Interim / Quarterly Report • Aug 7, 2025
Interim / Quarterly Report
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| Premessa | 4 |
|---|---|
| Highlights del primo semestre 2025 | 7 |
| Principali variazioni del perimetro di consolidamento del Gruppo TIM | 7 |
| Andamento economico consolidato | 8 |
| Principali dati economici e operativi delle Business Unit del Gruppo TIM | 12 |
| La performance ESG del Gruppo TIM | 17 |
| Andamento patrimoniale e finanziario consolidato | 18 |
| Tabelle di dettaglio - Dati consolidati | 24 |
| Indicatori After Lease | 31 |
| Eventi successivi al 30 giugno 2025 | 32 |
| Evoluzione prevedibile della gestione per l'esercizio 2025 | 32 |
| Principali rischi e incertezze | 32 |
| Principali variazioni del contesto normativo | 41 |
| Organi sociali al 30 giugno 2025 | 53 |
| Macrostruttura organizzativa al 30 giugno 2025 | 55 |
| Informazioni per gli investitori | 56 |
| Operazioni con parti correlate | 58 |
| Indicatori alternativi di performance | 59 |
| Innovazione, ricerca e sviluppo | 61 |
| Indice |
|---|
| Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata |
| Conto economico separato consolidato |
| Conto economico complessivo consolidato |
| Movimenti del patrimonio netto consolidato |
| Rendiconto finanziario consolidato |
| Note al Bilancio consolidato semestrale abbreviato |
| Attestazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni |
| Relazione della Società di Revisione sulla revisione contabile limitata del Bilancio consolidato semestrale abbreviato |
| NOTIZIE UTILI |
La composizione del Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A. è la seguente:
| Presidente | Alberta Figari (indipendente) | ||
|---|---|---|---|
| Amministratore Delegato e Direttore Generale | Pietro Labriola | ||
| Consiglieri | Domitilla Benigni (indipendente) | ||
| Paola Camagni (indipendente) | |||
| Federico Ferro Luzzi (indipendente) | |||
| Paola Giannotti De Ponti (indipendente) | |||
| Giovanni Gorno Tempini | |||
| Umberto Paolucci (indipendente) | |||
| Stefano Siragusa (indipendente ai sensi del TUF) | |||
| Segretario | Agostino Nuzzolo |
La composizione del Collegio Sindacale di TIM S.p.A. è la seguente:
| Presidente | Francesco Fallacara |
|---|---|
| Sindaci Effettivi | Anna Doro |
| Massimo Gambini | |
| Francesco Schiavone Panni | |
| Mara Vanzetta | |
| Sindaci Supplenti | Massimiliano Di Maria |
| Laura Fiordelisi | |
| Paolo Prandi | |
| Carlotta Veneziani |
Società di Revisione EY S.p.A.

La Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2025 del Gruppo TIM è stata redatta nel rispetto dell'art. 154–ter (Relazioni finanziarie) del D.Lgs. n. 58/1998 (Testo Unico della Finanza - TUF) e successive modifiche ed integrazioni e predisposta in conformità allo IAS 34 (Bilanci intermedi) e nel rispetto dei criteri di rilevazione e misurazione dei principi contabili internazionali emessi dall'International Accounting Standards Board e omologati dall'Unione Europea (definiti come "IFRS"), nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art.9 del D.Lgs. n. 38/2005.
La Relazione finanziaria semestrale comprende:
Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 è sottoposto a revisione contabile limitata.
Nella presente Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2025 il gruppo Sparkle, attivo nello sviluppo di reti in fibre ottiche per clienti wholesale in campo internazionale (International wholesale), è classificato, ai sensi dell'IFRS 5, quale Attività disponibile per la vendita, essendosi realizzate tutte le condizioni necessarie ai fini della cessione integrale della partecipazione detenuta da TIM S.p.A. in TI Sparkle S.p.A. e l'uscita del gruppo Sparkle dal perimetro di consolidamento del Gruppo TIM (Domestic). A soli fini comparativi, i dati di conto economico consolidato e di rendiconto finanziario consolidato già pubblicati nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024 sono stati coerentemente riclassificati, così come previsto dall'IFRS 5.
Inoltre, a seguito della cessione, in data 1° luglio 2024, dell'intera partecipazione detenuta da TIM S.p.A. in FiberCop S.p.A. successivamente al conferimento da parte della stessa TIM S.p.A. in FiberCop S.p.A. ("FiberCop") di un ramo d'azienda, costituito dalle attività relative alla Rete Primaria, dall'attività cosiddetta "Wholesale" e dall'intera partecipazione nella società controllata Telenergia S.r.l. ("Operazione NetCo"), e ai fini di consentire una migliore comprensione dell'andamento del business, è stata inserita una sezione contenente le informazioni economico finanziarie organiche, relative all'andamento della gestione del primo semestre 2024, rielaborate sulla base di informazioni gestionali. Tali informazioni organiche sono predisposte simulando l'operazione di separazione della rete fissa, con la creazione della componente NetCo e la conseguente definizione del nuovo perimetro del Gruppo TIM come se la stessa fosse avvenuta all'inizio del periodo di riferimento (1° gennaio). Pertanto, per tutti i dati organici la definizione "like-for-like" viene utilizzata per evidenziare sia le informazioni organiche (Business Unit Brasile) sia le informazioni organiche come sopra ricostruite (TIM S.p.A., Business Unit Domestic, Gruppo TIM), simulando per il primo semestre 2024, l'impatto della relazione fra TIM e NetCo/FiberCop, regolata dal Master Service Agreement (MSA).
I criteri contabili e i principi di consolidamento adottati sono omogenei a quelli utilizzati in sede di Bilancio Consolidato del Gruppo TIM al 31 dicembre 2024 ai quali si rimanda per una più ampia trattazione, fatta eccezione per le modifiche ai principi contabili emesse dallo IASB ed in vigore a partire dal 1° gennaio 2025.
Al fine di consentire una migliore valutazione dell'andamento della gestione economica e della situazione patrimoniale e finanziaria, il Gruppo TIM utilizza, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS Accounting Standards, alcuni indicatori alternativi di performance.
In particolare, gli indicatori alternativi di performance si riferiscono a: EBITDA; EBIT; variazione organica e impatto delle partite non ricorrenti sui ricavi, sull'EBITDA e sull'EBIT; EBITDA margin e EBIT margin; Indebitamento finanziario netto contabile e rettificato; Equity free cash flow, Investimenti industriali (al netto delle licenze TLC), Flusso di cassa della gestione operativa; Flusso di cassa della gestione operativa (al netto delle licenze). A seguito dell'adozione dell'IFRS 16, inoltre, il Gruppo TIM presenta i seguenti ulteriori indicatori alternativi di performance: EBITDA After Lease ("EBITDA-AL"), Indebitamento finanziario netto rettificato After Lease, Equity free cash flow After Lease.
In linea con gli orientamenti dell'ESMA sugli indicatori alternativi di performance (Orientamenti ESMA/2015/1415), il significato ed il contenuto degli stessi sono illustrati nel capitolo "Indicatori alternativi di performance" ed è anche fornito il dettaglio analitico degli importi delle riclassifiche apportate e delle modalità di determinazione degli indicatori.
Si segnala, infine, che il capitolo "Evoluzione prevedibile della gestione per l'esercizio 2025" contiene dichiarazioni previsionali (forward-looking statements) riguardanti intenzioni, convinzioni o attuali aspettative del Gruppo in relazione ai risultati finanziari e ad altri aspetti delle attività e strategie del Gruppo. Il lettore della presente Relazione intermedia sulla gestione non deve porre un indebito affidamento su tali dichiarazioni previsionali, in quanto i risultati consuntivi potrebbero differire significativamente da quelli contenuti in dette previsioni come conseguenza di rischi e incertezze dipendenti da molteplici fattori, la maggior parte dei quali è al di fuori della sfera di controllo del Gruppo. Per maggiori dettagli, si rimanda a quanto illustrato nel capitolo "Principali rischi e incertezze", in cui sono dettagliatamente riportati i principali rischi afferenti all'attività di business del Gruppo TIM che possono incidere, anche in modo considerevole, sulla capacità di raggiungere gli obiettivi prefissati.

Nel corso del semestre sono inoltre proseguite con successo le azioni di trasformazione volte ad aumentare il livello di efficienza strutturale del perimetro domestico, con un beneficio di circa 90 milioni di euro all'EBITDA AL-CAPEX del periodo, pari al 44% del target dell'intero esercizio.
Gli investimenti di Gruppo ammontano a 0,8 miliardi di euro, pari al 12,6% dei ricavi.
L' Indebitamento Finanziario Netto rettificato After Lease del Gruppo al 30 giugno 2025 resta stabile a 7,5 miliardi di euro1 e l'Equity Free Cash Flow After Lease del secondo trimestre2 è positivo per 0,1 miliardi di euro. Per la seconda metà dell'anno TIM prevede una generazione di cassa positiva, in linea con le indicazioni fornite al mercato.
Con un rapporto fra l'Indebitamento Finanziario Netto rettificato After Lease e l'EBITDA organico After Lease inferiore a 2,1x, il Gruppo TIM si conferma l'operatore di telecomunicazioni quotato con la struttura finanziaria più solida in Europa.
Il margine di liquidità copre le scadenze finanziarie fino al 2028.
1 Compreso l'indebitamento netto di TI Sparkle. 2 Compreso il contributo legato a TI Sparkle.
Sono di seguito riportati i principali risultati economici finanziari del Gruppo TIM in cui il gruppo Telecom Italia Sparkle è classificato quale Discontinued Operations: "Gruppo TIM (Sparkle Discontinued Operations)".
| (milioni di euro) - dati reported | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
Variazioni % | |
|---|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (a-b) | ||
| Ricavi | 6.597 | 6.660 | (0,9) | |
| EBITDA | (1) | 1.999 | 2.600 | (23,1) |
| EBITDA Margin | (1) | 30,3% | 39,0% | (8,7)pp |
| EBIT | (1) | 529 | 1.015 | (47,9) |
| EBIT Margin | (1) | 8,0% | 15,2% | (7,2)pp |
| Utile (perdita) del periodo attribuibile ai Soci della Controllante |
(132) | (646) | 79,6 | |
| 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
Variazioni assolute | ||
| (a) | (b) | (a-b) | ||
| Investimenti industriali & spectrum | 834 | 938 | (104) | |
| Equity Free Cash Flow | (1) | 77 | (681) | 758 |
| Equity Free Cash Flow After Lease | (1) | (121) | (1.028) | 907 |
| 30.6.2025 | 31.12.2024 Variazioni assolute | |||
| (a) | (b) | (a-b) | ||
| Indebitamento Finanziario Netto rettificato (2) | (1) | 10.417 | 10.126 | 291 |
(1) Per i relativi dettagli si rimanda a quanto riportato nel capitolo "Indicatori alternativi di performance".
(2) La variazione del fair value dei derivati e delle correlate passività/attività finanziarie è rettificata dall'Indebitamento Finanziario Netto contabile non avendo effetti monetari.
Sono di seguito riportati i principali risultati economici finanziari del Gruppo TIM "like-for-like" in cui le informazioni economicofinanziarie organiche relative all'andamento della gestione del primo semestre 2024, sono state rielaborate, a soli fini comparativi, sulla base di informazioni gestionali. Tali informazioni organiche, "like-for-like", sono state predisposte simulando l'operazione di separazione della rete fissa, con la creazione della componente NetCo e la conseguente definizione del (nuovo) perimetro Gruppo TIM, come se la stessa fosse avvenuta all'inizio del periodo di riferimento (1° gennaio). Inoltre, il gruppo Sparkle è classificato quale Discontinued Operations, in applicazione dell'IFRS 5.
| (milioni di euro) - dati organici (*) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
Variazioni % |
|---|---|---|---|
| Ricavi | 6.597 | 6.426 | 2,7 |
| TIM Domestic | 4.547 | 4.474 | 1,6 |
| di cui TIM Consumer | 2.974 | 2.971 | 0,1 |
| di cui TIM Enterprise | 1.573 | 1.503 | 4,7 |
| TIM Brasil | 2.064 | 1.970 | 4,8 |
| Ricavi da servizi | 6.201 | 6.003 | 3,3 |
| TIM Domestic | 4.204 | 4.112 | 2,2 |
| di cui TIM Consumer | 2.739 | 2.731 | 0,3 |
| di cui TIM Enterprise | 1.465 | 1.380 | 6,2 |
| TIM Brasil | 2.011 | 1.909 | 5,4 |
| EBITDA | 2.064 | 1.957 | 5,5 |
| TIM Domestic | 1.049 | 1.003 | 4,6 |
| TIM Brasil | 1.018 | 956 | 6,5 |
| EBITDA AL | 1.735 | 1.652 | 5,0 |
| TIM Domestic | 957 | 918 | 4,2 |
| TIM Brasil | 781 | 736 | 6,1 |
| CAPEX (al netto delle licenze per telecomunicazioni) |
834 | 847 | (1,5) |
| TIM Domestic | 481 | 485 | (0,8) |
| TIM Brasil | 353 | 362 | (2,6) |
| EBITDA AL-CAPEX (al netto delle licenze per telecomunicazioni) |
901 | 805 | 11,9 |
| TIM Domestic | 476 | 433 | 9,9 |
| TIM Brasil | 428 | 374 | 14,5 |
(*) I risultati organici escludono le partite non ricorrenti e la base comparabile è calcolata al netto dell'effetto di conversione dei bilanci in valuta e della variazione del perimetro di consolidamento.
Nel corso del primo semestre 2025 non sono intervenute variazioni significative dell'area di consolidamento.
Nel corso del primo semestre 2024 il Gruppo TIM, attraverso la società controllata Telsy S.p.A. (Business Unit Domestic), aveva acquisito il controllo di QTI S.r.l. portando la percentuale di possesso nel capitale sociale della società dal 49% all'80%. QTI S.r.l. è una società attiva nello sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti e servizi innovativi ad alto valore tecnologico.
I ricavi totali del Gruppo TIM (Sparkle Discontinued Operations) del primo semestre 2025 ammontano a 6.597 milioni di euro, -0,9% rispetto al primo semestre 2024 (6.660 milioni di euro).
L'analisi dei ricavi totali del primo semestre 2025 ripartiti per settore operativo in confronto al primo semestre 2024 è la seguente:
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre Variazioni 2024 |
|||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| peso % | peso % | assolute | % | % like-for-like |
|||
| Domestic | 4.547 | 68,9 | 4.418 | 66,3 | 129 | 2,9 | 1,6 |
| Brasile | 2.064 | 31,3 | 2.257 | 33,9 | (193) | (8,6) | 4,8 |
| Altre attività | — | — | — | — | — | ||
| Rettifiche ed elisioni | (14) | (0,2) | (15) | (0,2) | 1 | ||
| Totale consolidato | 6.597 | 100,0 | 6.660 | 100,0 | (63) | (0,9) | 2,7 |
I ricavi consolidati "like-for-like" sono calcolati come segue:
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
Variazioni % |
|---|---|---|---|
| RICAVI | 6.597 | 6.660 | (0,9) |
| Effetto conversione bilanci in valuta | (287) | ||
| Oneri/(Proventi) non ricorrenti | — | — | |
| RICAVI ORGANICI esclusa componente non ricorrente | 6.597 | 6.373 | 3,5 |
| Impatti derivanti da: | |||
| Master Service Agreement (MSA) | 67 | ||
| Altri | (14) | ||
| RICAVI ORGANICI like-for-like | 6.597 | 6.426 | 2,7 |
L'EBITDA del Gruppo TIM (Sparkle Discontinued Operations) del primo semestre 2025 è pari a 1.999 milioni di euro (2.600 milioni di euro nel primo semestre 2024, -23,1%).
Il dettaglio dell'EBITDA ripartito per settore operativo del primo semestre 2025 in confronto con il primo semestre 2024 è il seguente:
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
Variazioni | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| peso % | peso % | assolute | % | % like-for-like |
|||
| Domestic | 987 | 49,4 | 1.507 | 58,0 | (520) | (34,5) | 4,6 |
| Brasile | 1.015 | 50,8 | 1.095 | 42,1 | (80) | (7,3) | 6,5 |
| Altre attività | (4) | (0,2) | (4) | (0,2) | — | ||
| Rettifiche ed elisioni | 1 | — | 2 | 0,1 | (1) | ||
| Totale consolidato | 1.999 | 100,0 | 2.600 | 100,0 | (601) | (23,1) | 5,5 |
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
Variazioni % |
|---|---|---|---|
| EBITDA | 1.999 | 2.600 | (23,1) |
| Effetto conversione bilanci in valuta | (139) | ||
| Oneri/(Proventi) non ricorrenti | 65 | 81 | |
| EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente | 2.064 | 2.542 | (18,8) |
| Impatti derivanti da: | |||
| Nuovo Master Service Agreement (MSA) | (902) | ||
| Storno precedente MSA fra TIM e FiberCop | 341 | ||
| Altri | (24) | ||
| EBITDA ORGANICO like-for-like | 2.064 | 1.957 | 5,5 |
Sull'EBITDA del Gruppo TIM (Sparkle Discontinued Operations) hanno inciso in particolare gli andamenti delle voci di seguito analizzate:
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
Variazione |
|---|---|---|---|
| Acquisti di beni | 392 | 456 | (64) |
| Quote di ricavo da riversare ad altri operatori e costi per servizi di accesso a reti di telecomunicazioni |
363 | 323 | 40 |
| Costi commerciali e di pubblicità | 828 | 809 | 19 |
| Consulenze e prestazioni professionali | 97 | 96 | 1 |
| Energia, manutenzioni, servizi in outsourcing | 543 | 376 | 167 |
| Costi per godimento beni di terzi | 588 | 524 | 64 |
| Altri | 1.033 | 677 | 356 |
| Totale acquisti di materie e servizi | 3.844 | 3.261 | 583 |
| % sui Ricavi | 58,3 | 49,0 | 9,3pp |
L'incremento della voce Acquisti di materie e servizi è dovuto principalmente a maggiori oneri di accesso alla rete (inclusi nella voce Altri) e a maggiori costi per energia e manutenzioni.
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
Variazione |
|---|---|---|---|
| Costi del personale Italia | 581 | 562 | 19 |
| Costi e oneri del personale ordinari | 537 | 500 | 37 |
| Oneri di ristrutturazione e altro | 44 | 62 | (18) |
| Costi del personale Estero | 155 | 175 | (20) |
| Costi e oneri del personale ordinari | 155 | 175 | (20) |
| Oneri di ristrutturazione e altro | — | — | — |
| Totale costi del personale | 736 | 737 | (1) |
| % sui Ricavi | 11,2 | 11,1 | 0,1pp |
La diminuzione di 1 milione di euro dei costi del personale è principalmente attribuibile:
Si segnala che in data 8 luglio 2025 è stato sottoscritto un accordo per l'applicazione del Contratto di Solidarietà in TIM S.p.A.. Tra il 10 luglio ed il 14 luglio analoghi accordi sono stati sottoscritti anche da Telecontact, Noovle, Olivetti e Sparkle. L'accodo ha validità dal 16 luglio 2025 al 31 dicembre 2026. La percentuale di riduzione oraria sull'intero periodo (18 mesi) si attesta al 15,64%. L'accordo interesserà fino a circa 15.000 dipendenti dell'intero perimetro di applicazione.
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
Variazione |
|---|---|---|---|
| Indennità di ritardato pagamento dei servizi telefonici | 18 | 19 | (1) |
| Recupero costi del personale, acquisti e prestazioni di servizi | 2 | 2 | — |
| Contributi in conto impianti e in conto esercizio | 17 | 7 | 10 |
| Risarcimenti, penali e recuperi connessi a vertenze | 26 | 2 | 24 |
| Revisioni di stima e altre rettifiche | 21 | 15 | 6 |
| Proventi per attività di formazione agevolata | 1 | 1 | — |
| Servizi correlati al MSA con FiberCop S.p.A. | 42 | — | 42 |
| Altri | 8 | 3 | 5 |
| Totale | 135 | 49 | 86 |
L'incremento degli Altri proventi operativi è connesso principalmente ai proventi (42 milioni di euro) derivanti dal Master Service Agreement (MSA) con FiberCop S.p.A. in vigore dal secondo semestre 2024 e all'incremento per 24 milioni di euro della voce "Risarcimenti, penali e recuperi connessi a vertenze" sostanzialmente legato al rilascio di fondi rischi commerciali e a penali.
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
Variazione |
|---|---|---|---|
| Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti | 105 | 106 | (1) |
| Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri | 21 | 26 | (5) |
| Contributi e canoni per l'esercizio di attività di telecomunicazioni | 94 | 113 | (19) |
| Oneri e accantonamenti per imposte indirette e tasse | 44 | 41 | 3 |
| Penali, indennizzi per transazioni e sanzioni amministrative | 5 | 4 | 1 |
| Quote e contributi associativi, elargizioni, borse di studio e stages | 5 | 4 | 1 |
| Altri oneri | 19 | 15 | 4 |
| Totale | 293 | 309 | (16) |
Nel primo semestre 2025 ammontano a 1.473 milioni di euro (1.571 milioni di euro nel primo semestre 2024) e sono così dettagliati:
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
Variazione |
|---|---|---|---|
| Ammortamento delle attività immateriali a vita utile definita | 664 | 721 | (57) |
| Ammortamento delle attività materiali | 541 | 588 | (47) |
| Ammortamento diritti d'uso su beni di terzi | 268 | 262 | 6 |
| Totale | 1.473 | 1.571 | (98) |
Nel primo semestre 2025 non sono presenti Svalutazioni nette di attività non correnti (-14 milioni di euro del primo semestre 2025).
L'Avviamento, ai sensi dello IAS 36, non è soggetto ad ammortamento, ma a verifica per riduzione di valore (impairment test) con cadenza annuale in occasione della redazione del bilancio consolidato e separato della società. Peraltro, qualora si verifichino specifici eventi o circostanze ("trigger event") che possano fare presumere la possibilità che l'Avviamento abbia subito una riduzione di valore, il test di impairment viene effettuato anche in occasione della redazione dei bilanci intermedi.
Nel primo semestre 2025 non sono stati individuati eventi di natura esogena o endogena tali da far ritenere necessario un nuovo impairment test e sono stati quindi confermati i valori dell'Avviamento attribuiti alle singole Cash Generating Unit in sede di Bilancio consolidato 2024.
Per ulteriori dettagli si rimanda a quanto riportato nella Nota "Avviamento" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 del Gruppo TIM.
L'EBIT del Gruppo TIM (Sparkle Discontinued Operations) del primo semestre 2025 è pari a 529 milioni di euro (1.015 milioni di euro nel primo semestre 2024).
Il saldo dei proventi/(oneri) finanziari è negativo e pari a 483 milioni di euro (negativo per 797 milioni di euro nel primo semestre 2024). La riduzione è sostanzialmente correlata alla riduzione dell'indebitamento finanziario conseguente alla cessione di NetCo.
Nel primo semestre 2025 la voce imposte sul reddito è pari a 32 milioni di euro (35 milioni di euro nel primo semestre 2024) e si riferisce principalmente a società della Business Unit Brasile.
E' così dettagliato:
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
|---|---|---|
| Utile (perdita) del periodo | (38) | (503) |
| Attribuibile a: | ||
| Soci della Controllante: | ||
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento | (90) | 92 |
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute | (42) | (738) |
| Utile (perdita) del periodo attribuibile ai Soci della Controllante | (132) | (646) |
| Partecipazioni di minoranza: | ||
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento | 94 | 80 |
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute | — | 63 |
| Utile (perdita) del periodo attribuibile alle Partecipazioni di minoranza | 94 | 143 |
Il risultato relativo alle "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" del primo semestre 2025 è relativo principalmente ai risultati economici del gruppo Telecom Italia Sparkle classificato, ai sensi dell'IFRS 5, quale Attività disponibili per la vendita. Il risultato del primo semestre 2024 comprende anche i risultati relativi alle attività di rete fissa di TIM, di FiberCop S.p.A. e di Telenergia S.r.l. ("NetCo") (-640 milioni di euro).
Il Risultato netto del primo semestre 2025 è negativo per 38 milioni di euro (negativo per 132 milioni di euro la quota attribuibile ai Soci della Controllante).
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
Variazioni (a-b) |
||
|---|---|---|---|---|---|
| (a) | (b) | assolute | % | % like-for-like |
|
| Ricavi | 4.547 | 4.418 | 129 | 2,9 | 1,6 |
| EBITDA | 987 | 1.507 | (520) | (34,5) | 4,6 |
| % sui Ricavi | 21,7 | 34,1 | (12,4)pp | ||
| EBIT | 72 | 557 | (485) | (87,1) | |
| % sui Ricavi | 1,6 | 12,6 | (11,0)pp | ||
| Personale a fine periodo (unità) (°) | 17.073 | (*)17.751 | (678) | (3,8) |
(°) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato: 131 unità al 30 giugno 2025 (63 unità al 31 dicembre 2024). (*) La consistenza del personale è relativa al 31 dicembre 2024.
I ricavi della Business Unit Domestic (Sparkle Discontinued Operations) ammontano a 4.547 milioni di euro, in aumento di 129 milioni di euro rispetto al primo semestre 2024 (+2,9%).
I ricavi Domestic "like-for-like" sono calcolati come segue:
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
Variazione |
|---|---|---|---|
| % | |||
| RICAVI | 4.547 | 4.418 | 2,9 |
| Effetto conversione bilanci in valuta | — | — | |
| Proventi/(Oneri) non ricorrenti | — | — | |
| RICAVI ORGANICI - esclusa componente non ricorrente | 4.547 | 4.418 | 2,9 |
| Impatti derivanti da: | |||
| Master Service Agreement (MSA) | 67 | ||
| Altri | (11) | ||
| RICAVI ORGANICI like-for-like | 4.547 | 4.474 | 1,6 |
I ricavi da Servizi "like-for-like" ammontano a 4.204 milioni di euro (+92 milioni di euro rispetto al primo semestre 2024, +2,2%), grazie alla crescita dei ricavi ICT nonostante gli impatti del contesto competitivo sulla customer base.
I ricavi Handset e Bundle & Handset "like-for-like", inclusa la variazione dei lavori in corso, sono pari a 343 milioni di euro nel primo semestre 2025, in diminuzione di 19 milioni di euro rispetto al primo semestre 2024, per una contrazione del segmento TIM Enterprise.
***
TIM Consumer. Il perimetro di riferimento è costituito dall'insieme di servizi e prodotti di fonia e internet gestiti e sviluppati nel Fisso e nel Mobile per le persone e le famiglie (dalla telefonia pubblica, dalle attività di caring e gestione amministrativa dei clienti), per la clientela delle PMI (Piccole e medie imprese) e SOHO (Small Office Home Office) e per altri operatori mobili (MVNO); è inclusa la società TIM Retail, che coordina l'attività dei negozi di proprietà.
Si riportano di seguito i principali "Key Performance Indicators" di TIM Consumer:
| 30.6.2025 | 31.12.2024 | 30.6.2024 | |
|---|---|---|---|
| Accessi totali Fisso (migliaia) | 7.049 | 7.169 | 7.323 |
| di cui accessi ultra-broadband attivi (migliaia) | 5.528 | 5.478 | 5.448 |
| ARPU Fisso Consumer (€/mese) (1) | 31,5 | 30,5 | 29,8 |
| Consistenza linee mobili a fine periodo (migliaia) | 15.781 | 15.984 | 16.170 |
| di cui Human calling (migliaia) | 13.209 | 13.280 | 13.451 |
| Churn rate Mobile (%) (2) | 9,1 | 19,4 | 9,7 |
| ARPU Mobile Consumer Human calling (€/mese) (3) | 10,6 | 10,6 | 10,6 |
(1) Ricavi da servizi organici Consumer rapportati alla consistenza media degli accessi Consumer. I dati del 2024 sono stati proformati a pari perimetro del 2025.
(2) Percentuale di linee human cessate nel periodo rispetto alla consistenza media linee human.
| (milioni di euro) - dati organici | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
Variazione % |
|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (a-b)/b | |
| Ricavi TIM Consumer – like-for-like | 2.974 | 2.971 | 0,1 |
| Ricavi da servizi | 2.739 | 2.731 | 0,3 |
| Ricavi Handset e Bundle & Handset | 235 | 240 | (2,1) |
I ricavi di TIM Consumer del primo semestre 2025 sono pari a 2.974 milioni di euro e risultano in lieve miglioramento di 3 milioni di euro rispetto a quanto registrato nello stesso periodo dell'esercizio precedente, nonostante l'impatto dello sfidante contesto competitivo.
I ricavi da servizi, che sono pari a 2.739 milioni di euro, migliorano di 8 milioni rispetto al primo semestre 2024.
I ricavi Handset e Bundle & Handset di TIM Consumer sono pari a 235 milioni di euro, -5 milioni di euro rispetto al primo semestre 2024.
TIM Enterprise. Il perimetro di riferimento è costituito dall'insieme di servizi e prodotti di connettività e soluzioni ICT gestiti e sviluppati per la clientela Top, Public Sector, Large Account. Sono incluse le società: Olivetti, TI Trust Technologies, Telsy e Noovle.
| (milioni di euro) - dati organici | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
Variazione % |
|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (a-b)/b | |
| Ricavi TIM Enterprise - like-for-like | 1.573 | 1.503 | 4,7 |
| Ricavi da servizi | 1.465 | 1.380 | 6,2 |
| Ricavi Handset e Bundle & Handset | 108 | 123 | (12,2) |
I ricavi di TIM Enterprise sono pari a 1.573 milioni di euro, in aumento rispetto al primo semestre del 2024 di 37 milioni di euro (+4,8%), grazie alla componente dei ricavi da servizi (+41 milioni, +5,7%), trascinati dai servizi di IT cloud.
L'EBITDA del primo semestre 2025 della Business Unit Domestic (Sparkle Discontinued Operations) è pari a 987 milioni di euro (-520 milioni di euro rispetto al primo semestre 2024, -34,5%).
L'EBITDA Domestic "like-for-like" è calcolato come segue:
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
Variazione |
|---|---|---|---|
| % | |||
| EBITDA | 987 | 1.507 | (34,5) |
| Effetto conversione bilanci in valuta | — | — | |
| Oneri/ (Proventi) non ricorrenti | 62 | 81 | |
| EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente | 1.049 | 1.588 | (33,9) |
| Impatti derivanti da: | |||
| Nuovo Master Service Agreement (MSA) | (902) | ||
| Storno precedente MSA fra TIM e FiberCop | 341 | ||
| Altri | (24) | ||
| EBITDA ORGANICO like-for-like | 1.049 | 1.003 | 4,6 |
Con riferimento ai risultati della Business Unit Domestic (Sparkle Discontinued Operations) e alle dinamiche delle principali voci si evidenzia che hanno influito le stesse dinamiche già commentate nell'ambito del Gruppo consolidato; in dettaglio:
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
Variazione |
|---|---|---|---|
| Acquisti di materie e servizi | 3.065 | 2.414 | 651 |
| Costi del personale | 582 | 563 | 19 |
| Altri costi operativi | 119 | 101 | 18 |
In particolare:
■ Altri proventi operativi sono pari a 123 milioni di euro con un incremento di 84 milioni di euro rispetto al primo semestre 2024:
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
Variazione |
|---|---|---|---|
| Indennità di ritardato pagamento dei servizi telefonici | 9 | 10 | (1) |
| Recupero costi del personale, acquisti e prestazioni di servizi | 2 | 2 | — |
| Contributi in conto impianti e in conto esercizio | 17 | 7 | 10 |
| Risarcimenti, penali e recuperi connessi a vertenze | 24 | 1 | 23 |
| Revisioni di stima e altre rettifiche | 21 | 15 | 6 |
| Proventi per attività di formazione agevolata | 1 | 1 | — |
| Servizi correlati al MSA con FiberCop S.p.A. | 42 | — | 42 |
| Altri | 7 | 3 | 4 |
| Totale | 123 | 39 | 84 |
L'incremento degli Altri proventi operativi è dovuto principalmente ai proventi (42 milioni di euro) derivanti dal MSA con FiberCop S.p.A. in vigore dal secondo semestre 2024 e all'incremento per 23 milioni di euro della voce Risarcimenti, penali e recuperi connessi a vertenze sostanzialmente legato al rilascio di fondi rischi commerciali e a penali.
■ Acquisti di materie e servizi sono pari a 3.065 milioni di euro con un incremento di 651 milioni di euro rispetto al primo semestre 2024:
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
Variazione |
|---|---|---|---|
| Acquisti di beni | 305 | 345 | (40) |
| Quote di ricavo da riversare ad altri operatori e costi per servizi di accesso a reti di telecomunicazioni |
245 | 217 | 28 |
| Costi commerciali e di pubblicità | 592 | 554 | 38 |
| Consulenze e prestazioni professionali | 43 | 40 | 3 |
| Energia, manutenzioni, servizi in outsourcing | 434 | 250 | 184 |
| Costi per godimento di beni di terzi | 442 | 370 | 72 |
| Altri | 1.004 | 638 | 366 |
| Totale acquisti di materie e servizi | 3.065 | 2.414 | 651 |
| % sui Ricavi | 67,4 | 54,6 | 12,8 |
L'incremento della voce Acquisti di materie e servizi è dovuto principalmente a maggiori oneri di accesso alla rete (inclusi nella voce Altri) e a maggiori costi per energia e manutenzioni.
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
Variazione |
|---|---|---|---|
| Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti | 46 | 44 | 2 |
| Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri | 22 | 17 | 5 |
| Contributi e canoni per l'esercizio di attività di telecomunicazioni | 9 | 11 | (2) |
| Oneri e accantonamenti per imposte indirette e tasse | 19 | 15 | 4 |
| Penali, indennizzi per transazioni e sanzioni amministrative | 5 | 4 | 1 |
| Quote e contributi associativi, elargizioni, borse di studio e stages | 4 | 3 | 1 |
| Altri oneri | 14 | 7 | 7 |
| Totale | 119 | 101 | 18 |
L'EBIT nel primo semestre 2025 della Business Unit Domestic (Sparkle Discontinued Operations) è positivo per 72 milioni di euro (-485 milioni di euro rispetto al primo semestre 2024).
| (milioni di euro) | (milioni di reais) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
Variazioni | |||
| assolute | % | % organica | |||||
| (a) | (b) | (c) | (d) | (c-d) | (c-d)/d | esclusi non ricorrenti |
|
| Ricavi | 2.064 | 2.257 | 12.994 | 12.398 | 596 | 4,8 | 4,8 |
| EBITDA | 1.015 | 1.095 | 6.388 | 6.016 | 372 | 6,2 | 6,5 |
| % sui Ricavi | 49,2 | 48,5 | 49,2 | 48,5 | 0,7pp | 0,8 pp | |
| EBIT | 459 | 461 | 2.892 | 2.532 | 360 | 14,2 | 15,0 |
| % sui Ricavi | 22,3 | 20,4 | 22,3 | 20,4 | 1,9pp | 2,0 pp | |
| Personale a fine periodo (unità) | 8.904 | (*)9.123 | (219) | (2,4) |
(*) La consistenza del personale è relativa al 31 dicembre 2024.
I tassi di cambio medi utilizzati per la conversione in euro (espressi in termini di unità di real per 1 euro) sono pari a 6,29416 nel primo semestre 2025 e a 5,49271 nel primo semestre 2024.
| 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
|
|---|---|---|
| Consistenza linee mobili a fine periodo (migliaia) (*) | 62.194 | (°)62.058 |
| ARPU mobile (reais) | 32,3 | 30,8 |
| ARPU BroadBand (reais) | 94,4 | 97,2 |
(*) Include linee aziendali.
(°) Consistenza al 31 dicembre 2024.
La Business Unit Brasile (gruppo TIM Brasil) fornisce servizi di telefonia mobile, offre la trasmissione di dati in fibra ottica utilizzando tecnologia IP completa e servizi di banda larga residenziale. Inoltre, il gruppo TIM Brasil fornisce servizi IoT, focalizzati sui verticali Agroalimentare, Industria, Logistica e Utilities.
I ricavi del primo semestre 2025 della Business Unit Brasile (gruppo TIM Brasil) ammontano a 12.994 milioni di reais (12.398 milioni di reais nel primo semestre 2024, +4,8%).
La crescita è stata determinata dai ricavi da servizi (12.657 milioni di reais rispetto ai 12.013 milioni di reais nel primo semestre 2024, +5,4%) con i ricavi da servizi di telefonia mobile in crescita del 5,9% nel primo semestre 2025 grazie al continuo miglioramento del segmento post-paid. I ricavi da servizi di telefonia fissa hanno registrato una riduzione del 3,4% rispetto al primo semestre 2024, conseguente soprattutto all'andamento dell'offerta Ultrafibra.
I ricavi da vendite di prodotti si sono attestati a 337 milioni di reais (385 milioni di reais nel primo semestre 2024).
L'ARPU mobile nel primo semestre 2025 è stato pari a 32,3 reais (30,8 reais nel primo semestre 2024, +4,9%).
Le linee mobili complessive al 30 giugno 2025 sono pari a 62,2 milioni, in leggera crescita rispetto al 31 dicembre 2024 (62,1 milioni). Il positivo andamento del segmento post-paid è stato compensato dalla riduzione delle linee del segmento pre-paid. Al 30 giugno 2025 i clienti post-paid rappresentano il 50,7% della base clienti (48,7% al 31 dicembre 2024).
L'ARPU BroadBand del primo semestre 2025 è stato di 94,4 reais (97,2 reais nel primo semestre 2024).
L'EBITDA del primo semestre 2025 ammonta a 6.388 milioni di reais (6.016 milioni di reais nel primo semestre 2024,+6,2%) e il margine sui ricavi è pari al 49,2% (48,5% nel primo semestre 2024).
L'EBITDA organico al netto della componente non ricorrente è in crescita del 6,5% ed è calcolato come segue:
| (milioni di reais) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
Variazioni | ||
|---|---|---|---|---|---|
| assolute | % | ||||
| EBITDA | 6.388 | 6.016 | 372 | 6,2 | |
| Oneri/(Proventi) non ricorrenti | 20 | — | 20 | ||
| EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente | 6.408 | 6.016 | 392 | 6,5 |
La crescita dell'EBITDA è attribuibile principalmente alla positiva performance dei ricavi da servizi parzialmente compensata della crescita dei costi operativi.
L'incidenza dell'EBITDA sui ricavi si attesta, in termini organici, al 49,3% (48,5% nel primo semestre 2024).
Sono di seguito evidenziate le dinamiche delle principali voci di costo:
| (milioni di euro) | (milioni di reais) | ||||
|---|---|---|---|---|---|
| 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
Variazione | |
| (a) | (b) | (c) | (d) | (c-d) | |
| Acquisti di materie e servizi | 793 | 860 | 4.988 | 4.723 | 265 |
| Costi del personale | 153 | 173 | 963 | 951 | 12 |
| Altri costi operativi | 171 | 205 | 1.084 | 1.130 | (46) |
L'EBIT del primo semestre 2025 è pari a 2.892 milioni di reais (2.532 milioni di reais nel primo semestre 2024, +14,2%).
L'EBIT organico al netto della componente non ricorrente si attesta nel primo semestre 2025 a 2.912 milioni di reais (2.532 milioni di reais nel primo semestre 2024) con un margine sui ricavi del 22,4% (20,4% nel primo semestre 2024) ed è calcolato come segue:
| (milioni di reais) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| EBIT | 2.892 | 2.532 | 360 | 14,2 |
| Oneri/(Proventi) non ricorrenti | 20 | — | 20 | |
| EBIT ORGANICO esclusa componente non ricorrente | 2.912 | 2.532 | 380 | 15,0 |
Nel primo semestre 2025, TIM ha promosso iniziative ad impatto ambientale, sociale e di governance. In ambito sociale, si distinguono gli interventi a favore delle persone da quelli mirati a rafforzare la cultura e la sicurezza digitale dell'Italia.
■ TIM rientra nella top 10% del Sustainability Yearbook 2025 di S&P Global, risultando unica azienda italiana del settore telecomunicazioni a ricevere questo riconoscimento. Il risultato è frutto della partecipazione al Corporate Sustainability Assessment (CSA) 2024 di S&P Global che ha valutato le performance ESG di oltre 9.400 aziende in più di 60 settori industriali. Il CSA rappresenta non solo uno strumento di misurazione, ma anche un utile riferimento per il confronto con le best practice internazionali in ambito ESG. I risultati del CSA alimentano gli indici finanziari e di sostenibilità utilizzati da investitori istituzionali, come il Dow Jones Sustainability Index e gli S&P Scored & Screened Indices, contribuendo a definire strategie di investimento responsabili.
Al 30 giugno 2025 è pari a 13.199 milioni di euro (13.361 milioni di euro al 31 dicembre 2024), di cui 11.859 milioni di euro attribuibili ai Soci della Controllante (11.957 milioni di euro al 31 dicembre 2024) e 1.340 milioni di euro attribuibili alle partecipazioni di minoranza (1.404 milioni di euro al 31 dicembre 2024). Più in dettaglio, le variazioni del patrimonio netto consolidato sono state le seguenti:
| (milioni di euro) | 30.6.2025 | 31.12.2024 |
|---|---|---|
| A inizio periodo | 13.361 | 17.513 |
| Utile (perdita) complessivo del periodo | 9 | (1.091) |
| Dividendi deliberati da: | (164) | (158) |
| TIM S.p.A. | — | — |
| Altre società del Gruppo | (164) | (158) |
| Deconsolidamento NetCo | — | (2.283) |
| Strumenti rappresentativi di patrimonio netto | — | — |
| Altri movimenti | (7) | (620) |
| A fine periodo | 13.199 | 13.361 |
L'indebitamento finanziario netto rettificato al 30 giugno 2025 è pari a 10.417 milioni di euro (10.126 milioni di euro al 31 dicembre 2024).
Il flusso di cassa della gestione operativa (Operating Free Cash Flow, calcolato applicando IFRS 16) di Gruppo del primo semestre 2025 è positivo e pari a 482 milioni di euro (positivo per 1.347 milioni di euro nel primo semestre 2024).
Le principali operazioni che hanno inciso sull'andamento dell'indebitamento finanziario netto rettificato sono di seguito esposte:
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
Variazione |
|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (a-b) | |
| EBITDA | 1.999 | 2.600 | (601) |
| Investimenti industriali di competenza | (834) | (938) | 104 |
| Variazione del capitale circolante netto operativo: | (695) | (224) | (471) |
| Variazione delle rimanenze | (5) | (25) | 20 |
| Variazione dei crediti commerciali e altri crediti netti | (89) | 71 | (160) |
| Variazione dei debiti commerciali | (686) | (630) | (56) |
| Variazione di debiti per licenze di telefonia mobile / spectrum | — | (24) | 24 |
| Altre variazioni di crediti/debiti operativi | 85 | 384 | (299) |
| Variazione dei fondi relativi al personale | 3 | 18 | (15) |
| Variazione dei fondi operativi e altre variazioni | 9 | (109) | 118 |
| Operating Free Cash Flow netto | 482 | 1.347 | (865) |
| % sui Ricavi | 7,3 | 20,2 | (12,9)pp |
| Flusso cessione di partecipazioni e altre dismissioni | 1 | (23) | 24 |
| Aumenti/Rimborsi di capitale comprensivi di oneri accessori | — | — | — |
| Investimenti finanziari | (26) | (34) | 8 |
| Pagamento dividendi | (85) | (86) | 1 |
| Incrementi di contratti di leasing | (316) | (348) | 32 |
| Flusso oneri finanziari, imposte e altri fabbisogni netti, non operativi | (269) | (405) | 136 |
| Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto rettificato delle attività in funzionamento |
(213) | 451 | (664) |
| Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto delle attività cessate/ attività non correnti destinate ad essere cedute |
(78) | (1.283) | 1.205 |
| Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto rettificato | (291) | (832) | 541 |
L'Equity Free Cash Flow (calcolato applicando IFRS 16) del primo semestre 2025 è positivo per 77 milioni di euro (negativo per 681 milioni di euro nel primo semestre 2024). Tale indicatore rappresenta il Free Cash Flow disponibile per la remunerazione del capitale proprio, per il rimborso del debito e per la copertura degli eventuali investimenti finanziari e dei pagamenti di licenze e frequenze.
L'Equity Free Cash Flow è determinato come segue:
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
Variazione |
|---|---|---|---|
| Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto rettificato | (291) | (832) | 541 |
| Impatto per locazioni finanziarie (nuove operazioni di leasing e/o i rinnovi e/o le proroghe (-) / eventuali disdette/estinzioni anticipate di operazioni di leasing (+)) |
257 | 21 | 236 |
| Pagamento delle licenze TLC e per l'utilizzo di frequenze | — | 24 | (24) |
| Impatto finanziario derivante da operazioni di acquisizione e/o cessioni di partecipazioni | 26 | 30 | (4) |
| Pagamento dei dividendi e Change in Equity | 85 | 76 | 9 |
| Equity Free Cash Flow | 77 | (681) | 758 |
Oltre a quanto già precedentemente dettagliato con riferimento all'EBITDA, hanno in particolare inciso sulla variazione dell'indebitamento finanziario netto rettificato del primo semestre 2025 le seguenti voci:
Nel primo semestre 2025 gli investimenti industriali e per licenze di telefonia mobile/spectrum del Gruppo TIM (Sparkle Discontinued Operations) sono pari a 834 milioni di euro (938 milioni di euro nel primo semestre 2024). Gli investimenti industriali sono così ripartiti per settore operativo:
(milioni di euro) 1° Semestre 2025 1° Semestre 2024 Variazione peso % peso % Domestic 481 57,7 523 55,8 (42) Brasile 353 42,3 415 44,2 (62) Altre attività — — — — — Rettifiche ed elisioni — — — — —
In particolare:
■ la Business Unit Domestic (Sparkle Discontinued Operations) presenta investimenti industriali per 481 milioni di euro, con una quota significativa volta allo sviluppo dell'infrastruttura Mobile e IT;
Totale consolidato 834 100,0 938 100,0 (104) % sui Ricavi 12,6 14,1 (1,5)pp
■ la Business Unit Brasile ha registrato nel primo semestre 2025 investimenti industriali per 353 milioni di euro (415 milioni di euro nel primo semestre 2024). Oltre alla dinamica sfavorevole dei tassi di cambio (-53 milioni di euro), gli investimenti industriali della Business Unit si riducono di 9 milioni di euro principalmente per i minori investimenti IT.
Nel primo semestre 2025, il Capitale circolante netto operativo del Gruppo TIM (Sparkle Discontined Operations) presenta una riduzione di 695 milioni di euro ascrivibile principalmente all'andamento dei debiti commerciali (-686 milioni di euro) e dei crediti commerciali (-89 milioni di euro) solo parzialmente compensato dalle altre variazioni di crediti/debiti operativi (+85 milioni di euro).
Nel primo semestre 2025 gli investimenti finanziari del Gruppo TIM (Sparkle Discontined Operations) sono pari a 26 milioni di euro (34 milioni di euro primo semestre 2024) e comprendono principalmente:
Nel primo semestre 2025 la voce è pari a 316 milioni di euro (348 milioni di euro nel primo semestre 2024) e comprende il maggior valore di diritti d'uso iscritti a seguito di nuovi contratti di locazione passiva, di incrementi dei canoni di locazione e di rinegoziazioni di contratti di locazione esistenti.
Nel primo semestre 2025 il flusso presenta un saldo negativo per complessivi 269 milioni di euro (negativo per 405 milioni di euro nel primo semestre 2024). Comprende principalmente gli esborsi relativi alle componenti della gestione finanziaria, il pagamento delle imposte sul reddito nonché la variazione dei debiti e crediti di natura non operativa.
Si segnala che le cessioni di crediti commerciali pro-soluto a società di factoring perfezionate nel primo semestre 2025 hanno comportato un effetto positivo sull'indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2025 pari a 949 milioni di euro (1.134 milioni di euro al 31 dicembre 2024).
La composizione dell'indebitamento finanziario netto è la seguente:
| (milioni di euro) | 30.6.2025 | 31.12.2024 | Variazione |
|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (a-b) | |
| Passività finanziarie non correnti | |||
| Obbligazioni | 6.070 | 7.527 | (1.457) |
| Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie | 1.146 | 1.201 | (55) |
| Passività finanziarie non correnti per contratti di locazione passiva | 2.482 | 2.421 | 61 |
| 9.698 | 11.149 | (1.451) | |
| Passività finanziarie correnti (*) | |||
| Obbligazioni | 2.504 | 2.401 | 103 |
| Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie | 1.462 | 1.469 | (7) |
| Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva | 490 | 523 | (33) |
| 4.456 | 4.393 | 63 | |
| Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate/Attività | |||
| non correnti destinate ad essere cedute | 615 | — | 615 |
| Totale debito finanziario lordo | 14.769 | 15.542 | (773) |
| Attività finanziarie non correnti | |||
| Titoli diversi dalle partecipazioni | — | — | — |
| Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione attiva | (38) | (40) | 2 |
| Crediti finanziari e altre attività finanziarie non correnti | (411) | (646) | 235 |
| (449) | (686) | 237 | |
| Attività finanziarie correnti | |||
| Titoli diversi dalle partecipazioni | (1.441) | (1.539) | 98 |
| Crediti finanziari correnti per contratti di locazione attiva | (38) | (44) | 6 |
| Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti | (734) | (112) | (622) |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti | (1.442) | (2.924) | 1.482 |
| (3.655) | (4.619) | 964 | |
| Attività finanziarie comprese nelle Attività cessate/Attività non correnti | |||
| destinate ad essere cedute | (111) | — | (111) |
| Totale attività finanziarie | (4.215) | (5.305) | 1.090 |
| Indebitamento finanziario netto contabile | 10.554 | 10.237 | 317 |
| Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/attività finanziarie |
(137) | (111) | (26) |
| Indebitamento finanziario netto rettificato | 10.417 | 10.126 | 291 |
| Così dettagliato: | |||
| Totale debito finanziario lordo rettificato | 14.456 | 15.189 | (733) |
| Totale attività finanziarie rettificate | (4.039) | (5.063) | 1.024 |
| (*) di cui quota corrente del debito a M/L termine: | |||
| Obbligazioni | 2.504 | 2.401 | 103 |
| Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie | 735 | 991 | (256) |
| Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva | 469 | 474 | (5) |
Le politiche di gestione dei rischi finanziari del Gruppo TIM tendono alla minimizzazione dei rischi di mercato, all'integrale copertura del rischio di cambio e all'ottimizzazione dell'esposizione ai tassi di interesse attraverso opportune diversificazioni di portafoglio, attuate anche mediante l'utilizzo di selezionati strumenti finanziari derivati. Si sottolinea che tali strumenti non hanno fini speculativi e che hanno tutti un sottostante, oggetto di copertura.
Si evidenzia inoltre che, al fine di determinare la propria esposizione ai tassi di interesse, il Gruppo definisce una composizione ottimale della struttura di indebitamento tra componente a tasso fisso e componente a tasso variabile e utilizza gli strumenti finanziari derivati al fine di tendere alla prestabilita composizione del debito. Tenuto conto dell'attività operativa del Gruppo, la combinazione ritenuta più idonea nel medio-lungo termine delle passività finanziarie non correnti è stata individuata, sulla base del valore nominale, nel range 65%-85% per la componente a tasso fisso e 15%-35% per la componente a tasso variabile.
Nella gestione dei rischi di mercato il Gruppo si è dotato di Linee Guida "Gestione e controllo dei rischi finanziari" e utilizza principalmente gli strumenti finanziari derivati IRS e CCIRS.
Al fine di meglio rappresentare la reale dinamica dell'indebitamento finanziario netto il Gruppo TIM presenta, oltre al consueto indicatore (ridefinito "Indebitamento finanziario netto contabile"), anche una misura denominata "Indebitamento finanziario netto rettificato", che sterilizza gli effetti causati dalla volatilità dei mercati finanziari. Considerando che alcune componenti della valutazione al fair value dei derivati (contratti per determinare il tasso di cambio e di interesse di flussi contrattuali) e di derivati embedded in altri strumenti finanziari, non comportano un effettivo regolamento monetario, l'Indebitamento finanziario netto rettificato esclude tali effetti meramente contabili e non monetari dalla valutazione dei derivati e delle correlate passività/attività finanziarie.
Per ulteriori dettagli si rimanda al capitolo "Indicatori alternativi di performance".
L'Indebitamento Finanziario Netto contabile al 30 giugno 2025 è pari a 10.554 milioni di euro, in aumento di 317 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024 (10.237 milioni di euro). Tale incremento è dovuto principalmente alla dinamica della gestione operativa-finanziaria e al pagamento dei dividendi da parte della BU Brasile.
L'Indebitamento Finanziario Netto rettificato (comprensivo dei debiti netti IFRS 16) ammonta a 10.417 milioni di euro al 30 giugno 2025, in aumento di 291 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024 (10.126 milioni di euro). Lo storno della valutazione al fair value di derivati e correlate passività/attività finanziarie registra una variazione negativa di 26 milioni di euro; tale valutazione rettifica l'Indebitamento Finanziario Netto contabile non avendo effetti monetari.
L'Indebitamento Finanziario Netto rettificato - After Lease (al netto dei contratti di lease) al 30 giugno 2025 risulta pari a 7.498 milioni di euro, in aumento di 232 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024 (7.266 milioni di euro).
Per una migliore comprensione dell'informativa, nella tabella che segue sono illustrate le diverse modalità di rappresentazione dell'Indebitamento Finanziario Netto:
| (milioni di euro) | 30.6.2025 | 31.12.2024 | Variazione |
|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (a-b) | |
| Indebitamento Finanziario Netto contabile | 10.554 | 10.237 | 317 |
| Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/attività finanziarie | (137) | (111) | (26) |
| Indebitamento Finanziario Netto rettificato | 10.417 | 10.126 | 291 |
| Leasing | (2.896) | (2.860) | (36) |
| Leasing - Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute | (23) | — | (23) |
| Indebitamento Finanziario Netto rettificato - After Lease | 7.498 | 7.266 | 232 |
Nel secondo trimestre del 2025 l'indebitamento finanziario netto rettificato diminuisce di 29 milioni di euro rispetto al 31 marzo 2025.
| (milioni di euro) | 30.6.2025 | 31.3.2025 | Variazione |
|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (a-b) | |
| Indebitamento Finanziario Netto contabile | 10.554 | 10.555 | (1) |
| Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/attività finanziarie | (137) | (109) | (28) |
| Indebitamento Finanziario Netto rettificato | 10.417 | 10.446 | (29) |
| Leasing | (2.896) | (2.902) | 6 |
| Leasing - Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute | (23) | (25) | 2 |
| Indebitamento Finanziario Netto rettificato - After Lease | 7.498 | 7.519 | (21) |
Le obbligazioni al 30 giugno 2025 sono iscritte per un importo pari a 8.574 milioni di euro (9.928 milioni di euro al 31 dicembre 2024). In termini di valore nominale di rimborso sono pari a 8.320 milioni di euro (9.625 milioni di euro al 31 dicembre 2024).
Relativamente all'evoluzione dei prestiti obbligazionari nel corso del primo semestre 2025 si segnala quanto segue:
| (milioni di valuta originaria) | Valuta | Importo | Data di rimborso |
|---|---|---|---|
| Rimborsi | |||
| TIM Brasil 5.000 milioni di BRL CDI+2,3% | BRL | 294 | 27/1/2025 |
| TIM S.p.A. 1.000 milioni di euro 2,750% | EUR | 1.000 | 15/4/2025 |
| TIM Brasil 5.000 milioni di BRL CDI+2,3% | BRL | 294 | 25/4/2025 |
Nella tabella sottostante sono riportate le linee di credito committed(*):
| (miliardi di euro) | 30.6.2025 Accordato Utilizzato |
31.12.2024 Accordato Utilizzato |
||
|---|---|---|---|---|
| Revolving Credit Facility – aprile 2030 | 3,0 | — | 4,0 | — |
| Totale | 3,0 | — | 4,0 | — |
(*) Ai sensi del contratto firmato le Banche sono impegnate a provvedere i fondi a chiamata (con un preavviso di almeno 3 giorni). Trattandosi di una linea "Committed", le banche non hanno meccanismi per non onorare la richiesta di fondi avanzata dalla Società, fatte salve le clausole di cancellazione obbligatoria anticipata standard di mercato (Scadenza naturale del contratto, Cambio di controllo, Borrower Illegality, Events of default, ognuna come definita nel contratto).
In data 31 marzo 2025, TIM ha sottoscritto un accordo di modifica della Revolving Credit Facility esistente, con efficacia dal 4 aprile 2025, estendendone la scadenza al 4 aprile 2030 e riducendone l'importo da 4 miliardi di euro a 3 miliardi di euro.
La scadenza media delle passività finanziarie non correnti (inclusa la quota del medio-lungo termine scadente entro dodici mesi) è pari a 7 anni.
Il costo medio del debito di Gruppo, inteso come costo di periodo calcolato su base annua e derivante dal rapporto tra oneri correlati al debito ed esposizione media, è pari a 6,5%, mentre il costo medio del debito di Gruppo "After Lease" risulta pari a 5,7%.
Al 30 giugno 2025 il margine di liquidità disponibile per il Gruppo TIM è pari a 5.883 milioni di euro ed è calcolato considerando:
Tale margine consente una copertura delle passività finanziarie non correnti di Gruppo (inclusa la quota del medio-lungo termine scadente entro dodici mesi) in scadenza per almeno i prossimi 24 mesi.
Nel mese di luglio 2025 il margine di liquidità ha inoltre beneficiato dell'incasso di 995,4 milioni di euro, a seguito della cessione a un pool di primarie banche dell'intero credito relativo alla restituzione del Canone di Concessione 1998 (quota capitale, rivalutazione ed interessi legali). La cessione non ha alcun impatto sull'Indebitamento Finanziario Netto.
Infine, in data 22 luglio 2025, TIM ha stipulato una Term Credit Facility con primarie banche nazionali e internazionali per un importo pari a 750 milioni di euro che beneficia della garanzia SACE (ai sensi della Legge 30 dicembre 2023, n. 213 e successive modificazioni).
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti per 1.442 milioni di euro (2.924 milioni di euro al 31 dicembre 2024).
Le differenti forme tecniche di impiego delle disponibilità liquide sono così analizzabili:
Titoli correnti diversi dalle partecipazioni per 1.441 milioni di euro (1.539 milioni di euro al 31 dicembre 2024): tali forme di investimento rappresentano un'alternativa all'impiego della liquidità con l'obiettivo di migliorarne il rendimento. Comprendono 437 milioni di euro di Titoli di Stato italiani ed esteri detenuti da Telecom Italia Finance S.A., 572 milioni di euro di titoli obbligazionari acquistati da Telecom Italia Finance S.A. con differenti scadenze, tutti con un mercato di riferimento attivo e quindi facilmente liquidabili, e 432 milioni di euro relativi a impieghi in fondi monetari effettuati dalla Business Unit Brasile.
Gli acquisti dei suddetti Titoli di Stato, che ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/11070007 del 5 agosto 2011, rappresentano impieghi in "Titoli del debito sovrano", sono stati effettuati nel rispetto delle Linee guida per la "Gestione e controllo dei rischi finanziari" di cui il Gruppo TIM si è dotato.
Si riportano di seguito gli schemi di Conto Economico Separato Consolidato, Conto Economico Complessivo Consolidato, Situazione Patrimoniale–Finanziaria Consolidata, Rendiconto Finanziario Consolidato nonché Altre informazioni del Gruppo TIM (Sparkle Discontinued Operations).
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| (a-b) | ||||
| (a) | (b) | assolute | % | |
| Ricavi | 6.597 | 6.660 | (63) | (0,9) |
| Altri proventi operativi | 135 | 49 | 86 | — |
| Totale ricavi e proventi operativi | 6.732 | 6.709 | 23 | 0,3 |
| Acquisti di materie e servizi | (3.844) | (3.261) | (583) | (17,9) |
| Costi del personale | (736) | (737) | 1 | 0,1 |
| Altri costi operativi | (293) | (309) | 16 | 5,2 |
| Variazione delle rimanenze | 5 | 27 | (22) | (81,5) |
| Attività realizzate internamente | 135 | 171 | (36) | (21,1) |
| Risultato operativo ante ammortamenti, plusvalenze/ (minusvalenze) e ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non |
||||
| correnti (EBITDA) | 1.999 | 2.600 | (601) | (23,1) |
| Ammortamenti | (1.473) | (1.571) | 98 | 6,2 |
| Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non correnti | 3 | — | 3 | — |
| Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti | — | (14) | 14 | — |
| Risultato operativo (EBIT) | 529 | 1.015 | (486) | (47,9) |
| Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto |
(11) | (13) | 2 | 15,4 |
| Altri proventi/(oneri) da partecipazioni | 1 | 2 | (1) | (50,0) |
| Proventi finanziari | 547 | 689 | (142) | (20,6) |
| Oneri finanziari | (1.030) | (1.486) | 456 | 30,7 |
| Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento |
36 | 207 | (171) | (82,6) |
| Imposte sul reddito | (32) | (35) | 3 | 8,6 |
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento | 4 | 172 | (168) | (97,7) |
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
(42) | (675) | 633 | 93,8 |
| Utile (perdita) del periodo | (38) | (503) | 465 | 92,4 |
| Attribuibile a: | ||||
| Soci della Controllante | (132) | (646) | 514 | 79,6 |
| Partecipazioni di minoranza | 94 | 143 | (49) | (34,3) |
Ai sensi dello IAS 1 (Presentazione del bilancio) è di seguito esposto il prospetto di Conto Economico Complessivo Consolidato, comprensivo, oltre che dell'Utile (perdita) del periodo, come da Conto Economico Separato Consolidato, delle altre variazioni dei Movimenti di Patrimonio Netto diverse dalle transazioni con gli Azionisti.
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
|---|---|---|
| Utile (perdita) del periodo (a) |
(38) | (503) |
| Altre componenti del conto economico complessivo consolidato | ||
| Altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato consolidato |
||
| Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo: |
||
| Utili (perdite) da adeguamento al fair value | 9 | 8 |
| Effetto fiscale | — | — |
| (b) | 9 | 8 |
| Rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19): | ||
| Utili (perdite) attuariali | — | 17 |
| Effetto fiscale | — | — |
| (c) | — | 17 |
| Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto: |
||
| Utili (perdite) | — | — |
| Effetto fiscale | — | — |
| (d) | — | — |
| Totale altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato consolidato (e=b+c+d) |
9 | 25 |
| Altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato consolidato |
||
| Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo: |
||
| Utili (perdite) da adeguamento al fair value | 17 | (12) |
| Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato | (11) | 5 |
| Effetto fiscale | — | — |
| (f) | 6 | (7) |
| Strumenti derivati di copertura: | ||
| Utili (perdite) da adeguamento al fair value | (187) | 140 |
| Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato | 224 | (132) |
| Effetto fiscale | (12) | (1) |
| (g) | 25 | 7 |
| Differenze cambio di conversione di attività estere: | ||
| Utili (perdite) di conversione di attività estere | 7 | (446) |
| Perdite (utili) di conversione di attività estere trasferiti al conto economico separato consolidato |
— | — |
| Effetto fiscale | — | — |
| (h) | 7 | (446) |
| Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto: |
||
| Utili (perdite) | — | — |
| Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato | — | — |
| Effetto fiscale | — | — |
| (i) | — | — |
| Totale altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato consolidato (k=f+g+h+i) |
38 | (446) |
| Totale altre componenti del conto economico complessivo consolidato (m=e+k) |
47 | (421) |
| Utile (perdita) complessivo del periodo (a+m) |
9 | (924) |
| Attribuibile a: | ||
| Soci della Controllante | (97) | (905) |
| Partecipazioni di minoranza | 106 | (19) |
| (milioni di euro) | 30.6.2025 | 31.12.2024 | Variazioni |
|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (a-b) | |
| Attività | |||
| Attività non correnti | |||
| Attività immateriali | |||
| Avviamento | 11.034 | 11.030 | 4 |
| Attività immateriali a vita utile definita | 5.679 | 6.011 | (332) |
| 16.713 | 17.041 | (328) | |
| Attività materiali | |||
| Immobili, impianti e macchinari di proprietà | 4.127 | 4.560 | (433) |
| Diritti d'uso su beni di terzi | 3.295 | 3.467 | (172) |
| Altre attività non correnti | |||
| Partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto |
255 | 265 | (10) |
| Altre partecipazioni | 162 | 150 | 12 |
| Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione attiva | 38 | 40 | (2) |
| Altre attività finanziarie non correnti | 411 | 646 | (235) |
| Crediti vari e altre attività non correnti | 1.717 | 1.795 | (78) |
| Attività per imposte anticipate | 514 | 513 | 1 |
| 3.097 | 3.409 | (312) | |
| Totale Attività non correnti | (a) 27.232 |
28.477 | (1.245) |
| Attività correnti | |||
| Rimanenze di magazzino | 228 | 297 | (69) |
| Crediti commerciali, vari e altre attività correnti | 4.096 | 4.146 | (50) |
| Crediti per imposte sul reddito | 97 | 124 | (27) |
| Attività finanziarie correnti | |||
| Crediti finanziari correnti per contratti di locazione attiva | 38 | 44 | (6) |
| Titoli diversi dalle partecipazioni, altri crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti |
2.175 | 1.651 | 524 |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti | 1.442 | 2.924 | (1.482) |
| 3.655 | 4.619 | (964) | |
| Sub-totale Attività correnti | 8.076 | 9.186 | (1.110) |
| Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad essere cedute | |||
| di natura finanziaria | 111 | — | 111 |
| di natura non finanziaria | 1.028 | — | 1.028 |
| 1.139 | — | 1.139 | |
| Totale Attività correnti | (b) 9.215 |
9.186 | 29 |
| Totale Attività | (a+b) 36.447 |
37.663 | (1.216) |
| (milioni di euro) | 30.6.2025 | 31.12.2024 | Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (a-b) | ||
| Patrimonio netto e Passività | ||||
| Patrimonio netto | ||||
| Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante | 11.859 | 11.957 | (98) | |
| Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza | 1.340 | 1.404 | (64) | |
| Totale Patrimonio netto | (c) | 13.199 | 13.361 | (162) |
| Passività non correnti | ||||
| Passività finanziarie non correnti per contratti di finanziamento e altri | 7.216 | 8.728 | (1.512) | |
| Passività finanziarie non correnti per contratti di locazione passiva | 2.482 | 2.421 | 61 | |
| Fondi relativi al personale | 193 | 200 | (7) | |
| Passività per imposte differite | 61 | 61 | — | |
| Fondi per rischi e oneri | 384 | 485 | (101) | |
| Debiti vari e altre passività non correnti | 658 | 896 | (238) | |
| Totale Passività non correnti | (d) | 10.994 | 12.791 | (1.797) |
| Passività correnti | ||||
| Passività finanziarie correnti per contratti di finanziamento e altri | 3.967 | 3.870 | 97 | |
| Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva | 490 | 523 | (33) | |
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti | 6.754 | 7.074 | (320) | |
| Debiti per imposte sul reddito | 37 | 44 | (7) | |
| Sub-totale Passività correnti | 11.248 | 11.511 | (263) | |
| Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
||||
| di natura finanziaria | 615 | — | 615 | |
| di natura non finanziaria | 391 | — | 391 | |
| 1.006 | — | 1.006 | ||
| Totale Passività correnti | (e) | 12.254 | 11.511 | 743 |
| Totale Passività | (f=d+e) | 23.248 | 24.302 | (1.054) |
| Totale Patrimonio netto e passività | (c+f) | 36.447 | 37.663 | (1.216) |
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
|---|---|---|
| Flusso monetario da attività operative: | ||
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento | 4 | 172 |
| Rettifiche per: | ||
| Ammortamenti | 1.473 | 1.571 |
| Svalutazioni (ripristini di valore) di attività non correnti (incluse partecipazioni) | — | 14 |
| Variazione netta delle attività (passività) per imposte anticipate (differite) | (29) | 13 |
| Minusvalenze (plusvalenze) da realizzo di attività non correnti (incluse partecipazioni) | (3) | (3) |
| Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto |
11 | 13 |
| Variazione dei fondi relativi al personale | 3 | 18 |
| Variazione delle rimanenze | (5) | (25) |
| Variazione dei crediti commerciali e altri crediti netti | (89) | 71 |
| Variazione dei debiti commerciali | (575) | (460) |
| Variazione netta dei crediti/debiti per imposte sul reddito | 18 | 24 |
| Variazione netta dei crediti/debiti vari e di altre attività/passività | 148 | 447 |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative (a) |
956 | 1.855 |
| Flusso monetario da attività di investimento: | ||
| Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi per cassa | (946) | (1.132) |
| Contributi in conto impianti incassati | — | 8 |
| Acquisizione del controllo in imprese e rami d'azienda, al netto delle disponibilità acquisite | — | (2) |
| Acquisizione/Cessione di altre partecipazioni | (18) | (23) |
| Variazione dei crediti finanziari e di altre attività finanziarie (esclusi i derivati attivi di copertura e non) |
(1) 84 |
388 |
| Corrispettivo incassato per la cessione del controllo in imprese controllate e di rami d'azienda, al netto delle disponibilità cedute |
— | — |
| Corrispettivo incassato/rimborsato dalla vendita di attività immateriali, materiali e di altre attività non correnti |
1 | (23) |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di investimento (b) |
(879) | (784) |
| Flusso monetario da attività di finanziamento: | ||
| Variazione delle passività finanziarie correnti e altre | 241 | (150) |
| Accensione di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) | — | 1.870 |
| Rimborsi di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) | (1.630) | (3.776) |
| Variazione Derivati Attivi/Passivi di copertura e non | 8 | (8) |
| Incassi per aumenti/rimborsi di capitale (comprese società controllate) | — | — |
| Dividendi pagati | (85) | (86) |
| Variazioni di possesso in imprese controllate | (8) | (8) |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di finanziamento (c) |
(1.474) | (2.158) |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute (d) |
(54) | (1.184) |
| Flusso monetario complessivo (e=a+b+c+d) |
(1.451) | (2.271) |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio del periodo | (f) 2.924 |
2.912 |
| Differenze cambio di conversione nette sulla cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette (g) |
(1) | (44) |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine del periodo (h=e+f+g) |
1.472 | 597 |
(1) La voce include investimenti su titoli negoziabili per 996 milioni di euro nel primo semestre 2025 (1.234 milioni di euro nel primo semestre 2024) e rimborsi di titoli negoziabili per 1.133 milioni di euro nel primo semestre 2025 (1.598 milioni nel primo semestre 2024) relativi a TIM S.A. e a Telecom Italia Finance S.A..
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
|---|---|---|
| Acquisti di attività immateriali | (382) | (386) |
| Acquisti di attività materiali | (431) | (530) |
| Acquisti di diritti d'uso su beni di terzi | (337) | (370) |
| Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi per competenza | (1.150) | (1.286) |
| Variazione debiti per acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi | 204 | 154 |
| Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi per cassa | (946) | (1.132) |
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
|---|---|---|
| Imposte sul reddito (pagate)/incassate | (38) | (16) |
| Interessi pagati | (584) | (1.180) |
| Interessi incassati | 177 | 378 |
| Dividendi incassati | 2 | 1 |
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
|---|---|---|
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio del periodo: | ||
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti | 2.924 | 2.912 |
| Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista | — | — |
| 2.924 | 2.912 | |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine del periodo: | ||
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti | 1.480 | 661 |
| Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista | (8) | (65) |
| 1.472 | 596 |
Le ulteriori informazioni integrative richieste dallo IAS 7 sono presentate nell'ambito della Nota "Indebitamento finanziario netto" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 del Gruppo TIM.
| (unità equivalenti) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
Variazione |
|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (a-b) | |
| Consistenza media retribuita–Italia | 14.125 | 14.407 | (282) |
| Consistenza media retribuita–Estero | 8.705 | 8.859 | (154) |
| Totale consistenza media retribuita | 22.830 | 23.266 | (436) |
| Discontinued Operations | 620 | 18.821 | (18.201) |
| Totale consistenza media retribuita–comprese Discontinued Operations (1) | 23.450 | 42.087 | (18.637) |
(1) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato: 65 unità medie in Italia nel primo semestre 2025; 2 unità medie in Italia nel primo semestre 2024.
| (unità) | 30.6.2025 | 31.12.2024 | Variazione |
|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (a-b) | |
| Organico – Italia | 17.031 | 17.521 | (490) |
| Organico – Estero | 8.959 | 9.366 | (407) |
| Totale organico a fine periodo | 25.990 | 26.887 | (897) |
| Discontinued Operations | 677 | — | 677 |
| Totale organico a fine periodo - comprese Discontinued Operations (1) | 26.667 | 26.887 | (220) |
(1) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato: 131 unità in Italia al 30.6.2025; 63 unità in Italia al 31.12.2024..
| (unità) | 30.6.2025 | 31.12.2024 | Variazione |
|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (a-b) | |
| Domestic | 17.073 | 17.751 | (678) |
| Brasile | 8.904 | 9.123 | (219) |
| Altre attività | 13 | 13 | — |
| Totale | 25.990 | 26.887 | (897) |
Al fine di consentire una migliore valutazione dell'andamento della gestione economica e della situazione patrimoniale e finanziaria, il Gruppo TIM utilizza, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS Accounting Standards, alcuni indicatori alternativi di performance. In particolare, a seguito dell'adozione dell'IFRS 16 il Gruppo TIM presenta i seguenti ulteriori indicatori alternativi di performance:
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| EBITDA ORGANICO like-for-like | 2.064 | 1.957 | 107 | 5,5 |
| Canoni per leasing | (329) | (305) | (24) | |
| EBITDA After Lease (EBITDA-AL) like-for-like | 1.735 | 1.652 | 83 | 5,0 |
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| EBITDA ORGANICO like-for-like | 1.049 | 1.003 | 46 | 4,6 |
| Canoni per leasing | (92) | (85) | (7) | |
| EBITDA After Lease (EBITDA-AL) like-for-like | 957 | 918 | 39 | 4,2 |
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente |
1.018 | 956 | 62 | 6,5 |
| Canoni per leasing (*) | (237) | (220) | (17) | |
| EBITDA After Lease (EBITDA-AL) | 781 | 736 | 45 | 6,1 |
(*) Non includono le penali connesse al decommissioning plan conseguente all'acquisizione delle attività mobili del gruppo Oi pari a circa 31 milioni di reais; circa 5 milioni di euro nel primo semestre 2025 (circa 59 milioni di reais; circa 11 milioni di euro nel primo semestre 2024).
| (milioni di euro) | 30.6.2025 | 31.12.2024 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Indebitamento Finanziario Netto Rettificato | 10.417 | 10.126 | 291 |
| Leasing | (2.919) | (2.860) | (59) |
| Indebitamento Finanziario Netto Rettificato - After Lease | 7.498 | 7.266 | 232 |
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
Variazione |
|---|---|---|---|
| Equity Free Cash Flow | 77 | (681) | 758 |
| Pagamenti contratti di Leasing (quota capitale) | (198) | (347) | 149 |
| Equity Free Cash Flow After Lease | (121) | (1.028) | 907 |
Si rimanda alla Nota "Eventi successivi al 30 giugno 2025" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 del Gruppo TIM.
Alla luce dell'andamento dei principali segmenti di business nei primi sei mesi del 2025, viene confermata la guidance già comunicata con l'approvazione del Piano Industriale TIM 2025-2027.
Il governo dei rischi rappresenta uno strumento strategico per la creazione di valore per il Gruppo TIM che ha adottato un Modello di Enterprise Risk Management in continua evoluzione, allineato con normative e standard internazionali, per consentire di individuare, valutare e gestire i rischi in modo omogeneo all'interno del Gruppo, evidenziando potenziali sinergie tra gli attori coinvolti nella valutazione del Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi.
Il processo di Enterprise Risk Management è integrato con i processi di pianificazione strategica ed operativa, progettato per individuare potenziali eventi che possano influire sull'attività d'impresa, al fine di gestire il rischio entro limiti accettabili ovvero mantenendo i rischi entro un livello che non comprometta la stabilità finanziaria, operativa e/o la reputazione del Gruppo TIM, fornendo un framework di riferimento a supporto del conseguimento degli obiettivi di Piano Industriale.
Inoltre, il Gruppo TIM, da sempre attento alle tematiche di sostenibilità, recepisce e integra i rischi considerati rilevanti dagli stakeholder interni ed esterni e/o desunti dall'analisi di doppia rilevanza, sulla base della materialità finanziaria che influenza le performance economico-finanziarie dell'azienda e della materialità di impatto, che mette in evidenza come le attività dell'azienda possono influenzare l'ambiente, la società e gli stakeholders, contribuendo ad una gestione più completa e sostenibile dei rischi.
Il Modello di Enterprise Risk Management adottato dal Gruppo TIM:
A titolo non esaustivo, si richiamano di seguito i principali fattori di rischio analizzati e descritti nei successivi paragrafi: evoluzione del contesto geopolitico internazionale, di mercato e scenari competitivi per segmento di business, inclusi scenari di ingresso di potenziali nuovi competitors; possibili procedimenti da parte delle Autorità e conseguenti ritardi nell'implementazione delle nuove strategie; potenziali criticità della catena di fornitura ulteriormente aggravate dall'attuale situazione dei dazi commerciali derivante delle nuove politiche dell'amministrazione americana; possibili attacchi cyber sugli applicativi più rilevanti; tematiche connesse alla regolamentazione sull'utilizzo dell'intelligenza artificiale; problematiche connesse alle nuove reti e infrastrutture; adempimenti connessi all'esercizio dei Poteri Speciali da parte del Governo (Golden Power) con effetti da valutare in termini di scelte strategiche e di sviluppo temporale degli obiettivi di Piano.
Il mercato delle telecomunicazioni continua a mantenere un elevato livello di competizione che comporta per il Gruppo TIM potenziali rischi di riduzione della propria quota di mercato e/o un impatto sui prezzi di mercato; inoltre l'acquisizione di Vodafone Italia da parte di Swisscom, ha creato un competitor più significativo per TIM, dominante in alcuni ambiti geografici, nonché verticalmente integrato, che potrebbe esercitare una maggiore concorrenza, in particolare, sul segmento Business.
La competizione sul mercato delle telecomunicazioni risente anche delle strategie dei settori adiacenti (esempio quello energetico) in cui gli operatori hanno ampliato i loro servizi proponendo anche offerte integrate che includono la connettività in fibra. A questo si aggiunge l'ingresso di operatori satellitari a bassa orbita che, in caso di disparità delle condizioni regolamentari tra operatori satellitari e terrestri, potrebbe creare un rischio di concorrenza sleale a svantaggio di TIM, rappresentando un ulteriore minaccia competitiva.
Oltre ai servizi tradizionali del core business, è inoltre sempre rilevante la competizione nel mercato dei servizi innovativi e delle offerte convergenti, con l'estensione verso il mondo dei contenuti, che amplia opportunità e rischi per gli operatori.
Sul mercato brasiliano il rischio competitivo è rappresentato dalla rapida transizione del Business Model dai servizi tradizionali a quelli più innovativi. I cambiamenti nel profilo di consumo della base clienti (migrazione da voice a data) richiedono agli operatori velocità nel preparare le proprie infrastrutture e ammodernare i propri portafogli di prodotti e servizi. In tale contesto TIM Brasil potrebbe non essere in grado di rispondere tempestivamente al rapido sviluppo delle tecnologie e delle infrastrutture.
Il Gruppo TIM intrattiene rapporti importanti con diversi fornitori di hardware, software e servizi di cui si avvale per il funzionamento della propria rete e dei propri sistemi e per l'assistenza ai clienti. Inoltre, si affida a terze parti per la fornitura di apparecchiature di rete, smart device, licenze software e accessori necessari per la propria attività. Al fine di garantire la capacità trasmissiva e i livelli qualitativi necessari al crescente numero di clienti e alle loro mutevoli esigenze, si affida anche a reti di comunicazione elettronica di altri operatori ed alle reti realizzate da alcuni enti locali (i.e. FiberCop, Fastweb, Open Fiber, A2A, Lepida).
Nel caso in cui uno o più fornitori del Gruppo TIM dovessero non essere in grado di fornire i prodotti e/o servizi richiesti, questo potrebbe influire sulla capacità del Gruppo di controllare completamente le proprie reti, offrire servizi di alta qualità e potrebbe comportare costi aggiuntivi con impatto negativo rilevante sull'attività, sulla situazione economico-finanziaria e/o sui risultati operativi.
Il Gruppo TIM si avvale inoltre di una serie di subappaltatori per la manutenzione della propria rete, la gestione dei propri call center e la fornitura, installazione e manutenzione dei terminali presso le abitazioni dei propri clienti. Pur operando con un numero limitato di subappaltatori che seleziona e monitora attentamente, non è sempre possibile garantire che i loro incarichi siano svolti correttamente e pienamente conformi agli standard di qualità e sicurezza richiesti o che gli incarichi non vengano ulteriormente assegnati a terzi appaltatori.
Nel caso in cui i prodotti hardware o software siano difettosi o i livelli di servizi erogati da terzi appaltatori non rispondano ai requisiti contrattuali o non siano eseguiti correttamente, i rapporti con i clienti e la reputazione del brand potrebbero risentirne.
Il Gruppo TIM ha stipulato contratti pluriennali per l'ospitalità e la gestione dei propri apparati di rete, per la distribuzione di contenuti televisivi che lo impegnano a corrispondere alle controparti un importo minimo garantito. La valutazione di tali contratti pluriennali, e la stima dei costi ad essi associati, sono soggetti a una serie di rischi e incertezze che includono, tra gli altri, le dinamiche di mercato, i pronunciamenti delle autorità regolatorie del mercato e lo sviluppo di nuove tecnologie a supporto dei servizi. Tali stime sono riviste periodicamente sulla base di dati consuntivi al fine di garantire che i dati previsionali rimangano entro intervalli significativi. Non tutti i fattori citati sono sotto il controllo di TIM e potrebbero quindi avere un impatto significativo sulle previsioni future circa l'andamento dei contratti, il margine stimato e/o i flussi di cassa che saranno generati.
La recente revisione della politica di dazi introdotta dall'amministrazione americana aggrava una situazione già ritenuta critica per le supply chain del comparto ICT. Negli ultimi anni, così come fatto da altre aziende del settore, si è cercato di diversificare l'approvvigionamento anche su base geografica, tuttavia, le nuove tariffe rischiano di compromettere anche queste alternative, aumentando l'incertezza sia in termini di maggiori costi che di potenziali minori ricavi a causa della possibile contrazione della domanda.
Le tensioni nello scenario internazionale relative sia alle politiche commerciali americane che ai conflitti in Ucraina e in Medio Oriente potrebbero avere ripercussioni anche sui costi dell'energia che sono mitigati da TIM attraverso opportune strategie di copertura.
Dal punto di vista ESG, i fornitori contribuiscono in modo sostanziale all'impatto ambientale complessivo di TIM. In tale ottica, l'incapacità di coinvolgere efficacemente i fornitori nella riduzione delle emissioni di CO2 può rappresentare un rischio per l'azienda in termini di mancato raggiungimento degli obiettivi climatici, con impatti economici e reputazionali.
FiberCop, a seguito del perfezionamento della cessione della NetCo e il conseguente trasferimento dell'infrastruttura fissa, è diventato dal 1° luglio 2024 fornitore esclusivo all'ingrosso di connettività ADSL e FTTC, fornitore leader di connettività FTTH in Italia e il maggiore fornitore del Gruppo TIM.
Il Gruppo TIM e FiberCop hanno sottoscritto un Contratto di Servizio con cui hanno regolato i rapporti di fornitura reciproci. Ai sensi degli accordi, il Gruppo TIM acquista i servizi di accesso all'ingrosso di rete fissa da FiberCop per realizzare le proprie offerte fisse ai clienti al dettaglio.
Il suddetto Contratto di Servizio sarà oggetto di valutazione da parte delle Autorità competenti (AGCom e AGCM) e, all'esito dei relativi procedimenti, le condizioni economiche pattuite potrebbero essere modificate, generando impatti positivi o negativi per il Gruppo TIM.
Qualora i servizi di FiberCop non fossero adeguati o se FiberCop dovesse interrompere la fornitura di tali servizi, il Gruppo TIM potrebbe non essere in grado di fornire, in tutto o in parte, i servizi di rete fissa ai clienti privati e, di conseguenza, la domanda di prodotti e servizi potrebbe risentirne in modo significativo incidendo materialmente e negativamente sull'attività, sulla situazione finanziaria e sui risultati operativi
Nel caso in cui FiberCop non riuscisse a sviluppare e mantenere la propria rete fissa, o subisse una grave interruzione, un rallentamento o un problema nella catena di fornitura, l'attività, la situazione finanziaria e i risultati operativi del Gruppo TIM potrebbero subire impatti anche significativi.
Il Gruppo TIM, per mantenere ed espandere il portafoglio clienti in ognuno dei mercati in cui opera, mantiene e sviluppa costantemente le reti esistenti. Una rete affidabile e di alta qualità è necessaria per mantenere la base clienti proteggendo i ricavi dell'azienda da fenomeni erosivi.
Il mantenimento e il miglioramento delle strutture esistenti dipendono dalla capacità del Gruppo di:
Se TIM non riuscisse a mantenere e sviluppare le reti, potrebbe essere meno attraente per i nuovi clienti e/o potrebbe perdere quote di mercato a favore dei concorrenti.
Incrementi istantanei considerevoli e imprevedibili di traffico dovuti, ad esempio, a eventi live video trasmessi su rete da un OTT (Over The Top), in alcuni casi potrebbero condizionare fortemente le prestazioni complessive della rete di TIM per tutta la durata del periodo dell'evento, provocando rallentamenti o momentanei degradi delle comunicazioni con conseguenze sulla reputazione e sulla soddisfazione del cliente.
Il continuo sviluppo dei servizi internet e broadband, costituisce per il Gruppo TIM un obiettivo strategico che punta ad aumentare l'utilizzo delle proprie reti. La sua capacità di implementare con successo questa strategia può essere influenzata negativamente se:
L'implementazione delle tecnologie mobili a banda larga dipende da una serie di fattori, tra cui la disponibilità e la selezione di tecnologie all'avanguardia da parte dei fornitori di reti/piattaforme e dispositivi di TIM. Se il Gruppo non riuscisse a raggiungere i suoi obiettivi per l'implementazione di una copertura mobile UBB (Ultra Broadband) adeguata, potrebbe perdere quote di mercato a favore dei suoi concorrenti in questo segmento strategicamente importante.
Ciascuno dei suddetti fattori può influire negativamente sulla corretta attuazione della strategia e, di conseguenza, sull'attività e sui risultati operativi.
Il mancato raggiungimento degli obiettivi di copertura e la mancata trasformazione tecnologica delle infrastrutture e delle piattaforme legacy può limitare l'offerta di connettività ad alta velocità, ridurre la qualità del servizio offerto con conseguenze sulla customer experience, sui flussi economici e sulla reputazione aziendale.
Il mercato ICT ed in particolare il mercato dei servizi cloud sia nel segmento privato che in quello pubblico è in continua crescita.
Il Gruppo TIM detiene tra l'altro una quota del 45% nel Polo Strategico Nazionale ("PSN"), che si occupa della progettazione, predisposizione, allestimento e gestione delle infrastrutture per la fornitura di servizi e soluzioni cloud per le pubbliche amministrazioni locali e nazionali italiane.
Le strategie del Gruppo, come la realizzazione di nuove infrastrutture tecnologiche (i.e. Data Center), la partnership con principali player mondiali ed una serie di soluzioni innovative IT proprietarie, rappresentano asset a disposizione per l'esecuzione di una strategia di crescita in questo settore.
Il rapido tasso di innovazione tecnologico e la forte competizione sono le principali sfide che vanno indirizzate e gestite, in quanto rappresentano un rischio in termini di ricavi e margini, richiedendo un'attenta e tempestiva valutazione degli investimenti. Questo mercato, caratterizzato da una forte competizione, vede l'ingresso continuo di nuovi player nazionali ed internazionali, che si contendono quote di mercato modificando continuamente gli equilibri di questo settore con un possibile impatto sugli obiettivi di Piano del Gruppo TIM.
Il mercato dei servizi associati all'Intelligenza Artificiale (IA) è in forte sviluppo e TIM, che si pone a fianco di aziende e Pubblica Amministrazione (PA) quale abilitatore alla trasformazione digitale del Paese, ha realizzato a Torino un hub tecnologico per sviluppare e sperimentare ulteriori soluzioni IA, adottando un approccio etico e responsabile per gestire i nuovi rischi derivanti dell'integrazione 'dell'IA nei processi aziendali, quali ad esempio:
Per affrontare questa sfida TIM sta gestendo i rischi correlati all'utilizzo di soluzioni e sistemi IA quali:
Gli effetti potenziali associati ai fattori di rischio identificati hanno rilevanti impatti economici, legali e reputazionali sull'azienda. Al fine di mitigare tali possibili impatti, TIM ha scelto di adottare una governance centralizzata costituendo un team multifunzionale in cui convergono competenze trasversali.
Il rischio cyber è un fenomeno in crescita a livello mondiale e come tale richiede un costante presidio da parte di TIM, dato l'ingente patrimonio di asset informatici che l'azienda gestisce sia in termini di proprie infrastrutture di telecomunicazioni, sia in termini di asset necessari all'erogazione di servizi alla clientela, alcuni dei quali, essenziali, rientranti nella normativa in materia di Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica.
Attacchi cyber possono interrompere la disponibilità del servizio e compromettere i dati, mettendo a rischio la reputazione dell'azienda come fornitore di infrastrutture nazionali critiche oltre che generare perdite finanziarie, riduzione della quota di mercato e sanzioni regolatorie.
Nonostante gli sforzi per mantenere costantemente aggiornati i propri applicativi e sostituire i sistemi obsoleti, gli stessi potrebbero essere vulnerabili e soggetti ad attacchi informatici provenienti da fonti interne ed esterne, che potrebbero causare indisponibilità del servizio e compromettere i dati, ponendo un rischio significativo per la reputazione del Gruppo.
L'azienda opera per prevenire e limitare l'impatto degli attacchi informatici, ma non è possibile garantire una protezione assoluta.
Alla luce di queste considerazioni, particolare impulso è stato dato alla protezione dei sistemi dalle principali minacce (ad esempio: virus, malware, furto di dati). Rispetto all'ampia tassonomia degli attaccanti (Cyber-Criminals, Cyber-Terrorists, Insiders, ecc.) l'attività è condotta dal Gruppo non solo a salvaguardia delle proprie infrastrutture ma, in uno spirito di forte responsabilità, anche nei confronti del patrimonio informativo della clientela, e dei servizi essenziali che rappresentano un target prioritario per l'azienda e per il sistema paese.
Per quanto riguarda la fase di prevenzione, il Gruppo presidia le analisi di rischio cyber definendo i piani di sicurezza per gli asset informatici dell'azienda, allo scopo di identificare preventivamente le azioni necessarie alla mitigazione del rischio cyber e di garantire l'adozione di un approccio di security by design, provvedendo anche al monitoraggio dei piani delle suddette azioni e alle verifiche di effettiva applicazione in campo.
Il Gruppo ha, inoltre, predisposto avanzati laboratori di sperimentazione per testare il livello di sicurezza degli apparati e dei sistemi prima che vengano rilasciati in esercizio e ambienti isolati dedicati alla individuazione di possibili vulnerabilità nei prodotti hardware e software impiegati.
Per quanto riguarda la fase di identificazione e reazione rispetto ad attacchi cyber, il Security Operation Center (SOC), opera h24 per 365 giorni l'anno, allo scopo di gestire incidenti di sicurezza informatica così da contribuire a contenerne gli impatti. Inoltre, al fine di mitigare parzialmente eventuali impatti economico-finanziari derivanti da attacchi informatici, il Gruppo TIM ha strutturato una specifica policy di trasferimento del rischio attraverso coperture assicurative dedicate.
Per quanto riguarda la comprensione e la prevenzione delle minacce cyber TIM è dotata di una struttura dedicata di Cyber Threat Intelligence che acquisisce, elabora e utilizza dati e informazioni provenienti da molteplici fonti esterne (pubbliche, private, istituzionali e del deep e dark web) per innalzare la sua capacità di identificazione e contrasto tempestivo delle minacce emergenti e delineare scenari evolutivi di rischio e minaccia.
In questo contesto si inseriscono gli scambi informativi e la collaborazione con l'Agenzia per la Cyber Sicurezza Nazionale (ACN) e le altre istituzioni (es. Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche - CNAIPIC).
Il Gruppo TIM continua ad agire in coordinamento con l'Agenzia per la Cyber Sicurezza Nazionale (ACN) e, in particolare, dato il contesto geopolitico e a seguito dell'evoluzione degli scambi informativi a livello europeo e della NATO, ha innalzato il livello di allerta in relazione al rischio cyber.
L'impossibilità di gestire le reti e i sistemi del Gruppo TIM a seguito di attacchi informatici, anche per un periodo di tempo limitato, potrebbe comportare spese significative, una perdita di quote di mercato, minori ricavi derivanti dall'interruzione dell'attività e maggiori costi per contenziosi. Un grave incidente di sicurezza e/o un'interruzione dell'attività e/o la mancata conformità a leggi e regolamenti applicabili, potrebbero comportare perdite finanziarie, danni alla reputazione, perdita di quote di mercato e sanzioni.
Poiché gli attacchi informatici continuano ad evolversi, il Gruppo TIM potrebbe sostenere costi significativi per migliorare le misure di protezione e/o per porre rimedio a qualsiasi vulnerabilità. La perdita di dati riservati o proprietari attraverso una violazione potrebbe avere un effetto negativo materiale sull'attività, sulla situazione finanziaria, sui risultati operativi e sulle prospettive del Gruppo TIM.
Il successo del Gruppo TIM dipende in gran parte dalla continua performance dei propri sistemi IT, della rete e dei Data Center che gestisce per i clienti. Le operazioni del Gruppo richiedono l'elaborazione e l'archiviazione quotidiana di grandi quantità di dati, garantendo trasmissione e archiviazione ininterrotta, accurata, disponibile in tempo reale e sicura, in conformità con le leggi vigenti.
L'infrastruttura tecnica di TIM e gli asset gestiti per conto dei clienti sono vulnerabili a danni o interruzioni causati da guasti tecnologici, blackout, alluvioni, tempeste, incendi, atti terroristici, illeciti, errori umani e simili. Ognuno di questi eventi potrebbe influire negativamente sulla soddisfazione dei clienti, danneggiando la reputazione dell'azienda.
TIM ha adottato un framework di "Business Continuity Management System" (BCMS), in linea con gli standard internazionali, per analizzare e prevenire le minacce sopra indicate e considera la Business Continuity un elemento fondamentale per la tutela del valore e della reputazione del Gruppo, per l'erogazione dei propri servizi e per il pieno rispetto di quanto definito dai contratti con la clientela, dalla normativa di settore e, più in generale, dalle metodologie e dalle best practice di riferimento.
TIM ha inoltre posto in essere un programma assicurativo a copertura dei rischi di Business Interruption con riferimento alle attività svolte nei Data Center del Gruppo.
Il progresso tecnologico mette a disposizione strumenti e tecniche di perpetrazione di frodi e abusi sempre più sofisticati e caratterizzati da rapidità di esecuzione ed elevati impatti economici.
Fenomeni "tradizionali" quali le frodi da sottoscrizione, interconnessione e commerciali generano oggi la quota maggiore di revenue loss e continueranno ad essere significativi nel prossimo futuro, ma nuove tipologie di frodi "internet style" stanno progressivamente acquisendo maggior rilievo (Internet spamming/phishing, service reselling, VoIP bypass, ecc.). Inoltre, alcune specifiche tipologie di servizi offerti (es. servizi wholesale di interconnessione internazionale, voce o dati, servizi Premium) si prestano al rischio potenziale di utilizzo da parte di terze parti per la costruzione di schemi di transazione fittizie, asservite a illeciti di tipo fiscale e/o di riciclaggio internazionale.
Il Gruppo TIM si è da tempo dotato di un modello organizzativo articolato su un presidio di governance dei fenomeni fraudolenti che prevede al suo interno un'attività di fraud risk assessment che contribuisce, in sinergia con le evidenze di gestione delle frodi esterne ed interne, alla identificazione, pianificazione e monitoraggio del presidio operativo della prevenzione e del contrasto delle frodi. TIM ha inoltre posto in essere un programma assicurativo che prevede la copertura di alcune fattispecie di rischi frode.
La cessione della rete a FiberCop ha comportato una riduzione dell'impatto emissivo totale per il Gruppo TIM e una redistribuzione della tipologia di emissioni prodotte. Più nel dettaglio: da un lato, il ridimensionamento delle infrastrutture civili e industriali ha ridotto le emissioni connesse all'attività produttiva (Scope 1) e all'acquisto di energia (Scope 2) con conseguente minore esposizione del Gruppo TIM alla volatilità dei prezzi dell'energia stessa. D'altro lato, l'aumento delle emissioni collegate alle attività produttive della filiera (servizi wholesale di rete fissa, servizi gestionali per immobili industriali e civili, energia) richiede un maggior impegno del Gruppo TIM per orientare le azioni di decarbonizzazione dei fornitori al fine di evitare il rischio di non rispettare gli impegni climatici, con ripercussioni sulla reputazione aziendale e l'accesso alla finanza sostenibile.
Il contesto normativo nazionale ed europeo relativo alle tematiche ambientali continua ad essere un fattore da attenzionare in quanto potrebbe comportare un aumento dei prezzi dell'energia elettrica, una variazione nella disponibilità dei certificati di energia rinnovabile e/o l'eventuale introduzione di una carbon tax, con un conseguente aumento dei costi operativi per il Gruppo TIM.
Si evidenzia inoltre il rischio connesso al peggioramento delle condizioni climatiche e all'aumento delle temperature medie globali, che incrementa la probabilità e la gravità di eventi meteorologici estremi quali ondate di calore, alluvioni e tempeste di vento che possono causare gravi interruzioni ai servizi di telecomunicazioni e ICT, ridurre l'efficienza del lavoro (ore effettivamente lavorate) e che possono avere un conseguente impatto sul business. La probabilità e la gravità di eventi meteorologici estremi possono anche determinare la necessità di ulteriori investimenti nella tecnologia di raffreddamento e in altre infrastrutture più resilienti. A tal riguardo TIM ha posto in essere un programma assicurativo specifico a copertura dei rischi naturali-catastrofali.
La capacità di attrarre e trattenere personale qualificato e motivato è un fattore chiave per garantire il perseguimento degli obiettivi strategici ed assicurare al contempo livelli elevati di servizio e di soddisfazione dei clienti.
Il nuovo assetto organizzativo del Gruppo, che ha visto nel 2024 una riduzione del numero di dipendenti a seguito della cessione dell'infrastruttura di rete, conferma l'attenzione verso i temi di pari opportunità e di inclusione per ridurre il rischio di disuguaglianze di genere in termini di retribuzione, posizioni di responsabilità e percorsi di carriera con conseguenze sull'attrazione e la fidelizzazione dei talenti.
Il Gruppo TIM è esposto a diverse tipologie di rischi di natura finanziaria, come i rischi derivanti dalle fluttuazioni dei tassi di interesse e dei tassi di cambio, il rischio di credito, il rischio di liquidità e i rischi legati all'andamento in generale dei mercati azionari di riferimento e, più specificamente, i rischi legati all'andamento della quotazione delle azioni delle società del Gruppo TIM.
In generale TIM copre l'esposizione in valute estere, ma non il rischio di traslazione relativo alle sue controllate estere, tuttavia, per l'esercizio 2024 e anche per quello 2025, si è deciso di effettuare la copertura di una quota materiale dell'esposizione alle fluttuazioni del tasso di cambio Euro - Real brasiliano in modo da mitigare l'effetto della volatilità a livello di Equity Free Cash Flow Consolidato di Gruppo. Va evidenziato che, ciò nonostante, tali coperture realizzate potrebbero non riuscire a proteggere completamente Il Gruppo da movimenti avversi del tasso di cambio.
Secondo le policy di Gruppo, la copertura dell'esposizione in valute estere è obbligatoria quando relativa alle passività finanziarie. Pertanto, le società consolidate che si finanziano in valute diverse da quelle di conto del proprio Bilancio generalmente coprono tale esposizione al rischio di cambio attraverso cross-currency e interest rate swap.
Il Gruppo TIM è esposto al rischio di tasso di interesse su quella parte del debito netto consolidato che è soggetta ad indicizzazione a tassi variabili. La decisione di mantenere una certa struttura di debito a tasso fisso e variabile ha come obiettivo la minimizzazione dell'impatto negativo degli interessi pagati e viene parzialmente realizzata attraverso l'impiego di strumenti derivati tramite cui le passività a tasso variabile sono convertite sinteticamente in strumenti a tasso fisso. Qualsiasi variazione dei tassi di interesse che non sia stata adeguatamente coperta da contratti derivati può comportare un impatto sul profilo economico delle passività finanziarie a tasso variabile di TIM, il che può avere effetti negativi sui risultati delle sue operazioni e sui flussi finanziari.
Un aumento degli spread sovrani, e del rischio di default che essi riflettono, nei paesi in cui il Gruppo TIM opera, può incidere sul valore delle sue attività in tali paesi.
TIM potrebbe inoltre essere esposta a rischi finanziari come quelli legati all'andamento dei mercati azionari in generale e, più specificamente, rischi legati all'andamento del prezzo delle azioni delle società del Gruppo TIM.
Tali rischi possono impattare negativamente i risultati e la struttura finanziaria del Gruppo. Pertanto, per la loro gestione, il Gruppo TIM ha definito, a livello centralizzato, le linee guida alle quali deve essere ispirata la gestione operativa, l'individuazione degli strumenti finanziari più idonei a soddisfare gli obiettivi prefissati e il monitoraggio dei risultati conseguiti.
In particolare, per mitigare il rischio di liquidità, il Gruppo TIM ha l'obiettivo di mantenere un "adeguato livello di flessibilità finanziaria", in termini di disponibilità liquide e linee di credito sindacate committed, che consenta la copertura delle esigenze di rifinanziamento almeno dei successivi 12-18 mesi.
L'operatività del Gruppo TIM dipende in misura significativa dalla capacità dei propri clienti di pagare i propri servizi. Sul mercato domestico TIM utilizza modelli analitici predittivi sia per la valutazione del rischio di credito dei clienti, sia per l'applicazione delle azioni di gestione e recupero dei crediti in coerenza con quanto previsto dalle condizioni contrattuali e dalle normative vigenti, al fine di intervenire tempestivamente per massimizzare gli incassi.
In Brasile, ai sensi della normativa Anatel, il Gruppo TIM è autorizzato ad adottare alcune misure per ridurre le inadempienze dei clienti, come ad esempio limitare i servizi forniti ai clienti con una storia di inadempienze.
Qualora il Gruppo TIM non sia in grado di adottare misure per limitare i mancati pagamenti dei propri clienti o che gli consentano di accettare nuovi clienti sulla base della storia creditizia, il Gruppo TIM rimarrà esposto al rischio di insolvenza.
La situazione economico-finanziaria del Gruppo TIM, ivi compresa la sua capacità di sostenere il livello atteso dei flussi di cassa e la marginalità del business, dipende dall'influenza di molteplici fattori macroeconomici come la crescita economica, la fiducia dei consumatori, i tassi di interesse, l'inflazione e i tassi di cambio dei mercati in cui è presente.
Lo scenario attuale presenta un'elevata e persistente incertezza. I conflitti e le tensioni geopolitiche, le scelte di politica commerciale degli Stati Uniti e l'evoluzione dei negoziati sui dazi con l'UE influiscono sulle prospettive di crescita internazionali e tutti gli istituti sono estremamente cauti nelle previsioni degli indicatori economici.
L'ultima nota ISTAT sull'andamento dell'economia italiana (luglio 2025) conferma il +0,3% di crescita congiunturale del PIL del primo trimestre, stima già anticipata a maggio. Lo scenario previsivo ipotizza una crescita del +0,6% per il 2025, in calo rispetto al biennio 2023-24 (+0,7%) e del +0,8% per il 2026.
Tali stime sono determinate dalla crescita della domanda interna al netto delle scorte, mentre il contributo di quella estera è atteso negativo in entrambi gli anni. L'inflazione tendenziale a giugno ha registrato una crescita del +1,7%, in linea con quella del periodo precedente ed inferiore a quella dell'area euro. Lo scenario previsivo della Banca d'Italia è allineato a quello ISTAT per quanto riguarda la crescita del PIL (+0,6% nel 2025 e +0,8% nel 2026), con una prospettiva di +0,7% per il 2027. Dazi ed incertezza peserebbero negativamente su investimenti ed export, riducendo la crescita potenziale di circa 0,5 punti nel triennio di previsione.
IBGE, l'istituto di statistica brasiliano, stima che la crescita destagionalizzata del PIL Brasiliano del primo trimestre del 2025 sia stata del +1,4% su base congiunturale, grazie ai risultati dei settori meno sensibili al ciclo economico (in particolare l'agricoltura). Secondo le previsioni contenute nel Relatório de Política Monetária di Banco Central do Brasil (giugno 2025), la proiezione di crescita del PIL per il 2025 deve essere rivista al rialzo, dal +1,9% al +2,1% (in calo rispetto al +3,4% del 2024), anche se le incertezze dello scenario internazionale suggeriscono cautela in previsione di un possibile rallentamento dell'attività nel corso dell'anno. L'inflazione cumulata nel 12 mesi sale al 5,32% a maggio e le previsioni si attestano tra 5,4% e il 5,5% nei primi tre trimestri del 2025, per poi scendere al 4,9% a fine anno (3,6% al quarto trimestre 2026 e 3,2% al quarto trimestre 2027).
Il 28 luglio 2025, Stati Uniti e Unione Europea hanno raggiunto un accordo commerciale che stabilisce un dazio del 15% su gran parte dei prodotti europei esportati negli USA, inclusi veicoli, componenti auto, farmaceutici e semiconduttori. Questo livello tariffario consente di evitare l'innalzamento al 30% minacciato in precedenza, ma rappresenta comunque un aggravio significativo rispetto alle condizioni preesistenti. Restano esclusi dall'accordo alcuni settori, come l'acciaio e l'alluminio, che continueranno a essere sottoposti a tariffe del 50% oltre determinati volumi esportati, secondo un nuovo sistema a quote ancora da definire. Alcuni comparti strategici, invece, beneficiano di regimi a dazio zero, ad esempio aeromobili, certi prodotti chimici, materie prime e apparecchiature per semiconduttori. L'accordo al momento riduce il rischio di una guerra commerciale, ma presenta ancora numerose incertezze circa l'applicazione tecnica, essendo basato su un'intesa politica non legalmente vincolante e destinata a ulteriori negoziazioni nelle prossime settimane.
Permangono, inoltre, forti tensioni geopolitiche: la guerra in Ucraina continua senza una prospettiva di risoluzione, con escalation militari e nuove sanzioni europee nei confronti della Russia. Nel Medio Oriente, benché siano in corso tentativi di mediazione, permangono gli effetti del conflitto tra Israele e Iran, con rischi di allargamento e perdurante instabilità nella regione.
Le evoluzioni in atto del quadro geopolitico hanno un impatto indiretto sul business del Gruppo TIM principalmente legate alle ripercussioni che possono aversi sui costi per l'energia, i materiali e i trasporti che ad oggi rimangono contenuti, ma potrebbero rivelarsi più significativi in caso di peggioramenti della situazione in essere. Vanno anche valutati i possibili impatti in termini di sicurezza e protezione della forza lavoro, la possibilità che attacchi informatici possano colpire le infrastrutture e i dati dell'azienda o dei suoi clienti, un aumento della probabilità di uno shock della catena di fornitura che comporterebbe una maggiore inflazione nel breve e medio termine, la fluttuazione dei mercati finanziari ed una certa volatilità dei tassi di cambio con un impatto sui costi di finanziamento.
Sebbene il picco della pandemia di Covid-19 sia superato, la possibilità di nuovi focolai pandemici dovuti a nuove varianti non può essere completamente esclusa. Ciò potrebbe influire sull'operatività del Gruppo TIM e potrebbe determinare un calo dei volumi di roaming, una minore crescita dei clienti, un aumento dei crediti inesigibili, effetti negativi sulla manutenzione della rete e sulla catena di fornitura con conseguenti diminuzione di margini, ricavi o ritardi nei flussi di cassa.
Il Gruppo TIM può essere esposto a rischi di non conformità (Rischi di Compliance), derivanti dall'inosservanza/violazione della normativa esterna (leggi, regolamenti, nuovi principi contabili, provvedimenti delle autorità) e interna (c.d. autoregolamentazione come, ad esempio, statuto e codice etico), con conseguenti effetti sanzionatori di natura giudiziaria o amministrativa, perdite finanziarie o danni reputazionali.
L'azienda ha come obiettivo la compliance dei processi, e quindi delle procedure e dei sistemi informativi che li regolano, e dei comportamenti aziendali rispetto alle normative di riferimento. Il rischio è associato agli eventuali ritardi temporali necessari a rendere compliant i processi rispetto all'evoluzione normativa o qualora sia rilevata una mancanza di conformità ed è monitorato tramite il sistema dei controlli interni allo scopo predisposto.
Il Gruppo TIM deve affrontare controversie e contenziosi con autorità fiscali e di governo, autorità di regolamentazione, autorità garanti della concorrenza, altri operatori di TLC ed altri soggetti. I possibili impatti di tali procedimenti sono generalmente incerti. Questi temi potrebbero, singolarmente o nel loro insieme, in caso di soluzione sfavorevole per il Gruppo, avere un effetto negativo anche significativo sui risultati operativi, sulla situazione finanziaria e sui flussi di cassa.
Il settore delle comunicazioni elettroniche è fortemente regolamentato. In tale contesto, nuove decisioni da parte dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) possono determinare cambiamenti nel quadro delle regole che possono incidere sui risultati attesi del Gruppo e sulle guidance comunicate al mercato. Inoltre, la struttura dei mercati fissi e mobili comporta un'elevata attenzione da parte dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) sulle dinamiche competitive del settore.
I principali elementi che introducono incertezza sono i seguenti:
Il Regolamento UE 2016/679 (General Data Protection Regulation, GDPR), diventato direttamente applicabile a partire dal 25 maggio 2018 e recepito nell'ordinamento italiano tramite il D.Lgs. n. 101/2018 rispetto al previgente Codice Privacy prevede tra l'altro un forte inasprimento delle sanzioni amministrative pecuniarie, che per alcune fattispecie di violazioni possono essere irrogate fino a 20 milioni di euro, o per le imprese, fino al 4% del fatturato mondiale totale annuo dell'esercizio precedente, se superiore.
Al fine di garantire nel Gruppo TIM la conformità dei trattamenti dei dati personali al GDPR ed al Codice in materia di protezione dei dati personali (D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196), vengono adottate tutte le necessarie iniziative.
I processi operativi della Società sono stati adeguati secondo il principio della privacy-by-design, con particolare attenzione ai processi commerciali, di relazione con il cliente e quelli tecnologici, adottando le modalità definite dalla normativa aziendale dedicata all'applicazione del GDPR ed ai provvedimenti dell'autorità Garante della protezione dei dati personali. I trattamenti di dati personali, che presentano particolari rischi, sono sottoposti a valutazione preventiva di impatto privacy (PIA) secondo le indicazioni del European Data Protection Board (EDPB), sono oggetto di censimento e le relative responsabilità vengono attribuite all'opportuno livello manageriale della organizzazione della società, come previsto dal Codice Privacy in applicazione del principio di accountability fissato dal GDPR.
Il Gruppo TIM monitora costantemente l'evoluzione normativa, i provvedimenti e i pareri adottati dal Garante per la Protezione dei Dati Personali (GPDP), adotta tutte le iniziative necessarie per adempiere al rispetto delle predette disposizioni ed effettua controlli sui processi/attività ritenute maggiormente a rischio.
Tuttavia, il rischio di carenze nell'attuazione delle misure di sicurezza, nell'adempimento dei requisiti legali sul trattamento dei dati, nell'applicazione delle norme sulla conservazione dei dati, nella notifica delle violazioni dei dati entro i ristretti tempi obbligatori potrebbe portare a contenziosi con l'autorità per la protezione dei dati e a sanzioni. Inoltre, il rischio di violazione dei dati personali può portare a contenziosi con gli interessati e danni reputazionali, con ripercussioni sulla attività e i risultati operativi del Gruppo.
L'azienda affronta diversi rischi legati alla salute e sicurezza sul luogo di lavoro che potrebbero avere impatti significativi. Questi includono la possibilità di infortuni causati da condizioni di lavoro non sicure o da incidenti imprevisti, nonché il rischio di malattie professionali dovute a esposizioni a sostanze nocive o stress lavorativo. Inoltre, esiste il rischio di non conformità alle normative di salute e sicurezza, che potrebbe comportare sanzioni legali e danni alla reputazione dell'azienda. Gli incidenti e le malattie sul lavoro possono portare a interruzioni dell'attività lavorativa, riducendo l'efficienza operativa e aumentando i costi. Vi è anche il rischio di affrontare significativi costi di risarcimento in caso di infortuni o malattie legate al lavoro.
Per mitigare tali rischi, l'azienda assicura il rispetto delle previsioni legislative in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro. Ciò include la valutazione dei rischi per la sicurezza e salute dei lavoratori con l'obiettivo di ridurli progressivamente al minimo e la predisposizione del Documento di Valutazione dei Rischi. L'azienda adotta principi, standard e soluzioni mirati a conseguire "zero infortuni sul lavoro", implementando misure di prevenzione e verificandone l'adeguatezza ed efficacia.
La sensibilizzazione e il coinvolgimento dei dipendenti nelle politiche e obiettivi di salute e sicurezza, insieme alla formazione e informazione sui rischi e sulle misure di controllo adottate, sono considerati strumenti fondamentali di mitigazione di tale rischio.
L'emanazione dei Decreti cosiddetti "Golden Power", con riferimento in primis al D.L. n. 21/2012, finalizzati all'attribuzione allo Stato dei poteri speciali sugli assetti societari nei settori della Difesa e della Sicurezza Nazionale, nonché per le attività di rilevanza strategica, nello specifico settore delle Telecomunicazioni, incide nella relazione pubblico-privato, arricchendo il valore degli asset tecnologici e dei servizi inclusi nel perimetro Golden Power in ragione della finalità istituzionale perseguita. Ciò potrebbe, da un lato, limitare l'autonomia di TIM nello svolgimento della propria attività nell'ambito dei servizi strategici, ma dall'altro, TIM, in quanto operatore strategico, può garantire vantaggi ai propri azionisti rendendo più complesso un eventuale cambio di quote di controllo, tutelando così gli investimenti e garantendo un più elevato livello di sicurezza degli asset e dei servizi strategici.
In sintesi, la Presidenza del Consiglio dei Ministri con il provvedimento del 28 settembre 2017 ha stabilito che la Società è soggetta agli obblighi di cui al D.L. n. 21/2012 (cosiddetto "Decreto Golden Power", recante norme in materia di poteri speciali), in quanto impresa che:
La mancata osservanza di tali obblighi determina, salvo che il fatto costituisca reato, l'applicazione di sanzioni amministrative pecuniarie fino al doppio del valore dell'operazione e comunque non inferiori all' 1% del fatturato d'impresa o del fatturato cumulato delle imprese coinvolte nell'ultimo esercizio per il quale sia stato approvato il bilancio.
L'architettura normativa relativa a TIM ha comportato nel 2017 l'emanazione dei D.P.C.M. 16 ottobre e 2 novembre.
Con il provvedimento del 16 ottobre 2017, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha esercitato i poteri speciali previsti dall'articolo 1 del D.L. n. 21/2012 mediante l'imposizione di specifiche prescrizioni e condizioni gravanti su TIM e sulle società controllate Telecom Italia Sparkle e Telsy. Si tratta di misure, tra l'altro, in ambito governance aziendale e di organizzazione; in particolare, è imposto l'obbligo di assicurare la presenza nei Consigli di Amministrazione di un Consigliere Delegato alla Sicurezza – figura attualmente coincidente con quella dell'Amministratore Delegato – (con cittadinanza italiana e munito di abilitazione di sicurezza) nonché la costituzione di una Organizzazione di Sicurezza. Quest'ultima, diretta dal Funzionario alla Sicurezza, è preposta alle attività rilevanti per la sicurezza nazionale ed è coinvolta in tutti i processi decisionali afferenti ad attività strategiche e alla rete.
Con provvedimento del 2 novembre 2017 la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha altresì esercitato i poteri speciali previsti dall'articolo 2 del D.L. 21/2012, mediante l'imposizione a TIM di ulteriori prescrizioni e condizioni con l'obiettivo di assicurare adeguati piani di sviluppo, atti a garantire la continuità della fornitura del servizio universale.
In caso di inadempimento o violazione delle prescrizioni e condizioni imposte dai due D.P.C.M. del 2017, è prevista l'applicazione delle sanzioni di cui al D.L. n. 21/2012 sopra menzionate.
Il dettato governativo è successivamente evoluto attraverso il D.L. n. 21/2022 ("Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina"), convertito con modificazioni dalla L. n. 51/2022, che ha introdotto novità sia in tema di gestione societaria che di servizi di comunicazione basati su tecnologia 5G.
Con riguardo a tale ultima tematica, con tale Decreto il legislatore ha rinnovato la forte attenzione al tema del 5G, in quanto attività di rilevanza strategica per il sistema di difesa e sicurezza nazionale, estendendo l'ambito di riferimento dalle forniture extra UE prese a riferimento dalla precedente Legge n. 41 del 2019 a qualunque fornitura relativa al 5G, indipendentemente dall'appartenenza geografica del fornitore, e ha ridefinito i poteri speciali dello Stato.
In particolare, il Decreto ha introdotto a carico delle imprese l'obbligo di notifica preventiva alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di un Piano annuale di acquisti di beni e servizi in tecnologia 5G, con possibilità di apportare aggiornamenti con cadenza quadrimestrale.
Il Piano è soggetto all'approvazione del Governo, eventualmente con imposizione di prescrizioni o condizioni; l'omessa notifica comporta per l'impresa una sanzione fino al 3% del proprio fatturato.
In relazione ai Piani annuali presentati da TIM nel mese di luglio 2022 e nel mese di maggio 2023 la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha esercitato i poteri speciali previsti dall'art. 1-bis del D.L. 21/2012, mediante l'imposizione di specifiche prescrizioni al fine di tutelare gli interessi essenziali della difesa e della sicurezza nazionale.
Il piano 5G 2024 presentato all'Autorità ad agosto è stato approvato senza prescrizioni il 27 settembre 2024.
Nel quadro delle disposizioni in materia di Sicurezza Nazionale, alla normativa Golden Power si è affiancata quella relativa al Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica (PSNC), istituita con la L. n. 133/2019, di conversione del D.L. n. 105/2019.
L'impianto normativo in materia si fonda su tre elementi, disciplinati attraverso i successivi Decreti attuativi, che costituiscono altrettanti obblighi per TIM nella veste di operatore strategico: l'adozione di misure di sicurezza volte a garantire elevati livelli di sicurezza dei beni ICT, l'affidamento sicuro delle forniture ICT e la notifica degli incidenti di sicurezza.
Il rispetto degli obblighi imposti dalla normativa sul PSNC determina, per TIM, un impatto in termini organizzativi e di processi operativi, in linea con i vincoli della norma tesi ad garantire un livello elevato di sicurezza delle reti, dei sistemi informativi e dei servizi informatici di amministrazioni pubbliche, enti e operatori pubblici e privati con una sede in Italia, in considerazione del fatto che da tali elementi dipende la prestazione di un servizio essenziale per il mantenimento di attività civili, sociali o economiche fondamentali per gli interessi dello Stato e dal cui malfunzionamento, interruzione, anche parziali, ovvero utilizzo improprio, può derivare un pregiudizio per la sicurezza nazionale.
La mancata osservanza degli obblighi normativi in ambito PSNC a carico di TIM comporta sanzioni amministrative che possono arrivare fino a 1,8 milioni di euro. Inoltre, l'impiego di prodotti e di servizi in assenza delle previste comunicazioni alle Autorità preposte, ovvero del superamento dei test o in violazione delle condizioni stabilite può comportare l'applicazione della sanzione amministrativa accessoria della incapacità ad assumere incarichi di direzione, amministrazione e controllo nelle persone giuridiche e nelle imprese, per un periodo di tre anni a decorrere dalla data di accertamento della violazione. Infine, è punito con la reclusione da uno a tre anni chiunque fornisce informazioni, dati o elementi di fatto non rispondenti al vero per ostacolare o condizionare l'espletamento dei procedimenti o delle attività ispettive e di vigilanza.
Si riportano di seguito i principali aggiornamenti del contesto normativo in ambito domestico intervenuti nel corso del primo semestre 2025.
In merito ai procedimenti Antitrust, si rimanda alla Nota "Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni, impegni e garanzie" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 del Gruppo TIM.
In ambito della Decisione (UE) 2022/2481 che istituisce il programma strategico per il decennio digitale 2030, e ridefinisce gli obiettivi digitali del Digital Compass, l'ultimo rapporto annuale sullo stato della decade digitale, nel quale la Commissione valuta i progressi, come anche la roadmap degli Stati membri e raccomanda delle azioni, è stato adottato lo scorso 23 settembre 2024, con l'identificazione delle tendenze previste a livello di Unione per gli obiettivi digitali.
La nuova strategia per il mercato unico è il piano della Commissione europea per rendere il mercato unico più semplice, senza soluzione di continuità e forte, liberandone il pieno potenziale per i cittadini, i lavoratori e le imprese. Si concentra sull'eliminazione degli ostacoli più gravosi, sulla riduzione della burocrazia, sulla promozione degli investimenti e sulla garanzia di una concorrenza leale.
Il mercato unico ha già aumentato il PIL dell'UE del 3-4 % e creato 3,6 milioni di posti di lavoro. Il suo completamento potrebbe raddoppiare questi guadagni.
La strategia si fonda su 7 pilastri:
A giugno 2025 sono entrati in vigore i primi obblighi implementativi previsti dalla Direttiva (UE) 2019/882 sui requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi (European Accessibility Act - EAA), già recepita in Italia dal decreto legislativo del 27 maggio 2022 n. 82.
Tale provvedimento tutela le persone con disabilità, ad es. uditiva, imponendo ai fornitori di servizi certi obblighi (ad es. il real time text per i servizi di customer care o servizi di emergenza).
Ad aprile la Commissione Europea ha pubblicato l'AI Continent Action Plan, un documento di indirizzo strategico per rafforzare le capacità di innovazione dell'Unione europea nell'IA, con particolare attenzione alla creazione del Cloud "europeo" ed il mercato interno dei dati.
I cinque pilastri chiave del piano della Commissione sono:
A febbraio 2025 sono diventate applicabili le norme che vietano i sistemi aventi un rischio inaccettabile ai sensi dell'AI Act, il nuovo Regolamento europeo sull'Intelligenza Artificiale, entrato in vigore il 2 agosto 2024.
L'AI Act classifica infatti diversi tipi di intelligenza artificiale in base al rischio. I sistemi di AI il cui rischio è considerato inaccettabile come, ad esempio, la manipolazione cognitivo-comportamentale, il punteggio sociale o la polizia predittiva basata sulla profilazione e sui sistemi che utilizzano dati biometrici per classificare le persone in base a categorie specifiche come etnia, religione o orientamento sessuale, sono banditi dall'UE.
L'AI Act prevede sanzioni per le violazioni fino al 7% del fatturato globale annuo per infrazioni sui sistemi vietati.
A gennaio 2025 è diventato applicabile il regolamento EU 2022/2554 (DORA), indirizzato al settore finanziario che impone ai fornitori terzi di servizi ICT obblighi di sicurezza, resilienza operativa e monitoraggio, prevedendo registrazione presso le autorità competenti, valutazioni di rischio e la possibilità di supervisione diretta da parte delle autorità europee se ritenuti critici.
A valle della pubblicazione del Libro Bianco "How to master Europe's digital Infrastructure needs?", la Commissione Europea ha lanciato nel primo trimestre del 2025 il processo di call for evidence e impact assesment per l'adozione di una proposta di "Digital Networks Act", una proposta legislativa per "ridefinire il DNA della regolamentazione" UE nelle TLC e la revisione del Codice delle Telecomunicazioni Europee. La proposta è attesa nel quarto trimestre 2025.
Il 25 giugno 2025, la Commissione ha adottato il nuovo impianto per facilitare gli aiuti di stato per promuovere la decarbonizzazione dell'industria, promuovere energia pulita e sviluppare tecnologia verde. Il nuovo quadro regolamentare si applicherà dal 25 giugno 2025 al 31 dicembre 2030 e contiene disposizioni per i seguenti tipi di misure di aiuto:
La Direttiva (UE) 2022/2464 modifica diverse Direttive precedenti (2013/34/UE, 2004/109/CE, 2006/43/CE, 2014/537/UE) in materia di rendicontazione societaria di sostenibilità per garantire che le imprese europee contribuiscano attivamente alla sostenibilità attraverso una maggiore trasparenza e rendicontazione delle loro attività e impatti ambientali, sociali e di governance. Si applica alle grandi imprese (di interesse pubblico e non), alle PMI quotate e filiali di impresa extra-UE, con fatturato netto annuo di almeno 150 milioni di euro nell'UE.
Il 3 aprile 2025, La Direttiva Stop the clock è stata pubblicata in Gazzetta EU il 16 aprile ed è entrata in vigore il 17 aprile. Gli Stati Membri dovranno recepire la Direttiva entro il 31 dicembre 2025. Il meccanismo Stop the Clock prevede:
Il Pacchetto Omnibus comprende anche un'altra Direttiva focalizzata sui requisiti della CSRD e sugli standard, in corso di discussione.
In data 30 aprile 2024 AGCOM ha adottato il provvedimento finale (delibera n. 114/24/CONS) relativo all'analisi coordinata dei mercati dell'accesso che introduce alcuni importanti cambiamenti del quadro regolamentare dell'accesso alle reti fisse che comporterà una profonda revisione del quadro regolamentare.
In primo luogo, nell'ottica di favorire la migrazione verso le nuove tecnologie, sono stati abrogati gli obblighi di fornitura dei servizi legacy (su rete in rame) di bitstream e WLR, che eventualmente NetCo potrà continuare a fornire, ma solo su base volontaria e a condizioni commerciali.
Inoltre, sono stati abrogati anche gli obblighi di fornitura dei servizi di bitstream FTTC e FTTH alla luce della effettiva concorrenzialità delle reti di trasporto e della banda.
La regolamentazione dell'accesso è stata, quindi, concentrata sui servizi delle reti di accesso primaria e secondaria: SLU, ULL, Semi-GPON, Full-GPON, VULA FTTC e VULA FTTH, con livelli di prezzo crescenti per i servizi su rame e FTTC a partire dal 2025, anche alla luce degli ingenti investimenti realizzati da TIM prima e pianificati poi da FiberCop.
| Canoni (euro/mese) | 2023 | 2024 | 2025 | 2026 | 2027 | 2028 |
|---|---|---|---|---|---|---|
| ULL | 9,91 | 9,91 | 10,03 | 10,28 | 10,66 | 11,16 |
| SLU | 5,89 | 5,89 | 6,09 | 6,49 | 7,10 | 7,90 |
| VULA-FTTC | 13,07 | 13,07 | 13,18 | 13,00 | 13,74 | 14,18 |
| VULA-H GPON | 14,26 | 14,24 | 14,23 | 14,21 | 14,19 | 14,18 |
| VULA-H XGS-PON | 16,75 | 16,60 | 16,46 | 16,31 | 16,17 | 16,02 |
Inoltre, a seguito dello sviluppo delle reti FTTH di altri operatori, è stata introdotta una deregolamentazione geografica in alcune aree dell'Italia che rappresentano circa il 15% delle UIT nazionali.
In particolare, in 14 Comuni, tra cui Milano e Cagliari, (circa il 4,1% delle UIT nazionali), TIM prima e successivamente, dal 1° luglio 2024, FiberCop non è più operatore con Significativo Potere di Mercato (SPM) e, quindi, sono stati totalmente abrogati gli obblighi di regolamentazione ex ante, mentre in 95 Comuni (circa il 10,5% delle UIT nazionali), definiti "contendibili", è stata riconosciuta la presenza di una pressione concorrenziale tale da consentire l'abrogazione dell'obbligo di "orientamento al costo" dei prezzi per i servizi VULA FTTC, VULA FTTH e Semi-VULA. Tali servizi potranno, quindi, essere offerti nei comuni contendibili sulla base di politiche commerciali decise autonomamente da FiberCop, sia pure nel rispetto di principi di "equità e ragionevolezza".
Il medesimo principio di prezzi equi e ragionevoli si applicherà, invece, sull'intero territorio nazionale per le offerte dei servizi passivi su rete FTTH (Semi-GPON e Full-GPON).
Infine, l'Autorità ha semplificato le regole per il decommissioning dei servizi legacy della rete in rame di FiberCop, in particolare riducendo a 18/24 mesi il periodo complessivo di preavviso (6/12 mesi) e migrazione (12 mesi) previsto per la chiusura delle centrali cosiddette bypass che verranno accorpate a centrali più grandi (riducendo il numero complessivo delle centrali di accesso da circa 10.500 a circa 3.800).
Tra gli interventi previsti dalla Strategia sulla copertura 5G è compreso quello mirato a garantire la continuità dei servizi 5G lungo le principali linee di collegamento stradale tra le sedi di svolgimento degli eventi delle Olimpiadi "Milano – Cortina 2026".
In data 14 gennaio 2024 Infratel ha pertanto avviato una consultazione, con scadenza 20 febbraio 2024, a cui TIM ha partecipato, al fine di dotare di copertura 5G le gallerie presenti lungo le principali linee di collegamento stradale tra le sedi di svolgimento degli eventi delle Olimpiadi "Milano – Cortina 2026" mediante la realizzazione di un'infrastruttura radio mobile multi-operatore e la realizzazione del relativo backhauling in fibra ottica, ove necessario.
Si prevede di utilizzare il modello a incentivo (gap funding) attuato tramite la concessione di contributi pubblici ad operatori economici identificati mediante procedure ad evidenza pubblica. I contributi copriranno una quota fino al 90% delle spese sostenute per la realizzazione delle infrastrutture di rete che dovranno tuttavia essere rese disponibili agli operatori di mercato in modalità wholesale, a condizioni eque e non discriminatorie.
A dicembre 2024, Infratel Italia ha ufficializzato la firma di tre importanti convenzioni finalizzate al potenziamento delle infrastrutture digitali e delle reti di connettività strategiche. Gli accordi, siglati con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Dipartimento per la trasformazione digitale, Invitalia e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, rappresentano un passo decisivo nell'attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e nella preparazione delle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026.
Gli accordi hanno riguardano:
Questa convenzione prevede un investimento complessivo di 107 milioni di euro, destinati al rafforzamento delle reti di backhaul (95 milioni di euro) e alla connettività mobile nelle gallerie delle strade interessate dagli eventi olimpici (12 milioni di euro). L'obiettivo è garantire una copertura di rete veloce e affidabile per sostenere le esigenze tecnologiche della manifestazione e migliorare le infrastrutture di telecomunicazione.
Un finanziamento di 26 milioni di euro verrà impiegato per rafforzare la connettività delle isole minori (8 milioni) e delle strutture sanitarie coinvolte negli eventi olimpici (18 milioni di euro). Questo intervento mira a ridurre il digital divide in territori remoti e a supportare una rete sanitaria moderna ed efficiente.
Si è in attesa della pubblicazione delle consultazioni pubbliche sui piani di sviluppo finanziati propedeutici alla pubblicazione dei bandi di gara.
Il 27 giugno 2025, AGCOM ha avviato la consultazione pubblica per l'integrazione delle Linee guida di cui alla delibera n. 67/22/CONS ai fini della definizione delle condizioni di accesso wholesale alle reti a banda ultra-larga destinatarie di contributo pubblico nell'ambito del piano di rafforzamento della connettività mobile per gli eventi delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026.
Il 22 gennaio 2019 AGCOM ha pubblicato la decisione finale relativa all'analisi del mercato della terminazione su rete mobile (delibera n. 599/18/CONS). In particolare AGCOM ha stabilito per il periodo 2018-2021, tariffe simmetriche per tutti gli operatori MNO e full MVNO (0,98 centesimi di euro nel 2018, 0,90 centesimi di euro nel 2019, 0,76 centesimi di euro nel 2020, 0,67 centesimi di euro nel 2021) e di confermare l'assenza di obbligo di controllo dei prezzi di terminazione per le chiamate originate al di fuori dell'Area Economica Europea (AEE); tuttavia gli operatori SPM non possono applicare tariffe di terminazione più alte di quelle applicate agli operatori italiani dagli operatori dei Paesi extra AEE in cui le tariffe sono regolamentate.
Ai sensi del regolamento delegato (UE) 2021/654 della Commissione europea è stato intrapreso, inoltre, un percorso di riduzione progressiva dei prezzi di terminazione mobile in tre anni al fine di consentire una transizione graduale per il raggiungimento del prezzo target di 0,2 centesimi/min al 2024: 0,67 centesimi/min fino a fine 2021, 0,55 centesimi/min nel 2022 e 0,4 centesimi/min nel 2023.
Sotto determinate condizioni, che dovrebbero garantire in linea di principio la reciprocità dei prezzi, i suddetti cap si applicano anche alla terminazione di chiamate originate fuori dalla UE.
A seguito della sentenza n. 4616/2015, pubblicata il 2 ottobre 2015, con il quale il Consiglio di Stato ha annullato la decisione n. 1/08/CIR di AGCOM sull'applicazione retroattiva dei nuovi criteri metodologici per il calcolo del costo netto del servizio universale (USO) relativo agli anni 2004-2007, l'Autorità ha avviato con la delibera 89/18/CIR, pubblicata il 3 luglio 2018, e la successiva delibera n. 62/19/CIR, pubblicata il 7 maggio 2019 la consultazione pubblica del costo netto delle annualità complessive 2004-2007.
In data 11 settembre 2019, l'Autorità ha pubblicato la delibera definitiva inerente il Costo Netto USO 2004-2007 (delibera n. 103/19/ CIR) con cui ha riconosciuto la sussistenza di un onere iniquo in capo a TIM complessivamente pari a 113,4 milioni di euro da ripartire tra tutti gli operatori fissi e mobili. La quota a carico degli OAOs ammonta a circa 26,6 milioni di euro, calcolata al netto delle quote già versate, dagli stessi operatori, in esito ai procedimenti 2004 e 2005 approvati "illo tempore". In merito alle vertenze passate, a seguito della sentenza n. 3388/15 del Consiglio di Stato, pubblicata il 7 luglio 2015, l'Autorità, in data 11 settembre 2019, ha avviato il procedimento di consultazione pubblica (delibera n. 102/19/CIR) innovando profondamente l'analisi di sostituibilità fisso-mobile, in coerenza con il percorso delineato per le annualità 2004-2007. In tale contesto, si è inserita la sentenza n. 6881 dell'8 ottobre 2019, con cui il Consiglio di Stato ha disposto la restituzione delle quote versate da Vodafone a TIM, per le annualità contestate (1999-2000 e 2002-2003). Alla luce della sentenza del Consiglio di Stato suindicata, che ha integralmente riformato le sentenze del TAR Lazio nn. 6458, 6459, 6461 e 6463 del 23 maggio 2018, in esecuzione delle quali era stata avviata la consultazione pubblica di cui alla delibera n. 102/19/CIR, l'Autorità ha revocato la predetta delibera con la decisione n. 190/19/CIR.
In data 21 luglio 2020, AGCOM ha avviato la consultazione pubblica inerente il riesame dell'iniquità del costo netto del servizio universale 1999-2009. L'estensione dell'arco temporale oggetto di rinnovazione fino al 2009 si è resa necessaria a seguito della sentenza n. 2542/2020 con cui il TAR ha accolto il ricorso di Vodafone, sotto il profilo della sostituibilità fisso/mobile. Sulla medesima questione pendono anche i giudizi sulle annualità 2004-2007, rinnovate da AGCOM con la delibera n. 103/19/CIR, e su cui il TAR non si è ancora espresso. In ottemperanza alla sentenza 6881 del Consiglio di Stato, l'Autorità con la delibera n. 263/20/CIR ha definito un nuovo approccio per dimostrare la liceità della partecipazione degli operatori mobili al costo netto USO per le annualità in oggetto. L'orientamento espresso da AGCOM in consultazione è quello di riconoscere l'iniquità dell'onere in prima facie per le annualità 2002-2009. Per le precedenti annualità 1999-2000, invece, l'Autorità non ha riscontrato la sussistenza di un onere iniquo in capo a TIM.
In data 29 marzo 2021, l'AGCOM, con la pubblicazione della delibera n. 18/21/CIR, ha confermato l'obbligo di partecipazione degli operatori mobili al meccanismo di contribuzione USO per le annualità 2001-2009. A seguito dell'impugnazione della delibera da parte di Wind e Vodafone, il MISE ha sospeso l'obbligo di versamento a carico degli operatori.
In data 17 febbraio 2022, il TAR ha annullato la delibera n. 18/21/CIR accogliendo un unico motivo di ricorso degli OAO con cui è stato contestato il parametro-soglia relativo all'iniquità dell'onere (2^ facie) con riguardo agli impatti economici e finanziari sul soggetto incaricato. Gli ulteriori motivi di ricorso degli OAO sono stati invece respinti dal TAR.
AGCOM in data 27 giugno 2022 ha pubblicato la delibera n. 1/22/CIR con cui si sospendono i termini stabiliti dalla delibera n. 92/21/ CIR, già prorogati dalla delibera n. 58/22/CONS e dalla delibera n. 143/22/CONS. Anche alla luce dello sviluppo del giudizio sulla delibera n. 18/21/CIR, non sembrano sussistere i presupposti previsti dalla legge e dalla normativa AGCOM sui procedimenti amministrativi per la sospensione del predetto procedimento, il quale potrebbe e dovrebbe essere riattivato dall'Autorità quantomeno al fine del calcolo del valore del costo iniquo, attendendosi l'esito delle controversie pendenti per la sola ripartizione delle relative quote tra gli operatori.
Il Consiglio di Stato con l'ordinanza collegiale n. 3885/2023, pubblicata in data 18 aprile 2023, ha rimesso alla Corte di Giustizia UE le questioni pregiudiziali riferite alla partecipazione degli Operatori Mobili alla contribuzione al Fondo USO, sospendendo qualsiasi altro giudizio in merito.
La Corte di Giustizia UE con sentenza pubblicata in data 19 settembre 2024 ha stabilito che: i) non è necessaria la prova di un certo grado di sostituibilità fisso/mobile ai fini della partecipazione degli operatori mobili al meccanismo di ripartizione di un onere iniquo, ii) spetta agli stati membri stabilire i criteri per valutare l'iniquità dell'onere.
A seguito della riassunzione dei giudizi, il Consiglio di Stato con sentenze del 20 e del 26 maggio 2025 ha rigettato i motivi di ricorso principale e incidentale proposti dagli OAO, ad eccezione di quello proposto da Vodafone con il quale si contestavano le modalità della analisi di iniquità di seconda facie e, più nel dettaglio, il valore-soglia dell'iniquità individuato da AGCOM.
La delibera n. 307/23/CONS disciplina anche i contratti con previsione di adeguamento dei prezzi all'inflazione.
Secondo AGCOM le offerte indicizzate sono lecite e in caso di adeguamento il cliente non ha facoltà di recesso senza costi. Per poter applicare le clausole di indicizzazione è necessario però acquisire il consenso espresso del cliente (opt-in).
I contratti non possono prevedere alcun correttivo rispetto all'applicazione integrale dell'indice di adeguamento pubblico, inclusa l'applicazione di soglie rispetto all'indice o mark-up aggiunti o aumenti minimi nel corso del periodo contrattuale.
La prima indicizzazione non può avvenire prima che siano trascorsi 12 mesi dalla sottoscrizione del contratto.
In caso di variazione dei prezzi superiore al 5%, il cliente deve poter passare ad un'offerta equivalente non indicizzata.
Le condizioni contrattuali devono prevedere che l'operatore ha il diritto di incrementare le tariffe in misura corrispondente all'aumento dell'indice annuale dei prezzi al consumo ed è, al contempo, obbligato a ripercuotere le riduzioni di tale indice, diminuendo le tariffe in misura corrispondente alla riduzione.
Le clausole finora introdotte nei contratti in essere sono nulle se il cliente non le "accetta" ex post.
L'indice di riferimento usato per adeguare i contratti è l'Indice Nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI). Infine, la comunicazione commerciale deve osservare stringenti requisiti di trasparenza sugli effetti economici dell'indicizzazione.
Con la Delibera 106/25/CONS in vigore dal 24 novembre 2025 l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni definisce il nuovo quadro delle regole sugli obblighi di trasparenza verso gli utenti finali.
La nuova disciplina introduce importanti novità in materia di comunicazioni promozionali sulle offerte 5G che dovranno avere bollini di diverso colore a seconda del livello di prestazioni assicurate agli utenti ed anche sulle offerte Riservate che dovranno avere apposite schede di trasparenza tariffaria similmente alle offerte generalizzate.
A seguito di consultazione pubblica (del. 457/24/CONS) e delle risultanze del successivo tavolo tecnico tra operatori in ambito AGCOM, è stata emanata la delibera 106/25/CONS che definisce alcune misure obbligatorie di contrasto al CLI spoofing per le chiamate provenienti da estero con CLI nazionale.
La delibera prevede che i carrier internazionali autorizzati in Italia (ad es. Sparkle) attuino 3 tipologie di blocco per le chiamate provenienti da estero:
I blocchi 1 e 2 sono di pertinenza dei soli carrier internazionali (nessuna implementazione da parte di TIM ma solo di Sparkle) e sono da implementare entro agosto 2025. Il blocco 3 richiede implementazioni da realizzare entro novembre 2025 da parte dei carrier internazionali e degli operatori mobili, inclusa TIM.
L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, con la delibera n.255/24/CONS del 10 luglio 2024, disciplina il nuovo quadro delle regole per la fornitura del servizio di assistenza clienti nel settore delle comunicazioni elettroniche nonché del settore audiovisivo nella fornitura dei servizi live di grande interesse pubblico a pagamento (di cui all'art. 33 co. 3 e 4 del TUSMA).
La nuova disciplina conferma l'obbligatorietà del servizio tramite il canale telefonico e raccomanda la modalità di contatto digitale.
Le disposizioni del Regolamento entrano in vigore l'8 agosto 2025. In particolare la Delibera 255/24/CONS fissa le seguenti previsioni:
La delibera inoltre adotta nuovi indicatori di qualità del servizio di assistenza clienti telefonica, di assistenza digitale e di gestione dei reclami che saranno operativi a partire dall'8 agosto 2025.
Con delibera n. 23/23/CONS, AGCOM ha aggiornato la regolamentazione in materia di qualità e carte dei servizi di comunicazioni mobili e personali nonché la disciplina delle campagne di misura della qualità del servizio dati a banda larga. La nuova delibera, tra l'altro:
Con la delibera n. 156/23/CONS del 31 luglio 2023 AGCOM ha introdotto una nuova direttiva in tema di "qualità e carte dei servizi di comunicazione elettroniche da postazione fissa", accorpando le due precedenti direttive su "qualità e carte dei servizi di telefonia fissa" (ex delibera n. 254/04/CSP, 131/06/CSP e 244/08/CSP che vengono contestualmente abrogate a partire dal 29 giugno 2024, termine ultimo per l'implementazione delle misure previste dalla delibera 156/23/CONS).
La nuova disciplina prevede che:
Il decreto del 27 maggio 2022 del MISE ha elencato, ai sensi dell'art. 33, co. 3 del TUSMA (Testo Unico dei Servizi di Media Audiovisivi) gli eventi di interesse sociale o di grande interesse pubblico (offerti, in diretta o in differita, in chiaro o a pagamento, al pubblico italiano), cui deve essere garantita da parte dei fornitori, a tutela dell'utenza, la fruizione nel rispetto di adeguati standard di regolarità, continuità del servizio e qualità delle immagini, come determinati dall'AGCOM.
Con la delibera n. 74/24/CONS l'Autorità, d'intesa con il Ministero, ai sensi dell'art. 33, co. 4 del TUSMA, ha definito per tali eventi:
AGCOM, ritenendo che gli eventi di carattere sportivo, tra cui le partite di campionato di calcio, costituiscono la maggior parte degli eventi di interesse pubblico, ha considerato come base di riferimento le delibere riguardanti il procedimento DAZN.
Le misure previste dalla suindicata Delibera devono essere progressivamente implementate entro il 16 ottobre 2025.
Con delibera 390/24/CONS, l'Autorità ha definito - tramite apposite Linee guida - i criteri di qualificazione di un servizio di media audiovisivo o radiofonico quale servizio di interesse generale nonché le relative modalità presentazione di tali servizi sulle interfacce degli utenti. AGCOM ha escluso l'applicazione delle norme in esame al servizio TIMVISION. Con Delibera 110/25/CONS AGCOM ha avviato una consultazione pubblica sulla revisione delle suddette Linee guida. Il procedimento è tuttora in corso.
Tutti gli apparecchi idonei alla ricezione del segnale televisivo digitale terrestre, anche se abilitati alla connessione internet, devono avere installato il sistema di numerazione automatica dei canali della televisione digitale terrestre. Tale sistema deve essere agevolmente accessibile. Con la delibera n. 294/23/CONS, l'Autorità ha approvato il "Regolamento in materia di accessibilità del sistema di numerazione automatica dei canali della televisione digitale terrestre": i dispositivi abilitati alla ricezione del DTT che vengono immessi sul mercato dal 6 giugno 2025 (cioè 18 mesi dalla pubblicazione del Regolamento avvenuta il 6 dicembre 2023) devono soddisfare i seguenti vincoli:
L'Autorità ha adottato con la delibera 6/24/CONS le linee guida volte a definire la metodologia specifica per la verifica dell'esistenza di posizioni di significativo potere di mercato lesive del pluralismo di cui all'articolo 51, comma 5, del TUSMA e l'adozione di eventuali remedies.
Con decreto legislativo 25 marzo 2024, n. 50, sono state approvate le disposizioni integrative e correttive del testo unico dei servizi di media audiovisivi in considerazione dell'evoluzione delle realtà del mercato, in attuazione della direttiva (UE) 2018/1808 di modifica della direttiva 2010/13/UE (c.d. Decreto correttivo del TUSMA).
Per quanto riguarda gli obblighi dei fornitori di servizi di media audiovisivi a richiesta (TIMVISION), nell'ambito dei correttivi introdotti, si evidenziano nello specifico:
Con delibera 70/25/CONS ha recepito nel proprio Regolamento in materia di obblighi di programmazione ed investimento a favore di opere europee le novità previste dal suddetto decreto legislativo.
Il 9 gennaio 2024, AGCOM ha emesso le delibere n 276/23/CONS, 277/23/CONS, 281/23/CONS e 282/23/CONS relative al pagamento del contributo AGCOM per l'anno 2024 (calcolato sui dati del bilancio 2022). Per l'anno 2024, il tasso per il mercato delle comunicazioni elettroniche si è attestato al 1,40 per mille, quello per i servizi media e contenuti digitali al 2,00 per mille, quello per le attività di prevenzione e repressione della diffusione illecita di contenuti è risultato pari allo 0,30 per mille.
Il 4 settembre 2024, AGCOM ha inoltre emesso la delibera 270/24/CONS relativa al pagamento del contributo AGCOM per gli oneri di funzionamento correlati al coordinamento dei servizi digitali con un tasso dello 0,135 per mille (calcolato sempre sui dati del bilancio 2022).
TIM ha pagato complessivamente, sotto riserva, circa 14,5 milioni di euro.
TIM si è dotata sin dal 2003 di un Modello operativo articolato, a presidio della corretta applicazione a livello di Gruppo del Regolamento (UE) n. 2016/679 (c.d. "General Data Protection Regulation" o in breve GDPR), del D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196 (cd. Codice privacy) e dell'ulteriore normativa applicabile in materia di protezione dei dati personali.
Dal 2023 è entrato a regime il rinnovato Modello operativo privacy aziendale in conformità al principio della privacy-by-design, avendo realizzato una serie di attività migliorative, tra cui in particolare:
Nel 2024 sono state assicurate le necessarie attività per la gestione del Modello Operativo privacy, con particolare riguardo al periodico aggiornamento del registro dei trattamenti in relazione a nuove attività/progetti e all'importante all'evoluzione organizzativa avvenuta nel corso dell'anno. Con riferimento a quest'ultimo aspetto, sono state realizzate tutte le necessarie attività finalizzate a gestire i complessi aspetti connessi relativi al trattamento dei dati personali (sia con riferimento agli interessati che ai sistemi IT) ai fini della cessione – perfezionata dal 1° luglio 2024 - del ramo di azienda "NetCo", confluito nella società FiberCop S.p.A., che è contestualmente uscita da Gruppo TIM.
A livello normativo, nel corso del 2024, non vi sono state novità legislative in materia di protezione dei dati personali.
Si cita comunque il Provvedimento n. 364 del 6 giugno 2024 con cui il Garante privacy ha approvato definitivamente il Codice di Condotta per le attività di telemarketing e teleselling, che ha acquisito concreta operatività dal 28 ottobre 2024, a seguito dell'accreditamento dell'Organismo di Monitoraggio e della definizione da parte di quest'ultimo della procedura di adesione. Tale Codice di condotta è rivolto ai soggetti che svolgono attività di telemarketing o teleselling, in quanto committente (es. TIM, quale Titolare del trattamento) o fornitore di servizi diretti o accessori (quale Responsabile del trattamento, inclusi call center ed agenzie). L'adesione al Codice di condotta da parte degli Aderenti è facoltativa, ma costituisce un importante strumento di accountability idoneo a dimostrare il rispetto della normativa di riferimento. TIM ha già inviato all'Organismo di monitoraggio la propria manifestazione di interesse a aderire al Codice di condotta.
La Funzione Privacy cura lo studio della normativa (inclusi i provvedimenti dell'autorità Garante della protezione dei dati personali), dandone informativa alle Funzioni aziendali/Società del Gruppo e assicurando emissione/aggiornamento di policy e linee guida in materia. A quest'ultimo riguardo, la più importante policy è il "Sistema delle regole per l'applicazione della normativa sulla protezione dei dati personali nel Gruppo TIM", che è l'insieme delle norme e delle regole operative che disciplinano il trattamento dei dati personali ai sensi delle disposizioni di legge e regolamentari applicabili in materia, definite specificamente per il Gruppo TIM, è tenuta costantemente aggiornata ed è reperibile sulla intranet aziendale.
La Funzione Privacy fornisce inoltre la consulenza e supporto specialistico alle Funzioni aziendali/Società del Gruppo per il corretto trattamento dei dati personali nei processi aziendali in conformità alle policy/procedure interne.
Infine, la Funzione Privacy di TIM pianifica, in base alle esigenze, specifici piani di formazione finalizzati a sensibilizzare le diverse funzioni aziendali e a illustrare le policy e procedure emesse per l'applicazione della normativa sul trattamento dei dati personali.
Tra luglio e settembre 2025 (a seguito della analoga precedente consultazione svolta tra luglio e settembre 2024 - Delibera 247/24/ CONS), AGCOM ha di nuovo posto in consultazione pubblica (Delibera n. 154/25/CONS ) alcune proposte sulle misure regolamentari concernenti l'assegnazione delle frequenze radio per sistemi terrestri di comunicazioni elettroniche i cui diritti d'uso scadono il 31 dicembre 2029 (800MHz, 900MHz, 1400MHz, 1800MHz, 2100MHz, 2600MHz, 3,4-3,6 GHz, 28GHz). TIM è titolare di blocchi di frequenza in tutte le bande interessate alla scadenza dei diritti d'uso oggetto della consultazione, ad eccezione della banda 28GHz i cui diritti sono stati trasferiti a FiberCop.
Le 2 proposte, alternative, di AGCOM, prevedono:
entrambe le soluzioni prevedono un pagamento per il rinnovo o la proroga e l'introduzione di obblighi in termini di copertura o livello di servizio.
In occasione della precedente consultazione pubblica del 2024, TIM ed alcuni dei principali operatori mobili hanno sostenuto che la soluzione che possa garantire la sostenibilità del mercato e lo sviluppo di reti e servizi sia la proroga o il rinnovo di tutti i diritti d'uso a condizioni orientate esclusivamente ad impegni di investimenti in infrastrutture, servizi, copertura e qualità del servizio, senza quindi pagamenti dei diritti d'uso.
A seguito del recepimento della Direttiva UE 2018/1972, che lascia al singolo Stato membro la possibilità di rimuovere o confermare gli obblighi in vigore, il Codice delle Comunicazioni elettroniche non prevede più la telefonia pubblica tra i servizi sottoposti a obbligo di Servizio Universale, ma rimanda la materia a una successiva valutazione.
L'Autorità con la Delibera 98/23/CONS, del 19 aprile 2023, ha concluso la sua analisi riconoscendo per le postazioni stradali il venir meno delle esigenze di Servizio Universale e abrogando pertanto il relativo obbligo di fornitura in capo a TIM. Le cabine, quindi, potranno essere rimosse previa verifica dell'esistenza di un'adeguata copertura mobile da parte di tutti gli operatori. In questi casi, TIM può procedere previa affissione di un apposito cartello almeno 30 giorni prima della data prevista per la dismissione dell'impianto.
Per le postazioni pubbliche ubicate nei luoghi di rilevanza sociale (ospedali con almeno 10 posti letto; carceri; caserme, con almeno 50 occupanti stabili, in cui sia prevista la schermatura del segnale di telefonia mobile), AGCOM conferma, invece, l'obbligo di Servizio Universale. L'Autorità però riconosce la necessità di poter provvedere al superamento della concezione tradizionale del Servizio Universale per queste specifiche fattispecie e stabilisce l'avvio di un tavolo tecnico con l'obiettivo di definire le nuove tecnologie di fornitura e modalità di gestione dei costi a carico del chiamante del servizio di telefonia pubblica al fine di consentire l'upgrade tecnologico alla rete in fibra ottica".
La Presidenza del Consiglio dei Ministri in data 28 settembre 2017 ha stabilito che la Società è soggetta agli obblighi di cui al D.L. n. 21/2012 (cosiddetto "Decreto Golden Power", recante norme in materia di poteri speciali), in quanto impresa che:
L'architettura normativa relativa a TIM, conseguentemente, ha comportato una prima fase nel 2017 con l'emanazione dei D.P.C.M. 16 ottobre e 2 novembre 2017.
Con il provvedimento del 16 ottobre 2017, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha esercitato i poteri speciali previsti dall'articolo 1 del Decreto Golden Power mediante l'imposizione di specifiche prescrizioni e condizioni, gravanti su TIM e sulle società controllate Telecom Italia Sparkle e Telsy, tra cui in particolare l'obbligo di assicurare la presenza nei rispettivi Consigli di Amministrazione di un Consigliere Delegato alla Sicurezza – figura attualmente coincidente con quella dell'Amministratore Delegato – (con cittadinanza italiana e munito di abilitazione di sicurezza) e la costituzione di una Organizzazione di Sicurezza.
Con provvedimento del 2 novembre 2017 la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha altresì esercitato i poteri speciali previsti dall'articolo 2 del Decreto Golden Power, mediante l'imposizione di ulteriori prescrizioni e condizioni con l'obiettivo di assicurare adeguati piani di sviluppo, atti a garantire la continuità della fornitura del Servizio Universale. Inoltre, con D.P.C.M. del 16 novembre 2020, la Presidenza del Consiglio dei Ministri a seguito della notifica presentata da TIM in ordine all'operazione societaria riguardante FiberCop S.p.A., ha esercitato i poteri speciali mediante l'imposizione di specifiche prescrizioni facenti riferimento alle reti e agli impianti inclusi nel ramo di azienda trasferito a FiberCop. Con tali prescrizioni il Governo ha richiesto l'adozione di adeguati piani di sviluppo, investimento e manutenzione necessari a garantire la continuità del Servizio Universale.
Il dettato governativo è successivamente evoluto attraverso il D.L. n. 21/2022 (Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina), convertito con modificazioni dalla L. n. 51/2022, che ha introdotto novità sia in tema di gestione societaria che di servizi di comunicazione basati su tecnologia 5G.
Con riguardo a tale ultima tematica, con tale Decreto il legislatore ha rinnovato la forte attenzione al tema del 5G, in quanto attività di rilevanza strategica per il sistema di Difesa e Sicurezza nazionale, estendendo l'ambito di riferimento dalle forniture extra UE prese a riferimento dalla precedente L. n. 41/2019 a qualunque fornitura relativa al 5G, indipendentemente dall'appartenenza geografica del fornitore e ha ridefinito i poteri speciali dello Stato. In particolare, il Decreto ha introdotto a carico delle imprese l'obbligo di notifica preventiva alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di un Piano annuale di acquisti di beni e servizi in tecnologia 5G, con possibilità di apportare aggiornamenti con cadenza quadrimestrale.
Il Piano è soggetto all'approvazione del Governo, eventualmente con imposizione di prescrizioni o condizioni; l'omessa notifica comporta per l'impresa una sanzione fino al 3% del proprio fatturato.
Con il perfezionamento della cessione di NetCo e della conseguente dismissione delle attività wholesale della rete primaria di accesso fissa e della partecipazione di TIM in FiberCop, avvenute in data 1° luglio 2024, le prescrizioni del D.P.C.M. del 16 novembre 2020 sono da ritenersi superate alla luce del mutato perimetro aziendale di TIM.
Nel quadro delle disposizioni in materia di Sicurezza Nazionale, alla normativa Golden Power si è affiancata quella relativa al Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica (PSNC), istituito con la Legge 18 novembre 2019 n. 133, di conversione del D.L. 105/2019.
L'impianto normativo in materia si fonda su tre elementi, disciplinati attraverso i successivi Decreti attuativi, che costituiscono altrettanti obblighi per TIM nella veste di operatore strategico: l'adozione di misure di sicurezza volte a garantire elevati livelli di sicurezza dei beni ICT, l'affidamento sicuro delle forniture ICT e la notifica degli incidenti di sicurezza.
Il rispetto degli obblighi imposti dalla normativa sul PSNC determina per TIM un impatto in termini organizzativi e di processi operativi, in linea con i vincoli della norma tesi a garantire un livello elevato di sicurezza delle reti, dei sistemi informativi e dei servizi informatici di amministrazioni pubbliche, enti e operatori pubblici e privati con una sede in Italia, in considerazione del fatto che da tali elementi dipende la prestazione di un servizio essenziale per il mantenimento di attività civili, sociali o economiche fondamentali per gli interessi dello Stato e dal cui malfunzionamento, interruzione, anche parziali, ovvero utilizzo improprio, può derivare un pregiudizio per la sicurezza nazionale.
La mancata osservanza degli obblighi normativi a carico di TIM comporta sanzioni amministrative che possono arrivare fino a 1,8 milioni di euro, ove la reiterazione dell'infrazione può determinare l'aumento fino al triplo della sanzione prevista. Inoltre, l'impiego di prodotti e di servizi in assenza delle previste comunicazioni alle Autorità preposte, ovvero del superamento dei test o in violazione delle condizioni stabilite, può comportare l'applicazione della sanzione amministrativa accessoria della incapacità ad assumere incarichi di direzione, amministrazione e controllo nelle persone giuridiche e nelle imprese, per un periodo di tre anni a decorrere dalla data di accertamento della violazione. Infine, è punito con la reclusione da uno a tre anni chiunque fornisce informazioni, dati o elementi di fatto non rispondenti al vero per ostacolare o condizionare l'espletamento dei procedimenti o delle attività ispettive e di vigilanza.
La nuova Direttiva 2022/2555 (NIS2), che sostituisce l'attuale Direttiva 2016/1148 (NIS), è entrata in vigore il 16 gennaio 2023 ed è stata trasposta negli ordinamenti nazionali entro il 17 ottobre 2024 diventando applicabile dal 18 ottobre 2024.
La NIS2 prevede l'ampliamento dell'ambito di applicazione delle norme in materia di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi, includendo da un lato settori attualmente coperti da altre normative, che vengono contestualmente abrogate (i.e. le misure di sicurezza delle reti e dei servizi di comunicazione elettronica, attualmente incluse nel Codice delle Comunicazione elettroniche europeo) ed estendendo dall'altro le norme a nuovi soggetti (e.g. Data center, CDN, ecc.).
La Direttiva mantiene l'obbligo di adottare misure di sicurezza commisurate al rischio, introducendo tuttavia una serie di requisiti di base, inclusa la gestione della sicurezza della catena di approvvigionamento, e rivede le procedure di notifica obbligatoria degli incidenti informatici.
Le sanzioni in caso di inottemperanza possono arrivare fino al 2% del fatturato.
La Direttiva prevede, inoltre, il potenziamento degli organi e delle attività di supervisione a livello comunitario, con l'obiettivo di migliorare la collaborazione per contrastare la minaccia informatica globale, grazie alla condivisione delle esperienze tra gli stati membri.
In fase di analisi in Parlamento dovrebbe essere approvata entro 31 dicembre. Il testo del provvedimento in esame al momento contiene un'unica disposizione di diretto interesse riguardante misure per il trasferimento tecnologico ovvero la previsione di un piano triennale (redatto da MIMIT e MIUR) per valorizzare la ricerca all'interno dell'imprese.
La L. n. 93/2023 (cd "Legge anti-pirateria") ha previsto l'introduzione di una piattaforma tecnologica automatizzata per la gestione delle richieste di oscuramento dei contenuti illeciti in grado di procedere al blocco in 30 minuti delle risorse internet (IP/ FQDN) utilizzare a fini illeciti. La piattaforma è ufficialmente attiva dal 1° febbraio 2024.
Con DL n. 113/2024, convertito dalla L. 143/2024, (cd. "DL Ominibus"), si è previsto:
Ad oggi le misure sopra illustrate si applicano unicamente ai contenuti sportivi live. Con delibera 47/25/CONS, l'Autorità ha avviato un procedimento volto ad ampliare il perimetro dei contenuti da bloccare in 30 minuti (es. prime visioni cinematografiche). Il procedimento è in corso.
La legge n. 13.879/2019, in vigore dal 4 ottobre 2019, ha introdotto la riforma normativa più significativa nel settore delle telecomunicazioni in Brasile degli ultimi 20 anni e oltre. Consente la conversione dei contratti di concessione di rete fissa in regimi di autorizzazione, previa approvazione dell'ANATEL. In cambio, gli operatori devono impegnarsi ad effettuare investimenti volti ad espandere i servizi broadband fissi e di telefonia nelle aree scarsamente servite, riducendo così le disparità regionali.
La riforma ha inoltre modernizzato la gestione dello spettro consentendo il rinnovo multiplo delle autorizzazioni di frequenza e permettendo lo scambio dello spettro tra operatori. Il decreto n. 10.402/2020 ha ulteriormente dettagliato le procedure per questa transizione e ha stabilito i criteri per il calcolo degli impegni di investimento. Ha inoltre fornito linee guida per estendere le autorizzazioni dello spettro, migliorare la prevedibilità normativa e la sicurezza degli investimenti. I processi di migrazione per i principali concessionari sono stati implementati nel corso degli ultimi due anni, con interazioni continue con ANATEL e altre autorità competenti.
Sono state adottate diverse politiche pubbliche per sostenere l'espansione delle infrastrutture e l'inclusione digitale:
Nel 2025 ANATEL ha approvato i seguenti aggiornamenti per modernizzare il quadro normativo e promuovere un uso efficiente dello spettro:
A dicembre 2019 ANATEL ha approvato il nuovo Regolamento sulla qualità dei servizi (Regulamento de Qualidade dos Serviços de Telecomunicações - RQUAL), in risposta alla regolamentazione reattiva. Secondo questo nuovo modello la qualità viene misurata sulla base di tre indicatori principali – Indice di Qualità del Servizio, Indice di Qualità Percepita e Indice dei Reclami degli Utenti – e gli operatori sono classificati in cinque categorie (da A a E). Sulla base di tale regolamentazione reattiva, ANATEL potrà adottare provvedimenti in base a casi specifici, quali il risarcimento dei consumatori, l'adozione di un piano d'azione o l'adozione di misure precauzionali per garantire il miglioramento degli standard di qualità.
A seguito del lavoro congiunto di ANATEL, operatori ed ESAQ (Entidade de Suporte à Aferição da Qualidade) per definire obiettivi, criteri e valori di riferimento di questi indicatori, alla fine di novembre 2021 il Consiglio di amministrazione di ANATEL ha formalizzato i documenti di riferimento a sostegno del presente regolamento: il Manuale Operativo e i Valori di Riferimento; ha inoltre stabilito l'entrata in vigore operativa il 1° marzo 2022. L'Agenzia ora pubblica mensilmente i risultati degli indicatori di qualità sul proprio sito web. Per quanto riguarda il marchio di qualità, nel novembre 2023 l'Agenzia ha annunciato la sospensione temporanea e parziale del Documento sui valori di riferimento e del Documento sui marchi di qualità per gli anni 2022 e 2023, concedendo un periodo di 120 giorni per presentare una nuova proposta su metodo e parametri per stabilire i marchi di qualità.
Nel dicembre 2024, a seguito di un dibattito a livello di settore, il Consiglio di Amministrazione ha approvato un aggiornamento del Documento de Valores de Referência (DVR), che si discostava dalle richieste del settore, spingendo gli operatori a presentare ricorsi amministrativi. Nel giugno 2025, a seguito di sue revisioni, l'Agenzia ha parzialmente accolto la richiesta di riesame presentata dagli operatori.
Nel novembre 2023 ANATEL ha pubblicato la Delibera 765/2023, il Nuovo Regolamento Generale sui Diritti dei Consumatori ("RGC"), che revoca la Delibera 632/2014 e stabilisce nuove regole generali in materia di assistenza ai clienti, fatturazione e offerte, applicabili ai clienti di rete fissa, mobile, banda larga e TV via cavo. Il nuovo RGC entrerà in vigore il 1° settembre 2025 per quanto riguarda le norme generali ed entro quindici mesi per la registrazione delle offerte e le norme di adeguamento dei prezzi.
Nel dicembre 2024 il Consiglio di Amministrazione di ANATEL ha esaminato le richieste di cancellazione presentate dagli operatori, introducendo maggiore flessibilità su aspetti chiave quali migrazione dell'offerta, database per gli adeguamenti, rinnovi automatici, fatturazione durante la sospensione, asimmetria con piccoli fornitori e commissioni dei partner. Il regolamento rivisto dovrebbe entrare in vigore a settembre 2025.
L'Assemblea degli azionisti ordinari di TIM S.p.A., tenutasi il 23 aprile 2024, ha nominato il Consiglio di Amministrazione stabilendo in 9 il numero degli Amministratori e in tre esercizi (fino all'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2026) la durata del mandato. Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi il 24 aprile 2024, ha nominato Presidente Alberta Figari (che si qualifica come indipendente) e Amministratore Delegato e Direttore Generale Pietro Labriola (che si qualifica come Amministratore esecutivo non indipendente).
L'attuale assetto di deleghe della Società prevede l'attribuzione:
Al 30 giugno 2025 il Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A. è così composto:
| Alberta Figari (indipendente) | ||
|---|---|---|
| Pietro Labriola | ||
| Domitilla Benigni (indipendente) | ||
| Paola Camagni (indipendente) | ||
| Federico Ferro Luzzi (indipendente) | ||
| Paola Giannotti De Ponti (indipendente) | ||
| Giovanni Gorno Tempini | ||
| Umberto Paolucci (indipendente) | ||
| Stefano Siragusa (indipendente ai sensi del TUF) | ||
| Agostino Nuzzolo | ||
Al 30 giugno 2025 sono presenti i seguenti Comitati consiliari:
L'Assemblea degli azionisti ordinari di TIM S.p.A. del 24 aprile 2024 ha nominato il Collegio Sindacale della Società con mandato fino all'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2026.
Il Collegio Sindacale della Società risulta ad oggi così composto:
| Francesco Fallacara |
|---|
| Anna Doro |
| Massimo Gambini |
| Francesco Schiavone Panni |
| Mara Vanzetta |
| Massimiliano Di Maria |
| Laura Fiordelisi |
| Paolo Prandi |
| Carlotta Veneziani |
L'Assemblea degli Azionisti del 29 marzo 2019 ha conferito l'incarico per la revisione legale dei bilanci di TIM S.p.A. del novennio 2019-2027 a EY S.p.A..
Il Consiglio di Amministrazione nella riunione del 24 aprile 2024 ha confermato Adrian Calaza Noia (Responsabile della Funzione di Gruppo Chief Financial Office) quale Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili di TIM S.p.A..
Il Consiglio di Amministrazione nella riunione dell'11 dicembre 2024 ha nominato Maria Enrica Danese (Responsabile della Funzione di Gruppo Corporate Communication & Sustainability) quale Dirigente della Sostenibilità di TIM S.p.A..

| Capitale Sociale | euro 11.677.002.855,10 |
|---|---|
| Numero azioni ordinarie (prive di valore nominale) | 15.329.466.496 |
| Numero azioni di risparmio (prive di valore nominale) | 6.027.791.699 |
| Numero azioni proprie ordinarie di TIM S.p.A. | 96.442.802 |
| Percentuale delle azioni proprie ordinarie del Gruppo sull'intero capitale sociale | 0,45% |
| Capitalizzazione di borsa (su media prezzi mese di giugno 2025) | 8.625 milioni di euro |
L'Assemblea del 25 maggio 2016 ha integrato la denominazione sociale con l'introduzione del nome "TIM S.p.A." in alternativa a "Telecom Italia S.p.A.".
Le azioni ordinarie e di risparmio di TIM S.p.A. sono quotate in Italia (indice FTSE) mentre le azioni ordinarie di TIM S.A. sono quotate in Brasile al B3.
| Codici | TIM - Telecom Italia | TIM S.A. | |
|---|---|---|---|
| ordinarie | risparmio | ||
| Borsa | IT0003497168 | IT0003497176 | BRTIMSACNOR5 |
| Bloomberg | TIT IM | TITR IM | TIMS3 BZ |
| Reuters | TLIT.MI | TLITn.MI | TIMS3.SA |
Le azioni ordinarie di TIM S.A. sono altresì quotate al NYSE (New York Stock Exchange); le quotazioni avvengono attraverso ADS (American Depositary Shares) rappresentativi di 5 azioni ordinarie di TIM S.A..
Composizione dell'azionariato al 30 giugno 2025 sulla base delle risultanze del Libro Soci integrate dalle comunicazioni ricevute e da altre informazioni a disposizione (azioni ordinarie):

Al 30 giugno 2025 sulla base delle risultanze del Libro Soci, delle comunicazioni effettuate alla Consob e alla Società ai sensi dell'art. 120 del D. Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998 e di altre informazioni a disposizione, risultavano le seguenti partecipazioni rilevanti (superiori alla soglia del 3%) nel capitale ordinario di TIM S.p.A.:
| Soggetto | Tipologia di possesso | Quota % su capitale ordinario |
|---|---|---|
| Poste Italiane S.p.A. | Diretto | 24,81% |
In data 26 maggio 2025 è pervenuta la "Notifica della partecipazione rilevante in azioni – Modello 120A" con indicazione che la partecipazione rilevante detenuta da Poste Italiane S.p.A. si attesta al 24,81%.
In data 28 maggio 2025 è pervenuta la "Notifica della partecipazione rilevante in azioni – Modello 120A" con indicazione che la partecipazione rilevante detenuta da Vivendi S.E. si attesta a 2,506%.
L'Assemblea speciale degli Azionisti di risparmio del 24 giugno 2025 ha nominato l'Avv. Prof. Emanuele Rimini rappresentante comune della categoria per tre esercizi, fino all'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2027. Ad esito dell'assemblea di approvazione del bilancio per l'esercizio 2027, sarà convocata l'assemblea di categoria per il rinnovo del rappresentante comune degli azionisti di risparmio.
Al 30 giugno 2025, il giudizio su TIM delle tre agenzie di rating - Standard & Poor's, Moody's e Fitch Ratings – risulta il seguente:
| Rating | Outlook | |
|---|---|---|
| STANDARD & POOR'S | BB | stabile |
| MOODY'S | Ba2 | stabile |
| FITCH RATINGS | BB | positivo |
In data 17 gennaio 2013 il Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A. ha deliberato di avvalersi della facoltà – di cui agli artt. 70 comma 8 e 71 comma 1-bis, del Regolamento Consob n. 11971/99 – di derogare agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi in occasione di operazioni significative di fusione, scissione, aumento di capitale mediante conferimento di beni in natura, acquisizioni e cessioni.
Ai sensi dell'art. 5, commi 8 e 9, del Regolamento Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 concernente le "Operazioni con parti correlate" e delle successive modifiche, nell'esercizio 2024 non si segnalano operazioni di maggiore rilevanza, così come definite dall'art. 4, comma 1, lett. a) del summenzionato regolamento che abbiano influito in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo TIM.
Si precisa inoltre che in data 4 ottobre 2024, contestualmente al ricevimento della prima offerta non vincolante per l'acquisto di Telecom Italia Sparkle, il Consiglio di Amministrazione ha individuato il Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) come parte correlata di TIM. Ai fini della relazione semestrale al 30 giugno 2025, così come richiesto dallo IAS 24 paragrafo 26, è stata svolta un'analisi qualitativa sui rapporti in essere con le società controllate dal MEF. Tale analisi ha evidenziato che tali rapporti sono principalmente relativi ad acquisti e a vendite di beni e servizi (energia, trasporti, servizi postali e finanziari, information technology) che vengono condotti a normali condizioni di mercato.
Inoltre, non si segnalano operazioni concluse nel primo semestre 2025 che abbiano influito in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo TIM, né sono intervenute modifiche o sviluppi delle operazioni con parti correlate descritte nella Relazione sulla gestione dell'esercizio 2024 che abbiano avuto un effetto rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo TIM nel primo semestre 2025.
Si segnala inoltre che il 12 febbraio 2025, il Consiglio di Amministrazione di TIM ha esaminato ed approvato l'offerta vincolante per l'acquisto della partecipazione totalitaria detenuta da TIM in Sparkle, ricevuta il giorno precedente da parte del Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) e da Retelit.
La valutazione dell'offerta di acquisto ha seguito le previsioni relative alle operazioni con parte correlata di maggiore rilevanza, ai sensi della normativa applicabile, qualificandosi come tale il MEF. Il Comitato parti correlate, a valle di ampio e approfondito esame, ha espresso parere favorevole.
Le operazioni con parti correlate, quando non dettate da specifiche condizioni normative, sono state di norma regolate a condizioni di mercato; la loro realizzazione è avvenuta nel rispetto della procedura interna che contiene le regole volte ad assicurarne la trasparenza e la correttezza, ai sensi del Regolamento Consob n. 17221/2010, consultabile nella versione in vigore sul sito gruppotim.it, sezione Gruppo – Governance - Strumenti di Governance - Altri Codici e Procedure.
Per le informazioni sui rapporti con parti correlate si fa rimando agli Schemi di bilancio e alla Nota "Operazioni con parti correlate" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 del Gruppo TIM.
In aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS Accounting Standards, il Gruppo TIM utilizza nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori) alcuni indicatori alternativi di performance, al fine di consentire una migliore valutazione dell'andamento della propria gestione economica e della propria situazione patrimoniale e finanziaria. Tali indicatori rappresentano, infatti, un'utile unità di misura per la valutazione delle performance operative del Gruppo (nel suo complesso e a livello di Business Unit).
Tali indicatori, che sono presentati nelle relazioni finanziarie (annuali e infrannuali), non devono, comunque, essere considerati sostitutivi di quelli convenzionali previsti dagli IFRS Accounting Standards. Poiché queste misure non sono definite dagli IFRS Accounting Standards, il loro calcolo può differire dagli indicatori alternativi pubblicati da altre società. Per questo motivo, la comparabilità tra le società può essere limitata.
Gli indicatori alternativi di performance normalmente utilizzati sono nel seguito illustrati:
■ EBITDA: tale indicatore è utilizzato da TIM come financial target in aggiunta all'EBIT. Questi indicatori sono determinati come segue:
| Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento | ||
|---|---|---|
| + | Oneri finanziari | |
| - | Proventi finanziari | |
| +/- | Altri oneri/(Proventi) da partecipazioni | |
| +/- | Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto | |
| EBIT- Risultato Operativo | ||
| +/- | Svalutazioni/(Ripristini di valore) di attività non correnti | |
| +/- | Minusvalenze/(Plusvalenze) da realizzo di attività non correnti | |
| + | Ammortamenti | |
| EBITDA-Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di Attività non correnti |
Al fine di meglio rappresentare la reale dinamica dell'indebitamento finanziario netto il Gruppo TIM presenta, oltre al consueto indicatore (ridefinito "Indebitamento finanziario netto contabile"), anche una misura denominata "Indebitamento finanziario netto rettificato", che sterilizza gli effetti causati dalla volatilità dei mercati finanziari. Considerando che alcune componenti della valutazione al fair value dei derivati (contratti per determinare il tasso di cambio e di interesse di flussi contrattuali) e di derivati embedded in altri strumenti finanziari, non comportano un effettivo regolamento monetario, l'Indebitamento finanziario netto rettificato esclude tali effetti meramente contabili e non monetari (compresi gli effetti dell'IFRS 13 – Valutazione del fair value) dalla valutazione dei derivati e delle correlate passività/attività finanziarie.
L'indebitamento finanziario netto viene determinato come segue:
| E=(C + D) | Indebitamento finanziario netto rettificato |
|---|---|
| D) | Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività / attività finanziarie |
| C=(A - B) | Indebitamento finanziario netto contabile |
| B) | Attività Finanziarie |
| + | Attività finanziarie comprese nelle Attività cessate / Attività non correnti destinate ad essere cedute |
| + | Attività finanziarie correnti |
| + | Attività finanziarie non correnti |
| A) | Debito Finanziario lordo |
| + | Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate / Attività non correnti destinate ad essere cedute |
| + | Passività finanziarie correnti |
| + | Passività finanziarie non correnti |
■ Equity Free Cash Flow (EFCF): tale indicatore rappresenta il Free Cash Flow disponibile per la remunerazione del capitale proprio, per il rimborso del debito e per la copertura degli eventuali investimenti finanziari e dei pagamenti di licenze e frequenze. L'indicatore, in particolare, evidenzia la variazione dell'indebitamento finanziario netto rettificato senza considerare gli impatti derivanti dal pagamento dei dividendi, dalle variazioni di capitale (change in equity), dalle attività di acquisizione/ cessione di partecipazioni, dagli esborsi per acquisti di licenze e frequenze, dalle variazioni in aumento/diminuzione del debito relativo alle passività per locazioni finanziarie (nuove operazioni di leasing, rinnovi e/o proroghe, disdette/estinzioni anticipate di operazioni di leasing).
L'Equity Free Cash Flow viene determinato come segue:
| Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto rettificato delle attività in funzionamento | |
|---|---|
| +/- | Impatto per locazioni finanziarie (nuove operazioni di leasing e/o i rinnovi e/o le proroghe (-) / eventuali disdette/estinzioni anticipate di operazioni di leasing (+)) |
| - | Pagamento delle licenze TLC e per l'utilizzo di frequenze |
| +/- | Impatto finanziario derivante da operazioni di acquisizione e/o cessioni di partecipazioni |
| - | Pagamento dei dividendi e Change in Equity |
| Equity Free Cash Flow | |
Il flusso di cassa della gestione operativa (Operating Free Cash Flow) e il flusso di cassa della gestione operativa (al netto delle licenze) sono calcolati come segue:
| EBITDA | |
|---|---|
| - | Investimenti industriali di competenza |
| +/- | Variazione del capitale circolante netto operativo (Variazione delle rimanenze, Variazione dei crediti commerciali e altri crediti netti, Variazione dei debiti commerciali, Variazione di debiti per licenze di telefonia mobile / spectrum, Altre variazioni di crediti/debiti operativi, Variazione dei fondi relativi al personale, Variazione dei fondi operativi e altre variazioni) |
| Operating Free Cash Flow | |
| - | Pagamento delle licenze di TLC e per l'utilizzo delle frequenze |
| Flusso di cassa della gestione operativa (al netto delle licenze) |
A seguito dell'adozione dell'IFRS 16, il Gruppo TIM presenta i seguenti ulteriori indicatori alternativi di performance:
Equity Free Cash Flow After Lease, calcolato escludendo dall'Equity Free Cash Flow i fabbisogni relativi ai canoni di leasing.Tale indicatore viene determinato come segue:
Quota capitale dei canoni di leasing
Tale indicatore rappresenta un utile indicatore della capacità di generazione di Free Cash Flow.
I primi sei mesi del 2025 hanno visto il Gruppo TIM farsi portavoce di attività di innovazione trasversali, centrali per il cambiamento tecnologico, di mercato e competitivo. La funzione di Innovazione Tecnologica e Innovazione di Business, con sedi a Torino, Milano, Roma e Catania, che impiegano circa 160 persone, si focalizza sulle attività che creano un vantaggio competitivo per l'Azienda in termini di business, di innovazione tecnologica e di riconoscimento del valore innovativo del brand, sia in ottica di crescita della top line sia di aumento dell'efficienza dell'Azienda. Più in generale nelle attività di Ricerca e Sviluppo TIM impegna 1.450 persone in Italia.
TIM ha rafforzato la sua adesione al paradigma Open Innovation quale modello operativo puntando:
TIM è fortemente impegnata nello sviluppo e nella trasformazione tecnologica: a livello di Gruppo, nel piano strategico 2025-2027 sono previsti circa 6 miliardi di euro su 5G, Cloud, Intelligenza Artificiale e IoT.
Gli investimenti sulla rete mobile permetteranno un'accelerazione nello sviluppo del 5G, capace di abilitare scenari innovativi in ambito industriale, pubblico e privato, con soluzioni avanzate e sostenibili basate sull'utilizzo del Cloud, dell'Intelligenza Artificiale e dell'IoT.
TIM continua ad estendere la copertura in 5G, con l'obiettivo di raggiungere, a partire dal 77% del 2024, circa il 90% della popolazione entro il 2027. Il servizio è già disponibile nelle principali città e in migliaia di Comuni per cittadini e imprese ad una velocità fino a 2 Gigabit al secondo.
Sono oltre 30 i progetti di ricerca e innovazione europei relativi all'evoluzione del 5G a cui TIM ha partecipato negli ultimi anni, in particolare Horizon Europe, che riguardano le attività promosse dalla 6G Industry Association. TIM è infatti uno dei più attivi operatori in Europa per numero di progetti finanziati (oltre dieci quelli nuovi negli ultimi tre anni) e per entità dei finanziamenti. In questo ambito si distinguono il recente 6G-Sustain, progetto europeo per la sostenibilità delle reti mobili del futuro; 6GREEN, che si occupa della relativa efficienza energetica dei prossimi sistemi e Trialsnet, per sperimentazioni di soluzioni 5G innovative.
TIM propone tutte le offerte commerciali mobili e fisso-mobili con il profilo 5G alla clientela consumer e business. In particolare, per il segmento consumer due i profili per offrire velocità sempre più elevate e con minor latenza: 5G ULTRA fino a 2Gbps in download e 300Mbps in upload e priorità d'accesso sulla rete mobile e 5G con velocità fino a 250Mbps in download e 75 Mbps in upload. Le offerte del portafoglio consumer TIM Mobile e TIM Young (per i giovani under 30) e le offerte business TIM 5G Power nelle versioni Premium+, Unlimited One e Unlimited+ hanno incluso il 5G ULTRA. Per conoscere le località raggiunte dal 5G è possibile consultare il seguente link: https://www.tim.it/fisso-e-mobile/5g#c-116697820.
TIM offre la velocità del 5G anche ai clienti che viaggiano oltre confine. Con un'offerta 5G già attiva e valida in Italia è possibile beneficiare automaticamente degli accordi di roaming 5G stipulati tra TIM e i principali partner presenti in numerosi paesi europei e internazionali. Per maggiori dettagli è possibile visitare la pagina https://www.tim.it/fisso-e-mobile/estero/copertura-5g.
TIM propone l'offerta di rete 5G privata per tutti i clienti che hanno necessità di connettività dedicata. La soluzione garantisce bassa latenza, alta capacità di traffico, sicurezza e affidabilità dei dati, componenti per ottimizzare il successo competitivo in molti settori del mercato. TIM offre la possibilità di realizzare una virtual private network utilizzando un APN 5G dedicato e, tra gli strumenti a supporto del business, può fornire SIM 5G M2M con una piattaforma dedicata per la gestione.
Interconnettere, scambiare dati e gestire a distanza gli impianti industriali, garantendo una maggiore efficienza, affidabilità, sicurezza e migliorare in modo significativo il ciclo produttivo. L'utilizzo di una connettività dedicata 5G (5G private network) consente di raggiungere gli obiettivi di bassissima latenza e sicurezza dei dati richiesti dalle aziende produttive.
Il robot NTB-01 - sviluppato da Ducati Corse e Lenovo – si evolve con il 5G. Il robot impiegato per l'analisi e la mappatura di precisione dei circuiti di gara con sistemi avanzati come la stereo camera e il LiDAR, ha ora a bordo la connettività 5G di TIM per la trasmissione dei dati in tempo reale, superando la necessità di interventi manuali e con il vantaggio di connettersi da remoto alla workstation Lenovo integrata nel robot. Altra novità è l'introduzione di una soluzione di localizzazione GPS-RTK, sviluppata da TIM Enterprise in collaborazione con WAY, che offre al robot una precisione di posizionamento centimetrica.
Le nuove tecnologie di eXtended reality (realtà estesa) rappresentano valide alternative di contatto con spettatori e visitatori, per una fruizione dei contenuti in contesti museali, archeologici e nella promozione del territorio e della cultura. La piattaforma tecnologica consente la creazione e la personalizzazione delle esperienze di realtà aumentata e virtuale e nasce da sperimentazioni realizzate dall'area Innovazione di TIM. Numerose soluzioni sono a catalogo nell'offerta di TIM Enterprise.
■ TIM è partner della CTE di Napoli la Casa delle Tecnologie Emergenti (CTE), un centro di innovazione avanzata nel settore delle industrie culturali e creative in via di realizzazione nella zona di Napoli Est. TIM realizzerà un'infrastruttura di rete 5G indoor dedicata al nuovo centro tecnologico. L'infrastruttura è finalizzata a supportare la sperimentazione dei servizi delle aziende che aderiscono al progetto.
TIM anche nel 2025 è attiva nella partecipazione alle iniziative di innovazione e ricerca finanziate dall'Unione Europea e dalle pubbliche amministrazioni nazionali, prendendo parte, in particolare, a progetti internazionali su tematiche fondamentali per TIM. Nel periodo 2021-2027, nei programmi di ricerca e innovazione europei (quali Connecting Europe Facility, Horizon 2020 e la sua recente evoluzione Horizon Europe) TIM è e sarà impegnata in un significativo numero di progetti di ricerca finanziata (10-15 per anno), ottenendo un finanziamento complessivo annuo di circa 1,5-2 milioni di euro. In questo ambito, le attività svolte nei progetti finanziati sulle tematiche del 5G, della virtualizzazione e dei servizi di mobilità intelligente e, più recentemente, il "Beyond 5G", che porterà alla definizione della nuova generazione di sistemi mobili del prossimo futuro, sono quelle che hanno consentito, da un lato, di arricchire il bagaglio di competenze e, dall'altro, di acquisire e consolidare un ruolo riconosciuto a livello internazionale.
TIM è tra le aziende italiane assegnatarie dei finanziamenti IPCEI-CIS - "Importanti Progetti di Comune Interesse Europeo – Cloud Infrastructure Services".
Il progetto punta a sviluppare e realizzare un "Edge Cloud Continuum" di nuova generazione, che possa offrire prestazioni elevate in termini di latenza e larghezza di banda minima garantita, assicurare un accesso aperto e pubblico a tutti i casi d'uso, e la relativa gestione degli open data, garantire sicurezza e conformità alla legislazione sui dati dell'UE e fornire le basi per nuovi servizi digitali europei.
"TIM Edge & Cloud Continuum" è il progetto di TIM avviato nell'ambito degli IPCEI indetti dalla Commissione Europea per promuovere e finanziare la collaborazione tra imprese e centri di ricerca nella realizzazione di progetti innovativi e strategici dedicati allo sviluppo e alla produzione industriale in specifici settori.
In particolare, a dicembre 2023 la Commissione Europea ha autorizzato la realizzazione del primo IPCEI incentrato sulle tecnologie che mirano a creare una catena del valore europea per le Infrastrutture e i Servizi Cloud (CIS). L'obiettivo è favorire l'interoperabilità e l'integrazione delle offerte cloud in Europa, la disponibilità di investimenti pubblici e privati nell'ambito dell'Edge e del Cloud e l'ingresso di nuove imprese sul mercato, con conseguente crescita dell'ecosistema.
Per quanto riguarda le attività di ricerca e sviluppo, da sempre TIM è concentrata nella creazione di un vero e proprio "Open Innovation Ecosystem" incentrato sulla collaborazione con alcune Università italiane proprio per sviluppare nuovi Open Lab e Progetti di Ricerca, anche attraverso la contribuzione a PhD per interiorizzare conoscenze specialistiche, ma anche per la condivisione di trend tecnologici forieri di nuove opportunità di crescita all'interno di un mercato sempre più globale.
Open Innovation si innesca quindi in un ecosistema integrato con le direzioni strategiche europee ed italiane costituito da commesse, dottorati, PoC, sviluppo di prototipi-demo, Community Open Source, progetti finanziati e dissemination.
La pianificazione delle attività di ricerca con le Università prevede, nel primo semestre 2025, ha individuato dei veri e propri percorsi strutturati su alcune tematiche di medio-lungo termine per complementare ed arricchire il know-how interno e costruire una visione d'insieme a 360°; in particolare, sono previsti:
Di seguito si riportano alcuni dati relativi all'innovazione e ricerca con le Università:
■ collaborazioni di ricerca per oltre 1 milione di euro per il 2025, si tratta di commesse su tutti i temi tecnologici (Mobile, Edge&Cloud, AI, Energia, IoT, Mobility, Industry) con diversi Dipartimenti dei centri di eccellenza sopracitati alcuni dei quali condotti nel contesto dell'iniziativa IPCEI-CIS;
Molto proficua è la collaborazione con l'ecosistema di ricerca in cinque Centri di Competenza Industria 4.0 (Birex, CIM 4.0, Smact, Artes, Meditech) e nelle Case delle Tecnologie Emergenti (CTE Next di Torino, Genova, Cagliari, Bologna) promosse dal MIMIT. Le collaborazioni prevedono la realizzazione di coperture radio 5G ad alte prestazioni, come la rete di accesso di tipo pubblica, che consente l'accesso sia a piattaforme messe a disposizione da TIM, sia ad applicativi disponibili su Internet, o reti di accesso di tipo privato, che dedicano la capacità disponibile ai soli utenti coinvolti, dando accesso ad applicativi disponibili localmente. Gli use case sono focalizzati in ambito Musei e Beni Culturali, Smart City, Industry 4.0 e Urban Air Mobility con lo sviluppo e integrazione di componenti tecnologici relativi a Extended Reality, Intelligenza Artificiale, Sistemi di Monitoraggio IoT evoluti e Security/Blockchain.
Ogni anno TIM pianifica la propria presenza negli Enti di Standardizzazione, Fora e Open Community in modo da rendere la partecipazione agli standard funzionale alla propria strategia di evoluzione delle Reti e dei Servizi, in termini di:
Il presidio tecnico specialistico dei delegati TIM, alcuni dei quali ricoprono anche ruoli di leadership, viene centrato su temi prioritari di rilievo per l'ambito Telco quali 5G, IoT, Orchestrazione ed evoluzione OSS, Intelligenza Artificiale, Efficienza Energetica, ecc… e relativi impatti regolatori. La contribuzione ed il ruolo attivo negli enti che delineano l'evoluzione di questi temi cruciali per il business di TIM permette di influenzarne gli sviluppi e di raggiungere soluzioni ottimali anche in coordinamento ai propri Vendor di riferimento ed in relazione ad altri Operatori e stakeholder.
Tra i principali Enti di rilevanza strategica:
Nel primo semestre 2025 il portafoglio brevetti del Gruppo ha mantenuto una dimensione pressoché costante. La produzione di nuove domande di brevetto è stata in linea con l'anno precedente, con il deposito di tre nuove domande di brevetto, così come i nuovi brevetti concessi. E' stata impostata un'attività di razionalizzazione del portafoglio brevetti che porterà, nel secondo semestre all'abbandono di alcuni brevetti che, con l'evoluzione tecnologica, non si prevede abbiano possibilità di valorizzazione residue. Le aree di brevettazione del Gruppo riguardano l'intero comparto ICT, con punte di eccellenza nel comparto mobile, in particolare sull'accesso radio.
In dettaglio, il portafoglio brevetti di TIM a metà 2025 si mantiene pressoché costante a circa 450 invenzioni brevettate, e comprende oltre 2250 tra domande di brevetto e brevetti concessi: questi ultimi, concessi dopo l'esame dall'Ufficio Brevetti Europeo e dagli uffici brevetti nazionali di 29 paesi, rappresentano oltre il 90% del totale. Un aspetto significativo dell'attività brevettuale è rappresentato dall'elevato numero di brevetti nati dalla collaborazione con le Università e gli istituti di ricerca: il 15% delle invenzioni brevettate sono frutto di tali collaborazioni. Si mantiene la partecipazione a diversi patent pool2 gestiti da Sisvel e da Avanci su 3G, 4G e 5G, con invenzioni brevettate da TIM che sono risultate essenziali per tali standard. In particolare, si segnala che nel primo semestre 2025 abbiamo ottenuto la certificazione di essenzialità di un ulteriore brevetto TIM per il patent pool 3G+4G automotive di Avanci.
1 Diritti di proprietà intellettuale.
2 Si tratta di consorzi di aziende che si accordano per concedere insieme un'unica licenza sui propri brevetti necessari per una data tecnologia oggetto di standard.
Il patent pool 3G+4G automotive di Avanci comprende attualmente 60 titolari di brevetti "standard essential" e ha concesso licenze a 57 marchi auto.
TIM si è dotata di una policy che prevede un riconoscimento per i brevetti di prima concessione e per quelli che hanno portato un ritorno economico. Gli inventori sono destinatari di un premio che tiene conto della rilevanza dei brevetti, valutata da un comitato interno.
TIM Lab3 è responsabile delle attività di Ricerca e Sviluppo Tecnologico (R&S); i suoi compiti principali sono la definizione dell'innovazione tecnologica per la tecnologia di rete, l'identificazione delle esigenze evolutive per tecnologie e dispositivi, la convergenza delle alleanze strategiche al fine di utilizzare i nuovi modelli di business e garantire che l'evoluzione dell'infrastruttura di rete sia in linea con la strategia aziendale.
A giugno 2025 la funzione Innovazione Tecnologica era composta da 25 persone, tra specialisti TLC, elettrici ed elettronici, informatici e altri con competenze ed esperienze professionali che coprono tutte le aree di conoscenza IT e delle reti, rispondendo all'esigenza di innovazione e sostegno alle attività di ricerca e sviluppo.
TIM Lab ha continuato a lavorare a progetti e iniziative per lo sviluppo del business di TIM, che si possono raggruppare nei seguenti macro gruppi:
TIM Lab Innovation Center4 - In qualità di centro d'innovazione, TIM Lab è l'ambiente multifunzionale focalizzato sull'innovazione, che svolge anche un ruolo strategico nel supportare test e prove di credibilità nonché PoC (proof of concept), collaborando con i principali fornitori e partner tecnologici attraverso condivisione delle conoscenze, infrastruttura tecnologica per test di interoperabilità, valutazione del personale e definizione dei requisiti tecnici; in sinergia con il dipartimento R&S, favorisce le attività di innovazione e promuove collaborazioni con università e istituti di ricerca.
Il TIM Lab Innovation Center si è trasferito nel quartiere di São Cristóvão a Rio de Janeiro, nello Stato di Rio de Janeiro, ha una superficie di 850 m2 e può essere utilizzato anche come spazio di innovazione aperto a nuove opportunità, guidando l'innovazione sul mercato brasiliano delle telecomunicazioni e fungendo da punto di riferimento nazionale per la ricerca e sviluppo, oltre a rafforzare la capacità di validazione di nuovi software, funzionalità, soluzioni, tecnologie, servizi e dispositivi ed ampliare la struttura attuale al fine di perseguire e sviluppare maggiori business e opportunità nel 2025.
TIM Guaratiba Valley– Creato nel 2019, TIM Guaratiba Valley è un campus di innovazione per soluzioni infrastrutturali ispirate alla Silicon Valley. Si estende su una superficie di circa 10.000 m² e consente lo sviluppo di progetti di rete focalizzati su efficienza, agilità e costi contenuti. Le innovazioni prodotte includono arredi urbani, quali fioriere e panchine, biositi, siti off-grid e le soluzioni a costi bassissimi (ELC) utilizzate nel progetto Sky Coverage, oltre ad iniziative di monitoraggio da remoto, soluzioni per la sicurezza, test e omologazione di batterie e fonti di alimentazione a corrente continua utilizzate nelle stazioni ricetrasmittenti base (BTS). Nel 2023 TIM S.A. ha lanciato il progetto Secure Site, in collaborazione con l'area Security, per dimostrare/testare soluzioni di sicurezza in generale, con l'obiettivo di mitigare i furti di apparecchiature nei nostri siti. Sul fronte dei progetti B2B TIM S.A. ha sviluppato un sito Zero Footprint che verrà utilizzato, ad esempio, per fornire copertura 4G sulle autostrade.
Prosegue la riallocazione delle bande da 1.800 MHz, 850 MHz e 2.100 MHz da 2G/3G a 4G, con una configurazione di implementazione multistrato, apportando importanti vantaggi competitivi per TIM S.A., quali la riduzione del costo dell'implementazione LTE, l'abilitazione della strategia di aggregazione dei vettori, il miglioramento dell'esperienza del cliente attraverso un throughput più elevato e una migliore copertura interna (l'uso della banda 850/1.800/2.100 MHz potrebbe aumentare la capacità in città già coperte dalla larghezza di banda LTE a 2,6 GHz, con extra-costi contenuti). In questo scenario, oltre il 99% degli attuali terminali LTE sono compatibili con le nostre bande LTE disponibili. Pertanto, l'implementazione dell'LTE multilayer continua ad essere un'ottima strategia che beneficia della diffusione dei dispositivi.
Dalla fine del 2022 TIM S.A. copre tutte le città del Brasile, garantendo una presenza al 100% a livello nazionale (con qualsiasi tecnologia). Alla fine del 2023 il 100% delle città brasiliane (5.570) aveva una copertura 4G. L'implementazione del layer LTE a 700 MHz ha continuato a migliorare significativamente l'espansione della copertura e la penetrazione indoor, promuovendo la presenza del LTE a livello nazionale e consolidando la leadership di TIM S.A. nel LTE.
Inoltre, dal 2022 TIM S.A. sta utilizzando 78 siti con banda (3.500 MHz), secondo l'implementazione normativa specificata nell'asta, il che significa che tutte le capitali del Brasile hanno copertura 5G SA (Standalone) di TIM. TIM è, inoltre, leader tra i concorrenti a livello di copertura 5G: a giugno 2025 TIM ha 707 città coperte dal 5G, che servono oltre il 69,5% della popolazione urbana. Questa banda di frequenza ha una larghezza di banda di 100 MHz, che offre un throughput più elevato.
Nel febbraio 2024 TIM ha raggiunto il record di velocità nelle Americhe (11,6 Gbps) testando la tecnologia 5,5G (5G Advanced) in TIM Lab.
Un altro elemento di spicco è il supporto alla strategia IoT di TIM, dove la copertura della rete NB-IoT ha raggiunto oltre 5.167 città a livello nazionale. Ciò fornisce un'importante base per l'esplorazione di nuove opportunità di business.
3 TIM Lab all'interno della Vicepresidenza dello Sviluppo Tecnologico. 4
TIM Lab di TIM S.A. collabora anche con TIM Lab Italia, che vanta oltre 50 anni di esperienza.
L'espansione della "LTE RAN Sharing" (condivisione LTE RAN), in collaborazione con altri operatori mobili in Brasile per adempiere agli obblighi normativi derivanti dall'asta dello spettro 4G, punta a definire i requisiti di architettura, i presupposti tecnici e le specifiche per la soluzione "LTE RAN sharing5 ", ottimizzando risorse e costi di rete6 . A oggi si tratta del più grande accordo di RAN sharing a livello mondiale e fornisce servizi 4G alle principali città del Brasile.
L'accordo di condivisione RAN consente a TIM S.A. di favorire la diffusione dell'LTE nelle aree rurali brasiliane, grazie a un'efficace condivisione di spettro, accesso e backhaul. Attualmente, a seguito dell'acquisizione di Oi, la soluzione di condivisione RAN LTE è una partnership tra TIM S.A. e Telefónica, basata sull'architettura MOCN, che ha ampliato i vantaggi e l'efficienza di questo modello tecnico. I consumi energetici registrati per il sito, a seconda della tecnologia di accesso e delle condizioni di copertura, hanno registrato una riduzione fino al 10%.
Nel dicembre 2019 TIM S.A. e Telefónica hanno stipulato nuovi contratti di sharing volti ad aumentare l'efficienza dei costi di rete attraverso le seguenti iniziative:
Nel 2024, sempre nel settore automotive, TIM, UFPE (Università Federale di Pernambuco) e Stellantis (insieme ad altre aziende e università) hanno lanciato un'altra partnership, sostenuta anche dal programma del governo brasiliano "Rota 2030" per la promozione della ricerca e dell'innovazione nel segmento automotive verticale attraverso il progetto «Vehicle OTA». Obiettivo principale di tale progetto è l'implementazione di un modulo elettronico sicuro e integrato in grado di promuovere gli aggiornamenti del firmware OTA (Over-The-Air) nelle unità di controllo elettronico (ECU) del veicolo. La conclusione del progetto è prevista per ottobre 2025.
5 Condivisione della Radio Access Network (rete di accesso radio - RAN).
6 I costi infrastrutturali sono associati principalmente all'introduzione di nuovi sistemi radianti e di altri componenti elettronici, all'infrastruttura passiva dei siti e alle reti di trasporto; pertanto, la condivisione delle risorse fornite da LTE RAN consente agli operatori delle telecomunicazioni una significativa ottimizzazione dei costi.
divario digitale; d) promozione dell'istruzione e della formazione a distanza; e) imprenditorialità digitale; f) telemedicina; g) consegna e logistica.
■ Living Lab 5G Florianópolis - Nel maggio 2025, TIM ha concluso l'accordo con il Comune di Florianópolis e ACATE (Associazione Tecnologica Catarinense) per una collaborazione tecnica, in cui è stata fornita l'infrastruttura di connettività per il programma Living Lab 5G Florianópolis. Questo laboratorio urbano ha sfruttato l'ambiente reale della città per testare e convalidare innovazioni tecnologiche e modelli di business utilizzando la tecnologia 5G. Sono state prese in considerazione, testate e validate soluzioni innovative nei settori della sicurezza, dell'igiene e della mobilità urbana. Questa partnership ha incoraggiato l'innovazione aperta e ha contribuito alla crescita e alla trasformazione digitale che sta traendo vantaggio dalla rete 5G.

| Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata | 70 |
|---|---|
| Conto economico separato consolidato | 72 |
| Conto economico complessivo consolidato | 73 |
| Movimenti del patrimonio netto consolidato | |
| 74 | |
Rendiconto finanziario consolidato |
75 |
| Nota 1 Forma, contenuto e altre informazioni di carattere generale | 77 |
| Nota 2 Principi contabili | 79 |
| Nota 3 Area di consolidamento | 81 |
| Nota 4 Avviamento | 82 |
| Nota 5 Attività immateriali a vita utile definita | 83 |
| Nota 6 Attività materiali | 83 |
| Nota 7 Diritti d'uso su beni di terzi | 84 |
| Nota 8 Partecipazioni | 85 |
| Nota 9 Attività finanziarie (non correnti e correnti) | 86 |
| Nota 10 Crediti vari e altre attività non correnti | 88 |
| Nota 11 Crediti commerciali, vari e altre attività correnti Nota 12 Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
89 |
| Nota 13 Patrimonio netto | 90 |
| Nota 14 Passività finanziarie (non correnti e correnti) | 93 96 |
| Nota 15 Indebitamento finanziario netto | 101 |
| Nota 16 Strumenti derivati | 103 |
| Nota 17 Informazioni integrative su strumenti finanziari | 104 |
| Nota 18 Fondi relativi al personale | 106 |
| Nota 19 Fondi per rischi e oneri | 107 |
| Nota 20 Debiti vari e altre passività non correnti | 108 |
| Nota 21 Debiti commerciali, vari e altre passività correnti | 109 |
| Nota 22 Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni, impegni e garanzie | 110 |
| Nota 23 Ricavi | 122 |
| Nota 24 Proventi finanziari e Oneri finanziari | 122 |
| Nota 25 Utile (perdita) del periodo | 125 |
| Nota 26 Risultato per azione | 126 |
| Nota 27 Informativa per settore operativo | 128 |
| Nota 28 Operazioni con parti correlate | 131 |
| Nota 29 Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale | 141 |
| Nota 30 Eventi ed operazioni significativi non ricorrenti | 145 |
| Nota 31 Posizioni o transazioni derivanti da operazioni atipiche e/o inusuali | 146 |
| Nota 32 Altre informazioni | 147 |
| Nota 33 Eventi successivi al 30 giugno 2025 | 148 |
| Nota 34 Le imprese del Gruppo TIM | 149 |
| (milioni di euro) | note | 30.6.2025 | di cui con parti correlate |
31.12.2024 | di cui con parti correlate |
|---|---|---|---|---|---|
| Attività non correnti | |||||
| Attività immateriali | |||||
| Avviamento | 4) | 11.034 | — | 11.030 | — |
| Attività immateriali a vita utile definita | 5) | 5.679 | — | 6.011 | — |
| 16.713 | — | 17.041 | — | ||
| Attività materiali | 6) | ||||
| Immobili, impianti e macchinari di proprietà | 4.127 | — | 4.560 | — | |
| Diritti d'uso su beni di terzi | 7) | 3.295 | — | 3.467 | 1 |
| Altre attività non correnti | |||||
| Partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto |
8) | 255 | — | 265 | — |
| Altre partecipazioni | 8) | 162 | — | 150 | — |
| Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione attiva |
9) | 38 | — | 40 | — |
| Altre attività finanziarie non correnti | 9) | 411 | — | 646 | — |
| Crediti vari e altre attività non correnti | 10) | 1.717 | 3 | 1.795 | 3 |
| Attività per imposte anticipate | 514 | — | 513 | — | |
| 3.097 | — | 3.409 | — | ||
| Totale Attività non correnti | (a) | 27.232 | — | 28.477 | — |
| Attività correnti | |||||
| Rimanenze di magazzino | 228 | — | 297 | — | |
| Crediti commerciali, vari e altre attività correnti | 11) | 4.096 | 237 | 4.146 | 203 |
| Crediti per imposte sul reddito | 97 | — | 124 | — | |
| Attività finanziarie correnti | 9) | ||||
| Crediti finanziari correnti per contratti di locazione attiva | 38 | — | 44 | 24 | |
| Titoli diversi dalle partecipazioni, altri crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti |
2.175 | 384 | 1.651 | 437 | |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti | 1.442 | — | 2.924 | — | |
| 3.655 | — | 4.619 | — | ||
| Sub-totale Attività correnti | 8.076 | — | 9.186 | — | |
| Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad essere cedute |
12) | ||||
| di natura finanziaria | 111 | — | — | — | |
| di natura non finanziaria | 1.028 | — | — | — | |
| 1.139 | — | — | — | ||
| Totale Attività correnti | (b) | 9.215 | — | 9.186 | — |
| Totale Attività | (a+b) | 36.447 | — | 37.663 | — |
| (milioni di euro) | note | 30.6.2025 | di cui con parti correlate |
31.12.2024 | di cui con parti correlate |
|---|---|---|---|---|---|
| Patrimonio netto | 13) | ||||
| Capitale emesso | 11.677 | — | 11.677 | — | |
| meno: Azioni proprie | (53) | — | (53) | — | |
| Capitale | 11.624 | — | 11.624 | — | |
| Riserva da sovrapprezzo azioni | — | — | — | — | |
| Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) del periodo |
235 | — | 333 | — | |
| Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante | 11.859 | — | 11.957 | — | |
| Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza | 1.340 | — | 1.404 | — | |
| Totale Patrimonio netto | (c) | 13.199 | — | 13.361 | — |
| Passività non correnti | |||||
| Passività finanziarie non correnti per contratti di finanziamento e altri | 14) | 7.216 | — | 8.728 | — |
| Passività finanziarie non correnti per contratti di locazione passiva | 14) | 2.482 | — | 2.421 | — |
| Fondi relativi al personale | 18) | 193 | — | 200 | — |
| Passività per imposte differite | 61 | — | 61 | — | |
| Fondi per rischi e oneri | 19) | 384 | — | 485 | — |
| Debiti vari e altre passività non correnti | 20) | 658 | — | 896 | — |
| Totale Passività non correnti | (d) | 10.994 | 12.791 | ||
| Passività correnti | |||||
| Passività finanziarie correnti per contratti di finanziamento e altri | 14) | 3.967 | 1 | 3.870 | 1 |
| Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva | 14) | 490 | — | 523 | — |
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti | 21) | 6.754 | 45 | 7.074 | 59 |
| Debiti per imposte sul reddito | 37 | — | 44 | — | |
| Sub-totale Passività correnti | 11.248 | 11.511 | |||
| Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
12) | ||||
| di natura finanziaria | 615 | — | — | — | |
| di natura non finanziaria | 391 | 1 | — | — | |
| 1.006 | — | — | — | ||
| Totale Passività correnti | (e) | 12.254 | — | 11.511 | — |
| Totale Passività | (f=d+e) | 23.248 | — | 24.302 | — |
| Totale Patrimonio netto e passività | (c+f) | 36.447 | — | 37.663 | — |
| (milioni di euro) | note | 1° Semestre 2025 |
di cui con parti correlate |
1° Semestre 2024 |
di cui con parti correlate |
|---|---|---|---|---|---|
| Ricavi | 23) | 6.597 | 101 | 6.660 | 103 |
| Altri proventi operativi | 135 | — | 49 | — | |
| Totale ricavi e proventi operativi | 6.732 | 6.709 | |||
| Acquisti di materie e servizi | (3.844) | (111) | (3.261) | (138) | |
| Costi del personale | (736) | (26) | (737) | (25) | |
| Altri costi operativi | (293) | — | (309) | — | |
| Variazione delle rimanenze | 5 | — | 27 | — | |
| Attività realizzate internamente | 135 | — | 171 | — | |
| Risultato operativo ante ammortamenti, plusvalenze/ (minusvalenze) e ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA) |
1.999 | 2.600 | |||
| di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente | 30) | (65) | (81) | ||
| Ammortamenti | (1.473) | — | (1.571) | — | |
| Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non correnti | 3 | — | — | — | |
| Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti | — | — | (14) | — | |
| Risultato operativo (EBIT) | 529 | 1.015 | |||
| di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente | 30) | (64) | (78) | ||
| Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto |
8) | (11) | — | (13) | — |
| Altri proventi/(oneri) da partecipazioni | 1 | — | 2 | — | |
| Proventi finanziari | 24) | 547 | 8 | 689 | 1 |
| Oneri finanziari | 24) | (1.030) | (3) | (1.486) | (2) |
| Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento |
36 | 207 | |||
| di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente | 30) | (74) | (99) | ||
| Imposte sul reddito | (32) | — | (35) | — | |
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento | 4 | 172 | |||
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
12) | (42) | 1 | (675) | 29 |
| Utile (perdita) del periodo | 25) | (38) | (503) | ||
| di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente | 30) | (138) | (128) | ||
| Attribuibile a: | |||||
| Soci della Controllante | (132) | (646) | |||
| Partecipazioni di minoranza | 94 | 143 |
| (euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
|---|---|---|
| Risultato per azione: 26) |
||
| Risultato per azione (Base=Diluito) | ||
| Azione ordinaria | (0,01) | (0,03) |
| Azione di risparmio | (0,01) | (0,03) |
| di cui: | ||
| da Attività in funzionamento attribuibile ai Soci della Controllante | ||
| azione ordinaria | (0,01) | — |
| azione di risparmio | (0,01) | — |
| di cui: | ||
| da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute attribuibile ai Soci della Controllante |
||
| azione ordinaria | — | (0,03) |
| azione di risparmio | — | (0,03) |
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
|---|---|---|
| Utile (perdita) del periodo (a) |
(38) | (503) |
| Altre componenti del conto economico complessivo consolidato | ||
| Altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato consolidato |
||
| Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo: | ||
| Utili (perdite) da adeguamento al fair value | 9 | 8 |
| Effetto fiscale | — | — |
| (b) | 9 | 8 |
| Rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19): | ||
| Utili (perdite) attuariali | — | 17 |
| Effetto fiscale | — | — |
| (c) | — | 17 |
| Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto: | ||
| Utili (perdite) | — | — |
| Effetto fiscale | — | — |
| (d) | — | — |
| Totale altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato | ||
| consolidato (e=b+c+d) |
9 | 25 |
| Altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato consolidato | ||
| Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo: | ||
| Utili (perdite) da adeguamento al fair value | 17 | (12) |
| Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato | (11) | 5 |
| Effetto fiscale | — | — |
| (f) | 6 | (7) |
| Strumenti derivati di copertura: | ||
| Utili (perdite) da adeguamento al fair value | (187) | 140 |
| Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato | 224 | (132) |
| Effetto fiscale | (12) | (1) |
| (g) | 25 | 7 |
| Differenze cambio di conversione di attività estere: | ||
| Utili (perdite) di conversione di attività estere | 7 | (446) |
| Perdite (utili) di conversione di attività estere trasferiti al conto economico separato consolidato | — | — |
| Effetto fiscale | — | — |
| (h) | 7 | (446) |
| Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto: | ||
| Utili (perdite) | — | — |
| Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato | — | — |
| Effetto fiscale | — | — |
| (i) | — | — |
| Totale altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel conto economico separato consolidato (k=f+g+h+i) |
38 | (446) |
| Totale altre componenti del conto economico complessivo consolidato (m=e+k) |
47 | (421) |
| Utile (perdita) complessivo del periodo (a+m) |
9 | (924) |
| Attribuibile a: | ||
| Soci della Controllante | (97) | (905) |
| Partecipazioni di minoranza | 106 | (19) |
| Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Capitale | Riserva da sovrapprezzo azioni |
Riserva per attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo |
Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura |
Riserva per differenze cambio di conversione di attività estere |
Riserva per rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19) |
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto |
Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) del periodo |
Totale | Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza |
Totale patrimonio netto |
| Saldo al 31 dicembre 2023 |
11.620 | 575 | (22) | (80) | (1.959) | (79) | — | 3.591 | 13.646 | 3.867 | 17.513 |
| Movimenti di patrimonio netto del periodo: |
|||||||||||
| Dividendi deliberati | — | — | — | — | — | — | — | — | — | (110) | (110) |
| Utile (perdita) complessivo del periodo |
— | — | 1 | 7 | (284) | 17 | — | (646) | (905) | (19) | (924) |
| Assegnazione azioni proprie per LTI |
4 | — | — | — | — | — | — | (4) | — | — | — |
| Altri movimenti | — | (575) | — | — | — | — | — | 576 | 1 | 6 | 7 |
| Saldo al 30 giugno 2024 |
11.624 | — | (21) | (73) | (2.243) | (62) | — | 3.517 | 12.742 | 3.744 | 16.486 |
| Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Capitale | Riserva da sovrapprezzo azioni |
Riserva per attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo |
Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura |
Riserva per differenze cambio di conversione di attività estere |
Riserva per rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19) |
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto |
Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) del periodo |
Totale | Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza |
Totale patrimonio netto |
| Saldo al 31 dicembre 2024 |
11.624 | — | (6) | (76) | (2.439) | (66) | — | 2.920 | 11.957 | 1.404 | 13.361 |
| Movimenti di patrimonio netto del periodo: |
|||||||||||
| Dividendi deliberati | — | — | — | — | — | — | — | — | — | (164) | (164) |
| Utile (perdita) complessivo del periodo |
— | — | 15 | 25 | (5) | — | — | (132) | (97) | 106 | 9 |
| Altri movimenti | — | — | — | — | — | — | — | (1) | (1) | (6) | (7) |
| Saldo al 30 giugno 2025 |
11.624 | — | 9 | (51) | (2.444) | (66) | — | 2.787 | 11.859 | 1.340 | 13.199 |
| (milioni di euro) | note | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
|
|---|---|---|---|---|
| Flusso monetario da attività operative: | ||||
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento | 4 | 172 | ||
| Rettifiche per: | ||||
| Ammortamenti | 1.473 | 1.570 | ||
| Svalutazioni (ripristini di valore) di attività non correnti (incluse partecipazioni) | — | 14 | ||
| Variazione netta delle attività (passività) per imposte anticipate (differite) | (29) | 13 | ||
| Minusvalenze (plusvalenze) da realizzo di attività non correnti (incluse partecipazioni) | (3) | (3) | ||
| Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto |
11 | 13 | ||
| Variazione dei fondi relativi al personale | 3 | 18 | ||
| Variazione delle rimanenze | (5) | (25) | ||
| Variazione dei crediti commerciali e altri crediti netti | (89) | 71 | ||
| Variazione dei debiti commerciali | (575) | (460) | ||
| Variazione netta dei crediti/debiti per imposte sul reddito | 18 | 24 | ||
| Variazione netta dei crediti/debiti vari e di altre attività/passività | 148 | 447 | ||
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative | (a) | 956 | 1.854 | |
| Flusso monetario da attività di investimento: | ||||
| Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi per cassa | (946) | (1.132) | ||
| Contributi in conto impianti incassati | — | 8 | ||
| Acquisizione del controllo in imprese e rami d'azienda, al netto delle disponibilità acquisite | — | (2) | ||
| Acquisizione/Cessione di altre partecipazioni | (18) | (23) | ||
| Variazione dei crediti finanziari e di altre attività finanziarie (esclusi i derivati attivi di copertura e non) |
(1) | 84 | 388 | |
| Corrispettivo incassato per la cessione del controllo in imprese controllate e di rami d'azienda, al netto delle disponibilità cedute |
— | — | ||
| Corrispettivo incassato/rimborsato dalla vendita di attività immateriali, materiali e di altre attività non correnti |
1 | (23) | ||
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di investimento | (b) | (879) | (784) | |
| Flusso monetario da attività di finanziamento: | ||||
| Variazione delle passività finanziarie correnti e altre | 241 | (150) | ||
| Accensione di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) | — | 1.870 | ||
| Rimborsi di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) | (1.630) | (3.776) | ||
| Variazione Derivati Attivi/Passivi di copertura e non | 8 | (8) | ||
| Incassi per aumenti/rimborsi di capitale (comprese società controllate) | — | — | ||
| Dividendi pagati(*) | (85) | (86) | ||
| Variazioni di possesso in imprese controllate | (8) | (8) | ||
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di finanziamento | (c) | (1.474) | (2.158) | |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
(d) | (54) | (1.184) | |
| Flusso monetario complessivo | (e=a+b+c+d) | (1.451) | (2.272) | |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio del periodo | (f) | 2.924 | 2.912 | |
| Differenze cambio di conversione nette sulla cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette |
(g) | (1) | (44) | |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine del periodo | (h=e+f+g) | 1.472 | 596 | |
| (*) di cui verso parti correlate | — | — |
(1) La voce include investimenti su titoli negoziabili per 996 milioni di euro nel primo semestre 2025 (1.234 milioni di euro nel primo semestre 2024) e rimborsi di titoli negoziabili per 1.133 milioni di euro nel primo semestre 2025 (1.598 milioni nel primo semestre 2024) relativi a TIM S.A. e a Telecom Italia Finance S.A..
| (milioni di euro) | note | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
|---|---|---|---|
| Acquisti di attività immateriali | 5) | (382) | (386) |
| Acquisti di attività materiali | 6) | (431) | (530) |
| Acquisti di diritti d'uso su beni di terzi | 7) | (337) | (370) |
| Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi per competenza(*) | (1.150) | (1.286) | |
| Variazione debiti per acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi | 204 | 154 | |
| Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi per cassa | (946) | (1.132) | |
| (*) di cui verso parti correlate | — | 27 |
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
|---|---|---|
| Imposte sul reddito (pagate)/incassate | (38) | (16) |
| Interessi pagati | (584) | (1.180) |
| Interessi incassati | 177 | 378 |
| Dividendi incassati | 2 | 1 |
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
|---|---|---|
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio del periodo: | ||
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti | 2.924 | 2.912 |
| Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista | — | — |
| 2.924 | 2.912 | |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine del periodo: | ||
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti | 1.480 | 661 |
| Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista | (8) | (65) |
| 1.472 | 596 |
Le ulteriori informazioni integrative richieste dallo IAS 7, sono presentate nell'ambito della Nota 15 "Indebitamento finanziario netto".
Telecom Italia S.p.A. (la "Capogruppo"), denominata in forma sintetica anche "TIM S.p.A.", e le sue società controllate formano il "Gruppo TIM" o il "Gruppo".
TIM è una società per azioni (S.p.A.) organizzata secondo l'ordinamento giuridico della Repubblica Italiana.
La sede legale della Capogruppo TIM è in Via Gaetano Negri 1, Milano, Italia.
La durata di TIM S.p.A. è fissata, come previsto dallo Statuto, sino al 31 dicembre 2100.
Il Gruppo TIM opera principalmente in Europa, nel bacino del Mediterraneo e in Sud America.
Il Gruppo è impegnato principalmente nel settore delle comunicazioni e in particolare nel settore delle telecomunicazioni fisse e mobili nazionali e internazionali. Inoltre, a seguito della modifica dello Statuto sociale deliberata dall'Assemblea degli azionisti del 24 giugno 2025, TIM S.p.A. può operare, ferme restando le autorizzazioni di legge, anche in settori quali energia, gas, prodotti finanziari e assicurativi.
Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 del Gruppo TIM è stato redatto nella prospettiva della continuazione dell'attività aziendale (vedasi per maggiori dettagli la Nota "Principi contabili") e nel rispetto dei criteri di rilevazione e misurazione degli International Financial Reporting Standards emessi dall'International Accounting Standards Board e omologati dall'Unione Europea (definiti come "IFRS"), nonché delle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in Italia.
Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 del Gruppo TIM, inoltre, è stato predisposto nel rispetto dello IAS 34 (Bilanci Intermedi) e, così come consentito da tale principio, non include tutte le informazioni richieste in un bilancio consolidato annuale; pertanto, deve essere letto unitamente al bilancio consolidato del Gruppo TIM redatto per l'esercizio 2024.
Si precisa, inoltre, che nei primi sei mesi del 2025, il Gruppo ha applicato principi contabili coerenti con quelli dell'esercizio precedente, fatta eccezione per le modifiche ai principi contabili emesse dallo IASB ed in vigore a partire dal 1° gennaio 2025. Si veda la Nota 2 - "Principi contabili" per ulteriori dettagli.
Il bilancio consolidato è stato redatto secondo il principio generale del costo, ad eccezione delle attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo, delle attività finanziarie valutate al fair value attraverso il conto economico e degli strumenti finanziari derivati che sono stati valutati al fair value. I valori contabili delle attività e delle passività oggetto di copertura sono rettificati per riflettere le variazioni di fair value relative ai rischi coperti (fair value hedge).
In ottemperanza allo IAS 1 (Presentazione del bilancio) le informazioni comparative di bilancio si riferiscono, salvo diversa indicazione, all'esercizio precedente.
Si ricorda, inoltre, che i risultati economici delle attività relative al gruppo Sparkle, attivo nello sviluppo di reti in fibre ottiche per clienti wholesale in campo internazionale (International wholesale), è classificato, ai sensi dell'IFRS 5, quale Attività disponibile per la vendita, essendosi realizzate tutte le condizioni necessarie ai fini della cessione integrale della partecipazione detenuta in TI Sparkle e l'uscita del gruppo Sparkle dal perimetro di consolidamento del Gruppo TIM (Domestic). A soli fini comparativi, i dati di conto economico consolidato e di rendiconto finanziario consolidato già pubblicati nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024 sono stati coerentemente riclassificati, così come previsto dall'IFRS 5. Inoltre, così come consentito dall'IFRS 5, i saldi economico/patrimoniali relativi alle attività in funzionamento comprendono anche i valori delle Attività destinate ad essere cedute, ove presenti (Gruppo Sparkle).
Per i dettagli relativi all'operazione inerente al gruppo Sparkle si rimanda a quanto descritto nella Nota 12 "Attività cessate/attività non correnti destinate ad essere cedute".
Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 del Gruppo TIM è presentato in euro (arrotondato al milione, salvo diversa indicazione).
Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 del Gruppo TIM è stato approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione del 5 agosto 2025.
Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 è sottoposto a revisione contabile limitata.
Gli schemi di bilancio adottati sono coerenti con quelli previsti dallo IAS 1; in particolare:
Il Conto economico separato consolidato include, in aggiunta all'EBIT (Risultato Operativo), l'indicatore alternativo di performance denominato EBITDA (Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di Attività non correnti).
In particolare, TIM utilizza, in aggiunta all'EBIT, l'EBITDA come financial target nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori); detto indicatore, rappresenta un'utile unità di misura per la valutazione delle performance operative del Gruppo (nel suo complesso e a livello di Business Unit).
L'EBIT e l'EBITDA sono determinati come segue:
| Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento | |||
|---|---|---|---|
| + | Oneri finanziari | ||
| - | Proventi finanziari | ||
| +/- | Altri oneri/(Proventi) da partecipazioni | ||
| +/- | Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto | ||
| EBIT- Risultato Operativo | |||
| +/- | Svalutazioni/(Ripristini di valore) di attività non correnti | ||
| +/- | Minusvalenze/(Plusvalenze) da realizzo di attività non correnti | ||
| + | Ammortamenti | ||
| EBITDA-Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di Attività non correnti |
Inoltre, come richiesto dalla delibera Consob n. 15519 del 27 luglio 2006, nel contesto del conto economico separato consolidato, i proventi e gli oneri derivanti da operazioni che per loro natura non si verificano continuativamente nella normale attività operativa (operazioni non ricorrenti) sono specificatamente identificati ed i relativi effetti sui principali livelli intermedi di risultato sono evidenziati separatamente, quando significativi. In particolare, tra gli oneri/proventi non ricorrenti vengono inclusi, a titolo non esaustivo: proventi/oneri derivanti dalla cessione di immobili, impianti e macchinari, di rami d'azienda e di partecipazioni; oneri derivanti da processi/progetti di ristrutturazione e razionalizzazione aziendale anche connessi ad operazioni societarie (fusioni, scissioni, ecc.); oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a correlate passività; altri accantonamenti a fondi rischi e oneri e relativi storni; oneri per definizione in via transattiva di contenziosi diversi da quelli di natura regolatoria; rettifiche, riallineamenti e altre partite di natura non ripetitiva anche relativi ad esercizi precedenti; impairment losses (svalutazioni) sull'avviamento e/o su altre attività immateriali e materiali.
Sempre in relazione alla citata delibera Consob, nei prospetti di bilancio consolidato gli importi relativi alle posizioni o transazioni con parti correlate sono stati evidenziati separatamente.
Un settore operativo è una componente di un'entità:
I settori operativi del Gruppo TIM sono presentati in coerenza e in continuità rispetto a quanto esposto nella Relazione finanziaria annuale consolidata al 31 dicembre 2024, e sono rappresentati per la parte relativa al business delle telecomunicazioni, sulla base della relativa localizzazione geografica (Domestic e Brasile). Si ricorda, inoltre, che i risultati economici delle attività relative al gruppo Sparkle, attivo nello sviluppo di reti in fibre ottiche per clienti wholesale in campo internazionale (International wholesale), sono classificate, ai sensi dell'IFRS 5, quali Attività disponibili per la vendita, essendosi realizzate tutte le condizioni necessarie ai fini del perfezionamento della cessione.
Il termine "settore operativo" è considerato sinonimo di "Business Unit".
I settori operativi del Gruppo TIM sono i seguenti:
Il Gruppo TIM ha avviato un percorso di trasformazione volto a superare il modello verticalmente integrato e basato su entità separate con focus industriali ed economici diversi. Tali entità non possono ad oggi essere considerate un "settore operativo" ai sensi dell'IFRS 8 – Settori operativi, poiché sono tutt'ora in una fase di disegno analitico e di successiva implementazione e non dispongono, pertanto, di un set informativo economico finanziario dettagliato.
Nel corso del 2025, una volta portato a compimento il sopra citato processo, verrà completato un assessment volto ad identificare i settori operativi ai sensi dell'IFRS 8, avendo a riferimento le specifiche indicazioni previste dal principio stesso (autonomia dei flussi operativi, modalità di allocazione delle risorse finanziarie, reportistica gestionale, ecc.).
Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 è stato redatto nella prospettiva della continuazione dell'attività aziendale in quanto vi è la ragionevole aspettativa che TIM continuerà la sua attività operativa in un futuro prevedibile (e comunque con un orizzonte temporale superiore ai dodici mesi).
In particolare, sono stati presi in considerazione i seguenti fattori:
Sulla base di tali fattori, la Direzione aziendale ritiene che allo stato attuale, non vi siano elementi di incertezza sulla prospettiva della continuità aziendale per il Gruppo.
I criteri contabili e i principi di consolidamento adottati per la formazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 sono omogenei a quelli utilizzati in sede di bilancio consolidato annuale al 31 dicembre 2024, ai quali si rimanda, fatta eccezione per:
Inoltre, in sede di bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025, le imposte sul reddito del periodo delle singole imprese consolidate sono determinate sulla base della miglior stima possibile in relazione alle informazioni disponibili e sulla ragionevole previsione dell'andamento dell'esercizio fino alla fine del periodo d'imposta. In via convenzionale, le passività per imposte (correnti e differite) sul reddito di competenza del periodo infrannuale delle singole imprese consolidate sono iscritte nelle "Passività per imposte differite" al netto degli acconti e dei crediti d'imposta (limitatamente a quelli per i quali non è stato richiesto il rimborso), nonché delle attività per imposte anticipate; qualora detto saldo risulti positivo esso viene iscritto, convenzionalmente, tra le "Attività per imposte anticipate".
La redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2025 e delle relative note in applicazione degli IFRS richiede da parte della Direzione aziendale l'effettuazione di stime e di assunzioni basate anche su giudizi soggettivi, esperienze passate ed ipotesi considerate ragionevoli e realistiche in relazione alle informazioni note al momento della stima. Tali stime hanno effetto sui valori delle attività e delle passività di bilancio e sull'informativa relativa ad attività e passività potenziali alla data del bilancio nonché sull'ammontare dei ricavi e dei costi nel periodo di riferimento. I risultati che si consuntiveranno potrebbero differire, anche significativamente, da tali stime a seguito di possibili mutamenti dei fattori considerati nella determinazione di tali stime. Le stime sono riviste periodicamente.
Per quanto riguarda le stime contabili più significative, si fa rimando a quelle illustrate in sede di bilancio consolidato annuale al 31 dicembre 2024.
Ai sensi dello IAS 8 (Principi Contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori), vengono di seguito indicati e brevemente illustrati gli IFRS in vigore a partire dal 1° gennaio 2025.
In data 12 novembre 2024 è stato emesso il Regolamento (UE) n. 2024/2862 che ha recepito alcuni emendamenti allo IAS 21 – Effetti delle variazioni dei cambi delle valute estere.
Le modifiche chiariscono come un'entità dovrebbe operare/calcolare e come dovrebbe determinare il tasso di cambio a pronti se una valuta ancorché scambiabile presenta una carenza di scambiabilità (situazione relativamente non comune ma che potrebbe sorgere, ad esempio, quando le autorità impongono controlli sulle valute che ne vietano il loro scambio o che ne limitano il volume delle transazioni). Inoltre, gli emendamenti richiedono di fornire informativa che consenta agli utilizzatori dei rendiconti finanziari di comprendere l'impatto derivante da una valuta per il fatto di non essere scambiabile.
Non sono presenti nuovi Principi e Interpretazioni emessi dallo IASB e non recepiti dalla UE.
Alla data di redazione del presente bilancio consolidato sono stati emessi dallo IASB i seguenti nuovi Principi / Interpretazioni non ancora entrati in vigore:
| Applicazione obbligatoria a partire dal |
|
|---|---|
| Nuovi Principi / Interpretazioni non ancora recepiti dalla UE | |
| IFRS 18 – Presentazione e informativa di bilancio | 1/1/2027 |
| IFRS 19 – Controllate non di interesse pubblico: informazioni integrative | 1/1/2027 |
| Nuovi Principi / Interpretazioni recepiti dalla UE | |
| Modifiche ai principi IFRS 9 e IFRS 7 – Classificazione e Valutazione degli strumenti finanziari | 1/1/2026 |
| Modifiche Annuali agli IFRS — Volume 11 | 1/1/2026 |
| Contratti di compravendita di energia elettrica rinnovabile: Modifiche all'IFRS 9 e IFRS 7 | 1/1/2026 |
Gli eventuali impatti sul bilancio consolidato di Gruppo derivanti dall'applicazione di tali nuovi Principi/Interpretazioni sono attualmente in fase di valutazione; si ritiene, tuttavia, che gli stessi non siano significativi rispetto ai risultati finanziari ed economici.
Le variazioni intervenute nell'area di consolidamento al 30 giugno 2025 rispetto al 31 dicembre 2024 sono di seguito elencate.
| Società | Business Unit di riferimento |
Mese | |
|---|---|---|---|
| Uscite: | |||
| OLIVETTI PAYMENT SOLUTIONS S.p.A. | Liquidata | Domestic | Gennaio 2025 |
| CD FIBER S.r.l. | Liquidata | Domestic | Febbraio 2025 |
| TI SPARKLE SLOVAKIA S.R.O. | Liquidata | Domestic | Giugno 2025 |
| Fusione: | |||
| TS-WAY S.r.l. | Fusa in Telsy S.p.A. | Domestic | Giugno 2025 |
Oltre a quanto già sopra segnalato, di seguito sono riportate anche le ulteriori variazioni dell'area di consolidamento al 30 giugno 2025 rispetto al 30 giugno 2024.
| Società | Business Unit di riferimento |
Mese | |
|---|---|---|---|
| Entrate: | |||
| SPARKLE COMMUNICATIONS INDIA PRIVATE Ltd | Nuova costituzione | Domestic | Luglio 2024 |
| Uscite: | |||
| FIBERCOP S.p.A. | Ceduta | Domestic | Luglio 2024 |
| TELENERGIA S.r.l. | Ceduta | Domestic | Luglio 2024 |
Si ricorda, in particolare, che in data 1° luglio 2024 TIM S.p.A. aveva conferito il Ramo d'Azienda - costituito dalle attività relative alla rete primaria e all'attività wholesale nonché dall'intera partecipazione nella società controllata Telenergia S.r.l. - in favore di FiberCop S.p.A., società che già gestiva le attività relative alla rete secondaria in fibra e rame; contestualmente al conferimento, TIM S.p.A. ha ceduto a Optics Bidco S.p.A. (società controllata da Kohlberg Kravis Roberts & Co. L.P. ("KKR")) l'intera partecipazione detenuta nel capitale sociale di FiberCop S.p.A..
Il numero delle imprese controllate, delle joint ventures e delle imprese collegate del Gruppo TIM, è così ripartito:
| 30.6.2025 | |||
|---|---|---|---|
| Imprese: | Italia | Estero | Totale |
| controllate consolidate con il metodo integrale | 12 | 43 | 55 |
| joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto | 2 | — | 2 |
| collegate valutate con il metodo del patrimonio netto | 7 | 1 | 8 |
| Totale imprese | 21 | 44 | 65 |
| 31.12.2024 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Imprese: | Italia | Estero | Totale | |||
| controllate consolidate con il metodo integrale | 15 | 44 | 59 | |||
| joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto | 2 | — | 2 | |||
| collegate valutate con il metodo del patrimonio netto | 7 | 1 | 8 | |||
| Totale imprese | 24 | 45 | 69 |
| 30.6.2024 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Imprese: | Italia | Estero | Totale | |||
| controllate consolidate con il metodo integrale | 17 | 43 | 60 | |||
| joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto | 2 | — | 2 | |||
| collegate valutate con il metodo del patrimonio netto | 10 | 1 | 11 | |||
| Totale imprese | 29 | 44 | 73 |
Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota 34 "Le imprese del Gruppo TIM".
Nel primo semestre 2025 la voce presenta la seguente ripartizione ed evoluzione:
| (milioni di euro) | 31.12.2024 | Discontinued Operations |
Incrementi | Decrementi | Svalutazioni | Differenze cambio e altre variazioni |
30.6.2025 |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Domestic | 10.185 | (1) | 10.184 | ||||
| Brasile | 845 | 5 | 850 | ||||
| Altre attività | — | — | |||||
| Totale | 11.030 | — | — | — | — | 4 | 11.034 |
Nel corso del primo semestre 2025 l'Avviamento aumenta di 4 milioni di euro, da 11.030 milioni di euro di fine 2024 a 11.034 milioni di euro al 30 giugno 2025 principalmente per le differenze cambio positive relative all'Avviamento della Cash Generating Unit Brasile (il tasso di cambio puntuale utilizzato per la conversione in euro del real brasiliano - espresso in termini di unità di valuta locale per 1 euro - è passato da 6,43318 al 31 dicembre 2024 a 6,39572 al 30 giugno 2025).
L'Avviamento, ai sensi dello IAS 36, non è soggetto ad ammortamento, ma a verifica per riduzione di valore (impairment test) con cadenza almeno annuale in occasione della redazione del bilancio consolidato della società. Peraltro, qualora si verifichino specifici eventi o circostanze ("trigger event") che possano fare presumere la possibilità che l'Avviamento abbia subito una riduzione di valore, l'impairment test viene effettuato anche in occasione della redazione dei bilanci intermedi.
La società, in accordo con le procedure aziendali e i principi contabili di riferimento, in occasione della redazione della relazione semestrale al 30 giugno 2025 ha verificato l'esistenza di eventuali trigger events.
In particolare, con riferimento alla CGU Domestic, nel corso del primo semestre 2025 si è, tra l'altro, osservato che:
Si osserva inoltre che il titolo riferibile alla CGU Brasile, il cui valore recuperabile al 31 dicembre 2024 era stato stimato sulla base della capitalizzazione di borsa, ha registrato un incremento del prezzo di borsa significativo.
Alla luce delle verifiche svolte, al 30 giugno 2025 non si sono quindi riscontrati elementi segnalatori di perdita di valore dell'Avviamento e non è stato pertanto necessario svolgere analisi specifiche di impairment test.
Presentano la seguente composizione e variazione:
| (milioni di euro) | 31.12.2024 | Discontinued Operations |
Investimenti | Ammortamenti | (Svalutazioni)/ Ripristini |
Dismissioni | Differenze cambio |
Altre variazioni |
30.6.2025 |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno |
1.565 | (32) | 326 | (427) | 1 | 210 | 1.643 | ||
| Concessioni, licenze, marchi e diritti simili |
4.006 | 9 | (233) | 9 | 3 | 3.794 | |||
| Altre attività immateriali a vita utile definita |
41 | (4) | (8) | 29 | |||||
| Attività immateriali in corso e acconti |
399 | (24) | 47 | (209) | 213 | ||||
| Totale | 6.011 | (56) | 382 | (664) | — | — | 10 | (4) | 5.679 |
Gli investimenti del primo semestre 2025 comprendono 85 milioni di euro di attività realizzate internamente.
I diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno sono rappresentati essenzialmente dal software applicativo e di funzionamento impianti acquisito a titolo di proprietà ed in licenza d'uso, sono ammortizzati in un periodo compreso tra 2 e 6 anni e si riferiscono prevalentemente a TIM S.p.A. (1.039 milioni di euro), alla Business Unit Brasile (408 milioni di euro) e a Noovle S.p.A. (149 milioni di euro).
Le concessioni, licenze, marchi e diritti simili si riferiscono principalmente al costo residuo delle licenze di telefonia e diritti assimilabili (2.516 milioni di euro per TIM S.p.A. e 1.238 milioni di euro per la Business Unit Brasile).
Le attività immateriali in corso e acconti sono relative principalmente a TIM S.p.A. (144 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (41 milioni di euro) e si riferiscono essenzialmente a sviluppi software.
Presentano la seguente composizione e variazione:
| (milioni di euro) | 31.12.2024 | Discontinued Operations |
Investimenti | Ammortamenti | (Svalutazioni) /Ripristini |
Dismissioni | Differenze cambio |
Altre variazioni |
30.6.2025 |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Terreni | 46 | (5) | 41 | ||||||
| Fabbricati civili e industriali | 244 | (20) | (5) | 219 | |||||
| Impianti e macchinari | 3.521 | (248) | 238 | (467) | (2) | 11 | 167 | 3.220 | |
| Attrezzature industriali e commerciali |
4 | (1) | 3 | ||||||
| Altri beni | 259 | (3) | 43 | (68) | (1) | 23 | 253 | ||
| Attività materiali in corso e acconti |
486 | (58) | 150 | 1 | (188) | 391 | |||
| Totale | 4.560 | (334) | 431 | (541) | — | (3) | 12 | 2 | 4.127 |
Gli investimenti del primo semestre 2025 comprendono 50 milioni di euro di attività realizzate internamente.
La voce Terreni comprende sia i terreni edificati che i terreni disponibili e non è soggetta ad ammortamento. Il saldo al 30 giugno 2025 si riferisce, in prevalenza alla Business Unit Domestic (35 milioni di euro).
La voce Fabbricati civili e industriali comprende principalmente gli immobili ad uso industriale adibiti a data center. In particolare, il saldo al 30 giugno 2025 si riferisce principalmente a Noovle S.p.A. (209 milioni di euro).
La voce Impianti e macchinari comprende essenzialmente impianti e apparati trasmissivi e di alimentazione, rete dati e commutazione, infrastrutture Stazioni Radio Base (SRB) e prodotti commerciali. Il saldo al 30 giugno 2025 è prevalentemente attribuibile alla Business Unit Brasile (1.802 milioni di euro) e alla Business Unit Domestic (1.418 milioni di euro).
La voce Attrezzature industriali e commerciali comprende principalmente di attrezzature necessarie per il completamento infrastrutturale dei laboratori di Telsy S.p.A..
La voce Altri beni comprende principalmente hardware per il funzionamento della rete e per postazioni di lavoro, mobili e arredi e, in misura minimale, mezzi di trasporto e macchine d'ufficio.
La voce Attività materiali in corso e acconti comprende i costi (interni ed esterni) sostenuti per l'acquisizione o la produzione interna di attività materiali, per le quali non risulta ancora avviato il processo di utilizzazione economica.
Presentano la seguente composizione e variazione:
| (milioni di euro) | 31.12.2024 | Discontinued Operations |
Investimenti | Incrementi di contratti di leasing |
Ammortamenti | Dismissioni | Differenze cambio |
Altre variazioni |
30.6.2025 |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Immobili | 864 | (18) | — | 80 | (63) | (3) | 2 | (10) | 852 |
| Impianti e macchinari | 2.465 | (150) | 226 | (196) | (8) | 6 | (20) | 2.323 | |
| Altri beni materiali | 45 | — | 6 | (7) | (1) | 43 | |||
| Attività materiali in corso e acconti |
52 | (1) | 21 | (1) | 71 | ||||
| Attività immateriali | 41 | (37) | 4 | (2) | 6 | ||||
| Totale | 3.467 | (206) | 21 | 316 | (268) | (12) | 8 | (31) | 3.295 |
Gli investimenti del primo semestre 2025 si riferiscono alla Business Unit Domestic e sono principalmente connessi all'acquisizione da parte della Capogruppo TIM S.p.A. di capacità trasmissiva in IRU relativi al backhauling e ad altri diritti d'uso previsti dal Master Service Agreement con Fibercop S.p.A..
Gli incrementi di contratti di leasing, pari complessivamente a 316 milioni di euro, sono relativi alla Business Unit Brasile per 277 milioni di euro e alla Business Unit Domestic per 39 milioni di euro.
Tali incrementi comprendono il maggior valore di diritti d'uso iscritto a seguito di nuovi contratti di locazione passiva, di incrementi dei canoni di locazione e di rinegoziazioni di contratti esistenti. In proposito si ricorda che il principio IFRS16 (Leasing) determina a fronte di tali incrementi la rappresentazione dei contratti di locazione passiva attraverso l'iscrizione nella situazione patrimonialefinanziaria di una passività di natura finanziaria, rappresentata dal valore attuale dei canoni futuri, a fronte dell'iscrizione nell'attivo del diritto d'uso dell'attività presa in locazione.
Le dismissioni sono rappresentative del valore contabile degli asset da contratti di lease cessati anticipatamente.
Le altre variazioni si riferiscono principalmente alle variazioni connesse al minor valore di diritti d'uso iscritto a seguito delle modifiche contrattuali intervenute nel periodo e comprendono inoltre i passaggi in esercizio.
La voce Immobili accoglie gli stabili e i terreni oggetto di contratto di locazione finanziaria e i relativi adattamenti edili e sono riferibili alla Business Unit Brasile (520 milioni di euro) e alla Business Unit Domestic (332 milioni di euro).
La voce Impianti e macchinari accoglie prevalentemente i diritti d'uso sulle infrastrutture per i servizi di telecomunicazioni. Si riferiscono alla Business Unit Brasile per 1.205 milioni di euro e alla Business Unit Domestic per 1.118 milioni di euro. Sono qui iscritti, tra gli altri:
La voce Altri beni materiali accoglie prevalentemente i contratti di locazione su autoveicoli.
La voce Attività immateriali accoglie principalmente il diritto d'uso della società controllata Telsy per l'utilizzo di una piattaforma in cloud computing realizzata a beneficio esclusivo della società per l'esercizio di servizi di sicurezza.
| (milioni di euro) | 30.6.2025 | 31.12.2024 | |
|---|---|---|---|
| I-Systems S.A. | 206 | 213 | |
| W.A.Y. S.r.l. | 3 | 3 | |
| Totale Imprese collegate | (a) | 209 | 216 |
| TIMFin S.p.A. | 32 | 31 | |
| Polo Strategico Nazionale S.p.A. | 14 | 18 | |
| Totale Joint Ventures | (b) | 46 | 49 |
| Totale partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto | (a+b) | 255 | 265 |
| (milioni di euro) | 31.12.2024 | Investimenti | Cessioni e rimborsi di capitale |
Valutazione con il metodo del patrimonio netto |
Altre variazioni | 30.6.2025 |
|---|---|---|---|---|---|---|
| I-Systems S.A. | 213 | (8) | 1 | 206 | ||
| W.A.Y. S.r.l. | 3 | 3 | ||||
| Totale Imprese collegate | 216 | — | — | (8) | 1 | 209 |
| TIMFin S.p.A. | 31 | 1 | 32 | |||
| Polo Strategico Nazionale S.p.A. | 18 | (4) | 14 | |||
| Totale Joint Ventures | 49 | — | — | (3) | — | 46 |
| Totale partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto |
265 | — | — | (11) | 1 | 255 |
Le "altre variazioni" si riferiscono alle differenze cambio connesse alla partecipazione nella società collegata brasiliana I-Systems S.A..
L'elenco delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto è riportato nella Nota 34 "Le imprese del Gruppo TIM".
| (milioni di euro) | 30.6.2025 | 31.12.2024 |
|---|---|---|
| Upload Ventures Growth LP | 52 | 33 |
| Fin.Priv. S.r.l. | 41 | 32 |
| SECO S.p.A. | 24 | 19 |
| UV T-Growth | 21 | 16 |
| Northgate CommsTech Innovations Partners L.P. | 12 | 12 |
| Altre | 12 | 13 |
| Banco C6 S.A. | — | 25 |
| Totale | 162 | 150 |
Con riferimento alla partecipazione detenuta in Banco C6 S.A. si ricorda che in data 11 febbraio 2025, TIM S.A. - società controllata brasiliana del Gruppo TIM - e Banco C6 S.A. hanno stipulato un accordo volto a porre fine a tutte le controversie relative alla partnership tra le due Società e, di conseguenza, a estinguere i procedimenti arbitrali in corso. Durante il periodo di partnership, TIM S.A. aveva ottenuto il diritto a una quota di minoranza nel capitale della banca pari al 6,06%, di cui il 4,62% detenuto in forma di opzioni di sottoscrizione (derivati) e l'1,44% come quota di partecipazione azionaria in Banco C6 S.A.. L'accordo firmato ha previsto oltre alla cessazione della partnership, il trasferimento di tutte le azioni detenute da TIM S.A. in Banco C6 S.A., nonché di tutte le opzioni di sottoscrizione in essere, per un importo di 520 milioni di reais brasiliani (al lordo delle imposte).
Al 30 giugno 2025 il Gruppo TIM ha in essere l'impegno di sottoscrizione di quote:
| (milioni di euro) | 30.6.2025 | 31.12.2024 | |
|---|---|---|---|
| Altre attività finanziarie non correnti | |||
| Titoli diversi dalle partecipazioni | — | — | |
| Crediti verso il personale | 8 | 11 | |
| Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/passività non correnti di natura finanziaria |
403 | 554 | |
| Derivati non di copertura | — | 81 | |
| Altri crediti finanziari | — | — | |
| 411 | 646 | ||
| Crediti finanziari per contratti di locazione attiva | 38 | 40 | |
| Totale attività finanziarie non correnti | (a) | 449 | 686 |
| Titoli diversi dalle partecipazioni, altri crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti |
|||
| Titoli diversi dalle partecipazioni | |||
| Valutati al costo ammortizzato (AC) | — | — | |
| Valutati al fair value attraverso il conto economico complessivo (FVTOCI) | 1.009 | 1.116 | |
| Valutati al fair value attraverso il conto economico separato (FVTPL) | 432 | 423 | |
| 1.441 | 1.539 | ||
| Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti | |||
| Crediti verso il personale | 3 | 3 | |
| Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/passività correnti di natura finanziaria |
28 | 32 | |
| Derivati non di copertura | 76 | 75 | |
| Altri crediti finanziari a breve | 627 | 2 | |
| 734 | 112 | ||
| (b) | 2.175 | 1.651 | |
| Crediti finanziari per contratti di locazione attiva | (c) | 38 | 44 |
| Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti | (d) | 1.442 | 2.924 |
| Totale attività finanziarie correnti | e=(b+c+d) | 3.655 | 4.619 |
| Attività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
(f) | 111 | — |
| Totale attività finanziarie non correnti e correnti | g=(a+e+f) | 4.215 | 5.305 |
Per ulteriori informazioni sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota 20 "Informazioni integrative su strumenti finanziari".
I derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività non correnti e correnti di natura finanziaria comprendono le componenti di valutazione spot mark to market dei derivati di copertura in cash flow hedge e fair value hedge e i ratei attivi su tali contratti.
I derivati non di copertura classificati fra le attività correnti di natura finanziaria si riferiscono principalmente alla Business Unit Brasile (68 milioni di euro).
Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota 19 "Strumenti derivati".
Gli altri crediti finanziari a breve termine comprendono le linee di credito che TIM S.p.A. (495 milioni di euro) e le società lussemburghesi (56 milioni di euro) hanno nei confronti delle Discontinued Operations. Inoltre, in data 11 febbraio 2025 è stato siglato un accordo in base al quale Banco C6 S.A. si è impegnato ad acquistare le proprie azioni e le opzioni di sottoscrizione in circolazione detenute da TIM S.A. per 520 milioni di reais brasiliani. Ad oggi 52 milioni di reais brasiliani sono stati liquidati per cassa, mentre i residui 468 milioni reais brasiliani (pari a 73 milioni di euro al 30 giugno 2025) sono stati riclassificati dalle voci "altre partecipazioni" e derivati non di copertura ad altri crediti finanziari a breve termine. Il perfezionamento dell'operazione è atteso entro la fine del 2025.
I titoli diversi dalle partecipazioni inclusi nelle attività finanziarie correnti si riferiscono:
Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota 2 "Principi contabili".
La cassa e altre disponibilità liquide equivalenti, pari a 1.442 milioni di euro (2.924 milioni di euro al 31 dicembre 2024) e sono così composte:
| (milioni di euro) | 30.6.2025 | 31.12.2024 |
|---|---|---|
| Disponibilità liquide presso banche, istituti finanziari e postali | 948 | 2.428 |
| Titoli diversi dalle partecipazioni (con scadenza non superiore a 3 mesi) | 466 | 496 |
| Altri crediti finanziari | 28 | — |
| Totale | 1.442 | 2.924 |
Le differenti forme tecniche di impiego delle disponibilità liquide al 30 giugno 2025 hanno le seguenti caratteristiche:
I titoli diversi dalle partecipazioni (con scadenza non superiore a 3 mesi) si riferiscono per 466 milioni di euro (496 milioni di euro al 31 dicembre 2024) a certificati di deposito bancari brasiliani (Certificado de Depósito Bancário) effettuati con primarie istituzioni bancarie e finanziarie locali da parte delle società della Business Unit Brasile.
Gli altri crediti finanziari si riferiscono a rapporti di Tesoreria che TIM S.p.A. (15 milioni di euro) e le società lussemburghesi (13 milioni di euro) hanno nei confronti delle Discontinued Operations.
| (milioni di euro) | 30.6.2025 | 31.12.2024 | |
|---|---|---|---|
| Crediti vari non correnti | (a) | 519 | 546 |
| Altre attività non correnti | |||
| Costi contrattuali differiti | 1.068 | 1.079 | |
| Altri costi differiti | 130 | 170 | |
| (b) | 1.198 | 1.249 | |
| Totale | (a+b) | 1.717 | 1.795 |
I crediti vari non correnti ammontano a 519 milioni di euro (546 milioni di euro al 31 dicembre 2024) e includono crediti non correnti per imposte sul reddito per 65 milioni di euro (65 milioni di euro al 31 dicembre 2024).
La voce comprende:
Le altre attività non correnti ammontano a 1.198 milioni di euro (1.249 milioni di euro al 31 dicembre 2024) e comprendono principalmente:
■ Costi contrattuali differiti pari a 1.068 milioni di euro (1.079 milioni di euro al 31 dicembre 2024), relativi principalmente al differimento di costi connessi ad attivazioni e acquisizioni di nuovi contratti con la clientela. I costi contrattuali (principalmente costi tecnici di attivazione e costi per le provvigioni alla rete di vendita) sono oggetto di differimento e rilevati a conto economico separato in funzione della durata attesa del rapporto contrattuale con i clienti (in media circa 4 anni per il business mobile e circa 8 anni per il business fisso).
I costi contrattuali differiti complessivi (non correnti e correnti) ammontano a 1.525 milioni di euro (1.534 milioni di euro al 31 dicembre 2024) e sono così dettagliati:
| (milioni di euro) | 30.6.2025 | 31.12.2024 |
|---|---|---|
| Costi contrattuali differiti | ||
| Costi contrattuali differiti non correnti | 1.068 | 1.079 |
| Costi contrattuali differiti correnti | 457 | 455 |
| Totale | 1.525 | 1.534 |
| (milioni di euro) | 30.6.2025 | 31.12.2024 |
|---|---|---|
| Costi contrattuali differiti | ||
| Costi di acquisizione del contratto | 1.203 | 1.210 |
| Costi di esecuzione del contratto | 322 | 324 |
| Totale | 1.525 | 1.534 |
I costi contrattuali differiti saranno rilevati nel conto economico degli esercizi futuri e in particolare per circa 245 milioni di euro nel secondo semestre 2025 e per circa 397 milioni di euro nell'esercizio 2026, sulla base della consistenza al 30 giugno 2025 e senza tener conto delle nuove quote differite.
| (milioni di euro) | 30.6.2025 | periodo di rilevazione a conto economico | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2° Semestre 2025 |
Esercizio 2026 |
Esercizio 2027 |
Esercizio 2028 |
Esercizio 2029 |
Oltre il 2029 | ||
| Costi di acquisizione del contratto | 1.203 | 196 | 318 | 240 | 175 | 114 | 160 |
| Costi di esecuzione del contratto | 322 | 49 | 79 | 62 | 45 | 31 | 56 |
| Totale | 1.525 | 245 | 397 | 302 | 220 | 145 | 216 |
■ Altri costi differiti pari a 130 milioni di euro, attribuibili principalmente a TIM S.p.A. e alla Business Unit Brasile.
Sono così composti:
| (milioni di euro) | 30.6.2025 | 31.12.2024 |
|---|---|---|
| Crediti commerciali (a) |
2.225 | 2.309 |
| Crediti vari correnti | ||
| Crediti verso altri (b) |
704 | 896 |
| Altre attività correnti | ||
| Attività derivanti da contratti con la clientela (Contract Assets) | 27 | 28 |
| Costi contrattuali differiti | 457 | 455 |
| Altri costi differiti | 654 | 431 |
| Altre | 29 | 27 |
| (c) | 1.167 | 941 |
| Totale (a+b+c) |
4.096 | 4.146 |
I Crediti commerciali ammontano a 2.225 milioni di euro (2.309 milioni di euro al 31 dicembre 2024) e sono al netto di 336 milioni di euro del relativo fondo svalutazione crediti (388 milioni di euro al 31 dicembre 2024).
I crediti commerciali sono relativi, in particolare, a TIM S.p.A. (1.399 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (775 milioni di euro).
I Crediti vari correnti si riferiscono a crediti verso altri per 704 milioni di euro (896 milioni di euro al 31 dicembre 2024) e sono al netto di un fondo svalutazione pari a 37 milioni di euro (40 milioni di euro al 31 dicembre 2024) e sono così analizzabili:
| (milioni di euro) | 30.6.2025 | 31.12.2024 |
|---|---|---|
| Anticipi a fornitori | 186 | 157 |
| Crediti verso il personale | 12 | 7 |
| Crediti tributari | 150 | 219 |
| Crediti per contributi da Stato ed Enti pubblici | 15 | 11 |
| Partite diverse | 341 | 502 |
| Totale | 704 | 896 |
Al 30 giugno 2025, i crediti tributari si riferiscono principalmente alla Business Unit Brasile (136 milioni di euro) e alla Business Unit Domestic (13 milioni di euro).
I crediti per contributi da Stato ed Enti pubblici afferiscono principalmente a progetti non legati all'infrastruttura di rete, finanziati dal MIMIT e dalla Comunità Europea, in particolare progetti relativi ai Centri delle Tecnologie Emergenti e servizi cloud ed edge computing. Il riconoscimento a conto economico di detti contributi avviene, nel caso di contributi in conto capitale, su base sistematica lungo la vita utile delle attività cui i contributi si riferiscono oppure, nel caso di contributi in conto esercizio, con un criterio sistematico negli esercizi in cui la Società rileva come costi le relative spese che i contributi intendono compensare.
Le "partite diverse" comprendono in particolare i crediti di TIM S.p.A. per:
In data 14 aprile 2025 TIM e Boost BidCo, veicolo controllato dal Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) e partecipato da Retelit, hanno firmato l'accordo per la cessione di Telecom Italia Sparkle, attiva nello sviluppo di reti in fibre ottiche per clienti wholesale in campo internazionale (International wholesale), sulla base dell'offerta approvata dal Consiglio di Amministrazione di TIM del 12 febbraio 2025, che aveva preventivamente ricevuto il parere favorevole del comitato parti correlate.
L'accordo, la cui valutazione è stata realizzata seguendo la disciplina prevista per le operazioni con parti correlate, determina l'enterprise value del gruppo Telecom Italia Sparkle in 700 milioni di euro. Il prezzo per la cessione sarà pari all'enterprise value, rettificato sulla base del valore dell'indebitamento netto e del capitale circolante del gruppo Telecom Italia Sparkle al closing. L'accordo prevede un'eventuale rettifica del prezzo, qualora non vengano raggiunti taluni obiettivi relativi all'EBITDA 2025 di Sparkle.
Il perfezionamento dell'operazione è atteso entro l'ultimo trimestre del 2025, una volta completate le attività propedeutiche, tra cui l'ottenimento delle autorizzazioni Antitrust e in materia di Golden Power.
L'accordo prevede infine la sottoscrizione al closing tra TIM e Sparkle di un contratto volto a regolare i servizi che saranno prestati reciprocamente tra le società successivamente al closing.
Essendo realizzate le condizioni necessarie ai fini della cessione integrale della partecipazione detenuta in Telecom Italia Sparkle e l'uscita del gruppo Sparkle dal perimetro di consolidamento del Gruppo TIM (Domestic), al 30 giugno 2025 il gruppo Telecom Italia Sparkle è classificato, ai sensi dell'IFRS 5, quale "Attività disponibile per la vendita".

Di seguito, la composizione delle Attività destinate ad essere cedute e delle Passività ad esse direttamente correlate:
| (milioni di euro) | 30.6.2025 |
|---|---|
| Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute: | |
| di natura finanziaria | 111 |
| di natura non finanziaria | 1.028 |
| Totale | (a) 1.139 |
| Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
|
| di natura finanziaria | 615 |
| di natura non finanziaria | 391 |
| Totale | (b) 1.006 |
| Valore netto delle attività cessate/attività non correnti destinate ad essere cedute | (a-b) 133 |
| (milioni di euro) | 30.6.2025 |
|---|---|
| Attività finanziarie non correnti | 5 |
| Attività finanziarie correnti | 106 |
| Totale | 111 |
| (milioni di euro) | 30.6.2025 |
|---|---|
| Attività non correnti | |
| Avviamento | — |
| Attività immateriali a vita utile definita | 64 |
| Attività materiali | 350 |
| Diritti d'uso su beni di terzi | 207 |
| Altre attività non correnti | 68 |
| 689 | |
| Attività correnti | 339 |
| Totale | 1.028 |
| (milioni di euro) | 30.6.2025 |
|---|---|
| Passività finanziarie non correnti | 16 |
| Passività finanziarie correnti | 599 |
| Totale | 615 |
| (milioni di euro) | 30.6.2025 |
|---|---|
| Passività non correnti | 171 |
| Passività correnti | 220 |
| Totale | 391 |
Di seguito le componenti relative all'"Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" nell'ambito del conto economico separato consolidato.
Gli effetti economici del primo semestre 2024 includono, oltre ai risultati economici del gruppo Telecom Italia Sparkle, anche i risultati economici di NetCo, costituita dalle attività relative alla rete fissa di TIM S.p.A. e dalle società FiberCop S.p.A. e Telenergia S.r.l., la cui cessione è stata perfezionata in data 1° luglio 2024.
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
|---|---|---|
| Effetti economici da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute: | ||
| Ricavi | 353 | 1.293 |
| Altri proventi operativi | 1 | 28 |
| Acquisti di materie e servizi | (282) | (346) |
| Costi del personale | (32) | (587) |
| Altri costi operativi/Variazione delle rimanenze/Attività generate internamente | (3) | 38 |
| Risultato operativo ante ammortamenti, plusvalenze/(minusvalenze) e ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA) |
37 | 426 |
| Ammortamenti | — | (826) |
| Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non correnti | — | — |
| Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti | (57) | — |
| Risultato operativo (EBIT) | (20) | (400) |
| Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto e Altri proventi/(oneri) da partecipazioni |
— | — |
| Saldo oneri/proventi finanziari | (12) | (199) |
| Risultato prima delle imposte derivante da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
(32) | (599) |
| Imposte sul reddito | — | (49) |
| Risultato dopo le imposte derivante da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute (a) |
(32) | (648) |
| Altri impatti economici: | ||
| Altre partite | (1) | (27) |
| Altri proventi/ (oneri) connessi a cessioni degli esercizi precedenti | (9) | |
| (b) | (10) | (27) |
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute (a+b) |
(42) | (675) |
| Attribuibile a: | ||
| Soci della Controllante | (42) | (738) |
| Partecipazioni di minoranza | — | 63 |
Gli effetti economici da "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" comprendono principalmente:
Il risultato per azione da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute attribuibile ai Soci della Controllante, relativo al primo semestre 2025 e al primo semestre 2024:
| (euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
|---|---|---|
| Risultato per azione da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute (base) |
||
| azione ordinaria | — | (0,03) |
| azione di risparmio | — | (0,03) |
| Risultato per azione da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute (diluito) |
||
| azione ordinaria | — | (0,03) |
| azione di risparmio | — | (0,03) |
Inoltre, nell'ambito del Conto economico complessivo consolidato:
Pertanto, il risultato complessivo da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute è negativo per 59 milioni di euro nel primo semestre 2025 e negativo per 659 milioni di euro nel primo semestre 2024.
Nell'ambito del Rendiconto finanziario consolidato gli impatti netti, espressi in termini di contribuzione al consolidato, delle "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" sono così dettagliati:
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
|---|---|---|
| Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute: | ||
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative | (17) | (671) |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di investimento | (25) | (412) |
| Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di finanziamento | (12) | (101) |
| Totale | (54) | (1.184) |
| (milioni di euro) | 30.6.2025 | 31.12.2024 |
|---|---|---|
| Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante | 11.859 | 11.957 |
| Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza | 1.340 | 1.404 |
| Totale | 13.199 | 13.361 |
| (milioni di euro) | 30.6.2025 | 31.12.2024 | ||
|---|---|---|---|---|
| Capitale | 11.624 | 11.624 | ||
| Riserva da sovrapprezzo azioni | — | — | ||
| Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) del periodo | 235 | 333 | ||
| Riserva per attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo |
9 | (6) | ||
| Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura | (51) | (76) | ||
| Riserva per differenze cambio di conversione di attività estere | (2.444) | (2.439) | ||
| Riserva per rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19) | (66) | (66) | ||
| Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto |
— | — | ||
| Riserve diverse e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) del periodo | 2.787 | 2.920 | ||
| Totale | 11.859 | 11.957 |
Sulla base della delibera dell'Assemblea degli Azionisti del 24 giugno 2025, la perdita dell'esercizio 2024 risultante dal bilancio della Capogruppo TIM S.p.A. (1.242 milioni di euro) è stata oggetto di copertura mediante l'utilizzo parziale della Riserva legale che risulta pari a 673 milioni di euro al 30 giugno 2025.
Al 30 giugno 2025 il Capitale è pari a 11.624 milioni di euro, già al netto di azioni proprie per 53 milioni di euro.
Le movimentazioni del Capitale nel primo semestre 2025 sono riportate nelle seguenti tabelle:
| (numero azioni) | al 31.12.2024 | Assegnazione/ emissione azioni |
al 30.6.2025 | % sul Capitale | |
|---|---|---|---|---|---|
| Azioni ordinarie emesse | (a) | 15.329.466.496 | — | 15.329.466.496 | 71,78 |
| meno: azioni proprie | (b) | (96.442.802) | — | (96.442.802) | |
| Azioni ordinarie in circolazione | (c) | 15.233.023.694 | — | 15.233.023.694 | |
| Azioni di risparmio emesse e in circolazione | (d) | 6.027.791.699 | — | 6.027.791.699 | 28,22 |
| Totale azioni emesse da TIM S.p.A. | (a+d) | 21.357.258.195 | — | 21.357.258.195 | 100,00 |
| Totale azioni in circolazione di TIM S.p.A. | (c+d) | 21.260.815.393 | — | 21.260.815.393 |
| (milioni di euro) | Capitale al 31.12.2024 |
Variazioni di capitale |
Capitale al 30.6.2025 |
|
|---|---|---|---|---|
| Azioni ordinarie emesse | (a) | 8.381 | — | 8.381 |
| meno: azioni proprie | (b) | (53) | — | (53) |
| Azioni ordinarie in circolazione | (c) | 8.328 | — | 8.328 |
| Azioni di risparmio emesse e in circolazione | (d) | 3.296 | — | 3.296 |
| Totale Capitale emesso da TIM S.p.A. | (a+d) | 11.677 | — | 11.677 |
| Totale Capitale in circolazione di TIM S.p.A. | (c+d) | 11.624 | — | 11.624 |
Per quanto riguarda i dettagli delle "Variazioni potenziali future di capitale" si rimanda a quanto illustrato nella Nota 26 "Risultato per azione".
Il 24 giugno 2025, l'Assemblea Straordinaria degli Azionisti di TIM ha approvato la deliberazione di modifica dell'oggetto sociale di cui all'articolo 3 dello statuto sociale, pertanto - ai sensi dell'articolo 2437, comma 1, lett. a) del codice civile - ai titolari di azioni ordinarie TIM che non abbiano concorso all'approvazione della citata delibera e ai soci detentori delle azioni di risparmio è stato riconosciuto il diritto di recesso, con possibilità di esercitarlo entro il 10 luglio 2025.
Il valore di liquidazione unitario delle azioni ordinarie e di risparmio per le quali poteva essere esercitato il diritto di recesso è stato determinato dal Consiglio di Amministrazione in euro 0,2884 per le azioni ordinarie ed euro 0,3295 per le azioni di risparmio, ai sensi della vigente normativa, facendo riferimento alla media aritmetica dei prezzi di chiusura di Borsa nei sei mesi che hanno preceduto la pubblicazione dell'avviso di convocazione dell'Assemblea del 24 giugno 2025, avvenuta il 24 maggio 2025.
Il diritto di recesso è stato validamente esercitato per complessive n. 1.364.581 azioni ordinarie e n. 151.748 azioni di risparmio, rappresentative, rispettivamente, del 0,009% % e del 0,003% del capitale sociale delle relative categorie di azioni della Società; il controvalore di liquidazione delle Azioni Ordinarie Recedute e delle Azioni di Risparmio Recedute è pertanto pari, rispettivamente, a 393.545 euro e a 50.001 euro, per un controvalore complessivo pari a 443.546 euro.
L'efficacia della delibera assembleare era soggetta (i) alla Condizione Golden Power (come definita nella relazione illustrativa pubblicata sul sito internet della Società in vista dell'Assemblea degli Azionisti del 24 giugno 2025) e (ii) alla Condizione di Esborso Massimo (come definita nella medesima relazione illustrativa), consistente nella circostanza per cui l'ammontare in denaro eventualmente da pagarsi da parte della Società agli azionisti recedenti non avrebbe dovuto eccedere complessivamente l'importo di Euro 100 milioni. Considerato l'avveramento di entrambe le condizioni sospensive, la delibera assembleare è divenuta pienamente efficace.
Ai sensi dell'art. 2437-quater, commi 1 - 3, del codice civile le azioni oggetto di recesso sono offerte in opzione, a parità di condizioni, agli azionisti TIM in proporzione al numero di azioni possedute alla chiusura della giornata contabile del 7 agosto 2025 (record date) e per le quali non sia stato esercitato il Diritto di Recesso come segue:
Il prezzo di offerta in opzione (il Prezzo di Offerta) è pari al valore di liquidazione delle azioni oggetto di recesso, sopra citato (Euro 0,2884 per ciascuna azione ordinaria receduta e Euro 0,3295 per ciascuna azione di risparmio receduta).
Ai sensi dell'art. 2437-quater, comma 3, del codice civile, i soggetti legittimati che eserciteranno i diritti di opzione sulle azioni oggetto di recesso ai termini e condizioni della presente offerta, purché ne facciano contestuale richiesta, potranno altresì esercitare il diritto di prelazione, avente ad oggetto l'acquisto al Prezzo di Offerta delle Azioni Oggetto di Recesso – spettante nel rispetto della categoria - che siano rimaste inoptate all'esito dell'Offerta in Opzione. Le azioni inoptate verranno assegnate a coloro che hanno esercitato il diritto di prelazione entro la misura massima da ciascuno richiesta in prelazione. Nel caso in cui le azioni inoptate non siano sufficienti a soddisfare tutte le richieste, si procederà al riparto tra coloro che hanno esercitato il diritto di prelazione in proporzione al numero di diritti di opzione da ciascuno di essi esercitati. L'assegnazione e l'eventuale riparto avverranno separatamente per le azioni recedute residue ordinarie e per quelle di risparmio.
Il periodo di adesione all'offerta in opzione, entro il quale i soggetti legittimati potranno esercitare il diritto di opzione sulle azioni oggetto di recesso nonché il diritto di prelazione decorre dal 6 agosto 2025 fino al 12 settembre 2025 (estremi inclusi).
Qualora, a esito dell'Offerta in Opzione e dell'eventuale esercizio del Diritto di Prelazione, residuino Azioni Oggetto di Recesso, la Società valuterà l'opportunità di collocarle presso terzi nelle modalità consentite. In caso di mancato integrale collocamento delle Azioni Oggetto di Recesso a esito dell'Offerta in Opzione, dell'esercizio del Diritto di Prelazione e dell'eventuale Collocamento a Terzi, l'art. 2437-quat.er, commi 5 e 6, cod. civ. prevede che le Azioni Residue saranno rimborsate mediante acquisto da parte della società utilizzando riserve disponibili, anche in deroga a quanto previsto dall'art. 2357, terzo comma, c.c.; in assenza di utili e riserve disponibili, dovrà essere deliberata la riduzione del capitale sociale.
TIM ha provveduto a comunicare i dettagli per l'esercizio dell'Offerta in Opzione – comprensivi dell'eventuale esercizio dei diritti di prelazione – e ogni altro aggiornamento mediante pubblicazione di un avviso sul proprio sito internet della Società www.gruppotim.it/assemblea e con le altre modalità ai sensi di legge. L'avviso dell'offerta in opzione è stato altresì depositato presso il Registro delle Imprese di Milano e pubblicato sul quotidiano Il Sole 24 Ore.
Le Passività finanziarie non correnti e correnti (indebitamento finanziario lordo) sono così composte:
| (milioni di euro) | 30.6.2025 | 31.12.2024 | |
|---|---|---|---|
| Passività finanziarie non correnti per contratti di finanziamento e altri | |||
| Debiti finanziari a medio/lungo termine: | |||
| Obbligazioni | 6.070 | 7.527 | |
| Debiti verso banche | 649 | 701 | |
| Altri debiti finanziari | 276 | 303 | |
| 6.995 | 8.531 | ||
| Altre passività finanziarie a medio/lungo termine: | |||
| Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/passività non correnti di natura finanziaria |
198 | 170 | |
| Derivati non di copertura | 22 | 26 | |
| Altre passività | 1 | 1 | |
| 221 | 197 | ||
| (a) | 7.216 | 8.728 | |
| Passività finanziarie non correnti per contratti di locazione passiva | (b) | 2.482 | 2.421 |
| Totale passività finanziarie non correnti | c=(a+b) | 9.698 | 11.149 |
| Passività finanziarie correnti per contratti di finanziamento e altri | |||
| Debiti finanziari a breve termine: | |||
| Obbligazioni | 2.504 | 2.401 | |
| Debiti verso banche | 1.175 | 1.144 | |
| Altri debiti finanziari | 210 | 257 | |
| 3.889 | 3.802 | ||
| Altre passività finanziarie a breve termine: | |||
| Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/passività correnti di natura finanziaria |
37 | 23 | |
| Derivati non di copertura | 40 | 44 | |
| Altre passività | — | 1 | |
| 77 | 68 | ||
| (d) | 3.966 | 3.870 | |
| Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva | (e) | 490 | 523 |
| Totale passività finanziarie correnti | f=(d+e) | 4.456 | 4.393 |
| Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
(g) | 615 | — |
| Totale passività finanziarie (Indebitamento finanziario lordo) | h=(c+f+g) | 14.769 | 15.542 |
Per ulteriori informazioni sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota 20 "Informazioni integrative su strumenti finanziari".
L'indebitamento finanziario lordo per valuta originaria dell'operazione è il seguente:
| 30.6.2025 | 31.12.2024 | ||||
|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di valuta estera) |
(milioni di euro) | (milioni di valuta estera) |
(milioni di euro) | ||
| USD | 2.029 | 1.731 | 2.044 | 1.967 | |
| BRL | 21.308 | 3.332 | 21.258 | 3.304 | |
| JPY | 20.049 | 118 | 20.042 | 123 | |
| ILS | — | — | 33 | 9 | |
| EURO | 8.973 | 10.139 | |||
| Totale | 14.154 | 15.542 | |||
| Discontinued Operations | 615 | — | |||
| Totale | 14.769 | 15.542 |
Per quanto riguarda i tassi di cambio utilizzati per la conversione dei valori in valuta estera si veda la Nota 32 "Altre informazioni".
Di seguito viene riportata l'analisi dell'indebitamento finanziario lordo per fasce di tasso di interesse effettivo riferito alla valuta originaria escludendo l'effetto di eventuali strumenti derivati di copertura:
| (milioni di euro) | 30.6.2025 | 31.12.2024 |
|---|---|---|
| Fino a 2,5% | 1.572 | 1.178 |
| Da 2,5% a 5% | 4.280 | 5.313 |
| Da 5% a 7,5% | 2.720 | 3.425 |
| Da 7,5% a 10% | 2.207 | 2.265 |
| Oltre 10% | 2.824 | 2.780 |
| Ratei/risconti, MTM e derivati | 551 | 581 |
| Totale | 14.154 | 15.542 |
| Discontinued Operations | 615 | — |
| Totale | 14.769 | 15.542 |
A seguito, invece, dell'utilizzo di strumenti derivati di copertura, l'indebitamento finanziario lordo per fasce di tasso di interesse nominale di posizione è il seguente:
| (milioni di euro) | 30.6.2025 | 31.12.2024 |
|---|---|---|
| Fino a 2,5% | 2.263 | 2.103 |
| Da 2,5% a 5% | 4.504 | 5.328 |
| Da 5% a 7,5% | 2.151 | 2.867 |
| Da 7,5% a 10% | 1.411 | 1.515 |
| Oltre 10% | 3.274 | 3.148 |
| Ratei/risconti, MTM e derivati | 551 | 581 |
| Totale | 14.154 | 15.542 |
| Discontinued Operations | 615 | — |
| Totale | 14.769 | 15.542 |
Le scadenze delle passività finanziarie in termini di valore nominale dell'esborso atteso, come contrattualmente definito, sono le seguenti:
| (milioni di euro) | con scadenza entro il 30.6 dell'anno: | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2026 | 2027 | 2028 | 2029 | 2030 | Oltre 2030 | Totale | |
| Prestiti obbligazionari | 2.237 | 351 | 1.635 | 1.295 | — | 2.802 | 8.320 |
| Loans ed altre passività finanziarie | 637 | 111 | 414 | 120 | 138 | (23) | 1.397 |
| Passività finanziarie per locazioni passive | 449 | 362 | 383 | 358 | 296 | 1.083 | 2.931 |
| Totale | 3.323 | 824 | 2.432 | 1.773 | 434 | 3.862 | 12.648 |
| Passività finanziarie correnti | 744 | — | — | — | — | — | 744 |
| Totale | 4.067 | 824 | 2.432 | 1.773 | 434 | 3.862 | 13.392 |
| Discontinued Operations | 608 | — | — | — | — | — | 608 |
| Totale | 4.675 | 824 | 2.432 | 1.773 | 434 | 3.862 | 14.000 |
Le principali componenti delle passività finanziarie vengono nel seguito commentate.
| (milioni di euro) | 30.6.2025 | 31.12.2024 |
|---|---|---|
| Quota non corrente | 6.070 | 7.527 |
| Quota corrente | 2.504 | 2.401 |
| Totale valore contabile | 8.574 | 9.928 |
| Adeguamento al fair value per effetto delle operazioni in fair value hedge e valutazioni al costo ammortizzato | (254) | (303) |
| Totale valore nominale di rimborso | 8.320 | 9.625 |
In termini di valore nominale le obbligazioni ammontano complessivamente a 8.320 milioni di euro e diminuiscono di 1.305 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024 (9.625 milioni di euro) a seguito dei rimborsi effettuati nel corso del primo semestre 2025.
Relativamente all'evoluzione dei prestiti obbligazionari nel corso del primo semestre 2025 si segnala quanto segue:
| (milioni di valuta originaria) | Valuta | Importo | Data di rimborso |
|---|---|---|---|
| Rimborsi | |||
| TIM Brasil 5.000 milioni di BRL CDI+2,3% | BRL | 294 | 27/1/2025 |
| TIM S.p.A. 1.000 milioni di euro 2,750% | EUR | 1.000 | 15/4/2025 |
| TIM Brasil 5.000 milioni di BRL CDI+2,3% | BRL | 294 | 25/4/2025 |
Nella tabella che segue sono sintetizzati i prestiti obbligazionari emessi da società del Gruppo TIM e ripartiti per società emittente, espressi sia al valore nominale di rimborso, al netto dei riacquisti, sia al valore di mercato:
| Valuta | Ammontare (milioni) |
Valore nominale di rimborso |
Cedola | Data di emissione |
Data di scadenza |
Prezzo di emissione (%) |
Prezzo di mercato al 30.6.2025 |
Valore di mercato al 30.6.2025 |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | (%) | (milioni di euro) | ||||||
| Obbligazioni emesse da TIM S.p.A. | ||||||||
| Euro | 1.000 | 1.000 | 3,000% | 30/9/16 | 30/9/25 | 99,806 | 100,183 | 1.002 |
| Euro | 375 | 375 | 2,875% | 28/6/18 | 28/1/26 | 100 | 100,142 | 375 |
| Euro | 678 | 678 | 3,625% | 25/5/16 | 25/5/26 | 100 | 101,045 | 685 |
| Euro | 742 | 742,3 | 2,375% | 12/10/17 | 12/10/27 | 99,185 | 100,581 | 747 |
| Euro | 625 | 625 | 6,875% | 27/1/23 | 15/2/28 | (*) 100,240 | 108,807 | 680 |
| Euro | 750 | 750 | 7,875% | 20/7/23 | 31/7/28 | (*) 100,998 | 112,540 | 844 |
| Euro | 499 | 499,2 | 1,625% | 18/1/21 | 18/1/29 | 99,074 | 95,067 | 475 |
| Euro | 440 | 440 | 5,250% | 17/3/05 | 17/3/55 | 99,667 | 101,634 | 447 |
| Sub – Totale | 5.109,5 | 5.255 | ||||||
| Obbligazioni emesse da Telecom Italia Finance S.A. e garantite da TIM S.p.A. | ||||||||
| Euro | 656 | 656 | 7,750% | 24/1/03 | 24/1/33 | (*) 109,646 | 125.477 | 823 |
| Sub – Totale | 656 | 823 | ||||||
| Obbligazioni emesse da Telecom Italia Capital S.A. e garantite da TIM S.p.A. | ||||||||
| USD | 500 | 426,6 | 6,375% | 29/10/03 | 15/11/33 | 99,558 | 104,540 | 446 |
| USD | 500 | 426,6 | 6,000% | 6/10/04 | 30/9/34 | 99,081 | 100,135 | 427 |
| USD | 500 | 426,6 | 7,200% | 18/7/06 | 18/7/36 | 99,440 | 105,832 | 451 |
| USD | 500 | 426,6 | 7,721% | 4/6/08 | 4/6/38 | 100 | 107,510 | 459 |
| Sub – Totale | 1.706,5 | 1.783 | ||||||
| Obbligazioni emesse da TIM S.A. | ||||||||
| BRL | 1.600 | 250 | IPCA+4,1682% | 15/6/21 | 15/6/28 | 100 | 117,700 | 295 |
| Sub – Totale | 250 | 295 | ||||||
| Obbligazioni emesse da TIM Brasil Serviços e Participações S.A. | ||||||||
| BRL | 3.824 | 598 | CDI+2,3% | 31/7/23 | 25/7/28 | 100 | 79.85625 | 477 |
| Sub – Totale | 598 | 477 | ||||||
| Totale | 8.320 | 8.633 |
(*) Prezzo di emissione medio ponderato per prestiti obbligazionari emessi in più tranche.
Si segnala che i regolamenti e i prospetti relativi ai prestiti obbligazionari del Gruppo TIM sono disponibili sul sito gruppotim.it.
I debiti verso banche a medio/lungo termine sono pari a 649 milioni di euro (701 milioni di euro al 31 dicembre 2024). I debiti verso banche a breve termine ammontano a 1.175 milioni di euro (1.144 milioni di euro al 31 dicembre 2024) e comprendono 603 milioni di euro di quota corrente dei debiti verso banche a medio/lungo termine.
Gli altri debiti finanziari a medio/lungo termine sono pari ai 276 milioni di euro (303 milioni di euro al 31 dicembre 2024) e si riferiscono per 117 milioni di euro al finanziamento di Telecom Italia Finance S.A. per 20.000 milioni di JPY con scadenza 2029. Gli altri debiti finanziari a breve termine ammontano a 210 milioni di euro (257 milioni di euro al 31 dicembre 2024) e comprendono 57 milioni di euro di quota corrente di altri debiti finanziari a medio/lungo termine e 31 milioni di euro di debiti finanziari a breve termine che TIM S.p.A. ha nei confronti delle Discontinued Operations.
Le passività finanziarie per contratti di locazione passiva a medio/lungo termine ammontano a 2.482 milioni di euro (2.421 milioni di euro al 31 dicembre 2024), mentre quelle a breve termine ammontano a 490 milioni di euro (523 milioni di euro al 31 dicembre 2024) e comprendono 469 milioni di euro di quota corrente delle passività finanziarie per contratti di locazione passiva a medio/lungo termine.
Con riferimento alle passività per locazioni finanziarie al netto delle Discontinued Operations nel primo semestre 2025 e 2024 si rileva quanto segue:
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
|---|---|---|
| Rimborsi quota capitale | 202 | 228 |
| Cash out quota interessi | 146 | 137 |
| Totale | 348 | 365 |
I derivati di copertura relativi a elementi classificati fra le passività non correnti di natura finanziaria ammontano a 198 milioni di euro (170 milioni di euro al 31 dicembre 2024). I derivati di copertura relativi ad elementi classificati fra le passività correnti di natura finanziaria ammontano a 37 milioni di euro (23 milioni di euro al 31 dicembre 2024).
I derivati non di copertura classificati fra le passività finanziarie non correnti ammontano a 22 milioni di euro (26 milioni di euro al 31 dicembre 2024), mentre i derivati non di copertura classificati fra le passività finanziarie correnti ammontano a 40 milioni di euro (44 milioni di euro al 31 dicembre 2024). Includono anche la valutazione delle operazioni in derivati che, ancorché stipulate con finalità di copertura, non possiedono i requisiti formali per essere considerate tali ai fini IFRS.
I titoli obbligazionari emessi da TIM S.p.A., Telecom Italia Finance S.A. e Telecom ltalia Capital S.A. non contengono covenant finanziari di sorta (es. ratio Debt/EBITDA, EBITDA/Interessi, ecc.) né clausole che comportino il rimborso anticipato automatico dei prestiti in funzione di eventi diversi dall'insolvenza del Gruppo TIM; inoltre, il rimborso dei prestiti obbligazionari e il pagamento degli interessi non sono assistiti da garanzie specifiche, né sono previsti impegni a rilasciare future garanzie, ad eccezione delle garanzie piene ed incondizionate concesse da TIM S.p.A. per i prestiti obbligazionari emessi da Telecom Italia Finance S.A. e Telecom Italia Capital S.A..
Trattandosi principalmente di operazioni collocate presso investitori istituzionali sui principali mercati dei capitali mondiali (Euromercato e USA), i termini che regolano i prestiti sono in linea con la market practice per operazioni analoghe effettuate sui medesimi mercati.
Nella documentazione dei prestiti concessi a TIM sono previsti gli usuali covenant di altro genere, fra cui l'impegno a non vincolare asset aziendali a garanzia di finanziamenti ("negative pledge"), l'impegno a non modificare l'oggetto del business o cedere asset aziendali a meno che non sussistano specifiche condizioni (ad esempio, la cessione avvenga al fair market value). Covenant di contenuto sostanzialmente simile sono riscontrabili nei finanziamenti di export credit agreement.
Nei contratti di finanziamento TIM è tenuta a comunicare il cambiamento di controllo. Elementi identificativi del verificarsi di tale ipotesi di change of control e le conseguenze ad esso applicabili - tra le quali rientrano, a discrezione degli investitori, l'eventuale costituzione di garanzie ovvero il rimborso anticipato della quota erogata per cassa e la cancellazione del commitment in assenza di diverso accordo - sono puntualmente disciplinati nei singoli contratti.
Inoltre, i contratti di finanziamento in essere contengono un generico impegno di TIM, la cui violazione costituisce un event of default, a non porre in essere operazioni societarie di fusione, scissione, conferimento di ramo d'azienda al di fuori del Gruppo a meno che non sussistano specifiche condizioni. Il verificarsi di tale event of default può implicare, se richiesto dal Lender, il rimborso anticipato degli importi utilizzati e/o la cancellazione dei commitment non ancora utilizzati.
In particolare, con riferimento ai finanziamenti accesi da TIM con la Banca Europea degli Investimenti ("BEI"), in data 19 maggio 2021 TIM ha, iter alia, ampliato il finanziamento firmato nel 2019 (per un importo iniziale pari a 350 milioni di euro) per un importo addizionale pari a 120 milioni di euro.
Inoltre, in data 5 maggio 2023 TIM ha sottoscritto un finanziamento con la BEI per un ammontare di 360 milioni di euro, garantito parzialmente da SACE. A decorrere dal 27 giugno 2025 tale garanzia è stata definitivamente cessata.
Pertanto, alla data del 30 giugno 2025 il totale nominale dei finanziamenti in essere con la BEI è pari a 830 milioni di euro.
I finanziamenti con la BEI contengono, inter alia, i seguenti covenants e impegni:
Alcuni contratti di finanziamento concessi ad alcune società del Gruppo TIM in essere al 30 giugno 2025 contengono obblighi di rispettare determinati indici finanziari, nonché gli usuali covenant di altro genere, pena la richiesta di rimborso anticipato del prestito.
Si segnala, infine, che al 30 giugno 2025, nessun covenant, negative pledge o altra clausola, relativi alla posizione debitoria sopra descritta, risulta in alcun modo violato o non rispettato né si prevedono difficoltà nel rispetto dei covenants nel prossimo futuro.
Nella tabella sottostante sono riportate le linee di credito committed(*):
| (miliardi di euro) | 30.6.2025 | 31.12.2024 | |||
|---|---|---|---|---|---|
| Accordato | Utilizzato | Accordato | Utilizzato | ||
| Revolving Credit Facility – aprile 2030 | 3,0 | — | 4,0 | — | |
| Totale | 3,0 | — | 4,0 | — |
(*) Ai sensi del contratto firmato le Banche sono impegnate a provvedere i fondi a chiamata (con un preavviso di almeno 3 giorni). Trattandosi di una linea "Committed", le banche non hanno meccanismi per non onorare la richiesta di fondi avanzata dalla Società, fatte salve le clausole di cancellazione obbligatoria anticipata standard di mercato (Scadenza naturale del contratto, Cambio di controllo, Borrower Illegality, Events of default, ognuna come definita nel contratto).
In data 31 marzo 2025, TIM ha sottoscritto un accordo di modifica della Revolving Credit Facility esistente, con efficacia dal 4 aprile 2025, estendendone la scadenza al 4 aprile 2030 e riducendone l'importo da 4 miliardi di euro a 3 miliardi di euro.
Al 30 giugno 2025, il giudizio su TIM delle tre agenzie di rating - Standard & Poor's, Moody's e Fitch Ratings – risulta il seguente:
| Rating | Outlook | |
|---|---|---|
| STANDARD & POOR'S | BB | stabile |
| MOODY'S | Ba2 | stabile |
| FITCH RATINGS | BB | positivo |
La tabella seguente riporta la composizione dell'indebitamento finanziario netto del Gruppo TIM al 30 giugno 2025 e al 31 dicembre 2024, determinato secondo quanto previsto dagli "Orientamenti in materia di obblighi di informativa ai sensi del regolamento sul prospetto" emessi dall'ESMA (European Securities & Markets Authority) in data 4 marzo 2021 (ESMA32-382-1138) e recepiti dalla Consob con Richiamo di attenzione n. 5/21 del 29 aprile 2021.
Nella tabella, inoltre, è evidenziata la riconciliazione dell'indebitamento finanziario netto determinato secondo i citati criteri previsti dall'ESMA con quello calcolato secondo i criteri del Gruppo TIM.
| (milioni di euro) | 30.6.2025 | 31.12.2024 | |
|---|---|---|---|
| Disponibilità liquide presso banche, istituti finanziari e postali | (a) | 948 | 2.428 |
| Altre disponibilità liquide equivalenti | (b) | 466 | 496 |
| Titoli diversi dalle partecipazioni | (c) | 1.441 | 1.539 |
| Liquidità | (d=a+b+c) | 2.855 | 4.463 |
| Debito finanziario corrente (inclusi gli strumenti di debito, ma esclusa la parte corrente del debito finanziario non corrente) |
(e) | 748 | 527 |
| Parte corrente del debito finanziario non corrente | (f) | 3.604 | 3.759 |
| Indebitamento finanziario corrente | (g=e+f) | 4.352 | 4.286 |
| Indebitamento finanziario corrente netto | (h=g-d) | 1.497 | (177) |
| Debito finanziario non corrente (esclusi la parte corrente e gli strumenti di debito) | (i) | 3.225 | 2.987 |
| Strumenti di debito | (j) | 6.070 | 7.527 |
| Debiti commerciali e altri debiti non correnti | (k) | 51 | 51 |
| Indebitamento finanziario non corrente | (l=i+j+k) | 9.346 | 10.565 |
| Totale Indebitamento finanziario netto come da orientamenti ESMA 32-382-1138 | (m=h+l) | 10.843 | 10.388 |
| Debiti commerciali e altri debiti non correnti | (51) | (51) | |
| Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione attiva | (38) | (40) | |
| Crediti finanziari correnti per contratti di locazione attiva | (38) | (44) | |
| Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti | (630) | (5) | |
| Altri crediti finanziari e altre attività finanziarie non correnti | (36) | (11) | |
| Attività/passività finanziarie correlate ad attività cessate/attività non correnti destinate ad essere cedute |
504 | — | |
| Sub-totale | (n) | (289) | (151) |
| Indebitamento finanziario netto contabile (*) | (p=m+n) | 10.554 | 10.237 |
| Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/attività finanziarie | (q) | (137) | (111) |
| Indebitamento finanziario netto rettificato | (r=p+q) | 10.417 | 10.126 |
(*) Per quanto riguarda l'incidenza delle operazioni con Parti Correlate sull'Indebitamento Finanziario Netto, si rimanda all'apposito prospetto inserito nella Nota "Operazioni con parti correlate".
| Movimenti monetari | Movimenti non monetari | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | 31.12.2024 | Incassi e/o Emissioni |
Pagamenti e/o Rimborsi |
Differenze tassi di cambio |
Variazioni di Fair Value |
Altre variazioni e riclassifiche |
30.6.2025 | |
| Debiti finanziari a medio/lungo termine: | ||||||||
| Obbligazioni | 9.928 | (1.093) | (210) | (6) | (45) | 8.574 | ||
| Debiti verso banche | 1.569 | (314) | (3) | 1.252 | ||||
| Altri debiti finanziari | 360 | (21) | (4) | (2) | 333 | |||
| (a) | 11.857 | — | (1.428) | (214) | (6) | (50) | 10.159 | |
| di cui quota a breve termine | 3.326 | 3.164 | ||||||
| Passività per locazioni finanziarie a medio/ | ||||||||
| lungo termine: | 2.895 | — | (202) | 9 | 249 | 2.951 | ||
| (b) | 2.895 | — | (202) | 9 | — | 249 | 2.951 | |
| di cui quota a breve termine | 474 | 469 | ||||||
| Altre passività finanziarie a medio/lungo termine: |
||||||||
| Derivati passivi di copertura relativi a elementi coperti classificati fra le attività/passività non |
||||||||
| correnti di natura finanziaria | 193 | 54 | (26) | 14 | 235 | |||
| Derivati passivi non di copertura | 69 | (9) | 60 | |||||
| Altre passività | 1 263 |
— | — | 54 | (35) | 14 | 1 296 |
|
| di cui quota a breve termine | (c) | 66 | 75 | |||||
| Debiti finanziari a breve termine: | ||||||||
| Debiti verso banche | 276 | 296 | 572 | |||||
| Altri debiti finanziari | 202 | 1 | (48) | 155 | ||||
| Passività per locazioni finanziarie a breve termine | 49 | (28) | 21 | |||||
| (d) | 527 | — | — | 1 | — | 220 | 748 | |
| Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti |
||||||||
| destinate ad essere cedute: | (e) | — | — | (1) | (2) | — | 618 | 615 |
| Totale passività finanziarie (Indebitamento finanziario lordo) |
(f=a+b+c+d+e) | 15.542 | — | (1.631) | (152) | (41) | 1.051 | 14.769 |
| Derivati attivi di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/passività non |
||||||||
| correnti e correnti di natura finanziaria | (g) | 586 | (168) | 14 | (1) | 431 | ||
| Derivati attivi non di copertura | (h) | 156 | (9) | (81) | 10 | 76 | ||
| Totale | (i=f-g-h) | 14.800 | — | (1.631) | 25 | 26 | 1.042 | 14.262 |
La variazione dei Debiti verso a banche a breve termine (296 milioni di euro) è una movimentazione monetaria principalmente dovuta ad aperture/chiusure di Repurchased credit agreements e linee di credito bancarie.
Il valore degli interessi pagati ed incassati delle Attività in funzionamento, riportato nel Rendiconto Finanziario, considera le movimentazioni afferenti alle operazioni in derivati CCIRS a copertura di sottostanti in divisa sia nella loro componente attiva (incassi) sia nella componente passiva (pagamenti) senza netting delle posizioni.
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
|---|---|---|
| Interessi pagati | (584) | (1.180) |
| Interessi incassati | 177 | 378 |
| Totale netto | (407) | (802) |
Al fine di considerare le componenti dei derivati CCIRS come un'unica operazione viene proposta una rappresentazione in cui i flussi di interesse in entrata e in uscita sono esposti al netto. Tale impostazione determinerebbe i seguenti risultati:
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
|---|---|---|
| Interessi pagati | (516) | (997) |
| Interessi incassati | 109 | 195 |
| Totale netto | (407) | (802) |
Si conferma la continuità dell'applicazione dello IAS 39 con riferimento all'applicazione dell'hedge accounting.
Gli strumenti derivati perfezionati dal Gruppo TIM si prefiggono la copertura dell'esposizione al rischio di cambio e la gestione del rischio di tasso di interesse, nonché una diversificazione dei parametri di indebitamento che consenta la minimizzazione del costo e della volatilità entro prefissati limiti gestionali.
Le operazioni con prodotti derivati in essere al 30 giugno 2025 sono legate principalmente alla gestione dell'indebitamento, come interest rate swap (IRS) per ricondurre al profilo di rischio ritenuto più opportuno i prestiti bancari e obbligazionari a tasso fisso, nonché operazioni quali cross currency interest rate swap (CCIRS) e currency forward per convertire finanziamenti/crediti contratti in valute diverse nelle divise di riferimento delle varie società del Gruppo; sono inoltre presenti operazioni di commodity swap a copertura del rischio di variazione del prezzo dell'energia e currency option a copertura dell'equity free cash flow di Gruppo.
Rispettivamente gli IRS prevedono o possono comportare, a scadenze determinate, lo scambio con le controparti di flussi di interesse, calcolati su un valore nozionale di riferimento, ai tassi fissi o variabili concordati.
Ciò vale anche per i CCIRS, che possono prevedere, oltre alla liquidazione dei flussi di interesse periodici, lo scambio dei capitali di riferimento, nelle rispettive divise di denominazione, a scadenza ed eventualmente a pronti.
I commodity swap prevedono lo scambio di flussi periodici basati: i) sul prezzo variabile di riferimento della commodity oggetto di copertura e ii) su un prezzo fisso predeterminato dal contratto. Currency forward e currency option prevedono il futuro scambio di valute rispettivamente a condizioni predeterminate ovvero al verificarsi di talune condizioni di mercato.
Nelle successive tabelle gli strumenti finanziari derivati sono suddivisi per tipologia di rischio per ogni tipo di copertura, separando attività e passività finanziarie. Per i CCIRS l'importo nozionale si riferisce al controvalore euro contrattuale, per gli IRS in valuta diversa dall'euro, al controvalore al tasso di cambio di mercato; per i commodity swap, il nozionale è rappresentato come somma dei soli flussi da corrispondere alla controparte.
| Tipologia (milioni di euro) |
Rischio coperto | Nozionale al 30.6.2025 | Nozionale al 31.12.2024 |
Mark to Market Spot* (Clean Price) al 30.6.2025 |
Mark to Market Spot* (Clean Price) al 31.12.2024 |
|---|---|---|---|---|---|
| Interest rate swap | Rischio tasso di interesse | 400 | — | 4 | — |
| Cross Currency and Interest Rate Swap |
Rischio tasso di interesse e rischio di cambio |
— | — | — | — |
| Totale derivati in Fair Value Hedge | 400 | — | 4 | — | |
| Interest rate swap | Rischio tasso di interesse | 2.239 | 2.403 | 15 | (30) |
| Cross Currency and Interest Rate Swap |
Rischio tasso di interesse e rischio di cambio |
1.964 | 1.968 | 120 | 352 |
| Commodity Swap | Rischio Prezzo energia | 9 | — | — | — |
| Totale derivati in Cash Flow Hedge | 4.212 | 4.371 | 135 | 322 | |
| Totale derivati Non in Hedge Accounting | 1.876 | 1.025 | (49) | 32 | |
| Totale derivati Gruppo TIM | 6.488 | 5.396 | 90 | 354 |
* Il Mark to Market Spot sopra riportato rappresenta la valutazione di mercato del derivato al netto della quota maturata del flusso in corso.
Le valutazioni al fair value degli strumenti finanziari del Gruppo sono state classificate nei 3 livelli previsti dall'IFRS 7. In particolare la scala gerarchica del fair value è composta dai seguenti livelli:
Nelle tabelle che seguono sono riportate alcune informazioni integrative sugli strumenti finanziari, ivi compresa la tabella relativa ai livelli gerarchici per ciascuna classe di attività/passività finanziaria valutata al fair value al 30 giugno 2025.
| Acronimo | ||
|---|---|---|
| Attività finanziarie valutate a: | ||
| Costo ammortizzato | Amortized Cost | AC |
| Fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo | Fair Value Through Other Comprehensive Income | FVTOCI |
| Fair value attraverso il conto economico separato | Fair Value Through Profit or Loss | FVTPL |
| Passività finanziarie valutate a: | ||
| Costo ammortizzato | Amortized Cost | AC |
| Fair value attraverso il conto economico separato | Fair Value Through Profit or Loss | FVTPL |
| Derivati di copertura | Hedge Derivatives | HD |
| Non applicabile | Not applicable | n.a. |
| Livelli di gerarchia | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | Categorie | IFRS 9 | note | Valore di bilancio al 30.6.2025 |
Livello 1 (*) | Livello 2 (*) | Livello 3 (*) |
| ATTIVITÀ | |||||||
| Attività non correnti | |||||||
| Altre partecipazioni | |||||||
| FVTOCI | (8) | 110 | 24 | 41 | 45 | ||
| FVTPL | (8) | 52 | 52 | — | |||
| Titoli, crediti finanziari e altre attività finanziarie non correnti |
|||||||
| di cui titoli | FVTOCI | (9) | — | — | |||
| di cui derivati di copertura | HD | (9) | 403 | 403 | |||
| di cui derivati non di copertura | FVTPL | (9) | — | — | |||
| (a) | 565 | 76 | 444 | 45 | |||
| Attività correnti | |||||||
| Titoli | |||||||
| FVTOCI | (9) | 1.009 | 1.009 | ||||
| FVTPL | (9) | 432 | 432 | ||||
| Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti | |||||||
| di cui derivati di copertura | HD | (9) | 28 | 28 | |||
| di cui derivati non di copertura | FVTPL | (9) | 76 | 76 | |||
| (b) | 1.545 | 1.441 | 104 | — | |||
| Totale | (a+b) | 2.110 | 1.517 | 548 | 45 | ||
| PASSIVITÀ | |||||||
| Passività non correnti | |||||||
| di cui derivati di copertura | HD | (14) | 198 | 198 | |||
| di cui derivati non di copertura | FVTPL | (14) | 22 | 22 | — | ||
| (c) | 220 | — | 220 | — | |||
| Passività correnti | |||||||
| di cui derivati di copertura | HD | (14) | 37 | 37 | |||
| di cui derivati non di copertura | FVTPL | (14) | 40 | 40 | |||
| (d) | 77 | — | 77 | — | |||
| Totale | (c+d) | 297 | — | 297 | — |
(*) Livello 1: corrisponde a prezzi quotati su mercati attivi.
Livello 2: corrisponde a prezzi calcolati attraverso elementi desunti da dati di mercato osservabili.
Livello 3: corrisponde a prezzi calcolati attraverso altri elementi differenti dai dati di mercato osservabili.
Nel corso del primo semestre 2025 non si sono verificati trasferimenti tra diversi livelli gerarchici di attività e passività finanziarie valutate al fair value.
| (milioni di euro) | 31.12.2024 | Discontinued Operations |
Incrementi/ Attualizzazione |
Decrementi | Differenze cambio e altre variazioni |
30.6.2025 | |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Fondo Trattamento di Fine Rapporto | (a) | 186 | (6) | 3 | (3) | — | 180 |
| Fondi per piani pensionistici e altri | 14 | (1) | 1 | (1) | — | 13 | |
| Fondi per esodi agevolati e ristrutturazione aziendale | 3 | (1) | 6 | — | — | 8 | |
| Totale altri fondi relativi al personale | (b) | 17 | (2) | 7 | (1) | — | 21 |
| Totale | (a+b) | 203 | (8) | 10 | (4) | — | 201 |
| di cui: | |||||||
| quota non corrente | 200 | 193 | |||||
| quota corrente(*) | 3 | 8 |
(*) La quota corrente è riferibile ai soli Altri fondi relativi al personale.
Il Fondo Trattamento di Fine Rapporto (T.F.R.) si riferisce alle sole società italiane e si riduce complessivamente di 6 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024. I decrementi sono essenzialmente relativi alla società Telecom Italia Sparkle classificata, ai sensi dell'IFRS 5, quale "Attività disponibile per la vendita" e agli utilizzi del periodo per liquidazioni al personale cessato e per anticipazioni.
Le variazioni registrate nel primo semestre 2025 negli "Incrementi/Attualizzazione" sono così composte:
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
|---|---|
| Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti (*) | — |
| Oneri finanziari | 3 |
| (Utili) perdite attuariali nette del periodo | — |
| Totale | 3 |
| Rendimento effettivo delle attività a servizio del piano | non sono presenti attività al servizio del piano |
(*) Le quote destinate al Fondo Tesoreria INPS o alle forme di previdenza complementare sono contabilizzate, nell'ambito dei "Costi del personale", negli "Oneri sociali"; nella voce sono iscritte le sole quote relative alle società con meno di 50 dipendenti.
Al 30 giugno 2025, i parametri tecnico-economici utilizzati nella valutazione del Fondo Trattamento di Fine Rapporto hanno subito, rispetto al 31 dicembre 2024, minime variazioni.
In particolare, il tasso di inflazione è rimasto invariato rispetto al valore di dicembre 2024 (2,00%) mentre il tasso di attualizzazione è aumentato, passando dal 3,18% utilizzato al 31 dicembre 2024 al 3,21% del 30 giugno 2025.
I Fondi per piani pensionistici e altri sono prevalentemente rappresentativi di piani pensionistici attivati da società estere del Gruppo TIM.
I Fondi per esodi agevolati e ristrutturazione aziendale aumentano, nel primo semestre 2025, complessivamente di 5 milioni di euro, principalmente per l'effetto di accantonamenti per piani di esodazione individuale, come previsto dall'accordo sindacale sottoscritto dalla Capogruppo con le OO.SS. il 29 marzo 2024 e ratificato il 12 aprile 2024 presso il Ministero del Lavoro.
Sono così composti:
| (milioni di euro) | 31.12.2024 | Discontinued operations |
Incremento | Utilizzo a conto economico |
Utilizzo diretto | Differenze cambio e altre variazioni |
30.6.2025 |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Fondo imposte e rischi fiscali | 120 | 10 | (7) | 10 | 133 | ||
| Fondo per oneri di ripristino | 80 | 3 | (3) | 80 | |||
| Fondo vertenze legali | 474 | (3) | 46 | (33) | (22) | 462 | |
| Fondo rischi commerciali | 154 | 11 | (16) | (1) | 148 | ||
| Fondo per rischi e oneri su partecipazioni e operazioni societarie |
39 | (28) | 11 | ||||
| Altri fondi rischi e oneri | 10 | 10 | |||||
| Totale | 877 | (31) | 70 | (16) | (41) | (15) | 844 |
| di cui: | |||||||
| quota non corrente | 485 | 384 | |||||
| quota corrente | 392 | 460 |
Il fondo imposte e rischi fiscali si incrementa di 13 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2024 ed è relativo essenzialmente alla Business Unit Brasile.
Il fondo per oneri di ripristino si riferisce agli accantonamenti dei costi previsti per il ripristino degli immobili in locazione e dei siti utilizzati nell'ambito della telefonia mobile; al 30 giugno 2025 è riconducibile principalmente alla Capogruppo TIM S.p.A. (74 milioni di euro) e alla società controllata brasiliana TIM S.A. (5 milioni di euro).
Il fondo vertenze legali accoglie gli stanziamenti a fronte di vertenze con altre controparti e con il personale. Il saldo al 30 giugno 2025 è attribuibile per 361 milioni di euro alla Business Unit Domestic e per 101 milioni di euro alla Business Unit Brasile.
Il fondo per rischi commerciali è relativo alla Business Unit Domestic e principalmente alla Capogruppo TIM S.p.A.. Nel corso del primo semestre 2025 si segnala, in particolare, la risoluzione di un contratto per un accordo di connettività che ha determinato l'aggiornamento della passività iscritta al 31 dicembre 2024.
Sono così composti:
| (milioni di euro) | 30.6.2025 | 31.12.2024 |
|---|---|---|
| Debiti vari non correnti | ||
| Debiti verso istituti di previdenza | 301 | 381 |
| Debiti per imposte sul reddito | — | 1 |
| Altri debiti | 6 | 11 |
| (a) | 307 | 393 |
| Altre passività non correnti | ||
| Ricavi differiti da contratti con clienti (Contract liabilities) | 90 | 128 |
| Altri ricavi e proventi differiti | 248 | 360 |
| Contributi in conto capitale | 13 | 15 |
| (b) | 351 | 503 |
| Totale (a+b) |
658 | 896 |
Sono così composti:
| (milioni di euro) | 30.6.2025 | 31.12.2024 | |
|---|---|---|---|
| Debiti commerciali | (a) | 3.563 | 4.351 |
| Debiti tributari | (b) | 450 | 136 |
| Debiti vari | |||
| Debiti per compensi al personale | 179 | 183 | |
| Debiti verso istituti di previdenza | 267 | 308 | |
| Debiti relativi al "Contributo per l'esercizio di attività di TLC" | 601 | 527 | |
| Dividendi deliberati, ma ancora da corrispondere ad azionisti | 129 | 48 | |
| Altri | 220 | 216 | |
| Fondi relativi al personale (ad eccezione del T.F.R.) per le quote che si prevede verranno liquidate entro 12 mesi |
8 | 3 | |
| Fondi per rischi e oneri, per le quote che si prevede verranno liquidate entro 12 mesi |
460 | 392 | |
| (c) | 1.864 | 1.677 | |
| Altre passività correnti | |||
| Passività derivanti da contratti con clienti (Contract liabilities) | 783 | 797 | |
| Altri ricavi e proventi differiti | 94 | 113 | |
| (d) | 877 | 910 | |
| Totale | (a+b+c+d) | 6.754 | 7.074 |
I debiti commerciali, pari a 3.563 milioni di euro (4.351 milioni di euro al 31 dicembre 2024), si riferiscono principalmente alla Business Unit Domestic (2.793 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (786 milioni di euro). La voce include i debiti verso il fornitore Inwit S.p.A. da parte di TIM S.p.A. per 276 milioni di euro derivanti principalmente dal contratto di servizio (Master Service Agreement) in essere.
Al 30 giugno 2025 i debiti commerciali con scadenza superiore ai 12 mesi ammontano a 41 milioni di euro (40 milioni di euro al 31 dicembre 2024) e sono principalmente riferibili a debiti della Business Unit Brasile per il rinnovo di licenze di telecomunicazioni.
TIM S.p.A. mette a disposizione dei fornitori l'utilizzo di alcuni strumenti finanziari che consentono loro di anticipare l'incasso delle fatture (cd. reverse factoring).
Tali strumenti non comportano per TIM S.p.A. alcuna modifica delle condizioni di pagamento contrattualmente stabilite con il fornitore, in quanto sono esclusivamente a disposizione dei fornitori stessi per gestire, a loro discrezione, in maniera più efficiente la relazione con le istituzioni finanziarie.
Inoltre, in alcuni casi, TIM S.p.A. negozia con specifici fornitori allungamenti dei termini di pagamento, in modo tale da ricondurli agli usuali termini di pagamento della categoria merceologica di appartenenza.
Nel 2025 tali operazioni hanno consentito di definire termini di pagamento coerenti con quelli applicati ai fornitori non oggetto di accordi, pari a 120 giorni data fine mese fattura, senza impatti significativi sulla dinamica del cash flow.
I debiti tributari si riferiscono principalmente ai debiti della Business Unit Brasile (72 milioni di euro) e di TIM S.p.A. (376 milioni di euro). Questi ultimi comprendono il debito verso l'Erario per IVA (355 milioni di euro), per le trattenute operate quale sostituto d'imposta (16 milioni di euro) e al debito per la tassa di concessione governativa (2 milioni di euro).
I debiti vari comprendono principalmente:
■ Passività derivanti da contratti con clienti (Contract liabilities), pari a 783 milioni di euro. La voce accoglie le passività verso clienti connesse alle obbligazioni delle società del Gruppo di trasferire beni e servizi per i quali hanno ricevuto un corrispettivo. Sono di seguito rappresentate le passività verso clienti, che hanno generalmente una scadenza entro 12 mesi.
In particolare:
Sono illustrati qui di seguito i principali contenziosi giudiziari, arbitrali e fiscali in cui le società del Gruppo TIM sono coinvolte al 30 giugno 2025, nonché quelli chiusi nel corso del periodo.
Per quei contenziosi, di seguito descritti, per i quali si è ritenuto probabile un rischio di soccombenza, il Gruppo TIM ha iscritto passività per complessivi 322 milioni di euro.
Si segnala che per alcuni contenziosi di seguito riportati non è stato possibile, sulla base delle informazioni disponibili alla data di chiusura della presente Relazione finanziaria semestrale e con particolare riferimento alla complessità dei procedimenti, al loro stato di avanzamento, nonché agli elementi di incertezza di carattere tecnico-processuale, effettuare una stima attendibile degli oneri e/o delle tempistiche degli eventuali pagamenti. Inoltre, nei casi in cui la diffusione delle informazioni relative al contenzioso potesse pregiudicare seriamente la posizione di TIM o delle sue controllate, viene descritta unicamente la natura generale della controversia.
Infine, relativamente ai procedimenti con l'Autorità Antitrust, si rammenta che in base all'art. 15, comma 1, della Legge n. 287/1990 ("Norme per la tutela della concorrenza e del mercato"), l'Autorità ha la facoltà di comminare una sanzione amministrativa commisurata al fatturato del Gruppo, nei casi di infrazioni ritenute gravi.
Per i seguenti contenziosi e azioni giudiziarie pendenti non sono intervenuti fatti significativi rispetto a quanto pubblicato nella Relazione finanziaria annuale 2024:
Al 30 giugno 2025 le società della Business Unit Brasile risultano coinvolte in contenziosi di natura fiscale o regolatoria il cui esito è valutato di possibile soccombenza per un ammontare complessivo di circa 23,1 miliardi di reais (22,3 miliardi di reais al 31 dicembre 2024), corrispondenti a circa 3,6 miliardi di euro al 30 giugno 2025.
Sono di seguito evidenziate le principali tipologie di contenzioso, classificate in base all'imposta cui fanno riferimento.
In relazione all'imposizione a livello federale, si segnalano i seguenti filoni vertenziali:
Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 5,1 miliardi di reais (5,1 miliardi di reais al 31 dicembre 2024).
Nell'ambito del prelievo statale, si segnalano molteplici contestazioni in materia di ICMS, ed in particolare:
Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 11,8 miliardi di reais (11,1 miliardi di reais al 31 dicembre 2024).
Tra i contenziosi con un grado di rischio classificato come "possibile", vi sono alcune controversie relative alle imposte comunali (Municipal Taxes) il cui importo complessivo ammonta a circa 1,9 miliardi di reais (circa 1,9 miliardi di reais al 31 dicembre 2024).
Le principali contestazioni in materia di contribuzioni all'ente regolatorio (Anatel), e in particolare in termini di FUST e FUNTTEL, riguardano l'assoggettamento a tali prelievi dei ricavi da interconnessione.
Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 4,3 miliardi di reais (4,2 miliardi di reais al 31 dicembre 2024).
Nell'agosto 2017 la Presidenza del Consiglio ha avviato nei confronti di TIM (ed anche di Vivendi) un procedimento volto a verificare l'esistenza in capo a TIM dell'obbligo di notificare, ai sensi della disciplina c.d. "Golden Power", l'acquisto da parte di Vivendi del controllo societario di TIM e degli attivi strategici da questa detenuti. Nel settembre 2017, il procedimento in questione si è concluso con l'affermazione dell'esistenza di tale obbligo in capo a TIM con decorrenza dal 4 maggio 2017 (data dell'Assemblea degli Azionisti che ha rinnovato gli organi sociali di TIM).
Per l'effetto di tale decisione della Presidenza del Consiglio, è stato avviato un nuovo procedimento amministrativo per la irrogazione in capo a TIM della sanzione pecuniaria prevista dalla disciplina Golden Power per inottemperanza al citato obbligo di notifica. Tale procedimento si è concluso in data 8 maggio 2018 con l'irrogazione di una sanzione pecuniaria pari a 74,3 milioni di euro.
La Presidenza del Consiglio ha inoltre esercitato i poteri Golden Power con decreti del 16 ottobre 2017 e 2 novembre 2017. La Società, essendo convinta di disporre di argomentazioni giuridiche volte a dimostrare che nessun obbligo di notifica del controllo di Vivendi su di essa gravava, ha presentato distinti ricorsi straordinari al Presidente della Repubblica per richiedere l'annullamento del provvedimento di accertamento del 28 del settembre 2017, del decreto di esercizio dei poteri speciali del 16 ottobre 2017 e del decreto di esercizio dei poteri speciali del 2 novembre 2017, e dinanzi al TAR Lazio contro il citato provvedimento dell'8 maggio 2018 che ha irrogato la sanzione pecuniaria, con richiesta di sospensione in via cautelare dell'efficacia dello stesso. Quanto al ricorso al TAR Lazio contro il provvedimento dell'8 maggio 2018 che ha irrogato la sanzione pecuniaria, il TAR, accogliendo nel luglio 2018 l'istanza cautelare della Società, ha sospeso il pagamento della sanzione. Successivamente, con sentenza non definitiva del maggio 2019, il TAR Lazio anche in ragione della "originalità" della distinzione del procedimento tra atto di accertamento del 28 settembre 2017 e decreto sanzionatorio dell'8 maggio 2018: (i) ha accolto la richiesta TIM di provvedimenti provvisori per la sospensione dell'ammenda condizionata all'offerta della garanzia; (ii) concesso la sospensione del procedimento al fine di attendere la sentenza definitiva nella causa (pregiudiziale) pendente dinanzi al Presidente della Repubblica avverso l'atto di accertamento del 28 settembre 2017 in; (iii) respinto le eccezioni processuali sollevate dalle amministrazioni resistenti.
Il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica avverso il decreto di esercizio dei poteri speciali del 2 novembre 2017 è stato respinto.
Si segnala, altresì, il rilascio a maggio 2018 di una fideiussione a favore della Presidenza del Consiglio di 74,3 milioni di euro, richiesta per la presentazione da parte di TIM dinanzi al TAR Lazio dell'istanza di sospensione cautelare della riscossione della sanzione irrogata per l'asserita violazione dell'art. 2 del D.L. 15/3/2012, n. 21 (Golden Power). Tale fideiussione è stata successivamente rinnovata fino al 30 novembre 2025.
In data 13 settembre 2023, è stato tramesso a TIM l'avviso di perenzione ultraquinquennale del ricorso ai sensi dell'articolo 82 c.p.a., essendo decorsi cinque anni dalla data di deposito del medesimo. TIM ha pertanto chiesto la fissazione dell'udienza pubblica di discussione del ricorso. Detta udienza pubblica è stata fissata per il 10 gennaio 2024. Successivamente all'udienza il TAR con ordinanza 709 del 15 gennaio 2024, ha confermato la sospensione propria del giudizio, come già disposto con sentenza non definitiva del 23 maggio 2019 n. 6310, nonché la sospensione dell'esecuzione del provvedimento alle condizioni previste dalla menzionata pronuncia, il tutto in attesa decisione del procedimento straordinario avverso il provvedimento di accertamento del 28 settembre 2017.
Con parere n. 1259/2024 reso nel procedimento straordinario avverso il provvedimento di accertamento del 28 settembre 2017, il Consiglio di Stato ha concordato con l'opinione espressa dal TAR Lazio nella sentenza non definitiva del maggio 2019, ritenendo inammissibile il ricorso in quanto l'atto impugnato non è qualificabile come provvedimento ma come atto infraprocedimentale inerente al procedimento sanzionatorio (impugnato con ricorso al TAR Lazio). Sicché, con atto del 5 dicembre 2024, TIM ha chiesto in via cautelativa al TAR Lazio la prosecuzione del giudizio avverso il decreto sanzionatorio, salva la possibilità di ulteriore sospensione in attesa della decisione del Consiglio di Stato sui procedimenti straordinari avverso i decreti di esercizio dei poteri speciali ancora pendenti, e/o in attesa del decreto della Presidenza della Repubblica che recepirà il citato parere del Consiglio di Stato n. 1259/2024. L'udienza avanti al TAR era stata fissata per il 19 marzo 2025. All'esito dell'udienza la causa è stata trattenuta per la decisione, riservandosi il Collegio se sospendere o definire il giudizio. Con sentenza del 23 maggio 2025 il TAR Lazio ha rigettato il ricorso e confermato la legittimità della sanzione imposta a TIM. Avverso la sentenza, TIM ha presentato il 28 luglio 2025 appello davanti al Consiglio di Stato, con istanza di sospensione cautelare della riscossione della sanzione
Inoltre, TIM impugnava dinanzi al TAR Lazio e poi appellava dinanzi al Consiglio di Stato il provvedimento con il quale Consob, il 13 settembre 2017, affermava l'esistenza del controllo di Vivendi su TIM. Nel dicembre 2020 il Consiglio di Stato, con sentenza definitiva, ha accolto il ricorso di TIM ed annullato il provvedimento di Consob, significativa premessa dell'intero procedimento successivo della Presidenza del Consiglio relativo all'obbligo di notifica Golden Power del quale s'è detto sopra. In data 14 giugno 2021, la Consob ha presentato ricorso straordinario dinanzi la Corte di Cassazione per motivi giurisdizionali; TIM si è costituita in giudizio, eccependo l'illegittimità e inammissibilità del ricorso. A seguito della Camera di Consiglio che si è tenuta l' 11 ottobre 2022, il 24 gennaio 2023 è stata pubblicata l'ordinanza con la quale la Corte di Cassazione dichiara improcedibile il ricorso di Consob con conseguente condanna alle spese di lite.
Con atto di citazione dinanzi al Tribunale di Roma, COMM 3000 S.p.A. (già KPNQWest Italia S.p.A.) ha convenuto in giudizio TIM avanzando pretese risarcitorie quantificate in complessivi 37 milioni di euro, per asserite condotte abusive e anticoncorrenziali attuate nel periodo 2009-2011, mediante boicottaggio tecnico (rifiuti di attivazione dei servizi all'ingrosso - KO); tali pretese sono fondate sui contenuti del provvedimento dell'AGCM che ha definito il procedimento A428. TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le tesi di controparte. All'esito del giudizio, con sentenza di aprile 2019, il Tribunale di Roma ha accolto parzialmente le domande di COMM 3000 S.p.A. (già KPNQWest Italia S.p.A.) condannando TIM al pagamento di un importo significativamente inferiore a quanto oggetto delle pretese risarcitorie di controparte. Nel mese di giugno 2019, TIM ha proposto appello avverso la sentenza. Con sentenza di aprile 2021, la Corte di Appello di Roma ha accolto in parte l'appello di TIM riducendo l'importo del risarcimento dovuto a COMM 3000, che era comunque interamente coperto dal relativo fondo. Nel mese di novembre 2021, TIM ha proposto ricorso per Cassazione avverso la sentenza emessa dalla Corte di Appello di Roma. L'adunanza in Camera di consiglio si è svolta il 13 giugno 2023. Con ordinanza interlocutoria del 19 luglio 2023, la Corte ha rimesso la causa sul ruolo. In data 30 ottobre 2024 si è tenuta la pubblica udienza e la causa è stata trattenuta in decisione. Con sentenza del 28 gennaio 2025, la Cassazione ha confermato la sentenza parzialmente favorevole della Corte di Appello di Roma. Con ricorso del 24 aprile 2025, TIM ha impugnato la sentenza della Corte di Cassazione dinanzi alla Corte europea dei diritti dell'uomo, lamentando una violazione del diritto di difesa da parte dei giudici nazionali.
Nel mese di giugno 2017 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato il procedimento A514 nei confronti di TIM per accertare un possibile abuso di posizione dominante in violazione dell'art. 102 del "Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea". Il procedimento è stato avviato sulla base di alcune segnalazioni giunte, tra il mese di maggio e di giugno 2017, da parte di Infratel, Enel, Open Fiber, Vodafone e Wind Tre e riguarda un presunto abuso di posizione dominante nei mercati dei servizi di accesso wholesale e dei servizi retail relativi alla rete fissa a banda larga e ultralarga. In particolare, l'AGCM ha ipotizzato che TIM abbia tenuto condotte volte a: i) rallentare e ostacolare lo svolgimento delle gare Infratel, al fine di ritardare o rendere meno remunerativo l'ingresso di un altro operatore sul mercato wholesale; ii) accaparrarsi preventivamente la clientela sul mercato retail dei servizi a banda ultralarga, mediante politiche commerciali volte a restringere lo spazio di contendibilità della clientela residuo per gli operatori concorrenti.
A seguito dell'avvio del procedimento, nel mese di luglio 2017 è stata svolta un'ispezione da parte dei funzionari dell'Autorità presso alcune sedi di TIM. Il 2 novembre 2017 TIM ha depositato una memoria difensiva nella quale, a supporto della correttezza del proprio operato, sono state confutate tutte le ipotesi di illegittimità dei comportamenti asseritamente tenuti da TIM e formanti oggetto del procedimento.
In data 14 febbraio 2018, AGCM ha deliberato di estendere l'oggetto del procedimento per la verifica di ulteriori condotte, concernenti la strategia dei prezzi wholesale di TIM sul mercato dei servizi di accesso all'ingrosso a banda larga e ultralarga, e l'utilizzo di informazioni privilegiate riguardanti la clientela degli operatori alternativi.
In data 5 luglio 2018, TIM ha depositato una proposta di impegni che, ove accettata definitivamente dall'Autorità, comporterebbe la chiusura dell'istruttoria senza accertamento di alcun illecito e irrogazione di sanzione. Gli impegni sono stati ritenuti preliminarmente ammissibili dall'Autorità che li ha sottoposti a market test nei mesi di agosto e settembre.
Il 30 ottobre 2018 TIM ha formulato le proprie repliche rispetto alle osservazioni dei terzi ed ha integrato la proposta di impegni con modifiche accessorie. Con provvedimento notificato in data 4 dicembre 2018, l'AGCM ha definitivamente respinto la proposta di impegni, ritenendoli non idonei alla luce delle contestazioni sollevate.
In data 4 marzo 2019, TIM ha chiesto ad AGCM la proroga del termine di chiusura del procedimento (inizialmente fissato al 31 maggio 2019).
Il 10 aprile 2019 AGCM ha deliberato una proroga del termine di conclusione del procedimento al 30 settembre 2019. Il 17 maggio 2019 AGCM ha comunicato a TIM le risultanze istruttorie (CRI). Nella CRI, AGCM conferma sostanzialmente l'impianto accusatorio ipotizzato nei provvedimenti di avvio ed estensione del procedimento.
Il 12 giugno 2019 AGCM ha esteso i termini per il deposito della memoria finale di TIM al 20 settembre 2019 e per l'audizione finale al 25 settembre 2019.
Il 18 settembre 2019 AGCM ha deliberato una nuova proroga del termine di conclusione del procedimento fissandolo al 28 febbraio 2020.
Il 6 marzo 2020 è stato notificato a TIM il provvedimento di chiusura dell'istruttoria: AGCM ha deliberato la sussistenza di un abuso di posizione dominante di TIM, accertando che TIM ha posto in essere una strategia anticoncorrenziale preordinata a ostacolare lo sviluppo in senso concorrenziale degli investimenti in infrastrutture di rete a banda ultra-larga. La sanzione irrogata a TIM per l'illecito anticoncorrenziale è pari a 116.099.937,60 euro.
Il 25 giugno 2020 TIM ha inviato ad AGCM la c.d. relazione di ottemperanza come prescritto nel dispositivo del provvedimento finale.
La Società ha comunque provveduto a maggio 2021 al pagamento della sanzione.
TIM ha impugnato dinanzi al TAR Lazio il suddetto provvedimento sanzionatorio. Con sentenza 1963/2022 del 28 febbraio 2022, il ricorso di TIM è stato respinto; nei confronti della decisione del TAR, TIM ha proposto appello al Consiglio di Stato.
Nell'agosto 2022, Irideos ha notificato atto di intervento ad opponendum rispetto al ricorso principale di TIM.
La relativa udienza di discussione è stata fissata per il 25 maggio 2023. Ad esito dell'udienza il Consiglio di Stato ha disposto una Consulenza Tecnica di Ufficio su tre quesiti in ordine alla redditività dell'investimento nelle zone bianche. Il giorno 11 ottobre 2023 si è regolarmente svolto il giuramento dei CTU in Consiglio di Stato che hanno chiesto una proroga dei termini di conclusione. Secondo i nuovi termini concessi dal Consiglio di Stato, la CTU si è conclusa a maggio 2024, con il deposito della relazione finale.
All'udienza pubblica del 10 ottobre 2024 la causa è stata trattenuta in decisione; Open Fiber ha richiesto la pubblicazione anticipata del dispositivo. Il Consiglio di Stato il 25 ottobre 2024 ha pubblicato il dispositivo della sentenza con cui ha respinto le istanze, anche istruttorie, delle parti e accolto in parte l'appello e, in parziale riforma della sentenza impugnata, ha accolto il ricorso di primo grado limitatamente alla commisurazione della sanzione irrogata, che va ridotta del 25%; per il resto, ha respinto l'appello e confermato il provvedimento impugnato in relazione a tutti gli altri profili di censura. Il 13 novembre 2024 è stata pubblicata la sentenza e TIM ha dato avvio alle procedure necessarie ad ottenere la restituzione parziale della sanzione per un importo pari a 29.024.984,40 euro, cui vanno aggiunti gli interessi legali decorrenti dalla data di pagamento sino alla data di effettiva restituzione. In data 27 febbraio 2025 l'AGCM ha notificato al MIMIT il nulla osta per il pagamento nei confronti di TIM del suddetto importo a seguito dell'avvenuta rideterminazione in euro 87.074.953,20 da parte dell'Autorità della sanzione irrogata nei confronti di TIM per la condotta accertata con il provvedimento n. 28162 del 25 febbraio 2020. Su istanza di TIM il MIMIT ha provveduto alla restituzione della citata somma di euro 29.024.984,40 e dei relativi interessi pari ad euro 2.664.864.94.
Nel mese di marzo 2020 Open Fiber (OF) ha convenuto in giudizio TIM dinanzi al Tribunale di Milano, avanzando una pretesa risarcitoria pari a 1,5 miliardi di euro per danni causati da un presunto abuso di posizione dominante escludente nei confronti di OF. Le presunte condotte contestate consistono in: (i) investimenti pre-emptive in reti FTTC nelle aree bianche; (ii) avvio di azioni legali pretestuose per ostacolare le gare Infratel; (iii) repricing strumentale di alcuni servizi all'ingrosso; (iv) offerte commerciali di lock-in sul mercato retail; (v) comunicazione di informazioni false all'AGCOM, in sede di approvazione di un'offerta wholesale, e diffusione di voci circa un interesse di TIM ad acquisire OF; (vi) discriminazione nelle condizioni di accesso alle infrastrutture passive di TIM. TIM si è costituita in giudizio contestando le argomentazioni di OF. Enel S.p.A. è intervenuta nel giudizio chiedendo di condannare TIM al risarcimento di tutti i danni patiti e patendi dalla stessa Enel e da OF, senza tuttavia quantificarli. Nel corso di causa, Open Fiber ha rideterminato il danno asseritamente subito portandolo a 2,6 miliardi di euro oltre interessi e rivalutazione monetaria. Open Fiber ha inoltre chiarito che a suo dire tale danno sarebbe tuttora in divenire. Enel ha poi quantificato il danno asseritamente subito in 228 milioni di euro circa oltre interessi. Il 19 ottobre 2022 si è tenuta l'udienza per l'ammissione dei mezzi istruttori al termine della quale il giudice si è riservato. Con ordinanza del 17 luglio 2023 il Tribunale di Milano ha sciolto la riserva e rinviato all'udienza del 3 aprile 2024 per la precisazione delle conclusioni. All'udienza del 3 aprile, il Giudice ha disposto l'acquisizione della CTU resa nel giudizio di impugnazione da parte di TIM dinanzi al Consiglio di Stato, della sentenza sfavorevole del TAR relativa al provvedimento sanzionatorio comminato nell'ambito del procedimento A514, rinviando la causa all'udienza del 12 giugno 2024, all'esito della quale il Giudice si è riservato.
Il Collegio con ordinanza notificata il 5 luglio, ha ritenuto, ai fini dell'assunzione della delibera sull'eventuale sospensione del giudizio richiesta da TIM, di invitare le Parti a precisare le conclusioni, fissando la relativa udienza al 18 settembre 2024, disponendo la trattazione scritta ed invitando le parti a rinunciare ai termini per il deposito delle memorie conclusionali. Tale udienza è stata sostituita dal solo deposito di note scritte. Il Tribunale di Milano, in accoglimento dell'istanza proposta da TIM ha disposto la sospensione del giudizio fino alla definizione del giudizio dinanzi al Consiglio di Stato.
A seguito della pubblicazione della sentenza del Consiglio di Stato, avvenuta il 13 novembre 2024, il successivo 18 novembre 2024, Open Fiber ha richiesto la riassunzione del giudizio, con contestuale istanza di fissazione di udienza. L'udienza per la prosecuzione del giudizio è stata fissata al 20 maggio 2025.
All'udienza del 20 maggio 2025, il G.I., preso atto della rinuncia di OF ad alcune istanze istruttorie, ha assegnato termine (i) ad OF fino al 30 maggio 2025 per precisare le proprie posizioni e (ii) a TIM ed Enel fino al 10 giugno 2025 per controdedurre sul punto, fissando l'udienza del 18 giugno 2025. Le parti hanno depositato le rispettive memorie.
All'udienza del 18 giugno 2025, il G.I. ha chiesto alle parti di riassumere le rispettive considerazioni sui possibili effetti anticoncorrenziali delle condotte di TIM oggetto del Provvedimento A514, come eventualmente accertati dall'AGCM, assegnando termine fino al 30 luglio 2025 e fissando la prossima udienza al 1° ottobre 2025.
Nel mese di gennaio 2022 Irideos ha convenuto in giudizio TIM dinanzi al Tribunale di Roma, avanzando una richiesta di risarcimento dei danni asseritamente subiti in conseguenza delle condotte illecite di TIM sanzionate dall'AGCM con il provvedimento conclusivo del procedimento A514 (azione c.d. follow on). La richiesta risarcitoria è pari a 23.204.079,87 euro per danni provocati dai comportamenti anticoncorrenziali posti in essere da TIM dal 2017 al 2019 (con effetti anche negli anni successivi) nel mercato dei servizi di accesso all'ingrosso alla rete fissa a banda larga e ultra-larga (mercato wholesale) e nel mercato dei servizi di telecomunicazione al dettaglio su rete fissa a banda larga e ultra-larga (mercato retail). TIM si è costituita in giudizio contestando le argomentazioni di controparte. All'udienza del 1° giugno 2022, il giudice istruttore ha (i) assegnato alle parti i termini per il deposito delle memorie istruttorie con decorrenza dal 15 febbraio 2023 e (ii) rinviato la causa all'udienza del 7 giugno 2023. L'udienza per l'assunzione dei mezzi di prova è stata fissata al 5 ottobre 2023. Il Giudice, preso atto della richiesta di rinvio di Irideos, motivato dalla pendenza del giudizio sul Provvedimento A514 dinanzi al Consiglio di Stato, ha rinviato le parti all'udienza del 10 ottobre 2024, ulteriormente rinviata al 13 marzo 2025. In tale data il Giudice ha disposto un ulteriore rinvio, fissando l'udienza al 22 ottobre 2025.
Con la delibera 121/17/CONS AGCOM ha introdotto disposizioni sulla cadenza della fatturazione per la telefonia, prescrivendo per la telefonia fissa che essa dovesse essere su base mensile o suoi multipli e per la telefonia mobile su base almeno quadrisettimanale. TIM ha impugnato dinanzi al TAR la delibera n. 121/17/CONS. A febbraio 2018 è stato pubblicato il dispositivo di sentenza che respinge il ricorso. Tale sentenza è stata impugnata da TIM innanzi al Consiglio di Stato nel giugno 2018. Il 23 settembre 2020 è stata pubblicata la sentenza non definitiva con cui il Consiglio di Stato ha riunito i ricorsi in appello di TIM, Vodafone, Fastweb e Wind Tre ed ha disposto il rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea (CGUE) in merito alla sussistenza in capo all'Autorità del potere di regolamentare la cadenza di rinnovo delle offerte commerciali e dei periodi di fatturazione, rigettando al contempo gli altri motivi di ricorso degli operatori e sospendendo il giudizio. L'8 giugno 2023 è stata pubblicata la decisione della Corte di Giustizia UE secondo cui non è contraria al diritto dell'Unione la normativa italiana che attribuisce all'AGCOM il potere di imporre agli operatori di servizi di telefonia fissa e convergenti una periodicità di rinnovo e fatturazione di tali offerte mensile o plurimensile. Dopo la riassunzione del giudizio al Consiglio di Stato TIM a dicembre 2023 ha chiesto l'improcedibilità del proprio appello per sopravvenuta carenza di interesse. In data 18 gennaio 2024, il Consiglio di Stato ha dichiarato l'estinzione del diritto.
AGCOM, con la delibera 499/17/CONS, accertata la violazione della delibera 121/17/CONS ha applicato a TIM una sanzione di 1.160.000 euro, diffidandola a provvedere – in sede di ripristino del ciclo di fatturazione con cadenza mensile o di multipli del mese a stornare gli importi corrispondenti al corrispettivo per il numero di giorni che, a partire dal 23 giugno 2017, non sono stati fruiti dagli utenti in termini di erogazione del servizio a causa del disallineamento fra ciclo di fatturazione quadrisettimanale e ciclo di fatturazione mensile.
A marzo 2018 con la delibera n. 112/18/CONS AGCOM ha (i) revocato la precedente delibera 499/17/CONS nella parte in cui TIM veniva diffidata a stornare gli importi presuntivamente erosi a partire dal 23 giugno 2017 con il ciclo di fatturazione quadrisettimanale, (ii) diffidato TIM a posticipare, limitatamente ai servizi di telefonia fissa, la data di decorrenza delle fatture emesse dopo il ripristino della fatturazione con cadenza mensile di un numero di giorni pari a quelli presuntivamente erosi a partire dal 23 giugno 2017 con il ciclo di fatturazione quadrisettimanale.
Con il decreto presidenziale n. 9/18/PRES AGCOM, ha modificato la delibera n. 112/18/CONS nelle parti in cui prevedeva che il differimento della fatturazione dovesse avvenire in sede di ripristino del ciclo di fatturazione con cadenza mensile o suoi multipli disponendo, altresì, che le tempistiche entro cui adempiere alla diffida sarebbero state individuate a seguito di audizioni con gli operatori e le principali associazioni dei consumatori.
A luglio 2018 AGCOM con la delibera 269/18/CONS ha fissato al 31 dicembre 2018 il termine entro cui gli operatori dovevano restituire alla clientela di rete fissa un numero di giorni di servizio pari a quelli erosi per effetto della fatturazione a 28 giorni oppure proporre alla clientela interessata eventuali misure compensative alternative, previa comunicazione all'AGCOM. TIM ha impugnato tutte le delibere sopra indicate.
Con dispositivo di sentenza pubblicato nel mese di novembre 2018 il TAR ha annullato la sanzione pecuniaria amministrativa di 1,16 milioni di euro comminata con la delibera 499/17/CONS ed ha confermato l'obbligo di restitutio in integrum alla clientela di rete fissa entro il 31 dicembre 2018, la pubblicazione delle motivazioni della sentenza è invece avvenuta il 10 maggio 2019. TIM ha impugnato la sentenza innanzi al Consiglio di Stato.
Con sentenza del 2 gennaio 2024, n. 39, il Consiglio di Stato, uniformandosi a quanto già deciso negli appelli proposti dagli altri operatori, ha respinto l'appello principale di TIM, confermando la legittimità dei provvedimenti adottati da AGCOM; con la medesima decisione il giudice amministrativo d'appello ha respinto anche il gravame incidentale dell'AGCOM volto a ottenere il ripristino della sanzione originariamente irrogata a TIM pari a 1.160.000 euro ed annullata dal TAR Lazio.
Ad agosto 2019 è stato avviato da parte di AGCOM un nuovo procedimento sanzionatorio (CONT 12/19/DTC) per inottemperanza all'ordine di restituzione dei giorni erosi dalla fatturazione a 28 giorni per i clienti di rete fissa e convergente, secondo le modalità stabilite nelle delibere nn. 112/18/CONS e 269/18/CONS. Con la delibera n. 75/20/CONS l'Autorità a conclusione di tale procedimento ha accertato l'inottemperanza di TIM alle delibere sopra indicate comminandole una sanzione di 3 milioni di euro. Il provvedimento è stato impugnato da TIM dinnanzi al TAR a luglio 2020. Si attende la fissazione dell'udienza di discussione.
Sul fronte civilistico con sentenza pubblicata il 14 ottobre 2021 il Tribunale di Milano nell'ambito del giudizio di merito avviato da Associazione Movimento dei Consumatori nel 2018, inerente la tariffazione e rinnovo a 28 giorni per le offerte di telefonia fissa e convergenti, ha confermato l'ordinanza del 4 giugno 2018, adottata dallo stesso Tribunale a chiusura del procedimento di reclamo promosso da TIM ex art 669 terdecies c.p.c., e le misure ivi previste ordinando a TIM di accogliere le richieste di restituzione dei corrispettivi versati per effetto della manovra da parte dei clienti - anche cessati, cosa che come noto TIM sta già facendo dal 2018, estendendo al contempo il periodo rilevante ai fini del riconoscimento del rimborso al 1° aprile 2017, quindi ad una data antecedente al 23 giugno 2017 data entro cui gli operatori dovevano adeguarsi alla Delibera n. 121/17/CONS. TIM ha impugnato la sentenza del Tribunale di Milano, proponendo contestualmente istanza di sospensione della efficacia esecutiva. Con ordinanza dell'11 gennaio 2022 la Corte d'Appello di Milano ha accolto parzialmente l'istanza di TIM, sospendendo il capo di sentenza relativo all'ordine di inviare una raccomandata a tutti clienti cessati ai quali era stata applicata la fatturazione a 28 giorni per informarli della possibilità di ottenere la restituzione degli importi aggiuntivi versati per effetto della manovra. Con sentenza pubblicata il 9 dicembre 2022 la Corte d'Appello di Milano ha confermato integralmente la sentenza di primo grado. TIM ha notificato in data 12 gennaio 2023 il ricorso innanzi alla Corte di Cassazione e il 16 gennaio 2023 ha depositato anche il ricorso ex art. 373 c.p.c. dinanzi alla Corte di Appello di Milano, chiedendo la sospensione dell'esecuzione della sentenza fino all'esito del giudizio pendente innanzi alla Corte di Cassazione.
Con ordinanza del 14 febbraio 2023, la Corte d'Appello di Milano, in parziale accoglimento dell'istanza di TIM, ha disposto la sospensione della sentenza in relazione all'ordine di inviare le raccomandate agli ex clienti in attesa della decisione della Suprema Corte. Con Ordinanza pubblicata il 15 febbraio 2024 la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso di TIM.
In data 24 gennaio 2025 si è tenuta l'udienza pubblica del ricorso proposto da TIM contro la delibera n. 75/20/CONS con la quale AGCOM - preso atto della asserita inottemperanza da parte di TIM alle precedenti delibere con cui erano state dettate le modalità per la restituzione dei così detti "giorni erosi" alla clientela per effetto della fatturazione a 28 giorni – aveva ingiunto alla Società il pagamento della sanzione pecuniaria di 3 milioni di euro. Si tratta dell'ultimo contenzioso ancora pendente sulla vicenda della fatturazione a 28 giorni, il cui esito potrebbe essere condizionato dalla definizione nelle more del giudizio intrapreso in sede civile dall'Associazione Movimento Consumatori sopra indicato. Infatti, il Tribunale Civile di Milano, accertata l'illiceità della pratica commerciale introdotta da TIM, la aveva condannata a porre in essere una serie di misure ripristinatorie per indennizzare la clientela dagli effetti pregiudizievoli derivanti dalla fatturazione a 28 giorni (tutte puntualmente adempiute) con decisione integralmente confermata nel 2024 dalla Corte di Cassazione. Conseguentemente, gli assunti posti a fondamento della delibera n. 75/20 circa l'asserita inottemperanza di TIM risultano smentiti dalle prove documentali allegate nel giudizio TAR le quali attestano l'intervenuto integrale adempimento da parte di TIM alle statuizioni decisorie dell'Autorità Giudiziaria Ordinaria su cui si è formato il giudicato. All'udienza del 24 gennaio la causa è stata trattenuta in decisione dal collegio dopo articolata discussione. In data 13 febbraio 2025 è stata pubblicata la sentenza del TAR Lazio che respinge il ricorso proposto da TIM contro la delibera n. 75/20/CONS.
TIM ha presentato ricorso in appello (notificato il 12 maggio 2025).
In data 19 febbraio 2018 l'AGCM ha avviato il procedimento istruttorio I820 nei confronti delle società TIM, Vodafone, Fastweb, Wind Tre e dell'Associazione di categoria Asstel per verificare l'ipotesi della sussistenza di un'intesa restrittiva della concorrenza tra i principali operatori di telefonia fissa e mobile al fine di coordinare le rispettive strategie commerciali, violando in tal modo l'art. 101 TFUE.
Il presunto coordinamento, secondo il provvedimento di apertura del procedimento da parte di AGCM, si sarebbe concretizzato nelle modalità di attuazione dell'obbligo introdotto dall'articolo 19 quinquiesdecies del D.L. n. 148/2017 (convertito dalla L. n. 172/2017) che impone agli operatori di servizi di comunicazione elettronica una cadenza mensile (o di multipli del mese) per la fatturazione e il rinnovo delle offerte dei servizi fissi e mobili.
In data 21 marzo 2018, AGCM ha emanato una misura cautelare provvisoria nei confronti di tutti gli operatori coinvolti nel procedimento con cui ha ordinato di sospendere, nelle more del procedimento, l'attuazione dell'intesa concernente la determinazione del repricing comunicato agli utenti in occasione della rimodulazione del ciclo di fatturazione in ottemperanza alla Legge 172/17 e di rideterminare autonomamente la propria strategia commerciale. Con provvedimento n. 27112 dell'11 aprile 2018 AGCM ha confermato la misura cautelare.
Il 12 giugno 2018 TIM ha presentato ricorso al TAR per l'annullamento di tale provvedimento.
Il 31 gennaio 2020 a TIM è stato notificato il provvedimento di chiusura dell'istruttoria, con il quale AGCM ha deliberato la sussistenza dell'intesa tra TIM, Vodafone, Fastweb e WindTre, escludendo invece dai partecipanti all'intesa l'associazione Asstel. La sanzione irrogata a TIM per la partecipazione all'intesa anticoncorrenziale è pari a 114.398.325,00 euro. TIM ad aprile 2020 ha impugnato anche il provvedimento sanzionatorio.
Con sentenza pubblicata il 12 luglio 2021 il TAR Lazio ha accolto il ricorso e i motivi aggiunti presentati da TIM, annullando i provvedimenti assunti dall'AGCM, ivi incluso quello relativo alla sussistenza dell'intesa e all'irrogazione della sanzione.
In data 11 settembre 2021 l'AGCM ha presentato ricorso al Consiglio di Stato chiedendo l'annullamento della sentenza del TAR.
Si segnala che il 25 luglio 2023 il Consiglio di Stato ha riformato la decisione del TAR Lazio confermando la validità del provvedimento AGCM sul caso I820, rimandando all'Autorità per la rideterminazione della sanzione a seguito della riduzione della durata dell'infrazione.
In considerazione delle statuizioni del Consiglio di Stato sul quantum della sanzione, con istanza del 28 agosto 2023, TIM ha chiesto all'AGCM che la rideterminazione della sanzione avvenisse nel pieno contraddittorio tra le parti nell'ambito di un apposito procedimento istruttorio.
Con provvedimento del 26 settembre 2023, notificato alla Società il 3 ottobre 2023, l'AGCM ha comunicato a TIM di aver quantificato l'ammenda in 100.670.526,00 euro, ritenendo di non avere margini discrezionali nella esecuzione della sentenza del Consiglio di Stato. TIM in data 12 ottobre 2023 ha presentato ricorso per revocazione avverso la sentenza del Consiglio di Stato; l'udienza per la discussione del ricorso per revocazione è stata fissata per il 6 marzo 2025 e successivamente posticipata al 10 aprile 2025. Con sentenza pubblicata in data 30 maggio 2025, il Consiglio di Stato ha dichiarato inammissibile il ricorso per revocazione.
In data 13 ottobre 2023 TIM ha presentato ricorso avanti al TAR Lazio per l'annullamento del provvedimento di rideterminazione della sanzione, con richiesta di sospensione in via cautelare che è stata respinta con ordinanza del 9 novembre 2023. Siamo in attesa della fissazione dell'udienza di merito.
Con comunicazione del 6 dicembre 2023, l'Autorità ha sollecitato a TIM il pagamento della sanzione di 100.670.526,00 euro maggiorata degli interessi legali maturati dal 3 novembre 2023 fino al giorno di effettivo pagamento pari a 5.535.913,60 euro.
Con comunicazione del 12 dicembre 2023, TIM ha contestato la debenza di tali interessi per assenza dei presupposti della liquidità ed esigibilità richiesti dall'art. 1282 c.c., nonché un errore nell'individuazione del dies a quo per il calcolo.
L'Ufficio Bilancio dell'Autorità ha risposto il 2 febbraio 2024, riconoscendo un errore nel calcolo degli interessi legali che sono stati dunque rideterminati nella misura di 4.121.837,47 euro, ma ribadendo che gli stessi sono dovuti.
In data 29 marzo 2024, TIM ha presentato ricorso al TAR Lazio avverso la comunicazione dell'Ufficio Bilancio per contestare sia l'errore nel calcolo degli interessi dovuti sia un difetto di competenza dell'Ufficio Bilancio.
Con decisione del 15 dicembre 2020 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato un'istruttoria nei confronti delle società Telecom Italia S.p.A., Fastweb S.p.A., Teemo Bidco S.r.l., FiberCop S.p.A., Tiscali Italia S.p.A. e KKR & Co. Inc. per accertare l'esistenza di eventuali violazioni dell'articolo 101 del TFUE relativa all'offerta di coinvestimento.
Più precisamente l'istruttoria riguarda i contratti che regolano la costituzione e il funzionamento di FiberCop e gli accordi di fornitura con Fastweb e Tiscali. AGCM intende verificare che tali accordi non creino ostacoli alla concorrenza tra gli operatori nel medio e lungo termine e siano volti ad assicurare il rapido ammodernamento delle infrastrutture di telecomunicazione fissa del Paese.
Il 6 agosto 2021 TIM ha presentato ad AGCM una proposta di impegni al fine di risolvere le preoccupazioni concorrenziali oggetto dell'istruttoria ed addivenire alla conclusione del procedimento senza l'irrogazione di alcuna sanzione.
Il 7 settembre 2021 AGCM ha giudicato gli impegni suddetti non manifestamente infondati e ne ha disposto la pubblicazione sul sito internet dell'Autorità a partire dal 13 settembre 2021; ha preso così avvio il c.d. market test che si è concluso il 13 ottobre 2021, data entro la quale tutti i soggetti interessati hanno trasmesso ad AGCM le loro osservazioni in merito agli impegni in questione.
Il 14 dicembre 2021 AGCM ha prorogato il termine di conclusione del procedimento, inizialmente previsto per il 31 dicembre 2021, fissandolo al 15 febbraio 2022.
E proprio nella sua adunanza del 15 febbraio 2022 AGCM ha infine deliberato l'approvazione degli impegni in quanto ritenuti idonei a far venire meno i presunti profili anticoncorrenziali oggetto dell'istruttoria.
Come previsto nel dispositivo del provvedimento finale, il 22 aprile 2022 TIM ha inviato ad AGCM una prima relazione sulle misure adottate per adempiere agli impegni assunti.
L'11 maggio 2022 AGCM ha comunicato a TIM la presa d'atto delle misure illustrate nell'ambito della relazione suddetta.
Il 31 gennaio 2023 TIM ha inviato ad AGCM una seconda relazione sullo stato di attuazione degli impegni assunti.
Il 30 gennaio 2024 TIM ha inviato ad AGCM la prevista relazione annuale sullo stato di attuazione degli impegni assunti.
Con ricorso notificato ad aprile 2022 Open Fiber ha impugnato presso il TAR Lazio, previa richiesta di adozione di misure cautelari, il suddetto provvedimento AGCM n. 3002 con cui è stato chiuso il procedimento rendendo obbligatori gli impegni che secondo la ricorrente non sarebbero idonei a rimuovere i profili anticoncorrenziali individuati con il provvedimento di avvio dell'istruttoria.
Ad esito dell'udienza cautelare dello scorso 1° giugno 2022, il TAR ha rigettato la richiesta e fissato il merito al 26 gennaio 2023. All'udienza del 26 gennaio dopo ampia discussione, il giudice si è riservato. Con sentenza del 14 aprile 2023, il TAR ha dichiarato infondato e respinto il ricorso di Open Fiber, che il 10 luglio 2023 ha impugnato la sentenza del TAR al Consiglio di Stato.
Il Consiglio di Stato ha fissato, per la discussione del ricorso in oggetto, l'udienza del 14 novembre 2024, rinviata al 10 aprile 2025 in ragione di quanto palesato dall'appellante in ordine ad un possibile intervento dell'AGCM che avrebbe potuto far venir meno l'interesse al ricorso di prime cure. La causa all'udienza del 10 aprile 2025 è stata trattenuta in decisione. Il 17 dicembre 2024, in accoglimento delle istanze avanzate da TIM e da FiberCop, AGCM ha deliberato con provvedimento n. 31414 la revoca degli impegni resi vincolanti dall'Autorità con delibera n. 30002 del 15 febbraio 2022 nell'ambito del procedimento in questione.
Secondo l'Autorità, a partire dal 1° luglio 2024 sono venute meno le preoccupazioni concorrenziali inerenti l'ipotesi iniziale di intesa restrittiva della concorrenza a seguito del perfezionamento del processo di scorporo delle infrastrutture di rete fissa di TIM.
In data 13 maggio 2025 il Consiglio di Stato ha dichiarato improcedibile l'appello di Open Fiber in ragione della sopravvenienza del provvedimento di revoca degli impegni disposta dall'AGCM.
Il provvedimento di revoca degli impegni di cui alla delibera n. 30002 del 15 febbraio 2022, è stato impugnato innanzi al TAR Lazio da Open Fiber, Fastweb e Iliad.
Il 6 luglio 2021 AGCM ha avviato un'istruttoria nei confronti di TIM e DAZN per possibile intesa restrittiva della concorrenza relativamente all'accordo per la distribuzione, e il supporto tecnologico, per i diritti TV della Serie A di calcio nel triennio 2021-2024.
L'istruttoria è, inoltre, volta a verificare la restrittività dell'intesa con riferimento a ulteriori elementi che riguardano la possibile adozione da parte di TIM di soluzioni tecniche non disponibili per gli operatori di telecomunicazione concorrenti e che potrebbero tradursi in ostacoli all'adozione di soluzioni tecnologiche proprie.
L'Autorità ha contestualmente anche avviato un sub procedimento per l'eventuale adozione di misure cautelari.
Con delibera del 27 luglio 2021 AGCM ha chiuso il procedimento cautelare, ritenendo che le iniziative e le modifiche all'accordo nel frattempo proposte da parte di TIM e di DAZN siano idonee, allo stato, a impedire che durante il procedimento di accertamento si produca un danno grave e irreparabile per la concorrenza.
Infatti, le misure suddette mirano, nel loro complesso, ad evitare possibili discriminazioni nella fruizione del servizio DAZN riconducibili alla sua attivazione da parte di utenti che utilizzano servizi di connessione internet diversi da quelli offerti da TIM. Inoltre, è stato modificato l'accordo tra TIM e DAZN al fine di garantire a DAZN una piena libertà nell'applicare sconti e promozioni. TIM si è anche impegnata a fornire a DAZN un quantitativo sufficiente di set-top-box white label per garantire anche ai clienti di DAZN la visione sul digitale terrestre delle partite in caso di problemi di connessione.
TIM, infine, si è impegnata a fornire servizi wholesale agli OAO interessati per la gestione di picchi di traffico derivanti da trasmissioni dati live, a prescindere dalla tipologia di contenuti trasportati.
Il 29 ottobre 2021 TIM ha presentato ad AGCM una proposta di impegni al fine di risolvere le preoccupazioni concorrenziali oggetto dell'istruttoria e addivenire alla chiusura del procedimento senza l'accertamento di alcuna infrazione e quindi senza l'irrogazione di sanzione.
Il 14 dicembre 2021 AGCM ha deliberato la pubblicazione, sul sito internet della stessa Autorità, della proposta di impegni succitata in quanto tali impegni appaiono, nel loro complesso, non manifestamente infondati e tali da rimuovere le restrizioni alla concorrenza ipotizzate nel provvedimento di avvio dell'istruttoria in questione.
Il 5 gennaio 2022 con la succitata pubblicazione sul sito internet di AGCM ha preso avvio il c.d. market test.
Il termine per le controdeduzioni e la proposta di eventuali modifiche accessorie agli impegni presentati da TIM e DAZN viene fissato al 7 marzo 2022.
Il 23 febbraio 2022 TIM e DAZN vengono convocati separatamente in audizione dagli Uffici di AGCM. Nel corso dell'audizione, gli Uffici comunicano a TIM – e successivamente confermano nel verbale dell'audizione – che il Collegio, in un'adunanza tenutasi il 15 febbraio, riteneva necessarie alcune modifiche "accessorie" al fine dell'approvazione degli impegni presentati.
TIM e DAZN provvedono il 4 marzo 2022 a richiedere una proroga del termine per la presentazione di osservazioni, anche in considerazione delle novità emerse il 23 febbraio. Il nuovo termine viene fissato al 23 marzo 2022.
In data 22 marzo 2022 TIM rappresenta all'Autorità che le ulteriori modifiche ritenute necessarie dal Collegio al fine dell'approvazione degli impegni avrebbero comportato un completo stravolgimento del contenuto e dell'equilibrio economico degli accordi sottoscritti da TIM e DAZN, tale da non rendere più perseguibile il modello di business ipotizzato. Nel contempo TIM rendeva noto all'Autorità l'avvio di negoziazioni con DAZN aventi come possibile oggetto la revisione della clausola di esclusiva della distribuzione, che costituisce il principale oggetto dell'attività istruttoria dell'Autorità. Considerata la complessità delle negoziazioni, TIM richiedeva una proroga di ulteriori 30 giorni per la presentazione di osservazioni. La proroga veniva accordata e il nuovo termine fissato al 23 aprile 2022.
Il 20 aprile 2022 DAZN e TIM, in considerazione del protrarsi delle trattative, anche a causa della complessità e rilevanza economica di quanto oggetto di negoziazione, richiedevano un'ulteriore proroga. Il nuovo termine veniva fissato al 9 maggio 2022.
Il 9 maggio 2022 TIM informava l'Autorità di aver manifestato a DAZN la propria disponibilità a rinunciare all'esclusività del rapporto di distribuzione dei diritti calcio della Serie A, come attualmente disciplinato dal Deal Memo, con la conseguente facoltà per DAZN di distribuire tali diritti anche attraverso operatori terzi e che, a fronte della disponibilità alla rinuncia a tale diritto, le Parti avevano avviato una negoziazione per la revisione dell'impegno economico contrattualmente previsto a carico di TIM.
Il 7 giugno 2022 l'Autorità disponeva il rigetto degli impegni presentati, i quali "appaiono, sia complessivamente sia singolarmente considerati, inidonei a far venire meno i profili anticoncorrenziali individuati nella delibera di avvio dell'istruttoria, in quanto non suscettibili di risolvere le preoccupazioni concorrenziali evidenziate nel provvedimento di avvio, laddove non si sono tradotti in modifiche contrattuali condivise, tali da eliminare le criticità concorrenziali" evidenziate dall'Autorità.
Sempre il 7 giugno 2022 l'Autorità disponeva il differimento del termine per la conclusione del procedimento al 31 marzo 2023.
Il 2 agosto 2022 TIM ha informato l'Autorità antitrust del raggiungimento di un nuovo accordo con DAZN, in forza del quale quest'ultima ha la facoltà di distribuire i diritti del calcio tramite qualsiasi terza parte, superando il previgente regime di esclusiva a favore di TIM.
Il 20 gennaio 2023 è stata notificata la comunicazione delle risultanze istruttorie (CRI).
AGCM ritiene che l'accordo del 27 gennaio 2021 (Deal Memo) abbia un contenuto ed abbia prodotto effetti anticoncorrenziali per tutta la sua durata (fino cioè alla sottoscrizione del nuovo accordo del 3 agosto 2022).
Il 31 gennaio 2023 AGCM ha deliberato la proroga del termine di conclusione del procedimento al 31 maggio 2023.
TIM ha depositato la propria memoria difensiva il 28 marzo 2023 mentre l'audizione finale presso l'Autorità si è tenuta il 4 aprile 2023.
Il 18 aprile 2023 AGCM ha deciso di prorogare ulteriormente il termine di conclusione del procedimento al 30 giugno 2023 in ragione della complessità delle argomentazioni difensive svolte dalle Parti nelle memorie presentate.
Il 28 giugno 2023 AGCM ha deliberato che le condotte attuate da TIM e DAZN costituiscono un'intesa restrittiva della concorrenza in violazione dell'articolo 101 TFUE (nel seguito il "Provvedimento AGCM").
Tuttavia, l'intesa, con particolare riferimento all'esclusiva, è durata solamente un mese circa, mentre i suoi effetti potenzialmente restrittivi della concorrenza sono stati sterilizzati dal tempestivo avvio del procedimento istruttorio da parte dell'Autorità avvenuto il 6 luglio 2021.
Il contestuale sub-procedimento cautelare, intervenuto a ridosso dell'avvio della prima stagione calcistica del triennio 2021-2024, ha infatti impedito il prodursi degli effetti dell'intesa, in quanto ad inizio agosto 2021 TIM e DAZN hanno interrotto l'applicazione delle clausole contrattuali contestate adottando misure volontarie. L'originario accordo è stato poi sostituito da un nuovo contratto, stipulato nell' agosto 2022, nel quale veniva meno del tutto l'esclusiva, eliminando così alla radice le preoccupazioni concorrenziali sottese alla sussistenza dell'esclusiva di distribuzione.
Conseguentemente, alla luce anche delle circostanze attenuanti riconosciute, AGCM ha comminato a TIM una sanzione pecuniaria di 760.776,82 euro e a DAZN una sanzione pecuniaria di 7.240.250,84 euro.
Il 20 settembre 2023 TIM ha pagato la sanzione con riserva in considerazione del ricorso avverso il provvedimento di soccombenza che la Società ha presentato al TAR del Lazio.
L'11 maggio 2024 il TAR Lazio ha respinto i ricorsi di TIM e DAZN per l'annullamento del Provvedimento AGCM e, senza annullare il predetto Provvedimento AGCM (che continuerà dunque a essere efficace fino all'eventuale modifica da parte della stessa AGCM), ha dichiarato il dovere dell'AGCM di procedere alla riadozione del provvedimento, in conformità a quanto previsto nella sentenza del TAR Lazio.
In estrema sintesi il TAR Lazio ha valorizzato il seguente motivo comune ai ricorsi di Sky e Fastweb: secondo la CRI l'intesa vietata avrebbe avuto effetti sul mercato dal 27 gennaio 2021 al 4 agosto 2022, mentre il Provvedimento ha ridotto il periodo di durata della violazione dal 1° luglio 2021, data in cui ha avuto inizio la commercializzazione dei diritti sulla base del Deal Memo, sino all'attuazione ad inizio agosto 2021 delle misure volontarie adottate da TIM e DAZN nell'ambito del sub-procedimento cautelare. Sussisterebbe, perciò, la contraddittorietà del Provvedimento AGCM rispetto alla CRI, senza che il Collegio abbia adeguatamente motivato la propria decisione di discostarsi dalle risultanze istruttorie. L'AGCM potrebbe a questo punto riaprire l'istruttoria oppure presentare ricorso avverso la sentenza del TAR Lazio. Sono allo studio le possibili azioni da intraprendere da parte di TIM avverso la sentenza del TAR Lazio, incluso un potenziale appello. TIM ha deciso di procedere con il ricorso in appello che è stato notificato a tutte le parti coinvolte. Con ordinanza pubblicata in data 4 ottobre 2024, il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta di sospensiva avanzata da TIM. Si attende ora la fissazione dell'udienza per la discussione del merito. In data 22 maggio 2025 si è discussa la vertenza davanti al Consiglio di Stato. Dopo breve discussione, gli appelli sono stati messi in decisione. Con sentenza pubblicata in data 19 giugno 2025, il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso di TIM.
Il 12 novembre 2024, a seguito della sentenza del TAR 09315/2024 del 11 maggio scorso che ha accertato un difetto di motivazione nella decisione iniziale dell'AGCM, l'Autorità ha deliberato l'avvio di un procedimento ai sensi dell'articolo 14 della legge n. 287/1990 (I857C) volto a rideterminare la durata dell'infrazione di cui al procedimento I857.
Nella sua adunanza del 24 giugno 2025 AGCM ha deliberato la proroga del termine di conclusione del procedimento al 31 dicembre 2025.
In data 17 dicembre 2024, l'Autorità Garante della Concorrenza ed il Mercato (AGCM) ha deliberato l'avvio di un procedimento istruttorio finalizzato a valutare l'eventuale portata anti-competitiva di alcune clausole contrattuali contenute nell'accordo tra TIM e FiberCop (cd. Master Service Agreement) avente ad oggetto la disciplina dei rapporti tra le succitate entità conseguente alla cessione delle attività relative alla rete fissa da TIM a FiberCop.
Nel corso del mese di giugno 2025, TIM e FiberCop hanno presentato Impegni ai sensi dell'articolo 14-ter della legge n. 287/1990, consistenti in misure volte a superare le preoccupazioni concorrenziali sollevate dall'Autorità in fase di avvio del procedimento.
In data 30 luglio 2025, l'Autorità, ritenendoli non manifestamente infondati e riservandosi di svolgere ogni ulteriore valutazione in merito all'idoneità degli impegni a rimuovere le restrizioni alla concorrenza, ha proceduto alla loro pubblicazione sul proprio sito internet avviando in tal modo la fase di market test, ossia chiedendo al mercato eventuali osservazioni che dovranno pervenire entro il 30 settembre 2025.
Il procedimento dovrà concludersi entro il 31 gennaio 2026.
Con decisione pubblicata nel mese di luglio 2015, il Consiglio di Stato ha rigettato l'appello proposto da AGCOM e TIM avverso la sentenza del TAR Lazio in tema di finanziamento degli obblighi di Servizio Universale per il periodo 1999-2003. Con tale sentenza il giudice amministrativo ha accolto i ricorsi proposti da Vodafone annullando le delibere AGCOM nn. 106, 107, 109/11/CONS di rinnovazione dei procedimenti relativi, che includevano anche Vodafone tra i soggetti tenuti al contributo, per un importo di circa 38 milioni di euro. La sentenza, in sostanza, afferma che l'Autorità non ha dimostrato quel certo grado di "sostituibilità" tra telefonia fissa e mobile propedeutica all'inclusione dei gestori mobili tra i soggetti tenuti a remunerare il costo del servizio universale, ciò che comporta per l'AGCOM la necessità di emettere un nuovo provvedimento. TIM ha presentato istanza di rinnovazione all'AGCOM e ricorso in Cassazione contro la sentenza del Consiglio di Stato (la Cassazione ha poi ritenuto inammissibile tale ricorso).
Nel mese di aprile 2016, Vodafone ha proposto ricorso dinanzi al Consiglio di Stato contro il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) e nei confronti di TIM, per l'ottemperanza della sentenza del Consiglio di Stato. Tale ricorso si riferisce alla delibera AGCOM n. 109/11/CONS (annualità 2003 per la quale Vodafone aveva versato la somma di circa 9 milioni di euro a titolo di contributo di cui chiede la restituzione).
Il Consiglio di Stato, con la sentenza di novembre 2016, ha rigettato il ricorso rinviando al TAR la decisione sulle modalità di ottemperanza. Nel mese di febbraio 2017, Vodafone ha presentato al TAR Lazio quattro nuovi ricorsi contro il MISE e nei confronti di TIM per l'ottemperanza della sentenza, confermata in secondo grado, di annullamento delle delibere per le annualità 1999-2003 e la restituzione dei citati importi di circa 38 milioni di euro già versati al MISE a titolo di contributo.
Il TAR, con sentenze del giugno 2018, ha rigettato tutti ricorsi per l'ottemperanza proposti da Vodafone affermando espressamente, così come chiesto da TIM, l'obbligo in capo all'Autorità di rinnovare i procedimenti con particolare riguardo alla determinazione dell'entità del grado di sostituibilità tra fisso e mobile. Le quattro sentenze sono state impugnate da Vodafone innanzi al Consiglio di Stato, il quale con decisione dell'ottobre del 2019 ha accolto l'appello di Vodafone affermando l'obbligo restitutorio delle somme in questione in capo a TIM.
Con delibera n. 263/20/CIR, AGCOM ha avviato il procedimento per la rinnovazione dell'istruttoria relativa alla iniquità del costo netto del servizio universale per gli anni 1999-2009. e la ripartizione degli oneri del contributo. Vodafone ha impugnato dinanzi al TAR la predetta delibera. Il procedimento di rinnovazione si è concluso con la delibera 18/21/CIR che ha sostanzialmente confermato lo schema di provvedimento. Questa stessa delibera è stata impugnata al TAR da TIM esclusivamente per le annualità 1999 e 2000, mentre Vodafone, Wind e Fastweb hanno impugnato con motivazioni opposte la delibera in ordine a tutte le annualità interessate. Con sentenze pubblicate nel mese di febbraio 2022, la delibera 18/21/CIR è stata parzialmente annullata, infatti il TAR ha respinto la censura principale con cui si denunciava l'esaurimento del potere di rinnovazione e accolto il solo motivo incentrato sulla presunta irragionevolezza della soglia prevista da AGCOM per l'analisi di iniquità seconda facie. Fastweb, Vodafone, Wind, AGCOM e la stessa TIM hanno appellato di fronte al Consiglio di Stato la sentenza del TAR; le relative udienze di merito sono state fissate per il 4 aprile e 27 aprile 2023. All'esito dell'udienza del 4 aprile 2023 il relativo giudizio è stato trattenuto in decisione. Il 18 aprile 2023 il CdS ha emanato un'ordinanza collegiale con la quale ha rimesso alla Corte di Giustizia UE alcune questioni pregiudiziali.
La Corte di Giustizia UE con sentenza pubblicata in data 19 settembre 2024 ha accolto le tesi difensive di TIM e rigettato le tesi di Vodafone stabilendo che: i) non è necessaria la prova di un certo grado di sostituibilità fisso/mobile ai fini della partecipazione degli operatori mobili al meccanismo di ripartizione di un onere iniquo, ii) spetta agli stati membri stabilire i criteri per valutare l' iniquità dell'onere. L'udienza per i giudizi sospesi avanti il Consiglio di Stato in attesa della decisione della Corte di Giustizia è stata fissata al 8 maggio 2025.
I suddetti giudizi sono stati, quindi, definiti con sentenze del 20 e del 26 maggio 2025 le quali hanno rigettato tutti i motivi di ricorso principale e incidentale, ad eccezione di quello proposto da Vodafone con il quale si contestavano le modalità della analisi di iniquità di seconda facie e, più nel dettaglio, il valore-soglia dell'iniquità individuato da AGCOM.
Con atto di citazione notificato nel corso del primo trimestre 2020, Iliad Italia S.p.A. ha convenuto TIM dinanzi al Tribunale di Milano per presunte condotte anticoncorrenziali, adottate anche tramite il marchio Kena Mobile, asseritamente volte ad ostacolarne l'ingresso ed il consolidamento nel mercato della telefonia mobile in Italia, avanzando pretese risarcitorie per almeno 71,4 milioni di euro.
TIM si è costituita in giudizio sia contestando integralmente le richieste di Iliad Italia S.p.A. sia proponendo a sua volta domanda riconvenzionale ai sensi dell'art. 2598 c.c., con riferimento alle condotte denigratorie poste in essere da Iliad Italia S.p.A. nei confronti di TIM, e formulando simmetricamente richiesta risarcitoria di danni. Nella prima memoria istruttoria Iliad ha aggiornato le proprie pretese risarcitorie portandole a 242,8 milioni di euro e successivamente a 292,8 milioni di euro
Il giudizio si è chiuso con sentenza del 25 settembre 2023 senza riconoscimento di danno in favore di Iliad, la domanda riconvenzionale di TIM è stata dichiarata inammissibile.
Con atto di citazione in appello notificato il 15 dicembre 2023 Iliad ha chiesto la parziale riforma della sentenza di primo grado chiedendo tra le altre cose la condanna di TIM all'integrale risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale subito da Iliad, per un importo non inferiore a 292,8 milioni di euro.
In data 17 aprile 2024 TIM si è costituita in giudizio presentando anche appello incidentale. All'udienza dell'8 maggio 2024 il Giudice si è riservato di decidere sulle istanze istruttorie. Con provvedimento del 29 maggio 2024 il Giudice, a scioglimento della riserva assunta all'udienza dell'8 maggio 2024, rilevato che parte appellante risultava aver riprodotto in appello parte dei documenti prodotti in primo grado esclusivamente su chiavetta USB e che tuttavia la suddetta chiavetta USB non era consultabile, in quanto protetta da una password che non risultava comunicata, ritenuto di dover procedere all'acquisizione della password e al conseguente accesso alla chiavetta USB nel contraddittorio tra le parti, ha rinviato per la comparizione delle parti all'udienza dell'11 settembre 2024. All'udienza dell'11 settembre 2024, il Giudice si è riservato di decidere sulle istanze istruttorie.
Con ordinanza del 14 ottobre 2024 è stata fissata l'udienza del 30 aprile 2025 per la rimessione della causa in decisione. Nell'udienza del 30 aprile 2025 il Consigliere Istruttore, dato atto del deposito degli scritti conclusivi, ha rimesso la causa al Collegio per la decisione. Con sentenza pubblicata il 25 giugno 2025, la Corte di Appello ha respinto integralmente il ricorso di Iliad.
Con atto di citazione notificato a settembre 2021, Iliad Italia S.p.A. ha convenuto TIM dinanzi al Tribunale di Milano per la asserita applicazione alla clientela di condizioni contrattuali illecite in termini di vincoli temporali ed oneri economici di recesso con riferimento ad offerte di telefonia mobile e fissa, con conseguente richiesta di condanna di TIM al risarcimento del danno al momento quantificato in 120,4 milioni di euro.
L'udienza per la precisazione delle conclusioni originariamente fissata per il 28 maggio 2024 è stata dapprima rinviata al 10 giugno 2025 e poi al 16 dicembre 2025.
Con atto di citazione notificato a dicembre 2021 TIM ha convenuto Fastweb dinanzi al Tribunale di Milano, chiedendo di accertare e dichiarare che Fastweb non ha raggiunto gli obiettivi minimi di migrazione dalla tecnologia bitstream ATM alla tecnologia bitstream Ethernet in nessuna delle 30 Aree di Raccolta in cui è suddiviso il territorio nazionale entro i termini previsti dalla regolamentazione di settore e dal piano di migrazione concordato tra le parti; accertare e dichiarare che TIM ha pertanto diritto a: (a) stornare a Fastweb i benefici economici relativi a tale migrazione, già concessi retroattivamente a partire dal 12 aprile 2016, e (b) ottenere da Fastweb i corrispettivi per la banda ATM previsti dal contratto concluso tra le parti e dalle Offerte di Riferimento vigenti ratione temporis; (c) per l'effetto, dichiarare tenuta e condannare Fastweb a corrispondere a TIM l'importo complessivo di 79.240.329,47 euro (o il diverso importo, anche maggiore, accertato in corso di causa).
Fastweb si è costituita in giudizio avanzando una domanda riconvenzionale per abuso di posizione dominante e inadempimento contrattuale. La domanda di Fastweb è essenzialmente fondata su asseriti ritardi nella realizzazione della copertura Ethernet. Controparte lamenta un danno di circa 81,4 milioni di euro. Il G.I., avendo constatato che la domanda riconvenzionale avanzata da Fastweb sembra esorbitare dal profilo dell'inadempimento contrattuale e che, in tal caso, potrebbe affermarsi la competenza della Sezione specializzata imprese, ha rimesso il fascicolo al Presidente di sezione per le opportune valutazioni. Il Presidente di sezione ha trasmesso il fascicolo al Presidente della Sezione specializzata imprese. L'udienza di prima comparizione si è svolta il 14 dicembre 2022. L'udienza per l'eventuale ammissione delle istanze istruttorie è stata rinviata al 13 giugno 2023. A seguito del deposito delle memorie istruttorie Fastweb ha aggiornato la quantificazione del danno asseritamente patito per effetto delle condotte illecite di TIM, portandola a circa 101,1 milioni di euro (di cui 13,2 milioni di euro subordinati all'accoglimento della domanda principale di TIM).
All'udienza del 13 giugno 2023, il G.I. si è riservato. A scioglimento della riserva il G.I. ha disposto la CTU e fissato l'udienza di conferimento dell'incarico e giuramento del (o dei) CTU per il 21 novembre 2023. L'udienza per l'esame della CTU è fissata al 17 giugno 2025.
Il CTU ha sottoposto al G.I. una nuova istanza di proroga del termine per il deposito dell'elaborato peritale. Il G.I. ha accolto l'istanza e ha prorogato il termine per il deposito dell'elaborato al 16 ottobre 2025 e fissato l'udienza per la discussione al 4 novembre 2025.
Con atto di citazione notificato a luglio 2022 Iliad Italia S.p.A. ha convenuto Telecom, Vodafone e Infrastrutture Wireless Italiane S.p.A. ("INWIT") dinanzi al Tribunale di Milano, per accertare l'asserita illiceità delle condotte di INWIT, Telecom e Vodafone consistenti nel rifiuto di consentire alla stessa Iliad di realizzare degli upgrade ai propri sistemi di trasmissione della telefonia mobile installati su infrastrutture di proprietà di INWIT. Per l'effetto di tali condotte, Iliad ha chiesto che Telecom sia condannata, in solido con INWIT e Vodafone, al risarcimento dei danni asseritamente subiti, che si è riservata di quantificare in corso di causa. L'udienza di prima comparizione si è svolta il 5 aprile 2023, il Giudice si è riservato sull'eccezione di nullità dell'atto di citazione sollevata da TIM. L'udienza di prima comparizione è stata differita all'11 ottobre 2023 a seguito dell'accoglimento dell'eccezione di nullità dell'atto di citazione sollevata da TIM. All'udienza il Giudice ha fissato tre date per lo scambio di memorie tra le parti: 10 novembre 2023, 11 dicembre 2023 e 2 gennaio 2024. All'esito dell'udienza per la discussione sugli eventuali mezzi istruttori del 24 settembre 2024 il Giudice ha rinviato la causa per gli stessi incombenti all'udienza del 21 gennaio 2025. . All'udienza del 21 gennaio 2025 le parti hanno chiesto di comune accordo il rinvio della causa; la nuova udienza è fissata in data 23 settembre 2025.
In data 24 aprile 2024 è stata celebrata l'udienza dinanzi al Tribunale del Riesame di Milano. La Corte era chiamata a pronunciarsi sull'impugnazione presentata da TIM avverso il provvedimento del GIP di Milano con cui veniva disposto ai danni della Società il sequestro sotto dettagliato.
All'esito della discussione, il Tribunale del Riesame di Milano, in accoglimento dell'impugnazione proposta dalla Società, con provvedimento depositato il 26 aprile 2024, ha:
In particolare si riepiloga di seguito gli elementi che hanno condotto al citato sequestro da parte della Procura di Milano.
In data 29 febbraio 2024, era stato notificato a TIM un provvedimento di sequestro che era stato emesso in data 8 febbraio 2024 dal Giudice per le Indagini Preliminari di Milano, col quale era stato disposto il sequestro preventivo delle somme giacenti sui conti correnti intestati alla Società, per un importo complessivo di 248.941.282,30 euro.
Il provvedimento aveva ad oggetto una asserita frode informatica (art.640-ter cod.pen.) nel settore dei c.d. "VAS" (i.e. Servizi a Valore Aggiunto) erogati da società terze chiamate CSP (i.e. "Content Service Provider").
TIM non è indagata nel procedimento in oggetto, e che il reato in contestazione non rientra tra quelli che, ai sensi del d.lgs. n. 231 del 2001, potrebbero astrattamente costituire presupposto di illecito amministrativo, imputabile alla Società.
Con specifico riferimento a TIM, l'evidenza di un possibile fenomeno fraudolento nel settore emergeva solo nel 2019, in ragione del significativo numero di disconoscimenti di servizi VAS registrati in tale anno.
In tale periodo, la Società ha denunciato detti eventi alla Procura della Repubblica di Roma, nel cui procedimento, attualmente in fase di archiviazione, è stato confermato il ruolo della Società quale persona offesa vittima del reato.
Inoltre, la Società ha prontamente effettuato tutte le azioni necessarie finalizzate a neutralizzare il fenomeno delle illecite attivazioni dei servizi VAS.
La Procura di Milano, in data 10 marzo 2025, ha emesso l'avviso di conclusione delle indagini dal quale risulta confermato che TIM non è indagata ai sensi del d.lgs. n. 231 del 2001.
In data 15 dicembre 2023, TIM S.p.A. ha ricevuto la notifica di un ordinario atto di citazione da parte dell'azionista Vivendi, nel quale viene contestata la legittimità della delibera consiliare del 5 novembre 2023 di approvazione dell'operazione di cessione delle attività relative alla rete fissa di TIM e delle partecipazioni detenute in FiberCop S.p.A. e Telenergia S.r.l. ("NetCo"), da parte di Optics BidCo S.p.A. (società controllata da KKR). Vivendi non ha formulato alcuna richiesta cautelare, né ha chiesto di inibire in via d'urgenza l'esecuzione della delibera e degli atti negoziali conseguenti. La Società si è costituita nel giudizio per contestare la fondatezza delle argomentazioni e delle richieste formulate da Vivendi, confermando la legittimità delle deliberazioni assunte dal Consiglio di Amministrazione e degli accordi sottoscritti con Optics BidCo.
Con sentenza del 14 gennaio 2025 il Tribunale di Milano ha dichiarato il ricorso proposto da Vivendi inammissibile per difetto di interesse ad agire e difetto di legittimazione ad agire, condannando parte attrice a rimborsare circa euro 40.000 a TIM per le spese legali sostenute. La sentenza è stata impugnata da Vivendi con atto di citazione notificato in data 13 febbraio 2025 e, successivamente, Vivendi S.E. con atto di rinuncia ex art. 306 c.p.c. ha dichiarato di rinunciare all'azione e agli atti del giudizio di appello.
TIM ha convenuto in giudizio in sede civile la Presidenza del Consiglio dei Ministri per il risarcimento del danno causato dallo Stato Italiano attraverso la sentenza d'appello n. 7506/09 pronunciata dal Consiglio di Stato in violazione, ad avviso della Società, dei principi del diritto comunitario.
La domanda principale su cui si fonda l'azione trova il suo fondamento nella giurisprudenza comunitaria che riconosce il diritto di far valere la responsabilità dello Stato rispetto alla violazione dei diritti riconosciuti dall'ordinamento comunitario e lesi da una sentenza divenuta definitiva, rispetto alla quale nessun altro rimedio sia più esperibile. La pronuncia del Consiglio di Stato ha definitivamente negato il diritto di TIM alla restituzione del canone di concessione per l'anno 1998 (pari a 386 milioni di euro per Telecom Italia e 143 milioni di euro per ex TIM, oltre ad interessi), già negato dal TAR Lazio nonostante la pronuncia favorevole e vincolante della Corte di Giustizia UE del mese di febbraio 2008. Tale pronuncia riguardava il contrasto tra la Direttiva CE 97/13 in materia di autorizzazioni generali e licenze individuali nel settore dei servizi di telecomunicazione e le norme nazionali, che avevano prorogato per il 1998 l'obbligo di pagamento del canone a carico dei concessionari di telecomunicazioni, nonostante l'intervenuto processo di liberalizzazione. La Società ha poi proposto, nell'ambito del medesimo procedimento, una domanda subordinata di risarcimento per fatto illecito ai sensi dell'art. 2043 c.c.. La pretesa risarcitoria è stata quantificata in circa 529 milioni di euro, oltre interessi legali e rivalutazione. L'Avvocatura di Stato si è costituita in giudizio avanzando domanda riconvenzionale per pari importo. L'azione è stata sottoposta a un vaglio di ammissibilità da parte del Tribunale, il quale ha dichiarato l'inammissibilità della domanda principale di TIM (azione per danni per manifesta violazione del diritto comunitario ai sensi della legge 117/88). Detta decisione è stata però riformata in appello, in senso favorevole alla Società. Nel mese di marzo 2015 il Tribunale di Roma ha emesso la sentenza di primo grado dichiarando la domanda della società inammissibile.
TIM nel 2015 ha presentato appello avverso tale decisione ed il giudizio pende in fase di precisazione delle conclusioni. La Corte di Appello ha fissato l'udienza di precisazione delle conclusioni per il 2 aprile 2019. Successivamente, senza che sia intervenuta alcuna nuova attività processuale, la Corte di Appello ha apoditticamente rinviato prima nel 2020 e poi nel 2021 l'udienza di precisazione delle conclusioni (da cui decorrono i termini per conclusioni e repliche che portano in tempi stretti alla emissione della sentenza). A tali rinvii è seguito l'ultimo del 15 gennaio 2021 con fissazione della nuova udienza al 25 gennaio 2022.
Sulle questioni di fondo della causa si deve rilevare quanto segue:
In sostanza, la società ha pagato il canone contestato nel 1998; ha prontamente impugnato dinanzi al giudice amministrativo il provvedimento amministrativo che le aveva ingiustamente imposto tale pagamento; il giudizio amministrativo dinanzi al Consiglio di Stato si è concluso negativamente nel 2009 (nonostante la richiamata sentenza di segno opposto della Corte di Giustizia europea); il giudizio civile di primo grado si è concluso nel marzo 2015 con sentenza di rigetto per motivi di ammissibilità (risolti poi nel senso indicato dalla società con la richiamata sentenza della Cassazione a Sezioni Unite n. 14842/18) e per oltre 6 anni dalla sentenza di primo grado – passando di rinvio in rinvio – la sentenza di appello non è stata emessa.
La società ha esaminato i diversi scenari ed azioni giuridiche (nazionali, comunitarie, ecc.) che possono contribuire alla definizione della vertenza di appello. Si ritiene, infatti, che i principi della durata ragionevole del processo, ai sensi del comma 2 dell'articolo 111 della Costituzione nonché ai sensi dell'articolo 6 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo, risultino vulnerati nella presente vicenda considerando: (i) l'anno del pagamento del canone non dovuto è il 1998; (ii) il valore di tale canone è di circa 529 milioni di euro cui aggiungere gli interessi da tale data; (iii) il lunghissimo iter processuale che non ha portato per anni ad una sentenza di appello (il cui avvio è dell'anno 2015); (iv) la circostanza che la questione giuridica appare di pronta soluzione, essendo state emesse ben due sentenze della Corte di Giustizia UE che dichiarano incompatibile il pagamento del canone con la disciplina comunitaria (sentenze che risultano, allo stato, disattese dal giudice nazionale).
Nell'ambito delle citate analisi volte a giungere alla definizione della sentenza di appello si deve segnalare che in data 25 gennaio 2021 la società ha depositato presso la corte di appello di Roma una istanza di anticipazione della udienza (slittata come detto al 25 gennaio 2022); ciò al fine di scongiurare l'ennesimo rinvio della causa, che – come noto - ha ad oggetto l'inottemperanza a ben due decisioni rese inter partes, sul medesimo oggetto, dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea per manifesta violazione del diritto europeo da parte dello Stato-Giudice. Con provvedimento dell'8 febbraio 2021, la Corte di Appello di Roma (seconda sezione specializzata in materia di impresa) ha ritenuto di poter accogliere l'istanza di anticipazione, fissando l'udienza al 30 novembre 2021. In tale data la causa è stata assunta in decisione con assegnazione dei termini di legge per comparse conclusionali e repliche. Con ordinanza del 22 febbraio 2022, il Collegio, preso atto che uno dei suoi membri ha dichiarato di astenersi, ha rimesso la causa sul ruolo, disponendo la trasmissione degli atti al Presidente della Corte d'Appello. In data 4 marzo 2022, la causa è stata riassegnata ad altro giudice. Con provvedimento del 31 marzo 2022, il Collegio ha fissato l'udienza del 1° dicembre 2022 per la precisazione delle conclusioni. Il Collegio ha rinviato la causa all'udienza del 19 gennaio 2023 per la discussione orale e, successivamente, a seguito di istanza dell'avvocato dello Stato, al 9 marzo 2023. All'udienza del 13 dicembre 2023, il Collegio ha concesso alle parti termine per le comparse conclusionali e le relative repliche.
Con sentenza n. 2320/2024 pubblicata in data 3 aprile 2024, la Corte d'Appello di Roma, in riforma della sentenza impugnata da TIM, ha accolto la domanda proposta dalla Società, condannando la Presidenza del Consiglio dei Ministri al pagamento dell'importo di 528.711.476,00 euro, oltre rivalutazione ed interessi legali a far data dal deposito del ricorso, con rifusione delle spese di lite, quantificate in 550.000,00 euro oltre accessori.
In data 14 ottobre 2024 la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha notificato il ricorso innanzi alla Corte di Cassazione. La Presidenza del Consiglio dei Ministri in data 19 novembre 2024 ha depositato l'istanza di sospensiva della sentenza avanti la Corte d'Appello di Roma che all'udienza del 16 dicembre 2024 ha rinviato l'udienza al 20 gennaio 2025. La Corte d'Appello, con ordinanza pubblicata in data 22 gennaio 2025 ha rigettato il ricorso presentato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri volto ad ottenere l'inibitoria degli effetti esecutivi della sentenza della Corte d'Appello. La pubblica udienza del ricorso della Presidenza del Consiglio innanzi alla Corte di Cassazione è stata fissata al 27 maggio 2025.
All'udienza la Corte ha rilevato d'ufficio che ai fini della decisione da rendersi sui ricorsi si configura la necessità di esaminare in via preliminare la questione della correttezza o meno del mezzo di impugnazione proposto da TIM avverso la Sentenza n. 6174 del 2015 resa in primo grado dal Tribunale di Roma, assegnando alle parti termine di trenta giorni per il deposito di osservazioni, presentate da TIM nei termini, riservandosi all'esito la decisione.
Le garanzie personali prestate, al netto di controgaranzie ricevute, sono pari a 607 milioni di euro.
Le garanzie altrui prestate per obbligazioni delle aziende del Gruppo, pari a 6.457 milioni di euro, si riferiscono principalmente a fideiussioni prestate da istituti bancari e finanziari a garanzia del corretto adempimento di obbligazioni contrattuali e a garanzie assicurative.
In particolare, si evidenzia quanto segue:
Si ricorda infine, la fideiussione fatta rilasciare da TIM a maggio 2018 a favore della Presidenza del Consiglio di 74 milioni di euro, richiesta per la presentazione da parte di TIM dinanzi al TAR Lazio dell'istanza di sospensione cautelare della riscossione della sanzione irrogata per l'asserita violazione dell'art. 2 del D.L. 15/3/2012 n. 21 (Golden Power).
Sono così composti:
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
|---|---|---|
| Vendite prodotti | 397 | 433 |
| Prestazioni e servizi | 6.200 | 6.227 |
| Totale | 6.597 | 6.660 |
I ricavi per servizi di telecomunicazioni sono esposti al lordo delle quote spettanti agli operatori terzi, pari a 305 milioni di euro (281 milioni di euro nel primo semestre 2024), ricomprese nei "Costi per prestazioni di servizi".
Per quanto concerne l'analisi dei ricavi per settore/area geografica, si rimanda alla Nota "Informativa per settore operativo".
Il saldo dei proventi (oneri) finanziari è negativo per 483 milioni di euro (nel primo semestre 2024 era negativo per 797 milioni di euro) ed è così composto:
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
|---|---|---|
| Proventi finanziari | 547 | 689 |
| Oneri finanziari | (1.030) | (1.486) |
| Proventi/(Oneri) finanziari netti | (483) | (797) |
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
|---|---|---|
| Interessi passivi ed altri oneri finanziari: | ||
| Interessi passivi ed altri oneri su prestiti obbligazionari | (255) | (473) |
| Interessi passivi a banche | (38) | (189) |
| Interessi passivi ad altri | (43) | (36) |
| Oneri finanziari su passività per leasing | (143) | (155) |
| (479) | (853) | |
| Commissioni | (33) | (37) |
| Altri oneri finanziari | (91) | (142) |
| (124) | (179) | |
| Interessi attivi ed altri proventi finanziari: | ||
| Interessi attivi | 81 | 68 |
| Proventi da crediti finanziari iscritti fra le Attività non correnti | 3 | 80 |
| Proventi da titoli diversi dalle partecipazioni iscritti fra le Attività non correnti | — | — |
| Proventi da titoli diversi dalle partecipazioni iscritti fra le Attività correnti | 14 | 11 |
| Proventi finanziari diversi | 59 | 23 |
| 157 | 182 | |
| Totale interessi/Oneri finanziari netti (a) |
(446) | (850) |
| Altre componenti gestione finanziaria: | ||
| Risultato netto sui cambi | (10) | (10) |
| Risultato netto da strumenti finanziari derivati | 7 | 37 |
| Adeguamenti netti al fair value di derivati di copertura in fair value hedge e relativi sottostanti | — | — |
| Adeguamenti netti al fair value di derivati non di copertura | (34) | 26 |
| Totale altre componenti gestione finanziaria (b) |
(37) | 53 |
| Totale netto proventi (oneri) finanziari (a+b) |
(483) | (797) |
Per maggior chiarezza espositiva, nella tabella seguente vengono riassunti gli effetti netti a saldi aperti relativi agli strumenti finanziari derivati:
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
|
|---|---|---|---|
| Utili su cambi | 249 | 179 | |
| Perdite su cambi | (259) | (189) | |
| Risultato netto sui cambi | (10) | (10) | |
| Proventi da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge | — | — | |
| Oneri da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge | — | — | |
| Risultato netto da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge | (a) | — | — |
| Effetto positivo del rigiro a conto economico della Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash flow hedge (componente tasso) |
95 | 239 | |
| Effetto negativo del rigiro a conto economico della Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash flow hedge (componente tasso) |
(82) | (198) | |
| Effetto netto del rigiro a conto economico della Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash flow hedge (componente tasso) |
(b) | 13 | 41 |
| Proventi da strumenti finanziari derivati non di copertura | 23 | 26 | |
| Oneri da strumenti finanziari derivati non di copertura | (29) | (30) | |
| Risultato netto da strumenti finanziari derivati non di copertura | (c) | (6) | (4) |
| Risultato netto da strumenti finanziari derivati | (a+b+c) | 7 | 37 |
| Adeguamenti positivi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge |
4 | — | |
| Adeguamenti negativi al fair value relativi a Attività e passività finanziarie sottostanti i derivati di copertura in fair value hedge |
(4) | — | |
| Adeguamenti netti al fair value | (d) | — | — |
| Adeguamenti positivi al fair value relativi a Attività e passività finanziarie sottostanti i derivati di copertura in fair value hedge |
— | — | |
| Adeguamenti negativi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge |
— | — | |
| Adeguamenti netti al fair value | (e) | — | — |
| Adeguamenti netti al fair value di derivati di copertura in fair value hedge e relativi sottostanti |
(d+e) | — | — |
| Adeguamenti positivi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati non di copertura | (f) | 19 | 63 |
| Adeguamenti negativi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati non di copertura |
(g) | (53) | (37) |
| Adeguamenti netti al fair value di derivati non di copertura | (f+g) | (34) | 26 |
Il risultato del periodo è così analizzabile:
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
|---|---|---|
| Utile (perdita) del periodo | (38) | (503) |
| Attribuibile a: | ||
| Soci della Controllante: | ||
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento | (90) | 92 |
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute | (42) | (738) |
| Utile (perdita) del periodo attribuibile ai Soci della Controllante | (132) | (646) |
| Partecipazioni di minoranza: | ||
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento | 94 | 80 |
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute | — | 63 |
| Utile (perdita) del periodo attribuibile alle Partecipazioni di minoranza | 94 | 143 |
Il risultato relativo alle "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" del primo semestre 2025 è relativo principalmente ai risultati economici del gruppo Telecom Italia Sparkle classificato, ai sensi dell'IFRS 5, quale Attività disponibili per la vendita. Il risultato del primo semestre 2024 comprende anche i risultati relativi alle attività di rete fissa di TIM, di FiberCop S.p.A. e di Telenergia S.r.l. ("NetCo") (-640 milioni di euro).
Il Risultato netto del primo semestre 2025 è negativo per 38 milioni di euro (negativo per 132 milioni di euro la quota attribuibile ai Soci della Controllante).
| 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
|
|---|---|---|
| Risultato per azione base | ||
| Utile (perdita) del periodo attribuibile ai Soci della Controllante | (132) | (646) |
| Meno: maggiorazione del dividendo per le azioni di risparmio (euro 0,011 per azione e comunque fino a capienza) |
— | — |
| (milioni di euro) | (132) | (646) |
| Numero medio azioni ordinarie e risparmio (milioni) |
21.261 | 21.258 |
| Risultato per azione base – Azione ordinaria (euro) |
(0,01) | (0,03) |
| Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio | — | — |
| Risultato per azione base – Azione di risparmio (euro) |
(0,01) | (0,03) |
| Risultato per azione base da attività in funzionamento | ||
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento attribuibile ai Soci della Controllante | (90) | 92 |
| Meno: quota della maggiorazione del dividendo per le azioni di risparmio | — | — |
| (milioni di euro) | (90) | 92 |
| Numero medio azioni ordinarie e di risparmio (milioni) |
21.261 | 21.258 |
| Risultato per azione base da Attività in funzionamento - Azione ordinaria (euro) |
(0,01) | 0,00 |
| Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio | — | — |
| Risultato per azione base da Attività in funzionamento - Azione di risparmio (euro) |
(0,01) | 0,00 |
| Risultato per azione base da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute attribuibile ai Soci della Controllante |
||
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute attribuibile ai Soci della Controllante (milioni di euro) |
(42) | (738) |
| Numero medio azioni ordinarie e di risparmio (milioni) |
21.261 | 21.258 |
| Risultato per azione base da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute attribuibile ai Soci della Controllante – Azione ordinaria (euro) |
0,00 | (0,03) |
| Risultato per azione base da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute attribuibile ai Soci della Controllante – Azione di risparmio (euro) |
0,00 | (0,03) |
| 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
|
| Numero medio di azioni ordinarie | 15.233.023.694 | 15.230.150.487 |
| Numero medio di azioni di risparmio | 6.027.791.699 | 6.027.791.699 |
| Totale | 21.260.815.393 | 21.257.942.186 |
| 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
|
|---|---|---|
| Risultato per azione diluito | ||
| Utile (perdita) del periodo attribuibile ai Soci della Controllante | (132) | (646) |
| Effetto diluitivo da piani di stock option e obbligazioni convertibili (*) | — | — |
| Meno: maggiorazione del dividendo per le azioni di risparmio (euro 0,011 per azione e comunque fino a capienza) |
— | — |
| (milioni di euro) | (132) | (646) |
| Numero medio azioni ordinarie e risparmio (milioni) |
21.261 | 21.261 |
| Risultato per azione diluito – Azione ordinaria (euro) |
(0,01) | (0,03) |
| Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio | — | — |
| Risultato per azione diluito – Azione di risparmio (euro) |
(0,01) | (0,03) |
| Risultato per azione diluito da attività in funzionamento | ||
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento attribuibile ai Soci della Controllante | (90) | 92 |
| Effetto diluitivo da piani di stock option e obbligazioni convertibili (*) | — | — |
| Meno: quota della maggiorazione del dividendo per le azioni di risparmio | — | — |
| (milioni di euro) | (90) | 92 |
| Numero medio azioni ordinarie e di risparmio (milioni) |
21.261 | 21.261 |
| Risultato per azione diluito da Attività in funzionamento - Azione ordinaria (euro) |
(0,01) | 0,00 |
| Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio | — | — |
| Risultato per azione diluito da Attività in funzionamento - Azione di risparmio (euro) |
(0,01) | 0,00 |
| Risultato per azione diluito da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute attribuibile ai Soci della Controllante |
||
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute attribuibile ai Soci della Controllante (milioni di euro) |
(42) | (738) |
| Effetto diluitivo da piani di stock options e obbligazioni convertibili | — | — |
| Numero medio azioni ordinarie e di risparmio (milioni) |
21.261 | 21.261 |
| Risultato per azione diluito da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute attribuibile ai Soci della Controllante – Azione ordinaria (euro) |
0,00 | (0,03) |
| Risultato per azione diluito da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute attribuibile ai Soci della Controllante – Azione di risparmio (euro) |
0,00 | (0,03) |
| 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
|
| Numero medio di azioni ordinarie (*) | 15.233.023.694 | 15.233.023.694 |
| Numero medio di azioni di risparmio | 6.027.791.699 | 6.027.791.699 |
| Totale | 21.260.815.393 | 21.260.815.393 |
(*) Il numero medio di azioni ordinarie include anche le potenziali azioni ordinarie relative ai piani di partecipazione al capitale dei dipendenti per i quali risultano soddisfatte le condizioni di performance (di mercato e non). Conseguentemente, anche l'"Utile (perdita) netto del periodo attribuibile ai Soci della Controllante" e l'"Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento attribuibile ai Soci della Controllante" vengono rettificati per escludere gli effetti, al netto delle imposte, correlati ai piani di cui sopra. Per quanto riguarda il primo semestre 2025 e 2024 tuttavia, tali effetti non sono stati inclusi nel calcolo in quanto, in base alle previsioni dello IAS 33, questi ultimi sarebbero stati antidiluitivi.
Nella tabella seguente sono riportate le variazioni potenziali future di capitale sulla base dei piani di incentivazione azionaria di lungo termine, in essere al 30 giugno 2025:
| n. Azioni massime emettibili |
Capitale (migliaia di euro) |
Sovrapprezzo (migliaia di euro) |
Prezzo di sottoscrizione per azione (euro) |
|
|---|---|---|---|---|
| Aumenti già deliberati (azioni ordinarie) | ||||
| Piano di Stock Options 2022-2024 | 212.738.790 | 90.201 | 0,424 | |
| Totale | 212.738.790 | 90.201 |
Per ulteriori informazioni si rimanda alla Nota 14 "Passività finanziarie (non correnti e correnti)" e alla Nota 29 "Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale".
I settori operativi del Gruppo TIM, organizzati per quanto riguarda il business delle telecomunicazioni tenendo conto della relativa localizzazione geografica, sono i seguenti:
I settori operativi del Gruppo TIM sono i seguenti:
Il Gruppo TIM ha avviato un percorso di trasformazione volto a superare il modello verticalmente integrato e basato su entità separate con focus industriali ed economici diversi. Tali entità non possono ad oggi essere considerate un "settore operativo" ai sensi dell'IFRS 8 – Settori operativi, poiché sono tutt'ora in una fase di disegno analitico e di successiva implementazione e non dispongono, pertanto, di un set informativo economico finanziario dettagliato.
Nel corso del 2025, una volta portato a compimento il sopra citato processo, verrà completato un assessment volto ad identificare i settori operativi ai sensi dell'IFRS 8, avendo a riferimento le specifiche indicazioni previste dal principio stesso (autonomia dei flussi operativi, modalità di allocazione delle risorse finanziarie, reportistica gestionale, ecc.).
| (milioni di euro) | Domestic | Brasile | Altre attività | Rettifiche ed elisioni | Totale consolidato | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 1° Sem. 2025 |
1° Sem. 2024 |
1° Sem. 2025 |
1° Sem. 2024 |
1° Sem. 2025 |
1° Sem. 2024 |
1° Sem. 2025 |
1° Sem. 2024 |
1° Sem. 2025 |
1° Sem. 2024 |
|
| Ricavi da terzi | 4.535 | 4.402 | 2.062 | 2.257 | — | — | — | 1 | 6.597 | 6.660 |
| Ricavi infragruppo | 12 | 16 | 2 | — | — | — | (14) | (16) | — | — |
| Ricavi di settore | 4.547 | 4.418 | 2.064 | 2.257 | — | — | (14) | (15) | 6.597 | 6.660 |
| Altri proventi operativi | 123 | 39 | 12 | 10 | — | — | — | — | 135 | 49 |
| Totale ricavi e proventi operativi | 4.670 | 4.457 | 2.076 | 2.267 | — | — | (14) | (15) | 6.732 | 6.709 |
| Acquisti di materie e servizi | (3.065) | (2.414) | (793) | (860) | (1) | (1) | 15 | 14 | (3.844) | (3.261) |
| Costi del personale | (582) | (563) | (153) | (173) | (1) | (1) | — | — | (736) | (737) |
| di cui: accantonamento TFR | — | — | — | — | — | — | — | — | — | — |
| Altri costi operativi | (119) | (101) | (171) | (205) | (2) | (2) | (1) | (1) | (293) | (309) |
| di cui: svalutazioni e oneri su crediti, accantonamenti a fondi |
(67) | (62) | (59) | (70) | — | — | — | — | (126) | (132) |
| Variazione delle rimanenze | (5) | 11 | 10 | 15 | — | — | — | 1 | 5 | 27 |
| Attività realizzate internamente | 88 | 117 | 46 | 51 | — | — | 1 | 3 | 135 | 171 |
| EBITDA | 987 | 1.507 | 1.015 | 1.095 | (4) | (4) | 1 | 2 | 1.999 | 2.600 |
| Ammortamenti | (914) | (931) | (560) | (639) | — | 1 | (1) | (1.473) | (1.571) | |
| Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non correnti |
(1) | (5) | 4 | 5 | — | — | — | — | 3 | — |
| Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti |
— | (14) | — | — | — | — | — | — | — | (14) |
| EBIT | 72 | 557 | 459 | 461 | (4) | (4) | 2 | 1 | 529 | 1.015 |
| Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto |
(3) | (5) | (8) | (8) | — | — | — | — | (11) | (13) |
| Altri proventi/(oneri) da partecipazioni | 1 | 2 | ||||||||
| Proventi finanziari | 547 | 689 | ||||||||
| Oneri finanziari | (1.030) | (1.486) | ||||||||
| Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento | 36 | 207 | ||||||||
| Imposte sul reddito | (35) | |||||||||
| Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento | 172 | |||||||||
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute | (675) | |||||||||
| Utile (perdita) del periodo | (38) | (503) | ||||||||
| Attribuibile a: | ||||||||||
| Soci della Controllante | (132) | (646) | ||||||||
| Partecipazioni di minoranza |
| (milioni di euro) | Domestic | Brasile | Altre attività | Rettifiche ed elisioni | Totale consolidato | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 1° Sem. 2025 |
1° Sem. 2024 |
1° Sem. 2025 |
1° Sem. 2024 |
1° Sem. 2025 |
1° Sem. 2024 |
1° Sem. 2025 |
1° Sem. 2024 |
1° Sem. 2025 |
1° Sem. 2024 |
|
| Ricavi da Vendite prodotti-terzi | 343 | 363 | 54 | 70 | — | — | — | — | 397 | 433 |
| Ricavi da Vendite prodotti-infragruppo | — | — | (1) | — | — | — | 1 | — | — | — |
| Totale ricavi da Vendite prodotti | 343 | 363 | 53 | 70 | — | — | 1 | — | 397 | 433 |
| Ricavi da Prestazioni e servizi-terzi | 4.192 | 4.039 | 2.008 | 2.187 | — | — | — | 1 | 6.200 | 6.227 |
| Ricavi da Prestazioni e servizi-infragruppo | 12 | 16 | 3 | — | — | — | (15) | (16) | — | — |
| Totale ricavi da Prestazioni e servizi | 4.204 | 4.055 | 2.011 | 2.187 | — | — | (15) | (15) | 6.200 | 6.227 |
| Totale Ricavi da terzi | 4.535 | 4.402 | 2.062 | 2.257 | — | — | — | 1 | 6.597 | 6.660 |
| Totale Ricavi infragruppo | 12 | 16 | 2 | — | — | — | (14) | (16) | — | — |
| Totale ricavi di settore | 4.547 | 4.418 | 2.064 | 2.257 | — | — | (14) | (15) | 6.597 | 6.660 |
| (milioni di euro) | Domestic | Brasile | Altre attività | Rettifiche ed elisioni | Totale consolidato | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 1° Sem. 2025 |
1° Sem. 2024 |
1° Sem. 2025 |
1° Sem. 2024 |
1° Sem. 2025 |
1° Sem. 2024 |
1° Sem. 2025 |
1° Sem. 2024 |
1° Sem. 2025 |
1° Sem. 2024 |
|
| Acquisti di attività immateriali | 264 | 290 | 118 | 96 | — | — | — | — | 382 | 386 |
| Acquisti di attività materiali | 196 | 211 | 235 | 319 | — | — | — | — | 431 | 530 |
| Acquisti di diritti d'uso su beni di terzi | 60 | 104 | 277 | 266 | — | — | — | — | 337 | 370 |
| Totale acquisti di attività immateriali e materiali e diritti d'uso su beni di terzi |
520 | 605 | 630 | 681 | — | — | — | — | 1.150 | 1.286 |
| di cui: investimenti industriali | 481 | 523 | 353 | 415 | — | — | — | — | 834 | 938 |
| di cui: incrementi di contratti di diritti d'uso su beni di terzi/leasing |
39 | 82 | 277 | 266 | — | — | — | — | 316 | 348 |
| (numero unità) | Domestic | Brasile | Altre attività | Totale consolidato | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 30.6.2025 | 31.12.2024 | 30.6.2025 | 31.12.2024 | 30.6.2025 | 31.12.2024 | 30.6.2025 | 31.12.2024 | ||
| Organici | 17.073 | 17.751 | 8.904 | 9.123 | 13 | 13 | 25.990 | 26.887 |
| (milioni di euro) | Domestic | Brasile | Altre attività | Rettifiche ed elisioni | Totale consolidato | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 30.6.2025 | 31.12.2024 | 30.6.2025 | 31.12.2024 | 30.6.2025 | 31.12.2024 | 30.6.2025 | 31.12.2024 | 30.6.2025 | 31.12.2024 | |
| Attività operative non correnti | 19.211 | 20.304 | 6.639 | 6.558 | 1 | 1 | 1 | — | 25.852 | 26.863 |
| Attività operative correnti | 3.242 | 3.322 | 1.104 | 1.017 | 16 | 16 | (38) | (48) | 4.324 | 4.307 |
| Totale Attività operative | 22.453 | 23.626 | 7.743 | 7.575 | 17 | 17 | (37) | (48) | 30.176 | 31.170 |
| Partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto |
49 | 52 | 206 | 213 | — | — | — | — | 255 | 265 |
| Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad essere cedute 1.139 |
||||||||||
| Attività non allocate | 4.877 | 6.228 | ||||||||
| Totale Attività | 36.447 | 37.663 | ||||||||
| Totale Passività operative | 5.981 | 6.708 | 2.052 | 1.978 | 18 | 19 | (64) | (52) | 7.987 | 8.653 |
| Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute 1.006 |
||||||||||
| Passività non allocate 14.255 |
15.649 | |||||||||
| Patrimonio netto 13.199 |
||||||||||
| Totale Patrimonio netto e passività | 36.447 | 37.663 |
| (milioni di euro) | Ricavi | Attività operative non correnti | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Ripartizione in base alla localizzazione delle attività |
localizzazione dei clienti | Ripartizione in base alla | Ripartizione in base alla localizzazione delle attività |
||||
| 1° Sem. 2025 | 1° Sem. 2024 | 1° Sem. 2025 | 1° Sem. 2024 | 30.6.2025 | 31.12.2024 | ||
| Italia | (a) | 4.529 | 4.397 | 4.499 | 4.362 | 19.202 | 20.093 |
| Estero | (b) | 2.068 | 2.263 | 2.098 | 2.298 | 6.650 | 6.770 |
| Totale | (a+b) | 6.597 | 6.660 | 6.597 | 6.660 | 25.852 | 26.863 |
Nessuno dei clienti del Gruppo TIM supera il 10% dei ricavi consolidati.
Sono qui di seguito riportate le tabelle riepilogative dei saldi relativi alle operazioni con parti correlate nonché l'incidenza di detti importi sui corrispondenti valori di conto economico separato consolidato, della situazione patrimoniale - finanziaria consolidata e di rendiconto finanziario consolidato del Gruppo TIM.
Ai sensi dell'art. 5, commi 8 e 9, del Regolamento Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 concernente le "Operazioni con parti correlate" e delle successive modifiche, nell'esercizio 2024 non si segnalano operazioni di maggiore rilevanza, così come definite dall'art. 4, comma 1, lett. a) del summenzionato regolamento che abbiano influito in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo TIM.
Inoltre, non si segnalano operazioni concluse nel primo semestre 2025 che abbiano influito in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo TIM né sono intervenute modifiche o sviluppi delle operazioni con parti correlate descritte nella Relazione sulla gestione dell'esercizio 2024 che abbiano avuto un effetto rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo TIM nel primo semestre 2025.
Si precisa inoltre che
Le operazioni con parti correlate, quando non dettate da specifiche condizioni normative, sono state di norma regolate a condizioni di mercato; la loro realizzazione è avvenuta nel rispetto della procedura interna che contiene le regole volte ad assicurarne la trasparenza e la correttezza, ai sensi del Regolamento Consob n. 17221/2010, consultabile nella versione in vigore sul sito gruppotim.it, sezione Gruppo – Governance - Strumenti di Governance - Altri Codici e Procedure.
Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle singole voci di conto economico separato consolidato del Gruppo TIM per il primo semestre 2025 e 2024 sono riportati qui di seguito:
| (milioni di euro) | Totale | Società collegate, controllate di collegate e joint ventures |
Altre parti correlate |
Fondi Pensione |
Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa |
Totale parti correlate |
Rapporti delle Discontinued Operations |
Totale parti correlate al netto delle Disc.Op. |
Incidenza % sulla voce di bilancio |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (b/a) | |||||||
| Ricavi | 6.597 | 97 | 5 | 102 | 1 | 101 | 1,5 | ||
| Acquisti di materie e servizi |
3.844 | 40 | 71 | 111 | — | 111 | 2,9 | ||
| Costi del personale | 736 | 21 | 6 | 27 | (1) | 26 | 3,5 | ||
| Proventi finanziari | 547 | — | 8 | — | 8 | — | 8 | 1,5 | |
| Oneri finanziari | 1.030 | 1 | 1 | — | 2 | 1 | 3 | 0,3 | |
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
(42) | 2 | (1) | 1 |
| (milioni di euro) | Totale | Società collegate, controllate di collegate e joint ventures |
Altre parti correlate |
Fondi Pensione |
Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa |
Totale parti correlate |
Rapporti delle Discontinued Operations |
Totale parti correlate al netto delle Disc.Op. |
Incidenza % sulla voce di bilancio |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (b/a) | |||||||
| Ricavi | 6.660 | 45 | 50 | 95 | 8 | 103 | 1,5 | ||
| Acquisti di materie e servizi |
3.261 | 53 | 85 | 138 | — | 138 | 4,2 | ||
| Costi del personale | 737 | 36 | 7 | 43 | (18) | 25 | 3,4 | ||
| Ammortamenti | 1.571 | — | 3 | 3 | (3) | — | — | ||
| Proventi finanziari | 689 | 1 | 1 | — | 1 | 0,1 | |||
| Oneri finanziari | 1.486 | 2 | 2 | — | 2 | 0,1 | |||
| Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute |
(675) | (1) | 12 | 17 | 1 | 29 |
Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle singole voci della situazione patrimoniale-finanziaria consolidata del Gruppo TIM al 30 giugno 2025 e al 31 dicembre 2024 sono riportati qui di seguito:
| (milioni di euro) | Totale | Società collegate, controllate di collegate e joint ventures |
Altre parti correlate |
Fondi Pensione |
Totale parti correlate |
Rapporti delle Discontinued Operations |
Totale parti correlate al netto delle Disc.Op. |
Incidenza % sulla voce di bilancio |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (b) | (b/a) | |||||
| Indebitamento finanziario netto | ||||||||
| Titoli diversi dalle partecipazioni (attività correnti) |
(1.441) | — | (384) | (384) | — | (384) | 26,6 | |
| Passività finanziarie correnti per contratti di finanziamento e altri |
3.967 | (1) | (1) | — | (1) | — | ||
| Totale indebitamento finanziario netto |
10.554 | (1) | (384) | — | (385) | — | (385) | (3,6) |
| Altre partite patrimoniali | ||||||||
| Crediti vari e altre attività non correnti | 1.717 | 3 | — | 3 | — | 3 | 0,2 | |
| Crediti commerciali, vari e altre attività correnti |
4.096 | 230 | 7 | 237 | — | 237 | 5,8 | |
| Debiti vari e altre passività non correnti | 658 | — | — | — | — | — | — | |
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
6.754 | 12 | 21 | 13 | 46 | (1) | 45 | 0,7 |
| (milioni di euro) Totale |
Società collegate, controllate di collegate e joint ventures |
Altre parti correlate |
Fondi pensione | Totale parti correlate |
Incidenza % sulla voce di bilancio |
|---|---|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (b/a) | |||
| Indebitamento finanziario netto | |||||
| Titoli diversi dalle partecipazioni (attività correnti) (1.539) |
(437) | (437) | 28,4 | ||
| Crediti finanziari correnti per contratti di locazione attiva (44) |
(24) | (24) | 54,5 | ||
| Passività finanziarie correnti per contratti di finanziamento e altri 3.870 |
(1) | (1) | — | ||
| Totale indebitamento finanziario netto 10.237 |
(1) | (461) | (462) | (4,5) | |
| Altre partite patrimoniali | |||||
| Diritto d'uso su beni di terzi 3.467 |
1 | 1 | — | ||
| Crediti vari e altre attività non correnti 1.795 |
3 | 3 | 0,2 | ||
| Crediti commerciali, vari e altre attività correnti 4.146 |
191 | 12 | 203 | 4,9 | |
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti 7.074 |
16 | 31 | 12 | 59 | 0,8 |
Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle voci rilevanti di rendiconto finanziario consolidato del Gruppo TIM per il primo semestre 2025 e 2024 sono riportati qui di seguito:
| (milioni di euro) | Totale | Società collegate, controllate di collegate e joint ventures |
Altre parti correlate |
Fondi Pensione |
Totale parti correlate |
Rapporti delle Discontinued Operations |
Totale parti correlate al netto delle Disc.Op. |
Incidenza % sulla voce di bilancio |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (b/a) | ||||||
| Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi per competenza |
1.150 | — | — | — | — | — | — |
| (milioni di euro) | Totale | Società collegate, controllate di collegate e joint ventures |
Altre parti correlate |
Fondi Pensione |
Totale parti correlate |
Rapporti delle Discontinued Operations |
Totale parti correlate al netto delle Disc.Op. |
Incidenza % sulla voce di bilancio |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (a) | (b) | (b/a) | ||||||
| Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi per competenza |
1.286 | 16 | 12 | 28 | 1 | 27 | 2,2 |
I valori più significativi delle operazioni verso società collegate, controllate di collegate e joint ventures sono sintetizzati nelle tabelle seguenti.
Si ricorda che le partecipazioni nelle società Italtel S.p.A. e NordCom S.p.A. sono state cedute da TIM S.p.A., rispettivamente in data 4 luglio 2024 e 15 luglio 2024.
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
TIPOLOGIA CONTRATTI |
|---|---|---|---|
| Ricavi | |||
| Polo Strategico Nazionale S.p.A. | 108 | 57 | Fornitura di software e relativi servizi di installazione e configurazione; servizi di sicurezza; servizi cloud, spazi Data Center, connettività, design. |
| Italtel S.p.A. | — | 1 Servizi di fonia fissa e mobile inclusi apparati, licenze, servizi di outsourcing. | |
| TIMFin S.p.A. | (11) | (13) | Servizi di fonia mobile e fissa, servizi in outsourcing e fee; costi relativi a operazioni di finanziamento rilevati a riduzione dei ricavi della Capogruppo TIM S.p.A |
| Totale ricavi | 97 | 45 | |
| Acquisti di materie e servizi | |||
| I-Systems S.A. | 36 | 38 Fornitura servizi di comunicazione multimediale e servizi di capacità. | |
| Italtel S.p.A. | — | 11 | Fornitura di apparati e licenze software e relativi servizi professionali; servizi di manutenzione hardware e software collegati a offerte TIM alla clientela finale; servizi di manutenzione apparati di rete e sicurezza per arco temporale di 24 mesi collegati a offerta TIM per il cliente Poste Italiane; forniture per l'ampliamento della rete in fibra di TIM. |
| W.A.Y. S.r.l. | 3 | 3 | Fornitura, allestimenti e servizi di assistenza tecnica per apparecchiature di geolocalizzazione nell'ambito di offerte a clienti TIM, sviluppi software. |
| NordCom S.p.A. | — | 1 | Acquisto e sviluppo di soluzioni informatiche, servizi personalizzati nell'ambito di offerte TIM per la clientela finale, affitti passivi per ospitalità SRB. |
| Polo Strategico Nazionale S.p.A. | 1 | ||
| Totale acquisti di materie e servizi | 40 | 53 | |
| Oneri finanziari | |||
| TIMFin S.p.A. | 1 | 2 Oneri finanziari per commissioni e altri. | |
| Totale oneri finanziari | 1 | 2 |
| (milioni di euro) | 30.6.2025 | 31.12.2024 | TIPOLOGIA CONTRATTI |
|---|---|---|---|
| Indebitamento finanziario netto | |||
| Passività finanziarie correnti per contratti di finanziamento e altri |
(1) | (1) Passività finanziarie per oneri su cessione di crediti verso TIMFin S.p.A. | |
| Crediti vari e altre attività non correnti | 3 | — | |
| Polo Strategico Nazionale S.p.A. | 224 | 185 | Fornitura di prodotti, servizi di istallazione e configurazione software, servi cloud, spazi Data Center, connettività e design. |
| I-Systems S.A. | 4 | 4 Servizi relativi al funzionamento e manutenzione rete. | |
| TIMFin S.p.A. | 1 | 1 Costi vari per operazioni di finanziamento. | |
| W.A.Y. S.r.l. | 1 | — | Fornitura, allestimenti e servizi di assistenza tecnica per apparecchiature di geolocalizzazione nell'ambito di offerte a clienti TIM, sviluppi software. |
| Altre minori | — | 1 | |
| Totale crediti commerciali vari e altre attività correnti |
230 | 191 | |
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
|||
| I-Systems S.A. | 9 | 9 Fornitura servizi di comunicazione multimediale e servizi di capacità. | |
| TIMFin S.p.A. | — | 3 Costi vari per operazioni di finanziamento. | |
| W.A.Y. S.r.l. | 2 | 3 | Fornitura, allestimenti e servizi di assistenza tecnica per apparecchiature di geolocalizzazione nell'ambito di offerte a clienti TIM, sviluppi software. |
| Totale debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
12 | 16 |
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
TIPOLOGIA CONTRATTI |
|---|---|---|---|
| Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi per competenza |
|||
| Italtel S.p.A. | — | 16 | Sviluppo Software, attività di progettazione FTTH per lavori FiberCop, forniture software e hardware, installazioni di hardware e prestazioni ingegneristiche per le piattaforme di rete; forniture per l'ampliamento della rete in fibra di TIM. |
| Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi per competenza |
— | 16 |
Sono di seguito esposti i rapporti con:
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
TIPOLOGIA CONTRATTI |
|---|---|---|---|
| Ricavi | |||
| Gruppo Cassa Depositi e Prestiti | 4 | 50 | Cessione diritti d'uso adduzioni e ricavi per noleggio segmenti verticali, cessione in IRU di diritti d'uso su Infrastrutture di Posa e Fibra Scura; fornitura servizi di Housing, manutenzione Fibra Scura e connettività dedicata GEA/Giganet, servizi di fonia fissa mobile ed apparati, servizi di outsourcing applicativi, servizi in cloud, servizi di manutenzione verso Open Fiber (ex Metroweb) e servizi di fornItura elettrica. |
| Totale ricavi | 5 | 50 | |
| Acquisti di materie e servizi | |||
| Gruppo Cassa Depositi e Prestiti | — | 1 | Concessione della posa di polifora per cavi di telecomunicazioni lungo le tratte autostradali (occupazione di suolo e spostamento cavi), manutenzione della rete Open Fiber (ex Metroweb) di Milano e Genova (quota rete primaria). |
| Gruppo Havas | 69 | 80 | Attività di service & advisory nell'ambito dell'acquisto di spazi media da parte del Gruppo TIM; studio e realizzazione di campagne pubblicitarie per i marchi TIM e KENA, servizi di gestione editoriale dei brand TIM sui social network e servizi di gestione della data room del Gruppo TIM. |
| Gruppo Vivendi | 2 | 4 | Gestione operativa della piattaforma dello store on line denominato "TIM I Love Games" di TIM e relativi sviluppi; servizio TIM Cloud Gaming (TIMGAMES) in modalità SaaS; utilizzo delle licenze piattaforma My Canal. |
| Totale acquisti di materie e servizi | 71 | 85 | |
| Ammortamenti | — | 3 | Acquisto infrastrutture interrate su aree nere e acquisto di fibra connected verso Open Fiber (ex Metroweb) società del gruppo Cassa Depositi e Prestiti. |
| Proventi finanziari | |||
| Ministero dell'Economia e delle Finanze | 8 | — Proventi derivanti da titoli obbligazionari | |
| Gruppo Cassa Depositi e Prestiti | — | 1 | |
| Totale proventi finanziari | 8 | 1 | |
| Oneri finanziari | |||
| Ministero dell'Economia e delle Finanze | 1 | — Minusvalenza su alienazione titoli | |
| Totale oneri finanziari | 1 | 0 |
| (milioni di euro) | 30.6.2025 | 31.12.2024 | TIPOLOGIA CONTRATTI |
|---|---|---|---|
| Indebitamento finanziario netto | |||
| Titoli diversi dalle partecipazioni (attività | |||
| correnti) | (384) | (437) Titoli obbligazionari emessi dal Ministero dell'Economia e Finanze (MEF). | |
| Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti |
— | (24) | Contratti di locazione infrastrutture con Open Fiber (gruppo Cassa Depositi e Prestiti). |
| Totale crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti |
(384) | (461) | |
| Altre partite patrimoniali | |||
| Diritto d'uso su beni di terzi | — | 1 | Fornitura e l'installazione di segmenti verticali e infrastrutture per Open Fiber (società del gruppo Cassa Depositi e Prestiti). |
| Crediti commerciali, vari e altre attività correnti |
|||
| Gruppo Poste Italiane | 7 | ||
| Gruppo Cassa Depositi e Prestiti | — | 10 | Cessione in IRU di diritti d'uso su Infrastrutture di Posa e Fibra Scura; fornitura servizi di Housing, manutenzione Fibra Scura e connettività dedicata GEA/ Giganet, servizi di fonia fissa mobile ed apparati, servizi di outsourcing applicativi, servizi in cloud, servizi di manutenzione e fornitura energia elettrica. |
| Gruppo Havas | — | 2 Risconti attivi connessi a costi per servizi pubblicitari. | |
| Totale crediti commerciali vari e altre attività correnti |
7 | 12 Vendita di apparati, servizi di fonia e ITC; attività di manutenzione e security. | |
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
|||
| Gruppo Poste Italiane | 21 | Contratto per la fornitura del Servizio di Recapito delle fatture e della corrispondenza commerciale destinato ai clienti del Gruppo Telecom Italia per il tramite del servizio Posta Contes |
|
| Gruppo Cassa Depositi e Prestiti | — | 1 | Concessione della posa di polifora per cavi di telecomunicazioni lungo le tratte autostradali (occupazione di suolo e spostamento cavi), utilizzo e manutenzione della rete Open Fiber (ex Metroweb) di Milano e Genova (quota rete primaria) e acquisti di energia elettrica. |
| Gruppo Havas | — | 29 | Attività di service & advisory nell'ambito dell'acquisto di spazi media da parte del Gruppo TIM; studio e realizzazione di campagne pubblicitarie per i marchi TIM e KENA, servizi di gestione editoriale dei brand TIM sui social network e servizi di gestione della data room di TIM. |
| Gruppo Vivendi | — | 1 | Acquisto di contenuti digitali musicali e televisivi, gestione operativa della piattaforma dello store on line denominato "TIM I Love Games" di TIM e relativi sviluppi; servizio TIM Cloud Gaming (TIMGAMES) in modalità SaaS; utilizzo delle licenze piattaforma My Canal. |
| Totale debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
21 | 31 |
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
TIPOLOGIA CONTRATTI |
|---|---|---|---|
| Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi per competenza |
|||
| Gruppo Cassa Depositi e Prestiti | — | 12 | Investimenti in attività immateriali e materiali (fornitore: Open Fiber), in relazione al Piano 5G Copertura nell'ambito del PNRR. |
| Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi per competenza |
— | 12 |
I valori più significativi sono così sintetizzabili:
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
TIPOLOGIA CONTRATTI |
|---|---|---|---|
| Costi del personale | Contribuzione ai fondi pensione. | ||
| Fontedir | 3 | 4 | |
| Telemaco | 15 | 30 | |
| Altri fondi pensione | 3 | 2 | |
| Totale costi del personale | 21 | 36 |
| (milioni di euro) | 30.6.2025 | 31.12.2024 | TIPOLOGIA CONTRATTI |
|---|---|---|---|
| Debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
Debiti relativi alla contribuzione ai fondi pensione ancora da versare. | ||
| Fontedir | 2 | 2 | |
| Telemaco | 1 | 1 | |
| Altri fondi pensione | 10 | 9 | |
| Totale debiti commerciali, vari e altre passività correnti |
13 | 12 |
Nel primo semestre 2025, i compensi contabilizzati per competenza da TIM o da società controllate del Gruppo per i dirigenti con responsabilità strategiche sono stati pari a 6 milioni di euro (7 milioni di euro nel primo semestre 2024).
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
|---|---|---|
| Compensi a breve termine | (1) 5,5 |
(3) 6,3 |
| Compensi a lungo termine | — | — |
| Indennità per la cessazione anticipata del rapporto di lavoro | — | — |
| Pagamenti in azioni (*) | (2) 0,5 |
0,7 (4) |
| Totale | 6 | 7 |
(*) Si riferiscono al fair value, maturato al 30 giugno, dei diritti sui piani di incentivazione di TIM S.p.A. e sue controllate basati su azioni (Long Term Incentive, Stock Options Plan e Piani delle società controllate).
(1) di cui 0,6 milioni di euro contabilizzati dalle società controllate;
(2) di cui 0,5 milioni di euro contabilizzati dalle società controllate;
(3) di cui 0,7 milioni di euro contabilizzati dalle società controllate; (4) di cui 0,4 milioni di euro contabilizzati dalle società controllate.
I compensi a breve termine sono erogati nel corso dell'esercizio di riferimento o comunque entro i sei mesi successivi alla chiusura dello stesso e, nel 2025, non accolgono gli effetti delle differenze di accertamento relative ai costi 2024 pari a -0,4 milioni di euro per TIM S.p.A.
Nel primo semestre 2025, i contributi versati per piani a contribuzione definita (Assida e Fontedir) da TIM S.p.A. a favore dei dirigenti con responsabilità strategiche, sono stati pari a 137.700 euro (120.500 euro nel primo semestre 2024).
Nel primo semestre 2025 i "Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa", ossia coloro che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività del Gruppo TIM, compresi gli amministratori, sono così individuati:
| Amministratori: | |||
|---|---|---|---|
| Amministratore Delegato e Chief Executive Officer di TIM S.p.A. | |||
| Pietro Labriola | Direttore Generale di TIM S.p.A. | ||
| Dirigenti: | |||
| Alberto Maria Griselli | Diretor Presidente TIM S.A. | ||
| Adrian Calaza Noia | Chief Financial Office | ||
| Paolo Chiriotti | Chief Human Resources & Organization Office | ||
| Giampaolo Leone | Responsabile Procurement & Logistics | ||
| Roberto Mazzilli | Chief IT Group Office | ||
| Agostino Nuzzolo | Responsabile Legal, Regulatory & Tax | ||
| Claudio Giovanni Ezio Ongaro | Chief Strategy, Business Development & Wholebuy Office | ||
| Andrea Rossini | Chief Consumer, Small & Medium and Mobile Wholesale Market Office | ||
| Eugenio Santagata | Chief Public Affairs, Security and International Business Office | ||
| Elio Schiavo | Chief Enterprise and Innovative Solutions Office |
I piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale sono utilizzati a fini di retention e di incentivazione a lungo termine dei manager e del personale del Gruppo.
Per un'illustrazione complessiva della Politica di Remunerazione si rimanda alla Relazione sulla Remunerazione approvata dall'Assemblea degli Azionisti il 24 giugno 2025, disponibile pubblicamente all'indirizzo: https://www.gruppotim.it/content/dam/gt/ investitori/doc---avvisi/anno-2025/TIM-Assemblea-degli-Azionisti-24.06.2025-Relazione-sulla-politica-in-materia-diremunerazione-2025-sui-compensi-corrisposti-2024-12.6.pdf.
Di seguito è presentato un sommario dei piani in essere al 30 giugno 2025.
Con riferimento al piano di Stock Options 2022-2024, in data 14 aprile 2025 il Consiglio di Amministrazione ha approvato la consuntivazione degli obiettivi come segue:
Conseguentemente, la maturazione complessiva del Piano è al 108,5%, con un numero di opzioni a consuntivo attribuito ai 142 destinatari pari a 212.738.790.
L'Assemblea degli Azionisti del 24 giugno 2025 ha approvato, inoltre, la modifica del Piano in oggetto, con determinazione di un diverso strike price e la determinazione di un diverso periodo di esercizio per i Beneficiari Non Cessati Aderenti alle nuove regole proposte, rinunciando alla regolazione precedente in materia di strike price e periodo di esercizio.
Il numero complessivo di opzioni a servizio del Piano non subirà alcuna variazione.
L'Assemblea degli Azionisti del 24 giugno 2025 ha approvato un Piano Long Term di Perfomance Share per il triennio 2025-2027 finalizzato a rafforzare l'allineamento tra gli interessi del management e quelli degli azionisti, mediante l'assegnazione gratuita di azioni ordinarie TIM subordinatamente al raggiungimento di specifici obiettivi di performance su base triennale.
Tale Piano LTI di Performance Share 2025-2027 prevede l'assegnazione a titolo gratuito di azioni della Società con vesting triennale e lock-up biennale sul 50% delle azioni attribuite (al netto di quelle necessarie per sostenere gli oneri fiscali) destinato all'Amministratore Delegato e ad un bacino di Dirigenti selezionati (complessivamente 75) tra cui Dirigenti con Responsabilità Strategiche e altri manager in posizione (al di sotto del senior management) con ruoli chiave nel raggiungimento degli obiettivi di Piano Strategico.
Il numero di diritti da assegnare a ciascun Beneficiario del Piano verrà determinato in rapporto percentuale rispetto alla remunerazione annua lorda di ciascuno, tenuto conto del valore di partenza del titolo.
Il numero di azioni a consuntivo verrà calcolato sulla base dei risultati raggiunti su specifici obiettivi di performance:
Al 30 giugno non risultano ancora assegnati i Piani; pertanto, l'impatto stimato a costo è atteso a partire dal secondo semestre 2025.
Il 30 marzo 2021 è stato approvato dall'Assemblea Generale degli Azionisti di TIM S.A. il piano di incentivazione a lungo termine a favore di dirigenti operanti in posizioni chiave della società. Il piano si propone di premiare i partecipanti con azioni emesse dalla società, in funzione di determinate condizioni temporali (Restricted Shares) e del raggiungimento di obiettivi specifici (Performance Shares). Il periodo di vesting è di 3 anni e la società non ha l'obbligo giuridico di riacquistare o di regolare le azioni in contanti o in qualsiasi altra forma. Il piano - oltre il trasferimento delle azioni ai beneficiari - prevede anche la possibilità di premiare i partecipanti attraverso la liquidazione del valore equivalente in cash.
Il 5 maggio 2021 ai beneficiari del piano è stato riconosciuto il diritto di ricevere complessivamente 3.431.610 azioni, di cui 3.173.142 performance shares, vincolate a condizioni di performance e con vesting graduale per 3 anni, e 258.468 restricted shares, con vesting di 3 anni.
Nel 2021, al piano tradizionale, è stato affiancato lo Special Grant, ulteriore concessione straordinaria con l'obiettivo di incentivare la chiusura dell'operazione di acquisto di parte degli asset di Oi Móvel in Brasile nonché il successo delle successive operazioni di integrazione.
Sul totale delle 3.431.610 azioni assegnate, 1.151.285 sono relative all'assegnazione tradizionale (con 892.817 performance share e 258.468 restricted shares) e 2.280.325 fanno riferimento allo Special Grant.
Il 9 febbraio 2023, il Consiglio di Amministrazione ha approvato un adeguamento di 220.743 nella quantità delle performance shares concesse nell'ambito dello Special Grant ai partecipanti nominati nel periodo su nuove responsabilità di maggior peso.
Il 31 dicembre 2024, relativamente all'assegnazione tradizionale, si sono conclusi tre vesting period:
Al 31 dicembre 2024, comprese le azioni da trasferire a luglio, a fronte di un volume originario assegnato pari a 3.431.610 azioni oltre a 220.743 relative alle nomine dei partecipanti su ruoli di maggior peso, 746.207 sono state annullate per l'uscita dei beneficiari dalla società e 3.631.995 azioni sono state trasferite ai beneficiari (2.782.683 relative al volume originario maturato, 592.632 riconosciute in base al livello di raggiungimento degli obiettivi, 256.680 per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo). Per i partecipanti trasferiti ad altre società facenti parte del Gruppo, secondo le regole previste dal Piano, è stato disposto il pagamento in cash dell'importo corrispondente a 164.885 azioni (123.463 relative al volume originario maturato, 28.053 riconosciute in funzione del livello di raggiungimento degli obiettivi e 13.369 dovute ai dividendi distribuiti nel periodo), completando così la concessione 2021.
Il 26 aprile 2022 ai beneficiari del piano è stato riconosciuto il diritto di ricevere complessivamente 1.227.712 azioni, di cui 927.428 performance shares, vincolate a condizioni di performance e con vesting graduale per 3 anni, e 300.284 restricted shares, con vesting di 3 anni.
Al 30 giugno 2025, comprese le azioni da trasferire a luglio, a fronte di un volume originario assegnato pari a 1.227.712 azioni, 251.517 sono state annullate per l'uscita dei beneficiari dalla società e 1.898.858 azioni sono state trasferite ai beneficiari (957.495 relative al volume originario maturato, 754.735 riconosciute in base al livello di raggiungimento degli obiettivi, 186.627 per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo). Per i partecipanti trasferiti ad altre società facenti parte del Gruppo, secondo le regole previste dal Piano, è stato disposto il pagamento in cash durante dell'importo corrispondente a 39.866 azioni (18.701 relativo al volume originario maturato, 16.649 riconosciute in funzione del livello di raggiungimento degli obiettivi e 4.516 dovute ai dividendi distribuiti nel periodo), completando così la concessione 2022.
Il 31 luglio 2023 ai beneficiari del piano è stato riconosciuto il diritto di ricevere complessivamente 1.560.993 azioni, di cui 1.189.900 performance shares, vincolate a condizioni di performance e con vesting graduale per 3 anni, e 371.093 restricted shares, con vesting di 3 anni.
Al 30 giugno 2025, a fronte di un totale assegnato pari a 1.560.993 azioni, 156.813 sono state annullate per l'uscita dei beneficiari dalla Società, lasciando così un saldo di 794.261 azioni maturabili a fine periodo.
Il 28 marzo 2024 è stato approvato dall'Assemblea Generale degli Azionisti di TIM S.A. il piano di incentivazione a lungo termine a favore di dirigenti operanti in posizioni chiave della società. Il piano si propone di premiare i partecipanti con azioni emesse dalla società, in funzione di determinate condizioni temporali (restricted shares) e del raggiungimento di obiettivi specifici (performance shares). Il periodo di vesting è di 3 anni e la società non ha l'obbligo giuridico di riacquistare o di regolare le azioni in contanti o in qualsiasi altra forma. Il piano - oltre il trasferimento delle azioni ai beneficiari - prevede anche la possibilità di premiare i partecipanti attraverso la liquidazione del valore equivalente in cash.
Il 30 luglio 2024 ai beneficiari del piano è stato riconosciuto il diritto di ricevere complessivamente 1.226.859 azioni, di cui 946.060 performance shares, vincolate a condizioni di performance e con vesting graduale per 3 anni, e 280.799 restricted shares, con vesting di 3 anni.
■ 2025: in conformità con i risultati approvati il 5 maggio 2025, nel mese di agosto saranno trasferiti ai beneficiari 144.065 azioni, di cui 88.693 relative al volume originario maturato, 44.360 concesse in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 11.012 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo.
Al 30 giugno 2025, a fronte di un totale assegnato pari a 1.226.859 azioni, 84.518 sono state annullate per l'uscita dei beneficiari dalla Società, lasciando così un saldo di 1.053.648 azioni maturabili a fine periodo.
Il 5 maggio 2025 ai beneficiari del piano è stato riconosciuto il diritto di ricevere complessivamente 1.368.704 azioni, vincolate a condizioni di performance, con vesting di 3 anni.
Al 30 giugno 2025, a fronte di un totale assegnato pari a 1.368.704 azioni, non sono state annullate azioni per l'uscita dei beneficiari dalla Società, lasciando così un saldo di 1.368.704 azioni maturabili a fine periodo.

L'Assemblea degli Azionisti del 24 giugno 2025 di TIM S.p.A. ha approvato il nuovo Piano di Politica di Remunerazione 2025 al fine di garantire l' allineamento alle più consolidate prassi di mercato, recepire le indicazioni dei proxy advisor ed essere adeguati all'evoluzione normativa. Il Piano prevede i seguenti principali elementi di novità:
La Relazione sulla Politica di Remunerazione ed i Documenti Informativi relativi ai Piani a lungo termine sopra descritti sono pubblicamente disponibili ai seguenti link:
Ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, sono di seguito esposte le informazioni circa l'impatto sui risultati economici, finanziari e patrimoniali del Gruppo TIM, degli eventi e operazioni non ricorrenti del primo semestre 2025. Gli effetti non ricorrenti su Patrimonio Netto e Utile (perdita) del periodo sono espressi al netto degli impatti fiscali.
| (milioni di euro) | Patrimonio Netto |
Utile (perdita) del periodo |
Indebitamento finanziario netto |
Flussi finanziari (*) |
|
|---|---|---|---|---|---|
| Valore di bilancio | (a) | 13.199 | (38) | 10.417 | (1.451) |
| Altri proventi operativi | 15 | 15 | 33 | (33) | |
| Acquisti di materie e servizi - Oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di progetti non ricorrenti ed altri oneri |
(21) | (21) | (53) | 53 | |
| Costi del personale - Oneri connessi a processi di riorganizzazione/ ristrutturazione aziendale e altri |
(43) | (43) | (138) | 138 | |
| Altri costi operativi - Oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a potenziali passività ad essi correlati, altri accantonamenti ed |
|||||
| oneri | (13) | (13) | (34) | 34 | |
| Plusvalenze da realizzo di attività non correnti | 1 | 1 | — | — | |
| Svalutazioni connesse alla cessione del gruppo Telecom Italia Sparkle | — | — | — | ||
| Altri proventi/(oneri) da partecipazioni | — | — | — | — | |
| Altri proventi finanziari | — | — | — | — | |
| Altri oneri finanziari | (10) | (10) | — | — | |
| Totale effetti non ricorrenti | (b) | (71) | (71) | (192) | 192 |
| Proventi/(Oneri) connessi ad Attività cessate | (c) | (67) | (67) | (15.321) | 4.169 |
| Valore figurativo di bilancio | (a-b-c) | 13.337 | 100 | 25.930 | (5.812) |
(*) I flussi finanziari si riferiscono all'aumento (diminuzione) nel periodo della Cassa e disponibilità liquide equivalenti.
L'impatto sulle singole voci di conto economico separato consolidato delle partite di natura non ricorrente è così dettagliato:
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
|---|---|---|
| Ricavi e altri proventi operativi: | ||
| Altri proventi operativi - Sopravvenienze attive | 15 | — |
| Acquisti di materie e servizi, Variazione delle rimanenze: | ||
| Acquisti di materie e servizi - Oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di progetti non ricorrenti e altri oneri |
(23) | (7) |
| Costi del personale: | ||
| Oneri connessi a processi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale e altri | (44) | (63) |
| Altri costi operativi: | ||
| Oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a potenziali passività ad essi correlati, altri accantonamenti e oneri |
(13) | (11) |
| Impatto su Risultato operativo ante Ammortamenti, Plusvalenze/(minusvalenze) e Ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA) |
(65) | (81) |
| Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non correnti: | ||
| Plusvalenze da realizzo di attività non correnti | 1 | 3 |
| Impatto su Risultato operativo (EBIT) | (64) | (78) |
| Altri proventi/(oneri) da partecipazioni: | ||
| Altri(oneri)/proventi da operazioni societarie | — | (4) |
| Proventi finanziari: | ||
| Altri proventi finanziari | — | (2) |
| Oneri finanziari: | ||
| Altri oneri finanziari | (10) | (15) |
| Impatto sull'Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento | (74) | (99) |
| Imposte sul reddito relative a partite non ricorrenti | 3 | 1 |
| Proventi/(Oneri) connessi ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute | (67) | (30) |
| Impatto sull'Utile (perdita) del periodo | (138) | (128) |
Ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, si precisa che nel corso del primo semestre 2025 non sono state poste in essere operazioni atipiche e/o inusuali, così come definite dalla Comunicazione stessa.
| Cambi di fine periodo | Cambi medi del periodo | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (poste patrimoniali) | (poste economiche e flussi finanziari) | ||||||
| (unità di valuta locale per 1 euro) | 30.6.2025 | 31.12.2024 | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
|||
| Europa | |||||||
| Lev bulgaro BGN |
1,95580 | 1,95580 | 1,95580 | 1,95580 | |||
| Franco svizzero CHF |
0,93470 | 0,94120 | 0,94118 | 0,96157 | |||
| Corona ceca CZK |
24,74600 | 25,18500 | 25,00251 | 25,01810 | |||
| Lira sterlina GBP |
0,85550 | 0,82918 | 0,84252 | 0,85477 | |||
| Leu romeno RON |
5,07850 | 4,97430 | 5,00324 | 4,97428 | |||
| Rublo russo RUB |
92,08740 | 117,69650 | 95,25909 | 98,28153 | |||
| Lira turca TRY |
46,56820 | 36,73720 | 41,07216 | 34,21224 | |||
| Nord America | |||||||
| Dollaro USA USD |
1,17200 | 1,03890 | 1,09334 | 1,08136 | |||
| America Latina | |||||||
| Peso argentino ARS |
1.404,05010 | 1.067,32740 | 1.208,62600 | 929,63096 | |||
| BOB Boliviano |
8,15730 | 7,15080 | 7,54502 | 7,45751 | |||
| BRL Real brasiliano |
6,39572 | 6,43318 | 6,29416 | 5,49271 | |||
| CLP Peso cileno |
1.096,20000 | 1.031,22000 | 1.044,51194 | 1.016,99831 | |||
| COP Peso colombiano |
4.806,46000 | 4.559,17000 | 4.585,86233 | 4.239,48962 | |||
| MXN Peso Messicano |
22,08990 | 21,55040 | 21,81737 | 18,49895 | |||
| PEN Nuevo sol peruviano |
4,16160 | 3,88790 | 4,02094 | 4,05472 | |||
| VES Bolivar venezuelano |
126,39040 | 53,77410 | 83,21175 | 39,23792 | |||
| Altri paesi | |||||||
| ILS Shekel israeliano |
3,94920 | 3,78850 | 3,93348 | 3,99506 | |||
| INR Rupia indiana |
100,56050 | 88,93350 | 94,09126 | — | |||
| NGN Naira nigeriana |
1.805,43760 | 1.597,89150 | 1.701,31147 | 1.455,12546 |
(*) Fonte: Elaborazione su dati Banca Centrale Europea, Reuters e principali Banche Centrali.
I costi sostenuti per le attività di ricerca e sviluppo sono rappresentati da costi esterni, costo del personale dedicato e ammortamenti e sono così dettagliati:
| (milioni di euro) | 1° Semestre 2025 |
1° Semestre 2024 |
|---|---|---|
| Costi per attività di ricerca e sviluppo spesati nel periodo | 20 | 17 |
| Costi di sviluppo capitalizzati | 171 | 245 |
| Totale costi (spesati e capitalizzati) di ricerca e sviluppo | 191 | 262 |
La riduzione di 71 milioni di euro rispetto al primo semestre 2024 è da ricondurre in parte all'ottimizzazione della spesa connessa a Technology Office sul piano di accesso mobile e in parte alla riduzione della spesa connessa a IT Office per efficientamento legato al modello organizzativo introdotto.
Nel conto economico separato consolidato del primo semestre 2025 sono iscritti ammortamenti per costi di sviluppo, capitalizzati nel periodo ed in esercizi precedenti, per complessivi 249 milioni di euro.
Le attività di ricerca e sviluppo effettuate dal Gruppo TIM sono dettagliate nella Relazione intermedia sulla gestione (Sezione "Innovazione, ricerca e sviluppo").
Il 27 marzo 2025 l'Assemblea generale annuale e straordinaria degli azionisti di TIM S.A., società controllata brasiliana del Gruppo TIM, ha approvato la proposta di raggruppamento di tutte le azioni ordinarie emesse dalla Società, con un rapporto di 100 (cento) azioni per una (1) azione, e di successivo frazionamento, in modo che una (1) nuova azione raggruppata corrisponda a cento (100) azioni, senza variazioni del capitale sociale della Società («Operazione»).
Il 2 luglio 2025 TIM S.A. ha annunciato la conclusione, a tale data, del periodo di trenta (30) giorni a disposizione degli azionisti titolari di azioni ordinarie della Società per adeguare, se necessario, la composizione delle loro posizioni azionarie in lotti interi e multipli di cento (100) azioni, a loro discrezione, al fine di garantire la proprietà di un numero intero di azioni a seguito dell'Operazione ("Fine del periodo di adeguamento delle posizioni").
Completamento dell'Operazione. L'Operazione è divenuta efficace il giorno lavorativo successivo alla fine del periodo di adeguamento delle posizioni, ovvero il 3 luglio 2025, senza alcuna variazione del capitale sociale della Società. A partire dal 3 luglio 2025 (incluso), le azioni sono state negoziate come ex-reverse split ed ex-split.
Programma ADR. Nei termini approvati dall'Assemblea generale annuale e straordinaria degli azionisti, l'operazione non avrà impatto sugli American Depositary Receipt (ADR) negoziati sul mercato statunitense e la banca depositaria è responsabile dell'adeguamento del numero di azioni locali sottostanti al programma ADR di TIM S.A., in modo tale da mantenere invariato il saldo degli ADR. Successivamente all'Operazione, gli ADR emessi da TIM S.A. continueranno a essere negoziati con un rapporto di cinque (5) azioni ordinarie per un (1) ADR.
Al termine del Periodo di adeguamento delle posizioni, gli azionisti possessori di azioni frazionarie risultanti dall'Operazione sono stati soggetti alla procedura riportata di seguito:
Trattamento delle frazioni. Le frazioni di azioni detenute dagli azionisti che non hanno adeguato la propria posizione a multipli di cento (100) azioni sono state raggruppate in numeri interi e vendute all'asta sulla borsa B3 S.A. — Brasil, Bolsa e Balcão a nome dei titolari delle frazioni («Asta»).
L'Asta per la vendita delle 22.059.698 azioni ordinarie, conseguente all'unificazione delle frazioni di azioni risultanti dall'Operazione, ha avuto luogo tramite BTG Pactual CTVM S.A. presso B3 S.A. - Bolsa, Brasil, Balcão il 14 luglio 2025, durante l'asta di apertura della sessione di negoziazione.
Il risultato dell'asta, per un importo complessivo di 455.691.275,10 reais, al netto di spese e onorari, equivalente a 20,65718556528 reais per azione ordinaria, è oggetto di ripartizione e distribuzione proporzionale tra tutti i possessori delle azioni frazionarie, come segue:
(a) azionisti con dati di registrazione completi: gli importi sono depositati nel conto corrente indicato nella registrazione del rispettivo azionista;
(b) azionisti con azioni depositate presso il Depositario Centrale di B3: gli importi sono accreditati direttamente al Depositario Centrale, che sarà responsabile del loro trasferimento al rispettivo azionista tramite il suo agente di custodia; e
(c) altri azionisti non identificati o privi di dati di registrazione completi: gli importi sono a disposizione della Società, per il periodo legale, in attesa della ricezione da parte del rispettivo possessore previa fornitura dei dati di registrazione completi.
Il 25 luglio 2025 si è concluso il processo di rimborso anticipato volontario, comunicato inizialmente al mercato il 10 luglio 2025 da TIM S.A., di tutte le obbligazioni in circolazione emesse nel luglio 2023 da TIM Brasil Serviços e Participações S.A..
Contestualmente TIM Brasil Serviços e Participações S.A. ha proceduto all'emissione di obbligazioni semplici, non convertibili, non garantite, suddivise in due serie, ai sensi dell'atto di emissione datato 23 giugno 2025 per un ammontare aggregato di 5 miliardi di reais.
Il rimborso anticipato delle obbligazioni è stato effettuato il 25 luglio 2025, mediante il pagamento del saldo residuo del loro valore nominale unitario, oltre agli interessi maturati pro rata temporis fin alla data del rimborso anticipato opzionale più un premio di rimborso calcolato come previsto nell'atto della prima emissione del luglio 2023. Le obbligazioni rimborsate sono state annullate da TIM Brasil Serviços e Participações S.A..
Ai sensi della comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 di seguito viene riportato l'elenco delle imprese del Gruppo.
Nell'elenco sono indicate le imprese suddivise per tipo di rapporto di partecipazione, modalità di consolidamento e per settore operativo.
Per ogni impresa sono evidenziati: la denominazione, la sede, la relativa nazione di appartenenza e il capitale sociale nella valuta originaria. Sono inoltre indicate la quota di partecipazione sul capitale, la percentuale di voto nell'assemblea ordinaria dei soci, se diversa dalla percentuale di partecipazione sul capitale e l'evidenza delle imprese partecipanti.
| Denominazione sociale | Sede | Valuta | Capitale sociale |
% Partecipazione Capitale |
% Voto | Imprese partecipanti |
|---|---|---|---|---|---|---|
| IMPRESA CONTROLLANTE | ||||||
| TIM S.p.A. | MILANO | EUR | 11.677.002.855 | |||
| IMPRESE CONTROLLATE CONSOLIDATE CON IL METODO INTEGRALE | ||||||
| BU DOMESTIC | ||||||
| MINDICITY S.r.l. SOCIETA' BENEFIT (progettazione, sviluppo, realizzazione, installazione, gestione e commercializzazione software, hardware, sistemi informatici elettronici e di telecomunicazioni) |
CASALMAGGIORE (CREMONA) |
EUR | 10.000 | 85,0000 | OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT | |
| NOOVLE INTERNATIONAL SAGL (servizi ICT) |
PREGASSONA (SVIZZERA) |
CHF | 20.000 | 100,0000 | NOOVLE S.p.A. SOCIETA' BENEFIT | |
| NOOVLE MALTA Ltd (servizi ICT) |
GZIRA (MALTA) |
EUR | 10.000 | 90,0000 | NOOVLE INTERNATIONAL SAGL | |
| NOOVLE S.p.A. SOCIETA' BENEFIT (progettazione, implementazione e gestione di infrastrutture e servizi data center) |
MILANO | EUR | 1.000.000 | 100,0000 | TIM S.p.A. | |
| NOOVLE SICILIA S.c.a.r.l. (in liquidazione) (servizi ICT) |
PALERMO | EUR | 50.000 | 80,0000 | NOOVLE S.p.A. SOCIETA' BENEFIT | |
| OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT (produzione e commercializzazione di prodotti e servizi per l'information technology) |
IVREA (TORINO) |
EUR | 11.000.000 | 100,0000 | TIM S.p.A. | |
| QTI S.r.l. (sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti e servizi innovativi ad alto valore tecnologico) |
FIRENZE | EUR | 19.608 | 80,0023 | TELSY S.p.A. | |
| TELECOM ITALIA TRUST TECHNOLOGIES S.r.l. (altre attività dei servizi connesse alle tecnologie dell'informatica NCA) |
POMEZIA (ROMA) |
EUR | 7.000.000 | 100,0000 | OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT | |
| TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l. (holding di partecipazioni) |
MILANO | EUR | 10.000 | 100,0000 | TIM S.p.A. | |
| TELECONTACT CENTER S.p.A. (servizi di telemarketing) |
NAPOLI | EUR | 3.000.000 | 100,0000 | TIM S.p.A. | |
| TELEFONIA MOBILE SAMMARINESE S.p.A. (realizzazione e gestione di impianti e servizi di telecomunicazioni mobili) |
BORGO MAGGIORE (SAN MARINO) |
EUR | 78.000 | 51,0000 | TIM SAN MARINO S.p.A. | |
| TELSY S.p.A. (produzione, installazione, manutenzione, revisione e vendita di terminali, radiotelefoni, sistemi di telecomunicazioni ed elettronici in genere) |
TORINO | EUR | 5.390.000 | 100,0000 | TIM S.p.A. | |
| TIM MY BROKER S.r.l. (attività di intermediazione assicurativa) |
ROMA | EUR | 10.000 | 100,0000 | TIM S.p.A. | |
| TIM RETAIL S.r.l. (commercializzazione di prodotti e servizi nel campo delle telecomunicazioni fisse e mobili e di tutti i mezzi di diffusione analogici e digitali) |
MILANO | EUR | 2.402.241 | 100,0000 | TIM S.p.A. | |
| TIM SAN MARINO S.p.A. (gestione telecomunicazioni San Marino) |
BORGO MAGGIORE (SAN MARINO) |
EUR | 1.808.000 | 100,0000 | TIM S.p.A. | |
| BU BRASILE | ||||||
| TIM BRASIL SERVIÇOS E PARTICIPAÇÕES S.A. (holding di partecipazioni) |
RIO DE JANEIRO (BRASILE) |
BRL | 8.227.356.500 | 99,9999 0,0001 |
TELECOM ITALIA FINANCE S.A. TIM S.p.A. |
|
| TIM S.A. (servizi di telecomunicazioni) |
RIO DE JANEIRO (BRASILE) |
BRL | 13.477.890.508 | 66,5882 0,1282 |
66.6737 TIM BRASIL SERVIÇOS E PARTICIPAÇÕES S.A. TIM S.A. |
| Denominazione sociale | Sede | Valuta | Capitale sociale |
% Partecipazione Capitale |
% Voto | Imprese partecipanti |
|---|---|---|---|---|---|---|
| ALTRE ATTIVITA' | ||||||
| OLIVETTI DEUTSCHLAND GmbH (commercializzazione di prodotti e accessori per ufficio) |
NORINBERGA (GERMANIA) |
EUR | 25.600.000 | 100,0000 | OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT | |
| OLIVETTI UK Ltd (commercializzazione di prodotti e accessori per ufficio) |
NORTHAMPTON (REGNO UNITO) |
GBP | 6.295.712 | 100,0000 | OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT | |
| TELECOM ITALIA CAPITAL S.A. (società finanziaria) |
LUSSEMBURGO | EUR | 2.336.000 | 100,0000 | TIM S.p.A. | |
| TELECOM ITALIA FINANCE S.A. (società finanziaria) |
LUSSEMBURGO | EUR | 1.818.691.979 | 100,0000 | TIM S.p.A. | |
| TELECOM ITALIA LATAM PARTICIPAÇÕES E GESTÃO ADMINISTRATIVA Ltda (prestazioni di servizi di telecomunicazioni e di rappresentanza) |
SAN PAOLO (BRASILE) |
BRL | 219.360.393 | 100,0000 | TIM S.p.A. | |
| IMPRESE CONTROLLATE DESTINATE AD ESSERE CEDUTE | ||||||
| TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. (espletamento e gestione di servizi di telecomunicazioni ad uso pubblico e privato) |
ROMA | EUR | 200.000.000 | 100,0000 | TIM S.p.A. | |
| MED 1 SUBMARINE CABLES Ltd (manutenzione e gestione del cavo lev1) |
RAMAT GAN (ISRAELE) |
ILS | 9.607.583 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. | |
| PANAMA DIGITAL GATEWAY S.A. (servizi di telecomunicazione e gestione data center) |
PANAMA CITY (PANAMA) |
USD | 10.000 | 60,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. | |
| SPARKLE COMMUNICATIONS INDIA PRIVATE Ltd (servizi di telecomunicazioni) |
MUMBAI (INDIA) |
INR | 25.500.000 | 99,9998 0,0002 |
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. TI SPARKLE UK Ltd |
|
| TI SPARKLE AMERICAS Inc. (servizi di "managed bandwidth") |
MIAMI (STATI UNITI D'AMERICA) |
USD | 10.000 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. | |
| TI SPARKLE ARGENTINA S.A. (servizi di "managed bandwidth") |
BUENOS AIRES (ARGENTINA) |
ARS | 9.998.000 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. | |
| TI SPARKLE AUSTRIA GmbH (servizi di telecomunicazioni) |
VIENNA (AUSTRIA) |
EUR | 2.735.000 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. | |
| TI SPARKLE BELGIUM S.P.R.L. - B.V.B.A. (servizi di telecomunicazioni) |
BRUXELLES (BELGIO) |
EUR | 2.200.000 | 99,9967 0,0033 |
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. TI SPARKLE UK Ltd |
|
| TI SPARKLE BRASIL PARTIÇIPAÇÕES Ltda (holding di partecipazioni) |
RIO DE JANEIRO (BRASILE) |
BRL | 71.563.866 | 99,9999 0,0001 |
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. TI SPARKLE AMERICAS Inc. |
|
| TI SPARKLE BRASIL TELECOMUNICAÇÕES Ltda (servizi di "managed bandwidth") |
RIO DE JANEIRO (BRASILE) |
BRL | 69.337.363 | 99,9999 0,0001 |
TI SPARKLE BRASIL PARTIÇIPAÇÕES Ltda TI SPARKLE AMERICAS Inc. |
|
| TI SPARKLE BULGARIA EOOD (attività di telecomunicazioni) |
SOFIA (BULGARIA) |
BGN | 100.000 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. | |
| TI SPARKLE CHILE S.p.A. (servizi di "managed bandwidth") |
SANTIAGO (CILE) |
CLP | 5.852.430.960 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. | |
| TI SPARKLE COLOMBIA Ltda (servizi di "managed bandwidth") |
BOGOTA' (COLOMBIA) |
COP | 12.636.774.908 | 99,9999 0,0001 |
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. TI SPARKLE AMERICAS Inc. |
|
| TI SPARKLE FRANCE S.A.S. (installazione e gestione di servizi di telecomunicazioni per la rete fissa e le attività afferenti) |
PARIGI (FRANCIA) |
EUR | 18.295.000 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. | |
| TI SPARKLE GERMANY GmbH (servizi di telecomunicazioni) |
FRANCOFORTE (GERMANIA) |
EUR | 25.000 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. | |
| TI SPARKLE GREECE S.A. (attività di telecomunicazioni) |
ATENE (GRECIA) |
EUR | 368.760 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. | |
| TI SPARKLE ISRAEL Ltd (servizi di telecomunicazioni internazionali wholesale) |
RAMAT GAN (ISRAELE) |
ILS | 1.000 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. | |
| TI SPARKLE MEXICANA S.A. de C.V. (servizi di telecomunicazioni) |
CITTA' DEL MESSICO (MESSICO) |
MXN | 2.000.000 | 99,9995 0,0005 |
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. TI SPARKLE AMERICAS Inc. |
|
| TI SPARKLE NETHERLANDS B.V. (servizi di telecomunicazioni) |
AMSTERDAM (PAESI BASSI) |
EUR | 18.200 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. | |
| TI SPARKLE NORTH AMERICA, Inc. (servizi di telecomunicazioni e attività di rappresentanza) |
NEW YORK (STATI UNITI D'AMERICA) |
USD | 15.550.000 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. | |
| TI SPARKLE PANAMA S.A. (servizi di "managed bandwidth") |
PANAMA CITY (PANAMA) |
USD | 10.000 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. | |
| TI SPARKLE PERU' S.A. (servizi di "managed bandwidth") |
LIMA (PERÙ) |
PEN | 57.101.788 | 99,9999 0,0001 |
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. TI SPARKLE AMERICAS Inc. |
|
| TI SPARKLE PUERTO RICO LLC (servizi di "managed bandwidth") |
SAN JUAN (PORTO RICO) |
USD | 3.050.000 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. | |
| TI SPARKLE ROMANIA S.r.l. (servizi di telecomunicazioni) |
BUCAREST (ROMANIA) |
RON | 3.021.560 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. | |
| TI SPARKLE RUSSIA LLC (servizi di telecomunicazioni) |
MOSCA (RUSSIA) |
RUB | 8.520.000 | 99,0000 1,0000 |
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. TI SPARKLE UK Ltd |
|
| TI SPARKLE SINGAPORE Pte.Ltd (servizi di telecomunicazioni) |
SINGAPORE | USD | 28.482 | 99,9999 0,0001 |
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. TI SPARKLE NORTH AMERICA, Inc. |
|
| TI SPARKLE SPAIN TELECOMMUNICATIONS S.L. (servizi di telecomunicazioni) |
MADRID (SPAGNA) |
EUR | 1.687.124 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. |
| Denominazione sociale | Sede | Valuta | Capitale sociale |
% Partecipazione Capitale |
% Voto | Imprese partecipanti | ||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| TI SPARKLE ST. CROIX LLC (servizi di "managed bandwidth") |
ISOLE VERGINI (STATI UNITI D'AMERICA) |
USD | 1.000 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. | |||
| TI SPARKLE SWITZERLAND GmbH (servizi di telecomunicazioni) |
ZURIGO (SVIZZERA) |
CHF | 2.000.000 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. | |||
| TI SPARKLE TURKEY TELEKOMÜNIKASYON ANONIM SIRKETI (servizi di telecomunicazioni) |
ISTANBUL (TURCHIA) |
TRY | 65.000.000 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. | |||
| TI SPARKLE UK Ltd (offerta di servizi di valore aggiunto e di networking) |
LONDRA (REGNO UNITO) |
EUR | 3.983.254 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. | |||
| TI SPARKLE VENEZUELA C.A. (servizi di "managed bandwidth") |
CARACAS (VENEZUELA) |
VES | 8.825.382 | 100,0000 | TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. | |||
| TIS LAGOS LIMITED (servizi di telecomunicazioni) |
LAGOS (NIGERIA) |
NGN | 100.000.000 | 99,9999 0,0001 |
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A. TI SPARKLE UK Ltd |
|||
| IMPRESE COLLEGATE E JOINT VENTURES VALUTATE CON IL METODO DEL PATRIMONIO NETTO | ||||||||
| AREE URBANE S.r.l. (in fallimento) (gestione immobiliare) |
MILANO | EUR | 100.000 | 32,6200 | TIM S.p.A. | |||
| I-SYSTEMS S.A. (sistemi di telecomunicazioni) |
SAN PAOLO (BRASILE) |
BRL | 1.794.287.995 | 49,0000 | TIM S.A. | |||
| PEDIUS S.r.l. (erogazione di applicazioni di telecomunicazioni specializzate, di servizi di telecomunicazione su connessioni telefoniche, di servizi voip) |
ROMA | EUR | 181 | 16,5553 | (*) | TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l. | ||
| POLO STRATEGICO NAZIONALE S.p.A. (progettazione, predisposizione, allestimento e messa a disposizione di infrastruttura di rete dati nazionale ad alta affidabilità per la pubblica amministrazione) |
ROMA | EUR | 3.000.000 | 45,0000 | TIM S.p.A. | |||
| SMART STRUCTURES SOLUTIONS S.r.l. (attività degli studi di ingegneria) |
ROMA | EUR | 15.000 | 36,0000 | OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT | |||
| TIGLIO I S.r.l. (in liquidazione) (gestione immobiliare) |
MILANO | EUR | 100.000 | 47,8020 | TIM S.p.A. | |||
| TIMFIN S.p.A. (svolgimento nei confronti del pubblico, dell'attività di concessione di finanziamenti sotto qualsiasi forma e, segnatamente, di ogni tipo di finanziamento erogato nella forma di prestito personale e al consumo) |
TORINO | EUR | 40.000.000 | 49,0000 | TIM S.p.A. | |||
| W.A.Y. S.r.l. (sviluppo e commercializzazione di prodotti e sistemi di geolocalizzazione per la sicurezza e la logistica) |
TORINO | EUR | 136.383 | 40,0000 | OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT | |||
| WEBIDOO S.p.A. (servizi ICT) |
MILANO | EUR | 242.357 | 10,0195 | (*) | TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l. | ||
| WESCHOOL S.r.l. (ricerca, sviluppo, commercializzazione e brevettazione di tutte le opere dell'ingegno legate alla tecnologia, all'informatica e alle TLC) |
MILANO | EUR | 25.000 | 15,0160 | (*) | TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l. |
(*) Società collegata su cui TIM S.p.A. esercita direttamente o indirettamente un'influenza notevole ai sensi dello IAS 28 (Partecipazioni in società collegate e joint venture).
5 agosto 2025
RELAZIONE DELLA SOCIETA' DI REVISIONE

Agli Azionisti della TIM S.p.A.
Abbiamo svolto la revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato, costituito dal prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria consolidata, dal conto economico separato consolidato e dal conto economico complessivo consolidato, dal prospetto dei movimenti del patrimonio netto consolidato, dal rendiconto finanziario consolidato e dalle relative note esplicative della TIM S.p.A. e controllate (Gruppo TIM) al 30 giugno 2025. Gli Amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) emanato dall'International Accounting Standards Board e adottato dall'Unione Europea. È nostra la responsabilità di esprimere una conclusione sul bilancio consolidato semestrale abbreviato sulla base della revisione contabile limitata svolta.
Il nostro lavoro è stato svolto secondo i criteri per la revisione contabile limitata raccomandati dalla Consob con Delibera n. 10867 del 31 luglio 1997. La revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato consiste nell'effettuare colloqui, prevalentemente con il personale della società responsabile degli aspetti finanziari e contabili, analisi di bilancio ed altre procedure di revisione contabile limitata. La portata di una revisione contabile limitata è sostanzialmente inferiore rispetto a quella di una revisione contabile completa svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) e, conseguentemente, non ci consente di avere la sicurezza di essere venuti a conoscenza di tutti i fatti significativi che potrebbero essere identificati con lo svolgimento di una revisione contabile completa. Pertanto, non esprimiamo un giudizio sul bilancio consolidato semestrale abbreviato.
Sulla base della revisione contabile limitata svolta, non sono pervenuti alla nostra attenzione elementi che ci facciano ritenere che il bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo TIM al 30 giugno 2025 non sia stato redatto, in tutti gli aspetti significativi, in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) emanato dall'International Accounting Standards Board e adottato dall'Unione Europea.
Torino, 7 agosto 2025
La Relazione Finanziaria Semestrale 2025 può essere consultata accedendo ai siti www.gruppotim.it/it/investitori/reportpresentazioni/report-finanziari.html e www.gruppotim.it/en/investors/reports-presentations/financial-reports.html.
È inoltre possibile ricevere informazioni su TIM al sito www.gruppotim.it e informazioni su prodotti e servizi al sito www.tim.it.
Inoltre, sono disponibili i seguenti riferimenti:
TIM S.p.A. Sede legale: Via Gaetano Negri, 1 - 20123 Milano Sede Secondaria e Direzione Generale: Via di Val Cannuta, 182 - 00166 Roma Casella PEC: [email protected] Capitale Sociale: euro 11.677.002.855,10 interamente versato Codice Fiscale/Partita IVA e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano – Monza Brianza – Lodi: 00488410010
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