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FinecoBank

Interim / Quarterly Report Aug 8, 2025

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Interim / Quarterly Report

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Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 Giugno 2025

Cariche Sociali e Società di Revisione 7
Premessa alla lettura della Relazione finanziaria semestrale consolidata 9
Relazione finanziaria semestrale consolidata11
Relazione intermedia sulla gestione consolidata11
Dati di sintesi 11
Andamento della gestione26
L'azione FinecoBank32
Principali aree di attività 33
La rete dei consulenti finanziari39
Le risorse42
L'infrastruttura tecnologica46
Il sistema dei controlli interni47
Principali rischi e incertezze 49
La struttura organizzativa50
I principali aggregati patrimoniali 53
I risultati economici68
Fondi propri e i requisiti patrimoniali 77
I risultati della controllante e della controllata 80
Le operazioni con parti correlate 92
Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura del periodo ed evoluzione prevedibile della gestione 94
Schemi del bilancio consolidato semestrale 97
Stato patrimoniale consolidato97
Conto economico consolidato99
Prospetto della redditività consolidata complessiva100
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato101
Rendiconto finanziario consolidato102
Note illustrative 105
Parte A – Politiche contabili 105
Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato123
Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato 155
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 175
Parte F – Informazioni sul patrimonio consolidato223
Parte H – Operazioni con parti correlate 226
Parte L – Informativa di settore229
Parte M – Informativa sul leasing230
Allegati 235
Attestazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999
e successive modifiche e integrazioni239
Relazione della Società di Revisione 241
Glossario245

6 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025 · FinecoBank

Cariche Sociali e Società di Revisione

Marco Mangiagalli Presidente

Gianmarco Montanari Vice Presidente

Arturo Patarnello Elena Biffi Giancarla Branda Maria Alessandra Zunino De Pignier Maria Lucia Candida Marin Gueorguiev Paola Generali Patrizia Albano

Consiglio di Amministrazione

Alessandro Foti Amministratore Delegato e Direttore Generale

Consiglieri

Collegio Sindacale Luisa Marina Pasotti Presidente Giacomo Ramenghi Massimo Gatto Membri Effettivi Lucia Montecamozzo Marco Salvatore Membri Supplenti KPMG S.p.A. Società di revisione

Erick Vecchi Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Il Consiglio di Amministrazione è stato nominato dall'Assemblea ordinaria di FinecoBank del 27 aprile 2023 e rimarrà in carica fino all'approvazione del bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2025.

Sede legale

Cariche Sociali e Società di Revisione

20131 Milano - Piazza Durante, 11, Italia

"FinecoBank Banca Fineco S.p.A." o in forma abbreviata "FinecoBank S.p.A.", ovvero "Banca Fineco S.p.A." ovvero "Fineco Banca S.p.A.". Banca iscritta all'Albo delle Banche e Capogruppo del Gruppo Bancario FinecoBank, Albo dei Gruppi Bancari n. 3015, Aderente al Fondo Nazionale di Garanzia e al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi Codice Fiscale e n° iscr. R.I. Milano-Monza-Brianza-Lodi 01392970404 – R.E.A. n° 1598155, P.IVA 12962340159

8 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025 · FinecoBank

Premessa alla lettura della Relazione finanziaria semestrale consolidata

Premessa alla lettura della Relazione finanziaria semestrale consolidata

La presente Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025 del Gruppo FinecoBank (di seguito Gruppo) - predisposta secondo quanto previsto dall'articolo 154-ter comma 2 del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n.58 - è costituita dal Bilancio consolidato semestrale abbreviato, comprendente gli Schemi del bilancio consolidato e le correlate Note illustrative, e dalla Relazione intermedia sulla gestione consolidata.

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è redatto in applicazione del Decreto Legislativo 28 febbraio 2005, n. 38, in conformità ai principi contabili (nel seguito "IFRS", "IAS" o "principi contabili internazionali") emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB), inclusi i relativi documenti interpretativi SIC e IFRIC, omologati dalla Commissione Europea, come previsto dal Regolamento dell'Unione Europea n. 1606/2002 del 19 luglio 2002 e applicabili ai bilanci degli esercizi che iniziano il 1° gennaio 2025, e, in particolare, è conforme al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34). In base al paragrafo 10 di tale principio, FinecoBank Banca Fineco S.p.A. (di seguito FinecoBank o Fineco o Banca o Capogruppo) si è avvalsa della facoltà di redigere il bilancio consolidato semestrale in versione abbreviata. Esso comprende:

  • gli Schemi del bilancio consolidato semestrale abbreviato, costituiti dallo Stato patrimoniale consolidato, dal Conto economico consolidato, dal Prospetto della redditività consolidata complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato e dal Rendiconto finanziario consolidato, esposti a confronto con i corrispondenti schemi dell'esercizio 2024. Come previsto dallo IAS 34, lo stato patrimoniale è stato confrontato con i dati al 31 dicembre 2024, mentre il conto economico, il prospetto della redditività complessiva, le variazioni del patrimonio netto e il rendiconto finanziario sono confrontati con i corrispondenti dati relativi al primo semestre dell'anno precedente presentati nella relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2024;
  • le Note illustrative, che comprendono le informazioni di dettaglio richieste dallo IAS 34 esposte secondo gli schemi adottati in bilancio e quelle ritenute utili per dare una rappresentazione corretta della situazione aziendale.

Nella Relazione intermedia sulla gestione consolidata sono stati riportati gli schemi di bilancio riclassificati, la loro evoluzione trimestrale e i commenti ai risultati del primo semestre 2025. A supporto dei commenti sui risultati del semestre, nella Relazione intermedia sulla gestione consolidata vengono presentati e illustrati dei prospetti di conto economico e di stato patrimoniale riclassificati, il cui raccordo con gli schemi del bilancio consolidato è riportato tra gli Allegati (in linea con la Comunicazione Consob n.6064293 del 28 luglio 2006), e vengono utilizzati anche altri Indicatori Alternativi di Performance ("IAP"), la cui descrizione esplicativa in merito al contenuto e, al caso, le modalità di calcolo utilizzate sono riportate nel Glossario (in linea con gli orientamenti pubblicati il 5 ottobre 2015 dall'European Securities and Markets Authority (ESMA/2015/1415)).

La Relazione finanziaria semestrale consolidata comprende, inoltre, l'Attestazione relativa al bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni ed è corredata dalla Relazione di revisione contabile limitata sul bilancio consolidato semestrale abbreviato rilasciata dalla Società di revisione.

L'eventuale mancata quadratura tra i dati esposti nella Relazione intermedia sulla gestione consolidata e nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato dipende dagli arrotondamenti.

Gli schemi del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 sono stati predisposti facendo riferimento alle istruzioni in materia di bilancio delle banche di cui alla Circolare 262 del 22 dicembre 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" e successivi aggiornamenti di Banca d'Italia.

Premessa alla lettura della Relazione finanziaria semestrale consolidata

10 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025 · FinecoBank

Dati di sintesi

Dati di sintesi

Relazione intermedia sulla gestione consolidata

Relazione finanziaria semestrale consolidata

FinecoBank è una delle più importanti banche FinTech in Europa. Quotata nel FTSE MIB, Fineco propone un modello di business unico in Europa, che combina le migliori piattaforme con un grande network di consulenti finanziari (di seguito Rete). Offre da un unico conto servizi di banking, credit, trading e investimento attraverso piattaforme transazionali e di consulenza sviluppate con tecnologie proprietarie. Fineco è leader nel brokerage in Europa, e uno dei più importanti player nel Private Banking in Italia, con servizi di consulenza evoluti e altamente personalizzati. La Rete, al 30 giugno 2025, è costituita da 3.043 consulenti finanziari, distribuita sul territorio con 434 negozi finanziari (Fineco Center).

Il Gruppo FinecoBank è costituito dalla Capogruppo Fineco e da Fineco Asset Management DAC (di seguito Fineco AM), società di gestione collettiva del risparmio di diritto irlandese, che ha come mission lo sviluppo di soluzioni di investimento anche in partnership con i migliori gestori internazionali.

FinecoBank è quotata alla Borsa di Milano, fa parte dell'indice azionario FTSE Mib di Borsa Italiana e dello STOXX Europe 600 Index.

In data 11 aprile 2025, l'agenzia S&P Global Ratings ha migliorato il rating a lungo termine di FinecoBank da "BBB" a "BBB+" con outlook stabile, mantenendo il rating a breve "A-2".

FinecoBank è inclusa nei seguenti indici di sostenibilità: Borsa Italiana MIB ESG Index (Euronext), FTSE4Good, S&P Global 1200 ESG Index e S&P Global Large Mid Cap ESG Index, Standard Ethics Italian Banks Index e Standard Ethics Italian Index. Inoltre:

  • Standard Ethics: rating pari a "EEE-", in una scala che va da F a EEE, e Outlook stabile;
  • Sustainalytics: ESG risk rating pari a 12,1 (Low risk), in una scala che va da 100 (peggiori performance Severe) a 0 (migliori performanceNegligible);
  • S&P Global ESG Score: score pari a 68 punti su 100;
  • CDP Climate Change: rating pari a "B", migliorato rispetto al precedente "C", in una scala che va da "D-" a "A";
  • MSCI: ESG rating pari ad "AA", leader nel settore "diversified financials" in una scala che va da "CCC" a "AAA";
  • Moody's Analytics: ESG overall score pari a 59 punti su 100;
  • LSEG ESG Score: punteggio pari a 82 su 100.

La raccolta realizzata nel primo semestre 2025 evidenzia come il Gruppo stia proseguendo con decisione nel proprio percorso di crescita, migliorando ulteriormente la propria capacità di attrazione e raggiungendo il massimo storico di nuovi clienti in un semestre: nel corso del primo semestre 2025 sono stati acquisiti 99.724 nuovi clienti, che porta il totale a 1.729.579. In questo contesto, si rivelano ancora una volta determinanti sia il ruolo della Rete di consulenti finanziari nell'affiancare i clienti in una pianificazione efficiente e di lungo periodo, sia la capacità di Fineco AM di innovare costantemente la propria offerta. Infine, il crescente interesse dei risparmiatori per un'interazione con i mercati finanziari si riflette in un ampliamento della base clienti del brokerage, che ha aumentato i propri ricavi anche in un contesto di mercato caratterizzato da volumi ridotti.

La raccolta netta totale realizzata nel corso del primo semestre 2025 è stata pari a 6.632 milioni di euro. Nello specifico, la raccolta netta gestita, la raccolta netta amministrata e la raccolta netta diretta hanno registrato flussi netti positivi pari, rispettivamente, a 2.617 milioni di euro, 3.675 milioni di euro e 340 milioni di euro. L'incidenza di FAM, calcolata rapportando la raccolta netta retail della società con la raccolta netta gestita, è pari al 69% (85% nell'esercizio 2024). La raccolta netta realizzata nel corso del primo semestre 2025 tramite la Rete è stata pari a 4.967 milioni di euro.

Al 30 giugno 2025 il saldo della raccolta diretta e indiretta da clientela si attesta a 147.814 milioni di euro, registrando un incremento del 5,0% rispetto ai 140.766 milioni di euro di fine 2024, grazie, principalmente, alla raccolta netta realizzata nei primi sei mesi del 2025. Il saldo della raccolta diretta e indiretta della Rete al 30 giugno 2025 è pari a 127.167 milioni di euro. Il saldo della raccolta diretta e indiretta riferibile alla clientela con asset superiori a 500.000 euro si attesta a 72.581 milioni di euro, pari al 49,1% del totale raccolta diretta e indiretta del Gruppo, in aumento del 6,1% rispetto al 31 dicembre 2024.

La qualità del credito si conferma elevata, sostenuta dal principio di offrire credito esclusivamente ai clienti esistenti, facendo leva su appropriati strumenti di analisi della ricca base informativa interna. Il costo del rischio, che si attesta a 6 bps, si mantiene strutturalmente contenuto e i crediti deteriorati netti al 30 giugno 2025 rappresentano lo 0,15% dei crediti di finanziamento verso clientela ordinaria.

Il risultato del periodo si attesta a 317,8 milioni di euro (320,3 milioni di euro al 30 giugno 2024) e il cost/income ratio si attesta al 26,87% (24,36% al 30 giugno 2024).

Al 30 giugno 2025 il Ratio - Capitale primario di classe 1 si attesta al 23,46%, in diminuzione rispetto al 25,91% del 31 dicembre 2024 a seguito dell'introduzione del CRRIII a partire dal 1 gennaio 2025. Il coefficiente di Leva finanziaria si attesta al 5,20% (5,22% rilevato a fine 2024).

Gli indicatori di liquidità del Gruppo al 30 giugno 2025 si confermano molto solidi: il Liquidity Coverage Ratio (LCR) è pari al 912%1 e il Net Stable Funding Ratio (NSFR) è pari al 403%.

1 Calcolato come media del coefficiente di copertura della liquidità sulla base delle osservazioni a fine mese nel corso degli ultimi 12 mesi per ciascun trimestre del pertinente periodo di informativa, coerentemente con quanto riportato nell'Informativa al pubblico Pillar III.

Dati di sintesi

Gli Schemi di bilancio riclassificati e gli indicatori

Nella Relazione intermedia sulla gestione consolidata vengono presentati e illustrati i prospetti di conto economico e di stato patrimoniale riclassificati (Indicatori Alternativi di Performance, "IAP"). Le principali riclassificazioni e aggregazioni delle voci riportate negli schemi riclassificati sono illustrate in calce alla tabella del Conto economico consolidato riclassificato e dello Stato Patrimoniale consolidato riclassificato, mentre il raccordo completo con gli schemi del bilancio consolidato è riportato negli Allegati "Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio consolidato riclassificato" (in linea con la Comunicazione Consob n.6064293 del 28 luglio 2006). Vengono, inoltre, utilizzati anche altri IAP, la cui descrizione esplicativa in merito al contenuto e, al caso, le modalità di calcolo utilizzate sono riportate nel Glossario (in linea con gli orientamenti pubblicati il 5 ottobre 2015 dall'European Securities and Markets Authority ESMA/2015/1415).

Con riferimento agli IAP, l'European Securities and Markets Authority (ESMA) ha emanato specifici Orientamenti2 in merito ai criteri per la loro presentazione nelle informazioni regolamentate, inclusa pertanto la presente Relazione finanziaria semestrale consolidata, quando tali indicatori non risultano definiti o previsti dal framework sull'informativa finanziaria. Tali orientamenti sono volti a promuovere l'utilità e la trasparenza degli IAP, e la loro osservanza migliorerà la comparabilità, affidabilità e comprensibilità degli IAP, con conseguenti benefici agli utilizzatori dell'informativa finanziaria. Consob ha recepito in Italia gli Orientamenti e li ha incorporati nelle proprie prassi di vigilanza3 . Secondo la definizione degli Orientamenti ESMA, un IAP è un indicatore di performance finanziaria, posizione finanziaria o flussi di cassa storici o futuri, diverso da un indicatore finanziario definito o specificato nella disciplina applicabile sull'informativa finanziaria e sono solitamente ricavati dalle poste di bilancio redatte conformemente alla disciplina vigente sull'informativa finanziaria. Non rientrano strettamente nella definizione di IAP gli indicatori pubblicati in applicazione della disciplina prudenziale.

Dati di sintesi

Schemi di Bilancio Riclassificati

Stato patrimoniale consolidato

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
ATTIVO 30/06/2025 31/12/2024 Assoluta %
Cassa e disponibilità liquide 1.603.940 1.962.876 (358.936) -18,3%
Attività finanziarie di negoziazione 46.224 28.539 17.685 62,0%
Finanziamenti a banche 419.121 370.733 48.388 13,1%
Finanziamenti a clientela 6.169.028 6.235.643 (66.615) -1,1%
Altre attività finanziarie 25.091.833 23.425.447 1.666.386 7,1%
Coperture 453.127 527.272 (74.145) -14,1%
Attività materiali 144.174 146.296 (2.122) -1,5%
Avviamenti 89.602 89.602 - n.a.
Altre attività immateriali 34.579 35.242 (663) -1,9%
Attività fiscali 30.275 53.250 (22.975) -43,1%
Crediti d'imposta acquistati 847.707 1.259.059 (411.352) -32,7%
Altre attività 429.567 554.858 (125.291) -22,6%
Totale dell'attivo 35.359.177 34.688.817 670.360 1,9%

(Importi in migliaia)

Consistenze al Variazioni
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 30/06/2025 31/12/2024 Assoluta %
Debiti verso banche 859.635 850.600 9.035 1,1%
Debiti verso clientela 30.680.880 29.988.914 691.966 2,3%
Titoli in circolazione 804.934 810.228 (5.294) -0,7%
Passività finanziarie di negoziazione 26.464 8.130 18.334 225,5%
Coperture 43.642 45.321 (1.679) -3,7%
Passività fiscali 11.148 19.519 (8.371) -42,9%
Altre passività 688.185 576.793 111.392 19,3%
Patrimonio 2.244.289 2.389.312 (145.023) -6,1%
- capitale e riserve 1.944.441 1.756.076 188.365 10,7%
- riserve da valutazione (17.988) (19.049) 1.061 -5,6%
- risultato netto 317.836 652.285 (334.449) -51,3%
Totale del passivo e del patrimonio netto 35.359.177 34.688.817 670.360 1,9%

Dati di sintesi

Stato patrimoniale consolidato - Evoluzione trimestrale

(Importi in migliaia)
Consistenze al
ATTIVO 30/06/2025 31/03/2025 31/12/2024 30/09/2024 30/06/2024
Cassa e disponibilità liquide 1.603.940 1.779.492 1.962.876 2.863.043 2.833.922
Attività finanziarie di negoziazione 46.224 39.245 28.539 21.365 21.214
Finanziamenti a banche 419.121 408.331 370.733 429.706 388.285
Finanziamenti a clientela 6.169.028 6.132.162 6.235.643 6.050.507 6.116.128
Altre attività finanziarie 25.091.833 23.694.771 23.425.447 21.510.148 20.729.052
Coperture 453.127 509.769 527.272 562.503 737.713
Attività materiali 144.174 144.753 146.296 141.645 142.826
Avviamenti 89.602 89.602 89.602 89.602 89.602
Altre attività immateriali 34.579 35.056 35.242 33.306 33.515
Attività fiscali 30.275 32.406 53.250 49.503 49.466
Crediti d'imposta acquistati 847.707 1.170.502 1.259.059 1.317.226 1.298.821
Altre attività 429.567 384.571 554.858 347.013 341.226
Totale dell'attivo 35.359.177 34.420.660 34.688.817 33.415.567 32.781.770

(Importi in migliaia)

Consistenze al
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 30/06/2025 31/03/2025 31/12/2024 30/09/2024 30/06/2024
Debiti verso banche 859.635 892.762 850.600 925.420 1.171.776
Debiti verso clientela 30.680.880 29.530.837 29.988.914 28.580.571 28.005.234
Titoli in circolazione 804.934 800.619 810.228 808.368 804.009
Passività finanziarie di negoziazione 26.464 19.656 8.130 14.599 9.722
Coperture 43.642 30.225 45.321 38.733 (1.366)
Passività fiscali 11.148 65.562 19.519 100.174 33.418
Altre passività 688.185 538.222 576.793 573.759 544.316
Patrimonio 2.244.289 2.542.777 2.389.312 2.373.943 2.214.661
- capitale e riserve 1.944.441 2.395.302 1.756.076 1.889.060 1.900.957
- riserve da valutazione (17.988) (16.716) (19.049) (5.112) (6.616)
- risultato netto 317.836 164.191 652.285 489.995 320.320
Totale del passivo e del patrimonio netto 35.359.177 34.420.660 34.688.817 33.415.567 32.781.770

Dati di sintesi

Le principali riclassificazioni e aggregazioni delle voci dell'attivo dello Stato patrimoniale consolidato riclassificato riguardano le seguenti fattispecie:

  • i titoli di debito contabilizzati nella voce "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche" e nella voce "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela" sono stati riclassificati ed esposti nella voce "Altre attività finanziarie". Nel medesimo aggregato sono stati esposti i titoli contabilizzati nella voce "20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", "30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e "70. Partecipazioni";
  • le attività finanziarie contabilizzate nella voce "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche" e nella voce "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela" diverse dai titoli di debito sono state esposte, rispettivamente, nella voce "Finanziamenti a banche" e "Finanziamenti a clientela";
  • le voci "50. Derivati di copertura" e "60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)" sono state aggregate ed esposte nella voce "Coperture" dell'attivo;
  • i crediti acquistati nell'ambito del Decreto Legge 34/2020, contabilizzati nella voce "130. Altre attività", sono stati esposti nella voce "Crediti d'imposta acquistati".

Con riferimento al passivo dello Stato patrimoniale consolidato riclassificato, le principali riclassificazioni e aggregazioni delle voci riguardano le seguenti fattispecie:

  • le voci "40. Derivati di copertura" e "50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)" sono state aggregate ed esposte nella voce "Coperture" del passivo;
  • le voci "80. Altre passività", "90. Trattamento di fine rapporto" e "100. Fondo rischi ed oneri" sono state aggregate ed esposte nella voce "Altre passività";
  • le voci che rappresentano il patrimonio netto sono state aggregate ed esposte nella voce "Patrimonio".

Dati di sintesi

Conto economico consolidato

(Importi in migliaia)
1° semestre Variazioni
2025 2024 Assoluta %
315.041 363.257 (48.216) -13,3%
315.840 361.498 (45.658) -12,6%
(799) 1.759 (2.558) n.a.
10 8 2 25,0%
278.231 257.182 21.049 8,2%
52.151 37.708 14.443 38,3%
(1.082) 148 (1.230) n.a.
644.351 658.303 (13.952) -2,1%
(73.783) (67.023) (6.760) 10,1%
(196.904) (178.214) (18.690) 10,5%
111.067 97.510 13.557 13,9%
(13.506) (12.617) (889) 7,0%
(173.126) (160.344) (12.782) 8,0%
471.225 497.959 (26.734) -5,4%
(2.573) (1.689) (884) 52,3%
468.652 496.270 (27.618) -5,6%
(7.721) (37.653) 29.932 -79,5%
(1.013) 981 (1.994) n.a.
459.918 459.598 320 0,1%
(142.082) (139.278) (2.804) 2,0%
317.836 320.320 (2.484) -0,8%
317.836 320.320 (2.484) -0,8%
317.836 320.320 (2.484) -0,8%

Dati di sintesi

Conto economico consolidato – Evoluzione trimestrale

(Importi in migliaia)
2025
1° Trimestre 2° Trimestre
Margine finanziario 161.321 153.720
di cui Interessi netti 161.220 154.620
di cui Profitti da gestione della Tesoreria 101 (900)
Dividendi e altri proventi su partecipazioni (24) 34
Commissioni nette 140.420 137.811
Risultato negoziazione, coperture e fair value 27.328 24.823
Saldo altri proventi/oneri 231 (1.313)
RICAVI 329.276 315.075
Spese per il personale (36.374) (37.409)
Altre spese amministrative (98.480) (98.424)
Recuperi di spesa 54.109 56.958
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (6.505) (7.001)
Costi operativi (87.250) (85.876)
RISULTATO DI GESTIONE 242.026 229.199
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (874) (1.699)
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 241.152 227.500
Altri oneri e accantonamenti (3.806) (3.915)
Profitti netti da investimenti (961) (52)
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 236.385 223.533
Imposte sul reddito del periodo (72.194) (69.888)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 164.191 153.645
RISULTATO NETTO DEL PERIODO 164.191 153.645
RISULTATO NETTO DEL PERIODO DI PERTINENZA DEL GRUPPO 164.191 153.645

Dati di sintesi

(Importi in migliaia)
2024
1° Trimestre 2° Trimestre 3° Trimestre 4° Trimestre
Margine finanziario 180.762 182.495 177.574 170.331
di cui Interessi netti 179.003 182.495 178.533 170.423
di cui Profitti da gestione della Tesoreria 1.759 - (959) (92)
Dividendi e altri proventi su partecipazioni (7) 15 1 8
Commissioni nette 128.582 128.600 129.986 139.858
Risultato negoziazione, coperture e fair value 17.489 20.219 18.368 22.967
Saldo altri proventi/oneri 177 (29) (176) (745)
RICAVI 327.003 331.300 325.753 332.419
Spese per il personale (33.389) (33.634) (35.083) (35.741)
Altre spese amministrative (87.314) (90.900) (89.794) (102.010)
Recuperi di spesa 47.818 49.692 52.529 51.619
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (6.403) (6.214) (6.437) (6.737)
Costi operativi (79.288) (81.056) (78.785) (92.869)
RISULTATO DI GESTIONE 247.715 250.244 246.968 239.550
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (260) (1.429) (985) 586
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 247.455 248.815 245.983 240.136
Altri oneri e accantonamenti (38.110) 457 (3.539) (3.681)
Profitti netti da investimenti 399 582 817 (30)
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 209.744 249.854 243.261 236.425
Imposte sul reddito del periodo (62.738) (76.540) (73.586) (74.135)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 147.006 173.314 169.675 162.290
RISULTATO NETTO DEL PERIODO 147.006 173.314 169.675 162.290
RISULTATO NETTO DEL PERIODO DI PERTINENZA DEL GRUPPO 147.006 173.314 169.675 162.290

Dati di sintesi

Le principali riclassificazioni e aggregazioni delle voci del Conto economico consolidato riclassificato riguardano le seguenti fattispecie:

  • nella voce "Margine finanziario" è stata esposta la voce "30. Margine di interesse" e sono stati riclassificati ed esposti gli utili e perdite da cessione o riacquisto dei titoli di debito non deteriorati contabilizzati nelle voci "100. Utili (perdite) da cessioni o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito" e "100. Utili (perdite) da cessioni o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - titoli di debito". Nel medesimo aggregato sono stati riclassificati i proventi derivanti dall'attività di prestito titoli effettuata dalla tesoreria di Capogruppo, contabilizzati nella voce "40. Commissioni attive";
  • nella voce "Dividendi e altri proventi su partecipazioni", oltre ai dividendi incassati su partecipazioni valutate al costo, se presenti, sono state riclassificate le rivalutazioni (svalutazioni) delle partecipazioni valutate al patrimonio netto, contabilizzate nella voce "250. Utili (Perdite) delle partecipazioni";
  • nella voce "Commissioni nette" è stata esposta la voce "60. Commissioni nette", al netto dei proventi derivanti dall'attività di prestito titoli effettuata dalla tesoreria di Capogruppo, e sono stati riclassificati ed esposti, se presenti, gli altri oneri/proventi di gestione connessi con l'attività di asset manager esercitata dalla controllata Fineco AM relativi all'applicazione del modello Fixed Operating Expenses, contabilizzati nella voce "230. Altri oneri/proventi di gestione";
  • nella voce "Risultato negoziazione, coperture e fair value" sono state aggregate ed esposte le voci "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione", "90. Risultato netto dell'attività di copertura", "100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", al netto degli utili e perdite dei titoli di debito non deteriorati esposti nella voce "Margine finanziario", e "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico". Nel medesimo aggregato sono stati riclassificati ed esposti i dividendi e proventi simili percepiti su titoli rappresentativi di capitale detenuti per la negoziazione o obbligatoriamente valutati al fair value, contabilizzati nella voce "70. Dividendi e proventi simili";
  • le rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi, contabilizzate nella voce "230. Altri oneri/proventi di gestione", sono state esposte nella voce "Altre spese amministrative";
  • i recuperi di spesa, contabilizzati nella voce "230. Altri oneri/proventi di gestione", sono stati esposti nella voce "Recuperi di spesa";
  • i contributi al Fondo di risoluzione unico (SRF), al Sistema di garanzia dei depositi (DGS) e al Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita, contabilizzati nella voce "190. Spese amministrative: b) altre spese amministrative", sono stati riclassificati ed esposti, se presenti, nella voce "Altri oneri e accantonamenti". Nel medesimo aggregato è stata esposta la voce "200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri";
  • le rettifiche e riprese nette per rischio credito relative ai titoli di debito, contabilizzate nella voce "130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e nella voce "130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", sono state riclassificate ed esposte nella voce "Profitti netti da investimenti".

Dati di sintesi

I principali dati patrimoniali

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
30/06/2025 31/12/2024 Assoluta %
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria ⁽¹⁾ 5.208.841 5.242.769 (33.928) -0,6%
Totale dell'attivo 35.359.177 34.688.817 670.360 1,9%
Raccolta diretta da clientela ⁽²⁾ 30.012.790 29.668.225 344.565 1,2%
Raccolta indiretta da clientela ⁽³⁾ 117.801.660 111.097.547 6.704.113 6,0%
Totale raccolta (diretta e indiretta) da clientela 147.814.450 140.765.772 7.048.678 5,0%
Patrimonio 2.244.289 2.389.312 (145.023) -6,1%

(1) I crediti di finanziamento verso clientela ordinaria si riferiscono ai soli finanziamenti erogati a clientela relativi a utilizzi di aperture di credito in conto corrente, carte di credito, prestiti personali, mutui e sovvenzioni chirografarie.

(2) La raccolta diretta da clientela comprende i conti correnti passivi e i conti deposito Cash Park.

(3) La raccolta indiretta da clientela si riferisce ai prodotti collocati on line o tramite i consulenti finanziari di FinecoBank.

Dati struttura

Dati al
30/06/2025 31/12/2024 30/06/2024
N° Dipendenti 1.490 1.451 1.419
N° Consulenti finanziari 3.043 3.002 2.982
N° Negozi finanziari operativi ¹ 434 438 429

(1) Numero negozi finanziari operativi: negozi finanziari gestiti dalla Banca e negozi finanziari gestiti dai consulenti finanziari (c.d. Fineco Center).

Dati di sintesi

Indicatori di redditività, produttività ed efficienza

(Importi in migliaia)
Dati al
30/06/2025 31/12/2024 30/06/2024
Margine finanziario/Ricavi 48,89% 54,02% 55,18%
Proventi di intermediazione e diversi/Ricavi 51,11% 45,98% 44,82%
Proventi di intermediazione e diversi/Costi operativi 190,21% 182,32% 184,00%
Cost/income ratio 26,87% 25,22% 24,36%
Costi operativi/TFA 0,24% 0,25% 0,25%
ROE 28,10% 27,08% 28,84%
RAROE 24,43% 23,64% 25,32%
Rendimento delle attività 1,80% 1,88% 1,95%
EVA (calcolato sul capitale regolamentare) 276.336 569.370 281.652
EVA (calcolato sul patrimonio contabile) 207.193 376.797 192.645
RARORAC (calcolato sul capitale regolamentare) 65,65% 79,18% 83,79%
RARORAC (calcolato sul patrimonio contabile) 18,46% 16,27% 17,40%
ROAC (calcolato sul capitale regolamentare) 75,51% 90,71% 95,29%
ROAC (calcolato sul patrimonio contabile) 28,32% 27,30% 28,93%
Totale raccolta da clientela/Dipendenti medi 100.486 99.271 93.634
Totale raccolta da clientela/(Dipendenti medi + Consulenti finanziari medi) 32.892 31.992 30.012

Legenda

Proventi di intermediazione e diversi: Commissioni nette, Risultato di negoziazione, coperture e fair value, Saldo altri proventi/oneri.

Cost/income ratio: rapporto fra Costi operativi e Ricavi.

Costi operativi/TFA: rapporto fra costi operativi, annualizzati per i dati al 30 giugno, e Total Financial Asset (raccolta diretta ed indiretta). Il TFA utilizzato per il rapporto è quello medio dell'esercizio calcolato come media tra il saldo al 30 giugno 2025 e quello del 31 dicembre precedente.

Cost of risk: rapporto fra le Rettifiche nette su crediti verso clientela degli ultimi 12 mesi e i crediti verso clientela (media delle medie degli ultimi quattro trimestri, calcolati come media del saldo di fine trimestre e saldo del fine trimestre precedente). Il perimetro include solo i crediti di finanziamento verso clientela ordinaria.

ROE: rapporto fra il il risultato netto del periodo e il patrimonio netto contabile (escluse le riserve da valutazione) puntuale a fine periodo. Il ROE pubblicato nella relazione semestrale consolidata 2024 era stato calcolato utilizzando al denominatore il patrimonio netto contabile medio dell'esercizio (media del saldo di fine periodo e quello del 31 dicembre precedente). Il risultato netto al 30 giugno 2025 e al 30 giugno 2024 è stato annualizzato.

RAROE (Risk Adjusted Return on Equity): rapporto fra il risultato netto del periodo dedotto il costo del capitale e il patrimonio netto contabile puntuale a fine periodo escluse le riserve da valutazione, dove il costo del capitale è calcolato sul capitale assorbito, determinato utilizzando il CET1 ratio Tolerance. il risultato netto al 30 giugno 2025 e al 30 giugno 2024 è stato annualizzato.

Rendimento delle attività - ROA: rapporto tra il risultato del periodo e il totale attivo di bilancio. Il risultato netto al 30 giugno 2025 e al 30 giugno 2024 è stato annualizzato.

EVA (Economic Value Added): esprime la capacità dell'impresa di creare valore; è calcolato come differenza tra il risultato netto del periodo, escludendo eventuali proventi/oneri straordinari e i relativi effetti fiscali, e il costo figurativo del capitale allocato calcolato utilizzando sia il capitale regolamentare sia il patrimonio netto contabile puntuali a fine periodo. L'EVA pubblicato nella relazione semestrale consolidata del 2024 era stato calcolato utilizzando il capitale regolamentare medio e il patrimonio netto contabile medio dell'esercizio (media dei fine trimestri dell'anno), pertanto, il dato comparativo relativo al primo semestre 2024 è stato rideterminato e riesposto.

RARORAC (Risk Adjusted Return on Risk Adjusted Capital): è calcolato sia come rapporto tra l'EVA, annualizzato per i dati al 30 giugno, e il capitale regolamentare puntuale a fine periodo, sia come rapporto tra l'EVA annualizzato per i dati al 30 giugno e il patrimonio netto contabile puntuale a fine periodo ed esprime in termini percentuali la capacità di creare valore per unità di capitale posto a presidio del rischio. Il RARORAC pubblicato nella relazione semestrale consolidata del 2024 era stato calcolato utilizzando al denominatore il capitale regolamentare medio dell'esercizio e il patrimonio netto contabile medio (media dei fine trimestri dell'anno), pertanto, il dato comparativo relativo al primo semestre 2024 è stato rideterminato e riesposto.

ROAC (Return on Allocated Capital): è calcolato sia come rapporto tra il risultato netto del periodo e il capitale regolamentare puntuale a fine periodo, sia come rapporto tra il risultato netto del periodo e il patrimonio netto contabile puntuale a fine periodo. Il ROAC pubblicato nella relazione semestrale consolidata del 2024 era stato calcolato utilizzando al denominatore il capitale regolamentare medio dell'esercizio e il patrimonio netto contabile medio (media dei fine trimestri dell'anno), pertanto, il dato comparativo relativo al primo semestre 2024 è stato rideterminato e riesposto.

Dati di sintesi

Indicatori patrimoniali

Dati al
30/06/2025 31/12/2024
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria/Totale attivo 14,73% 15,11%
Finanziamenti a banche/Totale attivo 1,19% 1,07%
Altre attività finanziarie/Totale attivo 70,96% 67,53%
Raccolta Diretta/Totale passivo e patrimonio netto 84,88% 85,53%
Patrimonio netto (incluso utile)/Totale passivo e patrimonio netto 6,35% 6,89%
Crediti verso clientela ordinaria/Raccolta diretta da clientela 17,36% 17,67%
Qualità del credito Dati al
30/06/2025 31/12/2024
Crediti deteriorati/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,15% 0,08%
Sofferenze/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,02% 0,02%
Coverage ratio¹ - Sofferenze 93,47% 95,37%
Coverage ratio¹ - Inadempienze probabili 71,45% 72,37%
Coverage ratio¹ - Esposizioni scadute deteriorate 33,78% 60,67%
Coverage ratio¹ - Totale crediti deteriorati 74,52% 85,15%

(1) Calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore e l'esposizione lorda.

Fondi propri e coefficienti patrimoniali consolidati

Dati al
30/06/2025 31/12/2024
Capitale primario di classe 1 (migliaia di euro) 1.362.026 1.311.917
Totale Fondi propri (migliaia di euro) 1.862.026 1.811.917
Totale attività ponderate per il rischio (migliaia di euro) 5.805.481 5.064.224
Ratio - Capitale primario di classe 1 23,46% 25,91%
Ratio - Capitale di classe 1 32,07% 35,78%
Ratio - Totale fondi propri 32,07% 35,78%
Dati al
30/06/2025 31/12/2024
Capitale di classe 1 (Tier 1) (migliaia di euro) 1.862.026 1.811.917
Esposizione ai fini della leva finanziaria (migliaia di euro) 35.812.644 34.736.372
Indicatore di leva finanziaria 5,20% 5,22%

Dati di sintesi

Lo scenario macroeconomico e la politica monetaria

Secondo le proiezioni elaborate dagli esperti dell'Eurosistema e della Banca Centrale Europea, il tasso di incremento del PIL globale in termini reali sarebbe pari al 3,1% nel 2025, in calo rispetto al 3,6% registrato lo scorso anno, e scenderebbe ulteriormente portandosi al 2,9% nel 2026, per poi stabilizzarsi al 3,2% nel 2027. L'aumento dei dazi imposti dall'amministrazione statunitense unitamente all'elevata incertezza circa le politiche commerciali, tuttavia, potrebbero avere ripercussioni sull'attività economica e frenare le prospettive di crescita mondiale.

Per quanto riguarda le prospettive per l'area dell'euro, le proiezioni elaborate dagli esperti dell'Eurosistema e della Banca Centrale Europea nel mese di giugno 2025, nelle quali lo scenario di base ipotizza che i dazi statunitensi sui beni dell'UE rimangano al 10% nell'intero orizzonte temporale di proiezione, evidenziano che la crescita del PIL in termini reali si collocherebbe in media allo 0,9% nel 2025, all'1,1% nel 2026 e all'1,3% nel 2027, in riduzione rispetto alle proiezioni di dicembre 2024. Rispetto alle proiezioni macroeconomiche formulate a marzo 2025, si evidenzia una crescita invariata per il 2025, che riflette un andamento nel primo trimestre più vigoroso rispetto alle attese associato a prospettive più deboli per il resto dell'anno, una riduzione dello 0,1% nel 2026 e nessuna variazione nel 2027. Benché ci si attenda che l'incertezza relativa alle politiche commerciali gravi sugli investimenti delle imprese e sulle esportazioni, soprattutto nel breve termine, l'incremento degli investimenti pubblici in difesa e infrastrutture sosterrà sempre più la crescita nel medio periodo. L'aumento dei redditi reali e un mercato del lavoro robusto consentiranno alle famiglie di spendere di più. Insieme a condizioni di finanziamento più favorevoli, ciò dovrebbe aumentare la capacità di tenuta dell'economia agli shock mondiali.

A giugno 2025 l'inflazione si attesta intorno all'obiettivo del 2% a medio termine perseguito dal Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea. Nello scenario di base delle proiezioni elaborate dagli esperti dell'Eurosistema, l'inflazione complessiva si collocherebbe in media al 2,0% nel 2025, all'1,6% nel 2026 e al 2,0% nel 2027. Le revisioni al ribasso rispetto alle proiezioni di marzo, di 0,3 punti percentuali per il 2025 e il 2026, riflettono principalmente le ipotesi di prezzi dell'energia inferiori e di un rafforzamento dell'euro. Gli esperti si attendono che l'inflazione al netto della componente energetica e alimentare si porti in media al 2,4% nel 2025 e all'1,9% nel 2026 e nel 2027, sostanzialmente invariata da marzo.

In questo scenario, nel corso del primo semestre 2025 il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea ha deciso, in più occasioni, di ridurre i tre tassi di interesse di riferimento. Nell'ultima riunione del 24 luglio 2025, i tassi di interesse sui depositi presso la banca centrale sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale, sono stati mantenuti invariati, rispettivamente al 2%, al 2,15% e al 2,40%,. La Federal Reserve, invece, nel corso del primo semestre 2025 ha mantenuto i tassi d'interesse invariati nella forchetta 4,25-4,50%. Quanto al portafoglio del Programma di acquisto di attività (PAA) e del Programma di acquisto per l'emergenza pandemica (PEPP), entrambi si stanno riducendo a un ritmo misurato e prevedibile, dato che l'Eurosistema non reinveste più il capitale rimborsato sui titoli in scadenza.

Per quanto riguarda l'Italia, nel primo trimestre del 2025 il PIL ha continuato a espandersi moderatamente, sostenuto sia dalla domanda interna sia da quella estera. Come in altri paesi, le esportazioni sono aumentate in maniera significativa, in particolare verso gli Stati Uniti, presumibilmente anticipando l'entrata in vigore dei nuovi dazi. In base alle valutazioni effettuate dalla Banca d'Italia, nel secondo trimestre l'economia italiana è cresciuta ancora, pur con una lieve decelerazione. L'attività è aumentata sia nell'industria sia nei servizi. La dinamica è rimasta modesta per i consumi, mentre si è attenuata per gli investimenti, risentendo della perdurante incertezza.

Secondo le proiezioni macroeconomiche elaborate dalla Banca d'Italia nell'ambito dell'esercizio coordinato dall'Eurosistema pubblicate a giugno, nelle quali si assume che i dazi statunitensi sulle importazioni di beni aumentino di 10 punti percentuali nei confronti di tutte le economie ad eccezione della Cina, per la quale aumenterebbero di circa 20 punti, portando il livello dei dazi effettivi su beni e servizi in prossimità del 40%, e si escludono ritorsioni da parte dell'Unione europea, il PIL aumenterà dello 0,6% nel 2025, dello 0,8% nel 2026 e dello 0,7% nel 2027. L'espansione dell'attività economica sarà trainata in prevalenza dai consumi, favoriti dalla ripresa del reddito disponibile reale. L'andamento degli investimenti risentirà della forte incertezza, ma beneficerà delle misure del PNRR e del graduale miglioramento delle condizioni di finanziamento. Le vendite all'estero saranno decisamente penalizzate dagli effetti dell'inasprimento delle politiche commerciali. Banca d'Italia valuta che i dazi sottrarranno alla crescita del PIL complessivamente circa 0,5 punti percentuali nel triennio 2025-27. L'occupazione si espanderebbe, seppure a ritmi meno sostenuti rispetto agli ultimi anni e generalmente più moderati di quelli del prodotto. Anche l'offerta di lavoro è prevista in rallentamento, per effetto di una sostanziale stabilità della popolazione in età lavorativa e di un minore aumento della partecipazione al mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione si manterrebbe nel complesso stabile lungo l'orizzonte previsivo. Banca d'Italia stima che l'inflazione rimarrà su valori contenuti, intorno all'1,5% nella media del 2025 e del 2026, per poi aumentare al 2% nel 2027, riflettendo il temporaneo aumento dei prezzi dell'energia dovuto all'introduzione del nuovo sistema di scambio di quote di emissione di gas a effetto serra nell'Unione europea. Al netto dei beni energetici e alimentari, la crescita dei prezzi al consumo dovrebbe essere pari all'1,8% nella media del 2026 e all'1,6% nel biennio 2026-2027.

Il conflitto Russia-Ucraina

Al 30 giugno 2025 il contesto derivante dal conflitto Russia-Ucraina nel quale opera il Gruppo è sostanzialmente immutato rispetto a quello illustrato nel Bilancio al 31 dicembre 2024.

Il Gruppo, infatti, non è esposto direttamente agli asset russi colpiti dal conflitto e le esposizioni indirette, rappresentate da garanzie ricevute nell'ambito delle operazioni di finanziamento garantite da pegno (Credit Lombard e fido con pegno), sono di importo non significativo. Il Gruppo non ha esposizioni dirette in materie prime e ha un'esposizione limitata in rubli. Con riferimento: (i) agli obblighi di congelamento di fondi nei confronti di soggetti ed entità sanzionate, (ii) alle restrizioni alla compravendita di determinati valori mobiliari perché emessi o collegati ad emittenti sanzionati, (iii) alle limitazioni ai flussi finanziari da e verso la Russia, sia in termini di divieto di esposizione creditizia a favore di soggetti sanzionati che in termini di divieto di accettare depositi di cittadini russi o di persone fisiche o giuridiche residenti in Russia, salvo specifiche deroghe, (iv) agli obblighi di comunicazione alle autorità

Dati di sintesi

competenti, il Gruppo si avvale di presidi che consentono di monitorare i nominativi di soggetti ed entità sanzionate e gli ISIN di strumenti finanziari sanzionati, necessari ad avviare le conseguenti attività di congelamento degli asset richiesti dalla normativa. Al 30 giugno 2025 non si rilevano esposizioni dirette né indirette con le persone fisiche o le entità oggetto di provvedimenti sanzionatori applicabili al Gruppo, pertanto, non sono state messe in atto azioni di congelamento dei beni previste dalla normativa sui soggetti interessati. Infine, il Gruppo monitora costantemente l'evoluzione del quadro normativo di riferimento attraverso strumenti informativi che consentono l'aggiornamento tempestivo del quadro sanzionatorio applicabile alla Banca e l'adeguamento opportuno dei presidi in essere.

Nel primo semestre 2025 non si rilevano, pertanto, impatti sulla situazione economica e patrimoniale del Gruppo e anche in ottica prospettica non si rilevano impatti in termini di orientamento strategico, obiettivi e modello di business.

Dati di sintesi

Eventi di rilievo del periodo

Assemblea degli Azionisti

In data 29 aprile 2025 si è tenuta l'Assemblea degli azionisti di FinecoBank, la quale ha deliberato favorevolmente in merito a tutti i punti all'ordine del giorno.

In sede ordinaria le deliberazioni hanno riguardato:

  • il Bilancio dell'esercizio 2024 di FinecoBank S.p.A.;
  • la destinazione del risultato dell'esercizio 2024 di FinecoBank S.p.A.;
  • l'adeguamento del corrispettivo della Società di Revisione KPMG S.p.A. per lo svolgimento delle attività connesse all'attestazione della conformità della rendicontazione di sostenibilità in ottemperanza al mutato quadro normativo per effetto dell'entrata in vigore del Decreto Legislativo del 6 settembre 2024 n. 125, di attuazione della Direttiva 2022/2464/UE del 14 dicembre 2022 ("Corporate Sustainability Reporting Directive" o "CSRD"), con riferimento agli esercizi sociali in chiusura fino al 31 dicembre 2030;
  • la Relazione sulla politica in materia di remunerazione 2025;
  • la Relazione sui compensi corrisposti nell'esercizio 2024;
  • il Sistema incentivante 2025 per i Dipendenti identificati come "Personale più rilevante";
  • il Sistema incentivante 2025 per i Consulenti Finanziari identificati come "Personale più rilevante";
  • l'autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie a servizio del Sistema incentivante 2025 PFA.

In sede straordinaria le deliberazioni hanno riguardato:

  • la delega al Consiglio di Amministrazione, ai sensi dell'art. 2443 Cod. civ., della facoltà di deliberare nel 2030 nei limiti di legge un aumento gratuito del capitale sociale, ai sensi dell'art. 2349 Cod. civ., per massimi euro 42.754,47 corrispondenti a un numero massimo di 129.559 azioni ordinarie FinecoBank del valore nominale di euro 0,33 ciascuna, aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione e regolare godimento, da assegnare al Personale più rilevante 2024 di FinecoBank, ai fini di completare l'esecuzione del Sistema Incentivante 2024, e conseguenti modifiche statutarie;
  • la delega al Consiglio di Amministrazione, ai sensi dell'art. 2443 Cod. civ., della facoltà di deliberare, anche in più volte e per un periodo massimo di cinque anni dalla data della deliberazione assembleare, un aumento gratuito del capitale sociale, ai sensi dell'art. 2349 Cod. civ., per un importo massimo di euro 154.106,37 (da imputarsi interamente a capitale), con emissione di massime numero 466.989 nuove azioni ordinarie FinecoBank del valore nominale di euro 0,33 ciascuna, aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione, regolare godimento, da assegnare al Personale più rilevante 2025 di FinecoBank, ai fini di eseguire il Sistema Incentivante 2025, e conseguenti modifiche statutarie.

Con riferimento alla destinazione del risultato dell'esercizio 2024 di FinecoBank S.p.A., l'Assemblea ha approvato le proposte formulate dal Consiglio di Amministrazione che prevedevano, tra l'altro, la distribuzione ai Soci di un dividendo unitario pari a euro 0,74 per azione, per un ammontare complessivo di 452,6 milioni di euro, che è stato messo in pagamento, in conformità alle norme di legge e regolamentari applicabili, il giorno 21 maggio 2025 con data di "stacco" della cedola il giorno 19 maggio 2025. Ai sensi dell'art. 83-terdecies del D.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 ("TUF"), erano, pertanto, legittimati a percepire il dividendo coloro che risultavano azionisti in base alle evidenze dei conti relative al termine della giornata contabile del 20 maggio 2025.

Andamento della gestione

Andamento della raccolta diretta e indiretta

Andamento della gestione

Al 30 giugno 2025 il saldo della raccolta totale da clientela (diretta e indiretta) si attesta a 147.814 milioni di euro, registrando un aumento del 5,0% rispetto a fine 2024, grazie, principalmente, alla raccolta amministrata (Asset Under Custody-AUC) e alla raccolta gestita (Asset Under Management-AUM) realizzata nel periodo. Il saldo della sola raccolta indiretta da clientela (Asset Under Management-AUM e Asset Under Custody-AUC) si attesta a 117.802 milioni di euro, in aumento rispetto ai 111.098 milioni di euro rilevati al 31 dicembre 2024 (+6,0%). L'incidenza della raccolta retail gestita da FAM sul totale della raccolta gestita è pari al 38,7%.

La raccolta diretta, pari a 30.013 milioni di euro, è caratterizzata dall'elevato grado di apprezzamento della qualità dei servizi offerti dal Gruppo da parte della clientela – la quota preponderante della raccolta diretta, infatti, è di natura "transazionale", a supporto dell'operatività complessiva dei clienti.

La quota di mercato dei Total Financial Asset detenuti da Fineco al 31 dicembre 2024 è pari a 2,33% (ultimo dato disponibile).

Nel corso del primo semestre 2025 la raccolta netta è stata pari a 6.632 milioni di euro, in rialzo del 32,2% rispetto allo stesso periodo del 2024, confermando l'accelerazione delle dinamiche di crescita del Gruppo. Il mix della raccolta si è mostrato in deciso miglioramento rispetto all'anno precedente: la raccolta gestita è stata pari a 2.617 milioni di euro (1.452 milioni di euro nel primo semestre 2024), la raccolta amministrata si è attestata a 3.675 milioni di euro (4.431 milioni di euro nel primo semestre 2024) e la raccolta diretta è stata pari a 340 milioni di euro (-866 milioni di euro nel primo semestre 2024).

Nella tabella sotto riportata vengono evidenziati i dati relativi al saldo della raccolta diretta e indiretta dei clienti della Banca, sia che i medesimi siano collegati a un consulente finanziario sia che operino esclusivamente tramite il canale online.

(Importi in migliaia)
Consistenze al Consistenze al Variazioni
30/06/2025 Comp% 31/12/2024 Comp% Assoluta %
SALDO RACCOLTA DIRETTA 30.012.790 20,3% 29.668.225 21,1% 344.565 1,2%
Conti correnti e depositi liberi 29.141.233 19,7% 28.568.868 20,3% 572.365 2,0%
Depositi vincolati e pronti contro termine 871.557 0,6% 1.099.357 0,8% (227.800) -20,7%
SALDO RACCOLTA GESTITA 68.576.505 46,4% 66.382.586 47,2% 2.193.919 3,3%
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 47.512.796 32,1% 45.645.271 32,4% 1.867.525 4,1%
Prodotti assicurativi 12.610.469 8,5% 12.944.305 9,2% (333.836) -2,6%
Prodotti di raccolta amministrata in
consulenza
7.987.402 5,4% 7.360.364 5,2% 627.038 8,5%
Altro 465.838 0,3% 432.646 0,3% 33.192 7,7%
SALDO RACCOLTA AMMINISTRATA 49.225.155 33,3% 44.714.961 31,8% 4.510.194 10,1%
Azioni 27.011.261 18,3% 24.188.917 17,2% 2.822.344 11,7%
Titoli di Stato e obbligazioni 21.979.055 14,9% 20.164.547 14,3% 1.814.508 9,0%
Depositi presso terzi 182.840 0,1% 303.642 0,2% (120.802) -39,8%
Altro 51.999 0,0% 57.855 0,0% (5.856) -10,1%
SALDO RACCOLTA DIRETTA E
INDIRETTA
147.814.450 100,0% 140.765.772 100,0% 7.048.678 5,0%
di cui Servizi di consulenza evoluta 35.944.443 24,3% 34.519.685 24,5% 1.424.758 4,1%

Saldo raccolta diretta e indiretta

Si segnala che la percentuale riportata in corrispondenza dei Servizi di consulenza evoluta, pari al 24,3% al 30 giugno 2025, è calcolata rapportando le consistenze degli stessi con il saldo della raccolta diretta e indiretta.

Andamento della gestione

Nella tabella sotto riportata vengono evidenziati i dati relativi alla raccolta netta diretta, gestita e amministrata effettuata nel corso del primo semestre 2025 a confronto con lo stesso periodo dell'esercizio precedente, sia che i clienti siano collegati a un consulente finanziario sia che si tratti di clienti che operano esclusivamente online.

Raccolta netta

(Importi in migliaia)
1° semestre Comp % 1° semestre Comp % Variazioni
2025 2024 Assoluta %
RACCOLTA DIRETTA 340.165 5,1% (865.997) -17,3% 1.206.162 -139,3%
Conti correnti e depositi liberi 572.274 8,6% (1.293.967) -25,8% 1.866.241 -144,2%
Depositi vincolati e pronti contro termine (232.109) -3,5% 427.970 8,5% (660.079) -154,2%
RACCOLTA GESTITA 2.616.916 39,5% 1.452.122 28,9% 1.164.794 80,2%
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 2.275.487 34,3% 1.022.808 20,4% 1.252.679 122,5%
Prodotti assicurativi (291.230) -4,4% (827.588) -16,5% 536.358 -64,8%
Prodotti di raccolta amministrata in consulenza 602.805 9,1% 1.215.760 24,2% (612.955) -50,4%
Altro 29.854 0,5% 41.142 0,8% (11.288) -27,4%
RACCOLTA AMMINISTRATA 3.675.023 55,4% 4.431.490 88,3% (756.467) -17,1%
Azioni 1.877.373 28,3% 1.180.402 23,5% 696.971 59,0%
Titoli di Stato e obbligazioni 1.927.555 29,1% 3.366.471 67,1% (1.438.916) -42,7%
Depositi presso terzi (120.802) -1,8% (95.554) -1,9% (25.248) 26,4%
Altro (9.103) -0,1% (19.829) -0,4% 10.726 -54,1%
RACCOLTA NETTA TOTALE 6.632.104 100,0% 5.017.615 100,0% 1.614.489 32,2%
di cui Servizi di consulenza evoluta 1.649.312 24,9% 1.999.731 39,9% (350.419) -17,5%

Si segnala che la percentuale riportata in corrispondenza dei Servizi di consulenza evoluta, pari al 24,9% al 30 giugno 2025, è calcolata rapportando le consistenze degli stessi con la raccolta netta totale.

Andamento della gestione

Andamento dei principali aggregati patrimoniali

La Cassa e disponibilità liquide, pari a 1.603,9 milioni di euro, evidenzia una riduzione di 358,9 milioni di euro rispetto alla fine del precedente esercizio (1.962,9 milioni di euro al 31 dicembre 2024), per effetto della scelta di FinecoBank, coerentemente con la variazione dello scenario di mercato, di investire parte della liquidità, precedentemente impiegata in depositi overnight presso Banca d'Italia, in titoli obbligazionari emessi da controparti sovranazionali e governativi dell'area euro. La voce è costituita, principalmente, dal deposito overnight acceso presso Banca d'Italia, per un importo totale di 1.277 milioni di euro, dalla liquidità depositata presso Banca d'Italia al netto della riserva obbligatoria, che trova rappresentazione nella voce Finanziamenti a banche, per un importo di 1,4 milioni di euro, e dalla liquidità depositata sui correnti aperti presso istituzioni creditizie principalmente per il regolamento delle operazioni sui circuiti di pagamento, per il regolamento dell'operatività in titoli e contratti derivati e per la gestione della liquidità di Fineco AM, per un importo di 325,4 milioni di euro.

I Finanziamenti a banche si attestano a 419,1 milioni di euro, in aumento di 48,4 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024, per effetto, principalmente, dell'incremento dei margini di variazione, del deposito per riserva obbligatoria e dei depositi presso banche.

I Finanziamenti a clientela si attestano a 6.169,0 milioni di euro, in diminuzione di 66,6 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024. Nell'ambito dei crediti di finanziamento verso clientela ordinaria, la riduzione di 33,9 milioni di euro è imputabile, principalmente, alla diminuzione dei crediti per mutui ( -92,9 milioni di euro) e utilizzi di carte di credito (-31,6 milioni di euro), parzialmente compensati da maggiori utilizzi di affidamenti in conto corrente (+86,2 milioni di euro). Si evidenzia, inoltre, una riduzione delle operazioni di pronti contro termine (-27 milioni di euro), nelle quali confluiscono, principalmente, le operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro, e dei depositi a garanzia, margini iniziali e di variazione (-36,6 milioni di euro), parzialmente compensati dai finanziamenti erogati a Cronos Vita Assicurazioni S.p.A. nel corso primo semestre 2025 (+27,4 milioni di euro). L'ammontare dei crediti deteriorati al netto delle rettifiche di valore è pari a 7,7 milioni di euro (4,1 milioni di euro al 31 dicembre 2024) con un coverage ratio del 74,5%; il rapporto fra l'ammontare dei crediti deteriorati e l'ammontare dei crediti di finanziamento verso clientela ordinaria si attesta allo 0,15% (0,08% al 31 dicembre 2024).

Le Altre attività finanziarie si attestano a 25.091,8 milioni di euro, in aumento di 1.666,4 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024, per effetto, principalmente, dell'acquisto dei di titoli di debito valutati al costo ammortizzato effettuati nel primo semestre 2025. Si precisa che la voce include la valutazione netta negativa dei titoli a tasso fisso oggetto di copertura specifica del rischio tasso d'interesse, per un importo pari a 408,5 milioni di euro (459,7 milioni di euro al 31 dicembre 2024).

Le Coperture rilevate nell'attivo di bilancio si attestano a 453,1 milioni di euro e includono la valutazione positiva di fair value dei derivati di copertura e l'adeguamento di valore delle attività oggetto di copertura generica, rappresentate da mutui a tasso fisso. Le Coperture rilevate nel passivo di bilancio si attestano a 43,6 milioni di euro e includono la valutazione negativa di fair value dei derivati di copertura e l'adeguamento di valore delle passività oggetto di copertura generica, rappresentate da raccolta diretta da clientela. La variazione negativa dei contratti derivati di copertura rilevata nel primo semestre 2025 è imputabile, principalmente, alla riduzione di fair value dei contratti in essere. La valutazione delle poste coperte, di conseguenza, evolve nella direzione opposta, registrando una variazione positiva, che, nel caso dei titoli oggetto di copertura specifica, trova rappresentazione nelle Altre attività finanziarie, come sopra descritto.

I Crediti d'imposta acquistati, pari a 847,7 milioni di euro, includono il valore di bilancio dei crediti d'imposta acquistati nell'ambito del Decreto Legge 34/2020 e successive integrazioni, in riduzione, rispetto ai 1.259,1 milioni di euro in essere al 31 dicembre 2024, per effetto delle compensazioni effettuate nel periodo.

I Debiti verso banche sono pari a 859,6 milioni di euro, evidenziando una crescita di 9,0 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024. A fronte di un incremento di 85,2 milioni di euro delle operazioni di pronti contro termine, nelle quali confluiscono le operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore, si registra una riduzione di 74,5 milioni di euro dei margini di variazione ricevuti per l'operatività in derivati e per le operazioni di prestito titoli.

I Debiti verso clientela si attestano a 30.680,9 milioni di euro, in aumento di 692,0 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024, per effetto, principalmente, dell'incremento della raccolta diretta da clientela (+344,6 milioni di euro) e delle operazioni di pronti contro termine (+289,5 milioni di euro), nelle quali confluiscono le operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore (+81,8 milioni di euro) e le operazioni di funding effettuate dalla tesoreria di Capogruppo tramite pronti contro termine sul mercato Repo MTS (+207,7 milioni di euro).

I Titoli in circolazione, pari a 804,9 milioni di euro, includono esclusivamente i Senior Preferred Bond emessi da FinecoBank. Nel corso del primo semestre 2025 non sono stati emessi nuovi titoli.

Il Patrimonio si attesta a 2.244,3 milioni di euro, in riduzione di 145,0 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024. Nel corso del primo semestre 2025 il patrimonio si è incrementato, principalmente, grazie all'utile del periodo, pari a 317,8 milioni di euro, e si e ridotto, principalmente, per effetto della distribuzione dei dividendi deliberati dall'Assemblea degli Azionisti del 29 aprile 2025, per un importo complessivo di 452,6 milioni di euro, e del pagamento della cedola dello strumento Additional Tier1 emesso da FinecoBank, il cui ammontare, al netto della relativa fiscalità, ha determinato una riduzione del patrimonio netto di 13,6 milioni di euro.

Andamento della gestione

Andamento dei principali aggregati economici

I Ricavi si attestano a 644,4 milioni di euro, registrando una riduzione del 2,1% rispetto ai 658,3 milioni di euro registrati nello stesso periodo dell'esercizio precedente. La diminuzione del Margine finanziario, che risente della riduzione dei tassi d'interesse di mercato, è stata in buona parte compensata dalla crescita delle Commissioni nette e del Risultato negoziazione, coperture e fair value.

Il Margine finanziario si attesta a 315,0 milioni di euro ed evidenzia un decremento del 13,3% rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente ( - 48,2 milioni di euro), imputabile, principalmente, alla riduzione degli Interessi netti, che registrano una flessione del 12,6% rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente ( -45,7 milioni di euro). I Profitti da gestione della Tesoreria evidenziano un decremento di 2,6 milioni di euro rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente.

Le Commissioni nette si attestano a 278,2 milioni di euro ed evidenziano un incremento di 21,0 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente, grazie alla crescita registrata dall'Investing (+17,5 milioni di euro) e dal Brokerage (+6,5 milioni di euro). Nel corso del primo semestre 2025 la controllata Fineco AM ha generato commissioni nette per 86,9 milioni di euro.

Il Risultato negoziazione, coperture e fair value si attesta a 52,2 milioni di euro ed evidenzia una crescita di 14,4 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente. La voce è costituita principalmente dagli utili realizzati dal Brokerage, che include l'attività di internalizzazione di titoli e contratti derivati regolamentati e over the counter, strumenti finanziari utilizzati per la copertura gestionale dei titoli e dei derivati internalizzati e dalle differenze di cambio su attività e passività in valuta. La voce include anche la componente di inefficacia delle operazioni di copertura, per un importo di -0,7 milioni di euro (-1,3 milioni di euro nel primo semestre 2024), determinata dall'applicazione di curve diverse per la valutazione al fair value dei contratti derivati di copertura del rischio tasso e degli elementi coperti nell'ambito delle operazioni di copertura di tipo fair value hedge.

I Costi operativi evidenziano un incremento di 12,8 milioni di euro rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente (+6,8 milioni di euro relativi a "Spese per il personale", +5,1 milioni di euro relativi alle "Altre spese amministrative al netto dei Recuperi di spesa" e +0,9 milioni di euro relativi alle "Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali"). Il cost/income ratio si attesta al 26,9% (24,4% al 30 giugno 2024).

Le Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni del primo semestre 2025 si attestano a -2,6 milioni di euro ( -1,7 milioni di euro nel primo semestre dell'esercizio precedente). Il cost of risk è pari a 6 punti base.

Gli Altri oneri e accantonamenti si attestano a -7,7 milioni di euro in riduzione di 29,9 milioni di euro rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente. La voce, nel primo semestre 2025, include principalmente gli accantonamenti netti al fondo rischi e oneri per reclami e contenziosi e gli accantonamenti netti al fondo indennità supplettiva di clientela. Nel primo semestre 2024, oltre ai suddetti oneri, la voce includeva anche il contributo da versare al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi nell'ambito del Sistema di Garanzia dei Depositi (DGS), per un importo di 35,3 milioni di euro, in quanto, solo per l'esercizio 2024, alla contribuzione erano tenute le banche aderenti al 31 marzo in luogo del 30 settembre. Al riguardo si precisa che, con riferimento alla contribuzione al Sistema di Garanzia dei Depositi (DGS), i contributi relativi all'esercizio 2025, se richiesti per il mantenimento del livello-obiettivo, saranno rilevati, in applicazione dell'IFRIC 21, nel terzo trimestre dell'esercizio; con riferimento alla contribuzione al Single Resolution Fund nell'ambito della Direttiva 2014/59/UE, nulla è stato rilevato in quanto il Single Resolution Board ha annunciato sul proprio sito che il livello obiettivo del fondo di risoluzione unico rimane raggiunto anche alla fine del 2024; infine, con riferimento alla contribuzione al Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita, nulla è stato rilevato nel primo semestre 2025 in attesa che venga approvato e pubblicato lo Statuto.

I Profitti netti da investimenti si attestano a -1,0 milione di euro (+1,0 milione di euro nel primo semestre dell'esercizio precedente).

Il Risultato lordo dell'operatività corrente si attesta a 459,9 milioni di euro (+0,3 milioni di euro), sostanzialmente invariato rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente. La crescita delle Commissioni nette e del Risultato negoziazione, coperture e fair value e i minori contributi sistemici, infatti, hanno consentito di compensare la riduzione del Margine finanziario, che risente della riduzione dei tassi d'interesse di mercato, e l'incremento dei Costi operativi.

Il Risultato di periodo si attesta a 317,8 milioni di euro, in lieve riduzione rispetto ai 320,3 milioni di euro registrati nel primo semestre dell'esercizio 2024.

Andamento della gestione

La comunicazione e le relazioni esterne

Il primo semestre del 2025 è stato caratterizzato da un rapido incremento della volatilità sui mercati, un tema che ha monopolizzato l'attenzione dei media italiani in particolare nella parte iniziale dell'anno. In questo scenario, Fineco ha scelto di partecipare al dibattito pubblico in virtù del proprio riconosciuto posizionamento nella gestione del risparmio, insistendo in particolare sulla necessità di sviluppare una "cultura dell'equity" anche in Italia. Una delle prime occasioni, a inizio anno, è stata la presentazione dei risultati finanziari 2024, cui hanno partecipato le principali testate eco-fin e specializzate.

Diverse interviste su stampa e in televisione da parte sia dell'Amministratore Delegato e Direttore Generale di Fineco, sia del management e di rappresentanti della Rete di consulenza, hanno sottolineato l'evoluzione dei risparmiatori italiani e la riduzione del gap nell'educazione finanziaria rispetto ai Paesi più avanzati. Un cambiamento che si traduce in una costante accelerazione degli investimenti e in un aumento della richiesta di consulenza, con uno sbilanciamento ancora evidente nei confronti del mercato obbligazionario. L'importanza di riequilibrare l'asset allocation nei confronti dell'equity è stato tra i temi più approfonditi, insieme all'esigenza di adeguare conseguentemente l'orizzonte temporale degli investimenti per cogliere le opportunità offerte dalla crescita dell'economia globale.

Un'ulteriore conseguenza dell'incremento dell'educazione finanziaria in Italia è la maggiore attenzione dei risparmiatori ai costi degli investimenti, argomento distintivo per Fineco nel corso degli anni e oggi di particolare attualità. I dati relativi alla sempre maggiore diffusione degli strumenti passivi confermano come, anche in Italia, gli investitori si stiano orientando verso soluzioni efficienti: Fineco ha potuto quindi correttamente proporsi come precursore nei confronti di questi prodotti, sottolineando come la propria piattaforma oggi gestisca oltre il 60 per cento dell'operatività retail sugli Etf in Italia.

La rilevanza del trend degli Etf per il Gruppo è emersa durante il Salone del Risparmio, principale appuntamento per l'industria dell'asset management nel nostro Paese, durante il quale Fineco AM ha presentato l'ampliamento agli Etf attivi della propria gamma. Una serie di interviste da parte del CEO e del CIO della controllata hanno contribuito a rafforzarne il posizionamento, anche sui media finanziari e di settore, come società impegnata nello sviluppo di soluzioni innovative per avvicinare i risparmiatori agli investimenti sui mercati azionari. Anche per quanto riguarda la Rete di consulenti finanziari, l'accelerazione della consulenza evoluta ha fornito l'opportunità di evidenziare, sulle principali testate giornalistiche, l'apertura nei confronti dei prodotti passivi, con particolare focus sugli Etf, segnando un elemento di forte differenziazione rispetto al resto del settore.

Un altro filone in questo ambito ha riguardato la continua diffusione dei team di consulenza, oggetto di un ciclo di interviste ai team più rappresentativi, che proseguirà nel corso dell'intero anno, con l'obiettivo di presentare una modalità di relazione con i clienti in grado di rappresentare il futuro per la professione. A questo si è aggiunta la valorizzazione della componente femminile della Rete, tramite articoli che hanno presentato case history in grado di ispirare giovani talenti, coordinandosi con l'attività di reclutamento in atto. Anche in questo ambito, sono state realizzate una serie di interviste al vice-direttore generale responsabile della Rete dei consulenti finanziari e alla Direzione Commerciale ("Vice DG Direzione Commerciale Rete PFA e Private Banking").

Un ulteriore focus di comunicazione è stato il tema della longevity, affrontato anche dal vice-direttore generale e responsabile Global Business di Fineco attraverso approfondimenti su testate generaliste e specializzate e video interviste. Si segnala al riguardo la partecipazione della Banca, in qualità di main sponsor, al Milan Longevity Summit, contesto adatto per rappresentare l'urgenza della cura del patrimonio come strumento per mantenere e migliorare la qualità della vita.

Nel corso del primo semestre 2025 è stata lanciata la nuova campagna pubblicitaria istituzionale di FinecoBank "Change is Good", il cui obiettivo principale è stato quello stimolare i risparmiatori al cambiamento in favore di un modello di consulenza innovativo ed efficiente, nel rispetto dei valori che contraddistinguono la Banca fin dalla nascita: semplicità, trasparenza e innovazione. La comunicazione si è sviluppata attraverso un'operazione multicanale, utilizzando altri mezzi, oltre a quello televisivo, quali radio, stampa, Out Of Home (OOH), digital, social e retail.

Fineco ha continuato ad abbracciare progetti di sponsorship culturali e sportivi su scala nazionale. Per quanto riguarda i progetti culturali, la Banca ha sostenuto l'evento delle Giornate FAI di Primavera con un presidio attivo su tre beni (Castello di Masino a Ivrea, Palazzo Morroni a Bergamo e Villa Panza a Varese) e, per la prima volta, con l'iscrizione fra le aperture straordinarie del Fineco Center di Catania, Villa Bonaiuto. Inoltre, ha sostenuto, presso il Museo del Risorgimento di Torino, la mostra fotografica "Professional Dreamers" incentrata sul tema del cambiamento professionale, affine alla campagna pubblicitaria "Change is Good". Infine, sono proseguite le partnership culturali con il Teatro Petruzzelli di Bari, il Teatro fiorentino Della Pergola e il Teatro Sistina a Roma. Per quanto riguarda, invece, i progetti sportivi, Fineco ha mantenuto le collaborazioni con Lega Volley Femminile, in qualità di Gold Sponsor del Campionato A1 e A2 e della Coppa Italia Frecciarossa, e con il Team Polti VisitMalta nell'ambito del ciclismo maschile, diventandone sponsor di maglia. Tali sponsorship hanno generato un aumento della visibilità del marchio Fineco attraverso il canale televisivo e le attivazioni sul territorio, culminate con il Giro d'Italia.

Andamento della gestione

Sostenibilità

Nel corso del primo semestre 2025, Fineco ha continuato il proprio percorso di Sostenibilità nelle diverse aree di intervento attraverso l'attuazione di attività e progetti che permetteranno il raggiungimento di obiettivi e target delineati nel Multi-Year Plan Plan (MYP ESG) 2024-2026, già illustrati nella Rendicontazione di sostenibilità consolidata, all'interno del documento Bilanci e Relazioni 2024.

Nell'ambito della gestione degli impatti ambientali, a maggio 2025 si è conclusa positivamente la verifica di mantenimento, da parte di una società terza, della certificazione del Sistema di Gestione Ambientale (SGA) ai sensi del Regolamento EMAS (Eco-Management and Audit Scheme), riconoscimento di eccellenza a livello comunitario assegnato alle organizzazioni che adottano una politica ambientale in grado di ridurre gli impatti in modo concreto e misurabile, sviluppando nuove soluzioni per favorire la sostenibilità.

Nel corso del mese di giugno si sono tenuti gli incontri "Sustainability Talks", ai quali hanno partecipato circa 200 dipendenti delle sedi di Milano e Reggio Emilia, un'occasione di approfondimento e confronto sui temi della sostenibilità, nel quale sono state trattate le principali sfide ambientali, sociali e di governance che il pianeta deve affrontare oggi, contestualizzandole all'interno del quadro legislativo europeo del mondo finanziario. I Sustainability Talks hanno permesso di affrontare i temi ESG, non solo da un punto di vista teorico ma anche concreto, riflettendo su come la sostenibilità si inserisce nella strategia Fineco e nella quotidianità lavorativa.

Anche per il 2025, Fineco, per il sesto anno consecutivo, ha ricoperto il ruolo di Main Sponsor nelle Giornate FAI (Fondo Ambiente Italiano) di Primavera (che si sono tenute sabato 22 marzo e domenica 23 marzo). La Banca è Corporate Golden Donor del FAI dal 2017, una qualifica che premia le aziende più attive nel settore della cultura e della tutela del patrimonio artistico del territorio.

Sono proseguite le attività dedicate all'educazione finanziaria, con 14 nuovi eventi nel corso del semestre. Tali iniziative hanno l'obiettivo di offrire ai partecipanti alcuni approfondimenti su aspetti concreti della gestione consapevole dei propri risparmi e della previdenza integrativa, sensibilizzandoli sull'importanza della finanza comportamentale. In particolare, all'interno dei 14 nuovi eventi, sono stati organizzati 5 incontri presso scuole primarie sul tema Sostenibilità, Economia circolare e consumi consapevoli e strumenti di pagamento e 1 incontro presso scuole secondarie sul tema risparmio e mercati.

Riconoscimenti

Di seguito si riportano i riconoscimenti assegnati a Fineco nel corso del primo semestre 2025:

  • Leader della sostenibilità 2025: Fineco è stata confermata, per la quinta volta, a partire dal 2021, tra le 240 società italiane "Leader della Sostenibilità", classifica realizzata da Il Sole 24 Ore, in collaborazione con la società Statista;
  • Top Employer 2025: Fineco ha ricevuto la certificazione Top Employer 2025 per l'attenzione alla valorizzazione delle risorse e allo sviluppo delle loro competenze, favorendo un ambiente di lavoro positivo e stimolante;
  • S&P Sustainability Yearbook 2025: Fineco è stata inclusa, insieme ad altre 779 società, su un campione di 7.690 società analizzate, all'interno del S&P Global Sustainability Yearbook 2025 per l'impegno e la strategia di sostenibilità nel raggiungere sempre nuovi traguardi in materia di finanza responsabile, educazione finanziaria, parità di genere, lotta al cambiamento climatico;
  • Aziende più attente al clima 2025: Fineco è stata inserita nella classifica delle "Aziende più attente al clima" di Corriere della Sera, Pianeta 2030 e Statista, elenco delle imprese italiane che hanno ridotto maggiormente il rapporto tra le loro emissioni di CO2 e il fatturato;
  • Leader Diversità e Inclusione 2025: Fineco è stata inclusa nell'elenco delle 275 società Leader in diversità e inclusione, realizzato da Statista e dal Sole 24 Ore, che hanno creato valore sociale puntando sulla valorizzazione di tutte le persone;
  • World's Best Bank 2025: Fineco si posiziona nuovamente al primo posto tra gli istituti italiani entrati in classifica in base al livello di soddisfazione dei propri clienti secondo la classifica stilata dalla rivista Forbes in collaborazione con Statista;
  • secondo l'ultimo aggiornamento dei Corporate Standard Ethics Ratings pubblicato da Standard Ethics, Fineco è la banca più sostenibile in Europa, con un upgrade del rating a EEE-.

Con riferimento all'inclusione negli indici di sostenibilità e alle valutazioni delle agenzie di rating ESG, si rimanda a quanto riportato nel capitolo "Dati di sintesi".

Si ricorda che la Rendicontazione di Sostenibilità Consolidata del Gruppo FinecoBank è redatta annualmente, in conformità con quanto previsto dal Decreto Legislativo n. 125/2024, che ha dato attuazione in Italia alla Direttiva 2022/2464/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 dicembre 2022, recante modifica del regolamento 537/2014/UE, della direttiva 2004/109/CE, della direttiva 2006/43/CE e della direttiva 2013/34/UE per quanto riguarda la rendicontazione societaria di sostenibilità (CSRD).

Infine, si segnala che l'NPS (Net Promoter Score, indicatore adottato a livello globale che misura la propensione dei clienti a raccomandare l'azienda ad amici o colleghi, su una scala da 0 a 10) ha raggiunto il valore di 634 , ultimo dato disponibile di maggio 2025, confermando Fineco tra i leader assoluti del settore per livello di raccomandabilità da parte della clientela.

4 Calcolato come differenza tra la % Promotori (voti 9-10) e la % Detrattori (voti 0-6). I voti 7-8 sono considerati "neutrali" e non influiscono sul punteggio.

L'azione FinecoBank

Informazioni sul titolo azionario

L'azione FinecoBank

Al 30 giugno 2025 il prezzo dell'azione si è attestato a quota 18,835 euro. Il valore medio registrato dall'azione nel corso del primo semestre 2025 è stato pari a 18,15 euro. Si ricorda che al momento del collocamento iniziale, avvenuto il 1 luglio 2014, il prezzo titolo Fineco era pari a 3,70 euro.

La capitalizzazione di mercato della società al 30 giugno 2025 risulta di 11.519 milioni di euro.

Anno 2020 Anno 2021 Anno 2022 Anno 2023 Anno 2024 1° semestre
2025
Prezzo ufficiale azione ordinaria (€)
- massimo 13,425 17,305 16,180 16,990 17,085 19,590
- minimo 6,918 12,875 10,335 10,655 12,730 15,020
- medio 11,329 14,947 13,401 13,394 14,596 18,150
- fine periodo 13,400 15,435 15,520 13,585 15,790 18,835
Numero azioni (milioni)
- in circolazione a fine periodo 609,6 609,9 609,9 610,6 611,0 611,5

Nella tabella seguente si riportano le principali informazioni relative alla distribuzione dei dividendi avvenuta negli ultimi 5 esercizi, nella quale l'anno del Pay-out si riferisce all'anno di pagamento del dividendo e il Pay-out ratio è calcolato rapportando il dividendo approvato all'utile consolidato.

Voci\Valori Pay-out 2021 (*) Pay-out 2022 Pay-out 2023 Pay-out 2024 Pay-out 2025
Dividendo approvato (€/milioni) 323,2 237,9 299,2 421,6 452,6
Dividendo per azione (€) 0,53 0,39 0,49 0,69 0,74
Data di approvazione del dividendo da parte dell'Assemblea 21/10/2021 28/04/2022 27/04/2023 24/04/2024 29/04/2025
Data di pagamento del dividendo 24/11/2021 25/05/2022 24/05/2023 22/05/2024 21/05/2025
Pay-out ratio ** n.a. 65% 71% 70% 69%

(*) Con riferimento al Pay-out 2021, si ricorda che, dopo aver destinato interamente a riserva gli utili dell'esercizio 2019 e 2020, tenuto conto delle Raccomandazioni della Banca Centrale Europea e della Banca d'Italia concernente le politiche in materia di distribuzioni dei dividendi e riacquisti di azioni proprie che gli enti creditizi e i gruppi bancari nel contesto economico gravato dell'emergenza COVID-19, il Consiglio di Amministrazione del 3 agosto 2021 aveva deliberato di proporre all'Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo unitario di 0,53 euro per azione, per un importo complessivo di 323,2 milioni di euro, tratto dalle riserve di utili disponibili. (**) Calcolato considerando l'utile consolidato dell'esercizio.

Si rimanda, invece, alla "Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato, Sezione 25 – Utile per azione" delle note illustrative per ulteriori informazioni sull'utile per azione.

Principali aree di attività

L'offerta del Gruppo si articola in tre macroaree di attività integrate: (i) il Banking, che include i servizi di conto corrente, i servizi di pagamento ed emissione di carte di debito, credito e prepagate, i mutui, i fidi e i prestiti personali; (ii) il Brokerage, che assicura il servizio di esecuzione ordini per conto dei clienti, con un accesso diretto ai principali mercati azionari mondiali e la possibilità di negoziare CFD, futures, opzioni, obbligazioni, ETF e certificates; (iii) l'Investing, che include l'attività di gestione del risparmio svolta da Fineco AM, servizi di collocamento e distribuzione di oltre 4.000 prodotti, tra fondi comuni d'investimento e comparti di SICAV gestiti da 73 primarie case d'investimento italiane e internazionali, prodotti assicurativi e previdenziali, nonché servizi di consulenza in materia di investimenti tramite la Rete di consulenti finanziari distribuita sul territorio.

Tali macroaree, in relazione al particolare modello di business che prevede una forte integrazione verticale fra le differenti tipologie di attività, sono tra loro interdipendenti. Il Gruppo, infatti, offre i propri servizi (bancari e d'investimento) attraverso la Rete e i canali online e mobile che operano in modo tra loro coordinato e integrato. La completezza dei servizi offerti consente di proporsi quale unico punto di riferimento del cliente (one stop solution) per l'operatività bancaria e le esigenze d'investimento. Questa strategia fortemente integrata e fondata sul cliente ha come conseguenza il fatto che i ricavi e i margini relativi ai diversi prodotti/servizi (investing, banking e brokerage) sono, quindi, profondamente interdipendenti.

Tutte le attività sono svolte con la finalità di ottenere risultati economici dalla gestione "industriale" dei business, minimizzando il profilo di rischio finanziario delle attività stesse.

Banking

Principali aree di attività

Banking e Carte di pagamento

FinecoBank offre ai propri clienti un'ampia gamma di servizi bancari e di pagamento. I clienti possono accedere ai servizi offerti dalla Banca aprendo un conto corrente online o tramite un consulente finanziario. Il conto corrente è anche strumentale all'accesso ai servizi di Brokerage e Investing.

I servizi bancari e di pagamento sono offerti attraverso il sito della Banca, le applicazioni mobili, telefonicamente e, per alcuni servizi, presso le filiali e gli sportelli automatici di UniCredit. Per quanto riguarda le carte di pagamento, Fineco offre ai propri clienti la possibilità di scegliere fra diverse tipologie di carte: carte di credito, in modalità a saldo o revolving, carte di debito e carte prepagate.

Nel corso del primo semestre 2025, con l'obiettivo di ampliare la base clienti della Banca ed efficientare i prodotti e servizi offerti alla clientela con una costante attenzione alla digitalizzazione e all'innovazione, è stato implementato un processo automatico per la trasformazione del Conto Under 18 in Conto Fineco (c.d. Step Up), che permette ai titolari di un Conto Under 18 neomaggiorenni da non oltre 60 giorni di passare al Conto Fineco mantenendo invariati i propri codici personali, le coordinate IBAN e lo storico del Conto Under 18, beneficiando delle condizioni agevolate UNDER 30. Con la trasformazione del Conto Under 18 in Conto Fineco, i neomaggiorenni diventano titolari di un conto corrente retail Fineco e possono iniziare a usufruire di tutti i servizi di pagamento e di investimento offerti.

FinecoBank, inoltre, è da sempre impegnata a offrire ai propri clienti nuovi servizi o a migliorare quelli esistenti, con una costante attenzione alla digitalizzazione, all'innovazione e a sviluppare interfacce di navigazione funzionali e intuitive, con l'obiettivo di garantire la facilità d'utilizzo. In quest'ottica, è continuata l'attività di migrazione dei processi a una nuova infrastruttura tecnologica che ha consentito un miglioramento sia in termini di prestazioni sia in termini di usabilità per i clienti e per la rete dei consulenti finanziari, che ha riguardato, in particolare, alcuni servizi disponibili in area riservata del sito (attivazione servizio Multicurrency, richiesta nuovo libretto assegni, richiesta emissione assegni circolari, richiesta Telepass, richiesta nuova domiciliazione, archivio bonifici continuativo) e su canale APP (implementazione del servizio di richiesta accredito stipendio e migrazione alla nuova piattaforma tecnologica del servizio di ricarica telefonica).

La tabella seguente riporta lo spending del primo semestre 2025 e il saldo di bilancio al 30 giugno 2025 delle carte di credito confrontato con lo spending del primo semestre 2024 e il saldo al 31 dicembre 2024. Lo spending delle carte di credito evidenzia un incremento del 6,6% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente.

(Importi in migliaia)
Spending Consistenze Spending Consistenze Variazioni
1° semestre 1° semestre Spending Consistenze
Prodotti di Credito 2025 30/06/2025 2024 31/12/2024 Assoluta % Assoluta %
Carte di credito revolving 13.158 25.506 18.736 29.028 (5.578) -29,8% (3.522) -12,1%
Carte di credito a saldo 1.912.790 351.379 1.788.454 379.446 124.336 7,0% (28.067) -7,4%
Totale 1.925.948 376.885 1.807.190 408.474 118.758 6,6% (31.589) -7,7%

Principali aree di attività

Mutui, fidi e prestiti personali

Per quanto riguarda l'attività di concessione dei finanziamenti, la Banca offre ai propri clienti la possibilità di richiedere affidamenti in conto corrente, mutui e prestiti personali.

Nell'ambito degli affidamenti in conto corrente, il prodotto più rappresentativo dell'offerta Fineco continua a essere il "Credit Lombard", ossia un'apertura di credito in conto corrente garantita dalla costituzione in pegno rotativo di titoli e fondi adatta a chi possiede patrimoni e desidera ottenere liquidità aggiuntiva dai propri investimenti. Nel corso del primo semestre si è assistito a una ripresa sia delle concessioni di fidi sia dell'utilizzato, con conseguente incremento delle consistenze.

Il trend delle nuove concessioni di finanziamenti è stato sostenuto, in particolare, dai prestiti personali, anche grazie a iniziative promozionali finalizzate a offrire tassi ancora più competitivi ai clienti target per il prodotto, garantendo, inoltre, tempi rapidi di erogazione ai clienti eleggibili al servizio di valutazione immediata (che accreditano lo stipendio continuativamente sul conto corrente Fineco e rispettano determinati requisiti reddituali stabiliti dalla Banca). Le erogazioni di mutui, in linea con l'esercizio 2024, continuano a essere finalizzate, principalmente, all'acquisto di abitazioni (prima e seconda casa) e concentrate sul tasso fisso.

La tabella seguente riporta le erogazioni del primo semestre 2025 e il saldo di bilancio dei prodotti di credito al 30 giugno 2025 confrontati con le erogazioni del primo semestre 2024 e il saldo di bilancio al 31 dicembre 2024. Le erogazioni evidenziano una crescita del 65,2% rispetto allo stesso periodo esercizio precedente.

(Importi in migliaia)
Prodotti di Credito Erogazioni Consistenze Erogazioni Consistenze Variazioni
1° semestre 1° semestre Erogazioni Consistenze
2025 30/06/2025 2024 31/12/2024 Assoluta % Assoluta %
Prestiti personali e sovvenzioni
chirografarie a rimborso rateale
110.756 465.821 87.109 466.497 23.647 27,1% (676) -0,1%
Fidi in conto corrente * 707.277 2.142.863 397.523 2.052.967 309.754 77,9% 89.896 4,4%
Mutui 37.415 2.218.591 33.272 2.311.534 4.143 12,5% (92.943) -4,0%
Totale 855.448 4.827.275 517.904 4.830.998 337.544 65,2% (3.723) -0,1%

* Per i Fidi in conto corrente la colonna erogazioni rappresenta l'importo accordato.

Si precisa che gli affidamenti garantiti da titoli accordati nel corso del primo semestre 2025 ammontano complessivamente a 701 milioni di euro (691 milioni di euro relativi al prodotto Credit Lombard, 10 milioni di euro garantiti da pegni), pari al 99% del totale dei fidi concessi.

Principali aree di attività

Brokerage

FinecoBank offre i propri servizi di Brokerage, principalmente, attraverso il sito della Banca e le applicazioni mobili, oltre a rendere disponibili tali servizi telefonicamente attraverso il customer care. In particolare, i clienti possono accedere in modo rapido, comodo e gratuito alle seguenti piattaforme, caratterizzate da interfacce funzionali e intuitive:

  • piattaforma web offerta a tutti i clienti, personalizzabile in base al profilo del cliente, che offre un'ampia gamma di strumenti per il trading, aggiornata in tempo reale, completa di diagrammi e servizi accessori;
  • applicazione mobile offerta a tutti i clienti, accessibile tramite dispositivi mobili (tra cui smartphone e tablet), che offre un'ampia gamma di strumenti per il trading, aggiornata in tempo reale; e
  • FinecoX, la piattaforma di trading inclusa nel conto senza alcuna installazione, che si distingue per la possibilità di personalizzazione, funzionalità evolute, tempestività dell'informazione e completezza operativa. I dati sono rigorosamente in push in tempo reale, l'operatività è disponibile su tutti i titoli azionari, ETF, Certificati e Certificati Turbo, Opzioni, Knock Out e Daily Options, CFD e Forex, Futures, obbligazioni e Covered Warrant.

L'attività di Brokerage è pienamente integrata con i servizi di conto corrente e non richiede ai clienti l'apertura di un conto separato (anche se il cliente può scegliere di aprire esclusivamente il Conto Trading) o l'attivazione dell'accesso a tali servizi.

FinecoBank fornisce, inoltre, ai propri clienti il servizio di "Marginazione" ovvero la possibilità di attivare operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che consentono ai clienti di ricevere liquidità dalla Banca consegnando in prestito specifici strumenti finanziari inclusi in una lista predefinita ("Marginazione Long") oppure di ricevere in prestito dalla Banca specifici strumenti finanziari inclusi in una lista predefinita consegnando liquidità ("Marginazione short").

Anche in quest'ambito FinecoBank è da sempre impegnata a offrire ai propri clienti nuovi servizi o a migliorare quelli esistenti, con una costante attenzione all'innovazione e a sviluppare interfacce di navigazione funzionali e intuitive, con l'obiettivo di garantire la facilità d'utilizzo. In quest'ottica, con riferimento al primo semestre 2025, si evidenzia in particolare:

  • il rilascio del nuovo servizio AutoFX, che, in modo semplice e gratuito, permette di utilizzare direttamente il saldo del conto corrente in euro per negoziare titoli denominati in valuta estera: la conversione avviene in modo automatico, senza necessità di effettuare il cambio valuta manualmente. Il servizio è attivabile su sito, APP e FinecoX;
  • il completo rinnovamento del servizio Piano Replay, nello specifico: è stata aumentata la flessibilità del piano, potendo scegliere se investire 1 o 2 volte al mese oppure ogni 3 mesi; sono stati aggiunti al piano ETC e ETN aventi come sottostanti anche materie prime e criptovalute; è stata prevista la possibilità di scegliere liberamente il giorno in cui effettuare gli investimenti senza più date prestabilite; è stata aggiunta la libertà di apportare modifiche al piano fino al giorno prima dell'investimento.

Grazie ai significativi volumi negoziati e all'ampia base di clienti, FinecoBank è in grado di agire come internalizzatore sistematico sui mercati azionari, obbligazionari e sul mercato dei cambi, agendo in contropartita diretta agli ordini dei clienti. Ciò consente alla Banca di massimizzare i margini nell'esecuzione degli ordini ricevuti dai clienti, riducendo il costo di esecuzione sui mercati regolamentati.

Il primo semestre 2025 ha visto una crescita dei ricavi del Brokerage del 15% a/a, grazie all'allargamento della base degli investitori attivi e all'aumento dei volumi scambiati.

Nel Rapporto del 1° semestre 2025 relativo ai dati sui volumi di negoziazione delle Associate elaborato dall'Associazione Intermediari Mercati Finanziari, FinecoBank si conferma intermediario italiano n°1 nella classifica "Equity".

Principali aree di attività

La seguente tabella evidenzia il numero degli ordini su strumenti finanziari registrato nel corso del primo semestre 2025 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

(Importi in migliaia)
1° semestre Variazioni
2025 2024 Assoluta %
Ordini - Equity Italia (incluso ordini internalizzati) 6.416.356 4.746.795 1.669.561 35,2%
Ordini - Equity USA (incluso ordini internalizzati) 2.037.722 1.633.578 404.144 24,7%
Ordini - Equity altri mercati (incluso ordini internalizzati) 741.391 556.428 184.963 33,2%
Totale ordini Equity 9.195.469 6.936.801 2.258.668 32,6%
Ordini - Bond 581.901 638.546 (56.645) -8,9%
Ordini - Derivati 6.310.234 4.858.244 1.451.990 29,9%
Ordini - Forex 480.228 394.069 86.159 21,9%
Ordini - CFD 1.134.335 804.021 330.314 41,1%
Ordini - Fondi 1.924.526 1.913.829 10.697 0,6%
Totale ordini 19.626.693 15.545.510 4.081.183 26,3%

Principali aree di attività

Investing

Fineco offre alla propria clientela, secondo un modello di business "guided open architecture", una gamma di prodotti di risparmio gestito particolarmente estesa, composta da prodotti di gestione collettiva del risparmio, quali quote di fondi comuni di investimento e azioni di SICAV riconducibili a case d'investimento italiane e internazionali accuratamente selezionate, prodotti previdenziali, assicurativi nonché servizi di consulenza in materia di investimenti. Inoltre, all'interno della consulenza in amministrato, sono effettuate IPO continuative di Investment Certificates.

La piattaforma fondi sul mercato italiano è composta da 73 case di investimento per oltre 4.000 ISIN sottoscrivibili al 30 giugno 2025, di cui circa 260 fondi di Fineco AM. Con riferimento ai prodotti di gestione collettiva del risparmio, nel primo semestre 2025 la gamma si è ampliata con l'inserimento in piattaforma di 20 fondi di Fineco AM, in particolare: nuove versioni dei fondi Smart Defence (FAM Series), che hanno come obiettivo la protezione del capitale e la distribuzione di una cedola; nuove versioni del fondo Global Defence Target Passive Fineco AM Fund (FAM Evolution), che vanno ad affiancarsi agli altri fondi FAM Evolution già presenti in piattaforma e che hanno come strategia di investimento quella di entrare gradualmente nel mercato azionario globale partendo da posizione principalmente obbligazionaria e, al contempo, la distribuzione di un dividendo annuale fino al termine del proprio orizzonte temporale; nuove versioni del Target Equity Allocation Fineco AM Fund (FAM Evolution), anch'esse che vanno ad affiancarsi agli altri fondi FAM Evolution già presenti in piattaforma e che hanno come strategia di investimento quella di entrare gradualmente nel mercato azionario globale attraverso l'investimento della cedola generata dallo stesso portafoglio iniziale obbligazionario, che non viene distribuita ma reinvestita in fondi passivi ed ETF.

Tra le soluzioni a delega per la clientela private, resta importante il ruolo delle gestioni patrimoniali rappresentate da: cinque linee in titoli denominate Private Value, di cui quattro declinate su profili di rischio da prudente a dinamico e una linea 100% obbligazionaria; tre linee in titoli denominate Private Etiche; quattro linee in ETF e fondi denominate Private Global, anch'esse declinate su profili di rischio da prudente a dinamico e caratterizzate da un'esposizione azionaria crescente. Infine, le linee MAP (Multi Assets Personalizzata), disponibili in due profili, Bilanciata e Azionaria, e caratterizzate da una maggiore flessibilità gestionale rispetto alle linee tradizionali. È, infatti, prevista un'ampia diversificazione tra le diverse asset class nonché la possibilità di modificare l'allocazione in base alle condizioni di mercato con un elevato livello di personalizzazione in grado di soddisfare istruzioni specifiche della clientela.

Per quanto riguarda i prodotti previdenziali, continua l'attenzione della clientela verso il fondo pensione aperto Core Pension, disponibile in esclusiva per la Rete. Grazie alla proposizione paperless mediante raccolta delle adesioni in modalità digitale e tramite web collaboration, al 30 giugno 2025 le masse gestite registrano un continuo incremento (+15% rispetto al 31 dicembre 2024), con una preferenza per i comparti Core Pension Azionario Plus 90% ESG e Core Pension Bilanciato 50% ESG.

Con riferimento alla consulenza assicurativa, l'offerta ha riguardato, in special modo, i prodotti multiramo e unit linked di taglio private, distribuiti tramite la Rete.

In merito all'offerta sul mercato primario (IPO), nel primo semestre 2025 è continuata l'attività di collocamento di Investment Certificates di emittenti terzi con diverse strutture a capitale protetto e condizionatamente protetto. Il continuo incremento del numero degli Investment Certificates quotati sul mercato secondario, anche tematici ed ESG, amplia le soluzioni utilizzabili all'interno dei servizi di consulenza della Banca.

Con riferimento ai servizi di consulenza, sono proseguite le attività e le soluzioni della Banca volte a migliorare i servizi offerti alla clientela. Le richieste di personalizzazione di portafogli Private superiori a 500 mila euro hanno raggiunto un controvalore di oltre 8,5 miliardi di euro, a dimostrazione dell'apprezzamento del servizio svolto e della necessità, da parte della clientela, di ricevere soluzioni di investimento personalizzate.

Nell'ottica di supportare l'attività dei consulenti finanziari sui clienti con posizioni articolate su più dossier o riferibili a un nucleo familiare esteso, è disponibile per la Rete il servizio "Monitoraggio Attivo". Tale servizio, dedicato a clientela con portafogli superiori a 2,5 milioni di euro, prevede un dialogo costante tra il consulente finanziario e un team di Senior Investment Specialist che monitorano costantemente l'intera posizione del cliente avvalendosi di una piattaforma dedicata e tecnologicamente avanzata. Gli asset per cui è attualmente attivo il servizio ammontano a oltre 5 miliardi di euro.

Nel continuo processo di sviluppo delle soluzioni per i consulenti finanziari, il servizio di "Diagnosi Private" è stato oggetto di interventi volti ad arricchire i report con la possibilità di rappresentazione esplicita dei sottostanti delle gestioni patrimoniali e la possibilità di personalizzare lo scenario di stress test tramite l'utilizzo di due indici custom.

Principali aree di attività

Il saldo della raccolta gestita al 30 giugno 2025 è pari a 68.576,5 milioni di euro, in crescita del 3,3% rispetto al 31 dicembre precedente.

(Importi in migliaia)
Consistenze al Consistenze al Variazioni
30/06/2025 Comp % 31/12/2024 Comp % Assoluta %
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 47.512.796 69,3% 45.645.271 68,8% 1.867.525 4,1%
Prodotti assicurativi 12.610.469 18,4% 12.944.305 19,5% (333.836) -2,6%
Prodotti di raccolta amministrata in
consulenza
7.987.402 11,6% 7.360.364 11,1% 627.038 8,5%
Altro 465.838 0,7% 432.646 0,7% 33.192 7,7%
Totale saldo raccolta gestita 68.576.505 100,0% 66.382.586 100,0% 2.193.919 3,3%

La rete dei consulenti finanziari

La rete dei consulenti finanziari Nel primo semestre 2025 prosegue il percorso di crescita della Rete, che si riflette in dati di raccolta particolarmente positivi, sulla scia del trend che ha caratterizzato anche gli ultimi mesi dello scorso anno, in particolare:

  • Raccolta netta totale: 4.967 milioni di euro (+28,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno)
  • Raccolta netta gestita totale: 2.619 milioni di euro (+77,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno)
  • Raccolta netta in servizi di consulenza evoluta: 1.650 milioni di euro (oltre il 63% della Raccolta netta gestita totale è stata realizzata in servizi di consulenza evoluta).

Nonostante il contesto di incertezza sui mercati, grazie alla capacità di Fineco di rispondere alle necessità di investimento di una clientela sempre più ampia, si registra un forte interesse per le soluzioni di consulenza offerte, in particolare, nell'ambito del risparmio gestito, che continua a crescere significativamente (+77,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno); anche la componente amministrata rimane robusta, grazie, in particolare, al forte interesse che sta caratterizzando il segmento degli ETF, merito della Banca di saper cogliere le sfide e le tendenze del mercato.

La Rete, grazie al valore aggiunto del lavoro svolto in team e alla consolidata efficienza della piattaforma evoluta, rimane pertanto un solido punto di riferimento, supportando i risparmiatori in una visione di lungo periodo e aprendo ai clienti nuove opportunità d'investimento sui mercati globali. Infine, l'ampia offerta di nuove soluzioni da parte di Fineco AM, sia attive sia passive, completa la gamma di strumenti a disposizione della clientela e permette di avvicinare sempre più risparmiatori agli investimenti sui mercati azionari.

Il modello di business di Fineco si conferma particolarmente attrattivo: il nuovo massimo storico di clienti acquisiti registrato nel corso del semestre rappresenta una tendenza in grado di consolidarsi ulteriormente e non un singolo episodio. Da inizio anno tramite la Rete sono stati acquisiti 45.820 nuovi clienti (+26,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno).

Secondo la classifica Assoreti, la Banca si posiziona al 2° posto per raccolta netta al 31 maggio 2025 (ultimo dato disponibile).

Il portafoglio medio della Rete è aumentato del 3,0% rispetto al 31 dicembre 2024 passando da 40,6 milioni di euro a 41,8 milioni di euro; il Total Financial Asset (TFA) ascrivibile alla Rete ha superato i 127 miliardi di euro, a testimonianza di una costante attività improntata alla crescita e di una solida relazione di fiducia instaurata con i clienti.

Nel primo semestre 2025 prosegue la crescita anche per l'attività di private banking. Per questo segmento di clientela si registra un'ulteriore e cospicua accelerazione della raccolta netta, trainata in primo luogo dall'acquisizione di nuovi clienti e dallo sviluppo delle posizioni aperte nel 2024. Il TFA complessivo, riferito alla clientela private, ha raggiunto il nuovo livello record di 72,6 miliardi di euro (68,4 miliardi di euro al 31 dicembre 2024), di cui 64,8 miliardi di euro (61,3 miliardi di euro al 31 dicembre 2024) afferenti alla Rete. Sempre considerando tale perimetro viene confermata la tendenza, da tempo in atto e diffusa in maniera omogenea su tutto il territorio, di crescita della componente private della clientela, oramai sopra il 50% del TFA complessivo. Come già rilevato anche nel recente passato, si conferma una netta prevalenza di clienti persone fisiche: pur rilevando un incremento del TFA medio per cliente, permane comunque una ridotta concentrazione delle posizioni, circostanza questa che rende lo sviluppo dell'attività equilibrato e sostenibile nel tempo.

La Rete ha mantenuto alta l'attenzione all'educazione finanziaria; nel corso del primo semestre 2025 sono stati tenuti complessivamente 828 eventi clienti (di cui 127 in modalità web) con la partecipazione di oltre 25.500 clienti e prospect. In questi eventi, che hanno lo scopo di ampliare la conoscenza su tematiche inerenti il risparmio e gli investimenti, particolare attenzione è stata prestata alla pianificazione finanziaria, pianificazione per obiettivi, finanza comportamentale, trattando diversi argomenti di "attualità finanziaria" e rispondendo alle domande dei partecipanti. Tra questi sono stati organizzati eventi ad hoc, dedicati specificamente alla clientela di fascia alta sul tema più ampio della pianificazione patrimoniale: 14 incontri, con oltre 750 clienti private coinvolti.

Per quanto attiene all'attività di reclutamento, il modello di Fineco si conferma attrattivo, in modo particolare per i professionisti provenienti da modelli più tradizionali. Nel corso del primo semestre sono stati inseriti 48 nuovi consulenti finanziari "senior" ovvero professionisti già experienced provenienti dalle banche tradizionali, dagli istituti specializzati nel Private Banking e dalle altre reti di consulenza finanziaria. Lo sguardo è stato come sempre rivolto anche all'inserimento di profili più junior, che si confermano un importante risorsa sulla quale investire: dall'inizio dell'anno sono stati avviati alla professione 59 nuovi consulenti nell'ambito del progetto giovani, espressamente dedicato a questa categoria.

Al 30 giugno 2025 la Rete è composta da 3.043 consulenti finanziari, registrando un incremento di 41 unità rispetto al 31 dicembre 2024; i nuovi ingressi compensano ampiamente le cessazioni, grazie anche a un tasso di turnover decisamente modesto.

La presenza capillare della Rete sul territorio è supportata da un network di 434 negozi finanziari.

La rete dei consulenti finanziari

Nella tabella sotto riportata vengono evidenziati i dati relativi alla raccolta netta diretta, gestita e amministrata relativa ai soli clienti della Rete effettuata nel corso del primo semestre del 2025 a confronto con i dati dello stesso periodo dell'esercizio precedente. La raccolta netta totale si attesta a 4.967,1 milioni di euro.

Raccolta netta - Rete consulenti finanziari

(Importi in migliaia)
1° semestre
Comp %
1° semestre Comp % Variazioni
2025 2024 Assoluta %
RACCOLTA DIRETTA 47.269 1,0% (713.874) -18,5% 761.143 -106,6%
Conti correnti e depositi liberi 271.630 5,5% (1.023.975) -26,5% 1.295.605 -126,5%
Depositi vincolati e pronti contro termine (224.361) -4,5% 310.101 8,0% (534.462) -172,4%
RACCOLTA GESTITA 2.618.792 52,7% 1.476.065 38,2% 1.142.727 77,4%
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 2.273.615 45,8% 1.044.427 27,0% 1.229.188 117,7%
Prodotti assicurativi (287.634) -5,8% (825.369) -21,3% 537.735 -65,2%
Prodotti di raccolta amministrata in consulenza 603.106 12,1% 1.216.277 31,4% (613.171) -50,4%
Altro 29.705 0,6% 40.730 1,1% (11.025) -27,1%
RACCOLTA AMMINISTRATA 2.301.026 46,3% 3.106.481 80,3% (805.455) -25,9%
Azioni 1.048.904 21,1% 1.131.708 29,3% (82.804) -7,3%
Titoli di Stato e obbligazioni 1.328.515 26,7% 2.040.455 52,7% (711.940) -34,9%
Depositi presso terzi (67.446) -1,4% (46.371) -1,2% (21.075) 45,4%
Altro (8.947) -0,2% (19.311) -0,5% 10.364 -53,7%
RACCOLTA NETTA TOTALE - RETE
CONSULENTI FINANZIARI
4.967.087 100,0% 3.868.672 100,0% 1.098.415 28,4%
di cui Servizi di consulenza evoluta 1.649.979 33,2% 2.000.830 51,7% (350.851) -17,5%

Si precisa che la percentuale riportata in corrispondenza dei Servizi di consulenza evoluta, pari al 33,2% al 30 giugno 2025, è calcolata rapportando le consistenze degli stessi con la raccolta netta totale della Rete.

La rete dei consulenti finanziari

La tabella sottoesposta riporta la consistenza delle masse riferibili alla Rete dei consulenti finanziari al 30 giugno 2025, complessivamente pari a 127.166,9 milioni di euro: +4,5% rispetto al 31 dicembre 2024 (121.740,5 milioni di euro). Secondo la classifica Assoreti, al 31 marzo 2025 FinecoBank si posizionava al 3° posto per patrimonio totale, pari al 13,38% del sistema Reti.

Saldo raccolta diretta e indiretta – Rete consulenti finanziari

(Importi in migliaia)
Consistenze al Consistenze al Variazioni
30/06/2025 Comp% 31/12/2024 Comp% Assoluta %
SALDO RACCOLTA DIRETTA 22.920.147 18,0% 22.863.414 18,8% 56.733 0,2%
Conti correnti e depositi liberi 22.313.310 17,5% 22.041.588 18,1% 271.722 1,2%
Depositi vincolati e pronti contro termine 606.837 0,5% 821.826 0,7% (214.989) -26,2%
SALDO RACCOLTA GESTITA 68.119.947 53,6% 65.913.792 54,1% 2.206.155 3,3%
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 47.102.678 37,0% 45.227.518 37,2% 1.875.160 4,1%
Prodotti assicurativi 12.565.206 9,9% 12.893.807 10,6% (328.601) -2,5%
Prodotti di raccolta amministrata in consulenza 7.986.791 6,3% 7.360.230 6,0% 626.561 8,5%
Altro 465.272 0,4% 432.237 0,4% 33.035 7,6%
SALDO RACCOLTA AMMINISTRATA 36.126.849 28,4% 32.963.340 27,1% 3.163.509 9,6%
Azioni 19.447.400 15,3% 20.380.350 16,7% (932.950) -4,6%
Titoli di Stato e obbligazioni 16.521.932 13,0% 12.352.283 10,1% 4.169.649 33,8%
Depositi presso terzi 106.244 0,1% 173.690 0,1% (67.446) -38,8%
Altro 51.273 0,0% 57.017 0,0% (5.744) -10,1%
SALDO RACCOLTA DIRETTA E INDIRETTA -
RETE CONSULENTI FINANZIARI
127.166.943 100,0% 121.740.546 100,0% 5.426.397 4,5%
di cui Servizi di consulenza evoluta 35.942.390 28,3% 34.518.690 28,4% 1.423.700 4,1%

Si precisa che la percentuale riportata in corrispondenza dei Servizi di consulenza evoluta, pari al 28,3% al 30 giugno 2025, è calcolata rapportando le consistenze degli stessi con il saldo della raccolta diretta e indiretta della Rete.

Le risorse

Le risorse

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Al 30 giugno 2025 le risorse della Banca sono pari a 1.399, in aumento rispetto alle 1.368 presenti in azienda al 31 dicembre 2024.

Nel corso del primo semestre 2025, tutti i dipendenti hanno continuato a beneficiare del lavoro da remoto secondo le modalità stabilite dall'Accordo Individuale rinnovato in data 1 gennaio 2025 e che ha confermato la possibilità di lavorare da remoto fino a un massimo di 14 giornate mensili suddivise su base settimanale.

Sono proseguite, inoltre, ulteriori iniziative volte ad agevolare e migliorare la vita lavorativa e personale dei dipendenti, in continuità con quanto fatto nel corso degli anni precedenti (ad esempio in ambito salute e welfare).

Le attività di selezione sono proseguite privilegiando, ove possibile, la modalità "a distanza" anche in linea con la politica di mobilità sostenibile di Fineco, e sono state per lo più volte al rafforzamento e all'ottimizzazione delle aree dedicate allo sviluppo del business, al supporto organizzativo e tecnologico ed al controllo e gestione dei rischi.

Anche nel corso del primo semestre 2025 FinecoBank si è impegnata per attrarre nuovi talenti, con particolare focus sui giovani (Millennials e Generazione Z), grazie anche a iniziative di employer branding volte a incontrare e ingaggiare neolaureati o laureandi e comprendere al meglio le dinamiche comportamentali tipiche delle nuove generazioni. È continuata la partecipazione a Career Day, in presenza e digitali, così come è proseguito l'utilizzo di tecniche alternative di selezione e di onboarding che contribuiscono a semplificare il processo e supportano in maniera pratica ed efficace la struttura Chief People Officer, i manager e i candidati.

Delle 50 assunzioni del primo semestre 2025, molte sono state inserite all'interno dell'area Customer Relationship Management a conferma della forte e costante attenzione riservata ai giovani neolaureati. Il Customer Relationship Management costituisce, infatti, il punto di partenza di un percorso di sviluppo professionale che può portare a ricoprire nel tempo differenti ruoli in azienda.

Come avvenuto in passato, anche i primi sei mesi del 2025 hanno visto un significativo utilizzo della job rotation interna che ha coinvolto 24 risorse consentendo, da un lato, di ricoprire posizioni vacanti all'interno dell'azienda e, dall'altro, di garantire il continuo sviluppo professionale del personale.

Nel corso dei primi sei mesi dell'anno le uscite hanno coinvolto complessivamente 19 risorse di cui:

  • 9 per dimissioni;
  • 10 per altri motivi.

Per quanto attiene all'inquadramento, i dipendenti sono così suddivisi:

Uomini Donne Totale
Qualifica 30/06/2025 31/12/2024 30/06/2025 31/12/2024 30/06/2025 31/12/2024
Dirigenti 24 24 7 7 31 31
Quadri Direttivi 359 356 161 156 520 512
Aree Professionali 420 408 428 417 848 825
Totale 803 788 596 580 1.399 1.368

Al 30 giugno 2025 i part-time presenti in Banca sono 102 circa il 7,3% dell'organico, il personale femminile rappresenta circa il 42,6% della forza lavoro, l'anzianità aziendale media si attesta a circa 13,4 anni, mentre l'età media è pari a circa 43 anni.

Le risorse

Formazione dipendenti

La formazione dei dipendenti, nel corso del primo semestre 2025, si è focalizzata sia sull'acquisizione e il consolidamento delle competenze richieste dalla normativa interna ed esterna tempo per tempo vigente e dalle diverse esigenze aziendali, sia sull'aggiornamento delle conoscenze individuali, con particolare attenzione alla formazione obbligatoria, tecnica, linguistica e comportamentale-manageriale.

Di seguito il dettaglio delle ore* di formazione per area di intervento:

Area
intervento
Ore di formazione
Obbligatoria 12.276
Tecnica 13.665
Linguistica 1.741
Comportamentale – Manageriale 2.664
Totale 30.346

*Fineco AM inclusa

Formazione obbligatoria

La Banca è impegnata nella costante diffusione e miglioramento della cultura del Rischio e della Compliance, elementi che permettono al business del Gruppo di essere, oltre che profittevole, sostenibile nel tempo. Fineco ritiene, infatti, che la formazione su tali tematiche sia fondamentale per promuovere tra i dipendenti la consapevolezza che la trasparenza e il rispetto delle regole sono essenziali.

Per questo motivo è stata prestata forte attenzione alla formazione obbligatoria, rivolta a tutti i dipendenti ed erogata principalmente sulla piattaforma di formazione online, con la creazione di corsi su tematiche rilevanti, quali ad esempio: Antitrust, Direttiva MIFID II, Data Governance, Outside Business Interests (OBI).

Inoltre, è stato rilasciato su tutta la popolazione il corso «Introduzione all'intelligenza artificiale» nel quale vengono descritte le regole generali da rispettare per garantire un buon uso dei sistemi di AI, anche nell'ambito della sicurezza dell'informazione.

Con l'obiettivo di garantire l'apprendimento da parte di tutti i dipendenti di tali materie e preservare la Banca dai rischi operativi, legali e reputazionali, tutti i corsi obbligatori prevedono il superamento di un test finale e vengono effettuati monitoraggi periodici per verificarne il superamento. Il completamento della formazione obbligatoria è presupposto per l'accesso al sistema incentivante.

All'interno delle strutture che si occupano di fornire informazioni alla clientela, sono stati attivati i consueti corsi di formazione obbligatoria in ambito assicurativo IVASS, di aggiornamento professionale ai fini del regolamento CONSOB e Assessment annuale delle competenze sulle materie indicate da ESMA.

Per garantire la continuità operativa in caso di crisi, sono stati organizzati percorsi formativi di Business Continuity da parte delle risorse essenziali verso le risorse sostitutive.

Infine, con l'obiettivo di assicurare la conformità alle disposizioni normative in materia di Salute e Sicurezza sul Lavoro, la Banca eroga a tutte le risorse impattate adeguata formazione in maniera continuativa e periodica sulla base delle normative vigenti.

Formazione tecnica

Nel corso del primo semestre 2025, usufruendo della collaborazione di fornitori esterni, partner strategici, Università e di competenze interne, sono stati organizzati corsi inerenti tematiche specifiche a seconda dell'area di business, necessari a migliorare, non solo la produttività aziendale, ma anche il livello di specializzazione dei dipendenti. Particolare attenzione viene data alla formazione specialistica rivolta alle funzioni aziendali di controllo, che richiedono un continuo sviluppo e aggiornamento in termini di competenze tecnico-specialistiche e di normativa.

Inoltre, continua l'impegno di Fineco nell'accrescere la conoscenza e la consapevolezza sulla sicurezza delle informazioni tramite differenti iniziative di awareness e formazione.

Molta importanza è stata data anche al training on the job, estremamente utile per garantire una formazione concreta, pratica ed efficace soprattutto ai nuovi ingressi. È proseguito, come di consueto, anche il training on the job all'interno del Customer Care.

Le risorse

Formazione comportamentale-manageriale

La realizzazione di interventi formativi su tematiche di tipo comportamentale-manageriale si basa sulle risultanze di un continuo processo di analisi che consente l'identificazione delle esigenze di formazione e lo sviluppo di tutti i dipendenti.

Nel primo semestre 2025, per quanto riguarda la formazione manageriale, sono stati erogati percorsi formativi con l'obiettivo di sviluppare la leadership in tutte le fasi del ciclo di vita di un manager, supportare i manager nella guida efficace dei propri team, raggiungendo obiettivi aziendali e creando un contesto lavorativo motivante e inclusivo. I contenuti dei programmi sono allineati alle priorità strategiche, alle complessità e alle sfide tipiche del ruolo anche in base al livello di seniority.

Per quanto riguarda, invece, la formazione comportamentale e per lo sviluppo di competenze trasversali, nel primo semestre 2025 sono stati erogati percorsi formativi con l'obiettivo di migliorare le competenze e le abilità di tutti i dipendenti e arricchire il bagaglio professionale e personale di ciascuno (ad esempio comunicazione efficace, efficacia personale, il colloquio di selezione, excel).

Anche quest'anno, per rispondere alle necessità di formazione comportamentale, manageriale ma anche personale di tutti i dipendenti, rimane disponibile, sulla piattaforma di formazione, il catalogo on line liberamente accessibile, che viene costantemente arricchito con nuovi corsi distribuiti su diverse macrocategorie formative: Communication & Influencing, People & Self-Management, Leadership, Efficiency, Execution & Organization, Ethics & Respect, Diversity & Inclusion, Health & Safety, Languages.

Inoltre, è stata resa disponibile per tutti i colleghi nella piattaforma di formazione la seconda pillola di nutrizione dal titolo "La dieta della mente felice", che racconta quali sono gli alimenti ideali per migliorare la concentrazione, l'umore e l'energia mentale.

Continua l'attenzione di Fineco al benessere dei propri dipendenti e alla creazione di un ambiente di lavoro equo e inclusivo attraverso progetti di formazione a supporto della genitorialità.

Anche per il 2025 Fineco ha rinnovato l'associazione a Valore D, che offre la possibilità ai dipendenti di accedere a contenuti e corsi pensati per valorizzare il talento femminile e promuovere la cultura inclusiva in azienda, con particolare focus sulla parità di genere che hanno riguardato tematiche quali stereotipi inconsapevoli, inclusività del linguaggio, collaborazione in team eterogenei, valorizzazione delle risorse e molestie di genere e sessuali nei luoghi di lavoro.

Formazione linguistica

Per quanto riguarda la formazione linguistica, anche per il primo semestre 2025 tutti i dipendenti hanno avuto l'opportunità di utilizzare una piattaforma dedicata, basata sull'intelligenza artificiale, con l'obiettivo di accrescere le competenze della lingua inglese attraverso un percorso di apprendimento personalizzato sulla base del livello di conoscenza iniziale e dei propri interessi.

Inoltre, sono stati attivati a oltre 350 dipendenti i consueti percorsi di formazione di inglese sia di gruppo che individuali, telefonici o svolti in aula virtuale. Per determinate risorse sono stati attivati corsi di Legal English.

La partecipazione dei dipendenti ai corsi di formazione linguistica viene definita sulla base delle richieste formalizzate dai singoli responsabili di struttura, in funzione delle specifiche esigenze professionali dei colleghi.

Anche nel catalogo formativo on line sono presenti corsi di tedesco, spagnolo, francese e di business english.

La controllata: Fineco Asset Management Designated Activity Company (Dac)

Al 30 giugno 2025 le risorse della società sono 91, di cui 36 donne e 55 uomini con un'età media pari a circa 37 anni.

Le assunzioni provenienti da mercato sono state finalizzate al rafforzamento sia delle funzioni di business, di supporto e di controllo.

La formazione dei dipendenti nel corso del primo semestre del 2025 si è focalizzata sia sull'acquisizione e il consolidamento delle competenze richieste dalle diverse esigenze aziendali, sia sull'aggiornamento delle conoscenze individuali, con particolare attenzione alla formazione obbligatoria. Quest'ultima, infatti, gioca un ruolo importante per la costante diffusione e miglioramento della cultura del Rischio e della Compliance, elementi che permettono al business del Gruppo di essere, oltre che profittevole, sostenibile nel tempo.

Le risorse

Piani di incentivazione

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 21 gennaio 2025, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 17 gennaio 2025, ha approvato i seguenti sistemi di incentivazione:

  • Sistema Incentivante 2025 per i dipendenti appartenenti al "Personale più rilevante";
  • Sistema Incentivante 2025 per i consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante".

I suddetti piani sono stati approvati dall'Assemblea degli Azionisti in data 29 aprile 2025.

Inoltre, il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 5 febbraio 2025, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 4 febbraio 2025, ha approvato l'esecuzione dei seguenti sistemi di incentivazione/fidelizzazione:

  • Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2020 per i dipendenti. In particolare, è stata approvata l'assegnazione di n. 212.210 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della tranche azionaria 2025 del Piano, attribuito nel 2018, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 70.029,30 euro con efficacia dal 31 marzo 2025;
  • Sistemi Incentivanti 2019, 2020, 2021, 2022 e 2023 per i dipendenti identificati come "Personale più rilevante". In particolare, è stata approvata:
    • o l'assegnazione di n. 179.137 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della tranche azionaria 2025 del Sistema Incentivante 2019, del Sistema Incentivante 2020, del Sistema Incentivante 2021, del Sistema Incentivante 2022 e del Sistema Incentivante 2023, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 59.115,21 euro con efficacia dal 31 marzo 2025;
    • o l'assegnazione della tranche in denaro 2025 riferibile al Sistema Incentivante 2022, al Sistema Incentivante 2021, al Sistema Incentivante 2020 e al Sistema Incentivante 2019;
  • Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2021-2023 per i dipendenti. In particolare, è stata approvata l'assegnazione di n. 184.547 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della tranche azionaria 2025 del Piano, attribuito nel 2021, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 60.900,51 euro con efficacia dal 31 marzo 2025;
  • Con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2024 (Bonus Pool)":
    • o il "Bonus Pool 2024" di FinecoBank;
    • o le proposte di determinazione del bonus 2024 per l'Amministratore Delegato e Direttore Generale, gli altri Dirigenti con Responsabilità Strategiche e altro Personale più rilevante;
    • o l'attribuzione di n. 161.746 azioni ordinarie FinecoBank, da corrispondere gratuitamente al Personale sopra menzionato secondo quanto stabilito dal regolamento di dettaglio;
    • o l'assegnazione della prima tranche in denaro.
  • Sistemi Incentivanti 2021, 2022 e 2023 per i consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante". In particolare, è stata approvata:
    • o l'assegnazione di n. 19.004 azioni della tranche azionaria 2025 riferibile al Sistema Incentivante 2021;
    • o l'assegnazione della tranche 2025 in denaro riferibile al Sistema Incentivante 2021;
    • o l'assegnazione di n. 5.493 azioni FinecoBank della tranche azionaria 2025 riferibile al Sistema Incentivante 2022;
    • o l'assegnazione di n. 22.507 azioni FinecoBank della tranche azionaria 2025 riferibile al Sistema Incentivante 2023;
    • o l'assegnazione della tranche 2025 in denaro riferibile al Sistema Incentivante 2023.
  • Piano di incentivazione a Lungo Termine 2018-2020 per i consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante". In particolare, è stata approvata l'assegnazione di n. 6.194 azioni dell'ultima tranche azionaria.
  • Con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2024 PFA":
    • o la proposta di determinazione del "Bonus Pool 2024" per la rete dei Consulenti Finanziari;
    • o le proposte di determinazione del bonus 2024 per i Consulenti Finanziari appartenenti al "Personale più rilevante";
    • o l'ammontare complessivo del bonus da attribuire in azioni FinecoBank (nel rispetto del limite massimo di n. 256.740 azioni ordinarie), da corrispondere gratuitamente ai Consulenti Finanziari sopra menzionati secondo quanto stabilito dai Regolamenti;
    • o l'acquisto di azioni proprie, in considerazione dell'autorizzazione ottenuta dall'Autorità di Vigilanza, ai sensi degli art. 77-78 Reg. UE n. 575/2013 del 26 giugno 2013 (CRR) come modificato dal Reg. UE n. 876/2019, coerentemente alla deliberazione assembleare;
    • o l'assegnazione della prima tranche in denaro.

Il Consiglio di Amministrazione di Fineco AM riunitosi il 23 aprile 2025 ha approvato il proprio Sistema Incentivante 2025 per il personale locale appartenente al "Personale più rilevante".

L'infrastruttura tecnologica

L'infrastruttura tecnologica FinecoBank è una delle più importanti banche FinTech, che combina le migliori piattaforme con un grande network di consulenti finanziari. Offre da un unico conto servizi di banking, credit, trading e investimento attraverso piattaforme transazionali e di consulenza sviluppate con tecnologie proprietarie.

La strategia competitiva di Fineco si basa su un approccio che da sempre anima la Banca, ossia l'interpretazione dei bisogni del cliente e il sistema informativo rappresenta uno strumento di primaria importanza per il conseguimento degli obiettivi sia strategici che operativi: Fineco affianca alla cura della clientela una componente intrinseca di innovazione che riesce a seguire i trend tecnologici più attuali anche attraverso la propria cultura interna, rendendo l'esperienza dei clienti fluida e intuitiva su tutti i canali.

Nel corso degli anni la scelta strategica in ambito IT e Security è stata quella di presidiare internamente tutte le attività tecnologiche e di sicurezza che potessero fornire un contributo significativo per lo sviluppo del business. Questo approccio ha consentito di offrire prodotti customizzati e distintivi, mantenere un know-how interno e un controllo elevato sull'evoluzione della propria tecnologia e dei propri servizi, mantenere la proprietà intellettuale delle applicazioni sviluppate e degli algoritmi a supporto, garantire un rapido time to market, così come migliori e costanti performance nell'erogazione dei servizi.

L'attuale architettura è strutturata su più livelli logici, segregati in termini di reti e sistemi di erogazione:

  • Layer di frontend per le applicazioni web, mobile e di banca telefonica;
  • Layer di backend per l'erogazione dei servizi core quali il banking, il trading e i servizi di consulenza;
  • Layer di integrazione tecnica che consente di far interagire i due layer precedenti e di integrarsi con le controparti necessarie (info-provider, mercati, partner, etc);
  • Data layer, che ospita il complesso del patrimonio informativo aziendale, strutturato e destrutturato.

I paradigmi architetturali e di sviluppo in uso, orientati all'"agile development", unitamente all'adozione di tecnologie di ultima generazione, consentono d'integrare in modo efficace e sostenibile i canali distributivi, la piattaforma operativa interna e gli applicativi tramite i quali i clienti accedono ai servizi loro dedicati.

L'ottica è quella di avere un'elevata sostenibilità in termini di struttura dei costi tecnologici, un'elevata scalabilità di tipo "orizzontale", progettare servizi che vengano erogati in modo distribuito e mantenere all'interno dell'azienda lo sviluppo e la gestione delle applicazioni a valore aggiunto che rappresentino un fattore competitivo per Fineco, sia esso quantificabile in termini di "time to market" o di efficienza/leva operativa.

Nel corso del primo semestre 2025 la Banca è stata impegnata nella consueta attività di adeguamento e innovazione tecnologica, ottimizzazione infrastrutturale e applicativa, con particolare attenzione al consolidamento e sviluppo del sistema informativo, volta a fornire servizi innovativi, affidabili, interoperabili e aperti, che migliorino l'experience dei clienti e dei consulenti finanziari, oltre che a garantire l'aderenza alle opportunità offerte dal panorama normativo.

Per quanto riguarda Fineco AM, la società utilizza una piattaforma di terzi per la gestione dei servizi di investimento.

Disclosure rischi conflitto russo-ucraina – cyber attack

Con riferimento ai rischi ICT e Cyber, il Gruppo continua ad avere l'obiettivo di assicurare la protezione dei clienti garantendo la sicurezza dei dati, declinata nelle sue caratteristiche di disponibilità, confidenzialità e integrità: alla luce del conflitto russo-ucraina sui mercati finanziari dell'UE, particolare attenzione è stata posta nella valutazione dei rischi correlati e all'adozione di contromisure volte a rafforzare ulteriormente la resilienza contro potenziali minacce future. Nel rispetto delle misure previste dalla legislazione vigente, Fineco continua, pertanto, a mantenere le iniziative intraprese a seguito dell'inizio del conflitto volte a verificare la propria postura di sicurezza e readiness operativa anche avvalendosi delle indicazioni e raccomandazioni suggerite dai diversi organi nazionali ed internazionali. Ferma restando l'adozione da sempre delle migliori pratiche in materia di sicurezza, sia in termini di misure tecniche che organizzativo/procedurali, ulteriori meccanismi sono oggetto di continua valutazione e introduzione per far fronte ad eventuali impatti derivanti dalla situazione contingente.

Relazione sulla gestione consolidata

Il sistema dei controlli interni

Il sistema dei controlli interni

Il sistema dei controlli interni è un elemento fondamentale del complessivo sistema di governo delle banche; esso assicura che l'attività aziendale sia in linea con le strategie e le politiche aziendali e sia improntata a canoni di sana e prudente gestione.

La Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti definisce i principi e le linee guida cui il sistema dei controlli interni delle banche si deve uniformare; in quest'ambito sono definiti i principi generali di organizzazione, indicati il ruolo ed i compiti degli organi aziendali, delineate le caratteristiche e i compiti delle funzioni aziendali di controllo.

FinecoBank aderisce, inoltre, al Codice di Corporate Governance delle società quotate attuando le raccomandazioni del Comitato di Corporate Governance relative al governo del sistema dei controlli interni.

I presidi relativi al sistema dei controlli interni devono coprire ogni tipologia di rischio aziendale. La responsabilità primaria è rimessa agli organi aziendali, ciascuno secondo le rispettive competenze. L'articolazione dei compiti e delle responsabilità degli organi e delle funzioni aziendali deve essere chiaramente definita.

Le banche applicano le disposizioni secondo il principio di proporzionalità, cioè tenuto conto della dimensione e complessità operative, della natura dell'attività svolta, della tipologia dei servizi prestati.

La Banca Centrale Europea e la Banca d'Italia, nell'ambito del processo di revisione e valutazione prudenziale, verificano la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia), l'affidabilità del sistema dei controlli interni delle banche.

Coerentemente a quanto statuito dalle Autorità di Vigilanza, il Sistema dei Controlli Interni della Banca è costituito dall'insieme delle regole, delle funzioni, delle strutture, delle risorse, dei processi e delle procedure che mirano ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:

  • verifica dell'attuazione delle strategie e delle politiche aziendali;
  • contenimento del rischio entro i limiti indicati nel quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio della Banca (Risk Appetite Framework - "RAF");
  • prevenzione del rischio che la Banca sia coinvolta, anche involontariamente, in attività illecite (con particolare riferimento a quelle connesse con il riciclaggio, l'usura ed il finanziamento al terrorismo);
  • salvaguardia del valore delle attività e protezione dalle perdite;
  • efficacia ed efficienza dei processi aziendali;
  • affidabilità e sicurezza delle informazioni aziendali e delle procedure informatiche;
  • conformità delle operazioni con la legge e la normativa di vigilanza, nonché con le politiche, i regolamenti e le procedure interne della Banca e del Gruppo FinecoBank.

In coerenza con le Linee Guida sull'Internal Governance dell'Autorità Bancaria Europea (EBA) e con la normativa di riferimento applicabile a livello locale, nell'ambito del Sistema dei Controlli Interni, l'Organo con funzione di Supervisione Strategica di ciascuna Società del Gruppo, tra l'altro, sorveglia il quadro di controllo interno, incluso un solido ed efficace quadro di gestione dei rischi, e periodicamente valuta l'adeguatezza/efficacia del Sistema dei Controlli Interni individuando le misure appropriate per affrontare le eventuali carenze individuate.

FinecoBank, nell'ambito della "Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari" riporta le informazioni relative al proprio sistema di controllo interno e di gestione dei rischi. Inoltre, sempre con cadenza annuale, FinecoBank, effettua il Group ICS Assessment, che si pone come attività di raccolta e sintesi dei contributi degli attori del Sistema dei Controlli Interni della Banca coordinata dall'Amministratore Delegato, funzionale alla verifica dell'adeguatezza ed efficienza del Sistema stesso. L'attività si pone come uno degli elementi a supporto dell'attività di verifica dell'adeguatezza ed efficienza del Sistema dei Controlli interni, in uno con gli altri contributi che nel corso d'anno sono portati all'attenzione degli Organi di Governo Societario dai vari attori del Sistema i dei Controlli Interni della Banca (es. i report periodici e/o ad evento dei Responsabili delle Funzioni Aziendali di Controllo, informativa del Dirigente Preposto in ordine alla redazione dei documenti contabili e societari ai fini della redazione del bilancio) e/o dall'esterno (es. dalla Società incaricata delle revisione legale dei conti, dalle Autorità di Vigilanza).

Nel Modello di Organizzazione e Gestione di FinecoBank (ai sensi del D.Lgs. 231/01) sono riportate le caratteristiche salienti del sistema dei controlli interni, che riveste un ruolo centrale nell'organizzazione aziendale, (i) rappresentando un elemento fondamentale di conoscenza per gli organi aziendali in modo da garantire piena consapevolezza della situazione ed efficace presidio dei rischi aziendali e delle loro interrelazioni, (ii) orientando i mutamenti delle linee strategiche e delle politiche aziendali, (iii) consentendo di adattare in modo coerente il contesto organizzativo, (iv) presidiando la funzionalità dei sistemi gestionali e il rispetto degli istituti di vigilanza prudenziale e (v) favorendo la diffusione di una corretta cultura dei rischi, della legalità e dei valori aziendali.

Il Gruppo promuove l'adozione di una Governance finalizzata a una chiara ripartizione delle responsabilità correlate alla gestione, al monitoraggio e alla mitigazione dei rischi (inclusi i rischi emergenti), supportata da un solido sistema dei controlli interni articolato su tre linee di difesa.

FinecoBank, in qualità di Capogruppo, ha dotato il Gruppo di un sistema unitario di controlli interni che consenta l'effettivo controllo sia sulle scelte strategiche del Gruppo nel suo complesso, sia sull'equilibrio gestionale delle singole entità del Gruppo.

Da un punto di vista metodologico, il Sistema dei Controlli Interni della Banca e di Fineco AM, unica società controllata, prevede tre tipologie di controlli:

• controlli di 1° livello (cd. "controlli di linea"): sono controlli relativi allo svolgimento delle singole attività lavorative e sono posti in essere sulla base di procedure esecutive all'uopo predisposte sulla base di un'apposita normativa interna. Il presidio sui processi e il loro costante

Il sistema dei controlli interni

aggiornamento sono affidati ai "responsabili di processo", che hanno l'incarico di porre in essere controlli idonei a garantire il corretto svolgimento dell'attività quotidiana da parte del personale interessato, nonché il rispetto delle deleghe conferite. I processi presidiati riguardano sia le strutture di contatto con la clientela sia quelle esclusivamente interne;

  • controlli di 2° livello: sono controlli legati all'operatività quotidiana connessi al processo di misurazione dei rischi e sono effettuati in via continuativa da strutture diverse da quelle operative. I controlli sui rischi di mercato, di credito e operativi, aventi a oggetto la verifica del rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni operative e il controllo della coerenza dell'operatività delle singole aree produttive rispetto ai predefiniti obiettivi di rischio/rendimento, sono assegnati alla funzione Risk Management (CRO); i controlli sui rischi di non conformità sulle aree normative per le quali sono già previste forme di controllo da parte di strutture specialistiche, il presidio del rischio di non conformità è attribuito a queste ultime sulla base del modello operativo di «Coverage Indiretto»;
  • controlli di 3° livello: sono quelli tipici della revisione interna, basati sull'analisi delle informazioni ricavate dalle basi-dati o dai report aziendali nonché sullo svolgimento di verifiche in loco. Questo tipo di controllo è volto a individuare violazioni delle procedure e della regolamentazione nonché a valutare periodicamente la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia) e l'affidabilità del sistema dei controlli interni e del sistema informativo (ICT audit), con cadenza prefissata in relazione alla natura e all'intensità dei rischi. Tali controlli sono assegnati alla funzione Internal Audit; per verificare la rispondenza dei comportamenti delle società appartenenti al Gruppo agli indirizzi della Capogruppo nonché l'efficacia del sistema dei controlli interni, la funzione di revisione interna di FinecoBank a livello consolidato effettua periodicamente verifiche in loco sulle componenti del Gruppo, tenuto conto della rilevanza delle diverse tipologie di rischio assunte dalle entità;
  • controlli di vigilanza istituzionale: sono i controlli svolti dagli organi istituzionali della Banca tra i quali, in particolare, quelli del Collegio Sindacale e dell'Organismo di Vigilanza ex D.lgs. 8 giugno 2001, n. 231.

Per quanto concerne la controllata Fineco AM, la struttura organizzativa prevede lo svolgimento delle attività di Compliance, Risk Management ed Internal Audit da parte di funzioni interne alla società.

La Capogruppo FinecoBank definisce le opportune misure di controllo e monitoraggio della controllata Fineco AM, assicurando un allineamento dell'implementazione del sistema dei controlli interni a livello di Gruppo, ove possibile, in considerazione delle specificità del business svolto dalla controllata irlandese.

Le funzioni aziendali deputate ai controlli di 2° e 3° livello della Capogruppo presentano annualmente agli organi aziendali una relazione che illustra le verifiche effettuate, i risultati emersi, i punti di debolezza rilevati con riferimento, oltre che alla Capogruppo medesima, anche al Gruppo bancario nel suo complesso e propongono gli interventi da adottare per la rimozione delle carenze rilevate.

Considerando le funzioni e le strutture coinvolte, il Sistema dei Controlli Interni di FinecoBank si fonda su:

  • organi e funzioni di controllo, comprendendo, ciascuno per le rispettive competenze, il Consiglio di Amministrazione, il Comitato Rischi e Parti Correlate, il Comitato Remunerazione, il Comitato Nomine, il Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale, l'Amministratore Delegato e Direttore Generale, il Collegio Sindacale, l'Organismo di Vigilanza istituito ai sensi del D.Lgs 231/01 nonché le funzioni aziendali di controllo (Risk Management, Compliance, Internal Audit)5 e altre funzioni che svolgono specifiche attività di controllo6 ; • modalità di coordinamento tra i soggetti coinvolti nel Sistema dei Controlli Interni e di gestione dei rischi che prevedono:
    • o forme di collaborazione e coordinamento tra le funzioni di controllo, sia attraverso specifici flussi informativi formalizzati nelle normative interne, sia attraverso l'istituzione di comitati manageriali dedicati a tematiche di controllo;
    • o definizione dei flussi informativi tra gli Organi Aziendali e le funzioni di controllo della Banca.

5 Tra le funzioni aziendali di controllo rientrano anche la Funzione Antiriciclaggio, la Funzione di Convalida come disciplinata dalle relative disposizioni e la Funzione di Controllo dei Rischi ICT e di sicurezza come disciplinata dal Capitolo 4, Sez. II, par. 4 della Circolare di Banca d'Italia n. 285/2013. All'interno della Direzione Compliance opera inoltre la Unit DPO, Outsourcing, & ICT & Security Compliance, al cui responsabile, con delibera del Consiglio di Amministrazione di FinecoBank, è assegnato il ruolo di Data Protection Officer.

6 L'ordinamento e le fonti di autoregolamentazione attribuiscono compiti di controllo a specifiche funzioni – diverse dalle funzioni aziendali di controllo – la cui attività va inquadrata in modo coerente nel Sistema dei Controlli Interni.

Al riguardo, la Banca ha individuato alcune funzioni/strutture organizzative che sulla base di specifici compiti assegnati presidiano taluni ambiti normativi. In particolare, rilevano i presidi del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari e quello di Controllo sulla Rete di vendita dei consulenti finanziari abilitati all'offerta fuori sede.

Il modello di presidio indiretto di compliance prevede inoltre che, con riferimento ad altre normative per le quali siano già previste forme specifiche di presidio specializzato - adeguate a gestire i profili di rischio di non conformità - i compiti della funzione compliance possano essere graduati. Compliance rimane comunque responsabile, in collaborazione con le funzioni specialistiche incaricate, almeno della definizione delle metodologie di valutazione del rischio di non conformità e della individuazione delle relative procedure, e procede alla verifica dell'adeguatezza delle procedure medesime a prevenire il rischio di non conformità.

Tutte le funzioni aziendali, diverse dalle funzioni aziendali di controllo, partecipano inoltre al Sistema dei Controlli Interni attraverso lo svolgimento dei controlli di primo livello incorporati nei processi aziendali di loro pertinenza.

Relazione sulla gestione consolidata

Il sistema dei controlli interni

In ultimo, si precisa che il Gruppo Bancario FinecoBank, in qualità di ente significativo ai sensi del regolamento 468/2014 (MVU), è soggetto alla supervisione diretta della Banca Centrale Europea (BCE). Di conseguenza, l'annuale processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) è svolto da un Joint Supervisory Team (JST), composto da analisti della DG "Specialized Institutions & LSIs" della BCE e del Servizio Supervisione Banche 1 della Banca d'Italia.

Principali rischi e incertezze

Nella presente Relazione intermedia sulla gestione consolidata è stata fornita una rappresentazione del quadro macroeconomico e dei principali rischi insiti nello stesso, da leggere in coerenza con le indicazioni prospettiche contenute nel capitolo sulla prevedibile evoluzione della gestione, inoltre è stato fornito un aggiornamento dell'informativa sul presidio dei principali aspetti di rischio per il Gruppo correlati al conflitto militare tra Russia e Ucraina.

Per una compiuta descrizione dei rischi finanziari che il Gruppo deve fronteggiare e, più in particolare, rischi di credito, rischi di mercato, rischio di liquidità e rischi operativi si rinvia alla Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura delle note illustrative.

La struttura organizzativa

Il modello organizzativo della Capogruppo

Il modello organizzativo della Capogruppo è di tipo funzionale, raggruppa quindi attività in base a una funzione specifica e a processi comuni; tutte le conoscenze e le capacità, riguardo alle specifiche attività, vengono migliorate nel continuo e consolidate, creando per ogni singola struttura, e quindi per l'intera organizzazione, una conoscenza approfondita del proprio ambito. Il punto di forza della struttura funzionale è quello di promuovere economie di scala, in quanto tutti i dipendenti appartenenti alla stessa funzione possono condividere competenze e processi, evitando duplicazioni e sprechi. Inoltre, il modello funzionale facilita lo sviluppo di capacità e conoscenze verticali all'interno dell'area di appartenenza e garantisce la necessaria dinamicità decisionale, avendo una linea gerarchica ben definita. Nel modello organizzativo della Capogruppo, pur applicando il concetto di "specializzazione" funzionale, vengono garantiti i collegamenti orizzontali tra le diverse funzioni, anche grazie all'adozione di un approccio per progetti in ogni fase di definizione e rilascio di prodotti e servizi: i gruppi di progetto, infatti, prevedono la partecipazione di uno o più membri delle funzioni competenti che apportano la propria conoscenza approfondita per il proprio ambito di competenza. I collegamenti orizzontali sono inoltre garantiti dal funzionamento di appositi Comitati manageriali, che presidiano, tra le altre attività, lo stato di avanzamento dei progetti più rilevanti. Le sinergie tra i canali distributivi ed il presidio sui processi decisionali trasversali ai Department sono garantite dal funzionamento del Management Committee.

Il modello adottato dalla Banca prevede l'identificazione delle funzioni aziendali di controllo: i) di conformità alle norme (compliance); ii) di controllo dei rischi (risk management); iii) di revisione interna (internal audit) e iv) funzione antiriciclaggio7 , nonché ulteriori funzioni con competenze specialistiche, tra cui il Chief Financial Officer (CFO), il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, il Legale, il Chief People Officer, la Corporate Identity e la funzione di controllo sulla rete dei consulenti finanziari.

Inoltre, il modello identifica ulteriori tre linee Funzionali, che governano:

  • la rete di vendita (Network PFA & Private Banking Department);
  • il business (Global Business Department);
  • il funzionamento operativo (Global Banking Services Department).

In breve sintesi:

La struttura organizzativa

  • al Network PFA & Private Banking Department è affidato il compito di presidiare la gestione e lo sviluppo della Rete dei consulenti finanziari FinecoBank abilitati all'offerta fuori sede e di garantire il necessario supporto alla Rete di Vendita nella gestione della clientela ascrivibile al segmento Private Banking;
  • al Global Business Department è affidato il compito di presidiare lo sviluppo dei prodotti Trading, Banking, Credit, Investing e dei servizi di consulenza finanziaria, offerti alla clientela della Banca;
  • il Global Banking Services (GBS) Department coordina le strutture organizzative preposte al presidio dei processi organizzativi/operativi, dei sistemi informativi e della logistica, necessari per garantire l'efficace ed efficiente esercizio dei sistemi al servizio del business. Al GBS Department riportano le seguenti strutture: ICT & Security Office Department (CIO), CRM – Customer Relationship Management Department, Organization & Bank Operations Department, Financial Operations Department, Group Data Officer team, Procurement Office team, Real Estate Unit, General Services unit e Operational Monitoring & Private Bankers team.

All'Amministratore Delegato e Direttore Generale riportano, oltre ai tre Vice Direttori Generali e i relativi Department di competenza (Network PFA & Private Banking Department, Global Business Department e Global Banking Services Department), le seguenti strutture organizzative: il Chief Financial Officer (CFO) Department, il Chief Risk Officer (CRO) Department, il Chief Lending Officer (CLO) Department, il Network Controls, Monitoring & Services Department, il Legal & Corporate Affairs Department, Chief People Officer Department, Compliance Department, l'Anty-Money Laundering & Anticorruption Department, la Regulatory Affairs & Resolution Unit e il Team Identity & Communications.

La funzione di Revisione Interna (Internal Audit) riporta direttamente al Consiglio di Amministrazione, Organo con Funzione di Supervisione Strategica.

Con decorrenza primo gennaio 2025, il Consiglio di Amministrazione di dicembre 2024 ha deliberato la revisione della struttura Regulatory Affairs & Resolution Unit per maggior presidio delle interlocuzioni con le Autorità e della predisposizione di informativa verso gli Organi Aziendali.

Nel corso del primo semestre 2025 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato:

  • in gennaio una riorganizzazione delle strutture a riporto della Direzione Commerciale Rete PFA e Private Banking per garantire un maggior presidio delle attività di gestione e sviluppo della rete di vendita;
  • in marzo, nell'ambito della Direzione Global Business, il trasferimento delle attività legate alla user experience dalla Direzione Marketing Advertising & Events alla Direzione Products & Services;
  • in maggio:
    • o nella Direzione Commerciale Rete PFA e Private Banking, la creazione di strutture a riporto della unit Private Banking Advisory per supportare la rete di vendita nella consulenza di servizi dedicati alla gestione del patrimonio immobiliare e alla pianificazione patrimoniale e successoria;

7 Tra le funzioni aziendali di controllo rientrano anche la funzione di convalida come disciplinata dalle relative disposizioni e la funzione di controllo dei rischi ICT e di sicurezza come disciplinata dal Capitolo 4, Sez. II, par. 4 della Circolare di Banca d'Italia n. 285/2013.

La struttura organizzativa

  • o nella unit Real Estate, a diretto riporto del Vice DG Global Banking Services, la creazione di una struttura a supporto del Responsabile della unit quale Delegato del Datore di lavoro ai sensi dell'art. 16 del D.Lgs 81/2008 Titolo I e quale Responsabile dei Lavori ai sensi del D.Lgs 81/2008, Titolo IV;
  • o nella Direzione Chief Lending Officer, la creazione a riporto della unit Mutui e Prestiti di strutture distinte in base alla tipologia di prodotto (mutuo o prestito).

Banking
Chairma
CEO e GM
Department
Unit
Toam
Struttura Tecnica
Network
Outspurcing

La struttura organizzativa

Sistema di gestione manageriale di Gruppo

La Capogruppo FinecoBank è responsabile di massimizzare il valore di lungo termine del Gruppo nel suo complesso, garantendo il governo unitario, l'indirizzo e il controllo delle Entità del Gruppo.

Per tale finalità FinecoBank ha definito regole per il governo del Gruppo Bancario FinecoBank allo scopo di esercitare compiutamente il proprio ruolo di gestione e coordinamento del Gruppo8 e ha delineato il sistema di gestione manageriale/funzionale dello stesso, disciplinando i processi chiave volti a regolare i rapporti tra la Capogruppo e le Società del Gruppo.

FinecoBank, nella sua qualità di Capogruppo, assicura il coordinamento delle attività delle Entità con un sistema manageriale di gestione basato sul concetto delle "competence line", attraverso il forte legame funzionale tra la competente struttura di Capogruppo e la struttura organizzativa – ovvero funzione omologa - delle singole Società del Gruppo.

Le Competence Line sono rappresentate dalle strutture/funzioni che, operando trasversalmente tra la Capogruppo e le Società del Gruppo, hanno l'obiettivo di indirizzare, coordinare e controllare le attività e i rischi del Gruppo nel suo complesso e tramite le strutture/funzioni presenti localmente, delle singole Entità. Le Competence Line operano nei seguenti ambiti: Investor Relations, Finanza e Tesoreria, Pianificazione e Controllo, Vigilanza e Fiscale (ambito Chief Financial Officer), Bilancio (Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari), Risk Management (ambito Chief Risk Officer), Crediti (ambito Chief Lending Officer), Legale/Societario, Compliance, Antiriciclaggio e Anticorruzione, Internal Audit, Chief People Officer, Identity & Communication, Organization/Business Continuity & Crisis Management/ICT/ Data Governance/Security/Acquisti (ambito Global Banking Services).

Con l'obiettivo di realizzare un efficiente collegamento funzionale e manageriale a livello di Gruppo, nel rispetto dei vincoli posti dalle leggi e regolamenti locali applicabili, i Responsabili delle Competence Line hanno un ruolo diretto e, nel rispetto delle responsabilità degli Organi Societari di ciascuna Entità, specifici poteri di indirizzo, supporto e controllo con riferimento alle corrispondenti funzioni di ciascuna Entità, sempre in coordinamento con il Top Management della rispettiva Società.

8 In conformità all'articolo 61 del D.Lgs. n. 385 del 1° settembre 1993 (la "Legge Bancaria Italiana") e alle Istruzioni di Vigilanza emesse dalla Banca d'Italia.

I principali aggregati patrimoniali

Cassa e disponibilità liquide

I principali aggregati patrimoniali

La Cassa e disponibilità liquide, pari a 1.603,9 milioni di euro al 30 giugno 2025, evidenzia una riduzione di 358,9 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024 (1.962,9 milioni di euro al 31 dicembre 2024), per effetto della scelta di FinecoBank, coerentemente con la variazione dello scenario di mercato, di investire parte della liquidità, precedentemente impiegata in depositi overnight presso Banca d'Italia, in titoli obbligazionari emessi da controparti sovranazionali e governativi dell'area euro. La voce è costituita, principalmente, dal deposito overnight acceso presso Banca d'Italia, per un importo totale di 1.277 milioni di euro, dalla liquidità depositata presso Banca d'Italia al netto della riserva obbligatoria, che trova rappresentazione nella voce Finanziamenti a banche, per un importo di 1,4 milioni di euro e dalla liquidità depositata sui correnti aperti presso istituzioni creditizie principalmente per il regolamento delle operazioni sui circuiti di pagamento, per il regolamento dell'operatività in titoli e contratti derivati e per la gestione della liquidità di Fineco AM, per un importo di 325,4 milioni di euro.

Attività finanziarie di negoziazione

Il Gruppo non intende assumere posizioni speculative in conto proprio. Il portafoglio di negoziazione, infatti, è movimentato ai fini del corretto svolgimento dell'attività di brokerage con la clientela, nella quale FinecoBank si pone come controparte diretta del Cliente. In tale attività vi rientra anche l'internalizzazione sistematica su una selezione definita di strumenti finanziari e l'attività di market maker sui certificates emessi dalla Banca. Le Attività finanziarie di negoziazione al 30 giugno 2025, pari a 46,2 milioni di euro, comprendono i seguenti strumenti finanziari:

  • titoli azionari, per un importo pari a 39,1 milioni di euro (22,1 milioni di euro al 31 dicembre 2024), presenti nel portafoglio di proprietà in quanto utilizzati principalmente per la copertura gestionale delle posizioni in contratti derivati su azioni aperte in contropartita dei clienti e, in misura inferiore, derivanti dall'attività di internalizzazione e destinati a essere negoziati nel breve periodo;
  • la valutazione positiva dei contratti di compravendita a pronti di titoli del portafoglio di negoziazione e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way") per 3,4 milioni di euro (1,2 milioni di euro al 31 dicembre 2024), che trovano corrispondenza nelle valutazioni negative rilevate nelle "Passività finanziarie di negoziazione";
  • la valutazione positiva dei contratti derivati CFD, negoziati in contropartita dei clienti, e dei contratti derivati regolamenti o stipulati con controparti istituzionali utilizzati per la relativa copertura gestionale dei suddetti contratti derivati, dei contratti derivati Opzioni Knock Out e Certificates emessi, per un importo complessivo di 3,7 milioni di euro (5,2 milioni di euro al 31 dicembre 2024).

I CFD sono contratti derivati "Over the counter" che prevedono la liquidazione di un differenziale generato dalla differenza fra il prezzo di apertura ed il prezzo di chiusura dello strumento finanziario. La Banca copre gestionalmente lo sbilancio delle posizioni aperte nei confronti dei clienti tramite la sottoscrizione di futures o l'acquisto/vendita di titoli azionari sui medesimi sottostanti oppure effettuando delle operazioni forex con controparti istituzionali.

Finanziamenti a banche

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
30/06/2025 31/12/2024 Assoluta %
Crediti verso banche centrali 298.742 283.355 15.387 5,4%
Crediti verso banche 120.379 87.378 33.001 37,8%
Depositi a scadenza 77.120 63.624 13.496 21,2%
Altri finanziamenti: 43.259 23.754 19.505 82,1%
1. Pronti contro termine attivi 43 292 (249) -85,3%
2. Altri 43.216 23.462 19.754 84,2%
Totale 419.121 370.733 48.388 13,1%

I Finanziamenti a banche sono pari a 419,1 milioni di euro, in aumento di 48,4 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024.

I "Crediti verso banche centrali" sono costituiti esclusivamente dalla Riserva obbligatoria presso Banca d'Italia.

La voce "Altri finanziamenti: 1. Pronti contro termine attivi" include, esclusivamente, le operazioni di stock lending, operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore e che equivalgono, nella sostanza, a operazioni di pronti contro termine su titoli. La voce non include la forma tecnica del prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia. Tali operazioni sono esposte tra le operazioni "fuori bilancio" nella tabella A.1.4 riportata nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - Informazioni di natura quantitativa delle note illustrative.

I principali aggregati patrimoniali

La voce "Altri finanziamenti: 2. Altri" si riferisce per 34,5 milioni di euro all'importo dei margini iniziali, di variazione e depositi a garanzia a fronte di operazioni su contratti derivati e altre operazioni su strumenti finanziari (9,9 milioni di euro al 31 dicembre 2024) e per 8,7 milioni di euro ai crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari (13,5 milioni di euro al 31 dicembre 2024).

Posizione interbancaria netta

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
30/06/2025 31/12/2024 Assoluta %
Cassa 1.603.789 1.962.871 (359.082) -18,3%
Conti correnti e depositi a vista presso Banche Centrali 1.278.388 1.688.889 (410.501) -24,3%
Conti correnti e depositi a vista presso banche 325.401 273.982 51.419 18,8%
Finanziamenti a banche 410.440 357.212 53.228 14,9%
Crediti verso banche centrali 298.742 283.355 15.387 5,4%
Crediti verso banche 111.698 73.857 37.841 51,2%
Debiti verso banche (856.036) (846.892) (9.144) 1,1%
Debiti verso banche (856.036) (846.892) (9.144) 1,1%
Posizione interbancaria netta 1.158.193 1.473.191 (314.998) -21,4%

La posizione interbancaria netta è stata calcolata come differenza fra: (i) i Finanziamenti a banche, esclusi i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari, e i Conti correnti e i depositi a vista presso Banche Centrali e altre banche (contabilizzati nella voce Cassa e disponibilità liquide) e (ii) i Debiti verso banche, esclusi i debiti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari e i debiti per leasing. Sono, pertanto, inclusi, tra gli altri, i depositi a garanzia, i margini iniziali e di variazione a fronte di operazioni su contratti derivati e altre operazioni su strumenti finanziari.

La riduzione della posizione interbancaria netta è conseguenza della scelta di FinecoBank, precedentemente citata, di investire parte della liquidità disponibile in titoli obbligazionari emessi da controparti sovranazionali e governativi dell'area euro.

Finanziamenti a clientela

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
30/06/2025 31/12/2024 Assoluta %
Conti correnti 2.142.864 2.052.968 89.896 4,4%
Pronti contro termine attivi 131.367 158.389 (27.022) -17,1%
Mutui 2.218.590 2.311.534 (92.944) -4,0%
Carte di credito, prestiti personali 841.988 874.292 (32.304) -3,7%
Altri finanziamenti 834.219 838.460 (4.241) -0,5%
Totale 6.169.028 6.235.643 (66.615) -1,1%

I Finanziamenti a clientela sono pari a 6.169,0 milioni di euro, in diminuzione di 66,6 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024 (-1,1%), e sono rappresentati da:

  • utilizzi di conto corrente per 2.142,9 milioni di euro, principalmente affidati, in aumento di 89,9 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024, di cui utilizzi di conto corrente garantiti da titoli (in particolare "Credit Lombard") per un ammontare pari 2.019,8 milioni di euro;
  • pronti contro termine attivi per 131,4 milioni di euro, in riduzione di 27,0 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024, costituiti, principalmente, da operazioni di "Leva Multiday" con clientela retail, operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore e che equivalgono, nella sostanza, a operazioni di pronti contro termine su titoli, la cui consistenza è direttamente collegata alle operazioni realizzate dai clienti e in essere alla data di bilancio. Le operazioni di pronti contro termine eseguite dalla tesoreria di Capogruppo sul mercato Repo MTS e regolate tramite una Controparte Centrale, oggetto di compensazione in bilancio come previsto dallo IAS 32, ammontano a 3,8 milioni di euro (5,1 milioni di euro al 31 dicembre 2024);

I principali aggregati patrimoniali

  • mutui per 2.218,6 milioni di euro, in diminuzione di 92,9 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024. Le erogazioni del primo semestre 2025 sono state pari a 37,4 milioni di euro (33,3 milioni di euro nel primo semestre 2024);
  • carte di credito revolving e a saldo e prestiti personali per 842,0 milioni di euro, in diminuzione di 32,3 milioni di euro;
  • altri finanziamenti per 834,2 milioni di euro, costituiti, principalmente, dai finanziamenti erogati a Cronos Vita Assicurazioni S.p.A., per un importo di bilancio di 554,9 milioni di euro, dai depositi a garanzia, margini iniziali e di variazione a fronte di operazioni su contratti derivati e altre operazioni su strumenti finanziari, per un ammontare di 118,9 milioni di euro (155,6 milioni di euro al 31 dicembre 2024), e crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari, per un ammontare di 155 milioni di euro (151,5milioni di euro al 31 dicembre 2024).

La voce "Pronti contro termine attivi" non comprende la forma tecnica del prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia. Tali operazioni sono esposte tra le operazioni "fuori bilancio" nella tabella A.1.5 riportata nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - Informazioni di natura quantitativa delle note illustrative.

I Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria ammontano complessivamente a 5.208,8 milioni di euro e sono costituiti principalmente da crediti per prestiti personali, mutui, utilizzi di conto corrente e carte di credito revolving e a saldo.

(Importi in migliaia)
Finanziamenti a Clientela (Riclassifica Gestionale) Consistenze al Variazioni
30/06/2025 31/12/2024 Assoluta %
Conti correnti 2.137.351 2.051.186 86.165 4,2%
Utilizzo carte di credito 376.849 408.444 (31.595) -7,7%
Mutui 2.217.013 2.309.858 (92.845) -4,0%
Prestiti personali 464.542 465.273 (731) -0,2%
Altri finanziamenti 5.377 3.966 1.411 35,6%
Finanziamenti in bonis 5.201.132 5.238.727 (37.595) -0,7%
Conti correnti 5.512 1.781 3.731 209,5%
Mutui 1.577 1.676 (99) -5,9%
Utilizzo carte di credito 34 30 4 13,3%
Prestiti personali 564 545 19 3,5%
Altri finanziamenti 22 10 12 120,0%
Finanziamenti deteriorati 7.709 4.042 3.667 90,7%
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 5.208.841 5.242.769 (33.928) -0,6%
Finanziamenti clienti istituzionali 554.857 527.411 27.446 5,2%
Pronti contro termine 131.368 158.316 (26.948) -17,0%
Pronti contro termine - deteriorati - 73 (73) -100,0%
Depositi a garanzia, margini iniziali e di variazione 118.937 155.553 (36.616) -23,5%
Crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari 155.016 151.520 3.496 2,3%
Crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari
- deteriorati
9 1 8 n.a.
Crediti di funzionamento e altri crediti 960.187 992.874 (32.687) -3,3%
Finanziamenti a clientela 6.169.028 6.235.643 (66.615) -1,1%

La voce "Finanziamenti clienti istituzionali" include, esclusivamente, i finanziamenti erogati a Cronos Vita Assicurazioni S.p.A..

La voce "Crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari" include anche i crediti di funzionamento verso i consulenti finanziari, parte dei quali relativi a consulenti finanziari cessati.

I principali aggregati patrimoniali

Le attività deteriorate

(Importi in migliaia)
Categoria
Importo lordo
Fondo svalutazione Importo netto Coverage ratio*
Consistenze al Consistenze al Consistenze al Dati al
30/06/2025 31/12/2024 30/06/2025 31/12/2024 30/06/2025 31/12/2024 30/06/2025 31/12/2024
Sofferenze 15.857 17.128 (14.821) (16.335) 1.036 793 93,5% 95,4%
Inadempienze probabili 7.646 7.199 (5.463) (5.210) 2.183 1.989 71,4% 72,4%
Scaduti 6.797 3.392 (2.296) (2.058) 4.501 1.334 33,8% 60,7%
Totale 30.300 27.719 (22.580) (23.603) 7.720 4.116 74,5% 85,2%

(*) Calcolato come rapporto fra i dati riportati nella colonna Fondo svalutazione e Importo lordo

La consistenza dei crediti deteriorati al netto delle rettifiche di valore si attesta a 7,7 milioni di euro, di cui 1,0 milione di euro di crediti in sofferenza, 2,2 milioni di euro di inadempienze probabili e 4,5 milioni di euro di crediti scaduti. I crediti deteriorati rappresentano lo 0,15% dei crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (0,08% al 31 dicembre 2024). Il coverage ratio dei crediti deteriorati è pari al 74,5%.

L'incremento dei crediti scaduti rispetto al 31 dicembre 2024 è determinato, principalmente, dal fenomeno stagionale dell'addebito degli interessi relativo ai fidi di conto corrente. Altresì, la riduzione del coverage ratio per i crediti scaduti è imputabile all'elevata incidenza delle aperture di credito in conto corrente affidate e garantite, contraddistinte da un basso livello di coverage giustificato dal pegno finanziario.

Altre attività finanziarie

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
30/06/2025 31/12/2024 Assoluta %
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value
5.727 5.620 107 1,9%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
300.748 296.410 4.338 1,5%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 24.783.672 23.121.743 1.661.929 7,2%
- titoli di debito emessi da banche 2.283.618 2.137.781 145.837 6,8%
- titoli di debito emessi da clientela 22.500.054 20.983.962 1.516.092 7,2%
Partecipazioni 1.686 1.674 12 0,7%
Totale 25.091.833 23.425.447 1.666.386 7,1%

Le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" sono costituite, principalmente, dalle preferred shares di Visa INC (class "C" e "A"), per un importo complessivo di 3,9 milioni di euro e quote di OICR per 1,7 milioni di euro.

Le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" sono costituite da titoli emessi da Stati sovrani ed Enti sovranazionali per un importo di 300,7 milioni di euro (296,4 milioni di euro al 31 dicembre 2024) e in parte residuale da interessenze azionarie in società nelle quali il Gruppo non esercita il controllo o l'influenza significativa per 54 migliaia di euro per le quali è stata esercitata l'opzione "FVTOCI"9 .

Le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" comprendono i titoli obbligazionari emessi da istituzioni creditizie o da organismi sovrannazionali e agenzie governative che rientrano nella definizione di istituzioni creditizie, per un importo complessivo di 2.283,6 milioni di euro (2.137,8 milioni di euro al 31 dicembre 2024), e titoli obbligazionari emessi da emittenti diversi dalle istituzioni creditizie rappresentati, principalmente, da Stati sovrani, emittenti sovranazionali e autorità locali, per un importo di 22.500,1 milioni di euro (20.984,0 milioni di euro al 31 dicembre 2024). Si precisa che il valore di bilancio include la valutazione negativa dei titoli a tasso fisso oggetto di copertura specifica del rischio tasso d'interesse.

La liquidità raccolta dal Gruppo viene prevalentemente impiegata nell'acquisto di titoli di debito, contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", nel rispetto dell'Investment Plan curato dalla Direzione CFO che definisce dimensione e principali caratteristiche del portafoglio d'investimento. Gli acquisti del periodo hanno contribuito

9 Relativamente agli strumenti di capitale non di trading, l'IFRS 9 prevede la possibilità di classificarli al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo (c.d. "FVTOCI" – Fair Value Through Other Comprehensive Income).

I principali aggregati patrimoniali

all'incremento del valore di bilancio dei titoli contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" di 1.661,9 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024.

I due principali emittenti sovrani cui è esposto il Gruppo sono lo Stato italiano, i cui titoli sono pari al 17,2% dell'attivo di bilancio, e lo Stato spagnolo, i cui titoli sono pari al 11,1% dell'attivo di bilancio. Per maggiori informazioni in merito alle esposizioni sovrane si rimanda alle note illustrative – Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Informativa relativa alle esposizioni in titoli emessi da Stati sovrani.

Al 30 giugno 2025 il portafoglio d'investimento dei titoli di debito ha una maturity residua di 3,7 anni e una duration di 2,4 anni.

Coperture

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
30/06/2025 31/12/2024 Assoluta %
Derivati copertura dell'attivo - valutazioni positive 596.626 657.029 (60.403) -9,2%
Derivati copertura del passivo - valutazioni positive 13.569 20.518 (6.949) -33,9%
Adeguamento di valore delle attività oggetto di copertura generica (157.068) (150.275) (6.793) 4,5%
Totale attivo 453.127 527.272 (74.145) -14,1%
di cui:
Valutazioni positive 595.441 652.649 (57.208) -8,8%
Ratei attivi e passivi ricondotti 14.754 24.898 (10.144) -40,7%
Adeguamento di valore delle attività coperte (157.068) (150.275) (6.793) 4,5%
Totale attivo 453.127 527.272 (74.145) -14,1%
Derivati copertura dell'attivo - valutazioni negative 42.336 42.854 (518) -1,2%
Derivati copertura del passivo - valutazioni negative 3.152 5.631 (2.479) -44,0%
Adeguamento di valore delle passività oggetto di copertura generica (1.846) (3.164) 1.318 -41,7%
Totale passivo 43.642 45.321 (1.679) -3,7%
di cui:
Valutazioni negative 29.954 43.400 (13.446) -31,0%
Ratei attivi e passivi ricondotti 15.534 5.085 10.449 205,5%
Adeguamento di valore delle passività coperte (1.846) (3.164) 1.318 -41,7%
Totale passivo 43.642 45.321 (1.679) -3,7%
(Importi in migliaia)
Sintesi valutazioni derivati di copertura Attivo Passivo Sbilancio
Valutazione derivati di copertura dell'attivo e del passivo 595.441 29.954 565.487
Adeguamento di valore delle attività /passività coperte (157.067) (1.846) (155.221)
Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura specifica (408.542) - (408.542)
Totale 29.832 28.108 1.724

Al 30 giugno 2025 le attività finanziarie oggetto di copertura generica sono rappresentate da mutui erogati a clientela contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", mentre le passività finanziarie oggetto di copertura generica sono rappresentate da raccolta diretta da clientela contabilizzata nelle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Le attività finanziarie oggetto di copertura specifica sono rappresentate da titoli di debito contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Le valutazioni positive e negative dei derivati di copertura si riferiscono a contratti derivati stipulati dalla Banca con finalità di copertura del rischio di tasso d'interesse gravante sulle attività e passività sopra citate, la cui inefficacia di copertura al 30 giugno 2025 ammonta a 1,7 milioni di euro.

La variazione negativa dei contratti derivati di copertura rilevata nel primo semestre 2025 è imputabile, principalmente, alla variazione di fair value dei contratti in essere.

I principali aggregati patrimoniali

Attività materiali

Le Attività materiali sono costituite da terreni, immobili, macchine elettroniche, mobili, arredi, impianti e attrezzature, compresi eventuali "diritti d'uso" determinati conformemente alle previsioni dell'IFRS 16.

(Importi in migliaia)
Attività materiali Saldo al Investimenti 1°
semestre
Altre variazioni e
vendite 1° semestre
Ammortamenti e
rettifiche 1° semestre
Saldo al
31/12/2024 2025 2025 2025 30/06/2025
Immobili e terreni 118.238 2.288 268 (6.234) 114.560
Macchine elettroniche 20.733 4.836 - (3.922) 21.647
Mobili e arredi 2.723 466 2 (552) 2.639
Impianti e attrezzature 4.602 1.354 (2) (626) 5.328
Totale 146.296 8.944 268 (11.334) 144.174

La voce Immobili e terreni include il valore di bilancio dell'immobile presso cui è stabilita la sede legale della Banca, sito in Milano, piazza Durante 11, per un importo di 62 milioni di euro, e il "diritto d'uso" relativo a immobili e terreni, per un importo complessivo di 52,6 milioni di euro, determinato conformemente alle previsioni dell'IFRS 16 e relativo, principalmente, ai contratti di locazione dei negozi finanziari.

Gli investimenti della voce Immobili e terreni si riferiscono all'iscrizione del diritto d'uso degli immobili in affitto, mentre le altre variazioni si riferiscono, principalmente, alle modifiche intervenute ai pagamenti dovuti per il leasing successivamente alla rilevazione iniziale.

Gli investimenti in macchine elettroniche sono finalizzati al continuo aggiornamento di hardware utilizzato da tutte le strutture del Gruppo. Gli investimenti in mobili, arredi, impianti e attrezzature sono destinati sia alle sedi sia all'allestimento dei negozi finanziari.

Avviamento

L'Avviamento iscritto in bilancio della Banca, pari a 89,6 milioni di euro, deriva da operazioni realizzatesi negli anni dal 2001 al 2008 e aventi a oggetto acquisizioni e fusioni per incorporazione di rami d'azienda o aziende impegnate nel business del trading o nella distribuzione di prodotti finanziari, bancari e assicurativi per il tramite di consulenti finanziari (Fineco On Line Sim S.p.A., ramo d'azienda Trading e Banking di Banca della Rete, ramo d'azienda consulenti finanziari ex FinecoGroup S.p.A., UniCredit Xelion Banca S.p.A.).

Queste attività sono state completamente integrate nell'operatività corrente della Banca, per cui non risulta più possibile isolare il contributo di ciascuna azienda/ramo rispetto alla profittabilità complessiva della Banca; ciò significa che ai fini della conferma della congruità del valore dell'avviamento iscritto in bilancio occorre fare riferimento alla redditività complessiva dell'azienda. La cash generating unit (CGU) è, dunque, la Banca nel suo complesso, incluso il contributo della controllata Fineco AM, grazie al modello di business integrato verticalmente.

Osserviamo, infatti, che in considerazione del particolare modello di business del Gruppo, che prevede una fortissima integrazione fra consulenti finanziari, piattaforma trading e banking, la contabilizzazione di costi/ricavi allocati alle macro aree di attività non è considerata rilevante e significativa; la rete dei consulenti finanziari è parte integrante dell'offerta complessiva, unitamente ai servizi di banking, brokerage ed investing.

Si evidenzia che al 30 giugno 2025 non si rilevano indicatori di impairment dell'avviamento e dei marchi e domini Fineco iscritti in bilancio. A tale riguardo si precisa che al 30 giugno 2025 la Banca ha valutato che le variazioni ragionevolmente stimate nei dati prospettici utilizzati al 31 dicembre 2024 non sono tali da avere un impatto significativo sull'esito, positivo, dell'impairment test svolto con riferimento a tale data, i cui risultati hanno confermato la sostenibilità dell'avviamento iscritto in bilancio non facendo emergere in alcuno degli scenari ipotizzati la necessità di una svalutazione, confermando un valore d'uso significativamente superiore al valore contabile. Anche le analisi di sensitività effettuate in tale data evidenziano che l'impairment test raggiungerebbe un livello di break-even assumendo variazioni attualmente non ragionevolmente ipotizzabili nei principali parametri utilizzati nel modello di valutazione. Si evidenzia, inoltre, che il titolo FinecoBank presenta una capitalizzazione di borsa al 30 giugno 2025 pari a 11.519 milioni di euro, significativamente superiore al patrimonio netto consolidato e al risultato del modello utilizzato per il test di impairment, che conferma la ragionevolezza dei criteri applicati nel calcolo del valore d'uso.

Per maggiori dettagli in merito all'impairment test le relative analisi di sensitività si rimanda alla Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Sezione 10 – Attività immateriali della nota integrativa consolidata del 31 dicembre 2024.

I principali aggregati patrimoniali

Altre attività immateriali

Le Altre attività immateriali comprendono i Marchi e domini Fineco, per un importo di 27,5 milioni di euro, e i software che presentano utilità pluriennale, necessari al fine di gestire l'evoluzione e la continua offerta da parte del Gruppo di nuovi e più versatili servizi ad alto valore aggiunto per la clientela, ottimizzazioni infrastrutturali e applicative, miglioramenti dell'architettura deputata alla sicurezza applicativa nonché sviluppi necessari per far fronte ai nuovi obblighi normativi e di reporting finanziario, per un importo di 7,1 milioni di euro.

Si precisa che i Marchi e domini Fineco sono attività immateriali a vita utile indefinita e sono soggetti ad impairment test unitamente all'Avviamento.

(Importi in migliaia)
Attività immateriali Saldo al Investimenti 1°
semestre
Altre variazioni e
vendite 1° semestre
Ammortamenti e
rettifiche 1° semestre
Saldo al
31/12/2024 2025 2025 2025 30/06/2025
Software 7.783 1.508 - (2.171) 7.120
Marchi 27.459 - - - 27.459
Totale 35.242 1.508 - (2.171) 34.579

Crediti d'imposta acquistati

La voce Crediti d'imposta acquistati include il valore di bilancio dei crediti d'imposta acquistati nell'ambito del Decreto Legge 34/2020 e successive integrazioni, per un importo di bilancio di 847,7 milioni di euro, in riduzione rispetto ai 1.259,1 milioni di euro in essere al 31 dicembre 2024, per effetto delle compensazioni effettuate nel periodo, in quanto nel corso del primo semestre 2025 sono stati acquistati crediti d'imposta per un importo non significativo. Essi includono sia i crediti d'imposta acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti sia acquistati a seguito di cessione da parte di precedenti acquirenti.

I principali aggregati patrimoniali

Attività fiscali e Altre attività

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
30/06/2025 31/12/2024 Assoluta %
Attività fiscali - -
Attività correnti 180 - 180 n.a.
Attività fiscali anticipate 36.461 59.059 (22.598) -38,3%
Attività fiscali anticipate di cui alla Legge 214/2011 867 867 - n.a.
Totale ante compensazione IAS 12 37.508 59.926 (22.418) -37,4%
Compensazione con Passività per imposte differite - IAS 12 (7.231) (6.676) (555) 8,3%
Totale Attività fiscali 30.277 53.250 (22.973) -43,1%
Altre attività
Crediti commerciali ai sensi dell'IFRS 15 7.786 7.746 40 0,5%
Crediti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi
finanziari
3.689 4.183 (494) -11,8%
Crediti per partite in contenzioso non derivanti da operazioni creditizie 129 129 - n.a.
Effetti, assegni ed altri documenti 8.867 3.890 4.977 127,9%
Migliorie e spese incrementative sostenute su beni di terzi 2.238 2.051 187 9,1%
Partite definitive non imputabili ad altre voci 9.803 3.930 5.873 149,4%
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Attività fiscali": 226.029 389.993 (163.964) -42,0%
- acconti d'imposta 224.968 387.052 (162.084) -41,9%
- crediti d'imposta 1.061 2.941 (1.880) -63,9%
Partite in corso di lavorazione: 13.338 13.174 164 1,2%
- POS, Bancomat e Visa debit 13.316 13.154 162 1,2%
- altre 22 20 2 10,0%
Partite viaggianti non attribuite ai conti di pertinenza 54 5 49 n.a.
Ratei e risconti attivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti
e diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o
passività finanziarie
30.385 22.531 7.854 34,9%
Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli
che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie
96.664 90.923 5.741 6,3%
Titoli e cedole da regolare 1.748 3.013 (1.265) -42,0%
Transazioni da addebitare sulle carte di credito della clientela 28.837 13.290 15.547 117,0%
Totale Altre attività 429.567 554.858 (125.291) -22,6%

La riduzione delle Attività fiscali, post compensazione IAS 12, è dovuta principalmente al rigiro a conto economico della fiscalità anticipata relativa al beneficio fiscale del c.d. Patent Box iscritta in bilancio per il periodo 2020 - 2024 in seguito al raggiungimento, a inizio 2025, dell'accordo di rinnovo con l'Ufficio accordi preventivi e controversie internazionali dell'Agenzia delle Entrate in merito alla metodologia da utilizzare per il computo del contributo economico degli intangible oggetto di istanza, che esplicita i suoi effetti con la riduzione dell'imponibile nella dichiarazione dei redditi dell'anno 2025. Si precisa che le "Attività fiscali", correnti e differite, al sussistere dei requisiti previsti dallo IAS 12, sono rappresentate nello stato patrimoniale compensate, rispettivamente, con le "Passività fiscali" correnti e differite.

Per quanto riguarda le Altre attività, si evidenzia, in particolare, un decremento della voce "Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Attività fiscali", per un importo di 164,0 milioni di euro, determinato, principalmente, dall'utilizzo dell'acconto sull'imposta sostitutiva sui redditi diversi versato nel 2024 per compensare i debiti sorti nei primi sei mesi del 2025.

I principali aggregati patrimoniali

Debiti verso banche

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
30/06/2025 31/12/2024 Assoluta %
Debiti verso banche 859.635 850.600 9.035 1,1%
Conti correnti e depositi a vista 433 1.947 (1.514) -77,8%
Finanziamenti 269.575 184.414 85.161 46,2%
- Pronti contro termine passivi 269.575 184.414 85.161 46,2%
Debiti per leasing 3.344 3.237 107 3,3%
Altri debiti 586.283 661.002 (74.719) -11,3%
Totale 859.635 850.600 9.035 1,1%

I Debiti verso banche sono pari a 859,6 milioni di euro ed evidenziano una crescita di 9,0 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024, riconducibile, principalmente, all'effetto combinato dell'incremento di 85,2 milioni di euro delle operazioni di pronti contro termine, nelle quali confluiscono le operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro, e alla riduzione di 74,5 milioni di euro dei margini di variazione ricevuti per l'operatività in derivati e per le operazioni di prestito titoli inclusi nella voce Altre debiti.

La voce "Finanziamenti - Pronti contro termine passivi" include, esclusivamente, operazioni di stock lending con istituzioni creditizie, operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore e che equivalgono, nella sostanza, a operazioni di pronti contro termine su titoli. La voce non comprende la forma tecnica del prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia. Tali operazioni sono esposte tra le operazioni "fuori bilancio" nella tabella A.1.5 riportata nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - Informazioni di natura quantitativa delle note illustrative.

La voce "Debiti per leasing" rappresenta il debito finanziario corrispondente al valore attuale dei pagamenti dovuti previsti nei contratti di locazione stipulati con istituzioni creditizie non pagati alla data di bilancio, come previsto dall'IFRS 16.

La voce "Altri debiti" comprende, principalmente, i margini di variazione ricevuti per l'operatività in contratti derivati la cui variazione in diminuzione è una conseguenza diretta della variazione negativa di fair value registrata nel periodo dai contratti derivati di copertura.

Debiti verso clientela

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
30/06/2025 31/12/2024 Assoluta %
Conti correnti e depositi a vista 29.141.614 28.517.922 623.692 2,2%
Depositi a scadenza 884.965 1.115.411 (230.446) -20,7%
Finanziamenti 397.099 107.557 289.542 269,2%
- Pronti contro termine passivi 397.099 107.557 289.542 269,2%
Debiti per leasing 51.890 54.935 (3.045) -5,5%
Altri debiti 205.312 193.089 12.223 6,3%
Totale 30.680.880 29.988.914 691.966 2,3%

I Debiti verso clientela ammontano a 30.680,9 milioni di euro, in aumento di 692,0 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024, per effetto della crescita della raccolta diretta da clientela (in aumento la raccolta in conto corrente e in riduzione la raccolta effettuata tramite i depositi a scadenza Cash Park) e delle operazioni di pronti contro termine, nelle quali confluiscono le operazioni delle operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro (+81,8 milioni di euro) e le operazioni di funding effettuate dalla tesoreria di Capogruppo tramite pronti contro termine sul mercato Repo MTS (+207,7 milioni di euro).

La voce "Finanziamenti - Pronti contro termine passivi" include operazioni di "Short selling" con clientela retail e operazioni di stock lending con clientela istituzionale, operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore e che equivalgono, nella sostanza, a operazioni di pronti contro termine su titoli, per un importo di 189,3 milioni di euro (107,6 milioni di euro al 31 dicembre 2024). Le consistenze delle operazioni di short selling e stock lending in essere alla data di bilancio, che registrano un incremento di 81,8 milioni di euro, variano in funzione delle richieste di ottenere titoli in prestito titoli pervenute dai clienti e dalle controparti. Al 30 giugno 2025 la voce include anche operazioni di funding effettuate dalla tesoreria di Capogruppo tramite pronti contro termine sul mercato Repo MTS per un importo di 207,7

I principali aggregati patrimoniali

milioni di euro. La voce non comprende la forma tecnica del prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia. Tali operazioni sono esposte tra le operazioni "fuori bilancio" nella tabella A.1.5 riportata nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - Informazioni di natura quantitativa delle note illustrative.

La voce "Debiti per leasing" rappresenta il debito finanziario corrispondente al valore attuale dei pagamenti dovuti previsti nei contratti di locazione stipulati con soggetti diversi da istituzioni creditizie non pagati alla data di bilancio, come previsto dall'IFRS 16.

La voce "Altri debiti" comprende i debiti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari, per un importo pari a 55,8 milioni di euro (64,4 milioni di euro al 31 dicembre 2024), i margini iniziali e di variazione per l'operatività in contratti derivati e strumenti finanziari, che si attestano a 75,4 milioni di euro (67,6 milioni di euro al 31 dicembre 2024), e altri debiti a fronte di carte di credito ricaricabili e assegni circolari, per un importo pari a 74,1 milioni di euro (61,1 milioni di euro al 31 dicembre 2024).

Titoli in circolazione

I Titoli in circolazione ammontano a 804,9 milioni di euro (810,2 milioni di euro al 31 dicembre 2024) e includono esclusivamente gli strumenti Senior Preferred emessi da FinecoBank nel mese di ottobre 2021, per un importo nominale di 500 milioni di euro, e nel mese di febbraio 2023, per un importo nominale di 300 milioni di euro.

Passività finanziarie di negoziazione

Come precisato nel paragrafo "Attività finanziarie di negoziazione", il Gruppo non intende assumere posizioni speculative in conto proprio. Il portafoglio di negoziazione, infatti, è movimentato ai fini del corretto svolgimento dell'attività di brokerage con la clientela, nella quale FinecoBank si pone come controparte diretta del Cliente. In tale attività vi rientra anche l'internalizzazione sistematica su una selezione definita di strumenti finanziari e l'attività di market maker sui certificate emessi dalla Banca. Le Passività finanziarie di negoziazione al 30 giugno 2025, pari a 26,5 milioni di euro (8,1 milioni di euro al 31 dicembre 2024), comprendono i seguenti strumenti finanziari:

  • scoperti tecnici pari 1,1milioni di euro (1milione di euro al 31 dicembre 2024), presenti nel portafoglio di proprietà per la copertura gestionale delle posizioni in contratti derivati su azioni aperte nei confronti dei clienti e destinati a essere negoziati nel breve periodo;
  • la valutazione negativa dei contratti di compravendita a pronti di titoli del portafoglio di negoziazione e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way") per 3,1 milioni di euro (1 milione di euro al 31 dicembre 2024), che trovano corrispondenza nelle valutazioni positive rilevate nelle "Attività finanziarie di negoziazione";
  • la valutazione negativa dei contratti derivati CFD, Opzioni Knock Out e Certificates emessi, negoziati in contropartita dei clienti, nonché i contratti derivati regolamentati o stipulati con controparti istituzionali al fine di coprire gestionalmente i suddetti contratti derivati, per un importo complessivo di 22,3 milioni di euro (6,1 milioni di euro al 31 dicembre 2024).

I CFD sono contratti derivati "Over the counter" che prevedono la liquidazione di un differenziale generato dalla differenza fra il prezzo di apertura ed il prezzo di chiusura dello strumento finanziario. La Banca copre gestionalmente lo sbilancio delle posizioni aperte nei confronti dei clienti tramite la sottoscrizione di futures o l'acquisto/vendita di titoli azionari sui medesimi sottostanti oppure effettuando delle operazioni forex con controparti istituzionali.

I principali aggregati patrimoniali

Passività fiscali e Altre passività

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
30/06/2025 31/12/2024 Assoluta %
Passività fiscali
Passività correnti 11.148 19.519 (8.371) -42,9%
Passività fiscali differite 7.231 6.675 556 8,3%
Totale ante compensazione IAS 12 18.379 26.194 (7.815) -29,8%
Compensazione con Attività per imposte anticipate - IAS 12 (7.231) (6.675) (556) 8,3%
Totale Passività fiscali 11.148 19.519 (8.371) -42,9%
Altre passività
Altri debiti relativi ad Amministratori e Sindaci 165 262 (97) -37,0%
Altri debiti relativi al personale dipendente 21.323 20.093 1.230 6,1%
Bonifici in partenza 160.485 117.271 43.214 36,9%
Contributi previdenziali da versare 7.650 9.193 (1.543) -16,8%
Debiti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi
finanziari
39.120 46.348 (7.228) -15,6%
Debiti per accordi di pagamento basati su azioni - 81 (81) -100,0%
Deleghe di pagamento da regolare 122.863 26.643 96.220 n.a.
Ordini di pagamento disposti dalla clientela e altre operazioni da regolare 7.989 7.268 721 9,9%
Partite definitive non imputabili ad altre voci 7.311 6.395 916 14,3%
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Passività fiscali": 63.787 120.542 (56.755) -47,1%
- somme trattenute a terzi quali sostituti d'imposta 49.956 78.300 (28.344) -36,2%
- altre 13.831 42.242 (28.411) -67,3%
Partite illiquide per operazioni di portafoglio 12.967 8.389 4.578 54,6%
Partite in corso di lavorazione: 1.289 3.552 (2.263) -63,7%
- bonifici in arrivo 968 2.609 (1.641) -62,9%
- altre partite in corso di lavorazione 321 943 (622) -66,0%
POS, Bancomat e Visa Debit da regolare 45 27 18 66,7%
Ratei e risconti passivi diversi da quelli provenienti da contratti con i
clienti e diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o
passività finanziarie
1.492 209 1.283 n.a.
Ratei e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da
quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie
17.108 17.620 (512) -2,9%
Somme a disposizione della clientela 23.625 3.730 19.895 n.a.
Titoli e cedole da regolare 18.334 18.735 (401) -2,1%
Transazioni con carte di credito da regolare con i circuiti 14.170 - 14.170 n.a.
Trattamento di fine rapporto 4.057 4.364 (307) -7,0%
Fondo per rischi ed oneri 164.405 166.071 (1.666) -1,0%
Totale Altre passività 688.185 576.793 111.392 19,3%

Le Passività fiscali, post compensazione IAS 12, sono rappresentate esclusivamente da passività fiscali correnti, per un importo di 11,1 milioni di euro, che evidenziano un decremento dovuto principalmente al pagamento del saldo delle imposte 2024 effettuato nel primo semestre 2025. Si precisa che le "Passività fiscali", correnti e differite, al sussistere dei requisiti previsti dallo IAS 12, sono rappresentate nello stato patrimoniale consolidato compensate, rispettivamente, con le "Attività fiscali" correnti e differite.

Per quanto riguarda le Altre passività si evidenzia, in particolare, l'incremento della voce "Bonifici in partenza", per un importo di 43,2 milioni di euro, per effetto di maggiori bonifici disposti dai clienti in attesa di regolamento, della voce "Deleghe di pagamento da regolare", per un importo di 96,2 milioni di euro, per effetto di maggiori deleghe di pagamento ricevute dai clienti in attesa di regolamento, e una riduzione della voce "Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Passività fiscali"", per un importo di 56,8 milioni di euro, per effetto del pagamento del saldo a debito dell'imposta

I principali aggregati patrimoniali

di bollo relativa all'esercizio 2024 e dell'utilizzo dell'acconto per imposta sostitutiva sui redditi diversi versato nel 2024 per compensare i debiti sorti nei primi sei mesi del 2025.

Si precisa che la voce "Somme a disposizione della clientela" include dividendi deliberati dall'Assemblea del 29 aprile 2025, per un importo di 19,3 milioni di euro, per i quali il percettore ha rinviato l'incasso.

Il Fondo per rischi e oneri, che evidenzia una riduzione di 1,7 milioni di euro, si compone di:

  • Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie rilasciate, per un importo di 0,1 milioni di euro (0,1 milioni di euro al 31 dicembre 2024);
  • Fondi rischi e oneri Altri fondi, che accolgono accantonamenti per complessivi 164,3 milioni di euro, per i quali, in presenza di una passività con scadenza e/o ammontare incerti, è stata riscontrata un'obbligazione in corso come risultato di un evento passato ed è stato possibile effettuare una stima attendibile dell'importo derivante dall'adempimento dell'obbligazione.

Gli esborsi, la cui scadenza stimata è superiore a 18 mesi, sono stati attualizzati utilizzando il tasso che rappresenta il valore finanziario del tempo.

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
30/06/2025 31/12/2024 Assoluta %
Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie
rilasciate
76 56 20 35,7%
Controversie legali e fiscali 25.717 25.317 400 1,6%
- Cause in corso 22.616 22.291 325 1,5%
- Reclami 2.714 2.436 278 11,4%
- Vertenze fiscali 387 590 (203) -34,4%
Oneri per il personale 4.464 8.171 (3.707) -45,4%
Altri 134.148 132.527 1.620 1,2%
- Indennità suppletiva clientela 121.809 118.460 3.349 2,8%
- Indennità contrattuale 243 238 5 2,1%
- Altri fondi 12.096 13.829 (1.733) -12,5%
Fondo rischi ed oneri - altri fondi 164.329 166.015 (1.686) -1,0%
Totale fondo rischi ed oneri 164.405 166.071 (1.666) -1,0%

Il fondo per "Controversie legali e fiscali" accoglie, principalmente, gli accantonamenti effettuati a fronte di reclami e controversie relative a danni cagionati alla clientela per illeciti comportamenti da parte dei consulenti finanziari della Banca, accantonamenti relativi alle controversie in essere con i consulenti finanziari (generalmente di stampo giuslavoristico) e alle altre vertenze giudiziarie ed extragiudiziarie in corso con la clientela, in relazione all'ordinaria attività bancaria svolta, e altri soggetti, nonché gli accantonamenti per vertenze fiscali.

Il fondo "Oneri per il personale" accoglie, esclusivamente, gli accantonamenti effettuati a fronte di remunerazioni variabili non rientranti in specifiche pattuizioni contrattuali da erogare al personale dipendente negli esercizi successivi, per i quali risultano incerti la scadenza e/o l'ammontare, la cui riduzione è imputabile ai pagamenti avvenuti nel primo semestre, parzialmente compensati dai nuovi accantonamenti.

Con riferimento al fondo "Altri", si evidenzia l'incremento della voce "Indennità supplettiva clientela", imputabile agli accantonamenti netti (service cost e interest expense) rilevati nel primo semestre, pari a 5,5 milioni di euro, parzialmente compensati dagli utilizzi del periodo e dalla valutazione attuariale al 30 giugno 2025, che ha determinato una riduzione del fondo di circa 0,6 milioni di euro.

I principali aggregati patrimoniali

Il Patrimonio

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
30/06/2025 31/12/2024 Assoluta %
Capitale sociale 201.820 201.630 190 0,1%
Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934 - n.a.
Riserve 1.241.967 1.053.594 188.373 17,9%
(Azioni proprie) (1.280) (1.082) (198) 18,3%
Riserve da valutazione (17.988) (19.049) 1.061 -5,6%
Strumenti di capitale 500.000 500.000 - n.a.
Utile (Perdita) d'esercizio 317.836 652.285 (334.449) -51,3%
Totale 2.244.289 2.389.312 (145.023) -6,1%

Al 30 giugno 2025 il capitale sociale di FinecoBank ammonta a 201,8 milioni di euro, composto da 611.575.321 azioni ordinarie di nominali 0,33 euro. La Riserva Sovrapprezzi di emissione ammonta a 1,9 milioni di euro.

Le riserve sono costituite dalla:

  • Riserva legale, per un ammontare pari a 40,4 milioni di euro;
  • Riserva per azioni proprie in portafoglio, per un ammontare pari a 1,3 milioni di euro;
  • Altre Riserve, di cui:
    • o Riserve connesse ai piani Equity Settled, per un ammontare pari a 53,9 milioni di euro;
    • o Riserva da consolidamento, per un ammontare pari a 42,8 milioni di euro;
    • o Riserve di utili indisponibili ai sensi dell'articolo 6 comma 2 D. Lgs 38/2005, per un ammontare pari a 2 milioni di euro;
    • o Riserva non distribuibile ex art. 26 comma 5-bis decreto legge 10 agosto 2023, n. 104, per un ammontare pari a 30,5 milioni di euro; o altre riserve di utili, per un ammontare pari a 1.071,1 milioni di euro, di cui 86,4 milioni di euro soggetti a un vincolo di tassabilità in caso di distribuzione, appostato in seguito all'operazione di riallineamento fiscale degli avviamenti previste dall'art. 110 del DL 104 del 2020.

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 5 febbraio 2025, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 4 febbraio 2025, ha approvato:

  • l'assegnazione di n. 212.210 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della tranche azionaria 2025 del Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2020 per i dipendenti attribuito nel 2018;
  • l'assegnazione di n. 184.547 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della tranche azionaria 2025 del Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2021-2023 per i dipendenti attribuito nel 2021;
  • l'assegnazione di n. 179.137 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della tranche azionaria 2025 del Sistema Incentivante 2019, del Sistema Incentivante 2020, del Sistema Incentivante 2021, del Sistema Incentivante 2022 e del Sistema Incentivante 2023;

e conseguente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 0,2 milioni di euro, con efficacia dal 31 marzo 2025. A fronte dei suddetti aumenti di capitale è stata conseguentemente ridotta la riserva di utili disponibili, in particolare è stata utilizzata la Riserva connessa al sistema di incentivazione a medio lungo termine per il Personale di FinecoBank, costituita con la Riserva straordinaria. La Riserva straordinaria è stata, inoltre, utilizzata a fronte dei costi direttamente attribuibili alle suddette operazioni.

L'Assemblea di FinecoBank del 29 aprile 2025 ha approvato la destinazione dell'utile dell'esercizio 2024 di FinecoBank S.p.A., pari a 648,8 milioni di euro, come segue:

  • alle 611.575.321 azioni ordinarie del valore nominale di 0,33 euro, costituenti il capitale sociale inclusivo di 575.894 azioni relative all'aumento di capitale a supporto del sistema incentivante del personale dipendente approvato dal Consiglio di Amministrazione del 5 febbraio 2025, un dividendo unitario di 0,74 euro per complessivi 452,6 milioni di euro;
  • alla Riserva legale 0,04 milioni di euro, pari allo 0,006% dell'utile dell'esercizio avendo la riserva raggiunto il quinto del capitale sociale;
  • alla Riserva straordinaria 196,2 milioni di euro.

Ai sensi dell'art. 6, 1° comma, lett. a) del D.Lgs. n. 38/2005, non possono essere distribuiti utili d'esercizio in misura corrispondente alle plusvalenze iscritte nel conto economico, al netto del relativo onere fiscale e diverse da quelle riferibili agli strumenti finanziari di negoziazione e all'operatività in cambi e di copertura, che discendono dall'applicazione del criterio del valore equo (fair value) o del patrimonio netto. Ai sensi dell'art. 6, 2° comma del D.Lgs. n. 38/2005, tali utili devono essere iscritti in una riserva indisponibile. Tale riserva è stata rilasciata e destinata a Riserva straordinaria per un importo di 0,7 milioni di euro, corrispondente alla variazione delle plusvalenze non realizzate rilevata nell'esercizio 2024.

I principali aggregati patrimoniali

Nel corso del primo semestre 2025, inoltre, la Riserva straordinaria è stata ridotta per un importo di 13,6 milioni di euro, corrispondente alla cedola, al netto della relativa fiscalità, corrisposta ai detentori dello strumento Additional Tier1 emesso dalla Banca, ed è stata incrementata per la quota di dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie detenute dalla Banca alla record date, pari a 0,06 milioni di euro.

Al 30 giugno 2025 il Gruppo, nello specifico la Capogruppo FinecoBank, detiene in portafoglio numero 81.682 azioni di FinecoBank, in relazione ai piani di incentivazione a favore dei consulenti finanziari, corrispondenti allo 0,013% delle azioni rappresentanti il capitale sociale, per un ammontare pari a 1,3 milioni di euro. Nel corso del primo semestre 2025 sono state acquistate 53.680 azioni, per un importo di 1 milione di euro, in relazione al sistema incentivante 2024 a favore dei consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" e sono state assegnate ai consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" n. 19.004, n. 5.493, n. 22.507 e n. 6.194 azioni ordinarie FinecoBank, detenute in portafoglio, nell'ambito, rispettivamente, del sistema incentivante 2021, 2022 e 2023 e del piano di incentivazione a lungo termine 2018-2020, per un importo complessivo di 0,8 milioni di euro. Conseguentemente la Riserva azioni proprie si è incrementata complessivamente di 0,2 milioni di euro con contestuale decremento della Riserva straordinaria.

Le "Riserve connesse ai piani Equity Settled" si sono incrementate di 3,2 milioni di euro per effetto della contabilizzazione, durante il periodo di maturazione degli strumenti, degli effetti economici e patrimoniali, ai sensi del principio contabile internazionale IFRS 2, degli accordi di pagamento basati su azioni e regolati con azioni ordinarie FinecoBank e sono state utilizzate per 0,8 milioni di euro in seguito all'assegnazione ai consulenti finanziari delle sopra citate tranche azionarie relative ai sistemi incentivanti 2021, 2022, 2023 e piano di incentivazione a lungo termine 2018-2020.

La Riserva da valutazione è costituita:

  • per 0,4 milioni di euro dalla riserva netta positiva da valutazione dei titoli di debito emessi da Stati sovrani ed Enti Sovrannazionali contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", che registra una variazione positiva di 0,5 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024, per effetto della variazione di fair value al netto della relativa fiscalità;
  • per -18,4 milioni di euro dalle riserve nette negative dei piani a benefici definiti, che registrano una variazione positiva di 0,5 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024, per effetto della contabilizzazione degli utili attuariali al netto della relativa fiscalità riconducibili, principalmente, al Fondo indennità suppletiva di clientela;
  • per 0,01 milioni di euro dalla riserva positiva delle quote delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate al patrimonio netto.

Il patrimonio netto contabile consolidato include, infine, lo strumento finanziario Additional Tier 1 emesso in data 4 marzo 2024 per un valore nominale di 500 milioni di euro. Lo strumento di capitale è un public placement, perpetuo, negoziato sul mercato regolamentato gestito da Euronext Dublin, rating pari a BB- (S&P Global Ratings). La cedola per i primi 5,5 anni è stata fissata al 7,5%.

I principali aggregati patrimoniali

Raccordo tra il patrimonio netto ed il risultato del periodo di FinecoBank ed i corrispondenti dati a livello consolidato

(Importi in migliaia)
Descrizione Patrimonio netto di cui: Risultato Netto
30/06/2025 30/06/2025
Saldi di FinecoBank 2.174.268 290.624
Effetto del consolidamento di Fineco AM 105.226 62.417
Dividendi incassati nel periodo da Fineco AM (35.205) (35.205)
Patrimonio e utile di pertinenza di terzi - -
Saldi di pertinenza del Gruppo 2.244.289 317.836

I risultati economici

Margine finanziario

I risultati economici

Il Margine finanziario si attesta a 315,0 milioni di euro, in riduzione del 13,3% rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente.

Gli Interessi netti del primo semestre si attestano a 315,8 milioni di euro, in riduzione di 45,7 milioni di euro rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente a causa, principalmente, della riduzione dei tassi d'interesse di mercato. Si ricorda che una quota dei finanziamenti e dei titoli di debito del Gruppo sono sensibili alla variazione dei tassi d'interesse, anche grazie alla stipula di contratti derivati di copertura del rischio tasso che prevedono l'incasso del tasso variabile e il pagamento del tasso fisso. Nella voce Interessi netti sono ricondotti, inoltre, i proventi generati dall'attività di prestito titoli effettuata dalla tesoreria di Capogruppo, per un importo di 1,0 milioni di euro (0,8 milioni di euro nel primo semestre 2024).

I Profitti da gestione della Tesoreria si attestano a -0,8 milioni di euro e includono esclusivamente gli utili netti generati dalla vendita di titoli contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (1,8 milioni di euro nel primo semestre 2024). Le vendite sono avvenute nel rispetto del principio IFRS9 e in applicazione delle regole definite per il business model HTC.

Nella tabella seguente si riporta un dettaglio degli interessi attivi, suddivisi in funzione delle attività/passività finanziare che li hanno originati.

(Importi in migliaia)
Interessi Attivi 1° semestre Variazioni
2025 2024 Assoluta %
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
4.040 797 3.243 n.a.
Attività finanziarie obbligatoriamente al fair value 2 1 1 100,0%
Attività finanziarie al costo ammortizzato - Titoli di debito emessi
da banche
10.382 10.298 84 0,8%
Attività finanziarie al costo ammortizzato - Titoli di debito emessi
da clientela
142.705 112.839 29.866 26,5%
Attività finanziarie al costo ammortizzato - Finanziamenti a banche 1.712 2.083 (371) -17,8%
Attività finanziarie al costo ammortizzato - Finanziamenti a
clientela
86.599 103.840 (17.241) -16,6%
Derivati di copertura 75.992 116.221 (40.229) -34,6%
Altre attività 39.559 73.965 (34.406) -46,5%
Passività finanziarie 5 36 (31) -86,1%
Altri margini finanziari dell'attività di Tesoreria 962 829 133 16,0%
Totale interessi attivi 361.958 420.909 (58.951) -14,0%

Gli interessi attivi su Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva registrano un incremento di 3,2 milioni di euro, per effetto dell'aumento dei volumi, grazie agli acquisti di titoli di debito effettuati già nel corso dell'esercizio precedente, nel rispetto dell'Investment Plan curato dalla Direzione CFO che definisce dimensione e principali caratteristiche del portafoglio d'investimento.

Gli interessi attivi su Attività finanziarie al costo ammortizzato - Titoli di debito emessi da banche non evidenziano variazioni significative rispetto agli interessi rilevati nel primo semestre 2024.

Gli interessi attivi su Attività finanziarie al costo ammortizzato - Titoli di debito emessi da clientela si riferiscono, principalmente, agli interessi maturati sui titoli emessi da Stati, Enti sovranazionali e Autorità locali, il cui incremento (+29,9 milioni di euro) è imputabile, principalmente, all'aumento dei volumi, grazie agli acquisti in titoli di debito effettuati sia nel corso dell'esercizio precedente sia nel corso del primo semestre 2025, nel rispetto dell'Investment Plan curato dalla Direzione CFO che definisce dimensione e principali caratteristiche del portafoglio d'investimento.

La voce Derivati di copertura include i differenziali attivi e passivi dei contratti derivati stipulati a copertura del rischio di tasso d'interesse su mutui erogati a clientela e titoli di debito contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", che prevedono il pagamento del tasso fisso e l'incasso del tasso indicizzato, e su raccolta diretta da clientela contabilizzata nelle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato", che prevedono il pagamento del tasso indicizzato e l'incasso del tasso fisso. La variazione negativa dei differenziali pari a -40,2 milioni di euro è principalmente riconducile alla riduzione dei tassi di mercato.

Gli interessi attivi rilevati sulle Altre attività includono gli interessi maturati con il metodo dell'interesse effettivo sui crediti d'imposta acquistati, per un importo di 17,4 milioni di euro (20,9 milioni di euro al 30 giugno 2024), la cui diminuzione è imputabile alla riduzione dei volumi per effetto delle compensazioni, e gli interessi maturati sui crediti a vista verso banche e banche centrali rilevati nella voce "Cassa e disponibilità liquide", per un importo di 22,1 milioni di euro (53 milioni al 30 giugno 2024), la cui diminuzione è imputabile sia alla riduzione dei volumi sia alla riduzione del tasso di remunerazione dei depositi presso la banca centrale.

I risultati economici

Gli Altri margini finanziari dell'attività di Tesoreria includono i proventi generati dall'attività di prestito titoli effettuata dalla tesoreria di Capogruppo.

Con riferimento agli interessi su Attività finanziarie al costo ammortizzato – Finanziamenti si riporta di seguito una tabella che dettaglia la composizione per controparte, banche e clientela, e forma tecnica:

(Importi in migliaia)
Dettaglio interessi attivi 1° semestre Variazioni
2025 2024 Assoluta %
Interessi attivi su finanziamenti a banche 1.712 2.083 (371) -17,8%
- pronti contro termine 82 12 70 n.a.
- depositi vincolati 1.436 1.866 (430) -23,0%
- altri finanziamenti e cash collateral 194 205 (11) -5,4%
Interessi attivi su finanziamenti a clientela 86.599 103.840 (17.241) -16,6%
- conti correnti 32.502 47.220 (14.718) -31,2%
- pronti contro termine 7.869 9.952 (2.083) -20,9%
- mutui 19.321 23.001 (3.680) -16,0%
- carte di credito 1.617 1.969 (352) -17,9%
- prestiti personali 12.777 11.559 1.218 10,5%
- altri finanziamenti e cash collateral 12.513 10.139 2.374 23,4%

Gli interessi attivi su finanziamenti a banche ammontano a 1,7 milioni di euro e non evidenziano variazioni significative rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente.

Gli interessi attivi su finanziamenti a clientela ammontano a 86,6 milioni di euro e registrano una riduzione di 17,2 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente (-16,6%) imputabile, principalmente, ai minori interessi maturati sugli utilizzi di affidamenti in conto corrente per effetto della riduzione dei tassi di mercato.

I risultati economici

Nella tabella seguente si riporta un dettaglio degli interessi passivi, suddivisi in funzione delle passività/attività finanziare che li hanno originati.

(Importi in migliaia)
Interessi Passivi 1° semestre Variazioni
2025 2024 Assoluta %
Passività finanziarie al costo ammortizzato - Debiti verso banche (11.071) (20.826) 9.755 -46,8%
Passività finanziarie al costo ammortizzato - Debiti verso clientela (25.963) (29.430) 3.467 -11,8%
Titoli in circolazione (8.582) (8.620) 38 -0,4%
Altre passività - (1) 1 -100,0%
Attività finanziarie (502) (534) 32 -6,0%
Totale interessi passivi (46.118) (59.411) 13.293 -22,4%
Interessi netti 315.840 361.498 (45.658) -12,6%
Profitti da gestione della Tesoreria (799) 1.759 (2.558) -145,4%
Margine finanziario 315.041 363.257 (48.216) -13,3%

Gli interessi passivi su Titoli in circolazione si riferiscono agli interessi maturati sui Senior Preferred Bond emessi da FinecoBank.

Gli interessi passivi su Attività finanziarie si riferiscono agli interessi negativi rilevati su alcuni titoli di proprietà.

Con riferimento agli interessi su Passività finanziarie al costo ammortizzato si riporta di seguito una tabella che dettaglia la composizione per controparte, banche e clientela, e forma tecnica:

(Importi in migliaia)
Dettaglio interessi passivi 1° semestre Variazioni
2025 2024 Assoluta %
Interessi passivi su debiti verso banche (11.071) (20.826) 9.755 -46,8%
- conti correnti di corrispondenza (61) (107) 46 -43,0%
- depositi liberi e cash collateral (7.762) (17.861) 10.099 -56,5%
- altri conti correnti (26) (15) (11) 73,3%
- pronti contro termine (3.182) (2.805) (377) 13,4%
- debiti per leasing (40) (38) (2) 5,3%
Interessi passivi su debiti verso clientela (25.963) (29.430) 3.467 -11,8%
- conti correnti (8.455) (10.445) 1.990 -19,1%
- depositi vincolati (14.627) (17.220) 2.593 -15,1%
- pronti contro termine (2.115) (1.019) (1.096) 107,6%
- debiti per leasing (766) (746) (20) 2,7%

Gli interessi passivi su debiti verso banche si attestano a 11,1 milioni di euro, in riduzione di 9,8 milioni di euro rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente per effetto, principalmente, di minori interessi passivi rilevati sui cash collateral ricevuti per l'operatività in contratti derivati. La voce "pronti contro termine" accoglie, principalmente, gli interessi relativi alle operazioni di stock lending, i cui volumi sono aumentati nel corso dell'esercizio 2024.

Gli interessi passivi su debiti verso clientela si attestano a 26,0 milioni di euro, in riduzione di 3,5 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente, per effetto, principalmente, dei minori interessi rilevati sui conti correnti e sui depositi vincolati Cash Park, parzialmente compensati dagli interessi rilevati sulle operazioni di funding effettuate nel corso del primo semestre 2025 dalla tesoreria di Capogruppo tramite operazioni di pronti contro termine sul mercato Repo MTS.

I risultati economici

Proventi di intermediazione e diversi

(Importi in migliaia)
1° semestre Variazioni
2025 2024 Assoluta %
Margine finanziario 315.041 363.257 (48.216) -13,3%
Dividendi e altri proventi su partecipazioni 10 8 2 25,0%
Commissioni nette 278.231 257.182 21.049 8,2%
Risultato negoziazione, coperture e fair value 52.151 37.708 14.443 38,3%
Saldo altri proventi/oneri (1.082) 148 (1.230) n.a.
RICAVI 644.351 658.303 (13.952) -2,1%

Dividendi e altri proventi su partecipazioni

I Dividendi e altri proventi su partecipazioni includono esclusivamente l'effetto positivo rilevato nel conto economico del primo semestre 2025 in seguito alla valutazione al patrimonio netto di Vorvel Sim S.p.A., società sottoposta ad influenza notevole.

Commissioni nette

(Importi in migliaia)
Riclassifica gestionale 1° semestre Variazione
2025 2024 Assoluta %
Brokerage 68.279 61.831 6.448 10,4%
di cui:
- Azioni 53.269 43.947 9.322 21,2%
- Obbligazioni 9.352 10.593 (1.241) -11,7%
- Derivati 5.777 5.630 147 2,6%
- Altre commissioni (119) 1.661 (1.780) -107,2%
Investing 192.792 175.253 17.539 10,0%
di cui:
- Collocamento 4.867 3.241 1.626 50,2%
- Gestione 229.291 209.784 19.507 9,3%
- Altre commissioni PFA (41.366) (37.772) (3.594) 9,5%
Banking 22.560 24.016 (1.456) -6,1%
Altre (5.400) (3.918) (1.482) 37,8%
Totale 278.231 257.182 21.049 8,2%

La tabella sopra esposta riporta le commissioni nette suddivise in funzione delle tre macroaree di attività integrate nelle quali si articola l'offerta del Gruppo, precedentemente descritte. In particolare, il Banking include i servizi di conto corrente, i servizi di pagamento ed emissione di carte di debito, credito e prepagate, i mutui, i fidi e i prestiti personali; il Brokerage, include il servizio di esecuzione ordini per conto dei clienti; l'Investing include l'attività di gestione del risparmio svolta da Fineco AM, i servizi di collocamento e distribuzione di prodotti finanziari di terzi, tra i quali fondi comuni d'investimento, comparti di SICAV, prodotti assicurativi e previdenziali, nonché i servizi di consulenza in materia di investimenti.

Le Commissioni nette evidenziano un incremento di 21,0 milioni di euro rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente, riconducibile, principalmente, alle commissioni Investing (+17,5 milioni di euro) grazie al crescente contributo di Fineco AM e alla crescita del risparmio gestito. Nel corso del primo semestre la controllata Fineco AM ha generato commissioni nette per 86,9 milioni di euro (81,5 milioni di euro nel primo semestre dell'esercizio precedente). Si evidenzia inoltre la crescita delle commissioni generate dal Brokerage (+6,4 milioni di euro), mentre le commissioni nette relative al Banking hanno registrato una leggera flessione (-1,5 milioni di euro).

Il Risultato negoziazione, coperture e fair value si attesta a 52,2 milioni di euro ed evidenzia una crescita di 14,4 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente. La voce è costituita principalmente dagli utili realizzati dal Brokerage, che include l'attività di internalizzazione di

I risultati economici

titoli e contratti derivati regolamentati e over the counter, strumenti finanziari utilizzati per la copertura gestionale dei titoli e dei contratti derivati internalizzati e dalle differenze di cambio su attività e passività in valuta. La voce include anche la componente di inefficacia delle operazioni di copertura, per un importo di -0,7 milioni di euro (-1,3 milioni di euro nel primo semestre 2024), determinata dall'applicazione di curve diverse per la valutazione al fair value dei contratti derivati di copertura e degli elementi coperti nell'ambito delle operazioni di copertura di tipo fair value hedge. Il risultato comprende, inoltre, le componenti reddituali generate dagli strumenti finanziari contabilizzati nelle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" (-0,1 milioni nel primo semestre 2025 e +0,4 milioni di euro nel primo semestre 2024), tra i quali le preferred shares di Visa INC Class "C" e "A".

Il Saldo altri proventi/oneri è negativo per 1,1 milioni di euro (+0,1 milioni di euro nel primo semestre 2024).

Costi operativi

(Importi in migliaia)
1° semestre Variazioni
2025 2024 Assoluta %
Spese per il personale (73.783) (67.023) (6.760) 10,1%
Altre spese amministrative (196.904) (178.214) (18.690) 10,5%
Recuperi di spesa 111.067 97.510 13.557 13,9%
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (13.506) (12.617) (889) 7,0%
Totale costi operativi (173.126) (160.344) (12.782) 8,0%

I costi operativi evidenziano un incremento dell'8,0% rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente.

I risultati economici

Le Spese per il personale si attestano a 73,8 milioni di euro, di cui 13,4 milioni di euro relativi alle spese del personale della controllata Fineco AM, in aumento del 10,1% rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente, per effetto della continua crescita della struttura operativa. Il numero dei dipendenti, infatti, è passato dalle 1.419 unità del 30 giugno 2024 alle 1.490 unità al 30 giugno 2025.

(Importi in migliaia)
Spese del personale 1° semestre Variazioni
2025 2024 Assoluta %
1) Personale dipendente (72.457) (65.709) (6.748) 10,3%
- salari e stipendi (48.499) (43.805) (4.694) 10,7%
- oneri sociali (11.766) (10.650) (1.116) 10,5%
- indennità di fine rapporto (436) (431) (5) 1,2%
- accantonamento al trattamento di fine rapporto (82) (83) 1 -1,2%
- versamenti ai fondi di previdenza complementari esterni: (3.759) (3.454) (305) 8,8%
a) a contribuzione definita (3.759) (3.454) (305) 8,8%
- costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri (2.645) (2.754) 109 -4,0%
- altri benefici a favore di dipendenti (5.270) (4.532) (738) 16,3%
2) Amministratori e sindaci (1.326) (1.314) (12) 0,9%
Totale spese per il personale (73.783) (67.023) (6.760) 10,1%

I risultati economici

(Importi in migliaia)
Altre Spese Amministrative e Recuperi di spesa 1° semestre Variazioni
2025 2024 Assoluta %
1) IMPOSTE INDIRETTE E TASSE (115.361) (101.432) (13.929) 13,7%
2) COSTI E SPESE DIVERSE 29.524 20.728 8.796 42,4%
A) Spese di pubblicità - Marketing e comunicazione (21.160) (20.039) (1.121) 5,6%
Comunicazioni su mass media (16.042) (13.714) (2.328) 17,0%
Marketing e promozioni (3.744) (3.989) 245 -6,1%
Sponsorizzazioni (1.259) (924) (335) 36,3%
Convention e comunicazione interna (115) (1.412) 1.297 -91,9%
B) Spese relative al rischio creditizio (868) (864) (4) 0,5%
Spese recupero crediti (164) (209) 45 -21,5%
Informazioni commerciali e visure (704) (655) (49) 7,5%
C) Spese indirette relative al personale e ai consulenti
finanziari
(2.316) (3.083) 767 -24,9%
Altre spese relative al personale (839) (938) 99 -10,6%
Spese consulenti finanziari (1.477) (2.145) 668 -31,1%
D) Spese relative all'ICT (33.143) (30.464) (2.679) 8,8%
Spese hardware - affitto e manutenzione (945) (952) 7 -0,7%
Spese software - affitto e manutenzione (9.168) (7.980) (1.188) 14,9%
Sistemi di comunicazione ICT, messaggistica e spese
telefoniche
(3.911) (3.804) (107) 2,8%
Consulenza e servizi ICT resi da terzi (9.485) (9.094) (391) 4,3%
Infoprovider finanziari (9.634) (8.634) (1.000) 11,6%
E) Consulenze e servizi professionali (2.804) (2.896) 92 -3,2%
Consulenze e servizi professionali (2.314) (2.167) (147) 6,8%
Spese e cause legali (101) (410) 309 -75,4%
Spese Società di revisione (389) (319) (70) 21,9%
F) Spese relative ai beni mobili ed immobili (2.915) (2.738) (177) 6,5%
Manutenzione mobili, macchine, impianti (144) (130) (14) 10,8%
Manutenzione e pulizia locali (824) (831) 7 -0,8%
Fitti passivi per locazione immobili (386) (375) (11) 2,9%
Utenze e spese condominiali (1.561) (1.402) (159) 11,3%
G) Altre spese di funzionamento (17.827) (16.027) (1.800) 11,2%
Spese postali e trasporto documenti (1.945) (1.878) (67) 3,6%
Servizi amministrativi, logistici e call center (10.141) (8.853) (1.288) 14,5%
Assicurazioni (2.561) (2.174) (387) 17,8%
Diritti, quote e contributi ad associazioni (2.368) (2.344) (24) 1,0%
Altre spese amministrative (812) (778) (34) 4,4%
H) Rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi (510) (671) 161 -24,0%
I) Recupero spese 111.067 97.510 13.557 13,9%
Recupero spese accessorie 118 425 (307) -72,2%
Recuperi di imposte 110.949 97.085 13.864 14,3%
Totale altre spese amministrative e recuperi di spesa (85.837) (80.704) (5.133) 6,4%

Le Altre spese amministrative al netto dei Recuperi di spesa si attestano a 85,8 milioni di euro, con un incremento di 5,1 milioni di euro rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente. In particolare, si segnalano:

  • "Spese relative all'ICT", in crescita di 2,7 milioni di euro, tra le quali si evidenzia l'incremento della voce "Spese software affitto e manutenzione" per 1,2 milioni di euro e "Infoprovider finanziari" per 1 milione di euro, funzionali all'operatività del Gruppo;
  • "Spese di pubblicità Marketing e comunicazione", in crescita di 1,1 milioni di euro per effetto, in particolare, di maggiori spese per comunicazioni su mass media, parzialmente compensate da minori spese per Convention e comunicazione interna;
  • "Altre spese di funzionamento", in crescita di 1,8 milioni di euro per effetto, in particolare, di maggiori spese per servizi amministrativi connessi alla gestione delle carte di pagamento e spese per call center.

I risultati economici

La voce "Imposte indirette e tasse" al netto dei "Recuperi di imposte" non evidenzia variazioni significative rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente.

Le Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali evidenziano un incremento di 0,9 milioni di euro rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente.

Risultato lordo dell'operatività corrente

(Importi in migliaia)
1° semestre Variazioni
2025 2024 Assoluta %
RISULTATO DI GESTIONE 471.225 497.959 (26.734) -5,4%
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e
impegni
(2.573) (1.689) (884) 52,3%
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 468.652 496.270 (27.618) -5,6%
Altri oneri e accantonamenti (7.721) (37.653) 29.932 -79,5%
Profitti netti da investimenti (1.013) 981 (1.994) n.a.
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 459.918 459.598 320 0,1%

Le Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni del primo semestre 2025 si attestano a -2,6 milioni di euro ( -1,7 milioni di euro nel primo semestre 2024). Le variazioni determinate dall'aggiornamento dello scenario macroeconomico non sono significative nel primo semestre 2025 (+0,9 milioni di euro nel primo semestre dell'esercizio precedente).

Gli Altri oneri e accantonamenti si attestano a -7,7 milioni di euro in riduzione di 29,9 milioni di euro rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente. La voce, nel primo semestre 2025, include principalmente gli accantonamenti netti al fondo rischi e oneri per reclami e contenziosi e gli accantonamenti netti al fondo indennità supplettiva di clientela. Nel primo semestre 2024, oltre ai suddetti oneri, la voce includeva anche il contributo da versare al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi nell'ambito del Sistema di Garanzia dei Depositi (DGS), per un importo di 35,3 milioni di euro, in quanto, solo per l'esercizio 2024, alla contribuzione erano tenute le banche aderenti al 31 marzo in luogo del 30 settembre. Al riguardo si precisa che, con riferimento alla contribuzione al Sistema di Garanzia dei Depositi (DGS), i contributi relativi all'esercizio 2025, se richiesti per il mantenimento del livello-obiettivo, saranno rilevati, in applicazione dell'IFRIC 21, nel terzo trimestre dell'esercizio; con riferimento alla contribuzione al Single Resolution Fund nell'ambito della Direttiva 2014/59/UE, nulla è stato rilevato in quanto il Single Resolution Board ha comunicato sul proprio sito che il livello obiettivo del fondo di risoluzione unico rimane raggiunto anche alla fine del 2024; infine, con riferimento alla contribuzione al Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita, nulla è stato rilevato nel primo semestre 2025 in attesa che venga approvato e pubblicato lo Statuto.

I Profitti netti da investimenti si attestano a -1,0 milione di euro (+1,0 milione di euro nel primo semestre dell'esercizio precedente) e includono rettifiche di valore riconducibili alla variazione dello scenario macroeconomico per un importo di 0,4 milioni di euro (riprese di valore per 1,1 milioni di euro nel primo semestre dell'esercizio precedente).

Il Risultato lordo dell'operatività corrente si attesta a 459,9 milioni di euro (+0,3 milioni di euro), sostanzialmente invariato rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente. La crescita delle Commissioni nette e del Risultato negoziazione, coperture e fair value e i minori contributi sistemici, infatti, hanno consentito di compensare la riduzione del Margine finanziario, che risente della riduzione dei tassi d'interesse di mercato, e l'incremento dei Costi operativi.

I risultati economici

Imposte sul reddito del periodo

(Importi in migliaia)
Imposte sul reddito del periodo 1° semestre Variazioni
2025 2024 Assoluta %
Oneri per imposte correnti IRES (88.513) (107.643) 19.130 -17,8%
Oneri per imposte correnti IRAP (19.746) (22.947) 3.201 -14,0%
Oneri per imposte correnti estere (10.970) (10.625) (345) 3,2%
Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi - 2.791 (2.791) -100,0%
Totale imposte correnti (119.229) (138.424) 19.195 -13,9%
Variazione delle imposte anticipate (22.413) (462) (21.951) n.a.
Variazione delle imposte differite (440) (392) (48) 12,2%
Totale imposte differite (22.853) (854) (21.999) n.a.
Imposte sul reddito del periodo (142.082) (139.278) (2.804) 2,0%

Le Imposte sul reddito del periodo sono state calcolate sulla base delle disposizioni legislative introdotte con il D.Lgs. n. 38 del 28 febbraio 2005, che ha recepito nell'ordinamento giuridico italiano i Principi contabili IAS/IFRS, del Decreto n. 48 del 1° aprile 2009 che ha introdotto disposizioni di attuazione e di coordinamento delle disposizioni fiscali per i soggetti c.d. "IAS Adopter" e successivi provvedimenti in materia. In particolare, a decorrere dal 2019 sono state recepite le disposizioni recate dal decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 5.8.2019, di coordinamento tra i principi contabili internazionali e il reddito d'impresa.

Per la determinazione delle imposte correnti è stata applicata l'aliquota IRES del 27,5% (24% aliquota ordinaria e 3,5% aliquota addizionale per gli enti creditizi) e l'aliquota IRAP del 5,57% per l'Italia. Per quanto riguarda Fineco AM le imposte correnti sono state determinate con l'aliquota del 12,5%, secondo il vigente regime fiscale applicabile oltre che la maggiorazione del 2,5% introdotta in Irlanda in ottemperanza alle disposizioni della direttiva UE 2022/2523 c.d. Pillar II.

La variazione delle imposte anticipate è imputabile, principalmente, al rigiro a conto economico della fiscalità anticipata relativa al beneficio fiscale del c.d. Patent Box iscritta in bilancio per il periodo 2020 - 2024 in seguito al raggiungimento, a inizio 2025, dell'accordo di rinnovo con l'Ufficio accordi preventivi e controversie internazionali dell'Agenzia delle Entrate in merito alla metodologia da utilizzare per il computo del contributo economico degli intangible oggetto di istanza, che esplicita i suoi effetti con la riduzione dell'imponibile nella dichiarazione dei redditi dell'anno 2025. Gi oneri per imposte correnti, infatti, registrano una variazione di segno opposto.

Risultato del periodo e Risultato netto di pertinenza del Gruppo

Il Risultato del periodo, coincidente con il risultato netto di pertinenza del Gruppo essendo Fineco AM controllata al 100% da FinecoBank, si attesta a 317,8 milioni di euro, evidenziando un decremento dello 0,8% rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente.

I Fondi Propri e i requisiti patrimoniali

Fondi propri e requisiti patrimoniali

Fondi propri e i requisiti patrimoniali

I requisiti prudenziali di vigilanza del Gruppo al 30 giugno 2025 sono stati determinati in base alla disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nella Direttiva 2013/36/UE (Capital Requirements Directive, c.d. CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (Capital Requirements Regulation, c.d. CRR) del 26 giugno 2013 e successive Direttive e Regolamenti che ne modificano il contenuto, che traspongono nell'Unione europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3), raccolte e attuate dalla Banca d'Italia tramite la Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 "Disposizioni di vigilanza per le banche" e successivi aggiornamenti.

In accordo ai principi e linee guida formalizzati dal Comitato di Basilea, la Commissione Europea ha promosso nel 2021 una proposta legislativa (i.e. pacchetto CRR III/CRD VI) per dare attuazione agli ultimi standard previsti dal framework di Basilea III. Il nuovo pacchetto bancario, che comprende il Regolamento (UE) 2024/1623 e la Direttiva (UE) 2024/1619, attua le riforme regolamentari post-crisi del Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria, considerando gli aspetti specifici del settore bancario dell'Unione Europea, e ha comportato una profonda revisione del framework prudenziale, entrato in vigore il 1° gennaio 2025 con la prima segnalazione di vigilanza riferita alla data del 31 marzo 2025. La proposta ha inteso irrobustire il livello di fiducia nella rappresentatività dei coefficienti patrimoniali e nella solidità del settore bancario, anche mediante provvedimenti finalizzati al contenimento della volatilità dei risultati dei modelli interni utilizzati dalle istituzioni, contribuendo anche alla transizione verso la neutralità climatica. Inoltre, il nuovo pacchetto bancario prevede un'ulteriore armonizzazione dei poteri e degli strumenti di vigilanza e un aumento della trasparenza e della proporzionalità dei requisiti di informativa del terzo pilastro.

La formulazione del testo conclusivo è stata promulgata il 6 dicembre 2023, a esito del perfezionamento del processo di negoziazione nell'ambito del trilogo tra Commissione, Parlamento Europeo e Consiglio Europeo, con successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea in data 19 giugno 2024 del Regolamento (UE) 2024/1623 (CRR III), che ha apportato modifiche al Regolamento (UE) n. 575/2013 per quanto riguarda i requisiti di informativa sul rischio di credito, rischio di aggiustamento della valutazione del credito, rischio operativo, rischio di mercato e output floor. Il CRR III ha introdotto, inoltre, nuovi obblighi di informativa sul sistema bancario ombra, sulle attività in criptovalute e un'estensione a tutti gli istituti degli obblighi di informativa sulle esposizioni in sofferenza e sui rischi di forbearance e ESG, nel rispetto del principio di proporzionalità. Tale regolamento ha incaricato l'EBA (European Banking Authority) di sviluppare soluzioni informatiche, tra cui modelli e istruzioni, per i requisiti di informativa previsti dalla normativa bancaria.

Il Gruppo ha recepito l'aggiornamento delle previsioni regolamentari mediante una progettualità dedicata, nella quale sono state sviluppate le implementazioni procedurali necessarie per la gestione delle nuove o modificate informazioni richieste, definendo impostazioni metodologiche e adeguando conseguentemente la relativa normativa interna.

La nuova regolamentazione ha rimodulato il calcolo dei requisiti di capitale per tutte le principali tipologie di rischio (rischio di credito, rischio di mercato, rischio di controparte e rischio operativo), nonché i template di reporting, introducendo inoltre il concetto di "output floor", comune a tutte le tipologie di rischio, che comporta l'applicazione di una soglia minima ai valori dei RWA che sono calcolati mediante l'applicazione di modelli interni, per limitare la possibile escursione dei valori al 72,5% (a regime) dei RWA come risulterebbero determinati mediante l'applicazione della metodologia standardizzata.

Considerando che il Gruppo non applica i modelli interni e che, pertanto, non trovano applicazione le disposizioni previste in materia di output floor, con riferimento alle disposizioni concernenti la determinazione dei requisiti di capitale per il rischio di credito, le principali modifiche hanno comportato la revisione dei criteri di misurazione basati sull'approccio standardizzato con sostanziali modifiche:

  • alle logiche di attribuzione dei fattori di ponderazione alle esposizioni del portafoglio Real Estate;
  • alle logiche di attribuzione dei fattori di ponderazione alle esposizioni del portafogli Retail, con possibilità di attribuire specifici fattori ponderazione in caso di rispetto di determinate condizioni;
  • alla determinazione dei valori del Credit Conversion Factor (CCF) per le esposizioni fuori bilancio, nelle quali sono state incluse tutte le esposizioni che rientrano nella definizione di "impegno";
  • al processo di attribuzione dei fattori di ponderazione alle esposizioni verso enti.

Inoltre, sono state modificate le rettifiche per volatilità da applicare alle garanzie ricevute nell'ambito della mitigazione del rischio di credito, il rischio di controparte è stato impattato dalle modifiche apportate al calcolo delle esposizioni in derivati e SFT ed è stato introdotto un nuovo framework per il rischio CVA.

Per quanto riguarda i rischi operativi, fino al 31 dicembre 2024 il Gruppo ha utilizzato il modello standardizzato per la determinazione del requisito patrimoniale. Il nuovo framework normativo CRR III ha introdotto un nuovo unico metodo di calcolo. Tale metodologia prevede la determinazione del requisito in coerenza con un indicatore che si basa sulle dimensioni dell'attività di un ente (Business Indicator Component), definito sulla base di metriche contabili, utilizzando prevalentemente voci FinRep (media degli ultimi tre anni), ponderate con coefficienti regolamentari per scaglioni.

Infine, con riferimento alle novità introdotte nel quadro normativo per il calcolo dei requisiti di fondi propri per il rischio di mercato (Fundamental Review of Trading Book – FRTB), si precisa che in data 12 giugno 2025 la Commissione Europea ha adottato un atto delegato, attualmente al vaglio del Parlamento europeo e del Consiglio, che ne rinvia l'applicazione al 1° gennaio 2027, dopo che il Regolamento delegato (UE) 2024/2795 della Commissione del 24 luglio 2024 aveva già posticipato l'applicazione di un anno al 1° gennaio 2026.

Al 30 giugno 2025, i Fondi Propri del Gruppo, che ammontano a 1.862,0 milioni di euro, sono costituiti da Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 – CET 1) e da Capitale aggiuntivo di classe 1, non sono presenti elementi di Capitale di classe 2. Gli utili di periodo inclusi nel Capitale

I Fondi Propri e i requisiti patrimoniali

primario di classe 1 al 30 giugno 2025 sono stati determinati considerando dividendi prevedibili per un ammontare di 254,3 milioni di euro e oneri prevedibili per 8,3 milioni di euro rappresentati dai ratei cedolari, al netto della relativa fiscalità, maturati sugli strumenti finanziari Additional Tier 1 emessi da FinecoBank.

L'incremento dell'esposizione al rischio (TREA) nel corso del primo semestre 2025 è dovuto, principalmente, all'impatto dell'introduzione del CRR III precedentemente citato e, in particolare, all'introduzione della nuova metodologia di calcolo per il rischio operativo che considera i ricavi lordi da commissioni (anziché i ricavi netti da commissioni ai sensi della metodologia standardizzata CRR II), i quali rappresentano la componente principale del Business Indicator di FinecoBank.

In merito al rischio di credito, gli impatti principali del CRR III sul TREA di FinecoBank sono dovuti al nuovo trattamento delle esposizioni garantite da ipoteche su immobili, che hanno determinato una riduzione dei RWA, e alla modifica del Credit Conversion Factor (CCF) delle esposizioni fuori bilancio, rappresentate principalmente dalle linee di credito non utilizzate, che ha determinato un incremento dei RWA.

Inoltre, nel corso del primo semestre 2025 si è registrato un incremento dell'esposizione al rischio (TREA) riconducibile principalmente alle operazioni di prestito titoli con controparti istituzionali.

Al 30 giugno 2025 il Ratio - Capitale primario di classe 1 si attesta al 23,46%, in riduzione rispetto al 25,91% del 31 dicembre 2024 per effetto dei sopracitati incrementi del TREA. Il Ratio - Capitale di classe 1 e il Ratio – Totale fondi propri si attestano al 32,07%.

Si precisa che, a partire dal 9 luglio 2024, il CRR III ha introdotto un trattamento temporaneo, applicabile fino al 31 dicembre 2025, volto a attenuare l'impatto dei profitti e perdite non realizzati accumulati a partire dal 31 dicembre 2019 sulle esposizioni verso amministrazioni centrali, amministrazioni regionali o autorità locali misurate al valore equo rilevati nelle altre componenti di conto economico complessivo. Al 30 giugno 2025 il Gruppo non si è avvalso della facoltà di applicare tale trattamento temporaneo.

In riferimento ai requisiti di capitale applicabili al Gruppo FinecoBank si precisa che, a conclusione del processo di revisione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process - SREP), in data 3 dicembre 2024 l'Autorità di vigilanza ha comunicato i seguenti requisiti patrimoniali (Pillar 2 Requirement – P2R) applicabili al Gruppo dal 1° gennaio 2025, invariati rispetto a quelli richiesti per l'esercizio 2024: 2,00% in termini di Total Capital Ratio, di cui 1,13% in termini di Common Equity Tier 1 ratio e 1,50% in termini di Tier 1 Ratio.

Di seguito si riporta uno schema di sintesi dei requisiti di capitale e delle riserve applicabili al Gruppo FinecoBank al 30 giugno 2025 che evidenzia anche i requisiti di "Total SREP Capital Requirement" (TSCR) e i requisiti di "Overall Capital Requirement" (OCR) richiesti a seguito degli esiti dello SREP condotto nel 2024 ed applicabili per il 2025 sopra citati:

Requisiti CET1 T1 TOTAL CAPITAL
A) Requisiti di Pillar 1 4,50% 6,00% 8,00%
B) Requisiti di Pillar 2 1,13% 1,50% 2,00%
C) TSCR (A+B) 5,63% 7,50% 10,00%
D) Requisito combinato di riserva di capitale, di cui: 3,05% 3,05% 3,05%
1. riserva di conservazione del capitale (CCB) 2,50% 2,50% 2,50%
2. riserva di capitale anticiclica specifica per FinecoBank (CCyB) 0,14% 0,14% 0,14%
3. riserva di capitale sistemica per FinecoBank (SyRB) 0,41% 0,41% 0,41%
E) Overall Capital Requirement (C+D) 8,68% 10,55% 13,05%

Al 30 giugno 2025 i requisiti sopra menzionati risultano rispettati dal Gruppo.

Al 30 giugno 2025 il coefficiente di Leva finanziaria si attesta al 5,20%, un livello superiore rispetto al requisito regolamentare applicabile pari al 3% e in lieve riduzione rispetto al 5,22% rilevato a fine 2024, a seguito dell'aumento dell'esposizione complessiva, determinata principalmente dall'attivo di bilancio e dalle operazioni di prestito titoli con controparti istituzionali, parzialmente compensato dall'incremento del Capitale di classe 1, per effetto dell'inclusione dell'utile di periodo. L'entrata in vigore del CRR III al primo gennaio 2025 ha avuto un impatto minimo sull'indicatore, riconducibile ai Credit Conversion Factor (CCF) applicati alle esposizioni fuori bilancio, nelle quali sono state incluse tutte le esposizioni che rientrano nella definizione di "impegno".

Con riferimento al requisito minimo di fondi propri e passività ammissibili (MREL), si precisa che a fine novembre 2024 FinecoBank ha ricevuto dal Single Resolution Board la decisione aggiornata sulla determinazione del requisito minimo di fondi propri e passività ammissibili (MREL), che sostituisce la precedente decisione comunicata al pubblico nel mese di dicembre 2023. A partire dalla data di notifica, novembre 2024, FinecoBank deve rispettare su base consolidata un requisito MREL TREA (esposizione al rischio) pari al 19,01% – a cui deve essere sommato il Combined Buffer Requirement applicabile, che al 30 giugno 2025 è pari al 3,05% – e un requisito MREL LRE (esposizione complessiva per la leva finanziaria) confermato al 5,25%. Al fine del rispetto del requisito e del computo delle altre passività ammissibili emesse da Fineco, non è richiesto un requisito di subordinazione nell'emissione di strumenti MREL eligible (e.g. Senior unsecured). Al 30 giugno 2025 FinecoBank evidenzia risultati superiori ai requisiti da rispettare (MREL TREA pari a 45,81% e MREL LRE pari a 7,43%).

I Fondi Propri e i requisiti patrimoniali

Per maggiori dettagli in merito alla composizione dei Fondi propri, alle variazioni intervenute nel periodo con riferimento alle Attività di rischio ponderate per il rischio e all'Esposizione ai fini della leva finanziaria si rimanda all'informativa contenuta nel documento "Informativa al pubblico del Gruppo FinecoBank – Pillar III al 30 giugno 2025" pubblicato sul sito internet della Società (https://about.finecobank.com).

I risultati della controllante e della controllata

La controllante: FinecoBank S.p.A.

I risultati della controllante e della controllata Di seguito si riportano i principali indici di bilancio, gli schemi di Stato patrimoniale e Conto economico riclassificati di FinecoBank S.p.A. a livello individuale e un'informativa sui risultati conseguiti.

Principali indici di bilancio

Dati struttura

Dati al
30/06/2025 31/12/2024 30/06/2024
N° Dipendenti 1.399 1.368 1.340
N° Consulenti finanziari 3.043 3.002 2.982
N° Negozi finanziari operativi ¹ 434 438 429

(1) Numero negozi finanziari operativi: negozi finanziari gestiti dalla Banca e negozi finanziari gestiti dai consulenti finanziari (Fineco Center).

I principali dati patrimoniali

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
30/06/2025 31/12/2024 Assoluta %
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria ⁽¹⁾ 5.208.841 5.242.769 (33.928) -0,6%
Totale dell'attivo 35.263.058 34.616.797 646.261 1,9%
Raccolta diretta da clientela ⁽²⁾ 30.012.790 29.668.225 344.565 1,2%
Raccolta indiretta da clientela ⁽³⁾ 117.801.660 111.097.547 6.704.113 6,0%
Totale raccolta (diretta e indiretta) da clientela 147.814.450 140.765.772 7.048.678 5,0%
Patrimonio 2.174.268 2.346.503 (172.235) -7,3%

(1) I crediti di finanziamento verso clientela ordinaria sono relativi ai soli finanziamenti erogati a clientela (affidamenti in conto corrente, carte di credito, prestiti personali, mutui e sovvenzioni chirografarie); (2) La raccolta diretta da clientela comprende i conti correnti passivi e i conti deposito Cash Park;

(3) La raccolta indiretta da clientela si riferisce ai prodotti collocati on line o tramite le reti di vendita di FinecoBank.

I risultati della controllante e della controllata

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Indicatori patrimoniali

Dati al
30/06/2025 31/12/2024
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria/Totale attivo 14,77% 15,15%
Finanziamenti a banche/Totale attivo 1,10% 1,03%
Altre attività finanziarie/Totale attivo 71,16% 67,68%
Raccolta Diretta/Totale passivo e patrimonio netto 85,11% 85,71%
Patrimonio netto (incluso utile)/Totale passivo e patrimonio netto 6,17% 6,78%
Crediti verso clientela ordinaria/Raccolta diretta da clientela 17,36% 17,67%
Qualità del credito Dati al
30/06/2025 31/12/2024
Crediti deteriorati/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,15% 0,08%
Sofferenze/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,02% 0,02%
Coverage ratio¹ - Sofferenze 93,47% 95,37%
Coverage ratio¹ - Inadempienze probabili 71,45% 72,37%
Coverage ratio¹ - Esposizioni scadute deteriorate 33,78% 60,67%
Coverage ratio¹ - Totale crediti deteriorati 74,52% 85,15%

(1) Calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore e l'esposizione lorda.

I risultati della controllante e della controllata

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Schemi di Bilancio Riclassificati

Stato patrimoniale

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
ATTIVO 30/06/2025 31/12/2024 Assoluta %
Cassa e disponibilità liquide 1.562.529 1.933.381 (370.852) -19,2%
Attività finanziarie di negoziazione 46.224 28.539 17.685 62,0%
Finanziamenti a banche 388.900 355.522 33.378 9,4%
Finanziamenti a clientela 6.144.511 6.208.047 (63.536) -1,0%
Altre attività finanziarie 25.093.129 23.426.909 1.666.220 7,1%
Coperture 453.127 527.272 (74.145) -14,1%
Attività materiali 143.123 145.013 (1.890) -1,3%
Avviamenti 89.602 89.602 - n.a.
Altre attività immateriali 34.579 35.242 (663) -1,9%
Attività fiscali 29.918 52.879 (22.961) -43,4%
Crediti d'imposta acquistati 847.707 1.259.059 (411.352) -32,7%
Altre attività 429.709 555.332 (125.623) -22,6%
Totale dell'attivo 35.263.058 34.616.797 646.261 1,9%

(Importi in migliaia)

Consistenze al Variazioni
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 30/06/2025 31/12/2024 Assoluta %
Debiti verso banche 859.635 850.600 9.035 1,1%
Debiti verso clientela 30.668.981 29.976.099 692.882 2,3%
Titoli in circolazione 804.934 810.228 (5.294) -0,7%
Passività finanziarie di negoziazione 26.464 8.130 18.334 225,5%
Coperture 43.642 45.321 (1.679) -3,7%
Passività fiscali 6.818 15.159 (8.341) -55,0%
Altre passività 678.316 564.757 113.559 20,1%
Patrimonio 2.174.268 2.346.503 (172.235) -7,3%
- capitale e riserve 1.901.632 1.716.786 184.846 10,8%
- riserve da valutazione (17.988) (19.049) 1.061 -5,6%
- risultato netto 290.624 648.766 (358.142) -55,2%
Totale del passivo e del patrimonio netto 35.263.058 34.616.797 646.261 1,9%

I risultati della controllante e della controllata

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Stato patrimoniale - Evoluzione trimestrale

(Importi in migliaia)
Consistenze al
ATTIVO 30/06/2025 31/03/2025 31/12/2024 30/09/2024 30/06/2024
Cassa e disponibilità liquide 1.562.529 1.741.789 1.933.381 2.817.944 2.804.953
Attività finanziarie di negoziazione 46.224 39.245 28.539 21.365 21.214
Finanziamenti a banche 388.900 363.017 355.522 368.932 347.998
Finanziamenti a clientela 6.144.511 6.105.284 6.208.047 6.028.870 6.095.558
Altre attività finanziarie 25.093.129 23.696.267 23.426.909 21.511.250 20.731.329
Coperture 453.127 509.769 527.272 562.503 737.713
Attività materiali 143.123 143.592 145.013 140.236 141.320
Avviamenti 89.602 89.602 89.602 89.602 89.602
Altre attività immateriali 34.579 35.056 35.242 33.306 33.515
Attività fiscali 29.918 32.030 52.879 49.189 49.192
Crediti d'imposta acquistati 847.707 1.170.502 1.259.059 1.317.226 1.298.821
Altre attività 429.709 384.997 555.332 347.160 341.207
Totale dell'attivo 35.263.058 34.311.150 34.616.797 33.287.583 32.692.422
(Importi in migliaia)
Consistenze al
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 30/06/2025 31/03/2025 31/12/2024 30/09/2024 30/06/2024
Debiti verso banche 859.635 892.762 850.600 925.420 1.171.776
Debiti verso clientela 30.668.981 29.518.027 29.976.099 28.566.267 27.992.745
Titoli in circolazione 804.934 800.619 810.228 808.368 804.009
Passività finanziarie di negoziazione 26.464 19.656 8.130 14.599 9.722
Coperture 43.642 30.225 45.321 38.733 (1.366)
Passività fiscali 6.818 55.546 15.159 93.984 31.647
Altre passività 678.316 526.238 564.757 563.364 535.365
Patrimonio 2.174.268 2.468.077 2.346.503 2.276.848 2.148.524
- capitale e riserve 1.901.632 2.352.493 1.716.786 1.849.770 1.861.667
- riserve da valutazione (17.988) (16.716) (19.049) (5.112) (6.616)
- risultato netto 290.624 132.300 648.766 432.190 293.473
Totale del passivo e del patrimonio netto 35.263.058 34.311.150 34.616.797 33.287.583 32.692.422

La Cassa e disponibilità liquide, pari a 1.562,5 milioni di euro, evidenzia una riduzione di 370,9 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024 (1.933,4 milioni di euro), per effetto della scelta di FinecoBank, coerentemente con la variazione dello scenario di mercato, di investire parte della liquidità, precedentemente impiegata in depositi overnight presso Banca d'Italia, in titoli obbligazionari emessi da controparti sovranazionali e governativi dell'area euro. La voce è costituita, principalmente, dal deposito overnight acceso presso Banca d'Italia, per un importo di 1.277 milioni di euro, dalla liquidità depositata presso Banca d'Italia al netto della giacenza relativa alla riserva obbligatoria, che trova rappresentazione nella voce Finanziamenti a banche, per un importo di 1,4 milioni di euro e dalla liquidità depositata sui correnti aperti presso istituzioni creditizie principalmente per il regolamento delle operazioni sui circuiti di pagamento e per il regolamento dell'operatività in titoli e contratti derivati, per un importo di 284 milioni di euro.

I Finanziamenti a banche si attestano a 388,9 milioni di euro, in aumento di 33,4 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024, per effetto, principalmente, dell'incremento dei margini di variazione e del deposito per riserva obbligatoria.

I Finanziamenti a clientela si attestano a 6.144,5 milioni di euro, in diminuzione di 63,5 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024. Nell'ambito dei crediti di finanziamento verso clientela ordinaria, la riduzione di 33,9 milioni di euro è imputabile, principalmente, alla diminuzione dei crediti per mutui

I risultati della controllante e della controllata

La controllante: FinecoBank S.p.A.

(-92,9 milioni di euro) e utilizzi di carte di credito (-31,6 milioni di euro), parzialmente compensati da maggiori utilizzi di affidamenti in conto corrente (+86,2 milioni di euro). Si evidenzia, inoltre, una riduzione delle operazioni di pronti contro termine (-27 milioni di euro), nelle quali confluiscono, principalmente, le operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro, e dei depositi a garanzia, margini iniziali e di variazione (-36,6 milioni di euro), parzialmente compensati dai finanziamenti erogati a Cronos Vita Assicurazioni S.p.A. nel corso primo semestre 2025 (+27,4 milioni di euro). L'ammontare dei crediti deteriorati al netto delle rettifiche di valore è pari a 7,7 milioni di euro (4,1 milioni di euro al 31 dicembre 2024) con un coverage ratio del 74,5%; il rapporto fra l'ammontare dei crediti deteriorati e l'ammontare dei crediti di finanziamento verso clientela ordinaria si attesta allo 0,15% (0,08% al 31 dicembre 2024).

Le Altre attività finanziarie si attestano a 25.093,1 milioni di euro, in aumento di 1.666,2 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024, per effetto, principalmente, dell'acquisto dei titoli di debito valutati al costo ammortizzato effettuati nel primo semestre 2025. Si precisa che la voce include la valutazione netta negativa dei titoli a tasso fisso oggetto di copertura specifica del rischio tasso d'interesse, per un importo pari a 408,5 milioni di euro (459,7 milioni di euro al 31 dicembre 2024).

Le Coperture rilevate nell'attivo di bilancio si attestano a 453,1 milioni di euro e includono la valutazione positiva di fair value dei derivati di copertura e l'adeguamento di valore delle attività oggetto di copertura generica, rappresentate da mutui a tasso fisso. Le Coperture rilevate nel passivo di bilancio si attestano a 43,6 milioni di euro e includono la valutazione negativa di fair value dei derivati di copertura e l'adeguamento di valore delle passività oggetto di copertura generica, rappresentate da raccolta diretta da clientela. La variazione negativa dei contratti derivati di copertura rilevata nel primo semestre 2025 è imputabile, principalmente, alla riduzione di fair value dei contratti in essere. La valutazione delle poste coperte, di conseguenza, evolve nella direzione opposta, registrando una variazione positiva, che, nel caso dei titoli oggetto di copertura specifica, trova rappresentazione nelle Altre attività finanziarie, come sopra descritto.

I Crediti d'imposta acquistati pari a 847,7 milioni di euro, includono il valore di bilancio dei crediti d'imposta acquistati nell'ambito del Decreto Legge 34/2020 e successive integrazioni, in riduzione, rispetto ai 1.259,1 milioni di euro in essere al 31 dicembre 2024, per effetto delle compensazioni effettuate nel periodo.

I Debiti verso banche sono pari a 859,6 milioni di euro ed evidenziano una crescita di 9,0 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024. A fronte di un incremento di 85,2 milioni di euro delle operazioni di pronti contro termine, nelle quali confluiscono le operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore, si registra una riduzione di 74,5 milioni di euro dei margini di variazione ricevuti per l'operatività in derivati e per le operazioni di prestito titoli.

I Debiti verso clientela si attestano a 30.669,0 milioni di euro, in aumento di 692,9 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024, per effetto, principalmente, dell'incremento della raccolta diretta da clientela (+344,6 milioni di euro) e delle operazioni di pronti contro termine (+289,5 milioni di euro), nelle quali confluiscono le operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore (+81,8 milioni di euro) e le operazioni di funding effettuate dalla tesoreria di Capogruppo tramite pronti contro termine sul mercato Repo MTS (+207,7 milioni di euro).

I Titoli in circolazione, pari a 804,9 milioni di euro, includono esclusivamente i Senior Preferred Bond emessi da FinecoBank. Nel corso del primo semestre 2025 non sono stati emessi nuovi titoli.

Il Patrimonio si attesta a 2.174,3 milioni di euro, in riduzione di 172,2 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024. Nel corso del primo semestre 2025 il patrimonio si è incrementato, principalmente, grazie all'utile del periodo, pari a 290,6 milioni di euro e si e ridotto, principalmente, per effetto della distribuzione dei dividendi deliberati dall'Assemblea degli Azionisti del 29 aprile 2025, per un importo complessivo di 452,6 milioni di euro, e del pagamento della cedola dello strumento Additional Tier1 emesso da FinecoBank, il cui ammontare, al netto della relativa fiscalità, ha determinato una riduzione del patrimonio netto di 13,6 milioni di euro.

I risultati della controllante e della controllata

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Conto economico

(Importi in migliaia)
1° semestre Variazioni
2025 2024 Assoluta %
314.678 362.672 (47.994) -13,2%
315.477 360.913 (45.436) -12,6%
(799) 1.759 (2.558) n.a.
35.215 32.641 2.574 7,9%
191.288 175.694 15.594 8,9%
52.106 37.697 14.409 38,2%
(64) 819 (883) n.a.
593.223 609.523 (16.300) -2,7%
(65.935) (60.455) (5.480) 9,1%
(192.101) (173.712) (18.389) 10,6%
111.067 97.510 13.557 13,9%
(13.224) (12.338) (886) 7,2%
(160.193) (148.995) (11.198) 7,5%
433.030 460.528 (27.498) -6,0%
(2.573) (1.703) (870) 51,1%
430.457 458.825 (28.368) -6,2%
(7.721) (37.653) 29.932 -79,5%
(1.013) 981 (1.994) n.a.
421.723 422.153 (430) -0,1%
(131.099) (128.680) (2.419) 1,9%
290.624 293.473 (2.849) -1,0%
290.624 293.473 (2.849) -1,0%

I risultati della controllante e della controllata

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Conto economico - Evoluzione trimestrale

(Importi in migliaia)
2025
1° Trimestre 2° Trimestre
Margine finanziario 161.155 153.523
di cui Interessi netti 161.054 154.423
di cui Profitti da gestione della Tesoreria 101 (900)
Dividendi e altri proventi su partecipazioni (24) 35.239
Commissioni nette 96.443 94.845
Risultato negoziazione, coperture e fair value 27.346 24.760
Saldo altri proventi/oneri 679 (743)
RICAVI 285.599 307.624
Spese per il personale (32.724) (33.211)
Altre spese amministrative (96.138) (95.963)
Recuperi di spesa 54.109 56.958
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (6.364) (6.860)
Costi operativi (81.117) (79.076)
RISULTATO DI GESTIONE 204.482 228.548
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (871) (1.702)
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 203.611 226.846
Altri oneri e accantonamenti (3.806) (3.915)
Profitti netti da investimenti (961) (52)
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 198.844 222.879
Imposte sul reddito del periodo (66.544) (64.555)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 132.300 158.324
RISULTATO NETTO DEL PERIODO 132.300 158.324

I risultati della controllante e della controllata

La controllante: FinecoBank S.p.A.

(Importi in migliaia)
2024
1° Trimestre 2° Trimestre 3° Trimestre 4° Trimestre
Margine finanziario 180.527 182.145 177.094 169.818
di cui Interessi netti 178.768 182.145 178.053 169.910
di cui Profitti da gestione della Tesoreria 1.759 - (959) (92)
Dividendi e altri proventi su partecipazioni (7) 32.648 1 89.500
Commissioni nette 88.244 87.450 87.789 92.058
Risultato negoziazione, coperture e fair value 17.451 20.246 18.317 22.946
Saldo altri proventi/oneri 516 303 287 397
RICAVI 286.731 322.792 283.488 374.719
Spese per il personale (29.912) (30.543) (31.526) (32.500)
Altre spese amministrative (85.137) (88.575) (87.709) (99.517)
Recuperi di spesa 47.818 49.692 52.529 51.619
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (6.263) (6.075) (6.298) (6.596)
Costi operativi (73.494) (75.501) (73.004) (86.994)
RISULTATO DI GESTIONE 213.237 247.291 210.484 287.725
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (272) (1.431) (985) 584
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 212.965 245.860 209.499 288.309
Altri oneri e accantonamenti (38.110) 457 (3.539) (3.681)
Profitti netti da investimenti 399 582 817 (30)
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 175.254 246.899 206.777 284.598
Imposte sul reddito del periodo (57.576) (71.104) (68.060) (68.022)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 117.678 175.795 138.717 216.576
RISULTATO NETTO DEL PERIODO 117.678 175.795 138.717 216.576

I Ricavi si attestano a 593,2 milioni di euro, registrando una riduzione del 2,7% rispetto ai 609,5 milioni di euro registrati nello stesso periodo dell'esercizio precedente. La diminuzione del Margine finanziario, che risente della riduzione dei tassi d'interesse di mercato, è stata in buona parte compensata dalla crescita delle Commissioni nette e del Risultato negoziazione, coperture e fair value.

Il Margine finanziario si attesta a 314,7 milioni di euro ed evidenzia un decremento del 13,2% rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente (- 48 milioni di euro), imputabile, principalmente, alla riduzione degli Interessi netti, che registrano una flessione del 12,6% rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente (-45,4 milioni di euro). I Profitti da gestione della Tesoreria evidenziano un decremento di 2,6 milioni di euro rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente.

I Dividendi e altri proventi su partecipazioni includono, principalmente, i dividendi percepiti da Fineco AM, pari complessivamente a 35,2 milioni di euro (32,6 milioni di euro nel primo semestre dell'esercizio precedente) ed evidenziano un incremento del 7,9%.

Le Commissioni nette si attestano a 191,3 milioni di euro ed evidenziano un incremento di 15,6 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente, grazie alla crescita registrata dall'Investing (+12,1 milioni di euro) e dal Brokerage (+6,5 milioni di euro).

ll Risultato negoziazione, coperture e fair value si attesta a 52,1 milioni di euro ed evidenzia una crescita di 14,4 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente. La voce è costituita principalmente dagli utili realizzati dal Brokerage, che include l'attività di internalizzazione di titoli e contratti derivati regolamentati e over the counter, strumenti finanziari utilizzati per la copertura gestionale dei titoli e dei derivati internalizzati e dalle differenze di cambio su attività e passività in valuta. La voce include anche la componente di inefficacia delle operazioni di copertura, per un importo di -0,7 milioni di euro (-1,3 milioni di euro nel primo semestre 2024), determinata dall'applicazione di curve diverse per la valutazione al fair value dei contratti derivati di copertura e degli elementi coperti nell'ambito delle operazioni di copertura di tipo fair value hedge.

I Costi operativi evidenziano un incremento di 11,2 milioni di euro rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente (+5,5 milioni di euro relativi a "Spese per il personale", +4,8 milioni di euro relativi alle "Altre spese amministrative al netto dei Recuperi di spesa" e +0,9 milioni di euro relativi alle "Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali"). Il cost/income ratio che si attesta al 27,00% (24,44% rilevato al 30 giugno 2024).

I risultati della controllante e della controllata

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Le Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni del primo semestre 2025 si attestano a -2,6 milioni di euro ( -1,7 milioni di euro nel primo semestre dell'esercizio precedente). Le variazioni determinate dall'aggiornamento dello scenario macroeconomico non sono significative nel primo semestre 2025 (+0,9 milioni di euro nel primo semestre dell'esercizio precedente). Il cost of risk è pari a 6 punti base.

Gli Altri oneri e accantonamenti si attestano a -7,7 milioni di euro in riduzione di 29,9 milioni di euro rispetto al primo semestre dell'esercizio precedente. La voce, nel primo semestre 2025, include principalmente gli accantonamenti netti al fondo rischi e oneri per reclami e contenziosi e gli accantonamenti netti al fondo indennità supplettiva di clientela. Nel primo semestre 2024, oltre ai suddetti oneri, la voce includeva anche il contributo da versare al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi nell'ambito del Sistema di Garanzia dei Depositi (DGS), per un importo di 35,3 milioni di euro, in quanto, solo per l'esercizio 2024, alla contribuzione erano tenute le banche aderenti al 31 marzo in luogo del 30 settembre. Al riguardo si precisa che, con riferimento alla contribuzione al Sistema di Garanzia dei Depositi (DGS), i contributi relativi all'esercizio 2025, se richiesti per il mantenimento del livello-obiettivo, saranno rilevati, in applicazione dell'IFRIC 21, nel terzo trimestre dell'esercizio; con riferimento alla contribuzione al Single Resolution Fund nell'ambito della Direttiva 2014/59/UE, nulla è stato rilevato in quanto il Single Resolution Board ha annunciato sul proprio sito che il livello obiettivo del fondo di risoluzione unico rimane raggiunto anche alla fine del 2024; infine, con riferimento alla contribuzione al Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita, nulla è stato rilevato nel primo semestre 2025 in attesa che venga approvato e pubblicato lo Statuto.

I Profitti netti da investimenti si attestano a -1,0 milione di euro (+1,0 milione di euro nel primo semestre dell'esercizio precedente) e includono rettifiche di valore riconducibili alla variazione dello scenario macroeconomico per un importo di 0,4 milioni di euro (riprese di valore per 1,1 milioni di euro nel primo semestre dell'esercizio precedente).

Il Risultato lordo dell'operatività corrente si attesta a 421,7 milioni di euro (-0,4 milioni di euro), sostanzialmente invariato rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente. La crescita delle Commissioni nette e del Risultato negoziazione, coperture e fair value e i minori contributi sistemici, infatti, hanno consentito di compensare la riduzione del Margine finanziario, che risente della riduzione dei tassi d'interesse di mercato, e l'incremento dei Costi operativi.

Il Risultato di periodo si attesta a 290,6 milioni di euro, in lieve riduzione rispetto ai 293,5 milioni di euro registrati nel primo semestre dell'esercizio 2024.

I risultati della controllante e della controllata

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Fondi propri e requisiti patrimoniali

Dati al
30/06/2025 31/12/2024
Capitale primario di classe 1 (migliaia di euro) 1.292.005 1.269.107
Totale Fondi propri (migliaia di euro) 1.792.005 1.769.107
Totale attività ponderate per il rischio (migliaia di euro) 5.591.430 4.983.378
Ratio - Capitale primario di classe 1 23,11% 25,47%
Ratio - Capitale di classe 1 32,05% 35,50%
Ratio - Totale fondi propri 32,05% 35,50%
Dati al
30/06/2025 31/12/2024
Capitale di classe 1 (Tier 1) (migliaia di euro) 1.792.005 1.769.107
Esposizione ai fini della leva finanziaria (migliaia di euro) 35.687.525 34.646.353
Indicatore di leva finanziaria 5,02% 5,11%

I requisiti prudenziali di vigilanza della Banca al 30 giugno 2025 sono stati determinati in base alla disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013 e successive Direttive e Regolamenti che ne modificano il contenuto che traspongono nell'Unione europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria raccolte e attuate dalla Banca d'Italia tramite la Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 "Disposizioni di vigilanza per le banche" e successivi aggiornamenti.

Come precedentemente descritto, sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea in data 19 giugno 2024 è stato pubblicato il Regolamento (UE) 2024/1623 (CRR III), che ha apportato modifiche al Regolamento (UE) n. 575/2013 per quanto riguarda i requisiti di informativa sul rischio di credito, rischio di aggiustamento della valutazione del credito, rischio operativo, rischio di mercato e output floor. Il CRR III ha introdotto, inoltre, nuovi obblighi di informativa sul sistema bancario ombra, sulle attività in criptovalute e un'estensione a tutti gli istituti degli obblighi di informativa sulle esposizioni in sofferenza e sui rischi di forbearance e ESG, nel rispetto del principio di proporzionalità. Tale regolamento ha incaricato l'EBA (European Banking Authority) di sviluppare soluzioni informatiche, tra cui modelli e istruzioni, per i requisiti di informativa previsti dalla normativa bancaria.

La Banca ha recepito l'aggiornamento delle previsioni regolamentari mediante una progettualità dedicata, nella quale sono state sviluppate le implementazioni procedurali necessarie per la gestione delle nuove o modificate informazioni richieste, definendo impostazioni metodologiche e adeguando conseguentemente la relativa normativa interna.

La nuova regolamentazione ha rimodulato il calcolo dei requisiti di capitale per tutte le principali tipologie di rischio (rischio di credito, rischio di mercato, rischio di controparte e rischio operativo), nonché i template di reporting, introducendo inoltre il concetto di "output floor", comune a tutte le tipologie di rischio, che comporta l'applicazione di una soglia minima ai valori dei RWA che sono calcolati mediante l'applicazione di modelli interni, per limitare la possibile escursione dei valori al 72,5% (a regime) dei RWA come risulterebbero determinati mediante l'applicazione della metodologia standardizzata.

Considerando che la Banca non applica i modelli interni e che, pertanto, non trovano applicazione le disposizioni previste in materia di output floor, con riferimento alle disposizioni concernenti la determinazione dei requisiti di capitale per il rischio di credito, le principali modifiche hanno comportato la revisione dei criteri di misurazione basati sull'approccio standardizzato con sostanziali modifiche:

  • alle logiche di attribuzione dei fattori di ponderazione alle esposizioni del portafoglio Real Estate;
  • alle logiche di attribuzione dei fattori di ponderazione alle esposizioni del portafoglio Retail, con possibilità di attribuire specifici fattori ponderazione in caso di rispetto di determinate condizioni;
  • alla determinazione dei valori del Credit Conversion Factor (CCF) per le esposizioni fuori bilancio, nelle quali sono state incluse tutte le esposizioni che rientrano nella definizione di "impegno";
  • al processo di attribuzione dei fattori di ponderazione alle esposizioni verso enti.

Inoltre, sono state modificate le rettifiche per volatilità da applicare alle garanzie ricevute nell'ambito della mitigazione del rischio di credito, il rischio di controparte è stato impattato dalle modifiche apportate al calcolo delle esposizioni in derivati e SFT ed è stato introdotto un nuovo framework per il rischio CVA.

I risultati della controllante e della controllata

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Per quanto riguarda i rischi operativi, fino al 31 dicembre 2024 la Banca ha utilizzato il modello standardizzato per la determinazione del requisito patrimoniale. Il nuovo framework normativo CRR III ha introdotto un nuovo unico metodo di calcolo. Tale metodologia prevede la determinazione del requisito in coerenza con un indicatore che si basa sulle dimensioni dell'attività di un ente (Business Indicator Component), definito sulla base di metriche contabili, utilizzando prevalentemente voci FinRep (media degli ultimi tre anni), ponderate con coefficienti regolamentari per scaglioni.

Infine, con riferimento alle novità introdotte nel quadro normativo per il calcolo dei requisiti di fondi propri per il rischio di mercato (Fundamental Review of Trading Book – FRTB), si precisa che in data 12 giugno 2025 la Commissione Europea ha adottato un atto delegato, attualmente al vaglio del Parlamento europeo e del Consiglio, che ne rinvia l'applicazione al 1° gennaio 2027, dopo che il Regolamento delegato (UE) 2024/2795 della Commissione del 24 luglio 2024 aveva già posticipato l'applicazione di un anno al 1° gennaio 2026.

Al 30 giugno 2025, i Fondi Propri della Banca ammontano a 1.792 milioni di euro, sono costituiti da Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 – CET 1) e da Capitale aggiuntivo di classe 1, non sono presenti elementi di Capitale di classe 2. Gli utili di periodo inclusi nel Capitale primario di classe 1 al 30 giugno 2025 sono stati determinati considerando dividendi prevedibili per un ammontare di 254,3 milioni di euro e oneri prevedibili per 8,3 milioni di euro rappresentati dai ratei cedolari, al netto della relativa fiscalità, maturati sugli strumenti finanziari Additional Tier 1 emessi da FinecoBank, assumendo soddisfatte le condizioni previste dall'art. 26, paragrafo 2, del Regolamento UE 575/2013 (CRR).

L'incremento delle attività ponderate per il rischio nel corso del primo semestre 2025 è dovuto, principalmente, all'impatto dell'introduzione del CRR III precedentemente citato e, in particolare, all'introduzione della nuova metodologia di calcolo per il rischio operativo che considera i ricavi lordi da commissioni (anziché i ricavi netti da commissioni ai sensi della metodologia standardizzata CRR II), i quali rappresentano la componente principale del Business Indicator di FinecoBank.

In merito al rischio di credito, gli impatti principali del CRR III sulle attività ponderate per il rischio di FinecoBank sono dovuti al nuovo trattamento delle esposizioni garantite da ipoteche su immobili, che hanno determinato una riduzione dei RWA, e alla modifica del Credit Conversion Factor (CCF) delle esposizioni fuori bilancio, rappresentate principalmente dalle linee di credito non utilizzate, che ha determinato un incremento dei RWA.

Inoltre, nel corso del primo semestre 2025, si è registrato un incremento dell'esposizione al rischio (TREA) riconducibile principalmente alle operazioni di prestito titoli con controparti istituzionali.

Al 30 giugno 2025 il Ratio - Capitale primario di classe 1 si attesta al 23,11%, in riduzione rispetto al 25,47% del 31 dicembre 2024 per effetto dei sopracitati incrementi delle attività ponderate per il rischio. Il Ratio - Capitale di classe 1 e il Ratio – Totale fondi propri si attesta al 32,05%.

Si precisa che, a partire dal 9 luglio 2024, il CRR III ha introdotto un trattamento temporaneo, applicabile fino al 31 dicembre 2025, volto a attenuare l'impatto dei profitti e perdite non realizzati accumulati a partire dal 31 dicembre 2019 sulle esposizioni verso amministrazioni centrali, amministrazioni regionali o autorità locali misurate al valore equo rilevati nelle altre componenti di conto economico complessivo. Al 30 giugno 2025 la Banca non si è avvalsa della facoltà di applicare tale trattamento temporaneo.

Al 30 giugno 2025 il coefficiente di Leva finanziaria si attesta al 5,02%, un livello superiore rispetto al requisito regolamentare applicabile pari al 3% e in lieve riduzione rispetto al 5,11% rilevato a fine 2024, a seguito dell'aumento dell'esposizione complessiva, determinata principalmente dall'attivo di bilancio e dalle operazioni di prestito titoli con controparti istituzionali, parzialmente compensato dall'incremento del Capitale di classe 1, per effetto dell'inclusione dell'utile di periodo.

L'entrata in vigore del CRR III al primo gennaio 2025 ha avuto un impatto minimo sull'indicatore riconducibile ai Credit Conversion Factor (CCF) applicati alle esposizioni fuori bilancio, nelle quali sono state incluse tutte le esposizioni che rientrano nella definizione di "impegno"

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I risultati della controllante e della controllata

La controllata: Fineco Asset Management (DAC)

Fineco AM, interamente controllata da FinecoBank, è una società di gestione di OICVM, con sede nella Repubblica d'Irlanda, il cui obiettivo è quello di offrire ai clienti una gamma di O.I.C.R. con una strategia concentrata sulla definizione di asset allocation strategica e selezione dei migliori gestori internazionali, e, quindi, diversificare e migliorare l'offerta di prodotti di risparmio gestito e accrescere ulteriormente la competitività del Gruppo nell'ambito del proprio modello di business integrato verticalmente. Si segnala che il 2 settembre 2024, Fineco AM ha ricevuto dalla Banca Centrale d'Irlanda l'autorizzazione a operare come gestore di fondi di investimento alternativi in grado di fornire i servizi MiFID di gestione di portafogli individuali e consulenza sugli investimenti.

Al 30 giugno 2025 Fineco AM presenta un totale attivo di stato patrimoniale pari a 117,2 milioni di euro, costituito principalmente dai Finanziamenti a banche, rappresentati da depositi vincolati per un importo complessivo di 30,2 milioni di euro, dalla Cassa e disponibilità liquide depositate presso istituzioni creditizie per un importo di 41,4 milioni di euro, e dai Finanziamenti a clientela, rappresentati esclusivamente da crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi, per un importo pari a 41,9 milioni di euro. Fineco AM detiene, inoltre, quote di O.I.C.R. per un importo di 1,7 milioni di euro, contabilizzate nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

I Debiti verso banche e i Debiti verso clientela, pari complessivamente a 29,3 milioni di euro, sono rappresentati principalmente da debiti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari, relativi alle commissioni di collocamento e gestione di quote di O.I.C.R. da retrocedere ai collocatori, fra i quali la stessa FinecoBank per 17,4 milioni di euro, e agli investment advisors. Si segnala, infine, che i Debiti verso clientela includono anche i "Debiti per leasing", pari a 0,7 milioni di euro, che rappresentano il debito finanziario corrispondente al valore attuale dei pagamenti dovuti previsti nei contratti di locazione stipulati con soggetti diversi da istituzioni creditizie non pagati alla data di bilancio, come previsto dall'IFRS 16.

Il Patrimonio si attesta a 73,0 milioni di euro ed è costituito dal capitale sociale per 3 milioni di euro, da utili trattenuti per 7,6 milioni di euro e dal Risultato netto del periodo per 62,4 milioni di euro.

Nel corso del primo semestre 2025 Fineco AM ha generato Commissioni nette per 86,9 milioni di euro (207,4 milioni di euro di commissioni attive, 120,4 milioni di euro di commissioni passive) e il Risultato netto del periodo si attesta a 62,4 milioni di euro.

Le operazioni con parti correlate

Il Consiglio di Amministrazione, al fine di assicurare il costante rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari attualmente vigenti in materia di informativa societaria riguardanti le operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse, ha approvato, in occasione della riunione del 17 settembre 2024, con i preventivi pareri favorevoli del Comitato Rischi e Parti Correlate e del Collegio Sindacale, la nuova versione della "Global Policy Procedure per la gestione delle operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse del Gruppo FinecoBank" (la "Global Policy").

Tale Global Policy contiene le disposizioni da osservare nella gestione:

Le operazioni con parti correlate

  • delle operazioni con parti correlate, ai sensi del Regolamento CONSOB adottato con delibera del 12 marzo 2010 n. 17221 come successivamente modificato;
  • delle operazioni con soggetti collegati, ai sensi della disciplina sulle "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati", dettata dal Titolo V, Capitolo 5 della Circolare Banca d'Italia del 27 dicembre 2006 n. 263 ("Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche" e successivi aggiornamenti);
  • delle obbligazioni degli esponenti bancari, ai sensi dell'art. 136 del Decreto Legislativo del 1° settembre 1993, n. 385 recante il "Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia";
  • delle operazioni con ulteriori soggetti rilevanti in potenziale conflitto di interesse definiti in via di autoregolamentazione dalla Banca, tenuto conto delle disposizioni di legge e regolamentari applicabili in materia;
  • dei prestiti concessi agli esponenti (i.e. i membri degli organi di amministrazione, direzione e controllo) e alle loro parti correlate, ai sensi dell'art. 88 della CRD.

Premesso quanto sopra, nel corso del primo semestre 2025 sono state poste in essere dal Gruppo operazioni con parti correlate in genere, italiane ed estere, di minore rilevanza rientranti nell'ordinario esercizio dell'attività operativa della Banca e della connessa attività finanziaria, perfezionate a condizioni standard, ovvero a condizioni analoghe a quelle applicate per operazioni concluse con soggetti terzi indipendenti; non sono state poste in essere altre operazioni con parti correlate tali da influire in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati della Banca e del Gruppo FinecoBank, né operazioni atipiche e/o inusuali, anche infragruppo o con parti correlate. Per maggiori dettagli in merito alle operazioni con parti correlate si rimanda alla Parte H – Operazioni con parti correlate riportata nelle note illustrative.

Rapporti verso imprese del Gruppo

FinecoBank è Capogruppo del Gruppo Bancario FinecoBank.

Di seguito si riportano in forma sintetica le attività, le passività e le garanzie e impegni in essere al 30 giugno 2025 nonché i costi (-) e ricavi (+) rilevati nel primo semestre 2025 verso Fineco AM, società (interamente) controllata e oggetto di consolidamento con il metodo integrale.

(Importi in migliaia)
Attività Passività Garanzie e impegni Ricavi (+) Costi (-)
Fineco Asset Management DAC 18.043 32 - 139.420 (32)

Si segnala che le attività riportate nella tabella sono riferibili principalmente ai crediti di funzionamento connessi con il collocamento di prodotti finanziari da incassare dalla società controllata Fineco AM e iscritti nella voce "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e che i Ricavi includono le commissioni attive di collocamento e gestione retrocesse dalla controllata e contabilizzate nel primo semestre 2025 dalla Banca, oltre ai dividendi riconosciuti da Fineco AM per complessivi 35,2 milioni di euro.

Le operazioni con parti correlate

Rapporti verso imprese sottoposte a influenza notevole

Di seguito si riportano in forma sintetica le attività, le passività e le garanzie e impegni in essere al 30 giugno 2025 nonché i costi (-) e ricavi (+) rilevati nel primo semestre 2025 verso Vorvel SIM S.p.A., unica partecipazione sottoposta a influenza ed oggetto di consolidamento con il metodo del patrimonio netto.

(Importi in migliaia)
Attività Passività Garanzie e impegni Ricavi (+) Costi (-)
Vorvel SIM S.p.A. 28 497 - - (962)

I rapporti economici e patrimoniali sopra rappresentati sono originati dall'accordo stipulato dalla Banca con Vorvel Sim S.p.A. per la negoziazione, sul segmento Vorvel dei Certificati emessi da Fineco.

Relazione sulla gestione consolidata

Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura del periodo ed evoluzione prevedibile della gestione

Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura del periodo

Dopo la data di chiusura del periodo non si sono verificati eventi significativi che inducano a rettificare le risultanze esposte nella presente Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025.

Evoluzione prevedibile della gestione

Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura del periodo ed evoluzione prevedibile della gestione

Lo scenario prospettico, pur in un contesto complesso, vede il Gruppo sfruttare i trend strutturali che stanno trasformando la società italiana: la digitalizzazione e la richiesta di consulenza. Si sta, infatti, assistendo a una accelerazione verso soluzioni che porteranno a un mondo più moderno e digitalizzato: la gestione dei servizi bancari da parte della clientela sarà sempre più orientata all'utilizzo di piattaforme digitali, favorendo il modello di business del Gruppo, che da sempre è orientato in questa direzione. Inoltre, tra i clienti si sta affermando la necessità di investire in modo trasparente con il supporto di un consulente e, contemporaneamente, poter accedere con semplicità ai nuovi strumenti che si stanno diffondendo nel mondo finanziario.

La crescente richiesta di soluzioni efficienti e convenienti ha confermato l'efficacia del modello di business di Fineco per rispondere alla necessità di una migliore gestione del risparmio: una vera e propria spinta verso il risparmio gestito che trova le sue origini sia nello scenario economico, sia soprattutto in una sensibilità che è maturata nel corso degli anni tra i risparmiatori e che ci vede protagonisti nel diventare sempre di più il player di riferimento in Italia per i clienti di fascia alta.

Il nuovo contesto, caratterizzato da grandi cambiamenti, rappresenta per Fineco uno stimolo per crescere in tutte le aree: dal Banking, che beneficia dell'accelerazione dell'acquisizione di nuovi clienti, all'Investing, con il contributo di Fineco AM, fino al Brokerage, la cui attività sta continuamente aumentando grazie alla capacità di offrire prodotti e soluzioni innovative e a fair pricing.

Inoltre, la capacità di integrare tutti i servizi, compresi i motori di intelligenza artificiale, in un'unica piattaforma tecnologicamente avanzata rende possibile uno sviluppo sano ed equilibrato del Gruppo, confermando un incremento sia degli investimenti sulla crescita sia dei dividendi futuri, a fronte di un costante impegno nella sostenibilità.

Il Gruppo continuerà a perseguire la propria strategia basata principalmente sulla crescita organica, capital light e a basso rischio. L'obiettivo è quello di rafforzare ulteriormente il proprio posizionamento competitivo, grazie alla qualità dei servizi e all'efficienza dei processi, nel settore dei servizi integrati di Banking, Brokerage e Investing attraverso l'elevata qualità e la completezza dei servizi finanziari offerti, riassunti nel concetto di "one stop solution", grazie anche all'attività di gestione del risparmio svolta da Fineco AM che consentirà alla Banca di essere ancora più vicina alle esigenze della propria clientela e più efficiente nella selezione dei prodotti. Si conferma l'efficacia di un modello di business diversificato e sostenibile, in grado di produrre stabilmente risultati solidi in tutte le fasi di mercato.

FinecoBank detiene una quota di mercato sui Total Financial Assets ("TFA") pari a 2,33% al 31 dicembre 2024 (ultimo dato disponibile), con interessanti potenziali margini di crescita.

Considerati i rischi tipici del settore di appartenenza, si prevede un positivo andamento della gestione nel secondo semestre 2025, salvo il verificarsi di eventi di natura eccezionale o dipendenti da variabili sostanzialmente non controllabili dagli Amministratori e dalla Direzione.

FinecoBank · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025 95

prevedibile della gestione

Relazione intermedia sulla gestione consolidata

Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura del periodo ed evoluzione

prevedibile della gestione

96 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025 · FinecoBank

Relazione sulla gestione consolidata

Stato patrimoniale consolidato

Schemi del bilancio consolidato semestrale Stato patrimoniale consolidato

(Importi in migliaia)
Voci dell'attivo 30/06/2025 31/12/2024
10. Cassa e disponibilità liquide 1.603.940 1.962.876
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 51.951 34.159
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 46.224 28.539
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 5.727 5.620
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 300.748 296.410
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 31.371.821 29.728.119
a) crediti verso banche 2.702.739 2.508.514
b) crediti verso clientela 28.669.082 27.219.605
50. Derivati di copertura 610.194 677.547
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (157.067) (150.275)
70. Partecipazioni 1.686 1.674
90. Attività materiali 144.174 146.296
100. Attività immateriali 124.181 124.844
- avviamento 89.602 89.602
110. Attività fiscali 30.275 53.250
a) correnti 180 -
b) anticipate 30.095 53.250
130. Altre attività 1.277.274 1.813.917
Totale dell'attivo 35.359.177 34.688.817

Stato patrimoniale consolidato

(Importi in migliaia)
Voci del passivo e del patrimonio netto 30/06/2025 31/12/2024
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 32.345.449 31.649.742
a) debiti verso banche 859.635 850.600
b) debiti verso clientela 30.680.880 29.988.914
c) titoli in circolazione 804.934 810.228
20. Passività finanziarie di negoziazione 26.464 8.130
40. Derivati di copertura 45.488 48.485
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (1.846) (3.164)
60. Passività fiscali 11.148 19.519
a) correnti 11.148 19.519
80. Altre passività 519.723 406.358
90. Trattamento di fine rapporto del personale 4.057 4.364
100. Fondi per rischi e oneri: 164.405 166.071
a) impegni e garanzie rilasciate 76 56
c) altri fondi per rischi e oneri 164.329 166.015
120. Riserve da valutazione (17.988) (19.049)
140. Strumenti di capitale 500.000 500.000
150. Riserve 1.241.967 1.053.594
160. Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
170. Capitale 201.820 201.630
180. Azioni proprie (-) (1.280) (1.082)
200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 317.836 652.285
Totale del passivo e del patrimonio netto 35.359.177 34.688.817

Conto economico consolidato

Conto economico consolidato (Importi in migliaia)
Voci 01 gennaio 2025 01 gennaio 2024
30 giugno 2025 30 giugno 2024
10. Interessi attivi e proventi assimilati 360.996 420.080
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 262.863 250.711
20. Interessi passivi e oneri assimilati (46.118) (59.411)
30. Margine di interesse 314.878 360.669
40. Commissioni attive 548.264 506.144
50. Commissioni passive (269.071) (248.133)
60. Commissioni nette 279.193 258.011
70. Dividendi e proventi simili 403 100
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 52.466 38.533
90. Risultato netto dell'attività di copertura (653) (1.337)
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: (799) 1.759
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (799) 1.759
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico:
(65) 412
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (65) 412
120. Margine di intermediazione 645.423 658.147
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: (3.563) (838)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (3.563) (824)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - (14)
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (2) 1
150. Risultato netto della gestione finanziaria 641.858 657.310
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 641.858 657.310
190. Spese amministrative: (270.175) (279.909)
a) spese per il personale (73.783) (67.023)
b) altre spese amministrative (196.392) (212.886)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (7.744) (2.181)
a) impegni e garanzie rilasciate (21) 129
b) altri accantonamenti netti (7.723) (2.310)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (11.335) (10.350)
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (2.171) (2.267)
230. Altri oneri/proventi di gestione 109.475 96.987
240. Costi operativi (181.950) (197.720)
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 10 8
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 459.918 459.598
300. Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (142.082) (139.278)
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 317.836 320.320
330. Utile (Perdita) del periodo 317.836 320.320
350. Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della capogruppo 317.836 320.320
30/06/2025 30/06/2024
Utile per azione (euro) 0,52 0,52
Utile per azione diluito (euro) 0,52 0,52

Note:

Per maggiori informazioni sull'"Utile per azione" e sull'"Utile per azione diluito" si rimanda alle note illustrative, Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato, Sezione 25.

Prospetto della redditività consolidata complessiva

Prospetto della redditività consolidata complessiva

(Importi in migliaia)
Voci 01 gennaio 2025 01 gennaio 2024
30 giugno 2025 30 giugno 2024
10. Utile (Perdita) del periodo 317.836 320.320
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico 527 919
70. Piani a benefici definiti 526 921
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 1 (2)
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico 535 (805)
150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
535 (805)
200. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 1.061 114
210. Redditività complessiva (Voce 10 + 200) 318.897 320.434
230. Redditività consolidata complessiva di pertinenza della capogruppo 318.897 320.434

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 30/06/2025

(Importi in migliaia)
Allocazione risultato Variazioni dell'esercizio
esercizio precedente Operazioni sul patrimonio netto
Esistenze al
31/12/2024
Modifica saldi
apertura
Esistenze al
01/01/2025
Riserve Dividendi e
destinazioni
altre
Variazioni di
riserve
nuove azioni
Emissioni
azioni proprie
Acquisto
Distribuzione
straordinaria
di dividendi
strumenti di
Variazione
capitale
proprie azioni
Derivati su
Stock options interessenze
partecipative
Variazioni
complessiva
Redditività
30/06/2025
Patrimonio netto del
gruppo al 30/06/2025
Patrimonio netto di
terzi al 30/06/2025
Capitale:
- azioni ordinarie 201.630 - 201.630 - - - 190 - - - - - - - 201.820 -
- altre azioni - - - - - - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di
emissione
1.934 - 1.934 - - - - - - - - - - - 1.934 -
Riserve:
- di utili 1.002.066 - 1.002.066 199.719 - (13.539) - - - - - (190) - - 1.188.056 -
- altre 51.528 - 51.528 - - - - - - - - 2.383 - - 53.911 -
Riserve da
valutazione
(19.049) - (19.049) - - - - - - - - - - 1.061 (17.988) -
Strumenti di capitale 500.000 - 500.000 - - - - - - - - - - - 500.000 -
Azioni proprie (1.082) - (1.082) - - - 772 (970) - - - - - - (1.280) -
Utile (Perdita) di
esercizio
652.285 - 652.285 (199.719) (422.566) - - - - - - - - 317.836 317.836 -
Patrimonio netto del
gruppo
2.389.312 - 2.389.312 - (422.566) (13.539) 962 (970) - - - 2.193 - 318.897 2.244.289 -
Patrimonio netto di
terzi
- - - - - - - - - - - - - - - -

L'Assemblea degli Azionisti del 29 aprile 2025, su proposta del Consiglio di Amministrazione del 11 marzo 2025, ha approvato la distribuzione di un dividendo unitario di 0,74 euro, per complessivi 452.565.737,54 euro. La colonna "Stock options" comprende i piani incentivanti serviti con azioni FinecoBank.

La colonna "Variazioni di riserve" comprende le cedole corrisposte sugli strumenti di capitale, i costi direttamente attribuibili all'emissione di nuove azioni ordinarie avvenute nel periodo, al netto del relativo effetto fiscale, nonché la quota dei dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie di cui la Banca si è trovata in possesso alla record date.

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 30/06/2024

(Importi in migliaia)
Allocazione risultato Variazioni dell'esercizio
esercizio precedente Operazioni sul patrimonio netto
Esistenze al
31/12/2023
Modifica saldi
apertura
Esistenze al
01/01/2024
Dividendi e
destinazioni
Riserve
altre
Variazioni di
riserve
nuove azioni
Emissioni
azioni proprie
Acquisto
Distribuzione
straordinaria
di dividendi
strumenti di
Variazione
capitale
proprie azioni
Derivati su
Stock options interessenze
partecipative
Variazioni
complessiva
Redditività
30/06/2024
Patrimonio netto del
gruppo al 30/06/2024
Patrimonio netto di
terzi al 30/06/2024
Capitale:
- azioni ordinarie 201.508 - 201.508 - - - 122 - - - - - - - 201.630 -
- altre azioni - - - - - - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di
emissione
1.934 - 1.934 - - - - - - - - - - - 1.934 -
Riserve:
- di utili 844.333 - 844.333 187.511 - (13.255) - - - - - (120) - - 1.018.469 -
- altre 45.773 - 45.773 - - - - - - - - 2.350 - - 48.123 -
Riserve da
valutazione
(6.730) - (6.730) - - - - - - - - - - 114 (6.616) -
Strumenti di capitale 500.000 - 500.000 - - - - - - 131.883 - - - - 631.883 -
Azioni proprie (1.243) - (1.243) - - - 733 (572) - - - - - - (1.082) -
Utile (Perdita) di
esercizio
609.101 - 609.101 (187.511) (421.590) - - - - - - - - 320.320 320.320 -
Patrimonio netto del
gruppo
2.194.676 - 2.194.676 - (421.590) (13.255) 855 (572) - 131.883 - 2.230 - 320.434 2.214.661 -
Patrimonio netto di
terzi
- - - - - - - - - - - - - - - -

L'Assemblea degli Azionisti del 24 aprile 2024, su proposta del Consiglio di Amministrazione del 12 marzo 2024, ha approvato la distribuzione di un dividendo unitario di 0,69 euro, per complessivi 421.589.604,63 euro. La colonna "Stock options" comprende i piani incentivanti serviti con azioni FinecoBank.

La colonna "Variazioni di riserve" comprende le cedole corrisposte sugli strumenti di capitale, i costi direttamente attribuibili all'emissione di nuove azioni ordinarie avvenute nel periodo e i costi connessi con le operazioni di emissione e riacquisto degli strumenti di capitale avvenute nel periodo, al netto del relativo effetto fiscale, nonché la quota dei dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie di cui la Banca si è trovata in possesso alla record date.

Rendiconto finanziario consolidato

Rendiconto finanziario consolidato
(Importi in migliaia)
Voci Importo
30 giugno 2025 30 giugno 2024
A. ATTIVITÀ OPERATIVA
1. Gestione 371.710 383.667
- risultato del periodo (+/-) 317.836 320.320
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre attività/passività
finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+)
712 (719)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) 653 1.337
- rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) 5.468 2.520
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 13.506 12.617
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 15.852 9.605
- ricavi e costi netti dei contratti di assicurazione emessi e delle cessioni in riassicurazione (-/+) - -
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 562 25.425
- rettifiche/riprese di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto fiscale (+/-) - -
- altri aggiustamenti (+/-) 17.121 12.562
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (1.040.578) 1.063.634
- attività finanziarie detenute per la negoziazione (16.551) (6.028)
- attività finanziarie designate al fair value - -
- altre attività obbligatoriamente valutate al fair value (164) 3.123
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - (198.613)
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (1.580.712) 855.827
- altre attività 556.849 409.325
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 802.014 (576.924)
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 695.143 (474.577)
- passività finanziarie di negoziazione 16.545 2.353
- passività finanziarie designate al fair value - -
- altre passività 90.326 (104.700)
4. Liquidità generata/assorbita dai contratti di assicurazione emessi e dalle cessioni in riassicurazione - -
- contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività/attività (+/-) - -
- cessioni in riassicurazione che costituiscono attività/passività (+/-) - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa 133.146 870.377
B. ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da - -
- vendite di partecipazioni - -
- dividendi incassati su partecipazioni - -
- vendite di attività materiali - -
- vendite di attività immateriali - -
- vendite di società controllate e di rami d'azienda - -
2. Liquidità assorbita da (8.026) (3.670)
- acquisti di partecipazioni - -
- acquisti di attività materiali (6.518) (2.353)
- acquisti di attività immateriali (1.508) (1.317)
- acquisti di società controllate e di rami d'azienda - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento (8.026) (3.670)
C. ATTIVITÀ DI PROVVISTA
- emissioni/acquisti di azioni proprie (7) 282
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale - 131.883
- distribuzione dividendi e altre finalità (467.069) (435.699)
- vendita/acquisto di controllo di terzi - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista (467.076) (303.534)
LIQUIDITÀ NETTA GENERATA/ASSORBITA NEL PERIODO (341.956) 563.173

Rendiconto finanziario consolidato

RICONCILIAZIONE

(Importi in migliaia)

Importo
30 giugno 2025 30 giugno 2024
Cassa e disponibilità liquide all'inizio del periodo 1.962.988 2.266.250
Liquidità netta generata/assorbita nel periodo (341.956) 563.173
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi (17.005) 4.146
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura del periodo 1.604.027 2.833.569

Legenda

(+) generata

(-) assorbita

Con l'espressione "Cassa e disponibilità liquide" si fa riferimento alla definizione contenuta nelle disposizioni di Banca d'Italia (Circolare n.262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti) e si intende la cassa e i crediti a vista, nelle forme tecniche di conti correnti e depositi, verso banche e banche centrali contabilizzati nella voce 10 dell'attivo di stato patrimoniale "Cassa e disponibilità liquide", esclusi eventuali fondi di svalutazione e ratei ricondotti sulle attività finanziarie.

La riduzione della Cassa e disponibilità liquide alla chiusura del primo semestre 2025 rispetto alla chiusura dell'esercizio precedente è imputabile alla scelta di FinecoBank, coerentemente con la variazione dello scenario di mercato, di investire parte della liquidità disponibile in titoli obbligazionari emessi da controparti sovranazionali e governativi dell'area euro.

La liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie del Gruppo, sebbene ai sensi dello IAS 7 par. 44A sia rappresentativa di flussi derivanti dall'attività di finanziamento/provvista, è classificata, coerentemente con l'attività bancaria svolta e come richiesto dalla Circolare 262 del 22 dicembre 2005 di Banca d'Italia, quale liquidità riveniente dall'attività operativa.

Rendiconto finanziario consolidato

104 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025 · FinecoBank

Schemi del bilancio consolidato semestrale

Note illustrative Parte A – Politiche contabili

Parte A - Politiche contabili

A.1 Parte generale

Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo Bancario FinecoBank (rappresentato dalla Banca e dalla società controllata Fineco Asset Management DAC, di seguito "Gruppo FinecoBank" o "Gruppo") è redatto, in applicazione del Decreto Legislativo 28 febbraio 2005, n. 38, in conformità ai principi contabili (nel seguito "IFRS", "IAS" o "principi contabili internazionali") emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB), inclusi i relativi documenti interpretativi SIC e IFRIC, omologati dalla Commissione Europea, come previsto dal Regolamento dell'Unione Europea n. 1606/2002 del 19 luglio 2002 e applicabili ai bilanci degli esercizi che iniziano il 1° gennaio 2025, e, in particolare, è conforme al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34). In base al paragrafo 10 di tale principio, FinecoBank si è avvalsa della facoltà di redigere il bilancio consolidato semestrale in versione abbreviata.

Esso costituisce inoltre parte integrante della Relazione finanziaria semestrale consolidata ai sensi del comma 1 dell'articolo 154-ter del Testo Unico della Finanza (TUF, D.Lgs. 24/2/1998 n. 58). La Relazione finanziaria semestrale consolidata, come prescritto dal comma 2 del richiamato articolo del TUF, comprende il Bilancio consolidato semestrale abbreviato, la Relazione intermedia sulla gestione consolidata e l'Attestazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato, prevista dal comma 5 dell'art. 154-bis del TUF, ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni.

La Banca d'Italia, con riferimento ai bilanci delle banche e delle società finanziarie capogruppo di gruppi bancari, ha stabilito con la Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti, gli schemi di bilancio consolidato e della nota integrativa consolidata utilizzati per la redazione del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato.

Sezione 2 – Principi generali di redazione

La redazione del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato è avvenuta, come detto sopra, in conformità ai principi contabili internazionali omologati dalla Commissione Europea. A livello interpretativo e di supporto nell'applicazione sono stati utilizzati i seguenti documenti, seppure non tutti omologati dalla Commissione Europea:

  • The Conceptual Framework for Financial Reporting;
  • Implementation Guidance, Basis for Conclusions, IFRIC ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC (International Financial Reporting Interpretations Committee) a complemento dei principi contabili emanati;
  • i documenti interpretativi sull'applicazione degli IAS/IFRS in Italia predisposti dall'Organismo Italiano di Contabilità (OIC);
  • i documenti emanati dall'ESMA (European Securities and Markets Authority), dall'European Banking Authority, dalla Banca Centrale Europea, dalla Banca d'Italia e dalla Consob che richiamano l'applicazione di specifiche disposizioni contenute negli IFRS;
  • i documenti predisposti dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI).

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è costituito dallo Stato patrimoniale consolidato, dal Conto economico consolidato, dal Prospetto della redditività consolidata complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato, dal Rendiconto finanziario consolidato (elaborato applicando il metodo "indiretto") e dalle presenti note illustrative ed è corredato dalla Relazione degli Amministratori sull'andamento della gestione ("Relazione intermedia sulla gestione consolidata") e dagli Allegati. L'eventuale mancata quadratura tra i dati esposti negli schemi di bilancio consolidati e i dati delle tabelle delle note illustrative dipende dagli arrotondamenti.

Lo Stato patrimoniale consolidato è esposto a confronto con i corrispondenti schemi dell'esercizio 2024, mentre il Conto economico consolidato è esposto a confronto con i corrispondenti dati relativi al primo semestre dell'anno precedente.

Nel Prospetto della redditività consolidata complessiva, all'utile (perdita) del periodo, rilevato nel Conto economico consolidato, vengono aggiunte le componenti reddituali rilevate, in conformità ai principi contabili internazionali, in contropartita delle riserve da valutazione, al netto del relativo effetto fiscale. La redditività complessiva consolidata è rappresentata fornendo separata evidenza delle componenti reddituali che, in futuro, non saranno riversate nel conto economico e di quelle che, diversamente, potranno essere riclassificate nell'utile (perdita) del periodo al verificarsi di determinate condizioni. Il Prospetto è esposto a confronto con il corrispondente prospetto relativo al primo semestre dell'esercizio precedente.

Nel Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato viene riportata la composizione e la movimentazione del patrimonio netto intervenuta nel semestre di riferimento del bilancio consolidato semestrale abbreviato e nel primo semestre dell'esercizio precedente.

Il Rendiconto finanziario consolidato riporta i flussi finanziari intervenuti nel semestre di riferimento del bilancio semestrale abbreviato esposti a confronto con quelli relativi al primo semestre dell'esercizio precedente ed è stato predisposto seguendo il metodo indiretto, in base al quale i flussi derivanti dall'attività operativa sono rappresentati dal risultato del periodo rettificato degli effetti delle operazioni di natura non monetaria.

Gli schemi di Bilancio e le note illustrative sono redatti in migliaia di euro, salvo quando diversamente indicato, e sono stati predisposti facendo riferimento alle istruzioni in materia di bilancio delle banche di cui alla Circolare 262 del 22 dicembre 2005 di Banca d'Italia e successivi aggiornamenti; si precisa che, come previsto dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005, non sono state indicate le voci degli schemi di Stato Patrimoniale consolidato, Conto Economico consolidato e Prospetto della redditività consolidata complessiva che non presentano importi né per il periodo cui il

Parte A – Politiche contabili

bilancio si riferisce né per l'esercizio precedente o il corrispondente periodo dello stesso. Inoltre, non sono state indicate le tabelle delle note illustrative che non presentano importi né per il periodo cui il bilancio si riferisce né per il periodo di confronto.

Il presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato è redatto nel presupposto della continuità aziendale, secondo quanto previsto dal principio contabile IAS1, non sussistendo, tenuto conto della situazione economica, patrimoniale e finanziaria del Gruppo, dubbi o incertezze circa la capacità dello stesso di proseguire la propria attività e di continuare ad operare come un'entità in funzionamento per il prevedibile futuro (almeno pari a 12 mesi).

I criteri di valutazione adottati sono pertanto coerenti con tale presupposto e rispondono ai principi di competenza, di rilevanza e significatività dell'informazione contabile e di prevalenza della sostanza economica sulla forma giuridica.

Sezione 3 – Area e metodi di consolidamento

Di seguito si espongono i criteri e i principi di consolidamento adottati nella predisposizione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025.

Area di consolidamento

L'area di consolidamento include FinecoBank e le società da questa direttamente controllate. Non sono presenti società indirettamente controllate da FinecoBank.

Per il consolidamento integrale sono stati utilizzati:

  • la situazione contabile semestrale al 30 giugno 2025 di FinecoBank S.p.A.;
  • la situazione contabile semestrale al 30 giugno 2025 di Fineco Asset Management DAC ("Fineco AM"), consolidata integralmente e partecipata in via esclusiva, predisposto secondo gli IAS/IFRS e le cui voci sono state opportunamente riclassificate e adeguate per le esigenze di consolidamento.

Per il consolidamento con il metodo del patrimonio netto sono stati utilizzati i dati riferiti alla data contabile al 31 marzo 2025 forniti da Vorvel SIM S.p.A., unica partecipazione sottoposta ad influenza notevole ed inclusa nel perimetro.

Variazioni dell'area di consolidamento

Non si segnalano variazioni dell'area di consolidamento rispetto al 31 dicembre 2024.

1. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

Tipo di Rapporto di partecipazione Disponibilità voti %
Denominazioni imprese Sede operativa Sede legale rapporto (1) Impresa partecipante Quota % (2)
1. Fineco Asset Management DAC Dublino Dublino 1 FinecoBank 100% 100% effettivi

Legenda:

(1)Tipo di rapporto:

1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria

(2)Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali.

Parte A - Politiche contabili

2. Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento

Società controllate

Il Gruppo determina l'esistenza di controllo e, conseguentemente, l'area di consolidamento considerando i seguenti fattori:

    1. lo scopo e la costituzione della partecipata al fine di identificare quali sono gli obiettivi dell'entità, le attività che determinano i suoi rendimenti e come tali attività sono governate;
    1. il potere al fine di comprendere se si hanno diritti contrattuali che attribuiscono la capacità di governare le attività rilevanti; a tal fine sono considerati solamente diritti sostanziali che forniscono capacità pratica di governo;
    1. l'esposizione alla variabilità dei rendimenti e la capacità di utilizzare il potere detenuto per influenzare i rendimenti a cui esso è esposto;
    1. l'esistenza di potenziali relazioni "principale/agente", come definiti dall'IFRS 10.

Laddove le attività rilevanti sono governate attraverso diritti di voto, l'esistenza di controllo è oggetto di verifica considerando i diritti di voto, anche potenziali, detenuti e l'esistenza di eventuali accordi o di patti parasociali che attribuiscano il diritto di controllare la maggioranza dei diritti di voto stessi, di nominare la maggioranza dell'organo di governo o comunque il potere di determinare le politiche finanziarie e operative dell'entità.

Il Gruppo differenzia fra entità governate attraverso diritti di voto, cosiddette entità operative, e entità non governate attraverso diritti di voto, le quali comprendono, ad esempio, entità a destinazione specifica ("special purpose entities") e fondi di investimento.

Nel caso delle entità operative, i seguenti fattori forniscono evidenza di controllo:

  • si possiede, direttamente o indirettamente attraverso le proprie controllate, di più della metà dei diritti di voto di un'impresa a meno che, in casi eccezionali, possa essere chiaramente dimostrato che tale possesso non costituisce controllo;
  • si possiede la metà, o una quota minore, dei voti esercitabili in assemblea e si dispone della capacità pratica di governare unilateralmente le attività rilevanti attraverso:
    • o il controllo di più della metà dei diritti di voto in virtù di un accordo con altri investitori;
    • o il potere di determinare le politiche finanziarie e operative dell'entità in virtù di una clausola statutaria o di un contratto;
    • o il potere di nominare o di rimuovere la maggioranza dei membri del Consiglio di amministrazione o dell'equivalente organo di governo societario, e la gestione dell'impresa compete a quel consiglio o organo;
    • o il potere di esercitare la maggioranza dei diritti di voto nelle sedute del Consiglio di amministrazione o dell'equivalente organo di governo societario, e la gestione dell'impresa compete a quel consiglio o organo.

Nel caso di entità non governate attraverso diritti di voto, il Gruppo effettua una valutazione al fine di verificare se:

  • o ha il potere sulle attività rilevanti della partecipata,
  • o ha un'esposizione ai rendimenti della partecipata e
  • o esiste una correlazione tra i due punti precedenti ovvero il Gruppo ha la capacità di esercitare il proprio potere per incidere sui rendimenti derivanti da tale rapporto.

In tale ambito, si precisa che il controllo dei fondi di investimento è tipicamente evidenziato dal diritto contrattuale alla gestione delle scelte/strategie di investimento del fondo stesso (sia direttamente, agendo come asset manager, sia indirettamente mediante l'abilità di rimuovere l'asset manager) in concomitanza con il possesso di almeno il 30% dell'esposizione (combinato disposto di quote e commissioni ricevute dal fondo nel caso in cui l'investor sia anche asset manager). Nell'ambito dei fondi gestiti da società del Gruppo, non sono considerati controllati i fondi in fase di Seed/Warehousing. In questa fase, infatti, la finalità del fondo è quella di investire, secondo quanto previsto dal relativo regolamento, in attività finanziarie e non finanziarie al fine di collocare le quote ad investitori terzi. Conseguentemente si ritiene che la società di gestione non sia in grado di esercitare un effettivo potere a seguito del limitato ambito discrezionale.

Società collegate

Una società collegata è un'impresa nella quale la partecipante esercita un'influenza notevole e che non è né una controllata in maniera esclusiva né una controllata in modo congiunto.

L'influenza notevole si presume quando il Gruppo detiene, direttamente o indirettamente, almeno il 20% del capitale di un'altra società, oppure - pur con una quota di diritti di voto inferiore – ha il potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali della partecipata in virtù di particolari legami giuridici quali la partecipazione a patti di sindacato.

Si precisa che possono essere classificate fra le società a influenza notevole solamente quelle entità il cui governo è esercitato attraverso i diritti di voto.

Parte A – Politiche contabili

3. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva con interesse di terzi significative

Alla data del 30 giugno 2025 l'unica partecipazione controllata in via esclusiva, Fineco AM, è partecipata al 100%.

3.1 Interessenze di terzi, disponibilità dei voti dei terzi e dividendi distribuiti ai terzi

Nessun dato da segnalare.

3.2 Partecipazioni con interessenze di terzi significative: informazioni contabili Nessun dato da segnalare.

4. Restrizioni significative

Nessun dato da segnalare.

5. Altre informazioni

Come richiesto dal paragrafo 11 dell'IFRS 12, si precisa che non vi sono bilanci di società controllate utilizzati nella preparazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato riferiti a una data diversa da quella del bilancio consolidato stesso.

Metodi di consolidamento

Consolidamento integrale

Le partecipazioni in società controllate sono consolidate con il metodo integrale, che consiste nell'acquisizione "linea per linea" degli aggregati di stato patrimoniale e di conto economico della società controllata.

Dopo l'eventuale attribuzione ai terzi, in voce propria, delle quote di loro pertinenza del patrimonio e del risultato economico (rispettivamente voce "190. Patrimonio di pertinenza di terzi" e voce "340. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi"), il valore contabile della partecipazione viene annullato – a fronte dell'assunzione delle relative attività e passività – in contropartita della corrispondente frazione di patrimonio netto di pertinenza della controllante (100% nel caso di società interamente detenuta dalla controllante). Le differenze risultanti da questa operazione, se positive, sono rilevate – dopo l'eventuale imputazione a elementi dell'attivo o del passivo della controllata, incluse le attività intangibili – come avviamento nella voce Attività immateriali. Le eventuali differenze negative sono imputate al conto economico. I rapporti patrimoniali attivi e passivi, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri, nonché i profitti e le perdite intercorsi tra le società, sono elisi integralmente, coerentemente alle modalità di consolidamento adottate. I dividendi distribuiti dalle società controllate vengono elisi dal conto economico consolidato in contropartita alle riserve di utili di esercizi precedenti.

Consolidamento con il metodo del patrimonio netto

Le partecipazioni in società collegate e joint venture sono consolidate, come previsto dallo IAS 28, con il metodo del patrimonio netto, che consiste nell'iscrizione iniziale della partecipazione al costo di acquisizione, comprensivo dei costi diretti iniziali connessi all'acquisto, e il suo successivo adeguamento di valore sulla base della quota di pertinenza del patrimonio netto della partecipata.

All'atto dell'acquisizione è necessario individuare la differenza tra il costo della partecipazione e la quota d'interessenza nel fair value (valore equo) netto di attività e passività identificabili della partecipata; tale differenza, se positiva, è imputata ad avviamento e inclusa nel valore contabile della partecipazione, se negativa, è rilevata come provento nella determinazione della quota d'interessenza della partecipante nell'utile (perdita) d'esercizio della collegata del periodo in cui la partecipazione viene acquisita.

Successivamente il valore contabile è aumentato o diminuito in misura pari alla quota di pertinenza della partecipante degli utili o delle perdite della partecipata realizzati dopo la data di acquisizione, rilevati in conto economico nella voce 250. "Utili (Perdite) delle partecipazioni".

Tale quota deve essere rettificata per tenere conto:

  • degli utili e delle perdite derivanti da transazioni della società collegata, in proporzione della percentuale di partecipazione nella società stessa;
  • dell'ammortamento delle attività ammortizzabili in base ai rispettivi fair value alla data di acquisizione e delle perdite per riduzione di valore su avviamento e eventuali altri elementi non monetari.

I dividendi percepiti non sono rilevati a conto economico ma sono trattati come mera transazione patrimoniale che riduce il valore contabile della partecipazione a fronte della liquidità ricevuta.

Parte A - Politiche contabili

Le variazioni delle riserve da valutazione delle società collegate sono evidenziate separatamente nel Prospetto della redditività consolidata complessiva.

Se la collegata redige il proprio bilancio in valuta, le differenze di conversione alla data di bilancio vanno rilevate in una apposita riserva da valutazione per conversione monetaria da rilevare nel Prospetto della redditività consolidata complessiva.

Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, tenendo conto del valore attuale dei flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell'investimento. Qualora il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza è rilevata nel conto economico nella voce 250. "Utili (Perdite) delle partecipazioni". Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della rettifica di valore, le relative riprese vengono imputate alla medesima voce di conto economico.

Sezione 4 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Dopo la data di chiusura del periodo non si sono verificati eventi significativi che inducano a rettificare le risultanze esposte nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025.

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione del 30 luglio 2025 che ne ha autorizzato la diffusione pubblica anche ai sensi dello IAS 10.

Sezione 5 – Altri aspetti

Nel corso del primo semestre 2025 è entrata in vigore la revisione del principio contabile IAS 21 "Modifiche allo IAS 21 - Gli effetti delle variazioni dei tassi di cambio: mancanza di scambiabilità (Regolamento UE 2024/2862)", applicabile ai bilanci relativi ai periodi che decorrono dal 1° gennaio 2025. Con l'aggiornamento dello IAS 21 è stata introdotta la definizione di valuta scambiabile10, il cui tasso di cambio a pronti deve essere stimato riflettendo il tasso al quale, alla data di valutazione, si verificherebbe una regolare operazione di cambio tra operatori di mercato nelle condizioni economiche prevalenti. Nel bilancio, inoltre, un'entità deve fornire informazioni che consentano agli utilizzatori del suo bilancio di comprendere come la valuta non scambiabile con l'altra valuta incide, o si prevede che incida, sul suo risultato economico, sulla sua situazione patrimoniale-finanziaria e sui suoi flussi finanziari. Tale modifica non ha avuto impatti sulla Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025.

Alla data del 30 giugno 2025, inoltre, risultano omologate le seguenti revisioni del principio contabile IFRS 9 e IFRS 7, applicabili ai bilanci relativi ai periodi che decorrono dal 1° gennaio 2026:

  • "Modifiche alla classificazione e alla valutazione degli strumenti finanziari" (Regolamento (UE) 2025/1047). L'obiettivo delle modifiche apportate è quello di tenere conto di alcune risultanze a valle della conclusione delle attività della Post Implementation Review (PIR) concernente le disposizioni in materia di classificazione e valutazione di cui all'IFRS 9 e di rispondere alla richiesta che i portatori di interessi hanno presentato all'IFRS Interpretations Committee. In particolare, le principali modifiche apportate all'IFRS 9 riguardano:
    • o l'introduzione di alcuni chiarimenti nella guida applicativa per la verifica delle caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali, il cosiddetto SPPI test che, se superato, consente la classificazione delle attività al costo ammortizzato, volti a chiarire il trattamento delle attività finanziarie con caratteristiche ESG che, al raggiungimento (o al mancato raggiungimento) di determinati obiettivi, prevedono una variabilità contrattualmente definita del tasso di interesse (tipicamente l'incremento e/o la riduzione di un determinato numero di basis points). I contratti in cui la natura dell'evento contingente di per sé non è direttamente correlata alle variazioni dei rischi e dei costi relativi al prestito di base (ad esempio se il debitore realizza una riduzione contrattualmente definita delle emissioni di carbonio), l'entità deve valutare se i flussi finanziari contrattuali non differiscono significativamente dai flussi finanziari contrattuali di uno strumento finanziario con identiche disposizioni contrattuali, ma senza tale caratteristica contingente;
    • o l'introduzione di alcuni chiarimenti in merito alla cancellazione delle passività finanziare regolate attraverso sistemi di pagamento elettronici. Le passività finanziarie sono cancellate alla data di regolamento, ma l'entità ha la possibilità (non l'obbligo) di applicare le nuove previsioni che consentono, se rispettati specifici criteri, di cancellare una passività finanziaria regolata attraverso sistemi di pagamento elettronici prima della data di regolamento.

Per quanto riguarda l'IFRS 7, sono stati previsti degli obblighi di informativa volti ad accrescere la trasparenza nei confronti degli investitori in relazione agli investimenti in strumenti rappresentativi di capitale valutati al fair value (valore equo) rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo e in strumenti finanziari con caratteristiche contingenti, come le caratteristiche connesse a obiettivi ESG. Per le tematiche di interesse per il Gruppo – l'SPPI test per i prodotti con caratteristiche ESG e la relativa disclosure – sono in corso le relative attività di analisi con l'obiettivo di definire le modalità applicative e aggiornare i processi aziendali.

10 Una valuta è scambiabile con un'altra valuta quando l'entità è in grado di ottenere l'altra valuta entro un lasso di tempo che ammetta un normale ritardo amministrativo e attraverso un mercato o un meccanismo di cambio in cui un'operazione di cambio creerebbe diritti e obbligazioni legalmente esercitabili.

Parte A – Politiche contabili

  • "Contratti collegati all'energia elettrica dipendente dalla natura" (Regolamento (UE) 2025/1266). Le modifiche sono volte a consentire alle entità di meglio rendicontare gli effetti finanziari dei contratti di acquisto di energia elettrica prodotta da fonti naturali (c.d. "naturedependent") che sono spesso strutturati come power purchase agreements (PPA). Le principali modifiche riguardano:
    • o chiarimenti in merito all'applicazione dei requisiti di "uso proprio" (c.d. own-use exception), con l'obiettivo di permettere l'applicazione dell'esenzione prevista dall'IFRS 9 alle entità che sottoscrivono tali contratti con l'intenzione di ricevere energia elettrica in accordo con le proprie aspettative di utilizzo, evitando quindi la classificazione come strumenti finanziari da valutare al fair value;
    • o consentire l'hedge accounting nel caso in cui tali contratti siano utilizzati come strumenti di copertura;
    • o l'aggiunta di nuovi requisiti di informativa per consentire agli investitori di comprendere l'effetto di questi contratti sulla performance e sui flussi di cassa di una entità.

Con riferimento al Gruppo, al momento non sono in essere tali casistiche.

Per quanto riguarda i documenti dello IASB che introducono nuovi principi contabili o modificano principi contabili esistenti e che al 30 giugno 2025 sono ancora in attesa di omologazione si segnala quanto segue:

  • IFRS 18 Presentazione e informativa di bilancio (aprile 2024). Il nuovo principio contabile stabilisce i requisiti per la presentazione e la divulgazione delle informazioni nei bilanci di esercizio per contribuire a garantire che tali documenti forniscano informazioni pertinenti che rappresentino fedelmente le attività, le passività, il patrimonio netto, i ricavi e le spese di un'entità. L'applicazione è prevista a decorrere dal 1° gennaio 2027, tuttavia, per le banche italiane occorrerà attendere le iniziative di adeguamento al nuovo principio da parte di Banca d'Italia, la quale, con riferimento ai bilanci delle banche e delle società finanziarie capogruppo di gruppi bancari, ha stabilito con la Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti, gli schemi di bilancio e della nota integrativa;
  • IFRS 19 Società controllate senza responsabilità pubblica: informativa (maggio 2024). Il nuovo principio contabile IFRS 19 "Subsidiaries without public accountability: Disclosure" consente, su base volontaria, alle società partecipate che hanno specifici requisiti, di fornire una disclosure semplificata rispetto a quanto richiesto dagli altri IAS/IFRS. L'IFRS 19 non risulta applicabile per la predisposizione né del bilancio consolidato del Gruppo né del bilancio individuale di FinecoBank;
  • Ciclo annuale di miglioramenti ai principi IFRS Volume 11 (omologato il 9 luglio 2025, Regolamento (UE) 2025/1331). Si tratta di modifiche di portata limitata ad alcuni principi IAS/IFRS nell'ambito del periodico aggiornamento dei principi contabili.

Rischi, incertezze e impatti del conflitto militare Russia-Ucraina

Come descritto nel paragrafo "Il conflitto Russia-Ucraina" riportato nella Relazione intermedia sulla gestione consolidata, a cui si rimanda per maggiori dettagli, nel corso del primo semestre 2025 non si rilevano impatti sulla situazione economica e patrimoniale del Gruppo e anche in ottica prospettica non si rilevano impatti negativi in termini di orientamento strategico, obiettivi e modello di business.

Rischi e incertezze legati all'utilizzo di stime

In conformità agli IFRS la direzione aziendale deve formulare valutazioni, stime e ipotesi che influenzano l'applicazione dei principi contabili e gli importi delle attività, delle passività, dei costi e dei ricavi rilevati in bilancio, nonché sull'informativa relativa ad attività e passività potenziali. Le stime e le relative ipotesi, riportate di seguito, tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione della relazione semestrale e si basano sulle esperienze pregresse e su altri fattori considerati ragionevoli nella fattispecie e sono state adottate per stimare il valore contabile delle attività e delle passività che non sono facilmente desumibili da altre fonti.

Nella presentazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune delle poste di natura valutativa, così come previsto dai principi contabili e dalle normative di riferimento sopra descritte. Detti processi sono basati in larga misura, per quanto riguarda le attività, su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti in bilancio e, per quanto riguarda le passività, su stime circa la probabilità di impiego di risorse per adempiere alle proprie obbligazioni e sull'ammontare delle risorse a tal fine necessarie, secondo le regole dettate dalle norme e principi vigenti e sono stati effettuati in un'ottica di continuità aziendale nel cui presupposto il presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato è redatto, ossia prescindendo da ipotesi di liquidazione forzata delle poste oggetto di valutazione. I processi adottati confortano i valori di iscrizione al 30 giugno 2025. Per alcune delle suddette poste il processo valutativo risulta particolarmente complesso; la complessità e soggettività delle stime è influenzata dall'articolazione delle ipotesi e assunzioni sottostanti, dalla numerosità e variabilità delle informazioni disponibili e dalle incertezze connesse ai possibili futuri esiti di procedimenti, controversie e contenziosi.

I parametri e le informazioni utilizzati per la determinazione dei valori prima menzionati sono quindi significativamente influenzati da molteplici fattori che potrebbero registrare rapidi mutamenti a oggi non prevedibili, per questo motivo non si possono escludere conseguenti futuri effetti sui valori di bilancio stimati.

Le stime e le ipotesi sottostanti sono riviste regolarmente. Le eventuali variazioni conseguenti a tali revisioni sono rilevate nel periodo in cui la revisione viene effettuata qualora la stessa interessi solo quel periodo. Nel caso in cui la revisione interessi periodi sia correnti sia futuri, la variazione è rilevata nel periodo in cui la revisione viene effettuata e nei relativi periodi futuri.

Il rischio di incertezza nella stima è sostanzialmente insito, tra gli altri, nella determinazione:

Parte A - Politiche contabili

  • del fair value relativo agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • della valutazione delle esposizioni creditizie, rappresentate da crediti/titoli di debito e, in generale, da ogni altra attività finanziaria. A tal proposito si cita, seppur in modo non esaustivo, il rischio di incertezza insito nella determinazione dei flussi di cassa futuri rivenienti dai crediti deteriorati e dei parametri di rischio utilizzati per il calcolo delle perdite attese su crediti (ECL) conformemente al principio contabile IFRS 9, e in particolare, nella determinazione del significativo incremento del rischio di credito (SICR) delle singole esposizioni creditizie, nonché nell'inclusione, all'interno dei citati parametri, di informazioni prospettiche (FLI) determinate attraverso scenari macroeconomici;
  • del valore d'uso delle attività immateriali a vita indefinita, rappresentate da avviamento, marchi e domini;
  • del trattamento di fine rapporto e altri benefici dovuti ai dipendenti e consulenti finanziari;
  • dei fondi per rischi e oneri, la cui quantificazione è oggetto di stima con riferimento all'ammontare degli esborsi necessari per l'adempimento delle obbligazioni, tenuto conto della probabilità effettiva del dover impiegare risorse;
  • della fiscalità differita attiva;
  • delle passività fiscali;

la cui quantificazione può variare nel tempo, anche in misura significativa, in funzione dell'andamento del contesto socio-economico nazionale e internazionale e dei conseguenti riflessi sulla redditività del Gruppo, sulla solvibilità della clientela e sul merito creditizio delle controparti, dell'andamento dei mercati finanziari, che influenzano la fluttuazione dei tassi, dei prezzi e delle basi attuariali utilizzati nella determinazione delle stime, delle modifiche normative e regolamentari di riferimento, nonché dell'evoluzione e degli sviluppi dei contenziosi in essere o potenziali.

Il Gruppo non detiene esposizioni significative in strumenti finanziari valutati al fair value non quotati in mercati attivi. Per quanto riguarda le metodologie valutative, gli input non osservabili e i parametri utilizzati nelle misurazioni di fair value e le sensitivity a variazioni negli stessi, si rimanda alla Parte A - Sezione A.4 "Informativa sul fair value" delle presenti note illustrative.

Ai fini del calcolo delle perdite attese, il Gruppo utilizza specifici modelli che fanno leva sui parametri di Probability of Default ("PD") e Loss Given Default ("LGD") della sua clientela e delle sue controparti. In particolare, per le controparti istituzionali, la perdita attesa è calcolata utilizzando i parametri di rischio messi a disposizione dal fornitore esterno Moody's Analytics. Per quanto riguarda le controparti retail, il Gruppo non dispone di un sistema di rating interno finalizzato al calcolo delle perdite attese, di conseguenza, le curve di PD e LGD sono stimate per tipologia di prodotto attraverso dei modelli sviluppati internamente dalla Direzione CRO (prestiti personali e mutui) o delle proxy (altre esposizioni). Per recepire quanto previsto dal principio contabile IFRS 9, i parametri sono successivamente corretti mediante analisi prospettiche di tipo "forward looking" attraverso l'elaborazione di specifici scenari, elaborati dal fornitore esterno Moody's Analytics. In particolare, la componente prospettica è determinata da tre scenari macroeconomici, uno scenario base ("Baseline"), uno scenario positivo e uno scenario avverso. Lo scenario base è pesato al 40% in quanto ritenuto quello di realizzazione più probabile; gli scenari positivo e avverso invece sono pesati al 30%, e rappresentano delle realizzazioni alternative, rispettivamente migliore e peggiore. I fattori di tipo "forward looking" utilizzati al 30 giugno 2025 includono informazioni prospettiche che considerano le possibili evoluzioni dell'escalation sui dazi doganali tra gli Stati Uniti d'America e l'Unione Europea, delle tensioni in Medio Oriente tra lo Stato di Israele e Hamas e del conflitto militare tra Russia e Ucraina.

Un aspetto chiave richiesto dal principio contabile IFRS 9 è rappresentato dalla necessità di rilevare a ogni data di riferimento se si è verificato un incremento significativo del rischio di credito su ogni singola esposizione creditizia (Significant Increase in Credit Risk – SICR), recepito attraverso un modello di Staging Allocation a tre stadi. Tale modello prevede un primo stadio (stage 1) che include le esposizioni di nuova erogazione e le esposizioni che alla data di reporting non presentano un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto all'iscrizione iniziale, un secondo stadio (stage 2) che include le esposizioni su cui è stato rilevato un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto all'iscrizione iniziale, e un terzo stadio (stage 3), che include le esposizioni deteriorate (Non-performing exposures - NPE). Con riferimento alle controparti istituzionali con cui viene svolta attività creditizia, il Gruppo si avvale di una metodologia che confronta il rating alla data di riferimento e quello registrato alla data in cui l'esposizione è stata iscritta per la prima volta nel bilancio. Il metodo, che si avvale del rating esterno assegnato dall'agenzia Moody's, è applicato anche agli strumenti finanziari acquistati dal Gruppo a titolo di investimento. Con riferimento alle controparti retail e alle altre controparti istituzionali sprovviste di rating, il Gruppo si avvale dei backstop previsti dalla normativa e di ulteriori evidenze interne. In tale contesto sono classificate in stage 2 tutte le esposizioni che presentano più di 30 giorni di scaduto, o per le quali sono disponibili ulteriori informazioni che lasciano presumere un deterioramento del merito creditizio della controparte. Si specifica che, per la sola determinazione della staging allocation, è in corso di sviluppo un modello di scoring andamentale per le controparti al dettaglio, la cui messa in produzione è stata pianificata entro la fine di settembre 2025. Per maggiori dettagli sui modelli e i parametri utilizzati nella misurazione delle rettifiche di valore IFRS 9, compreso il nuovo modello di scoring andamentale per le controparti al dettaglio, si rimanda a quanto illustrato nella Parte E – Informazioni si rischi e sulle relative politiche di copertura delle note illustrative.

Nonostante il delicato contesto geopolitico ed economico, nel corso del primo semestre 2025 non si è rilevato un significativo deterioramento del portafoglio creditizio, né con riferimento agli investimenti finanziari né con riferimento ai crediti di finanziamento verso clientela ordinaria del Gruppo. Sulle controparti istituzionali emittenti di strumenti finanziari che il Gruppo ha acquisito a titolo di investimento non sono state rilevate variazioni nel merito creditizio tali da innescare un passaggio stage 2. I crediti di finanziamento verso clientela ordinaria non hanno mostrato significativi incrementi dei flussi a stage 2 o stage 3. Questi ultimi infatti sono erogati in applicazione di un'attenta e prudente politica di concessione e sono prevalentemente assistiti da garanzie reali finanziarie e immobiliari. Nel caso dei mutui fondiari il loan to value medio è, infatti, pari a circa il 44% e i fidi accordati prevedono l'acquisizione di garanzie con margini conservativi.

Con riferimento alle proiezioni dei flussi di cassa futuri, delle assunzioni e dei parametri utilizzati ai fini della valutazione della recuperabilità dell'avviamento, dei marchi e domini Fineco iscritti in bilancio, si segnala che i parametri e le informazioni utilizzate sono significativamente influenzate dal quadro macroeconomico di mercato, che potrebbe registrare mutamenti non prevedibili alla luce delle incertezze sopra evidenziate. A tale riguardo si ricorda che in data 17 dicembre 2024 il Consiglio di Amministrazione aveva approvato la procedura adottata per la determinazione del valore d'uso

Parte A – Politiche contabili

dell'avviamento, dei marchi e domini (modello, assunzioni e parametri utilizzati) ai fini della predisposizione del bilancio chiuso al 31 dicembre 2024 e in data 5 febbraio 2025 il Consiglio di Amministrazione aveva approvato l'esito del test di impairment. Al 30 giugno 2025 la Capogruppo ha valutato che le variazioni ragionevolmente stimate nei dati prospettici utilizzati al 31 dicembre 2024 non sono tali da avere un impatto significativo sull'esito, positivo, dell'impairment test svolto con riferimento a tale data, i cui risultati hanno confermato la sostenibilità dell'avviamento iscritto in bilancio, non facendo emergere in alcuno degli scenari ipotizzati la necessità di una svalutazione, confermando un valore d'uso significativamente superiore al valore contabile. Anche le analisi di sensitività effettuate al 31 dicembre 2024 evidenziano che l'impairment test raggiungerebbe un livello di breakeven assumendo variazioni attualmente non ragionevolmente ipotizzabili nei principali parametri utilizzati nel modello di valutazione. Per ulteriore informativa al riguardo si rimanda alla Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Sezione 10 – Attività immateriali della nota integrativa consolidata del bilancio chiuso al 31 dicembre 2024.

Con riferimento al trattamento di fine rapporto e agli altri benefici dovuti ai dipendenti e consulenti finanziari, tra i quali, in particolare, l'indennità suppletiva di clientela, sebbene le valutazioni siano state effettuate sulla base di informazioni ritenute ragionevoli e sostenibili al 30 giugno 2025, le stesse potranno subire cambiamenti al momento non prevedibili per effetto delle evoluzioni nei parametri alla base delle rispettive valutazioni. Per maggiori dettagli sui principali parametri utilizzati per la valutazione attuariale del trattamento di fine rapporto e del fondo indennità suppletiva di clientela si rimanda alla Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale delle presenti note illustrative, mentre per l'analisi di sensitività si rimanda alla Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale della nota integrativa consolidata del bilancio chiuso al 31 dicembre 2024.

La quantificazione dei fondi per rischi e oneri, e in particolare di quelli connessi a reclami e contenziosi, è oggetto di stima sia con riferimento all'ammontare degli esborsi necessari per l'adempimento delle obbligazioni, tenuto conto della probabilità effettiva del dover impiegare risorse, sia con riferimento ai tempi della manifestazione dell'esborso. La valutazione può risultare particolarmente complessa, pertanto, non si può escludere che le stime degli accantonamenti ai fondi rischi e oneri stanziati possano in futuro subire cambiamenti, al momento non prevedibili, per effetto dell'aggiornamento delle informazioni disponibili. Per maggiori dettagli si rimanda alla Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura – Sezione 5 – Rischi operativi delle presenti note illustrative.

Nessuna incertezza è stata, inoltre, rilevata in merito alla recuperabilità delle attività fiscali differite. Non vi sono imposte anticipate o differite non iscritte in bilancio in relazione a differenze temporanee. Inoltre, non risultano perdite fiscali. L'ammontare delle attività fiscali differite iscritte in bilancio deve essere sottoposto a test per verificare che sussista la probabilità di conseguire in futuro imponibili fiscali che ne consentano il recupero. Il test svolto in occasione della chiusura del 30 giugno 2025 ha dato esito positivo. Per maggiori dettagli sul test svolto, si rimanda al paragrafo "Test di recuperabilità delle imposte anticipate" incluso nella Sezione "11 – Attività fiscali e passività fiscali – Voce 110 dell'attivo e Voce 60 del passivo" delle presenti note illustrative.

Infine, si segnala che le passività fiscali correnti accolgono il saldo, al netto degli acconti versati, delle posizioni delle società del Gruppo nei confronti delle Amministrazioni finanziarie italiana ed estere riconducibili all'ambito della fiscalità diretta, calcolate in base a una prudenziale previsione dell'onere tributario dovuto per l'esercizio e, se del caso, per gli esercizi precedenti, determinato in base alle norme tributarie in vigore.

Per la descrizione dei rischi finanziari che il Gruppo deve fronteggiare e, più in particolare, rischi di credito, rischi di mercato, rischio di liquidità e rischi operativi si rinvia alla Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura delle note illustrative.

Dichiarazione di continuità aziendale

Il persistere delle tensioni geopolitiche determina una significativa incertezza nelle previsioni macroeconomiche, in termini di PIL, tassi di inflazione e tassi di interesse; nonostante ciò, si ritiene che non vi siano dubbi in merito alla continuità aziendale del Gruppo in un futuro prevedibile né incertezze tali da dar luogo a rettifiche significative dei valori contabili entro l'esercizio successivo. Tuttavia, non è possibile escludere che, per loro natura, le ipotesi ragionevolmente assunte possano non essere confermate negli effettivi futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. Nell'effettuare tale valutazione, sono stati considerati, peraltro, i principali indicatori regolamentari, in termini di dati puntuali al 30 giugno 2025, relativi buffer rispetto ai requisiti minimi regolamentari ed evoluzione degli stessi in un futuro prevedibile.

Gli Amministratori hanno considerato tali circostanze e ritengono di avere la ragionevole certezza che il Gruppo continuerà ad operare proficuamente in un futuro prevedibile e, di conseguenza, in conformità a quanto previsto dal principio contabile IAS1, il bilancio consolidato semestrale abbreviato chiuso al 30 giugno 2025 è stato predisposto in una prospettiva di continuità aziendale.

Altre Informazioni

Il Bilancio semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 è sottoposto a revisione contabile limitata da parte della società KPMG S.p.A., incaricata della revisione legale dei conti della Banca in esecuzione della delibera assembleare del 28 aprile 2021.

I depositi dell'intero documento presso le sedi e le istituzioni competenti sono effettuati ai sensi di legge.

Parte A - Politiche contabili

A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio

Per quanto riguarda i criteri di classificazione, rilevazione e valutazione delle principali voci di bilancio, si rimanda a quanto illustrato nella Parte A.2 della nota integrativa del bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2024.

A.3 Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie

L'IFRS 9 e l'IFRS 7 permettono, successivamente alla definizione iniziale, la modifica dei propri modelli di business per la gestione delle attività finanziarie con conseguente riclassifica, ove ne ricorrano i requisiti, di tutte le attività finanziarie interessate.

Tali modifiche, che dovrebbero accadere molto raramente, sono decise dai Dirigenti con responsabilità strategiche, a seguito di cambiamenti esterni o interni e devono essere rilevanti per le operazioni del Gruppo e dimostrabili alle parti esterne. Di conseguenza il Gruppo modifica il proprio modello di business solo in caso di inizio o cessazione di un'attività rilevante, ad esempio in caso di acquisizione, cessione o cessazione di un ramo di attività.

In particolare, possono essere riclassificate:

  • le attività finanziarie spostandole dalla categoria valutazione al costo ammortizzato a quella al fair value (valore equo) rilevato nell'utile (perdita) d'esercizio e viceversa;
  • le attività finanziarie spostandole dalla categoria della valutazione al costo ammortizzato a quella al fair value (valore equo) rilevato nel prospetto della redditività complessiva e viceversa;
  • le attività finanziarie spostandole dalla categoria del fair value (valore equo) rilevato nell'utile (perdita) d'esercizio a quella del fair value (valore equo) rilevato nel prospetto della redditività complessiva e viceversa.

I seguenti cambiamenti di circostanze non sono considerati riclassificazioni:

  • un elemento che in precedenza era uno strumento di copertura designato ed efficace in una copertura dei flussi finanziari o di un investimento netto non presenta più tali caratteristiche;
  • un elemento diventa uno strumento di copertura designato ed efficace in una copertura dei flussi finanziari o di un investimento netto;
  • cambiamenti della valutazione.

Inoltre, le seguenti situazioni non rappresentano modifiche del modello di business:

  • un cambiamento di intenzione in relazione a determinate attività finanziarie (anche in caso di cambiamenti significativi delle condizioni di mercato);
  • la temporanea scomparsa di un dato mercato per le attività finanziarie;
  • il trasferimento di attività finanziarie tra parti dell'entità con diversi modelli di business.

Nel corso del primo semestre dell'esercizio 2025 il Gruppo non ha effettuato modifiche dei propri modelli di business e, conseguentemente, non ha effettuato alcuna riclassifica di attività finanziarie.

Parte A – Politiche contabili

A.3.1 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business, valore contabile e interessi attivi Nessun dato da segnalare.

A.3.2 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business, fair value ed effetti sulla redditività complessiva Nessun dato da segnalare.

A.3.3 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business e tasso di interesse effettivo Nessun dato da segnalare.

Parte A – Politiche contabili

A.4 Informativa sul fair value

Informativa di natura qualitativa

La presente sezione comprende l'informativa sulla gerarchia del fair value richiesta da IFRS 13.

Il fair value (valore equo) è il corrispettivo che potrebbe essere ricevuto per vendere un'attività, o pagato per trasferire una passività, in una transazione ordinaria tra controparti di mercato nel mercato principale alla data di misurazione (exit price).

Il fair value di una passività finanziaria che sia esigibile (ad esempio un deposito a vista) non può essere inferiore all'importo esigibile a richiesta, attualizzato dalla prima data in cui ne potrebbe essere richiesto il pagamento.

Nel caso di strumenti finanziari quotati in mercati attivi il fair value è determinato a partire dalle quotazioni ufficiali del mercato principale (ovvero il più vantaggioso) al quale il Gruppo ha accesso (Mark to Market).

Uno strumento finanziario è considerato quotato in un mercato attivo se i prezzi quotati sono prontamente e regolarmente disponibili in un listino, operatore (dealer), intermediario (broker), agenzia di determinazione del prezzo o autorità di regolamentazione e tali prezzi rappresentano operazioni di mercato effettive che avvengono regolarmente in normali contrattazioni. Se la quotazione ufficiale in un mercato attivo non esiste per uno strumento finanziario nel suo complesso, ma esistono mercati attivi per le parti che lo compongono, il fair value è determinato sulla base dei pertinenti prezzi di mercato per le parti che lo compongono.

Il Gruppo utilizza metodi di valutazione (Mark to Model) in linea con i metodi generalmente accettati e utilizzati dal mercato. I modelli di valutazione includono tecniche basate sull'attualizzazione dei flussi di cassa futuri e sulla stima della volatilità e sono oggetto di revisione sia durante il loro sviluppo sia periodicamente, al fine di garantirne la piena coerenza con gli obiettivi della valutazione.

A ulteriore garanzia dell'oggettività delle valutazioni rivenienti da modelli valutativi, il Gruppo pone in essere:

  • processi di verifica indipendente del prezzo (Independent Price Verification o IPV);
  • processi di verifica ai fini della quantificazione delle rettifiche di Fair value (Fair value Adjustment o FVA).

I processi di verifica indipendente del prezzo prevedono che i prezzi siano mensilmente verificati dalla Direzione CRO, che, in qualità di funzione di controllo dei rischi, è indipendente dalle unità che assumono l'esposizione al rischio. Tale verifica prevede la comparazione e l'adeguamento del prezzo giornaliero alle valutazioni rivenienti da partecipanti al mercato indipendenti. Nel caso di strumenti non quotati su mercati attivi, il menzionato processo di verifica assume a riferimento i prezzi contribuiti da infoprovider, attribuendo maggior peso a quei prezzi che si considerano più rappresentativi dello strumento oggetto di valutazione. Detta valutazione include: l'eventuale "eseguibilità" della transazione al prezzo osservato, il numero di contributori, il grado di similarità degli strumenti finanziari, la coerenza nel prezzo contribuito da fonti differenti, il processo seguito dall'infoprovider per ottenere il dato.

Il framework normativo interno è costituito da una Global Policy e da un Manuale operativo: la prima definisce l'insieme di principi e regole che sovraintendono il quadro di riferimento per la misurazione del fair value e il processo di verifica indipendente dei prezzi, il secondo ne definisce in dettaglio il processo ed identifica le specifiche tecniche di valutazione del Fair Value nonché le metodologie per la verifica indipendente del prezzo per ogni tipologia di strumento detenuto dal Gruppo.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Per determinare il fair value di strumenti finanziari di Livello 2 e Livello 3 che non sono quotati e attivamente scambiati sul mercato, il Gruppo utilizza tecniche di valutazione diffuse sul mercato che sono di seguito descritte.

Descrizione delle tecniche di valutazione

Tra i metodi di valutazione ammessi dal Gruppo si citano:

  • Discounted cash flow: le tecniche di valutazione basate sul discounted cash flow consistono nella determinazione di una stima dei flussi di cassa futuri attesi lungo la vita dello strumento. Il modello richiede la stima dei flussi di cassa e l'adozione di parametri di mercato per lo sconto: il tasso o il margine di sconto riflette lo spread di credito e/o di finanziamento richiesti dal mercato per strumenti con profili di rischio e di liquidità simili, al fine di definire un "valore attualizzato". Il fair value del contratto è dato dalla somma dei flussi di cassa futuri attualizzati;
  • Modello di determinazione del prezzo delle opzioni: le tecniche di valutazione degli Option model sono generalmente utilizzate per strumenti nei quali il detentore ha un diritto o un obbligo contingente basato sul verificarsi di un evento futuro, come il superamento da parte del prezzo di un'attività di riferimento di un prezzo di strike predeterminato. Gli Option model stimano la probabilità che uno specifico evento si verifichi incorporando assunzioni come la volatilità dei rendimenti sottostanti e il prezzo dello strumento sottostante;
  • Approccio di Mercato: è una tecnica di valutazione che utilizza i prezzi generati da transazioni di mercato che coinvolgono attività, passività o gruppi di attività e passività identiche o paragonabili;
  • Adjusted Net Asset Value (NAV): il NAV è la differenza tra il valore totale delle attività del fondo e le passività. Un aumento di tale valore, ceteris paribus, risulta in un aumento del fair value.

Parte A – Politiche contabili

Fair value Adjustment (FVA)

Quando gli strumenti finanziari non sono quotati su mercati attivi, essendo il fair value determinato attraverso modelli valutativi, possono rendersi necessari degli aggiustamenti di valore per tener conto dell'incertezza valutativa o la difficoltà di smobilizzo di particolari posizioni finanziarie. Tali rettifiche (Fair Value Adjustments, FVA) rappresentano la correzione al fair value teorico, determinato utilizzando una tecnica di valutazione, per i fattori non inclusi nel valore attuale netto di base che gli operatori di mercato valuterebbero al fine della costruzione di un exit price dello strumento.

Gli aggiustamenti possono essere calcolati come componenti additive della valutazione oppure essere incluse direttamente nella valutazione. Nel caso in cui il Gruppo dovesse acquisire strumenti la cui valutazione renda necessario il calcolo di aggiustamenti di valore, la Direzione CRO provvede alla stima di questi ultimi prendendo in considerazione le seguenti fonti di rischio: Close out cost, market liquidity, model risk, CVA/DVA.

Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente

Di seguito si riepilogano, per tipologia di strumento finanziario, le principali informazioni sui modelli di valutazione utilizzati per la valutazione delle attività e passività valutate al fair value su base ricorrente.

Con riferimento all'informativa quantitativa richiesta dall'IFRS 13 sugli input non osservabili significativi utilizzati nella valutazione delle attività e passività finanziarie valutate al fair value di livello 3, si precisa che il Gruppo non detiene posizioni significative in strumenti finanziari classificati nella gerarchia di fair value 3, ad eccezione delle esposizioni nelle preferred shares di Visa INC class "C" e class "A", per i quali si rimanda al successivo paragrafo "Titoli di capitale e Contratti derivati quotati".

Titoli obbligazionari a reddito fisso

I Titoli obbligazionari a reddito fisso sono valutati attraverso due processi principali in base alla liquidità del mercato di riferimento. Agli strumenti liquidi quotati in mercati attivi è assegnata la gerarchia del fair value pari a 1 ed è considerato il prezzo Denaro (per le posizioni long) e il prezzo Lettera (per le posizioni short). Tale approccio è stato preferito rispetto alla rilevazione del prezzo di chiusura in quanto ricomprende nella valutazione anche il rischio di liquidità. Anche alle spezzature di strumenti obbligazionari quotati in mercati attivi, il cui importo non è comunque significativo, è assegnata la gerarchia del fair value pari a 1.

Eventuali strumenti non scambiati in mercati attivi sono valutati attraverso valutazioni di terze parti indipendenti che considerano transazioni recenti, quotazioni di mercato, curve di rendimento e altre metriche per offrire una stima accurata del valore di mercato di un titolo (es. Bloomberg Valuation - BVAL), o a mark-to-model utilizzando delle curve di credit spread impliciti derivate da strumenti di Livello 1. Il modello massimizza l'uso di parametri osservabili e minimizza l'uso dei parametri non osservabili. In questo senso, in funzione della rappresentatività della curva di credit spread applicata, le obbligazioni sono classificate, rispettivamente, come Livello 2 o Livello 3; il Livello 3 è applicato nel caso in cui sia utilizzato un credit spread significativamente non osservabile. Al 30 giugno 2025 non sono presenti strumenti obbligazionari non scambiati in mercati attivi valutati a mark-tomodel, in quanto gli unici strumenti obbligazionari presenti sono di importo non significativo e relativi principalmente a emittenti in stato di default. Sono invece presenti nel portafoglio HTC quattro strumenti obbligazionari valutati tramite prezzi BGN o BVAL, classificati come livello 2 di gerarchia di fair value.

Nel processo di verifica indipendente dei prezzi (IPV) delle obbligazioni, l'accuratezza dei prezzi di mercato delle obbligazioni di Livello 1 e dei modelli di valutazione per le obbligazioni illiquide sono regolarmente sottoposte a verifica.

Derivati Over-the-counter (OTC)

Il fair value dei contratti derivati non scambiati su un mercato attivo deriva dall'applicazione di tecniche di valutazione mark to model. Quando è presente un mercato attivo per i parametri di input al modello valutativo delle differenti componenti del derivato, il fair value è determinato in base alle quotazioni di mercato delle stesse. Le tecniche di valutazione basate su input osservabili sono classificate come Livello 2, mentre quelle basate su significativi input non osservabili, sono classificate come Livello 3.

La determinazione del fair value degli strumenti finanziari e il relativo processo di verifica indipendente dei prezzi sono disciplinati a livello di Gruppo da una specifica Global Policy e da una Global Operational Regulation. Con particolare riferimento ai derivati OTC, occorre distinguere tra i derivati che il Gruppo negozia in contropartita diretta con la clientela, principalmente riconducibili a CFD (Contract for Difference) e opzioni (daily options e knockout options), e quelli che il Gruppo negozia a titolo di copertura con altre istituzioni finanziarie.

Per il calcolo del fair value dei suddetti CFD (Contract for Difference) e delle opzioni negoziate in contropartita diretta con la clientela Fineco utilizza un prezzo di chiusura coerente con il prezzo offerto al cliente, determinato secondo regole contrattualizzate e dati provenienti da Info Provider, e sottoposto a convalida iniziale nell'ambito del Processo Nuovi Prodotti. L'utilizzo del prezzo di chiusura è giustificato dalla natura delle esposizioni detenute dalla Banca in tale tipologia di strumenti, che prevede una negoziazione pareggiata, in contropartita degli ordini della clientela.

La valutazione delle opzioni da parte delle funzioni di controllo dei rischi competenti ai fini IPV è svolta utilizzando le best practices di mercato (es. Hull per le opzioni esotiche). Il modello di determinazione del prezzo delle opzioni si basa sulla formula di Black & Scholes, che considera i seguenti input:

  • current price del sottostante "St"
  • strike "K";
  • barriera "L" (nel caso di opzioni esotiche come le Barrier Options);
  • tasso interesse "r";

Parte A – Politiche contabili

• volatilità "σt".

Infine, per gli strumenti derivati di tipo asset swap e Interest Rate Swap, che il Gruppo negozia a titolo di copertura con altre istituzioni finanziarie, il fair value è determinato tramite l'utilizzo di un sistema di Position Keeping, che applica il metodo del Discounting Cash Flow. Il valore attuale netto del derivato, che è rilevato quotidianamente, è utilizzato per adempiere agli obblighi di compensazione in conformità alla normativa EMIR e a quanto convenuto tra le controparti. Il fair value è controllato nell'ambito del processo di verifica indipendente dei prezzi (IPV) dalla Direzione CRO. Quest'ultima, infatti, effettua trimestralmente un confronto tra le curve fornite dalla funzione Tesoreria e quelle considerate set di riferimento per la valutazione delle posizioni di bilancio.

Titoli di capitale e Contratti derivati quotati

I titoli di capitale e i contratti derivati quotati, tra i quali i certificati emessi da Fineco, sono assegnati al Livello 1 quando una quotazione su un mercato attivo è disponibile. In tal caso è considerato il prezzo di chiusura del mercato regolamentato a maggiore liquidità cui Fineco ha accesso. Anche in questo caso, l'utilizzo del prezzo di chiusura per tali strumenti è giustificato dalla natura delle esposizioni in oggetto detenute dalla Banca, detenute nel portafoglio di negoziazione, e finalizzate allo svolgimento dell'attività di brokerage con la clientela, che prevede una negoziazione pareggiata, in contropartita degli ordini della clientela.

I titoli di capitale e i contratti derivati, se quotati, sono classificati come Livello 2 nel caso in cui il volume di attività sul mercato di quotazione è significativamente ridotto e al Livello 3 quando non vi sono quotazioni o le quotazioni sono state sospese a tempo indeterminato.

Per quanto riguarda la valutazione delle preferred shares di Visa INC class "C", il Gruppo ha adottato un modello per la determinazione del fair value che converte in euro il prezzo di mercato in dollari delle azioni Visa INC class "A" e applica un fattore di sconto; con riferimento alla valutazione al 30 giugno 2025 per le preferred shares class "C" tale fattore è stato determinato pari al 17,11%, stimato considerando il "litigation risk" in misura pari al 11,11% e il "illiquidity risk" in misura pari al 6%. La componente "litigation risk" è stata estratta da una serie storica di dati forniti da Visa INC, mentre la componente "illiquidity risk" è derivata dall'illiquidità delle azioni che hanno delle limitazioni alla trasferibilità per un determinato periodo temporale. Le preferred share class "A" sono, invece, soggette a un metodo di valutazione in bilancio che non prevede l'applicazione di un "Litigation Discount". Inoltre, essendo queste ultime convertibili in azioni VISA-A Common e successivamente vendibili, la componente "Illiquidity Risk" risulta inferiore rispetto alle Visa class "C", pertanto, il fattore di sconto è stato stimato al 3,63%.

Alle preferred shares di Visa INC class "C" e class "A" è stata assegnata la gerarchia di fair value 3.

Fondi di Investimento

Il Gruppo può detenere investimenti in fondi di investimento che pubblicano il Net Asset Value (NAV) per quota e possono includere investimenti in fondi gestiti dal Gruppo. I fondi sono classificati generalmente come Livello 1 quando una quotazione su un mercato attivo è disponibile. I fondi sono classificati come Livello 2 e Livello 3 a seconda della disponibilità del NAV, la trasparenza del portafoglio e di possibili vincoli/limitazioni.

Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente

Di seguito si riepilogano, per tipologia di strumento finanziario, le principali informazioni sui modelli di valutazione utilizzati per la valutazione delle attività e passività valutate al fair value su base non ricorrente.

Gli strumenti finanziari non valutati al fair value su base ricorrente, compresi debiti e crediti valutati al costo ammortizzato, non sono gestiti sulla base del fair value. Per questi strumenti finanziari il fair value è calcolato solo ai fini di adempiere alle richieste d'informativa e non ha un impatto sul bilancio o in termini di profitti o perdite. Inoltre, la determinazione del fair value delle attività e passività che non sono generalmente scambiate, come ad esempio crediti e debiti, si basa sull'utilizzo di parametri interni non direttamente osservabili sul mercato come definito dall'IFRS 13.

Con riferimento all'informativa quantitativa richiesta dall'IFRS 13 sugli input non osservabili significativi utilizzati nella valutazione delle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base non ricorrente di livello 3, e in particolar modo con riferimento ai crediti, si precisa che Fineco si avvale delle proprie aspettative relative a possibili variazioni nell'ammontare e nelle tempistiche di incasso dei flussi di cassa (es. rimborsi anticipati), e dei parametri di rischio di PD e LGD stimati a livello di prodotto per determinare l'incertezza inerente ai flussi di cassa. Tali parametri, opportunamente corretti attraverso informazioni prospettiche, sono anche utilizzati per determinare le perdite attese su crediti conformemente al principio contabile IFRS 9.

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Il fair value delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, che non è determinato in base a prezzi di quotazione osservati su mercati attivi (gerarchia di fair value 1), può essere determinato attraverso valutazioni di terze parti indipendenti che considerano transazioni recenti, quotazioni di mercato, curve di rendimento, e altre metriche per offrire una stima accurata del valore di mercato di un titolo (es. Bloomberg Valuation - BVAL). Tali valutazioni sono opportunamente validate dalla funzione di Risk Management nell'ambito del processo di Verifica Indipendente dei Prezzi. A seconda dell'asset valutato e della presenza di input a disposizione per la valutazione potrebbe essere necessario utilizzare un modello di valore attuale aggiustato per il rischio (mark to model). Per alcuni portafogli sono applicati altri approcci semplificati, che tengono comunque in considerazione le caratteristiche finanziarie degli strumenti finanziari in essi contenuti. Si precisa che per tutti gli strumenti obbligazionari valutati al costo ammortizzato presenti in bilancio al 30 giugno 2025 il fair value è stato determinato in base a prezzi di quotazione osservati su mercati attivi, o forniti da terze parti indipendenti. Il mark- to-model è stato utilizzato per la determinazione del fair value dei crediti, ad eccezione delle casistiche sotto riportate.

Parte A – Politiche contabili

Il fair value delle poste a vista o a revoca, delle attività finanziarie con durata inferiore a 12 mesi e dei crediti di funzionamento connessi con la prestazione di attività e di servizi finanziari è approssimato uguale al valore di bilancio; a tali attività è assegnata la gerarchia di fair value livello 3.

Il fair value dei crediti deteriorati è stato determinato considerando che il valore di realizzo espresso dal valore netto di bilancio rappresenti la miglior stima dei flussi di cassa futuri prevedibili attualizzati alla data di valutazione; a tali attività è assegnata la gerarchia di fair value livello 3.

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Il fair value delle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato è determinato attraverso l'utilizzo di un modello di valore attuale aggiustato per il rischio emittente associato, ad eccezione delle casistiche sotto riportate.

Il fair value delle obbligazioni emesse quotate in mercati attivi è determinato considerando il prezzo Lettera; a tali strumenti è assegnata la gerarchia del fair value pari a 1.

Il fair value delle passività finanziarie a vista, delle passività finanziarie con durata originaria inferiore a 12 mesi e dei debiti di funzionamento connessi con la prestazione di attività e di servizi finanziari è approssimato uguale al valore di bilancio; a tali passività è assegnata la gerarchia di fair value livello 3.

Cassa e disponibilità liquide

Il fair value dei crediti a vista verso banche e banche centrali rilevati nella voce "Cassa e disponibilità liquide" è approssimato uguale al valore di bilancio; a tali attività è assegnata la gerarchia di fair value livello 3.

Descrizione degli input utilizzati nella misurazione del fair value degli strumenti di Livello 2 e 3

Si riporta di seguito la descrizione dei principali input significativi utilizzati nella misurazione del fair value delle attività e passività valutate al fair value su base ricorrente e non ricorrente appartenenti ai Livelli 2 e 3 della gerarchia del fair value.

Gli input di Livello 2 sono prezzi diversi da quelli quotati di Livello 1 che sono osservabili sia direttamente sia indirettamente per le attività o le passività. In particolare, può trattarsi di:

  • prezzi quotati in mercati attivi per attività o passività simili;
  • prezzi quotati in mercati che non sono attivi per attività o passività simili o identiche;
  • input diversi dai prezzi quotati che sono osservabili per attività o passività (ad esempio: tassi di interesse e curve dei rendimenti osservabili a intervalli comunemente citati; volatilità implicite; spread creditizi);
  • input confermati da dati di mercato che non possono essere direttamente osservati, ma basati su o supportati da dati di mercato.

I fattori di Livello 2 devono essere osservabili (direttamente o indirettamente, ad esempio attraverso conferme con i dati di mercato) per tutta la durata contrattuale dell'attività o passività oggetto di valutazione. Sono inseriti nel Livello 2 i fattori di mercato che potrebbero non essere direttamente osservabili ma che si basano o sono supportati da dati di mercato osservabili, poiché tali fattori sono meno soggettivi dei fattori non osservabili classificati come Livello 3. Esempi di strumenti di Livello 2 sono obbligazioni il cui valore è derivato da una obbligazione simile quotata in borsa, Interest Rate Swap Over-the-Counter valutati a partire da un modello i cui input sono osservabili, obbligazioni societarie, titoli garantiti da attività, titoli di debito ad alto rendimento così come alcuni prodotti strutturati in cui i fattori della valutazione si basano principalmente sulle informazioni di prezzi facilmente disponibili.

Gli input di valutazione di Livello 3 non sono osservabili e assumono rilevanza in assenza di input di Livello 1 e 2. Data l'esigenza di stimare un prezzo di realizzo (exit price) alla data di valutazione anche per gli strumenti classificati in gerarchia 3, tali input sono sfruttati da modelli valutativi sviluppati internamente.

Esempi di fattori di Livello 3 per attività e passività sono i seguenti:

  • volatilità storica, quando non è possibile osservare la volatilità implicita (es. di opzioni simili in quanto non sufficientemente liquide). La volatilità storica in genere non rappresenta le attuali aspettative degli operatori di mercato circa la volatilità futura, anche se è l'unica informazione disponibile per valutare un'opzione;
  • previsioni finanziarie sviluppate utilizzando i dati propri nel caso in cui non ci fossero le informazioni disponibili;
  • correlazione tra attività non liquide. Ci sono diversi tipi di input di correlazione, tra cui la correlazione di credito, la correlazione cross-attività (ad esempio correlazione tra equity e interest rate) e la correlazione tra attività dello stesso tipo (ad esempio correlazione tra tassi di interesse) che generalmente vengono utilizzati per valutare strumenti ibridi ed esotici;
  • credit spread quando non è osservabile o non può essere avvalorato da dati di mercato osservabili.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

Il Gruppo controlla che il valore assegnato a ogni posizione del portafoglio di negoziazione rifletta il fair value corrente in modo appropriato. Le misurazioni al fair value delle attività e delle passività sono determinate utilizzando varie tecniche, fra cui modelli del tipo discounted cash flow e modelli interni di valutazione. Sulla base dell'osservabilità degli input utilizzati, tutti gli strumenti finanziari sono classificati come Livello 1, Livello 2 o Livello 3 della gerarchia del fair value. Quando una posizione è caratterizzata da uno o più input significativi che non sono direttamente osservabili,

Parte A – Politiche contabili

un'ulteriore procedura di verifica del prezzo è attuata. Tali procedure comprendono la revisione dei dati storici rilevanti, l'analisi dei guadagni e delle perdite, la valutazione individuale di ciascun componente di un prodotto strutturato e il benchmarking. Affinché sia assicurata la giusta separatezza tra le funzioni a capo delle attività di sviluppo e le funzioni a capo dei processi di validazione, tutti i modelli di valutazione sviluppati dal front office sono testati e validati in modo indipendente. L'obiettivo è quello di valutare il rischio di modello derivante dalla solidità teorica dei modelli, dalle tecniche di calibrazione quando presenti e dall'appropriatezza del modello per uno specifico prodotto in un mercato definito.

Oltre alla valutazione giornaliera mark to market o mark to model, l'Independent Price Verification (IPV) è applicato mensilmente dalla funzione Market & Liquidity Risk del Gruppo con l'obiettivo di fornire un fair value indipendente.

Con riferimento all'analisi di sensitività delle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente di livello 3 richiesta dall'IFRS 13, si precisa che il Gruppo non detiene posizioni significative in strumenti finanziari classificati nella gerarchia di fair value 3, ad eccezione delle esposizioni nelle preferred shares di Visa INC class "C" e class "A", per la quale si rimanda al precedente paragrafo "Titoli di capitale e Contratti derivati quotati".

A.4.3 Gerarchia del fair value

Il principio IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value in funzione del grado di osservabilità degli input delle tecniche di valutazione adottate.

Il livello di gerarchia del fair value associato alle attività e passività è definito come il livello minimo fra tutti gli input significativi utilizzati. Generalmente, un input di valutazione non è considerato significativo per il fair value di uno strumento se i restanti input spiegano la maggioranza della varianza del fair value stesso su un orizzonte temporale di tre mesi. In alcuni casi specifici, la significatività del limite è verificata in relazione al fair value dello strumento alla data di misurazione.

Sono previsti, in particolare, tre livelli:

  • Livello 1: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato in base a prezzi di quotazione osservati su mercati attivi per attività o passività identiche a cui il Gruppo può accedere alla data di valutazione. Un mercato attivo è tale se le operazioni relative all'attività o alla passività oggetto di valutazione si verificano con una frequenza e con volumi sufficienti a fornire informazioni utili per la determinazione del prezzo su base continuativa;
  • Livello 2: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato in base a modelli valutativi che utilizzano input osservabili su mercati attivi, diversi dai prezzi di mercato già inclusi nel Livello 1. Gli input sono considerati osservabili se sono sviluppati sulla base di informazioni disponibili al mercato riguardanti eventi o transazioni correnti e riflettono le assunzioni che le controparti di mercato utilizzerebbero per valutare l'attività o la passività;
  • Livello 3: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato sulla base di modelli valutativi che utilizzano prevalentemente significativi input, diversi da quelli inclusi nel Livello 1 e nel Livello 2, non osservabili su mercati attivi. Gli input non osservabili devono comunque riflettere le assunzioni che i partecipanti al mercato utilizzerebbero nella valutazione dell'attività o passività, incluse le assunzioni sul rischio.

Il trasferimento di livello di fair value delle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente può avvenire nel caso in cui cambino gli input utilizzati dal modello di valutazione (per esempio se per uno strumento non è più disponibile la quotazione su un mercato attivo). Qualora per la valutazione di uno strumento ci si avvalga di una tecnica di valutazione che utilizza input riconducibili a diversi livelli della gerarchia, lo strumento è classificato interamente nello stesso livello di gerarchia in cui è classificato l'input di Livello più basso significativo per la valutazione. Un input di valutazione non è considerato significativo ai fini dell'assegnazione della gerarchia di fair value se i restanti input determinano il 90% del valore di fair value dello strumento.

A.4.4 Altre informazioni

Nessuna informazione da segnalazione con riferimento alle previsioni contenute nell'IFRS 13 paragrafi 48, 93 lettera (i) e 96.

Parte A – Politiche contabili

Informativa di natura quantitativa

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

(Importi in migliaia)
30/06/2025 31/12/2024
Attività/Passività finanziarie misurate al fair value L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 44.255 3.712 3.984 24.767 5.345 4.047
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 42.489 3.712 23 23.171 5.345 23
b) attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 1.766 - 3.961 1.596 - 4.024
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
300.694 - 54 296.356 - 54
3. Derivati di copertura - 610.194 - - 677.547 -
4. Attività materiali - - - - - -
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 344.949 613.906 4.038 321.123 682.892 4.101
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 24.048 2.413 3 6.612 1.515 3
2. Passività finanziarie designate al fair value - - - - - -
3. Derivati di copertura - 45.488 - - 48.485 -
Totale 24.048 47.901 3 6.612 50.000 3

Legenda:

L1 = Livello 1

L2 = Livello L3 = Livello 3

Nel corso del primo semestre 2025 non vi sono stati trasferimenti di attività finanziarie fra la gerarchia di fair value 1 e 2.

Non sono stati applicati Credit Value Adjustment (CVA) e/o Debit Value Adjustment (DVA) nella determinazione del fair value degli strumenti finanziari derivati.

La crisi determinata dal conflitto militare tra Russia-Ucraina non ha avuto un impatto in termini di misurazione del fair value. In particolare, non sono state rilevate riduzioni/scomparse di prezzi quotati su mercati attivi (Livello 1) e/o di input osservabili (Livello 2), né trasferimenti tra i vari livelli della gerarchia del fair value per strumenti finanziari nei quali il Gruppo detiene investimenti significativi.

Parte A – Politiche contabili

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

30/06/2025 (Importi in migliaia)
31/12/2024
Attività/Passività non misurate al fair value o misurate al
fair value su base non ricorrente VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 31.371.821 23.860.854 219.173 6.555.853 29.728.119 22.110.002 85.626 6.580.462
2. Attività materiali detenute a scopo di investimento - - - - - - - -
3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione
- - - - - - - -
Totale 31.371.821 23.860.854 219.173 6.555.853 29.728.119 22.110.002 85.626 6.580.462
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 32.345.449 807.728 33.263 31.507.190 31.649.742 804.686 32.958 30.806.158
2. Passività associate ad attività in via di dismissione - - - - - - - -
Totale 32.345.449 807.728 33.263 31.507.190 31.649.742 804.686 32.958 30.806.158

Legenda:

L1 = Livello 1 - L2 = Livello 2 - L3 = Livello 3 - VB = Valore di bilancio

Come descritto in precedenza, le attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente sono presentate sulla base del loro fair value e della loro gerarchia di fair value al solo fine di adempiere alle richieste d'informativa di bilancio.

Parte A – Politiche contabili

A.5 Informativa sul c.d. "Day one profit/loss"

Il valore di iscrizione iniziale in bilancio degli strumenti finanziari deve avvenire al fair value.

Normalmente, il fair value di uno strumento finanziario, alla data di rilevazione iniziale, è pari al prezzo pagato/importo erogato per l'acquisizione delle attività finanziarie o alla somma incassata per le passività finanziarie. Tale affermazione è generalmente riscontrabile nel caso di transazioni riferibili a strumenti finanziari appartenenti alla gerarchia di fair value livello 1 e anche livello 2, considerando che i prezzi sono normalmente derivati indirettamente dal mercato.

Nel caso del livello 3, invece, sussiste una parziale discrezionalità nella determinazione del fair value, ma proprio a causa dell'assenza di inequivocabile termine di riferimento da raffrontare con il prezzo della transazione, l'iscrizione iniziale deve sempre avvenire al prezzo della transazione. In quest'ultimo caso, tuttavia, la successiva valutazione non può includere la differenza tra il prezzo pagato/importo erogato e il fair value riscontrato nel momento della prima valutazione, definita anche come "Day one profi/loss". Tale differenza deve essere riconosciuta a conto economico solo se deriva da cambiamenti dei fattori su cui i partecipanti al mercato basano le loro valutazioni nel fissare i prezzi.

L'utilizzo di modelli valutativi prudenti, i processi di revisione di tali modelli e dei relativi parametri e gli aggiustamenti di valore a fronte del rischio modello assicurano che l'ammontare iscritto a conto economico non rivenga dall'utilizzo di parametri valutativi non osservabili. In particolare, la quantificazione degli aggiustamenti di valore a fronte del rischio modello garantisce che la parte del fair value degli strumenti in oggetto che si riferisce all'utilizzo di parametri di natura soggettiva non sia rilevata a conto economico, bensì come aggiustamento del valore di stato patrimoniale di tali strumenti. L'iscrizione a conto economico di questa quota avviene, quindi, solo in funzione del successivo prevalere di parametri oggettivi e, conseguentemente, del venir meno dei menzionati aggiustamenti.

Non risultano "day-one profit/loss" dei quali fornire informativa secondo quanto previsto dal paragrafo 28 dell'IFRS 7.

Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato Attivo

Sezione 1 – Cassa e disponibilità liquide – Voce 10 1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

(Importi in migliaia)
Totale Totale
30/06/2025 31/12/2024
a) Cassa 151 5
b) Conti correnti e depositi a vista presso Banche Centrali 1.278.388 1.688.889
c) Conti correnti e depositi a vista presso banche 325.401 273.982
Totale 1.603.940 1.962.876

La voce "b) Conti correnti e Depositi a vista presso Banche Centrali" rappresenta il saldo dei depositi overnight e della liquidità depositata presso Banca d'Italia, al netto della riserva obbligatoria, che trova rappresentazione nella voce "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato crediti verso banche".

La voce "c) Conti correnti e depositi a vista presso banche" è costituita dai conti correnti aperti presso istituzioni creditizie principalmente per il regolamento delle operazioni sui circuiti di pagamento, per il regolamento dell'operatività in titoli e contratti derivati e per la gestione della liquidità di Fineco AM.

Sezione 2 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 20 2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
30/06/2025
Totale
31/12/2024
L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito - - - 13 - -
1.1 Titoli strutturati - - - 13 - -
1.2 Altri titoli di debito - - - - - -
2. Titoli di capitale 39.069 - - 22.100 - -
3. Quote di O.I.C.R. - - 23 1 - 23
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale (A) 39.069 - 23 22.114 - 23
B. Strumenti derivati - - - - - -
1. Derivati finanziari 3.420 3.712 - 1.057 5.345 -
1.1 di negoziazione 3.420 3.712 - 1.057 5.345 -
1.2 connessi con la fair value option - - - - - -
1.3 altri - - - - - -
2. Derivati creditizi - - - - - -
2.1 di negoziazione - - - - - -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale (B) 3.420 3.712 - 1.057 5.345 -
Totale (A+B) 42.489 3.712 23 23.171 5.345 23

Legenda:

L1: Livello 1 L2: Livello 2

L3: Livello 3

I titoli di capitale presenti nel portafoglio di proprietà sono utilizzati principalmente per la copertura gestionale delle posizioni in contratti derivati su azioni aperte in contropartita dei clienti e, in misura inferiore, possono derivare dall'attività di internalizzazione e sono destinati a essere negoziati nel breve periodo.

I derivati finanziari comprendono la valutazione positiva dei contratti CFD negoziati in contropartita dei clienti, nonché i contratti derivati regolamentati o stipulati con controparti istituzionali al fine di coprire gestionalmente i suddetti contratti derivati, le Opzioni Knock Out e i Certificates emessi, per un importo complessivo pari a 3.723 migliaia di euro (5.200 migliaia di euro al 31 dicembre 2024).

Nel punto B.1.1 "Strumenti derivati - Derivati finanziari di negoziazione" sono state ricondotte anche le valutazioni positive dei contratti di compravendita a pronti di titoli che soddisfano la definizione di "posseduti per negoziazione" e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way"), per un importo pari a 3.409 migliaia di euro (1.202 migliaia di euro al 31 dicembre 2024).

2.5 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
30/06/2025
Totale
31/12/2024
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 62 - - 57 - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 62 - - 57 - -
2. Titoli di capitale - - 3.961 1 - 4.024
3. Quote di O.I.C.R. 1.704 - - 1.538 - -
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale 1.766 - 3.961 1.596 - 4.024

Legenda: L1: Livello 1 L2: Livello 2 L3: Livello 3

I titoli di capitale presenti nelle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" sono costituiti, principalmente, dalle preferred shares di Visa INC class "A", per un importo di 2.131 migliaia di euro e dalle preferred shares di Visa INC class "C", per un importo di 1.817 migliaia di euro. Le quote di OICR sono detenute dalla controllata Fineco AM per 1.704 migliaia di euro.

Per maggiori dettagli in merito alla valutazione al fair value degli strumenti finanziari si rimanda alla Parte A – Politiche contabili - A.4 Informativa sul fair value delle presenti note illustrative.

Il Gruppo ha classificato in stato di sofferenza dei titoli di capitale emessi da soggetti in stato di default per un importo non rilevante.

Sezione 3 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva – Voce 30

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
30/06/2025
Totale
31/12/2024
L1
L2
L3
L1 L2 L3
1. Titoli di debito 300.694 - - 296.356 - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 300.694 - - 296.356 - -
2. Titoli di capitale - - 54 - - 54
3. Finanziamenti - - - - - -
Totale 300.694 - 54 296.356 - 54

Legenda: L1: Livello 1 L2: Livello 2 L3: Livello 3

Le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" sono costituite da titoli emessi da Stati sovrani ed emittenti sovrannazionali e, in parte residuale, a interessenze azionarie in società nelle quali il Gruppo non esercita il controllo o l'influenza significativa per 54 migliaia di euro per le quali è stata esercitata l'opzione "FVTOCI"11. Per maggiori dettagli si rimanda all'informativa relativa alle esposizioni in titoli emessi da Stati sovrani riportata nella Parte E delle presenti note illustrative.

3.3 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: valore lordo e rettifiche di valore complessive

(Importi in migliaia)
Valore lordo Rettifiche di valore complessivo
Primo
stadio
di cui:
Strumenti
con basso
rischio di
credito
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
Write-off parziali
complessivi
Titoli di debito 300.725 - - - - (30) - - - -
Finanziamenti - - - - - - - - - -
Totale 30/06/2025 300.725 - - - - (30) - - - -
Totale 31/12/2024 296.386 - - - - (30) - - - -

11 Relativamente agli strumenti di capitale non di trading, l'IFRS 9 prevede la possibilità di classificarli al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo (c.d. "FVTOCI" – Fair Value Through Other Comprehensive Income).

Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40

4.1 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2024
Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
Tipologia operazioni/Valori Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3 Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3
A. Crediti verso Banche
Centrali
298.742 - - - - 298.742 283.355 - - - - 283.355
1. Depositi a scadenza - - - X X X - - - X X X
2. Riserva obbligatoria 298.742 - - X X X 283.355 - - X X X
3. Pronti contro termine - - - X X X - - - X X X
4. Altri - - - X X X - - - X X X
B. Crediti verso banche 2.403.997 - - 2.111.558 87.559 120.379 2.225.159 - - 1.945.987 85.626 87.378
1. Finanziamenti 120.379 - - - - 120.379 87.378 - - - - 87.378
1.1. Conti correnti - - - X X X - - - X X X
1.2. Depositi a scadenza 77.120 - - X X X 63.624 - - X X X
1.3. Altri finanziamenti 43.259 - - X X X 23.754 - - X X X
- Pronti contro termine
attivi
43 - - X X X 292 - - X X X
- Finanziamenti per
leasing
- - - X X X - - - X X X
- Altri 43.216 - - X X X 23.462 - - X X X
2. Titoli di debito 2.283.618 - - 2.111.558 87.559 - 2.137.781 - - 1.945.987 85.626 -
2.1. Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2.2. Altri titoli di debito 2.283.618 - - 2.111.558 87.559 - 2.137.781 - - 1.945.987 85.626 -
Totale 2.702.739 - - 2.111.558 87.559 419.121 2.508.514 - - 1.945.987 85.626 370.733

Legenda:

L1: Livello 1

L2: Livello 2 L3: Livello 3

La voce "Pronti contro termine attivi" non comprende la forma tecnica del prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia. Tali operazioni sono esposte tra le operazioni "fuori bilancio" nella tabella A.1.4 riportata nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - Informazioni di natura quantitativa delle presenti note illustrative.

La voce "Altri finanziamenti: Altri" si riferisce per 34.483 migliaia di euro all'importo dei margini iniziali, di variazione e depositi a garanzia nei confronti di istituzioni creditizie (9.697 migliaia di euro al 31 dicembre 2024) e per 8.681 migliaia di euro ai crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari (13.522 migliaia di euro al 31 dicembre 2024).

Le Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato sono presentate sulla base del loro fair value e della loro gerarchia di fair value al solo fine di adempiere alle richieste d'informativa di bilancio. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo "A.4 - Informativa sul fair value" riportato nella Parte A - Politiche contabili delle presenti note illustrative.

4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

(Importi in migliaia)
Totale Totale
30/06/2025 31/12/2024
Tipologia
operazioni/Valori
Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3 Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3
1. Finanziamenti 6.161.309 7.719 - - - 6.136.732 6.231.526 4.117 - - - 6.209.729
1.1. Conti correnti 2.137.351 5.513 - X X X 2.051.186 1.782 - X X X
1.2. Pronti contro
termine attivi
131.367 - - X X X 158.316 73 - X X X
1.3. Mutui 2.217.013 1.577 - X X X 2.309.858 1.676 - X X X
1.4. Carte di credito,
prestiti personali e
cessioni del quinto
841.390 598 - X X X 873.717 575 - X X X
1.5. Finanziamenti
per leasing
- - - X X X - - - X X X
1.6. Factoring - - - X X X - - - X X X
1.7. Altri
finanziamenti
834.188 31 - X X X 838.449 11 - X X X
2. Titoli di debito 22.500.054 - - 21.749.296 131.614 - 20.983.962 - - 20.164.015 - -
2.1. Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2.2. Altri titoli di
debito
22.500.054 - - 21.749.296 131.614 - 20.983.962 - - 20.164.015 - -
Totale 28.661.363 7.719 - 21.749.296 131.614 6.136.732 27.215.488 4.117 - 20.164.015 - 6.209.729

Legenda:

L1: Livello 1 L2: Livello 2

L3: Livello 3

La voce "Pronti contro termine attivi" non comprende la forma tecnica del prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia. Tali operazioni sono esposte tra le operazioni "fuori bilancio" nella tabella A.1.5 riportata nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - Informazioni di natura quantitativa delle presenti note illustrative.

La voce "Altri finanziamenti" include, principalmente, i finanziamenti erogati a Cronos Vita Assicurazioni S.p.A., per un importo di bilancio di 554.857 migliaia di euro (527.411 migliaia di euro al 31 dicembre 2024), i depositi a garanzia, margini iniziali e di variazione, per un ammontare di 118.937 migliaia di euro (155.553 migliaia di euro al 31 dicembre 2024), e i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari, per un ammontare di 155.025 migliaia di euro (151.521 migliaia di euro al 31 dicembre 2024). I crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari includono anche i crediti di funzionamento verso i consulenti finanziari, parte dei quali relativi a consulenti finanziari cessati.

I titoli di debito sono costituiti, principalmente, da titoli emessi da Stati sovrani, Enti sovranazionali e Autorità locali. Per maggiori dettagli in merito alle esposizioni in titoli emessi da Stati sovrani si rimanda all'informativa riportata nella Parte E delle presenti note illustrative.

Le attività e passività finanziarie possono essere oggetto di compensazione quando la società ha correntemente un diritto legale a compensare gli importi rilevati contabilmente e intende estinguere per il residuo netto, o realizzare l'attività e contemporaneamente estinguere la passività, come previsto dallo IAS 32.

Oltre a rispettare le previsioni dello IAS 32, il Gruppo effettua la compensazione delle attività e passività finanziarie solo quando:

  • le operazioni hanno la stessa data esplicita di regolamento definitivo;
  • il diritto di compensare l'importo dovuto alla controparte con l'importo dovuto dalla controparte è legalmente opponibile nel normale svolgimento dell'attività e in caso di default, di insolvenza o di fallimento;
  • le controparti intendono regolare su base netta o in contemporanea ovvero le operazioni sono soggette ad un meccanismo di regolamento che funzionalmente determina l'equivalente di un regolamento netto.

Nella tabella sopra riportata le operazioni di pronti contro termine effettuate sul mercato Repo MTS e regolate attraverso una Controparte Centrale sono state esposte compensate.

Le Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato sono presentate sulla base del loro fair value e della loro gerarchia di fair value al solo fine di adempiere alle richieste d'informativa di bilancio. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo "A.4 - Informativa sul fair value" riportato nella Parte A - Politiche contabili delle presenti note illustrative.

4.4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore complessive

(Importi in migliaia)
Valore lordo Rettifiche di valore complessive
Primo
stadio
di cui:
Strumenti
con basso
rischio di
credito
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
Write-off parziali
complessivi
Titoli di debito 24.788.041 - - - - (4.369) - - - -
Finanziamenti 6.537.159 - 53.330 30.299 - (4.671) (5.388) (22.580) - -
Totale 30/06/2025 31.325.200 - 53.330 30.299 - (9.040) (5.388) (22.580) - -
Totale 31/12/2024 29.691.241 - 46.129 27.721 - (8.345) (5.023) (23.604) - -

Sezione 5 – Derivati di copertura – Voce 50

5.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

(Importi in migliaia)
Fair Value Fair Value
30/06/2025 VN 31/12/2024 VN
L1 L2 L3 30/06/2025 L1 L2 L3 31/12/2024
A. Derivati finanziari
1. Fair value - 610.194 - 7.240.115 - 677.547 - 8.620.346
2. Flussi finanziari - - - - - - - -
3. Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi
1. Fair value - - - - - - - -
2. Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 610.194 - 7.240.115 - 677.547 - 8.620.346

Legenda:

VN = valore nozionale L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Sezione 6 – Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 60

6.1 Adeguamento di valore delle attività coperte: composizione per portafogli coperti

(Importi in migliaia)
Adeguamento di valore delle attività coperte / Valori Totale Totale
30/06/2025 31/12/2024
1. Adeguamento positivo 460 3.338
1.1 di specifici portafogli: 460 3.338
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 460 3.338
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
1.2 complessivo - -
2. Adeguamento negativo (157.527) (153.613)
2.1 di specifici portafogli: (157.527) (153.613)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (157.527) (153.613)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
2.2 complessivo - -
Totale (157.067) (150.275)

Sezione 8 – Attività assicurative – Voce 80

Nessun dato da segnalare.

Sezione 9 – Attività materiali – Voce 90

9.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale
30/06/2025
Totale
31/12/2024
1. Attività di proprietà 91.040 90.186
a) terreni 23.932 23.932
b) fabbricati 38.077 38.777
c) mobili 2.639 2.723
d) impianti elettronici 21.647 20.733
e) altre 4.745 4.021
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 53.134 56.110
a) terreni 170 213
b) fabbricati 52.381 55.316
c) mobili - -
d) impianti elettronici - -
e) altre 583 581
Totale 144.174 146.296
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -

Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della nota integrativa consolidata al 31 dicembre 2024.

Il Gruppo ha in essere operazioni di leasing operativo rappresentate da un contratto di locazione per una parte della superficie dell'immobile di proprietà.

Con riferimento all'immobile di proprietà a uso funzionale detenuto da FinecoBank, al fine di valutare se esistano indicazioni del fatto che l'attività possa aver subito una riduzione di valore, la Banca, in occasione della chiusura del bilancio semestrale abbreviato al 30 giugno 2025, ha richiesto una perizia a una società terza indipendente dalla quale non sono emerse evidenze che comportino la necessità di apportare riduzioni di valore ai sensi dello IAS 36.

9.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo

Nessun dato da segnalare.

9.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate

Nessun dato da segnalare.

9.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value

Nessun dato da segnalare.

9.5 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: composizione

Nessun dato da segnalare.

Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato

9.9 Impegni per acquisto di attività materiali

Al 30 giugno 2025 gli impegni contrattuali per l'acquisto di attività materiali ammontano a 2.840 migliaia di euro. Segnaliamo, inoltre, che non esistono restrizioni sulla titolarità delle attività materiali e non vi sono attività materiali impegnate a garanzia di passività.

Sezione 10 – Attività immateriali – Voce 100

10.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale
30/06/2025
Totale
31/12/2024
Durata definita Durata indefinita Durata definita Durata indefinita
A.1 Avviamento X 89.602 X 89.602
A.1.1 di pertinenza del gruppo X 89.602 X 89.602
A.1.2 di pertinenza di terzi X - X -
A.2 Altre attività immateriali 7.120 27.459 7.783 27.459
di cui: software 7.120 - 7.782 -
A.2.1 Attività valutate al costo: 7.120 27.459 7.783 27.459
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività 7.120 27.459 7.783 27.459
A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività - - - -
Totale 7.120 117.061 7.783 117.061

Le Altre attività immateriali a durata indefinita sono relative ai marchi e domini.

La vita utile dei software considerata ai fini della determinazione dell'ammortamento è di 3 anni, mentre la vita utile delle altre attività immateriali a durata definita è di 5 anni. Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della nota integrativa consolidata al 31 dicembre 2024.

Per quanto riguarda le considerazioni condotte al 30 giugno 2025 relativamente all'impairment test delle attività immateriali a vita utile definita e indefinita, nello specifico avviamento, marchi e domini Fineco, non si rilevano indicatori tali da apportare rettifiche ai relativi valori di bilancio. Per ulteriori dettagli in merito all'impairment test delle attività immateriali a vita utile indefinita, si rimanda ai paragrafi sotto riportati.

10.3 Attività immateriali: altre informazioni

Al 30 giugno 2025 gli impegni contrattuali del Gruppo per l'acquisto di attività immateriali ammontano a 133 migliaia di euro.

Segnaliamo inoltre che non vi sono attività immateriali acquisite per concessione governativa; non sono state costituite attività immateriali a garanzia di propri debiti; non vi sono attività immateriali oggetto di locazione finanziaria; non vi sono attività immateriali rivalutate.

Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato

Altre informazioni – Impairment test Attività immateriali a vita utile indefinita

Come disposto dallo IAS 36, l'impairment test delle attività immateriali a vita utile indefinita deve essere eseguito con cadenza almeno annuale e, comunque, ogni qualvolta vi sia oggettiva evidenza del verificarsi di eventi che ne possano aver ridotto il valore.

Il valore recuperabile di un'attività è rappresentato dal maggiore tra il suo valore d'uso (valore attuale dei flussi finanziari futuri stimati generabili dall'attività oggetto di valutazione) ed il relativo fair value al netto dei costi di vendita. Non è sempre necessario determinare sia il fair value sia il valore d'uso. Se uno dei due valori risulta superiore al valore contabile, l'attività non ha subito una riduzione di valore e non è necessario stimare l'altro importo.

Il valore recuperabile delle attività oggetto di impairment test deve essere determinato per le singole attività a meno che sussistano entrambe le seguenti condizioni:

  • il valore d'uso dell'attività non è stimato essere prossimo al suo fair value al netto dei costi di vendita;
  • l'attività non è in grado di generare flussi finanziari in entrata ampiamente indipendenti da quelli derivanti da altre attività (o gruppi di attività).

Quando si verificano tali condizioni l'impairment test è condotto a livello di Cash Generating Unit (CGU) alla quale l'attività appartiene, come richiesto dal principio contabile.

Ai fini della determinazione del valore d'uso delle attività soggette a impairment test, lo IAS 36 richiede che si debba fare riferimento ai flussi finanziari relativi alle attività nelle loro condizioni correnti alla data del test e che rappresentino la migliore stima effettuabile dalla Direzione aziendale riguardo l'insieme delle condizioni economiche che esisteranno nel corso della restante vita utile dell'attività.

Ai fini del test di impairment il valore d'uso della c.d. cash generating unit (CGU) alla quale sono assegnate le attività immateriali deve essere calcolato considerando i flussi di cassa per tutte le attività e passività comprese nella CGU e non solo per quelle a fronte delle quali è stato rilevato l'avviamento e/o l'attività immateriale in sede di applicazione dell'IFRS 3.

La definizione della CGU

La stima del valore d'uso ai fini della verifica dell'eventuale impairment di attività immateriali, ivi incluso l'avviamento, che non generano flussi finanziari autonomi ma esclusivamente con il concorso di altre attività aziendali, richiede la preliminare attribuzione di tali attività a unità operative relativamente autonome nell'ambito gestionale (sia dal punto di vista dei flussi finanziari generati sia dal punto di vista della pianificazione e sistema di reporting direzionale interno); tali unità operative sono definite Cash Generating Unit (CGU).

Relativamente all'avviamento iscritto in bilancio della Banca, occorre sottolineare che lo stesso riguarda acquisizioni di rami d'azienda o aziende impegnate nel business del trading o nella distribuzione di prodotti finanziari, bancari e assicurativi tramite consulenti finanziari. Queste attività sono state completamente integrate nell'operatività corrente di FinecoBank, per cui non risulta possibile isolare il contributo di ciascuna azienda/ramo alla profittabilità complessiva della Banca; ciò significa che ai fini della conferma della recuperabilità del valore dell'avviamento iscritto in bilancio occorre fare riferimento alla redditività complessiva dell'azienda.

La Banca nel suo complesso (incluso il contributo della controllata Fineco AM, società di gestione di diritto irlandese, grazie al modello di business integrato verticalmente) costituisce pertanto la cash generating unit (CGU) in relazione alla quale condurre il test di impairment. Infatti, considerato il particolare modello di business del Gruppo, che prevede una fortissima integrazione fra consulenti finanziari e piattaforma trading e banking, per cui la rete dei consulenti finanziari è parte integrante dell'offerta complessiva, che prevede servizi di banking, brokerage ed investing, una contabilizzazione di costi/ricavi per business unit non è rilevante e significativa. Alla medesima CGU sono attribuiti il marchio e i domini Fineco acquistati nel corso dell'esercizio 2019 da UniCredit S.p.A. a seguito dell'uscita dal relativo gruppo.

La stima dei flussi finanziari per la determinazione del valore d'uso della CGU

I principi contabili di riferimento richiedono che l'impairment test sia svolto raffrontando il valore contabile della CGU con il relativo valore recuperabile. Laddove quest'ultimo risultasse minore del valore contabile, una rettifica di valore dovrebbe essere rilevata in bilancio. Il valore recuperabile è il maggiore tra il suo fair value (al netto dei costi di vendita) ed il relativo valore d'uso. Il valore recuperabile della CGU in questo caso è rappresentato dal valore d'uso, determinato sulla base dei flussi finanziari futuri.

Modello di impairment test

Il calcolo del valore d'uso ai fini dell'impairment test è effettuato utilizzando un modello di flussi di cassa scontati (Discounted Cash Flow o DCF). Tali flussi di cassa sono determinati sottraendo dall'utile netto il fabbisogno di capitale annuo generato dalla variazione delle attività ponderate per il rischio. Tale fabbisogno di capitale è determinato considerando il livello di capitalizzazione che si intende raggiungere nel lungo periodo, anche alla luce dei livelli minimi di capitale regolamentare richiesti.

Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato

I risultati dell'impairment test

Con riferimento ai risultati dell'impairment test, si evidenzia che al 30 giugno 2025 non si rilevano indicatori di impairment dell'avviamento e dei marchi e domini Fineco iscritti in bilancio. A tale riguardo si precisa che al 30 giugno 2025 la Banca ha valutato che le variazioni ragionevolmente stimate nei dati prospettici utilizzati al 31 dicembre 2024 non sono tali da avere un impatto significativo sull'esito, positivo, dell'impairment test svolto con riferimento a tale data, i cui risultati hanno confermato la sostenibilità dell'avviamento iscritto in bilancio non facendo emergere in alcuno degli scenari ipotizzati la necessità di una svalutazione, confermando un valore d'uso significativamente superiore al valore contabile. Si evidenzia, inoltre, che in relazione alle quotazioni del titolo "FinecoBank" emerge una capitalizzazione di borsa pari a 11.519 milioni di euro al 30 giugno 2025, significativamente superiore al patrimonio netto consolidato e al risultato del modello utilizzato per il test di impairment, che conferma l'applicazione di criteri di prudenza nel calcolo del valore d'uso.

Per maggiori dettagli in merito all'impairment test e alle relative analisi di sensitività si rimanda alla Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Sezione 10 – Attività Immateriali della nota integrativa del bilancio consolidato al 31 dicembre 2024.

Sezione 11 – Attività fiscali e passività fiscali – Voce 110 dell'attivo e Voce 60 del passivo

La voce "Attività fiscali", pari a 30.275 migliaia di euro al 30 giugno 2025, è composta da "Attività fiscali anticipate" per 30.095 migliaia di euro, già al netto della compensazione con le "Passività fiscali differite" per 7.231 migliaia di euro e "Attività fiscali correnti" per 180 migliaia di euro.

La voce "Passività fiscali", pari a 11.148 migliaia di euro alla stessa data, è composta esclusivamente da "Passività fiscali correnti", già al netto della compensazione del primo acconto d'imposta del 2025. Non sono presenti "Passività fiscali differite" in quanto oggetto di compensazione con le "Attività fiscali anticipate" per 7.231 migliaia di euro.

Attività e Passività fiscali correnti

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale
30/06/2025
Totale
31/12/2024
Attività fiscali correnti 180 -
Passività fiscali correnti 11.148 19.519

Attività/Passività fiscali anticipate/differite

Le attività/passività fiscali anticipate/differite sono rappresentate nello Stato Patrimoniale consolidato al netto delle relative passività/attività fiscali differite/anticipate e sono di seguito dettagliate:

  • "Attività fiscali anticipate" in contropartita del conto economico per 34.067 migliaia di euro;
  • "Attività fiscali anticipate" in contropartita del patrimonio netto per 3.259 migliaia di euro;
  • "Passività fiscali differite" in contropartita del conto economico per 5.206 migliaia di euro;
  • "Passività fiscali differite" in contropartita del patrimonio netto per 2.025 migliaia di euro.

In linea con le disposizioni normative e regolamentari vigenti si precisa che:

  • l'iscrizione delle imposte anticipate ai fini IRES tiene conto dei risultati economici attesi dal Gruppo per i futuri esercizi, secondo le determinazioni assunte dai competenti organi societari;
  • l'iscrizione delle imposte anticipate ai fini IRAP avviene sulla base dei risultati economici attesi dal Gruppo nei futuri esercizi, tenendo conto dell'evoluzione del contesto normativo di riferimento;
  • la rilevazione delle imposte differite viene effettuata in tutti i casi in cui se ne verificano i presupposti.

Per la determinazione delle imposte correnti della Capogruppo è stata applicata l'aliquota IRES del 27,5% (24% aliquota ordinaria e 3,5% aliquota addizionale per gli enti creditizi) e l'aliquota IRAP del 5,57% prevista per gli enti creditizi. Per quanto riguarda Fineco AM è stata applicata l'aliquota della corporation tax del 12,5%. È stata altresì applicata la maggiorazione del 2,5% in ossequio alle disposizioni relative all'entrata in vigore delle disposizioni relative al c.d. Pillar Two, in attuazione della direttiva 2022/2523.

Non vi sono imposte anticipate o differite non iscritte in bilancio in relazione a differenze temporanee. Inoltre, non risultano perdite fiscali.

Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato

Test di recuperabilità delle imposte anticipate

In conformità alla disciplina prevista dal principio contabile IAS 12 e alla comunicazione dell'ESMA del 15 luglio 2019, il Gruppo Fineco ha rilevato attività per imposte anticipate (DTA – Deferred Tax Asset), previa verifica che i valori così iscritti siano supportati da un giudizio di probabilità sulla recuperabilità degli stessi. Ai fini dell'espressione del suddetto giudizio sono state tenute in considerazione le disposizioni fiscali vigenti e la capacità del Gruppo di generare redditi imponibili futuri. A tal fine, le DTA sono state assoggettate al test di recuperabilità sulla base di quanto previsto dalla Global Policy Fineco rilevante in materia.

Le stime prospettiche di conto economico utilizzate nel modello derivano dai numeri di conto economico espressi in base ai principi contabili internazionali IAS/IFRS. L'orizzonte temporale prospettico è funzione dei "reversal" attesi delle DTA ed è costruito prendendo in considerazione: (i) per il primo anno di proiezione il budget approvato dal Consiglio di Amministrazione, (ii) per il periodo successivo le ultime proiezioni ufficiali approvate dal Consiglio di Amministrazione e (iii) per i restanti anni di proiezione la stima di conto economico facendo convergere linearmente i tassi di crescita alla crescita di lungo periodo. Il test si basa sulle proiezioni ufficiali del piano pluriennale e/o del budget annuale e, quindi, espressive della vista più attendibile sull'evoluzione aziendale, come approvata dal Consiglio di Amministrazione. A partire dalle stime di conto economico così determinate, viene calcolata la relativa base imponibile prospettica applicando gli aggiustamenti fiscali e in accordo con la metodologia solitamente applicata nel calcolo analitico della base imponibile a consuntivo. Inoltre, il modello è aggiornato periodicamente in base alle modifiche della normativa fiscale di riferimento. Sulla base dell'esercizio valutativo condotto con il modello descritto, il test ha determinato la integrale sostenibilità delle attività fiscali anticipate iscritte nell'attivo dello stato patrimoniale originate da differenze temporanee sia ai fini IRES che ai fini IRAP.

11.1 Attività per imposte anticipate: composizione

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale Totale
30/06/2025 31/12/2024
Accantonamenti in contropartita del conto economico 33.200 55.615
- di cui Patent Box ex D.L. n.3 del 2015 - 21.186
- di cui Accantonamenti al Fondo rischi ed oneri 22.146 23.631
- di cui Riallineamento avviamenti art. 110 del D.L. n. 104/2020 9.305 9.398
- di cui Altro 1.749 1.400
Accantonamenti in contropartita del patrimonio netto 3.259 3.444
- di cui Riserve di valutazione in applicazione IAS 19 1.946 1.983
- di cui Attività finanziarie valutate al fair value con impatto redditività complessiva 1.313 1.461
Svalutazioni su crediti (di cui alla Legge 214/2011) 867 867
Totale ante compensazione IAS 12 37.326 59.926
Compensazione con Passività per imposte differite - IAS 12 (7.231) (6.676)
Totale 30.095 53.250

Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato

11.2 Passività per imposte differite: composizione

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale Totale
30/06/2025 31/12/2024
Accantonamenti in contropartita del conto economico 5.206 4.767
- di cui Avviamento e Marchio 5.144 4.704
- di cui Esposizioni in titoli di capitale verso lo Schema Volontario - -
- di cui Altro 62 63
Accantonamenti in contropartita del patrimonio netto 2.025 1.909
- di cui Riserve di valutazione in applicazione IAS 19 511 511
- di cui Attività finanziarie valutate al fair value con impatto redditività complessiva 1.514 1.398
Totale ante compensazione IAS 12 7.231 6.676
Compensazione con Attività per imposte anticipate - IAS 12 (7.231) (6.676)
Totale - -

Sezione 12 – Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 120 dell'attivo e Voce 70 del passivo Nessun dato da segnalare.

Sezione 13 – Altre attività – Voce 130

13.1 Altre attività: composizione

(Importi in migliaia)
Totale
30/06/2025
Totale
31/12/2024
Crediti commerciali ai sensi dell'IFRS 15 7.786 7.746
Crediti d'imposta acquistati 847.707 1.259.059
Crediti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi finanziari 3.689 4.183
Crediti per partite in contenzioso non derivanti da operazioni creditizie 129 129
Effetti, assegni ed altri documenti da regolare 8.867 3.890
Migliorie e spese incrementative sostenute su beni di terzi 2.238 2.051
Partite definitive non imputabili ad altre voci 9.803 3.930
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Attività fiscali": 226.029 389.993
- acconti d'imposta 224.968 387.052
- crediti d'imposta 1.061 2.941
Partite in corso di lavorazione: 13.338 13.174
- POS, Bancomat e Visa debit 13.316 13.154
- altre 22 20
Partite viaggianti non attribuite ai conti di pertinenza 54 5
Ratei e risconti attivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti e diversi da quelli che
vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie
30.385 22.531
Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati
sulle pertinenti attività o passività finanziarie
96.664 90.923
Titoli e cedole da regolare 1.748 3.013
Transazioni da addebitare sulle carte di credito della clientela 28.837 13.290
Totale 1.277.274 1.813.917

La voce Crediti d'imposta acquistati include il valore di bilancio dei crediti d'imposta acquistati nell'ambito del Decreto Legge 34/2020 e successive integrazioni. Essi includono sia i crediti d'imposta acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti sia acquistati a seguito di cessione da parte di precedenti acquirenti. La riduzione rispetto al valore di bilancio al 31 dicembre 2024 è imputabile alle compensazioni effettuate nel corso del primo semestre 2025.

Si precisa che la voce "Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie" comprende le attività derivanti da contratti rilevate ai sensi di IFRS15. In tale ambito, i ratei attivi rappresentano la porzione di "obbligazione di fare" già soddisfatta e i cui proventi saranno oggetto di liquidazione negli esercizi successivi, mentre i risconti attivi rappresentano i costi incrementali sostenuti per l'ottenimento dei contratti che verranno ammortizzati negli esercizi successivi.

Passivo

Sezione 1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche

(Importi in migliaia)
Tipologia operazioni/Valori Totale
30/06/2025
Totale
31/12/2024
Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Debiti verso banche centrali - X X X - X X X
2. Debiti verso banche 859.635 X X X 850.600 X X X
2.1 Conti correnti e depositi a vista 433 X X X 1.947 X X X
2.2 Depositi a scadenza - X X X - X X X
2.3 Finanziamenti 269.575 X X X 184.414 X X X
2.3.1 Pronti contro termine passivi 269.575 X X X 184.414 X X X
2.3.2 Altri - X X X - X X X
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - X X X - X X X
2.5 Debiti per leasing 3.344 X X X 3.237 X X X
2.6 Altri debiti 586.283 X X X 661.002 X X X
Totale 859.635 - - 859.635 850.600 - - 850.600

Legenda:

VB = Valore di bilancio L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

La voce 2.3.1. "Finanziamenti - Pronti contro termine passivi" non comprende la forma tecnica del prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia. Tali operazioni sono esposte tra le operazioni "fuori bilancio" nella tabella A.1.4 riportata nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - Informazioni di natura quantitativa delle presenti note illustrative.

La voce 2.6 Altri debiti include, principalmente, margini di variazioni ricevuti per l'operatività in derivati.

Le Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato sono presentate sulla base del loro fair value e della loro gerarchia di fair value al solo fine di adempiere alle richieste d'informativa di bilancio. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo "A.4 - Informativa sul fair value" riportato nella Parte A - Politiche contabili delle presenti note illustrative.

1.2 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela

(Importi in migliaia)
Tipologia operazioni/Valori Totale
30/06/2025
Totale
31/12/2024
Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Conti correnti e depositi a vista 29.141.614 X X X 28.517.922 X X X
2. Depositi a scadenza 884.965 X X X 1.115.411 X X X
3. Finanziamenti 397.099 X X X 107.557 X X X
3.1 Pronti contro termine passivi 397.099 X X X 107.557 X X X
3.2 Altri - X X X - X X X
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - X X X - X X X
5. Debiti per leasing 51.890 X X X 54.935 X X X
6. Altri debiti 205.312 X X X 193.089 X X X
Totale 30.680.880 - 33.263 30.647.555 29.988.914 - 32.958 29.955.558

Legenda:

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

La voce 3.1. "Finanziamenti - Pronti contro termine passivi" non comprende la forma tecnica del prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia. Tali operazioni sono esposte tra le operazioni "fuori bilancio" nella tabella A.1.5 riportata nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - Informazioni di natura quantitativa delle presenti note illustrative.

Le attività e passività finanziarie possono essere oggetto di compensazione quando la società ha correntemente un diritto legale a compensare gli importi rilevati contabilmente e intende estinguere per il residuo netto, o realizzare l'attività e contemporaneamente estinguere la passività, come previsto dallo IAS 32.

Oltre a rispettare le previsioni dello IAS 32, la Banca effettua la compensazione delle attività e passività finanziarie solo quando:

  • le operazioni hanno la stessa data esplicita di regolamento definitivo;
  • il diritto di compensare l'importo dovuto alla controparte con l'importo dovuto dalla controparte è legalmente opponibile nel normale svolgimento dell'attività e in caso di default, di insolvenza o di fallimento;
  • le controparti intendono regolare su base netta o in contemporanea ovvero le operazioni sono soggette ad un meccanismo di regolamento che funzionalmente determina l'equivalente di un regolamento netto.

Nella tabella sopra riportata le operazioni di pronti contro termine effettuate sul mercato Repo MTS e regolate attraverso una Controparte Centrale sono state esposte compensate.

Le Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato sono presentate sulla base del loro fair value e della loro gerarchia di fair value al solo fine di adempiere alle richieste d'informativa di bilancio. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo "A.4 - Informativa sul fair value" riportato nella Parte A - Politiche contabili delle presenti note illustrative.

1.3 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

(Importi in migliaia)
Tipologia titoli/Valori Totale
30/06/2025
Totale
31/12/2024
Fair Value VB Fair Value
VB L1 L2 L3 00/01/1900 L1 L2 L3
A. Titoli
1. obbligazioni 804.934 807.728 - - 810.228 804.686 - -
1.1 strutturate - - - - - - - -
1.2 altre 804.934 807.728 - - 810.228 804.686 - -
2. altri titoli - - - - - - - -
2.1 strutturate - - - - - - - -
2.2 altre - - - - - - - -
Totale 804.934 807.728 - - 810.228 804.686 - -

Legenda:

VB: Valore di bilancio L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Le Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato sono presentate sulla base del loro fair value e della loro gerarchia di fair value al solo fine di adempiere alle richieste d'informativa di bilancio. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo "A.4 - Informativa sul fair value" riportato nella Parte A - Politiche contabili delle presenti note illustrative.

Sezione 2 – Passività finanziarie di negoziazione – Voce 20

2.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
Totale Totale
30/06/2025 31/12/2024
Tipologia operazioni/Valori Fair Value Fair Value
VN L1 L2 L3 Fair Value * VN L1 L2 L3 Fair Value *
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -
2. Debiti verso clientela 3 1.114 - 3 1.117 33 1.004 - 3 1.007
3. Titoli di debito - - - - X - - - - X
3.1 Obbligazioni - - - - X - - - - X
3.1.1 Strutturate - - - - X - - - - X
3.1.2 Altre obbligazioni - - - - X - - - - X
3.2 Altri titoli - - - - X - - - - X
3.2.1 Strutturati - - - - X - - - - X
3.2.2 Altri - - - - X - - - - X
Totale (A) 3 1.114 - 3 1.117 33 1.004 - 3 1.007
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari X 22.934 2.413 - X X 5.608 1.515 - X
1.1 Di negoziazione X 22.934 2.413 - X X 5.608 1.515 - X
1.2 Connessi con la fair value
option
X - - - X X - - - X
1.3 Altri X - - - X X - - - X
2. Derivati creditizi X - - - X X - - - X
2.1 Di negoziazione X - - - X X - - - X
2.2 Connessi con la fair value
option
X - - - X X - - - X
2.3 Altri X - - - X X - - - X
Totale (B) X 22.934 2.413 - X X 5.608 1.515 - X
Totale (A+B) X 24.048 2.413 3 X X 6.612 1.515 3 X

Legenda:

VN = valore nominale o nozionale

L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Fair value* = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

I derivati finanziari comprendono la valutazione negativa dei contratti CFD, Knock Out Option e Certificates emessi, nonché i contratti derivati regolamentati o stipulati con controparti istituzionali utilizzati per la copertura gestionale dei suddetti contratti derivati, per un importo complessivo pari a 22.282 migliaia di euro (6.144 migliaia di euro al 31 dicembre 2024).

Nel punto B.1.1 "Strumenti derivati - Derivati finanziari di negoziazione" sono state ricondotte anche le valutazioni negative dei contratti di compravendita a pronti di titoli che soddisfano la definizione di "posseduti per negoziazione" e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way"), per un importo pari a 3.065 migliaia di euro (979 migliaia di euro al 31 dicembre 2024).

Sezione 3 – Passività finanziarie designate al fair value – Voce 30 Nessun dato da segnalare.

Sezione 4 – Derivati di copertura – Voce 40

4.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

(Importi in migliaia)
Fair value 30/06/2025 VN Fair value 31/12/2024 VN
L1 L2 L3 30/06/2025 L1 L2 L3 31/12/2024
A. Derivati finanziari - 45.488 - 1.718.500 - 48.485 - 1.511.302
1) Fair value - 45.488 - 1.718.500 - 48.485 - 1.511.302
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
3) Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi - - - - - - - -
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 45.488 - 1.718.500 - 48.485 - 1.511.302

Legenda VN = valore nozionale

L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Sezione 5 – Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 50

5.1 Adeguamento di valore delle passività finanziarie coperte

(Importi in migliaia)
Adeguamento di valore delle passività coperte/ Componenti del gruppo Totale
30/06/2025
Totale
31/12/2024
1. Adeguamento positivo delle passività finanziarie 1.340 2.579
2. Adeguamento negativo delle passività finanziarie (3.186) (5.743)
Totale (1.846) (3.164)

Sezione 6 – Passività fiscali – Voce 60

Vedi sezione 11 dell'attivo.

Sezione 7 – Passività associate ad attività in via di dismissione - Voce 70 Vedi sezione 12 dell'attivo.

Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato

Sezione 8 – Altre passività - Voce 80

8.1 Altre passività: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Componenti Totale
30/06/2025
Totale
31/12/2024
Altri debiti relativi ad Amministratori e Sindaci 165 262
Altri debiti relativi al personale dipendente 21.323 20.093
Bonifici in partenza 160.485 117.271
Contributi previdenziali da versare 7.650 9.193
Debiti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi finanziari 39.120 46.348
Debiti per accordi di pagamento basati su azioni - 81
Deleghe di pagamento da regolare 122.863 26.643
Ordini di pagamento disposti dalla clientela e altre operazioni da regolare 7.989 7.268
Partite definitive non imputabili ad altre voci 7.311 6.395
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Passività fiscali": 63.787 120.542
- somme trattenute a terzi quali sostituti d'imposta 49.956 78.300
- altre 13.831 42.242
Partite illiquide per operazioni di portafoglio 12.967 8.389
Partite in corso di lavorazione: 1.289 3.552
- bonifici in arrivo 968 2.609
- altre partite in corso di lavorazione 321 943
Ratei e risconti passivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti e diversi da quelli che
vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie
1.492 209
Ratei e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati
sulle pertinenti attività o passività finanziarie
17.108 17.620
Somme a disposizione della clientela 23.625 3.730
Titoli e cedole da regolare 18.334 18.735
Transazioni con carte di credito da regolare con i circuiti 14.170 -
Transazioni POS, Bancomat e Visa Debit da regolare con i circuiti 45 27
Totale 519.723 406.358

Si precisa che la voce "Ratei e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie" comprende le passività derivanti da contratti rilevate ai sensi di IFRS15. In tale ambito i risconti passivi rappresentano la porzione di "obbligazione di fare" non ancora soddisfatta, ma i cui proventi sono già stati incassati nel corso dell'esercizio o in precedenti esercizi, mentre i ratei passivi rappresentano costi sostenuti per l'ottenimento dei contratti che verranno liquidati negli esercizi successivi.

Sezione 9 – Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 90

9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Totale
30/06/2025
Totale
31/12/2024
A. Esistenze iniziali 4.364 4.378
B. Aumenti 71 143
B.1 Accantonamento dell'esercizio 71 143
B.2 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni (378) (157)
C.1 Liquidazioni effettuate (245) (118)
C.2 Altre variazioni (133) (39)
D. Rimanenze finali 4.057 4.364
Totale 4.057 4.364

La voce C.2 Altre variazioni include la riduzione del Trattamento di fine rapporto del personale per effetto della valutazione attuariale, effettuata conformemente allo IAS 19 Revised, rilevata in contropartita delle riserve da valutazione.

La tabella seguente riporta le principali ipotesi attuariali utilizzate ai fini della misurazione della passività al 30 giugno 2025 confrontate con quelle utilizzate al 31 dicembre 2024.

Descrizione delle principali ipotesi attuariali 30/06/2025 31/12/2024
Tasso di attualizzazione 3,75% 3,40%
Tasso di inflazione atteso 1,85% 2,00%

Sezione 10 – Fondi per rischi e oneri - Voce 100

10.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Componenti Totale
30/06/2025
Totale
31/12/2024
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate 76 56
2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate - -
3. Fondi di quiescenza aziendali - -
4. Altri fondi per rischi ed oneri 164.329 166.015
4.1 controversie legali e fiscali 25.717 25.317
4.2 oneri per il personale 4.464 8.171
4.3 altri 134.148 132.527
Totale 164.405 166.071

La voce 4.1 "controversie legali e fiscali" accoglie, principalmente, gli accantonamenti effettuati a fronte di controversie e reclami relativi a danni cagionati alla clientela per illeciti comportamenti da parte dei consulenti finanziari della Banca, accantonamenti relativi alle controversie in essere con

Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato

i consulenti finanziari (generalmente di stampo giuslavoristico) e alle altre vertenze giudiziarie ed extragiudiziarie in corso con la clientela, in relazione all'ordinaria attività bancaria svolta, e altri soggetti per 25.331 migliaia di euro (24.727 migliaia di euro al 31 dicembre 2024) e gli accantonamenti per vertenze fiscali (sanzioni e interessi) per 387 migliaia di euro (590 migliaia di euro al 31 dicembre 2024). Tale fondo include, oltre alle spese processuali a carico del Gruppo in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali ed eventuali consulenti tecnici e/o esperti che assistono il Gruppo nelle controversie in corso nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti. Tale stima è stata determinata dal Gruppo in relazione al contenzioso in essere, principalmente sulla base delle Tariffe Forensi previste dalla normativa vigente.

La voce 4.2 "oneri per il personale" accoglie gli accantonamenti effettuati a fronte di remunerazioni variabili non rientranti in specifiche pattuizioni contrattuali da erogare al personale dipendente negli esercizi successivi, per i quali risultano incerti la scadenza e l'ammontare.

La voce 4.3 "Altri" accoglie il Fondo di indennità suppletiva di clientela, per un importo pari a 121.809 migliaia di euro (118.460 migliaia di euro al 31 dicembre 2024), il Fondo indennità contrattuale, per un importo pari a 243 migliaia di euro (238 migliaia di euro al 31 dicembre 2024) e gli altri fondi costituiti a fronte di rischi legati al business e all'operatività del Gruppo, per un importo pari a 12.095 migliaia di euro (13.829 migliaia di euro al 31 dicembre 2024), tra i quali, in particolare, gli obblighi derivanti dall'accordo di ribilanciamento dei costi che la Capogruppo ha sottoscritto con le altre banche distributrici nell'ambito dell'operazione finalizzata alla tutela dei sottoscrittori delle polizze Cronos ex Eurovita e gli eventi formativi per i consulenti finanziari.

10.3 Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

(Importi in migliaia)
Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisiti/e o
originati/e
Totale
1. Impegni a erogare fondi 65 1 8 - 74
2. Garanzie finanziarie rilasciate 2 - - - 2
Totale 67 1 8 - 76

10.4 Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate

Nessun dato da segnalare.

10.5 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

Nessun dato da segnalare.

assimilati").

Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato

10.6 Fondi per rischi ed oneri – altri fondi

(Importi in migliaia)
Totale
30/06/2025
Totale
31/12/2024
Controversie legali e fiscali 25.717 25.317
- Cause in corso 22.616 22.291
- Reclami 2.714 2.436
- Vertenze fiscali 387 590
Oneri per il personale 4.464 8.171
Altri 134.148 132.527
- Indennità suppletiva clientela 121.809 118.460
- Indennità contrattuale 243 238
- Altri fondi 12.096 13.829
Totale fondo rischi ed oneri - altri fondi 164.329 166.015
(Importi in migliaia)
Fondo rischi e oneri Totale Utilizzi Trasferimenti e
altre variazioni
Utili (perdite)
attuariali IAS
19R *
Accantonamenti
netti**
Totale
31/12/2024 30/06/2025
Controversie legali e fiscali 25.317 (1.218) - - 1.618 25.717
- Cause in corso 22.291 (972) 90 - 1.207 22.616
- Reclami 2.436 (43) (90) - 411 2.714
- Vertenze fiscali 590 (203) - - - 387
Oneri per il personale 8.171 (7.925) - - 4.218 4.464
Altri 132.527 (4.496) - (654) 6.771 134.148
- Indennità suppletiva clientela 118.460 (1.533) - (654) 5.536 121.809
- Indennità contrattuale 238 - - - 5 243
- Altri fondi 13.829 (2.963) - - 1.230 12.096
Totale fondo rischi ed oneri - altri fondi 166.015 (13.639) - (654) 12.607 164.329

* La voce "Utili (perdite) attuariali IAS 19R" comprende gli utili (perdite) rilevati nella voce "Riserva da valutazione" in applicazione dello IAS 19R. ** La voce "Accantonamenti netti" comprende alcuni oneri ricompresi a voce propria di conto economico per meglio rifletterne la natura (ad esempio "Spese per il personale", Spese amministrative" e "Interessi passivi e oneri

Gli accantonamenti netti includono riattribuzioni imputate a conto economico per 2.031 migliaia di euro relative a importi accantonati negli anni precedenti e non utilizzati.

La tabella seguente riporta le principali ipotesi attuariali utilizzate ai fini della misurazione della passività relativa al Fondo indennità suppletiva di clientela al 30 giugno 2025 confrontate con quelle utilizzate al 31 dicembre 2024.

Descrizione delle principali ipotesi attuariali 30/06/2025 31/12/2024
Tasso di attualizzazione 3,75% 3,40%
Tasso di incremento salariale 5,00% 5,00%

Per ulteriori informazioni e dettagli su importo, tempistica e incertezza dei flussi finanziari (sensitivity), si rimanda al Bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2024.

Il Fondo rischi per controversie legali include gli accantonamenti effettuati a fronte di reclami e controversie relative a danni cagionati alla clientela per illeciti comportamenti da parte dei consulenti finanziari della Banca, accantonamenti relativi alle controversie in essere con i consulenti finanziari

Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato

(generalmente di stampo giuslavoristico) e alle altre vertenze giudiziarie ed extragiudiziarie in corso con la clientela, in relazione all'ordinaria attività bancaria svolta, e altri soggetti. Tale fondo include, oltre alle spese processuali a carico del Gruppo in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali ed eventuali consulenti tecnici e/o esperti che assistono il Gruppo nelle controversie in corso. Tale stima è stata determinata dal Gruppo in relazione al contenzioso in essere, principalmente sulla base delle Tariffe Forensi previste dalla normativa vigente. Per ciascun accantonamento viene valutata la tempistica in cui verosimilmente avverrà il flusso in uscita, che è stimata sulla base degli elementi disponibili o, in mancanza di essi, sulla base dell'esperienza maturata avendo, ad esempio, riguardo alla durata media dei giudizi e dei procedimenti arbitrali che vedono coinvolta la Società. Per maggiori dettagli si rinvia alla Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 1.5 – Rischi operativi - paragrafo "Rischi derivanti da pendenze rilevanti" delle presenti note illustrative.

Il Fondo rischi per controversie fiscali è costituito a fronte delle contestazioni ricevute da parte dell'Agenzia delle Entrate in seguito alle verifiche fiscali subite dalla Banca nel corso degli anni e in relazione alle quali la Banca, ritenendo di aver calcolato le imposte correttamente e legittimamente, ha presentato ricorso nei diversi gradi di giudizio. Nel suddetto fondo rischi e oneri sono stati accantonati gli importi per sanzioni e interessi relativi alle maggiori imposte oggetto di contestazione e richieste dall'Amministrazione finanziaria tramite cartelle esattoriali o avvisi di pagamento e per l'onere stimato delle spese legali da sostenere nei diversi gradi di giudizio. Per maggiori dettagli si rinvia alla Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 1.5 – Rischi operativi - paragrafo "Rischi derivanti da contenziosi e verifiche di natura tributaria" delle presenti note illustrative.

Il Fondo oneri per il personale accoglie gli accantonamenti effettuati a fronte di remunerazioni variabili non rientranti in specifiche pattuizioni contrattuali da erogare al personale dipendente negli esercizi successivi, per i quali risultano incerti la scadenza e l'ammontare.

Il Fondo indennità suppletiva di clientela è costituito a fronte dell'indennità di fine rapporto da riconoscere alla rete dei consulenti finanziari, ai sensi dell'art. 1751 del Codice Civile, nel caso di scioglimento del contratto per fatto non imputabile al consulente, quale, ad esempio, il raggiungimento dell'età pensionabile. La valutazione dell'onere connesso alle obbligazioni in essere a fine periodo è stata effettuata, secondo quanto previsto dallo IAS 19, avvalendosi del supporto di un attuario esterno indipendente e utilizzando il "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito", che prevede la proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi storiche statistiche e della curva demografica e l'attualizzazione finanziaria di tali flussi sulla base di un tasso di interesse di mercato.

Il Fondo indennità contrattuale, relativo a uno specifico cluster di consulenti finanziari, è costituito a fronte di una speciale indennità che la Banca si impegna a corrispondere al consulente finanziario, che ha esercitato la facoltà di cedere a terzi i diritti e gli obblighi nascenti dal contratto stipulato con la Banca, ove questi, dopo la cessazione del rapporto di lavoro, continui a mantenere un comportamento corretto sotto il profilo etico-professionale nei confronti della Banca, con particolare riguardo al portafoglio clienti. La valutazione dell'onere connesso alle obbligazioni in essere a fine periodo relativamente all'indennità contrattuale è effettuata avvalendosi del supporto di un attuario esterno indipendente e utilizzando il "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito", ma trattandosi di un importo non rilevante la valutazione viene effettuata annualmente.

Gli Altri fondi sono costituiti, principalmente, a fronte di rischi legati al business e all'operatività del Gruppo, tra i quali, in particolare, gli obblighi derivanti dall'accordo di ribilanciamento dei costi che la Capogruppo ha sottoscritto con le altre banche distributrici nell'ambito dell'operazione finalizzata alla tutela dei sottoscrittori delle polizze Cronos ex Eurovita e gli eventi formativi per i consulenti finanziari. La tempistica prevista per il flusso in uscita è stimata considerando la data di pagamento prevista per la singola obbligazione a fronte della quale è stato rilevato un accantonamento.

Sezione 11 – Passività assicurative – Voce 110 Nessun dato da segnalare.

Sezione 12 – Azioni rimborsabili – Voce 130 Nessun dato da segnalare.

Sezione 13 – Patrimonio del gruppo – Voci 120, 130, 140, 150, 160, 170 e 180 13.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

Al 30 giugno 2025 il capitale sociale di FinecoBank ammonta a 201.820 migliaia di euro, composto da 611.575.321 azioni ordinarie di nominali 0,33 euro.

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 5 febbraio 2025, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 4 febbraio 2025, ha approvato l'assegnazione:

  • l'assegnazione di n. 212.210 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della tranche azionaria 2025 del Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2020 per i dipendenti attribuito nel 2018;
  • l'assegnazione di n. 184.547 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della tranche azionaria 2025 del Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2021-2023 per i dipendenti attribuito nel 2021;
  • l'assegnazione di n. 179.137 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della tranche azionaria 2025 del Sistema Incentivante 2019, del Sistema Incentivante 2020, del Sistema Incentivante 2021, del Sistema Incentivante 2022 e del Sistema Incentivante 2023;

e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 190 migliaia di euro, con efficacia dal 31 marzo 2025. A fronte dei suddetti aumenti di capitale è stata conseguentemente ridotta la riserva di utili disponibili, in particolare è stata utilizzata la Riserva connessa al sistema di incentivazione a medio lungo termine per il Personale di FinecoBank, costituita con la Riserva straordinaria.

Al 30 giugno 2025 il Gruppo, nello specifico la Capogruppo FinecoBank, detiene in portafoglio numero 81.682 azioni di FinecoBank, in relazione ai piani di incentivazione a favore dei consulenti finanziari, corrispondenti allo 0,013% delle azioni rappresentanti il capitale sociale, per un ammontare pari a 1.280 migliaia di euro. Nel corso del primo semestre 2025 sono state acquistate 53.680 azioni, per un importo di 969 migliaia di euro, in relazione al sistema incentivante 2024 a favore dei consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" e sono state assegnate ai consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" n. 19.004, n. 5.493, n. 22.507 e n. 6.194 azioni ordinarie FinecoBank, detenute in portafoglio, nell'ambito, rispettivamente, del sistema incentivante 2021, 2022 e 2023 e del piano di incentivazione a lungo termine 2018-2020, per un importo complessivo di 772 migliaia di euro.

(Importi in migliaia)
Totale
30/06/2025
Totale
31/12/2024
Capitale sociale 201.820 201.630
Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
Riserve 1.241.967 1.053.594
(Azioni proprie) (1.280) (1.082)
Riserve da valutazione (17.988) (19.049)
Strumenti di capitale 500.000 500.000
Utile (Perdita) d'esercizio 317.836 652.285
Totale 2.244.289 2.389.312

Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato

13.2 Capitale - Numero azioni della capogruppo: variazioni annue

Voci/Tipologie Ordinarie Altre
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 610.918.227 -
- interamente liberate 610.999.427 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) (81.200) -
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 610.918.227 -
B. Aumenti 629.092 -
B.1 Nuove emissioni 575.894 -
- a pagamento: - -
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre - -
- a titolo gratuito: 575.894 -
- a favore dei dipendenti 575.894 -
- a favore degli amministratori - -
- altre - -
B.2 Vendita di azioni proprie - -
B.3 Altre variazioni 53.198 -
C. Diminuzioni (53.680) -
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie (53.680) -
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 611.493.639 -
D.1 Azioni proprie (+) 81.682 -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 611.575.321 -
- interamente liberate 611.575.321 -
- non interamente liberate - -

Nella voce B.3 "Altre variazioni" sono state riportate le azioni assegnate ai consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" nell'ambito del sistema incentivante 2021, 2022 e 2023 e del piano di incentivazione a lungo termine 2018-2020.

13.3 Capitale: altre informazioni

Le azioni non sono soggette a diritti, privilegi o vincoli; non vi sono azioni riservate per emissione sotto opzione e contratti di vendita.

Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato

13.4 Riserve di utili: altre informazioni

Le riserve di utili sono costituite dalla:

  • Riserva legale, per un ammontare pari a 40.364 migliaia di euro;
  • Riserva per azioni proprie in portafoglio, per un ammontare pari a 1.280 migliaia di euro;
  • Riserva da consolidamento, pari a 42.809 migliaia di euro;
  • Riserve di utili indisponibili ai sensi dell'articolo 6 comma 2 D. Lgs 38/2005, per un ammontare pari a 1.953 migliaia di euro;
  • Riserva non distribuibile ex art. 26 comma 5-bis decreto legge 10 agosto 2023, n. 104, per un ammontare pari a 30.479 migliaia di euro;
  • altre riserve di utili, per un ammontare pari a 1.071.171 migliaia di euro, di cui 86.354 migliaia di euro soggetti a un vincolo di tassabilità in caso di distribuzione, appostato in seguito all'operazione di riallineamento fiscale degli avviamenti previste dall'art. 110 del DL 104 del 2020.

Come precedentemente descritto nel paragrafo 13.1 "Capitale e Azioni proprie: composizione", il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 5 febbraio 2025 ha approvato l'esecuzione dei sistemi di incentivazione/fidelizzazione con conseguente aumento di capitale, a fronte dei quali sono state ridotte le riserve di utili disponibili per un importo di 190 migliaia di euro, in particolare è stata utilizzata la riserva connessa al sistema di incentivazione a medio lungo termine per il personale di FinecoBank, costituita con la Riserva straordinaria disponibile. La Riserva straordinaria è stata utilizzata anche a fronte del pagamento dei costi direttamente attribuibili alle suddette operazioni di aumento di capitale, per un importo di 8 migliaia di euro al netto della relativa fiscalità.

Come precedentemente descritto nel paragrafo 13.1 "Capitale e Azioni proprie: composizione", nel corso del primo semestre 2025 sono state acquistate 53.680 azioni, per un importo di 969 migliaia di euro in relazione al sistema incentivante 2024 a favore dei consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" e sono state assegnate ai consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" n. 19.004, n. 5.493, n. 22.507 e n. 6.194 azioni ordinarie FinecoBank, detenute in portafoglio, nell'ambito, rispettivamente, del sistema incentivante 2021, 2022 e 2023 e del piano di incentivazione a lungo termine 2018-2020, per un importo complessivo di 772 migliaia di euro; conseguentemente, la Riserva azioni proprie si è incrementata complessivamente di 198 migliaia di euro con contestuale decremento della Riserva straordinaria.

L'Assemblea di FinecoBank del 29 aprile 2025 ha approvato la destinazione dell'utile dell'esercizio 2024 di FinecoBank S.p.A., pari a 648.766 migliaia di euro, come segue:

  • alle 611.575.321 azioni ordinarie del valore nominale di 0,33 euro, costituenti il capitale sociale inclusivo di 575.894 azioni relative all'aumento di capitale a supporto del sistema incentivante del personale dipendente approvato dal Consiglio di Amministrazione del 5 febbraio 2025, un dividendo unitario di 0,74 euro per complessivi 452.566 migliaia di euro;
  • alla Riserva legale 38 migliaia di euro, pari allo 0,006% dell'utile dell'esercizio avendo la riserva raggiunto il quinto del capitale sociale;
  • alla Riserva straordinaria 196.163 migliaia di euro.

Ai sensi dell'art. 6, 1° comma, lett. a) del D.Lgs. n. 38/2005, non possono essere distribuiti utili d'esercizio in misura corrispondente alle plusvalenze iscritte nel conto economico, al netto del relativo onere fiscale e diverse da quelle riferibili agli strumenti finanziari di negoziazione e all'operatività in cambi e di copertura, che discendono dall'applicazione del criterio del valore equo (fair value) o del patrimonio netto. Ai sensi dell'art. 6, 2° comma del D.Lgs. n. 38/2005, tali utili devono essere iscritti in una riserva indisponibile. Tale riserva è stata rilasciata e destinata a Riserva straordinaria per un importo di 722 migliaia di euro, corrispondente alla variazione delle plusvalenze non realizzate rilevata nell'esercizio 2024.

Nel corso del primo semestre 2025, inoltre, la Riserva straordinaria è stata ridotta per un importo di 13.594 migliaia di euro, corrispondente alla cedola, al netto della relativa fiscalità, corrisposta ai detentori dello strumento Additional Tier1 emesso dalla Banca, ed è stata incrementata per la quota di dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie detenute dalla Banca alla record date, pari a 60 migliaia di euro.

Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato

13.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Il patrimonio netto contabile consolidato al 30 giugno 2025 include esclusivamente lo strumento di capitale Additional Tier 1 emesso da FinecoBank in data 4 marzo 2024 per un valore nominale di 500 milioni di euro. Lo strumento di capitale è un public placement, perpetuo, negoziato sul mercato regolamentato gestito da Euronext Dublin, rating pari a BB- (S&P Global Ratings). La cedola per i primi 5,5 anni è stata fissata al 7,5%.

13.6 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

Sezione 14 – Patrimonio di pertinenza di terzi – Voce 190

Nessun dato da segnalare.

ALTRE INFORMAZIONI

La tabella "1. Impegni e garanzie finanziarie rilasciate" riporta gli impegni e le garanzie oggetto di valutazione in base alle disposizioni contenute nel principio IFRS9. La tabella "2. Altri impegni e altre garanzie rilasciate" riporta gli impegni e le garanzie non oggetto di valutazione secondo il suddetto principio.

1. Impegni e garanzie finanziarie rilasciate

(Importi in migliaia)
Valore nominale su impegni e garanzie finanziarie rilasciate Totale Totale
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired
acquisiti/e o
originati/e
30/06/2025 31/12/2024
1. Impegni a erogare fondi 28.942 1.207 25 - 30.174 45.987
a) Banche Centrali - - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche - - - - - -
c) Banche - - - - - -
d) Altre società finanziarie 37 1 - - 38 32.551
e) Società non finanziarie 22 - - - 22 -
f) Famiglie 28.883 1.206 25 - 30.114 13.436
2. Garanzie finanziarie rilasciate 25.578 - - - 25.578 27.238
a) Banche Centrali - - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche - - - - - -
c) Banche 17.170 - - - 17.170 17.170
d) Altre società finanziarie - - - - - 750
e) Società non finanziarie 1.935 - - - 1.935 1.368
f) Famiglie 6.473 - - - 6.473 7.950

Gli impegni a erogare fondi a Famiglie comprendono, principalmente, le operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore da regolare.

Le garanzie di natura finanziaria verso banche comprendono le fideiussioni rilasciate nel corso dell'esercizio 2012 all'Agenzia delle Entrate su richiesta di UniCredit S.p.A., a tempo indeterminato, per un importo di 17.166 migliaia di euro (17.166 migliaia di euro al 31 dicembre 2024).

2. Altri impegni e altre garanzie rilasciate

(Importi in migliaia)
Valore nominale Valore nominale
Totale Totale
30/06/2025 31/12/2024
1. Altre garanzie rilasciate
di cui: esposizioni creditizie deteriorate - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
2. Altri impegni 4.118.048 2.279.263
di cui: esposizioni creditizie deteriorate 1.369 68
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche 9.681 -
d) Altre società finanziarie 34.317 16.040
e) Società non finanziarie 3.558 3.395
f) Famiglie 4.070.492 2.259.828

Gli Altri impegni comprendono i margini disponibili sulle linee di credito revocabili concesse alla clientela, le operazioni di compravendita a pronti di titoli da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way") e, a partire dall'esercizio 2025, i plafond delle carte di credito a saldo emesse da FinecoBank. Quest'ultimi sono stati inclusi nella definizione di impegno a partire dal 2025 in coerenza con l'entrata in vigore del Regolamento (UE) 1623/2024, che ha definito impegno qualsiasi accordo contrattuale che un ente offre a un cliente ed è accettato da quest'ultimo per concedere crediti, acquistare attività o emettere sostituti del credito, nonché qualsiasi accordo di questo tipo che può essere annullato incondizionatamente da un ente in qualsiasi momento senza preavviso al debitore o qualsiasi accordo che può essere annullato da un ente se il debitore manca di adempiere alle condizioni stabilite nella documentazione sulla linea di credito, comprese le condizioni che il debitore è tenuto a soddisfare prima di qualsiasi utilizzo iniziale o successivo nell'ambito dell'accordo, tranne quando gli accordi contrattuali soddisfano specifiche condizioni previste nel Regolamento stesso.

3. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni

(Importi in migliaia)
Portafogli Importo
30/06/2025
Importo
31/12/2024
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - -
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 2.059.937 3.378.468
4. Attività materiali - -
di cui: attività materiali che costituiscono rimanenze - -

Le Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni indicate nella tabella sopra riportata si riferiscono a:

  • titoli di debito, in particolare titoli di Stato, costituiti a garanzia di operazioni passive di pronti contro termine con l'obbligo per il cessionario di rivendita a termine delle attività oggetto della transazione. I titoli risultano impegnati per la durata dell'operazione;
  • titoli di debito, in particolare titoli di Stato, costituiti a cauzione di assegni circolari, a garanzia dell'operatività con la Cassa di Compensazione e Garanzia, a garanzia dell'operatività sui mercati esteri e/o a garanzia dell'operatività in contratti derivati. I titoli risultano impegnati fino al momento in cui il Gruppo decide di cessare l'operatività a fronte della quale sono stati posti a cauzione o garanzia;
  • margini di variazione, margini iniziali e depositi a garanzia, compreso il default fund, a fronte di operazioni su contratti derivati e strumenti finanziari;

• titoli di debito, principalmente titoli di Enti sovrannazionali, impegnati a garanzia di operazioni di prestito titoli realizzate con la clientela. I titoli risultano impegnati per la durata dell'operazione.

4. Composizione degli investimenti a fronte delle polizze unit-linked e index-linked

Nessun dato da segnalare.

8. Operazioni di prestito titoli

Il Gruppo, in particolare la Banca, svolge attività di prestito titoli con continuità e sistematicità, con l'obiettivo di soddisfare le richieste della propria clientela, delle controparti istituzionali e ottenere un profitto. La Banca opera sia in qualità di prestatario, prendendo in prestito i titoli dai propri clienti, sia in qualità di prestatore, utilizzando i titoli ricevuti in prestito per operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro con clientela retail e istituzionale interessata al possesso temporaneo dei titoli oppure prestando titoli di proprietà, senza garanzia o con garanzia rappresentata da altri titoli, a clientela istituzionale interessata al possesso temporaneo.

A fronte delle operazioni di prestito titoli garantite da altri titoli realizzate dalla Banca in qualità di prestatario con la clientela retail ("Portafoglio remunerato"), la Banca ha costituito in garanzia titoli di debito contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", depositati in un dossier dedicato presso la banca depositaria per un ammontare superiore ai titoli presi in prestito dai clienti, con lo scopo di fornire una garanzia in monte. Il valore nominale dei suddetti titoli ricevuti in prestito e non iscritti nell'attivo ammonta complessivamente a 148.768 migliaia di euro, per un fair value pari a 458.626 migliaia di euro, come dettagliato nella tabella sotto riportata. Si precisa che sono esclusi i titoli ricevuti in prestito nell'ambito delle operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore e che equivalgono, nella sostanza, a operazioni di pronti contro termine su titoli, le cui somme di denaro sono rilevate nelle Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

Con riferimento all'attività di prestito titoli svolta dalla Banca in qualità di prestatore, il valore di bilancio dei titoli di proprietà rilevati nelle Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato e consegnati in operazioni di prestito titoli senza garanzia o con garanzia rappresentata da altri titoli ammonta a 2.338.052 migliaia di euro.

(Importi in migliaia)
Titoli ricevuti in prestito da: Tipologia titoli - Valore nominale al 30 giugno 2025
Ceduti Ceduti in pronti contro
termine passivi
Altre finalità
Banche
Società finanziarie 415 4
Assicurazioni
Imprese non finanziarie 806
Altri soggetti 561 143.595 3.387
Totale valore nominale 561 144.816 3.391

(Importi in migliaia)

Titoli ricevuti in prestito da: Tipologia titoli - Fair value al 30 giugno 2025
Ceduti Ceduti in pronti contro
termine passivi
Altre finalità
Banche
Società finanziarie 2.428 207
Assicurazioni
Imprese non finanziarie 5.193 11
Altri soggetti 1.117 425.987 23.683
Totale fair value 1.117 433.608 23.901

9. Informativa sulle attività a controllo congiunto

Nessun dato da segnalare.

Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato

Sezione 1 – Interessi – Voce 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Forme tecniche Totale
30/06/2025
Totale
30/06/2024
Titoli di debito Finanziamenti Altre operazioni
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico:
2 - - 2 1
1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - - -
1.2 Attività finanziarie designate al fair value - - - - -
1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair
value
2 - - 2 1
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
4.040 - X 4.040 797
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: 153.087 88.311 X 241.398 229.060
3.1 Crediti verso banche 10.382 1.712 X 12.094 12.381
3.2 Crediti verso clientela 142.705 86.599 X 229.304 216.679
4. Derivati di copertura X X 75.992 75.992 116.221
5. Altre attività X X 39.559 39.559 73.965
6. Passività finanziarie X X X 5 36
Totale 157.129 88.311 115.551 360.996 420.080
di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired - 140 - 140 165
di cui: interessi attivi su leasing finanziario X - X - -

Si precisa che gli interessi attivi e passivi maturati sulle operazioni di pronti contro termine effettuate da FinecoBank sul mercato Repo MTS, che soddisfano i requisiti previsti dallo IAS 32, paragrafo 42 per la compensazione in bilancio, sono oggetto di compensazione in modo analogo alle operazioni che li hanno originati.

1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre operazioni Totale
30/06/2025
Totale
30/06/2024
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (37.034) (8.582) X (45.616) (58.876)
1.1 Debiti verso banche centrali - X X - -
1.2 Debiti verso banche (11.071) X X (11.071) (20.826)
1.3 Debiti verso clientela (25.963) X X (25.963) (29.430)
1.4 Titoli in circolazione X (8.582) X (8.582) (8.620)
2. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -
3. Passività finanziarie designate al fair value - - - - -
4. Altre passività e fondi X X - - (1)
5. Derivati di copertura X X - - -
6. Attività finanziarie X X X (502) (534)
Totale
(37.034)
(8.582) - (46.118) (59.411)
di cui: interessi passivi relativi ai debiti per leasing (807) X X (807) (784)

Si precisa che gli interessi attivi e passivi maturati sulle operazioni di pronti contro termine effettuate da FinecoBank sul mercato Repo MTS, che soddisfano i requisiti previsti dallo IAS 32, paragrafo 42 per la compensazione in bilancio, sono oggetto di compensazione in modo analogo alle operazioni che li hanno originati.

Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato

Sezione 2 – Commissioni – Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia servizi/Valori Totale
30/06/2025
Totale
30/06/2024
a) Strumenti finanziari 88.791 79.285
1. Collocamento titoli 9.272 9.162
1.1 Con assunzione a fermo e/o sulla base di un impegno irrevocabile - -
1.2 Senza impegno irrevocabile 9.272 9.162
2. Attività di ricezione e trasmissione di ordini e esecuzione di ordini per conto dei clienti 61.130 54.571
2.1 Ricezione e trasmissione di ordini di uno o più strumenti finanziari 11.208 10.181
2.2 Esecuzione di ordini per conto dei clienti 49.922 44.390
3. Altre commissioni connesse con attività legate a strumenti finanziari 18.389 15.552
di cui: negoziazione per conto proprio 18.389 15.552
di cui: gestione di portafogli individuali - -
b) Corporate Finance - -
1. Consulenza in materia di fusioni e acquisizioni - -
2. Servizi di tesoreria - -
3. Altre commissioni connesse con servizi di corporate finance - -
c) Attività di consulenza in materia di investimenti 50.495 43.345
d) Compensazione e regolamento - -
e) Gestione di portafogli collettive 203.922 188.174
f) Custodia e amministrazione 488 323
1. Banca depositaria - -
2. Altre commissioni legate all'attività di custodia e amministrazione 488 323
g) Servizi amministrativi centrali per gestioni di portafogli collettive - -
h) Attività fiduciaria - -
i) Servizi di pagamento 40.783 40.446
1. Conti correnti 7.154 6.646
2. Carte di credito 18.014 18.363
3. Carte di debito ed altre carte di pagamento 10.950 9.112
4. Bonifici e altri ordini di pagamento 4.665 6.325
5. Altre commissioni legate ai servizi di pagamento - -
j) Distribuzione di servizi di terzi 158.714 149.070
1. Gestioni di portafogli collettive 94.508 90.496
2. Prodotti assicurativi 61.708 55.099
3. Altri prodotti 2.498 3.475
di cui: gestioni di portafogli individuali 2.012 2.074
k) Finanza strutturata - -
l) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
m) Impegni a erogare fondi - -
n) Garanzie finanziarie rilasciate 57 54
di cui: derivati su crediti - -
o) Operazioni di finanziamento 176 183
di cui: per operazioni di factoring - -
p) Negoziazione di valute - -
q) Merci - -
r) Altre commissioni attive 464 559
di cui: per attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio - -
di cui: per attività di gestione di sistemi organizzati di negoziazione - -
s) Operazioni di prestito titoli
Totale
4.374
548.264
4.705
506.144

Le commissioni attive includono, ove previsto, l'importo del corrispettivo variabile determinato conformemente all'IFRS 15.

Si precisa che la voce j) "Distribuzione di servizi di terzi 1. Gestioni di portafogli collettive" include anche le commissioni di mantenimento di quote di fondi comuni di investimento pari a 87.111 migliaia di euro (84.525 migliaia di euro nel primo semestre 2024).

Con riferimento alle operazioni di prestito titoli, si precisa che nel caso in cui i titoli consegnati in prestito stacchino un dividendo o un provento simile, il Gruppo incassa dal prestatario un provento sostitutivo. Qualora il Gruppo abbia a sua volta ricevuto i titoli in prestito, ai fini della rappresentazione in bilancio, tali componenti reddituali sono compensate con i proventi sostitutivi pagati dal Gruppo al prestatore.

2.2 Commissioni passive: composizione

(Importi in migliaia)
Servizi/Valori Totale
30/06/2025
Totale
30/06/2024
a) Strumenti finanziari (8.096) (6.479)
di cui: negoziazione di strumenti finanziari (8.096) (6.479)
di cui: collocamento di strumenti finanziari - -
di cui: gestione di portafogli individuali - -
- Proprie - -
- Delegate a terzi - -
b) Compensazione e regolamento (3.331) (3.409)
c) Gestione di portafogli collettive (16.295) (16.371)
1. Proprie - -
2. Delegate a terzi (16.295) (16.371)
d) Custodia e amministrazione (3.348) (2.595)
e) Servizi di incasso e pagamento (16.191) (15.479)
di cui: carte di credito, carte di debito e altre carte di pagamento (11.870) (11.066)
f) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
g) Impegni a ricevere fondi - -
h) Garanzie finanziarie ricevute - -
di cui: derivati su crediti - -
i) Offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (215.056) (198.479)
j) Negoziazione di valute - -
k) Altre commissioni passive (5.668) (4.328)
l) Operazioni di prestito titoli (1.086) (993)
Totale (269.071) (248.133)

Nella voce i) Offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi" sono inclusi gli oneri relativi ai piani Equity Settled assegnati ai consulenti finanziari, che trovano contropartita nella voce 150. "Riserve" del patrimonio netto per 516 migliaia di euro (329 migliaia di euro al 30 giugno 2024).

Con riferimento alle operazioni di prestito titoli, si precisa che nel caso in cui i titoli presi in prestito stacchino un dividendo o provento simile, il Gruppo retrocede al prestatore un provento sostitutivo. Ai fini della rappresentazione in bilancio, tali componenti reddituali sono compensate con i dividendi o proventi simili percepiti dal Gruppo sui titoli detenuti oppure, qualora il Gruppo abbia a sua volta consegnato i titoli in prestito, con i proventi sostitutivi incassati dal prestatario.

Sezione 3 – Dividendi e proventi simili – Voce 70 3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Proventi Totale Totale
30/06/2025 30/06/2024
Dividendi Proventi simili Dividendi Proventi simili
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 388 - 79 1
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 15 - 20 -
C. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - -
D. Partecipazioni - - - -
Totale 403 - 99 1

Si precisa che nel caso in cui i titoli presi in prestito stacchino dividendi o proventi simili, il Gruppo retrocede al prestatore un provento sostitutivo. Ai fini della rappresentazione in bilancio, tali componenti reddituali sono compensate fra di loro, pertanto, nella tabella sopra esposta non trovano rappresentazione i dividendi o proventi simili percepiti a fronte di titoli ricevuti in prestito che, a loro volta, sono stati pagati al prestatore tramite un provento sostitutivo.

Sezione 4 – Risultato netto dell'attività di negoziazione – Voce 80 4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Al 30 giugno 2025

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da
negoziazione (B)
Minusvalenze (C) Perdite da
negoziazione (D)
Risultato netto [(A+B) -
(C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 861 40.832 (265) (31.869) 9.559
1.1 Titoli di debito - 2.477 - (2.015) 462
1.2 Titoli di capitale 861 37.848 (265) (29.456) 8.988
1.3 Quote di O.I.C.R. - 507 - (398) 109
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - - - - -
2. Passività finanziarie di negoziazione 3 588 (38) (722) (169)
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre 3 588 (38) (722) (169)
3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio X X X X 15.695
4. Strumenti derivati 10.016 168.614 (10.857) (142.708) 27.381
4.1 Derivati finanziari: 10.016 168.614 (10.857) (142.708) 27.381
- Su titoli di debito e tassi di interesse 322 977 (328) (952) 19
- Su titoli di capitale e indici azionari 9.182 147.664 (10.258) (125.602) 20.986
- Su valute e oro X X X X 2.316
- Altri 512 19.973 (271) (16.154) 4.060
4.2 Derivati su crediti - - - - -
di cui: coperture naturali connesse con la fair value option X X X X -
Totale 10.880 210.034 (11.160) (175.299) 52.466

Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato

Al 30 giugno 2024

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da
negoziazione (B)
Minusvalenze (C) Perdite da
negoziazione (D)
Risultato netto [(A+B) -
(C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 94 23.408 (355) (16.017) 7.130
1.1 Titoli di debito - 1.358 - (1.216) 142
1.2 Titoli di capitale 94 21.746 (355) (14.534) 6.951
1.3 Quote di O.I.C.R. - 304 - (267) 37
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - - - - -
2. Passività finanziarie di negoziazione 15 732 (15) (1.198) (466)
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre 15 732 (15) (1.198) (466)
3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio X X X X 12.226
4. Strumenti derivati 8.286 105.822 (7.937) (88.758) 19.643
4.1 Derivati finanziari: 8.286 105.822 (7.937) (88.758) 19.643
- Su titoli di debito e tassi di interesse 204 1.077 (188) (1.090) 3
- Su titoli di capitale e indici azionari 7.890 90.721 (7.605) (76.653) 14.353
- Su valute e oro X X X X 2.230
- Altri 192 14.024 (144) (11.015) 3.057
4.2 Derivati su crediti - - - - -
di cui: coperture naturali connesse con la fair value option X X X X -
Totale 8.395 129.962 (8.307) (105.973) 38.533

Sezione 5 – Risultato netto dell'attività di copertura – Voce 90 5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione

(Importi in migliaia)
Componenti reddituali/Valori Totale
30/06/2025
Totale
30/06/2024
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value 15.120 115.123
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) 53.910 3.382
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) 1.239 4.982
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
A.5 Attività e passività in valuta - -
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 70.269 123.487
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value (55.923) (8.402)
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) (12.442) (105.085)
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) (2.557) (11.337)
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
B.5 Attività e passività in valuta - -
Totale oneri dell'attività di copertura (B) (70.922) (124.824)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) (653) (1.337)
di cui: risultato delle coperture su posizioni nette - -

Sezione 6 – Utili (Perdite) da cessione/riacquisto – Voce 100 6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Componenti reddituali Totale
30/06/2025
Totale
30/06/2024
Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato netto
Attività finanziarie
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 3.122 (3.921) (799) 7.449 (5.690) 1.759
1.1 Crediti verso banche - (1.017) (1.017) - (4.571) (4.571)
1.2 Crediti verso clientela 3.122 (2.904) 218 7.449 (1.119) 6.330
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - - -
2.1 Titoli di debito - - - - - -
2.2 Finanziamenti - - - - - -
Totale attività (A) 3.122 (3.921) (799) 7.449 (5.690) 1.759
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - - - - - -
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli in circolazione - - - - - -
Totale passività (B) - - - - - -

Si segnala che gli effetti economici derivanti dalle vendite delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, rilevati nella voce 100. "Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", sono avvenute nel rispetto del principio IFRS 9 e in applicazione delle regole definite per il business model HTC.

Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato

Sezione 7 – Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 110

7.1 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle attività e passività finanziarie designate al fair value

Nessun dato da segnalare.

7.2 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Al 30 giugno 2025

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da realizzo (B) Minusvalenze (C) Perdite da realizzo
(D)
Risultato netto
[(A+B) - (C+D)]
1. Attività finanziarie 454 - (55) (8) 391
1.1 Titoli di debito - - (1) - (1)
1.2 Titoli di capitale 392 - - - 392
1.3 Quote di O.I.C.R. 62 - (54) (8) -
1.4 Finanziamenti - - - - -
2. Attività finanziarie: differenze di cambio X X X X (456)
Totale 454 - (55) (8) (65)

Al 30 giugno 2024

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da realizzo (B) Minusvalenze (C) Perdite da realizzo (D) Risultato netto [(A+B) - (C+D)] 1. Attività finanziarie 49 355 (131) - 273 1.1 Titoli di debito - - (2) - (2) 1.2 Titoli di capitale 4 347 (118) - 233 1.3 Quote di O.I.C.R. 45 8 (11) - 42 1.4 Finanziamenti - - - - - 2. Attività finanziarie: differenze di cambio X X X X 139 Totale 49 355 (131) - 412

(Importi in migliaia)

Sezione 8 – Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito – Voce 130

8.1 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione

(Importi in migliaia)
Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)
Operazioni/Componenti reddituali Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Totale Totale
Write-off Altre Write-off Altre Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
30/06/2025 30/06/2024
A. Crediti verso banche (100) - - - - - 143 - - 43 79
- Finanziamenti (69) - - - - - 109 - - - 40 14
- Titoli di debito (31) - - - - - 34 - - - 3 65
B. Crediti verso clientela (2.451) (933) (41) (3.810) - - 1.430 547 1.652 - (3.606) (903)
- Finanziamenti (1.136) (933) (41) (3.810) - - 1.131 547 1.652 - (2.590) (1.833)
- Titoli di debito (1.315) - - - - - 299 - - - (1.016) 930
Totale (2.551) (933) (41) (3.810) - - 1.573 547 1.652 - (3.563) (824)

Nella tabella sopra riportata sono convenzionalmente esposte le rettifiche di valore nette relative ai crediti a vista verso banche e banche centrali rilevati nella voce "Cassa e disponibilità liquide", come previsto nella Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione".

8.2 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti
reddituali
Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)
Primo
Secondo
Terzo stadio
stadio
stadio
Impaired acquisite o
originate
Totale Totale
Write-off Altre Write-off Altre Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
30/06/2025 30/06/2024
A. Titoli di debito (8) - - - - - 8 - - - - (14)
B. Finanziamenti - - - - - - - - - - - -
- Verso clientela - - - - - - - - - - - -
- Verso banche - - - - - - - - - - - -
Totale (8) - - - - - 8 - - - - (14)

Sezione 9 – Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni – Voce 140

9.1 Utili (Perdite) da modifiche contrattuali: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Componenti reddituali Totale
30/06/2025
Totale
30/06/2024
Utili Perdite Risultato netto Utili Perdite Risultato netto
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - (2) (2) 1 - 1
1.1 Crediti verso banche - - - - - -
1.2 Crediti verso clientela - (2) (2) 1 - 1
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
- - - - - -
Totale - (2) (2) 1 - 1

Sezione 10 – Risultato dei servizi assicurativi – Voce 160 Nessun dato da segnalare.

Sezione 11 – Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa – Voce 170 Nessun dato da segnalare.

Sezione 12 – Spese amministrative – Voce 190

12.1 Spese per il personale: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
30/06/2025 30/06/2024
1) Personale dipendente (72.457) (65.709)
a) salari e stipendi (48.499) (43.805)
b) oneri sociali (11.766) (10.650)
c) indennità di fine rapporto (436) (431)
d) spese previdenziali - -
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (82) (83)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: - -
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti - -
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (3.759) (3.454)
- a contribuzione definita (3.759) (3.454)
- a benefici definiti - -
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali (2.645) (2.754)
i) altri benefici a favore dei dipendenti (5.270) (4.532)
j) recuperi compensi personale distaccato - -
2) Altro personale in attività - -
3) Amministratori e sindaci (1.326) (1.314)
4) Personale collocato a riposo - -
Totale (73.783) (67.023)

Nella voce "1 h) Personale dipendente: costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali" sono stati ricondotti i costi sostenuti dal Gruppo in relazione agli accordi di pagamento basati su strumenti finanziari emessi dalla Banca, che trovano contropartita nella voce 150. "Riserve" del patrimonio netto per 2.645 migliaia di euro (2.754 migliaia di euro al 30 giugno 2024).

12.4 Altri benefici a favore dei dipendenti

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
30/06/2025 30/06/2024
Piano medico (984) (877)
Buoni pasto (976) (894)
Spese di formazione (266) (338)
Altri (3.044) (2.423)
Totale (5.270) (4.532)

La voce "Altri" include, principalmente, la componente in denaro dei benefici relativi ai piani di incentivazione del personale dipendente, per un importo pari a 2.491 migliaia di euro (1.938 migliaia di euro al 30 giugno 2024).

Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato

12.5 Altre spese amministrative: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
30/06/2025 30/06/2024
1) IMPOSTE INDIRETTE E TASSE (115.361) (101.432)
A) Spese di marketing e comunicazione (21.160) (20.039)
Comunicazioni su mass media – Pubblicità, creatività e produzione (16.042) (13.714)
Altre spese di marketing e promozioni (3.744) (3.989)
Sponsorizzazioni (1.259) (924)
Convention e comunicazione interna (115) (1.412)
B) Spese relative al rischio creditizio (868) (864)
Spese recupero crediti (164) (209)
Informazioni commerciali e visure (704) (655)
C) Spese indirette relative al personale e ai consulenti finanziari (2.316) (3.083)
Altre spese relative al personale (839) (938)
Spese consulenti finanziari (1.477) (2.145)
D) Spese relative all'ICT (33.143) (30.464)
Spese hardware - affitto e manutenzione (945) (952)
Spese software - affitto e manutenzione (9.168) (7.980)
Sistemi di comunicazione ICT, messaggistica e spese telefoniche (3.911) (3.804)
Consulenza e servizi ICT resi da terzi (9.485) (9.094)
Infoprovider finanziari (9.634) (8.634)
E) Consulenze e servizi professionali (2.804) (2.896)
Consulenze e servizi professionali (2.314) (2.167)
Spese e cause legali (101) (410)
Spese Società di revisione (389) (319)
F) Spese relative ai beni mobili ed immobili (2.915) (2.738)
Manutenzione mobili, macchine, impianti (144) (130)
Manutenzione e pulizia locali (824) (831)
Fitti passivi per locazione immobili (386) (375)
Utenze e spese condominiali (1.561) (1.402)
G) Altre spese di funzionamento (17.827) (16.027)
Spese postali e trasporto documenti (1.945) (1.878)
Servizi amministrativi, logistici e call center (10.141) (8.853)
Assicurazioni (2.561) (2.174)
Diritti, quote e contributi ad associazioni (2.368) (2.344)
Altre spese amministrative (812) (778)
H) Contributi a Fondi di risoluzione, a Sistemi di garanzia dei depositi (DGS) e al Fondo di garanzia
assicurativo dei rami vita
2 (35.343)
Totale (196.392) (212.886)

Nella voce "H) Contributi a Fondi di risoluzione, a Sistemi di garanzia dei depositi (DGS) e al Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita" al 30 giugno 2024 era presente il contributo dovuto per l'anno 2024 al Sistema di Garanzia dei Depositi italiano (Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi), per un importo di 35.343 migliaia di euro, al quale, solo per l'esercizio 2024, hanno contribuito le banche aderenti al 31 marzo in luogo del 30 settembre. Per maggiori dettagli in merito ai contributi al Fondo di garanzia dei depositi, al Fondo di risoluzione e al Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita si rimanda all'informativa di seguito riportata.

Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato

Contributi al Fondo di garanzia dei depositi, al Fondo di risoluzione e al Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita

La Direttiva 2014/49/UE del 16 aprile 2014 relativa ai sistemi di garanzia dei depositi (DGS - Deposit Guarantee Schemes) è volta ad accrescere la tutela dei depositanti tramite l'armonizzazione della relativa disciplina nazionale. La direttiva prevede un meccanismo obbligatorio di contribuzione a livello nazionale che ha consentito di raccogliere, entro il 3 luglio 2024, un livello-obiettivo dello 0,8% dell'importo dei depositi coperti dei suoi membri. La contribuzione riprende quando la capacità di finanziamento è inferiore al livello-obiettivo, almeno fino al raggiungimento del livello obiettivo. Se, dopo che il livello-obiettivo è stato raggiunto per la prima volta, i mezzi finanziari disponibili sono stati ridotti a meno di due terzi del livello-obiettivo, il contributo regolare è fissato a un livello che consenta di raggiungere il livello-obiettivo entro sei anni. Il meccanismo di contribuzione prevede quote contributive annuali ordinarie, finalizzate a distribuire nel tempo in maniera uniforme i costi per le banche contribuenti, e contributi straordinari, se i mezzi finanziari disponibili di un DGS sono insufficienti a rimborsare i depositanti; i contributi straordinari non possono superare lo 0,5% dei depositi coperti per anno di calendario, ma in casi eccezionali e con il consenso dell'autorità competente i DGS possono esigere contributi anche più elevati.

Il livello-obiettivo precedentemente descritto è stato raggiunto nel 2024. I contributi relativi all'esercizio 2025, se richiesti per il mantenimento del livelloobiettivo, saranno rilevati, in applicazione dell'IFRIC 21, nel terzo trimestre dell'esercizio.

Con l'introduzione della Direttiva Europea 2014/59/UE, il Regolamento sul Meccanismo Unico di Risoluzione ("Direttiva BRRD", Regolamento (UE) n.806/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 luglio 2014) ha istituito un quadro di risanamento e di risoluzione delle crisi degli enti creditizi, prevedendo un comitato unico di risoluzione e un fondo unico di risoluzione delle banche (Single Resolution Fund, "SRF"). La direttiva prevede l'avvio di un meccanismo obbligatorio di contribuzione che ha consentito di raccogliere entro il 31 dicembre 2023 il livello obiettivo di risorse, pari all'1% dei depositi protetti di tutti gli enti autorizzati nel territorio Europeo. Il periodo di accumulo può essere prorogato di ulteriori quattro anni se i meccanismi di finanziamento hanno effettuato esborsi cumulativi per una percentuale superiore allo 0,5% dei depositi protetti. Se, dopo il periodo di accumulo i mezzi finanziari disponibili scendono al di sotto del livello-obiettivo, la raccolta dei contributi riprende fino al ripristino di tale livello. Inoltre, dopo aver raggiunto per la prima volta il livello-obiettivo e, nel caso in cui i mezzi finanziari disponibili scendano a meno dei due terzi del livelloobiettivo, tali contributi sono fissati al livello che consente di raggiungere il livello-obiettivo entro un periodo di sei anni. Il meccanismo di contribuzione prevede quote contributive annuali ordinarie, finalizzate a distribuire nel tempo in maniera uniforme i costi per le banche contribuenti, e contributi straordinari addizionali, pari al massimo al triplo dei contributi annuali previsti, laddove i mezzi finanziari disponibili non siano sufficienti a coprire le perdite e i costi in relazione a interventi.

Il Single Resolution Board ha comunicato sul proprio sito che il livello obiettivo del fondo di risoluzione unico rimane raggiunto anche alla fine del 2024, di conseguenza, salvo che le circostanze cambino, le banche non dovranno contribuire al fondo di risoluzione unico per l'esercizio 2025. Il livello obiettivo sarà nuovamente verificato all'inizio del 2026.

Entrambe le direttive n.49 e n.59 prevedono la possibilità di introdurre impegni irrevocabili di pagamento quale forma di raccolta alternativa alle contribuzioni a fondo perduto per cassa, fino ad un massimo del 30% del totale delle risorse obiettivo, facoltà di cui il Gruppo non si è avvalso.

Con la Legge n. 213 del 30 dicembre 2023, articolo 1, comma 113, nel titolo XVI del codice delle assicurazioni private, di cui al decreto legislativo 7 settembre 2005, 209, è stato inserito il "Capo VI-bis" con il quale viene istituito il "Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita". L'Assemblea istitutiva del Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita si è tenuta il 13 dicembre 2024. L'articolo 274-quater, comma 1, del suddetto decreto prevede che il Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita abbia una dotazione finanziaria proporzionata alle passività e comunque pari almeno allo 0,4 per cento dell'importo delle riserve tecniche dei rami vita (i.e. polizze vita di Classe C e di Classe D) - calcolate sulla base di quanto previsto dalla disciplina prudenziale Solvency II (somma della migliore stima e del margine di rischio), oppure secondo un regime di solvibilità ritenuto equivalente conformemente all'ordinamento dell'Unione europea - detenute dalle imprese aderenti al 31 dicembre dell'anno precedente. Il medesimo articolo, al comma 2, stabilisce, fra l'altro, che in fase di prima applicazione, il livello obiettivo di cui sopra è raggiunto, in modo graduale, a partire dal 1° gennaio 2024 ed entro il 31 dicembre 2035. Il termine può essere prorogato ulteriormente, fino ad un massimo di due anni, con decreto del Ministero dell'economia e delle finanze. L'articolo 274-quinquies, comma 1, del decreto prevede che la suddetta dotazione finanziaria sia costituita con contributi ordinari versati almeno annualmente per l'ammontare determinato dal Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita e di anno in anno comunicato agli aderenti. Gli aderenti (cfr. articolo 274-bis) sono costituiti dalle imprese di assicurazione aderenti e dagli intermediari aderenti, fra i quali figurano (cfr. articolo 109 comma 2 lettera d) del suddetto decreto) le banche autorizzate ai sensi dell'articolo 14 del testo unico bancario. In fase di prima applicazione i contributi dovuti dagli intermediari di cui all'articolo 109, comma 2, lettera d), sono pari allo 0,1 per mille dell'importo delle riserve tecniche vita intermediate. Se la dotazione finanziaria del Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita è insufficiente per far fronte al pagamento delle prestazioni protette, chiede agli aderenti di integrarla mediante il versamento di contributi straordinari non superiori allo 0,5 per cento delle riserve tecniche dei rami vita per le imprese aderenti e non superiore allo 0,5 per mille delle medesime riserve tecniche per gli intermediari aderenti.

I contributi possono assumere la forma di impegni irrevocabili di pagamento ed esigibili nei casi previsti dallo statuto del Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita se ciò è autorizzato dal Fondo medesimo e nell'ammontare da esso determinato, comunque non superiore:

  • al 50 per cento dell'importo totale della dotazione finanziaria del Fondo fino a che la dotazione è inferiore al 75 per cento del livello obiettivo di cui al comma 1 dell'articolo 274-quater;
  • al 60 per cento una volta che sia stata raggiunta una dotazione pari al 75 per cento del livello obiettivo di cui al comma 1 dell'articolo 274 quater.

Nel mese di aprile 2025 il Fondo di Garanzia Assicurativo dei Rami Vita ha comunicato che è in fase di predisposizione lo statuto del Fondo che conterrà, inter alia, in conformità all'articolo 274-quinquies del Codice delle assicurazioni private, la disciplina di dettaglio in merito alle contribuzioni dovute al Fondo medesimo sia ai fini della costituzione della dotazione finanziaria destinata agli interventi di cui all'art. 274-sexies del Codice delle assicurazioni private, sia ai fini della costituzione delle risorse destinate a coprire le spese di gestione e funzionamento del Fondo ex art. 274-novies, comma 1, lettere f) e g) del Codice delle assicurazioni private. Nessun contributo è stato rilevato nel primo semestre 2025 in attesa che venga approvato e pubblicato lo Statuto.

Tutti i contributi ai fondi sopra citati sono contabilizzati ai sensi di IFRIC21 "Tributi". Di conseguenza gli stessi sono iscritti a conto economico nel momento in cui si verifica il fatto vincolante che genera l'obbligazione, identificato dalla legislazione e da cui scaturisce il pagamento del contributo.

Sezione 13 – Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri – Voce 200

13.1 Accantonamenti netti per rischio di credito relativi a impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: composizione

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali Rettifiche di valore Riprese di valore Totale Totale
Primo e secondo
stadio
Terzo stadio Primo e secondo
stadio
Terzo stadio 30/06/2025 30/06/2024
1. Impegni a erogare fondi (51) (6) 31 6 (20) 134
2. Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - -
Totale (51) (6) 31 6 (20) 134

13.2 Accantonamenti netti relativi ad altri impegni e altre garanzie rilasciate: composizione

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali 30/06/2025 30/06/2024
Accantonamenti Riattribuzioni Totale Accantonamenti Riattribuzioni Totale
1. Altri impegni - - - (72) 67 (5)
2. Altre garanzie rilasciate - - - - - -
Totale - - - (72) 67 (5)

13.3 Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi e oneri: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Componenti reddituali Totale 30/06/2025 Totale 30/06/2024
Accantonamenti Riattribuzioni Totale Accantonamenti Riattribuzioni Totale
Controversie legali e fiscali (3.648) 2.031 (1.617) (3.613) 5.778 2.165
Fondo indennità suppletiva clientela (5.536) - (5.536) (4.103) - (4.103)
Altri fondi rischi ed oneri (570) - (570) (372) - (372)
Totale (9.754) 2.031 (7.723) (8.088) 5.778 (2.310)

La colonna "Accantonamenti" include anche le variazioni dovute al passare del tempo e alle modifiche del tasso di sconto.

Sezione 14 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 210 14.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

(Importi in migliaia)
Attività/Componente reddituali Ammortamento Rettifiche di valore per
deterioramento
Riprese di valore Risultato netto Risultato netto
30/06/2025 30/06/2024
(a) (b) (c) (a + b - c) (a + b - c)
A. Attività materiali (11.330) (5) - (11.335) (10.350)
1. Ad uso funzionale (11.330) (5) - (11.335) (10.350)
- Di proprietà (5.660) (5) - (5.665) (4.756)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing (5.670) - - (5.670) (5.594)
2. Detenute a scopo d'investimento - - - - -
- Di proprietà - - - - -
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - -
3 Rimanenze X - - - -
Totale (11.330) (5) - (11.335) (10.350)

Le rettifiche di valore per deterioramento effettuate nel primo semestre dell'anno sono di importo non rilevante e si riferiscono principalmente a mobili e impianti per i quali è stato determinato un valore d'uso pari a zero.

Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della nota integrativa del bilancio consolidato al 31 dicembre 2024.

Sezione 15 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali – Voce 220 15.1 Rettifiche di valore nette di attività immateriali: composizione

(Importi in migliaia)
Ammortamento Rettifiche di valore per
deterioramento
Risultato netto Risultato netto
Attività/Componente reddituale Riprese di valore 30/06/2025 30/06/2024
(a) (b) (c) (a + b - c) (a + b - c)
A. Attività immateriali (2.171) - - (2.171) (2.267)
di cui: software (2.171) - - (2.171) (2.262)
A.1 Di proprietà (2.171) - - (2.171) (2.267)
- Generate internamente dall'azienda - - - - -
- Altre (2.171) - - (2.171) (2.267)
A.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - -
Totale (2.171) - - (2.171) (2.267)

Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della nota integrativa del bilancio consolidato al 31 dicembre 2024.

Per quanto riguarda l'informativa richiesta dallo IAS 36 paragrafo 134, lettere d), e), f) e 135, lettere c), d), e) si rimanda alla Parte B paragrafo 13.3 Altre informazioni.

Sezione 16 – Altri oneri e proventi di gestione – Voce 230 16.1 Altri oneri di gestione: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
30/06/2025 30/06/2024
Rimborsi e abbuoni (340) (92)
Penali, ammende, sanzioni e sentenze sfavorevoli (931) (560)
Migliorie e spese incrementative sostenute su immobili di terzi (510) (671)
Insussistenze di attività (345) (33)
Altri oneri di gestione (1.153) (694)
Totale (3.279) (2.050)

16.2 Altri proventi di gestione: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
30/06/2025 30/06/2024
Recupero di spese: 111.067 97.510
- recupero spese accessorie 118 425
- recuperi di imposta 110.949 97.085
Fitti attivi su immobiliari 90 409
Altri proventi dell'esercizio corrente 1.597 1.118
Totale 112.754 99.037

Il Gruppo non ha effettuato operazioni di sub-leasing. Il Gruppo non ha in essere leasing finanziari. Per quanto riguarda i leasing operativi, il Gruppo ha in essere, come locatore, un contratto di locazione di una parte dell'immobile di proprietà di FinecoBank, sito in Milano Piazza Durante, 11, i cui proventi sono rilevati nella voce "Fitti attivi su immobili" e possono includere proventi per rivalutazioni ISTAT.

Sezione 17 – Utili (Perdite) delle partecipazioni – Voce 250 17.1 Utile (perdite) delle partecipazioni: composizione

(Importi in migliaia)
Componenti reddituali/Settori Totale
30/06/2025
Totale
30/06/2024
1) Imprese a controllo congiunto
A. Proventi - -
1. Rivalutazioni - -
2. Utili da cessione - -
3. Riprese di valore - -
4. Altri proventi - -
B. Oneri - -
1. Svalutazioni - -
2. Rettifiche di valore da deterioramento - -
3. Perdite da cessione - -
4. Altri oneri - -
Risultato netto - -
2) Imprese sottoposte a influenza notevole
A. Proventi 10 8
1. Rivalutazioni 10 8
2. Utili da cessione - -
3. Riprese di valore - -
4. Altri proventi - -
B. Oneri - -
1. Svalutazioni - -
2. Rettifiche di valore da deterioramento - -
3. Perdite da cessione - -
4. Altri oneri - -
Risultato netto 10 8
Totale 10 8

Le rivalutazioni su imprese sottoposte a influenza notevole, per un ammontare di 10 migliaia di euro, si riferiscono alla valutazione con il metodo del patrimonio netto della società Vorvel Sim S.p.A..

Sezione 18 – Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali – Voce 260

Nessun dato da segnalare.

Sezione 19 – Rettifiche di valore dell'avviamento – Voce 270 Nessun dato da segnalare.

Sezione 20 – Utili (Perdite) da cessione di investimenti – Voce 280 Nessun dato da segnalare.

Sezione 21 – Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente – Voce 300 21.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

(Importi in migliaia)
Componenti reddituali/Settori Totale
30/06/2024
1. Imposte correnti (-) (119.229) (141.215)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) - 2.791
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - -
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla Legge n. 214/2011 (+) - -
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) (22.413) (462)
5. Variazione delle imposte differite (+/-) (440) (392)
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3bis+/-4+/-5) (142.082) (139.278)

Sezione 22 – Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte – Voce 320 Nessun dato da segnalare.

Sezione 23 – Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi – Voce 340 Nessun dato da segnalare.

Sezione 25 – Utile per azione

25.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito

L'utile base per azione è stato calcolato dividendo l'utile netto per la media delle azioni ordinarie in circolazione nel corso del semestre.

30/06/2025 30/06/2024
Utile netto del periodo (migliaia di euro) 317.836 320.320
Numero medio delle azioni in circolazione 611.208.589 610.740.180
Numero medio delle azioni in circolazione (comprese potenziali azioni ordinarie con effetto diluitivo) 612.798.664 612.080.241
Utile per azione base 0,52 0,52
Utile per azione diluito 0,52 0,52

25.2 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

Premessa

Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Al fine di garantire una efficace ed efficiente gestione dei rischi assunti, il processo di gestione dei rischi è strutturato in coerenza con quanto previsto dalle Istruzioni di Vigilanza per le Banche in materia di sistema dei controlli interni.

Il presidio ed il controllo dei rischi sono assicurati dalla Direzione Chief Risk Officer (CRO), che in qualità di funzione di controllo dei rischi, è indipendente dalle funzioni aziendali che assumono il rischio.

Alla Capogruppo è affidata la responsabilità dei presidi di primo e di secondo livello, con particolare riferimento alla verifica che il livello dei rischi, individualmente assunti, sia compatibile con le indicazioni del Consiglio di Amministrazione, con la dotazione patrimoniale e le regole di Vigilanza prudenziale.

Struttura organizzativa

Il Sistema dei Controlli Interni di Gruppo prevede il coinvolgimento dei seguenti organi e funzioni di controllo, ciascuno per le rispettive competenze:

  • il Consiglio di Amministrazione;
  • l'Amministratore Delegato e Direttore Generale;
  • il Collegio Sindacale;
  • il Comitato Rischi e Parti Correlate;
  • il Comitato Remunerazione;
  • il Comitato Nomine;
  • il Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale;
  • l'Organismo di Vigilanza istituito ai sensi del D.Lgs 231/01;
  • le funzioni aziendali di controllo (CRO, Compliance, Internal Audit) e altre funzioni che svolgono specifiche attività di controllo12 .

Gli organi aziendali e le funzioni di controllo collaborano e si coordinano tra loro sia attraverso specifici flussi informativi formalizzati nelle normative interne, sia attraverso l'istituzione di comitati manageriali dedicati a tematiche di controllo.

Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo è deputato a stabilire gli indirizzi strategici e le linee guida delle impostazioni organizzative ed operative, sovrintendendo e controllando la puntuale esecuzione delle medesime all'interno dei profili di rischio assegnati. È compito del Consiglio di Amministrazione definire ed approvare le modalità attraverso le quali i rischi siano rilevati e valutati ed approvare gli orientamenti strategici e le politiche di gestione del rischio. Il Consiglio di Amministrazione, inoltre, verifica che l'assetto dei controlli interni sia coerente con la propensione al rischio stabilita ed approva le politiche per il governo dei rischi.

All'Amministratore Delegato e Direttore Generale sono conferiti dal Consiglio di Amministrazione specifici poteri in tutti i settori dell'attività del Gruppo. Tali poteri sono da esercitarsi nel rispetto della normativa di riferimento ed entro i limiti delle strategie, indirizzi, massimali, modalità di assunzione dei rischi e con le modalità operative disciplinate dalle informative di riferimento. L'Amministratore Delegato e Direttore Generale predispone le misure necessarie ad assicurare l'istituzione ed il mantenimento di un Sistema di Controllo Interno efficiente ed efficace.

Il Collegio Sindacale, relativamente alla gestione dei rischi, ha la responsabilità di vigilare sulla completezza, adeguatezza, funzionalità e affidabilità del Sistema dei Controlli Interni e del Risk Appetite Framework. Al Collegio Sindacale sono anche attribuite le responsabilità del Comitato per il Controllo Interno e la Revisione Contabile, di cui all'art. 19 D.lgs. n.39/2010 (come modificato dal D.lgs. 135/2016).

Il Comitato Rischi e Parti Correlate è composto da cinque Amministratori non esecutivi e indipendenti e ha il compito di supportare, con un'adeguata attività istruttoria, le valutazioni e le decisioni del Consiglio di Amministrazione relative al Sistema di Controllo Interno e Rischi, nonché quelle relative all'approvazione delle relazioni finanziarie periodiche.

Il Comitato Remunerazione è composto da tre Amministratori non esecutivi e indipendenti ed ha il compito di supportare, con un'adeguata attività istruttoria, le valutazioni e le decisioni del Consiglio di Amministrazione nelle seguenti attività principali: nella definizione della politica generale per la remunerazione dell'Amministratore Delegato, del Direttore Generale, degli altri Dirigenti con responsabilità strategiche e dell'altro Personale più rilevante; nell'esaminare i piani di incentivazione azionaria o monetaria destinati ai dipendenti e ai consulenti finanziari della Società e del Gruppo e le politiche di sviluppo strategico delle risorse umane.

Il Comitato Nomine è composto da tre Amministratori non esecutivi indipendenti ed ha il compito di supportare il Consiglio di Amministrazione nel processo di nomina e cooptazione degli Amministratori e dell'Amministratore Delegato e/o del Direttore Generale e degli altri Dirigenti con responsabilità strategiche.

Il Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale è composto da tre Amministratori non esecutivi e indipendenti ed ha il compito di supportare il Consiglio di Amministrazione nelle seguenti attività principali: nella definizione del sistema di governo societario di FinecoBank, della

12 Tra le altre funzioni che svolgono specifiche attività di controllo si citano per rilevanza la Funzione di controllo dei Rischi ICT e di Sicurezza (i cui compiti sono ripartiti per competenza tra la Direzione CRO e la Direzione Compliance), la Funzione Antiriciclaggio e Antiterrorismo e la Funzione di Convalida.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

struttura societaria e dei modelli/linee guida di governance del Gruppo; nella supervisione delle questioni di sostenibilità connesse al modello di business di FinecoBank e alle dinamiche di interazione con tutti gli stakeholder.

Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari assicura l'adeguatezza delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio di esercizio e del bilancio consolidato nonché di ogni altra comunicazione di carattere finanziario, ai sensi dell'Art.154-bis Decreto Legislativo 24 Febbraio 98 n.58 (TUF).

La funzione di Compliance presiede la gestione del rischio di non conformità, ovvero il rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni di reputazione in conseguenza di violazioni di norme imperative o autoregolamentazione.

La funzione Antiriciclaggio e Anticorruzione è responsabile di monitorare e identificare nel continuo le norme esterne applicabili al Gruppo in tale ambito e della misurazione/valutazione del loro impatto su processi e procedure aziendali in materia di antiriciclaggio, contrasto del finanziamento al terrorismo, sanzioni finanziarie (nel seguito complessivamente anche antiriciclaggio) e anticorruzione.

La funzione di Internal Validation, collocata in staff al Chief Risk Officer, è incaricata di sottoporre a validazione i modelli interni sviluppati dalle diverse funzioni della Capogruppo, ed è pienamente indipendente da queste ultime.

La Direzione CRO, in qualità di funzione di controllo dei rischi, presidia il corretto funzionamento del framework dei rischi del Gruppo definendo le appropriate metodologie di identificazione e misurazione del complesso di rischi, attuali e prospettici, conformemente alle previsioni normative, alle scelte gestionali della Banca individuate nella propensione al rischio di Gruppo (RAF) e dei principi e delle politiche definite dal CRO, svolgendo un'attività di monitoraggio degli stessi e di verifica del rispetto dei limiti stabiliti.

Il CRO, con il contributo del Chief Financial Officer (CFO) per gli ambiti di competenza, ha la responsabilità di proporre il Risk Appetite Framework di Gruppo e di definire, in coerenza con le strategie e gli obiettivi aziendali, gli indirizzi e le politiche in materia di gestione dei rischi, coordinandone e verificandone l'attuazione da parte delle unità preposte, anche nei diversi ambiti societari.

La Direzione CRO, nell'ambito dei controlli di secondo livello, ha la responsabilità della gestione e del controllo dei rischi di credito, di mercato, operativi, reputazionali, ICT e di Sicurezza, di tasso di interesse, di liquidità e di sostenibilità in collaborazione con il CFO, il CLO ed il CIO per i rispettivi ambiti di competenza. Con riferimento all'informativa agli Organi Aziendali (Amministratore Delegato e Direttore Generale, Consiglio di Amministrazione, Comitato Rischi e Parti Correlate), il CRO fornisce periodicamente informativa sull'attività svolta e sui risultati emersi dalle verifiche effettuate, i punti di debolezza rilevati e propone gli interventi da adottare per la loro rimozione al fine dell'assunzione delle decisioni più opportune per la gestione e riduzione dei rischi stessi.

In particolare, la Direzione CRO di Capogruppo:

  • è coinvolta nella definizione del RAF, delle politiche di governo dei rischi e delle varie fasi che costituiscono il processo di gestione dei rischi nonché nella fissazione dei limiti operativi all'assunzione delle varie tipologie di rischio. In tale ambito, ha, tra l'altro, il compito di proporre i parametri quantitativi e qualitativi necessari per la definizione del RAF, che fanno riferimento anche a scenari di stress e, in caso di modifiche del contesto operativo interno ed esterno della banca, l'adeguamento di tali parametri;
  • verifica l'adeguatezza del RAF e svolge il relativo monitoraggio su base trimestrale;
  • valuta i rischi risultanti dalle Operazioni di Maggior Rilievo, assicurando la coerenza delle stesse con il RAF;
  • garantisce, congiuntamente al CFO Department, il presidio dei processi di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale ICAAP ed il processo di valutazione dell'adeguatezza di liquidità ILAAP in conformità alle disposizioni regolamentari, assicurando un efficace presidio dei rischi di liquidità e la coerenza tra il capitale disponibile e il rischio insito nelle attività e nelle posizioni del Gruppo in relazione sia alla situazione attuale che a quella prospettica;
  • provvede allo sviluppo e manutenzione dei modelli manageriali per la misurazione dei rischi, ivi compreso i modelli di calcolo interni utilizzati ai fini della determinazione del Capitale Economico con riferimento al processo ICAAP;
  • definisce ed applica gli scenari di stress testing per ambiti di propria competenza e verifica l'adeguatezza del Capitale Interno;
  • verifica nel continuo l'adeguatezza del processo di gestione dei rischi e dei limiti operativi;
  • assicura l'effettiva implementazione della metodologia di valutazione del rischio informatico, supportando e coordinando le singole funzioni coinvolte, ciascuno per quanto di competenza, durante il processo di valutazione dei rischi ICT;
  • concorre alla definizione della policy di sicurezza dell'informazione per l'ambito di competenza, collaborando con la funzione ICT;
  • definisce metriche comuni di valutazione dei rischi operativi coerenti con il RAF, coordinandosi con la funzione di conformità alle norme, con la funzione ICT e con la funzione di continuità operativa;
  • monitora ed effettua l'analisi di sensitività del portafoglio bancario nell'ambito della misurazione del rischio tasso di interesse (IRRBB), coerentemente con la normativa vigente e le best practices di mercato;
  • verifica sistematicamente il rispetto dei limiti operativi relativi all'attività di internalizzazione sistematica e negoziazione in conto proprio;
  • effettua valutazioni sulla bontà del portafoglio crediti e provvede alla definizione della metodologia di calcolo delle perdite attese su crediti;
  • svolge controlli di secondo livello volti a verificare il corretto svolgimento del processo creditizio sia a livello individuale che di portafoglio;
  • partecipa al SRB Permanent Work Group per garantire le condivisioni e i contributi di propria competenza tempo per tempo necessari;
  • definisce modalità di valutazione e controllo dei rischi derivanti da fattori ambientali, sociali e di governance (ESG), nonché dei rischi reputazionali, coordinandosi con la funzione di conformità alle norme, di sostenibilità e le altre funzioni aziendali maggiormente esposte;
  • coadiuva gli organi aziendali nella valutazione del rischio strategico monitorando le variabili significative;
  • sviluppa e applica indicatori in grado di evidenziare situazioni di anomalia e di inefficienza dei sistemi di misurazione e controllo dei rischi;

  • analizza i rischi dei nuovi prodotti e servizi. In particolare, l'identificazione dei rischi relativi ai nuovi prodotti e servizi è garantita dalla partecipazione permanente del CRO al comitato prodotti;
  • monitora costantemente il rischio effettivo assunto dal Gruppo e la sua coerenza con gli obiettivi di rischio nonché il rispetto dei limiti operativi assegnati alle strutture operative in relazione all'assunzione delle varie tipologie di rischio.

La funzione svolge attività di monitoraggio e di informativa agli organi aziendali (Amministratore Delegato e Direttore Generale, Consiglio di Amministrazione, Comitato Rischi e Parti Correlate e Collegio Sindacale) e al Comitato Rischi e Parti Correlate. L'informativa fornita agli organi aziendali è rappresentata dalla Relazione trimestrale sulle esposizioni a rischio del Gruppo.

Infine, la partecipazione al Comitato Prodotti del CRO e del Responsabile della funzione Compliance permette di presidiare i rischi collegati alle nuove attività di business nonché creare e diffondere la cultura del rischio nelle diverse aree funzionali del Gruppo.

Risk Appetite

ll Gruppo attribuisce una forte rilevanza alla gestione e al controllo dei rischi, quali condizioni per garantire un'affidabile e sostenibile generazione di valore in un contesto di rischio controllato. La strategia di risk management punta ad una visione completa e coerente dei rischi, considerando sia lo scenario macroeconomico sia il profilo di rischio del Gruppo, stimolando la crescita della cultura del rischio e rafforzando una trasparente e accurata rappresentazione della rischiosità dei portafogli del Gruppo. Le strategie di assunzione dei rischi sono riassunte nel Risk Appetite Framework (RAF) del Gruppo, approvato dal Consiglio di Amministrazione. Il Risk Appetite Framework è parte integrante del Sistema dei Controlli Interni e rappresenta il quadro di riferimento che definisce – in coerenza con il modello di business, gli indirizzi strategici del Gruppo e il massimo rischio assumibile – la propensione al rischio, le soglie di tolleranza, i limiti di rischio, le politiche di governo dei rischi ed i processi di riferimento necessari per definirli e attuarli.

I principali obiettivi del Risk Appetite sono:

  • valutare esplicitamente i rischi, e le loro interconnessioni a livello locale e di Gruppo, che il Gruppo decide di assumere (o di evitare) in una prospettiva di lungo termine;
  • specificare i tipi di rischio che il Gruppo intende assumere, stabilendo, come richiesto dalla normativa, i c.d. Risk Appetite, Risk Tolerance, Risk Capacity sia in condizioni operative normali che di stress;
  • fissare "ex-ante" gli obiettivi di rischio/rendimento che l'intermediario intende raggiungere ed i conseguenti limiti operativi; tali obiettivi di rischio sono coerenti con il massimo rischio assumibile, il business model e il piano pluriennale del Gruppo;
  • assicurare che il business si sviluppi entro i limiti di tolleranza al rischio stabiliti dal Consiglio di Amministrazione;
  • supportare le valutazioni sulle opzioni strategiche future con riferimento al profilo di rischio;
  • indirizzare la visione degli stakeholder interni ed esterni su un profilo di rischio coerente con il posizionamento strategico;
  • fornire indicazioni qualitative riguardo ai rischi difficilmente quantificabili (ad esempio, strategico, reputazionale, compliance) al fine di guidare strategicamente la revisione dei processi e del sistema dei controlli interni.

Il Risk Appetite è pienamente integrato con i processi interni di determinazione dell'adeguatezza patrimoniale e di liquidità di Gruppo (ICAAP e ILAAP) e si raccorda con il processo di budget e il piano pluriennale, nonché con il processo di gestione delle crisi del Recovery Plan, le politiche di remunerazione e incentivazione, il processo di identificazione e gestione delle Operazioni di Maggior Rilievo e il sistema di limiti operativi all'assunzione delle varie tipologie di rischio, che declina la propensione al rischio fissata all'interno del RAF.

La struttura del Risk Appetite include uno Statement, che definisce qualitativamente il posizionamento del Gruppo in termini di obiettivi strategici e relativi profili di rischio, ed una dashboard, che traduce gli obiettivi strategici enunciati nello Statement in un insieme di limiti e di metriche di rischio/performance quantitative opportunamente calibrato volto a rappresentare i rischi rilevanti a cui il Gruppo è esposto.

In occasione del setting del RAF per il 2025 è stata introdotta una nuova architettura delle metriche incluse nella Risk Appetite Dashboard, che ora si struttura secondo un approccio "a livelli". In generale, gli indicatori sono suddivisi tra indicatori strategici, ritenuti essenziali per la solidità, l'indirizzo ed il controllo dell'attività di Gruppo, e indicatori manageriali, il cui obiettivo è quello di declinare la propensione al rischio definita dagli indicatori di rango superiore. Gli indicatori strategici, a loro volta, sono suddivisi in indicatori primari, soggetti a limiti definiti all'interno della stessa normativa prudenziale e oggetto di pubblica informativa, o ritenuti fondamentali per rappresentare ed indirizzare il modello di business di Gruppo, e indicatori secondari, anch'essi ritenuti importanti per l'indirizzo del business ed il contenimento del rischio, ma di minore rilevanza rispetto ai primari.

Per gli indicatori strategici sono individuati i rispettivi livelli di propensione al rischio, di soglia di tolleranza e di limite di rischio, ossia rispettivamente Risk Appetite, Risk Tolerance, Risk Capacity. Nello specifico:

  • il Risk Appetite rappresenta l'ammontare di rischio (complessivo e per tipologia) che il Gruppo intende assumere per il perseguimento dei suoi obiettivi strategici;
  • la Risk Tolerance definisce la devianza massima dal risk appetite consentita; la soglia di tolleranza è fissata in modo da assicurare in ogni caso alla banca margini sufficienti per operare, anche in condizioni di stress, entro il massimo rischio assumibile;
  • la Risk Capacity rappresenta il massimo livello di assunzione di rischio che il Gruppo è tecnicamente in grado di assumere senza violare i requisiti regolamentari o gli altri vincoli imposti dagli azionisti o dall'Autorità di vigilanza.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

La determinazione delle soglie è valutata caso per caso, anche attraverso decisioni manageriali da parte del Consiglio di Amministrazione, e considerando le aspettative degli stakeholder e il posizionamento rispetto ai competitor.

Le soglie sopra descritte sono definite, ove possibile, anche per gli indicatori manageriali.

Il processo di escalation, che garantisce una tempestiva reazione in caso di superamento dei valori soglia e la relativa informativa agli Organi competenti, è differenziato a seconda della tipologia di indicatori coinvolti. Processi di escalation maggiormente stringenti sono adottati per gli indicatori inclusi nel Recovery Plan ed in particolare per gli indicatori primari di capitale e di liquidità.

Le metriche sono regolarmente oggetto di monitoraggio e reportistica, almeno trimestrale. Il monitoraggio, per competenza, è effettuato dalla Direzione CRO e dalla Direzione CFO.

Processo di Valutazione dell'Adeguatezza Patrimoniale (ICAAP - Internal Capital Adequacy Assessment Process)

Il processo interno di determinazione dell'adeguatezza patrimoniale (Internal Capital Adequacy Assessment Process, ICAAP) rappresenta il processo tramite il quale gli Enti effettuano un'autonoma valutazione, attuale e prospettica, dell'adeguatezza patrimoniale in relazione ai rischi assunti e alle strategie aziendali.

L'adeguatezza patrimoniale del Gruppo è valutata secondo una prospettiva Normativa e una prospettiva Economica. Come suggerito dalla "Guida della BCE sul processo interno di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP)", le due prospettive sono complementari e si integrano reciprocamente. In particolare:

  • la prospettiva Normativa rappresenta una valutazione pluriennale della capacità dell'ente di soddisfare tutte le richieste e tutti i requisiti patrimoniali regolamentari e di vigilanza, nonché di far fronte ad altri vincoli finanziari esterni, su base continuativa nel medio termine. L'obiettivo è quello di garantire, anche in un'ottica prospettica, che la dotazione di Fondi Propri sia sufficiente a rispettare il requisito complessivo di capitale (P2R) ed il Pillar 2 Guidance (P2G). A tal fine i livelli degli indicatori quali il CET1 Ratio, Tier1 Ratio, Total Capital Ratio ed il Leverage Ratio devono essere superiori ai limiti regolamentari ed ai valori soglia definiti nel Risk Appetite di Gruppo;
  • la prospettiva Economica chiede di misurare la capacità di copertura dei rischi rilevanti per l'Ente (sia quelli tipicamente di Primo Pilastro sia quelli di Secondo) e di verificarne l'adeguatezza della copertura rispetto alle dotazioni patrimoniali disponibili. In FinecoBank l'assorbimento dei rischi è rappresentato dal Capitale Interno Complessivo, ovvero il fabbisogno di capitale relativo ad un determinato rischio che la Banca ritiene necessario per coprire le perdite eccedenti un dato livello atteso. Il risultato del confronto tra Capitale Interno e Available Financial Resources è l'indicatore di Risk Taking Capacity, che rappresenta la misura di adeguatezza patrimoniale di II Pilastro.

L'obiettivo della duplice prospettiva è quella di tenere in considerazione la reciproca integrazione delle informazioni tra i due Pilastri; in particolare, le Linee Guida suggeriscono di includere nella prospettiva normativa non solo i rischi tipicamente regolamentari (credito, mercato ed operativi) ma anche quelli rilevanti per il Gruppo bancario di Secondo Pilastro (ad esempio il rischio di business o il rischio tasso di interesse).

Propedeutico all'ICAAP è il processo annuale di identificazione e mappatura dei rischi nell'ambito del complessivo processo di definizione del RAF di Gruppo. L'attività prevede l'identificazione da parte della Direzione CRO di Capogruppo di tutti i rischi – sia quantitativi sia qualitativi – ai quali il Gruppo è o potrebbe essere esposto, avuto riguardo della propria operatività e ai mercati di riferimento. In tale contesto il Gruppo definisce per quali tipi di rischi (diversi da quelli di credito, di controparte, di mercato ed operativi) è opportuno adottare metodologie quantitative che possono determinare un fabbisogno di Capitale Interno e per quali, invece, si ritengono più appropriate, in combinazione o in alternativa, misure di controllo o attenuazione.

Con riferimento alla prospettiva normativa, il calcolo dei RWA per le categorie di rischio tipicamente di primo pilastro (credito, mercato e operativo), finalizzato a determinare il requisito regolamentare, avviene attraverso le metodologie standardizzate identificate dal regolamento 575/2013 (CRR).

Con riferimento alla prospettiva economica, per il calcolo del capitale interno il Gruppo ha adottato una propria metodologia basata sulla stima della perdita inattesa con un dato orizzonte temporale (1 anno) e con una determinata probabilità. In particolare:

  • per i rischi di credito, la stima del Capitale Interno è effettuata mediante il calcolo della distribuzione delle perdite, ovvero la curva che esprime in forma aggregata il rapporto tra la probabilità di accadimento degli eventi di default delle controparti e la perdita potenziale complessiva per il Gruppo associata. Nella categoria sono considerati anche il rischio di default, ovvero il rischio d'insolvenza della controparte, il rischio di concentrazione del portafoglio e il rischio di migrazione, ovvero il rischio di deterioramento del merito creditizio di una controparte (downgrade);
  • per i rischi di mercato, la stima del Capitale Interno si basa sulla stima del VaR dei rischi di mercato tramite il metodo della simulazione storica. La simulazione delle serie di P&L è effettuata considerando tutti i fattori di rischio (spread creditizio, tasso di interesse, cambio, …), riflettendo non solo la volatilità ed i livelli di correlazione storici, ma l'intera distribuzione storica dei fattori di rischio (ad esempio asimmetria e curtosi);
  • per i rischi operativi, la stima del capitale interno si basa sulla serie storica di dati interni di perdita, registrati e classificati conformemente ai 7 event type previsti dall'art. 324 del CRR. Il modello simula mediante una procedura Monte Carlo (che contempla 1 milione di scenari) il numero di eventi operativi e gli impatti associati per ciascun Event Type. A seguire, per ciascun Event Type è ricostruita la distribuzione complessiva delle perdite operative annuali della Banca;
  • per il rischio di business, la stima del Capitale Interno si fonda sull'analisi della serie storica trimestrale dell'utile operativo lordo aziendale (Gross Operating Profit). L'obiettivo è di isolare l'andamento non prevedibile dell'utile in quanto la volatilità di tale quota rappresenta l'effettiva esposizione al rischio di business.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Sia per la prospettiva Economica sia per quella Normativa sono condotti degli scenari di stress test, utilizzati per fornire agli Organi Sociali una migliore valutazione della esposizione ai rischi e dei relativi sistemi di attenuazione e controllo; le risultanze degli stress test sono utilizzate ai fini strategici di indirizzo per la gestione del Gruppo ma non definiscono il livello di adeguatezza patrimoniale.

Gli scenari ICAAP applicati sono due, di intensità crescente, Moderato e Avverso; si basano entrambi su un framework macroeconomico e finanziario coerente, applicato uniformemente alle variabili considerate.

Infine, alla luce della crescente attenzione alle tematiche ambientali da parte delle principali Autorità prudenziali e regolamentari a livello globale e alle recenti evoluzioni normative in materia di rischi finanziari legati a fattori ambientali, sociali e di governance (ESG), il programma di stress è stato arricchito con delle analisi di scenario focalizzate su questo particolare ambito, che includono anche un reverse stress test qualitativo.

Per la prospettiva economica, la metrica di riferimento è la Risk Taking Capacity, pari al rapporto tra il capitale disponibile (Available Financial Resources - AFR) ed il Capitale Interno Complessivo; tale metrica è monitorata con cadenza trimestrale ed illustrata agli Organi Sociali all'interno della Relazione sulle esposizioni al rischio di Gruppo.

Con riferimento al processo ICAAP 2024, avente a oggetto i dati al 31 dicembre 2024, il Gruppo ha confermato la propria solidità patrimoniale. Tutti gli indicatori inerenti alla prospettiva Economica e Normativa sono superiori ai livelli minimi regolamentari ed agli obiettivi definiti nel Risk Appetite. Anche gli stress test confermano la solidità del Gruppo, che si permane su livelli di patrimonializzazione molto elevati.

Cultura del rischio

Come evidenziato nel Risk Appetite Framework, il Gruppo conferma l'orientamento strategico verso l'adozione di un solido modello di business con una bassa propensione al rischio al fine di creare le basi per profitti sostenibili e ritorno sul costo del capitale, garantendo continuità nella generazione dei ricavi. L'ambizione del Gruppo è raggiungere tale risultato con il supporto di un ottimale Sistema di Controlli Interni con procedure efficaci ed efficienti nella gestione di ogni rischio.

Al fine di interiorizzare tali principi e valori e implementare la cultura del rischio nelle attività giornaliere sono sviluppate numerose iniziative, in particolare:

  • è adottata una Global Policy "Carta di Integrità e Codice di Condotta del Gruppo FinecoBank" che definisce i principi e i valori ai quali il Gruppo vuole conformare la propria operatività, nonché l'insieme dei diritti, dei doveri e delle responsabilità che assume nei confronti di tutti i portatori di interessi, che si impegna a rispettare, e che rappresentano una guida determinante nelle decisioni e nei comportamenti aziendali;
  • sono condivisi tramite circolare con le funzioni di business le modalità e i meccanismi di salvaguardia dei diversi limiti operativi e regolamentari che il Gruppo deve rispettare nello svolgimento della propria attività di business. In particolare, le circolari aiutano le funzioni di linea nella comprensione e nello svolgimento delle loro mansioni relative alla gestione dei rischi;
  • sono condivisi, anche alle funzioni di linea interessate, diversi report delle funzioni aziendali di controllo relativi alle attività di gestione e monitoraggio dei rischi, tra cui si citano a titolo di esempio la relazione sulle esposizioni al rischio di Gruppo e il rapporto sintetico sulla situazione del rischio ICT e di sicurezza predisposti dalla Direzione CRO, il Compliance Activities Report della Direzione Compliance e la Relazione AML e autovalutazione della Direzione Antiriciclaggio e Antiterrorismo. L'obiettivo è di migliorare la consapevolezza di tutto il personale sull'esposizione complessiva del Gruppo alle diverse tipologie di rischio;
  • sono istituiti Comitati manageriali al fine di assicurare un livello di consapevolezza dei rischi diffuso a tutti i livelli organizzativi, con il coinvolgimento sia delle strutture di business sia di controllo (c.d. "tone from the top");
  • sono implementati meccanismi di incentivazione che considerano una ponderazione per i rischi legati all'andamento annuale di un sottoinsieme degli indicatori del RAF (c.d. "CRO Dashboard");
  • sono mantenuti rapporti continuativi tra il Chief Risk Officer della Capogruppo e quello della controllata Fineco AM, per condividere l'informativa sul profilo di rischio e sui piani di sviluppo per migliorarne l'evoluzione e la gestione dei rischi;
  • sono svolte periodiche attività di induction con il Consiglio di Amministrazione ed approfondimento di tematiche riguardanti i rischi con il Comitato Rischi e Parti Correlate;
  • sono offerti ai dipendenti corsi specifici allo scopo di sviluppare e uniformare la comprensione del rischio e la sua conoscenza (ad esempio relativo ai rischi operativi e reputazionali);
  • è prevista un'attività di affiancamento (shadowing) tra il personale appartenente a diverse funzioni aziendali di controllo, finalizzata a garantire la formazione di competenze trasversali e di acquisire una visione complessiva e integrata del sistema dei controlli interni.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Sezione 1 – Rischi del consolidato contabile

Nella presente sezione sono fornite le informazioni riferite a FinecoBank e Fineco AM, imprese incluse nel consolidato contabile.

Per quanto riguarda Fineco AM, il presidio e il controllo dei rischi sono assicurati dalla funzione risk management della società, affidata al Chief Risk Officer, gerarchicamente dipendente dal CEO e funzionalmente dipendente dal CRO di FinecoBank S.p.A.. Il sistema dei controlli interni di FinecoBank è strutturato secondo le indicazioni normative previste dalla legislazione vigente. Le modalità di controllo, monitoraggio e reporting già in essere in FinecoBank sono state estese a Fineco AM modificando, qualora necessario, le modalità di analisi ed i controlli adattandoli alla dimensione, natura e complessità del business.

Nello specifico sono due le principali attività di gestione del rischio svolte: la tradizionale attività di controllo dell'aderenza del profilo di rischio/rendimento di ciascun fondo (Fund Risk Management) e l'attività di presidio dei rischi operativi (Operational Risk Management), peraltro previste dalla normativa irlandese.

Informazioni di natura quantitativa

A. Qualità del credito

Come previsto dalla Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", i crediti a vista verso banche e banche centrali, rilevati nella voce di bilancio "Cassa e disponibilità liquide", sono inclusi nella definizione di esposizioni creditizie per cassa ma sono convenzionalmente esclusi dalle tabelle relative all'informativa quantitativa sulla qualità del credito riportate nella presente Sezione 1 "Rischi del consolidato contabile".

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

(Importi in migliaia)
Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute non
deteriorate
Altre
esposizioni non
deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 1.035 2.183 4.500 45.208 31.318.895 31.371.821
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - 300.694 300.694
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - - - - 62 62
5. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
Totale 30/06/2025 1.035 2.183 4.500 45.208 31.619.651 31.672.577
Totale 31/12/2024 793 1.989 1.334 35.611 29.984.805 30.024.532

Non sono presenti crediti acquistati deteriorati.

A.1.2 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

(Importi in migliaia)
Deteriorate Non deteriorate
Portafogli/qualità Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Write-off*
parziali
complessivi
Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Totale
(esposizione
netta)
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
30.298 (22.580) 7.718 - 31.378.533 (14.430) 31.364.103 31.371.821
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - - - 300.725 (31) 300.694 300.694
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - X X - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
- - - - X X 62 62
5. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - -
Totale 30/06/2025 30.298 (22.580) 7.718 - 31.679.258 (14.461) 31.664.859 31.672.577
Totale 31/12/2024 27.719 (23.603) 4.116 - 30.033.758 (13.399) 30.020.416 30.024.532

(Importi in migliaia)

Portafogli/qualità Attività di evidente scarsa qualità creditizia Altre attività
Minusvalenze cumulate Esposizione netta Esposizione netta
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - 1 7.131
2. Derivati di copertura - - 610.194
Totale 30/06/2025 - 1 617.325
Totale 31/12/2024 - 3 683.959

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

B. Informativa sulle entità strutturate (diverse dalle società per la cartolarizzazione)

B.1 Entità strutturate consolidate

Nessun dato da segnalare.

B.2 Entità strutturate non consolidate contabilmente

B.2.1 Entità strutturate consolidate prudenzialmente

Nessun dato da segnalare.

B.2.2 Altre entità strutturate

Informazioni di natura qualitativa

Il Gruppo ha esposizioni verso entità strutturate non consolidate per effetto di investimenti in quote emesse da fondi di investimento (O.I.C.R.) che si qualificano quali entità strutturate secondo l'IFRS 12.

Informazioni di natura quantitativa

La seguente tabella riporta le attività, le passività e l'esposizione fuori bilancio nei confronti di entità strutturate rappresentate da quote di O.I.C.R. non consolidate.

(Importi in migliaia)
Voci di bilancio / tipologia di
entità strutturata
Portafogli contabili
dell'attivo
Totale attività
(a)
Portafogli
contabili del
passivo
Totale passività
(b)
Valore contabile
netto (c=a-b)
Esposizione massima al
rischio di perdita (d)
Differenza tra
esposizione al rischio di
perdita e valore
contabile (e=d-c)
1. Società veicolo - - - - - - -
MFV 1.704 - 1.704 1.704 -
2. O.I.C.R. CA 41.537 CA 3.204 38.333 41.537 3.204
HFT - - - - -
Totale 43.241 3.204 40.037 43.241 3.204

Legenda

MFV = Attività finanziarie obbligatoriamente al fair value CA: Costo Ammortizzato HFT = Attività finanziarie di negoziazione

Si segnala che nella tabella sopra esposta l'esposizione riportata nelle "Attività finanziarie obbligatoriamente al fair value" è rappresentata da quote di O.I.C.R. detenute dalla controllata Fineco AM, mentre le attività e le passività al costo ammortizzato rappresentano, rispettivamente, il credito e il debito che la società vanta nei confronti dell'ICAV che ha emesso il fondo di investimento.

Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale 1.1 Rischio di credito

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali

Obiettivo del Gruppo è quello di fornire un'adeguata gamma di prodotti che possa soddisfare e fidelizzare la clientela mediante una offerta competitiva e completa. Lo sviluppo dei prodotti e l'offerta si conciliano con il mantenimento della qualità del portafoglio e, comunque, con adeguati processi che consentano di monitorare la redditività.

I fattori che generano il rischio di credito sono determinati da politiche di accettazione e di valutazione del merito creditizio che sono sempre adeguatamente correlate al rapporto rischio/rendimento del prodotto nonché in linea con la propensione al Rischio (Risk Appetite) stabilita dal Consiglio di Amministrazione.

La qualità del portafoglio, costantemente monitorata e supportata da strumenti di mitigazione del rischio, è presidiata con modelli di scoring che contribuiscono alla valutazione in erogazione rendendola omogenea e controllata. Il monitoraggio del portafoglio e la sua segmentazione per prodotto e anzianità consentono, oltre ad un adeguato controllo sui livelli di rischiosità, la comprensione delle migliori strategie in erogazione. L'individuazione di eventuali aree di maggior rischio consentono interventi sia sui sistemi automatizzati di valutazione sia sulle normative di erogazione, con la possibilità di agire, in via preventiva, per la limitazione del rischio di credito.

L'offerta di prodotti di credito si è evoluta nel corso degli anni, in particolar modo attraverso l'offerta di mutui fondiari e la concessione di aperture di credito in conto corrente garantite da pegno su titoli e fondi con la clausola di rotatività (Credit Lombard). Credit Lombard è la soluzione di FinecoBank adatta a chi possiede patrimoni e desidera ottenere liquidità aggiuntiva dai propri investimenti.

L'offerta di mutui riguarda, principalmente, mutui per l'acquisto di prima e seconda casa (compresa la surroga), oltre a mutui liquidità e, in via residuale, mutui su immobili non residenziali.

Il Gruppo ha inoltre continuato lo sviluppo dei prodotti già presenti in catalogo, quali l'emissione di carte di credito a saldo a favore della clientela correntista e l'erogazione di prestiti personali. Questi ultimi possono essere valutati anche con la modalità "Instant approval", servizio che consente di valutare la richiesta in pochi istanti e di erogare il prestito in tempo reale a clientela selezionata.

Le scelte di investimento della liquidità aziendale sono guidate da un approccio prudente volto al contenimento dei rischi di credito e prevedono principalmente l'acquisto di titoli sovranazionali e governativi dell'area Euro. Per maggiori dettagli sui titoli governativi si rimanda all'Informativa relativa alle esposizioni in titoli emessi da Stati sovrani.

Al 30 giugno 2025 non si rilevano impatti significativi derivanti dal conflitto Russia - Ucraina in termini di deterioramento del portafoglio dei crediti di finanziamento verso la clientela ordinaria di Gruppo. Quest'ultimo è infatti costituito principalmente da crediti accordati alla clientela al dettaglio, prevalentemente assistiti da garanzie reali finanziarie ed immobiliari, ed erogati in applicazione di un'attenta e prudente politica di concessione. Nel caso dei mutui fondiari il loan to value medio è, infatti, pari a circa il 44% e i fidi accordati prevedono l'acquisizione di garanzie con margini conservativi.

2. Politiche di gestione del rischio di credito

2.1 Aspetti organizzativi

Al fine di garantire un adeguato presidio del rischio di credito, il Gruppo FinecoBank si è dotato di un efficace sistema di governance interna, organizzato su distinti e articolati livelli di responsabilità.

Al primo livello, il processo creditizio relativo ai crediti di finanziamento verso clientela ordinaria e il processo di concessione e allocazione dei plafond per controparti istituzionali è di responsabilità della Direzione Chief Lending Officer (CLO). In tale contesto la Direzione CLO effettua sia la valutazione del merito creditizio della clientela e delle controparti con cui il Gruppo svolge attività creditizie, sia il monitoraggio andamentale delle singole esposizioni creditizie, al fine di rilevare tempestivamente eventuali anomalie ed effettuare le necessarie classificazioni prudenziali.

In aggiunta al monitoraggio andamentale, la Direzione CLO provvede anche a calcolare i tassi di decadimento della clientela per tipologia di prodotto, finalizzati ad intercettare incrementi nella rischiosità dei prodotti offerti dal Gruppo alla propria clientela, e alla stima dei parametri di rischio (PD e LGD) utilizzati per il calcolo delle perdite attese in ambito IFRS 9.

Al secondo livello, le attività di indirizzo e controllo del rischio di credito e del rischio controparte sono di responsabilità del Chief Risk Officer. All'interno della Direzione CRO il Team Credit Risk & Internal Capital ha la responsabilità di:

  • monitorare, attraverso controlli di secondo livello, il credito concesso alla clientela, focalizzandosi più in generale sulla qualità complessiva del portafoglio crediti della Banca rilevando tempestivamente eventuali fenomeni di anomalia;
  • supportare la Direzione CLO nello sviluppo e nella manutenzione dei modelli di scoring utilizzate dalla Banca per la valutazione del merito creditizio della propria clientela al dettaglio;
  • verificare, attraverso controlli di secondo livello, il corretto svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni, valutando la coerenza delle classificazioni prudenziali e l'adeguatezza delle rettifiche di valore;

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

  • monitorare, attraverso controlli di secondo livello, il grado di concentrazione delle garanzie reali finanziarie verso singoli emittenti, e delle garanzie immobiliari a elevato rischio climatico e ambientale;
  • analizzare il livello di rischiosità dei singoli prodotti, verificando periodicamente la correttezza dei tassi di decadimento della clientela al dettaglio calcolati dalla Direzione CLO;
  • definire un modello di reporting per il Gruppo specificando le regole di rilevazione di stock e flussi;
  • definire i parametri creditizi (PD e LGD) utili per la definizione del pricing del prodotto, nell'ambito del lancio di un nuovo prodotto di credito; • sviluppare e manutenere le metodologie per il calcolo delle perdite attese conformemente al principio contabile IFRS9, ed effettuare i controlli di data quality sulle rettifiche di valore;
  • effettuare dei controlli di coerenza sui parametri macroeconomici utilizzati dal fornitore esterno per determinare la componente prospettica dei parametri di rischio applicabili nell'ambito del calcolo delle perdite attese su crediti secondo il principio contabile IFRS9;
  • sviluppare e manutenere i modelli per il calcolo del Capitale Interno dei rischi di credito e di business, e applicare i relativi scenari di stress;
  • effettuare controlli sui parametri di rischio delle controparti FIBS e corporate, utilizzati sia per il calcolo delle perdite attese su crediti, sia per il calcolo del capitale interno, forniti dal data provider esterno, al fine di verificarne la coerenza andamentale e con i dati di mercato;
  • monitorare il rischio di credito e il rischio paese derivante dagli investimenti strategici del Gruppo, tenendo in adeguata considerazione l'esposizione delle controparti ai rischi ambientali, sociali e di governance (ESG), e la loro capacità di fronteggiarli;
  • verificare sistematicamente il rispetto dei limiti operativi relativi all'attività di marginazione e formulare analisi di scenario (stress test) per la valutazione della sostenibilità dell'operatività dal punto di vista economico e patrimoniale;
  • supportare il Department CFO nella formulazione dei dati di forecast e di budget relativi alle rettifiche su crediti.

2.1.1 Fattori che generano il rischio di credito

Nello svolgimento della propria attività creditizia il Gruppo è esposto al rischio che i crediti possano, a causa del deteriorarsi delle condizioni finanziarie dell'obbligato, non essere onorati alla scadenza e debbano pertanto essere svalutati in tutto o in parte. Tale rischio è sempre inerente all'attività tradizionale di erogazione del credito, a prescindere dalla forma tecnica in cui si estrinseca.

Le principali cause d'inadempienza sono riconducibili al venir meno dell'autonoma capacità del prenditore di assicurare il rimborso del debito, come pure anche al manifestarsi di circostanze macroeconomiche e politiche che si riflettono sulle condizioni finanziarie del debitore.

Oltre alle attività di concessione ed erogazione del credito, il Gruppo è esposto all'ulteriore rischio di controparte. Si definisce infatti come rischio di controparte il rischio che la controparte di una delle transazioni risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi finanziari della transazione stessa.

Altre attività bancarie, oltre alle tradizionali di prestito e deposito, possono esporre il Gruppo ad ulteriori rischi di credito. Il rischio di controparte può, per esempio, derivare da:

  • sottoscrizione di contratti derivati;
  • compravendite di titoli, "futures", valute;
  • detenzione di titoli di terzi.

Le controparti di tali transazioni o gli emittenti di titoli detenuti da società del Gruppo potrebbero risultare inadempienti a causa di insolvenza, eventi politici ed economici, mancanza di liquidità, deficienza operativa o per altre ragioni. Inadempimenti di un elevato numero di transazioni ovvero di una o più operazioni di importo significativo, avrebbero un effetto materialmente negativo sull'attività, sulla condizione finanziaria e sui risultati operativi del Gruppo.

Generano inoltre "Rischio di Credito Non Tradizionale" le operazioni leva/short effettuate con prestito titoli. Le operazioni leva/short effettuate con prestito titoli, anche in presenza di stop loss automatici effettuati all'interno dei margini, possono generare rischio di credito in mancanza di liquidità del titolo (ad esempio, in caso di eventi traumatici che pregiudichino il normale funzionamento dei mercati) e/o margine non sufficiente. Per prevenire tali eventi sono periodicamente sviluppate analisi di scenario volte a valutare gli impatti e porre in essere opportune politiche di mitigazione.

Il Gruppo, pertanto, controlla e gestisce lo specifico rischio di ciascuna controparte così come il rischio complessivo del portafoglio crediti attraverso processi, strutture e regole volte ad indirizzare, controllare e standardizzare la valutazione e la gestione di tale rischio, in linea con i principi e la best practice di Gruppo.

2.2 Sistema di gestione, misurazione e controllo

Il rischio di credito, associato alla perdita potenziale derivante dal default del cliente/emittente o da un decremento del valore di mercato di un'obbligazione finanziaria dovuta al deterioramento del suo merito creditizio, è misurato a livello di singola controparte/transazione e a livello di intero portafoglio.

Come anticipato, la valutazione del rischio di credito durante la fase di erogazione dei crediti di finanziamento verso clientela ordinaria è effettuata dalla Direzione CLO, ed è supportata da sistemi automatizzati di valutazione (c.d. sistemi di credit scoring). Tali sistemi sono inoltre integrati con tutte le informazioni ed evidenze disponibili: dati pubblici e privati rivenienti da Credit Bureau, flussi di Centrale Rischi o richieste di prima informazione a

Banca d'Italia ed altre informazioni andamentali sulla clientela storicizzate dal Gruppo. L'attenzione in fase di erogazione è sempre posta alla possibilità di sfruttare, al meglio, tutte le informazioni relative alla clientela fornite dalla Banca e dal Sistema.

La raccolta di eventuali garanzie, la loro valutazione ed i margini tra il fair value della garanzia e la somma concessa sono di semplice supporto per la mitigazione del rischio di credito, ma non esiste una rilevante correlazione positiva tra il valore della garanzia finanziaria ed il merito creditizio del richiedente. Le regole per l'ammissibilità, la valutazione, il monitoraggio e la gestione delle garanzie all'interno del Gruppo FinecoBank sono disciplinate da una specifica Global Policy in tema di Collateral Management.

La Direzione CRO, in qualità di funzione di controllo dei rischi, svolge controlli di secondo livello su tutte le fasi che caratterizzano il processo creditizio relativo ai crediti di finanziamento verso clientela ordinaria. I controlli, che sono basati principalmente sullo sviluppo di indicatori che permettono di effettuare monitoraggi ad evento, vertono sulla verifica del rispetto della normativa interna e dei poteri delegati conferiti dal Consiglio di Amministrazione alle strutture deliberanti e sull'individuazione di irregolarità a livello di singola esposizione o di portafoglio, anche in relazione al portafoglio garanzie. In aggiunta ai controlli sopra descritti sono svolti anche monitoraggi periodici focalizzati sulla valutazione della qualità e della performance del portafoglio crediti.

La valutazione del merito creditizio delle controparti con cui il Gruppo svolge attività creditizia è effettuata dalla Direzione CLO nell'ambito del processo di concessione e allocazione dei plafond assegnati al Gruppo Economico di appartenenza della controparte, ossia considerando l'esposizione del Gruppo nei riguardi di tutti i soggetti giuridicamente o economicamente collegati alla controparte. I Plafond sono dei "tetti di rischio" e rappresentano i limiti più alti in termini di rischio di credito che il Gruppo è disposto ad accettare nei confronti di una determinata controparte.

Il Consiglio di Amministrazione approva annualmente il Risk Appetite ed il "Piano di Investimenti"; il primo definisce la propensione ed i limiti per gli investimenti strategici di Gruppo, il secondo fornisce indicazione della composizione degli investimenti strategici del Gruppo. Sulla base delle linee guida del Consiglio di Amministrazione il Gruppo definisce specifici limiti di rischio (plafond) verso ciascuna controparte FIBS ("Istituzioni Finanziarie, Banche e Sovereign") o Corporate con la quale il Gruppo avrà una esposizione creditizia, sempre nel rispetto dei limiti regolamentari delle Grandi Esposizioni ove applicabili. Il meccanismo dei Plafond consente al Gruppo di limitare e monitorare il rischio di concentrazione verso singole controparti (concentrazione single name) e il relativo gruppo economico.

La materia è disciplinata dalla Global Policy "Attività creditizia con Istituzioni Finanziarie, Banche, Stati sovrani e controparti Corporate", che definisce i principi e regole per un'efficiente e completa valutazione, controllo e limitazione del rischio di credito e di controparte associato all'attività creditizia con le suddette controparti, inclusi gli emittenti di strumenti obbligazionari presenti nel portafoglio bancario. Come stabilito nella Global Policy, la Direzione CLO, oltre a valutare il merito creditizio delle controparti e approvare i plafond richiesti dalle diverse funzioni di Gruppo conformemente ai poteri di delega tempo per tempo vigenti, effettua il monitoraggio operativo. Quest'ultimo è volto ad assicurare che tutte le funzioni di Gruppo rispettino in ogni momento i plafond assegnati, i limiti delle Grandi Esposizioni e delle Parti Correlate, e che le controparti del Gruppo mantengano un merito creditizio sufficientemente elevato.

La Direzione CRO invece effettua il monitoraggio sistematico a livello accentrato e di singola controparte con esposizione rilevante, incentrato sull'analisi di una serie di indicatori di Early Warning, e svolge dei controlli di secondo livello sul rispetto del limite sulle Grandi Esposizioni e sulle esposizioni verso Parti Correlate.

In sostanza il processo di monitoraggio di secondo livello, effettuato dalla Direzione CRO, ha l'obiettivo di analizzare la qualità del credito e le dinamiche delle esposizioni a rischio calcolando indicatori sintetici di rischio e rappresentandone l'evoluzione nel tempo al fine di predisporre piani d'azione necessari a mitigare o evitare i fattori di rischio. In particolare, la Direzione CRO predispone la Relazione trimestrale sulle esposizioni a rischio, indirizzata al Consiglio di Amministrazione; in tale contesto è evidenziato l'andamento del portafoglio crediti e le risultanze dei controlli di secondo livello svolti nel periodo di riferimento. Con particolare riferimento al portafoglio crediti di finanziamento verso clientela ordinaria è riportata l'analisi dei flussi tra classificazioni, lo stock dei crediti deteriorati e delle posizioni che usufruiscono di moratorie di pagamento e le relative perdite attese. Sono inoltre evidenziate le risultanze dei controlli di secondo livello svolti nel periodo di riferimento sulla concentrazione delle garanzie reali finanziarie acquisite dal Gruppo come collateral per gli affidamenti in conto corrente. Con riferimento alle esposizioni verso controparti finanziarie, Banche e Stati Sovrani, sono invece evidenziate le risultanze dei monitoraggi sul rischio emittente, rischio controparte e rischio paese.

Nell'ambito del presidio sul rischio paese sono monitorati alcuni indicatori (Worldwide Governance Indicator) sviluppati da un team di ricercatori in collaborazione con la World Bank, che hanno l'obiettivo di esprimere in modo sintetico l'efficacia delle politiche attuate dalle autorità governative delle diverse nazioni, e un indicatore specifico di rischio ambientale, denominato ND-Gain, sviluppato da un team di ricercatori dell'università statunitense Notre Dame. Quest'ultimo indicatore considera due grandezze fondamentali: il livello di vulnerabilità di un paese ai cambiamenti climatici ("vulnerability") e il posizionamento della rispettiva nazione in termini di capacità economica, sociale e di governance per far fronte ai mutamenti del clima ("readiness"). I due indicatori sono confrontati al fine di determinare l'esposizione di quel paese ai rischi climatici e ambientali.

Come previsto dal principio contabile IFRS 9: Strumenti finanziari, il modello contabile di impairment adottato per le esposizioni creditizie è basato su (i) un approccio di "expected losses" e (ii) sul concetto di perdita attesa "lifetime". Per ogni dettaglio si rimanda al paragrafo 2.3. Metodi di misurazione delle perdite attese.

2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese

Secondo le logiche previste dal principio contabile IFRS 9, sono oggetto di calcolo di impairment le attività finanziarie al costo ammortizzato, le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e le rilevanti esposizioni fuori bilancio.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Tali strumenti sono classificati nello stadio 1, stadio 2 o stadio 3 a seconda della loro qualità creditizia assoluta o relativa rispetto all'erogazione iniziale. In particolare:

  • Stadio 1: comprende le esposizioni creditizie di nuova erogazione o acquisizione nonché le esposizioni che non hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di iscrizione iniziale;
  • Stadio 2: comprende le esposizioni creditizie che, sebbene performing, hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di iscrizione iniziale;
  • Stadio 3: comprende le esposizioni creditizie deteriorate.

Per le esposizioni appartenenti allo stadio 1 l'impairment è pari alla perdita attesa calcolata su un orizzonte temporale fino a un anno.

Per le esposizioni appartenenti agli stadi 2 o 3 l'impairment è pari alla perdita attesa calcolata su un orizzonte temporale pari alla durata residua della relativa esposizione.

Al fine di rispondere alle richieste del principio, il Gruppo applica specifici modelli per il calcolo della perdita attesa che fanno leva sui parametri di PD e LGD stimati in modo conservativo e ai quali sono apportati specifici correttivi al fine di garantire la piena coerenza con la normativa contabile.

La perdita attesa è calcolata per le controparti istituzionali utilizzando i parametri di rischio forniti dal fornitore esterno Moody's Analytics.

Al fine del calcolo della perdita attesa per le controparti retail, non avendo a disposizione sistemi di rating interni, i parametri di PD e LGD sono stimati con una metodologia differente a seconda del tipo di prodotto.

Per i prestiti personali la PD è stimata da un modello sviluppato internamente dalla Direzione CRO che, sulla base della performance del portafoglio degli ultimi 7 anni (in coerenza con la massima maturity del prodotto), calcola una curva di PD a cui ogni singola posizione è associata in base alla sua anzianità. La LGD è calcolata prendendo in considerazione l'importo medio del recupero delle sofferenze, determinata in modo analitico in base alle informazioni fornite dalla struttura preposta alla gestione delle pratiche e in base alla natura del finanziamento e alle eventuali garanzie che lo assistono.

Per i mutui, la PD è stimata da un modello basato sui tassi di decadimento sviluppato dalla Direzione CRO; il modello si basa su una regressione logistica, che mette in relazione i tassi di decadimento storici su base trimestrale (variabile dipendente) con un insieme di variabili macroeconomiche. I dati macroeconomici utilizzati provengono dagli scenari baseline messi a disposizione dal fornitore esterno Moody's Analytics. Il modello di PD, che traduce l'effetto delle condizioni economiche attese sui tassi di decadimento in una stima del rischio di default complessivo del prodotto mutui, è utilizzato per il calcolo delle perdite attese su crediti a partire dal 31 dicembre 2024.

Sempre per i mutui, la LGD è stimata attraverso un modello che tiene in considerazione la coverage media applicata alle esposizioni non-performing, determinata e aggiornata su base analitica dalla funzione di recupero crediti sulla base delle informazioni a disposizione della Banca, le spese legali per il recupero, l'importo del debito residuo, e il rapporto tra quest'ultimo e il valore dell'immobile a garanzia (Exposure to Value – ETV). Si segnala inoltre che nella determinazione della LGD dei mutui è applicato prudenzialmente un floor minimo della Loss Given Loss (LGL) pari al 60%.

Per le altre esposizioni la PD è sostituita dal tasso di decadimento medio osservato dalle matrici di transizione che definiscono il passaggio a deteriorato, mentre la LGD è calcolata prendendo in considerazione l'importo medio del recupero delle sofferenze, determinata in modo analitico in base alle informazioni fornite dalla struttura preposta alla gestione delle pratiche e in base alla natura del finanziamento e alle eventuali garanzie che lo assistono.

Nel calcolo della LGD applicata alle posizioni performing del portafoglio retail, si tiene conto del Cure Rate, che rappresenta la probabilità che un'esposizione creditizia classificata in stato di default (Stage 3) venga successivamente ripristinata a uno stato di bonis (Stage 1 o Stage 2), in seguito a interventi di recupero o miglioramento della situazione finanziaria del debitore.

Infine, per recepire quanto previsto dal principio contabile IFRS 9, le proxy dei parametri sono corrette mediante analisi prospettiche denominate Forward Looking Information.

Un aspetto chiave derivante dal principio contabile IFRS 9 è rappresentato dal modello di Stage Allocation, finalizzato a trasferire le esposizioni fra Stadio 1 e Stadio 2 (essendo lo Stadio 3 equivalente a quello delle esposizioni deteriorate), laddove lo Stadio 1 include principalmente le esposizioni di nuova erogazione e le esposizioni che alla data di reporting non presentano un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto all'iscrizione iniziale.

Il modello di valutazione della Stage Allocation opera sempre a livello di singola esposizione e si basa su una combinazione di elementi relativi ed elementi assoluti. Gli elementi principali sono:

  • il confronto fra il rating della controparte alla data di riferimento e quello registrato alla data di apertura del rapporto/acquisto dei titoli. La metodologia prevede che la posizione passi in stage 2 allo sforamento di una determinata soglia, fissata in termini di notch dal rating rilevato alla data di prima apertura del rapporto;
  • elementi assoluti quali i backstop previsti dalla normativa (e.g. 30 giorni di scaduto);
  • ulteriori evidenze interne ed esterne.

Con riferimento alle controparti istituzionali emittenti di strumenti finanziari che il Gruppo acquista a titolo di investimento, o con cui il Gruppo svolge attività creditizia, l'approccio utilizzato è quello basato sul rating esterno assegnato dall'agenzia Moody's. Come già anticipato, la metodologia prevede che la posizione passi in stage 2 allo sforamento di una determinata soglia, fissata in termini di notch dal rating rilevato alla data di prima apertura del rapporto.

Con riferimento alle controparti retail, in assenza di rating interni, il Gruppo monitora una serie di segnali di allerta (es. interruzione di accredito dello stipendio, classificazione della posizione a Forborne, ecc..) e soglie (es. peggioramento rapporto rata/reddito, sconfino della posizione per un certo numero di giorni, ecc..) che evidenziano un potenziale deterioramento del merito creditizio della controparte delle diverse tipologie di prodotto creditizio. Per le esposizioni al dettaglio classificate in stage 2, diversamente dalle esposizioni classificate in stage 3, non è previsto un periodo di prova (cure period) per il rientro alla classe di rischio precedente. Di conseguenza, nel momento in cui cessano le condizioni per la classificazione a stage 2 (ad esempio i 30 giorni di scaduto), provvisto che non vi siano ulteriori evidenze che lasciano presumere un deterioramento del merito creditizio della controparte, le esposizioni sono automaticamente riclassificate in stage 1.

Si segnala che, per la rilevazione dell'eventuale incremento significativo del rischio di credito sulle singole esposizioni riconducibili a controparti al dettaglio, la Direzione CRO sta sviluppando un nuovo modello di scoring andamentale. Attraverso l'analisi statistica di una serie di variabili comportamentali (es. movimenti di conto corrente, arretrati, ecc.), il modello attribuisce a ogni singolo cliente un punteggio che rappresenta una valutazione sintetica del suo merito creditizio. Lo score è ricalcolato per ogni cliente a ogni data di riferimento (mensilmente) e confrontato con il punteggio ottenuto alla prima data di iscrizione all'interno del bilancio. Tale confronto permette di determinare se si sia verificato un incremento significativo del rischio di credito rispetto alla data di erogazione e di provvedere in modo automatico, nel caso in cui se ne verifichino le condizioni, alla riclassificazione delle posizioni tra stage 1 e stage 2. Il modello sopra descritto, la cui entrata in produzione è stata pianificata entro la fine di settembre 2025, andrà a sostituire l'approccio corrente di staging allocation per la clientela al dettaglio, restando tuttavia coerente ai backstop individuati dalla normativa IFRS 9. Dalle simulazioni condotte dalla Direzione CRO, in seguito all'introduzione del modello si prevede un incremento del numero di posizioni classificate a stage 2 di modesta entità, con un conseguente aumento non significativo delle rettifiche di valore su crediti, anch'esso non significativo.

I criteri per la determinazione delle svalutazioni da apportare ai crediti si basano sull'attualizzazione dei flussi finanziari attesi per capitale e interessi che, coerentemente al modello di gestione del portafoglio, possono fare riferimento anche a operazioni di mercato; ai fini della determinazione del valore attuale dei flussi, gli elementi fondamentali sono rappresentati dall'individuazione degli incassi stimati, dalle relative date di incasso e dal tasso di attualizzazione da applicare.

In particolare, l'importo della perdita, per le esposizioni deteriorate classificate come sofferenze, inadempienze probabili e esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate, secondo le categorie più avanti specificate, è ottenuto come differenza tra il valore di iscrizione e il valore attuale degli stimati flussi di cassa, scontati al tasso di interesse originario dell'attività finanziaria.

Per tutte le posizioni a tasso fisso, il tasso di interesse così determinato è mantenuto costante anche negli esercizi successivi, mentre per le posizioni a tasso variabile il tasso di interesse viene aggiornato in base alle condizioni espresse contrattualmente.

Laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile, oppure il suo reperimento sia eccessivamente oneroso, si applica la sua migliore approssimazione, anche ricorrendo a soluzioni alternative ("practical expedients") che non alterano comunque la sostanza e la coerenza coi principi contabili internazionali.

I tempi di recupero sono stimati sulla base di business plan o di previsioni basate sull'esperienza storica dei recuperi osservati per classi omogenee di finanziamenti, tenuto conto del segmento di clientela, della forma tecnica, della tipologia di garanzia e di altri eventuali fattori ritenuti rilevanti o, qualora ne ricorrano le condizioni, di transazioni di mercato attese.

Parametri e definizioni di rischiosità utilizzati nel calcolo delle rettifiche di valore

Come menzionato nel precedente paragrafo, i modelli per il calcolo della perdita attesa fanno leva sui parametri di PD, LGD e EAD, oltre che sul tasso di interesse effettivo. Tali modelli sono utilizzati per il calcolo delle rettifiche di valore di tutte le controparti istituzionali costituite prevalentemente da controparti FIBS (Financial Institutions, Banks and Sovereigns).

In particolare:

  • la PD (Probability of Default), esprime la probabilità di accadimento di un evento di default della posizione creditizia, in un determinato arco temporale (es. 1 anno);
  • la LGD (Loss Given Default), esprime la percentuale di perdita stimata, e quindi il complemento a uno del tasso atteso di recupero, all'accadimento di un evento di default della posizione creditizia;
  • la EAD (Exposure at Default), esprime la misura della esposizione al momento dell'evento di default della posizione creditizia;
  • il Tasso di Interesse Effettivo è il tasso di sconto espressione del valore temporale del denaro.

Tali parametri sono calcolati a partire dagli omologhi parametri di lungo periodo utilizzati anche ai fini del calcolo del Capitale Interno apportando specifici adeguamenti al fine di assicurare la piena coerenza ai requisiti previsti dal principio contabile IFRS 9.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

I principali adeguamenti sono stati finalizzati a:

  • introdurre adeguamenti "point-in-time" previsti dal principio contabile;
  • includere informazioni "forward looking";
  • estendere i parametri di rischio creditizio ad una prospettiva pluriennale.

Per quanto riguarda le PD lifetime, le curve di PD through-the-cycle, ottenute adattando i tassi d'inadempienza cumulati osservati, sono stati calibrati per riflettere previsioni point-in- time e forward-looking circa i tassi d'inadempienza di portafoglio.

Il tasso di recupero incorporato nella LGD through-the-cycle è stato adattato al fine di riflettere i trend più attuali dei tassi di recupero così come le aspettative circa i trend futuri e attualizzati al tasso d'interesse effettivo o alla sua migliore approssimazione.

Con riferimento allo Stadio 3 si precisa che lo stesso comprende le esposizioni deteriorate verso debitori che ricadono, secondo quanto previsto dalle regole Banca d'Italia, definite nella Circolare n.272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti, nella categoria "Non-performing" ai sensi del Regolamento 630/2019 che modifica il Regolamento (UE) n. 575/2013 e del Regolamento di esecuzione (UE) n. 3117/2024 della Commissione, e successive modificazioni e integrazioni (Implementing Technical Standards). Sono esclusi gli strumenti finanziari rientranti nel portafoglio "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" e i contratti derivati.

Ai fini dell'identificazione e classificazione delle esposizioni creditizie deteriorate occorre anche tenere conto di quanto previsto dalle Guidelines EBA sull'applicazione della definizione di default ai sensi dell'articolo 178 del Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio (EBA/GL/2016/07) e dal Regolamento UE 2018/171. Le esposizioni creditizie deteriorate devono, durante il "cure period" di 3 mesi previsto dal paragrafo 71 (a) delle EBA/GL/2016/07, continuare a essere rilevate nelle pertinenti categorie nelle quali le stesse si trovavano.

In particolare, si fa riferimento alla definizione di EBA delle esposizioni Non-Performing e quella di attività deteriorate stabilite da Banca d'Italia, così come riportate nella sezione Parte A – Politiche Contabili - Impairment della nota integrativa consolidata al 31 dicembre 2024.

Informazioni prospettiche utilizzate nel calcolo delle rettifiche di valore

La perdita creditizia attesa derivante dai parametri descritti nel precedente paragrafo considera previsioni macroeconomiche attraverso l'applicazione di scenari multipli ai componenti "forward looking".

Nello specifico, la componente prospettica ("forward looking") è determinata da tre scenari macroeconomici, uno scenario base ("Baseline"), uno scenario positivo ed uno scenario avverso. Lo scenario base è lo scenario centrale di riferimento ed è quindi ritenuto la realizzazione più probabile; gli scenari positivo e avverso rappresentano delle realizzazioni alternative, rispettivamente migliore e peggiore.

I parametri macroeconomici forniti da Moody's Analytics nell'ambito dello scenario baseline, utilizzato congiuntamente agli scenari stressati per determinare la componente prospettica prevista dal principio contabile IFRS 9, sono soggetti ad un'attività di controllo, finalizzata a verificarne l'attendibilità. L'attività prevede una comparazione con dei forecast ufficiali rilasciati da fonti autorevoli quali, autorità di vigilanza, o istituzioni internazionali/europee e la verifica della coerenza delle principali variabili macroeconomiche negli scenari stressati rispetto all'intervallo di confidenza utilizzato nella formulazione dello scenario.

Valutazione dell'incremento significativo del rischio di credito (SICR)

Al 30 giugno 2025 non si rilevano posizioni che hanno subito un incremento significativo del rischio di credito direttamente connesso al conflitto militare tra Russia e Ucraina.

Misurazione delle perdite attese

Al 30 giugno 2025, ai fini del calcolo delle perdite attese su crediti per le esposizioni performing, il Gruppo ha utilizzato dei parametri di rischio (PD e LGD) rettificati attraverso gli scenari macroeconomici forniti dal fornitore esterno Moody's Analytics. Gli scenari incorporano informazioni prospettiche che considerano le possibili evoluzioni della guerra sui dazi doganali tra gli Stati Uniti d'America e l'Unione Europea, delle tensioni in Medio Oriente tra lo Stato di Israele e Hamas, e del conflitto militare tra Russia e Ucraina.

Come anticipato nella sezione relativa alla metodologia di calcolo della perdita attesa, la componente prospettica ("forward looking") è determinata da tre scenari macroeconomici, uno scenario base ("Baseline"), uno scenario positivo e uno scenario avverso. Lo scenario base è pesato al 40% in quanto ritenuto quello di realizzazione più probabile; gli scenari positivo e avverso invece sono pesati al 30%, e rappresentano delle realizzazioni alternative, rispettivamente migliore e peggiore.

Lo scenario base utilizzato per il calcolo delle ECL al 30 giugno 2025 considera una crescita contenuta nella seconda metà del 2025, guidata dal timido incremento dei consumi, e un miglioramento più incisivo a partire dal 2025. In particolare, lo scenario assume:

• l'imposizione di consistenti tariffe doganali (10%) da parte degli Stati Uniti d'America verso l'Unione Europea, con una risposta immediata di incremento dei dazi anche da parte di quest'ultima, e una persistenza di tali condizioni fino alla fine del 2026;

  • il fallimento dei negoziati di pace tra Russia e Ucraina, con una significativa riduzione degli aiuti militari USA, compensati solo parzialmente dall'incremento del supporto militare da parte dei paesi dell'Unione Europea;
  • che le tensioni tra lo Stato di Israele e Hamas non sfocino in un conflitto regionale, e non influenzino significativamente la fornitura e il prezzo delle materie prime. Si ipotizza, inoltre, che i prezzi delle materie prime rimangano stabili e che, nei prossimi mesi, l'inflazione continui a oscillare sopra al valore target fino a raggiungerlo verso la fine del 2025. Ciò si traduce in una contenuta previsione di crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) dell'eurozona allo 0,75%;
  • che la Banca Centrale Europea si orienti verso una politica monetaria espansiva, spinta dalle politiche di riarmo adottate dei paesi europei in seguito alla richiesta da parte degli USA di una maggiore autonomia sulla difesa.

In Italia, paese in cui il Gruppo detiene la quasi totalità delle esposizioni verso clientela al dettaglio, le previsioni di crescita del Prodotto Interno Lordo per il 2025 sono stimate in lieve crescita allo 0,62% a causa degli investimenti, trattenuti dalla fine delle misure di agevolazione fiscale, e della bilancia commerciale, ostacolata dalla debole domanda estera e dall'incertezza geopolitica. È prevista una graduale accelerazione negli anni successivi in vista della riduzione dell'inflazione. Il rapporto debito/Pil è stimato pari al 136%. Il tasso di disoccupazione è stimato al 6,11% per il 2025, per poi negli anni successivi assestarsi attorno al 6,5%.

Altre variabili macroeconomiche, ad esempio il rendimento dei titoli di stato a 10 anni, sono considerate negli scenari a seconda del prodotto creditizio e delle caratteristiche anagrafiche della controparte verso cui il Gruppo detiene l'esposizione.

Lo scenario favorevole utilizzato per il calcolo delle ECL al 30 giugno 2025 ipotizza una più rapida ripresa dell'economia globale e del sentiment di mercato grazie ad una rapida risoluzione del conflitto militare in Ucraina e al successo dei negoziati tra USA e UE nell'evitare l'imposizione di tariffe doganali eccessive. In Italia, la ripresa dell'attività economica si traduce in una previsione di crescita del Prodotto Interno Lordo dell'1,6% nel 2025. Il rapporto Debito/PIL previsto per la fine del 2025 è pari al 135%. Infine, il tasso di disoccupazione è stimato in riduzione al 6,10%, per poi mantenersi stabile negli anni successivi.

Lo scenario avverso utilizzato per il calcolo delle ECL al 30 giugno 2025 ipotizza invece un peggioramento del sentiment dei mercati europei dovuto all'applicazione di elevate tariffe doganali tra USA e UE e alle preoccupazioni che il conflitto militare tra Russia e Ucraina possa espandersi coinvolgendo altri paesi. Le previsioni in tale scenario si traducono in una contrazione del PIL di -1,58% nel 2025, un ulteriore aggravamento nel 2026 (-2,95%) e una graduale ripresa negli anni successivi. Il rapporto debito/PIL è stimato in crescita al fino a raggiungere il 148% nel 2026. Infine, il tasso di disoccupazione italiano è stimato in aumento fino a raggiungere un picco del 8,16% nel 2027 per poi ridursi lievemente negli anni successivi.

Al 30 giugno 2025, applicando esclusivamente lo scenario favorevole sulle esposizioni complessive del Gruppo, le rettifiche sarebbero state pari a circa 2 milioni di euro, mentre applicando esclusivamente lo scenario sfavorevole sarebbero pari a 6,9 milioni di euro. Considerando tutti gli scenari adottando le ponderazioni sopra descritte - le rettifiche di valore complessive di Gruppo al 30 giugno 2025 sono pari a 3,8 milioni di euro. Si segnala che negli importi sopra stimati non sono state considerate le riprese di valore derivanti da cessione titoli, che al 30 giugno 2025 ammontano a circa 0,3 milioni di euro.

Scenarios Variables 2025 2026 2027 2028 2029
Eurozona-PIL (Δ%) 0,99% 1,41% 1,95% 1,64% 1,41%
ITA-PIL (Δ%) 0,62% 0,80% 2,01% 1,61% 1,23%
Baseline (40%) ITA-Rapporto Debito/PIL 136% 135% 133% 130% 128%
ITA-Tasso di disoccupazione 6,11% 6,19% 6,33% 6,45% 6,55%
ITA-Inflazione 1,83% 1,96% 1,85% 2,13% 2,21%
Eurozona-PIL (Δ%) 2,07% 2,58% 1,81% 1,58% 1,36%
ITA-PIL (Δ%) 1,60% 1,74% 1,76% 1,55% 1,23%
Favorable (30%) ITA-Rapporto Debito/PIL 135% 131% 128% 125% 123%
ITA-Tasso di disoccupazione 6,10% 6,03% 6,00% 6,02% 6,08%
ITA-Inflazione 2,01% 2,14% 1,77% 2,14% 2,27%
Eurozona-PIL (Δ%) -1,19% -2,32% 3,23% 2,49% 1,49%
ITA-PIL (Δ%) -1,58% -2,95% 3,26% 2,34% 1,28%
Unfavorable (30%) ITA-Rapporto Debito/PIL 140% 148% 146% 143% 141%
ITA-Tasso di disoccupazione 6,30% 7,39% 8,16% 8,10% 7,79%
ITA-Inflazione 1,36% 1,09% 1,81% 1,90% 2,02%

I dettagli circa le previsioni dei principali dati macroeconomici utilizzate negli scenari sono riportate in dettaglio nella seguente tabella:

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

2.4 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Al fine di mitigare il rischio nelle varie forme di concessione di credito, il Gruppo acquisisce diverse tipologie di garanzie reali. Per i mutui fondiari, il Gruppo acquisisce a garanzia tramite ipoteca principalmente immobili residenziali, mentre sugli affidamenti in conto corrente sono accettati in pegno diverse tipologie di strumenti finanziari, tra cui azioni, obbligazioni, fondi di investimento, assicurazioni e titoli di Stato.

Anche in presenza di garanzie reali il Gruppo effettua una valutazione complessiva del rischio di credito, incentrata principalmente sulla capacità reddituale del cliente indipendentemente dalla garanzia accessoria fornita. La valutazione delle garanzie pignoratizie è basata sul valore reale, inteso quale valore di mercato per gli strumenti finanziari quotati in un mercato regolamentato. Al valore così determinato sono applicati degli scarti percentuali (margini), differenziati in funzione degli strumenti finanziari assunti a garanzia e dalla concentrazione dello strumento nel portafoglio del cliente fornito a garanzia.

Per le garanzie immobiliari, i principi e le regole sono descritti dalla policy "Normativa erogazione crediti commerciali". In particolare, il Gruppo concede alla propria clientela finanziamenti per un ammontare massimo pari all'80% del valore dei beni ipotecati. Il rapporto tra l'importo del finanziamento accordato ed il valore dell'immobile cauzionale, attestato secondo quanto sopra descritto, prende il nome di Loan To Value (LTV), ed è calcolato sull'intera consistenza immobiliare oggetto di garanzia. A seconda della finalità del mutuo (acquisto, surroga, rifinanziamento e liquidità) possono essere previsti dei limiti (LTV) più stringenti. Al 30 giugno 2025 il LTV medio del portafoglio mutui è pari a circa il 44%.

La valutazione dei beni è effettuata da tecnici esterni inseriti in nell'Albo degli Ingegneri, degli Architetti, dei Geometri o periti industriali e non è quindi soggetta a conflitti di interesse. Il valore degli immobili è sorvegliato su base annuale attraverso indici di rivalutazione di mercato stimati da un fornitore esterno specializzato nelle valutazioni sul mercato immobiliare. Tale attività è finalizzata ad individuare eventuali immobili che necessitino di una rivalutazione e può essere svolta anche con maggiore frequenza qualora le condizioni di mercato siano soggette a variazioni significative.

Per le garanzie reali finanziarie invece, i principi e le regole sono descritte nella policy "Collateral Management". La valutazione degli strumenti finanziari avviene prendendo in considerazione diversi parametri, tra cui il rating di emissione, la classe di liquidità, la capitalizzazione e l'appartenenza ad un indice riconosciuto. Tali parametri, a seconda della tipologia di strumento oggetto di valutazione, possono influire oltre che sull'eligibilità a pegno dello strumento stesso, anche sul margine considerato al fine di determinare l'importo dell'affidamento.

Il monitoraggio del controvalore delle garanzie reali finanziarie è svolto su base giornaliera da procedure automatiche che effettuano il Mark to Market di ogni singolo strumento contenuto nei depositi a garanzia, e confrontano il controvalore derivante con l'importo affidato in fase di delibera. In caso di perdite superiori al valore soglia, si provvede caso per caso alla valutazione delle modalità di risoluzione in accordo con il cliente.

3. Esposizioni creditizie deteriorate 3.1 Strategie e politiche di gestione

Le esposizioni deteriorate corrispondono, secondo quanto previsto dalle regole Banca d'Italia, definite nella Circolare n.272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti, all'aggregato Non-Performing Exposures di cui al Regolamento 630/2019, che modifica il Regolamento 575/2013 (CRR) e al Regolamento di esecuzione (UE) n. 3117/2024 della Commissione, e successive modifiche e integrazioni. Sono esclusi gli strumenti finanziari rientranti nel portafoglio "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" e i contratti derivati.

Ai fini dell'identificazione e classificazione delle esposizioni creditizie deteriorate, il Gruppo considera anche quanto previsto Linee Guida EBA 2016/07 del 18/01/2017 sull'applicazione della Definizione di Default contenuta nell'art. 178 del Regolamento 575/2013 (CRR), integrato dal Regolamento UE 2018/171.

Tale definizione dei crediti deteriorati converge con la definizione di attività finanziarie "impaired" contenuta nel principio contabile IFRS 9, con conseguente iscrizione di tutti i crediti deteriorati nell'ambito dello Stage 3.

Nell'identificazione delle esposizioni deteriorate, il Gruppo adotta un approccio "per debitore", pertanto, è l'intera controparte del rapporto di credito a essere classificata e non le singole linee di credito concesse alla medesima controparte.

La classificazione a sofferenza, legata all'insolvenza del cliente, è sempre analitica e definita sulla base dell'andamento delle azioni per il recupero dei crediti. Analitica è anche la previsione di perdita per le posizioni classificate a inadempienza probabile e scaduti deteriorati.

Le derubricazioni dei crediti e, quindi, il passaggio da uno stato ad un altro verso classificazioni di minore rilevanza sono autorizzate soltanto in caso di completo pagamento dello scaduto considerato rispetto al piano di ammortamento originale oppure in caso di consistenti versamenti concordati che inducono a ritenere molto probabile il rientro dell'esposizione debitoria.

Le procedure di gestione dei crediti ad andamento anomalo prevedono, in base alla anzianità dello scaduto, specifiche azioni per il recupero del credito.

3.2 Write-off

Il Gruppo procede a iscrivere un write-off di un'attività finanziaria qualora non abbia aspettative ragionevoli di recuperare il capitale e gli interessi maturati.

Le valutazioni relative al possibile write-off sono attuate in base a una serie di criteri, elencati di seguito (a titolo esemplificativo e non esaustivo), quali:

  • irreperibilità del debitore e/o del garante, qualora presente;
  • mancanza di beni aggredibili (ad esempio, la mancanza di stipendio, proprietà immobiliari);
  • azioni giudiziali infruttuose e dispendiose rispetto al credito esigibile;
  • decesso del debitore ed eventuale mancanza degli eredi e/o rinuncia all'eredità.

In ogni caso, la politica aziendale è quella di non proseguire le attività di recupero successivamente all'iscrizione di un write-off.

3.3 Attività finanziarie impaired acquisite o originate

L'attuale modello di business del Gruppo e le policy aziendali approvate dal Consiglio di Amministrazione non prevedono né l'acquisizione di crediti deteriorati né l'erogazione di "nuova finanza" sotto ogni forma (prestiti personali, mutui, linee di credito in conto corrente, ecc.) a clienti già deteriorati.

4. Attività finanziarie oggetto di rinegoziazioni commerciali e esposizioni oggetto di concessioni

Le rinegoziazioni di strumenti finanziari che determinano una modifica delle condizioni contrattuali sono contabilizzate in funzione della "sostanzialità" della modifica contrattuale medesima. La valutazione circa la sostanzialità della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia, nel caso di passività finanziarie, elementi quantitativi. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto riportato nel paragrafo "Rinegoziazioni" nella Parte A – Politiche contabili della nota integrativa consolidata al 31 dicembre 2024.

Al 30 giugno 2025 non si rileva un incremento significativo delle misure di concessione.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Informazioni di natura quantitativa

A. Qualità del credito

Come previsto nella Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", i crediti a vista verso banche e banche centrali, rilevati nella voce di bilancio "Cassa e disponibilità liquide", sono inclusi nella definizione di esposizioni creditizie per cassa ma sono convenzionalmente esclusi dalle tabelle relative all'informativa quantitativa sulla qualità del credito riportate nella Sezione 2 "Rischi del consolidato prudenziale", ad eccezione della tabella A.1.4.

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica

A.1.1 Consolidato prudenziale – Distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto (valori di bilancio)

(Importi in migliaia)
Primo stadio Secondo stadio
Terzo stadio
Impaired acquisite o originate
Portafogli/stadi di rischio Da 1
giorno a
30 giorni
Da oltre 30
giorni fino a
90 giorni
Oltre 90
giorni
Da 1
giorno a
30 giorni
Da oltre 30
giorni fino
a 90 giorni
Oltre 90
giorni
Da 1
giorno a
30 giorni
Da oltre 30
giorni fino
a 90 giorni
Oltre 90
giorni
Da 1
giorno a
30 giorni
Da oltre 30
giorni fino
a 90 giorni
Oltre 90
giorni
1. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
36.313 72 303 4.008 3.367 1.146 98 79 5.141 - - -
2. Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- - - - - - - - - - - -
3. Attività finanziarie in corso di
dismissione
- - - - - - - - - - - -
Totale
30/06/2025
36.313 72 303 4.008 3.367 1.146 98 79 5.141 - - -
Totale
31/12/2024
28.102 54 225 1.195 4.925 1.110 88 216 3.065 - - -

A.1.4 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti

(Importi in migliaia)
Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi
Tipologie esposizioni/valori Primo stadio Secondo stadio Impaired acquisite
Terzo stadio
o originate
Primo stadio Secondo stadio
Terzo stadio
Impaired acquisite
o originate
Esposizione
Netta
Write-off parziali
complessivi*
A. ESPOSIZIONI
CREDITIZIE PER CASSA
A.1 A VISTA 1.603.866 1.603.866 - - - (78) (78) - - - 1.603.788 -
a) Deteriorate - X - - - - X - - - - -
b) Non deteriorate 1.603.866 1.603.866 - X - (78) (78) -
X
- 1.603.788 -
A.2 ALTRE 2.702.932 2.702.849 80 - - (191) (191) - - - 2.702.741 -
a) Sofferenze - X - - - - X - - - - -
- di cui: esposizioni
oggetto di concessioni
- X - - - - X - - - - -
b) Inademp. probabili - X - - - - X - - - - -
- di cui: esposizioni
oggetto di concessioni
- X - - - - X - - - - -
c) Esposizioni scadute
deteriorate
- X - - - - X - - - - -
- di cui: esposizioni
oggetto di concessioni
- X - - - - X - - - - -
d) Esposizioni scadute
non deteriorate
- - - X - - - -
X
- - -
- di cui: esposizioni
oggetto di concessioni
- - - X - - - -
X
- - -
e) Altre esposizioni non
deteriorate
2.702.932 2.702.849 80 X - (191) (191) -
X
- 2.702.741 -
- di cui: esposizioni
oggetto di concessioni
- - - X - - - -
X
- - -
TOTALE (A) 4.306.798 4.306.715 80 - - (269) (269) - - - 4.306.529 -
B. ESPOSIZIONI
CREDITIZIE FUORI
BILANCIO
a) Deteriorate - X - - - - X - - - - -
b) Non deteriorate 795.940 17.170 - X - - - -
X
- 795.940 -
TOTALE (B) 795.940 17.170 - - - - - - - - 795.940 -
TOTALE (A+B) 5.102.738 4.323.885 80 - - (269) (269) - - - 5.102.469 -

Si precisa che le attività finanziarie detenute per la negoziazione, i contratti derivati e le operazioni fuori bilancio diverse da quelle soggette alle regole di svalutazione prevista dall'IFRS 9 sono state classificate, convenzionalmente, tra le esposizioni non deteriorate, ma non sono state incluse nelle colonne che prevedono la suddivisione per stadio di rischio.

Nella tabella sopra esposta nella voce B. "Esposizioni fuori bilancio" è stato incluso il rischio di controparte connesso con le operazioni di prestito titoli e di pronti contro termine passive rientranti nella nozione di "Operazioni SFT" definita nella normativa prudenziale, per un importo pari a 167.592 migliaia di euro.

A.1.5 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

(Importi in migliaia)
Rettifiche di valore complessive e
accantonamenti complessivi
Tipologie esposizioni/valori Primo stadio Secondo stadio Impaired acquisite
Terzo stadio
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio acquisite
o originate
Impaired
Esposizione
Netta
Write-off
parziali
complessivi*
A. ESPOSIZIONI CREDITIZIE PER
CASSA
a) Sofferenze 15.857 X - 15.857 - (14.821) X - (14.821) - 1.036 -
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
266 X - 266 - (261) X - (261) - 5 -
b) Inadempienze probabili 7.646 X - 7.646 - (5.463) X - (5.463) - 2.183 -
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
1.166 X - 1.166 - (567) X - (567) - 599 -
c) Esposizioni scadute deteriorate 6.797 X - 6.797 - (2.296) X - (2.296) - 4.501 -
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
63 X - 63 - (41) X - (41) - 22 -
d) Esposizioni scadute non
deteriorate
45.817 36.889 8.928 X - (609) (202) (407) X - 45.208 -
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
178 - 178 X - (1) - (1) X - 177 -
e) Altre esposizioni non deteriorate 28.930.571 28.886.159 44.322 X - (13.664) (8.684) (4.981) X - 28.916.907 -
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
2.549 - 2.549 X - (13) - (13) X - 2.536 -
TOTALE (A) 29.006.688 28.923.048 53.250 30.300 - (36.853) (8.886) (5.388) (22.580) - 28.969.835 -
B. ESPOSIZIONI CREDITIZIE FUORI
BILANCIO
a) Deteriorate 1.392 X - 24 - (8) X - (8) - 1.384 -
b) Non deteriorate 4.244.375 37.350 1.207 X - (68) (67) (1) X - 4.244.307 -
TOTALE (B) 4.245.767 37.350 1.207 24 - (76) (67) (1) (8) - 4.245.691 -
TOTALE (A+B) 33.252.455 28.960.398 54.457 30.324 - (36.929) (8.953) (5.389) (22.588) - 33.215.526 -

Si precisa che le attività finanziarie detenute per la negoziazione, i contratti derivati e le operazioni fuori bilancio diverse da quelle soggette alle regole di svalutazione prevista dall'IFRS 9 sono state classificate, convenzionalmente, tra le esposizioni non deteriorate, ma non sono state incluse nelle colonne che prevedono la suddivisione per stadio di rischio.

Nella tabella sopra esposta, inoltre, nella voce B. "Esposizioni fuori bilancio" è stato incluso il rischio di controparte connesso con le operazioni di prestito titoli e pronti contro termine passive rientranti nella nozione di "Operazioni SFT" definita nella normativa prudenziale, per un importo pari a 363.736 migliaia di euro.

A partire dall'esercizio 2025, nella voce B. "Esposizioni fuori bilancio" sono stati inclusi i plafond delle carte di credito a saldo emesse da FinecoBank. Quest'ultimi sono stati inclusi nella definizione di impegno a partire dal 2025 in coerenza con l'entrata in vigore del Regolamento (UE) 1623/2024, che ha definito impegno qualsiasi accordo contrattuale che un ente offre a un cliente ed è accettato da quest'ultimo per concedere crediti, acquistare attività o emettere sostituti del credito, nonché qualsiasi accordo di questo tipo che può essere annullato incondizionatamente da un ente in qualsiasi momento senza preavviso al debitore o qualsiasi accordo che può essere annullato da un ente se il debitore manca di adempiere alle condizioni stabilite nella documentazione sulla linea di credito, comprese le condizioni che il debitore è tenuto a soddisfare prima di qualsiasi utilizzo iniziale o successivo nell'ambito dell'accordo, tranne quando gli accordi contrattuali soddisfano specifiche condizioni previste nel Regolamento stesso.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

B.4 Grandi esposizioni

Al 30 giugno 2025 le "posizioni di rischio" che costituiscono una "grande esposizione", secondo quanto disciplinato dal Regolamento di Esecuzione (UE) n. 3117/2024 della Commissione del 29 novembre 2024 che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza conformemente al regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio, e successivi Regolamenti che ne modificano il contenuto, sono le seguenti:

  • valore di bilancio: 26.990.734 migliaia di euro, escluse le operazioni di pronti contro termine passive e le esposizioni indirette come sotto definite;
  • valore non ponderato: 30.627.252 migliaia di euro, incluse le operazioni di pronti contro termine passive e le esposizioni indirette;
  • valore ponderato: 1.452.042 migliaia di euro, incluse le operazioni di pronti contro termine passive e le esposizioni indirette;
  • numero "posizioni di rischio": 32.

Si precisa che in conformità con gli Orientamenti EBA sui clienti connessi ai sensi dell'articolo 4, paragrafo 1, punto 39), del CRR, sono incluse tra le grandi esposizioni anche le controparti che presentano legami con amministrazioni centrali e che, pur non eccedendo singolarmente la soglia del 10% del capitale ammissibile ai fini delle grandi esposizioni, superano tale limite considerando anche l'esposizione verso lo Stato sovrano a cui sono connesse con un legame di controllo.

Il CRR prevede, inoltre, l'applicazione del "Metodo della sostituzione", in base al quale un Ente, quando riduce l'esposizione verso un cliente utilizzando una tecnica di attenuazione del rischio di credito ammissibile a norma dell'articolo 399, paragrafo 1, tratta, secondo le modalità stabilite all'articolo 403, la parte dell'esposizione corrispondente alla riduzione come esposizione verso il fornitore di protezione anziché verso il cliente. Ciò comporta il rispetto dei limiti fissati dall'articolo 395 del CRR alla somma delle esposizioni dirette nei confronti dei clienti e delle esposizioni rappresentate dalle garanzie ricevute ("esposizioni indirette"). Inoltre, gli enti aggiungono alle esposizioni totali verso un cliente le esposizioni derivanti dai contratti derivati laddove il contratto non sia stato stipulato direttamente con tale cliente ma lo strumento di debito o di capitale sottostante sia stato emesso da tale cliente ("esposizioni indirette").

Si informa, infine, che le imposte anticipate rientranti nell'esposizione verso l'Amministrazione Centrale italiana sono state esentate e, quindi, il loro valore ponderato è nullo.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Informativa relativa alle esposizioni in titoli emessi da Stati sovrani

Il Gruppo è esposto nei confronti del debito sovrano di alcuni Paesi avendo investito parte delle proprie attività in titoli di debito emessi da governi e contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". La tabella seguente indica il valore nominale, il valore di bilancio e il fair value di tali esposizioni al 30 giugno 2025. Precisiamo che il Gruppo detiene anche titoli di debito emessi da Stati sovrani classificati nelle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" per 60 migliaia di euro.

Il Gruppo investe, inoltre, in titoli di debito emessi da Enti sovranazionali, Agenzie governative e Autorità locali contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

(Importi in migliaia)
Valore nominale al Valore di bilancio al Fair value al % Sulla voce di bilancio
30/06/2025 30/06/2025 30/06/2025 30/06/2025
Italia 6.117.195 6.099.018 6.019.687 17,2%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 6.117.195 6.099.018 6.019.687 19,4%
Spagna 4.092.000 3.930.869 3.899.412 11,1%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 4.092.000 3.930.869 3.899.412 12,5%
Germania 175.000 172.268 164.437 0,5%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 175.000 172.268 164.437 0,5%
Francia 1.681.500 1.668.017 1.562.205 4,7%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
58.000 53.001 53.001 17,6%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 1.623.500 1.615.016 1.509.204 5,1%
Stati Uniti 665.529 670.284 668.838 1,9%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 665.529 670.284 668.838 2,1%
Austria 976.000 971.577 924.701 2,7%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 976.000 971.577 924.701 3,1%
Irlanda 899.500 878.172 865.526 2,5%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 899.500 878.172 865.526 2,8%
Belgio 925.000 950.251 904.971 2,7%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 925.000 950.251 904.971 3,0%
Portogallo 330.000 358.581 337.951 1,0%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 330.000 358.581 337.951 1,1%
Svizzera 32.096 32.646 32.597 0,1%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 32.096 32.646 32.597 0,1%
Arabia Saudita 90.000 90.080 81.310 0,3%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 90.000 90.080 81.310 0,3%
Cile 203.100 210.918 182.922 0,6%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 203.100 210.918 182.922 0,7%
Cina 165.832 165.584 145.354 0,5%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 165.832 165.584 145.354 0,5%
Lettonia 30.000 29.819 25.350 0,1%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 30.000 29.819 25.350 0,1%
Islanda 15.000 14.982 14.016 0,0%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 15.000 14.982 14.016 0,0%
Paesi Bassi 50.000 55.395 55.568 0,2%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 50.000 55.395 55.568 0,2%
Totale esposizioni sovrane 16.447.752 16.298.461 15.884.845 46,1%

Le % riportate in corrispondenza della denominazione dei singoli Stati sovrani e nella voce "Totale esposizioni sovrane" sono state determinate sul totale attivo del bilancio consolidato, mentre le % riportate in corrispondenza delle voci di bilancio sono state determinate sul totale delle singole voci di bilancio indicate.

Si precisa che i titoli in valuta diversa dall'euro sono stati convertiti in euro al cambio a pronti alla data di riferimento del bilancio.

Al 30 giugno 2025 l'incidenza dell'investimento in titoli di debito emessi da Stati sovrani è pari al 46,1% del totale dell'attivo del bilancio consolidato. Tra i titoli di debito emessi da Stati sovrani detenuti dal Gruppo non vi sono titoli di debito strutturati.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Nella tabella seguente sono indicati i rating al 30 giugno 2025 forniti dalle società Fitch Ratings, Moody's e Standard & Poor's per gli Stati sovrani in relazione ai quali il Gruppo è esposto.

Moody's Fitch Ratings Standard & Poor's
Italia Baa3 BBB BBB+
Spagna Baa1 A- A
Germania Aaa AAA AAA
Francia Aa3 AA- AA
Stati Uniti Aa1 AA+ AA+
Austria Aa1 AA AA+
Irlanda Aa3 AA AA
Belgio Aa3 A+ AA
Portogallo A3 A- A
Svizzera Aaa AAA AAA
Arabia Saudita Aa3 A+ A+
Cile A2 A- A+
Cina A1 A A+
Lettonia A3 A- A
Islanda A1 A A+
Paesi Bassi Aaa AAA AAA

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

1.2 Rischi di mercato

Il rischio di mercato deriva dall'effetto che variazioni nelle variabili di mercato (tassi di interesse, prezzi dei titoli, tassi di cambio, ecc.) possono generare sul valore economico del portafoglio del Gruppo, dove quest'ultimo comprende le attività detenute sia nel trading book, ossia nel portafoglio di negoziazione, sia quelle iscritte nel portafoglio bancario, ovvero l'operatività connessa con le scelte di investimento strategiche.

Nel corso del primo semestre del 2025 non sono stati registrati impatti sul profilo di rischio di mercato derivanti dal conflitto militare tra Russia e Ucraina. Nel corso del primo semestre 2025, inoltre, non sono stati registrati impatti sul profilo di rischio di mercato derivanti dai suddetti eventi, né per quanto riguarda il portafoglio bancario né per quanto riguarda il portafoglio di negoziazione.

Strategie e processi di gestione del rischio

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank stabilisce le linee guida strategiche per l'assunzione dei rischi di mercato, approva il quadro di riferimento generale per il rischio di mercato ed ogni modifica significativa, sotto il profilo della struttura organizzativa, delle strategie, delle metodologie e definisce i livelli massimi di propensione al rischio.

L'approccio strategico del Gruppo è mantenere il minimo livello di rischio di mercato compatibilmente con le esigenze di business e i limiti stabiliti di Risk Appetite Framework approvati dal Consiglio di Amministrazione.

Il rischio di mercato in FinecoBank è definito attraverso due insiemi di limiti:

  • Misure complessive di rischio di mercato (ad esempio il VaR): misurano l'esposizione globale ai rischi di mercato e sono utilizzate sia per calcolare l'assorbimento di capitale interno e/o regolamentare sia per monitorare le perdite economiche per il Trading Book e/o le attività aggregate di Trading e Banking Book;
  • Misure granulari di rischio di mercato: rappresentano un ulteriore cascading down rispetto alle misure complessive, consentendo di ottenere una visione di maggior dettaglio finalizzata a controllare più efficacemente e specificamente diversi tipi di rischio, portafogli e prodotti. Questi limiti sono in generale associati a misure di sensitivity granulari, sensitivity ottenute in scenari di stress ed esposizioni nominali massime. I livelli fissati per le misure granulari mirano a limitare l'eccessiva esposizione verso singoli fattori di rischio o la concentrazione in specifici portafogli al fine di limitare e monitorare rischi che altrimenti resterebbero aggregati all'interno misure di VaR.

Struttura e organizzazione

La funzione Market & Liquidity Risk, all'interno della Direzione CRO, nel completo rispetto degli obblighi regolamentari e legali locali è incaricata principalmente – ma non esclusivamente - di:

  • definire, implementare e perfezionare adeguate metriche a livello globale per la misurazione dell'esposizione al rischio di mercato e di liquidità;
  • proporre, sulla base delle metriche definite, i limiti di rischio coerenti con la struttura di propensione al rischio approvata dal Consiglio di Amministrazione;
  • calcolare le metriche di rischio per le misure globali e granulari per i portafogli del Gruppo;
  • verificare che le metriche siano compatibili con i limiti approvati;
  • dare inizio al processo di escalation in caso di superamento dei limiti, coinvolgendo il Top Management del Gruppo;
  • discutere e approvare i nuovi prodotti aventi profili di rischio di mercato innovativi o complessi;
  • sviluppare e manutenere il modello per il calcolo del Capitale Interno dei rischi di mercato;
  • definire e applicare la metodologia per il calcolo delle classi di liquidità degli strumenti finanziari;
  • monitorare ed effettuare analisi di sensitività del portafoglio bancario nell'ambito della misurazione del rischio tasso, coerentemente con la normativa vigente e le best practices di mercato;
  • definire/revisionare i limiti del pricing degli strumenti finanziari e relativa attività di monitoraggio periodico;
  • verificare sistematicamente il rispetto dei limiti operativi relativi all'attività di internalizzazione sistematica e negoziazione in conto proprio.

Sistemi di misurazione e di reporting

Portafoglio di Negoziazione

Il principale strumento utilizzato dal Gruppo per la misurazione del rischio di mercato sulle posizioni di trading è il Value at Risk (VaR), calcolato secondo l'approccio della simulazione storica.

Il metodo della simulazione storica prevede la rivalutazione giornaliera delle posizioni sulla base dell'andamento dei prezzi di mercato su di un opportuno intervallo temporale di osservazione. La distribuzione di utili e perdite che ne deriverebbe è analizzata per determinare l'effetto di movimenti estremi del mercato sui portafogli. Il valore della distribuzione al percentile corrispondente all'intervallo di confidenza fissato rappresenta la misura di VaR. I parametri utilizzati per il calcolo del VaR sono i seguenti: intervallo di confidenza 99%; orizzonte temporale di 1 giorno; aggiornamento giornaliero delle serie storiche; periodo di osservazione 250 giorni.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Portafoglio Bancario

La responsabilità primaria per il monitoraggio ed il controllo della gestione del rischio di mercato nel portafoglio bancario risiede presso gli organi competenti del Gruppo. La Direzione CRO della Capogruppo FinecoBank è responsabile per il processo di monitoraggio del rischio di mercato sul portafoglio bancario definendo la struttura, i dati rilevanti e la frequenza per un adeguato reporting.

Le principali componenti del rischio di mercato del portafoglio bancario sono il rischio di credit spread, il rischio di tasso d'interesse e il rischio di cambio. Il primo deriva principalmente dagli investimenti in titoli obbligazionari detenuti a fini di liquidità. Il rischio di mercato relativo al portafoglio obbligazionario è vincolato e monitorato mediante limiti sul nozionale, misure di sensitività al Valore Economico e limiti sul Value at Risk.

La seconda componente, il rischio tasso di interesse, si riferisce alla possibilità che le variazioni dei tassi di interesse possano avere un impatto negativo sul valore economico del patrimonio netto del Gruppo. Inoltre, variazioni nei tassi di interesse potrebbero determinare riduzioni significative del margine di interesse, con conseguenze dirette a conto economico. Per questo motivo, la misurazione del rischio di tasso di interesse per il portafoglio bancario riguarda il duplice aspetto di valore e di margine di interesse netto. In particolare, le due prospettive complementari con cui è valutato il rischio di tasso di interesse sono:

  • Economic value perspective: variazioni nei tassi di interesse possono ripercuotersi sul valore economico di attivo e passivo. Il valore economico del Gruppo può essere visto come il valore attuale dei flussi di cassa netti attesi, cioè i flussi attesi dell'attivo meno quelli del passivo. Una misura di rischio rilevante da questo punto di vista è la sensitività del valore economico per bucket temporale per uno shock dei tassi di 1 punti base. Questa misura è riportata al fine di valutare l'impatto sul valore economico di possibili cambiamenti nella curva dei rendimenti. La sensitività al valore economico è calcolata anche per uno shock parallelo di 200 punti base. Una variabile di controllo da questo punto di vista è il Value at Risk relativo alla sola componente rischio di tasso di interesse;
  • Income perspective: l'analisi si concentra sull'impatto del cambiamento dei tassi di interesse sul margine netto di interesse maturato o effettivamente riportato, cioè sulla differenza tra interessi attivi e passivi. Un esempio di una misura di rischio utilizzata è la Net Interest Income sensitivity, per uno shock parallelo dei tassi di 200 punti base. Tale misura fornisce un'indicazione dell'impatto che tale shock avrebbe sul margine di interesse nel corso dei prossimi 12 mesi.

La terza componente è il rischio di cambio. Le fonti di questa esposizione si riferiscono principalmente allo sbilancio tra attività e passività in USD. L'attività di copertura del rischio cambio avviene mediante il pareggiamento di attività e passività in valuta o mediante operazioni di compravendita a termine di valuta.

Procedure e metodologie per la valutazione delle posizioni del Portafoglio di negoziazione

Il Gruppo assicura che il valore applicato a ciascuna posizione del portafoglio di negoziazione rifletta adeguatamente il fair (market) value, valore equo di mercato, cioè il corrispettivo al quale un'attività potrebbe essere scambiata, o una passività estinta, in una libera transazione tra parti consapevoli e indipendenti. Il fair value di uno strumento finanziario è basato su, o derivato da, prezzi di mercato o variabili osservabili. La disponibilità di prezzi o variabili osservabili differisce a seconda dei prodotti e dei mercati, e può modificarsi nel tempo.

Nel caso in cui i prezzi o i parametri osservabili siano prontamente e regolarmente disponibili (ossia soddisfino adeguati requisiti di liquidità), essi sono direttamente utilizzati nella determinazione del fair value (mark-to-market).

In mercati non attivi o per alcuni strumenti, per i quali prezzi o parametri osservabili non siano disponibili, il calcolo del fair value avviene attraverso tecniche di valutazione appropriate per lo strumento specifico (mark-to-model). Questo approccio prevede il ricorso a stime e giudizio e, pertanto, può richiedere rettifiche di valore che tengano conto degli spread denaro-lettera, della liquidità delle posizioni e del rischio di controparte, oltre che del modello utilizzato. Inoltre, ciascun modello di valutazione utilizzato per il calcolo del fair value è validato da una funzione dedicata indipendente dalle unità di business.

Al fine di assicurare l'adeguata separazione tra funzioni deputate alle attività di sviluppo e funzioni responsabili della validazione, tutti i modelli di valutazione sviluppati devono essere valutati e validati centralmente da funzioni indipendenti rispetto alle funzioni che hanno proceduto allo sviluppo. La convalida dei modelli è svolta centralmente anche nel caso di nuovi sistemi o strumenti di analisi il cui utilizzo abbia un impatto potenziale sui risultati economici del Gruppo.

In aggiunta alla valutazione giornaliera di mark-to-market o mark-to-model, la Direzione CRO esegue una verifica indipendente dei prezzi (IPV, Independent Price Verification). Questo è il processo in base al quale sono verificate regolarmente l'accuratezza e l'indipendenza dei prezzi di mercato o dei parametri utilizzati dai modelli. Mentre la valutazione di mark-to-market o mark-to-model può essere eseguita dagli operatori di front-office, la validazione dei prezzi di mercato e dei parametri dei modelli è effettuata su base mensile.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Misure di rischio

Il VaR

Ai fini della misurazione dei rischi globali di mercato il Gruppo si avvale di metriche di Value at Risk (VaR) calcolate secondo il metodo della simulazione storica. Tali metriche misurano la massima perdita potenziale per uno specifico portafoglio, in un dato intervallo temporale e uno specifico livello di confidenza prefissato. Il metodo della simulazione storica prevede la rivalutazione giornaliera delle posizioni sulla base dei vettori dei rendimenti osservati per ciascun fattore di rischio, su di un opportuno intervallo temporale di osservazione. La distribuzione di utili e perdite che ne deriva è analizzata per determinare l'effetto di movimenti estremi del mercato sui portafogli in analisi. Il valore della distribuzione al percentile corrispondente all'intervallo di confidenza fissato rappresenta la misura di VaR.

La scelta del modello prevede una serie di vantaggi:

  • è facilmente comprensibile e comunicabile;
  • non richiede di esplicitare alcuna ipotesi particolare circa la forma funzionale della distribuzione dei rendimenti dei fattori di rischio;
  • non richiede di stimare la matrice delle varianze-covarianze dei fattori di mercato che possono influenzare il valore del portafoglio considerato.
  • cattura la struttura delle correlazioni riflessa nelle variazioni congiunte dei fattori di mercato ipotizzando implicitamente che essa resti costante anche in futuro.

Per contro i modelli VaR basati sulle simulazioni storiche non forniscono alcuna informazione sull'entità della perdita eccedente il VaR. È per questo motivo che il framework di Gruppo utilizza strumenti complementari quali gli stress test.

1.2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio di negoziazione di vigilanza

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali

Il portafoglio di negoziazione è destinato ad accogliere titoli di debito (ordinari e subordinati, strutturati e plain vanilla), titoli di capitale, certificati quotati e non – strettamente rivenienti dall'attività di intermediazione con la clientela retail.

Il Gruppo non effettua trading proprietario e non assume posizioni speculative direzionali sui propri libri. Il portafoglio di negoziazione del Gruppo è movimentato in contropartita all'attività di intermediazione della clientela retail, in particolare per quanto riguarda l'attività di negoziazione in conto proprio, in base alla quale FinecoBank si pone come controparte diretta del Cliente. Tale attività, in cui rientra anche l'internalizzazione sistematica su una selezione definita di strumenti finanziari e l'attività di market maker sui certificates emessi dalla Banca, è effettuata grazie alle aperture normative di MiFID che consentono la possibilità di esecuzione degli ordini relativi a strumenti finanziari in una pluralità di sedi di esecuzione, tra le quali è contemplata l'esecuzione in contro proprio.

B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Per quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio che l'illustrazione delle metodologie utilizzate per l'analisi della rischiosità, si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo introduttivo.

Informazioni di natura quantitativa

3. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie per l'analisi della sensitività

Il Gruppo monitora il VaR del Trading Book con periodicità giornaliera.

Al 30 giugno 2025 il VaR giornaliero del Trading Book ammonta a 255 migliaia di euro. La media per il primo semestre del 2025 è pari a 224 migliaia di euro, con un picco massimo di 428 migliaia di euro ed un minimo di 68 migliaia di euro.

La volatilità nel prezzo degli strumenti determina impatti diretti a conto economico.

1.2.2 Rischio di tasso di interesse e di prezzo – portafoglio bancario

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Il rischio di tasso di interesse consiste nelle variazioni dei tassi di interesse che si riflettono:

  • sulla formazione del margine di interesse e, conseguentemente, sugli utili del Gruppo;
  • sul valore attuale netto degli assets e delle liabilities, impattando sul valore attuale dei cash flow futuri.

Il Gruppo misura e monitora ogni giorno il rischio di tasso di interesse nel quadro delle metodologie e dei corrispondenti limiti o soglie di attenzione approvate dal Consiglio di Amministrazione. Queste riguardano la sensitivity del margine di interesse e il valore economico.

Il rischio di tasso di interesse rappresenta il rischio attuale e prospettico di un impatto negativo sul valore economico del capitale proprio dell'ente o sul margine di interesse dello stesso e incide su tutte le posizioni di proprietà rivenienti dalle scelte di investimento strategiche (banking book).

Le fonti principali del rischio di tasso di interesse si possono classificare come segue:

  • gap risk: rischio derivante dalla struttura per scadenze degli strumenti sensibili al tasso di interesse, derivato da differenze nella tempistica delle loro variazioni di tasso. Tale rischio comprende sia le variazioni della struttura per scadenze dei tassi di interesse che si manifestano in modo uniforme lungo l'intera curva dei rendimenti (rischio parallelo), sia quelle che si verificano in maniera differenziata a seconda del periodo di riferimento (rischio non parallelo).
  • basis risk: rischio derivante dall'impatto delle variazioni relative dei tassi di interesse su strumenti sensibili al tasso di interesse, i quali, pur essendo simili in termini di scadenze, sono prezzati utilizzando indici di riferimento diversi. Il rischio di base (basis risk) nasce dall'imperfetta correlazione nell'adeguamento dei tassi guadagnati e pagati su diversi strumenti sensibili al tasso di interesse aventi caratteristiche di variazione dei tassi altrimenti simili;
  • option risk: rischio derivante dalla presenza di opzioni, sia implicite che esplicite, che consentono all'ente o ai suoi clienti di modificare l'entità e la tempistica dei propri flussi di cassa.

All'interno del contesto organizzativo già descritto in precedenza, il Consiglio di Amministrazione delibera la propensione al rischio e i limiti di rischio tasso di interesse in termini di Economic Value Sensitivity (EV) ed Net Interrest Income Sensitivity (NII).

Con riferimento all'Economic Value Sensitivity, al fine di valutare gli effetti di variazioni nella curva dei tassi di interesse sul portafoglio bancario, con cadenza settimanale, sono effettuate analisi di scenario che prevedono molteplici variazioni nella curva dei tassi, sia paralleli (+/- 200 bps) sia non paralleli. Tra questi assumono particolare rilievo i sei scenari standardizzati - Supervisory Outlier Test "SOT" (cfr. paragrafo 2 "Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività") - come definiti dagli orientamenti EBA in vigore.

All'interno del Risk Appetite è monitorata l'analisi di sensitività del valore economico del peggiore scenario SOT; il rispetto delle specifiche soglie di rischio è oggetto di reporting trimestrale agli Organi Sociali.

L'indicatore di NII Sensitivity è calcolato applicando due scenari paralleli previsti dai SOT che riprendono le ipotesi sottostanti le valutazioni degli scenari dell'EV sensitivity (cfr. paragrafo 2 "Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività") come definiti dagli orientamenti EBA in vigore.

Anche l'analisi di sensitività sul margine di interesse è monitorata all'interno del Risk Appetite applicando il peggiore scenario di shock parallelo.

Il framework degli indicatori dei rischi di mercato comprende inoltre una pluralità di metriche suddivise tra globali, ad esempio Interest Rate VaR, e granulari, ad esempio BP01 (Basis Point 01) sensitivity, e monitorate con cadenza giornaliera. Da gennaio 2025, tali metriche sono state anche inserite all'interno del Risk Appetite Framework, dove vengono monitorate rispetto a delle specifiche soglie (Risk Appetite, Risk Tolerance e Risk Capacity), la cui violazione innesca dei processi di escalation dedicati.

Il Risk Appetite Framework prevede infine limiti di rischio in termini di VaR del portafoglio bancario e del portafoglio di negoziazione in cui il rischio tasso è una componente (calcolato utilizzando la metodologia descritta in precedenza). Nell'ambito del portafoglio bancario il VaR costituisce una misura del Credit Spread Risk in the Banking Book (CSRBB).

Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Focus sul portafoglio obbligazionario

Con specifico riferimento al portafoglio HTC di FinecoBank, che al 30 giugno 2025 risulta prevalentemente composto da strumenti obbligazionari governativi (titoli emessi da Stati, emittenti sovrannazionali e organizzazioni internazionali governative), variazioni nei tassi di interesse potrebbero determinare delle variazioni di fair value positive o negative, che, come previsto dai principi contabili con riferimento agli strumenti classificati nel portafoglio HTC, non sono contabilizzate nel conto economico. Si evidenzia, inoltre, che al 30 giugno 2025 una parte consistente del portafoglio titoli, pari a 6.476,9 milioni di euro, risulta coperto da strumenti finanziari derivati, che hanno per natura una sensitivity opposta a quella dell'attività coperta. La sensitivity di rischio tasso a +100 bps dei titoli coperti da contratti derivati ammonta a -271 milioni di euro, mentre la sensitivity dei relativi derivati a copertura ammonta a +261,5 milioni di euro.

Focus su investimenti immobiliari

Al 30 giugno 2025, il Gruppo non detiene significativi investimenti nel settore immobiliare. L'unica eccezione è rappresentata dall'immobile sito a Milano, presso cui la Capogruppo FinecoBank ha la propria sede legale. Per tale immobile, il valore di mercato è stato determinato da un valutatore esterno ed è costituito dalla somma dei flussi di cassa attesi attualizzati e del valore del bene attualizzato al termine dell'arco temporale ipotizzato. Il tasso di attualizzazione, più noto come WACC (dall'acronimo inglese Weighted Average Cost of Capital), applicato per la stima dell'immobile, rappresenta il rendimento atteso che l'investimento immobiliare deve generare per remunerare i creditori, gli eventuali azionisti e gli altri fornitori di capitale. Il fair value ammonta a 79,9 milioni di euro, la sensitivity al tasso di attualizzazione (WACC) ammonta rispettivamente a - 8 milioni di euro nello scenario +100 bps, e a 19,7 milioni di euro nello scenario -200 bps.

Informazioni di natura quantitativa

2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie di analisi di sensitività

Al fine di misurare il rischio tasso di interesse insito nel bilancio del Gruppo è necessario misurare la sensibilità degli impieghi e della raccolta ai cambiamenti della curva dei tassi d'interesse. FinecoBank ha sviluppato specifici modelli comportamentali volti alla stima del profilo di scadenza delle poste dell'attivo e del passivo che non hanno una scadenza contrattuale; infatti, alcune poste, percepite come esigibili a vista, in realtà sono soggette a comportamenti viscosi.

Template EU IRRBB

Le valutazioni contenute nel Template EU IRRBB, riportano le esposizioni delle metriche di rischio tasso d'interesse al 30 giugno 2025 e al 31 dicembre 2024. Per la descrizione degli scenari si rimanda alla sezione Informazioni di natura qualitativa - Rischio Tasso.

(Importi in migliaia)
a b c d
Supervisory shock scenarios Variazioni economic value of equity Variazioni net interest income
30/06/2025 31/12/2024 30/06/2025 31/12/2024
1 Shock al rialzo parallelo (66.061) (55.518) 103.414 110.277
2 Shock al ribasso parallelo 31.472 21.860 (205.849) (225.974)
3 Steepener shock (discesa dei tassi a breve e rialzo dei tassi a lungo) 71.446 69.351 - -
4 Flattener shock (rialzo dei tassi a breve e discesa dei tassi a lungo) (158.817) (149.847) - -
5 Shock up dei tassi a breve (164.327) (155.754) - -
6 Shock down dei tassi a lungo 88.920 81.766 - -

La tabella riporta i risultati degli scenari c.d. Supervisory Outlier Test, così come descritti al paragrafo precedente, condotti sul valore economico e sul margine di interesse. Con riferimento all'Economic Value i risultati mostrano una sensitività negativa in caso di rialzo dei tassi, parallelo o dei tassi a breve, mentre una sensitività positiva negli scenari rialzisti, paralleli o dei tassi a lungo termine. L'analisi di sensitività sul margine d'interesse mostra nello shift rialzista sulla curva di tasso di interesse un impatto positivo, mentre in quello ribassista un impatto negativo.

Oltre agli scenari SOT sopra descritti, la Capogruppo conduce con cadenza settimanale le analisi di sensitività regolamentari sull'Economic Value con scenari paralleli di +/- 200 bps. Ipotizzando uno shift pari a + 200 basis point sulla curva di tasso di interesse euro, l'analisi evidenzia un impatto negativo che si attesta a -66.488 migliaia di euro. Uno shift di -200 basis point evidenzia un impatto positivo di 31.359 migliaia di euro.

Con riferimento alle restanti misure di rischio tasso di interesse, si riporta che l'analisi di sensitivity sul valore del patrimonio ipotizzando uno shift di + 1 basis point (BP01) evidenzia un impatto negativo che si attesta complessivamente a -293 migliaia di euro.

Al 30 giugno 2025 l'Interest Rate VaR del Gruppo (*Holding period 1 giorno, intervallo di confidenza 99%) si attesta a circa 8.435 migliaia di euro. La media per il primo semestre del 2025 è pari a 7.075 migliaia di euro con un picco massimo di 8.487 migliaia di euro ed un minimo di 4.931 migliaia di euro.

Il VaR totale, comprensivo della componente Credit Spread Risk derivante prevalentemente dai titoli sovrani detenuti per l'impiego della liquidità, è pari a 19.375 migliaia di euro. La media per il primo semestre del 2025 è pari a 20.917 migliaia di euro con un picco massimo di 21.999 migliaia di euro ed un minimo di 19.375 migliaia di euro.

1.2.3 Rischio di cambio

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

Nell'ambito dell'attività di tesoreria, il Gruppo effettua raccolta in valuta prevalentemente in dollari, tramite conti correnti passivi con clientela, impiegando la medesima principalmente in conti correnti con primari istituti di credito ed emissioni obbligazionarie nella stessa valuta. È stimato l'impatto sul valore delle poste patrimoniali utilizzando l'indicatore di Forex VaR.

Il VaR delle posizioni del Gruppo non è utilizzato per il calcolo del requisito patrimoniale di Primo Pilastro in quanto è utilizzato il metodo standardizzato. Il VaR è utilizzato a soli fini gestionali e di monitoraggio del rischio.

B. Attività di copertura del rischio di cambio

L'attività di copertura del rischio cambio avviene mediante il pareggiamento di attività e passività in valuta o mediante operazioni di compravendita a termine di valuta.

La componente di rischio cambio che contribuisce alla formazione del VaR complessivo è legata prevalentemente allo sbilancio tra attività e passività in dollari.

Informazioni di natura quantitativa

2. Modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività

Al 30 giugno 2025 il Forex VaR giornaliero del portafoglio complessivo (banking e trading) è pari a circa 64 migliaia di euro. La media per il primo semestre del 2025 è pari a 65 migliaia di euro con un picco massimo di 129 migliaia di euro ed un minimo di 36 migliaia di euro.

1.4 Rischio di liquidità

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità può essere sinteticamente definito come il rischio che il Gruppo, anche a causa di eventi futuri inattesi, non sia in grado di far fronte ai propri obblighi di pagamento ovvero di gestire in maniera efficiente la corrispondenza dei flussi di cassa attesi in entrata e in uscita.

I diversi tipi di rischio di liquidità gestiti dal Gruppo sono:

  • il rischio di liquidità di breve termine si riferisce al rischio di non-conformità tra l'ammontare e/o le scadenze dei flussi di cassa in entrata ed in uscita nel breve termine (inferiore all'anno);
  • il rischio di liquidità di mercato è il rischio che il Gruppo possa fronteggiare un cambiamento di prezzo notevole e avverso, generato da fattori esogeni ed endogeni che comportino delle perdite, nella vendita di attivi considerati liquidi. Nel caso peggiore, il Gruppo potrebbe non essere capace di liquidare queste posizioni;
  • il rischio di liquidità strutturale è definito come l'incapacità del Gruppo di procurarsi, in modo stabile e sostenibile, i fondi necessari per mantenere un rapporto adeguato tra le attività e le passività a medio/lungo termine (oltre l'anno) ad un prezzo ragionevole senza impattare le operazioni giornaliere o la situazione finanziaria del Gruppo;
  • il rischio di stress o contingenza è legato alle obbligazioni future ed inattese (per esempio prelievo di depositi) e potrebbe richiedere alla banca un ammontare maggiore di liquidità rispetto a quanto considerato necessario per gestire il business ordinario;
  • rischio di finanziamento, il Gruppo potrebbe non essere in grado di affrontare in modo efficace eventuali uscite di cassa previste.

Per affrontare la propria esposizione al rischio di liquidità il Gruppo investe la componente della propria liquidità stimata dai modelli interni come persistente e stabile (cd. liquidità core) in investimenti a medio/lungo termine, mentre la parte di liquidità caratterizzata da un profilo di persistenza inferiore (c.d. liquidità non core) è impiegata in attività liquide o facilmente liquidabili, quali, a titolo esemplificativo, depositi a vista, impieghi a breve termine o titoli governativi utilizzabili come fonte di finanziamento a breve termine presso la Banca Centrale.

Alla data di bilancio non esistono potenziali flussi di cassa in uscita "Contingent liquidity and funding needs", quali, ad esempio, clausole di rimborso accelerato o di rilascio di ulteriori garanzie connesse con un downgrade del Gruppo stesso.

I principi fondamentali

L'obiettivo del Gruppo è mantenere la liquidità a un livello che consenta di condurre le principali operazioni in sicurezza, finanziare le proprie attività alle migliori condizioni di tasso in normali circostanze operative e rimanere sempre nella condizione di far fronte agli impegni di pagamento. In particolare, la politica d'impiego è improntata a principi di prudenza che considerano prioritario il criterio di liquidabilità degli strumenti; risultato di tale politica si traduce in indicatori di liquidità regolamentari di gran lunga superiori ai requisiti minimi.

Il Gruppo è dotato di una "Group Liquidity Policy", direttamente applicabile alla stessa Capogruppo ed alla Società controllata, che ha lo scopo di definire l'insieme di principi e regole che sovraintendono la gestione della liquidità e dei relativi rischi nel Gruppo. In particolare, la Policy descrive la gestione della liquidità e dei suoi rischi in condizioni standard ed in condizioni di crisi, le attività di controllo di primo e di secondo livello e la governance del Gruppo in materia, definendo ruoli e responsabilità degli Organi e delle funzioni interne di Capogruppo e della società controllata, garantendo la coerenza tra il Piano di Contingency per il rischio di liquidità, il piano di Contingency di capitale, il RAF di Gruppo ed il Group Recovery Plan.

Ruoli e responsabilità

La "Group Liquidity Policy" stabilisce i principi adottati in termini di governance interna e che prevedono il coinvolgimento delle funzioni Tesoreria e Risk Management.

La gestione operativa della liquidità è effettuata dalla funzione Tesoreria che garantisce una gestione efficace ed efficiente della liquidità a breve e medio/lungo termine, il monitoraggio dell'esposizione di liquidità e la conduzione dei controlli di primo livello sul processo di gestione.

La funzione di Controllo dei Rischi è responsabile del monitoraggio del rispetto dei limiti e delle regole sul rischio di liquidità, dell'applicazione delle metriche di rischio e della valutazione delle metodologie scelte.

A tal fine la "Group Liquidity Policy" fa esplicito riferimento ai monitoraggi di primo e di secondo livello, sia dal punto di vista regolamentare sia da quello gestionale:

  • Gestione del rischio di liquidità sul breve termine (liquidità operativa) che considera gli eventi che potrebbero avere un impatto sulla posizione di liquidità del Gruppo da un giorno fino ad un anno. L'obiettivo primario è quello di conservare la capacità del Gruppo di far fronte agli impegni di pagamento ordinari e straordinari minimizzandone contestualmente i costi;
  • Gestione del rischio di liquidità strutturale (rischio strutturale) che considera gli eventi che potrebbero avere un impatto sulla posizione di liquidità del Gruppo oltre l'anno. L'obiettivo primario è quello di mantenere un adeguato rapporto tra passività a medio/lungo termine e attività a medio/lungo termine, finalizzato ad evitare pressioni sulle fonti di finanziamento, attuali e prospettiche, a breve termine;

• Stress test: il rischio di liquidità è un evento di scarsa probabilità e di forte impatto. Pertanto, le tecniche di stress testing rappresentano uno strumento per valutare le potenziali vulnerabilità. Il Gruppo riproduce diversi scenari, spaziando dalla generale crisi di mercato alla crisi idiosincratica e loro combinazioni.

In tale contesto, il Gruppo considera tutte le attività, passività, posizioni fuori bilancio ed eventi presenti e futuri che generano flussi di cassa certi o potenziali, proteggendo così il Gruppo dai rischi correlati alla trasformazione delle scadenze.

Gestione della liquidità di breve termine

L'obiettivo della gestione della liquidità di breve termine è di garantire che il Gruppo sia sempre nella condizione di far fronte agli impegni di pagamento, previsti o imprevisti, focalizzandosi sulle esposizioni relative ai primi dodici mesi.

Il Gruppo calcola giornalmente la Maturity Ladder operativa, che misura i flussi di liquidità in entrata e in uscita, con dettagli dei principali bucket temporali, che comportano un impatto sulla base monetaria.

L'obiettivo del Gruppo è quello di garantire un sufficiente grado di liquidità a breve volto ad affrontare uno scenario di crisi di liquidità particolarmente avverso per almeno tre mesi.

Gestione della liquidità strutturale

L'obiettivo della gestione della liquidità strutturale del Gruppo è quello di mantenere un adeguato rapporto tra le attività e le passività di medio/lungo termine (convenzionalmente superiore all'anno) e mira ad evitare pressioni sulle fonti, attuali e prospettiche, a breve termine. A tal fine la tipica azione svolta dal Gruppo consiste nel prudente impiego della liquidità rispetto al profilo delle scadenze della raccolta. L'indicatore utilizzato e monitorato nel più ampio ambito del Risk Appetite Framework (NSFR) garantisce che attività e passività presentino una struttura per scadenze sostenibile. L'indicatore regolamentare è inoltre affiancato da un indicatore gestionale denominato "Structural Ratio", che ne condivide gli obiettivi e gran parte delle logiche. Tale indicatore è stato sviluppato dalla Direzione CRO di Capogruppo con l'obiettivo di monitorare il rischio di trasformazione delle scadenze, considerando le specificità del funding di Fineco rappresentate nel modello delle Poste a Vista della Banca.

Stress test di liquidità

L'attività di Liquidity Stress Test valuta l'impatto di scenari macro o microeconomici sulla posizione di liquidità di Fineco, con l'obiettivo di testare la capacità del Gruppo di continuare la sua attività in situazioni di tensioni di liquidità.

Gli stress test sono effettuati simulando scenari di stress idiosincratico (calo della fiducia dei clienti) e situazioni di generale shock di mercato; anche una combinazione delle due cause deve essere considerata nel programma di stress test. All'interno delle simulazioni di stress test, sono anche previste analisi di sensitività per valutare l'impatto prodotto dal movimento di un particolare singolo fattore di rischio.

Sono inoltre definiti degli scenari aggiuntivi (c.d. reverse stress testing) volti a individuare i fattori di rischio e la magnitudine degli stessi necessari a compromettere l'adeguatezza del profilo di rischio di liquidità del Gruppo.

Modelli comportamentali per le poste del passivo

FinecoBank ha sviluppato specifici modelli comportamentali volti alla stima del profilo di scadenza delle poste del passivo che non hanno una scadenza contrattuale; infatti, alcune poste, percepite come esigibili a vista, in realtà sono soggette a comportamenti viscosi.

Più specificatamente, la modellizzazione del passivo mira a costruire un profilo di replica che riflette al meglio le caratteristiche comportamentali delle poste. Un esempio è costituito dalle poste a vista: le stime del profilo di scadenza riflette la vischiosità percepita. Il modello, sviluppato dalla Direzione CRO di Capogruppo e validato dalla funzione di Validazione Interna, è sottoposto regolarmente ad attività di back-testing e aggiornamento nel caso in cui variazioni del contesto di business o di mercato ne riducano la rappresentatività.

Contingency Liquidity Management di Gruppo

L'obiettivo del Contingency Plan sul rischio di liquidità di Gruppo, definito nella Group Liquidity Policy, è di assicurare l'attuazione tempestiva di interventi efficaci anche nella fase iniziale di una crisi di liquidità, attraverso la precisa identificazione di soggetti, poteri, responsabilità, delle procedure di comunicazione ed i relativi criteri per la reportistica, nel tentativo di incrementare le probabilità di superare con successo lo stato di emergenza. Tale scopo è raggiunto attraverso:

  • attivazione di un modello operativo straordinario e di governo della liquidità;
  • coerente comunicazione interna ed esterna;

  • una serie di azioni disponibili per mitigare gli effetti negativi sulla liquidità;
  • una serie di Early Warning Indicator, inseriti anche all'interno del Recovery Plan di Gruppo, i quali indicano che si sta sviluppando una crisi.

Internal Liquidity Adequacy Assessment Process (ILAAP)

Conformemente alle disposizioni prudenziali, annualmente il Gruppo valuta l'adeguatezza del sistema di governo e gestione del rischio di liquidità (processo ILAAP) e ne fornisce informativa all'Autorità di Vigilanza secondo i termini previsti dalla normativa di riferimento.

Le prove di stress condotte all'interno del processo ILAAP, svolte sulla base di scenari che considerano fattori di rischio idiosincratici, sistemici e una combinazione di essi, non hanno fatto emergere possibili criticità o impatti significativi per il Gruppo.

Posizione di liquidità del Gruppo

Il processo di autovalutazione, che considera elementi sia qualitativi che quantitativi, conferma un profilo di liquidità solido e robusto sia in una prospettiva di breve termine che strutturale.

La posizione di liquidità del Gruppo, sostenuta da un livello di raccolta retail molto stabile e da un consistente portafoglio proprietario costituito quasi interamente da attività liquide di elevata qualità (HQLA), si è mantenuta nel corso di tutto il primo semestre 2025 all'interno dei limiti di rischio previsti sia dalle normative interne che da quelle regolamentari di sistema.

Il Gruppo dispone di un portafoglio obbligazionario altamente liquido e di elevata qualità, che assicura una solida gestione del rischio di liquidità in ottica strategica e ordinaria, grazie all'ampia disponibilità di attività utilizzabili come garanzia finanziaria, ovvero, principalmente titoli di Stato emessi da Paesi dell'area euro a cui si aggiungono titoli obbligazionari di tipo sovrannazionale.

Entrambi gli indicatori regolamentari, LCR e NSFR, risultano ben superiori ai requisiti normativi. Al 30 giugno 2025, infatti, il Liquidity Coverage Ratio (LCR) si è attestato in media a 912%13. Anche l'indice NSFR si è confermato ampiamente superiore al 100%, ovvero pari a 403%.

13 Calcolato come media del coefficiente di copertura della liquidità sulla base delle osservazioni a fine mese nel corso degli ultimi 12 mesi per ciascun trimestre del pertinente periodo di informativa, coerentemente con quanto riportato nell'Informativa al pubblico Pillar III.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

1.5 – Rischi operativi

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Definizione di rischio operativo

Si definisce rischio operativo il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, consulenti finanziari, sistemi o causati da eventi esterni. Tale definizione include il rischio legale e di compliance, ma esclude quello strategico e reputazionale.

Ad esempio, possono essere definite operative le perdite derivanti da frodi interne o esterne, rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro, reclami della clientela, distribuzione dei prodotti, multe e altre sanzioni derivanti da violazioni normative, danni ai beni patrimoniali dell'azienda, interruzioni dell'operatività e disfunzione dei sistemi, gestione dei processi.

Framework per la gestione dei rischi operativi

Il Gruppo è dotato di una Global Policy per monitoraggio ed il controllo dei Rischi Operativi e Reputazionali, approvata dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo FinecoBank, che stabilisce il ruolo degli organi aziendali, della funzione di controllo dei rischi, nonché le interazioni con le altre funzioni coinvolte nel processo e definisce il processo di misurazione e monitoraggio dei rischi, descrive le attività svolte ai fini di prevenzione e le strategie di mitigazione.

Conformemente al regolamento 2554/2022 (Digital Operational Resilience Act – DORA), applicabile dal 17 gennaio 2025, il Gruppo si è inoltre dotato di un distinto framework di gestione dei rischi informatici, il cui obiettivo è di assicurare che le società del Gruppo siano in grado di resistere e reagire alle diverse tipologie di perturbazioni e minacce connesse alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT), nonché di riprendersi da esse, assicurando un elevato livello di resilienza operativa digitale. L'obiettivo del Gruppo è, inoltre, quello di proteggere i clienti e l'attività garantendo la sicurezza dei dati, declinata nelle sue caratteristiche di disponibilità, confidenzialità ed integrità.

Particolare attenzione è infatti posta alle tematiche di Cyber Security & Fraud Management fin dalla fase di progettazione dei sistemi, quali elementi abilitanti alla corretta definizione di soluzioni e servizi offerti, anche cogliendo le opportunità offerte dal contesto normativo in evoluzione, allo scopo di creare piena sicurezza per il cliente pur mantenendo la semplicità di utilizzo.

Struttura Organizzativa

Il Consiglio di Amministrazione è responsabile dell'approvazione di tutti gli aspetti rilevanti del framework dei rischi operativi e dei rischi ICT e di Sicurezza, per la verifica dell'adeguatezza del sistema di misurazione e controllo ed è informato regolarmente circa le variazioni del profilo di rischio e l'esposizione ai rischi operativi.

La reportistica prodotta dalla Direzione CRO per il Consiglio di Amministrazione garantisce che il Management e gli Organi di Controllo siano costantemente informati sull'andamento dei rischi operativi e dei rischi ICT e di Sicurezza all'interno del Gruppo e possano intervenire attivamente nella gestione e mitigazione dei rischi. La partecipazione al Comitato Prodotti e al comitato progetti del Chief Risk Officer, ed il successivo coinvolgimento delle strutture specializzate della Direzione CRO (es: Operational, Reputational, ICT & Cyber Risk), permette di presidiare i rischi collegati alle nuove attività di business e progettualità del Gruppo.

Il team Operational, Reputational, ICT & Cyber Risk è inserito all'interno della Direzione CRO, cui fa capo il Chief Risk Officer di FinecoBank che a sua volta riporta direttamente all'Amministratore Delegato e Direttore Generale.

Le principali attività svolte dal Team nell'ambito dei rischi operativi sono:

  • definire il sistema di mitigazione e controllo dei rischi operativi e reputazionali nel rispetto di quanto definito dalla normativa esterna e, in accordo con le indicazioni del Consiglio di Amministrazione, con l'evoluzione operativa di Gruppo;
  • supportare il Consiglio di Amministrazione nella definizione della propensione al rischio operativo, e declinarla opportunamente all'interno di specifiche misure, metriche ed indicatori volti a misurare il rischio;
  • predisporre regolarmente report sull'esposizione ai rischi operativi e reputazionali volti a informare e supportare il management nell'attività di gestione;
  • predisporre un sistema di Indicatori di Rischio per prevenire i rischi operativi e reputazionali, anche derivanti da fattori ambientali, sociali e di governance (ESG);
  • verificare che i dati di perdita operativa identificati dalle diverse aree del Gruppo siano regolarmente e tempestivamente registrati;
  • effettuare, in collaborazione con le altre funzioni aziendali, analisi di scenario atte a identificare e prevenire perdite a impatto potenzialmente elevato, ancorché poco probabili;
  • proporre al CRO strategie di mitigazione dei rischi operativi;
  • effettuare training e supporto sul controllo dei rischi operativi alle strutture del Gruppo;
  • garantire il presidio del rischio reputazionale all'interno del perimetro definito dal Gruppo;

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

  • effettuare sistematici controlli a distanza, mediante gli Indicatori di Rischio, su tutta la Rete dei PFA, al fine di mitigare i rischi di frode legati all'operatività dei PFA;
  • svolgere controlli ex-post sulle verifiche svolte dalla Direzione Controlli Rete, Monitoraggio e Servizi Rete in merito alle frodi interne messe in atto dai consulenti finanziari a danno della clientela, al fine di individuare aree di miglioramento;
  • implementare ed aggiornare il sistema di gestione degli Indicatori di Anomalia anche in relazione a nuove attività aziendali ed a normative;
  • valutare l'efficacia delle coperture assicurative sull'infedeltà dei PFA, considerando rinnovi, limiti e franchigie;
  • valutare i rischi operativi e/o reputazionali risultanti dalle operazioni di maggior rilievo (es. esternalizzazioni rilevanti), assicurando la coerenza delle stesse con il RAF.

Con specifico riferimento ai rischi ICT e di sicurezza, il Gruppo si è dotato di una Global Policy "Framework resilienza operativa digitale", il cui obiettivo principale è definire dei principi di alto livello per la gestione dei rischi informatici e operare da raccordo tra le diverse normative interne che costituiscono il quadro per la gestione dei rischi informatici. Il documento definisce inoltre i ruoli e le responsabilità degli Organi e delle Funzioni aziendali in merito alla gestione e al monitoraggio dei rischi ICT e di sicurezza.

In coerenza con la circolare 285/2013 di Banca d'Italia e il regolamento 2554/2022 (DORA), la Global Policy attribuisce la responsabilità per la gestione dei rischi informatici alla Direzione CRO, in qualità di funzione di controllo dei rischi, e alla Direzione Compliance, ognuno per i propri ambiti di competenza.

Nello specifico, la Direzione CRO, con il supporto della struttura Operational, Reputational, ICT & Cyber Risk, è incaricata di:

  • definire il sistema di mitigazione e controllo dei rischi ICT e di Sicurezza nel rispetto di quanto definito dalla normativa esterna e, in accordo con le indicazioni del Consiglio di Amministrazione, con l'evoluzione operativa di Gruppo;
  • supportare il Consiglio di Amministrazione nella definizione della propensione al rischio ICT e di sicurezza e declinarla opportunamente all'interno di specifiche misure, metriche e indicatori volti a misurare il rischio;
  • monitorare i rischi ICT e di sicurezza tramite opportuni controlli di secondo livello;
  • implementare e aggiornare il sistema di gestione degli Indicatori di anomalia, anche in relazione a nuove attività aziendali e normative;
  • predisporre regolarmente report sull'esposizione ai rischi ICT e di Sicurezza volti a informare e supportare il management nell'attività di gestione;
  • definire la metodologia di valutazione del rischio ICT e di sicurezza e assicurarne l'effettiva implementazione all'interno del Gruppo, coordinando e supportando le singole funzioni coinvolte nel processo di valutazione;
  • predisporre, in collaborazione con la Direzione Compliance, il materiale relativo al training sul rischio ICT e di Sicurezza, indirizzato alle diverse strutture del Gruppo.

La Direzione Compliance, con il supporto della struttura DPO, outsourcing, ICT & Security Compliance, assicura la conformità dei sistemi e dei progetti ICT, nonché di tutte le attività svolte nell'ambito del sistema informativo, alle disposizioni di legge, regolamentari o statutarie e ai regolamenti e codici interni applicabili alla banca, ed elabora, collaborando con la Direzione CPO e la Direzione CIO, il piano di formazione in materia di rischi ICT e di sicurezza e di sensibilizzazione sulla sicurezza dell'informazione.

La Direzione CRO e la Direzione Compliance sono inoltre informate su qualsiasi attività o evento che influenzi in modo rilevante il profilo di rischio della banca (es. incidenti operativi o di sicurezza significativi) e sono coinvolte attivamente nei progetti di modifica sostanziale del sistema informativo.

Gestione e mitigazione del rischio

Come anticipato, il Gruppo è dotato di uno specifico framework di gestione del rischio, integrato con il framework di gestione delle terze parti, composto dalla Global Policy "Framework di gestione delle terze parti" e della Global Policy "Framework di gestione e controllo dei rischi derivanti da fornitori terzi". Nello specifico, il framework di gestione delle terze parti definisce i principi per la valutazione del profilo di rischio dei fornitori e dei rischi derivanti dagli accordi contrattuali conclusi con questi ultimi, nonché i monitoraggi e i processi di escalation, volti a valutare la possibilità di adottare azioni correttive o di mitigazione, e nei casi più gravi procedere alla risoluzione dell'accordo contrattuale.

Nell'ambito dell'attività di prevenzione dei rischi operativi e per il controllo a distanza dei canali di vendita, la Direzione CRO concentra la propria attività in controlli di prevenzione delle frodi.

Lo sviluppo dei controlli a distanza per la prevenzione delle frodi ha portato alla realizzazione di un sistema denominato "SoFIA" (System of Fraud Identification and Analysis). Il sistema consente di analizzare simultaneamente una maggiore quantità di dati ed informazioni rispetto a singoli indicatori ed inoltre permette di rilevare quotidianamente possibili anomalie attraverso un sistema di alert. In questo modo, tutti i nominativi proposti per i controlli sono valutati contemporaneamente rispetto a tutti gli indicatori per i controlli a distanza.

Gli addetti ai controlli, sulla base di valutazioni qualitative e quantitative degli indicatori stessi, selezionano eventuali casi da segnalare alla Direzione Controlli Rete, Monitoraggio e Servizi Rete – a diretto riporto dell'Amministratore Delegato - per i successivi approfondimenti. Inoltre, la struttura Operational, Reputational, ICT & Cyber Risk è portata a conoscenza dei risultati dei test annualmente effettuati secondo i Piani di Business Continuity e Disaster Recovery.

Parallelamente ai controlli diretti sulla rete di vendita svolti attraverso SoFIA, sono svolti anche dei controlli ex-post sulle verifiche effettuate dalla Direzione Controlli Rete, Monitoraggio e Servizi Rete in merito alle frodi interne messe in atto dai consulenti finanziari a danno della clientela, finalizzati ad individuare eventuali aree di miglioramento.

Oltre ai presidi di cui sopra, i rischi reputazionali sono presidiati tramite la valutazione dei rischi effettuata dalla funzione di controllo dei rischi lungo tutta la fase di definizione, sviluppo ed approvazione dei prodotti di Gruppo. La partecipazione al Comitato Prodotti del Chief Risk Officer è infatti espressamente prevista dalla Global Policy "Processo Nuovi Prodotti".

Gestione governo del rischio fiscale

Il rapporto con le Autorità fiscali è impostato su criteri di massima collaborazione e trasparenza. In particolare, a decorrere dal 2016, Fineco è ammessa al Regime opzionale cosiddetto di Adempimento collaborativo o di Cooperative Compliance ex D. lgs. n. 128/2015, che si pone l'obiettivo di instaurare un rapporto di fiducia tra Amministrazione fiscale e contribuente. Lo scopo del regime è quello di aumentare il livello di certezza sulle questioni fiscali rilevanti e, quindi, evitare possibili contenziosi con le Autorità fiscali. Tale obiettivo è perseguito tramite l'interlocuzione costante e preventiva con l'Autorità fiscale, ivi inclusa l'anticipazione del controllo, finalizzata ad una comune valutazione delle situazioni suscettibili di generare rischi fiscali e la condivisione del sistema di controllo interno del rischio fiscale.

Fineco si fa portavoce degli interessi degli stakeholder, partecipando attivamente, per il tramite della Funzione fiscale, alle occasioni di incontro e di confronto promosse dalle associazioni di rappresentanza e di categoria di cui è membro (es. Comitato tecnico tributario dell'ABI, Assogestioni, Assonime, AMF Italia) e promuovendo, in tali sedi, azioni di miglioramento del corpus normativo e interpretativo sulla base di quanto osservato dalla propria clientela, dalla rete dei Consulenti finanziari, dagli Investitori. L'approccio fiscale adottato dal Gruppo Fineco è contenuto all'interno della Strategia Fiscale, che rinvia al Codice di Condotta, approvata dal Consiglio di Amministrazione a livello di Capogruppo, denominata "Strategia fiscale del Gruppo FinecoBank". La revisione della strategia è prevista, con cadenza almeno annuale, a cura della Funzione fiscale ed eventuali modifiche sono sottoposte all'approvazione del Consiglio di Amministrazione (Tone at the top principle). La Strategia è pubblicata sul sito istituzionale di Fineco14 e deve essere adottata da tutte le società del Gruppo, previa approvazione da parte del proprio Consiglio di Amministrazione o altro organo competente.

L'obiettivo primario che il Gruppo si propone, in relazione alla propria Strategia fiscale, è quello di garantire una corretta gestione della variabile fiscale, nella consapevolezza che le imposte costituiscono una parte importante del più ampio ruolo, economico e sociale, che questo svolge nei Paesi in cui opera. In tal senso, Fineco si impegna a versare tutte le imposte dovute, a porre in essere tempestivamente tutti gli adempimenti richiesti dalle normative fiscali, sia nazionali che internazionali, curando al tempo stesso l'efficienza della tassazione del Gruppo a livello globale, evitando fenomeni di doppia imposizione e riducendo il proprio carico impositivo solo ove legittimamente consentito, nel rispetto delle diposizioni atte a garantire idonei prezzi di trasferimento per le operazioni infragruppo. Più in particolare, i valori cui la Banca si ispira per garantire un'uniforme gestione della fiscalità presso tutte le società del Gruppo, sono:

il rispetto formale e sostanziale di tutte le leggi, regolamenti, prassi di volta in volta applicabili in relazione a qualsiasi giurisdizione in cui questo si trovi ad operare. Più in particolare, il Gruppo - non solo con riguardo agli obblighi in qualità di "contribuente", ma anche con riguardo agli adempimenti dovuti in qualità di "intermediario - si impegna a rispettare tutte le leggi e regolamenti applicabili e rilevanti nelle varie giurisdizioni in cui opera, avuto riguardo, non solamente alla lettera delle norme rilevanti ma anche alla ratio sottesa alle stesse ed interpretandole in un'ottica sistematica;

  • l'applicazione di una strategia fiscale che sia sempre coerente con le regole generali del Gruppo, al suo approccio al rischio e ai valori cui lo stesso si ispira;
  • l'utilizzo della dovuta diligenza professionale nella gestione di tutti i rischi associati alla variabile fiscale, assicurando che le procedure di volta in volta applicate al tal fine siano appropriate. A livello operativo, infatti, il rischio fiscale è gestito attraverso un fitto e complesso insieme di presidi e procedure che garantiscono una estesa verifica della correttezza dei dati inseriti nelle rilevanti dichiarazioni fiscali, dei versamenti di imposta e delle comunicazioni alle amministrazioni finanziarie. L'efficacia e l'aggiornamento delle suddette procedure e presidi è verificata periodicamente al fine di poter intraprendere tempestivamente le necessarie azioni di mitigazione e modifica;
  • l'instaurazione di rapporti di reciproca fiducia, collaborazione e trasparenza con le amministrazioni finanziarie dei Paesi in cui il Gruppo opera, anche attraverso l'adesione a progetti di co-operative compliance, ove previsti. Il Gruppo, inoltre, osserva, in genere, tutte le pronunce di prassi rese note dai competenti organi delle amministrazioni finanziarie dei Paesi in cui opera, rispettandone i dettami;
  • la diffusione di una cultura di compliance e conoscenza della normativa fiscale all'interno del Gruppo, anche da parte di soggetti che non svolgono la loro attività lavorativa all'interno delle funzioni fiscali dello stesso.

Per assicurare il raggiungimento degli obiettivi sopra descritti, il Gruppo si è dotato di un efficace sistema di controllo del rischio fiscale (Tax Control Framework, cd. TCF), inserito nel contesto del sistema di governo aziendale, che garantisce un presidio costante dei rischi fiscali. In particolare, il TCF di Fineco prevede: (i) una chiara attribuzione di ruoli e responsabilità a organi e funzioni aziendali, con adeguate competenze ed esperienze, (ii) adeguati processi di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale, garantendo il rispetto delle procedure a tutti i livelli aziendali, (iii) specifiche procedure per rimediare ad eventuali carenze riscontrate e per attivare le necessarie azioni correttive. L'impianto dei controlli contenuto nel

14 Il documento è pubblicato al seguente link: https://images.finecobank.com/it/pub/pdf/corporate/FinecoBank_strategia_fiscale.pdf

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Framework, avallato in sede di ammissione al Regime di adempimento collaborativo, è oggetto di revisione e condivisione con l'Agenzia delle Entrate, annualmente.

In linea generale, il Gruppo si impegna a garantire una costante e trasparente collaborazione con le Autorità fiscali, in ottemperanza agli obblighi di comunicazione previsti dalle norme internazionali in materia di scambio di informazioni tra Stati (ad esempio, le normative c.d. FATCA, CRS).

In tale contesto, viene assicurato il rispetto delle disposizioni previste in materia di segnalazione alle autorità fiscali di meccanismi transfrontalieri che identificano un potenziale vantaggio fiscale indebito, in ottemperanza alla normativa DAC 6. Più nello specifico, sono stati previsti una serie di presidi non solo in capo alle competenti strutture interne, ma anche nei confronti dei Consulenti finanziari. Ciascuna Società del Gruppo garantisce la presenza, al proprio interno, di una specifica funzione fiscale o di un Responsabile interno.

La funzione fiscale della Capogruppo è responsabile di definire gli scenari fiscali, domestici, internazionali e sovranazionali e di implementare adeguate ed efficaci procedure per il corretto assolvimento degli obblighi tributari e la corretta ed efficiente tassazione del Gruppo. A tale riguardo, all'interno della funzione fiscale, è inserita la struttura di Tax Compliance, quale presidio specialistico della funzione Compliance che ha lo scopo di monitorare e presidiare il rischio di non conformità alla normativa fiscale delle attività attuate dalla Banca, attraverso controlli di II livello, effettuati in base a una mappa dei rischi fiscali condivisa, periodicamente, con l'Agenzia delle Entrate, nell'ambito del regime di adempimento collaborativo.

La sensibilizzazione delle persone della Banca e del Top Management, in relazione al rischio fiscale, è fortemente favorita da corsi di formazione, volti a generare una maggiore consapevolezza della normativa, favorendo lo sviluppo di una cultura aziendale incentrata sul rispetto dell'ordinamento tributario.

Inoltre, il Gruppo non prevede piani di remunerazione dei propri Amministratori e Dipendenti che siano correlati alla componente del risparmio fiscale e fa espresso divieto agli stessi di acquistare o offrire investimenti, prodotti e altre operazioni che abbiano quale fondamento un mero beneficio fiscale per il Gruppo, per i Clienti e per altre controparti.

I principi cardine della Strategia Fiscale sono richiamati nel Codice di Condotta, la cui osservanza costituisce parte integrante degli obblighi contrattuali dei soggetti che prestano la propria attività lavorativa per il suddetto Gruppo; la loro violazione è soggetta alle diverse tipologie di sanzioni disciplinari (dal rimprovero verbale al licenziamento per giusta causa), applicabili in proporzione alla gravità delle infrazioni. Le tematiche di natura fiscale di maggiore rilevanza vengono periodicamente relazionate al Consiglio di Amministrazione e relativi comitati, quali ad esempio, il Comitato rete, il Comitato progetti, il Comitato prodotti, il Comitato Private Banking e l'Internal Control Business Ccommitee (ICBC).

Con riferimento alle segnalazioni degli illeciti in ambito fiscale, esiste un obbligo in capo alle varie Funzioni aziendali di comunicare alla Funzione fiscale le ipotesi di reato di frode fiscale. A seguito dell'inserimento tra i reati presupposto ex. D.lgs. n. 231/2001 dei reati tributari, il Modello 231 prevede l'informativa alla funzione fiscale ogniqualvolta l'Organismo Di Vigilanza riceva dalle strutture aziendali una segnalazione, ossia una comunicazione relativa ad anomalie o comportamenti che possono integrare la commissione di un reato tributario. Tutto questo avviene per consentire alla funzione fiscale di analizzare la fattispecie sotto i profili fiscali, di mitigare il rischio e di effettuare, eventualmente, la disclosure all'Agenzia delle Entrate.

In aggiunta, segnalazioni possono anche derivare dal sistema interno previsto in capo ai Dipendenti circa eventuali irregolarità o violazione della normativa applicabile e delle procedure interne (c.d. whistleblowing) in linea con le best practice esistenti in ambito nazionale ed internazionale.

Per mitigare i rischi fiscali che tipicamente insistono sulle operazioni poste in essere da Fineco, il Gruppo adotta una specifica procedura di escalation volta a disciplinare l'analisi e valutazione del rischio fiscale - con differenti livelli di coinvolgimento del Top Management - e le successive fasi di interlocuzione con l'Agenzia delle Entrate. La procedura, validata dall'Agenzia delle Entrate nell'ambito del predetto regime di adempimento collaborativo ex D.lgs. n. 128/2015, disciplina ruoli, responsabilità e modalità di: (i) rilevazione della esistenza di un eventuale rischio interpretativo; (ii) valutazione qualitativa e quantitativa del rischio interpretativo; (iii) attivazione della procedura di escalation autorizzativa interna; (iv) eventuale interlocuzione con l'Agenzia delle Entrate.

Annualmente, inoltre, viene predisposta e sottoscritta con l'Agenzia delle Entrate una nota di chiusura dell'anno di compliance, in cui vengono attestati gli esiti dei controlli sul Tax Control Framework e delle interlocuzioni svolte sui rischi fiscali significativi (di tale nota di chiusura viene dato anche conto dal Responsabile della funzione fiscale al Consiglio di Amministrazione nella relazione periodica sullo stato del Sistema di controllo interno sul Rischio Fiscale ex art. 4, comma 2 del Decreto Legislativo n. 128/2015).

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Sistema di misurazione dei rischi

Il requisito regolamentare per il rischio operativo, introdotto dal CRR III a partire dal 1° gennaio 2025, prevede un unico metodo di calcolo. Il requisito è determinato in coerenza con un indicatore che si basa sulle dimensioni dell'attività di un ente (Business Indicator Component), definito sulla base di metriche contabili, utilizzando prevalentemente voci FinRep (media degli ultimi tre anni), ponderate con coefficienti regolamentari per scaglioni.

Ai fini del calcolo del Capitale Interno di Secondo Pilastro, invece, il Gruppo si avvale di un modello sviluppato internamente che fa leva sulla serie storica di dati interni di perdita, registrati e classificati conformemente ai criteri previsti dalla CRR per l'Advanced Measurement Approach (AMA). In particolare, l'art. 324 della CRR prevede la classificazione dei dati di perdita nei 7 Event Type (ET) descritti di seguito descritti:

  • Frode interna: perdite dovute ad attività non autorizzata, frode, appropriazione indebita o violazione di leggi, regolamenti o direttive aziendali che coinvolgano almeno una risorsa interna del Gruppo o legata da contratto di agenzia (consulente finanziario);
  • Frode esterna: perdite dovute a frode, appropriazione indebita o violazione di leggi da parte di soggetti esterni al Gruppo;
  • Rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro: perdite derivanti da atti non conformi alle leggi o agli accordi in materia di lavoro, salute e sicurezza sul lavoro, dal pagamento di risarcimenti a titolo di lesioni personali o da episodi di discriminazione o di mancata applicazione di condizioni paritarie;
  • Clientela, prodotti e prassi professionali: perdite derivanti da inadempienze relative a obblighi professionali verso clienti ovvero dalla natura o dalle caratteristiche del prodotto o del servizio prestato;
  • Danni da eventi esterni: perdite derivanti da eventi esterni, quali catastrofi naturali, terrorismo, atti vandalici;
  • Interruzioni dell'operatività e disfunzioni dei sistemi: perdite dovute a interruzioni dell'operatività, a disfunzioni o a indisponibilità dei sistemi;
  • Esecuzione, consegna e gestione dei processi: perdite dovute a carenze nel perfezionamento delle operazioni o nella gestione dei processi, nonché perdite dovute alle relazioni con controparti commerciali, venditori e fornitori.

Le attività di misurazione dei rischi, tuttavia, non si esauriscono con la stima del capitale interno.

Infatti, per quanto riguarda i rischi operativi e reputazionali, l'analisi delle perdite operative consente inoltre alla Direzione CRO di formulare valutazioni sull'esposizione ai rischi operativi del Gruppo e di individuare eventuali aree critiche. La Direzione CRO svolge inoltre una molteplicità di controlli di secondo livello, principalmente svolti attraverso l'analisi e il monitoraggio di Key Risk Indicators, suddivisi in aree di controllo (Carte di Pagamento, Compliance, HR, Legale, Operations Titoli, Sistemi di Pagamenti, Reclami, Risk management, Amministrazione, Audit, Reputazione, Trasparenza e AML/CFT). Eventuali valori anomali assunti dai suddetti indicatori possono essere correlati a variazioni nell'esposizione ai rischi operativi. All'interno del cruscotto di monitoraggio dei rischi operativi e reputazionali, sono stati identificati un set di indicatori rilevanti ai fini ESG, in quanto un loro valore anomalo potrebbe segnalare specifici rischi relativi alla relazione con i clienti (es. reclami pervenuti dalla clientela, problematiche di disponibilità o di sicurezza nei sistemi informatici), con il personale (es. turnover) o con i Regulator con conseguenze sulla sostenibilità del business.

Per quanto riguarda i rischi ICT e di sicurezza, il Gruppo svolge su base annuale un'attività di valutazione del Rischio ICT e di Sicurezza, che richiede la collaborazione e il coordinamento tra diverse strutture e attori appartenenti a differenti funzioni aziendali, sia di primo sia di secondo livello. Per ulteriori dettagli si rimanda al paragrafo dedicato. La Direzione CRO svolge inoltre una molteplicità di controlli di secondo livello, attraverso la predisposizione di metriche di dettaglio, volte a monitorare e controllare il livello del rischio ICT e di sicurezza al fine di mantenerlo entro i limiti della propensione a rischio definito dall'organo con funzione di supervisione strategica. Sotto questo profilo riveste particolare importanza l'ICT & Cyber Risk Index (ICRI), un indicatore inserito anche all'interno della Dashboard del Risk Appetite che sintetizza l'esposizione al rischio ICT e di Sicurezza del Gruppo combinando i risultati della valutazione annuale del rischio ICT e di Sicurezza con alcune metriche puntuali (KRI) considerate particolarmente rilevanti (incidenti), nonché con i risultati derivanti dai Vulnerability Assessment e dai Penetration Test.

Infine, le analisi di scenario consentono di stimare l'esposizione del Gruppo ai rischi operativi, caratterizzati da una bassa frequenza ma da un sensibile impatto potenziale. Gli scenari sono identificati mediante l'analisi delle perdite interne, degli eventi esterni, dell'andamento degli indicatori di rischio, processi critici, prodotti e classi di rischio.

Rischi derivanti da pendenze rilevanti

Esistono procedimenti giudiziari pendenti nei confronti del Gruppo, unicamente riferiti a FinecoBank, individualmente non rilevanti, in relazione ai quali vi è incertezza circa il possibile esito e l'entità dell'eventuale onere che lo stesso potrebbe essere chiamato a sostenere. Laddove è possibile stimare in modo attendibile l'entità dell'eventuale onere e lo stesso sia ritenuto probabile, sono stati effettuati accantonamenti nella misura considerata congrua date le specifiche circostanze e coerentemente con i principi contabili internazionali applicabili, effettuando la miglior stima possibile dell'ammontare che ragionevolmente il Gruppo dovrà sostenere per adempiere le relative obbligazioni.

In particolare, al 30 giugno 2025 sono presenti vertenze per le quali il rischio di esborso di risorse economiche derivante dalla potenziale soccombenza è stato valutato probabile. Ferma restando l'alea di incertezza che caratterizza ogni contenzioso, la stima delle obbligazioni che potrebbero emergere dalle controversie – e pertanto l'entità degli accantonamenti eventualmente costituiti – deriva dalle valutazioni previsionali circa l'esito del giudizio. Tali valutazioni previsionali vengono in ogni caso effettuate sulla base di tutte le informazioni disponibili al momento della stima e aggiornate nel corso del giudizio. A presidio delle suddette vertenze, FinecoBank ha in essere al 30 giugno 2025 un fondo per rischi e oneri pari a 22.617 migliaia di euro. Tale fondo include, oltre alle spese legali a carico del Gruppo in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali ed eventuali consulenti tecnici e/o esperti che la assistono nelle controversie in corso nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti. Tale stima, con riferimento ai compensi degli avvocati che assistono il Gruppo, è stata determinata in relazione al

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

contenzioso in essere, principalmente sulla base delle Tariffe Forensi previste dalla normativa vigente. Il suddetto fondo non include le vertenze, ove presenti, per le quali il rischio è stato valutato remoto. È inoltre, presente un fondo rischi e oneri di 2.714 migliaia di euro a fronte dei reclami della clientela, non ancora sfociati in procedimenti giudiziari, per i quali il rischio di esborso di risorse economiche è stato valutato probabile.

Rischi derivanti da contenziosi e verifiche di natura tributaria

Al 30 giugno 2025 sono in essere alcuni contenziosi di modico valore con riferimento ai quali sono in essere accantonamenti nella misura ritenuta congrua, date le specifiche circostanze e coerentemente con i principi contabili internazionali, nel fondo imposte e tasse, per maggiori imposte, per complessivi 0,2 milioni di euro e nel fondo rischi ed oneri, a fronte di sanzioni e interessi, per complessivi 0,4 milioni di euro.

La valutazione del rischio ICT e di sicurezza

Lo scopo della valutazione annuale del rischio ICT e di Sicurezza è quello di valutare i potenziali rischi ICT e di sicurezza sui processi aziendali considerando le minacce e le relative contromisure identificate dalla Banca. Le risultanze di tale valutazione permettono di assumere decisioni in merito all'accettazione dell'esposizione ai rischi informatici e/o valutare l'implementazione di appropriate azioni di mitigazione. Ogni rischio identificato viene valutato in termini di probabilità di accadimento delle minacce associate e di impatto in termini di Riservatezza, Integrità, Disponibilità e Autenticità delle risorse ICT a supporto del processo aziendale.

Le risultanze dell'analisi annuale del rischio ICT e di Sicurezza sono sintetizzate all'interno del "Rapporto sintetico sulla situazione del rischio informatico", approvato dall'Amministratore Delegato e Direttore Generale e illustrato annualmente al CRPC e Consiglio di Amministrazione della Capogruppo. In base al più recente Rapporto sintetico sulla situazione del rischio informatico, approvato a dicembre 2024, per tutte le macroaree analizzate, gli Utenti Responsabili hanno scelto, data la contenuta esposizione, di accettare il rischio residuo senza necessità di identificare ulteriori misure di mitigazione. Globalmente, in base alla metodologia di scoring attualmente in uso, il profilo di rischio di Fineco risulta basso.

Si evidenzia che il 24 febbraio 2022, con l'avvio del conflitto militare tra Russia e Ucraina, il CSIRT (il team di risposta dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale) ha chiesto di alzare l'attenzione ed adottare tutte le misure di protezione degli assetti ICT, un avviso rivolto alle aziende italiane che hanno rapporti con operatori ucraini. Il 28 febbraio 2022 l'Agenzia ha prodotto un nuovo alert, questa volta indirizzato a tutti gli operatori di infrastrutture digitali nazionali, sollecitati ad adottare "una postura di massima difesa cibernetica": l'offensiva potrebbe infatti essere rivolta contro la coalizione che si è mobilitata per sostenere il Paese attaccato. Nel mirino, per quanto riguarda l'Italia, ci sono in generale ministeri, enti governativi, aziende strategiche per l'interesse nazionale tra cui gli istituti finanziari. L'obiettivo del Gruppo è quello di assicurare la protezione dei clienti garantendo la sicurezza dei dati, declinata nelle sue caratteristiche di disponibilità, confidenzialità ed integrità: alla luce della crisi russo-ucraina sui mercati finanziari dell'UE, particolare attenzione è stata posta nella valutazione dei rischi correlati. Nel rispetto delle misure previste dalla legislazione vigente, Fineco ha intrapreso una serie di iniziative volte a verificare la propria postura di sicurezza e readiness operativa anche avvalendosi delle indicazioni e raccomandazioni suggerite dai diversi organi nazionali ed internazionali. Ferma restando l'adozione da sempre delle migliori pratiche in materia di sicurezza, sia in termini di misure tecniche che organizzativo/procedurali, sono stati ad ogni modo introdotti ulteriori meccanismi per far fronte ad eventuali impatti derivanti dalla situazione contingente assicurando, nel contempo, il costante e continuo monitoraggio in merito all'evoluzione del contesto.

Analisi dei rischi operativi e di sicurezza relativi ai servizi di pagamento

Conformemente al 28° aggiornamento della Circolare 285 di Banca d'Italia, il Gruppo effettua una valutazione dei rischi operativi e di sicurezza relativi ai servizi di pagamento prestati dal Gruppo e dell'adeguatezza delle misure di mitigazione e dei meccanismi di controllo messi in atto per affrontarli. La Relazione contenente le risultanze delle analisi condotte per l'anno 2024 non ha evidenziato elementi di criticità o di attenzione, ed è stata trasmessa alla Banca d'Italia entro il 30 aprile 2025, così come richiesto dalla normativa citata.

Informazioni di natura quantitativa

L'analisi delle perdite operative consente al team Operational & Reputational Risk di formulare valutazioni sull'esposizione ai rischi operativi del Gruppo e di individuare eventuali aree critiche.

Nel primo semestre 2025 circa il 25% delle perdite operative del Gruppo è relativo al rischio di condotta, che comprende i due event type "Frode interna" e "Clientela, prodotti e prassi professionali". In particolare, l'event type "frode interna" si manifesta principalmente attraverso frodi perpetrate a danno dei clienti dai consulenti finanziari facenti parte della rete di vendita. Negli ultimi anni tale rischio si è significativamente ridotto a fronte delle numerose azioni di mitigazione intraprese, tra cui l'implementazione numerosi controlli a distanza effettuati sulla rete di vendita da diverse strutture della Banca (Direzione Controlli Rete, Internal Audit, Compliance e Direzione CRO). Si segnala inoltre la presenza di una polizza di assicurazione sull'infedeltà dei consulenti finanziari. L'event type "Clientela, prodotti e prassi professionali" invece si manifesta principalmente attraverso il misselling dei prodotti finanziari alla clientela.

Le rimanenti perdite sono distribuite tra gli altri event type sopra descritti.

Non sono stati registrati impatti rilevanti derivanti dal conflitto militare Russia-Ucraina sui profili di rischio operativo del Gruppo. I KRI disponibili non forniscono indicazioni di variazioni del profilo di rischio né si evidenziano perdite operative strettamente guidate dal conflitto militare Russia-Ucraina.

FinecoBank non ha modificato le strategie, gli obiettivi o le politiche di gestione misurazione e controllo dei rischi operativi in seguito al conflitto militare Russia-Ucraina.

1.6 Altri rischi e informazioni

Le fattispecie di rischio precedentemente descritte, pur costituendo le principali tipologie, non esauriscono il novero di tutte quelle considerate rilevanti per il Gruppo. Nell'ambito di quanto previsto dalla normativa prudenziale di Secondo Pilastro, il Gruppo conduce annualmente il processo di identificazione di rischi rilevanti ai quali è esposto il Gruppo, oltre a quelli di Primo Pilastro (credito, mercato, operativo). In aggiunta ai tradizionali rischi finanziari, sono individuati anche i potenziali rischi non finanziari rilevanti, tra cui si citano a titolo di esempio i rischi reputazionali e quelli derivanti da fattori ambientali, sociali e di governance (ESG).

Successivamente all'individuazione dei rischi rilevanti, è definito il miglior metodo di analisi degli stessi: qualitativo e quantitativo. La misurazione quantitativa può essere effettuata tramite molteplici strumenti, quali ad esempio analisi di scenario (in particolare per i rischi difficilmente quantificabili, quali il rischio reputazionale o il rischio di compliance), il VaR o attraverso il calcolo del Capitale Interno. Quest'ultimo rappresenta il capitale necessario a fronte delle possibili perdite relative alle attività del Gruppo e prende in considerazione tutti i rischi definiti dal Gruppo come quantificabili in termini di Capitale Interno coerentemente con i requisiti di Secondo Pilastro.

I principali rischi inclusi all'interno del Capitale Interno Complessivo del Gruppo a giugno 2025 sono quelli di default, concentrazione, migrazione, mercato, tasso di interesse, credit spread, operativo, di business ed immobiliare. Il Capitale Interno Complessivo è sottoposto periodicamente ad esercizi di stress test; tale strumento di valutare la vulnerabilità del Gruppo ad eventi "eccezionali ma plausibili" e fornisce informazioni aggiuntive rispetto alle attività di monitoraggio.

Rischi derivanti da fattori ambientali, sociali e di governance (ESG)

L'acronimo ESG sta per Environmental, Social, Governance e indica i fattori ambientali, sociali e di governance che possono influenzare significativamente la performance di un'azienda nel lungo termine. In altre parole, sono tutti quei fattori che, se non gestiti correttamente, possono generare rischi per un'azienda, un'industria o un intero sistema economico. Nello specifico i rischi ESG possono generare conseguenze in termini di:

  • impatti sugli investimenti: gli investitori, sempre più consapevoli dell'impatto sociale e ambientale delle loro scelte, tengono conto dei fattori ESG per valutare la sostenibilità e la redditività a lungo termine di un investimento;
  • impatti sulla reputazione aziendale: una gestione efficace dei rischi ESG è fondamentale per preservare la reputazione di un'azienda, evitando il coinvolgimento in scandali di natura ambientale o sociale;
  • conformità normativa: le normative in materia di sostenibilità sono in costante evoluzione e le aziende devono adeguarsi per evitare sanzioni e perdite economiche;
  • resilienza aziendale: un'azienda che gestisce bene i rischi ESG è più resiliente di fronte a shock esterni, come cambiamenti climatici o crisi sociali.

I rischi Climatici e Ambientali, i rischi Sociali e i rischi di Governance a cui il Gruppo FinecoBank risulta esposto sono analizzati singolarmente in dettaglio nei successivi paragrafi.

Rischi climatici e ambientali

I cambiamenti climatici e il degrado ambientale danno origine a mutamenti strutturali che influiscono sull'attività economica e, di conseguenza, sul sistema finanziario. In particolare, la transizione a un'economia a basse emissioni di carbonio e più circolare comporta, al tempo stesso, rischi e opportunità per tutto il sistema economico e per le istituzioni finanziarie, mentre i danni fisici causati dai cambiamenti climatici e dal degrado ambientale possono avere un impatto significativo sull'economia reale e sul settore finanziario.

I cambiamenti climatici originano comunemente due fattori di rischio:

  • il rischio fisico, che indica l'impatto finanziario dei cambiamenti climatici, compresi eventi metereologici estremi più frequenti e mutamenti graduali del clima, nonché del degrado ambientale, ossia inquinamento atmosferico, dell'acqua e del suolo, stress idrico, perdita di biodiversità e deforestazione. Il rischio fisico è pertanto classificato come "acuto" se causato da eventi estremi quali siccità, alluvioni e tempeste, e "cronico" se provocato da mutamenti progressivi quali aumento delle temperature, innalzamento del livello del mare, stress idrico, perdita di biodiversità, cambio di destinazione dei terreni, distruzione degli habitat e scarsità di risorse. Tale rischio potrebbe determinare direttamente danni materiali, un calo della produttività, oppure indirettamente eventi successivi quali l'interruzione delle catene produttive;
  • il rischio di transizione, che indica la perdita finanziaria in cui può incorrere un ente, direttamente o indirettamente, a seguito del processo di aggiustamento verso un'economia a basse emissioni di carbonio e più sostenibile sotto il profilo ambientale. Tale situazione potrebbe

essere causata, ad esempio, dall'adozione relativamente improvvisa di politiche climatiche e ambientali, dal progresso tecnologico o dal mutare della fiducia e delle preferenze dei mercati.

I rischi fisici e di transizione rappresentano dei fattori di rischio che impattano sulle tradizionali categorie di rischio già identificate e gestite dagli enti finanziari, come ad esempio i rischi di primo pilastro come i rischi di credito, operativi, di mercato e di liquidità, ma anche i rischi di secondo pilastro, come ad esempio il rischio reputazionale. Tali rischi possono inoltre influire sulla capacità di tenuta del modello imprenditoriale dell'ente nel medio e lungo periodo, soprattutto nel caso in cui l'area imprenditoriale sia basata su settori e mercati particolarmente vulnerabili ai rischi climatici e ambientali.

A novembre 2020 la Banca Centrale Europea ha pubblicato una "Guida sui rischi climatici e ambientali" che incorpora le aspettative dell'autorità di vigilanza in materia di gestione dei rischi e informativa dei rischi climatici e ambientali. In base a quest'ultima, gli enti sono chiamati a valutare l'impatto dei rischi climatici e ambientali sul proprio modello di business e contesto operativo nel breve, medio e lungo periodo, e a integrarli all'interno del proprio sistema di gestione dei rischi, affinché siano gestiti, monitorati e mitigati al pari delle altre categorie di rischio.

Sin dalla prima consultazione della BCE sulla propria guida sui rischi climatici e ambientali15, il Gruppo Fineco ha avviato un processo di progressiva integrazione dei rischi climatici e ambientali all'interno del proprio sistema di gestione dei rischi, basato sulle più recenti indicazioni pubblicate dalle autorità di vigilanza e dagli standard setter europei e internazionali16. Le prime modifiche apportate hanno riguardato proprio il Risk Appetite Framework (RAF), che rappresenta lo strumento di presidio del profilo di rischio che il Gruppo intende assumere nell'implementazione delle proprie strategie aziendali e nel perseguimento di una profittabilità sostenibile contestualmente ad una solida crescita del business.

Il RAF formalizza, attraverso un insieme di limiti e di metriche di rischio, gli obiettivi di rischio, le eventuali soglie di tolleranza ed i limiti operativi che il Gruppo intende rispettare nell'ambito del perseguimento delle proprie linee strategiche, ed è composto dal Risk Appetite Statement, che definisce qualitativamente il posizionamento di FinecoBank in termini di obiettivi strategici e relativi profili di rischio, e dalla Risk Dashboard, che è composta da un insieme di indicatori quantitativi.

Lo statement del RAF 2025, in continuità con il RAF 2024, prevede una serie di impegni e obiettivi anche in ambito di rischi climatici e ambientali. In tale contesto, assumono rilevanza le volontà del Gruppo di:

  • mantenere un'esposizione marginale ai rischi climatici e ambientali fisici, sia acuti che cronici limitando gli investimenti diretti nel segmento Real Estate a immobili destinati allo svolgimento delle attività di ufficio e consulenza, e assicurando che il portafoglio delle garanzie reali immobiliari derivanti dai mutui fondiari non presenti concentrazioni verso singoli fattori di rischio climatici e ambientali;
  • limitare l'esposizione ai rischi climatici e ambientali di transizione, evitando di finanziare settori ad alto rischio e garantendo flessibilità rispetto ai cambiamenti normativi e alle preferenze del mercato;
  • raggiungere zero emissioni nette, sia operative sia finanziate, entro il 2050;
  • entro il 2030, avere il 95% dei propri investimenti in Paesi e istituzioni con un obiettivo "Net Zero"17 .

La Risk Dashboard 2025, in continuità con il RAF 2024, incorpora diversi indicatori a presidio dei rischi ESG. Un indicatore è volto ad assicurare, attraverso delle soglie quantitative, che una porzione degli investimenti sia effettuata in obbligazioni ESG, strumenti destinati al supporto di progetti o attività volti a promuovere la sostenibilità sociale ed ambientale.

Sempre in continuità con il RAF 2024, si segnala la presenza di un indicatore volto a misurare la percentuale di Fondi ESG offerti da Fineco AM sul totale dell'offerta di fondi, e a garantirne una quota minima.

Un altro indicatore rilevante riguarda più da vicino i rischi climatici e ambientali (rischio fisico) e permette il monitoraggio della concentrazione delle garanzie immobiliari ricevute a copertura dell'erogazione di mutui fondiari verso rischi climatici e ambientali. Con l'obiettivo di indirizzare la concessione del credito verso profili di rischio fisico stabili o inferiori, l'indicatore misura la concentrazione sul nuovo erogato invece che sull'intero portafoglio.

Un'altra novità introdotta nel RAF 2025 è costituita dall'indicatore relativo alla classe energetica degli immobili a garanzia dei mutui di nuova concessione. Anche in questo caso, l'obiettivo è di indirizzare la concessione del credito verso profili di rischio fisico stabili o inferiori.

Come già anticipato, le metriche di RAF sono regolarmente oggetto di monitoraggio e reportistica, almeno trimestrale. Il raggiungimento delle soglie identificate per gli indicatori inseriti nella Risk Dashboard determina l'attivazione di un processo di escalation verso il top management e in ultima istanza dei competenti organi aziendali.

In aggiunta agli obiettivi enunciati nel Risk Appetite Statement e agli indicatori integrati nella Risk Appetite Dashboard, la "Policy sostenibilità" di Gruppo descrive il processo di identificazione, gestione e integrazione dei rischi ESG nel sistema di gestione dei rischi del Gruppo.

Tale processo, che è pienamente integrato all'interno del processo di Risk Inventory, prevede i) l'analisi delle best practice e della normativa ii) l'identificazione e mappatura dei rischi ESG, iii) l'integrazione degli stessi nel RAF e nel Sistema dei controlli interni iv) la conduzione di stress test v) l'attività di reporting.

15 La prima versione in consultazione della "Guida sui rischi climatici e ambientali" risale a maggio 2020.

16 Si citano a titolo di esempio gli "EBA report on ESG Risk Management e Supervision", il report "role of environmental and social risks in the prudential framework" e i documenti rilasciati dal BCBS "Climate-related risk drivers and their transmission channels" e "Climate-related financial risks – measurement methodologies".

17 L'obiettivo di Net Zero deve essere formalizzato in un documento di politica nazionale/internazionale. Con Paesi e istituzioni si intendono controparti Sovereign, Supranational e Agency.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Al fine di identificare i fattori di rischio a cui il Gruppo è esposto e svolgere le pertinenti valutazioni in tema di gestione, monitoraggio e mitigazione, il Gruppo effettua, con frequenza annuale o più frequentemente in caso di variazioni significative, il processo di identificazione di tutti i rischi ai quali è, o potrebbe essere esposto, avuto riguardo alla propria operatività e ai mercati di riferimento. Tale processo, che rappresenta un'attività propedeutica sia alla definizione del Risk Appetite Framework, sia ai processi di valutazione del capitale interno e di liquidità (ICAAP & ILAAP), si compone principalmente delle seguenti fasi:

  • individuazione dei rischi potenzialmente assumibili;
  • selezione dei rischi applicabili al contesto aziendale del Gruppo;
  • identificazione dei rischi rilevanti e formalizzazione della "Mappa dei rischi di Gruppo" (c.d. Group Risk Map);
  • condivisione ed approvazione della Group Risk Map;
  • follow-up della materialità dei rischi per tener conto di eventi rilevanti successivi all'ordinaria revisione annuale.

In tale occasione, è predisposto un focus sui rischi ESG, che riflette i requisiti richiesti dalla Corporate Sustainability Disclosure Directive (CSRD).

Nel caso specifico dei rischi Climatici e Ambientali fisici e di transizione (così come per i rischi Sociali e di Governance), trattandosi di una categoria di rischi trasversali, gli impatti sul bilancio, sull'operatività o sul contesto reputazionale del Gruppo si manifestano attraverso i rischi finanziari (ad esempio i rischi di credito), i rischi operativi e i rischi reputazionali. Per tale motivo, l'identificazione e l'analisi di tali categorie di rischio avviene in parallelo rispetto alle tradizionali categorie di rischi finanziari, operativi e reputazionali, in una sezione specifica della Risk Inventory denominata "ESG Risk Deep Dive". La valutazione separata, oltre a consentire un'analisi più approfondita dei fattori di rischio ESG, assicura di evitare il doppio conteggio dei relativi fattori di rischio, che risultano già ricompresi nei rischi finanziari, operativi e reputazionali che operano da canali di trasmissione.

All'interno della "ESG Risk Deep Dive" sono identificati tutti i fattori di rischio ESG potenzialmente in grado di impattare negativamente sul modello di business e più in generale sull'operatività lungo la catena del valore del Gruppo, sia a monte (es. fornitori terzi), sia a valle (es. clienti). Per ogni fattore di rischio, sono identificati (se presenti) i canali di trasmissione verso i rischi finanziari (es. rischio di credito e di business), operativi e reputazionali, nonché le relative vulnerabilità ed i fattori di mitigazione determinati dalle peculiarità del Gruppo. Sono inoltre identificate le principali metriche finanziarie che potrebbero essere impattate nel caso in cui il fattore di rischio si verificasse.

In generale, le società del Gruppo FinecoBank, grazie alle caratteristiche intrinseche del loro modello di business, risultano poco esposte ai rischi climatici e ambientali. Nello specifico:

  • nessuna società del Gruppo presenta investimenti rilevanti nel segmento Real Estate, che potrebbero subire danni in seguito al verificarsi di fattori di rischio fisico acuto (es: inondazioni) o perdite di valore a causa dell'intensificazione di fattori di rischio fisico cronici (es: innalzamento del livello del mare). Il valore degli immobili potrebbe anche essere influenzato da fattori di rischio di transizione, ad esempio qualora fossero introdotte normative più restrittive in materia di inquinamento o emissioni di anidride carbonica (es: norme che impongono il raggiungimento di una classe energetica minima degli immobili per poter essere venduti), da nuove politiche climatiche da parte dei Governi, nuove tendenze di mercato. L'unico investimento immobiliare è rappresentato dal palazzo in cui ha sede legale la Capogruppo FinecoBank, situato a Milano;
  • la Capogruppo, FinecoBank, privilegia da sempre i canali digitali nel rapporto con la clientela, senza l'utilizzo di filiali, che potrebbero essere danneggiate o rese inagibili da eventi di rischio fisico;
  • nessuna società del Gruppo presenta esposizioni creditizie significative verso clientela o controparti non finanziarie, la cui solvibilità creditizia potrebbe essere impattata da un incremento dell'intensità e della frequenza di fattori di rischio fisico o di transizione. Le controparti potrebbero anche essere impattate da fattori di rischio di transizione, quali ad esempio l'introduzione di normative più restrittive in materia di inquinamento o emissioni di anidride carbonica, da nuove politiche climatiche da parte dei Governi o da nuove tendenze di mercato;
  • i crediti, erogati esclusivamente dalla Capogruppo, sono principalmente indirizzati alla clientela al dettaglio. Si tratta pertanto di esposizioni altamente diversificate, di importo singolarmente contenuto e non direttamente influenzate da fattori di rischio climatici e ambientali. Inoltre, una quota significativa del portafoglio crediti verso clientela ordinaria è costituito da prodotti assistiti da garanzie reali finanziarie o immobiliari;
  • i mutui fondiari erogati dalla Capogruppo FinecoBank non rappresentano il business principale della Banca e costituiscono una quota marginale dell'attivo consolidato (l'introduzione di nuove normative relative all'introduzione di una classe energetica minima per la compravendita di immobili potrebbe avere degli impatti significativi in termini di volumi di business su Banche di cui l'erogazione di mutui fondiari costituisce il business principale);
  • solo la Capogruppo FinecoBank risulta esposta al rischio di mercato, che risulta comunque limitato all'attività di brokerage con la clientela e sottoposto a stringenti limiti di rischio. Fineco, difatti, non assume posizioni direzionali aperte, e il portafoglio di negoziazione è movimentato esclusivamente ai fini del corretto svolgimento dell'attività di brokerage con la clientela, con mandato di copertura/chiusura intra-day. Il contenimento dei rischi di mercato salvaguarda il Gruppo dalla volatilità, indipendentemente dalle cause che la generano. Nel caso dei rischi fisici, i rischi fisici cronico, come ad esempio l'impoverimento del suolo e la scarsità di risorse potrebbero mettere in crisi interi settori economici, ripercuotendosi sulla stabilità dei mercati finanziari. Nel caso dei rischi di transizione, l'introduzione di nuove tecnologie o normative nella transizione verso un'economia a basse emissioni potrebbero causare mutamenti sostanziali nel mercato, causando il fallimento dalle imprese che non risultassero abbastanza flessibili da fronteggiare i cambiamenti sopravvenuti;
  • le esposizioni verso controparti finanziarie sono principalmente effettuate verso leader di settore, con un elevato merito creditizio, e prevalentemente assistite da garanzie reali finanziarie, il cui valore è soggetto a frequente monitoraggio e scambio di margini di garanzia;

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

  • gli investimenti strategici delle Società del Gruppo sono effettuati principalmente verso controparti sovrane (Stati Sovrani e organizzazioni internazionali governative) appartenenti a paesi occidentali, la cui economia non dipende dall'esportazione da combustibili fossili, e relativamente poco esposti ai cambiamenti climatici o economicamente in grado di fronteggiarli.
  • Fineco adotta una piattaforma di tipo aperto, che consente alla clientela di acquistare e ricevere consulenza su diversi strumenti finanziari e prodotti di investimento, anche non prodotti o emessi da società appartenenti al Gruppo. Questo consente ai clienti di acquistare strumenti finanziari di controparti terze senza cambiare intermediario.

Considerando il contesto sopra delineato, l'individuazione dei rischi climatici e ambientali parte dai fattori di rischio identificati all'interno delle linee guida e della documentazione tecnica rilasciata da Autorità di Vigilanza (Banca Centrale Europea) e da standard setter di categoria (European Banking Authority). In quest'ottica, il Gruppo ha adottato un approccio lordo, identificando i fattori di rischio in chiave prospettica, indipendentemente dalle evidenze storiche registrate alla data di riferimento, e valutandoli nel breve, medio e lungo termine.

Una volta censiti i fattori di rischio Climatici e Ambientali applicabili al Gruppo, sono individuate e riportate a livello consolidato le vulnerabilità delle società del Gruppo, tenendo in considerazione le esposizioni, il contesto operativo, geografico e di business di queste ultime.

I fattori di rischio fisico, in particolare quelli appartenenti ai rischi fisici acuti, potrebbero causare danni sia agli asset di proprietà delle società del Gruppo, sia agli asset acquisiti a garanzia dalla Capogruppo FinecoBank. Gli stessi potrebbero inoltre determinare un peggioramento del merito creditizio delle controparti verso cui il Gruppo risulta esposto.

Tra gli asset di proprietà rientrano l'immobile in cui la Capogruppo FinecoBank ha la propria sede legale e le infrastrutture hardware detenute all'interno dei Centri Elaborazione Dati utilizzati dalle società del Gruppo.

L'immobile in cui FinecoBank ha la propria sede legale, geograficamente situato in Italia nella città di Milano, non risulta particolarmente esposto a fattori di rischio fisico acuto, anche per l'assenza di catene montuose e corsi d'acqua nelle vicinanze. Tuttavia, in chiave prospettica, l'immobile potrebbe essere danneggiato da eventi climatici estremi che si stanno intensificando sul territorio, specialmente nei mesi estivi, quali ad esempio downburst, trombe d'aria e ondate di calore. Si precisa comunque che sull'immobile è attiva un'assicurazione all-risk, e che il valore dell'immobile costituisce una quota poco significativa sull'attivo consolidato. Inoltre, in caso di indisponibilità della sede, il piano di Business Continuity prevede il ricorso estensivo al lavoro da remoto.

I Centri Elaborazione Dati (CED) utilizzati dalle società del Gruppo svolgono un ruolo chiave nella memorizzazione dei dati e nella regolare fornitura dei servizi. Questi ultimi, essendo strutture fisiche, possono essere esposti a fattori di rischio climatici e ambientali, sia acuti che cronici, che potrebbero, in seguito al danneggiamento delle infrastrutture hardware, determinare la perdita di dati o l'interruzione dei servizi per un periodo di tempo prolungato. Considerata la natura strategica di tali asset, le società del Gruppo si avvalgono di CED situati a distanza geografica, per i quali è richiesta periodicamente una relazione tecnica sul rischio sismico e ambientale da parte di soggetti specializzati in tali valutazioni, e sono individuate delle misure di mitigazione (es. generatori di emergenza e pompe in caso di allagamenti). Si segnala infine la presenza, per la Capogruppo, di un CED aggiuntivo utilizzato esclusivamente per finalità di backup.

Sul rischio fisico legato ai CED è stato sviluppato uno specifico reverse stress test nell'ambito del processo ICAAP 2024, il cui obiettivo era determinare la "non-viability" del modello di business. Considerando la scarsa esposizione del modello di business di Fineco ai cambiamenti climatici, per raggiungere la "non-viability" il reverse-stress test climatico ipotizza il verificarsi di una serie di eventi estremi, la cui probabilità di accadimento è ad oggi considerata molto remota. In particolare, in coerenza con le previsioni climatiche del CMCC (Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici), nello stress test è stata ipotizzata un'alluvione sufficientemente violenta ed estesa da allagare tutti i Centri Elaborazione Dati (CED) della Banca per un consistente periodo di tempo, ipotizzando altresì il totale insuccesso delle misure di sicurezza in essere.

Tra gli asset acquisiti in garanzia rientrano gli immobili a garanzia dei Mutui fondiari erogati dalla Capogruppo, che potrebbero registrare danni in seguito a fattori di rischio fisico acuto (ad esempio frane o alluvioni), o sperimentare una riduzione di prezzo sul mercato immobiliare in seguito all'aggravamento di fattori di rischio fisico cronico (ad esempio in caso contingentamento dell'acqua in aree colpite da stress idrico) o al verificarsi di fattori di transizione (ad esempio leggi relative ad una classe energetica minima). Gli effetti di tale vulnerabilità potrebbero manifestarsi già nel breve periodo per fattori di rischio fisico acuti (ad es. inondazioni o frane), e aggravarsi nel lungo periodo con il peggioramento del surriscaldamento globale, attraverso una maggior frequenza ed intensità degli eventi di rischi fisici acuti, con una manifestazione più evidente dei rischi fisici cronici.

In merito ai rischi relativi alle garanzie immobiliari, si specifica che il portafoglio mutui costituisce una quota relativamente piccola dell'attivo consolidato. Inoltre, il Loan To Value medio del portafoglio è pari a circa il 44%. Questo riduce la probabilità di perdita della Banca in caso di insolvenza, anche in seguito ad una riduzione del valore degli immobili a garanzia. In ogni caso, in fase di erogazione dei mutui fondiari, la Direzione Chief Lending Officer (CLO) considera gli indicatori di rischio fisico nella valutazione delle garanzie immobiliari. Nello specifico, durante la fase istruttoria, qualora gli indicatori mostrino un livello di rischio fisico alto, gli organi deliberanti provvederanno a valutare il rischio globale del mutuo mediante una valutazione olistica del cliente, e più restrittiva sotto il profilo di Loan to Value e durata, rimandando la decisione, ove venissero rilevate situazioni di comprovata/sostanziale rischiosità, all'organo deliberante superiore identificato dai poteri di delega in vigore.

Sulle garanzie immobiliari è attivo un indicatore all'interno del RAF per il 2025, volto a misurare la quota degli immobili a garanzia esposti a elevati rischi climatici e ambientali. L'indicatore, che copre sia i rischi fisici acuti (rischio frana, sismico e idrogeologico), sia i rischi fisici cronici (stress idrico, erosione del suolo, innalzamento livello del mare), si basa su un approccio analitico nell'identificazione degli immobili a rischio, reso possibile dalle informazioni messe a disposizione da un fornitore esterno specializzato. In aggiunta alla dislocazione territoriale, sono prese in considerazione una serie di informazioni qualitative relative alle singole unità abitative, in grado di mitigare i rischi fisici e di transizione, tra cui si citano a titolo di esempio

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

la qualità costruttiva dell'immobile (classe sismica ed energetica) e alcune caratteristiche intrinseche (es. il piano dell'immobile). L'indicatore è calcolato solo sul nuovo erogato, con l'obiettivo di indirizzare la concessione del credito verso profili di rischio fisico stabili o inferiori.

I fattori di rischio climatici e ambientali, e in particolare i rischi fisici acuti e cronici, sono integrati nel modello di stima della Loss Given Default (LGD) dei mutui fondiari. Nello specifico, i mutui fondiari assistiti da ipoteca su immobili maggiormente esposti a rischi climatici e ambientali presenteranno una LGD più elevata. Di conseguenza, nel contesto del calcolo delle perdite attese su crediti, la Banca calcolerà maggiori accantonamenti su tali posizioni, mentre nel contesto del calcolo del capitale interno per i rischi di credito, tali posizioni avranno un maggior assorbimento di capitale.

Sempre sulle garanzie immobiliari, è svolto regolarmente uno specifico esercizio di stress test in ambito ICAAP che prevede una riduzione del valore degli immobili a garanzia dei mutui fondiari situati in aree ad elevato rischio climatico e ambientale, con un conseguente incremento di valore dell'LGD e delle rettifiche su crediti e del capitale interno a fronte dei rischi di credito.

Tra gli asset acquisiti in garanzia rientrano anche le garanzie reali finanziarie acquisite in pegno a fronte dell'apertura di affidamenti in conto corrente erogati dalla Capogruppo. Gli strumenti finanziari acquisiti a garanzia potrebbero infatti risentire della volatilità dei mercati in seguito all'aggravamento di fattori di rischio fisici cronici, qualora dovessero causare difficoltà a interi settori economici. Si specifica tuttavia che il valore delle garanzie è monitorato su base giornaliera, e nel caso in cui scenda sotto determinati limiti la Banca ha la facoltà, assicurata dalla previsione contrattuale del mandato a vendere, di vendere gli strumenti finanziari per ripianare il debito.

Infine, i fattori di rischio fisico, in particolare quelli cronici, potrebbero determinare il default o il downgrade di controparti finanziarie e sovrane esposte ad elevati rischi climatici e ambientali. In chiave prospettica, considerando gli sforzi degli standard setter di categoria nell'indirizzare le agenzie di rating verso l'incorporazione di valutazioni climatiche e ambientali nei propri giudizi sintetici circa la solvibilità delle controparti, queste ultime potrebbero subire un peggioramento del proprio merito creditizio. Tale eventualità comporterebbe maggiori rettifiche su crediti e un maggior assorbimento di capitale economico per le società del Gruppo esposte verso tali controparti. Nei casi peggiori, il rischio potrebbe comportare un default delle controparti più esposte. Si specifica tuttavia che, come regola generale, il Gruppo richiede alle proprie controparti una valutazione di merito creditizio almeno pari ad investment grade, che identificano un rischio di credito intrinsecamente basso. Inoltre, ai fini di valutazione, il Gruppo si avvale di uno specifico indicatore sviluppato da un gruppo di ricercatori della US University Notre Dame, denominato ND Gain18 .

Si segnala infine che sul rischio di default o downgrade di controparti finanziarie e sovrane esposte ad elevati rischi climatici e ambientali è svolto regolarmente uno specifico esercizio di stress test in ambito ICAAP. Quest'ultimo prevede il downgrade dei paesi maggiormente esposti ai rischi climatici e ambientali. Nello stress test ICAAP 2024, in coerenza con le esposizioni detenute dal Gruppo, le controparti considerate sono state Cina ed Arabia Saudita. Il downgrade determina una maggiore PD delle citate controparti istituzionali, e di conseguenza maggiori rettifiche su crediti e capitale interno a fronte dei rischi di credito.

I rischi di transizione, in particolare quelli relativi al cambiamento delle preferenze e delle esigenze della clientela, potrebbero impattare anch'essi sul modello di business di FinecoBank. In particolare, la clientela potrebbe orientarsi verso prodotti del risparmio gestito di Asset Manager terzi, con migliori caratteristiche ESG rispetto a quelli di FAM, o verso intermediari che offrono prodotti con migliori caratteristiche ESG rispetto a quelli di FinecoBank, o maggiormente attivi in iniziative di sostenibilità ambientale. Tale tipologia di rischi risulta maggiormente concentrata nel breve termine, in quanto dovrebbero ridursi nel medio/lungo termine in seguito all'affinamento da parte delle società del Gruppo della propria offerta di prodotti sostenibili.

L'orientamento della clientela verso prodotti del risparmio gestito di Asset Manager terzi, con migliori caratteristiche ESG rispetto a quelli di FAM dipende essenzialmente dalla capacità della controllata Fineco Asset Management di adattare la propria offerta di prodotti di investimento alle nuove esigenze/preferenze degli investitori, determinate dalla fase di transizione verso un'economia maggiormente sostenibile sotto il profilo ambientale. La vulnerabilità, che è anche oggetto di periodico stress test in ambito ICAAP, è stata mitigata con l'introduzione all'interno del Risk Appetite Framework di Gruppo di uno specifico indicatore, volto ad assicurare che una quota dei fondi offerti da FAM abbia caratteristiche ESG (Rating MSCI >= A). Le soglie dell'indicatore, che sono riviste almeno su base annuale, sono calibrate sulla base di un'attività di benchmarking con il mercato.

L'orientamento della clientela verso intermediari che offrono prodotti con migliori caratteristiche ESG rispetto a quelli di FinecoBank dipende essenzialmente dalla capacità di FinecoBank di adattare la propria offerta di prodotti, ad esempio di credito o di investimento, alle nuove esigenze della clientela, determinate dalla fase di transizione verso un'economia maggiormente sostenibile sotto il profilo ambientale. A tal fine la funzione di sostenibilità svolge attività di benchmarking con il mercato, volte ad assicurare che il profilo di sostenibilità del Gruppo sia quanto meno in linea con quello dei principali competitor. Gli eventuali rischi di sostenibilità connessi al rilascio di nuovi prodotti sono valutati in ambito di Comitato Prodotti, al quale partecipano anche le funzioni aziendali di controllo.

L'orientamento della clientela verso intermediari percepiti come maggiormente attivi in iniziative di sostenibilità ambientale rispetto a FinecoBank fa leva sulla reputazione del Gruppo bancario FinecoBank, che potrebbe vedere una parte della clientela migrare verso altri intermediari qualora non fosse percepito sufficientemente attivo nell'ambito della sostenibilità ambientale. Sotto questo profilo è necessario evidenziare che il Gruppo, non

18 Tale indicatore considera due grandezze fondamentali: il livello di vulnerabilità di un paese ai cambiamenti climatici ("vulnerability") e il posizionamento della rispettiva nazione in termini di capacità economica, sociale e di governance per far fronte ai mutamenti del clima ("readiness"). I due indicatori sono confrontati al fine di determinare l'esposizione di quel paese ai rischi climatici e ambientali.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

erogando credito ad imprese non finanziarie, e affidandosi a fornitori terzi principalmente in ambito ICT, sarebbe difficilmente coinvolto in scandali di rilevanza ambientale. Inoltre, già da tempo il Gruppo è impegnato in diverse iniziative volontarie di sostenibilità ambientale.

Anche i rischi di transizione derivanti da cambiamenti normativi potrebbero avere un impatto sul modello di business delle società del Gruppo. In particolare, nella transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio potrebbero insorgere normative più restrittive dal punto di vista climatico e ambientale in ambito di concessione e valutazione del merito creditizio della clientela, ma anche normative volte ad indirizzare i capitali della clientela verso attività più sostenibili sotto il profilo climatico e ambientale.

Nuove normative in ambito di concessione e valutazione del merito creditizio della clientela potrebbero comportare maggiore onerosità e burocrazia nell'attività di concessione e valutazione del merito creditizio della clientela. Nel caso di FinecoBank, che eroga crediti principalmente a controparti al dettaglio, potrebbero essere impattati i mutui fondiari, qualora ad esempio un cambio normativo dovesse introdurre una classe energetica minima per la compravendita degli immobili. Come anticipato, l'erogazione di mutui fondiari non rappresenta il business principale della Banca e costituisce una quota marginale dell'attivo consolidato.

Nuove normative volte ad indirizzare i capitali della clientela verso attività più sostenibili sotto il profilo climatico e ambientale potrebbero comportare una maggiore onerosità e burocrazia nell'attività di brokerage e consulenza. sotto questo profilo, il Gruppo FinecoBank assicura un monitoraggio delle novità giuridiche e regolamentari attraverso le funzioni di Compliance e le diverse funzioni specialistiche.

Al fine di migliorare i monitoraggi e l'informativa in ambito di rischi climatici ed ambientali, il Gruppo Fineco raccoglie determinate informazioni dalla clientela, tra cui si cita, a titolo di esempio, il dato sulla classe energetica degli immobili a garanzia di mutui fondiari. Per le informazioni utili in ambito di rischi climatici e ambientali che presentano maggiori difficoltà di reperibilità, tra cui quelle riguardanti le controparti istituzionali, il Gruppo si affida ad un fornitore esterno specializzato.

Per maggiori informazioni sui rischi climatici e ambientali si rimanda alla relativa sezione dell'informativa di sostenibilità integrata all'interno della relazione sulla gestione consolidata al 31 dicembre 2024.

Rischi sociali

Conformemente al report dell'EBA sulla gestione e supervisione dei rischi ESG per gli istituti creditizi e le imprese di investimento, pubblicato a giugno 2021, si definisce rischio sociale il rischio di un impatto finanziario negativo derivante da fattori sociali che colpiscono l'istituto creditizio, le sue controparti o i suoi asset. I fattori sociali sono legati ai diritti, al benessere e agli interessi delle persone e delle comunità, che includono fattori quali eguaglianza, salute, inclusività, rapporti di lavoro, salute sul posto di lavoro e sicurezza, capitale umano e comunità.

Come tutti i rischi ESG, anche il rischio sociale ha una duplice prospettiva, in base alla quale gli istituti creditizi potrebbero sia avere un impatto (insideout perspective) sulla comunità (stakeholder), sia essere impattati a loro volta da fattori di rischio sociale (outside-in perspective). Entrambe queste prospettive assumono rilevanza nel processo di identificazione dei rischi, che sarà brevemente descritto in seguito.

I rischi sociali sono integrati all'interno del Risk Appetite Framework di Gruppo, che rappresenta lo strumento di presidio del profilo di rischio che il Gruppo intende assumere nell'implementazione delle proprie strategie aziendali e nel perseguimento di una profittabilità sostenibile contestualmente ad una solida crescita del business.

Tra gli obiettivi strategici enunciati nel Risk Appetite Statement, in continuità con il 2024, in ambito di rischi sociali assumono particolare rilevanza le volontà del Gruppo di:

  • supportare i clienti nell'approccio responsabile alla loro vita finanziaria al fine di creare i presupposti per una società più prospera e più equa";
  • contenere i rischi sociali identificando i fattori di rischio derivanti da dinamiche sociopolitiche (es tendenze demografiche e del mercato del lavoro), tecnologiche e di mercato, indirizzando il business in un'ottica di mitigazione dei rischi e orientamento verso le opportunità;
  • assumere un ruolo sociale promuovendo l'educazione finanziaria per rafforzare le competenze della clientela, migliorando la comprensione dei prodotti finanziari e favorendo decisioni d'investimento e di pianificazione finanziaria più consapevoli;
  • mantenere e, se possibile, incrementare i livelli di soddisfazione della clientela ai massimi livelli in particolare per trasparenza, qualità e completezza dell'offerta;
  • fornire alla clientela, nell'ambito dell'offerta dei prodotti (investimento e brokerage), e agli altri stakeholder, nell'ambito della reportistica di sostenibilità, una crescente, dettagliata e trasparente informativa sulle tematiche ESG, evitando il coinvolgimento in pratiche di greenwashing;
  • condurre le attività del Gruppo mantenendo un adeguato profilo etico e tutelando la reputazione dell'Istituto in linea con gli obiettivi strategici;
  • avere un ottimale Sistema di Controlli Interni con procedure efficaci ed efficienti nella gestione di ogni rischio allineato con i bisogni e le aspettative degli stakeholder.

La Risk Dashboard 2025, in continuità con quella del 2024, incorpora diversi indicatori a presidio dei rischi sociali. Tra questi si cita a titolo di esempio il Gross Litigation Ratio, un indicatore che ha l'obiettivo di misurare i potenziali disservizi alla clientela, rapportando il numero di reclami ricevuti con il numero complessivo di clienti.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Le metriche di RAF sono regolarmente oggetto di monitoraggio e reportistica, almeno trimestrale. Il raggiungimento delle soglie identificate per gli indicatori inseriti nella Risk Dashboard determina l'attivazione di un processo di escalation verso il top management e in ultima istanza dei competenti organi aziendali.

Al pari dei rischi di Governance, Climatici e Ambientali, i rischi sociali rappresentano una categoria di rischi trasversali, in quanto producono impatti sul bilancio, sull'operatività o sul contesto reputazionale del Gruppo esclusivamente attraverso dei canali di trasmissione, che sono costituiti dai rischi finanziari (es. rischi di credito), dai rischi operativi e dai rischi reputazionali. Per tale motivo, l'identificazione e l'analisi di tali categorie di rischio avviene in parallelo rispetto alle tradizionali categorie di rischi finanziari, operativi e reputazionali, in una sezione specifica della Risk Inventory denominata "ESG Risk Deep Dive".

All'interno della "ESG Risk Deep Dive" sono identificati tutti i fattori di rischio ESG potenzialmente in grado di impattare negativamente sul modello di business e più in generale sull'operatività lungo la catena del valore del Gruppo, sia a monte (es. fornitori terzi), sia a valle (es. clienti). Per ogni fattore di rischio, sono identificati (se presenti) i canali di trasmissione verso i rischi finanziari (es. rischio di credito e di business) operativi e reputazionali, nonché le relative vulnerabilità e i fattori di mitigazione determinati dalle peculiarità del Gruppo. Sono inoltre identificate le principali metriche finanziarie che potrebbero essere impattate nel caso in cui il fattore di rischio si verificasse. Per maggiori informazioni sul processo di identificazione dei rischi si rimanda alla sezione relativa ai rischi climatici e ambientali.

Ad eccezione del rischio di Greenwashing, che coinvolge diverse categorie di stakeholders, i rischi sociali sono suddivisi in base ai diversi gruppi di portatori di interessi dell'impresa (stakeholders). Nello specifico, i fattori di rischio sociale indentificati nell'ambito della risk inventory sono riconducibili alle seguenti categorie:

  • Rischio di Greenwashing;
  • Rischi inerenti alla sfera dei dipendenti;
  • Rischi inerenti alla sfera dei clienti;
  • Rischi inerenti alla sfera dei fornitori terzi;
  • Rischi inerenti alla sfera dei mercati finanziari.

Il rischio di Greenwashing rappresenta il rischio di fornire alla clientela o al mercato (stakeholders) informazioni non veritiere o fuorvianti, attraverso dichiarazioni, comunicati o informative che non riflettono adeguatamente il profilo di sostenibilità dell'ente o di un prodotto/servizio finanziario fornito. I fattori di rischio connessi sono pertanto inerenti alla pubblicazione di comunicati o report contenenti informazioni non veritiere o fuorvianti sul profilo di sostenibilità di FinecoBank, e il collocamento alla clientela di prodotti la cui informativa non riflette adeguatamente il profilo di sostenibilità delle attività sottostanti. Nel caso in cui comunicazioni della Banca fossero etichettate dal mercato come Greenwashing, il Gruppo potrebbe subire un danno reputazionale con conseguente fuga di una parte di clientela verso intermediari terzi. In chiave prospettica il rischio potrebbe incrementare nel medio termine (da 2 a 5 anni) in vista di una maggiore regolamentazione del Greenwashing dal punto di vista normativo (es. profili sanzionatori). Nel caso di collocamento alla clientela di prodotti di investimento, anche di case terze, in seguito risultate soggette a Greenwashing, FinecoBank potrebbe registrare perdite operative per i reclami e le cause legali avanzate dalla clientela e dalle associazioni dei consumatori. Inoltre, nel caso in cui il coinvolgimento del Gruppo in uno scandalo di Greenwashing avesse portata mediatica, il Gruppo potrebbe subire un danno reputazionale con conseguente fuga di una parte di clientela verso intermediari terzi.

Si evidenzia che l'iter di creazione, approvazione e pubblicazione dei contenuti delle comunicazioni verso la clientela e il mercato, comprensive delle comunicazioni di marketing, segue un rigido processo di approvazioni interne che prevede controlli di primo livello, effettuati direttamente da chi si occupa di produrre i contenuti, e verifiche successive da parte delle strutture di compliance, legali e di tutti gli uffici interessati. Tutte le comunicazioni effettuate verso i clienti vengono generate e messe in produzione da personale interno a Fineco, senza coinvolgimento di terze parti esterne a garanzia ulteriore di privacy e di controllo sul flusso di pubblicazione. Infine, si citano i controlli specifici svolti da FinecoBank e Fineco Asset Management in ambito di Greenwashing sui fondi di investimento, volti a verificare la coerenza della classificazione di tali prodotti con gli asset sottostanti.

In merito alla sfera dei dipendenti, è necessario premettere che il Gruppo FinecoBank è impegnato a creare una cultura dell'inclusione finalizzata ad evitare qualsiasi tipo di discriminazione. A tal fine è stata adottata una carta d'integrità che garantisce, tra le altre cose, la protezione dei diritti umani ed una Global Policy che garantisce la parità di genere, entrambe direttamente applicabili al personale appartenente al Gruppo FinecoBank (consulenti finanziari e lavoratori dipendenti). Tra i rischi inerenti alla sfera dei dipendenti, il processo di Risk Inventory ha identificato il rischio di non riuscire ad attrarre o trattenere forza lavoro con adeguate competenze ed esperienza e il rischio di non riuscire a garantire la salute e la sicurezza all'interno del luogo di lavoro.

Il rischio di non riuscire ad attrarre o trattenere forza lavoro con adeguate competenze ed esperienza è stato identificato in chiave prospettica, e potrebbe essere determinato nello specifico da cambiamenti sociali, strutturali e tecnologici che richiedano il reperimento di figure professionali con nuove competenze rispetto a quelle già impiegate. Il rischio potrebbe essere mitigato sia assicurando un'adeguata formazione ai dipendenti già assunti, sia migliorando l'attrattiva aziendale per i dipendenti attuali e potenziali attraverso adeguate politiche in ambito di remunerazione, welfare e bilanciamento vita privata e lavorativa. In ogni caso, le funzioni aziendali del Gruppo sono frequentemente soggette ad attività di right-staffing volta a verificare l'adeguatezza del numero di risorse dedicate allo svolgimento delle diverse attività. Nel caso dei consulenti finanziari appartenenti alla rete di vendita, in chiave prospettica, il rischio potrebbe essere incrementato dall'ingresso sul mercato di nuovi concorrenti che mettono in pratica strategie commerciali particolarmente aggressive. In questo caso il canale di trasmissione è rappresentato dal rischio di business, in quanto in seguito alle

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

dimissioni di singoli consulenti o gruppi di consulenti che detengono quote di Asset Under Management (AUM) rilevanti, la clientela fidelizzata dal consulente potrebbe decidere di seguirlo presso la società concorrente.

Il rischio di non riuscire a garantire la salute e la sicurezza all'interno del luogo di lavoro rappresenta un'eventualità molto remota, ma sicuramente impattante a livello sociale. In questo caso le società del Gruppo potrebbero subire perdite finanziarie dovute a risarcimenti e spese legali relative a cause con dipendenti, e perdere attrattività sotto il punto di vista reputazionale verso gli altri dipendenti attuali o potenziali. Sotto questo profilo si evidenzia che le società del Gruppo applicano scrupolosamente le regole e i presidi previsti in materia di tutela della salute e della sicurezza all'interno dei luoghi di lavoro (rispettivamente dalle norme italiane, per la Capogruppo FinecoBank, e Irlandesi, per la Controllata Fineco Asset Management).

Con riferimento alla sfera della clientela, il Gruppo promuove una relazione improntata secondo criteri di fiducia, accessibilità dei prodotti e servizi e un rigoroso rispetto dell'etica professionale, basata su un'offerta eccellente ed un fair pricing, all'interno delle tre aree di attività integrate banking, investing e brokerage. La Banca ha, inoltre, impostato un rigido processo di comunicazione con l'obiettivo primario di garantire la massima tutela dei clienti e dei loro dati personali e la massima trasparenza comunicativa. I rischi più significativi identificati in tale ambito sono il rischio di condotta, il rischio di non riuscire a garantire la privacy dei dati personali della clientela e il rischio di non riuscire a garantire alla clientela l'accesso ai servizi finanziari.

Il rischio di condotta è intrinseco al modello di business della Capogruppo FinecoBank, focalizzato sull'attività di brokerage e consulenza alla clientela al dettaglio, e si configura come il rischio attuale o prospettico di subire perdite in seguito ad un'offerta inappropriata di servizi finanziari, sia volontaria che negligente, ed i derivanti costi processuali. Rientrano in tale fattispecie di rischio sia le frodi interne, commesse dal personale interno (dipendenti e consulenti finanziari) a danno della clientela, sia gli eventi di misselling. Questi ultimi si configurano come una vendita, da parte dei consulenti facente parti della rete, di prodotti finanziari incoerenti o incongruenti con le esigenze, le preferenze o il profilo di rischio della clientela. In entrambi i casi, il Gruppo potrebbe sostenere delle spese per il risarcimento dei clienti coinvolti e delle spese legali, nel caso in cui i clienti agiscano tramite l'autorità giudiziaria.

Ai fini di mitigazione del rischio di condotta, il Gruppo ha realizzato un esteso sistema di controlli sulla propria rete di vendita, che coinvolge tutti e tre i livelli delle linee di difesa. Tali controlli sono volti a identificare anomalie sull'operato dei Consulenti Finanziari o della clientela a loro associata, e a consentire alle strutture preposte intervenire in tempo utile. L'identificazione precoce del rischio di condotta consente di limitare le perdite e arginare gli eventuali risvolti reputazionali. Gli esiti dei controlli svolti da tutte le strutture sono accentrati presso una singola struttura specializzata all'interno della Direzione Controlli rete, monitoraggio e servizi rete.

Dal momento che il Gruppo si avvale principalmente di canali digitali, il rischio di non riuscire a garantire la privacy dei dati personali della clientela e il rischio di non riuscire a garantire alla clientela l'accesso ai servizi finanziari sono fattori strettamente connessi al rischio ICT e di sicurezza. Il primo potrebbe aver luogo attraverso il furto, la pubblicazione o la diffusione di dati personali della clientela a terzi non autorizzati. Il secondo invece deriva dalle perdite subite dalla clientela causate dall'impossibilità di disporre del proprio patrimonio e di accedere ai mercati finanziari. In entrambi i casi il Gruppo potrebbe subire sia delle perdite dirette dovute rimborsi per reclami o cause legali con la clientela, sia sperimentare un calo dei volumi di business dovuti alla perdita di fiducia nei confronti dell'azienda.

Al fine di mitigare il rischio ICT e di Sicurezza, il Gruppo mantiene, conformemente al regolamento 2554/2022 (DORA), un framework di gestione e monitoraggio dei rischi informatici il cui obiettivo è di assicurare che le società del Gruppo siano in grado di resistere e reagire alle diverse tipologie di perturbazioni e minacce connesse alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT), nonché di riprendersi da esse, assicurando un elevato livello di resilienza operativa digitale. L'obiettivo del Gruppo è, inoltre, quello di proteggere i clienti e l'attività garantendo la sicurezza dei dati, declinata nelle sue caratteristiche di disponibilità, confidenzialità e integrità.

Altri fattori di rischio attinenti alla sfera della clientela sono il rischio di cambiamento delle preferenze della clientela, già esaminato in ambito di rischi di transizione nella sezione dei rischi climatici e ambientali, e il rischio di ritiro dei depositi da parte della clientela in seguito ad eventi sociali (es. guerre) o ambientali (eventi metereologici estremi). I depositi a vista della clientela, infatti, costituiscono la principale fonte di finanziamento della Banca, e una riduzione di questi ultimi determinerebbe una minor liquidità a disposizione della Banca. Tuttavia, sotto questo profilo si specifica che la maggior parte degli strumenti finanziari che costituiscono l'attivo di FinecoBank sono HQLA eligibili presso le Banche Centrali per ottenere liquidità. Inoltre, le analisi sulla liquidità in situazioni di stress sociale o ambientale, ad oggi, non suggeriscono che in tali situazioni la liquidità della clientela tenda a diminuire.

Nell'ambito della sfera dei fornitori terzi il processo di risk inventory ha individuato il rischio che questi ultimi non siano conformi alle norme loro applicabili o agli standard etici aziendali, con un possibile coinvolgimento del Gruppo in scandali di rilevanza sociale. Sotto questo profilo si segnala che il Gruppo si avvale prevalentemente di società leader di settore, soggetti a leggi e regolamenti di paesi facenti parte dell'Unione Europea o paesi terzi con standard legislativi equivalenti. Sotto questo profilo si evidenzia che il Gruppo è dotato di una Global Policy "Framework di gestione e controllo del rischio derivante da fornitori terzi" che si prefigge lo scopo di assicurare che i rischi provenienti da fornitori terzi e infragruppo siano identificati, mitigati, gestiti e monitorati in modo coerente in tutte le società facenti parte parte del Gruppo. Tra i requisiti minimi del fornitore da valutare in ambito di due diligence, la Global Policy richiede che i fornitori agiscano in modo etico e socialmente responsabile, assicurando il rispetto dei diritti umani, dei minori (es. divieto di lavoro minorile) e dei lavoratori (salute e sicurezza), nonché il rispetto delle norme e degli standard applicabili in materia di tutela ambientale. I fornitori terzi sono inoltre contrattualmente obbligati a rispettare il codice etico e di condotta.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Relativamente alla sfera dei mercati finanziari il processo di risk inventory ha identificato una serie di rischi connessi ai rischi di mercato. Sotto questo profilo si evidenzia che solo la Capogruppo FinecoBank presenta esposizioni verso il rischio di mercato, che risultano tuttavia contenute e limitate alle attività funzionali all'attività di brokerage con la clientela (non vi sono posizioni direzionali aperte). In tale contesto, il processo di risk inventory ha individuato come fattori di rischio le variazioni di prezzo avverse, dovute al verificarsi di fattori di rischio sociali o ambientali, degli strumenti finanziari valutati al Fair Value all'interno del Bilancio e quelli detenuti dal Gruppo in pegno a garanzia di affidamenti in conto corrente. Gli strumenti valutati al Fair Value coincidono con le esposizioni funzionali all'attività di brokerage con la clientela, e sono soggetti agli stringenti limiti di rischio definiti dalla Policy di negoziazione in conto proprio e a meccanismi di stop-loss. Inoltre, il rischio di mercato di tali posizioni è chiuso a fine giornata. Gli strumenti finanziari acquisiti a garanzia degli affidamenti garantiti invece sono soggetti ad un'attività giornaliera di Mark to market, e in caso di consistente riduzione di valore, comunque superiore all'importo affidato, sono venduti, previa comunicazione al cliente, direttamente dalla Banca tramite il mandato a vendere.

Al fine di rimanere aggiornati in ambito di gestione e monitoraggio dei rischi sociali, la Capogruppo svolge un attento monitoraggio delle novità regolamentari e delle best practice di mercato attraverso il presidio specialistico della funzione Risk Management e della funzione Compliance.

Per maggiori informazioni sui rischi sociali si rimanda alla relativa sezione dell'informativa di sostenibilità integrata all'interno della relazione sulla gestione consolidata al 31 dicembre 2024.

Rischi di governance

Conformemente al report dell'EBA sulla gestione e supervisione dei rischi ESG per gli istituti creditizi e le imprese di investimento, pubblicato a giugno 2021, si definisce rischio di governance il rischio di un impatto finanziario negativo derivante da fattori di governance che colpiscono l'istituto creditizio, le sue controparti o i suoi asset. I fattori di governance riguardano le pratiche di governance, tra cui la leadership, la remunerazione dei dirigenti, gli audit, i controlli interni, il contrasto all'elusione fiscale, l'indipendenza del consiglio di amministrazione, i diritti degli azionisti, il contrasto della corruzione e delle tangenti, nonché il modo in cui le società o entità includono fattori ambientali e sociali nelle loro politiche e procedure.

I rischi di governance, al pari dei rischi Sociali, Climatici e Ambientali, rappresentano una categoria di rischi trasversali, in quanto producono impatti sul bilancio, sull'operatività o sul contesto reputazionale del Gruppo esclusivamente attraverso dei canali di trasmissione, che sono costituiti dai rischi finanziari (es. rischi di credito), dai rischi operativi e dai rischi reputazionali.

Nel caso dei rischi di governance, il processo di Risk Inventory svolto dalla Capogruppo ha identificato come principali fattori di rischio, la non conformità alla governance interna, la non conformità agli standard etici e il rischio di coinvolgimento del Gruppo, anche involontario, in attività di riciclaggio o finanziamento del terrorismo.

La non conformità alla governance interna e la non conformità agli standard etici sono fattori di rischio che rientrano all'interno delle fattispecie di rischio di compliance. Quest'ultimo rappresenta il rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni di reputazione in conseguenza di violazioni di norme di legge, di regolamenti, ovvero di norme di autoregolamentazione o di codici di condotta.

Lo svolgimento di operazioni, ordinarie o straordinarie, in violazione delle procedure interne o senza il coinvolgimento degli Organi o delle funzioni competenti, potrebbe comportare delle perdite operative per il Gruppo, ad esempio nel caso di errori commessi dal personale senza che siano stati svolti i dovuti controlli. Potrebbero anche verificarsi perdite finanziarie, ad esempio qualora in determinate progettualità non fossero coinvolte tutte le funzioni in grado di individuarne i relativi rischi e identificare adeguate misure di mitigazione.

Il mancato rispetto degli standard etici da parte del personale potrebbe parimenti comportare dei danni economici diretti per le società del Gruppo, ad esempio nel caso in cui la fornitura di determinati beni o servizi fosse affidata a fornitori terzi in seguito ad atti di corruzione. Un esempio di danni economici indiretti invece è rappresentato dalle sanzioni comminate dall'Autorità di vigilanza in seguito ad atti di corruzione, nel caso in cui i presidi anticorruzione fossero giudicati insufficienti. Inoltre, in caso di atti di corruzione, l'immagine del Gruppo nei confronti degli stakeholder potrebbe essere compromessa, con conseguente danno reputazionale.

Il coinvolgimento del Gruppo, anche involontario, in attività di riciclaggio o finanziamento del terrorismo potrebbe determinare l'applicazione di sanzioni o l'imposizione di restrizioni da parte dell'Autorità di vigilanza (ad esempio una restrizione all'acquisizione di nuova clientela), qualora ad esempio il framework dei controlli non fosse giudicato sufficientemente solido.

I fattori di rischio sopra identificati sono da contestualizzare all'interno del modello organizzativo del Gruppo FinecoBank, che è basato sul modello delle tre linee di difesa, ed è conforme agli standard di governance interna sviluppati dalla European Banking Authority e dalla Banca d'Italia. Questi ultimi prevedono la presenza di funzioni di controllo indipendenti da quelle soggette ai controlli con accesso diretto al Consiglio di Amministrazione. Nello specifico:

  • la funzione di Controllo dei Rischi presidia il corretto funzionamento del framework dei rischi del Gruppo definendo le appropriate metodologie di identificazione e misurazione del complesso di rischi, attuali e prospettici, conformemente alle previsioni normative, alle scelte gestionali della Banca individuate nella propensione al rischio di Gruppo (RAF), svolgendo i controlli di competenza;
  • la funzione di Compliance presiede la gestione del rischio di non conformità alle norme interne ed esterne, e svolge i relativi controlli di competenza;

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

  • la funzione Antiriciclaggio e Anticorruzione presiede il rischio di riciclaggio, finanziamento del terrorismo e di corruzione, identificando nel continuo le norme esterne applicabili alla Banca e misurando/valutando il loro impatto su processi e procedure aziendali in materia di antiriciclaggio, contrasto del finanziamento al terrorismo, sanzioni finanziarie e anticorruzione;
  • la funzione di Internal Audit svolge un'attività di revisione indipendente finalizzata alla valutazione e al miglioramento del sistema dei controlli interni.

Il Gruppo, inoltre, è dotato di:

  • un framework di gestione delle Operazioni di Maggior Rilievo, che prevede il rilascio da parte della funzione di controllo dei rischi di un parere preventivo, finalizzato a verificare la coerenza dell'operazione con il Risk Appetite Framework;
  • una strategia di diffusione della Risk Culture e della Compliance Culture ad ogni livello dell'organizzazione attraverso una serie di attività, tra cui la formazione obbligatoria indirizzata a tutto il personale;
  • una carta d'integrità e di codice di condotta che incorpora i valori del Gruppo e definisce una politica di "tolleranza 0" per gli atti di corruzione;
  • un framework dei controlli sulle operazioni con parti correlate;
  • un framework di segnalazione dei comportamenti illegittimi da parte di dipendenti e terze parti e tutela dei whistle-blower.

Per maggiori informazioni sui rischi di governance si rimanda alla relativa sezione dell'informativa di sostenibilità integrata all'interno della relazione sulla gestione consolidata al 31 dicembre 2024.

Sezione 3 – Rischi delle imprese di assicurazione Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 4 – Rischi delle altre imprese

Nessun dato da segnalare.

Parte F – Informazioni sul patrimonio consolidato

Parte F - Informazioni sul patrimonio consolidato

Sezione 1 – Il patrimonio consolidato

A. Informazioni di natura qualitativa

La gestione del patrimonio del Gruppo è orientata ad assicurare che i ratio prudenziali siano coerenti con il profilo di rischio assunto e rispettino i requisiti di vigilanza.

Il presidio dell'adeguatezza patrimoniale è assicurato dall'attività di capital management nell'ambito della quale vengono definite, nel rispetto dei vincoli regolamentari e in coerenza con il profilo di rischio assunto dal Gruppo, la dimensione e la combinazione ottimale tra i diversi strumenti di patrimonializzazione.

Il Gruppo assegna un ruolo prioritario alle attività volte alla gestione e all'allocazione del capitale in funzione dei rischi assunti, ai fini dello sviluppo della propria operatività in ottica di creazione di valore. Le attività si articolano nelle diverse fasi del processo di pianificazione e controllo e, in particolare, nei processi di piano e budget e nei processi di monitoraggio. Nella gestione dinamica del capitale, pertanto, la Capogruppo elabora il piano del capitale ed effettua il monitoraggio dei requisiti patrimoniali di vigilanza anticipando gli opportuni interventi necessari all'ottenimento degli obiettivi.

Il capitale e la sua allocazione, quindi, assumono un'importanza rilevante nella definizione delle strategie di lungo termine perché da un lato esso rappresenta l'investimento nel Gruppo da parte degli azionisti che deve essere remunerato in modo adeguato, dall'altro è una risorsa soggetta a limiti esogeni, definiti dalla normativa di vigilanza. A tal proposito, si precisa che a conclusione del processo di revisione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process - SREP), in data 3 dicembre 2024 l'Autorità di vigilanza ha comunicato i seguenti requisiti patrimoniali (Pillar 2 Requirement – P2R) applicabili al Gruppo FinecoBank a partire dal 1° gennaio 2025, invariati rispetto a quelli richiesti per l'esercizio 2024: 2,00% in termini di Total Capital Ratio, di cui 1,13% in termini di Common Equity Tier 1 ratio e 1,50% in termini di Tier 1 Ratio.

In aggiunta a tali requisiti, il Gruppo Fineco deve rispettare il requisito combinato di riserva di capitale composto dalle seguenti riserve:

  • riserva di conservazione del capitale (Capital Conservation Buffer CCB) in coerenza con l'art. 129 della CRD IV pari al 2,5% dell'esposizione complessiva al rischio del Gruppo;
  • riserva di capitale anticiclica specifica dell'ente (Institution specific countercyclical capital buffer CCyB) da applicarsi nei periodi di eccessiva crescita del credito in coerenza con l'articolo 160 della CRD IV (paragrafi da 1 a 4), che per il Gruppo risulta pari a 0,14% al 30 giugno 2025. La riserva è calcolata in funzione della distribuzione geografica delle esposizioni creditizie rilevanti del Gruppo e delle decisioni delle singole autorità nazionali competenti che definiscono i coefficienti specifici applicabili in ciascun Paese;
  • riserva di capitale a fronte del rischio sistemico (Systemic Risk Buffer, SyRB) definita da Banca d'Italia per tutte le banche autorizzate in Italia da applicarsi nella misura dell'1% alle esposizioni ponderate per il rischio di credito e di controparte verso i soggetti residenti in Italia, che per il Gruppo risulta pari a 0,41% al 30 giugno 2025.

Per quanto riguarda il coefficiente di leva finanziaria, invece il requisito minimo da rispettare risulta pari al 3%.

Parte F - Informazioni sul patrimonio consolidato

B. Informazioni di natura quantitativa

B.1 Patrimonio consolidato: ripartizione per tipologia di impresa

(Importi in
migliaia)
Voci del patrimonio netto Consolidato
prudenziale
Imprese di
assicurazione
Altre imprese Elisioni e
aggiustamenti da
consolidamento
Totale
1. Capitale 201.820 - - - 201.820
2. Sovrapprezzi di emissione 1.934 - - - 1.934
3. Riserve 1.241.967 - - - 1.241.967
4. Strumenti di capitale 500.000 - - - 500.000
5. (Azioni proprie) (1.280) - - - (1.280)
6. Riserve da valutazione: (17.988) - - - (17.988)
- Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
406 - - - 406
- Utili (perdite) attuariali su piani previdenziali a benefici definiti (18.402) - - - (18.402)
- Quote delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a
patrimonio netto
8 - - - 8
7. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) del gruppo e di terzi 317.836 - - - 317.836
Totale 2.244.289 - - - 2.244.289

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

(Importi in migliaia)
Attività/valori Imprese di
Consolidato prudenziale
assicurazione
Altre imprese Elisioni e aggiustamenti
da consolidamento
Totale
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
1. Titoli di debito 3.064 (2.658) - - - - - - 3.064 (2.658)
2. Titoli di capitale - - - - - - - - - -
3. Finanziamenti - - - - - - - - - -
Totale 30/06/2025 3.064 (2.658) - - - - - - 3.064 (2.658)
Totale 31/12/2024 2.829 (2.956) - - - - - - 2.829 (2.956)

Parte F - Informazioni sul patrimonio consolidato

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Titoli di debito Titoli di capitale Finanziamenti
1. Esistenze iniziali (127) - -
2. Variazioni positive 597 - -
2.1 Incrementi di fair value 591 - -
2.2 Rettifiche di valore per rischio di credito 6 X -
2.3 Rigiro a conto economico di riserve negative da realizzo - X -
2.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - - -
2.5 Altre variazioni - - -
3. Variazioni negative (64) - -
3.1 Riduzioni di fair value (59) - -
3.2 Riprese di valore per rischio di credito (5) - -
3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo - X -
3.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - - -
3.5 Altre variazioni - - -
4. Rimanenze finali 406 - -

B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Utili (perdite) attuariali su piani previdenziali
a benefici definiti
1. Esistenze iniziali (18.929)
2. Variazioni positive 527
2.1 Incrementi di fair value 527
2.2 Altre variazioni -
3. Variazioni negative -
3.1 Riduzioni di fair value -
3.2 Altre variazioni -
4. Rimanenze finali (18.402)

Sezione 2 – I fondi propri e i coefficienti di vigilanza bancari

Si rimanda all'informativa sui fondi propri e sull'adeguatezza patrimoniale contenuta nel documento "Informativa al pubblico del Gruppo FinecoBank – Pillar III al 30 giugno 2025", pubblicato sul sito internet della Società (https://about.finecobank.com), previsto dal Regolamento (UE) 575/2013 (CRR)

e successivi Regolamenti che ne modificano il contenuto.

Parte H - Operazioni con parti correlate

Parte H – Operazioni con parti correlate Si forniscono di seguito le informazioni sui compensi corrisposti ai dirigenti con responsabilità strategiche e sulle transazioni poste in essere con le parti correlate, ai sensi dello IAS 24.

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche

I dirigenti con responsabilità strategiche sono i soggetti che nell'ambito della Capogruppo hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività delle Società. Sono inclusi in questa categoria, oltre ai componenti del Consiglio di Amministrazione ed i membri del Collegio Sindacale di FinecoBank in linea con le previsioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 e successive modifiche e aggiornamenti, l'Amministratore Delegato e Direttore Generale, il Vice Direttore Generale/Responsabile Direzione GBS, il Responsabile Direzione Chief Financial Officer, il Vice Direttore Generale/Responsabile Direzione Commerciale Rete PFA e Private Banking, il Vice Direttore Generale/Responsabile Global Business. Sono inclusi in questa categoria i dirigenti con responsabilità strategiche (intendendosi per tali i componenti degli organi di amministrazione e controllo, questi ultimi ove presenti) di Fineco AM, unica società del Gruppo oltre alla Capogruppo FinecoBank.

(Importi in migliaia)
Componenti reddituali/settori Totale Totale
30/06/2025 30/06/2024
Retribuzioni corrisposte ai "Dirigenti Strategici", Amministratori e Collegio sindacale
a) benefici a breve termine 5.000 4.611
b) benefici successivi al rapporto di lavoro 163 219
di cui relativi a piani a prestazioni definite - -
di cui relativi a piani a contribuzioni definite 163 219
c) altri benefici a lungo termine 160 259
d) indennità per la cessazione del rapporto di lavoro - -
e) pagamenti in azioni 1.519 1.205
Totale 6.842 6.294

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Il Consiglio di Amministrazione, al fine di assicurare il costante rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari attualmente vigenti in materia di informativa societaria riguardanti le operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse, ha approvato, in occasione della riunione del 17 settembre 2024, con i preventivi pareri favorevoli del Comitato Rischi e Parti Correlate e del Collegio Sindacale, la nuova versione della "Global Policy Procedure per la gestione delle operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse del Gruppo FinecoBank" (la "Global Policy").

Tale Global Policy contiene le disposizioni da osservare nella gestione:

  • delle operazioni con parti correlate, ai sensi del Regolamento CONSOB adottato con delibera del 12 marzo 2010 n. 17221 come tempo per tempo modificato e aggiornato (da ultimo con delibera Consob n. 21624 del 10 dicembre 2020);
  • delle operazioni con soggetti collegati, ai sensi della disciplina sulle "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati", dettata dal Capitolo 11 della Circolare Banca d'Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 (recante le "Disposizioni di vigilanza per le banche"), così come integrata a seguito dell'aggiornamento n. 33 del 23 giugno 2020;
  • delle obbligazioni degli esponenti bancari, ai sensi dell'art. 136 del Decreto Legislativo del 1° settembre 1993, n. 385 recante il "Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia";
  • delle operazioni con ulteriori soggetti rilevanti in potenziale conflitto di interesse definiti in via di autoregolamentazione dalla Banca, tenuto conto delle disposizioni di legge e regolamentari applicabili in materia;
  • dei prestiti concessi agli esponenti (i.e. i membri degli organi di amministrazione, direzione e controllo) e alle loro parti correlate, ai sensi dell'art. 88 della CRD.

Premesso quanto sopra, nel corso del primo semestre 2025 sono state poste in essere dal Gruppo operazioni con parti correlate in genere, italiane ed estere, di minore rilevanza rientranti nell'ordinario esercizio dell'attività operativa della Banca e della connessa attività finanziaria, perfezionate a condizioni standard, ovvero a condizioni analoghe a quelle applicate per operazioni concluse con soggetti terzi indipendenti; non sono state poste in essere altre operazioni con parti correlate tali da influire in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati della Banca e del Gruppo FinecoBank, né operazioni atipiche e/o inusuali, anche infragruppo o con parti correlate.

Parte H - Operazioni con parti correlate

Nel prospetto che segue sono indicate le attività, le passività e le garanzie e impegni in essere al 30 giugno 2025, distinte per le diverse tipologie di parti correlate ai sensi dello IAS 24:

(Importi in migliaia)
Consistenze al
30/06/2025
Società
controllate non
consolidate
Società
collegate
Amministratori,
collegio sindacale
e dirigenti
strategici
Altre parti
correlate
Totale % sull'importo
di bilancio
Azionisti % sull'importo di
bilancio
Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato b) crediti
verso clientela
- - 2.416 26 2.442 0,01% 7.193 0,03%
Altre attività - 28 - - 28 0,00% - 0,00%
Totale attivo - 28 2.416 26 2.470 0,01% 7.193 0,02%
Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato b) debiti
verso la clientela
- - 3.343 2.067 5.410 0,02% 1.732 0,01%
Altre passività - 497 232 - 729 0,14% - 0,00%
Totale passivo - 497 3.575 2.067 6.139 0,02% 1.732 0,01%
Garanzie rilasciate e impegni - - 894 150 1.044 1,87% - 0,00%

Si precisa che nella tabella sopra esposta non è riportato il valore di bilancio delle partecipazioni detenute nelle Società collegate rilevate nella voce di bilancio 70 Partecipazioni.

Relativamente alle operazioni di cui sopra, distinte per tipologia di parte correlata, si propone anche il dettaglio dell'impatto sulle principali voci di conto economico consolidato:

(Importi in migliaia)
Conto economico 1° semestre 2025
Società controllate
non consolidate
Società
collegate
Amministratori,
collegio sindacale
e dirigenti
strategici
Altre parti
correlate
Totale % sull'importo
di bilancio
Azionisti % sull'importo di
bilancio
Interessi attivi e proventi
assimilati
- - 11 4 15 0,00% - 0,00%
Interessi passivi e oneri
assimilati
- - (1) (3) (4) 0,01% - 0,00%
Commissioni attive - - 3 4 7 0,00% 12.806 2,34%
Commissioni passive - (928) - - (928) 0,35% (3.453) 1,28%
Rettifiche/riprese di valore nette
per rischio di credito
- - - - - 0,00% (1) 0,03%
Spese amministrative a) spese
per il personale
- (34) - - (34) 0,05% - 0,00%
Altri oneri/proventi di gestione - - 57 13 70 0,06% - 0,00%
Totale conto economico - (962) 70 18 (874) 9.352

Si segnala che un soggetto giuridico, che rientra nella categoria "Azionisti" al 30 giugno 2025, risultano essere stati fra i primi prenditori di una quota dello strumento obbligazionario Senior preferred emesso da FinecoBank nel corso del 2021 (l'Azionista non era tale alla data di collocamento) e dello strumento obbligazionario Senior preferred emesso da FinecoBank nel corso del 2023, ma nulla è stato riportato nelle tabelle sopra riportate in quanto lo strumento è un public placement quotato e non è disponibile l'informazione in merito ai possessori del titolo alla data di bilancio.

La categoria "Società collegate" comprende i rapporti nei confronti di Vorvel Sim S.p.A., società sottoposta a influenza notevole, nella quale FinecoBank detiene una partecipazione del 20% per un importo di bilancio di 1.686 migliaia di euro. I rapporti economici e patrimoniali sopra rappresentati sono originati dall'accordo stipulato dalla Banca con Vorvel Sim S.p.A. per la negoziazione, sul segmento Vorvel, dei certificates emessi da Fineco. Con riferimento ai rapporti nei confronti di Vorvel SIM S.p.A., si precisa che la tabella sopra riportata non include la valutazione al patrimonio netto della Società che ha determinato la rilevazione nel conto economico del primo semestre 2025 di una rivalutazione di 10 migliaia di euro.

Con riferimento alla categoria "Amministratori, Collegio Sindacale e dirigenti strategici" si precisa che, in applicazione della speciale disciplina prevista dall'art. 136 del D.Lgs 385/93 (TUB), le obbligazioni poste in essere nei confronti dei soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo ai sensi della richiamata norma hanno formato oggetto di unanime deliberazione del Consiglio di Amministrazione assunta con il voto favorevole di tutti i membri del Collegio Sindacale, secondo le modalità e i criteri previsti dal citato art. 136 TUB.

La categoria "Amministratori, Collegio Sindacale e dirigenti strategici" comprende i rapporti nei confronti degli Amministratori, Collegio Sindacale e Dirigenti con responsabilità strategica della Capogruppo (con esclusione dei relativi compensi di cui si è data informativa nel precedente punto 1.

Parte H - Operazioni con parti correlate

Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica), dei Dirigenti con responsabilità strategica della controllata Fineco AM (intendendosi per tali i componenti degli organi di amministrazione e controllo, questi ultimi ove presenti, con esclusione dei relativi compensi di cui si è data informativa nel precedente punto 1) e nei confronti del Responsabile Internal Audit di FinecoBank, riconducibili alla normale operatività del Gruppo e posti in essere applicando, ove ne ricorrano i presupposti, le convenzioni riservate a tutto il personale dipendente. I rapporti sono rappresentati, principalmente, da attività originate dalla concessione di mutui, affidamenti in conto corrente e crediti per utilizzo carte di credito e passività a fronte della liquidità depositata dagli stessi presso la Banca. Il conto economico del primo semestre 2025 si riferisce, principalmente, ai costi e ricavi generati dalle attività e passività suddette e al recupero dell'imposta di bollo.

Per quanto riguarda la categoria "Altre parti correlate" si precisa che la stessa raggruppa, ove presenti, i dati relativi:

  • agli stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategiche (ovvero quei familiari che ci si attende possano influenzare, o essere influenzati da, il soggetto interessato);
  • alle controllate (anche congiuntamente) dai "dirigenti con responsabilità strategiche" o dei loro stretti familiari.

I rapporti nei confronti di "Altre parti correlate" sono riconducibili alla normale operatività del Gruppo e rappresentati principalmente da passività a fronte della liquidità depositata presso la Banca e, in misura residuale, da attività originate da crediti per utilizzo carte di credito. Il conto economico del primo semestre 2025 si riferisce, principalmente, ai costi e ricavi generati dalle attività e passività suddette e al recupero dell'imposta di bollo.

La categoria "Azionisti" include gli azionisti e i relativi gruppi societari che alla data del 30 giugno 2025 detengono in FinecoBank una partecipazione superiore al 3% del capitale sociale rappresentato da azioni aventi diritto di voto. Le consistenze patrimoniali sono rappresentate, principalmente, da crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari riferiti alle commissioni da incassare per l'attività di collocamento e gestione di prodotti del risparmio gestito. Il conto economico include le medesime commissioni attive di competenza del primo semestre 2025.

Parte L – Informativa di settore

Parte L – Informativa di settore

L'informativa di settore non è esposta in quanto il particolare modello di business di Fineco prevede una forte integrazione fra le differenti tipologie di attività compresa quella svolta dalla controllata Fineco AM in virtù del modello di business integrato verticalmente, pertanto, non è significativo identificare settori operativi distinti.

I servizi bancari e d'investimento sono offerti da FinecoBank attraverso la rete dei consulenti finanziari e i canali online e mobile, che operano in modo tra loro coordinato e integrato. La completezza dei servizi offerti consente di proporsi quale unico punto di riferimento del cliente (one stop solution) per l'operatività bancaria e le esigenze d'investimento. Questa strategia fortemente integrata e fondata sul cliente ha come conseguenza il fatto che i ricavi e i margini relativi ai diversi prodotti/servizi (investing, banking e brokerage) sono, quindi, profondamente interdipendenti. Tale logica di integrazione è la stessa che ispira il top management nella definizione degli obiettivi aziendali e nell'identificazione degli strumenti atti a raggiungerli.

Per quanto riguarda le informazioni sui ricavi da clienti per ciascun prodotto/servizio, in considerazione di quanto sopra esposto, si rimanda ai risultati esposti nella Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato delle presenti note illustrative.

Si evidenzia, infine, che la Banca opera in Italia e si rivolge, prevalentemente, a clientela retail italiana. La controllata Fineco AM svolge attività di asset management dall'Irlanda ai sensi della Direttiva UCITS e dell'AIFMD, rivolgendo la propria offerta principalmente nel mercato italiano.

Le informazioni in merito al grado di dipendenza da eventuali principali clienti non sono considerate rilevanti dal management e quindi non vengono fornite.

Parte M – Leasing

Parte M – Informativa sul leasing Sezione 1 - Locatario

Informazioni qualitative

I contratti di leasing che rientrano nell'ambito di applicazione del principio sono rappresentati dai contratti di affitto degli immobili utilizzati dal Gruppo e dai negozi finanziari in uso ai consulenti finanziari e gestiti direttamente dalla Banca, oltre ai contratti di locazione di macchinari e autovetture.

Il Gruppo è potenzialmente esposto ai flussi finanziari in uscita, per pagamenti variabili dovuti per il leasing (riferiti in particolare alla rivalutazione ISTAT), non inclusi nella valutazione iniziale della passività per leasing.

Il Gruppo ha determinato la durata del leasing, per ogni singolo contratto, considerando il periodo "non annullabile" durante il quale lo stesso ha il diritto di utilizzare l'attività sottostante e prendendo in considerazione tutti gli aspetti contrattuali che possono modificare tale durata, tra i quali, in particolare, l'eventuale presenza:

  • di periodi coperti da un diritto di risoluzione (con le relative eventuali penalità) o da un'opzione di proroga del leasing a favore del solo locatario, del solo locatore o a favore di entrambi, anche in periodi differenti nell'arco della durata contrattuale;
  • di periodi coperti da un'opzione di acquisto dell'attività sottostante.

In generale, con riferimento ai contratti che prevedono la facoltà da parte della Banca o della controllata di rinnovare tacitamente la locazione al termine di un primo periodo contrattuale, la durata del leasing viene determinata basandosi sull'esperienza storica (in particolare per la Banca) e le informazioni disponibili alla data, considerando oltre al periodo non cancellabile anche il periodo oggetto di opzione di proroga (primo periodo di rinnovo contrattuale), salvo l'esistenza di piani aziendali di dismissione dell'attività locata nonché di chiare e documentate valutazioni da parte delle competenti strutture del Gruppo che inducano a ritenere ragionevole il mancato esercizio dell'opzione di rinnovo o l'esercizio dell'opzione di risoluzione, tenuto altresì conto, con riguardo in particolare ai negozi finanziari in uso ai consulenti finanziari della Banca, delle strategie commerciali di reclutamento ed organizzazione territoriale della rete.

Il Gruppo non ha fornito garanzie sul valore residuo dell'attività locata e non ha impegni per la stipula dei contratti di leasing non inclusi nel valore della passività per leasing rilevata in bilancio.

In conformità con le regole del principio, che concede esenzioni al riguardo, sono stati esclusi i contratti che hanno oggetto i c.d. "low-value assets" (la cui soglia è stata identificata pari a 5 migliaia di euro) costituiti principalmente ai contratti di noleggio dei telefoni cellulari, tutti i contratti di leasing di durata contrattuale pari o inferiore ai 12 mesi (c.d. "short term lease") e si è deciso di non applicare il principio ai leasing di attività immateriali (rappresentati principalmente da locazione software). Per tali contratti, i relativi canoni sono rilevati a conto economico su base lineare per la corrispondente durata.

Informazioni quantitative

Per quanto riguarda le informazioni sui diritti d'uso acquisiti con il leasing si rimanda a quanto illustrato nella Parte B – Attivo - Sezione 9 – Attività materiali – Voce 90 delle presenti note illustrative.

Per quanto riguarda le informazioni sui debiti per leasing contenute si rimanda a quanto illustrato nella Parte B – Passivo – Sezione 1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10 delle presenti note illustrative.

Inoltre, con riferimento alle informazioni:

  • sugli interessi passivi sui debiti per leasing, si rimanda a quanto illustrato nella Parte C –Sezione 1 Voce 20;
  • sugli altri oneri connessi con i diritti d'uso acquisiti con il leasing, si rimanda a quanto illustrato nella Parte C Sezione 14 Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali - Voce 210.

Si precisa che non stati rilevati utili e le perdite derivanti da operazioni di vendita e retrolocazione, nonché proventi derivanti da operazioni di subleasing.

Parte M – Leasing

Si riportano di seguito gli ammortamenti rilevati nel primo semestre dell'esercizio per i diritti d'uso acquisiti con il leasing suddivisi per classe di attività sottostante:

(Importi in migliaia)
Ammortamento Ammortamento
Attività 1° semestre 2025 1° semestre 2024
Diritti d'uso acquisiti con il leasing - -
1. Attività materiali (5.671) (5.594)
1.1 terreni (43) (42)
1.2 fabbricati (5.492) (5.426)
1.3 mobili - -
1.4 impianti elettronici - (2)
1.5 altre (136) (124)

Alla data del 30 giugno 2025 non vi sono impegni per leasing a breve termine per i quali non sia già stato rilevato il costo nel conto economico del primo semestre dell'esercizio 2025.

Sezione 2 - Locatore

Informazioni qualitative

Il Gruppo ha in essere una operazione di leasing in qualità di locatore rappresentata esclusivamente da un contratto di locazione per una parte della superficie dell'immobile di proprietà di FinecoBank, sito in Milano Piazza Durante, 11, classificato in bilancio come leasing operativo.

Con riferimento alle modalità con le quali il locatore gestisce il rischio associato ai diritti che conserva sulle attività sottostanti, si precisa che il contratto include delle clausole che vietano al conduttore di cedere a terzi il contratto senza il consenso scritto del locatore, aggiornamenti periodici del canone in funzione della variazione accertata dell'indice ISTAT per i prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati e una scadenza contrattuale al termine della quale, in caso di mancato rinnovo ove previsto, il contratto di locazione cessa e i locali rientrano nella disponibilità del locatore.

Informazioni quantitative

I pagamenti dovuti per il leasing operativo sono stati rilevati, per competenza, nel conto economico consolidato come proventi. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto illustrato nella Parte C – Sezione 16 – Altri oneri e proventi di gestione – Voce 230 delle presenti note illustrative.

1. Informazioni di stato patrimoniale e di conto economico

Il Gruppo non ha rilevato finanziamenti per leasing. Per quanto riguarda le attività concesse in leasing operativo, come precedentemente descritto, il Gruppo ha in essere un'operazione di leasing in qualità di locatore rappresentata da un contratto di locazione di una parte dell'immobile di proprietà di FinecoBank, sito in Milano Piazza Durante, 11.

I pagamenti dovuti per il leasing operativo sono stati rilevati, per competenza, nel conto economico consolidato come proventi. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto illustrato nella Parte C – Sezione 16 – Altri oneri e proventi di gestione – Voce 230 delle presenti note illustrative.

2. Leasing finanziario

2.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere e riconciliazione con i finanziamenti

per leasing iscritti nell'attivo

Nessun dato da segnalare.

Parte M – Leasing

2.2 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

3. Leasing operativo

3.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere

Di seguito si riportano i pagamenti dovuti per il leasing da ricevere non attualizzati suddivisi per scadenza. Si precisa che i pagamenti si riferiscono ai canoni contrattuali previsti nel contratto di locazione di parte dell'immobile di proprietà di FinecoBank, il quale consente al locatario di recedere anticipatamente nel rispetto del preavviso previsto nel contratto stesso.

(Importi in migliaia)
Fasce temporali Totale Totale
30/06/2025 31/12/2024
Pagamenti da ricevere per
il leasing
Pagamenti da ricevere per
il leasing
Fino a 1 anno 136 179
Da oltre 1 anno fino a 2 anni - 45
Da oltre 2 anni fino a 3 anni - -
Da oltre 3 anni fino a 4 anni - -
Da oltre 4 anni fino a 5 anni - -
Da oltre 5 anni - -
Totale 136 224

3.2 Altre informazioni

Come indicato precedentemente, il Gruppo ha in essere un'operazione di leasing in qualità di locatore rappresentata da un contratto di locazione di una parte dell'immobile di proprietà di FinecoBank, sito in Milano Piazza Durante, 11. Per l'informativa in merito alle modalità con le quali il Gruppo gestisce il rischio associato ai diritti che conserva sulle attività sottostanti si rimanda al paragrafo "Informazioni qualitative" contenuto nella presente sezione.

Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti

di bilancio consolidato riclassificato

FinecoBank · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025 233

Allegati

Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti

di bilancio consolidato riclassificato

234 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025 · FinecoBank

Allegati

Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio consolidato riclassificato

(Importi in migliaia)

ATTIVO Consistenze al
30/06/2025 31/12/2024
Cassa e disponibilità liquide = voce 10 1.603.940 1.962.876
Attività finanziarie di negoziazione 46.224 28.539
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 46.224 28.539
Finanziamenti a banche 419.121 370.733
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche 2.702.739 2.508.514
a dedurre: Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche - Titoli di debito (2.283.618) (2.137.781)
Finanziamenti a clientela 6.169.028 6.235.643
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela 28.669.082 27.219.605
a dedurre: Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela - Titoli di debito (22.500.054) (20.983.962)
Altre attività finanziarie 25.091.833 23.425.447
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 5.727 5.620
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 300.748 296.410
70. Partecipazioni 1.686 1.674
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche - Titoli di debito 2.283.618 2.137.781
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela - Titoli di debito 22.500.054 20.983.962
Coperture 453.127 527.272
50. Derivati di copertura 610.194 677.547
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (157.067) (150.275)
Attività materiali = voce 90 144.174 146.296
Avviamenti = voce 100. Attività immateriali di cui: avviamento 89.602 89.602
Altre attività immateriali = voce 100 al netto dell'avviamento 34.579 35.242
Attività fiscali = voce 110 30.275 53.250
Crediti d'imposta acquistati 847.707 1.259.059
Altre attività 429.567 554.858
130. Altre attività 1.277.274 1.813.917
a dedurre: Crediti d'imposta acquistati (847.707) (1.259.059)
Totale dell'attivo 35.359.177 34.688.817

Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio consolidato riclassificato

(Importi in migliaia)
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO Consistenze al
30/06/2025 31/12/2024
Debiti verso banche 859.635 850.600
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) debiti verso banche 859.635 850.600
Debiti verso clientela 30.680.880 29.988.914
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) debiti verso clientela 30.680.880 29.988.914
Titoli in circolazione 804.934 810.228
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato c) titoli in circolazione 804.934 810.228
Passività finanziarie di negoziazione = voce 20 26.464 8.130
Coperture 43.642 45.321
40. Derivati di copertura 45.488 48.485
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (1.846) (3.164)
Passività fiscali = voce 60 11.148 19.519
Altre passività 688.185 576.793
80. Altre passività 519.723 406.358
90. Trattamento di fine rapporto 4.057 4.364
100. Fondo rischi ed oneri 164.405 166.071
Patrimonio 2.244.289 2.389.312
- capitale e riserve 1.944.441 1.756.076
140. Strumenti di capitale 500.000 500.000
150. Riserve 1.241.967 1.053.594
160. Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
170. Capitale 201.820 201.630
180. Azioni proprie (-) (1.280) (1.082)
- riserve da valutazione (17.988) (19.049)
120. Riserve da valutazione di cui: valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 406 (127)
120. Riserve da valutazione di cui: utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti (18.402) (18.929)
120. Riserva da valutazione di cui: quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 8 7
- Risultato netto = voce 200 317.836 652.285
Totale del passivo e del patrimonio netto 35.359.177 34.688.817

Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio consolidato riclassificato

(Importi in migliaia)
CONTO ECONOMICO 1° semestre
2025 2024
Margine finanziario 315.041 363.257
di cui Interessi netti 315.840 361.498
30. Margine d'interesse 314.878 360.669
+ commissioni nette prestito titoli di Tesoreria 962 829
di cui Profitti da gestione della Tesoreria (799) 1.759
+ utili (perdite) da cessioni o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito (non deteriorati) (799) 1.759
Dividendi e altri proventi su partecipazioni 10 8
70. Dividendi e proventi simili 403 100
a dedurre: dividendi e proventi simili su titoli rappresentativi di capitale detenuti per negoziazione inclusi in voce 70 (388) (80)
a dedurre: dividendi e proventi simili su partecipazioni e titoli rappresentativi di capitale obbligatoriamente valutati al fair value inclusi in voce 70 (15) (20)
+ rivalutazioni (svalutazioni) delle partecipazioni valutate al patrimonio netto 10 8
Commissioni nette 278.231 257.182
60. Commissioni nette 279.193 258.011
a dedurre: commissioni nette prestito titoli di Tesoreria (962) (829)
Risultato negoziazione, coperture e fair value 52.151 37.708
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 52.466 38.533
90. Risultato netto dell'attività di copertura (653) (1.337)
110. Risultato netto delle attività e passività valutate al fair value (65) 412
+ dividendi e proventi simili su titoli rappresentativi di capitale detenuti per negoziazione (da voce 70) 388 80
+ dividendi e proventi simili su partecipazioni e titoli rappresentativi di capitale obbligatoriamente valutati al fair value (da voce 70) 15 20
Saldo altri proventi/oneri (1.082) 148
230. Altri oneri/proventi di gestione 109.475 96.987
a dedurre: altri proventi di gestione - di cui: recupero di spese (111.067) (97.510)
a dedurre: rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi 510 671
100. Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (non deteriorati) (799) 1.759
a dedurre: utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito (non deteriorati) 799 (1.759)
RICAVI 644.351 658.303
Spese per il personale (73.783) (67.023)
190. Spese amministrative - a) spese per il personale (73.783) (67.023)
Altre spese amministrative (196.904) (178.214)
190. Spese amministrative - b) altre spese amministrative (196.392) (212.886)
a dedurre: contributi Fondo di risoluzione unico (SRF), Sistemi di garanzia dei depositi (DGS) e Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita (2) 35.343
+ rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi (510) (671)
Recuperi di spesa 111.067 97.510
230. Altri oneri/proventi di gestione - di cui: recupero di spese 111.067 97.510
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (13.506) (12.617)
210. Rettifiche/Riprese di valore su attività materiali (11.335) (10.350)
220. Rettifiche/Riprese di valore su attività immateriali (2.171) (2.267)
Costi operativi (173.126) (160.344)
RISULTATO DI GESTIONE 471.225 497.959
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (2.573) (1.689)
130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (3.563) (824)
a dedurre: rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito 1.013 (995)
130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - (14)
a dedurre: Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - titoli di debito - 14
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (2) 1
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri a) per rischio di credito relativo a impegni e garanzie rilasciate (21) 129
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 468.652 496.270
Altri oneri e accantonamenti (7.721) (37.653)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri b) altri accantonamenti netti (7.723) (2.310)
+ contributi Fondo di risoluzione unico (SRF), Sistemi di garanzia dei depositi (DGS) e Fondo di garanzia assicurativo dei rami vita 2 (35.343)
Profitti netti da investimenti (1.013) 981
+ Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito (1.013) 995
+ Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - titoli di debito - (14)
250. Utili (Perdite) delle Partecipazioni 10 8
a dedurre: rivalutazioni (svalutazioni) delle partecipazioni valutate al patrimonio netto (10) (8)
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 459.918 459.598
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente = voce 300 (142.082) (139.278)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 317.836 320.320
RISULTATO DEL PERIODO 317.836 320.320

Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti

di bilancio consolidato riclassificato

238 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025 · FinecoBank

Attestazione

Attestazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell'art. 81-Ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

  1. I sottoscritti, Alessandro Foti, nella sua qualità di Amministratore Delegato e Direttore Generale di FinecoBank S.p.A., ed Erick Vecchi, nella sua qualità di Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di FinecoBank S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'articolo 154-bis, commi 3 e 4, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:

  2. l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa, e

  3. l'effettiva applicazione

Attestazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato, nel corso del primo semestre 2025.

  1. La valutazione dell'adeguatezza delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato è basata su un modello definito in coerenza con l'"Internal Control - Integrated Framework (CoSO)" e con il "Control Objective for IT and Related Technologies (Cobit)", che rappresentano standard di riferimento per il sistema di controllo interno e per il financial reporting in particolare, generalmente accettati a livello internazionale.

  2. I sottoscritti attestano, inoltre, che:

  3. 3.1 il Bilancio consolidato semestrale abbreviato:

  4. a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
  5. b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
  6. c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento;

3.2 la Relazione intermedia sulla gestione comprende un'analisi attendibile dei riferimenti agli eventi importanti che si sono verificati nei primi sei mesi dell'esercizio e alla loro incidenza sul Bilancio consolidato semestrale abbreviato, unitamente a una descrizione dei principali rischi e incertezze per i sei mesi restanti dell'esercizio. La Relazione finanziaria semestrale consolidata comprende altresì una analisi attendibile delle informazioni sulle operazioni rilevanti con parti correlate.

Milano, 30 luglio 2025

FinecoBank S.p.A. L'Amministratore Delegato e Direttore Generale Alessandro Foti

FinecoBank S.p.A. Il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari Erick Vecchi

Attestazione del bilancio consolidato semestrale ai sensi dell'art. 81-Ter del

Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

Attestazione

240 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025 · FinecoBank

Relazione della Società di Revisione

Relazione della Società di Revisione

FinecoBank · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025 241

Relazione della Società di Revisione

242 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025 · FinecoBank

FinecoBank · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025 243

Relazione della Società di Revisione

Relazione della Società di Revisione

Relazione del Collegio Sindacale

Relazione del Collegio Sindacale

244 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025 · FinecoBank

ABS – Asset Backed Securities

Strumenti finanziari il cui rendimento e rimborso sono garantiti da un portafoglio di attività (collateral) dell'emittente (solitamente uno Special Purpose Vehicle – SPV), destinato in via esclusiva al soddisfacimento dei diritti incorporati negli strumenti finanziari stessi.

Attività di rischio ponderate

Vedi voce "RWA – Risk Weighted Assets".

Audit

Glossario

Processo di controllo sull'attività e sulla contabilità societaria che viene svolto sia da strutture interne (internal audit) che da società di revisione esterne (external audit).

Banking book - Portafoglio bancario

Riferito a strumenti finanziari, in particolare titoli, l'espressione identifica la parte di tali portafogli destinata all'attività "proprietaria", diversi da quelli classificati nel Trading book - Portafoglio di negoziazione

Bail-in

Misure adottate delle competenti autorità di risoluzione che possono prevedere la conversione di strumenti di debito in azioni o la riduzione del valore delle passività, imponendo perdite ad alcune categorie di creditori ai sensi della BRRD.

Basilea 2

Accordo internazionale sui requisiti patrimoniali delle banche in relazione ai rischi assunti dalle stesse. Tale accordo è stato recepito, a livello nazionale, dalle rispettive autorità di vigilanza competenti, ivi inclusa, con riferimento alla Repubblica Italiana, Banca d'Italia. La nuova regolamentazione prudenziale, entrata in vigore in Italia nel 2008, si basa su tre pilastri.

  • Pillar 1 (primo pilastro): fermo restando l'obiettivo di un livello di capitalizzazione pari all'8% delle esposizioni ponderate per il rischio, è stato delineato un nuovo sistema di regole per la misurazione dei rischi tipici dell'attività bancaria e finanziaria (di credito, di controparte, di mercato e operativi) che prevede metodologie alternative di calcolo caratterizzate da diversi livelli di complessità con la possibilità di utilizzare, previa autorizzazione dell'Organo di Vigilanza, modelli sviluppati internamente;
  • Pillar 2 (secondo pilastro): prevede che le banche devono dotarsi di processi e strumenti per determinare il livello di capitale interno complessivo (Internal Capital Adequacy Assessment Process - ICAAP) adeguato a fronteggiare tutte le tipologie di rischio, anche diverse da quelle presidiate dal requisito patrimoniale complessivo (primo pilastro), nell'ambito di una valutazione dell'esposizione, attuale e prospettica, che tenga conto delle strategie e dell'evoluzione del contesto di riferimento. All'Autorità di Vigilanza spetta il compito di esaminare il processo ICAAP, formulare un giudizio complessivo ed attivare, ove necessario, le opportune misure correttive;
  • Pillar 3 (terzo pilastro): introduce obblighi di pubblicazione delle informazioni riguardanti l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all'identificazione, alla misurazione e alla gestione di tali rischi.

Basilea 3

Accordo internazionale di modifica di Basilea 2 adottato nel dicembre 2010, contenente modifiche alla regolamentazione prudenziale in materia di capitale e liquidità delle banche, con un'entrata in vigore graduale dei nuovi requisiti prudenziali a partire dal 1° gennaio 2014. Tali regole sono state attuate a livello europeo dal "Pacchetto" CRD IV.

Bank Recovery and Resolution Directive o BRRD

Indica la Direttiva approvata dal Parlamento Europeo e dal Consiglio, rispettivamente in data 15 aprile e 6 maggio 2014, concernente l'istituzione di un quadro di risanamento e di risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di investimento (Bank Recovery and Resolution Directive).

Basis point

Il b.p. o basis point rappresenta lo 0,01% di una determinata quantità, ovvero la centesima parte di un punto percentuale. 100 basis point equivalgono a un 1%.

Best practice

Comportamento commisurato alle esperienze più significative e/o al miglior livello raggiunto dalle conoscenze riferite a un certo ambito tecnico/professionale.

Budget

Il budget è un piano di previsione finanziaria con un orizzonte temporale di 12 mesi le cui finalità essenziali sono quelle di stabilire gli obiettivi che il Gruppo deve raggiungere (in termini di driver gestionali, risultati economici, patrimoniali e indicatori di vigilanza ed in considerazione dello scenario macro-economico attuale e atteso), nonché definire le risorse necessarie e la loro più efficiente allocazione, al fine del raggiungimento dei risultati attesi.

Capitale aggiuntivo di classe 1 - Additional Tier 1

Strumenti rappresentativi di capitale in linea con le disposizioni del regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) sui requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento, che presentano le seguenti caratteristiche:

  • piena discrezionalità dell'emittente nei pagamenti delle cedole e nei rimborsi, anche anticipati, del capitale residuo;
  • lo strumento è perpetuo o ha una durata pari alla durata dell'entità;
  • conserva la totale discrezionalità dell'emittente relativa alla possibilità di effettuare una rivalutazione del valore nominale dopo il verificarsi di un evento di capitale che ha determinato una svalutazione;
  • non contiene alcuna disposizione che imponga all'emittente di provvedere a pagamenti (clausole obbligatorie) a seguito di eventi reali sotto il diretto controllo delle parti.

Capitale di classe 1 - Tier 1 Capital

Capitale di classe 1 (Tier 1) comprende il Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) e il Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1).

Capitale di classe 2 - Tier 2 Capital

Il Capitale di classe 2 (Tier 2) è composto principalmente dalle passività subordinate computabili diverse da quelle incluse nel Capitale di classe 1 (vedi voce).

Capitale economico

Livello di capitale richiesto a una banca per coprire le perdite che potrebbero verificarsi con un orizzonte di un anno e una certa probabilità o livello di confidenza. Il Capitale Economico è una misura della variabilità della Perdita Attesa del portafoglio e dipende dal livello di diversificazione del portafoglio stesso.

Capitale Interno

Rappresenta l'ammontare di capitale necessario per fronteggiare perdite potenziali ed è necessario per supportare le attività di business e le posizioni detenute. Il Capitale Interno è dato dalla somma del capitale economico, ottenuto tramite aggregazione delle diverse tipologie di rischio, più una riserva per considerare effetti del ciclo e rischio di modello.

Capitale primario di classe 1 o CET 1

La componente primaria di capitale secondo la normativa di Basilea 3, rappresentata principalmente dal capitale ordinario versato, dalle relative riserve sovrapprezzo, dall'utile di periodo, dalle riserve e da altre rettifiche regolamentari, così come previsto dal Regolamento CRR e dalle Disposizioni di Vigilanza.

CDS – Credit Default Swap

Contratto derivato con il quale un soggetto (venditore di protezione) si impegna, a fronte del pagamento di un importo, a corrispondere ad un altro soggetto (acquirente di protezione) un ammontare prefissato, nel caso si verifichi un prestabilito evento connesso al deterioramento del merito creditizio di una terza controparte (reference entity).

CFD (Contract For Difference)

Strumenti finanziari derivati il cui valore è direttamente collegato a quello dell'attività sottostante (valori mobiliari, indici, valute, futures su obbligazioni, futures su indici di volatilità e futures su materie prime) e ne segue quindi l'andamento. In particolare, il CFD prevede il pagamento del differenziale di prezzo registrato tra il momento dell'apertura e il momento di chiusura del contratto.

CFO

Chief Financial Officer.

CGU – Cash Generating Unit

Un'unità generatrice di flussi finanziari è il più piccolo gruppo identificabile di attività che genera flussi finanziari in entrata che sono ampiamente indipendenti dai flussi finanziari in entrata generati da altre attività o gruppi di attività.

CIO

Chief Information Officer.

Classe di merito di credito

Classe, che dipende dai rating esterni, che è utilizzata per assegnare le ponderazioni di rischio nell'ambito dell'approccio standard del rischio di credito.

Clausola di Claw back

Azione di restituzione del bonus percepito qualora, successivamente all'erogazione, siano emersi comportamenti dolosi o colposi del dipendente che, se conosciuti al momento dell'erogazione, sarebbero stati tali da non rispettare la valutazione di conformità, ovvero tale erogazione sia stata effettuata in violazione delle disposizioni di legge o regolamentari.

CLO

Chief Lending Officer.

Corporate

Segmento di clientela corrispondente alle imprese di medie e grandi dimensioni.

Covenant

Il covenant è una clausola, concordata esplicitamente in fase di definizione contrattuale, che riconosce al soggetto finanziatore il diritto di rinegoziare o revocare il credito al verificarsi degli eventi previsti nella clausola stessa, collegando le performance economico-finanziarie del debitore ad eventi risolutivi/modificativi delle condizioni contrattuali (scadenza, tassi, ecc.).

Covered bond

Obbligazioni Bancarie Garantite (OBG) che, oltre alla garanzia della banca emittente, possono usufruire anche della garanzia di un portafoglio di mutui ipotecari od altri prestiti di alta qualità ceduti, per tale scopo, ad un'apposita società veicolo "SPV – Special Purpose Vehicle" (vedi voce).

CRD (Capital Requirement Directive)

Direttiva UE 2013/36 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 26 giugno 2013 che disciplina le condizioni per l'accesso all'attività bancaria, la libertà di stabilimento delle banche nell'Unione e la libera prestazione dei loro servizi, il controllo prudenziale, le riserve patrimoniali addizionali, il governo societario. Tale direttiva è stata sottoposta ad aggiornamenti nel corso del tempo, in particolare con la Direttiva (UE) 2019/878 del 20 maggio 2019 (CRD V) e la Direttiva (UE) 2024/1619 del 31 maggio 2024 (CRD VI).

Crediti deteriorati

I crediti sono sottoposti ad una periodica ricognizione volta a individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione (al valore di mercato pari, di norma, all'importo erogato comprensivo dei costi e ricavi di transazione che sono direttamente attribuibili all'erogazione del credito) mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore. Rientrano in tale ambito i crediti ai quali è stato attribuito lo status di sofferenze, inadempienze probabili e scaduti, secondo le regole di Banca d'Italia coerenti con la normativa IAS/IFRS (vedi voce).

Crediti commerciali

Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria, ovvero finanziamenti erogati a clientela relativi ad utilizzi di aperture di credito in conto corrente, carte di credito, prestiti personali, mutui e sovvenzioni chirografarie.

CRM - Credit Risk Mitigation

Attenuazione del rischio di credito (Credit Risk Mitigation) è un insieme di tecniche, contratti accessori al credito o altri strumenti (ad esempio attività finanziarie, garanzie) che consentono una riduzione dei requisiti di capitale di rischio di credito.

CRO

Chief Risk Officer

Default

Identifica la condizione di dichiarata impossibilità a onorare i propri debiti e/o il pagamento dei relativi interessi.

EAD – Exposure At Default

L'EAD (Exposure at Default) esprime la misura della esposizione al momento dell'evento di default della posizione creditizia.

EBA European Banking Authority

L'Autorità Bancaria Europea (ABE) è un'autorità indipendente dell'Unione europea (UE), che opera per assicurare un livello di regolamentazione e di vigilanza prudenziale efficace e uniforme nel settore bancario europeo.

ECA

Agenzia per il credito all'esportazione (Export Credit Agency).

ECAI

Agenzia esterna per la valutazione del merito di credito (External Credit Assessment Institution).

ECB (European Central Bank)

Banca Centrale Europea (BCE). La BCE è la Banca Centrale per la moneta unica europea, l'euro.

EL Perdite attese (Expected Losses)

Sono le perdite che si manifestano in media entro un intervallo temporale di un anno su ogni esposizione (o pool di esposizioni).

EPS – Earnings Per Shares (Utile per azione)

Indicatore della redditività di una società calcolato dividendo l'utile netto per il numero medio delle azioni in circolazione al netto delle azioni proprie.

EPS – Earnings Per Shares diluito (Utile per azione diluito)

Indicatore della redditività di una società calcolato dividendo l'utile netto per il numero medio delle azioni diluite in circolazione al netto delle azioni proprie.

Esposizioni non performing

Ai sensi degli Implementing Technical Standard EBA, le esposizioni non performing sono tutte le esposizioni in bilancio e fuori bilancio per le quali sono soddisfatti i seguenti criteri:

  • il debitore è in arretrato da oltre 90 giorni nel pagamento di un'obbligazione rilevante, dove le condizioni per la fissazione della soglia di rilevanza sono definite dal Regolamento Delegato (UE) 2018/171;
  • esposizioni per cui la banca giudica improbabile l'integrale adempienza del debitore senza il ricorso ad azioni quali l'escussione delle garanzie, a prescindere dall'esistenza di un ammontare scaduto o dal numero di giorni di scaduto.

Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate

Esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, sono scadute o sconfinanti. Esse rappresentano l'intera esposizione nei confronti di controparti, diverse da quelle classificate nella categoria delle inadempienze probabili e delle sofferenze, che alla data di riferimento presentano crediti scaduti o sconfinanti da oltre 90 giorni e che superino le soglie di rilevanza definite nel Regolamento Delegato (UE) 2018/171.

Fair value

Corrispettivo al quale, in un mercato di libera concorrenza, un bene può essere scambiato o una passività estinta, tra parti consapevoli e indipendenti.

Fondi propri o Total Capital

I Fondi propri di una banca sono costituiti da una serie di elementi normativamente definiti (al netto degli elementi negativi da dedurre) classificati in base alla qualità patrimoniale e alla capacità di assorbimento delle perdite. Dal 1° gennaio 2014, a seguito dell'entrata in vigore del CRR, i Fondi Propri sono costituiti dalla somma del capitale di classe 1 e del capitale di classe 2.

Forbearance/Esposizioni oggetto di concessione

Ai sensi degli Implementing Technical Standard EBA, si definiscono Forborne le esposizioni a cui sono state estese misure di Forbearance, ossia concessioni nei confronti di un debitore che ha affrontato - oppure che è in procinto di affrontare - difficoltà a rispettare i propri impegni finanziari (financial difficulties).

Funding

Approvvigionamento, sotto varie forme, dei fondi necessari al finanziamento dell'attività aziendale o di particolari operazioni finanziarie.

Futures

Contratti standardizzati con cui le parti si impegnano a scambiarsi, a un prezzo predefinito e a una data futura, valute, valori mobiliari o beni. Tali contratti sono negoziati su mercati regolamentati, dove viene garantita la loro esecuzione.

Goodwill (Avviamento)

Identifica l'avviamento pagato per l'acquisizione di una quota partecipativa, pari alla differenza tra il costo e la corrispondente quota di patrimonio netto, per la parte non attribuibile ad elementi dell'attivo della società acquisita.

Grandi esposizioni

Indica la somma di tutte le esposizioni verso una controparte che sia uguale o superiore al 10% del Capitale di classe 1 dell'Emittente, dove: (i) le esposizioni sono la somma delle attività di rischio per cassa e delle operazioni fuori bilancio nei confronti di una controparte, così come definite dalla disciplina sui rischi di credito, senza l'applicazione dei fattori di ponderazione ivi previsti (sono escluse dalle esposizioni le attività di rischio dedotte nella determinazione dei Fondi Propri); (ii) una controparte è un cliente o un gruppo di clienti connessi.

Haircut

Differenza fra il valore dei beni costituiti in garanzia e l'ammontare del credito accordato in un'operazione di credito garantita. Nelle operazioni garantite da titoli, rappresenta la percentuale del prezzo di mercato (o del valore nominale) di un'attività finanziaria versata a garanzia da sottrarre al prezzo di mercato stesso (o al valore nominale) al fine della determinazione del valore di garanzia.

HNWI

High Net Worth Individual, che identificano i clienti Privati con un TFA superiore ad un milione di euro.

IAS/IFRS

Principi contabili internazionali (International AccountingStandards - IAS) emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB), ente internazionale di natura privata costituito nell'aprile 2001, al quale partecipano le professioni contabili dei principali Paesi nonché, in qualità di osservatori, l'Unione Europea, lo IOSCO (International Organization of Securities Commissions) e il Comitato di Basilea. Tale ente ha raccolto l'eredità dell'International Accounting Standards Committee (IASC), costituito nel 1973 allo scopo di promuovere l'armonizzazione delle regole per la redazione dei bilanci delle società. Con la trasformazione dello IASC in IASB si è deciso, fra l'altro, di denominare i nuovi principi contabili "International Financial Reporting Standards" (IFRS). A livello internazionale è in corso il tentativo di armonizzazione degli IAS/IFRS con gli "US GAAP – United States Generally Accepted Accounting Principles".

ICAAP – Internal Capital Adequacy Assessment Process

Vedi voce "Basilea 2 – Pillar 2".

Impairment

Nell'ambito degli "IAS/IFRS" (vedi voce), si riferisce alla perdita di valore di un'attività di bilancio, rilevata nel caso in cui il valore di bilancio sia maggiore del valore recuperabile ossia dell'importo che può essere ottenuto con la vendita o l'utilizzo dell'attività.

Inadempienze probabili ("Unlikely toPay")

Esposizioni per cassa e fuori bilancio, per cui non ricorrono le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze e per le quali sussiste una valutazione di improbabilità che, in assenza di azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore sia in grado di adempiere integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione viene operata indipendentemente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. La classificazione tra le inadempienze probabili non è necessariamente legata alla presenza esplicita di anomalie (il mancato rimborso) ma è bensì legata alla sussistenza di elementi indicativi di una situazione di rischio di inadempimento del debitore.

Incremento significativo del rischio di credito "SICR"

Criterio utilizzato per verificare il passaggio di Stage. Se il rischio di credito dello strumento finanziario è significativamente aumentato dopo la rilevazione iniziale le rettifiche di valore sono pari alle perdite attese lungo tutta la vita dello strumento (lifetime ECL).

Index linked

Polizze la cui prestazione a scadenza dipende dall'andamento di un parametro di riferimento che può essere un indice azionario, un paniere di titoli o un altro indicatore.

IRB – Internal Rating Based

Metodo per la determinazione dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito nell'ambito del Pillar 1 di Basilea 2 (vedi voce). La disciplina si applica alle esposizioni del portafoglio bancario. Peraltro, nei metodi IRB le ponderazioni di rischio delle attività sono determinate in funzione delle valutazioni interne che le banche effettuano sui debitori (o, in taluni casi, sulle operazioni). Attraverso l'utilizzo dei sistemi basati sui rating interni, le banche determinano l'esposizione ponderata per il rischio.

IRS – Interest Rate Swap

Vedi voce "Swap".

Joint venture

Accordo tra due o più imprese per lo svolgimento di una determinata attività economica attraverso, solitamente, la costituzione di una società per azioni.

Ke

Il costo del capitale è la remunerazione minima dell'investimento richiesta dall'azionista. È la somma di un tasso privo di rischio e un differenziale di rendimento che remuneri l'investitore per il rischio di credito e la volatilità del prezzo dell'azione. Il costo del capitale è calcolato utilizzando medie di medio-lungo periodo di parametri di mercato.

Key Performance Indicators (KPI) - "indicatori di prestazione chiave"

Insieme di indicatori che permettono di misurare le prestazioni di una determinata attività o processo.

Key Risk Indicators

Gli indicatori di rischio sono metriche quantitative che riflettono l'esposizione ai Rischi Operativi di specifici processi o prodotti: il valore espresso da un indicatore dovrebbe essere correlato a variazioni dei livelli di rischio.

Knock Out Option

Le Knock Out Option sono contratti derivati appartenenti alla categoria delle opzioni con barriera. Esse si caratterizzano per il fatto che la facoltà di acquisto o di vendita cessa di esistere quando il prezzo del sottostante tocca lo Strike predeterminato (detto anche "Barriera").

LCR - Liquidity Coverage Ratio

Coefficiente di copertura della liquidità pari al rapporto tra la riserva di liquidità dell'ente creditizio, costituita da attività liquide di elevata qualità, e i deflussi netti di liquidità dello stesso nell'arco dei successivi 30 giorni di calendario in condizioni di stress.

Leasing

Contratto con il quale una parte (locatore) trasferisce il diritto di utilizzo di un'attività all'altra parte (locatario) per un periodo di tempo determinato ed in cambio di un corrispettivo.

LGD – Loss Given Default

Valore atteso (eventualmente condizionato a scenari avversi) del rapporto, espresso in termini percentuali, tra la perdita a causa del default e l'importo dell'esposizione al momento del default "EAD- Exposure At Default" (vedi voce).

Marginazione Long e Short

La Marginazione un servizio che consente al cliente di attivare operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro e ricevere liquidità dalla Banca consegnando in prestito specifici strumenti finanziari inclusi in una lista predefinita ("Marginazione Long") oppure ricevere in prestito dalla Banca specifici strumenti finanziari inclusi in una lista predefinita consegnando liquidità ("Marginazione short").

Mark to Market

Processo di valutazione di un portafoglio di titoli o altri strumenti finanziari sulla base dei prezzi espressi dal mercato.

Maturity Ladder

Strumento per la gestione e il monitoraggio della liquidità a breve termine (liquidità operativa) che, attraverso la contrapposizione di attività e passività la cui scadenza è all'interno di ogni singola fascia temporale, consente di evidenziare gli sbilanci (periodali e cumulati) tra i flussi di cassa in entrata ed in uscita e, quindi, di calcolare il saldo netto del fabbisogno (o del surplus) finanziario nell'orizzonte temporale di un anno.

NAV - Net Asset Value

È il valore della quota in cui è frazionato il patrimonio di un fondo comune d'investimento.

NSFR - Net Stable Funding Ratio

L'indicatore Net Stable Funding Ratio (NSFR) è strutturato in modo da assicurare che le attività a lungo termine siano finanziate con almeno un importo minimo di passività stabili in relazione ai rispettivi profili di rischio di liquidità. L'NSFR è volto a limitare l'eccessivo ricorso alla raccolta all'ingrosso a breve termine in periodi di abbondante liquidità di mercato e a incoraggiare una migliore valutazione del rischio di liquidità basata su tutte le poste in bilancio e fuori bilancio. L'NSFR è definito come rapporto tra l'ammontare disponibile di provvista stabile e l'ammontare obbligatorio di provvista stabile.

NSFR Adjusted

L'indicatore NSFR Adjusted si basa sul ratio regolamentare NSFR (Net Stable Funding Ratio) ma è rettificato per scadenza (adjusted by bucket) considerando le scadenze rispettivamente superiori a 3 e 5 anni. L'NSFR Adjusted è quindi utilizzato per il monitoraggio e il controllo della situazione di liquidità strutturale sulle scadenze temporali più lunghe (oltre l'anno). L'NSFR è definito come rapporto tra le passività cumulate oltre l'anno e le attività cumulate oltre l'anno.

OICR – Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio

La voce comprende gli "OICVM – Organismi di Investimento Collettivo in Valori Mobiliari" (vedi voce) e gli altri Fondi comuni di investimento (fondi comuni di investimento immobiliare, fondi comuni di investimento chiusi).

OICVM – Organismi di Investimento Collettivo in Valori Mobiliari

La voce comprende i fondi comuni di investimento mobiliare aperti, italiani ed esteri, e le società di investimento a capitale variabile (Sicav). Queste ultime sono società per azioni a capitale variabile aventi per oggetto esclusivo l'investimento collettivo del patrimonio raccolto mediante l'offerta al pubblico di proprie azioni.

Option

Rappresenta il diritto, ma non l'impegno, acquisito col pagamento di un premio, di acquistare (call option) o di vendere (put option) uno strumento finanziario a un prezzo determinato (strike price) oppure entro una data futura determinata (American option/European option).

OTC – Over The Counter

La negoziazione OTC - Over The Counter consiste nello scambio di strumenti finanziari quali azioni, obbligazioni, derivati o merci direttamente fra due controparti. I mercati OTC non hanno contratti e modalità di compravendita standardizzati e non sono legati a una serie di norme (ammissioni, controlli, obblighi informativi, ecc.) che regolamentano i mercati ufficiali.

Payout ratio

Indica la percentuale di utile netto distribuita agli azionisti. Tale quota dipende sostanzialmente dalle esigenze di auto finanziamento della società e dal rendimento atteso degli azionisti.

PD – Probability of Default

Probabilità che una controparte passi allo stato di "default" (vedi voce) entro un orizzonte temporale di un anno.

Posizione interbancaria netta - Crediti e debiti verso banche

La posizione interbancaria netta del Gruppo è stata calcolata come differenza fra: (i) i Crediti verso banche, esclusi i titoli di debito e i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari, contabilizzati nelle Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, e i Conti correnti e i depositi a vista presso Banche Centrali e altre banche, contabilizzati nella voce Cassa e disponibilità liquide e (ii) i Debiti verso banche, esclusi i

debiti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari e i debiti per leasing, contabilizzati nella Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

Private banking

Servizi finanziari destinati alla clientela privata cosiddetta "di fascia alta" per la gestione globale delle esigenze finanziarie.

Rating

Valutazione della qualità di una società o delle sue emissioni di titoli di debito sulla base della solidità finanziaria della società stessa e delle sue prospettive. Tale valutazione viene eseguita da agenzie specializzate o dalla banca sulla base di modelli interni.

Ratio Capitale di Classe 1 - Tier 1 Capital Ratio

Indicatore dato dal rapporto tra il Capitale di Classe 1 (vedi voce) della banca e le sue attività ponderate in base al rischio "RWA – Risk Weighted Assets" (vedi voce).

Requisito dei fondi propri e delle passività ammissibili (MREL)

Il requisito minimo dei fondi propri e delle passività ammissibili (Minimum Requirement for Eligible Liabilities) è fissato dalle Autorità di Risoluzione per assicurare che una banca mantenga in ogni momento sufficienti strumenti idonei a facilitare l'attuazione della strategia di risoluzione definita dall'Autorità stessa in caso di crisi. Il MREL ha l'obiettivo di evitare che la risoluzione di una banca dipenda dal sostegno finanziario pubblico e, quindi, aiuta a garantire che gli azionisti e i creditori contribuiscano all'assorbimento delle perdite e alla ricapitalizzazione.

Retail

Segmento di clientela che comprende principalmente i privati, i professionisti, gli esercenti e gli artigiani.

Rischio di credito

Rappresenta il rischio che una variazione inattesa del merito creditizio di una controparte, del valore delle garanzie da questa prestate, o ancora dei margini da essa utilizzati in caso di insolvenza, generi una variazione inattesa nel valore della posizione creditoria della banca.

Rischio di credito di controparte

Rischio che la controparte di una transazione che riguarda strumenti finanziari possa andare in default prima del regolamento di tutti i flussi di cassa concordati.

Rischio di liquidità

Rappresenta il rischio che l'impresa non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento a causa dell'incapacità di smobilizzare attività o di ottenere in modo adeguato fondi dal mercato (funding liquidity risk) ovvero a causa della difficoltà/impossibilità di monetizzare facilmente posizioni in attività finanziarie senza influenzarne in misura significativa e sfavorevole il prezzo per via dell'insufficiente profondità del mercato finanziario o di un suo temporaneo malfunzionamento (market liquidity risk).

Rischio di mercato

Rappresenta l'effetto che variazioni nelle variabili di mercato possono generare sul valore economico del portafoglio, dove quest'ultimo comprende le attività detenute sia nel trading book, ossia nel portafoglio di negoziazione, sia quelle iscritte nel banking book, ovvero l'operatività connessa con la gestione caratteristica della banca commerciale e con le scelte di investimento strategiche.

Rischio operativo

Rappresenta il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, sistemi o causati da eventi esterni. Tale definizione include il rischio legale e di compliance, ma esclude quello strategico e reputazionale. Per esempio, possono essere definite operative le perdite derivanti da frodi interne o esterne, rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro, reclami della clientela, distribuzione dei prodotti, multe e altre sanzioni derivanti da violazioni normative, danni ai beni patrimoniali dell'azienda, interruzioni dell'operatività e disfunzione dei sistemi, gestione dei processi.

Riserva di capitale a fronte del rischio sistemico

L'articolo 133 della CRD prevede la possibilità che ogni Stato membro possa introdurre una riserva di capitale a fronte del rischio sistemico (Systemic Risk Buffer, SyRB) per il settore finanziario o per uno o più sottoinsiemi di tale settore, su tutte le esposizioni o su un sottoinsieme di esposizioni, al fine di prevenire e attenuare rischi macroprudenziali o sistemici non previsti dal CRR e dagli articoli 130 e 131 della stessa direttiva, nel senso di un rischio di perturbazione del sistema finanziario che può avere gravi conseguenze negative per il sistema finanziario e l'economia reale di un

Glossario

determinato Stato membro. Per le banche e i gruppi bancari autorizzati in Italia, la possibilità di introdurre la riserva di capitale a fronte del rischio sistemico è stata recepita da Banca d'Italia con l'aggiornamento n. 38 della Circolare n. 285.

Riserva di capitale anticiclica

Riserva di capitale anticiclica costituita da capitale primario di classe 1 ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza, secondo la nozione contenuta negli artt. 128 e 130 della CRD IV, pari ai Risk-Weighted Assets calcolati conformemente all'art. 92, paragrafo 3, del CRR moltiplicati per il coefficiente anticiclico specifico della Società, determinato secondo i criteri previsti dalle Disposizioni di Vigilanza in una misura compresa tra lo 0% e il 2,5%.

Riserva di conservazione del capitale

Secondo la nozione contenuta nell'art. 128 della CRD IV, è una riserva di capitale la cui costituzione è richiesta dalla normativa – come precisato anche dalle Disposizioni di Vigilanza – con l'obiettivo di dotare le banche di un buffer patrimoniale di elevata qualità da utilizzare nei momenti di tensione del mercato per prevenire disfunzioni del sistema bancario ed evitare interruzioni nel processo di erogazione del credito, pari al 2,5% dei Risk-Weighted Assets, calcolati conformemente all'articolo 92, paragrafo 3, del CRR su base individuale e consolidata.

Risk Taking Capacity

Rapporto tra Available Financial Resources e Capitale Interno.

RWA – Risk Weighted Assets (Attività di rischio ponderate)

Si tratta del valore delle attività per cassa e fuori bilancio ponderate per il rischio in base a differenti fattori di ponderazione in funzione della classe in cui l'esposizione è classificata e della relativa qualità creditizia, ai sensi delle normative bancarie emanate dagli organi di vigilanza per il calcolo del coefficiente di solvibilità.

Sensitivity

Identifica la situazione di maggiore o minore sensibilità con la quale determinate attività o passività reagiscono a variazioni dei tassi o di altri parametri di riferimento.

Sensitivity Analysis

L'analisi di sensitività quantifica la variazione del valore di un portafoglio finanziario derivante da una variazione sfavorevole di fattori di rischio principali (tasso di interesse, tasso di cambio, equity).

Sofferenze

Il complesso delle esposizioni nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dalla banca (es. indipendentemente dalla presenza di garanzie – reali o personali – a copertura delle esposizioni).

Spread

Con questo termine di norma si indicano la differenza tra due tassi di interesse, lo scarto tra le quotazioni denaro e lettera nelle contrattazioni in titoli o la maggiorazione che l'emittente di valori mobiliari riconosce in aggiunta ad un tasso di riferimento.

SPV –Special Purpose Vehicle

Società veicolo, entità legale (nella forma di società di persone, di capitali, trust ecc.) costituita al fine di perseguire specifici obiettivi, quali l'isolamento del rischio finanziario o l'ottenimento di particolari trattamenti regolamentari e/o fiscali riguardanti determinati portafogli di attività finanziarie. Per tale ragione l'operatività delle SPV è circoscritta attraverso la definizione di una serie di norme finalizzate a limitarne l'ambito di attività. Generalmente le SPV non sono partecipate dalla società per conto della quale sono costituite, ma al contrario il capitale è detenuto da terzi soggetti al fine di assicurare l'assenza di legami partecipativi con lo "Sponsor". Le SPV sono normalmente strutture Bankruptcy remote, poiché le loro attività patrimoniali non possono essere escusse dai creditori della società per conto della quale sono costituite, anche in caso di insolvenza di quest'ultima.

Swap

Operazioni consistenti, di norma, nello scambio di flussi finanziari tra operatori secondo diverse modalità contrattuali. Nel caso di uno swap di tassi d'interesse ("IRS"), le controparti si scambiano flussi di pagamento indicizzati o meno a tassi d'interesse calcolati su un capitale nozionale di riferimento (ad esempio: una controparte corrisponde un flusso sulla base di un tasso fisso, l'altra sulla base di un tasso variabile). Nel caso di uno swap di valute (currency swap), le controparti si scambiano specifici importi di due diverse valute, restituendoli nel tempo secondo modalità predefinite che possono riguardare sia il capitale (nozionale) sia i flussi dei tassi d'interesse.

Trading book - Portafoglio di negoziazione

Le posizioni detenute a fini di negoziazione sono quelle intenzionalmente destinate a una successiva dismissione a breve termine e/o assunte allo scopo di beneficiare, nel breve termine, di differenze tra prezzi di acquisto e di vendita, o di altre variazioni di prezzo o di tasso d'interesse.

Validazione (interna)

Un'unità esperta, interna ma sufficientemente indipendente giudica l'adeguatezza dei modelli interni per gli scopi interni e regolamentari e emette una conclusione formale circa la loro utilità ed efficacia. Di norma un prerequisito per il processo di validazione da parte delle autorità.

VaR – Value at Risk

Metodo utilizzato per quantificare il livello di rischio. Misura la massima perdita potenziale che con una certa probabilità ci si attende possa essere generata con riferimento a uno specifico orizzonte temporale.

Indicatori Alternativi di Performance ("IAP")

Nella Relazione intermedia sulla gestione consolidata vengono utilizzati degli Indicatori Alternativi di Performance ("IAP") di cui si riporta di seguito la descrizione esplicativa in merito al contenuto e, al caso, le modalità di calcolo utilizzate, ad eccezione degli IAP presentati nei prospetti di conto economico e di stato patrimoniale riclassificati contenuti nella Relazione intermedia sulla gestione consolidata, per i quali si rimanda ai prospetti di raccordo con gli schemi del bilancio consolidato riportati tra gli Allegati.

Altre attività finanziarie/Totale attivo

È il rapporto tra le Altre attività finanziarie, così come rappresentate nello schema di stato patrimoniale riclassificato a cui si rimanda, e il Totale attivo.

Consolidato

Voci 30/06/2025 31/12/2024
Altre attività finanziarie (Importi in migliaia) 25.091.833 23.425.447
Totale attivo (Importi in migliaia) 35.359.177 34.688.817
Altre attività finanziarie/Totale attivo 70,96% 67,53%

Individuale

Voci 30/06/2025 31/12/2024
Altre attività finanziarie (Importi in migliaia) 25.093.129 23.426.909
Totale attivo (Importi in migliaia) 35.263.058 34.616.797
Altre attività finanziarie/Totale attivo
71,16%
67,68%

Asset Under Custody o Raccolta amministrata

Principalmente, titoli di Stato, obbligazioni, azioni e depositi presso terzi. Per la riconciliazione numerica si rimanda alle tabelle riportate nel paragrafo "Andamento della raccolta diretta e indiretta" presentato nella Relazione intermedia sulla gestione consolidata.

Asset Under Management o Raccolta gestita

Principalmente, fondi comuni di investimento e altri fondi, prodotti assicurativi e prodotti di raccolta amministrata in consulenza. Per la riconciliazione numerica si rimanda alle tabelle riportate nel paragrafo "Andamento della raccolta diretta e indiretta" presentato nella Relazione intermedia sulla gestione consolidata.

Glossario

Cost/Income Ratio

È il rapporto tra i costi operativi e i ricavi, così come rappresentati nello schema di conto economico riclassificato a cui si rimanda. È uno dei principali indicatori dell'efficienza gestionale della banca: minore è il valore espresso da tale indicatore, maggiore l'efficienza della banca.

Consolidato

Voci 30/06/2025 31/12/2024 30/06/2024
Costi operativi (Importi in migliaia) 173.126 331.998 160.344
Ricavi (Importi in migliaia) 644.351 1.316.475 658.303
Cost/Income Ratio
26,87%
25,22% 24,36%

Individuale

Voci 30/06/2025 31/12/2024 30/06/2024
Costi operativi (Importi in migliaia) 160.193 308.993 148.995
Ricavi (Importi in migliaia) 593.223 1.267.730 609.523
Cost/Income Ratio 27,00% 24,37% 24,44%

Costi operativi/TFA

È il rapporto tra i costi operativi, annualizzati per i dati al 30 giugno, così come rappresentati nello schema di conto economico riclassificato a cui si rimanda, e i Total Financial Asset medi (TFA, vedi voce), così come rappresentati nella tabella "Saldo raccolta diretta e indiretta" della Relazione intermedia sulla gestione consolidata a cui si rimanda. È uno dei principali indicatori dell'efficienza gestionale della banca: minore è il valore espresso da tale indicatore, maggiore l'efficienza della banca.

Voci 30/06/2025 31/12/2024 30/06/2024
Costi operativi annualizzati (Importi in migliaia) 346.252 331.998 320.688
TFA medi (Importi in migliaia) 144.290.112 131.661.137 126.915.468
Costi operativi/TFA 0,24% 0,25% 0,25%

Costo del rischio/Cost of risk

È il rapporto tra le Rettifiche nette su crediti verso clientela degli ultimi 12 mesi, riferite ai soli crediti di finanziamento verso clientela ordinaria, e i crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (media delle medie degli ultimi quattro trimestri, calcolati come media del saldo di fine trimestre e saldo del fine trimestre precedente). È uno degli indicatori della rischiosità degli attivi della banca: al decrescere di tale indicatore diminuisce la rischiosità degli attivi della banca.

Voci 30/06/2025 31/12/2024 30/06/2024
Rettifiche nette su crediti verso clientela ordinaria (Importi in migliaia) 3.237 2.391 2.963
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (Importi in migliaia) (media delle
medie degli ultimi quattro trimestri, calcolati come media del saldo di fine trimestre e
saldo del fine trimestre precedente)
5.186.428 5.263.064 5.475.430
Cost of Risk (bps) 6 5 5

Coverage ratio

Il Coverage ratio rappresenta la percentuale di un determinato aggregato di esposizioni creditizie coperto da un fondo di svalutazione ed è calcolato come rapporto fra l'ammontare del fondo di svalutazione e l'esposizione lorda. Per la riconciliazione numerica dei Coverage (Sofferenze, Inadempienze probabili, Esposizioni scadute deteriorate e Totale crediti deteriorati) si rimanda alla tabella "Le attività deteriorate" riportata nel paragrafo "Finanziamenti a clientela" della Relazione intermedia sulla gestione consolidata.

Crediti deteriorati/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria

È il rapporto tra i Crediti deteriorati (vedi voce), così come rappresentati nella tabella "Le attività deteriorate" della Relazione intermedia sulla gestione consolidata a cui si rimanda, e Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (vedi voce), così come rappresentati nella tabella "Finanziamenti a Clientela (Riclassifica Gestionale)" della Relazione intermedia sulla gestione consolidata a cui si rimanda.

Consolidato

Voci 30/06/2025 31/12/2024
Crediti deteriorati (Importi in migliaia) 7.720 4.116
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (Importi in migliaia) 5.208.841 5.242.769
Crediti deteriorati/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,15% 0,08%

Individuale

Voci 30/06/2025 31/12/2024
Crediti deteriorati (Importi in migliaia) 7.720 4.116
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (Importi in migliaia) 5.208.841 5.242.769
Crediti deteriorati/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,15% 0,08%

Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria

I crediti di finanziamento verso clientela ordinaria si riferiscono ai soli finanziamenti erogati a clientela relativi a utilizzi di aperture di credito in conto corrente, carte di credito, prestiti personali, mutui e sovvenzioni chirografarie. Per la riconciliazione numerica si rimanda alla tabella "Finanziamenti a Clientela (Riclassifica Gestionale)" presentata nella Relazione intermedia sulla gestione consolidata.

Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria/Raccolta diretta da clientela

È il rapporto tra i crediti di finanziamento verso clientela (vedi voce), così come rappresentati nella tabella "Finanziamenti a Clientela (Riclassifica Gestionale)" della Relazione intermedia sulla gestione consolidata a cui si rimanda, e la raccolta diretta da clientela (vedi voce), così come rappresentati nella tabella "Saldo raccolta diretta e indiretta" della Relazione intermedia sulla gestione consolidata a cui si rimanda.

Consolidato

Voci 30/06/2025 31/12/2024
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (Importi in migliaia) 5.208.841 5.242.769
Raccolta Diretta (Importi in migliaia) 30.012.790 29.668.225
Crediti verso clientela ordinaria/Raccolta diretta da clientela 17,36% 17,67%

Individuale

Voci 30/06/2025 31/12/2024
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (Importi in migliaia) 5.208.841 5.242.769
Raccolta Diretta (Importi in migliaia) 30.012.790 29.668.225
Crediti verso clientela ordinaria/Raccolta diretta da clientela 17,36% 17,67%

Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria/Totale attivo

È il rapporto tra i Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (vedi voce), così come rappresentati nella tabella "Finanziamenti a Clientela (Riclassifica Gestionale)" della Relazione intermedia sulla gestione consolidata a cui si rimanda, e il Totale attivo.

Consolidato

Voci 30/06/2025 31/12/2024
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (Importi in migliaia) 5.208.841 5.242.769
Totale attivo (Importi in migliaia) 35.359.177 34.688.817
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria/Totale attivo 14,73% 15,11%

Individuale

Voci 30/06/2025 31/12/2024
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (Importi in migliaia) 5.208.841 5.242.769
Totale attivo (Importi in migliaia) 35.263.058 34.616.797
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria/Totale attivo 14,77% 15,15%

EVA – Economic Value Added

L'EVA è un indicatore del valore creato da un'azienda. Esso esprime la capacità dell'impresa di creare valore; è calcolato come differenza tra il risultato netto del periodo, escludendo i proventi/oneri straordinari da investimenti e i relativi effetti fiscali, e il costo figurativo del capitale allocato; quest'ultimo è stato calcolato utilizzando sia il capitale regolamentare puntuale a fine periodo, sia il patrimonio netto contabile puntuale a fine periodo. L'EVA pubblicato nella relazione semestrale consolidata del 2024 era stato calcolato utilizzando il capitale regolamentare medio e il patrimonio netto contabile medio dell'esercizio (media dei fine trimestri dell'anno), pertanto, il dato comparativo relativo al primo semestre 2024 è stato rideterminato e riesposto.

(Importi in migliaia)
Voci 30/06/2025 31/12/2024 30/06/2024
+ Risultato netto del periodo 317.836 652.285 320.320
- proventi netti straordinari da investimenti e i relativi effetti fiscali - - -
+ il costo figurativo del capitale regolamentare (41.500) (82.915) (38.668)
EVA (calcolato sul capitale regolamentare) 276.336 569.370 281.652
(Importi in migliaia)
Voci 30/06/2025 31/12/2024 30/06/2024
+ Risultato netto del periodo 317.836 652.285 320.320
- proventi netti straordinari da investimenti e i relativi effetti fiscali - - -
- il costo figurativo del patrimonio netto contabile (110.643) (275.488) (127.675)
EVA (calcolato sul patrimonio contabile) 207.193 376.797 192.645

Finanziamenti a banche/Totale attivo

È il rapporto tra i Finanziamenti a banche, così come rappresentati nella tabella "Finanziamenti a Banche" della Relazione intermedia sulla gestione consolidata a cui si rimanda, e il Totale attivo.

Consolidato

Voci 30/06/2025 31/12/2024
Finanziamenti a banche (Importi in migliaia) 419.121 370.733
Totale attivo (Importi in migliaia) 35.359.177 34.688.817
Finanziamenti a banche/Totale attivo
1,19%
1,07%

Individuale

Voci 30/06/2025 31/12/2024
Finanziamenti a banche (Importi in migliaia) 388.900 355.522
Totale attivo (Importi in migliaia) 35.263.058 34.616.797
Finanziamenti a banche/Totale attivo
1,10%
1,03%

Margine finanziario/Ricavi

È il rapporto tra il Margine finanziario e i Ricavi, così come rappresentati nello schema di conto economico riclassificato a cui si rimanda.

Voci 30/06/2025 31/12/2024 30/06/2024
Margine finanziario (Importi in migliaia) 315.041 711.162 363.257
Ricavi (Importi in migliaia) 644.351 1.316.475 658.303
Margine finanziario/Ricavi 48,89% 54,02% 55,18%

Patrimonio netto (incluso utile)/Totale passivo e patrimonio netto

È il rapporto tra il Patrimonio netto (incluso utile) e il Totale passivo e patrimonio netto, così come rappresentati nello schema di stato patrimoniale riclassificato a cui si rimanda.

Consolidato

Voci 30/06/2025 31/12/2024
Patrimonio netto (incluso utile) (Importi in migliaia) 2.244.289 2.389.312
Totale passivo e patrimonio netto (Importi in migliaia) 35.359.177 34.688.817
Patrimonio netto (incluso utile)/Totale passivo e patrimonio netto 6,35% 6,89%

Individuale

Voci 30/06/2025 31/12/2024
Patrimonio netto (incluso utile) (Importi in migliaia) 2.174.268 2.346.503
Totale passivo e patrimonio netto (Importi in migliaia) 35.263.058 34.616.797
Patrimonio netto (incluso utile)/Totale passivo e patrimonio netto 6,17% 6,78%

Proventi di intermediazione e diversi

Includono le voci Commissioni nette, Risultato di negoziazione, coperture e fair value, Saldo altri proventi/oneri, così come rappresentate nello schema di conto economico riclassificato a cui si rimanda.

(Importi in migliaia)
Voci 30/06/2025 31/12/2024 30/06/2024
Commissioni nette 278.231 527.026 257.182
Risultato negoziazione, coperture e fair value 52.151 79.043 37.708
Saldo altri proventi/oneri (1.082) (773) 148
Proventi di intermediazione e diversi 329.300 605.296 295.038

Proventi di intermediazione e diversi/Costi operativi

È il rapporto tra i Proventi di intermediazione e diversi (vedi voce) e i Costi operativi, così come rappresentati nello schema di conto economico riclassificato a cui si rimanda.

Voci 30/06/2025 31/12/2024 30/06/2024
Proventi di intermediazione e diversi (Importi in migliaia) 329.300 605.296 295.038
Costi operativi (Importi in migliaia) 173.126 331.998 160.344
Proventi di intermediazione e diversi/Costi operativi 190,21% 182,32% 184,00%

Proventi di intermediazione e diversi/Ricavi

È il rapporto tra i Proventi di intermediazione e diversi (vedi voce) e i Ricavi, così come rappresentati nello schema di conto economico riclassificato a cui si rimanda.

Voci 30/06/2025 31/12/2024 30/06/2024
Proventi di intermediazione e diversi (Importi in migliaia) 329.300 605.296 295.038
Ricavi (Importi in migliaia) 644.351 1.316.475 658.303
Proventi di intermediazione e diversi/Ricavi 51,11% 45,98% 44,82%

Raccolta diretta da clientela

Conti correnti, pronti contro termine passivi e depositi vincolati. Per la riconciliazione numerica si rimanda alle tabelle riportate nel paragrafo "Andamento della raccolta diretta e indiretta" presentato nella Relazione intermedia sulla gestione consolidata.

Raccolta Diretta/Totale passivo e patrimonio netto

È il rapporto tra la Raccolta diretta da clientela (vedi voce), così come rappresentata nella tabella "Saldo raccolta diretta e indiretta" a cui si rimanda, e il Totale passivo e patrimonio netto, così come rappresentato nella tabella dello schema di stato patrimoniale riclassificato a cui si rimanda.

Consolidato

Voci 30/06/2025 31/12/2024
Raccolta Diretta (Importi in migliaia) 30.012.790 29.668.225
Totale passivo e patrimonio netto (Importi in migliaia) 35.359.177 34.688.817
Raccolta Diretta/Totale passivo e patrimonio netto 84,88% 85,53%

Individuale

Voci 30/06/2025 31/12/2024
Raccolta Diretta (Importi in migliaia) 30.012.790 29.668.225
Totale passivo e patrimonio netto (Importi in migliaia) 35.263.058 34.616.797
Raccolta Diretta/Totale passivo e patrimonio netto
85,11%
85,71%

Raccolta indiretta

Saldo alla data di riferimento della somma di Asset Under Management (vedi voce) e Asset Under Custody (vedi voce).

Raccolta netta totale

Somma della raccolta effettuata nel periodo di riferimento al netto dei rimborsi effettuati nello stesso periodo con riferimento ad Asset Under Management (vedi voce), Asset Under Custody (vedi voce) e Raccolta diretta da clientela (vedi voce). Per la riconciliazione numerica si rimanda alla tabella riportata nel paragrafo "Andamento della raccolta diretta e indiretta" presentato nella Relazione intermedia sulla gestione consolidata. La Raccolta netta totale è rappresentata anche con riferimento ai soli clienti delle Rete di consulenti finanziari.

RAROE- Risk adjusted Return on Equity

È un indicatore calcolato come rapporto tra il risultato netto del periodo dedotto il costo del capitale e il patrimonio netto contabile del periodo escluse le riserve da valutazione, dove il costo del capitale è calcolato sul capitale assorbito, determinato utilizzando il CET1 ratio Tolerance.

Voci 30/06/2025 31/12/2024 30/06/2024
Risultato netto del periodo dedotto il costo del capitale(*) (Importi in migliaia) 552.671 569.370 562.448
Patrimonio netto contabile a fine periodo (importi in migliaia) 2.262.275 2.408.361 2.221.277
RAROE 24,43% 23,64% 25,32%

(*) Per il calcolo dell'indicatore sopra riportato, il risultato netto semestrale è stato annualizzato.

RARORAC - Risk adjusted Return on Risk adjusted Capital

È un indicatore calcolato sia come rapporto tra l'EVA, annualizzato per i dati al 30 giugno, e il capitale regolamentare puntuale a fine periodo, sia come rapporto tra l'EVA, annualizzato per i dati al 30 giugno, e il patrimonio netto contabile puntuale a fine periodo ed esprime in termini percentuali la capacità di creare valore per unità di capitale posto a presidio del rischio. Il RARORAC pubblicato nella relazione semestrale consolidata del 2024 era stato calcolato utilizzando al denominatore il capitale regolamentare medio dell'esercizio e il patrimonio netto contabile medio (media dei fine trimestri dell'anno), pertanto, il dato comparativo relativo al primo semestre 2024 è stato rideterminato e riesposto.

Voci 30/06/2025 31/12/2024 30/06/2024
EVA (calcolato sul capitale regolamentare) 552.671 569.370 563.304
Capitale regolamentare a fine periodo (Importi in migliaia) 841.795 719.120 672.320
RARORAC (calcolato sul capitale regolamentare) 65,65%
79,18%
83,79%
Voci 30/06/2025 31/12/2024 30/06/2024
EVA (calcolato sul patrimonio contabile) (Importi in migliaia) 414.386 376.797 385.290
Patrimonio netto contabile a fine periodo (Importi in migliaia) 2.244.287 2.389.312 2.214.661
RARORAC (calcolato sul patrimonio contabile) 18,46% 15,77% 17,40%

ROA - Rendimento delle attività

Rapporto tra il risultato netto del periodo, così come rappresentato nello schema di conto economico riclassificato a cui si rimanda e il totale attivo di bilancio, così come rappresentato nello schema di stato patrimoniale riclassificato a cui si rimanda, e misura il rendimento delle attività.

Voci 30/06/2025 31/12/2024 30/06/2024
Risultato netto del periodo (*) (Importi in migliaia) 635.672 652.285 640.640
Totale attivo (Importi in migliaia) 35.359.177 34.688.817 32.781.770
ROA - Return on Assets 1,80% 1,88% 1,95%

(*) Per il calcolo dell'indicatore sopra riportato, il risultato netto semestrale è stato annualizzato.

ROAC – Return On Risk Allocated Capital

È un indicatore calcolato sia come rapporto tra il risultato netto del periodo e il capitale regolamentare puntuale a fine periodo, sia come rapporto tra il risultato netto del periodo e il patrimonio netto contabile puntuale a fine periodo. Il ROAC pubblicato nella relazione semestrale consolidata del 2024 era stato calcolato utilizzando al denominatore il capitale regolamentare medio dell'esercizio e il patrimonio netto contabile medio (media dei fine trimestri dell'anno), pertanto, il dato comparativo relativo al primo semestre 2024 è stato rideterminato e riesposto.

Voci 30/06/2025 31/12/2024 30/06/2024
Risultato netto del periodo (*) (Importi in migliaia) 635.672 652.285 640.640
Capitale regolamentare a fine periodo (Importi in migliaia) 841.795 719.120 672.320
ROAC (calcolato sul capitale regolamentare) 75,51% 90,71% 95,29%

Voci 30/06/2025 31/12/2024 30/06/2024
Risultato netto del periodo (*) (Importi in migliaia) 635.672 652.285 640.640
Patrimonio netto contabile a fine periodo (importi in migliaia) 2.244.287 2.346.502 2.214.661
ROAC (calcolato sul patrimonio contabile)
28,32%
27,80% 28,93%

(*) Per il calcolo dell'indicatore sopra riportato, il risultato netto semestrale è stato annualizzato.

ROE – Return on Equity

Rapporto fra il risultato netto del periodo e il patrimonio netto contabile (escluse le riserve da valutazione) puntuale a fine periodo. Il ROE pubblicato nella relazione semestrale consolidata del 2024 era stato calcolato utilizzando al denominatore il patrimonio netto contabile medio (media dei fine trimestri dell'anno), pertanto, il dato comparativo relativo al primo semestre 2024 è stato rideterminato e riesposto.

Voci 30/06/2025 31/12/2024 30/06/2024
Risultato netto del periodo (*) (Importi in migliaia) 635.672 652.285 640.640
Patrimonio netto contabile (Importi in migliaia) 2.262.277 2.408.361 2.221.277
Return Of Equity (ROE) 28,10% 27,08% 28,84%

(*) Per il calcolo dell'indicatore sopra riportato, il risultato netto semestrale è stato annualizzato.

Servizi di consulenza evoluta

I servizi di consulenza evoluta includono le forme di consulenza per le quali è prevista una specifica commissione pagata direttamente dal cliente all'intermediario per la prestazione del servizio offerto, nelle modalità fee only e fee on top.

Servizi di consulenza evoluta/TFA

È il rapporto tra i Servizi di consulenza evoluta (vedi voce) e i TFA (vedi voce), così come rappresentati nella tabella "Saldo raccolta diretta e indiretta" della Relazione intermedia sulla gestione consolidata a cui si rimanda.

Voci 30/06/2025 31/12/2024
Servizi di consulenza evoluta (Importi in migliaia) 35.944.443 34.519.685
TFA (Importi in migliaia) 147.814.450 140.765.772
Servizi di consulenza evoluta/TFA
24,3%
24,5%

Sofferenze/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria

Rapporto fra le Sofferenze (vedi voce), così come rappresentati nella tabella "Le attività deteriorate" a cui si rimanda, e i Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (vedi voce), così come rappresentati nella tabella "Finanziamenti a Clientela (Riclassifica Gestionale)" a cui si rimanda.

Consolidato

Voci 30/06/2025 31/12/2024
Sofferenze (Importi in migliaia) 1.036 793
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (Importi in migliaia) 5.208.841 5.242.769
Sofferenze/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,02% 0,02%

Individuale

Voci 30/06/2025 31/12/2024
Sofferenze (Importi in migliaia) 1.036 793
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (Importi in migliaia) 5.208.841 5.242.769
Sofferenze/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,02% 0,02%

Total Financial Asset – TFA o Saldo raccolta diretta e indiretta

Saldo alla data di riferimento della somma di Asset Under Management (vedi voce), Asset Under Custody (vedi voce) e Raccolta diretta da clientela (vedi voce). Per la riconciliazione numerica si rimanda alla tabella riportata nel paragrafo "Andamento della raccolta diretta e indiretta" presentato nella Relazione intermedia sulla gestione consolidata. Il Total Financial Asset è rappresentato anche con riferimento ai soli clienti delle Rete di consulenti finanziari.

Glossario

264 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025 · FinecoBank

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FinecoBank · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2025 265

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