si riportano, infatti, 117 progetti d'innovazione avviati nel primo semestre 2025 da ISPIC - Intesa Sanpaolo Innovation Center per un totale di 763 progetti lanciati dal 2022; numerose iniziative per la crescita delle startup e lo sviluppo degli ecosistemi di innovazione (valorizzate e sviluppate circa 400 startup dal 2022); lo sviluppo di progetti di ricerca applicata multidisciplinare, con 18 progetti di ricerca in corso (al primo semestre 2025) e complessivamente 29 progetti lanciati dal 2022; l'introduzione nei processi e nelle policy del Gruppo dei deliverables di 3 progetti di ricerca e l'ottenimento di un brevetto negli USA.

Da segnalare le iniziative di business transformation, con circa 100 aziende coinvolte in programmi di open innovation dal 2022 di cui 11 coinvolte in progetti in ambito di economia circolare, e di diffusione del mindset e della cultura dell'innovazione, con l'organizzazione di 17 eventi di posizionamento e match-making10 nel primo semestre 2025 e circa 5.000 partecipanti (oltre 125 eventi e più di 22 mila partecipanti dal 2022); il rilascio da inizio anno di 5 report e pubblicazioni sull'innovazione delle tecnologie (oltre 50 dal 2022); infine Neva SGR ha realizzato investimenti a supporto delle startup per circa 53,3 milioni nel primo semestre 2025 (circa 172 milioni dal 2022).

Prosegue il percorso di accelerazione verso "emissioni zero" (neutralità carbonica) in seguito all'adesione del Gruppo alle alleanze Net-Zero (NZBA, NZAOA e FIT, ex NZIA)11, iniziato con la pubblicazione nel Piano Industriale 2022-2025 degli obiettivi intermedi al 2030 su quattro settori ad alta emissione (Oil & Gas, Power Generation, Automotive e Coal Mining), con gli ulteriori target fissati per settori aggiuntivi (Iron & Steel, Commercial Real Estate, Agriculture - Primary Farming, Aluminium, Cement e Residential Real Estate) e con la revisione di quelli relativi a Power Generation e Automotive, in termini di value chain e di perimetro, per allineamento ai requisiti Science-Based Targets initiative (SBTi).

In termini di "engagement attivo e continuo", il Gruppo Intesa Sanpaolo ha aderito alla Coalizione Europea per il Finanziamento dell'Efficienza Energetica (promossa dalla Commissione Europea e che ha l'obiettivo di creare un ambiente di mercato favorevole per gli investimenti nell'efficienza energetica) ed è firmatario della "Finance Leadership Statement on Plastic Pollution", insieme ad altre 160 istituzioni finanziarie, coinvolte in un accordo ambizioso per l'ambiente per porre fine all'inquinamento da plastica.

Da sottolineare, inoltre, il lancio del prodotto "CO2 mitigation solution", nome commerciale dell'ex-"Think Forestry", progetto volto alla riforestazione e alla preservazione del capitale naturale, al fine di favorire la sostenibilità ambientale e la transizione verso un'economia a zero emissioni. La soluzione permette, infatti, alle aziende di misurare la propria impronta di carbonio, definire ed impegnarsi in un percorso pluriennale di riduzione delle emissioni di CO2, agire concretamente sulla base di un set di interventi industriali di decarbonizzazione e sostenere progetti internazionali di mitigazione dei cambiamenti climatici tramite l'acquisto di selezionati Carbon Credit.

Per quanto riguarda il supporto del Gruppo ai propri clienti nella transizione ESG/climate, si evidenziano:

  • l'erogazione dal 2021 di circa 78,6 miliardi rispetto ai 76 miliardi di nuovo credito disponibile a supporto della green economy, circular economy e transizione ecologica previsti nel Piano di Impresa 2022-2025;
  • l'erogazione di circa 3 miliardi di Mutui Green nel primo semestre 2025 (11,9 miliardi dal 2022 sui 12 miliardi di nuovi crediti Green a individui previsti dal Piano);
  • in ambito economia circolare, oltre agli 8 miliardi di linee di credito dedicate annunciate nel Piano d'Impresa, da inizio anno Intesa Sanpaolo, Partner Strategico della Fondazione Ellen MacArthur dal 2015, ha valutato e validato 160 progetti per un importo di oltre 8,7 miliardi, accordato circa 2,3 miliardi in 60 transazioni (di cui circa 1 miliardo relativi a criteri green) ed erogato 1,4 miliardi tenendo conto di progetti accordati in precedenza (di cui 0,7 miliardi relativi a criteri green). Complessivamente, dal 2022, sono stati valutati e validati oltre 1.200 progetti per un controvalore di oltre 42,5 miliardi, sono stati accordati oltre 22,5 miliardi su oltre 700 transazioni (di cui circa 13 miliardi relativi a criteri green), con circa 14 miliardi erogati tenendo conto di progetti accordati in precedenza (di cui 9,8 miliardi relativi a criteri green). Rinnovate inoltre la partnership strategica con EMF e la collaborazione triennale tra Intesa Sanpaolo, ISPIC, Fondazione Cariplo e Cariplo Factory su questioni legate all'economia circolare, attraverso l'azione del Circular Economy Lab;
  • l'attivazione sul territorio italiano di 16 Laboratori ESG, punti di incontro fisico e virtuale per supportare le imprese nell'approccio alla sostenibilità, e un'evoluzione dei servizi di consulenza offerti dai partner;
  • la razionalizzazione dell'offerta S-Loan, passata da sei a tre linee nel 2024 (S-Loan ESG, S-Loan CER e S-Loan Diversity), e l'erogazione di 2,6 miliardi nel primo semestre (circa 9,4 miliardi dal lancio della linea di prodotti nel 2020);
  • l'implementazione dell'evoluzione ESG/Clima del quadro di credito delle imprese non finanziarie, facendo leva su ESG sectoral assessment e ESG sectoral color coding, sullo scoring ESG delle controparti e sulle regole in tema di prodotti sostenibili;
  • la consulenza ESG alle aziende per guidare la transizione energetica attraverso un approccio scalabile, con particolare attenzione ai settori dell'energia, infrastrutture e industria automotive;
  • uno sviluppo significativo della value proposition ESG per i segmenti Corporate, PMI e Retail in tutte le banche della Divisione International Banks (escluse Moldavia e Ucraina) con l'espansione del catalogo prodotti lato Retail e la progressiva estensione all'Hub PBZ (Croazia e Slovenia) dell'offerta S-Loan, già attiva in VUB Banka (Slovacchia), CIB Bank (Ungheria) e BIB (Serbia);
  • l'ampliamento del perimetro di tecnologie per la decarbonizzazione, supportato con incentivi creditizi per la clientela della Divisione IMI C&IB;
  • il rafforzamento dei prodotti di investimento ESG per l'asset management, il continuo ampliamento del catalogo prodotti IBIP (Insurance Based Investment Products) e la continua manutenzione ed incremento nelle opzioni di investimento che hanno come sottostante i prodotti assicurativi per la clientela;

10 In un evento di posizionamento un protagonista illustra i temi dell'innovazione, mentre un evento di match-making favorisce l'incontro tra domanda e offerta d'innovazione.

11 Il 25 aprile 2024, l'UN Environment Programme (UNEP) ha annunciato la creazione del "Forum for Insurance Transition to Net Zero" o FIT, un nuovo forum multistakeholder per un dialogo strutturato, convocato e guidato dalle Nazioni Unite, al fine di sostenere la necessaria accelerazione e il potenziamento dell'azione volontaria in tema di clima da parte del settore assicurativo e dei principali stakeholder. Intesa Sanpaolo Vita è uno dei Founding FIT Participants. Alla stessa data la NZIA ha cessato di operare. (NZBA = Net-Zero Banking Alliance; NZAOA = Net-Zero Asset Owner Alliance; FIT = Forum for Insurance Transition to Net Zero; NZIA = The Net-Zero Industry Act).

  • un forte impegno sulle attività di Stewardship, dove, da inizio anno, Eurizon Capital SGR ha preso parte a 1.227 assemblee degli azionisti (di cui 88% di emittenti quotate all'estero) e a 459 engagement (di cui 45% su tematiche ESG); nello stesso periodo, le controllate Eurizon Capital S.A. ed Epsilon SGR hanno preso parte rispettivamente a 2.902 (di cui 94% di emittenti quotate all'estero) e 21 (di cui 90% di emittenti quotate all'estero) assemblee degli azionisti; mentre Fideuram ha preso parte a 37 assemblee degli azionisti e a 95 engagement (di cui 96% su tematiche ESG);
  • l'istituzione della figura di "ESG Ambassador" nella Divisione Private Banking, con l'obiettivo di promuovere la cultura della sostenibilità nei territori di appartenenza, promuovendo comportamenti sostenibili e rappresentando un punto di ascolto delle esigenze di clienti e Private Banker.

L'impegno del Gruppo sulle tematiche ESG è garantito anche dal rafforzamento della governance ESG, che ha portato alla trasformazione del Comitato Rischi in Comitato Rischi e Sostenibilità, con l'attribuzione di maggiori responsabilità ESG, e alla nomina di una Chief Sustainability Officer, con la creazione di un'area di governance dedicata che consolida le attività ESG, rafforzando lo steering del business ESG, e con un forte impegno nel sociale e nella lotta alle disuguaglianze, un supporto continuo alla cultura e un contributo significativo alla sostenibilità attraverso progetti di innovazione e investimenti in startup.

Le nostre Persone sono la nostra risorsa più importante

Intesa Sanpaolo conferma il suo impegno ad investire per rafforzare il proprio capitale umano con una serie di iniziative dedicate alle proprie Persone, per la loro crescita, valorizzazione e soddisfazione. La creazione di un ecosistema unico di competenze adeguato all'evoluzione della Banca è uno degli obiettivi principali del Gruppo, che punta attivamente sui talenti e sull'incentivazione della diversità e dell'inclusione in quanto è consapevole che le Persone rappresentino la risorsa più importante per il raggiungimento degli obiettivi di Piano, nonché il fattore abilitante per il successo futuro.

Proseguono le assunzioni di professional e la riqualificazione e formazione delle risorse interne per favorire il ricambio generazionale, lo sviluppo e il mantenimento di competenze adeguate, con l'obiettivo di supportare la crescita del Gruppo e affrontare al meglio le sfide dei prossimi anni. Raggiunti e superati i target in arco Piano di assunzioni a tempo indeterminato (circa 4.600 assunzioni) e persone riconvertite / riqualificate verso iniziative prioritarie e strategiche (circa 8.000 persone), rispettivamente con circa 5.000 professionisti assunti dal 2021 (di cui circa 390 risorse inserite nel 2025) e circa 8.600 persone coinvolte dal 2022 (di cui circa 1.700 nel primo semestre 2025). Inoltre, il coinvolgimento delle Persone del Gruppo nel raggiungimento degli obiettivi di Piano viene perseguito grazie ai piani di incentivazione a lungo termine e alla riqualificazione e riconversione delle persone verso iniziative prioritarie e strategiche.

La strategia di formazione del personale, aspetto fondamentale per il Gruppo, viene portata avanti dal nuovo player leader in Italia nella formazione, originato dalla combinazione tra Intesa Sanpaolo Formazione e Digit'Ed (società del Fondo Nextalia). Il contesto attuale richiede continua evoluzione di competenze e flessibilità e la Banca ha erogato circa 46 milioni di ore di formazione dal 2022, a fronte di un obiettivo di 50 milioni di ore previste nell'arco di Piano.

A riprova della centralità nella strategia del Gruppo del favorire il benessere e l'equilibrio vita-lavoro delle proprie Persone e per rispondere alle loro esigenze di flessibilità, Intesa Sanpaolo ha realizzato un quadro organizzativo che consente maggiore flessibilità in termini di orario lavorativo giornaliero, possibilità di smart working e di usufruire della settimana lavorativa di quattro giorni su base volontaria a parità di retribuzione. Inoltre, per supportare il benessere fisico, emotivo, psicologico e sociale dei dipendenti del Gruppo, è operativa una piattaforma dedicata che offre contenuti video, podcast, articoli, strumenti e app, integrati da eventi e iniziative organizzati sia in presenza che in modalità digitale.

Intesa Sanpaolo persegue l'obiettivo di favorire un ambiente di lavoro inclusivo, promuovendo il rispetto e il valore della diversità e potenziando il patrimonio di multiculturalità, esperienze e caratteristiche delle Persone del Gruppo. Si impegna, inoltre, nella promozione di politiche di gestione e sviluppo delle persone basate sull'equità, sulla meritocrazia e sulla valorizzazione del talento di ciascuna persona senza discriminazioni di sorta. A tal fine, infatti, è stato sviluppato il progetto "Parole di tutto rispetto", dedicato al rafforzamento di una comunicazione inclusiva e accessibile. Tutte le Persone in Italia che ricoprono un ruolo di responsabilità sono state coinvolte nella creazione di una cultura inclusiva della leadership, partecipando a workshop sulla tematica della disabilità e della salute mentale (più di 6.500 Persone coinvolte) e l'iniziativa sarà estesa gradualmente all'estero.

Oltre alla presenza del Gruppo in importanti indici e classifiche sulla sostenibilità, l'attenzione riservata alle proprie Persone si riflette anche in numerosi riconoscimenti ricevuti:

  • premio Top Employer Europe 2025 per la prima volta e Top Employer Italy 2025 per il quarto anno consecutivo (attribuito alla banca dal Top Employers Institute, ente globale per le best practice in ambito HR) e prima azienda del settore Banking e Finance nella classifica LinkedIn Top Companies 2025 tra le società in cui sviluppare la propria carriera e crescere professionalmente. Premiate come Top Employer 2025 anche le Banche in Albania, Croazia, Serbia e Slovacchia;
  • leader nel mondo tra i 100 luoghi di lavoro più inclusivi e attenti alle diversità: Intesa Sanpaolo è stata inclusa nel FTSE Diversity & Inclusion Index Top 100, dove si è classificata al settimo posto a livello globale, primo e unico Gruppo bancario;
  • certificazione "Prassi di Riferimento (PDR) 125:2022" per la parità di genere prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) (primo grande Gruppo bancario italiano ad ottenerla), mantenuta con successo attraverso un audit annuale;

* * *

– inclusa nella classifica Equileap Top Ranking 2025 tra le 100 migliori società al mondo per gender equality.

La strategia del Gruppo, declinata nel Piano d'Impresa 2022-2025, si fonda sulla consapevolezza che: (i) il capitale intellettuale, inteso come il capitale organizzativo e il valore della conoscenza, (ii) il capitale umano, inteso come l'insieme delle competenze, delle capacità e dell'esperienza delle persone e la loro motivazione ad innovare nonché (iii) il capitale sociale e relazionale cioè le relazioni con i diversi gruppi di stakeholder e la capacità di condividere informazioni, rappresentino risorse immateriali che costituiscono un valore distintivo ed essenziale per il raggiungimento degli obiettivi fissati.

Il primo semestre 2025

Il Progetto Cultura

Progetto Cultura è il piano pluriennale di iniziative con cui Intesa Sanpaolo esprime il proprio impegno nella promozione di arte e cultura, contribuendo in modo diretto e concreto alla crescita culturale e sociale del Paese. Le attività sono ideate e realizzate dalla struttura Art, Culture and Heritage in dialogo con realtà e istituzioni pubbliche e private, nazionali e internazionali.

Gallerie d'Italia è il polo museale della Banca in 4 sedi, Milano, Napoli, Torino e Vicenza, frutto della trasformazione di palazzi storici di proprietà in musei aperti alle città per condividere collezioni d'arte, mostre e iniziative di valore culturale e sociale.

Nel primo semestre 2025 le Gallerie d'Italia hanno registrato complessivamente la presenza di quasi 420 mila visitatori, con ingresso gratuito per under 18 e scuole (oltre 94 mila bambini e ragazzi).

Accanto ai percorsi permanenti dedicati alle raccolte d'arte di Intesa Sanpaolo, sono state inaugurate 11 esposizioni temporanee:

  • valorizzazione di nuclei di opere dalla collezione corporate: a Milano, Una collezione inattesa. La Nuova Arte degli Anni Sessanta e un Omaggio a Robert Rauschenberg, a cura di Luca Massimo Barbero, in collaborazione con Robert Rauschenberg Foundation (2° allestimento del progetto dedicato alle raccolte di arte moderna e contemporanea del Gruppo, con particolare attenzione alla Collezione Luigi e Peppino Agrati) e Tutti pazzi per i Beatles. Il concerto del 1965 a Milano nelle fotografie di Publifoto (immagini dall'Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo); a Vicenza, Ceramiche e nuvole. Cosa le antiche ceramiche greche raccontano di noi, a cura di Francesco Poroli, in collaborazione con Associazione Illustri (dialogo fra vasi dalla collezione archeologica della Banca e l'illustrazione contemporanea); Grattacielo Intesa Sanpaolo di Torino-Gallerie d'Italia "off", Andy Warhol. Triple Elvis (l'opera più iconica della Collezione Agrati in occasione del decennale dell'edificio);
  • ospiti illustri: a Napoli, Raffaello. La Dama col liocorno, in collaborazione con Galleria Borghese di Roma (un capolavoro della pittura del Rinascimento italiano da un prestigioso museo del Paese; la mostra è stata accompagnata da un importante convegno di studi internazionali);
  • la fotografia per raccontare i grandi temi della contemporaneità: a Torino, Carrie Mae Weems. The Heart of the Matter, a cura di Sarah Meister, in collaborazione con Aperture (le opere della grande fotografa afroamericana dedicate alla lotta per l'uguaglianza di razza e di genere, tra cui l'installazione "Preach" realizzata su committenza della Banca) e Olivo Barbieri. Spazi Altri, a cura di Corrado Benigni (4° capitolo della rassegna "La Grande Fotografia Italiana", un viaggio nelle trasformazioni urbane della Cina); a Napoli, JR. Chronicles. Chi sei Napoli? (progetto del fotografo francese JR noto in tutto il mondo per il suo impegno sociale e le sue opere di arte pubblica e partecipativa, con un grande murale installato sulla facciata del Duomo della città); a Milano, Jess Dugan. Look at me like you love me, a cura di Renata Ferri, mostra realizzata con Diversity, Equity & Inclusion e ISPROUD, la Community LGBTQ+ di Intesa Sanpaolo (racconto fotografico dell'artista di identità queer e non binaria);
  • altre mostre fotografiche: a Milano, Enzo Sellerio. Piccola antologia siciliana, a cura di Monica Maffioli e Roberta Valtorta, in collaborazione con Archivio Sellerio (per il centenario della nascita dell'editore e fotografo siciliano); a Napoli, Daniele Ratti. Due cuori e una capanna, a cura di Benedetta Donato.

Mostre prodotte da Gallerie d'Italia sono state ospitate anche in altre sedi in Italia e all'estero, sia circuitazione di esposizioni fotografiche già presentate alle Gallerie (Cristina Mittermeier. La grande saggezza, foto sulla bellezza e difesa del pianeta alla Galleria d'Arte Moderna di Palermo; Maria Callas. Portraits de l'Archive Publifoto Intesa Sanpaolo all'Istituto Italiano di Cultura di Parigi; Non ha l'età. Il Festival di Sanremo in bianco e nero. 1951-1976 al Teatro Ariston di Sanremo, con foto dal nostro Archivio Publifoto), sia nuove produzioni (Robert Rauschenberg. Blue Exit negli spazi della fiera Miart di Milano, uno dei capolavori della Collezione Agrati per i cento anni dalla nascita dell'artista).

Le Gallerie propongono diversificate attività e iniziative per il pubblico per favorire partecipazione, crescita, accessibilità e inclusione sociale. Nel semestre sono stati realizzati circa 3.500 laboratori e visite per le scuole che hanno coinvolto circa 77.000 studenti. Sono stati ideati circa 380 percorsi per pubblici con disabilità o esposti a contesti di fragilità, cui hanno partecipato circa 4.880 persone. Tutte le proposte didattiche e inclusive sono gratuite. Sono state inoltre organizzate circa 470 attività e visite per adulti e per famiglie registrando circa 7.360 presenze. Sono stati ospitati circa 290 iniziative ed eventi culturali (giornate di studi, incontri, talk, corsi, presentazioni di libri, conferenze stampa, momenti musicali), con circa 21.140 partecipanti; tra le iniziative si segnalano 38 appuntamenti del public program #Inside (incontri di approfondimento sui temi delle mostre) e 36 concerti della rassegna È aperto a tutti quanti con gli allievi del Conservatorio di Napoli. Le sedi museali accolgono inoltre eventi a supporto delle altre strutture della Banca.

Il contribuito alle iniziative culturali nell'ambito del Giubileo 2025 si è concretizzato con la partnership di due tra le maggiori esposizioni a Roma e il prestito di due capolavori dalla collezione corporate: il Martirio di sant'Orsola del Merisi per la grande mostra Caravaggio 2025 al fianco delle Gallerie Nazionali di Arte Antica a Palazzo Barberini, dove il dipinto, restaurato per l'occasione, è stato posto significativamente in chiusura del percorso espositivo (all'opera è stato dedicato il documentario Caravaggio e il Giubileo a cura di Sky Arte, andato in onda in prima visione il 19 giugno); la Mappa di Alighiero Boetti per la mostra En route al fianco della Biblioteca Apostolica Vaticana, sostenuta con Direzione Comunicazione e Immagine. La Banca è inoltre main partner del Padiglione Vaticano alla Biennale di Architettura di Venezia al fianco del Dicastero per la Cultura e l'Educazione della Santa Sede (un progetto work in progress "Opera aperta" per la rigenerazione degli spazi dell'ex chiesa di Santa Maria Ausiliatrice a Venezia, sostenuto con Direzione Comunicazione e Immagine).

Il programma di restauri Restituzioni, volto alla salvaguardia e valorizzazione del patrimonio storico-artistico e architettonico nazionale, è curato dalla Banca sin dal 1989 in collaborazione con gli Enti di tutela del Ministero della Cultura e con i laboratori di restauro del Paese. Al progetto Restituzioni è stato dedicato un convegno nell'ambito del Salone Internazionale del Restauro di Ferrara, una delle manifestazioni più prestigiose del settore, in vista della mostra conclusiva della XX edizione del programma che sarà ospitata in autunno nella capitale. Infine, per Restituzioni monumentali, è in corso l'intervento sul prezioso ciclo di affreschi medievali del Parco Archeologico di Castelseprio.

Le raccolte d'arte di Intesa Sanpaolo contano circa 40 mila opere, dall'archeologia all'arte contemporanea. Per completezza e qualità è ritenuta una delle principali corporate collection in Europa. I beni sono costantemente oggetto di attività di studio, tutela e valorizzazione, con l'obiettivo di una sempre maggiore condivisione con il pubblico, principalmente nelle sedi di Gallerie d'Italia.

Di seguito le principali attività svolte nel corso del semestre:

  • è proseguito il Progetto Diogene (programma di verifica di collocazione, stato di conservazione e classificazione delle opere distribuite nelle diverse sedi della Banca) con la definizione del perimetro di opere inserite nella classe di cespiti "altri beni di interesse storico e decorativo" sul quale si concentreranno le prossime attività;
  • 112 interventi di manutenzione e restauro; si segnala l'importante intervento sul Martirio di sant'Orsola di Caravaggio, vertice della collezione corporate, in occasione del prestito per la mostra romana Caravaggio 2025: il dipinto è stato interessato da un progetto di revisione conservativa che ne ha perfezionato la lettura (facendo emergere anche nuovi dettagli) e ne ha migliorato le condizioni di tutela e sicurezza;
  • 65 attività di carattere logistico (dagli allestimenti di sedi bancarie, alla riorganizzazione dei depositi) che hanno comportato la movimentazione di circa 1.200 opere;
  • la valorizzazione delle collezioni di proprietà è garantita, oltre che dai citati progetti espositivi alle Gallerie d'Italia, anche attraverso i comodati a istituzioni del Paese, i prestiti per mostre in Italia e all'estero e la co-organizzazione di iniziative di promozione di nuclei collezionisti specialmente nelle aree che hanno rilevanza strategica per il Gruppo, sia in Italia (in particolare per la presenza di Fondazioni di origine bancaria) sia all'estero (in particolare per la presenza di banche estere del Gruppo):
    • o comodati con 3 enti (per un totale di 79 opere affidate): di particolare rilevanza l'affidamento di 16 dipinti tra Quattro e Settecento al Ministero della Cultura-Direzione Regionale Musei Marche-Galleria Nazionale delle Marche ad Urbino; 57 beni del Sei-Settecento alla Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola (Mirandola, Modena); 6 dipinti ottocenteschi al Comune di Castel di Sangro (L'Aquila);
    • o prestito di 187 opere complessive per 39 mostre temporanee in sedi italiane (tra cui GAM-Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea a Torino; ADI Design Museum Compasso d'Oro a Milano; Mart-Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto; GNAMC-Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma; MACC-Museo d'Arte Contemporanea del Carmine a Scicli, Ragusa; Palazzo Ducale di Urbino, con una mostra che ha dato particolare valorizzazione alle opere di Intesa Sanpaolo in comodato) e in sedi estere (Centre de la Vieille Charité di Marsiglia; Kunstmuseum di Ravensburg);
    • o è proseguito il dialogo con Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, Fondazione Bruschi ad Arezzo, intorno alla valorizzazione di nuclei collezionistici del Gruppo di valore identitario per i diversi territori;
  • fair value e art advisory: dopo l'aggiornamento nel 2023 del valore a bilancio dell'intero patrimonio di pregio, il processo triennale di rideterminazione al fair value del patrimonio prevede nel corrente esercizio il monitoraggio dei top lot (corrispondenti, da prassi, al 75% del valore dei beni di pregio) attraverso lo svolgimento di un'analisi di scenario semestrale, condotta sulla base dell'andamento del mercato nel periodo di riferimento. Il processo è condotto con l'Area di coordinamento Administration, Regulatory Reporting & Tax Affairs e con il supporto di Art Defender, società specializzata nella valutazione di opere d'arte. Prosegue l'analisi di proposte di acquisizione e donazione di opere e collezioni.

L'Archivio Storico di Gruppo è uno dei primi e più importanti archivi bancari a livello europeo. Custodisce 20 km lineari di carte comprese tra gli anni Sessanta del Trecento e il Duemila provenienti dalle banche confluite nel Gruppo e gestisce l'Archivio Publifoto, un patrimonio di 7 milioni di fotografie valorizzato alle Gallerie d'Italia di Torino. Ai beni archivistici sono dedicate assidue attività di conservazione, restauro, digitalizzazione, inventariazione, catalogazione e valorizzazione, con particolare attenzione a potenziarne l'accesso pubblico, anche attraverso le più avanzate tecnologie digitali disponibili (come la pubblicazione dei dati nell'innovativo formato LOD-Linked Open Data).

Archivi di Gruppo: sono proseguite nel semestre le attività di base, tra cui la digitalizzazione di 14 mila nuove pagine di documentazione cartacea (ad oggi, sono oltre un milione le pagine disponibili on line); l'inventariazione della documentazione storica (progetti quali Carte dei Vertici, Fondi del Personale, Patrimonio IMI) con oltre 14.000 nuove schede inventariali (ad oggi sono decine di migliaia le schede inventariali e catalografiche disponibili on line); i progetti di pubblicazione di dati in formato LOD (relativi a Progetto EGELI, Archivio Publifoto, Archivi che imprese!); il progetto Carte dell'arte per la riorganizzazione e ricerca dei documenti relativi alle opere di pregio delle collezioni d'arte di Gruppo (individuata la documentazione di ulteriori 69 opere); attività di recupero e conservazione dei fascicoli del personale delle banche del Gruppo uscito da 10 anni (conclusa l'attività sulla Banca ex Etruria); il Progetto Archivi Digitali (salvataggio di 4.000 documenti nativi digitali prodotti dall'azienda); cresce la fruizione dei siti dell'Archivio (102.909 utenti e 425.176 visualizzazioni); supporto allo studio e alla ricerca: 163 domande di studio, 22 tesi in corso, 315 giornate di consultazione nelle sale di studio (Milano, Roma, Torino); continua l'impegno in ambito didattico per favorire l'avvicinamento all'Archivio e ai suoi documenti di studenti universitari e di altri ordini di studio; numerosi i progetti di ricerca e valorizzazione condivisi con Archivi, Università, reti di riferimenti e altre istituzioni (tra cui Fondazione 1563, Università degli Studi di Milano, ABI, Comune di Milano, Museimpresa, Rete Fotografia, Rete degli archivi per non dimenticare, Osservatorio Innovazione Digitale per la Cultura); infine, materiali dell'Archivio sono stati valorizzati in occasione di mostre, convegni e visite speciali.

Archivio Publifoto: tra le attività svolte del semestre, si segnalano il restauro di 2.650 negativi; la digitalizzazione di 4.500 nuove foto (ad oggi sono circa 62.500 mila le foto digitalizzate di cui circa 35.000 fruibili on line); la catalogazione di oltre 5.700 nuove schede; il progetto in collaborazione con ICCD-Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione che ha visto l'integrazione, in formato LOD, di un primo nucleo di 35.000 foto dell'Archivio Publifoto nel portale delle Raccolte Fotografiche del Ministero della Cultura (si tratta dell'ingresso del primo partner privato nel portale ministeriale); altri progetti di valorizzazione: le esposizioni con immagini dell'Archivio (si vedano le mostre di Gallerie d'Italia), le attività didattiche e le visite dedicate; tra i progetti speciali, proseguono il Progetto Stampe (censite ulteriori 10.300 stampe originali d'epoca e individuati ulteriori 130 nomi di fotografi) e il Progetto Eva Barret (studio del fondo inedito della fotografa britannica presente in Archivio Publifoto).

Il patrimonio culturale di proprietà è valorizzato anche per favorire il coinvolgimento delle persone del Gruppo, attraverso le iniziative del progetto pluriennale Art & People rivolte ai colleghi e realizzate con i diversi stakeholder interni, anche nel corso di questo semestre, ponendo al centro temi quali inclusione, parità di genere, espressione dell'individualità personale, accessibilità (ad oggi sono oltre 2.150 le persone del Gruppo raggiunte). Si segnala inoltre che la Tribe Arte e Cultura lanciata a giugno 2024 registra ad oggi oltre 3.000 colleghi iscritti.

Progetto Cultura, in particolare attraverso le Gallerie d'Italia, costruisce e cura sinergie con attori pubblici e privati, nazionali e internazionali, in una logica di rete che rafforzi il comune obiettivo di promuovere il patrimonio culturale del Paese, prediligendo forme di collaborazione nelle quali il contributo della Banca si concretizza in termini di sostegno e anche di co-progettazione e condivisione di contenuti, collezioni, spazi e relazioni. In riferimento al primo semestre 2025 si segnalano:

  • rapporti continuativi con le Fondazioni di origine bancaria, tra cui: Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo, Fondazione Cariparo, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia;
  • erogazioni in modalità Art Bonus a sostegno del patrimonio culturale pubblico: ricostruzione della chiesa di Amatrice distrutta dal terremoto; realizzazione della nuova sede del museo GAMeC di Bergamo; rinnovamento della corte interna del Palazzo del Collegio dei Nobili del Museo Egizio di Torino;
  • main partnership di fiere internazionali: Miart, fiera di arte moderna e contemporanea di Milano (con Divisione Private Banking e Divisione IMI Corporate & Investment Banking, portando in fiera anche l'esposizione di un capolavoro di Rauschenberg dalla collezione corporate), Salone Internazionale del Libro di Torino (portando in fiera anche un progetto di Gallerie d'Italia realizzato dalla fotografa Carrie Mae Weems in collaborazione con Polaroid Foundation; rientra nella partnership anche l'iniziativa del Salone Un libro tante scuole);
  • rapporti con musei del Paese, sostenendone le attività e realizzando iniziative congiunte, tra cui: Pinacoteca di Brera, Milano; Museo Poldi Pezzoli, Milano; Veneranda Biblioteca Ambrosiana, Milano; Museo Egizio, Torino; Reggia di Venaria; Gallerie dell'Accademia di Venezia; Musei Civici di Bassano del Grappa; Fondazione Ivan Bruschi, Arezzo; GNAMC-Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Roma;
  • promozione della fotografia: partnership istituzionale di Exposed-Torino Foto Festival;
  • promozione dei patrimoni archivistici: main partnership di Archivissima, Torino; sostegno alle attività di Museimpresa, Reta Fotografia, EABH-European Association for Banking and Financial History;
  • promozione della musica: sponsorizzazioni di Festival Milano Musica, Palazzo Marino in Musica, Società del Quartetto a Milano e dei progetti di formazione Esperienza Orchestra con Orchestra Filarmonica del Teatro Regio di Torino e MusiCasanova con Associazione Scarlatti di Napoli;
  • sostegno a realtà culturali quali CIRCI-Associazione Centro Internazionale di Ricerca della Cultura dell'Infanzia, Centro Studi Piemontesi, Osservatorio Arte Contemporanea;
  • collaborazione con il Ministero dell'Interno-Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione-Fondo Edifici di Culto, per cui la Banca, sulla base della propria esperienza nella gestione di patrimoni d'arte, mette a disposizione un modello di misurazione (in via di definizione) del valore a fair value dei beni d'arte, applicabile al patrimonio del FEC (iniziativa condivisa con Chief Institutional Affairs and External Communication Officer);
  • collaborazione nell'ambito di progetti di ricerca e innovazione con stakeholder interni ed esterni (Cultural Heritage Hub; progetti con Università degli Studi di Torino e con Intesa Sanpaolo per il sociale dedicati alla misurazione dell'impatto sociale dei musei);
  • partnership internazionali: lead exhibition sponsor della grande mostra Siena alla National Gallery di Londra (partnership condivisa con Direzione Comunicazione e Immagine).

In collaborazione con istituzioni e scuole di alta formazione vengono proposti progetti di formazione e di valorizzazione del le competenze e delle professioni nel campo dell'arte e della cultura, rivolti in particolare ai giovani. Nel primo semestre dell'anno:

  • ‒ Gallerie d'Italia Academy, con Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo, Ministero della Cultura Fondazione Scuola Nazionale del Patrimonio e delle Attività Culturali, Fondazione 1563 e Digit'Ed hanno dato vita alla 5a edizione del Corso di Alta Formazione in Gestione dei patrimoni artistico-culturali e delle collezioni corporate, volto a consolidare le conoscenze dei professionisti del settore culturale a partire dalla condivisione dell'esperienza maturata negli anni da Progetto Cultura, che ha registrato 130 candidature, 30 partecipanti, 14 borse di studio per under 35, oltre 50 docenti, 162 ore di lezioni, esperienza di job shadowing presso i partner del Corso;
  • progetti delle Gallerie d'Italia di Torino con realtà accademiche nel campo dell'arte visuale, ed in particolare con studenti dello IED-Istituto Europeo di Design di Torino, Milano, Roma, Firenze (avvio del progetto fotografico-formativo triennale Ti vorrei dire con la conclusione della prima tappa intitolata The Dreamers).

Prosegue la promozione delle attività di Gallerie d'Italia, del patrimonio artistico e archivistico di proprietà e dei progetti di partnership anche attraverso la produzione e diffusione di contenuti sui canali digital e social di Gallerie d'Italia e di Gruppo, registrando interessanti riscontri in termini di visualizzazioni e interazioni 12 . La promozione delle iniziative prevede anche il supporto di spazi stampa, radio e digital tramite accordi specifici (in particolare con Il Giornale dell'Arte)13 in collaborazione con Direzione Comunicazione e Immagine. Parallelamente, è proseguito l'impegno sulla intranet aziendale per favorire il coinvolgimento del personale (124 news; 5 articoli su Mosaico, 12 clip/podcast).

12 A titolo esemplificativo, i contenuti digital, social organici e ADV relativi alle principali mostre inaugurate negli ultimi mesi del 2024 e concluse nei primi mesi del 2025 (Andy Warhol, Mitch Epstein, Francesco Bertos, William Hamilton, Il Genio di Milano, Gentileschi e Van Dyck) hanno generato una media di 13 milioni di impression e 700 mila interazioni. Il trend per le mostre inaugurate nel 2025 e ancora in corso si conferma positivo: ad esempio 14 milioni di impression per JR e 5,7 per Collezione inattesa, entrambe aperte a fine maggio; 7,6 per Olivo Barbieri aperta a fine febbraio (dati forniti da Direzione Comunicazione e Immagine). Inoltre sono state avviate le attività SEO (Search Engine Optimization-Ottimizzazione per i Motori di Ricerca) che hanno migliorato la visibilità e il posizionamento del sito web Gallerie d'Italia nei risultati organici dei motori di ricerca.

13 In riferimento alla visibilità sui media, le Gallerie d'Italia, comprese le citazioni, hanno registrato nel corso del semestre 2.825 presenze in articoli e 120 su radio e TV (dati forniti da Media & Associations Relations).

Infine l'App Gallerie d'Italia, guida digitale che offre un'esperienza di visita arricchita e interattiva nelle quattro sedi museali, ad oggi ha registrato 82.202 download; il ledwall Archivio Vivo alle Gallerie di Torino, che tramite l'App consente ai visitatori di scaricare foto dell'Archivio Publifoto, ad oggi ha registrato 29.827 download.

La Società Editrice Allemandi, acquisita a dicembre 2024 da Intesa Sanpaolo insieme a Fondazione 1563, ente strumentale della Compagnia di San Paolo, e Fondazione CRC, è divenuta partner editoriale di Gallerie d'Italia, curandone le pubblicazioni. Nel semestre, sono stati pubblicati 5 cataloghi relativi ai progetti espositivi delle nostre sedi museali (Olivo Barbieri, Raffaello, JR, Carrie Mae Weems, Jess Dugan).

Principali rischi e incertezze

Le informazioni sui principali rischi e incertezze cui il Gruppo Intesa Sanpaolo è esposto trovano illustrazione nella Relazione intermedia sulla gestione e nelle Note illustrative al bilancio consolidato semestrale abbreviato.

In apertura del presente capitolo viene presentato un quadro sintetico dello scenario di riferimento, integrato, nel capitolo "Le previsioni per l'intero esercizio", con indicazioni prospettiche anche relativamente ai rischi insiti nello stesso. Sempre nell'ambito di questo capitolo è inoltre riportato un aggiornamento dell'informativa sul presidio dei principali aspetti di rischio per il Gruppo Intesa Sanpaolo legati al conflitto militare tra Russia e Ucraina. Ulteriori indicazioni in tal senso, riferite agli impatti valutativi delle esposizioni verso i due Paesi belligeranti, sono incluse nel capitolo "Il presidio dei rischi" delle Note illustrative al bilancio consolidato semestrale abbreviato.

Le informazioni sui rischi in generale e, più specificamente, sui rischi finanziari (rischi di credito e rischi di mercato), sui rischi di liquidità ed operativi nonché sui rischi delle imprese di assicurazione sono contenute nel già richiamato capitolo "Il presidio dei rischi" dove viene fornito anche un aggiornamento sull'integrazione dei rischi ESG, ed in particolare del rischio climatico, nell'ambito del framework di risk management.

Per quanto riguarda infine la solidità patrimoniale, i relativi elementi informativi sono presentati nel paragrafo dedicato ai fondi propri ed ai coefficienti patrimoniali della presente Relazione intermedia sulla gestione.

Ulteriori elementi di dettaglio in merito ai rischi cui è esposto il Gruppo sono come di consueto resi disponibili con l'aggiornamento del Terzo Pilastro di Basilea 3.

Quanto, infine, al presupposto della continuità aziendale, gli Amministratori di Intesa Sanpaolo ribadiscono di avere la ragionevole certezza che la Società e il Gruppo continueranno nella loro esistenza operativa in un futuro prevedibile e che, di conseguenza, la Relazione semestrale al 30 giugno 2025 è stata predisposta in questa prospettiva di continuità. Precisano, quindi, di non avere rilevato nella struttura patrimoniale e finanziaria consolidata e nell'andamento operativo del Gruppo sintomi che possano indurre incertezze sul punto della continuità aziendale.

Il primo semestre 2025

51

I risultati economici e gli aggregati patrimoniali

I risultati economici

Aspetti generali

Per consentire una lettura più immediata dei risultati, viene predisposto un conto economico consolidato riclassificato sintetico. Lo schema presenta, oltre agli importi relativi al periodo di rendicontazione, anche i dati di raffronto riferiti al corrispondente periodo del 2024 e l'evoluzione trimestrale degli stessi.

Al fine di garantire un raffronto in termini omogenei, i dati economici riferiti ai periodi precedenti vengono normalmente riesposti, ove necessario e se materiali, per renderli il più possibile coerenti con riferimento ai diversi periodi rappresentati, soprattutto in relazione alle eventuali variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Nella presente Relazione intermedia sulla gestione i dati economici consolidati riclassificati relativi ai primi due trimestri del 2024 sono stati riesposti per tenere conto delle seguenti variazioni dell'area di consolidamento, con la convenzionale attribuzione dell'effetto economico netto alla voce Utile (perdita) del periodo di pertinenza di terzi:

– l'ingresso della banca rumena First Bank, acquisita il 31 maggio 2024 e consolidata a partire dal terzo trimestre del 2024; – l'ingresso di Alpian S.A., precedentemente consolidata con il metodo del patrimonio netto, in seguito all'aumento di capitale perfezionato nel terzo trimestre del 2024 che ha portato la quota percentuale di partecipazione del Gruppo nella società al 61,599%, di cui il 51,141% in capo a Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking ed il 10,458% a Reyl & Cie (si veda in proposito quanto riportato nell'informativa sugli eventi rilevanti del Bilancio 2024)14. Contestualmente al consolidamento voce per voce del conto economico di Alpian per i trimestri indicati, si è provveduto a stornare il contributo della società in termini di dividendi e utili (perdite) delle partecipazioni valutate al patrimonio netto, inclusi fra gli Altri proventi (oneri) operativi netti del conto economico consolidato riclassificato.

Rispetto allo schema previsto dalla Circolare 262 della Banca d'Italia, vengono effettuate alcune aggregazioni e riclassificazioni. I dettagli analitici delle riesposizioni, delle aggregazioni e delle riclassificazioni sono forniti, con distinti prospetti, tra gli allegati al presente fascicolo, in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Le aggregazioni e riclassificazioni di voci effettuate nel Conto economico consolidato riclassificato riguardano le seguenti fattispecie:

  • i dividendi relativi ad azioni o quote detenute in portafoglio, nonché quelli incassati e pagati nell'ambito dell'attività di prestito titoli, che sono riallocati nella voce Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value;
  • le quote di pertinenza delle imprese di assicurazione relative a Interessi netti, Dividendi, Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie al fair value con impatto a conto economico, Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato e ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, che sono appostate, unitamente al Risultato dei servizi assicurativi e al Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa, alla specifica voce Risultato dell'attività assicurativa. Il Risultato dei servizi assicurativi è considerato escludendo i relativi oneri operativi (spese del personale, spese amministrative e ammortamenti) e le commissioni riconosciute ai consulenti finanziari della Divisione Private Banking per il collocamento e la gestione dei prodotti assicurativi che, in coerenza con la rappresentazione dei costi per natura di spesa, vengono ricondotti alle specifiche voci;
  • i differenziali su derivati classificati nel portafoglio di negoziazione, stipulati a copertura di operazioni in divisa, che, in funzione della stretta correlazione esistente, sono ricondotti tra gli interessi netti;
  • le commissioni nette, che includono le sopra citate commissioni riconosciute ai consulenti finanziari della Divisione Private Banking per il collocamento e la gestione dei prodotti assicurativi, in coerenza con la rappresentazione degli oneri per natura di spesa;
  • il Risultato netto dell'attività di negoziazione, il Risultato netto dell'attività di copertura, il Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico nonché gli utili e perdite da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e da cessione o riacquisto di passività finanziarie – per la quota di contribuzione del comparto bancario – che sono riallocati nell'unica voce Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value, ad eccezione degli eventuali importi relativi a rettifiche di valore di quote di finanziamenti obbligatoriamente valutati al fair value che, in quanto attinenti a misurazioni di posizioni creditizie, vengono ricondotti nell'ambito della voce Rettifiche di valore nette su crediti per consentire una rappresentazione unitaria delle rettifiche di valore riferite alla medesima posizione;
  • la quota del premio all'emissione dei certificates riconosciuta alle reti per il loro collocamento, che viene riclassificata dal Risultato netto dell'attività di negoziazione e dal Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico alle Commissioni nette;
  • le componenti di rendimento delle polizze assicurative stipulate per far fronte alle indennità contrattuali ed ai piani di fidelizzazione dei consulenti finanziari, che sono portate a diretta riduzione del Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value, coerentemente con l'effetto valutativo degli asset di riferimento, anziché essere evidenziate – in quanto di competenza dei consulenti stessi – tra gli Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività (per gli effetti valutativi) ovvero tra le Commissioni nette o gli Altri proventi (oneri) operativi netti, in funzione dellatipologia di polizza assicurativa utilizzata (per gli effetti da realizzo);

14 In seguito al perfezionamento, nel giugno 2025, della prima tranche da 25 milioni di franchi svizzeri di un nuovo aumento di capitale di Alpian, integralmente sottoscritta da Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking anche per la quota di inoptato spettante a Reyl & Cie e ad altri soci, la percentuale di partecipazione del Gruppo nella società al 30 giugno 2025 risultava salita al 67,938%, di cui il 59,207% in capo a Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking e l'8,731% a Reyl & Cie.

  • i proventi e i costi operativi di entità operanti in settori del tutto distinti dall'ambito bancario e finanziario, sinteticamente riallocati nell'ambito degli Altri proventi (oneri) operativi netti, inclusi quelli delle entità non soggette a direzione e coordinamento nell'ambito del Gruppo (Risanamento e le sue controllate);
  • gli oneri relativi ad alcuni sistemi di incentivazione di personale dipendente delle reti distributive del Gruppo, ove finanziati attraverso i ricavi commissionali generati dalle reti stesse sulla base di criteri di quantificazione di carattere deterministico correlati ai suddetti ricavi, che vengono riclassificati dalle Spese del personale alle Commissioni passive, in analogia al trattamento contabile previsto per i sistemi di incentivazione dei consulenti finanziari non dipendenti;
  • i recuperi di spese e di imposte indirette, che sono portati a riduzione delle Spese amministrative anziché essere evidenziati tra gli Altri proventi (oneri) operativi netti, nonché gli importi relativi ad alcune tasse di banche estere controllate che - stante la loro natura - vengono ricondotti dalle Spese amministrative alle Imposte sul reddito;
  • i costi operativi, che includono i sopra indicati oneri di natura operativa relativi al Risultato dei servizi assicurativi ricondotti alle specifiche voci (spese del personale, spese amministrative e ammortamenti), in coerenza con la rappresentazione dei costi per natura di spesa;
  • gli utili e perdite da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (finanziamenti e titoli di debito rappresentativi di finanziamenti), che sono appostati tra le Rettifiche di valore nette su crediti;
  • le Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relative ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (finanziamenti e titoli di debito rappresentativi di finanziamenti) e ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, per la quota contribuita dal comparto bancario, gli effetti economici delle modifiche contrattuali senza cancellazioni nonché gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito riferiti a impegni e garanzie rilasciate, ricondotti nell'ambito dell'unica voce Rettifiche di valore nette su crediti. La voce include anche gli eventuali importi relativi a rettifiche di valore per rischio creditizio di quote di finanziamenti obbligatoriamente valutati al fair value che, in quanto attinenti a misurazioni di posizioni creditizie, vengono ricondotti nell'ambito della voce Rettifiche di valore nette su crediti per consentire una rappresentazione unitaria delle rettifiche di valore riferite alla medesima posizione;
  • il rientro del time value del Trattamento di fine rapporto del personale e dei Fondi per rischi ed oneri, che è ricondotto tra gli Interessi netti, in quanto il fenomeno deriva direttamente dall'applicazione del criterio del costo ammortizzato, in assenza di variazioni nella previsione dei flussi futuri attesi, coerentemente con il trattamento del time value delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato;
  • le Rettifiche di valore nette per rischio di credito relative ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato diverse dai crediti e le rettifiche di valore per deterioramento di partecipazioni nonché di attività materiali ed immateriali (inclusi gli immobili e altri beni, anche derivanti dall'attività di escussione di garanzie o di acquisto in asta e destinati alla vendita sul mercato nel prossimo futuro), che sono riclassificate alla voce Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività, la quale recepisce dunque, oltre agli accantonamenti per rischi ed oneri diversi da quelli relativi a impegni e garanzie, gli effetti valutativi delle attività diverse dai crediti, con la sola eccezione delle svalutazioni delle attività intangibili che confluiscono, al netto degli effetti fiscali, nella voce Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili;
  • gli utili (perdite) realizzati su attività finanziarie valutate al costo ammortizzato diverse dai crediti, su partecipazioni e su altri investimenti, che vengono riclassificati alla voce Altri proventi (oneri) netti. La voce recepisce dunque sinteticamente, oltre ai proventi ed oneri non strettamente correlati alla gestione operativa, gli effetti da realizzo delle attività diverse dai crediti. Fanno eccezione gli utili (perdite) realizzati su titoli di debito che, in considerazione del modello di business che prevede una gestione strettamente correlata con gli altri strumenti finanziari, vengono ricondotti nell'ambito del Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value;
  • l'onere corrisposto da Intesa Sanpaolo al Fondo Nazionale di Risoluzione nell'ambito dell'accordo transattivo sottoscritto nel maggio 2024 da Intesa Sanpaolo (quale incorporante della ex UBI Banca) e dalla Banca d'Italia (in qualità di ente gestore del Fondo Nazionale di Risoluzione) - volto a disciplinare un aspetto del contratto sottoscritto il 18 gennaio 2017 tra UBI Banca e il Fondo Nazionale di Risoluzione per la cessione dal Fondo a UBI Banca dell'intero capitale sociale di Nuova Banca delle Marche S.p.A., Nuova Banca dell'Etruria e del Lazio S.p.A. e Nuova Cassa di Risparmio di Chieti S.p.A. - che è stato ricondotto dalla voce Altri oneri/proventi di gestione ad Imposte sul reddito;
  • gli Oneri di integrazione e di incentivazione all'esodo del personale, che sono riclassificati, al netto dell'effetto fiscale, a voce propria dalle voci Spese del personale, Spese amministrative e da altre voci di conto economico;
  • gli Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione che, al netto dell'effetto fiscale, sono ricondotti a voce propria. Essi normalmente rappresentano le quote di ammortamento, nonché eventuali svalutazioni, delle attività e passività finanziarie e delle immobilizzazioni materiali e immateriali oggetto di valutazione al fair value nell'ambito dell'applicazione del principio IFRS 3;
  • i tributi e gli altri oneri finalizzati a mantenere la stabilità del sistema bancario e assicurativo, quest'ultimo in relazione all'onere di contribuzione per il Gruppo al Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita, che sono ricondotti, al netto delle imposte, alla specifica voce;
  • le Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili, che ove presenti sono esposte al netto delle imposte in questa specifica voce, come in precedenza indicato.

I risultati economici

Conto economico consolidato riclassificato

(milioni di euro)
30.06.2025 30.06.2024 Variazioni
assolute %
Interessi netti 7.432 7.975 -543 -6,8
Commissioni nette 4.884 4.663 221 4,7
Risultato dell'attività assicurativa 922 903 19 2,1
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 552 101 451
Altri proventi (oneri) operativi netti -1 -5 -4 -80,0
Proventi operativi netti 13.789 13.637 152 1,1
Spese del personale -3.189 -3.221 -32 -1,0
Spese amministrative -1.345 -1.355 -10 -0,7
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -708 -674 34 5,0
Costi operativi -5.242 -5.250 -8 -0,2
Risultato della gestione operativa 8.547 8.387 160 1,9
Rettifiche di valore nette su crediti -505 -554 -49 -8,8
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività -107 -177 -70 -39,5
Altri proventi (oneri) netti 21 88 -67 -76,1
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - -
Risultato corrente lordo 7.956 7.744 212 2,7
Imposte sul reddito -2.504 -2.514 -10 -0,4
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -125 -102 23 22,5
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle
imposte)
-45 -54 -9 -16,7
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo (al netto delle
imposte)
-50 -294 -244 -83,0
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle
imposte)
- - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi -16 -14 2 14,3
Risultato netto 5.216 4.766 450 9,4

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Evoluzione trimestrale del conto economico consolidato riclassificato

Voci (milioni di euro)
2025
2024

trimestre

trimestre

trimestre

trimestre

trimestre

trimestre
Interessi netti 3.800 3.632 3.801 3.942 4.028 3.947
Commissioni nette 2.449 2.435 2.416 2.307 2.387 2.276
Risultato dell'attività assicurativa 460 462 424 408 448 455
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 287 265 5 150 20 81
Altri proventi (oneri) operativi netti 1 -2 22 -5 -2 -3
Proventi operativi netti 6.997 6.792 6.668 6.802 6.881 6.756
Spese del personale -1.606 -1.583 -2.285 -1.679 -1.619 -1.602
Spese amministrative -722 -623 -911 -713 -725 -630
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -336 -372 -388 -344 -315 -359
Costi operativi -2.664 -2.578 -3.584 -2.736 -2.659 -2.591
Risultato della gestione operativa 4.333 4.214 3.084 4.066 4.222 4.165
Rettifiche di valore nette su crediti -281 -224 -482 -238 -320 -234
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività -84 -23 -353 -150 -125 -52
Altri proventi (oneri) netti 25 -4 67 -2 31 57
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - - - -
Risultato corrente lordo 3.993 3.963 2.316 3.676 3.808 3.936
Imposte sul reddito -1.254 -1.250 -345 -1.189 -1.234 -1.280
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -68 -57 -424 -61 -46 -56
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle
imposte)
-21 -24 -12 -28 -25 -29
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo (al netto
delle imposte)
-41 -9 -55 1 -37 -257
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto
delle imposte)
- - - - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi -8 -8 19 2 -1 -13
Risultato netto 2.601 2.615 1.499 2.401 2.465 2.301

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Proventi operativi netti

In un contesto economico caratterizzato da una persistente incertezza a livello internazionale, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha conseguito nei primi sei mesi dell'anno eccellenti risultati in termini di redditività, liquidità e solidità patrimoniale, che si sono tradotti nella migliore performance semestrale relativamente ai proventi operativi netti, al risultato della gestione operativa, al risultato lordo di gestione e all'utile netto sin dal 2007, anno di nascita del Gruppo. I proventi operativi netti nel primo semestre sono ammontati a 13.789 milioni, in crescita dell'1,1% rispetto ai 13.637 milioni del corrispondente periodo 2024. Tale dinamica è stata determinata principalmente dall'aumento del risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value e delle commissioni nette, contrastato dal calo degli interessi netti, che nei primi sei mesi 2024 avevano beneficiato di tassi di interesse su livelli più elevati. Hanno altresì evidenziato una dinamica positiva i proventi derivanti dall'attività assicurativa, che hanno raggiunto il livello più elevato su base semestrale, e la voce altri proventi (oneri) operativi netti.

Interessi netti

(milioni di euro)
Voci 30.06.2025 30.06.2024 Variazioni
assolute %
Rapporti con clientela 6.094 7.049 -955 -13,5
Titoli in circolazione -2.056 -2.267 -211 -9,3
Intermediazione con clientela 4.038 4.782 -744 -15,6
Titoli valutati al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti 919 921 -2 -0,2
Altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
119 97 22 22,7
Altre attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 1.322 1.143 179 15,7
Attività e passività finanziarie 2.360 2.161 199 9,2
Rapporti con banche 223 383 -160 -41,8
Differenziali su derivati di copertura 84 -152 236
Altri interessi netti 727 801 -74 -9,2
Interessi netti 7.432 7.975 -543 -6,8

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Gli interessi netti, pari a 7.432 milioni, hanno presentato un decremento del 6,8% rispetto al primo semestre 2024. In particolare, ha evidenziato una minore contribuzione l'intermediazione con clientela (-15,6%, pari a -744 milioni) principalmente per effetto della contrazione degli interessi su rapporti con clientela a seguito della diminuzione dei tassi da parte della BCE, in parte attenuata da minori interessi passivi su titoli in circolazione. Per contro, hanno mostrato un aumento le attività e passività finanziarie (+9,2%, pari a +199 milioni) grazie agli andamenti positivi delle altre attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva (+179 milioni) e delle altre attività e passività finanziarie al fair value con impatto a conto economico (+22 milioni), mentre sono risultati in lieve riduzione i titoli valutati al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti (-2 milioni).

Hanno altresì registrato una dinamica favorevole i differenziali su derivati di copertura che si sono attestati su valori positivi (84 milioni a fronte di -152 milioni dei primi sei mesi 2024).

Gli interessi netti sui rapporti con banche si sono ridotti del 41,8% (-160 milioni), condizionati dall'operatività con BCE.

Va infatti tenuto presente che la dinamica dei rapporti con banche incorpora anche gli effetti dell'evoluzione, in termini sia di consistenze che di tassi di interesse applicati, delle operazioni con BCE. Tali rapporti nel primo semestre del 2025 hanno riguardato unicamente il deposito a vista della liquidità disponibile, essendo stati progressivamente rimborsati nel corso dei primi tre trimestri del 2024 i fondi ottenuti con le operazioni TLTRO.

Più in dettaglio, nei primi sei mesi del 2025 l'operatività con BCE ha generato interessi attivi per 242 milioni. Nel corrispondente periodo del 2024 si erano invece registrati interessi attivi per 1.284 milioni (riflesso di giacenze medie depositate superiori di oltre tre volte a quelle del primo semestre 2025 e di un tasso medio applicato, Deposit Facility Rate, ancora pari al 4%, rispetto al 2,6% del 2025) a fronte di interessi passivi sui finanziamenti TLTRO III per 525 milioni.

Infine, gli altri interessi netti, inclusivi di quelli maturati sulle attività deteriorate ed altra operatività con clientela, sono ammontati a 727 milioni (-74 milioni).

(milioni di euro)
Voci 2025 Variazioni
trimestre trimestre assolute %
Rapporti con clientela 3.042 3.052 -10 -0,3
Titoli in circolazione -982 -1.074 -92 -8,6
Intermediazione con clientela 2.060 1.978 82 4,1
Titoli valutati al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti 486 433 53 12,2
Altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 69 50 19 38,0
Altre attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 688 634 54 8,5
Attività e passività finanziarie 1.243 1.117 126 11,3
Rapporti con banche 81 142 -61 -43,0
Differenziali su derivati di copertura 52 32 20 62,5
Altri interessi netti 364 363 1 0,3
Interessi netti 3.800 3.632 168 4,6

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Il flusso di interessi netti registrato nel secondo trimestre 2025 ha mostrato un valore superiore (+4,6%) rispetto a quello del primo trimestre, principalmente grazie al maggiore contributo delle attività e passività finanziarie e dell'intermediazione con clientela.

(milioni di euro)
Variazioni
30.06.2025 30.06.2024
assolute %
Banca dei Territori 3.462 3.483 -21 -0,6
IMI Corporate & Investment Banking 1.501 1.553 -52 -3,3
International Banks 1.222 1.275 -53 -4,2
Private Banking 538 622 -84 -13,5
Asset Management 21 29 -8 -27,6
Insurance - - - -
Totale aree di business 6.744 6.962 -218 -3,1
Centro di Governo 688 1.013 -325 -32,1
Gruppo Intesa Sanpaolo 7.432 7.975 -543 -6,8

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo.

La Banca dei Territori, che rappresenta il 51,3% del risultato delle aree di business operative, ha evidenziato nel primo semestre 2025 una lieve flessione degli interessi netti che si sono attestati a 3.462 milioni (-0,6%, pari a -21 milioni). Anche le altre unità operative hanno mostrato un minor contributo in termini di margine di interesse: la Divisione Private Banking (-13,5%, pari a -84 milioni), l'International Banks (-4,2%, pari a -53 milioni), principalmente in relazione all'evoluzione evidenziata dalle controllate operanti in Croazia e Ungheria, la Divisione IMI Corporate & Investment Banking (-3,3%, pari a -52 milioni), ascrivibile all'operatività di Global Markets, e l'Asset Management (-27,6%, pari a -8 milioni). Gli interessi netti del Centro di Governo hanno presentato un forte ridimensionamento (-325 milioni), condizionato dal calo dei tassi di mercato.

I risultati economici

Commissioni nette

(milioni di euro)
Voci 30.06.2025 30.06.2024 Variazioni
Attive Passive Nette Attive Passive Nette assolute %
Garanzie rilasciate / ricevute 252 -171 81 259 -161 98 -17 -17,3
Servizi di incasso e pagamento 416 -70 346 418 -73 345 1 0,3
Conti correnti 650 - 650 655 - 655 -5 -0,8
Servizio Bancomat e carte di credito 486 -284 202 469 -253 216 -14 -6,5
Attività bancaria commerciale 1.804 -525 1.279 1.801 -487 1.314 -35 -2,7
Intermediazione e collocamento titoli 866 -133 733 725 -140 585 148 25,3
Intermediazione valute 8 -3 5 8 -2 6 -1 -16,7
Gestioni patrimoniali 1.911 -567 1.344 1.842 -503 1.339 5 0,4
Distribuzione prodotti assicurativi 812 - 812 777 - 777 35 4,5
Altre commissioni intermediazione / gestione 345 -125 220 277 -120 157 63 40,1
Attività di gestione, intermediazione e consulenza 3.942 -828 3.114 3.629 -765 2.864 250 8,7
Altre commissioni nette 619 -128 491 605 -120 485 6 1,2
Commissioni nette 6.365 -1.481 4.884 6.035 -1.372 4.663 221 4,7

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Le commissioni nette conseguite nel primo semestre 2025 si sono attestate a 4.884 milioni, in crescita del 4,7% rispetto ai 4.663 milioni registrati nel medesimo periodo del 2024.

Tale risultato è stato determinato essenzialmente dall'incremento delle commissioni sull'attività di gestione, intermediazione e consulenza (+8,7%, pari a +250 milioni). Nel dettaglio, è aumentato l'apporto dell'intermediazione e collocamento titoli (+25,3%, pari a +148 milioni), sostenuto dai nuovi collocamenti di fondi comuni, delle altre commissioni di intermediazione e gestione (+63 milioni), in particolare correlate alle attività di consulenza, e delle commissioni derivanti dalla distribuzione di prodotti assicurativi (+35 milioni), riconducibili sia al ramo vita sia al ramo danni. Hanno altresì agito in positivo le gestioni patrimoniali (+5 milioni), sia collettive sia individuali, sostenute da flussi di raccolta netta positivi.

Per contro le commissioni sull'attività bancaria commerciale si sono ridotte (-2,7%, pari a -35 milioni), segnatamente sulle garanzie rilasciate/ricevute (-17 milioni), sul servizio bancomat e carte di credito (-14 milioni) e sui conti correnti (-5 milioni), in presenza di una leggera crescita delle commissioni sui servizi di incasso e pagamento (+1 milione).

Infine, sono salite le altre commissioni nette (+6 milioni), anche in relazione a maggiori commissioni attive su finanziamenti.

(milioni di euro)
Voci 2025 Variazioni
trimestre trimestre assolute %
Garanzie rilasciate / ricevute 43 38 5 13,2
Servizi di incasso e pagamento 176 170 6 3,5
Conti correnti 327 323 4 1,2
Servizio Bancomat e carte di credito 116 86 30 34,9
Attività bancaria commerciale 662 617 45 7,3
Intermediazione e collocamento titoli 360 373 -13 -3,5
Intermediazione valute 2 3 -1 -33,3
Gestioni patrimoniali 659 685 -26 -3,8
Distribuzione prodotti assicurativi 412 400 12 3,0
Altre commissioni intermediazione / gestione 108 112 -4 -3,6
Attività di gestione, intermediazione e consulenza 1.541 1.573 -32 -2,0
Altre commissioni nette 246 245 1 0,4
Commissioni nette 2.449 2.435 14 0,6
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

La voce nel secondo trimestre del 2025 ha mostrato un dato superiore di 14 milioni rispetto a quello rilevato nel primo trimestre (+0,6%), sostenuto dall'andamento positivo delle commissioni sull'attività bancaria commerciale, segnatamente del servizio bancomat e carte di credito, in parte contrastato dalla dinamica cedente dell'attività di gestione, intermediazione e consulenza.

(milioni di euro)
30.06.2025 30.06.2024 Variazioni
assolute %
Banca dei Territori 2.558 2.424 134 5,5
IMI Corporate & Investment Banking 604 615 -11 -1,8
International Banks 365 330 35 10,6
Private Banking 1.132 1.055 77 7,3
Asset Management 429 436 -7 -1,6
Insurance 2 2 - -
Totale aree di business 5.090 4.862 228 4,7
Centro di Governo -206 -199 7 3,5
Gruppo Intesa Sanpaolo 4.884 4.663 221 4,7

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo.

Relativamente ai settori di attività, la Banca dei Territori, che rappresenta il 50,3% del risultato delle unità operative, ha evidenziato nei primi sei mesi del 2025 una crescita delle commissioni (+5,5%, pari a +134 milioni), ascrivibile in particolare al comparto del risparmio gestito e amministrato, sostenuto da livelli di collocamento superiori a quelli dell'analogo periodo del 2024, al maggior apporto dell'advisory e al comparto assicurativo danni. Hanno mostrato un incremento dei ricavi commissionali anche il Private Banking (+7,3%, pari a +77 milioni), grazie alle commissioni ricorrenti, correlate all'incremento delle masse medie di risparmio gestito, e l'International Banks (+10,6%, pari a +35 milioni), soprattutto per effetto del contributo positivo delle controllate operanti in Slovacchia, Croazia, Serbia e Ungheria. Per contro hanno registrato una flessione la Divisione IMI Corporate & Investment Banking (-1,8%, pari a -11 milioni), essenzialmente per effetto dell'andamento rilevato nei comparti del commercial banking e della finanza strutturata, e l'Asset Management (-1,6%, pari a -7 milioni).

Il Centro di Governo ha registrato un leggero aumento del saldo negativo delle commissioni nette.

I risultati economici

Risultato dell'attività assicurativa

(milioni di euro)
Voci 30.06.2025 30.06.2024 Variazioni
Vita Danni Totale Vita Danni Totale assolute %
MARGINE TECNICO 441 262 703 464 235 699 4 0,6
Rilascio margine sui servizi contrattuali 565 28 593 550 33 583 10 1,7
Sinistri, spese attese e altri importi 314 662 976 311 584 895 81 9,1
Ricavi assicurativi 879 690 1.569 861 617 1.478 91 6,2
Sinistri e spese effettivi totali -412 -426 -838 -401 -379 -780 58 7,4
Altri Costi Assicurativi -26 -2 -28 4 -3 1 -29
Costi assicurativi -438 -428 -866 -397 -382 -779 87 11,2
MARGINE FINANZIARIO 190 26 216 166 24 190 26 13,7
Costi e ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti
assicurativi emessi
-1.874 -8 -1.882 -2.825 -3 -2.828 -946 -33,5
Interessi netti 1.148 32 1.180 1.091 26 1.117 63 5,6
Dividendi 317 - 317 268 - 268 49 18,3
Utili/perdite da realizzo -1.620 7 -1.613 221 6 227 -1.840
Utili/perdite da valutazione 2.119 -1 2.118 1.303 - 1.303 815 62,5
Commissioni nette 100 -4 96 108 -5 103 -7 -6,8
Risultato della gestione assicurativa al lordo degli effetti da
consolidamento
631 288 919 630 259 889 30 3,4
Effetti da consolidamento 3 - 3 14 - 14 -11 -78,6
RISULTATO DELL'ATTIVITA' ASSICURATIVA 634 288 922 644 259 903 19 2,1

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Il risultato dell'attività assicurativa raggruppa le voci di costo e ricavo del business assicurativo, comprensivo della componente in riassicurazione, delle compagnie vita e danni operanti nell'ambito del Gruppo. Nella prima metà del 2025 tale risultato si è attestato a 922 milioni, in aumento (+2,1%, pari a +19 milioni) rispetto allo stesso periodo del 2024. La dinamica è ascrivibile soprattutto al ramo danni, che ha beneficiato della buona evoluzione del margine tecnico riconducibile ai maggiori ricavi assicurativi correlati ai sinistri nonché di una lieve crescita del margine finanziario. Nell'ambito del ramo vita si rileva un incremento del margine finanziario, per effetto di maggiori interessi netti e dividendi, e una flessione del margine tecnico, quest'ultima riconducibile all'aumento dei costi assicurativi che ha più che compensato la crescita dei ricavi assicurativi.

(milioni di euro)
Voci 2025 Variazioni
trimestre trimestre assolute %
MARGINE TECNICO 352 351 1 0,3
Rilascio margine sui servizi contrattuali 294 299 -5 -1,7
Sinistri, spese attese e altri importi 487 489 -2 -0,4
Ricavi assicurativi 781 788 -7 -0,9
Sinistri e spese effettivi totali -422 -416 6 1,4
Altri Costi Assicurativi -7 -21 -14 -66,7
Costi assicurativi -429 -437 -8 -1,8
MARGINE FINANZIARIO 106 110 -4 -3,6
Costi e ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi -1.684 -198 1.486
Interessi netti 626 554 72 13,0
Dividendi 204 113 91 80,5
Utili/perdite da realizzo -1.036 -577 459 79,5
Utili/perdite da valutazione 1.950 168 1.782
Commissioni nette 46 50 -4 -8,0
Risultato della gestione assicurativa al lordo degli effetti da consolidamento 458 461 -3 -0,7
Effetti da consolidamento 2 1 1
RISULTATO DELL'ATTIVITA' ASSICURATIVA 460 462 -2 -0,4

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Il risultato della gestione assicurativa, comprensivo dei rami vita e danni/salute, nel secondo trimestre 2025 ha mostrato un valore di poco inferiore a quello del primo, per effetto di una moderata riduzione del margine finanziario a fronte di una lieve crescita del margine tecnico.

(milioni di euro)
Produzione 30.06.2025 30.06.2024
di cui
nuova
produzione
Rami Vita 7.110 6.960 7.239
Premi emessi prodotti tradizionali 4.059 4.005 5.070
Premi emessi prodotti Unit Linked 1.749 1.663 945
Premi emessi prodotti Multiramo 815 809 780
Premi emessi Fondi pensione 486 483 442
Premi emessi prodotti di Capitalizzazione 1 - 2
Rami Danni 862 172 780
Premi emessi 862 172 780
Premi ceduti in riassicurazione -74 -14 -92
Premi netti da prodotti assicurativi 7.898 7.118 7.927
Produzione contratti Unit Linked 1.521 1.504 1.293
Totale produzione relativa ai contratti di investimento 1.521 1.504 1.293
Produzione totale 9.419 8.622 9.220

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Nel primo semestre 2025 la produzione totale del comparto assicurativo si è attestata a 9,4 miliardi, su livelli superiori rispetto alla produzione realizzata nel corrispondente periodo del 2024 (9,2 miliardi). La crescita dei premi è stata determinata principalmente dall'incremento delle Unit Linked, sia quelle di natura prevalentemente assicurativa, che sono quasi raddoppiate (+0,8 miliardi), sia quelle di natura prevalentemente finanziaria di ramo III (+0,2 miliardi); nell'ambito del ramo vita sono inoltre aumentati i premi sulle polizze Multiramo e sui Fondi pensione, mentre si sono ridimensionati quelli sui prodotti

I risultati economici

tradizionali (-1 miliardo). Relativamente al ramo danni si rileva un aumento (+82 milioni), trainato dalla buona dinamica del comparto non motor, incluse le CPI – Credit Protection Insurance.

La nuova produzione è complessivamente ammontata a 8,6 miliardi, corrispondente a oltre il 90% della raccolta premi complessiva delle compagnie del Gruppo.

Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value

(milioni di euro)
Voci 30.06.2025 30.06.2024 Variazioni
assolute %
Risultato netto da operazioni di trading e da strumenti finanziari in fair value
option
65 -424 489
Risultato netto da operazioni di copertura in hedge accounting -14 -5 9
Risultato netto da attività valutate obbligatoriamente al fair value con impatto
a conto economico
171 168 3 1,8
Risultato netto da dividendi e da cessione di attività valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva e da cessione di attività al costo
ammortizzato
377 359 18 5,0
Risultato netto da riacquisto di passività finanziarie -47 3 -50
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 552 101 451

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Nel primo semestre 2025 il risultato delle attività e passività finanziarie al fair value, pari a 552 milioni, ha evidenziato un forte incremento rispetto al valore di 101 milioni registrato nel corrispondente periodo 2024.

La crescita è essenzialmente ascrivibile al miglioramento del risultato netto da operazioni di trading e da strumenti finanziari in fair value option, passato da -424 milioni del primo semestre 2024 a +65 milioni. L'aggregato ha beneficiato anche della gestione dei rischi finanziari connessi all'operatività in certificates valutati al fair value, anche a seguito delle dinamiche dei tassi di mercato, nonché a quella in cambi, a cui si aggiungono l'impatto positivo dall'Own Credit Risk (OCR) dei certificates stessi e il contributo riveniente dall'attività in equity. In aumento, seppur in misura minore, il risultato netto da dividendi e da cessione di attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e da cessione di attività al costo ammortizzato (+18 milioni) per il maggior apporto da cessione di titoli HTC, prevalentemente governativi, come anche il risultato netto da attività valutate al fair value con impatto a conto economico (+3 milioni).

Per contro hanno agito in negativo il risultato netto da riacquisto di passività finanziarie (-50 milioni), in buona parte riferibile a

riacquisti di titoli propri sul mercato secondario, e il risultato netto da operazioni di copertura in hedge accounting (-9 milioni).

(milioni di euro)
Voci 2025 Variazioni

trimestre

trimestre
assolute %
Risultato netto da operazioni di trading e da strumenti finanziari in fair value option 74 -9 83
Risultato netto da operazioni di copertura in hedge accounting - -14 -14
Risultato netto da attività valutate obbligatoriamente al fair value con impatto a conto
economico
12 159 -147 -92,5
Risultato netto da dividendi e da cessione di attività valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva e da cessione di attività al costo ammortizzato
216 161 55 34,2
Risultato netto da riacquisto di passività finanziarie -15 -32 -17 -53,1
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 287 265 22 8,3

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Il risultato del secondo trimestre del 2025 mostra un valore più elevato rispetto a quello del primo trimestre 2025 (+8,3%). L'aumento è riconducibile a quasi tutte le componenti, in particolare al risultato netto da operazioni di trading e da strumenti finanziari in fair value option e al risultato netto da dividendi e da cessione di attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e da cessione di attività al costo ammortizzato, quest'ultimo riconducibile ai titoli di debito HTCS. Per contro si rileva una riduzione del risultato netto da attività valutate al fair value con impatto a conto economico, segnatamente su finanziamenti, titoli di capitale e quote di OICR.

Altri proventi (oneri) operativi netti

Nel primo semestre 2025 gli altri oneri operativi netti sono stati pari a -1 milione e si raffrontano con -5 milioni contabilizzati nel medesimo periodo 2024. In tale voce confluiscono sia proventi ed oneri di natura operativa – compresi quelli delle entità controllate non soggette a direzione e coordinamento ed operanti in settori del tutto distinti dall'ambito bancario e finanziario – sia gli utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto. La riduzione degli oneri per 4 milioni è riconducibile al maggior contributo dei dividendi e utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto (+7 milioni).

Costi operativi

(milioni di euro)
Voci 30.06.2025 30.06.2024 Variazioni
assolute %
Salari e stipendi 2.198 2.220 -22 -1,0
Oneri sociali 556 565 -9 -1,6
Altri oneri del personale 435 436 -1 -0,2
Spese del personale 3.189 3.221 -32 -1,0
Spese per servizi informatici 399 401 -2 -0,5
Spese di gestione immobili 144 162 -18 -11,1
Spese generali di funzionamento 218 208 10 4,8
Spese legali e professionali 113 124 -11 -8,9
Spese pubblicitarie e promozionali 62 67 -5 -7,5
Costi indiretti del personale 88 84 4 4,8
Altre spese 245 233 12 5,2
Imposte indirette e tasse 90 90 - -
Recupero di spese ed oneri -14 -14 - -
Spese amministrative 1.345 1.355 -10 -0,7
Immobilizzazioni materiali 265 265 - -
Immobilizzazioni immateriali 443 409 34 8,3
Ammortamenti 708 674 34 5,0
Costi operativi 5.242 5.250 -8 -0,2

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Nei primi sei mesi del 2025 i costi operativi si sono attestati a 5.242 milioni, valore sostanzialmente in linea (-0,2%) con il dato contabilizzato nel primo semestre 2024.

Le spese del personale, pari a 3.189 milioni, hanno mostrato una riduzione (-1%, pari a -32 milioni): i risparmi derivanti dalle uscite per accordi e la dinamica degli accantonamenti di parte variabile hanno più che compensato gli aumenti di natura contrattuale e gestionale del periodo.

Le spese amministrative sono state pari a 1.345 milioni, in calo dello 0,7%. I principali risparmi sono stati registrati nelle spese di gestione immobili (-18 milioni), principalmente correlate alle misure di contenimento dei consumi, e nelle spese legali e professionali (-11 milioni), che hanno tratto vantaggio da minori spese legali, giudiziarie e di consulenza.

Gli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali e immateriali che, secondo quanto previsto dal principio IFRS 16, includono anche la quota relativa ai diritti d'uso acquisiti con il leasing operativo, hanno evidenziato un aumento (+5%) rispetto al dato del primo semestre 2024, riconducibile alle immobilizzazioni immateriali a seguito degli investimenti tecnologici incentrati sul software che proseguono il percorso di sviluppo già rilevato nel

corso del precedente esercizio. Nonostante i significativi investimenti tecnologici, il cost/income ratio nel primo semestre 2025 si attesta al 38%, in ulteriore miglioramento rispetto al 38,5% del corrispondente periodo 2024, posizionandosi ai vertici nel panorama bancario europeo.

I risultati economici

(milioni di euro)
Voci 2025 Variazioni
trimestre trimestre assolute %
Salari e stipendi 1.111 1.087 24 2,2
Oneri sociali 280 276 4 1,4
Altri oneri del personale 215 220 -5 -2,3
Spese del personale 1.606 1.583 23 1,5
Spese per servizi informatici 203 196 7 3,6
Spese di gestione immobili 74 70 4 5,7
Spese generali di funzionamento 109 109 - -
Spese legali e professionali 72 41 31 75,6
Spese pubblicitarie e promozionali 41 21 20 95,2
Costi indiretti del personale 46 42 4 9,5
Altre spese 136 109 27 24,8
Imposte indirette e tasse 47 43 4 9,3
Recupero di spese ed oneri -6 -8 -2 -25,0
Spese amministrative 722 623 99 15,9
Immobilizzazioni materiali 131 134 -3 -2,2
Immobilizzazioni immateriali 205 238 -33 -13,9
Ammortamenti 336 372 -36 -9,7
Costi operativi 2.664 2.578 86 3,3

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Il raffronto trimestrale evidenzia costi operativi più elevati nel secondo trimestre rispetto al primo, per effetto principalmente di maggiori spese amministrative, segnatamente spese legali e professionali per consulenze relative a progetti intrapresi nel secondo trimestre, spese pubblicitarie e promozionali riconducibili a iniziative istituzionali e a proposte culturali, nonché altre spese.

(milioni di euro)
30.06.2025 30.06.2024 Variazioni
assolute %
Banca dei Territori 2.952 3.020 -68 -2,3
IMI Corporate & Investment Banking 683 719 -36 -5,0
International Banks 660 632 28 4,4
Private Banking 505 501 4 0,8
Asset Management 107 113 -6 -5,3
Insurance 171 174 -3 -1,7
Totale aree di business 5.078 5.159 -81 -1,6
Centro di Governo 164 91 73 80,2
Gruppo Intesa Sanpaolo 5.242 5.250 -8 -0,2

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo.

Con riferimento ai costi operativi, la Banca dei Territori, che contabilizza il 58,1% degli oneri delle aree operative ha mostrato un calo (-2,3%, pari a -68 milioni), grazie ai risparmi sulle spese amministrative. Hanno presentato una riduzione dei costi anche la Divisione IMI Corporate & Investment Banking (-5%, pari a -36 milioni) e l'Insurance (-1,7%, pari a -3 milioni), riconducibili principalmente alle spese amministrative, e l'Asset Management (-5,3%, pari a -6 milioni), riferibili essenzialmente alle spese del personale. Per contro si rilevano aumenti per l'International Banks (+4,4%, pari a +28 milioni), soprattutto nelle spese del personale e amministrative, e per la Divisione Private Banking (+0,8%, pari a +4 milioni), relativamente alle spese amministrative e agli ammortamenti. Infine, sono risultati in crescita i costi operativi del Centro di Governo (+80,2%, pari a +73 milioni) per minori riaddebiti alle unità di business e maggiori ammortamenti.

Risultato della gestione operativa

Il risultato della gestione operativa è ammontato a 8.547 milioni, in aumento dell'1,9% rispetto al valore contabilizzato nel primo semestre 2024, per effetto della positiva evoluzione dei ricavi e dell'attento presidio dei costi operativi.

Rettifiche di valore nette su crediti

(milioni di euro)
Voci 30.06.2025 30.06.2024 Variazioni
assolute %
Sofferenze -99 -96 3 3,1
Inadempienze probabili -357 -389 -32 -8,2
Crediti scaduti / sconfinanti -137 -219 -82 -37,4
Crediti Stage 3 -593 -704 -111 -15,8
di cui titoli di debito -3 -1 2
Crediti Stage 2 43 25 18 72,0
di cui titoli di debito - 4 -4
Crediti Stage 1 39 101 -62 -61,4
di cui titoli di debito 1 11 -10 -90,9
Rettifiche/Riprese nette su crediti -511 -578 -67 -11,6
Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni -9 -7 2 28,6
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito
relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate
15 31 -16 -51,6
Rettifiche di valore nette su crediti -505 -554 -49 -8,8

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

I risultati economici

Le rettifiche di valore nette su crediti si sono attestate a 505 milioni, in calo rispetto a quelle contabilizzate nel primo semestre 2024 (554 milioni).

L'evoluzione della voce è imputabile ad una riduzione delle rettifiche di valore sui crediti non performing in Stage 3 (-111 milioni) in parte controbilanciata dalla dinamica dei crediti in bonis in Stage 1 e in Stage 2 che evidenziano riprese, sia pure complessivamente in riduzione (-44 milioni), e degli accantonamenti netti relativi a impegni e garanzie rilasciate (minori riprese per 16 milioni). La variazione dei crediti in Stage 3 è la risultante di: +3 milioni di rettifiche su sofferenze, -32 milioni su inadempienze probabili e -82 milioni su crediti scaduti/sconfinanti. A giugno 2025 l'incidenza dei deteriorati lordi sul complesso dei crediti si è attestata al 2,3%, sui medesimi livelli di dicembre 2024. Il costo del credito annualizzato, espresso dal rapporto tra rettifiche di valore nette e crediti netti, si è attestato nel primo semestre 2025 a 24 punti base, senza rilascio di accantonamenti prudenziali (overlay), valore inferiore sia al dato dei primi sei mesi 2024 (26 punti base) sia a quello del 2024 (30 punti base). Tale valore, che si attesta ai minimi storici, è stato favorito dalla riduzione delle rettifiche, in presenza di flussi contenuti di ingressi

da bonis a crediti deteriorati nei primi sei mesi del 2025 (1,3 miliardi al netto delle uscite da deteriorati verso bonis). A giugno 2025 la copertura sui crediti deteriorati si è attestata al 50,1%. Nel dettaglio le sofferenze hanno richiesto rettifiche nette per 99 milioni, in aumento di 3 milioni rispetto a quelle del primo semestre 2024, con un livello di copertura pari al 66,5%. Le rettifiche nette sulle inadempienze probabili, pari a 357 milioni, sono risultate in calo (-8,2%) rispetto ai 389 milioni registrati nel medesimo periodo 2024; la copertura su tali posizioni si è attestata al 40,3%. Le rettifiche su crediti scaduti e sconfinanti si sono ridotte a 137 milioni dai 219 milioni dei primi sei mesi del 2024 e la loro copertura è stata pari al 30,7%. La copertura sulle posizioni forborne nell'ambito delle attività deteriorate è stata del 44,1%. Infine, la copertura sui finanziamenti in bonis si è attestata allo 0,5%, ed incorpora il rischio fisiologico sul portafoglio crediti.

(milioni di euro)
Voci 2025 Variazioni
trimestre trimestre assolute %
Sofferenze -37 -62 -25 -40,3
Inadempienze probabili -207 -150 57 38,0
Crediti scaduti / sconfinanti -77 -60 17 28,3
Crediti Stage 3 -321 -272 49 18,0
di cui titoli di debito -2 -1 1
Crediti Stage 2 30 13 17
di cui titoli di debito 1 -1 2
Crediti Stage 1 14 25 -11 -44,0
di cui titoli di debito - 1 -1
Rettifiche/Riprese nette su crediti -277 -234 43 18,4
Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni -2 -7 -5 -71,4
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito relativo a impegni e
garanzie finanziarie rilasciate
-2 17 -19
Rettifiche di valore nette su crediti -281 -224 57 25,4

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Nel secondo trimestre le rettifiche di valore nette su crediti sono aumentate rispetto a quelle registrate nei primi tre mesi, principalmente per l'incremento delle rettifiche su inadempienze probabili e su crediti scaduti e sconfinanti e per la dinamica degli accantonamenti netti relativi a impegni e garanzie rilasciate.

Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività

(milioni di euro)
Voci 30.06.2025 30.06.2024 Variazioni
assolute %
Altri accantonamenti netti -60 -161 -101 -62,7
Rettifiche di valore nette su titoli valutati al costo ammortizzato e su titoli valutati al fair
value con impatto sulla redditività complessiva
-41 -6 35
Rettifiche di valore nette su altre attività -6 -10 -4 -40,0
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività -107 -177 -70 -39,5

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Nell'ambito dello schema di conto economico riclassificato, questa voce comprende gli altri accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri e le rettifiche di valore nette su altre attività e su titoli valutati al costo ammortizzato e al fair value. Nei primi sei mesi del 2025 gli altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività sono ammontati a 107 milioni, valore che si raffronta con i 177 milioni contabilizzati nello stesso periodo dell'esercizio precedente. Il decremento è da porre in relazione alla voce altri accantonamenti netti che si riduce a 60 milioni rispetto ai 161 milioni dei primi sei mesi del 2024, che includevano 90 milioni di rettifiche relative all'azzeramento del patrimonio netto della controllata Banca Intesa Russia. Per contro hanno mostrato un andamento negativo le rettifiche di valore nette su titoli valutati al costo ammortizzato e su titoli valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva che sono ammontate a 41 milioni, riferibili principalmente alla componente titoli al costo ammortizzato, a fronte di 6 milioni del medesimo periodo del 2024.

Infine, hanno mostrato una riduzione le rettifiche di valore nette su altre attività, che tuttavia si attestano su valori marginali.

(milioni di euro)
Voci 2025 Variazioni

trimestre

trimestre
assolute %
Altri accantonamenti netti -62 2 -64
Rettifiche di valore nette su titoli valutati al costo ammortizzato e su titoli valutati al fair
value con impatto sulla redditività complessiva
-17 -24 -7 -29,2
Rettifiche di valore nette su altre attività -5 -1 4
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività -84 -23 61

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

A livello congiunturale, il secondo trimestre 2025 registra accantonamenti per 84 milioni, valore superiore ai 23 milioni del trimestre precedente, principalmente per effetto della crescita della voce altri accantonamenti netti.

Altri proventi (oneri) netti

Nel primo semestre 2025 gli altri proventi (oneri) netti, che comprendono utili e perdite realizzati su investimenti, partecipazioni e attività finanziarie al costo ammortizzato diverse dai crediti, nonché proventi/oneri non strettamente correlati alla gestione operativa, si sono attestati a 21 milioni di proventi a fronte di 88 milioni rilevati nel medesimo periodo del 2024.

I risultati economici

Risultato corrente lordo

Nei primi sei mesi del 2025 l'utile dell'operatività corrente prima della contabilizzazione delle imposte sul reddito si è attestato a 7.956 milioni, in crescita del 2,7% rispetto ai 7.744 milioni dell'analogo periodo 2024.

Imposte sul reddito

Le imposte su base corrente e differita sono state pari a 2.504 milioni, corrispondenti ad un tax rate del 31,5%, un punto percentuale inferiore a quello registrato nel primo semestre 2024 (32,5%).

Oneri di integrazione e di incentivazione all'esodo (al netto delle imposte)

Tale voce nel primo semestre 2025 è salita a 125 milioni dai 102 milioni registrati nell'analogo periodo dell'esercizio precedente.

Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte)

La voce comprende gli effetti economici (ammortamenti e/o svalutazioni) riconducibili alle rivalutazioni di crediti, debiti, immobili e all'iscrizione di nuove attività immateriali attuate, in applicazione del principio contabile IFRS 3, in sede di rilevazione delle operazioni di acquisizione di partecipazioni e/o aggregati patrimoniali. Tale voce nel primo semestre 2025 si è attestata a -45 milioni, che si confrontano con i -54 milioni del medesimo periodo del 2024.

Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo (al netto delle imposte)

La voce include i tributi imposti da disposizioni legislative e/o finalizzati a mantenere la stabilità del sistema bancario e assicurativo e di conseguenza al di fuori del governo aziendale. Nei primi sei mesi del 2025 tali oneri sono ammontati a 50 milioni e si confrontano con 294 milioni dello stesso periodo dell'esercizio precedente, che includevano 236 milioni inerenti ai fondi di garanzia dei depositi.

I tributi contabilizzati nel periodo in esame includono 2 milioni riferibili al fondo di risoluzione europeo, 6 milioni riconducibili al fondo di garanzia dei depositi, 12 milioni di tributi contabilizzati dalle banche estere e 29 milioni ascrivibili al fondo di garanzia assicurativo dei rami vita (di cui 24 milioni inerenti al comparto assicurativo e 5 milioni a quello bancario) nonché 1 milione derivante dalla svalutazione del Fondo Atlante.

Utile (perdita) del periodo di pertinenza di terzi

Nel primo semestre 2025 la voce evidenzia 16 milioni di utili netti di competenza di terzi relativi a società dell'area di consolidamento integrale, che si raffrontano con un dato di 14 milioni relativo alla prima metà del 2024.

Risultato netto

Il Gruppo Intesa Sanpaolo chiude il primo semestre 2025 con un utile netto di 5.216 milioni, in crescita del 9,4% rispetto al corrispondente periodo del 2024. Tale risultato rappresenta il valore semestrale più elevato dal 2007, a conferma di un modello di business diversificato e resiliente, con una leadership nell'attività di Wealth Management, Protection & Advisory. L'incremento riflette il buon andamento dei ricavi, che hanno beneficiato della sostenuta dinamica del risultato di negoziazione e delle commissioni, le contenute rettifiche su crediti e l'attenta gestione dei costi operativi, anche in presenza di significativi investimenti tecnologici.

Gli aggregati patrimoniali

Aspetti generali

Per consentire una valutazione più immediata delle consistenze patrimoniali del Gruppo, viene predisposto uno Stato patrimoniale consolidato riclassificato.

Lo schema presenta, oltre agli importi relativi alla data di rendicontazione, anche i dati di raffronto riferiti al 31 dicembre 2024 e l'evoluzione trimestrale degli stessi. Per consentire un confronto omogeneo, i dati dei periodi precedenti vengono normalmente riesposti, ove necessario e se materiali, per renderli il più possibile coerenti, soprattutto in relazione alle eventuali variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Nella presente Relazione intermedia sulla gestione i dati patrimoniali consolidati riclassificati relativi ai primi due trimestri del 2024 sono stati riesposti per tenere conto delle seguenti variazioni dell'area di consolidamento, con la convenzionale attribuzione del patrimonio delle società oggetto di riesposizione alla voce Patrimonio di pertinenza di terzi:

  • l'ingresso della banca rumena First Bank, acquisita il 31 maggio 2024 e consolidata a livello patrimoniale a partire dalla fine di giugno del 2024;
  • l'ingresso di Alpian S.A., precedentemente consolidata con il metodo del patrimonio netto, in seguito all'aumento di capitale perfezionato nel terzo trimestre del 2024 che ha portato la quota percentuale di partecipazione del Gruppo nella società al 61,599%, di cui il 51,141% in capo a Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking ed il 10,458% a Reyl & Cie (si veda in proposito quanto riportato nell'informativa sugli eventi rilevanti del Bilancio 2024)15 .

Rispetto allo schema previsto dalla Circolare 262 della Banca d'Italia, vengono effettuate alcune aggregazioni e riclassificazioni. I dettagli analitici delle riesposizioni, delle aggregazioni e delle riclassificazioni sono forniti, con distinti prospetti, tra gli allegati al presente fascicolo, in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Le aggregazioni e riclassificazioni di voci effettuate nello Stato patrimoniale consolidato riclassificato riguardano:

  • l'evidenza separata delle attività finanziarie del comparto bancario che costituiscono Finanziamenti verso banche e Finanziamenti verso clientela, indipendentemente dai rispettivi portafogli contabili di allocazione;
  • l'evidenza separata delle attività finanziarie del comparto bancario che non costituiscono finanziamenti, distinte tra attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, al netto di quanto riclassificato nelle voci Finanziamenti verso banche e Finanziamenti verso clientela;
  • l'evidenza separata delle attività e passività finanziarie del comparto assicurativo, raggruppate in funzione della modalità valutativa adottata ai fini dell'IFRS 9 (fair value o costo ammortizzato);
  • l'aggregazione in un'unica voce delle Attività materiali ed immateriali, con articolazione nelle sottovoci Attività di proprietà e Diritti d'uso acquisiti con il leasing;
  • l'inclusione del valore dei Derivati di copertura del comparto bancario e dell'Adeguamento di valore delle attività/passività finanziarie oggetto di copertura generica tra le Altre voci dell'attivo/Altre voci del passivo;
  • l'inclusione delle Attività assicurative nelle Altre voci dell'attivo;
  • l'evidenza separata dei Debiti verso banche al costo ammortizzato del comparto bancario;
  • l'aggregazione in un'unica voce dell'ammontare dei Debiti verso clientela al costo ammortizzato e dei Titoli in circolazione del comparto bancario;
  • il raggruppamento in un'unica voce (Fondi per rischi e oneri) dei fondi aventi destinazione specifica (Trattamento di fine rapporto del personale e Fondi per rischi e oneri relativi a: impegni e garanzie rilasciate, quiescenza e obblighi simili, altri fondi per rischi e oneri);
  • la riclassificazione dei Debiti per leasing in specifica sottovoce nell'ambito delle Altre voci del passivo;
  • l'indicazione delle Riserve in modo aggregato, e al netto delle eventuali azioni proprie.

15 In seguito al perfezionamento, nel giugno 2025, della prima tranche da 25 milioni di franchi svizzeri di un nuovo aumento di capitale di Alpian, integralmente sottoscritta da Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking anche per la quota di inoptato spettante a Reyl & Cie e ad altri soci, la percentuale di partecipazione del Gruppo nella società al 30 giugno 2025 risultava salita al 67,938%, di cui il 59,207% in capo a Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking e l'8,731% a Reyl & Cie.

Stato patrimoniale consolidato riclassificato

(milioni di euro)
Attività 30.06.2025
31.12.2024
Variazioni
assolute %
Cassa e disponibilità liquide 41.864 40.533 1.331 3,3
Finanziamenti verso banche 35.381 36.128 -747 -2,1
Finanziamenti verso clientela 418.591 421.512 -2.921 -0,7
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 415.854 419.658 -3.804 -0,9
Crediti verso clientela valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva e con
impatto sul conto economico
2.737 1.854 883 47,6
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti 67.037 62.979 4.058 6,4
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 50.544 45.706 4.838 10,6
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 87.162 76.303 10.859 14,2
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato 4 5 -1 -20,0
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value con
impatto a conto economico
104.198 104.344 -146 -0,1
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
71.721 72.973 -1.252 -1,7
Partecipazioni 3.005 3.036 -31 -1,0
Attività materiali e immateriali 18.449 18.884 -435 -2,3
Attività di proprietà 17.374 17.655 -281 -1,6
Diritti d'uso acquisiti con il leasing 1.075 1.229 -154 -12,5
Attività fiscali 11.590 12.916 -1.326 -10,3
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 744 667 77 11,5
Altre voci dell'attivo 33.162 37.299 -4.137 -11,1
Totale attività 943.452 933.285 10.167 1,1
Passività 30.06.2025 31.12.2024 Variazioni
assolute %
Debiti verso banche al costo ammortizzato 63.812 45.082 18.730 41,5
Debiti verso clientela al costo ammortizzato e titoli in circolazione 536.218 552.029 -15.811 -2,9
Passività finanziarie di negoziazione 41.870 42.866 -996 -2,3
Passività finanziarie designate al fair value 24.700 23.437 1.263 5,4
Passività finanziarie al costo ammortizzato di pertinenza delle imprese di assicurazione 1.927 1.412 515 36,5
Passività finanziarie di negoziazione di pertinenza delle imprese di assicurazione 66 63 3 4,8
Passività finanziarie designate al fair value di pertinenza delle imprese di assicurazione 47.917 50.646 -2.729 -5,4
Passività fiscali 2.358 2.097 261 12,4
Passività associate ad attività in via di dismissione 10 5 5
Altre voci del passivo 26.131 18.655 7.476 40,1
di cui debiti per leasing 1.104 1.097 7 0,6
Passività assicurative 127.142 126.081 1.061 0,8
Fondi per rischi e oneri 4.643 5.591 -948 -17,0
di cui per impegni e garanzie finanziarie rilasciate 587 601 -14 -2,3
Capitale 10.369 10.369 - -
Riserve 44.257 42.789 1.468 3,4
Riserve da valutazione -1.566 -2.035 -469 -23,0
Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione -316 -297 19 6,4
Acconti su dividendi - -3.022 -3.022
Strumenti di capitale 8.559 8.706 -147 -1,7
Patrimonio di pertinenza di terzi 139 145 -6 -4,1
Risultato netto 5.216 8.666 -3.450 -39,8
Totale passività e patrimonio netto 943.452 933.285 10.167 1,1

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

Evoluzione trimestrale dei dati patrimoniali consolidati riclassificati

(milioni di euro)
Attività 2025
2024
30/6 31/3 31/12 30/9 30/6 31/3
Cassa e disponibilità liquide 41.864 37.447 40.533 56.071 55.582 51.462
Finanziamenti verso banche 35.381 36.933 36.128 34.139 33.028 29.041
Finanziamenti verso clientela 418.591 416.797 421.512 421.946 422.216 424.234
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 415.854 414.811 419.658 419.559 420.420 421.899
Crediti verso clientela valutati al fair value con impatto sulla redditività
complessiva e con impatto sul conto economico
2.737 1.986 1.854 2.387 1.796 2.335
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato che non costituiscono
finanziamenti
67.037 65.124 62.979 62.868 60.779 62.749
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 50.544 48.862 45.706 45.608 41.914 42.029
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
87.162 88.323 76.303 79.500 77.018 77.230
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al
costo ammortizzato
4 5 5 2 2 5
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair
value con impatto a conto economico
104.198 101.980 104.344 103.872 101.961 103.265
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair
value con impatto sulla redditività complessiva
71.721 70.518 72.973 72.797 69.150 70.928
Partecipazioni 3.005 2.970 3.036 2.799 2.621 2.495
Attività materiali e immateriali 18.449 18.497 18.884 18.542 18.611 18.651
Attività di proprietà 17.374 17.419 17.655 17.285 17.276 17.257
Diritti d'uso acquisiti con il leasing 1.075 1.078 1.229 1.257 1.335 1.394
Attività fiscali 11.590 12.462 12.916 13.150 14.095 14.470
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 744 907 667 1.024 1.139 732
Altre voci dell'attivo 33.162 34.309 37.299 36.868 36.406 35.936
Totale attività 943.452 935.134 933.285 949.186 934.522 933.227
Passività 2025 2024
30/6 31/3 31/12 30/9 30/6 31/3
Debiti verso banche al costo ammortizzato 63.812 60.107 45.082 51.013 48.176 55.998
Debiti verso clientela al costo ammortizzato e titoli in circolazione 536.218 540.743 552.029 555.320 557.052 545.019
Passività finanziarie di negoziazione 41.870 41.513 42.866 44.528 45.078 44.737
Passività finanziarie designate al fair value 24.700 24.175 23.437 24.088 23.314 23.218
Passività finanziarie al costo ammortizzato di pertinenza delle imprese di
assicurazione
1.927 1.971 1.412 2.247 2.185 2.222
Passività finanziarie di negoziazione di pertinenza delle imprese di
assicurazione
66 100 63 64 107 67
Passività finanziarie designate al fair value di pertinenza delle imprese di
assicurazione
47.917 48.136 50.646 50.685 50.775 51.748
Passività fiscali 2.358 2.614 2.097 2.467 2.700 2.672
Passività associate ad attività in via di dismissione 10 249 5 7 17 5
Altre voci del passivo 26.131 19.208 18.655 21.716 15.513 15.690
di cui debiti per leasing 1.104 1.105 1.097 1.117 1.185 1.245
Passività assicurative 127.142 124.195 126.081 125.232 119.676 120.561
Fondi per rischi e oneri 4.643 5.356 5.591 4.589 4.520 5.161
di cui per impegni e garanzie finanziarie rilasciate 587 585 601 536 495 496
Capitale 10.369 10.369 10.369 10.369 10.369 10.369
Riserve 44.257 51.315 42.789 42.953 43.933 50.153
Riserve da valutazione -1.566 -1.849 -2.035 -1.805 -2.079 -1.977
Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione -316 -367 -297 -278 -366 -302
Acconti su dividendi - -3.022 -3.022 - - -2.629
Strumenti di capitale 8.559 7.572 8.706 8.682 8.652 7.889
Patrimonio di pertinenza di terzi 139 134 145 142 134 325
Risultato netto 5.216 2.615 8.666 7.167 4.766 2.301
Totale passività e patrimonio netto 943.452 935.134 933.285 949.186 934.522 933.227

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

Gli aggregati patrimoniali

OPERATIVITA' BANCARIA

Finanziamenti verso clientela

Finanziamenti verso clientela: composizione

(milioni di euro)
Voci 30.06.2025 31.12.2024 Variazioni
incidenza
%
incidenza
%
assolute %
Conti correnti 21.185 5,1 21.188 5,0 -3 -
Mutui 214.866 51,3 214.980 51,0 -114 -0,1
Anticipazioni e finanziamenti 151.278 36,1 156.145 37,0 -4.867 -3,1
Crediti da attività commerciale 387.329 92,5 392.313 93,0 -4.984 -1,3
Operazioni pronti c/termine 17.949 4,3 17.991 4,3 -42 -0,2
Crediti rappresentati da titoli 8.384 2,0 6.288 1,5 2.096 33,3
Crediti deteriorati 4.929 1,2 4.920 1,2 9 0,2
Finanziamenti verso clientela 418.591 100,0 421.512 100,0 -2.921 -0,7

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

Al 30 giugno 2025 i finanziamenti verso clientela del Gruppo si sono attestati a 418,6 miliardi, registrando una flessione (-0,7%, pari a -2,9 miliardi) da fine 2024. Tale dinamica è stata determinata dai crediti da attività commerciale (-1,3%, pari a -5 miliardi), segnatamente quelli a breve scadenza: in particolare si rileva una contrazione delle Anticipazioni e finanziamenti (-3,1%, pari a -4,9 miliardi), principalmente per effetto della riduzione delle forme ordinarie di anticipazione, tra le quali il factoring, in un contesto di politica internazionale incerto e in presenza di una domanda di credito ancora debole da parte delle imprese, mentre i conti correnti si sono mantenuti su livelli analoghi a quelli di fine anno. Nell'ambito dei crediti da attività commerciale, si osserva una sostanziale stabilità dei finanziamenti a medio-lungo termine rappresentati dai mutui (-0,1 miliardi).

Con riferimento alle altre componenti, che presentano incidenze meno rilevanti sull'aggregato complessivo, sono risultati in forte crescita i crediti rappresentati da titoli (+33,3%, pari a +2,1 miliardi), principalmente per la sottoscrizione da parte della Capogruppo di titoli di emittenti corporate, mentre le operazioni pronti c/termine e i crediti deteriorati non hanno presentato variazioni di rilievo.

Nei primi sei mesi del 2025 il Gruppo ha totalizzato erogazioni a medio-lungo termine per 41,7 miliardi, suddivise in 29,2 miliardi per il perimetro Italia e 12,5 miliardi per la parte estero.

Nel mercato domestico, la Banca dei Territori ha fatto registrare finanziamenti per 20,5 miliardi, di cui 10,9 miliardi destinati alle famiglie (segmenti retail ed exclusive), 8 miliardi destinati alle imprese (aziende con fatturato fino a 350 milioni), 1,2 miliardi in capo all'agribusiness e 0,4 miliardi riferiti ai comparti terzo settore, reti terze, Prestitalia e Isybank. A questi si aggiungono 8,5 miliardi di erogazioni della Divisione IMI Corporate & Investment Banking, inclusa operatività Originate to Share (OtS), e 0,2 miliardi di operatività OtS relativa a clientela non Corporate.

Per la parte estero, invece, i finanziamenti comprendono la Divisione International Banks per 6,7 miliardi e IMI C&IB estero, inclusa operatività OtS, pari a 5,8 miliardi.

Al 30 giugno 2025 la quota di mercato detenuta dal Gruppo Intesa Sanpaolo sul territorio nazionale è stimata al 17,5% per gli impieghi totali a clientela; la stima è basata sui dati del campione di segnalazione decadale della Banca d'Italia a giugno, non essendo ancora disponibili i dati del sistema bancario complessivo.

Riguardo alle specifiche misure a sostegno del sistema produttivo previste in seguito alla pandemia da COVID-19, si ricorda che Intesa Sanpaolo, prima Banca in Italia a firmare il protocollo d'intesa con SACE, aveva messo a disposizione un plafond di 50 miliardi dedicato ai finanziamenti per le imprese nell'ambito del quale, includendo anche il Fondo PMI, sono stati complessivamente erogati, da inizio pandemia, crediti garantiti dallo Stato (in applicazione del Decreto Legge c.d. "Liquidità" n. 23 dell'8 aprile 2020) per un ammontare pari a 49 miliardi16, dei quali 13,4 miliardi SACE e circa 35,6 miliardi Fondo PMI. I dati relativi al monitoraggio delle garanzie del Fondo Centrale, sebbene presentino tassi di deterioramento superiori al resto dei crediti, non evidenziano rischi rilevanti, frutto di una gestione attenta e tempestiva.

A livello consolidato, considerando anche l'attività negli altri Paesi di presenza del Gruppo, a fine giugno 2025 il debito residuo delle esposizioni oggetto di finanziamenti rientranti nell'ambito di schemi di garanzia pubblica totalizzava 11,7 miliardi

16 Includendo l'ex Gruppo UBI Banca e considerando la cessione delle filiali realizzata nel primo semestre 2021.

(dei quali 11,5 miliardi relativi all'Italia), a fronte dei 15,4 miliardi (dei quali 15 miliardi relativi all'Italia) del dicembre 2024. La riduzione, essenzialmente riconducibile alla Capogruppo, si correla ai rimborsi e alle parziali estinzioni intervenuti nel periodo.

Nell'ambito delle iniziative della Banca a fronte degli interventi previsti dal "Decreto Rilancio" (D.L. 34/2020) per la ripresa del settore delle costruzioni, Intesa Sanpaolo – tramite le Divisioni Banca dei Territori e IMI Corporate & Investment Banking – ha acquistato, dall'inizio dell'operatività e sino al 30 giugno 2025, crediti fiscali per 38,1 miliardi (37,5 miliardi al 31 dicembre 2024); ad essi va ad aggiungersi 1 miliardo complessivo per contratti sottoscritti e richieste ricevute.

Al netto di variazioni complessivamente in diminuzione per circa 20 miliardi (riconducibili alle compensazioni effettuate nel corso dell'esercizio, alle ricessioni intervenute, ai risconti contabilizzati e all'adeguamento al fair value ove previsto dal business model di riferimento), al 30 giugno 2025 risultavano iscritti in bilancio crediti fiscali per 18,1 miliardi (22,5 miliardi a fine 2024), inclusi nella voce 130 Altre attività dello Stato patrimoniale consolidato, che nello Stato patrimoniale consolidato riclassificato confluiscono nelle Altre voci dell'attivo.

(milioni di euro)
30.06.2025 31.12.2024 Variazioni
assolute %
Banca dei Territori 221.332 221.231 101 -
IMI Corporate & Investment Banking 122.924 126.059 -3.135 -2,5
International Banks 47.008 45.255 1.753 3,9
Private Banking 13.963 14.022 -59 -0,4
Asset Management 309 254 55 21,7
Insurance - - - -
Totale aree di business 405.536 406.821 -1.285 -0,3
Centro di Governo 13.055 14.691 -1.636 -11,1
Gruppo Intesa Sanpaolo 418.591 421.512 -2.921 -0,7

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

Nell'analisi per settori di attività la Banca dei Territori, che rappresenta il 54,6% dell'aggregato riconducibile alle realtà operative del Gruppo, ha presentato una sostanziale stabilità da fine 2024 (+0,1 miliardi), che riflette l'evoluzione positiva dei finanziamenti ai privati a fronte di una flessione dei crediti nei confronti delle imprese. Per contro si sono ridotti gli impieghi della Divisione IMI Corporate & Investment Banking (-2,5%, pari a -3,1 miliardi), principalmente in relazione alla dinamica cedente del Global Corporate e della clientela istituzionale, in parte contrastata dall'andamento positivo del Global Markets. La Divisione International Banks ha evidenziato una crescita (+3,9%, pari a +1,8 miliardi), prevalentemente ascrivibile al maggior apporto delle controllate operanti in Croazia, Slovenia, Serbia e Ungheria. I finanziamenti della Divisione Private Banking, costituiti essenzialmente da affidamenti a breve, si sono mantenuti pressoché stabili (-0,4%, pari a -0,1 miliardi).

Con riferimento alla Divisione Asset Management, i cui stock sono di entità relativamente modesta in relazione alla specifica

operatività, i crediti si sono incrementati del 21,7%.

Infine i finanziamenti sugli asset centrali del Centro di Governo hanno presentato un calo dell'11,1% (-1,6 miliardi) in parte da porre in relazione con l'operatività in pronti contro termine attivi.

Gli aggregati patrimoniali

Finanziamenti verso clientela: qualità del credito

(milioni di euro)
Voci 30.06.2025 31.12.2024 Variazione
Esposizione
netta
Incidenza
%
Esposizione
netta
Incidenza
%
Esposizione
netta
Sofferenze 1.304 0,3 1.120 0,3 184
Inadempienze probabili 3.244 0,8 3.438 0,8 -194
Crediti Scaduti / Sconfinanti 381 0,1 362 0,1 19
Crediti Deteriorati 4.929 1,2 4.920 1,2 9
Crediti deteriorati in Stage 3 (soggetti a impairment) 4.899 1,2 4.889 1,2 10
Crediti deteriorati valutati al fair value con contropartita il
conto economico
30 - 31 - -1
Crediti in bonis 405.265 96,8 410.230 97,3 -4.965
Stage 2 32.986 7,9 33.422 7,9 -436
Stage 1 371.487 88,7 376.051 89,2 -4.564
Crediti in bonis valutati al fair value con contropartita il
conto economico
792 0,2 757 0,2 35
Crediti in bonis rappresentati da titoli 8.384 2,0 6.288 1,5 2.096
Stage 2 234 0,1 188 - 46
Stage 1 8.150 1,9 6.100 1,5 2.050
Crediti detenuti per la negoziazione 13 - 74 - -61
Totale finanziamenti verso clientela 418.591 100,0 421.512 100,0 -2.921
di cui forborne performing 4.198 4.168 30
di cui forborne non performing 1.704 1.691 13
Finanziamenti verso clientela classificati tra le attività in
via di dismissione
103 39 64

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

Al 30 giugno 2025 i crediti deteriorati netti del Gruppo si sono attestati a 4.929 milioni, valore sostanzialmente in linea con il dato registrato al 31 dicembre 2024 (4.920 milioni), a conferma dell'andamento virtuoso nelle attività di gestione e prevenzione già rilevato nel corso dei trimestri precedenti, coerente con lo status di Banca zero NPL (non performing loans) dichiarato nel Piano di Impresa 2022-2025. Si registra un'incidenza delle attività deteriorate sul totale dei finanziamenti netti verso clientela dell'1,2% (1% in base alla definizione EBA) con una copertura dei crediti deteriorati che è salita al 50,1% rispetto al 49,5% di fine 2024.

Più in dettaglio, a giugno 2025 i finanziamenti classificati in sofferenza, al netto delle rettifiche di valore contabilizzate, si sono quantificati in 1.304 milioni (+16,4% dal 31 dicembre 2024), con un'incidenza sul totale dei finanziamenti netti pari allo 0,3% e un livello di copertura al 66,5%. Le inadempienze probabili, pari a 3.244 milioni, sono diminuite del 5,6%, con un'incidenza sul totale degli impieghi netti a clientela pari allo 0,8% e un livello di copertura del 40,3%. I crediti scaduti e sconfinanti sono ammontati a 381 milioni (+5,2% da fine 2024), con una copertura pari al 30,7%. Le esposizioni forborne, generate da concessioni verso debitori in difficoltà nel far fronte ai propri impegni finanziari, nell'ambito delle attività deteriorate, si sono attestate a 1,7 miliardi, con una copertura del 44,1%; le esposizioni forborne presenti nei finanziamenti in bonis sono ammontate a 4,2 miliardi.

A fine giugno 2025 i crediti in bonis netti sono risultati pari a 405,3 miliardi, in diminuzione da fine 2024 di 5 miliardi (-1,2%), registrando una copertura complessiva pari allo 0,51%, di cui per i crediti in Stage 2 pari al 4,36% (dal 4,60% di fine 2024) e per quelli in Stage 1 allo 0,15% (copertura analoga a quella di fine dicembre 2024). In termini di stock, i crediti netti in Stage 1 si sono ridotti dell'1,2% a 371,5 miliardi, quelli in Stage 2 hanno registrato un decremento dell'1,3% a 33 miliardi.

La tabella che segue riporta esposizione lorda, rettifiche di valore complessive ed esposizione netta dei Finanziamenti verso clientela in relazione al loro profilo di rischio.

(milioni di euro)
Voci 30.06.2025 31.12.2024 Variazione
Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Esposizione
netta
Sofferenze 3.889 -2.585 1.304 3.502 -2.382 1.120 184
Inadempienze probabili 5.431 -2.187 3.244 5.715 -2.277 3.438 -194
Crediti Scaduti / Sconfinanti 550 -169 381 516 -154 362 19
Crediti Deteriorati 9.870 -4.941 4.929 9.733 -4.813 4.920 9
Crediti deteriorati in Stage 3 (soggetti a impairment) 9.801 -4.902 4.899 9.666 -4.777 4.889 10
Crediti deteriorati valutati al fair value con
contropartita il conto economico
69 -39 30 67 -36 31 -1
Crediti in bonis 407.322 -2.057 405.265 412.397 -2.167 410.230 -4.965
Stage 2 34.490 -1.504 32.986 35.032 -1.610 33.422 -436
Stage 1 372.040 -553 371.487 376.608 -557 376.051 -4.564
Crediti in bonis valutati al fair value con
contropartita il conto economico
792 - 792 757 - 757 35
Crediti in bonis rappresentati da titoli 8.397 -13 8.384 6.300 -12 6.288 2.096
Stage 2 240 -6 234 195 -7 188 46
Stage 1 8.157 -7 8.150 6.105 -5 6.100 2.050
Crediti detenuti per la negoziazione 13 - 13 74 - 74 -61
Totale finanziamenti verso clientela 425.602 -7.011 418.591 428.504 -6.992 421.512 -2.921
di cui forborne performing 4.451 -253 4.198 4.465 -297 4.168 30
di cui forborne non performing 3.049 -1.345 1.704 3.061 -1.370 1.691 13
Finanziamenti verso clientela classificati tra le
attività in via di dismissione
239 -136 103 330 -291 39 64

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

Al 30 giugno 2025 i crediti deteriorati lordi del Gruppo sono ammontati a 9,9 miliardi, in lieve aumento (+1,4%, pari a +0,1 miliardi) rispetto a dicembre 2024; la dinamica è stata determinata dalle sofferenze (+11,1%, pari a +387 milioni) e, in misura minore, dai crediti scaduti e sconfinanti (+6,6%, pari a +34 milioni), a fronte di un calo delle inadempienze probabili (-5%, pari a -284 milioni).

Tale risultato è stato caratterizzato da contenuti nuovi ingressi da crediti in bonis, grazie alle performance registrate dalle iniziative di prevenzione. A fine giugno 2025, è stato registrato un ammontare di crediti deteriorati classificati tra le attività in via di dismissione, sussistendone i presupposti di applicabilità in base al principio contabile IFRS 5, pari a 0,2 miliardi lordi e 0,1 miliardi netti.

L'incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi è risultata pari al 2,3% al lordo delle rettifiche di valore e all'1,2% al netto (2% e 1% rispettivamente al lordo e al netto secondo la metodologia EBA).

Nel corso dei primi sei mesi 2025 gli ingressi lordi sono stati pari a 1,5 miliardi (0,7 miliardi nel primo trimestre e 0,8 miliardi nel secondo), in linea con il valore registrato nel semestre di raffronto 2024. In termini netti, ovvero al netto delle uscite verso crediti in bonis, il flusso in entrata è stato di 1,3 miliardi (0,6 miliardi nei primi tre mesi e 0,7 miliardi nel secondo trimestre), analogo al dato rilevato nel primo semestre 2024.

Gli aggregati patrimoniali

(milioni di euro) Tipologia di strumenti finanziari Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva Titoli valutati al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti TOTALE attività finanziarie dell'operatività bancaria Passività finanziarie di negoziazione dell'operatività bancaria (*) Titoli di debito emessi da Governi 30.06.2025 7.155 58.452 46.500 112.107 X 31.12.2024 3.505 51.576 42.966 98.047 X Variazione assoluta 3.650 6.876 3.534 14.060 X Variazione % 13,3 8,2 14,3 X Altri titoli di debito 30.06.2025 5.602 27.327 20.537 53.466 X 31.12.2024 4.724 23.422 20.013 48.159 X Variazione assoluta 878 3.905 524 5.307 X Variazione % 18,6 16,7 2,6 11,0 X Titoli di capitale 30.06.2025 4.956 1.383 X 6.339 X 31.12.2024 8.070 1.305 X 9.375 X Variazione assoluta -3.114 78 X -3.036 X Variazione % -38,6 6,0 X -32,4 X Quote OICR 30.06.2025 4.262 X X 4.262 X 31.12.2024 4.272 X X 4.272 X Variazione assoluta -10 X X -10 X Variazione % -0,2 X X -0,2 X Debiti verso banche e verso clientela 30.06.2025 X X X X -5.677 31.12.2024 X X X X -7.264 Variazione assoluta X X X X -1.587 Variazione % X X X X -21,8 Derivati finanziari 30.06.2025 23.325 X X 23.325 -21.641 31.12.2024 22.083 X X 22.083 -23.507 Variazione assoluta 1.242 X X 1.242 -1.866 Variazione % 5,6 X X 5,6 -7,9 Derivati creditizi 30.06.2025 5.244 X X 5.244 -5.317 31.12.2024 3.052 X X 3.052 -3.053 Variazione assoluta 2.192 X X 2.192 2.264 Variazione % 71,8 X X 71,8 74,2 TOTALE 30.06.2025 50.544 87.162 67.037 204.743 -32.635 TOTALE 31.12.2024 45.706 76.303 62.979 184.988 -33.824 Variazione assoluta 4.838 10.859 4.058 19.755 -1.189 Variazione % 10,6 14,2 6,4 10,7 -3,5

Altre attività e passività finanziarie dell'operatività bancaria: composizione

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

(*) L'importo della voce non comprende i "certificates" che sono inclusi nella tabella della raccolta diretta bancaria.

La tabella sopra riportata evidenzia la composizione delle altre attività e passività finanziarie, escluse quelle di pertinenza delle compagnie assicurative. Le passività finanziarie di negoziazione non comprendono i "certificates", in quanto ricompresi negli aggregati della raccolta diretta bancaria.

Le altre attività finanziarie del Gruppo Intesa Sanpaolo sono state pari a 204,7 miliardi, in progresso di 19,8 miliardi da fine anno (+10,7%). Le passività finanziarie di negoziazione hanno mostrato una flessione del 3,5%, attestandosi a 32,6 miliardi.

L'incremento del totale attività finanziarie è ascrivibile all'andamento dei titoli di debito (+19,4 miliardi), principalmente governativi, e, in misura minore, dei derivati (+3,4 miliardi), solo in parte contrastato dalla contrazione dei titoli di capitale (-3 miliardi).

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico sono ammontate a 50,5 miliardi, in crescita di 4,8 miliardi da fine 2024: la dinamica è ascrivibile ad un incremento dei titoli di debito (+4,5 miliardi), segnatamente quelli emessi da Governi, e dei derivati (+3,4 miliardi), solo in parte controbilanciato dalla riduzione dei titoli di capitale (-3,1 miliardi).

I titoli valutati al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti sono stati pari a 67 miliardi, segnando un aumento del 6,4%, correlato all'evoluzione dei titoli di debito emessi da Governi (+3,5 miliardi) e, in misura minore, degli altri titoli di debito (+0,5 miliardi). I titoli di debito al costo ammortizzato risultano prevalentemente classificati a Stage 1 (93%).

Anche le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, che hanno raggiunto 87,2 miliardi, hanno mostrato un aumento da fine 2024 (+14,2%), essenzialmente riconducibile alla dinamica dei titoli di debito. I titoli di debito valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva risultano quasi interamente classificati a Stage 1 (98%).

Titoli di debito: stage allocation

Titoli di debito: stage allocation
Attività finanziarie valutate
Titoli valutati al costo
TOTALE
al fair value con impatto
ammortizzato che
sulla redditività
non costituiscono
complessiva
finanziamenti
Stage 1
30.06.2025
84.146
62.335
146.481
31.12.2024
73.608
57.590
131.198
Variazione assoluta
10.538
4.745
15.283
Variazione %
14,3
8,2
11,6
Stage 2
30.06.2025
1.633
3.991
5.624
31.12.2024
1.390
5.381
6.771
Variazione assoluta
243
-1.390
-1.147
Variazione %
17,5
-25,8
-16,9
Stage 3
30.06.2025
-
711
711
31.12.2024
-
8
8
Variazione assoluta
-
703
703
Variazione %
-
TOTALE 30.06.2025
85.779
67.037
152.816
TOTALE 31.12.2024
74.998
62.979
137.977
Variazione assoluta
10.781
4.058
14.839
Variazione %
14,4
6,4
10,8
(milioni di euro)

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

La riduzione intervenuta da dicembre 2024 dei titoli classificati a Stage 2, complessivamente pari a -1,1 miliardi, è interamente imputabile alla componente dei titoli valutati al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti.

Attività finanziarie della clientela

(milioni di euro)
Voci 30.06.2025 31.12.2024 Variazioni
incidenza
%
incidenza
%
assolute %
Raccolta diretta bancaria 570.153 41,0 584.508 42,3 -14.355 -2,5
Raccolta diretta assicurativa 176.267 12,7 177.430 12,8 -1.163 -0,7
Raccolta indiretta 809.859 58,2 788.399 57,1 21.460 2,7
Elisioni (a) -165.666 -11,9 -168.163 -12,2 -2.497 -1,5
Attività finanziarie della clientela 1.390.613 100,0 1.382.174 100,0 8.439 0,6

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

(a) Le elisioni si riferiscono a componenti della raccolta indiretta che costituiscono anche forme di raccolta diretta (passività finanziarie del comparto assicurativo valutate al fair value e passività assicurative).

Al 30 giugno 2025 le attività finanziarie della clientela, al netto delle elisioni, si sono cifrate a 1.391 miliardi, registrando una crescita di 8,4 miliardi da fine anno (+0,6%) determinata dalla positiva dinamica della raccolta indiretta (+2,7%, pari a +21,5 miliardi), in parte contrastata dall'andamento cedente della raccolta diretta bancaria (-2,5%, pari a -14,4 miliardi) e, in misura minore, della raccolta diretta assicurativa (-0,7%, pari a -1,2 miliardi).

Raccolta diretta bancaria

La tabella che segue include i debiti verso clientela, i titoli in circolazione, compresi quelli valutati al fair value, nonché i certificates, che rappresentano una forma di raccolta alternativa a quella obbligazionaria.

(milioni di euro)
Voci 30.06.2025 31.12.2024 Variazioni
incidenza
%
incidenza
%
assolute %
Conti correnti e depositi 397.577 69,7 409.039 70,0 -11.462 -2,8
Operazioni pronti c/termine e prestito titoli 18.696 3,3 15.642 2,7 3.054 19,5
Obbligazioni 72.848 12,8 80.414 13,8 -7.566 -9,4
Certificati di deposito 3.031 0,5 2.648 0,4 383 14,5
Passività subordinate 11.606 2,0 11.791 2,0 -185 -1,6
Altra raccolta 66.395 11,7 64.974 11,1 1.421 2,2
di cui: valutata al fair value (*) 33.935 6,0 32.479 5,6 1.456 4,5
Raccolta diretta bancaria 570.153 100,0 584.508 100,0 -14.355 -2,5

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

(*) Valori riferiti a Certificati di investimento (certificates) ed altre forme di raccolta inclusi nello schema di Stato patrimoniale nelle voci "Passività finanziarie di negoziazione" e "Passività finanziarie designate al fair value". In dettaglio:

  • al 30 giugno 2025 la voce risultava costituita per 9.235 milioni da certificates classificati fra le Passività finanziarie di negoziazione e per 24.700 milioni da certificates (24. 695 milioni) e altre forme di raccolta (5 milioni) classificati fra le Passività designate al fair value; - al 31 dicembre 2024 la voce risulta costituita per 9.042 milioni da certificates classificati fra le Passività finanziarie di negoziazione e per 23.437 milioni da

certificates (23.432 milioni) e altre forme di raccolta (5 milioni) classificati fra le Passività designate al fair value;

I titoli al portatore emessi sono convenzionalmente interamente ricondotti alla raccolta da clientela.

La raccolta diretta bancaria del Gruppo è ammontata a 570,2 miliardi, in flessione da fine 2024 (-2,5%, pari a -14,4 miliardi) per effetto essenzialmente di un calo dei conti correnti e depositi (-2,8%, pari a -11,5 miliardi), principalmente nella componente dei depositi a scadenza, e delle obbligazioni (-9,4%, pari a -7,6 miliardi), parzialmente controbilanciato dalla dinamica positiva delle operazioni pronti c/termine e prestito titoli (+19,5%, pari a +3,1 miliardi) e dell'altra raccolta (+2,2%, pari a +1,4 miliardi), grazie allo sviluppo dei certificates.

L'evoluzione della raccolta diretta va letta in un contesto in cui le imprese hanno continuato ad utilizzare la propria liquidità per ridurre il ricorso al credito bancario e la clientela privata ha reindirizzato parte delle somme disponibili sui conti correnti verso prodotti di investimento più remunerativi, quali i certificates e i prodotti del risparmio gestito, nonché verso le emissioni di bond governativi e corporate, che hanno incrementato i dossier del risparmio amministrato (+18,4 miliardi).

Al 30 giugno 2025 la quota sul mercato domestico della raccolta diretta (depositi e obbligazioni) del Gruppo Intesa Sanpaolo è stimata al 20,8%; come descritto in precedenza per gli impieghi, tale stima si fonda sui dati del campione di segnalazione decadale della Banca d'Italia.

(milioni di euro)
30.06.2025 31.12.2024 Variazioni
assolute %
Banca dei Territori 257.055 258.772 -1.717 -0,7
IMI Corporate & Investment Banking 119.770 125.194 -5.424 -4,3
International Banks 61.236 60.922 314 0,5
Private Banking 43.321 47.921 -4.600 -9,6
Asset Management 28 15 13 86,7
Insurance - - - -
Totale aree di business 481.410 492.824 -11.414 -2,3
Centro di Governo 88.743 91.684 -2.941 -3,2
Gruppo Intesa Sanpaolo 570.153 584.508 -14.355 -2,5

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

Nell'analisi della raccolta per settori di attività la Banca dei Territori, che rappresenta il 53,4% dell'aggregato riconducibile alle realtà operative del Gruppo, si è attestata su livelli di poco inferiori a quelli di fine anno (-0,7%, pari a -1,7 miliardi) principalmente in relazione alla flessione dei debiti verso clientela privata e imprese. La raccolta diretta della Divisione IMI Corporate & Investment Banking ha mostrato una diminuzione (-4,3%, pari a -5,4 miliardi), essenzialmente in conseguenza della contrazione dell'operatività in ambito Global Corporate e internazionale, parzialmente compensata dallo sviluppo dell'attività in certificates. La riduzione della raccolta della Divisione Private Banking (-9,6%, pari a -4,6 miliardi), da ricondurre ai depositi a scadenza, riflette lo scenario di progressivo calo dei tassi di interesse in cui la clientela private ha destinato parte delle disponibilità verso prodotti del risparmio gestito. La raccolta della Divisione International Banks ha presentato un leggero incremento rispetto a fine dicembre 2024 (+0,5%, pari a +0,3 miliardi), principalmente correlato con l'aumento registrato dalle controllate operanti in Ungheria, Croazia e Slovenia.

Il decremento della provvista del Centro di Governo (-2,9 miliardi) è prevalentemente riconducibile all'operatività in titoli wholesale.

Gli aggregati patrimoniali

Raccolta indiretta

(milioni di euro)
Voci 30.06.2025 31.12.2024 Variazioni
incidenza
%
incidenza
%
assolute %
Fondi comuni di investimento (a) 169.194 20,9 167.249 21,2 1.945 1,2
Fondi pensione aperti e polizze individuali pensionistiche 17.883 2,2 17.215 2,2 668 3,9
Gestioni patrimoniali 91.698 11,3 90.704 11,5 994 1,1
Passività assicurative e passività finanziarie assicurative 165.666 20,5 168.163 21,3 -2.497 -1,5
Rapporti con clientela istituzionale 31.788 3,9 29.798 3,8 1.990 6,7
Risparmio gestito 476.229 58,8 473.129 60,0 3.100 0,7
Raccolta amministrata 333.630 41,2 315.270 40,0 18.360 5,8
Raccolta indiretta 809.859 100,0 788.399 100,0 21.460 2,7

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

(a) La voce non comprende i fondi detenuti da compagnie assicurative del Gruppo e gestiti da SGR del Gruppo, i cui valori sono inclusi nelle passività assicurative e passività finanziarie assicurative, e i fondi istituiti da terzi e gestiti da società del Gruppo, i cui valori sono inclusi nella raccolta amministrata.

Al 30 giugno 2025 la raccolta indiretta ha raggiunto gli 809,9 miliardi ed è risultata in aumento di 21,5 miliardi (+2,7%) rispetto a fine 2024. La positiva evoluzione è principalmente riconducibile alla componente amministrata, pari a 333,6 miliardi, che ha evidenziato un progresso (+5,8%, pari a +18,4 miliardi), concentrato nei titoli e prodotti di terzi affidati in custodia, sui quali i risparmiatori hanno trasferito parte della propria liquidità per beneficiare di rendimenti più elevati.

Anche il risparmio gestito, che con 476,2 miliardi costituisce il 59% dell'aggregato complessivo, ha mostrato un moderato aumento (+0,7%, pari a +3,1 miliardi), ascrivibile ai rapporti con clientela istituzionale (+2 miliardi), ai fondi comuni di investimento (+1,9 miliardi), alle gestioni patrimoniali (+1 miliardo) e ai fondi pensione aperti e polizze individuali pensionistiche (+0,7 miliardi), solo in parte compensato dalla contrazione della voce passività assicurative e passività finanziarie assicurative (-2,5 miliardi). Nei primi sei mesi del 2025 la nuova produzione vita delle compagnie assicurative del Gruppo Intesa Sanpaolo, comprensiva dei prodotti previdenziali e di quelli aventi natura prevalentemente finanziaria, si è attestata a 8,5 miliardi.

Crediti e debiti verso banche - posizione interbancaria netta

(milioni di euro)
Voci 30.06.2025 31.12.2024 Variazioni
assolute %
Cassa e disponibilità liquide 38.660 36.651 2.009 5,5
- Conti correnti e depositi a vista presso Banche Centrali (*) 34.017 32.531 1.486 4,6
- Conti correnti e depositi a vista presso altre banche 4.643 4.120 523 12,7
Crediti verso banche 35.381 36.128 -747 -2,1
- Riserva obbligatoria (**) 6.443 7.740 -1.297 -16,8
- Depositi a scadenza 2.745 3.719 -974 -26,2
- Pronti c/termine 16.236 14.316 1.920 13,4
- Altri 9.957 10.353 -396 -3,8
Totale banche attivo patrimoniale 74.041 72.779 1.262 1,7
- Raccolta a vista e depositi a scadenza 6.278 7.672 -1.394 -18,2
- Pronti c/termine 40.045 23.067 16.978 73,6
- Altri 17.489 14.343 3.146 21,9
Totale banche passivo patrimoniale 63.812 45.082 18.730 41,5
POSIZIONE INTERBANCARIA NETTA 10.229 27.697 -17.468 -63,1

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

(*) Di cui presso Banca Centrale Europea: 23.768 milioni al 30 giugno 2025 e 26.496 milioni al 31 dicembre 2024.

(**) Di cui presso Banca Centrale Europea: 3.437 milioni al 30 giugno 2025 e 4.018 milioni al 31 dicembre 2024.

Al 30 giugno 2025 la posizione interbancaria netta del Gruppo – calcolata considerando tutte le disponibilità a vista, sia presso Banche Centrali sia presso altre banche, contabilizzate nella voce "Cassa e disponibilità liquide" – ha presentato uno sbilancio positivo di 10,2 miliardi, in contrazione rispetto ai 27,7 miliardi registrati a fine 2024.

L'evoluzione riflette una crescita delle passività (+41,5%, pari a +18,7 miliardi), essenzialmente ascrivibile all'operatività in pronti contro termine a sostegno dell'acquisto di attività finanziarie del semestre.

Dal lato degli attivi verso banche si è registrato un lieve aumento (+1,7%, pari a +1,3 miliardi), riconducibile alla liquidità nei depositi a vista presso banche centrali diverse da BCE e presso altre banche. I crediti verso banche hanno invece complessivamente registrato una diminuzione del 2,1% determinata principalmente dalla dinamica della riserva obbligatoria e dei depositi a scadenza che ha più che compensato l'incremento dell'operatività in pronti contro termine.

OPERATIVITA' ASSICURATIVA

Attività e passività finanziarie di pertinenza delle imprese assicurative

(milioni di euro)
Tipologia di strumenti
finanziari
Attività finanziarie di
pertinenza delle
imprese di
assicurazione
valutate al fair value
con impatto a conto
economico e Derivati
di Copertura
Attività finanziarie di
pertinenza delle
imprese di
assicurazione
valutate al fair value
con impatto sulla
redditività
complessiva
Attività finanziarie di
pertinenza delle
imprese di
assicurazione
valutate al costo
ammortizzato
TOTALE
Attività
finanziarie di
pertinenza
delle imprese
di
assicurazione
Debiti verso
Banche e Derivati
Finanziari di
pertinenza delle
imprese di
assicurazione (*)
Titoli di debito emessi da Governi
30.06.2025 6.481 53.067 - 59.548 X
31.12.2024 5.749 54.685 - 60.434 X
Variazione assoluta 732 -1.618 - -886 X
Variazione % 12,7 -3,0 - -1,5 X
Altri titoli di debito
30.06.2025 3.659 18.647 - 22.306 X
31.12.2024 3.593 18.281 - 21.874 X
Variazione assoluta 66 366 - 432 X
Variazione % 1,8 2,0 - 2,0 X
Titoli di capitale
30.06.2025 6.691 7 - 6.698 X
31.12.2024 6.009 7 - 6.016 X
Variazione assoluta 682 - - 682 X
Variazione % 11,3 - - 11,3 X
Quote OICR
30.06.2025 86.893 - - 86.893 X
31.12.2024 88.526 - - 88.526 X
Variazione assoluta -1.633 - - -1.633 X
Variazione % -1,8 - - -1,8 X
Crediti verso banche e verso clientela
30.06.2025 401 - 4 405 X
31.12.2024 393 - 5 398 X
Variazione assoluta 8 - -1 7 X
Variazione % 2,0 - -20,0 1,8 X
Debiti verso banche
30.06.2025 X X X X 719 (**)
31.12.2024 X X X X 709 (**)
Variazione assoluta X X X X 10
Variazione % X X X X 1,4
Derivati finanziari
30.06.2025 73 - - 73 66 (***)
31.12.2024 74 - - 74 63 (***)
Variazione assoluta -1 - - -1 3
Variazione % -1,4 - - -1,4 4,8
Derivati creditizi
30.06.2025 - - - - - (***)
31.12.2024 - - - - - (***)
Variazione assoluta - - - - -
Variazione % - - - - -
TOTALE 30.06.2025 104.198 71.721 4 175.923 785
TOTALE 31.12.2024 104.344 72.973 5 177.322 772
Variazione assoluta -146 -1.252 -1 -1.399 13
Variazione % -0,1 -1,7 -20,0 -0,8 1,7

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

(*) L'importo della voce non comprende le "Passività finanziarie designate al fair value di pertinenza delle imprese di assicurazione" incluse nella tabella della raccolta diretta assicurativa.

(**) Valore incluso nello schema di Stato patrimoniale nella voce "Passività finanziarie al costo ammortizzato di pertinenza delle imprese di assicurazione".

(***) Valore incluso nello schema di Stato patrimoniale nella voce "Passività finanziarie di negoziazione di pertinenza delle imprese di assicurazione".

Le attività finanziarie e i debiti verso banche e derivati finanziari di pertinenza delle imprese assicurative, riepilogati nella tabella sopra riportata, sono ammontati, rispettivamente, a 175,9 miliardi e a 785 milioni. Le attività finanziarie sono risultate in lieve diminuzione rispetto al valore di fine 2024 (-0,8%), per effetto principalmente della dinamica cedente rilevata su quote OICR (-1,6 miliardi) e su titoli di debito (-0,5 miliardi), segnatamente quelli emessi da Governi. In positivo hanno agito i titoli di capitale (+0,7 miliardi), mentre le altre voci non hanno registrato variazioni significative.

Raccolta diretta assicurativa

(milioni di euro)
Voci 30.06.2025 31.12.2024 Variazioni
incidenza incidenza
Vita Danni Totale % Vita Danni Totale % assolute %
Passività per copertura residua (*) 124.773 1.062 125.835 71,4 123.568 1.015 124.583 70,2 1.252 1,0
di cui: Valore attuale dei flussi
finanziari
115.543 167 115.710 65,6 114.624 181 114.805 64,7 905 0,8
di cui: Aggiustamento per i
rischi non finanziari
438 19 457 0,3 464 17 481 0,3 -24 -5,0
di cui: Margine sui servizi
contrattuali
8.792 328 9.120 5,2 8.480 321 8.801 5,0 319 3,6
Passività per sinistri accaduti 609 698 1.307 0,7 821 677 1.498 0,8 -191 -12,8
Totale Passività assicurative 125.382 1.760 127.142 72,1 124.389 1.692 126.081 71,0 1.061 0,8
Contratti di investimento
Unit linked (**) 47.917 - 47.917 27,2 50.646 - 50.646 28,6 -2.729 -5,4
Totale Passività finanziarie 47.917 - 47.917 27,2 50.646 - 50.646 28,6 -2.729 -5,4
Altra raccolta assicurativa (***) 1.208 - 1.208 0,7 703 - 703 0,4 505 71,8
Raccolta diretta assicurativa 174.507 1.760 176.267 100,0 175.738 1.692 177.430 100,0 -1.163 -0,7

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione. (*) Si evidenzia che il valore delle Passività per copertura residua nelle colonne relative al business "Danni" include anche le passività valutate con l'applicazione del

metodo semplificato (c.d. Metodo della ripartizione dei premi) che non prevede l'apertura nelle singole voci di dettaglio.

(**) Valori inclusi nello schema di Stato patrimoniale nella voce "Passività finanziarie designate al fair value di pertinenza delle imprese di assicurazione". (***) Valori inclusi nello schema di Stato patrimoniale nella voce "Passività finanziarie al costo ammortizzato di pertinenza delle imprese di assicurazione". La voce comprende le passività subordinate.

La raccolta diretta assicurativa, al 30 giugno 2025, si è attestata a 176,3 miliardi, mostrando un calo (-0,7%, pari a -1,2 miliardi) rispetto a fine 2024. Tale andamento è ascrivibile alla riduzione delle passività finanziarie del ramo vita (-5,4%, pari a -2,7 miliardi), costituite dai prodotti unit linked, solo in parte contrastata dalla crescita delle passività assicurative (+0,8%, pari a +1,1 miliardi), con particolare riferimento alle passività per copertura residua. L'altra raccolta assicurativa, che rappresenta una componente marginale dell'aggregato complessivo ed include le passività subordinate, ha registrato un incremento di 0,5 miliardi rispetto a dicembre 2024, essenzialmente correlato ad un'emissione Tier 2 collocata sul mercato istituzionale da Intesa Sanpaolo Assicurazioni a inizio marzo.

ATTIVITÀ NON CORRENTI IN VIA DI DISMISSIONE E PASSIVITÀ ASSOCIATE

In questa voce sono appostate le attività e le relative passività non più riferite alla normale operatività in quanto oggetto di procedure di dismissione.

Al 30 giugno 2025 sono state rilevate attività in corso di cessione per 744 milioni, costituite principalmente da: (i) la partecipazione in Cronos Vita Assicurazioni, posseduta al 22,5% da Intesa Sanpaolo Assicurazioni (già Intesa Sanpaolo Vita) nel contesto dell'operazione di sistema, finalizzata alla tutela dei sottoscrittori delle polizze di Eurovita, che ha visto coinvolte le cinque primarie compagnie assicurative italiane, per la quale sussiste ab origine il manifesto intento da parte delle compagnie socie di detenere la partecipazione in un arco temporale limitato (classificata fra le attività in via di dismissione già a dicembre 2023 e confermata anche a fine 2024); l'efficacia dell'operazione di scissione dei compendi patrimoniali di Cronos Vita è attesa nel quarto trimestre 2025; (ii) immobili, tra i quali quelli oggetto dell'operazione di conferimento definita nell'ambito dell'accordo fra Intesa Sanpaolo e COIMA sottoscritto il 19 aprile 2024, per un valore complessivo di circa 0,5 miliardi; (iii) due portafogli di crediti deteriorati per complessivi 0,2 miliardi circa di valore lordo e 0,1 miliardi circa di valore netto, destinati ad essere ceduti nell'ambito di due distinte progettualità avviate nel corso del secondo trimestre del 2025.

Con riferimento alle consistenze patrimoniali di Intesa Sanpaolo Rent Foryou classificate fra le attività in via di dismissione al 31 marzo 2025 nell'ambito della partnership industriale nel noleggio operativo di beni strumentali siglata con Grenke AG, in data 1° giugno 2025 si è perfezionata l'operazione di conferimento di Intesa Sanpaolo Rent Foryou in Grenke Locazione S.r.l, contestualmente trasformatasi in Grenke Italia S.p.A.

Alla fine del primo semestre 2025 le passività associate si sono attestate a 10 milioni.

Al 31 dicembre 2024 le attività in via di dismissione erano pari a 667 milioni rappresentate, come sopra citato, dalla partecipazione in Cronos Vita Assicurazioni, da immobili, tra i quali quelli dell'operazione con COIMA, e da crediti deteriorati rappresentati principalmente da sofferenze e inadempienze probabili, per un valore lordo complessivo di 0,3 miliardi (valore netto di 0,04 miliardi), la cui cessione si è perfezionata nel corso del primo semestre 2025; le passività associate ammontavano a 5 milioni.

ESPOSIZIONE AL RISCHIO SOVRANO PER PAESE DI RESIDENZA DELLA CONTROPARTE

Nella tabella che segue è riportato, sulla base di dati gestionali, il dettaglio delle esposizioni al rischio di credito sovrano del Gruppo Intesa Sanpaolo con riferimento all'Attività bancaria. Si segnala che le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico sono esposte al netto delle eventuali posizioni corte su titoli di debito (debiti per cassa inclusi nelle passività finanziarie di negoziazione).

(milioni di euro)
TITOLI DI DEBITO
GRUPPO BANCARIO TOTALE (1)
Attività
finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
Attività
finanziarie
valutate al fair value con
impatto sulla redditività
complessiva
Attività
finanziarie
valutate al fair value con
impatto a conto
economico
Paesi UE 45.088 41.896 2.022 89.006 10.963
Austria 617 1.457 2 2.076 -
Belgio 3.555 4.834 281 8.670 -
Bulgaria - 42 34 76 -
Croazia 1.333 413 43 1.789 1.296
Cipro - - - - -
Repubblica Ceca - 254 50 304 -
Danimarca - - - - -
Estonia - - - - -
Finlandia 253 225 - 478 -
Francia 7.044 6.433 -163 13.314 1
Germania 352 1.604 -44 1.912 15
Grecia - - 31 31 -
Ungheria 777 1.326 123 2.226 363
Irlanda 384 77 - 461 -
Italia 19.351 9.445 1.049 29.845 8.535
Lettonia - - - - 10
Lituania - - - - -
Lussemburgo 313 1.290 1 1.604 -
Malta - - - - -
Paesi Bassi 834 299 45 1.178 -
Polonia 246 128 36 410 -
Portogallo 534 629 -25 1.138 63
Romania 80 832 3 915 42
Slovacchia 1.474 971 88 2.533 259
Slovenia 88 218 - 306 321
Spagna 7.853 11.419 467 19.739 58
Svezia - - 1 1 -
Paesi non UE
Albania 21 671 1 693 -
Egitto 183 987 - 1.170 447
Giappone - 3.517 -58 3.459 -
Russia - - - - -
Serbia 7 520 -1 526 541
Regno Unito - 1.261 2 1.263 -
U.S.A. 2.978 8.120 92 11.190 -

Dati gestionali

(1) I titoli di debito da attività assicurativa (esclusi i titoli nei quali risultano investite le disponibilità raccolte con polizze assicurative emesse a totale rischio degli assicurati) relativi all'Italia ammontano a 44.597 milioni.

Come evidenziato nella tabella, alla fine del primo semestre 2025 l'esposizione del Gruppo bancario in titoli verso lo Stato italiano ammonta a circa 30 miliardi (21 miliardi al 31 dicembre 2024), a cui si aggiungono 8,5 miliardi rappresentati da impieghi.

IL PATRIMONIO NETTO

Al 30 giugno 2025 il patrimonio netto del Gruppo si è attestato a 66.519 milioni, a fronte dei 65.176 milioni rilevati al 31 dicembre 2024, che scontavano l'acconto dividendi a valere sull'utile netto 2024 pagato a novembre 2024 (-3 miliardi). L'incremento è attribuibile all'incorporazione dell'utile maturato nei primi sei mesi dell'esercizio corrente (5.216 milioni), al netto della distribuzione a maggio 2025 dell'importo cash a saldo agli azionisti (-3 miliardi), per un payout ratio complessivo - acconto e saldo – pari al 70% dell'utile netto consolidato 2024.

Come indicato nel capitolo "Il primo semestre 2025" della presente Relazione intermedia sulla gestione, cui si rimanda per maggiori dettagli, il 2 giugno ha preso avvio – secondo le modalità e nei termini approvati dall'Assemblea di Intesa Sanpaolo del 29 aprile 2025 – l'esecuzione del programma di acquisto di azioni proprie finalizzato all'annullamento (buyback) per un importo massimo di 2 miliardi, autorizzato dalla BCE.

Riserve da valutazione

(milioni di euro)
Voci Riserva Variazione del Riserva
31.12.2024 periodo 30.06.2025
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
(titoli di debito)
-1.972 444 -1.528
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
(titoli di capitale) -270 103 -167
Attività materiali 1.847 -12 1.835
Copertura di investimenti esteri -10 -12 -22
Copertura dei flussi finanziari -119 37 -82
Differenze di cambio -1.490 -43 -1.533
Attività non correnti in via di dismissione - - -
Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico
(variazione del proprio merito creditizio) -190 -26 -216
Utili (Perdite) attuariali su piani previdenziali a benefici definiti -178 20 -158
Quota delle riserve da valutazione relative alle partecipazioni valutate al patrimonio
netto 35 -42 -7
Leggi speciali di rivalutazione 312 - 312
Riserve da valutazione (escluse le riserve da valutazione di pertinenza delle
imprese di assicurazione) -2.035 469 -1.566
Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione -297 -19 -316

Le riserve da valutazione bancarie (escluse quelle di pertinenza delle imprese di assicurazione) hanno presentato un valore negativo (-1.566 milioni), in riduzione di 469 milioni rispetto al 31 dicembre 2024 (-2.035 milioni). In positivo si sono mosse principalmente le riserve sui titoli di debito e sui titoli di capitale. Le riserve da valutazione delle imprese di assicurazione, pari a -316 milioni, hanno mostrato un incremento di 19 milioni rispetto al dato di fine 2024.

I FONDI PROPRI E I COEFFICIENTI PATRIMONIALI

(milioni di euro)
Fondi propri e coefficienti patrimoniali 30.06.2025 31.12.2024
Fondi propri
Capitale primario di Classe 1 (CET1) al netto delle rettifiche regolamentari 40.018 39.307
Capitale aggiuntivo di Classe 1 (AT1) al netto delle rettifiche regolamentari 7.668 7.551
CAPITALE DI CLASSE 1 (TIER 1) 47.686 46.858
Capitale di Classe 2 (T2) al netto delle rettifiche regolamentari 9.541 9.539
TOTALE FONDI PROPRI 57.227 56.397
Attività di rischio ponderate
Rischi di credito e di controparte 242.587 252.395
Rischi di mercato e di regolamento 15.429 12.690
Rischi operativi 50.262 31.098
Altri rischi specifici (a) 230 183
ATTIVITA' DI RISCHIO PONDERATE 308.508 296.366
Coefficienti patrimoniali %
Common Equity Tier 1 ratio 13,0% 13,3%
Tier 1 ratio 15,5% 15,8%
Total capital ratio 18,5% 19,0%

(a) La voce include tutti gli altri elementi non considerati nelle precedenti voci che entrano nel computo dei requisiti patrimoniali complessivi.

I fondi propri, le attività ponderate per il rischio ed i coefficienti patrimoniali al 30 giugno 2025 sono stati determinati in base alla disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nella Direttiva 2013/36/UE (CRD) e nel Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) e successive modifiche, che traspongono nell'Unione europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea), e sulla base delle relative Circolari della Banca d'Italia. Come descritto nel capitolo "Il presidio dei rischi" nell'ambito delle successive Note illustrative del Bilancio consolidato semestrale abbreviato, a partire dal 1° gennaio 2025 si applica il Regolamento (UE) 2024/1623 (c.d. CRR3), con cui vengono recepiti nella legislazione europea i principi di Basilea 4, la cui prima applicazione ha generato un impatto sul CET 1 ratio pari a poco più di 40 punti base.

Fondi propri

Al 30 giugno 2025, i Fondi Propri ammontano a 57.227 milioni.

Ancorché si sia concluso il periodo transitorio IFRS 9, i fondi propri tengono conto di quanto stabilito dalla Legge di Bilancio 2019, la quale ha previsto in via temporanea, fino al 2028, la rateizzazione ai fini fiscali delle rettifiche di valore operate in sede di First Time Adoption del principio contabile, con conseguente rilevazione di DTA, incluse integralmente, lungo lo stesso arco temporale, nel calcolo delle soglie previste dall'art. 48 CRR.

I fondi propri tengono altresì conto dell'importo applicabile, oggetto di deduzione dal Capitale primario, correlato alla copertura minima delle perdite sulle esposizioni deteriorate, c.d. Minimum Loss Coverage, sulla base di quanto disciplinato dal Regolamento (UE) n. 630/2019 del 17 aprile 2019.

Dall'ammontare dei fondi propri è dedotto l'ammontare complessivo del programma di acquisto di azioni proprie finalizzato all'annullamento (buyback), pari a 2 miliardi, autorizzato dall'Autorità di Vigilanza e approvato dall'Assemblea degli azionisti tenutasi il 29 aprile 2025.

Inoltre, in conformità con l'art. 3 di CRR ("Applicazione di requisiti più rigorosi da parte degli enti"), ai fini del calcolo dei fondi propri al 30 giugno 2025 è ricompresa la deduzione volontaria dal CET1 del calendar provisioning17 sulle esposizioni incluse nel perimetro di Pillar 2, pari a circa 28 punti base.

A decorrere dal 30 giugno 2023, il Gruppo Intesa Sanpaolo si conforma alla EBA Q&A 2021_6211, la quale chiarisce che l'ammontare dell'avviamento da dedurre dal CET 1 di un ente deve essere quello relativo alle imprese assicurative controllate direttamente, rilevato alla data di acquisizione dell'investimento significativo in tali imprese, senza tener conto dell'avviamento riferito alle acquisizioni successive dalle stesse effettuate. Quest'ultimo importo è stato incluso nel calcolo degli attivi ponderati per il rischio (RWA), rientrando così nel trattamento ordinario che il Gruppo riserva alle partecipazioni in società assicurative.

Ai fini del calcolo dei fondi propri al 30 giugno 2025 si è tenuto conto degli oneri prevedibili18, mentre non è stato incluso alcun utile del primo semestre 2025, in conformità all'indicazione della BCE, la quale in particolare prevede che un soggetto vigilato non possa includere alcun utile infrannuale o annuale nel capitale CET1 nel caso in cui adotti una politica di distribuzione che non specifichi alcun limite superiore per dividendi cash ed eventuali buyback azionari e non si impegni a non distribuire né mediante dividendi cash né mediante buyback azionari gli utili che intende includere nel CET1.

17 L'addendum alla Guidance ECB sui crediti deteriorati del 2018, contempla la possibilità che le banche «deducano» con propria autonoma iniziativa determinati importi dal CET1, al fine di anticipare le richieste dei supervisori, in caso di divergenza tra il framework prudenziale, che esprime attese di rettifiche non basate su criteri di misurazione del rischio creditizio, e quello contabile.

18 Cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1 (198 milioni).

Gli aggregati patrimoniali

Attività ponderate per il rischio

Al 30 giugno 2025, le attività ponderate per il rischio ammontano a 308.508 milioni, derivanti in misura prevalente dai rischi di credito e di controparte e, in misura minore, dai rischi operativi e di mercato.

Il Capitale primario di Classe 1 e le Attività di rischio ponderate al 30 giugno 2025 tengono conto dell'impatto dell'applicazione del cosiddetto "Danish Compromise" (art. 49.1 del Regolamento (UE) n. 575/2013), a seguito della specifica autorizzazione ricevuta dalla BCE nel 2019, per cui gli investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio19 anziché dedotti dal capitale.

Coefficienti patrimoniali

Sulla base di quanto esposto in precedenza, i coefficienti patrimoniali al 30 giugno 2025 si collocano sui seguenti valori: Common Equity ratio 13,0% (incluso il già indicato impatto derivante dalla prima applicazione di CRR3 / Basilea 4, pari a poco più di 40 punti base), Tier 1 ratio 15,5% e Total capital ratio 18,5%.

Si segnala, infine, che il 10 dicembre 2024 Intesa Sanpaolo ha reso nota la decisione finale della BCE riguardante il requisito patrimoniale da rispettare a partire dal 1° gennaio 2025 a livello consolidato, in seguito agli esiti del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP).

Il requisito da rispettare complessivamente in termini di Common Equity Tier 1 ratio risulta attualmente pari al 9,85%, comprensivo dei requisiti di Capital Conservation Buffer, O-SII Buffer, Countercyclical Capital Buffer20 e Systemic Risk Buffer21 .

19 Dalla prima applicazione del nuovo framework di Basilea 4, a tali esposizioni si applica il risk weight del 250% previsto per le esposizioni in strumenti di capitale, in luogo del 370% precedentemente applicato fino al 31 dicembre 2024.

20 Il Countercyclical Capital Buffer è calcolato considerando l'esposizione al 30 giugno 2025 nei vari paesi in cui è presente il Gruppo e i rispettivi requisiti stabiliti dalle competenti autorità nazionali relativi al 2026 se disponibili o al più recente aggiornamento del periodo di riferimento (requisito pari a zero per l'Italia per i primi nove mesi del 2025).

21 Il Systemic Risk Buffer è calcolato considerando l'esposizione al 30 giugno 2025 verso i residenti in Italia e il requisito a regime in vigore a decorrere dalla stessa data.

Riconciliazione tra Patrimonio di bilancio e Capitale primario di Classe 1

(milioni di euro)
Voci 30.06.2025 31.12.2024
Patrimonio netto di Gruppo 66.519 65.176
Patrimonio netto di terzi 139 145
Patrimonio netto dallo Stato patrimoniale 66.658 65.321
Acconti su dividendi (a) - 3.022
Rettifiche per strumenti computabili nell'AT1 o nel T2 e utile di periodo
- Altri strumenti di capitale computabili nell'AT1 -7.668 -7.551
- Interessi di minoranza computabili nell'AT1 - -
- Interessi di minoranza computabili nel T2 - -
- Interessi di minoranza non computabili a regime -139 -145
- Utile di periodo non computabile (b) -5.216 -6.217
- Azioni proprie incluse tra le rettifiche regolamentari (c) 1.948 2.176
- Acquisto azioni proprie finalizzato all'annullamento (buyback) (d) -973 -2.000
- Altre componenti non computabili a regime (e) -1.163 -1.247
Capitale primario di Classe 1 (CET1) prima delle rettifiche regolamentari 53.447 53.359
Rettifiche regolamentari (f) -13.429 -14.052
Capitale primario di Classe 1 (CET1) al netto delle rettifiche regolamentari
40.018

(a) Al 31 dicembre 2024 il Patrimonio netto dallo Stato patrimoniale non comprende l'acconto su dividendi, pari a 3.022 milioni (al netto della quota non distribuita a fronte delle azioni proprie detenute alla record date).

(b) Nel Capitale primario al 30 giugno 2025 non è stato incluso alcun utile maturato nel semestre, in conformità all'indicazione della BCE, la quale in particolare prevede che un soggetto vigilato non possa includere alcun utile infrannuale o annuale nel capitale CET1 nel caso in cui adotti una politica di distribuzione che non specifichi alcun limite superiore per dividendi cash ed eventuali buyback azionari e non si impegni a non distribuire né mediante dividendi cash né mediante buyback azionari gli utili che intende includere nel CET1.

(c) L'importo include, oltre all'ammontare di azioni proprie contabili, la quota non utilizzata di plafond per cui la Banca ha ricevuto autorizzazioni al riacquisto.

(d) L'importo al 30 giugno 2025 si riferisce all'ammontare complessivo del programma di acquisto di azioni proprie finalizzato all'annullamento (buyback), pari a 2 miliardi, deliberato dall'Assemblea degli azionisti del 29 aprile 2025, essendo pervenuta in data 31 gennaio 2025 la relativa autorizzazione da parte dell'Autorità di Vigilanza, al netto della quota già riacquistata al 30 giugno 2025, pari a 1.027 milioni.

(e) Al 30 giugno 2025 l'importo include la mancata computazione, per 884 milioni, di un titolo AT1 oggetto di grandfathering ex art. 494 ter, quindi non più computabile dal 28 giugno 2025 tra gli strumenti aggiuntivi di classe 1 di cui all'art. 52 CRR.

(f) Le rettifiche regolamentari includono, tra le altre voci, le azioni proprie contabili e quelle per cui il Gruppo ha già ricevuto autorizzazione al riacquisto (buyback), oltre a 877 milioni di deduzione aggiuntiva Art.3 CRR (relativi alla deduzione volontaria del calendar provisioning sulle esposizioni ricomprese nel perimetro di Pillar 2).

Gli aggregati patrimoniali

91

I risultati per settori di attività e per aree geografiche

I risultati per settori di attività e per aree geografiche

Il Gruppo Intesa Sanpaolo opera attraverso una struttura organizzativa articolata in sei Business Unit. Ad esse si aggiunge il Centro di Governo, con funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo dell'intero Gruppo.

L'informativa di settore del Gruppo Intesa Sanpaolo si basa sugli elementi che il management utilizza per assumere le proprie decisioni operative (c.d. "management approach") ed è dunque coerente con i requisiti informativi previsti dall'IFRS 8. Oltre a riflettere le responsabilità operative sancite dall'assetto organizzativo del Gruppo, i settori di attività sono costituiti dall'aggregazione di linee di business che presentano caratteristiche simili con riferimento alla tipologia di prodotti e servizi venduti.

Nella tabella riportata nel seguito sono indicati i principali dati che sintetizzano l'evoluzione dei settori di attività del Gruppo Intesa Sanpaolo nel primo semestre 2025 rispetto ai dati di raffronto omogenei.

Nell'analisi di dettaglio condotta sui settori di attività, cui si fa rinvio, è contenuta una descrizione dei prodotti e dei servizi offerti, della tipologia di clientela servita e delle iniziative realizzate nel semestre; sono inoltre illustrati i dati di conto economico e i principali aggregati patrimoniali. Per ogni settore è stato infine calcolato il capitale assorbito in base agli RWA (Risk Weighted Assets), questi ultimi determinati sulla base delle disposizioni in vigore (Circolare n. 285) emanate dalla Banca d'Italia a seguito del recepimento della Direttiva 2013/36/UE (CRD) e del Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013, modificato dal Regolamento (UE) n. 876/2019 del 20 maggio 2019, noto anche come CRR 2, che traspongono nell'Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3). In data 19 giugno 2024 è stato inoltre pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea il Regolamento (UE) 2024/1623 (anche noto come CRR3) che, nel trasporre nel quadro legislativo europeo i principi di Basilea 4, modifica il Regolamento (UE) n. 575/2013 per quanto riguarda i requisiti per il rischio di credito, il rischio di aggiustamento della valutazione del credito, il rischio operativo, il rischio di mercato e l'output floor. Le novità più rilevanti del nuovo framework normativo sono entrate in vigore dal 1° gennaio 2025. Il capitale assorbito tiene anche conto delle modifiche regolamentari introdotte dalla BCE a decorrere dal 12 marzo 2020, che prevedono che il requisito di Pillar 2 possa essere rispettato utilizzando parzialmente strumenti di capitale diversi dal Common Equity Tier 1. Per ogni Divisione il capitale assorbito viene integrato, laddove necessario, con dati gestionali di capitale "economico" per tenere conto dei rischi non coperti dalla metrica regolamentare.

Ove necessario e se materiali, i dati divisionali dei periodi posti a confronto sono stati riesposti in coerenza con le variazioni di perimetro delle Business Unit. In particolare, si segnala:

  • l'ingresso nell'area di consolidamento della banca rumena First Bank S.A. (Divisione International Banks), acquisita in data 31 maggio 2024;
  • l'ingresso nell'area di consolidamento integrale di Alpian S.A. (Divisione Private Banking), precedentemente consolidata con il metodo del patrimonio netto, in seguito all'aumento di capitale perfezionato nel terzo trimestre del 2024 che ha portato la percentuale di partecipazione del Gruppo nella società al 61,599% (di cui il 51,141% in capo a Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking ed il 10,458% a Reyl & Cie)22 .

22 In seguito al perfezionamento, nel giugno 2025, della prima tranche da 25 milioni di franchi svizzeri di un nuovo aumento di capitale di Alpian, integralmente sottoscritta da Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking anche per la quota di inoptato spettante a Reyl & Cie e ad altri soci, la percentuale di partecipazione del Gruppo nella società al 30 giugno 2025 risultava salita al 67,938%, di cui il 59,207% in capo a Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking e l'8,731% a Reyl & Cie.

Dati di sintesi per settori di attività

(milioni di euro)
Banca
dei
Territori
IMI
Corporate
&
Investment
Banking
International
Banks
Private
Banking
Asset
Management
Insurance Centro
di
Governo
Totale
Proventi operativi netti
30.06.2025 6.100 2.520 1.641 1.722 475 914 417 13.789
30.06.2024 5.973 2.047 1.647 1.714 490 886 880 13.637
Variazione % 2,1 23,1 -0,4 0,5 -3,1 3,2 -52,6 1,1
Costi operativi
30.06.2025 -2.952 -683 -660 -505 -107 -171 -164 -5.242
30.06.2024 -3.020 -719 -632 -501 -113 -174 -91 -5.250
Variazione % -2,3 -5,0 4,4 0,8 -5,3 -1,7 80,2 -0,2
Risultato della gestione operativa
30.06.2025 3.148 1.837 981 1.217 368 743 253 8.547
30.06.2024 2.953 1.328 1.015 1.213 377 712 789 8.387
Variazione % 6,6 38,3 -3,3 0,3 -2,4 4,4 -67,9 1,9
Risultato netto
30.06.2025 1.685 1.202 719 813 272 482 43 5.216
30.06.2024 1.348 915 687 793 306 462 255 4.766
Variazione % 25,0 31,4 4,7 2,5 -11,1 4,3 -83,1 9,4
(milioni di euro)
Banca
dei
Territori
IMI
Corporate
&
Investment
Banking
International
Banks
Private
Banking
Asset
Management
Insurance Centro
di
Governo
Totale
Finanziamenti verso clientela
30.06.2025 221.332 122.924 47.008 13.963 309 - 13.055 418.591
31.12.2024 221.231 126.059 45.255 14.022 254 - 14.691 421.512
Variazione % - -2,5 3,9 -0,4 21,7 - -11,1 -0,7
Raccolta diretta bancaria
30.06.2025 257.055 119.770 61.236 43.321 28 - 88.743 570.153
31.12.2024 258.772 125.194 60.922 47.921 15 - 91.684 584.508
Variazione % -0,7 -4,3 0,5 -9,6 86,7 - -3,2 -2,5
Attività di rischio ponderate
30.06.2025 88.178 110.823 40.868 15.101 2.900 - 50.638 308.508
31.12.2024 76.385 106.967 38.271 12.388 2.027 - 60.328 296.366
Variazione % 15,4 3,6 6,8 21,9 43,1 - -16,1 4,1
Capitale assorbito
30.06.2025 8.465 10.665 4.657 1.542 314 5.028 3.313 33.984
31.12.2024 6.943 9.748 4.311 1.193 219 4.419 3.201 30.034
Variazione % 21,9 9,4 8,0 29,3 43,4 13,8 3,5 13,2

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

I risultati per settori di attività e per aree geografiche

SETTORI DI ATTIVITA'

Banca dei Territori

Dati economici 30.06.2025 30.06.2024 (milioni di euro)
Variazioni
assolute %
Interessi netti 3.462 3.483 -21 -0,6
Commissioni nette 2.558 2.424 134 5,5
Risultato dell'attività assicurativa - - - -
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 76 58 18 31,0
Altri proventi (oneri) operativi netti 4 8 -4 -50,0
Proventi operativi netti 6.100 5.973 127 2,1
Spese del personale -1.633 -1.621 12 0,7
Spese amministrative -1.318 -1.398 -80 -5,7
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -1 -1 - -
Costi operativi -2.952 -3.020 -68 -2,3
Risultato della gestione operativa 3.148 2.953 195 6,6
Rettifiche di valore nette su crediti -561 -565 -4 -0,7
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività -68 -46 22 47,8
Altri proventi (oneri) netti 51 17 34
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - -
Risultato corrente lordo 2.570 2.359 211 8,9
Imposte sul reddito -824 -773 51 6,6
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -50 -40 10 25,0
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) -8 -11 -3 -27,3
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo (al netto delle
imposte)
-3 -187 -184 -98,4
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle
imposte)
- - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi - - - -
Risultato netto 1.685 1.348 337 25,0
Dati operativi 30.06.2025 (milioni di euro)
31.12.2024
Variazioni
assolute %
Finanziamenti verso clientela 221.332 221.231 101 -
Raccolta diretta bancaria 257.055 258.772 -1.717 -0,7

Capitale assorbito 8.465 6.943 1.522 21,9 Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

Attività di rischio ponderate 88.178 76.385 11.793 15,4

La Divisione Banca dei Territori presidia la tradizionale attività di intermediazione creditizia in Italia e i servizi finanziari ad essa correlati, rivolti alla clientela Retail, Exclusive e Imprese, compresa quella Agribusiness e non profit.

La Divisione include altresì le attività di leasing, factoring e finanza agevolata, nonché la banca digitale Isybank (che opera anche nell'instant banking tramite Mooney, in partnership con Enel X) e Prestitalia (attiva nel comparto del credito al consumo).

Nel primo semestre 2025 i proventi operativi netti della Banca dei Territori, pari a 6.100 milioni, che rappresentano circa il 44% dei ricavi consolidati del Gruppo, hanno evidenziato una crescita (+2,1%) rispetto al corrispondente periodo dello scorso esercizio.

In dettaglio, gli interessi netti hanno mostrato una flessione (-0,6%), in presenza di una dinamica cedente dei tassi di mercato. Le commissioni nette hanno registrato un progresso (+5,5%), ascrivibile in particolare al comparto del risparmio gestito e amministrato, sostenuto da livelli di collocamento superiori a quelli dell'analogo periodo del 2024, al maggior apporto dell'advisory e al comparto assicurativo danni. Nell'ambito delle commissioni di commercial banking si osserva una flessione delle commissioni su carte e altri servizi di pagamento. Tra le altre componenti di ricavo, che concorrono in misura marginale ai proventi operativi netti della Divisione, si rileva un risultato delle attività e passività finanziarie al fair value pari a 76 milioni (+18 milioni) e altri proventi operativi netti per 4 milioni (8 milioni nel medesimo periodo dell'esercizio precedente). I costi

operativi, pari a 2.952 milioni, sono diminuiti del 2,3% grazie al contenimento delle spese amministrative. Per effetto dei fenomeni descritti, il risultato della gestione operativa è salito a 3.148 milioni rispetto ai 2.953 milioni dei primi sei mesi del 2024 (+6,6%) e il risultato corrente lordo si è attestato a 2.570 milioni, in progresso dell'8,9%. Infine, il risultato netto, dopo l'attribuzione alla Divisione di imposte per 824 milioni, di oneri di integrazione per 50 milioni, degli effetti dell'allocazione dei costi di acquisizione per 8 milioni e di tributi e altri oneri riguardanti il sistema bancario per 3 milioni si è collocato a 1.685 milioni rispetto ai 1.348 milioni del medesimo periodo del 2024 che includevano tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo per 187 milioni, la cui competenza per l'intero 2024 era stata contabilizzata nel primo trimestre.

Nell'evoluzione trimestrale, si rileva una riduzione del risultato della gestione operativa rispetto al primo trimestre 2025, ascrivibile all'incremento degli oneri operativi e alla lieve diminuzione dei ricavi, segnatamente degli interessi netti. Tale dinamica si è riflessa anche sul risultato corrente lordo e sull'utile netto.

Le consistenze patrimoniali a fine giugno 2025 hanno evidenziato una lieve diminuzione dei volumi intermediati complessivi di raccolta e impiego rispetto a fine dicembre 2024 (-0,3%). In dettaglio, i crediti verso clientela, pari a 221.332 milioni, hanno presentato una sostanziale stabilità (+0,1 miliardi) che riflette l'evoluzione positiva dei finanziamenti ai privati a fronte di una flessione dei crediti nei confronti delle imprese. La raccolta diretta bancaria, pari a 257.055 milioni, si è attestata su livelli di poco inferiori a quelli di fine 2024 (-0,7%, pari a -1,7 miliardi) principalmente in relazione al calo dei debiti verso clientela privata e imprese. Le imprese hanno continuato ad utilizzare la propria liquidità per ridurre il ricorso al credito bancario e la clientela privata ha reindirizzato parte delle somme disponibili sui conti correnti verso prodotti di investimento più remunerativi, quali i certificates Intesa Sanpaolo strutturati dalla Divisione IMI Corporate & Investment Banking e i prodotti di risparmio gestito, nonché le emissioni di bond governativi e corporate, che hanno incrementato i dossier del risparmio amministrato.

Business Tradizionale attività di intermediazione creditizia in Italia e servizi finanziari ad essa correlati.
Missione Servire la clientela Retail, Exclusive, le Piccole e Medie Imprese, comprese quelle Agribusiness e
non profit, creando valore attraverso:

il presidio capillare del territorio;

l'attenzione alla specificità dei mercati locali e dei bisogni dei segmenti di clientela servita;
lo sviluppo del livello di servizio reso alla clientela attraverso i diversi canali, al fine di rendere

Gruppo in Italia;

Gruppo sul territorio.
più efficace l'offerta commerciale;
lo sviluppo e la gestione di prodotti e servizi per la clientela di riferimento e dei prodotti leasing, factoring e finanza agevolata per il
la centralità delle figure dei responsabili delle Direzioni Regionali, delle Direzioni di Area e delle filiali quali punti di riferimento del
Struttura organizzativa
Direzioni Sales & Marketing
Wealth Management &
Protection; Sales &
Marketing Digital Retail e
Sales & Marketing Imprese
A presidio del territorio Retail, composto dai segmenti Privati Retail, Affluent e Aziende Retail, del
territorio Exclusive (clienti privati con caratteristiche di elevato standing di patrimonio e reddito e
bisogni finanziari complessi) e del territorio Imprese (piccole imprese, imprese e imprese top a
elevata complessità e potenziale di crescita).
Direzione Agribusiness A servizio dell'agricoltura e dell'agroalimentare.
Direzione Impact Volta allo sviluppo delle iniziative della Impact Bank al servizio degli enti non profit.
Isybank Banca Digitale del Gruppo nata per i clienti che usano prevalentemente i canali on line e che
potranno soddisfare le proprie esigenze in autonomia e da remoto, tramite App e con il supporto
della Filiale Digitale.
Società prodotto Prestitalia: intermediario finanziario operante nel mercato italiano del credito al consumo,
specializzato nel comparto della cessione del quinto.
Struttura distributiva Oltre 2.500 punti operativi, comprensivi delle filiali Retail, Exclusive e Imprese, capillarmente
distribuite sul territorio nazionale, delle filiali Agribusiness dedicate alle imprese che operano
nell'agroalimentare e delle filiali Impact dedicate al Terzo Settore. La struttura territoriale si articola

nell'agroalimentare e delle filiali Impact dedicate al Terzo Settore. La struttura territoriale si articola in 14 Direzioni: Agribusiness, Impact e 12 Direzioni Regionali, con circa 320 aree commerciali. A diretto riporto del Direttore Regionale, sono presenti (per favorire la focalizzazione commerciale e garantire un miglior presidio del livello di servizio) tre Direttori Commerciali, specializzati per "territorio commerciale" (Retail, Exclusive

e Imprese). A queste si aggiungono la struttura Digital Channels BdT nell'ambito delle iniziative strategiche di sviluppo della Banca Digitale e la Direzione Filiale Digitale a presidio delle attività di relazione commerciale con la clientela attraverso il canale telefonico e gli altri canali a questo collegati (chat, videochiamata) e l'offerta a distanza.

Direzioni Sales & Marketing Wealth Management & Protection, Sales & Marketing Digital Retail e Sales & Marketing Imprese

Risparmio e Previdenza

Il servizio di consulenza evoluta a pagamento "Valore Insieme", lanciato nel 2017, propone un modello di consulenza globale su tutto il patrimonio del cliente, incluso quello immobiliare, accompagnandolo anche nella pianificazione del trasferimento della ricchezza ai propri cari. Da marzo sono disponibili nuovi contenuti per i clienti sottoscrittori del servizio. Le principali novità nel "Report di Analisi del Patrimonio" riguardano l'introduzione nel capitolo

"Evoluzione nel tempo del portafoglio" di due nuove sezioni: il calendario delle cedole, dei dividendi, dei proventi relativi ai prodotti in portafoglio ed il calendario dei prodotti in portafoglio in scadenza. Nel capitolo "Analisi della Previdenza" è stata introdotta la sezione "Posizione previdenziale" che riporta, oltre al controvalore già versato, anche i versamenti complessivi previsti per l'anno in corso con il dettaglio di quelli già effettuati. Questa informazione consente al cliente di avere evidenza di eventuali ulteriori spazi di deducibilità fiscale. Da giugno, inoltre, è stata arricchita l'offerta Best Expertise, dedicata ai possessori del contratto di consulenza Valore Insieme, con Eurizon Global Cautious Allocation ed Eurizon Global Allocation, due nuovi fondi bilanciati a gestione attiva che sono entrati nei portafogli consigliati.

Sempre in ambito dei prodotti di risparmio gestito, l'offerta è stata arricchita valorizzando, oltre alle soluzioni a capitale protetto, anche quelle coerenti con il perseguimento di obiettivi di crescita del capitale su un orizzonte temporale di mediolungo termine. Nella gamma di fondi protetti sono entrati i nuovi fondi Eurizon Soluzione Protetta Riserva, Eurizon Orizzonte Protetto 5 anni, Eurizon Soluzione Top Trend Protetta 5 anni, Eurizon Soluzione Protetta Imprese 1 anno, quest'ultimo come restyling del fondo Epsilon Imprese Protezione 1 anno destinato alle Persone Giuridiche. In relazione all'offerta orientata alla diversificazione del portafoglio e alla crescita del capitale è stata implementata l'offerta di fondi a ingresso graduale nell'azionario con il fondo Eurizon Bilanciato 75 che prevede una fase di ingresso graduale nell'azionario pari a 9 mesi. Coerentemente è stato aumentato da 6 a 9 mesi anche il periodo di accumulo progressivo delle nuove finestre di Eurizon Bilanciato 25 e di Eurizon Bilanciato 50. Sono stati inoltre lanciati i nuovi fondi obbligazionari Eurizon Opportunità Obbligazionaria Valore, Eurizon Strategia Credito 3 Anni, Eurizon Strategia Obbligazionaria 5 anni, Eurizon Strategia Obbligazionaria High Yield 5 anni che investono su un orizzonte temporale di 5 anni con approccio «Buy&Watch».

Tra i prodotti di investimento assicurativi, nel primo semestre si è avviato il collocamento della nuova polizza di ramo I di Intesa Sanpaolo Assicurazioni "Patrimonio Garanzia", che si affianca alle polizze di ramo I con coperture assicurative accessorie in collocamento da ottobre 2024. Patrimonio Garanzia è una polizza ramo I a vita intera che investe in due gestioni separate e prevede la garanzia di restituzione dell'importo investito in caso di riscatto o sinistro da parte della Compagnia. Per i prodotti di investimento assicurativo di ramo III (unit linked), da gennaio fino ad aprile 2025 è stato reso disponibile Base Protetta 100 Blue Horizon, il nuovo fondo interno protetto a scadenza di Prospettiva Dublin Branch, Patrimonio Pro Dublin Branch e precedenti versioni della famiglia Prospettiva, Valore Pro Insurance e Patrimonio Pro Insurance. Inoltre, da marzo è disponibile Opportunità Dublin Branch, la nuova polizza "mono strategia" che consente ai clienti di investire in un unico fondo tematico coerente con le opportunità offerte dai mercati e di ottenere la protezione alla scadenza. Il fondo interno disponibile fino al 13 giugno è stato Trend Artificial Intelligence (TAI) con focus sulle aziende legate al tema dell'Artificial Intelligence, mentre dal 16 giugno e fino al 3 ottobre, sarà disponibile il fondo interno Trend Infrastrutture Globali con focus sulle grandi aziende internazionali che investono in infrastrutture. Intesa Sanpaolo Assicurazioni Dublin Branch potrà, nel tempo, mettere a disposizione ulteriori nuovi fondi interni e i clienti interessati potranno sottoscrivere un nuovo contratto, oppure chiedere di trasferire le quote possedute, con uno switch totale nel nuovo fondo.

Il collocamento dei certificates è proseguito nel corso del primo semestre con un'offerta diversificata, distinguendo per struttura, livelli di protezione e durata. Si è privilegiato l'orientamento verso prodotti a capitale protetto a scadenza, selezionando nuovi sottostanti per aumentare la varietà degli strumenti e garantire maggiore diversificazione nel portafoglio. È stata infine confermata l'offerta dei buoni di risparmio, anche abbinati alla sottoscrizione di prodotti di risparmio gestito.

Nell'ambito del Robo4Advisor, si segnala la continua e significativa crescita delle consulenze effettuate dai gestori con il supporto dello strumento.

Mutui

Nel primo semestre del 2025 Intesa Sanpaolo ha messo a disposizione dei clienti nuove offerte intese a valorizzare ulteriormente il proprio catalogo, con particolare focalizzazione sul "Green", "Giovani", "Consap" e "Surroghe".

Per gli under 36 che richiedono un finanziamento per l'acquisto della prima casa è proseguita l'offerta dedicata a tasso fisso sui mutui anche ad elevato LTV (oltre l'80%) e con

durata fino a 40 anni. Sono inoltre state confermate le scontistiche, valide per tutte le durate ed i livelli di LTV, che prevedono la gratuità delle spese di incasso rata e avviso scadenza o quietanza di pagamento e di attivazione delle opzioni di flessibilità, mentre per le domande di mutuo a tasso fisso aventi durata 35 o 40 anni ed LTV inferiore all'80%, è stato applicato anche lo sconto del 50% delle spese di istruttoria.

È proseguita l'offerta a tasso fisso dedicata alla clientela che sottoscrive un mutuo con abbinamento della garanzia prima casa – Consap solo per mutui con LTV superiore all'80% che prevede uno sconto di 115 punti base oltre all'azzeramento delle spese di istruttoria, delle spese di incasso rata e di avviso di scadenza, e delle opzioni aggiuntive.

L'andamento dei tassi sui mercati monetari ha agevolato l'opportunità di surrogare interessanti volumi erogati, anche recentemente, da altre banche. Intesa Sanpaolo ha proseguito la Promozione Surroga che prevede uno sconto di 30 punti base per LTV fino al 80% per le surroghe a tasso fisso di importo superiore a 100 mila euro.

È continuata l'offerta Mutui Green che tiene conto del consumo energetico dell'immobile espresso in Kwh/mq (PED), dell'anno di costruzione (ante o post 2020) e dell'ubicazione in una delle sei zone climatiche del nostro Paese. Questo consente di garantire massima trasparenza verso la clientela consentendole di aderire ad un prodotto coerente con la normativa prevista dalla Tassonomia Europea. Nel corso del primo semestre sono migliorate le condizioni agevolate con riduzione di 50 punti base del tasso (rispetto ai precedenti 35 punti base) ed azzeramento delle spese di istruttoria. Quale ulteriore elemento di valore della promozione si ricorda che la scontistica Green è cumulabile con le promozioni Giovani, Consap e/o Surroghe.

Dopo i prestiti e i prodotti transazionali, anche i mutui sono stati impattati dal processo Isytech. Nel corso del primo semestre si è avviato il progetto pilota del XME Mutuo interessando alcune direzioni regionali della Divisione Banca dei Territori. Con il

nuovo finanziamento si potrà ottenere fino al 100% del valore dell'immobile, anche per le seconde case, con durata fino a 40 anni (anche per surroga) per gli under 40 e durate flessibili con step annui. I rilasci continueranno nei prossimi mesi con l'estensione dell'operatività su tutte le Direzioni Regionali, per concludersi entro dicembre, con l'attivazione anche degli altri canali di gestione del prodotto, fino ad arrivare all'omnicanalità (filiale, offerta fuori sede, offerta a distanza e in-self), lasciando al cliente la possibilità di scegliere come e dove interagire con la banca, sempre con il supporto umano del consulente.

Prestiti personali

È proseguita l'offerta sui prestiti personali omnicanale, con particolare focalizzazione alle vendite digitali supportate da diverse iniziative commerciali. Nell'ambito del processo di evoluzione digitale della Banca, che si basa sui principi dell'omnicanalità e della semplificazione del catalogo prodotti, da febbraio si è concluso il rilascio del nuovo prodotto XME Prestito che ha sostituito il XME Prestito Facile. Anche la linea di credito rateale XME

Spensierata è stata coinvolta nella trasformazione digitale della Banca ed è stata sostituita con il nuovo prodotto SpensieRata. Inoltre, nell'ottica di semplificare l'experience del processo di acquisto del cliente per i prodotti XME Prestito e SpensieRata è stata aumentata a 5 giorni di calendario la validità delle richieste su tutti i canali previsti dal singolo prodotto, dalla fase di configurazione fino allo step di riepilogo. Intesa Sanpaolo ha continuato anche l'attività di segnalazione verso Prestitalia, società del Gruppo specializzata nella cessione del quinto, per i prodotti XME Prestito Cessione del Quinto (CQS), XME Prestito Pensionati INPS (CQP) e XME Anticipo TFS (Trattamento di Fine Servizio) per i pensionati del settore pubblico.

Protezione e Welfare

"XME Protezione" è una soluzione assicurativa flessibile e multigaranzia che permette di acquistare coperture (moduli) nelle aree di bisogno dei clienti relative a Salute, Casa e Famiglia. Nel primo semestre 2025 nell'ambito delle coperture salute sono proseguite alcune iniziative promozionali dedicate ai clienti privati con il XME Protezione ed ai clienti business con le polizze collettive salute. La polizza "XME Protezione Salute e Infortuni", offerta ai

clienti privati, consentiva di proteggere la salute dei clienti e dei loro familiari con uno sconto del 20% sul premio della copertura "Infortuni+" con l'acquisto di un modulo salute e un modulo Infortuni; la polizza "Salute Protetta", dedicata alla clientela business già titolare di un prodotto Salute (Piano Sanitario Rimborso Spese Mediche o la polizza Collettiva Malattie Gravi) prevedeva uno sconto del 20% sul premio della prima annualità del secondo prodotto acquistato tra i due citati.

Dal 14 giugno al 31 dicembre sono attive altre due iniziative in ambito salute. La promozione "XME Protezione + Valore", dedicata ai nuovi clienti privati di XME Protezione, che prevede l'aumento del valore nella scala sconti in caso di acquisto di uno o più moduli tra "Casa Fabbricato+", "Infortuni+", "Ricoveri e Interventi" e "Malattie Gravi+". Si precisa che per i moduli "Infortuni+" e "Ricoveri e Interventi" il valore viene ulteriormente incrementato se si assicurano figli minorenni. Alla ricorrenza annua lo sconto sui moduli acquistati in promozione verrà mantenuto. La promozione sulla polizza "Collettiva Malattie Gravi" prevede uno sconto del 20% per i clienti aziende retail, imprese e agribusiness sul premio del primo anno, con l'obiettivo di supportare le aziende che attribuiscono valore alla protezione dei propri collaboratori.

La protezione è un elemento chiave che riguarda non solo la gestione dei propri collaboratori ma anche la gestione degli asset aziendali. Per questo Intesa Sanpaolo ha scelto di affiancare le imprese con "Proteggi Business", soluzioni di protezione pensate per affrontare gli imprevisti e supportare l'azienda in caso di interruzione dell'attività per danni o eventi inattesi. Fanno parte dell'iniziativa Proteggi Business le polizze: Tutela Business - Commercio e Tutela Business - Manifattura, Cyber Protection Business e RC Ambientale. A queste coperture si è aggiunta dal 17 maggio la nuova polizza Protezione Catastrofi Naturali Business, per soddisfare i requisiti del DM MEF n. 18/2025, che ha introdotto l'obbligo per le imprese italiane di assicurarsi contro i danni derivanti da calamità naturali ed eventi catastrofali. La nuova polizza Protezione Catastrofi Naturali Business prevede sia coperture obbligatorie, secondo quanto previsto dal citato DM MEF n. 18/2025, sia coperture opzionali integrative.

Infine è stato realizzato, nell'ambito del progetto Isytech, il potenziamento dei processi di vendita e post-vendita dell'offerta assicurativa abbinata ai finanziamenti ai privati (PPI mutui e prestiti e incendio) per migliorare la user experience sia della Rete sia dei clienti Intesa Sanpaolo.

Giovani

Intesa Sanpaolo, oltre alle iniziative relative ai mutui sopra citate, ha continuato ad avvicinare i giovani al mondo bancario con soluzioni personalizzate quali "XME Conto UP!", il conto corrente per i minori di 18 anni. Per loro è attiva la nuova operazione a premi "SwatchPAY! 2025" da giugno a settembre. Per partecipare, i clienti che sottoscrivono online un XME Conto UP! per il proprio figlio/a di età compresa tra gli 8 e i 17 anni, in abbinamento ad una XME Card Plus su circuito Visa, riceveranno un voucher da 90 euro per l'acquisto di un orologio SwatchPAY.

Fino al 26 aprile 2026 gli under 35 possono aprire un conto su Isybank usufruendo della promozione del Piano isyPrime, il più completo di Isybank, con canone mensile azzerato e imposta di bollo assolta dalla Banca fino al compimento dei 35 anni di età. Isybank aderisce anche al progetto Carta Giovani Nazionale (CGN), un'iniziativa promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale e rivolta ai giovani italiani ed europei residenti in Italia di età compresa tra 18 e 35 anni (fino al compimento del 36° anno di età) che consente l'accesso agevolato a beni, servizi, esperienze e opportunità. Fino al 31 dicembre i titolari di carta Giovani Nazionale, potranno aprire il Piano isyPrime usufruendo del canone e bollo gratuiti fino al compimento dei 40 anni. Prosegue il programma "Giovani e Lavoro", finalizzato a sostenere l'occupazione di giovani tra i 18 e i 29 anni, che offre una formazione qualificata gratuita, sia per i giovani sia per le imprese che aderiscono, favorendo un incontro efficace tra domanda e offerta di lavoro ed il programma Generation4Universities, che aiuta i giovani universitari ad avviare una carriera che rappresenti un'occasione di crescita professionale e personale con il coinvolgimento di circa 50 atenei su tutto il territorio nazionale.

Prodotti Transazionali e Pagamenti Digitali

Nel primo semestre sono state introdotte importanti novità in ambito transazionale. Da aprile è possibile aggiungere le carte di debito Intesa Sanpaolo, emesse su circuito PagoBANCOMAT® al wallet di pagamento Google Pay, per pagare con dispositivi Android o Wear OS di Google. Nell'ambito del processo di trasformazione digitale della Banca, ad aprile è partito anche il roll out della nuova gamma di carte di pagamento, disponibile per

I risultati per settori di attività e per aree geografiche

tutta la Rete da giugno. In sostituzione delle precedenti carte sono nate le nuove XME Debit Card, XME Credit Card e XME Credit Icon. Tutte le carte sono disponibili per il cliente istantaneamente e in formato digitale, con possibilità di richiedere anche la carta fisica in PVC riciclato. Sulla XME Debit Card è presente il Blind Notch, una scanalatura laterale "a piccolo arco" che permette il riconoscimento anche agli ipovedenti. La carta XME Credit Icon, disponibile sia sul circuito Visa sia Mastercard, è riservata invece ai clienti che desiderano massimali più elevati, servizi dedicati e personalizzazione del layout. La XME Credit Card Icon emessa sul circuito Visa permette di accedere alla piattaforma my Visa per beneficiare di sconti e utilizzare servizi aggiuntivi.

Per quanto riguarda i conti correnti nel primo semestre sono state rese disponibili diverse promozioni sul XME Conto che dal 23 giugno è stato sostituito da una nuova gamma di conti con piano di agevolazioni. Sono tre le soluzioni tra cui scegliere: XME Conto Silver, il più economico, con servizi essenziali adatto ai clienti con operatività transazionale limitata e bisogni semplici; XME Conto Gold adatto ai clienti con transazionalità elevata e bisogni più complessi, come l'utilizzo di una XME Credit Card per sé o per la propria famiglia e accesso ad agevolazioni sulla principale operatività; XME Conto Platinum adatto a clienti che richiedono operatività gratuita e con bisogni più complessi, anche distintivi (per esempio XME Credit Icon). I conti correnti con piano di agevolazioni possono essere richiesti anche in cointestazione in filiale, da App e con offerta a distanza e prevedono sempre una carta di debito e il deposito amministrato gratuiti con il canone mensile del conto con piano che può ridursi fino ad azzerarsi ad esempio con l'accredito dello stipendio o il possesso di prodotti di tutela e di Valore Insieme.

Passando all'ambito dedicato alla clientela business, dal 2 maggio al 31 luglio 2025 è disponibile la nuova offerta "Prima Prova, poi Scegli" per i clienti Aziende Retail e Agribusiness (Aziende Retail) non ancora titolari di Carte Commercial e POS con Intesa Sanpaolo. I clienti hanno l'opportunità di provare Carta Debit Plus, Carta Credit e SmartPOS Mini con stampante a canone zero per due mesi ed entro questo termine possono scegliere se continuare ad utilizzarli o restituirli senza spese aggiuntive. Sono proseguite anche le promozioni sui POS, in particolare è stata confermata l'iniziativa "Micropagamenti", che supporta i piccoli esercenti consentendo loro di ottenere il rimborso delle commissioni addebitate sulle transazioni di importo fino a 10 euro. Inoltre, per il secondo anno consecutivo, SoftPOS, la soluzione che trasforma lo smartphone in POS, ha vinto il prestigioso titolo di "Prodotto dell'Anno" nella categoria "Servizi Finanziari POS".

Multicanalità

Nel corso del primo semestre è ulteriormente proseguito lo sviluppo dell'attività bancaria multicanale e digitale, in coerenza con gli obiettivi del Gruppo in ambito ESG, con l'introduzione di nuovi Customer Journey, processi di vendita innovativi che consentono in ogni momento di interagire con i clienti attraverso i canali digitali e di formalizzare il contratto in modo totalmente digitale e dematerializzato anche a distanza, ed il potenziamento di quelli

disponibili. Con l'obiettivo di sostenere l'autonomia operativa del cliente sui canali, è stato rilasciato il nuovo Customer Journey Anticipo Transato POS che consente ai clienti di inoltrare autonomamente le richieste di tiraggio della linea di credito Anticipo Transato POS e di gestire l'eventuale saldo creditore, direttamente dalla propria piattaforma Inbiz o My Key Business garantendo una semplificazione dell'intero iter gestionale. Dallo scorso dicembre per tutti i clienti imprese di nuova attivazione l'accesso a "Confirming" avviene attraverso il portale Inbiz grazie a strumenti intuitivi e funzionalità avanzate, mentre dal mese di gennaio è stato avviato un piano di migrazione progressivo per i clienti che già operavano con "Confirming" sui vecchi portali. Grazie all'integrazione di "Confirming" su Inbiz le aziende possono gestire tutte le loro attività finanziarie attraverso un unico "entry point" beneficiando di un'esperienza digitale semplificata che migliora la loro operatività complessiva. Infine, per rafforzare ulteriormente la possibilità di scambiare digitalmente i documenti fra il cliente e la Banca è stata estesa la possibilità di utilizzo dello Scambio documentale anche ai possessori del canale My Key Business, ampliando in modo considerevole la platea di clienti con accesso a questa funzionalità.

Nell'ambito della trasformazione digitale del Gruppo, nel 2024 è stato avviato il progetto "Isytech" realizzato attraverso l'adozione di una infrastruttura tecnologica e di processi nativi in cloud. La nuova tecnologia, oltre a semplificare le attività a carico della rete, permette il passaggio da un approccio multicanale ad un approccio omnicanale, dove l'esperienza dell'utente è comune tra gestore di filiale e cliente, indipendentemente dal canale utilizzato per acquistare un prodotto (App, sito internet, filiale). Il programma prevede una serie di rilasci graduali di servizi e prodotti, prima testati su filiali pilota e poi gradualmente estesi a tutte le Direzioni Regionali. Come già citato nei paragrafi precedenti, nel primo trimestre è stato completato il rilascio dei prodotti SpensieRata e XME Prestito, insieme alle polizze proteggi prestito. Nel corso del secondo trimestre è partito il roll out dei nuovi conti con piano di agevolazioni e delle nuove carte, processo che è stato esteso a tutta la Rete entro fine giugno. Anche XME Salvadanaio è entrato a far parte del percorso di evoluzione digitale del Gruppo ed è ora disponibile nella nuova versione, per tutta la Rete. Da metà giugno il processo Isytech coinvolge anche i mutui e le polizze abbinate, in particolare dal 16 giugno è disponibile per alcune filiali selezionate XME Mutuo – Acquisto e nella fase di perfezionamento le polizze ProteggiMutuo Smart e Incendio Mutui, entrambe in fase pilota.

Accordi

Prosegue la collaborazione di Intesa Sanpaolo e Confindustria: il nuovo accordo quadriennale per la crescita delle imprese italiane mette a disposizione 200 miliardi di euro fino al 2028 per dare nuovo slancio al sistema produttivo nazionale, cogliere le opportunità di strumenti come Transizione 5.0 e I.A., integrando così le risorse già stanziate dalla Banca per la realizzazione degli obiettivi del PNRR. È stato inoltre rinnovato l'accordo con

Confcommercio. L'obiettivo comune è agevolare l'accesso al credito degli associati, anche grazie ad un plafond dedicato di 5 miliardi di euro messo a disposizione dalla Banca, e rafforzare le condizioni agevolate in ambito transazionale, in primis il rimborso delle commissioni sui micropagamenti fino a 10 euro per tutto il 2025. Anche quest'anno Intesa Sanpaolo ha rinnovato il proprio impegno a favore del turismo, grazie alla collaborazione avviata con le principali associazioni di categoria del settore, tra le quali Federalberghi. Il nuovo accordo di collaborazione rientra nel più ampio Programma CresciBusiness il programma che accompagna le aziende retail e i liberi professionisti in un percorso di crescita digitale e di transizione sostenibile. Agli associati Federalberghi sono offerte sia soluzioni che hanno l'obiettivo di facilitare l'operatività legata agli incassi e pagamenti sia strumenti per agevolare l'accesso al credito grazie al nuovo processo dematerializzato e digitalizzato. Per sviluppare e promuovere nuove possibili iniziative a sostegno dell'internazionalizzazione delle imprese italiane è stato rinnovato l'accordo tra ICE-Agenzia e sono stati sottoscritti due nuovi accordi con SIMEST. Sempre con lo stesso obiettivo, a marzo, Intesa Sanpaolo ha rinnovato la collaborazione con Innovit, Italian Innovation and Culture Hub in San Francisco, iniziativa promossa dal Ministero degli Affari Esteri e ITA, in collaborazione con l'Ambasciata d'Italia a Washington D.C. e il

Consolato Generale d'Italia a San Francisco. Nel corso del primo semestre, per il rafforzamento nel settore del noleggio operativo di beni strumentali, in una logica di sviluppo che mette al centro i bisogni anche non finanziari delle PMI, è stata attivata la partnership strategica tra Intesa Sanpaolo e Grenke. Operativa da giugno, Grenke Italia mette a disposizione delle PMI risorse per un valore di circa 2 miliardi nei prossimi 3 anni per realizzare progetti di noleggio operativo strumentale di beni e servizi. L'operazione si è articolata attraverso il conferimento da parte della Banca dell'intera partecipazione in Rent Foryou a Grenke.

Finanziamenti

Intesa Sanpaolo ha lanciato nel 2024 il programma "Il tuo futuro è la nostra impresa", che continua anche per il 2025, e che si pone l'obiettivo di supportare la ripartenza e la crescita futura delle imprese italiane, tramite un'offerta in grado di sostenere le PMI di tutte le dimensioni e dei diversi settori merceologici. La Banca si impegna ad offrire un plafond di 120 miliardi per il periodo 2024- 2026 per accelerare la ripresa degli investimenti in modo sostenibile ed innovativo. Gli ambiti di

intervento prioritari sono: investimenti per la competitività delle imprese facendo leva sulle opportunità legate a Transizione 5.0 e ad altre iniziative come le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e l'autoconsumo; ricerca e accesso a nuovi mercati di sbocco per lo sviluppo del "Made in Italy"; impulso alla digitalizzazione e protezione dai rischi "cyber" collegati; focus su alcuni settori del Paese, con particolare attenzione all'agribusiness e al turismo. Il Piano Transizione 5.0, è uno degli interventi più importanti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per accompagnare la trasformazione e la competitività del sistema industriale italiano; la legge di bilancio 2025 ha introdotto importanti novità per agevolarne l'utilizzo da parte delle imprese e Intesa Sanpaolo, è la prima Banca che supporta le aziende ad usufruire di questa agevolazione, lavorando in collaborazione con una fitta rete di partner.

Intesa Sanpaolo si conferma come partner di riferimento per le PMI in tutti i settori chiave del Paese per sostenere gli investimenti e accompagnare le imprese verso una crescita solida e sostenibile. Per supportare le imprese nella realizzazione di operazioni di rilievo strategico è nato il nuovo prodotto "Finanziamento MLT con garanzia SACE Growth", con cui le stesse possono realizzare i progetti previsti nell'ambito della convenzione sottoscritta con SACE. La convenzione prevede quattro moduli di intervento, ognuno con beneficiari distinti e con diverse finalità, tra le quali il perseguimento degli obiettivi ambientali, e rappresenta un aggiornamento della convenzione SACE Futuro, che da aprile ha assunto una nuova veste, inglobando SACE Green. Per le imprese non beneficianti di garanzie pubbliche, nel perseguire finalità di investimento destinate alla transizione ecologica, digitalizzazione e internazionalizzazione, è stata rinnovata l'iniziativa Plus che prevede un beneficio sui nuovi finanziamenti, applicabile anche in aggiunta agli sconti normalmente previsti dalle convenzioni.

In tema ESG, Intesa Sanpaolo ha sviluppato a riguardo un'ampia offerta di prodotti e servizi, tra cui la promozione delle FER - Fonti Energetiche Rinnovabili già sostenuta da specifici decreti ministeriali, che assicurano incentivi per la produzione di energia rinnovabile. L'offerta prevede: soluzioni a medio-lungo termine, a sostegno di investimenti volti a ridurre la dipendenza energetica; supporto a breve termine nella gestione e mitigazione dell'aumento dei costi delle materie prime; consulenza e advisory per accesso a bandi e realizzazione di progettualità complesse; Piano Transizione 5.0, che prevede specificamente investimenti per incentivare l'adozione di fonti pulite; garanzie dedicate tra le quali anche la nuova Garanzia SACE Project Finance, per supportare i progetti in ambito energie rinnovabili. Nell'offerta rientrano anche le Comunità Energetiche Rinnovabili, configurazioni che possono contribuire al conseguimento degli obiettivi di transizione energetica ed ecologica: dalla soluzione S-Loan CER e S-Loan Progetti Green, all'Offerta CER per le società di persone ed enti del terzo settore, oltre che la consulenza di partner qualificati come Enel X, Regalgrid e Deloitte. Sempre in tema ESG da giugno è disponibile CO₂ Mitigation Solutions, il nuovo programma con cui Intesa Sanpaolo, in collaborazione con Carbonsink, da un lato mette a disposizione delle imprese uno strumento di misurazione delle emissioni di CO₂ generate, per definire obiettivi e azioni di riduzione attraverso interventi sui processi aziendali; dall'altro dà la possibilità alle aziende clienti, per le emissioni residue, di accedere a certificati di credito di carbonio finanziando progetti ad impatto ambientale di elevata qualità.

Direzione Agribusiness

La Direzione Agribusiness è la rete nazionale del Gruppo Intesa Sanpaolo dedicata al comparto agroalimentare, realtà che si pone come partner strategico per supportare il settore, contribuendo alla crescita, all'innovazione e alla competitività delle aziende che rappresentano uno dei settori produttivi più importanti del Paese. La Direzione si avvale di 246 punti operativi distribuiti su tutto il territorio nazionale con professionisti specializzati, al servizio di oltre 80 mila clienti. La Direzione Agribusiness si propone come interlocutore principale e qualificato per accompagnare gli operatori in tutte le fasi dello sviluppo, sostenendone gli investimenti e promuovendo nuovi progetti imprenditoriali, con una particolare attenzione ai criteri della sostenibilità e della Circular Economy.

A giugno è partito Agri-Talk, un ciclo di incontri che nasce per valorizzare l'offerta integrata del Gruppo e che coinvolge attori istituzionali e imprese simbolo del made in Italy agroalimentare. Il primo appuntamento, dedicato al settore vitivinicolo, è stata l'occasione per annunciare da parte della Banca il nuovo stanziamento di 10 miliardi di euro di credito a favore delle filiere dell'agroalimentare, di cui 1,5 miliardi riservati alla filiera vitivinicola, con l'obiettivo di accompagnarle nella crescita, nella diversificazione dei mercati e nella costruzione di valore per il Paese, consolidando il ruolo di eccellenze riconosciute in tutto il mondo.

Direzione Impact

La Direzione Impact è dedicata alla gestione della clientela del Terzo Settore e al coordinamento dei processi di attivazione e gestione dei fondi ad impatto creati per favorire l'inclusione finanziaria di persone, famiglie ed enti non profit. In particolare, il "Fund for Impact", del valore di 300 milioni, permette di erogare nuovi finanziamenti fino a 1,5 miliardi rivolti a categorie di persone che hanno difficoltà di accesso al credito e volti a realizzare i loro progetti quali, ad esempio, gli studenti universitari, le madri lavoratrici, le famiglie impegnate nei percorsi di studio e crescita dei figli, disoccupati in vista della pensione, caregiver alle prese con l'assistenza a familiari non autosufficienti e i giovani lavoratori che hanno appena terminato il Servizio Civile Universale. Da aprile è stata resa disponibile una nuova piattaforma online, raggiungibile dal sito di Intesa Sanpaolo, che facilita l'accesso al credito e permette alle persone interessate di richiedere autonomamente l'attivazione dei prodotti di

impatto sociale di Intesa Sanpaolo, senza recarsi in filiale. Al "Fund for Impact" si affianca il "Fondo di Solidarietà e Sviluppo", del valore di oltre 50 milioni, che permette di abilitare finanziamenti a organizzazioni non profit con progettualità rilevanti, che altrimenti sarebbero escluse dal credito ordinario.

È proseguito l'impegno della Direzione nel supportare l'economia sociale nello sviluppo strategico e organizzativo delle realtà del terzo settore. In tale ambito si è conclusa, a giugno, la prima edizione dell'executive master triennale in management dedicato agli operatori del Terzo settore, co-progettato con 24ore Business School e Intesa Sanpaolo per il Sociale. È continuata, inoltre, l'azione nell'accompagnare e supportare i progetti delle organizzazioni non profit italiane. All'interno del primo "Premio Innovazione Sociale", lanciato da Fondazione Cassa Depositi e Prestiti in collaborazione con il Gruppo Intesa Sanpaolo, la Direzione ha messo a disposizione delle organizzazioni vincitrici servizi e strumenti dedicati, tra cui finanziamenti a condizioni agevolate di importo massimo pari a 250 mila euro e la possibilità di usufruire della piattaforma di raccolta fondi For Funding. Quest'ultima, dedicata a favorire l'acquisizione, a titolo gratuito, di donazioni da parte del non-profit, si conferma, anche per il primo semestre del 2025, piattaforma di "donation" protagonista nel crowdfunding italiano.

Isybank

Isybank, nata a giugno 2023, è la banca digitale di Intesa Sanpaolo, dotata di una tecnologia all'avanguardia che si rivolge sia ai clienti Intesa Sanpaolo, che già non usano le filiali fisiche in quanto fruitori prevalentemente digitali dei servizi bancari e orientati al mobile banking, sia ai nuovi clienti ai quali offre un'esperienza completa tramite App, il sito internet e con il supporto della Filiale Digitale. Isybank nel corso del primo semestre ha consolidato ulteriormente la propria offerta con l'arricchimento del catalogo prodotti, dei servizi e delle funzionalità, in particolare, da gennaio la banca ha reso disponibile la nuova sezione "Investimenti" con cui i clienti possono sottoscrivere tre fondi comuni di Eurizon Capital: Epsilon Obbligazionario Breve Termine classe isy; Eurizon Obbligazionario Etico classe Isy o Eurizon Soluzione ESG 40 classe isy e dal 13 maggio anche i fondi Eurizon Azioni Europa ed Eurizon Azioni Internazionali riservati a Isybank. L'operatività prevede solo sottoscrizioni e rimborsi e sarà in regime di appropriatezza, con un Customer Journey di accesso semplificato. In Isybank particolare attenzione viene rivolta ai giovani che possono usufruire di una promozione, riservata agli under 35, che prevede l'azzeramento del canone del conto isyPrime, il piano più completo, e l'imposta di bollo a carico della banca.

Società prodotto

Prestitalia è la "fabbrica prodotto" del Gruppo Intesa Sanpaolo per la cessione del quinto e per l'anticipo del Trattamento di Fine Rapporto.

Società finanziaria che opera nel mercato del credito al consumo, con una forte specializzazione sulla cessione del quinto, è uno dei principali operatori del settore con uno stock medio di circa 3 miliardi.

Al 30 giugno 2025, con circa 30 mila pratiche finalizzate, Prestitalia ha erogato complessivamente finanziamenti per oltre 600 milioni, attraverso tre canali principali: la rete di filiali Intesa Sanpaolo supportate da agenti "leggeri" (agenti monomandatari persone fisiche), le agenzie terze ed il canale on line.

La gamma di offerta comprende "Cessione del Quinto per Pensionati", "Anticipo TFS" (prodotto riservato agli ex dipendenti pubblici che vogliono fruire di tutta o parte della propria indennità di buonuscita senza attendere le tempistiche previste dalla Pubblica Amministrazione) e "Cessione del Quinto per dipendenti pubblici e privati".

Inoltre, gli agenti a supporto delle filiali di Intesa Sanpaolo possono proporre ai clienti anche i POS.

I risultati per settori di attività e per aree geografiche

IMI Corporate & Investment Banking

(milioni di euro)
Dati economici 30.06.2025
30.06.2024
Variazioni
assolute %
Interessi netti 1.501 1.553 -52 -3,3
Commissioni nette 604 615 -11 -1,8
Risultato dell'attività assicurativa - - - -
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 415 -121 536
Altri proventi (oneri) operativi netti - - - -
Proventi operativi netti 2.520 2.047 473 23,1
Spese del personale -254 -257 -3 -1,2
Spese amministrative -421 -454 -33 -7,3
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -8 -8 - -
Costi operativi -683 -719 -36 -5,0
Risultato della gestione operativa 1.837 1.328 509 38,3
Rettifiche di valore nette su crediti -32 26 -58
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività -11 4 -15
Altri proventi (oneri) netti - - - -
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - -
Risultato corrente lordo 1.794 1.358 436 32,1
Imposte sul reddito -579 -432 147 34,0
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -13 -11 2 18,2
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) - - - -
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo (al netto delle
imposte)
- - - -
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle
imposte)
- - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi - - - -
Risultato netto 1.202 915 287 31,4
(milioni di euro)
Dati operativi 30.06.2025 31.12.2024 Variazioni
assolute %
Finanziamenti verso clientela 122.924 126.059 -3.135 -2,5
Raccolta diretta bancaria (1) 119.770 125.194 -5.424 -4,3
Attività di rischio ponderate 110.823 106.967 3.856 3,6
Capitale assorbito 10.665 9.748 917 9,4

(1) L'importo della voce comprende i "certificates".

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

La Divisione IMI Corporate & Investment Banking presidia le attività di corporate e transaction banking, investment banking, public finance e capital markets, in Italia e all'estero.

Nel primo semestre 2025 la Divisione ha realizzato proventi operativi netti pari a 2.520 milioni (che rappresentano circa il 18% del dato consolidato di Gruppo), in aumento del 23,1% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno.

In dettaglio, gli interessi netti, pari a 1.501 milioni, hanno mostrato un calo del 3,3% ascrivibile principalmente all'operatività di Global Markets, in presenza di una dinamica cedente dei tassi di mercato. Le commissioni nette, pari a 604 milioni, sono diminuite dell'1,8%, essenzialmente per effetto dell'andamento rilevato nei comparti del commercial banking e della finanza strutturata. Il risultato delle attività e passività finanziarie al fair value, pari a 415 milioni, ha evidenziato un forte incremento in raffronto al valore di -121 milioni del medesimo periodo del 2024, da attribuire ai risultati dell'attività di trading dell'area Global Markets. Sul comparto hanno inciso positivamente la gestione dei rischi finanziari connessi all'operatività in certificates valutati al fair value, anche a seguito delle dinamiche dei tassi di mercato, nonché il contributo dell'Own Credit Risk (OCR) dei certificates stessi.

I costi operativi sono ammontati a 683 milioni con una riduzione del 5% riconducibile principalmente alle spese amministrative. Per effetto delle dinamiche descritte dei ricavi e dei costi, il risultato della gestione operativa si è attestato a 1.837 milioni, in aumento del 38,3% rispetto al valore rilevato nel primo semestre dello scorso esercizio. Analoga evoluzione per il risultato corrente lordo, che è ammontato a 1.794 milioni (+32,1%), dopo l'appostazione di rettifiche di valore nette su

crediti e di accantonamenti e rettifiche nette su altre attività. Infine, l'utile netto ha raggiunto 1.202 milioni, valore superiore rispetto ai 915 milioni realizzati nei primi sei mesi del 2024 (+31,4%).

La Divisione IMI Corporate & Investment Banking ha mostrato nel secondo trimestre 2025 un incremento del risultato della gestione operativa rispetto al primo, riconducibile all'aumento dei ricavi. Per contro il risultato corrente lordo e l'utile netto hanno evidenziato una flessione, condizionati da rettifiche di valore su crediti rilevate nel trimestre a fronte di riprese contabilizzate nel trimestre precedente.

I volumi intermediati della Divisione si sono ridotti rispetto a fine 2024 (-3,4%). Nel dettaglio, la raccolta diretta bancaria, pari a 119.770 milioni, ha mostrato un calo (-4,3%, pari a -5,4 miliardi) ascrivibile principalmente alla diminuzione dei debiti verso clientela Global Corporate e dei titoli in circolazione della controllata irlandese e in ambito Global Markets, parzialmente compensata dallo sviluppo dell'attività in certificates. Anche gli impieghi a clientela, pari a 122.924 milioni, hanno evidenziato un decremento (-2,5%, pari a -3,1 miliardi) per effetto della dinamica cedente del Global Corporate e della clientela istituzionale, in parte contrastata dall'evoluzione positiva del Global Markets.

Business

Italia e all'estero.

Missione

Supportare come "partner strategico e globale" lo sviluppo equilibrato e sostenibile delle imprese e delle istituzioni finanziarie, anche a livello internazionale, tramite una rete specializzata di hub, filiali, uffici di rappresentanza e controllate che svolgono attività di corporate banking. Favorire la collaborazione tra i settori pubblico e privato con l'obiettivo di supportare la realizzazione di infrastrutture ed investimenti sostenibili, anche perseguendo opportunità di sviluppo all'estero in

Attività di corporate e transaction banking, investment banking, public finance e capital markets, in

Paesi strategici per il Gruppo. Mettere a disposizione di tutta la clientela del Gruppo Intesa Sanpaolo le competenze specialistiche negli ambiti di Investment Banking, Finanza Strutturata, Capital Markets e Transaction Banking.

Struttura organizzativa

Area di Coordinamento Client Coverage & Advisory La struttura sviluppa e gestisce le relazioni con la clientela Global Corporate italiana ed internazionale, avvalendosi a livello centrale dell'azione commerciale delle unità di Industry (Automotive & Industrials; Basic Materials & Healthcare; Energy; Food & Beverage and Distribution; Infrastructure; Real Estate; Retail and Luxury; Telecom, Media and Technology) e a livello territoriale del network italiano ed internazionale dell'Area di Coordinamento Distribution

Platform & GTB. Presidia la relazione commerciale con i clienti istituzionali, sui mercati domestici e internazionali, con un modello di servizio dedicato e organizzato per segmento di clientela (i.e. Banche, Assicurazioni, Asset Managers, Financial Sponsors, Fondi Sovrani e Governi).

Garantisce il presidio e lo sviluppo delle attività di origination e di advisory alla clientela, tra cui M&A, Debt e ambito ESG, anche con unità specificamente dedicate, perseguendo il cross-selling di prodotti e servizi, anche in ottica "Originate to Share", massimizzando le sinergie tra relazioni corporate, investitori istituzionali e desk di prodotto.

Area di Coordinamento
Distribution Platform &
Global Transaction Banking
La struttura presidia lo sviluppo del network italiano e internazionale della Divisione, assicurando la
corretta gestione delle attività operative e commerciali per la clientela di riferimento attraverso una
rete specializzata di strutture territoriali in Italia e all'estero. Garantisce il presidio, per tutto il
Gruppo, di un'ampia gamma di servizi transazionali – come il cash management, trade & export
finance, securities services – anche tramite Inbiz, la piattaforma di Corporate Internet Banking.
Concorre all'individuazione e alla distribuzione dei loan e di asset marketable tramite un unico
polo funzionale alla mobilizzazione e ottimizzazione del balance sheet del credito della Divisione,
in linea con il processo "Originate to Share".
Area di Coordinamento
Global Banking & Markets
Nel perimetro della struttura rientrano le attività di capital markets, finanza strutturata e primary
market (equity e debt capital markets) a supporto di tutta la clientela del Gruppo, incluse le medie
imprese.
Inoltre, viene presidiata la gestione del portafoglio e del rischio di proprietà attraverso l'accesso
diretto o indiretto ai mercati.
Struttura distributiva La Divisione IMI Corporate & Investment Banking, in Italia, si avvale complessivamente di 6 aree
territoriali dedicate alla clientela corporate o al servizio della clientela pubblica. A livello
internazionale, è presente in 24 Paesi a supporto dell'attività cross-border dei suoi clienti con una
rete specializzata costituita da hub, filiali, uffici di rappresentanza e controllate che svolgono
attività di corporate banking.

Area di Coordinamento Client Coverage & Advisory

In un contesto di mercato caratterizzato da incertezze geopolitiche e tensioni commerciali, con un prudente approccio al rischio da parte degli investitori, le strutture dell'Area di Coordinamento Client Coverage & Advisory hanno continuato ad assistere i propri clienti in operazioni finanziarie complesse e strategiche, confermando il posizionamento di leadership sul mercato e le positive performance in termini di risultati registrate negli ultimi anni. In particolare, le strutture di Relazione, Global Corporate e Institutional Clients, hanno lavorato in costante sinergia con la struttura Corporate Finance & Advisory e i Desk di Prodotto, perseguendo l'obiettivo di favorire e consolidare il dialogo strategico con la clientela di riferimento, consentendo l'identificazione di numerose opportunità di business.

Nel primo semestre del 2025, la Banca ha continuato a svolgere il ruolo di partner strategico per la propria clientela Global Corporate italiana ed estera, sostenendola attraverso l'organizzazione e la partecipazione a numerose operazioni di financing e investment banking, grazie alle competenze specialistiche legate al modello per Industry e alla collaborazione con le altre strutture della Divisione. Nell'ottica di rilancio dell'economia italiana tramite la valorizzazione delle filiere produttive e di continuo sostegno alle diverse iniziative attivate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), Intesa Sanpaolo ha emesso nuove linee di garanzia per conto dei principali clienti italiani operanti nel settore delle costruzioni. A livello domestico, la Banca ha partecipato ai prestiti sindacati a favore di Telecom Italia, Terna, Prysmian, Saras e CPL Concordia con il ruolo di MLA e Bookrunner, al prestito sindacato a favore del Gruppo Arvedi con il ruolo di Global Coordinator e a favore di Angelini Pharma con il ruolo di Bookrunner. Il Gruppo ha altresì partecipato a diversi prestiti sindacati internazionali, tra i quali quelli a favore di Eiffarie, APRR, gruppo Acciona, Redexis, ATM Nortegas e Recurrent Energy, con ruolo di Global Coordinator, Bookrunner e MLA. Si evidenzia, inoltre, il supporto finanziario in importanti operazioni straordinarie realizzate nel periodo, quali il finanziamento a favore di Prada Group per l'acquisizione di Versace da Capri Holdings, in cui la Banca ha agito in qualità di Global Coordinator, MLA e Underwriter, e la partecipazione al finanziamento sindacato a beneficio di Softbank per l'investimento effettuato in OpenAI.

Nell'ambito della Finanza Sostenibile, il desk di ESG Advisory ha supportato la clientela nell'identificazione e strutturazione di prodotti e strumenti Green, Social, Sustainability e Sustainability-linked. L'attività si è sostanziata nell'ottenimento del ruolo di Sustainability/Green Coordinator e ESG Framework Structurer in numerose operazioni riguardanti finanziamenti sindacati ed emissioni obbligazionarie. In particolare, la Banca ha agito nel ruolo di Green o Sustainability Coordinator nelle operazioni sindacate di IGD, Bracco Imaging e Feralpi e, grazie alle competenze sviluppate sulle tematiche ESG, ha partecipato a diversi finanziamenti, tra cui quelli a favore di ENEL, Mundys, Telefonica, Technip Energies, TRIG, RWE e Amplifon. L'attività di Rating Advisory ha consentito di facilitare il dialogo tra società emittenti e agenzie di rating, e ha contribuito al mantenimento o al raggiungimento di livelli di rating funzionali a migliorare l'accesso al credito per i clienti, ottimizzando il costo del funding. In ambito project financing, la Banca ha partecipato a numerose operazioni, tra cui, a livello domestico, il finanziamento a favore di Tangenziale Esterna, in cui Intesa Sanpaolo ha svolto il ruolo di Global Coordinator, e il finanziamento di un portafoglio di impianti di biometano sviluppati da Retina, e, a livello internazionale, il finanziamento al più grande parco solare dello Stato di New York (USA), sviluppato da Greenbacker Renewable Energy Company, e quello di un parco solare nello Stato dell'Illinois (USA), sviluppato da Earthrise Energy, il rifinanziamento del portafoglio solare di Metlen in Australia e il rifinanziamento di Eteck (Paesi Bassi), uno dei principali operatori nella fornitura di soluzioni sostenibili di riscaldamento e raffreddamento per edifici. Nel settore della cattura e dello stoccaggio di CO2 (CCS), la Banca ha partecipato a due prestiti sindacati internazionali: il finanziamento a Stockholm Exergi per la realizzazione in Svezia di uno dei più grandi impianti CCS al mondo, e il finanziamento di Liverpool Bay T&S, il progetto di Eni di trasporto e stoccaggio (T&S) di CO2 nel Regno Unito.

Nel settore immobiliare, il Gruppo ha partecipato in qualità di MLA, Bookrunner e Green Loan Coordinator all'operazione di finanziamento a medio-lungo termine a favore di Fondo Ippocrate (REIF gestito da DeA Capital RE SGR), allo scopo di rifinanziare l'indebitamento in essere e supportare le capex di progetto per l'adeguamento ESG degli assets.

Per quanto riguarda l'attività di Debt Capital Markets, la Banca ha svolto il ruolo di Global Coordinator e Active Bookrunner nell'emissione di Carrefour, di Joint Lead Arranger con AT&T e Telefonica, di Joint Bookrunner con Deutsche Telekom, ENI, CEZ, Georgia Power, Florida Power & Light e di Joint Lead Manager nel bond ibrido di Iren. Ha partecipato, inoltre, come Active Bookrunner con Swisscom e Cellnex Telecom e all'emissione obbligazionaria in euro di Stellantis. La Banca ha poi preso parte all'emissione del bond in dollari da parte del gruppo CNH Industrial e all'emissione ABS da parte di CyrusOne. Inoltre, ha seguito diverse operazioni di collocamento di obbligazioni di tipo Green o Sustainability-linked, tra cui quelle effettuate da Hera, ENEL, Masdar e il collocamento da parte di A2A del primo EU Green Bond, supportando la società nella strutturazione del factsheet e nell'ottenimento della relativa second party opinion, in linea con i requisiti del nuovo Regolamento (UE) 2023/2631.

In ambito M&A, il Gruppo si conferma fra i principali advisor nel mercato italiano e ha prestato i suoi servizi in diverse operazioni, tra cui la cessione da parte di F2i e di Finavias delle proprie quote in 2i Rete Gas a Italgas, la cessione da parte di F2i della partecipazione detenuta in Iren Acqua, società che gestisce il servizio idrico integrato in diversi comuni dell'Alto Genovese, a Ireti (società del gruppo Iren), l'assistenza a Poste Italiane nell'operazione di acquisizione della partecipazione in Telecom Italia detenuta da CDP, con contestuale cessione dell'intera partecipazione detenuta dalla società in Nexi a favore della stessa CDP, la cessione di Lizzi, azienda milanese specializzata in prodotti da forno dolci e salati, da parte di Sammontana ed Investindustrial al gruppo Vandemoortele.

In un contesto di mercato azionario che ha visto una sostanziale chiusura delle IPO quale riflesso della volatilità derivante dalle incertezze macroeconomiche e dal complesso quadro geopolitico, le attività di Equity Capital Markets si sono concentrate su operazioni aventi ad oggetto titoli di società quotate. Con l'obiettivo di mantenere saldo il posizionamento di leadership sui mercati ECM ed Equity-Linked in Italia e di continuare con successo il percorso di internazionalizzazione, l'attività di origination è stata volta a cogliere le migliori opportunità di mercato e a proporre soluzioni strutturate ai clienti.

In questo contesto la Banca ha agito in qualità di Joint Bookrunner nel collocamento di azioni Ferrari condotto da Exor, una delle operazioni più visibili nel panorama europeo.

Con riferimento ai clienti del settore bancario, nell'ambito della struttura Institutional Clients, la Banca ha effettuato con successo numerose operazioni di emissione sul mercato primario, rifinanziamento, cartolarizzazione e ottimizzazione dei profili di liquidità. A livello domestico, si segnalano in particolare il ruolo di Joint Bookrunner nell'emissioni Social di Istituto per il Credito Sportivo Culturale e Mediocredito Centrale, oltre che le operazioni con Banca Sella e UniCredit. La Banca, inoltre, ha partecipato in qualità di Global Coordinator e Facility Agent nel finanziamento in pool a beneficio di Nexi e agito come Joint Bookrunner nel primo bond investment grade emesso dalla società. È proseguita l'attività di finanziamento senior nell'ambito di operazioni di cartolarizzazione di attivi performing. Anche sui mercati internazionali, sia in USA, sia in Europa, sono state portate a termine numerose operazioni: il Gruppo, in particolare, ha ricoperto il ruolo di Joint Bookrunner nelle emissioni di Erste Group, BayernLB. Inoltre, ha confermato una presenza significativa nei paesi dell'Europa meridionale, nei quali ha raggiunto una posizione di rilievo su diversi prodotti/servizi quali Debt Capital Markets e Global Transaction Banking, contribuendo a rafforzare la prossimità e la partnership costruita negli anni con le banche locali. L'attività con le banche nei mercati emergenti, nella prima parte del 2025, in ragione del perdurante difficile contesto di mercato, è stata caratterizzata da un approccio selettivo e dall'assunzione di rischi a breve termine, prevalentemente a supporto di attività commerciali della clientela italiana e internazionale. È continuata l'azione di sviluppo in ambito Global Markets, in particolare in Est Europa, Middle East e, selettivamente, in Latin America. L'attività di finanziamento di operazioni di supply chain financing rimane di interesse per la Banca; in tale ambito si è consolidata la strategia di progressivo ampliamento del numero delle controparti e delle geografie target. L'attività con le financial institutions non bancarie ha continuato a conseguire risultati positivi. Nel settore parabancario si segnalano, in particolare, le operazioni di portfolio financing mediante sottoscrizione di tranche senior di cartolarizzazioni quali IBL Banca, con sottostante finanziamenti assistiti da cessione del quinto dello stipendio o della pensione, e Santander Consumer Bank, con sottostante finanziamenti auto loan originati in Italia. La Banca, inoltre, ha agito con il ruolo di Joint Bookrunner in diverse operazioni pubbliche di cartolarizzazione di attivi di IBL Banca, Compass Banca e Agos Ducato. Oltre all'asset based financing, il Gruppo ha continuato a presidiare il mercato dei finanziamenti bilaterali unsecured, perfezionati con i principali operatori del settore del credito al consumo, in particolare con Agos Ducato e Compass Banca. Da segnalare, inoltre, la partecipazione insieme ad un pool di banche internazionali al finanziamento a favore di Euronext nell'ambito di un'operazione di acquisizione sul mercato olandese. Sempre nell'ambito di questa operazione Intesa Sanpaolo ha partecipato anche all'emissione di un nuovo bond convertibile.

Per quanto concerne l'operatività con gli asset manager domestici e internazionali, l'attività di flusso ha registrato buoni volumi, sia in ambito equity, sia credito. Si segnala, inoltre, una crescente interazione e operatività con il segmento Family Office e Wealth Management.

Per quanto riguarda il settore assicurativo la Banca ha finalizzato una linea di financing strutturato a supporto della gestione della liquidità di un'importante compagnia nazionale. Da segnalare, inoltre, il ruolo di Joint Lead Manager nell'emissione di un bond subordinato Tier 2 di Assicurazioni Generali. La Banca ha, inoltre, prestato servizi di advisory e financing a Bene Assicurazioni per il riacquisto di azioni proprie da un investitore estero. L'attività su prodotti di ramo III è stata un po' penalizzata dalla volatilità di mercato e dalla ripresa della raccolta premi su prodotti di ramo I.

In ambito public sector (governi, enti pubblici, enti locali e investitori istituzionali), con particolare riferimento alla gestione del debito pubblico, si segnalano i ruoli di Joint Bookrunner per conto del MEF nel collocamento di emissioni istituzionali BTP e BTP Italia dedicate al mercato retail. Di rilievo anche i mandati ottenuti, in qualità di Joint Bookrunner, dalla Repubblica del Montenegro nell'emissione obbligazionaria in euro di maggiore importo dalla sua costituzione, e dall'Emirato di Sharjah nell'emissione in euro. Da segnalare infine, sul mercato domestico, il ruolo di Global Coordinator nell'incremento della partecipazione della Città Metropolitana di Torino in Iren attraverso una procedura di reverse ABB.

Per quanto concerne l'attività legata ai Fondi di Private Equity, il Gruppo ha registrato un buon numero di operazioni concluse con i propri clienti nel periodo di riferimento, sia a livello domestico sia internazionale, in un contesto di mercato caratterizzato da una buona liquidità e un parziale miglioramento degli spread, nonostante uno scenario macro di maggiore instabilità legata al quadro geopolitico internazionale e la volatilità causata dalle tensioni sul fronte commerciale. Sul mercato italiano si ricordano i ruoli di Bookrunner e MLA a supporto di CDP Equity, Trilantic e BF Agricola nell'acquisizione di Diagram, primario gruppo specializzato nei servizi di agricoltura di precisione. Si segnalano, inoltre, i ruoli di Undewriter, Global Coordinator, Bookrunner e MLA a supporto di Investindustrial per l'acquisizione di Piovan, leader mondiale nello sviluppo e produzione di sistemi di automazione dei processi produttivi per lo stoccaggio, trasporto e lavorazione di polimeri e polveri plastiche e alimentari. Sui mercati internazionali, dove si continua a consolidare la presenza del Gruppo, si ricordano i ruoli di Joint Lead Arranger e Joint Bookrunner a supporto di KPS Capital nell'operazione di acquisizione di Ineos Composites, produttore leader a livello mondiale di resine poliestere insature, resine vinilestere e gelcoat utilizzati nella produzione di compositi plastici, e Mandated Lead Arranger e Bookrunner a supporto di Cinven, EQT e CPPIB nell'operazione di rifinanziamento per la quotazione in borsa di HBX, azienda spagnola attiva nel TravelTech e proprietaria del marchio Hotelbeds.

Per quanto riguarda il Fund Financing si evidenzia il consolidamento delle operazioni di finanziamento ai principali fondi di investimento alternativi italiani e internazionali. A livello domestico si segnala in particolare il ruolo di Arranger e Sole Lender nell'operazione di capital call financing a supporto del fondo Ambienta Sustainable Credit Opportunities. Estremamente proficua è stata l'attività con i sovereign wealth fund e i pension fund nei diversi ambiti di attività, quali il supporto diretto ai fondi sovrani, l'assistenza a processi competitivi di investimento e il financing delle portfolio companies, nonché le attività di corporate solutions per le portfolio companies, con particolare focus sui settori TMT, Energy e Infra e privilegiando angoli ESG. Numerose sono state le operazioni a supporto diretto dei fabbisogni dei fondi sovrani, sottoscrivendo e/o rinnovando le linee di finanziamento dirette (TWF, PIF, Mubadala) e le obbligazioni sul mercato primario e secondario (Khazanah, PSP e CPPIB). Di particolare rilievo sono stati i ruoli di Bookrunner assegnati alla Banca nelle ultime emissioni di bond e nei refinancing da parte di ADQ. Nell'ambito dell'attività legata ai processi di investimento il Gruppo ha partecipato a numerose

operazioni con primari ruoli, tra cui segnaliamo il supporto ad Invenergy (CDPQ) nei progetti di generazione di energia rinnovabile greenfield (tra cui eolico, solare e di stoccaggio) in Nord America e a Keppel nell'acquisizione del principale fornitore di soluzioni di cavi sottomarini per l'industria delle telecomunicazioni (Global Marine Systems). Numerose sono state anche le operazioni a supporto delle portfolio companies, quali i rifinanziamenti in pool a Olam Agri (Temasek) nel settore dell'agribusiness, ad Airtrunk (CPPIB), hypersale datacenter a Singapore, ad ADNOC (Lunate), azienda petrolifera degli Emirati Arabi, a Kellas (GIC), azienda UK leader nel settore del midstream del gas, a Boldyn Networts (CPP Investments), società operante in ambito digital infrastructure e connectivity solutions, e a Calisen (GIC), smart meters in UK.

Area di Coordinamento Distribution Platforms & Global Transaction Banking

Nel primo semestre 2025, la Divisione IMI Corporate & Investment Banking, attraverso il presidio dell'Italian Network, ha consolidato il proprio ruolo di partner strategico e finanziario per le imprese italiane, supportandole in un contesto economico globale in evoluzione.

Con una presenza diffusa sul territorio nazionale (15 centri corporate, oltre 260 professionisti dedicati e un portafoglio di oltre 2.300 gruppi clienti) l'Italian Network ha offerto soluzioni integrate di finanziamento, investment banking, cash management e trade finance, facendo leva anche sull'utilizzo esteso di strumenti di garanzia pubblica e sulle opportunità derivanti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

È proseguito e si è ulteriormente rafforzato il dialogo strutturato con Confindustria e il sistema delle associazioni territoriali, partecipando attivamente a iniziative locali volte a promuovere la competitività industriale, con focus su investimenti strategici, innovazione, digitalizzazione, transizione 5.0, tecnologie avanzate e soluzioni per la sostenibilità abitativa.

Particolare attenzione è stata dedicata alla gestione integrata dei rischi finanziari, ESG e geopolitici, nonché all'accompagnamento delle imprese nei processi di internazionalizzazione, con focus sui mercati extra-UE (in particolare Medio Oriente, India, Nord Africa e America Latina), in ottica di diversificazione e rafforzamento del posizionamento competitivo.

Tra le principali iniziative di relazione e ascolto si segnala la seconda edizione del roadshow "Obiettivo Italia", promosso dalla Divisione con il coordinamento dell'Italian Network. Le tappe di Vicenza, Firenze, Lonato del Garda e Torino hanno coinvolto oltre 200 imprese e rappresentato un momento di confronto sulle principali tendenze macroeconomiche e settoriali, sugli strumenti di risk management, sulle strategie di copertura e sulle soluzioni evolute di gestione della liquidità. L'iniziativa ha favorito l'approfondimento delle esigenze delle imprese italiane più dinamiche, rafforzando relazioni di lungo periodo finalizzate a supportarne i percorsi di trasformazione sostenibile, digitalizzazione e crescita internazionale.

A livello internazionale la Divisione IMI Corporate & Investment Banking ha operato in 24 Paesi attraverso una rete internazionale costituita da 16 filiali wholesale, 8 uffici di rappresentanza (cui a livello di Gruppo si aggiunge l'ufficio di Bruxelles facente capo a European Regulatory & Public Affairs e deputato alla gestione dei rapporti con i regolatori sovranazionali), 3 Banche Corporate (Intesa Sanpaolo Bank Ireland, Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg e Intesa Sanpaolo Brasil S.A.) e dalla società di intermediazione Intesa Sanpaolo IMI Securities Corporation con sede a New York.

La rete ha continuato a garantire un presidio qualificato a supporto della clientela italiana e internazionale, in un contesto caratterizzato da persistenti tensioni geopolitiche e da un'evoluzione normativa in costante aggiornamento. Sono proseguite le iniziative volte a rafforzare l'offerta di prodotti e soluzioni ESG e a ottimizzare la piattaforma operativa, al fine di migliorare ulteriormente l'efficacia del servizio e la prossimità al cliente.

Nel primo semestre 2025 l'area Global Transaction Banking ha confermato il proprio impegno nel percorso di trasformazione digitale, consolidando i risultati ottenuti negli esercizi precedenti e ampliando l'offerta di soluzioni a valore per la clientela corporate.

In un contesto in continua evoluzione normativa e tecnologica sono proseguiti gli investimenti infrastrutturali e gli adeguamenti regolamentari, tra cui l'implementazione delle disposizioni del Regolamento europeo sugli Instant Payments (IPR) e la migrazione allo standard ISO 20022, con l'obiettivo di rafforzare una strategia dei pagamenti pienamente conforme ai requisiti di sistema e ai benchmark internazionali.

È stata inoltre potenziata l'offerta cross-currency anche grazie a partnership con primari provider internazionali, estendendo la copertura valutaria a circa 140 divise. Tale evoluzione ha permesso di offrire maggiore flessibilità alle imprese nei pagamenti internazionali e nelle operazioni in valuta.

Sul fronte della digitalizzazione è proseguito lo sviluppo della piattaforma Inbiz con l'introduzione di nuove funzionalità, tra cui la digitalizzazione completa del processo di sconto su lettere di credito export – integrando anche la fase di richiesta da parte del cliente – e l'ampliamento delle funzionalità dell'App Inbiz, che consente ora il monitoraggio della posizione finanziaria aziendale anche in mobilità.

In relazione alle attività di Syndication & Risk Sharing, nel primo semestre 2025 il mercato dei prestiti sindacati ha confermato una dinamica positiva, caratterizzata dal consolidamento dei volumi, da una ripresa delle operazioni di rifinanziamento strategico e da una crescente competitività tra gli arranger, in attesa di un rilancio più deciso delle operazioni di M&A nella seconda parte dell'anno. La Divisione ha partecipato a diverse operazioni di rilievo su scala internazionale, originando finanziamenti di ammontare significativo ("big ticket") in favore di controparti corporate di primo piano operanti in settori diversificati.

Rispetto all'anno precedente si è osservato un mutamento nel mix dell'origination, con un'incidenza crescente di operazioni bridge-to-bond, in parte riconducibile al mutato contesto macro-finanziario internazionale, accentuato dalle tensioni protezionistiche e dall'introduzione di dazi da parte degli Stati Uniti.

Si sono inoltre intensificate le attività di trasferimento sintetico del rischio attraverso la strutturazione e sottoscrizione di garanzie finanziarie e polizze assicurative, a supporto sia della nuova origination di operazioni di finanziamento in ambito Corporate e Finanza Strutturata, sia – in misura crescente – delle operazioni di rinnovo e nuova finanza nel mercato del Fund Financing, coinvolgendo un ampio panel di controparti assicurative internazionali. L'operatività ha consentito di consolidare il posizionamento di Intesa Sanpaolo sul mercato del risk transfer a livello europeo e globale, favorendo l'ampliamento della base di investitori e partner istituzionali interessati a supportare lo sviluppo commerciale della Banca su scala internazionale.

Nel semestre si segnala, inoltre, l'estensione delle attività di risk sharing a nuove asset class, con il completamento delle prime operazioni in ambito Asset-Backed Securities, riferiti a portafogli di Auto Loan e Real Estate. L'iniziativa rappresenta un

ulteriore passo nel rafforzamento dell'offerta di soluzioni di distribuzione del rischio a supporto dell'origination su mercati altamente competitivi.

Nel complesso le attività di Syndication & Risk Sharing hanno registrato un significativo incremento in termini di volumi gestiti e operazioni concluse, a conferma della crescente capacità della Divisione di implementare strumenti innovativi per la gestione attiva del rischio di credito.

Area di Coordinamento Global Banking & Markets

La prima parte del 2025 è stata contraddistinta dall'elevata incertezza legata alla guerra tariffaria e ai rischi geopolitici che hanno influenzato tutte le principali asset class. Nonostante la riduzione dei tassi, per la Divisione IMI C&IB il collocamento di certificates ha registrato nel primo semestre del 2025 un netto miglioramento rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente grazie a un ampio product mix, alle azioni intraprese sulle reti e al lancio di prodotti protetti. Anche sul secondario i clienti hanno dimostrato un elevato interesse nel mercato dei certificati. L'incertezza geopolitica ha causato un aumento dei rendimenti sia in Europa sia in USA spingendo gli investitori a un atteggiamento attendista. Sui bond di credito i clienti e gli investitori si sono mantenuti sempre molto costruttivi e coinvolti sul mercato primario, nonostante l'estrema volatilità, e garantendo comunque buoni livelli di negoziazione in acquisto e in vendita sul secondario. In ambito governativo, in Europa l'annuncio del piano fiscale espansivo tedesco ha portato ad un incremento dei rendimenti del Bund aumentando la possibilità di diversificazione degli investimenti. Anche il BTP ha evidenziato una notevole performance grazie ai giudizi positivi delle agenzie di rating, favorendo un significativo aumento degli acquisti da parte di investitori stranieri. Sui cambi la debolezza del dollaro americano ha favorito un aumento degli scambi, anche dovuti al riposizionamento di asset managers e real money. In questi primi sei mesi il forte interesse degli investitori ha sostenuto la crescita dell'attività di intermediazione cash di Market Hub, in particolare su strumenti ETF (sia per controvalori sia per ordini eseguiti); positiva anche la performance dell'equity dove è rimasto elevato il flusso negoziato sui mercati esteri e in particolare USA. I derivati listati hanno registrato una crescita di volumi trainata principalmente dall'operatività in conto proprio, più marcata nel comparto dei currency derivatives ma in crescita anche nei segmenti fixed income e index derivatives.

Per quanto riguarda gli investimenti di Divisione, nel primo semestre 2025, sul comparto HTCS è stata attuata una strategia finalizzata a generare carry positivo attraverso esposizioni in asset swaps. È stata inoltre implementata una rimodulazione del portafoglio tra i paesi sviluppati, oltre all'investimento in BTP e Covered Bonds. È stata implementata un'espansione del portafoglio di banking attraverso l'acquisto di titoli governativi, Covered Bonds e SSA, secondo una strategia di lungo termine focalizzata sulla crescita e sulla protezione del capitale, con attenzione alle metriche ESG. La gestione sul comparto Emerging Markets si è mantenuta prudente, anche in considerazione del contesto geopolitico sfidante. Sul comparto azionario il rischio è stato gestito in modo tattico nella fase estremamente volatile successiva all'annuncio delle tariffe da parte dell'amministrazione americana, diversificando per aree geografiche e per settori. La gestione del DVA ha perseguito un approccio dinamico con l'utilizzo di strumenti quali indici iTraxx, BTP in asset swap e indici azionari; si è mantenuta una posizione strutturale sul portafoglio di bond bancari che ha permesso di compensare l'impatto negativo causato dal miglioramento creditizio del Gruppo. Oltre a garantire il finanziamento dei portafogli di proprietà e la gestione della liquidità della Divisione, è stata presidiata l'attività di secured financing con la clientela che ha continuato a espandersi e diversificarsi.

Con riferimento al market making, per la parte equity sono rimasti elevati i volumi verso la clientela sui prodotti di investimento, sia sul primario sia sul secondario, nonostante il periodo di alta volatilità legato alla situazione geopolitica ed alle tensioni commerciali, ed anche con la clientela istituzionale (in particolare gli asset manager). Con riferimento al perimetro Credits l'attività sul secondario è risultata ridotta a causa della forte volatilità e del conseguente allargamento degli spread. La profittabilità del comparto di market making su forex e commodities si è mantenuta elevata grazie ad un'attività di flusso notevolmente accresciuta e ad alcuni deal particolarmente rilevanti. Sul settore derivati, lineari su tassi di interesse, si rileva un marcato miglioramento della redditività del segmento corporate. Sui prodotti di volatilità nel primo semestre ha pesato il dimezzamento dei proventi sui prodotti di investimento per i clienti retail. Sul settore Private Investments la necessità di contenimento degli RWA ha inibito l'attività di investimento in fondi di Private Equity e Private Debt, mentre è proseguita sugli Hedge Funds in formato UCITs molto efficienti in termini di assorbimento di capitale; il cost of funding in sostanziale riduzione sull'euro, unitamente ai rendimenti sostenuti sul portafoglio di Private Equity, ha consentito di registrare buone performance di questa asset class.

Relativamente al mercato primario equity nel primo semestre 2025 i volumi di emissioni in Europa si sono attestati in calo rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente come conseguenza dell'incertezza geopolitica ed economica. Gli unici segmenti attivi sono risultati quelli relativi agli ABB ed equity linked oltre al comparto OPA. In tale contesto la Divisione IMI C&IB ha concentrato le attività principalmente in ambito offerte pubbliche di acquisto, collocamenti privati e aumenti di capitale portando a termine le seguenti operazioni nei rispettivi ruoli: intermediario incaricato del coordinamento della raccolta delle adesioni nelle OPA Intermonte e Monrif e advisor finanziario dell'emittente nell'ambito dell'aumento di capitale Geox.

Nel mercato obbligazionario, caratterizzato da un incremento dei volumi emessi sia a livello europeo sia italiano rispetto al lo stesso periodo dell'anno precedente, la Divisione ha agito in qualità di Joint Bookrunner in numerose emissioni obbligazionarie nei segmenti corporate e financial institutions (EDF, General Motors, Nextera, EssilorLuxottica, LVMH, Wolters Kluwer, Mediobanca, Banco BPM, Iccrea, BCP, Commerzbank) molte delle quali ESG labelled. Particolarmente attivo il comparto High Yield dove la Banca si è distinta come Joint Bookrunner nelle emissioni di Engineering, DoValue, Itelyum, Prelios, Carnival, Merlin Entertainment e Advanz Pharma. Ha inoltre collocato con successo due private placement in euro della Repubblica Italiana e lo USPP di Assa Abloy. In ambito SSA si è distinta in qualità di Joint Bookrunner nell'emissioni di Cassa Depositi e Prestiti riservate alla clientela retail, anche con il contributo di Market Hub. Relativamente al mercato emerging, la Divisione ha seguito con il ruolo di Joint Bookrunner le emissioni green di Saudi Electricity Company e le emissioni senior di Teva Pharmaceutical, Aldar Properties, e Republic of Albania.

I risultati per settori di attività e per aree geografiche

Nel corso della prima metà del 2025 le attività di Finanza Strutturata hanno confermato la leadership della Divisione sul mercato italiano (anche per le tematiche ESG/Circular/Green) e proseguito con successo il business sul mercato internazionale. I finanziamenti corporate concessi alla clientela italiana ed estera operante in vari settori economici mostrano volumi in aumento rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente, grazie soprattutto all'attività di rifinanziamento ed al contributo della crescente presenza sui mercati esteri del Gruppo. L'attività di Leverage & Acquisition Finance è stata invece penalizzata da una riduzione nell'attività equity e dei Financial Sponsor. L'attività di Project Finance ha perseguito diverse opportunità nei settori dell'Energy Transition, dei trasporti e delle energie rinnovabili. L'approccio "originate to share" e la diversificazione geografica hanno portato alla stipula di numerose operazioni di finanziamento a supporto di operatori industriali e di investitori finanziari in diversi settori infrastrutturali e dei servizi di pubblica utilità, italiani ed internazionali, in coerenza con la strategia di crescita della Divisione, sia in termini di volumi sia di posizionamento, con particolare attenzione alle tematiche ESG/Circular/Green.

Le attività di cartolarizzazione svolte dalla Divisione IMI C&IB hanno confermato la posizione di leadership in Italia, sia nelle attività di supporto alla clientela nella gestione dei rischi finanziari, anche con innovative soluzioni ESG-linked, sia nell'attività di asset based financing. Sono state strutturate e finanziate soluzioni per la propria clientela e per il Gruppo mirate all'efficientamento del funding ed al miglioramento degli indici di asset quality, all'ottimizzazione del capitale economico e regolamentare ed al miglioramento della posizione finanziaria netta della propria clientela. Si è consolidata la presenza estera della Divisione, supportando sia nella gestione rischi sia finanziariamente la clientela corporate e financial institution europea ed extra-europea, nonché importanti investitori esteri nelle loro operazioni di acquisizione di portafogli granulari.

La Divisione ha operato anche come centro di competenza e punto di riferimento del Gruppo per le operazioni di Corporate Finance a favore della clientela della Divisione Banca dei Territori e delle Banche della Divisione International Banks. Relativamente a questa attività, tra le operazioni più rilevanti concluse nel primo semestre del 2025 si segnala il ruolo svolto nell'operazione di finanziamento a supporto dell'acquisizione di Verivox Holding GmbH da parte di Moltiply, nell'operazione di cessione della maggioranza del capitale di Aquardens a Eurazeo e nel finanziamento a supporto del piano di sviluppo per linee interne ed esterne di Greenthesis.

International Banks

(milioni di euro)
Dati economici 30.06.2025 30.06.2024 Variazioni
assolute %
Interessi netti 1.222 1.275 -53 -4,2
Commissioni nette 365 330 35 10,6
Risultato dell'attività assicurativa - - - -
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 86 78 8 10,3
Altri proventi (oneri) operativi netti -32 -36 -4 -11,1
Proventi operativi netti 1.641 1.647 -6 -0,4
Spese del personale -344 -327 17 5,2
Spese amministrative -251 -242 9 3,7
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -65 -63 2 3,2
Costi operativi -660 -632 28 4,4
Risultato della gestione operativa 981 1.015 -34 -3,3
Rettifiche di valore nette su crediti 54 -33 87
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività 4 -3 7
Altri proventi (oneri) netti - 1 -1
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - -
Risultato corrente lordo 1.039 980 59 6,0
Imposte sul reddito -267 -245 22 9,0
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -33 -23 10 43,5
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) -2 -1 1
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo (al netto delle
imposte)
-17 -12 5 41,7
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle
imposte)
- - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi -1 -12 -11 -91,7
Risultato netto 719 687 32 4,7
(milioni di euro)
Dati operativi 30.06.2025 31.12.2024 Variazioni
assolute %
Finanziamenti verso clientela 47.008 45.255 1.753 3,9
Raccolta diretta bancaria 61.236 60.922 314 0,5
Attività di rischio ponderate 40.868 38.271 2.597 6,8
Capitale assorbito 4.657 4.311 346 8,0
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in
via di dismissione.

La Divisione International Banks presidia l'attività del Gruppo sui mercati esteri tramite banche commerciali controllate e partecipate che svolgono prevalentemente attività bancaria retail.

Nel primo semestre del 2025 i proventi operativi netti della Divisione si sono attestati a 1.641 milioni, in lieve diminuzione rispetto allo stesso periodo dello scorso esercizio (-0,4%; +3,5% a cambi costanti). L'analisi di dettaglio evidenzia che gli interessi netti sono stati pari a 1.222 milioni (-4,2%), prevalentemente in relazione alla dinamica registrata da PBZ – incluse Intesa Sanpaolo Bank (Slovenia) e Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina (-38 milioni) – e da CIB Bank (-27 milioni), in parte compensata dall'aumento rilevato da VUB Banka (+21 milioni). Le commissioni nette, pari a 365 milioni, hanno mostrato un progresso (+10,6%) attribuibile principalmente a VUB Banka (+15 milioni), a PBZ – incluse Intesa Sanpaolo Bank (Slovenia) e Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina (+12 milioni) –, a Banca Intesa Beograd, inclusa Intesa Leasing Beograd (+6 milioni) e a CIB Bank (+2 milioni). Tra le altre componenti reddituali, si rileva un incremento del risultato delle attività e passività finanziarie al fair value (+8 milioni), essenzialmente riconducibile alla partecipata egiziana, e una riduzione degli altri oneri operativi netti (-4 milioni) ascrivibile a PBZ – incluse Intesa Sanpaolo Bank (Slovenia) e Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina. I costi operativi, pari a 660 milioni, hanno presentato un aumento (+4,4%; +7,2% a cambi costanti), segnatamente delle spese del personale e amministrative.

Per l'andamento descritto dei ricavi e dei costi, il risultato della gestione operativa ha registrato un calo del 3,3%, attestandosi a 981 milioni. Il risultato corrente lordo, pari a 1.039 milioni, ha evidenziato una crescita (+6%) grazie alle riprese di valore

contabilizzate nel semestre, e il risultato netto si è attestato a 719 milioni a fronte di 687 milioni del medesimo periodo dello scorso anno (+4,7%).

Nel confronto trimestrale, il secondo trimestre del 2025 ha mostrato un'evoluzione positiva del risultato della gestione operativa rispetto al primo, ascrivibile alla crescita dei ricavi che ha più che compensato l'aumento degli oneri operativi. Anche il risultato corrente lordo e l'utile netto si sono attestati su valori superiori rispetto a quelli del trimestre precedente.

I volumi intermediati della Divisione hanno evidenziato a fine giugno 2025 un progresso (+1,9%) rispetto a fine 2024, riconducibile all'incremento dei crediti verso clientela (+3,9%) e, in misura minore, della raccolta diretta bancaria (+0,5%). L'evoluzione degli impieghi è prevalentemente ascrivibile allo sviluppo rilevato dalle controllate operanti in Croazia, Slovenia, Serbia e Ungheria, e la dinamica della raccolta è principalmente correlata con l'aumento registrato in Ungheria, Croazia e Slovenia a fronte dell'andamento cedente delle controllate attive in Slovacchia e Romania.

Nel primo semestre 2025, la Divisione International Banks ha rafforzato il proprio percorso di crescita, consolidando un modello di business orientato all'incremento delle commissioni nelle principali banche europee.

In particolare, è proseguita la crescita del Wealth Management, Protection & Advisory nei segmenti Premium, Magnifica e Private, con particolare attenzione a tre ambiti strategici: il rafforzamento del modello di Advisory attraverso l'evoluzione della piattaforma digitale, facendo leva sulle best practice di Gruppo; il miglioramento del mix di portafoglio dei clienti grazie a soluzioni innovative e diversificate; l'attuazione di un piano commerciale volto ad aumentare la produttività e assicurare comportamenti di servizio coerenti all'interno della rete. È inoltre in fase di definizione l'evoluzione del modello di servizio per la clientela ad alto valore aggiunto con esigenze avanzate, in collaborazione con le altre Divisioni del Gruppo e valorizzando le competenze della Banca dei Territori.

È continuata l'evoluzione dell'offerta prodotti a supporto del modello di servizio, con il rafforzamento della gamma certificates e l'avvio di attività in nuovi mercati. Sono altresì proseguite le iniziative di lancio e armonizzazione dei prodotti di Bancassurance nei diversi Paesi, inclusa la firma di un nuovo accordo distributivo per il business assicurativo ramo vita in Egitto. È stato inoltre completato il lancio di nuove soluzioni di lending e prodotti sostenibili nei principali mercati di presenza.

Con riferimento al rafforzamento dei ricavi commissionali, ha preso ulteriore slancio lo sviluppo delle iniziative sinergiche con la Divisione IMI Corporate & Investment Banking, che nel primo semestre hanno contribuito al closing di numerose operazioni strategiche ad alto valore aggiunto nei settori Global Markets, Structured Finance e Investment Banking, confermando il trend in solida crescita con prospettive in accelerazione. Le attività, avviate nei Paesi prioritari (Slovacchia, Repubblica Ceca, Ungheria e Croazia), stanno progressivamente estendendosi ad altri mercati.

In relazione all'evoluzione e al rafforzamento del modello di servizio per la clientela condivisa con la Divisione Banca dei Territori, sono proseguite le iniziative commerciali per incrementare le opportunità di business transfrontaliero dei clienti operanti nei Paesi della Divisione. In particolare, sono continuate le azioni commerciali congiunte su aziende clienti della Banca dei Territori, in tutte le Direzioni Regionali e Agribusiness, con sussidiarie estere. Prosegue inoltre l'iniziativa specifica per la Romania, mentre sono state avviate nuove attività dedicate in Bosnia ed Erzegovina e Albania.

Nell'ambito delle iniziative di ESG Business Positioning rivolte ai segmenti Corporate & SME nei Paesi della Divisione (Slovacchia, Ungheria, Croazia, Serbia ed Egitto), è stata finalizzata l'offerta S-Loan in Croazia e portato a termine un ciclo di webinar dedicati alla Circular Economy, in collaborazione con ISPIC, a supporto della rete commerciale. Prosegue l'iniziativa "Commercial Pills", già completata in Serbia e Croazia. È stato lanciato con successo il Green Dedicated S-Loan in Slovacchia, Ungheria, Serbia e Croazia, mentre è in corso l'estensione dell'offerta S-Loan anche in Slovenia e Bosnia ed Erzegovina. È stata completata inoltre una nuova ESG Survey sulle principali banche della Divisione, finalizzata a individuare i fabbisogni ESG della clientela.

Nel contesto delle iniziative di digital banking rivolte ai segmenti Corporate & SME, l'attivazione del prodotto "Confirming", inizialmente avviata con l'interconnessione tra Italia e Ungheria e progressivamente estesa alle principali aree geografiche della Divisione, tra cui Slovacchia, Serbia, Romania, Slovenia, Albania e Bosnia ed Erzegovina, ha visto il recente ampliamento anche alla Repubblica Ceca e alla Croazia.

Con riferimento alla nuova piattaforma "Factoring Digital Platform", concluse le attività di selezione del provider esterno con la stipula del contratto tra IVS e CODIX, è attualmente in corso la definizione dei requisiti funzionali. Il piano di roll-out prevede un primo avvio presso la filiale di Praga di VUB Banka (Repubblica Ceca), e successiva estensione graduale ad altre banche. Sul fronte Retail&WM, è continuata l'espansione delle funzionalità e dei servizi digitali nei principali Paesi dove la Divisione opera. Sono state completate le attività di migrazione dei clienti First Bank sui direct channels di Intesa Sanpaolo Romania con contestuale enhancement tecnologico e funzionale della piattaforma Digital Retail.

In ambito IT, è in corso l'implementazione della nuova strategia che prevede la focalizzazione sulla convergenza delle applicazioni IT a supporto del business.

Business

Presidio dell'attività del Gruppo sui mercati esteri nei quali è presente tramite banche commerciali controllate e partecipate.

Missione

Indirizzo, coordinamento e supporto alle controllate estere che svolgono prevalentemente attività bancaria retail. La Divisione è responsabile della definizione delle linee strategiche di sviluppo del Gruppo relativamente alla presenza diretta sui mercati esteri, con esplorazione sistematica e analisi di nuove opportunità di crescita sui mercati già presidiati e su nuovi mercati, del coordinamento dell'operatività delle banche estere e della gestione delle relazioni delle banche

estere con le strutture centralizzate della Capogruppo e con le filiali o altri uffici esteri della Divisione IMI Corporate & Investment Banking.

Struttura organizzativa
HUB Europa Sud-Orientale
(SEE HUB)
Presenze in Croazia, Bosnia-Erzegovina, Slovenia.
Danube HUB
(DNB HUB)
Presenze in Slovacchia, Romania, Repubblica Ceca.
Altre banche Presenze in Albania, Ungheria, Serbia, Egitto, Ucraina, Moldavia.
Struttura distributiva 902 filiali in 12 Paesi.

HUB Europa Sud-Orientale (SEE HUB)

Nel primo semestre 2025 i proventi operativi netti del gruppo Privredna Banka Zagreb sono ammontati a 349 milioni, in aumento rispetto al medesimo periodo del precedente esercizio (+5,9%), grazie alla dinamica favorevole degli altri proventi operativi netti che ha più che compensato i minori interessi netti. I costi operativi, pari a 122 milioni, hanno registrato un incremento (+9,4%). Il risultato della gestione operativa si è attestato a 227 milioni (+4,1%). Il risultato corrente lordo, pari a 265 milioni e l'utile netto, che è ammontato a 222 milioni, sono risultati in crescita (rispettivamente +16,6% e +17,7%) rispetto a quelli dell'analogo periodo del 2024, beneficiando di maggiori riprese di valore nette su crediti e della dinamica degli altri accantonamenti netti.

Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina ha chiuso il primo semestre 2025 con un risultato della gestione operativa pari a 11 milioni (-7,7%). Tale evoluzione è riconducibile all'incremento degli oneri operativi che ha più che compensato l'aumento dei proventi operativi netti. Il risultato corrente lordo, pari a 11 milioni, e l'utile netto, pari a 9 milioni, hanno registrato un incremento rispetto al primo semestre del 2024 (rispettivamente +2,3% e +3,7%), grazie alle riprese di valore contabilizzate nel semestre.

Intesa Sanpaolo Bank (Slovenia) ha realizzato proventi operativi netti pari a 77 milioni, in calo rispetto ai primi sei mesi del 2024 (-8,8%), per effetto della dinamica cedente degli interessi netti. I costi operativi sono risultati in crescita (+5,1%) rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio. Per l'andamento descritto dei ricavi e dei costi, il risultato della gestione operativa ha registrato un ridimensionamento del 15,5%. Anche il risultato corrente lordo, pari a 45 milioni, e l'utile netto, che si è attestato a 30 milioni, hanno evidenziato una contrazione, rispettivamente, del 16,6% e del 19,1%.

Danube HUB (DNB HUB)

Il gruppo VUB Banka ha conseguito un risultato della gestione operativa pari a 283 milioni, in aumento rispetto alla prima metà del 2024 (+11,3%) per effetto dello sviluppo dei proventi operativi netti (+9,3%) solo in parte attenuato dall'incremento dei costi operativi (+5,3%). Il risultato corrente lordo, pari a 264 milioni, ha evidenziato una crescita rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente (+13,8%) e l'utile netto è aumentato del 20,1% attestandosi a 154 milioni.

Intesa Sanpaolo Bank Romania ha registrato un risultato della gestione operativa pari a 7 milioni, in calo rispetto ai primi sei mesi del 2024 (-23%), imputabile a maggiori oneri operativi (+7,4%) e alla flessione dei proventi operativi netti (-2,3%). La società ha chiuso il primo semestre 2025 con un utile netto di 12 milioni, in crescita delll'8,2% rispetto al valore dell'analogo periodo del 2024, beneficiando di maggiori riprese di valore nette su crediti.

First Bank ha presentato un risultato della gestione operativa pari a 8 milioni, in riduzione del 42,6% rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente, ascrivibile a minori proventi operativi netti (-16,4%). Il risultato corrente lordo si è attestato a 13 milioni, segnando una diminuzione del 16%, e l'utile netto, dopo la contabilizzazione degli oneri di integrazione, è stato pari a 1 milione.

Altre banche

Intesa Sanpaolo Bank Albania ha evidenziato un risultato della gestione operativa pari a 22 milioni, in flessione dell'8% rispetto ai primi sei mesi del 2024, imputabile all'incremento degli oneri operativi (+7,5%) e a minori ricavi (-1,5%). L'utile netto si è attestato a 16 milioni, in calo del 14,2% rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio.

Il gruppo CIB Bank ha presentato proventi operativi netti pari a 200 milioni, in diminuzione rispetto al primo semestre 2024 (-13,4%) principalmente per il minor contributo degli interessi netti, da ricondurre al calo dei tassi di mercato. I costi operativi hanno evidenziato un incremento del 3,8%. Per l'andamento descritto dei ricavi e dei costi, il risultato della gestione operativa ha registrato una contrazione del 21% attestandosi a 127 milioni. L'utile netto è ammontato a 95 milioni, valore inferiore rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente (-10,7%).

Banca Intesa Beograd, inclusa Intesa Leasing Beograd, ha realizzato un risultato della gestione operativa pari a 178 milioni, in lieve riduzione dello 0,6% rispetto ai primi sei mesi del 2024, per effetto dell'incremento dei costi operativi (+6,8%) che ha più che compensato i maggiori proventi operativi netti (+1,5%). Il risultato corrente lordo si è attestato a 176 milioni (+9,4%) e l'utile netto è ammontato a 137 milioni (+8%), beneficiando di minori rettifiche nette su crediti.

Bank of Alexandria, che è stata influenzata negativamente dalla svalutazione della lira egiziana, ha conseguito un risultato della gestione operativa pari a 162 milioni, in progresso del 10,6% rispetto al medesimo periodo del precedente esercizio (+39% a cambi costanti). I proventi operativi netti, pari a 218 milioni, sono risultati in aumento (+7,2%; +34,8% a cambi costanti). I costi operativi hanno mostrato un decremento (-1,3%; +24% a cambi costanti). Il risultato netto è ammontato a 113 milioni, in crescita del 10,2% rispetto al primo semestre del 2024 (+38,5% a cambi costanti).

Pravex. Nonostante la situazione di estrema gravità/incertezza che caratterizza l'Ucraina, anche a giugno 2025 si è proceduto con il consolidamento integrale di Pravex. Tuttavia, alla luce delle evidenti difficoltà logistiche e di esecuzione delle strutture amministrative della banca locale, anche con riferimento ai canali informatici, la scelta del Gruppo è stata quella di procedere al consolidamento dei risultati conseguiti fino a marzo 2025.

Eximbank ha registrato un risultato della gestione operativa pari a 1,7 milioni, in progresso del 18,3% rispetto alla prima metà del 2024 per effetto dello sviluppo dei proventi operativi netti. L'utile netto, pari a 3 milioni, è quasi triplicato rispetto al valore del primo semestre 2024, sostenuto da maggiori riprese di valore nette su crediti.

Private Banking

Dati economici 30.06.2025 30.06.2024 (milioni di euro)
Variazioni
assolute %
Interessi netti 538 622 -84 -13,5
Commissioni nette 1.132 1.055 77 7,3
Risultato dell'attività assicurativa - - - -
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 42 24 18 75,0
Altri proventi (oneri) operativi netti 10 13 -3 -23,1
Proventi operativi netti 1.722 1.714 8 0,5
Spese del personale -247 -248 -1 -0,4
Spese amministrative -204 -201 3 1,5
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -54 -52 2 3,8
Costi operativi -505 -501 4 0,8
Risultato della gestione operativa 1.217 1.213 4 0,3
Rettifiche di valore nette su crediti -10 -18 -8 -44,4
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività -21 -17 4 23,5
Altri proventi (oneri) netti - 20 -20
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - -
Risultato corrente lordo 1.186 1.198 -12 -1,0
Imposte sul reddito -355 -376 -21 -5,6
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -12 -10 2 20,0
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) -10 -10 - -
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo (al netto delle
imposte)
-2 -19 -17 -89,5
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle
imposte)
- - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 6 10 -4 -40,0
Risultato netto 813 793 20 2,5
(milioni di euro)
Dati operativi 30.06.2025 31.12.2024 Variazioni
assolute %
Risparmio gestito (1) 172.917 171.385 1.532 0,9
Attività di rischio ponderate 15.101 12.388 2.713 21,9
Capitale assorbito 1.542 1.193 349 29,3

(1) Dati riesposti in coerenza con i criteri di rendicontazione della raccolta indiretta consolidata.

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

La Divisione Private Banking ha la missione di servire il segmento di clientela di fascia alta (Private e High Net Worth Individuals), creando valore attraverso l'offerta di prodotti e servizi mirati all'eccellenza.

La Divisione coordina l'operatività di Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking, Intesa Sanpaolo Private Banking, Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking Asset Management SGR, SIREF Fiduciaria, Fideuram Asset Management (Ireland), Fideuram Asset Management UK, del gruppo bancario svizzero Reyl (presente in Svizzera, Regno Unito, Singapore, Emirati Arabi Uniti e Malta), di Intesa Sanpaolo Wealth Management, banca private lussemburghese con filiali anche in Belgio e, a decorrere da agosto 2024, di Alpian S.A., banca digitale svizzera in fase di start-up. Inoltre, con l'obiettivo di offrire una gamma di prodotti ampia e dedicata, fruendo di soluzioni digitali che si arricchiranno nel tempo, opera la linea di business Fideuram Direct, nata nel 2023 per rispondere alle esigenze dei clienti che vogliono operare in autonomia sugli investimenti e sul trading on line. Si ricorda che a inizio dicembre 2024 si era perfezionata la fusione per incorporazione di IW Private Investments SIM in Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking.

Con riferimento a Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking Asset Management SGR si segnala che, in data 1° luglio 2025, ha acquisito efficacia l'operazione di scissione totale della società in favore di Eurizon Capital SGR per il ramo d'azienda organizzato per l'esercizio dell'attività di gestione collettiva del risparmio e di Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking per il compendio non afferente all'esercizio di tale attività.

Nel primo semestre del 2025 la Divisione ha realizzato un risultato corrente lordo pari a 1.186 milioni, in diminuzione di 12 milioni (-1%) rispetto al valore dei primi sei mesi del 2024. Il risultato della gestione operativa ha mostrato un lieve

I risultati per settori di attività e per aree geografiche

incremento (+4 milioni), grazie a maggiori proventi operativi netti (+8 milioni) in presenza di un leggero aumento dei costi operativi (+4 milioni). L'evoluzione dei ricavi è da ricondurre essenzialmente alla crescita delle commissioni nette, che si sono attestate a 1.132 milioni (+77 milioni), segnatamente le commissioni ricorrenti, principalmente in relazione all'incremento delle masse medie di risparmio gestito. Per contro hanno mostrato una contrazione gli interessi netti (-84 milioni), correlata alla dinamica cedente dei tassi di mercato. Tra le altre componenti di ricavo ha evidenziato un progresso il risultato delle attività e passività finanziarie al fair value (+18 milioni) mentre gli altri proventi operativi netti sono diminuiti (-3 milioni). Relativamente ai costi operativi si sono incrementate le spese amministrative, segnatamente le spese informatiche e per servizi resi da terzi, e gli ammortamenti per il software e i diritti d'uso su beni in leasing. La Divisione ha chiuso il primo semestre 2025 con un utile netto di 813 milioni, in crescita del 2,5% rispetto al corrispondente periodo del 2024.

Relativamente alle masse gestite e amministrate, si segnala che i valori vengono esposti in coerenza con i criteri di rendicontazione della raccolta indiretta utilizzati nel consolidato del Gruppo Intesa Sanpaolo, in particolare vengono elisi i conti correnti della clientela correlati alle operazioni di investimento, le obbligazioni e i certificates che, pur facendo parte del patrimonio del cliente, trovano già rappresentazione nell'ambito della raccolta diretta. Inoltre, i prodotti di terzi vengono riallocati dal risparmio gestito al risparmio amministrato.

Al 30 giugno 2025 le masse gestite e amministrate, che includono anche il contributo dei mandati fiduciari a SIREF Fiduciaria, sono state pari a 346,9 miliardi (+12 miliardi da fine 2024). Tale andamento è riconducibile alla raccolta netta positiva e, in misura minore, alla performance di mercato che ha inciso in misura favorevole sui patrimoni. La componente di risparmio gestito si è attestata a 172,9 miliardi (+1,5 miliardi).

Business Attività di raccolta e gestione del risparmio attraverso reti di consulenti finanziari e private bankers
dipendenti, al servizio della clientela con un potenziale di risparmio elevato.
Missione Occuparsi del benessere dei clienti e proteggerne l'intero patrimonio con una consulenza di
eccellenza.
La relazione di ascolto, soddisfazione e fiducia tra cliente e private banker è ciò che rende unico il
modello di business della Divisione Private Banking.
Struttura organizzativa
Fideuram-Intesa Sanpaolo
Private Banking
(Italia)
Dedicata alla produzione, gestione e distribuzione di servizi e prodotti finanziari alla clientela di
alto profilo attraverso un network di 5.754 consulenti finanziari appartenenti alle reti Fideuram,
Sanpaolo Invest e IW Private Investments, e all'erogazione di servizi di consulenza digitale e
trading evoluto tramite Fideuram Direct.
Intesa Sanpaolo
Private Banking
(Italia)
Banca dedicata alla clientela private (attività finanziarie superiori a 1 milione), alla quale eroga
servizi finanziari volti a proteggere, valorizzare ed accompagnare nel tempo il patrimonio
attraverso una rete di 949 private bankers dipendenti e 148 liberi professionisti con contratto di
agenzia.
Reyl & Cie
(Svizzera)
Banca svizzera dedicata allo sviluppo della clientela private internazionale che opera tramite un
gruppo di società specializzate nel wealth management e nel private banking. Complessivamente
opera attraverso una rete di 46 private bankers.
Alpian
(Svizzera)
Wealth Tech svizzera con licenza bancaria, caratterizzata da un'offerta digitale incentrata sulle
esigenze del segmento upper affluent/low private, che fornisce servizi bancari e di gestione
patrimoniale supportati da un'assistenza remota multicanale.
Intesa Sanpaolo Wealth
Management
(Lussemburgo)
Banca lussemburghese con filiali in Belgio che opera attraverso una rete di 43 private bankers.
Fideuram Asset
Management SGR
(Italia)
Società di gestione di una vasta gamma di fondi comuni, gestioni individuali e altri strumenti di
investimento per investitori privati e istituzionali.
Fideuram Asset
Management
(Ireland)
Società di gestione dei fondi comuni lussemburghesi e italiani e di prodotti istituiti dalle compagnie
di assicurazione del Gruppo.
Fideuram Asset
Management
(UK)
Società di investimento con sede nel Regno Unito, che ha rilevato le attività in precedenza gestite
dalla branch di Londra di Fideuram Asset Management (Ireland).
SIREF Fiduciaria
(Italia)
Società specializzata nell'erogazione di servizi fiduciari.
Struttura distributiva Network di 239 filiali in Italia, 6 filiali all'estero e 6.940 consulenti finanziari.

I risultati per settori di attività e per aree geografiche

Asset Management

Dati economici 30.06.2025 30.06.2024 (milioni di euro)
Variazioni
assolute %
Interessi netti 21 29 -8 -27,6
Commissioni nette 429 436 -7 -1,6
Risultato dell'attività assicurativa - - - -
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 1 1 - -
Altri proventi (oneri) operativi netti 24 24 - -
Proventi operativi netti 475 490 -15 -3,1
Spese del personale -46 -51 -5 -9,8
Spese amministrative -56 -57 -1 -1,8
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -5 -5 - -
Costi operativi -107 -113 -6 -5,3
Risultato della gestione operativa 368 377 -9 -2,4
Rettifiche di valore nette su crediti 2 - 2 -
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività - - - -
Altri proventi (oneri) netti - 30 -30
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - -
Risultato corrente lordo 370 407 -37 -9,1
Imposte sul reddito -94 -99 -5 -5,1
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -2 - 2 -
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) -2 -2 - -
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo (al netto delle
imposte)
- - - -
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle
imposte)
- - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi - - - -
Risultato netto 272 306 -34 -11,1
(milioni di euro)
Dati operativi 30.06.2025 31.12.2024 Variazioni
assolute %
Risparmio gestito 337.637 333.070 4.567 1,4
Attività di rischio ponderate 2.900 2.027 873 43,1
Capitale assorbito 314 219 95 43,4

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

La Divisione Asset Management ha la missione di sviluppare le migliori soluzioni di asset management rivolte alla clientela del Gruppo e la presenza nel segmento dell'open market tramite la società controllata Eurizon Capital SGR e le sue partecipate.

I proventi operativi netti del primo semestre 2025, pari a 475 milioni, hanno evidenziato una diminuzione rispetto al corrispondente periodo dello scorso esercizio (-3,1%) ascrivibile all'andamento degli interessi netti (-8 milioni), che risente della dinamica cedente dei tassi di mercato, e delle commissioni nette (-7 milioni). La dinamica di queste ultime è correlata alla riduzione delle commissioni di incentivo parzialmente compensata dalla crescita delle commissioni di collocamento sui fondi comuni. Nell'ambito delle altre componenti di ricavo, la partecipata cinese Penghua, consolidata a patrimonio netto, ha fornito un apporto positivo ai proventi operativi netti per 24 milioni, in linea con il valore registrato nel medesimo periodo dello scorso esercizio. I costi operativi hanno presentato una riduzione (-5,3%) riconducibile principalmente alle spese del personale. Dato l'andamento descritto dei ricavi e dei costi, il risultato della gestione operativa è stato pari a 368 milioni, in flessione del 2,4% rispetto ai primi sei mesi 2024. La Divisione ha chiuso il primo semestre 2025 con un risultato netto pari a 272 milioni (-11,1%).

Al 30 giugno 2025 il risparmio gestito dalla Divisione Asset Management si è attestato a 337,6 miliardi, in aumento di 4,6 miliardi (+1,4%) rispetto a fine 2024. Tale dinamica è ascrivibile alla rivalutazione delle masse gestite correlata all'andamento positivo dei mercati e ai flussi positivi di raccolta netta (+1,8 miliardi). Questi ultimi sono da ricondurre ai fondi comuni (+4,4 miliardi), ai mandati istituzionali da clientela extra-captive (+1,1 miliardi) e alle gestioni patrimoniali per clientela

retail e private (+0,2 miliardi), contrastati dai deflussi sui mandati ricevuti da controparti di Gruppo su prodotti assicurativi e previdenziali (-3,9 miliardi).

Al 30 giugno 2025 la quota del mercato italiano di Eurizon Capital sul patrimonio gestito è risultata pari al 15,5% (al lordo delle duplicazioni). Escludendo il comparto dei fondi chiusi, in cui la società ha una presenza limitata, la quota di risparmio gestito a fine giugno sale al 15,9%.

Tra gli eventi di rilievo occorsi nel primo semestre 2025 si evidenzia che, nell'ambito del progetto di evoluzione strategica della Wealth Management Divisions, in data 1° marzo 2025 ha avuto efficacia giuridica la fusione per incorporazione di Epsilon SGR in Eurizon Capital SGR. Tra gli eventi successivi alla chiusura del semestre, in data 1° luglio 2025 ha avuto efficacia la scissione di Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking Asset Management SGR a favore di Eurizon Capital SGR del ramo delle gestioni collettive del risparmio (OICVM e FIA).

Business Asset management.
Missione Fornire prodotti di risparmio gestito di tipo collettivo (OICR) e individuale alle reti bancarie interne
al Gruppo, nonché sviluppare la presenza nel segmento dell'open market attraverso specifici
accordi di distribuzione con altre reti e investitori istituzionali.
Struttura organizzativa
Eurizon Capital SGR
(Italia)
Specializzata nella gestione attiva del risparmio sia per la clientela retail (fondi comuni di
investimento e gestioni patrimoniali) sia per la clientela istituzionale, alla quale offre un'ampia
gamma di prodotti e servizi di investimento.
Eurizon Capital
Real Asset SGR
(Italia)
Specializzata negli investimenti alternativi. È controllata da Eurizon Capital SGR che detiene il
51% dei diritti di voto e il 20% del capitale della società, e partecipata da Intesa Sanpaolo
Assicurazioni (40% del capitale) e dal Gruppo Poste Italiane (40% del capitale).
Eurizon Capital S.A.
(Lussemburgo)
La società gestisce e distribuisce OICR di diritto lussemburghese rivolti alla clientela retail e
istituzionale e offre un'ampia gamma di servizi dedicati agli investitori istituzionali. È centro di
specializzazione nella gestione a limitato tracking error (LTE), factor based e di prodotti monetari.
È controllata al 100% da Eurizon Capital SGR.
Eurizon Capital Asia Limited
(Hong Kong)
Società controllata al 100% da Eurizon Capital SGR principalmente focalizzata sulle attività di
consulenza finanziaria e di distribuzione sul mercato asiatico.
Eurizon Asset Management
Slovakia
(Slovacchia)
Società di asset management slovacca, controllata al 100% da Eurizon Capital SGR, cui fanno
capo l'ungherese Eurizon Asset Management Hungary e la croata Eurizon Asset Management
Croatia d.o.o. (polo dell'asset management nell'Est Europa). Promuove e gestisce fondi comuni di
investimento di diritto slovacco destinati al mercato locale.
Eurizon Asset Management
Croatia d.o.o.
(Croazia)
Società di asset management croata, controllata in via totalitaria dalla società slovacca Eurizon
Asset Management Slovakia. Promuove e gestisce fondi comuni di investimento di diritto croato e
offre servizi di gestione di portafoglio individuale per la clientela retail e istituzionale.
Eurizon Asset Management
Hungary
(Ungheria)
Società di asset management ungherese, controllata in via totalitaria dalla società slovacca
Eurizon Asset Management Slovakia. Promuove e gestisce fondi comuni di investimento di diritto
ungherese e offre servizi di gestione di portafoglio individuale per la clientela istituzionale.
Eurizon SLJ Capital
(Inghilterra)
Società di diritto inglese controllata da Eurizon Capital SGR con il 65% del capitale, attiva nella
ricerca e nella fornitura di servizi di investimento e consulenza.
Penghua Fund Management
Company Limited
(Cina)
Fund manager di diritto cinese partecipata da Eurizon Capital SGR per il 49% del capitale.

Insurance

(milioni di euro)
Dati economici 30.06.2025 30.06.2024 Variazioni
assolute %
Interessi netti - - - -
Commissioni nette 2 2 - -
Risultato dell'attività assicurativa 918 889 29 3,3
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value - - - -
Altri proventi (oneri) operativi netti -6 -5 1 20,0
Proventi operativi netti 914 886 28 3,2
Spese del personale -71 -72 -1 -1,4
Spese amministrative -83 -85 -2 -2,4
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -17 -17 - -
Costi operativi -171 -174 -3 -1,7
Risultato della gestione operativa 743 712 31 4,4
Rettifiche di valore nette su crediti - - - -
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività - - - -
Altri proventi (oneri) netti - - - -
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - -
Risultato corrente lordo 743 712 31 4,4
Imposte sul reddito -224 -214 10 4,7
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -10 -8 2 25,0
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) -3 -5 -2 -40,0
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo (al netto delle
imposte)
-24 -23 1 4,3
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle
imposte)
- - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi - - - -
Risultato netto 482 462 20 4,3
(milioni di euro)
Dati operativi 30.06.2025 31.12.2024 Variazioni
assolute %
Raccolta diretta assicurativa (1) 176.270 177.448 -1.178 -0,7
Attività di rischio ponderate - - - -
Capitale assorbito 5.028 4.419 609 13,8

(1) Inclusi i titoli subordinati emessi dalle compagnie.

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

La Divisione Insurance è costituita da Intesa Sanpaolo Assicurazioni, Fideuram Vita e Intesa Sanpaolo Protezione, con la missione di sviluppare in modo sinergico l'offerta dei prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo. Nel perimetro della Divisione rientrano inoltre Intesa Sanpaolo Insurance Agency e InSalute Servizi.

A partire dal 1° dicembre 2024 Intesa Sanpaolo Vita ha assunto il nuovo nome di Intesa Sanpaolo Assicurazioni, compagnia che guida il Gruppo Assicurativo Intesa Sanpaolo Assicurazioni. Contestualmente, è stata ridenominata anche la sede secondaria di Dublino, costituita il 1° dicembre 2023, in Intesa Sanpaolo Assicurazioni Dublin Branch, specializzata nella gestione delle polizze unit linked. È stata inoltre costituita Intesa Sanpaolo Protezione, nata dalla fusione di Intesa Sanpaolo RBM Salute in Intesa Sanpaolo Assicura e controllata al 100% da Intesa Sanpaolo Assicurazioni, unico polo per la protezione dei beni e delle persone.

Nel primo semestre del 2025 la Divisione ha conseguito un risultato dell'attività assicurativa pari a 918 milioni, in aumento (+3,3%, pari a +29 milioni) rispetto al medesimo periodo del 2024 grazie essenzialmente al buon andamento del business danni, che ha tratto vantaggio dalla dinamica positiva del margine tecnico nonché da una lieve crescita del margine finanziario.

Il risultato corrente lordo, pari a 743 milioni, ha evidenziato un progresso (+4,4%) per effetto di più elevati proventi operativi netti (+3,2%) e di una riduzione dei costi operativi (-1,7%), segnatamente delle spese amministrative e del personale. Il cost/income, pari al 18,7%, si è mantenuto su ottimi livelli, inferiori a quelli osservati nel primo semestre del 2024.

I risultati per settori di attività e per aree geografiche

Infine, l'utile netto è ammontato a 482 milioni (+4,3%), dopo l'attribuzione delle imposte per 224 milioni, degli oneri di integrazione e incentivazione all'esodo per 10 milioni, degli effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione per 3 milioni e dei tributi ed altri oneri del sistema bancario e assicurativo per 24 milioni.

La raccolta diretta assicurativa, pari a 176.270 milioni, ha mostrato un lieve calo (-0,7%, pari a -1,2 miliardi) rispetto a fine 2024 ascrivibile alle passività finanziarie.

La raccolta premi vita (inclusi i prodotti di natura prevalentemente finanziaria) e previdenza della Divisione, pari a 8,6 miliardi, ha registrato un incremento dell'1,2% rispetto al corrispondente periodo del 2024, riconducibile principalmente alla crescita della raccolta sui prodotti unit linked (+41,2%) e del comparto previdenza (+9,9%). In diminuzione invece la raccolta sui prodotti tradizionali (-19%).

I premi del business protezione sono stati pari a 0,9 miliardi, in progresso del 10,5% rispetto al medesimo periodo del 2024. I premi del comparto non motor (escluse le CPI – Credit Protection Insurance) sono risultati in crescita dell'11,1%, trainati principalmente dalle Line of Business (LoB) Imprese, Casa e Famiglia e Salute e Infortuni. In aumento anche la componente motor (+1,2%) e i prodotti legati al credito (+16%).

Business Insurance ramo vita e ramo danni.
Missione Sviluppare l'offerta di prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo.
Struttura organizzativa
Intesa Sanpaolo
Assicurazioni
Capogruppo assicurativa specializzata nell'offerta di prodotti assicurativi, di previdenza e per la
tutela della persona e del patrimonio a servizio della Banca dei Territori.
A partire dal
1° dicembre 2024 Intesa Sanpaolo Vita ha assunto il nuovo nome di Intesa Sanpaolo
Assicurazioni. Contestualmente, è stata ridenominata anche la sede secondaria di Dublino,
costituita il 1° dicembre 2023, in Intesa Sanpaolo Assicurazioni Dublin Branch, specializzata nella
gestione delle polizze unit linked. La Compagnia controlla al 100% Intesa Sanpaolo Protezione,
nata il 1° dicembre 2024 dalla fusione di Intesa Sanpaolo RBM Salute in Intesa Sanpaolo
Assicura, e Intesa Sanpaolo Insurance Agency e al 65% InSalute Servizi. Infine, detiene il 40% di
Eurizon Capital Real Asset SGR, società operativa dal 31 dicembre 2019 controllata da Eurizon
Capital SGR (Divisione Asset Management) che detiene il 51% dei diritti di voto e il 20% del
Fideuram Vita capitale.
Specializzata nell'offerta di prodotti assicurativi, di previdenza e per la tutela della persona e del
patrimonio a servizio della Divisione Private Banking.
Intesa Sanpaolo Protezione Unico polo per la protezione dei beni e delle persone, con un'identità sempre più riconoscibile sul
mercato e in grado di abilitare sinergie di business, operative ed economiche tramite lo sviluppo di
un'offerta danni completamente integrata.
InSalute Servizi Dedicata alla gestione delle prestazioni sanitarie.
Intesa Sanpaolo Insurance
Agency
Agenzia che svolge attività di intermediazione assicurativa di prodotti sia vita che danni.

Centro di Governo

Al Centro di Governo, cui è demandato il presidio delle funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo dell'intero Gruppo, fanno capo anche la Direzione NPE nonché le attività di Tesoreria e di ALM Strategico.

Le attività delle Strutture del Centro di Governo hanno evidenziato nei primi sei mesi del 2025 un risultato della gestione operativa pari a 253 milioni, che si confronta con 789 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio. Tale andamento è principalmente riconducibile alla contrazione dei proventi operativi netti, attribuibile principalmente agli interessi netti, che hanno risentito della dinamica cedente dei tassi di mercato, e al risultato delle attività e passività finanziarie al fair value. I costi operativi hanno presentato un incremento ascrivibile a minori riaddebiti dal Centro di Governo alle unità di business e a maggiori ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali correlati agli investimenti tecnologici, in parte compensati dalla riduzione delle spese del personale. Il risultato corrente lordo si è attestato a 254 milioni rispetto ai 730 milioni del medesimo periodo del 2024. Il primo semestre 2025 si è chiuso con un risultato netto di 43 milioni a fronte dei 255 milioni dello stesso periodo dello scorso anno.

Attività di Treasury e Funding

Nel primo semestre del 2025 Intesa Sanpaolo ha confermato il ruolo di banca sistemica, nonché lo status di "T2 Critical Participant" sui sistemi di regolamento cash (T2) e titoli (T2S) dell'Eurosistema, mantenendo stabili le proprie quote di mercato a livello nazionale ed europeo.

Con riferimento al sistema dei pagamenti, lo scorso 16 giugno è stato avviato l'European Collateral Management System (ECMS), il nuovo sistema centralizzato di gestione del collaterale dell'Eurosistema, che consente di gestire in modo armonizzato le operazioni di rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea.

È proseguita inoltre la partecipazione della Banca ai tavoli europei che si occupano degli sviluppi riferiti alle normative europee sui pagamenti istantanei e della predisposizione di quanto necessario per il rispetto, a partire dalla seconda parte del 2027, dei nuovi requisiti inerenti alla riduzione dei tempi per il regolamento titoli.

Nel semestre la BCE ha proseguito la riduzione, iniziata nel 2024, dei tre tassi di riferimento dell'Eurosistema, portando nella riunione di giugno il tasso sui depositi presso la Banca Centrale al 2%, al fine di rendere progressivamente meno restrittiva la politica monetaria.

Il processo disinflazionistico è proseguito sino a raggiungere l'obiettivo dell'inflazione di medio periodo del 2% e la Banca Centrale si riserva di continuare ad utilizzare tutti gli strumenti disponibili per garantire la corretta trasmissione della politica monetaria.

La curva dei tassi a breve termine nel corso della prima parte dell'anno ha incorporato le decisioni assunte sui tassi d'interesse e fattorizza a fine semestre un'ulteriore riduzione entro la fine dell'esercizio corrente.

Con riferimento al dollaro, nelle ultime due riunioni della Fed, tenutesi nel secondo trimestre 2025, i tassi sono rimasti invariati nel range 4,25-4,50%. Nell'ultima riunione la Fed ha segnalato che la politica monetaria è ben posizionata e che i movimenti futuri dei tassi di interesse dipenderanno dai dati macroeconomici e dagli effetti sull'inflazione della politica tariffaria decisa dalla nuova amministrazione.

Nel corso del primo semestre la posizione di liquidità di Intesa Sanpaolo si è confermata molto stabile e robusta. L'attività di raccolta in euro ed in dollari sui mercati all'ingrosso non ha fatto registrare situazioni di stress.

Gli outstandings di raccolta cartolare di breve termine nella prima parte dell'anno hanno consolidato i livelli registrati a fine 2024, confermando l'interesse degli investitori per le emissioni della Banca.

Nel periodo l'ammontare complessivo delle emissioni a medio-lungo termine del Gruppo, collocate sul mercato domestico tramite reti proprie e direct listing, è stato pari a 8.910 milioni di cui 7.817 milioni di certificates, 1.042 milioni di emissioni collocate tramite la Divisione Private Banking e 51 milioni di titoli negoziati sul mercato Mot e/o EuroTLX di Borsa Italiana (direct listing).

La composizione delle obbligazioni collocate tramite la Divisione Private Banking è così suddivisa: 600 milioni di T2 a tasso fisso con durata 10 anni, 223 milioni di titoli senior non preferred a tasso fisso con durata 5 anni e 219 milioni di emissioni private placement senior preferred a tasso fisso e variabile con durate da 2 a 10 anni.

Nell'ambito dei titoli collocati si è registrata una prevalenza della componente costituita da strumenti finanziari rappresentati per il 39% da strutture correlate ad indici, per il 31% da strutture correlate ad azioni e credito, per il 18% da strutture correlate a tassi e cambi, mentre la componente costituita da emissioni plain vanilla è stata pari al 12%. Nella scomposizione per vita media, il 44% è costituito da strumenti con scadenza da 2 a 4 anni, il 42% con scadenza da 5 a 7 anni ed il restante 14% con scadenza a 8 e 10 anni.

Nel semestre sono state perfezionate operazioni di raccolta istituzionale unsecured per un controvalore complessivo di 2.118 milioni di cui: 500 milioni emessi a febbraio da Intesa Sanpaolo Assicurazioni in strumenti finanziari subordinati di tipo T2 con cedola annua del 4,20% e con scadenza a 10 anni; 1.000 milioni emessi a maggio da Intesa Sanpaolo in strumenti finanziari subordinati di tipo AT1 a tasso fisso con cedola annua del 6,375% pagabile semestralmente, perpetui con facoltà di rimborso anticipato esercitabile da parte dell'emittente a partire dall'ottavo anno e con rideterminazione della cedola, nel caso in cui la call non venisse esercitata, sommando il margine di 403,80 punti base al tasso Mid Swap a 5 anni; 618 milioni di obbligazioni e certificates collocati su reti terze dalla Divisione IMI Corporate & Investment Banking.

Con riferimento ai programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite (Covered Bond), nell'ambito del programma di emissione di OBG garantito da ISP CB Ipotecario, a gennaio è scaduta la serie n. 14 per un ammontare di 1 miliardo.

Nel corso del primo semestre dell'esercizio sono state effettuate quattro emissioni retained di Covered Bond: a gennaio la serie n. 39 di 1,5 miliardi, a tasso variabile e con scadenza a 6 anni, e la serie n. 40 di 1,5 miliardi, a tasso variabile e con scadenza a 11 anni; a maggio la serie n. 41 di 1,6 miliardi, a tasso variabile e con scadenza a 7 anni, e la serie n. 42 di 1,5 miliardi, a tasso variabile e con scadenza a 9 anni.

Nell'ambito del programma di Covered Bond garantito da ISP OBG, a febbraio è scaduta la serie retained n. 25 per l'ammontare residuo di 500 milioni. A marzo la serie retained n. 22 è stata estinta anticipatamente per l'ammontare totale di 1,75 miliardi. Nello stesso mese sono state estinte parzialmente la serie retained n. 33 per 185 milioni (l'importo residuo ammonta pertanto a 1,465 miliardi), la serie retained n. 36 per 1,3 miliardi (importo residuo di 500 milioni), la serie retained n. 37 per 250 milioni (importo residuo di 1 miliardo) e la serie retained n. 38 per 250 milioni (importo residuo di 1,5 miliardi). Inoltre, a marzo è stata emessa la serie retained n. 48 di 3 miliardi, a tasso fisso e con scadenza a 8 anni.

Nell'ambito del programma di Covered Bond garantito da UBI Finance, a febbraio è scaduta la serie n. 17 per un ammontare di 1 miliardo.

Nel mese di maggio è stata effettuata una emissione di Covered Bond destinata ad investitori istituzionali da parte della controllata VUB Banka. Si tratta di titoli a tasso fisso per un ammontare di 500 milioni con scadenza a 7 anni.

Per quanto concerne la gestione del collateral, Intesa Sanpaolo si avvale da tempo anche della procedura denominata A.Ba.Co. (Attivi Bancari Collateralizzati), che permette l'utilizzo di prestiti bancari – erogati a società non finanziarie – a garanzia delle operazioni di finanziamento con la Banca d'Italia: al 30 giugno 2025 l'importo outstanding, al lordo degli haircut applicabili agli impieghi costituiti in pegno da parte del Gruppo, ammontava a 12 miliardi.

Durante il primo trimestre dell'anno i mercati sono stati sottoposti a tensioni contrastanti: da un lato la solidità dell'economia statunitense, la persistenza di alcune componenti inflattive e la sorprendente svolta espansiva della politica fiscale tedesca hanno generato una solida tendenza all'irripidimento delle curve dei tassi; dall'altro, i crescenti timori per l'introduzione di pesanti dazi doganali da parte dell'amministrazione americana hanno riportato, nel mese di marzo, il livello dei tassi all'interno del range dell'anno precedente. Nel secondo trimestre, in un quadro di rinnovata stabilità dei crediti, si è evidenziata la positiva performance del debito sovrano italiano.

Al termine del lungo repricing dei titoli obbligazionari Core Europe (Francia in particolare), il rapporto tra spread e volatilità attuale ha raggiunto i livelli più elevati degli ultimi anni. Nella prima parte dell'anno è stata pertanto aumentata l'esposizione verso tali emittenti al fine di migliorare la diversificazione e, potenzialmente, contrastare il rischio di un'ulteriore evoluzione sfavorevole degli spread creditizi. Successivamente l'allocazione è stata moderatamente ridotta allo scopo di consolidare il risultato economico pur sostenendo il margine di interesse prospettico del portafoglio.

Con riferimento al mercato repo, nel primo semestre 2025, i volumi scambiati sui titoli di Stato italiani sono notevolmente aumentati rispetto al semestre precedente e i tassi si sono mantenuti su livelli superiori alla depo facility. Lo spread tra i tassi govies dei Paesi core e quelli italiani è rimasto pressoché stabile; sullo scavalco di fine semestre non si è registrata alcuna variazione significativa dei tassi e degli spread.

Nel corso del primo semestre 2025 Intesa Sanpaolo ha posto in essere un'operazione di Securities Financing con sottostante costituito da self-retained Bond su scadenze sia di breve sia di medio-lungo termine portando l'ammontare totale in essere al 30 giugno 2025 a circa 17,5 miliardi.

ALM Strategico

Nell'ambito delle attività di Asset & Liability Management (ALM) del Gruppo, la gestione operativa dei rischi finanziari del banking book di Gruppo è svolta dall'area Group Treasury & Capital Management sotto il monitoraggio dell'Area CRO. Il rischio di tasso è monitorato e gestito considerando la sensitività del valore di mercato delle varie poste del banking book agli spostamenti paralleli della curva dei tassi, nonché la sensitività del margine d'interesse a fronte delle view di mercato; sono inoltre utilizzate specifiche analisi di scenario circa l'evoluzione dei tassi, nonché ipotesi comportamentali su alcune poste particolari. Le scelte strategiche in materia di rischio tasso sono definite dal Comitato Rischi Finanziari di Gruppo, – sessione Asset & Liability Committee – ALCO, nell'ambito di limiti fissati dal Consiglio di Amministrazione e per quanto non delegato ai risk taker: Group Treasury & Capital Management svolge un ruolo attivo nella gestione dinamica del rischio tasso nell'ambito dei limiti assegnati oltre che di supporto alle decisioni del Comitato, formulando analisi e proposte. La componente strutturale del rischio di liquidità è gestita, sulla base delle policy di liquidità definite a livello di Gruppo nell'ambito del piano di funding, con il quale si stanno presidiando gli equilibri attuali e prospettici di liquidità, a breve e a lungo termine, definendo il piano di raccolta sui diversi canali e strumenti (domestico/internazionale, retail/corporate, secured/unsecured, preferred/non preferred/subordinati). Il piano di funding ottimizza le diverse forme di funding nel rispetto degli indicatori di liquidità (LCR, NSFR e gli altri indicatori di Risk Appetite Framework), dei target di rating, dei diversi bucket del capitale regolamentare e dei buffer MREL, in coerenza con gli obiettivi di impieghi-raccolta delle Unità di Business. La componente strutturale del rischio di cambio è gestita, sulla base delle policy in materia definite a livello di Gruppo, presidiando la posizione complessiva di Gruppo anche in ottica di ottimizzazione dei ratio patrimoniali.

LE AREE GEOGRAFICHE DI OPERATIVITA'

(milioni di euro)
Italia Europa Resto
del Mondo
Totale
Proventi operativi netti
30.06.2025 10.684 2.531 574 13.789
30.06.2024 10.423 2.660 554 13.637
Variazione % 2,5 -4,8 3,6 1,1
Finanziamenti verso clientela
30.06.2025 324.855 71.236 22.500 418.591
31.12.2024 328.491 69.808 23.213 421.512
Variazione % -1,1 2,0 -3,1 -0,7
Raccolta diretta bancaria
30.06.2025 478.815 81.481 9.857 570.153
31.12.2024 492.322 83.270 8.916 584.508
Variazione % -2,7 -2,1 10,6 -2,5

I raggruppamenti per aree geografiche sono effettuati facendo riferimento alla localizzazione delle entità costituenti il Gruppo.

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

Con riferimento alla suddivisione per aree geografiche di operatività – effettuata con riferimento alla localizzazione delle entità costituenti il Gruppo – l'attività continua ad essere in massima parte concentrata nel mercato domestico. All'Italia sono infatti da ascrivere il 77% dei ricavi, il 78% dei finanziamenti verso clientela e l'84% della raccolta diretta bancaria da clientela. Per quanto riguarda l'andamento operativo del primo semestre 2025, i ricavi hanno mostrato un aumento in Italia e nel Resto

del Mondo e una riduzione in Europa. I finanziamenti verso clientela hanno evidenziato una flessione in Italia e nel Resto del Mondo e una crescita in Europa, mentre la raccolta diretta bancaria ha presentato un calo in Italia ed Europa e un incremento nel Resto del Mondo.

Per indicazioni di dettaglio riguardo alla presenza del Gruppo in Italia e all'estero si rimanda alla rappresentazione riportata all'inizio del presente fascicolo (Il Gruppo Intesa Sanpaolo: presenza in Italia - presenza internazionale).

Le previsioni per l'intero esercizio

La visibilità sulle prospettive dei mercati continua a essere offuscata da una elevata concentrazione di fattori di incertezza, legati sia alle politiche economiche, sia ai focolai internazionali di crisi. A fine luglio, Stati Uniti e Unione Europea hanno raggiunto un accordo che prevede l'applicazione di dazi del 15% sulle importazioni dall'Europa. Tuttavia, il quadro delle politiche commerciali americane è ancora in evoluzione e non possono escludersi nuove tensioni.

In Italia, si prevede che l'attività economica resti debole nel trimestre estivo. Tuttavia, il miglioramento del potere d'acquisto delle famiglie, l'allentamento delle condizioni finanziarie e l'impatto del PNRR dovrebbero sostenere la domanda interna, più che compensando l'effetto delle misure protezionistiche americane sull'export. La crescita media annua del PIL è ancora prevista su livelli inferiori all'1%.

L'inflazione è attesa stabilizzarsi su livelli prossimi al 2%. I mercati si aspettano che la BCE abbia quasi concluso la fase di allentamento monetario: i mercati a termine scontano un unico ulteriore taglio dei tassi nel secondo semestre.

Per i paesi con presenza Intesa Sanpaolo, nelle regioni CEE e SEE, prevediamo per quest'anno una crescita del PIL del 2,4% e 2,6% rispettivamente nelle due aree. Lo stimolo monetario, derivante dall'inversione dei tassi di policy avviata nei mesi passati, e i fondi strutturali europei forniranno un significativo contributo alla dinamica economica delle due regioni. In relazione ai paesi EE, la discesa dell'inflazione verificatasi dall'inizio del 2025 dovrebbe risultare moderata e con graduali ribassi dei tassi da parte delle relative banche centrali. Anche in Egitto la diminuzione dell'inflazione ha aperto a un allentamento della politica monetaria.

Con riguardo al sistema bancario italiano, per il resto del 2025 si prospetta un andamento ancora debole dei prestiti alle società non finanziarie, stante il persistere di un contesto di elevata incertezza e di buone condizioni di liquidità delle imprese. I prestiti alle famiglie sono visti in ulteriore aumento, grazie ai tassi d'interesse divenuti più favorevoli. Per la raccolta da clientela, si prevede che i tassi più bassi, insieme a motivi precauzionali date le prospettive incerte, continueranno a favorire una crescita moderata delle forme a vista. Nell'ambito dell'asset management, ci si attende il proseguimento delle sottoscrizioni di fondi comuni obbligazionari, con flussi di raccolta netta complessivamente positivi anche nella seconda metà dell'anno, sebbene con possibili discontinuità nel corso del periodo in relazione al grado di volatilità dei mercati. La dinamica delle assicurazioni vita è vista mantenere un buon ritmo di crescita.

Per il Gruppo Intesa Sanpaolo il Piano di Impresa 2022-2025 è prossimo al completamento, con una prospettiva di utile netto per il 2025 migliorata a ben oltre 9 miliardi di euro includendo le azioni gestionali nel quarto trimestre dell'anno per l'ulteriore rafforzamento della sostenibilità futura dei risultati del Gruppo.

Per il 2025 si prevede:

  • ricavi in crescita, gestiti in modo integrato, con: resilienza degli interessi netti (attesi per il 2025 a un livello ben oltre quello del 2023 e per il 2026 in aumento), grazie al maggior contributo dell'hedging sulle poste a vista; incremento delle commissioni nette e del risultato dell'attività assicurativa, basato sulla leadership del Gruppo nell'attività di Wealth Management, Protection & Advisory; forte crescita degli utili da trading;
  • costi operativi in riduzione, con: diminuzione delle persone del Gruppo per uscite volontarie già concordate e turnover naturale; benefici addizionali derivanti dalla tecnologia (es., razionalizzazione delle filiali e snellimento dei processi informatici); razionalizzazione degli immobili;
  • basso costo del rischio, con: basso stock di crediti deteriorati; portafoglio crediti di elevata qualità; gestione proattiva del credito;
  • minori tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo, non essendoci più contribuzione al fondo di garanzia dei depositi.

Si prevede una forte distribuzione di valore:

  • payout ratio cash pari al 70% dell'utile netto consolidato per ciascun anno del Piano di Impresa, con un aumento del dividendo per azione relativo al 2025 rispetto all'importo relativo al 2024;
  • buyback pari a 2 miliardi di euro avviato a giugno 2025;
  • l'odierno Consiglio di Amministrazione ha ravvisato un acconto dividendi cash da distribuire a valere sui risultati del 2025 - di circa 3,2 miliardi di euro e la delibera consiliare in merito all'acconto dividendi verrà definita il 31 ottobre prossimo, in occasione dell'approvazione dei risultati consolidati al 30 settembre 2025, in relazione ai risultati del terzo trimestre 2025 e di quelli prevedibili per il quarto trimestre 2025;
  • ulteriore distribuzione per il 2025 da quantificare quando verranno approvati i risultati annuali.

Il Consiglio di Amministrazione

Milano, 30 luglio 2025

127

Bilancio consolidato semestrale abbreviato

Prospetti contabili consolidati

129

Prospetti contabili consolidati

Stato patrimoniale consolidato

Voci dell'attivo (milioni di euro)
Variazioni
30.06.2025
31.12.2024
assolute %
10. Cassa e disponibilità liquide 41.864 40.533 1.331 3,3
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 155.621 150.943 4.678 3,1
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 46.152 41.439 4.713 11,4
b) attività finanziarie designate al fair value 5 6 -1 -16,7
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 109.464 109.498 -34 -0,0
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 161.540 150.269 11.271 7,5
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 517.443 518.702 -1.259 -0,2
a) crediti verso banche 38.552 38.460 92 0,2
b) crediti verso clientela 478.891 480.242 -1.351 -0,3
50. Derivati di copertura 7.092 6.505 587 9,0
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) -4.707 -3.602 1.105 30,7
70. Partecipazioni 3.005 3.036 -31 -1,0
80. Attività assicurative 733 693 40 5,8
a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività 510 444 66 14,9
b) cessioni in riassicurazione che costituiscono attività 223 249 -26 -10,4
90. Attività materiali 8.659 9.024 -365 -4,0
100. Attività immateriali 9.790 9.860 -70 -0,7
di cui:
- avviamento 3.698 3.697 1 0,0
110. Attività fiscali 11.590 12.916 -1.326 -10,3
a) correnti 1.380 1.650 -270 -16,4
b) anticipate 10.210 11.266 -1.056 -9,4
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 744 667 77 11,5
130. Altre attività 30.078 33.739 -3.661 -10,9
Totale dell'attivo 943.452 933.285 10.167 1,1

Prospetti contabili consolidati

Stato patrimoniale consolidato

Voci del passivo e del patrimonio netto 31.12.2024 (milioni di euro)
Variazioni
assolute %
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 603.061 599.620 3.441 0,6
a) debiti verso banche 64.533 45.794 18.739 40,9
b) debiti verso clientela 435.638 443.457 -7.819 -1,8
c) titoli in circolazione 102.890 110.369 -7.479 -6,8
20. Passività finanziarie di negoziazione 41.877 42.882 -1.005 -2,3
30. Passività finanziarie designate al fair value 72.617 74.083 -1.466 -2,0
40. Derivati di copertura 3.230 4.410 -1.180 -26,8
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) -1.799 -1.819 -20 -1,1
60. Passività fiscali 2.358 2.097 261 12,4
a) correnti 436 383 53 13,8
b) differite 1.922 1.714 208 12,1
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 10 5 5
80. Altre passività 23.655 15.014 8.641 57,6
90. Trattamento di fine rapporto del personale 644 706 -62 -8,8
100. Fondi per rischi e oneri 3.999 4.885 -886 -18,1
a) impegni e garanzie rilasciate 587 601 -14 -2,3
b) quiescenza e obblighi simili 75 98 -23 -23,5
c) altri fondi per rischi e oneri 3.337 4.186 -849 -20,3
110. Passività assicurative 127.142 126.081 1.061 0,8
a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività 127.087 126.013 1.074 0,9
b) cessioni in riassicurazione che costituiscono passività 55 68 -13 -19,1
120. Riserve da valutazione -1.882 -2.332 -450 -19,3
130. Azioni rimborsabili - - -
140. Strumenti di capitale 8.559 8.706 -147 -1,7
150. Riserve 18.589 15.367 3.222 21,0
155. Acconti su dividendi (-) - -3.022 -3.022
160. Sovrapprezzi di emissione 26.575 27.601 -1.026 -3,7
170. Capitale 10.369 10.369 - -
180. Azioni proprie (-) -907 -179 728
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 139 145 -6 -4,1
200. Utile (Perdita) di periodo (+/-) 5.216 8.666 -3.450 -39,8
Totale del passivo e del patrimonio netto 943.452 933.285 10.167 1,1

Conto economico consolidato

assolute
%
10.
Interessi attivi e proventi assimilati
14.398
17.974
-3.576
-19,9
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo
12.790
15.175
-2.385
-15,7
20.
Interessi passivi e oneri assimilati
-5.697
-8.855
-3.158
-35,7
30.
Margine di interesse
8.701
9.119
-418
-4,6
40.
Commissioni attive
5.812
5.580
232
4,2
50.
Commissioni passive
-1.421
-1.332
89
6,7
60.
Commissioni nette
4.391
4.248
143
3,4
70.
Dividendi e proventi simili
530
436
94
21,6
80.
Risultato netto dell'attività di negoziazione
811
20
791
90.
Risultato netto dell'attività di copertura
-14
-5
9
100.
Utili (perdite) da cessione o riacquisto di:
92
105
-13
-12,4
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
101
81
20
24,7
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
38
20
18
90,0
c) passività finanziarie
-47
4
-51
Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto
110.
a conto economico
103
1.387
-1.284
-92,6
a) attività e passività finanziarie designate al fair value
-213
-2.850
-2.637
-92,5
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value
316
4.237
-3.921
-92,5
120.
Margine di intermediazione
14.614
15.310
-696
-4,5
130.
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a:
-645
-573
72
12,6
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
-578
-593
-15
-2,5
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
-67
20
-87
140.
Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni
-9
-7
2
28,6
150.
Risultato netto della gestione finanziaria
13.960
14.730
-770
-5,2
160.
Risultato dei servizi assicurativi
900
854
46
5,4
a) ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi
1.646
1.569
77
4,9
b) costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi
-705
-686
19
2,8
c) ricavi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione
36
62
-26
-41,9
d) costi per servizi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione
-77
-91
-14
-15,4
170.
Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa
-1.882
-2.828
-946
-33,5
a) costi/ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi
-1.883
-2.827
-944
-33,4
b) ricavi/costi netti di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione
1
-1
2
180.
Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa
12.978
12.756
222
1,7
190.
Spese amministrative:
-5.065
-5.341
-276
-5,2
a) spese per il personale
-3.078
-3.090
-12
-0,4
b) altre spese amministrative
-1.987
-2.251
-264
-11,7
200.
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
-75
-209
-134
-64,1
a) impegni e garanzie rilasciate
15
31
-16
-51,6
b) altri accantonamenti netti
-90
-240
-150
-62,5
210.
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali
-297
-317
-20
-6,3
220.
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali
-551
-499
52
10,4
230.
Altri oneri/proventi di gestione
558
423
135
31,9
240.
Costi operativi
-5.430
-5.943
-513
-8,6
250.
Utili (Perdite) delle partecipazioni
3
93
-90
-96,8
260.
Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali
-
2
-2
270.
Rettifiche di valore dell'avviamento
-
-
-
280.
Utili (Perdite) da cessione di investimenti
57
-
57
290.
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte
7.608
6.908
700
10,1
300.
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente
-2.376
-2.130
246
11,5
310.
Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte
5.232
4.778
454
9,5
320.
Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte
-
-
-
330.
Utile (Perdita) di periodo
5.232
4.778
454
9,5
340.
Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi
-16
-12
4
33,3
350.
Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della capogruppo
5.216
4.766
450
9,4
Utile base per azione (basic EPS) - euro
0,29
0,26
30.06.2025 30.06.2024 (milioni di euro)
Variazioni
Utile diluito per azione (diluted EPS) - euro 0,29 0,26

Prospetti contabili consolidati

Prospetto della redditività consolidata complessiva

30.06.2025 30.06.2024 (milioni di euro)
Variazioni
assolute %
10. Utile (Perdita) di periodo 5.232 4.778 454 9,5
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico 83 -11 94
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva 103 116 -13 -11,2
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del
proprio merito creditizio)
-26 -118 -92 -78,0
40. Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva - - -
50. Attività materiali -14 -23 -9 -39,1
60. Attività immateriali - - -
70. Piani a benefici definiti 20 14 6 42,9
80. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - - -
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto - - -
100. Ricavi o costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi - - -
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico 361 -467 828
110. Copertura di investimenti esteri -12 15 -27
120. Differenze di cambio -47 -250 -203 -81,2
130. Copertura dei flussi finanziari 23 33 -10 -30,3
140. Strumenti di copertura (elementi non designati) - - -
150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
712 -982 1.694
160. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - - -
170. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto -42 20 -62
180. Ricavi o costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi -273 697 -970
190. Ricavi o costi di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione - - -
200. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 444 -478 922
210. Redditività complessiva (Voce 10+200) 5.676 4.300 1.376 32,0
220. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi 10 -30 40
230. Redditività complessiva consolidata di pertinenza della capogruppo 5.666 4.330 1.336 30,9

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2025

(milioni di euro)
30.06.2025
Capitale Sovrap
prezzi
di
Riserve Riserve
da
valutazione
Strumenti
di
capitale
Acconti
su
dividendi
Azioni
proprie
Utile
(Perdita)
di
Patrimonio
netto
Patrimonio
netto
del
Patrimonio
netto
di terzi
azioni
ordinarie
altre
azioni
emissione di utili altre periodo Gruppo
ESISTENZE AL 31.12.2024 10.508 - 27.644 14.217 1.304 -2.515 8.706 -3.022 -180 8.659 65.321 65.176 145
Modifica saldi apertura - - - - - - - - - - - - -
ESISTENZE AL 1.1.2025 10.508 - 27.644 14.217 1.304 -2.515 8.706 -3.022 -180 8.659 65.321 65.176 145
ALLOCAZIONE RISULTATO
ESERCIZIO PRECEDENTE (a)
Riserve - - - 3.340 - - - - - -3.340 - - -
Dividendi e altre destinazioni - - - - - - - 3.022 - -5.319 -2.297 -2.275 -22
VARIAZIONI DEL PERIODO
Variazioni di riserve - - -240 - 90 - - - - - -150 -150 -
Operazioni sul patrimonio netto
Emissione nuove azioni - - 6 - - - - - 95 - 101 101 -
Acquisto azioni proprie - - - - - - - - -823 - -823 -823 -
Acconti su dividendi - - - - - - - - - - - - -
Distribuzione dividendi - - -792 - - - - - - - -792 -792 -
Variazione strumenti di capitale - - - - - - -147 - - - -147 -147 -
Derivati su proprie azioni - - - - - - - - - - - - -
Stock option - - - - - - - - - - - - -
Variazioni interessenze partecipative - - - - - - - - - - - - -
Altre variazioni - - 2 -233 - - - - - - -231 -237 6
Redditività complessiva del periodo - - - - - 444 - - - 5.232 5.676 5.666 10
PATRIMONIO NETTO AL 30.06.2025 10.508 - 26.620 17.324 1.394 -2.071 8.559 - -908 5.232 66.658 66.519 139
del Gruppo 10.369 - 26.575 17.195 1.394 -1.882 8.559 - -907 5.216 66.519
di terzi 139 - 45 129 - -189 - - -1 16 139

(a) La voce comprende i dividendi ed eventuali importi destinati al fondo beneficenza della Capogruppo, nonché relativi alle società consolidate di pertinenza di terzi.

Prospetti contabili consolidati

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2024

(milioni di euro)
30.06.2024
Capitale
Sovrap
Riserve
Riserve
Strumenti
Acconti
Azioni Utile Patrimonio Patrimonio Patrimonio
azioni altre prezzi
di
di utili altre da
valutazione
di
capitale
su
dividendi
proprie (Perdita)
di
netto netto
del
netto
di terzi
ordinarie azioni emissione periodo Gruppo
ESISTENZE AL 31.12.2023 10.491 - 28.019 13.711 1.132 -2.157 7.948 -2.629 -140 7.752 64.127 63.963 164
Modifica saldi apertura - - - - - - - - - - - - -
ESISTENZE AL 1.1.2024 10.491 - 28.019 13.711 1.132 -2.157 7.948 -2.629 -140 7.752 64.127 63.963 164
ALLOCAZIONE RISULTATO
ESERCIZIO PRECEDENTE (a)
Riserve - - - 2.722 - - - - - -2.722 - - -
Dividendi e altre destinazioni - - - - - - - 2.629 - -5.030 -2.401 -2.392 -9
VARIAZIONI DEL PERIODO
Variazioni di riserve - - - - 97 - - - - - 97 97 -
Operazioni sul patrimonio netto
Emissione nuove azioni - - 4 - - - - - 58 - 62 62 -
Acquisto azioni proprie - - - - - - - - -662 - -662 -662 -
Acconti su dividendi - - - - - - - - - - - - -
Distribuzione dividendi - - -406 - - - - - - - -406 -406 -
Variazione strumenti di capitale - - - - - - 704 - - - 704 704 -
Derivati su proprie azioni - - - - - - - - - - - - -
Stock option - - - - - - - - - - - - -
Variazioni interessenze partecipative - - - - - - - - - - - - -
Altre variazioni - - - -421 - - - - - - -421 -421 -
Redditività complessiva del periodo - - - - - -478 - - - 4.778 4.300 4.330 -30
PATRIMONIO NETTO AL 30.06.2024 10.491 - 27.617 16.012 1.229 -2.635 8.652 - -744 4.778 65.400 65.275 125
del Gruppo 10.369 - 27.601 15.847 1.229 -2.445 8.652 - -744 4.766 65.275
di terzi 122 - 16 165 - -190 - - - 12 125

(a) La voce comprende i dividendi ed eventuali importi destinati al fondo beneficenza della Capogruppo, nonché relativi alle società consolidate di pertinenza di terzi.

Rendiconto finanziario consolidato

30.06.2025 (milioni di euro)
30.06.2024
A. ATTIVITA' OPERATIVA
1. Gestione 6.801 6.583
Risultato di periodo (+/-) 5.232 4.778
Plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre attività/passività valutate al fair value con impatto
a conto economico (-/+) -2.269 1.580
Plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) 14 5
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) 886 752
Rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 848 816
Accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 49 202
Ricavi e costi netti dei contratti di assicurazione emessi e delle cessioni in riassicurazione (-/+)
Imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-)
983
953
1.974
1.630
Rettifiche/riprese di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto fiscale (+/-) - -
Altri aggiustamenti (+/-) 105 -5.154
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie -8.574 -1.382
Attività finanziarie detenute per la negoziazione -3.816 379
Attività finanziarie designate al fair value 52 -13
Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 351 3.624
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva -10.476 -6.519
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 480 4.922
Altre attività 4.835 -3.775
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (*) 6.538 -35.775
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 3.394 -34.933
Passività finanziarie di negoziazione -1.090 1.654
Passività finanziarie designate al fair value -1.730 -1.531
Altre passività 5.964 -965
4. Liquidità generata/assorbita dai contratti di assicurazione emessi e dalle cessioni in riassicurazione 1.021 -18
Contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività/attività (+/-) 1.008 -41
Cessioni in riassicurazione che costituiscono attività/passività (+/-) 13 23
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa 5.786 -30.592
B. ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da 192 113
Vendite di partecipazioni 68 27
Dividendi incassati su partecipazioni 58 52
Vendite di attività materiali 66 34
Vendite di attività immateriali - -
Vendite di società controllate e di rami d'azienda - -
2. Liquidità assorbita da -610 -403
Acquisti di partecipazioni -54 -24
Acquisti di attività materiali
Acquisti di attività immateriali
-40
-516
-30
-477
Acquisti di società controllate e di rami d'azienda - 128
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento -418 -290
C. ATTIVITÀ DI PROVVISTA
Emissioni/acquisti di azioni proprie
Emissione/acquisti di strumenti di capitale
-722
-351
-600
512
Distribuzione dividendi e altre finalità -3.089 -2.807
Vendita/acquisto di controllo di terzi - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista -4.162 -2.895
LIQUIDITÀ NETTA GENERATA/ASSORBITA NEL PERIODO 1.206 -33.777
RICONCILIAZIONE
Voci di bilancio
Cassa e disponibilità liquide all'inizio del periodo 40.533 89.270
Liquidità totale netta generata/assorbita nel periodo 1.206 -33.777
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi 125 7
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALLA CHIUSURA DEL PERIODO 41.864 55.500

LEGENDA: (+) generata (–) assorbita

(*) Con riferimento all'informativa prevista dal par. 44 B dello IAS 7, si precisa che le variazioni delle passività derivanti da attività di finanziamento ammontano a 6.538 milioni (liquidità generata) e sono riferibili per -351 milioni a flussi finanziari, per -1.070 milioni a variazioni nette positive di fair value e per +7.959 milioni ad altre variazioni.

137

Note Illustrative

Politiche contabili

Principi generali di redazione

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 è redatto secondo le prescrizioni dell'art. 154-ter del D.Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58. Esso, peraltro, è predisposto secondo i principi contabili IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) e le relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Standards – Interpretations Committee (IFRS-IC) ed omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.

In particolare, il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è redatto in conformità alle prescrizioni dello IAS 34, che regola i bilanci intermedi.

I principi contabili adottati per la predisposizione del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e passività di bilancio, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, sono rimasti invariati rispetto a quelli adottati per la predisposizione del Bilancio 2024 del Gruppo Intesa Sanpaolo, al quale si fa rinvio per un'esposizione completa.

La predisposizione dell'informativa finanziaria richiede anche il ricorso a stime e ad assunzioni che possono determinare significativi effetti sui valori iscritti nello Stato patrimoniale e nel Conto economico, nonché sull'informativa relativa alle attività e passività potenziali riportate in bilancio.

L'elaborazione di tali stime implica l'utilizzo delle informazioni disponibili e l'adozione di valutazioni soggettive, fondate anche sull'esperienza storica, utilizzata ai fini della formulazione di assunzioni ragionevoli per la rilevazione dei fatti di gestione. Per loro natura le stime e le assunzioni utilizzate possono variare di esercizio in esercizio e, pertanto, non è da escludersi che negli esercizi successivi i valori iscritti in bilancio possano variare anche in maniera significativa a seguito del mutamento delle valutazioni soggettive utilizzate.

In presenza di incertezze più significative e/o di attività oggetto di misurazione di particolare materialità la valutazione è supportata, con il ricorso a periti/esperti esterni, da specifiche fairness opinion.

Le principali fattispecie per le quali è maggiormente richiesto l'impiego di valutazioni soggettive da parte della direzione aziendale sono:

  • ‒ la quantificazione delle perdite per riduzione di valore dei crediti, delle partecipazioni e, in genere, delle altre attività finanziarie;
  • ‒ l'utilizzo di modelli valutativi per la rilevazione del fair value degli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • ‒ la valutazione della congruità del valore degli avviamenti e delle altre attività immateriali;
  • ‒ la quantificazione del fair value degli immobili e del patrimonio artistico di pregio;
  • ‒ la quantificazione dei fondi del personale e dei fondi per rischi e oneri;
  • ‒ le stime e le assunzioni sulla recuperabilità della fiscalità differita attiva;
  • ‒ le ipotesi demografiche (legate alla mortalità prospettica della popolazione assicurata) e finanziarie (derivanti dalla possibile evoluzione dei mercati finanziari) utilizzate per la valutazione dei prodotti assicurativi secondo le previsioni dell'IFRS 17.

L'aggiornamento della vita utile delle attività immateriali rappresentate da software determina, nel Conto economico dell'intero esercizio 2025, un impatto positivo conseguente ai minori ammortamenti stimati in circa 89 milioni.

Con riferimento alla recuperabilità dei valori delle attività immateriali a vita indefinita e delle imposte anticipate iscritte, non sono stati identificati nel semestre fattori che facciano supporre non più recuperabili i valori iscritti.

La legge di bilancio 2025 (legge n. 207 del 30 dicembre 2024) prevede il versamento del 50% dell'imposta di bollo sui rami III e V maturata fino al 2024. La fattispecie è oggetto di approfondimenti a livello interassociativo e con i regulators di settore in quanto il suo trattamento ai sensi dei principi contabili internazionali IAS/IFRS non è di immediata definizione, stante la necessità di considerare il dettato normativo alla luce degli effetti che lo stesso determina in termini di obblighi della compagnia e degli assicurati. Nelle more della definizione di una chiara posizione interpretativa della norma, ai fini della situazione semestrale al 30 giugno 2025, il citato versamento è stato considerato rappresentativo di un credito verso gli assicurati – pari a euro 396 milioni - che verrà recuperato a riduzione della prestazione che sarà erogata alla scadenza o al riscatto della polizza.

***

Con riferimento all'evoluzione della normativa contabile, trova applicazione a partire dal 1° gennaio 2025 il Regolamento n. 2862/2024 del 12 novembre 2024, commentato di seguito, per il quale non si riscontrano aspetti di particolare rilievo per il Gruppo.

Regolamento n. 2862/2024 del 12 novembre 2024: modifiche allo IAS 21 Effetti delle variazioni dei cambi delle valute estere – Impossibilità di cambio

Con il Regolamento n. 2862/2024 del 12 novembre 2024 vengono introdotte alcune modifiche allo IAS 21 per specificare quando una valuta è scambiabile con un'altra valuta e, se non lo è, in che modo l'impresa determina il tasso di cambio da applicare e le informazioni integrative che deve fornire. Le modifiche riguardano, principalmente, l'introduzione della

definizione di "scambiabilità"23 e di una guida applicativa per aiutare le entità a determinare se una valuta può essere convertita in un'altra (ad esempio fornendo chiarimenti su come valutare il lasso temporale necessario per ottenere la valuta). Si segnala che gli emendamenti non forniscono indicazioni su come stimare i tassi di cambio quando la valuta non è scambiabile; viene invece richiesto di fornire una disclosure puntuale che consenta ai lettori di comprendere le metodologie adottate e gli impatti in bilancio.

Come evidenziato anche dallo IASB, la casistica oggetto di intervento normativo non è frequente e pertanto nell'attuale contesto non ci si aspetta che le modifiche assumano particolare rilevanza per il Gruppo Intesa Sanpaolo.

***

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato di Intesa Sanpaolo, predisposto utilizzando l'Euro quale moneta di conto e redatto in forma sintetica come consentito dal principio IAS 34, è composto dallo Stato patrimoniale consolidato, dal Conto economico consolidato, dal Prospetto della redditività consolidata complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato, dal Rendiconto finanziario consolidato e dalle Note illustrative, ed è corredato da informazioni sugli eventi importanti che si sono verificati nel semestre, sui principali rischi ed incertezze e sulle operazioni rilevanti con parti correlate. Gli importi indicati nei Prospetti contabili e nelle Note illustrative sono espressi, qualora non diversamente specificato, in milioni di euro.

I Prospetti contabili presentano, oltre agli importi del periodo di riferimento, anche i corrispondenti dati di raffronto riferiti al 30 giugno 2024 per il Conto economico e al 31 dicembre 2024 per lo Stato patrimoniale.

Le Note illustrative riportano, nell'ambito di specifici capitoli dedicati, alcune tabelle di dettaglio del Conto economico e dello Stato patrimoniale nel formato stabilito dalla Circolare 262 della Banca d'Italia per la Nota integrativa del Bilancio annuale, riconducibili alla composizione delle principali voci di bilancio relative all'operatività bancaria ed all'operatività assicurativa, queste ultime redatte in coerenza con le informative tabellari stabilite dall'IVASS così come richiesto dall'8° aggiornamento della Circolare 262.

Tra le attività in via di dismissione al 30 giugno 2025 figurano principalmente: (i) la partecipazione in Cronos Vita Assicurazioni, posseduta al 22,5% da Intesa Sanpaolo Assicurazioni (già Intesa Sanpaolo Vita) nel contesto dell'operazione di sistema, finalizzata alla tutela dei sottoscrittori delle polizze di Eurovita, che ha visto coinvolte le cinque primarie compagnie assicurative italiane, per la quale sussiste ab origine il manifesto intento da parte delle compagnie socie di detenere la partecipazione in un arco temporale limitato (classificata fra le attività in via di dismissione già a dicembre 2023 e confermata anche a fine 2024); l'efficacia dell'operazione di scissione dei compendi patrimoniali di Cronos Vita è attesa nel quarto trimestre 2025; (ii) immobili, tra i quali quelli oggetto dell'operazione di conferimento definita nell'ambito dell'accordo fra Intesa Sanpaolo e COIMA sottoscritto il 19 aprile 2024, per un valore complessivo di circa 0,5 miliardi; (iii) due portafogli di crediti deteriorati per complessivi 0,2 miliardi circa di valore lordo destinati ad essere ceduti nell'ambito di due distinte progettualità avviate nel corso del secondo trimestre del 2025.

Con riferimento ai portafogli di crediti deteriorati che figuravano fra le attività in via di dismissione al 31 dicembre 2024, rappresentati principalmente da sofferenze e inadempienze probabili per 0,3 miliardi lordi, le cessioni sono state perfezionate nel corso del primo semestre del 2025.

Con riferimento alle consistenze patrimoniali di Intesa Sanpaolo Rent Foryou classificate fra le attività in via di dismissione al 31 marzo 2025 nell'ambito della partnership industriale nel noleggio operativo di beni strumentali siglata con Grenke AG, in data 20 maggio 2025, con efficacia a valere dal 1° giugno 2025, si è perfezionata l'operazione di conferimento di Intesa Sanpaolo Rent Foryou in Grenke Locazione S.r.l, contestualmente trasformatasi in Grenke Italia S.p.A.

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 è corredato dall'attestazione del Consigliere delegato – CEO e del Dirigente preposto, ai sensi dell'art. 154 bis del TUF ed è sottoposto a revisione contabile limitata da parte della società di revisione EY S.p.A.

Con riferimento all'attività di revisione contabile, si rammenta che l'Assemblea degli azionisti del 30 aprile 2019 ha conferito l'incarico per la revisione legale dei conti, per gli esercizi dal 2021 al 2029, alla società EY S.p.A.

Area e metodi di consolidamento

Area di consolidamento

Il bilancio consolidato include Intesa Sanpaolo e le società da questa direttamente o indirettamente controllate, comprendendo nel perimetro di consolidamento – come specificamente previsto dai principi contabili IAS/IFRS – anche le società operanti in settori di attività dissimili da quello di appartenenza della Capogruppo, nonché le partecipazioni di private equity. Analogamente, sono incluse anche le entità strutturate quando ne ricorrano i requisiti di effettivo controllo, anche indipendentemente dall'esistenza di una quota partecipativa.

Sono considerate controllate le imprese nelle quali Intesa Sanpaolo è esposta a rendimenti variabili, o detiene diritti su tali rendimenti, derivanti dal proprio rapporto con le stesse e nel contempo ha la capacità di incidere sui rendimenti esercitando il proprio potere su tali entità.

Il controllo può configurarsi solamente con la presenza contemporanea dei seguenti elementi:

  • ‒ il potere di dirigere le attività rilevanti della partecipata;
  • ‒ l'esposizione o i diritti a rendimenti variabili derivanti dal rapporto con l'entità oggetto di investimento;

23 IAS 21.8: "Una valuta è scambiabile con un'altra valuta quando l'entità è in grado di ottenere l'altra valuta entro un lasso di tempo che ammetta un normale ritardo amministrativo e attraverso un mercato o un meccanismo di cambio in cui un'operazione di cambio creerebbe diritti e obbligazioni legalmente esercitabili."

‒ la capacità di esercitare il proprio potere sull'entità oggetto di investimento per incidere sull'ammontare dei suoi rendimenti.

Sono considerate controllate congiuntamente le entità nelle quali, su base contrattuale, il controllo è condiviso fra la Capogruppo, direttamente o indirettamente, e uno o più altri soggetti esterni al Gruppo, ovvero quando per le decisioni riguardanti le attività rilevanti è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo.

Sono considerate collegate, cioè sottoposte ad influenza notevole, le imprese nelle quali Intesa Sanpaolo, direttamente o indirettamente, possiede almeno il 20% dei diritti di voto (ivi inclusi i diritti di voto "potenziali") o nelle quali – pur con una quota di diritti di voto inferiore – ha il potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali in virtù di particolari legami giuridici, quali la partecipazione a patti di sindacato.

Sono escluse dall'area di consolidamento, e classificate sulla base di quanto previsto dall'IFRS 9, alcune interessenze superiori al 20%, in quanto di importo contenuto oppure in quanto Intesa Sanpaolo, direttamente o indirettamente, detiene esclusivamente diritti patrimoniali su una porzione dei frutti degli investimenti, non ha accesso alle politiche di gestione e può esercitare diritti di governance limitati alla tutela dei propri interessi patrimoniali.

Sono inoltre escluse dall'area di consolidamento integrale le interessenze partecipative detenute, direttamente o attraverso fondi, in società che svolgono attività di venture capital. Tali interessenze partecipative sono incluse nella categoria delle Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico.

Sono, infine, escluse dall'area di consolidamento le società non partecipate delle quali si sono ricevute azioni in pegno con diritto di voto superiore al 20%, in considerazione della finalità di tale strumento che è quella di tutela del credito concesso e non di esercizio del controllo e di indirizzo delle politiche finanziarie ed economiche, al fine di usufruire dei benefici economici da esse derivanti.

Intesa Sanpaolo non esercita su Risanamento S.p.A. e sulle società da questa controllate l'attività di direzione e coordinamento di cui all'art. 2497 C.C. e seguenti.

Rispetto al 31 dicembre 2024, il perimetro di consolidamento contabile integrale non ha registrato nuovi ingressi, mentre le uscite hanno riguardato:

  • ‒ la fusione per incorporazione di Epsilon SGR S.p.A. in Eurizon Capital SGR S.p.A., con efficacia giuridica dal 1° marzo 2025 ed effetti contabili e fiscali dal 1° gennaio 2025 (trattandosi di operazione under common control, non vi sono impatti a livello consolidato);
  • ‒ la cancellazione dal Registro delle Imprese Ungherese, a partire dall'8 aprile 2025, della società CIB Insurance Broker Ltd in Liquidation;
  • ‒ la cessione di Intesa Sanpaolo Rent Foryou S.p.A. con efficacia giuridica e contabile a partire dal 1° giugno 2025.

Per completezza si segnala infine che la società Private Equity International S.A. – in precedenza controllata direttamente da Intesa Sanpaolo S.p.A. – è ora controllata tramite Intesa Sanpaolo Holding International S.A.

Metodi di consolidamento

I metodi utilizzati per il consolidamento dei dati delle società controllate (consolidamento integrale) e per il consolidamento delle società collegate nonché delle società sottoposte a controllo congiunto (metodo del patrimonio netto) sono invariati rispetto a quelli adottati per il Bilancio annuale 2024 del Gruppo Intesa Sanpaolo al quale, pertanto, si fa rinvio.

I bilanci della Capogruppo e delle altre società utilizzati per predisporre la Relazione semestrale fanno riferimento al 30 giugno 2025.

In taluni limitati casi, per partecipate di rilevanza non significativa, sono stati utilizzati gli ultimi dati ufficiali disponibili.

Ove necessario – in casi comunque di rilevanza del tutto marginale – i bilanci delle società consolidate, eventualmente redatti in base a criteri contabili diversi, sono stati resi conformi ai principi del Gruppo.

Relativamente alla controllata ucraina Pravex Bank, il permanere della situazione critica nella città di Kiev (dove ha sede la controllata) ha portato a ritenere – in un'ottica di contenimento del rischio "operativo" – più opportuno procedere a consolidare i dati della banca ucraina mediante una situazione contabile al 31 marzo 2025. In sede di Relazione semestrale al 30 giugno 2025, quindi, le risultanze economiche e patrimoniali di Pravex sono state recepite sulla base di un package di consolidamento, redatto in osservanza dei principi contabili IAS/IFRS come declinati nelle Regole Contabili di Gruppo, relativo al 31 marzo 2025, utilizzando peraltro nella conversione in euro il tasso di cambio al 30 giugno 2025.

La scelta di utilizzare i dati al 31 marzo 2025 per il consolidamento integrale di Pravex, valutata anche alla luce della scarsa materialità della partecipata, oltre che motivata da oggettivi vincoli operativi, trova altresì riferimento – ancorché per fattispecie distinte – nelle indicazioni dell'IFRS 10.

I bilanci delle imprese operanti in aree diverse dall'Eurozona sono convertiti in euro applicando alle voci dell'attivo e del passivo patrimoniale i cambi correnti alla data di chiusura del periodo di riferimento ed alle voci del conto economico i cambi medi del periodo stesso.

Il prospetto che segue evidenzia le società controllate in via esclusiva al 30 giugno 2025.

Denominazione imprese Sede Sede Tipo RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE Disponib.
operativa legale rapporto
(a)
Impresa partecipante quota
%
voti %
(b)
1 Acantus S.p.A.
Capitale Eur 1.000.000
Milano Milano 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 80,00
2 Alpian S.A.
Capitale Chf 51.607.453,71
Ginevra Ginevra 1 Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A.
REYL & Cie S.A.
59,21
8,73
67,94
3 Alpian Technologies LTD (c)
Capitale Gbp 100.000
Londra Londra 1 Alpian S.A. 100,00
4 Alpian Technologies S.r.l. (c)
Capitale Eur 10.000
Roma Roma 1 Alpian Technologies LTD 100,00
5 Anti Financial Crime Digital HUB S.c.a.r.l. (c) Torino Torino 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 60,00
Capitale Eur 100.000 Intesa Sanpaolo Innovation Center S.p.A. 10,00
6 Banca Comerciala Eximbank S.A.
Capitale Mdl 1.250.000.000
Chisinau Chisinau 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 70,00
100,00
7 Banca Comerciala Intesa Sanpaolo Romania S.A. Bucarest Bucarest 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 99,73
Capitale Ron 1.216.639.410 Intesa Sanpaolo Holding International S.A. 0,27
100,00
8 Banca Intesa AD Beograd
Capitale Rsd 21.315.900.000
Novi Beograd Beograd 1 Intesa Sanpaolo Holding International S.A. 100,00
9 Bank of Alexandria S.A.E.
Capitale Egp 5.000.000.000
Il Cairo Il Cairo 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 80,00
10 Banka Intesa Sanpaolo d.d. (d) Koper Koper 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 48,13
Capitale Eur 22.173.218 Privredna Banka Zagreb d.d. 51,00
11 CBP Quilvest PE Fund GP S.a r.l. (c)
Capitale Usd 20.000
Lussemburgo Lussemburgo 1 Intesa Sanpaolo Wealth Management (Luxembourg)
S.A.
99,13
100,00
12 Centai Institute S.p.A. (c)
Capitale Eur 50.000
Torino Torino 2 Intesa Sanpaolo S.p.A. 49,00
13 Cib Bank Ltd.
Capitale Huf 50.000.000.003
Budapest Budapest 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
14 CIB Leasing Ltd.
Capitale Huf 53.000.000
Budapest Budapest 1 Cib Bank Ltd. 100,00
15 CIB Rent Operative Leasing Ltd.
Capitale Huf 5.000.000
Budapest Budapest 1 Cib Bank Ltd. 100,00
16 Colline e oltre S.p.A. (c)
Capitale Eur 100.000
Pavia Pavia 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 51,00
17 Consorzio Studi e ricerche fiscali Gruppo Intesa Sanpaolo (c) Roma Roma 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 80,00
Capitale Eur 258.228,45 Intesa Sanpaolo Assicurazioni S.p.A. 7,50
Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. 7,50
Eurizon Capital SGR S.p.A. 5,00
100,00
18 Duomo Funding Plc (e) Dublino Dublino 2 Intesa Sanpaolo S.p.A. -
19 Eurizon Asset Management Croatia D.O.O.
Capitale Eur 663.614
Zagabria Zagabria 1 Eurizon Asset Management Slovakia Sprav. Spol.
A.S.
100,00
20 Eurizon Asset Management Hungary Ltd.
Capitale Huf 600.000.000
Budapest Budapest 1 Eurizon Asset Management Slovakia Sprav. Spol.
A.S.
100,00
21 Eurizon Asset Management Slovakia Sprav. Spol. A.S.
Capitale Eur 4.093.560
Bratislava Bratislava 1 Eurizon Capital SGR S.p.A. 100,00
22 Eurizon Capital Asia Limited (c)
Capitale Hkd 95.000.000
Hong Kong Hong Kong 1 Eurizon Capital SGR S.p.A. 100,00
23 Eurizon Capital Real Asset SGR S.p.A.
Capitale Eur 4.166.667
Milano Milano 1 Intesa Sanpaolo Assicurazioni S.p.A.
Eurizon Capital SGR S.p.A.
40,01
19,98
24,50 ()
51,00 (
)
59,99 75,50 (*)
24 Eurizon Capital S.A.
Capitale Eur 7.974.600
Lussemburgo Lussemburgo 1 Eurizon Capital SGR S.p.A. 100,00

Note illustrative – Politiche contabili

Denominazione imprese Sede Sede Tipo RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE Disponib.
operativa legale rapporto
(a)
Impresa partecipante quota
%
voti %
(b)
25 Eurizon Capital SGR S.p.A.
Capitale Eur 99.000.000
Milano Milano 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
26 Eurizon Slj Capital Ltd.
Capitale Gbp 1.001.000
Londra Londra 1 Eurizon Capital SGR S.p.A. 65,00
27 Exelia S.r.l. (c)
Capitale Ron 8.252.600
Brasov Brasov 1 Intesa Sanpaolo Holding International S.A. 100,00
28 Exetra S.p.A. (f)
Capitale Eur 158.000
Milano Milano 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 85,00
29 Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A.
Capitale Eur 300.000.000
Roma Torino 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
30 Fideuram Asset Management (Ireland) Dac
Capitale Eur 1.000.000
Dublino Dublino 1 Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. 100,00
31 Fideuram Asset Management SGR S.p.A.
Capitale Eur 25.870.000
Milano Milano 1 Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. 100,00
32 Fideuram Asset Management Uk Ltd (c)
Capitale Gbp 1.000.000
Londra Londra 1 Fideuram Asset Management (Ireland) Dac 100,00
33 Fideuram Vita S.p.A.
Capitale Eur 357.446.836,42
Roma Roma 1 Intesa Sanpaolo S.p.A.
Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A.
80,01
19,99
100,00
34 First Bank S.A.
Capitale Ron 1.196.088.695
Bucarest Bucarest 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 99,98
35 Fondo Sviluppo ecosistemi di Innovazione (c)
Capitale Eur 26.000.000
Torino Torino 1 Intesa Sanpaolo Innovation Center S.p.A. 100,00
36 Gap Manco Sarl (c)
Capitale Eur 12.500
Lussemburgo Lussemburgo 1 REYL & Cie S.A. 100,00
37 Iberia Distressed Assets Manager Sarl (c) Lussemburgo Lussemburgo 1 REYL Finance (MEA) Ltd. 100,00
38 Capitale Eur 12.500
IMI Capital Market USA Corp.
New York New York 1 IMI Investments S.A. 100,00
39 Capitale Usd 5.000
IMI Investments S.A.
Lussemburgo Lussemburgo 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
40 Capitale Eur 21.660.000
IMMIT - Immobili Italiani S.r.l.
Bergamo Bergamo 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
Capitale Eur 185.680.000
41 Immobiliare Cascina Rubina S.r.l. (g)
Capitale Eur 10.000
Milano Milano 1 Risanamento S.p.A. 100,00
42 InSalute Servizi S.p.A. (h)
Capitale Eur 909.091
Torino Torino 1 Intesa Sanpaolo Assicurazioni S.p.A. 65,00
43 Intesa Invest A.D. Beograd (c)
Capitale Rsd 236.975.800
Beograd Beograd 1 Banca Intesa AD Beograd 100,00
44 Intesa Leasing Joint-Stock Company
Capitale Rub 3.000.000
Mosca Mosca 1 Joint-Stock Company Banca Intesa 100,00
45 Intesa Leasing d.o.o. Beograd
Capitale Rsd 960.374.301
Beograd Beograd 1 Banca Intesa AD Beograd 100,00
46 Intesa Sanpaolo (Qingdao) Service Company Ltd (c)
Capitale Cny 80.000.000
Qingdao Qingdao 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
47 Intesa Sanpaolo Assicurazioni S.p.A.
Capitale Eur 320.422.509
Milano Torino 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 99,99
48 Intesa Sanpaolo Bank Albania Sh.A.
Capitale All 5.562.517.674
Tirana Tirana 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
49 Intesa Sanpaolo Bank Ireland Plc
Capitale Eur 400.500.000
Dublino Dublino 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
50 Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg S.A.
Capitale Eur 1.389.370.555,36
Lussemburgo Lussemburgo 1 Intesa Sanpaolo Holding International S.A. 100,00
51 Intesa Sanpaolo Banka d.d. Bosna I Hercegovina
Capitale Bam 44.782.000
Sarajevo Sarajevo 1 Privredna Banka Zagreb d.d. 99,99 100,00 (**)

Denominazione imprese Sede Sede Tipo RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE Disponib.
operativa legale rapporto
(a)
Impresa partecipante voti %
(b)
52 Intesa Sanpaolo Brasil S.A. - Banco Multiplo San Paolo San Paolo 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 99,90
Capitale Brl 1.015.480.421,02 Intesa Sanpaolo Holding International S.A. 0,10
100,00
53 Intesa Sanpaolo Expo Institutional Contact S.r.l. (c)
Capitale Eur 50.000
Milano Milano 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
54 Intesa Sanpaolo Funding LLC
Capitale Usd 25.000
New York Wilmington
Delaware
1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
55 Intesa Sanpaolo Harbourmaster III S.A.
Capitale Eur 5.500.000
Lussemburgo Lussemburgo 1 Intesa Sanpaolo Holding International S.A. 100,00
56 Intesa Sanpaolo Highline S.r.l. (c)
Capitale Eur 500.000
Torino Torino 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
57 Intesa Sanpaolo Holding International S.A.
Capitale Eur 2.157.957.270
Lussemburgo Lussemburgo 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
58 Intesa Sanpaolo House Luxembourg S.A.
Capitale Eur 24.990.317
Lussemburgo Lussemburgo 1 Intesa Sanpaolo Holding International S.A. 100,00
59 Intesa Sanpaolo Imi Securities Corp.
Capitale Usd 44.500.000
New York New York 1 IMI Capital Market USA Corp. 100,00
60 Intesa Sanpaolo Innovation Center S.p.A. Torino Torino 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 99,99
Capitale Eur 9.254.940 Intesa Sanpaolo Assicurazioni S.p.A. 0,01
100,00
61 Intesa Sanpaolo Insurance Agency S.p.A.
Capitale Eur 500.000
Torino Torino 1 Intesa Sanpaolo Assicurazioni S.p.A. 100,00
62 Intesa Sanpaolo International Value Services d.o.o.
Capitale Eur 13.270
Zagabria Zagabria 1 Intesa Sanpaolo Holding International S.A. 100,00
63 Intesa Sanpaolo Private Argentina S.A. (c) Buenos Aires Buenos Aires 1 REYL & Cie S.A. 95,01
Capitale Ars 76.010.756 Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. 4,99
100,00
64 Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A.
Capitale Eur 117.497.424
Milano Milano 1 Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. 100,00
65 Intesa Sanpaolo Protezione S.p.A. Torino Torino 1 Intesa Sanpaolo Assicurazioni S.p.A. 100,00
Capitale Eur 27.912.258
66 Intesa Sanpaolo RE.O.CO. S.p.A.
Capitale Eur 1.000.000
Milano Milano 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
67 Intesa Sanpaolo Servicos e Emprendimentos Ltda. em
Liquidacao (c)
San Paolo San Paolo 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
Capitale Brl 3.283.320
68 Intesa Sanpaolo Servitia S.A.
Capitale Eur 1.500.000
Lussemburgo Lussemburgo 1 Intesa Sanpaolo Holding International S.A. 100,00
69 Intesa Sanpaolo Wealth Management S.A.
Capitale Eur 123.813.000
Lussemburgo Lussemburgo 1 Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. 100,00
70 ISP CB Ipotecario S.r.l. (c)
Capitale Eur 120.000
Milano Milano 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 60,00
71 ISP CB Pubblico S.r.l. in liquidazione (c)
Capitale Eur 120.000
Milano Milano 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
72 ISP OBG S.r.l. (c)
Capitale Eur 42.038
Milano Milano 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 60,00
73 Isybank S.p.A.
Capitale Eur 31.000.000
Milano Milano 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00

Note illustrative – Politiche contabili

Impresa partecipante
quota
(a)
(b)
%
74
Joint-Stock Company Banca Intesa
Mosca
Mosca
1
Intesa Sanpaolo S.p.A.
46,98
Capitale Rub 10.820.180.800
Intesa Sanpaolo Holding International S.A.
53,02
100,00
75
MSG Comparto Secondo S.r.l. (g)
Milano
Milano
1
Risanamento S.p.A.
100,00
Capitale Eur 50.000
76
Neva II (c)
Torino
Torino
1
Intesa Sanpaolo S.p.A.
90,51
Capitale Eur 176.767.677
Neva S.G.R. S.p.A. (già Imi Fondi Chiusi S.p.A.) (c)
1,00
91,51
77
Neva II Italia (c)
Torino
Torino
1
Intesa Sanpaolo S.p.A.
94,29
Capitale Eur 42.424.242
Neva S.G.R. S.p.A. (già Imi Fondi Chiusi S.p.A.) (c)
0,95
95,24
78
Neva S.G.R. S.p.A. (c)
Torino
Torino
1
Intesa Sanpaolo Innovation Center S.p.A.
100,00
Capitale Eur 2.000.000
79
Oro Italia Trading S.p.A. in liquidazione (c)
Arezzo
Arezzo
1
Intesa Sanpaolo S.p.A.
100,00
Capitale Eur 500.000
80
PBZ Card d.o.o.
Zagabria
Zagabria
1
Privredna Banka Zagreb d.d.
100,00
Capitale Eur 5.763.110
81
PBZ Leasing d.o.o.
Zagabria
Zagabria
1
Privredna Banka Zagreb d.d.
100,00
Capitale Eur 1.990.840
82
Porta Nuova Gioia (i)
Milano
Milano
1
Intesa Sanpaolo S.p.A.
90,00
Capitale Eur 50.472.500
83
Pravex Bank Joint-Stock Company
Kiev
Kiev
1
Intesa Sanpaolo S.p.A.
100,00
Capitale Uah 1.254.155.348,64
84
Prestitalia S.p.A.
Bergamo
Bergamo
1
Intesa Sanpaolo S.p.A.
100,00
Capitale Eur 205.722.715
85
Private Equity International S.A.
Lussemburgo
Lussemburgo
1
Intesa Sanpaolo Holding International S.A.
100,00
Capitale Eur 101.000.000
86
Privredna Banka Zagreb d.d.
Zagabria
Zagabria
1
Intesa Sanpaolo Holding International S.A.
100,00
Capitale Eur 243.954.711
87
Qingdao Yicai Fund Distribution Co. Ltd.
Qingdao
Qingdao
1
Intesa Sanpaolo S.p.A.
100,00
Capitale Cny 691.000.000
88
RB Participations S.A.
Ginevra
Ginevra
1
Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A.
100,00
Capitale Chf 100.000
89
Recovery Property Utilisation and Services Zrt.
Budapest
Budapest
1
Cib Bank Ltd.
100,00
Capitale Huf 20.000.000
90
REYL & Cie (Malta) Holding Ltd. (c)
Valletta
Valletta
1
REYL & Cie S.A.
100,00
Capitale Eur 730.000
91
REYL & Cie (Malta) Ltd. (c)
Valletta
Valletta
1
REYL & Cie (Malta) Holding Ltd.
100,00
Capitale Eur 930.000
92
REYL & Cie S.A. (j)
Ginevra
Ginevra
1
Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A.
46,00
Capitale Chf 31.500.001
RB Participations S.A.
30,00
76,00
93
REYL & CO (UK) Llp. (c)
Londra
Londra
1
REYL & CO Holdings Ltd.
100,00
Capitale Gbp 2.500.000
94
REYL & CO Holdings Ltd. (c)
Londra
Londra
1
REYL & Cie S.A.
100,00
Capitale Gbp 3.700.000
95
REYL Finance (MEA) Ltd.
Dubai
Dubai
1
REYL & Cie S.A.
100,00
Capitale Usd 2.875.000
96
REYL Overseas AG (c)
Zurigo
Zurigo
1
REYL & Cie S.A.
100,00
Capitale Chf 2.000.000
97
REYL Private Office Luxembourg Sarl (c)
Lussemburgo
Lussemburgo
1
REYL & Cie S.A.
100,00
Capitale Eur 50.000
98
REYL Singapore Holding Pte. Ltd. (c)
Singapore
Singapore
1
REYL & Cie S.A.
75,00
Capitale Sgd 1.201
99
REYL Singapore Pte. Ltd. (c)
Singapore
Singapore
1
REYL & Cie S.A.
76,00
Capitale Sgd 500.000
REYL Singapore Holding Pte. Ltd.
24,00
Denominazione imprese Sede Sede Tipo RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE
operativa legale rapporto voti %
100,00

Note illustrative – Politiche contabili

Denominazione imprese Sede Sede Tipo RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE Disponib.
operativa
legale
(a)
rapporto Impresa partecipante quota
%
voti %
(b)
100 RI Ambiente S.r.l. (g)
Capitale Eur 20.000
Milano Milano 1 Risanamento S.p.A. 100,00
101 RI Immobiliare Due S.r.l. (g)
Capitale Eur 20.000
Milano Milano 1 Risanamento S.p.A. 100,00
102 RI Immobiliare Uno S.r.l. (g)
Capitale Eur 20.000
Milano Milano 1 Risanamento S.p.A. 100,00
103 RI Infrastrutture S.r.l. (g)
Capitale Eur 20.000
Milano Milano 1 Risanamento S.p.A. 100,00
104 RI Rental S.r.l. (g)
Capitale Eur 10.000
Milano Milano 1 Risanamento S.p.A. 100,00
105 Risanamento S.p.A. (g)
Capitale Eur 107.689.512
Milano Milano 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 48,88
106 Romulus Funding Corporation (e) New York New York 2 Intesa Sanpaolo S.p.A. -
107 Società Benefit Cimarosa 1 S.p.A. (c) (k)
Capitale Eur 100.000
Milano Milano 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
108 Società Italiana di Revisione e Fiduciaria – S.I.RE.F. S.p.A.
Capitale Eur 2.600.000
Milano Milano 1 Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. 100,00
109 SRM Studi e Ricerche per il Mezzogiorno (c)
Capitale Eur 90.000
Napoli Napoli 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 60,00 12,5 (*)
110 UBI Finance S.r.l. (c)
Capitale Eur 10.000
Milano Milano 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 60,00
111 Vseobecna Uverova Banka A.S.
Capitale Eur 510.819.064
Bratislava Bratislava 1 Intesa Sanpaolo Holding International S.A. 100,00
112 Vub Generali Dochodkova Spravcovska Spolocnost A.S. (l)
Capitale Eur 10.090.976
Bratislava Bratislava 1 Vseobecna Uverova Banka A.S. 55,26
113 Vub Operating Leasing
Capitale Eur 25.000
Bratislava Bratislava 1 Vseobecna Uverova Banka A.S. 100,00

(a) Tipo di rapporto:

1 - maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria;

2 - altre forme di controllo.

(b) Ove differente dalla quota % viene indicata la disponibilità dei voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo, ove applicabile, tra diritti di voto effettivi (*) e potenziali (**).

(c) Società consolidata con il metodo del patrimonio netto in considerazione della limitata materialità.

  • (d) Si segnala la presenza di un impegno di legge nei confronti degli azionisti di minoranza per l'acquisto dello 0,7% del capitale sociale.
  • (e) Società per la quale si ha il controllo ai sensi dell'IFRS10 pur non detenendo una quota di interessenza sociale.

(f) In caso di messa in liquidazione della partecipazione, il socio di minoranza ha la facoltà di vendere, ed Intesa Sanpaolo dovrà acquistare l'intera partecipazione di minoranza.

  • (g) Società non soggetta ad attività di direzione e coordinamento ai sensi dell'art. 2497 e segg. C.C.
  • (h) Si segnala la presenza di opzioni put and call agreement sul 35,00% del capitale sociale detenuto da azionisti di minoranza.
  • (i) Si tratta di un fondo comune di investimento alternativo immobiliare di tipo chiuso gestito da COIMA SGR S.p.A.

(j) Si segnala la presenza di opzioni put and call agreement sul 24% del capitale sociale detenuto da azionisti di minoranza.

  • (k) Intesa Sanpaolo S.p.A. detiene anche il 100% di Strumenti Finanziari Partecipativi emessi dalla partecipata.
  • (l) Si segnala la presenza di opzioni put and call agreement sul 44,74% del capitale sociale detenuto da azionisti di minoranza.

Eventi successivi alla chiusura del semestre

Successivamente alla chiusura del semestre si registra la prosecuzione del programma di acquisto di azioni proprie finalizzato all'annullamento (buyback) avviato il 2 giugno 2025. In base alle informazioni fornite dall'intermediario terzo incaricato dell'esecuzione del programma, in piena indipendenza e senza alcun coinvolgimento del Gruppo Intesa Sanpaolo, al 25 luglio 2025 risultavano acquistate complessivamente 219.401.073 azioni, pari a circa l'1,23% del capitale sociale, ad un prezzo medio di acquisto per azione pari a 4,8729 euro, per un controvalore totale di 1.069.118.725,62 euro.

Il 28 luglio si è perfezionata la cessione per cassa (true sale) di un portafoglio di Intesa Sanpaolo costituito da prestiti personali e crediti al consumo classificati a sofferenza e UTP per un Gross Book Value di 0,1 miliardi.

In merito alla situazione che coinvolge il settore immobiliare milanese per effetto delle indagini in corso promosse dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Milano, la cui notizia è stata diffusa dalla stampa nazionale nell'ultima decade di luglio, si segnala che Intesa Sanpaolo sta attentamente monitorando l'evoluzione della vicenda anche al fine di comprendere possibili riflessi sull'andamento dei rapporti commerciali con tale settore.

Informazioni sullo Stato patrimoniale consolidato

ATTIVO

ATTIVITA' FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE CON IMPATTO A CONTO ECONOMICO - VOCE 20

Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

(milioni di euro)
Voci 30.06.2025 31.12.2024
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 11.183 1.406 90 6.759 1.285 82
1.1 Titoli strutturati 110 79 - 31 4 -
1.2 Altri titoli di debito 11.073 1.327 90 6.728 1.281 82
2. Titoli di capitale 4.360 - 1 7.588 - 1
3. Quote di O.I.C.R. 457 - 34 440 - 37
4. Finanziamenti - - 13 - 65 9
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - 13 - 65 9
Totale (A) 16.000 1.406 138 14.787 1.350 129
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari 162 23.183 19 161 21.935 25
1.1 di negoziazione 162 23.150 19 161 21.910 25
1.2 connessi con la fair value option - - - - - -
1.3 altri - 33 - - 25 -
2. Derivati creditizi - 5.244 - - 3.052 -
2.1 di negoziazione - 5.244 - - 3.052 -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale (B) 162 28.427 19 161 24.987 25
TOTALE (A+B) 16.162 29.833 157 14.948 26.337 154

Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

(milioni di euro)
Voci 30.06.2025 31.12.2024
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Titoli di debito 8.623 1.166 427 7.890 1.119 431
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 8.623 1.166 427 7.890 1.119 431
2. Titoli di capitale 6.833 348 105 6.090 296 104
3. Quote di O.I.C.R. 82.303 198 8.163 83.884 201 8.236
4. Finanziamenti - 393 905 - 367 880
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - 393 905 - 367 880
Totale 97.759 2.105 9.600 97.864 1.983 9.651

Note illustrative – Informazioni sullo Stato patrimoniale consolidato

ATTIVITA' FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE CON IMPATTO SULLA REDDITIVITA' COMPLESSIVA - VOCE 30

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica

(milioni di euro)
Voci 30.06.2025 31.12.2024
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Titoli di debito 148.628 8.745 120 139.123 8.760 81
1.1 Titoli strutturati 351 - - 970 - -
1.2 Altri titoli di debito 148.277 8.745 120 138.153 8.760 81
2. Titoli di capitale 674 111 605 542 122 648
3. Finanziamenti - 2.580 77 - 910 83
Totale 149.302 11.436 802 139.665 9.792 812

ATTIVITA' FINANZIARIE VALUTATE AL COSTO AMMORTIZZATO - VOCE 40

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche

(milioni di euro)
Tipologia operazioni/Valori 30.06.2025 31.12.2024
Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o
originate
Livello
1
Livello
2
Livello
3
Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o
originate
Livello
1
Livello
2
Livello
3
A. Crediti verso Banche
centrali
8.706 - - - 7.170 1.536 10.903 - - - 9.107 1.796
1. Depositi a scadenza 956 - - X X X 1.639 - - X X X
2. Riserva obbligatoria 6.443 - - X X X 7.740 - - X X X
3. Pronti contro termine 1.180 - - X X X 1.418 - - X X X
4. Altri 127 - - X X X 106 - - X X X
B. Crediti verso banche 29.807 39 - 3.715 18.319 7.802 27.498 59 - 2.120 18.623 6.789
1. Finanziamenti 25.899 39 - - 18.159 7.782 25.190 59 - - 18.480 6.767
1.1 Conti correnti - - - X X X - - - X X X
1.2 Depositi a scadenza 1.789 - - X X X 2.079 - - X X X
1.3 Altri finanziamenti: 24.110 39 - X X X 23.111 59 - X X X
- Pronti contro termine
attivi
15.057 - - X X X 12.898 - - X X X
- Finanziamenti per
leasing
3 - - X X X 4 - - X X X
- Altri 9.050 39 - X X X 10.209 59 - X X X
2. Titoli di debito 3.908 - - 3.715 160 20 2.308 - - 2.120 143 22
2.1 Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2.2 Altri titoli di debito 3.908 - - 3.715 160 20 2.308 - - 2.120 143 22
TOTALE 38.513 39 - 3.715 25.489 9.338 38.401 59 - 2.120 27.730 8.585

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

(milioni di euro)
Tipologia operazioni/Valori 30.06.2025 31.12.2024
Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o
originate
Livello
1
Livello
2
Livello
3
Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o
originate
Livello
1
Livello 2 Livello 3
1. Finanziamenti 402.506 4.774 178 - 245.425 154.697 408.409 4.751 193 - 257.245 151.054
1.1. Conti correnti 21.184 472 4 X X X 21.187 428 5 X X X
1.2. Pronti contro termine
attivi
17.950 - - X X X 17.991 - - X X X
1.3. Mutui 214.587 2.925 89 X X X 214.627 2.924 96 X X X
1.4. Carte di credito,
prestiti personali e cessioni
del quinto
20.746 257 2 X X X 20.375 273 3 X X X
1.5 Finanziamenti per
leasing
6.115 216 74 X X X 6.467 223 79 X X X
1.6. Factoring 8.981 66 - X X X 10.265 63 - X X X
1.7. Altri finanziamenti 112.943 838 9 X X X 117.497 840 10 X X X
2. Titoli di debito 70.706 727 - 48.648 13.211 7.847 66.860 29 - 41.975 13.994 8.103
2.1. Titoli strutturati 2.640 - - 1.332 950 - 3.778 - - 2.270 930 49
2.2. Altri titoli di debito 68.066 727 - 47.316 12.261 7.847 63.082 29 - 39.705 13.064 8.054
Totale 473.212 5.501 178 48.648 258.636 162.544 475.269 4.780 193 41.975 271.239 159.157

PASSIVO

PASSIVITA' FINANZIARIE VALUTATE AL COSTO AMMORTIZZATO - VOCE 10

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche

(milioni di euro)
Tipologia operazioni/Valori 30.06.2025 31.12.2024
Valore
Fair value
di
Valore di
bilancio
Fair value
bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Debiti verso banche centrali 2.880 X X X 1.231 X X X
2. Debiti verso banche 61.653 X X X 44.563 X X X
2.1 Conti correnti e depositi a vista 4.024 X X X 4.546 X X X
2.2 Depositi a scadenza 2.254 X X X 3.127 X X X
2.3 Finanziamenti 44.623 X X X 28.102 X X X
2.3.1 Pronti contro termine passivi 40.045 X X X 23.067 X X X
2.3.2 Altri 4.578 X X X 5.035 X X X
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti
patrimoniali
- X X X - X X X
2.5 Debiti per leasing 3 X X X 3 X X X
2.6 Altri debiti 10.749 X X X 8.785 X X X
Totale 64.533 - 51.935 12.534 45.794 - 33.581 12.139

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela

(milioni di euro)
Tipologia operazioni/Valori 30.06.2025 31.12.2024
Valore
di
Fair value Valore
di
Fair value
bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3 bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Conti correnti e depositi a vista 359.964 X X X 360.537 X X X
2. Depositi a scadenza 37.612 X X X 48.502 X X X
3. Finanziamenti 25.506 X X X 22.094 X X X
3.1 Pronti contro termine passivi 18.695 X X X 15.642 X X X
3.2 Altri 6.811 X X X 6.452 X X X
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti
patrimoniali
186 X X X 183 X X X
5. Debiti per leasing 1.102 X X X 1.094 X X X
6. Altri debiti 11.268 X X X 11.047 X X X
Totale 435.638 - 406.688 28.617 443.457 - 414.134 29.102

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

(milioni di euro)
Tipologia titoli / Valori 30.06.2025 31.12.2024
Valore di Fair value Fair value
bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3 bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3
A. Titoli
1. obbligazioni 85.546 53.514 34.207 - 92.793 58.993 35.831 -
1.1 strutturate 771 176 618 - 852 182 697 -
1.2 altre 84.775 53.338 33.589 - 91.941 58.811 35.134 -
2. altri titoli 17.344 - 16.175 1.169 17.576 - 16.406 1.170
2.1 strutturati - - - - - - - -
2.2 altri 17.344 - 16.175 1.169 17.576 - 16.406 1.170
Totale 102.890 53.514 50.382 1.169 110.369 58.993 52.237 1.170

PASSIVITA' FINANZIARIE DI NEGOZIAZIONE - VOCE 20

Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

Tipologia operazioni/Valori 30.06.2025 31.12.2024 (milioni di euro)
Valore
nominale
Fair value Fair
Valore
value
nominale
Fair value Fair
value
o
nozionale
Livello 1 Livello 2 Livello 3 (*) o
nozionale
Livello 1 Livello 2 Livello 3 (*)
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche 2.791 2.677 - - 2.677 4.276 4.321 15 - 4.336
2. Debiti verso clientela 2.953 2.856 144 - 3.000 2.953 2.254 673 - 2.928
3. Titoli di debito 950 36 930 - X 1.431 - 1.392 - X
3.1 Obbligazioni - - - - X - - - - X
3.1.1 Strutturate - - - - X - - - - X
3.1.2 Altre obbligazioni - - - - X - - - - X
3.2 Altri titoli 950 36 930 - X 1.431 - 1.392 - X
3.2.1 Strutturati 950 36 930 - X 1.431 - 1.392 - X
3.2.2 Altri - - - - X - - - - X
Totale A 6.694 5.569 1.074 - 5.677 8.660 6.575 2.080 - 7.264
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari X 203 29.650 64 X X 315 30.849 10 X
1.1 Di negoziazione X 203 29.628 64 X X 315 30.837 10 X
1.2 Connessi con la fair value
option
X - - - X X - - - X
1.3 Altri X - 22 - X X - 12 - X
2. Derivati creditizi X - 5.317 - X X - 3.053 - X
2.1 Di negoziazione X - 5.317 - X X - 3.053 - X
2.2 Connessi con la fair value
option
X - - - X X - - - X
2.3 Altri X - - - X X - - - X
Totale B X 203 34.967 64 X X 315 33.902 10 X
Totale (A+B) 6.694 5.772 36.041 64 X 8.660 6.890 35.982 10 X

(*) Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione.

Note illustrative – Informazioni sullo Stato patrimoniale consolidato

PASSIVITA' FINANZIARIE DESIGNATE AL FAIR VALUE - VOCE 30

Passività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

(milioni di euro)
Tipologia operazione/Valori 30.06.2025 31.12.2024
Valore
nominale
Fair value Fair
value
(*)
Valore
nominale
Fair value Fair
value
(*)
Livello1 Livello 2 Livello 3 Livello1 Livello 2 Livello 3
1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -
1.1 Strutturati - - - - X - - - - X
1.2 Altri - - - - X - - - - X
di cui:
- impegni a erogare fondi - X X X X - X X X X
- garanzie finanziarie rilasciate - X X X X - X X X X
2. Debiti verso clientela 47.923 - 47.922 - 47.922 50.652 - 50.651 - 50.651
2.1 Strutturati 6 - 5 - X 6 - 5 - X
2.2 Altri 47.917 - 47.917 - X 50.646 - 50.646 - X
di cui:
- impegni a erogare fondi - X X X X - X X X X
- garanzie finanziarie rilasciate - X X X X - X X X X
3. Titoli di debito 24.306 4.984 19.471 240 24.384 23.404 1.488 21.868 76 23.159
3.1 Strutturati 24.306 4.984 19.471 240 X 23.404 1.488 21.868 76 X
3.2 Altri - - - - X - - - - X
Totale 72.229 4.984 67.393 240 72.306 74.056 1.488 72.519 76 73.810

(*) Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione.

PASSIVITÀ ASSICURATIVE – VOCE 110

Dinamica del valore di bilancio dei contratti di assicurazione emessi distinta per elementi sottostanti alla misurazione

Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta - Segmento Vita

(milioni di euro)
Voci/Elementi sottostanti alla misurazione Elementi sottostanti alla misurazione del valore di bilancio dei contratti di assicurazione emessi
30.06.2025 30.06.2024
Valore attuale
dei flussi
finanziari
Aggiustamento
per i rischi non
finanziari
Margine sui
servizi
contrattuali
Totale Valore attuale
dei flussi
finanziari
Aggiustamento
per i rischi non
finanziari
Margine sui
servizi
contrattuali
Totale
A. Valore di bilancio iniziale
1. Contratti di assicurazione emessi che
costituiscono passività 115.084 446 8.141 123.671 108.650 368 8.231 117.249
2. Contratti di assicurazione emessi che
costituiscono attività
-12 - - -12 -37 - - -37
3. Valore netto di bilancio al 1° gennaio 115.072 446 8.141 123.659 108.613 368 8.231 117.212
B. Variazioni relative ai servizi attuali
1. Margine sui servizi contrattuali registrato in conto
economico
- - -538 -538 - - -530 -530
2. Variazione per rischi non finanziari scaduti - -25 - -25 - -24 - -24
3. Modifiche connesse con l'esperienza 188 - - 188 -21 - - -21
4. Totale 188 -25 -538 -375 -21 -24 -530 -575
C. Variazioni relative a servizi futuri
1. Variazioni del margine sui servizi contrattuali 356 -27 -329 - -226 48 178 -
2. Perdite su gruppi di contratti onerosi e relativi
recuperi
-17 - - -17 -37 - - -37
3. Effetti dei contratti inizialmente rilevati
nell'esercizio di riferimento -864 22 842 - -567 15 552 -
4. Totale -525 -5 513 -17 -830 63 730 -37
D. Variazioni relative a servizi passati
1. Aggiustamenti alla passività per sinistri accaduti -203 - - -203 -3 - - -3
E. Risultato dei servizi assicurativi (B+C+D.1) -540 -30 -25 -595 -854 39 200 -615
F. Costi/ricavi di natura finanziaria
1. Relativi ai contratti di assicurazione emessi 1.959 6 298 2.263 2.449 8 -639 1.818
1.1 Registrati in conto economico 1.567 6 298 1.871 3.355 7 -542 2.820
1.2 Registrati nel conto economico complessivo 392 - - 392 -906 1 -97 -1.002
2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di
cambio
- - - - - - - -
3. Totale 1.959 6 298 2.263 2.449 8 -639 1.818
G. Importo totale delle variazioni registrate in
conto economico e nel conto economico
complessivo (E+F)
1.419 -24 273 1.668 1.595 47 -439 1.203
H. Altre variazioni - - - - - - - -
I. Movimenti di cassa
1. Premi ricevuti 7.175 - - 7.175 7.330 - - 7.330
2. Pagamenti connessi con i costi di acquisizione
dei contratti
- - - - - - - -
3. Sinistri pagati e altre uscite di cassa -7.805 - - -7.805 -8.463 - - -8.463
4. Altri movimenti - - - - - - - -
5. Totale -630 - - -630 -1.133 - - -1.133
L. Valore netto di bilancio finale (A.3+G+H+I.5) 115.861 422 8.414 124.697 109.075 415 7.792 117.282
M. Valore di bilancio finale
1. Contratti di assicurazione emessi che
costituiscono passività
115.875 422 8.414 124.711 109.090 415 7.792 117.297
2. Contratti di assicurazione emessi che
costituiscono attività
-14 - - -14 -15 - - -15
3. Valore netto di bilancio finale 115.861 422 8.414 124.697 109.075 415 7.792 117.282

Note illustrative – Informazioni sullo Stato patrimoniale consolidato

Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta - Segmento Vita

Elementi sottostanti alla misurazione del valore di bilancio dei contratti di assicurazione emessi (milioni di euro)
Voci/Elementi sottostanti alla misurazione
30.06.2025 30.06.2024
Valore attuale
dei flussi
finanziari
Aggiustamento
per i rischi non
finanziari
Margine sui
servizi
contrattuali
Totale Valore attuale
dei flussi
finanziari
Aggiustamento
per i rischi non
finanziari
Margine sui
servizi
contrattuali
Totale
A. Valore di bilancio iniziale
1. Contratti di assicurazione emessi che
costituiscono passività
355 17 339 711 486 19 253 758
2. Contratti di assicurazione emessi che
costituiscono attività
-1 - - -1 -1 - - -1
3. Valore netto di bilancio al 1° gennaio 354 17 339 710 485 19 253 757
B. Variazioni relative ai servizi attuali
1. Margine sui servizi contrattuali registrato in conto
economico
- - -28 -28 - - -21 -21
2. Variazione per rischi non finanziari scaduti - -2 - -2 - -2 - -2
3. Modifiche connesse con l'esperienza 5 - - 5 -6 - - -6
4. Totale 5 -2 -28 -25 -6 -2 -21 -29
C. Variazioni relative a servizi futuri
1. Variazioni del margine sui servizi contrattuali -30 - 30 - -23 1 22 -
2. Perdite su gruppi di contratti onerosi e relativi
recuperi
-10 - - -10 3 - - 3
3. Effetti dei contratti inizialmente rilevati
nell'esercizio di riferimento
-33 - 33 - -26 - 26 -
4. Totale -73 - 63 -10 -46 1 48 3
D. Variazioni relative a servizi passati
1. Aggiustamenti alla passività per sinistri accaduti -9 - - -9 -3 - - -3
E. Risultato dei servizi assicurativi (B+C+D.1) -77 -2 35 -44 -55 -1 27 -29
F. Costi/ricavi di natura finanziaria
1. Relativi ai contratti di assicurazione emessi 5 - 4 9 1 - 4 5
1.1 Registrati in conto economico -1 - 4 3 1 - 4 5
1.2 Registrati nel conto economico complessivo 6 - - 6 - - - -
2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di
cambio
- - - - - - - -
3. Totale 5 - 4 9 1 - 4 5
G. Importo totale delle variazioni registrate in
conto economico e nel conto economico
complessivo (E+F)
-72 -2 39 -35 -54 -1 31 -24
H. Altre variazioni - - - - - - - -
I. Movimenti di cassa
1. Premi ricevuti 34 - - 34 32 - - 32
2. Pagamenti connessi con i costi di acquisizione
dei contratti
- - - - - - - -
3. Sinistri pagati e altre uscite di cassa -48 - - -48 -36 - - -36
4. Altri movimenti - - - - - - - -
5. Totale -14 - - -14 -4 - - -4
L. Valore netto di bilancio finale (A.3+G+H+I.5)
M. Valore di bilancio finale
268 15 378 661 427 18 284 729
1. Contratti di assicurazione emessi che
costituiscono passività 269 15 378 662 427 18 284 729
2. Contratti di assicurazione emessi che
costituiscono attività
-1 - - -1 - - - -
3. Valore netto di bilancio finale 268 15 378 661 427 18 284 729

Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta - Segmento Danni Non Auto

Voci/Elementi sottostanti alla misurazione Elementi sottostanti alla misurazione del valore di bilancio dei contratti di assicurazione emessi (milioni di euro)
30.06.2025
Valore attuale
dei flussi
finanziari
Aggiustamento
per i rischi non
finanziari
Margine sui
servizi
contrattuali
Totale Valore attuale
dei flussi
finanziari
Aggiustamento
per i rischi non
finanziari
Margine sui
servizi
contrattuali
Totale
A. Valore di bilancio iniziale
1. Contratti di assicurazione emessi che
costituiscono passività
250 19 321 590 241 17 336 594
2. Contratti di assicurazione emessi che
costituiscono attività
-125 - - -125 -128 - - -128
3. Valore netto di bilancio al 1° gennaio 125 19 321 465 113 17 336 466
B. Variazioni relative ai servizi attuali
1. Margine sui servizi contrattuali registrato in conto
economico
- - -29 -29 - - -34 -34
2. Variazione per rischi non finanziari scaduti - -2 - -2 - -2 - -2
3. Modifiche connesse con l'esperienza 23 - - 23 -3 - - -3
4. Totale 23 -2 -29 -8 -3 -2 -34 -39
C. Variazioni relative a servizi futuri
1. Variazioni del margine sui servizi contrattuali
2. Perdite su gruppi di contratti onerosi e relativi
66 2 -68 - 9 3 -12 -
recuperi
3. Effetti dei contratti inizialmente rilevati
- - - - 2 - - 2
nell'esercizio di riferimento -100 4 96 - -23 1 22 -
4. Totale -34 6 28 - -12 4 10 2
D. Variazioni relative a servizi passati
1. Aggiustamenti alla passività per sinistri accaduti -5 -2 - -7 6 - - 6
E. Risultato dei servizi assicurativi (B+C+D.1) -16 2 -1 -15 -9 2 -24 -31
F. Costi/ricavi di natura finanziaria
1. Relativi ai contratti di assicurazione emessi -7 - 7 - -3 - 2 -1
1.1 Registrati in conto economico -4 - 7 3 1 - 2 3
1.2 Registrati nel conto economico complessivo
2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di
-3 - - -3 -4 - - -4
cambio - - - - - - - -
3. Totale -7 - 7 - -3 - 2 -1
G. Importo totale delle variazioni registrate in
conto economico e nel conto economico
complessivo (E+F)
-23 2 6 -15 -12 2 -22 -32
H. Altre variazioni - - - - - - - -
I. Movimenti di cassa
1. Premi ricevuti 24 - - 24 67 - - 67
2. Pagamenti connessi con i costi di acquisizione
dei contratti
- - - - - - - -
3. Sinistri pagati e altre uscite di cassa -41 - - -41 -36 - - -36
4. Altri movimenti - - - - - - - -
5. Totale -17 - - -17 31 - - 31
L. Valore netto di bilancio finale (A.3+G+H+I.5) 85 21 327 433 132 19 314 465
M. Valore di bilancio finale
1. Contratti di assicurazione emessi che
costituiscono passività
2. Contratti di assicurazione emessi che
227 21 327 575 256 19 314 589
costituiscono attività -142 - - -142 -124 - - -124
3. Valore netto di bilancio finale 85 21 327 433 132 19 314 465

PATRIMONIO DEL GRUPPO – VOCI 120, 130, 140, 150, 160, 170 E 180

Capitale - Numero azioni della capogruppo: variazioni semestrali

Voci/Tipologie Ordinarie
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 17.803.670.501
- interamente liberate 17.803.670.501
- non interamente liberate -
A.1 Azioni proprie (-) -25.629.058
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 17.778.041.443
B. Aumenti 22.549.565
B.1 Nuove emissioni -
- a pagamento: -
- operazioni di aggregazioni di imprese -
- conversione di obbligazioni -
- esercizio di warrant -
- altre -
- a titolo gratuito: -
- a favore dei dipendenti -
- a favore degli amministratori -
- altre -
B.2 Vendita di azioni proprie 22.549.565
B.3 Altre variazioni -
C. Diminuzioni -169.485.349
C.1 Annullamento azioni -
C.2 Acquisto di azioni proprie -169.485.349
C.3 Operazioni di cessione di imprese -
C.4 Altre variazioni -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 17.631.105.659
D.1 Azioni proprie (+) 172.564.842
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 17.803.670.501
- interamente liberate 17.803.670.501
- non interamente liberate -

Capitale: altre informazioni

Al 30 giugno 2025, il capitale sociale di Intesa Sanpaolo è pari a 10.369 milioni, suddiviso in numero 17.803.670.501 azioni ordinarie, prive di valore nominale. Ogni azione ordinaria attribuisce il diritto ad un voto nell'Assemblea. Il capitale risulta interamente versato e liberato. Al 30 giugno 2025 il Gruppo detiene azioni proprie Intesa Sanpaolo per un ammontare pari a 907 milioni dei quali 828 milioni sono detenuti da Capogruppo – in massima parte per gli acquisti effettuati nell'ambito dell'operazione di buyback avviata il 2 giugno – circa 57 milioni da Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking ed i restanti 22 milioni da altre società del Gruppo.

Informazioni sul Conto economico consolidato

INTERESSI - VOCI 10 E 20

Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

(milioni di euro)
Voci/Forme tecniche Titoli di
debito
Finanziamenti Altre
operazioni
30.06.2025 30.06.2024
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico: 124 25 - 149 123
1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione 118 1 - 119 68
1.2 Attività finanziarie designate al fair value - - - - -
1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 6 24 - 30 55
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva 2.582 52 X 2.634 2.425
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: 1.044 9.112 X 10.156 12.750
3.1 Crediti verso banche 54 1.271 X 1.325 2.501
3.2 Crediti verso clientela 990 7.841 X 8.831 10.249
4. Derivati di copertura X X 828 828 2.003
5. Altre attività X X 630 630 673
6. Passività finanziarie X X X 1 -
Totale 3.750 9.189 1.458 14.398 17.974
di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired - 231 - 231 268
di cui: interessi attivi su leasing finanziario X 166 X 166 227

Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

(milioni di euro)
Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre
operazioni
30.06.2025 30.06.2024
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 2.707 1.996 X 4.703 6.429
1.1 Debiti verso banche centrali 31 X X 31 585
1.2 Debiti verso banche 947 X X 947 1.459
1.3 Debiti verso clientela 1.729 X X 1.729 2.156
1.4 Titoli in circolazione X 1.996 X 1.996 2.229
2. Passività finanziarie di negoziazione 1 - 4 5 -
3. Passività finanziarie designate al fair value - - - - -
4. Altre passività e fondi X X 100 100 97
5. Derivati di copertura X X 753 753 2.179
6. Attività finanziarie X X X 136 150
Totale 2.708 1.996 857 5.697 8.855
di cui: interessi passivi relativi ai debiti per leasing 13 X X 13 13

COMMISSIONI - VOCI 40 E 50

Commissioni attive: composizione

Tipologia di servizi/Valori 30.06.2025 (milioni di euro)
30.06.2024
a) Strumenti finanziari 1.107 997
1. Collocamento titoli 462 389
1.1 Con assunzione a fermo e/o sulla base di un impegno irrevocabile - -
1.2 Senza impegno irrevocabile 462 389
2. Attività di ricezione e trasmissione di ordini e esecuzione di ordini per conto dei clienti 165 154
2.1 Ricezione e trasmissione di ordini di uno o più strumenti finanziari 78 78
2.2 Esecuzione di ordini per conto dei clienti 87 76
3. Altre commissioni connesse con attività legate a strumenti finanziari 480 454
di cui: negoziazione per conto proprio 1 1
di cui: gestione di portafogli individuali 479 453
b) Corporate Finance 2 2
1. Consulenza in materia di fusioni e acquisizioni 2 2
2. Servizi di tesoreria - -
3. Altre commissioni connesse con servizi di corporate finance - -
c) Attività di consulenza in materia di investimenti 228 172
d) Compensazione e regolamento - -
e) Gestione di portafogli collettive 1.075 1.061
f) Custodia e amministrazione 58 59
1. Banca depositaria 3 4
2. Altre commissioni legate all'attività di custodia e amministrazione 55 55
g) Servizi amministrativi centrali per gestioni di portafogli collettive - -
h) Attività fiduciaria 5 5
i) Servizi di pagamento 1.568 1.553
1. Conti correnti 649 653
2. Carte di credito 349 330
3. Carte di debito ed altre carte di pagamento 154 154
4. Bonifici e altri ordini di pagamento 200 209
5. Altre commissioni legate ai servizi di pagamento 216 207
j) Distribuzione di servizi di terzi 416 359
1. Gestioni di portafogli collettive 313 274
2. Prodotti assicurativi 45 34
3. Altri prodotti 58 51
di cui: gestioni di portafogli individuali 27 21
k) Finanza strutturata 20 9
l) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione 3 3
m) Impegni a erogare fondi 12 11
n) Garanzie finanziarie rilasciate 254 260
di cui: derivati su crediti 1 1
o) Operazioni di finanziamento 423 414
di cui: per operazioni di factoring 39 39
p) Negoziazione di valute 8 8
q) Merci - -
r) Altre commissioni attive
di cui: per attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio
633
-
667
-
di cui: per attività di gestione di sistemi organizzati di negoziazione - -
Totale 5.812 5.580

Commissioni passive: composizione

(milioni di euro)
Tipologia di servizi/valori 30.06.2025 30.06.2024
a) Strumenti finanziari 137 130
di cui: negoziazione di strumenti finanziari 21 22
di cui: collocamento di strumenti finanziari 112 104
di cui: gestione di portafogli individuali 4 4
- Proprie 4 4
- Delegate a terzi - -
b) Compensazione e regolamento 19 18
c) Gestione di portafogli collettive 26 26
- Proprie 7 5
- Delegate a terzi 19 21
d) Custodia e amministrazione 49 47
e) Servizi di incasso e pagamento 330 324
di cui: carte di credito, carte di debito e altre carte di pagamento 260 252
f) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
g) Impegni a ricevere fondi - -
h) Garanzie finanziarie ricevute 187 170
di cui: derivati su crediti 14 8
i) Offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi 536 480
j) Negoziazione di valute 3 3
k) Altre commissioni passive 134 134
Totale 1.421 1.332

Note illustrative – Informazioni sul Conto economico consolidato

RISULTATO NETTO DELL'ATTIVITÀ DI NEGOZIAZIONE - VOCE 80

Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

(milioni di euro)
Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze Utili da
negoziazione
Minusvalenze Perdite da
negoziazione
Risultato
netto
1. Attività finanziarie di negoziazione 376 949 -126 -321 878
1.1 Titoli di debito 62 211 -25 -176 72
1.2 Titoli di capitale 282 730 -84 -141 787
1.3 Quote di O.I.C.R. 32 6 -7 -3 28
1.4 Finanziamenti - 1 -3 - -2
1.5 Altre - 1 -7 -1 -7
2. Passività finanziarie di negoziazione 14 5 -83 -21 -85
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti 8 - -27 - -19
2.3 Altre 6 5 -56 -21 -66
3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio X X X X -1.386
4. Strumenti derivati 26.150 30.317 -26.099 -30.280 1.404
4.1 Derivati finanziari: 23.571 28.934 -23.501 -28.931 1.389
- Su titoli di debito e tassi di interesse 21.826 22.578 -22.180 -22.151 73
- Su titoli di capitale e indici azionari 1.539 5.752 -1.062 -6.317 -88
- Su valute e oro X X X X 1.316
- Altri 206 604 -259 -463 88
4.2 Derivati su crediti 2.579 1.383 -2.598 -1.349 15
di cui: coperture naturali connesse con la fair value option X X X X -
Totale 26.540 31.271 -26.308 -30.622 811

UTILI (PERDITE) DA CESSIONE/RIACQUISTO - VOCE 100

Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione

(milioni di euro)
Voci/Componenti reddituali 30.06.2025 30.06.2024
Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
A. Attività finanziarie
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 153 -52 101 154 -73 81
1.1 Crediti verso banche 6 - 6 7 - 7
1.2 Crediti verso clientela 147 -52 95 147 -73 74
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
213 -175 38 229 -209 20
2.1 Titoli di debito 213 -175 38 229 -206 23
2.2 Finanziamenti - - - - -3 -3
Totale attività (A) 366 -227 139 383 -282 101
B. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato
1. Debiti verso banche 20 -35 -15 - - -
2. Debiti verso clientela - - - - -7 -7
3. Titoli in circolazione 17 -49 -32 59 -48 11
Totale passività (B) 37 -84 -47 59 -55 4

RISULTATO NETTO DELLE ALTRE ATTIVITÀ E PASSIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE CON IMPATTO A CONTO ECONOMICO - VOCE 110

Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

(milioni di euro)
Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze Utili da
realizzo
Minusvalenze Perdite da
realizzo
Risultato
netto
1. Attività finanziarie 3.325 932 -1.436 -1.414 1.407
1.1 Titoli di debito 123 143 -44 -31 191
1.2 Titoli di capitale 775 169 -393 -75 476
1.3 Quote di O.I.C.R. 2.182 323 -974 -523 1.008
1.4 Finanziamenti 245 297 -25 -785 -268
2. Attività finanziarie in valuta: differenze di cambio X X X X -1.091
Totale 3.325 932 -1.436 -1.414 316

RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE PER RISCHIO DI CREDITO - VOCE 130

Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione

(milioni di euro)
Operazioni/Componenti RETTIFICHE DI VALORE RIPRESE DI VALORE 30.06.2024
reddituali Primo
Secondo
stadio
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o
Write
-
off
Altre Write
off
Altre originate
A. Crediti verso banche -8 -2 - - - - 7 3 4 - 4 -
- Finanziamenti -4 -2 - - - - 4 2 4 - 4 -
- Titoli di debito -4 - - - - - 3 1 - - - -
B. Crediti verso clientela -312 -516 -15 -1.190 - -7 341 578 532 7 -582 -593
- Finanziamenti -306 -514 -15 -1.159 - -7 337 574 531 7 -552 -590
- Titoli di debito -6 -2 - -31 - - 4 4 1 - -30 -3
Totale -320 -518 -15 -1.190 - -7 348 581 536 7 -578 -593

RISULTATO DEI SERVIZI ASSICURATIVI - VOCE 160

Ricavi e costi assicurativi derivanti da contratti di assicurazione emessi - Composizione

Voci/Basi di aggregazione (milioni di euro)
30.06.2025
Base A1 Base A2 Base A3 Base A4 Base A5 Totale
A. Ricavi assicurativi derivanti dai contratti di assicurazione emessi valutati in base al GMM e al VFA
A.1 Importi connessi con le variazioni
della passività per residua copertura 809 56 - 49 - 914
1. Sinistri accaduti e altri costi per servizi
assicurativi attesi
257 24 - 23 - 304
2. Variazioni dell'aggiustamento per i rischi
non finanziari
25 2 - 2 - 29
3. Margine sui servizi contrattuali registrato
in conto economico per i servizi forniti
538 28 - 29 - 595
4. Altri importi -11 2 - -5 - -14
A.2 Costi di acquisizione dei contratti di
assicurazione recuperati
17 1 - 1 - 19
A.3 Totale ricavi assicurativi derivanti dai
contratti di assicurazione emessi valutati
in base al GMM o al VFA (A.1+A.2)
826 57 - 50 - 933
A.4 Totale ricavi assicurativi derivanti dai
contratti di assicurazione emessi valutati
in base al PAA
713
- Segmento Vita X X X X X -
- Segmento Danni - auto X X X X X 53
- Segmento Danni - non auto X X X X X 660
A.5 Totale ricavi assicurativi derivanti dai
contratti di assicurazione emessi
(A.3+A.4)
826 57 - 50 - 1.646
B. Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti di assicurazione emessi – GMM o VFA
1. Sinistri accaduti e altri costi direttamente
attribuibili
-398 -31 - -40 - -469
2. Variazioni della passività per sinistri
accaduti
203 9 - 7 - 219
3. Perdite su contratti onerosi e recupero di
tali perdite
17 10 - - - 27
4. Ammortamento delle spese di
acquisizione dei contratti di assicurazione
-17 -1 - -1 - -19
5. Altri importi -36 - - -1 - -37
B.6 Totale costi per servizi assicurativi
derivanti dai contratti di assicurazione
emessi – GMM o VFA
-231 -13 - -35 - -279
B.7 Totale costi per servizi assicurativi
derivanti dai contratti di assicurazione
emessi valutati in base al PAA
-426
- Segmento Vita X X X X X -
- Segmento Danni - auto X X X X X -36
- Segmento Danni - non auto X X X X X -390
B.8 Totale costi per servizi assicurativi
derivanti dai contratti di assicurazione
emessi (B.6 + B.7)
-231 -13 - -35 - -705
C. Totale ricavi/costi netti derivanti dai
contratti di assicurazione emessi (+/-) (A.5 +
B.8)
595 44 - 15 - 941

Base A1 (Base di aggregazione 1): Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta – Segmento Vita

Base A2 (Base di aggregazione 2): Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Vita

Base A3 (Base di aggregazione 3): Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Danni Auto

Base A4 (Base di aggregazione 4): Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Danni Non Auto

Base A5 (Base di aggregazione 5): Contratti d'investimento emessi con elementi di partecipazione discrezionali – Segmento Vita

GMM – General Measurement Model

VFA – Variable Fee Approach

PAA – Premium Allocation Approach

Note illustrative – Informazioni sul Conto economico consolidato

emarket
sdir scorage
CERTIFIED
(milioni di euro)
30.06.2024
Base A1 Base A2 Base A3 Base A4 Base A5 Totale
787 75 - 65 - 927
219 49 - 31 - 299
24 2 - 2 - 28
530 21 - 34 - 585
14 3 - -2 - 15
4 - - - - 4
791 75 - 65 - 931
638
X X X X X -
X X X X X 50
X X X X X 588
791 75 - 65 - 1.569
-187 -45 - -25 - -257
3 3 - -6 - -
37 -3 - -2 - 32
-4 - - - - -4
-25 -1 - -1 - -27
-256
-430
X X X X X -
X X X X X -42
X X X X X -388
-176 -46 - -34 - -686
615 29 - 31 - 883
-176 -46 B. Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti di assicurazione emessi – GMM o VFA
-
A. Ricavi assicurativi derivanti dai contratti di assicurazione emessi valutati in base al GMM e al VFA
-34
-

Base A1 (Base di aggregazione 1): Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta – Segmento Vita

Base A2 (Base di aggregazione 2): Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Vita

Base A3 (Base di aggregazione 3): Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Danni Auto

Base A4 (Base di aggregazione 4): Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Danni Non Auto

Base A5 (Base di aggregazione 5): Contratti d'investimento emessi con elementi di partecipazione discrezionali – Segmento Vita

GMM – General Measurement Model

VFA – Variable Fee Approach PAA – Premium Allocation Approach

SALDO DEI RICAVI E COSTI DI NATURA FINANZIARIA RELATIVI ALLA GESTIONE ASSICURATIVA - VOCE 170

Costi e ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti di assicurazione emessi

(milioni di euro)
Voci/Basi di aggregazione 30.06.2025 30.06.2024
Base A1 Base A2 Base A3 Totale Base A1 Base A2 Base A3 Totale
1. Interessi maturati - -2 -2 -4 - -2 -1 -3
2. Effetti delle variazioni dei tassi d'interesse
e altre assunzioni finanziarie
- - -7 -7 - -1 -1 -2
3. Variazioni del fair value delle attività
sottostanti ai contratti valutati in base al VFA
-1.871 -1 - -1.872 -2.820 -2 - -2.822
4. Effetti della variazione dei tassi di cambio - - - - - - - -
5. Altri - - - - - - - -
6. Totale ricavi/costi netti di natura
finanziaria relativi ai contratti di
assicurazione emessi registrati in conto
economico
-1.871 -3 -9 -1.883 -2.820 -5 -2 -2.827

Base A1= Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta – Segmento Vita Base A2= Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Vita Base A3= Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Danni

VFA – Variable Fee Approach

Il presidio dei rischi

I PRINCIPI DI BASE DEL PRESIDIO DEI RISCHI

Le politiche relative all'assunzione e i processi di gestione dei rischi ai quali il Gruppo Intesa Sanpaolo è o potrebbe essere esposto sono approvati dal Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo, in qualità di Capogruppo, con il supporto del Comitato Rischi e Sostenibilità. Il Comitato per il Controllo sulla Gestione, organo con funzioni di controllo, vigila sull'adeguatezza, efficienza, funzionalità e affidabilità del processo di gestione dei rischi e del Risk Appetite Framework (RAF).

Il Consigliere Delegato e CEO esercita il potere di proposta di adozione delle delibere che riguardano il sistema dei rischi e cura l'esecuzione di tutte le delibere del Consiglio di Amministrazione, con particolare riguardo all'attuazione degli indirizzi strategici, del RAF e delle politiche di governo dei rischi.

Gli Organi beneficiano anche dell'azione di alcuni comitati manageriali in tema di presidio dei rischi. Tali comitati, tra i quali va segnalato il Comitato di Direzione, operano nel rispetto delle responsabilità primarie degli Organi societari sul sistema dei controlli interni e delle prerogative delle funzioni aziendali di controllo, in particolare della funzione di controllo dei rischi.

L'Area di Governo Chief Risk Officer, collocata a diretto riporto del Consigliere Delegato e CEO, nella quale sono concentrate le funzioni di risk management, inclusi i controlli sul processo di gestione dei rischi, e di validazione interna, costituisce componente rilevante della "seconda linea di difesa" del sistema dei controlli interni, separata e indipendente rispetto alle funzioni di supporto al business. L'Area ha la responsabilità di: i) governare il macro processo di definizione, approvazione, controllo e attuazione del Risk Appetite Framework del Gruppo con il supporto delle altre funzioni aziendali coinvolte; ii) coadiuvare gli Organi societari nel definire e attuare, in coerenza con le strategie e gli obiettivi aziendali, gli indirizzi e le politiche in materia di gestione dei rischi del Gruppo; iii) coordinarne e verificarne l'attuazione da parte delle unità preposte del Gruppo, anche nei diversi ambiti societari; iv) garantire la misurazione e il controllo dell'esposizione di Gruppo alle diverse tipologie di rischio; v) attuare i controlli di secondo livello sia sul credito sia sugli altri rischi, diversi da quelli creditizi, oltre ad assicurare la convalida dei sistemi interni per la misurazione e gestione dei rischi.

La Capogruppo svolge nei confronti delle società del Gruppo un ruolo di indirizzo e coordinamento24, mirato a garantire un efficace ed efficiente presidio dei rischi a livello di Gruppo, esercitando la responsabilità nella definizione delle linee guida e delle regole metodologiche inerenti al processo di gestione dei rischi, perseguendo, in particolare, l'informativa integrata a livello di Gruppo nei confronti degli Organi della Capogruppo, in merito alla completezza, adeguatezza, funzionalità e affidabilità del sistema dei controlli interni. Con particolare riferimento alle Funzioni aziendali di controllo, all'interno del Gruppo si distinguono due tipologie di modelli adottati in funzione delle specifiche caratteristiche delle società controllate e dei vincoli normativi locali: i) il Modello di gestione accentrata basato sull'accentramento delle attività presso la Capogruppo e ii) il Modello di gestione decentrata che prevede la presenza di Funzioni aziendali di controllo istituite localmente, che svolgono l'attività sotto l'azione di indirizzo e coordinamento delle omologhe Funzioni aziendali di controllo della Capogruppo, cui riportano funzionalmente.

Gli Organi aziendali delle società del Gruppo, indipendentemente dal modello di controllo adottato all'interno della propria società, sono consapevoli delle scelte effettuate dalla Capogruppo e sono responsabili dell'attuazione, nell'ambito delle rispettive realtà aziendali, delle strategie e politiche perseguite in materia di controlli, favorendone l'integrazione nell'ambito dei controlli di Gruppo.

Gli strumenti per la misurazione e la gestione dei rischi concorrono a definire un quadro di controllo in grado di valutare i rischi assunti dal Gruppo secondo una prospettiva regolamentare ed economica; il livello di assorbimento di capitale economico, definito come la massima perdita "inattesa" in cui il Gruppo può incorrere in un orizzonte temporale di un anno, ad un determinato livello di confidenza, rappresenta una metrica chiave per definire l'assetto finanziario e la tolleranza del Gruppo al rischio e per orientare l'operatività, assicurando l'equilibrio tra i rischi assunti e il ritorno per gli azionisti. Esso viene stimato, oltre che sulla base della situazione attuale, anche a livello prospettico, in coerenza con il Risk Appetite Framework di Gruppo approvato dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, in funzione delle ipotesi di budget e dello scenario macroeconomico atteso, e in relazione a scenari di stress. Il capitale economico, insieme al capitale a rischio calcolato secondo l'ottica regolamentare, costituisce elemento fondamentale per la valutazione di adeguatezza patrimoniale del Gruppo nell'ambito del processo ICAAP.

La valutazione del capitale è inclusa nel reporting aziendale ed è sottoposta trimestralmente al Comitato di Direzione, al Comitato Rischi e Sostenibilità e al Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, nell'ambito del Tableau de Bord dei rischi di Gruppo. La copertura dei rischi, a seconda della loro natura, frequenza e dimensione d'impatto potenziale, è affidata ad una costante combinazione tra azioni e interventi di attenuazione/immunizzazione, procedure/processi di controllo e protezione patrimoniale.

Nell'ambito della gestione dei rischi il Gruppo presta particolare attenzione anche al contesto geopolitico, alle problematiche da esso derivanti e alle loro evoluzioni al fine di individuare i principali fenomeni che possano avere impatto su scala internazionale e che possano modificare significativamente il proprio profilo di rischio e influenzarne l'operatività.

Il Gruppo conduce, pertanto, specifiche analisi di scenario e di stress con le quali vengono valutati i potenziali impatti in termini di redditività e di adeguatezza patrimoniale. Per quanto il contesto geopolitico sia in costante evoluzione, escludendo scenari estremi di escalation che potrebbero portare a esiti difficilmente valutabili, le analisi confermano la capacità del

24 In proposito, si specifica che Intesa Sanpaolo non esercita su Risanamento S.p.A. e sulle sue controllate attività di direzione e coordinamento ai sensi degli artt. 2497 e seguenti del Codice Civile.

Gruppo di garantire – anche attraverso l'attivazione di specifiche azioni – il rispetto dei vincoli regolamentari e dei limiti, più stringenti, fissati internamente.

Con particolare riferimento al presidio dei rischi derivanti dal conflitto russo-ucraino, nel rimandare al paragrafo "Gli impatti valutativi per il Gruppo Intesa Sanpaolo del conflitto militare tra Russia e Ucraina" per quanto concerne il rischio di credito, si evidenzia che continuano a non segnalarsi impatti significativi del conflitto sulle metriche di misurazione dei rischi di controparte e dei rischi di mercato del portafoglio di negoziazione e del portafoglio bancario del Gruppo. Analogamente, alla luce delle contenute esposizioni verso controparti russe e ucraine, la posizione consolidata di liquidità del Gruppo non ha subito impatti apprezzabili. Per quanto riguarda il rischio cambio, continuano a non registrarsi impatti significativi a fronte di esposizioni contenute. Relativamente ai rischi operativi, si precisa che gli extra-costi sostenuti per l'ambito Business Continuity e le eventuali perdite derivanti da danni fisici arrecati alle sedi/filiali situate nella zona del conflitto rientrano nell'ambito del monitoraggio dell'esposizione al rischio, incluso quello riferito al Risk Appetite Framework. Per quanto attiene infine al monitoraggio dei rischi assicurativi, l'attenzione permane rivolta alle esposizioni verso i paesi coinvolti nel conflitto, che mantengono carattere del tutto residuale rispetto al totale degli attivi.

LA NORMATIVA BASILEA E IL PROGETTO INTERNO

Il Gruppo Intesa Sanpaolo, per garantire nel continuo la compliance normativa agli accordi del Comitato di Basilea, nel corso del 2024 aveva intrapreso adeguate iniziative progettuali al fine di migliorare i sistemi di misurazione e i connessi sistemi di gestione dei rischi.

Per quanto riguarda i rischi creditizi, si segnala il recepimento a febbraio 2025 del provvedimento autorizzativo BCE all'utilizzo a fini regolamentari del nuovo modello di rating Large Corporate.

L'aggiornamento periodico e il relativo allineamento all'evoluzione della normativa dei sistemi IRB nonché la loro estensione procedono in accordo con la Regulatory Roadmap condivisa con i Supervisori.

Al 30 giugno 2025 la situazione è rappresentata nella tabella seguente.

(1) A seguito delle nuove disposizioni del Regolamento CRR3.

(2) ISP autorizzata FIRB dal dicembre 2008, AIRB LGD dal dicembre 2010 e EAD dal 2017, ISP Ireland (2010), VUB (2010), Intesa Sanpaolo Bank (2017), ISP Luxembourg (2017).

(3) VUB autorizzata da giugno 2012 con riferimento ai modelli PD e LGD Mutui Retail e da dicembre 2022 con riferimento ai modelli PD-LGD-EAD Other Retail. (4) VUB autorizzata da giugno 2014.

Con riferimento al rischio di controparte non si segnalano variazioni nell'ambito di applicazione rispetto al 31 dicembre 2024.

Il progetto di riforma Basilea 4 ha comportato una profonda revisione del framework prudenziale, entrato in vigore il 1° gennaio 2025, con la prima segnalazione di Vigilanza sulla data di riferimento di marzo 202525 .

In accordo ai principi e linee guida formalizzati dal Comitato di Basilea, la Commissione Europea ha promosso nel 2021 una proposta legislativa (i.e. pacchetto CRR3/CRD4) per dare attuazione agli standard previsti dal nuovo framework di Basilea 4, tenendo conto delle specificità del settore bancario europeo e armonizzando i regimi di vigilanza adottati dagli Stati membri; il nuovo framework normativo ha inteso irrobustire il livello di fiducia nella rappresentatività dei coefficienti patrimoniali e nella solidità del settore bancario, anche mediante provvedimenti finalizzati al contenimento della volatilità dei risultati dei modelli interni utilizzati dalle istituzioni. La formulazione del testo conclusivo è stata promulgata il 6 dicembre 2023, ad esito del perfezionamento del processo di negoziazione nell'ambito del trilogo tra Commissione, Parlamento e Consiglio Europei, con successiva pubblicazione del Regolamento (UE) 2024/1623 nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea nel mese di giugno 2024.

Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha predisposto gli interventi di adeguamento per recepire le previsioni regolamentari mediante una progettualità dedicata (Progetto Basilea 4) nella quale sono state sviluppate le implementazioni procedurali per la gestione delle informazioni richieste nel sistema di misure, con adattamenti coerenti ai processi di governance.

Intesa Sanpaolo ha realizzato un programma di lavoro pluriennale secondo una specifica roadmap progettuale, avviata nel secondo semestre del 2023 con un'attività ricognitiva per identificare le principali modifiche introdotte dalle disposizioni normative e definire le coerenti impostazioni metodologiche, organizzative e architetturali da adottare in prospettiva. Le attività sono proseguite regolarmente lungo tutto l'esercizio 2024, anche mediante un sistematico confronto con i Regolatori, le Associazioni di categoria, le ECAI (Agenzie esterne di valutazione del merito di credito) riconosciute, i peers, le società di consulenza, per introdurre organicamente il sistema di regole e di criteri di misurazione richiesto, con interventi sulle architetture informatiche, le procedure applicative, i processi organizzativi, la normativa interna e i rapporti contrattuali verso la clientela. Il programma di lavoro, costantemente monitorato e con avanzamenti periodici rappresentati alla Direzione del Progetto, alle Funzioni di Controllo e agli Organi amministrativi procede regolarmente in linea con le tempistiche previste.

Come già sinteticamente accennato, il nuovo framework ha rimodulato il calcolo dei requisiti di capitale per tutte le principali tipologie di rischio (rischio di credito, rischio di mercato e controparte, rischio operativo), nonché i processi di regulatory reporting, introducendo inoltre il concetto di "Output Floor", comune a tutte le tipologie di rischio, che comporta l'applicazione di una soglia minima ai valori degli RWA che sono calcolati mediante l'applicazione di modelli interni, per limitare la possibile escursione dei valori al 72,5% (a regime) degli RWA come risulterebbero determinati mediante l'applicazione della metodologia standardizzata.

In maggior dettaglio, con riferimento alle disposizioni concernenti la determinazione dei requisiti di capitale per il rischio di credito, le principali modifiche introdotte comportano:

  • il decadimento della possibilità di utilizzo:
    • o dell'approccio Advanced Internal Ratings-Based (AIRB) per i portafogli Large Corporate, Financial Institutions e Other Financial Sector Entities;
    • o dell'approccio Internal Ratings-Based (IRB) per il portafoglio Equity con obbligo di trattamento secondo l'approccio standardizzato (SA-CR);
  • la revisione dei criteri di misura basati su approcci IRB, con:
    • o introduzione/ricalibrazione di livelli floor per taluni parametri di rischio stimati internamente (i.e. PD, LGD, Credit Conversion Factor - CCF);
    • o eliminazione del fattore moltiplicativo (valore pari a 1,06) nella formula utilizzata per la determinazione del Risk Weight;
  • la revisione dei criteri di misura basati sull'approccio standardizzato con sostanziali modifiche apportate:
    • o alle logiche di attribuzione delle ponderazioni sulle esposizioni del portafoglio Real Estate;
    • o all'introduzione di sottocategorie per i portafogli Retail e Specialised Lending;
    • o alla determinazione dei valori per il CCF per le esposizioni fuori bilancio;
    • o nel processo di valorizzazione delle esposizioni per le Banche unrated;
    • o al comparto assicurativo incluso nel perimetro Danish Compromise con riconoscimento di un trattamento prudenziale più favorevole;
    • o al processo di validazione, mediante esecuzione di Due Diligence interna, dei rating acquisiti da ECAI, relativamente ai portafogli Corporate, Institutions e Covered Bond.

Quanto all'evoluzione delle disposizioni normative, il programma di lavoro ha contemplato interventi:

  • sui sistemi alimentanti e sulle procedure applicative, per un recupero di taluni attributi informativi relativi allo stock delle esposizioni in essere, al fine di adeguare il patrimonio informativo necessario alle valorizzazioni secondo le prescrizioni normative;
  • sui sistemi di calcolo per la determinazione dei requisiti di capitale, al fine di recepire i nuovi criteri di computo con adeguamento degli approcci, degli algoritmi di calcolo e delle logiche di attribuzione dei fattori di ponderazione;
  • sui sistemi di reporting, per riflettere l'evoluzione degli schemi segnaletici e le modalità di consolidamento.

Sempre per quanto concerne l'adeguamento alla normativa "Basilea 4", il rischio di controparte è stato impattato dalle modifiche relative alle ponderazioni creditizie delle controparti in derivati e SFT. Sono stati inoltre completati gli sviluppi per l'implementazione del nuovo framework per il rischio CVA previsto da tale regolamentazione.

Per quanto attiene ai rischi operativi, il Gruppo ha utilizzato il modello interno AMA (in partial use con i metodi standardizzato e base) per la determinazione del requisito patrimoniale fino al 31 dicembre 2024.

25 Sono inoltre previste disposizioni transitorie con introduzione modulare nel tempo fino al 2033.

Il nuovo framework normativo CRR3/Basilea 4 ha radicalmente modificato la metodologia di calcolo del requisito patrimoniale di Vigilanza, eliminando la possibilità di utilizzare i modelli interni ed introducendo un nuovo unico metodo di calcolo standardizzato, definito SA (Standardised Approach). Tale metodologia prevede la determinazione del requisito in coerenza con la dimensione di business (BI – Business Indicator), utilizzando prevalentemente voci FINREP (media degli ultimi tre anni), ponderate con coefficienti regolamentari per scaglioni; inoltre, la metodologia prevede l'inclusione dei riflessi contabili delle perdite operative del triennio, opportunamente riconciliate. Nel nuovo quadro normativo viene quindi confermata la rilevanza della qualità della raccolta dati di perdita operativa, oltre ovviamente al quadro di governance complessiva del rischio operativo che si richiede debba essere ben strutturato, supportato da idonea infrastruttura e verificato da funzione indipendente.

La normativa consente comunque l'utilizzo della metodologia AMA, basata sui modelli interni, per il calcolo del capitale economico ai fini gestionali di Pillar 2.

Inoltre, le innovazioni normative impattano anche gli obblighi di informativa al pubblico previsti dal Pillar 3, in quanto viene introdotto l'obbligo di rappresentazione di un trend di 10 anni di dati di perdita operativa netta.

Con riferimento alle novità introdotte nel quadro normativo per il calcolo dei requisiti di fondi propri per il rischio di mercato (Fundamental Review of Trading Book – FRTB), si precisa che saranno applicabili a decorrere dal 1° gennaio 202626, salvo ulteriori posticipi della normativa.

Il resoconto annuale del processo di controllo prudenziale ai fini di adeguatezza patrimoniale (ICAAP), basato sull'utilizzo esteso delle metodologie interne di misurazione dei rischi, di determinazione del capitale interno e del capitale complessivo disponibile, è stato approvato e inviato alla BCE nel mese di marzo 2025.

Nell'ambito dell'adozione della normativa di Basilea, il Gruppo pubblica le informazioni riguardanti l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti alla loro identificazione, misurazione e gestione nel documento denominato Informativa al Pubblico Terzo Pilastro di Basilea 3 o "Pillar 3". Il documento viene pubblicato sul sito Internet (group.intesasanpaolo.com) con cadenza trimestrale.

Con riferimento a tale informativa al pubblico, in coerenza con il nuovo quadro normativo sopra descritto istituito da CRR3, il 31 dicembre 2024 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea il Regolamento di esecuzione (UE) 2024/3172 che stabilisce norme tecniche di attuazione per l'applicazione delle disposizioni relative alla pubblicazione da parte degli enti delle informazioni di cui alla parte otto, titoli II e III del CRR e abroga il precedente Reg.2021/637. Tale regolamento di esecuzione, applicabile a decorrere dal 1° gennaio 2025, modifica taluni modelli per l'informativa per riflettere le novità normative introdotte dal CRR3.

26 In data 12 giugno 2025 la Commissione europea ha adottato un atto delegato che posticipa l'applicazione dell'FRTB al 1° gennaio 2027. L'atto entrerà in vigore solo se il Parlamento europeo e il Consiglio non solleveranno obiezioni entro il periodo di scrutinio (3 mesi, eventualmente estendibili a 6).

GLI IMPATTI VALUTATIVI PER IL GRUPPO INTESA SANPAOLO DEL CONFLITTO MILITARE FRA RUSSIA E UCRAINA

La valutazione delle esposizioni verso controparti residenti in Russia e Ucraina

Sono di seguito illustrati gli aspetti quali-quantitativi relativi alle esposizioni creditizie verso controparti residenti nei Paesi in conflitto in portafoglio alle due controllate residenti in Russia ed Ucraina, Banca Intesa Russia e Pravex Bank (banca ucraina) o erogati da altre realtà del Gruppo (esposizioni cross border), con particolare riguardo alla loro valutazione.

Al 30 giugno 2025 il Gruppo presenta le seguenti esposizioni per cassa verso controparti residenti in Russia e Ucraina (al netto delle garanzie ECA e al lordo/netto delle rettifiche di valore effettuate).

(milioni di euro)
30.06.2025 (*) 31.12.2024 (**)
Esposizione
lorda
Esposizione
netta
lorda Esposizione Esposizione
netta
Russia Ucraina Ucraina Russia Ucraina Russia Ucraina
Crediti verso clientela 461 165 318 113 547 193 409 138
Banca Intesa Russia 105 - 36 - 126 - 71 -
Pravex - 51 - - - 54 - -
Esposizioni cross-border 356 114 282 113 421 139 338 138
Crediti verso banche 51 78 48 77 759 72 751 72
Banca Intesa Russia 36 - 34 - 744 - 737 -
Pravex - 78 - 77 - 72 - 72
Esposizioni cross-border 15 - 14 - 15 - 14 -
Titoli - 113 - 108 1 53 - 51
Banca Intesa Russia - - - - - - - -
Pravex - 107 - 104 - 46 - 46
Divisione IMI C&IB - - - - - - - -
Divisione Insurance - 6 - 4 1 7 - 5

(*) Oltre alle esposizioni per cassa esposte in tabella, vi sono esposizioni fuori bilancio verso clientela per 30 milioni (25 milioni netti) presso Banca Intesa Russia e 23 milioni (valore lordo e netto) presso Pravex oltre a 20 milioni (valore di bilancio nullo in termini netti) di esposizioni fuori bilancio cross border verso clientela residente in Russia netto ECA e 10 milioni (valore lordo e netto) verso clientela residente in Ucraina.

Sono altresì presenti 20 milioni (valore lordo e netto) di esposizioni cross border fuori bilancio verso banche residenti in Russia e 9 milioni (valore lordo e netto) di esposizioni cross border fuori bilancio verso banche residenti in Ucraina.

Si segnala, infine, che le esposizioni cross border verso clientela residente in Ucraina sono, per la parte corporate (assistite da garanzie prestate da soggetti europei), in calo di circa 17 milioni rispetto a dicembre 2024, per la parte famiglie (principalmente correlate ad esposizioni erogate da parte della controllata VUB a famiglie aventi stabile dimora in Slovacchia), in calo di circa 8 milioni rispetto a dicembre 2024.

(**) Oltre alle esposizioni per cassa esposte in tabella, vi sono esposizioni fuori bilancio verso clientela per 29 milioni (25 milioni netti) presso Banca Intesa Russia e 33 milioni (valore lordo e netto) presso Pravex oltre a 20 milioni (valore di bilancio nullo in termini netti) di esposizioni fuori bilancio cross border verso clientela residente in Russia netto ECA e 8 milioni (valore lordo e netto) verso clientela residente in Ucraina.

Sono altresì presenti 27 milioni (valore lordo e netto) di esposizioni cross border fuori bilancio verso banche residenti in Russia e 9 milioni (valore lordo e netto) di esposizioni cross border fuori bilancio verso banche residenti in Ucraina.

Si segnala, infine, che le esposizioni cross border verso clientela residente in Ucraina sono, invece, per la parte Corporate assistite da garanzie prestate da soggetti europei e statunitensi, mentre per la parte famiglie sono principalmente correlate ad esposizioni erogate da parte della controllata VUB a famiglie aventi stabile dimora in Slovacchia.

A partire da marzo 2022, tra gli ambiti di maggiore attenzione in tema di valutazioni creditizie nel contesto emergenziale innestato dal conflitto in Ucraina, un focus particolare è stato dedicato all'esposizione del Gruppo verso controparti residenti in Russia e Ucraina. In particolare, sono state adottate iniziative ad hoc volte a rafforzare il presidio del rischio di credito, anche attraverso l'aggiornamento della valutazione del merito creditizio, delle controparti aventi residenza o casa madre residente nella Federazione Russa, in Bielorussia27 ed in Ucraina.

Come si può notare dalla tabella, alla fine del primo semestre 2025 le esposizioni residue per cassa verso il totale delle controparti residenti in Russia e Ucraina ammontano, in termini di valori lordi, a 105 milioni (36 milioni netti) con riferimento a Banca Intesa Russia e a 356 milioni (282 milioni netti) con riferimento alle esposizioni cross border verso clientela residente in Russia (al netto delle garanzie ECA). A tali valori si aggiungono esposizioni verso banche e titoli di debito per complessivi 51 milioni (48 milioni netti). Le esposizioni verso clientela residente in Ucraina ammontano a 165 milioni (113 milioni netti), di cui 51 milioni (valore di bilancio nullo in termini netti) riferiti alla controllata Pravex Bank; risultano inoltre presenti esposizioni verso banche per 78 milioni (77 milioni netti) e in titoli per complessivi 113 milioni (108 milioni netti).

Nel corso del primo semestre 2025, l'esposizione lorda per cassa verso il totale delle controparti residenti in Russia e Ucraina (clientela, banche e titoli) si è ridotta di 757 milioni (-47%) rispetto ai 1.625 milioni di fine 2024; tale riduzione ha prevalentemente riguardato i crediti verso banche della partecipata Banca Intesa Russia, imputabile principalmente alla

27 Le marginali esposizioni verso controparti bielorusse sono per semplicità - a questi fini - trattate e indicate congiuntamente alle esposizioni verso la Federazione Russa.

trasformazione dei depositi a termine presso Banche Centrali in disponibilità liquide (cassa e depositi a vista). In riduzione anche le esposizioni lorde verso clientela Cross Border residente in Russia per 65 milioni, principalmente per rimborsi. L'esposizione netta complessiva (clientela, banche e titoli) verso controparti residenti in Russia e Ucraina, pari a 664 milioni, si riduce di 757 milioni (-53%) rispetto ai 1.421 milioni del 31 dicembre 2024.

Ai fini della Relazione semestrale al 30 giugno 2025 sono confermate le principali scelte in tema di staging assignment e calcolo dell'ECL adottate dal Gruppo per i crediti performing nel periodo 2022-2024 sulla base di un approccio fortemente guidato dall'emergere del rischio geopolitico.

In particolare, per quanto concerne i profili metodologici di determinazione della ECL delle esposizioni Cross Border Residenti in Russia sul perimetro Core sono state confermate al 30 giugno 2025: la classificazione nello stage 2 delle controparti in perimetro, la scelta di adottare ai fini del calcolo ECL sul perimetro Core la PD through the cycle associata al rating attribuito, senza procedere al condizionamento forward-looking e l'applicazione di un buffer prudenziale alla LGD, tale da determinare un'equivalenza con l'utilizzo di un tasso di perdita stimato secondo un approccio basato sulla traslazione del rischio del paese di residenza della modellistica Pillar II (LGD fissa da modello transfer risk pari al 55%, non condizionata). Infine, su una controparte permangono aggiustamenti (aumenti della ECL come sopra calcolata) volti a cogliere potenziali perdite attese non adeguatamente misurate dalle stime. Le banche della Divisione International Banks adottano, sui clienti cross-border comuni del Gruppo, i rating della Capogruppo e il parametro di LGD "transfer risk" definito centralmente. Sulle altre esposizioni i rating sono determinati da modelli locali, in coerenza con le istruzioni ricevute dal Group Rating Desk di Capogruppo.

Con riferimento a specifiche posizioni, nel corso del tempo si è preso atto del loro deterioramento classificandole tra i crediti deteriorati e sottoponendole a valutazione analitica. Al 30 giugno 2025 si rilevano posizioni residuali per 8 milioni lordi (4 milioni netti), sostanzialmente in linea con il 31 dicembre 2024.

Con riferimento ai crediti verso clientela erogati da Pravex Bank, è stata mantenuta la scelta adottata a partire dal Bilancio 2022 relativa alla classificazione dei crediti verso clientela della partecipata ucraina tra i crediti deteriorati (sofferenze), con svalutazione integrale della componente cassa (51 milioni lordi al 30 giugno 2025 e 54 milioni lordi al 31 dicembre 2024).

Per quanto riguarda Banca Intesa Russia, in continuità con gli esercizi precedenti, si è proceduto all'adozione di un approccio classificatorio e valutativo dei crediti performing che tiene in forte considerazione il rischio geopolitico derivante dalla crisi in corso e le ricadute sulle prospettive macroeconomiche. Per quanto riguarda le valutazioni dei crediti, si confermano gli approcci già adottati attraverso l'applicazione di aggiustamenti prudenziali. In sintesi, quindi:

  • sulle esposizioni verso controparti in comune con il Gruppo, è proseguito il principio di sostanziale coerenza con quanto previsto per il perimetro Core (classificazione Stage 2, ECL coerente con il rating attribuito e con il tasso di perdita adottato dalla Capogruppo);
  • sul restante portafoglio, a partire da logiche valutative preliminari adottate dalla banca, è stato applicato un fattore di prudenza significativo e più esteso che ha riguardato tutti i segmenti (Corporate, SME Corporate, Retail) e che è stato parametrato dall'Area CRO con una copertura media particolarmente rilevante, ulteriormente rafforzato nel primo trimestre 2025 per tener conto del protrarsi del conflitto.

Per effetto degli accantonamenti effettuati la copertura complessiva sui crediti in bonis della controllata russa si attesta a circa il 49,3% (36,3% a dicembre 2024) sul valore lordo degli stessi.

Con riferimento ai crediti deteriorati lordi, i valori ammontano a 34 milioni (35 milioni al 31 dicembre 2024) e, in ottica prudenziale, a partire dal 31 marzo 2025 sono stati integralmente svalutati.

Si segnala che il Gruppo aveva anche erogato a Banca Intesa Russia finanziamenti a supporto dell'operatività della stessa per un valore lordo residuo al 30 giugno 2025 di 115 milioni.

Relativamente alla valutazione delle altre poste patrimoniali, si specifica che le residue e marginali posizioni in titoli sono state valutate in coerenza a quanto fatto in sede di Bilancio 2024. Esse sono riferibili essenzialmente a Pravex, 107 milioni al 30 giugno 2025 e 46 milioni al 31 dicembre 2024, a fronte dell'acquisto di titoli governativi o emessi da banche centrali per effetto dell'incremento della raccolta.

Anche con riferimento al limitato patrimonio immobiliare delle due controllate si è proceduto in continuità con gli esercizi precedenti.

Sulle esposizioni russe ed ucraine al 30 giugno 2025 si sono registrati impatti economici pari a riprese nette complessive per 37 milioni, al lordo degli effetti fiscali, principalmente connessi ad incassi da clientela oltre che alla differenza in cambi di alcune posizioni. In aggiunta a tali impatti economici, si segnala il risultato economico positivo della partecipata Banca Intesa Russia pari a 82 milioni di euro che a partire dal primo trimestre 2025 si è ritenuto opportuno includere nel risultato consolidato, alla luce della progressiva riduzione del volume di attività e quindi del profilo di rischio di Banca Intesa Russia (in ottemperanza alle indicazioni dei Regulator UE) ed alla sua redditività prospettica che, ancorché stimata in progressiva riduzione, si mantiene su valori positivi. Si segnala invece, in continuità con il Bilancio al 31 dicembre 2024, la sostanziale conferma dell'accantonamento rilevato ai fini di annullare il patrimonio netto a tale data della partecipata. Tale accantonamento, imputato ad uno specifico fondo rischi ed oneri, è pari al 30 giugno 2025 a 446 milioni di euro (382 milioni al 31 dicembre 2024, con una variazione sostanzialmente legata alla rivalutazione del rublo sull'euro).

RISCHI DI CREDITO

Le strategie, il Risk Appetite Framework, le Facoltà e le Regole di Concessione e gestione del credito nel Gruppo Intesa Sanpaolo sono indirizzate:

  • al raggiungimento di un obiettivo sostenibile e coerente con l'appetito per il rischio e la creazione di valore del Gruppo, garantendo la qualità delle attività creditizie;
  • alla diversificazione del portafoglio, limitando la concentrazione delle esposizioni su controparti/gruppi, settori di attività economica o aree geografiche;
  • ad un'efficiente selezione dei gruppi economici e dei singoli affidati, attraverso un'accurata analisi del merito creditizio finalizzata a contenere il rischio di insolvenza e a mitigare le perdite a queste potenzialmente connesse;
  • a privilegiare, nell'attuale fase congiunturale, gli interventi creditizi volti a supportare l'economia reale, il sistema produttivo e a sviluppare le relazioni con la clientela;
  • al costante controllo delle relazioni e delle relative esposizioni, effettuato sia con procedure informatiche sia con un'attività di sorveglianza sistematica delle posizioni presentanti irregolarità, allo scopo di cogliere tempestivamente eventuali sintomi di deterioramento.

Il Gruppo dispone di un vasto insieme di tecniche e di strumenti per la misurazione e la gestione dei rischi di credito, in grado di assicurare un controllo analitico della qualità del portafoglio degli impieghi alla clientela e alle istituzioni finanziarie, nonché delle esposizioni soggette a rischio paese. Per quanto riguarda in particolare gli impieghi a clientela, la misurazione del rischio fa ricorso a modelli di rating interni differenziati a seconda del segmento di operatività della controparte (Corporate, SME Retail, Retail, Stati Sovrani, Enti del Settore Pubblico e Banche). Tali modelli consentono di sintetizzare la qualità creditizia della controparte in una misura, il rating, che ne riflette la probabilità di insolvenza con un orizzonte temporale di un anno, calibrata su un livello medio del ciclo economico. I rating calcolati sono, inoltre, raccordati alle classificazioni delle agenzie ufficiali di rating per mezzo di una scala omogenea di riferimento. Il rating e i fattori mitiganti del credito (garanzie, forme tecniche e covenants) assumono un ruolo fondamentale nel processo di concessione e gestione del credito.

Il Gruppo ha sempre gestito proattivamente e prudentemente il proprio portafoglio di rischi. Nel Piano d'impresa 2022-2025 il Gruppo intende perseguire una strategia modulare di de-risking, già significativamente avviata nel precedente Piano di Impresa, collocandosi tra i migliori in Europa per ratio e stock di crediti deteriorati e generando un netto calo del costo del rischio. Quest'ultimo è infatti mantenuto a un livello conservativo, grazie sia a rettifiche sui crediti conservative, sia ad una continua e prudente gestione del credito.

Nel corso del primo semestre sono state realizzate o avviate nuove iniziative di de-risking su crediti deteriorati (si veda in proposito anche quanto riportato nell'ambito dell'informativa sul Piano d'Impresa nel capitolo introduttivo della Relazione intermedia sulla gestione) che hanno avuto ad oggetto sia cessioni massive di portafogli che posizioni single name. In particolare, nel semestre vi sono state cessioni per un GBV pari a 0,4 miliardi e sono state avviate iniziative, che hanno comportato la riclassifica tra le attività in via di dismissione di crediti per un valore lordo di circa 0,2 miliardi ed un valore netto di circa 0,1 miliardi (in linea con i corrispettivi attesi dalle operazioni di dismissione).

Qualità del credito

Il costante controllo della qualità del portafoglio crediti è perseguito attraverso l'adozione di precise modalità operative in tutte le fasi gestionali della relazione di affidamento. Il complesso dei crediti con segnali d'attenzione e deteriorati è oggetto di uno specifico processo di gestione che contempla anche il puntuale monitoraggio attraverso un sistema di controllo e di periodico reporting direzionale. In particolare, tale attività si esplica tramite il ricorso a metodologie di misurazione e controllo andamentale che consentono la costruzione di indicatori sintetici di rischio. La qualità del portafoglio crediti viene perseguita attraverso l'adozione di precise modalità operative in tutte le fasi gestionali della relazione di affidamento, avvalendosi sia di procedure informatiche che di attività rivolte alla sorveglianza sistematica delle posizioni, allo scopo di cogliere tempestivamente eventuali sintomi di squilibrio e promuovere gli interventi correttivi volti a prevenire situazioni di possibile deterioramento. Per quanto attiene all'intercettamento e all'inserimento in via automatica delle posizioni nei processi di gestione del credito, esso avviene con controlli a cadenza giornaliera attraverso l'utilizzo di oggettivi indicatori di rischiosità, che permettono di formulare valutazioni tempestive sull'insorgere o sul persistere di eventuali anomalie ed interagiscono con i processi e le procedure di gestione e controllo del credito. Nel Gruppo, in conformità a predefinite regole, le posizioni alle quali è attribuita una valutazione di rischiosità elevata, confermata nel tempo, sono intercettate (in via manuale o automatica) e, in relazione al profilo di rischio, sono classificate, in conformità alle disposizioni regolamentari in materia di qualità del credito, nelle seguenti categorie:

  • sofferenze: il complesso delle esposizioni "per cassa" e "fuori bilancio" nei confronti di soggetti in stato di insolvenza o in situazioni sostanzialmente equiparabili;
  • inadempienze probabili ("Unlikely To Pay"): le esposizioni "per cassa" e "fuori bilancio" di debitori nei confronti dei quali la banca, a suo giudizio, ritiene possibile che gli stessi possano non adempiere integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle loro obbligazioni creditizie, senza il ricorso ad azioni quali l'escussione delle garanzie. Tale valutazione prescinde dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati;
  • esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: in tale categoria rientrano le esposizioni per cassa diverse da quelle definite come sofferenze o inadempienze probabili, che, alla data di riferimento della segnalazione, sono scadute o sconfinanti continuativamente da oltre 90 giorni. L'esposizione complessiva verso un debitore deve essere rilevata come scaduta e/o sconfinante qualora, alla data di riferimento della segnalazione, l'ammontare del capitale, degli interessi e/o delle commissioni non pagato alla data in cui era dovuto, superi entrambe le seguenti soglie (di seguito congiuntamente definite "Soglie di Rilevanza"):
    • o limite assoluto pari a 100 euro per le esposizioni retail e pari a 500 euro per le esposizioni diverse da quelle retail (c.d. "Soglia Assoluta") da confrontare con l'importo complessivo scaduto e/o sconfinante del debitore;
    • o limite relativo dell'1% da confrontare con il rapporto tra l'importo complessivo scaduto e/o sconfinante e l'importo complessivo di tutte le esposizioni iscritte a bilancio verso lo stesso debitore (c.d. "Soglia Relativa").

Infine, sempre nell'ambito delle esposizioni deteriorate, sono ricomprese anche le singole esposizioni oggetto di concessioni, che soddisfano la definizione di "Non-performing exposures with forbearance measures" previste dagli ITS EBA (Implementing Technical Standards – European Banking Authority) che non formano una categoria a sé stante di attività deteriorate, ma ne costituiscono un sottoinsieme. Allo stesso modo, le esposizioni caratterizzate da "forbearance measures" sono presenti tra i crediti in bonis. La fase gestionale di tali esposizioni, in stretta aderenza alle previsioni regolamentari rispetto a tempi e modalità di classificazione, è coadiuvata da automatismi di sistema che garantiscono preordinati iter gestionali autonomi e indipendenti.

Scenario macroeconomico ai fini del condizionamento forward looking

La policy di Intesa Sanpaolo prevede, ai fini del condizionamento forward-looking dei parametri di stima della ECL - secondo la metodologia descritta nella Parte A – Politiche Contabili del Bilancio 2024 ed in particolare nel paragrafo "Modalità di determinazione delle perdite di valore" - l'utilizzo dello scenario macroeconomico definito ed aggiornato dalla struttura Research di Area Chief Financial Officer su base almeno semestrale (giugno/dicembre). Nella tabella si dà evidenza delle principali variabili di scenario macroeconomico utilizzate per la determinazione delle perdite attese su crediti in prospettiva forward-looking, declinate per gli scenari base, migliorativo e peggiorativo. Tali scenari sono stati applicati nella valutazione dei crediti secondo il modello "Most-Likely scenario + Add-On".

Scenari macroeconomici Intesa Sanpaolo per il calcolo dell'ECL al 30 giugno 2025

Base Migliorativo Peggiorativo
2024 2025 2026 2027 2028 2024 2025 2026 2027 2028 2024 2025 2026 2027 2028
Area
euro
PIL Reale Area
euro (variazione
annua)
0,8% 0,9% 1,0% 1,5% 1,4% 0,8% 1,0% 1,4% 1,9% 1,9% 0,8% 0,5% 0,4% 1,1% 0,8%
Inflazione Area
euro (variazione
annua)
2,4% 2,1% 1,8% 2,0% 2,0% 2,4% 2,1% 1,7% 2,2% 2,4% 2,4% 2,4% 1,8% 1,8% 2,7%
Euribor 3M 3,57 2,07 1,78 2,04 2,62 3,57 2,14 2,13 2,55 3,31 3,57 2,02 1,37 1,33 1,57
EurIRS 10Y 2,58 2,61 2,90 3,06 3,32 2,58 2,66 3,11 3,38 3,84 2,58 2,55 2,71 2,96 3,02
Euro/USD 1,08 1,12 1,16 1,17 1,17 1,08 1,12 1,16 1,16 1,16 1,08 1,12 1,17 1,18 1,17
PIL Reale Italia
(variazione annua)
0,5% 0,7% 1,0% 0,8% 0,6% 0,5% 0,7% 1,1% 1,3% 1,3% 0,5% 0,3% 0,5% 0,6% -0,0%
Inflazione Italia
(variazione annua)
1,0% 1,9% 1,6% 1,8% 1,8% 1,0% 1,9% 1,5% 2,2% 2,4% 1,0% 2,1% 1,5% 1,3% 2,7%
Prezzi immobili
Italia (variazione
annua)
3,2% 1,7% 1,9% 1,6% 1,4% 3,2% 2,1% 3,5% 3,3% 3,2% 3,2% 1,3% -0,7% -1,3% -1,5%
Italia Rendimento BOT 6
mesi
3,36 2,03 1,81 2,08 2,67 3,36 2,01 2,08 2,48 3,19 3,36 1,90 1,38 1,35 1,57
Rendimento BTP
10 anni
3,70 3,65 4,04 4,46 4,80 3,70 3,61 3,87 4,11 4,97 3,70 3,65 3,96 4,48 4,72
BTP-Bund Spread
10 anni (basis
points)
136 100 108 145 163 136 92 71 79 128 136 107 120 158 185
Tasso % di
disoccupazione
6,5 6,1 6,5 6,7 6,9 6,5 6,1 6,4 6,6 6,6 6,5 6,1 6,7 7,0 7,3
Beni Prezzo gas naturale
(€/MWh)
32,2 38,4 28,2 22,3 18,9 32,2 38,4 27,6 22,9 19,9 32,2 39,6 27,6 19,3 19,9
Prezzo petrolio
(BRENT)
79,9 69,2 70,0 71,0 70,0 79,9 68,7 66,4 71,1 73,7 79,9 76,0 69,6 58,5 66,0
USA PIL Reale
(variazione annua)
2,8% 1,5% 1,6% 1,9% 1,3% 2,8% 1,7% 2,0% 2,5% 2,3% 2,8% 0,8% 0,8% 1,6% 1,2%
Tasso % di
disoccupazione
4,0 4,4 4,4 4,4 4,3 4,0 4,3 4,3 4,1 3,9 4,0 4,5 4,9 5,1 5,0

Scenari elaborati a giugno 2025 da CFO-Research. Dati previsionali per il primo trimestre 2025 (PIL, disoccupazione, prezzi immobiliari) o il mese di giugno 2025 (tassi di interesse, inflazione, cambio, indici di borsa, spread) e per gli anni 2026, 2027 e 2028.

Lo scenario 2025 registra due eventi negativi, ovvero l'innalzamento delle barriere commerciali americane – seppure in modo altalenante - e l'aggravamento transitorio delle tensioni in Medio Oriente.

L'assunzione sottostante lo scenario base è che i dazi 'reciproci' non verranno introdotti e, in sostanza, i dazi medi effettivi resteranno sui livelli attuali pure nel triennio 2026-28. In tale contesto, lo scenario assume l'applicazione di un dazio universale verso l'UE del 10% lungo tutto l'orizzonte di previsione, più tariffe specifiche più elevate per alcuni settori, con un dazio medio risultante nel 14%. Tale assunto è simile a quello adottato nello scenario base di giugno della Banca Centrale Europea. Per quanto concerne le implicazioni sullo scenario base del conflitto in Medio Oriente si ipotizza che tale conflitto non comprometta la disponibilità di combustibili fossili e che non impatti in modo più negativo rispetto a oggi sul clima di fiducia in Europa.

Nell'Area Euro la crescita del PIL è prevista a 0,9% nel 2025 e a 1% per il 2026. L'anticipo delle esportazioni verso gli Stati Uniti prima del Liberation Day ha sostenuto la crescita del PIL a inizio anno; tale effetto, tuttavia, dovrebbe invertirsi già dal secondo trimestre, come si evince dai primi dati sui flussi commerciali di aprile. L'impatto dell'inasprimento delle barriere commerciali e dell'aumento dell'incertezza dovrebbe farsi sentire a partire dal secondo semestre e incidere maggiormente nel 2026, ma, a meno di una nuova escalation, non dovrebbe bastare a portare l'economia in recessione.

In Italia la stima di crescita del PIL inclusa nello scenario base è pari allo 0,7% nel 2025 e all'1,0% l'anno prossimo. L'accelerazione nel 2026 è dovuta principalmente ai consumi privati, sostenuti dalla ripresa dei redditi reali delle famiglie (già in corso) e da una flessione della propensione al risparmio. Il contributo totale degli investimenti fissi sarà quasi nullo, malgrado l'attesa di un incremento dei flussi di spesa legati al PNRR a causa delle prospettive incerte della domanda. Il contributo della bilancia commerciale sarà negativo.

L'inflazione potrebbe scendere stabilmente all'obiettivo BCE già nel secondo semestre 2025, con dinamiche più moderate per beni industriali, energia e alimentari rispetto ai servizi. Si prevede che i prezzi degli immobili residenziali continuino a crescere a tassi vicini al 2% sia nel 2025, sia nel biennio 2026-27. In termini reali l'incremento sarà leggermente negativo. La dinamica del mercato, soprattutto in termini di crescita delle transazioni, è sostenuta dal calo dei tassi avvenuto a seguito dell'allentamento della politica monetaria BCE e dalla ripresa del reddito reale delle famiglie. Di contro, le dinamiche demografiche e le divergenze legate a localizzazione geografica e tipologia degli immobili incidono meno negativamente sulla dinamica aggregata dei prezzi.

Come previsto, a giugno, la Banca Centrale Europea ha ridotto di 25 punti base i tre tassi ufficiali di riferimento; si ipotizza che la fase di taglio dei tassi BCE sia ormai quasi conclusa e ci si attende al massimo un ultimo taglio di 25 punti base. Per quanto concerne i tassi di interesse a lungo termine ci si attende un aumento della pendenza delle curve dovuto anche all'aumento dei tassi a lungo, non solo al calo di quelli a breve.

Per quanto riguarda i prezzi dei beni energetici, la proiezione del prezzo del petrolio è impattata, per tutto l'orizzonte previsionale, dai più elevati livelli di produzione OPEC e da una minore forza della domanda mondiale. Per il prezzo del gas naturale ci si attende una maggior volatilità. In Europa, sarà critico il processo di riempimento dei depositi di gas in vista del prossimo inverno, a fronte dell'assenza dei flussi dalla Russia attraverso l'Ucraina, dei rischi di temporanei cali dell'offerta dovuto al peggioramento delle condizioni di approvvigionamento.

Per gli Stati Uniti, il raggiungimento di un accordo-quadro con la Cina ha contribuito ad allentare, almeno temporaneamente, le tensioni sul clima di fiducia; tuttavia, l'incertezza rimane elevata, anche alla luce delle battaglie legali in corso. I dazi hanno causato una ampia volatilità sui dati di contabilità nazionale del primo semestre: nei primi tre mesi, l'anticipo delle importazioni finalizzato a evitare gli annunciati incrementi tariffari ha spinto in territorio negativo il PIL per la prima volta da tre anni; questo effetto però dovrebbe essersi invertito nel secondo trimestre, quando il PIL dovrebbe aver registrato un rimbalzo. Per il 2026 le indagini di fiducia segnalano un più tangibile rallentamento della domanda interna, che riguarda non solo l'industria ma anche i servizi, e non solo le imprese ma anche i consumatori (che continuano ad aspettarsi un ampio incremento dei prezzi). La conseguenza è una previsione di crescita del PIL all'1,5% nel 2025 e all'1,6% nel 2026.

La metodologia adottata dal Gruppo prevede, come descritto nella Parte A - Politiche Contabili della presente Nota integrativa al Bilancio 2024, in particolare nella sezione "Modalità di determinazione delle perdite di valore", di tenere in considerazione anche gli scenari alternativi (migliorativo/peggiorativo), per i quali si utilizzano principalmente informazioni esterne (tra le altre, le previsioni minime e massime di una variabile fondamentale come il PIL sulla base di quanto rilevato da Consensus Economics).

Gli scenari alternativi migliorativo e peggiorativo sono stati costruiti sulla base della metodologia standard, a partire dalle previsioni rispettivamente più elevate e meno elevate di crescita del PIL rilevate nel sondaggio di Consensus Economics pubblicato a maggio 2025.

Per lo scenario migliorativo si è ipotizzata una deviazione dallo scenario base a partire dal terzo trimestre 2025 guidata da sorprese positive sulla crescita economica. In aggiunta si ipotizza in coerenza con le ipotesi sottostanti lo scenario "mild" di BCE, che nel 2027 gli Stati Uniti riducano i dazi applicati sulle importazioni, fattore che contribuisce a sostenere la crescita economica globale. Tali ipotesi restituiscono uno scenario caratterizzato da tassi di crescita reale più elevati, inflazione moderatamente più elevata, tasso di disoccupazione più basso. La distanza dei tassi di crescita dallo scenario base per l'Italia è inizialmente nulla, poi stabilmente positiva e crescente. I tassi di interesse sono più elevati su tutte le scadenze: si ipotizza che la maggiore crescita induca la BCE a sospendere i tagli al 2,0% e poi a riprendere la fase di restrizione prima e più aggressivamente di quanto accade nello scenario base. L'andamento degli indici azionari e dei prezzi immobiliari è significativamente più robusto che nello scenario di base.

Per lo scenario peggiorativo si è ipotizzata una deviazione dallo scenario base, a partire dal terzo trimestre 2025, guidata da sorprese negative sulla crescita economica derivanti dall'imposizione di dazi "reciproci" da parte degli Stati Uniti. Sono stati, inoltre, introdotti alcuni elementi di shock aggiuntivo, in coerenza con le ipotesi sottostanti lo scenario "severe" pubblicato da BCE, relativi a barriere commerciali, conflitto mediorientale e tensioni fra Cina e Taiwan. Sotto tali ipotesi, nell'Area Euro la crescita del PIL è stimata inferiore di mezzo punto percentuale rispetto allo scenario base nel triennio 2025-27. La stima di minor crescita è più ampia rispetto al solo impatto atteso dei maggiori dazi e include anche ricadute via effetto ricchezza e sfiducia connesse al calo degli indici azionari. L'Italia registra una crescita media annua nell'orizzonte di proiezione inferiore di circa mezzo punto percentuale rispetto allo scenario base. L'inflazione scende marginalmente sotto l'obiettivo BCE nel biennio 2026-27, inducendo la Banca Centrale a portare i tassi ufficiali in territorio espansivo (1,25-1,50%), con una significativa deviazione rispetto allo scenario base soprattutto alla fine del periodo previsivo. Le condizioni monetarie più accomodanti si trasferiscono in parte ai tassi a lungo termine: il tasso IRS decennale è più basso di circa 10 punti base rispetto allo scenario base nel periodo 2026-28. Il cambio euro/dollaro è più forte rispetto allo scenario base nel biennio 2026-27, il divario si riduce nel 2028. La bassa crescita del PIL si traduce in un andamento negativo del rapporto debito/PIL in diverse economie avanzate, tra le quali l'Italia, facendo allargare i premi per il rischio sovrano. Dopo lo shock transitorio del 2025, nel medio termine, la più bassa crescita dell'attività economica si riflette in un livello dei prezzi delle materie prime più basso rispetto allo scenario base, in particolare per il petrolio.

Aggiustamenti manageriali all'esito dei modelli (in-model e post-model)

Nel primo semestre 2025 non si rilevano modifiche rispetto agli approcci introdotti nel Bilancio 2024. Come previsto della normativa interna sono state effettuate le attività di rivalutazione delle scelte metodologiche (quali i rischi emergenti identificati, le vulnerabilità settoriali associate) dalle quali è emersa la conferma dei rischi emergenti identificati e una revisione dei pesi ad essi attribuiti nell'ambito dell'overlay risk sensitive. Si è, inoltre, proceduto all'ordinario aggiornamento dell'aggiustamento da "scenari estremi". Si ricorda che, a partire dal Bilancio 2023 e con affinamenti successivi a dicembre 2024, sono stati introdotti approcci basati su due elementi complementari:

  • l'aggiustamento agli esiti del modello di condizionamento forward-looking (in-model adjustment), per l'introduzione di un fattore derivante da "scenari estremi", volto a cogliere i riflessi di una maggior incertezza delle condizioni macroeconomiche (per effetto, ad esempio, di rischi geopolitici o di ricadute legate all'elevata inflazione superiori alle previsioni) non colta dall'attuale metodologia basata sullo scenario "Most Likely" e sugli scenari alternativi;
  • i "risk sensitive" post-model adjustments, volti a rafforzare il provisioning su portafogli selezionati in relazione a potenziali vulnerabilità e credit risk divergences non colti dai modelli applicati, soprattutto nell'attuale contesto congiunturale spesso caratterizzato da crisi che colpiscono in modo asimmetrico i singoli microsettori.

Le banche della Divisione International Banks hanno nella sostanza confermato gli aggiustamenti manageriali già agiti nei precedenti esercizi, sulla base di valutazioni specifiche del contesto corrente e prospettico e delle caratteristiche dei loro portafogli.

Gli approcci sono compiutamente descritti nella Parte E, Sezione 2 - Rischi del consolidato prudenziale - 1.1 Rischio di credito, della Nota integrativa al Bilancio consolidato 2024.

Nell'insieme, nei fondi rettificativi delle esposizioni performing, riferite sia a esposizioni per cassa che di firma, al 30 giugno 2025 insistono elementi di prudenza per 0,9 miliardi, sostanzialmente invariati rispetto a dicembre. In tale dato non sono compresi gli accantonamenti integrativi operati su esposizioni verso controparti russe e ucraine, relative alle posizioni cross-border ed a quelle di Banca Intesa Russia e di Pravex, già rappresentati nel precedente paragrafo "Gli impatti valutativi per il Gruppo Intesa Sanpaolo del conflitto militare fra Russia e Ucraina".

Analisi di sensitività della ECL

L'ECL, determinata nella logica del principio IFRS 9, è stata oggetto di analisi di sensitività al fine di analizzarne la variabilità relativamente ai singoli scenari alternativi nel rispetto delle raccomandazioni di ESMA.

Tale analisi è stata condotta sul portafoglio crediti in bonis (Stage 1 e Stage 2) e relativamente al perimetro rappresentativo del Gruppo (include Banche e società del perimetro Italia, Intesa Sanpaolo Lux e Intesa Sanpaolo Ireland che rappresentano circa il 90% dell'esposizione complessiva del Gruppo).

Si ricorda che la metodologia di stima dell'ECL adottata dal Gruppo per il condizionamento macroeconomico di PD e LGD prevede l'utilizzo di uno scenario base ("Most Likely") poi corretto con un Add-On calcolato in funzione della distanza tra scenario centrale e scenari migliorativo/peggiorativo. Questi ultimi vengono in buona parte determinati a partire dalla selezione delle ipotesi più ottimistiche/pessimistiche delle variabili macroeconomiche di Consensus Economics, pertanto essi accolgono previsioni attese.

L'analisi di sensitivity è la differenza tra la ECL determinata assumendo come ipotesi di riferimento quelle proprie dei singoli scenari alternativi (rispettivamente migliorativo e peggiorativo) e la ECL derivante dal modello sopra richiamato, che include quindi già le previsioni alternative fattorizzate attraverso la distanza delle stesse dallo scenario base.

Sulla base di quanto premesso e del fatto che la distanza degli scenari peggiorativo e migliorativo rispetto allo scenario base è contenuta, seppur in aumento rispetto a dicembre, l'applicazione dello scenario peggiorativo comporterebbe lo scivolamento in Stage 2 di 1,1 miliardi di esposizione, un incremento dell'ECL di circa 60,1 milioni e una leggera crescita dell'indice di copertura. La sensitivity del portafoglio allo scenario migliorativo vedrebbe invece una diminuzione di 13,3 milioni della ECL, con rientro in Stage 1 di 0,5 miliardi di esposizione. L'indice di copertura delle esposizioni in bonis rimarrebbe sostanzialmente invariata.

Si evidenzia che il Gruppo, al fine di tener conto della maggiore incertezza che caratterizza gli scenari previsionali, ha incluso nella ECL dei crediti performing rilevata a partire dal Bilancio 2023 un aggiustamento (richiamato nel precedente paragrafo e più dettagliatamente descritto nella Parte E, Sezione 2 - Rischi del consolidato prudenziale - 1.1 Rischio di credito, della Nota integrativa al Bilancio consolidato 2024) teso a cogliere tali elementi di incertezza attraverso la considerazione di ipotesi di scenari alternativi più estremi che incorporano ipotesi di deviazioni significative rispetto alle aspettative di evoluzione del quadro macroeconomico. L'aggiustamento relativo agli scenari alternativi estremi, che ha determinato un aumento dell'ECL dei crediti in bonis di circa 242,4 milioni, non è incorporato nell'esercizio di sensitivity sopra descritto. L'ulteriore intervento di aggiustamento manageriale dell'esito dei modelli, richiamato nel paragrafo precedente, ha la finalità di cogliere vulnerabilità che colpiscono in modo asimmetrico i singoli settori economici, non intercettate dai modelli in uso e, pertanto, non direttamente collegabili alle componenti forward-looking oggetto di analisi di sensitivity.

Rischio di controparte

Il rischio di controparte è una particolare fattispecie di rischio di credito, relativo ai contratti derivati (OTC – Over The Counter ed ETD – Exchange-Trade-Derivatives) e SFT (Securities Financing Transactions) che si riferisce all'eventuale insolvenza della controparte prima della scadenza di un contratto avente valore di mercato positivo.

Il Gruppo Intesa Sanpaolo adotta tecniche di mitigazione del rischio di controparte tramite accordi bilaterali di netting che consentono, nel caso di default della controparte, la compensazione delle posizioni creditorie e debitorie. Questo avviene tramite la sottoscrizione di accordi di tipo ISDA – International Swaps and Derivatives Association, per derivati OTC, che permettono, nel rispetto della normativa di vigilanza, anche la riduzione degli assorbimenti di capitale regolamentare. Inoltre, la Banca pone in essere, ove possibile, accordi di marginazione, solitamente con frequenza giornaliera, per la copertura dell'operatività in derivati bilaterali OTC (CSA – Credit Support Annex) e SFT (GMRA – Global Master Repurchase Agreement e GMSLA – General Market Securities Lending Agreement). Anche l'operatività in ETD è soggetta a marginazione giornaliera, secondo le regole dei mercati di riferimento.

Ai fini segnaletici, Intesa Sanpaolo ha ottenuto l'autorizzazione all'utilizzo della metodologia dei modelli interni per il calcolo del requisito a fronte di rischio di controparte per derivati (OTC ed ETD) e SFT.

Tali metodologie avanzate di misurazione dei rischi vengono utilizzate anche a livello gestionale per assicurare il cosiddetto "use test": IMI CIB Risk Management provvede infatti giornalmente al calcolo, alla validazione e all'invio delle metriche ai sistemi di monitoraggio creditizio, ai fini della misurazione degli utilizzi delle linee di credito per derivati e SFT. Le altre banche del Gruppo, che presentano operatività che comporta requisito per rischio di controparte residuale rispetto a Capogruppo, applicano comunque a livello gestionale le metriche avanzate in modalità semplificata.

Ai fini di assicurare lo "use test" del modello, il Gruppo ha implementato i processi richiesti nell'ambito della normativa di "Basilea 3". In particolare, vengono effettuate prove di stress al fine di misurare gli impatti sulle misure di rischio in presenza di condizioni di mercato estreme. Vengono anche condotte analisi di backtesting per accertare la robustezza del modello. Inoltre, a completamento del processo di analisi di rischio, sono stati attivati i seguenti processi aziendali:

  • definizione e calcolo periodico di prove di stress su scenari di mercato e scenari congiunti mercato/credito sulle misure di rischio di controparte;
  • definizione e analisi periodica del rischio di correlazione sfavorevole (Wrong Way Risk), ovvero del rischio di una correlazione positiva tra l'esposizione futura nei confronti di una controparte e la sua probabilità di default;
  • definizione e monitoraggio di limiti gestionali;
  • contribuzione delle misure di rischio di inflows/outflows di collaterale, calcolate tramite il modello interno sul rischio di controparte, per le operazioni in derivati OTC e SFT marginate;
  • reporting periodico al management delle misure calcolate a modello interno di esposizione, requisito di capitale, livello di utilizzo dei limiti gestionali, risultati delle prove di stress e delle analisi di rischio di correlazione sfavorevole;
  • definizione e calcolo periodico di analisi di backtesting per monitorare nel tempo le performance predittive del modello rispetto ai movimenti dei fattori di rischio sottostanti le transazioni in portafoglio.

Rispetto al 31 dicembre 2024 non si segnalano variazioni nell'ambito di applicazione del modello.

RISCHI DI MERCATO

PORTAFOGLIO DI NEGOZIAZIONE

Aspetti Generali

I requisiti normativi del portafoglio di negoziazione sono definiti all'interno del Regolamento UE n. 876/2019 (CRR2 - Parte Tre, Titolo I, Capo 3 rispettivamente agli articoli 102, 103, 104). Difatti il combinato disposto di tali articoli delinea l'insieme dei requisiti minimi necessari all'identificazione delle strategie di trading, alla misurazione e al controllo dei rischi ad esse connessi.

Il Gruppo Intesa Sanpaolo, al fine di recepire quanto dettato dalla normativa di riferimento, si è dotato di una policy interna che individua il trading book sulla base:

  • della valutazione al Fair Value Through Profit and Loss degli strumenti detenuti per la negoziazione;
  • delle strategie definite;
  • dei risk taking centre identificati;
  • del monitoraggio, della limitazione e della gestione dei rischi definiti in coerenza con quanto previsto dalla normativa interna in termini di market risk.

In particolare, gli asset classificati nel trading book regolamentare coincidono – salvo specifiche eccezioni – con le attività finanziarie detenute per la negoziazione (Circolare n. 262 della Banca d'Italia). Tale associazione deriva dall'insieme delle strategie, dei poteri, dei limiti e dei controlli che alimentano e garantiscono la contiguità e la coerenza tra i portafogli contabili e prudenziali.

Nell'ambito dei rischi connessi all'attività di trading, ovvero i rischi di mercato che derivano dall'effetto che le variazioni nelle variabili di mercato possano generare sulle diverse poste patrimoniali del Gruppo, quest'ultimi sono quantificati gestionalmente attraverso analisi giornaliere e di periodo con l'obiettivo di determinare la vulnerabilità del portafoglio di negoziazione del Gruppo Intesa Sanpaolo. Di seguito è disponibile l'elenco dei principali risk factors a cui il portafoglio di negoziazione del Gruppo è esposto:

  • il rischio di tasso generico (incluso il rischio di tasso di inflazione);
  • il rischio di tasso specifico (variabilità di spread creditizio a fronte dell'operatività in credit derivatives, titoli obbligazionari e loan);
  • il rischio azionario generico;
  • il rischio azionario specifico;
  • il rischio incrementale di migrazione e default (Incremental Risk Charge);
  • il rischio di cambio;
  • il rischio di volatilità implicita su strumenti opzionali;
  • il rischio dei fattori illiquidi (correlazione, dividendi, ABS, loans OtS, hedge fund);
  • il rischio di posizione per le quote di OICR;
  • il rischio di posizioni in merci.

Per taluni dei fattori di rischio sopra citati e inclusi nelle rilevazioni di VaR (Value at Risk) gestionale, l'Autorità di Vigilanza ha validato i modelli interni per la segnalazione degli assorbimenti patrimoniali di Intesa Sanpaolo. In particolare, nell'ambito dei rischi di mercato, i profili di rischio validati sono: (i) generico e specifico su titoli di debito e su titoli di capitale; (ii) rischio di posizione su quote di OICR con liquidità giornaliera; (iii) rischio di posizione in merci.

Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio

L'allocazione di capitale per l'operatività di trading è fissata dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, mediante l'attribuzione di limiti operativi in termini di VaR alle varie unità del Gruppo.

La struttura dei limiti riflette il livello di rischiosità ritenuto accettabile con riferimento alle singole aree di business in coerenza con gli orientamenti gestionali e strategici definiti dai vertici aziendali. L'attribuzione e il controllo dei limiti ai vari livelli gerarchici comporta l'assegnazione di poteri delegati ai differenti responsabili delle aree di business, volti al raggiungimento del migliore trade-off tra un ambiente di rischio controllato e le esigenze di flessibilità operativa. Il concreto funzionamento del sistema dei limiti e dei poteri delegati si fonda sui seguenti concetti: base di gerarchia e interazione.

L'applicazione di tali principi ha condotto alla definizione di una struttura di limiti nella quale assume particolare rilevanza la distinzione tra limiti di primo livello e limiti di secondo livello:

  • limiti di primo livello (VaR): il limite complessivo di Gruppo nonché quelli della Divisione IMI C&IB e dell'Area Group Treasury & Capital Management sono inclusi nel Risk Appetite Framework (RAF) di Gruppo. Contestualmente sono definiti dal Consiglio di Amministrazione di Capogruppo anche limiti operativi in termini di VaR per altre società del Gruppo che detengono portafogli di negoziazione minori la cui rischiosità è marginale. Tali limiti vengono, successivamente alla loro approvazione, declinati sui desk delle singole legal entity, sentite anche le proposte delle Business Unit. L'andamento dell'assorbimento di tali limiti e la relativa analisi di congruità sono oggetto di periodica analisi da parte del Comitato Rischi Finanziari di Gruppo e del Consiglio di Amministrazione nell'ambito del Tableau de Bord dei rischi di Gruppo;
  • limiti di secondo livello (sensitivity e greche): hanno l'obiettivo di controllare l'operatività dei differenti desk sulla base di misure differenziate in funzione della specificità degli strumenti trattati e delle strategie operative, quali le sensitivity, le greche e le esposizioni equivalenti;
  • altri limiti rilevanti: hanno l'obiettivo di presidiare particolare operatività (a titolo di esempio: limiti di massima esposizione negativa della riserva di valutazione, limiti di plafond per operatività a rischio emittente).

Taluni dei suddetti limiti possono essere trattati nell'ambito del RAF.

Si rileva che la Capogruppo rappresenta la quota prevalente dei rischi di mercato del Gruppo, mentre alcune altre società controllate detengono portafogli di negoziazione minori la cui rischiosità è marginale (inferiore al 10% circa dei rischi gestionali complessivi del Gruppo): in particolare, i fattori di rischio dei portafogli di negoziazione delle partecipate estere sono titoli governativi locali, posizioni su tassi di interesse e tassi di cambio riferiti a pay-off di natura lineare.

Di seguito viene data una maggiore rappresentazione delle metriche market risk oggetto di monitoraggio nella struttura dei limiti.

VaR gestionale

Definizione: il Value at Risk è una stima monetaria del rischio basata su tecniche statistiche in grado di sintetizzare la massima perdita probabile, con un certo livello di confidenza, che una posizione finanziaria o un portafoglio possono subire in un determinato periodo di tempo (c.d. Holding Period) a fronte di variazioni dei fattori di rischio sottostanti i modelli di valutazione causate da dinamiche di mercato.

Metodo: i modelli matematici e statistici che permettono di calcolare il VaR possono essere suddivisi in due macro-categorie: approcci parametrici (varianza/covarianza) e approcci che si basano su tecniche di simulazione, quale il sistema in uso presso Intesa Sanpaolo.

L'approccio utilizzato in Intesa Sanpaolo si caratterizza per:

  • − modello di simulazione storica tramite piattaforma Mark to Future;
  • − intervallo di confidenza pari al 99° percentile;
  • − periodo di smobilizzo considerato pari a 1 giorno;
  • − full revaluation delle posizioni in essere.

Gli scenari di simulazione storica sono calcolati internamente su serie storiche dei fattori di rischio di 1 anno (250 rilevazioni). Ai fini gestionali a ciascuno scenario viene assegnata una probabilità di realizzo non uguale ma che decresce esponenzialmente in funzione del tempo, al fine di privilegiare il contenuto informativo dei dati più recenti. Ai fini regolamentari, per il calcolo del requisito di capitale, gli scenari sono equipesati.

Si rileva che nel primo trimestre 2025, il Consiglio di Amministrazione, in occasione dell'ordinario aggiornamento annuale del framework gestionale dei rischi di mercato (nell'ambito del Risk Appetite Framework di Gruppo 2025), ha confermato la definizione di un limite specifico riferito alle attività di trading, all'interno di un limite complessivamente riferito alle attività di trading e al business model Hold To Collect and Sell (HTCS).

Sensitivity e greche

Definizione: la sensitivity misura il rischio riconducibile alla variazione del valore teorico di una posizione finanziaria al mutare di una quantità definita dei fattori di rischio ad essa connessi. Sintetizza quindi:

  • − l'ampiezza e la direzione della variazione sotto forma di moltiplicatori o di variazioni monetarie del valore teorico;
  • − senza assunzioni esplicite sull'orizzonte temporale;
  • − senza assunzioni esplicite di correlazione tra i fattori di rischio.

Metodo: l'indicatore di sensitivity può essere costruito impiegando le seguenti tecniche:

  • − calcolo delle derivate prime e seconde delle formule di valutazione;
  • − calcolo della differenza tra il valore iniziale e quello ottenuto applicando shock unidirezionali e indipendenti ai fattori di rischio (delta, gamma, vega, CR01, PV01).

Le misure di sensitività consentono di rendere più accurata la profilatura dei rischi, soprattutto in presenza di componenti opzionali. Esse misurano il rischio riconducibile alla variazione del valore di una posizione finanziaria al mutare di una quantità predefinita dei parametri di valutazione quali, ad esempio, ipotesi di rialzo dei tassi di interesse di un punto base.

Misure di livello

Definizione: le misure di livello, utilizzate anche sotto forma di ratio, sono indicatori a supporto delle metriche di rischio sintetiche che si fondano sull'assunzione che esista una relazione diretta tra l'entità di una posizione finanziaria e il profilo di rischio. In particolare, le misure di livello permettono di monitorare la natura delle esposizioni verso determinati emittenti o gruppi economici.

I principali indicatori rappresentativi di misure di livello sono la posizione nominale (o equivalente) e le metriche di durata media; fanno parte di indicatori di livello anche le misure di Massima Esposizione Negativa della Riserva di Valutazione caratterizzanti il business Model HTCS.

Metodo: la determinazione della posizione nominale (o equivalente) avviene attraverso l'individuazione:

  • − del valore nozionale;
  • − del valore di mercato;
  • − della conversione della posizione di uno o più strumenti a quella di uno considerato benchmark (c.d. posizione equivalente);
  • − della FX Exposure.

Nella determinazione della posizione equivalente il rischio è definito dal valore delle differenti attività, convertite in una posizione aggregata che sia "equivalente" in termini di sensibilità alla variazione dei fattori di rischio indagati.

In Intesa Sanpaolo l'approccio è caratterizzato da un esteso ricorso a plafond in termini di MtM, in quanto rappresentativi del valore degli asset iscritti a bilancio.

Note illustrative – Il presidio dei rischi

Stress test

Definizione: le prove di stress sono effettuate periodicamente al fine di evidenziare e monitorare la potenziale vulnerabilità dei portafogli di trading al verificarsi di eventi estremi oltre che rari, non pienamente colti dai modelli di VaR.

Metodo: gli stress test in ambito gestionale vengono applicati periodicamente alle esposizioni a rischio di mercato, tipicamente adottando:

  • − analisi di sensitivity, che misura l'impatto potenziale sulle principali metriche di rischio determinato dalla variazione di un unico fattore di rischio o di semplici fattori multirischio;
  • analisi di scenario, che misura l'impatto potenziale sulle principali metriche di rischio di un certo scenario che considera più fattori di rischio.

Stressed VaR

Definizione: la metrica di Stressed VaR è basata sulle medesime tecniche di misurazione del VaR. Rispetto a queste ultime, viene calcolata applicando condizioni di stress di mercato registrate in un periodo storico ininterrotto di 12 mesi.

Metodo: l'individuazione di tale periodo è stata effettuata considerando le linee guida seguenti:

  • − il periodo deve costituire uno di stress per il portafoglio;
  • − il periodo deve incidere significativamente sui principali fattori di rischio del portafoglio di Intesa Sanpaolo;
  • − il periodo deve permettere di utilizzare, per tutti i fattori di rischio in portafoglio, serie storiche reali.

Coerentemente con l'approccio di simulazione storica utilizzato per il calcolo del VaR, quest'ultimo punto è una condizione discriminante nella selezione dell'orizzonte temporale. Infatti, al fine di garantire l'effettiva consistenza dello scenario adottato ed evitare l'utilizzo di fattori driver o comparable, il periodo storico deve garantire l'effettiva disponibilità dei dati di mercato. Alla data di redazione della Relazione Semestrale al 30 giugno 2025, il periodo utile per la rilevazione dello Stressed VaR per

Intesa Sanpaolo è tra il 3 ottobre 2011 e il 20 settembre 2012. Ai fini gestionali la metrica di Stressed VaR viene calcolata sull'intero perimetro dei portafogli valutati al Fair Value del Gruppo (Trading e FVOCI nell'ambito del perimetro bancario) e la frequenza minima di revisione del periodo stressato è almeno annuale, contestualmente all'ordinario aggiornamento annuale del framework gestionale dei rischi di mercato (Risk Appetite Framework).

Incremental Risk Charge (IRC)

Definizione: l'Incremental Risk Charge (IRC) è la massima perdita potenziale del portafoglio di credit trading dovuta a un upgrade/downgrade e fallimento degli emittenti, riferita a un orizzonte temporale annuale, con intervallo di confidenza pari al 99,9%. Tale misura, aggiuntiva rispetto al VaR, è applicata all'intero portafoglio di negoziazione di Intesa Sanpaolo (come per le altre metriche regolamentari non è prevista l'applicazione a livello di sottoportafoglio).

L'IRC consente la corretta rappresentazione del rischio specifico su titoli di debito e derivati di credito poiché coglie, oltre al rischio idiosincratico, anche i rischi di evento e di default.

La misura si applica a tutti i prodotti finanziari sensibili agli spread creditizi inclusi nel portafoglio di trading ad eccezione delle cartolarizzazioni.

Metodo: la simulazione è basata su un Modified Merton Model. Le probabilità di transizione e default sono quelle osservate tramite le matrici storiche delle principali agenzie di rating, con l'applicazione di un valore minimo di probabilità di default maggiore o uguale a 0,01%. L'asset correlation viene inferita a partire dall'equity correlation degli emittenti. Il modello è basato sull'ipotesi di constant position con un holding period di un anno.

Un programma regolare di stress viene applicato ai principali parametri del modello (correlazione, matrici di transizione e default e spread creditizi).

VaR gestionale giornaliero di trading

Si riporta di seguito una rappresentazione del VaR gestionale giornaliero del solo portafoglio di trading, fornendo inoltre evidenza dell'esposizione complessiva dei principali risk taking center.

(milioni di euro)
2025 2024
2° trimestre
medio
2° trimestre
minimo
2° trimestre
massimo
1° trimestre
medio
4° trimestre
medio
3° trimestre
medio
2° trimestre
medio
1° trimestre
medio
Totale Group Trading Book (a) 32,8 23,6 42,6 26,8 27,8 24,0 30,9 31,9
di cui: Group Treasury &
Capital Management
6,1 4,2 12,8 11,8 14,4 12,1 13,1 6,2
di cui: Divisione IMI C&IB 20,6 13,1 36,9 15,0 15,3 14,7 20,3 23,3

La tabella riporta la variabilità storica del VaR gestionale giornaliero calcolato sulla serie storica trimestrale rispettivamente del Gruppo Intesa Sanpaolo (inclusivo delle controllate in perimetro), di Group Treasury & Capital Management e della Divisione IMI C&IB; i valori calcolati sul perimetro di Gruppo (media, minimo e massimo) non corrispondono alla somma dei valori individuali di colonna poiché ricalcolati sulla serie storica aggregata inclusiva anche delle controllate in perimetro.

(a) Il dato Group Trading Book include il VaR gestionale di Group Treasury & Capital Management, della Divisione IMI C&IB (perimetro Trading Book) e delle controllate in perimetro.

Nel corso del secondo trimestre 2025, come evidenziato dalla tabella precedente, rispetto alle medie del primo trimestre 2025, si rilevano rischi gestionali di trading in aumento. Gli stessi, infatti, passano da 26,8 milioni (valore medio del primo trimestre 2025) a 32,8 milioni (valore medio del secondo trimestre 2025). L'incremento osservato è riconducibile sia all'ingresso di nuovi scenari nella coda della distribuzione teorica del VaR sia ad effetto portafoglio, con variazioni relative principalmente ai fattori di rischio tasso di interesse ed equity. Per quanto attiene il confronto tra il primo semestre 2024 e il primo semestre 2025, si osserva una marginale riduzione del dato medio. Lo stesso, infatti, passa da 31,4 milioni (valore medio del primo semestre 2024) a 29,8 milioni (valore medio del primo semestre 2025). La variazione è principalmente riconducibile al fattore di rischio tasso di interesse.

(milioni di euro)
2025 2024
1° semestre
medio
1° semestre
minimo
1° semestre
massimo
1° semestre
medio
1° semestre
minimo
1° semestre
massimo
Totale Group Trading Book (a) 29,8 19,6 42,6 31,4 19,9 42,2
di cui: Group Treasury & Capital
Management
9,0 4,2 12,8 9,6 2,8 14,2
di cui: Divisione IMI C&IB 17,8 11,4 36,9 21,8 14,6 32,6

La tabella riporta la variabilità storica del VaR gestionale giornaliero calcolato sulla serie storica dei primi sei mesi dell'anno rispettivamente del Gruppo Intesa Sanpaolo (inclusivo delle controllate in perimetro), di Group Treasury & Capital Management e della Divisione IMI C&IB; i valori calcolati sul perimetro di Gruppo (media, minimo e massimo) non corrispondono alla somma dei valori individuali di colonna poiché ricalcolati sulla serie storica aggregata inclusiva anche delle controllate in perimetro.

(a) Il dato Group Trading Book include il VaR gestionale di Group Treasury & Capital Management, della Divisione IMI C&IB (perimetro Trading Book) e delle controllate in perimetro.

Il grafico seguente riporta l'evoluzione giornaliera del VaR gestionale. Con particolare riferimento alla dinamica del VaR di Trading di Gruppo nel corso del secondo trimestre 2025, si osserva un trend di incremento principalmente legato all'ingresso di nuovi scenari di volatilità nella coda della distribuzione teorica del VaR nonché ad effetto portafoglio, con variazioni relative principalmente ai fattori di rischio tasso di interesse ed equity.

Contributo dei fattori di rischio al VaR gestionale complessivo (a)

2° trimestre 2025 Azioni Tassi Credit
spread
Cambi Altri
parametri
Merci
Group Treasury & Capital
Management
8% 67% 2% 23% 0% 0%
Divisione IMI C&IB 20% 28% 38% 7% 4% 3%
Totale Gruppo 16% 35% 33% 10% 3% 3%

(a) La tabella riporta il contributo dei fattori di rischio fatto 100% il capitale a rischio complessivo, distinguendo tra Group Treasury & Capital Management e Divisione IMI C&IB, nonché fornendo la distribuzione del dato complessivo di Gruppo (inclusivo delle controllate in perimetro), calcolato come media delle stime giornaliere del secondo trimestre 2025.

Analizzando l'andamento della composizione del profilo di rischio del Gruppo per il portafoglio di Trading, nel secondo trimestre 2025 si osserva la tendenziale prevalenza del rischio tasso di interesse e credit spread, rispettivamente pari al 35% e al 33% del VaR gestionale complessivo di Gruppo. Con riferimento invece ai singoli "risk taking center", si osserva la prevalenza del rischio tasso di interesse e cambio per Group Treasury & Capital Management (rispettivamente pari al 67% e 23%) e del fattore di rischio credit spread e tasso di interesse per la Divisione IMI C&IB (rispettivamente pari al 38% e 28%).

Il controllo dei rischi relativamente all'attività del Gruppo Intesa Sanpaolo si avvale anche di analisi di scenario e prove di stress. A fine giugno, gli impatti di selezionati scenari relativi all'evoluzione di prezzi azionari, tassi di interesse, spread creditizi, tassi di cambio e prezzi delle materie prime sono così sintetizzati nella tabella che segue.

(milioni di euro)
TASSI
EQUITY
D'INTERESSE
CREDIT SPREAD CAMBI MATERIE PRIME INFLAZIONE
Crash Bullish +40pb lower
rate
-25pb +25pb -5% +5% Crash Bullish Up Down
Totale Trading
Book
44 61 -89 84 0 4 39 -5 0 2 0 0

In particolare:

– per le posizioni sui mercati azionari non si verificherebbero potenziali perdite né in caso di repentino aumento dei corsi azionari né in caso di forte riduzione degli stessi;

  • per le posizioni su tassi di interesse si verificherebbero potenziali perdite per 89 milioni in caso di rialzo dei tassi di interesse;
  • per le posizioni su credit spread non si verificherebbero potenziali perdite né in caso di allargamento né in caso di restringimento dei credit spread;
  • per le posizioni su cambi si verificherebbero potenziali perdite per -5 milioni in caso di apprezzamento del +5% dell'euro contro le altre valute;
  • per le posizioni in materie prime non si verificherebbero potenziali perdite né in caso di rialzo né in caso di ribasso dei prezzi delle materie prime diverse dai metalli preziosi;
  • infine, per le posizioni indicizzate all'inflazione si registrano potenziali impatti residuali in entrambi gli scenari.

In relazione all'utilizzo del limite complessivo riferito alle attività di trading e al business model Hold To Collect and Sell (HTCS) si rileva nel corso del secondo trimestre 2025 la stabilità della misura di VaR gestionale di mercato, pari a 174,8 milioni (secondo trimestre 2025 VaR gestionale medio) rispetto ai 175 milioni del periodo precedente (primo trimestre 2025 VaR gestionale medio). Rispetto al primo semestre 2024, invece, la media del primo semestre 2025 risulta in aumento da 137,8 milioni (primo semestre 2024 VaR gestionale medio) a 174,9 milioni (primo semestre 2025 VaR gestionale medio).

Backtesting

L'efficacia del modello di calcolo del VaR deve essere monitorata giornalmente per mezzo di analisi di backtesting che, relativamente al perimetro regolamentare, consentono di confrontare:

  • le stime giornaliere del valore a rischio;
  • le rilevazioni giornaliere di profitti/perdite di backtesting per la cui determinazione si utilizzano le evidenze gestionali giornaliere del profit and loss effettivo conseguito dai singoli desk, depurato delle componenti che non sono pertinenti alle verifiche di backtesting: tra queste rientrano a titolo di esempio fees e costi finanziari di gestione delle posizioni che vengono regolarmente rendicontati in ambito gestionale.

Il backtesting consente di verificare la capacità del modello di cogliere correttamente, da un punto di vista statistico, la variabilità nella valutazione giornaliera delle posizioni di trading, coprendo un periodo di osservazione di un anno (circa 250 stime). Eventuali criticità relative all'adeguatezza del modello interno sono rappresentate da situazioni in cui le rilevazioni giornaliere dei profitti/perdite di backtesting evidenzino sull'anno di osservazione più di quattro rilevazioni in cui la perdita giornaliera è superiore alla stima del valore a rischio. La normativa vigente richiede che i test retrospettivi siano effettuati considerando sia la serie di P&L effettivi che quelli ipotetici.

Nel corso degli ultimi dodici mesi si registra un'eccezione di backtesting28 per la misura di VaR regolamentare rilevata sul P&L ipotetico in data 5 marzo 2025. L'eccezione è riconducibile alla componente di rischio tasso d'interesse, in un contesto di marcato rialzo dei rendimenti nell'area euro.

28 Nelle ultime 250 osservazioni la Banca ha registrato un'eccezione di P&L Effettivo e/o di P&L Ipotetico. Per il conteggio complessivo, come da normativa di riferimento, si conta il massimo tra le eccezioni di P&L Effettivo e le eccezioni di P&L Ipotetico.

PORTAFOGLIO BANCARIO

Informazioni di natura qualitativa

Il "banking book" è definito come il portafoglio commerciale costituito dall'insieme degli elementi di bilancio e fuori bilancio che fanno parte dell'attività di intermediazione creditizia svolta dal Gruppo Intesa Sanpaolo. Il rischio di tasso di interesse del banking book (di seguito "rischio tasso" o IRRBB) si riferisce pertanto al rischio attuale e prospettico di variazioni del valore economico e del margine di interesse del portafoglio bancario del Gruppo a seguito di variazioni avverse dei tassi di interesse, che si riflettono sia sul valore economico che sul margine di interesse.

Rientrano nel portafoglio bancario anche gli investimenti azionari in società quotate non consolidate integralmente, detenuti prevalentemente dalla Capogruppo.

Il sistema interno di misurazione del rischio di tasso di interesse valuta e descrive l'effetto delle variazioni dei tassi di interesse sul valore economico e sul margine d'interesse e individua tutte le fonti significative di rischio che influenzano il banking book:

  • − rischio di revisione del tasso (repricing risk), ovvero il rischio legato agli sfasamenti temporali nelle scadenze (per le posizioni a tasso fisso) e nella data di revisione del tasso (per le posizioni a tasso variabile) delle attività, passività e poste fuori bilancio;
  • − rischio di curva dei rendimenti (yield curve risk), ovvero il rischio legato ai mutamenti nell'inclinazione e conformazione della curva dei rendimenti;
  • − rischio di base (basis risk), ovvero il rischio legato all'imperfetta correlazione nell'aggiustamento dei tassi attivi e passivi su strumenti diversi, ma con caratteristiche di revisione del prezzo altrimenti analoghe. Al variare dei tassi di interesse, queste differenze possono determinare cambiamenti imprevisti nei flussi finanziari e nei differenziali di rendimento fra attività, passività e posizioni fuori bilancio aventi scadenze o frequenze di revisione del tasso analoghe;
  • − rischio di opzione (optionality risk), ovvero il rischio legato alla presenza di opzioni, automatiche o comportamentali, nelle attività, passività e strumenti fuori bilancio del Gruppo.

Il sistema di misurazione vigente in Intesa Sanpaolo consente inoltre di esaminare il profilo di rischio sulla base di due prospettive, distinte ma complementari:

  • prospettiva del valore economico (EVE Economic Value of Equity), che considera l'impatto delle variazioni dei tassi d'interesse e delle connesse volatilità sul valore attuale di tutti i flussi futuri di cassa;
  • prospettiva del margine di interesse (NII Net Interest Income), rivolta all'analisi dell'impatto che le variazioni dei tassi d'interesse e delle connesse volatilità generano sul margine d'interesse.

La prospettiva del valore economico si basa sulla valutazione degli effetti di medio-lungo periodo indotti dalla variazione dei tassi rispetto ad una valutazione di breve periodo fornita dalla prospettiva del margine di interesse.

Il rischio di tasso è presidiato attraverso la fissazione di limiti applicati ad entrambe le prospettive, che si distinguono in:

  • limiti consolidati, che sono definiti in sede di RAF e approvati dal Consiglio di Amministrazione, sia in termini di variazione dell'EVE (sensitivity del valore economico o ΔEVE) sia di sensitivity del margine (ΔNII). I limiti consolidati di ΔEVE riflettono, in coerenza con il contesto e le indicazioni regolamentari, il livello medio atteso (expected exposure) di ΔEVE di Gruppo. Il livello medio atteso viene quantificato nell'ambito del RAF e definito come l'esposizione media che il Gruppo prevede di assumere nel corso dell'anno. Ai limiti consolidati di EVE ed NII sensitivity di Gruppo si affiancano due indicatori di rischio, qualificati come soglie di "early warning" approvati nell'ambito del Risk Appetite Framework (RAF) che consentono di controllare l'esposizione al rischio di torsioni della curva;
  • limiti individuali di sensitivity del valore economico e di sensitivity del margine di interesse, che rientrano nel processo di "cascading" del limite RAF di Gruppo, e sono proposti, previa condivisione con le strutture operative, dal Market & Financial Risk Management e approvati dal Comitato Rischi Finanziari di Gruppo (CRFG).

Tali limiti tengono conto delle caratteristiche dei portafogli delle Banche/Divisioni, con particolare riferimento ai volumi intermediati, alle durate medie, alla tipologia di strumenti negoziati ed alla missione strategica della Società all'interno del Gruppo.

Il Market & Financial Risk Management procede alla verifica mensile che i limiti e l'"early warning" approvati nel Risk Appetite Framework (RAF) siano rispettati a livello consolidato e individuale. Inoltre, il Gruppo si è dotato di uno specifico documento di policy interna del rischio di tasso (Linee Guida IRRBB), soggetto ad approvazione del Consiglio di Amministrazione, che disciplina l'intero framework di gestione del rischio di tasso del Gruppo ed in particolare gli aspetti di governance, le metodologie in uso e la definizione degli scenari.

Nell'ambito delle Linee Guida IRRBB sono definite le metodologie di misurazione dei rischi finanziari generati dal portafoglio bancario:

  • − Sensitivity del valore economico (ΔEVE);
  • − Sensitivity del margine di interesse (ΔNII);
  • − Basis risk su ΔEVE e ΔNII;
  • − Credit Spread Risk del Banking Book (CSRBB);
  • − Value at Risk (VaR).

Le suddette misure sono disponibili con riferimento a ciascuna valuta rilevante del portafoglio di banking book.

La sensitivity del valore economico (o sensitivity del fair value) misura la variazione del valore economico del banking book ed è calcolata a livello di singolo cash flow per ciascuno strumento finanziario, sulla base di diversi shock istantanei di tasso e sulla base di simulazioni storiche di stress volte ad identificare i casi di worst e best case. Essa riflette le variazioni del valore attuale dei flussi di cassa delle posizioni già in bilancio per tutta la durata residua fino a scadenza (run-off balance sheet). I flussi di cassa utilizzati per determinare il present value sono sviluppati al tasso risk-free (Euribor/Libor) e attualizzati con le curve di sconto risk-free.

Ai fini del controllo dell'esposizione e del monitoraggio dei limiti, il calcolo avviene sommando algebricamente l'equivalente in Euro delle sensitivity delle posizioni nelle diverse valute applicando uno shock parallelo di +100 punti base alle curve dei tassi nelle diverse divise. In modo analogo avviene il calcolo per gli shock non-paralleli ai fini del controllo dell'esposizione e del

monitoraggio dell'"early warning". La sensitivity delle valute rilevanti viene poi corretta, con una tecnica gestionale di "currency aggregation" per tenere in considerazione l'imperfetta correlazione con i tassi della divisa principale (l'Euro).

La sensitivity del margine di interesse concentra l'analisi sull'impatto che cambiamenti dei tassi di interesse possono produrre sull'abilità del Gruppo di generare un livello stabile di utile. La componente degli utili oggetto di misurazione è rappresentata dalla differenza tra i margini di interesse prodotti dalle attività fruttifere e dalle passività onerose, includendo anche i risultati dell'attività di copertura mediante ricorso a derivati. L'orizzonte temporale di riferimento è comunemente limitato al breve-medio termine (da 1 a 3 anni) e l'impatto è valutato nell'ipotesi di continuità aziendale (approccio "going concern"). La variazione del margine di interesse viene stimata sia in condizioni di scenari attesi sia in ipotesi di shock dei tassi di interesse e scenari di stress. Ulteriori ipotesi vengono anche adottate relativamente a comportamenti dei clienti (differenziate in funzione degli scenari dei tassi) e del mercato e alla risposta del management del Gruppo/Banca ai cambiamenti economici. La proiezione del margine e la relativa sensitivity a variazioni dei fattori di mercato richiedono pertanto di definire una serie di ipotesi di modellizzazione per lo sviluppo dei volumi e dei tassi (fisso/variabile), l'orizzonte temporale di riferimento, le valute rilevanti, nonché i modelli comportamentali introdotti (prepayment, poste a vista, ecc.) e le ipotesi riguardanti l'evoluzione del portafoglio (bilancio run off, costante o dinamico).

I limiti di sensitivity del margine sono definiti sulla base di uno shock istantaneo e parallelo dei tassi di +/-50 punti base, avendo a riferimento un orizzonte temporale di 1 anno e in ipotesi di bilancio costante. Il limite di sensitivity del margine è definito quale limite alla perdita di conto economico e presenta, pertanto, unicamente segno negativo (limite alla riduzione potenziale del margine): l'utilizzo del limite è rappresentato dalla sensitivity che genera una maggiore riduzione del margine nei due scenari di rialzo e ribasso parallelo dei tassi. L'esposizione totale di sensitivity del margine è data dalla somma algebrica dell'esposizione delle singole valute.

Il limite assegnato a ciascuna Società viene definito in coerenza con le strategie e i limiti definiti per la sensitivity del valore economico.

Il rischio di base (Basis Risk) è definito dalle Linee Guida EBA IRRBB come il rischio derivante dall'impatto delle variazioni relative dei tassi di interesse su strumenti sensibili al tasso di interesse, che sono simili in termini di scadenze, ma sono prezzati utilizzando indici di tassi d'interesse diversi ed intende catturare l'impatto sul valore economico (EVE) e sul margine di interesse (NII) derivante dalla variazione nella differenza (i.e. base) tra gli indici di mercato a cui sono indicizzate le posizioni scadenzate del Banking Book. Ai fini della metodologia interna applicata per la misurazione di tale rischio sono valutate le posizioni espresse in EUR e USD, valute rilevanti per il Gruppo, e le basi sono calcolate per differenza rispetto a un parametro O/N per ciascuna divisa, eletto come "parametro risk free" (€STR per EUR, SOFR per USD).

Per la definizione dei limiti operativi in termini di ΔEVE e ΔNII si definiscono shock di Widening e Tightening delle basi, calibrati con una metodologia di simulazione storica.

Il CSRBBCredit Spread Risk del Banking Book, in linea con la definizione data dall'EBA, è il rischio determinato dalle variazioni del differenziale creditizio di mercato e del differenziale di liquidità del mercato, che rappresentano rispettivamente il premio per il rischio di credito richiesto dagli operatori di mercato per una determinata qualità del credito e il premio di liquidità che stimola la propensione del mercato per gli investimenti, e da altre potenziali caratteristiche degli strumenti a rischio di credito che non sono rilevati dagli altri framework prudenziali esistenti. Il framework CSRBB è stato introdotto come criterio per valutare e monitorare il rischio derivante dalle variazioni del differenziale creditizio di mercato e del differenziale di liquidità del mercato che hanno un impatto sull'EVE e sull'NII delle attività non di trading della banca.

Il Gruppo si impegna a garantire un adeguato processo di governance del rischio CSRBB volto a preservare il capitale economico aziendale e massimizzare il valore per gli azionisti dalle fluttuazioni degli spread creditizi di mercato.

Il Gruppo, inoltre, presta particolare attenzione alle posizioni di rischio CSRBB derivanti da attività e passività negoziabili, con particolare attenzione al portafoglio obbligazionario del banking book, poiché rappresenta l'area di rischio con il potenziale impatto più grave in uno scenario di stress sugli spread creditizi di mercato.

Il Value at Risk (VaR) rappresenta una misura di tipo probabilistico ed esprime la massima perdita potenziale del valore del portafoglio che potrebbe essere subita entro un determinato orizzonte temporale, dato un intervallo statistico di confidenza fissato. Il VaR viene utilizzato anche per consolidare l'esposizione ai rischi finanziari assunti dalle diverse società del Gruppo che svolgono attività di banking book, tenendo in considerazione anche i benefici prodotti dall'effetto diversificazione e dalla correlazione tra i diversi fattori di rischio e le differenti valute. Tale misura viene calcolata e monitorata, per l'intero perimetro, dal Market & Financial Risk Management.

Nel calcolo delle suddette misure di rischio Intesa Sanpaolo adotta modelli comportamentali di rappresentazione delle poste patrimoniali.

Per i mutui, si fa ricorso a tecniche statistiche per determinare la probabilità di estinzione anticipata (prepayment), al fine di ridurre il rischio di coperture in eccesso rispetto alla reale esposizione al rischio di tasso (overhedge) ed al rischio di liquidità (overfunding). La stima dei coefficienti di prepayment per i mutui Retail e per i prestiti al consumo viene effettuata mediante la Survival Analysis che esprime il profilo di repricing di ogni singolo mutuo, in funzione di variabili macroeconomiche, anagrafiche della controparte e finanziarie.

Per le poste contrattualmente a vista (conti correnti clientela), viene adottato un modello di rappresentazione finanziaria volto a riflettere le caratteristiche comportamentali di stabilità delle masse e di reattività parziale e ritardata alle variazioni dei tassi di mercato.

Entrambi i modelli sono oggetto di monitoraggio continuo e di ristima periodica per recepire tempestivamente le variazioni del comportamento e delle caratteristiche della clientela nel tempo intercorse, nonché della normativa regolamentare di riferimento.

Al fine di misurare la vulnerabilità del Gruppo al manifestarsi di turbolenze di mercato, il sistema di misurazione del rischio di tasso prevede una valutazione degli effetti prodotti sul valore economico e sul margine di interesse da condizioni di tensione del mercato ("scenario analysis"), ovvero improvvise variazioni nel livello generale dei tassi d'interesse, cambiamenti nelle relazioni tra i tassi di mercato fondamentali (rischio di base), nell'inclinazione e forma della curva dei rendimenti (rischio di curva dei rendimenti), nella liquidità dei principali mercati finanziari o nella volatilità dei tassi di mercato.

Tali analisi sono condotte sottoponendo il portafoglio a diversi scenari di variazione dei tassi:

  • scenari regolamentari previsti dal Supervisory Outlier Test (SOT), che stabilisce un "early warning" riferito alle variazioni di valore economico pari al 15% di Tier 1, calcolato in riferimento agli scenari BCBS (Parallel shock up, Parallel shock down, Steepener shock, Flattener shock, Short rates shock up e Short rates shock down), e alle variazioni di margine di interesse pari al 5% del Tier 1, calcolato con riferimento ai soli scenari paralleli (Parallel shock up e Parallel shock down);
  • shock diversificati per curva di riferimento dei principali fattori di rischio e calcolati come differenza tra i rendimenti delle curve dei singoli fattori e quelli di una curva relativa al parametro eletto pivot (basis risk); – scenari di stress in simulazione storica.

Sono, altresì, previsti degli stress test sui modelli comportamentali, in modo da poter verificare gli impatti finanziari di ipotesi alternative, sottostanti ai parametri comportamentali stimati nei modelli. Gli assunti metodologici sottostanti le ipotesi contenute negli scenari di stress sono opportunamente descritti nei documenti metodologici di dettaglio. Inoltre, nell'ambito della simulazione dinamica del margine di interesse, viene adottato un ulteriore modello comportamentale volto a simulare gli effetti di potenziali rinegoziazioni delle condizioni contrattuali degli attivi di medio-lungo termine. In termini di rischio, le rinegoziazioni modificano la duration del portafoglio dei finanziamenti a medio-lungo termine e comportano una contrazione del margine di interesse per effetto della revisione dei tassi/spread contrattuali a condizioni più vantaggiose per i clienti. Per rappresentare correttamente il fenomeno delle rinegoziazioni in termini di percentuali di mutui rinegoziati nonché di caratteristiche finanziarie degli stessi, sono stati stimati modelli specifici.

Informazioni di natura quantitativa

Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

Il rischio di tasso di interesse generato dal portafoglio bancario del Gruppo Intesa Sanpaolo, misurato mediante la sensitivity del valore economico ha registrato nel corso del primo semestre 2025 un valore medio pari a -2.640 milioni con un valore minimo pari a -2.549 milioni e un valore massimo pari a -2.716 milioni. Il dato di fine giugno è pari a -2.614 milioni, in aumento di -49 milioni rispetto al valore di fine 2024, pari a -2.565 milioni. Il lieve incremento rispetto a fine 2024 origina in prevalenza da acquisti di titoli HTCS.

La sensitivity del margine di interesse si conferma molto contenuta e – nell'ipotesi di variazione di +50, -50 e di +100 punti base dei tassi – ammonta alla fine di giugno 2025, rispettivamente a 82 milioni, a 4 milioni e a 103 milioni. Quest'ultimo dato risulta in miglioramento rispetto al valore di fine 2024, pari a -24 milioni, e riflette i più recenti interventi di immunizzazione effettuati dalla gestione ALM.

Nella tabella e nei grafici sottostanti si fornisce una rappresentazione dell'andamento della sensitivity del valore economico (o sensitivity del fair value) e della sensitivity del margine di interesse.

(milioni di euro)
1° semestre 2025 30.06.2025 31.12.2024
medio minimo massimo
Sensitivity del Fair Value +100 pb -2.640 -2.549 -2.716 -2.614 -2.565
Sensitivity del Margine di Interesse -50 pb -21 9 -84 4 -69
Sensitivity del Margine di Interesse +50 pb 70 -13 120 82 13
Sensitivity del Margine di Interesse +100 pb 98 -61 197 103 -24

Il rischio espresso in termini di basis risk ha mostrato, nel corso del semestre, esposizioni contenute ed ampiamente entro i limiti assegnati.

Il rischio di tasso di interesse, misurato in termini di VaR, è stato nel corso del primo semestre 2025 mediamente pari a 727 milioni, con un valore massimo pari a 808 milioni, raggiunto nel mese di aprile, ed un valore minimo pari a 617 milioni, registrato a febbraio 2025. Il dato di fine giugno 2025 risulta pari a 726 milioni, in aumento rispetto al valore di fine dicembre 2024, pari a 600 milioni, a causa dell'aumento dell'esposizione del Banking Book alle variazioni dei tassi d'interesse realizzata nel corso del semestre e all'incremento della volatilità dei tassi.

Il rischio di cambio espresso dagli investimenti partecipativi in divisa estera (banking book) e misurato in termini di VaR, è stato nel corso del primo semestre 2025 mediamente pari a 113 milioni, con un valore massimo pari a 153 milioni, raggiunto a fine giugno ed un valore minimo pari a 78 milioni rilevato a gennaio 2025. Il dato di fine giugno di 153 milioni risulta in aumento rispetto al valore di fine dicembre 2024, pari a 84 milioni, per il forte aumento della volatilità dei tassi di cambio.

Il rischio di prezzo generato dal portafoglio azionario ha registrato nel corso del primo semestre 2025 un livello medio, misurato in termini di VaR, di 529 milioni, con un valore minimo di 314 milioni realizzato a gennaio e un massimo di 716 milioni raggiunto a fine giugno. Quest'ultimo dato risulta in aumento rispetto al valore di fine dicembre 2024, pari a 407 milioni, per il forte aumento della volatilità del portafoglio registrato intorno alla metà del semestre.

Il VaR complessivo, costituito dalle tre componenti sopra descritte (VaR Interesse, VaR Cambio e VaR Azionario), è stato nel corso del primo semestre 2025 mediamente pari a 812 milioni, con un valore massimo pari a 942 milioni registrato ad aprile ed un valore minimo pari a 637 milioni registrato a fine gennaio. Il dato di fine giugno è pari a 925 milioni, in aumento rispetto al valore di fine dicembre 2024, pari a 626 milioni, sia per effetto dell'incremento dell'esposizione del Banking Book alle variazioni dei tassi di interesse che per l'incremento delle volatilità di mercato.

Nella tabella e nel grafico sottostanti si fornisce una rappresentazione dell'andamento del VaR complessivo e delle sue tre componenti (VaR Interesse, VaR Cambio e VaR Azionario).

(milioni di euro)
1° semestre 2025 30.06.2025 31.12.2024
medio minimo massimo
Value at Risk Tasso d'interesse 727 617 808 726 600
Value at Risk Cambio 113 78 153 153 84
Value at Risk Investimenti Azionari 529 314 716 716 407
Value at Risk complessivo 812 637 942 925 626

Nella tabella sottostante si fornisce un'analisi di sensitività del portafoglio bancario al rischio di prezzo, che mette in rilievo l'impatto sul Patrimonio Netto, simulando uno shock dei prezzi pari a ±10% del portafoglio azionario di minoranza quotato, in gran parte detenuto nella categoria HTCS.

Rischio di prezzo: impatto sul patrimonio netto

(milioni di euro)
Impatto sul
patrimonio netto al
30.06.2025
Impatto sul
patrimonio netto al
31.03.2025
Impatto sul
patrimonio netto al
31.12.2024
Shock di prezzo 10% 93 83 74
Shock di prezzo -10% -93 -83 -74

RISCHIO DI LIQUIDITÀ

Si definisce rischio di liquidità il rischio che la Banca non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento per l'incapacità sia di reperire fondi sul mercato (funding liquidity risk) sia di smobilizzare i propri attivi (market liquidity risk).

Il sistema interno di controllo e gestione del rischio di liquidità di Intesa Sanpaolo si sviluppa nel quadro del Risk Appetite Framework del Gruppo e nel rispetto delle soglie massime di tolleranza al rischio di liquidità ivi approvate, che stabiliscono che il Gruppo debba mantenere una posizione di liquidità adeguata in modo da fronteggiare periodi di tensione, anche prolungati, sui diversi mercati di approvvigionamento del funding, anche attraverso la costituzione di adeguate riserve di liquidità rappresentate da titoli marketable e rifinanziabili presso Banche Centrali. A tal fine, è richiesto il mantenimento di un equilibrato rapporto fra fonti in entrata e flussi in uscita, sia nel breve che nel medio-lungo termine. Tale obiettivo è sviluppato dalle "Linee Guida di Governo del rischio Liquidità di Gruppo" approvate dagli Organi societari di Intesa Sanpaolo, applicando le vigenti disposizioni regolamentari in materia.

Tali Linee Guida illustrano i compiti delle diverse funzioni aziendali, le norme e l'insieme dei processi di controllo e gestione finalizzati ad assicurare un prudente presidio del rischio di liquidità, prevenendo l'insorgere di situazioni di crisi. A tal fine, comprendono le procedure per l'identificazione dei fattori di rischio, la misurazione dell'esposizione al rischio e la verifica del rispetto dei limiti, nonché le regole per l'effettuazione di prove di stress e l'individuazione di appropriate iniziative di attenuazione del rischio, oltre alla predisposizione di piani d'emergenza e del reporting informativo agli organi aziendali.

In particolare, sono definiti in dettaglio i compiti attribuiti agli Organi societari e sono riportati al vertice alcuni importanti adempimenti quali l'approvazione degli indicatori di misurazione, la definizione delle principali ipotesi sottostanti agli scenari di stress e la composizione delle soglie di attenzione utilizzate per l'attivazione dei piani di emergenza.

Al fine di perseguire una politica di gestione dei rischi integrata e coerente, le decisioni strategiche a livello di Gruppo in materia di governo e gestione del rischio di liquidità sono rimesse agli Organi societari della Capogruppo. In questa prospettiva, la Capogruppo svolge le proprie funzioni di presidio e gestione della liquidità con riferimento non solo alla propria realtà aziendale, ma anche valutando l'operatività complessiva del Gruppo e il rischio di liquidità a cui esso è esposto.

Le funzioni aziendali della Capogruppo preposte a garantire la corretta applicazione di tali Linee Guida e l'adeguatezza della posizione di liquidità del Gruppo sono, in particolare, la struttura Group Treasury & Capital Management e la struttura Planning & Control, responsabili nell'ambito dell'area Chief Financial Officer (CFO) della gestione della liquidità, e la struttura Market and Financial Risk Management che, nell'ambito dell'area Chief Risk Officer (CRO), ha la responsabilità diretta della misurazione del rischio di liquidità su base consolidata.

Il Chief Audit Officer valuta la funzionalità del complessivo assetto del sistema dei controlli a presidio del processo di misurazione, gestione e controllo dell'esposizione al rischio di liquidità di Gruppo e verifica l'adeguatezza e la rispondenza del processo ai requisiti stabiliti dalla normativa. Gli esiti dei controlli svolti sono sottoposti, con cadenza almeno annuale, agli Organi Societari.

Le metriche di misurazione e gli strumenti di attenuazione del rischio di liquidità, sono formalizzati dalle Linee Guida di Governo del rischio Liquidità di Gruppo che definiscono l'impianto metodologico degli indicatori della liquidità sia di breve termine, che strutturale.

Gli indicatori della liquidità di breve termine intendono assicurare un livello adeguato e bilanciato tra flussi di cassa in uscita e in entrata aventi scadenza certa o stimata compresa nell'orizzonte temporale di 12 mesi, garantendo adeguata disponibilità di riserve liquide (c.d. Liquidity Buffer), liberamente utilizzabili in qualità di strumento principale di mitigazione del rischio di liquidità. A tal fine e in coerenza con la soglia massima di tolleranza al rischio di liquidità, il sistema dei limiti è decl inato prevedendo specifici indicatori di breve termine, sia di natura regolamentare sul mese (Liquidity Coverage Ratio - LCR), che di definizione interna (indicatori di Survival Period).

L'indicatore di LCR ha la finalità di rafforzare il profilo di rischio di liquidità di breve termine, assicurando la detenzione di sufficienti attività liquide di elevata qualità (HQLA – High Quality Liquid Assets) non vincolate che possano essere facilmente e immediatamente convertite in contanti nei mercati privati per soddisfare i fabbisogni di liquidità a 30 giorni in uno scenario di stress acuto di liquidità. A tal fine, il Liquidity Coverage Ratio misura il rapporto tra: (i) il valore dello stock di HQLA e (ii) il totale dei deflussi di cassa netti calcolato secondo i parametri di scenario definiti dal Regolamento Delegato (UE) 2015/61 e dai suoi supplementi/modifiche.

Il Survival Period è invece un indicatore interno finalizzato a misurare il primo giorno in cui la Posizione Netta di Liquidità (calcolata come differenza fra le Riserve di Liquidità disponibili e i deflussi netti) diventa negativa, ovvero quando non risulta più disponibile ulteriore liquidità per coprire i deflussi netti simulati in uscita. A tal fine sono previste due diverse ipotesi di scenario, baseline e stressed, finalizzate a misurare rispettivamente: (i) l'indipendenza del Gruppo dalla raccolta interbancaria sui mercati finanziari, (ii) il periodo di sopravvivenza in caso di ulteriori tensioni, di mercato e idiosincratiche, di severità medio-alta, gestite senza prevedere restrizioni all'attività creditizia nei confronti della clientela. Sull'indicatore di Survival Period in condizioni di stress è stabilito il mantenimento di un orizzonte minimo di sopravvivenza allo scopo di prevedere un livello complessivo di riserve in grado di fronteggiare le maggiori uscite di cassa in un intervallo di tempo adeguato a porre in essere i necessari interventi operativi per ricondurre il Gruppo in condizioni di equilibrio.

La Politica di Liquidità strutturale del Gruppo Intesa Sanpaolo prevede l'adozione del requisito strutturale, Net Stable Funding Ratio (NSFR), previsto dalla normativa regolamentare. Tale indicatore è finalizzato a promuovere un maggiore ricorso alla raccolta stabile, evitando che l'operatività a medio e lungo termine possa dare luogo ad eccessivi squilibri da finanziare a breve termine. A tal fine, esso stabilisce un ammontare minimo "accettabile" di provvista superiore all'anno in relazione alle necessità originate dalle caratteristiche di liquidità e di durata residua delle attività e delle esposizioni fuori bilancio. Ad integrazione, la politica interna di Liquidità strutturale prevede anche degli indicatori di "early warning" applicati su scadenze superiori a 1 anno, con particolare attenzione ai gap di lungo termine (> 5 anni).

Nell'ambito delle Linee Guida di Governo del Rischio di Liquidità di Gruppo, è inoltre previsto che siano assicurate le modalità di governo di un'eventuale crisi di liquidità, definita come una situazione di difficoltà o incapacità di far fronte ai propri impegni di cassa in scadenza, a meno di attivare procedure e/o utilizzare strumenti in maniera non riconducibile, per intensità o modalità, all'ordinaria amministrazione. Il Contingency Liquidity Plan, prefiggendosi gli obiettivi di salvaguardia del patrimonio del Gruppo e, contestualmente, di garanzia della continuità operativa in condizioni di grave emergenza sul fronte della liquidità, assicura l'identificazione dei segnali di pre-allarme, il loro continuo monitoraggio, la definizione delle procedure da attivare nel caso si manifestino tensioni sulla liquidità, indicando anche le linee di azione immediate e gli strumenti di intervento per la risoluzione dell'emergenza. In tale ambito, è formalmente assegnata alla struttura Group Treasury & Capital Management la responsabilità di redigere il Contingency Funding Plan (CFP), che contiene le diverse linee d'azione attivabili allo scopo di fronteggiare potenziali situazioni di stress, indicando la dimensione degli effetti mitiganti perseguibili in un orizzonte temporale di breve termine.

La posizione di liquidità del Gruppo, che continua ad essere sostenuta da adeguate attività liquide di elevata qualità (HQLA) e dal significativo contributo di raccolta stabile retail, si è mantenuta nel corso di tutto il primo semestre dell'esercizio 2025 all'interno dei limiti di rischio previsti dalla vigente Policy di Liquidità di Gruppo. Entrambi i livelli degli indicatori regolamentari LCR e NSFR risultano superiori ai requisiti normativi. Il Liquidity Coverage Ratio (LCR) del Gruppo Intesa Sanpaolo, misurato secondo il Regolamento Delegato (UE) n. 2015/61, in media si è attestato a 145% (154,8% a dicembre 2024). Al 30 giugno 2025, il valore puntuale delle riserve HQLA disponibili a pronti presso le diverse Tesorerie del Gruppo risulta pari a 130,3 miliardi (127,4 miliardi a fine 2024), composte per circa il 29% da cash a seguito dei riversamenti temporanei di liquidità in eccesso in forma di depositi liberi in banca centrale. Includendo anche le altre riserve marketable e/o stanziabili presso le Banche Centrali, comprese le autocartolarizzazioni retained, le complessive riserve di liquidità libere del Gruppo ammontano a 209,2 miliardi (207 miliardi a dicembre 2024).

Le complessive riserve disponibili del Gruppo aumentano principalmente a fronte dei maggiori surplus di liquidità rivenienti dall'operatività delle Reti Commerciali del Gruppo, parzialmente utilizzati per il rimborso di funding MLT.

(milioni di euro)
Disponibili a pronti
(netto haircut)
30.06.2025 31.12.2024
Riserve di Liquidità HQLA 130.252 127.378
Cassa e Depositi presso Banche Centrali (HQLA) 34.675 35.446
Titoli altamente Liquidi (HQLA) 84.580 81.064
Altre riserve HQLA non computate in LCR 10.997 10.868
Altre Riserve stanziabili e/o marketable 78.928 79.621
Totale Riserve di Liquidità di Gruppo 209.180 206.999

Il NSFR si è confermato superiore al 100%, sostenuto da una solida base di raccolta stabile della clientela e da adeguata raccolta cartolare wholesale a medio-lungo termine. Al 30 giugno 2025, il NSFR del Gruppo, misurato secondo le istruzioni regolamentari, è pari al 121,4% (121,4% a fine dicembre 2024).

Anche le prove di stress, in uno scenario combinato di crisi di mercato e specifica (con significativa perdita di raccolta clientela), mostrano per il Gruppo Intesa Sanpaolo risultati superiori alla soglia obiettivo, con un avanzo di liquidità in grado di fronteggiare fuoriuscite di cassa straordinarie per un periodo di tempo superiore a 3 mesi.

Adeguata e tempestiva informativa sull'evolversi delle condizioni di mercato e della posizione della Banca e/o del Gruppo è regolarmente rilasciata agli Organi aziendali e ai Comitati interni, al fine di assicurare la piena conoscenza e governabilità dei diversi fattori di rischio.

RISCHI ESG (ENVIRONMENTAL, SOCIAL AND GOVERNANCE) E CLIMATE CHANGE RISK

La sostenibilità, termine riferito alla capacità di non recare danno all'ambiente e alle comunità in modo da supportare un equilibrio economico, sociale e ambientale di medio-lungo termine, è un fattore di grande e crescente importanza per la società nel suo complesso. La gestione delle tematiche ESG richiede quindi che siano tenuti in considerazione non solo l'impatto dei rischi ad esse connessi sull'organizzazione della Banca, ma anche il potenziale impatto sugli stakeholder e i rischi a cui la Banca espone i propri stakeholder e l'ambiente con la propria operatività. Il Gruppo Intesa Sanpaolo, consapevole dell'importanza di una allocazione corretta e responsabile delle risorse e dell'influenza che un gruppo bancario può avere in termini di sostenibilità sia nel breve sia nel lungo periodo, rivolge particolare attenzione alla gestione dei rischi ESG sia con riferimento alla propria operatività che in relazione alle attività delle imprese clienti e ai settori considerati sensibili, caratterizzati cioè da un significativo profilo di rischio ESG.

I rischi ESG sono quindi inclusi nel framework complessivo di Risk Management in quanto rappresentano potenziali impatti negativi che una organizzazione o un'attività possono comportare sull'ambiente, sulle persone e sulle comunità, comprendendo i rischi connessi alla condotta aziendale (corporate governance), sulla redditività, sul profilo reputazionale e sulla qualità del credito con possibili conseguenze legali. Fra i rischi ESG particolare rilievo assume il climate risk, ovvero il rischio finanziario derivante dall'esposizione al rischio fisico e di transizione connesso al cambiamento climatico. I rischi e le opportunità correlati ai cambiamenti climatici sono identificati e analizzati in modo coordinato dalle diverse funzioni aziendali, con l'obiettivo di includerli nei processi ordinari di identificazione, valutazione e monitoraggio del rischio, nelle strategie creditizie e nell'offerta commerciale del Gruppo.

Il Gruppo è pertanto impegnato nel ricomprendere l'impatto degli aspetti legati al clima nei rispettivi processi decisionali strategici per integrarli completamente nel quadro di gestione del rischio con lo scopo di mantenere un profilo a rischio contenuto. Ciò comprende il monitoraggio e la gestione dei rischi ESG, compresi i rischi derivanti dal cambiamento climatico (di credito, operativi, reputazionali, di mercato e di liquidità) e l'attuazione di standard etici e ambientali nei processi interni, nei prodotti e servizi offerti ai clienti e nella selezione delle controparti e dei fornitori.

Nell'ambito del Risk Appetite framework (RAF), che rappresenta il quadro generale all'interno del quale è sviluppata la gestione del rischio d'impresa, una specifica sezione viene dedicata ai rischi ESG, climate change e reputazionali. Tale sezione include elementi qualitativi e quantitativi. In particolare, con riferimento ai rischi ESG & Climate, il Gruppo riconosce l'importanza strategica dei fattori ESG e l'urgenza di contenimento del cambiamento climatico.

Nello specifico, i rischi di cambiamento climatico possono essere suddivisi in rischi fisici e di transizione.

I rischi fisici rappresentano l'impatto finanziario negativo derivante dai cambiamenti climatici, compresi eventi metereologici estremi più frequenti e mutamenti graduali del clima, nonché del degrado ambientale, ossia inquinamento atmosferico, dell'acqua e del suolo, stress idrico, perdita di biodiversità e deforestazione. Questi rischi – che solitamente possono manifestarsi sia nel breve/medio che nel lungo periodo – possono essere suddivisi in rischi acuti e cronici:

  • rischi fisici acuti, che si riferiscono a eventi specifici che possono potenzialmente creare danni fisici significativi (ad esempio, inondazioni di fiumi e oceani, tempeste tropicali). Tali eventi si stanno verificando con maggiore frequenza sia su base regionale che globale;
  • rischi fisici cronici, che comportano una serie di impatti fisici di durata considerevolmente più lunga rispetto a quelli posti dai rischi acuti. Sono identificabili come processi di cambiamento più che come singoli eventi. Nella maggior parte dei casi, gli impatti sono localizzati (ad esempio, siccità) ma è probabile che i rischi cronici diventino più significativi nel lungo termine.

I rischi di transizione sono rappresentati dagli impatti finanziari negativi in cui può incorrere un ente, direttamente o indirettamente, a seguito del processo di aggiustamento verso un'economia a basse emissioni di carbonio e più sostenibile sotto il profilo ambientale, derivanti da:

  • politiche pubbliche e rischi legali: rientrano in questa categoria le politiche che tentano di limitare le azioni che contribuiscono agli effetti negativi del cambiamento climatico o azioni politiche che cercano di promuovere l'adattamento al cambiamento climatico e il rischio legale derivante dall'incapacità delle organizzazioni di mitigare/adattarsi al cambiamento climatico;
  • evoluzioni tecnologiche: comprendono le innovazioni che supportano la transizione verso un sistema economico a basse emissioni di carbonio ed efficiente dal punto di vista energetico;
  • preferenze dei consumatori: cambiamenti nella domanda e nell'offerta di determinati beni, prodotti e servizi maggiormente sostenibili;
  • rischio reputazionale: derivante dal cambiamento delle percezioni dei clienti o della comunità in merito al contributo di un'organizzazione alla transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio.

La probabilità e l'entità dell'impatto dei fattori di rischio climatico possono essere influenzate da una serie di variabili aggiuntive quali ad esempio il settore di appartenenza, il modello di business, la posizione geografica dell'azienda o dell'asset. Le interazioni e le interdipendenze tra i canali di trasmissione e i fattori di rischio climatico possono tradursi in un'amplificazione dei correlati impatti. Quanto detto vale anche in relazione alla più ampia categoria e ai canali di trasmissione dei rischi ambientali, dove le principali fonti di rischio per le controparti di Intesa Sanpaolo e, di conseguenza, per il Gruppo stesso derivano da:

  • impatti sulla natura: cambiamenti nello stato (qualità e quantità) del capitale naturale causati dall'attività di un'organizzazione che possono risultare in cambiamenti nella capacità della natura di fornire funzioni sociali ed economiche. Gli impatti possono essere positivi o negativi;
  • dipendenza dalla natura: servizi ecosistemici su cui un'organizzazione fa affidamento per il funzionamento dei suoi processi di business (e.g. la capacità degli ecosistemi di regolare il flusso dell'acqua).

L'integrazione nel framework di risk management dei rischi climatici / ambientali sopradescritti e più in generale dei rischi ESG si articola in:

  • un'analisi di materialità (Climate/ESG Materiality Assessment);
  • la definizione di specifici presidi nell'ambito del Risk Appetite Framework (RAF);

  • la conduzione di analisi di scenario (Climate Scenario Analysis);
  • il presidio dei rischi ESG declinato secondo le diverse famiglie di rischio (es. credito, mercato, liquidità), con un focus particolare, nell'ambito dei rischi ambientali, al rischio di cambiamento climatico.

Climate/ESG Materiality Assessment

L'analisi di materialità Climate/ESG Materiality Assessment è un processo finalizzato a identificare i settori di attività economica, le aree geografiche e i portafogli (e.g. corporates, households, sovereigns) che presentano una maggior vulnerabilità ai rischi da cambiamento climatico e ESG sulla base di approcci qualitativi e quantitativi, dando così priorità ai controlli del rischio da implementare. I risultati del Materiality Assessment sono elemento fondante per:

  • aggiornare la mappatura dei vari fattori di rischio climatico e ESG, dei loro canali di trasmissione e dell'impatto sulle altre categorie di rischio;
  • determinare i limiti e i Key Risk Indicator (KRI) nell'ambito del Risk Appetite Framework;
  • calibrare ed eseguire stress test su specifici fattori di rischio climatico e ESG;
  • orientare le politiche e le strategie creditizie settoriali (ESG Sectoral Color Coding) e stabilire azioni specifiche volte al contenimento dei rischi ESG.

L'analisi di materialità sopra descritta concorre alla definizione della materialità finanziaria per la componente Environmental che, insieme alla materialità d'impatto, è alla base della Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità inclusa nella Relazione consolidata sull'andamento della gestione del Bilancio 2024.

Risk Appetite Framework (RAF)

ll RAF integra e traduce in presidi specifici quanto definito in termini di indirizzi strategici, Climate/ESG Materiality Assessment e ESG Sectoral Color Coding, individuando anno per anno limiti, Key Risk Indicator (KRI) e azioni specifiche volte al contenimento dei rischi ESG, in particolare con riferimento ai settori più esposti a tali rischi. In tale contesto si inseriscono anche specifici interventi connessi alle scelte strategiche del Gruppo quali, ad esempio, l'adesione agli obiettivi di "Net-Zero". In particolare, per i settori a maggiore intensità di emissione, nell'ambito del Piano Industriale sono stati definiti target settoriali intermedi al 2030 oggetto di un piano di transizione come da indicazioni della Net-Zero Banking Alliance (NZBA), a mitigazione del potenziale rischio prospettico.  Ai settori Oil & Gas, Power Generation, Automotive e Coal Mining, già coperti da target, si sono aggiunti i settori Iron & Steel, Commercial Real Estate, Agriculture - Primary Farming, Aluminium, Cement e Residential Real Estate, in coerenza con gli impegni sottoscritti con l'adesione alla NZBA e con la validazione da parte della Science Based Target initiative (SBTi), richiesta nel 2024 e ottenuta a gennaio 2025.

La sezione ESG Climate Change e Reputational Risk del RAF di Gruppo include:

  • specifici limiti con riferimento all'esposizione verso i settori Coal Mining e Oil & Gas; in particolare, per il Coal Mining il limite viene rivisto annualmente in coerenza con l'obiettivo di phase-out dei finanziamenti entro il 2025;
  • specifiche soglie di attenzione/KRI relative all'intensità emissiva (CO2eq) in termini di produzione finanziata delle controparti appartenenti ai settori Oil & Gas, Power Generation, Automotive e Iron & Steel, con l'obiettivo di rispettare gli impegni intrapresi nell'ambito della Net-Zero Banking Alliance e della Science Based Target initiative;
  • con l'obiettivo di migliorare la qualità degli immobili residenziali presi a garanzia e, di conseguenza, ridurre il rischio di transizione e fisico legato ai mutui ipotecari, specifiche soglie di attenzione sulle nuove erogazioni nel portafoglio Residential Real Estate (RRE). In particolare, sulle classi di prestazione energetica (certificazioni APE) più basse e sulle zone a rischio fisico molto elevato;
  • una soglia di attenzione in relazione all'esposizione del Gruppo verso settori caratterizzati da problematiche rilevanti, soprattutto in riferimento alla dimensione sociale, coerentemente alla strategia ESG settoriale di disincentivazione creditizia ad essi associata;
  • una soglia di attenzione in relazione all'esposizione in titoli di debito di emittenti governativi afferenti al portafoglio bancario del Gruppo che, secondo taluni criteri interni riguardanti gli aspetti di natura ESG, sono definiti "ad alto rischio";
  • un monitoraggio del rischio di controparte con riferimento specifico alle linee di "rischio di sostituzione" verso settori coal mining, oil & gas, e caratterizzati da problematiche rilevanti, soprattutto in riferimento alla dimensione sociale.

Al fine di migliorare la gestione del rischio di transizione nei settori più altamente emissivi del perimetro NZBA, è stata inserita nel RAF 2025 una metrica sintetica di rischio basata sulle emissioni finanziate sul portafoglio corporate.

Il RAF 2025 introduce il rischio di greenwashing come rischio emergente, riconoscendo che le dichiarazioni e le azioni legate alla sostenibilità che non riflettono in maniera chiara e corretta il profilo di sostenibilità dell'ente, dei prodotti o dei servizi finanziari possa rappresentare un fattore di rischio per la reputazione del Gruppo minando la fiducia degli stakeholder ed esponendolo a potenziali sanzioni e azioni legali. Oltre al monitoraggio dei conteziosi legali legati al greenwashing, nel corso del 2025 verrà sviluppato un sistema di controlli per l'identificazione dei prodotti sostenibili e la conseguente mitigazione di tale rischio.

Inoltre, il Gruppo ha deciso di regolare le proprie operazioni nel settore dell'energia nucleare prevedendo un processo di controllo creditizio rafforzato attivato dall'ESG & Reputational Risk Clearing.

Sempre nell'ambito del RAF sono identificate le principali limitazioni ed esclusioni al finanziamento verso settori/controparti maggiormente esposti ai rischi ESG che vengono poi integrate in policy di autoregolamentazione e/o nei processi aziendali. In particolare, Intesa Sanpaolo ha emanato le "Regole per l'operatività creditizia nel settore del carbone", le "Regole per l'operatività nel settore Oil & Gas" e le "Linee Guida in materia di operatività con soggetti attivi nel settore dei materiali di armamento", volte a definire criteri generali e specifici di limitazione ed esclusione dell'operatività creditizia verso controparti appartenenti a questi settori. Inoltre, il Gruppo, attraverso le "Regole sulla biodiversità e natura", regolamenta la propria operatività con riferimento ai rischi legati alla biodiversità e agli ecosistemi, stabilendo criteri specifici di limitazione ed esclusione, affinando le procedure di valutazione del rischio e incoraggiando finanziamenti sostenibili volti a indirizzare il mantenimento o il miglioramento della biodiversità e dei servizi ecosistemici.

Le politiche e le azioni sopra descritte trovano ampia rappresentazione nella sezione Environmental della Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità inclusa nella Relazione consolidata sull'andamento della gestione del Bilancio 2024.

Climate Scenario Analysis

Un elemento fondamentale per integrare nelle strategie aziendali i rischi e le opportunità connessi al cambiamento climatico considerando le implicazioni anche di medio lungo termine, è costituito dall'analisi di scenario. La Climate Scenario Analysis è utilizzata, nel quadro più generale del materiality assessment, al fine di esplorare potenziali vulnerabilità di portafoglio, in particolare quello creditizio, nell'ambito degli esercizi di stress test regolamentari o del processo Internal Capital Assessment Adequacy Process (ICAAP) e Internal Liquidity Assessment Adequacy Process (ILAAP).

Per la conduzione del processo ICAAP Intesa Sanpaolo adotta un approccio che integra soluzioni dedicate alla verifica degli impatti del rischio di transizione e fisico sul portafoglio Non Financial Corporate (NFC) e sul portafoglio garantito da immobili. Per quanto riguarda il rischio di transizione, la valutazione dell'impatto viene effettuata attraverso lo shock dei bilanci delle singole controparti e del livello di efficienza energetica degli immobili residenziali e commerciali a garanzia. La stima dell'impatto del rischio fisico, invece, viene determinata in base alla geolocalizzazione degli immobili a garanzia o dei siti produttivi clientela NFC e in funzione delle differenti tipologie di eventi climatici. Nell'ambito dell'ILAAP particolare attenzione viene dedicata all'analisi d'impatto dei fattori di rischio climatici e ambientali che potrebbero compromettere le posizioni di liquidità in chiave forward-looking su orizzonti di medio termine (1-4 anni).

Quando previsto, il Gruppo partecipa agli esercizi di stress test svolti dalla European Banking Authority (EBA).

Le risultanze delle valutazioni d'impatto finora condotte (Materiality Assessment, Climate Scenario Analysis) hanno evidenziato che il Gruppo non è esposto nel breve termine in misura materiale ai rischi climatici. Nell'orizzonte di medio e lungo termine l'esposizione a tali rischi potrebbe intensificarsi in maniera limitata e concentrata nei settori già oggetto di controllo e monitoraggio. In particolare, con riferimento al rischio di transizione sui settori del Banking Book a maggiore intensità di emissione (Oil & Gas, Power Gen ed Automotive), si segnala che nell'ambito del Piano d'Impresa sono stati definiti target settoriali intermedi al 2030 - allineati all'obiettivo Net-Zero entro il 2050 - oggetto di un piano di transizione come da indicazioni della NZBA, a mitigazione del potenziale rischio prospettico. Il monitoraggio è stato esteso progressivamente ad altri settori, in coerenza con gli impegni sottoscritti con l'adesione alla NZBA e con la validazione da parte dell'SBTi.

Presidio dei rischi ESG/climatici nelle diverse famiglie di rischio

Il framework di risk management di Intesa Sanpaolo prevede l'integrazione dei fattori di rischio climatici e ambientali rispetto alle diverse famiglie di rischio impattate. Tale scelta tiene in considerazione il fatto che l'impatto dei rischi climatici e ambientali può essere diretto, ad esempio per effetto di una minore redditività delle imprese o della svalutazione delle attività, o indiretto, ad esempio a causa di azioni legali (rischio legale) o danni reputazionali che emergano qualora il pubblico, le controparti dell'ente e/o gli investitori associno l'ente a effetti ambientali avversi (rischio reputazionale).

Con riferimento al rischio di credito, nella componente qualitativa dei modelli attualmente validati ed utilizzati dal Gruppo, diversi aspetti ed elementi correlati agli ambiti ESG e "Climate" sono presi in considerazione. Per le imprese di maggiori dimensioni (Large Corporate) è stato incorporato nel modello anche un modulo specifico che considera dati quantitativi di tipo ESG forniti da provider esterni, mentre nel modello Corporate (imprese o gruppi con dimensione inferiore ai 500 milioni di euro) oltre a domande qualitative che considerano anche i rischi socio-ambientali, al fine di tener conto dell'esposizione della controparte a rischi fisici derivanti da eventi catastrofali (ad esempio, danni agli stabilimenti produttivi e/o ai magazzini) è stato definito un modulo ad hoc che statisticamente, a partire dalle evidenze storiche e pubbliche di eventi catastrofali osservati a livello di area geografica, individua potenziali deterioramenti della Probabilità di default. Più in dettaglio, tale modulo fornisce, per le controparti domestiche, una valutazione del rischio di danni connesso a calamità naturali (alluvioni, incendi, terremoti) a cui un'impresa è potenzialmente esposta in funzione della regione (e/o comune) nella quale opera e/o conduce prevalentemente il proprio business. Complessivamente il peso di tali moduli sul rating finale è contenuto, per cui si ritiene che non sia osservabile, al momento, un effetto apprezzabile su "larga scala" ascrivibile a essi, sulle valutazioni espresse dai modelli interni e, quindi, sulle metriche a valle che li utilizzano (e.g. ECL).

Nella gestione del rischio di mercato, Intesa Sanpaolo valuta anche gli effetti dei fattori climatici e ambientali sulle proprie posizioni correnti esposte al rischio di mercato. In particolare, il Gruppo:

  • effettua analisi e monitoraggi dei prezzi di mercato e della liquidità degli strumenti finanziari per identificare possibili evidenze di fattori di rischio climatico e ambientale;
  • analizza l'impatto dei rischi climatici e ambientali sulla valutazione degli strumenti finanziari al fair value, con particolare focus sulle principali asset class, payoff e posizioni esplicitamente legate a fattori di rischio climatico e ambientale C&E (climate & environment), nonché sugli investimenti futuri proposti dalle strutture di business;
  • classifica le posizioni correnti soggette a rischio di mercato utilizzando gli indicatori ESG disponibili internamente (ad es. ESG Sectoral Assessment, ESG Sectoral Color Coding) ed esternamente (e.g. settori di attività economico-industriale, ESG score/rating), anche tramite fornitori qualificati, al fine di individuare, anche in considerazione della materialità delle esposizioni, dedicati presidi di rischio. Tali presidi si sostanziano nella definizione di limiti di market risk relativi all'attività di investimento (es. assegnazione di limiti di plafond). In linea di principio, gli indicatori utilizzati per la valutazione dei rischi ESG associati all'attività di investimento consentono di definire criteri e strategie di screening negativo/positivo, tenendo conto delle specificità delle diverse asset class di riferimento, quali ad esempio strumenti emessi da controparti corporate e strumenti emessi da controparti governative o sovranazionali.

Nell'ambito del modello di gestione dei rischi di mercato, la valutazione dell'esposizione ai rischi ESG prevede inoltre lo svolgimento di esercizi di Stress Test che permettano di indagare la sensibilità dei portafogli ai fattori di rischio ESG e stimare l'impatto che tali fattori, in particolare i rischi climatici e ambientali, possono avere sulla rischiosità effettiva delle esposizioni.

Nella gestione del rischio di controparte, si effettua mensilmente un'analisi di concentrazione dell'esposizione del portafoglio di derivati OTC e SFT, misurata con le metriche Potential Future Exposure e Current Exposure, utilizzando gli indicatori ESG disponibili internamente (ad es. ESG Sectoral Assessment, ESG Sectoral Color Coding).

Per quanto riguarda il rischio di liquidità, rilevanti rischi climatici e ambientali possono comportare un aumento dei deflussi di cassa netti o intaccare le riserve di liquidità disponibili. Sebbene, come da generale consenso dell'industria bancaria, il legame tra i rischi C&E e la liquidità risulti principalmente di tipo indiretto e con manifestazioni potenzialmente più sul lungo termine, si ritiene importante non trascurare questi rischi e la loro potenziale trasmissione, incorporando opportunamente la valutazione dei loro potenziali effetti sulla posizione di liquidità del Gruppo, corrente e prospettica.

A tal fine, dopo la preventiva identificazione dei fattori di rischio climatico e ambientale, che potrebbero influenzare negativamente le posizioni di liquidità del Gruppo, sono effettuate specifiche analisi e monitoraggi delle esposizioni per la valutazione di materialità dei fattori di rischio individuati, mantenendo stretto raccordo con le valutazioni qualitative adottate:

– dalla Banca a livello di settore e di sotto-settore (es. ESG Sectoral Assessment) ai fini del rischio creditizio; – per la valutazione dei titoli ai fini del rischio di mercato.

Nella valutazione dei diversi scenari, inclusi quelli di stress, sui flussi temporali in entrata e uscita e sull'adeguatezza quantitativa e qualitativa delle riserve di liquidità, particolare attenzione viene inoltre dedicata all'analisi d'impatto dei fattori di rischio climatici e ambientali che potrebbero compromettere le posizioni di liquidità in chiave forward-looking. Tali analisi sono incorporate nel resoconto annuale di "Internal Liquidity Adequacy Assessment Process" (ILAAP) coerentemente all'orizzonte di analisi dell'esercizio (1-4 anni), evidenziando assorbimenti relativamente contenuti di riserve di liquidità del Gruppo.

Nella gestione dei rischi operativi, Intesa Sanpaolo considera anche il possibile impatto avverso di eventi climatici e ambientali sulle sue proprietà immobiliari, sulla continuità operativa nonché sul rischio legale (c.d. "litigation risk"). In particolare, il Gruppo:

  • nell'ambito degli eventi operativi raccolti (loss data collection), identifica quelli connessi a rischi climatici e ambiental i, attraverso tipologie di evento dedicate;
  • durante il processo di Operational Risk Assessment, valuta, per il tramite di specifici scenari di rischio dedicati ai rischi climatici e ambientali, le possibili perdite derivanti da danni alle proprietà immobiliari, da possibili interruzioni alla propria operatività e da eventuali responsabilità legali;
  • a tutela della continuità operativa, valuta l'impatto dei rischi fisici associati a centri e siti IT (inclusi i servizi IT esternalizzati), individuando sedi alternative in caso di disaster recovery.

Nel corso del processo di Autodiagnosi vengono valutati, tramite uno scenario dedicato, gli impatti per la Banca di un evento climatico estremo che colpisca un fornitore essenziale compromettendone la capacità di fornire il servizio per cui è ingaggiato.

In relazione al rischio di contenzioso climatico/ambientale, Intesa Sanpaolo ha attivato un monitoraggio delle controversie di mercato (domestiche e internazionali), ha affinato il processo di monitoraggio del proprio contenzioso e previsto un'apposita iniziativa formativa per il personale dedicato.

Le perdite operative rilevate con riferimento a rischi climatici e ambientali:

  • rientrano nel contributo Extra-FINREP previsto per il calcolo del requisito patrimoniale regolamentare mediante lo Standardised Approach (SA), a livello individuale e consolidato;
  • alimentano la serie storica delle perdite considerate a fini di calcolo del capitale economico di Pillar II con il modello interno AMA;
  • sono incluse nella reportistica in materia di rischi operativi presentata periodicamente al Comitato Coordinamento Controlli e Rischi Non Finanziari di Gruppo.

Nella gestione del rischio reputazionale il Gruppo valuta ex-ante i potenziali rischi ESG e reputazionali connessi alle operazioni di business e alla selezione dei fornitori/partner del Gruppo tramite il processo di ESG & Reputational Risk Clearing.

Con particolare riferimento al processo di concessione creditizia corporate, tale processo è volto a valutare preventivamente i potenziali rischi ESG e reputazionali connessi alle operazioni creditizie riguardanti controparti operanti nei settori sensibili ai rischi ESG e/o reputazionali. Il processo di ESG & Reputational Risk Clearing viene applicato, in coerenza con il principio di proporzionalità, in maniera differenziata in funzione della complessità delle controparti/transazioni e prevede meccanismi di escalation differenziati in funzione della classe di rischio ESG/reputazionale assegnata all'operazione/controparte. Il Gruppo, inoltre, monitora la propria web and press reputation integrando valutazioni specifiche sugli eventi legati ai rischi ambientali/cambiamenti climatici (es. eventi derivanti da proteste o campagne avverse derivanti dall'attività di finanziamento della Banca). Infine, specifici scenari inerenti ai temi ESG e climate sono inclusi nel processo di valutazione annuale del rischio reputazionale da parte del top management.

Nell'ambito dei rischi legati all'attività di Servizio di Investimento per la Clientela, il Gruppo ha attivato una serie di presidi centralizzati volti da un lato a un monitoraggio del rischio di sostenibilità implicito nella dimensione dello score ESG fornito da infoprovider specializzato a livello di strumento e di portafoglio, dall'altro ad un'opportuna valorizzazione dello stress sui fattori SDG (Sustainable Development Goals) nell'ambito delle analisi svolte nel processo di Product Governance sugli strumenti di risparmio amministrato emessi dalla Capogruppo collocati sulle reti captive.

Con riferimento ai rischi ambientali diretti in considerazione della sempre maggiore rilevanza strategica rivestita dal tema delle emissioni di CO2, Intesa Sanpaolo nel 2024 ha aggiornato il proprio piano di decarbonizzazione, denominato Own Emission Plan, che ha confermato l'obiettivo di Carbon Neutrality al 2030 per le emissioni Scope 1 e Scope 2. Le emissioni proprie saranno ridotte attraverso azioni di efficienza energetica, nonché attraverso un maggior utilizzo dell'energia da fonte rinnovabile. Le emissioni residue saranno neutralizzate attraverso l'acquisto di crediti di carbonio. Intesa Sanpaolo, inoltre, è impegnata ad analizzare e contenere i possibili rischi sui propri immobili nonché ad affrontare con azioni immediate le eventuali emergenze ambientali che si possono verificare. A tale scopo, in coerenza con quanto stabilito nel Piano d'Impresa, viene utilizzato uno specifico tool che consente di elaborare il grado di esposizione ai principali rischi territoriali e climate

change degli asset immobiliari di Intesa Sanpaolo. Tale piattaforma geolocalizza ogni singolo asset e calcola l'indice di esposizione per ciascun rischio, sulla base dei dati delle principali fonti certificate nazionali e internazionali, quali ad esempio: SwissRE, Copernicus, IGNV, ISPRA, Protezione Civile ecc. In relazione al rischio idrogeologico (alluvioni e frane) legato anche al climate change e al potenziale accadimento di scenari di crisi in Italia che possono avere ripercussioni sugli immobili di Intesa Sanpaolo, è prevista l'attivazione di una serie di strutture aziendali. In particolare, la piattaforma supporta la gestione di eventi emergenziali, generando allarmi basati su bollettini meteo e altre fonti, e fornendo informazioni dettagliate sugli eventi, inclusi asset coinvolti e comunicazioni correlate. In caso di allerta meteo, il CEM (Critical Events Management) viene attivato per monitorare la situazione e coordinare le azioni necessarie, in costante collegamento con le strutture centrali e territoriali. In situazioni di grave emergenza, viene attivato anche il Centro Operativo di Gestione delle Emergenze del Dipartimento di Business Continuity Management.

La piattaforma viene costantemente aggiornata ed oggi considera una varietà di rischi fisici e territoriali, quali ad esempio terremoti, alluvioni, frane, siccità e incendi boschivi. La piattaforma valuta anche rischi come fulmini, mareggiate, tsunami e altri fenomeni costieri, utilizzando modelli digitali del terreno e dati attinti dalle fonti scelte. La piattaforma permette anche di identificare gli edifici del Gruppo situati all'interno delle aree incluse nel World Database on Protected Areas (WDPA), il più completo database globale sulle aree protette terrestri e marine, inclusi i siti Natura 2000.

Le implementazioni più recenti consentono di elaborare un indice complessivo di esposizione ai rischi territoriali e climatici per ciascun asset immobiliare.

Ulteriori informazioni circa il presidio dei rischi ambientali e climatici sono contenute nella Rendicontazione Consolidata di Sostenibilità – che, come noto, a partire dal Bilancio 2024 è inclusa in apposita sezione della Relazione consolidata sull'andamento della Gestione – nel Terzo Pilastro di Basilea 3 e nel Climate Report29 .

INFORMATIVA IN MATERIA DI PRODOTTI FINANZIARI

In linea con le richieste di massima trasparenza avanzate dagli Organismi di Vigilanza sovranazionali e nazionali, di seguito si riportano informazioni con riferimento alle modalità di determinazione del fair value, ai prodotti strutturati di credito, all'operatività svolta attraverso Special Purpose Entities (SPE), alle leveraged transactions, agli investimenti in hedge fund e all'operatività in derivati di negoziazione stipulati con la clientela.

DETERMINAZIONE DEL FAIR VALUE DI ATTIVITA' E PASSIVITA' FINANZIARIE, VERIFICA INDIPENDENTE DEI PREZZI E PRUDENT VALUATION

Il quadro delle valutazioni finanziarie al fair value si articola su tre pilastri: la misurazione del fair value secondo i principi contabili internazionali (IFRS), la verifica indipendente dei prezzi (IPV – Independent Price Verification), e la misurazione del prudent value, questi ultimi stabiliti dalla CRR (Capital Requirement Regulation). I successivi paragrafi descrivono le modalità con cui tali elementi sono stati recepiti ed utilizzati dal Gruppo Intesa Sanpaolo.

Fair value degli strumenti finanziari

Il Gruppo Intesa Sanpaolo disciplina e formalizza la misurazione del fair value degli strumenti finanziari attraverso le "Linee Guida/Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value" di Gruppo, documento predisposto a cura della struttura Market & Financial Risk Management e la cui applicazione si estende alla Capogruppo e a tutte le controllate oggetto di consolidamento, ivi comprese le Compagnie Assicurative.

Le "Linee Guida di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value", previo parere favorevole del Comitato Rischi Finanziari di Gruppo, sono oggetto di revisione e approvazione con frequenza almeno annuale da parte del Consiglio di Amministrazione, con il supporto del Comitato Rischi e Sostenibilità. Le "Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value" sono oggetto di esame, revisione e approvazione con frequenza almeno annuale da parte del Comitato Rischi Finanziari di Gruppo, a ciò specificatamente delegato dagli Organi Amministrativi, che esamina altresì gli interventi ed aggiornamenti materialmente rilevanti, la cui proposta compete alla struttura Market & Financial Risk Management.

Le "Regole per la Valutazione degli Equity Investments Non Quotati", elaborate dalla struttura Group Shareholdings e approvate dal Comitato Rischi Finanziari di Gruppo, disciplinano invece la misurazione del fair value dei titoli di capitale non quotati e degli strumenti finanziari aventi come sottostante titoli di capitale non quotati.

Le metodologie di valutazione al fair value degli strumenti finanziari, nonché eventuali aggiustamenti riconducibili ad incertezze valutative sono disciplinate dal Gruppo Intesa Sanpaolo attraverso le "Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value" e sono illustrate in dettaglio nel fascicolo "Bilanci 2024", al quale si fa rinvio per maggiori informazioni.

L'IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value che classifica in tre livelli gli input delle tecniche di valutazione adottate per valutare il fair value. Tale gerarchia attribuisce la massima priorità ai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche (dati di Livello 1) e minima priorità agli input non osservabili (dati di Livello 3). In particolare:

  • il livello di fair value viene classificato a 1 quando la valutazione dello strumento è ottenuta direttamente da prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche a cui l'entità può accedere alla data di valutazione;
  • il livello di fair value viene classificato a 2 qualora non sia stato riscontrato un prezzo da mercato attivo e la valutazione avvenga via tecnica di valutazione, sulla base di parametri osservabili sul mercato, oppure sull'utilizzo di parametri non osservabili ma supportati e confermati da evidenze di mercato, quali prezzi, spread o altri input (Comparable Approach);
  • il livello di fair value viene classificato a 3 quando le valutazioni sono effettuate utilizzando input diversi, non tutti desunti direttamente da parametri osservabili sul mercato e comportano quindi stime ed assunzioni da parte del valutatore.

29 In precedenza TCFD Report.

Nel caso in cui differenti input siano utilizzati per valutare il fair value di un'attività o passività, la classificazione nella gerarchia è determinata in base all'input di più basso livello utilizzato per la valutazione. Per assegnare la gerarchia del fair value viene data priorità agli input delle tecniche di valutazione piuttosto che alle tecniche di valutazione stesse.

L'allegato "Gerarchia del Fair Value" delle "Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value" definisce, con riferimento ai rispettivi modelli/input di valutazione degli strumenti finanziari, le regole minimali che devono soddisfare gli input di mercato per essere classificati a livello 2, e le soglie di significatività che, qualora superate, portino ad una attribuzione al livello 3.

Per gli strumenti finanziari di livello 1 viene utilizzato il prezzo "corrente" offerto ("denaro") per le attività finanziarie ed il prezzo corrente richiesto ("lettera") per le passività finanziarie, rilevato sul mercato principale al quale si ha accesso, alla chiusura del periodo di riferimento.

Nel caso di strumenti finanziari per i quali il differenziale domanda-offerta risulta scarsamente rilevante, o per le attività e passività finanziarie con caratteristiche tali da portare a posizioni compensative per il rischio di mercato, viene utilizzato un prezzo medio di mercato (sempre riferito all'ultimo giorno del periodo di riferimento) in luogo del prezzo di offerta o del prezzo richiesto.

Sono considerati strumenti finanziari di livello 1 i titoli obbligazionari contribuiti (ovvero per i quali è disponibile il Composite Bloomberg Bond Trader sull'Information Provider Bloomberg o, in alternativa, una quotazione sul circuito EuroMTS o almeno tre quotazioni eseguibili sull'Information Provider Bloomberg), i titoli azionari contribuiti (ovvero quotati sul mercato ufficiale di riferimento), i fondi comuni d'investimento UCITS (rientranti nell'ambito di applicazione delle direttive comunitarie), le operazioni in cambi spot, i contratti derivati per i quali siano disponibili quotazioni su un mercato attivo (per esempio futures e opzioni exchange traded) e i fondi "hedge" UCITS.

Per differenza, tutti gli altri strumenti finanziari che non appartengono alle categorie sopra descritte o che non presentano la profondità di contribuzione definita dalle "Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value" non sono considerati strumenti di livello 1.

In assenza di quotazione su un mercato attivo o in assenza di un regolare funzionamento del mercato, cioè quando il mercato non ha un sufficiente e continuativo numero di transazioni, spread denaro-lettera e volatilità non sufficientemente contenuti, la determinazione del fair value degli strumenti finanziari è prevalentemente realizzata grazie all'utilizzo di tecniche di valutazione aventi l'obiettivo di stabilire il prezzo al quale, in una transazione ordinaria l'attività sarebbe venduta o la passività trasferita tra partecipanti al mercato, alla data di valutazione, in condizioni attuali di mercato.

Tali tecniche includono:

  • l'utilizzo di valori di mercato che sono indirettamente collegati allo strumento oggetto di valutazione, derivanti da prodotti similari per caratteristiche di rischio (input di livello 2);
  • valutazioni realizzate utilizzando anche solo in parte input non derivanti da parametri osservabili sul mercato, per i quali sono utilizzate stime e ipotesi da parte del valutatore (input di livello 3).

Nel caso degli input di livello 2, la valutazione è basata su prezzi o spread creditizi desunti dalle quotazioni ufficiali di strumenti sostanzialmente simili in termini di fattori di rischio, utilizzando una data metodologia di calcolo (modello di valutazione). Il ricorso a tale approccio si traduce nella ricerca di transazioni presenti su mercati attivi relative a strumenti che, in termini di fattori di rischio, sono comparabili con lo strumento oggetto di valutazione. Le metodologie di calcolo classificate di livello 2 consentono di riprodurre i prezzi di strumenti finanziari quotati su mercati attivi (calibrazione del modello) senza includere parametri discrezionali – cioè parametri il cui valore non può essere desunto da quotazioni di strumenti finanziari presenti su mercati attivi ovvero non può essere fissato su livelli tali da replicare quotazioni presenti su mercati attivi – tali da influire in maniera determinante sul prezzo di valutazione finale.

Sono valutati secondo modelli che utilizzano input di livello 2:

  • i titoli obbligazionari privi di quotazioni ufficiali espresse da un mercato attivo e il cui fair value è determinato tramite l'utilizzo di un appropriato credit spread, individuato a partire da strumenti finanziari contribuiti e liquidi con caratteristiche similari;
  • i finanziamenti il cui fair value è determinato tramite l'utilizzo di un appropriato credit spread individuato a partire da evidenze di mercato di strumenti finanziari con caratteristiche similari;
  • i contratti derivati la cui valutazione è effettuata mediante appositi modelli, alimentati da parametri di input (quali curve di tasso, cambi e volatilità) osservati sul mercato;
  • i prodotti strutturati di credito (tra cui ABS, CLO HY, CDO) per cui non sono disponibili prezzi significativi e il cui fair value viene determinato utilizzando tecniche di valutazione che tengono conto di parametri desumibili dal mercato;
  • titoli di capitale non contribuiti valutati con il ricorso a transazioni dirette, ovvero transazioni significative sul titolo registrate in un arco di tempo ritenuto sufficientemente breve rispetto al momento della valutazione ed in condizioni di mercato costanti, o per i quali sono utilizzati i cosiddetti modelli valutativi "relativi" basati su moltiplicatori;
  • i fondi hedge non UCITS, verificato che gli strumenti di livello 3 non superino una predeterminata soglia.

Nel caso di strumenti classificati a livello 3, per la determinazione del fair value è necessario ricorrere a modelli valutativi che presuppongono l'utilizzo di parametri di input non direttamente osservabili sul mercato e che quindi comportano stime e assunzioni da parte del valutatore. In particolare, la valutazione dello strumento finanziario viene condotta utilizzando una metodologia di calcolo basata su specifiche ipotesi riguardanti:

  • lo sviluppo dei cash-flow futuri, eventualmente condizionati ad eventi futuri cui possono essere attribuite probabilità desunte dall'esperienza storica o sulla base di ipotesi di comportamento;
  • il livello di determinati parametri in input non quotati su mercati attivi, per la cui stima sono comunque privilegiate le informazioni acquisite da prezzi e spread osservati sul mercato. Nel caso queste non siano disponibili, si ricorre a dati storici del fattore di rischio specifico sottostante o a ricerche specializzate in materia (ad es. report di Agenzie di Rating o di primari attori del mercato).

Sono valutati secondo tale metodologia:

  • alcune operazioni in derivati, in titoli obbligazionari o in strutturati di credito complessi valutati con input di livello 3;
  • hedge fund in cui gli asset di livello 3 sono superiori ad una predeterminata soglia;
  • fondi di private equity, fondi di private debt, fondi immobiliari e fondi chiusi derivanti da cessioni di credito non performing valutati al NAV, con eventuale applicazione di sconti;
  • quote partecipative e altri titoli di capitale la cui valutazione viene effettuata con l'utilizzo di modelli fondati su flussi finanziari attualizzati o con metodi patrimoniali;
  • finanziamenti il cui fair value è determinato tramite l'utilizzo di un credit spread che non soddisfa i criteri per essere considerato livello 2;
  • finanziamenti con rischio sottostante di natura azionaria, il cui fair value è calcolato sulla base dell'attualizzazione dei flussi contrattuali previsti.

Verifica indipendente dei prezzi (IPV)

La verifica indipendente dei prezzi degli strumenti finanziari (Independent Price Verification – IPV) è "una procedura di verifica regolare dell'esattezza e dell'indipendenza dei prezzi di mercato o dei dati immessi nei modelli" (Art. 4 (1.70) Regolamento (UE) n. 575/2013), effettuata "accanto alla valutazione giornaliera in base ai prezzi di mercato o ad un modello […] da una persona o da una unità indipendente dalle persone o dalle unità che beneficiano del portafoglio di negoziazione" (Art. 105 (8) Regolamento (UE) n. 575/2013).

Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha strutturato un processo IPV articolato su 3 livelli di controllo, coerentemente con quanto indicato dalla Circolare Banca d'Italia 285/2013, recepita nel Sistema dei Controlli Interni Integrati, che richiede l'integrazione dei processi di gestione dei rischi con i processi e le metodologie di valutazione, anche a fini contabili, delle attività aziendali.

Il Gruppo Intesa Sanpaolo disciplina e formalizza il processo di verifica indipendente dei prezzi, attraverso le "Linee Guida/Regole di Verifica Indipendente dei Prezzi" di Gruppo, come illustrate in dettaglio nel fascicolo "Bilanci 2024", al quale si fa rinvio per maggiori informazioni.

Valore prudente degli strumenti finanziari

Il quadro delle valutazioni finanziarie si completa con la valutazione prudente delle poste valutate al fair value. Secondo quanto disposto dal Regolamento (UE) n. 575/2013 (Capital Requirement Regulation – CRR), la valutazione prudente comporta il calcolo di specifiche rettifiche di valore supplementari (Additional Valuation Adjustment - AVA) per gli strumenti finanziari valutati al fair value, volto ad intercettare diverse fonti di incertezza valutativa garantendo il raggiungimento di un adeguato grado di certezza nella valutazione delle posizioni. Il valore totale degli AVA viene dedotto dal capitale primario di classe 1, senza impatto sul fair value contabile.

Il Gruppo Intesa Sanpaolo, in linea con i criteri indicati nel Regolamento Delegato (UE) n. 2016/101, è soggetto all'applicazione del metodo di base per la determinazione degli AVA sia a livello individuale sia a livello consolidato per tutte le posizioni valutate al fair value. Il valore prudente corrisponde al valore di uscita dalla posizione ("exit price") con un livello di certezza pari al 90%. Il Gruppo disciplina e formalizza la misurazione del valore prudente degli strumenti finanziari attraverso le "Linee Guida/Regole di Valutazione Prudente Strumenti Finanziari al Fair Value" di Gruppo, illustrate in dettaglio nel fascicolo "Bilanci 2024", al quale si fa rinvio per maggiori informazioni.

Gerarchia del fair value

Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

(milioni di euro)
Attività/Passività misurate al fair value 30.06.2025 31.12.2024
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
a conto economico
113.921 31.939 9.761 112.812 28.322 9.809
a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione 16.162 29.833 157 14.948 26.337 154
di cui: titoli di capitale 4.360 - 1 7.588 - 1
di cui: OICR 457 - 34 440 - 37
b) Attività finanziarie designate al fair value - 1 4 - 2 4
c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate
al fair value
97.759 2.105 9.600 97.864 1.983 9.651
di cui: titoli di capitale 6.833 348 105 6.090 296 104
di cui: OICR 82.303 198 8.163 83.884 201 8.236
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
149.302 11.436 802 139.665 9.792 812
di cui: titoli di capitale 674 111 605 542 122 648
3. Derivati di copertura - 7.092 - - 6.505 -
4. Attività materiali - - 6.516 - - 6.607
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 263.223 50.467 17.079 252.477 44.619 17.228
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione
2. Passività finanziarie designate al fair value
3. Derivati di copertura
5.772
4.984
-
36.041
67.393
3.230
64
240
-
6.890
1.488
-
35.982
72.519
4.410
10
76
-
Totale 10.756 106.664 304 8.378 112.911 86

La tabella sopra esposta riporta i dati relativi all'intero Gruppo, incluse le compagnie assicurative.

Con riferimento alle attività, gli strumenti di livello 3, che presentano la maggiore discrezionalità nella determinazione del fair value, rappresentano una quota contenuta del portafoglio, con un'incidenza del 5,2% sul totale delle attività (in riduzione rispetto al 5,5% al 31 dicembre 2024). Le attività finanziarie di livello 3 si riferiscono prevalentemente alle quote di OICR delle Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value e per la maggior parte sono ascrivibili ai fondi obbligazionari ed azionari delle compagnie assicurative. Per quanto concerne il comparto bancario, le quote di OICR delle Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value sono principalmente ascrivibili alla Capogruppo e in termini di composizione si riferiscono, in ordine di rilevanza, ai fondi immobiliari, fondi di private equity, fondi di private debt, hedge fund, fondi per le infrastrutture, fondi di venture capital.

La voce include altresì 180 milioni riferibili alle interessenze detenute dalla Banca nel Fondo Atlante e in Italian Recovery Fund (già Fondo Atlante II), fondi d'investimento alternativi a sostegno delle banche italiane nelle operazioni di ricapitalizzazione e nella gestione dei crediti in sofferenza del settore.

La voce Attività materiali valutate al fair value di livello 3 include il patrimonio immobiliare e il patrimonio artistico di pregio e rappresenta il 38,2% delle attività di bilancio al fair value di livello 3.

Il 79,6% delle attività valutate al fair value è misurato attraverso il ricorso a quotazioni di mercato (livello 1), quindi senza lasciare alcuna discrezionalità al valutatore.

Il 90,6% delle passività è imputabile al livello 2 e prevalentemente alle Passività finanziarie designate al fair value.

Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value (di cui Gruppo Bancario e Altre Imprese)

(milioni di euro)
Attività/Passività misurate al fair value 30.06.2025 31.12.2024
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
a conto economico
16.414 30.803 4.240 15.136 27.244 4.255
a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione 16.123 29.833 157 14.910 26.337 154
di cui: titoli di capitale 4.360 - 1 7.588 - 1
di cui: OICR 457 - 34 440 - 37
b) Attività finanziarie designate al fair value - 1 4 - 2 4
c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate
al fair value
291 969 4.079 226 905 4.097
di cui: titoli di capitale 233 348 14 172 296 13
di cui: OICR 57 198 3.516 54 201 3.540
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
80.848 8.288 683 69.754 6.810 732
di cui: titoli di capitale 674 111 598 542 122 641
3. Derivati di copertura - 7.058 - - 6.469 -
4. Attività materiali - - 6.509 - - 6.600
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 97.262 46.149 11.432 84.890 40.523 11.587
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 5.768 36.038 64 6.882 35.974 10
2. Passività finanziarie designate al fair value 4.984 19.476 240 1.488 21.873 76
3. Derivati di copertura - 3.171 - - 4.363 -
Totale 10.752 58.685 304 8.370 62.210 86

Con riferimento alle sole attività del Gruppo Bancario e delle Altre imprese, gli strumenti di livello 3, che presentano la maggiore discrezionalità nella determinazione del fair value, rappresentano una quota contenuta del portafoglio, con un'incidenza del 7,4% sul totale delle attività (in riduzione rispetto all'8,5% al 31 dicembre 2024).

Il 62,8% delle attività valutate al fair value è misurato attraverso il ricorso a quotazioni di mercato (livello 1), quindi senza lasciare alcuna discrezionalità al valutatore.

La voce Attività materiali valutate al fair value di livello 3 include il patrimonio immobiliare e il patrimonio artistico di pregio e rappresenta il 56,9% delle attività di bilancio al fair value di livello 3.

Con riferimento alle passività, queste sono per l'84,2% imputabili al livello 2 e la quota di strumenti di livello 3 è inferiore all'1% rispetto al totale delle passività.

Al 30 giugno 2025, l'impatto del rischio di non performance (Credit Value Adjustment e Debt Value Adjustment) nella determinazione del fair value dei contratti derivati è pari a 108 milioni in riduzione del fair value positivo ed a 29 milioni in aumento del fair value negativo.

L'impatto del Funding Value Adjustment in riduzione del fair value è pari a 28 milioni e corrisponde al costo di finanziamento dei flussi di cassa generati dal complessivo portafoglio dei derivati OTC della Capogruppo.

La determinazione quantitativa dei menzionati aggiustamenti valutativi prescinde dalla misurazione degli effetti delle correlate strategie di copertura gestionale, ove presenti.

Si segnala infine che nella voce "Altre attività", non direttamente inclusa nella tabella sopra riportata, al 30 giugno 2025 figurano crediti fiscali iscritti e misurati al fair value per 9,5 miliardi, di cui 3,3 miliardi detenuti nel business model Hold to Collect and Sell e 6,2 miliardi detenuti nel business model Other/Trading. Il fair value di tali crediti è determinato con riferimento alle variazioni dei tassi di interesse. Stante la peculiarità dei crediti in oggetto, agli stessi è attribuito un livello pari a 3, peraltro in coerenza con le considerazioni della nota di chiarimenti emanata da Banca d'Italia in data 24 luglio 2023 ("Nota di chiarimenti in materia di rischio di credito").

Oltre ai trasferimenti relativi ad attività e passività finanziarie valutate al livello 3 dettagliati nel seguito, si segnala che nel corso del 2025 si sono avuti trasferimenti (valori di bilancio al 30 giugno 2025):

  • da livello 1 a livello 2 di:
    • o attività finanziarie di negoziazione per 36 milioni;
    • o attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva per 72 milioni;
    • o passività finanziarie designate al fair value per 11 milioni;
  • da livello 2 a livello 1 di:
    • o attività finanziarie di negoziazione per 62 milioni;
    • o passività finanziarie di negoziazione per 142 milioni;
    • o passività finanziarie designate al fair value per 4.422 milioni.

I trasferimenti tra livelli di fair value derivano dall'evoluzione dell'osservabilità dei prezzi o dati di mercato utilizzati per effettuare le valutazioni degli strumenti e della significatività degli input non osservabili.

Il passaggio da livello 1 a livello 2 è conseguenza del venir meno della presenza di un mercato attivo per quello strumento verificata analizzando l'affidabilità e la reciproca coerenza delle quotazioni disponibili secondo quanto previsto nelle Linee Guida di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value di Gruppo. Per contro, i titoli per i quali viene effettuata una valutazione da mark-to-model utilizzando input osservabili sul mercato – classificati, dunque, a livello 2 – vengono trasferiti al livello 1 nel momento in cui si riscontra l'esistenza di un mercato attivo.

Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value (di cui Imprese di Assicurazioni)

(milioni di euro)
Attività/Passività misurate al fair value 30.06.2025 31.12.2024
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
a conto economico
97.507 1.136 5.521 97.676 1.078 5.554
a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione 39 - - 38 - -
di cui: titoli di capitale - - - - - -
di cui: OICR - - - - - -
b) Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate
al fair value
97.468 1.136 5.521 97.638 1.078 5.554
di cui: titoli di capitale 6.600 - 91 5.918 - 91
di cui: OICR 82.246 - 4.647 83.830 - 4.696
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
68.454 3.148 119 69.911 2.982 80
di cui: titoli di capitale - - 7 - - 7
3. Derivati di copertura - 34 - - 36 -
4. Attività materiali - - 7 - - 7
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 165.961 4.318 5.647 167.587 4.096 5.641
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 4 3 - 8 8 -
2. Passività finanziarie designate al fair value - 47.917 - - 50.646 -
3. Derivati di copertura - 59 - - 47 -
Totale 4 47.979 - 8 50.701 -

Con riferimento alle attività delle Imprese di Assicurazione, gli strumenti di livello 3, che presentano la maggiore discrezionalità nella determinazione del fair value, rappresentano una quota contenuta del portafoglio, con un'incidenza del 3,2% sul totale delle attività (3,2% anche al 31 dicembre 2024).

Il 94,3% delle attività finanziarie valutate al fair value del comparto assicurativo è misurato attraverso il ricorso a quotazioni di mercato (livello 1), quindi senza lasciare alcuna discrezionalità al valutatore.

Le passività sono quasi interamente misurate con input di livello 2 e riferibili alle Passività finanziarie designate al fair value.

Oltre ai trasferimenti relativi ad attività e passività finanziarie del comparto assicurativo valutate al livello 3 dettagliati nel seguito, si segnala che nel corso del 2025 si sono avuti trasferimenti (valori di bilancio al 30 giugno 2025):

– da livello 1 a livello 2 di:

o attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva per 558 milioni;

– da livello 2 a livello 1 di:

o attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva per 49 milioni.

I trasferimenti tra livelli di fair value derivano dall'evoluzione dell'osservabilità dei prezzi o dati di mercato utilizzati per effettuare le valutazioni degli strumenti e della significatività degli input non osservabili.

Il passaggio da livello 1 a livello 2 è conseguenza del venir meno della presenza di un mercato attivo per quello strumento verificata analizzando l'affidabilità e la reciproca coerenza delle quotazioni disponibili secondo quanto previsto nelle Linee Guida e Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value di Gruppo. Per contro, i titoli per i quali viene effettuata una valutazione da mark-to-model utilizzando input osservabili sul mercato – classificati, dunque, a livello 2 – vengono trasferiti al livello 1 nel momento in cui si riscontra l'esistenza di un mercato attivo.

(milioni di euro)

Attività valutate al fair value con impatto a conto economico Attività
finanziarie
valutate al fair
value con impatto
sulla redditività
complessiva
Derivati
di
copertura
Attività
materiali
Attività
immateriali
TOTALE di cui: a) Attività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
di cui: b) Attività
finanziarie
designate al fair
value
di cui: c) Altre
attività finanziarie
obbligatoriamente
valutate al fair
value
1. Esistenze iniziali 9.809 154 4 9.651 812 - 6.607 -
2. Aumenti 1.354 66 - 1.288 92 - 61 -
2.1 Acquisti 431 36 - 395 1 - 13 -
2.2 Profitti imputati a: 621 3 - 618 8 - 7 -
2.2.1 Conto economico 621 3 - 618 - - 2 -
- di cui plusvalenze 612 2 - 610 - - 2 -
2.2.2 Patrimonio netto - X X X 8 - 5 -
2.3 Trasferimenti da altri livelli 171 22 - 149 50 - - -
2.4 Altre variazioni in aumento 131 5 - 126 33 - 41 -
3. Diminuzioni -1.402 -63 - -1.339 -102 - -152 -
3.1 Vendite -336 -34 - -302 -34 - -13 -
3.2 Rimborsi -28 -10 - -18 -1 - - -
3.3 Perdite imputate a: -678 -7 - -671 -14 - -65 -
3.3.1 Conto economico -678 -7 - -671 - - -56 -
- di cui minusvalenze -676 -6 - -670 - - -56 -
3.3.2 Patrimonio netto - X X X -14 - -9 -
3.4 Trasferimenti ad altri livelli -124 -2 - -122 - - - -
3.5 Altre variazioni in
diminuzione
-236 -10 - -226 -53 - -74 -
4. Rimanenze finali 9.761 157 4 9.600 802 - 6.516 -

Variazioni semestrali delle attività valutate al fair value su base ricorrente (Livello 3)

La tabella sopra esposta riporta i dati relativi all'intero Gruppo, incluse le compagnie assicurative.

Le voci "Altre variazioni in aumento" e "Altre variazioni in diminuzione" delle Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value si riferiscono ai titoli di debito, alle quote di OICR e ai finanziamenti sia per le società bancarie che per le società assicurative. I profitti e le perdite imputate a Conto Economico sono imputabili principalmente agli effetti valutativi degli OICR delle società assicurative.

Variazioni semestrali delle attività valutate al fair value su base ricorrente (Livello 3) (di cui Gruppo Bancario e Altre Imprese)

(milioni di euro)
TOTALE Attività valutate al fair value con impatto a conto economico
di cui: a) Attività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
di cui: b) Attività
finanziarie
designate al fair
value
di cui: c) Altre
attività finanziarie
obbligatoriamente
valutate al fair
Attività
finanziarie
valutate al fair
value con impatto
sulla redditività
complessiva
Derivati
di
copertura
Attività
materiali
Attività
immateriali
value
1. Esistenze iniziali 4.255 154 4 4.097 732 - 6.600 -
2. Aumenti 342 66 - 276 42 - 61 -
2.1 Acquisti 121 36 - 85 1 - 13 -
2.2 Profitti imputati a: 93 3 - 90 1 - 7 -
2.2.1 Conto economico 93 3 - 90 - - 2 -
- di cui plusvalenze 84 2 - 82 - - 2 -
2.2.2 Patrimonio netto - X X X 1 - 5 -
2.3 Trasferimenti da altri livelli 23 22 - 1 7 - - -
2.4 Altre variazioni in aumento 105 5 - 100 33 - 41 -
3. Diminuzioni -357 -63 - -294 -91 - -152 -
3.1 Vendite -53 -34 - -19 -34 - -13 -
3.2 Rimborsi -28 -10 - -18 - - - -
3.3 Perdite imputate a: -71 -7 - -64 -4 - -65 -
3.3.1 Conto economico -71 -7 - -64 - - -56 -
- di cui minusvalenze -69 -6 - -63 - - -56 -
3.3.2 Patrimonio netto - X X X -4 - -9 -
3.4 Trasferimenti ad altri livelli -3 -2 - -1 - - - -
3.5 Altre variazioni in
diminuzione
-202 -10 - -192 -53 - -74 -
4. Rimanenze finali 4.240 157 4 4.079 683 - 6.509 -

Variazioni semestrali delle attività valutate al fair value su base ricorrente (Livello 3) (di cui Imprese di Assicurazioni)

(milioni di euro)
TOTALE Attività valutate al fair value con impatto a conto economico
di cui: a) Attività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
di cui: b) Attività
finanziarie
designate al fair
value
di cui: c) Altre
attività finanziarie
obbligatoriamente
valutate al fair
value
Attività
finanziarie
valutate al fair
value con impatto
sulla redditività
complessiva
Derivati
di
copertura
Attività
materiali
Attività
immateriali
1. Esistenze iniziali 5.554 - - 5.554 80 - 7 -
2. Aumenti 1.012 - - 1.012 50 - - -
2.1 Acquisti 310 - - 310 - - - -
2.2 Profitti imputati a: 528 - - 528 7 - - -
2.2.1 Conto economico 528 - - 528 - - - -
- di cui plusvalenze 528 - - 528 - - - -
2.2.2 Patrimonio netto - X X X 7 - - -
2.3 Trasferimenti da altri livelli 148 - - 148 43 - - -
2.4 Altre variazioni in aumento 26 - - 26 - - - -
3. Diminuzioni -1.045 - - -1.045 -11 - - -
3.1 Vendite -283 - - -283 - - - -
3.2 Rimborsi - - - - -1 - - -
3.3 Perdite imputate a: -607 - - -607 -10 - - -
3.3.1 Conto economico -607 - - -607 - - - -
- di cui minusvalenze -607 - - -607 - - - -
3.3.2 Patrimonio netto - X X X -10 - - -
3.4 Trasferimenti ad altri livelli -121 - - -121 - - - -
3.5 Altre variazioni in
diminuzione
-34 - - -34 - - - -
4. Rimanenze finali 5.521 - - 5.521 119 - 7 -

Variazioni semestrali delle passività valutate al fair value su base ricorrente (Livello 3)

(milioni di euro)
Passività
finanziarie
detenute
per la
negoziazione
Passività
finanziarie
designate al
fair value
Derivati di
copertura
1. Esistenze iniziali 10 76 -
2. Aumenti 62 189 -
2.1 Emissioni 61 - -
2.2 Perdite imputate a: 1 5 -
2.2.1 Conto economico 1 5 -
- di cui minusvalenze 1 5 -
2.2.2 Patrimonio netto X - -
2.3 Trasferimenti da altri livelli - 184 -
2.4 Altre variazioni in aumento - - -
3. Diminuzioni -8 -25 -
3.1 Rimborsi - - -
3.2 Riacquisti - -25 -
3.3 Profitti imputati a: -6 - -
3.3.1 Conto economico -6 - -
- di cui plusvalenze -5 - -
3.3.2 Patrimonio netto X - -
3.4 Trasferimenti ad altri livelli -2 - -
3.5 Altre variazioni in diminuzione - - -
4. Rimanenze finali 64 240 -

Viene riportata un'unica tabella, interamente riferita a Gruppo bancario e Altre imprese (il comparto assicurativo non presenta la fattispecie).

Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

(milioni di euro)
Attività/Passività non misurate al fair value 30.06.2025 31.12.2024
o misurate al fair value su base non ricorrente Valore
di
bilancio
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Valore
di
bilancio
Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 517.443 52.363 284.125 171.882 518.702 44.095 298.969 167.742
2. Attività materiali detenute a scopo di investimento - - - - - - - -
3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione
744 - - 744 667 - - 667
Totale 518.187 52.363 284.125 172.626 519.369 44.095 298.969 168.409
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 603.061 53.514 509.005 42.320 599.620 58.993 499.952 42.411
2. Passività associate ad attività in via di dismissione 10 - - 10 5 - - 5
Totale 603.071 53.514 509.005 42.330 599.625 58.993 499.952 42.416

Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value (di cui Gruppo Bancario e Altre Imprese)

(milioni di euro)
Attività/Passività non misurate al fair value 30.06.2025 31.12.2024
o misurate al fair value su base non ricorrente Valore
di
bilancio
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Valore
di
bilancio
Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 517.439 52.363 284.121 171.882 518.697 44.095 298.964 167.742
2. Attività materiali detenute a scopo di investimento - - - - - - - -
3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione
694 - - 694 617 - - 617
Totale 518.133 52.363 284.121 172.576 519.314 44.095 298.964 168.359
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 601.133 53.514 507.155 42.320 598.205 58.993 498.634 42.411
2. Passività associate ad attività in via di dismissione 10 - - 10 5 - - 5
Totale 601.143 53.514 507.155 42.330 598.210 58.993 498.634 42.416

Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value (di cui Imprese di Assicurazioni)

(milioni di euro)
Attività/Passività non misurate al fair value 30.06.2025 31.12.2024
o misurate al fair value su base non ricorrente Valore
di
bilancio
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Valore
di
bilancio
Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 4 - 4 - 5 - 5 -
2. Attività materiali detenute a scopo di investimento - - - - - - - -
3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione
50 - - 50 50 - - 50
Totale 54 - 4 50 55 - 5 50
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 1.928 - 1.850 - 1.415 - 1.318 -
2. Passività associate ad attività in via di dismissione - - - - - - - -
Totale 1.928 - 1.850 - 1.415 - 1.318 -

Analisi di sensitività per attività e passività finanziarie valutate a livello 3

Come richiesto dal principio IFRS 13, la tabella che segue evidenzia, per le attività e le passività finanziarie valutate al fair value di livello 3, gli effetti del cambiamento di uno o più dei parametri non osservabili significativi utilizzati nelle tecniche di valutazione impiegate per la determinazione del fair value. Si precisa che in tabella sono valorizzati soltanto gli effetti complessivamente materiali al 30 giugno 2025.

Attività/passività finanziarie Parametri non osservabili Sensitivity
(migliaia di
euro)
Variazione
parametro
non
osservabile
Titoli e Finanziamenti FVTPL e FVTOCI Credit spread -272 1 bp
Titoli e Finanziamenti FVTPL e FVTOCI JD parameters -8 1%
Titoli e Finanziamenti FVTPL e FVTOCI Correlazione -166 1%
Derivati OTC - Equity Correlazione tra sottostanti basket equity -204 10%
Derivati OTC - Equity Volatilità storica -533 10%
Derivati OTC - Equity CPPI Correlazione storica -11 10%
Fondi Hedge Net Asset Value 33 1%

Informativa sul c.d. "Day one profit/loss"

L'IFRS 9 stabilisce che l'iscrizione iniziale degli strumenti finanziari deve avvenire al fair value. Normalmente il fair value di uno strumento finanziario alla data di rilevazione iniziale in bilancio è pari al "prezzo di transazione", in altre parole all'importo erogato per le attività finanziarie o alla somma incassata per le passività finanziarie. L'affermazione che all'atto dell'iscrizione iniziale in bilancio il fair value di uno strumento finanziario di norma coincide con il prezzo della transazione è intuitivamente generalmente riscontrabile nel caso di transazioni del cosiddetto livello 1 della gerarchia del fair value. Eventuali differenze tra prezzo e fair value sono normalmente da attribuire ai cosiddetti margini commerciali, che si ritiene di non far rientrare nel la casistica del Day One Profit (DOP). I margini commerciali transitano, dunque, a conto economico al momento della prima valutazione successiva dello strumento finanziario. Anche nel caso del livello 2, che si basa su prezzi derivati indirettamente dal mercato (comparable approach), l'iscrizione iniziale vede in molti casi sostanzialmente coincidere fair value e prezzo. Le residue differenze riscontrabili, come nel caso precedente, sono di norma da attribuire ai cosiddetti margini commerciali. Nel caso del livello 3 sussiste una discrezionalità parziale dell'operatore nella valutazione dello strumento e, pertanto, proprio per la maggior soggettività nella determinazione del fair value, manca un inequivocabile termine di riferimento da raffrontare con il prezzo della transazione. Per lo stesso motivo risulta difficile determinare con precisione anche un eventuale margine commerciale da imputare a conto economico. In tal caso l'iscrizione iniziale deve sempre avvenire al prezzo, prescindendo dalla possibile identificazione di margini commerciali. La successiva valutazione non può includere la differenza tra prezzo e fair value riscontrata all'atto della prima valutazione, definita anche come DOP. Tale differenza deve essere riconosciuta a conto economico solo se deriva da cambiamenti dei fattori su cui i partecipanti al mercato basano le loro valutazioni nel fissare i prezzi (incluso l'effetto tempo). Nel caso in cui input non osservabili, utilizzati ai fini della stima del fair value, diventino osservabili, i residui DOP sospesi patrimonialmente vengono iscritti a conto economico in un'unica soluzione. Analogamente, nel caso di operazioni gestite "a libro" nell'ambito dell'operatività della divisione d'investimento, i DOP registrati sulle operazioni - incluse nella suddetta gestione a libro - sono rilevati a conto economico nel momento in cui sono poste in essere operazioni che nella sostanza eliminano i rischi legati a parametri non osservabili dello strumento che ha generato il DOP.

Dopo l'azzeramento, a fine 2024, degli importi precedentemente sospesi nello Stato patrimoniale in seguito alla chiusura delle transazioni cui erano associati, non risulta nulla da segnalare nel corso del primo semestre 2025.

INFORMATIVA SUI PRODOTTI STRUTTURATI DI CREDITO

L'esposizione al rischio in prodotti strutturati di credito si attesta al 30 giugno 2025 a 6.746 milioni, con un incremento netto di 646 milioni rispetto allo stock di 6.100 milioni del 31 dicembre 2024. L'esposizione include investimenti in CLO (Collateralized Loan Obligations) per 3.684 milioni, in ABS (Asset Backed Securities) per 2.994 milioni ed in CDO (Collateralized Debt Obligations) per 68 milioni, che si confermano quale operatività marginale anche nel 2025.

(milioni di euro)
Categorie contabili 30.06.2025 31.12.2024 Variazioni
Collateralized
Loan
Obligations
Asset
Backed
Securities
Collateralized
Debt
Obligations
Totale assolute %
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 252 779 - 1.031 961 70 7,3
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value
- - - - - - -
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
1.880 551 - 2.431 2.204 227 10,3
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 1.552 1.664 68 3.284 2.935 349 11,9
Totale 3.684 2.994 68 6.746 6.100 646 10,6

La presente informativa include, quali prodotti strutturati di credito, titoli di debito detenuti dal Gruppo il cui tranching all'emissione presenti diversi gradi di subordinazione e che non siano stati emessi nell'ambito di operazioni originate da entità del Gruppo Intesa Sanpaolo e da Public Entity, oltre che nell'ambito di operazioni con cui il Gruppo finanzia la propria clientela corporate e financial institution30 .

La dinamica del portafoglio nel primo semestre del 2025 denota complessivamente maggiori investimenti rispetto alle cessioni ed ai rimborsi, per una variazione complessiva in aumento di 646 milioni, principalmente riconducibile all'operatività della Divisione IMI Corporate & Investment Banking.

Le esposizioni valutate al fair value (titoli di debito CLO e ABS) passano da 3.165 milioni di dicembre 2024 a 3.462 milioni di giugno 2025, con un incremento netto di 297 milioni ascrivibile a maggiori investimenti per complessivi 1.110 milioni, da riferire per 619 milioni alle attività finanziarie detenute per la negoziazione e per 491 milioni alle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, a cui si contrappongono rimborsi e cessioni per complessivi 813 milioni, afferenti per 549 milioni al primo comparto e per 264 milioni al secondo comparto.

Le esposizioni classificate tra le attività valutate al costo ammortizzato (titoli di debito CLO, ABS e CDO) si attestano a 3.284 milioni a giugno 2025 e si confrontano con una consistenza di 2.935 milioni a dicembre 2024, per un incremento netto di 349 milioni generato da maggiori investimenti per 801 milioni, solo parzialmente compensati da cessioni e rimborsi per 452 milioni. Da un punto di vista economico, il risultato complessivo di +4 milioni del primo semestre 2025, si confronta con quello di +12 milioni del corrispondente periodo del 2024.

La performance delle attività detenute per la negoziazione, nel primo semestre dell'anno, si attesta a +3 milioni ed è ascrivibile alle esposizioni in CLO ed ABS (+2 milioni per impatti da realizzo e +1 milione da effetti valutativi); nei primi sei mesi del 2024 si era invece rilevato un risultato di +8 milioni, riferibile sempre alle esposizioni in CLO ed ABS (+7 milioni per impatti da realizzo e +1 milione da effetti valutativi).

Le esposizioni in titoli di debito classificati tra le attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, registrano nel 2025 una variazione positiva di fair value di +3 milioni a riserva di patrimonio netto (da riserva di -9 milioni di dicembre 2024 ai -6 milioni di giugno 2025); non si registrano impatti da cessioni nel primo semestre 2025, che erano invece di +3 milioni nel primo semestre dell'anno precedente.

Sui titoli di debito classificati tra le attività valutate al costo ammortizzato il risultato al 30 giugno 2025 è di +1 milione, come il risultato al 30 giugno 2024.

(milioni di euro)
Risultati di conto economico
per categoria contabile
30.06.2024 Variazioni
Collateralized
Loan
Obligations
Asset
Backed
Securities
Collateralized
Debt
Obligations
Totale assolute %
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 1 2 - 3 8 -5 -62,5
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value
- - - - - - -
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - - - 3 -3
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - 1 - 1 1 - -
Totale 1 3 - 4 12 -8 -66,7

30 Quest'ultima operatività è posta in essere dal Gruppo per il tramite della controllata Duomo Funding Plc.

INFORMATIVA CIRCA L'OPERATIVITA' SVOLTA ATTRAVERSO SPECIAL PURPOSE ENTITIES (SPE)

Agli effetti di questa rilevazione, sono considerate Special Purpose Entities (SPE) le entità legali costituite per il raggiungimento di uno specifico obiettivo, ben definito e limitato (raccolta fondi sul mercato, acquisizione/cessione/gestione di determinati assets sia per la realizzazione di operazioni di cartolarizzazione di attivi sia per la provvista di fondi attraverso operazioni di autocartolarizzazione ed emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite, sviluppo e/o finanziamento di specifiche iniziative di business, operazioni di leveraged buy out, gestione del rischio di credito connesso al proprio portafoglio).

Sponsor dell'operazione è, di norma, un soggetto che chiede la strutturazione dell'operazione che coinvolge la SPE al fine di raggiungere determinati obiettivi. A volte lo sponsor può essere la Banca stessa, che costituisce una SPE per conseguire uno degli obiettivi sopra citati.

Per le categorie di SPE identificate come entità strutturate non consolidate non si segnalano modifiche ai criteri in base ai quali il Gruppo Intesa Sanpaolo decide per l'inserimento o meno delle società nel perimetro di consolidamento rispetto a quanto già riportato nel Bilancio 2024.

Con riferimento ai programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite (Covered Bond), nell'ambito del programma di emissione di OBG garantito da ISP CB Ipotecario, a gennaio è scaduta la serie n. 14 per un ammontare di 1 miliardo. Nel corso del primo semestre dell'esercizio sono state effettuate quattro emissioni retained di Covered Bond, quotate presso la Borsa di Lussemburgo con rating Aa3 di Moody's: a gennaio la serie n. 39 di 1,5 miliardi, a tasso variabile e con scadenza a 6 anni, e la serie n. 40 di 1,5 miliardi, a tasso variabile e con scadenza a 11 anni; a maggio la serie n. 41 di 1,6 miliardi, a tasso variabile e con scadenza a 7 anni, e la serie n. 42 di 1,5 miliardi, a tasso variabile e con scadenza a 9 anni. In merito al portafoglio crediti, nel semestre sono avvenute due cessioni: a febbraio per 4,8 miliardi, e a maggio per 3,4 miliardi.

Nell'ambito del programma di Covered Bond garantito da ISP OBG, a febbraio è scaduta la serie retained n. 25 per l'ammontare residuo di 500 milioni. A marzo sono state estinte anticipatamente le serie retained:

  • ‒ n. 22, per l'ammontare totale di 1,75 miliardi;
  • ‒ n. 33, per l'ammontare di 185 milioni (l'importo residuo ammonta pertanto ad 1,465 miliardi);
  • ‒ n. 36, per l'ammontare di 1,3 miliardi (importo residuo di 500 milioni);
  • ‒ n. 37, per l'ammontare di 250 milioni (importo residuo di 1 miliardo);
  • ‒ n. 38, per l'ammontare di 250 milioni (importo residuo di 1,5 miliardi).

Nel mese di marzo è stata emessa la serie retained n. 48 di 3 miliardi, a tasso fisso e con scadenza a 8 anni.

Per quanto riguarda il portafoglio crediti, a febbraio è stato effettuato un riacquisto selettivo di portafoglio crediti deteriorati per 44 milioni, mentre a giugno è stata perfezionata l'operazione di cessione di un portafoglio di 6,3 miliardi.

Nell'ambito del programma di Covered Bond garantito da UBI Finance a febbraio è scaduta la serie n. 17 per un ammontare di 1 miliardo. In merito al portafoglio crediti, a febbraio è stato effettuato un riacquisto selettivo di portafoglio crediti per 2,4 miliardi.

Per quanto riguarda le operazioni di autocartolarizzazione, nell'ultima decade di gennaio 2025 è stato riacquistato interamente il portafoglio crediti di Brera Sec (SEC 2), la seconda operazione Residential Mortgage Backed Security ("RMBS"). Il pagamento del relativo prezzo è stato regolato alla fine dello stesso mese per un ammontare di 4,4 miliardi. L'estinzione anticipata dell'operazione è stata perfezionata con rimborso totale anticipato dei titoli alla data di pagamento finale del 17 marzo 2025.

INFORMATIVA SULLE LEVERAGED TRANSACTIONS

In coerenza con la normativa ECB di riferimento ("Guidance on Leveraged Transactions") il perimetro delle operazioni Leveraged Transaction include, oltre alle esposizioni nei confronti di soggetti la cui maggioranza del capitale è detenuta da uno o più sponsor finanziari, anche le esposizioni nelle quali il livello di leva finanziaria del prenditore, misurato come rapporto tra Indebitamento finanziario complessivo e MOL, risulti superiore a 4. Sono peraltro esplicitamente escluse da tale perimetro le controparti con rating in area Investment Grade, persone fisiche, istituti di credito, istituti finanziari e società del settore finanziario in genere, enti pubblici, enti "no profit", nonché le controparti con affidamenti al di sotto di una certa soglia di materialità (5 milioni), le controparti SME Retail e quelle SME Corporate (quest'ultime se non possedute da sponsor finanziario). Sono inoltre escluse le operazioni di specialised lending (project finance, real estate e asset financing) e alcune altre tipologie di affidamenti, quali le operazioni di trade finance.

Al 30 giugno 2025, per il Gruppo Intesa Sanpaolo, le operazioni che rispondono alla definizione di "Leveraged Transactions" delle Linee Guida BCE ammontano a 29,2 miliardi, riferiti a 2.235 linee di credito. La distribuzione geografica evidenzia che oltre la metà delle operazioni, in termini di volumi, è riconducibile a controparti domestiche (53%). I principali macro-settori economici a cui sono riferibili le controparti interessate sono quelli industriale, dei servizi e finanziario.

Si segnala che, coerentemente con quanto richiesto dalle Linee Guida BCE, nell'ambito del Credit Risk Appetite sono stati sottoposti all'approvazione del Consiglio di Amministrazione specifici limiti per lo stock in essere di Leveraged Transactions, limiti sui flussi di nuove operazioni, e soglie di early warning sulla concentrazione, in linea con l'appetito per il rischio del Gruppo su questa tipologia di operatività.

INFORMATIVA SUGLI INVESTIMENTI IN HEDGE FUND

La consistenza del portafoglio hedge fund di Capogruppo al 30 giugno 2025 si attesta a 257 milioni per il trading book e a 199 milioni per il banking book, per complessivi 456 milioni, a fronte rispettivamente di 245 milioni e di 204 milioni, per complessivi 449 milioni, al 31 dicembre 2024.

Gli investimenti nel portafoglio di banking book sono contabilizzati nella categoria delle attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value e riguardano fondi che adottano strategie di investimento a medio-lungo termine e con tempi di riscatto mediamente superiori a quelli previsti per i fondi UCITS (Undertakings for Collective Investment Schemes in Transferable Securities).

Nel 2025 si è registrato un incremento delle consistenze di +7 milioni rispetto al fine anno precedente, che include investimenti per +10 milioni, dismissioni per -2 milioni, variazioni di fair value per +7 milioni e adeguamenti a cambi correnti per -8 milioni.

Nello specifico, gli investimenti sono stati effettuati a valere sul portafoglio di trading in hedge fund UCITS, che meglio soddisfano i requisiti di assorbimento patrimoniale nel rispetto della normativa CRR, le dismissioni si riferiscono al portafoglio di banking, le variazioni positive di fair value sono afferenti al trading book per +3 milioni ed al banking book per +4 milioni, mentre gli adeguamenti a cambi correnti rilevano sul portafoglio di trading per -1 milione e sul portafoglio di banking per -7 milioni.

Quanto agli effetti economici, nel primo semestre 2025 si registra un risultato complessivamente positivo per +8 milioni, riconducibile ad effetti valutativi per +7 milioni (trading book +3 milioni e banking book +4 milioni) e ad impatti da realizzo sul portafoglio di banking per +1 milione; nel primo semestre 2024 il risultato a conto economico era stato complessivamente positivo per +19 milioni, afferente interamente a componenti valutative (trading book +11 milioni e banking book +8 milioni).

Nel Gruppo Intesa Sanpaolo, Eurizon Capital SGR al 30 giugno 2025 detiene hedge fund per 14 milioni (esposizione invariata rispetto al 31 marzo 2025 ed al 31 dicembre 2024), con impatto a conto economico di +0,1 milioni da effetti valutativi (+0,5 milioni anch'essi dalle valutazioni al 30 giugno 2024). Gli hedge fund sono detenuti secondo una logica di seeding, che prevede la costituzione di un portafoglio di servizio composto da quote di fondi comuni di investimento per i quali è stata avviata la commercializzazione, a sostegno dei fondi stessi.

INFORMATIVA CIRCA L'OPERATIVITÀ IN DERIVATI DI NEGOZIAZIONE STIPULATI CON LA CLIENTELA

Considerando i soli rapporti con clientela, alla data del 30 giugno 2025, il Gruppo Intesa Sanpaolo presentava, in relazione all'operatività di intermediazione in derivati con le controparti clientela retail, imprese non finanziarie ed enti ed amministrazioni pubbliche (escluse quindi, oltre alle istituzioni creditizie, anche le imprese finanziarie e quelle assicurative) un fair value positivo, al lordo degli accordi di netting, pari a 2.727 milioni (3.039 milioni al 31 dicembre 2024). Il valore nozionale di tali derivati era pari a 48.441 milioni (47.654 milioni al 31 dicembre 2024).

In particolare, il nozionale dei contratti plain vanilla risultava pari a 43.596 milioni (43.606 milioni al 31 dicembre 2024), mentre gli strutturati erano pari a 4.845 milioni (4.048 milioni al 31 dicembre 2024).

Si segnala che il fair value positivo dei contratti in essere con i 10 clienti più esposti era di 1.321 milioni (1.544 milioni al 31 dicembre 2024).

Per contro, il fair value negativo riferito al totale dei contratti in essere, determinato con gli stessi criteri, per le medesime tipologie di contratti, nei confronti delle stesse controparti, risultava - sempre alla data del 30 giugno 2025 - pari a 2.186 milioni (2.417 milioni al 31 dicembre 2024). Il valore nozionale di tali derivati era pari a 46.182 milioni (52.267 milioni al 31 dicembre 2024).

In particolare, il nozionale dei contratti plain vanilla risultava pari a 42.707 milioni (47.487 milioni al 31 dicembre 2024), mentre quello degli strutturati era pari a 3.475 milioni (4.780 milioni al 31 dicembre 2024).

Il fair value degli strumenti finanziari derivati stipulati con la clientela è stato determinato tenendo conto, come per tutti gli altri derivati OTC, della qualità creditizia delle singole controparti (cosiddetto bilateral Credit Value Adjustment). Sui contratti in rimanenza al 30 giugno 2025 ciò ha comportato la rilevazione a conto economico, nell'ambito del "Risultato netto dell'attività di negoziazione", di un impatto negativo di 11 milioni (impatto positivo di 8 milioni al 30 giugno 2024).

Per quanto concerne le metodologie utilizzate nella determinazione del fair value degli strumenti finanziari, si rinvia ai paragrafi specificatamente dedicati a tale argomento nell'ambito del Bilancio del 2024.

Si precisa che i valori sopra riportati non includono i fair value dei derivati embedded in obbligazioni strutturate emesse nonché le relative coperture poste in essere dal Gruppo.

RISCHI OPERATIVI

Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dalla inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni; la tassonomia dei rischi adottata dal Gruppo, condivisa fra le Funzioni Aziendali di Controllo, per la componente di perdite economiche include nel rischio operativo i rischi: legali, di condotta, di non conformità, di financial crime, fiscali, tecnologici, di sicurezza informatica, di sicurezza fisica, terze parti, di qualità dei dati, di frode, di processo e l'employer risk. Sono esclusi i rischi strategici e di reputazione.

Il Gruppo Intesa Sanpaolo adotta una strategia di assunzione e gestione dei rischi operativi orientata a criteri di prudente gestione e finalizzata a garantire solidità e continuità aziendale nel lungo periodo. Inoltre, il Gruppo pone particolare attenzione al conseguimento di un equilibrio ottimale tra obiettivi di crescita e di redditività e rischi conseguenti. In coerenza con tali finalità, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha da tempo definito un framework per il governo dei rischi operativi, ICT e di sicurezza, stabilendo normativa e processi organizzativi per la misurazione, la gestione e il controllo degli stessi.

Modello di Governo

Un framework di gestione dei rischi operativi, ICT e di sicurezza efficace ed efficiente presuppone che lo stesso sia strettamente integrato nei processi decisionali e nella gestione dell'operatività aziendale. Per tale ragione, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha scelto di coinvolgere con responsabilità diretta nel processo di gestione dei rischi operativi, ICT e di sicurezza (c.d. Operational, ICT & security Risk Management) le Unità Organizzative (business unit, strutture centrali/di supporto) della Capogruppo, delle banche e delle società del Gruppo.

Il processo di governo dei rischi operativi, ICT e di sicurezza del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola nelle seguenti fasi:

  • identificazione: individuazione e descrizione delle potenziali aree di rischio operativo, ICT e di sicurezza (es. eventi operativi, presenza di criticità, processi da sottoporre ad assessment ed associazione dei rischi/controlli rispetto ai quali eseguire le valutazioni, scenari di rischio rilevanti);
  • valutazione e misurazione: determinazione dell'esposizione ai rischi operativi, ICT e di sicurezza (es. Autodiagnosi31 , determinazione del capitale economico e regolamentare, analisi preventive dei rischi operativi, ICT e di sicurezza, definizione della rilevanza delle criticità individuate);
  • monitoraggio e controllo: presidio nel continuo dell'evoluzione dell'esposizione ai rischi operativi, ICT e di sicurezza anche al fine di prevenire l'accadimento di eventi dannosi e di promuovere l'attiva gestione del rischio stesso;
  • mitigazione: contenimento dei rischi operativi, ICT e di sicurezza tramite opportune azioni di mitigazione e idonee strategie di trasferimento del rischio stesso attraverso un approccio risk-driven;
  • comunicazione: predisposizione dei flussi informativi connessi alla gestione dei rischi operativi, ICT e di sicurezza volti a consentire l'adeguata conoscenza dell'esposizione a tali rischi.

31 L'Autodiagnosi è il processo annuale attraverso il quale le Unità Organizzative identificano il proprio livello di esposizione al rischio operativo, ICT e di sicurezza. Essa comprende l'Operational Risk Assessment e l'ICT Risk Assessment, a loro volta costituiti dalle attività di Risk and Control Self-Assessment (RCSA) e di Analisi di Scenario (AS).

Rischio ICT e di sicurezza

Il Gruppo Intesa Sanpaolo considera il sistema informativo uno strumento di primaria importanza per il conseguimento dei propri obiettivi strategici, di business e di responsabilità sociale, anche in considerazione della criticità dei processi aziendali che da esso dipendono. Conseguentemente, si impegna a creare un ambiente resiliente e ad investire in attività e infrastrutture volte a minimizzare l'impatto potenziale di eventi ICT e di sicurezza e a proteggere il proprio business, la propria immagine, i propri clienti e i propri dipendenti.

Il Gruppo si è dotato, quindi, di un sistema di principi e regole finalizzati a identificare e misurare il rischio ICT e di sicurezza a cui sono esposti gli asset aziendali, valutare i presidi esistenti e individuare le adeguate modalità di trattamento di tali rischi, coerente con il processo di gestione dei rischi operativi, ICT e di sicurezza.

In linea con il quadro metodologico definito per il governo dei rischi operativi, il modello di governo del rischio ICT e di sicurezza è sviluppato in ottica di integrazione e coordinamento delle competenze specifiche delle strutture coinvolte.

Per Rischio ICT (Information and Communication Technology) si intende il rischio di incorrere in perdite dovuto alla violazione della riservatezza, alla carente integrità e inadeguatezza dei sistemi e dei dati, alla indisponibilità dei sistemi e dei dati o alla incapacità di sostituire la tecnologia dell'informazione (IT) entro ragionevoli limiti di tempo e costi, in caso di modifica dei requisiti del contesto esterno o dell'attività (agility); si intende inoltre il rischio di sicurezza derivante da processi interni inadeguati o errati o da eventi esterni, inclusi gli attacchi informatici o da un livello di sicurezza fisica non adeguato. Il rischio ICT comprende il rischio Cyber e il rischio IT.

Requisito patrimoniale a fronte dei Rischi Operativi

Il Gruppo ISP ha utilizzato il modello interno AMA – in partial use con i metodi standardizzato e base – per la determinazione del requisito patrimoniale fino al 31 dicembre 2024.

Da gennaio 2025 – come riportato in dettaglio nel paragrafo "La normativa Basilea e il progetto interno" della presente Relazione semestrale – il nuovo framework normativo CRR3/Basilea 4 ha radicalmente modificato la metodologia di calcolo del requisito patrimoniale di Vigilanza, eliminando la possibilità di utilizzare i modelli interni ed introducendo un nuovo unico metodo di calcolo standardizzato, definito SA (Standardised Approach).

Attraverso le nuove regole, ispirate a criteri maggiormente prudenziali e finalizzate ad una maggiore uniformità fra le istituzioni finanziarie europee, la determinazione del requisito avviene in coerenza con la dimensione di business (BI – Business Indicator), utilizzando prevalentemente voci FINREP (media degli ultimi tre anni), ponderate con coefficienti regolamentari per scaglioni; inoltre, la metodologia prevede l'inclusione dei riflessi contabili delle perdite operative del triennio, opportunamente riconciliate. Nel nuovo quadro normativo viene quindi confermata la rilevanza regolamentare della qualità della raccolta dati di perdita operativa e della relativa riconciliazione contabile, oltre ovviamente al quadro di governance complessiva del rischio operativo che si richiede debba essere ben strutturato, supportato da idonea infrastruttura e verificato da funzione indipendente.

Per la prima segnalazione di Vigilanza in base alle nuove regole, è stata utilizzata la media delle voci FINREP del triennio 2022-2024. Successivamente, la segnalazione sarà effettuata trimestralmente ed il calcolo del requisito sarà aggiornato annualmente, con riferimento al 31 dicembre di ogni anno, salvo variazioni significative dell'area di consolidamento eventualmente intervenute nel trimestre.

Il cambio di metodologia ha portato ad un incremento significativo dell'assorbimento patrimoniale per i rischi operativi su base consolidata, quantificato in 4.021 milioni per l'esercizio 2025, superiore di circa il 62% rispetto al dato relativo al 31 dicembre 2024, calcolato con i metodi AMA, TSA e BIA, pari a 2.488 milioni.

Modello interno per la misurazione del Rischio Operativo

Da gennaio 2025, post entrata in vigore di Basilea 4, il modello interno AMA viene utilizzato esclusivamente a fini gestionali, a presidio dei rischi di "secondo Pilastro" e pertanto concorre alla determinazione dell'adeguatezza patrimoniale in ambito ICAAP.

Esso è concepito in modo da combinare elementi storici (perdite operative interne ed esterne), e prospettici (stime derivanti da analisi di scenario). Il capitale a rischio è quindi individuato come la misura minima, a livello di Gruppo, necessaria per fronteggiare la massima perdita potenziale; è stimato utilizzando un modello di Loss Distribution Approach (modello statistico di derivazione attuariale per il calcolo del Value at Risk delle perdite operative), applicato sia ai dati storici sia ai risultati dell'analisi di scenario su un orizzonte temporale di un anno, con un livello di confidenza del 99,9%.

La componente di mitigazione assicurativa del modello interno viene applicata come a suo tempo autorizzata dall'Autorità Competente.

Rischi legali

Al 30 giugno 2025 risultavano pendenti a livello di Gruppo – con esclusione di Risanamento S.p.A. non soggetta a direzione e coordinamento da parte di Intesa Sanpaolo – circa 11.500 vertenze (a cui si aggiungono circa 12.700 controversie "seriali" presenti presso le banche estere che nell'insieme rappresentano un petitum molto contenuto), diverse da quelle di tipo fiscale, con un petitum32 complessivo di circa 2.900 milioni. Tale importo comprende l'insieme delle vertenze per le quali il rischio di esborso di risorse economiche derivante dalla potenziale soccombenza è stato valutato possibile o probabile e, quindi, non include le vertenze per le quali il rischio è stato valutato remoto.

I rischi connessi alle vertenze sono stati oggetto di specifica ed attenta analisi da parte della Capogruppo e delle società del Gruppo. In presenza di vertenze per le quali si stima sussista una probabilità di esborso superiore al 50% e qualora sia possibile effettuare una stima attendibile del relativo ammontare (c.d. vertenze con rischio probabile), si è provveduto a disporre specifici e congrui accantonamenti al Fondo per Rischi e Oneri. Ferma restando l'alea di incertezza che caratterizza ogni contenzioso, la stima delle obbligazioni che potrebbero emergere dalle controversie – e pertanto l'entità degli accantonamenti eventualmente costituiti – deriva dalle valutazioni previsionali circa l'esito del giudizio. Tali valutazioni previsionali vengono in ogni caso effettuate sulla base di tutte le informazioni disponibili al momento della stima e aggiornate nel corso del giudizio.

Le sole vertenze con rischio probabile sono circa 20.500 (di cui circa 12.700 relative ai citati contenziosi "seriali") con un petitum di 1.538 milioni e accantonamenti per 586 milioni. Rispetto ai valori dello scorso anno si evidenzia una diminuzione del numero delle vertenze che ha riguardato principalmente le controversie su posizioni creditizie riferite alla controllata Banca Intesa Beograd.

La componente riferita alla Capogruppo Intesa Sanpaolo risulta di circa 4.10033 controversie con un petitum di 1.200 milioni e accantonamenti per 412 milioni, nel cui ambito si segnalano circa 2.100 posizioni relative a controversie in materia di anatocismo.

Le controversie riferite alle altre controllate italiane risultano circa 480 con un petitum di 215 milioni ed accantonamenti per 70 milioni.

Per quanto riguarda le controllate estere, le vertenze sono circa 15.900 con un petitum di 138 milioni e accantonamenti per 104 milioni, sulle quali incide il già citato il contenzioso seriale. In particolare, si rilevano circa 11.000 controversie riferite alla controllata Banca Intesa Beograd in relazione a due filoni di contenzioso34 che hanno investito l'intero sistema bancario serbo. Il primo riguardante le spese di istruttoria ("processing fees") applicate dalle banche al momento dell'erogazione di finanziamenti e il secondo relativo a finanziamenti immobiliari assicurati attraverso la National Housing Loan Insurance Corporation (NKOSK).

Con riguardo alle vertenze rilevanti in corso, si segnalano di seguito le evoluzioni significative del semestre, rinviando per il pregresso e per l'illustrazione puntuale delle singole vertenze rilevanti alla Nota integrativa del Bilancio 2024.

Conferimento di rami d'azienda a Isybank - Procedimento dell'Autorità Garante per la protezione dei dati personali

Con provvedimento del 3 gennaio 2025 il Garante per la protezione dei dati personali (Garante) – dopo aver svolto un'attività istruttoria nell'ambito della quale aveva avanzato alla Banca alcune richieste di informazione, puntualmente riscontrate – ha comunicato a Intesa Sanpaolo che la condotta da essa tenuta nell'ambito dell'operazione di conferimento dei rami d'azienda a Isybank risulta in contrasto con alcune disposizioni del Regolamento generale sulla protezione dei dati personali (GDPR), relativamente all'individuazione della base giuridica per il trattamento dei dati finalizzato ad individuare i clienti "prevalentemente digitali", inclusi nei rami oggetto di conferimento e all'informativa resa ai clienti stessi.

Con il medesimo provvedimento il Garante ha comunicato l'avvio del procedimento per l'adozione di provvedimenti correttivi e – qualora ritenute applicabili – delle sanzioni amministrative previste dal GDPR.

Il 3 marzo 2025 la Banca ha depositato presso il Garante i propri scritti difensivi.

Accesso abusivo a dati personali – procedimenti giudiziali e amministrativi in corso

A luglio 2024 la Banca ha effettuato una notifica al Garante per la protezione dei dati personali (Garante) relativamente ad alcuni accessi a dati di clienti effettuati da un dipendente apparentemente non motivati da ragioni di servizio e rilevati dai sistemi di alerting della Banca.

Ad esito degli approfondimenti effettuati, il dipendente è stato prima sospeso dal servizio e poi licenziato per giusta causa. La Banca ha inoltre presentato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari un esposto-querela nei confronti dell'ex dipendente per accesso abusivo a un sistema informatico. Nell'ambito del procedimento penale a carico dell'ex dipendente, la Banca, oltre ad essere querelante e persona offesa, risulta indagata quale ente ai sensi del D. Lgs. n. 231/2001, anche se, allo stato, i fatti attribuiti all'ex dipendente paiono commessi in danno della Banca e non a suo vantaggio. La Banca ha ricevuto dalla Procura una serie di richieste di informazioni e documenti, a cui ha dato seguito fornendo la massima collaborazione.

La Banca ha provveduto a comunicare la violazione dei dati personali ai clienti i cui dati sono stati oggetto di accesso da parte dell'ex dipendente non riconducibile con certezza a esigenze di servizio, secondo quanto indicato in un provvedimento del Garante del 2 novembre 2024.

Con provvedimento del 27 maggio 2025 il Garante, terminata la fase istruttoria, ha notificato alla Banca le violazioni della normativa in materia di protezione dei dati personali che ritiene siano state compiute nell'ambito della vicenda, comunicando inoltre l'avvio del procedimento per l'adozione dei provvedimenti correttivi e, qualora ritenute in concreto applicabili, delle

32 I dati di petitum non comprendono le pretese di valore indeterminato, vale a dire quelle che all'instaurarsi della vertenza non contengono una specifica richiesta economica; il valore di queste vertenze viene determinato nel corso del procedimento allorché emergono gli elementi sufficienti per la valutazione.

33 Sono incluse le controversie derivanti dall'operazione di acquisizione di certe attività, passività e rapporti giuridici facenti capo a Banca Popolare di Vicenza S.p.A. in LCA e a Veneto Banca S.p.A. in LCA c.d. Contenzioso Escluso coperte da una garanzia pubblica ("Garanzia Indennizzi").

34 Per tali fattispecie gli accantonamenti evidenziano un'incidenza relativamente superiore rispetto al petitum (determinato sulla base della richiesta originaria del cliente) per tener conto degli interessi e delle spese legali da riconoscere alla controparte e dei potenziali ampliamenti della richiesta originaria avanzati in sede di giudizio.

sanzioni ai sensi della suddetta normativa. Nel provvedimento, il Garante peraltro riconosce che la Banca ha correttamente adempiuto alle prescrizioni contenute nel provvedimento del 2 novembre 2024. La Banca ha depositato la propria memoria difensiva il 10 luglio 2025.

Contenzioso in materia di strumenti finanziari derivati

Nell'ambito dell'operatività in strumenti derivati, continuano ad essere oggetto di un'attenta attività di monitoraggio i rischi legali connessi ai procedimenti giudiziali con Enti locali, loro società controllate e controparti private.

In particolare, sono in corso 14 contenziosi con Enti territoriali, con rischio possibile o probabile, per pretese complessive pari a 66 milioni e 5 contenziosi con società controllate da Enti Pubblici, con pretese complessive pari a 19 milioni. I contenziosi con Privati, valutati con rischio possibile e probabile, sono 136 e di questi 36 posizioni hanno ad oggetto anche richieste di restituzione di somme su altri rapporti intrattenuti con la Banca. Al netto di tali ultime posizioni, il valore complessivo delle domande formulate nei giudizi aventi ad oggetto i soli derivati ammonta a 78 milioni. Comune di Torino

Nel luglio 2024, il Comune di Torino ha depositato un ricorso secondo il procedimento semplificato di cognizione davanti al Tribunale di Torino per contestare il contratto derivato stipulato nel 2007 (swap 2007) regolato da un accordo ISDA del 2004, soggetto alla giurisdizione e alla legge inglese. Il contratto è stato stipulato per rinegoziare precedenti operazioni realizzate nel 2003 e nel 2006, nel quadro della ristrutturazione del debito dell'Ente, iniziativa a cui hanno partecipato nel corso degli anni anche altre banche.

Il Comune formula due domande:

  • − in via principale, quella per ottenere il risarcimento dei danni per inadempimento contrattuale in relazione ad un contratto di consulenza per la gestione dell'indebitamento dell'Ente del dicembre 2003 e per responsabilità precontrattuale in relazione alla fase propedeutica alla stipula dei derivati;
  • − in via subordinata, quella di nullità dello swap 2007, da un lato, per l'assenza dell'indicazione nei contratti del MtM, della sua formula di calcolo e degli scenari probabilistici e, dall'altro, per il mancato rispetto dei requisiti previsti dalla specifica normativa all'epoca vigente sul ricorso a tali strumenti finanziari da parte degli Enti Pubblici.

La domanda principale è complessivamente quantificata in 27 milioni circa.

La Banca si è costituita il 6 dicembre 2024 contrastando integralmente le pretese del Comune. All'udienza del 18 dicembre 2024 il Giudice ha disposto la conversione del rito da semplificato in ordinario.

Nel corso del semestre le parti hanno avviato delle trattative per la definizione transattiva della vertenza addivenendo ad un accordo che è stato formalizzato nel mese di luglio.

Contestazioni in merito alla manipolazione dell'Euribor

Con due decisioni del 2013 e del 2016, la Commissione Europea Antitrust ha accertato l'esistenza di accordi illeciti di alcuni gruppi bancari europei (Barclays, Deutsche Bank, Société Générale, The Royal Bank of Scotland, Crédit Agricole, HSBC e JPMorgan Chase) nel periodo compreso tra il 29 settembre 2005 e il 30 maggio 2008 finalizzati alla manipolazione dell'Euribor.

In Italia è sorto un contenzioso in cui i clienti sostengono – oltre a formulare contestazioni generali in materia di contratti di finanziamento – la nullità della clausola di indicizzazione all'Euribor inserita nei contratti, anche nel caso in cui la Banca mutuante sia estranea, come Intesa Sanpaolo, all'intesa illecita. Il fenomeno ha sinora avuto un impatto limitato in termini di volumi; la giurisprudenza di merito si è espressa prevalentemente a favore delle Banche.

Nel luglio 2024 la questione, nell'ambito di un contenzioso avviato nei confronti di un intermediario creditizio, è stata rimessa all'esame delle Sezioni Unite per risolvere il contrasto emerso tra la Prima e la Terza Sezione della Corte sul perimetro dei contratti potenzialmente colpiti dall'intesa manipolativa (c.d. "contratti a valle") e sui potenziali rimedi esperibili dai clienti per contestarne l'invalidità.

Il Sostituto Procuratore Generale, nelle conclusioni rassegnate nel giudizio davanti alle Sezioni Unite, ha chiesto il rigetto della domanda dei clienti rilevando l'assenza di connessione oggettiva tra l'intesa illecita e i contratti di mutuo "a valle" dedotti in giudizio.

Nel primo trimestre del 2025, nell'ambito di un contenzioso avviato nei confronti di Intesa Sanpaolo e relativo a un credito a sofferenza poi cartolarizzato derivante da un contratto di mutuo, la Corte d'Appello di Cagliari ha disposto il rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia Europea (CGUE) per verificare l'eventuale incidenza delle manipolazioni dell'Euribor rispetto ai contratti a "valle" stipulati tra banche e clienti.

Nei quesiti posti alla Corte si chiede:

  • − se la prova della manipolazione accertata dalla Commissione Europea sia vincolante per le giurisdizioni nazionali;
  • − se l'intesa anticoncorrenziale sia limitata al solo mercato dei derivati (all'interno del quale si è realizzata) oppure se possa estendersi a qualsiasi mercato in cui sia stato utilizzato il parametro Euribor manipolato, come quello dei mutui.

Alla luce del rinvio pregiudiziale disposto dalla Corte di Cagliari, le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno rinviato la trattazione del ricorso promosso nei confronti di altro intermediario a nuovo ruolo.

Nell'ambito del giudizio davanti alla CGUE, la Banca nel corso del semestre ha depositato le proprie osservazioni scritte.

Rinvio pregiudiziale alla Corte di Cassazione sulla legittimità del piano di ammortamento alla francese

Il 29 maggio 2024 le Sezioni unite della Cassazione (con sentenza n. 15130) si sono espresse su un tema rilevante per l'operatività bancaria: in particolare, se l'omessa indicazione in un contratto di mutuo a tasso fisso della modalità di ammortamento alla francese e del regime di capitalizzazione composto comporti, o meno, l'indeterminatezza o indeterminabilità dell'oggetto del contratto.

Le Sezioni Unite hanno dettato il seguente indirizzo interpretativo, applicabile anche al di fuori del caso sottoposto al loro esame (c.d. funzione nomofilattica): "In tema di mutuo bancario, a tasso fisso, con rimborso rateale del prestito regolato da un piano di ammortamento di tipo standardizzato tradizionale, non è causa di nullità parziale del contratto la mancata indicazione della modalità di ammortamento e del regime di capitalizzazione composta degli interessi debitori, per indeterminatezza o indeterminabilità dell'oggetto del contratto né per violazione della normativa in tema di trasparenza delle condizioni contrattuali e dei rapporti tra gli istituti di credito e i clienti".

Si tratta di una sentenza che consentirà di limitare sensibilmente il rischio di proliferazione delle vertenze aventi ad oggetto le contestazioni sul piano di ammortamento alla francese.

La Corte di Cassazione è tornata a pronunciarsi sul tema con l'ordinanza del 19 marzo 2025 n. 7382, con la quale ha ritenuto che i principi affermati dalle Sezioni Unite nella sentenza del maggio 2024 con riguardo ai mutui a tasso fisso vadano estesi anche a quelli a tasso variabile che rechino in allegato il piano di ammortamento.

Procedimento dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) nei confronti di Intesa Sanpaolo RBM Salute – ora Intesa Sanpaolo Protezione

Nel novembre 2020 l'AGCM aveva avviato nei confronti di Intesa Sanpaolo RBM Salute un procedimento per pratiche commerciali scorrette, che si era concluso nel luglio 2021 con una sanzione di 5 milioni e con la diffida a cessare la pratica scorretta. La decisione dell'AGCM era stata impugnata da Intesa Sanpaolo RBM Salute avanti al TAR del Lazio, che nel novembre 2022, ritenuta fondata la censura sulla tardività dell'intervento dell'Autorità, ha accolto il ricorso, annullando integralmente il provvedimento sanzionatorio. L'AGCM ha impugnato la sentenza del TAR dinnanzi al Consiglio di Stato che, a gennaio 2024, ha sospeso il giudizio, in attesa che la Corte di Giustizia dell'Unione Europea si pronunciasse su alcune questioni pregiudiziali rilevanti per il giudizio stesso. A seguito della sentenza del TAR del Lazio, l'AGCM aveva disposto i l "non luogo a procedere" nel procedimento di inottemperanza, che nel frattempo essa aveva avviato ritenendo che Intesa Sanpaolo RBM Salute non stesse ottemperando alla diffida contenuta nel provvedimento sanzionatorio; l'Autorità si è tuttavia riservata ogni determinazione ad esito del giudizio di fronte al Consiglio di Stato.

Con sentenze del 30 gennaio 2025, la Corte di Giustizia dell'Unione Europea si è pronunciata sulle succitate questioni pregiudiziali, ritenendo incompatibile con la disciplina consumeristica UE la natura perentoria del termine di 90 giorni, previsto dalla legge n. 689/1981, entro cui l'Autorità deve comunicare l'addebito all'impresa interessata. La violazione del predetto termine era fra le argomentazioni alla base della decisione del TAR del Lazio che aveva annullato il provvedimento dell'AGCM.

Il 28 febbraio 2025 l'AGCM ha presentato istanza per la riassunzione del giudizio sospeso al Consiglio di Stato, che ha fissato l'udienza per il 25 settembre 2025.

Contenzioso derivante dall'operazione di acquisizione di certe attività, passività e rapporti giuridici facenti capo a Banca Popolare di Vicenza S.p.A. in LCA e a Veneto Banca S.p.A. in LCA

Per quanto concerne il contenzioso Banche Venete, la Corte di Cassazione (Prima Sezione) nel corso del primo semestre ha assunto alcune importanti decisioni in cui ha stabilito che Intesa Sanpaolo non è responsabile:

  • − per i contenziosi relativi a rapporti estinti ante cessione;
  • − per le operazioni di mis-selling di azioni/obbligazioni subordinate poste in essere dalle ex Capogruppo (Veneto Banca e Popolare di Vicenza).

Reyl & Cie (Svizzera) - Procedimento ex D. Lgs. 231/2001 della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano

La Procura della Repubblica di Milano ha avviato un procedimento penale ex D. Lgs. 231/2001 nei confronti di Reyl & Cie (società svizzera controllata da Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking) per il reato presupposto di riciclaggio, asseritamente commesso da un suo ex dipendente (licenziato nel 2020) e ha ordinato il sequestro di valori di proprietà della stessa Reyl & Cie per circa 1,1 milioni di euro. Il procedimento vede coinvolta altresì la banca svizzera Cramer & Cie. Né Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking né Intesa Sanpaolo sono state coinvolte nel procedimento. I fatti contestati si riferiscono ad eventi intervenuti nel 2018, prima dell'ingresso di Reyl & Cie nel Gruppo Intesa Sanpaolo, avvenuto nel maggio 2021. In base all'accusa, l'ex dipendente, insieme al fratello dipendente di Banca Cramer & Cie e ad un consulente esterno, avrebbe messo in atto pratiche volte a favorire l'evasione fiscale da parte di clienti italiani attraverso il trasferimento di conti dalla Svizzera a filiali site presso le Bahamas al fine di consentire ai clienti medesimi di prelevare disponibilità di denaro da tali conti senza possibilità di tracciamento da parte delle Autorità italiane. Nell'ambito del procedimento penale ex D. Lgs. 231/01 pendente davanti al Tribunale di Milano per l'ipotesi di riciclaggio, nel febbraio 2024 a Reyl & Cie è stata notificata la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dell'ex dipendente e del fratello nonché di Cramer & Cie e della s tessa Reyl & Cie ed è stata conseguentemente fissata dal GIP l'udienza preliminare al 3 luglio 2024. Al termine di un'interlocuzione tra il difensore di Reyl & Cie e il Pubblico Ministero, all'udienza del 3 luglio 2024 la banca, nell'ottica di evitare un lungo contenzioso e senza alcun riconoscimento di responsabilità in ordine ai fatti contestati, ha depositato istanza per l'applicazione di una pena pecuniaria (c.d. patteggiamento), che ha ottenuto il parere favorevole del Pubblico Ministero. Con sentenza del 13 marzo 2025 il GIP del Tribunale di Milano, in accoglimento dell'istanza di patteggiamento formulata da Reyl & Cie, ha applicato una sanzione pecuniaria pari a 267 mila euro e disposto la confisca di 723 mila euro.

Contenzioso del lavoro

Per quanto riguarda il contenzioso del lavoro, al 30 giugno 2025, come già al 31 dicembre 2024, non risultavano in essere controversie rilevanti sotto l'aspetto sia qualitativo che quantitativo. In generale, tutte le cause di lavoro sono assistite da accantonamenti specifici, adeguati a fronteggiare eventuali esborsi.

Contestualmente il Giudice ha disposto il dissequestro di 1,1 milioni di euro in precedenza sequestrati a Reyl & Cie.

Contenzioso fiscale

A livello di Gruppo, al 30 giugno 2025 il valore complessivo delle pretese per contenziosi fiscali (imposta, sanzioni e interessi) è di 130 milioni, in diminuzione rispetto ai 154 milioni del 31 dicembre 2024.

I rischi derivanti dal contenzioso fiscale del Gruppo sono presidiati da adeguati accantonamenti ai fondi per rischi e oneri (51 milioni al 30 giugno 2025, invariati rispetto al 31 dicembre 2024).

Rispetto ai dati al 31 dicembre 2024, le pretese nei confronti di Intesa Sanpaolo si sono ridotte di circa 16 milioni mentre gli accantonamenti sono rimasti sostanzialmente invariati (diminuzione di 0,3 milioni). Nei confronti delle partecipate italiane vi sono minori contestazioni per 9 milioni, con accantonamenti invariati. Per le partecipate estere le contestazioni sono aumentate di 1 milione e gli accantonamenti sono rimasti invariati.

Per la Capogruppo sono pendenti 433 pratiche di contenzioso (429 rilievi al 31 dicembre 2024), per un valore complessivo della pretesa (imposta, sanzioni e interessi) di 92,4 milioni (107,9 milioni al 31 dicembre 2024), conteggiato tenendo conto sia dei procedimenti in sede amministrativa sia dei procedimenti in sede giurisdizionale nei diversi gradi di merito e di legittimità. Relativamente a tali contesti, i rischi effettivi al 30 giugno 2025 sono stati quantificati in 40,1 milioni (40,4 milioni al 31 dicembre 2024).

Nel corso del semestre le controversie definite sono state 83 per un petitum totale di 18,2 milioni, con un esborso complessivo (incluse spese legali e processuali) di 0,7 milioni, di cui a conto economico 0,5 milioni riferibili principalmente alle contestazioni IMU su immobili da contratti di leasing sia risolti che a reddito, e con utilizzo del fondo rischi per 0,2 milioni (incluse spese legali).

Per le partecipate italiane il contenzioso fiscale al 30 giugno 2025 ammonta a complessivi 29,3 milioni (38,7 milioni al 31 dicembre 2024), fronteggiati da accantonamenti specifici per 5,2 milioni (5,3 milioni al 31 dicembre 2024).

La variazione del petitum rispetto al 31 dicembre 2024, pari ad una diminuzione complessiva di 9,4 milioni (incremento di 0,4 milioni e decremento di 9,8 milioni), è riferita principalmente alla diminuzione di 9,6 milioni derivante dalla chiusura in conciliazione del contenzioso Cargeas sull'imposta sulle assicurazioni per le polizze aventi ad oggetto il rischio di "perdita d'impiego", avvenuta nel semestre.

Per le partecipate estere le vertenze fiscali al 30 giugno 2025 sono di ammontare contenuto e sono cautelate per circa il 70% del rischio. In specie, trattasi di contestazioni per un petitum complessivo di 8,5 milioni (incremento di 0,2 milioni rispetto al 31 dicembre 2024) fronteggiate da accantonamenti per 6,1 milioni (5,9 milioni al 31 dicembre 2024).

Capogruppo

Le principali nuove controversie sorte nel primo semestre 2025, di importo non significativo, riguardano un contenzioso in materia di imposta di registro su atti giudiziari ed uno in materia di imposte ipotecarie e catastali sulla vendita di un immobile. Per quanto riguarda l'analisi delle principali contestazioni in essere, si rinvia alla Nota integrativa al bilancio consolidato del 2024, salvo quanto di seguito indicato.

Ex Cariparma – Imposta di registro su riqualificazione in vendita del conferimento d'azienda bancaria e successiva vendita delle partecipazioni a Credit Agricole

Si è chiuso favorevolmente un contenzioso (petitum di 14,8 milioni) relativo all'imposta di registro conseguente alla riqualificazione in cessione d'azienda di un conferimento d'azienda a Cariparma seguito dalla cessione della partecipazione a Credit Agricole. Non si è avuto alcun effetto a conto economico in quanto la posizione non era accantonata.

Ex Banca Apulia – Imposta di registro su sentenza Tribunale Civile di Bari

Si è concluso il contenzioso (petitum 1,1 milioni) relativo all'applicazione dell'imposta di registro proporzionale su una sentenza civile di condanna di Intesa Sanpaolo, quale successore di Banca Apulia, al pagamento al Comune di Bari di 18 milioni (in forza di fideiussione rilasciata dalla banca a favore del consorzio che ha eseguito l'appalto per la costruzione dello Stadio San Nicola di Bari) e altresì di condanna del consorzio a tenere indenne Intesa Sanpaolo dal suddetto pagamento verso il Comune. A seguito di accordo conciliativo, l'Agenzia delle Entrate ha riconosciuto indebita l'imposta accertata per 262 mila euro. Il petitum residuo è rappresentativo di un credito nei confronti della ex Veneto Banca in LCA in quanto fattispecie interamente indennizzabile nell'ambito della Procedura.

Intesa Sanpaolo – Imposta di registro su cessione ramo d'azienda a Banca Popolare di Puglia e Basilicata - BPPB

Il contenzioso riguarda l'accertamento di una maggiore imposta di registro (petitum 1,8 milioni oltre interessi), con riguardo al valore del ramo d'azienda (n. 17 filiali ex UBI) venduto da Intesa Sanpaolo a BPPB nel 2021. In secondo grado la Corte di Giustizia tributaria ha accolto l'appello dell'Agenzia delle Entrate - DP Milano II e riformato la sentenza di primo grado favorevole a BPPB e Intesa Sanpaolo. Entrambe le banche proporranno ricorso in Cassazione. Per la posizione non è stato effettuato accantonamento in quanto il rischio di passività è valutato possibile.

Ex Leasint S.p.A. – IVA su riqualificazione di contratti di leasing nautico – anni 2005 e 2006

Il contenzioso riguarda due avvisi di accertamenti IVA per gli anni 2005 e 2006 (petitum iniziale di 10 milioni per imposta, sanzioni ed interessi, ridotto poi agli attuali 6 milioni per rinuncia dell'Agenzia delle Entrate ad alcuni rilievi in corso di causa) notificati alla Leasint S.p.A. (poi Mediocredito Italiano S.p.A. - MCI). L'Agenzia ha riqualificato in cessioni di beni, ai soli fini fiscali, alcuni contratti di locazione finanziaria di imbarcazioni. Il giudizio di primo grado si è concluso nel 2013 con sentenza favorevole a MCI, riformata con sentenza del 2014 dal giudice d'appello, che quindi confermava gli avvisi. Da ultimo, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso di MCI rinviando la causa ad altra sezione della Corte di Giustizia Tributaria della Lombardia per un nuovo esame del merito dell'intera controversia. Nel mese di marzo 2025 la causa è stata riassunta presso la Corte di Giustizia che ha invitato le parti ad un tentativo di conciliazione. Il confronto con l'Agenzia è in corso.

Per quanto concerne le filiali di Intesa Sanpaolo localizzate all'estero si rinvia alla Nota integrativa al bilancio consolidato del 2024, salvo quanto di seguito indicato.

Con riguardo alla verifica sorta a seguito del questionario ricevuto il 4 gennaio 2023 dalla filiale di Londra da parte dell'Agenzia delle Entrate inglese sull'annualità 2020, nell'ultima richiesta del mese di febbraio 2025 – cui è stata fornita risposta il 25 aprile 2025 – l'autorità britannica (HMRC) ha ristretto gli approfondimenti alla prestazione di servizi / cessione di beni tra la filiale di Londra di Intesa Sanpaolo e altre entità del Gruppo nonché al livello dei mezzi propri della filiale. Con esclusivo riguardo a tale ultimo aspetto nel mese di giugno HRMC ha contestato la presunta eccessiva consistenza del fondo di dotazione della filiale cui è conseguita la indebita deduzione fiscale di interessi "virtuali" per gli anni dal 2020 al 2022 (maggiori imposte stimate in circa 2,8 milioni). È in corso una valutazione da parte della filiale con i consulenti fiscali locali in merito a possibili proposte transattive da sottoporre all'HMRC.

La verifica avviata nel 2021 sulla filiale di Monaco di Baviera della UBI Banca per gli anni dal 2015 al 2018 si è chiusa nel febbraio 2025 senza alcun rilievo per gli anni dal 2015 al 2017. Nel marzo 2025 l'Agenzia delle Entrate di Monaco ha chiesto dettagli e documentazione in materia di IVA per l'anno 2018, che la Banca ha consegnato tra fine marzo ed inizio aprile tramite i consulenti locali. Al momento non si segnalano contestazioni.

La verifica sulla filiale di Francoforte per l'anno 2019 in materia di imposte sui redditi, iniziata nel giugno 2024, si è chiusa senza alcun rilievo nel febbraio 2025. A marzo 2025 la filiale di Francoforte è stata interessata da una nuova verifica fiscale in materia di imposte sui redditi in relazione ai periodi d'imposta 2020 – 2022: al momento non si segnalano rilievi.

Ad agosto 2024 è stata avviata una verifica fiscale relativamente ai periodi d'imposta 2021-2023 sulla filiale di Shanghai. La filiale ha definito i rilievi con un esborso complessivo di 44 mila euro per irregolarità minori in materia di IVA e di imposta personale sui redditi (Individual Income Tax) in relazione a benefit per la salute riconosciuti ai dipendenti della filiale.

Società del Gruppo

Per quanto concerne le società del Gruppo si rinvia alla nota integrativa al bilancio consolidato del 2024, salvo quanto di seguito indicato.

Con riguardo al contenzioso di Intesa Sanpaolo Private Banking ("ISPB") relativo all'avviso di accertamento IRES e IRAP (notificato ai soli fini IRES anche a Intesa Sanpaolo quale consolidante) per l'annualità 2016 – con il quale è stata contestata la deduzione fiscale della quota di ammortamento di avviamenti, scaturita da conferimenti ricevuti da ISPB negli anni 2009, 2010 e 2013 e da questa affrancati avvalendosi dell'opzione per il riallineamento dei valori fiscali a quelli di bilancio di cui all'art. 15, comma 10, D.L. n. 185/2008 – la Corte di Giustizia Tributaria di 2° grado della Lombardia, con sentenza depositata il 5 settembre 2024, ha rigettato l'appello (di Intesa Sanpaolo e di ISPB) contro la sfavorevole sentenza di primo grado (maggiori imposte 4 milioni, oltre sanzioni di pari importo ed interessi). La sentenza è stata impugnata con ricorso in Cassazione notificato il 4 marzo 2025.

Si ricorda che la medesima contestazione è in essere anche per l'annualità 2012 (maggiori imposte 3,9 milioni, oltre sanzioni di pari importo ed interessi), già pendente in Cassazione. Per le ulteriori annualità (2011, 2013, 2014, 2015 e 2017), invece, i relativi contenziosi sono stati oggetto della definizione liti di cui alla Legge 29 dicembre 2022, n. 197 ("Legge di Bilancio 2023"), c.d. "tregua fiscale". In merito si rinvia alle note integrative ai Bilanci consolidati del 2023 e del 2024. Si precisa che sulle controversie pendenti non è stato effettuato accantonamento ritenendo, anche in base a parere del consulente incaricato, il rischio di soccombenza possibile, ma non probabile, stante la legittimità dell'affrancamento degli avviamenti che si generano ex novo in capo alla conferitaria, esplicitamente ammessa dall'Agenzia delle Entrate con la Circolare n. 8/E del 2010 in coerenza con l'art. 15, comma 10, del D.L. n. 185/2008.

Per Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking (di seguito Banca Fideuram) pendono tre cause relative alla presunta mancata effettuazione della ritenuta del 27% sugli interessi maturati negli anni 2009, 2010 e 2011 su conti correnti bancari esteri intrattenuti presso la Fideuram Bank (Luxembourg) da due fondi comuni di investimento di diritto lussemburghese "storici" (Fonditalia e Interfund SICAV), per i quali negli anni accertati Banca Fideuram era unicamente banca collocatrice e banca corrispondente (valore complessivo delle controversie 9,3 milioni). Il 3 giugno 2025 si è tenuta l'udienza dinanzi la Corte di Cassazione che, con sentenza depositata l'8 luglio 2025 limitatamente all'anno 2011, ha cassato la pronuncia di secondo grado (sfavorevole alla banca), con rinvio alla Corte di giustizia tributaria di secondo grado del Lazio, in diversa composizione, perché proceda a nuovo esame in relazione alle censure accolte e provveda anche sulle spese del giudizio di legittimità. Le sentenze sugli anni 2009 e 2010 non sono ancora state depositate.

A seguito delle sfavorevoli sentenze di secondo grado in tutti i giudizi, si è ritenuto opportuno predisporre – sentito anche il consulente incaricato dell'assistenza nei giudizi di Cassazione – un accantonamento di 4,9 milioni a fondo rischi a copertura del rischio di passività, calcolato sull'ammontare della pretesa accertata che si ritiene a rischio probabile.

Cargeas Assicurazioni – incorporata in Intesa Sanpaolo Assicura, ora Intesa Sanpaolo Protezione – era stata interessata da una verifica dell'Agenzia delle Entrate, Direzione Regionale della Lombardia - Ufficio Grandi Contribuenti, volta a riscontrare la corretta applicazione, con riferimento alle annualità dal 2010 al 2018, delle disposizioni tributarie in materia di assicurazioni private e di contratti vitalizi di cui alla legge 29 ottobre 1961, n. 1216.

A seguito della verifica è stata contestata alla società la classificazione delle polizze assicurative aventi ad oggetto il rischio di "perdita d'impiego" (obbligatoriamente connesse ai finanziamenti garantiti dalla cessione del quinto dello stipendio e facoltativamente ad altri mutui, finanziamenti e crediti al consumo), soggette all'imposta sui premi assicurativi con aliquota del 2,5%, le quali, a parere dell'AdE, avrebbero invece dovuto essere classificate tra le polizze per assicurazione del rischio di "credito", soggette ad aliquota del 12,5%. L'importo complessivo del petitum era pari a 9,6 milioni (imposta 2,8 milioni, interessi 1,1 milioni e sanzioni 5,7 milioni). Le contestazioni sono state definite nel semestre tramite atti di conciliazione con un esborso complessivo di 0,7 milioni, con impatto a conto economico (avendo valutato il rischio di soccombenza – rispetto alla pretesa originaria – possibile, ma non probabile, la Società non aveva operato al 31 dicembre 2024 alcun accantonamento al fondo rischi per imposta, sanzioni e interessi).

In merito alla medesima fattispecie si ricorda che l'Agenzia delle Entrate ha notificato ad Intesa Sanpaolo Protezione (già Intesa Sanpaolo Assicura), nel mese di maggio 2023 un avviso di accertamento per l'anno 2012 di petitum complessivo pari a 1,2 milioni (imposta 0,3 milioni, sanzioni 0,8 milioni, oltre interessi per 0,1 milioni). L'avviso è stato impugnato con ricorso nel settembre 2023 ed accolto con sentenza del 2024 dalla Corte di Giustizia Tributaria di Primo Grado di Torino. L'Agenzia delle Entrate ha proposto appello notificato il 20 febbraio 2025, in relazione al quale Intesa Sanpaolo Protezione si è costituita con proprie controdeduzioni il 10 aprile 2025.

Sempre con riguardo alla medesima fattispecie, il 3 marzo 2025 Intesa Sanpaolo Protezione (quale incorporante di Intesa Sanpaolo RBM Salute) ha ricevuto un avviso di liquidazione per l'annualità 2023 (sanzione 0,4 milioni, interessi 37 mila euro) impugnato con ricorso alla Corte di Giustizia Tributaria di Primo Grado.

Come già segnalato nelle note integrative ai bilanci consolidati al 31 dicembre 2023 e 2024, in data 29 novembre 2023 la ex Intesa Sanpaolo Life DAC – impresa assicurativa di diritto irlandese (di seguito ISL) incorporata da Intesa Sanpaolo Vita, ora Intesa Sanpaolo Assicurazioni – aveva ricevuto dalla Guardia di Finanza un invito a presentarsi per chiarimenti sugli adempimenti in tema di monitoraggio fiscale. A seguito della fusione, detto invito è stato rinnovato nei confronti della incorporante Intesa Sanpaolo Vita (ora Intesa Sanpaolo Assicurazioni) relativamente agli anni 2018-2022. Con memoria del 25 gennaio 2024 e nei successivi incontri con i Verificatori, la società ha ribadito tutte le motivazioni per cui ISL non era soggetta all'obbligo del monitoraggio fiscale.

Il 13 dicembre 2024 l'Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale I di Milano ha notificato un atto di contestazione per l'anno 2018 per asserita violazione degli obblighi di monitoraggio fiscale da parte di ISL, quantificando una sanzione di 0,6 milioni. Intesa Sanpaolo Assicurazioni ha presentato contro tale atto apposite deduzioni difensive in data 11 febbraio 2025. Sulla controversia è stato prudenzialmente accantonato un importo di 0,2 milioni pari ad un terzo della sanzione irrogata per il 2018 e dovuta in misura ridotta in caso di acquiescenza alla pretesa senza avvio del contenzioso. Sentito anche il consulente, la stima dell'accantonamento tiene conto della circostanza che per gli anni successivi non è stato ancora notificato un provvedimento da parte dell'Agenzia delle Entrate e che, allo stato attuale, l'importo della sanzione irrogabile per gli anni 2019-2022 è fortemente aleatorio perché si auspica una sensibile riduzione delle contestazioni da parte dell'Agenzia delle Entrate.

RISCHI ASSICURATIVI

Portafogli di investimento

Gli investimenti delle società del segmento assicurativo del Gruppo Intesa Sanpaolo (Intesa Sanpaolo Assicurazioni, Intesa Sanpaolo Protezione e Fideuram Vita) vengono realizzati a fronte del patrimonio libero ed a copertura delle obbligazioni contrattuali assunte nei confronti della clientela. Queste ultime sono relative alle polizze vita di tipo tradizionale rivalutabile, a quelle di tipo Unit linked, ai fondi pensione e alle polizze danni.

I portafogli di investimento ammontano complessivamente, a valori di bilancio e alla data del 30 giugno 2025, a 179.004 milioni. Di questi, una quota pari a 93.576 milioni è relativa alle polizze vita tradizionali rivalutabili, il cui rischio finanziario è condiviso con gli assicurati in virtù del meccanismo di determinazione dei rendimenti delle attività in gestione separata, alle polizze danni ed agli investimenti a fronte del patrimonio libero; l'altra componente, il cui rischio è interamente sopportato dagli assicurati, è costituita da investimenti a fronte di polizze Unit Linked e Fondi Pensione ed è pari a 85.428 milioni.

In considerazione del diverso tipo di rischiosità, l'analisi dei portafogli investimenti dettagliata nel seguito è incentrata sugli attivi detenuti a copertura delle polizze vita tradizionali rivalutabili, delle polizze danni e del patrimonio libero.

In termini di composizione per asset class, al netto delle posizioni in strumenti finanziari derivati, l'83% circa delle attività, pari ad oltre 77.317 milioni, è costituito da titoli obbligazionari mentre la quota relativa a titoli di capitale pesa per il 3% circa ed è pari a 2.694 milioni. La restante parte, pari a 13.557 milioni, è costituita da investimenti in OICR, Private Equity e Hedge Fund (14% circa); di questi, gli investimenti alternativi sono pari a 1.654 milioni e costituiscono l'1,8% del totale di portafoglio.

Il valore di bilancio dei derivati ammonta a circa 7 milioni; di questi la quota relativa a derivati di gestione efficace ammonta a circa 31 milioni, la restante parte (circa -24 milioni) è riferita a derivati classificati di copertura.

Gli investimenti a fronte del patrimonio libero di Intesa Sanpaolo Assicurazioni e Fideuram Vita sono pari, alla fine dei primi sei mesi del 2025 ed a valori di mercato, a circa 1.284 milioni e presentano una rischiosità, in termini di VaR (intervallo di confidenza 99%, holding period 10 giorni), pari a circa 16 milioni.

La sensitivity del fair value del portafoglio di attivi finanziari rispetto ad un movimento dei tassi di interesse, sintetizzata nella tabella seguente, mette in evidenza l'esposizione del portafoglio titoli. A titolo di esempio, un movimento parallelo della curva di +100 punti base comporta una variazione negativa, nei portafogli obbligazionari, di -4.528 milioni.

La distribuzione per fasce di rating del portafoglio è la seguente: gli attivi di tipo obbligazionario con rating AAA/AA pesano per il 5,3% del totale investito in titoli obbligazionari, mentre il 16,9% circa si colloca nell'area single A. I titoli dell'area low investment grade (BBB) costituiscono il 74,2% del totale, mentre è residuale (3,6%) la quota di titoli speculative grade o unrated.

Per maggiore dettaglio, i titoli obbligazionari governativi si concentrano principalmente in titoli governativi italiani (47,7% del totale degli investimenti), spagnoli (2,1%), francesi (3,5%), tedeschi (0,45%) e statunitensi (0,01%), mentre è residuale la quota di investimento in altri Paesi (5,3%).

L'analisi dell'esposizione in termini di emittenti/controparti evidenzia le seguenti componenti: i titoli emessi da Governi, Banche Centrali e altri enti pubblici rappresentano circa il 70% dei titoli obbligazionari mentre i titoli di emittenti corporate (società finanziarie e industriali) contribuiscono per circa il 30% dell'esposizione.

Alla fine del primo semestre 2025, la sensitivity del fair value dei titoli obbligazionari rispetto ad una variazione del merito creditizio degli emittenti, intesa come shock dei credit spread di mercato di +100 punti base, è risultata pari a -4.677 milioni ed è imputabile per -3.822 milioni ad emittenti governativi e -855 milioni agli emittenti corporate.

L'azionariato, le operazioni con parti correlate ed altre informazioni

L'azionariato

Sulla base delle risultanze del Libro Soci e delle informazioni a disposizione, la situazione degli azionisti titolari di quote superiori al 3% del capitale rappresentato da azioni con diritto di voto, soglia oltre la quale la normativa italiana attualmente in vigore (art. 120 TUF) prevede l'obbligo di comunicazione alla società partecipata ed alla Consob35, è illustrata nella tabella che segue36 .

N. Azioni
ordinarie
% di possesso
1.153.947.304 6,482%
961.333.900 5,400%

Le operazioni con parti correlate

1. Aspetti procedurali

Il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo S.p.A. ha adottato, nel rispetto delle procedure previste dalla normativa, il Regolamento di Gruppo per la gestione delle operazioni con Parti Correlate di Intesa Sanpaolo S.p.A., Soggetti Collegati del Gruppo e Soggetti Rilevanti ex art. 136 TUB.

Tale Regolamento, da ultimo aggiornato nel mese di dicembre 2024, tiene conto sia della disciplina emanata dalla Consob, ai sensi dell'art. 2391 bis C.C., che delle disposizioni di vigilanza introdotte dalla Banca d'Italia il 12 dicembre 2011 in materia di attività di rischio e conflitti di interesse delle banche e dei gruppi bancari nei confronti di "Soggetti Collegati" ed emanate in attuazione dell'art. 53, comma 4 e ss. del Testo Unico Bancario e in conformità alla delibera del CICR del 29 luglio 2008, n. 277 nonché, in aggiunta, delle regole stabilite dall'art. 136 del Testo Unico Bancario.

Il Regolamento disciplina per l'intero Gruppo Intesa Sanpaolo i seguenti aspetti:

  • i criteri per identificare le Parti Correlate e i Soggetti Collegati;
  • il processo di istruttoria, deliberazione e informazione agli Organi sociali per le operazioni realizzate con Parti Correlate e Soggetti Collegati;
  • l'informazione al mercato per le operazioni con Parti Correlate;
  • i limiti prudenziali e gli adempimenti di segnalazione periodica alla Banca d'Italia per le attività di rischio nei confronti dei Soggetti Collegati;
  • le regole che riguardano i controlli e i presidi organizzativi;
  • le regole generali di disclosure e di astensione per la gestione degli interessi personali degli esponenti, dei dipendenti e dei collaboratori aziendali anche diversi dai Soggetti Collegati.

Ai sensi del Regolamento sono considerati Parti Correlate di Intesa Sanpaolo: i soggetti che esercitano il controllo o l'influenza notevole, le entità controllate e collegate, le joint venture, i fondi pensione del Gruppo, gli Esponenti e i Key Manager di Intesa Sanpaolo, con i relativi stretti familiari e le entità partecipate rilevanti.

L'insieme dei Soggetti Collegati di Gruppo è costituito dai Soggetti Collegati di ciascuna banca del Gruppo (compresa la Capogruppo) e di ciascun intermediario vigilato rilevante con fondi propri superiori al 2% del totale dei fondi propri a livello consolidato. Rispetto a ciascuna banca o intermediario vigilato rilevante del Gruppo sono Soggetti Collegati: i) gli azionisti che esercitano il controllo, l'influenza notevole o che sono comunque tenuti a richiedere autorizzazione ai sensi dell'art. 19 TUB o in grado di nominare un componente dell'organo con funzione di gestione o di supervisione strategica e i relativi gruppi societari; ii) le entità controllate, controllate congiuntamente e collegate, nonché le entità da queste controllate anche congiuntamente ad altri; iii) gli esponenti aziendali con i relativi parenti fino al secondo grado e le entità partecipate rilevanti.

In via di autoregolamentazione, la Banca ha esteso la disciplina in materia di operazioni con Parti Correlate e quella sull'attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti dei Soggetti Collegati a:

a) gli azionisti di Intesa Sanpaolo e relativi gruppi societari che abbiano una partecipazione al capitale con diritto di voto della Banca superiore alla soglia minima prevista dalla disciplina sulla comunicazione delle partecipazioni rilevanti nelle

35 Ai sensi dell'art 119 bis, comma 7, del Regolamento Emittenti, le società e i soggetti abilitati che detengono azioni a titolo di gestione del risparmio possono avvalersi dell'esenzione dalla segnalazione per le partecipazioni gestite superiori al 3% e inferiori al 5%.

36 Si richiama inoltre quanto già indicato nel Bilancio 2024 relativamente a BlackRock Inc. che nel dicembre 2020 aveva dichiarato di detenere una partecipazione nel capitale sociale di Intesa Sanpaolo pari al 5,005% (mod. 120 A del 9 dicembre 2020) ed una partecipazione aggregata pari al 5,066% (mod. 120 B del 4 dicembre 2020) e non ha comunicato aggiornamenti di tali quote in seguito alle variazioni nel numero di azioni in cui è suddiviso il capitale sociale di Intesa Sanpaolo intervenute successivamente.

società con azioni quotate calcolata sulle sole azioni in proprietà o in gestione, nonché le entità da questi controllate anche congiuntamente ad altri;

  • b) le società nelle quali gli esponenti di Intesa Sanpaolo o i loro stretti familiari i) hanno cariche esecutive o di presidente dell'organo di amministrazione, ii) detengono una partecipazione qualificata uguale o superiore al 10% del capitale o dei diritti di voto di tale entità, o una posizione di influenza notevole;
  • c) le società con le quali il Gruppo presenta significativi legami partecipativi e finanziari in quanto riferibili ad almeno due dei seguenti indicatori:
    • o partecipazione della controparte al capitale di Intesa Sanpaolo con una quota compresa tra l'1% e la soglia minima prevista dalla disciplina sulla comunicazione delle partecipazioni rilevanti nelle società con azioni quotate;
    • o partecipazione da parte di entità del Gruppo Intesa Sanpaolo nella controparte superiore al 10% dei diritti di voto;
    • o esposizione significativa creditizia del Gruppo verso la controparte.

Tale soluzione consente di sviluppare uno standard più elevato di monitoraggio delle transazioni con le principali entità in potenziale rischio di conflitto di interessi.

Il Regolamento contempla le diverse cautele istruttorie che devono essere osservate dalle strutture della Capogruppo e dalle società controllate nella realizzazione di operazioni con Parti Correlate di Intesa Sanpaolo, Soggetti Collegati di Gruppo e Soggetti rilevanti ex art. 136 TUB, al fine di soddisfare le esigenze di correttezza sostanziale delle transazioni, richiedendo, tra l'altro, un esame dettagliato delle motivazioni, degli interessi, degli effetti dal punto di vista patrimoniale, economico e finanziario e delle condizioni dell'operazione.

In coerenza con la regolamentazione adottata dalla Consob e dalla Banca d'Italia, è inoltre previsto un regime di esenzioni, integrali o parziali, dall'applicazione della disciplina.

Per quanto attiene ai profili deliberativi delle operazioni con Parti Correlate di Intesa Sanpaolo e Soggetti Collegati di Gruppo, il procedimento viene differenziato per:

  • operazioni di importo esiguo: di controvalore inferiore o pari a 250 mila euro per le persone fisiche ed 1 milione per i soggetti diversi dalle persone fisiche (escluse dall'applicazione della disciplina);
  • operazioni di minore rilevanza: di controvalore superiore alle soglie di esiguità (250 mila euro per le persone fisiche ed 1 milione per i soggetti diversi dalle persone fisiche), ma inferiore o pari alle soglie di maggiore rilevanza di seguito indicate;
  • operazioni di maggiore rilevanza: di controvalore superiore alla soglia del 5% degli indicatori definiti dalla Consob e dalla Banca d'Italia (circa 2,9 miliardi per il Gruppo Intesa Sanpaolo);
  • operazioni di competenza assembleare, a norma di legge o di Statuto.

Nel processo finalizzato all'approvazione delle operazioni con Parti Correlate di Intesa Sanpaolo e Soggetti Collegati di Gruppo, un ruolo qualificato è svolto dal Comitato per le operazioni con Parti Correlate, in possesso dei requisiti di indipendenza previsti, oltre che dalle disposizioni normative applicabili, incluse quelle specifiche del settore bancario (D.M. 169/2020), dal Codice di Corporate Governance e dall'art. 148 del Testo Unico della Finanza. Il Comitato per le operazioni con Parti Correlate può avvalersi, ove ritenuto opportuno, di esperti indipendenti in relazione alla significatività, alle particolari caratteristiche economiche o strutturali dell'operazione o alla natura della parte correlata o soggetto collegato.

Per le operazioni di maggiore rilevanza le strutture devono coinvolgere il Comitato nelle fasi dell'istruttoria e delle trattative, attraverso l'invio di un flusso completo e tempestivo e con la facoltà del Comitato di richiedere ulteriori informazioni e formulare osservazioni.

Tutte le operazioni – che non siano esenti in base al Regolamento – realizzate dalla Capogruppo con una parte correlata o soggetto collegato sono riservate alla competenza deliberativa del Consiglio, previo parere del Comitato per le operazioni con Parti Correlate.

Il Regolamento prevede specifici presidi nel caso in cui sia deliberata un'operazione di minore o maggiore rilevanza, nonostante il parere negativo del Comitato per le operazioni con Parti Correlate.

Le operazioni realizzate dalle società controllate con Parti Correlate di Intesa Sanpaolo e Soggetti Collegati di Gruppo devono essere deliberate dal Consiglio di Amministrazione delle stesse società interessate previo benestare della Capogruppo, che viene rilasciato secondo l'iter sopra descritto.

Il Regolamento definisce altresì i criteri generali per l'informativa da rendere, almeno trimestralmente, anche ai sensi dell'art. 150 del Testo Unico della Finanza, agli amministratori e all'organo di controllo in ordine alle operazioni con Parti Correlate e Soggetti Collegati perfezionate nel periodo di riferimento dalla Capogruppo o da società controllate, al fine di fornire un quadro completo dell'insieme delle operazioni più significative poste in essere, nonché dei volumi e delle principali caratteristiche di tutte quelle delegate. L'informativa deve riguardare tutte le operazioni, anche se esenti da procedura deliberativa, di controvalore superiore alle soglie di esiguità; sono escluse le operazioni di minore rilevanza di finanziamento e di raccolta bancaria infragruppo (sempre che non riguardino una società controllata con interessi significativi di altra parte correlata o soggetto collegato e presentino condizioni non di mercato o standard). Per le operazioni di minore rilevanza infragruppo ordinarie e a condizioni di mercato è, invece, prevista un'informativa di tipo aggregato su base annuale.

Le operazioni realizzate dalle banche italiane controllate con Parti Correlate e Soggetti Collegati di Gruppo, che non siano considerate esenti, fermo il benestare della Capogruppo, devono essere deliberate dal relativo Consiglio di Amministrazione, previo parere di un Comitato di Consiglieri indipendenti costituito all'interno del Consiglio di Amministrazione della Banca stessa. Sono, inoltre, previste regole specifiche di rendicontazione delle operazioni agli Organi della Banca.

Il Regolamento disciplina, inoltre, l'operatività con Soggetti Rilevanti ai sensi dell'art. 136 TUB, che deve essere applicato da tutte le Banche italiane del Gruppo Intesa Sanpaolo, ivi inclusa la Capogruppo. Tale norma richiede l'adozione di una procedura deliberativa aggravata (delibera unanime dell'organo amministrativo, con esclusione del voto dell'esponente

interessato, e voto favorevole dei componenti l'organo di controllo) per consentire agli esponenti bancari di assumere, direttamente o indirettamente, obbligazioni con la banca nella quale gli stessi rivestono la carica di esponente. Sono inoltre fatti salvi gli obblighi previsti dal Codice Civile (art. 2391) e dall'art. 53 TUB in materia di interessi degli amministratori.

In particolare, l'art. 2391 C.C. stabilisce che ciascun Consigliere dia notizia di ogni interesse detenuto, per conto proprio o di terzi, che possa rilevare nell'esercizio della funzione gestoria, con riferimento ad una determinata operazione. Ai sensi della predetta disposizione, sono di competenza del Consiglio le delibere relative a quelle operazioni, anche con Parti Correlate, nelle quali il Consigliere Delegato sia titolare di un interesse per conto proprio o di terzi ed osservi quindi l'obbligo di astensione dal compiere l'operazione, investendo della stessa l'organo collegiale ex art. 2391 C.C.

In aggiunta, l'art. 53 TUB prevede che gli amministratori delle banche debbano astenersi dalle deliberazioni in cui abbiano un conflitto di interessi per conto proprio o di terzi.

Da ultimo, il Regolamento disciplina gli adempimenti di documentazione e messa a disposizione delle Autorità competenti delle informazioni sui prestiti concessi dalle banche del Gruppo con sede in un Paese aderente all'Unione Europea, alle parti correlate, come definite dalla normativa comunitaria (art. 88 della Direttiva 2013/36, come successivamente modificata).

2. Informazioni sui saldi con parti correlate

I saldi creditori e debitori in essere al 30 giugno 2025 nei conti consolidati nei confronti di parti correlate - diverse da quelle infragruppo consolidate integrali - risultano di ammontare complessivamente non rilevante rispetto alla dimensione patrimoniale del Gruppo. Parimenti non risulta rilevante l'incidenza dei proventi e oneri con parti correlate sul risultato di gestione consolidato.

30.06.2025
Importo
(milioni di euro)
Incidenza
(%)
Totale attività finanziarie (1) 4.774 0,5
Totale altre attività (2) 106 0,3
Totale passività finanziarie (3) 1.525 0,2
Totale altre passività (4) 550 0,4

(1) Include le voci 10, 20, 30, 40 e 70 dell'attivo di Stato Patrimoniale.

(2) Include le voci 50, 60, 80, 120 e 130 dell'attivo di Stato Patrimoniale.

(3) Include le voci 10, 20 e 30 del passivo di Stato Patrimoniale.

(4) Include le voci 40, 50, 70, 80, 90, 100 e 110 del passivo di Stato Patrimoniale.

30.06.2025
Importo
(milioni di euro)
Incidenza
(%)
Totale interessi attivi 30 0,2
Totale interessi passivi 12 0,2
Totale commissioni attive 7 0,1
Totale commissioni passive 14 1,0
Totale costi di funzionamento (1) 125 2,5

(1) Include la voce 190 del conto economico.

Si riportano di seguito i principali termini di riferimento dell'operatività con ciascuna categoria di controparte correlata, sulla base dei soggetti indicati nello IAS 24, al netto dell'operatività con entità consolidate integralmente, con la categoria degli Azionisti rilevanti di Intesa Sanpaolo e relativi gruppi societari (entità controllate anche congiuntamente ad altri, control lanti o sottoposte a comune controllo) che abbiano una partecipazione al capitale con diritto di voto della Banca superiore alla sogl ia minima prevista dalla disciplina sulla comunicazione delle partecipazioni rilevanti nelle società con azioni quotate calcolata sulle sole azioni in proprietà o in gestione, nonché con gli ulteriori soggetti inclusi nel perimetro definito in via di autoregolamentazione.

Nella tabella che segue non viene, invece, rappresentata l'incidenza delle operazioni con parti correlate sui flussi finanziari del Gruppo, in quanto non significativa.

Per maggiore chiarezza e coerentemente con le segnalazioni inviate alle Autorità di Vigilanza, si precisa che le poste fuori bilancio sono state dettagliate su due righe distinte, raggruppando da un lato le garanzie/impegni rilasciati e dall'altro le garanzie/impegni ricevuti. Nella prima categoria sono stati inclusi anche gli impegni revocabili rilasciati il cui importo complessivo è pari a 402 milioni.

Entità
controllate
non
consolidate
integralmente
Entità
sottoposte
a controllo
congiunto
e relative
controllate
Entità
collegate e
relative
controllate
Esponenti,
Key Manager
e soggetti ad
essi
riconducibili
Fondi
Pensione
TOTALE Azionisti
(*)
Società con
le quali il
Gruppo
presenta
significativi
legami
partecipativi
e finanziari
(**)
(milioni di euro)
Altre società
riconducibili
agli
Esponenti
(***)
Cassa e disponibilità liquide - - - - - - - 3 -
Attività finanziarie valutate al fair value
con impatto a conto economico
1 3 10 - - 14 4 69 -
a) attività finanziarie detenute per la
negoziazione
- 3 1 - - 4 - 1 -
b) attività finanziarie designate al fair
value
1 - - - - 1 - - -
c) altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair value
- - 9 - - 9 4 68 -
Attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - - - - 459 -
Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
1 316 811 11 - 1.139 - 79 -
a) crediti verso banche - - - - - - - - -
b) crediti verso clientela 1 316 811 11 - 1.139 - 79 -
Altre attività 3 - 103 - - 106 - - -
Partecipazioni 104 93 2.810 - - 3.007 - - -
Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
23 236 799 24 48 1.130 101 286 1
a) debiti verso banche - - 16 - - 16 - - -
b) debiti verso la clientela 23 236 783 24 48 1.114 101 286 1
Passività finanziarie di negoziazione - - - - - - - - -
Passività finanziarie designate al fair
value
- - - 7 - 7 - - -
Altre passività 6 - 37 23 466 532 17 1 -
Garanzie e impegni rilasciati 176 86 522 2 - 786 43 105 -
Garanzie e impegni ricevuti - 16 22 - - 38 4 - -

(*) In via di autoregolamentazione, azionisti e relativi gruppi societari che detengono una partecipazione al capitale superiore alla soglia minima prevista dalla disciplina sulla comunicazione delle partecipazioni rilevanti nelle società con azioni quotate calcolata sulle sole azioni in proprietà o in gestione, nonché le entità da questi controllate congiuntamente.

(**) In via di autoregolamentazione, società che presentano almeno due dei seguenti indicatori: i) partecipazione della controparte al capitale di Intesa Sanpaolo con una quota compresa tra l'1% e la soglia minima prevista dalla disciplina sulla comunicazione delle partecipazioni rilevanti nelle società con azioni quotate; ii) partecipazione da parte di entità del Gruppo ISP nella controparte superiore al 10% dei diritti di voto; iii) esposizione significativa creditizia del Gruppo verso la controparte. Rispetto alla precedente rendicontazione di Bilancio gli importi indicati non comprendono l'operatività con il Gruppo JP Morgan, che non risulta più incluso nel perimetro dei soggetti rilevanti.

(***) In via di autoregolamentazione, società nelle quali gli esponenti di Intesa Sanpaolo o i loro stretti familiari i) hanno cariche esecutive o di presidente dell'organo di amministrazione; ii) detengono una partecipazione qualificata uguale o superiore al 10% del capitale o dei diritti di voto di tale entità, o sulla quale tali persone possono esercitare un'influenza notevole.

Per completezza si segnala che le entità collegate maggiormente significative incluse nel perimetro delle parti correlate, secondo quanto previsto dalla formulazione dello IAS 24 in vigore, sono: 1875 Finance Holding AG, Back2Bonis, Camfin S.p.A., Cassa di Risparmio di Fermo S.p.A., Digit'Ed Holding S.p.A., Efesto, Equiter S.p.A., FI.NAV Comparto A1 Crediti, Fondo UTP Italia Comparto Crediti, Grenke Italia S.p.A. (già Grenke Locazione S.r.l.), Idea CCR (Corporate Credit Recovery) II Comparto Crediti, Intrum Italy S.p.A., Lendlease MSG Heartbeat, Neva First – FCC, Neva II, Penghua Fund Management Co. Ltd., Retail & Leisure Fund, Rexer S.p.A., RSCT Fund - Comparto Crediti, Tinexta Innovation Hub S.p.A e UTP Restructuring Corporate.

Tra le principali entità sottoposte a controllo congiunto (joint venture) si segnalano: Mir Capital S.c.a. Sicar, Mooney Group S.p.A. e PBZ Croatia Osiguranje Public Limited for Company Compulsory Pension Fund Management.

Note illustrative – L'azionariato, le operazioni con parti correlate ed altre informazioni

3. Informazioni sulle operazioni con parti correlate

Si rappresenta che le operazioni con parti correlate infragruppo, consolidate integrali, non sono incluse nel presente documento in quanto elise a livello consolidato.

Operazioni di maggiore rilevanza

Nel corso del semestre non sono state effettuate dal Gruppo Intesa Sanpaolo operazioni qualificabili come di "maggiore rilevanza" non ordinarie e non a condizioni di mercato o standard soggette – in applicazione del Regolamento di Gruppo per la gestione delle Operazioni con Parti Correlate di Intesa Sanpaolo S.p.A., Soggetti Collegati del Gruppo e Soggetti Rilevanti ex art. 136 TUB – all'obbligo di pubblicazione di un documento informativo al mercato.

Tra le operazioni esenti dal suddetto obbligo, si segnala la chiusura anticipata dell'operazione di cartolarizzazione Brera SEC - società sottoposta ad influenza notevole da parte di Intesa Sanpaolo - deliberata dal Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo e preventivamente sottoposta al Comitato per le operazioni con Parti Correlate che ha espresso parere favorevole.

Si ricorda che le operazioni di maggiore rilevanza nel periodo sono quelle che hanno superato la soglia del 5% dei Fondi Propri a livello consolidato o degli altri indicatori definiti dalla normativa Consob.

Altre operazioni significative

Le operazioni realizzate dal Gruppo Intesa Sanpaolo con parti correlate generalmente rientrano nell'ambito dell'ordinaria operatività del Gruppo e sono di norma poste in essere a condizioni di mercato e comunque sulla base di valutazioni di reciproca convenienza economica, nel rispetto delle procedure interne sopra richiamate.

I rapporti tra il Gruppo Intesa Sanpaolo e gli esponenti aziendali, i key manager, i relativi stretti familiari e i soggetti da questi partecipati in misura rilevante, sono riconducibili alla normale operatività del Gruppo e sono posti in essere applicando, ove ne ricorrano i presupposti, le convenzioni riservate a tutto il personale dipendente con pieno rispetto e trasparenza delle condizioni praticate.

Con riferimento all'operatività con gli Azionisti, che detengono quote del capitale con diritto di voto di Intesa Sanpaolo S.p.A. superiori alla soglia minima prevista dalla disciplina sulla comunicazione delle partecipazioni rilevanti nelle società con azioni quotate calcolata sulle sole azioni in proprietà o in gestione, e con gli altri azionisti rilevanti in ragione della presenza di significativi legami partecipativi e finanziari, si segnalano in particolare le seguenti operazioni:

  • − operazioni in strumenti finanziari OTC poste in essere da Intesa Sanpaolo S.p.A. nell'ambito della corrente attività con società del gruppo Blackrock Finance Inc., nonché con le fondazioni Compagnia di San Paolo, Cassa di Risparmio di Firenze e Cariplo;
  • − contratti di fornitura di servizi posti in essere da Intesa Sanpaolo S.p.A. con società del gruppo BlackRock Finance Inc., nell'ambito di progetti ad impatto nel settore NZBA e nella manutenzione di applicativi;
  • − un accordo commerciale tra Intesa Sanpaolo Wealth Management e Blackrock Investment Management UK funzionale allo sviluppo di una piattaforma digitale;
  • − affidamenti ordinari concessi alla Fondazione Cariplo e a società del gruppo BlackRock Finance Inc. nell'ambito dell'acquisizione dei fondi HPS e del fondo Global Infrastructure Partners V;
  • − la sottoscrizione di un accordo commerciale tra Intesa Sanpaolo S.p.A. e la Fondazione Compagnia di San Paolo;
  • − acquisto da parte di Intesa Sanpaolo S.p.A. di una parte della quota di partecipazione in B.F. S.p.A. detenuta da Fondazione Cariplo, con conseguente rafforzamento dell'interessenza di Capogruppo dal 3,32% al 4,31% del capitale sociale;
  • − la revisione dei patti parasociali tra tutti i soci di Redo SGR, inclusa la Fondazione Cariplo, nel contesto dell'uscita dall'azionariato di Cassa Depositi e Prestiti S.p.A.;
  • − la revisione dei patti parasociali sottoscritti da Intesa Sanpaolo S.p.A. con tutti i soci di F2i SGR, tra cui figura anche la Fondazione Cariplo.

Per quanto riguarda le operazioni con entità controllate congiuntamente o collegate, nonché con le società partecipate rilevanti in ragione della presenza di significativi legami partecipativi e finanziari, si segnalano da parte di Intesa Sanpaolo S.p.A.:

  • − operazioni ordinarie di natura creditizia a favore di ISM Investimenti S.p.A., Intermarine S.p.A., Ream SGR S.p.A. e Mooney Group S.p.A.;
  • − la cessione a Cassa di Risparmio di Fermo S.p.A. di una quota di finanziamento concesso a terzi nell'ambito di un ordinario processo di sindacazione;
  • − la sottoscrizione di un accordo commerciale con Grenke Locazione S.r.l.;
  • − la sottoscrizione di contratti di fornitura con Digit'ed S.p.A. e con Marketwall S.r.l.;
  • − operazioni in strumenti finanziari OTC con la Cassa di Risparmio di Fermo S.p.A. e Futura Invest S.p.A.
  • e
  • − la revisione dei tassi di interesse attivi sulla liquidità detenuta da Mooney S.p.A. presso Isybank S.p.A.

In relazione all'operatività con i Fondi Pensione, si evidenziano le operazioni in strumenti finanziari OTC poste in essere da Intesa Sanpaolo S.p.A., nell'ambito della corrente operatività, con il Fondo Pensioni per il Personale Cariplo e il Fondo Pensione a prestazione definita del Gruppo Intesa Sanpaolo.

L'andamento del titolo

Il comparto bancario ha beneficiato di un forte primo trimestre dell'anno, grazie ai solidi risultati ed alle politiche di distribuzione del capitale, che hanno portato l'indice bancario europeo a chiudere i primi tre mesi dell'anno con una performance del +27,5%. A inizio aprile, l'introduzione dei dazi reciproci statunitensi ha provocato una brusca correzione che ha quasi azzerato il risultato del comparto dall'inizio dell'anno. Successivamente, con l'ammorbidimento delle posizioni statunitensi, l'indice bancario dell'area euro ha più che recuperato il terreno perduto, chiudendo il primo semestre 2025 in rialzo del 37,6%, un trend ampiamente superiore a quello dell'Euro Stoxx (+11,2%).

Nel primo semestre 2025, anche l'indice bancario italiano ha registrato un progresso del 32,5%, guidato dalla resilienza dei risultati in uno scenario con tassi in riduzione, dalle generose politiche di remunerazione degli azionisti e dalla prosecuzione del processo di consolidamento del settore avviato alla fine del 2024. L'indice bancario italiano ha mostrato una performance lievemente inferiore a quella del comparto europeo, ma ampiamente superiore a quella dell'indice FTSE MIB (+16,4%).

La quotazione dell'azione ordinaria Intesa Sanpaolo nel primo semestre del 2025 ha registrato una dinamica correlata a quella degli indici relativi al settore bancario, con una marcata tendenza al rialzo nel primo bimestre, un andamento fluttuante a marzo, un forte calo nella prima decade di aprile, una sostenuta ripresa fino a metà maggio e un andamento fluttuante nella restante parte del secondo trimestre, chiudendo il semestre in crescita del 26,6% rispetto a fine 2024.

La capitalizzazione di Intesa Sanpaolo è salita a 87,1 miliardi a fine giugno 2025 da 68,8 miliardi a fine 2024.

Utile per azione

Il capitale sociale di Intesa Sanpaolo è costituito interamente da azioni ordinarie.

Il risultato netto loro attribuibile è determinato tenendo conto del valore dei dividendi unitari maturati, ripartendo poi la quota residua dell'utile netto semestrale – nell'ipotesi teorica di una sua totale assegnazione – in egual misura tra tutte le azioni in circolazione.

L'indicatore Utile per azione (EPS – Earnings Per Share) viene presentato sia nella configurazione "base", sia in quella "diluita": l'EPS base è calcolato rapportando l'utile teoricamente attribuibile ai portatori delle azioni alla media ponderata delle azioni stesse in circolazione (escluse le azioni proprie riacquistate, fra le quali quelle oggetto di buyback), mentre l'EPS diluito tiene conto anche degli effetti di eventuali future emissioni.

Azioni ordinarie
30.06.2025 30.06.2024
Media ponderata azioni in circolazione (numero) (*) 17.731.681.336 18.208.246.405
Risultato attribuibile (milioni di euro) 5.216 4.766
Utile base per azione (basic EPS) (euro) 0,29 0,26
Utile diluito per azione (diluted EPS) (euro) 0,29 0,26
Utile base per azione (basic EPS) annualizzato (**) (euro) 0,59 0,52
Utile diluito per azione (diluted EPS) annualizzato (**) (euro) 0,59 0,52

(*) La media ponderata delle azioni in circolazione è calcolata escludendo le azioni proprie riacquistate.

(**) L'utile non è indicativo della previsione di redditività netta dell'intero esercizio in quanto ottenuto annualizzando il risultato di periodo.

Price/book value

L'indicatore riflette il valore attribuito dal mercato al capitale sociale di un'azienda quotata e, quindi, indirettamente, al complesso delle attività ad essa riconducibili. Pur misurando il grado di apprezzamento che operatori ed analisti finanziari attribuiscono alle potenzialità reddituali ed alla solidità patrimoniale dell'azienda, il rapporto risente in misura significativa dei fattori esogeni che influiscono sulle quotazioni azionarie.

Anche per il Gruppo Intesa Sanpaolo il livello e l'evoluzione dell'indicatore – al 30 giugno 2025 calcolato sia su dati medi semestrali che su dati puntuali di fine periodo – risultano influenzati dalla dinamica dei mercati e del settore di appartenenza. I dati di raffronto relativi agli esercizi dal 2021 al 2024 presentati in tabella sono dati medi annui.

(milioni di euro)
30.06.2025 1° sem 2025 2024 2023 2022 2021
Capitalizzazione di borsa 87.087 81.528 63.323 45.144 38.433 44.535
Patrimonio netto del Gruppo 66.519 65.848 64.570 62.533 62.715 64.823
Price / book value 1,31 1,24 0,98 0,72 0,61 0,69

Rating

Si sintetizzano di seguito le azioni sui rating della Banca intraprese dalle Agenzie internazionali nel corso del primo semestre 2025:

  • ‒ il 18 aprile, nell'ambito di un intervento che ha riguardato 15 banche italiane, S&P Global Ratings ha migliorato di un notch il rating sul debito a lungo termine di Intesa Sanpaolo, portandolo da "BBB" a "BBB+" con outlook "Stabile", in seguito ad analogo upgrade del rating sul debito sovrano italiano, datato 11 aprile, e alle migliorate valutazioni sul rischio sistemico del settore bancario italiano;
  • ‒ il 27 maggio, nel contesto di una manovra che ha interessato 16 istituzioni finanziarie italiane, Moody's ha modificato l'outlook da "Stabile" a "Positivo" confermando tutti i rating di Intesa Sanpaolo. Tale azione riflette l'analoga revisione che ha interessato l'outlook dell'Italia, resa nota dall'Agenzia il 23 maggio, e le migliorate condizioni operative delle banche italiane;
  • ‒ il 22 maggio, nell'ambito della periodica revisione, Morningstar DBRS ha confermato rating e trend di Intesa Sanpaolo;
  • ‒ Fitch Ratings ha lasciato invariati rating ed outlook di Intesa Sanpaolo, allineati ai giudizi assegnati all'Italia che l'Agenzia ha confermato nell'ultima revisione del 4 aprile.

La tabella che segue riepiloga i principali giudizi di rating assegnati a Intesa Sanpaolo dalle Agenzie internazionali, inalterati alla data di approvazione della presente Relazione semestrale.

AGENZIE DI RATING
Morningstar
DBRS
Fitch
Ratings
Moody's S&P Global
Ratings
Debito a breve termine R-1 (low)(1) F2 P-2 A-2
Debito a lungo termine (senior preferred unsecured) BBB (high) BBB Baa1 BBB+
Outlook / Trend sul debito a lungo termine Positivo Positivo Positivo Stabile
Viability - bbb - -

(1) Con Trend stabile.

Per la situazione sempre aggiornata dei rating di Intesa Sanpaolo si rinvia al sito istituzionale di Gruppo, nella sezione Investor Relations/Rating.

Dividendi pagati

Il 21 maggio 2025 (con data stacco 19 maggio e record date 20 maggio) è stato messo in pagamento il saldo del dividendo relativo all'esercizio 2024 per un importo di 3.042.652.586,92 euro, corrispondente a 17,10 centesimi di euro per ciascuna delle n. 17.793.289.982 azioni ordinarie prive di valore nominale in circolazione alla record date (escluse quindi le n. 10.380.519 azioni proprie detenute dalla Banca alla medesima data, cui non spettano dividendi, per un importo pari a 1.775.068,75 euro che è stato girato a Riserva straordinaria).

Si rammenta che il 20 novembre 2024 (con stacco cedole il 18 novembre e record date il 19 novembre) è stato messo in pagamento l'acconto dividendi a valere sui risultati 2024, deliberato dal Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo del 31 ottobre 2024 nel rispetto delle disposizioni di cui al comma 4 dell'art. 2433-bis del Codice Civile. L'acconto, pari a 17 centesimi di euro per azione, è stato corrisposto alle n. 17.778.801.839 azioni in circolazione alla record date per complessivi 3.022.396.312,63 euro (al netto della quota non distribuita relativa alle n. 24.868.662 azioni proprie in portafoglio alla record date, per un importo pari a 4.227.672,54 euro).

Pertanto l'importo del dividendo complessivamente distribuito a valere sull'esercizio 2024 è stato di 34,10 centesimi di euro per azione, per un monte dividendi di 6.065.048.899,55 euro, equivalente al 70% dell'utile netto consolidato.

Informativa di settore

Distribuzione per settori di attività: dati economici (a)

(milioni di euro)
Voci Banca dei
Territori
IMI
Corporate
&
International
Banks
Private
Banking
Asset
Management
Insurance Centro di
Governo
(b)
Totale
Investment
Banking
Interessi netti 3.462 1.501 1.222 538 21 - 688 7.432
Commissioni nette 2.558 604 365 1.132 429 2 -206 4.884
Risultato dell'attività assicurativa - - - - - 918 4 922
Risultato netto delle attività e passività
finanziarie al fair value
76 415 86 42 1 - -68 552
Altri proventi (oneri) operativi netti 4 - -32 10 24 -6 -1 -1
Proventi operativi netti 6.100 2.520 1.641 1.722 475 914 417 13.789
Spese del personale -1.633 -254 -344 -247 -46 -71 -594 -3.189
Spese amministrative (c) -1.318 -421 -251 -204 -56 -83 988 -1.345
Ammortamento immobilizzazioni
immateriali e materiali
-1 -8 -65 -54 -5 -17 -558 -708
Costi operativi -2.952 -683 -660 -505 -107 -171 -164 -5.242
Risultato della gestione operativa 3.148 1.837 981 1.217 368 743 253 8.547
Rettifiche di valore nette su crediti -561 -32 54 -10 2 - 42 -505
Altri accantonamenti netti e rettifiche di
valore nette su altre attività
-68 -11 4 -21 - - -11 -107
Altri proventi (oneri) netti 51 - - - - - -30 21
Utile (Perdita) delle attività operative
cessate
- - - - - - - -
Risultato corrente lordo 2.570 1.794 1.039 1.186 370 743 254 7.956
Imposte sul reddito -824 -579 -267 -355 -94 -224 -161 -2.504
Oneri di integrazione e incentivazione
all'esodo (al netto delle imposte)
-50 -13 -33 -12 -2 -10 -5 -125
Effetti economici dell'allocazione dei
costi di acquisizione (al netto delle
imposte) -8 - -2 -10 -2 -3 -20 -45
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema
bancario e assicurativo (al netto delle
imposte)
-3 - -17 -2 - -24 -4 -50
Rettifiche di valore dell'avviamento e
delle altre attività intangibili (al netto
delle imposte)
- - - - - - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza
di terzi - - -1 6 - - -21 -16
Risultato netto al 30.06.2025 1.685 1.202 719 813 272 482 43 5.216
Risultato netto al 30.06.2024 1.348 915 687 793 306 462 255 4.766

(a) Dati riferiti agli schemi riclassificati, come riportati nella Relazione intermedia sulla gestione.

(b) Al Centro di Governo sono ricondotte le elisioni infrasettoriali.

(c) Le spese amministrative del Centro di Governo includono i riaddebiti dal Centro di Governo alle unità di business per service puri e di indirizzo e controllo.

In applicazione del principio contabile IFRS 15, in particolare dei paragrafi 114 e 115 che richiedono di illustrare la disaggregazione dei ricavi provenienti dai contratti con i clienti, vengono di seguito esposte le commissioni attive e passive per settore di attività.

(milioni di euro)
Voci (a) Banca dei
Territori
IMI
Corporate
&
Investment
Banking
International
Banks
Private
Banking
Asset
Management
Insurance Centro di
Governo
(b)
Totale
Garanzie rilasciate 53 171 26 2 - - - 252
Servizi di incasso e pagamento 221 67 117 4 - - 7 416
Conti correnti 546 15 84 5 - - - 650
Servizio Bancomat e carte di credito 324 1 150 11 - - - 486
Attività bancaria commerciale 1.144 254 377 22 - - 7 1.804
Intermediazione e collocamento titoli 885 124 18 199 336 - -696 866
Intermediazione valute 3 1 2 1 - - 1 8
Gestioni patrimoniali 45 - 29 1.066 905 - -134 1.911
Distribuzione prodotti assicurativi 437 - 22 353 - 2 -2 812
Altre commissioni intermediazione /
gestione
175 38 10 116 - - 6 345
Attività di gestione, intermediazione e
consulenza
1.545 163 81 1.735 1.241 2 -825 3.942
Altre commissioni nette 116 302 56 16 79 - 50 619
Commissioni attive 2.805 719 514 1.773 1.320 2 -768 6.365
Commissioni passive -247 -115 -149 -641 -891 - 562 -1.481
Commissioni nette 30.06.2025 2.558 604 365 1.132 429 2 -206 4.884
Commissioni nette 30.06.2024 2.424 615 330 1.055 436 2 -199 4.663

(a) Dati riferiti agli schemi riclassificati, come riportati nella Relazione intermedia sulla gestione.

(b) Al Centro di Governo sono ricondotte le elisioni infrasettoriali.

Distribuzione per settore di attività: dati patrimoniali (a)

(milioni di euro)
Voci Banca
dei
Territori
IMI
Corporate
&
Investment
Banking
International
Banks
Private
Banking
Asset
Management
Insurance Centro
di
Governo
(b)
Totale
Finanziamenti verso clientela
30.06.2025 221.332 122.924 47.008 13.963 309 - 13.055 418.591
31.12.2024 221.231 126.059 45.255 14.022 254 - 14.691 421.512
Raccolta diretta bancaria
30.06.2025 257.055 119.770 61.236 43.321 28 - 88.743 570.153
31.12.2024 258.772 125.194 60.922 47.921 15 - 91.684 584.508

(a) Dati riferiti agli schemi riclassificati, come riportati nella Relazione intermedia sulla gestione.

(b) Al Centro di Governo sono ricondotte le elisioni infrasettoriali.

Distribuzione per aree geografiche: dati economici e patrimoniali (a)

(milioni di euro)
Italia Europa Resto
del Mondo
Totale
Proventi operativi netti
30.06.2025 10.684 2.531 574 13.789
30.06.2024 10.423 2.660 554 13.637
Variazione % 2,5 -4,8 3,6 1,1
Finanziamenti verso clientela
30.06.2025 324.855 71.236 22.500 418.591
31.12.2024 328.491 69.808 23.213 421.512
Variazione % -1,1 2,0 -3,1 -0,7
Raccolta diretta bancaria
30.06.2025 478.815 81.481 9.857 570.153
31.12.2024 492.322 83.270 8.916 584.508
Variazione % -2,7 -2,1 10,6 -2,5

I raggruppamenti per aree geografiche sono effettuati facendo riferimento alla localizzazione delle entità costituenti il Gruppo.

(a) Dati riferiti agli schemi riclassificati, come riportati nella Relazione intermedia sulla gestione.

Attestazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell'art. 154-bis del D. Lgs. n. 58/1998

    1. I sottoscritti Carlo Messina, in qualità di Consigliere Delegato e CEO, e Elisabetta Stegher, in qualità di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, di Intesa Sanpaolo, attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'art. 154 bis, commi 3 e 4, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
    2. l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa e
    3. l'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato, nel corso del primo semestre 2025.
    1. La verifica dell'adeguatezza e dell'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 è avvenuta sulla base di metodologie definite da Intesa Sanpaolo in coerenza con i modelli COSO e, per la componente IT, COBIT, che costituiscono framework di riferimento per il sistema di controllo interno generalmente accettati a livello internazionale37 .
    1. Si attesta, inoltre, che:
    2. 3.1. Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025:
      • è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
      • corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
      • è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento.
    3. 3.2. La relazione intermedia sulla gestione comprende un'analisi attendibile dei riferimenti agli eventi importanti che si sono verificati nei primi sei mesi dell'esercizio e alla loro incidenza sul bilancio consolidato semestrale abbreviato, unitamente a una descrizione dei principali rischi e incertezze per i sei mesi restanti dell'esercizio. La relazione intermedia sulla gestione comprende, altresì, un'analisi attendibile sulle operazioni rilevanti con parti correlate.

Milano, 30 luglio 2025

Carlo Messina Elisabetta Stegher

Consigliere Delegato e CEO Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

37 Il COSO Framework è stato elaborato dal Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission, organismo statunitense che ha l'obiettivo di migliorare la qualità dell'informativa societaria, attraverso la definizione di standard etici ed un sistema di corporate governance ed organizzativo efficace. Il COBIT Framework - Control OBjectives for IT and related technology è un insieme di regole predisposto dall'IT Governance Institute, organismo statunitense che ha l'obiettivo di definire e migliorare gli standard aziendali nel settore IT.

Relazione della Società di revisione

EY S.p.A. Via Meravigli, 12 20123 Milano

Tel: +39 02 722121 Fax: +39 02 722122037 ey.com

Relazione di revisione contabile limitata sul bilancio consolidato semestrale abbreviato

Agli Azionisti di Intesa Sanpaolo S.p.A.

Introduzione

Abbiamo svolto la revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato, costituito dallo stato patrimoniale consolidato, dal conto economico consolidato, dal prospetto della redditività consolidata complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato, dal rendiconto finanziario consolidato e dalle relative note illustrative di Intesa Sanpaolo S.p.A. (di seguito la "Banca") e controllate (il "Gruppo Intesa Sanpaolo") al 30 giugno 2025. Gli Amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) emanato dall'International Accounting Standards Board e adottato dall'Unione Europea. È nostra la responsabilità di esprimere una conclusione sul bilancio consolidato semestrale abbreviato sulla base della revisione contabile limitata svolta.

Portata della revisione contabile limitata

Il nostro lavoro è stato svolto secondo i criteri per la revisione contabile limitata raccomandati dalla Consob con Delibera n. 10867 del 31 luglio 1997. La revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato consiste nell'effettuare colloqui, prevalentemente con il personale della Banca responsabile degli aspetti finanziari e contabili, analisi di bilancio ed altre procedure di revisione contabile limitata. La portata di una revisione contabile limitata è sostanzialmente inferiore rispetto a quella di una revisione contabile completa svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) e, conseguentemente, non ci consente di avere la sicurezza di essere venuti a conoscenza di tutti i fatti significativi che potrebbero essere identificati con lo svolgimento di una revisione contabile completa. Pertanto, non esprimiamo un giudizio sul bilancio consolidato semestrale abbreviato.

Conclusioni

Sulla base della revisione contabile limitata svolta, non sono pervenuti alla nostra attenzione elementi che ci facciano ritenere che il bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo Intesa Sanpaolo al 30 giugno 2025 non sia stato redatto, in tutti gli aspetti significativi, in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) emanato dall'International Accounting Standards Board e adottato dall'Unione Europea.

Milano, 6 agosto 2025

EY S.p.A. Massimo Testa (Revisore Legale)

EY S.p.A. Sede Legale: Via Meravigli, 12 – 20123 Milano Sede Secondaria: Via Lombardia, 31 – 00187 Roma Capitale Sociale Euro 2.975.000,00 i.v. Iscritta alla S.O. del Registro delle Imprese presso la CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi Codice fiscale e numero di iscrizione 00434000584 - numero R.E.A. di Milano 606158 - P.IVA 00891231003 Iscritta al Registro Revisori Legali al n. 70945 Pubblicato sulla G.U. Suppl. 13 - IV Serie Speciale del 17/2/1998

Allegati

Raccordi tra prospetti contabili consolidati pubblicati e prospetti contabili consolidati modificati

Raccordo tra Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2024 pubblicato e Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2024 modificato

Raccordo tra Conto economico consolidato al 30 giugno 2024 pubblicato e Conto economico consolidato al 30 giugno 2024 modificato

Raccordi tra prospetti contabili consolidati pubblicati/modificati e prospetti contabili consolidati riesposti

Raccordo tra Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2024 pubblicato e Stato Patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2024 riesposto

Raccordo tra Conto economico consolidato al 30 giugno 2024 pubblicato e Conto economico consolidato al 30 giugno 2024 riesposto

Prospetti contabili consolidati riesposti

Stato patrimoniale consolidato

Conto economico consolidato riesposto

Raccordi tra prospetti contabili consolidati riesposti e schemi di bilancio consolidati riclassificati

Raccordo tra Stato patrimoniale consolidato e Stato patrimoniale consolidato riclassificato

Raccordo tra Conto economico consolidato riesposto e Conto economico consolidato riclassificato

Allegati

Raccordi tra prospetti contabili consolidati pubblicati e prospetti contabili consolidati modificati

Raccordo tra Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2024 pubblicato e Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2024 modificato

Lo Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2024 pubblicato non ha necessitato di modifiche.

Raccordo tra Conto economico consolidato al 30 giugno 2024 pubblicato e Conto economico consolidato al 30 giugno 2024 modificato

Il Conto economico consolidato al 30 giugno 2024 pubblicato non ha necessitato di modifiche.

Raccordi tra prospetti contabili consolidati pubblicati/modificati e prospetti contabili consolidati riesposti

Raccordo tra Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2024 pubblicato e Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2024 riesposto

Lo Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2024 pubblicato non ha necessitato di riesposizioni.

Raccordo tra Conto economico consolidato al 30 giugno 2024 pubblicato e Conto economico consolidato al 30 giugno 2024 riesposto

30.06.2024 Variazione
perimetro
di consolidamento
(a)
(milioni di euro)
30.06.2024
Riesposto
10. Interessi attivi e proventi assimilati 17.974 51 18.025
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 15.175 51 15.226
20. Interessi passivi e oneri assimilati -8.855 -21 -8.876
30. Margine di interesse 9.119 30 9.149
40. Commissioni attive 5.580 13 5.593
50. Commissioni passive -1.332 -3 -1.335
60. Commissioni nette 4.248 10 4.258
70. Dividendi e proventi simili 436 - 436
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 20 4 24
90. Risultato netto dell'attività di copertura -5 - -5
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 105 - 105
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 81 - 81
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 20 - 20
c) passività finanziarie 4 - 4
Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a
110. conto economico 1.387 - 1.387
a) attività e passività finanziarie designate al fair value -2.850 - -2.850
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 4.237 - 4.237
120. Margine di intermediazione 15.310 44 15.354
130. Rettifiche/ riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: -573 - -573
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato -593 - -593
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 20 - 20
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni -7 - -7
150. Risultato netto della gestione finanziaria 14.730 44 14.774
160. Risultato dei servizi assicurativi 854 - 854
a) ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi 1.569 - 1.569
b) costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi -686 - -686
c) ricavi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione 62 - 62
d) costi per servizi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione -91 - -91
170. Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa -2.828 - -2.828
a) costi/ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi -2.827 - -2.827
b) ricavi/costi netti di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione -1 - -1
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 12.756 44 12.800
190. Spese amministrative: -5.341 -38 -5.379
a) spese per il personale -3.090 -21 -3.111
b) altre spese amministrative -2.251 -17 -2.268
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri -209 1 -208
a) impegni e garanzie rilasciate 31 - 31
210. b) altri accantonamenti netti
Rettifiche/ riprese di valore nette su attività materiali
-240
-317
1
-3
-239
-320
220. Rettifiche/ riprese di valore nette su attività immateriali -499 -4 -503
230. Altri oneri/proventi di gestione 423 - 423
240. Costi operativi -5.943 -44 -5.987
250.
260.
Utili (Perdite) delle partecipazioni
Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali
93
2
5
-
98
2
270. Rettifiche di valore dell'avviamento - - -
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti - - -
290.
300.
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente
6.908
-2.130
5
-3
6.913
-2.133
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 4.778 2 4.780
320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte - - -
330. Utile (Perdita) di periodo 4.778 2 4.780
340. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi -12 -2 -14
350. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della capogruppo 4.766 - 4.766
(a) La riesposizione si riferisce ai risultati economici dei primi 6 mesi del 2024 di First Bank e di Alpian.

Prospetti contabili consolidati riesposti

Stato patrimoniale consolidato

(milioni di euro)
Voci dell'attivo 30.06.2025 31.12.2024 Variazioni
assolute %
10. Cassa e disponibilità liquide 41.864 40.533 1.331 3,3
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 155.621 150.943 4.678 3,1
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 46.152 41.439 4.713 11,4
b) attività finanziarie designate al fair value 5 6 -1 -16,7
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 109.464 109.498 -34 -0,0
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 161.540 150.269 11.271 7,5
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 517.443 518.702 -1.259 -0,2
a) crediti verso banche 38.552 38.460 92 0,2
b) crediti verso clientela 478.891 480.242 -1.351 -0,3
50. Derivati di copertura 7.092 6.505 587 9,0
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) -4.707 -3.602 1.105 30,7
70. Partecipazioni 3.005 3.036 -31 -1,0
80. Attività assicurative 733 693 40 5,8
a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività 510 444 66 14,9
b) cessioni in riassicurazione che costituiscono attività 223 249 -26 -10,4
90. Attività materiali 8.659 9.024 -365 -4,0
100. Attività immateriali 9.790 9.860 -70 -0,7
di cui:
- avviamento 3.698 3.697 1 0,0
110. Attività fiscali 11.590 12.916 -1.326 -10,3
a) correnti 1.380 1.650 -270 -16,4
b) anticipate 10.210 11.266 -1.056 -9,4
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 744 667 77 11,5
130. Altre attività 30.078 33.739 -3.661 -10,9
Totale dell'attivo 943.452 933.285 10.167 1,1

Allegati
30.06.2025 31.12.2024 (milioni di euro)
Variazioni
Voci del passivo e del patrimonio netto assolute %
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 603.061 599.620 3.441 0,6
a) debiti verso banche 64.533 45.794 18.739 40,9
b) debiti verso la clientela 435.638 443.457 -7.819 -1,8
c) titoli in circolazione 102.890 110.369 -7.479 -6,8
20. Passività finanziarie di negoziazione 41.877 42.882 -1.005 -2,3
30. Passività finanziarie designate al fair value 72.617 74.083 -1.466 -2,0
40. Derivati di copertura 3.230 4.410 -1.180 -26,8
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) -1.799 -1.819 -20 -1,1
60. Passività fiscali 2.358 2.097 261 12,4
a) correnti 436 383 53 13,8
b) differite 1.922 1.714 208 12,1
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 10 5 5
80. Altre passività 23.655 15.014 8.641 57,6
90. Trattamento di fine rapporto del personale 644 706 -62 -8,8
100. Fondi per rischi e oneri 3.999 4.885 -886 -18,1
a) impegni e garanzie rilasciate 587 601 -14 -2,3
b) quiescenza e obblighi simili 75 98 -23 -23,5
c) altri fondi per rischi e oneri 3.337 4.186 -849 -20,3
110. Passività assicurative 127.142 126.081 1.061 0,8
a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività 127.087 126.013 1.074 0,9
b) cessioni in riassicurazione che costituiscono passività 55 68 -13 -19,1
120. Riserve da valutazione -1.882 -2.332 -450 -19,3
130. Azioni rimborsabili - - -
140. Strumenti di capitale 8.559 8.706 -147 -1,7
150. Riserve 18.589 15.367 3.222 21,0
155. Acconti su dividendi (-) - -3.022 -3.022
160. Sovrapprezzi di emissione 26.575 27.601 -1.026 -3,7
170. Capitale 10.369 10.369 - -
180. Azioni proprie (-) -907 -179 728
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 139 145 -6 -4,1
200. Utile (Perdita) di periodo (+/-) 5.216 8.666 -3.450 -39,8
Totale del passivo e del patrimonio netto 943.452 933.285 10.167 1,1

Conto economico consolidato riesposto

30.06.2025 30.06.2024 (milioni di euro)
Variazioni
Riesposto assolute %
10. Interessi attivi e proventi assimilati 14.398 18.025 -3.627 -20,1
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 12.790 15.226 -2.436 -16,0
20. Interessi passivi e oneri assimilati -5.697 -8.876 -3.179 -35,8
30. Margine di interesse 8.701 9.149 -448 -4,9
40. Commissioni attive 5.812 5.593 219 3,9
50. Commissioni passive -1.421 -1.335 86 6,4
60. Commissioni nette 4.391 4.258 133 3,1
70. Dividendi e proventi simili 530 436 94 21,6
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 811 24 787
90. Risultato netto dell'attività di copertura -14 -5 9
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 92 105 -13 -12,4
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 101 81 20 24,7
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 38 20 18 90,0
c) passività finanziarie -47 4 -51
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
103 1.387 -1.284 -92,6
a) attività e passività finanziarie designate al fair value -213 -2.850 -2.637 -92,5
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 316 4.237 -3.921 -92,5
120. Margine di intermediazione 14.614 15.354 -740 -4,8
130. Rettifiche/ riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: -645 -573 72 12,6
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato -578 -593 -15 -2,5
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva -67 20 -87
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni -9 -7 2 28,6
150. Risultato netto della gestione finanziaria 13.960 14.774 -814 -5,5
160. Risultato dei servizi assicurativi 900 854 46 5,4
a) ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi 1.646 1.569 77 4,9
b) costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi -705 -686 19 2,8
c) ricavi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione 36 62 -26 -41,9
d) costi per servizi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione -77 -91 -14 -15,4
170. Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa -1.882 -2.828 -946 -33,5
a) costi/ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi -1.883 -2.827 -944 -33,4
b) ricavi/costi netti di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione 1 -1 2
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 12.978 12.800 178 1,4
190. Spese amministrative: -5.065 -5.379 -314 -5,8
a) spese per il personale -3.078 -3.111 -33 -1,1
b) altre spese amministrative -1.987 -2.268 -281 -12,4
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri -75 -208 -133 -63,9
a) impegni e garanzie rilasciate 15 31 -16 -51,6
b) altri accantonamenti netti -90 -239 -149 -62,3
210. Rettifiche/ riprese di valore nette su attività materiali -297 -320 -23 -7,2
220. Rettifiche/ riprese di valore nette su attività immateriali -551 -503 48 9,5
230. Altri oneri/proventi di gestione 558 423 135 31,9
240. Costi operativi -5.430 -5.987 -557 -9,3
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 3 98 -95 -96,9
260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali - 2 -2
270. Rettifiche di valore dell'avviamento - - -
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 57 - 57
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 7.608 6.913 695 10,1
300. Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente -2.376 -2.133 243 11,4
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 5.232 4.780 452 9,5
320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte - - -
330. Utile (Perdita) di periodo 5.232 4.780 452 9,5
340. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi -16 -14 2 14,3
350. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della capogruppo 5.216 4.766 450 9,4

Raccordi tra prospetti contabili consolidati riesposti e schemi di bilancio consolidati riclassificati

Raccordo tra Stato patrimoniale consolidato e Stato patrimoniale consolidato riclassificato

Attività 30.06.2025 (milioni di euro)
31.12.2024
Cassa e disponibilità liquide 41.864 40.533
Voce 10 Cassa e disponibilità liquide 41.864 40.533
Finanziamenti verso banche Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti verso banche (Contributo comparto 35.381 36.128
Voce 40a (parziale) bancario)
Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Finanziamenti verso banche (Contributo comparto
34.548 36.060
Voce 20a (parziale)
Voce 20b (parziale)
bancario)
Attività finanziarie designate al fair value - Finanziamenti verso banche (Contributo comparto bancario)
-
2
-
3
Voce 20c (parziale) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - Finanziamenti verso banche (Contributo
comparto bancario)
76 65
Voce 30 (parziale) Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - Finanziamenti verso
banche (Contributo comparto bancario)
755 -
Finanziamenti verso clientela 418.591 421.512
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 415.854 419.658
Voce 40b (parziale) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti verso clientela (Contributo comparto
bancario)
407.454 413.348
Voce 40b (parziale) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (enti pubblici, imprese non finanziarie ed
altri) (Contributo comparto bancario)
8.400 6.310
Crediti verso clientela valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva e con impatto sul conto economico 2.737 1.854
Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Finanziamenti verso clientela (Contributo comparto
Voce 20a (parziale)
Voce 20b (parziale)
bancario)
Attività finanziarie designate al fair value - Finanziamenti verso clientela (Contributo comparto bancario)
13
-
73
-
Voce 20c (parziale) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - Finanziamenti verso clientela (Contributo
comparto bancario)
822 788
Voce 30 (parziale) Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - Finanziamenti verso
clientela (Contributo comparto bancario)
1.902 993
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti 67.037 62.979
Voce 40a (parziale) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (banche) (Contributo comparto bancario) 4.004 2.400
Voce 40b (parziale) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (governi, imprese finanziarie ed
assicurazioni) (Contributo comparto bancario)
63.033 60.579
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 50.544 45.706
Voce 20a (parziale) Attività finanziarie detenute per la negoziazione (Contributo comparto bancario) 46.100 41.328
Voce 20b (parziale)
Voce 20c (parziale)
Attività finanziarie designate al fair value - Titoli di debito (Contributo comparto bancario)
Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Contributo comparto bancario)
3
4.441
3
4.375
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 87.162 76.303
Voce 30 (parziale) Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (Contributo comparto
bancario)
87.162 76.303
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato 4 5
Voce 40a (parziale) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti verso Banche (Contributo comparto
assicurativo)
- -
Voce 40b (parziale) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti verso clientela (Contributo comparto
assicurativo)
4 5
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value con impatto a conto economico 104.198 104.344
Voce 20a (parziale)
Voce 20b (parziale)
Attività finanziarie detenute per la negoziazione (Contributo comparto assicurativo)
Attività finanziarie designate al fair value (Contributo comparto assicurativo)
39
-
38
-
Voce 20c (parziale)
Voce 50 (parziale)
Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Contributo comparto assicurativo)
Derivati di copertura (Contributo comparto assicurativo)
104.125
34
104.270
36
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 71.721 72.973
Voce 30 (parziale) Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (Contributo comparto
assicurativo)
71.721 72.973
Partecipazioni 3.005 3.036
Voce 70 Partecipazioni 3.005 3.036
Attività materiali e immateriali 18.449 18.884
Attività di proprietà 17.374 17.655
Voce 90 (parziale) Attività materiali
Voce 100 Attività immateriali
7.584
9.790
7.795
9.860
Diritti d'uso acquisiti con il leasing 1.075 1.229
Voce 90 (parziale) Attività materiali 1.075 1.229
Attività fiscali 11.590 12.916
Voce 110 Attività fiscali 11.590 12.916
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 744 667
Voce 120 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 744 667
Altre voci dell'attivo
Voce 50
Derivati di copertura (Contributo comparto bancario) 33.162
7.058
37.299
6.469
Voce 60 Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) -4.707 -3.602
Voce 80
Voce 130
Attività assicurative
Altre attività
733
30.078
693
33.739
Totale attività 943.452 933.285

Passività 30.06.2025 (milioni di euro)
31.12.2024
Debiti verso banche al costo ammortizzato 63.812 45.082
Voce 10 a) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (Contributo comparto bancario)
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (di cui debiti per leasing)
63.814 45.084
- Voce 10 a) (parziale)
Debiti verso clientela al costo ammortizzato e titoli in circolazione
(Contributo comparto bancario) -2
536.218
-2
552.029
Voce 10 b) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso la clientela (Contributo comparto
bancario)
435.520 443.339
Voce 10 c) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli in circolazione (Contributo comparto bancario)
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso clientela (di cui debiti per leasing)
101.799 109.782
- Voce 10 b) (parziale)
Passività finanziarie di negoziazione
(Contributo comparto bancario) -1.101
41.870
-1.092
42.866
Voce 20 Passività finanziarie di negoziazione (Contributo comparto bancario) 41.870 42.866
Passività finanziarie designate al fair value 24.700 23.437
Voce 30 Passività finanziarie designate al fair value (Contributo comparto bancario) 24.700 23.437
Passività finanziarie al costo ammortizzato di pertinenza delle imprese di assicurazione
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (Contributo comparto
1.927 1.412
Voce 10 a) (parziale)
Voce 10 b) (parziale)
assicurativo)
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso la clientela (Contributo comparto
assicurativo)
719
118
710
118
Voce 10 c) (parziale) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli in circolazione (Contributo comparto
assicurativo)
1.091 587
- Voce 10 a) (parziale) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (di cui debiti per leasing)
(Contributo comparto assicurativo)
- -1
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso clientela (di cui debiti per leasing)
- Voce 10 b) (parziale) (Contributo comparto assicurativo)
Passività finanziarie di negoziazione di pertinenza delle imprese di assicurazione
-1
66
-2
63
Voce 20 (parziale) Passività finanziarie di negoziazione (Contributo comparto assicurativo) 7 16
Voce 40 (parziale) Derivati di copertura (Contributo comparto assicurativo) 59 47
Passività finanziarie designate al fair value di pertinenza delle imprese di assicurazione 47.917 50.646
Voce 30 (parziale) Passività finanziarie designate al fair value (Contributo comparto assicurativo) 47.917 50.646
Passività fiscali 2.358 2.097
Voce 60 Passività fiscali 2.358 2.097
Passività associate ad attività in via di dismissione
Voce 70
Passività associate ad attività in via di dismissione 10
10
5
5
Altre voci del passivo 26.131 18.655
Voce 40 Derivati di copertura (Contributo comparto bancario) 3.171 4.363
Voce 50 Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) -1.799 -1.819
Voce 80 Altre passività
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (di cui debiti per leasing)
23.655 15.014
+Voce 10 a) (parziale) (Contributo comparto bancario)
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (di cui debiti per leasing)
2 2
Voce 10 a) (parziale)
+Voce 10 b) (parziale)
(Contributo comparto assicurativo)
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso clientela (di cui debiti per leasing)
(Contributo comparto bancario)
-
1.101
1
1.092
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso clientela (di cui debiti per leasing)
+Voce 10 b) (parziale) (Contributo comparto assicurativo) 1 2
Passività assicurative 127.142 126.081
Voce 110
Fondi per rischi e oneri
Passività assicurative 127.142
4.643
126.081
5.591
Voce 90 Trattamento di fine rapporto del personale 644 706
Voce 100 a) Fondi per rischi e oneri - Impegni e garanzie rilasciate 587 601
Voce 100 b) Fondi per rischi e oneri - Quiescenza e obblighi simili 75 98
Voce 100 c)
Capitale
Fondi per rischi e oneri - Altri fondi per rischi e oneri 3.337
10.369
4.186
10.369
Voce 170 Capitale 10.369 10.369
Riserve 44.257 42.789
Voce 130 Azioni rimborsabili - -
Voce 150
Voce 160
Riserve
Sovrapprezzi di emissione
18.589
26.575
15.367
27.601
- Voce 180 Azioni proprie (-) -907 -179
Riserve da valutazione Riserve da valutazione (Contributo comparto bancario ed inclusiva di Riserve IAS19 di pertinenza -1.566 -2.035
Voce 120
Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione
comparto assicurativo) -1.566
-316
-2.035
-297
Voce 120 Riserve da valutazione (Contributo comparto assicurativo) -316 -297
Acconti su dividendi - -3.022
Voce 155
Strumenti di capitale
Acconti su dividendi (-) -
8.559
-3.022
8.706
Voce 140 Strumenti di capitale 8.559 8.706
Patrimonio di pertinenza di terzi 139 145
Voce 190 Patrimonio di pertinenza di terzi 139 145
Risultato netto 5.216 8.666
Voce 200 Utile (Perdita) di periodo (+/-) 5.216 8.666
Totale passività e patrimonio netto 943.452 933.285

Raccordo tra Conto economico consolidato riesposto e Conto economico consolidato riclassificato

Voci 30.06.2025 (milioni di euro)
30.06.2024
Riesposto
Interessi netti 7.432 7.975
Voce 30 Margine di interesse 8.701 9.149
- Voce 30 (parziale) Margine di interesse (Contributo comparto assicurativo) -1.181 -1.117
- Voce 30 (parziale) Margine di interesse - Riclassifica operatività entità non soggette a direzione e coordinamento - -1
- Voce 30 (parziale) Margine di interesse (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) 27 28
+ Voce 60 (parziale) Commissioni nette (Commissioni periodiche c/c con saldi attivi (tassi negativi)) - -
- Voce 30 (parziale) Componenti degli Interessi netti correlate al Risultato dell'attività di negoziazione (Dividendi incassati e
pagati nell'ambito dell'attività di prestito titoli)
-6 3
+ Voce 80 (parziale) Differenziali Hedging swap -87 -54
+ Voce 190 a) (parziale) Spese per il personale (Rientro time value trattamento di fine rapporto e altri fondi del personale) -14 -20
+ Voce 200 b) (parziale) Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (Rientro time value fondi rischi ed oneri) -8 -13
Commissioni nette 4.884 4.663
Voce 60 Commissioni nette 4.391 4.258
- Voce 60 (parziale) Commissioni nette - Comparto assicurativo 422 363
- Voce 60 (parziale) Commissioni nette - Riclassifica operatività entità non soggette a direzione e coordinamento 2 2
- Voce 60 (parziale) Commissioni nette (Commissioni periodiche c/c con saldi attivi (tassi negativi)) - -
+ Voce 80 (parziale) Risultato netto dell'attività di negoziazione (Collocamento Certificates) 51 42
+ Voce 110 a) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(a) attività e passività finanziarie designate al fair value (Collocamento Certificates)
149 96
+ Voce 110 b) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Componenti rendimento delle polizze
assicurative stipulate a favore delle Reti di consulenti finanziari)
- 3
+ Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi (Contributo comparto bancario)
Commissioni consulenti finanziari Divisione Private
-32 -28
+ Voce 190 a) (parziale) Spese per il personale (Oneri sistemi di incentivazione di personale dipendente delle reti distributive) -39 -36
+ Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (Recuperi spese) -60 -37
Risultato dell'attività assicurativa 922 903
Voce 160 Risultato dei servizi assicurativi 900 854
Voce 170 Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa -1.882 -2.828
+ Voce 30 (parziale) Margine di interesse (Contributo comparto assicurativo) 1.181 1.117
+ Voce 60 (parziale) Commissioni nette (Contributo Comparto assicurativo) -422 -363
+ Voce 70 (parziale) Dividendi e proventi simili su titoli di capitale detenuti per la negoziazione, valutati al fair value con impatto a
conto economico o per cui è esercitata l'opzione di valutazione al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (inclusi i dividendi su OICR) (Contributo comparto assicurativo)
317 268
+ Voce 80 (parziale) Risultato netto dell'attività di negoziazione (Contributo comparto assicurativo) -4 -15
+ Voce 90 (parziale) Risultato netto dell'attività di copertura (Contributo comparto assicurativo) - -
+ Voce 100 b) (parziale) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (Contributo comparto assicurativo)
-109 -122
+ Voce 110 a) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(Contributo comparto assicurativo)
454 -2.470
+ Voce 110 b) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Contributo comparto assicurativo)
217 4.122
+ Voce 130 b) (parziale) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva (Contributo comparto assicurativo)
-55 15
- Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Spese del personale 184 177
- Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Altre Spese Amministrative 75 83
- Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Ammortamenti Immob. Materiali 8 12
- Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Ammortamenti Immob. Immateriali 26 25
- Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi (Contributo comparto bancario)
Commissioni consulenti finanziari Divisione Private
32 28
- Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - rilascio passività assicurative - -
+ Voce 210 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali di pertinenza del comparto assicurativo - -

Allegati
(milioni di euro)
Voci 30.06.2025 30.06.2024
Riesposto
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 552 101
Voce 80 Risultato netto dell'attività di negoziazione 811 24
Voce 90 Risultato netto dell'attività di copertura -14 -5
Voce 110 a) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(a) attività e passività finanziarie designate al fair value
-213 -2.850
Voce 110 b) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value
316 4.237
Voce 100 b) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
38 20
Voce 100 c) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di passività finanziarie -47 4
+ Voce 70 (parziale) Dividendi e proventi simili su titoli di capitale detenuti per la negoziazione, valutati al fair value con impatto a
conto economico o per cui è esercitata l'opzione di valutazione al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (inclusi i dividendi su OICR) (Contributo comparto bancario)
213 168
+ Voce 30 (parziale) Componenti degli Interessi netti correlate al Risultato dell'attività di negoziazione (Dividendi incassati e
pagati nell'ambito dell'attività di prestito titoli)
6 -3
- Voce 80 (parziale) Risultato netto dell'attività di negoziazione (Collocamento Certificates) -51 -42
- Voce 80 (parziale) Risultato netto dell'attività di negoziazione (Contributo comparto assicurativo) 4 15
- Voce 80 (parziale) Differenziali Hedging swap 87 54
- Voce 90 (parziale) Risultato netto dell'attività di copertura (Contributo comparto assicurativo) - -
- Voce 100 b) (parziale) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (Contributo comparto assicurativo)
109 122
+ Voce 100 a) (parziale) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito
(governi, imprese finanziarie ed assicurazioni) - Effetto correlato al risultato di negoziazione
95 104
+ Voce 100 a) (parziale) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito
(Banche) (Contributo comparto bancario) - Effetto correlato al risultato di negoziazione
5 6
- Voce 110 a) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(a) attività e passività finanziarie designate al fair value (Collocamento Certificates)
-149 -96
- Voce 110 a) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(a) attività e passività designate al fair value (Contributo comparto assicurativo)
-454 2.470
- Voce 110 b) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Contributo comparto assicurativo)
-217 -4.122
- Voce 110 b) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Componenti rendimento delle polizze
assicurative stipulate a favore delle Reti di consulenti finanziari)
5 -41
- Voce 110 b) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Oneri riguardanti il sistema bancario)
1 26
+ Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Negoziazione e valutazione altre attività) 7 10

Allegati

emarket
sdir scorage
CERTIFIED
Voci 30.06.2025 (milioni di euro)
30.06.2024
Riesposto
Altri proventi (oneri) operativi netti -1 -5
Voce 70 Dividendi e proventi simili 530 436
Voce 230 Altri oneri / proventi di gestione 558 423
+ Voce 30 (parziale) Margine di interesse - Riclassifica operatività entità non soggette a direzione e coordinamento - 1
+ Voce 60 (parziale) Commissioni nette - Riclassifica operatività entità non soggette a direzione e coordinamento
Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Componenti rendimento delle polizze
-2 -2
+ Voce 110 b) (parziale) assicurative stipulate a favore delle Reti di consulenti finanziari)
Dividendi e proventi simili su titoli di capitale detenuti per la negoziazione, valutati al fair value con impatto a
conto economico o per cui è esercitata l'opzione di valutazione al fair value con impatto sulla redditività
- 4
- Voce 70 (parziale) complessiva (inclusi i dividendi su OICR) (Contributo comparto bancario)
Dividendi e proventi simili su titoli di capitale detenuti per la negoziazione, valutati al fair value con impatto a
conto economico o per cui è esercitata l'opzione di valutazione al fair value con impatto sulla redditività
-213 -168
- Voce 70 (parziale) complessiva (inclusi i dividendi su OICR) (Contributo comparto assicurativo) -317 -268
- Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Recuperi spese) -10 -8
- Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Recuperi imposte indirette) -561 -523
- Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Proventi/oneri non ricorrenti o non correlati alla gestione caratteristica) 1 -12
- Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Effetti valutativi altre attività) 2 4
- Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Svalutazioni immobilizzazioni materiali riacquisite) - -
- Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Oneri/proventi di integrazione) 4 3
- Voce 230 (parziale)
- Voce 230 (parziale)
Altri oneri/ proventi di gestione (Negoziazione e valutazione altre attività)
Altri oneri/ proventi di gestione (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) - (Contributo
comparto bancario)
-7
-
-10
-
- Voce 230 (parziale) Altri oneri/proventi di gestione (accordo transattivo Fondo Nazionale di Risoluzione) - 130
Altre spese amministrative (Riconduzione operatività entità non bancaria, finanziaria e assicurativa - leasing
+ Voce 190 b) (parziale)
+ Voce 210 (parziale)
operativo)
Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Riconduzione operatività entità non bancaria,
finanziaria e assicurativa - leasing operativo)
-2
-15
-4
-34
+ Voce 220 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (Riconduzione operatività entità non bancaria,
finanziaria e assicurativa - leasing operativo)
-1 -2
+ Voce 250 (parziale) Utili (Perdite) delle partecipazioni (valutate al patrimonio netto) 32 25
Proventi operativi netti 13.789 13.637
Spese del personale -3.189 -3.221
Voce 190 a) Spese per il personale -3.078 -3.111
- Voce 190 a) (parziale) Spese per il personale (Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo) 20 11
- Voce 190 a) (parziale) Spese per il personale (Rientro time value trattamento di fine rapporto e altri fondi del personale) 14 20
- Voce 190 a) (parziale) Spese per il personale (Oneri sistemi di incentivazione di personale dipendente delle reti distributive) 39 36
+ Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Spese del personale -184 -177
+ Voce 230 (parziale) Altri oneri / proventi di gestione (Recuperi spese) - -
Spese amministrative -1.345 -1.355
Voce 190 b) Altre spese amministrative -1.987 -2.268
- Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (Oneri di integrazione) 21 15
- Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (Contributi ai Fondi di risoluzione e tutela depositi) 23 366
- Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (Recuperi spese) 60 37
- Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (Riconduzione operatività entità non bancaria, finanziaria e assicurativa - leasing
operativo)
2 4
- Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (tasse straordinarie controllate estere) 40 43
+ Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Altre Spese Amministrative -75 -83
+ Voce 230 (parziale) Altri oneri / proventi di gestione (Recuperi imposte indirette) 561 523
+ Voce 230 (parziale) Altri oneri /proventi di gestione (Recuperi di spese) 10 8
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -708 -674
Voce 210 Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali -297 -320
Voce 220 Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali -551 -503
- Voce 210 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali di pertinenza del comparto assicurativo - -
- Voce 210 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Oneri di integrazione) 23 26
- Voce 210 (parziale)
- Voce 210 (parziale)
Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Svalutazioni)
Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Riconduzione operatività entità non bancaria,
finanziaria e assicurativa - leasing operativo)
2
15
6
34
+ Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Ammortamenti Immob. Materiali -8 -12
+ Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Ammortamenti Immob. Immateriali -26 -25
- Voce 220 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (Oneri di integrazione) 107 89
- Voce 220 (parziale) Rettifiche / riprese di valore su attività immateriali (Svalutazioni) - 1
Rettifiche / riprese di valore su attività immateriali (Effetti economici dell'allocazione dei costi di
- Voce 220 (parziale) acquisizione) 26 28
- Voce 220 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (Riconduzione operatività entità non bancaria,
finanziaria e assicurativa - leasing operativo)
1 2
Costi operativi -5.242 -5.250
Risultato della gestione operativa 8.547 8.387

Voci 30.06.2025 (milioni di euro)
30.06.2024
Riesposto
Rettifiche di valore nette su crediti -505 -554
Voce 140 Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni -9 -7
Voce 200 a) Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito relativo a impegni e garanzie rilasciate 15 31
+ Voce 100 a) (parziale) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti
(Contributo comparto bancario)
- -40
Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito
+ Voce 100 a) (parziale) (enti pubblici, imprese non finanziarie ed altri) (Contributo comparto bancario) 1 8
- Voce 100 a) (parziale) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti
(Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) (Contributo comparto bancario)
13 25
+ Voce 130 a) (parziale) Rettifiche/ riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - Finanziamenti (Contributo comparto bancario)
-536 -592
+ Voce 130 a) (parziale) Rettifiche/ riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - Titoli di debito (enti pubblici, imprese non finanziarie ed altri) (Contributo comparto bancario)
-3 6
+ Voce 130 b) (parziale) Rettifiche/ riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva - Finanziamenti (Contributo comparto bancario)
-2 5
+ Voce 200 b) (parziale) Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (Accantonamenti per oneri non ricorrenti) 16 10
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività -107 -177
Voce 260 Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali - 2
Voce 200 b) Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri - Altri accantonamenti netti -90 -239
+ Voce 110 b) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Componenti rendimento delle polizze
assicurative stipulate a favore delle Reti di consulenti finanziari)
-5 34
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo
+ Voce 130 a) (parziale) ammortizzato - Titoli di debito (governi, imprese finanziarie ed assicurazioni) (Contributo comparto bancario) -31 -7
+ Voce 130 a) (parziale) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - Titoli di debito (Banche) (Contributo comparto bancario)
- -
+ Voce 130 b) (parziale) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva - Titoli di debito (Contributo comparto bancario)
-10 -
- Voce 200 b) (parziale) Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - Altri accantonamenti netti (Contributo al Fondo di Garanzia
Assicurativo dei Rami Vita)
43 41
- Voce 200 b) (parziale) Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (Oneri di integrazione) - -
- Voce 200 b) (parziale) Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (Rientro time value fondi rischi ed oneri) 8 13
- Voce 200 b) (parziale) Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (Accantonamenti per oneri non ricorrenti) -16 -10
+ Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - rilascio passività assicurative - -
- Voce 260 (parziale) Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali - -
+ Voce 210 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Svalutazioni) -2 -6
+ Voce 220 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (Svalutazioni) - -1
+ Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Svalutazioni immobilizzazioni materiali riacquisite) - -
+ Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Effetti valutativi altre attività) -2 -4
+ Voce 250 (parziale) Utili (Perdite) di partecipazioni (Rettifiche/Riprese di valore per deterioramento di partecipazioni collegate) -2 -
Altri proventi (oneri) netti 21 88
Voce 250
Voce 280
Utili (Perdite) di partecipazioni
Utili (Perdite) da cessione di investimenti
3
57
98
-
Voce 100 a) (parziale) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito
(governi, imprese finanziarie ed assicurazioni) (Contributo comparto bancario)
95 107
Voce 100 a) (parziale) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito
(Banche) (Contributo comparto bancario)
5 6
Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito
- Voce 100 a) (parziale) (governi, imprese finanziarie ed assicurazioni) - Effetto correlato al risultato di negoziazione
Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito
-95 -104
- Voce 100 a) (parziale) (Banche) (Contributo comparto bancario) - Effetto correlato al risultato di negoziazione
Rettifiche/ riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo
-5 -6
+ Voce 130 a) (parziale) ammortizzato - Effetto correlato a Utili (perdite) delle partecipazioni (Contributo comparto bancario) -8
+ Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Proventi/oneri non ricorrenti o non correlati alla gestione caratteristica) -1 12
+ Voce 260 (parziale) Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali - -
- Voce 250 (parziale) Utili (Perdite) di partecipazioni (valutate al patrimonio netto) -32 -25
- Voce 250 (parziale) Utili (Perdite) di partecipazioni (Rettifiche/Riprese di valore per deterioramento di partecipazioni collegate) 2 -
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - -
Voce 320
+ Voce 320 (parziale)
Utile (Perdita) dei gruppi di attività operative cessate al netto delle imposte
Utile (Perdita) dei gruppi di attività operative cessate al netto delle imposte (Imposte)
-
-
-
-
Risultato corrente lordo 7.956 7.744

(milioni di euro)

Voci 30.06.2025 30.06.2024
Riesposto
Imposte sul reddito -2.504 -2.514
Voce 300 Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente -2.376 -2.133
+ Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (tasse straordinarie controllate estere) -40 -43
+ Voce 230 (parziale) Altri oneri/proventi di gestione (accordo transattivo Fondo Nazionale di Risoluzione) - -130
- Voce 300 (parziale) Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (Oneri di integrazione) -50 -42
- Voce 300 (parziale) Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (Effetti economici dell'allocazione dei costi di
acquisizione)
-21 -27
- Voce 300 (parziale) Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (Contributi ai Fondi di risoluzione e tutela depositi e
al Fondo di Garanzia Assicurativo dei Rami Vita)
-17 -139
- Voce 300 (parziale) Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre
attività intangibili)
- -
- Voce 320 (parziale) Utile (Perdita) dei gruppi di attività operative cessate al netto delle imposte (Imposte) - -
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -125 -102
+ Voce 190 a) (parziale) Spese per il personale (Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo) -20 -11
+ Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (Oneri di integrazione) -21 -15
+ Voce 200 b) (parziale) Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (Oneri di integrazione) - -
+ Voce 210 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Oneri di integrazione) -23 -26
+ Voce 220 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (Oneri di integrazione) -107 -89
+ Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Oneri/proventi di integrazione) -4 -3
+ Voce 300 (parziale) Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (Oneri di integrazione) 50 42
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) -45 -54
+ Voce 30 (parziale) Margine di interesse (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) -27 -28
+ Voce 100 a) (parziale) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti
(Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) - (Contributo comparto bancario)
-13 -25
+ Voce 220 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (Effetti economici dell'allocazione dei costi di
acquisizione)
-26 -28
+ Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) - (Contributo
comparto bancario)
- -
+ Voce 300 (parziale) Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (Effetti economici dell'allocazione dei costi di
acquisizione)
21 27
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo (al netto delle imposte) -50 -294
+ Voce 110 b) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Oneri riguardanti il sistema bancario)
-1 -26
+ Voce 200 b) (parziale) Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - Altri accantonamenti netti (Contributo al Fondo di Garanzia
Assicurativo dei Rami Vita)
-43 -41
+ Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (Contributi ai Fondi di risoluzione e tutela depositi) -23 -366
+ Voce 300 (parziale) Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente (Contributi ai Fondi di risoluzione e tutela depositi e al
Fondo di Garanzia Assicurativo dei Rami Vita)
17 139
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) - -
Voce 270 Rettifiche di valore dell'avviamento - -
+ Voce 300 (parziale) Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre
attività intangibili)
- -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi -14
Voce 340 Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi -16
-16
-14
Risultato netto 5.216 4.766

Contatti

Intesa Sanpaolo S.p.A.

Sede legale: Piazza San Carlo, 156 10121 Torino Tel. 011 5551

Sede secondaria: Via Monte di Pietà, 8 20121 Milano Tel. 02 87911

Investor Relations & Price-Sensitive Communication

Tel. 02 8794 3180 Fax 02 8794 3123 E-mail [email protected]

Media Relations Tel. 02 8796 3845 Fax 02 8796 2098 E-mail [email protected]

Internet: group.intesasanpaolo.com

Calendario finanziario

Approvazione del Resoconto intermedio al 30 settembre 2025 e deliberazione in merito alla distribuzione di un acconto dividendi: 31 ottobre 2025

Calendario finanziario

262

Talk to a Data Expert

Have a question? We'll get back to you promptly.