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Telecom Italia Rsp

Interim / Quarterly Report Aug 7, 2025

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Interim / Quarterly Report

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RELAZIONE FINANZIARIA SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2025

Premessa 4
Highlights del primo semestre 2025 7
Principali variazioni del perimetro di consolidamento del Gruppo TIM 7
Andamento economico consolidato 8
Principali dati economici e operativi delle Business Unit del Gruppo TIM 12
La performance ESG del Gruppo TIM 17
Andamento patrimoniale e finanziario consolidato 18
Tabelle di dettaglio - Dati consolidati 24
Indicatori After Lease 31
Eventi successivi al 30 giugno 2025 32
Evoluzione prevedibile della gestione per l'esercizio 2025 32
Principali rischi e incertezze 32
Principali variazioni del contesto normativo 41
Organi sociali al 30 giugno 2025 53
Macrostruttura organizzativa al 30 giugno 2025 55
Informazioni per gli investitori 56
Operazioni con parti correlate 58
Indicatori alternativi di performance 59
Innovazione, ricerca e sviluppo 61
Indice
Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata
Conto economico separato consolidato
Conto economico complessivo consolidato
Movimenti del patrimonio netto consolidato
Rendiconto finanziario consolidato
Note al Bilancio consolidato semestrale abbreviato
Attestazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n.
11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni
Relazione della Società di Revisione sulla revisione contabile limitata del Bilancio consolidato semestrale
abbreviato
NOTIZIE UTILI

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

La composizione del Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A. è la seguente:

Presidente Alberta Figari (indipendente)
Amministratore Delegato e Direttore Generale Pietro Labriola
Consiglieri Domitilla Benigni (indipendente)
Paola Camagni (indipendente)
Federico Ferro Luzzi (indipendente)
Paola Giannotti De Ponti (indipendente)
Giovanni Gorno Tempini
Umberto Paolucci (indipendente)
Stefano Siragusa (indipendente ai sensi del TUF)
Segretario Agostino Nuzzolo

COLLEGIO SINDACALE

La composizione del Collegio Sindacale di TIM S.p.A. è la seguente:

Presidente Francesco Fallacara
Sindaci Effettivi Anna Doro
Massimo Gambini
Francesco Schiavone Panni
Mara Vanzetta
Sindaci Supplenti Massimiliano Di Maria
Laura Fiordelisi
Paolo Prandi
Carlotta Veneziani

Società di Revisione EY S.p.A.

La Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2025 del Gruppo TIM è stata redatta nel rispetto dell'art. 154–ter (Relazioni finanziarie) del D.Lgs. n. 58/1998 (Testo Unico della Finanza - TUF) e successive modifiche ed integrazioni e predisposta in conformità allo IAS 34 (Bilanci intermedi) e nel rispetto dei criteri di rilevazione e misurazione dei principi contabili internazionali emessi dall'International Accounting Standards Board e omologati dall'Unione Europea (definiti come "IFRS"), nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art.9 del D.Lgs. n. 38/2005.

La Relazione finanziaria semestrale comprende:

  • la Relazione intermedia sulla gestione;
  • il Bilancio consolidato semestrale abbreviato;
  • l'attestazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni.

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 è sottoposto a revisione contabile limitata.

Nella presente Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2025 il gruppo Sparkle, attivo nello sviluppo di reti in fibre ottiche per clienti wholesale in campo internazionale (International wholesale), è classificato, ai sensi dell'IFRS 5, quale Attività disponibile per la vendita, essendosi realizzate tutte le condizioni necessarie ai fini della cessione integrale della partecipazione detenuta da TIM S.p.A. in TI Sparkle S.p.A. e l'uscita del gruppo Sparkle dal perimetro di consolidamento del Gruppo TIM (Domestic). A soli fini comparativi, i dati di conto economico consolidato e di rendiconto finanziario consolidato già pubblicati nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024 sono stati coerentemente riclassificati, così come previsto dall'IFRS 5.

Inoltre, a seguito della cessione, in data 1° luglio 2024, dell'intera partecipazione detenuta da TIM S.p.A. in FiberCop S.p.A. successivamente al conferimento da parte della stessa TIM S.p.A. in FiberCop S.p.A. ("FiberCop") di un ramo d'azienda, costituito dalle attività relative alla Rete Primaria, dall'attività cosiddetta "Wholesale" e dall'intera partecipazione nella società controllata Telenergia S.r.l. ("Operazione NetCo"), e ai fini di consentire una migliore comprensione dell'andamento del business, è stata inserita una sezione contenente le informazioni economico finanziarie organiche, relative all'andamento della gestione del primo semestre 2024, rielaborate sulla base di informazioni gestionali. Tali informazioni organiche sono predisposte simulando l'operazione di separazione della rete fissa, con la creazione della componente NetCo e la conseguente definizione del nuovo perimetro del Gruppo TIM come se la stessa fosse avvenuta all'inizio del periodo di riferimento (1° gennaio). Pertanto, per tutti i dati organici la definizione "like-for-like" viene utilizzata per evidenziare sia le informazioni organiche (Business Unit Brasile) sia le informazioni organiche come sopra ricostruite (TIM S.p.A., Business Unit Domestic, Gruppo TIM), simulando per il primo semestre 2024, l'impatto della relazione fra TIM e NetCo/FiberCop, regolata dal Master Service Agreement (MSA).

I criteri contabili e i principi di consolidamento adottati sono omogenei a quelli utilizzati in sede di Bilancio Consolidato del Gruppo TIM al 31 dicembre 2024 ai quali si rimanda per una più ampia trattazione, fatta eccezione per le modifiche ai principi contabili emesse dallo IASB ed in vigore a partire dal 1° gennaio 2025.

Al fine di consentire una migliore valutazione dell'andamento della gestione economica e della situazione patrimoniale e finanziaria, il Gruppo TIM utilizza, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS Accounting Standards, alcuni indicatori alternativi di performance.

In particolare, gli indicatori alternativi di performance si riferiscono a: EBITDA; EBIT; variazione organica e impatto delle partite non ricorrenti sui ricavi, sull'EBITDA e sull'EBIT; EBITDA margin e EBIT margin; Indebitamento finanziario netto contabile e rettificato; Equity free cash flow, Investimenti industriali (al netto delle licenze TLC), Flusso di cassa della gestione operativa; Flusso di cassa della gestione operativa (al netto delle licenze). A seguito dell'adozione dell'IFRS 16, inoltre, il Gruppo TIM presenta i seguenti ulteriori indicatori alternativi di performance: EBITDA After Lease ("EBITDA-AL"), Indebitamento finanziario netto rettificato After Lease, Equity free cash flow After Lease.

In linea con gli orientamenti dell'ESMA sugli indicatori alternativi di performance (Orientamenti ESMA/2015/1415), il significato ed il contenuto degli stessi sono illustrati nel capitolo "Indicatori alternativi di performance" ed è anche fornito il dettaglio analitico degli importi delle riclassifiche apportate e delle modalità di determinazione degli indicatori.

Si segnala, infine, che il capitolo "Evoluzione prevedibile della gestione per l'esercizio 2025" contiene dichiarazioni previsionali (forward-looking statements) riguardanti intenzioni, convinzioni o attuali aspettative del Gruppo in relazione ai risultati finanziari e ad altri aspetti delle attività e strategie del Gruppo. Il lettore della presente Relazione intermedia sulla gestione non deve porre un indebito affidamento su tali dichiarazioni previsionali, in quanto i risultati consuntivi potrebbero differire significativamente da quelli contenuti in dette previsioni come conseguenza di rischi e incertezze dipendenti da molteplici fattori, la maggior parte dei quali è al di fuori della sfera di controllo del Gruppo. Per maggiori dettagli, si rimanda a quanto illustrato nel capitolo "Principali rischi e incertezze", in cui sono dettagliatamente riportati i principali rischi afferenti all'attività di business del Gruppo TIM che possono incidere, anche in modo considerevole, sulla capacità di raggiungere gli obiettivi prefissati.

HIGHLIGHTS DEL PRIMO SEMESTRE 2025

  • I ricavi totali di Gruppo ammontano a 6,6 miliardi di euro, in crescita del 2,7% anno su anno (+1,6% nel domestico a 4,5 miliardi di euro, +4,8% in Brasile a 2,1 miliardi di euro); i ricavi da servizi di Gruppo sono in crescita del 3,3% anno su anno a 6,2 miliardi di euro (+2,2% nel domestico a 4,2 miliardi di euro, +5,4% in Brasile a 2,0 miliardi di euro);
  • in crescita l'EBITDA di Gruppo, che aumenta del 5,5% anno su anno a 2,1 miliardi di euro (+4,6% nel domestico a 1,0 miliardi di euro, +6,5% in Brasile a 1,0 miliardi di euro);
  • in netta crescita anche l'EBITDA After Lease di Gruppo, che sale del 5,0% anno su anno a 1,7 miliardi di euro (+4,2% nel domestico a 1,0 miliardi di euro, +6,1% in Brasile a 0,8 miliardi di euro);
  • TIM Consumer ha registrato ricavi totali in lieve crescita (+0,1% anno su anno) a 3,0 miliardi di euro. In miglioramento i principali KPI: churn mobile in calo anno su anno e ARPU in crescita sia nel fisso sia nel mobile, grazie anche alle attività di repricing effettuate che, da inizio 2025, hanno riguardato circa 4 milioni di linee fisse e circa 1,7 milioni di linee mobili. Inferiori alle attese gli effetti sul churn, con un saldo netto di linee legato alla mobile number portability ("MNP") sostanzialmente neutro. Prosegue con successo l'implementazione della strategia legata alla Customer Platform, con una crescita in doppia cifra della base clienti di TimVision e un'accelerazione dei contratti nell'energia per il segmento SMB.
  • TIM Enterprise ha registrato ricavi totali pari a 1,6 miliardi di euro (+4,7% anno su anno), continuando a performare meglio del mercato di riferimento. Il Cloud si conferma la principale linea di business, con una crescita del 25% anno su anno, anche grazie ai servizi offerti al Polo Strategico Nazionale, il cui contributo in termini di ricavi è raddoppiato. Sale al 65% (+3% anno su anno) la percentuale di ricavi da servizi legata all'ICT, mentre è in leggero calo la connettività. In aumento nel semestre la quota di ricavi generati dalle factories di Gruppo (+2 punti percentuali), con un trend previsto in ulteriore accelerazione.
  • TIM Brasil ha registrato ricavi totali pari a 2,1 miliardi di euro (+4,8% anno su anno), e un EBITDA After Lease pari a 0,8 miliardi di euro (+6,1% anno su anno), continuando nel percorso di crescita intrapreso nell'ultimo biennio grazie alla spinta del segmento mobile e all'efficientamento dei costi.

Nel corso del semestre sono inoltre proseguite con successo le azioni di trasformazione volte ad aumentare il livello di efficienza strutturale del perimetro domestico, con un beneficio di circa 90 milioni di euro all'EBITDA AL-CAPEX del periodo, pari al 44% del target dell'intero esercizio.

Gli investimenti di Gruppo ammontano a 0,8 miliardi di euro, pari al 12,6% dei ricavi.

L' Indebitamento Finanziario Netto rettificato After Lease del Gruppo al 30 giugno 2025 resta stabile a 7,5 miliardi di euro1 e l'Equity Free Cash Flow After Lease del secondo trimestre2 è positivo per 0,1 miliardi di euro. Per la seconda metà dell'anno TIM prevede una generazione di cassa positiva, in linea con le indicazioni fornite al mercato.

Con un rapporto fra l'Indebitamento Finanziario Netto rettificato After Lease e l'EBITDA organico After Lease inferiore a 2,1x, il Gruppo TIM si conferma l'operatore di telecomunicazioni quotato con la struttura finanziaria più solida in Europa.

Il margine di liquidità copre le scadenze finanziarie fino al 2028.

1 Compreso l'indebitamento netto di TI Sparkle. 2 Compreso il contributo legato a TI Sparkle.

Sono di seguito riportati i principali risultati economici finanziari del Gruppo TIM in cui il gruppo Telecom Italia Sparkle è classificato quale Discontinued Operations: "Gruppo TIM (Sparkle Discontinued Operations)".

Highlights finanziari Gruppo TIM (Sparkle Discontinued Operations)

(milioni di euro) - dati reported 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Variazioni %
(a) (b) (a-b)
Ricavi 6.597 6.660 (0,9)
EBITDA (1) 1.999 2.600 (23,1)
EBITDA Margin (1) 30,3% 39,0% (8,7)pp
EBIT (1) 529 1.015 (47,9)
EBIT Margin (1) 8,0% 15,2% (7,2)pp
Utile (perdita) del periodo attribuibile ai Soci della
Controllante
(132) (646) 79,6
1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Variazioni assolute
(a) (b) (a-b)
Investimenti industriali & spectrum 834 938 (104)
Equity Free Cash Flow (1) 77 (681) 758
Equity Free Cash Flow After Lease (1) (121) (1.028) 907
30.6.2025 31.12.2024 Variazioni assolute
(a) (b) (a-b)
Indebitamento Finanziario Netto rettificato (2) (1) 10.417 10.126 291

(1) Per i relativi dettagli si rimanda a quanto riportato nel capitolo "Indicatori alternativi di performance".

(2) La variazione del fair value dei derivati e delle correlate passività/attività finanziarie è rettificata dall'Indebitamento Finanziario Netto contabile non avendo effetti monetari.

Sono di seguito riportati i principali risultati economici finanziari del Gruppo TIM "like-for-like" in cui le informazioni economicofinanziarie organiche relative all'andamento della gestione del primo semestre 2024, sono state rielaborate, a soli fini comparativi, sulla base di informazioni gestionali. Tali informazioni organiche, "like-for-like", sono state predisposte simulando l'operazione di separazione della rete fissa, con la creazione della componente NetCo e la conseguente definizione del (nuovo) perimetro Gruppo TIM, come se la stessa fosse avvenuta all'inizio del periodo di riferimento (1° gennaio). Inoltre, il gruppo Sparkle è classificato quale Discontinued Operations, in applicazione dell'IFRS 5.

Risultati like-for-like Gruppo TIM

(milioni di euro) - dati organici (*) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Variazioni %
Ricavi 6.597 6.426 2,7
TIM Domestic 4.547 4.474 1,6
di cui TIM Consumer 2.974 2.971 0,1
di cui TIM Enterprise 1.573 1.503 4,7
TIM Brasil 2.064 1.970 4,8
Ricavi da servizi 6.201 6.003 3,3
TIM Domestic 4.204 4.112 2,2
di cui TIM Consumer 2.739 2.731 0,3
di cui TIM Enterprise 1.465 1.380 6,2
TIM Brasil 2.011 1.909 5,4
EBITDA 2.064 1.957 5,5
TIM Domestic 1.049 1.003 4,6
TIM Brasil 1.018 956 6,5
EBITDA AL 1.735 1.652 5,0
TIM Domestic 957 918 4,2
TIM Brasil 781 736 6,1
CAPEX (al netto delle licenze per
telecomunicazioni)
834 847 (1,5)
TIM Domestic 481 485 (0,8)
TIM Brasil 353 362 (2,6)
EBITDA AL-CAPEX (al netto delle
licenze per telecomunicazioni)
901 805 11,9
TIM Domestic 476 433 9,9
TIM Brasil 428 374 14,5

(*) I risultati organici escludono le partite non ricorrenti e la base comparabile è calcolata al netto dell'effetto di conversione dei bilanci in valuta e della variazione del perimetro di consolidamento.

PRINCIPALI VARIAZIONI DELL'AREA DI CONSOLIDAMENTO DEL GRUPPO TIM

Nel corso del primo semestre 2025 non sono intervenute variazioni significative dell'area di consolidamento.

Nel corso del primo semestre 2024 il Gruppo TIM, attraverso la società controllata Telsy S.p.A. (Business Unit Domestic), aveva acquisito il controllo di QTI S.r.l. portando la percentuale di possesso nel capitale sociale della società dal 49% all'80%. QTI S.r.l. è una società attiva nello sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti e servizi innovativi ad alto valore tecnologico.

ANDAMENTO ECONOMICO CONSOLIDATO

Ricavi

I ricavi totali del Gruppo TIM (Sparkle Discontinued Operations) del primo semestre 2025 ammontano a 6.597 milioni di euro, -0,9% rispetto al primo semestre 2024 (6.660 milioni di euro).

L'analisi dei ricavi totali del primo semestre 2025 ripartiti per settore operativo in confronto al primo semestre 2024 è la seguente:

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
Variazioni
2024
peso % peso % assolute % %
like-for-like
Domestic 4.547 68,9 4.418 66,3 129 2,9 1,6
Brasile 2.064 31,3 2.257 33,9 (193) (8,6) 4,8
Altre attività
Rettifiche ed elisioni (14) (0,2) (15) (0,2) 1
Totale consolidato 6.597 100,0 6.660 100,0 (63) (0,9) 2,7

I ricavi consolidati "like-for-like" sono calcolati come segue:

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Variazioni %
RICAVI 6.597 6.660 (0,9)
Effetto conversione bilanci in valuta (287)
Oneri/(Proventi) non ricorrenti
RICAVI ORGANICI esclusa componente non ricorrente 6.597 6.373 3,5
Impatti derivanti da:
Master Service Agreement (MSA) 67
Altri (14)
RICAVI ORGANICI like-for-like 6.597 6.426 2,7

EBITDA

L'EBITDA del Gruppo TIM (Sparkle Discontinued Operations) del primo semestre 2025 è pari a 1.999 milioni di euro (2.600 milioni di euro nel primo semestre 2024, -23,1%).

Il dettaglio dell'EBITDA ripartito per settore operativo del primo semestre 2025 in confronto con il primo semestre 2024 è il seguente:

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Variazioni
peso % peso % assolute % %
like-for-like
Domestic 987 49,4 1.507 58,0 (520) (34,5) 4,6
Brasile 1.015 50,8 1.095 42,1 (80) (7,3) 6,5
Altre attività (4) (0,2) (4) (0,2)
Rettifiche ed elisioni 1 2 0,1 (1)
Totale consolidato 1.999 100,0 2.600 100,0 (601) (23,1) 5,5

L'EBITDA consolidato "like-for-like" è calcolato come segue:

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Variazioni %
EBITDA 1.999 2.600 (23,1)
Effetto conversione bilanci in valuta (139)
Oneri/(Proventi) non ricorrenti 65 81
EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente 2.064 2.542 (18,8)
Impatti derivanti da:
Nuovo Master Service Agreement (MSA) (902)
Storno precedente MSA fra TIM e FiberCop 341
Altri (24)
EBITDA ORGANICO like-for-like 2.064 1.957 5,5

Sull'EBITDA del Gruppo TIM (Sparkle Discontinued Operations) hanno inciso in particolare gli andamenti delle voci di seguito analizzate:

■ Acquisti di materie e servizi (3.844 milioni di euro; 3.261 milioni di euro nel primo semestre 2024):

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Variazione
Acquisti di beni 392 456 (64)
Quote di ricavo da riversare ad altri operatori e costi per servizi di
accesso a reti di telecomunicazioni
363 323 40
Costi commerciali e di pubblicità 828 809 19
Consulenze e prestazioni professionali 97 96 1
Energia, manutenzioni, servizi in outsourcing 543 376 167
Costi per godimento beni di terzi 588 524 64
Altri 1.033 677 356
Totale acquisti di materie e servizi 3.844 3.261 583
% sui Ricavi 58,3 49,0 9,3pp

L'incremento della voce Acquisti di materie e servizi è dovuto principalmente a maggiori oneri di accesso alla rete (inclusi nella voce Altri) e a maggiori costi per energia e manutenzioni.

■ Costi del personale (736 milioni di euro; 737 milioni di euro nel primo semestre 2024):

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Variazione
Costi del personale Italia 581 562 19
Costi e oneri del personale ordinari 537 500 37
Oneri di ristrutturazione e altro 44 62 (18)
Costi del personale Estero 155 175 (20)
Costi e oneri del personale ordinari 155 175 (20)
Oneri di ristrutturazione e altro
Totale costi del personale 736 737 (1)
% sui Ricavi 11,2 11,1 0,1pp

La diminuzione di 1 milione di euro dei costi del personale è principalmente attribuibile:

  • all'incremento di 37 milioni di euro della componente italiana dei costi ordinari del personale connesso anche alla minore incidenza della riduzione oraria nel primo semestre 2025, conseguente alla vigenza del Contratto di Solidarietà ratificato il 12 aprile 2024, rispetto all'analogo periodo 2024 in cui erano in vigore dapprima il Contratto di Espansione del 5 agosto 2022 e successivamente il Contratto di Solidarietà del 12 aprile 2024;
  • alla diminuzione di 18 milioni di euro della voce "Oneri di ristrutturazione e altro" della componente italiana. Nel primo semestre 2025 sono stati accantonati oneri per 44 milioni di euro correlati principalmente all'integrazione salariale connessa ai Contratti di Solidarietà ed ai piani di esodazione individuale, come previsto dall'accordo sindacale sottoscritto dalla Capogruppo con le OO.SS. il 29 marzo 2024 e ratificato il 12 aprile 2024 presso il Ministero del Lavoro. Analogamente nel primo semestre 2024 erano stati sostenuti oneri per complessivi 62 milioni;
  • alla diminuzione di 20 milioni di euro della componente estera correlata principalmente all'impatto della variazione dei tassi di cambio della Business Unit Brasile.

Si segnala che in data 8 luglio 2025 è stato sottoscritto un accordo per l'applicazione del Contratto di Solidarietà in TIM S.p.A.. Tra il 10 luglio ed il 14 luglio analoghi accordi sono stati sottoscritti anche da Telecontact, Noovle, Olivetti e Sparkle. L'accodo ha validità dal 16 luglio 2025 al 31 dicembre 2026. La percentuale di riduzione oraria sull'intero periodo (18 mesi) si attesta al 15,64%. L'accordo interesserà fino a circa 15.000 dipendenti dell'intero perimetro di applicazione.

■ Altri proventi operativi (135 milioni di euro; 49 milioni di euro nel primo semestre 2024):

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Variazione
Indennità di ritardato pagamento dei servizi telefonici 18 19 (1)
Recupero costi del personale, acquisti e prestazioni di servizi 2 2
Contributi in conto impianti e in conto esercizio 17 7 10
Risarcimenti, penali e recuperi connessi a vertenze 26 2 24
Revisioni di stima e altre rettifiche 21 15 6
Proventi per attività di formazione agevolata 1 1
Servizi correlati al MSA con FiberCop S.p.A. 42 42
Altri 8 3 5
Totale 135 49 86

L'incremento degli Altri proventi operativi è connesso principalmente ai proventi (42 milioni di euro) derivanti dal Master Service Agreement (MSA) con FiberCop S.p.A. in vigore dal secondo semestre 2024 e all'incremento per 24 milioni di euro della voce "Risarcimenti, penali e recuperi connessi a vertenze" sostanzialmente legato al rilascio di fondi rischi commerciali e a penali.

■ Altri costi operativi (293 milioni di euro; 309 milioni di euro nel primo semestre 2024):

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Variazione
Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti 105 106 (1)
Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri 21 26 (5)
Contributi e canoni per l'esercizio di attività di telecomunicazioni 94 113 (19)
Oneri e accantonamenti per imposte indirette e tasse 44 41 3
Penali, indennizzi per transazioni e sanzioni amministrative 5 4 1
Quote e contributi associativi, elargizioni, borse di studio e stages 5 4 1
Altri oneri 19 15 4
Totale 293 309 (16)

Ammortamenti

Nel primo semestre 2025 ammontano a 1.473 milioni di euro (1.571 milioni di euro nel primo semestre 2024) e sono così dettagliati:

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Variazione
Ammortamento delle attività immateriali a vita utile definita 664 721 (57)
Ammortamento delle attività materiali 541 588 (47)
Ammortamento diritti d'uso su beni di terzi 268 262 6
Totale 1.473 1.571 (98)

Svalutazioni nette di attività non correnti

Nel primo semestre 2025 non sono presenti Svalutazioni nette di attività non correnti (-14 milioni di euro del primo semestre 2025).

L'Avviamento, ai sensi dello IAS 36, non è soggetto ad ammortamento, ma a verifica per riduzione di valore (impairment test) con cadenza annuale in occasione della redazione del bilancio consolidato e separato della società. Peraltro, qualora si verifichino specifici eventi o circostanze ("trigger event") che possano fare presumere la possibilità che l'Avviamento abbia subito una riduzione di valore, il test di impairment viene effettuato anche in occasione della redazione dei bilanci intermedi.

Nel primo semestre 2025 non sono stati individuati eventi di natura esogena o endogena tali da far ritenere necessario un nuovo impairment test e sono stati quindi confermati i valori dell'Avviamento attribuiti alle singole Cash Generating Unit in sede di Bilancio consolidato 2024.

Per ulteriori dettagli si rimanda a quanto riportato nella Nota "Avviamento" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 del Gruppo TIM.

EBIT

L'EBIT del Gruppo TIM (Sparkle Discontinued Operations) del primo semestre 2025 è pari a 529 milioni di euro (1.015 milioni di euro nel primo semestre 2024).

Saldo dei proventi/(oneri) finanziari

Il saldo dei proventi/(oneri) finanziari è negativo e pari a 483 milioni di euro (negativo per 797 milioni di euro nel primo semestre 2024). La riduzione è sostanzialmente correlata alla riduzione dell'indebitamento finanziario conseguente alla cessione di NetCo.

Imposte sul reddito

Nel primo semestre 2025 la voce imposte sul reddito è pari a 32 milioni di euro (35 milioni di euro nel primo semestre 2024) e si riferisce principalmente a società della Business Unit Brasile.

Utile (perdita) del periodo

E' così dettagliato:

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Utile (perdita) del periodo (38) (503)
Attribuibile a:
Soci della Controllante:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento (90) 92
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute (42) (738)
Utile (perdita) del periodo attribuibile ai Soci della Controllante (132) (646)
Partecipazioni di minoranza:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento 94 80
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute 63
Utile (perdita) del periodo attribuibile alle Partecipazioni di minoranza 94 143

Il risultato relativo alle "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" del primo semestre 2025 è relativo principalmente ai risultati economici del gruppo Telecom Italia Sparkle classificato, ai sensi dell'IFRS 5, quale Attività disponibili per la vendita. Il risultato del primo semestre 2024 comprende anche i risultati relativi alle attività di rete fissa di TIM, di FiberCop S.p.A. e di Telenergia S.r.l. ("NetCo") (-640 milioni di euro).

Il Risultato netto del primo semestre 2025 è negativo per 38 milioni di euro (negativo per 132 milioni di euro la quota attribuibile ai Soci della Controllante).

PRINCIPALI DATI ECONOMICI E OPERATIVI DELLE BUSINESS UNIT DEL GRUPPO TIM

Domestic

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Variazioni
(a-b)
(a) (b) assolute % %
like-for-like
Ricavi 4.547 4.418 129 2,9 1,6
EBITDA 987 1.507 (520) (34,5) 4,6
% sui Ricavi 21,7 34,1 (12,4)pp
EBIT 72 557 (485) (87,1)
% sui Ricavi 1,6 12,6 (11,0)pp
Personale a fine periodo (unità) (°) 17.073 (*)17.751 (678) (3,8)

(°) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato: 131 unità al 30 giugno 2025 (63 unità al 31 dicembre 2024). (*) La consistenza del personale è relativa al 31 dicembre 2024.

Ricavi

I ricavi della Business Unit Domestic (Sparkle Discontinued Operations) ammontano a 4.547 milioni di euro, in aumento di 129 milioni di euro rispetto al primo semestre 2024 (+2,9%).

I ricavi Domestic "like-for-like" sono calcolati come segue:

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Variazione
%
RICAVI 4.547 4.418 2,9
Effetto conversione bilanci in valuta
Proventi/(Oneri) non ricorrenti
RICAVI ORGANICI - esclusa componente non ricorrente 4.547 4.418 2,9
Impatti derivanti da:
Master Service Agreement (MSA) 67
Altri (11)
RICAVI ORGANICI like-for-like 4.547 4.474 1,6

I ricavi da Servizi "like-for-like" ammontano a 4.204 milioni di euro (+92 milioni di euro rispetto al primo semestre 2024, +2,2%), grazie alla crescita dei ricavi ICT nonostante gli impatti del contesto competitivo sulla customer base.

I ricavi Handset e Bundle & Handset "like-for-like", inclusa la variazione dei lavori in corso, sono pari a 343 milioni di euro nel primo semestre 2025, in diminuzione di 19 milioni di euro rispetto al primo semestre 2024, per una contrazione del segmento TIM Enterprise.

***

TIM Consumer. Il perimetro di riferimento è costituito dall'insieme di servizi e prodotti di fonia e internet gestiti e sviluppati nel Fisso e nel Mobile per le persone e le famiglie (dalla telefonia pubblica, dalle attività di caring e gestione amministrativa dei clienti), per la clientela delle PMI (Piccole e medie imprese) e SOHO (Small Office Home Office) e per altri operatori mobili (MVNO); è inclusa la società TIM Retail, che coordina l'attività dei negozi di proprietà.

Si riportano di seguito i principali "Key Performance Indicators" di TIM Consumer:

30.6.2025 31.12.2024 30.6.2024
Accessi totali Fisso (migliaia) 7.049 7.169 7.323
di cui accessi ultra-broadband attivi (migliaia) 5.528 5.478 5.448
ARPU Fisso Consumer (€/mese) (1) 31,5 30,5 29,8
Consistenza linee mobili a fine periodo (migliaia) 15.781 15.984 16.170
di cui Human calling (migliaia) 13.209 13.280 13.451
Churn rate Mobile (%) (2) 9,1 19,4 9,7
ARPU Mobile Consumer Human calling (€/mese) (3) 10,6 10,6 10,6

(1) Ricavi da servizi organici Consumer rapportati alla consistenza media degli accessi Consumer. I dati del 2024 sono stati proformati a pari perimetro del 2025.

(2) Percentuale di linee human cessate nel periodo rispetto alla consistenza media linee human.

(milioni di euro) - dati organici 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Variazione %
(a) (b) (a-b)/b
Ricavi TIM Consumer – like-for-like 2.974 2.971 0,1
Ricavi da servizi 2.739 2.731 0,3
Ricavi Handset e Bundle & Handset 235 240 (2,1)

I ricavi di TIM Consumer del primo semestre 2025 sono pari a 2.974 milioni di euro e risultano in lieve miglioramento di 3 milioni di euro rispetto a quanto registrato nello stesso periodo dell'esercizio precedente, nonostante l'impatto dello sfidante contesto competitivo.

I ricavi da servizi, che sono pari a 2.739 milioni di euro, migliorano di 8 milioni rispetto al primo semestre 2024.

I ricavi Handset e Bundle & Handset di TIM Consumer sono pari a 235 milioni di euro, -5 milioni di euro rispetto al primo semestre 2024.

TIM Enterprise. Il perimetro di riferimento è costituito dall'insieme di servizi e prodotti di connettività e soluzioni ICT gestiti e sviluppati per la clientela Top, Public Sector, Large Account. Sono incluse le società: Olivetti, TI Trust Technologies, Telsy e Noovle.

(milioni di euro) - dati organici 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Variazione %
(a) (b) (a-b)/b
Ricavi TIM Enterprise - like-for-like 1.573 1.503 4,7
Ricavi da servizi 1.465 1.380 6,2
Ricavi Handset e Bundle & Handset 108 123 (12,2)

I ricavi di TIM Enterprise sono pari a 1.573 milioni di euro, in aumento rispetto al primo semestre del 2024 di 37 milioni di euro (+4,8%), grazie alla componente dei ricavi da servizi (+41 milioni, +5,7%), trascinati dai servizi di IT cloud.

EBITDA

L'EBITDA del primo semestre 2025 della Business Unit Domestic (Sparkle Discontinued Operations) è pari a 987 milioni di euro (-520 milioni di euro rispetto al primo semestre 2024, -34,5%).

L'EBITDA Domestic "like-for-like" è calcolato come segue:

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Variazione
%
EBITDA 987 1.507 (34,5)
Effetto conversione bilanci in valuta
Oneri/ (Proventi) non ricorrenti 62 81
EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente 1.049 1.588 (33,9)
Impatti derivanti da:
Nuovo Master Service Agreement (MSA) (902)
Storno precedente MSA fra TIM e FiberCop 341
Altri (24)
EBITDA ORGANICO like-for-like 1.049 1.003 4,6

Con riferimento ai risultati della Business Unit Domestic (Sparkle Discontinued Operations) e alle dinamiche delle principali voci si evidenzia che hanno influito le stesse dinamiche già commentate nell'ambito del Gruppo consolidato; in dettaglio:

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Variazione
Acquisti di materie e servizi 3.065 2.414 651
Costi del personale 582 563 19
Altri costi operativi 119 101 18

In particolare:

■ Altri proventi operativi sono pari a 123 milioni di euro con un incremento di 84 milioni di euro rispetto al primo semestre 2024:

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Variazione
Indennità di ritardato pagamento dei servizi telefonici 9 10 (1)
Recupero costi del personale, acquisti e prestazioni di servizi 2 2
Contributi in conto impianti e in conto esercizio 17 7 10
Risarcimenti, penali e recuperi connessi a vertenze 24 1 23
Revisioni di stima e altre rettifiche 21 15 6
Proventi per attività di formazione agevolata 1 1
Servizi correlati al MSA con FiberCop S.p.A. 42 42
Altri 7 3 4
Totale 123 39 84

L'incremento degli Altri proventi operativi è dovuto principalmente ai proventi (42 milioni di euro) derivanti dal MSA con FiberCop S.p.A. in vigore dal secondo semestre 2024 e all'incremento per 23 milioni di euro della voce Risarcimenti, penali e recuperi connessi a vertenze sostanzialmente legato al rilascio di fondi rischi commerciali e a penali.

■ Acquisti di materie e servizi sono pari a 3.065 milioni di euro con un incremento di 651 milioni di euro rispetto al primo semestre 2024:

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Variazione
Acquisti di beni 305 345 (40)
Quote di ricavo da riversare ad altri operatori e costi per servizi
di accesso a reti di telecomunicazioni
245 217 28
Costi commerciali e di pubblicità 592 554 38
Consulenze e prestazioni professionali 43 40 3
Energia, manutenzioni, servizi in outsourcing 434 250 184
Costi per godimento di beni di terzi 442 370 72
Altri 1.004 638 366
Totale acquisti di materie e servizi 3.065 2.414 651
% sui Ricavi 67,4 54,6 12,8

L'incremento della voce Acquisti di materie e servizi è dovuto principalmente a maggiori oneri di accesso alla rete (inclusi nella voce Altri) e a maggiori costi per energia e manutenzioni.

  • Costi del personale sono pari a 582 milioni di euro con un incremento di 19 milioni di euro rispetto al primo semestre 2024. Hanno influito su tale andamento le stesse dinamiche già commentate nell'andamento economico consolidato del Gruppo.
  • Altri costi operativi sono pari a 119 milioni di euro con un incremento di 18 milioni di euro rispetto al primo semestre 2024:
(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Variazione
Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti 46 44 2
Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri 22 17 5
Contributi e canoni per l'esercizio di attività di telecomunicazioni 9 11 (2)
Oneri e accantonamenti per imposte indirette e tasse 19 15 4
Penali, indennizzi per transazioni e sanzioni amministrative 5 4 1
Quote e contributi associativi, elargizioni, borse di studio e stages 4 3 1
Altri oneri 14 7 7
Totale 119 101 18

EBIT

L'EBIT nel primo semestre 2025 della Business Unit Domestic (Sparkle Discontinued Operations) è positivo per 72 milioni di euro (-485 milioni di euro rispetto al primo semestre 2024).

Brasile

(milioni di euro) (milioni di reais)
1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Variazioni
assolute % % organica
(a) (b) (c) (d) (c-d) (c-d)/d esclusi non
ricorrenti
Ricavi 2.064 2.257 12.994 12.398 596 4,8 4,8
EBITDA 1.015 1.095 6.388 6.016 372 6,2 6,5
% sui Ricavi 49,2 48,5 49,2 48,5 0,7pp 0,8 pp
EBIT 459 461 2.892 2.532 360 14,2 15,0
% sui Ricavi 22,3 20,4 22,3 20,4 1,9pp 2,0 pp
Personale a fine periodo (unità) 8.904 (*)9.123 (219) (2,4)

(*) La consistenza del personale è relativa al 31 dicembre 2024.

I tassi di cambio medi utilizzati per la conversione in euro (espressi in termini di unità di real per 1 euro) sono pari a 6,29416 nel primo semestre 2025 e a 5,49271 nel primo semestre 2024.

1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Consistenza linee mobili a fine periodo (migliaia) (*) 62.194 (°)62.058
ARPU mobile (reais) 32,3 30,8
ARPU BroadBand (reais) 94,4 97,2

(*) Include linee aziendali.

(°) Consistenza al 31 dicembre 2024.

La Business Unit Brasile (gruppo TIM Brasil) fornisce servizi di telefonia mobile, offre la trasmissione di dati in fibra ottica utilizzando tecnologia IP completa e servizi di banda larga residenziale. Inoltre, il gruppo TIM Brasil fornisce servizi IoT, focalizzati sui verticali Agroalimentare, Industria, Logistica e Utilities.

Ricavi

I ricavi del primo semestre 2025 della Business Unit Brasile (gruppo TIM Brasil) ammontano a 12.994 milioni di reais (12.398 milioni di reais nel primo semestre 2024, +4,8%).

La crescita è stata determinata dai ricavi da servizi (12.657 milioni di reais rispetto ai 12.013 milioni di reais nel primo semestre 2024, +5,4%) con i ricavi da servizi di telefonia mobile in crescita del 5,9% nel primo semestre 2025 grazie al continuo miglioramento del segmento post-paid. I ricavi da servizi di telefonia fissa hanno registrato una riduzione del 3,4% rispetto al primo semestre 2024, conseguente soprattutto all'andamento dell'offerta Ultrafibra.

I ricavi da vendite di prodotti si sono attestati a 337 milioni di reais (385 milioni di reais nel primo semestre 2024).

L'ARPU mobile nel primo semestre 2025 è stato pari a 32,3 reais (30,8 reais nel primo semestre 2024, +4,9%).

Le linee mobili complessive al 30 giugno 2025 sono pari a 62,2 milioni, in leggera crescita rispetto al 31 dicembre 2024 (62,1 milioni). Il positivo andamento del segmento post-paid è stato compensato dalla riduzione delle linee del segmento pre-paid. Al 30 giugno 2025 i clienti post-paid rappresentano il 50,7% della base clienti (48,7% al 31 dicembre 2024).

L'ARPU BroadBand del primo semestre 2025 è stato di 94,4 reais (97,2 reais nel primo semestre 2024).

EBITDA

L'EBITDA del primo semestre 2025 ammonta a 6.388 milioni di reais (6.016 milioni di reais nel primo semestre 2024,+6,2%) e il margine sui ricavi è pari al 49,2% (48,5% nel primo semestre 2024).

L'EBITDA organico al netto della componente non ricorrente è in crescita del 6,5% ed è calcolato come segue:

(milioni di reais) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Variazioni
assolute %
EBITDA 6.388 6.016 372 6,2
Oneri/(Proventi) non ricorrenti 20 20
EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente 6.408 6.016 392 6,5

La crescita dell'EBITDA è attribuibile principalmente alla positiva performance dei ricavi da servizi parzialmente compensata della crescita dei costi operativi.

L'incidenza dell'EBITDA sui ricavi si attesta, in termini organici, al 49,3% (48,5% nel primo semestre 2024).

Sono di seguito evidenziate le dinamiche delle principali voci di costo:

(milioni di euro) (milioni di reais)
1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Variazione
(a) (b) (c) (d) (c-d)
Acquisti di materie e servizi 793 860 4.988 4.723 265
Costi del personale 153 173 963 951 12
Altri costi operativi 171 205 1.084 1.130 (46)

EBIT

L'EBIT del primo semestre 2025 è pari a 2.892 milioni di reais (2.532 milioni di reais nel primo semestre 2024, +14,2%).

L'EBIT organico al netto della componente non ricorrente si attesta nel primo semestre 2025 a 2.912 milioni di reais (2.532 milioni di reais nel primo semestre 2024) con un margine sui ricavi del 22,4% (20,4% nel primo semestre 2024) ed è calcolato come segue:

(milioni di reais) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Variazioni
assolute %
EBIT 2.892 2.532 360 14,2
Oneri/(Proventi) non ricorrenti 20 20
EBIT ORGANICO esclusa componente non ricorrente 2.912 2.532 380 15,0

LA PERFORMANCE ESG DEL GRUPPO TIM

Nel primo semestre 2025, TIM ha promosso iniziative ad impatto ambientale, sociale e di governance. In ambito sociale, si distinguono gli interventi a favore delle persone da quelli mirati a rafforzare la cultura e la sicurezza digitale dell'Italia.

Integrazione delle performance ESG nei sistemi di valutazione esterni

■ TIM rientra nella top 10% del Sustainability Yearbook 2025 di S&P Global, risultando unica azienda italiana del settore telecomunicazioni a ricevere questo riconoscimento. Il risultato è frutto della partecipazione al Corporate Sustainability Assessment (CSA) 2024 di S&P Global che ha valutato le performance ESG di oltre 9.400 aziende in più di 60 settori industriali. Il CSA rappresenta non solo uno strumento di misurazione, ma anche un utile riferimento per il confronto con le best practice internazionali in ambito ESG. I risultati del CSA alimentano gli indici finanziari e di sostenibilità utilizzati da investitori istituzionali, come il Dow Jones Sustainability Index e gli S&P Scored & Screened Indices, contribuendo a definire strategie di investimento responsabili.

Tecnologie digitali a supporto della sostenibilità ambientale e social

  • TIM ha lanciato la "TIM Smart Infrastructure Challenge", un'iniziativa di Open Innovation con il supporto di Alaian l'alleanza globale di operatori Telco per l'Open Innovation di cui TIM fa parte. L'obiettivo è accelerare la digitalizzazione delle infrastrutture critiche dell'Italia. La sfida è rivolta a startup, scaleup e PMI innovative, italiane e internazionali, che utilizzano l'Intelligenza Artificiale, l'Internet of Things e la sensoristica avanzata per propongono soluzioni all'avanguardia. In particolare, l'iniziativa si concentra su due aree: il monitoraggio infrastrutturale, che permette di analizzare in tempo reale lo stato delle infrastrutture e fare simulazioni digitali, e la gestione intelligente di edifici ed energia, per consentire di ottimizzare i consumi energetici
  • TIM ha lanciato "Via-Nova", una piattaforma avanzata che utilizza 5G ed edge computing per migliorare la gestione del traffico e ridurre i tempi di risposta, contribuendo concretamente alla prevenzione degli incidenti e all'efficienza dei servizi di mobilità, inclusi quelli di emergenza. Questa tecnologia rappresenta un passo concreto verso una mobilità più sicura, intelligente e sostenibile, dimostrando come l'innovazione digitale possa supportare gli obiettivi ambientali e sociali. Via-Nova è stata mostrata in occasione di CCAM4Italy, vetrina delle soluzioni sviluppate nell'ambito del PNRR con il sostegno del Ministero dell'Università e della Ricerca, che ha evidenziato il ruolo chiave della collaborazione tra istituzioni, imprese e ricerca per il futuro del trasporto
  • TIM ha affiancato la Biblioteca Comunale di Enna nel progetto di digitalizzazione del suo patrimonio culturale, mettendo a disposizione soluzioni avanzate di cloud computing. Che hanno consentito di digitalizzare ed archiviare oltre 1360 libri storici del fondo antico e della Chiesa Madre, rendendoli accessibili a livello globale. Oltre a valorizzare e preservare la memoria storica, l'iniziativa contribuisce alla sostenibilità ambientale, riducendo la necessità di spostamenti fisici e di consultazione su supporti cartacei, rendendo il patrimonio culturale accessibile a tutti.

Iniziative sociali a supporto delle persone

  • La Fondazione TIM rinnova il proprio impegno a favore della ricerca scientifica, dell'inclusione sociale e della salute con uno stanziamento complessivo di 1,5 milioni di euro finalizzato a sostenere progetti innovativi nei settori sopracitati. In particolare, per il 2025 sono stati lanciati tre nuovi bandi rivolti rispettivamente alle facoltà tecnico-scientifiche delle università italiane, alle organizzazioni no profit impegnate nell'accoglienza delle donne vittime di violenza e ai centri di ricerca e cliniche universitarie in ambito sanitario.
  • TIMVISION ha lanciato in esclusiva "Favole ROM", una serie di cartoni animati che narra le storie e le tradizioni della cultura romanès, finora tramandate solo oralmente. La serie animata, destinata non solo ad un pubblico di bambini, rappresenta un'occasione importante per promuovere l'inclusione sociale verso la comunità. È un progetto che favorisce la conoscenza e il rispetto delle tradizioni di un popolo con una storia difficile, che oggi si riconosce in un'identità e un patrimonio culturale e linguistico senza stato né territorio, presente in tutti i paesi europei.

Sicurezza informatica e continuità operativa

  • TIM conferma il proprio impegno nella gestione della business continuity attraverso il rinnovo della certificazione ISO 22301, lo standard internazionale che attesta la capacità di garantire la continuità delle attività anche in caso di eventi critici o emergenze. Il riconoscimento si inserisce nel più ampio sistema di gestione adottato da TIM (Business Continuity Management System - BCMS), che assicura la resilienza organizzativa e la continuità nell'erogazione dei servizi anche in situazioni di emergenza.
  • A sostegno della cultura della sicurezza digitale dell'Italia, TIM e Cyber Security Foundation hanno realizzato il Cyber Security Report 2025, il primo rapporto che analizza le minacce informatiche e i principali trend di rischio in Italia nel 2024, che hanno raggiunto livelli di sofisticazione senza precedenti. Il rapporto mette in evidenza come anche il rapporto tra tecnologie emergenti come intelligenza artificiale e quantum computing possano rafforzare le difese, ma allo stesso tempo essere sfruttate dagli aggressori per attacchi evoluti come phishing avanzato, deepfake e attacchi mirati.

ANDAMENTO PATRIMONIALE E FINANZIARIO CONSOLIDATO

Attivo non corrente

  • Avviamento: la voce si incrementa di 4 milioni di euro, da 11.030 milioni di euro al 31 dicembre 2024 a 11.034 milioni di euro al 30 giugno 2025 principalmente per le differenze cambio positive relative all'avviamento attribuito alla Cash Generating Unit Brasile.
  • Attività immateriali a vita utile definita: si riducono di 332 milioni di euro, da 6.011 milioni di euro di fine 2024 a 5.679 milioni di euro al 30 giugno 2025, quale saldo fra:
    • investimenti industriali (+ 382 milioni di euro);
    • ammortamenti del periodo (-664 milioni di euro);
    • riclassifica nell'ambito delle "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" delle attività immateriali a vita utile definita relative al gruppo Telecom Italia Sparkle (-56 milioni di euro);
    • un saldo netto positivo di 6 milioni di euro relativo a dismissioni, differenze cambio (positive per 10 milioni di euro e relative alla Business Unit Brasile)ed altre variazioni.
  • Attività materiali: si riducono di 433 milioni di euro, da 4.560 milioni di euro di fine 2024 a 4.127 milioni di euro al 30 giugno 2025, quale saldo fra:
    • investimenti industriali (+431 milioni di euro);
    • ammortamenti del periodo (-541 milioni di euro);
    • riclassifica nell'ambito delle "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" delle attività materiali relative al gruppo Telecom Italia Sparkle (-334 milioni di euro);
    • un saldo netto positivo di 11 milioni di euro relativo a dismissioni, differenze cambio (positive per 12 milioni di euro e relative alla Business Unit Brasile) ed altre variazioni.
  • Diritti d'uso su beni di terzi (comprendono principalmente i diritti d'uso su connettività di rete e infrastrutture di telecomunicazioni e contratti di locazione immobiliare): si riducono di 172 milioni di euro, da 3.467 milioni di euro di fine 2024 a 3.295 milioni di euro al 30 giugno 2025, quale saldo fra:
    • investimenti (+21 milioni di euro) e incrementi di contratti di leasing (+316 milioni di euro); in particolare, gli incrementi sono relativi per 277 milioni di euro alla Business Unit Brasile e per 39 milioni di euro alla Business Unit Domestic;
    • ammortamenti del periodo (-268 milioni di euro);
    • riclassifica nell'ambito delle "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" dei diritti d'uso relativi al gruppo Telecom Italia Sparkle (-206 milioni di euro);
    • un saldo netto negativo di 35 milioni di euro relativo dismissioni, differenze cambio (positive per 8 milioni di euro ed essenzialmente relative alla Business Unit Brasile) ed altre variazioni.

Patrimonio netto consolidato

Al 30 giugno 2025 è pari a 13.199 milioni di euro (13.361 milioni di euro al 31 dicembre 2024), di cui 11.859 milioni di euro attribuibili ai Soci della Controllante (11.957 milioni di euro al 31 dicembre 2024) e 1.340 milioni di euro attribuibili alle partecipazioni di minoranza (1.404 milioni di euro al 31 dicembre 2024). Più in dettaglio, le variazioni del patrimonio netto consolidato sono state le seguenti:

(milioni di euro) 30.6.2025 31.12.2024
A inizio periodo 13.361 17.513
Utile (perdita) complessivo del periodo 9 (1.091)
Dividendi deliberati da: (164) (158)
TIM S.p.A.
Altre società del Gruppo (164) (158)
Deconsolidamento NetCo (2.283)
Strumenti rappresentativi di patrimonio netto
Altri movimenti (7) (620)
A fine periodo 13.199 13.361

Flussi finanziari

L'indebitamento finanziario netto rettificato al 30 giugno 2025 è pari a 10.417 milioni di euro (10.126 milioni di euro al 31 dicembre 2024).

Il flusso di cassa della gestione operativa (Operating Free Cash Flow, calcolato applicando IFRS 16) di Gruppo del primo semestre 2025 è positivo e pari a 482 milioni di euro (positivo per 1.347 milioni di euro nel primo semestre 2024).

Le principali operazioni che hanno inciso sull'andamento dell'indebitamento finanziario netto rettificato sono di seguito esposte:

Variazione dell'Indebitamento finanziario netto rettificato

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Variazione
(a) (b) (a-b)
EBITDA 1.999 2.600 (601)
Investimenti industriali di competenza (834) (938) 104
Variazione del capitale circolante netto operativo: (695) (224) (471)
Variazione delle rimanenze (5) (25) 20
Variazione dei crediti commerciali e altri crediti netti (89) 71 (160)
Variazione dei debiti commerciali (686) (630) (56)
Variazione di debiti per licenze di telefonia mobile / spectrum (24) 24
Altre variazioni di crediti/debiti operativi 85 384 (299)
Variazione dei fondi relativi al personale 3 18 (15)
Variazione dei fondi operativi e altre variazioni 9 (109) 118
Operating Free Cash Flow netto 482 1.347 (865)
% sui Ricavi 7,3 20,2 (12,9)pp
Flusso cessione di partecipazioni e altre dismissioni 1 (23) 24
Aumenti/Rimborsi di capitale comprensivi di oneri accessori
Investimenti finanziari (26) (34) 8
Pagamento dividendi (85) (86) 1
Incrementi di contratti di leasing (316) (348) 32
Flusso oneri finanziari, imposte e altri fabbisogni netti, non operativi (269) (405) 136
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto rettificato delle
attività in funzionamento
(213) 451 (664)
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto delle attività cessate/
attività non correnti destinate ad essere cedute
(78) (1.283) 1.205
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto rettificato (291) (832) 541

L'Equity Free Cash Flow (calcolato applicando IFRS 16) del primo semestre 2025 è positivo per 77 milioni di euro (negativo per 681 milioni di euro nel primo semestre 2024). Tale indicatore rappresenta il Free Cash Flow disponibile per la remunerazione del capitale proprio, per il rimborso del debito e per la copertura degli eventuali investimenti finanziari e dei pagamenti di licenze e frequenze.

L'Equity Free Cash Flow è determinato come segue:

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Variazione
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto rettificato (291) (832) 541
Impatto per locazioni finanziarie (nuove operazioni di leasing e/o i rinnovi e/o le proroghe (-) /
eventuali disdette/estinzioni anticipate di operazioni di leasing (+))
257 21 236
Pagamento delle licenze TLC e per l'utilizzo di frequenze 24 (24)
Impatto finanziario derivante da operazioni di acquisizione e/o cessioni di partecipazioni 26 30 (4)
Pagamento dei dividendi e Change in Equity 85 76 9
Equity Free Cash Flow 77 (681) 758

Oltre a quanto già precedentemente dettagliato con riferimento all'EBITDA, hanno in particolare inciso sulla variazione dell'indebitamento finanziario netto rettificato del primo semestre 2025 le seguenti voci:

Investimenti industriali e per licenze di telefonia mobile/spectrum

Nel primo semestre 2025 gli investimenti industriali e per licenze di telefonia mobile/spectrum del Gruppo TIM (Sparkle Discontinued Operations) sono pari a 834 milioni di euro (938 milioni di euro nel primo semestre 2024). Gli investimenti industriali sono così ripartiti per settore operativo:

(milioni di euro) 1° Semestre 2025 1° Semestre 2024 Variazione peso % peso % Domestic 481 57,7 523 55,8 (42) Brasile 353 42,3 415 44,2 (62) Altre attività — — — — Rettifiche ed elisioni — — —

In particolare:

■ la Business Unit Domestic (Sparkle Discontinued Operations) presenta investimenti industriali per 481 milioni di euro, con una quota significativa volta allo sviluppo dell'infrastruttura Mobile e IT;

Totale consolidato 834 100,0 938 100,0 (104) % sui Ricavi 12,6 14,1 (1,5)pp

■ la Business Unit Brasile ha registrato nel primo semestre 2025 investimenti industriali per 353 milioni di euro (415 milioni di euro nel primo semestre 2024). Oltre alla dinamica sfavorevole dei tassi di cambio (-53 milioni di euro), gli investimenti industriali della Business Unit si riducono di 9 milioni di euro principalmente per i minori investimenti IT.

Variazione del Capitale circolante netto operativo

Nel primo semestre 2025, il Capitale circolante netto operativo del Gruppo TIM (Sparkle Discontined Operations) presenta una riduzione di 695 milioni di euro ascrivibile principalmente all'andamento dei debiti commerciali (-686 milioni di euro) e dei crediti commerciali (-89 milioni di euro) solo parzialmente compensato dalle altre variazioni di crediti/debiti operativi (+85 milioni di euro).

Investimenti finanziari

Nel primo semestre 2025 gli investimenti finanziari del Gruppo TIM (Sparkle Discontined Operations) sono pari a 26 milioni di euro (34 milioni di euro primo semestre 2024) e comprendono principalmente:

  • la contribuzione della Business Unit Brasile nel fondo di investimento, focalizzato sulle soluzioni 5G, Upload Ventures Growth;
  • la contribuzione della Business Unit Domestic nel fondo di investimento UV T-Growth.

Incrementi di contratti di leasing

Nel primo semestre 2025 la voce è pari a 316 milioni di euro (348 milioni di euro nel primo semestre 2024) e comprende il maggior valore di diritti d'uso iscritti a seguito di nuovi contratti di locazione passiva, di incrementi dei canoni di locazione e di rinegoziazioni di contratti di locazione esistenti.

Flusso oneri finanziari, imposte e altri fabbisogni netti non operativi

Nel primo semestre 2025 il flusso presenta un saldo negativo per complessivi 269 milioni di euro (negativo per 405 milioni di euro nel primo semestre 2024). Comprende principalmente gli esborsi relativi alle componenti della gestione finanziaria, il pagamento delle imposte sul reddito nonché la variazione dei debiti e crediti di natura non operativa.

Cessioni di crediti a società di factoring

Si segnala che le cessioni di crediti commerciali pro-soluto a società di factoring perfezionate nel primo semestre 2025 hanno comportato un effetto positivo sull'indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2025 pari a 949 milioni di euro (1.134 milioni di euro al 31 dicembre 2024).

Indebitamento finanziario netto

La composizione dell'indebitamento finanziario netto è la seguente:

(milioni di euro) 30.6.2025 31.12.2024 Variazione
(a) (b) (a-b)
Passività finanziarie non correnti
Obbligazioni 6.070 7.527 (1.457)
Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie 1.146 1.201 (55)
Passività finanziarie non correnti per contratti di locazione passiva 2.482 2.421 61
9.698 11.149 (1.451)
Passività finanziarie correnti (*)
Obbligazioni 2.504 2.401 103
Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie 1.462 1.469 (7)
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva 490 523 (33)
4.456 4.393 63
Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate/Attività
non correnti destinate ad essere cedute 615 615
Totale debito finanziario lordo 14.769 15.542 (773)
Attività finanziarie non correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni
Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione attiva (38) (40) 2
Crediti finanziari e altre attività finanziarie non correnti (411) (646) 235
(449) (686) 237
Attività finanziarie correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni (1.441) (1.539) 98
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione attiva (38) (44) 6
Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti (734) (112) (622)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti (1.442) (2.924) 1.482
(3.655) (4.619) 964
Attività finanziarie comprese nelle Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute (111) (111)
Totale attività finanziarie (4.215) (5.305) 1.090
Indebitamento finanziario netto contabile 10.554 10.237 317
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/attività
finanziarie
(137) (111) (26)
Indebitamento finanziario netto rettificato 10.417 10.126 291
Così dettagliato:
Totale debito finanziario lordo rettificato 14.456 15.189 (733)
Totale attività finanziarie rettificate (4.039) (5.063) 1.024
(*) di cui quota corrente del debito a M/L termine:
Obbligazioni 2.504 2.401 103
Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie 735 991 (256)
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva 469 474 (5)

Le politiche di gestione dei rischi finanziari del Gruppo TIM tendono alla minimizzazione dei rischi di mercato, all'integrale copertura del rischio di cambio e all'ottimizzazione dell'esposizione ai tassi di interesse attraverso opportune diversificazioni di portafoglio, attuate anche mediante l'utilizzo di selezionati strumenti finanziari derivati. Si sottolinea che tali strumenti non hanno fini speculativi e che hanno tutti un sottostante, oggetto di copertura.

Si evidenzia inoltre che, al fine di determinare la propria esposizione ai tassi di interesse, il Gruppo definisce una composizione ottimale della struttura di indebitamento tra componente a tasso fisso e componente a tasso variabile e utilizza gli strumenti finanziari derivati al fine di tendere alla prestabilita composizione del debito. Tenuto conto dell'attività operativa del Gruppo, la combinazione ritenuta più idonea nel medio-lungo termine delle passività finanziarie non correnti è stata individuata, sulla base del valore nominale, nel range 65%-85% per la componente a tasso fisso e 15%-35% per la componente a tasso variabile.

Nella gestione dei rischi di mercato il Gruppo si è dotato di Linee Guida "Gestione e controllo dei rischi finanziari" e utilizza principalmente gli strumenti finanziari derivati IRS e CCIRS.

Al fine di meglio rappresentare la reale dinamica dell'indebitamento finanziario netto il Gruppo TIM presenta, oltre al consueto indicatore (ridefinito "Indebitamento finanziario netto contabile"), anche una misura denominata "Indebitamento finanziario netto rettificato", che sterilizza gli effetti causati dalla volatilità dei mercati finanziari. Considerando che alcune componenti della valutazione al fair value dei derivati (contratti per determinare il tasso di cambio e di interesse di flussi contrattuali) e di derivati embedded in altri strumenti finanziari, non comportano un effettivo regolamento monetario, l'Indebitamento finanziario netto rettificato esclude tali effetti meramente contabili e non monetari dalla valutazione dei derivati e delle correlate passività/attività finanziarie.

Per ulteriori dettagli si rimanda al capitolo "Indicatori alternativi di performance".

L'Indebitamento Finanziario Netto contabile al 30 giugno 2025 è pari a 10.554 milioni di euro, in aumento di 317 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024 (10.237 milioni di euro). Tale incremento è dovuto principalmente alla dinamica della gestione operativa-finanziaria e al pagamento dei dividendi da parte della BU Brasile.

L'Indebitamento Finanziario Netto rettificato (comprensivo dei debiti netti IFRS 16) ammonta a 10.417 milioni di euro al 30 giugno 2025, in aumento di 291 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024 (10.126 milioni di euro). Lo storno della valutazione al fair value di derivati e correlate passività/attività finanziarie registra una variazione negativa di 26 milioni di euro; tale valutazione rettifica l'Indebitamento Finanziario Netto contabile non avendo effetti monetari.

L'Indebitamento Finanziario Netto rettificato - After Lease (al netto dei contratti di lease) al 30 giugno 2025 risulta pari a 7.498 milioni di euro, in aumento di 232 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024 (7.266 milioni di euro).

Per una migliore comprensione dell'informativa, nella tabella che segue sono illustrate le diverse modalità di rappresentazione dell'Indebitamento Finanziario Netto:

(milioni di euro) 30.6.2025 31.12.2024 Variazione
(a) (b) (a-b)
Indebitamento Finanziario Netto contabile 10.554 10.237 317
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/attività finanziarie (137) (111) (26)
Indebitamento Finanziario Netto rettificato 10.417 10.126 291
Leasing (2.896) (2.860) (36)
Leasing - Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute (23) (23)
Indebitamento Finanziario Netto rettificato - After Lease 7.498 7.266 232

Nel secondo trimestre del 2025 l'indebitamento finanziario netto rettificato diminuisce di 29 milioni di euro rispetto al 31 marzo 2025.

(milioni di euro) 30.6.2025 31.3.2025 Variazione
(a) (b) (a-b)
Indebitamento Finanziario Netto contabile 10.554 10.555 (1)
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/attività finanziarie (137) (109) (28)
Indebitamento Finanziario Netto rettificato 10.417 10.446 (29)
Leasing (2.896) (2.902) 6
Leasing - Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute (23) (25) 2
Indebitamento Finanziario Netto rettificato - After Lease 7.498 7.519 (21)

Debito finanziario lordo

Obbligazioni

Le obbligazioni al 30 giugno 2025 sono iscritte per un importo pari a 8.574 milioni di euro (9.928 milioni di euro al 31 dicembre 2024). In termini di valore nominale di rimborso sono pari a 8.320 milioni di euro (9.625 milioni di euro al 31 dicembre 2024).

Relativamente all'evoluzione dei prestiti obbligazionari nel corso del primo semestre 2025 si segnala quanto segue:

(milioni di valuta originaria) Valuta Importo Data di rimborso
Rimborsi
TIM Brasil 5.000 milioni di BRL CDI+2,3% BRL 294 27/1/2025
TIM S.p.A. 1.000 milioni di euro 2,750% EUR 1.000 15/4/2025
TIM Brasil 5.000 milioni di BRL CDI+2,3% BRL 294 25/4/2025

Revolving Credit Facility

Nella tabella sottostante sono riportate le linee di credito committed(*):

(miliardi di euro) 30.6.2025
Accordato
Utilizzato
31.12.2024
Accordato
Utilizzato
Revolving Credit Facility – aprile 2030 3,0 4,0
Totale 3,0 4,0

(*) Ai sensi del contratto firmato le Banche sono impegnate a provvedere i fondi a chiamata (con un preavviso di almeno 3 giorni). Trattandosi di una linea "Committed", le banche non hanno meccanismi per non onorare la richiesta di fondi avanzata dalla Società, fatte salve le clausole di cancellazione obbligatoria anticipata standard di mercato (Scadenza naturale del contratto, Cambio di controllo, Borrower Illegality, Events of default, ognuna come definita nel contratto).

In data 31 marzo 2025, TIM ha sottoscritto un accordo di modifica della Revolving Credit Facility esistente, con efficacia dal 4 aprile 2025, estendendone la scadenza al 4 aprile 2030 e riducendone l'importo da 4 miliardi di euro a 3 miliardi di euro.

Scadenza media passività finanziarie e Costo medio del debito

La scadenza media delle passività finanziarie non correnti (inclusa la quota del medio-lungo termine scadente entro dodici mesi) è pari a 7 anni.

Il costo medio del debito di Gruppo, inteso come costo di periodo calcolato su base annua e derivante dal rapporto tra oneri correlati al debito ed esposizione media, è pari a 6,5%, mentre il costo medio del debito di Gruppo "After Lease" risulta pari a 5,7%.

Attività finanziarie correnti e margine di liquidità

Al 30 giugno 2025 il margine di liquidità disponibile per il Gruppo TIM è pari a 5.883 milioni di euro ed è calcolato considerando:

  • la "Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti" e i "Titoli correnti diversi dalle partecipazioni" per complessivi 2.883 milioni di euro (4.364 milioni di euro al 31 dicembre 2024), comprensivi anche di 497 milioni di euro (nominali) di pronti contro termine scadenti entro luglio 2025;
  • l'ammontare della Revolving Credit Facility pari a 3.000 milioni di euro, totalmente disponibile.

Tale margine consente una copertura delle passività finanziarie non correnti di Gruppo (inclusa la quota del medio-lungo termine scadente entro dodici mesi) in scadenza per almeno i prossimi 24 mesi.

Nel mese di luglio 2025 il margine di liquidità ha inoltre beneficiato dell'incasso di 995,4 milioni di euro, a seguito della cessione a un pool di primarie banche dell'intero credito relativo alla restituzione del Canone di Concessione 1998 (quota capitale, rivalutazione ed interessi legali). La cessione non ha alcun impatto sull'Indebitamento Finanziario Netto.

Infine, in data 22 luglio 2025, TIM ha stipulato una Term Credit Facility con primarie banche nazionali e internazionali per un importo pari a 750 milioni di euro che beneficia della garanzia SACE (ai sensi della Legge 30 dicembre 2023, n. 213 e successive modificazioni).

In particolare:

Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti per 1.442 milioni di euro (2.924 milioni di euro al 31 dicembre 2024).

Le differenti forme tecniche di impiego delle disponibilità liquide sono così analizzabili:

  • scadenze: gli impieghi hanno una durata massima di tre mesi;
  • rischio controparte: gli impieghi delle società europee sono stati effettuati con primarie istituzioni bancarie, finanziarie e industriali con elevato merito di credito. Gli impieghi delle società in Sud America sono stati effettuati con primarie controparti locali;
  • rischio Paese: gli impieghi sono stati effettuati sulle principali piazze finanziarie europee.

Titoli correnti diversi dalle partecipazioni per 1.441 milioni di euro (1.539 milioni di euro al 31 dicembre 2024): tali forme di investimento rappresentano un'alternativa all'impiego della liquidità con l'obiettivo di migliorarne il rendimento. Comprendono 437 milioni di euro di Titoli di Stato italiani ed esteri detenuti da Telecom Italia Finance S.A., 572 milioni di euro di titoli obbligazionari acquistati da Telecom Italia Finance S.A. con differenti scadenze, tutti con un mercato di riferimento attivo e quindi facilmente liquidabili, e 432 milioni di euro relativi a impieghi in fondi monetari effettuati dalla Business Unit Brasile.

Gli acquisti dei suddetti Titoli di Stato, che ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/11070007 del 5 agosto 2011, rappresentano impieghi in "Titoli del debito sovrano", sono stati effettuati nel rispetto delle Linee guida per la "Gestione e controllo dei rischi finanziari" di cui il Gruppo TIM si è dotato.

TABELLE DI DETTAGLIO – DATI CONSOLIDATI

Si riportano di seguito gli schemi di Conto Economico Separato Consolidato, Conto Economico Complessivo Consolidato, Situazione Patrimoniale–Finanziaria Consolidata, Rendiconto Finanziario Consolidato nonché Altre informazioni del Gruppo TIM (Sparkle Discontinued Operations).

Conto economico separato consolidato

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Variazioni
(a-b)
(a) (b) assolute %
Ricavi 6.597 6.660 (63) (0,9)
Altri proventi operativi 135 49 86
Totale ricavi e proventi operativi 6.732 6.709 23 0,3
Acquisti di materie e servizi (3.844) (3.261) (583) (17,9)
Costi del personale (736) (737) 1 0,1
Altri costi operativi (293) (309) 16 5,2
Variazione delle rimanenze 5 27 (22) (81,5)
Attività realizzate internamente 135 171 (36) (21,1)
Risultato operativo ante ammortamenti, plusvalenze/
(minusvalenze) e ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non
correnti (EBITDA) 1.999 2.600 (601) (23,1)
Ammortamenti (1.473) (1.571) 98 6,2
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non correnti 3 3
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti (14) 14
Risultato operativo (EBIT) 529 1.015 (486) (47,9)
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e Joint
Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto
(11) (13) 2 15,4
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni 1 2 (1) (50,0)
Proventi finanziari 547 689 (142) (20,6)
Oneri finanziari (1.030) (1.486) 456 30,7
Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in
funzionamento
36 207 (171) (82,6)
Imposte sul reddito (32) (35) 3 8,6
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento 4 172 (168) (97,7)
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad
essere cedute
(42) (675) 633 93,8
Utile (perdita) del periodo (38) (503) 465 92,4
Attribuibile a:
Soci della Controllante (132) (646) 514 79,6
Partecipazioni di minoranza 94 143 (49) (34,3)

Conto economico complessivo consolidato

Ai sensi dello IAS 1 (Presentazione del bilancio) è di seguito esposto il prospetto di Conto Economico Complessivo Consolidato, comprensivo, oltre che dell'Utile (perdita) del periodo, come da Conto Economico Separato Consolidato, delle altre variazioni dei Movimenti di Patrimonio Netto diverse dalle transazioni con gli Azionisti.

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Utile (perdita) del periodo
(a)
(38) (503)
Altre componenti del conto economico complessivo consolidato
Altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel conto
economico separato consolidato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto
economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value 9 8
Effetto fiscale
(b) 9 8
Rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19):
Utili (perdite) attuariali 17
Effetto fiscale
(c) 17
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del
patrimonio netto:
Utili (perdite)
Effetto fiscale
(d)
Totale altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel conto
economico separato consolidato
(e=b+c+d)
9 25
Altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel conto economico
separato consolidato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto
economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value 17 (12)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato (11) 5
Effetto fiscale
(f) 6 (7)
Strumenti derivati di copertura:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value (187) 140
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato 224 (132)
Effetto fiscale (12) (1)
(g) 25 7
Differenze cambio di conversione di attività estere:
Utili (perdite) di conversione di attività estere 7 (446)
Perdite (utili) di conversione di attività estere trasferiti al conto economico separato
consolidato
Effetto fiscale
(h) 7 (446)
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del
patrimonio netto:
Utili (perdite)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato
Effetto fiscale
(i)
Totale altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel conto
economico separato consolidato
(k=f+g+h+i)
38 (446)
Totale altre componenti del conto economico complessivo consolidato
(m=e+k)
47 (421)
Utile (perdita) complessivo del periodo
(a+m)
9 (924)
Attribuibile a:
Soci della Controllante (97) (905)
Partecipazioni di minoranza 106 (19)

Prospetto della situazione patrimoniale–finanziaria consolidata

(milioni di euro) 30.6.2025 31.12.2024 Variazioni
(a) (b) (a-b)
Attività
Attività non correnti
Attività immateriali
Avviamento 11.034 11.030 4
Attività immateriali a vita utile definita 5.679 6.011 (332)
16.713 17.041 (328)
Attività materiali
Immobili, impianti e macchinari di proprietà 4.127 4.560 (433)
Diritti d'uso su beni di terzi 3.295 3.467 (172)
Altre attività non correnti
Partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del
patrimonio netto
255 265 (10)
Altre partecipazioni 162 150 12
Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione attiva 38 40 (2)
Altre attività finanziarie non correnti 411 646 (235)
Crediti vari e altre attività non correnti 1.717 1.795 (78)
Attività per imposte anticipate 514 513 1
3.097 3.409 (312)
Totale Attività non correnti (a)
27.232
28.477 (1.245)
Attività correnti
Rimanenze di magazzino 228 297 (69)
Crediti commerciali, vari e altre attività correnti 4.096 4.146 (50)
Crediti per imposte sul reddito 97 124 (27)
Attività finanziarie correnti
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione attiva 38 44 (6)
Titoli diversi dalle partecipazioni, altri crediti finanziari e altre attività finanziarie
correnti
2.175 1.651 524
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 1.442 2.924 (1.482)
3.655 4.619 (964)
Sub-totale Attività correnti 8.076 9.186 (1.110)
Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad essere cedute
di natura finanziaria 111 111
di natura non finanziaria 1.028 1.028
1.139 1.139
Totale Attività correnti (b)
9.215
9.186 29
Totale Attività (a+b)
36.447
37.663 (1.216)
(milioni di euro) 30.6.2025 31.12.2024 Variazioni
(a) (b) (a-b)
Patrimonio netto e Passività
Patrimonio netto
Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante 11.859 11.957 (98)
Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza 1.340 1.404 (64)
Totale Patrimonio netto (c) 13.199 13.361 (162)
Passività non correnti
Passività finanziarie non correnti per contratti di finanziamento e altri 7.216 8.728 (1.512)
Passività finanziarie non correnti per contratti di locazione passiva 2.482 2.421 61
Fondi relativi al personale 193 200 (7)
Passività per imposte differite 61 61
Fondi per rischi e oneri 384 485 (101)
Debiti vari e altre passività non correnti 658 896 (238)
Totale Passività non correnti (d) 10.994 12.791 (1.797)
Passività correnti
Passività finanziarie correnti per contratti di finanziamento e altri 3.967 3.870 97
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva 490 523 (33)
Debiti commerciali, vari e altre passività correnti 6.754 7.074 (320)
Debiti per imposte sul reddito 37 44 (7)
Sub-totale Passività correnti 11.248 11.511 (263)
Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute
di natura finanziaria 615 615
di natura non finanziaria 391 391
1.006 1.006
Totale Passività correnti (e) 12.254 11.511 743
Totale Passività (f=d+e) 23.248 24.302 (1.054)
Totale Patrimonio netto e passività (c+f) 36.447 37.663 (1.216)

Rendiconto finanziario consolidato

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Flusso monetario da attività operative:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento 4 172
Rettifiche per:
Ammortamenti 1.473 1.571
Svalutazioni (ripristini di valore) di attività non correnti (incluse partecipazioni) 14
Variazione netta delle attività (passività) per imposte anticipate (differite) (29) 13
Minusvalenze (plusvalenze) da realizzo di attività non correnti (incluse partecipazioni) (3) (3)
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures valutate con il
metodo del patrimonio netto
11 13
Variazione dei fondi relativi al personale 3 18
Variazione delle rimanenze (5) (25)
Variazione dei crediti commerciali e altri crediti netti (89) 71
Variazione dei debiti commerciali (575) (460)
Variazione netta dei crediti/debiti per imposte sul reddito 18 24
Variazione netta dei crediti/debiti vari e di altre attività/passività 148 447
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative
(a)
956 1.855
Flusso monetario da attività di investimento:
Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi per cassa (946) (1.132)
Contributi in conto impianti incassati 8
Acquisizione del controllo in imprese e rami d'azienda, al netto delle disponibilità acquisite (2)
Acquisizione/Cessione di altre partecipazioni (18) (23)
Variazione dei crediti finanziari e di altre attività finanziarie (esclusi i derivati attivi di copertura
e non)
(1)
84
388
Corrispettivo incassato per la cessione del controllo in imprese controllate e di rami d'azienda,
al netto delle disponibilità cedute
Corrispettivo incassato/rimborsato dalla vendita di attività immateriali, materiali e di altre
attività non correnti
1 (23)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di investimento
(b)
(879) (784)
Flusso monetario da attività di finanziamento:
Variazione delle passività finanziarie correnti e altre 241 (150)
Accensione di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) 1.870
Rimborsi di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) (1.630) (3.776)
Variazione Derivati Attivi/Passivi di copertura e non 8 (8)
Incassi per aumenti/rimborsi di capitale (comprese società controllate)
Dividendi pagati (85) (86)
Variazioni di possesso in imprese controllate (8) (8)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di finanziamento
(c)
(1.474) (2.158)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute
(d)
(54) (1.184)
Flusso monetario complessivo
(e=a+b+c+d)
(1.451) (2.271)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio del periodo (f)
2.924
2.912
Differenze cambio di conversione nette sulla cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette
(g)
(1) (44)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine del periodo
(h=e+f+g)
1.472 597

(1) La voce include investimenti su titoli negoziabili per 996 milioni di euro nel primo semestre 2025 (1.234 milioni di euro nel primo semestre 2024) e rimborsi di titoli negoziabili per 1.133 milioni di euro nel primo semestre 2025 (1.598 milioni nel primo semestre 2024) relativi a TIM S.A. e a Telecom Italia Finance S.A..

Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Acquisti di attività immateriali (382) (386)
Acquisti di attività materiali (431) (530)
Acquisti di diritti d'uso su beni di terzi (337) (370)
Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi per competenza (1.150) (1.286)
Variazione debiti per acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi 204 154
Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi per cassa (946) (1.132)

Informazioni aggiuntive del rendiconto finanziario consolidato

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Imposte sul reddito (pagate)/incassate (38) (16)
Interessi pagati (584) (1.180)
Interessi incassati 177 378
Dividendi incassati 2 1

Analisi della cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio del periodo:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 2.924 2.912
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista
2.924 2.912
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine del periodo:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 1.480 661
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista (8) (65)
1.472 596

Le ulteriori informazioni integrative richieste dallo IAS 7 sono presentate nell'ambito della Nota "Indebitamento finanziario netto" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 del Gruppo TIM.

Altre informazioni

Consistenza media retribuita del personale

(unità equivalenti) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Variazione
(a) (b) (a-b)
Consistenza media retribuita–Italia 14.125 14.407 (282)
Consistenza media retribuita–Estero 8.705 8.859 (154)
Totale consistenza media retribuita 22.830 23.266 (436)
Discontinued Operations 620 18.821 (18.201)
Totale consistenza media retribuita–comprese Discontinued Operations (1) 23.450 42.087 (18.637)

(1) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato: 65 unità medie in Italia nel primo semestre 2025; 2 unità medie in Italia nel primo semestre 2024.

Organico a fine periodo

(unità) 30.6.2025 31.12.2024 Variazione
(a) (b) (a-b)
Organico – Italia 17.031 17.521 (490)
Organico – Estero 8.959 9.366 (407)
Totale organico a fine periodo 25.990 26.887 (897)
Discontinued Operations 677 677
Totale organico a fine periodo - comprese Discontinued Operations (1) 26.667 26.887 (220)

(1) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato: 131 unità in Italia al 30.6.2025; 63 unità in Italia al 31.12.2024..

Organico a fine periodo - dettaglio per Business Unit

(unità) 30.6.2025 31.12.2024 Variazione
(a) (b) (a-b)
Domestic 17.073 17.751 (678)
Brasile 8.904 9.123 (219)
Altre attività 13 13
Totale 25.990 26.887 (897)

INDICATORI AFTER LEASE

Al fine di consentire una migliore valutazione dell'andamento della gestione economica e della situazione patrimoniale e finanziaria, il Gruppo TIM utilizza, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS Accounting Standards, alcuni indicatori alternativi di performance. In particolare, a seguito dell'adozione dell'IFRS 16 il Gruppo TIM presenta i seguenti ulteriori indicatori alternativi di performance:

EBITDA AFTER LEASE GRUPPO TIM LIKE-FOR-LIKE

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Variazioni
assolute %
EBITDA ORGANICO like-for-like 2.064 1.957 107 5,5
Canoni per leasing (329) (305) (24)
EBITDA After Lease (EBITDA-AL) like-for-like 1.735 1.652 83 5,0

EBITDA AFTER LEASE DOMESTIC LIKE-FOR-LIKE

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Variazioni
assolute %
EBITDA ORGANICO like-for-like 1.049 1.003 46 4,6
Canoni per leasing (92) (85) (7)
EBITDA After Lease (EBITDA-AL) like-for-like 957 918 39 4,2

EBITDA AFTER LEASE BRASILE

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Variazioni
assolute %
EBITDA ORGANICO esclusa componente non
ricorrente
1.018 956 62 6,5
Canoni per leasing (*) (237) (220) (17)
EBITDA After Lease (EBITDA-AL) 781 736 45 6,1

(*) Non includono le penali connesse al decommissioning plan conseguente all'acquisizione delle attività mobili del gruppo Oi pari a circa 31 milioni di reais; circa 5 milioni di euro nel primo semestre 2025 (circa 59 milioni di reais; circa 11 milioni di euro nel primo semestre 2024).

INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO RETTIFICATO AFTER LEASE GRUPPO TIM

(milioni di euro) 30.6.2025 31.12.2024 Variazione
Indebitamento Finanziario Netto Rettificato 10.417 10.126 291
Leasing (2.919) (2.860) (59)
Indebitamento Finanziario Netto Rettificato - After Lease 7.498 7.266 232

EQUITY FREE CASH FLOW AFTER LEASE GRUPPO TIM

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Variazione
Equity Free Cash Flow 77 (681) 758
Pagamenti contratti di Leasing (quota capitale) (198) (347) 149
Equity Free Cash Flow After Lease (121) (1.028) 907

EVENTI SUCCESSIVI AL 30 GIUGNO 2025

Si rimanda alla Nota "Eventi successivi al 30 giugno 2025" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 del Gruppo TIM.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE PER L'ESERCIZIO 2025

Alla luce dell'andamento dei principali segmenti di business nei primi sei mesi del 2025, viene confermata la guidance già comunicata con l'approvazione del Piano Industriale TIM 2025-2027.

PRINCIPALI RISCHI E INCERTEZZE

Il governo dei rischi rappresenta uno strumento strategico per la creazione di valore per il Gruppo TIM che ha adottato un Modello di Enterprise Risk Management in continua evoluzione, allineato con normative e standard internazionali, per consentire di individuare, valutare e gestire i rischi in modo omogeneo all'interno del Gruppo, evidenziando potenziali sinergie tra gli attori coinvolti nella valutazione del Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi.

Il processo di Enterprise Risk Management è integrato con i processi di pianificazione strategica ed operativa, progettato per individuare potenziali eventi che possano influire sull'attività d'impresa, al fine di gestire il rischio entro limiti accettabili ovvero mantenendo i rischi entro un livello che non comprometta la stabilità finanziaria, operativa e/o la reputazione del Gruppo TIM, fornendo un framework di riferimento a supporto del conseguimento degli obiettivi di Piano Industriale.

Inoltre, il Gruppo TIM, da sempre attento alle tematiche di sostenibilità, recepisce e integra i rischi considerati rilevanti dagli stakeholder interni ed esterni e/o desunti dall'analisi di doppia rilevanza, sulla base della materialità finanziaria che influenza le performance economico-finanziarie dell'azienda e della materialità di impatto, che mette in evidenza come le attività dell'azienda possono influenzare l'ambiente, la società e gli stakeholders, contribuendo ad una gestione più completa e sostenibile dei rischi.

Il Modello di Enterprise Risk Management adottato dal Gruppo TIM:

  • individua e aggiorna, in collaborazione con i Risk Owner, il portafoglio complessivo dei rischi ai quali è esposto il Gruppo mediante l'analisi del Piano Industriale e dei più significativi progetti di investimento;
  • monitora il contesto di riferimento (i.e. macroeconomico e regolatorio) al fine di aggiornare le analisi specifiche sui rischi a cui possono essere esposti gli asset aziendali, al fine di intercettare eventuali variazioni e/o nuovi scenari di rischio, aggiornando periodicamente il profilo di rischio del Gruppo;
  • valuta quantitativamente i rischi non solo singolarmente, ma anche in un'ottica di portafoglio, tenendo conto delle possibili correlazioni;
  • supporta il management nella definizione del risk appetite e delle relative tolerance che sono validate preliminarmente dal Comitato Controllo e Rischi (CCR) e successivamente approvate dal Consiglio di Amministrazione (CdA);
  • sostiene il management nella definizione e nel monitoraggio dei piani di mitigazione dei rischi ed altresì aggiorna periodicamente il CCR sul livello di rischio rilevato, sempre rispetto alle tolerance approvate e tale documentazione viene poi sottoposta per approvazione finale al CdA;
  • gestisce il flusso di informazioni verso il top management e gli organismi deputati alla valutazione del Sistema di Controllo Interno e Gestione dei Rischi (SCIGR) con cadenza periodica o su espressa richiesta degli Organi di Controllo;
  • convoca periodicamente lo Steering Commette ERM al fine di documentare e comunicare ai rispettivi Risk Owner il profilo di rischio rispetto alle tolerance approvate al fine di intervenire prontamente con opportune azioni di rimedio qualora necessarie e/o indicate dal management.

A titolo non esaustivo, si richiamano di seguito i principali fattori di rischio analizzati e descritti nei successivi paragrafi: evoluzione del contesto geopolitico internazionale, di mercato e scenari competitivi per segmento di business, inclusi scenari di ingresso di potenziali nuovi competitors; possibili procedimenti da parte delle Autorità e conseguenti ritardi nell'implementazione delle nuove strategie; potenziali criticità della catena di fornitura ulteriormente aggravate dall'attuale situazione dei dazi commerciali derivante delle nuove politiche dell'amministrazione americana; possibili attacchi cyber sugli applicativi più rilevanti; tematiche connesse alla regolamentazione sull'utilizzo dell'intelligenza artificiale; problematiche connesse alle nuove reti e infrastrutture; adempimenti connessi all'esercizio dei Poteri Speciali da parte del Governo (Golden Power) con effetti da valutare in termini di scelte strategiche e di sviluppo temporale degli obiettivi di Piano.

Rischi relativi alle attività di business e del settore

Rischi connessi alle dinamiche competitive

Il mercato delle telecomunicazioni continua a mantenere un elevato livello di competizione che comporta per il Gruppo TIM potenziali rischi di riduzione della propria quota di mercato e/o un impatto sui prezzi di mercato; inoltre l'acquisizione di Vodafone Italia da parte di Swisscom, ha creato un competitor più significativo per TIM, dominante in alcuni ambiti geografici, nonché verticalmente integrato, che potrebbe esercitare una maggiore concorrenza, in particolare, sul segmento Business.

La competizione sul mercato delle telecomunicazioni risente anche delle strategie dei settori adiacenti (esempio quello energetico) in cui gli operatori hanno ampliato i loro servizi proponendo anche offerte integrate che includono la connettività in fibra. A questo si aggiunge l'ingresso di operatori satellitari a bassa orbita che, in caso di disparità delle condizioni regolamentari tra operatori satellitari e terrestri, potrebbe creare un rischio di concorrenza sleale a svantaggio di TIM, rappresentando un ulteriore minaccia competitiva.

Oltre ai servizi tradizionali del core business, è inoltre sempre rilevante la competizione nel mercato dei servizi innovativi e delle offerte convergenti, con l'estensione verso il mondo dei contenuti, che amplia opportunità e rischi per gli operatori.

Sul mercato brasiliano il rischio competitivo è rappresentato dalla rapida transizione del Business Model dai servizi tradizionali a quelli più innovativi. I cambiamenti nel profilo di consumo della base clienti (migrazione da voice a data) richiedono agli operatori velocità nel preparare le proprie infrastrutture e ammodernare i propri portafogli di prodotti e servizi. In tale contesto TIM Brasil potrebbe non essere in grado di rispondere tempestivamente al rapido sviluppo delle tecnologie e delle infrastrutture.

Rischi connessi ad accordi con Fornitori e Partners

Il Gruppo TIM intrattiene rapporti importanti con diversi fornitori di hardware, software e servizi di cui si avvale per il funzionamento della propria rete e dei propri sistemi e per l'assistenza ai clienti. Inoltre, si affida a terze parti per la fornitura di apparecchiature di rete, smart device, licenze software e accessori necessari per la propria attività. Al fine di garantire la capacità trasmissiva e i livelli qualitativi necessari al crescente numero di clienti e alle loro mutevoli esigenze, si affida anche a reti di comunicazione elettronica di altri operatori ed alle reti realizzate da alcuni enti locali (i.e. FiberCop, Fastweb, Open Fiber, A2A, Lepida).

Nel caso in cui uno o più fornitori del Gruppo TIM dovessero non essere in grado di fornire i prodotti e/o servizi richiesti, questo potrebbe influire sulla capacità del Gruppo di controllare completamente le proprie reti, offrire servizi di alta qualità e potrebbe comportare costi aggiuntivi con impatto negativo rilevante sull'attività, sulla situazione economico-finanziaria e/o sui risultati operativi.

Il Gruppo TIM si avvale inoltre di una serie di subappaltatori per la manutenzione della propria rete, la gestione dei propri call center e la fornitura, installazione e manutenzione dei terminali presso le abitazioni dei propri clienti. Pur operando con un numero limitato di subappaltatori che seleziona e monitora attentamente, non è sempre possibile garantire che i loro incarichi siano svolti correttamente e pienamente conformi agli standard di qualità e sicurezza richiesti o che gli incarichi non vengano ulteriormente assegnati a terzi appaltatori.

Nel caso in cui i prodotti hardware o software siano difettosi o i livelli di servizi erogati da terzi appaltatori non rispondano ai requisiti contrattuali o non siano eseguiti correttamente, i rapporti con i clienti e la reputazione del brand potrebbero risentirne.

Il Gruppo TIM ha stipulato contratti pluriennali per l'ospitalità e la gestione dei propri apparati di rete, per la distribuzione di contenuti televisivi che lo impegnano a corrispondere alle controparti un importo minimo garantito. La valutazione di tali contratti pluriennali, e la stima dei costi ad essi associati, sono soggetti a una serie di rischi e incertezze che includono, tra gli altri, le dinamiche di mercato, i pronunciamenti delle autorità regolatorie del mercato e lo sviluppo di nuove tecnologie a supporto dei servizi. Tali stime sono riviste periodicamente sulla base di dati consuntivi al fine di garantire che i dati previsionali rimangano entro intervalli significativi. Non tutti i fattori citati sono sotto il controllo di TIM e potrebbero quindi avere un impatto significativo sulle previsioni future circa l'andamento dei contratti, il margine stimato e/o i flussi di cassa che saranno generati.

La recente revisione della politica di dazi introdotta dall'amministrazione americana aggrava una situazione già ritenuta critica per le supply chain del comparto ICT. Negli ultimi anni, così come fatto da altre aziende del settore, si è cercato di diversificare l'approvvigionamento anche su base geografica, tuttavia, le nuove tariffe rischiano di compromettere anche queste alternative, aumentando l'incertezza sia in termini di maggiori costi che di potenziali minori ricavi a causa della possibile contrazione della domanda.

Le tensioni nello scenario internazionale relative sia alle politiche commerciali americane che ai conflitti in Ucraina e in Medio Oriente potrebbero avere ripercussioni anche sui costi dell'energia che sono mitigati da TIM attraverso opportune strategie di copertura.

Dal punto di vista ESG, i fornitori contribuiscono in modo sostanziale all'impatto ambientale complessivo di TIM. In tale ottica, l'incapacità di coinvolgere efficacemente i fornitori nella riduzione delle emissioni di CO2 può rappresentare un rischio per l'azienda in termini di mancato raggiungimento degli obiettivi climatici, con impatti economici e reputazionali.

Rischi a seguito della cessione di NetCo

FiberCop, a seguito del perfezionamento della cessione della NetCo e il conseguente trasferimento dell'infrastruttura fissa, è diventato dal 1° luglio 2024 fornitore esclusivo all'ingrosso di connettività ADSL e FTTC, fornitore leader di connettività FTTH in Italia e il maggiore fornitore del Gruppo TIM.

Il Gruppo TIM e FiberCop hanno sottoscritto un Contratto di Servizio con cui hanno regolato i rapporti di fornitura reciproci. Ai sensi degli accordi, il Gruppo TIM acquista i servizi di accesso all'ingrosso di rete fissa da FiberCop per realizzare le proprie offerte fisse ai clienti al dettaglio.

Il suddetto Contratto di Servizio sarà oggetto di valutazione da parte delle Autorità competenti (AGCom e AGCM) e, all'esito dei relativi procedimenti, le condizioni economiche pattuite potrebbero essere modificate, generando impatti positivi o negativi per il Gruppo TIM.

Qualora i servizi di FiberCop non fossero adeguati o se FiberCop dovesse interrompere la fornitura di tali servizi, il Gruppo TIM potrebbe non essere in grado di fornire, in tutto o in parte, i servizi di rete fissa ai clienti privati e, di conseguenza, la domanda di prodotti e servizi potrebbe risentirne in modo significativo incidendo materialmente e negativamente sull'attività, sulla situazione finanziaria e sui risultati operativi

Nel caso in cui FiberCop non riuscisse a sviluppare e mantenere la propria rete fissa, o subisse una grave interruzione, un rallentamento o un problema nella catena di fornitura, l'attività, la situazione finanziaria e i risultati operativi del Gruppo TIM potrebbero subire impatti anche significativi.

Rischi associati allo sviluppo delle reti e all'ICT

Il Gruppo TIM, per mantenere ed espandere il portafoglio clienti in ognuno dei mercati in cui opera, mantiene e sviluppa costantemente le reti esistenti. Una rete affidabile e di alta qualità è necessaria per mantenere la base clienti proteggendo i ricavi dell'azienda da fenomeni erosivi.

Il mantenimento e il miglioramento delle strutture esistenti dipendono dalla capacità del Gruppo di:

  • realizzare i piani di sviluppo delle reti con il necessario livello di efficacia/efficienza e nei tempi previsti dai piani di sviluppo del business;
  • aggiornare le funzionalità delle reti per offrire ai clienti servizi sempre più vicini alle loro esigenze;
  • aumentare la copertura geografica dei servizi innovativi;
  • aggiornare la struttura dei sistemi e delle reti per adattarla alle nuove tecnologie;
  • sostenere nel lungo termine il necessario livello di investimenti;
  • espandere la capacità delle sue reti fisse e mobili esistenti per far fronte all'aumento dell'utilizzo della banda.

Se TIM non riuscisse a mantenere e sviluppare le reti, potrebbe essere meno attraente per i nuovi clienti e/o potrebbe perdere quote di mercato a favore dei concorrenti.

Imprevedibile aumento istantaneo del traffico

Incrementi istantanei considerevoli e imprevedibili di traffico dovuti, ad esempio, a eventi live video trasmessi su rete da un OTT (Over The Top), in alcuni casi potrebbero condizionare fortemente le prestazioni complessive della rete di TIM per tutta la durata del periodo dell'evento, provocando rallentamenti o momentanei degradi delle comunicazioni con conseguenze sulla reputazione e sulla soddisfazione del cliente.

Internet e banda larga 4.5G/5G

Il continuo sviluppo dei servizi internet e broadband, costituisce per il Gruppo TIM un obiettivo strategico che punta ad aumentare l'utilizzo delle proprie reti. La sua capacità di implementare con successo questa strategia può essere influenzata negativamente se:

  • la copertura mobile a banda larga non cresce come previsto;
  • la concorrenza cresce fino ad includere attori di mercati contigui o sviluppi tecnologici che introducono nuove piattaforme per l'accesso e/o la distribuzione di Internet;
  • l'azienda non è in grado di fornire connessioni e servizi a banda larga superiori rispetto ai suoi concorrenti;
  • si verificano interruzioni del servizio o problemi di capacità con l'infrastruttura di rete;
  • si verificano ritardi nell'ottenimento dei necessari permessi e autorizzazioni;
  • si verificano shock di fornitura nell'approvvigionamento di materiale e dispositivi;
  • non si ottengono adeguati ritorni dagli investimenti relativi allo sviluppo della rete.

L'implementazione delle tecnologie mobili a banda larga dipende da una serie di fattori, tra cui la disponibilità e la selezione di tecnologie all'avanguardia da parte dei fornitori di reti/piattaforme e dispositivi di TIM. Se il Gruppo non riuscisse a raggiungere i suoi obiettivi per l'implementazione di una copertura mobile UBB (Ultra Broadband) adeguata, potrebbe perdere quote di mercato a favore dei suoi concorrenti in questo segmento strategicamente importante.

Ciascuno dei suddetti fattori può influire negativamente sulla corretta attuazione della strategia e, di conseguenza, sull'attività e sui risultati operativi.

Il mancato raggiungimento degli obiettivi di copertura e la mancata trasformazione tecnologica delle infrastrutture e delle piattaforme legacy può limitare l'offerta di connettività ad alta velocità, ridurre la qualità del servizio offerto con conseguenze sulla customer experience, sui flussi economici e sulla reputazione aziendale.

Asset e servizi ICT a supporto del Business

Il mercato ICT ed in particolare il mercato dei servizi cloud sia nel segmento privato che in quello pubblico è in continua crescita.

Il Gruppo TIM detiene tra l'altro una quota del 45% nel Polo Strategico Nazionale ("PSN"), che si occupa della progettazione, predisposizione, allestimento e gestione delle infrastrutture per la fornitura di servizi e soluzioni cloud per le pubbliche amministrazioni locali e nazionali italiane.

Le strategie del Gruppo, come la realizzazione di nuove infrastrutture tecnologiche (i.e. Data Center), la partnership con principali player mondiali ed una serie di soluzioni innovative IT proprietarie, rappresentano asset a disposizione per l'esecuzione di una strategia di crescita in questo settore.

Il rapido tasso di innovazione tecnologico e la forte competizione sono le principali sfide che vanno indirizzate e gestite, in quanto rappresentano un rischio in termini di ricavi e margini, richiedendo un'attenta e tempestiva valutazione degli investimenti. Questo mercato, caratterizzato da una forte competizione, vede l'ingresso continuo di nuovi player nazionali ed internazionali, che si contendono quote di mercato modificando continuamente gli equilibri di questo settore con un possibile impatto sugli obiettivi di Piano del Gruppo TIM.

Rischi e sfide correlati all'implementazione di soluzioni di Intelligenza Artificiale

Il mercato dei servizi associati all'Intelligenza Artificiale (IA) è in forte sviluppo e TIM, che si pone a fianco di aziende e Pubblica Amministrazione (PA) quale abilitatore alla trasformazione digitale del Paese, ha realizzato a Torino un hub tecnologico per sviluppare e sperimentare ulteriori soluzioni IA, adottando un approccio etico e responsabile per gestire i nuovi rischi derivanti dell'integrazione 'dell'IA nei processi aziendali, quali ad esempio:

  • la conformità a leggi e regolamenti (i.e. regolamento europeo sull'intelligenza artificiale EU AI Act);
  • la qualità dei dati (big data e data analytics);
  • l'infrastruttura tecnologica e la sua interoperabilità con i sistemi.

Per affrontare questa sfida TIM sta gestendo i rischi correlati all'utilizzo di soluzioni e sistemi IA quali:

  • violazione del rispetto di leggi e regolamenti (compliance);
  • violazione della privacy e della sicurezza dei dati;
  • discriminazione contro l'individuo o le persone (equità nel trattamento dei gruppi di persone);
  • effetti di distorsione prodotti dai sistemi di IA;
  • sostenibilità degli investimenti in IA;
  • cyber security.

Gli effetti potenziali associati ai fattori di rischio identificati hanno rilevanti impatti economici, legali e reputazionali sull'azienda. Al fine di mitigare tali possibili impatti, TIM ha scelto di adottare una governance centralizzata costituendo un team multifunzionale in cui convergono competenze trasversali.

Rischi di Cyber Security

Il rischio cyber è un fenomeno in crescita a livello mondiale e come tale richiede un costante presidio da parte di TIM, dato l'ingente patrimonio di asset informatici che l'azienda gestisce sia in termini di proprie infrastrutture di telecomunicazioni, sia in termini di asset necessari all'erogazione di servizi alla clientela, alcuni dei quali, essenziali, rientranti nella normativa in materia di Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica.

Attacchi cyber possono interrompere la disponibilità del servizio e compromettere i dati, mettendo a rischio la reputazione dell'azienda come fornitore di infrastrutture nazionali critiche oltre che generare perdite finanziarie, riduzione della quota di mercato e sanzioni regolatorie.

Nonostante gli sforzi per mantenere costantemente aggiornati i propri applicativi e sostituire i sistemi obsoleti, gli stessi potrebbero essere vulnerabili e soggetti ad attacchi informatici provenienti da fonti interne ed esterne, che potrebbero causare indisponibilità del servizio e compromettere i dati, ponendo un rischio significativo per la reputazione del Gruppo.

L'azienda opera per prevenire e limitare l'impatto degli attacchi informatici, ma non è possibile garantire una protezione assoluta.

Alla luce di queste considerazioni, particolare impulso è stato dato alla protezione dei sistemi dalle principali minacce (ad esempio: virus, malware, furto di dati). Rispetto all'ampia tassonomia degli attaccanti (Cyber-Criminals, Cyber-Terrorists, Insiders, ecc.) l'attività è condotta dal Gruppo non solo a salvaguardia delle proprie infrastrutture ma, in uno spirito di forte responsabilità, anche nei confronti del patrimonio informativo della clientela, e dei servizi essenziali che rappresentano un target prioritario per l'azienda e per il sistema paese.

Per quanto riguarda la fase di prevenzione, il Gruppo presidia le analisi di rischio cyber definendo i piani di sicurezza per gli asset informatici dell'azienda, allo scopo di identificare preventivamente le azioni necessarie alla mitigazione del rischio cyber e di garantire l'adozione di un approccio di security by design, provvedendo anche al monitoraggio dei piani delle suddette azioni e alle verifiche di effettiva applicazione in campo.

Il Gruppo ha, inoltre, predisposto avanzati laboratori di sperimentazione per testare il livello di sicurezza degli apparati e dei sistemi prima che vengano rilasciati in esercizio e ambienti isolati dedicati alla individuazione di possibili vulnerabilità nei prodotti hardware e software impiegati.

Per quanto riguarda la fase di identificazione e reazione rispetto ad attacchi cyber, il Security Operation Center (SOC), opera h24 per 365 giorni l'anno, allo scopo di gestire incidenti di sicurezza informatica così da contribuire a contenerne gli impatti. Inoltre, al fine di mitigare parzialmente eventuali impatti economico-finanziari derivanti da attacchi informatici, il Gruppo TIM ha strutturato una specifica policy di trasferimento del rischio attraverso coperture assicurative dedicate.

Per quanto riguarda la comprensione e la prevenzione delle minacce cyber TIM è dotata di una struttura dedicata di Cyber Threat Intelligence che acquisisce, elabora e utilizza dati e informazioni provenienti da molteplici fonti esterne (pubbliche, private, istituzionali e del deep e dark web) per innalzare la sua capacità di identificazione e contrasto tempestivo delle minacce emergenti e delineare scenari evolutivi di rischio e minaccia.

In questo contesto si inseriscono gli scambi informativi e la collaborazione con l'Agenzia per la Cyber Sicurezza Nazionale (ACN) e le altre istituzioni (es. Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche - CNAIPIC).

Il Gruppo TIM continua ad agire in coordinamento con l'Agenzia per la Cyber Sicurezza Nazionale (ACN) e, in particolare, dato il contesto geopolitico e a seguito dell'evoluzione degli scambi informativi a livello europeo e della NATO, ha innalzato il livello di allerta in relazione al rischio cyber.

L'impossibilità di gestire le reti e i sistemi del Gruppo TIM a seguito di attacchi informatici, anche per un periodo di tempo limitato, potrebbe comportare spese significative, una perdita di quote di mercato, minori ricavi derivanti dall'interruzione dell'attività e maggiori costi per contenziosi. Un grave incidente di sicurezza e/o un'interruzione dell'attività e/o la mancata conformità a leggi e regolamenti applicabili, potrebbero comportare perdite finanziarie, danni alla reputazione, perdita di quote di mercato e sanzioni.

Poiché gli attacchi informatici continuano ad evolversi, il Gruppo TIM potrebbe sostenere costi significativi per migliorare le misure di protezione e/o per porre rimedio a qualsiasi vulnerabilità. La perdita di dati riservati o proprietari attraverso una violazione potrebbe avere un effetto negativo materiale sull'attività, sulla situazione finanziaria, sui risultati operativi e sulle prospettive del Gruppo TIM.

Rischi di Continuità di Business

Il successo del Gruppo TIM dipende in gran parte dalla continua performance dei propri sistemi IT, della rete e dei Data Center che gestisce per i clienti. Le operazioni del Gruppo richiedono l'elaborazione e l'archiviazione quotidiana di grandi quantità di dati, garantendo trasmissione e archiviazione ininterrotta, accurata, disponibile in tempo reale e sicura, in conformità con le leggi vigenti.

L'infrastruttura tecnica di TIM e gli asset gestiti per conto dei clienti sono vulnerabili a danni o interruzioni causati da guasti tecnologici, blackout, alluvioni, tempeste, incendi, atti terroristici, illeciti, errori umani e simili. Ognuno di questi eventi potrebbe influire negativamente sulla soddisfazione dei clienti, danneggiando la reputazione dell'azienda.

TIM ha adottato un framework di "Business Continuity Management System" (BCMS), in linea con gli standard internazionali, per analizzare e prevenire le minacce sopra indicate e considera la Business Continuity un elemento fondamentale per la tutela del valore e della reputazione del Gruppo, per l'erogazione dei propri servizi e per il pieno rispetto di quanto definito dai contratti con la clientela, dalla normativa di settore e, più in generale, dalle metodologie e dalle best practice di riferimento.

TIM ha inoltre posto in essere un programma assicurativo a copertura dei rischi di Business Interruption con riferimento alle attività svolte nei Data Center del Gruppo.

Rischi di frodi

Il progresso tecnologico mette a disposizione strumenti e tecniche di perpetrazione di frodi e abusi sempre più sofisticati e caratterizzati da rapidità di esecuzione ed elevati impatti economici.

Fenomeni "tradizionali" quali le frodi da sottoscrizione, interconnessione e commerciali generano oggi la quota maggiore di revenue loss e continueranno ad essere significativi nel prossimo futuro, ma nuove tipologie di frodi "internet style" stanno progressivamente acquisendo maggior rilievo (Internet spamming/phishing, service reselling, VoIP bypass, ecc.). Inoltre, alcune specifiche tipologie di servizi offerti (es. servizi wholesale di interconnessione internazionale, voce o dati, servizi Premium) si prestano al rischio potenziale di utilizzo da parte di terze parti per la costruzione di schemi di transazione fittizie, asservite a illeciti di tipo fiscale e/o di riciclaggio internazionale.

Il Gruppo TIM si è da tempo dotato di un modello organizzativo articolato su un presidio di governance dei fenomeni fraudolenti che prevede al suo interno un'attività di fraud risk assessment che contribuisce, in sinergia con le evidenze di gestione delle frodi esterne ed interne, alla identificazione, pianificazione e monitoraggio del presidio operativo della prevenzione e del contrasto delle frodi. TIM ha inoltre posto in essere un programma assicurativo che prevede la copertura di alcune fattispecie di rischi frode.

Rischi correlati ai Cambiamenti climatici

La cessione della rete a FiberCop ha comportato una riduzione dell'impatto emissivo totale per il Gruppo TIM e una redistribuzione della tipologia di emissioni prodotte. Più nel dettaglio: da un lato, il ridimensionamento delle infrastrutture civili e industriali ha ridotto le emissioni connesse all'attività produttiva (Scope 1) e all'acquisto di energia (Scope 2) con conseguente minore esposizione del Gruppo TIM alla volatilità dei prezzi dell'energia stessa. D'altro lato, l'aumento delle emissioni collegate alle attività produttive della filiera (servizi wholesale di rete fissa, servizi gestionali per immobili industriali e civili, energia) richiede un maggior impegno del Gruppo TIM per orientare le azioni di decarbonizzazione dei fornitori al fine di evitare il rischio di non rispettare gli impegni climatici, con ripercussioni sulla reputazione aziendale e l'accesso alla finanza sostenibile.

Il contesto normativo nazionale ed europeo relativo alle tematiche ambientali continua ad essere un fattore da attenzionare in quanto potrebbe comportare un aumento dei prezzi dell'energia elettrica, una variazione nella disponibilità dei certificati di energia rinnovabile e/o l'eventuale introduzione di una carbon tax, con un conseguente aumento dei costi operativi per il Gruppo TIM.

Si evidenzia inoltre il rischio connesso al peggioramento delle condizioni climatiche e all'aumento delle temperature medie globali, che incrementa la probabilità e la gravità di eventi meteorologici estremi quali ondate di calore, alluvioni e tempeste di vento che possono causare gravi interruzioni ai servizi di telecomunicazioni e ICT, ridurre l'efficienza del lavoro (ore effettivamente lavorate) e che possono avere un conseguente impatto sul business. La probabilità e la gravità di eventi meteorologici estremi possono anche determinare la necessità di ulteriori investimenti nella tecnologia di raffreddamento e in altre infrastrutture più resilienti. A tal riguardo TIM ha posto in essere un programma assicurativo specifico a copertura dei rischi naturali-catastrofali.

Rischi connessi all'Engagement del personale

La capacità di attrarre e trattenere personale qualificato e motivato è un fattore chiave per garantire il perseguimento degli obiettivi strategici ed assicurare al contempo livelli elevati di servizio e di soddisfazione dei clienti.

Il nuovo assetto organizzativo del Gruppo, che ha visto nel 2024 una riduzione del numero di dipendenti a seguito della cessione dell'infrastruttura di rete, conferma l'attenzione verso i temi di pari opportunità e di inclusione per ridurre il rischio di disuguaglianze di genere in termini di retribuzione, posizioni di responsabilità e percorsi di carriera con conseguenze sull'attrazione e la fidelizzazione dei talenti.

Rischi finanziari

Il Gruppo TIM è esposto a diverse tipologie di rischi di natura finanziaria, come i rischi derivanti dalle fluttuazioni dei tassi di interesse e dei tassi di cambio, il rischio di credito, il rischio di liquidità e i rischi legati all'andamento in generale dei mercati azionari di riferimento e, più specificamente, i rischi legati all'andamento della quotazione delle azioni delle società del Gruppo TIM.

In generale TIM copre l'esposizione in valute estere, ma non il rischio di traslazione relativo alle sue controllate estere, tuttavia, per l'esercizio 2024 e anche per quello 2025, si è deciso di effettuare la copertura di una quota materiale dell'esposizione alle fluttuazioni del tasso di cambio Euro - Real brasiliano in modo da mitigare l'effetto della volatilità a livello di Equity Free Cash Flow Consolidato di Gruppo. Va evidenziato che, ciò nonostante, tali coperture realizzate potrebbero non riuscire a proteggere completamente Il Gruppo da movimenti avversi del tasso di cambio.

Secondo le policy di Gruppo, la copertura dell'esposizione in valute estere è obbligatoria quando relativa alle passività finanziarie. Pertanto, le società consolidate che si finanziano in valute diverse da quelle di conto del proprio Bilancio generalmente coprono tale esposizione al rischio di cambio attraverso cross-currency e interest rate swap.

Il Gruppo TIM è esposto al rischio di tasso di interesse su quella parte del debito netto consolidato che è soggetta ad indicizzazione a tassi variabili. La decisione di mantenere una certa struttura di debito a tasso fisso e variabile ha come obiettivo la minimizzazione dell'impatto negativo degli interessi pagati e viene parzialmente realizzata attraverso l'impiego di strumenti derivati tramite cui le passività a tasso variabile sono convertite sinteticamente in strumenti a tasso fisso. Qualsiasi variazione dei tassi di interesse che non sia stata adeguatamente coperta da contratti derivati può comportare un impatto sul profilo economico delle passività finanziarie a tasso variabile di TIM, il che può avere effetti negativi sui risultati delle sue operazioni e sui flussi finanziari.

Un aumento degli spread sovrani, e del rischio di default che essi riflettono, nei paesi in cui il Gruppo TIM opera, può incidere sul valore delle sue attività in tali paesi.

TIM potrebbe inoltre essere esposta a rischi finanziari come quelli legati all'andamento dei mercati azionari in generale e, più specificamente, rischi legati all'andamento del prezzo delle azioni delle società del Gruppo TIM.

Tali rischi possono impattare negativamente i risultati e la struttura finanziaria del Gruppo. Pertanto, per la loro gestione, il Gruppo TIM ha definito, a livello centralizzato, le linee guida alle quali deve essere ispirata la gestione operativa, l'individuazione degli strumenti finanziari più idonei a soddisfare gli obiettivi prefissati e il monitoraggio dei risultati conseguiti.

In particolare, per mitigare il rischio di liquidità, il Gruppo TIM ha l'obiettivo di mantenere un "adeguato livello di flessibilità finanziaria", in termini di disponibilità liquide e linee di credito sindacate committed, che consenta la copertura delle esigenze di rifinanziamento almeno dei successivi 12-18 mesi.

Rischio Credito Commerciale

L'operatività del Gruppo TIM dipende in misura significativa dalla capacità dei propri clienti di pagare i propri servizi. Sul mercato domestico TIM utilizza modelli analitici predittivi sia per la valutazione del rischio di credito dei clienti, sia per l'applicazione delle azioni di gestione e recupero dei crediti in coerenza con quanto previsto dalle condizioni contrattuali e dalle normative vigenti, al fine di intervenire tempestivamente per massimizzare gli incassi.

In Brasile, ai sensi della normativa Anatel, il Gruppo TIM è autorizzato ad adottare alcune misure per ridurre le inadempienze dei clienti, come ad esempio limitare i servizi forniti ai clienti con una storia di inadempienze.

Qualora il Gruppo TIM non sia in grado di adottare misure per limitare i mancati pagamenti dei propri clienti o che gli consentano di accettare nuovi clienti sulla base della storia creditizia, il Gruppo TIM rimarrà esposto al rischio di insolvenza.

Rischi connessi ai fattori macroeconomici

La situazione economico-finanziaria del Gruppo TIM, ivi compresa la sua capacità di sostenere il livello atteso dei flussi di cassa e la marginalità del business, dipende dall'influenza di molteplici fattori macroeconomici come la crescita economica, la fiducia dei consumatori, i tassi di interesse, l'inflazione e i tassi di cambio dei mercati in cui è presente.

Lo scenario attuale presenta un'elevata e persistente incertezza. I conflitti e le tensioni geopolitiche, le scelte di politica commerciale degli Stati Uniti e l'evoluzione dei negoziati sui dazi con l'UE influiscono sulle prospettive di crescita internazionali e tutti gli istituti sono estremamente cauti nelle previsioni degli indicatori economici.

L'ultima nota ISTAT sull'andamento dell'economia italiana (luglio 2025) conferma il +0,3% di crescita congiunturale del PIL del primo trimestre, stima già anticipata a maggio. Lo scenario previsivo ipotizza una crescita del +0,6% per il 2025, in calo rispetto al biennio 2023-24 (+0,7%) e del +0,8% per il 2026.

Tali stime sono determinate dalla crescita della domanda interna al netto delle scorte, mentre il contributo di quella estera è atteso negativo in entrambi gli anni. L'inflazione tendenziale a giugno ha registrato una crescita del +1,7%, in linea con quella del periodo precedente ed inferiore a quella dell'area euro. Lo scenario previsivo della Banca d'Italia è allineato a quello ISTAT per quanto riguarda la crescita del PIL (+0,6% nel 2025 e +0,8% nel 2026), con una prospettiva di +0,7% per il 2027. Dazi ed incertezza peserebbero negativamente su investimenti ed export, riducendo la crescita potenziale di circa 0,5 punti nel triennio di previsione.

IBGE, l'istituto di statistica brasiliano, stima che la crescita destagionalizzata del PIL Brasiliano del primo trimestre del 2025 sia stata del +1,4% su base congiunturale, grazie ai risultati dei settori meno sensibili al ciclo economico (in particolare l'agricoltura). Secondo le previsioni contenute nel Relatório de Política Monetária di Banco Central do Brasil (giugno 2025), la proiezione di crescita del PIL per il 2025 deve essere rivista al rialzo, dal +1,9% al +2,1% (in calo rispetto al +3,4% del 2024), anche se le incertezze dello scenario internazionale suggeriscono cautela in previsione di un possibile rallentamento dell'attività nel corso dell'anno. L'inflazione cumulata nel 12 mesi sale al 5,32% a maggio e le previsioni si attestano tra 5,4% e il 5,5% nei primi tre trimestri del 2025, per poi scendere al 4,9% a fine anno (3,6% al quarto trimestre 2026 e 3,2% al quarto trimestre 2027).

Incertezza geopolitica

Il 28 luglio 2025, Stati Uniti e Unione Europea hanno raggiunto un accordo commerciale che stabilisce un dazio del 15% su gran parte dei prodotti europei esportati negli USA, inclusi veicoli, componenti auto, farmaceutici e semiconduttori. Questo livello tariffario consente di evitare l'innalzamento al 30% minacciato in precedenza, ma rappresenta comunque un aggravio significativo rispetto alle condizioni preesistenti. Restano esclusi dall'accordo alcuni settori, come l'acciaio e l'alluminio, che continueranno a essere sottoposti a tariffe del 50% oltre determinati volumi esportati, secondo un nuovo sistema a quote ancora da definire. Alcuni comparti strategici, invece, beneficiano di regimi a dazio zero, ad esempio aeromobili, certi prodotti chimici, materie prime e apparecchiature per semiconduttori. L'accordo al momento riduce il rischio di una guerra commerciale, ma presenta ancora numerose incertezze circa l'applicazione tecnica, essendo basato su un'intesa politica non legalmente vincolante e destinata a ulteriori negoziazioni nelle prossime settimane.

Permangono, inoltre, forti tensioni geopolitiche: la guerra in Ucraina continua senza una prospettiva di risoluzione, con escalation militari e nuove sanzioni europee nei confronti della Russia. Nel Medio Oriente, benché siano in corso tentativi di mediazione, permangono gli effetti del conflitto tra Israele e Iran, con rischi di allargamento e perdurante instabilità nella regione.

Le evoluzioni in atto del quadro geopolitico hanno un impatto indiretto sul business del Gruppo TIM principalmente legate alle ripercussioni che possono aversi sui costi per l'energia, i materiali e i trasporti che ad oggi rimangono contenuti, ma potrebbero rivelarsi più significativi in caso di peggioramenti della situazione in essere. Vanno anche valutati i possibili impatti in termini di sicurezza e protezione della forza lavoro, la possibilità che attacchi informatici possano colpire le infrastrutture e i dati dell'azienda o dei suoi clienti, un aumento della probabilità di uno shock della catena di fornitura che comporterebbe una maggiore inflazione nel breve e medio termine, la fluttuazione dei mercati finanziari ed una certa volatilità dei tassi di cambio con un impatto sui costi di finanziamento.

Rischio pandemico

Sebbene il picco della pandemia di Covid-19 sia superato, la possibilità di nuovi focolai pandemici dovuti a nuove varianti non può essere completamente esclusa. Ciò potrebbe influire sull'operatività del Gruppo TIM e potrebbe determinare un calo dei volumi di roaming, una minore crescita dei clienti, un aumento dei crediti inesigibili, effetti negativi sulla manutenzione della rete e sulla catena di fornitura con conseguenti diminuzione di margini, ricavi o ritardi nei flussi di cassa.

Rischi relativi al contesto legislativo e regolatorio

Il Gruppo TIM può essere esposto a rischi di non conformità (Rischi di Compliance), derivanti dall'inosservanza/violazione della normativa esterna (leggi, regolamenti, nuovi principi contabili, provvedimenti delle autorità) e interna (c.d. autoregolamentazione come, ad esempio, statuto e codice etico), con conseguenti effetti sanzionatori di natura giudiziaria o amministrativa, perdite finanziarie o danni reputazionali.

L'azienda ha come obiettivo la compliance dei processi, e quindi delle procedure e dei sistemi informativi che li regolano, e dei comportamenti aziendali rispetto alle normative di riferimento. Il rischio è associato agli eventuali ritardi temporali necessari a rendere compliant i processi rispetto all'evoluzione normativa o qualora sia rilevata una mancanza di conformità ed è monitorato tramite il sistema dei controlli interni allo scopo predisposto.

Il Gruppo TIM deve affrontare controversie e contenziosi con autorità fiscali e di governo, autorità di regolamentazione, autorità garanti della concorrenza, altri operatori di TLC ed altri soggetti. I possibili impatti di tali procedimenti sono generalmente incerti. Questi temi potrebbero, singolarmente o nel loro insieme, in caso di soluzione sfavorevole per il Gruppo, avere un effetto negativo anche significativo sui risultati operativi, sulla situazione finanziaria e sui flussi di cassa.

Rischi di natura regolatoria

Il settore delle comunicazioni elettroniche è fortemente regolamentato. In tale contesto, nuove decisioni da parte dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) possono determinare cambiamenti nel quadro delle regole che possono incidere sui risultati attesi del Gruppo e sulle guidance comunicate al mercato. Inoltre, la struttura dei mercati fissi e mobili comporta un'elevata attenzione da parte dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) sulle dinamiche competitive del settore.

I principali elementi che introducono incertezza sono i seguenti:

  • mancanza di prevedibilità nei tempi di avvio e nelle conseguenti decisioni finali di nuovi procedimenti sia da parte di AGCOM che di AGCM;
  • eventuali decisioni AGCOM circa politiche tariffarie, per i servizi all'ingrosso di rete fissa, con potenziale impatto sulla marginalità dei servizi erogati ai clienti finali;
  • eventuali decisioni AGCOM che possano condizionare le scelte tecnologiche, con potenziale impatto sui tempi di ritorno degli investimenti infrastrutturali;
  • eventuali decisioni AGCM che possano limitare la capacità competitiva di TIM (ad esempio, in termini di livello minimo dei prezzi retail per garantirne la contendibilità di un mercato);
  • eventuali decisioni AGCOM o AGCM che impongano vincoli sul pricing o sulle condizioni delle offerte fisse e mobili sulla base della normativa a tutela dei consumatori.

General Data Protection Regulation (GDPR)

Il Regolamento UE 2016/679 (General Data Protection Regulation, GDPR), diventato direttamente applicabile a partire dal 25 maggio 2018 e recepito nell'ordinamento italiano tramite il D.Lgs. n. 101/2018 rispetto al previgente Codice Privacy prevede tra l'altro un forte inasprimento delle sanzioni amministrative pecuniarie, che per alcune fattispecie di violazioni possono essere irrogate fino a 20 milioni di euro, o per le imprese, fino al 4% del fatturato mondiale totale annuo dell'esercizio precedente, se superiore.

Al fine di garantire nel Gruppo TIM la conformità dei trattamenti dei dati personali al GDPR ed al Codice in materia di protezione dei dati personali (D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196), vengono adottate tutte le necessarie iniziative.

I processi operativi della Società sono stati adeguati secondo il principio della privacy-by-design, con particolare attenzione ai processi commerciali, di relazione con il cliente e quelli tecnologici, adottando le modalità definite dalla normativa aziendale dedicata all'applicazione del GDPR ed ai provvedimenti dell'autorità Garante della protezione dei dati personali. I trattamenti di dati personali, che presentano particolari rischi, sono sottoposti a valutazione preventiva di impatto privacy (PIA) secondo le indicazioni del European Data Protection Board (EDPB), sono oggetto di censimento e le relative responsabilità vengono attribuite all'opportuno livello manageriale della organizzazione della società, come previsto dal Codice Privacy in applicazione del principio di accountability fissato dal GDPR.

Il Gruppo TIM monitora costantemente l'evoluzione normativa, i provvedimenti e i pareri adottati dal Garante per la Protezione dei Dati Personali (GPDP), adotta tutte le iniziative necessarie per adempiere al rispetto delle predette disposizioni ed effettua controlli sui processi/attività ritenute maggiormente a rischio.

Tuttavia, il rischio di carenze nell'attuazione delle misure di sicurezza, nell'adempimento dei requisiti legali sul trattamento dei dati, nell'applicazione delle norme sulla conservazione dei dati, nella notifica delle violazioni dei dati entro i ristretti tempi obbligatori potrebbe portare a contenziosi con l'autorità per la protezione dei dati e a sanzioni. Inoltre, il rischio di violazione dei dati personali può portare a contenziosi con gli interessati e danni reputazionali, con ripercussioni sulla attività e i risultati operativi del Gruppo.

Salute e Sicurezza sul Lavoro

L'azienda affronta diversi rischi legati alla salute e sicurezza sul luogo di lavoro che potrebbero avere impatti significativi. Questi includono la possibilità di infortuni causati da condizioni di lavoro non sicure o da incidenti imprevisti, nonché il rischio di malattie professionali dovute a esposizioni a sostanze nocive o stress lavorativo. Inoltre, esiste il rischio di non conformità alle normative di salute e sicurezza, che potrebbe comportare sanzioni legali e danni alla reputazione dell'azienda. Gli incidenti e le malattie sul lavoro possono portare a interruzioni dell'attività lavorativa, riducendo l'efficienza operativa e aumentando i costi. Vi è anche il rischio di affrontare significativi costi di risarcimento in caso di infortuni o malattie legate al lavoro.

Per mitigare tali rischi, l'azienda assicura il rispetto delle previsioni legislative in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro. Ciò include la valutazione dei rischi per la sicurezza e salute dei lavoratori con l'obiettivo di ridurli progressivamente al minimo e la predisposizione del Documento di Valutazione dei Rischi. L'azienda adotta principi, standard e soluzioni mirati a conseguire "zero infortuni sul lavoro", implementando misure di prevenzione e verificandone l'adeguatezza ed efficacia.

La sensibilizzazione e il coinvolgimento dei dipendenti nelle politiche e obiettivi di salute e sicurezza, insieme alla formazione e informazione sui rischi e sulle misure di controllo adottate, sono considerati strumenti fondamentali di mitigazione di tale rischio.

Golden Power

L'emanazione dei Decreti cosiddetti "Golden Power", con riferimento in primis al D.L. n. 21/2012, finalizzati all'attribuzione allo Stato dei poteri speciali sugli assetti societari nei settori della Difesa e della Sicurezza Nazionale, nonché per le attività di rilevanza strategica, nello specifico settore delle Telecomunicazioni, incide nella relazione pubblico-privato, arricchendo il valore degli asset tecnologici e dei servizi inclusi nel perimetro Golden Power in ragione della finalità istituzionale perseguita. Ciò potrebbe, da un lato, limitare l'autonomia di TIM nello svolgimento della propria attività nell'ambito dei servizi strategici, ma dall'altro, TIM, in quanto operatore strategico, può garantire vantaggi ai propri azionisti rendendo più complesso un eventuale cambio di quote di controllo, tutelando così gli investimenti e garantendo un più elevato livello di sicurezza degli asset e dei servizi strategici.

In sintesi, la Presidenza del Consiglio dei Ministri con il provvedimento del 28 settembre 2017 ha stabilito che la Società è soggetta agli obblighi di cui al D.L. n. 21/2012 (cosiddetto "Decreto Golden Power", recante norme in materia di poteri speciali), in quanto impresa che:

  • svolge "attività di rilevanza strategica per il sistema di difesa e sicurezza nazionale" (come da art. 1 del D.L.) e
  • detiene reti e impianti "necessari ad assicurare l'approvvigionamento minimo e l'operatività dei servizi pubblici essenziali", beni e rapporti "di rilevanza strategica per l'interesse nazionale" nel settore delle comunicazioni (come da art. 2 dello stesso D.L.).

La mancata osservanza di tali obblighi determina, salvo che il fatto costituisca reato, l'applicazione di sanzioni amministrative pecuniarie fino al doppio del valore dell'operazione e comunque non inferiori all' 1% del fatturato d'impresa o del fatturato cumulato delle imprese coinvolte nell'ultimo esercizio per il quale sia stato approvato il bilancio.

L'architettura normativa relativa a TIM ha comportato nel 2017 l'emanazione dei D.P.C.M. 16 ottobre e 2 novembre.

Con il provvedimento del 16 ottobre 2017, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha esercitato i poteri speciali previsti dall'articolo 1 del D.L. n. 21/2012 mediante l'imposizione di specifiche prescrizioni e condizioni gravanti su TIM e sulle società controllate Telecom Italia Sparkle e Telsy. Si tratta di misure, tra l'altro, in ambito governance aziendale e di organizzazione; in particolare, è imposto l'obbligo di assicurare la presenza nei Consigli di Amministrazione di un Consigliere Delegato alla Sicurezza – figura attualmente coincidente con quella dell'Amministratore Delegato – (con cittadinanza italiana e munito di abilitazione di sicurezza) nonché la costituzione di una Organizzazione di Sicurezza. Quest'ultima, diretta dal Funzionario alla Sicurezza, è preposta alle attività rilevanti per la sicurezza nazionale ed è coinvolta in tutti i processi decisionali afferenti ad attività strategiche e alla rete.

Con provvedimento del 2 novembre 2017 la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha altresì esercitato i poteri speciali previsti dall'articolo 2 del D.L. 21/2012, mediante l'imposizione a TIM di ulteriori prescrizioni e condizioni con l'obiettivo di assicurare adeguati piani di sviluppo, atti a garantire la continuità della fornitura del servizio universale.

In caso di inadempimento o violazione delle prescrizioni e condizioni imposte dai due D.P.C.M. del 2017, è prevista l'applicazione delle sanzioni di cui al D.L. n. 21/2012 sopra menzionate.

Il dettato governativo è successivamente evoluto attraverso il D.L. n. 21/2022 ("Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina"), convertito con modificazioni dalla L. n. 51/2022, che ha introdotto novità sia in tema di gestione societaria che di servizi di comunicazione basati su tecnologia 5G.

Con riguardo a tale ultima tematica, con tale Decreto il legislatore ha rinnovato la forte attenzione al tema del 5G, in quanto attività di rilevanza strategica per il sistema di difesa e sicurezza nazionale, estendendo l'ambito di riferimento dalle forniture extra UE prese a riferimento dalla precedente Legge n. 41 del 2019 a qualunque fornitura relativa al 5G, indipendentemente dall'appartenenza geografica del fornitore, e ha ridefinito i poteri speciali dello Stato.

In particolare, il Decreto ha introdotto a carico delle imprese l'obbligo di notifica preventiva alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di un Piano annuale di acquisti di beni e servizi in tecnologia 5G, con possibilità di apportare aggiornamenti con cadenza quadrimestrale.

Il Piano è soggetto all'approvazione del Governo, eventualmente con imposizione di prescrizioni o condizioni; l'omessa notifica comporta per l'impresa una sanzione fino al 3% del proprio fatturato.

In relazione ai Piani annuali presentati da TIM nel mese di luglio 2022 e nel mese di maggio 2023 la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha esercitato i poteri speciali previsti dall'art. 1-bis del D.L. 21/2012, mediante l'imposizione di specifiche prescrizioni al fine di tutelare gli interessi essenziali della difesa e della sicurezza nazionale.

Il piano 5G 2024 presentato all'Autorità ad agosto è stato approvato senza prescrizioni il 27 settembre 2024.

Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica

Nel quadro delle disposizioni in materia di Sicurezza Nazionale, alla normativa Golden Power si è affiancata quella relativa al Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica (PSNC), istituita con la L. n. 133/2019, di conversione del D.L. n. 105/2019.

L'impianto normativo in materia si fonda su tre elementi, disciplinati attraverso i successivi Decreti attuativi, che costituiscono altrettanti obblighi per TIM nella veste di operatore strategico: l'adozione di misure di sicurezza volte a garantire elevati livelli di sicurezza dei beni ICT, l'affidamento sicuro delle forniture ICT e la notifica degli incidenti di sicurezza.

Il rispetto degli obblighi imposti dalla normativa sul PSNC determina, per TIM, un impatto in termini organizzativi e di processi operativi, in linea con i vincoli della norma tesi ad garantire un livello elevato di sicurezza delle reti, dei sistemi informativi e dei servizi informatici di amministrazioni pubbliche, enti e operatori pubblici e privati con una sede in Italia, in considerazione del fatto che da tali elementi dipende la prestazione di un servizio essenziale per il mantenimento di attività civili, sociali o economiche fondamentali per gli interessi dello Stato e dal cui malfunzionamento, interruzione, anche parziali, ovvero utilizzo improprio, può derivare un pregiudizio per la sicurezza nazionale.

La mancata osservanza degli obblighi normativi in ambito PSNC a carico di TIM comporta sanzioni amministrative che possono arrivare fino a 1,8 milioni di euro. Inoltre, l'impiego di prodotti e di servizi in assenza delle previste comunicazioni alle Autorità preposte, ovvero del superamento dei test o in violazione delle condizioni stabilite può comportare l'applicazione della sanzione amministrativa accessoria della incapacità ad assumere incarichi di direzione, amministrazione e controllo nelle persone giuridiche e nelle imprese, per un periodo di tre anni a decorrere dalla data di accertamento della violazione. Infine, è punito con la reclusione da uno a tre anni chiunque fornisce informazioni, dati o elementi di fatto non rispondenti al vero per ostacolare o condizionare l'espletamento dei procedimenti o delle attività ispettive e di vigilanza.

PRINCIPALI VARIAZIONI DEL CONTESTO NORMATIVO

Domestic

Si riportano di seguito i principali aggiornamenti del contesto normativo in ambito domestico intervenuti nel corso del primo semestre 2025.

In merito ai procedimenti Antitrust, si rimanda alla Nota "Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni, impegni e garanzie" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 del Gruppo TIM.

Regolamentazione europea

2030 Policy Programme "Path to the Digital Decade"

In ambito della Decisione (UE) 2022/2481 che istituisce il programma strategico per il decennio digitale 2030, e ridefinisce gli obiettivi digitali del Digital Compass, l'ultimo rapporto annuale sullo stato della decade digitale, nel quale la Commissione valuta i progressi, come anche la roadmap degli Stati membri e raccomanda delle azioni, è stato adottato lo scorso 23 settembre 2024, con l'identificazione delle tendenze previste a livello di Unione per gli obiettivi digitali.

La strategia per il mercato unico

La nuova strategia per il mercato unico è il piano della Commissione europea per rendere il mercato unico più semplice, senza soluzione di continuità e forte, liberandone il pieno potenziale per i cittadini, i lavoratori e le imprese. Si concentra sull'eliminazione degli ostacoli più gravosi, sulla riduzione della burocrazia, sulla promozione degli investimenti e sulla garanzia di una concorrenza leale.

Il mercato unico ha già aumentato il PIL dell'UE del 3-4 % e creato 3,6 milioni di posti di lavoro. Il suo completamento potrebbe raddoppiare questi guadagni.

La strategia si fonda su 7 pilastri:

  • eliminare le barriere più dannose (gestire norme obsolete, definire standard e creare una armonizzazione tra leggi in sovrapposizione eliminando le incoerenze);
  • un nuovo approccio per i servizi, con particolare riferimento ai servizi transfrontalieri che andranno gestiti con norme orizzontali UE;
  • sostegno alle PMI e alle imprese a media capitalizzazione con il fine di dare loro sostegno anche per favorire la loro espansione transfrontaliera;
  • semplificazione e digitalizzazione (tra le misure: miglioramento dello sportello unico e ampliamento del passaporto digitale dei prodotti);
  • una governance più intelligente e un'applicazione più rigorosa (tra le misure la nomina per ciascun Paese di uno Sherpa per coordinare gli sforzi nazionali);
  • allineare gli investimenti e le riforme, migliorando il collegamento tra i finanziamenti dell'UE per gli investimenti e le riforme nazionali a sostegno degli obiettivi del mercato unico;
  • proteggere le imprese dalle pratiche sleali, garantendo un elevato livello di protezione dei consumatori e utilizzando strumenti di difesa commerciale.

European Accessibility Act (EAA)

A giugno 2025 sono entrati in vigore i primi obblighi implementativi previsti dalla Direttiva (UE) 2019/882 sui requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi (European Accessibility Act - EAA), già recepita in Italia dal decreto legislativo del 27 maggio 2022 n. 82.

Tale provvedimento tutela le persone con disabilità, ad es. uditiva, imponendo ai fornitori di servizi certi obblighi (ad es. il real time text per i servizi di customer care o servizi di emergenza).

AI Continent Action Plan

Ad aprile la Commissione Europea ha pubblicato l'AI Continent Action Plan, un documento di indirizzo strategico per rafforzare le capacità di innovazione dell'Unione europea nell'IA, con particolare attenzione alla creazione del Cloud "europeo" ed il mercato interno dei dati.

I cinque pilastri chiave del piano della Commissione sono:

  • costruire un'infrastruttura di dati e calcolo AI su larga scala, che include le iniziative sulle AI factories e la proposta di un AI & Cloud Development Act, con cui si punta a triplicare la capacità dei data center in 5-7 anni, con attenzione a sostenibilità energetica e indipendenza tecnologica;
  • aumento dell'accesso a dati di grandi dimensioni e di alta qualità tramite la creazione di Laboratori di Dati;
  • promozione dell'adozione dell'IA nei settori strategici dell'UE tramite l'adozione della Strategia "Apply AI";
  • rafforzare le competenze e i talenti dell'IA;
  • semplificazione normativa, che includerà il Service Desk dell'AI Act.

Intelligenza artificiale

A febbraio 2025 sono diventate applicabili le norme che vietano i sistemi aventi un rischio inaccettabile ai sensi dell'AI Act, il nuovo Regolamento europeo sull'Intelligenza Artificiale, entrato in vigore il 2 agosto 2024.

L'AI Act classifica infatti diversi tipi di intelligenza artificiale in base al rischio. I sistemi di AI il cui rischio è considerato inaccettabile come, ad esempio, la manipolazione cognitivo-comportamentale, il punteggio sociale o la polizia predittiva basata sulla profilazione e sui sistemi che utilizzano dati biometrici per classificare le persone in base a categorie specifiche come etnia, religione o orientamento sessuale, sono banditi dall'UE.

L'AI Act prevede sanzioni per le violazioni fino al 7% del fatturato globale annuo per infrazioni sui sistemi vietati.

Digital Operational Resilience Act (DORA)

A gennaio 2025 è diventato applicabile il regolamento EU 2022/2554 (DORA), indirizzato al settore finanziario che impone ai fornitori terzi di servizi ICT obblighi di sicurezza, resilienza operativa e monitoraggio, prevedendo registrazione presso le autorità competenti, valutazioni di rischio e la possibilità di supervisione diretta da parte delle autorità europee se ritenuti critici.

DNA e revisione del Codice delle Telecomunicazioni

A valle della pubblicazione del Libro Bianco "How to master Europe's digital Infrastructure needs?", la Commissione Europea ha lanciato nel primo trimestre del 2025 il processo di call for evidence e impact assesment per l'adozione di una proposta di "Digital Networks Act", una proposta legislativa per "ridefinire il DNA della regolamentazione" UE nelle TLC e la revisione del Codice delle Telecomunicazioni Europee. La proposta è attesa nel quarto trimestre 2025.

Aiuti di stato

CISAF (State Aid Framework Supporting Clean Industrial Deal)

Il 25 giugno 2025, la Commissione ha adottato il nuovo impianto per facilitare gli aiuti di stato per promuovere la decarbonizzazione dell'industria, promuovere energia pulita e sviluppare tecnologia verde. Il nuovo quadro regolamentare si applicherà dal 25 giugno 2025 al 31 dicembre 2030 e contiene disposizioni per i seguenti tipi di misure di aiuto:

  • misure per accelerare la diffusione dell'energia pulita;
  • di sostegno ai costi dell'energia elettrica per gli utenti ad alta intensità energetica;
  • che agevolano la decarbonizzazione industriale;
  • a garantire una capacità produttiva sufficiente nelle tecnologie pulite; e
  • per ridurre il rischio degli investimenti privati.

Sostenibilità

CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive)-Omnibus Stop the clock

La Direttiva (UE) 2022/2464 modifica diverse Direttive precedenti (2013/34/UE, 2004/109/CE, 2006/43/CE, 2014/537/UE) in materia di rendicontazione societaria di sostenibilità per garantire che le imprese europee contribuiscano attivamente alla sostenibilità attraverso una maggiore trasparenza e rendicontazione delle loro attività e impatti ambientali, sociali e di governance. Si applica alle grandi imprese (di interesse pubblico e non), alle PMI quotate e filiali di impresa extra-UE, con fatturato netto annuo di almeno 150 milioni di euro nell'UE.

Il 3 aprile 2025, La Direttiva Stop the clock è stata pubblicata in Gazzetta EU il 16 aprile ed è entrata in vigore il 17 aprile. Gli Stati Membri dovranno recepire la Direttiva entro il 31 dicembre 2025. Il meccanismo Stop the Clock prevede:

  • rispetto alla CSRD: rinvio di due anni degli obblighi di rendicontazione per le grandi imprese non ancora tenute a rendicontare nel 2025 e per le PMI quotate, la cui prima scadenza slitta dal 2027 al 2029;
  • rispetto alla CSDDD, il rinvio di un anno del termine di recepimento da parte degli Stati membri (al 26 luglio 2027) e per l'entrata in vigore degli obblighi per le prime categorie di imprese (dal 2027 al 2028).

Il Pacchetto Omnibus comprende anche un'altra Direttiva focalizzata sui requisiti della CSRD e sugli standard, in corso di discussione.

Mercati wholesale di rete fissa

Analisi mercato dell'accesso di rete fissa

In data 30 aprile 2024 AGCOM ha adottato il provvedimento finale (delibera n. 114/24/CONS) relativo all'analisi coordinata dei mercati dell'accesso che introduce alcuni importanti cambiamenti del quadro regolamentare dell'accesso alle reti fisse che comporterà una profonda revisione del quadro regolamentare.

In primo luogo, nell'ottica di favorire la migrazione verso le nuove tecnologie, sono stati abrogati gli obblighi di fornitura dei servizi legacy (su rete in rame) di bitstream e WLR, che eventualmente NetCo potrà continuare a fornire, ma solo su base volontaria e a condizioni commerciali.

Inoltre, sono stati abrogati anche gli obblighi di fornitura dei servizi di bitstream FTTC e FTTH alla luce della effettiva concorrenzialità delle reti di trasporto e della banda.

La regolamentazione dell'accesso è stata, quindi, concentrata sui servizi delle reti di accesso primaria e secondaria: SLU, ULL, Semi-GPON, Full-GPON, VULA FTTC e VULA FTTH, con livelli di prezzo crescenti per i servizi su rame e FTTC a partire dal 2025, anche alla luce degli ingenti investimenti realizzati da TIM prima e pianificati poi da FiberCop.

Canoni (euro/mese) 2023 2024 2025 2026 2027 2028
ULL 9,91 9,91 10,03 10,28 10,66 11,16
SLU 5,89 5,89 6,09 6,49 7,10 7,90
VULA-FTTC 13,07 13,07 13,18 13,00 13,74 14,18
VULA-H GPON 14,26 14,24 14,23 14,21 14,19 14,18
VULA-H XGS-PON 16,75 16,60 16,46 16,31 16,17 16,02

Inoltre, a seguito dello sviluppo delle reti FTTH di altri operatori, è stata introdotta una deregolamentazione geografica in alcune aree dell'Italia che rappresentano circa il 15% delle UIT nazionali.

In particolare, in 14 Comuni, tra cui Milano e Cagliari, (circa il 4,1% delle UIT nazionali), TIM prima e successivamente, dal 1° luglio 2024, FiberCop non è più operatore con Significativo Potere di Mercato (SPM) e, quindi, sono stati totalmente abrogati gli obblighi di regolamentazione ex ante, mentre in 95 Comuni (circa il 10,5% delle UIT nazionali), definiti "contendibili", è stata riconosciuta la presenza di una pressione concorrenziale tale da consentire l'abrogazione dell'obbligo di "orientamento al costo" dei prezzi per i servizi VULA FTTC, VULA FTTH e Semi-VULA. Tali servizi potranno, quindi, essere offerti nei comuni contendibili sulla base di politiche commerciali decise autonomamente da FiberCop, sia pure nel rispetto di principi di "equità e ragionevolezza".

Il medesimo principio di prezzi equi e ragionevoli si applicherà, invece, sull'intero territorio nazionale per le offerte dei servizi passivi su rete FTTH (Semi-GPON e Full-GPON).

Infine, l'Autorità ha semplificato le regole per il decommissioning dei servizi legacy della rete in rame di FiberCop, in particolare riducendo a 18/24 mesi il periodo complessivo di preavviso (6/12 mesi) e migrazione (12 mesi) previsto per la chiusura delle centrali cosiddette bypass che verranno accorpate a centrali più grandi (riducendo il numero complessivo delle centrali di accesso da circa 10.500 a circa 3.800).

Bandi Infratel per il sussidio delle reti a Banda Ultra Larga

Piano 5G in mobilità - copertura gallerie Milano - Cortina 2026

Tra gli interventi previsti dalla Strategia sulla copertura 5G è compreso quello mirato a garantire la continuità dei servizi 5G lungo le principali linee di collegamento stradale tra le sedi di svolgimento degli eventi delle Olimpiadi "Milano – Cortina 2026".

In data 14 gennaio 2024 Infratel ha pertanto avviato una consultazione, con scadenza 20 febbraio 2024, a cui TIM ha partecipato, al fine di dotare di copertura 5G le gallerie presenti lungo le principali linee di collegamento stradale tra le sedi di svolgimento degli eventi delle Olimpiadi "Milano – Cortina 2026" mediante la realizzazione di un'infrastruttura radio mobile multi-operatore e la realizzazione del relativo backhauling in fibra ottica, ove necessario.

Si prevede di utilizzare il modello a incentivo (gap funding) attuato tramite la concessione di contributi pubblici ad operatori economici identificati mediante procedure ad evidenza pubblica. I contributi copriranno una quota fino al 90% delle spese sostenute per la realizzazione delle infrastrutture di rete che dovranno tuttavia essere rese disponibili agli operatori di mercato in modalità wholesale, a condizioni eque e non discriminatorie.

A dicembre 2024, Infratel Italia ha ufficializzato la firma di tre importanti convenzioni finalizzate al potenziamento delle infrastrutture digitali e delle reti di connettività strategiche. Gli accordi, siglati con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Dipartimento per la trasformazione digitale, Invitalia e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, rappresentano un passo decisivo nell'attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e nella preparazione delle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026.

Gli accordi hanno riguardano:

■ Rafforzamento delle reti Backhaul e connettività mobile per Milano-Cortina 2026

Questa convenzione prevede un investimento complessivo di 107 milioni di euro, destinati al rafforzamento delle reti di backhaul (95 milioni di euro) e alla connettività mobile nelle gallerie delle strade interessate dagli eventi olimpici (12 milioni di euro). L'obiettivo è garantire una copertura di rete veloce e affidabile per sostenere le esigenze tecnologiche della manifestazione e migliorare le infrastrutture di telecomunicazione.

■ Secondo intervento per le isole minori e la sanità

Un finanziamento di 26 milioni di euro verrà impiegato per rafforzare la connettività delle isole minori (8 milioni) e delle strutture sanitarie coinvolte negli eventi olimpici (18 milioni di euro). Questo intervento mira a ridurre il digital divide in territori remoti e a supportare una rete sanitaria moderna ed efficiente.

Si è in attesa della pubblicazione delle consultazioni pubbliche sui piani di sviluppo finanziati propedeutici alla pubblicazione dei bandi di gara.

Il 27 giugno 2025, AGCOM ha avviato la consultazione pubblica per l'integrazione delle Linee guida di cui alla delibera n. 67/22/CONS ai fini della definizione delle condizioni di accesso wholesale alle reti a banda ultra-larga destinatarie di contributo pubblico nell'ambito del piano di rafforzamento della connettività mobile per gli eventi delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026.

Mercati wholesale di rete mobile

Analisi di mercato terminazione mobile

Il 22 gennaio 2019 AGCOM ha pubblicato la decisione finale relativa all'analisi del mercato della terminazione su rete mobile (delibera n. 599/18/CONS). In particolare AGCOM ha stabilito per il periodo 2018-2021, tariffe simmetriche per tutti gli operatori MNO e full MVNO (0,98 centesimi di euro nel 2018, 0,90 centesimi di euro nel 2019, 0,76 centesimi di euro nel 2020, 0,67 centesimi di euro nel 2021) e di confermare l'assenza di obbligo di controllo dei prezzi di terminazione per le chiamate originate al di fuori dell'Area Economica Europea (AEE); tuttavia gli operatori SPM non possono applicare tariffe di terminazione più alte di quelle applicate agli operatori italiani dagli operatori dei Paesi extra AEE in cui le tariffe sono regolamentate.

Ai sensi del regolamento delegato (UE) 2021/654 della Commissione europea è stato intrapreso, inoltre, un percorso di riduzione progressiva dei prezzi di terminazione mobile in tre anni al fine di consentire una transizione graduale per il raggiungimento del prezzo target di 0,2 centesimi/min al 2024: 0,67 centesimi/min fino a fine 2021, 0,55 centesimi/min nel 2022 e 0,4 centesimi/min nel 2023.

Sotto determinate condizioni, che dovrebbero garantire in linea di principio la reciprocità dei prezzi, i suddetti cap si applicano anche alla terminazione di chiamate originate fuori dalla UE.

Mercati retail di rete fissa

Servizio Universale

Costo netto

A seguito della sentenza n. 4616/2015, pubblicata il 2 ottobre 2015, con il quale il Consiglio di Stato ha annullato la decisione n. 1/08/CIR di AGCOM sull'applicazione retroattiva dei nuovi criteri metodologici per il calcolo del costo netto del servizio universale (USO) relativo agli anni 2004-2007, l'Autorità ha avviato con la delibera 89/18/CIR, pubblicata il 3 luglio 2018, e la successiva delibera n. 62/19/CIR, pubblicata il 7 maggio 2019 la consultazione pubblica del costo netto delle annualità complessive 2004-2007.

In data 11 settembre 2019, l'Autorità ha pubblicato la delibera definitiva inerente il Costo Netto USO 2004-2007 (delibera n. 103/19/ CIR) con cui ha riconosciuto la sussistenza di un onere iniquo in capo a TIM complessivamente pari a 113,4 milioni di euro da ripartire tra tutti gli operatori fissi e mobili. La quota a carico degli OAOs ammonta a circa 26,6 milioni di euro, calcolata al netto delle quote già versate, dagli stessi operatori, in esito ai procedimenti 2004 e 2005 approvati "illo tempore". In merito alle vertenze passate, a seguito della sentenza n. 3388/15 del Consiglio di Stato, pubblicata il 7 luglio 2015, l'Autorità, in data 11 settembre 2019, ha avviato il procedimento di consultazione pubblica (delibera n. 102/19/CIR) innovando profondamente l'analisi di sostituibilità fisso-mobile, in coerenza con il percorso delineato per le annualità 2004-2007. In tale contesto, si è inserita la sentenza n. 6881 dell'8 ottobre 2019, con cui il Consiglio di Stato ha disposto la restituzione delle quote versate da Vodafone a TIM, per le annualità contestate (1999-2000 e 2002-2003). Alla luce della sentenza del Consiglio di Stato suindicata, che ha integralmente riformato le sentenze del TAR Lazio nn. 6458, 6459, 6461 e 6463 del 23 maggio 2018, in esecuzione delle quali era stata avviata la consultazione pubblica di cui alla delibera n. 102/19/CIR, l'Autorità ha revocato la predetta delibera con la decisione n. 190/19/CIR.

In data 21 luglio 2020, AGCOM ha avviato la consultazione pubblica inerente il riesame dell'iniquità del costo netto del servizio universale 1999-2009. L'estensione dell'arco temporale oggetto di rinnovazione fino al 2009 si è resa necessaria a seguito della sentenza n. 2542/2020 con cui il TAR ha accolto il ricorso di Vodafone, sotto il profilo della sostituibilità fisso/mobile. Sulla medesima questione pendono anche i giudizi sulle annualità 2004-2007, rinnovate da AGCOM con la delibera n. 103/19/CIR, e su cui il TAR non si è ancora espresso. In ottemperanza alla sentenza 6881 del Consiglio di Stato, l'Autorità con la delibera n. 263/20/CIR ha definito un nuovo approccio per dimostrare la liceità della partecipazione degli operatori mobili al costo netto USO per le annualità in oggetto. L'orientamento espresso da AGCOM in consultazione è quello di riconoscere l'iniquità dell'onere in prima facie per le annualità 2002-2009. Per le precedenti annualità 1999-2000, invece, l'Autorità non ha riscontrato la sussistenza di un onere iniquo in capo a TIM.

In data 29 marzo 2021, l'AGCOM, con la pubblicazione della delibera n. 18/21/CIR, ha confermato l'obbligo di partecipazione degli operatori mobili al meccanismo di contribuzione USO per le annualità 2001-2009. A seguito dell'impugnazione della delibera da parte di Wind e Vodafone, il MISE ha sospeso l'obbligo di versamento a carico degli operatori.

In data 17 febbraio 2022, il TAR ha annullato la delibera n. 18/21/CIR accogliendo un unico motivo di ricorso degli OAO con cui è stato contestato il parametro-soglia relativo all'iniquità dell'onere (2^ facie) con riguardo agli impatti economici e finanziari sul soggetto incaricato. Gli ulteriori motivi di ricorso degli OAO sono stati invece respinti dal TAR.

AGCOM in data 27 giugno 2022 ha pubblicato la delibera n. 1/22/CIR con cui si sospendono i termini stabiliti dalla delibera n. 92/21/ CIR, già prorogati dalla delibera n. 58/22/CONS e dalla delibera n. 143/22/CONS. Anche alla luce dello sviluppo del giudizio sulla delibera n. 18/21/CIR, non sembrano sussistere i presupposti previsti dalla legge e dalla normativa AGCOM sui procedimenti amministrativi per la sospensione del predetto procedimento, il quale potrebbe e dovrebbe essere riattivato dall'Autorità quantomeno al fine del calcolo del valore del costo iniquo, attendendosi l'esito delle controversie pendenti per la sola ripartizione delle relative quote tra gli operatori.

Il Consiglio di Stato con l'ordinanza collegiale n. 3885/2023, pubblicata in data 18 aprile 2023, ha rimesso alla Corte di Giustizia UE le questioni pregiudiziali riferite alla partecipazione degli Operatori Mobili alla contribuzione al Fondo USO, sospendendo qualsiasi altro giudizio in merito.

La Corte di Giustizia UE con sentenza pubblicata in data 19 settembre 2024 ha stabilito che: i) non è necessaria la prova di un certo grado di sostituibilità fisso/mobile ai fini della partecipazione degli operatori mobili al meccanismo di ripartizione di un onere iniquo, ii) spetta agli stati membri stabilire i criteri per valutare l'iniquità dell'onere.

A seguito della riassunzione dei giudizi, il Consiglio di Stato con sentenze del 20 e del 26 maggio 2025 ha rigettato i motivi di ricorso principale e incidentale proposti dagli OAO, ad eccezione di quello proposto da Vodafone con il quale si contestavano le modalità della analisi di iniquità di seconda facie e, più nel dettaglio, il valore-soglia dell'iniquità individuato da AGCOM.

Offerte indicizzate con inflazione

La delibera n. 307/23/CONS disciplina anche i contratti con previsione di adeguamento dei prezzi all'inflazione.

Secondo AGCOM le offerte indicizzate sono lecite e in caso di adeguamento il cliente non ha facoltà di recesso senza costi. Per poter applicare le clausole di indicizzazione è necessario però acquisire il consenso espresso del cliente (opt-in).

I contratti non possono prevedere alcun correttivo rispetto all'applicazione integrale dell'indice di adeguamento pubblico, inclusa l'applicazione di soglie rispetto all'indice o mark-up aggiunti o aumenti minimi nel corso del periodo contrattuale.

La prima indicizzazione non può avvenire prima che siano trascorsi 12 mesi dalla sottoscrizione del contratto.

In caso di variazione dei prezzi superiore al 5%, il cliente deve poter passare ad un'offerta equivalente non indicizzata.

Le condizioni contrattuali devono prevedere che l'operatore ha il diritto di incrementare le tariffe in misura corrispondente all'aumento dell'indice annuale dei prezzi al consumo ed è, al contempo, obbligato a ripercuotere le riduzioni di tale indice, diminuendo le tariffe in misura corrispondente alla riduzione.

Le clausole finora introdotte nei contratti in essere sono nulle se il cliente non le "accetta" ex post.

L'indice di riferimento usato per adeguare i contratti è l'Indice Nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI). Infine, la comunicazione commerciale deve osservare stringenti requisiti di trasparenza sugli effetti economici dell'indicizzazione.

Mercati retail di rete mobile

Trasparenza tariffaria - AGCOM Delibera 106/25/CONS

Con la Delibera 106/25/CONS in vigore dal 24 novembre 2025 l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni definisce il nuovo quadro delle regole sugli obblighi di trasparenza verso gli utenti finali.

La nuova disciplina introduce importanti novità in materia di comunicazioni promozionali sulle offerte 5G che dovranno avere bollini di diverso colore a seconda del livello di prestazioni assicurate agli utenti ed anche sulle offerte Riservate che dovranno avere apposite schede di trasparenza tariffaria similmente alle offerte generalizzate.

Teleselling Selvaggio e CLI Spoofing

A seguito di consultazione pubblica (del. 457/24/CONS) e delle risultanze del successivo tavolo tecnico tra operatori in ambito AGCOM, è stata emanata la delibera 106/25/CONS che definisce alcune misure obbligatorie di contrasto al CLI spoofing per le chiamate provenienti da estero con CLI nazionale.

La delibera prevede che i carrier internazionali autorizzati in Italia (ad es. Sparkle) attuino 3 tipologie di blocco per le chiamate provenienti da estero:

  • blocco di CLI nazionali (+39) incoerenti nel formato con la normativa ITU-T E.164, inclusa l'assenza del CLI e di CLI associati a numerazioni non geografiche nazionali;
  • blocco di CLI nazionali corrispondenti a numerazioni fisse (decade 0);
  • blocco di CLI nazionali corrispondenti a numerazioni mobili (decade 3), qualora il cliente mobile, a cui è associata tale numerazione utilizzata come CLI, non sia in roaming all'estero.

I blocchi 1 e 2 sono di pertinenza dei soli carrier internazionali (nessuna implementazione da parte di TIM ma solo di Sparkle) e sono da implementare entro agosto 2025. Il blocco 3 richiede implementazioni da realizzare entro novembre 2025 da parte dei carrier internazionali e degli operatori mobili, inclusa TIM.

Servizio di assistenza clienti

L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, con la delibera n.255/24/CONS del 10 luglio 2024, disciplina il nuovo quadro delle regole per la fornitura del servizio di assistenza clienti nel settore delle comunicazioni elettroniche nonché del settore audiovisivo nella fornitura dei servizi live di grande interesse pubblico a pagamento (di cui all'art. 33 co. 3 e 4 del TUSMA).

La nuova disciplina conferma l'obbligatorietà del servizio tramite il canale telefonico e raccomanda la modalità di contatto digitale.

Le disposizioni del Regolamento entrano in vigore l'8 agosto 2025. In particolare la Delibera 255/24/CONS fissa le seguenti previsioni:

  • la gratuità dei servizi di assistenza clienti, a conferma del vigente quadro regolamentare;
  • il servizio telefonico di assistenza clienti con un operatore umano è erogato, per i servizi di comunicazioni elettroniche, almeno nei giorni feriali tra le ore 8.30 e le ore 21.30 (fino alle 19.30 per i numeri di assistenza clienti affari);
  • le opzioni dell'albero IVR che permettono di colloquiare con un addetto sono esplicite, trasparenti e comprensibili, consentendo all'utente di ottenere assistenza da parte di un addetto e di presentare reclamo nel minore tempo possibile;
  • per i servizi di assistenza telefonica, ai clienti è resa disponibile una opzione dedicata alla presentazione del reclamo al primo livello dell'albero IVR;
  • il termine per la definizione del reclamo, a partire dalla data di ricevimento dello stesso, non può essere superiore a trenta giorni (il termine è stato portato da 45 a 30 giorni);
  • il cliente ha diritto a formulare il reclamo attraverso il canale telefonico, la raccomandata A/R, e il contatto digitale, laddove l'operatore metta tale modalità a disposizione del cliente;
  • l'operatore ha l'obbligo di comunicare al cliente, una volta acquisito il reclamo, un codice identificativo dello stesso.

La delibera inoltre adotta nuovi indicatori di qualità del servizio di assistenza clienti telefonica, di assistenza digitale e di gestione dei reclami che saranno operativi a partire dall'8 agosto 2025.

Qualità dei servizi dei servizi mobili e personali

Con delibera n. 23/23/CONS, AGCOM ha aggiornato la regolamentazione in materia di qualità e carte dei servizi di comunicazioni mobili e personali nonché la disciplina delle campagne di misura della qualità del servizio dati a banda larga. La nuova delibera, tra l'altro:

  • recepisce alcune misure previste dal Regolamento (UE) n. 2015/2120 e dalle correlate Linee Guida del BEREC in tema di accesso a una Internet aperta ed in particolare l'obbligo di indicare nei contratti degli operatori mobili la velocità massima stimata e la velocità pubblicizzata in download e in upload;
  • introduce l'obbligo di prevedere sui siti web degli operatori delle mappe di copertura per le diverse tecnologie, con una granularità dei pixel coperti non superiore a 100 m2 .

Qualità dei servizi da postazione fissa

Con la delibera n. 156/23/CONS del 31 luglio 2023 AGCOM ha introdotto una nuova direttiva in tema di "qualità e carte dei servizi di comunicazione elettroniche da postazione fissa", accorpando le due precedenti direttive su "qualità e carte dei servizi di telefonia fissa" (ex delibera n. 254/04/CSP, 131/06/CSP e 244/08/CSP che vengono contestualmente abrogate a partire dal 29 giugno 2024, termine ultimo per l'implementazione delle misure previste dalla delibera 156/23/CONS).

La nuova disciplina prevede che:

  • tutte le disposizioni della nuova direttiva (comprese quelle che comportano obblighi contrattuali) si applicano anche alle linee FWA;
  • nei prospetti che riportano le caratteristiche tecniche delle offerte devono essere riportate (oltre alle "velocità minime" in download e upload, al "ritardo massimo di connessione" e al "tasso massimo di perdita dei pacchetti") anche le "velocità massime" e le "velocità normalmente disponibili" in download e in upload;
  • in caso di mancato rispetto da parte dell'operatore anche di uno solo dei valori dei livelli di qualità del servizio la nuova direttiva prevede che il cliente possa cessare la linea senza alcun addebito (previsione già esistente e che viene confermata), oppure che possa richiedere gli indennizzi contrattualmente previsti o avviare una procedura tramite piattaforma ConciliaWeb.

Nuovo TUSMA - Eventi di interesse sociale o di grande interesse pubblico: indicatori di qualità dell'esperienza degli utenti delle piattaforme di live video streaming, indennizzi, procedure di gestione reclami, strumenti di assistenza tecnica

Il decreto del 27 maggio 2022 del MISE ha elencato, ai sensi dell'art. 33, co. 3 del TUSMA (Testo Unico dei Servizi di Media Audiovisivi) gli eventi di interesse sociale o di grande interesse pubblico (offerti, in diretta o in differita, in chiaro o a pagamento, al pubblico italiano), cui deve essere garantita da parte dei fornitori, a tutela dell'utenza, la fruizione nel rispetto di adeguati standard di regolarità, continuità del servizio e qualità delle immagini, come determinati dall'AGCOM.

Con la delibera n. 74/24/CONS l'Autorità, d'intesa con il Ministero, ai sensi dell'art. 33, co. 4 del TUSMA, ha definito per tali eventi:

  • gli indicatori di qualità dell'esperienza (QoE) degli utenti delle piattaforme di live video streaming e i relativi indennizzi;
  • le idonee procedure di gestione di reclami, istanze e segnalazioni degli utenti e strumenti di assistenza tecnica.

AGCOM, ritenendo che gli eventi di carattere sportivo, tra cui le partite di campionato di calcio, costituiscono la maggior parte degli eventi di interesse pubblico, ha considerato come base di riferimento le delibere riguardanti il procedimento DAZN.

Le misure previste dalla suindicata Delibera devono essere progressivamente implementate entro il 16 ottobre 2025.

Nuovo TUSMA – Eventi di interesse generale - Prominence SIG

Con delibera 390/24/CONS, l'Autorità ha definito - tramite apposite Linee guida - i criteri di qualificazione di un servizio di media audiovisivo o radiofonico quale servizio di interesse generale nonché le relative modalità presentazione di tali servizi sulle interfacce degli utenti. AGCOM ha escluso l'applicazione delle norme in esame al servizio TIMVISION. Con Delibera 110/25/CONS AGCOM ha avviato una consultazione pubblica sulla revisione delle suddette Linee guida. Il procedimento è tuttora in corso.

Nuovo TUSMA - Accessibilità LCN (Numerazione automatica dei canali) sul digitale terrestre

Tutti gli apparecchi idonei alla ricezione del segnale televisivo digitale terrestre, anche se abilitati alla connessione internet, devono avere installato il sistema di numerazione automatica dei canali della televisione digitale terrestre. Tale sistema deve essere agevolmente accessibile. Con la delibera n. 294/23/CONS, l'Autorità ha approvato il "Regolamento in materia di accessibilità del sistema di numerazione automatica dei canali della televisione digitale terrestre": i dispositivi abilitati alla ricezione del DTT che vengono immessi sul mercato dal 6 giugno 2025 (cioè 18 mesi dalla pubblicazione del Regolamento avvenuta il 6 dicembre 2023) devono soddisfare i seguenti vincoli:

  • almeno uno dei telecomandi (forniti insieme al dispositivo) deve essere dotato di tasti numerici che consentono di accedere ai canali della televisione digitale terrestre. Qualsiasi telecomando aggiuntivo fornito che non preveda tasti numerici include un tasto che consenta all'utente di accedere alla selezione delle sorgenti video;
  • i tasti numerici che consentono di accedere ai canali DTT devono essere abilitati, e quindi utilizzabili dall'utente, da qualsiasi ambiente, servizio, funzionalità o applicazione che l'utente stia utilizzando al momento della digitazione del tasto. Inoltre, in accordo a quanto previsto dal Regolamento, l'immagine o la dicitura riportata sul riquadro o sull'icona che consente di accedere ai canali della televisione digitale terrestre deve essere identica su tutti i dispositivi e su tutte le interfacce utente. Al fine di definire le modalità attuative di tale previsione, l'Autorità ha istituito un apposito Tavolo tecnico, a cui ha partecipato anche TIM in qualità di fornitore del servizio TIMVISION (e del TIMBOX). A luglio 2024 è stata pubblicata la Delibera n. 259/24/ CONS con cui l'Autorità ha regolamentato la definizione dell'icona per accedere ai canali della televisione digitale terrestre. Dette misure sono entrate in vigore il 7 giugno 2025.

Nuovo TUSMA - Norme a tutela del pluralismo

L'Autorità ha adottato con la delibera 6/24/CONS le linee guida volte a definire la metodologia specifica per la verifica dell'esistenza di posizioni di significativo potere di mercato lesive del pluralismo di cui all'articolo 51, comma 5, del TUSMA e l'adozione di eventuali remedies.

Nuovo TUSMA - obblighi di programmazione ed investimento a favore di opere europee le novità previste dal suddetto decreto legislativo

Con decreto legislativo 25 marzo 2024, n. 50, sono state approvate le disposizioni integrative e correttive del testo unico dei servizi di media audiovisivi in considerazione dell'evoluzione delle realtà del mercato, in attuazione della direttiva (UE) 2018/1808 di modifica della direttiva 2010/13/UE (c.d. Decreto correttivo del TUSMA).

Per quanto riguarda gli obblighi dei fornitori di servizi di media audiovisivi a richiesta (TIMVISION), nell'ambito dei correttivi introdotti, si evidenziano nello specifico:

  • obblighi di investimento in opere audiovisive UE prodotte da produttori indipendenti: introdotta la riduzione dal 20% al 16%;
  • obblighi di programmazione di opere audiovisive UE: rimane invariato l'impianto normativo attuale ovvero obbligo del 30% e riferimento ad opere recenti (ultimi 5 anni). Le modalità di assolvimento degli obblighi di programmazione devono essere definite da AGCOM in un Regolamento. Tali obblighi non si applicano ai fornitori di servizi di media aventi fatturato o pubblico di modesta entità, secondo criteri di soglia contenuti nel suddetto regolamento (5 milioni di euro);
  • sotto-quota italiana: una quota pari al 70% della percentuale prevista rispettivamente per gli obblighi di investimento e programmazione è riservata alle opere di espressione originale italiana, ovunque prodotte negli ultimi 5 anni, da produttori indipendenti, di cui il 27% è riservato a opere cinematografiche;
  • eliminazione regolamentazione secondaria per l'individuazione di ulteriori sotto-quote di investimento in opere audiovisive di espressione originale italiana di produttori indipendenti, nonché per la limitazione temporale dei diritti di utilizzazione e sfruttamento delle opere e per le modalità di valorizzazione delle stesse sulle diverse piattaforme;
  • il sistema sanzionatorio rimane inalterato.

Con delibera 70/25/CONS ha recepito nel proprio Regolamento in materia di obblighi di programmazione ed investimento a favore di opere europee le novità previste dal suddetto decreto legislativo.

Contributi Autorità

Contributo AGCOM

Il 9 gennaio 2024, AGCOM ha emesso le delibere n 276/23/CONS, 277/23/CONS, 281/23/CONS e 282/23/CONS relative al pagamento del contributo AGCOM per l'anno 2024 (calcolato sui dati del bilancio 2022). Per l'anno 2024, il tasso per il mercato delle comunicazioni elettroniche si è attestato al 1,40 per mille, quello per i servizi media e contenuti digitali al 2,00 per mille, quello per le attività di prevenzione e repressione della diffusione illecita di contenuti è risultato pari allo 0,30 per mille.

Il 4 settembre 2024, AGCOM ha inoltre emesso la delibera 270/24/CONS relativa al pagamento del contributo AGCOM per gli oneri di funzionamento correlati al coordinamento dei servizi digitali con un tasso dello 0,135 per mille (calcolato sempre sui dati del bilancio 2022).

TIM ha pagato complessivamente, sotto riserva, circa 14,5 milioni di euro.

Privacy e protezione dei dati personali

Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR), Codice Privacy e ulteriore normativa applicabile in materia

TIM si è dotata sin dal 2003 di un Modello operativo articolato, a presidio della corretta applicazione a livello di Gruppo del Regolamento (UE) n. 2016/679 (c.d. "General Data Protection Regulation" o in breve GDPR), del D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196 (cd. Codice privacy) e dell'ulteriore normativa applicabile in materia di protezione dei dati personali.

Dal 2023 è entrato a regime il rinnovato Modello operativo privacy aziendale in conformità al principio della privacy-by-design, avendo realizzato una serie di attività migliorative, tra cui in particolare:

  • l'esecuzione di una nuova mappatura delle attività di trattamento di dati personali in raccordo con i processi operativi aziendali con la definizione di una nuova metodologia di valutazione del rischio privacy associato ad ogni trattamento;
  • la rivisitazione del processo di gestione dei trattamenti e di aggiornamento dei Registri delle attività del trattamento;
  • l'introduzione di nuovi strumenti informatici, tra cui quello per la gestione delle Informative fornite alle differenti tipologie di interessati (es. clienti, dipendenti, visitatori) e quello per la gestione dei citati Registri, che consentono la digitalizzazione e l'integrazione delle informazioni gestite.

Nel 2024 sono state assicurate le necessarie attività per la gestione del Modello Operativo privacy, con particolare riguardo al periodico aggiornamento del registro dei trattamenti in relazione a nuove attività/progetti e all'importante all'evoluzione organizzativa avvenuta nel corso dell'anno. Con riferimento a quest'ultimo aspetto, sono state realizzate tutte le necessarie attività finalizzate a gestire i complessi aspetti connessi relativi al trattamento dei dati personali (sia con riferimento agli interessati che ai sistemi IT) ai fini della cessione – perfezionata dal 1° luglio 2024 - del ramo di azienda "NetCo", confluito nella società FiberCop S.p.A., che è contestualmente uscita da Gruppo TIM.

A livello normativo, nel corso del 2024, non vi sono state novità legislative in materia di protezione dei dati personali.

Si cita comunque il Provvedimento n. 364 del 6 giugno 2024 con cui il Garante privacy ha approvato definitivamente il Codice di Condotta per le attività di telemarketing e teleselling, che ha acquisito concreta operatività dal 28 ottobre 2024, a seguito dell'accreditamento dell'Organismo di Monitoraggio e della definizione da parte di quest'ultimo della procedura di adesione. Tale Codice di condotta è rivolto ai soggetti che svolgono attività di telemarketing o teleselling, in quanto committente (es. TIM, quale Titolare del trattamento) o fornitore di servizi diretti o accessori (quale Responsabile del trattamento, inclusi call center ed agenzie). L'adesione al Codice di condotta da parte degli Aderenti è facoltativa, ma costituisce un importante strumento di accountability idoneo a dimostrare il rispetto della normativa di riferimento. TIM ha già inviato all'Organismo di monitoraggio la propria manifestazione di interesse a aderire al Codice di condotta.

La Funzione Privacy cura lo studio della normativa (inclusi i provvedimenti dell'autorità Garante della protezione dei dati personali), dandone informativa alle Funzioni aziendali/Società del Gruppo e assicurando emissione/aggiornamento di policy e linee guida in materia. A quest'ultimo riguardo, la più importante policy è il "Sistema delle regole per l'applicazione della normativa sulla protezione dei dati personali nel Gruppo TIM", che è l'insieme delle norme e delle regole operative che disciplinano il trattamento dei dati personali ai sensi delle disposizioni di legge e regolamentari applicabili in materia, definite specificamente per il Gruppo TIM, è tenuta costantemente aggiornata ed è reperibile sulla intranet aziendale.

La Funzione Privacy fornisce inoltre la consulenza e supporto specialistico alle Funzioni aziendali/Società del Gruppo per il corretto trattamento dei dati personali nei processi aziendali in conformità alle policy/procedure interne.

Infine, la Funzione Privacy di TIM pianifica, in base alle esigenze, specifici piani di formazione finalizzati a sensibilizzare le diverse funzioni aziendali e a illustrare le policy e procedure emesse per l'applicazione della normativa sul trattamento dei dati personali.

Spettro frequenze

Tra luglio e settembre 2025 (a seguito della analoga precedente consultazione svolta tra luglio e settembre 2024 - Delibera 247/24/ CONS), AGCOM ha di nuovo posto in consultazione pubblica (Delibera n. 154/25/CONS ) alcune proposte sulle misure regolamentari concernenti l'assegnazione delle frequenze radio per sistemi terrestri di comunicazioni elettroniche i cui diritti d'uso scadono il 31 dicembre 2029 (800MHz, 900MHz, 1400MHz, 1800MHz, 2100MHz, 2600MHz, 3,4-3,6 GHz, 28GHz). TIM è titolare di blocchi di frequenza in tutte le bande interessate alla scadenza dei diritti d'uso oggetto della consultazione, ad eccezione della banda 28GHz i cui diritti sono stati trasferiti a FiberCop.

Le 2 proposte, alternative, di AGCOM, prevedono:

  • di prorogare o rinnovare circa l'85% delle frequenze in scadenza e metterne a gara il 15%;
  • di rinnovare tutte le frequenze in scadenza.

entrambe le soluzioni prevedono un pagamento per il rinnovo o la proroga e l'introduzione di obblighi in termini di copertura o livello di servizio.

In occasione della precedente consultazione pubblica del 2024, TIM ed alcuni dei principali operatori mobili hanno sostenuto che la soluzione che possa garantire la sostenibilità del mercato e lo sviluppo di reti e servizi sia la proroga o il rinnovo di tutti i diritti d'uso a condizioni orientate esclusivamente ad impegni di investimenti in infrastrutture, servizi, copertura e qualità del servizio, senza quindi pagamenti dei diritti d'uso.

Telefonia pubblica

A seguito del recepimento della Direttiva UE 2018/1972, che lascia al singolo Stato membro la possibilità di rimuovere o confermare gli obblighi in vigore, il Codice delle Comunicazioni elettroniche non prevede più la telefonia pubblica tra i servizi sottoposti a obbligo di Servizio Universale, ma rimanda la materia a una successiva valutazione.

L'Autorità con la Delibera 98/23/CONS, del 19 aprile 2023, ha concluso la sua analisi riconoscendo per le postazioni stradali il venir meno delle esigenze di Servizio Universale e abrogando pertanto il relativo obbligo di fornitura in capo a TIM. Le cabine, quindi, potranno essere rimosse previa verifica dell'esistenza di un'adeguata copertura mobile da parte di tutti gli operatori. In questi casi, TIM può procedere previa affissione di un apposito cartello almeno 30 giorni prima della data prevista per la dismissione dell'impianto.

Per le postazioni pubbliche ubicate nei luoghi di rilevanza sociale (ospedali con almeno 10 posti letto; carceri; caserme, con almeno 50 occupanti stabili, in cui sia prevista la schermatura del segnale di telefonia mobile), AGCOM conferma, invece, l'obbligo di Servizio Universale. L'Autorità però riconosce la necessità di poter provvedere al superamento della concezione tradizionale del Servizio Universale per queste specifiche fattispecie e stabilisce l'avvio di un tavolo tecnico con l'obiettivo di definire le nuove tecnologie di fornitura e modalità di gestione dei costi a carico del chiamante del servizio di telefonia pubblica al fine di consentire l'upgrade tecnologico alla rete in fibra ottica".

Golden Power

La Presidenza del Consiglio dei Ministri in data 28 settembre 2017 ha stabilito che la Società è soggetta agli obblighi di cui al D.L. n. 21/2012 (cosiddetto "Decreto Golden Power", recante norme in materia di poteri speciali), in quanto impresa che:

  • svolge "attività di rilevanza strategica per il sistema di difesa e sicurezza nazionale" (come da art. 1 del D.L.) e
  • detiene reti e impianti "necessari ad assicurare l'approvvigionamento minimo e l'operatività dei servizi pubblici essenziali", beni e rapporti "di rilevanza strategica per l'interesse nazionale" nel settore delle comunicazioni (come da art. 2 dello stesso D.L.).

L'architettura normativa relativa a TIM, conseguentemente, ha comportato una prima fase nel 2017 con l'emanazione dei D.P.C.M. 16 ottobre e 2 novembre 2017.

Con il provvedimento del 16 ottobre 2017, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha esercitato i poteri speciali previsti dall'articolo 1 del Decreto Golden Power mediante l'imposizione di specifiche prescrizioni e condizioni, gravanti su TIM e sulle società controllate Telecom Italia Sparkle e Telsy, tra cui in particolare l'obbligo di assicurare la presenza nei rispettivi Consigli di Amministrazione di un Consigliere Delegato alla Sicurezza – figura attualmente coincidente con quella dell'Amministratore Delegato – (con cittadinanza italiana e munito di abilitazione di sicurezza) e la costituzione di una Organizzazione di Sicurezza.

Con provvedimento del 2 novembre 2017 la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha altresì esercitato i poteri speciali previsti dall'articolo 2 del Decreto Golden Power, mediante l'imposizione di ulteriori prescrizioni e condizioni con l'obiettivo di assicurare adeguati piani di sviluppo, atti a garantire la continuità della fornitura del Servizio Universale. Inoltre, con D.P.C.M. del 16 novembre 2020, la Presidenza del Consiglio dei Ministri a seguito della notifica presentata da TIM in ordine all'operazione societaria riguardante FiberCop S.p.A., ha esercitato i poteri speciali mediante l'imposizione di specifiche prescrizioni facenti riferimento alle reti e agli impianti inclusi nel ramo di azienda trasferito a FiberCop. Con tali prescrizioni il Governo ha richiesto l'adozione di adeguati piani di sviluppo, investimento e manutenzione necessari a garantire la continuità del Servizio Universale.

Il dettato governativo è successivamente evoluto attraverso il D.L. n. 21/2022 (Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina), convertito con modificazioni dalla L. n. 51/2022, che ha introdotto novità sia in tema di gestione societaria che di servizi di comunicazione basati su tecnologia 5G.

Con riguardo a tale ultima tematica, con tale Decreto il legislatore ha rinnovato la forte attenzione al tema del 5G, in quanto attività di rilevanza strategica per il sistema di Difesa e Sicurezza nazionale, estendendo l'ambito di riferimento dalle forniture extra UE prese a riferimento dalla precedente L. n. 41/2019 a qualunque fornitura relativa al 5G, indipendentemente dall'appartenenza geografica del fornitore e ha ridefinito i poteri speciali dello Stato. In particolare, il Decreto ha introdotto a carico delle imprese l'obbligo di notifica preventiva alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di un Piano annuale di acquisti di beni e servizi in tecnologia 5G, con possibilità di apportare aggiornamenti con cadenza quadrimestrale.

Il Piano è soggetto all'approvazione del Governo, eventualmente con imposizione di prescrizioni o condizioni; l'omessa notifica comporta per l'impresa una sanzione fino al 3% del proprio fatturato.

Con il perfezionamento della cessione di NetCo e della conseguente dismissione delle attività wholesale della rete primaria di accesso fissa e della partecipazione di TIM in FiberCop, avvenute in data 1° luglio 2024, le prescrizioni del D.P.C.M. del 16 novembre 2020 sono da ritenersi superate alla luce del mutato perimetro aziendale di TIM.

Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica

Nel quadro delle disposizioni in materia di Sicurezza Nazionale, alla normativa Golden Power si è affiancata quella relativa al Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica (PSNC), istituito con la Legge 18 novembre 2019 n. 133, di conversione del D.L. 105/2019.

L'impianto normativo in materia si fonda su tre elementi, disciplinati attraverso i successivi Decreti attuativi, che costituiscono altrettanti obblighi per TIM nella veste di operatore strategico: l'adozione di misure di sicurezza volte a garantire elevati livelli di sicurezza dei beni ICT, l'affidamento sicuro delle forniture ICT e la notifica degli incidenti di sicurezza.

Il rispetto degli obblighi imposti dalla normativa sul PSNC determina per TIM un impatto in termini organizzativi e di processi operativi, in linea con i vincoli della norma tesi a garantire un livello elevato di sicurezza delle reti, dei sistemi informativi e dei servizi informatici di amministrazioni pubbliche, enti e operatori pubblici e privati con una sede in Italia, in considerazione del fatto che da tali elementi dipende la prestazione di un servizio essenziale per il mantenimento di attività civili, sociali o economiche fondamentali per gli interessi dello Stato e dal cui malfunzionamento, interruzione, anche parziali, ovvero utilizzo improprio, può derivare un pregiudizio per la sicurezza nazionale.

La mancata osservanza degli obblighi normativi a carico di TIM comporta sanzioni amministrative che possono arrivare fino a 1,8 milioni di euro, ove la reiterazione dell'infrazione può determinare l'aumento fino al triplo della sanzione prevista. Inoltre, l'impiego di prodotti e di servizi in assenza delle previste comunicazioni alle Autorità preposte, ovvero del superamento dei test o in violazione delle condizioni stabilite, può comportare l'applicazione della sanzione amministrativa accessoria della incapacità ad assumere incarichi di direzione, amministrazione e controllo nelle persone giuridiche e nelle imprese, per un periodo di tre anni a decorrere dalla data di accertamento della violazione. Infine, è punito con la reclusione da uno a tre anni chiunque fornisce informazioni, dati o elementi di fatto non rispondenti al vero per ostacolare o condizionare l'espletamento dei procedimenti o delle attività ispettive e di vigilanza.

Network and Information System Directive (NIS2)

La nuova Direttiva 2022/2555 (NIS2), che sostituisce l'attuale Direttiva 2016/1148 (NIS), è entrata in vigore il 16 gennaio 2023 ed è stata trasposta negli ordinamenti nazionali entro il 17 ottobre 2024 diventando applicabile dal 18 ottobre 2024.

La NIS2 prevede l'ampliamento dell'ambito di applicazione delle norme in materia di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi, includendo da un lato settori attualmente coperti da altre normative, che vengono contestualmente abrogate (i.e. le misure di sicurezza delle reti e dei servizi di comunicazione elettronica, attualmente incluse nel Codice delle Comunicazione elettroniche europeo) ed estendendo dall'altro le norme a nuovi soggetti (e.g. Data center, CDN, ecc.).

La Direttiva mantiene l'obbligo di adottare misure di sicurezza commisurate al rischio, introducendo tuttavia una serie di requisiti di base, inclusa la gestione della sicurezza della catena di approvvigionamento, e rivede le procedure di notifica obbligatoria degli incidenti informatici.

Le sanzioni in caso di inottemperanza possono arrivare fino al 2% del fatturato.

La Direttiva prevede, inoltre, il potenziamento degli organi e delle attività di supervisione a livello comunitario, con l'obiettivo di migliorare la collaborazione per contrastare la minaccia informatica globale, grazie alla condivisione delle esperienze tra gli stati membri.

Misure di agevolazione, semplificazione e innovazione digitale

  • Legge di Bilancio 2025 (L. n. 207/2024) entrata in vigore: 1° gennaio 2025. Introdotte agevolazioni per la fruizione degli incentivi del Piano Transizione 5.0 (definizione aliquota unica fino a 10 milioni di euro, possibilità di cumulare il credito d'imposta con ulteriori agevolazioni, semplificazione procedure di calcolo della riduzione dei consumi energetici). La legge ha inoltre ampliato il bacino di applicazione della web tax che quindi si applica alle imprese con ricavi da servizi digitali ovunque realizzati superiori a 750 milioni di euro.
  • DL Milleproroghe (Legge n. 15/2025) entrata in vigore: 25 febbraio 2025. Il provvedimento ha esteso sino al 31 dicembre 2025 i contratti riguardanti il Servizio Pubblico di Connettività (SPC), infrastruttura strategica per l'erogazione dei servizi digitali della Pubblica Amministrazione. Tale disposizione assicura la continuità operativa e l'evoluzione dei servizi digitali pubblici in coerenza con gli obiettivi del PNRR.
  • DL Bollette (Legge n. 60/2025): entrata in vigore: 30 aprile 2025. Il provvedimento ha previsto il mantenimento fino al 30 giugno 2025 della tassazione agevolata (fringe benefit) sui veicoli aziendali concessi in uso promiscuo, purché il veicolo sia stato ordinato entro il 31 dicembre 2024.
  • DL Pubblica Amministrazione (Legge n. 69/2025) entrata in vigore: 14 maggio 2025. Autorizzato stanziamento di 389,2 milioni di euro dal 2026 al 2029 per il completamento della rete nazionale Te.T.Ra per le forze di polizia su tutto il territorio, per assicurare comunicazioni sicure e interoperabilità con le tecnologie LTE Public Safety. Inoltre, è stata estesa la norma su agevolazioni anche per grandi programmi di investimento strategici nazionali – es. Creazione Data Center – (superiori a 1 miliardo).
  • DL Sicurezza Pubblica (Legge n. 80 /2025) entrata in vigore: 10 giugno 2025. Il provvedimento ha eliminato l'onere per gli operatori di acquisire anche il titolo di soggiorno in caso di attivazione SIM per clienti extra-UE, prevedendo solo l'acquisizione del passaporto ovvero un documento di viaggio equipollente o un documento di riconoscimento in corso di validità.
  • DDL Space Economy (Legge n. 89/2025) entrata in vigore: 25 giugno 2025. Istituito un fondo di 35 milioni di euro per il 2025 per sostenere l'innovazione e lo sviluppo delle attività spaziali nazionali. Prevista una riserva nazionale di capacità trasmissiva via satellite attraverso l'impiego di satelliti gestiti esclusivamente da soggetti dell'UE o della NATO.
  • DL Infrastrutture (DL n. 73/2025) termine di conversione: 20 luglio 2025. In fase di analisi in Parlamento è stata approvata norma che prevede erogazione di 28 milioni di euro per il 2025/27 a favore di Autostrade per lo Stato S.p.A. per rafforzare i livelli di sicurezza e di innovazione e dotazione di servizi informatici della Società.
  • DDL Zone Montane. In fase di analisi in Parlamento. Eliminati gli oneri in capo ai gestori delle infrastrutture di telefonia mobile e di connessione digitale per la copertura mobile e fissa della rete stradale e ferroviaria. Provvedimento approvato alla Camera e attualmente in Senato per la presumibile approvazione definitiva.
  • PDL Call Center (CC). In fase di analisi in Parlamento. La proposta ha l'obiettivo di rafforzare le tutele dei consumatori e dei lavoratori del comparto introducendo disposizioni in tema di costo del lavoro per l'attività di CC, pronta risposta del servizio CC, contrasto al telemarketing aggressivo e al fenomeno dello spoofing.
  • PDL Data Center (DC). In fase di analisi in Parlamento. La proposta ha l'obiettivo di redigere un quadro normativo organico semplificando il procedimento di costruzione dei DC.
  • DDL Intelligenza Artificiale (IA). In fase di analisi in Parlamento. Eliminato l'obbligo di installare i sistemi di IA destinati all'uso in ambito pubblico su server ubicati nel territorio nazionale.

Legge annuale per il mercato e la concorrenza

In fase di analisi in Parlamento dovrebbe essere approvata entro 31 dicembre. Il testo del provvedimento in esame al momento contiene un'unica disposizione di diretto interesse riguardante misure per il trasferimento tecnologico ovvero la previsione di un piano triennale (redatto da MIMIT e MIUR) per valorizzare la ricerca all'interno dell'imprese.

Contrasto alla diffusione illecita di contenuti tutelati dal diritto d'autore mediante reti di comunicazione elettronica

La L. n. 93/2023 (cd "Legge anti-pirateria") ha previsto l'introduzione di una piattaforma tecnologica automatizzata per la gestione delle richieste di oscuramento dei contenuti illeciti in grado di procedere al blocco in 30 minuti delle risorse internet (IP/ FQDN) utilizzare a fini illeciti. La piattaforma è ufficialmente attiva dal 1° febbraio 2024.

Con DL n. 113/2024, convertito dalla L. 143/2024, (cd. "DL Ominibus"), si è previsto:

  • un inasprimento delle norme riguardanti il blocco dei contenuti illeciti (tra cui estensione blocco anche per IP prevalentemente destinati ad attività illecite);
  • la possibilità di sblocco degli indirizzi IP e dei nomi di dominio DNS da parte di AGCOM;
  • l'introduzione sanzione penale per operatori TLC in caso di omessa segnalazione di accesso abusivo ai sistemi informatici.

Ad oggi le misure sopra illustrate si applicano unicamente ai contenuti sportivi live. Con delibera 47/25/CONS, l'Autorità ha avviato un procedimento volto ad ampliare il perimetro dei contenuti da bloccare in 30 minuti (es. prime visioni cinematografiche). Il procedimento è in corso.

Brasile

Revisione del modello per la fornitura di servizi di telecomunicazioni

La legge n. 13.879/2019, in vigore dal 4 ottobre 2019, ha introdotto la riforma normativa più significativa nel settore delle telecomunicazioni in Brasile degli ultimi 20 anni e oltre. Consente la conversione dei contratti di concessione di rete fissa in regimi di autorizzazione, previa approvazione dell'ANATEL. In cambio, gli operatori devono impegnarsi ad effettuare investimenti volti ad espandere i servizi broadband fissi e di telefonia nelle aree scarsamente servite, riducendo così le disparità regionali.

La riforma ha inoltre modernizzato la gestione dello spettro consentendo il rinnovo multiplo delle autorizzazioni di frequenza e permettendo lo scambio dello spettro tra operatori. Il decreto n. 10.402/2020 ha ulteriormente dettagliato le procedure per questa transizione e ha stabilito i criteri per il calcolo degli impegni di investimento. Ha inoltre fornito linee guida per estendere le autorizzazioni dello spettro, migliorare la prevedibilità normativa e la sicurezza degli investimenti. I processi di migrazione per i principali concessionari sono stati implementati nel corso degli ultimi due anni, con interazioni continue con ANATEL e altre autorità competenti.

Politiche pubbliche applicabili al settore delle telecomunicazioni

Sono state adottate diverse politiche pubbliche per sostenere l'espansione delle infrastrutture e l'inclusione digitale:

  • Piano di connettività (decreto n. 9.612/2018): promuove l'espansione delle reti di trasporto e di accesso, in particolare nelle regioni meno servite.
  • Decreto n. 10.799/2021: dà priorità alla copertura a banda larga nelle vicinanze di scuole pubbliche e nelle aree non servite.
  • Regolamento sulla legge sulle antenne (decreto n. 10.480/2020): facilita l'implementazione della rete risolvendo i colli di bottiglia dell'infrastruttura.
  • Riforma FUST (legge n. 14.173/2021): consente l'accesso del settore privato al Fondo di universalizzazione e offre riduzioni dei contributi per gli operatori che investono in progetti di universalizzazione. I regolamenti successivi (Decreto n. 11.004/2022 e Delibera n. 02/2022) hanno chiarito i meccanismi di utilizzo e supervisione dei fondi.
  • Politica nazionale sulla sicurezza informatica (decreto n. 11.856/2023): rafforza gli standard di governance e sicurezza delle informazioni. ANATEL ha attualmente sotto esame tre regolamenti chiave: il General Competition Goals Plan (PGMC), il Radio Spectrum Usage Regulation (RUE) e le norme che disciplinano l'accesso ai poli di utenza, con versioni finali attese nei tempi previsti dall'agenda normativa dell'Agenzia.

Nel 2025 ANATEL ha approvato i seguenti aggiornamenti per modernizzare il quadro normativo e promuovere un uso efficiente dello spettro:

  • Risoluzione n. 772/2025: nuovo piano di allocazione delle frequenze (PDFF);
  • Risoluzione n. 773/2025: regolamento aggiornato sulle condizioni d'uso delle radiofrequenze;
  • Risoluzione n. 777/2025: regolamento generale rivisto dei servizi di telecomunicazione (RGST). Queste misure mirano a sostenere la continua evoluzione dei servizi di telecomunicazione in Brasile, promuovendo innovazione, concorrenza e inclusione digitale.

Revisione del Regolamento sulla Qualità dei Servizi

A dicembre 2019 ANATEL ha approvato il nuovo Regolamento sulla qualità dei servizi (Regulamento de Qualidade dos Serviços de Telecomunicações - RQUAL), in risposta alla regolamentazione reattiva. Secondo questo nuovo modello la qualità viene misurata sulla base di tre indicatori principali – Indice di Qualità del Servizio, Indice di Qualità Percepita e Indice dei Reclami degli Utenti – e gli operatori sono classificati in cinque categorie (da A a E). Sulla base di tale regolamentazione reattiva, ANATEL potrà adottare provvedimenti in base a casi specifici, quali il risarcimento dei consumatori, l'adozione di un piano d'azione o l'adozione di misure precauzionali per garantire il miglioramento degli standard di qualità.

A seguito del lavoro congiunto di ANATEL, operatori ed ESAQ (Entidade de Suporte à Aferição da Qualidade) per definire obiettivi, criteri e valori di riferimento di questi indicatori, alla fine di novembre 2021 il Consiglio di amministrazione di ANATEL ha formalizzato i documenti di riferimento a sostegno del presente regolamento: il Manuale Operativo e i Valori di Riferimento; ha inoltre stabilito l'entrata in vigore operativa il 1° marzo 2022. L'Agenzia ora pubblica mensilmente i risultati degli indicatori di qualità sul proprio sito web. Per quanto riguarda il marchio di qualità, nel novembre 2023 l'Agenzia ha annunciato la sospensione temporanea e parziale del Documento sui valori di riferimento e del Documento sui marchi di qualità per gli anni 2022 e 2023, concedendo un periodo di 120 giorni per presentare una nuova proposta su metodo e parametri per stabilire i marchi di qualità.

Nel dicembre 2024, a seguito di un dibattito a livello di settore, il Consiglio di Amministrazione ha approvato un aggiornamento del Documento de Valores de Referência (DVR), che si discostava dalle richieste del settore, spingendo gli operatori a presentare ricorsi amministrativi. Nel giugno 2025, a seguito di sue revisioni, l'Agenzia ha parzialmente accolto la richiesta di riesame presentata dagli operatori.

Revisione del Regolamento Generale sui Diritti dei Consumatori (RGC)

Nel novembre 2023 ANATEL ha pubblicato la Delibera 765/2023, il Nuovo Regolamento Generale sui Diritti dei Consumatori ("RGC"), che revoca la Delibera 632/2014 e stabilisce nuove regole generali in materia di assistenza ai clienti, fatturazione e offerte, applicabili ai clienti di rete fissa, mobile, banda larga e TV via cavo. Il nuovo RGC entrerà in vigore il 1° settembre 2025 per quanto riguarda le norme generali ed entro quindici mesi per la registrazione delle offerte e le norme di adeguamento dei prezzi.

Nel dicembre 2024 il Consiglio di Amministrazione di ANATEL ha esaminato le richieste di cancellazione presentate dagli operatori, introducendo maggiore flessibilità su aspetti chiave quali migrazione dell'offerta, database per gli adeguamenti, rinnovi automatici, fatturazione durante la sospensione, asimmetria con piccoli fornitori e commissioni dei partner. Il regolamento rivisto dovrebbe entrare in vigore a settembre 2025.

Protezione dei dati

  • Il 14 agosto 2018 è stata emanata la Lei Geral de Proteção de Dados Pessoais (Legge 13.709/2018 LGPD).
  • Nel dicembre 2018 la misura provvisoria 869/2018 ha creato l'Autorità nazionale per la protezione dei dati (Autoridade Nacional de Proteção de Dados - ANPD) e ha esteso il periodo di entrata in vigore della legge a 24 mesi (agosto 2020).
  • Nel giugno 2020 la Legge 14.010/2020 ha rinviato l'entrata in vigore della LGPD, unicamente per le disposizioni relative a multe e sanzioni, all'agosto 2021. Le altre disposizioni della legge sono entrate in vigore a settembre 2020. Inoltre, nell'agosto 2020 è entrato in vigore il decreto 10.474/2020 che istituisce l'ANPD, che tra l'altro sarebbe diventato responsabile di: elaborare linee guida per la politica nazionale sulla protezione dei dati; vigilare sulle imprese e applicare sanzioni; emanare regolamenti e procedure in materia di protezione dei dati personali.
  • Nell'agosto 2021 sono entrati in vigore gli articoli relativi alle attività di vigilanza e alle sanzioni comminate dall'ANPD.
  • Nell'ottobre 2021 è stato approvato il regolamento (CD/ANPD n. 1 dell'ottobre 2021) per la vigilanza amministrativa e il processo sanzionatorio sotto la responsabilità dell'ANPD.
  • Nel gennaio 2022 è stato approvato il regolamento (CD/ANPD n. 2 del gennaio 2022) che recepisce la LGPD per i piccoli incaricati dell'elaborazione dati.
  • Nel giugno 2022 è stato pubblicato il Provvedimento Provvisorio n. 1.124, che trasforma l'ANPD in un'agenzia indipendente di natura speciale. Il provvedimento provvisorio è stato convertito nella legge n. 14.460/2022.
  • A dicembre 2022 è stato pubblicato il nuovo modulo di segnalazione degli incidenti, con obbligo di segnalazione in caso di violazioni dei dati personali.
  • Nel gennaio 2023 l'ANPD è diventata un ente autarchico collegato al Ministero della Giustizia e della Pubblica Sicurezza.
  • Nel febbraio 2023 il Regolamento sulla dosimetria e sull'esecuzione delle sanzioni amministrative è stato approvato dalla Res. CD/ANPD n. 4/2023.
  • Nel maggio 2023 è stata pubblicata la Dichiarazione CD/ANPD n. 1, che affrontava la base giuridica applicabile per il trattamento dei dati personali di bambini e adolescenti (articoli 7 e 11 della LGPD).
  • Nel febbraio 2024 l'ANPD ha pubblicato una linea guida sulle ipotesi legali per il trattamento dei dati personali basato sul legittimo interesse.
  • Nell'aprile 2024 ha pubblicato un Regolamento sulla segnalazione degli incidenti di sicurezza.
  • Nel luglio 2024 ha approvato i Regolamenti sul ruolo del responsabile della protezione dei dati.
  • Nell'agosto 2024 ha pubblicato il Regolamento sul trasferimento internazionale di dati e il contenuto delle clausole contrattuali standard.

ORGANI SOCIALI AL 30 GIUGNO 2025

Consiglio di Amministrazione

L'Assemblea degli azionisti ordinari di TIM S.p.A., tenutasi il 23 aprile 2024, ha nominato il Consiglio di Amministrazione stabilendo in 9 il numero degli Amministratori e in tre esercizi (fino all'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2026) la durata del mandato. Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi il 24 aprile 2024, ha nominato Presidente Alberta Figari (che si qualifica come indipendente) e Amministratore Delegato e Direttore Generale Pietro Labriola (che si qualifica come Amministratore esecutivo non indipendente).

L'attuale assetto di deleghe della Società prevede l'attribuzione:

  • al Presidente dei poteri di legge, Statuto e documenti di autodisciplina;
  • all'Amministratore Delegato, in sintesi, dei poteri necessari per compiere gli atti pertinenti all'attività sociale, ad eccezione di quelli riservati al Consiglio di Amministrazione.

Al 30 giugno 2025 il Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A. è così composto:

Alberta Figari (indipendente)
Pietro Labriola
Domitilla Benigni (indipendente)
Paola Camagni (indipendente)
Federico Ferro Luzzi (indipendente)
Paola Giannotti De Ponti (indipendente)
Giovanni Gorno Tempini
Umberto Paolucci (indipendente)
Stefano Siragusa (indipendente ai sensi del TUF)
Agostino Nuzzolo

Al 30 giugno 2025 sono presenti i seguenti Comitati consiliari:

  • Comitato per il Controllo e i Rischi, composto dai Consiglieri: Federico Ferro Luzzi (Presidente), Paola Camagni e Paola Giannotti De Ponti;
  • Comitato per le Nomine e la Remunerazione, composto dai Consiglieri: Paola Giannotti De Ponti (Presidente), Domitilla Benigni e Umberto Paolucci;
  • Comitato Parti Correlate, composto dai Consiglieri: Paola Camagni (Presidente), Federico Ferro Luzzi e Umberto Paolucci;
  • Comitato Sostenibilità, composto dal Presidente del Consiglio di Amministrazione, Alberta Figari (Presidente), dall'Amministratore Delegato Pietro Labriola, e dai Consiglieri Domitilla Benigni, Giovanni Gorno Tempini e Stefano Siragusa.

Collegio Sindacale

L'Assemblea degli azionisti ordinari di TIM S.p.A. del 24 aprile 2024 ha nominato il Collegio Sindacale della Società con mandato fino all'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2026.

Il Collegio Sindacale della Società risulta ad oggi così composto:

Francesco Fallacara
Anna Doro
Massimo Gambini
Francesco Schiavone Panni
Mara Vanzetta
Massimiliano Di Maria
Laura Fiordelisi
Paolo Prandi
Carlotta Veneziani

Società di Revisione

L'Assemblea degli Azionisti del 29 marzo 2019 ha conferito l'incarico per la revisione legale dei bilanci di TIM S.p.A. del novennio 2019-2027 a EY S.p.A..

Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Il Consiglio di Amministrazione nella riunione del 24 aprile 2024 ha confermato Adrian Calaza Noia (Responsabile della Funzione di Gruppo Chief Financial Office) quale Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili di TIM S.p.A..

Dirigente della Sostenibilità

Il Consiglio di Amministrazione nella riunione dell'11 dicembre 2024 ha nominato Maria Enrica Danese (Responsabile della Funzione di Gruppo Corporate Communication & Sustainability) quale Dirigente della Sostenibilità di TIM S.p.A..

MACROSTRUTTURA ORGANIZZATIVA AL 30 GIUGNO 2025

INFORMAZIONI PER GLI INVESTITORI

Capitale Sociale TIM S.p.A. al 30 giugno 2025

Capitale Sociale euro 11.677.002.855,10
Numero azioni ordinarie (prive di valore nominale) 15.329.466.496
Numero azioni di risparmio (prive di valore nominale) 6.027.791.699
Numero azioni proprie ordinarie di TIM S.p.A. 96.442.802
Percentuale delle azioni proprie ordinarie del Gruppo sull'intero capitale sociale 0,45%
Capitalizzazione di borsa (su media prezzi mese di giugno 2025) 8.625 milioni di euro

L'Assemblea del 25 maggio 2016 ha integrato la denominazione sociale con l'introduzione del nome "TIM S.p.A." in alternativa a "Telecom Italia S.p.A.".

Le azioni ordinarie e di risparmio di TIM S.p.A. sono quotate in Italia (indice FTSE) mentre le azioni ordinarie di TIM S.A. sono quotate in Brasile al B3.

Codici TIM - Telecom Italia TIM S.A.
ordinarie risparmio
Borsa IT0003497168 IT0003497176 BRTIMSACNOR5
Bloomberg TIT IM TITR IM TIMS3 BZ
Reuters TLIT.MI TLITn.MI TIMS3.SA

Le azioni ordinarie di TIM S.A. sono altresì quotate al NYSE (New York Stock Exchange); le quotazioni avvengono attraverso ADS (American Depositary Shares) rappresentativi di 5 azioni ordinarie di TIM S.A..

Azionisti

Composizione dell'azionariato al 30 giugno 2025 sulla base delle risultanze del Libro Soci integrate dalle comunicazioni ricevute e da altre informazioni a disposizione (azioni ordinarie):

Partecipazioni rilevanti nel capitale

Al 30 giugno 2025 sulla base delle risultanze del Libro Soci, delle comunicazioni effettuate alla Consob e alla Società ai sensi dell'art. 120 del D. Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998 e di altre informazioni a disposizione, risultavano le seguenti partecipazioni rilevanti (superiori alla soglia del 3%) nel capitale ordinario di TIM S.p.A.:

Soggetto Tipologia di possesso Quota % su capitale ordinario
Poste Italiane S.p.A. Diretto 24,81%

In data 26 maggio 2025 è pervenuta la "Notifica della partecipazione rilevante in azioni – Modello 120A" con indicazione che la partecipazione rilevante detenuta da Poste Italiane S.p.A. si attesta al 24,81%.

In data 28 maggio 2025 è pervenuta la "Notifica della partecipazione rilevante in azioni – Modello 120A" con indicazione che la partecipazione rilevante detenuta da Vivendi S.E. si attesta a 2,506%.

Rappresentanti comuni

L'Assemblea speciale degli Azionisti di risparmio del 24 giugno 2025 ha nominato l'Avv. Prof. Emanuele Rimini rappresentante comune della categoria per tre esercizi, fino all'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2027. Ad esito dell'assemblea di approvazione del bilancio per l'esercizio 2027, sarà convocata l'assemblea di categoria per il rinnovo del rappresentante comune degli azionisti di risparmio.

Rating

Al 30 giugno 2025, il giudizio su TIM delle tre agenzie di rating - Standard & Poor's, Moody's e Fitch Ratings – risulta il seguente:

Rating Outlook
STANDARD & POOR'S BB stabile
MOODY'S Ba2 stabile
FITCH RATINGS BB positivo

Deroga all'obbligo di pubblicazione dei documenti informativi per operazioni straordinarie

In data 17 gennaio 2013 il Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A. ha deliberato di avvalersi della facoltà – di cui agli artt. 70 comma 8 e 71 comma 1-bis, del Regolamento Consob n. 11971/99 – di derogare agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi in occasione di operazioni significative di fusione, scissione, aumento di capitale mediante conferimento di beni in natura, acquisizioni e cessioni.

OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

Ai sensi dell'art. 5, commi 8 e 9, del Regolamento Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 concernente le "Operazioni con parti correlate" e delle successive modifiche, nell'esercizio 2024 non si segnalano operazioni di maggiore rilevanza, così come definite dall'art. 4, comma 1, lett. a) del summenzionato regolamento che abbiano influito in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo TIM.

Si precisa inoltre che in data 4 ottobre 2024, contestualmente al ricevimento della prima offerta non vincolante per l'acquisto di Telecom Italia Sparkle, il Consiglio di Amministrazione ha individuato il Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) come parte correlata di TIM. Ai fini della relazione semestrale al 30 giugno 2025, così come richiesto dallo IAS 24 paragrafo 26, è stata svolta un'analisi qualitativa sui rapporti in essere con le società controllate dal MEF. Tale analisi ha evidenziato che tali rapporti sono principalmente relativi ad acquisti e a vendite di beni e servizi (energia, trasporti, servizi postali e finanziari, information technology) che vengono condotti a normali condizioni di mercato.

Inoltre, non si segnalano operazioni concluse nel primo semestre 2025 che abbiano influito in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo TIM, né sono intervenute modifiche o sviluppi delle operazioni con parti correlate descritte nella Relazione sulla gestione dell'esercizio 2024 che abbiano avuto un effetto rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo TIM nel primo semestre 2025.

Si segnala inoltre che il 12 febbraio 2025, il Consiglio di Amministrazione di TIM ha esaminato ed approvato l'offerta vincolante per l'acquisto della partecipazione totalitaria detenuta da TIM in Sparkle, ricevuta il giorno precedente da parte del Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) e da Retelit.

La valutazione dell'offerta di acquisto ha seguito le previsioni relative alle operazioni con parte correlata di maggiore rilevanza, ai sensi della normativa applicabile, qualificandosi come tale il MEF. Il Comitato parti correlate, a valle di ampio e approfondito esame, ha espresso parere favorevole.

Le operazioni con parti correlate, quando non dettate da specifiche condizioni normative, sono state di norma regolate a condizioni di mercato; la loro realizzazione è avvenuta nel rispetto della procedura interna che contiene le regole volte ad assicurarne la trasparenza e la correttezza, ai sensi del Regolamento Consob n. 17221/2010, consultabile nella versione in vigore sul sito gruppotim.it, sezione Gruppo – Governance - Strumenti di Governance - Altri Codici e Procedure.

Per le informazioni sui rapporti con parti correlate si fa rimando agli Schemi di bilancio e alla Nota "Operazioni con parti correlate" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 del Gruppo TIM.

INDICATORI ALTERNATIVI DI PERFORMANCE

In aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS Accounting Standards, il Gruppo TIM utilizza nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori) alcuni indicatori alternativi di performance, al fine di consentire una migliore valutazione dell'andamento della propria gestione economica e della propria situazione patrimoniale e finanziaria. Tali indicatori rappresentano, infatti, un'utile unità di misura per la valutazione delle performance operative del Gruppo (nel suo complesso e a livello di Business Unit).

Tali indicatori, che sono presentati nelle relazioni finanziarie (annuali e infrannuali), non devono, comunque, essere considerati sostitutivi di quelli convenzionali previsti dagli IFRS Accounting Standards. Poiché queste misure non sono definite dagli IFRS Accounting Standards, il loro calcolo può differire dagli indicatori alternativi pubblicati da altre società. Per questo motivo, la comparabilità tra le società può essere limitata.

Gli indicatori alternativi di performance normalmente utilizzati sono nel seguito illustrati:

■ EBITDA: tale indicatore è utilizzato da TIM come financial target in aggiunta all'EBIT. Questi indicatori sono determinati come segue:

Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento
+ Oneri finanziari
- Proventi finanziari
+/- Altri oneri/(Proventi) da partecipazioni
+/- Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto
EBIT- Risultato Operativo
+/- Svalutazioni/(Ripristini di valore) di attività non correnti
+/- Minusvalenze/(Plusvalenze) da realizzo di attività non correnti
+ Ammortamenti
EBITDA-Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di Attività non correnti
  • Nel presente documento, a seguito dell'operazione di cessione di NetCo, al fine di fornire una migliore comprensione dell'andamento del business, sono esposte le informazioni economico finanziarie organiche, relative all'andamento della gestione del primo semestre dell'esercizio 2024, rielaborate sulla base di informazioni gestionali. Tali informazioni organiche sono predisposte simulando l'operazione di separazione della rete fissa, con la creazione della componente NetCo e la conseguente definizione del nuovo perimetro del Gruppo TIM come se la stessa fosse avvenuta all'inizio del periodo di riferimento (1° gennaio). Pertanto, per tutti i dati organici la definizione "like-for-like" viene utilizzata per evidenziare sia le informazioni organiche (Business Unit Brasile) sia le informazioni organiche come sopra ricostruite (TIM S.p.A., Business Unit Domestic, Gruppo TIM), simulando per il primo semestre del 2024, l'impatto della relazione fra TIM e NetCo/FiberCop, regolata dal Master Service Agreement (MSA) e registrando, per il primo semestre 2025, l'effettivo impatto contabile dell'MSA e del Transitional Services Agreement (TSA).
  • Variazione organica e impatto delle partite non ricorrenti sui Ricavi, sull'EBITDA e sull'EBIT: tali indicatori esprimono la variazione in valore assoluto e/o in percentuale dei Ricavi, dell'EBITDA e dell'EBIT, escludendo, ove presenti, gli effetti della variazione dell'area di consolidamento, delle differenze cambio e degli eventi e operazioni di natura non ricorrente. Il Gruppo TIM presenta la riconciliazione tra il dato "contabile o reported" e quello "organico esclusa la componente non ricorrente".
  • EBITDA margin e EBIT margin: TIM ritiene che tali margini rappresentino degli utili indicatori della capacità del Gruppo, nel suo complesso e a livello di Business Unit, di generare profitti attraverso i suoi ricavi. L'EBITDA margin e l'EBIT margin misurano, infatti, la performance operativa di un'entità analizzando le percentuali dei ricavi che diventano, rispettivamente, EBITDA e EBIT.
  • Indebitamento Finanziario Netto: TIM ritiene che l'Indebitamento Finanziario Netto rappresenti un indicatore della capacità di far fronte alle proprie obbligazioni di natura finanziaria, rappresentate dal Debito Finanziario Lordo ridotto della Cassa e Altre Disponibilità Liquide Equivalenti e di altre Attività Finanziarie. Il Gruppo TIM presenta una tabella che evidenzia i valori della situazione patrimoniale-finanziaria utilizzati per il calcolo dell'Indebitamento Finanziario Netto del Gruppo.

Al fine di meglio rappresentare la reale dinamica dell'indebitamento finanziario netto il Gruppo TIM presenta, oltre al consueto indicatore (ridefinito "Indebitamento finanziario netto contabile"), anche una misura denominata "Indebitamento finanziario netto rettificato", che sterilizza gli effetti causati dalla volatilità dei mercati finanziari. Considerando che alcune componenti della valutazione al fair value dei derivati (contratti per determinare il tasso di cambio e di interesse di flussi contrattuali) e di derivati embedded in altri strumenti finanziari, non comportano un effettivo regolamento monetario, l'Indebitamento finanziario netto rettificato esclude tali effetti meramente contabili e non monetari (compresi gli effetti dell'IFRS 13 – Valutazione del fair value) dalla valutazione dei derivati e delle correlate passività/attività finanziarie.

L'indebitamento finanziario netto viene determinato come segue:

E=(C + D) Indebitamento finanziario netto rettificato
D) Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività / attività finanziarie
C=(A - B) Indebitamento finanziario netto contabile
B) Attività Finanziarie
+ Attività finanziarie comprese nelle Attività cessate / Attività non correnti destinate ad essere cedute
+ Attività finanziarie correnti
+ Attività finanziarie non correnti
A) Debito Finanziario lordo
+ Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate / Attività non correnti destinate ad essere cedute
+ Passività finanziarie correnti
+ Passività finanziarie non correnti

■ Equity Free Cash Flow (EFCF): tale indicatore rappresenta il Free Cash Flow disponibile per la remunerazione del capitale proprio, per il rimborso del debito e per la copertura degli eventuali investimenti finanziari e dei pagamenti di licenze e frequenze. L'indicatore, in particolare, evidenzia la variazione dell'indebitamento finanziario netto rettificato senza considerare gli impatti derivanti dal pagamento dei dividendi, dalle variazioni di capitale (change in equity), dalle attività di acquisizione/ cessione di partecipazioni, dagli esborsi per acquisti di licenze e frequenze, dalle variazioni in aumento/diminuzione del debito relativo alle passività per locazioni finanziarie (nuove operazioni di leasing, rinnovi e/o proroghe, disdette/estinzioni anticipate di operazioni di leasing).

L'Equity Free Cash Flow viene determinato come segue:

Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto rettificato delle attività in funzionamento
+/- Impatto per locazioni finanziarie (nuove operazioni di leasing e/o i rinnovi e/o le proroghe (-) / eventuali disdette/estinzioni anticipate di operazioni di
leasing (+))
- Pagamento delle licenze TLC e per l'utilizzo di frequenze
+/- Impatto finanziario derivante da operazioni di acquisizione e/o cessioni di partecipazioni
- Pagamento dei dividendi e Change in Equity
Equity Free Cash Flow
  • Investimenti industriali (al netto delle licenze di TLC): questa misura finanziaria rappresenta le attività di investimento industriale al netto degli investimenti per competenza relativi alle licenze di TLC per l'utilizzo delle frequenze.
  • Flusso di cassa della gestione operativa (Operating Free Cash Flow OFCF) e flusso di cassa della gestione operativa (al netto delle licenze): queste misure finanziarie rappresentano il flusso di cassa disponibile per rimborsare il debito (compresi i debiti per leasing) e per coprire eventuali investimenti finanziari e, nel caso dell'OFCF, i pagamenti delle licenze e delle frequenze.

Il flusso di cassa della gestione operativa (Operating Free Cash Flow) e il flusso di cassa della gestione operativa (al netto delle licenze) sono calcolati come segue:

EBITDA
- Investimenti industriali di competenza
+/- Variazione del capitale circolante netto operativo (Variazione delle rimanenze, Variazione dei crediti commerciali e altri crediti netti, Variazione dei
debiti commerciali, Variazione di debiti per licenze di telefonia mobile / spectrum, Altre variazioni di crediti/debiti operativi, Variazione dei fondi
relativi al personale, Variazione dei fondi operativi e altre variazioni)
Operating Free Cash Flow
- Pagamento delle licenze di TLC e per l'utilizzo delle frequenze
Flusso di cassa della gestione operativa (al netto delle licenze)

Indicatori alternativi di performance After Lease

A seguito dell'adozione dell'IFRS 16, il Gruppo TIM presenta i seguenti ulteriori indicatori alternativi di performance:

  • EBITDA After Lease ("EBITDA-AL"), calcolato rettificando l'EBITDA Organico al netto delle partite non ricorrenti degli importi connessi al trattamento contabile dei contratti di leasing;
  • Indebitamento finanziario netto rettificato After Lease, calcolato escludendo dall'Indebitamento finanziario netto rettificato le passività nette connesse al trattamento contabile dei contratti di leasing. TIM ritiene che l'Indebitamento Finanziario Netto rettificato After Lease rappresenti un indicatore della capacità di fare fronte alle proprie obbligazioni di natura finanziaria;
  • Equity Free Cash Flow After Lease, calcolato escludendo dall'Equity Free Cash Flow i fabbisogni relativi ai canoni di leasing.Tale indicatore viene determinato come segue:

  • Quota capitale dei canoni di leasing

Tale indicatore rappresenta un utile indicatore della capacità di generazione di Free Cash Flow.

INNOVAZIONE, RICERCA E SVILUPPO

I primi sei mesi del 2025 hanno visto il Gruppo TIM farsi portavoce di attività di innovazione trasversali, centrali per il cambiamento tecnologico, di mercato e competitivo. La funzione di Innovazione Tecnologica e Innovazione di Business, con sedi a Torino, Milano, Roma e Catania, che impiegano circa 160 persone, si focalizza sulle attività che creano un vantaggio competitivo per l'Azienda in termini di business, di innovazione tecnologica e di riconoscimento del valore innovativo del brand, sia in ottica di crescita della top line sia di aumento dell'efficienza dell'Azienda. Più in generale nelle attività di Ricerca e Sviluppo TIM impegna 1.450 persone in Italia.

TIM ha rafforzato la sua adesione al paradigma Open Innovation quale modello operativo puntando:

  • alla creazione di un ampio ecosistema di partner (start-up, aziende, Università, Pubblica Amministrazione, ecc.), per favorire l'incontro della "domanda" e dell'"offerta";
  • alla creazione di rapporti duraturi con partner strategici;
  • ad un approccio orientato al modello di piattaforma in cui TIM rende accessibili funzionalità utilizzate dai soggetti (sia interni che esterni) coinvolti nel processo di innovazione per creare nuovi prodotti/servizi digitali.

L'innovazione di rete e i servizi 5G based

TIM è fortemente impegnata nello sviluppo e nella trasformazione tecnologica: a livello di Gruppo, nel piano strategico 2025-2027 sono previsti circa 6 miliardi di euro su 5G, Cloud, Intelligenza Artificiale e IoT.

Gli investimenti sulla rete mobile permetteranno un'accelerazione nello sviluppo del 5G, capace di abilitare scenari innovativi in ambito industriale, pubblico e privato, con soluzioni avanzate e sostenibili basate sull'utilizzo del Cloud, dell'Intelligenza Artificiale e dell'IoT.

TIM continua ad estendere la copertura in 5G, con l'obiettivo di raggiungere, a partire dal 77% del 2024, circa il 90% della popolazione entro il 2027. Il servizio è già disponibile nelle principali città e in migliaia di Comuni per cittadini e imprese ad una velocità fino a 2 Gigabit al secondo.

Sono oltre 30 i progetti di ricerca e innovazione europei relativi all'evoluzione del 5G a cui TIM ha partecipato negli ultimi anni, in particolare Horizon Europe, che riguardano le attività promosse dalla 6G Industry Association. TIM è infatti uno dei più attivi operatori in Europa per numero di progetti finanziati (oltre dieci quelli nuovi negli ultimi tre anni) e per entità dei finanziamenti. In questo ambito si distinguono il recente 6G-Sustain, progetto europeo per la sostenibilità delle reti mobili del futuro; 6GREEN, che si occupa della relativa efficienza energetica dei prossimi sistemi e Trialsnet, per sperimentazioni di soluzioni 5G innovative.

Recenti applicazioni del 5G

  • TIM Enterprise ha aderito al MOST Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile, il progetto PNRR per una mobilità sempre più efficiente e a supporto dello sviluppo delle smart city, grazie all'interconnessioni tra veicoli, infrastrutture e utenti. Con il coordinamento dello Spoke 7 (Mobilità Cooperativa Connessa e Automatizzata – CCAM – e Infrastrutture Intelligenti) dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, TIM Enterprise sviluppa e sperimenta soluzioni innovative per le Smart Roads attraverso la piattaforma di proprietà "Via-Nova", in grado di abilitare servizi Cellular Vehicle-to-Everything (C-V2X), interoperabili grazie alla rete 5G e l'Edge Cloud per migliorare sicurezza, gestione del traffico e sostenibilità. In tale contesto, a giugno 2025, TIM ha partecipato al "CCAM4Italy – Mobilità connessa, sicura e sostenibile", nel corso del quale sono stati presentati alcuni scenari dimostrativi. TIM ha fornito la connettività 5G a bassa latenza e la piattaforma "Via-Nova", dimostrando alcuni use case, insieme ad altri partner. Tra questi, un esempio di "road safety", sviluppato in collaborazione con una compagnia assicurativa leader nel settore: due veicoli dotati di smart box scambiano informazioni con il 5G e Via-Nova. Un'auto rimasta in panne, non visibile ai veicoli, segnala con un avviso la sua condizione ai conducenti che stanno sopraggiungendo in modo che possano reagire in anticipo.
  • Al BI-REX di Bologna, in occasione dell'evento "5G Industrial Experience Hub", sono state presentate soluzioni avanzate per il settore manifatturiero con la rete privata 5G, che abilita una nuova era della "smart factory" wireless. Presso il Bi-REX, TIM in collaborazione con Qualcomm, ha potenziato la rete privata 5G Stand Alone di ultima generazione con una copertura anche alle frequenze millimetriche dei 26 GHz, creando un ambiente digitalmente interconnesso per favorire i processi di innovazione tecnologica e digitale delle imprese. Il Competence Center BI-REX è un esempio di fabbrica digitale all'avanguardia dove le imprese possono sperimentare concretamente i benefici dell'adozione del 5G, integrato con tecnologie abilitanti come IoT, AI, Edge Computing e Cloud Robotics, effettuando test before invest di soluzioni innovative per l'industria. Tra gli esempi, la piattaforma software "TIM Multi Robot Orchestrator" di TIM Enterprise per gestire robot (terrestri e droni) in scenari industriali, integrando servizi cloud per l'analisi dei flussi video con l'Intelligenza Artificiale e l'analisi dei dati in tempo reale.
  • Lo scorso gennaio è stato effettuato un intervento di chirurgia corneale a distanza da Bangalore (India) al Policlinico di Bari reso possibile grazie alla tecnologia 5G di TIM, in collaborazione con Ericsson, installando presso la Clinica Oculistica del Policlinico di Bari l'infrastruttura idonea, che consente di mantenere una latenza di trasmissione adeguata tra la iVis Remote Control Station ed il laser iRes®2. In questo ambito sono stati già realizzati numerosi interventi a distanza con le stesse tecnologie da Bari a Barcellona, Grosseto, Dubai e Roma.

Il 5G di TIM per la clientela consumer e business

TIM propone tutte le offerte commerciali mobili e fisso-mobili con il profilo 5G alla clientela consumer e business. In particolare, per il segmento consumer due i profili per offrire velocità sempre più elevate e con minor latenza: 5G ULTRA fino a 2Gbps in download e 300Mbps in upload e priorità d'accesso sulla rete mobile e 5G con velocità fino a 250Mbps in download e 75 Mbps in upload. Le offerte del portafoglio consumer TIM Mobile e TIM Young (per i giovani under 30) e le offerte business TIM 5G Power nelle versioni Premium+, Unlimited One e Unlimited+ hanno incluso il 5G ULTRA. Per conoscere le località raggiunte dal 5G è possibile consultare il seguente link: https://www.tim.it/fisso-e-mobile/5g#c-116697820.

TIM offre la velocità del 5G anche ai clienti che viaggiano oltre confine. Con un'offerta 5G già attiva e valida in Italia è possibile beneficiare automaticamente degli accordi di roaming 5G stipulati tra TIM e i principali partner presenti in numerosi paesi europei e internazionali. Per maggiori dettagli è possibile visitare la pagina https://www.tim.it/fisso-e-mobile/estero/copertura-5g.

Applicazioni e scenari d'uso del 5G

Offerta rete privata 5G per le imprese

TIM propone l'offerta di rete 5G privata per tutti i clienti che hanno necessità di connettività dedicata. La soluzione garantisce bassa latenza, alta capacità di traffico, sicurezza e affidabilità dei dati, componenti per ottimizzare il successo competitivo in molti settori del mercato. TIM offre la possibilità di realizzare una virtual private network utilizzando un APN 5G dedicato e, tra gli strumenti a supporto del business, può fornire SIM 5G M2M con una piattaforma dedicata per la gestione.

Robotica industriale e Automazione

Interconnettere, scambiare dati e gestire a distanza gli impianti industriali, garantendo una maggiore efficienza, affidabilità, sicurezza e migliorare in modo significativo il ciclo produttivo. L'utilizzo di una connettività dedicata 5G (5G private network) consente di raggiungere gli obiettivi di bassissima latenza e sicurezza dei dati richiesti dalle aziende produttive.

Il robot NTB-01 - sviluppato da Ducati Corse e Lenovo – si evolve con il 5G. Il robot impiegato per l'analisi e la mappatura di precisione dei circuiti di gara con sistemi avanzati come la stereo camera e il LiDAR, ha ora a bordo la connettività 5G di TIM per la trasmissione dei dati in tempo reale, superando la necessità di interventi manuali e con il vantaggio di connettersi da remoto alla workstation Lenovo integrata nel robot. Altra novità è l'introduzione di una soluzione di localizzazione GPS-RTK, sviluppata da TIM Enterprise in collaborazione con WAY, che offre al robot una precisione di posizionamento centimetrica.

Smart City

  • TIM presidia la Control Room di Venezia per la smart city del futuro, riunisce in una "cabina di regia" soluzioni per migliorare la mobilità e la sicurezza della città realizzando un modello di intelligenza urbana basato su tecnologie abilitanti quali IoT, Intelligenza Artificiale e Cloud. TIM Enterprise ha reso possibile l'implementazione del progetto con la soluzione TIM Urban Genius sviluppata in collaborazione con Olivetti, società del Gruppo specializzata nell'IoT. "TIM Urban Genius" è una consolle, dotata delle migliori tecnologie digitali, che realizza un modello di smart city sostenibile in grado di rispondere anche ad eventi improvvisi, a supporto delle Amministrazioni, dei cittadini e a beneficio della collettività e già adottata da diversi comuni di grandi e piccole dimensioni. "TIM Urban Genius" utilizza le più moderne tecnologie di Information Technology, in particolare Big Data e Video Analytics e Machine Learning, Internet of Things, Cloud Computing e 5G per fornire informazioni e previsioni in tempo reale, a supporto delle decisioni delle Amministrazioni per il controllo e la misura dello stato della città, del traffico stradale e acqueo, per il governo dei flussi e per l'assistenza alla mobilità dei cittadini, consentendo di intervenire rapidamente o in anticipo in situazioni di necessità e di ottimizzare la pianificazione dei servizi.
  • TIM è partner del nuovo laboratorio urbano di Torino "La Casa delle tecnologie emergenti CTE Next" per lo sviluppo di settori strategici come la mobilità intelligente, l'industria 4.0 e i servizi urbani innovativi. Si tratta di un centro di trasferimento tecnologico diffuso sulle tecnologie emergenti abilitate dal 5G e dalla soluzione edge cloud di TIM.
  • TIM è partner della CTE COBO, Casa delle Tecnologie Emergenti del Comune di Bologna, che rappresenta un'infrastruttura tecnologica diffusa sul territorio dell'Emilia-Romagna, volta a portare innovazione e crescita sostenibile in settori strategici come: Industria 4.0, Industria Culturale e Creativa e Servizi urbani innovativi. Si tratta di un centro di trasferimento tecnologico diffuso sulle tecnologie emergenti abilitate dal 5G di TIM per lo sviluppo dei servizi digitali di nuova generazione e della CTE di Cagliari che sta sperimentando soluzioni di blockchain associate al 5G.
  • TIM è partner della CTE di Napoli la Casa delle Tecnologie Emergenti (CTE), un centro di innovazione avanzata nel settore delle Industrie culturali e creative in via di realizzazione nella zona di Napoli Est. TIM realizzerà un'infrastruttura di rete 5G indoor dedicata al nuovo centro tecnologico. L'infrastruttura è finalizzata a supportare la sperimentazione dei servizi delle aziende che aderiscono al progetto.

Turismo, Cultura & Entertainment

Le nuove tecnologie di eXtended reality (realtà estesa) rappresentano valide alternative di contatto con spettatori e visitatori, per una fruizione dei contenuti in contesti museali, archeologici e nella promozione del territorio e della cultura. La piattaforma tecnologica consente la creazione e la personalizzazione delle esperienze di realtà aumentata e virtuale e nasce da sperimentazioni realizzate dall'area Innovazione di TIM. Numerose soluzioni sono a catalogo nell'offerta di TIM Enterprise.

  • TIM Enterprise ha presentato a Borgo Panigale il progetto di innovazione tecnologica nato dalla collaborazione sui circuiti di tutto il mondo tra TIM e Ducati Corse e realizzato in partnership con Qualcomm Technologies Inc.. L'iniziativa si compone di diverse soluzioni tecnologiche avanzate, che TIM Enterprise ha sviluppato allo scopo di esplorare nuove esperienze immersive per gli appassionati. Grazie alle nuove soluzioni digitali di Virtual Reality di TIM Enterprise e al 5G i visitatori del Museo Ducati potranno immergersi a 360° nell'atmosfera del Box del Team ufficiale Ducati in MotoGP™ con una visione POV (Point of View) in qualità video fino a 8K oppure ripercorrere in una "stanza delle meraviglie" virtuale la storia dell'iconica Ducati 916, attraverso una collezione interattiva di immagini, rari documenti storici e progettuali. Con l'occasione è stato presentato un caso d'uso dimostrativo delle potenzialità dei robot connessi in 5G per l'ambito industriale e logistico, per la tracciabilità delle moto movimentate all'interno del nuovo polo logistico Ducati di Valsamoggia (BO).
  • TIM Enterprise ha presentato a Firenze, insieme a Opera di Santa Croce, un progetto che consente di unire cultura e tecnologia per valorizzare il patrimonio artistico italiano.

■ TIM è partner della CTE di Napoli la Casa delle Tecnologie Emergenti (CTE), un centro di innovazione avanzata nel settore delle industrie culturali e creative in via di realizzazione nella zona di Napoli Est. TIM realizzerà un'infrastruttura di rete 5G indoor dedicata al nuovo centro tecnologico. L'infrastruttura è finalizzata a supportare la sperimentazione dei servizi delle aziende che aderiscono al progetto.

Innovazione e la ricerca con le Università

Attività di ricerca finanziata

TIM anche nel 2025 è attiva nella partecipazione alle iniziative di innovazione e ricerca finanziate dall'Unione Europea e dalle pubbliche amministrazioni nazionali, prendendo parte, in particolare, a progetti internazionali su tematiche fondamentali per TIM. Nel periodo 2021-2027, nei programmi di ricerca e innovazione europei (quali Connecting Europe Facility, Horizon 2020 e la sua recente evoluzione Horizon Europe) TIM è e sarà impegnata in un significativo numero di progetti di ricerca finanziata (10-15 per anno), ottenendo un finanziamento complessivo annuo di circa 1,5-2 milioni di euro. In questo ambito, le attività svolte nei progetti finanziati sulle tematiche del 5G, della virtualizzazione e dei servizi di mobilità intelligente e, più recentemente, il "Beyond 5G", che porterà alla definizione della nuova generazione di sistemi mobili del prossimo futuro, sono quelle che hanno consentito, da un lato, di arricchire il bagaglio di competenze e, dall'altro, di acquisire e consolidare un ruolo riconosciuto a livello internazionale.

Il programma IPCEI CIS

TIM è tra le aziende italiane assegnatarie dei finanziamenti IPCEI-CIS - "Importanti Progetti di Comune Interesse Europeo – Cloud Infrastructure Services".

Il progetto punta a sviluppare e realizzare un "Edge Cloud Continuum" di nuova generazione, che possa offrire prestazioni elevate in termini di latenza e larghezza di banda minima garantita, assicurare un accesso aperto e pubblico a tutti i casi d'uso, e la relativa gestione degli open data, garantire sicurezza e conformità alla legislazione sui dati dell'UE e fornire le basi per nuovi servizi digitali europei.

"TIM Edge & Cloud Continuum" è il progetto di TIM avviato nell'ambito degli IPCEI indetti dalla Commissione Europea per promuovere e finanziare la collaborazione tra imprese e centri di ricerca nella realizzazione di progetti innovativi e strategici dedicati allo sviluppo e alla produzione industriale in specifici settori.

In particolare, a dicembre 2023 la Commissione Europea ha autorizzato la realizzazione del primo IPCEI incentrato sulle tecnologie che mirano a creare una catena del valore europea per le Infrastrutture e i Servizi Cloud (CIS). L'obiettivo è favorire l'interoperabilità e l'integrazione delle offerte cloud in Europa, la disponibilità di investimenti pubblici e privati nell'ambito dell'Edge e del Cloud e l'ingresso di nuove imprese sul mercato, con conseguente crescita dell'ecosistema.

Innovazione e ricerca con le Università

Per quanto riguarda le attività di ricerca e sviluppo, da sempre TIM è concentrata nella creazione di un vero e proprio "Open Innovation Ecosystem" incentrato sulla collaborazione con alcune Università italiane proprio per sviluppare nuovi Open Lab e Progetti di Ricerca, anche attraverso la contribuzione a PhD per interiorizzare conoscenze specialistiche, ma anche per la condivisione di trend tecnologici forieri di nuove opportunità di crescita all'interno di un mercato sempre più globale.

Open Innovation si innesca quindi in un ecosistema integrato con le direzioni strategiche europee ed italiane costituito da commesse, dottorati, PoC, sviluppo di prototipi-demo, Community Open Source, progetti finanziati e dissemination.

La pianificazione delle attività di ricerca con le Università prevede, nel primo semestre 2025, ha individuato dei veri e propri percorsi strutturati su alcune tematiche di medio-lungo termine per complementare ed arricchire il know-how interno e costruire una visione d'insieme a 360°; in particolare, sono previsti:

  • l'impostazione di percorsi e collaborazioni di medio termine;
  • la continuità delle Convenzioni di ricerca attraverso specifici Accordi Quadro con:
    • Politecnico di Torino per progetti di ricerca su AI&Big Data, Edge&Cloud, IoT, Mobility, Musei, turismo, Web3, Metaversi, Algoritmi avanzati "quantum-ready" per real world applications, Radio Evolution;
    • Università di Milano per studi rivolti alla modellazione e design di un simulatore 5G con funzionalità avanzate di telco edge node, il quale sia compatibile con le specifiche delle reti TIM in grado di supportare nodi di Mobile Edge Computing;
    • il CNIT sul tema del 5G con lo scopo di definire e realizzare un ambiente simulato ("Environment") realistico grazie all'utilizzo sinergico di campagne di misura dei dati MDT, dei dati prestazionali di rete (KPI di cella) e del software di simulazione elettromagnetica delle reti radiomobili TIMPLAN di TIM;
    • Università di Torino con una ricerca sul tema del AI&HCI;
    • Università di Catania con 2 progetti su: "IoT, Nature-Based solutions, Smart Land, Sostenibilità" e AI, IoT e Multimedia Intelligence. Tali progetti potranno essere valorizzati nell'ambito delle collaborazioni in essere con il gruppo IoT Factory Olivetti su cui TIM Enterprise sta puntando per estendere la sua offerta Smart City e Smart Land
    • Università di Trento e UniPisa per progetti di ricerca sul tema del Radio Evolution.

Di seguito si riportano alcuni dati relativi all'innovazione e ricerca con le Università:

■ collaborazioni di ricerca per oltre 1 milione di euro per il 2025, si tratta di commesse su tutti i temi tecnologici (Mobile, Edge&Cloud, AI, Energia, IoT, Mobility, Industry) con diversi Dipartimenti dei centri di eccellenza sopracitati alcuni dei quali condotti nel contesto dell'iniziativa IPCEI-CIS;

  • testimonianze di ricercatori TIM a vario titolo nei corsi universitari;
  • 4 PhD finanziati da TIM;
  • Quantum Academy (prima in Italia) con il Politecnico di Torino e 5G Academy con l'Università Federico II di Napoli;
  • collaborazione nei progetti europei, in particolare nel programma Horizon e DEP;
  • programmi di ricerca nazionale, in particolare il progetto MUR PNRR Misura 4.3 RESTART.

Molto proficua è la collaborazione con l'ecosistema di ricerca in cinque Centri di Competenza Industria 4.0 (Birex, CIM 4.0, Smact, Artes, Meditech) e nelle Case delle Tecnologie Emergenti (CTE Next di Torino, Genova, Cagliari, Bologna) promosse dal MIMIT. Le collaborazioni prevedono la realizzazione di coperture radio 5G ad alte prestazioni, come la rete di accesso di tipo pubblica, che consente l'accesso sia a piattaforme messe a disposizione da TIM, sia ad applicativi disponibili su Internet, o reti di accesso di tipo privato, che dedicano la capacità disponibile ai soli utenti coinvolti, dando accesso ad applicativi disponibili localmente. Gli use case sono focalizzati in ambito Musei e Beni Culturali, Smart City, Industry 4.0 e Urban Air Mobility con lo sviluppo e integrazione di componenti tecnologici relativi a Extended Reality, Intelligenza Artificiale, Sistemi di Monitoraggio IoT evoluti e Security/Blockchain.

Standardizzazione nazionale, europea e internazionale

Ogni anno TIM pianifica la propria presenza negli Enti di Standardizzazione, Fora e Open Community in modo da rendere la partecipazione agli standard funzionale alla propria strategia di evoluzione delle Reti e dei Servizi, in termini di:

  • protezione degli asset Telco (spettro, rete, numerazione);
  • supporto all'espansione verso nuovi mercati verticali es. in ambito Enterprise;
  • consolidamento della posizione nei mercati tradizionali, es. Consumer.

Il presidio tecnico specialistico dei delegati TIM, alcuni dei quali ricoprono anche ruoli di leadership, viene centrato su temi prioritari di rilievo per l'ambito Telco quali 5G, IoT, Orchestrazione ed evoluzione OSS, Intelligenza Artificiale, Efficienza Energetica, ecc… e relativi impatti regolatori. La contribuzione ed il ruolo attivo negli enti che delineano l'evoluzione di questi temi cruciali per il business di TIM permette di influenzarne gli sviluppi e di raggiungere soluzioni ottimali anche in coordinamento ai propri Vendor di riferimento ed in relazione ad altri Operatori e stakeholder.

Tra i principali Enti di rilevanza strategica:

  • ETSI è l'Istituto Europeo per le norme di Telecomunicazioni (European Telecommunications Standards Institute) ufficialmente responsabile della definizione e dell'emissione di standard nel campo delle telecomunicazioni in Europa. È un organismo di standardizzazione europeo riconosciuto dalla Commissione Europea per lo sviluppo di norme armonizzate.
  • ITU è l'Unione internazionale delle telecomunicazioni (International Telecommunication Union), una delle agenzie specializzate delle Nazioni Unite, costituita per stimolare la cooperazione internazionale e favorire uno sfruttamento più efficace delle risorse utilizzate nelle telecomunicazioni a livello mondiale, quali numerazione e spettro radio. ITU è divisa in 3 settori: ITU-R, settore radiocomunicazioni; ITU-T, settore telecomunicazioni; ITU-D, settore sviluppo.
  • 3GPP è un progetto di collaborazione fra Enti che si occupano di standardizzare sistemi di telecomunicazione in diverse regioni del mondo, costituitosi in occasione dell'avvio dei lavori sullo standard della 3° generazione mobile (3rd Generation Partnership Project). L'obiettivo è creare standard tecnologici adottabili in tutti i principali mercati mondiali. Ne fanno parte ETSI (per l'Europa), ARIB e TTC (Giappone), CCSA (Cina), ATIS (Nord America), TSDSI (India) e TTA (Corea). Dal 3G in poi, il 3GPP ha prodotto le specifiche tecniche per tutte le generazioni radiomobili e sta ora lavorando agli sviluppi per il 6G.
  • GSM Association è l'organizzazione che rappresenta gli interessi degli operatori di telefonia mobile a livello globale. Fondata nel 1995, riunisce oltre 750 operatori mobili e più di 400 aziende del settore, tra cui produttori, sviluppatori e fornitori di servizi. La GSMA promuove standard tecnologici e politiche a favore dell'innovazione e della connettività mobile. Organizza eventi internazionali come il Mobile World Congress. Ha un ruolo chiave nello sviluppo delle reti mobili, come 4G, 5G e future tecnologie.

Brevetti e Intellectual Property Rights1

Nel primo semestre 2025 il portafoglio brevetti del Gruppo ha mantenuto una dimensione pressoché costante. La produzione di nuove domande di brevetto è stata in linea con l'anno precedente, con il deposito di tre nuove domande di brevetto, così come i nuovi brevetti concessi. E' stata impostata un'attività di razionalizzazione del portafoglio brevetti che porterà, nel secondo semestre all'abbandono di alcuni brevetti che, con l'evoluzione tecnologica, non si prevede abbiano possibilità di valorizzazione residue. Le aree di brevettazione del Gruppo riguardano l'intero comparto ICT, con punte di eccellenza nel comparto mobile, in particolare sull'accesso radio.

In dettaglio, il portafoglio brevetti di TIM a metà 2025 si mantiene pressoché costante a circa 450 invenzioni brevettate, e comprende oltre 2250 tra domande di brevetto e brevetti concessi: questi ultimi, concessi dopo l'esame dall'Ufficio Brevetti Europeo e dagli uffici brevetti nazionali di 29 paesi, rappresentano oltre il 90% del totale. Un aspetto significativo dell'attività brevettuale è rappresentato dall'elevato numero di brevetti nati dalla collaborazione con le Università e gli istituti di ricerca: il 15% delle invenzioni brevettate sono frutto di tali collaborazioni. Si mantiene la partecipazione a diversi patent pool2 gestiti da Sisvel e da Avanci su 3G, 4G e 5G, con invenzioni brevettate da TIM che sono risultate essenziali per tali standard. In particolare, si segnala che nel primo semestre 2025 abbiamo ottenuto la certificazione di essenzialità di un ulteriore brevetto TIM per il patent pool 3G+4G automotive di Avanci.

1 Diritti di proprietà intellettuale.

2 Si tratta di consorzi di aziende che si accordano per concedere insieme un'unica licenza sui propri brevetti necessari per una data tecnologia oggetto di standard.

Il patent pool 3G+4G automotive di Avanci comprende attualmente 60 titolari di brevetti "standard essential" e ha concesso licenze a 57 marchi auto.

TIM si è dotata di una policy che prevede un riconoscimento per i brevetti di prima concessione e per quelli che hanno portato un ritorno economico. Gli inventori sono destinatari di un premio che tiene conto della rilevanza dei brevetti, valutata da un comitato interno.

Innovazione, ricerca e sviluppo in Brasile

TIM Lab3 è responsabile delle attività di Ricerca e Sviluppo Tecnologico (R&S); i suoi compiti principali sono la definizione dell'innovazione tecnologica per la tecnologia di rete, l'identificazione delle esigenze evolutive per tecnologie e dispositivi, la convergenza delle alleanze strategiche al fine di utilizzare i nuovi modelli di business e garantire che l'evoluzione dell'infrastruttura di rete sia in linea con la strategia aziendale.

A giugno 2025 la funzione Innovazione Tecnologica era composta da 25 persone, tra specialisti TLC, elettrici ed elettronici, informatici e altri con competenze ed esperienze professionali che coprono tutte le aree di conoscenza IT e delle reti, rispondendo all'esigenza di innovazione e sostegno alle attività di ricerca e sviluppo.

TIM Lab ha continuato a lavorare a progetti e iniziative per lo sviluppo del business di TIM, che si possono raggruppare nei seguenti macro gruppi:

  • rete di prossima generazione;
  • con un impatto positivo su ambiente e società;
  • future applicazioni Internet;
  • iniziative Open Lab.

TIM Lab Innovation Center4 - In qualità di centro d'innovazione, TIM Lab è l'ambiente multifunzionale focalizzato sull'innovazione, che svolge anche un ruolo strategico nel supportare test e prove di credibilità nonché PoC (proof of concept), collaborando con i principali fornitori e partner tecnologici attraverso condivisione delle conoscenze, infrastruttura tecnologica per test di interoperabilità, valutazione del personale e definizione dei requisiti tecnici; in sinergia con il dipartimento R&S, favorisce le attività di innovazione e promuove collaborazioni con università e istituti di ricerca.

Il TIM Lab Innovation Center si è trasferito nel quartiere di São Cristóvão a Rio de Janeiro, nello Stato di Rio de Janeiro, ha una superficie di 850 m2 e può essere utilizzato anche come spazio di innovazione aperto a nuove opportunità, guidando l'innovazione sul mercato brasiliano delle telecomunicazioni e fungendo da punto di riferimento nazionale per la ricerca e sviluppo, oltre a rafforzare la capacità di validazione di nuovi software, funzionalità, soluzioni, tecnologie, servizi e dispositivi ed ampliare la struttura attuale al fine di perseguire e sviluppare maggiori business e opportunità nel 2025.

TIM Guaratiba Valley– Creato nel 2019, TIM Guaratiba Valley è un campus di innovazione per soluzioni infrastrutturali ispirate alla Silicon Valley. Si estende su una superficie di circa 10.000 m² e consente lo sviluppo di progetti di rete focalizzati su efficienza, agilità e costi contenuti. Le innovazioni prodotte includono arredi urbani, quali fioriere e panchine, biositi, siti off-grid e le soluzioni a costi bassissimi (ELC) utilizzate nel progetto Sky Coverage, oltre ad iniziative di monitoraggio da remoto, soluzioni per la sicurezza, test e omologazione di batterie e fonti di alimentazione a corrente continua utilizzate nelle stazioni ricetrasmittenti base (BTS). Nel 2023 TIM S.A. ha lanciato il progetto Secure Site, in collaborazione con l'area Security, per dimostrare/testare soluzioni di sicurezza in generale, con l'obiettivo di mitigare i furti di apparecchiature nei nostri siti. Sul fronte dei progetti B2B TIM S.A. ha sviluppato un sito Zero Footprint che verrà utilizzato, ad esempio, per fornire copertura 4G sulle autostrade.

Progetti di rete di nuova generazione

Prosegue la riallocazione delle bande da 1.800 MHz, 850 MHz e 2.100 MHz da 2G/3G a 4G, con una configurazione di implementazione multistrato, apportando importanti vantaggi competitivi per TIM S.A., quali la riduzione del costo dell'implementazione LTE, l'abilitazione della strategia di aggregazione dei vettori, il miglioramento dell'esperienza del cliente attraverso un throughput più elevato e una migliore copertura interna (l'uso della banda 850/1.800/2.100 MHz potrebbe aumentare la capacità in città già coperte dalla larghezza di banda LTE a 2,6 GHz, con extra-costi contenuti). In questo scenario, oltre il 99% degli attuali terminali LTE sono compatibili con le nostre bande LTE disponibili. Pertanto, l'implementazione dell'LTE multilayer continua ad essere un'ottima strategia che beneficia della diffusione dei dispositivi.

Dalla fine del 2022 TIM S.A. copre tutte le città del Brasile, garantendo una presenza al 100% a livello nazionale (con qualsiasi tecnologia). Alla fine del 2023 il 100% delle città brasiliane (5.570) aveva una copertura 4G. L'implementazione del layer LTE a 700 MHz ha continuato a migliorare significativamente l'espansione della copertura e la penetrazione indoor, promuovendo la presenza del LTE a livello nazionale e consolidando la leadership di TIM S.A. nel LTE.

Inoltre, dal 2022 TIM S.A. sta utilizzando 78 siti con banda (3.500 MHz), secondo l'implementazione normativa specificata nell'asta, il che significa che tutte le capitali del Brasile hanno copertura 5G SA (Standalone) di TIM. TIM è, inoltre, leader tra i concorrenti a livello di copertura 5G: a giugno 2025 TIM ha 707 città coperte dal 5G, che servono oltre il 69,5% della popolazione urbana. Questa banda di frequenza ha una larghezza di banda di 100 MHz, che offre un throughput più elevato.

Nel febbraio 2024 TIM ha raggiunto il record di velocità nelle Americhe (11,6 Gbps) testando la tecnologia 5,5G (5G Advanced) in TIM Lab.

Un altro elemento di spicco è il supporto alla strategia IoT di TIM, dove la copertura della rete NB-IoT ha raggiunto oltre 5.167 città a livello nazionale. Ciò fornisce un'importante base per l'esplorazione di nuove opportunità di business.

3 TIM Lab all'interno della Vicepresidenza dello Sviluppo Tecnologico. 4

TIM Lab di TIM S.A. collabora anche con TIM Lab Italia, che vanta oltre 50 anni di esperienza.

Progetti che comportano una riduzione dei consumi energetici

L'espansione della "LTE RAN Sharing" (condivisione LTE RAN), in collaborazione con altri operatori mobili in Brasile per adempiere agli obblighi normativi derivanti dall'asta dello spettro 4G, punta a definire i requisiti di architettura, i presupposti tecnici e le specifiche per la soluzione "LTE RAN sharing5 ", ottimizzando risorse e costi di rete6 . A oggi si tratta del più grande accordo di RAN sharing a livello mondiale e fornisce servizi 4G alle principali città del Brasile.

L'accordo di condivisione RAN consente a TIM S.A. di favorire la diffusione dell'LTE nelle aree rurali brasiliane, grazie a un'efficace condivisione di spettro, accesso e backhaul. Attualmente, a seguito dell'acquisizione di Oi, la soluzione di condivisione RAN LTE è una partnership tra TIM S.A. e Telefónica, basata sull'architettura MOCN, che ha ampliato i vantaggi e l'efficienza di questo modello tecnico. I consumi energetici registrati per il sito, a seconda della tecnologia di accesso e delle condizioni di copertura, hanno registrato una riduzione fino al 10%.

Nel dicembre 2019 TIM S.A. e Telefónica hanno stipulato nuovi contratti di sharing volti ad aumentare l'efficienza dei costi di rete attraverso le seguenti iniziative:

  • Rete singola condivisione delle reti 3G e 4G nelle città con meno di 30mila abitanti in cui entrambi gli operatori forniscono i propri servizi. L'idea di fondo è quella di avere, nelle città incluse nell'accordo, un'unica infrastruttura di telecomunicazioni interamente condivisa dagli operatori, consentendo così di spegnere i siti ridondanti e risparmiare sui costi per energia, affitto e manutenzione. Ciò permette anche una maggiore efficienza negli investimenti futuri grazie alla condivisione dello spettro in modalità MOCN. A maggio 2021 ciascuna parte ha aumentato la propria copertura 3G e 4G in oltre 300 città per un totale di 422 siti condivisi per parte. Dal 2021 a giugno 2025 abbiamo inserito altre città all'interno dell'accordo di rete unica che fornisce la copertura 3G e 4G. In 417 città uno degli operatori ha disconnesso le reti 3G e 4G (25% dell'ambito totale dell'accordo attuato entro giugno 2025).
  • Disattivazione 2G condivisione su tutto il territorio nazionale della rete 2G tramite tecnologia GWCN, consentendo ad entrambi gli operatori di disattivare parte (circa il 50%) della propria rete con la stessa tecnologia, risparmiando di conseguenza su costi energetici e di manutenzione. Dal 2021 a giugno 2025, TIM ha condiviso la sua rete 2G in 4.818 siti, anche nelle principali città come Rio de Janeiro, Curitiba, Fortaleza, Brasilia, Belem e Recife. Nello stesso periodo, Vivo condivideva la sua rete 2G in 4.686 siti, in città che includono Belo Horizonte, Salvador, Manaus, Porto Alegre e Campinas (circa l'88% dell'ambito totale dell'accordo implementato entro giugno 2025).

Progetti di rete di nuova generazione, future applicazioni Internet, impatti positivi su ambiente e società

  • Fondo 5G Nel 2023 TIM ha annunciato un altro investimento strategico per mappare soluzioni basate sulla tecnologia. In collaborazione con il gestore di investimenti Upload Ventures, specializzato in società che operano nei segmenti B2B e B2B2C, TIM ha lanciato un fondo di crescita di venture capital, il Fondo 5G, che punta a promuovere imprese in diversi settori dell'economia. L'obiettivo è contribuire allo sviluppo di aziende, comprese startup, fornendo sostegno finanziario, soprattutto a quelle che già hanno modelli di business coerenti, e sostenere piani di crescita definiti facendo leva sui nostri asset industriali e tecnologici.
  • 5G per il segmento automotive nel giugno 2023, in collaborazione con Stellantis, IP Facens (l'Istituto di ricerca del Centro Universitario Facens) e le università di USP - São Carlos, UFSCAR e la tedesca Technische Hochschule Ingolstadt (THI), TIM ha annunciato l'avvio del progetto "Conecta 2030: Ecosistema connesso e cooperativo per rilevare i pedoni agli incroci", finalizzato a creare un ambiente collaborativo incentrato su iniziative che garantiscano la sicurezza di pedoni e ciclisti. Da allora, le aziende coinvolte in Conecta 2030 sono impegnate a sviluppare, per agosto 2026, un concept di ecosistema per lo sviluppo e l'implementazione di sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS), basati su tre pilastri principali: connettività 5G, intelligenza artificiale e gemelli digitali.

Nel 2024, sempre nel settore automotive, TIM, UFPE (Università Federale di Pernambuco) e Stellantis (insieme ad altre aziende e università) hanno lanciato un'altra partnership, sostenuta anche dal programma del governo brasiliano "Rota 2030" per la promozione della ricerca e dell'innovazione nel segmento automotive verticale attraverso il progetto «Vehicle OTA». Obiettivo principale di tale progetto è l'implementazione di un modulo elettronico sicuro e integrato in grado di promuovere gli aggiornamenti del firmware OTA (Over-The-Air) nelle unità di controllo elettronico (ECU) del veicolo. La conclusione del progetto è prevista per ottobre 2025.

  • Reti private Nel 2022 TIM ha iniziato a offrire reti private, con funzionalità edge core e Multi-Access Edge Computing (MEC) presso le sedi dei clienti, consentendo l'implementazione di servizi ad alto throughput, bassa latenza ed elevata disponibilità su 5G. Questo è stato il caso di utilizzo gestito da un Proof of Concept con un cliente del settore automotive, che ha dimostrato con successo la conformità automatizzata della qualità. La prima implementazione commerciale è avvenuta nel 2023, coinvolgendo un cliente nel segmento della logistica portuale. Nel 2024 è stata lanciata una RFI (Request For Information) per aggiornare l'attuale ecosistema di fornitori di reti private e vengono continuamente monitorate nuove soluzioni per reti private per soddisfare le esigenze dei clienti aziendali.
  • 5G RedCap Nel 2024 il team di TIM Lab ha lavorato alla determinazione e convalida della soluzione 5G RedCap di TIM, il nuovo standard 5G progettato per affrontare i casi d'uso del 5G a bassa potenza ed efficienza della batteria (eMBB, uRLLC e mMTC). TIM Lab ha convalidato i principali vendor (Ericsson entro ottobre 2024 e Nokia entro maggio 2025). L'adozione commerciale della soluzione è in fase di discussione.
  • Favela Marte PoC di 5G FWA Focalizzata sull'ampliamento dell'accesso alla connettività e impegnata all'inclusione digitale, TIM ha collaborato con Gerando Falcões per dotare la prima Favela del 5G in Brasile. La comunità prescelta è stata l'ex Favela di Vila Itália, a São José dos Campos, nell'entroterra di San Paolo, trasformata in una favela 3D ("Dignified, Digital and Developed") e ora chiamata Favela Marte. Attraverso la tecnologia FWA (Fixed Wireless Access), il Proof of Concept è iniziato nel dicembre 2024 ed è ancora in corso con i residenti, con impatti in termini di inclusione digitale e trasformazione sociale ed economica, quali (elenco non esaustivo): a) accesso a Internet di alta qualità; b) rafforzamento della comunità; c) riduzione del

5 Condivisione della Radio Access Network (rete di accesso radio - RAN).

6 I costi infrastrutturali sono associati principalmente all'introduzione di nuovi sistemi radianti e di altri componenti elettronici, all'infrastruttura passiva dei siti e alle reti di trasporto; pertanto, la condivisione delle risorse fornite da LTE RAN consente agli operatori delle telecomunicazioni una significativa ottimizzazione dei costi.

divario digitale; d) promozione dell'istruzione e della formazione a distanza; e) imprenditorialità digitale; f) telemedicina; g) consegna e logistica.

  • Network Slicing Nel 2024 TIM è stato il primo operatore in Brasile a eseguire a tecnica dello slicing di rete 5G su una rete pubblica per la trasmissione di video in tempo reale. L'azione ha consentito la trasmissione di immagini interne ad alta definizione di 10 veicoli lanciati a oltre 260 km/h durante l'ultima tappa della stagione della Porsche Cup 2024 all'Autodromo di Interlagos (SP). In questo senso, TIM ha validato la prioritizzazione delle risorse (PRB) nella RAN dei principali vendor (Huawei ed Ericsson entro marzo 2025 e Nokia entro maggio 2025). Sempre nel 2025 è prevista una valutazione dell'orchestrazione multivendor (NSSMF, NSMF, CSMF).
  • APIs Open Gateway le APIs Open Gateway hanno un'importanza strategica crescente nell'ecosistema digitale globale. In quest'ottica, TIM Lab ha sviluppato e validato APIs strategiche per l'evoluzione del business di TIM Brasil. A maggio 2025 TIM Lab ha completato il Proof of Concept per l'esposizione dell'API Device Location standardizzata da CAMARA, che consente agli utenti di verificare la propria posizione all'interno di un'area specifica. La soluzione è stata validata end-to-end sulla rete 4G, inclusi tutti i flussi, le misurazioni, le risposte integrate nell'architettura esistente, le parametrizzazioni e le soluzioni di riserva. La topologia TIM è predisposta per l'attivazione commerciale dell'API Device Location Open Gateway secondo requisiti tecnici standardizzati.

Iniziative Open Lab

■ Living Lab 5G Florianópolis - Nel maggio 2025, TIM ha concluso l'accordo con il Comune di Florianópolis e ACATE (Associazione Tecnologica Catarinense) per una collaborazione tecnica, in cui è stata fornita l'infrastruttura di connettività per il programma Living Lab 5G Florianópolis. Questo laboratorio urbano ha sfruttato l'ambiente reale della città per testare e convalidare innovazioni tecnologiche e modelli di business utilizzando la tecnologia 5G. Sono state prese in considerazione, testate e validate soluzioni innovative nei settori della sicurezza, dell'igiene e della mobilità urbana. Questa partnership ha incoraggiato l'innovazione aperta e ha contribuito alla crescita e alla trasformazione digitale che sta traendo vantaggio dalla rete 5G.

BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO AL 30 GIUGNO 2025 DEL GRUPPO TIM

Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata 70
Conto economico separato consolidato 72
Conto economico complessivo consolidato 73
Movimenti del patrimonio netto consolidato
74

Rendiconto finanziario consolidato
75
Nota 1 Forma, contenuto e altre informazioni di carattere generale 77
Nota 2 Principi contabili 79
Nota 3 Area di consolidamento 81
Nota 4 Avviamento 82
Nota 5 Attività immateriali a vita utile definita 83
Nota 6 Attività materiali 83
Nota 7 Diritti d'uso su beni di terzi 84
Nota 8 Partecipazioni 85
Nota 9 Attività finanziarie (non correnti e correnti) 86
Nota 10 Crediti vari e altre attività non correnti 88
Nota 11 Crediti commerciali, vari e altre attività correnti
Nota 12 Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
89
Nota 13 Patrimonio netto 90
Nota 14 Passività finanziarie (non correnti e correnti) 93
96
Nota 15 Indebitamento finanziario netto 101
Nota 16 Strumenti derivati 103
Nota 17 Informazioni integrative su strumenti finanziari 104
Nota 18 Fondi relativi al personale 106
Nota 19 Fondi per rischi e oneri 107
Nota 20 Debiti vari e altre passività non correnti 108
Nota 21 Debiti commerciali, vari e altre passività correnti 109
Nota 22 Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni, impegni e garanzie 110
Nota 23 Ricavi 122
Nota 24 Proventi finanziari e Oneri finanziari 122
Nota 25 Utile (perdita) del periodo 125
Nota 26 Risultato per azione 126
Nota 27 Informativa per settore operativo 128
Nota 28 Operazioni con parti correlate 131
Nota 29 Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale 141
Nota 30 Eventi ed operazioni significativi non ricorrenti 145
Nota 31 Posizioni o transazioni derivanti da operazioni atipiche e/o inusuali 146
Nota 32 Altre informazioni 147
Nota 33 Eventi successivi al 30 giugno 2025 148
Nota 34 Le imprese del Gruppo TIM 149

SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA

Attività

(milioni di euro) note 30.6.2025 di cui con parti
correlate
31.12.2024 di cui con parti
correlate
Attività non correnti
Attività immateriali
Avviamento 4) 11.034 11.030
Attività immateriali a vita utile definita 5) 5.679 6.011
16.713 17.041
Attività materiali 6)
Immobili, impianti e macchinari di proprietà 4.127 4.560
Diritti d'uso su beni di terzi 7) 3.295 3.467 1
Altre attività non correnti
Partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures
valutate con il metodo del patrimonio netto
8) 255 265
Altre partecipazioni 8) 162 150
Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione
attiva
9) 38 40
Altre attività finanziarie non correnti 9) 411 646
Crediti vari e altre attività non correnti 10) 1.717 3 1.795 3
Attività per imposte anticipate 514 513
3.097 3.409
Totale Attività non correnti (a) 27.232 28.477
Attività correnti
Rimanenze di magazzino 228 297
Crediti commerciali, vari e altre attività correnti 11) 4.096 237 4.146 203
Crediti per imposte sul reddito 97 124
Attività finanziarie correnti 9)
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione attiva 38 44 24
Titoli diversi dalle partecipazioni, altri crediti finanziari e
altre attività finanziarie correnti
2.175 384 1.651 437
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 1.442 2.924
3.655 4.619
Sub-totale Attività correnti 8.076 9.186
Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad
essere cedute
12)
di natura finanziaria 111
di natura non finanziaria 1.028
1.139
Totale Attività correnti (b) 9.215 9.186
Totale Attività (a+b) 36.447 37.663

Patrimonio netto e passività

(milioni di euro) note 30.6.2025 di cui con parti
correlate
31.12.2024 di cui con parti
correlate
Patrimonio netto 13)
Capitale emesso 11.677 11.677
meno: Azioni proprie (53) (53)
Capitale 11.624 11.624
Riserva da sovrapprezzo azioni
Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) del
periodo
235 333
Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante 11.859 11.957
Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza 1.340 1.404
Totale Patrimonio netto (c) 13.199 13.361
Passività non correnti
Passività finanziarie non correnti per contratti di finanziamento e altri 14) 7.216 8.728
Passività finanziarie non correnti per contratti di locazione passiva 14) 2.482 2.421
Fondi relativi al personale 18) 193 200
Passività per imposte differite 61 61
Fondi per rischi e oneri 19) 384 485
Debiti vari e altre passività non correnti 20) 658 896
Totale Passività non correnti (d) 10.994 12.791
Passività correnti
Passività finanziarie correnti per contratti di finanziamento e altri 14) 3.967 1 3.870 1
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva 14) 490 523
Debiti commerciali, vari e altre passività correnti 21) 6.754 45 7.074 59
Debiti per imposte sul reddito 37 44
Sub-totale Passività correnti 11.248 11.511
Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
12)
di natura finanziaria 615
di natura non finanziaria 391 1
1.006
Totale Passività correnti (e) 12.254 11.511
Totale Passività (f=d+e) 23.248 24.302
Totale Patrimonio netto e passività (c+f) 36.447 37.663

CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO

(milioni di euro) note 1° Semestre
2025
di cui
con parti
correlate
1° Semestre
2024
di cui
con parti
correlate
Ricavi 23) 6.597 101 6.660 103
Altri proventi operativi 135 49
Totale ricavi e proventi operativi 6.732 6.709
Acquisti di materie e servizi (3.844) (111) (3.261) (138)
Costi del personale (736) (26) (737) (25)
Altri costi operativi (293) (309)
Variazione delle rimanenze 5 27
Attività realizzate internamente 135 171
Risultato operativo ante ammortamenti, plusvalenze/
(minusvalenze) e ripristini di valore/(svalutazioni) di
attività non correnti (EBITDA)
1.999 2.600
di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente 30) (65) (81)
Ammortamenti (1.473) (1.571)
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non correnti 3
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti (14)
Risultato operativo (EBIT) 529 1.015
di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente 30) (64) (78)
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e
Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto
8) (11) (13)
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni 1 2
Proventi finanziari 24) 547 8 689 1
Oneri finanziari 24) (1.030) (3) (1.486) (2)
Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività
in funzionamento
36 207
di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente 30) (74) (99)
Imposte sul reddito (32) (35)
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento 4 172
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute
12) (42) 1 (675) 29
Utile (perdita) del periodo 25) (38) (503)
di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente 30) (138) (128)
Attribuibile a:
Soci della Controllante (132) (646)
Partecipazioni di minoranza 94 143
(euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Risultato per azione:
26)
Risultato per azione (Base=Diluito)
Azione ordinaria (0,01) (0,03)
Azione di risparmio (0,01) (0,03)
di cui:
da Attività in funzionamento attribuibile ai Soci della Controllante
azione ordinaria (0,01)
azione di risparmio (0,01)
di cui:
da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute attribuibile ai Soci
della Controllante
azione ordinaria (0,03)
azione di risparmio (0,03)

CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO CONSOLIDATO

Nota 13

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Utile (perdita) del periodo
(a)
(38) (503)
Altre componenti del conto economico complessivo consolidato
Altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato
consolidato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value 9 8
Effetto fiscale
(b) 9 8
Rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19):
Utili (perdite) attuariali 17
Effetto fiscale
(c) 17
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Effetto fiscale
(d)
Totale altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato
consolidato
(e=b+c+d)
9 25
Altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato consolidato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value 17 (12)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato (11) 5
Effetto fiscale
(f) 6 (7)
Strumenti derivati di copertura:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value (187) 140
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato 224 (132)
Effetto fiscale (12) (1)
(g) 25 7
Differenze cambio di conversione di attività estere:
Utili (perdite) di conversione di attività estere 7 (446)
Perdite (utili) di conversione di attività estere trasferiti al conto economico separato consolidato
Effetto fiscale
(h) 7 (446)
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato
Effetto fiscale
(i)
Totale altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato
consolidato
(k=f+g+h+i)
38 (446)
Totale altre componenti del conto economico complessivo consolidato
(m=e+k)
47 (421)
Utile (perdita) complessivo del periodo
(a+m)
9 (924)
Attribuibile a:
Soci della Controllante (97) (905)
Partecipazioni di minoranza 106 (19)

MOVIMENTI DEL PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO

Movimenti dal 1° gennaio 2024 al 30 giugno 2024

Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante
(milioni di euro) Capitale Riserva da
sovrapprezzo
azioni
Riserva per
attività
finanziarie
valutate al fair
value rilevato
nelle altre
componenti di
conto
economico
complessivo
Riserva per
adeguamento al
fair value degli
strumenti
derivati di
copertura
Riserva per
differenze
cambio di
conversione
di attività
estere
Riserva per
rimisurazione
piani per i
dipendenti a
benefici
definiti (IAS
19)
Altri utili
(perdite) di
imprese
collegate e
Joint
Ventures
valutate
con il
metodo del
patrimonio
netto
Altre riserve
e utili
(perdite)
accumulati,
incluso l'utile
(perdita) del
periodo
Totale Patrimonio
netto
attribuibile alle
partecipazioni
di minoranza
Totale
patrimonio
netto
Saldo al 31
dicembre 2023
11.620 575 (22) (80) (1.959) (79) 3.591 13.646 3.867 17.513
Movimenti di
patrimonio netto
del periodo:
Dividendi deliberati (110) (110)
Utile (perdita)
complessivo del
periodo
1 7 (284) 17 (646) (905) (19) (924)
Assegnazione
azioni proprie per
LTI
4 (4)
Altri movimenti (575) 576 1 6 7
Saldo al 30
giugno 2024
11.624 (21) (73) (2.243) (62) 3.517 12.742 3.744 16.486

Movimenti dal 1° gennaio 2025 al 30 giugno 2025 Nota 13

Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante
(milioni di euro) Capitale Riserva da
sovrapprezzo
azioni
Riserva per
attività
finanziarie
valutate al fair
value rilevato
nelle altre
componenti di
conto
economico
complessivo
Riserva per
adeguamento al
fair value degli
strumenti
derivati di
copertura
Riserva per
differenze
cambio di
conversione
di attività
estere
Riserva per
rimisurazione
piani per i
dipendenti a
benefici
definiti (IAS
19)
Altri utili
(perdite) di
imprese
collegate e
Joint
Ventures
valutate
con il
metodo del
patrimonio
netto
Altre riserve
e utili
(perdite)
accumulati,
incluso l'utile
(perdita) del
periodo
Totale Patrimonio
netto
attribuibile alle
partecipazioni
di minoranza
Totale
patrimonio
netto
Saldo al 31
dicembre 2024
11.624 (6) (76) (2.439) (66) 2.920 11.957 1.404 13.361
Movimenti di
patrimonio netto
del periodo:
Dividendi deliberati (164) (164)
Utile (perdita)
complessivo del
periodo
15 25 (5) (132) (97) 106 9
Altri movimenti (1) (1) (6) (7)
Saldo al 30
giugno 2025
11.624 9 (51) (2.444) (66) 2.787 11.859 1.340 13.199

RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO

(milioni di euro) note 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Flusso monetario da attività operative:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento 4 172
Rettifiche per:
Ammortamenti 1.473 1.570
Svalutazioni (ripristini di valore) di attività non correnti (incluse partecipazioni) 14
Variazione netta delle attività (passività) per imposte anticipate (differite) (29) 13
Minusvalenze (plusvalenze) da realizzo di attività non correnti (incluse partecipazioni) (3) (3)
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures valutate con il
metodo del patrimonio netto
11 13
Variazione dei fondi relativi al personale 3 18
Variazione delle rimanenze (5) (25)
Variazione dei crediti commerciali e altri crediti netti (89) 71
Variazione dei debiti commerciali (575) (460)
Variazione netta dei crediti/debiti per imposte sul reddito 18 24
Variazione netta dei crediti/debiti vari e di altre attività/passività 148 447
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative (a) 956 1.854
Flusso monetario da attività di investimento:
Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi per cassa (946) (1.132)
Contributi in conto impianti incassati 8
Acquisizione del controllo in imprese e rami d'azienda, al netto delle disponibilità acquisite (2)
Acquisizione/Cessione di altre partecipazioni (18) (23)
Variazione dei crediti finanziari e di altre attività finanziarie (esclusi i derivati attivi di
copertura e non)
(1) 84 388
Corrispettivo incassato per la cessione del controllo in imprese controllate e di rami
d'azienda, al netto delle disponibilità cedute
Corrispettivo incassato/rimborsato dalla vendita di attività immateriali, materiali e di altre
attività non correnti
1 (23)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di investimento (b) (879) (784)
Flusso monetario da attività di finanziamento:
Variazione delle passività finanziarie correnti e altre 241 (150)
Accensione di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) 1.870
Rimborsi di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) (1.630) (3.776)
Variazione Derivati Attivi/Passivi di copertura e non 8 (8)
Incassi per aumenti/rimborsi di capitale (comprese società controllate)
Dividendi pagati(*) (85) (86)
Variazioni di possesso in imprese controllate (8) (8)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di finanziamento (c) (1.474) (2.158)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute
(d) (54) (1.184)
Flusso monetario complessivo (e=a+b+c+d) (1.451) (2.272)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio del periodo (f) 2.924 2.912
Differenze cambio di conversione nette sulla cassa e altre disponibilità liquide equivalenti
nette
(g) (1) (44)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine del periodo (h=e+f+g) 1.472 596
(*) di cui verso parti correlate

(1) La voce include investimenti su titoli negoziabili per 996 milioni di euro nel primo semestre 2025 (1.234 milioni di euro nel primo semestre 2024) e rimborsi di titoli negoziabili per 1.133 milioni di euro nel primo semestre 2025 (1.598 milioni nel primo semestre 2024) relativi a TIM S.A. e a Telecom Italia Finance S.A..

Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi

(milioni di euro) note 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Acquisti di attività immateriali 5) (382) (386)
Acquisti di attività materiali 6) (431) (530)
Acquisti di diritti d'uso su beni di terzi 7) (337) (370)
Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi per competenza(*) (1.150) (1.286)
Variazione debiti per acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi 204 154
Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi per cassa (946) (1.132)
(*) di cui verso parti correlate 27

Informazioni aggiuntive del rendiconto finanziario consolidato

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Imposte sul reddito (pagate)/incassate (38) (16)
Interessi pagati (584) (1.180)
Interessi incassati 177 378
Dividendi incassati 2 1

Analisi della cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio del periodo:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 2.924 2.912
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista
2.924 2.912
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine del periodo:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 1.480 661
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista (8) (65)
1.472 596

Le ulteriori informazioni integrative richieste dallo IAS 7, sono presentate nell'ambito della Nota 15 "Indebitamento finanziario netto".

NOTA 1 FORMA, CONTENUTO E ALTRE INFORMAZIONI DI CARATTERE GENERALE

Forma e contenuto

Telecom Italia S.p.A. (la "Capogruppo"), denominata in forma sintetica anche "TIM S.p.A.", e le sue società controllate formano il "Gruppo TIM" o il "Gruppo".

TIM è una società per azioni (S.p.A.) organizzata secondo l'ordinamento giuridico della Repubblica Italiana.

La sede legale della Capogruppo TIM è in Via Gaetano Negri 1, Milano, Italia.

La durata di TIM S.p.A. è fissata, come previsto dallo Statuto, sino al 31 dicembre 2100.

Il Gruppo TIM opera principalmente in Europa, nel bacino del Mediterraneo e in Sud America.

Il Gruppo è impegnato principalmente nel settore delle comunicazioni e in particolare nel settore delle telecomunicazioni fisse e mobili nazionali e internazionali. Inoltre, a seguito della modifica dello Statuto sociale deliberata dall'Assemblea degli azionisti del 24 giugno 2025, TIM S.p.A. può operare, ferme restando le autorizzazioni di legge, anche in settori quali energia, gas, prodotti finanziari e assicurativi.

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 del Gruppo TIM è stato redatto nella prospettiva della continuazione dell'attività aziendale (vedasi per maggiori dettagli la Nota "Principi contabili") e nel rispetto dei criteri di rilevazione e misurazione degli International Financial Reporting Standards emessi dall'International Accounting Standards Board e omologati dall'Unione Europea (definiti come "IFRS"), nonché delle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in Italia.

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 del Gruppo TIM, inoltre, è stato predisposto nel rispetto dello IAS 34 (Bilanci Intermedi) e, così come consentito da tale principio, non include tutte le informazioni richieste in un bilancio consolidato annuale; pertanto, deve essere letto unitamente al bilancio consolidato del Gruppo TIM redatto per l'esercizio 2024.

Si precisa, inoltre, che nei primi sei mesi del 2025, il Gruppo ha applicato principi contabili coerenti con quelli dell'esercizio precedente, fatta eccezione per le modifiche ai principi contabili emesse dallo IASB ed in vigore a partire dal 1° gennaio 2025. Si veda la Nota 2 - "Principi contabili" per ulteriori dettagli.

Il bilancio consolidato è stato redatto secondo il principio generale del costo, ad eccezione delle attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo, delle attività finanziarie valutate al fair value attraverso il conto economico e degli strumenti finanziari derivati che sono stati valutati al fair value. I valori contabili delle attività e delle passività oggetto di copertura sono rettificati per riflettere le variazioni di fair value relative ai rischi coperti (fair value hedge).

In ottemperanza allo IAS 1 (Presentazione del bilancio) le informazioni comparative di bilancio si riferiscono, salvo diversa indicazione, all'esercizio precedente.

Si ricorda, inoltre, che i risultati economici delle attività relative al gruppo Sparkle, attivo nello sviluppo di reti in fibre ottiche per clienti wholesale in campo internazionale (International wholesale), è classificato, ai sensi dell'IFRS 5, quale Attività disponibile per la vendita, essendosi realizzate tutte le condizioni necessarie ai fini della cessione integrale della partecipazione detenuta in TI Sparkle e l'uscita del gruppo Sparkle dal perimetro di consolidamento del Gruppo TIM (Domestic). A soli fini comparativi, i dati di conto economico consolidato e di rendiconto finanziario consolidato già pubblicati nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024 sono stati coerentemente riclassificati, così come previsto dall'IFRS 5. Inoltre, così come consentito dall'IFRS 5, i saldi economico/patrimoniali relativi alle attività in funzionamento comprendono anche i valori delle Attività destinate ad essere cedute, ove presenti (Gruppo Sparkle).

Per i dettagli relativi all'operazione inerente al gruppo Sparkle si rimanda a quanto descritto nella Nota 12 "Attività cessate/attività non correnti destinate ad essere cedute".

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 del Gruppo TIM è presentato in euro (arrotondato al milione, salvo diversa indicazione).

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 del Gruppo TIM è stato approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione del 5 agosto 2025.

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 è sottoposto a revisione contabile limitata.

Schemi di bilancio

Gli schemi di bilancio adottati sono coerenti con quelli previsti dallo IAS 1; in particolare:

  • la Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata è stata predisposta classificando le attività e le passività secondo il criterio "corrente/non corrente";
  • il Conto economico separato consolidato è stato predisposto classificando i costi operativi per natura, in quanto tale forma di esposizione è ritenuta più idonea a rappresentare lo specifico business del Gruppo, risulta conforme alle modalità di reporting interno ed è in linea con la prassi del settore industriale di riferimento.

Il Conto economico separato consolidato include, in aggiunta all'EBIT (Risultato Operativo), l'indicatore alternativo di performance denominato EBITDA (Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di Attività non correnti).

In particolare, TIM utilizza, in aggiunta all'EBIT, l'EBITDA come financial target nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori); detto indicatore, rappresenta un'utile unità di misura per la valutazione delle performance operative del Gruppo (nel suo complesso e a livello di Business Unit).

L'EBIT e l'EBITDA sono determinati come segue:

Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento
+ Oneri finanziari
- Proventi finanziari
+/- Altri oneri/(Proventi) da partecipazioni
+/- Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto
EBIT- Risultato Operativo
+/- Svalutazioni/(Ripristini di valore) di attività non correnti
+/- Minusvalenze/(Plusvalenze) da realizzo di attività non correnti
+ Ammortamenti
EBITDA-Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di Attività non correnti
  • il Conto economico complessivo consolidato comprende, oltre all'utile (perdita) dell'esercizio, come da Conto economico separato consolidato, le altre variazioni dei Movimenti di Patrimonio Netto diverse da quelle con gli Azionisti;
  • il Rendiconto finanziario consolidato è stato predisposto esponendo i flussi finanziari derivanti dalle attività operative secondo il "metodo indiretto", come consentito dallo IAS 7 (Rendiconto finanziario).

Inoltre, come richiesto dalla delibera Consob n. 15519 del 27 luglio 2006, nel contesto del conto economico separato consolidato, i proventi e gli oneri derivanti da operazioni che per loro natura non si verificano continuativamente nella normale attività operativa (operazioni non ricorrenti) sono specificatamente identificati ed i relativi effetti sui principali livelli intermedi di risultato sono evidenziati separatamente, quando significativi. In particolare, tra gli oneri/proventi non ricorrenti vengono inclusi, a titolo non esaustivo: proventi/oneri derivanti dalla cessione di immobili, impianti e macchinari, di rami d'azienda e di partecipazioni; oneri derivanti da processi/progetti di ristrutturazione e razionalizzazione aziendale anche connessi ad operazioni societarie (fusioni, scissioni, ecc.); oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a correlate passività; altri accantonamenti a fondi rischi e oneri e relativi storni; oneri per definizione in via transattiva di contenziosi diversi da quelli di natura regolatoria; rettifiche, riallineamenti e altre partite di natura non ripetitiva anche relativi ad esercizi precedenti; impairment losses (svalutazioni) sull'avviamento e/o su altre attività immateriali e materiali.

Sempre in relazione alla citata delibera Consob, nei prospetti di bilancio consolidato gli importi relativi alle posizioni o transazioni con parti correlate sono stati evidenziati separatamente.

Informativa per settore operativo

Un settore operativo è una componente di un'entità:

  • che intraprende attività imprenditoriali generatrici di ricavi e di costi (compresi i ricavi e i costi riguardanti operazioni con altre componenti della medesima entità);
  • i cui risultati operativi sono rivisti periodicamente al più alto livello decisionale operativo dell'entità (per TIM il Consiglio di Amministrazione) ai fini dell'adozione di decisioni in merito alle risorse da allocare al settore e della valutazione dei risultati; e
  • per la quale sono disponibili informazioni economico-patrimoniali separate.

I settori operativi del Gruppo TIM sono presentati in coerenza e in continuità rispetto a quanto esposto nella Relazione finanziaria annuale consolidata al 31 dicembre 2024, e sono rappresentati per la parte relativa al business delle telecomunicazioni, sulla base della relativa localizzazione geografica (Domestic e Brasile). Si ricorda, inoltre, che i risultati economici delle attività relative al gruppo Sparkle, attivo nello sviluppo di reti in fibre ottiche per clienti wholesale in campo internazionale (International wholesale), sono classificate, ai sensi dell'IFRS 5, quali Attività disponibili per la vendita, essendosi realizzate tutte le condizioni necessarie ai fini del perfezionamento della cessione.

Il termine "settore operativo" è considerato sinonimo di "Business Unit".

I settori operativi del Gruppo TIM sono i seguenti:

  • Domestic: comprende le attività in Italia relative ai servizi di fonia e dati su rete fissa e mobile per clienti finali (retail) e altri operatori (MVNO's), le attività di Noovle S.p.A. (soluzioni Cloud ed Edge computing), le attività di Olivetti (prodotti e servizi per l'Information Technology) e le strutture di supporto al settore Domestic;
  • Brasile: comprende le attività di telecomunicazioni mobili e fisse in Brasile (TIM S.A.);
  • Altre attività: comprendono le imprese finanziarie (Telecom Italia Capital S.A. e Telecom Italia Finance S.A.) e le altre società minori non strettamente legate al "core business" del Gruppo TIM.

Il Gruppo TIM ha avviato un percorso di trasformazione volto a superare il modello verticalmente integrato e basato su entità separate con focus industriali ed economici diversi. Tali entità non possono ad oggi essere considerate un "settore operativo" ai sensi dell'IFRS 8 – Settori operativi, poiché sono tutt'ora in una fase di disegno analitico e di successiva implementazione e non dispongono, pertanto, di un set informativo economico finanziario dettagliato.

Nel corso del 2025, una volta portato a compimento il sopra citato processo, verrà completato un assessment volto ad identificare i settori operativi ai sensi dell'IFRS 8, avendo a riferimento le specifiche indicazioni previste dal principio stesso (autonomia dei flussi operativi, modalità di allocazione delle risorse finanziarie, reportistica gestionale, ecc.).

NOTA 2 PRINCIPI CONTABILI

Continuità aziendale

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 è stato redatto nella prospettiva della continuazione dell'attività aziendale in quanto vi è la ragionevole aspettativa che TIM continuerà la sua attività operativa in un futuro prevedibile (e comunque con un orizzonte temporale superiore ai dodici mesi).

In particolare, sono stati presi in considerazione i seguenti fattori:

  • i principali rischi e incertezze (per la maggior parte di natura esogena) a cui il Gruppo e le varie attività del Gruppo TIM sono esposti:
    • le variazioni delle condizioni di business anche in relazione alle dinamiche competitive;
    • i rischi tecnologici quali ad esempio cyber security, sviluppo e manutenzione reti ICT, intelligenza artificiale;
    • i rischi finanziari (andamento dei tassi di interesse e/o dei tassi di cambio, variazioni del merito di credito da parte delle agenzie di rating);
    • i mutamenti nella situazione geopolitica internazionale e macroeconomica generale nel mercato italiano, europeo e brasiliano, nonché la volatilità dei mercati finanziari derivanti dai rischi di inflazione;
    • rischi nella catena di approvvigionamento di prodotti e servizi, ivi inclusa la fornitura esclusiva all'ingrosso di connettività da parte del fornitore FiberCop;
    • i mutamenti del contesto legislativo e regolatorio (variazioni dei prezzi e delle tariffe o decisioni che possano condizionare le scelte tecnologiche); e
    • gli esiti dei procedimenti legali e delle autorità regolatorie;
  • il mix considerato ottimale tra capitale di rischio e capitale di debito nonché la politica di remunerazione del capitale di rischio, così come descritti nel bilancio consolidato annuale al 31 dicembre 2024 nel paragrafo "Informativa sul capitale" nell'ambito della Nota "Patrimonio netto";
  • la politica di gestione dei rischi finanziari (rischio di mercato, rischio di credito e rischio di liquidità) così come descritti nel bilancio consolidato annuale al 31 dicembre 2024 nella Nota "Gestione dei rischi finanziari".

Sulla base di tali fattori, la Direzione aziendale ritiene che allo stato attuale, non vi siano elementi di incertezza sulla prospettiva della continuità aziendale per il Gruppo.

Criteri contabili e Principi di consolidamento

I criteri contabili e i principi di consolidamento adottati per la formazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 sono omogenei a quelli utilizzati in sede di bilancio consolidato annuale al 31 dicembre 2024, ai quali si rimanda, fatta eccezione per:

  • le modifiche ai principi contabili emesse dallo IASB ed in vigore a partire dal 1° gennaio 2025 e più avanti descritte;
  • gli adattamenti richiesti dalla natura delle rilevazioni infrannuali.

Inoltre, in sede di bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025, le imposte sul reddito del periodo delle singole imprese consolidate sono determinate sulla base della miglior stima possibile in relazione alle informazioni disponibili e sulla ragionevole previsione dell'andamento dell'esercizio fino alla fine del periodo d'imposta. In via convenzionale, le passività per imposte (correnti e differite) sul reddito di competenza del periodo infrannuale delle singole imprese consolidate sono iscritte nelle "Passività per imposte differite" al netto degli acconti e dei crediti d'imposta (limitatamente a quelli per i quali non è stato richiesto il rimborso), nonché delle attività per imposte anticipate; qualora detto saldo risulti positivo esso viene iscritto, convenzionalmente, tra le "Attività per imposte anticipate".

Uso di stime contabili

La redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 e delle relative note in applicazione degli IFRS richiede da parte della Direzione aziendale l'effettuazione di stime e di assunzioni basate anche su giudizi soggettivi, esperienze passate ed ipotesi considerate ragionevoli e realistiche in relazione alle informazioni note al momento della stima. Tali stime hanno effetto sui valori delle attività e delle passività di bilancio e sull'informativa relativa ad attività e passività potenziali alla data del bilancio nonché sull'ammontare dei ricavi e dei costi nel periodo di riferimento. I risultati che si consuntiveranno potrebbero differire, anche significativamente, da tali stime a seguito di possibili mutamenti dei fattori considerati nella determinazione di tali stime. Le stime sono riviste periodicamente.

Per quanto riguarda le stime contabili più significative, si fa rimando a quelle illustrate in sede di bilancio consolidato annuale al 31 dicembre 2024.

Nuovi Principi e Interpretazioni recepiti dalla UE e in vigore dall'esercizio 2025

Ai sensi dello IAS 8 (Principi Contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori), vengono di seguito indicati e brevemente illustrati gli IFRS in vigore a partire dal 1° gennaio 2025.

Modifiche allo IAS 21: Effetti delle variazioni dei cambi delle valute estere

In data 12 novembre 2024 è stato emesso il Regolamento (UE) n. 2024/2862 che ha recepito alcuni emendamenti allo IAS 21 – Effetti delle variazioni dei cambi delle valute estere.

Le modifiche chiariscono come un'entità dovrebbe operare/calcolare e come dovrebbe determinare il tasso di cambio a pronti se una valuta ancorché scambiabile presenta una carenza di scambiabilità (situazione relativamente non comune ma che potrebbe sorgere, ad esempio, quando le autorità impongono controlli sulle valute che ne vietano il loro scambio o che ne limitano il volume delle transazioni). Inoltre, gli emendamenti richiedono di fornire informativa che consenta agli utilizzatori dei rendiconti finanziari di comprendere l'impatto derivante da una valuta per il fatto di non essere scambiabile.

Nuovi Principi e Interpretazioni emessi dallo IASB e non recepiti dalla UE

Non sono presenti nuovi Principi e Interpretazioni emessi dallo IASB e non recepiti dalla UE.

Nuovi Principi e Interpretazioni emessi dallo IASB ma non ancora applicabili

Alla data di redazione del presente bilancio consolidato sono stati emessi dallo IASB i seguenti nuovi Principi / Interpretazioni non ancora entrati in vigore:

Applicazione obbligatoria a
partire dal
Nuovi Principi / Interpretazioni non ancora recepiti dalla UE
IFRS 18 – Presentazione e informativa di bilancio 1/1/2027
IFRS 19 – Controllate non di interesse pubblico: informazioni integrative 1/1/2027
Nuovi Principi / Interpretazioni recepiti dalla UE
Modifiche ai principi IFRS 9 e IFRS 7 – Classificazione e Valutazione degli strumenti finanziari 1/1/2026
Modifiche Annuali agli IFRS — Volume 11 1/1/2026
Contratti di compravendita di energia elettrica rinnovabile: Modifiche all'IFRS 9 e IFRS 7 1/1/2026

Gli eventuali impatti sul bilancio consolidato di Gruppo derivanti dall'applicazione di tali nuovi Principi/Interpretazioni sono attualmente in fase di valutazione; si ritiene, tuttavia, che gli stessi non siano significativi rispetto ai risultati finanziari ed economici.

NOTA 3 AREA DI CONSOLIDAMENTO

Le variazioni intervenute nell'area di consolidamento al 30 giugno 2025 rispetto al 31 dicembre 2024 sono di seguito elencate.

Società controllate entrate/uscite/oggetto di fusione nel perimetro di consolidamento:

Società Business Unit di
riferimento
Mese
Uscite:
OLIVETTI PAYMENT SOLUTIONS S.p.A. Liquidata Domestic Gennaio 2025
CD FIBER S.r.l. Liquidata Domestic Febbraio 2025
TI SPARKLE SLOVAKIA S.R.O. Liquidata Domestic Giugno 2025
Fusione:
TS-WAY S.r.l. Fusa in Telsy S.p.A. Domestic Giugno 2025

Oltre a quanto già sopra segnalato, di seguito sono riportate anche le ulteriori variazioni dell'area di consolidamento al 30 giugno 2025 rispetto al 30 giugno 2024.

Società controllate entrate/uscite/oggetto di fusione nell'area di consolidamento:

Società Business Unit di
riferimento
Mese
Entrate:
SPARKLE COMMUNICATIONS INDIA PRIVATE Ltd Nuova costituzione Domestic Luglio 2024
Uscite:
FIBERCOP S.p.A. Ceduta Domestic Luglio 2024
TELENERGIA S.r.l. Ceduta Domestic Luglio 2024

Si ricorda, in particolare, che in data 1° luglio 2024 TIM S.p.A. aveva conferito il Ramo d'Azienda - costituito dalle attività relative alla rete primaria e all'attività wholesale nonché dall'intera partecipazione nella società controllata Telenergia S.r.l. - in favore di FiberCop S.p.A., società che già gestiva le attività relative alla rete secondaria in fibra e rame; contestualmente al conferimento, TIM S.p.A. ha ceduto a Optics Bidco S.p.A. (società controllata da Kohlberg Kravis Roberts & Co. L.P. ("KKR")) l'intera partecipazione detenuta nel capitale sociale di FiberCop S.p.A..

Il numero delle imprese controllate, delle joint ventures e delle imprese collegate del Gruppo TIM, è così ripartito:

30.6.2025
Imprese: Italia Estero Totale
controllate consolidate con il metodo integrale 12 43 55
joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto 2 2
collegate valutate con il metodo del patrimonio netto 7 1 8
Totale imprese 21 44 65
31.12.2024
Imprese: Italia Estero Totale
controllate consolidate con il metodo integrale 15 44 59
joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto 2 2
collegate valutate con il metodo del patrimonio netto 7 1 8
Totale imprese 24 45 69

30.6.2024
Imprese: Italia Estero Totale
controllate consolidate con il metodo integrale 17 43 60
joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto 2 2
collegate valutate con il metodo del patrimonio netto 10 1 11
Totale imprese 29 44 73

Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota 34 "Le imprese del Gruppo TIM".

NOTA 4 AVVIAMENTO

Nel primo semestre 2025 la voce presenta la seguente ripartizione ed evoluzione:

(milioni di euro) 31.12.2024 Discontinued
Operations
Incrementi Decrementi Svalutazioni Differenze
cambio e altre
variazioni
30.6.2025
Domestic 10.185 (1) 10.184
Brasile 845 5 850
Altre attività
Totale 11.030 4 11.034

Nel corso del primo semestre 2025 l'Avviamento aumenta di 4 milioni di euro, da 11.030 milioni di euro di fine 2024 a 11.034 milioni di euro al 30 giugno 2025 principalmente per le differenze cambio positive relative all'Avviamento della Cash Generating Unit Brasile (il tasso di cambio puntuale utilizzato per la conversione in euro del real brasiliano - espresso in termini di unità di valuta locale per 1 euro - è passato da 6,43318 al 31 dicembre 2024 a 6,39572 al 30 giugno 2025).

L'Avviamento, ai sensi dello IAS 36, non è soggetto ad ammortamento, ma a verifica per riduzione di valore (impairment test) con cadenza almeno annuale in occasione della redazione del bilancio consolidato della società. Peraltro, qualora si verifichino specifici eventi o circostanze ("trigger event") che possano fare presumere la possibilità che l'Avviamento abbia subito una riduzione di valore, l'impairment test viene effettuato anche in occasione della redazione dei bilanci intermedi.

La società, in accordo con le procedure aziendali e i principi contabili di riferimento, in occasione della redazione della relazione semestrale al 30 giugno 2025 ha verificato l'esistenza di eventuali trigger events.

In particolare, con riferimento alla CGU Domestic, nel corso del primo semestre 2025 si è, tra l'altro, osservato che:

  • il titolo TIM ha registrato un incremento del prezzo di borsa significativo sia in termini assoluti sia in termini relativi (comparable);
  • i risultati consuntivi della CGU Domestic sono stati superiori rispetto a quanto pianificato;
  • le previsioni di consenso degli analisti finanziari esterni hanno evidenziato, con riguardo alla CGU Domestic, stime coerenti con quelle ipotizzate dal management;
  • non vi sono evidenze di incremento del tasso di attualizzazione rispetto al livello considerato al 31 dicembre 2024;
  • le principali agenzie di rating hanno innalzato oppure confermato il rating che avevano assegnato al Gruppo TIM.

Si osserva inoltre che il titolo riferibile alla CGU Brasile, il cui valore recuperabile al 31 dicembre 2024 era stato stimato sulla base della capitalizzazione di borsa, ha registrato un incremento del prezzo di borsa significativo.

Alla luce delle verifiche svolte, al 30 giugno 2025 non si sono quindi riscontrati elementi segnalatori di perdita di valore dell'Avviamento e non è stato pertanto necessario svolgere analisi specifiche di impairment test.

NOTA 5 ATTIVITA' IMMATERIALI A VITA UTILE DEFINITA

Presentano la seguente composizione e variazione:

(milioni di euro) 31.12.2024 Discontinued
Operations
Investimenti Ammortamenti (Svalutazioni)/
Ripristini
Dismissioni Differenze
cambio
Altre
variazioni
30.6.2025
Diritti di brevetto industriale e
diritti di utilizzazione delle opere
dell'ingegno
1.565 (32) 326 (427) 1 210 1.643
Concessioni, licenze, marchi e
diritti simili
4.006 9 (233) 9 3 3.794
Altre attività immateriali a vita
utile definita
41 (4) (8) 29
Attività immateriali in corso e
acconti
399 (24) 47 (209) 213
Totale 6.011 (56) 382 (664) 10 (4) 5.679

Gli investimenti del primo semestre 2025 comprendono 85 milioni di euro di attività realizzate internamente.

I diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno sono rappresentati essenzialmente dal software applicativo e di funzionamento impianti acquisito a titolo di proprietà ed in licenza d'uso, sono ammortizzati in un periodo compreso tra 2 e 6 anni e si riferiscono prevalentemente a TIM S.p.A. (1.039 milioni di euro), alla Business Unit Brasile (408 milioni di euro) e a Noovle S.p.A. (149 milioni di euro).

Le concessioni, licenze, marchi e diritti simili si riferiscono principalmente al costo residuo delle licenze di telefonia e diritti assimilabili (2.516 milioni di euro per TIM S.p.A. e 1.238 milioni di euro per la Business Unit Brasile).

Le attività immateriali in corso e acconti sono relative principalmente a TIM S.p.A. (144 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (41 milioni di euro) e si riferiscono essenzialmente a sviluppi software.

NOTA 6 ATTIVITA' MATERIALI

Immobili, impianti e macchinari di proprietà

Presentano la seguente composizione e variazione:

(milioni di euro) 31.12.2024 Discontinued
Operations
Investimenti Ammortamenti (Svalutazioni)
/Ripristini
Dismissioni Differenze
cambio
Altre
variazioni
30.6.2025
Terreni 46 (5) 41
Fabbricati civili e industriali 244 (20) (5) 219
Impianti e macchinari 3.521 (248) 238 (467) (2) 11 167 3.220
Attrezzature industriali e
commerciali
4 (1) 3
Altri beni 259 (3) 43 (68) (1) 23 253
Attività materiali in corso e
acconti
486 (58) 150 1 (188) 391
Totale 4.560 (334) 431 (541) (3) 12 2 4.127

Gli investimenti del primo semestre 2025 comprendono 50 milioni di euro di attività realizzate internamente.

La voce Terreni comprende sia i terreni edificati che i terreni disponibili e non è soggetta ad ammortamento. Il saldo al 30 giugno 2025 si riferisce, in prevalenza alla Business Unit Domestic (35 milioni di euro).

La voce Fabbricati civili e industriali comprende principalmente gli immobili ad uso industriale adibiti a data center. In particolare, il saldo al 30 giugno 2025 si riferisce principalmente a Noovle S.p.A. (209 milioni di euro).

La voce Impianti e macchinari comprende essenzialmente impianti e apparati trasmissivi e di alimentazione, rete dati e commutazione, infrastrutture Stazioni Radio Base (SRB) e prodotti commerciali. Il saldo al 30 giugno 2025 è prevalentemente attribuibile alla Business Unit Brasile (1.802 milioni di euro) e alla Business Unit Domestic (1.418 milioni di euro).

La voce Attrezzature industriali e commerciali comprende principalmente di attrezzature necessarie per il completamento infrastrutturale dei laboratori di Telsy S.p.A..

La voce Altri beni comprende principalmente hardware per il funzionamento della rete e per postazioni di lavoro, mobili e arredi e, in misura minimale, mezzi di trasporto e macchine d'ufficio.

La voce Attività materiali in corso e acconti comprende i costi (interni ed esterni) sostenuti per l'acquisizione o la produzione interna di attività materiali, per le quali non risulta ancora avviato il processo di utilizzazione economica.

NOTA 7 DIRITTI D'USO SU BENI DI TERZI

Presentano la seguente composizione e variazione:

(milioni di euro) 31.12.2024 Discontinued
Operations
Investimenti Incrementi di
contratti di
leasing
Ammortamenti Dismissioni Differenze
cambio
Altre
variazioni
30.6.2025
Immobili 864 (18) 80 (63) (3) 2 (10) 852
Impianti e macchinari 2.465 (150) 226 (196) (8) 6 (20) 2.323
Altri beni materiali 45 6 (7) (1) 43
Attività materiali in corso e
acconti
52 (1) 21 (1) 71
Attività immateriali 41 (37) 4 (2) 6
Totale 3.467 (206) 21 316 (268) (12) 8 (31) 3.295

Gli investimenti del primo semestre 2025 si riferiscono alla Business Unit Domestic e sono principalmente connessi all'acquisizione da parte della Capogruppo TIM S.p.A. di capacità trasmissiva in IRU relativi al backhauling e ad altri diritti d'uso previsti dal Master Service Agreement con Fibercop S.p.A..

Gli incrementi di contratti di leasing, pari complessivamente a 316 milioni di euro, sono relativi alla Business Unit Brasile per 277 milioni di euro e alla Business Unit Domestic per 39 milioni di euro.

Tali incrementi comprendono il maggior valore di diritti d'uso iscritto a seguito di nuovi contratti di locazione passiva, di incrementi dei canoni di locazione e di rinegoziazioni di contratti esistenti. In proposito si ricorda che il principio IFRS16 (Leasing) determina a fronte di tali incrementi la rappresentazione dei contratti di locazione passiva attraverso l'iscrizione nella situazione patrimonialefinanziaria di una passività di natura finanziaria, rappresentata dal valore attuale dei canoni futuri, a fronte dell'iscrizione nell'attivo del diritto d'uso dell'attività presa in locazione.

Le dismissioni sono rappresentative del valore contabile degli asset da contratti di lease cessati anticipatamente.

Le altre variazioni si riferiscono principalmente alle variazioni connesse al minor valore di diritti d'uso iscritto a seguito delle modifiche contrattuali intervenute nel periodo e comprendono inoltre i passaggi in esercizio.

La voce Immobili accoglie gli stabili e i terreni oggetto di contratto di locazione finanziaria e i relativi adattamenti edili e sono riferibili alla Business Unit Brasile (520 milioni di euro) e alla Business Unit Domestic (332 milioni di euro).

La voce Impianti e macchinari accoglie prevalentemente i diritti d'uso sulle infrastrutture per i servizi di telecomunicazioni. Si riferiscono alla Business Unit Brasile per 1.205 milioni di euro e alla Business Unit Domestic per 1.118 milioni di euro. Sono qui iscritti, tra gli altri:

  • il valore delle torri di telecomunicazioni cedute dal gruppo TIM Brasil ad American Tower do Brasil e successivamente riacquisite sotto forma di leasing finanziario;
  • il valore dei diritti d'uso (fair value) su connessioni B2B iscritti nel 2024 dalla Capogruppo TIM S.p.A., come parte della consideration, nell'ambito dell'operazione NetCo.

La voce Altri beni materiali accoglie prevalentemente i contratti di locazione su autoveicoli.

La voce Attività immateriali accoglie principalmente il diritto d'uso della società controllata Telsy per l'utilizzo di una piattaforma in cloud computing realizzata a beneficio esclusivo della società per l'esercizio di servizi di sicurezza.

NOTA 8 PARTECIPAZIONI

Le Partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto comprendono:

(milioni di euro) 30.6.2025 31.12.2024
I-Systems S.A. 206 213
W.A.Y. S.r.l. 3 3
Totale Imprese collegate (a) 209 216
TIMFin S.p.A. 32 31
Polo Strategico Nazionale S.p.A. 14 18
Totale Joint Ventures (b) 46 49
Totale partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto (a+b) 255 265

La movimentazione della voce Partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto nel corso del primo semestre 2025 è così dettagliata:

(milioni di euro) 31.12.2024 Investimenti Cessioni e
rimborsi di
capitale
Valutazione con
il metodo del
patrimonio netto
Altre variazioni 30.6.2025
I-Systems S.A. 213 (8) 1 206
W.A.Y. S.r.l. 3 3
Totale Imprese collegate 216 (8) 1 209
TIMFin S.p.A. 31 1 32
Polo Strategico Nazionale S.p.A. 18 (4) 14
Totale Joint Ventures 49 (3) 46
Totale partecipazioni valutate con il metodo
del patrimonio netto
265 (11) 1 255

Le "altre variazioni" si riferiscono alle differenze cambio connesse alla partecipazione nella società collegata brasiliana I-Systems S.A..

L'elenco delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto è riportato nella Nota 34 "Le imprese del Gruppo TIM".

Le Altre partecipazioni sono così dettagliate:

(milioni di euro) 30.6.2025 31.12.2024
Upload Ventures Growth LP 52 33
Fin.Priv. S.r.l. 41 32
SECO S.p.A. 24 19
UV T-Growth 21 16
Northgate CommsTech Innovations Partners L.P. 12 12
Altre 12 13
Banco C6 S.A. 25
Totale 162 150

Con riferimento alla partecipazione detenuta in Banco C6 S.A. si ricorda che in data 11 febbraio 2025, TIM S.A. - società controllata brasiliana del Gruppo TIM - e Banco C6 S.A. hanno stipulato un accordo volto a porre fine a tutte le controversie relative alla partnership tra le due Società e, di conseguenza, a estinguere i procedimenti arbitrali in corso. Durante il periodo di partnership, TIM S.A. aveva ottenuto il diritto a una quota di minoranza nel capitale della banca pari al 6,06%, di cui il 4,62% detenuto in forma di opzioni di sottoscrizione (derivati) e l'1,44% come quota di partecipazione azionaria in Banco C6 S.A.. L'accordo firmato ha previsto oltre alla cessazione della partnership, il trasferimento di tutte le azioni detenute da TIM S.A. in Banco C6 S.A., nonché di tutte le opzioni di sottoscrizione in essere, per un importo di 520 milioni di reais brasiliani (al lordo delle imposte).

Al 30 giugno 2025 il Gruppo TIM ha in essere l'impegno di sottoscrizione di quote:

  • del fondo UV T-Growth per un importo pari a 32 milioni di euro;
  • del fondo Northgate CommsTech Innovations Partners L.P. per un importo pari a 2,6 milioni di USD, pari, al cambio del 30 giugno 2025, a circa 2,2 milioni di euro.

NOTA 9 ATTIVITA' FINANZIARIE (NON CORRENTI E CORRENTI)

Le Attività finanziarie (non correnti e correnti) sono così dettagliate:

(milioni di euro) 30.6.2025 31.12.2024
Altre attività finanziarie non correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni
Crediti verso il personale 8 11
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/passività non
correnti di natura finanziaria
403 554
Derivati non di copertura 81
Altri crediti finanziari
411 646
Crediti finanziari per contratti di locazione attiva 38 40
Totale attività finanziarie non correnti (a) 449 686
Titoli diversi dalle partecipazioni, altri crediti finanziari e altre attività finanziarie
correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni
Valutati al costo ammortizzato (AC)
Valutati al fair value attraverso il conto economico complessivo (FVTOCI) 1.009 1.116
Valutati al fair value attraverso il conto economico separato (FVTPL) 432 423
1.441 1.539
Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti
Crediti verso il personale 3 3
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/passività
correnti di natura finanziaria
28 32
Derivati non di copertura 76 75
Altri crediti finanziari a breve 627 2
734 112
(b) 2.175 1.651
Crediti finanziari per contratti di locazione attiva (c) 38 44
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti (d) 1.442 2.924
Totale attività finanziarie correnti e=(b+c+d) 3.655 4.619
Attività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
(f) 111
Totale attività finanziarie non correnti e correnti g=(a+e+f) 4.215 5.305

Per ulteriori informazioni sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota 20 "Informazioni integrative su strumenti finanziari".

I crediti finanziari per contratti di locazione attiva si riferiscono a:

  • contratti attivi di locazione finanziaria su diritti d'uso e apparati;
  • contratti di vendita di infrastrutture di rete in IRU con incasso dilazionato nel tempo rilevati secondo la metodologia finanziaria prevista dall'IFRS16 in considerazione della durata contrattuale sostanzialmente prossima alla vita economica del bene;
  • contratti di lease di prodotti commerciali alla clientela.

I derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività non correnti e correnti di natura finanziaria comprendono le componenti di valutazione spot mark to market dei derivati di copertura in cash flow hedge e fair value hedge e i ratei attivi su tali contratti.

I derivati non di copertura classificati fra le attività correnti di natura finanziaria si riferiscono principalmente alla Business Unit Brasile (68 milioni di euro).

Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota 19 "Strumenti derivati".

Gli altri crediti finanziari a breve termine comprendono le linee di credito che TIM S.p.A. (495 milioni di euro) e le società lussemburghesi (56 milioni di euro) hanno nei confronti delle Discontinued Operations. Inoltre, in data 11 febbraio 2025 è stato siglato un accordo in base al quale Banco C6 S.A. si è impegnato ad acquistare le proprie azioni e le opzioni di sottoscrizione in circolazione detenute da TIM S.A. per 520 milioni di reais brasiliani. Ad oggi 52 milioni di reais brasiliani sono stati liquidati per cassa, mentre i residui 468 milioni reais brasiliani (pari a 73 milioni di euro al 30 giugno 2025) sono stati riclassificati dalle voci "altre partecipazioni" e derivati non di copertura ad altri crediti finanziari a breve termine. Il perfezionamento dell'operazione è atteso entro la fine del 2025.

I titoli diversi dalle partecipazioni inclusi nelle attività finanziarie correnti si riferiscono:

  • per 1.009 milioni di euro a titoli quotati, di cui 437 milioni di euro di Titoli di Stato italiani ed esteri acquistati da Telecom Italia Finance S.A., nonché 572 milioni di euro di titoli obbligazionari acquistati da Telecom Italia Finance S.A. con differenti scadenze, tutti con un mercato di riferimento attivo e quindi facilmente liquidabili. Secondo l'IFRS 9 e coerentemente con il modello di Business, tali titoli sono classificati come attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti del conto economico complessivo ("FVTOCI" – Fair value through other comprehensive income). Gli acquisti dei suddetti Titoli di Stato, che ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/11070007 del 5 agosto 2011, rappresentano impieghi in "Titoli del debito sovrano", sono stati effettuati nel rispetto delle Linee guida per la "Gestione e controllo dei rischi finanziari" di cui il Gruppo TIM si è dotato;
  • per 432 milioni di euro relativi a impieghi in fondi monetari effettuati dalla Business Unit Brasile, classificati secondo l'IFRS 9 come attività finanziarie valutate al fair value attraverso il conto economico separato ("FVTPL" – Fair value through profit or loss).

Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota 2 "Principi contabili".

La cassa e altre disponibilità liquide equivalenti, pari a 1.442 milioni di euro (2.924 milioni di euro al 31 dicembre 2024) e sono così composte:

(milioni di euro) 30.6.2025 31.12.2024
Disponibilità liquide presso banche, istituti finanziari e postali 948 2.428
Titoli diversi dalle partecipazioni (con scadenza non superiore a 3 mesi) 466 496
Altri crediti finanziari 28
Totale 1.442 2.924

Le differenti forme tecniche di impiego delle disponibilità liquide al 30 giugno 2025 hanno le seguenti caratteristiche:

  • scadenze: gli impieghi hanno una durata massima di tre mesi;
  • rischio controparte: i depositi sono effettuati con primarie istituzioni bancarie e finanziarie con elevato merito di credito e con classe di rating almeno pari a BBB e outlook non negativo per quanto concerne l'Europa e con primarie controparti locali relativamente agli impieghi in Sud America;
  • rischio Paese: i depositi sono effettuati essenzialmente sulle principali piazze finanziarie europee.

I titoli diversi dalle partecipazioni (con scadenza non superiore a 3 mesi) si riferiscono per 466 milioni di euro (496 milioni di euro al 31 dicembre 2024) a certificati di deposito bancari brasiliani (Certificado de Depósito Bancário) effettuati con primarie istituzioni bancarie e finanziarie locali da parte delle società della Business Unit Brasile.

Gli altri crediti finanziari si riferiscono a rapporti di Tesoreria che TIM S.p.A. (15 milioni di euro) e le società lussemburghesi (13 milioni di euro) hanno nei confronti delle Discontinued Operations.

NOTA 10 CREDITI VARI E ALTRE ATTIVITA' NON CORRENTI

Sono così composti:

(milioni di euro) 30.6.2025 31.12.2024
Crediti vari non correnti (a) 519 546
Altre attività non correnti
Costi contrattuali differiti 1.068 1.079
Altri costi differiti 130 170
(b) 1.198 1.249
Totale (a+b) 1.717 1.795

I crediti vari non correnti ammontano a 519 milioni di euro (546 milioni di euro al 31 dicembre 2024) e includono crediti non correnti per imposte sul reddito per 65 milioni di euro (65 milioni di euro al 31 dicembre 2024).

La voce comprende:

  • 307 milioni di euro relativi alla Business Unit Brasile afferenti principalmente a depositi giudiziali (108 milioni di euro), imposte indirette (121 milioni di euro) e imposte dirette (35 milioni di euro);
  • 210 milioni di euro relativi alla Business Unit Domestic di cui 172 milioni di euro iscritti dalla Capogruppo TIM S.p.A. in relazione alla quota non corrente del credito verso FiberCop S.p.A. per servizi correlati al Master Services Agreement (MSA), sorto nell'ambito dell'operazione NetCo.

Le altre attività non correnti ammontano a 1.198 milioni di euro (1.249 milioni di euro al 31 dicembre 2024) e comprendono principalmente:

■ Costi contrattuali differiti pari a 1.068 milioni di euro (1.079 milioni di euro al 31 dicembre 2024), relativi principalmente al differimento di costi connessi ad attivazioni e acquisizioni di nuovi contratti con la clientela. I costi contrattuali (principalmente costi tecnici di attivazione e costi per le provvigioni alla rete di vendita) sono oggetto di differimento e rilevati a conto economico separato in funzione della durata attesa del rapporto contrattuale con i clienti (in media circa 4 anni per il business mobile e circa 8 anni per il business fisso).

I costi contrattuali differiti complessivi (non correnti e correnti) ammontano a 1.525 milioni di euro (1.534 milioni di euro al 31 dicembre 2024) e sono così dettagliati:

(milioni di euro) 30.6.2025 31.12.2024
Costi contrattuali differiti
Costi contrattuali differiti non correnti 1.068 1.079
Costi contrattuali differiti correnti 457 455
Totale 1.525 1.534
(milioni di euro) 30.6.2025 31.12.2024
Costi contrattuali differiti
Costi di acquisizione del contratto 1.203 1.210
Costi di esecuzione del contratto 322 324
Totale 1.525 1.534

I costi contrattuali differiti saranno rilevati nel conto economico degli esercizi futuri e in particolare per circa 245 milioni di euro nel secondo semestre 2025 e per circa 397 milioni di euro nell'esercizio 2026, sulla base della consistenza al 30 giugno 2025 e senza tener conto delle nuove quote differite.

(milioni di euro) 30.6.2025 periodo di rilevazione a conto economico
2° Semestre
2025
Esercizio
2026
Esercizio
2027
Esercizio
2028
Esercizio
2029
Oltre il 2029
Costi di acquisizione del contratto 1.203 196 318 240 175 114 160
Costi di esecuzione del contratto 322 49 79 62 45 31 56
Totale 1.525 245 397 302 220 145 216

■ Altri costi differiti pari a 130 milioni di euro, attribuibili principalmente a TIM S.p.A. e alla Business Unit Brasile.

NOTA 11 CREDITI COMMERCIALI, VARI E ALTRE ATTIVITA' CORRENTI

Sono così composti:

(milioni di euro) 30.6.2025 31.12.2024
Crediti commerciali
(a)
2.225 2.309
Crediti vari correnti
Crediti verso altri
(b)
704 896
Altre attività correnti
Attività derivanti da contratti con la clientela (Contract Assets) 27 28
Costi contrattuali differiti 457 455
Altri costi differiti 654 431
Altre 29 27
(c) 1.167 941
Totale
(a+b+c)
4.096 4.146

I Crediti commerciali ammontano a 2.225 milioni di euro (2.309 milioni di euro al 31 dicembre 2024) e sono al netto di 336 milioni di euro del relativo fondo svalutazione crediti (388 milioni di euro al 31 dicembre 2024).

I crediti commerciali sono relativi, in particolare, a TIM S.p.A. (1.399 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (775 milioni di euro).

I Crediti vari correnti si riferiscono a crediti verso altri per 704 milioni di euro (896 milioni di euro al 31 dicembre 2024) e sono al netto di un fondo svalutazione pari a 37 milioni di euro (40 milioni di euro al 31 dicembre 2024) e sono così analizzabili:

(milioni di euro) 30.6.2025 31.12.2024
Anticipi a fornitori 186 157
Crediti verso il personale 12 7
Crediti tributari 150 219
Crediti per contributi da Stato ed Enti pubblici 15 11
Partite diverse 341 502
Totale 704 896

Al 30 giugno 2025, i crediti tributari si riferiscono principalmente alla Business Unit Brasile (136 milioni di euro) e alla Business Unit Domestic (13 milioni di euro).

I crediti per contributi da Stato ed Enti pubblici afferiscono principalmente a progetti non legati all'infrastruttura di rete, finanziati dal MIMIT e dalla Comunità Europea, in particolare progetti relativi ai Centri delle Tecnologie Emergenti e servizi cloud ed edge computing. Il riconoscimento a conto economico di detti contributi avviene, nel caso di contributi in conto capitale, su base sistematica lungo la vita utile delle attività cui i contributi si riferiscono oppure, nel caso di contributi in conto esercizio, con un criterio sistematico negli esercizi in cui la Società rileva come costi le relative spese che i contributi intendono compensare.

Le "partite diverse" comprendono in particolare i crediti di TIM S.p.A. per:

  • la quota corrente (98 milioni di euro) del credito verso FiberCop S.p.A. per servizi correlati al Master Service Agreement, sorto nel 2024 nell'ambito dell'operazione NetCo;
  • i crediti di TIM S.p.A. per Servizio Universale (52 milioni di euro);
  • i crediti di TIM S.p.A. verso enti previdenziali ed assistenziali (62 milioni di euro);
  • i crediti vari di TIM S.p.A. verso altri operatori di TLC (27 milioni di euro);
  • i crediti di TIM S.p.A. per cessioni pro solvendo verso società di factoring (9 milioni di euro).

Le Altre attività correnti comprendono:

  • Attività derivanti da contratti con la clientela (Contract Assets). La voce accoglie principalmente:
    • 11 milioni di euro di TIM S.p.A. per l'effetto dell'anticipazione del riconoscimento dei ricavi per quei contratti bundle (quali pacchetti di beni e servizi) con singole performance obligation aventi differente tempistica di riconoscimento, nei quali i beni rilevati "at point in time" sono venduti ad un prezzo scontato, oppure per quei contratti che, prevedendo uno sconto per un periodo di tempo inferiore alla durata minima contrattuale, necessitano ai sensi dell'IFRS 15 di una riallocazione dello sconto lungo la durata minima contrattuale. Tali Contract Assets sono al netto del relativo fondo svalutazione di 1 milione di euro;
    • 13 milioni di euro di TIM S.p.A. e relativi ai lavori eseguiti in relazione al "Piano 5G Copertura" nell'ambito dei progetti PNRR.
  • ■ Costi contrattuali differiti (457 milioni di euro; 455 milioni di euro al 31 dicembre 2024): sono costi contrattuali (principalmente costi tecnici di attivazione e costi per le provvigioni alla rete di vendita) oggetto di differimento e rilevati a conto economico separato in funzione della durata attesa del rapporto contrattuale con i clienti (in media circa 4 anni per il business mobile e circa 8 anni per il business fisso). Per ulteriori dettagli sui costi contrattuali differiti si rimanda alla Nota 10 "Crediti vari e altre attività non correnti".
  • Altri costi differiti relativi principalmente:
    • alla Capogruppo TIM S.p.A. essenzialmente per il differimento di costi connessi a:
    • canoni di noleggio e altri costi per godimento beni di terzi (411 milioni di euro);
    • costi per acquisti di prodotti e servizi (57 milioni di euro);
    • spese post vendita su offerte applicativi (38 milioni di euro);
    • canoni di manutenzione (5 milioni di euro);
    • premi assicurativi (3 milioni di euro);
    • alla Business Unit Brasile (64 milioni di euro) comprensivi del differimento dell'onere connesso al contributo per l'esercizio di attività di telecomunicazioni (FISTEL) (27 milioni di euro), nonché a partite afferenti principalmente contratti di manutenzione e attività di marketing.

NOTA 12 ATTIVITA' CESSATE/ATTIVITA' NON CORRENTI DESTINATE AD ESSERE CEDUTE

In data 14 aprile 2025 TIM e Boost BidCo, veicolo controllato dal Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) e partecipato da Retelit, hanno firmato l'accordo per la cessione di Telecom Italia Sparkle, attiva nello sviluppo di reti in fibre ottiche per clienti wholesale in campo internazionale (International wholesale), sulla base dell'offerta approvata dal Consiglio di Amministrazione di TIM del 12 febbraio 2025, che aveva preventivamente ricevuto il parere favorevole del comitato parti correlate.

L'accordo, la cui valutazione è stata realizzata seguendo la disciplina prevista per le operazioni con parti correlate, determina l'enterprise value del gruppo Telecom Italia Sparkle in 700 milioni di euro. Il prezzo per la cessione sarà pari all'enterprise value, rettificato sulla base del valore dell'indebitamento netto e del capitale circolante del gruppo Telecom Italia Sparkle al closing. L'accordo prevede un'eventuale rettifica del prezzo, qualora non vengano raggiunti taluni obiettivi relativi all'EBITDA 2025 di Sparkle.

Il perfezionamento dell'operazione è atteso entro l'ultimo trimestre del 2025, una volta completate le attività propedeutiche, tra cui l'ottenimento delle autorizzazioni Antitrust e in materia di Golden Power.

L'accordo prevede infine la sottoscrizione al closing tra TIM e Sparkle di un contratto volto a regolare i servizi che saranno prestati reciprocamente tra le società successivamente al closing.

Essendo realizzate le condizioni necessarie ai fini della cessione integrale della partecipazione detenuta in Telecom Italia Sparkle e l'uscita del gruppo Sparkle dal perimetro di consolidamento del Gruppo TIM (Domestic), al 30 giugno 2025 il gruppo Telecom Italia Sparkle è classificato, ai sensi dell'IFRS 5, quale "Attività disponibile per la vendita".

Di seguito, la composizione delle Attività destinate ad essere cedute e delle Passività ad esse direttamente correlate:

(milioni di euro) 30.6.2025
Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute:
di natura finanziaria 111
di natura non finanziaria 1.028
Totale (a)
1.139
Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate
ad essere cedute
di natura finanziaria 615
di natura non finanziaria 391
Totale (b)
1.006
Valore netto delle attività cessate/attività non correnti destinate ad essere cedute (a-b)
133

Le attività di natura finanziaria sono così composte:

(milioni di euro) 30.6.2025
Attività finanziarie non correnti 5
Attività finanziarie correnti 106
Totale 111

Le attività di natura non finanziaria sono così composte:

(milioni di euro) 30.6.2025
Attività non correnti
Avviamento
Attività immateriali a vita utile definita 64
Attività materiali 350
Diritti d'uso su beni di terzi 207
Altre attività non correnti 68
689
Attività correnti 339
Totale 1.028

Le passività di natura finanziaria sono così composte:

(milioni di euro) 30.6.2025
Passività finanziarie non correnti 16
Passività finanziarie correnti 599
Totale 615

Le passività di natura non finanziaria sono così composte:

(milioni di euro) 30.6.2025
Passività non correnti 171
Passività correnti 220
Totale 391

Di seguito le componenti relative all'"Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" nell'ambito del conto economico separato consolidato.

Gli effetti economici del primo semestre 2024 includono, oltre ai risultati economici del gruppo Telecom Italia Sparkle, anche i risultati economici di NetCo, costituita dalle attività relative alla rete fissa di TIM S.p.A. e dalle società FiberCop S.p.A. e Telenergia S.r.l., la cui cessione è stata perfezionata in data 1° luglio 2024.

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Effetti economici da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute:
Ricavi 353 1.293
Altri proventi operativi 1 28
Acquisti di materie e servizi (282) (346)
Costi del personale (32) (587)
Altri costi operativi/Variazione delle rimanenze/Attività generate internamente (3) 38
Risultato operativo ante ammortamenti, plusvalenze/(minusvalenze) e ripristini di
valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA)
37 426
Ammortamenti (826)
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non correnti
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti (57)
Risultato operativo (EBIT) (20) (400)
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures valutate con il
metodo del patrimonio netto e Altri proventi/(oneri) da partecipazioni
Saldo oneri/proventi finanziari (12) (199)
Risultato prima delle imposte derivante da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute
(32) (599)
Imposte sul reddito (49)
Risultato dopo le imposte derivante da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute
(a)
(32) (648)
Altri impatti economici:
Altre partite (1) (27)
Altri proventi/ (oneri) connessi a cessioni degli esercizi precedenti (9)
(b) (10) (27)
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
(a+b)
(42) (675)
Attribuibile a:
Soci della Controllante (42) (738)
Partecipazioni di minoranza 63

Gli effetti economici da "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" comprendono principalmente:

  • la contribuzione complessiva del risultato economico del gruppo Telecom Italia Sparkle (-32 milioni di euro nel primo semestre 2025; -35 milioni di euro nel primo semestre 2024);
  • nel primo semestre 2024 è inclusa inoltre la perdita di 640 milioni di euro relativa alla contribuzione del risultato economico delle attività relative alla rete fissa di TIM e delle società FiberCop S.p.A. e Telenergia S.r.l. ("NetCo") nonché gli oneri accessori di competenza del periodo connessi alla cessione di NetCo, perfezionata in data 1°luglio 2024.

Il risultato per azione da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute attribuibile ai Soci della Controllante, relativo al primo semestre 2025 e al primo semestre 2024:

(euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Risultato per azione da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere
cedute (base)
azione ordinaria (0,03)
azione di risparmio (0,03)
Risultato per azione da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere
cedute (diluito)
azione ordinaria (0,03)
azione di risparmio (0,03)

Inoltre, nell'ambito del Conto economico complessivo consolidato:

  • le variazioni degli utili attuariali inclusi nella Riserva per rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti sono nulle nel primo semestre 2025 (+11 milioni di euro nel primo semestre 2024);
  • la variazione della riserva da conversione delle società delle Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute è pari a -17 milioni di euro nel primo semestre 2025(+5 milioni di euro nel primo semestre 2024).

Pertanto, il risultato complessivo da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute è negativo per 59 milioni di euro nel primo semestre 2025 e negativo per 659 milioni di euro nel primo semestre 2024.

Nell'ambito del Rendiconto finanziario consolidato gli impatti netti, espressi in termini di contribuzione al consolidato, delle "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" sono così dettagliati:

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute:
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative (17) (671)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di investimento (25) (412)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di finanziamento (12) (101)
Totale (54) (1.184)

NOTA 13 PATRIMONIO NETTO

È così composto:

(milioni di euro) 30.6.2025 31.12.2024
Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante 11.859 11.957
Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza 1.340 1.404
Totale 13.199 13.361

La composizione del Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante è la seguente:

(milioni di euro) 30.6.2025 31.12.2024
Capitale 11.624 11.624
Riserva da sovrapprezzo azioni
Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) del periodo 235 333
Riserva per attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di
conto economico complessivo
9 (6)
Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura (51) (76)
Riserva per differenze cambio di conversione di attività estere (2.444) (2.439)
Riserva per rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19) (66) (66)
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del
patrimonio netto
Riserve diverse e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) del periodo 2.787 2.920
Totale 11.859 11.957

Sulla base della delibera dell'Assemblea degli Azionisti del 24 giugno 2025, la perdita dell'esercizio 2024 risultante dal bilancio della Capogruppo TIM S.p.A. (1.242 milioni di euro) è stata oggetto di copertura mediante l'utilizzo parziale della Riserva legale che risulta pari a 673 milioni di euro al 30 giugno 2025.

Al 30 giugno 2025 il Capitale è pari a 11.624 milioni di euro, già al netto di azioni proprie per 53 milioni di euro.

Le movimentazioni del Capitale nel primo semestre 2025 sono riportate nelle seguenti tabelle:

Riconciliazione tra il numero delle azioni in circolazione al 31 dicembre 2024 e il numero delle azioni in circolazione al 30 giugno 2025

(numero azioni) al 31.12.2024 Assegnazione/
emissione azioni
al 30.6.2025 % sul Capitale
Azioni ordinarie emesse (a) 15.329.466.496 15.329.466.496 71,78
meno: azioni proprie (b) (96.442.802) (96.442.802)
Azioni ordinarie in circolazione (c) 15.233.023.694 15.233.023.694
Azioni di risparmio emesse e in circolazione (d) 6.027.791.699 6.027.791.699 28,22
Totale azioni emesse da TIM S.p.A. (a+d) 21.357.258.195 21.357.258.195 100,00
Totale azioni in circolazione di TIM S.p.A. (c+d) 21.260.815.393 21.260.815.393

Riconciliazione tra il valore delle azioni in circolazione al 31 dicembre 2024 e il valore delle azioni in circolazione al 30 giugno 2025

(milioni di euro) Capitale al
31.12.2024
Variazioni di
capitale
Capitale al
30.6.2025
Azioni ordinarie emesse (a) 8.381 8.381
meno: azioni proprie (b) (53) (53)
Azioni ordinarie in circolazione (c) 8.328 8.328
Azioni di risparmio emesse e in circolazione (d) 3.296 3.296
Totale Capitale emesso da TIM S.p.A. (a+d) 11.677 11.677
Totale Capitale in circolazione di TIM S.p.A. (c+d) 11.624 11.624

Variazioni potenziali future di capitale

Per quanto riguarda i dettagli delle "Variazioni potenziali future di capitale" si rimanda a quanto illustrato nella Nota 26 "Risultato per azione".

Diritto di recesso

Il 24 giugno 2025, l'Assemblea Straordinaria degli Azionisti di TIM ha approvato la deliberazione di modifica dell'oggetto sociale di cui all'articolo 3 dello statuto sociale, pertanto - ai sensi dell'articolo 2437, comma 1, lett. a) del codice civile - ai titolari di azioni ordinarie TIM che non abbiano concorso all'approvazione della citata delibera e ai soci detentori delle azioni di risparmio è stato riconosciuto il diritto di recesso, con possibilità di esercitarlo entro il 10 luglio 2025.

Il valore di liquidazione unitario delle azioni ordinarie e di risparmio per le quali poteva essere esercitato il diritto di recesso è stato determinato dal Consiglio di Amministrazione in euro 0,2884 per le azioni ordinarie ed euro 0,3295 per le azioni di risparmio, ai sensi della vigente normativa, facendo riferimento alla media aritmetica dei prezzi di chiusura di Borsa nei sei mesi che hanno preceduto la pubblicazione dell'avviso di convocazione dell'Assemblea del 24 giugno 2025, avvenuta il 24 maggio 2025.

Il diritto di recesso è stato validamente esercitato per complessive n. 1.364.581 azioni ordinarie e n. 151.748 azioni di risparmio, rappresentative, rispettivamente, del 0,009% % e del 0,003% del capitale sociale delle relative categorie di azioni della Società; il controvalore di liquidazione delle Azioni Ordinarie Recedute e delle Azioni di Risparmio Recedute è pertanto pari, rispettivamente, a 393.545 euro e a 50.001 euro, per un controvalore complessivo pari a 443.546 euro.

L'efficacia della delibera assembleare era soggetta (i) alla Condizione Golden Power (come definita nella relazione illustrativa pubblicata sul sito internet della Società in vista dell'Assemblea degli Azionisti del 24 giugno 2025) e (ii) alla Condizione di Esborso Massimo (come definita nella medesima relazione illustrativa), consistente nella circostanza per cui l'ammontare in denaro eventualmente da pagarsi da parte della Società agli azionisti recedenti non avrebbe dovuto eccedere complessivamente l'importo di Euro 100 milioni. Considerato l'avveramento di entrambe le condizioni sospensive, la delibera assembleare è divenuta pienamente efficace.

Ai sensi dell'art. 2437-quater, commi 1 - 3, del codice civile le azioni oggetto di recesso sono offerte in opzione, a parità di condizioni, agli azionisti TIM in proporzione al numero di azioni possedute alla chiusura della giornata contabile del 7 agosto 2025 (record date) e per le quali non sia stato esercitato il Diritto di Recesso come segue:

  • (i) n. 1 Azione Ordinaria Receduta per ogni 11.146 diritti di opzione esercitati, spettanti agli azionisti ordinari;
  • (ii) n. 1 Azione di Risparmio Receduta per 39.712 diritti di opzione esercitati, spettanti agli azionisti di risparmio.

Il prezzo di offerta in opzione (il Prezzo di Offerta) è pari al valore di liquidazione delle azioni oggetto di recesso, sopra citato (Euro 0,2884 per ciascuna azione ordinaria receduta e Euro 0,3295 per ciascuna azione di risparmio receduta).

Ai sensi dell'art. 2437-quater, comma 3, del codice civile, i soggetti legittimati che eserciteranno i diritti di opzione sulle azioni oggetto di recesso ai termini e condizioni della presente offerta, purché ne facciano contestuale richiesta, potranno altresì esercitare il diritto di prelazione, avente ad oggetto l'acquisto al Prezzo di Offerta delle Azioni Oggetto di Recesso – spettante nel rispetto della categoria - che siano rimaste inoptate all'esito dell'Offerta in Opzione. Le azioni inoptate verranno assegnate a coloro che hanno esercitato il diritto di prelazione entro la misura massima da ciascuno richiesta in prelazione. Nel caso in cui le azioni inoptate non siano sufficienti a soddisfare tutte le richieste, si procederà al riparto tra coloro che hanno esercitato il diritto di prelazione in proporzione al numero di diritti di opzione da ciascuno di essi esercitati. L'assegnazione e l'eventuale riparto avverranno separatamente per le azioni recedute residue ordinarie e per quelle di risparmio.

Il periodo di adesione all'offerta in opzione, entro il quale i soggetti legittimati potranno esercitare il diritto di opzione sulle azioni oggetto di recesso nonché il diritto di prelazione decorre dal 6 agosto 2025 fino al 12 settembre 2025 (estremi inclusi).

Qualora, a esito dell'Offerta in Opzione e dell'eventuale esercizio del Diritto di Prelazione, residuino Azioni Oggetto di Recesso, la Società valuterà l'opportunità di collocarle presso terzi nelle modalità consentite. In caso di mancato integrale collocamento delle Azioni Oggetto di Recesso a esito dell'Offerta in Opzione, dell'esercizio del Diritto di Prelazione e dell'eventuale Collocamento a Terzi, l'art. 2437-quat.er, commi 5 e 6, cod. civ. prevede che le Azioni Residue saranno rimborsate mediante acquisto da parte della società utilizzando riserve disponibili, anche in deroga a quanto previsto dall'art. 2357, terzo comma, c.c.; in assenza di utili e riserve disponibili, dovrà essere deliberata la riduzione del capitale sociale.

TIM ha provveduto a comunicare i dettagli per l'esercizio dell'Offerta in Opzione – comprensivi dell'eventuale esercizio dei diritti di prelazione – e ogni altro aggiornamento mediante pubblicazione di un avviso sul proprio sito internet della Società www.gruppotim.it/assemblea e con le altre modalità ai sensi di legge. L'avviso dell'offerta in opzione è stato altresì depositato presso il Registro delle Imprese di Milano e pubblicato sul quotidiano Il Sole 24 Ore.

NOTA 14 PASSIVITA' FINANZIARIE (NON CORRENTI E CORRENTI)

Le Passività finanziarie non correnti e correnti (indebitamento finanziario lordo) sono così composte:

(milioni di euro) 30.6.2025 31.12.2024
Passività finanziarie non correnti per contratti di finanziamento e altri
Debiti finanziari a medio/lungo termine:
Obbligazioni 6.070 7.527
Debiti verso banche 649 701
Altri debiti finanziari 276 303
6.995 8.531
Altre passività finanziarie a medio/lungo termine:
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/passività non
correnti di natura finanziaria
198 170
Derivati non di copertura 22 26
Altre passività 1 1
221 197
(a) 7.216 8.728
Passività finanziarie non correnti per contratti di locazione passiva (b) 2.482 2.421
Totale passività finanziarie non correnti c=(a+b) 9.698 11.149
Passività finanziarie correnti per contratti di finanziamento e altri
Debiti finanziari a breve termine:
Obbligazioni 2.504 2.401
Debiti verso banche 1.175 1.144
Altri debiti finanziari 210 257
3.889 3.802
Altre passività finanziarie a breve termine:
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/passività
correnti di natura finanziaria
37 23
Derivati non di copertura 40 44
Altre passività 1
77 68
(d) 3.966 3.870
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva (e) 490 523
Totale passività finanziarie correnti f=(d+e) 4.456 4.393
Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
(g) 615
Totale passività finanziarie (Indebitamento finanziario lordo) h=(c+f+g) 14.769 15.542

Per ulteriori informazioni sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota 20 "Informazioni integrative su strumenti finanziari".

L'indebitamento finanziario lordo per valuta originaria dell'operazione è il seguente:

30.6.2025 31.12.2024
(milioni di valuta
estera)
(milioni di euro) (milioni di valuta
estera)
(milioni di euro)
USD 2.029 1.731 2.044 1.967
BRL 21.308 3.332 21.258 3.304
JPY 20.049 118 20.042 123
ILS 33 9
EURO 8.973 10.139
Totale 14.154 15.542
Discontinued Operations 615
Totale 14.769 15.542

Per quanto riguarda i tassi di cambio utilizzati per la conversione dei valori in valuta estera si veda la Nota 32 "Altre informazioni".

Di seguito viene riportata l'analisi dell'indebitamento finanziario lordo per fasce di tasso di interesse effettivo riferito alla valuta originaria escludendo l'effetto di eventuali strumenti derivati di copertura:

(milioni di euro) 30.6.2025 31.12.2024
Fino a 2,5% 1.572 1.178
Da 2,5% a 5% 4.280 5.313
Da 5% a 7,5% 2.720 3.425
Da 7,5% a 10% 2.207 2.265
Oltre 10% 2.824 2.780
Ratei/risconti, MTM e derivati 551 581
Totale 14.154 15.542
Discontinued Operations 615
Totale 14.769 15.542

A seguito, invece, dell'utilizzo di strumenti derivati di copertura, l'indebitamento finanziario lordo per fasce di tasso di interesse nominale di posizione è il seguente:

(milioni di euro) 30.6.2025 31.12.2024
Fino a 2,5% 2.263 2.103
Da 2,5% a 5% 4.504 5.328
Da 5% a 7,5% 2.151 2.867
Da 7,5% a 10% 1.411 1.515
Oltre 10% 3.274 3.148
Ratei/risconti, MTM e derivati 551 581
Totale 14.154 15.542
Discontinued Operations 615
Totale 14.769 15.542

Le scadenze delle passività finanziarie in termini di valore nominale dell'esborso atteso, come contrattualmente definito, sono le seguenti:

(milioni di euro) con scadenza entro il 30.6 dell'anno:
2026 2027 2028 2029 2030 Oltre 2030 Totale
Prestiti obbligazionari 2.237 351 1.635 1.295 2.802 8.320
Loans ed altre passività finanziarie 637 111 414 120 138 (23) 1.397
Passività finanziarie per locazioni passive 449 362 383 358 296 1.083 2.931
Totale 3.323 824 2.432 1.773 434 3.862 12.648
Passività finanziarie correnti 744 744
Totale 4.067 824 2.432 1.773 434 3.862 13.392
Discontinued Operations 608 608
Totale 4.675 824 2.432 1.773 434 3.862 14.000

Le principali componenti delle passività finanziarie vengono nel seguito commentate.

Le obbligazioni sono così composte:

(milioni di euro) 30.6.2025 31.12.2024
Quota non corrente 6.070 7.527
Quota corrente 2.504 2.401
Totale valore contabile 8.574 9.928
Adeguamento al fair value per effetto delle operazioni in fair value hedge e valutazioni al costo ammortizzato (254) (303)
Totale valore nominale di rimborso 8.320 9.625

In termini di valore nominale le obbligazioni ammontano complessivamente a 8.320 milioni di euro e diminuiscono di 1.305 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024 (9.625 milioni di euro) a seguito dei rimborsi effettuati nel corso del primo semestre 2025.

Relativamente all'evoluzione dei prestiti obbligazionari nel corso del primo semestre 2025 si segnala quanto segue:

(milioni di valuta originaria) Valuta Importo Data di rimborso
Rimborsi
TIM Brasil 5.000 milioni di BRL CDI+2,3% BRL 294 27/1/2025
TIM S.p.A. 1.000 milioni di euro 2,750% EUR 1.000 15/4/2025
TIM Brasil 5.000 milioni di BRL CDI+2,3% BRL 294 25/4/2025

Nella tabella che segue sono sintetizzati i prestiti obbligazionari emessi da società del Gruppo TIM e ripartiti per società emittente, espressi sia al valore nominale di rimborso, al netto dei riacquisti, sia al valore di mercato:

Valuta Ammontare
(milioni)
Valore nominale
di rimborso
Cedola Data di
emissione
Data di
scadenza
Prezzo di
emissione
(%)
Prezzo di
mercato al
30.6.2025
Valore di
mercato al
30.6.2025
(milioni di euro) (%) (milioni di euro)
Obbligazioni emesse da TIM S.p.A.
Euro 1.000 1.000 3,000% 30/9/16 30/9/25 99,806 100,183 1.002
Euro 375 375 2,875% 28/6/18 28/1/26 100 100,142 375
Euro 678 678 3,625% 25/5/16 25/5/26 100 101,045 685
Euro 742 742,3 2,375% 12/10/17 12/10/27 99,185 100,581 747
Euro 625 625 6,875% 27/1/23 15/2/28 (*) 100,240 108,807 680
Euro 750 750 7,875% 20/7/23 31/7/28 (*) 100,998 112,540 844
Euro 499 499,2 1,625% 18/1/21 18/1/29 99,074 95,067 475
Euro 440 440 5,250% 17/3/05 17/3/55 99,667 101,634 447
Sub – Totale 5.109,5 5.255
Obbligazioni emesse da Telecom Italia Finance S.A. e garantite da TIM S.p.A.
Euro 656 656 7,750% 24/1/03 24/1/33 (*) 109,646 125.477 823
Sub – Totale 656 823
Obbligazioni emesse da Telecom Italia Capital S.A. e garantite da TIM S.p.A.
USD 500 426,6 6,375% 29/10/03 15/11/33 99,558 104,540 446
USD 500 426,6 6,000% 6/10/04 30/9/34 99,081 100,135 427
USD 500 426,6 7,200% 18/7/06 18/7/36 99,440 105,832 451
USD 500 426,6 7,721% 4/6/08 4/6/38 100 107,510 459
Sub – Totale 1.706,5 1.783
Obbligazioni emesse da TIM S.A.
BRL 1.600 250 IPCA+4,1682% 15/6/21 15/6/28 100 117,700 295
Sub – Totale 250 295
Obbligazioni emesse da TIM Brasil Serviços e Participações S.A.
BRL 3.824 598 CDI+2,3% 31/7/23 25/7/28 100 79.85625 477
Sub – Totale 598 477
Totale 8.320 8.633

(*) Prezzo di emissione medio ponderato per prestiti obbligazionari emessi in più tranche.

Si segnala che i regolamenti e i prospetti relativi ai prestiti obbligazionari del Gruppo TIM sono disponibili sul sito gruppotim.it.

I debiti verso banche a medio/lungo termine sono pari a 649 milioni di euro (701 milioni di euro al 31 dicembre 2024). I debiti verso banche a breve termine ammontano a 1.175 milioni di euro (1.144 milioni di euro al 31 dicembre 2024) e comprendono 603 milioni di euro di quota corrente dei debiti verso banche a medio/lungo termine.

Gli altri debiti finanziari a medio/lungo termine sono pari ai 276 milioni di euro (303 milioni di euro al 31 dicembre 2024) e si riferiscono per 117 milioni di euro al finanziamento di Telecom Italia Finance S.A. per 20.000 milioni di JPY con scadenza 2029. Gli altri debiti finanziari a breve termine ammontano a 210 milioni di euro (257 milioni di euro al 31 dicembre 2024) e comprendono 57 milioni di euro di quota corrente di altri debiti finanziari a medio/lungo termine e 31 milioni di euro di debiti finanziari a breve termine che TIM S.p.A. ha nei confronti delle Discontinued Operations.

Le passività finanziarie per contratti di locazione passiva a medio/lungo termine ammontano a 2.482 milioni di euro (2.421 milioni di euro al 31 dicembre 2024), mentre quelle a breve termine ammontano a 490 milioni di euro (523 milioni di euro al 31 dicembre 2024) e comprendono 469 milioni di euro di quota corrente delle passività finanziarie per contratti di locazione passiva a medio/lungo termine.

Con riferimento alle passività per locazioni finanziarie al netto delle Discontinued Operations nel primo semestre 2025 e 2024 si rileva quanto segue:

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Rimborsi quota capitale 202 228
Cash out quota interessi 146 137
Totale 348 365

I derivati di copertura relativi a elementi classificati fra le passività non correnti di natura finanziaria ammontano a 198 milioni di euro (170 milioni di euro al 31 dicembre 2024). I derivati di copertura relativi ad elementi classificati fra le passività correnti di natura finanziaria ammontano a 37 milioni di euro (23 milioni di euro al 31 dicembre 2024).

I derivati non di copertura classificati fra le passività finanziarie non correnti ammontano a 22 milioni di euro (26 milioni di euro al 31 dicembre 2024), mentre i derivati non di copertura classificati fra le passività finanziarie correnti ammontano a 40 milioni di euro (44 milioni di euro al 31 dicembre 2024). Includono anche la valutazione delle operazioni in derivati che, ancorché stipulate con finalità di copertura, non possiedono i requisiti formali per essere considerate tali ai fini IFRS.

"Covenants" e "negative pledges" in essere al 30 giugno 2025

I titoli obbligazionari emessi da TIM S.p.A., Telecom Italia Finance S.A. e Telecom ltalia Capital S.A. non contengono covenant finanziari di sorta (es. ratio Debt/EBITDA, EBITDA/Interessi, ecc.) né clausole che comportino il rimborso anticipato automatico dei prestiti in funzione di eventi diversi dall'insolvenza del Gruppo TIM; inoltre, il rimborso dei prestiti obbligazionari e il pagamento degli interessi non sono assistiti da garanzie specifiche, né sono previsti impegni a rilasciare future garanzie, ad eccezione delle garanzie piene ed incondizionate concesse da TIM S.p.A. per i prestiti obbligazionari emessi da Telecom Italia Finance S.A. e Telecom Italia Capital S.A..

Trattandosi principalmente di operazioni collocate presso investitori istituzionali sui principali mercati dei capitali mondiali (Euromercato e USA), i termini che regolano i prestiti sono in linea con la market practice per operazioni analoghe effettuate sui medesimi mercati.

Nella documentazione dei prestiti concessi a TIM sono previsti gli usuali covenant di altro genere, fra cui l'impegno a non vincolare asset aziendali a garanzia di finanziamenti ("negative pledge"), l'impegno a non modificare l'oggetto del business o cedere asset aziendali a meno che non sussistano specifiche condizioni (ad esempio, la cessione avvenga al fair market value). Covenant di contenuto sostanzialmente simile sono riscontrabili nei finanziamenti di export credit agreement.

Nei contratti di finanziamento TIM è tenuta a comunicare il cambiamento di controllo. Elementi identificativi del verificarsi di tale ipotesi di change of control e le conseguenze ad esso applicabili - tra le quali rientrano, a discrezione degli investitori, l'eventuale costituzione di garanzie ovvero il rimborso anticipato della quota erogata per cassa e la cancellazione del commitment in assenza di diverso accordo - sono puntualmente disciplinati nei singoli contratti.

Inoltre, i contratti di finanziamento in essere contengono un generico impegno di TIM, la cui violazione costituisce un event of default, a non porre in essere operazioni societarie di fusione, scissione, conferimento di ramo d'azienda al di fuori del Gruppo a meno che non sussistano specifiche condizioni. Il verificarsi di tale event of default può implicare, se richiesto dal Lender, il rimborso anticipato degli importi utilizzati e/o la cancellazione dei commitment non ancora utilizzati.

In particolare, con riferimento ai finanziamenti accesi da TIM con la Banca Europea degli Investimenti ("BEI"), in data 19 maggio 2021 TIM ha, iter alia, ampliato il finanziamento firmato nel 2019 (per un importo iniziale pari a 350 milioni di euro) per un importo addizionale pari a 120 milioni di euro.

Inoltre, in data 5 maggio 2023 TIM ha sottoscritto un finanziamento con la BEI per un ammontare di 360 milioni di euro, garantito parzialmente da SACE. A decorrere dal 27 giugno 2025 tale garanzia è stata definitivamente cessata.

Pertanto, alla data del 30 giugno 2025 il totale nominale dei finanziamenti in essere con la BEI è pari a 830 milioni di euro.

I finanziamenti con la BEI contengono, inter alia, i seguenti covenants e impegni:

  • nel caso in cui la società sia oggetto di fusione, scissione o conferimento di ramo d'azienda al di fuori del Gruppo TIM, ovvero alieni, dismetta o trasferisca beni o rami d'azienda (ad eccezione di alcuni atti di disposizione espressamente previsti), dovrà darne immediata comunicazione alla BEI che avrà la facoltà di richiedere la costituzione di garanzie o la modifica del contratto di finanziamento, oppure il rimborso anticipato del prestito (qualora l'operazione di fusione e scissione al di fuori del Gruppo TIM comprometta l'esecuzione o l'esercizio del Progetto oppure rechi pregiudizio alla BEI nella sua qualità di creditrice);
  • TIM si è impegnata a far sì che, per tutta la durata del prestito, l'indebitamento finanziario complessivo delle società facenti parte del Gruppo TIM diverse da TIM, e fatti salvi i casi in cui tale indebitamento sia interamente e irrevocabilmente garantito da TIM, sia inferiore ad un ammontare pari al 35% (trentacinque per cento) dell'indebitamento finanziario complessivo del Gruppo TIM;
  • "Clausola per inclusione", ai sensi della quale, nel caso in cui TIM si impegni a mantenere in altri contratti di finanziamento parametri finanziari (e anche alcune clausole più stringenti, tra cui, ad esempio, cross default ed impegni di limitazione alla vendita di beni) che non siano presenti o siano più stringenti rispetto a quelli concessi alla BEI, quest'ultima avrà la facoltà di richiedere qualora reputi, a proprio ragionevole giudizio, che tali modifiche possano avere conseguenze negative sulla capacità finanziaria di TIM, la costituzione di garanzie o la modifica del contratto di finanziamento al fine di prevedere una disposizione equivalente a favore della BEI.

Alcuni contratti di finanziamento concessi ad alcune società del Gruppo TIM in essere al 30 giugno 2025 contengono obblighi di rispettare determinati indici finanziari, nonché gli usuali covenant di altro genere, pena la richiesta di rimborso anticipato del prestito.

Si segnala, infine, che al 30 giugno 2025, nessun covenant, negative pledge o altra clausola, relativi alla posizione debitoria sopra descritta, risulta in alcun modo violato o non rispettato né si prevedono difficoltà nel rispetto dei covenants nel prossimo futuro.

Revolving Credit Facility

Nella tabella sottostante sono riportate le linee di credito committed(*):

(miliardi di euro) 30.6.2025 31.12.2024
Accordato Utilizzato Accordato Utilizzato
Revolving Credit Facility – aprile 2030 3,0 4,0
Totale 3,0 4,0

(*) Ai sensi del contratto firmato le Banche sono impegnate a provvedere i fondi a chiamata (con un preavviso di almeno 3 giorni). Trattandosi di una linea "Committed", le banche non hanno meccanismi per non onorare la richiesta di fondi avanzata dalla Società, fatte salve le clausole di cancellazione obbligatoria anticipata standard di mercato (Scadenza naturale del contratto, Cambio di controllo, Borrower Illegality, Events of default, ognuna come definita nel contratto).

In data 31 marzo 2025, TIM ha sottoscritto un accordo di modifica della Revolving Credit Facility esistente, con efficacia dal 4 aprile 2025, estendendone la scadenza al 4 aprile 2030 e riducendone l'importo da 4 miliardi di euro a 3 miliardi di euro.

Rating

Al 30 giugno 2025, il giudizio su TIM delle tre agenzie di rating - Standard & Poor's, Moody's e Fitch Ratings – risulta il seguente:

Rating Outlook
STANDARD & POOR'S BB stabile
MOODY'S Ba2 stabile
FITCH RATINGS BB positivo

NOTA 15 INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO

La tabella seguente riporta la composizione dell'indebitamento finanziario netto del Gruppo TIM al 30 giugno 2025 e al 31 dicembre 2024, determinato secondo quanto previsto dagli "Orientamenti in materia di obblighi di informativa ai sensi del regolamento sul prospetto" emessi dall'ESMA (European Securities & Markets Authority) in data 4 marzo 2021 (ESMA32-382-1138) e recepiti dalla Consob con Richiamo di attenzione n. 5/21 del 29 aprile 2021.

Nella tabella, inoltre, è evidenziata la riconciliazione dell'indebitamento finanziario netto determinato secondo i citati criteri previsti dall'ESMA con quello calcolato secondo i criteri del Gruppo TIM.

(milioni di euro) 30.6.2025 31.12.2024
Disponibilità liquide presso banche, istituti finanziari e postali (a) 948 2.428
Altre disponibilità liquide equivalenti (b) 466 496
Titoli diversi dalle partecipazioni (c) 1.441 1.539
Liquidità (d=a+b+c) 2.855 4.463
Debito finanziario corrente (inclusi gli strumenti di debito, ma esclusa la parte corrente
del debito finanziario non corrente)
(e) 748 527
Parte corrente del debito finanziario non corrente (f) 3.604 3.759
Indebitamento finanziario corrente (g=e+f) 4.352 4.286
Indebitamento finanziario corrente netto (h=g-d) 1.497 (177)
Debito finanziario non corrente (esclusi la parte corrente e gli strumenti di debito) (i) 3.225 2.987
Strumenti di debito (j) 6.070 7.527
Debiti commerciali e altri debiti non correnti (k) 51 51
Indebitamento finanziario non corrente (l=i+j+k) 9.346 10.565
Totale Indebitamento finanziario netto come da orientamenti ESMA 32-382-1138 (m=h+l) 10.843 10.388
Debiti commerciali e altri debiti non correnti (51) (51)
Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione attiva (38) (40)
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione attiva (38) (44)
Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti (630) (5)
Altri crediti finanziari e altre attività finanziarie non correnti (36) (11)
Attività/passività finanziarie correlate ad attività cessate/attività non correnti destinate
ad essere cedute
504
Sub-totale (n) (289) (151)
Indebitamento finanziario netto contabile (*) (p=m+n) 10.554 10.237
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/attività finanziarie (q) (137) (111)
Indebitamento finanziario netto rettificato (r=p+q) 10.417 10.126

(*) Per quanto riguarda l'incidenza delle operazioni con Parti Correlate sull'Indebitamento Finanziario Netto, si rimanda all'apposito prospetto inserito nella Nota "Operazioni con parti correlate".

Informazioni aggiuntive al Rendiconto Finanziario richieste dallo IAS 7

Movimenti monetari Movimenti non monetari
(milioni di euro) 31.12.2024 Incassi e/o
Emissioni
Pagamenti e/o
Rimborsi
Differenze
tassi di
cambio
Variazioni
di Fair
Value
Altre variazioni
e riclassifiche
30.6.2025
Debiti finanziari a medio/lungo termine:
Obbligazioni 9.928 (1.093) (210) (6) (45) 8.574
Debiti verso banche 1.569 (314) (3) 1.252
Altri debiti finanziari 360 (21) (4) (2) 333
(a) 11.857 (1.428) (214) (6) (50) 10.159
di cui quota a breve termine 3.326 3.164
Passività per locazioni finanziarie a medio/
lungo termine: 2.895 (202) 9 249 2.951
(b) 2.895 (202) 9 249 2.951
di cui quota a breve termine 474 469
Altre passività finanziarie a medio/lungo
termine:
Derivati passivi di copertura relativi a elementi
coperti classificati fra le attività/passività non
correnti di natura finanziaria 193 54 (26) 14 235
Derivati passivi non di copertura 69 (9) 60
Altre passività 1
263
54 (35) 14 1
296
di cui quota a breve termine (c) 66 75
Debiti finanziari a breve termine:
Debiti verso banche 276 296 572
Altri debiti finanziari 202 1 (48) 155
Passività per locazioni finanziarie a breve termine 49 (28) 21
(d) 527 1 220 748
Passività finanziarie direttamente correlate
ad Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute: (e) (1) (2) 618 615
Totale passività finanziarie (Indebitamento
finanziario lordo)
(f=a+b+c+d+e) 15.542 (1.631) (152) (41) 1.051 14.769
Derivati attivi di copertura relativi ad elementi
coperti classificati fra le attività/passività non
correnti e correnti di natura finanziaria (g) 586 (168) 14 (1) 431
Derivati attivi non di copertura (h) 156 (9) (81) 10 76
Totale (i=f-g-h) 14.800 (1.631) 25 26 1.042 14.262

La variazione dei Debiti verso a banche a breve termine (296 milioni di euro) è una movimentazione monetaria principalmente dovuta ad aperture/chiusure di Repurchased credit agreements e linee di credito bancarie.

Il valore degli interessi pagati ed incassati delle Attività in funzionamento, riportato nel Rendiconto Finanziario, considera le movimentazioni afferenti alle operazioni in derivati CCIRS a copertura di sottostanti in divisa sia nella loro componente attiva (incassi) sia nella componente passiva (pagamenti) senza netting delle posizioni.

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Interessi pagati (584) (1.180)
Interessi incassati 177 378
Totale netto (407) (802)

Al fine di considerare le componenti dei derivati CCIRS come un'unica operazione viene proposta una rappresentazione in cui i flussi di interesse in entrata e in uscita sono esposti al netto. Tale impostazione determinerebbe i seguenti risultati:

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Interessi pagati (516) (997)
Interessi incassati 109 195
Totale netto (407) (802)

NOTA 16 STRUMENTI DERIVATI

Si conferma la continuità dell'applicazione dello IAS 39 con riferimento all'applicazione dell'hedge accounting.

Gli strumenti derivati perfezionati dal Gruppo TIM si prefiggono la copertura dell'esposizione al rischio di cambio e la gestione del rischio di tasso di interesse, nonché una diversificazione dei parametri di indebitamento che consenta la minimizzazione del costo e della volatilità entro prefissati limiti gestionali.

Le operazioni con prodotti derivati in essere al 30 giugno 2025 sono legate principalmente alla gestione dell'indebitamento, come interest rate swap (IRS) per ricondurre al profilo di rischio ritenuto più opportuno i prestiti bancari e obbligazionari a tasso fisso, nonché operazioni quali cross currency interest rate swap (CCIRS) e currency forward per convertire finanziamenti/crediti contratti in valute diverse nelle divise di riferimento delle varie società del Gruppo; sono inoltre presenti operazioni di commodity swap a copertura del rischio di variazione del prezzo dell'energia e currency option a copertura dell'equity free cash flow di Gruppo.

Rispettivamente gli IRS prevedono o possono comportare, a scadenze determinate, lo scambio con le controparti di flussi di interesse, calcolati su un valore nozionale di riferimento, ai tassi fissi o variabili concordati.

Ciò vale anche per i CCIRS, che possono prevedere, oltre alla liquidazione dei flussi di interesse periodici, lo scambio dei capitali di riferimento, nelle rispettive divise di denominazione, a scadenza ed eventualmente a pronti.

I commodity swap prevedono lo scambio di flussi periodici basati: i) sul prezzo variabile di riferimento della commodity oggetto di copertura e ii) su un prezzo fisso predeterminato dal contratto. Currency forward e currency option prevedono il futuro scambio di valute rispettivamente a condizioni predeterminate ovvero al verificarsi di talune condizioni di mercato.

Nelle successive tabelle gli strumenti finanziari derivati sono suddivisi per tipologia di rischio per ogni tipo di copertura, separando attività e passività finanziarie. Per i CCIRS l'importo nozionale si riferisce al controvalore euro contrattuale, per gli IRS in valuta diversa dall'euro, al controvalore al tasso di cambio di mercato; per i commodity swap, il nozionale è rappresentato come somma dei soli flussi da corrispondere alla controparte.

Tipologia
(milioni di euro)
Rischio coperto Nozionale al 30.6.2025 Nozionale al
31.12.2024
Mark to Market Spot*
(Clean Price) al
30.6.2025
Mark to Market Spot*
(Clean Price) al
31.12.2024
Interest rate swap Rischio tasso di interesse 400 4
Cross Currency and Interest
Rate Swap
Rischio tasso di interesse e
rischio di cambio
Totale derivati in Fair Value Hedge 400 4
Interest rate swap Rischio tasso di interesse 2.239 2.403 15 (30)
Cross Currency and Interest
Rate Swap
Rischio tasso di interesse e
rischio di cambio
1.964 1.968 120 352
Commodity Swap Rischio Prezzo energia 9
Totale derivati in Cash Flow Hedge 4.212 4.371 135 322
Totale derivati Non in Hedge Accounting 1.876 1.025 (49) 32
Totale derivati Gruppo TIM 6.488 5.396 90 354

* Il Mark to Market Spot sopra riportato rappresenta la valutazione di mercato del derivato al netto della quota maturata del flusso in corso.

NOTA 17 INFORMAZIONI INTEGRATIVE SU STRUMENTI FINANZIARI

Valutazione al fair value

Le valutazioni al fair value degli strumenti finanziari del Gruppo sono state classificate nei 3 livelli previsti dall'IFRS 7. In particolare la scala gerarchica del fair value è composta dai seguenti livelli:

  • Livello 1: corrisponde a prezzi quotati su mercati attivi;
  • Livello 2: corrisponde a prezzi calcolati attraverso elementi desunti da dati di mercato osservabili;
  • Livello 3: corrisponde a prezzi calcolati attraverso altri elementi differenti dai dati di mercato osservabili.

Nelle tabelle che seguono sono riportate alcune informazioni integrative sugli strumenti finanziari, ivi compresa la tabella relativa ai livelli gerarchici per ciascuna classe di attività/passività finanziaria valutata al fair value al 30 giugno 2025.

Legenda Categorie IFRS 9

Acronimo
Attività finanziarie valutate a:
Costo ammortizzato Amortized Cost AC
Fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo Fair Value Through Other Comprehensive Income FVTOCI
Fair value attraverso il conto economico separato Fair Value Through Profit or Loss FVTPL
Passività finanziarie valutate a:
Costo ammortizzato Amortized Cost AC
Fair value attraverso il conto economico separato Fair Value Through Profit or Loss FVTPL
Derivati di copertura Hedge Derivatives HD
Non applicabile Not applicable n.a.

Livelli gerarchici per ciascuna classe di attività/passività finanziaria valutate al fair value al 30.6.2025

Livelli di gerarchia
(milioni di euro) Categorie IFRS 9 note Valore di
bilancio al
30.6.2025
Livello 1 (*) Livello 2 (*) Livello 3 (*)
ATTIVITÀ
Attività non correnti
Altre partecipazioni
FVTOCI (8) 110 24 41 45
FVTPL (8) 52 52
Titoli, crediti finanziari e altre attività finanziarie non
correnti
di cui titoli FVTOCI (9)
di cui derivati di copertura HD (9) 403 403
di cui derivati non di copertura FVTPL (9)
(a) 565 76 444 45
Attività correnti
Titoli
FVTOCI (9) 1.009 1.009
FVTPL (9) 432 432
Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti
di cui derivati di copertura HD (9) 28 28
di cui derivati non di copertura FVTPL (9) 76 76
(b) 1.545 1.441 104
Totale (a+b) 2.110 1.517 548 45
PASSIVITÀ
Passività non correnti
di cui derivati di copertura HD (14) 198 198
di cui derivati non di copertura FVTPL (14) 22 22
(c) 220 220
Passività correnti
di cui derivati di copertura HD (14) 37 37
di cui derivati non di copertura FVTPL (14) 40 40
(d) 77 77
Totale (c+d) 297 297

(*) Livello 1: corrisponde a prezzi quotati su mercati attivi.

Livello 2: corrisponde a prezzi calcolati attraverso elementi desunti da dati di mercato osservabili.

Livello 3: corrisponde a prezzi calcolati attraverso altri elementi differenti dai dati di mercato osservabili.

Nel corso del primo semestre 2025 non si sono verificati trasferimenti tra diversi livelli gerarchici di attività e passività finanziarie valutate al fair value.

NOTA 18 FONDI RELATIVI AL PERSONALE

Sono così composti:

(milioni di euro) 31.12.2024 Discontinued
Operations
Incrementi/
Attualizzazione
Decrementi Differenze
cambio e altre
variazioni
30.6.2025
Fondo Trattamento di Fine Rapporto (a) 186 (6) 3 (3) 180
Fondi per piani pensionistici e altri 14 (1) 1 (1) 13
Fondi per esodi agevolati e ristrutturazione aziendale 3 (1) 6 8
Totale altri fondi relativi al personale (b) 17 (2) 7 (1) 21
Totale (a+b) 203 (8) 10 (4) 201
di cui:
quota non corrente 200 193
quota corrente(*) 3 8

(*) La quota corrente è riferibile ai soli Altri fondi relativi al personale.

Il Fondo Trattamento di Fine Rapporto (T.F.R.) si riferisce alle sole società italiane e si riduce complessivamente di 6 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024. I decrementi sono essenzialmente relativi alla società Telecom Italia Sparkle classificata, ai sensi dell'IFRS 5, quale "Attività disponibile per la vendita" e agli utilizzi del periodo per liquidazioni al personale cessato e per anticipazioni.

Le variazioni registrate nel primo semestre 2025 negli "Incrementi/Attualizzazione" sono così composte:

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti (*)
Oneri finanziari 3
(Utili) perdite attuariali nette del periodo
Totale 3
Rendimento effettivo delle attività a servizio del piano non sono presenti attività al servizio del piano

(*) Le quote destinate al Fondo Tesoreria INPS o alle forme di previdenza complementare sono contabilizzate, nell'ambito dei "Costi del personale", negli "Oneri sociali"; nella voce sono iscritte le sole quote relative alle società con meno di 50 dipendenti.

Al 30 giugno 2025, i parametri tecnico-economici utilizzati nella valutazione del Fondo Trattamento di Fine Rapporto hanno subito, rispetto al 31 dicembre 2024, minime variazioni.

In particolare, il tasso di inflazione è rimasto invariato rispetto al valore di dicembre 2024 (2,00%) mentre il tasso di attualizzazione è aumentato, passando dal 3,18% utilizzato al 31 dicembre 2024 al 3,21% del 30 giugno 2025.

I Fondi per piani pensionistici e altri sono prevalentemente rappresentativi di piani pensionistici attivati da società estere del Gruppo TIM.

I Fondi per esodi agevolati e ristrutturazione aziendale aumentano, nel primo semestre 2025, complessivamente di 5 milioni di euro, principalmente per l'effetto di accantonamenti per piani di esodazione individuale, come previsto dall'accordo sindacale sottoscritto dalla Capogruppo con le OO.SS. il 29 marzo 2024 e ratificato il 12 aprile 2024 presso il Ministero del Lavoro.

NOTA 19 FONDI PER RISCHI E ONERI

Sono così composti:

(milioni di euro) 31.12.2024 Discontinued
operations
Incremento Utilizzo a conto
economico
Utilizzo diretto Differenze
cambio e altre
variazioni
30.6.2025
Fondo imposte e rischi fiscali 120 10 (7) 10 133
Fondo per oneri di ripristino 80 3 (3) 80
Fondo vertenze legali 474 (3) 46 (33) (22) 462
Fondo rischi commerciali 154 11 (16) (1) 148
Fondo per rischi e oneri su partecipazioni e
operazioni societarie
39 (28) 11
Altri fondi rischi e oneri 10 10
Totale 877 (31) 70 (16) (41) (15) 844
di cui:
quota non corrente 485 384
quota corrente 392 460

Il fondo imposte e rischi fiscali si incrementa di 13 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024 ed è relativo essenzialmente alla Business Unit Brasile.

Il fondo per oneri di ripristino si riferisce agli accantonamenti dei costi previsti per il ripristino degli immobili in locazione e dei siti utilizzati nell'ambito della telefonia mobile; al 30 giugno 2025 è riconducibile principalmente alla Capogruppo TIM S.p.A. (74 milioni di euro) e alla società controllata brasiliana TIM S.A. (5 milioni di euro).

Il fondo vertenze legali accoglie gli stanziamenti a fronte di vertenze con altre controparti e con il personale. Il saldo al 30 giugno 2025 è attribuibile per 361 milioni di euro alla Business Unit Domestic e per 101 milioni di euro alla Business Unit Brasile.

Il fondo per rischi commerciali è relativo alla Business Unit Domestic e principalmente alla Capogruppo TIM S.p.A.. Nel corso del primo semestre 2025 si segnala, in particolare, la risoluzione di un contratto per un accordo di connettività che ha determinato l'aggiornamento della passività iscritta al 31 dicembre 2024.

NOTA 20 DEBITI VARI E ALTRE PASSIVITA' NON CORRENTI

Sono così composti:

(milioni di euro) 30.6.2025 31.12.2024
Debiti vari non correnti
Debiti verso istituti di previdenza 301 381
Debiti per imposte sul reddito 1
Altri debiti 6 11
(a) 307 393
Altre passività non correnti
Ricavi differiti da contratti con clienti (Contract liabilities) 90 128
Altri ricavi e proventi differiti 248 360
Contributi in conto capitale 13 15
(b) 351 503
Totale
(a+b)
658 896

I debiti vari non correnti comprendono:

  • debiti verso istituti di previdenza principalmente relativi alla posizione debitoria non corrente verso l'INPS a fronte dell'applicazione degli accordi firmati con le Organizzazioni Sindacali riguardanti l'applicazione dell'art. 4 della legge 28 giugno 2012, n. 92 e dell'art. 41, comma 5bis, D.Lgs. n. 148/2015;
  • altri debiti principalmente afferibili alla Business Unit Brasile.

Le altre passività non correnti includono:

  • ricavi differiti da contratti con clienti (Contract liabilities) che si riversano a conto economico in base alla durata derivante dai vincoli contrattuali tra le parti, pari mediamente a 24 mesi; pertanto il saldo al 30 giugno 2025 si riverserà a conto economico generalmente entro l'esercizio 2027. La voce comprende in particolare:
    • i ricavi differiti di TIM S.p.A. relativi a canoni di abbonamento e noleggio e manutenzione (60 milioni di euro);
    • i ricavi differiti di TIM S.p.A. relativi a canoni di outsourcing (25 milioni di euro).

■ altri ricavi e proventi differiti che comprendono principalmente:

  • la quota non corrente dei proventi differiti connessi al Master Services Agreement sottoscritto da TIM S.p.A. con FiberCop S.p.A. (166 milioni di euro);
  • la quota non corrente della plusvalenza differita connessa all'operazione di sale and lease back per la cessione di torri di telecomunicazione della Business Unit Brasile (circa 77 milioni di euro).
  • Contributi in conto capitale: la voce rappresenta la componente da imputare a conto economico sulla base della vita utile residua (stimabile in circa 18 anni) dei cespiti cui afferiscono i contributi stessi ed è principalmente connessa alla realizzazione del "Piano 5G Copertura" nell'ambito dei progetti PNRR.

NOTA 21 DEBITI COMMERCIALI, VARI E ALTRE PASSIVITA' CORRENTI

Sono così composti:

(milioni di euro) 30.6.2025 31.12.2024
Debiti commerciali (a) 3.563 4.351
Debiti tributari (b) 450 136
Debiti vari
Debiti per compensi al personale 179 183
Debiti verso istituti di previdenza 267 308
Debiti relativi al "Contributo per l'esercizio di attività di TLC" 601 527
Dividendi deliberati, ma ancora da corrispondere ad azionisti 129 48
Altri 220 216
Fondi relativi al personale (ad eccezione del T.F.R.) per le quote che si prevede
verranno liquidate entro 12 mesi
8 3
Fondi per rischi e oneri, per le quote che si prevede verranno liquidate entro 12
mesi
460 392
(c) 1.864 1.677
Altre passività correnti
Passività derivanti da contratti con clienti (Contract liabilities) 783 797
Altri ricavi e proventi differiti 94 113
(d) 877 910
Totale (a+b+c+d) 6.754 7.074

I debiti commerciali, pari a 3.563 milioni di euro (4.351 milioni di euro al 31 dicembre 2024), si riferiscono principalmente alla Business Unit Domestic (2.793 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (786 milioni di euro). La voce include i debiti verso il fornitore Inwit S.p.A. da parte di TIM S.p.A. per 276 milioni di euro derivanti principalmente dal contratto di servizio (Master Service Agreement) in essere.

Al 30 giugno 2025 i debiti commerciali con scadenza superiore ai 12 mesi ammontano a 41 milioni di euro (40 milioni di euro al 31 dicembre 2024) e sono principalmente riferibili a debiti della Business Unit Brasile per il rinnovo di licenze di telecomunicazioni.

Accordi finanziari con i fornitori

TIM S.p.A. mette a disposizione dei fornitori l'utilizzo di alcuni strumenti finanziari che consentono loro di anticipare l'incasso delle fatture (cd. reverse factoring).

Tali strumenti non comportano per TIM S.p.A. alcuna modifica delle condizioni di pagamento contrattualmente stabilite con il fornitore, in quanto sono esclusivamente a disposizione dei fornitori stessi per gestire, a loro discrezione, in maniera più efficiente la relazione con le istituzioni finanziarie.

Inoltre, in alcuni casi, TIM S.p.A. negozia con specifici fornitori allungamenti dei termini di pagamento, in modo tale da ricondurli agli usuali termini di pagamento della categoria merceologica di appartenenza.

Nel 2025 tali operazioni hanno consentito di definire termini di pagamento coerenti con quelli applicati ai fornitori non oggetto di accordi, pari a 120 giorni data fine mese fattura, senza impatti significativi sulla dinamica del cash flow.

I debiti tributari si riferiscono principalmente ai debiti della Business Unit Brasile (72 milioni di euro) e di TIM S.p.A. (376 milioni di euro). Questi ultimi comprendono il debito verso l'Erario per IVA (355 milioni di euro), per le trattenute operate quale sostituto d'imposta (16 milioni di euro) e al debito per la tassa di concessione governativa (2 milioni di euro).

I debiti vari comprendono principalmente:

  • la posizione debitoria della Business Unit Brasile per la Taxa de Fiscalização de Funcionamento (TFF), contributo sospeso dal 2020;
  • la posizione debitoria corrente verso l'INPS a fronte dell'applicazione degli accordi firmati con le Organizzazioni Sindacali riguardanti l'applicazione dell'art. 4 della legge 28 giugno 2012, n. 92 ed all'ex-art. 41, comma 5bis, D.Lgs. n. 148/2015;
  • gli anticipi sui contributi erogati dallo Stato alla Capogruppo TIM S.p.A. in relazione ai progetti PNRR pari a 53 milioni di euro;
  • la quota corrente dei fondi relativi al personale e dei fondi per rischi e oneri, pari complessivamente a 468 milioni di euro.

Le altre passività correnti comprendono:

■ Passività derivanti da contratti con clienti (Contract liabilities), pari a 783 milioni di euro. La voce accoglie le passività verso clienti connesse alle obbligazioni delle società del Gruppo di trasferire beni e servizi per i quali hanno ricevuto un corrispettivo. Sono di seguito rappresentate le passività verso clienti, che hanno generalmente una scadenza entro 12 mesi.

In particolare:

  • contract liabilities, pari a 6 milioni di euro; la voce comprende contratti bundle (pacchetti di beni e servizi) aventi performance obligation con differente tempistica di riconoscimento dei ricavi e conseguente differimento temporale dei corrispettivi originariamente rilevati;
  • poste connesse alla clientela, pari a 355 milioni di euro; la voce comprende debiti verso clienti a seguito di rapporti contrattuali, quali il debito per traffico prepagato e i canoni di abbonamento addebitati anticipatamente;
  • acconti e anticipi pari a 41 milioni di euro, relativi a debiti verso clienti a seguito di pagamenti anticipati, quali i versamenti degli abbonati in conto conversazioni;
  • ricavi differiti da contratti con clienti, pari a 381 milioni di euro comprendenti essenzialmente i ricavi differiti della Capogruppo TIM S.p.A. per:
  • canoni di noleggio e manutenzione (298 milioni di euro);
  • canoni di abbonamento (51 milioni di euro)
  • Altri ricavi e proventi differiti, pari a 94 milioni di euro relativi principalmente alla quota corrente dei proventi differiti della Capogruppo TIM S.p.A. connessi al Master Service Agreeement stipulato con con FiberCop S.p.A..

NOTA 22 CONTENZIOSI E AZIONI GIUDIZIARIE PENDENTI, ALTRE INFORMAZIONI, IMPEGNI E GARANZIE

Sono illustrati qui di seguito i principali contenziosi giudiziari, arbitrali e fiscali in cui le società del Gruppo TIM sono coinvolte al 30 giugno 2025, nonché quelli chiusi nel corso del periodo.

Per quei contenziosi, di seguito descritti, per i quali si è ritenuto probabile un rischio di soccombenza, il Gruppo TIM ha iscritto passività per complessivi 322 milioni di euro.

Si segnala che per alcuni contenziosi di seguito riportati non è stato possibile, sulla base delle informazioni disponibili alla data di chiusura della presente Relazione finanziaria semestrale e con particolare riferimento alla complessità dei procedimenti, al loro stato di avanzamento, nonché agli elementi di incertezza di carattere tecnico-processuale, effettuare una stima attendibile degli oneri e/o delle tempistiche degli eventuali pagamenti. Inoltre, nei casi in cui la diffusione delle informazioni relative al contenzioso potesse pregiudicare seriamente la posizione di TIM o delle sue controllate, viene descritta unicamente la natura generale della controversia.

Infine, relativamente ai procedimenti con l'Autorità Antitrust, si rammenta che in base all'art. 15, comma 1, della Legge n. 287/1990 ("Norme per la tutela della concorrenza e del mercato"), l'Autorità ha la facoltà di comminare una sanzione amministrativa commisurata al fatturato del Gruppo, nei casi di infrazioni ritenute gravi.

a) Principali contenziosi e azioni giudiziarie pendenti

Per i seguenti contenziosi e azioni giudiziarie pendenti non sono intervenuti fatti significativi rispetto a quanto pubblicato nella Relazione finanziaria annuale 2024:

  • Colt Technology Services, Eutelia e Clouditalia Telecomunicazioni (connessi al procedimento Antitrust A428);
  • Wind Tre S.p.A. I857;
  • Contenzioso per "Conguagli su canoni di concessione" per gli anni 1994-1998;
  • Brasile arbitrato Opportunity.

Contenziosi fiscali e regolatori internazionali

Al 30 giugno 2025 le società della Business Unit Brasile risultano coinvolte in contenziosi di natura fiscale o regolatoria il cui esito è valutato di possibile soccombenza per un ammontare complessivo di circa 23,1 miliardi di reais (22,3 miliardi di reais al 31 dicembre 2024), corrispondenti a circa 3,6 miliardi di euro al 30 giugno 2025.

Sono di seguito evidenziate le principali tipologie di contenzioso, classificate in base all'imposta cui fanno riferimento.

Imposte federali

In relazione all'imposizione a livello federale, si segnalano i seguenti filoni vertenziali:

  • disconoscimento degli effetti fiscali di operazioni di fusione tra società facenti parte del gruppo TIM Brasil;
  • diniego del beneficio fiscale territoriale SUDENE, in ragione di pretese irregolarità nella gestione e nella rendicontazione del beneficio stesso;
  • contestazioni in ordine alle compensazioni con le perdite fiscali pregresse;
  • ulteriori contestazioni in ordine alla deducibilità fiscale dell'ammortamento dell'avviamento;
  • assoggettamento ad imposizione sul reddito di talune tipologie di differenze di cambio;
  • assoggettamento a ritenute alla fonte di talune tipologie di pagamenti effettuati verso l'estero (ad esempio, i pagamenti per roaming internazionale);
  • ulteriori contestazioni in ordine alle compensazioni effettuate tra imposte a debito e posizioni fiscali creditorie delle società del gruppo. A tale riguardo, si fa presente che nel corso del terzo e quarto trimestre del 2024, è stato presentato un ricorso a fronte di una contestazione relativa all'utilizzo in compensazione con le imposte dovute dei crediti PIS e COFINS, derivanti dall'esclusione dell'ICMS dalle rispettive basi di calcolo. L'importo in questione, classificato come rischio possibile, ammonta a circa 1,6 miliardi di reais.

Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 5,1 miliardi di reais (5,1 miliardi di reais al 31 dicembre 2024).

Imposte statali

Nell'ambito del prelievo statale, si segnalano molteplici contestazioni in materia di ICMS, ed in particolare:

  • contestazioni riguardanti l'abbattimento della base imponibile del tributo, a fronte di sconti concessi ai clienti, oltre a contestazioni in merito all'utilizzo dei crediti fiscali dichiarati dalle società del gruppo, a fronte della restituzione di terminali telefonici dati in comodato, ed a seguito della rilevazione di frodi da sottoscrizione ai danni delle società;
  • assoggettamento ad ICMS di talune tipologie di canoni, maturati a favore delle società del gruppo e da queste classificati come corrispettivi per servizi diversi da quelli di telecomunicazione;
  • contestazioni sull'utilizzo del beneficio fiscale "PRO-DF" originariamente concesso da taluni Stati, e successivamente dichiarato incostituzionale (la contestazione si riferisce all'effettiva spettanza del credito per ICMS, dichiarato dalla società TIM Celular, ora incorporata in TIM S.A., sulla base delle predette disposizioni agevolative);
  • contestazioni relative all'utilizzo dei crediti per ICMS, rilevati dalle società del gruppo in esito alle acquisizioni di immobilizzazioni materiali, ed in relazione alle somministrazioni di energia elettrica a favore delle società, oltre che in applicazione delle disposizioni in materia di sostituzione d'imposta;
  • sanzioni irrogate alle società del gruppo per irregolarità negli adempimenti dichiarativi;
  • contestazioni dei crediti per ICMS in relazione alla procedura di sostituzione d'imposta, prevista nei casi di acquisto e distribuzione di apparati tra Stati diversi;
  • contestazioni dei crediti per ICMS derivanti dallo "special credit" riconosciuto dalla società ai clienti pre-pagati, come anticipazione delle successive ricariche.

Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 11,8 miliardi di reais (11,1 miliardi di reais al 31 dicembre 2024).

Imposte municipali

Tra i contenziosi con un grado di rischio classificato come "possibile", vi sono alcune controversie relative alle imposte comunali (Municipal Taxes) il cui importo complessivo ammonta a circa 1,9 miliardi di reais (circa 1,9 miliardi di reais al 31 dicembre 2024).

FUST e FUNTTEL

Le principali contestazioni in materia di contribuzioni all'ente regolatorio (Anatel), e in particolare in termini di FUST e FUNTTEL, riguardano l'assoggettamento a tali prelievi dei ricavi da interconnessione.

Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 4,3 miliardi di reais (4,2 miliardi di reais al 31 dicembre 2024).

Procedimento Golden Power

Nell'agosto 2017 la Presidenza del Consiglio ha avviato nei confronti di TIM (ed anche di Vivendi) un procedimento volto a verificare l'esistenza in capo a TIM dell'obbligo di notificare, ai sensi della disciplina c.d. "Golden Power", l'acquisto da parte di Vivendi del controllo societario di TIM e degli attivi strategici da questa detenuti. Nel settembre 2017, il procedimento in questione si è concluso con l'affermazione dell'esistenza di tale obbligo in capo a TIM con decorrenza dal 4 maggio 2017 (data dell'Assemblea degli Azionisti che ha rinnovato gli organi sociali di TIM).

Per l'effetto di tale decisione della Presidenza del Consiglio, è stato avviato un nuovo procedimento amministrativo per la irrogazione in capo a TIM della sanzione pecuniaria prevista dalla disciplina Golden Power per inottemperanza al citato obbligo di notifica. Tale procedimento si è concluso in data 8 maggio 2018 con l'irrogazione di una sanzione pecuniaria pari a 74,3 milioni di euro.

La Presidenza del Consiglio ha inoltre esercitato i poteri Golden Power con decreti del 16 ottobre 2017 e 2 novembre 2017. La Società, essendo convinta di disporre di argomentazioni giuridiche volte a dimostrare che nessun obbligo di notifica del controllo di Vivendi su di essa gravava, ha presentato distinti ricorsi straordinari al Presidente della Repubblica per richiedere l'annullamento del provvedimento di accertamento del 28 del settembre 2017, del decreto di esercizio dei poteri speciali del 16 ottobre 2017 e del decreto di esercizio dei poteri speciali del 2 novembre 2017, e dinanzi al TAR Lazio contro il citato provvedimento dell'8 maggio 2018 che ha irrogato la sanzione pecuniaria, con richiesta di sospensione in via cautelare dell'efficacia dello stesso. Quanto al ricorso al TAR Lazio contro il provvedimento dell'8 maggio 2018 che ha irrogato la sanzione pecuniaria, il TAR, accogliendo nel luglio 2018 l'istanza cautelare della Società, ha sospeso il pagamento della sanzione. Successivamente, con sentenza non definitiva del maggio 2019, il TAR Lazio anche in ragione della "originalità" della distinzione del procedimento tra atto di accertamento del 28 settembre 2017 e decreto sanzionatorio dell'8 maggio 2018: (i) ha accolto la richiesta TIM di provvedimenti provvisori per la sospensione dell'ammenda condizionata all'offerta della garanzia; (ii) concesso la sospensione del procedimento al fine di attendere la sentenza definitiva nella causa (pregiudiziale) pendente dinanzi al Presidente della Repubblica avverso l'atto di accertamento del 28 settembre 2017 in; (iii) respinto le eccezioni processuali sollevate dalle amministrazioni resistenti.

Il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica avverso il decreto di esercizio dei poteri speciali del 2 novembre 2017 è stato respinto.

Si segnala, altresì, il rilascio a maggio 2018 di una fideiussione a favore della Presidenza del Consiglio di 74,3 milioni di euro, richiesta per la presentazione da parte di TIM dinanzi al TAR Lazio dell'istanza di sospensione cautelare della riscossione della sanzione irrogata per l'asserita violazione dell'art. 2 del D.L. 15/3/2012, n. 21 (Golden Power). Tale fideiussione è stata successivamente rinnovata fino al 30 novembre 2025.

In data 13 settembre 2023, è stato tramesso a TIM l'avviso di perenzione ultraquinquennale del ricorso ai sensi dell'articolo 82 c.p.a., essendo decorsi cinque anni dalla data di deposito del medesimo. TIM ha pertanto chiesto la fissazione dell'udienza pubblica di discussione del ricorso. Detta udienza pubblica è stata fissata per il 10 gennaio 2024. Successivamente all'udienza il TAR con ordinanza 709 del 15 gennaio 2024, ha confermato la sospensione propria del giudizio, come già disposto con sentenza non definitiva del 23 maggio 2019 n. 6310, nonché la sospensione dell'esecuzione del provvedimento alle condizioni previste dalla menzionata pronuncia, il tutto in attesa decisione del procedimento straordinario avverso il provvedimento di accertamento del 28 settembre 2017.

Con parere n. 1259/2024 reso nel procedimento straordinario avverso il provvedimento di accertamento del 28 settembre 2017, il Consiglio di Stato ha concordato con l'opinione espressa dal TAR Lazio nella sentenza non definitiva del maggio 2019, ritenendo inammissibile il ricorso in quanto l'atto impugnato non è qualificabile come provvedimento ma come atto infraprocedimentale inerente al procedimento sanzionatorio (impugnato con ricorso al TAR Lazio). Sicché, con atto del 5 dicembre 2024, TIM ha chiesto in via cautelativa al TAR Lazio la prosecuzione del giudizio avverso il decreto sanzionatorio, salva la possibilità di ulteriore sospensione in attesa della decisione del Consiglio di Stato sui procedimenti straordinari avverso i decreti di esercizio dei poteri speciali ancora pendenti, e/o in attesa del decreto della Presidenza della Repubblica che recepirà il citato parere del Consiglio di Stato n. 1259/2024. L'udienza avanti al TAR era stata fissata per il 19 marzo 2025. All'esito dell'udienza la causa è stata trattenuta per la decisione, riservandosi il Collegio se sospendere o definire il giudizio. Con sentenza del 23 maggio 2025 il TAR Lazio ha rigettato il ricorso e confermato la legittimità della sanzione imposta a TIM. Avverso la sentenza, TIM ha presentato il 28 luglio 2025 appello davanti al Consiglio di Stato, con istanza di sospensione cautelare della riscossione della sanzione

Inoltre, TIM impugnava dinanzi al TAR Lazio e poi appellava dinanzi al Consiglio di Stato il provvedimento con il quale Consob, il 13 settembre 2017, affermava l'esistenza del controllo di Vivendi su TIM. Nel dicembre 2020 il Consiglio di Stato, con sentenza definitiva, ha accolto il ricorso di TIM ed annullato il provvedimento di Consob, significativa premessa dell'intero procedimento successivo della Presidenza del Consiglio relativo all'obbligo di notifica Golden Power del quale s'è detto sopra. In data 14 giugno 2021, la Consob ha presentato ricorso straordinario dinanzi la Corte di Cassazione per motivi giurisdizionali; TIM si è costituita in giudizio, eccependo l'illegittimità e inammissibilità del ricorso. A seguito della Camera di Consiglio che si è tenuta l' 11 ottobre 2022, il 24 gennaio 2023 è stata pubblicata l'ordinanza con la quale la Corte di Cassazione dichiara improcedibile il ricorso di Consob con conseguente condanna alle spese di lite.

COMM 3000 S.p.A. (già KPNQWest Italia S.p.A.) - A428

Con atto di citazione dinanzi al Tribunale di Roma, COMM 3000 S.p.A. (già KPNQWest Italia S.p.A.) ha convenuto in giudizio TIM avanzando pretese risarcitorie quantificate in complessivi 37 milioni di euro, per asserite condotte abusive e anticoncorrenziali attuate nel periodo 2009-2011, mediante boicottaggio tecnico (rifiuti di attivazione dei servizi all'ingrosso - KO); tali pretese sono fondate sui contenuti del provvedimento dell'AGCM che ha definito il procedimento A428. TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le tesi di controparte. All'esito del giudizio, con sentenza di aprile 2019, il Tribunale di Roma ha accolto parzialmente le domande di COMM 3000 S.p.A. (già KPNQWest Italia S.p.A.) condannando TIM al pagamento di un importo significativamente inferiore a quanto oggetto delle pretese risarcitorie di controparte. Nel mese di giugno 2019, TIM ha proposto appello avverso la sentenza. Con sentenza di aprile 2021, la Corte di Appello di Roma ha accolto in parte l'appello di TIM riducendo l'importo del risarcimento dovuto a COMM 3000, che era comunque interamente coperto dal relativo fondo. Nel mese di novembre 2021, TIM ha proposto ricorso per Cassazione avverso la sentenza emessa dalla Corte di Appello di Roma. L'adunanza in Camera di consiglio si è svolta il 13 giugno 2023. Con ordinanza interlocutoria del 19 luglio 2023, la Corte ha rimesso la causa sul ruolo. In data 30 ottobre 2024 si è tenuta la pubblica udienza e la causa è stata trattenuta in decisione. Con sentenza del 28 gennaio 2025, la Cassazione ha confermato la sentenza parzialmente favorevole della Corte di Appello di Roma. Con ricorso del 24 aprile 2025, TIM ha impugnato la sentenza della Corte di Cassazione dinanzi alla Corte europea dei diritti dell'uomo, lamentando una violazione del diritto di difesa da parte dei giudici nazionali.

Procedimento Antitrust A514

Nel mese di giugno 2017 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato il procedimento A514 nei confronti di TIM per accertare un possibile abuso di posizione dominante in violazione dell'art. 102 del "Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea". Il procedimento è stato avviato sulla base di alcune segnalazioni giunte, tra il mese di maggio e di giugno 2017, da parte di Infratel, Enel, Open Fiber, Vodafone e Wind Tre e riguarda un presunto abuso di posizione dominante nei mercati dei servizi di accesso wholesale e dei servizi retail relativi alla rete fissa a banda larga e ultralarga. In particolare, l'AGCM ha ipotizzato che TIM abbia tenuto condotte volte a: i) rallentare e ostacolare lo svolgimento delle gare Infratel, al fine di ritardare o rendere meno remunerativo l'ingresso di un altro operatore sul mercato wholesale; ii) accaparrarsi preventivamente la clientela sul mercato retail dei servizi a banda ultralarga, mediante politiche commerciali volte a restringere lo spazio di contendibilità della clientela residuo per gli operatori concorrenti.

A seguito dell'avvio del procedimento, nel mese di luglio 2017 è stata svolta un'ispezione da parte dei funzionari dell'Autorità presso alcune sedi di TIM. Il 2 novembre 2017 TIM ha depositato una memoria difensiva nella quale, a supporto della correttezza del proprio operato, sono state confutate tutte le ipotesi di illegittimità dei comportamenti asseritamente tenuti da TIM e formanti oggetto del procedimento.

In data 14 febbraio 2018, AGCM ha deliberato di estendere l'oggetto del procedimento per la verifica di ulteriori condotte, concernenti la strategia dei prezzi wholesale di TIM sul mercato dei servizi di accesso all'ingrosso a banda larga e ultralarga, e l'utilizzo di informazioni privilegiate riguardanti la clientela degli operatori alternativi.

In data 5 luglio 2018, TIM ha depositato una proposta di impegni che, ove accettata definitivamente dall'Autorità, comporterebbe la chiusura dell'istruttoria senza accertamento di alcun illecito e irrogazione di sanzione. Gli impegni sono stati ritenuti preliminarmente ammissibili dall'Autorità che li ha sottoposti a market test nei mesi di agosto e settembre.

Il 30 ottobre 2018 TIM ha formulato le proprie repliche rispetto alle osservazioni dei terzi ed ha integrato la proposta di impegni con modifiche accessorie. Con provvedimento notificato in data 4 dicembre 2018, l'AGCM ha definitivamente respinto la proposta di impegni, ritenendoli non idonei alla luce delle contestazioni sollevate.

In data 4 marzo 2019, TIM ha chiesto ad AGCM la proroga del termine di chiusura del procedimento (inizialmente fissato al 31 maggio 2019).

Il 10 aprile 2019 AGCM ha deliberato una proroga del termine di conclusione del procedimento al 30 settembre 2019. Il 17 maggio 2019 AGCM ha comunicato a TIM le risultanze istruttorie (CRI). Nella CRI, AGCM conferma sostanzialmente l'impianto accusatorio ipotizzato nei provvedimenti di avvio ed estensione del procedimento.

Il 12 giugno 2019 AGCM ha esteso i termini per il deposito della memoria finale di TIM al 20 settembre 2019 e per l'audizione finale al 25 settembre 2019.

Il 18 settembre 2019 AGCM ha deliberato una nuova proroga del termine di conclusione del procedimento fissandolo al 28 febbraio 2020.

Il 6 marzo 2020 è stato notificato a TIM il provvedimento di chiusura dell'istruttoria: AGCM ha deliberato la sussistenza di un abuso di posizione dominante di TIM, accertando che TIM ha posto in essere una strategia anticoncorrenziale preordinata a ostacolare lo sviluppo in senso concorrenziale degli investimenti in infrastrutture di rete a banda ultra-larga. La sanzione irrogata a TIM per l'illecito anticoncorrenziale è pari a 116.099.937,60 euro.

Il 25 giugno 2020 TIM ha inviato ad AGCM la c.d. relazione di ottemperanza come prescritto nel dispositivo del provvedimento finale.

La Società ha comunque provveduto a maggio 2021 al pagamento della sanzione.

TIM ha impugnato dinanzi al TAR Lazio il suddetto provvedimento sanzionatorio. Con sentenza 1963/2022 del 28 febbraio 2022, il ricorso di TIM è stato respinto; nei confronti della decisione del TAR, TIM ha proposto appello al Consiglio di Stato.

Nell'agosto 2022, Irideos ha notificato atto di intervento ad opponendum rispetto al ricorso principale di TIM.

La relativa udienza di discussione è stata fissata per il 25 maggio 2023. Ad esito dell'udienza il Consiglio di Stato ha disposto una Consulenza Tecnica di Ufficio su tre quesiti in ordine alla redditività dell'investimento nelle zone bianche. Il giorno 11 ottobre 2023 si è regolarmente svolto il giuramento dei CTU in Consiglio di Stato che hanno chiesto una proroga dei termini di conclusione. Secondo i nuovi termini concessi dal Consiglio di Stato, la CTU si è conclusa a maggio 2024, con il deposito della relazione finale.

All'udienza pubblica del 10 ottobre 2024 la causa è stata trattenuta in decisione; Open Fiber ha richiesto la pubblicazione anticipata del dispositivo. Il Consiglio di Stato il 25 ottobre 2024 ha pubblicato il dispositivo della sentenza con cui ha respinto le istanze, anche istruttorie, delle parti e accolto in parte l'appello e, in parziale riforma della sentenza impugnata, ha accolto il ricorso di primo grado limitatamente alla commisurazione della sanzione irrogata, che va ridotta del 25%; per il resto, ha respinto l'appello e confermato il provvedimento impugnato in relazione a tutti gli altri profili di censura. Il 13 novembre 2024 è stata pubblicata la sentenza e TIM ha dato avvio alle procedure necessarie ad ottenere la restituzione parziale della sanzione per un importo pari a 29.024.984,40 euro, cui vanno aggiunti gli interessi legali decorrenti dalla data di pagamento sino alla data di effettiva restituzione. In data 27 febbraio 2025 l'AGCM ha notificato al MIMIT il nulla osta per il pagamento nei confronti di TIM del suddetto importo a seguito dell'avvenuta rideterminazione in euro 87.074.953,20 da parte dell'Autorità della sanzione irrogata nei confronti di TIM per la condotta accertata con il provvedimento n. 28162 del 25 febbraio 2020. Su istanza di TIM il MIMIT ha provveduto alla restituzione della citata somma di euro 29.024.984,40 e dei relativi interessi pari ad euro 2.664.864.94.

Open Fiber

Nel mese di marzo 2020 Open Fiber (OF) ha convenuto in giudizio TIM dinanzi al Tribunale di Milano, avanzando una pretesa risarcitoria pari a 1,5 miliardi di euro per danni causati da un presunto abuso di posizione dominante escludente nei confronti di OF. Le presunte condotte contestate consistono in: (i) investimenti pre-emptive in reti FTTC nelle aree bianche; (ii) avvio di azioni legali pretestuose per ostacolare le gare Infratel; (iii) repricing strumentale di alcuni servizi all'ingrosso; (iv) offerte commerciali di lock-in sul mercato retail; (v) comunicazione di informazioni false all'AGCOM, in sede di approvazione di un'offerta wholesale, e diffusione di voci circa un interesse di TIM ad acquisire OF; (vi) discriminazione nelle condizioni di accesso alle infrastrutture passive di TIM. TIM si è costituita in giudizio contestando le argomentazioni di OF. Enel S.p.A. è intervenuta nel giudizio chiedendo di condannare TIM al risarcimento di tutti i danni patiti e patendi dalla stessa Enel e da OF, senza tuttavia quantificarli. Nel corso di causa, Open Fiber ha rideterminato il danno asseritamente subito portandolo a 2,6 miliardi di euro oltre interessi e rivalutazione monetaria. Open Fiber ha inoltre chiarito che a suo dire tale danno sarebbe tuttora in divenire. Enel ha poi quantificato il danno asseritamente subito in 228 milioni di euro circa oltre interessi. Il 19 ottobre 2022 si è tenuta l'udienza per l'ammissione dei mezzi istruttori al termine della quale il giudice si è riservato. Con ordinanza del 17 luglio 2023 il Tribunale di Milano ha sciolto la riserva e rinviato all'udienza del 3 aprile 2024 per la precisazione delle conclusioni. All'udienza del 3 aprile, il Giudice ha disposto l'acquisizione della CTU resa nel giudizio di impugnazione da parte di TIM dinanzi al Consiglio di Stato, della sentenza sfavorevole del TAR relativa al provvedimento sanzionatorio comminato nell'ambito del procedimento A514, rinviando la causa all'udienza del 12 giugno 2024, all'esito della quale il Giudice si è riservato.

Il Collegio con ordinanza notificata il 5 luglio, ha ritenuto, ai fini dell'assunzione della delibera sull'eventuale sospensione del giudizio richiesta da TIM, di invitare le Parti a precisare le conclusioni, fissando la relativa udienza al 18 settembre 2024, disponendo la trattazione scritta ed invitando le parti a rinunciare ai termini per il deposito delle memorie conclusionali. Tale udienza è stata sostituita dal solo deposito di note scritte. Il Tribunale di Milano, in accoglimento dell'istanza proposta da TIM ha disposto la sospensione del giudizio fino alla definizione del giudizio dinanzi al Consiglio di Stato.

A seguito della pubblicazione della sentenza del Consiglio di Stato, avvenuta il 13 novembre 2024, il successivo 18 novembre 2024, Open Fiber ha richiesto la riassunzione del giudizio, con contestuale istanza di fissazione di udienza. L'udienza per la prosecuzione del giudizio è stata fissata al 20 maggio 2025.

All'udienza del 20 maggio 2025, il G.I., preso atto della rinuncia di OF ad alcune istanze istruttorie, ha assegnato termine (i) ad OF fino al 30 maggio 2025 per precisare le proprie posizioni e (ii) a TIM ed Enel fino al 10 giugno 2025 per controdedurre sul punto, fissando l'udienza del 18 giugno 2025. Le parti hanno depositato le rispettive memorie.

All'udienza del 18 giugno 2025, il G.I. ha chiesto alle parti di riassumere le rispettive considerazioni sui possibili effetti anticoncorrenziali delle condotte di TIM oggetto del Provvedimento A514, come eventualmente accertati dall'AGCM, assegnando termine fino al 30 luglio 2025 e fissando la prossima udienza al 1° ottobre 2025.

Irideos

Nel mese di gennaio 2022 Irideos ha convenuto in giudizio TIM dinanzi al Tribunale di Roma, avanzando una richiesta di risarcimento dei danni asseritamente subiti in conseguenza delle condotte illecite di TIM sanzionate dall'AGCM con il provvedimento conclusivo del procedimento A514 (azione c.d. follow on). La richiesta risarcitoria è pari a 23.204.079,87 euro per danni provocati dai comportamenti anticoncorrenziali posti in essere da TIM dal 2017 al 2019 (con effetti anche negli anni successivi) nel mercato dei servizi di accesso all'ingrosso alla rete fissa a banda larga e ultra-larga (mercato wholesale) e nel mercato dei servizi di telecomunicazione al dettaglio su rete fissa a banda larga e ultra-larga (mercato retail). TIM si è costituita in giudizio contestando le argomentazioni di controparte. All'udienza del 1° giugno 2022, il giudice istruttore ha (i) assegnato alle parti i termini per il deposito delle memorie istruttorie con decorrenza dal 15 febbraio 2023 e (ii) rinviato la causa all'udienza del 7 giugno 2023. L'udienza per l'assunzione dei mezzi di prova è stata fissata al 5 ottobre 2023. Il Giudice, preso atto della richiesta di rinvio di Irideos, motivato dalla pendenza del giudizio sul Provvedimento A514 dinanzi al Consiglio di Stato, ha rinviato le parti all'udienza del 10 ottobre 2024, ulteriormente rinviata al 13 marzo 2025. In tale data il Giudice ha disposto un ulteriore rinvio, fissando l'udienza al 22 ottobre 2025.

Fatturazione a 28 giorni

Con la delibera 121/17/CONS AGCOM ha introdotto disposizioni sulla cadenza della fatturazione per la telefonia, prescrivendo per la telefonia fissa che essa dovesse essere su base mensile o suoi multipli e per la telefonia mobile su base almeno quadrisettimanale. TIM ha impugnato dinanzi al TAR la delibera n. 121/17/CONS. A febbraio 2018 è stato pubblicato il dispositivo di sentenza che respinge il ricorso. Tale sentenza è stata impugnata da TIM innanzi al Consiglio di Stato nel giugno 2018. Il 23 settembre 2020 è stata pubblicata la sentenza non definitiva con cui il Consiglio di Stato ha riunito i ricorsi in appello di TIM, Vodafone, Fastweb e Wind Tre ed ha disposto il rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea (CGUE) in merito alla sussistenza in capo all'Autorità del potere di regolamentare la cadenza di rinnovo delle offerte commerciali e dei periodi di fatturazione, rigettando al contempo gli altri motivi di ricorso degli operatori e sospendendo il giudizio. L'8 giugno 2023 è stata pubblicata la decisione della Corte di Giustizia UE secondo cui non è contraria al diritto dell'Unione la normativa italiana che attribuisce all'AGCOM il potere di imporre agli operatori di servizi di telefonia fissa e convergenti una periodicità di rinnovo e fatturazione di tali offerte mensile o plurimensile. Dopo la riassunzione del giudizio al Consiglio di Stato TIM a dicembre 2023 ha chiesto l'improcedibilità del proprio appello per sopravvenuta carenza di interesse. In data 18 gennaio 2024, il Consiglio di Stato ha dichiarato l'estinzione del diritto.

AGCOM, con la delibera 499/17/CONS, accertata la violazione della delibera 121/17/CONS ha applicato a TIM una sanzione di 1.160.000 euro, diffidandola a provvedere – in sede di ripristino del ciclo di fatturazione con cadenza mensile o di multipli del mese a stornare gli importi corrispondenti al corrispettivo per il numero di giorni che, a partire dal 23 giugno 2017, non sono stati fruiti dagli utenti in termini di erogazione del servizio a causa del disallineamento fra ciclo di fatturazione quadrisettimanale e ciclo di fatturazione mensile.

A marzo 2018 con la delibera n. 112/18/CONS AGCOM ha (i) revocato la precedente delibera 499/17/CONS nella parte in cui TIM veniva diffidata a stornare gli importi presuntivamente erosi a partire dal 23 giugno 2017 con il ciclo di fatturazione quadrisettimanale, (ii) diffidato TIM a posticipare, limitatamente ai servizi di telefonia fissa, la data di decorrenza delle fatture emesse dopo il ripristino della fatturazione con cadenza mensile di un numero di giorni pari a quelli presuntivamente erosi a partire dal 23 giugno 2017 con il ciclo di fatturazione quadrisettimanale.

Con il decreto presidenziale n. 9/18/PRES AGCOM, ha modificato la delibera n. 112/18/CONS nelle parti in cui prevedeva che il differimento della fatturazione dovesse avvenire in sede di ripristino del ciclo di fatturazione con cadenza mensile o suoi multipli disponendo, altresì, che le tempistiche entro cui adempiere alla diffida sarebbero state individuate a seguito di audizioni con gli operatori e le principali associazioni dei consumatori.

A luglio 2018 AGCOM con la delibera 269/18/CONS ha fissato al 31 dicembre 2018 il termine entro cui gli operatori dovevano restituire alla clientela di rete fissa un numero di giorni di servizio pari a quelli erosi per effetto della fatturazione a 28 giorni oppure proporre alla clientela interessata eventuali misure compensative alternative, previa comunicazione all'AGCOM. TIM ha impugnato tutte le delibere sopra indicate.

Con dispositivo di sentenza pubblicato nel mese di novembre 2018 il TAR ha annullato la sanzione pecuniaria amministrativa di 1,16 milioni di euro comminata con la delibera 499/17/CONS ed ha confermato l'obbligo di restitutio in integrum alla clientela di rete fissa entro il 31 dicembre 2018, la pubblicazione delle motivazioni della sentenza è invece avvenuta il 10 maggio 2019. TIM ha impugnato la sentenza innanzi al Consiglio di Stato.

Con sentenza del 2 gennaio 2024, n. 39, il Consiglio di Stato, uniformandosi a quanto già deciso negli appelli proposti dagli altri operatori, ha respinto l'appello principale di TIM, confermando la legittimità dei provvedimenti adottati da AGCOM; con la medesima decisione il giudice amministrativo d'appello ha respinto anche il gravame incidentale dell'AGCOM volto a ottenere il ripristino della sanzione originariamente irrogata a TIM pari a 1.160.000 euro ed annullata dal TAR Lazio.

Ad agosto 2019 è stato avviato da parte di AGCOM un nuovo procedimento sanzionatorio (CONT 12/19/DTC) per inottemperanza all'ordine di restituzione dei giorni erosi dalla fatturazione a 28 giorni per i clienti di rete fissa e convergente, secondo le modalità stabilite nelle delibere nn. 112/18/CONS e 269/18/CONS. Con la delibera n. 75/20/CONS l'Autorità a conclusione di tale procedimento ha accertato l'inottemperanza di TIM alle delibere sopra indicate comminandole una sanzione di 3 milioni di euro. Il provvedimento è stato impugnato da TIM dinnanzi al TAR a luglio 2020. Si attende la fissazione dell'udienza di discussione.

Sul fronte civilistico con sentenza pubblicata il 14 ottobre 2021 il Tribunale di Milano nell'ambito del giudizio di merito avviato da Associazione Movimento dei Consumatori nel 2018, inerente la tariffazione e rinnovo a 28 giorni per le offerte di telefonia fissa e convergenti, ha confermato l'ordinanza del 4 giugno 2018, adottata dallo stesso Tribunale a chiusura del procedimento di reclamo promosso da TIM ex art 669 terdecies c.p.c., e le misure ivi previste ordinando a TIM di accogliere le richieste di restituzione dei corrispettivi versati per effetto della manovra da parte dei clienti - anche cessati, cosa che come noto TIM sta già facendo dal 2018, estendendo al contempo il periodo rilevante ai fini del riconoscimento del rimborso al 1° aprile 2017, quindi ad una data antecedente al 23 giugno 2017 data entro cui gli operatori dovevano adeguarsi alla Delibera n. 121/17/CONS. TIM ha impugnato la sentenza del Tribunale di Milano, proponendo contestualmente istanza di sospensione della efficacia esecutiva. Con ordinanza dell'11 gennaio 2022 la Corte d'Appello di Milano ha accolto parzialmente l'istanza di TIM, sospendendo il capo di sentenza relativo all'ordine di inviare una raccomandata a tutti clienti cessati ai quali era stata applicata la fatturazione a 28 giorni per informarli della possibilità di ottenere la restituzione degli importi aggiuntivi versati per effetto della manovra. Con sentenza pubblicata il 9 dicembre 2022 la Corte d'Appello di Milano ha confermato integralmente la sentenza di primo grado. TIM ha notificato in data 12 gennaio 2023 il ricorso innanzi alla Corte di Cassazione e il 16 gennaio 2023 ha depositato anche il ricorso ex art. 373 c.p.c. dinanzi alla Corte di Appello di Milano, chiedendo la sospensione dell'esecuzione della sentenza fino all'esito del giudizio pendente innanzi alla Corte di Cassazione.

Con ordinanza del 14 febbraio 2023, la Corte d'Appello di Milano, in parziale accoglimento dell'istanza di TIM, ha disposto la sospensione della sentenza in relazione all'ordine di inviare le raccomandate agli ex clienti in attesa della decisione della Suprema Corte. Con Ordinanza pubblicata il 15 febbraio 2024 la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso di TIM.

In data 24 gennaio 2025 si è tenuta l'udienza pubblica del ricorso proposto da TIM contro la delibera n. 75/20/CONS con la quale AGCOM - preso atto della asserita inottemperanza da parte di TIM alle precedenti delibere con cui erano state dettate le modalità per la restituzione dei così detti "giorni erosi" alla clientela per effetto della fatturazione a 28 giorni – aveva ingiunto alla Società il pagamento della sanzione pecuniaria di 3 milioni di euro. Si tratta dell'ultimo contenzioso ancora pendente sulla vicenda della fatturazione a 28 giorni, il cui esito potrebbe essere condizionato dalla definizione nelle more del giudizio intrapreso in sede civile dall'Associazione Movimento Consumatori sopra indicato. Infatti, il Tribunale Civile di Milano, accertata l'illiceità della pratica commerciale introdotta da TIM, la aveva condannata a porre in essere una serie di misure ripristinatorie per indennizzare la clientela dagli effetti pregiudizievoli derivanti dalla fatturazione a 28 giorni (tutte puntualmente adempiute) con decisione integralmente confermata nel 2024 dalla Corte di Cassazione. Conseguentemente, gli assunti posti a fondamento della delibera n. 75/20 circa l'asserita inottemperanza di TIM risultano smentiti dalle prove documentali allegate nel giudizio TAR le quali attestano l'intervenuto integrale adempimento da parte di TIM alle statuizioni decisorie dell'Autorità Giudiziaria Ordinaria su cui si è formato il giudicato. All'udienza del 24 gennaio la causa è stata trattenuta in decisione dal collegio dopo articolata discussione. In data 13 febbraio 2025 è stata pubblicata la sentenza del TAR Lazio che respinge il ricorso proposto da TIM contro la delibera n. 75/20/CONS.

TIM ha presentato ricorso in appello (notificato il 12 maggio 2025).

Procedimento Antitrust I820

In data 19 febbraio 2018 l'AGCM ha avviato il procedimento istruttorio I820 nei confronti delle società TIM, Vodafone, Fastweb, Wind Tre e dell'Associazione di categoria Asstel per verificare l'ipotesi della sussistenza di un'intesa restrittiva della concorrenza tra i principali operatori di telefonia fissa e mobile al fine di coordinare le rispettive strategie commerciali, violando in tal modo l'art. 101 TFUE.

Il presunto coordinamento, secondo il provvedimento di apertura del procedimento da parte di AGCM, si sarebbe concretizzato nelle modalità di attuazione dell'obbligo introdotto dall'articolo 19 quinquiesdecies del D.L. n. 148/2017 (convertito dalla L. n. 172/2017) che impone agli operatori di servizi di comunicazione elettronica una cadenza mensile (o di multipli del mese) per la fatturazione e il rinnovo delle offerte dei servizi fissi e mobili.

In data 21 marzo 2018, AGCM ha emanato una misura cautelare provvisoria nei confronti di tutti gli operatori coinvolti nel procedimento con cui ha ordinato di sospendere, nelle more del procedimento, l'attuazione dell'intesa concernente la determinazione del repricing comunicato agli utenti in occasione della rimodulazione del ciclo di fatturazione in ottemperanza alla Legge 172/17 e di rideterminare autonomamente la propria strategia commerciale. Con provvedimento n. 27112 dell'11 aprile 2018 AGCM ha confermato la misura cautelare.

Il 12 giugno 2018 TIM ha presentato ricorso al TAR per l'annullamento di tale provvedimento.

Il 31 gennaio 2020 a TIM è stato notificato il provvedimento di chiusura dell'istruttoria, con il quale AGCM ha deliberato la sussistenza dell'intesa tra TIM, Vodafone, Fastweb e WindTre, escludendo invece dai partecipanti all'intesa l'associazione Asstel. La sanzione irrogata a TIM per la partecipazione all'intesa anticoncorrenziale è pari a 114.398.325,00 euro. TIM ad aprile 2020 ha impugnato anche il provvedimento sanzionatorio.

Con sentenza pubblicata il 12 luglio 2021 il TAR Lazio ha accolto il ricorso e i motivi aggiunti presentati da TIM, annullando i provvedimenti assunti dall'AGCM, ivi incluso quello relativo alla sussistenza dell'intesa e all'irrogazione della sanzione.

In data 11 settembre 2021 l'AGCM ha presentato ricorso al Consiglio di Stato chiedendo l'annullamento della sentenza del TAR.

Si segnala che il 25 luglio 2023 il Consiglio di Stato ha riformato la decisione del TAR Lazio confermando la validità del provvedimento AGCM sul caso I820, rimandando all'Autorità per la rideterminazione della sanzione a seguito della riduzione della durata dell'infrazione.

In considerazione delle statuizioni del Consiglio di Stato sul quantum della sanzione, con istanza del 28 agosto 2023, TIM ha chiesto all'AGCM che la rideterminazione della sanzione avvenisse nel pieno contraddittorio tra le parti nell'ambito di un apposito procedimento istruttorio.

Con provvedimento del 26 settembre 2023, notificato alla Società il 3 ottobre 2023, l'AGCM ha comunicato a TIM di aver quantificato l'ammenda in 100.670.526,00 euro, ritenendo di non avere margini discrezionali nella esecuzione della sentenza del Consiglio di Stato. TIM in data 12 ottobre 2023 ha presentato ricorso per revocazione avverso la sentenza del Consiglio di Stato; l'udienza per la discussione del ricorso per revocazione è stata fissata per il 6 marzo 2025 e successivamente posticipata al 10 aprile 2025. Con sentenza pubblicata in data 30 maggio 2025, il Consiglio di Stato ha dichiarato inammissibile il ricorso per revocazione.

In data 13 ottobre 2023 TIM ha presentato ricorso avanti al TAR Lazio per l'annullamento del provvedimento di rideterminazione della sanzione, con richiesta di sospensione in via cautelare che è stata respinta con ordinanza del 9 novembre 2023. Siamo in attesa della fissazione dell'udienza di merito.

Con comunicazione del 6 dicembre 2023, l'Autorità ha sollecitato a TIM il pagamento della sanzione di 100.670.526,00 euro maggiorata degli interessi legali maturati dal 3 novembre 2023 fino al giorno di effettivo pagamento pari a 5.535.913,60 euro.

Con comunicazione del 12 dicembre 2023, TIM ha contestato la debenza di tali interessi per assenza dei presupposti della liquidità ed esigibilità richiesti dall'art. 1282 c.c., nonché un errore nell'individuazione del dies a quo per il calcolo.

L'Ufficio Bilancio dell'Autorità ha risposto il 2 febbraio 2024, riconoscendo un errore nel calcolo degli interessi legali che sono stati dunque rideterminati nella misura di 4.121.837,47 euro, ma ribadendo che gli stessi sono dovuti.

In data 29 marzo 2024, TIM ha presentato ricorso al TAR Lazio avverso la comunicazione dell'Ufficio Bilancio per contestare sia l'errore nel calcolo degli interessi dovuti sia un difetto di competenza dell'Ufficio Bilancio.

Procedimento Antitrust I850

Con decisione del 15 dicembre 2020 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato un'istruttoria nei confronti delle società Telecom Italia S.p.A., Fastweb S.p.A., Teemo Bidco S.r.l., FiberCop S.p.A., Tiscali Italia S.p.A. e KKR & Co. Inc. per accertare l'esistenza di eventuali violazioni dell'articolo 101 del TFUE relativa all'offerta di coinvestimento.

Più precisamente l'istruttoria riguarda i contratti che regolano la costituzione e il funzionamento di FiberCop e gli accordi di fornitura con Fastweb e Tiscali. AGCM intende verificare che tali accordi non creino ostacoli alla concorrenza tra gli operatori nel medio e lungo termine e siano volti ad assicurare il rapido ammodernamento delle infrastrutture di telecomunicazione fissa del Paese.

Il 6 agosto 2021 TIM ha presentato ad AGCM una proposta di impegni al fine di risolvere le preoccupazioni concorrenziali oggetto dell'istruttoria ed addivenire alla conclusione del procedimento senza l'irrogazione di alcuna sanzione.

Il 7 settembre 2021 AGCM ha giudicato gli impegni suddetti non manifestamente infondati e ne ha disposto la pubblicazione sul sito internet dell'Autorità a partire dal 13 settembre 2021; ha preso così avvio il c.d. market test che si è concluso il 13 ottobre 2021, data entro la quale tutti i soggetti interessati hanno trasmesso ad AGCM le loro osservazioni in merito agli impegni in questione.

Il 14 dicembre 2021 AGCM ha prorogato il termine di conclusione del procedimento, inizialmente previsto per il 31 dicembre 2021, fissandolo al 15 febbraio 2022.

E proprio nella sua adunanza del 15 febbraio 2022 AGCM ha infine deliberato l'approvazione degli impegni in quanto ritenuti idonei a far venire meno i presunti profili anticoncorrenziali oggetto dell'istruttoria.

Come previsto nel dispositivo del provvedimento finale, il 22 aprile 2022 TIM ha inviato ad AGCM una prima relazione sulle misure adottate per adempiere agli impegni assunti.

L'11 maggio 2022 AGCM ha comunicato a TIM la presa d'atto delle misure illustrate nell'ambito della relazione suddetta.

Il 31 gennaio 2023 TIM ha inviato ad AGCM una seconda relazione sullo stato di attuazione degli impegni assunti.

Il 30 gennaio 2024 TIM ha inviato ad AGCM la prevista relazione annuale sullo stato di attuazione degli impegni assunti.

Con ricorso notificato ad aprile 2022 Open Fiber ha impugnato presso il TAR Lazio, previa richiesta di adozione di misure cautelari, il suddetto provvedimento AGCM n. 3002 con cui è stato chiuso il procedimento rendendo obbligatori gli impegni che secondo la ricorrente non sarebbero idonei a rimuovere i profili anticoncorrenziali individuati con il provvedimento di avvio dell'istruttoria.

Ad esito dell'udienza cautelare dello scorso 1° giugno 2022, il TAR ha rigettato la richiesta e fissato il merito al 26 gennaio 2023. All'udienza del 26 gennaio dopo ampia discussione, il giudice si è riservato. Con sentenza del 14 aprile 2023, il TAR ha dichiarato infondato e respinto il ricorso di Open Fiber, che il 10 luglio 2023 ha impugnato la sentenza del TAR al Consiglio di Stato.

Il Consiglio di Stato ha fissato, per la discussione del ricorso in oggetto, l'udienza del 14 novembre 2024, rinviata al 10 aprile 2025 in ragione di quanto palesato dall'appellante in ordine ad un possibile intervento dell'AGCM che avrebbe potuto far venir meno l'interesse al ricorso di prime cure. La causa all'udienza del 10 aprile 2025 è stata trattenuta in decisione. Il 17 dicembre 2024, in accoglimento delle istanze avanzate da TIM e da FiberCop, AGCM ha deliberato con provvedimento n. 31414 la revoca degli impegni resi vincolanti dall'Autorità con delibera n. 30002 del 15 febbraio 2022 nell'ambito del procedimento in questione.

Secondo l'Autorità, a partire dal 1° luglio 2024 sono venute meno le preoccupazioni concorrenziali inerenti l'ipotesi iniziale di intesa restrittiva della concorrenza a seguito del perfezionamento del processo di scorporo delle infrastrutture di rete fissa di TIM.

In data 13 maggio 2025 il Consiglio di Stato ha dichiarato improcedibile l'appello di Open Fiber in ragione della sopravvenienza del provvedimento di revoca degli impegni disposta dall'AGCM.

Il provvedimento di revoca degli impegni di cui alla delibera n. 30002 del 15 febbraio 2022, è stato impugnato innanzi al TAR Lazio da Open Fiber, Fastweb e Iliad.

Procedimento Antitrust I857

Il 6 luglio 2021 AGCM ha avviato un'istruttoria nei confronti di TIM e DAZN per possibile intesa restrittiva della concorrenza relativamente all'accordo per la distribuzione, e il supporto tecnologico, per i diritti TV della Serie A di calcio nel triennio 2021-2024.

L'istruttoria è, inoltre, volta a verificare la restrittività dell'intesa con riferimento a ulteriori elementi che riguardano la possibile adozione da parte di TIM di soluzioni tecniche non disponibili per gli operatori di telecomunicazione concorrenti e che potrebbero tradursi in ostacoli all'adozione di soluzioni tecnologiche proprie.

L'Autorità ha contestualmente anche avviato un sub procedimento per l'eventuale adozione di misure cautelari.

Con delibera del 27 luglio 2021 AGCM ha chiuso il procedimento cautelare, ritenendo che le iniziative e le modifiche all'accordo nel frattempo proposte da parte di TIM e di DAZN siano idonee, allo stato, a impedire che durante il procedimento di accertamento si produca un danno grave e irreparabile per la concorrenza.

Infatti, le misure suddette mirano, nel loro complesso, ad evitare possibili discriminazioni nella fruizione del servizio DAZN riconducibili alla sua attivazione da parte di utenti che utilizzano servizi di connessione internet diversi da quelli offerti da TIM. Inoltre, è stato modificato l'accordo tra TIM e DAZN al fine di garantire a DAZN una piena libertà nell'applicare sconti e promozioni. TIM si è anche impegnata a fornire a DAZN un quantitativo sufficiente di set-top-box white label per garantire anche ai clienti di DAZN la visione sul digitale terrestre delle partite in caso di problemi di connessione.

TIM, infine, si è impegnata a fornire servizi wholesale agli OAO interessati per la gestione di picchi di traffico derivanti da trasmissioni dati live, a prescindere dalla tipologia di contenuti trasportati.

Il 29 ottobre 2021 TIM ha presentato ad AGCM una proposta di impegni al fine di risolvere le preoccupazioni concorrenziali oggetto dell'istruttoria e addivenire alla chiusura del procedimento senza l'accertamento di alcuna infrazione e quindi senza l'irrogazione di sanzione.

Il 14 dicembre 2021 AGCM ha deliberato la pubblicazione, sul sito internet della stessa Autorità, della proposta di impegni succitata in quanto tali impegni appaiono, nel loro complesso, non manifestamente infondati e tali da rimuovere le restrizioni alla concorrenza ipotizzate nel provvedimento di avvio dell'istruttoria in questione.

Il 5 gennaio 2022 con la succitata pubblicazione sul sito internet di AGCM ha preso avvio il c.d. market test.

Il termine per le controdeduzioni e la proposta di eventuali modifiche accessorie agli impegni presentati da TIM e DAZN viene fissato al 7 marzo 2022.

Il 23 febbraio 2022 TIM e DAZN vengono convocati separatamente in audizione dagli Uffici di AGCM. Nel corso dell'audizione, gli Uffici comunicano a TIM – e successivamente confermano nel verbale dell'audizione – che il Collegio, in un'adunanza tenutasi il 15 febbraio, riteneva necessarie alcune modifiche "accessorie" al fine dell'approvazione degli impegni presentati.

TIM e DAZN provvedono il 4 marzo 2022 a richiedere una proroga del termine per la presentazione di osservazioni, anche in considerazione delle novità emerse il 23 febbraio. Il nuovo termine viene fissato al 23 marzo 2022.

In data 22 marzo 2022 TIM rappresenta all'Autorità che le ulteriori modifiche ritenute necessarie dal Collegio al fine dell'approvazione degli impegni avrebbero comportato un completo stravolgimento del contenuto e dell'equilibrio economico degli accordi sottoscritti da TIM e DAZN, tale da non rendere più perseguibile il modello di business ipotizzato. Nel contempo TIM rendeva noto all'Autorità l'avvio di negoziazioni con DAZN aventi come possibile oggetto la revisione della clausola di esclusiva della distribuzione, che costituisce il principale oggetto dell'attività istruttoria dell'Autorità. Considerata la complessità delle negoziazioni, TIM richiedeva una proroga di ulteriori 30 giorni per la presentazione di osservazioni. La proroga veniva accordata e il nuovo termine fissato al 23 aprile 2022.

Il 20 aprile 2022 DAZN e TIM, in considerazione del protrarsi delle trattative, anche a causa della complessità e rilevanza economica di quanto oggetto di negoziazione, richiedevano un'ulteriore proroga. Il nuovo termine veniva fissato al 9 maggio 2022.

Il 9 maggio 2022 TIM informava l'Autorità di aver manifestato a DAZN la propria disponibilità a rinunciare all'esclusività del rapporto di distribuzione dei diritti calcio della Serie A, come attualmente disciplinato dal Deal Memo, con la conseguente facoltà per DAZN di distribuire tali diritti anche attraverso operatori terzi e che, a fronte della disponibilità alla rinuncia a tale diritto, le Parti avevano avviato una negoziazione per la revisione dell'impegno economico contrattualmente previsto a carico di TIM.

Il 7 giugno 2022 l'Autorità disponeva il rigetto degli impegni presentati, i quali "appaiono, sia complessivamente sia singolarmente considerati, inidonei a far venire meno i profili anticoncorrenziali individuati nella delibera di avvio dell'istruttoria, in quanto non suscettibili di risolvere le preoccupazioni concorrenziali evidenziate nel provvedimento di avvio, laddove non si sono tradotti in modifiche contrattuali condivise, tali da eliminare le criticità concorrenziali" evidenziate dall'Autorità.

Sempre il 7 giugno 2022 l'Autorità disponeva il differimento del termine per la conclusione del procedimento al 31 marzo 2023.

Il 2 agosto 2022 TIM ha informato l'Autorità antitrust del raggiungimento di un nuovo accordo con DAZN, in forza del quale quest'ultima ha la facoltà di distribuire i diritti del calcio tramite qualsiasi terza parte, superando il previgente regime di esclusiva a favore di TIM.

Il 20 gennaio 2023 è stata notificata la comunicazione delle risultanze istruttorie (CRI).

AGCM ritiene che l'accordo del 27 gennaio 2021 (Deal Memo) abbia un contenuto ed abbia prodotto effetti anticoncorrenziali per tutta la sua durata (fino cioè alla sottoscrizione del nuovo accordo del 3 agosto 2022).

Il 31 gennaio 2023 AGCM ha deliberato la proroga del termine di conclusione del procedimento al 31 maggio 2023.

TIM ha depositato la propria memoria difensiva il 28 marzo 2023 mentre l'audizione finale presso l'Autorità si è tenuta il 4 aprile 2023.

Il 18 aprile 2023 AGCM ha deciso di prorogare ulteriormente il termine di conclusione del procedimento al 30 giugno 2023 in ragione della complessità delle argomentazioni difensive svolte dalle Parti nelle memorie presentate.

Il 28 giugno 2023 AGCM ha deliberato che le condotte attuate da TIM e DAZN costituiscono un'intesa restrittiva della concorrenza in violazione dell'articolo 101 TFUE (nel seguito il "Provvedimento AGCM").

Tuttavia, l'intesa, con particolare riferimento all'esclusiva, è durata solamente un mese circa, mentre i suoi effetti potenzialmente restrittivi della concorrenza sono stati sterilizzati dal tempestivo avvio del procedimento istruttorio da parte dell'Autorità avvenuto il 6 luglio 2021.

Il contestuale sub-procedimento cautelare, intervenuto a ridosso dell'avvio della prima stagione calcistica del triennio 2021-2024, ha infatti impedito il prodursi degli effetti dell'intesa, in quanto ad inizio agosto 2021 TIM e DAZN hanno interrotto l'applicazione delle clausole contrattuali contestate adottando misure volontarie. L'originario accordo è stato poi sostituito da un nuovo contratto, stipulato nell' agosto 2022, nel quale veniva meno del tutto l'esclusiva, eliminando così alla radice le preoccupazioni concorrenziali sottese alla sussistenza dell'esclusiva di distribuzione.

Conseguentemente, alla luce anche delle circostanze attenuanti riconosciute, AGCM ha comminato a TIM una sanzione pecuniaria di 760.776,82 euro e a DAZN una sanzione pecuniaria di 7.240.250,84 euro.

Il 20 settembre 2023 TIM ha pagato la sanzione con riserva in considerazione del ricorso avverso il provvedimento di soccombenza che la Società ha presentato al TAR del Lazio.

L'11 maggio 2024 il TAR Lazio ha respinto i ricorsi di TIM e DAZN per l'annullamento del Provvedimento AGCM e, senza annullare il predetto Provvedimento AGCM (che continuerà dunque a essere efficace fino all'eventuale modifica da parte della stessa AGCM), ha dichiarato il dovere dell'AGCM di procedere alla riadozione del provvedimento, in conformità a quanto previsto nella sentenza del TAR Lazio.

In estrema sintesi il TAR Lazio ha valorizzato il seguente motivo comune ai ricorsi di Sky e Fastweb: secondo la CRI l'intesa vietata avrebbe avuto effetti sul mercato dal 27 gennaio 2021 al 4 agosto 2022, mentre il Provvedimento ha ridotto il periodo di durata della violazione dal 1° luglio 2021, data in cui ha avuto inizio la commercializzazione dei diritti sulla base del Deal Memo, sino all'attuazione ad inizio agosto 2021 delle misure volontarie adottate da TIM e DAZN nell'ambito del sub-procedimento cautelare. Sussisterebbe, perciò, la contraddittorietà del Provvedimento AGCM rispetto alla CRI, senza che il Collegio abbia adeguatamente motivato la propria decisione di discostarsi dalle risultanze istruttorie. L'AGCM potrebbe a questo punto riaprire l'istruttoria oppure presentare ricorso avverso la sentenza del TAR Lazio. Sono allo studio le possibili azioni da intraprendere da parte di TIM avverso la sentenza del TAR Lazio, incluso un potenziale appello. TIM ha deciso di procedere con il ricorso in appello che è stato notificato a tutte le parti coinvolte. Con ordinanza pubblicata in data 4 ottobre 2024, il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta di sospensiva avanzata da TIM. Si attende ora la fissazione dell'udienza per la discussione del merito. In data 22 maggio 2025 si è discussa la vertenza davanti al Consiglio di Stato. Dopo breve discussione, gli appelli sono stati messi in decisione. Con sentenza pubblicata in data 19 giugno 2025, il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso di TIM.

Il 12 novembre 2024, a seguito della sentenza del TAR 09315/2024 del 11 maggio scorso che ha accertato un difetto di motivazione nella decisione iniziale dell'AGCM, l'Autorità ha deliberato l'avvio di un procedimento ai sensi dell'articolo 14 della legge n. 287/1990 (I857C) volto a rideterminare la durata dell'infrazione di cui al procedimento I857.

Nella sua adunanza del 24 giugno 2025 AGCM ha deliberato la proroga del termine di conclusione del procedimento al 31 dicembre 2025.

Procedimento Antitrust I874

In data 17 dicembre 2024, l'Autorità Garante della Concorrenza ed il Mercato (AGCM) ha deliberato l'avvio di un procedimento istruttorio finalizzato a valutare l'eventuale portata anti-competitiva di alcune clausole contrattuali contenute nell'accordo tra TIM e FiberCop (cd. Master Service Agreement) avente ad oggetto la disciplina dei rapporti tra le succitate entità conseguente alla cessione delle attività relative alla rete fissa da TIM a FiberCop.

Nel corso del mese di giugno 2025, TIM e FiberCop hanno presentato Impegni ai sensi dell'articolo 14-ter della legge n. 287/1990, consistenti in misure volte a superare le preoccupazioni concorrenziali sollevate dall'Autorità in fase di avvio del procedimento.

In data 30 luglio 2025, l'Autorità, ritenendoli non manifestamente infondati e riservandosi di svolgere ogni ulteriore valutazione in merito all'idoneità degli impegni a rimuovere le restrizioni alla concorrenza, ha proceduto alla loro pubblicazione sul proprio sito internet avviando in tal modo la fase di market test, ossia chiedendo al mercato eventuali osservazioni che dovranno pervenire entro il 30 settembre 2025.

Il procedimento dovrà concludersi entro il 31 gennaio 2026.

Servizio Universale

Con decisione pubblicata nel mese di luglio 2015, il Consiglio di Stato ha rigettato l'appello proposto da AGCOM e TIM avverso la sentenza del TAR Lazio in tema di finanziamento degli obblighi di Servizio Universale per il periodo 1999-2003. Con tale sentenza il giudice amministrativo ha accolto i ricorsi proposti da Vodafone annullando le delibere AGCOM nn. 106, 107, 109/11/CONS di rinnovazione dei procedimenti relativi, che includevano anche Vodafone tra i soggetti tenuti al contributo, per un importo di circa 38 milioni di euro. La sentenza, in sostanza, afferma che l'Autorità non ha dimostrato quel certo grado di "sostituibilità" tra telefonia fissa e mobile propedeutica all'inclusione dei gestori mobili tra i soggetti tenuti a remunerare il costo del servizio universale, ciò che comporta per l'AGCOM la necessità di emettere un nuovo provvedimento. TIM ha presentato istanza di rinnovazione all'AGCOM e ricorso in Cassazione contro la sentenza del Consiglio di Stato (la Cassazione ha poi ritenuto inammissibile tale ricorso).

Nel mese di aprile 2016, Vodafone ha proposto ricorso dinanzi al Consiglio di Stato contro il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) e nei confronti di TIM, per l'ottemperanza della sentenza del Consiglio di Stato. Tale ricorso si riferisce alla delibera AGCOM n. 109/11/CONS (annualità 2003 per la quale Vodafone aveva versato la somma di circa 9 milioni di euro a titolo di contributo di cui chiede la restituzione).

Il Consiglio di Stato, con la sentenza di novembre 2016, ha rigettato il ricorso rinviando al TAR la decisione sulle modalità di ottemperanza. Nel mese di febbraio 2017, Vodafone ha presentato al TAR Lazio quattro nuovi ricorsi contro il MISE e nei confronti di TIM per l'ottemperanza della sentenza, confermata in secondo grado, di annullamento delle delibere per le annualità 1999-2003 e la restituzione dei citati importi di circa 38 milioni di euro già versati al MISE a titolo di contributo.

Il TAR, con sentenze del giugno 2018, ha rigettato tutti ricorsi per l'ottemperanza proposti da Vodafone affermando espressamente, così come chiesto da TIM, l'obbligo in capo all'Autorità di rinnovare i procedimenti con particolare riguardo alla determinazione dell'entità del grado di sostituibilità tra fisso e mobile. Le quattro sentenze sono state impugnate da Vodafone innanzi al Consiglio di Stato, il quale con decisione dell'ottobre del 2019 ha accolto l'appello di Vodafone affermando l'obbligo restitutorio delle somme in questione in capo a TIM.

Con delibera n. 263/20/CIR, AGCOM ha avviato il procedimento per la rinnovazione dell'istruttoria relativa alla iniquità del costo netto del servizio universale per gli anni 1999-2009. e la ripartizione degli oneri del contributo. Vodafone ha impugnato dinanzi al TAR la predetta delibera. Il procedimento di rinnovazione si è concluso con la delibera 18/21/CIR che ha sostanzialmente confermato lo schema di provvedimento. Questa stessa delibera è stata impugnata al TAR da TIM esclusivamente per le annualità 1999 e 2000, mentre Vodafone, Wind e Fastweb hanno impugnato con motivazioni opposte la delibera in ordine a tutte le annualità interessate. Con sentenze pubblicate nel mese di febbraio 2022, la delibera 18/21/CIR è stata parzialmente annullata, infatti il TAR ha respinto la censura principale con cui si denunciava l'esaurimento del potere di rinnovazione e accolto il solo motivo incentrato sulla presunta irragionevolezza della soglia prevista da AGCOM per l'analisi di iniquità seconda facie. Fastweb, Vodafone, Wind, AGCOM e la stessa TIM hanno appellato di fronte al Consiglio di Stato la sentenza del TAR; le relative udienze di merito sono state fissate per il 4 aprile e 27 aprile 2023. All'esito dell'udienza del 4 aprile 2023 il relativo giudizio è stato trattenuto in decisione. Il 18 aprile 2023 il CdS ha emanato un'ordinanza collegiale con la quale ha rimesso alla Corte di Giustizia UE alcune questioni pregiudiziali.

La Corte di Giustizia UE con sentenza pubblicata in data 19 settembre 2024 ha accolto le tesi difensive di TIM e rigettato le tesi di Vodafone stabilendo che: i) non è necessaria la prova di un certo grado di sostituibilità fisso/mobile ai fini della partecipazione degli operatori mobili al meccanismo di ripartizione di un onere iniquo, ii) spetta agli stati membri stabilire i criteri per valutare l' iniquità dell'onere. L'udienza per i giudizi sospesi avanti il Consiglio di Stato in attesa della decisione della Corte di Giustizia è stata fissata al 8 maggio 2025.

I suddetti giudizi sono stati, quindi, definiti con sentenze del 20 e del 26 maggio 2025 le quali hanno rigettato tutti i motivi di ricorso principale e incidentale, ad eccezione di quello proposto da Vodafone con il quale si contestavano le modalità della analisi di iniquità di seconda facie e, più nel dettaglio, il valore-soglia dell'iniquità individuato da AGCOM.

Iliad (winback)

Con atto di citazione notificato nel corso del primo trimestre 2020, Iliad Italia S.p.A. ha convenuto TIM dinanzi al Tribunale di Milano per presunte condotte anticoncorrenziali, adottate anche tramite il marchio Kena Mobile, asseritamente volte ad ostacolarne l'ingresso ed il consolidamento nel mercato della telefonia mobile in Italia, avanzando pretese risarcitorie per almeno 71,4 milioni di euro.

TIM si è costituita in giudizio sia contestando integralmente le richieste di Iliad Italia S.p.A. sia proponendo a sua volta domanda riconvenzionale ai sensi dell'art. 2598 c.c., con riferimento alle condotte denigratorie poste in essere da Iliad Italia S.p.A. nei confronti di TIM, e formulando simmetricamente richiesta risarcitoria di danni. Nella prima memoria istruttoria Iliad ha aggiornato le proprie pretese risarcitorie portandole a 242,8 milioni di euro e successivamente a 292,8 milioni di euro

Il giudizio si è chiuso con sentenza del 25 settembre 2023 senza riconoscimento di danno in favore di Iliad, la domanda riconvenzionale di TIM è stata dichiarata inammissibile.

Con atto di citazione in appello notificato il 15 dicembre 2023 Iliad ha chiesto la parziale riforma della sentenza di primo grado chiedendo tra le altre cose la condanna di TIM all'integrale risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale subito da Iliad, per un importo non inferiore a 292,8 milioni di euro.

In data 17 aprile 2024 TIM si è costituita in giudizio presentando anche appello incidentale. All'udienza dell'8 maggio 2024 il Giudice si è riservato di decidere sulle istanze istruttorie. Con provvedimento del 29 maggio 2024 il Giudice, a scioglimento della riserva assunta all'udienza dell'8 maggio 2024, rilevato che parte appellante risultava aver riprodotto in appello parte dei documenti prodotti in primo grado esclusivamente su chiavetta USB e che tuttavia la suddetta chiavetta USB non era consultabile, in quanto protetta da una password che non risultava comunicata, ritenuto di dover procedere all'acquisizione della password e al conseguente accesso alla chiavetta USB nel contraddittorio tra le parti, ha rinviato per la comparizione delle parti all'udienza dell'11 settembre 2024. All'udienza dell'11 settembre 2024, il Giudice si è riservato di decidere sulle istanze istruttorie.

Con ordinanza del 14 ottobre 2024 è stata fissata l'udienza del 30 aprile 2025 per la rimessione della causa in decisione. Nell'udienza del 30 aprile 2025 il Consigliere Istruttore, dato atto del deposito degli scritti conclusivi, ha rimesso la causa al Collegio per la decisione. Con sentenza pubblicata il 25 giugno 2025, la Corte di Appello ha respinto integralmente il ricorso di Iliad.

Iliad (vincoli di durata e costi di recesso)

Con atto di citazione notificato a settembre 2021, Iliad Italia S.p.A. ha convenuto TIM dinanzi al Tribunale di Milano per la asserita applicazione alla clientela di condizioni contrattuali illecite in termini di vincoli temporali ed oneri economici di recesso con riferimento ad offerte di telefonia mobile e fissa, con conseguente richiesta di condanna di TIM al risarcimento del danno al momento quantificato in 120,4 milioni di euro.

L'udienza per la precisazione delle conclusioni originariamente fissata per il 28 maggio 2024 è stata dapprima rinviata al 10 giugno 2025 e poi al 16 dicembre 2025.

Fastweb (migrazione ATM Ethernet)

Con atto di citazione notificato a dicembre 2021 TIM ha convenuto Fastweb dinanzi al Tribunale di Milano, chiedendo di accertare e dichiarare che Fastweb non ha raggiunto gli obiettivi minimi di migrazione dalla tecnologia bitstream ATM alla tecnologia bitstream Ethernet in nessuna delle 30 Aree di Raccolta in cui è suddiviso il territorio nazionale entro i termini previsti dalla regolamentazione di settore e dal piano di migrazione concordato tra le parti; accertare e dichiarare che TIM ha pertanto diritto a: (a) stornare a Fastweb i benefici economici relativi a tale migrazione, già concessi retroattivamente a partire dal 12 aprile 2016, e (b) ottenere da Fastweb i corrispettivi per la banda ATM previsti dal contratto concluso tra le parti e dalle Offerte di Riferimento vigenti ratione temporis; (c) per l'effetto, dichiarare tenuta e condannare Fastweb a corrispondere a TIM l'importo complessivo di 79.240.329,47 euro (o il diverso importo, anche maggiore, accertato in corso di causa).

Fastweb si è costituita in giudizio avanzando una domanda riconvenzionale per abuso di posizione dominante e inadempimento contrattuale. La domanda di Fastweb è essenzialmente fondata su asseriti ritardi nella realizzazione della copertura Ethernet. Controparte lamenta un danno di circa 81,4 milioni di euro. Il G.I., avendo constatato che la domanda riconvenzionale avanzata da Fastweb sembra esorbitare dal profilo dell'inadempimento contrattuale e che, in tal caso, potrebbe affermarsi la competenza della Sezione specializzata imprese, ha rimesso il fascicolo al Presidente di sezione per le opportune valutazioni. Il Presidente di sezione ha trasmesso il fascicolo al Presidente della Sezione specializzata imprese. L'udienza di prima comparizione si è svolta il 14 dicembre 2022. L'udienza per l'eventuale ammissione delle istanze istruttorie è stata rinviata al 13 giugno 2023. A seguito del deposito delle memorie istruttorie Fastweb ha aggiornato la quantificazione del danno asseritamente patito per effetto delle condotte illecite di TIM, portandola a circa 101,1 milioni di euro (di cui 13,2 milioni di euro subordinati all'accoglimento della domanda principale di TIM).

All'udienza del 13 giugno 2023, il G.I. si è riservato. A scioglimento della riserva il G.I. ha disposto la CTU e fissato l'udienza di conferimento dell'incarico e giuramento del (o dei) CTU per il 21 novembre 2023. L'udienza per l'esame della CTU è fissata al 17 giugno 2025.

Il CTU ha sottoposto al G.I. una nuova istanza di proroga del termine per il deposito dell'elaborato peritale. Il G.I. ha accolto l'istanza e ha prorogato il termine per il deposito dell'elaborato al 16 ottobre 2025 e fissato l'udienza per la discussione al 4 novembre 2025.

Iliad (INWIT)

Con atto di citazione notificato a luglio 2022 Iliad Italia S.p.A. ha convenuto Telecom, Vodafone e Infrastrutture Wireless Italiane S.p.A. ("INWIT") dinanzi al Tribunale di Milano, per accertare l'asserita illiceità delle condotte di INWIT, Telecom e Vodafone consistenti nel rifiuto di consentire alla stessa Iliad di realizzare degli upgrade ai propri sistemi di trasmissione della telefonia mobile installati su infrastrutture di proprietà di INWIT. Per l'effetto di tali condotte, Iliad ha chiesto che Telecom sia condannata, in solido con INWIT e Vodafone, al risarcimento dei danni asseritamente subiti, che si è riservata di quantificare in corso di causa. L'udienza di prima comparizione si è svolta il 5 aprile 2023, il Giudice si è riservato sull'eccezione di nullità dell'atto di citazione sollevata da TIM. L'udienza di prima comparizione è stata differita all'11 ottobre 2023 a seguito dell'accoglimento dell'eccezione di nullità dell'atto di citazione sollevata da TIM. All'udienza il Giudice ha fissato tre date per lo scambio di memorie tra le parti: 10 novembre 2023, 11 dicembre 2023 e 2 gennaio 2024. All'esito dell'udienza per la discussione sugli eventuali mezzi istruttori del 24 settembre 2024 il Giudice ha rinviato la causa per gli stessi incombenti all'udienza del 21 gennaio 2025. . All'udienza del 21 gennaio 2025 le parti hanno chiesto di comune accordo il rinvio della causa; la nuova udienza è fissata in data 23 settembre 2025.

VAS (Servizi a Valore Aggiunto) - Sequestro della Procura di Milano

In data 24 aprile 2024 è stata celebrata l'udienza dinanzi al Tribunale del Riesame di Milano. La Corte era chiamata a pronunciarsi sull'impugnazione presentata da TIM avverso il provvedimento del GIP di Milano con cui veniva disposto ai danni della Società il sequestro sotto dettagliato.

All'esito della discussione, il Tribunale del Riesame di Milano, in accoglimento dell'impugnazione proposta dalla Società, con provvedimento depositato il 26 aprile 2024, ha:

  • disposto l'annullamento del decreto di sequestro in favore della TIM per un importo di 248.941.282,30 euro; e
  • ordinato l'integrale restituzione di quanto in precedenza sequestrato a TIM.

In particolare si riepiloga di seguito gli elementi che hanno condotto al citato sequestro da parte della Procura di Milano.

In data 29 febbraio 2024, era stato notificato a TIM un provvedimento di sequestro che era stato emesso in data 8 febbraio 2024 dal Giudice per le Indagini Preliminari di Milano, col quale era stato disposto il sequestro preventivo delle somme giacenti sui conti correnti intestati alla Società, per un importo complessivo di 248.941.282,30 euro.

Il provvedimento aveva ad oggetto una asserita frode informatica (art.640-ter cod.pen.) nel settore dei c.d. "VAS" (i.e. Servizi a Valore Aggiunto) erogati da società terze chiamate CSP (i.e. "Content Service Provider").

TIM non è indagata nel procedimento in oggetto, e che il reato in contestazione non rientra tra quelli che, ai sensi del d.lgs. n. 231 del 2001, potrebbero astrattamente costituire presupposto di illecito amministrativo, imputabile alla Società.

Con specifico riferimento a TIM, l'evidenza di un possibile fenomeno fraudolento nel settore emergeva solo nel 2019, in ragione del significativo numero di disconoscimenti di servizi VAS registrati in tale anno.

In tale periodo, la Società ha denunciato detti eventi alla Procura della Repubblica di Roma, nel cui procedimento, attualmente in fase di archiviazione, è stato confermato il ruolo della Società quale persona offesa vittima del reato.

Inoltre, la Società ha prontamente effettuato tutte le azioni necessarie finalizzate a neutralizzare il fenomeno delle illecite attivazioni dei servizi VAS.

La Procura di Milano, in data 10 marzo 2025, ha emesso l'avviso di conclusione delle indagini dal quale risulta confermato che TIM non è indagata ai sensi del d.lgs. n. 231 del 2001.

b) Altre informazioni

Vivendi S.E.

In data 15 dicembre 2023, TIM S.p.A. ha ricevuto la notifica di un ordinario atto di citazione da parte dell'azionista Vivendi, nel quale viene contestata la legittimità della delibera consiliare del 5 novembre 2023 di approvazione dell'operazione di cessione delle attività relative alla rete fissa di TIM e delle partecipazioni detenute in FiberCop S.p.A. e Telenergia S.r.l. ("NetCo"), da parte di Optics BidCo S.p.A. (società controllata da KKR). Vivendi non ha formulato alcuna richiesta cautelare, né ha chiesto di inibire in via d'urgenza l'esecuzione della delibera e degli atti negoziali conseguenti. La Società si è costituita nel giudizio per contestare la fondatezza delle argomentazioni e delle richieste formulate da Vivendi, confermando la legittimità delle deliberazioni assunte dal Consiglio di Amministrazione e degli accordi sottoscritti con Optics BidCo.

Con sentenza del 14 gennaio 2025 il Tribunale di Milano ha dichiarato il ricorso proposto da Vivendi inammissibile per difetto di interesse ad agire e difetto di legittimazione ad agire, condannando parte attrice a rimborsare circa euro 40.000 a TIM per le spese legali sostenute. La sentenza è stata impugnata da Vivendi con atto di citazione notificato in data 13 febbraio 2025 e, successivamente, Vivendi S.E. con atto di rinuncia ex art. 306 c.p.c. ha dichiarato di rinunciare all'azione e agli atti del giudizio di appello.

Contenzioso canone di concessione per l'anno 1998

TIM ha convenuto in giudizio in sede civile la Presidenza del Consiglio dei Ministri per il risarcimento del danno causato dallo Stato Italiano attraverso la sentenza d'appello n. 7506/09 pronunciata dal Consiglio di Stato in violazione, ad avviso della Società, dei principi del diritto comunitario.

La domanda principale su cui si fonda l'azione trova il suo fondamento nella giurisprudenza comunitaria che riconosce il diritto di far valere la responsabilità dello Stato rispetto alla violazione dei diritti riconosciuti dall'ordinamento comunitario e lesi da una sentenza divenuta definitiva, rispetto alla quale nessun altro rimedio sia più esperibile. La pronuncia del Consiglio di Stato ha definitivamente negato il diritto di TIM alla restituzione del canone di concessione per l'anno 1998 (pari a 386 milioni di euro per Telecom Italia e 143 milioni di euro per ex TIM, oltre ad interessi), già negato dal TAR Lazio nonostante la pronuncia favorevole e vincolante della Corte di Giustizia UE del mese di febbraio 2008. Tale pronuncia riguardava il contrasto tra la Direttiva CE 97/13 in materia di autorizzazioni generali e licenze individuali nel settore dei servizi di telecomunicazione e le norme nazionali, che avevano prorogato per il 1998 l'obbligo di pagamento del canone a carico dei concessionari di telecomunicazioni, nonostante l'intervenuto processo di liberalizzazione. La Società ha poi proposto, nell'ambito del medesimo procedimento, una domanda subordinata di risarcimento per fatto illecito ai sensi dell'art. 2043 c.c.. La pretesa risarcitoria è stata quantificata in circa 529 milioni di euro, oltre interessi legali e rivalutazione. L'Avvocatura di Stato si è costituita in giudizio avanzando domanda riconvenzionale per pari importo. L'azione è stata sottoposta a un vaglio di ammissibilità da parte del Tribunale, il quale ha dichiarato l'inammissibilità della domanda principale di TIM (azione per danni per manifesta violazione del diritto comunitario ai sensi della legge 117/88). Detta decisione è stata però riformata in appello, in senso favorevole alla Società. Nel mese di marzo 2015 il Tribunale di Roma ha emesso la sentenza di primo grado dichiarando la domanda della società inammissibile.

TIM nel 2015 ha presentato appello avverso tale decisione ed il giudizio pende in fase di precisazione delle conclusioni. La Corte di Appello ha fissato l'udienza di precisazione delle conclusioni per il 2 aprile 2019. Successivamente, senza che sia intervenuta alcuna nuova attività processuale, la Corte di Appello ha apoditticamente rinviato prima nel 2020 e poi nel 2021 l'udienza di precisazione delle conclusioni (da cui decorrono i termini per conclusioni e repliche che portano in tempi stretti alla emissione della sentenza). A tali rinvii è seguito l'ultimo del 15 gennaio 2021 con fissazione della nuova udienza al 25 gennaio 2022.

Sulle questioni di fondo della causa si deve rilevare quanto segue:

  • sulla ritenuta incompetenza del Tribunale di Roma (oggetto della sentenza del Tribunale di Roma appellata da TIM) a giudicare dell'azione di responsabilità dello Stato Italiano per attività di magistrati di vertice (nella specie, Consiglio di Stato), dalla quale sarebbe derivata la dichiarata inammissibilità dell'azione ai sensi dell'art. 5 legge n. 117/1978 (vecchio testo) – si sono pronunciate le Sezioni Unite della Corte di Cassazione con sentenza 7 giugno 2018, n. 14842, confermando la competenza del Tribunale di Roma e quindi la correttezza della scelta di TIM di radicare nel foro romano la sua azione legale;
  • sulla illiceità del comportamento dello Stato Italiano e pertanto sulla responsabilità dello Stato–Giudice ai sensi della legge n. 117/1998 – si è ancora una volta pronunciata, decidendo sulla questione pregiudiziale sollevata dal TAR Lazio in altro giudizio connesso, la Corte di Giustizia UE con sentenza 4 marzo 2020 in C-34/19, ribadendo che TIM non era tenuta al pagamento del canone preteso dallo Stato per l'anno 1998, e pertanto confermando la manifesta violazione da parte del Consiglio di Stato del diritto comunitario (anche perché in aperto spregio della decisione già resa dalla Corte di Giustizia UE il 21 febbraio 2008, in C-296/06, come peraltro già statuito dalla stessa Corte di Appello di Roma, sez. I, con decreto 31 gennaio 2012 che ha sancito la ammissibilità processuale della azione legale di TIM);
  • sulla questione del diritto alla ripetizione del canone versato per l'anno 1998 si è pronunciata la Corte di Cassazione, con sentenza 7 settembre 2020, n. 18603, respingendo il ricorso proposto dalla Presidenza del Consiglio avverso la sentenza con quale la stessa Corte di Appello di Roma aveva accolto la domanda restitutoria proposta da Vodafone (pagamento del canone relativo all'anno 1998) per il medesimo titolo in separato giudizio.

In sostanza, la società ha pagato il canone contestato nel 1998; ha prontamente impugnato dinanzi al giudice amministrativo il provvedimento amministrativo che le aveva ingiustamente imposto tale pagamento; il giudizio amministrativo dinanzi al Consiglio di Stato si è concluso negativamente nel 2009 (nonostante la richiamata sentenza di segno opposto della Corte di Giustizia europea); il giudizio civile di primo grado si è concluso nel marzo 2015 con sentenza di rigetto per motivi di ammissibilità (risolti poi nel senso indicato dalla società con la richiamata sentenza della Cassazione a Sezioni Unite n. 14842/18) e per oltre 6 anni dalla sentenza di primo grado – passando di rinvio in rinvio – la sentenza di appello non è stata emessa.

La società ha esaminato i diversi scenari ed azioni giuridiche (nazionali, comunitarie, ecc.) che possono contribuire alla definizione della vertenza di appello. Si ritiene, infatti, che i principi della durata ragionevole del processo, ai sensi del comma 2 dell'articolo 111 della Costituzione nonché ai sensi dell'articolo 6 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo, risultino vulnerati nella presente vicenda considerando: (i) l'anno del pagamento del canone non dovuto è il 1998; (ii) il valore di tale canone è di circa 529 milioni di euro cui aggiungere gli interessi da tale data; (iii) il lunghissimo iter processuale che non ha portato per anni ad una sentenza di appello (il cui avvio è dell'anno 2015); (iv) la circostanza che la questione giuridica appare di pronta soluzione, essendo state emesse ben due sentenze della Corte di Giustizia UE che dichiarano incompatibile il pagamento del canone con la disciplina comunitaria (sentenze che risultano, allo stato, disattese dal giudice nazionale).

Nell'ambito delle citate analisi volte a giungere alla definizione della sentenza di appello si deve segnalare che in data 25 gennaio 2021 la società ha depositato presso la corte di appello di Roma una istanza di anticipazione della udienza (slittata come detto al 25 gennaio 2022); ciò al fine di scongiurare l'ennesimo rinvio della causa, che – come noto - ha ad oggetto l'inottemperanza a ben due decisioni rese inter partes, sul medesimo oggetto, dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea per manifesta violazione del diritto europeo da parte dello Stato-Giudice. Con provvedimento dell'8 febbraio 2021, la Corte di Appello di Roma (seconda sezione specializzata in materia di impresa) ha ritenuto di poter accogliere l'istanza di anticipazione, fissando l'udienza al 30 novembre 2021. In tale data la causa è stata assunta in decisione con assegnazione dei termini di legge per comparse conclusionali e repliche. Con ordinanza del 22 febbraio 2022, il Collegio, preso atto che uno dei suoi membri ha dichiarato di astenersi, ha rimesso la causa sul ruolo, disponendo la trasmissione degli atti al Presidente della Corte d'Appello. In data 4 marzo 2022, la causa è stata riassegnata ad altro giudice. Con provvedimento del 31 marzo 2022, il Collegio ha fissato l'udienza del 1° dicembre 2022 per la precisazione delle conclusioni. Il Collegio ha rinviato la causa all'udienza del 19 gennaio 2023 per la discussione orale e, successivamente, a seguito di istanza dell'avvocato dello Stato, al 9 marzo 2023. All'udienza del 13 dicembre 2023, il Collegio ha concesso alle parti termine per le comparse conclusionali e le relative repliche.

Con sentenza n. 2320/2024 pubblicata in data 3 aprile 2024, la Corte d'Appello di Roma, in riforma della sentenza impugnata da TIM, ha accolto la domanda proposta dalla Società, condannando la Presidenza del Consiglio dei Ministri al pagamento dell'importo di 528.711.476,00 euro, oltre rivalutazione ed interessi legali a far data dal deposito del ricorso, con rifusione delle spese di lite, quantificate in 550.000,00 euro oltre accessori.

In data 14 ottobre 2024 la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha notificato il ricorso innanzi alla Corte di Cassazione. La Presidenza del Consiglio dei Ministri in data 19 novembre 2024 ha depositato l'istanza di sospensiva della sentenza avanti la Corte d'Appello di Roma che all'udienza del 16 dicembre 2024 ha rinviato l'udienza al 20 gennaio 2025. La Corte d'Appello, con ordinanza pubblicata in data 22 gennaio 2025 ha rigettato il ricorso presentato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri volto ad ottenere l'inibitoria degli effetti esecutivi della sentenza della Corte d'Appello. La pubblica udienza del ricorso della Presidenza del Consiglio innanzi alla Corte di Cassazione è stata fissata al 27 maggio 2025.

All'udienza la Corte ha rilevato d'ufficio che ai fini della decisione da rendersi sui ricorsi si configura la necessità di esaminare in via preliminare la questione della correttezza o meno del mezzo di impugnazione proposto da TIM avverso la Sentenza n. 6174 del 2015 resa in primo grado dal Tribunale di Roma, assegnando alle parti termine di trenta giorni per il deposito di osservazioni, presentate da TIM nei termini, riservandosi all'esito la decisione.

c) Impegni e garanzie

Le garanzie personali prestate, al netto di controgaranzie ricevute, sono pari a 607 milioni di euro.

Le garanzie altrui prestate per obbligazioni delle aziende del Gruppo, pari a 6.457 milioni di euro, si riferiscono principalmente a fideiussioni prestate da istituti bancari e finanziari a garanzia del corretto adempimento di obbligazioni contrattuali e a garanzie assicurative.

In particolare, si evidenzia quanto segue:

  • le garanzie assicurative della Business Unit Domestic, complessivamente pari a 1.680 milioni di euro, si riferiscono prevalentemente a fideiussioni prestate dal Gruppo TIM in applicazione a disposizioni di legge per appalti delle Pubbliche Amministrazioni ed organismi equiparati;
  • le garanzie assicurative della Business Unit Brasile, complessivamente pari a 3.052 milioni di euro, si riferiscono principalmente a fideiussioni prestate prevalentemente a fronte di contenziosi e a servizi di telecomunicazioni con tecnologia 4G e 5G;
  • il Gruppo TIM ha fatto rilasciare garanzie bancarie a favore di INPS a sostegno dell'applicazione da parte di TIM e di alcune società del Gruppo – dell'art.4 della legge 28 giugno 2012 n. 92 e dell'art. 41, comma 5bis, del D.Lgs. n.148/2015 per l'incentivazione all'esodo dei lavoratori in possesso dei requisiti richiesti; l'ammontare complessivo di tali garanzie bancarie emesse è di 879 milioni di euro, tra le quali si segnalano 816 milioni di euro per TIM S.p.A. e 63 milioni di euro per società del Gruppo.

Si ricorda infine, la fideiussione fatta rilasciare da TIM a maggio 2018 a favore della Presidenza del Consiglio di 74 milioni di euro, richiesta per la presentazione da parte di TIM dinanzi al TAR Lazio dell'istanza di sospensione cautelare della riscossione della sanzione irrogata per l'asserita violazione dell'art. 2 del D.L. 15/3/2012 n. 21 (Golden Power).

NOTA 23 RICAVI

Sono così composti:

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Vendite prodotti 397 433
Prestazioni e servizi 6.200 6.227
Totale 6.597 6.660

I ricavi per servizi di telecomunicazioni sono esposti al lordo delle quote spettanti agli operatori terzi, pari a 305 milioni di euro (281 milioni di euro nel primo semestre 2024), ricomprese nei "Costi per prestazioni di servizi".

Per quanto concerne l'analisi dei ricavi per settore/area geografica, si rimanda alla Nota "Informativa per settore operativo".

NOTA 24 PROVENTI FINANZIARI E ONERI FINANZIARI

Il saldo dei proventi (oneri) finanziari è negativo per 483 milioni di euro (nel primo semestre 2024 era negativo per 797 milioni di euro) ed è così composto:

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Proventi finanziari 547 689
Oneri finanziari (1.030) (1.486)
Proventi/(Oneri) finanziari netti (483) (797)

In particolare, il dettaglio delle voci è il seguente:

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Interessi passivi ed altri oneri finanziari:
Interessi passivi ed altri oneri su prestiti obbligazionari (255) (473)
Interessi passivi a banche (38) (189)
Interessi passivi ad altri (43) (36)
Oneri finanziari su passività per leasing (143) (155)
(479) (853)
Commissioni (33) (37)
Altri oneri finanziari (91) (142)
(124) (179)
Interessi attivi ed altri proventi finanziari:
Interessi attivi 81 68
Proventi da crediti finanziari iscritti fra le Attività non correnti 3 80
Proventi da titoli diversi dalle partecipazioni iscritti fra le Attività non correnti
Proventi da titoli diversi dalle partecipazioni iscritti fra le Attività correnti 14 11
Proventi finanziari diversi 59 23
157 182
Totale interessi/Oneri finanziari netti
(a)
(446) (850)
Altre componenti gestione finanziaria:
Risultato netto sui cambi (10) (10)
Risultato netto da strumenti finanziari derivati 7 37
Adeguamenti netti al fair value di derivati di copertura in fair value hedge e relativi sottostanti
Adeguamenti netti al fair value di derivati non di copertura (34) 26
Totale altre componenti gestione finanziaria
(b)
(37) 53
Totale netto proventi (oneri) finanziari
(a+b)
(483) (797)

Per maggior chiarezza espositiva, nella tabella seguente vengono riassunti gli effetti netti a saldi aperti relativi agli strumenti finanziari derivati:

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Utili su cambi 249 179
Perdite su cambi (259) (189)
Risultato netto sui cambi (10) (10)
Proventi da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge
Oneri da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge
Risultato netto da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge (a)
Effetto positivo del rigiro a conto economico della Riserva per adeguamento al fair
value degli strumenti derivati di copertura in cash flow hedge (componente tasso)
95 239
Effetto negativo del rigiro a conto economico della Riserva per adeguamento al fair
value degli strumenti derivati di copertura in cash flow hedge (componente tasso)
(82) (198)
Effetto netto del rigiro a conto economico della Riserva per adeguamento al fair
value degli strumenti derivati di copertura in cash flow hedge (componente tasso)
(b) 13 41
Proventi da strumenti finanziari derivati non di copertura 23 26
Oneri da strumenti finanziari derivati non di copertura (29) (30)
Risultato netto da strumenti finanziari derivati non di copertura (c) (6) (4)
Risultato netto da strumenti finanziari derivati (a+b+c) 7 37
Adeguamenti positivi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati di copertura in
fair value hedge
4
Adeguamenti negativi al fair value relativi a Attività e passività finanziarie sottostanti i
derivati di copertura in fair value hedge
(4)
Adeguamenti netti al fair value (d)
Adeguamenti positivi al fair value relativi a Attività e passività finanziarie sottostanti i
derivati di copertura in fair value hedge
Adeguamenti negativi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati di copertura in
fair value hedge
Adeguamenti netti al fair value (e)
Adeguamenti netti al fair value di derivati di copertura in fair value hedge e
relativi sottostanti
(d+e)
Adeguamenti positivi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati non di copertura (f) 19 63
Adeguamenti negativi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati non di
copertura
(g) (53) (37)
Adeguamenti netti al fair value di derivati non di copertura (f+g) (34) 26

NOTA 25 UTILE (PERDITA) DEL PERIODO

Il risultato del periodo è così analizzabile:

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Utile (perdita) del periodo (38) (503)
Attribuibile a:
Soci della Controllante:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento (90) 92
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute (42) (738)
Utile (perdita) del periodo attribuibile ai Soci della Controllante (132) (646)
Partecipazioni di minoranza:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento 94 80
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute 63
Utile (perdita) del periodo attribuibile alle Partecipazioni di minoranza 94 143

Il risultato relativo alle "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" del primo semestre 2025 è relativo principalmente ai risultati economici del gruppo Telecom Italia Sparkle classificato, ai sensi dell'IFRS 5, quale Attività disponibili per la vendita. Il risultato del primo semestre 2024 comprende anche i risultati relativi alle attività di rete fissa di TIM, di FiberCop S.p.A. e di Telenergia S.r.l. ("NetCo") (-640 milioni di euro).

Il Risultato netto del primo semestre 2025 è negativo per 38 milioni di euro (negativo per 132 milioni di euro la quota attribuibile ai Soci della Controllante).

NOTA 26 RISULTATO PER AZIONE

1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Risultato per azione base
Utile (perdita) del periodo attribuibile ai Soci della Controllante (132) (646)
Meno: maggiorazione del dividendo per le azioni di risparmio (euro 0,011 per azione e
comunque fino a capienza)
(milioni di euro) (132) (646)
Numero medio azioni ordinarie e risparmio
(milioni)
21.261 21.258
Risultato per azione base – Azione ordinaria
(euro)
(0,01) (0,03)
Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio
Risultato per azione base – Azione di risparmio
(euro)
(0,01) (0,03)
Risultato per azione base da attività in funzionamento
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento attribuibile ai Soci della Controllante (90) 92
Meno: quota della maggiorazione del dividendo per le azioni di risparmio
(milioni di euro) (90) 92
Numero medio azioni ordinarie e di risparmio
(milioni)
21.261 21.258
Risultato per azione base da Attività in funzionamento - Azione ordinaria
(euro)
(0,01) 0,00
Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio
Risultato per azione base da Attività in funzionamento - Azione di risparmio
(euro)
(0,01) 0,00
Risultato per azione base da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere
cedute attribuibile ai Soci della Controllante
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute attribuibile
ai Soci della Controllante
(milioni di euro)
(42) (738)
Numero medio azioni ordinarie e di risparmio
(milioni)
21.261 21.258
Risultato per azione base da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
attribuibile ai Soci della Controllante – Azione ordinaria
(euro)
0,00 (0,03)
Risultato per azione base da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
attribuibile ai Soci della Controllante – Azione di risparmio
(euro)
0,00 (0,03)
1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Numero medio di azioni ordinarie 15.233.023.694 15.230.150.487
Numero medio di azioni di risparmio 6.027.791.699 6.027.791.699
Totale 21.260.815.393 21.257.942.186
1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Risultato per azione diluito
Utile (perdita) del periodo attribuibile ai Soci della Controllante (132) (646)
Effetto diluitivo da piani di stock option e obbligazioni convertibili (*)
Meno: maggiorazione del dividendo per le azioni di risparmio (euro 0,011 per azione e
comunque fino a capienza)
(milioni di euro) (132) (646)
Numero medio azioni ordinarie e risparmio
(milioni)
21.261 21.261
Risultato per azione diluito – Azione ordinaria
(euro)
(0,01) (0,03)
Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio
Risultato per azione diluito – Azione di risparmio
(euro)
(0,01) (0,03)
Risultato per azione diluito da attività in funzionamento
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento attribuibile ai Soci della Controllante (90) 92
Effetto diluitivo da piani di stock option e obbligazioni convertibili (*)
Meno: quota della maggiorazione del dividendo per le azioni di risparmio
(milioni di euro) (90) 92
Numero medio azioni ordinarie e di risparmio
(milioni)
21.261 21.261
Risultato per azione diluito da Attività in funzionamento - Azione ordinaria
(euro)
(0,01) 0,00
Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio
Risultato per azione diluito da Attività in funzionamento - Azione di risparmio
(euro)
(0,01) 0,00
Risultato per azione diluito da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere
cedute attribuibile ai Soci della Controllante
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute attribuibile
ai Soci della Controllante
(milioni di euro)
(42) (738)
Effetto diluitivo da piani di stock options e obbligazioni convertibili
Numero medio azioni ordinarie e di risparmio
(milioni)
21.261 21.261
Risultato per azione diluito da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
attribuibile ai Soci della Controllante – Azione ordinaria
(euro)
0,00 (0,03)
Risultato per azione diluito da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
attribuibile ai Soci della Controllante – Azione di risparmio
(euro)
0,00 (0,03)
1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Numero medio di azioni ordinarie (*) 15.233.023.694 15.233.023.694
Numero medio di azioni di risparmio 6.027.791.699 6.027.791.699
Totale 21.260.815.393 21.260.815.393

(*) Il numero medio di azioni ordinarie include anche le potenziali azioni ordinarie relative ai piani di partecipazione al capitale dei dipendenti per i quali risultano soddisfatte le condizioni di performance (di mercato e non). Conseguentemente, anche l'"Utile (perdita) netto del periodo attribuibile ai Soci della Controllante" e l'"Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento attribuibile ai Soci della Controllante" vengono rettificati per escludere gli effetti, al netto delle imposte, correlati ai piani di cui sopra. Per quanto riguarda il primo semestre 2025 e 2024 tuttavia, tali effetti non sono stati inclusi nel calcolo in quanto, in base alle previsioni dello IAS 33, questi ultimi sarebbero stati antidiluitivi.

Variazioni potenziali future di capitale

Nella tabella seguente sono riportate le variazioni potenziali future di capitale sulla base dei piani di incentivazione azionaria di lungo termine, in essere al 30 giugno 2025:

n. Azioni massime
emettibili
Capitale
(migliaia di euro)
Sovrapprezzo
(migliaia di euro)
Prezzo di
sottoscrizione per
azione
(euro)
Aumenti già deliberati (azioni ordinarie)
Piano di Stock Options 2022-2024 212.738.790 90.201 0,424
Totale 212.738.790 90.201

Per ulteriori informazioni si rimanda alla Nota 14 "Passività finanziarie (non correnti e correnti)" e alla Nota 29 "Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale".

NOTA 27 INFORMATIVA PER SETTORE OPERATIVO

a) Informativa per settore operativo

I settori operativi del Gruppo TIM, organizzati per quanto riguarda il business delle telecomunicazioni tenendo conto della relativa localizzazione geografica, sono i seguenti:

I settori operativi del Gruppo TIM sono i seguenti:

  • Domestic: comprende le attività in Italia relative ai servizi di fonia e dati su rete fissa e mobile per clienti finali (retail) e altri operatori (MVNO's), le attività di Noovle S.p.A. (soluzioni Cloud ed Edge computing), le attività di Olivetti (prodotti e servizi per l'Information Technology) e le strutture di supporto al settore Domestic;
  • Brasile: comprende le attività di telecomunicazioni mobili e fisse in Brasile (TIM S.A.);
  • Altre attività: comprendono le imprese finanziarie (Telecom Italia Capital S.A. e Telecom Italia Finance S.A.) e le altre società minori non strettamente legate al "core business" del Gruppo TIM.

Il Gruppo TIM ha avviato un percorso di trasformazione volto a superare il modello verticalmente integrato e basato su entità separate con focus industriali ed economici diversi. Tali entità non possono ad oggi essere considerate un "settore operativo" ai sensi dell'IFRS 8 – Settori operativi, poiché sono tutt'ora in una fase di disegno analitico e di successiva implementazione e non dispongono, pertanto, di un set informativo economico finanziario dettagliato.

Nel corso del 2025, una volta portato a compimento il sopra citato processo, verrà completato un assessment volto ad identificare i settori operativi ai sensi dell'IFRS 8, avendo a riferimento le specifiche indicazioni previste dal principio stesso (autonomia dei flussi operativi, modalità di allocazione delle risorse finanziarie, reportistica gestionale, ecc.).

Conto economico separato consolidato per settore operativo

(milioni di euro) Domestic Brasile Altre attività Rettifiche ed elisioni Totale consolidato
1° Sem.
2025
1° Sem.
2024
1° Sem.
2025
1° Sem.
2024
1° Sem.
2025
1° Sem.
2024
1° Sem.
2025
1° Sem.
2024
1° Sem.
2025
1° Sem.
2024
Ricavi da terzi 4.535 4.402 2.062 2.257 1 6.597 6.660
Ricavi infragruppo 12 16 2 (14) (16)
Ricavi di settore 4.547 4.418 2.064 2.257 (14) (15) 6.597 6.660
Altri proventi operativi 123 39 12 10 135 49
Totale ricavi e proventi operativi 4.670 4.457 2.076 2.267 (14) (15) 6.732 6.709
Acquisti di materie e servizi (3.065) (2.414) (793) (860) (1) (1) 15 14 (3.844) (3.261)
Costi del personale (582) (563) (153) (173) (1) (1) (736) (737)
di cui: accantonamento TFR
Altri costi operativi (119) (101) (171) (205) (2) (2) (1) (1) (293) (309)
di cui: svalutazioni e oneri su crediti,
accantonamenti a fondi
(67) (62) (59) (70) (126) (132)
Variazione delle rimanenze (5) 11 10 15 1 5 27
Attività realizzate internamente 88 117 46 51 1 3 135 171
EBITDA 987 1.507 1.015 1.095 (4) (4) 1 2 1.999 2.600
Ammortamenti (914) (931) (560) (639) 1 (1) (1.473) (1.571)
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di
attività non correnti
(1) (5) 4 5 3
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non
correnti
(14) (14)
EBIT 72 557 459 461 (4) (4) 2 1 529 1.015
Quota dei risultati delle partecipazioni in
imprese collegate e Joint Ventures valutate
con il metodo del patrimonio netto
(3) (5) (8) (8) (11) (13)
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni 1 2
Proventi finanziari 547 689
Oneri finanziari (1.030) (1.486)
Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento 36 207
Imposte sul reddito (35)
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento 172
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute (675)
Utile (perdita) del periodo (38) (503)
Attribuibile a:
Soci della Controllante (132) (646)
Partecipazioni di minoranza

Ricavi per settore operativo

(milioni di euro) Domestic Brasile Altre attività Rettifiche ed elisioni Totale consolidato
1° Sem.
2025
1° Sem.
2024
1° Sem.
2025
1° Sem.
2024
1° Sem.
2025
1° Sem.
2024
1° Sem.
2025
1° Sem.
2024
1° Sem.
2025
1° Sem.
2024
Ricavi da Vendite prodotti-terzi 343 363 54 70 397 433
Ricavi da Vendite prodotti-infragruppo (1) 1
Totale ricavi da Vendite prodotti 343 363 53 70 1 397 433
Ricavi da Prestazioni e servizi-terzi 4.192 4.039 2.008 2.187 1 6.200 6.227
Ricavi da Prestazioni e servizi-infragruppo 12 16 3 (15) (16)
Totale ricavi da Prestazioni e servizi 4.204 4.055 2.011 2.187 (15) (15) 6.200 6.227
Totale Ricavi da terzi 4.535 4.402 2.062 2.257 1 6.597 6.660
Totale Ricavi infragruppo 12 16 2 (14) (16)
Totale ricavi di settore 4.547 4.418 2.064 2.257 (14) (15) 6.597 6.660

Acquisti di Attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi per settore operativo

(milioni di euro) Domestic Brasile Altre attività Rettifiche ed elisioni Totale consolidato
1° Sem.
2025
1° Sem.
2024
1° Sem.
2025
1° Sem.
2024
1° Sem.
2025
1° Sem.
2024
1° Sem.
2025
1° Sem.
2024
1° Sem.
2025
1° Sem.
2024
Acquisti di attività immateriali 264 290 118 96 382 386
Acquisti di attività materiali 196 211 235 319 431 530
Acquisti di diritti d'uso su beni di terzi 60 104 277 266 337 370
Totale acquisti di attività immateriali e
materiali e diritti d'uso su beni di terzi
520 605 630 681 1.150 1.286
di cui: investimenti industriali 481 523 353 415 834 938
di cui: incrementi di contratti di diritti d'uso
su beni di terzi/leasing
39 82 277 266 316 348

Distribuzione organici per settore operativo

(numero unità) Domestic Brasile Altre attività Totale consolidato
30.6.2025 31.12.2024 30.6.2025 31.12.2024 30.6.2025 31.12.2024 30.6.2025 31.12.2024
Organici 17.073 17.751 8.904 9.123 13 13 25.990 26.887

Attività e passività per settore operativo

(milioni di euro) Domestic Brasile Altre attività Rettifiche ed elisioni Totale consolidato
30.6.2025 31.12.2024 30.6.2025 31.12.2024 30.6.2025 31.12.2024 30.6.2025 31.12.2024 30.6.2025 31.12.2024
Attività operative non correnti 19.211 20.304 6.639 6.558 1 1 1 25.852 26.863
Attività operative correnti 3.242 3.322 1.104 1.017 16 16 (38) (48) 4.324 4.307
Totale Attività operative 22.453 23.626 7.743 7.575 17 17 (37) (48) 30.176 31.170
Partecipazioni valutate con il metodo del
patrimonio netto
49 52 206 213 255 265
Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad essere cedute
1.139
Attività non allocate 4.877 6.228
Totale Attività 36.447 37.663
Totale Passività operative 5.981 6.708 2.052 1.978 18 19 (64) (52) 7.987 8.653
Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
1.006
Passività non allocate
14.255
15.649
Patrimonio netto
13.199
Totale Patrimonio netto e passività 36.447 37.663

b) Informativa per area geografica

(milioni di euro) Ricavi Attività operative non correnti
Ripartizione in base alla
localizzazione delle attività
localizzazione dei clienti Ripartizione in base alla Ripartizione in base alla
localizzazione delle attività
1° Sem. 2025 1° Sem. 2024 1° Sem. 2025 1° Sem. 2024 30.6.2025 31.12.2024
Italia (a) 4.529 4.397 4.499 4.362 19.202 20.093
Estero (b) 2.068 2.263 2.098 2.298 6.650 6.770
Totale (a+b) 6.597 6.660 6.597 6.660 25.852 26.863

c) Informazioni in merito ai principali clienti

Nessuno dei clienti del Gruppo TIM supera il 10% dei ricavi consolidati.

NOTA 28 OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

Sono qui di seguito riportate le tabelle riepilogative dei saldi relativi alle operazioni con parti correlate nonché l'incidenza di detti importi sui corrispondenti valori di conto economico separato consolidato, della situazione patrimoniale - finanziaria consolidata e di rendiconto finanziario consolidato del Gruppo TIM.

Ai sensi dell'art. 5, commi 8 e 9, del Regolamento Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 concernente le "Operazioni con parti correlate" e delle successive modifiche, nell'esercizio 2024 non si segnalano operazioni di maggiore rilevanza, così come definite dall'art. 4, comma 1, lett. a) del summenzionato regolamento che abbiano influito in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo TIM.

Inoltre, non si segnalano operazioni concluse nel primo semestre 2025 che abbiano influito in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo TIM né sono intervenute modifiche o sviluppi delle operazioni con parti correlate descritte nella Relazione sulla gestione dell'esercizio 2024 che abbiano avuto un effetto rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo TIM nel primo semestre 2025.

Si precisa inoltre che

  • in data 4 ottobre 2024, contestualmente al ricevimento della prima offerta non vincolante per l'acquisto di Telecom Italia Sparkle, il Consiglio di Amministrazione ha individuato il Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) come parte correlata di TIM. Ai fini della relazione semestrale al 30 giugno 2025, così come richiesto dallo IAS 24 paragrafo 26, è stata svolta un'analisi qualitativa sui rapporti in essere con le società controllate dal MEF. Tale analisi ha evidenziato che tali rapporti sono principalmente relativi ad acquisti di beni e servizi (energia, trasporti, servizi postali) che vengono condotti a normali condizioni di mercato;
  • nel corso del primo semestre 2025 sono pervenute "Notifiche della partecipazione rilevante in azioni Modello 120A" che hanno evidenziato le seguenti modifiche dell'azionariato in TIM S.p.A., e che hanno comportato una modifica del perimetro delle Parti Correlate incluse nelle "Altre Parti Correlate":
    • la partecipazione detenuta da Vivendi SE nel capitale ordinario di TIM S.p.A. si è ridotta al 2,506%; pertanto il gruppo Vivendi e le società del gruppo a cui la stessa appartiene, a partire da fine giugno 2025, non è più compreso fra le "Altre Parti correlate";
    • la partecipazione rilevante del 9,81%, detenuta da Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. in TIM S.p.A.,è stata interamente trasferita a Poste Italiane S.p.A.; pertanto il gruppo Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e le società del gruppo controllate, a partire da marzo 2025 non è più compreso fra le "Altre Parti correlate";
    • Poste Italiane S.p.A. detiene una partecipazione rilevante in TIM S.p.A. pari al 24,81% del capitale ordinario, pertanto il Gruppo Poste Italiane a partire da fine giugno 2025 è compreso fra le "Altre Parti correlate".

Le operazioni con parti correlate, quando non dettate da specifiche condizioni normative, sono state di norma regolate a condizioni di mercato; la loro realizzazione è avvenuta nel rispetto della procedura interna che contiene le regole volte ad assicurarne la trasparenza e la correttezza, ai sensi del Regolamento Consob n. 17221/2010, consultabile nella versione in vigore sul sito gruppotim.it, sezione Gruppo – Governance - Strumenti di Governance - Altri Codici e Procedure.

Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle singole voci di conto economico separato consolidato del Gruppo TIM per il primo semestre 2025 e 2024 sono riportati qui di seguito:

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO PRIMO SEMESTRE 2025

(milioni di euro) Totale Società
collegate,
controllate di
collegate e
joint
ventures
Altre parti
correlate
Fondi
Pensione
Dirigenti con
responsabilità
strategiche
dell'impresa
Totale parti
correlate
Rapporti
delle
Discontinued
Operations
Totale parti
correlate al
netto delle
Disc.Op.
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a) (b) (b/a)
Ricavi 6.597 97 5 102 1 101 1,5
Acquisti di materie e
servizi
3.844 40 71 111 111 2,9
Costi del personale 736 21 6 27 (1) 26 3,5
Proventi finanziari 547 8 8 8 1,5
Oneri finanziari 1.030 1 1 2 1 3 0,3
Utile (perdita) da Attività
cessate/Attività non
correnti destinate ad
essere cedute
(42) 2 (1) 1

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO PRIMO SEMESTRE 2024

(milioni di euro) Totale Società
collegate,
controllate di
collegate e
joint ventures
Altre parti
correlate
Fondi
Pensione
Dirigenti con
responsabilità
strategiche
dell'impresa
Totale parti
correlate
Rapporti
delle
Discontinued
Operations
Totale parti
correlate al
netto delle
Disc.Op.
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a) (b) (b/a)
Ricavi 6.660 45 50 95 8 103 1,5
Acquisti di materie e
servizi
3.261 53 85 138 138 4,2
Costi del personale 737 36 7 43 (18) 25 3,4
Ammortamenti 1.571 3 3 (3)
Proventi finanziari 689 1 1 1 0,1
Oneri finanziari 1.486 2 2 2 0,1
Utile (perdita) da Attività
cessate/Attività non
correnti destinate ad
essere cedute
(675) (1) 12 17 1 29

Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle singole voci della situazione patrimoniale-finanziaria consolidata del Gruppo TIM al 30 giugno 2025 e al 31 dicembre 2024 sono riportati qui di seguito:

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA AL 30.6.2025

(milioni di euro) Totale Società
collegate,
controllate di
collegate e
joint ventures
Altre parti
correlate
Fondi
Pensione
Totale parti
correlate
Rapporti delle
Discontinued
Operations
Totale parti
correlate al
netto delle
Disc.Op.
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a) (b) (b) (b/a)
Indebitamento finanziario netto
Titoli diversi dalle partecipazioni
(attività correnti)
(1.441) (384) (384) (384) 26,6
Passività finanziarie correnti per
contratti di finanziamento e altri
3.967 (1) (1) (1)
Totale indebitamento finanziario
netto
10.554 (1) (384) (385) (385) (3,6)
Altre partite patrimoniali
Crediti vari e altre attività non correnti 1.717 3 3 3 0,2
Crediti commerciali, vari e altre attività
correnti
4.096 230 7 237 237 5,8
Debiti vari e altre passività non correnti 658
Debiti commerciali, vari e altre passività
correnti
6.754 12 21 13 46 (1) 45 0,7

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA AL 31.12.2024

(milioni di euro)
Totale
Società collegate,
controllate di
collegate e joint
ventures
Altre parti
correlate
Fondi pensione Totale parti
correlate
Incidenza % sulla
voce di bilancio
(a) (b) (b/a)
Indebitamento finanziario netto
Titoli diversi dalle partecipazioni
(attività correnti)
(1.539)
(437) (437) 28,4
Crediti finanziari correnti per contratti di
locazione attiva
(44)
(24) (24) 54,5
Passività finanziarie correnti per
contratti di finanziamento e altri
3.870
(1) (1)
Totale indebitamento finanziario
netto
10.237
(1) (461) (462) (4,5)
Altre partite patrimoniali
Diritto d'uso su beni di terzi
3.467
1 1
Crediti vari e altre attività non correnti
1.795
3 3 0,2
Crediti commerciali, vari e altre attività
correnti
4.146
191 12 203 4,9
Debiti commerciali, vari e altre passività
correnti
7.074
16 31 12 59 0,8

Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle voci rilevanti di rendiconto finanziario consolidato del Gruppo TIM per il primo semestre 2025 e 2024 sono riportati qui di seguito:

VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO PRIMO SEMESTRE 2025

(milioni di euro) Totale Società
collegate,
controllate di
collegate e
joint ventures
Altre parti
correlate
Fondi
Pensione
Totale parti
correlate
Rapporti
delle
Discontinued
Operations
Totale parti
correlate al
netto delle
Disc.Op.
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a) (b) (b/a)
Acquisti di attività immateriali, attività
materiali e diritti d'uso su beni di terzi per
competenza
1.150

VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO PRIMO SEMESTRE 2024

(milioni di euro) Totale Società
collegate,
controllate di
collegate e
joint ventures
Altre parti
correlate
Fondi
Pensione
Totale parti
correlate
Rapporti
delle
Discontinued
Operations
Totale parti
correlate al
netto delle
Disc.Op.
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a) (b) (b/a)
Acquisti di attività immateriali, attività
materiali e diritti d'uso su beni di terzi per
competenza
1.286 16 12 28 1 27 2,2

Operazioni verso società collegate, controllate di collegate e joint ventures

I valori più significativi delle operazioni verso società collegate, controllate di collegate e joint ventures sono sintetizzati nelle tabelle seguenti.

Si ricorda che le partecipazioni nelle società Italtel S.p.A. e NordCom S.p.A. sono state cedute da TIM S.p.A., rispettivamente in data 4 luglio 2024 e 15 luglio 2024.

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
TIPOLOGIA CONTRATTI
Ricavi
Polo Strategico Nazionale S.p.A. 108 57 Fornitura di software e relativi servizi di installazione e configurazione; servizi di
sicurezza; servizi cloud, spazi Data Center, connettività, design.
Italtel S.p.A. 1 Servizi di fonia fissa e mobile inclusi apparati, licenze, servizi di outsourcing.
TIMFin S.p.A. (11) (13) Servizi di fonia mobile e fissa, servizi in outsourcing e fee; costi relativi a
operazioni di finanziamento rilevati a riduzione dei ricavi della Capogruppo TIM
S.p.A
Totale ricavi 97 45
Acquisti di materie e servizi
I-Systems S.A. 36 38 Fornitura servizi di comunicazione multimediale e servizi di capacità.
Italtel S.p.A. 11 Fornitura di apparati e licenze software e relativi servizi professionali; servizi di
manutenzione hardware e software collegati a offerte TIM alla clientela finale;
servizi di manutenzione apparati di rete e sicurezza per arco temporale di 24 mesi
collegati a offerta TIM per il cliente Poste Italiane; forniture per l'ampliamento
della rete in fibra di TIM.
W.A.Y. S.r.l. 3 3 Fornitura, allestimenti e servizi di assistenza tecnica per apparecchiature di
geolocalizzazione nell'ambito di offerte a clienti TIM, sviluppi software.
NordCom S.p.A. 1 Acquisto e sviluppo di soluzioni informatiche, servizi personalizzati nell'ambito di
offerte TIM per la clientela finale, affitti passivi per ospitalità SRB.
Polo Strategico Nazionale S.p.A. 1
Totale acquisti di materie e servizi 40 53
Oneri finanziari
TIMFin S.p.A. 1 2 Oneri finanziari per commissioni e altri.
Totale oneri finanziari 1 2

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA

(milioni di euro) 30.6.2025 31.12.2024 TIPOLOGIA CONTRATTI
Indebitamento finanziario netto
Passività finanziarie correnti per
contratti di finanziamento e altri
(1) (1) Passività finanziarie per oneri su cessione di crediti verso TIMFin S.p.A.
Crediti vari e altre attività non correnti 3
Polo Strategico Nazionale S.p.A. 224 185 Fornitura di prodotti, servizi di istallazione e configurazione software, servi cloud,
spazi Data Center, connettività e design.
I-Systems S.A. 4 4 Servizi relativi al funzionamento e manutenzione rete.
TIMFin S.p.A. 1 1 Costi vari per operazioni di finanziamento.
W.A.Y. S.r.l. 1 Fornitura, allestimenti e servizi di assistenza tecnica per apparecchiature di
geolocalizzazione nell'ambito di offerte a clienti TIM, sviluppi software.
Altre minori 1
Totale crediti commerciali vari e altre
attività correnti
230 191
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
I-Systems S.A. 9 9 Fornitura servizi di comunicazione multimediale e servizi di capacità.
TIMFin S.p.A. 3 Costi vari per operazioni di finanziamento.
W.A.Y. S.r.l. 2 3 Fornitura, allestimenti e servizi di assistenza tecnica per apparecchiature di
geolocalizzazione nell'ambito di offerte a clienti TIM, sviluppi software.
Totale debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
12 16

VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
TIPOLOGIA CONTRATTI
Acquisti di attività immateriali,
attività materiali e diritti d'uso su beni
di terzi per competenza
Italtel S.p.A. 16 Sviluppo Software, attività di progettazione FTTH per lavori FiberCop, forniture
software e hardware, installazioni di hardware e prestazioni ingegneristiche per le
piattaforme di rete; forniture per l'ampliamento della rete in fibra di TIM.
Totale acquisti di attività immateriali,
attività materiali e diritti d'uso su beni
di terzi per competenza
16

Operazioni verso altre parti correlate (sia per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa, sia in quanto partecipanti ai patti parasociali ai sensi dell'art. 122 del Testo Unico della Finanza)

Sono di seguito esposti i rapporti con:

  • gruppo Vivendi e le società del gruppo a cui la stessa appartiene non è più compreso fra le "Altre Parti correlate" a partire da fine giugno 2025;
  • gruppo Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e le società del gruppo controllate non è più compreso fra le "Altre Parti correlate" a partire da marzo 2025;
  • Gruppo Poste Italiane è compreso fra le "Altre Parti correlate" a partire da fine giugno 2025;.
  • Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF);
  • società correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
TIPOLOGIA CONTRATTI
Ricavi
Gruppo Cassa Depositi e Prestiti 4 50 Cessione diritti d'uso adduzioni e ricavi per noleggio segmenti verticali, cessione in
IRU di diritti d'uso su Infrastrutture di Posa e Fibra Scura; fornitura servizi di
Housing, manutenzione Fibra Scura e connettività dedicata GEA/Giganet, servizi
di fonia fissa mobile ed apparati, servizi di outsourcing applicativi, servizi in cloud,
servizi di manutenzione verso Open Fiber (ex Metroweb) e servizi di fornItura
elettrica.
Totale ricavi 5 50
Acquisti di materie e servizi
Gruppo Cassa Depositi e Prestiti 1 Concessione della posa di polifora per cavi di telecomunicazioni lungo le tratte
autostradali (occupazione di suolo e spostamento cavi), manutenzione della rete
Open Fiber (ex Metroweb) di Milano e Genova (quota rete primaria).
Gruppo Havas 69 80 Attività di service & advisory nell'ambito dell'acquisto di spazi media da parte del
Gruppo TIM; studio e realizzazione di campagne pubblicitarie per i marchi TIM e
KENA, servizi di gestione editoriale dei brand TIM sui social network e servizi di
gestione della data room del Gruppo TIM.
Gruppo Vivendi 2 4 Gestione operativa della piattaforma dello store on line denominato "TIM I Love
Games" di TIM e relativi sviluppi; servizio TIM Cloud Gaming (TIMGAMES) in
modalità SaaS; utilizzo delle licenze piattaforma My Canal.
Totale acquisti di materie e servizi 71 85
Ammortamenti 3 Acquisto infrastrutture interrate su aree nere e acquisto di fibra connected verso
Open Fiber (ex Metroweb) società del gruppo Cassa Depositi e Prestiti.
Proventi finanziari
Ministero dell'Economia e delle Finanze 8 — Proventi derivanti da titoli obbligazionari
Gruppo Cassa Depositi e Prestiti 1
Totale proventi finanziari 8 1
Oneri finanziari
Ministero dell'Economia e delle Finanze 1 — Minusvalenza su alienazione titoli
Totale oneri finanziari 1 0

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA

(milioni di euro) 30.6.2025 31.12.2024 TIPOLOGIA CONTRATTI
Indebitamento finanziario netto
Titoli diversi dalle partecipazioni (attività
correnti) (384) (437) Titoli obbligazionari emessi dal Ministero dell'Economia e Finanze (MEF).
Crediti finanziari e altre attività
finanziarie correnti
(24) Contratti di locazione infrastrutture con Open Fiber (gruppo Cassa Depositi e
Prestiti).
Totale crediti finanziari e altre attività
finanziarie correnti
(384) (461)
Altre partite patrimoniali
Diritto d'uso su beni di terzi 1 Fornitura e l'installazione di segmenti verticali e infrastrutture per Open Fiber
(società del gruppo Cassa Depositi e Prestiti).
Crediti commerciali, vari e altre
attività correnti
Gruppo Poste Italiane 7
Gruppo Cassa Depositi e Prestiti 10 Cessione in IRU di diritti d'uso su Infrastrutture di Posa e Fibra Scura; fornitura
servizi di Housing, manutenzione Fibra Scura e connettività dedicata GEA/
Giganet, servizi di fonia fissa mobile ed apparati, servizi di outsourcing applicativi,
servizi in cloud, servizi di manutenzione e fornitura energia elettrica.
Gruppo Havas 2 Risconti attivi connessi a costi per servizi pubblicitari.
Totale crediti commerciali vari e altre
attività correnti
7 12 Vendita di apparati, servizi di fonia e ITC; attività di manutenzione e security.
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
Gruppo Poste Italiane 21 Contratto per la fornitura del Servizio di Recapito delle fatture e della
corrispondenza commerciale destinato ai clienti del Gruppo Telecom Italia per il
tramite del servizio Posta Contes
Gruppo Cassa Depositi e Prestiti 1 Concessione della posa di polifora per cavi di telecomunicazioni lungo le tratte
autostradali (occupazione di suolo e spostamento cavi), utilizzo e manutenzione
della rete Open Fiber (ex Metroweb) di Milano e Genova (quota rete primaria) e
acquisti di energia elettrica.
Gruppo Havas 29 Attività di service & advisory nell'ambito dell'acquisto di spazi media da parte del
Gruppo TIM; studio e realizzazione di campagne pubblicitarie per i marchi TIM e
KENA, servizi di gestione editoriale dei brand TIM sui social network e servizi di
gestione della data room di TIM.
Gruppo Vivendi 1 Acquisto di contenuti digitali musicali e televisivi,
gestione operativa della
piattaforma dello store on line denominato "TIM I Love Games" di TIM e relativi
sviluppi; servizio TIM Cloud Gaming (TIMGAMES) in modalità SaaS; utilizzo delle
licenze piattaforma My Canal.
Totale debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
21 31

VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
TIPOLOGIA CONTRATTI
Acquisti di attività immateriali, attività
materiali e diritti d'uso su beni di terzi per
competenza
Gruppo Cassa Depositi e Prestiti 12 Investimenti in attività immateriali e materiali (fornitore: Open Fiber), in
relazione al Piano 5G Copertura nell'ambito del PNRR.
Totale acquisti di attività immateriali,
attività materiali e diritti d'uso su beni di
terzi per competenza
12

Operazioni verso fondi pensione

I valori più significativi sono così sintetizzabili:

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
TIPOLOGIA CONTRATTI
Costi del personale Contribuzione ai fondi pensione.
Fontedir 3 4
Telemaco 15 30
Altri fondi pensione 3 2
Totale costi del personale 21 36

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA

(milioni di euro) 30.6.2025 31.12.2024 TIPOLOGIA CONTRATTI
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
Debiti relativi alla contribuzione ai fondi pensione ancora da versare.
Fontedir 2 2
Telemaco 1 1
Altri fondi pensione 10 9
Totale debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
13 12

Compensi a dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa

Nel primo semestre 2025, i compensi contabilizzati per competenza da TIM o da società controllate del Gruppo per i dirigenti con responsabilità strategiche sono stati pari a 6 milioni di euro (7 milioni di euro nel primo semestre 2024).

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Compensi a breve termine (1)
5,5
(3)
6,3
Compensi a lungo termine
Indennità per la cessazione anticipata del rapporto di lavoro
Pagamenti in azioni (*) (2)
0,5
0,7 (4)
Totale 6 7

(*) Si riferiscono al fair value, maturato al 30 giugno, dei diritti sui piani di incentivazione di TIM S.p.A. e sue controllate basati su azioni (Long Term Incentive, Stock Options Plan e Piani delle società controllate).

(1) di cui 0,6 milioni di euro contabilizzati dalle società controllate;

(2) di cui 0,5 milioni di euro contabilizzati dalle società controllate;

(3) di cui 0,7 milioni di euro contabilizzati dalle società controllate; (4) di cui 0,4 milioni di euro contabilizzati dalle società controllate.

I compensi a breve termine sono erogati nel corso dell'esercizio di riferimento o comunque entro i sei mesi successivi alla chiusura dello stesso e, nel 2025, non accolgono gli effetti delle differenze di accertamento relative ai costi 2024 pari a -0,4 milioni di euro per TIM S.p.A.

Nel primo semestre 2025, i contributi versati per piani a contribuzione definita (Assida e Fontedir) da TIM S.p.A. a favore dei dirigenti con responsabilità strategiche, sono stati pari a 137.700 euro (120.500 euro nel primo semestre 2024).

Nel primo semestre 2025 i "Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa", ossia coloro che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività del Gruppo TIM, compresi gli amministratori, sono così individuati:

Amministratori:
Amministratore Delegato e Chief Executive Officer di TIM S.p.A.
Pietro Labriola Direttore Generale di TIM S.p.A.
Dirigenti:
Alberto Maria Griselli Diretor Presidente TIM S.A.
Adrian Calaza Noia Chief Financial Office
Paolo Chiriotti Chief Human Resources & Organization Office
Giampaolo Leone Responsabile Procurement & Logistics
Roberto Mazzilli Chief IT Group Office
Agostino Nuzzolo Responsabile Legal, Regulatory & Tax
Claudio Giovanni Ezio Ongaro Chief Strategy, Business Development & Wholebuy Office
Andrea Rossini Chief Consumer, Small & Medium and Mobile Wholesale Market Office
Eugenio Santagata Chief Public Affairs, Security and International Business Office
Elio Schiavo Chief Enterprise and Innovative Solutions Office

NOTA 29 PIANI RETRIBUTIVI SOTTO FORMA DI PARTECIPAZIONE AL CAPITALE

I piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale sono utilizzati a fini di retention e di incentivazione a lungo termine dei manager e del personale del Gruppo.

Per un'illustrazione complessiva della Politica di Remunerazione si rimanda alla Relazione sulla Remunerazione approvata dall'Assemblea degli Azionisti il 24 giugno 2025, disponibile pubblicamente all'indirizzo: https://www.gruppotim.it/content/dam/gt/ investitori/doc---avvisi/anno-2025/TIM-Assemblea-degli-Azionisti-24.06.2025-Relazione-sulla-politica-in-materia-diremunerazione-2025-sui-compensi-corrisposti-2024-12.6.pdf.

Di seguito è presentato un sommario dei piani in essere al 30 giugno 2025.

a) Piani di stock option

TIM S.p.A. – Piano di Stock Options 2022-2024

Con riferimento al piano di Stock Options 2022-2024, in data 14 aprile 2025 il Consiglio di Amministrazione ha approvato la consuntivazione degli obiettivi come segue:

  • EBITDA CAPEX cumulato reported nel triennio 2022-2024 (peso 70%), consuntivo al 107,8%;
  • % Donne in Posizione di Responsabilità (peso 15%), consuntivo al 110,0%;
  • Energia Elettrica Rinnovabile/Energia consumata (peso 15%), consuntivato al 110,0%

Conseguentemente, la maturazione complessiva del Piano è al 108,5%, con un numero di opzioni a consuntivo attribuito ai 142 destinatari pari a 212.738.790.

L'Assemblea degli Azionisti del 24 giugno 2025 ha approvato, inoltre, la modifica del Piano in oggetto, con determinazione di un diverso strike price e la determinazione di un diverso periodo di esercizio per i Beneficiari Non Cessati Aderenti alle nuove regole proposte, rinunciando alla regolazione precedente in materia di strike price e periodo di esercizio.

Il numero complessivo di opzioni a servizio del Piano non subirà alcuna variazione.

b) Altri piani retributivi

TIM S.p.A. – Piano Long Term di Performance Share 2025-2027

L'Assemblea degli Azionisti del 24 giugno 2025 ha approvato un Piano Long Term di Perfomance Share per il triennio 2025-2027 finalizzato a rafforzare l'allineamento tra gli interessi del management e quelli degli azionisti, mediante l'assegnazione gratuita di azioni ordinarie TIM subordinatamente al raggiungimento di specifici obiettivi di performance su base triennale.

Tale Piano LTI di Performance Share 2025-2027 prevede l'assegnazione a titolo gratuito di azioni della Società con vesting triennale e lock-up biennale sul 50% delle azioni attribuite (al netto di quelle necessarie per sostenere gli oneri fiscali) destinato all'Amministratore Delegato e ad un bacino di Dirigenti selezionati (complessivamente 75) tra cui Dirigenti con Responsabilità Strategiche e altri manager in posizione (al di sotto del senior management) con ruoli chiave nel raggiungimento degli obiettivi di Piano Strategico.

Il numero di diritti da assegnare a ciascun Beneficiario del Piano verrà determinato in rapporto percentuale rispetto alla remunerazione annua lorda di ciascuno, tenuto conto del valore di partenza del titolo.

Il numero di azioni a consuntivo verrà calcolato sulla base dei risultati raggiunti su specifici obiettivi di performance:

  • Economico-finanziario (peso 50%): EBITDA AL CAPEX reported cumulato del triennio;
  • ESG, con due obiettivi del peso del 15% ciascuno:
    • % della presenza di donne in posizioni di responsabilità al termine del 2027;
    • Eco-efficienza della rete mobile, consuntivato a dicembre 2027;
  • TSR (peso 20%): posizionamento del Total Shareholder Return di TIM rispetto a un paniere di dieci peer europei (più TIM).

Al 30 giugno non risultano ancora assegnati i Piani; pertanto, l'impatto stimato a costo è atteso a partire dal secondo semestre 2025.

TIM S.A. – Long Incentive Plan 2021-2023

Il 30 marzo 2021 è stato approvato dall'Assemblea Generale degli Azionisti di TIM S.A. il piano di incentivazione a lungo termine a favore di dirigenti operanti in posizioni chiave della società. Il piano si propone di premiare i partecipanti con azioni emesse dalla società, in funzione di determinate condizioni temporali (Restricted Shares) e del raggiungimento di obiettivi specifici (Performance Shares). Il periodo di vesting è di 3 anni e la società non ha l'obbligo giuridico di riacquistare o di regolare le azioni in contanti o in qualsiasi altra forma. Il piano - oltre il trasferimento delle azioni ai beneficiari - prevede anche la possibilità di premiare i partecipanti attraverso la liquidazione del valore equivalente in cash.

Anno 2021

Il 5 maggio 2021 ai beneficiari del piano è stato riconosciuto il diritto di ricevere complessivamente 3.431.610 azioni, di cui 3.173.142 performance shares, vincolate a condizioni di performance e con vesting graduale per 3 anni, e 258.468 restricted shares, con vesting di 3 anni.

Nel 2021, al piano tradizionale, è stato affiancato lo Special Grant, ulteriore concessione straordinaria con l'obiettivo di incentivare la chiusura dell'operazione di acquisto di parte degli asset di Oi Móvel in Brasile nonché il successo delle successive operazioni di integrazione.

Sul totale delle 3.431.610 azioni assegnate, 1.151.285 sono relative all'assegnazione tradizionale (con 892.817 performance share e 258.468 restricted shares) e 2.280.325 fanno riferimento allo Special Grant.

Il 9 febbraio 2023, il Consiglio di Amministrazione ha approvato un adeguamento di 220.743 nella quantità delle performance shares concesse nell'ambito dello Special Grant ai partecipanti nominati nel periodo su nuove responsabilità di maggior peso.

Il 31 dicembre 2024, relativamente all'assegnazione tradizionale, si sono conclusi tre vesting period:

  • 2022: in conformità con i risultati approvati il 26 aprile 2022, nel mese di luglio sono state trasferite ai beneficiari 572.608 azioni, di cui 463.608 relative al volume originario maturato, 87.605 concesse in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 21.395 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo. In aggiunta per i partecipanti trasferiti ad altre società facenti parte del Gruppo, secondo le regole previste dal Piano, è stato disposto il pagamento in cash durante il mese di giugno dell'importo corrispondente a 3.486 azioni (2.883 relative al volume originario maturato, 473 riconosciute in funzione del livello di raggiungimento degli obiettivi e 130 dovute ai dividendi distribuiti nel periodo).
  • 2023: in conformità con i risultati approvati l'8 maggio 2023, nel mese di luglio sono state trasferite ai beneficiari 169.462 azioni, di cui 128.384 relative al volume originario maturato, 28.484 concesse in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 12.594 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo. In aggiunta per i partecipanti trasferiti ad altre società facenti parte del Gruppo, secondo le regole previste dal Piano, è stato disposto il pagamento in cash durante il mese di luglio dell'importo corrispondente a 17.576 azioni (13.316 relative al volume originario maturato, 2.954 riconosciute in funzione del livello di raggiungimento degli obiettivi e 1.306 dovute ai dividendi distribuiti nel periodo).
  • 2024: in conformità con i risultati approvati il 6 maggio 2024, nel mese di luglio sono state trasferite ai beneficiari 530.784 azioni, di cui 298.151 relative al volume originario maturato, 180.353 concesse in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 52.280 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo. In aggiunta per i partecipanti trasferiti ad altre società facenti parte del Gruppo, secondo le regole previste dal Piano, è stato disposto il pagamento in cash durante il mese di luglio dell'importo corrispondente a 31.677 azioni (17.792 relative al volume originario maturato, 10.764 riconosciute in funzione del livello di raggiungimento degli obiettivi e 3.121 dovute ai dividendi distribuiti nel periodo).

Relativamente allo Special Grant:

  • 2022: in conformità con i risultati approvati il 26 aprile 2022, sono state trasferite a luglio ai beneficiari 601.936 azioni, di cui 579.451 relative al volume originario maturato e 22.485 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo.
  • 2023: in conformità con i risultati approvati l'8 maggio 2023, nel mese di luglio sono state trasferite ai beneficiari 1.038.041 azioni, di cui 829.161 relative al volume originario maturato, 131.775 concesse in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 77.105 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo. In aggiunta per i partecipanti trasferiti ad altre società facenti parte del Gruppo, secondo le regole previste dal Piano, è stato disposto il pagamento in cash durante il mese di luglio dell'importo corrispondente a 92.254 azioni (76.087 relative al volume originario maturato, 9.314 riconosciute in funzione del livello di raggiungimento degli obiettivi e 6.853 dovute ai dividendi distribuiti nel periodo).
  • 2024: in conformità con i risultati approvati il 6 maggio 2024, nel mese di luglio sono state trasferite ai beneficiari 719.164 azioni, di cui 483.928 relative al volume originario maturato, 164.415 concesse in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 70.821 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo. In aggiunta per i partecipanti trasferiti ad altre società facenti parte del Gruppo, secondo le regole previste dal Piano, è stato disposto il pagamento in cash durante il mese di luglio dell'importo corrispondente a 19.892 azioni (13.385 relative al volume originario maturato, 4.548 riconosciute in funzione del livello di raggiungimento degli obiettivi e 1.959 dovute ai dividendi distribuiti nel periodo).

Al 31 dicembre 2024, comprese le azioni da trasferire a luglio, a fronte di un volume originario assegnato pari a 3.431.610 azioni oltre a 220.743 relative alle nomine dei partecipanti su ruoli di maggior peso, 746.207 sono state annullate per l'uscita dei beneficiari dalla società e 3.631.995 azioni sono state trasferite ai beneficiari (2.782.683 relative al volume originario maturato, 592.632 riconosciute in base al livello di raggiungimento degli obiettivi, 256.680 per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo). Per i partecipanti trasferiti ad altre società facenti parte del Gruppo, secondo le regole previste dal Piano, è stato disposto il pagamento in cash dell'importo corrispondente a 164.885 azioni (123.463 relative al volume originario maturato, 28.053 riconosciute in funzione del livello di raggiungimento degli obiettivi e 13.369 dovute ai dividendi distribuiti nel periodo), completando così la concessione 2021.

Anno 2022

Il 26 aprile 2022 ai beneficiari del piano è stato riconosciuto il diritto di ricevere complessivamente 1.227.712 azioni, di cui 927.428 performance shares, vincolate a condizioni di performance e con vesting graduale per 3 anni, e 300.284 restricted shares, con vesting di 3 anni.

  • 2023: in conformità con i risultati approvati l'8 maggio 2023, nel mese di luglio sono state trasferite ai beneficiari 392.460 azioni, di cui 264.305 relative al volume originario maturato, 110.928 concesse in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 17.227 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo.
  • 2024: in conformità con i risultati approvati il 6 maggio 2024, nel mese di luglio sono state trasferite ai beneficiari 680.532 azioni, di cui 252.442 relative al volume originario maturato, 374.411 concesse in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 53.679 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo. In aggiunta, per i partecipanti trasferiti ad altre società facenti parte del Gruppo, secondo le regole previste dal Piano, è stato disposto il pagamento in cash durante il mese di luglio dell'importo corrispondente a 19.018 azioni (7.055 relativo al volume originario maturato, 10.463 riconosciute in funzione del livello di raggiungimento degli obiettivi e 1.500 dovute ai dividendi distribuiti nel periodo). Inoltre, nel mese di ottobre sono state trasferite ad altri beneficiari trasferiti ad altre società facenti parte del Gruppo, 57.021 azioni, di cui 37.087 relative al volume originario maturato, 15.437 concesse in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 4.497 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo.
  • 2025: in conformità con i risultati approvati il 5 maggio 2025, nel mese di luglio 2025 saranno trasferiti ai beneficiari 768.845 azioni, di cui 403.661 relative al volume originario maturato, 253.959 concesse in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 111.224 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo. In aggiunta per i partecipanti trasferiti ad altre società facenti parte del Gruppo, secondo le regole previste dal Piano, è stato disposto il pagamento in cash durante il mese di luglio dell'importo corrispondente a 20.848 azioni (11.646 relativo al volume originario maturato, 6.186 riconosciute in funzione del livello di raggiungimento degli obiettivi e 3.016 dovute ai dividendi distribuiti nel periodo).

Al 30 giugno 2025, comprese le azioni da trasferire a luglio, a fronte di un volume originario assegnato pari a 1.227.712 azioni, 251.517 sono state annullate per l'uscita dei beneficiari dalla società e 1.898.858 azioni sono state trasferite ai beneficiari (957.495 relative al volume originario maturato, 754.735 riconosciute in base al livello di raggiungimento degli obiettivi, 186.627 per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo). Per i partecipanti trasferiti ad altre società facenti parte del Gruppo, secondo le regole previste dal Piano, è stato disposto il pagamento in cash durante dell'importo corrispondente a 39.866 azioni (18.701 relativo al volume originario maturato, 16.649 riconosciute in funzione del livello di raggiungimento degli obiettivi e 4.516 dovute ai dividendi distribuiti nel periodo), completando così la concessione 2022.

Anno 2023

Il 31 luglio 2023 ai beneficiari del piano è stato riconosciuto il diritto di ricevere complessivamente 1.560.993 azioni, di cui 1.189.900 performance shares, vincolate a condizioni di performance e con vesting graduale per 3 anni, e 371.093 restricted shares, con vesting di 3 anni.

  • 2024: in conformità con i risultati approvati il 6 maggio 2024, nel mese di agosto sono stati trasferiti ai beneficiari 475.520 azioni, di cui 227.983 relative al volume originario maturato, 223.132 concesse in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 24.405 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo. Inoltre, nel mese di ottobre sono state trasferite ad altri beneficiari trasferiti ad altre società facente parte del Gruppo, 135.421 azioni, di cui 78.467 relative al volume originario maturato, 50.008 concesse in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 6.946 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo.
  • 2025: in conformità con i risultati approvati il 5 maggio 2025, nel mese di agosto saranno trasferiti ai beneficiari 646.081 azioni, di cui 303.469 relative al volume originario maturato, 265.491 concesse in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 77.121 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo.

Al 30 giugno 2025, a fronte di un totale assegnato pari a 1.560.993 azioni, 156.813 sono state annullate per l'uscita dei beneficiari dalla Società, lasciando così un saldo di 794.261 azioni maturabili a fine periodo.

TIM S.A. – Long Incentive Plan 2024-2026

Il 28 marzo 2024 è stato approvato dall'Assemblea Generale degli Azionisti di TIM S.A. il piano di incentivazione a lungo termine a favore di dirigenti operanti in posizioni chiave della società. Il piano si propone di premiare i partecipanti con azioni emesse dalla società, in funzione di determinate condizioni temporali (restricted shares) e del raggiungimento di obiettivi specifici (performance shares). Il periodo di vesting è di 3 anni e la società non ha l'obbligo giuridico di riacquistare o di regolare le azioni in contanti o in qualsiasi altra forma. Il piano - oltre il trasferimento delle azioni ai beneficiari - prevede anche la possibilità di premiare i partecipanti attraverso la liquidazione del valore equivalente in cash.

Anno 2024

Il 30 luglio 2024 ai beneficiari del piano è stato riconosciuto il diritto di ricevere complessivamente 1.226.859 azioni, di cui 946.060 performance shares, vincolate a condizioni di performance e con vesting graduale per 3 anni, e 280.799 restricted shares, con vesting di 3 anni.

■ 2025: in conformità con i risultati approvati il 5 maggio 2025, nel mese di agosto saranno trasferiti ai beneficiari 144.065 azioni, di cui 88.693 relative al volume originario maturato, 44.360 concesse in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 11.012 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo.

Al 30 giugno 2025, a fronte di un totale assegnato pari a 1.226.859 azioni, 84.518 sono state annullate per l'uscita dei beneficiari dalla Società, lasciando così un saldo di 1.053.648 azioni maturabili a fine periodo.

Anno 2025

Il 5 maggio 2025 ai beneficiari del piano è stato riconosciuto il diritto di ricevere complessivamente 1.368.704 azioni, vincolate a condizioni di performance, con vesting di 3 anni.

Al 30 giugno 2025, a fronte di un totale assegnato pari a 1.368.704 azioni, non sono state annullate azioni per l'uscita dei beneficiari dalla Società, lasciando così un saldo di 1.368.704 azioni maturabili a fine periodo.

L'Assemblea degli Azionisti del 24 giugno 2025 di TIM S.p.A. ha approvato il nuovo Piano di Politica di Remunerazione 2025 al fine di garantire l' allineamento alle più consolidate prassi di mercato, recepire le indicazioni dei proxy advisor ed essere adeguati all'evoluzione normativa. Il Piano prevede i seguenti principali elementi di novità:

  • introduzione di un nuovo piano di LTI equity e performance based destinato, tra l'altro, all'Amministratore Delegato ed ai Dirigenti con Responsabilità Strategiche, che prevede in linea con le best practice, un periodo di vesting di 3 anni seguito da un periodo di lockup di 2 anni per una quota del pacchetto;
  • integrazione del programma di stock options SOP 2022-2024, finalizzato a modificare specifici aspetti del piano di incentivazione basato su strumenti finanziari denominato SOP 2022-2024, quali la variazione dello strike price, il periodo di vesting ed esercitabilità, con finalità di retention nonché per garantirne una maggiore coerenza con le evoluzioni del contesto di mercato ed in armonia con la Politica di remunerazione;
  • introduzione di un piano di Phantom Shares dedicato ai Manager e alle Risorse Chiave all'interno della Società che attualmente non risultano beneficiari del piano SOP 2022-2024, costruito sulla base, mutatis mutandis, delle stesse linee guida del SOP integrato. L'intento è quello di incentivare la permanenza a lungo termine dei talenti strategici all'interno dell'organizzazione.

La Relazione sulla Politica di Remunerazione ed i Documenti Informativi relativi ai Piani a lungo termine sopra descritti sono pubblicamente disponibili ai seguenti link:

  • TIM Relazione sulla politica in materia di remunerazione 2025 e sui compensi corrisposti 2024: https://www.gruppotim.it/ content/dam/gt/investitori/doc---avvisi/anno-2025/TIM-Assemblea-degli-Azionisti-24.06.2025-Relazione-sulla-politica-inmateria-di-remunerazione-2025-sui-compensi-corrisposti-2024-12.6.pdf;
  • TIM Documento Informativo LTI Performance Shares 2025-2027: https://www.gruppotim.it/content/dam/gt/investitori/doc-- avvisi/anno-2025/Documento-Informativo-LTI-Performance-Shares-2025-2027-.pdf;
  • TIM Documento informativo Stock Option Plan 2022-2024_Modifica: https://www.gruppotim.it/content/dam/gt/investitori/ doc---avvisi/anno-2025/Modifica-Documento-informativo-SOP-2022-2024-DEF-ITA-26-05.pdf;
  • TIM Documento Informativo-Piano di Phantom Shares 2025 2027: https://www.gruppotim.it/content/dam/gt/investitori/doc-- avvisi/anno-2025/TIM-Documento-Informativo-Piano-di-Phantom-Shares-2025-2027.pdf.

NOTA 30 EVENTI ED OPERAZIONI SIGNIFICATIVI NON RICORRENTI

Ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, sono di seguito esposte le informazioni circa l'impatto sui risultati economici, finanziari e patrimoniali del Gruppo TIM, degli eventi e operazioni non ricorrenti del primo semestre 2025. Gli effetti non ricorrenti su Patrimonio Netto e Utile (perdita) del periodo sono espressi al netto degli impatti fiscali.

(milioni di euro) Patrimonio
Netto
Utile (perdita)
del periodo
Indebitamento
finanziario
netto
Flussi finanziari
(*)
Valore di bilancio (a) 13.199 (38) 10.417 (1.451)
Altri proventi operativi 15 15 33 (33)
Acquisti di materie e servizi - Oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di
progetti non ricorrenti ed altri oneri
(21) (21) (53) 53
Costi del personale - Oneri connessi a processi di riorganizzazione/
ristrutturazione aziendale e altri
(43) (43) (138) 138
Altri costi operativi - Oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere
regolatorio e a potenziali passività ad essi correlati, altri accantonamenti ed
oneri (13) (13) (34) 34
Plusvalenze da realizzo di attività non correnti 1 1
Svalutazioni connesse alla cessione del gruppo Telecom Italia Sparkle
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni
Altri proventi finanziari
Altri oneri finanziari (10) (10)
Totale effetti non ricorrenti (b) (71) (71) (192) 192
Proventi/(Oneri) connessi ad Attività cessate (c) (67) (67) (15.321) 4.169
Valore figurativo di bilancio (a-b-c) 13.337 100 25.930 (5.812)

(*) I flussi finanziari si riferiscono all'aumento (diminuzione) nel periodo della Cassa e disponibilità liquide equivalenti.

L'impatto sulle singole voci di conto economico separato consolidato delle partite di natura non ricorrente è così dettagliato:

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Ricavi e altri proventi operativi:
Altri proventi operativi - Sopravvenienze attive 15
Acquisti di materie e servizi, Variazione delle rimanenze:
Acquisti di materie e servizi - Oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di progetti non ricorrenti e altri
oneri
(23) (7)
Costi del personale:
Oneri connessi a processi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale e altri (44) (63)
Altri costi operativi:
Oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a potenziali passività ad essi
correlati, altri accantonamenti e oneri
(13) (11)
Impatto su Risultato operativo ante Ammortamenti, Plusvalenze/(minusvalenze) e Ripristini di
valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA)
(65) (81)
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non correnti:
Plusvalenze da realizzo di attività non correnti 1 3
Impatto su Risultato operativo (EBIT) (64) (78)
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni:
Altri(oneri)/proventi da operazioni societarie (4)
Proventi finanziari:
Altri proventi finanziari (2)
Oneri finanziari:
Altri oneri finanziari (10) (15)
Impatto sull'Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento (74) (99)
Imposte sul reddito relative a partite non ricorrenti 3 1
Proventi/(Oneri) connessi ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute (67) (30)
Impatto sull'Utile (perdita) del periodo (138) (128)

NOTA 31 POSIZIONI O TRANSAZIONI DERIVANTI DA OPERAZIONI ATIPICHE E/O INUSUALI

Ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, si precisa che nel corso del primo semestre 2025 non sono state poste in essere operazioni atipiche e/o inusuali, così come definite dalla Comunicazione stessa.

NOTA 32 ALTRE INFORMAZIONI

a) Tassi di cambio utilizzati per la conversione dei bilanci delle imprese estere(*)

Cambi di fine periodo Cambi medi del periodo
(poste patrimoniali) (poste economiche e flussi finanziari)
(unità di valuta locale per 1 euro) 30.6.2025 31.12.2024 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Europa
Lev bulgaro
BGN
1,95580 1,95580 1,95580 1,95580
Franco svizzero
CHF
0,93470 0,94120 0,94118 0,96157
Corona ceca
CZK
24,74600 25,18500 25,00251 25,01810
Lira sterlina
GBP
0,85550 0,82918 0,84252 0,85477
Leu romeno
RON
5,07850 4,97430 5,00324 4,97428
Rublo russo
RUB
92,08740 117,69650 95,25909 98,28153
Lira turca
TRY
46,56820 36,73720 41,07216 34,21224
Nord America
Dollaro USA
USD
1,17200 1,03890 1,09334 1,08136
America Latina
Peso argentino
ARS
1.404,05010 1.067,32740 1.208,62600 929,63096
BOB
Boliviano
8,15730 7,15080 7,54502 7,45751
BRL
Real brasiliano
6,39572 6,43318 6,29416 5,49271
CLP
Peso cileno
1.096,20000 1.031,22000 1.044,51194 1.016,99831
COP
Peso colombiano
4.806,46000 4.559,17000 4.585,86233 4.239,48962
MXN
Peso Messicano
22,08990 21,55040 21,81737 18,49895
PEN
Nuevo sol peruviano
4,16160 3,88790 4,02094 4,05472
VES
Bolivar venezuelano
126,39040 53,77410 83,21175 39,23792
Altri paesi
ILS
Shekel israeliano
3,94920 3,78850 3,93348 3,99506
INR
Rupia indiana
100,56050 88,93350 94,09126
NGN
Naira nigeriana
1.805,43760 1.597,89150 1.701,31147 1.455,12546

(*) Fonte: Elaborazione su dati Banca Centrale Europea, Reuters e principali Banche Centrali.

b) Ricerca e sviluppo

I costi sostenuti per le attività di ricerca e sviluppo sono rappresentati da costi esterni, costo del personale dedicato e ammortamenti e sono così dettagliati:

(milioni di euro) 1° Semestre
2025
1° Semestre
2024
Costi per attività di ricerca e sviluppo spesati nel periodo 20 17
Costi di sviluppo capitalizzati 171 245
Totale costi (spesati e capitalizzati) di ricerca e sviluppo 191 262

La riduzione di 71 milioni di euro rispetto al primo semestre 2024 è da ricondurre in parte all'ottimizzazione della spesa connessa a Technology Office sul piano di accesso mobile e in parte alla riduzione della spesa connessa a IT Office per efficientamento legato al modello organizzativo introdotto.

Nel conto economico separato consolidato del primo semestre 2025 sono iscritti ammortamenti per costi di sviluppo, capitalizzati nel periodo ed in esercizi precedenti, per complessivi 249 milioni di euro.

Le attività di ricerca e sviluppo effettuate dal Gruppo TIM sono dettagliate nella Relazione intermedia sulla gestione (Sezione "Innovazione, ricerca e sviluppo").

NOTA 33 EVENTI SUCCESSIVI AL 30 GIUGNO 2025

TIM S.A.: Operazione di raggruppamento e frazionamento azionario ("Reverse Split and Split") - Fine del periodo di regolamento delle posizioni

Il 27 marzo 2025 l'Assemblea generale annuale e straordinaria degli azionisti di TIM S.A., società controllata brasiliana del Gruppo TIM, ha approvato la proposta di raggruppamento di tutte le azioni ordinarie emesse dalla Società, con un rapporto di 100 (cento) azioni per una (1) azione, e di successivo frazionamento, in modo che una (1) nuova azione raggruppata corrisponda a cento (100) azioni, senza variazioni del capitale sociale della Società («Operazione»).

Il 2 luglio 2025 TIM S.A. ha annunciato la conclusione, a tale data, del periodo di trenta (30) giorni a disposizione degli azionisti titolari di azioni ordinarie della Società per adeguare, se necessario, la composizione delle loro posizioni azionarie in lotti interi e multipli di cento (100) azioni, a loro discrezione, al fine di garantire la proprietà di un numero intero di azioni a seguito dell'Operazione ("Fine del periodo di adeguamento delle posizioni").

Completamento dell'Operazione. L'Operazione è divenuta efficace il giorno lavorativo successivo alla fine del periodo di adeguamento delle posizioni, ovvero il 3 luglio 2025, senza alcuna variazione del capitale sociale della Società. A partire dal 3 luglio 2025 (incluso), le azioni sono state negoziate come ex-reverse split ed ex-split.

Programma ADR. Nei termini approvati dall'Assemblea generale annuale e straordinaria degli azionisti, l'operazione non avrà impatto sugli American Depositary Receipt (ADR) negoziati sul mercato statunitense e la banca depositaria è responsabile dell'adeguamento del numero di azioni locali sottostanti al programma ADR di TIM S.A., in modo tale da mantenere invariato il saldo degli ADR. Successivamente all'Operazione, gli ADR emessi da TIM S.A. continueranno a essere negoziati con un rapporto di cinque (5) azioni ordinarie per un (1) ADR.

Al termine del Periodo di adeguamento delle posizioni, gli azionisti possessori di azioni frazionarie risultanti dall'Operazione sono stati soggetti alla procedura riportata di seguito:

Trattamento delle frazioni. Le frazioni di azioni detenute dagli azionisti che non hanno adeguato la propria posizione a multipli di cento (100) azioni sono state raggruppate in numeri interi e vendute all'asta sulla borsa B3 S.A. — Brasil, Bolsa e Balcão a nome dei titolari delle frazioni («Asta»).

L'Asta per la vendita delle 22.059.698 azioni ordinarie, conseguente all'unificazione delle frazioni di azioni risultanti dall'Operazione, ha avuto luogo tramite BTG Pactual CTVM S.A. presso B3 S.A. - Bolsa, Brasil, Balcão il 14 luglio 2025, durante l'asta di apertura della sessione di negoziazione.

Il risultato dell'asta, per un importo complessivo di 455.691.275,10 reais, al netto di spese e onorari, equivalente a 20,65718556528 reais per azione ordinaria, è oggetto di ripartizione e distribuzione proporzionale tra tutti i possessori delle azioni frazionarie, come segue:

(a) azionisti con dati di registrazione completi: gli importi sono depositati nel conto corrente indicato nella registrazione del rispettivo azionista;

(b) azionisti con azioni depositate presso il Depositario Centrale di B3: gli importi sono accreditati direttamente al Depositario Centrale, che sarà responsabile del loro trasferimento al rispettivo azionista tramite il suo agente di custodia; e

(c) altri azionisti non identificati o privi di dati di registrazione completi: gli importi sono a disposizione della Società, per il periodo legale, in attesa della ricezione da parte del rispettivo possessore previa fornitura dei dati di registrazione completi.

TIM Brasil: Rimborso anticipato volontario totale delle obbligazioni della prima emissione. Emissione di 5 miliardi di reais di obbligazioni semplici, non convertibili, non garantite

Il 25 luglio 2025 si è concluso il processo di rimborso anticipato volontario, comunicato inizialmente al mercato il 10 luglio 2025 da TIM S.A., di tutte le obbligazioni in circolazione emesse nel luglio 2023 da TIM Brasil Serviços e Participações S.A..

Contestualmente TIM Brasil Serviços e Participações S.A. ha proceduto all'emissione di obbligazioni semplici, non convertibili, non garantite, suddivise in due serie, ai sensi dell'atto di emissione datato 23 giugno 2025 per un ammontare aggregato di 5 miliardi di reais.

Il rimborso anticipato delle obbligazioni è stato effettuato il 25 luglio 2025, mediante il pagamento del saldo residuo del loro valore nominale unitario, oltre agli interessi maturati pro rata temporis fin alla data del rimborso anticipato opzionale più un premio di rimborso calcolato come previsto nell'atto della prima emissione del luglio 2023. Le obbligazioni rimborsate sono state annullate da TIM Brasil Serviços e Participações S.A..

NOTA 34 LE IMPRESE DEL GRUPPO TIM

Ai sensi della comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 di seguito viene riportato l'elenco delle imprese del Gruppo.

Nell'elenco sono indicate le imprese suddivise per tipo di rapporto di partecipazione, modalità di consolidamento e per settore operativo.

Per ogni impresa sono evidenziati: la denominazione, la sede, la relativa nazione di appartenenza e il capitale sociale nella valuta originaria. Sono inoltre indicate la quota di partecipazione sul capitale, la percentuale di voto nell'assemblea ordinaria dei soci, se diversa dalla percentuale di partecipazione sul capitale e l'evidenza delle imprese partecipanti.

Denominazione sociale Sede Valuta Capitale
sociale
%
Partecipazione
Capitale
% Voto Imprese partecipanti
IMPRESA CONTROLLANTE
TIM S.p.A. MILANO EUR 11.677.002.855
IMPRESE CONTROLLATE CONSOLIDATE CON IL METODO INTEGRALE
BU DOMESTIC
MINDICITY S.r.l. SOCIETA' BENEFIT
(progettazione, sviluppo, realizzazione, installazione,
gestione e commercializzazione software, hardware, sistemi
informatici elettronici e di telecomunicazioni)
CASALMAGGIORE
(CREMONA)
EUR 10.000 85,0000 OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
NOOVLE INTERNATIONAL SAGL
(servizi ICT)
PREGASSONA
(SVIZZERA)
CHF 20.000 100,0000 NOOVLE S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
NOOVLE MALTA Ltd
(servizi ICT)
GZIRA
(MALTA)
EUR 10.000 90,0000 NOOVLE INTERNATIONAL SAGL
NOOVLE S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
(progettazione, implementazione e gestione di infrastrutture
e servizi data center)
MILANO EUR 1.000.000 100,0000 TIM S.p.A.
NOOVLE SICILIA S.c.a.r.l. (in liquidazione)
(servizi ICT)
PALERMO EUR 50.000 80,0000 NOOVLE S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
(produzione e commercializzazione di prodotti e servizi per
l'information technology)
IVREA
(TORINO)
EUR 11.000.000 100,0000 TIM S.p.A.
QTI S.r.l.
(sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti e
servizi innovativi ad alto valore tecnologico)
FIRENZE EUR 19.608 80,0023 TELSY S.p.A.
TELECOM ITALIA TRUST TECHNOLOGIES S.r.l.
(altre attività dei servizi connesse alle tecnologie
dell'informatica NCA)
POMEZIA
(ROMA)
EUR 7.000.000 100,0000 OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
(holding di partecipazioni)
MILANO EUR 10.000 100,0000 TIM S.p.A.
TELECONTACT CENTER S.p.A.
(servizi di telemarketing)
NAPOLI EUR 3.000.000 100,0000 TIM S.p.A.
TELEFONIA MOBILE SAMMARINESE S.p.A.
(realizzazione e gestione di impianti e servizi di
telecomunicazioni mobili)
BORGO
MAGGIORE
(SAN MARINO)
EUR 78.000 51,0000 TIM SAN MARINO S.p.A.
TELSY S.p.A.
(produzione, installazione, manutenzione, revisione e
vendita di terminali, radiotelefoni, sistemi di
telecomunicazioni ed elettronici in genere)
TORINO EUR 5.390.000 100,0000 TIM S.p.A.
TIM MY BROKER S.r.l.
(attività di intermediazione assicurativa)
ROMA EUR 10.000 100,0000 TIM S.p.A.
TIM RETAIL S.r.l.
(commercializzazione di prodotti e servizi nel campo delle
telecomunicazioni fisse e mobili e di tutti i mezzi di
diffusione analogici e digitali)
MILANO EUR 2.402.241 100,0000 TIM S.p.A.
TIM SAN MARINO S.p.A.
(gestione telecomunicazioni San Marino)
BORGO
MAGGIORE
(SAN MARINO)
EUR 1.808.000 100,0000 TIM S.p.A.
BU BRASILE
TIM BRASIL SERVIÇOS E PARTICIPAÇÕES S.A.
(holding di partecipazioni)
RIO DE JANEIRO
(BRASILE)
BRL 8.227.356.500 99,9999
0,0001
TELECOM ITALIA FINANCE S.A.
TIM S.p.A.
TIM S.A.
(servizi di telecomunicazioni)
RIO DE JANEIRO
(BRASILE)
BRL 13.477.890.508 66,5882
0,1282
66.6737 TIM BRASIL SERVIÇOS E PARTICIPAÇÕES S.A.
TIM S.A.
Denominazione sociale Sede Valuta Capitale
sociale
%
Partecipazione
Capitale
% Voto Imprese partecipanti
ALTRE ATTIVITA'
OLIVETTI DEUTSCHLAND GmbH
(commercializzazione di prodotti e accessori per ufficio)
NORINBERGA
(GERMANIA)
EUR 25.600.000 100,0000 OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
OLIVETTI UK Ltd
(commercializzazione di prodotti e accessori per ufficio)
NORTHAMPTON
(REGNO UNITO)
GBP 6.295.712 100,0000 OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
TELECOM ITALIA CAPITAL S.A.
(società finanziaria)
LUSSEMBURGO EUR 2.336.000 100,0000 TIM S.p.A.
TELECOM ITALIA FINANCE S.A.
(società finanziaria)
LUSSEMBURGO EUR 1.818.691.979 100,0000 TIM S.p.A.
TELECOM ITALIA LATAM PARTICIPAÇÕES E GESTÃO
ADMINISTRATIVA Ltda
(prestazioni di servizi di telecomunicazioni e di
rappresentanza)
SAN PAOLO
(BRASILE)
BRL 219.360.393 100,0000 TIM S.p.A.
IMPRESE CONTROLLATE DESTINATE AD ESSERE CEDUTE
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(espletamento e gestione di servizi di telecomunicazioni ad
uso pubblico e privato)
ROMA EUR 200.000.000 100,0000 TIM S.p.A.
MED 1 SUBMARINE CABLES Ltd
(manutenzione e gestione del cavo lev1)
RAMAT GAN
(ISRAELE)
ILS 9.607.583 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
PANAMA DIGITAL GATEWAY S.A.
(servizi di telecomunicazione e gestione data center)
PANAMA CITY
(PANAMA)
USD 10.000 60,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
SPARKLE COMMUNICATIONS INDIA PRIVATE Ltd
(servizi di telecomunicazioni)
MUMBAI
(INDIA)
INR 25.500.000 99,9998
0,0002
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE UK Ltd
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
(servizi di "managed bandwidth")
MIAMI
(STATI UNITI
D'AMERICA)
USD 10.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE ARGENTINA S.A.
(servizi di "managed bandwidth")
BUENOS AIRES
(ARGENTINA)
ARS 9.998.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE AUSTRIA GmbH
(servizi di telecomunicazioni)
VIENNA
(AUSTRIA)
EUR 2.735.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE BELGIUM S.P.R.L. - B.V.B.A.
(servizi di telecomunicazioni)
BRUXELLES
(BELGIO)
EUR 2.200.000 99,9967
0,0033
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE UK Ltd
TI SPARKLE BRASIL PARTIÇIPAÇÕES Ltda
(holding di partecipazioni)
RIO DE JANEIRO
(BRASILE)
BRL 71.563.866 99,9999
0,0001
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
TI SPARKLE BRASIL TELECOMUNICAÇÕES Ltda
(servizi di "managed bandwidth")
RIO DE JANEIRO
(BRASILE)
BRL 69.337.363 99,9999
0,0001
TI SPARKLE BRASIL PARTIÇIPAÇÕES Ltda
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
TI SPARKLE BULGARIA EOOD
(attività di telecomunicazioni)
SOFIA
(BULGARIA)
BGN 100.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE CHILE S.p.A.
(servizi di "managed bandwidth")
SANTIAGO
(CILE)
CLP 5.852.430.960 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE COLOMBIA Ltda
(servizi di "managed bandwidth")
BOGOTA'
(COLOMBIA)
COP 12.636.774.908 99,9999
0,0001
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
TI SPARKLE FRANCE S.A.S.
(installazione e gestione di servizi di telecomunicazioni per la
rete fissa e le attività afferenti)
PARIGI
(FRANCIA)
EUR 18.295.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE GERMANY GmbH
(servizi di telecomunicazioni)
FRANCOFORTE
(GERMANIA)
EUR 25.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE GREECE S.A.
(attività di telecomunicazioni)
ATENE
(GRECIA)
EUR 368.760 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE ISRAEL Ltd
(servizi di telecomunicazioni internazionali wholesale)
RAMAT GAN
(ISRAELE)
ILS 1.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE MEXICANA S.A. de C.V.
(servizi di telecomunicazioni)
CITTA' DEL MESSICO
(MESSICO)
MXN 2.000.000 99,9995
0,0005
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
TI SPARKLE NETHERLANDS B.V.
(servizi di telecomunicazioni)
AMSTERDAM
(PAESI BASSI)
EUR 18.200 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE NORTH AMERICA, Inc.
(servizi di telecomunicazioni e attività di rappresentanza)
NEW YORK
(STATI UNITI
D'AMERICA)
USD 15.550.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE PANAMA S.A.
(servizi di "managed bandwidth")
PANAMA CITY
(PANAMA)
USD 10.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE PERU' S.A.
(servizi di "managed bandwidth")
LIMA
(PERÙ)
PEN 57.101.788 99,9999
0,0001
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
TI SPARKLE PUERTO RICO LLC
(servizi di "managed bandwidth")
SAN JUAN
(PORTO RICO)
USD 3.050.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE ROMANIA S.r.l.
(servizi di telecomunicazioni)
BUCAREST
(ROMANIA)
RON 3.021.560 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE RUSSIA LLC
(servizi di telecomunicazioni)
MOSCA
(RUSSIA)
RUB 8.520.000 99,0000
1,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE UK Ltd
TI SPARKLE SINGAPORE Pte.Ltd
(servizi di telecomunicazioni)
SINGAPORE USD 28.482 99,9999
0,0001
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE NORTH AMERICA, Inc.
TI SPARKLE SPAIN TELECOMMUNICATIONS S.L.
(servizi di telecomunicazioni)
MADRID
(SPAGNA)
EUR 1.687.124 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
Denominazione sociale Sede Valuta Capitale
sociale
%
Partecipazione
Capitale
% Voto Imprese partecipanti
TI SPARKLE ST. CROIX LLC
(servizi di "managed bandwidth")
ISOLE VERGINI
(STATI UNITI
D'AMERICA)
USD 1.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE SWITZERLAND GmbH
(servizi di telecomunicazioni)
ZURIGO
(SVIZZERA)
CHF 2.000.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE TURKEY TELEKOMÜNIKASYON ANONIM SIRKETI
(servizi di telecomunicazioni)
ISTANBUL
(TURCHIA)
TRY 65.000.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE UK Ltd
(offerta di servizi di valore aggiunto e di networking)
LONDRA
(REGNO UNITO)
EUR 3.983.254 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE VENEZUELA C.A.
(servizi di "managed bandwidth")
CARACAS
(VENEZUELA)
VES 8.825.382 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TIS LAGOS LIMITED
(servizi di telecomunicazioni)
LAGOS
(NIGERIA)
NGN 100.000.000 99,9999
0,0001
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE UK Ltd
IMPRESE COLLEGATE E JOINT VENTURES VALUTATE CON IL METODO DEL PATRIMONIO NETTO
AREE URBANE S.r.l. (in fallimento)
(gestione immobiliare)
MILANO EUR 100.000 32,6200 TIM S.p.A.
I-SYSTEMS S.A.
(sistemi di telecomunicazioni)
SAN PAOLO
(BRASILE)
BRL 1.794.287.995 49,0000 TIM S.A.
PEDIUS S.r.l.
(erogazione di applicazioni di telecomunicazioni
specializzate, di servizi di telecomunicazione su connessioni
telefoniche, di servizi voip)
ROMA EUR 181 16,5553 (*) TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
POLO STRATEGICO NAZIONALE S.p.A.
(progettazione, predisposizione, allestimento e messa a
disposizione di infrastruttura di rete dati nazionale ad alta
affidabilità per la pubblica amministrazione)
ROMA EUR 3.000.000 45,0000 TIM S.p.A.
SMART STRUCTURES SOLUTIONS S.r.l.
(attività degli studi di ingegneria)
ROMA EUR 15.000 36,0000 OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
TIGLIO I S.r.l. (in liquidazione)
(gestione immobiliare)
MILANO EUR 100.000 47,8020 TIM S.p.A.
TIMFIN S.p.A.
(svolgimento nei confronti del pubblico, dell'attività di
concessione di finanziamenti sotto qualsiasi forma e,
segnatamente, di ogni tipo di finanziamento erogato nella
forma di prestito personale e al consumo)
TORINO EUR 40.000.000 49,0000 TIM S.p.A.
W.A.Y. S.r.l.
(sviluppo e commercializzazione di prodotti e sistemi di
geolocalizzazione per la sicurezza e la logistica)
TORINO EUR 136.383 40,0000 OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
WEBIDOO S.p.A.
(servizi ICT)
MILANO EUR 242.357 10,0195 (*) TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
WESCHOOL S.r.l.
(ricerca, sviluppo, commercializzazione e brevettazione di
tutte le opere dell'ingegno legate alla tecnologia,
all'informatica e alle TLC)
MILANO EUR 25.000 15,0160 (*) TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.

(*) Società collegata su cui TIM S.p.A. esercita direttamente o indirettamente un'influenza notevole ai sensi dello IAS 28 (Partecipazioni in società collegate e joint venture).

ATTESTAZIONE DEL BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO AI SENSI DELL'ART. 81-TER DEL REGOLAMENTO CONSOB N. 11971 DEL 14 MAGGIO 1999 E SUCCESSIVE MODIFICHE ED INTEGRAZIONI

    1. I sottoscritti Pietro Labriola, in qualità di Amministratore Delegato, e Adrian Calaza Noia, in qualità di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari di TIM S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'art. 154-bis, commi 3 e 4, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
    2. l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa e
    3. l'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato nel corso del periodo 1°gennaio - 30 giugno 2025.
    1. TIM ha adottato come framework di riferimento per la definizione e la valutazione del proprio sistema di controllo interno, con particolare riferimento ai controlli interni per la formazione del bilancio, il modello Internal Control - Integrated Framework (2013) emesso dal Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission.
    1. Si attesta, inoltre, che:
    2. 3.1. il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025:
      • a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002 (International Financial Reporting Standards – IFRS), nonché alle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in Italia anche con particolare riferimento ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del Decreto Legislativo 28 febbraio 2005, n. 38;
      • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
      • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento;
    3. 3.2. La relazione intermedia sulla gestione comprende un'analisi attendibile dei riferimenti agli eventi importanti che si sono verificati nei primi sei mesi dell'esercizio 2025 e alla loro incidenza sul bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025, unitamente ad una descrizione dei principali rischi e incertezze per i sei mesi restanti dell'esercizio 2025. La relazione intermedia sulla gestione comprende altresì un'analisi attendibile delle informazioni sulle operazioni rilevanti con parti correlate.

5 agosto 2025

RELAZIONE DELLA SOCIETA' DI REVISIONE

Relazione di revisione contabile limitata sul bilancio consolidato semestrale abbreviato

Agli Azionisti della TIM S.p.A.

Introduzione

Abbiamo svolto la revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato, costituito dal prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria consolidata, dal conto economico separato consolidato e dal conto economico complessivo consolidato, dal prospetto dei movimenti del patrimonio netto consolidato, dal rendiconto finanziario consolidato e dalle relative note esplicative della TIM S.p.A. e controllate (Gruppo TIM) al 30 giugno 2025. Gli Amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) emanato dall'International Accounting Standards Board e adottato dall'Unione Europea. È nostra la responsabilità di esprimere una conclusione sul bilancio consolidato semestrale abbreviato sulla base della revisione contabile limitata svolta.

Portata della revisione contabile limitata

Il nostro lavoro è stato svolto secondo i criteri per la revisione contabile limitata raccomandati dalla Consob con Delibera n. 10867 del 31 luglio 1997. La revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato consiste nell'effettuare colloqui, prevalentemente con il personale della società responsabile degli aspetti finanziari e contabili, analisi di bilancio ed altre procedure di revisione contabile limitata. La portata di una revisione contabile limitata è sostanzialmente inferiore rispetto a quella di una revisione contabile completa svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) e, conseguentemente, non ci consente di avere la sicurezza di essere venuti a conoscenza di tutti i fatti significativi che potrebbero essere identificati con lo svolgimento di una revisione contabile completa. Pertanto, non esprimiamo un giudizio sul bilancio consolidato semestrale abbreviato.

Conclusioni

Sulla base della revisione contabile limitata svolta, non sono pervenuti alla nostra attenzione elementi che ci facciano ritenere che il bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo TIM al 30 giugno 2025 non sia stato redatto, in tutti gli aspetti significativi, in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) emanato dall'International Accounting Standards Board e adottato dall'Unione Europea.

Torino, 7 agosto 2025

NOTIZIE UTILI

La Relazione Finanziaria Semestrale 2025 può essere consultata accedendo ai siti www.gruppotim.it/it/investitori/reportpresentazioni/report-finanziari.html e www.gruppotim.it/en/investors/reports-presentations/financial-reports.html.

È inoltre possibile ricevere informazioni su TIM al sito www.gruppotim.it e informazioni su prodotti e servizi al sito www.tim.it.

Inoltre, sono disponibili i seguenti riferimenti:

  • Numero Verde 800.020.220 (per chiamate dall'Italia) oppure +39 011 2293603 (per chiamate dall'estero) a disposizione per informazioni ed assistenza agli azionisti;
  • TIM Investor Relations: [email protected].

TIM S.p.A. Sede legale: Via Gaetano Negri, 1 - 20123 Milano Sede Secondaria e Direzione Generale: Via di Val Cannuta, 182 - 00166 Roma Casella PEC: [email protected] Capitale Sociale: euro 11.677.002.855,10 interamente versato Codice Fiscale/Partita IVA e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano – Monza Brianza – Lodi: 00488410010

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